RIVISTA MILITARE ITALIANA
RACCOLTA MENSILE DI SCIENZA, ARTE E STORIA MILITARE
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'f. ROMA, 1889 VOGHERA CARLO, TI P OGRAFO-EDITORE
Via Nazionale.
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L'.EUROP A .NIILIT ARE DURAN'fE L'ANNO 1888
, Proprietà letteraria.
L'anno -1888 testè tramontato, se nòn sarà ricordato nei secoli venturi per memorabili avvenimenti guerreschi, ha però impressa indubbiamente nel campo militare una profonda orma, ·dovuta allo sviluppo sempre maggiore ed al febbrile impulso dato in ·tutta E~ropa agl i armamenti terrestri e ~arinareschi , ed alle ognora crescenti spese che per tale cagione gravitano sui bilanci degli stati. Scòlpito poi a caratteri d'oro sulla tomba del maggior re guèrriero . deleepoca nostra, Guglielmo il vittorioso, primo imperatore di Germania, l'anno 11888 passerà imperituro nella storia, e sarà pronunctto con riyerenté ammirazione dalle più tarde generazioni, finchè almepo sarà viva il culto per chi fece la sua patria una, p~tent~ e grande. L'aÌba del. 1888 apparve sull'ori'.l.zont~ politico minacciosa . . La questione balcanica, avuta in eredità dal 1887, a".eva improntati ad uria certa ostilità i rapporti tra la Russia e l'AustriaUngheria. La Russia, che in quel momento amicava con la Franci.a e sembrava prossima -a conchjude,re con questa un trattato d'alleania, si dimostrava più che mai ferma ed irremovibi le nel volere che il principe Ferdinando scendesse. dal trono di Bulgaria, e ·si dichia-
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rasse nullo tutto ciò che era stato colà fatto dalla Sobranije e dalla Reggenza. A tal uopo domandava che la Bulgaria ven isse occupala provvisoriamente dalle truppe rnsse, o dalle turcheJ o da un corpo misto turco-russo·, e si rimettessero le cose allo stato pristino: poi si sarebbe avvisalo al da farsi. L'Austria-Ungheria era contraria a qualsiasi accordo; e la stampa, specialmente quella ungherese, incitava il governo alla resistenza. Intanto da una parte e dall'altra si andavano facendo armamenti, e si concentravano truppe ai confini. Malgrado i rigori eccessivi e straordinari del freddo e le intemperie della stagione, al principio <lei "888, le forze austriach e ali' est dei Carpazi ascendevano a 40,000 fanti e 6900 cavalli , con ,1112 cannoni; mentre i corpi russi, messi sul piede di guerra, davano un effettivo di if08,000 uomini , con H,000 cavalli e 336 cannoni. Nè valsero a rassicurare l'op inione puhblica , le dichiarazioni paci(ìche dello czar e quelle del minislro Tisza (28 gennaio) at'Parlamento ungherese: sebben.e accolte molto favorevolmente per la promessa fatta che il governo, in ogni caso, avrebbe· saputo adoperare la necessaria energia , non transigendo con gli obblighi e gli interessi sanciti dai tratLal.i. La pubblicazione (3 febbraio) del trattato d'al leanza, del 7 ·ottobre 1879, tra la Germani a e l'Austria-Ungheria, allo ,scopo di dissipare gli equivoci sOrt! per la pubblicazion e dei documenti falsificati, con i quali i fautori del principe Ferdinando di Bulgaria avevano cercato di trarre lo czar in inganno circa le intenzioni della Germania, sembrò per un istante un sintomo bellicoso; ma tale impréssione fu subito modificata in senso pacifico dal discorso del principe' di Bismarck al Reichstag, nel,la seduta del 7 febbraio. Si capi allora e si vide più tardi che intendimento del gran cancelliere era di adoperarsi in favore delta Russia, fino a che questa sua condotta s~rebbe valsa a conservare la pace;_ma, il giorn9 in cui la guerra fosse divenuta inevitabile, la Germania, non provocatrice ma provocata, avrebbe adempiuti gli obbligh i da essa contratti verso l' Austria.:.Ungheria. 1
L'I talia, durante questa stessa epoca, traversava dal canto suo un .periodo difficile: tutti gli sforzi per rinnovare su eque basi iI
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trattato di. commercio con la Francia riusci van o vani , ed il 1°marzo andava in vigore il regime delle tariffe generali, inasprito da una parte per le continue punture della Francia sulla ingratitudine degli Italiani, dall'altra per il ricordo di Tunisi e delle vessazioni spesso inflitte ai copnazionali residenti in Francia .
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Malgrado queste nubi che, or più, or meno dense, potevano inopinatamente, cozzando tra di loro, formarsi in procella, la speranza nella pace era divisa dai più , fidenti nell'influenza personale e nell'ascendente sugli altri sovrani e capi di governo del vecchio imperatore Guglielmo, che si sapeva desideroso di non dover più estrarre dal fodero il vittorioso brando. Ma la morte che colpiva , il I O marzo, il glorioso monarca, mentre l'Europa intera trepi dava per la salute del figlio Federico Guglielmo, che, con animo altamente virile, sopportava, lungi dalla patria ·in clima più mite, una di quelle malattie mortali che non perdonano mai, rabbuiò alquanto la situazione iriternazionale. li breve regno dell'imperatore Federi.:o Ul, salito al trono di Germania sorretto da tante simpatie, non gli diede agio di aLLuare che io piccola pa(te il vasto programma di riforme sociali da lui meditato, sebbene fol·se non in lutto sempre consono allo spirito ed all'am biente della società tedesca, e da taluni ritenuto ~nche troppo precipi tato . Ad ogni modo esso espri meva di per sè una garanzia ~he la pace non sarebbe stata turbat.a, a meno di grave necessità, se l'imperatore Federico fosse vissuto: Invece ·erano poco rassicuranti per i fautori dell a pace le note · tendenze militaresche e conservatrici del principe imperiale , che il 15 oiu<rno per la morte dèl padre, cinse la corona di Germania col . nome di Guglielmo II. Egli dimostrò infatti subito di voler essere soprattutto il capo dell'eserci to, di voler vivere della sua vit~, di aspirare al suo sviluppo sopra ogni altra cosa . Malgrado ciò, la po · litica del suo consigliere supremo non cambiò, parve anzi più affermato il predominio del principe di Bismarck, e più che mai rinvigorita la potenza di lui, che ha per giustificazione. gli splendidi servigi resi alla patria ed alla dinastia degli Hohenzollern. · e)
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Se nella Germania .sì ebbero in 'breve lasso di tempo due mut.a~ zioni di sovrani, non si-può dire éhe )'indi1:izzo.della politica sia mutato durante il 188·8, o.d abbi~ subito scosse·. E questa politica si affermò, senza interruzione, pacifica; e speciaJf!!ente le yisite dei gio-vane imperatore alle corti di Russia e di Danimarca parvero segni eviden;i d·i propositi pacifici, fermi e costanti. .· · Gli sforzi delladiplqmazia tedesca'ft;ro'no direui in tutto l'anno ora ·decorso a trovare la formula di conci lia~ione tra i governi austro· ungarico eTusso, pers1,.1adendo i gabinetti· di Vienna e di Pietroburgo ad ·una divisione della I.oro sfera d'interessi nella ·penisola balcanica. E qualche risultato P'.1re siasi ottenuto: la Russia da un po' di tempo si è disinteressata, almeno in apparenza, da quanto avviene verso i Balcani; ed il conte °Kalnoky, sv9Jgendo, il 114 giugno scorso, alle Delegazioni, il programma ~i' po'lilica orientale dell'impero au- · stro -ungarico, ripetè che questb escludeva ogni ingerenza dell'Austria nei piccoli st.ati danubiarri, ma non ammetteva neppure l'intervento di altre potenze, e. si riduceva di conseguenza ad una tacita protezione di essi, affinchè Pl?Lessero svilupparsi dal Iato politico ed economico, e vivere così di. vita propria. I piccoli. stati balcanici hanno sapt1to nel 1888 far teso·ro dP-ll'avvertimento con~enuto in quel ·prògramm:a, condiviso dall'Inghilterra e dail'ltalia; e,, dimenticando le tival.ità di razza e ~·i aspirazioni poli tiche, hanno cercato anzitulto, se non di stringere tra di ioro una formai.è al)eanza, per lo .'meno di ristabilire cordiali nlazioni e di . dedicarsi al proprio riordinàmento interno . ln quanto alla·Turchia, essa; con · il suo contegno conciliante in ·"' t~tte le questioni di Oriente ·ed èu\opee, restò fedele !l,l motto che caratterizza da un decennio la sua politica: « vivere e lasciar vi-· . . .vere». Anche· tl'a la Francia. e la Germ:ania noh .si ebbero a deplorare, nel 1888, incidenti del genere di ·quelli che l'a1.1n0 prima eransi verificati alla frontiera, i quali non serviv~no ad altro che ad· accrescere in modo minaecioso la tensione dei rapporti tra Pti rigì e Berlino. · Sorsero invece conflitti, più di forma 'forse . che di sostanza, tra . Francia ·ed Italia pel' là questione delle tasse impostè ai negozianti , ·greci .di Massaua, e' poi per quella delle ·scuole di. Tunisi. Però, .··
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· parte per l'abilità con ·chi il nostro ministro degli e~teri, onorevole Crispi, appoggiato da quasi tutta la diplomazia europea,.seppe por.tare la qui;istione sul suo vero terreno - quello dei trattati-, parte perèh.è H governo francese non esitò a r[conoscere la giustezza delle ragioni dell'Italia, gli incidenti furono appianati dopo uno scambio più o menò vivo di note. . · Le dive,;genze tra . il gabinetto èli Parigi e quello di Londra ari ~ guardo della neutra lit~ del canale di Suez, svanirono in seguito alla firma. d'ella relativa- con venzion,e; e se la questione della occupazione inglese in Egitto rest~ tuttora aperta, nulla lascia credere che essa possa esser causa di una rottura tra i due paesi. Se quindi nel 11888 non venne risoluto alcuno dei grandi problemi della politica i~ternazionale, giova constatare che n·essurio di essi si è aggravato, anzi si è riusciti piuttosto a renderli meno aspri ~d ' . .acu t'r. . . . . . Negli ultimi mesi dell'anno, la triplice alleanza si è, per il viaggi.o dell'imperatore Guglielmo II alle ·capitali, d'Austria-Ungheria dap· prima, d'Italia 4ippoi, notevolmente consolidata; e ciò non può che gi1)Yare, poichè questa alleanza rappresenta ·non solo il perno dell'attuale politiéa ·europea, m~ costituisce la più for~e e salda gar;1nzia di pace. Fuori d'Europa, il ,1888 trovò l'Italia impegnata in Africa, in una spedizione militare' intesa a rioccupare, palmo a palmo, il terreno attorno a Massaua, dovuto abbandonare l'anno precedente in seguito al glorioso eccidio di Dogàli . 'Una vittoi'ia morale riportata ·.sugli Abissini che, affacciatisi di fronte alle posizioni .difese ·dagli Italiani, non osarono àttar.carle, ma si ritirarono ai loro monti, . senza colpo tirare, e le numerose fortificazioni colà erette, hanno ormai fatto sì che il nostro possesso .su Massaua e· territori adiacenti, nçm più discusso, è entra:to nel novero dei diritti che hanno ia sanzione. del fatto compiuto, che nessuno più con lesta: sebbene · )a pace con il negus, sperala in aprile dopo la ritirata, non sia stata ancora concbiusa . . · ·Più fortunati di noi, gli Inglesi poterono recente.mente misur.arsi COI} i. loro àv:v.ersari, guidati da Osma.n Dign~, che ·stringevano da · tempo da vicino Suakin, e respingerli viitoriosamente, sebbene tale
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risultato non possa dirsi abbia a facilitare od influire snlla conquista del Sudan, tuttora in completa balìa dei Mahdisti. Finalmente' una sollevazione scopp iata in questi ultimi tempi nei territori che costituiscono i possedimenti ed i protettorati germanici ed inglesi lungo la costa dell'Africa orientale, ove si tentava di sopprimere la tratta dei negri, minaccia di divenire cagion e di imprese militari coloniali in quella parte del mondo. Frattanto la Germania e l'Inghilterra hanno invitato le altre potenze europee, aventi interessi in quelle regioni, a stabi lire, lungo la costa dello Zanzibar e del canale di Mozamb ico, il blocco contro gli Arabi e Ban iani, ossia contro coloro che esercitano colà più attivamente il t,:arnco degli schiavi. L'Italia ed il Portogallo aderirono subito , ed anche la Francia con qualche riserva per altro circa il d1rillo di visita ai legni mercantili per parte delle navi da guerra. Il blocco venne proclamato il 2 dicembre scorso , per aspettare . l'arrivq alla costa del le missioni e degli agenti commerciali che trovavansi nell'interno del ·continente. Era anche corsa voce che la Germania e l'In 1rh ilterra intendes. vano di comune accordo procedere ad un'azione Ìnilitare in quelle regioni , ma pare non sia.si per ora stabili to ·nulla di concreto, tanto più che l'opinione pubbl ica inglese, per mezzo della stampa, vi si . è pronunciata assolutamente contraria. Forse, appunto in vista dell'esitazione del governo ad agire contro i ribelli, la compagnia tedesca del!' Africa orientale, verso la 'fine di novembre, chiedeva al Reichstag l'autorizzazione per contrarre subito un pre.stito di dieci . n;i-ilioni di marchi, all o scopo di organizzare ed equipaggiare una forza armala da destinarsi a prestar ser;ri~io sulle coste dei territori occupati. Si ritiene generalmente che il governo tedesco non rifiuterà_il suo consenso alla fatta. domanda. ~
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* Il rapido accenno fatto ai più *importanti avvenimenti .poli lici dell'anno ora decorso, ci l~a mostrato lutti gli uornini di stato intenti a cercare la via migliore per assicurare all'Europa i benefici della pace ; ciononpertanto, come abbiamo premesso, non furono meno febbri lmente o.vunque spinti gli armamerrti per trovarsi pronti in qualsiasi momento a sub ire la guerra senza venir soprafatti.
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Aumentare gli effetti vi degli esercili. perfezionarne e completarne l'ordinamento, l'armamento e l'istnizione, assicurare la difesa del territorio nazionale, predisporre quanto necessita per una pronta e rapida mobilitazione : ecco, in brevi parole, come si esplicò l'attività dei governi europei n'el campo militare durante il ,f 888. 'f.
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Ad assicurarsi meglio la forza occorrente ciascun anno per tenere a numero l'esercito sul piede di pace ed accrescere le proprie truppe di complem ento, provvide l'Italia co n la legge di recluta-. mento del 1° marzo e le due dell'8 successivo, aventi precisamente per iscopo di evitare le deficenze lamentate per il passato nel contingente annuò di 1• categoria, di garantire a quello di 2• la fo rza richiesta dai vigenti ordinamenti militari, di abolire le fe rme permanenti non più in armonia agli attuali obblighi di servizio militare, infine di coord inare le disposizioni inerenti alle rafferme dei militari di. truppa. Con la legge in data 24 gi ugno , veniva fissato per il ,J 888, come nei tre precedenti anni, ad 82000 uomin i il contingente di leva per 'l'esercito, sopprimendo l'assegnazione di una parte del contingente all a ferma di due anni, con il duplice intento d'aumentare alquanto in tempo di pnce la forza dei singol i corpi e reparti, e poterne quindi curare megli o l'istruzione. Per la marina, dato l'aumento del naviglio da guerra, le trasformazfoni riferentisi alla sua composizione ed il nuovo ordinamento della difesa costiP,ra, del regno, si rese necessario d'accrescere la forza del corpo reali equipaggi. Per avere i 118000 uomini previsti come indispensab ili entro l'anno 1189'1, il contingente annuo per la leva di .mare, che era di 2000 uomini prima dd 11~8 1, di 2500 fino all'87, di .3000 da quell 'anno in poi, venne tissato normalmente, con la legge del 42 lugli o :;cor~o, a 3500 uomini . Siccome, per altro, tale provvedimen to non siirebbe stato sufficiente, còn altra legge di pari datn, si assegnava stabi lmente alla armata una parte speciale del conti 11 gente annuo di leva.dell'esercito. 1
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..Ahi E1l<flncia, cor: il progetto di legge mii itare, che dopo essere passato parecchie volte dal Senato alla Camera, trovasi ora davanti a quesù1ltima , la durata totale del servizio mil itare sarà portata a
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venticinque anrÌi, ·e contemporan eament~ fa ferma ridotta ~ tre anni· non saranno ammesse .dispense se non dopo un anno d1 servizio' sotto le armi, ed il loro numero. totale no_n potrà_eccedere il ·4 ¼; di più verrà istituita .la tassa militare, la quale si calcola darà · a principio .25 milioni annui , e raggiungerà in seg_ui_to i 50. Il contin"ente annuo di leva sarà di circa '150,00.0 uom101. Intanto, per ·dare un principio d'attuazione alla ~uova le~ge di reclutamento, e corriinciare a ridurre poc,o alla volta a tre le cinque ·classi sotto le ai'mi, furono congedati dal ministro della guerra fran· cese, signor di _Freycinet, 40,000 uomini nel mese ·qi ottobre, 30,000 ci rca in dicembre, ed allri 30,000 ottefranno il conge_do illimitato nel prossini,o marzo. . La Francia, con il nuovo progetto di legge, vuol trarre dalla sua popolazipne il massimo possibile della forza per la difesa del patrio suolo. Le classi di lev~ dovranno essere venticinque, ma provvisoriamente saranno v'entiquattro, limi tandosi l'effetto retroattivo della nuova legge di recl utamento ad, inglob~re, per tenerli sr'.l~mente fino a 44 anni, gli uomini delle classi già liberate dal serv1z10 . .
In Austria-Unghèria, scadendo ne( 1888 il decennio di durata sta1
bilito per la legge militare, s_i approfittò per introdnr~ i :no~li_lìcazi_ oni, essenzialmente: nel s.enso di po rtare da 20 a 'iH anm l ~la m cui cominci~ per i cittadip.i l'obbligo del serv izio militare; di creare, al pari che per l'esercito attivo, una riserva di complemenlo pe1: la landwehr; di costituire la seewehr per 1~ mari~a, r-he pn, qui no~ possedeva riul!a di consimile; di fissare il contrngente annuo dell es~rcito attivo (compresa la riserva di complemento) a 100;000 uomini, in ouisa dà avere in dieci anni circa 800,000 soldati dell'eserci to atti~o disponib.ili, e mettere così la po~enza mi_litare dello __stato me"lio in relazione alla sua popo lazione tolale; d1 assegnare mfine all;landwehr nn contingente annuo di 22,500 uomini con ferma di un anno, dei quali 110,000 per la landwehr cislttitana, -~ ·I 2;500 per quella ~mgherese. . . . . . . La' nuova leooe militare è stata approvata n.egh ult1 m1g1orn1 del1 ~n ' , · , (anno dal Reichsrath di Vienna, _e quanto prima sara sottoposta al. Reichstag di Budapest.
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Un'altra legge, adottai.a i!1 Austria-Ungheria al principig--~el 1888, ha dato facoltà al governQ di chiamare straordinariamente, in rempo di pace, ·con un semplice decreto reale, uomini della riserva per aumentare gh effettivi normali. Tale misura, i'ntesa . a: tutelare viemeglio la Gallizia e la Transilvan ia dalle miriàccie della Russia, venne subilo in parte tradolla in atto per rinforzare i corpi d'armata stanziati in quell~ regioni, che raggi unsero in principio cl.ella primavera la forza di 50, ooo · uoll\ini circa con 17,000 cavalli. La Germania, con la iegge militare del 1888, provvide ad ac crescere e rafforzare il landsturm, in modo d'avere la landwehr, pure a~mentata di forza 1 maggiormente disponibile per le operazioni di carnpagna a fianco dell'esercito attivo. In conseguenza, il vincolo al servizio militare, che terminava per tutti col qucuwìtaduesimo anno di età, fu esteso fino al quarantacinquesimo anno·' la landwehr venne divisa in due bandi, aggiungendovi selte . classi; il landsturm fu ripartito in due bandi , precisandone meglio gli ,obblighi militari. . In Russia . un ukase del lugl io stabilì le va-rie basi del reclutamento .dell'e~ercito, po.rlando l:;i. durala dell'obbligo di servi_zio nelesé;·eito attivo da· 115 a 18 an ni : dei quftli cinque sotto le armi e tredici nella sua riserva, ed ordinò che l'opoltchériié, _il qu_ale per il passato comprendeva tutti gli uomini validi sotto i quaranta anni, per l'avvenire si estendesse fino ai qaarantatre. Si tratta inoÙre in Russia di_ imporre la tassa militare,· di 4 o 5 rublì a testa, a coloro, circa 523 ,000 al l'anno, non chiamali a prestar effellivo servizio sotto le armi.
,.'f,. A compÌetare e perfezionare il proprio ordi11arnento militare altese -r°Ital ia c@n alacrità straordinaria durante l'anno ora fi nito . La: \e ~~ eroe 114 lu~olio 11887. ricevelte la sua piena attuazione, slata a quell'epoca rimandiita per dar agio di preparare i inezzi per sdoppiare ·i reggimenti d'artiglieria da campagna, porlan.doli da dodici a ventiquattro, ch'era il punto essenzia.Je dei nuo,,i provvedimenti militari adottati . Ciò fu fatto al 1° novembre 1888, e contemporaneamente venne ammesso per l'artiglieria in genere il compie· tamento , in caso di mobilitazione, a base- territo1'iale, ossia che 1
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i ri ch iamali alle arm i aftl uiscano, non ai re0 11imenLi ove servirono in Lempo di pace, ma direltamenLe a qnelli più vicini, senza passare per i distretti. Anch e la milizia mobil e r icevette il suo assetto defi nitivo su 48 reggi men li di fanteria e 18 battaglioni bersaglieri, oltre le armi speciali; e si provvide po i amettere la miliziaterriLoriale io condizione di mobilitare Lutte le previste unità orga niche, cioò 320 batlaglioni di fanteria di linea, 2z di alpini, ~ 00 compagnie d'artiglieria, 30 del genio, rn di sanità e 112 di sussisLenza. Con la logge del 25 gennrAio, vennero deLerminati gli obblighi di servizio degli ufficiali in co~gedo, in modo da prepararne, in quantilà e qnalit.à, il numero occorrente per la mobilitazione dell'esercito . Con un progetto di legge infìne, presen lato al ParlamenLo, per la requisizione dei quadrupedi e veico li in caso di mobilitazione, si è accentuala la tendenza ad accelerare sempre più, nei limiti del possibile, le operazioni per il passaggio dell_e forze militari dal piede di pace a quello di guerra, e di far corrispondere allo sv il uppo improvviso in uomini, un adegualo aumento nel numero dei quadru· ped i. /")l')
In Francia, la venula al potere del gabinetto Floquet portò al mi~ nistero della guerra il signor FreycineL, ingegnere, il principale coadiutore di Gambetta nel l'organ izzare la di fesa nazionale nel 11870-71. E la prova falla da questo non militare nel noJ facile compilo as· su ol.osi, pare finora, se si bada al parere dell'opinione pubblica ed ai risul tati consegui ti, sia stata ottima. Accollo a principio con una certa riserva, se non addirittura con diffidenza <la una parle dell'esercito, il minist.ro borghese, a capo dell'ammini strazio n1 della guerra, seppe subito dissipare le prevenzioni e conciliarsi la confidenza generale. Lungi dal porL~re la politica nell'esercito, come si temeva potesse avvenire, diede prova in tutte le circostanze d'un rispetto assolnto alle tradizioni. Si è mostrato partigiano risoluto delle rifo rme amminisLrative introdòue dai suoi predecessori, e ne ha continuala l'opera, provvedendo ed estendendo la decentralizzazione, tan to in materia d' istruzione militare, quanto in materia am min istra tiva e di sciplinare. Di pari passo con ia ·1egge di reclutamenl-0, procede in Francia quella di ordinamento: essa trovasi presentemente ancora allo stato
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di progetto davanti alla Camera, cui dovette venir ripresentat~ per modificazioni introdoLLevi dal Senato. Questo approvò la trasfo rmazione di dodici ba ttaglioni cacciaLori in allrettanti battagl ioni di cacciatori da montagna a sei compagnie ciascuno; la formazione di due reggimenti d'artiglieria da montagna a sei batterie ci_ascuno, e di due reggimenti misti d'artiglieria per l'Algeria a di eci batterie l'uno (6 da montagna, 2 mo ntale e 2 a piedi ); la costituzione di un reggimento ferrovieri del genio a tre battaglioni di quattro compagnie, più una compagnia treno ; la formazione di un ba ttaglione au tonomo del geni o per l'Alaeria con un numero di compagnie da fissarsi . Gli altri quattro reggi menti del genio resteranno forma.Li : tre su cinq ue ed uno su quattro battagl ioni, tuLli a quattro compagnie ed una compagnia treno, Il Senato respinse il passaggio dei pontieri dall'artiglieria al genio, e ciò dietro proposta del ministro della guerra stesso, in vista della situazione in quel momento poco rassicurante degli affari europei. Final mente, con decreto presidenziale di questi giorni, è stato unifieato nell'esercito francese lo stipendio degli ufficiali; nle a dire che tutti, ufficiali ed assimilati (esclusi i generali ), godranno uno stipendio unico per grado; qualunque sia l'arma od il corpo in cui essi servano . Un'indennità cavalli è accordala agli ufficiali montali, e questa è varia bil e e funzione del numero dei cavalli che ciascun ufficiale, secondo l'arma ed il gràdo, è ob bliga.Lo a man tenere. In massima, lo stipendio un ico corrisponde presso a poco, per ogni grado, a quello che percepivano in passalo gli ufrtciali delle armi speciali. Sono abolite le classi per il grado di cap itano; lo stipendio au menta invece progressivamente con l'aumenlare degli ann i di servizio , nella mi sura di lire 360 dopo i primi- sei anni di grado, di altrellante dopo il decimo anno, e, final mente, ·di altre lire 360 un'ulti:na volla dopo il tredicesimo anno di grado . L'inden nità cavalli è fissala in lire 180 annue per tutti gli ufficiali che ricevono dallo stato il cavallo di servizio; in li re 360, MO e 720 per gli altri ufficiai;, secondo che posseggono uno, due o tre cavalli. Il soldo della truppa) stato altresì acr.resciuto leggermente, e fu stabililo in lirè 0,28 giornaliere per isoldati delle armi a piedi, ed in lire 0, 30 per quelli delle armi a cavallo. è)
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(-t) Attualmente si hanno 28 brigate di batterie indipendenti sul piede di pace normale, destinate a costituire l'artiglieria divisionale, e 9 brigate di batterie pesanti sul ·piede di pace ridotto, assegnate a nove dei i~ reggimenti'd'artlglieria di corpo d'armata. Con la cr.eazione delle 5 nuove hrigate, ognuno dei i4 reggimenti ne avrà una. (2) Gli squadroni treno saranno portati da 77 ad 80; e in ogni reggimento treno il numero attuale, degli s,ruadroni sarii aumentato di uno. . (3) Restano cosl costituite, fin dal tempo di pace, 5 delle 8 divisioni di cavalleria · · che si formeranno all'atto della mobilitazione.
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dottq, saranno· portati sul piede normale. Questi reggimenti, avendo un· battaglione distaccato in Bosnia; in Erzegov ina e nella Dalmazia, avevano dovuto ridurre l'effettivo delle compagnie degli altri ballaglioni. A! ,i Oott0bre vennero èostitui.te quattro nuove compagnie di fanteria bosniaco-erzegovinesi, in ragione di. una per ciascuno dei battaglioni esistenti. Esse saranno designate col numero 7, ed avranno l'effettivo di .pace normale. . Finalmente si sta attendendo in Austria- Ungheria a porre la·land.. . wehr in grado d'·entr;:t_re in campagnaa.fìanco dell'esercito di prima linea. Una sostanziale riforma consiste nell'aumento e rafforzamento · qei quadri di fante ria e cavall eria, per avere in caso di mobilitazione a disposizione uomini esercitali in numero sufficiente, e per ogni compagnia un tlfficiale almeno in effeLtivo servizio. . Insomma, l'Austria-Ungheria, che in questi ultimi anni era forse rimasta un po' addietro nella preparazione delle sue forze armate; pare intenda ora riguadagnare abbondantemente il cammi110 perduto, e mettersi al pos~o che le compete in Europa quale gra:1de potenza militare.
Sono aboliti tutti i soprassoldi, assegnati finora ai soldati di · prima classe, ai tamburini, trombettieri, musicanti, zappatori, ecc. All'aumento _qel soldo dei soldati corrisponde un propor•zionale aumento del soldo dei caporali.e sottufficiali.
In Austria.-Ungeria, ,tra lo scorcio dell'anno :I.887 ed il principio dell'88, si compié l'organizzazione e la c'ostituzione dei quadri del landsturm fissate dalla legge 6 giugno ,J888, mentre prima nulla e~isteva al riguardo. Sono poi attualmente in corso i seguenti principali provvedi menti militari, in parte attuati, o che lo saranno tra breve: et) creazione di cinque brigate di batterie pesanti sul piede di pace ridotto (2 pezzi per .baLLeria) ( 1); b) costituzione di tre nuovi squadroni treno per la landwehr (2); e) costituzione di tre stati maggiori di divisione'di cavalleria (3); d) costituzione di un quadro di complemento per il seryizio telegrafico nei reggimenti ferrovieri e telegrafisti; · · , e) accrescimento del quadro organico d'='li ufficiali di fanteria· · di linea, dei cacciatori, di cavalleria, dei ferrovieri, del treno e delle truppe di s~nità; . f) aumento dell'effettivo di pace delle otto compagnie ferrovieri - e ciò essenzialmente per l'istruzione tecnica di queste truppe; g) accrescimento del quadro organico del corpo di stato maggiore e degli impiegati per il servizio di sussistenza; h) destinazione di un ufficiale supei·iore presso ciascun comando militare territoriale per gli' alfari coheernenti le operaz.ioni di leva; ' i) istituzione di una scuola telegrafisti presso il reggimento ferrovieri e telegrafisti; l) i 27 reggimenti fanteria, attualmente sul piede di pace ri-
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La Germania, in seguito all'approvazione della nuova legge militar~,· ha organizzato i reggimenti délla.landwehr di 1° bando, deLLi di riserva; e quelli della landwehr di 2° ba~do, detti di landwehr. TaLi reggimenti pare che, in caso di mobi)ilaziooe, saranno_costituiti, .ai massima, su quattro b.attaglip_ni, e raggruppati, a quattro a quattro, in divisioni.di due brigate. Col ,( 0 aprile di ·quest'anno, aodrà in vigore nell'esercito germa. nico il nuovo ordinamento dell'artiglieria da campagna e quello del grande stato maggiore. ·· Il riordinamento dell'artiglieria, già stabilito, consiste nella soppressione della rispettiva ispezione generale e delle quattro ispezioni di armata) e nel passaggio di quell'arma alla diretta . dipen. denza. dei comandanti di corpo d'armata. .. Si tende così a .dare sempre maggior autonomia. ai comandi di corpo di armata, a semplificare la mobilitazione, ed a rendere pìù g~ande arico·ra l'affiatamento tra l'artiglieria e le altre armi . P~r quanto . riguarda la direzione essenzialmente tecnica, i reg2 -
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L'EOROl'.I lllLlTARE
gimenLi d'artiglieria da ca mpagn:i dipenderanno esclusivamente da i propri comandanti di brigata. Il grande stato maggiore, il quale allualmente è a~li ordini di retti del capo ài stato maggiore dell'esercito, col nuovo riord inamento si scinderà in alcuni grandi ri parti all a dipendenza d'ufficiali generali, il cui còmpito sarà di studiare e rendersi conto, fin dal tempo di pace, delle funzioni che spetterebbero loro in guerra quali quartier mastri d'armata. La carica aLLuale di qual'tier mastro generale dell'esercito verrà per con tro soppressa.
In Russia, alla data dell'1/ 13 novemb l'e, un laconico ukase modiocava la c.;omposizione e la r ipartizione dei corpi d'armala e dell e divisioni nell e circoscrizioni mil itari della Russia europea e del Caucaso, costituendo due nuovi corpi d'armala, il XVI ed il XVII , in modo d'averne in totale venti, e riducendoli Lutti, tranne i tre della guardia e dei granati eri che conservano la 101·0 antica fo rmazione a tre divisioni, ad una identica organ izzazione su due divisioni . Un tale fallo, che a prima vista potrebbe ritenersi privo d"irnport.anza, pare invece non sia che il rifl esso d'un'altra disposizione adoLLata nell'esercito rus·so, in forza alla quale, per l'avvenire, il corpo d'armala sul piede di guerra avrà la formaz,one normale su tre divisioni, due aLLive ed una di riseroa da cosLiluirsi ali' atto della mobi litazione con r ichiamali all e armi. Il corpo d'armata russo, riferi to ad un ti po unico , senza tener conlo delle differenze d'effeuivi presentale dai corp i della guardia e dei granatieri, sul piede di guerra, e-0nterebbe approssimativa meme: 1,600 ufficiali, 65,000 uomini di t.ruppa , 20,000 cavalli e 3,900 cani. ossia: 42,000 fu cili , 3,1300 sciabo le e 140 cannoni per 48 ballagli oni, 24 squadroni e 118 batterie. Oltre gli accennati venti corpi d'armata. che rappresenta no un eserci to di prima linea di circa 1,355,000 uomini, la Russia disporr~bbe ancora in Europa in caso di guerra, di circa ·t 70,000 uomini per la difesa delle fortezze, 150,000 di Lruppe di riserya, tecniche e speciali, 280,000 di truppe di deposito e 4-50,000 della milizia o opoltchénié, ossia in LoLale 11,100,000 uom ini per co · sli tuire truppe di seconda linea ; e lutlociò senz,1 sguernire d' un solo soldato il Càucaso e la Russia asiatica.
D0 RAJ.'iTE L'ANNO
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L'armamento della fanteria è la questi one all'o rdine del giorno da qualche anno, giornali politici e pubblicazioni speciali ne hanno trattalo e se ne occupano in ogni circostanza: e ciò deve naturalmente avvenire stando all'ordine logico delle cose, poiché la potenza dell a fa nteria, oss ia del!' arma prin cipale, risiede essenzialmente nel suo fuoco . La questione è per altro aisai complessa, non si può considerarl a sotto un solo aspetto, ma occorre abbracciarli tutli . Lo scopo che si ha di mira è d'aumentare l'effetto utile del l'arma, vale a dire il numero dei colpi efficaci che essa può fare in un tempo determinato . L'effetto util e del tiro è il prodo tLo di due fattori : la velociLà e la esattezza; e per esallezza bisogna intendere non qnella del!' arma, bensì quella del Liro, che è affallo differente ed assai inferiore. Si è cercato d'accrescere la velocità del fuoco con il ti ro a ripetizione, e l'esattezza del tiro nel combattimento ravvicinato con l'aumentare la velocità iniziale che p'rocura traiellorie più tese e zone battute più estese. Si è stati condotti a domandare la soluzione del doppio problema ad una r iduzione di cal ibro, dando così al soldato un macrrrior numero di cartucce, senza aumentare il peso totale del on . suo carico in munizioni, ed imprimendo alla pallottola una velocità superiore, pur mantenendo il rinculo in li miti ac.cettabili. . J.>unto essenzial e per al tro nell a soluzi one del proqlema del fucil e a ripetizione, si è d' impiegare una po lvere c.;he non prod uca fumo, e suscellibile d'essere adoperata nelle armi da guerra. Senza di questa, il migl ior fucile a r ipetizione non d;irà mai una vera e reale superi ori Là alle truppe che ne sono muniLe, rispetto a quelle che disponaono solo di un fucile a semplice caricamento successivo. . n Di più le nrmi a piccolo calibro esigono una polvere speciale, capace di comu nicare alla pa llotLola una grande velocità iniziale, senza dar luogo a tensioni esagerate, che condurrebbero a far deteriorare rapidamente la canna ed il sistema di ch iusura, renderebbero l'otturazione impossibile e produrebbero un riscaldamento inso.pportabil e dell'arma; bisogna inoltre che tale polvere dia pochi residui, senza di ciò verrebbero a fo rmarsi in breve feccia in quantiLà cosi considerevole da farne scapitare l'esattezza del tiro. Oc-
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L'EOfl:OPA 'MILITARE ,
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corre infine 'che e~sa possa conservarsi a lungo nei magazzini senza perdere delle sue qualità balistiche, senza decomporsi e sopratutto , ·. senza dar Juogo ad. accidenti . Ecco· delineati, in breve, i problemi relati'Vi alle nuo,;e, ~rmi por- · . tatili, attorno ai quali si affaHcano oggi gli inventori; éd ogui potenza che sulla nuova via può realiztare qualche progresso procura di lene1:lo nascosto, per pote~ fruire della suà superiorità, presentandose-ne l'occasione. Ormai q_uasi dapertutto, malgrado gli oppositori che ancora qua · e là s'incontrano, il fucile a ripetizione s'impone, e tutti gli stati . sono success,ivamente obbligati ad adottarlo, se non sempre per fiducia tecnica, almeno _per necessità morale, per non restare, un· giorno: troppo addietro agi i altri. L'Italia ha oggi trasformati a rip.etizione circa 800,000 dei suoi fucili Vetterli, modello 4870, che sono divenuti modellò 70-87. Malgrado ehe quest'arma, per qualità in trinseche e per ·calibro (mill imetri ,10,35, il più piccolo di quelli adottati nel periodo precedente) trovisi in buone. condizioni, sono in corso stud i per un.fucile di minor calibro a ripetizione. Ed anzi, secondo le recenti di·~hiarazioni dell'onorevole minislro della guerra alla Camera, si cercherebbe .di realizzare tale progresso, · mantenendo invariato l'attuale sistema di chiusura, sia per rendere più facile l'uso ed il maneggio della nuova arma alle classi richramate dal _congedo illimit:Ho, sia per poter utilizzare, almeno in parte, lé macchin\3 di lavorazione che ora si posseggono, e non dover fare daccapo un . èompleto impianto. , La Francia ha adottato per l'armamento della fanteria il fucile a ripetizi/me modello 1886, conosciuto sotto il nome di fucile Lébel. Quest'arma, che sollevò tanto rumore, non differisce, per quanto riguarda il sistéma di ch iusurà e di ripetizione, dal fucile Gras Kropalschek, modello 187_8, regolamentar e nellR marina francese, ossia il congegno di chiusura è a cilindro ·. scòrr:evole con meccanismo a molla spirale. Il serbatoio, fisso lungo il fusto, è capace di contenere otto cartucce: tenuto calcolo d'una cartuccia cbe può essere disposta sut1a cucchiaia e di un'altra nella camera: di caricamento, 1
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. la ripetizione sarebbe_ di dieci colpi. Il cnl itiro è di millimetri 8, il peso della cartuccia 29 grammi, quello del proietto 15. La cartuccia ~ a bossolo d'ottone; l'innesco alla Berdan a dòppia capsula; la pallolt9la d'el sist~ma Lorenz, con noc_ciuolo interno di piombo indurito ed un'incamiciatura di acciaio nichelato; la qualità della polvere · non è .ben ool\l: deve per altro appartenere alla categoria delle po i~ veri bian.che. a buse di un composto fulminante. Siccome la forza dilaniat,:ice di tali polveri è sempre assai forte, benchè si: cerc-hì di moderarla medi'ante l'aggiunta di sostanze speciali, il bossolo e la ·: .. -canna, specialmente in corrispondenza alla camera, occorre abbian~ . . robustezza più considerevole e quindi maggiori dimensioni, il ·che · appunto si nota nel fucil e francese. Attualmènte._la Francia dispone già, a quanto risulLerebbe, di 500,000 foc ili Lebel, con 5;000 cartucce per caduno ; p~r la fabbricazion-e di tale _arm.a, al 11° novemhre, erano in movimento negli arsenali 8,-20_0 macchine, di guisa che si fa assegnamento d'averne, .. 'per il primo aprile 11889, ,f ,200,000 per l'esercito di prima linea. No.tizie, per altr,i, riferite in que::;ti ultimi giorni,· farehbero dubitare che la poly'e,:e ·del fucile Lebel non abbia tutte quelle quali tà che fin qui lesi at~rjbuirono. Fra i·vari ingredienti sareobevi un com: . ... posto nitroso ana)ogo alla pirossilina che si deteriora con somma .facilità e molto ·rapidamente, di guisa che i meravigliosi effetti an.rrunci:1ti si otterrebbero sol~ànto · con cartucce fabbricate da breve tempo·; con polvere preparata da qualche mese, la veloci.Là diminuirebhe notevolmente. · . Lé cose starebbero, a quanto si dice. a tal punto, che i Francesi avrebb.ero dflciso di rinunciare alla nuova polvere per acconten-. \ar,si di uno dei buoni tipi di poi vere nera, nel qual caso il fucile Lebel non sarebbe per nulla superiore al Rubin, : , al Mannlicher austr1aco ed 41 Kropatschek portoghese, res.terebhe cioè semplicementé ·nell.e l~ondizioni 'di µn buon fncile di 8 millimefri, senza noli a di straordi1Ùrio. ·· 1
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~,'Anstria-Ungheria ba adottato il Ma·nnlicher a ripetizione, pure del calibro di 8 millimetri : Oltre la.fabbrica d'armi di Steyr, senzri dubbio la migliore .d'Europa, qapar.e di produrre 4,200 fucili al giorno, e della quale è direttore l'ingegnere Werndl l'inventore del precedente fucile au-
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L'EUROPA l\IILl'rARE
striaco, per accelerare ancora la fabbricazione dei nuovi fucili, mediante un sussidio governativo e con un capitale per azioni di tre mi lioni di fiorini , è stata impiantata a Budapest un'altra fabbrica d'armi, la cui produllività venne stab ilita in 500 fucili al giorno ,e che doveva essere pronta per il 30 settembre scorso. Attualmente sono già provveduti dei nuovi fucili Mannlicher le truppe de i corpi d'armala: IV (Budapest), V (Presburgo) e VI (Kaschau). cioè quelli dalla parte della R ussia. Contemporaneamente alla nuova arma, l'Austria-Ungheria di stribuisce alla sua fanteria un nuovo eq uipaggiamento individuale, reso necessario dall'adozione del fu cile a ripetizione, più semplice per altro e più leggero dell'antico . La Germania ha trasformato a ripetizione tutti i suoi f ncili Mauser, delli perciò modello 70/ 84, impiegando nella fabbricazione delle cartucce una polvere chimica, la cui composizione non è nota . Essa ha pure adottato, nell o scorso anno, un nuovo equipaggiamento per il soldato che permette di fargli portare ,100 cartucce, ossia 20 più di prima. Ogg i infine pare che la costruzione di fuci li a piccolo calibro (mili imetri 7,5) sia stata decisa anche in Germania. Già da parecchie settimane la fabbrica d'armi di Spandau ebbe ordine di limitare la fabbricazione dei fucili a ripetizione modello 70/84. TraLLasi ora di pur mano ai lavori d'impianto del macchin ario per la nuo,,a arma, per j( che occorreranno almeno tre o quallro mesi . L'InghilLen a, che in principio si era moslraLa restia ad introdurre in servizio un fucile a ripetizione, fors'anche perch è disponeva nel Martini-Henry d'un'arma eccellente, tanto per precisione, quanto per solidità e facilità di caricamento, dopo lunghe e~perienze sembra abbia ora adottalo un fucile di millimetri 7,7, con magazzino mobile sistema Lee, capace di otto cartucce. Sola, fino a questo momenLo, la Russia pare non voglia abbandonnre il suo fucile a caricamento successivo. Recentemente ancora il generale Dragomirow, in un articolo pu bblicato sul V oi'ennyi Sborni/e, diceva che il fucile a ripetizione non funziona come tale che perventi secondi su tutta la durala di un combnttimento di pa-
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recchie ore; s'esso possedesse anche una certa superiorità durante quei venti secondi, è notevolmènte inferiore tutto il resLante tempo: il suo peso è più considerevole, il suo tiro più scadente, ed il soldato perviene ad un tal grado di stanche:r,za che riesce appena a collocare l'arma all'alLezza della spalla.
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** Nel completamento e perfezionamento del suo sistema fortifica torio dal lato di terra e di mare, proseguì l'Italia durante l'ora decorso aano, ed attivamenLe provvide a munire di fortificazioni l'estuario della ~Jadddlena,desLinaLo a divenire una delle basi d'operazione e stazione di rifugio della ilott:1 itali ana nel Mediterraneo., Con il corrente anno pare sarà pO$tO mano ai lavori di fortificazione di Capua, secondo quanto almeno ebbe a promettere al Parlamento il ministro della guerra. In Francia venne dato nuovo im pulso alle fortifi cazioni marittime, state alquanto trascurate fin qui di f1~onte a quelle terrestri . Sono stati progettati e saranno ini ziati nel 11889 importanti lavori per la difesa di Tolone, Brest e Cherbourg. ~el porto militn re di Tolone si tratta di restringere l'accesso dal mare Ono a 60 metri , in modo da poterlo chiudore, all'occorrenza, in poche ore. A·Brest si vuole coslrurre L1na rada chiusa, erigendo una gran diga· ad ovesl dell'entrata del ponte, per impedire i possibi li allacchi delle torpediniere contro le navi ancorale nel porto. A Cherbourg infine la rada sarà pure chiusa da grandi dighe esterne allo scopo di poter proteggere validamente una notta che ivi stazionasse . ,
In Auslria- Ungheria si proseguirono e si iniziarono nuovi lavori di difesa allorno a Cracovia, Pola, Przemysl ed in Tirolo; e per facili tare un possibile concentramento di truppe sul confine russo , fu trasformala a doppio binario la linea ferroviaria Vienna-Cracovi~, la più importante tra quelle che dal cuore dell'impero portano nella Polonia austriaca. La Germania attese ed attende silenziosamente ad aumentare la potenza difensiva delle sue fortifi cazioni mediante la corazzatura.
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DURANTE L'ANNO
L'EÙROPA MILITARE
Oltre le torri già messe in opera a Metz, Colonia ed Ingolstadt, il goveéno tedesco ha recentemente commesso nllo stabil imento Gruson sessanta torri per cannon i e mortai di grosso calibro per le opere at~omo a Metz e Strasburgo; ed · inoltre è in corso .di costruzione ungran numero ùi torri di minori dimensioni per ricevere le mitragliatrici automatiche Maxim destinale alla protezione degl i inlel'valli tra i fo rti staccati. · Orm'a{ le cupole metalliche sùno la fo rtificazione dell'avvenire. La fo rza degli esplosivi non può S\!ilupparsi indefini tamente: lo , provano i fatti. Il fulmicotone compresso ,· I~ melinite, la roburite,· la belli te, ecc., banno uii valore pressochè eguale; le combinaz ion i di sostanze per mezzo delle ·quali si possono ollenere potenti deflagrazioni sono limitate, ed i c.orpi che possono produrle sono cono'sciuti . Non v'ha quindi moiivo perchè si ottenga una forza maggiot'e nell'agente principale di distruzione d'un forte, cioè nell'esplosivo. D'altra parte, l'agente ·che emette tale forza, il cannone, è anche esso giunto al suo massimo di resistenza. Tutti i metalli sono conosciuti e furono provati. Ciò che si. è trova lo di pi ù resistente è il cannone d'acciaio cerchiati. Anche qui la potenza distrulliva ha racr"' giunto il suo liqiite. Si conosce dunque il maxitnum cui può giÙngere l'atLacco Il problema della difesa è pertanto sempl ificato . Se le cupole metalliche oggi resistono , resisteranno anche domani, giacché i proietti che le ' c_olpiscono hanno raggiunto ormai 'il massimo grado di po Lenza. Ecco perchè' esse rappresentano realmente la fortificazione dell'avvenire. >f.
* * ove si compendia- e si misura , grandi manovre : ecco
Campi é l'istruzione delle truppe in tempo di pace; e ad essi venne daper- , tutto dato· notevole sviluppo. Per la pri ma volta, dopo parecchi anni , le missioni d'ufficiali esteri non vennero ammesse dai vari stati, se ne eccettui la Svezia, a presenziare le grandi manovre. Queste, in Italia, porsero anche occasione ad un viaoofo trionfale d,el re attraverso le Romagne. Importanti manovre navali ebbero anche luogo in Italia Francia ed in Ingh ilterra, con relativi esperimenti di ·;10bilitazi~ne deJLe forze navali. · Presso di noi .ebbero pòi occasione di dar bella prova di. sé, in .. occasione della visita dell' imperatore Guglie lmo If. l'esercito ~on , <')è)
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la rivista nella tenuta di Centocelle presso Roma, la: flotta con quella passata nel gol fo di Napoli . Tra i regolamenti tattici che videro la luce n·ell'ora decorso anno non può non tenersi parola, per .quanto. brevemente, di quello d'esercizi per la fanteria. tedesca, pubb.licato i·n data 11° settembre, anniversario della battaglia di Sé~an . Esso si discosta completamente dai consim ili_degli altri paesi non esclusi i più recenti. Infatti, caratteristica essenziale del nuovo regolamento, notevole per concisione e cbiarezzri; è che mira es'c!usivamenle alla p1'eparazione alla guel'l'a, e ne è bandito .senza pietà tutto ciò che avrebbe per so lo scopo la regolarità e la simmetria ,Jei mov imenti di piazza d'armi. « Soltanta ciò cbe è seniplice può. assicurare · il successo in guerra. »Tale è l'aforisma napoleon ico, eternamente vero, scritto nella prima pagina del lrattàto di tattica, all a cu i redazione hanno presieduto due imperatori , Federico III e Guglielmo IL Dello studio d'i,J1sieme dei vari ·suoi capitoli, ne emerge la seguente prescrizione, della qua le non si potrebbe negare l'importanza: · « Pèrchè i superiori , in cnmpagna, possano essére certi di-trovare nei loro dipendenti quell'iniziativa e quell'altitudine ad assumers i le gravi responsa:bi lita che sono indispensabili per ottenere il successo, ·è raccomandato a chiun_qu·e eserci ti un comando !di non intervenire nel campo dei suoi subordinati, a meno di fallo o di ne gligenza per parte di questi. Se tale condizione essenz iale venisse .a mancare, non si potrebbe che nssai difficilmente pen5are a trarre partito dalle masse accumu late per provvedere alle necessi tà. 'della guerra moderna >). Il nuo,,o regolamento d' esercizi tedesco lascia il capo di ciascun elemen to assolutamente libero, nei limiti delle istruzioni che ha potuto ri_cevere, di attenersi, tanto per il combattimento, quanto . per le marce, alle disposizioni che ritiene più opportune. I Tedeschi non ammettono più ordini normali di combattimento nel loro ·regola~ento d' esercizi e cli manovre, all:o stesso modo che hanno già. el iminati gli or:dini normali di ma1'cia dal loro regolamento di servizio in campagna e l'organizzazione no1'male delle singole wiità nella costi tuzione ·delle loro forze sul pi ede di guerra . Essi pensano che in campagna le circostanze
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L'EUROPA mLITARE
DURANTE L'ANNO
sono lutto, che la lattica uccide lo spirito, che vincolando l'iniziativa dei pr:opri subordinati, un capo militare trasforma in macchine inerti uomini il cui carattere s'esalterebbe e le cui facoltà intell ettual i funzionerebbero liberamente facendo agil'e la molla della responsabi !ità. Sotto il riguardo dell'impiego del fuo co, il nuovo regolamento tedesco stabilisce come principio che è la superiorità del f uoco che trascina al successo in un combattimen to di fanteria, e che pertanto la lotta di fanteria è divenuta sopratutto una battaglia di cacciatori. Il fuoco in ordine chiuso è ammesso come un'eccez ione. .Differenza questa notevole rispetto al regolamento di nianooi·e francese, edito nel 1887~ nel quale, in vista della difficoltà di condurre_ al fuoco soldati sparsi, è sta la proscri tla. perfino la parola cacciatore, dichiarando che l'ordine sparso non es iste plù, e che il più piccolo elemento di combattimento è> la squadriglia su di una sola riga condoua dal suo capo. La fronte massima che, secondo il regolamen to d'esercizi . tedesco, può occupare una compagn ia in car.ciatori sul piede di guerra è di cento metri; e lo stesso limite è assegnato ad una compagnià con l'effettivo di pace, considerato che essa non subisce perdite. Il fuoco.a ripetizione è ammesso: 11° quando si è attorniati, ed un momento prima ,li dare l'assalto; 2° quando si è sulla difensiva, per respingere l'assalto dell'avversario; 3° contro una carica di cavalleria; 4° in tuu:i i casi d'inco.ntro improvviso col nemico, per esempio: in un Jnogo abitato, in un bosco, eQc. . Di massima, il fuoco a ripeLizione non si utili zza che alle piccole distanze; e solo in casi eccezionali, alle medie dislanze (Lra 300 ed 800 metri) . La condotta clelfuoco spelta ai soli ufficial i che si trovano sul!a linea di co mbattimento, vale a di re ai comandanti di plotone, ed eventnalmente ai comandanti di compagnia. Gli ufficiali superiori devono avere preoccupazioni d'un ordine più elevalo. I pochi punti cìtati ci sembrano sufficenti a far rilevare l'intonazione genei·ale del nuovo regolamento tedesco e lo spirito moderno al quale é informai.o; vogliamo spera.re ch'esso abb ia a servire di spin la alla compilazione d'un consimile nuovo regolamento anche
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1888
presso di noi, ove quello in vigore, se non altro per l'epoca in cui fu redatto, non può più dirsi rispondente alle attuali esigenze Lattiche. Jf
* *i più salienti dell'attiviHt militare Accennato per sommi capi ai fatt delle principali potenze europee durante l'anno 1888, ecco quale era, approssimativamente, al 31 dicembre scorso, la forza in uomini sollo le armi presso i singoli stati d'Europa, ossia la loro popolazione mi litare: ARMATA
ESEflClTO ufJìciali trup pa
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totale
- -i
ufficiali
Austria-Ungheria 18345 271761 290106
568 ? ? ,1.3405 Bulgaria. 1484, 30862 32346' 12 Danimarca 1176 41733 · 42909 134 1688 Francia . 24594 487878 512,4i2~ 683 (1) 392 (2~ Germania 21674 +70166 4918401 830 Grecia . . 1888 24457 263 15 239 Inghilterra . 99't4 211414 221358\ 4465 373 (3) Italia . . '11785 2}6130 2i09151 1'105 Olanda 2342 63391 , 6ò733l 855 61 (l) Portogallo 1898 22463 243G1 375 R umeOia ·. 1699 33714- 35413 71 Russia . 36600 840038 876638 3379 Serbia. . ? ? 13213 Spagna . ? ? 131400l 672 376 (1) Svezia e Norvegia 2109 30911 33020 215 Svizzera . . . . ? ? 1230;!1 T urchia . . . . 12000 t 70000 1820,00 929
Belgio . . . . .
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Totale generale
338650517422
truppa
totale
6772.
7340 346 1271 429,15 19201 (1) 5527 (2) i6i03 263 1 49500 11900 (3) 14372 7869 22:rn ( t) 3651 155 1 29379 14672 7409 (1) 5687 ·
-
314 1137 41227 · 18518 (1) 5135 (2) 15573 2392 45035 11527 (3) 13267 70'14 2175 (1 3276 1480 26000
-
14000 7033 (1) 5472
-
•
9643
10572
]231010·
254432
Suf piede ·di guerra le fo rze che potrebbero mettere in campo_ oggi le cinque grandi potenze militari d'Europa, in rapporto alla rispettiva popolazione, sarebbero approssimativamente, per l' esercito: (t) Fanteria di marina . (2) Artiglieria di marina. (3) Fa.nteria ed artiglieria di marina sommate assieme.
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di 1.a iinea . . ~·--- ......----.....
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Artiglieria dell'esercito
Cavalleria dell'esercito di i 3 linea
di i 3
linea
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¼ Numero 00/0<; Numero rispetto .di rispetto Numero mobile Totale l'ispcLto di di . alla sciabole alla alla o , popola- pezzi popola- fucili popolao landwehr zione· lancie z1one zione (uomini} (uomini) ¾
OO/oo rispetto alla popolazione
-
.
.
29943607 2626000
8,77 450000
37'=1-03689 H0866f) 11',07 960000
~
-
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I
Austria-U nghe·
-
I
1632 0,055 160000 61000() 2,03 450000 1,50 17760 0-9 ;:>
.
(1) ·""· -
960000 2'50.. 622000 1,68 60000 1,62 2694 0,073 . ..._ ... ·- .. .. -
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ria . . . . 37882712 1881600
Germania
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Fanteria deffesercito
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Italia .
Francià .
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MilizifJ.
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Forza dell'esercito di ~.a linea
¼ Numero rispet to Esercito degli alla peymanente . od attivo uomini poJJOlazione (abitanti) ,uomini)
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4,94 680000
260000 940000 2·48 520000 ·1,55, 54900 '1,45 1664 .0,044
921000
718000 1639000 1,i7 900000 0,98 160000 1,77 3624 0,038
' . . 46855704 7200000 15,35 650000 350000 1000000 2 l3 640000 1,37, 56000 1 70 2832 0,060 ' ' ,
R u ssia europea (2). 91917867
~-
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·.
(i) La Francia non ha nulla che corrisponda alla nostra mili:da mobile od' alla lan<lwchr; essa vi supplisce con l'esercito territol'ia.le, i cui . quadri sono·già formati fin dal tempo di pace. ~ (2) Compresa la Polonia e la Fib.landia. · • · .: .
29
è per la marina: Navi
Cannoni Tonnellaggio .
Italia
175
Francia A:iistria- Ungheria Germania
343 110 79
369 1196 548 f>55
Russia·
386
936
-
r CavaJii
I vap or. ·e
l
.,
Equipaggi
1B8~5'1 "2072"29 . 30~i63 448154 133285· 26780 i824i0 189136 . 28:i3i 9 48134
15436 60000 18634 16695 35000
*
* "' Il quadro comparath;o della potenza mil itare dei èinque principali stati di Europa che abbiamo presentato, non sa.rebbi'\ esalL\Ìmente delinea:o, se non vi si aggiungesse. l'indicazione delle spese che gli armamenti loro, ognora crescenti, fan no gravitare sullè ri-· . spettive popolazioni . Per l'esercizio finanz iario 1887-88, tali spese erano espresse dalle seguenti cifre: ' --
GUERRA Parte
l talia Friincia A ustria- Ungheria . Germania .
Russi.a .
-
MARINA
' .
-
Parte
~
ordinaria ·
straordinaria
Parte ordinaria
(lire)
(lire)
(lirP.)
Parte
--
straor,d inaria (lire)
72620000 85321718 12316000 61863000 (1) 18290170'1 16000000 20191769 4719323 58059437 47688017 41406034 15969234 156989952 829852920 3933284
237911630 ~36899830 2937057i7 377640780
Nell'esercizio finanziario 11888-89·, le precedenti somme sono divenute: (i) Con questa som,ma dal i872 in poi, per la ricostituzione del materi~le chi glierra, . si é speso in Francia L. 2,243,833,282. ·
1
30
DURI\NTE L ANNO
.L'EU ROPA MILITARE
MARINA
GUEI\RA
-
Parte ordinarla
Parte straor<linaria
Parte ordinar la
Parte straordinaria
(lire)
(lìro)
(lire)
(lire)
llalia
245975919
62750000
89023337 16860000
Fr a ncia
5;>6717170
178654260
192661104 14298000
Austria- Un gh er ia
311654695
63719165
22702368
Germania
4[18631i67
23655115
43140976 '11327712
Russia
830103'136
. 3545296
158377696
9343200
-
Paragonando queste cifre con quelle che rappresen tano le entrate totali. dei singoli stati, per determinare quale aliquota esse ne costituiscano e p() terle ~uind i confrontare, si pervi ene a risultati di questo genere: Guerra Entrate Totale erfetti ve delle spese ordinario risul tanti e dal bi lancio s traordinarie i8S8-89 inscritto (2) nel hil ancio i 888-89
(lire)
(li re)
----·-----I .\larina
~
\ Totale generale_ ~~
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•J,O Totale °lo delle speso
., s ordinarie e straordi§~ ~~ ., e: narie c. ., c. ., inscritto ,,, ., "' 'i: ~ nel bilancio .; d 1888-89 (lire)
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Spese militnri
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C) c. <Il ·-
(liro)
C) C)
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Italia .
181~6365673087259LJ 17,03 105883337 5,8'~ 414609256 22,87
Francia
362678081
Ger mania Russia
In Francia , nell a relazione sul bilancio straordinario della guerra, figurano L. 1152.4-50,000 non comprese nelle previsioni, e destinate a lavori e provviste meno urgenti. Inoltre il mini stro della guerra ha domandato ora ali' Assemblea nazio nale i seguenti crediti straordinari : L. 555,950,000 per materiali e servizi d'arti glieria . » 183,083 ,000 per-fortificazioni e lavori del gen io. » 34 ,693,000 per :$e1·vizi diversi . 1
L. 770,73•1,000
1430120,28 2069S91 oI 5,71942330534 25,99
2488 l872891482286582115,36 54468688 2,20 r>36755270 '17,56 1 33'10596961 /8336481-32 25,18 t58a77696 4,78 992026128 29,96
.
Ma non è tullo. Se le spese ora indicate possono ritenersi come le massime rag giunte in un periodo normal e, nel momento auuale le gra ndi po tenze militari non se ne accootentanopiù. e con nuovi fondi, ch iesti ai Par· lamenti in via ultrastraordinaria, attendono febbr ilmente ad accre scere ancora i loro armamenti. Così, in I talia, il Parlamento ha testè accordato ai ministri della guerra e· della marina , per ap proHigionnmènti di vario genere, fab . bricazione di fucil i, cannoni e navi, acquisto di siluri, fortificazioni ecc ., complessivamente la somma di L. 1127,490 ,000 (dell e qual i 70,2,!0,000 in conto dei fondi accordati da leggi an teriori , e 57 ,280,000 come nuovi fondi) da inscriversi sulla parte straordinaria del bi la.ncio 4888 89, e L. 118,800 ,000 da inscriversi su quella dell'anno finanziario 1889-00 . Inoltre al mini stro dei lavor·i pubblici furono accordati 86 milioni di lire per lavori ferroviar i e provviste d'interesse militare.
T""
Austria U ngberia. 2'6 !0502401375373860'15,25 CJ20'5568 1,30 4074'19428 16,55
I
{1) 11 ministro è inoltre autorizzato a 5pesare durante il 1889 per provviste varie da un minimo di L. 93,660,000 ad un massimo di L. l.38,200,000. (2) Dedotte le partite di giro, e tralasciando le somme che rappresentano movimeat1 di capitali.
31
1888
Di quesla somma: 370 milioni erano già accordati dalla legge 26 gingno 1888 , i ri manenti ,W0,731 ,000 rappresentano l'aumento apporlatovi, approvalo · senza discussione dalla Camera fran cese nella seduta dell'1 11 dicembre scorso. 1
Oltre le 63 ,719,1 (i5 lire inscrille nella parte straordinaria del bilancio della ~uerradell'impero au~tro-ungarico, vennero accordate al governo 1'14,,250, 000 · li re come crediti speciali:- delle quali 40 ,000,000 già. spese, 30,250,000 per urgenti bi sogni e 44 ,000 ,000 dispon ibili per far fronte ad imprevedute esigenze. 1
32
L'EUROPA MlLITARE .
, Le spese devolute ai due ministeri della difesa, comprese in . quelle riporta te nello specch ieno che di rnosLra i bilanci della ouerra dei vari stati, ammontano, per-la landwehr ungherese, a26,85"'5,303 lire per I.a p,arte ordinaria ed a 5,379,672 lire per la pqrte straor.dinaria; e sono destinate essenzialmente ad aumentare la caval leria ed i quadri permanenti. . . · Per la Iandwehr cisleitana, sono ·inscritte nel bilancio ordinario 3.t,-i,58,5_47 lire,· qssia 27,500,000 lire più dello sé.orso anno. Con tale maggior spesa s'intende -provvedere a rinforzare considerevolmente gli effettivi dei tempo di pace di questa parte della Iandwehr che e~·a'no fin qui assài deboli. . . In.Germania, le spese militari Ultrastraordinarie, ripartile in più esercizi, ammontano attualmen~e a lire 78,279,852 per la guerra; e ,146,00_0,000 yer la marina. ·Inoltre, pare, che quanto prima verr:anno domandati nuovi crediti al ReiclJstag, per rinforzare, specialmente con maggior numero di cavalli l'artiglieria da . campagna, e· che anzi il principe di Bismarck si recherà apposifamente da Friedrichsruhe a Berlino per sostenere il progetto di leggè. )(-
L'Europa è dunque oggi tutta *in*armi; forse giammai
m vérun tempo vennero accumulati mezzi tanto formidabili di offesa e di · difesa. · Esiste una scuola storica, la quale osserva nelle vicende politiche del mondo un continuo rinnovarsi dei medesimi periodi · entro de-· terminati spazi di tempo:· ora, se a questa scuola si domandasse in · qual è dei passati ·se-coli hanno riscontro le condizioni presenti dell'Europa, noi siamo certi ch'essa si troverebbe :molto imbarazzata a, rispondere. Eppure mai come adesso i governi hanno tanto temuto la guerr~. Si · armanò non già numero.si eserciti permanenti,· ina popoli interi, col fermo proposi Lo di non com battere. · · Gli antagonismi, le rivalità, le lotle, d'interessi politici ed econo· miei hanno acquistato un tal carattere di asprezza che non lasci a intravèdere speranza di prossimo ed aniichevole componimento. ~Ia lgrado ciò nessuno·osa cercar con le armi la desiderata soddisfazione. Se il paragone non fosse ·giudicato triviale, di~emmo cli e l'Europa ci
,Dl1R-AN'rn L'ANNO
H3
1888
ricorda quelle plateali conte,;e che si prolungano indefinitivamen!:e, perchè nessuno ba il coraggio di mena: ie mani. I l principe di Bismark nel suo memorabile discorw al Reichstag in difesa del pro-· getto di 'legge sul prestito mi\ilare (7 febbraio 1888), dis~e che la Germania non temeva altri che Dio . La frase. era bella, energica, patriottica, ma non esprimeva la verità. La Germania teme, dopo Dio, una coalizione di potenze europee, od . anche 'solta~to un'alleanza franco-russa. E Lutta la politica del gran cancelliere è stata indirizzata, dal 11870 in poi, ad impedire che uno di questi falli si avverasse . Il principe di Bismark sa bene che la Francia nulla ,può tentare da sola , nè contro la Geqnania. nè contro l'Italia, se non sorretta dall'alleanza russa. Finchè la Russia non ricorrerà alle armi , non vi ricorrerà probabilmente neanche la Francia, la quale non troverebbe isolata, nè la G.ermania, nè l'Italia, ma, per il lr~llalo d'alleanza ita lo-germanico, sarebbe costretta a subir l'urto d'e_nt.rambe queste potenze; mentre dal canto suo la Russia avrebbe da lott~re con la 1;ermania e l'Austria-Ungheria riunite. In questo momento ·rorizzonte politico sembra abbastanza sereno . da lasciar credere rimesso per qualche tempo il pericolo d'una improvvi'sa burrasca; cionondiméno si è obbligati a vegliare e stare in guardia contro i casi impreveduti: da un'istante all'altro , mentre meno si aspetta , gli ·avvenimenti potrebbero forzare la mano anche ai governanti animali dal le più paciftche·iritenzioni .
***
3 -
AXXO XXXIV, VOL. I.
DELLE PERDITE NEL COMBATTIMENTO
DELLE
PERDITE .NEL COMBATTIMENTO
35
Se si potesse sempre non preoccuparsi d'altr.o che di arrivare 1mprovvisamente sul folto del nemico, di usufruire il primo momenLQ d'inazione sua per opprimerlo con un fuoco infernale e con· tinuar questo fino alla sua rotta, si potrebbe anche non preoccuparsi delle perdi Le. Ma ciò non è sempr:e possibile - bisogna pur sovente, quasi sempre attaccai:lo dove è pronto e respingere attacchi preparati e sostenuti, bisogna darne e riceverne, bi'sogna combattere. Inoltre perdendo uomini, si perde l'elemento principale dell'offesa, specialmente in fanteria dove ogni uomo è ·un fucile; senza tontare che è pur sempre vero che • • • La vittoria sanguinosa Spesso far suole il capitan men degno "·
« •
Pren1essa.
La villoria si ~llie~e colla distruzione del nemico od almeno co.lla s~a d1sorgan1zzaz1one, frutto di p·erdite recategli e di altre im. m1nent1. Però se da una parte bisoona fare· ooni stud 1·0 0a 11 I· sacri'fi!CIO · per 1e_ca1.e al. nemico _le mnss1me perdite, non minore studio e per diminuire le nostre , onde Ja d·· · .cura rich1edes1 . r:s 0 rgan1zzaz1one, che ne deriva colpisca lui prima di noi. Q'Uesto secondo · , impor· . . . lato del problema era ·cei·tamente · · p1u tante u1 altr, te,~p,, .~uando il reclutamento era più difficile ecostoso . ed · era ,. perciò. .p1u. necessario rispàrmiare il soldato , o quan do, f or ma, t1 g I eserc1 · he della . t1 dI truppe mercenar1·e 51· , .ma prat1c guer1 a, m~I s.1.s.a:eb~e yot~tto sperare di condurli ad attacchi, la p1obao11Jta. d1 r1usc1ta fosse assai· poca ed 1·1· r1sc · I· dove . 110 massimo. Col modo d1 reclutamen to attùale ·nvece 01· · · 1 ' , 0 1 uomrn1 non mancano ·~ sono ~resto e facilmente sostituiti, più che allora_ pur tutt~v1a p~r ~uanto pr·esto si sostituisèallo, non lo saranno mai a?~a()'~ta.n~~ per.che giungano i? tempo - . d'altra parte il sol.dato d. o,.è)1d1 meno e meno sol 1'do , pm .. r·ac,··1 e a sc.110. . · . e assai . . a()'aue1T1lo l;" . ter s1 d1nanz1 alle d1strnz1on1, che le armi alluali possqno produrre. '
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Questo principio vecchio come il mondo, dimenticato in Crimea in Ital:a, toi·nato in onore poi, ora di nuovo è in discredito, quasi -che non fosse uno di quei principii, che non pure reggono in tutti i tempi, ma reggono tutte le imprese siano esse militari o civili: -col minor consumo di forze ollenere il massimo risultato. - Questo . principio regge le industrie, il commercio, l'igiene, tutto: solo l'esagerazione è in esso da fuggirsi, chè al certo, col risparmio spinto rfino 'ali' osso si arrischia di non concluder nùlla. · È pertanto d'importanza capitale studiare il modo di economìz:zare le nostre forze, di sacrificarle solo quando convenga per dimi.nuire le nostre perdite pur mantenendoci i·n quelle posizioni, forme, movimenti ed azioni, che si richiedono per ·9gire efficacemente sul ,nemico. Tutto ciò, bene inteso, non mira a ledere quel sentimento di sagrificio, ché è presupposto a priori in ogni militare., non si tratta -0.i trovare il modo di arrischial'si il meno possibile, ma di conservare valida più lungamente l'arma stessa, che deve colpire il nemi~ . . Inoltre è sempre da notare che questo, benchè sembri uno studio attinente alla difesa, nel fatto· interessa più assai l'attacco, il. quale si esplica coll'avanzala, che implica l'azione in una zona sempre 1l)ÌÙ colpita, sempre più pericolosa. Così ogni progresso nel modo di evitare le perdite, produce un ~
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36
DELLE ' PERD ITE
aumento di potenza o:ffe.nsiva, poiché infine se al fucil e manr:a i~ braccio, esso non agisce più. Gran parte della potenza della difesa sta. nei suoi ripari stabili; se l'attaccante non si studia di controbilanciarla durante la sua avanzata, la sua inferiorità sarà decisiva, malgrado tulle le più belle declamazioni sulla superiorità dell'offensi'va. Questo studio formò del resto in tutti i tempi la preoccupazione· dei tallici di tuLli i paesi, e a seconda delle arm i e dei terreni e dell'umore dei popoli, fu ri solto in maniere diverse, ma non fu mai tra-scu-ralo. Così i popol•i anche i più valorosi, diedero la massima importanza ·alle armi difensive, come quelle, che sole all ora potevano permettere di avvicinare il nemico, di venire all'urto, sogno, dell'uomo valoroso. Co:;ì si verifica in taltica il fenomeno apparentemente paradossale, che le armi e le invenzioni, che sembrano, tendere a copl'ire l'individuo, a difenderlo dai colpi nemici, quelleinsomma che si dicono anni difensive, hanno invece per le masseun valore offensivo. mentre al contrario le armi da getto, che individualmente sembrano essere anzitullo offensive, favoriscono la difensiva delie masse: Oggidì v'ha una certa scuola, ch e vorrebbe escludere questo genere cli studi in nome del morale delle truppe, che 'teme, si avvili sca in questi esercizi del coprirsi, del ripararsi . Essa di.ce che per tal modo preoccupando il soldato del ~ericol'o che gli sovrasta, gli s'insegna villà e se ne scema lo slancio tanto necessario alla desiderala ofTensiva. Una tale bpinione non mi sembra ·abbastanza ben ponderala . . Dall' impiego delle grandi masse fìno alla scherma , la Latlica riconosce i van taggi degli ardimenti, ma insegna anche la maniera di renderIi possibili. 1Chi v·errà a dire che si debbono insegnare· solo i colpi e non le parale? Insegnavano forse vil Là i Greci ed i Romani, quando oltre alla lancia ed alla spada, davano ai loro soldati relmo, la lorica? quando loro davano lo scudo facendo ad essi, sacro dovere di·non perderlof O che i veliLi, i leggieri psi liti, senz'armi difensive, erano più stimati dei catafralli , dei principi tutli coperti d'armi? E sì che l'alleggerimento del cari co ùel soldato, fattore di velocità, doveva avere allora un'importanza non minore che nei tempi
NEL COMBATTIMENTO
37
moderni, poich è i vantaggi di sorprendere il nemico, di precorrerlo, d'incalzarlo e all'occorrenza di disimpegnarsi rapidamente, sono di natura tale che non posso no essere di molto variati per effello dei semplici miglioramenti tallici delle armi. Allora come adesso, condizione indispensabile di vittoria fu ritenuto il conciliare fra di loro il maggior danno da recarsi al nemico colla maggior sicurezza no!\lra, mai s'è pensa.lo che questa conciliazione tenuta nella gi usta misura possa intaccare il morale delle truppe, -elemento certissimo di viu.oria, sarei quasi per dire che tutta l'arte della tattica consista nella soluzione del difficile problema di rendere possibili anche le operazioni più ardi te. Perciò lo studio sul modo di diminuire le perdi te è ancora oggigiorno d'importanza capitale, non tanto , come vedremo, a cagione della efficacia maggiore delle armi altuali , quanto per la forma , per la mo~alità, nuova, che derivò al comballimen to , modalità, che non è ancora ben definita e che merita speciale atten· zione e slt1dio. Questo studio io mi provo qui ad esporre esaminando successivamen~e le ?ag,ioni delle perd)te, il modo come avvengono e quindi i vari modi di diminuirle, sia servendr,ci delle nostre armi offensive, cioè abbattendo al più presto il nemico per impedirgli di ballerei, sia batlendolo cosi che non possa più resistere all'urto, sia molestandolo cosi che non possa erncacemenl e colpirci durante la nostra azione, sia in altri modi ancora evitando le sorprese; scegliendo formazioni meno vulnerabi li , movendoci, giovandoci dell a velocità, di forme speciali nei movimen'ti, utilizzando il terreno, i . ripari fissi, ed occorrendo, i mobili, e nel caso anche le. tenebre e la nebbia: nè lascierò di vedere anche il caso delle perdite nel -combattimento da vicino, nella mischia, all'arma bianca . Ad abbrevi are uno stud io, che può parere un po' ·lungo, eviterò di condurre il benigno iettore per tulli gli errori di i;asi, citazioni, computi, ecc., per cu i doveLLi impelagarmi per venire ·al le con.elusioni relative a ciascuno; mi lim iterò a dare le poche ragioni, le più stringenti e chiare che possono consi gliare pi ù o meno q:iesLi vari sistemi ; a dire il loro valore, le circostnnze, in. cui si possono usare, i modi di applicarle perchè riescano meglio efficaci. - Circa al decidere quale fra di essi sia il più importante, il predominante,
nè
ma
88
DELLE PERDITE
non mi pronunzier9 che con molta cautela; sia perchè di natura poco propenso a celebrare e ad escluder~, sia perchè in fatto d~ tattica ritengo che un solo sistema serYe per un caso solo, e chetutta l'abilità d'un tattico consista nell'essere fecondo di risorse , . nell'averne molte alla mano e nel sapere. iipplicare a tempo e luogo ciascuna di esse senza pre.venzioni di sorta. Non è per tattica per conto mio, come forse si potrebbe sup·· porre (·1 ), che vado cauto alle conclusioni assoluteJ ma pe1· vera r,onvinzione profonda che la maggior parte degli errori in fallo di teorie tattiche derivino da null'altro che dal prendere per verità assolute delle verità re_lative. Le forme ed i modi tattici i migliori chP, si possano ideare~ non potranno mai pretendere di rispondere a tutti i problemi, a tutti i casi. Gli elementi che affluiscono sulla soluzione della lotta sono molti e secondo i casi or l'uno or l'altro predomina. Uno studio analitico di ciascuno approfondito così da permetterci di valutarne tutta la portata nei vari casi lo ritengo utilissimo; proporsi invece di trovare fra essi l'unico imp.ortante, il vero, l'assoiuto lo ritengo come cercare la panacèa universale, o la pietra filosofale (2). In precedenti lavori mi occupai di una sola questione, ma mi moderai nelle conclusioni appunto perchè non perdevo di vista !e altre, solo perchè trascinato dalla polemica dovetti ribattere un certo chiodo, ma anche allora fui cauto nelle conclusioni perciò appunio, ora a togliere ogni dubbio, per allargare almeno il campo delle questioni, presento questo studio sui vari modi di scemare le perdite e di tenuarne l'influenza morale; ma pur qui, sia dello una volta per sempre, non credo menomameÌ}teche questa sia nè l'unica, nè la più grave delle questioni tattiche.. · Difficoltà speciale di queste ricerche gli è appunto il limitarsi nel dedurre - caoe a conseq1tentiariis - e il limitatsi anche nelle analisi; ~erchè a forza di sottilizzare le questioni Mn diventino bizantine troppo.
(i) Vedi Rivista Atilil,are Italiana. . (i) Vedi Rivi.si.a Afililare llaliana. -
Ottobre JS88, pag. 7. Ottobre i888, pag. 7.
39
NEL COMBATTIMENTO
{)ausa delle per«Ute .
. Studiamone primieramente le cause-,- in generale si risponderebbe subito che queste sono le armi, la loro potenza,l'abilità dei nemico.- Eppure, se ben si riflette, non si I.arda a vedere che desse non sono le canse principali. Causa principale è il coraggio dellè truppe che affrontano le perdite stesse. la difficoltà di evitare i colpi e la ferocia dei combattenti. Una tale distinzione è importante. Generalmente dinanzi ai progressi delle ~rmi distruttive, si inorridisce pensando alle stragi enormi che, si suppone, saranno per deriv11rne, e si crede che le nuove guerre, le.nuoveballaglie. risulteranno più sangu inose. Il fattop~rò non lo comprova, ed anzi qualche volta si ha l'opposto . fnfatti, se le armi sj fanno in realtà più terribili, non cresce ugu almente il coraggio dell'uomo nell'affrontarle, ed i combattenti si fanno più canti,. più peritosi. Si pensi quante voltesi ·perdetLero delle baLLairlie solo perchè si credettero perdute, nè mancò il caso di avversari che si ritirarono tutti e due. Vedemmo eserciti valorosi, dopo sperimentate le esiziali conseg11Mze dell'imprudenza, aver bisogno di s.eri eccitamenti per non lasciar degenera re i Mmbattirnènti in cannoneggiamenti senza conclusione (•I).· Il coraggio delle truppe nel combrittimento odierno può definirsi: ·
la virtù di resistere al massimo cli perdite in un tempo dato, senza disordinarsi: La condizione del tempo è necessaria in questa definizione, percbè anche una trnppa mediocre, può resistere perdendo il 50 per cento in dieci ore di combattimento, cioè il 5 per cento Hll'ora, mentre la stessa truppa si sfascierr.bbe per dendo forse il .1O per cento in un quarto d'ora. La truppa meno buona, quando il numero delle perditè supera quel grado morale di resistenza a cui può giungere, cerca sottrar- .
(i) Vedi Ordine del giorno del principe Federico. -
Orlé:tns, IO dicembre 1870.
'
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DELLE PERDITE
visi, si smarrisce, sfugge o s'arrende. Con questo non sempre le sue ·perdite cessano·immedialamente. Sovente anzi, queste crescono p~r alcuni minuti almeno, finchè essa non si sia soltraLla al fuoco nemico, che più gagliardo_agisce, per non essere il titatore inquietato; ma anzi, animato dal risultalo, .possono crescere anche quando Ia ferocia del vinc.itore lo eccita a continuare la dis.truzione pur sul nemico che s'arrende. Qualche volta sarà ·anche la necessità, che obbligherà a distruggere un avver·sario, che non si può· custodire; ma in generalè anche quando sieno i soldati persuasi che volgendo le spalle, saranno più presto distrutti; l' istinto ad un certo·momento viene a prevalere sulla ragione e la truppa si disordina. Non è però neanche da escludersi recisamente il caso in cui la evidente impossibilità di sol.trarsi ai colpi, decida ad attacchi dispe.:. rati, e perciò appi.lnto efficacissi.mi. Più spesso anche sotto ai fuochi attuali, si darà il caso, già più volte accertato, di truppe che, appostate dietro al riparo il più lieve, vi rimarranno inchiodate anche ' lunghe ore, immobil izzate, inerti Solto la spada di Damocle. Comunque sia, in uu modo o nell'altro, giunta la efficacia del fuoco nemico .ad un certo punto, il morale della truppa si scuote, e la soluzione ·è. ,,icina; tafilo più che in complesso finora le armi sono sempre più efficaci, quaulo più vicini sono gli avversarii. La crisi può durare più o meno. Circostanze varie possono ritardarla o. risolverla in un modo o nell'alLro; ma in qualunque modo , essa dipende essenzial,mente dal valore morale delle tnippe e dalla rapidità delle perdite che subiscono: in genere, dalla distanza dal nemico - più vicini si è, più presto la cosa si risolve. Quando Ja distanza è graòde e ii fuoco poco efficace, lo schiop·peltarsi a vicenda può durare delle ore con molto consumo di rnu. ·nizioni, . con perdite d'uq_mini relativamente piccole, e con néssun ,risultai o decisivo. E invece alle 'piccole distanze il combal.limento è corto e i·isolulivo. Gli è perciò che lo stringere l<).distaoza, il correr _sotto misura, è proprio di chi vuole o deve affrettare la soluzione. -Gli è perciò che l'~ttacco, la offensiva, è l'atto che tende a.cl .affrettare ·ta soluzione. L'aLtacco presuppone nell'allaccanle la brama di risolvere presto e la fiducia di superare il nemico nel vaJore per un breve momento almeno. Non però identiche sono in. _tutte le truppe, in Lutti i popoli le
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.quali là militari,- Ye ne hanno di quelle ~he, più lungamente di altre, reggono al combattimento a fuoco, ve ne h3:nno altre che, sotto lo stesso' fuoco, sono presto assalite dall'impazienza, primo sintonia della crisi che avanza,. e all·ora è ·più faci le ottenere da loro un atto di audacia, un attacco furioso, ardito, temerHio anche, piuttosto che .la fermezza, la resistenza prolungata. In ogni modo, con queste truppe si è obbligati a ven ir presto ad una soluzione, ciòchefadire -che simildruppe sono più adatte alla offesa che alla difesa. In genera le una tale carat1eris1.:ca è :issai pregiata, ma bisogna -.analizzare il fondo. L'.ideale della truppa. valorosa è quello che· sa tanto comballere da pie' fermo sollo fuochi micidiali, come muovere al\'atlacco quando ·ne sia ri chiesta, o serrando a distanza più micidiale andando a fondo: ~a non sono che popoli guerrieri o truppe agguerrile che possono farlo. Certe truppe che non si possono adoperare se rion facendole .attaccare, possono anche essere · truppe fiacche, giovani, raccogliticce, i cui sncces'>i dipenderanno sovente dal caso, da una. buona ·direzione, che faccia. in modo di dar loro sempre il vantaggio del numero o de l terreno o della sorpresa, che sappia sostenere i loro attacchi, prepar~rli, parare agii insuccessi: in generale possono va • lere· contro un nemico non molto -so lido (1) . A~cora alcurre osservazioni sul momento della crisi. L'esporre le truppe a .que_sta prova dec_isiv·a, suppone sempre che il nemico non ne soffra meno, se non altro moralmente, altrimenti l'allaèco non equivarrebbe che a sollecitare il momento della ritirata. Ne deriva che il resistere in quei momenti per brevi istnnti an<wra, basta per darci la. vittoria; poichè se non cederemò noi, ·Cederà il nemico. In quei brevi istanti si bilanciano come su di un fulcro sottile tnnti nonnulla o accidentali o preparali da lungo ' . tempo .. Quando il generale ha deciso l'attacco, la soluzione definiti,·a, e le sue colonne muovono veloci sollo una grandine di palle contro .al nemico, ed il fronte ·nemico avviva sempre più i suoi fuochi e i· nostri battaolioni entrano nel la zona decisiva: in quel momento della o
O) Veùi Clumzy sotto Le Mcms. -
ZANELL1,
Rivisla 11/i/,Ua,re !887.
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crisi il suo cuore balte più forte ed alla sua mepte, che altro ora più non può fare, si affacciano tutte le cause di superiorità e di inferiori là che decideranno il risultato. Truppe giova ni o vecchie, disciplinate o poco, entusiaste o fredde o scelliche, fid,uciose nei capi, bene o male armate, stanch e od affamate, o fresch e e nutrite, con uffich1li numerosi, arditi, abili, influenti, amati, già provati al fuoco, animati da vittorie, o da insuccessi avvilite; tuLto questo ed altroancora peserà nell 'animo suo gravemente e gli fa rà fare molti pro-· positi pel futuro. In tan to sul fronte delle sue truppe mille cause fortuite decideranno : una parola a tempo, un falso allarme, l'esempio di u·n capor la .gara. con altri C•Jrpi ed armi, uno spettacolo incorn1111iante o debb pr1men1.e, pròdoLLo da una mossa retrograda pur momenta nea di qualche gruppo nemico, o lo scoppio di una granata in mezzo ai nostri, o d'uno shrapnel a portata giusta . qu.ilche fflrila orrenda, grida strazianti di feriti, o feriti animosi che continuano a restare, al fuoco, ad avanzare. Si tratta di guadagnàre pochi istan ti, ancora pochi palmi di terra, ed uno dei due dovrà cedere. ben presto Egli è perciò che chi vuole proporsi come carauere tattico delle sue operazioni l'offensiva deve, fin dal tempo di pace, provvedere· a che le truppe abbiano una buona educazion e militare, che abbiano buon i, validi e numerosi ufficiali, che abbiano armi adaue al combaLLimento da vicino (armi a ripetizione), che col mezzo di colori e distintivi speciali, sieno agevolati nel mantenere e ricostituire· l'ordine, altrimenti gl i inni alla offensiva, r esteranno inni, ed i risultati non vi corrisponderanno. Questa lotta suprema presenla per vero molte varietà, secondo le· situazioni diverse ed i diversi accidenti. Lasciamo pur questi, che, troppo sarebbe pretendere, di tutti prevederli ed anal izzarl i, ma non possiamo disimpegnarci dal notare certe circostanze speciali dr tempo e di .luogo, che influiscono in modo potentissimo. E prima di tutte la sorpresa. Checchè si dica, l'istinto primo e hrut::ile nell'uomo è quello della propria corn:ervazione; quello della lotta, dell'attacco, della controffesa è più spesso un moto riflesso, frullo defla coscienza della superiorità, dell'odio al nemico, dell'amore alla ca usa, del sentimento, del dovere e dell'onore. Ora questi seatimenti non si suscitano con-
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temporaneamente nell'uomo. Sorprendetelo e lo.trovale nud?, brullo nella sua nudità morale, col puro istinto. A lui per arm_~rs1, anche solo moralmente, occorre pur sempre un certo tempo prn o meno breve. Se questo tempo gli è dato, eccolo che rinviene dalla sor · presa, leva ]a testa, si arma, si orienta, è p~onlo al c.ontra.ua.cco nonchè alla resistenza; ma se la sorpresa è ra?1da, la mrnacc1a imminente. insistente, crescente, l'anim,1le, sia pur valoroso, si smarrisce, e. poi allo smarrimento si aggiunge l'imitazione contagiosa nelle masse: abbiamo ii panico. La durata dell'effello della sorpresa può essere più o meno lunga. Per rinvenire dalla sorpresa l'uomo deve rapidamente armarsi &· materialmente e moralmente: riprendere le armi ed il coraggio. Per· un soldato ciò vuol dire armarsi e correre al suo posto; per un comandante è riordinare le we truppe, disporle per la controITesa, il che richiede orientamento sulla situazione ed una ser)e di ordini e disposizi oni per la cui emanazione ed esecuzione ci Htole del tempo. M11no 'mano che le armi si trovano e si trova il p:·oprio posto, anche il morale si rinfranca; dinanzi ai contrattempi, alle nuovesorprese invece la testa si confonde, la fiducia in sè e negli '.llt6 cade cade il morale. La durata ,iella sorp1:esa pel soldato può essere' breve, pel generale può essere lunga quanto più grosso e ~isseminato è il suo corpo. Le sorprese non colgono solo truppe accampate. od in marcia sicure di avere il nemico lontano. Es!.e avven gono ·anche nel corso.. del combattimento, e di qneste specialmente ho· bisogn~ di· occuparmi, come quelle che direttamente influiscono sol.la sol azione ~ella crisi e sulle perdite, argomento del pre,;enle studio. Non parliamo· nemmeno delle riserve o di rinfo rzi, che im provvisamente sorgono ad arresl:ire il vincitore, a ritogliergli di mano la villoria; parli amo · di quelle, che più direttamente agiscono sulle truppe. Io_ rileogo questo punto importante, perchè mi pare che nelle battaglie future.. sarà più frequente e di questa opinione dirò le rQ?ioni . . Una ,•olla, come noià dissi, la portata delle armi essendo . mmore, . i combattenti erano vicini e si vedevano abbastanza bene: lil segmto, crescendo a poco a poco l'efficacia delle armi da getto, i fronti nemici si scostarono, la lolla corse non più da uomo a uomo, ma da· compagnia a compagnia, da bauaglion~ a ?a~taglione.' da ~assa a massa, ed ormai nella maggior parte dei casi s1 scorge Il nemico solo·
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-dalle vampe de'suoi fuochi, ora ognuno s'industria di coprirsi sia nell'impostarsi che nell'avanzare, e a non rivelarsi che all'ultimo momento , a non aprire il fuo co sul nemico che a buona portata e con una scarica micidiale. Nei combattimenti futuri accadrà cosi molte volte, ben freqnenlemente, che riparli fermi si vedranno improvvisamente sorgere avanti o sul fin neo ed anche dietro riparti nem ici venuti per vie, per accessi, che si credevano guardali, che s'ignoravano: sovente accadrà pure che ripa ,-ti, che avanzano supponendo il nemico ad una dala distanza, ancora riolevole, se lo vedono ad un trallo sorgere a pochi passi e palesarsi con una scarica micidiale. Coi fuci li aLLuali a tiro rapido, che aumenLarono tanto l'importanza e la efficacia dei fuochi da vicino, questo genere di sorprese sarà assni frequente sul campo di battaglia; accadrà di sentirsi colti cioè all' improvv iso da un fuoco distruttore e partilo a breve distanza dal ciglio di una strada, da un risvolto di un muro, da dù,'e meno lo si pensava. Questo fatto sarà poi tanlo più frequente quanto più il terreno, anche senza essere un bosco , sia, coperto di vegetazione, di coltura com e i nos tri terreni, o quelli qualunque che possano offrire ad una fanteria pratica di tali manovre frequenti mezzi di coprirsi anche sol o la vista: È facile im m.iginare che cosa succederà allora delle truppe così sorprese. L'elJelto sarà probabilissimamerile così grande cbe è a supporre non raro il caso che un falso allarme qual nnque, una illusione produca un panico. · Se questo è vero, come ritengo probabile, avremo che le decisioni a sorprese coglieramio risultati grandissimi anche con perdite relativamente IY\i_nori. Fortunato chi sarà stato il primo a scorgere l'avve·rsario . Questo dicasi pei riparti mi nori dove poi molti di quest i sieno in giuoco, gli uni affiancati agli altri e sostenuti dietro, a discreto intervallo e distanza gl i uni dagli altri , le sorprese·avranno dei correllivi, chi so rprende potrà. essere sorpreso quasi nell'istante medesimo. In lai caso la lotta può farsi sanguiMsa rotne quando si volge pet' le case o pei boschi ove appunto gli avversarì non si trovano che a portala decisiva, dove vedere è uccidere: le perdi te possono essere gravissime eppur l'esito rimanere incerto, lnnga la decisione Ma se malgrado qualche leggero avval lamento o qualche leggera copertura, che niutino queste sorprese, il t.erreno in com plesso sia abbastanza scoperto perchè i riparti, che se: uono possano ve-
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deré le vicende dei precedenti ed impressionarsene, potrebbe anche accadere che s'abbiano ad arrestare, che manchi loro il cuore di avventurarsi in un terreno quasi minato, potrebbe darsi che essi sle~si, solto quell e impressioni, cedendo a qualche panico, a qualche illusione o falso allarme, o parola malintesa, si disordinino. Tn tal caso potremmo avere delle rotte quasi senza perd!le e tal vo~ta senza profillo all'avversario, che le ignorerà a cagione della distanza a cui si troverà. Questo caso potrà essere ancora più frequent~ se prevarranno i , fucili sordi, di poco rumore, di piccola vampa, di poco fumo e che· non sono tanto lungi dall'entrare in uso come pareva all'autore delle lettere sulla fanteria, sicchè questi cenni sui futuri combatti menti, che ora azzardo, mi pare possano dare la traccia del carattere tattico, che ne d~riveri:t al combat.timeuto e dei precetti, che · dovranno regolarlo. Così si muteranno le forme dei pericoli, dei rischi , ma la sostanza del valore rimarrà uguale . Truppe fia cche non oseranno avanzare dove pure il nemico non si scorga, ma lo si supponga, o andranno in rolla alla prima illusione: truppe buone, parate al sagrificio nvan · zeranno e romperannc, il nemico FNt cwversarifiacchi le de-
cisioni si avranno anche con poche perdite; fT'a avversari valorosi costeranno sempre molto sangue. ~ei casi più generali oltre alla aumentata distanza fra i fronti opposti avremo più lunghi intervalli di tempo tra i var1 attacchi. Si confronti il diverso genere di valore che si esige per avanzare conlro un nemico in azione, che si vede, o l'avanzare in un terreno apparentemente deserto, o alcuni tratti del quale solo da lontano appaiono coronali da artiglierie in azione, ma che pu9 celare trnppe assai più vicine, le cui scariche potremmo subire prima di averle vedute. Un combauimento di questo genere, anche di pieno giorno , può assomigliarsi ad un comballimento notturno, ad un comb_altimento in un terreno oscuro: diffi coltà di direzione, panici, falsi al larmi, disordini possibili, perdile talvolta gravi con piccoli risultati,. talora piccole e risultati granqissimi (11). (I) Quante volle chi da11·a1to mirasse una b1ttaglia vedrebbe, episodio comico in mezzo alle grav i trageclie, avversari sospettosi l'un rlell'a!tro avanzare e sfuggii:si dietro sole apparenze fugaci, falsi a llarmi , [)arole male intese!
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Se nelle truppe e nei metodi t;i.ttici di guerra si introdurrà, come , è probabile, colle nuove armi il principio di avanzare coperti con (piccoli riparti separati ma vicini, nelle mani dei capi, e sostenuti -·da altri dietro, colla massima di non rivelarsi con fuochi prematuri, -·-di non far tuoco che alla portata la più efficace possibile, cioè da vicino, la for:na dei futuri combattimenti sarebbe quella sopra de. scritta. · Diversa la forma del pericolo, diverso il genere di coraggio, non d grado; circa alla quantità delle perdite, poco di nuovo. Dore il com bi tti mento per di verse circostanze seguirà le forme -consuete vedremo quello che si è già veduto, solo forse in proporzioni più forti: fino al momento della decisione vedremo l'attac~ -cante subire gravi perdile, più gravi di quelle del di Censore. Da quel momento se il difensore cede, le perdite d_ell'attaccante cesseranno · e quelle del vinto potranno farsi gravi, se non avrà tempo e terreno adatto per sottrarsi all'inseguimento col fuoco; se invece l'at. Laccante si r)tira in rolla prima di giungere sul difensore, le por- ' --dite dell'atta,:cante si raddoppieranno negli amari passi della fuga, perché il difensore non avendo più nulla a temere farà un fuoco più -efficace, e perchè le masse in rotta dell'attaccante non possono nella ·,,fuga pensare a coprirsi. Questi effetti, dico, potranno essere mag- · giori oggi che la maggiore efficacia delle armi permetterà un più lungo ed esiziale inseguimento col fuoco. Questa analisi di fenomeni del combattimento, potrà parere for.se ,,un po' troppo protratta, ma mi parve necessaria come base al ri. manente studio; è necessario rappresentarsi bene al vivo e senza . ,.reticenze l'andamento della lotta, per concludere sui modi di rego.larvisi onde uscjrne a bene. · Anch_e la inesperienza del combattere può essere causa di . perdite maggioi·i sia perchè -induce ad ardimenti temerari, sia per··-chè le truppé mal conoscono il modo col quale compi ere il loro man:,dato con minori danni. Di questo fatto abbiamo avuli molti esempi, · e basta confrontare il modo con cui si svolsero le ultime vicende di una campagna colle prime per avvedersene. Questo fatto è anche a ritenersi più frequente cogli eserciti odierni quasi improvvisati, · non soltanto per ciò che riguarda la truppa, ma anche per buona warte cl-egli ufficiali. Le istruzioni, le esercitazioni tattiche, le grandi
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manovre anche a fuoco giovano, ma son ben poca cosa in conrronto ,del combattimento vero. E pòi ancora esse servono tanto più, quanto
meglio sono organizzale, e per bene organizzarle ci vogliono molti sludt pazienti e spregiudicati circa forme, che la lotta andrà ad assumere colle armi che il progresso prepara. Dunque, riassumendo, · potremo benissimo vede-re nelle prossime battaglie molli casi simili a quelli delle campagne passate, ma di questi, certuni saranno più frequenti e potranno dare al combatti mento fisionomie . nuove. La potenza distruggitrice delle armi a·ripetizione alle brevi distanze, inviterà a sprecar meno fuochi nel combattimento lontano, ma il combattimen,tò vicino sarà sempre breve, decisivo, spesso di sorpresa. Le truppe nuove ed inesperte subiranno perdite gravi, improvvise in principio delle campagne, che le renderanno caute e sospettose in segu ito. Il bisogno.di avere le truppe in mano, ma in pari tempo di esplorare il terreno. di coprirsi, di sostenersi reci- · procamente, farà adollare degli ordini separa ti di piccoli nuclei serrati. Saranno quasi catene di plotoni, più o meno sostenute dietro, secondo l'irnpqrtanza dei punti. Poi anche il fuoco tornerà almeno di tanto in tanto ad,essere adoperato pur da lunge per tastare il terreno, per indagare gli agguati, che può nascondere. Si vedranno .ancora fuochi continui a distanze medie tra i fronti opposti per trattenere, illudere, di sLrarre l'attenzione, mentre qùelle tali catene di . plotone di tratto in tratto, or qua or là. tenteranno di avanzare, di .guadagnare posizion i più vicine, donde col fuoco più nutrito deci-dere l'avversario, anche colla sorpresa, se questa riesce, ad ali on- , ,ta~arsi . Questo per la parte tattica, pel combaui mento a fuoco, della fanteria specialmente, parmi sarà il carattere dell'azione tra i fronti ·opposti; questo il modo, col quale più ordinariamente si produr•ranno e si sentiranno le perdile. Sempre poi rimarrà assodato che non la micidialilà delle armi, ·come il volgo suppone, ma il valore delle truppe sarà la causa prima delle perdite numerose, secondariamente vi sarà il terreno, che se ·Oscuro e coperto, trascinerà avversari anche meno valorosi a scontrarsi a distanze minori, decisive. I combattimenti nei boschi neali abitati, nella notte, sarann~ sempre sanguinosi. Le truppe ine~pe1~te soffriranno gravi perdite ai primi scontri, diver.ranno troppo pru-
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de!)ti nei successivi, presenterànno lo spettacolo di battagli·e mollò· rumorose; poco sanguinose, nulla decisive; fino a che il fuoco sacro delle baltaf!lie, ,la virtù del sagrificio non le sospinga, e il geni0; dei capi trovi il. modo· di rendere questi sagrifi. ci uti li e fecondi . .
gione del tempo che dura l'azione, il loro effetto morale invece diminuisce col crescer .del tempo in cui si subiscono. Se il combattimento dura due ore invece di una, potremo avere mille caduti invece di cinquecento, ma non siamo sicuri se quei soldati, che resisteranno perdendo in due ore mille dei loro compagni, resistereb. bero perdendone cinquecento in una mezz'ora, dato pure che tutti si possano persuadere che con un'azione così affrettata ne cadreb · bero molto meno. Perciò se lodevoli sommamente sono le declamazioni generiche a favore dell'offensiva, non debbonsi trascurare anche gli studi più pazienti, più realisti, meno poetici, più tattici, che tendono a trovare il modo di risolvere l'arduo problema cli dare alla offensiva il massimo impulso possibile perchè la rotta dei nemico :iia ottenuta al più presto, ed in pari tempo conciliare questa con l'altra condizione di ridurre le perdite al minimo possibile, specialmente pei riparti, che clovi·anno compiere la parte più grave e più decisiva dell'impresa, per quei riparti, là cui azione, la cui condoua, decide del!' esit.o del ·combattimento. Per quelle perdite poi, che in ogni modo sono inevitabili, bisognerà vedere quali ~ono le inisure a .wendersi pe1·chè abbiano a produrre nn effetto meno demoralizzante, il che è poi il fine ultimo, in quanto che non sono i riparti , che si distruggono, _ma quelli, che vanno in rotta, che costringono a desistere dalla impresa. I morti restano al posto. Ricordiamo però sempre che per arri'vare a questq, bisogna trovar modo che le nostre truppe possano dura:fa a combattere, e che non è brutta la definizione della tattica data come - l'arte di incutere paura al nemico prima che egli riesca ad incuterla alle truppe nostre - e riteniamo che appunto l'effetto di questa paura si è di farle combattere male prima, e poi di farle cessare del tutto dal combattere. Ricordiamo che questa paura tanto nemica di ogni militare impresa, di. cui vorremmo che fino il nome foss'e ignoto ai militari, hala sua base nelle perdite reali a cui combattendo si espongono, perdite reali, che il morale prevede ed esagera. Non dimentichiamoci che se scopo primo della offensiva è di risolvere, nel più breve tempo possibile, di accelerare la soluzione, per il partito opposto può darsi che la missione sia diversa, sia appunto di ritardarla, al cbe più sovente si riesce, obbligando l'offen~ siva a consumarsi in reiterati tentativi.
JUodl di diminuirle
I. Attaccare.
Credo necessario mettere questo in testa a tutti gli altri modi per risparmiaré delle tirate, che ora sono più che mai di moda. Il migl ior mezzo, il più efficare, per evitare, per diminuire le proprie perdite è quello di battere il nemico e, aggiungiamo, ancora, di baiterio il più presto ed il più definitivamente che sia possibile. Un cymbattimento corto, per quanto sanguinoso, lo sarà sempre meno assai di una azione lunga, protratta. Comunque sia il nemico. non può fare di piu di un certo numero di colpi in un dato tempo; più breve questo sarà e meno colpi potrà lanciare e pP.r quanto la forma deJl' attacco ardita, temeraria possa farc i subire la maggior parte di quesli co lpi, questi saranno sempre inferiori per numero a quelli, che successivamente si avrebbero a subire tra preliminari, tasteggia menti, dimostrati ve, :Areparazione e attacchi ri petuli , ri-' tentati, continuati·. Lo stesso osserviamo nelle battaglie e n.elle guerre, che più lunghe sono, più sono esiziali anche pel vincitore; una guerra breve, incalzante, oltre ad essere la più risolntiva, la più decisiva, è anche la meno sanguinosa, la meno esiziale e per l'esercito e pel paese. La difficoltà sta solei nel modo di applicare questa bella massima, percliè se il generale si consola della piccolezza del per·cento totale, le truppe dei ripar~i di testa si sgomentano per l'enorme per cento parziale, che la fortuna, iniqua distributrice, loro assegna . Teniamo presente che se il numero delle perdite cresce in ra-
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ANNO XXXIV. VOL. I.
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Ricordiamo che questa missi one di ritardare, di temporeggiare, se è poco concludente è però più facile, potendo essere com pila in un fronte maggiore con minor quanlilà d'uomini, e quindi cvn perdile minori. Ciò è ovvio, ma è necessario dirlo, ora che la scuola dell'offensiva, pur di riuscire nel suo nobil e intento, si crede permesso di asseriré il contrario. Per me ritengo, che dovere del tattico qui sia di gu·irdare le cose in faccia, non farsi illusioni sulle diffi · coltà e studiare il modo di vincerle. Ali' atto pratico quando non c'è più altro da fore, sarà buona qualche parola audace, anche i qua,·anta secoli dall'alto delle piramidi potranno fare l'effeLLo d1cento batterie in posizione; ma al La volo il Lnttico deve agi re altrimenti; affinchè là contrn al nemico il coraggio guerriero produca la villoria, bisogna che qui il tattico mostri , se occorre, il coraggio di mettersi in traverso dinanzi ai dirizzoni fatali. Il principio di far le lotte brevi mediante attacchi generali subi tanei a massa , di tutte le forze disponibili, è un principio giusto, solo che In sua applicazione non è facile ed in alcuni casi può condurre a disastri. Si suol dire che la difensiva passiva non risolve, non decide: questo è vero pure, sa lvo pero il caso che l'attaccante· non tenendo conto delle difficoltà, si ostini negli iterali, infruttuosi e rovinosi assal ti. - Erst wagen dann wagen - come clice il motto di Mollke. Quel principio, che prevalse del resto già con Souwarow, poi in Crimei1, e nel 59, poi ancora sollo Plevna ed a Scipka. ispi rava da alcuni anni gli spiegamenti larghi e precipitati contro i qual i invano si cercava rimedio (1), ispira adesso gli studi e le prbposte sulle forme generali dell'allacco, dove si vedono biHtagl ìoni . reggimenti, brigate, avanzare su diverse schiere che si vengono schiacciando insieme in una sola al momento dell'urto. Questo principio spinge altri più consequènti ancora a proporre una schiera sola fin da prin · ci pio (2). E tutte le volte che questo sarà applicabile, po tra essere buono, ma l'applicabilità sua, si tenga ben presente, si fa difficile
(ti Vedi Rivista Militare Italiana. - Anno t882, mese dl g iugno . - Di un errore tattico frequente, ecc. (2) Rivista dlilitare /lallana. - Anno i887, puntata di ottobre, di dicembre e aprile 88.
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qua~do il terreno vario· rùmpe le masse attaccanti e presenta al di: fensore posizioni successive che mal si pretenderebbe attaccare coi resti pur vittoriosi dei primi attacchi: si fa difficile anco1·a quando il nemico anzichè schierarsi lui pure intero, là dove si effettuerà il primo e decisivo urto, si sia ·schierato cosi, da rompere con primi riparti la falange attaccante e piombar poi su quella rolla e confusa con nuclei compatti, contrattaccandola magari sul fianco o sul tergo; si fa sempre più difficile mano mano che la si applichi a riparti più grossi: il plotone farà bene a curar la linea pel 'fuoco, la compagnia talvolta non la potrà usare, il battaglione più raramente ancora, e cosi via potremo dire che una brigata, nonchè una divisione, nonchè un corpo d'armala non troverà ma.i dove applicarla, per la difficoltà che presentano le masse numerose, di schierarsi e muoversi in formazioni compatte, per la difficoltà di trovare spazi di terreno ampì e sgombri; difficoltà sempre maggiore quanto più grande debba essere questo spazio; per la difficoltà ancora che su un fronte molto esteso e per un periodo di tempo che natura lmente cresce col numero delle truppe non abbiano a succedere incidenti su una qnalche parte del fronte che ne alterino la supposta uniforme resistenza., che richiedano più qua che là l'accorrere delle riserve parziali o generali, che esigano speciali manovre, tulle cose che romperebbero quell'uniforme incalzar delle schiere seguenti, che romperebbero pi'ù preslo ancora la falange compatla. ·È pure lo stesso principio che suggerisce oggi ancora il fuoco su quattro ri ghe, per adoperare contemporaneamente la maggior massa di fuoco; formazione però applicabile solo quando non ci sia spazio per mettersi su una sola riga o s11 due, e per fumo, confusione ed incomodo ai tiratori peggiore del fuoco celere, (jol solo vantaggio che non si arrovenLan le can ne~ Ounqu~ sia pure il combatter corto chè negli italici petti confidiamo che l'antico oalor non è ancor morto; ma studiamo seriamente il modo di riuscirvi, di opprimere presto il nemico coi nostri colpi, senza nascondercene per altro le difficoltà. Ricordiamo ancora che non sempre saremo libe'ri di affrettare le soluzioni; può anche talvolta su certi trat~i del. fronte, toccarci la missione di difendere, di ritardare, di dimostrare, epperò questo mezzo dell'offensiva non è s~mpre applicabile. Al più potrebbe tra-
·. ~
dursi nel r.i.s.parmùi.re i t.iri da lontano,. qnelli,.-che si fan.no· per far &piegare H nemieo, e r.i,servarli ai fuochi vicini efficacissimi ed all''inseguimento col fuoco. La mi·$,sione d.ella tatLi,ca non è scegliere il migliore dei modi d'azione e racco.ma,ndarlo, wa di insegnare il modo di agir.e nel.le .varie missioni oome nei -vari terreni. L'assll,,lto, ·operato con Uina' primr. schiera già abbastanza robusta, ~iminiuisce le pe.rdite delle $Cbiw-e successive che .in quel momento supremo o.ccorrono :a sostenerla. Ciò potrà parere er,rore ad alcuno(1), cioè con.tra;rio alle te.orie in voga . Da parte mia non mi appoggio ad esse per tenermene persuaso ma alla semplice osservazione che i_n quel momento la prima schiera assa1tan te attira certamen Le la maggior parte·del fuoco sopra di sè, e se è vern, eome è inc1ubi,tato, che ella allora subisce le maggiori perdite, ne dev.e conseguire che tanto d,i meno ne rimarranno a subire alle retrostanti. E qi1i la cosa è tanto più vera perché c01!,a vicinanza i liersa~li si fan più ampi, gH errori di tiro minori, le , .Lraiebtorie si fanno più tese, minori, adunque le conseg,uenze degli errori nella valuta.zioR.e <il.elle distanze. In0!,tre i colpi che sorvolassero alita prima schiera, noni p,otrebbero colpfre che, coJ loro ramo d:iscendente, a,ssai più lon1tano.; le schiere r•et.rost~nti non potl'eb- . bevo essere·colpite che dai colpi che pàssasserro negli intenvia.l.li della prima. Forse a ta.luno parrà che per essere,consegu.ente, dovre-i ora dir q,u-i diei mo.dii da tener.si percfuè le armi nostre p1iù potenti ·sor.Lano, la miglior efficacia, cioè d.ei modi tatti~i- de11'offesa, del fuo.co, d'egli attacahi del combattimento ternpoi:eggiante, ecc; ma siccome l'argo.mento assunto volge più diretta.mente s11i modi di scemare ];e perdi te nostre, ed a questo voglio strettamente auenermi, così di pien.o · proposito, salto tutta questa partita), tanto più che per la sua am-. piezza supererebbe il rimanente di questo lavoro. Su un riunto sol.o richtiamerò l'attenzione del hen.evolo le!:bore ed è su uno dei mod! necessari per avere rapidi risultati , modo che i@ ritengo pr incipale e pur mi sembra alquanto dimemttica:to. ·
(! ) Rivista 11iilitare ital-ia:na, ottobre t888, hol& alla pag.
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NEL COMBATTllll'E'NTO
Dl~f,LE l'·E;RDITE
u.
I modi più r-accomandati ora snno la velocità nelle truppe e la cofi,. temporanei cà dei fuochi; le qtiali c,ose sono al certo ecc·elle-O'ù, tila da uen dimenticarsi è p!Ire la- prepa:!"aZior:re- s-ì helle gtahdi che nel1Pe pi~C'ole imprese,·affinchè lo scoppi·o riesca ìtnpriNviso, l'àii@e· rtt~ pida, incalzante. Sono cure preventive, necessarie· perché si 1mssà con. fonda-ta speranza di buòn risultato, azzardarsi a la·nciare s11biratieamente, nrpidamerHe, una massa notévo,Ie delle nostre forte·su-I punto da espugnare; senw di· che questi attacchi· n:cm si ritl1rcono a:d albro e:l~e' ad un maeello infruttifero e peggib. È lo studio del ter'reno, della posizione nemica e dei suoi accessi tattici· è l'i'ndéhlna:rsi a disuritrne le foTZe némiell'e, eh.e la occU'pano,; l'acclithlila:i·e cefata· D.'l'en~e, al coperto e nei'la' maggior vicinanza possib-il'e te nostte; as"' segnare a ciascun riparto ed arma la for•ma, la pal'te e la missione da compiere in modo chiaro e prèeiso·; la: sceHa del· momento oppor1.uno, di agire, che d.àmno a modo· d'i compiere 11'a•zione tapictia e risolU Da ei;ie tan'to si Và:ghe,ggia. Non. tutto questo si può fare sempre ed rhLeràmente, nè mai èosa atctrna s:i i•nt'mprendereol!re se tutto questo a'ssoh1tamernte abbiso"' guasse, ma> lii;is@gna procctra!'5ene il più ch·e si può di quisti elementi favorevoli, se st vu~le aver fondata spèranza di rictscirl:!. La rapidilà dell'a,zione, fattor~ primo di riuscita e di ri u•scita gra:n<te, cott1ple1:a, e colle perdite mirrori tatrto ,in grande· nel piano di una campa;;na, come in picc·ol'o in un atta>cco di u·na compagnhi o d'o1n0 squadrone, dipende in grall partè d'1 urr'aC'C'lirat'a preparazione. Non è vero che i geni aspettano ad improvvisare al momento, essi che pur meglio d'ogni altro potrebbero ffda1·e nella ispitazi·ofie, preferiscono preparare accuratamente. Imprudenza fatate è invè'cè s~pre l'ìmprrevidenza:. Detto· questo, non credo nectssari'o dil'Uh'gat'm.ì a di:rnostrarlù, nè spe·ci'ficare i modi Yàri per ~orr fare fu·ori di I}osto un tra~!'aito della guerra. · . • '
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Costringere li ne,m lco a muoTersl; ·
~on v'hà dunq,rn dubbio C'l1e, battuto il rremìco, le JYerd'i'te sono, fimte, ma &.iccome·, per quanto lo si desideri, iJi ritiscirvi rron é mai cosa che si ollenga così speditamente, e siccome precisamente le .
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DELLE PERDITE
perdite si subiscono durante quell'operazione, nella quale si batle e si è baLtuti insieme, il che dicesi appunto combattere; così è giocoforza studiare i modi coi quali si possa riuscire a scemare le perdite, intanto che il nemico non è ancora battuto, anzi batte con tutto l'impegno possibile. .. In caso che non ~i possa ancora batterlo, converrà anzitullo, almeno procurare di impedirgli di batterci. Per battere, specie col fuoco, si ha bisogno di star fermi; ora obbligando il nemico a muoversi, noi lo obbligheremo a cessare, a diminuire, a indebolire i suoi fuochi. li miglior modo di obbligare il nemico a muoversi si è certamente quello di cacciarlo di dove si trova; è troppo OYYio perchè si abbia da credere di far con ciò una scoperta, e lo cito solo perché non si creda che l'abbia dimenticato e me lo ~i debba rico1:dare. Ma anche prima di giungere a tanto, che è il fine dell'azione, si può riuscire ad indurre il nemico a movimenti che facciano sospen.:. dere o scemare i suo i fuochi. Uno di questi movimenti fra gli altri, è precisam ente opposto al primo, ed è quello di provocare il nemico ad avaozare, ad attaccarci. Nell'all.acco, nell'avanzare, nel muoversi il fuo co non può continuarsi , dovrà cessare, scemare, non può eseguirsi che male assai quel poco che si potrà fare. Gli effelli° del fuoco s&ranno assai ridolti, assai rid9tle le perdite., È quello il momento migliore per corrergli incontro, sia per la fanteria, come per Ja cavalleria, per assaltarlo, per caricarlo senza perdi te nell'avanzata.. . Un altro vantaggio del far muovere il nemico gli è la probabilità che si acquista di così disordinarlo. Con un po' di paziepza si può riuscire a schierare abbastanza bene anche una trnppa nuova, ma il manovrarla senza disordinarla, il farla muovere, sia pure avanti, senza scomporla· non è punto facile. È difficile anche co.n truppe' provette il muoversi, il mutar fron te, direzione, genere d'azione durante la bauaglia, più oggi, che anche le schiere retrostanti sono più o meno colpile eh~ non per lo passato i ,Eppure d11lla più remota an.: tichità quest'arte di preparar la rolla facendo ma~ovrare il nemico ha ispirato gli ordini obliqui, gli attacchi d'ala di Filopemene, le finte rjtirate di Annibale, gli-attacchi di fian co di Fed!3rjco. Quest'arte d~lla superiorità manovriera tieneanco1:a oggi in onore
NEL COMBATTlllfENTO
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le manovre anche di piazza d'arme, quest'arte cu1·ano gli eserciti più reputati, e a torlo dispregiano coloro ~he non vi ve_dono ?h~ co·
reoorafia e parata. Quest'arte insegna cos1 a valutare I pregi d1 un ese;cito anche in una rivi sta. Che deduzioni per esempio si potrebbero tirare àove si vedesse nelle manovre l'artiglieria superare la fanteria e questa la cavalleria? Dunque l'obbligar il nemico a manoYrare sia colle manovre nostr~, sia tempestandolo col nostro fuoco là, dove si è inchiodato, l'obbligarlo a uscir dai ripari, a conlraLLaccarci è anche uno dei migli ori artifizi che si possono usare non pure per diminuir le perdile dell'attacco, ma anche per debellare il nemico definitivamente , Quante volte davanti a una posizione solidam ente occupata, dalla quale parte un fuoco nutrito che balte il terreno di approccio scoperto, spazzalo, l' attaccante dopo vani e sanguinosi assalti si augura che il difensore esca dai suoi ripari e muova al contrattacc?l Non si creda che sia tan to diffici le l' indurvelo; si predica tanto m giornata che ogni difesa va coronala, compiLa dal contrattacco, dalla controfTesa, che non è troppo illudersi, sperare i;he ci sia qual cuno fra i nemici, che pensi che la si debba eseguire sempre, in ogni caso, assolutamente. D'altronde per sostenere bene e fermamente la difesa1 ci vogliono soldati agguerriti, quali mancano agli eserciti aituali; perchè i soldati odierni comballano bisogna farli allaccare, come ben narra il colonnello Zanell i nella campagna di Chanzy intorno a Le Mans. Con un po' di fuo co, con attacchi dimostrativi, con accenni alla ritirata, si riuscirà facilmente a farli uscire dalle loro posizioni, e una volta che ci corrano incontro,. il giuoco può essere invertilo, in ogni modo almeno possiamo andargli incontro senza maggiori perdile di quelle che essi stessi dovranno subire. Caph.co che le astuzie in guerra sono difficili nd eseguirsi c9lle truppe nuove: una finta fuga può degenerare in una reale: queste cose le fanno meglio gli abissini, che vivono in continue guerricciuole di sorprese e di acr(J'uati· .on , ma non si deve rinunciare per qneslo. Non tullo dipende dal soldato, c'è pure chi deve aver Lesta per lui. Questi in tal caso se avrà preparalo indietro le forze con cui conlraLLaccare alla sua volta, bene appostandole, possibilmente al coperto, e fuori della direzione della ritirata di quei riparli a cui furono com-
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DELi:..E PERDITE
!\EL COMilATTJilIENTO
messi gli attacchi dimostrativi e la ritirata prevedibile o simulata, se questo còmpito lo avrà dato, non a quelle stesse truppe con cui conta contrattaccare, ma a pochi e leggeri drappelli, potrà contare di eseguire la sua operazione anche con truppe nuove e non mollo agguerrite. Si può anche indurre il nemico a movimenti r'ninacciand.ogli il fianco o il tergo . Questa manovra ha . sempre avuti buoni risultali ànche indipendentemente da quello a cui ora mi riferisco; questa non è perciò che una ragione di più per raccomandarlo. Alt110 modo è quello di indurre il nemico a manovrare per mutar forma~ione, min,acciandolo, per· esempio, di attacchi di · cavalleria, se è in ordine sparsò, o battendolo coll'artiglieria, se è in ordinanza compatta. È quepta la manovra delle unità binarie composte di cavalleria ·ed artiglieria. · In generale, dov~ndo attaccare fanteria in posizione per obbligarla a.muoversi, magari ad attaccarci, il me'glio si 'è balleria coll'artiglieria tenendo le fanterie noslre·al coperto. fanteria bat-. tuta da artiglieria, che non appaia sostenuta da fanterie sue non ha di meglio a fare che serrare le distanze, attaccarla. Si v;da il già_citato ordine del giorno, Orléans 'IO dicembre, del principe Fe derico Carlo, che contiene massime auree, dove la tattica teorica · appare illuminata dalla pratica recenl~.
La
Faocò preparatorio.
Se per superiorità di numero, 'ai ·terreno, di armi, di arte, potessimo distruggere, o almeno sgominare il nemico col sòlo fuoco · es.eguito anche ad una distanza superiore alla portala delle armi sue, od almeno in condizioni di superiorità grande sul suo fuoco, avremmo certo. raggiunto oltre il còmpito generale. assegnato all'azione, anche il vantaggio di conseguirlo con po.che perdite. Ma pur tanto non è sempre dato di avere a vantaggio nostro, e ~ bisogna serrare a distanze minori per aumentare la efficacia del nostr.o fuoco, con che dall'altra parte veniamo ad esporci ad un più efficace fuoco del nemico. In tal caso le perdite nostre tendono ad
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aumentare, -a superare quelle d€l nemico, ed il risultato dell'azione si può sperare più contando sulla propria superiorità morale, che non sulla maggiore efficacia tecnica delle nostre armi. Questa condizione andrà sempre crescendo di gravità per noi mano mano che insistendo a serrare la misura, andiamo aumentamlo le perdite nostre; voglio dire rriano mano che l'attacco va progredendo. E questo è un faHo ineluttabile, che è meglio guardar in faccia anzichè palliare e che dipende da due fatti içieluttab ili pure e sono: che chi avanza non fa fuoco o ne fa meno e fallo ~aie e per soprappiù si espone avvicinandosi, uscendo dai suoi ripari e mostrandosi allo scoperto. Questa situazione tocca il punto suo culminante quando si è giunti a tal vicinanza che perdite materiali e valor morale, toccano il massimo a cui la truppa può giungere; e una delle due parti, o per effetto clel fuoco solo o per effetto anche del combattimento ad .arma bianca a.bbandona il combattimento. Se non ci fosse il fuoco, l'avvicinala, l'attacco, sarebbero più semplici, più facile sarebbe venire a contatto, ma per le condizioni sopra dettei l'avanzata si va facendo sempre più rischiosa ed ha bisogno di a1ite per riuscire. Primo rimedio; che l'arte e l'istinto suggeriranno è quello di opprimere il nemico col nostro fuoco a distanza tale donde egli µon ci possa a'sua volta troppo danneggiare, di ballarlo così che, se è possi·bile per effetto solo del fuoco, sia costretto ad abbandonare il cornbattimen to od almeno ridurlo così male, che si possa poi fare l'avanzata eoin rischio minore. Preparare la rovina del nemico, cosi che l'urlo che si intraprende od a cui si accenna possa ottenere il suo _effeLto, se è possibile, colla sola minaccia, o in ogni modo sia molto agevolato (1). Quest<, è quanto si suol chiamare preparar I' attacco col fuoco, eseguire fuoco preparatorio. La sua efficacia dipende .dalla gallata, ohe ci dà modo di batterlo a distanza,· dal numero dei pezzi o dei fucili, celerità dei fuochi, dalla precisione dei tiri ed anche dalla po :
(l),È da notarsi che in alcuni casi come di combattimenti nei.boschi, nei Cabllricati; que.~to wto stesso può prolungarsi ed ·essere molto sanguinoso e <l'esito dubbio, epp.erò anche indipendentemente dal fuoco da subire per avvicinarsi, l'esito pur 'della· lotta corpo a corpo non ti sicuro.
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DELLE PERDI'l'E
tenza ~emolitrice di scoppio e d'urto, che possono abbattere gli -ostacoli che. éoprono i difensori. Di questa preparazione d·ell'attacco si è parlato rriollo e vi si è fàtto sopra un .:,"ran conto ' ma probabil. ìnent-e si tende ad esagerarne gli effetti, a quanto mi sembra confrontnndo ciò che si vede alle esercitazioni talliche di vario genere . e.ciò c'he le gtierre·ci hanno insegnato . Nelle e.sercitazioni tattiche, al _primo apparire di una sezione d'artiglieria, anche a più ·di un chilometro, un fabbricato. è ritenuto insostenibile e fatto subito evacuare, all'atlo pratico si videro it, Geissber" e la Ferme-St-Hubert .:, . ' le case di Point-du-.Tour e tanti altri fabbricati simili, che non erano neanche castelli, ma ab itazioni di poca solidità, resistere tutta la giornata al fuoco di molte ba iteri e concentrate (1). Così si dica dei boschi, delle alture. . Malgrado le armi potentissime-e la loro precisione, dobbiamo convenire che l'effetto di questi fuochi preparatori, anche in circostanza di superiorità imponente·, non corrisposero all'aspettativa, 0 almeno assai tardi, cioè bisognò che la loro azione si prolungasse notevolmente perché si conseguisse il risultato sperato. · Questa scarsa efficacia sembra inespl icabile, se si considera appunto e la potemm e la precisione dell·e armi attuali; ma credo si debba attribuire non tanto al fatto che questa precisione e questa potenza ~ossan::i in realtà essere inferiori al presunto, ali' esperimentato rn pace, ma bensì perchè siccome pur sempre una (Iran parte di colpi sorvolano il bersaglio e varino à bauere il suolo" sul tergo, il soldato vede che la ritirata potrebbe servirgli poco per salvarsi e preferisce raggomito.larsi alla meglio fra quei pochi ripari, . fra i ruderi, e gli basta poco, anziché dare indietro. Molte volte la rilirata sarebbe assolutamente impÒssib ile,evidenternente esiziale. .Jnfatti benchè le artiglierie abbiano aumentato di efficacia,. si va sempre diffondendo la nuova massima che se l'artiglieria vuole .sperare con fondam_ento di otlènere risultati utili e pronti e preparare
bene gli attacchi, bÌsògrra che si porti innanzi assai, molto vicino alle posizioni éhe· viro! baltere. E aggiungerò altre massime, che mi sembrano pure buon~ e meritevoli di essere ricordate, p.erchè non sempre presenti, circa ai modi di agevolare gli' attacchi mediante buona preparazione.. · . Parlando del modo di attaccare i fabbricaLi, notiamo che dove il terreno 'è .scoperto, i fuochi concentrati delle artiglierie potranno in molti casi anche bastare a renderli inabiiabili, a cacciarne i difensori; ma nei terreni coltivali,· frastagliali, con molti filari d'al-:beri e vigne nei terreni oscuri in genere, nei nostri ·te,~reni questi concentramenti d'artiglieria sono diffici~mente esegu ibili. In tal caso rinuncia.odo a concentramenti, sia di pezzi che di tiri conviene assai megl io ,ripartire le artiglierie fra i corpi di fanteria , darne magari ad oA'ni battaglion~. Esse allora non agiranno per la loro portala ma per la potenza solo demolitrice, avanzando quanto è necessario per vedere, il che in tali casi le obbligherà ad avanzare a braccia fino a 200, a.venti mi3tri anche, specie dentro ai vili-aggi per aprir brecce e sfondare porte, ad abbattere cinte che senza di esse possono a pochi difensori fornir mezzo di respingere attacch_i furiosi, imponenti. E questo sarà tanto più vèro!oggi colle armi attuali a ripetizione, tanto potenti nella difesa vicina. Non lusinghia~oci troppo sul consumo delle munizioni e sul ,riscaldamento .delle armì: ci sono le munizioni e le armi dei caduti che in quei casi sono a portata. In generalefuoço preparatorio è, si può dire, tutto il fuoco che si fa in guerra e dalle artiglierie e dalle fanterie stesse; se ba- · sta a cacciare il nemico, a disLr.uggerlo, tanto meglio, se non basta · vale a scuoterlo, a preparare l'attaccò, a renderlo meno 4ifficile, meno esiziale.
.Fuoeo protettore. O) 11 24 ottobre !877, 50 pezzi bombardano per varie ore la ridotta di Gosni ou: bnialr, la guardia russa poi attaccandola perde 4000 uomini. - Sfax - Rivista marittima !883 - malgrado 8 giotni di fierissimo e potentissimo bombardamento c'erano ancora. ar~bi suna· spiaggia a contrastare 'lo sbarco e furono cacciati più da'! fumo dei mucchi _d1 sparto incendiato clic non dai fuochi dell'attaccante fatti con ogni sorta di . artiglierie anohe a brel'e distanza.
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NEL CO-MBA TTIMENTO
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Ma anche il fuoco preparatorio, per quanto beo condolto, può in molti. casi riuscire poco efficace. Il 4ifensore che dnrante la sua · azion·e si sarà rimpiattato alla meglio, si ripresenterà mi~nccioso
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DE LLE PEROfl'E
contro gli attacchi e li ricaccerà coi suoi fuochi . Che rimane a fare per proteggere le nostre truppe contro il fuo co nemi co mentre avanzano? La protezione loro può farsi pure col fuoco· stesso, continuando l'azione del fuoco preparatorio anche durante l'avanzata. Con questo modo il nemico non godrà d'una cessazione del nostro fuoco, non potrà liberamen te affacciarsi, discernere le nostre colonne e colpirle con fuochi ben regolati. Il nost ro fuoco, battendo fitto sempre più sul suo fronte, farà si che l'affacciarsi, l'osservare, il mirar bene saranno resi pericolosi al nemico e pertanto i suo i fuo chi non so:ranno eseguiti a dovere, molti dei meno arditi tiratori nemici resteranno coperti, o guarderanno solo alla sfuggita, spareranno stando coperti e perta,nto in aria; e così i fuochi del nemico saranno meno efiìcaci, le nostre perdite minori. Sotto questi fuo chi i difensori delle alture si mettono a terra, si ritirano dietro al ciglio, allora gli angoli morti che si trovano dinanzi alle posizioni aumentano, l'avanzata può farsi se·nza perdite o con poche, si possono adunare ed ordinare le masse vicino alla posizione da assaltarsi, cosicchè l'urto potrà effettuarsi col massimò impulso desiderabile. È ben vero che iI nemico pur appostato dietro al ciglio, specie colla potenza del fuoco a ri petizione fatto dà presso, potrà ancora rovesciare l'attaccante giù nell'angolo morto: ma pn l'allaccante è pur sempre un vantaggio grande l'avvicinarsi, l'am· massarsi, l'ordinarsi vicino al fronte da assaltare. Quanto all'esito dell'assalto, se potrà andare male in molti.punti, basterà che rn qualcuno r iesca perchè il fronte nemico sia in.Laccato e si possa sperare· c9n fondamento di in iziare di li con minor danno e più faci,l men,fo la roivina del fronte intero, il giuoco, cosiddelto, dei mattoni. Questo genere di fuoco poi non protegge solo l'avanzata, ma lorna efficacissimo al tresi per proteggere la ritirata, il riordinamento del le nostre truppe, quando il loro tentativo sia andato fallito. Arresta la controlTesa, ricaccia indietro il nemico, mentre i nostri, non inseguili nè dal nemico, nè dal suo fuoco, possono essere presto riordinati dietro il primo ostacolo o nell'nngolo morto stesso o r icondotti all'assalto . Notiamo che perchè questo fu oco proteUore raggiun·ga il suo scopo, quello che abbiamo descr.itto, non è necessario che produc~
NEf, CO MBATTIMEN TO
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1)'.IOlte perdite al nemico, basta che colpisr,a fitto il ~erreno,: i para~ petti , i muri , il cigli o delle alture, le fin estre, le ?1anl~, dietro cm il nemico si cela, che Ii balla con tanta fittezza d1 col p1 da persuadere i tiratori nemici che pericoloso sarebbe il meLLer fuori il naso; t).pn occorre di più. ' Questo fuoco protettore deve pertanto essere più fitto del fuoco preparatorio, perchè questo tende a ~olpire uomini, _ademolireco· perture e deve essere colai poco aggiustato, mentre ti fuoco protel- _ tore non ba biso 0 no di tanta precisione. II fuoco protettore per quanto efficace e perciò raccomandabile, pur tutlavia non è sempre di facile esecuzio?e, e richied~ ~ondiizioni e avvertenze speciali. Può essere eseguito dalla pos1z1ane stessa d'onda si esegui il fuoco preparatorio , anzi essere null'altro che una continuazione sua . Questo modo è il più semplice, non ci dà nessuna sospensione o diminuzione di fuoco, che il nemico utilizzerebbe; le distanze es sendo sempre quelle già accertate, il tiro seguita efficacissimo: accom paona la truppa all'assalto, Esige però, perchè possa sempre 0 · così eseguirsi, che le truppe che muovono aI'I attac~o, che avanz~no oltre la linea dei nostri fuoch i, non ci tolgano la vista del nemico, non ci· obbliobino a cessare il fuoco o correre il rischio di •colpirle 0 in$ieme al nemico. Certuni consigliano di non preoccuparsi troppo di quest'ultimo caso, di con tinuare il tiro sem?re, ma io non lo ere~ derei troppo raccomandabile; almeno non m1 pare convenga proclamare questi principi i troppo ad alta voçe, chè alle volte ~on n~ venga sentore alle truppe, che hanno già abbastanza ~el. n~m1co d~ fronte da assaltare e che vivono nella fiducia che le arl1gJ1erie lavorrn o solo a proteooerle, ad aiutarle. . Per ::eguire bene questo fuoco in · tali circostanze è vantagg1~so avere una posizione dominante sul nemico, ~a può -a~che servir~ uina dominata, purchè tra il nostro fronte d1 fuoco ed il fronte nemico rimanga una bassura, cosi che le nostre truppe avanzando non ci coprano la vista del nemico e si pos~a continuare a vederlo bene, . . condizione sempre necessaria per batterlo efficacemente. . s q esto vantaooio non si può avere sarebbe a desiderar . s1 d1 00 e uun altro, quello averne cioè di potersi mettere a11•·rn f u_ori. deI fron l_e di attacco scelto dalle nostre truppe, di battere il nemico su una d1-
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DELLE I'ERDI'.l'E
NEL COMB.A:TTIM'ENTO
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rezione diversa: se col fuoco lo battiamo di fronte, l'attacco miri al suo fianco, se l'att-acco viene diretto al suo fronte il fuoco lo batta di infilata o di sbieco. · In tal modo il fuoco protettore può continuare durante l'avanzata vedendosi il nemico sempre, o almeno per grande tratto: È però meno efficace, perchè utilizzando bene il terreno, il nemico potrebbe e coprirsi dal fuoco e far fuoco su quellt: delle nostre truppe, . che avanzano, se non collo stesso agio che se il nostro fuoco cessasse, pur tuttavia con efficacia sufficiente. Quando vi sia una pian1,1ra perfetta, .o comunque non si possa fare altrimenti, ed il fuoco protettore debba continuare accompagnando l'attacco, ci si può ancora rassegnare, contando per molto tratto sull a .altezza della traiettoria ed osservando bene le fasi delI'at~a?co, coll_'avvertenza di _allungare i tiri quando le nostre truppe · avv1cinandos1 al fronte nemico, correrebbero il rischio di dividere seco lui i nostri tiri protettori. Anche allunga ti non scemano di efficacia per questo, perché colpiranno le schiere successive del nemico, che accorrono a dare appoggio o solidità alla resistenza. Le fanterie, quando non abbiano aiuto di artiglierie e debbano da sé prepararsi e proteggere gli attacchi, potranno con vantaaaio ado. . "'"' ~erare .I t1rator1 scelti, che appostati bene eseguiscano e continuino il voluto fuoco sul nemico, sollo la direzione di un ufficiale. Così avremo con detrazione del minor numero di baionette il fuoco più efficace che possiamo sperare. · · _Altra volta converrà per sostenere l'attacco nelle sue varie fasi · avanzare pnr9 col fuoco, portarsi cioè più avanti, fin dove il terreo; ~ la vicinanza ci dicono alt, e ripigliare da quella nuova posizione 11 fuoco, accomp·agnare, coine si dice, le truppe ali 'attacco ·non pure col fuoco solo, ma anche colle arr.i~lieri-e dei plotoni coi tiratori. . Quest'altro sistema è pure ·buoQo e talvolta inevitabile, è raccomandato, come si sa, fino alle artiglierie, ma non si deve dimenticare eh_~ ha con sè gravi inconvenienti. Il cessare il fuoco per un . tr~tt~ p,~. o me~~ lungo, é se~pre favorevole al nemico; lo .si ripigl,e'.·a pm da v1c100, ma tra l'impostarsi e l'aggiustare i tiri si perde detl al lro e la corsa col suo affanno non giova certo alla efficacia del fuoco, che dopo di essa si farà. È pertanto utile, volendo eseauire la proCe~ione delle truppe attaccanti con questq sistema, usà;e le seguenti avvertenze:
1° Non cessare interamente e contemporaneamente il fuoco,
ma avanzare a scaglicioi successivamente i riparti di artiglieria o di fanteria che dovranno prendere la posizione più avanzata; 2° Specie per l'artiglieria non fare cambiamenti in avanti di posizione per piccoli tra tti, sal:Vo che rion le sia possibile fare altrimenti per vedere il nemir.o; ' · 3° Trattandosi di fanterie non muovere le truppe .che fanno fuoco, ma lasciar queste in posizione a continuare il fuocostessoaccelerandolo anche colai poco; e fare invece avanzare negli intervalli i ripar~i retrostanti, mandando questi all'attacco o ad occupare quelle nuove posizioni, d'onde si intende di ripigliare il fuoco. Allora soltanto si potrà far cess::i re il fuoco ,alle prime, farle serrare, e spingendole avanti attraverso agl i intervalli di quelle, mandarle alla loro volta af\'attacco o a quella terza posizione d' onde convenga ripirdiare il fuoco più vicino e così via. Questa manovra ha il van!aggio di non interrompere il fuoco, ma di lasciarlo continuare a quelle truppe che essendo già in posizione, e avendolo iniziato, ·sono già bene impostate, e così il loro fuoco sarà non solo continuo, ma anche più effir;ace. Ha il vantaggio ancora di alternare fra i vari riparti di un corpo la po:;izion~ più avanzata, p·iu perico losa, e così di dar modo di riordinare di tanto in t.!nto i riparti disordinati dalla avan_zata e dalle perdite .. Inol tre in tal modo per ogni riparto Jefermate sono più lunghe, pur non riillentando l'avanzata generale, anzi accelerandola. Per correre veloce, bisogna non aver. corso già molto, bisogna percorrere traLti brevi. Questo modo permette inoltre di ripanire meglio il consumo delle munizioni e ovviare al riscaldamento delle armi . Nell'esecuzione di quesLo genere di fuochi bisogna avere alcune avvertenze. Se i Jùoghi di appostamento sùno buoni, eh,~ offrano qualche copertura, che sieno dorninii nti o comunque permettano a lungo il fuoco efficace sul nemico senza colpire le nostre colonne, r.he più avanti muovono all'as$alto, sarà bene occuparli con grossi riparti anche su fronte esteso, compagnie, battaglioni , mentre altre compa~oie, altri battaglioni, magari altri reggimenti delle linee seguenti, avanzando per gli intervalli muoveranno all'assalto ..Se invece questi buoni appostamenti mancano, sarà megli_o che i T'.iparti alternativi sieno piccoli, cioè plot~ni o squadre, .tanto più nell'ul-
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NEL COMBATTIMENTO
DELLE PERDITE
timo tratto più vicino al nemico. Infatti , più un riparto è grosso ed il suo fronte esteso ed il nemico è vicino, sarà necessario un fuoco sempre più obliquo del riparto attiguo per battere il tratto di fronte nemico che ba dinanzi, ed appena questo si sarà portato avanti anche di pochi passi, il riparto, che è rimasto .indietro a far fuoco, dovrà cessarlo perchè, quello che avanza avrà mascherato iI fronte nemico. È dunque utile che i· riparti siano piccoli non solo, ma ancora, se altre ragi oni non ostano, che avanzino su fronte piccolo, onde permettere più facilmente ai riparti laterali di continuare a battere il fronte, che essi stessi ~tanno per attaccare. Con queste avvertenze essi potranno venire accompagnati anche negli ultimi tratti con un fuoco proteltore, movente del fro ntestesso, che avanza all'attacco, approfi ttando delle soste che i riparti devono pur fare. Non è novità, è il principio che ispirava il fuoco avanzando delle quadriglie nella scuola di cacciatori di venti anni addietro. Vorrei .però-sperare ch e non per questo taluni me lo rigettino tm i vecchiumi disdicevoli alla guerra attuale . Finchè ci sarà nello spirito della guerra di usare la maggiore effi cacia dell e nostre armi, eonci liata col minor consumo dei nostri mezzi, quel sistema non ha · ragione di decadere. La guerra ha dei progressi, ma ha pur tante volte null'altro che delle mode capricciose, in tolleran ti e irragionevoli, come le mode femminili. Ora la m.oda, mi diranno, cioè lo spirito della guerra moderna, predilige la poussée en a1..' ant, lo schiacciarsi e compenetrarsi di tulle le schiere successive in una sola schiera folta e confusa, senza distinzione di missioni diverse, di riserve d<1 tener riunite sotto man o, da spingere piuttosto qua che là, si vuole che lutto muova insieme e da per tulio per dare l' urto fin ale risolutivo. È pericoloso andar contro alla moda , ma mi permetto di notare che tutto ei ò potrà esser buono a patlo e condizione che si tralLi solo dell'ullirno colpo, l'ullimo e l'unico, r,he dopo di quello ci abbia da essere o la vittoria finale completa, o la disfatta completa; che se ci avrà da essere alcun che da fare dopo, o per l'attacco di posizioni successive o per compire la villoria, o per parare l'insuccesso eritentare, quel sistema non andrà più, poichè non si avrà P.iù alcun
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riparto iu ordine sollo mano per gli'im previsti : aggiungerò che questo nuovo sistema non è che il sistema lineare già tentato pel fuoco applicalo all'attacco. Là tutto in linea per dare al fuoco il massimo di efficacia possibile, e così distruggere il nemico: qui, buttare lutto sul nemico per l'atto risolutivo, per l'attacco. Eppure si vide allora che questo momento un ico in cui Lutti debbano e possano far fuoco è difficile coglierlo ed è un'araba fenice com e il punto solo, contro cui convergere Lutti gli sforzi per far cadere tullo l'edifizio nemico perciò si dovelle pensare alle fasi preliminari ed alle successive, Cosi succedera per l'attacco. Quando si vedrà che, per quanto lo si voglia, non si può ridurre la ballaglia a un solo allacco, allora la moda cambierà e magari passerà all'eccess,) contrario . Il seguir la corrente, il predicar ciò che tutti ammellono, il trovar delle nuove lodi a qùel che· tutti celebrano è fac ile e rimune ratorio. A me, secondo il mio umore, tocca seguire altra via. Seguitiamo. Questo genere di fu ochi serve non solamente a pro Leggere gli attacchi, ma anche le al tre ta~tiche osservazion i, che presentano per se stesse momeoti cli debolezza, come,per esempio, la riti r,1 ta. Qui pure è più che mai necessario che i riparti si alterni no, che quello che è più lontano dal nemico si atTesLi, si apposti e così serva di scudo ai compagn i, che di etro ad esso si accoglieranno e si riordineranno aprendo il fuoco sul nemico, arrestandolo appena che il fronte sia sgombrato; e poi alla .strn ,•.olla riti randosi pl'otetto dal fuoco degli al tri , che intanto già si saranno appostati dieLro . E,,eguendo questa manovra coli' avvertenza pei riparti, che si ri tirano di non gettarsi sui riparti sch ierati indietro per non coprirne il fuoco e così paralizzarli , avverlendo anzi cli sfuggire latera lmente per quanlo è possibile, di appostarsi bene, e se possibile non direttamente dietro ai preceden ti , ma meglio su un !alo, si può riuscire a dare alla ritirata senza concorso di altre armi una solidità tale da trauenere assolutamente il nemico o distruggerlo se seguitasse ad avanzare. Con ques to sistema la· ritirata non degenererà in fuga perchè si arresta il nemico inseguente, si offrono alle truppe frequenti.coperture, pun ti di sosta e di riordinamento. Questo modo di alternare i riparti al fuo co servirà ancora a proteggere i movimenti di fianco. Qui pure il riparlo più avanzato nella 5-
ANNO XXXVI, VOL , 1.
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:b'ELLE PERDITE
NEL COMBATTIMENTO
direzlòrledel m'ovimént<> dé'vearr·est.a1!s·i, spi'o gérsi llù po' più avanti versò •ìl 11·enrico e, ap postatosi, apdi'è il fuow, a:rrestandane i 'len'tativ'i ·d'atlf.icèb. 'Intanto gli 1.iltri J'lparvi ·che eréln·o più i'ndietro, sfìleran'llb ,,tJuo la 'S ua prlit.eiiohe, fin'èhè ottrepasgatolo si apposte-ranno 111111 'ror ,,alti, pr'otegigenòo la. p'f'òsecuziòtfo 8e\ 'fìlO'v ilfierHb di fia·nco del riparto, che 'grà.'prote'sse il 'lor.o é cdsì v,ià. 'Beh i'fftesò 'che la buòna riu~cita di •quesre riiahdvr'e 'è l~IJòr'o ap · plicàbili la 1ìr1 guerra di pehderà 'da'lhsereizio, che se rie sa\r'à fatto io pace 'Mci so'oo alte'r'nazi'oni, dirà'. nho talu'tli, ·tnahoir'ré di llhèè s'ucce~sive, 'di oas;.a:gg i di ·l'ihee, di su l1ta de'sl'i"a in bàLta:gli,a, 'Ve~chli-umi ab'òliti , n·or; più ln accordo collo sp'irito della ·~herr"a ,ffiod~tn'à A questo non polre'i rispondere che ripete'tid'o 'le ·ragioiifsò'v'Fa èsp-O'ste. Il fooeo pt;otetto11e potrebbe àhche 'essere éséguito d~lle truppe sl~sse, d1e tmiovono dll's.ttac-co dura1nte la loro avanzata, nèlla corsa nella car-ièa e lo diremo /'uoco av anzando. 1
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l i fuoco avanzando, le feu en courant sans dépauler
ò coll arm;a alla cintura presenta però grfivi difficoltà e&. incdnvenienti; es:ge armi adàtte, che si possanb sparare, 'ptir éorrendo o galoppati dò, da ca1vàllo, senza al'restare o scemar·e o i'ntèr· . lrorbpere menomamehte l'anaatt1rìi , ~sf'ge l'Ullìn_ea'.rbeù1to perchè fWn 'abbia a c'olpire gli altri so ldati, che ·m·uovorlò insieme all':it.1.accb. Que$te condizinni di ar·ma. ·tl i istruz'ioii e e di es·ercizio, onde itlo - . 'peraì'i<i sorto ner,essarie perchè il moto vlolifato dell'tinda'Lura nò1n ébnipro'metta l'efficacia del tiro él i.sperdend'olo troppo. 1Potrà d;irsi chequ·eslecondiziorH riesèanodrffìcili nd otleòersi.Ndn éredÒ però c'he per questo si 'tle hha di leggreri buttate il fuoé·o aiHi nzwtdo t1ei 'fer:ri ve'cchi, ·in·utili, co dfotl'dentlolo col caràèol·lo 1 ea altl'-e si mili cose . ;l'roppevol te 'si darà èhe ·pertdrite ràgi dn i -véhga a 'n'l'ar\care <lgrii genere di foor,o proteHore all'altticco ; in tal c'aso 1h'on è da: ricu,;a-rl)i la possihilità éh·é il sdldato 'si pr<ite'gga èla s'è . N'oti~nio ·che qt1èsto ~énere l~llitllù 'tli fi.ì'oè<} per ripar1l'i"e all'incoo'Ven it>tlle della' dispersi'on e deri1va tille da'.I 1r1'od'o stesso tl1eHa 'corsa ·o'tlel galoìJpo, rldn tioVrebbè far1>i che a ·gtand~ vicinanza\ ·qu'a'rido ap'pu'n1t0 ~li 'tiltri"generi cli fiitiéhi ·protettori do vranho cessare per non colpire insi~ltle ahfrci 'e nemici. Notiamo èhe ·c<'llle 'tirfoi ·a:ttUali dii fuéi'!i a ripetizicme clefla fan'teria, s·a1'à anèora più frequ"e"\:i.te che ,ftòh nel passato, il caso che le de~isioni anèhe negli atlàcchi aria ba-
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iooeHa ie ne.Ile cari:cae ,di cavalleria ,a:ccadano .per ,effetto di ,questo tfuooo isen:za ·ctie,,le due parbi ,gimnga•IIO aI ·coll!talto; o'l'a ·se si v:uol:e -dhe qua-sta .decisione 11iesca 1sempne a ivantwggio ·di ,chi aspetta JJ'.at~ itacco, e si:·rvse1wa a pic·cola distw~za di 1dir l'ultima parola colle sae -anmi 1pot1entissime, 1dobbiamo ·studiar.e seniamente i,l modo ,penchi anohe !lattaccante .possa,ribatt.ere cpaesta (parola; contrapporvi ,la s.ua. ·Se si riuscii:à a que~to si a.v·rà dato 'lllil. grande,ai u'lo all'atta:cco,delle 1fanterie,alie(lanichedella ·caivalleria ,megli.o chie con cento declamarzioni a favore dell'offensiva. S'immagini una fanteria che c.ourend:o IR'Uo a.ti~acco IJ!l6Ssa col fucile; a\l'ia,nca ,a 70 o·60· passi lanciare ,una iscarica ,al nemico che-\'attend·e, che la im,posta, una. oa\'llalleria, imimaginiamo, ohe co' suoi re,101 vers od altita ,a,rma 1più adatta ·faccia precedere le sue caniche da un tunbine di pnoi.ettil i1pure, per bre:\te · Òurata, imma,ginia1nola, dico, caricar.e , così ·c.onLro ,a:,bra ca,v.alleria o contro fan Le ria 1 Alcun i di ranno ,che.J?esi to•della •car.ica ·o·dell' allaeco alla distaoi a in 1cui quel ,fuoco -si dowebbe fare è .già pregiudicalo dal ·modo,con cui fu la carie~ diretta, e che quel fuoco sarebbe una supedluità: ·1chè se una fanteria cioè o una cav;aller,ia può ar:r.irVlair~-a ,quella tal ·idis·ba.nza così ·alline.ata, da, poter esegl}lire con iVaatagg.io ,quel fuoco lliuscirebbe mell'auacco anche senza di-esso. Non lo si dica: è uria 1esage11azione ·freq1aente nei tattici ,di dar,poca impomanza al!a,ese-· ouzione crell'urto stesso, all'arma con cui ,iLsoldato .lo deve esegttire. ti:osì si ·suol dil'e pure che. una volta che la,cavalleria sia -arriva ta iiu buon ordioe,ed in. buoira direzione istil ,nemico, abbia in ,mano ,lancia,o sciabola, dnilta o-slor,ta, o.ma,gari un.frustino, ,l'esiLQ è_g,ià pregiudicato, l'arma~è indifferen.te. ll'fatilo ,è !vero, ma ,la deduzione •è sbagl•iata se ci -porta ,a trascurare .questi par.ticola1ii. Il1s~i,ldato vi r isponde ohe-a\101'.a, ,se,pel ,,tattico ,il ,problem(l. è,fi nito, ·per lui ·inwece 1 incomincia-.e moo gli ·è indifferente . di ,ca,uioar' conn1mai:buona ·iSoiaibola affì la;ta ·o cctn un bastone, .tche 100n 1 gli .è indifferente che i1 1nemi~o. abbia una lancia 0d .un frustino e cosi n.Qn gli savà p,unfto itld~:ffèrente · caTica·ndo ·od aUaeoando ,di ,sapere che ha modo .d·i1ri.1bat~ere il fuoco co.l fuoco, di farsi pre.cedere da un torrente di ,pro• ,iettili·, che sgominer.a:nno il nemico, ne ·ltu:beran1no ,il iuoco .e ,.gli apri,r,anno la vi.a. Questa corr.vinzione ,morale .g;io.ve,:à. non ,poco a dare. impulso all'attacco e anche -a scemarne le perd.i,te., iii ,cheigio,va 1
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OEI,LE. PEROITE
,pure alla buona riuscita e corrisponde allo scopo di questi studi. Infatti ben diversa è)a condizione di chi da piè fermo senza disturbo di -fuoco nemico··aspetta il comando dato a tempo opportuno per la scarica, cbe'deve rovesciarlo e quella invece di un riparto , che si senta attaccata. da un nemico, .che si fa precorrere da scariche micidiali sempre più, quanto più è vicino. Sotto di esse la calma necessaria alla disciplina del fuoco si perde, il colpo scappa, la confusione, la fretta, ·che scemano la efficacia del fuoco, divengono inevitabili. Egli ·è pertanto che la questione del fuuco avanzando, del jeu en çouraid o anch~ galoppando rimane sul tappeto e merita di essere in qualche modo risolta, !a qual cosa sarà più difficile, ma sarà più utile risolverla che buuar\a.nel cestino. Altro modo di diminuire le nostre perdite o quelle di riparti che debbano maggiormente esporsi, è quello di distrarre l'attenzione del nemico facendogli apparire delle minaccie su diversi punti , minaccia, che, se eseguite col fuoco,· dànno a questo il nome difuoco
dimostrativo. Questo sistema è del resto di tanta evidente utilità, che forma la · base degli sclìieramenti lineari. Se noi ci limitassimo a muovere esclusivamente contro il punto decisivo, o a difendere quello soltanto, sarebbe facile ~lnemico di concentrare la sua azione su! punto , , ristretto tenuto dalle nostre forze, la qualcosa, specie coll'impiego del fuoco e colle armi attuali di lunga portata, che permellono di concentrare su quel punto il fuoco di una linea assai più estesa che non nel passato, non potrebbe a meno di tovinare presto il nostro pro. getto d'allacco o di difesa. Questo concetlo ispira anche gli attacchi dimostrativi; quali suol fare la cavalleria su fanteria in ispecie e su irtiglierie, c~e ,•oglia attaccare; dimostrazion i che ·e;;eguisce preci. samente nell'intento di distrarre il fuoco dall'attacco risoìulivo, che su qualche:pun~o si prep;ra . Nell'impiego dell'à.rtiglieria·è comune la massima di adoperarla anche a distrarre il fu'oco nemico atti.ran · dolo sopra di sè per salvarne le truppe attaccanti od·in ritirata. Gli è sulla facilità che il fuoco sia dis.tratto dai bersagli importanti che specie in giornata, si insiste tanto sulla disciplina del fuoco, che.sola può permettere alla direzione di esso di dvolgerlo util . m~nte a tempo e luogo.
NE.L COllBATTlMENTO
Ricordiamo che a Calatafimi la semplice apparizione dei picciotti di Martorana. sulle alture dominanti le posizioni tenute dai borbonici, .determinò la ritirata; la rotta di costor'o: e quei picciotti erano disarmati. . Si pensi ora quanto ·sia più facile l'ottenere questo risultato Ilie-:diante il fuoco che non colpisce l'immaginazione sol.tanto. Una linea di truppe, sia pu.rè mediocremente appostata, che apra un fuoco d'una certa efficacia: sul nemico, è s'empre 'una apparizione che non manca di impressionare: Specie se le truppe colpite ·sono in ordine sparso o su un terreno che renda difficile la vigilanza dei capi, 0 che per combattimento protratto già molti di questì manchino e la confùsione sia entrata nelle file, così che il soldato si comandi da sè. Ma anche quando ci sieno coman·danti vigili ed atti.vi, pur su di essi . non pòtrà a. meno questa. appar·izione di agire non foss'altro che per · alcuni momenti, tempo sufficiente tante volte a compiere quel voluto movimento, a passare quella ·tal zona battuta. Col fuoco stesso si possono dunque scemare le perdite delle no-· stre trupp~ non solo batten,do prima col fwco preparatorio il nemico, che ci disponiamo ad attaccare, ma eseguendo opportunamente unfuoco protettore durante le nostre mosse o. mediante riparti a ciò appositamente destinati , o mediante le truppe stesse alternantisi, o eseguendolo nel tempo ste:;so che 'si avanza: e si p·uò ancora ottenere lo stesso risultato col.fuoco dimostrativo distraendo l'attenzione e il fuoco nemico dai riparti, che vo<:rliamo proteggere e attirandone il fuoco invece su altri, la cui azione ab-· bia . importanza minore e che del :resto possono es~ere così impo-' stati da subirne minor,i danni. , · · · Naturalmente la efficacia di questo artificio dipende in gran parte· dalla efficacia del fuoco stesso con cui battiamo o· stuzzichiamo il nemico e quando non si voglin o non si possa destinar.troppa forza a questo servizio, sarà bene scegliere i bùoni tiratori e destinarveli.· Anche questo ripiego, a cui· più sopr:a ho accennate, potrà incon-. trare osservazioni: non nego che non possa presentare inconvenienti, ma·. io richiamo l'attenzione su di esso, perchè panni vedere , che più volte quegli inconvenienti saranno compensati dai vantaggi. •
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DlDLDE J?E'R:Ii>ITE:
Evitar le sorprese.
101 so!ìpr'esa, siai essa eompiuta dru una tr,uppa fenma sopva una che mu0vei, 0· lo si-a: da. truppa in movimento sopra1truppa nemicra·
ehe tlllovisi fo1rma, ottiene; certe due effetti grandissimi,: maiteuiale l'uno, morale l'~lt110. Dell'effetto, morrul·e, deHe, cause intime e del modo c0n cui si sv:@lge, abbiam@. già ragionato; del~modo di scemarlo, dirò a, suo, posto, più, avanti , quando mi occuperò dei mo dii di scem,a,ne in g.ene· ral·e gli effetti morali delle perdite. Ora qui debbo 0ccuparmi degli: · effetti mate11iàli. · · · Questi effelli materiali della so rjl)resai sono senza dulDbio ·naburali. 'fruppa in agguato misu11a la dristanz.a, prepara il suo fnoco. lascia venir.- lo. massa nemica a tiro giusto, efficace, Lira nel pieno, neF follo, e la strage non:può a meno di essere grande·fin dai\la prima, scarica. La t11uppa sorpresa non potendo immediiatamente rreagire, si ac~ oascia , si confonde, e dà così: a1!(1i0 al nemico di contin. ua:i1e, aoaevol v mente la dislruzione . Alquanto minore1può essere l'efficacia del fuoco1di sorpresa d'i· truppe in moto sopra truppe ferme, pe1;chè e più difficile che il: fuoco si possa· 1Wrire,a distanza giusta e sia uegolato i,ni' p!lev,isionel' ma in compenso la truppa ferma può più sovente essere meno prontaa còntroagiu~ che non truppa in moto, la quale è generailmente ar · mat,a, ed.i ord-inata. Contro questo gene1;e di perd:,i,te, l·e p,iù esi-ziali per gli•effetti morali che !;e accompwgrnano, unica precauzio11e è, la v.igiilat1za: e, da,; fermo e in moto , tanto nei campi e nelle marce, coine neb coinbar.timenl@,, mediante,. puillle· messe avairrti, iti la•ti e dietro. Queste mi:. sur.e di sictll:ezza dovrebbero ésseue osserrva:te C<!lll' estrema pedante·1,ia, anchie là &0.ve, possano semb11are s'U,perffue, inammissùl.iili le sorprese del nemico, bisognerebbe osservarle rigidamente anche quando la stanchezza delle truppe p9ssa consigliare di risparmiarle; .
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,si110 q~qsj_ s.em,p.re la st,;J.p:hez~.~ del Ie tru pp~ o 1~1 lorq indisciJ;1Una , Yidea nei capi di risparmiarle, e la lusinga; cl~e I.o si possa fare im,- · p.one~en:1#,.e~e i~fliic!.J~ Oa (<1-,L,&)j, tra?.cur;i.pze. Affincl)è q1ueste misur~, on sr~nq mar d1m..ent1cate, snrebl;,e be.né cbe f,a.cEJss.ero Pll·rt~ di, utçe I# for.maiiq,ni normaJ,i, anc he di quelle da com)ila tti mento, ~ia · n orcl,ine cbiu~p (}he sparso; che quei due qprniµi per; ogni ~streWità,,_ci_ fossero già desig.Qé!,ti in prev\enziqne; cb,e s i lascias~er:o q~Jtli posti d1 collegam,ento, anche qu,:i.ndo le. truppe sof.l,Q inquadrate; che, fii;iche neUe [ij.,!p1ce, ogni scaglione ne manda,siìse .avao,ti e indietro '\01'SO gli alLiii SC;J.glipn i. QQ,eSti:\ preca.uziq,ne la. ritengo più necessai;ia ora,, che non, p.~r IQ,pas.satp, a qag.io,Qe dell;i mngg.ìo,:e effica.cia del fuot.o nemico, cl~ ; può in uno Q due minuti disLrq.gg~re anche m.at,erialmente un ri]lp,rto. Per quan,t.Q poi, r.iguarda l,a po~jtaJa, ~Q);,bia!llÒ ten er ·pre~ent,~1 clie ora, specialmente coll'arJiglier;a, 'si p.1u:J col'J~i re llflll, tr,uppa q. Q.9,!Av,oli, ~ist.;i,nze; che qn aggua~o p1p) esseve Le$Q a pi~ 1:l( uµ, chi19,n,i.eL,ro e~ pii!. di due dl}llq. straçl~ perc.01:sa dal.Le truppe; ch;e l}Q. ci,mgo p.uò essere pref,o di m.ira anche a qu!illro chi lometri,, ~1qh.e, perciò il raggio d'esplorazione de,,e essere più esteso. Ric9,\·d,iap;i,.o iD,Q),tr,e eh.e l'i rt).p),ego, geUa, cava,lleriìl specialll}.ente, ha subjto, in qQesti al)ni notevoli inodifi<;azioni; cosicché non c'è punto p,ur di seconqa li nea o di terza, o nncbe nelle retrovie che possa riLene~s,i al sicuro dai colpi di mano , dai raids della cavall er ia nemica. Bisogn~ duqque eh~ le mi:;ure di sicurezza ~iano adollate· $em.pni, ~911,e ti;up,pe, si,aQo es~e fe rme o in mov.imento od in comba,Lti.t}l.el)t,Q, Ai;i,cJw dun1.,i:1L,e il fuoco è necessario, tuua,v.olta, che si possa, colloc11,1:e qualcullo avanti al fronte, D;qualche cen tin aia.di rpe~ri , senHl} c?e abbia a L,rìovarsi tra i due fuochi , senza che abbia dii, iinPé\CCJa,re l'impiego delle nostre armi. L,o ritengq i;iecessari9 1;tµche 4Q&~do sj fa. fuoco,, pur gin,qnzi _al ftìonte, tullavol~9- che qu.esto presenti qualche avvallamen to o macch.i,a v cop~rtura qualunque, che per.metta 1!- l'Ì pa,i:Li neQ1\Ci cli &xanzar cqpe,rti contro di noi, e. s.or · gerc~:nna,nzi im,prq,vyisi ~. p.oc.a distama, Il}.entre sia,II).o dis,. ratti a fa.r f1wcp con.tro. ~Itri ripa,rti più lo~tani . · · . Lo ·ri ~e{!go neces~ario nei casj di angol i morti, ove il nemicp ,puq all).Q.1assarsi p.er s,up,eJa re co,n tpassa irre~isti.bil.e il brev,e tr~u,o che separa il ciglio reale dell'alturG1 dal ciglio co~\ detto militare.
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DELLE PERD\TE
NEL COMBATTIMENTO
Una truppà è alla difesa di un'altur11, il fuoco nemico la respinge a poco a poco dieLl'O al ciglio, o essa stessa si ritira per aspettare le· masse nemiche a minor distanza, quando giungono al cì glio, e rovesciarle d'una scarica e d'un contrattacco se ancora ci ,, orrà. L'angolo morto in tal caso crescerà, l'attaccante vi si ammasserà visto l'effetto di un prìmo attacco rove:;ciato; si industrierà con dimostra· tive a farci consumare le munizioni, a illudere, il che succede anche senza .volere pel di sord ine che regna sempre un po' nelle azioni in tali circ0stanze: a volle abbiamo attacchi che non conviene respingere a_fuoco pieno, intenso; altrove si presentano, picc~li tentati vi che sì possono trascurare o resping,ffe con fuo chi parziali o con un solo accenno . È bene essere preavvisati per regolarsi, è bene che ci sia qualcuno destinato a ciò. Ci vuole intelligenza e coraggi·o, il posto è rischioso ma utile, è ìl caso di tutte le scolte, delle perc.iò un tempo sentinelle morte. · Perfino nei fuochi avij.nzando ce ne vorrebbero, nell'avanzare certam ente sempre; ma uomìni astuti che non servano invece a dar l'allarme al nemico. Ci v_uole esercizio ìn questo ramo, accurato esercizio. Dopo tutto alla guerra, in principio specialmente, ed ora il prin_cipio suo si vuole che sia tutto, le truppe non applicano che quello che hanno imparato a fare in pace, quelle formazioni stesse, quelle stesse manovre. Bisogna dunque esercitarle molto in quelle formazioni che si credono le migliori, e specialmente in quelle che riguardano i modi'di preservarla dalle sorprese e di ripararvi, perchè ora, come dissi, le sorprese possono essere pìù facili -e f~lali e perchè le truppe, in quelle strette specialmente in cui la riflessione ha poco campo, no.n possono fare che ciò che hanno sempre fatto. Senza entrare però deliberatamente nell'argomento del servizio di sicurezza, additerò alc~ne misure che mi pare utile tener pre~ senti ed aggiungere alle usuali. · . ' Pei· la accennata aumentazione di portala delle armi auuali e per il conseguente maggiore raggio d'esplorazione richiesto, il servizio di · sicmezzà si va facendo difficile. Coll'aumento del raggio, aumenta la periferia, quindi aumento di posti, quindì servizio gravoso, A questo inconveniente si rimediò in parte abolendo le sentinell e e sostituendovi piccoli posti a 300, a 500 meLl'i di interva·Jlo, ma non basta.
Questo rimedio baster~ poi ancora meno quando continui per essi il carico di guardarci anche dagli uomini isolati , finchè si pretenderà che all'alto dell'attacco- l'avamposto si trasm11ti in linea dì combattimento. Queste esigenze obbiigano anche a posti più fitti·. L'avamposto deve tenersi obbligato a guardarci solo dalle colonne nemiche. Dagli uomini isolati ci devono guardare le guardie di po:. lizia intorno ai campi, tra questi e la linea dei posti ci debbono guardare le pattuglie. In questo modo si è anclre più sicuri di arrestarli, perchè avendo essi passata la linea dei posti si tro,~no tra questi e le guardie dei campi. Così limitandosi, si può con un centinaio d'-uomini guardare una linea di dieci chilometri e con due o trecento si può anche sostenerla qua e là dove bisogna. Gli avamposti,. in caso d_i attacco, non dovrebbero tramutarsi in riparti combattenti; nel q-ual caso, dovrebbero pure per riunirsi lasciare grandi lacune; ma, dovrebbero continuare la vigilanza, raccogliendosi poi mano mano che siano sostituiti dai riparti nuovi che avanzano . _ Così alla sicurezza, si avrebbe provveduto con un piccolo riparto che andrebbe raccogliendosi a poco a poco dopo avviala l'azione, e . s'andrebbe a riunire all,a riserva. Col sistema invece di volerli t1iasformare in pr:ma linea combattente, ci vuol troppa forza 1 e al primo allarme potrebbe la linea dì vigilanza sparire per l'accorrere dei posti sparsi ,al centro dei riparti. 'Importante inoltre è da tenersi presente che alla sicurezza si provvede .anzitutto colla buona scelta del luogo di fermata .. Questa regola è specialmente cap itale pei corpi isolati, che dove contassero di . guardar:;i tutt'intorno colla solita cerchia di avamposlì, dovrebbero sciuparvi tutta la forza disponibile, e ì corpi isolati, che devono essere mollo mobili, hanno bisogno più di ogni altro di risparmiare le loro forze; Infine bisogna ammettere che il servizio di sicurezza colle sue formazioni e disposizioni, deve non meno di tùtti gli altri adallarsi · alla varietà del terreno, alla varietà dei casì. A poca distanza dal nemico, corpi già spiegati, pronti a riprendere la pugna, potranno as,segnare a ciascun corpo, reggimento o aneli.e battaglione di prima linea, la vigilanza sul suo rispettivo fronte, e in tal caso, _naturalmente, all' iniziarsi dell'azione, l'avamposto si muta ìn fronte c_ombattente; altrove quando le truppe sono ammassate ed 11 nemico non
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DELfiE PERDl!I'E
vicino, qu~ndo,si è inquadrati a poca dj$tanza fa:a gli altri ewpi,, co.n.v.errà meglio incar'i.cape un riparto solo per tuHo il fro.r;ite. Ta!p,J:ia quando. e'è spazio e si v0glia,r1spar.-tnia.re le truppe,c0p.veJ;rà rn~glio frazionare l'unità. in tanti nuclei, no11 tNP.PO loJlliHJÌ p~rQ fm lo1ì4?· Nel ser;vizio in marcia , n.on oontJ1re.solta11,L,o suji~ ca.vé);IJ.e1'i# e~P.Jornnte, che per:conren_do, talora troppo av.anli le c9lq.nne, ~ frtJ.g~ni:Io troppo sommariame·lil.te il tenreno, non, Vl:}n-à. fJ., scoprire UI)., nemi~Q . bene appostato ed im)1lediir.gli, che a.vaa~i e s,i appQs~i dopQ, che es~~ sarà passc1ta. Periciò non. mandar tulta la. cavallet1ia a'¼aA.t~ i_n espfor:gjo,:m, in.a ~en~rne,.una p,Lrte colle, eolo.n11,e sjp, peu mand:;t),e, ~ c~rçar, no~.i~.ie a quella, sia per·spedire direttamente e flllig,aire 4uq)cl1e pun.~o. a E)O,rtata. e che per q.uatohé ragion.e dia modo a s.ospetta:11e sj P.f?S$3,Jl.O tro.vare colà truppe nemich.e malgrado l'esplorazione'prèced.ente._ Quando difficile è la vigilanza e la esplorazione, tanto per eoprìr truppe ferme, quanto. wuppe in marcia, si adQ,t,tino disposi~ioni s~.parate, pur· estenclendo lo spazio, occupato, la pr,ofondit~ c).elle qolonn.e, così che in caso di sorpresa un so.I.o L'ipa,rtv sia com.promessQ, e la confusione per contagio non $i comuni,chi e diventi pauico. In, talune circostanze nascendo il dt1bbio che, in qualche p,Q...l)to lontano, ma a portata, si t11ovi nemico na.scosto, se troppo lento Sp..;, r:ebhe lo sped,i11vi pattuglie p.ur di ca'\\alleria a scovarlo, cqnverrà. lancial'e qualche granala, ed in mancan.i.a di queste> {a11e aqche q.ualche sai.va di fucile'ria. Allora se vi è nemico celato, questi ere-, dendosi scoperto si manifesterà e si m.anifosterà spvElntè anche sen~.<:\ di ciò per: l'effetto naturale dei feriti, del disordine, eh~ vi si pro-: ooce. . Queste misure non riguardano solo le disp0sizioni dii rn..a,rcia o d.i. accampamento, ma anche quelle di combattimento; speci.e quando, il nemioo,. forte della supe11iorità della sua UJrma . l)i.lle 'piccol,e Q.i-: s.tanze adotti il sistema di star celato ed as,pet~are immobile, rnal)i.-, festandosi, poi impro;vvisamente con una scarica fatale. Allora ques~~ ' · colpi indagatori ti.rati qua e là n1elle masse coprenti, sian.o ess,e· muri1, cin te, _siepi, ~oschetti, iafossature, poss.on.o servire a sventarie le. man1ivre I)em,iche, a preser:varci d:a brutte sorprese, Come dissi, su, cyuest.o punto mi sono, l,im1ta~o ad i!CCe@nji ge~e, ri,c,i, p.er.chè albrimen.ti ce ne sarebbe per un lrattiJ,to di tattica, co,m, pleto.
NEL CO!l,lltAT'J\ll\lj}ilNTO
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Entriamo in un-campo scabr0so ester:ile molto·. Le q,uestioni sulle• ftu1rna~ion1 sono·di'ffrciVi, complesse; ma son0 anche•fra le più oziosei . Biso!Y,na premretterlo e,conveuirne subito acciò vedendoei a, riballere, ~ . f . cer.ti chiodi, non ci si suppon,ga· troppo m ervorat1. · Sono questioni complesse, perchè interessano molti elementi, fa , pri·mo luogo il morale che vorrèblrn formazion_i com,patte e_ ben suddivise, p-roporz.io_riate·all'a gera,rchia dei, quad1:1 così che sM~'.>. fo1,~, t~m(rnte, nelle mani dei capi. In secondo luogo la manovrabil1ta che, I-e v·0rrebbe agili, snodat:e> leggere, trnili a compo1:si,, a muoversi, a, tTasformarsi dovunque. Quindi la faciliLà dell'impiego delle armi, sia ·drufuoco od•urto. Quindi la sicurezza in quanto presenfow rnin0111 presa,at fuoco nemico. . . . · 1'0 srudi0 dell-ei f011mazioni da punti di Vlisla così d1vers1. e;, com-. plessi, può1coil'd6rre l'·a-nal isi fi1no, alla $0lligliezz,a, alla aslruser:io, può con:vel'tirne la discussione·i9 un biianlinis~o, quand_o spec1•a,[.,, mente.ci, si illuda di g,i,ungere a una, dete.i1mmaz1one precisa, a una, forma concreto edi assoluta , da servire da tipo per tu tti i casi, alla. furma normale. . . . Quei vari elementi hanno secondo ,il modo che·si •immag,ina, il,c0.m... oottimento, una im.J11ortain.za 11elativa ass_a,i ,di,Viersa.. E !,e, fo11me , del1 combattimento sono ancb,e, realmente•molto varie1 e, per:icoll}so è·,il1 vol'ere affermare, come, troppo leggermente . vann0· La.luni, chè t1ale, o lai altra sia la·più frequente, la più importanile. Ora a seeonda ,d.i queste forme varie\ i' vari elementi sopra menzionati, hanno, una, importanza relativa.diversa. Talora importa più la questione m~-raile; talora la sicurezza, t.rlora la manovv<l!bilità ecc. ecc. Ferc1òanche le varie soluzioni che si possono ideare, possono per una,ra-gione o per l'altra, essere trova,te difeHose. Possono· faci~menote, ess-ere combattute da chi avendo fisso in mente u,n al,bro, 1dea~e, ap-, prezzi altrimenti i determinan ti vari sopra numeFati. ID tanto ,più è, faci~e cadere ill! en0,re, quanto più si tènLi1eh precisare cru1el,[e, wsì• dette formazioni normali. ·
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DELLE PERDlTE
Eppure d'altra parte bisogna eziandio ammeLLere che se c'è cosa nel militare che bisogna precisare minutamente, pedantescament(3, sono appunto le fÒrmazioni, le formazioni elementari specialmente, nelle quali si devono schierare i minori riparti. È ben vero , che .una volta, quando l'urlo si effettuava col contatto, la formazione aveva assai più importanza .ctie non attualmente . L'urto essendo meno frequente, più prev.edibile, si µa ·più libertà di schierarsi, si potè venir~ perfino alla catena, all'ordine rado. La formazione quindi ha scemato d'i mportanza.ma pur sempre sta che per schierare truppe, ci vogliono forme elementari ben determinate, se non al tro per istruirle, per .comandarle. Meno conclusivi e pur da notare, sono quindi g1 i :;tudi che tendono a precisare gli schieramenti per le masse coll)p lesse. Utili a farsi come studio proprio, pericolosi a dars,i come norma. In questi progetti di schemi, s.i suole per massima fare astrazione dagli accidenti del terreno, supponendolo tutto piano, scoperto, unito, si suole fare astrazione dagli acciden ti vari della lotta, che or sopra un punto ora in un altro, ora sul principi o, ora nel momento della crisi, si presentano; ~i suppone che il nem ic0 sia pure uni formemente schieralo, che il suo foco si manténga uniforme su tutto il fronte, egualmen te gradualo secondo le fasi varie; si fa astrazione .dalla efficacia varia. e fortuita della azione nemica sulle truppe nostre, e ch i po trebbe richiedere or qua or là provvedimenti diversi. Fatte tulle queste ardite astrazioni si disegnano · schieramenti . e manovre per reggimenti, brigate, divigioni, per corpi d'armata. Ma realmente questa astrazione è più ammissibi le per le minori unità che abbisognano di minor zona·cli terreno, che hanno un periodo di azione più breve. Più la massa aumenta e quindi lo spazio ed il tempo per la sua azione, e più là supposizione -diventa inamissibile, la conclusione meno pratica. D'altronde ce n!è anche · minor bisogno, perchè il comandar.te per grado, ·per esperienzn, è sempre supponibile· abbia la capacità per sopperirvi di srio e bisog~a ché sia così. Ond'è che quei tipi di schieramenti general i di avan·zate, di concorso sulla prima linea ecc. non possono aver altro _valore all'in· fuori di quello di una idea tattica rappresentata graficamente, non mai quello di un tipo pratico appl icabile tal quale, qunndochessia. ·
NEL C0111BATTIMENTO
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Questo è bensì detto di solito dagli autori, ma una certa tendenza ai di:-iz-zoni che suoi' prevalere negli eserciti, forse per risparmio di fa tica, viene facilmente a farne un dogma, e allora non sono più s~ltanto oziose, ma possono diventar-peri colose. Io pertanto in questa anaiisi mi limiterò allo studi o delle forma:zioni elementari, delle minori un ità e dal solo punto di vista dello scemare le perdite sotto il fuoco nemico, pur non perdendo di vista gli altri fattori e s,enza pretendere di trovare l'assoluto, la pietra filosofale, la forma che risponda a tutte le esigenze, in tutti · i casi . possibili. Il modo col quale .le truppe sono disposte, sia nelle singole un ità, come nello schieramento generale , influisce di certo sulle perdite maggiori o minori, che esse saranno per subire. Si è perciò principalmente che le masse vistose, compatte, degli ·eserciti medioevali si vennero maòo mano assottigliando e diradando . a somiglianza degli ordini, che i ps illi , i veliti, i frombolieri, gli . enfants perdus; assumevano pel loro genere di combattimento. Sotto i tiri delle palle piene, che .Profondamente solcavano le masse profonde, gli ordini si vennero assottigliando, con che si corrispose anche alFiritento di agevolare !'impiego del massimo fuoco contem. poraneo. Sotto ai tiri ben puntati dei cacciatori nemici, che a quelle distanze di allora. potevano mirare all'uomo, ariche la linea si diri,idò e divenne catena, con che agli nomini esposti era fatto migl ior agio di coprirsi, cli adagiarsi. Le masse retrostanti, si trovavano pronte a sostenere la debo le catem quando fosse venuto il momento dell'urto. Poi mano mano la crescente intensità del fuoco, dato dai relativi perfezionamenti nelle armi e nel modo di usarle, venne allontanando i fronti. Ormai non si Lira più all'individuo, ma la lotta corre da massa a massa nemica, e queste il più delle volte, si rivelano solo pel loro fuoco stesso; ond'è .che attualmente piut. tosto che fuochi mirati diretti su questo o su quef riparto nemico, si osservano corren ti di proiettili di vat;ia natura, scambia Li tra i fronti opposti e che vengono a c.oJpire il suolo per tutta quella zona di due o tre chilometri circa di profondità, dove l'avversario è· schierato. Su questa piOD"D"ja che rende mortale quella zona, conta la truppa combattente per costrii:igere il nemico a cedere. Quindi la celerità del fuoco, quindi gli studi pel t ifornimento delle muniz_ioni. Questa òc)
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NEL CdMBATTIME:NTO
DELLE PERDJTE
rpioggia, d.ì,rò meglioliquesta 00r11ente, non -è;sempre di ,ugn,1Je1inben·sità,,1nè ·tmiformemente ,si spao1de ,suHa ·z01ia nemica; per oause diverse essa si ·ae1celera od i·l,lang1uid,isoe ,o,t.ace, ,o si 00ncentra su un punto più che non su ,un ,a,ltro o·,mena ,a toodo·mutaodo ,di11ezi·one, iJ ·SUO filorle più fitto, iJ~ llO ,soffio rodente. . li taHico s'io~egna •bene di renderla più efficace che sia possi-bHe, dirigendola ,dove il, nemico appa11e 1più fato, dove più importa ,di cacciarlo, su ,quello <il:e·i,suoi riparti i cui fuochi !!)iù :ci irrC()ffiO.,. , da no; ,ma per la~distan,za gramde, crescen~e sempre 1più,1per ll'ante di nascondersi, per la sottigliezza degli ordini, le ili usioni sotwfre- · quenti e assai ,s·0-v·enti i colpi non nal,!giungono c0loro a oui·sono diretti e concorro,no insi•eme 1cogli ahri ,,a <rns·~i Lu ire , quella oonrente diffusa che ho descritto. Se questa corrente fosse una vera pi,oggia verticale, indifferenti ,sarebbero le ·~oiirnazioni ed il vario modo di schierare,,le tmppe, 'perchè· ci si bagna·e~ualmeote in ordine. profondo come in or:dine ,soLLile, ·ana ,siocome ·invece la direzione ·della corrente gli è qm1si •orizzontale,··e·solo ·alle,,maggiori distanie viene ,ad urtare il suolo ,sotto ·angof.i, che però non raggiungono che eccezionalmente ild,5~, · in ,1genei:ale •nemmeno i,,30°, così idietro questa norma, ·si vieneia 'poter determinare qualc0'sa· c1rca de ,forma1,i on i, che n,o.n ,s.ono -più indiffepe1;1,ti. . 1 S·e. éi :preocoupiaimo del caso, di esser presi di mira, l'esperienza ·del ,bersaglio e ,dei tiri di combauimentò, insegoando-•ch·e i· più facili errori ,sono ,quèlli sulla•val,utaz·ione ,della distanza,· e sulla ele·vaz,i<me lmiiéggiorè o minore dell'aTma, si viene a consigliare :come •fo11ma meno pericofosa, la li~iea. Ma se si•considera che primo "ti' piego per non esser •mirato è quello, di , non essere Viednto, si dà ila ·pr.efereaza a queMe fonmazioni, ohe ,p11esentano fronte minore, cioè ,a:Ma colorrna ,di file. E se si considera che presentanclo iminor frionte, •sirha nni·nor pro'ba,l.iJ ilità ,di racco~liiere i -colpi <,he affluiscono ,in .direzi'one quasi"orizzom1tale, 1t1iescono CO'asigliabi'li ,ancora ,colonne di •file, almeno 1fìno a tanto che non ocoorra di.iprender la for-ma li, neare peMfaT uso del fuoco. · , La formazione ,per colonna ,di file, preoccupa talu,no per ,il ber·~ngl io ampio, chie pvesenta ai ,~ol·pi 0bbliqui·1e di fianco, ,con che in !fondo, si V'iene,a aonvenire che i,I peggio che•possa <mpi,Lf!-re, è. di 1
presentare ai ftioéhi 11ètli'iéi un bers·aigfio ampio nel senso ,perpei:rdicala1'.e alla dilevioùe dei viri swssi; tna comuhqne si'a, ,tranne ohe per truppe è1he si t1;-01vino avviluppate, ai fianchi •e sotto angoli noi~voli, -cdme ho ·6.imostràto in altro lavoro, questa preoccupazione s§réb11i>'e eccessiva; si comien e 1quirrdi nel cansi~liare in massima formazioni a fronte ristretto e discretamente prafonde•come le 'meno 'vul'llefa.bili, da imp'iegarsi ogni qualvol ta non si debba per necessirtà di Jté'rr~JiJO, o ipér agii·e ca! massimo fuoco, usare farmazfoni li·il'eari. Nill 1mche ~ér qùesta azione tlel fuoco, ho.i possi·amo sce~J iere fra diverse formaziòùi eef(1ivalenli, in qurooito ad intensità di :fuoco. Lo stesso dpa:rto di truppa, può ·fare lit stessa quantità di co~p i a ugual òelerità ,di tko per fitdi'le, suppon iamo, di tre c0lpi al minuto, sia ess:endo io caténa, 1sia essendo -ìn li'nea, su due righe 0 su quauro, m'èttei:rdo in questo caso la ,1 • riga a tel'l'a, la 2• in ginocchio,'la 3• ·e la 4" riHè. J!n q11esto caso la P,Stensiane del froHLe occupato, s-a:rà diversa, e posto che in catena, gl i uomini sieno alla ragione di ·uno per metro, àvremrno che i vttri fronti staranno fra loro per estensione come 6 : 2 : ,1. · ' E per conseg~eflza, se la intensità, del fuO'co nemico è •costa:nte, 1 poco diverso dd-vrà :esse·re ·il rappdrto delle ·r ispebtlve perdite <p rob~bili. Che se ihivece la distanza, ,il terreno ,scoperto o _l·a reciproea ·posi'z'i'one delle ~ch'1'ere avvers1trie, permebtdùo un fuoco mirato, ·il Vtlrltaggio del fronte più ristretto sarà perduto 1 potendo il nemico coflcerHrare i l suo ft:lòco sul fronte realmenite tenuto dalle truppe. ilh ntl caso il ripiego oh•e·si 1pr1Jséntérebbe o·vvio, sa,rebbe quell:o di tagliare la linea su flue o ·su qOiaLbro l'ighe, in tanti gruppi , ciascuno lii quat~ro uomifl'i di fronte, disponendo : questi ~l'lfppi ·a intervalli ·r-uno da:1i:a1r110, oosì che dCcupino lo stesso frirnle ohe in oaterra a 1tn •t\om·o per •tileù'o: i•n tal modo il flroé'o rremi'co deve .di muovo disperdersi su Vùtto ·il •fron,~e e mol1~i ti·ri si perderelibero ,neg~i thHervalli. Certamente, che se qneste formazioni sono usale per far fuoco, ognuna ai ·ess'è 'può ·pr'estar·si ptù o ·meno bene ai vitti generi di fuor.o•oh,e si voglioflo esegu-i're, ed anche alla efficacia, alla disci- . plirra 'del !fuoco in gènerale. Converi'à p~r·tàtlto stu'dia:rl•e d'nèhe da questo pun,Lo di vista, ma non escluderle a priori troppo leggermente, 1
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DELT,E l'ER011'E
NEL COMBATTIMENTO
poictie è èerto che sotto il punt.o di vista delle perdite minori presentano vantaggi. Potrà certamente darsi il caso che una granata, che uno shrapnel, scoppiando a gi usta portata, ci annienti Lutto intero uno di questi gruppi, ma gli è anche probabile che un maggior numero di cofpi nemici vada~o a vuoto: la loro somma in efficacia verrà a compensare quei pochi. Questi sono i pochi pri.ncipi e le poche ·proposte, che èredo si possano arrischiare. Prego col.oro che vi trovassero delle obbiezioni a ricordarsi di quanto ho detto sopra, che facile è cantare inni alla offen~iva, difficile concretarne i modi e solo colla paziente e libera anal isi di tutti i mezzi ragionevoli si può pervenirvi. Su questo argomento del resto, ebbi gil-1. anche troppo ad estendermi in scritti anteriori ( 1) e le obbiezioni dei cortesi oppositori (2) mi diedero occasione a chiarire sempre più le mie idee e forse anche a' farle accettare. Perciò non mi dilungo oltre su questo trito argomento, desiderando anzi col presente scritto allargare sopratutto il campo della questione. Non credo però potermi così dispensare da alcune risposte a un ultimo cortese oppositore della forma che già proposi {3) ed al quale anche qua e là, implicitamente ho già risposto in parte. Ali' egregio oppositore pare che l'assunto sia così eh iaro da per se stesso, ammesso che i tiri sieno perpendicolari, che non.fac. ciano bisogno i disegni e le formole addotte per dimostrarlo. Ma se vorrà darsi la pena di dare addietro di pochi anni, cosa non dispiacevole troppo a nessuno, vedrà che qUesto appunto allora si negava in onore della scoperta falta dello spazio balluto, che aumentava la efficacia dei tiri in profondi.là non in ampiezza. Allora il tiro della fanteria non era considerato che come un corollario del tiro dell'artiglieria, e la distinzione tra la facilità cli colpire e quella di essere colpito pareva una sottigliezza cavillosa. Allora su quelle teorie si era fondata una massima, ,che più si è 1
({} Il Battaglione per fianco in ·linea. - llivisla 11/ililare Italiana, La tallica per te nuove f11;nterie. Id. Id. Linea o colonne di file? Id. Id. (2) Il progresso tattico delta fanteria. Id. Id. Linea o colonna di .file? Id. Id, (3) Linea o colonne di file? Id. Id.
maggio i883. ottobre i884. aprile i8S8. settembre 1885. ottobre i888. ottobre i888.
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veduti, meno probabilità ci è di essere colpiti, e l'ideale del tiratore gli era di accarezzar~ coi rami scendenti delle traiettorie, i .versanti opposti delle alture tenute dal nemico, e bruciarvi i sostegni, le riserve ivi appostate. Io non oso dire che queste teorie siano ormai sparite del tutto, che ancora da taluno si vagheggi di tirare al nemico supposto là, dove ce n'è pur Latito in evidenrn. All'onorevole mio avvevsario, pare che di troppo mi affidi sup ponendo paralleli i fronti opposti di due corpi com battenti. Pel mio assunto, non mi occorre che lo sieno sempre ed in tulti i loro particolari . .Mi ba5ta che questo sia il,.,caso 'più frequente in teoria, in pratica poi mi basta che il plotone quando s'accorge da qual punto .tira il vento, per non essere bulla Lo per terra, non si sch ierì di fronte alla corrente ma in iscorcio applicando la. teoria al suo caso peculiare. Al cortese oppositore, pare che io abbi?. in qualche punto asserito, che quella formazione non è però applicabile quando si sia· esposti ai tiri della ar'tiglieria. A me pare invece di ~wer fin dal principio dovuto ribattere. un avversario so questo punto. li fuoco della artiglieria dopo tutto, ora che non si lira a palla piena., non solca profondamente le colonne, e l'angolo di cacluta delle pallet.le e delle scheggie, non è ordinariamente cosJ diverso da quello delle palle da fucile, da mutare la ded11zione che dalla azione di queste ho tirato . Quanto ai tiri obliqui, mi pal'e di averli consider,1ti, calcolati, non d,imentic.1ti. Il ca.so de! concenl.ramento dei fuochi pure. E si che trattandosi non di una sola colonna di file, ma di una linea di colonne di file assai vicine fra loro, il concentramento dei fuochi non è tanto facile a. presupporsi . Si concentra il fuoco di una batteria suc'cessivarnente sui singoli pezzi della b:1lleria nemica, ma i plotoni non sono pezzi: si muovono. Circa agli allungamenti delle colonne di fila, certamente t~mmetto che sono a loro danno, non ho mai preteso di aver trovato la formula assoluta; del resto l'aumento dì profondità, badi, agis,:e sulla vulnerabilità di un decimo almeno, di quello che vi influisca l'aumento del fronte. Con tnllo ciò non mi sono sognato di proporre una colonna di file unica, percltè ho avuto presente gli altri ele· menti. Quanto ai casi di serpeggiamenti, neppure non ci ho nulla a 6 - . ANNO XXXIV, \'OL.
I.
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DELLE PERDITE NEL COMBATTB!ENTO
ridire. Certo, quando la col0rrna,di file, invece di ten~rsi p.ar~llela alla direzione dei'tiri, venga a disporsi obliquamente, vi ene Jn$1eme a fruire in proporzione dei vantaggi che avrebbe schierandosi in linea. Come dico non ho preteso di dare il tocca e sana; ho esposto considerazioni su un principio, diverso da quello allora vigente, circa alla vulnerabilità della linea, in confronLo a quella della ·fi:la e nnlla più Circa alla perdita di tempo ·nelle trasfor~a,z!oni.de.ll'una all'altra, mi ammetterà che è ben piccola cosa, e cosi d1cas1 d1 altre minuzie e particolari. Qnando sia àssodalo che la linea è più pericolosa della fila, e che il capo di un plotone lo abbia capito,. mi b_a,sta; pel :ima~~nte pro· pendo sempre per la forma più elasLJca, p1u vanabil~, pm adatt~bile ai vari cnsi di terreno e di movimento, come ebbi luogo a dichiarare a proposito de.l\'articolo Viribus Unitis.
llluoversl. ·
Qualunque formazione si adotti, e-non si è sempre liberi di adot· tare queÌla che si vuole, quando il nemico ci può sc~rge'.·e e :µreo~ dere di mira, o anche quando per qualche altro motivo I suoi colpi vengono a battere sempre dove siamo noi, fors'anche per ~ba~lio di indirizzo, il migl ior mezzo è quello di mnoversi. Muoversi per ren· dergli difficile il puntamento, muoversi per trovare un posto qieno bat;,uto. Questo mezzo ~ raccomanrlabile e raccomandato specialmente alle truppe di seconda linea, d1e pel momento non banno da f.,r fuoco, e che non hanno un posto ben definito. tanto definito che non sia loro pÙmesso di scostarsene d1 cento passi . . . Lo direi. pr,eferibìle a quello d~ mutar formazione, specie a quello di prendere formazioni lineari, che hanrio po i per sè altr'·i inconvenienti, dei quali una parte già vedemmo e altra vedremo. (Continua).
C. AIRAGHI.
PER L'ISTRUZIONE DELLE RECLUTE
Leggendo in questi ultimi giorni certi numeri di un accreditato diario militare estero, !io rinvenuto e raccolto alcuni brani di una interessante corrispondenza, scriLta da un intelligente quanto operoso ufficiale e che ha per iscopo di suggerire il migliore e più . semplice metodo per istruire le reclute bene e nel più breve tempo · possibile. Ora riflettendo che proprio in questi mesi nei nostri reggimenti si va impartendo siffatta istruzione alla nuova classe di leva, mi lusingo di fare lavoro utile ed opportuno, intrattenendo su tale argomento i numerosi ufficiali destinati quest'anno a:d istruire le nostre reclute. Tengo pertanto a dichiarare fin d'ora che questo scriLLo non è altro che un semplice lavoro di compilazione e che piuttosto d'aver la pretesa di stabilire regole fisse o di voler dare suggerimenti definitivamente accertati, mira soltanto ad attrarre l'attenzione degli1 istruLtori, invitàndoli a studiare con i speciale interesse le più impor1tanti quisLioni che all'isti'Uzion~ delle reclute si riferiscono. · E prima di ogni altra cosa avverto i lettori che certi ripieghi cli'e essi troveranno esposti nella snaccennata corrispondenza, potranno a prima vista sembrare tanto semplici e materiali da ritenersi quasi superflui. Ma, se si pensa che moltissimi fra i giovani che dalle loro
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capanoe intervengono al reggimento, a: causa del mutamento di vita e di dimora, vanno il più delle voli.e soggeui a subire un notevole intontimento nelle loro limitate facoltà intuitive, e per di più queste facoltà essendo generalmente pressochè nulle o assai meschine, s1 comprenderà facilmente come ogni mezzo materiale che possa ren.dere più agevole il lavoro da farsi, riescirà quaòto meno ad ottenere nell'istruzione un notevole e prezioso risparmio di tempo, Non devesi inoltre dimenticare che nella mente delle reclute~ come in quella dei bambini, tutto ciò che vien rappresentato sotto forma materiale, rimane più fortemente impresso, epperò vale più di qualsiasi esplicazione teorica per quanto bene esposta ed ordinata, Ora sembra che l'autore della corrispondenza, la quale mi ha suggerito l'idea di que$tO scritto, compreso di siffalla inconfutabile verità, abbia con somma · pazienza e singolare perspicacia cercato nel campo pratico lutti i mezzi più adi:\tli a rendere·sensibili e materiali quegli esere1zi regolamentari che, facili o difficili, risultano essere quelli che in fi n dei conti costituiscono la base di tutti quei movimenti tallici che in guerra sono i più essenziali, L'istrnzione delle reclute riescirebbe faci le e semplice per la sostanza delle cose che debbono insegnarsi; ma esso diviene poi difficile e complessa a causa della poca capacità.di coloro che debbono essere istruiti. Ad eliminare in buona parte questa Mturale difficoltà ed a fare che detta istruzione riesca nel breve periodo di tempo· assegnato, davvero profkua, occorre, prima ancora che vi si dia mano, accertarsi di alcune speciali doti che debbono assolutamente· possedere gl'istruttori, come il Qaraltere, la pazienza,. l'interesse per la missio'ne ricevuta. Inollre è essenzialissimo assicurarsi della singolare capacità ad istruire di cui ognuno di essi dovrà esser.e · fornito. ; t poi da rammen tare che una cattiva o appena mediocre prima educazione militare sarà per esercitare la sua. dannosa influenza dnrante tutto il periodo del servizio che si presta sotto le armi, e dippiù anc•>ra, in quello eventuale che i soldati possono essere chiamali a srnlgere in tempo di guerra . Generalmente la rozza recluta ,che non perviene a mutarsi in un . discreto soldato nei primi sei piési del suo servizio militare, resterà:
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sempre recluta, zoppicherà in ogni più semplice evoluzione, e quel ch'è peggio la sua istruzione difettosa sarà c<tusa permanente di disturbo e d'inciampo ai proprI comp:lgni d'arma., tanto nei soliti teatrali sfilamenti in parata della piazza d'armi, quanto nelle manovre .che si eseguiranno sulla zona del fuoco nei gio rni di battaglia, Le reclute che si racc0lgono nelle varie provincie del nostro paese, vengono, in verità, sotto le armi animate di tutta la buona volontà per imparare e per disimpegnare con singolare interesse il proprio servizio, Ma bi:;ogna convenire che molte di esse difettano notevol· mente di quella prima e rudimentale educaz ione civile ch'è pure tanto necessaria per preparare buoni. ed intelligenti so ldati, Esse vivono i loro primi venti anni quasi isolate per le vaste e deserte campagne, senza. Rver frequentato scuole, malgrado la vigente istruzione obbligatoria, e senza avere avuto contatto se non passeggero .coi cittadini dei villaggi e delle ci ttà; per conseguenza anche le più inteiligenti di esse giungeranno ai corpi in uno stato quasi compassionevole. Ciò nonostante, se a costoro, giungendo al corpo, si procura di fare benevola e famigliare accoglienza, se inoltre fin dal primo giorno dell'arrivo·si cercherà di eliminare per quanto riesce possibile le gross~ difficoltà che il rozzo dialel.to interpone fra costoro e gristrultori, tutto il resi.o degli inconvenienti pèr impartire l'istrnzione si vincerà in breve tempo, In-tal maniera regolandosi, si vedrà come in quelle povere teste, dove in apparenza. non si riesce ad intravedere neppure i naturali segni del senso comune, vive occulta una sufficiente dose 'd'intelli• genza della quale ad eccezione dei cretini tulli gli uomini sono dotati. L'accogl ienza affettuosa ed il tratto cortese ed amichevole dei primi giorni per parte di lutti i graduati del reggimento, costituiscono 'adnnque il primo importantissimo fattore dell'opera di dirozzamento che occorre imprendere sui giovani borghesi che giungono sotto le armi, E ciò non è tutto; bisogna anche far comprendere in ogni modo a questa gente timida e talvolta diffidente che tuùi i superiori prendono pAr abitudine il più vivo interesse alla sua sa.Iute ed al suo benessere materiale .e morale, e che le passioni.del -cuore·di ciascuna recluta sono oggetto di speciale considerazione nell'animo del proprio comandan~e di r.ompagnia.
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A tal uopo forse una domanda opportunamente rivolta intorno alla condizione dei genitori lontani; un consiglio intorno a qualche guaio che molesti la. loro famiglia; un conforto prodigato all'annuncio di un'intima sventura, oltre a persuadere le reclute della reale amicizia dei pi·opri superiori, valgono spesse volte a gtiadagnare l'animo di una di esse naturalmente caparbia o disanimata della quale per siffatta v.ia si può giungere a fare uno dei migliori soldati della compagnia. Passiamo ora ad esporre gli espedienti giudicati ·i più adatti a rendere l'istruzione delle reclute facile, breve e sopratutto proficua e duratura. ·
Preliminari.
La recluta è come un fanciullo che per potere divenire uomo dev'essere aiutato a fare i primi passi della vita fisica; per conseguenza dapprima occorre insegnarle a camminare ed a muovere convenientemente tutte le membra del proprio.corpo. Per raggiungere questo primo scopo presto e bene, bisogna in essa sviluppare e rendere sensibilissimo l'organo dell' udito; quanto meglio ciò si ottiene, tanto più facilmen te e presto si realizzeranno i buon i risultati dell'istruzione. La vista è un elemento di secondaria importanza in quanto essa ha relazioue col sistema d'istruzione militare che debbasi impartire a giovani borghesi ; gli allri rimanen'ti tre sensi fisid rimangono nel caso nostro quasi completamente estranei. Educando adunque i sensi dell'udito e della vista si preparano i mezzi necessari per pote.re incominciare e poscia proseguire l'istruzione. Ora il senso dell'udito nella recluta si educa e si rende sensibilissimo, tenendo presenti tre avvertenze, la prima delle quali riguarda la chiarezza ed il suono ben inLuonato dèl comando che ogni volta proferirà l'istrullore, la seconda si riferisce alla necessi tà di bandire dal quartiere l'uso dei vari dialetli nelle relazioni che passano fra superiori ed inferiori, fra graduati ed i semplici soldati, ~ la terza infine consiste nell'esigere che gl'istruttori facciano sem· '
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plici, concise ed esattissime le spiegazioni che debbono precedere
i relativi movimenti. · Occorre pertanto somministrare, in precedernrn dell'epoca stabilita per l'arrivo delle reclute al reggimento, una co1neniente is_truzione preparatoria ai graduati, designati in quell'anno all'educazione del nuovo contingente. Quando si sia certi d'aver conseguito questo primo importantissimo risultato, si può iniziare direttamente e con fiducia il lavoro sui giovani nuovi giunti al corpo, sicuri di conseguire un ragionevole profitto . . . Dapprima è necessario cercare di ottenere ad ogni costo l'agilità e la sveltezza dei movi menti delle varie parli del ~orpo., in ci1scuna recluta, con beo appropriati esercizi, come sarebbero in generale tutti i movimenti stabiliti dal regolamento di ginnastica eleinentare. Quando, dopo alcuni giorni di questi esercizi si è. certi che ciascuna recluta muova con disinvoltura la testa a destra e a sinistra e pieghi senza fatica od affettazione le braccia e le gambe in ogni verso, permesso dalla struttura fisica, e che infine ·essa sappia man.tenere il proprio corpo scioito , dritLo e disinvolto sulla linea del fr0nte for · mala dai diversi individui, il primo periodo dell'istruzione si può ritenere terminato. Quanto più appare semplice, facile e di poco valore il period? summenzionato altrettanto in sostanza esso risulta importante ed li se<:ruito deoli esercizi non tarderà ad affermarlo. 1)
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Seguirà poi il secondo periodo nel quale s'incominciano ad insegnare i movimenti d'insieme. Occorre perciò formare un riparto su quattro righe e disporlo in linea in una larga camerata oppure entro un cortile del quartiere, colla fronte rivolta contro un rnet,·onomo appeso alla parete opposta, sicchè tutti possano vederlo . Provocando poi le oscillazioni nel suddetto metronomo in ragione di 120 per minuto, come il re• golamento prescrive per l'ordinaria cadenza del passo, si mette in marcia il · suddetto riparto, facendo contemporaneamente ~Ila prima oscillazione muovere il piede sinistro dei vari sol dati i quali seguono il movimento anche collo. voce, contando uno, due, tre, 1
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quattro. In tal modo si olterrà che essi marchino il passo sulla esatta misura dell'istrumento . Di tanto in tanto.è conveniente sospendere il movimento, perchè l'istruttore possa fare le necessarie correzioni ed osservazion i. Questo esercizio si dovrà ripetere per circa 6 ore in una giornata, alternandolo, come per diversivo, ai mo.vimenti della testa e di dietrofront, come è detto qui appresso.
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L'istruttore traccera una linea retta sul terreno sul quale si eseguono gli esercizi o con la punta della sciabola -baionetta ovvero con un pezzo di gesso o di carbone, alla distanza di un passo, metri O, 75, dinnanzi alla fronte della squadra, precedentemente disposta su di una riga. Piazzandosi quindi sull'ala destra della squadra esegue egli stesso praticamente il passo avanti, mostrando contemporaneamente ai soldati la posizione in cui debbono trovarsi disposti appena compiuto il movimento. Darà poscia il comando: Un passo_ avanti... .MAHCHE.
t,lovlmcnto del dieb•o- ft•onl.
Disposte le reclute di una squadra sopra una so la riga nd intervalli molto larghi e col piede destro scalzo « acciò fin dal principio contraggano l'abitudine di girare sul calcagno del piede sinistro » si farà loro eseg~1ire il movimento regolamentare del clieti'o-front al comando dell'istruttore, esigendo che c~scuna recluta conti con voce ben alta e distinta uno ... d ue; senza abbassare la test\l, e man . tenendo il corpo a piombo . Si dovrà altresì evitare cli distacca~e le braccia dal propi;io corpo a cui dovranno restare aderenti nel modo come è descritto per la posizione di att:.:nti: il mezzo giro dev'essere eseguito sul tallone sinistro, alzando un poco la puma dèllo ste$SO piede. Durante il momento in cui il co1'po si ritrova in una posizione dél tùtto anormale, come se si fosse zoppi, la recluta deve tener presente di girare sul tallone che sente essere appoggiato sul terreno, accompagnando il movimento col piede libero, sempre av- . vertendo di non inclinare il corpo nè di abbassare la testa .
Per eseguire uo passo avanti . .
È inutile far qui notare che questo movimento, naturalmente sem· plice, fissa nella mente della recluta la lunghezza e la cadenza del .passo ordinario, onde ne viene che-la sua esecuzione d'ovrà riuscir~ matematicamente esatta. Per raggiungere tale scopo bisognà pertanto attenersi alle seguenti norme.
Le reclute avanzando tulle insieme il piede sinistro di metri O, 75, contano uno; ·quindi facendo seguire questo primo tempo del movimento dall'altro piede, che verrà a piazzarsi accanto al primo po· sato, come nella posizione di attenti, contano dae; per tal maniera esse si troveranno ben. allineate sulla nuova linea . È così che fin dal principio dell'istruziòne, la recluta perMpisce esattamente e ritiene bene a memoria lo sforzo che donà fare la gamba per , ottenere la giusta lunghezza del passo regolamentare: essa inoltre difficilmente dimenticherà la positura e la compostezza del corpo sopra la fronte che viene a risultare dopo un qualsiasi mo1
A.vvertenze relatlTe alla 111arcla di fronte.
Nulla vi è di più antimilitare e che faccia giudicare male di una truppa, che vederla vacillare nel momento che dalla formazione in linea di fronte sta per rompere in marcia. Ciò avviene ogni qual volta. l'istruttore fa subire un certo ritarda, alla voce d'esecuzione MARCHE del comando stabilito, per cui le reclute che già si trovano poggiate sopra il solo piede destro rischiano di perdere la stabilità, appunto come avviene ai bambini che incominciano a fare i primi passi. L'impressione che si riceve nel vedere eseguire siffattamente tale esercizio è quella stessa che si proverebbe se la truppa scorgendo improvvisamente innanzi a sè un precipizio, si inostrasse trepidante e paurosa ad avanzare.
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È però sempre da ritenere che la causa di siffatto inconvenriente
è per intero dovuta al comandante del riparto, i"! quale distrattamente dà il comando d'avvertimento e poi fa giungere troppo tardi la voce cfae costituisce il segnale d.ell'esecuzione. Il momento è tanto fugaèe quanto dovrebibe essere preciso, e per coglierlo giustamente è necessario osaervaire la seguente regola che , do·vrà tenersi fissa nella mente degli istruttori, durante il b11eve lasse,. di tempo che deve <t.orrer.e fra lavoce·prevenliva e l'allra.esecutiva del comando. IL capo ri1parto primieramenle raccomandeb·à alle sue reclute che alla voce di plotone avanti..... si carichi il peso del corpo sulla gamba destra e che a q.ueJ.la consecutiva-di MARCH E si avanzi il piede sinistro non di una, ma di due lunghezze del piede, evitando così Ìl difetto quasi istintivo a tutte le reclute di fare il primo passo molto più corto del dovere. Eseguito in tal _guisa il primo passo si proseguirà la marcia secondo le norme stabilite dai regolamenti. Oltre a questa prima importante avvertenza per ottenere completo lo scopo, e cioè che il riparto delle ree! ute disposto in linea di fronte rte~ca a partire senza vacillamento ed alla giusta cadenza, è ne- , cessario che l'istruttore pronunci la prima parte del comando, quella cli prevenzione, ponendo un piede sul suolo, come se stesse marciando, e quando spingen do naturalmente un passo avanti, l'altrò piede sta anch'esso per posare a terra, proferisca la voce esecutiva del comando stesso, ossia il MARCHE. Una misura più precisa ed insieme meglio adatta al caso, non è facile nè scoprire nè applicare.
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Ad evitare ogni inconvenien.te in siffatta ordinaria contingeqza, è necessario che l'ufficiale istrutL6re faccia bene intendere ai suoi uomini che l'enunciato moNimento è complesso, essendo costituito di cinque ben ,distin ti tempi e non meno. Che i primi due di essi si riferiscono alla sola fermata, per effettuare la quale, si conterà unf) quando il piede che trovasi per aria a:f giungere della voce alt, abbassandosi naturalmente, tocca il suofo, e due quando l'altro piede viene ad unirsi tallone a tallone al primo posato. Durante questi due pri'mi tempi l'arma deve continuare a rimanere ferma sulla spalla, come se dopo non dovesse neppure essere mossa. Quando il secondo tempo suaccennato è completamente compiuto ed il corpo perciò ritrovasi ben postato sulla consueta posizione di attenti; senza pe1:ò troppo indugiare si pas$a ad eseguire il 1" tempo da spall' arm a pù:d' arm, e così di seguito il 2° ed il 3°, che rispettivamente al .caso qui contemplato; . diventano 3°, 4,0 e 5° tempo dell'intero movimento. Solo facendo cosiffatta distinzione di tempi, può ottenersi !'in. sieme e la precisione che altrimenti non è possibile conseguire in un movimento così lungo e complesso. Dapprima si phò fino esagerare la separazione dei c,inque suaccennati tempi; ·e solo quando essi s9no stati ben compresi dalle singole reclute si ·richiederà che il movim ento sia fatto nella giusta misura .del tempo e della ordinaria cadenza, senza che perciò si torni a ricadere nell'istintivo difetto di precipitarlo. 1
•}ambio del pa·s so e saluto. Avverte11za per arrestare li riparto lù marcia a-vente l'arma In lspalla.
Una dellè più notevoli difficoltà che le reclute incontrano nei loro primi esercizi, sta nell'esecuzione precisa del movimento di alt du- · rante la mar.eia de\J'iparto disposto di fronte o cli fianco; e successivamente passare dalla posizione di spall' arm a queHa di pied'arm.
È utile che movimenti tanto semplici· sieno insegnati alle reclute
fuori delle ore destinate all 'istruzione. Essi possono facilmente e con gran risparmio di tempo essere impartiti da un soldato anzìano ad ogni due reclute nell'interno delle camerate e durante le ore di riposo. È una verità che quando si vuol dare troppa importanza ad es_ercizi che per loro natura sono :;emplici e facili, si fin isce con fal11i diventare notevolmente difficili.
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Saggio d e l prolltto ottenuto.
Per constatare il profitto tratto dalle reclute in questo primo periodo dell'istruzione, quello dei movimenti elementari senz'armi, si dispongono i plotoni sciolti nel campo di manovra, in ~odo qhe_essi risultino parall eli, e tutli sollo la vi sta del comandante 11 baungl1one a cui è stata affida ta l'alta direzione. Così piazzati, essi eseguiranno gli esercizi gia appresi, sollo il diretto comando dei rispettivi ufficiali subalterni . ·Per potere giustamente valutare l'esi lo di questa prima istruzione, il prefato urnciale superiore terrà presente più che altro , se le reclute contino i tempi con cadenza ~ ad alta Yoce. Il soldato tende istintivamente a variare la misura del tempo ed a contare a bass:1 voce, oude se gl'istruttori son o di già riusciti ad eliminare questi naturali difetti, vuol dire che l'istruzione é bene avviata e le reclute hanno già mollo guadagnato nel progressivo raffin nmento del senso dell'udito, che ha poi tanta parte nel seguito dell'insegnamen to. Invero è per mezzo dell'educazione dell'udito che il soldato riescirà presto è bene ed apprendere il maneggio dell'arme pel quale è provato abbisognare minor lavoro, quando colui che lo esegue sa contare dentro di sè i rispettivi tempi con cadenza e precisione. È poi d'altra parte risaputo che la giusta misura dei tempi, tanto nell'esecuzione degli esercizi elemen tari che nel maneggio dell'arme produce all a vista ed all'udito anche dei più inesperti ~ssel'va~or! un concetto di ordine e d'uniformità che sono tosto r1coooscmt1 come un fedele riflesso dell'irreprensibile militare disciplina.
.&Uloeau1e otl in linea di Cronte.
Stando le reclute disposte in linea su di una sola riga, nell'ipotesi che si voglia allineare a destra, l'istruttore disporrà che la guida od il primo uomo che trovasi da quel lato facc ia un passo avanti,
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restando nel nuovo posto ferm o e col le spall e ben quadl'ate rispetto alla nuova linea che si vuole assumere Ci ò fatto, senza lunghe spie· gazioni dirà alle reclute che occorre allargar_e un ~oco le bra_cci~ soverchiamente durante il movimento; Per non restrincrersi n . qumd1 avanzare a passi corti collo sguardo rivolto a destra e tenendo la testa ferma, arrestandosi appena sr.ovrono il profi lo del viso o per meglio e::.primersi la punta del naso dell'uomo di base. Al comando FISSI dell'istruttore si distendono naturalmente le braccia e si rimette la testa di fronte. Accadendo che qualcuno abbia avanzato di troppo, questo scor· gerà tuli o il viso della guida, come non lo vedrà affallo colui che non è ancora giunto sulla lìnea; cosicchè ognuno può da sè stesso correcrcrere il suo errore e non occorrono i numerosi e ripetuti avvertimen ti dell'istruttore. Questo metodo che fissa per tutti gl i uomini del riparlo un solo punto regolatore, r iesce senza confronto più preciso degli altri adottati Jai vari regolamenti per allineare la truppa. In falli, se ad esempio esaminiamo fra i tanto numerosi sistemi quello nostro, secondo il quale ciascun soldato per essere bene allineato sulla fronte stabilita, deve scorgere la bo ttoniera del secondo uomo che è piazza lo verso l'ala sulla quale è stato chiamato l'allineamento, ci riuscirà. faci le comprendere come nn solo individuo che per distrazione o per insipienza non abbia ritrovato ityosto che gli spetta, perchè l'erro re di 0ostui si comuni chi immediatamente a tutto il resto del riparto cbe trovasi disposlo dalla parte opposta alla base dell'allineamento. L'avere adunque assegnato a tutti i componenti del riparlo un Sùlo punlo di vista costituisce un vantaggio certamente indiscuti_b ile. Bastano sei o selte di questi esercizi perchè l'allineamento sia da tulle le reclute eseguilo alla perfezione, a patto però che l'uomo di base non muova la testa e tenga il corpo ben fermo. Si deve poi avere l'avvertenza ~he quando le- ondulazioni o gli accidenti Lopografici impediscano di scorgere l'uomo di base, l_e '.e· clute debbono allìnearsi sul profilo dell'ultimo uomo che d1stmguono sull a nuova lin ea, e questa regola si osserverà anche nottetempo, quando l' oscurità permette ancora meno di vedere la guida . ~l:)
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Quando il riparto d'istruzione fosse disposto su due righe, la seconda riga si allineerà sulla prima a quella distanza ·ch'è stabi.lita dai ,propri regolamenti.
stesse un riparto di trnppe anziane, bene istruite, forma,te in colonna d'i fianco per quruttro e farne loro osserva:re aJHentamente il doodolìo delle braccia, che come altrettanti P,endoli muovono ,insieme ed alla medesima cadenza, ogniqual·voha la truppa marci perfettamente. Si farà poscia, a bella posta, rompere il passo e coosegueotenten.te il movimento del braccio a qualcuno dei soldati marcianti, tanto perchè a co'lpo d'occhio ,colorò che osservano si persuadano della 'Suesposta verità. 'Dopo quan1to precede, si aggiungerà essere necessario che tutte )'e reclute che compòngon.o il riparto marciante di fianco, appena.si ini1.ia la marcia, debbano contemporaneamente muovere il braccio destro ed il piede sinistro, senza volgere la testa nè a destra nè a sinistra e cercando solo di cogliere il suono della voce dell'istruttore. che- frattanto conta uno ... due,: uno ... due; od in mancanza di questo la cadenza del proprio passo nell'istante che uno o l'altro piede sta per posarsi a terra,
Allineamento sopa,a una -wulda mobile.
Questo esercizio tende specialmente ad abituare le 1·èclute a sa,persi allineare in ogni contingenza, durante.le varie evoluzioni. Supponendo di avere una squadra di venti o· trenta reclute disposte in linea, si comanda ad esempio: destr-u,GA e contempo,raneamente.si avverte la guida destra che incotninci a girare molto adagio tenendo la testa ferma. Allora si vedrà e,;eguire attorno alla guida medesima un movimento di rivoluzione che terminerà solo quando essa si sarà arrestata. • Cosiffatto eserci,zio permette che le reclute si esercitino a dirigere lf,l visuali sopra un punto di mira durante la marcia.
A.Ulnea1nento tielle sezlo,nl nella colonna In anarila e della linea che ~vn.oza In · bat'tagìla. Allineamento marciando per quattro,
Prima di far muovere nn riparto di, reclute formato io colonna :cli fianco per quatbro, è necessario spiegare ripetutamente che per· ot<t:enere l'allineamento delle file in siffatta formazione, occorre che la truppa ,acquisti subito e conservi poi la cadenza precisa del passo, sicchè tutti gl'individui che marciano possano compiere contemporaneamente tutte le movenze e flessioni delle varie _parti del corpo. Si dirà poscia c.he il ve1\) regolatore che attesta l'allineamento durante la marciaidi fianco è il braccio sinistro col pugno chiuso, il quale per di-retta conseguenza fa anche da costante acc,usatore dei difetti che si verificassero durante fa marcia stessa. · Per meglio persuadere le reclute su questo riguardo, è assai conveniente fare per qualche tempo marciare irinanzi al fronte delle 1
· Quando il soldato marcia in colonna otl anche in linea, non dovrà mai volgere la testa verso destra o sinistra, nè tanto meno certare di sco rgere la guida, perchè ciò facendo egli avanza natur&,]mente la spalla opposta e perde il suo fronte primitivo, comunicando immediatamente al compagno vicino lo stesso difetto. Per cui ben presto si originerà un generale barcollamento su tutta la linea, che l'ufficiale invano tenterà di cor,:e~gere colla voce, cioè cogli avvertimflnti di guida destra o sinistra, di adagio o avanti, appoggiate a destr.a, ecc., ecc , oppure facendo analoghi segnali colla sciabola. Al contrario l'allineamento in siffatte contingenze si può conseguire, comandando con scioltezza e vivacità il guida destr o sinistr, in seguito al quale i soldati non debbono che murciare ben
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diretti verso \1 fronte stabili to, tenendo la testa alta ed osservando colla coda del!' occhio il ,movimento dei bracci dei compagni che si trovano dalla parte della guida se si marcia in colonna, e guardando d'ambo i lati se si avanza in battaglia. Con siffatto sistema ciascuno scovre subito se va al passo; perchè, se il suo ·braccio sinistro non dondola contemporaneament~ a quello degli altri soldati è segno evidente che egli lo ha perduto oppure è di troppo avanzato. In tal caso, lo istruttore, piuttosto che ripetere il comando di guida destr' o sinistr ... farà meglio e più _presto a dire semplicemente bracci, ciò che fa conos,:ere subito ai soldati disattenti che essi marciano disordillati e senza allineamento ( 1). 1
Regola speciale per gli alltneamen tl .
Come la riga ed il compasso sono i principali istrumenti dell'artista durante il lavoro, così gli allineamenti e le distanze sono · i pi·incipali regolatori del soldato durante le evoluzioni. L'allineamento che risulta al termine di ciascuna evoluzione dà un sufficiente giudizio del modo conìe questa è stata eseguita ed è poi causa precipua della buona o cattiva riuscita dell'evoluzione successiva. La mancanza dell'esatto allineamento al principio di ogni singolo esercizio senza dubbio influisce poi sul movimento che si vuol ese- · guire, epperò è necessario correggerlo ogni qualvolta esso non risulti ·
({) Esaminando a ttentamente la.questione esposta ne.Ila corrispondenza estera più volte citata, si scorge elle il sistema. che essa vuole adottare non è certamente senza notevole valore. M:t esso si basa sulla precisione quasi assoluta cho I soldati dovrebbero acquistare nella cadenza del passo e nel correlativo movimento dei braccì. Ora a me sembra che ciò non rie.~ca ·in pratica molto facile, specialmente poi con le reclute. Forse '1•autore ha contalo con eccessiva fiducia sui risultati che dànno gli esercizi preliminari della marcia dello reclute innanzi al met·rorwmo; ad ogni modo il provare non n11oce ed io consiglio i nostri ufficiali più volentierosi a farne qualche saggio. È certo però che con soldati anziani e ben istruiti il metodo è eccellente ed io l'ho ve_ d11to con alc11ne modificazioni praticare presso uno de' nostri reg~imenti di bersaglieri, producendo negli osservatori un effetto sorprendente.
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preciso o quasi, il che dà luogo ad una sensibile perdila di lempo, senza contare che le correzioni troppo spesso ripetule fanno poco buona impressione agli oc:chi di tutti , osservatori ed esecutori. Gli allineamenti ·si apprendono con molta diffkoltà e quasi mai si sanno bene conservare durante le evoluzi oni . U soldalo che nella sua prima istruzione non ha pertanto imi)a 1 rato ad allinearsi con disinvoltura e prontezza e diremo· a colpo d'occhio in qualsiasi direzione, difficilissi mamenle po(rà conseguirlo appresso, nel seguito del suo servizio attivo, per quanto sieno con- .. tinui gli esercizi e ripetuti gli avvertimenti dei superiori. Chiunque abbi~ manovrato per qualche tempo, occupando un posto nelle fila dei piccoli riparti lattici, sa quanlo difficile riesca .generalmente esigere dai soldati un corretto e pronto allineamen to nel passaggio da una ad altra form azione. Havvi sempre qualche ondeggiamento, qualche oscillazione nelle truppe composte da giovani soldati, durante la manovra; e un formicolamento, una pressione perlurbatrice che si arrestano solo alla voce difermi del comandante. Tutto ciò è conseguenza diretta del fatto, per cui la.recluta manca di una regola infallibile e sicura per mantenere l'esatto allineamento durante le evoluzioni. · È per questo che qui si propone (,1) una regola precisa, pratica ed infallibile, capace di fare con rapidità ed esattezza· allineare gli UO}lli@i anche meno esperti nel proprio riparto.
1'.leune avvertenze dirette tl susclt.are nelle reclute Interesse per l'lstr.-~ oue è rispetto alla dlselpllna.
Durante le esercitazioni d'insieme che le reclute vanno ad eseguire in piazza d'armi od in altre località in campo aperto, colui che soprasiede alla direzione non dovrà perdere alcuna occasione
(t) È
l'urllciale, autore della accennata corrispondenza, colui che suggerisce detta
regola. 7 -
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PER r.'IS'l'RU7.I0N E
DELLE REOLu;TE
per isvilnppare nei varì riparti lo spirito d'emulazione che, _se _è n~: turalmente fori.e nell"individuo, non lo è meno nei gruppi d1 pm persone, allorquando la formaz ione di essi è costante, ossia si fac.cia sempre cogli stessi uomini. . . · Onde , al!orchè i cl.iversi plotoni formati cogli uomini di ci:1scuna compf!,gnin del reggimento non lavorano tutti co lla medesima buon~ volontà , oppure alcuni di essi addi mo;;trino di essere da meno degli altri, si metteranno in . mostra di tutti, facendo loro continuare gl i esercizi durante il tempo del riposo E per Io stesso motivo, quafohe riparto che sugli altri si distingne inrl iscutibìlmenLe, si, farà riposare durante parte del tempo in cn i gli al tri lavorano. , · Nello stesso modo si cercherà di tener desta l'emulazione fra i singoli individui • Snole spesso accadere che al lorquando si failno rompere le ri ghe nell e ore del rip1lso , le reclu te nè più nè meno degl i scolari, al segnale di radunata non · sempre accorrono premurosamente sul posto designato per .riordinarsi , e qnando infine vi. arrivano molte di esse, ammucchiandovisi, di sputano per avere il proprio posto o per mettersi in seconda più che in prima riga. Questo fatto produce . nece:;sa rramente un notevole ritardo al la formazione del riparto cbe t erlo non vale acl accrescere nell'animo dei giovani so ldati il prestigio della militare disciplina. _ Per evitare inconvenienti di siffatta natura non devesi pertanto ca~tigare il plotone in tero; ma è conveu iente destinare soltanto .colui · che ri,mlta l'ultimo a mettersi a p,,sto, come piantone ,ille arm i durante il riposo 'del giorno successivo Cosi si può essere sicn ri che nella volt.a ventura 11 soldato punito non sarà più l'ultim~ a rag- · o-iun aere il posto, e tutti gl i altri d'ora innanzi faranno a gara per_ :rriv~re sollecitamente e nel 1nag-J.(ior silenzio sul luo:rn di riuni'one. Qu esto è uno dei mezz i più sempl ici e perwas ivi per ouenere l'ubbidienza, perchè la mancanza non rimane impunita ed il soldato è cosi.retto a ri conoscere da. sè la gin,;Lizi a del regolamento, intrave dendo puran co la dura , ma imperiosa necessità dei rigori che ta(volta usa la disciplina militare. Nè v.il e il dire che crrte cose ti soldato non giunge a comprendere, pP. rch è è ormai provato d1 e, seguendo il rag-ionam enLO diretto e n.itnrale. egli , nnche se poco _o niente istrui to, finisce sempre con rendersi ragione di tutto. Anzi, non di raro, in ispecie per difendersi, egli escogita da certe pre-
messe conseguenze tali da mettere in serio imbarazzo i suoi giudici. Chi ha assistito ad uno o due dibattimenti presso i tribunaJ.i militari non proverà pena. a convincersene.
Avvertenze relative al 1naneggl_o dell'arnia.
Il maneggio dell'arma si apprende meglio nelle _camerate e nei cortili dei quartieri, anziché fnori; ·ad ecc.ezione però della carica, deifuochi e dei mooitnenti da fars i col fucile armalo di baionetta; e ciò perchè .nei luothi chiusi e ristreLLi essendovi maggiore raccogl i men lo, vi si potrà con.,eguire facilmente la precisione e l'uniformità. Queste ultime due condizioni si otterranno celeramente, sempre quando ciascuna recluta si sia beO' persuasa e riesca poi praticamente ad eseguire i singoli tempi di ciascun movimento sulla misura del passo ordinario, seguendone la natura, la cadenza e contando internamente uno ... due... tre ... quattro, a seconda del caso . Gl'istruttor i avranno poi l'avvertenza di fare uscire ~i quando in quando dalle righe quegl' indiv idui che o per maggiore intelligenza o per ispeciale applicazione sono- riusciti ad apprendere ed eseguire i movimenti del maneggio dell'arma con . prècisione e prima d~i propri compagni, che, stimolati così a distinguersi anch'essi, si sfor• zeranno d'imparare presto e bene, sacrificando al l'occorrenpanch e le ore di ricreazione. Con questo ed altri mezzi ingegnosi si raggiungerà bentosto_un generale ottimo risultato , e d'altra parte si evita che coloro che sugli altri. riescono distinti si abbiano ad' a~"'qiare e stancarsi per · difetto dei meno esperti. -
Istruzione speciale l!llul regolan1entl.
Non vi è tempo più sprecato di quello che ordinariamente s' impiega nell'interno delle camerate a leggere alle reclute le monotone pagine de·i ,1arì regofamenti. In generale gl'istruttori leggono male, il che, oltre a generare svogliatezza in coloro che ascoltano, menoma
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P&R L'1s·rRUZI0NE
DELl,E RECLUTE•
anche il prestigio dei graduati. Nè basta leggere e poi far segui11e alla lettura il 'relativo commento, giacC'hè la recluta, ignorando il tecnicismo dei principali termini militari, difncilmenlA comprende quello che le si spiega, e tanto meno poi potrà fissarlo nella memoria . Quindi, se non si adotta un metodo più efficace per questo insegnamen~o, i giovani so,lda<ti non trarranno alc,un profiLLo., e la monotona lettura fatta al fioco lume delle lampade, che spandono più ombra che luce per le vaste camerate, concilia ben presto un assopimento generale. Allora avverrà cbe, se qualche recluta, facendo sforzi eccezionali f riuscirà a mantenersi fra sonno e veglia, ella udrà un vago rumore e non raccoglierà che 'qualche voce che spesso suona al suo orecchio una terribile punizione per la quale el la è Lralla ad in tristirsi ed abbandonarsi alla malincon ia. E così molti uditori per confortarsi si trasporteranno colla mente nella dolce illusione del ritorno alle proprie case, lè cui memorie si ridestano ad una ad una, sfilando come immagini liete e sospirate innanzi alle loro stanche pupille. Tale è il soldalo perchè tale è ·l'uomo; e non v'è disciplina nè . timore di pun·izione, perchè quegli in certi momenti non ubbidisca ai proprì istinti ed al fascino anche astratto delle umane passioni. Si consiglia ,pertanto agli ufficiali incaricati dell'istruzione a fare di ciascun regolamento un breve e semplice riassunto, formu-. lato a domande e risposte. Con questa guida i sottufficiali istruttori riusciranno senza dubbio a tenere sveglia l'attenzi.one delle loro reclute le guaii, attendendosi da un istante all'altro qualche domanda, loro mancherà il tempo di distrarsi, ed inoltre con questo mezzo, ·· l'emulazione si manterrà desta, desiderando ciascuna di esse di sapere .ìn _qualsiasi momento rispondere a quanto le potrà essere chiesto . .
Questo delicato incarico dev'essere sempre affidato ai singoli comandanti di compagnia, indipendentemente dalla destinazione di questi o quegli altri ufficiali all'annuale istruzione delle reclute . Prim a cura dei suddetti comandanti sarà quella di far beo comprendere ai nuovi arrivati l'a sincera ed abituale affezione che sarà loro addimoslrata da tutti i componenti del reggimento, sieno ufficiali, sottufficiali o soldati. Inoltre si dimostrerà che i superiori, lungi dal desiderio di punire, faranno al contrario ogni sforzo, perchè eglino i'mparino e scorrano il tempo del servizio nei più cordiali rapporti,salvo la speciale deferenza dovuta alla militare disciplina. Solamente coloro che mancheranno colia decisa volontà di mancare saranno puniti. Qu,a,ndo si è poi sicuri èh e Ie·ree! ute gj eno ben persuase di quanto si è accennato sopra, e per tal maniera se n'è guadagnala la con fid1enza, si pas.serà a far loro conoscere i principali doveri del soldato, acciò esse, sehbene ancora forestiere al reggimento, possano incominciare a far vita comune cogli altri membri della grande famiglia miLitare. È solo io questo modo t1he non si darà luogo alle casuali mancanze le qtrnli, se rigorosamente pun ite poi.ranno in generaYe malcontento e sfiducia, se leggermente assoI te menomeranno il prestigio della disciplina Coslit.uirà poi argomento finale di queste lèzioni l'insieme delle norme che reg0lano la vi ta pratica militare, sia in rapForlo ai doveri che i, soldati debbono osservare verso gli altri militari, sia verso i cìttadini e tanto in tempo di pace che in quello di· guerra. E qui i comandanti di compagnia terranno ben presente di cercare fin d'ora a:d educare il cuore del soldato nell'affetto sincero e disinteressato per il proprio Re ed il proprio paese, come anche d'innestare nella ,mente di ogni recluta le imprescindibili esigenze della di sci pl ina, in modo che ciascuna di esse con tragga,senza avvederseDe, u~ econda natura ard ubbidire e a non mai discutere gli ordini superiori. È con ciò,soltanto, che si otterranno più tar,di i veri miracoli di abnegazione e di sacrificio, durante le più disavegoli operazioni della. gt,1erra.
.&. vvet'ltemrl'e ,reclatl've all',1-s truzlone ,m orale ..
Fin dai p'.rimi giorni in cui le •reclute giungono al•corpo è necessario impartir 'loro alcune lezioni di rµorale , dirette specinlmente a far conoscere subito la nuova famiglia di cui esse ormai fanno parte.
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Valore ehe nell'ordine sparso cli tro,nlta .
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Fin dai tempi più antichi Ie rauche note della tromba valsero ad eccitare lo spirito e l'ardore dei combattenti sul campo di battaglia. La letteratura rammenta come esempio insuperabile d'armonia imitativa il noto esametro Et iuba te1Tibili sonitu taratantara dix(t,
con cui il sommo poeta. latino esordiva. la descrizione di uno dei più micidiali ed accaniti combattimenti dell'epoca dell'impero. Col volgere dei secoli quegli stessi suoni di. guerra, modulati secondo speciali norme di musica valsero ad esprimere un significato esecutivo nelle manovre delle truppe,. riescendo così adatti pei casi in cui le grandi distanze ed il fracasso delle armi impedivano l'uso della voce per dirigere convenientemente i vari riparti combattenti. Ai nostri giorni poi in cui la gittata e la precisione delle armi da fuoco permettono che il combattimento si sviluppi a distanze di gran lunga maggiori di quelle dei tempi appena tpascorsi, per cui è necessario assegnare' alle truppe comba~tenti una profondità per l'innanzi sconosciuta, ed inoltre iJ rombo assordante e continuo del cannone e della fuc ileria non permettendo di fare, anche a brevi distanze, udire la voce de' com andanti in sott'ordine, appare evi·-' dente l'utilità, anzi la necessità dei segnali di tromba. L'eloquente squillo di questo utilissimo istrumento che si spinge a tanto notevole distanza è dunque un elemento di guerra di pra- , tica applicazione; e non v'è chi non comprenda quali importanti servigi esso può prestare in dote contingenze di guerra. La tromba è la voce di colui che comanda; ma perchè essa veramente riesca utile a.I massimo grado è necessario che tutti i sjngoli combattenti conoscano alla perfezione i suoi diversi segnali ;nè più nè meno di colui che la suona. , Frattanto nella maggior parte dei corpi l'istruzione sui segnali di
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tromba consiste nel farli suonare uno dopo l'altro in certe date sere, interrogando di tanto in tanto gli upm.ini delle compagnie, allo scopo di accertarsi se sanno distinguerli per nome. Soltanto al Lempo e ad una lunga e conLiriua praLica vien lascialo il compito di conseguire qualche utile risn ltato Ad ogni modo il relativo profitto che se ne può ricavare non varca certamente il limite di somministrare, solo ai più appassionati fra i componenti il pe:·sonale della compa. gnia, una rudimentale idea sulla denominazione dei segnali stessi, e quasi mai sul concetto Lattico che vari di essi vogliono indicare. Un cosl vago ricordo dei singoli segnali, e specialmente di quelli · che si rifer.iscouo ai movimenti per la manovra della truppa in or dine spai·00 , svanisce quasi interamente col finire delle lezioni serali, a meno che queste non si facc iano continuare lutto il tempo dell'anno. Da quanto si è detto, risulta che se tutte le reclute non riescano col nome di ciascun segnale a comprenderne lo speciale $igni6cato tattico, tanto in teoria che in pratica, tutto il lavoro fallo in proposito rimarrà senza utile risultato . Infatti, ammesso pure che fra i soldaLi sieno alcuni dal la memoria fervida o che abbiano singolare tendenza ad apprendere i varì suoni, essi soli non bastano per conseg11ire dùra.nte la manovra l'esatta esecuzione dei movimenti. Quando le diverse fila delle squadre e squadriglie distese odono · ~il segna.le della tromba, ad esempio: quello di serrate a destra, basta che solo poche di e~se oon lo ricordino oppure non sappiano tràd!!rlo immediatamente in atto, perchè su tllLLo il fronte si generi il dubb.io e la. perturbazione. E non è tuLto; quando ciò avviene, al. non ben compreso segnnle ben presto succedono le grida e talvolta le imprecazioni dei capi squadra e capi squadri gli e, ben inteso sotto forma di correzioni ed avvertirnen,ti, i quali bene spesso non fanno che aum entare la nascente confusione. Ogni squadrigl ia dovrà perciò, mediante i r ispettivi segnali di tromba, saper manovrare :11la perfezione sul terreno d'est'rcitazione; non un uomo solo dovrà mai esiLare a riconoscere un segna.le per il sno vero nome, nè ritardare un istante ·a Lradur·lo praticamente · nella corrispettiva manoua.. · .Per potere, raggiungere un cosiffatto grado d'istruzione nelle reclute, non vi è mezzo migliore .che adottare un sistema per cui in
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pochi giorni e colla massima economia di lavoro i singoli gregari possano con facilità imparare a riconoscere per il loro giusto nome i vari segnali di tromba, ;;aperti tosto tradurli in movimenti _tattici e finalmente es,ere capaci di ripeterne colla propri a voce il relahvo ritornello . È per siffatta man iern. che il soldato difficilmente dimenlidierà più quanto avrà durante l'istruzione gia appreso . Il metodo che qui frallanto si propone e che esperimentato più voi te diede indiscùtibil i rislcl ltati, è il seguente. Disposte nei vari cortili del quartiere le reclute di ogni due com pagnie, 60 uomini circa, su quattro righe in modo che formino un cirèolo completo con la fronte rivolta in fuori, si collocano in mezzo l'i struttore, due trombettieri ,~d un musicante o cantore che il ,più delle voli.e si trova fra le reclute stesse. L'istruttore ordinerà poscia ad uno dei tromhellieri di suonare l'attenti, segnale che verrà tosto cantato a viva roce e per mezzo delle correlati;re note musicali òal cantore o musicante suaccennato. Ciò eseguito, si farà nello stesso modo ripetere i·n com alle reclute e con tutta l'estensione della voce, il segnale cantato dal musicante, il che si farà tnnte volte finché si riesoa a modulare ossia a cogliere il tono. Quando si sarà conseguito qu esto primo risultato, è conveniente non passare subito all o. studio di un. nitro segnale, essendo necessario prima ottenere qunlche perfezione sul primo nppreso , facendolo più vclte tornare a ripetere successivam·ent.e da uno dei trombettieri, dal musicante e dal cor.o. Torna poi ovvio avvertire che, :-e il coro nelle prime p~ove non riesce a portar via la esatta modulazione del segnale dato dalla tromba e ripetuto dal cantore, bisogna farne la ripetizione .nel modo accennato tani.e volte · fin che basta. I risnltati del met0do suesposto saranno infallibili; ad ogni modo conviene non disanimarsi, se ai primi saggi il profitto per avventu ra non fosse stimato sufficiente. Ciò può accadere perché, non essendo ab itualo l'incolto udito del soldato a perce.p.ire le note musicali, in sulle prime le reclute stuoneranno in moilo tale, da ritenere quasi impossibile l'armonia che senza dubbio si conseguirà non appena · esse sapranno cantal'e i soli primi tre segnali . Tutto consist.e nell'incominciare; il resto si raggiunge con ammirabile facilità, sempre quando si proceda ooD pazienza e tolleranza,
lasciando pure che nel primo giorno ·le reclute ridano alle immancabili stuonature; avv-enendo certam.ente che dopo le prime prove esse nulla più trovino di straordinario. Siffat.t.a istruzione non impedisce in alcun modo quelle importantissime degli esercizi in piazza d'armi od in altri luoghi aperti; e dedicandovi soltanto un paio d'ore al giorno, una settimana è sufficiente perché le reclute cantino e designino i suoni col loro speciale nome, ed altri tre giorni per apprendere il significato e le combinazioni per le manovre in ordine sparso. Non cade dubbio che, se pure i tre primi segnali incontrino una inatte~a difficoltà ad. essere appresi dalle reclute, tutti gli altri che sono più difficili e tanto numerosi, potranno senza confronto di tempo e di facilità venire insegnati per il fatto che ben presto i soldati affezionandosi ·naturalmente a quei diversi suoni, li canteranno continuamente, durante le o;·e della pulizia del corredo e ·delle armi nei cortili e nelle camerate. Questa abitudine è poi anche apprezzabile per il fatto che essa diffonde nei reggimenti un certo spirito militare che· fa di ogni soldato un trombettiere gorgheggian~e . A. misura che l'jstruzione ;;ummenzionata si va perfezionando, l'istr11ttore disporrà che i varì segnai i vengano ripetuti individualmente dalle sue reçlute, facendo rompere 1~ righe a coloro che son di già provetti, e trattenendosi in vece con quelli che si giudicano meno istruiti. Del resto è cosa certa che costoro nelle ore di riposo, stimolati dalla naiurale emulaziona, non tralasceranno di esercitarsi l'eciprocamente fra compagni, ciò che forse vale dippiù di .quello che si apprende nelle ore della quotidiana lezione. Compiuta l'istruzione dei segnali, per potere avere un .saggio del profitto ottenuto , si condurranno le reclute in piazza d'armi e si disporranno in ordine sparso. Quando le squadre o squadriglie lro·vansi distese snl terreno, si avvertono i sergenti od , i caporali di formar fila in uno dei posti centrali della catena, e quindi si ordinerà al trombettiere di suonare uno dei segnali che importa nn:ovimento verso una delle ali, come fianco destro o sini-
stro; serrate a destra ~r~,eu.
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sinistra; a destra a tanti passi ·
All'udire il segnale le file Belle ali lo ripeteranno istintivamente
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a memoria, e si vedrà che una di esse, quella a cui si riferisce, eseguirà il movimento con prontezza e disinvoùura, il che deriva dall'aver coscienza di non sbagliare ( 1). 1
Istruzione sul tiro,
. È orm~i troppo noto che le armi da fuoco attuali offrano vantaggi
considerevoli sul campo di battaglia. Ma non è. meno certo che, se esse non sono abilmente maneggiate, risultano preferibili quelle dell'antico sistema, dappoichè quanto migliore è la bontà, la precisione e la finezza del meccanismo, tanto maggiore capacità ed in . telligenza deve avere colui che ne fa uso. Il breve periodo di tempo che in quasi tulti gli eserciti europei 1e reel'ute servono sottò le armi, risulta· insufficiente a conseguire anche una istruzione appena discreta nella scuola del -tiro. Quindi riuscirà proprio inutile possedere e far mostra di un armamento dei più perfezioriati, quando i risultati che si ottengono neJ :e esercitazioni del tiro siano meschini od appena mediocri. · · È poi da notare che niente avvi di più fatale p·er la guerra che accogliere con cieco entusiasmo Lutti. i progressi della scienza e delle arti, senza insietne preoccupars,i del modo per cui essi riescano ad essere razionalmente ed utihnenLe applicati nell'organismo militare, siccbè ognuno nella propria cerchia di venti ca pace , di usufruirne con piena cognizione di cau.sa. Solto questo essenziale punto di vista, è della massima necessità che alle reclute non si faccia sp recare il tempo, intratte·nendole sulle lunghe teorie che spiegano e dimostrano la forma e le proprietà delle
(!)' La corrispondenza estera soggiunge, • Il tempo e le speciali circostanze faranno escogitare presso gli eserciti europei altri procedimenlì, · perchè la manovra in ordine sparso riesca col nostro sistema veramente inappuntabile. Frattanto si suggerjsce la necessità d.i montare alcuni trombettieri di fanteria, nella considMaziooe che data la vasti tà dei moderni campi di battaglia, ed il sist.ema attuale di combattere, non potrà un trombettiere tener dietro al proprio comandante di battaglione. •
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imma.ginarie traiettorie, le cause più o meno indirette che fanno deviare la linea di tiro, e così tutte le altre regole ed avvertenze che solo gli ufficiali debbono conoscere. Ciò che importa. è che _il soldato colpisca il bersaglio: il risultato di ciascun colpo che egli spara è quello che dovrà suggerirgli le vere regole per lo sparo su?cess1vo. Il sa.persi spiegare perchè ciò avviene importa il meno; ti sa· · pere praeicamen te colpire imporla il più. . Puntare contro un bers,1glio è cosa abbastanza facile; ma per colpirlo è necessario principalmente che il tiratore sia ben postato e che non muova ilfucile nel momento dello sparo, al quale fine le osservazioni continue tornano inutili, le avver,te~ze peggiori ed il rimedio impossibile, ~e col ui che sta eseguendo il mo non ha ben impresso nella mente uria regola materiale.che possà, senza distrarsi, osservare e mettere in pi·atica costantemente. A tale scopo.si espone qui un metodo arto ad esercitare convenientemente i giovani soldati e la cui applicazione cos~ituisce appunto la regola che rispònde pienamente al caso nostro. · « Le squadre che si formano per l'istruzione sul tiro non debbono contenere un numero maggiore di sei o sette uomini ed anche meno:. ciascun~ di esse clovrà poi essere sotto la direzione di un uffici ale o per lo meno di un pr-ovettÒ sottufficiale. Per potere soddisfare a questa prima esigenza, è necessario, nei ~iorni stabiliti per questi importantissimi esercizi, destinare a.Ile recl ute LULLi gli ufficiali suballerni del reggimento ». S'incomincierà l'istruzione, insegnando individualmente la pos~zione del tiratore in piedi e poi quelle da seduti, in ginocchio ed a terra, e fino a cl,1 e queste non si eseguono con esallezza., si eviterà di far contemporaneamente prender di mira. qualche oggetto come spesso è solito praticare. , . Raggiunto questo primo risultato, l'ufficiale farà « ugualmente senza puntare » prendere a ciascuna delle sue reclute la posizione di in piedi cpll'arma spianata in avanti, appoggiando il calcio alla spalla; il gomito sinistro stretto al corpo formerà col. braccio sinistro una specie di cavalletto , di maniera che la mano sostenga senza pressione l'arma vicino al guardamano ·e propriamente là dove trovasi il suo centro di gravità, serrandola, bene inteso, fra le dita; senza occuparsi affatto del braccio destro .
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In questa posizione è conveniente mantenere per un certo tempo - ciascun tiratore, per abituarlo a sostenere senza troppo sforzo l'arma, a caricarla ed a dirigere le visoali, servendosi della linea di mira naturale, su ben determinati oggetti. Si passerà così ad insegnare la seconda parte di quest'interessan- tissimo esercizio, facendo notare essere poi necessario che il gomito destro risulti esatlamente all'altezza del polso, con la seconda falange del dito indice appoggiata leggermente sul grilletto del fuc!le. In questa posi1;iooe normale si fa capire poco alla volta a ciascuna recluta che il braccio destro è il regolatore o la leva
del puntamento e che il gomito rispetto al polso si alza o si deprime a seconda che si punta più alto o più basso del centro che si vuol colpire. Questa è la regola migliore per potere regolare il tiro, persua· dandosi che il buon r isul t.ato di ciascuno sparo dipende in massima del modo di disporre il braccio destro più o meno orizzontale. Un 3econdo importantissimo esercizio sul Liro è quello che inseo-na n a regolare la giusta press ione del dito sul grilletto. A questo fine l'istruttore farà appoggiare la bocca del fucile sopra un cavalletto, pur lasciando la recluta nella normale posizione di punt: intl'odurrà quindi il suo dito indice tra quello del tiratore e l'arco del guardamano ed esercitando poscia una lenta, ma continua forza, si insegnerà in modo puramènte pratico a graduare la pressione che si deve impiegare al momento dello sparo . Quando, anche questo secondo esercizio sia stato ben compreso dalle proprie reclute, l'ufficiale incaricato le eserciterà nel puntamento colle diverse lin ee di mira, osservando e correggendo la posizione del gomito destro a seconda del caso. . ,, Allorchè poi tutte le lezioni stabilite dal regolamento speciale a quest' istruziorie sìeno esaurite, si potranno condurre le reclute al po.li.gono, dove si può essere sicuri ' che anche alle prime prove, se esse metteranno in pratica le suaccennate avvertenze. otterranno risultati fal i da. potere gareggiare con quelli delle classi più anziane.
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Con elusione.
Come facilmente si scor.ge, in queste pagine non 3i ·è mii·ato ad altro se non a fissare qualche traccia nei passi più difficoltosi del cammino, troppo corto, che debbono percorrere le reclute, acciò esse da sempUci borghesi diventino in quattro o cinque mesi discreti soldati. La maggior parte dei nostri ufficiali posseggono certamente in queste cose tanta esperienza, che i sopra descritti suggerim enti non potranno a ragione essere accolti con molto interesse e tanto meno colla probabilità di essere da loro applicali, onde a costoro noi li presentiamo soltanto a titolo di curiosità e di discussione. Ma a tutti gli ufficiali giovani che oggidì sono tanto numerosi nei nostri reggimenti, li segnaliamo con maggiore confidenza e coraggio, nella lusinga che essi non solo vorranno talvolta farne qualche saggio, ma eziandio servirsene di base a studi più profondi e profittevoli. Roma, dicembre 1888.
FRANCESCO DE BoNJS
Capitano di fanteria.
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COI,.OMBAIE MlLI'l'ARl
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In un articolo pubblicato in questa stessa Rivista del mese di maggio 1888, sotto il titolo di Esperimenti speciali, confutando 1
COLO~BAIE MILITARI ESPERIMENTI DI VIAG GI DI ANDATA E RITORNO E
con sodi argomenti appoggiati dai fatti l'asserto degli seri ttori fran cesi e belgi a noi noti·1 dimostrammo come il colombo viaggiatore beloa sia atto a presLare un buon servizio anche quando il suolo sia cop~rto di neve, quando la ten{peratura sia anche a 1 O centigradi sotto zero, ed ancora come questo amm irabile uccello sia atto a far lunohe traversate sul mare e a valicar alte montagne, facoltà tutte 0 a to rto nerrateo-li dflrrl'f scrittori suddetti, riportando gli uni d'agii altri argomen ti fondati sopra congetture non appoggiate dai fatti . la falsa opinioile di coloro che negano l'io!O ra, distrurrrrendo n e:> telligenza agli animali, registreremo una nuova e non meno ammirabile facoltà di questo raro uccello . Trflttando dunqne l'argomento degli esperimenti sper.ial i sopra accennati, non potemmo, come sarebbe stato nostro desiderio, descrivere quello specialissimo di andata-ritorno di cui intendiamo ora parl'are, e che si st~va allora facendo; essendo ora compiuto, avendo quel lusinghier,o risultato che ci eravamo augurato, dato da . consimile esperimento tentato e riuscitoci nel 1879, sebbene a poca distanza, daremo J:irevemente cenno del metodo impiegato per riuscire all'intento. ('}
DI FISCHIETTI CHINESI CONTRO GLI UCCELLI DI· ~APINA
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I. Audata e ritorno.
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L'u tilità del colombo qual messaggiero, mollo apprezzata ed usata in epoche remotissime, cadde nell'oblìo, o press'a poco, per molto tempo, ma tornò poi in uso. e per non cadere mai più , dopo la guerra franco ·germanica del ,J 870, in cui anche i più profani in fatto di corrispondenza con col,imbi dovettero , riconoscere esser questo l'unico mezzo per tenere in rapporto le città assediate coll 'esterno, le navi in alto mare c1>lle isole e ~ol continente, e può vantaggiosamente servire in tuui quei casi infine in cui vengono a mancare gli altri mezzi di cor1:ispondenza. Poco tempo dopo quP.ll'epoca . tutte le grandi potenze europee, ultima dell e quali la Francia1 provv idero all'impianto delle colom_baie mi li tari per non rimanere sprovviste di un mezzo di corrispondenza da altre posse,duto, ma in nessuna nazione, tranne che nella nostra, si ebbe l'idea di pren dere in accurato esame il colombo, analizzarlo in tutti i modi, scoprire fino a qual punlo giunge la sua intelligenza per poter poi tr11rre da esso qualche cosa di più del sempl ice ritorno al suo nido dopo avernelo portato a distanza.
II.
Gioverà anzitutto dire in che cons istono questi viaggi di andata-
ritorno. Come tutti sanno il servizio ordinario che presta inscientemente il colombo, portando leLLere, ordin i, rapporti , ecc. è basalo sul suo istinto naturale che lo induce co:;tantemente a far ritorno alla propria dimora, ove vecchi ricordi, la compagna, il nido, il vitto ed altro, lo tengono affezionato. Nei viaggi di andata-ritorno in vece occorre obbligare quel colombo medesimo che mai si stacca dalla propria dimora, se non vi è portato, ad allontanarsi dalla sua abituu.le dimora per reci:i-rsi in un sito,.fatto gli preventivamente conoscere, per
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COLOMBAIE MILl'l'ARI
provvedersi di acqua e di cibo di cui appositamente si provvede la propria colombaia. p·e r poi ritornare in questa. In tal modo il colombo porta un dispaccio nel recarsi nel sito stabilito per cibarsi ove spogli ato di esso si munisce, di risposta che il volatile, dopo aver mangiato porta a destino nel ritornare Rl proprio nido. In questa maniera con una sola colombaia, popolata da una decina di colombi ammaestrati per qu_esto servizio speciale, si può costan . temtnte tenere in rapporto due punti, sebbene uno di essi od entrambi investiti dal nemico, corrispondendo,5 o 6 volte ogni giorno. Per tentare dunque l'esperimento speciale di cui sopra si scelse quale meta Civitavecchia, che dista da Roma km, 65 in linea retta. La scelta cadde su questa città per essere il suo porto il più pros· simo alla capitale e punto strategico importante, essendo d'altra parte la distanza da noi creduta massima alla quale il colombo potesse spingersi per poi tornare alla propria dimora. Si dovette quindi impiantare nelle sunno~inate ciLtà due piccole colombaie, il cui esterno fosse in entrambe pressochè uguale. Quella di Civitavecchia sulla caserma detta il quartierone . , luoo-o n molto adatto perchè elevato e prospiciente verso Roma; l'altra di Roma sul locale della direzione del genio in via del Quirinale, non essendo conveniente farla a Monte .Mario, ove la presenza dei colombi della colombaia colà situata avrebbe certamente di stolto quelli dell'esperimento speciale dall'allontanarsi dalla loro dimora. Nel dubbio di poter riuscire in questo nuovo esperimento ad una distanza relativamente rispettabile, dovemqio, naturalmente, usare tutti i mezzi più energici, atti ad ottenere il desiderato intento; si volle infine, nel caso di non riusè ita, esser sicuri che ciò avvenisse perchè il colombo non era suscettibile a comprendere ciò che da lui si desiderava, e non per aver trascurato alcuni dei mezzi voluti a fargli comprendere quanto da lui si voleva.
III. Si procedè quindi nel seguente modo che descriveremo operazione per operazione, onde riesca più chiaro e possa servire d'istruzione per chi credesse o venisse incaricato di fare un tale speciale addestramento.
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,1° Nel mese di marzo ,1887 si popÒlò la colombaia di Civitavecchia con cinquanta piccioni dell'età di soli trenta o trentacinque giorni in modo che potevansi considerare come nati su.I posto. Dopo circa cinque giorni dal trasferimento si fecero uscire dalla. colombaia perchè ne cominciassero aconos,;ere l'esterno, e al decimo giorno tutti rientravano banissimo senza che alcuno ne rimanesse fuori od altro; 2° Dopo un mese e mezzo, cioè a cJue e mezzo di età dei volatili, si addestrarono, a tappe progressive a far ritorno a Civitavecchia da Roma, allo scopo di far loro conoscere la via che avrebbero poi dovuto seguire per recarsi colà a mangiare. ~e tappe eseguite furono le seguenti: · S. Marinella . km. 9. 117: )I S. Severa . Palo. . \ }) 32. Ponte galera » 4t-\. Roma . . » 65. Un intervallo di soli due o tre giorni fu lasciato tra una lappa e l'altra. Si cominciò l'addestramento dei piccioni r1 soli due mesi e mezzo di età e si 1 Jasciç1rono pochi giorni di riposo allo scopo di poter ultimnre l'addestramento pril]).a che i piccioni sentissero troppo lo stimolo della procreazione; ond'evilare che nidificassero a Civitavecchia, da cui, come vedesi in seguito, dovevano esser tolti; 3° Dopo aver fatto ripetere ai picci.oni Una seconda volta la tap_pa da Roma a Civitavecchia per la via aerea lanciandoli in città, si fecero dimorare prima un giorno, poi due e· poi quattro e sei nella colombaia di Roma, che dovevano più tardi abitare definitivamente, e lasciandoli l1beri di uscire, volta per volta facevano ritorno a Civitavecchia. Scopo di tale esercizio era di far loro conoscere la loro definitiva dimora, nonchè la precisa via da seguirsi poi per rerecarsi da Roma a Civitavecchia a mangiaÌ·e. A.llorchè si vide che cominciavano a famigliarizzarsi nella colombaia di Roma, vi si trasferirono clefinitivamente. Il trasferimento avvenne in giugno; i piccioni avevano dunque circa quattro mesi e mezzo di età e cominciavano a sentirù' gli stimoli della procreazione, ci.ò che appunto si voieva perchè potessero procreare nella nuova è definitiva ·dimora' e vi sì affezionassero nssai più che nella loro primiera di Civitas - ANNO XXXIV, VOI,. J. ·
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vecchia, ch e si puo considerare natìa. · l piccion i trasferiti rimasero tren tasei, perchè smarriti nei viaggi undici e morti tre; 4° Addestrali com'erano a ri tornare da Roma a Civitavecch ia, via che.'conoscevano con tani.a sicurezza, si dovè tenerli rin chi usr a 'Roma fintantochè avessero deposte le ilova del la seconda covala. Il ,16 settembrè si diede quindi loro la liberLà con tulle le p,'ecauzioni volute\ e verso sera perchè meno facilmente si allontanassero dalla colombaia; pur tuttavia otto tornarono a Civitavecchia nella loro natb dimora e qnattro ·si dispersero ; ne rimasero pertanto ven tiquattro, cioè dodici maschi e dodici fem,nine, giacchè si dovettero scart}.:re quelli ritornati a Civitavecchia, perchè, affezionati come dirnostravano di essere alla loro dimora primitiva, non si sarebbe riesciti a: farne li volontariamente allontanare per tornare a J,loma; 5° Si dovette allendere ancora circa venti' giol'lJ i af6ncbè i volatili rimasti prendessero perfella conoscenza del l'esterno della colombaia e dei dmtorni di essa, e poscia verso l'ottobre si cominciò l'addestramento in senso inverso a quello che avevano prima fallo. Le tappe eseguite furono: S. Pao lo km . 8. Pon tegalera » "6. » 30. Palo )) S. Severa 45. Civitavecchia » 65. Anche in questo addes1.1·amen lo il drappÀllo subì altre diminuzioni, sicchè rimasero dieci maschi. e undici femmine · ai quali si (ece ripetere Civitavecchia quatti'o volle e ne ritornarono impiegando in. media cinquantasei minuti. Abbiamo ) n questo ed in altro luogo accen nato alla distinzione di sesso perchA, quando fummo per affamare i vo latil i per costringerl i a recarsi po i a Civitavecchi,1 a mangiare, osservammo che non · sarebbe stato possibile affamare contemporaneamente i due sessi, . onde non ispegnere la loro famigliuola (1), che era poi quella che doveva umer viva \'affezione dei geni tori alla colombaia di Homa, sebbene non vi trovassero da ciba{·si. Si scelsero dunque i maschi H) È noto che i colombi , se privati del cibo, oltre, com'è naturale, di lasciar morire i piccioncini se ne hanno, dopo due o tre giorni cessano di covare anche le uova.
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preferendoli alle femmine perchè più robusti e meno impegnati alla cova; 6° I maschi scelti, o per dir meglio rimasti, per condurre a termine quésto speciale esperimento furono nove essendone morto uno. Con un sol giorno di riposo dopo l'ultima tappa di Civitavecchia fatta assieme alle femm ine, si fece ripetere a questi nove maschi due volte Civitavecchia lanciandoli.come di solito alla stazione ferroviaria. Dal giorno suc.cessivo poi all'ultima lanciata si stabilì che le povere vit. time dell'esperimentò non dovessero più mangiare a Roma, ma sola. mente: a Civi tavecchia .(,1). Per dare ai masch i una prima gustata (2) s·i fecero stare due gi0rn i digiuni a Roma, tenendoli rinchiusi perchè . non andassero a mangiare in campagna, cura,che si doveva avere . specialmente in questo momento in cui i volatili ancora non sape. y,ano che a Civitavecchia esisteva un luogo ove trovavasi villo a loro .'d~spO'sizione; poscia per otto giorni quasi consecutivi si trasporta; rono nella colombaia di Civitavecc~ia a mangiare e lasciandoli in libertà dopo cibatisi. onde ritornassero a Roma per la via aerea. Dt1rante questi eserçizi due poltroni dimenticando la loro fami . g:litiola di Roma rim:isero p~r propria elezione nella colombaia di :Ci vitavecchia, .dét cui non si vollero allont:rnare neanche scacciandoli bruscamente. Fu quindi d'1wpo trasportarli a ~orna e scartarli · d~.l' gruppo,. Tutti gli altri però dopo aver mangiato e riposatisi per : circa mezz'ora uscivano dalla gabbia-trappola (3) l'un dietro l'altro e filavano per la loro dimor:a che raggiungevano colla solita velocità . · Nel corso di questi esercizi però bisognava osservare attenta. mente le tendenze dei vo.latil i mentre si trovavano a mangiare a Ci. vitavecchia, perchè non avessero a rimanere in quella colombaia che· avevano già abitata ed ove trovavano in abbondanza il vitto che da tanti giorni ven iva loro negato a Roma; nello stesso tempo poi .. , :_(i) :r er poter affamare i soli niaschi dc,stinatì all'esperimento, si dovevano traspor-
tare fuori della colombaia rinchiusi enLro un cesto, ogni qualvolta si distribui1'a il vitto ' agli 'altri. ' ' ' ' (2) Per gustata in tenllesi quell'assaggio di becchime elle viene dato dal colombicultore ad un co lombo affamato in un dato sito per invogliarlo a tornarvi nuovamente. (3) La gabbia-trarpola è fatta in modo che il volatile può entrarvi spingenllo alcuni ferri ,mobili i quali ritornati a posto impediscono' al colombo di uscirne. ~erve per · it,np·aq.ronirsi dei colombi portanti 1lispacci. Queste gabbie sono normalmente munite di un· ?nngegno elettrico elle mosso dal colombo quando entra fa suonare un campanello e fermare l'orologio dell' apparecchio che registra l'ora di arrivo. , .
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occorreva non disgustarli det luogo ove dovevano in seguito recarsi spontaneamente a mangiare; in altri termini bisognò vedere di tenere i. due affetti bilanciati in modo che preponderasse, seb.bene leggermente, quello per la colomhaia di Roma. Mercè dunque queste o.sservazioni abbiamo ollenulo cJ10 due soltanto rimasero a Civila~ecchia come abbiamo testè indicato. Questi volati li pertanto, come risulta sopra, si trovavano nelle migliori condizioni per corrispondere alle nostre fatiche, poichè conoscevano di già la colombaia di Civitavecchia per avervi abitato quasi quattro mesi, mentre si trovavano in quel momento ad essere più affezionali a quella di Roma per avervi abitato c:rca sei mesi e per avervi la compagna ed il nido; conoscevano la via aerea da Roma a Civitavecchia, e viceversa per averla percorsa molte volle; dippiù, e ciò che ci sembra non meno essenziale, dovevano aver compreso che la colombaia di Civitavecchia era l'unico luogo ove potevano trovare da mangiare, essendo circa dodi ci giorni, come abbiamo · sopra dimostrato, che non trovavano vitto a Roma, e venivano tra· sporta ti a Civitavecchia per cibarsi. A questo punto dunque la nostra coscienza era, come si suol dire, completamente soddi sfalla, poich è nulla si era Lrà:scurato per poter mettere i volatili in condizione di comprendere ciò che si desiderava da loro, e contando s.ul la eccezionale intelligenza di questa razza di colombi, pareva potere esser certi che avessero compreso ciò che dovevano fare, come infatti non c'ingannammo. Con questa r.onvinzione dissi fra me: « o van no a Civitavecchia per la via aerea a mangiare o li lascio morire di fame ». A dire il • vero però, queslo proponimen to nonJ'avrei effettuato, primo perchè amo troppo queste ca.re bestiuole per farle morire di fame e d'altra parie poi se i volalili non fossero andati dopo il quarto e quinto giorno di digiuno ( 1) sarebbe stato inutile prolungarla, perchè non sarebbero più stati alli a .sopportare le.fatiche di un viaggio di 130 chilometri, tn le essendo .la strada'che devono percorrere per andare e venire; 1
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(!) Il viaggiatore belga resiste circa sei giorni senza mangiare semprechè abbia da bere, questa resistenza varia a seconda della robustezza, della grassezza e dell'abitudine al digiuno di ciascun individuo, perchè si sa che i colombi di mano in mano che manca loro il cibo consumano il loro adipe e poscia la carne e non cessano Qi vivere - .sinchè questa non è consumata quasi tutta.
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7° Ven iamo infine a parlare della settima ed ultima operazione che è poi la decisiva. Dal precedente numero abbiamo dimostrato a quali e quante pazienti 1,perazioni si sia dovuto passare per ridurre i co lombi a com prendere il nostro desiderio e come dovevano esserne pronti, specialmente dopo tutte le gustate ricevute a Civitavecchia. - Non rimaneva pertanto, pur continuando a non dar loro da mangiare a Roma, che cessare di trasportarli a Civitavecchia onde vi si recas- . sero per la via aerea. _ Nei primi giorni di digiuno si lasciarono uscire all'aperto assieme a tutti gli altri non adibiti all"esperimento. Gli affamati; p.0ver:e bestiuole, andavano cercando sni teli.i qualche sostanza, , o seme od erba per nutrirsi, ma non trovavano nulla o quasi, e ciò ci faceva maggiormente sperare dell'esito. Però neanche nel. terzo giorno di digiuno i colombi si decisero a partire. Un Lai fatto ci fece un istante disperare del risul lato. Il mattino successivo, che era poi il quarto giorno di digiuno, si fecero. uscire i soli c'Olombi affamali, nel dubbio, venuto poi realtà, che la presenza degli altri fuori della colombaia, o peggio volando assieme, avesse po tuto contribuire a non deciderli alla partenza·. Infatti, eccitati al velo , ora che erano soli, volarono per circa venti minuti e cominciarono ad accennare verso la direzione di Civitavecchia, nia poi vennero a posarsi sull 'abbaino della colom baia. Incoraggiati dà questi buoni indizi si lasciarono riposare pochi .minuti e poscia eccitati nuovamente a volare per far loro comprendere, come in falli parve avessero compreso, che si voleva. c1ssolutamente che partissero, come chbedendo ad un sol cenno si avviarono verso Civitavecchia. Fu questo per noi un momento d'indescrivib ile emozione, quasi come potrebbe riuscire ad un generale l'annunzio di u~a battaglia vinta. A rendere più completo e sicuro · il Lrionfo di questa bawiglia colombofì la, due ore dopo il fu1'iere guarda-colombaia di Civitavecchia telegrafa va a Roma:. «Numero.sette colombi giunsero intervalli ripartendo avendo « mangialo. « F uriàe - DI ToMMASI » {11). ({) li guarda colombaia colà comandato· per questo esperimento.
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Inoltre, dopo circa un'ora dall'arrivo del telegramma e tre dalla partenza, si videro ricomparire alla colombaia tre colombi, poi due, poi altl'i due che non appena giunti chi aveva dei piccini li imbeccava; quindi tutti si portarono nel nido a covare.
A titolo di curiosità trascriviamo il dispaccio inviato coi colombi al sindaco di Civitavecchia e la risposta di lui:
« All'ill.mo signor sindaco di Civitavecchia . « Roma, 1~ ma1?gio ·1888.
« J1 mirabile istin to che 0 uida il colombo viaggiatore attraverso
IV.
Rotto ormai l'indugio,e .continuandn a dar loro )fl libertà ogni mattina, i colombi uscivano dalla colom baia e senz'altro pl'endevano la via per recarsi a Civi tavecchia; ecco pertanto il secondo telegramma ricevuto:
« Ore 8,20, giunto 273 - 11,4 O, giunti 244·, 282, 230, 266, « 2 116, 257 di matricola. « F uriere D1 T o MMASJ ».
« oli strati dell'ari a e che ~li permette dj far ritorno al suo nido da « ~igliaia di chilometri, la fedeltà colla quale egl i ritr?_va .la sua « famiol iuola lo hanno ne()'li ultimi anni fatto segno al pm vivo 10« tere:samento nè iampo~o si disdegnò come ai tempi remoti Carlo « messaggiero di corrispondenze, ripor'lando in ciò un'utilità.gra?d~ « ed incontrastabile. specie in caso di guerra, dove le comn n1caz10~1 « se non mancano difettano, dove ai mezzi di corrispondenza ord1« nari a è giocoforza sostituirne gli eccezionali. . . . « La proprietà precipua fino ra ritenuta sola poss1b1le .ad alluars1 « dal colombo viaggiatore si era quella clel ritorno alla dimora dopo , esserne stato distanziato per fallo dell'uomo che ve lo trasportava,
Dopo il quarto giorno pel'ò che i colombi recavansi giornalmente à cibarsi a Civitavecchia, r imessisi in forza e non sentendo più imperioso il bisogno del vitto, unico movente ch e li obbli gava ad allontanarsi da Roma, cominciarono ad interrompere le loro gite, non recandosi a Civi tavecchia che un giorno sì e .l'altro no, sicchè fummo obbligati a fa re due mute per ollenere una parlenia giornaliera. Difatti col metodo delle mute si potè ottenere ogni giorno una partenza • di quattro colombi che si protrasse fino al termine della settimana . Certi ormai del ri sullato desider,1to, si volle renderlo di pubblica ra.: gione; e presi i vol uti accordi col capitano aiutante maggiore in 1° · clell'8° reggi mento fanteria e.olà. cli stanza signor Bonatlo Gaspare, ch e gentilmente si prestò, si cominciò a trasmellerne prima uno, poi due ed infine tre dispacci al giorno con oggetto differen,te,a ffi dandoli urio ogni colo'mbo, figurando le due ~i ttà in istato d'assedio. I dispacci furono indirizzali al nominato ca pilano, al signor colonnello comandate 1'8° reggimento fanteria, alla sezion e del gen io militare ed al sindaco della città, cui risposero tutti collo stesso mezzo rimanendo letteralmentf\ sorpresi della novità.
« ma egli è che ridando sulla intelligenza del simpatico corriere « alalo, volli tentare la via del prp~resso spingendo lo s~esso colom~o « latore di dispaccio ad un dato luogo designalò da cu, fosse poscia « tornato colla risposta. . . . . . « Tal fall o puossi dire ormai compiuto, e da d1vers1 g1oro1 colo~b.1 « qui dimoranti fan no il regolare servizio tra Roma_ e c_odesta c1tta « portando e riportando corrispondenze come lo s1 puo r.onstatare « de visit. . « Tanto il via<rnio di andata come quello di ritorno si compie c>l'> 6v I ·1 . « circa in un'ora dal messao-r,iero che deve percorrere <> e 11 ometn • 01'> . à « in linea retta per recarsi da un punto all 'altro. On. cod~st~ c1ll « che con Roma forma i due punti di collegameolo, gradire, della <<
~
S. V. un cenno di riscontro da inviarci collo stesso mezzo con cui è giunto : « Con perfeua considerazione. « Il capitano (( M Al.AGOI. I
».
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COLOM,B.AJE MJLITARI
IIJ. mo signor capitano Malagoli « Roma. . « Civitavecch ia, 18 maggio 1888. « Ringrazio .la S. V. del dispaccio trasmessomi a mezzo di co« lombi viaggiatori o che ho ricevulo alle orle 12,30 pomeridiane. (( Lo conserverò in archivio a Lestimonio del gentile pensiero che « ha avuto per me e degli splendidi risultati che le di Lei cure in<t telligentissime raggiungono nell'attuazione di un servizio così im« portante .pel nosLro esercito. · « Gradisca i miei ossequi.
gia,re per circa sei giorni consecutivi a Civita vecchia per vedere se fosse· stato possibile far loro dimenticare la campagna: ma tutto fu inutil'e, perchè dopo tre giorni di di'giuno li lasciammo liberi e tornarono no veli amen te a pascolare nei campi . Non ci rimase allora che d'impossibilitare tali colombi ad uscire dalla colombaia onde impedire che viziassero i giovani piccioni e le femmine che a lor volta dovevano essere sottoposti alla medesima prova.
«
1
1
« Il sindaco (<
A.
VI.
SutEONl )),
v. Raggiunto l'intento, l'esperimento si sospese per quindici giorni onde vedere per quanto tempo i colombi ricordassero la colombaia di Civitavecchia facendo li nuovamente mangiare a Roma. Trascorsi i quindici giorn i si iimisero a fame ed al quarto giorno di digiun~ · i volatili messi in libertà, ricordando benissimo che il cibo che veniva lor tolto a Roma esisteva a Ci \'ita.vecchia, senza indugi filarono verso la colombaia posta in questa ciltà e ne ritornarono sempre dopo aver mangiato a volontà. - Tale sospensione fu estesa anche • a trenta giorni e. con ·eguale 1;isultato, ma non così però succ~sse quando l'esperimento si sospese per due mesi. . Es8endo forse troppo lunga la -sospensione di un tale esercizio, i colomJJi, sebbene affamati, non vo llero ·o non seppero tornare a Civitavecchia. Continuammo a tenerli a fame per vedere. se tenendo duro si avesse vinta la partita, ma un giorno i volatili scomparvero e ritornarono circa due ore dopo col' gozzo pieno di mangiare raccolto nei campi. Deviali in tal modo dal retto sentiero, sebbene senza alcuna spea far mangiare per alcuni oiorni ranza di riuscita, si volle provare . i colombi a Roma e quindi rimettendoli a fame s~ portarono a man~
Venutaci a mancare l'opera dei masch i si cominciò l'addestramento delle femm ine che, come dicemmo al capitolo III, erano state· lasciate in disparte e non addestrate ~ontemporaneamt:lnle ai maschi, . per evitare che la loro famigl iuola si spegnesse, e fosse venuta così a mancare un'attrattiva di più per indurre il volatile a far ritorno a,Roma . La prova tentata colle femmine. però, oltre ad avere lo scopo comune ai maschi, doveva servirci.. d·i ·un secondo espe~·imento nello speciale esperimento stesso già riuscito, e cioè ·doveva provarci se, stanle la non lieve distanza che separa. Roma da Civitav·ecchia fosse indispensabile che i colombi da assoggettare alla prova avessero già soggiornato per diverso tempo a Civitavecchia, ed eseguito l'addestramento da ·Roma a quella colombaia, od invece si potesse otte' nere lo. sLessÒ felice risultato con colombi che non avessero mai soggiornato colà, nè avuto altro addestramento che quello da Civ.ila· vecchia a Roma, condizioni qt1este in cui si poteva supporre si trovassero le femmine per essere state trasferite a Roma da circa venti mesi e non mai mosse dalla co lombaia. Delle undici femmine rimaste all'epoca che cominciò raddestra mentò dei masc!1i, due ne r:µorirono di malattia, sicchè quando venne' il loro turno di a.ddestramento non ne erano rimaste che nove. Per amore di brevità non descfrveremo minutamente il processo tenuto nell'addestrare le femm ine in discorso , e ci limiteremo ad accennare in sunto l'operato .
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L'itinerario tenuto fu identico al secondo citato al capitolo III, e le colombe compirono sempre il tragitto celeremente e ri tornavano unite alla colombaia; solo però nel viaggio di Santa Severa il branco dovette essere indubbiamente colpito dai cacciatori, perchè una femmina non fece più ritorno alla colombaia, ed un'altra vi .giunse. col gozzo crivellato di pallini , per cui dopo poche ore wccombette . . Le colombe ripeterono, come i maschi, più volte la tappa di Civitaver.chia, prima lanciandole dalla stazione poscìa da·lla colombaia trasportandovele affamate e lasciandole in libertà dopo cibate, quindi si sospese l'invio per ferrovia, e al quarto giorno di digiuno vi si recarono per la via aerea e lo continuano tuLLora, di guisa che ad ogni mo~ento sarebbero pronte per istabilire una corrispondenza.
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Sin dal 1879 sapeva.mo per esperimenti da .mc fatti in quell'anno in Ancona, che il colombo Yiaggiatore era suscettibile ad essere·ad-·. d,estrato ai viaggi di andata e ritorno e sino ad una cer_la distanza,.. ma prima di es~guire l'esperimento di cui tratta il presente, s'igno_- . rava dà noi, e, per quanto ci consta, anche ali' estero, fino a quale distanza poteva esse.re ~pinto a mangiare i'n un dal.o luogo per fare poi ritorno alla ;ua dimorr. Ora pertanto possiamo coll'appoggio dei fatti compiuti che il prezioso volatile di cui parliamo può prestare un utile servizio.si no alla distanza di 65 chilometri. Volendo si pot;ebbe forse anche ottenere nna distanza più grande, ma però ·noi c;.·ediarno di non molto sup eriore, perché come abbiamo ossernto i colombi partecipando anch'essi alla tende_nza comune agli esseri v iyenti, di lavorare il men.o possibile, non si decidevano a partire se non quando v_i eran.o costretti da un digiuno rigorosissimo, cioè • dopo quattro giorni di .privazione del cibo. 1
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VII.
Per coloro che profani in fatto di colombicoltura potessero domandarci qual'è il profitto che ricavasi chii colombi addestfati r,i viaggi di andata-ritorno, diremo che col metodo di corrispondenz.a. ordinario occorre scambiare-i colombi colle colombaie di collegamento, che sebbene provviste di un forte numero di viaggiatori può avven ire, per µn prolungato investimento od altre cause, di essere costretti, pel loro esaurimento, a doversi servire dei palloni areostatici per trasportare i detti viaggiatori fuori le città .investi.te, • mezzo qnesto esposto a molti pericoli e non d, sicuro recapito, mentre col metodo di corrispondenza speciale più sopra descritta, non v'è da temere, per quanto a lungo duri un assedio, l'esaurimento dei co~ lombi, potendo essi, dividendoli in varie mute, prestare un continuatQ servizio. L'altro vantaggio è .poi quello di poter, con questo mezzo, tenere con pochi colombi i forti distaccati delle città fortificate in continua relazione con un punto.centrale, e far così a meno dei cavi sotterranei, telegrafici e telefonici che richiedono uua forte spesa di impianto e di rnonuLenzione, e ciò.senza che occorra impiantare po~ polose colombaie nei forti come si richiederebbe còl sistema ordinario.
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VIII. Fischietti, cblnesl.
Contemporaneamente all'esperimento di cui sopra si volle provarne un altro di altro genere, del modo cioè da 11sarsi per preservare il colombo viaggiatore dagli uccelli di rapina, qu~li sono le aquile. gli sparvieri , i falchi, ecc. · Vari auiori ci narrano ché i chinesi per preservare i colombi dagli uccelli di rapina che numerosi esistono in certe regioni dell'impero, fanno uso di varie specie di fischietti a. più canne, che assicurati alle timoniere (penne della coda) producono, mentre il colomb.o vola, un forte sibilo atto, dicono, ad impaurire gli uccelli rapaci. Questi graziosi strumenti che sono di codeccia di bambù, vengono costrutti con una certa eleganza e di una straordinaria leggerezza. Venuti in possesso di quattro di questi strumenti gen tilmente offertimi dal sicrnor Emil io Balli, residente a Locarno (Svizzera) e che ha dimorato ~alto tempo a Pechino, potemmo osservare che il più
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grande, composto di tredici canne, cui la più ~rossa con due centimetri e mezzo di diametro, pesava soli sette grammi. Un altro di sette canne ne pesava cinque, ed altrettanto pesava un altro fischietto sferico del diametro di circa quattro centimet{·i, un quarto di tre canne grosse ne pesava soltanto tre. Ciascun fischietto poi è ~unito di una linguetta di legno, collocata al di sotto delle canne. Per applicarlo al colombo si cuciscono assieme le due timonrere di mezzo ad un centimetro dall'origine delle penne. Prc1ticata la cucitura si fa passare da sopra .a: sotto tramezzo alle. due penne la linguetta del fischietto, e nel foro di cui è munita s'introdùce un travetsino di legno ad disoLto delle due penne forzato in modo che non possa uscire. L'apertura delle canne ove si introduce !'aria, va collocata, s'intende, verso la testa del volatile. Trattavasi dunque di constatare s~ era veritiero l'asserto degli accennati scrittori che il fisch ietto pl'oducesse un forte sibilo. Applicati i quattro strumenti nel modo indicato ad ahrettanti colombi e fattili volare i falli corrisposero perfottamente all'asserto, poichè il sibilo da essi prodotto era tanto forte che si udiva dai passanti p!3r la strada, mentre i colombi volavano all'altezza di circa ,150 metri. Constatato in tal guisa una prima verità, . si sta ora esperimentando presso le colombaie alpine, ne' cui dintorni trovansi uccelli di rapina, per vedere se i fischietti hanno veramente la proprietà di farli fuggire. Roma, gennaio ·1889.
Capitano
GIUSEPPE MALAGOLL
CRONACA ESTERA
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AUSTRIA-UNGHERIA
Ufficiali di land.shinn della Cisieitania. - AIIO sco~o di, c?mplet~re_ i · quadri del landsturm cisleitano, in cui. esistono grand.1 deficienze, .d rt~ spe'ttivo ministro della difesa, dopo aver fatto stendere un elenco d1 tutti . coloro che, sebbene non abbiano ricevuto alcona istruzione, pure per la loro posizione sociale potrebbero occupare degnamente il grado d'ufficiale nel landsturm, al quale appartengono per fatto di leva, li ha fatti avvertire che sarebbero loro.fatte tutte le faci litazioni possibili, ove vole$sero preparl\l'SÌ agli esami relativi frequenta ndo gli appositi Corsi d'istruzione e in caso contrario, sopraggiungendo una mobi li tazione generale, sarebbero incor,porati come semplici soldati . Q11est.a disposizione rigorosa riflette benis5imo il prin cipio proc~a_mato più ,,olle nel le discussioni parlamentari relativ:imente alla legge tnihtare, che cioè una posizione privi legiata non può essere disgiunta sotto l'aspetto militare e sociale da doveri straordinari verso lo Stato . Serviz·i di sanità. - Nella circolare N. 437 del '12 novembre sono conemite alonne varianti sulla quantità delle sezioni di s~nità da stabilirsi !n caso di mobilitazion~. In totale si avrebbero ii.2 sezioni sanitarie addette ~ divisioni di fanteria e 8 per division i di cavalleria. · Arma del genio. - Con circolare N. ,1·i-,6 del 7 dicembre le compagnie ferrovieri;teJegrafisti del '1 ° gennaio dell'anno venturo sara1ino aumen, tate di: . . · ·1 sottotenente, 6 pionieri di P classe, 8 pionieri di 2• classe, 4 attendente. Con.la stessa circolare, a datare pure dal ,1° genna io ,1889 sarà creato
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CRONACA
ESTERA
alla sede del corpo un quadro di complemento di telegrafisti composto come segue : 1 capitano di 1 a classe, 1 tenente, 3 sottufficiali contabi li di 1a classe 1 sergente, 2 pionieri di 1• classe, 2 attendenti . ' Con la stessa circolare, a partire dal ,1° gen~aio prossimo, è pure instituita una sctiola ·d'i tèlegrafisti composta di: · · 1 capitano di 1a 1.;lasse, 2 furieri, ·I attendente. Aumenti organici. - Con 1.;ircc,lari N.. ,f 63-4--5-6-7-8 com prese nel numero iO delle N01·mal Verordnungen per l'c.>sercito dal 1° gennaio ,1889 si avranno i seguenti aumenti organici nell'esercito permanente: · 1° Creazione d'un comando di piazza a Lember,9, retto da un maggior generale. (Circolare N. ·163). . 2° Aumentò di 1 colonnello e di 4 maggiori di ~tato maggiore in qua~ lità di capi di stato maggiore all' ispetto rato di fanteria, ai comandi delle tre divisioni di cavalleria ed al comando del la forteua di Przemyls. (Circolare N. ·1 6,~). 3° Aumento di .24 uffidali (di cui. ·18 ufficiali -superiori) in ser'vizio · sedentario ai vari· conrnndi di corpo d'armata, sia come relatori ( Refc.>rentèo) per le operaz1o"Qi di reclutamento, sia per :dtre mansioni (Circola.re
di campagna dai mortai suddetti, i quali senza dubbio potranno rendere . utilissimi servizi in determinate occasioni . Pare inoltre Òhe si abbia l' intenzione di adòperare il mortaio da 9 cen· timetri nelle guerré d:1 montagna. Parchi d'artiglieria. - Il nuovo armamen'to della fanteria austro-un.,. garica ba prodotto modificazioni profonde nella cost.i tuzione dei parchi di artiglieria divisionale di corpo d'armata e <l'armata i quali sa ranno d'oggi innanzi costituiti nel modo seguente, nei territori però ove le truppe souo già arrnat.e del nuòvo fucile da 8 millimetri, mentre negli altri réstano per ora inal terate le antiche _disposizioni. Parchi di divisione. Sono formati d'una iez1one per la _fanteria e d'una ·sezione per l'artio-lieria, ciascuna di 3,i. carri. La sezione per la ' frontiera ~ . 1 dispone di 30 carri per cartucce, la sezione per l'artiglieria dispone di 2 carri da m1i'oizione. In totale 6~ vetturn e 332 cavalli. P0;rchi di corpo d'armata. - Sono formatì di tre sezioni, una per la ' fanteria e le altre dne per l'artigl ieria . La sezione parco per h, fanteria è composta come quella di visionale. Delle sezioni per artiglieria una ha 31 vetture, fra cui 27 per munizioni ; l'?ltra ne ha 4:2, e comprende, oltre alle muniziolfi e pezzi, anche le cartu(;ce per .la cava lleria e i prodotti · esplosivi. Tota le 113 carri. · Parchi d'armatai - Comprendono tante sezioni quanti sono i corpi di armata dipendenti, ciascuna di 83 vetture, in cui oltre ai pezzi ed llll'usti, sono comprese 36 vetture per muui~ioni <l'artiglieria, 4-0 per fanteria, 3 per c;val leria. ' ' Obici di rottura. - È pure preveduta l'introduzione d'un obice di rottura nelle batterie da cam pngna da 9 cen timetri, così detto perchè destinato principalmente a ro mpPre le cor:izza ture dei forti . La sua azione sarebbe limitata al la distanza massima di 750 metri. L'obice, o .granata, è d'acciaio, a punta piena, col fondo provveduto ' d'un orificio per l'introduzione della materi:i e~plodente (poivere di fucileria) e che qt1indi si chiude a vite. L'esplo,;ione sarebbe determinata dall'elev,1zione di temperatura die ha luogo all'atto della penetrazione in un mezzo molto resistente. · Proietti pieni di dinamite. - Secondo la Vedette il Ministero del la guerra austro-ungarico avrebbe preso in considerazione una scoperta imporwnte dovuta al :;ig. Synder, di Nuova York, secondo I~ quale si potrebbero Jan1.;iare proietti ordinari d'artigl ieria riemµ iti di dinamite, cosa che apporterebbe una vera rivolgzione nel campo delle artiglierie tutte, e nell'attarco e difesa delle pi:izze forti. Armamento ed equipaggiamento degli llonved.- Da frequenti notificazioni_
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N. f65). 4- 0 Aumento di 306 ufficiali inferi.-01-i (3 per reggimento) in fanter'ia
e 43 nei cacciatori ('1 per battaglione, ·I pel reggimento carcii,tori); aumento di 41 capitani-di cavalleria ('I per reggimento); aumento di 4.2 capitani,nell'artiglieria (1 per divisione di batterie pesanti); aumento di 9 subalterni medici alle sezioni di sanità; aumento dì 30 ufficiali, inferiori nel treno. (Circolare N. 1166). · 5° Aumento d'un cappel lano (Circolare N. 167). 6° Aumento di 3 intendenti milita:ri, 6 ufficiali contabili, i07 impiegati di vario _grado nelle sussistenze. (Circolare N. ,t 68). • Sebbene questi aumenti sieno per ,diritto attuabili da l ,1° gennaio, è però detto che avranno lùogo gradatamente entro il corso dell'anno. .Mortai _da 15 centimetri nella guerra di campagna. - È notevole .la tendenza che si ha in Austria-Ungheria ad utilizzare i mortai da 15 cè.n· timetri auche a)l'infuori ·delle operazioni d'assedio. Ora un'apposita istt'-uzione ·specifica le circostanze in cui può essere ndoperato utilmente il.tiro èurvo dei mortai in parola. Siccome l'affusto del mortaio pesa 1°365 chilogrammi, e il mortaio 325, aggiungendo il peso d'un avantreno, si .ha · un totale di 2·196 o di 2i30 chilogrammi secondo la specie dell'avantreno sicchè, ndoperando tre pariglie, il carico per cavallo risulta di 366 o di 4-05 cbi logramJ)li. Questo dimostra la possibililà di far seguire le truppe
CRONACA
1
del Ministero degli Honved e di quello delle finanze ungheresi si sa che nei rrossimi anni si spenderanno delle belle somme per l'armamento per l'equipaggiament.o dell'esercito degli Honved . Si dice che a tale scopi 11 ~o:ern_o ab?ia l'i~t~nzione di ripartire la spesa di 'f3 milioni e 1; 2 di fiorm, nei van esercm dal 1890 al f89i nel la misura seguente: Anno ,t 890 fiorin i 4,333,760 ,.
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,189,1 1892 ,, 893 ,t 894
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1\~68,210 2,776,370 562,00 O 562,000
Il numero dei nuovi fucili a ripetizione da acquistarsi ammonterebbe in totale a 180,000. , Armamento dei battaglioni d'arMglieria da fortezza e degli allie:vi della scuola dei cadetti d'artiglieria. - In seguito a sovrana dec isione a cominciare da l gem1aio prossimo il personale sopra detto, che finora era armato del _fuci le corto (Extra Corps) e della sciabola dei pionieri, sarà armato del fucile Werndl modello 1873-77 e della rispetti va sciabola baionetta . . Deposito d'eq1.1ipag_qiamento degli Honved. - Il mio istro degli Honved molt:ò una :ichiesl::I ~l i'amministrazione della cap ita le ungherese per acqmstare, dietro modico compenso, un pezzo di terreno della superfkie di 6_000 ~ 8000 klaf'te.r quadrati, allo scopo di fabbricarvi un deposito di eqmpagg1amento per la land wehr ungherese. Tale località d.ovrebbe esser~ prossima ad una Stazione ferroviaria e 11d una buona l'Olal}ile, _e preferibilmente a contatto con la ferrovia, libera tutt'intorno, e che all'occorrenza potesse essere allacciat11 alla grande rete della conduttura defl'acqua potabile. Istruzione della landwehr cisleitana. - Il ministro austriaco della difesa ha disposto che le varie classi appartenenti alla lan dwehr (8:2 battaglioni di fanteria, ·1 0 di cacciatori, e i reparti a cava llo) sieno chiamati sotto le armi per prender parte ad un'istruzione di quattro settimane, che si svolgerà in due distinti periodi. Le classi da richiamarsi sono le seguenti : Incorpora t.i direttamente nella landwehr negli anni d'assento 1888-8786-8~-82,-~9: di quest'u ltima classe però soltanto coloro i quali in complesso non hnnuo servito più di 20 settimane. Provenienti dalla riserva dell'anno d'assen to 1878. Incorporati di_rettamente nel la. landwehr del le classi d'assento sotto descritte, la cui permanenza in servizio non oltrepassa la durata contro indicata :
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Classe dell'anno d'assento ,t 885 •
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1883 ,, 88,t ·,1880 1818 1
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Quan to alla caval leria di landwehr, saranno chiamati in primo luogo quelli della classe d'assento 1878, ed nll'occorreo;r.a anche .quelli della classe 18i7. La chiamata dei cacciatori tirolesi e dslmati a cavallo avrà luogo presso la sede dei battaglioni di landwehr dell e truppe a piedi. Leg_qe militare. - Nel la prima .quindicina del mese fn presentata alle due camere dei deputati delle due parti del l'i mpero la relazione del le rispettive commissioni sulla_legge.militare del venturo decennio, e s' impe·gnò poco dopo aspra battagl ia, sia a Vienn:i , sia a Budapest, prò e contro il progetto governùivo. A Budapest pri ncipa lmente l'opposizione, specialmente sul l'argomento ael volontariato d'un anno, fn fo rtissima, e piovettero le proteste degli studenti delle varie F,1colti1 appoggiate d11 i professori e ca ldeggiate dai deputati. Fu appunto per mozione dell'opposizione che il Parlamento ungherese sin dal bel principio del la discussione generaJe decise d'aggior, nar]a nel venturo anno dopo le ferie natalizie. Nella camera dei; deputati austriaca invece, clove l'opposizione fu poco men viva, si entrò subito a sviscerare. l'a rgomento con la discussione aenera le,Ie quindi se ne approvMono gli articoli anche tn terza lettura, tutto ciò nel corso d.'una decina di giorni. La maggioranza notevole con cui fu approvata la legge (182 voti favorevoli contro '2.3 contrari) potrebbe dimostrMe che quest,1 era vera mente necessaria per consolidar maggiormente la compagine delle forze mil itari tanto a.il' interno, quanto rispetto alla considerazione di cn i l'Austria-Ungheria godeva come faciente parte del la triplice alleanza. Tre giornj dopo l'approvazione della legge per parte del la Camera dei deputati austriaca, il progetto fu presen tato alla Carnera dei Signori, che nomi nò subito la comm issi one.in caricatn di riferire. Non v' ha dubbio che la C11mera <lei Signori approverà la legge, e cbe più tnrdi questa sarà pure approvata dalle due ì.amere dell'Ungheria. . Del tenore e dell'importanza di ·qu esta legge parleremo tostochè sarà approvata, sancita e promulga ta. Quanto a novi tà, essa contiene in sostanza, ln diremo fin d'ora, due punti principal i, cioè : 1° Aumento poco significante del con~ingente annuo, ma iimportante per ciò appun to chfl il contingente annuo pel venturo decennio è deter· minato per legge, e fisso. 1
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9 -' ANNO XXXIV, VOL. J.
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CRONACA
2° Riduq,iona for,te dei vantaggi finora conces;i ai volontn ri d'uu a.nno, con la quale disposizion;e resti'ittiva il volontariato di un anno in Austria-Ungheria acquisterà mi alito grado di· serietà e di solidità. Giova notare che il ritarde nell'approvaz:,one della nuova legge mi litare è e.ausa di .rita·rdo per la chiamata ,della leva dell'anno prossimo, perocohè le Ca•mene non potranno vota1re lv legge· aunua del contingente, se prima non sia stata a,pprovata l,a legge fon<lamentnle mi li tare. Legge ·sulle pensioni alle vedove ed agli orfani.~ Sa,ppiamo che al Ministero della guerra si sta elaborando ,un progetto da presentarsi tosto alle Camere allo scopo di estendere i benefi~i della legge 21 aprile 11887 anche alle vedove ed orfani di quei militari che contrassero matrimonio in servizio attivo ~rima del 30 ap,ri,le suddetio. · Grandi comandi. - Il bollettino del l' impero, n. ·51, del :ia'i dicembre pubblica le seguenti promozioni; Feld M. L. conte Andrassy Giulio, promosso generale di cavalleria . Feld M. L. barone Tenchart-Kéiffmann, comandante ,del H, corpo, promosso generafe d'artigl ieria. Pehl M. L. Beck, capo dello stato maggiore generale, promosso a generale di artiglieria. In questo mese la cavalleria degl i Honved ha subi to, una-gravissima perdita, qlrnlla del suo ispettore generale Feld .VI. L. voffHenneberg Cado, morto per •effetto d'tma caduta. li colonnello Ale5~io volcan von Csepe comandante la 2a brigata di cavalleria degli Honved è. stato provvisoriamente incaricato di reggerne l'ufficio. Navi in miss-ione. - La conetta Fasana 'il 5 dicembre arrivò a Singa·pore, e dopo una fermata di sei giorni salpò. per Point-de-Galle, dove si auoorò i112i/ detto. :La wrvetta Saida il 24- disernbre gettò l'.ancora a St. Thomas (Indie occidentali), dove si tratterrà otto giorni. Navi C1J1"mate. - i[n segui to ad un ordine ·dell'ammiragli11to la pannoniera Albatros fu posta in riparazione, e l'an.iso Greif fu dichiarato fuori servizio, e passa a far parte della riserva. Squadra permanente. - La squadra permanente, composta della fre• gata Laudon,, delle corv.ette Frundsber:g e Zzinyi, e delle cannoniere Nautilus e Hum, sotto il comando del contrammi,raglio barone Spaun ientrò il ,1,9 dicembre nel porto d,i Pola. Nuove costl"uzioni . :__ Si scrive da Londra che nei circoli ~ella marina inglese desta mol,to interesse la costruzione d'una nave cacci~-torpedini di nuovo tipo che si sta costruendo per conto dal Governo austro-unga· rico nello stabilimento del la Palmers Shipbuilding and Iron Coìnpany 0
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sulla Tyne. Questo nuovo bastimento non ha nu lla da invidiare ai più potenti delila stessa specie finorn costrutti per c.onto d'altri governi, anzi li supera tutti per certe qua lità. Eccone i dati principali . Lunghezza 2.98 piedi, larghezza 23 , altezza 13, profondità d' immer~ione 8, spostamento 480 tonnellate; forza minima 3;SOO cavalli, velocità minima 20 nodi. Armamento : due cannoni a tiro rapido del calibro di 6 centimetri ed otto del calibro di 5 centimetri . Delle terpediniere costrutte in Elbing della di·tta Schichau, due, Blitz e Komet, sono già 11Trivate a Pola fra~il 23 e il 24- dicembre, e due, Krahe e Star, saranno consegnate probabilmente in primavera. Flottiglia da guerra sul .Danubio. - Fiu dal ·1871 I' A.ustria-Uilgher'ia aveva fatto costruire due piccole corazzate a torre; o manitors, il Maros e il Leithe per la difesa del Danubio. Per l·a lorb piccola pescagione rp1este navi possono rimontare anche gl i affiueuti principali, e resero segna· lati servizi nel la campagna della Bosnia ed Erzegovina. L'ammiraglio Sternerk però ha richiam8to l'attenzione del° mintstro della guerra sull'insufficienza di tali na;vi in caso d'una gùerra con una potenza qualunque marittima alla quale, potesse esser concesso di rimontare il Danubio cou un-a .flottiglia numerosa. Questo fa tto, Ghe prima era impo'Ssiibile a motivo deH' impedimento fiu<.'iale alle Porte di Ferro, sa,rà reso impossibile fra pochi anni, compiuta cioè ia regolariz'zazione di questo tratto del fiume che è in pri ncipio d'esecuzione. Si dice che il Governo austro-ungarico abbia già qa to commissione per la costruzione di altri 1Omonitors dello stesso tipo, i quali hanno in media pescagione di u~1 metro e corazzatura di 6 centimetri allo scafo e di 1O cen•timetri alla torre, ciò che è più che sulnciente per renderli invulne!la1bili contro i oolpi dell'artiglieria da campagna. Si dice pure che a ca. pisaldi della difesa del Danubio saranno scelti alcnni punti da fortificare in modo permanente, i quali servano di porti di l'ifoglo e d'ap(}TCJvi,gioriamento per la flottiglia.
BULGARIA
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Ordinamento: - Secondo la Politische Correspondance, la Sobranjé approvato il progetto di legge che organizza· l'esercito bulgaro permanente. Per quanto riguarda la fanteria , invece degli attuali 12 reggimenti a i battaglioni si avranno 24- reggimenti su 3 battaglioni. I battaglioni (~r~ssinas) avrebbero in pace la forza di 4-00 uomini, e 800 i·n guerra. S1 dice che fra poco saranno pure aumentate la cavalleria e l'artiglieria.
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CRONACA
FRANCIA
. · .flichia1no aU'osse1·vanza del regolamento. - Il Ministro della guerra inviò ai conrnndami di corpi d'armata una' circolare in data 3 ,dicembre richiamando la loro attenzione &u ll'osservanza delle prescrizioni regolamentari. Altra volta nell'anno il Ministro fu obbligalo ~ fare lo stesrn richiamo. Nella circolare ultima egli C<lSÌ si esprime: « Sono informato che gli ufficiali generali, in parecchie circostanze, hanno indirizzato alle truppe poste ai loro ordini, delle Jstruzioni per modificare, secondo vedule persona li, i regolamen ti di manovrii. Simili tend.enze compromettono l'uni là che de1·e sempre presiederd, all'istruzione delle truppe di tutte le armi. » J.Jfficiali brevettati. - Per decisione minisleriale, d'or innanzi, gli ufficiali brevettati, che avi anno ottenuto i primi ,I. num eri di classifkazione all'uscita ·della scuola di guerra, saranno autorizzati a fare un ,·iaggio di 6 mesi all'e-,tero,mediante una sonenzi,one mensi le di L. 500 in più dello · . sti pencl io. /Regolamento siil tiro. - Il regolam ento sull'istruzione del tiro, approvato dal ministro logerot il ·1° marzo ,1888, è sempre un regolamento provvisorio. Le rnodificnioni ('he fin ad ora vi furono ~pporta te, sono: 1:1uella per mi non st obbligano più i corpi a comumare in qualunque modo 1uua la provvista annuale di ('artucce, e l'altra che sopprime il fuoco marciando all'assalto. . Nuovo governatore milita1·e di' Lione. - Corre Yoce del cambia men to del gonrnatore rnilitnre di Lione, mand~ndovi il genernle Ferron per ricominciare i lavori fortilicatori di fronlièra , aYendoli il de Freycinet pmigona1i a décors d',opéra comique. · Ferron è s1ato ultimamente in S,woia, a Chr.mbery, in missione, dove lo seguì il generale Haillot, capo di ~fato maggiore del Mini~tro della guerra. Il generale Davomt,già goYern/llore cli Lione ed ora ispettore generale d'armata, continuerà ad e~sere il capo dell'arrnat~ del S. E. Battaglioni di cacciatori di montagna. - In ~eguito alla leg[e votata · dalla Camera il 30 rovrmbre, i ·13 battaglioni cacciatori assegnati alla
133 dif.i$a alpin1 dovranno p~nard il num}ro delle loro compagnie da i a 6; dt più ogni com21gnia sarà rinforzita cou '17 soldati, 1 ufficiale e Gmuli. Gli stati maggiori d~i battaglioni ri'ceveraooo in più per la direzione degli erruip1g;i rli mrntagna, 1 tenente, .·1 sergente, 3 caporali, ·10 wldati, 3 ca valli, 1O mul i. Approvvigion1,-,,rniti. - [ I testl della circolar0 confidenziale sugli apprJvl"igion1m :ùti, di re~ con data 6 dicem 'lrd sC•)r:;o, ai generali com.iodanti di corp:i r1·,ll'm.lta, fu iut:3tn,H,tivaminLe pubbl icato da alcun i giornali politit:i . L'opiniuue pLtbb lic,1 ne l'dStò uu po' impre$.;iouata, ed alla C,umra ne fu tratto m0ti vo per una i'uterpelluuza. La circolare in ria:,sunto è la stiguente : « Gli sludì i1mapre.;i sul vettovagliarn3o to delle piazze fort i dimostrano che .il nùtrimeuto di uoa pop.ilazione superiore a i milioni di ab i. » -;,-Jtant1 puù essere as;,icurato coo la requisizione, nello spazio di 6 a 25 g,omiJ per uua durata di re.,i,teoza ,aria bile da 2 a 6 rnes.i, secondo l' importanza delle piazze. · « Si potrà genera lizzare que.;to mitofo di vettovaglian1 rnto ed applicarlo ai centri di m) bi litazioue, i qual i po;souo essere assimila ti alle ' piazze forti da approvvigionare io uno spazio di td.mpo determinato . « Il vettov,1gliam )nto . di og11i c"'ntro di m)bilita1,ioue, dovrà far.;i fra dLte e sei giorni a partire dal prim ) giorno di m')bilitazione e si dovrà anche cercare d'impiegarvi il minor tempo possibile. « I bi:;ogui d,1 prnvelersi saranno cah.:olati ,pdr una durata di H a ,t8 gioro.1i e per l'eifotti l'O d0lla guarnigione da nutrire io ogni CeUlt'ù di mobilitazione. Le provviste comprenderanno pane, carne, ayena e foraggio. « fotoroo a ciasçnn ctintro sal'à tract:iata una sutfi;ientc zona di vettovagl ia Q:l.en to . · . « Il trnsporto dJl le prnvvi;ioni d,>vrà far$i e.;clu3ivarn 3nte per via odinaria o pJr a~q ua, restan:lù ·a$;olutam3ote prnibito ser1'irsi delle ferrovie. ·. . « D..t qu .%t 1 p,v;loJte si dc!du;e che la prnvvi,ta di 20 giorni di viveri, . nelle piazze con guarnigioni, può e.;ser"' notevùlmente ridotta, facendo co.;ì dimiuuire un aggravio al Tesoro. (I Attro b1Jtello sottornl,/'ino. - Nal/a Rivista rn·ifitare, dispensa di dicembre ultimo si pal'iù del battello sottomarino il Gy,nnote; ora a Cher- , bourg se oe sta provaod) un altro, cb·3 ha for1n1 di sigaro, luogo metri 4,50 per 1 , ~O di dia·m:itro ni r,,i m> e 11011 pe,a più di 3 ton ne li ate. Due uomini bo:;t,ino par manovrarlo m}Qtra e3so ubbidisce ai movimenti di un'elica, la qµale prendendo diver$e inclinazioni, lo fa affondare, correre: ESTER.A.
0
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E STÉRA
CRONACA
o s~l ire :1 g:111a: L'elic:1 è mossa in tutti i sensi da una macchina dinamoEd1son. Questo battello sottomarino servii::ebbe per difendere una corazzata dalle insidie del Gymnote. · Còndizioni dell'avanzamento nell'esercito francese . ...1 Durante l'ultimo trimestre furono promossi nell'esercito attivo:
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Tenenti colonnelli
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GERM·ANIA
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Generali di d.ivisione
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56 (i)1 O(t) 8
3
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7 11 meno anziano di cavaileria con ,i. anni e ~ O mesi di grado; 18 Il meno anziano del genio con 4- anni di grado ; 26 Il meno anziano di artiglieria con 3 anni e 2. mesi dì grado; 33 Il meno anziano di fanteria con o anni . e 6 mesi di grado ; 38 Il meno anziano dì éavalJerìa con 12 anni e 9 mesi di grado; 37 Il meno anziano di ·cavaiIeri a con 1O anni e 5 mesi di grado; 11H Il meno anziano del genio con 3 anni e 3 mesi di grado ; 77 Il meno anziano del genio con 3 :1nni e 3 mesi di grado.
/,.
(i) Vi sono compresi gli ufllciali di amministrazione.
"
Servizio munizioni. -- Un, decreto del Ministero della guerra in data H settembre ,1888, ha stabilito che d'orn in poi tutti i serviii rign~rdanti le muniz,ioni delle armi portatili, che sin qui dipendevano dalla divisione artigtieria, passino defi niti va mente alla di pendenza ·dell:1 divisione fahteria; çome già passarono nel ,1886 :1 quegta divisione tutti i serviii ine· renti al'l'armamento deUa fanteria. · _Promozioni. - Il mag'gfor generale Golz, testè nominato ispettore gene:rale del corpo del geniò e delle fortezze, e iI maggior generale conte v. Schlieffen presso il gr.ande stato ma,gg_iore dell'esercito, sono stati promossi tenenti genera!( · , . Libri saéri alla triippa. - Oltre il stissidio che S. l\L ela11gisGe, dal · fondo R disposizione, alla società distributl'ice di libri sacri nell'esercito e nella marina, è inscritta nel bil'ancio mii1lit,ue del ,188.9-90 la somma di mairchi 52.00 per lo stessu scopo. Nel ,f888 il numero dei libui sacri, Hibbia e Nuovo testamento, che furono distribuiti ai militari di t.enà e di mare, ammonta a 28516, ci@ che dà un aumento di qu11si .un terzo sul numero d,i quelli distribuiti nel ,1887. · Forza bilanciata pel 1889-90 . - Ufficiali (combattenti) ,19404. · Sottufficiali . 55,!H8 Aspiranti pagatori . 862 Sottufficia.1' - 1 .. ·· Soldati. . . ·
l
music~nti ( b trom eu!e~i tambunm
Appunta.ti e soldati . Ajutanti d'0spedale. 0.perài ad ~conomia · Medici . . Pagatori (cont:1bili) V_eterin-ari Armaioli Sellai Cavalli di trnppa .
5,52.,t Totale truppa ,13,758 ,i68,409 uomini 378,217 3,705 10,8t8 ,(, 11 ,1
841 5'19 803
· 93 8.\.,093
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Movimenti nell'alta gerarchia militare. - Qualche tempo fa abbiaino segnalato 0he nei 0ircol i militari si era accreditata la voce di iinminenti cambiamenti nei comandi superiori dell'esercito, e che i generali v. Boehn comandante del 6° corpo d'armata e v. Scblotheim comandante dell'Ho corpo d'armata, avrebbero faito domanda cli ritirarsi. In relazione a ciò 111 National Zeitun,q <là ora la notizi;:i che, quanto prima o in uo avvenire non lontano, vogliono domandare il loro ritiro, i generali v. Klei:;t comandante del 4° corpo d'armata, de Barres presidente della commis$iO!le esaminatrice superiore, v. Heuduck comandante del 15° corpo d'armata, v. Verdy du Yernoi.; governatore di Strasburgo, v. Winterfeld governa. tore di Magonza, v. Strubberi ispettore generale degli istituti d'educazione mìlitare, v. Mischk.e aiutante geuerale di S. M. e iufìne v. Passow comandante della 22a di VÌ$ioue fanteria. Quali successori, dovrebbero essere nomian i; a comandante del 6° corpo d'armata il tenente generale conte v. Ha~eler ora comandaute della 6• divisione, a coma11dante dell' 11 ° corp,) d'armata il tenen te geoerale v. Hanisch, a comandante del 1 ° corpo d'armat,1 il generale Bronsart v. Schellendorf ministro della guerra, a comandante del 15° corpo d'armata il genera le von der Borg comandante del 2° corpo d'armata . · Quale successore del min istro della guerra è designato il tenente generale v. Hahuke ora ·capo del- gabinetto militare, il quale verrebbe ,affidato al maggior geuera le v. Brauchìtsch. Quale successore del geuer{lle v. Strubberg viene designato il tenente generale v. Latti:e. Il generale di cavalleri a v. '\,Vinterfeld governatore di Magonza, è stato dietro sua domanda, colloca to in pensione a disposizione. Al suo posto è star.o nominato il tenente generale v. Reibnitz comandante della 18• divisione. Armamento dei serventi d'a,rtiglieria. - Nell'esame del nuovo progetto di regolamento d'esercizi per la artiglieria da camp-iign11 è stat11 sollevata la questione se non sarebbe necessario di munire di un arma a fuoco portatile gli artiglieri, affìnchè possano in ·vari casi difend ersi contro cavalleri,1 nemica che fosse riuscita a penetrare nella b-atteria. La nf'ces~ità di un tale armamento si è fatta sentire già nell'ultima campagna. La carabina è peraltro da escludersi, giacchè questa è d'impedimento nel servizio 'del pezzo, e ino ltre potrebbe indurre i serventi ad usarne f.uori luo"o ~ ' anzichè servirsi sin all'ultimo· momento del pezzo. Pertanto sembra accertato che sarà adottato il. revolver quale arme da dar6i ai serventi dell'artiglieria da campagna. S. M. l'imperatore a Cwmm!YY'sdorf. - S. M. l'imperatore si è recat~ il 20 dicembre u. s. al poligono d'artiglieria di Cummersdorf per assi1
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stere agli esperimenti di tiro della Commissione per l'esame delle bocche a fuoco. · S. )1. era accompagna ta da numerosi ufficial i'rl'alto grado, tra i quali dal maresciallo conte Moltke, dal generale colonnellp v. Pape, dal ministro della guerra Bronsart v. Schellendorf, dai comandanti di corpo di armata v. Meerscheidt-Hiillessem e Bronsart v. Schelleodorf II, dal generale Blume direttore di dipartimento al Ministero della guerra, dalr'ispettore generale dell'llftigliP,ria da campagna, ecc., ecc. Anche parecchi generali del quartier generale di S. M. e il ministro segretario di Stato. Conte Erberto Bismark, facevano parte del seguito di S. M.. Il campo di tiro era sta to rigorosamente chiuso agli estranei, da soldati del reggimento ferrovieri . Ultimato il tiro, S. ~i. prese parte ad una refezione con 4-0 ufficiali, per la maggior parte generali e ufficiali superiori. A destra cli S. M. sed~va il mares0iallo Moltke, a sinistra il generale ... colonnello v. Pape, di fronte il tenente generale Sallbach presidente della commissione per h·\ esperienze delle artiglierie . Durante la refezione il tenente generale Sallbach fece un brindisi a S." M., la quale a sua volta espresse la S'.la alta soddisfazione sugli ottimi risultati ottenuti dalla commissione e sulla valentia di tutta l'artiglieria. S. M. insigni poi di propria mano, della stella dell 'ordine dell'aqui la rossa di 2.a classe, 1l teneute genera le Sallbach; dell'ordine della corona di 2,a classe, il c;olouuello Siegert; dell'ordine dell'aquila rossa di 3a classe, il tenente colonnello Castenholz; dell;ordine della cprona di 3a classe, i tenenti colonnell i barone Fuchs v. Bimbach e Dornheirrf e infine dell'ordine dell'aqui la rossa di i• classe, il capitano Bohme. It Militii1· Wochenblatt. - La redazione del giornale Militar Wochenblatt, che da l 1880. era r:el le mani del colon.nell o a disposizioné v. Lobel, è passata c0l uuovo anno sotto la direzione del maggior generale in ri tiro v. Estorff. . · Decorazione commemorativa. - S. M. l'imperatore Guglielrrio II, in segno di gr~ta ricot'danza pei defunti suoi predecessori, imperaLOri Gu- . glielmo I e Federico III, ha istituiLO una decorazione commemorativa da portarsi al lato sinistro del petto dagli ufficiali che facevano parte della casa mili tar·e dei due impera tori quando morirono. !noitre gli ufficiali in parola porteranno, qtJal fregio sulle spalline e controspall ine, le inizial i dei defunti imperatori. · Regolcimento d'esercizio per l'artiglieria. - .Nella seconda met.11 del mese di giugno anno '1888, fu distribui to all'artiglieria di c11mpagna il progetto di un nuovo regolamento d'esercizi, il quale dopo essere stato provato dovrà surrogare il vecchio reiolamento d'esercizi del 1877.
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Tale innovaizione è ana coiaseguenza dei progressi tecnici raggiunti nella costruzione dei proiettili, e dellii efficacia acquistata per mezio di essi nel tiro al bersaglio. Gli effetti disastrosi de.Ilo shra,pnel, del quale nelle future guerre saranno muniti gli iivversari, richiedono che sia .evitàto tutto ci~ che, nel le formaz itm i e movimenti dell 'anigl ieri·a da campo, è artificiale, rende complicata la sua istruzio.ne e i·a distoglie da I mano. vr,are e dal tirare, suoi principali còmpiti in guerra . . In base a tale concetto, .l'impronta che deve porlare il nuovo regolamento, deve essere queHa della semplicità e contenere sO'ltanto tutto ciò eh~ è veramente utile e pratico in guerra. E da tutti risaputo che, l'artiglieria nelle bauaglie e combattimenti delle· guerre fut ure, avrà una pàrte importante; come ·pure si sa· che il suo impiego sarà ndlè mani cli generali che in tempo di pace non ebbero ad occuparsi dell' istruzione di crues,t'arma, e che solo dura,nte le m:movre ~utunoa li hanno avuto occasione di disporre di artiglieria. Aggiungasi mohre che neUe future guerre sarà molto limitato il numero dei genera li che occuperanno i posti ·più elevati , i qu.1li abbiano avuto dell'articrlieria sotto i loro 0rdini nell'ultima guerra. Inoltre il modo di impiecrar1c1e l'artiglieria è oggidì ben diverso da quel lo usato nel 1870-71. t> , Per queste considerazioni, dobbiamo credere che il nuovo rEwolame111to non debba esser fatto sohanto per l'artiglieria ed i suoi uf!iciali, ma chè debba inoltre servire a tutti gli ufficiali indistintarnente, per quanto si ri ferisce alj' impiego tattico dell'artiglieria. In primo luogo, noi vorremmo che l'artiglieria sapesse ben tirare. Per soddisfare a questa condizione il regol,nnento in parola deve contenere tutto ciò che riguarda l'insegnamento, per un esatto .servizio del pezzo, · per l'osservazione e correzione del .tiro, in una parola esso deve cont'enere quanto è necessario per ottenere prontezza ed abilità nel tiro. ._ In secondo luogo, l'ar~iglieria, perchè possa sod·disfare al suo còmpito, deve essere_in grado di raggiungere a tempo e con molti pezzi il luogo de~?om?~tt1ment_o; essa deve insomma saper manovrare anche iN grnndi Ulllta , c1oe per npaFto e per reggimento: Infine essa deve arrivare sul posto di combattimento inosservata dal nemico, ed· in modo che questo possa soltanto conoscere la sua presenza quando fu aperto il fuoco . Per fa r ciò fa d'uopo possedere grande abilit.à nel manovrare, cioè nel saper trane giusto profitto di tutti i vant.aggi che offre il terreno. (lahrbucher fur die dentsche Armee und Marine. - Puntata del dicembre 4888) . 1
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GRA N BRETTAGNA
Nuovo regolamento d' ese,rcizi. - Il 1° gennaio corrente anno fu pubblicato il nuovo regolamento d'esercizi per la fanteria (Manual of lnfan· ters Drill), di ben 565. pagine, di viso in tre divisioni come segue: Divisione I. - Istruzioni regolamentari (Drill): .Reclute - Com pagnia - Battaglione - Briga ta, ecc.) Divisione II. - Ammaestramento tattico (Manoeuvres) - Uso. del fuoco- - Reparti di sicurezza ~ Avamposti - Ordin<" sparso_:. L'at. tacco - Operazioni difensive di nottetempo, ecc. Divisione III. - Istruzioni e prescrizioni varie (Misceltaneous) (Ispezioni - Riviste - Trrncee di battaglia - Addestramento mili· tare, ecc.) Il nuovo reoolamento (formato piccolo, mentre l'antico aveva i30 pa. gioe) nou è benevolmente giudicato dal Broa.d Arrow, autorevole periodico militare di Londra. Seeondo il detto periodico, il nuovo regolamento non è spiccatamente compilato in base alle odierne esigenze tattiche, 111a un misto di vecchie. prescrizio,ni puramente-formali e di norme tattiche nuove· i' particriani della vecchia scuola avrebbero ' così avuto il sopravo vento;.' siccome infine questi partigian i trovano appoggic nelle alte sfere militari, così lo sfila1·e in parata (the march past) e le evoluzioni teat~ali continuerebbero, da quanto semura , ad essere in onore ed a far qualifi- · care cli antiquato il regolamento di esercizi britannico. A questi giudi~i del Broad Arrow crediamo d' altra parte opportuno far seguire i seguenti, assai meno pessimisti e, forse, più giusti, dovuti evidentemente a scrit- . tore militare e contenuti nel Times del 9 gennaio corrente: « Il nuov~ regolamento segna un effettivo e deciso progresso; l'attenzione degli ufficiali non sarà più assorbita dalla pura e semplice istruzione formale ma sarit volta all'addestramento tattico; si avrà d'ora in avanti di mir: non più la manovra .sul campo di Aldershot, ma il .vero combiittimento. Il cambiamento nell'indirizzo delle idee avvenuto presso gli Horse Guards (4) negli ultimi o ann i si rivela confrontando l'ordine 1
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(I) Palazzo del Comando in capo.
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che accompa~uò nel 1884: il regolamento testè abrogato con quello che accompagna il regolamento nuovo. Nel. primo di detti ordini si domandava agli_ ufficiali « la più. scrupolosa osservanza delle prescrizioni regoJam:nta'.1 », nel $econi:lo è dichiarato che« si richiede grande precisione negli _atti reg?lameutan tuttora mari'tenuti in vigore, mentre si lascia la maggiore latnudine ai comandanti di reparto per quanto piccolo pos 5a essere qnest'nltimo ». La misura entro la quale sono stati ridotti e semplificati gli atti regolamentari si può scorgere dal fatto che .1i mede~imi so.no dedic~te 286 pagine nel veechio regolamento e soltanto 188 nel nuovo. Sono stati aboliti taluni modi speciali di far convergere ksezioui c~me pure le contromarce di qualunque specie. Si s~ rebbe for,;e potuto ndurre e semplificare· maggiormeute il regolamento eliminando alcuni 111ov1menti di sch iera e di scaglioni, inutili e, davvero, non esegniliili di fronte al nemico. « Il nuo vo regolamento è compilato, in qualche mi~ura, in base a quello recentissimo dell'esercito gerir.anico; ma i tedesch i usa no attualrnent~ soltanto tre formazioui, pel batt;1glioue, nell'ordine chiuso e tutt.e tre d_1 colonna. La principale diversità fra i due nuovi regolamen ti, britan~ic,o e germanico, ri.siede nel fotto che i tedeschi fanno largo uso, per . ogn i fme, d1 colonne d1compagnia, mentre che le nostre colonne pi·ù piccole ~ooo di mezzo battaglione (1). · « Il progresso compiuto presso di noi chiaramente si rn.,nifesta col · fatto che, mentre per lo addietro l'istruzione reoolamentare costituiva si_può dire, l'unic? fi oe, attualmente l' istruzion/ste,;;,-a è mezzo per rag~ gin~gere un fine: Il fin e, cioè, di disporre le truppe sul terreno di com - . batt1mc11to nel modo pi ù ada tto · per fare uso efficace delle arnri com.e p_u~e. di condune. le truppe stesse in po-,4zione colle minori perdi,te possibil1. lo breve, Ii sergente istruttore vien sostituito dall'ammaestratore tattico. Un grande vantaggio derivante dall'avvenuta riduzione de(!liaui reg?lmnentari è che. la reclu ta potrà com inciare la propria istr;zione ~attica molt~ t~rn po pri_rna che in ad,lietro; è questo un fotto di grande Importanza IO UU esercito a ferma breve ('2) ·e, specialmente Ìll Ull esér(t) Si noti che il battàgliono britannico é d i 8 compagn ie; sul piede di guerra o••nl ' compagnia ha 3 u fficiali e i2-t u omim t ra graJuati e soldati. " (~)__La ferma nell'esercito britar\nico è lunga (permanente} o breve (tempo ranea). È. qu, .,uffic1ente lo accennare cho la ferm,i ltrnga è cli 12 a nni dì servizio tutto sotto le · a.rin, e vtene as,110t,1 dalle rechtte della cavalle,·ia della Guardia e dei corpi colonia!'1 (ecce ttuata l'a rtiglieria malteseJ. La_ fer~a bre1'e è <lì 7 anni sotto le armi e 5 nolla riserva pe:·: fau teria di lin ea·e cacc,at?n, artiglieria e cavalleria di lin'ea; è dì 7 sotto le armi e 5 nella riserva, oppure r 1sp_ett1:amenu, di 3 e 9 a seconda di .lrdini eventua li del m,.iistero, per J'arrr.a del genio:~ di 3_ sotto ·la _armi e 9 nella riserv,1 per ta fanteria delta guardia pet corpo ct( amm101strazrone sussis tenze e t rasporti e per le truppe di sanità .
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cito num ericamente debole (i) e pel quale, io conseguenza , è di necessità lo avere il minor numero d'uomini possibi le occupati nella istruzione delle reolute. « La caratteristica principale del nuovo regolamento sta nello spnio dedicato all'ammaestramento tattico ; questo occupa attualmeute 220 pagine, mentre il vecchio regolamento gliene dedicava soltanto 34- . C:ome era da aspetrnrsi il nuovo regolamento contiene molta materia già nota al lettore del .Manuale del militare del genèrale Wolseley (2) ; ciò è buon sintomo perchè prova che la pazien te insistenza. dell' illumina to Aiutante Generale e dei riformatori della di lui :,Cuoia ha finalmente avuto ragione del vecchio sistema, basato sulla cièca e rigida osservanza delle forme regolamentari e già tllnto in favore nelle i, lte sfere militari . « È degna di nota nel nuovo regolamento l'esposizion e dell'att11ale ordinamento di un corpo d'armata. Fino a poco tempo addietro· il corpo di armata comprendeva : una brigata di càvalleria , tre divisioni di fanteria com poste ciascuna di due brigate di tre ba ttaglioni (3) , di un battaglio~e divisiona le, di un reggimento di cavalll'ria e di tre batterie d'artiglieria . L'attuale formnione del corpo d'arm;.H11 differisce da lla preceden te nei se(!ueoti particolari : la brigata di ~ . cavallet·ia è sostitu ita da una divisione della stessa arma; la divisione di fanteria consta di due brigate di 4- ba t· taglion i cia$Cuna;1 il reggimento divisionale .di cavalleria è sostituito da uno squadrone (,I.); è abolito .il battagl ione divisiO'l1ale; alle truppe di corpo d'~rma ta (suppletive) furono aggiunti un battaglione di fanteria ·ed uno squadrone; cosi il corpo d'ar'm:ita è forte di 7 reggimenti di cavalleri a (28 squadroni) e 25 batt~glioni iovece di 24- squadroni e 21 battagliòni com'ern prim11. Si può obbiettare che l'abolizione del battaglione divisio- . nale sia stata inopportun a perchè ha privato il comandante di divisione del beneficio' di aver $Ottomano una piccola riserva . Quanto alla sostituzione di un solo squad rone al reggimento divisiooale, non si può a meno (I) Secondo;:_le tabe.Ite organiche per l'anno finanziario 1888-89 l'esercito regolare britannico dovrebbe comprendere: ufficiali 7,455, truppa 203,752; to tale 2H,207. In tempo di guerra gi ungerebbero alle anni circa 50,000 riservisti •dell'esercito regolare ed un .25,000 o 30.000 della Milizia che verrebbero incorporati nell'esercito regolare, men tre la Milizia (salvo alcun i battaglioni che aderiscono di essere manda ti all'estero) non esce di patria. (2) The Soldier's Pocket Book.
(3) Non esiste l'ordinamonto tattico di reggimen to. In pace i battaglioni sono anche unita amministra'tive come i reggim~nti ita liani. La par ola reggimento, in vece di batr . taglione, è adoperata spesse vol te abusivamente non soltanto dai profani ma anche dal militari inglesi. (4) li reggimento di cavalleria §i compone di 4 squadroni (sqttadrons) che sono unita diicombattimento; lo squadrone comprende due t.roops, unità ammioistn;.tive.
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di riconoscerla ginstificata dal fatto che la cavalleria rende migliori servizi se ordinata in divisioni separate invece che di esseri'} frazionata per .reggi.mento fra le varie divisioni di fanteria; presso quest'nltimo un solo squadrone è più che snfficiente pel servizio di sicurezza e di esplorazione che può avere da disim pegnare. Lo stile stesso delle nuove prescrizioni è più chiaro, preciso .e più facile ad essere inteso, il che prova maggiore convinzione sui vari argomenti da parte dei compi latori. Un rimasuglio del vecchio sistema si trova nella prescrizione _ohe negli atti regolamentari (di piazza d'armi) il soldato di fronte dov_rà occupare la spazio di centimetri 6 1 (2.4: · pollici) e negli esercizi tattici, centimetri 76 (30 pollici) . Sebbene non sia possibile ripetere con esattezza in combattimento ciò che si pratica sulla piazza d'armi, non si dovrebbe in nessun mo1o nvvezzare su questa il soldato a sentire un contatto di gomiti che di fronte al nemico dovrà perdere. Fu detto molte volte che i batlaglioni del continente a quattro forti compagnie sono superiori ai nostri di otto deboli compagnie p~rchè è più faci le trovare quattro buoni comandanti di compagnia [che otto, che fa formazione in quattro compagnie offre al capitano una forza abbastanza considerevolé da comandare in tempo di pace, che è più facile regolare l'azione di quattro piuttostochè di otto compagnie e che, fina lmente, una forte compagnia può da se stessa fornire i proprì sostegni nell'ordine sparso. È noto che il generale Wolseley è partigiano del battaglione di otto compagnie, ma v'è un passo nel nuovo regolamento dal quale si scorge ohe il generale ha modificata un poco la sua opinione. Le prescrizioni per l'attacco hanno molta analogia con quelle del regolamento tedesco ,; differiscono in quanto si riferisce :dl'uso del fuoco nel senso che i tedeschi predil igono il fuoco individuale perchè convin'ti che a brevi distanze e sotto rapido fuoco nemico non è possibile esegui-re salve; epperciò avvenano il soldato in Cffalunque circostanza al tiro indi. vidualé. Noi, al contrario, esegu iremo il fuoco a salve finchè sarà possibile e faremo uso del fuoco individuale soltanto quando non si potrà più eseguire il primo. Certamente che anche il nostro sistema offre vantaggi, perchè nulla, più del fuoco a salve, val meglio per mantenere la disciplina del fuoco ed a regolare il consumo delle munizioni. · A proposito poi del consumo stesso e del rifornimento delle munizjovi il nuovo regolamento contiene utili prescrizioni; anche la disciplina <lei fuoco vi è convenientemente trauata. · In complesso, il nuovo regolamento di esercizi è molto pratico, segna pMgresso e fa sperar.e io ulteriori migliorie e, sopratutto,, svincolando l'ufficiale dalle streuoie del pedantismo, lo incoraggia, come incoraggia
pure il graduato ed i1l s0lclato, _a pensare coli.a ~or.o -~sta, la qual cosa un vent'anni fa sarebbe sta1ta consi.derata una eresw. mJhtare. [st1·u:ti<me sulle s~gna.lazioni. -È. -:itata pubb·Jicata una nuova edizione riveduta e èorretta deHa Istruzione sulle segnala:tioni (Manual of Instruction in M·my Signalling,). l!I giornale militare uf6ciàle britannico (Army Orders) del corrente mese avve11te che S. A. .R.. il dttJca di Cambridge. comandante suptemo, intende ohe i generali comandanti abh·iauo a far osservare strettamente le norme contenute nella citata istruzione e che i comandanti di corpo siano responsabili della cap:1cità ed abilità del prescritto numero di seg;na1lato11i. l'l giornale mihta,re ufficiale avverte pure eh~ l'istruzione in parola contiene soltanto le nozioni rudimentali della se"nalazioue e éhe il solo esercizio pratico, condottò di frequeàte, può pr~dutre buoni segnalatori e tali da rendere utili servizi in guerra. Fuc-ile a ripetizione. - Quanto primn sa rà sciol!.a la Commissione che fu inoaric~ta d.i sllUdiare e pro11orre un .fud~ à ripetiizione per l'esercifo britannico, a,,, endo la medesima terminato i suoi lav0rì. Un modello di fucile a ripetizione sarà proposto in modo definitivo prima di addiveuiro all'anna meuto delle trnppe. · ' . · • La OnorevoleCompagniadiA1·tiglieria diLondra.-In seguito ad atti che .si possono chiamare d'i o<li~cipliua e giustamente stigmatizzati dal Broad-Arrow, è stàta disatmata la ,Onorevole Compagnia di Artiglù:ria di Londra (Honowrable Artille·1~11 Company of London) la Cli·i origine risale al 11537' (regno d,i Enrico VfilI); questo corpo ohe, malgrad~ il suo no_me, ~omprendeva un reparto di fainteri·a, un yiooolo troop ,cli una v.entma d1 catValJeo-"eri ed una s@la bfltteria d'anialieria, veoiva comp~eso sotto l,a ge~o nerale dominazione dei Corpi volontari (Volunteer C01']Js) ma n@n era ·soggetto alila legge sui corpi· stessi del 1.863.;· si reggev.a inv;P.ce i~ ~~se a sta~ tuti proprii; sembra che verrà rio1~dinato e compreso nella milizia o fra l corpi volontari oradetti. · . · Cflvalli per la _c(Jll}alleria. - Dagli ultimi ra1ppo.rti giunti al Ministero della guerra risulta che soltanto i due terzi circa ~e~li uomini di tru(Ilp~ di cavalleria sono montati, essendovi 6500 cavalieri, su ,t 8300 (esclusi (Yli ufficiali) tuttora da montare. Questo stato di cose dura da molto tempo ;a, nell'esercìto britannico; si spera di rimediarvi col tempo ed, in caso d"t mobilitazione, con cavalli tratti da quelli appartenenti a privati proprietari i quali, mediante un premio annuo di 1O scellini per capo (lire it. 12,50), si sono vìncolati a cedere al governo i loro cavalli in caso di guerra. Corpo d' ammtinistra:tione. - Per effetto di regio decreto in data 17' dicembre scorso anno, il corpo di commissariato e trasporti ( Commissari!},t
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and Transport Corps) ha cambiata la propri ii denominazione in quell.1 di Army Service Corps che già possedeva parecchi anni fa (V. tabelle relative iilla costituzione delle forze militari dell'impero Brit~nnico, edite nel ·1880 per cura del Corpo di Stato Maggiore) e che si può tradurre Corpo d'amministrazione; questo corpo viene ora asc.ritto fra i combattenti, e gli an· . tich i ufficiali assimilati sono stati eleva.ti alla qualità di ufficiali effettivi come quelli dei corpi combattenti; epperciò :d ia qua lificazione di comm is- · sa rio banno sostituito quello di colon nello. tenente-colonnel lo, ccc., a s~conda dell a rispettiva posizione gsrarchica . Come già sotto l'abolita denominazione, l'attuale corpo d'amministrazione avrà il còmpi to di provvedere al servizio di sussistenza , di casermaggio·, delle caserme, del cornbu stibile, dell'illuminamento e del treno; gli nffìciali del corpo, beninteso col grado di secondo-tenen te, proverranno:· da ufficiali dell 'esercito con non meno di mi anno di servizio, dagli all ievi del R. co llegio militare, dagli ufficiali della milizia, dai sottufficiali dell'esercito di età non superiore ai 3~ anni ed anche dai giovani civi li; dopo 3 anni di grado, il secondo-tenente verrà promosso tenente. Il personiile dell'Army Service Corps (di commissariato appo noi) non ha alcuna ingerenza nel control lo ·amminisll:ativo del l'esercito e nella contabilità mil itare; siffatto còmpito spetta ai contabili: in campagna le sue funzioni sono di provvedere le vettovaglie ed i mezzi di trasporto o, più brevemente, di snss istenzu e treno. Gli ufficiali di nuova nom ina nel corpo, qualunque sia la loro provenienza, debb~no compiei:e un anno di tirocinio. In circostanze eccezionali possono essere trasferti n~I corpo ufficiB'li · combattenti del grado di tenente o di càpifano. I medici, i cont:ibili (paymasters), i v~rerinari ed i c11ppell11ui continuano ad essere, effetti,,amente, impiegati militari semplicemente pHeggiati [a grado militare corrispondente' ~l rispettivo irn piego: non vienf:.I loro cooce$SO neppure il grado onorario nii potevano aspirare i commissari .
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Fucili a ripetizione. - Anche la recente serie. di esperin1enti con fucili a ripetizione, eseguiti al campo di Bel'erloo, non ha dato risultati decisivi; altre prove verranno condotte in epoca tuttora da stabilirsi. Sembra però, che il fucil e, Mauser (belga) abbia dato i migliori risultati e che ' potrà essere giudicato il migliore quando il suo invento1:e avrà tro:'ato modo di rendere più facile l'estrazione dei bossoli dellé cartucce bruciate. Il Màuser belga vien talvolta erroneamente creduto simile al Manser tedesco; quest'ultimo è una combinazione del l\1annlicher e del Vi tali, mentre il primo fu totalmente ideato da un belga . I seguenti dati varranno a speci6cure meglio le differenze fra i due.fucili. Mause1· tedesco. Calibro: mm. 111; serbatoio nella cassa; profqndità delle righe: mm . ~; pai;so: mm. ·5o0; carica: gr. 5; peso d<~I proiettile: gr. 25; materia del proiettile: piombo; lunghezza del bossolo: mm. 60; lunghezza del ·proiettile: mm. 27,5; lunghezza rotale della cart.uccia: mm . 78,8; ve· locità iniziale: m. 425; V. 25 . , Mauser belga. Cali bro: mm. 7,6; serbaJoio a~ovibile, o fisso, a piaci• mento; profondik~ delle righe: mm . O, 79; passo: mm. 250; carica: gr. 3,05; peso del proiettile: gr. 14; materin del proiettile: piombo inc:imicinto di nickel; lunghezza del bossolo: mm. 53,6; lunghezza del proiettile: mm. 30,8; lunghezza t.orale della cartuccia: mm . 78; velocità iniziale': m. 603,8:. V. 25 . . Il Mauser belga è sta to costruito in previsione dell'adozione di · una nuova polvere; la sua canna ha resistito ad una pressione di !• mila atmosfere. RUMENIA.
Nuove wnnoniere. - Un decreto, inserto nel iJfonitor·ul Ostiei N. 5, dell'anno corrente, stabiliva che le tre cannoniere di polizia, commesse alla società Thames Ironovorks di Londra, prendessero il nome di Oltul, S1'iretttl e Bistritza: ora la Ri'oistci llfarittima ltal'iana del mese di dicembre dà alcuni particolari'di queste tre navi, venn(.e testè a rinforzare l1i piccola marina !"umeoa. iO -
ANNO XXXIV, VOL
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ESTER.A
CRONACA
Dimen~ioni principali : lunghezza tra le perpendicolari, metri 30,479; larghezza metri 4,H 5;' pescagione metri 1,289; Dati relativi alle macchine: tiraré naturale, forza indicata cavalli ,160; velocità ,1,1 nodi; tirare forzato (moderato), velocità ,13,25 nodi, Queste cannoniere portano di prua un cannone montato su piattaforma circolare e ·munito di scudo, ed alcuni cannoni Hotchkiss. Lasciarono il Tamigi, navi~ando di conserva, il ·12 ~gosto ed arrivarono a Galatz il 3·1 dello stesso mese, essendosi rifornite di carbone a Gibilterra ed a Malta. Dopo le prove di velocità Psegu ite a, Galatz in presenza delle autorità navali rumene, le cannoniere furono destinate alla difesa delle foci del Danubio . Corse con premio . - Allo scopo di sviluppare la capacità della ca~ valleria nell'equitazione, una disposizione ministeriafo del 11° ottobr-e ,1888 ha stabilito che nelle corse di primavera e d'autunno prendano parte. gli ufficiali inferiori delle truppe di cavalleria e dei calarasci con scambio, fissando, per gli ufficiali di cavalleria 3 premi: ·1° di lire •1200, 20 di 500 e. 3° di 300; pei c/llarasci con scambio 4 premi: ,1° di lire 450 20 di 3o0 3o di 2,00 e ,i.O di •100. ' ' Reparto delle reclute 1889 per la flottiglia. - Il N. 5,i, del Moni· torul Ostiei contiene lo specchio del riparlo per mandamenti delle· reclute della clàsse 4889, destinate alla flot,tiglia. Da esso si rileva che il numern totale è di 4-00 reclute, delle quali 300 destinate al deposito della flottig lia, 4-5 all'ispettorato dei porti e 55 all'arsenale della flottiglia.
RUSSIA -, - -
minato contrammiraglio, nel ·I 88•1 fu incaricato del le funz ioni di capo di stato maggiore del comandante generale del porto di Kronstadt, e l'annc · seguente assunse le funzi oni difficili di direttore della navigazione a vapç,re e di commercio. Durante la guerra turco-ru,;sa , del 1877-78, fu incar"ica_to della difesa marittima di Ode,;sii; nel -1880 fu nominato vice. .ammiraglio, nel 1881- capo di stato maggiore della marina; e in quelranno, e l'anno •1888, 'comandò la squadra d'evoluzione del Baltico; nel 1885 e nel 1888 ha esercitato in via provvisoria le funz ioni di ministro del la marina. I nuo·vi corpi d'arma ta XVI e X VII. - Il P,rikas, K. 2.22, del 1° no,·embre stabil isce: 1° che il com.ando del XVI corpo d'armata venga for. mato col personale dello sciolto coman-do del II corpo d'armata del Cau· -ca;;o, mentre il comando del XVII corpo deve essere costituito a nuovo, in -b:1s,) all'organico normale; 2° che le trup pe già formanti il II corpo d'armata sopradi.1 tto p1s~i oo alla dipe-ndenza immedia!a del comandante le truppe della cirCO$Crizi,one mil ita re del Caucaso. Cavalli di rirnon~a. - Dalla relazione sui cava lli cli rimonta presentati el àccettati nei quadri del zapass (depositi) di cavalleria, per com pletare i reggimenti di cavalléria nell'anno 1888, risulta: Guardia Linea Totale
Cavalli occorrenti per completare i reggimenti . 8'2.7 4485 531~ Cavalli pmentati 1005 4127 5732 Cavalli accettati. 8 11 u.u I 5262 Ca va li i ·non accetta ti ·I 88 283 ,\,71 Deficienti al contingente . 1O f.t.1 51 I cavalli presentati al le rimonte provenivano dagli stabilimenti e razze · seguenti:
----------.,., ------.,., ---------.,.. Presentati
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Jlfovimen!o nello stato ·maggiore de ll'esercito. - Durante il mese di dicembre, nel personale dello stato maggiore russo si verificarono dei movimenti importanti, cioè: la morte dell'ammiragl io Ivan Scestakov mi_: nistro della marina, la nomina provvisoria del vice ammi raglio Nicola Cikhaciova a ministro della marina stessa, e la morte.del trenerale Dellingshausen. Il vice ammiraglio Cikhaciov é nato nel 1830 ed ha compiuto nel 184-8 i suoi studi nella scuola di marina col grado di alfiere; ebbe il comau.do di vari legni, come l'Irti sc, il Vostok, la Dvina, l'Oli-vantsa. Nel ·18551856 fu defegato per missioni speciali presso il governatore generale della Sib.eria orientale, e in seguito nominato ca po di stato maggiore della flottiglia della Siberia e dei porti dell'Oc;eano·Pacifico. Nel 1861, fu not')
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Dagli stabi limenti dello stato Dalla Grandi.1 Russia . Dalla P iccola e ìrnova Russia Dal Don . Dal Cauca~o Dall'Ural. Da siti diversi Totali . Totali.
Non accettati ~
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CRONACA
Risulta qui odi che la maggior parte ,. cioè i/3 della rimonta della, guardia' è costituita dai caV1alli degli stabi limenti della' Piccola e Nuova Russi.a; quindi, per progressione, vengono i cavalli deMa Grande Ru5sia, poi quelli del Don, e per ultirno i cavalli degli stabilimenti1dello Stato. Il numeuo d,i questi•ultimi va continuamente decnescendo; così nel 1886 essi costituivano i/ rn di· tutta la· rimunta· della, guard~a, nel 1887 1;.14., e· quest1anno i~1 totale ne ·furono incorporati soltanto 2.5, ossia ifa3 di tutta fa. rimon~a,. Nelle, rimonte dèlla cavaUeria della linea, come in, passato, v+ furono compresi per la maggior pa,rte i cavalli degli stabiliment.i equini, del Don.· S,tazioni picC'ioni viaggiatori. - A ·complemento dei cenni già datr sulla organizzazione del servizio postale con piccioni viaggiatori nella Rivista Militare del mese di apri le ·I888, si agginngono qui alcuni particolari desumendoli dall'11P fascicolo delle .m:uheilungen· des Artillerie un.d Gervie- Wesen. Le stazioni dei piccioni viaggiatori sono, aome si disse, divise· in 4 class~ secondo il nnmero delle direzioni colle quali si deve mantenere il collegamento, ed ogui stazione ha 2.50, piccioni. . Quelle stabilite nelle pi;1z,ze forti dipenclo1Jctdai comandanti della piazza, quelle, situate in altri punti dai rispetti vi comandanti di Gircoscrizione mi-. litare, i quali nfficiali hanno l'obbligo una. volta l'anno almeno di visitare-le gtazion i; o forle visitare dai loro rappresentanti. La di,rezione delle ,,arie stazioni è commessa alla direzione superiore ·del genio, il quale propone per le nomine degli uffi.ciali da destinarsi come comandanti di stazione. L'allevamento dei piccioni è affidato ai soli sudditi russi.. · Per la manntenzione delle sta_zioni piccioni · sono destinati aanual~ · mente 4-00 rubli (•I), pel mantenimento dei piccioni 5100 rubli, per l'allevamento 1625, finalmente per l'acquisto _di nuov.i piccioni •I700 rublj. Presentemente esistono in Russia cinque st~zioni per piccioni viaggiatori, cioè: Brest-Litovsk; deposito generale, e stabilimento di ,1a classe; esso si collega con '.'fovo-Gheorghievsk (2•13 chilometri), Varsavia ('I 8 I chilo- ' metri), Ivangord (,139 chilometri) e Luninetz (213 chilometri), èd ha, 1000 colombi; , · Yarsavia; st~bilimento di 2" classe, si collega a NoYo-Gheorghievsk (27 chi lometri), Bre$t-Litovsk ed I vangord (9,1 chilometri), e .mantiene 750 piccioni; · '
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ESTERA
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rlvangord; stabili mento'di 3a classe, si colleg~ cou \"arsa via e Brest Litovsk, ed ha 500 piccioni; Luni!netz; stabilimento cli 4" classe, com unica soltanto con Brest:Litovsk, e mantiene 2a0 colombi. Drappelli: di cacciaiori (1) nei reggimenti . - Il granduca Vladimiro, ~m-a»dante le trnppe della gu/l'rdia e della circoscrizione militati di'Pie·troburgo ha emanato ('I O dicembre) un or,line, inteso a ·dare maggiore impulso all'isti'Lnziooe dei dtappell'i di cacc~ato1•i dei Corpi di fanteria e cavalleria; con esso si pr.eòcri ve ai comandanti di. corpo d'armata e ·di divisione di riferire parriticolareggiata mente nei loro rapporti annuali, circa .1e esercita'zioni e circa le mi,ure da essi prese per l'indirizzo delle istru zioni dei drappelli cacciator:, come -pu_rci circa i rbultati ottenuti; prescrive inoltre cbe nelle riviste d'ispezione-r·igorosamente si verifichi i' ap • plicar.ione delle pre.,crizioni date allo scopo. '(ln iJalid ? Russo, N. 2.58) . .
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Valore nominale del rublo L. 1., valore cli borsa oscilla da L, 2,45 a L. 2,6:5.
STATI UNITI D'AMERICA
Fabbricazioni in acciaio. - È· constatato dagli .ufficiali .del di partime~to miti tare navale degli Stati-U oiti che l' indostria della f?,bbricazion e cli piastre e di pezzi d'acciaio progredisce sensibi lmente e che l'acciaio ricevuto dagli opifici per le navi e per la costruzione · dèi cannoni è uguale ed io qualche caso migliore di quello preparato all'estero. Fucile Lee a ripetizione. - Il fncile. a ripetizione Lee (Lee magazine rifte) si può considerare come l'arma da fuoco portatile pr.incipale della marina degli Stafi-Uniti ; ne furono ordinàti altri 1,500 oltre quelli già in consegna agli equipaggi del Boston e dell'Atlanta; l'ordinazione fu, d'altra parte, tenuta entro l'oradetto limite perchè si prevede una riduzione di ca libro. · Bilancio. - Il bilancio per l'anno finanziario 1889-90 (dal 1° Jugli6 4889) pmume dollari 25 ,293,37z (lire f26,4-fi6,860) per l'esercito edoHari 2.5,,163,028 (lire •l25,8i5,HO) per la mar.ina; il primo com- , prende 400 mila ,!ol lari per la costrnzi0ne di armi portatili , il secondo (tJ Di qu·m<t i,tittni,) :l J fil il 1rl,1tQ nella Rivista .1lil i ta re ciel m1sc <li marzo ·1888.
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ESTERA
CRONACA
· comprende 3,i50, 000 dollari (l ire ·17,250, 000) per costruzione di nuove 1Javi. . Esercitazioni. - Il segretario per la guerra (ministro della guerra), ha approvata la disposizione del genera le in capo, Schofìeld, secondo la quale durante una ·parte -dell 'estate di ogni anno, le truppe dellé t~e armi combllt.tenti disponibili dovranno compiere esercitazioni di combattimento e di marcia e di altre operazioni tattiche e logistiche come in vera guerra . 1Vuovo cannone di acciaio. - Il nuovo· cannone di acci,,io Bc' SSPmer, fuso dalla Compagnia di ·bondite in accii,io di Pittsburg, e the aveva destate tante speranze, è scoppiato,al primo colpo di prova; la carica era quella d'ordinanza .(regular service round) di ~8 -1/4 libbre di polvere bruna prismatica ed il proietto pesa va ~ 00 1.ibbre. Si attribuisèe il disastro, non all a qualità dell' acciaio, ma all'esistenza d_i molti piccoli spazi globulari rimasti nel c:mnone dopo la fusion e. Qual cuno è d'opiu.ione che l'acciaio Bessemer non sia adatto pel' grosse artiglierie.
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Avvenimenti politico-militari svoltisi in Africa nel mese di dicembre 4888.
MAROCCO.
. La stampa spagnola riferendo nc,tizie intorno ai nnmero$i misfatti e la' drocini chevanno ogni dì compiendosi nel territorio dell'impero per opera degl'indigeni, contro viaggiatori euro pei e mercanti del paese, deplora questo stato anormale cli cose e ricorre a tutti i n:i~zzi per persuadere l'opinione pubblica europell a farlo cessare. · • Il sultano ha intenzione di stabilir~ a Fe1. una fabbr ica d'armi .che sarh diretta da una missione militare italiana; a questo scopo un ingegnere ita liano è partito per l'Italia, onde prendere le prime disposizioni. Esso è accompagna.to da un armaiuolo marocchino, inviato da l sultano per comperare· tutte le materie prime, necessHie alla istallazione della fabbrica .
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SVIZZERA
COLÒNIA INGLESE DEL CAPO DI BUONA SPERANZA.
Fortificazioni del Gottordo.-:--- Delle lire 983,5'16, 08 accordate pei lavori di fortificazione del GottHdo sul bi lancio del •I 888, rirnnnevano ancora disponibili lire ,i.O mila alla data del ·1 O novembre scorso; onde far ,fronte alle spese ancora da farsi entro il ·1888 u. s., il consiglio federale èon Messaggio delli 13 dicembre de1to anno chiese lire 200 mila di credito suppletivo; fra le spese da farsi erano com prese. queile per pagare 70 operai ad Airolo, per i lavori nelle vicinanze del tunnel dei Schc:ellenen, pei lavori di mina nel letto della Reu$S, pel munizionamento (che doveva essere corpplewto entro il 1888), destina io all'opera di « Fondo del Bosco», per •I 3 cannoni di caponiera ed un cannone di riserva (tutti dell'upera oradetta), per piastre da cor:izzMura provenienti dalle officine ' di Witk0wi lz, per soddisfare alle spese Célg-ionMe dalle prove di tiro eseguite nell'ottobre scorso quando furçmo definitivamente collaudate ed accettate le opere corazzate di Ai,rolo ed, infìne7 per proietti di acciaio e cotone fulminante da adoperarsi nelle prove di tiro contro granito e ccrnen.to (béton) da farsi a 1'houue.
L'anno •I 888 è stato sotto ogni rispetto prospero e favorevole alla · colonia del capo.' Risulta infatti clrn le rete ferroviaria venne notevolmente- accresciuta su que_i vasti territorì, dove le linee di comunicazione rappresentano il principale fattore per il p_rogresso e pe'r la generale prospe1'ità. Il valore delle esponazioni dell'oro, in '.25,000,000 di lire, ·è stato il più elevato fra quelli finora ottenuti. NUOVA REPUBBLICA SUD-AFRICAtl'A (SWAZILAND).
Il governo del Transvaal ha fatto proposte al re dello Swazi (attuai ~decaduto dal potere), allo scopo di ouenere di prender possesso del suo paese . Sir A. Havelock, governatorè della colonia del Capo, fu in. formato di queste mene; ma si ritiene che l'indipendenza dello Swaziland non potrà per nessun modo èssere violHta.
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CRONACA
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COLONIA PORTOGHESE DEL MOZAMBICO.
Una corrispondenza del Times accenna al progetto che si va ogrn dì più facendo strada 'in Ponogallo, secondo il qua°Je tmllo le società geogra- • fiche nazionali che persone conosciute, per sapere ed esperienza, si adoJÌerirno a persuadere il gover~10 ad intraprender.e la rea lizzazione di un grande irn pero africano, riunendo lf: due gn,ndi colonie di Angola e di Mozambico. Sono esposte le principali difficoltà del grandioso disegno che dice il sogno portoghese di un imperò trans-africano; ma si aécenna pure alla esistenza della grande linea fluvial e, costituita dallo Zambesi, la qua\e ·po. ti·ebbe fino ad un certo punto agevolare notevolmente 'l'imprèsa . L'autore dell'articolo, che è inglese, non solo_manifesta una ~erta tre, pidazi?U0' al solo pensiero che il sogno dei portoghesi dovesse per avven· tura''vedersi un giorno compiuto; ma allude altresì agli immen.si danni che un tal fatto potrebbe arrecare agli inte!'essi afri cani dell'Inghilterra. Sono' giunte notizie non ancora bene precisate, secondo le quali i portoghesi rimasero vittoriosi in un conflitto sostenuto contro gl i indigeni Bong,1, abitanti le regioni dell'alto corso dello Zambesi . Il capitano Castilho governntore del Mozambico, in questa occasione, prese e fece distruggere il villaggio di Raizara . .Un'altra corrispondenza, pervenuta pnr essa al Tirnes riferisce quanto segue: Il console portoghese a Cape-Town ha fatto pubblicare in nome del suo goveru9 una dichiarazione per cui S. M. il Re di Portogallo 11011 riconosce alcun diritto di Lobengu ln (re di Matabele) sulla regione del Mashona land ed adiaeenti terrìtorì, dove la c:oroua portoghese proclama la sua sovranità. Aggiunge poi che ogni concessione finora fatta, o che si potrà fare in .avvenire sui detti terri tori del Mashonaland e regioni adiacenti sarà ritenuta nulfa dal governo portoghese. ZANZIB~R.
Attac~o di Bagamoyo. - Qualche giorno dopo dichiarato il blocco su!la costa dell'Africa orientale, come. si era già previsto, è avvenuto l'attacco di Bagamoyo. · Bushiri, capo degli insorti, chiamati a raccolta gl'indigeui abitanti pre&.so al la costa, diede l'assalto alla città con dne cannoni e ~500 uomi ni
armati di fucili ; tiro rapido. I Tedeschi ebbero un morto e due fer it!. Gli . uaccanti si trincerarono poscia in una posizione a 500 metn dal ;' ;01:tino dove eransi rifi1giati gli agenti della còmp~gnia _te~esca. P~r. tal guisa essi riuscirono a tagliare la riti~ata v~rso il mare agli Europei, 1m, pedendo nel tempo stesso lo sbarco di marrnai che avrebbero r,otuto venire in loro soccorso . . nushiri nèlla presa cl i Bagarnoyo fece un bottino considerevole'. il che aumentò molto il suo prestigio presso gli Arabi. Egli ri~eve giornalmente rinforzi. In seauito a siffa tti avvenimenti le navi tedesche che trovavansi nel porto b;mbardarono Bagamoyo, distrurgendo .va:rie cas~, _alcun~ _d~lle .'qtHJi appartenevano ad indigeni che erano statt nconoscmti sndd1t1 mglesi. · Attacco contro Dar-es-Salam. - Verso la fine del me~e ebbe luogo u.n attacco degl'indigeni del littorale iinche contro Dar-es-Salam. c~e perciò fn sgombrata dai commercianti ir~glesi che vi ~i ~rovavano . Runas~'.~ uc,~ ci,;i parecchi insorti e devastate diverse propneta. Fu. notata sca~::.ita d~ provvisioni fra gl'indigeni. La situazione d~i Tedeschi ~ Bagamoyo ~d a ·nar-e~·Sa him diviene ogni giorno peggiore? perchè abbisognand.o cola l,1 continua preseuza di due navi da guerra non si può ·effettnare ti blocco lungo il littorale. .· , Una carovana d'ia vorio giunta a Dar-es-Salam non nusc1 a vendere l~ propria merce, perchè i mercanti iud~,ni, terroriizati dalle minaccie degli insorti,' non credettero di acq uistarla. , . La ccinnòniera Sc;iwalbe. - In questi ultimi giorni la cannomera teùe~ca Schwa lbe aveva investito a sud di Bagamoyo, forse a causa delle pessime condizioni di ancoraggio, clie sì ris~ontrano. in quasi ,tutta la cos~a dell;Africa orien tale. Un dispacciò da Zanzibar asstcura pero che la nave fu rimessa a ·oalla, sebbene assai danneggiata. , . Istituzfone :li 1tn 'piccolo corpo di spedizione tedesco. - E immmen,te l'istituzic~e di uu corpo di truppe coloniali nell'Africa orien·tale, formato . con i.ndigeni neri sotto il comando di tiffìciàli tedeschi. IL LIBRO BIANCO SUGLI AVVENIMENTI DE~'AFR,ICA OR~ENTALE-
Nei primi giorni di dicembre fu pubblicat~ a. Berli~o (1 Li~ro ,bia,nco . coll'esposizione dei fatti svoltisi in questi ultm11 tempi nei territori ~all'Africa orientale caduti sotto la sfera d'influenza tedesca. Esso.contiene H docurneuti che riassumono oli avvenimenti successi nel periodo gi tempo compreso fra il 5 maggio deiorso ed il ,I, dicembre 1888, e che più spe-
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CRONACA
ESTERA
ciajmente riflettono i negoziati corsi fra la compagnia tedesca del!' Africa orientale ed il sultano di Zanzibar, i rapporti sulla recente in&mTezione, i dispacci scambiati fra la Germania ed i governi esteri, le pratiche dirette ad abolire la tratta degli schiavi e quelle necessarie per tradurre in :,tto il blocco tuttora esistente. · I documenti pitt importanti sono : ,t O Il tr~ttato, in base al quale il sultano del Zanzibar, mercè un prestito in azioni di o0,000 lire sterline annue, cede per cinquanta anni ai Tedeschi, escludendone gli altri Europei e conservandovi nna larva di sC1vranità, i possedimenti continentali. 2° Un ordine dei' principe di Bismarck, in data 6 ottobre, in cui si disapprova l'operato della Società tedesca nell'Africa orientale per avere issato la bandiera tedesca: tale atto fu giudicato dal principe inutile ed imprudente. · « Il cvnflitto si sarebbe potuto limitare - dice il dispaccio - qualora la Società si foss_e attenuta praticamente agli atti indispensabili, conformemente alle norme più elementari. « Coll'issare la bandiera tedesca si è disconosciuta la sovranità del sultano, della cu i autorità si doveva iov1lce giovarsi per amicarsi gl'.indigeni. Riguardo alla quistione Wa lis gli indigeni furono giu$tificati nell'oppqrsi all'arpmainamento della band,iera del sultano; ma questa questione era se· condaria . "'Anzichè cavillare, considerando la debolezza proprja, si doveva subordinare il punto di diritto ai prei?iudizi deo}'indioeni deoli e> l!> • Il conteono e) e> Europei tì1 quindi energico ma imprudente. L'energia fuori della porta\a ·dei cannoni costa sacrifici sproporzionati ». . 3° Un dispaccio del 4- ottobre in cui il console Michaelis, riconoscen,do l'insufficienza della Società tedesca dell'Africa orientale, a mantenere le posizioni, propone di impiegare i fond i raccolti per I~ spedizione in soc.:_ · corso di Emin pascià a fondare stazioni in Africa e di delegare l'~utorità ai capi indigeni di man.tenere le strade, fornendo loro regolarmente le munizioni. ', 1° Una lettera del conte Herbert di Bismarck al conte de Solms in data 12 novembre nella cruale si legge quanto segue: « Duraute il mio viaggio a Roma parlai col signor Crispi circa la pro· posta all'Italia di cooperare ad impedire le importnion i di armi in Afriea e prevenire gl i attacchi cootro gli Europei e il commercio degli schiavi '. « Il signor Crispi si mostrò dubbioso che Italiani fossero . implicati nel commercio di armi cogl'iodigeni e si dichiarò prontissimo a mandare ba~ stimenti.
50 Un altro dispaccio del con te Herbert di Bismarck al con te de Solm,, . , · ,in data 14 ottobre, in cui è detto: « Ringrazio il signor Crispi e prevenni lord Salisbury della sua adeadesione. Il conte de Launay mi partecipò l'arrivo del Dogali. « Sono stato oggi informato dell'accordo anglo-it~liano sulla questione e ne esprimo il mio alto compiacimento e i miei ringi:aziamenti. · « Noi attribuiamo al la cooperazione ~ell'ltali~ un gran peso . Per assicurarsi maggior libertà nei movimenti sarebbe da consigliarsi che l'Italia ottenesse, come l'Inghilterra e la Germania, l' adesione del s1,1ltano . « In conformità a questo desiderio abbiamo istruito i 0onsoli tedesco ed inglese, Deiuhart e Freemantle, di mettersi d'accordo col console italiano».
. Lacompagniabritannitadell'Africaorientale. - . In questi ultimJ giorni è corsa a Londra nna strana no.tizia che ha prodotto in quella capitale vr~ vissima indignazione. La compagnia britannica dell'Africa orieptale avrebbe stabilito un for~ male contralto col aovernatore e coi capi arabi di Mombas, secondo cui commerciali inolesi possono comprare quauti schiavi loro abgli aoeoti 0 e) . • bisoonasscro per il lavoro delle loro proprietà. In compenso la compagma s'im~P.gnerebbe a far restituire dal le· missioni dell'interno ai vari mercanti, quanti schiavi si fq_ssero presso le mede~i~e _rifugiati ed in mancanza il corrispondente prezzo di ciascun negro 1v1 ricoverato. Il consoìe in<1\ese a Zanzibar si sarebbe imperiosamen te opposto a queste disposi~ioni, ;\nacciando pene sevérissi me contro gli autori di simili nefandità. Frattanto il segretario della sudd1ma eompagnia si è affrettato a smen· tire il fatt(), dichiarando che runico contratto finora _st11bilito cogli Arabi è stato quello per cu i la compagnia si è obbligata a pagare 3o0~ sterline ai mercanti arabi, per la liberazi0ne di 4-00 schiavi che trovaos1 attuai~ mente ricoverati presso le missioni e presso le stazioni inglesi, e la cm permanenza in quelle località prod11i:;e grnnde agitazione contro la com-' . p11gnia suaccennata. . . . . . '. Altre noti:zie. - Il signor Mackenzie, tornando in questi ult1m1. g10n11 da Mombas a Zanzibar, bit riferito che ora la popolazione della costa fra Mombas e Lamu è tutta tranquilla e generalmente animata da sentimenti pacifici. È stato impiantato a Lamu un ufficio postale. 11 eapo Bushiri mi~ naccia sempre Bagamoyo e Dar-es-Salam . Lo Standard ha da Zanzibar: « Alcuni Arabi proYenienti dall'interno riforiscono che una rivoluzi,?ne è scoppiata nell'Uganda.
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CRONACA
ES'l'ERA
« Il re è stato detronizzato dal fratello. La notizia, se ven:is~e confermata, sarebbe importante. . « La strada dei laghi . chiusa da quel tiranno, sarebbe indubbiamente rrn perta, ed Em in pa&cià potrebb·e allnrn ritirarsi verso la costa.
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EGITTO. _ ·
Assedio e combattimento di Sualcin. - In seguito alla relazione del generale Grenf~II su~la situazione di Suakin, il governo egiziano, d'accordo con quello britannico, decise di cacciare i Mahdisti dalle triucee, che avevano soavate a meno di mille metri dni fo rti Sciata e Gameza (1 ). A tale scopo la gu,1rnigione fu rinforzMa con truppe tolte dalla vallata del Nilo. I movimenti .di radnnata avvennero nelJn prima metà di dicembre · i ·battaglioni sudunesi 9° e ,J 0° e mezzo squadrone eg-iziano, provenienti 'da Korosko ed Assuan, attrnver,,arono successivamente il deserto da Kuft a Kosseir ('I 65 ch ilometri) in sei giorni . Le altre truppe, cimi ·1600 uomini ~ 200 cava lli, di stanza al Cairo, gi1.1nsero col la ferrovi·a a Suez, dove si lmb~rcarono per Suakin. Il generale Grenfel l, sirdar del l'esercito egiziano, assunse il 'comando del corpo dì spedizione formato come segue: · . ·. 1a brigata: Lewa Kitchener pascià, 90, ,10° e ·12° battagliontJ sudanese; d1 quattro compagnie i due primi e due l'ultimo; '· .2"' Brigata: Le,:a _Holled·Sm ith pascià ,3° e 4° battaglioµe egiziano ed ,1,1° sudane5e tut.t1 d, ~uattro compagnie; . !'rwppe -mont1ite, tenente colonnel lo Barrow, 1° squa drone del ~oo ~1ssari, uno squadrone di cavalleria egiziana ed una compagnia montata mgle.;e. . Trwppe divisionali: sei compagnie del battaglione King 's own Scot- · t1sb Borclerers (2), quattro del ba ttaglione Webh, una ba.t,eria egiziana a cavallo su,\. pezzi. La brigata nava le 1iel servizio del cannone da 6ft. libbre (16 centi111etri) e di 6 mitragliere (3). .
Questi forti, detti anc~ie Hi?ht ,vater e Lert water, sono ·situati a libeccio della P.1azza e Jlro teggono t pom ed I serbatoi, che forniscono gran parte dell'acqua alla c1tta _! servono per Fabbeverata_ degli armenti. Un alt6 parapetto in terra, che fa da d,oa nelle p1ogg1e torrenz,ah, umsce i due forti. I JJozzi ll'acqua buona si trovano esternamente al par;ipelto; quelli al d, qua contengono acqua ·salmastra. . (2) Conl_ln~rii_ Sc_ozzesi del _Re_. Si vuole che nelle lhle compagnie rimaste· al Cairo siano stati lasctall , soldatt J)m g10vani dai !8 ai 20 anni. (SJ Le._n_avi inglesi comandavano giornalmente e per turno 11.na squad ra di ,~arinai pel servmo del pezzo da t6 cm. sbarcato dallo Sta1·Ung e delle sei mitragliere r.be erano tramate da soldati egiziani. · ' · . (t :
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Distaccamenti del genio, di sanità e sussistenza. - A difesa di Suàki.u v'erano due con;1pagnie del 2° battaglione egiziano; la compagnia d'arti glieria da fortezza ('I); e 300 basci-buzuc, che forma'i'ano il corpo di polizia. · · La corvetta Racer con otto cannoni e la cannoniera Starling con tre pezzi completavano la difesa della piazza. Il t.rasporto egiziano Chibin venne ul·lestito come na,ve ospeda le. La forza totale delle truppe raduua te in Snakin raggiungeva i 5000 uomini, dei quali circa 1000 erano soldati inglesi. I'fvequenti movimenti delle bando mahdiste fra le trincee ed i campi di Handub e Tokar, impediv.1no agli Inglesi di apprezzare; anche approssimativamento, il numero dei nem ici c;ho attorniavauo' Suakin. T1:iltavia · è certo che dei 1:200 insorti che al la metà di novembre erano sotto il comando dello Sceicco Osman Niab cii fronte ai forti Sciata e Gameza (2), appena cinquecento si trovavano il 20 dicembre alla difesa delle tl.'incee. Nei pre~si di ·Hash.in , ,12 chi lometri a ponente di Suakin, trova vasì un'altra piccola banda sotto Derir Mussa nipote cli Osman Digoa . Quest'ultimo con circ.a 11000 Mahdisti se ne stava ad Handub, 2.0 chilometri a maestro della città, da dove non si è mni mosso, ed auzr si vuole· ehe disapprovasse l'o.ffeusiva di Osman Ni:ib. A. Tokar eranvi altri insorti e sembra li comanchsse,J' Emiro Hagi Ibùim ben Abdu1Ja. Disponevano i MahJist.i di un eccellente cava lleria che rese loro ottimi servizi nella difesa attiva delle trince-e. H numero dei cavalieri supàava il centinaio, erano ben montati ed armati cli lancia e corta spada ; si .dice che cavalcas,ero senza sella. nè briglia, aggrappandosi nelle caric;he alla criniera del cavallo. Le trincee, principiate il 17 settembre, c.;onsistevano esscnzialrnen.te in un lm1go para petto accerchiante· i foni egiziani di Sc;iata e Gameza, all a distanza di cii:ca 7 a 800 metri. Al centro .ed alla destra sorgevano due ridotti in terra sui quali si trovavano io barbetta due dei quattro obic~da montagna. che i Dervish avevano trascinato da Tù1ssala. Parecchie voi te i Mahdisti tentarono d'avvicinarsi maggiormente ai forti o di ' estendere la loro
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(O Uomini di fanteria sussidiavano la compagnia da fortezza nel servizio dei 33 cannoni, 8 mortai e :l'S mitragliere poste in biltteria sui forti esterni e suJJ:i cinta.· (2). Ad Abu Ghergia, richiamato ad Omdunnan dal Ma.h<li, successe O,sm:,n Niab nel comando delle sue bande intorno a Suakin. Un giornale egiziano lo dice sudanese di . origine e dotato di straordinaria energia e di grande influenza sulle sue genti, nelle (Juali introdusse una ferrea disciplina. Sembra, secondo quel periodico, che abbia militato nelle filo ottomane durante la guerra turc'o-russa, ove acqu istò quella esperienza che ha poi 'dimostrata nel eostrurre le trincee innanzi a Suakin.
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ESTERA
CRONAC,i
liuea di fronte , ma non vi rinscirono perchè .respinti dal fuoco delle artiglierie egiziane e da quello delle navi. Le operazioni degli anglo-egiziani cominciarono il 19 diéembre con una ricognizione di cavalleria e fanteri11 montata verso Handub. Queste truppe erano sostenute da un battaglione britannico. L'attacco delle t,rincee fu deciso pel 20. Nella sera precedente la cannoniera Starling e fa nave egiziana Nur el Bàhr si recarono a nord del1' isola della Quarantena per coprire col fuoco delle loro artiglierie la destra delle truppe attaccanti. All'alba il fuoco delle artiglierie dei forti, che avea continuato tutta la notte, raddoppiò d'intensità e le truppe si poi·ta· rono ad occnpare le posizioni loro indicate. Sulla destra del forte Sciata ·si dispose la bl'ig11ta dei battaglioni neri rinforznta daJl'.11 ° pure nero, e dal 4° battaglione egiziano come riserl'a. Essa era coperta verso Handùb dallo sqqadrone inglese e.d egiziano che aveano la fanteria montata in ri. serva. Dietro il terrapie·no, alto da 5 a 6 metri, che uni,ce i due forti, erano spiegate i11 linea pronte a fa r fuoco le sei compagnie dello Scottish Borderers con undici bocche da fuoco sulla loro destra. A sinistra dèl Gameza si trovavano in cannoniera il pezzo da 16 centimetri e le sei mitragliere serviti "dalJa brig:1ta navale. Succedevano quindi le quattro compagnie del Welsh col 3° battaglione egiziano in riserva. , Il quartier generale occupava 'il forte Gameza e le a1~bulanze erano nello Sciata. Il corpo attaccante ascendeva a circa 2.50 cavalieri, 3500 fanti e 2.7 bocche da fuoco (1). , Sul numero dei Dervish, che il 20 dicembre erano rimasti alla difésa delle trincee, variaJJO come ben si~omprendere le versioni; tuttàv'ia .s1 può dire con fondamento che essi non fossero in numero minore di 500 e che con queHi Ml'la ~ e gl i llltri a cavallo non superassero ·Ù migliaio (2). L'assalto, preceduto da vivo fuoco di fucileria cominciò alle 71 /2 I battaglioni neri che si trovavano ;ul fianco sinis(ro delle trincee-,• si p~ecipit~rono impetuosamente all'attacco di quelle e della ridotta centrale, e dopo act:anita resistenza se ne impadronirono, prend.endo altresì il cannone dei Mahdisti che colà·si trovava. La cavalleria araba proveniente da Hashin corse in sostegno della des'tra Mahdista che vedeva· pericolante, ma prima che vi giungesse venne caricata furiosamente da quella inglese
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rinforzata dalla egiziana, e dopo breve resistenza completamente distrutta. Di cento cavalieri arabi, 90 circa rimasero sul terreno (1). Frattanto i battaglioni neri nveano potuto im15ticlronirsi anche della ridotta cli destra ove si erano difesi valorosamente poch i Mahdisti . li combattimento durò mezz'ora soltanto, ma fu micidialissimo pei Mahdisti, dei quali più di 300 furo no uccisi nelle trincee e pochissimi poterono scampare a Tokar ed Haudub (2). Gl i anglo-egiziani ebbero 6 morti e circa 37 feriti. Durante il combattimento il generale GrenMl dal fo rte Gameza faceva regolare per mezzo di segnali il fuoco d'artiglieria dei 30 pezzi in posizione; dirigendone il tiro sopra determinati punti delle trincee nemiche. Nei giorni successivi furono fo tte parecchie ricognizioni verso Haghin ed Handub, senza però allontanarsi -molto dalla città. Il comandante la nave egizi11na Nur el Bahr in uoa esplornione lungo la costa nord, riferisce che trovandosi in faccia a Mersa Damat, vide riuniti nelle gole di Handub oltre 2000 uomini ed 81 bandiere. Respinti f Mahdisti dai dintorni della piazza, lo scopo immedi'ato della spedizione è r.-iggiunÌo; tutta vi~ l'opinione pubblica in Suakin ed al Cairo crede necessario, anche soltanto. per la sicurezza dellr ciuà, doversi proseguire nell'offensiva occupando H.andub e Tokar; operazioni queste che e per ragioni militayi, sopratutto logistiche, e per altre d'ordine politico il Governo inglese non ha creduto d'intraprendere. Per ciò e pel timore cli un'offensiva mahdista alla frontiera del · Nilo, furono fatte partire da Suakin alcune compagnie del-battaglione Scottish Borderers le quali giunsero al Cairo il 3·1 dicembre. SUDAN.
Continua l'incertezza circa gli avvenimenti del Sudan, nè è possibile desumerli dalle vaghe e contraddittorie U(ltizie recate a Uadi Alfa dn fuggiaschi e disertori provenienti dal mezzogiorno . C,osì parecchi di essi riferirono cbe i Dervish, comandati da Abu Anga, furono disfatti dagli .l\bissini nel Gallabat e che il Kalifa decise d' inviare colà l'emiro di Dongola · Waled el Neg~1m i, ciò cbe non avvenne sino ad ora (3). ·senonchè date (!) Nella carica gli Ussari ebbero tre sciabole spezzate contro lejlancie degli Arabi ed i soldati a cui appartenevano rimasero uccisi.
(2) All'ospedale di Suakin si trovano sed.ici Mahdisti feriti quasi tutti gravemente; fra essi vi è il n ipote di Osman Digna, Derir Mussa. I Mahdisti che presero parto al combattimento erano Hadencloa, Gialin e Daggara. (3) Rapporto del colonnello Wodehouse sulla sit11a1.ione della rroìitiera dal.28 ottobre al 4 novembre.
(i) I forti Gameza e Sciata eraoo armati di 4 pezzi Krupp da 9 centimetri.
(2) Osroan Niab, comandante i Dervish della trincea, era rimasto gravemente ferito al collo da scheggia di granata pochi giorni avanti.
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ESTERA ORONAUA
le attuali condizioni interne delf' Etiopia, non si comprende quale corpo abissino abbia potuto bat.tere i Dervish; salvo che si alluda al com battimento sostenuto contro essi da Ras Mikael nello scorso agosto. Si riferi sce pure che nel Darfur certo Saleh bey alla testa di parecchi uon1ini della tribù di Ziadié, accampa nei dintorni di Om Shauga (1 ) e che gfi abitanti di una parte del Darfnr rifiutarono nuovamente di rico· noscere l'nutorità del Kalifa. - Questi avrebbe incaricato Nur Anga di sottometterli. In ottobre il Kalifa riunì a consiglio in Omdurman i principali capi mahdisti , fra i quali Osman Digna da Suakin, A.bu Ghergia da KassaJ'a, Mohamed el Keir da Berber e "\Va led el Negumi da Dorigola. Non si conoscono le decisioni rrrese in quel consiglio, e gli emiri ritornarono ai prtmi di novembre alle loro residenze. · Verso la metà dello stesso mese venne riferito al comanda.nte di Uadi Alfa che i Ma hdisti aveano intenzione di attaccare la frontiera egiziana, e che Waled el Negumi era già partito da el Ordì (Dong(lla) per riunire la sua gente a quella dell'Emiro Abd el Hali m a Sarras e quindi .issaitare Uadi Alfa. · Contemporaneàmente M.oliamed el Keir doveva muoversi colle sue bande da Berber per riunirsi in Abu Hamed a quelle del l'Emiro Abdalla ·wad el Saad e quindi per la via dei pozzi di Murad y<! el Heirnar, 'attraversare il deserto di Nùbia ed occupare la gola Gebel S'ilsilé sul Nilo, 50 chilometri a· nord di Assuan. Alcune riéognizioni fa tte nel deserto di Nubia dal 9° ·bàttagliÒrie nero prima della sua partenza da Korosk.o per Suakin, e le informa~ioni rice. vute dal comandante la frontiera, valsero a dimostrare l'assenza di qualunque movimento mahdista da qnP-lle parti, ed infatti il mese di dicembre passò tranquillo alla frontiera del Nilo. Conquista: del Wadai. - Verso la metà dello scorso anno alcuD i tugginschi del SudaD riferirono che i Mahdisti, repressa la ribellione nel Kord.ofan e saccheggiato il Darfur, si avanzavano minacciosi verso il \Vadai e che aveano già intimato al sultano Sidi Jusuf di sottomeuersi alla fede mahdista. L'olio novembre un telegramma da Tripoli annunziava che l' Emiro Jnnus alla testa di 70,0:00 (?) Mahdisti avea tentato l'assalto della capi tale del Wadai (fo rse Abeshr), ma ne era stato respinto con gravi perdite .
(I) Om-Shanga, sit.uata sulla ,·ia che da el Fascer va ad e! Obeid, é citt-à ragguardevole· per commercio e punto di partenia delle carovane. La tribù araba dei Ziadié vive a nord ·di el Fascer, capitale del Darfur.
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Rin~ovato l'assa lto la città cadde in suo potere ed il .su ltano Iusuf fucostretto a rifugiarsi sul monte Gh iri ( 1). , Il massiccio di monte Ghiri trovasi ai confiD i occident.ili del Wadai . Ha tutto l'aspetto di una fortezza con fianchi diru pati ed a picco. Gli ac· cessi formati da strette gole, sono protetti esteriormente da pa ludi e folte foreste. Vivono in qnella regione alcune tribù ind ipendenti. Il Times commentando questa notizia dubita clre vi sia qualche relazione fra questa massa conquistaJrice di 70,000 uomini ed il Kalifa di Karturn : « Una sola cosa è certa • aggiunge il giornale • che presen· « temente un'orda più o meno compat-ta e ~isciplinata marcia verso po• nente attraver6ando uua delle più civilizzate e floride regioni dell'Africa • centrale, e, se essa si avanzera nelle sue conquiste, noi pre$tO udremo « il suo arrivo nel Sokoto e nei territori della Com paguitt reale del Niger. » Provincia equatorùile di Emin Pasc-ià . ...:_ L'.ul uma lenera dello Stanley è <lei '12 Luglio ~ 887. In essa scriveva che risaliva In v;dle dell' Arruviroi ed era diretto ver::;o il paese di i\iabode., il cui capo Sa oga aveva già ospitato atn ichevòl mente il Dottor Junker ... Emin Pascià io una lettera, scri tta da Uaddat il 2 novembre ·1887, avverte che lo Stan ley non era ancor giun to nella strn provincia. Il capitano Casati da Giuaia, residenza del Re di Unioru, ripete la stessa cosa nella sua lettera del 5 dicembre. Nel vi 0 c,uo 1888 si sparg~ la notizi,1del la com par::;a di \lll rascià bianco sulle s1;onde del Dhar el Gaza I. Si fa ~JlO partlcchie supposizion.i so~ra di esso. Alcuni rit.eugono che sia Errrin pascià intento ad a<;:;icurare 1 suoi possedimenti verso nord; altri lo Stauley, fuorviato nel Bha r el Gaza! dalle diffico ltà inco11trate nel paese dei i\'latangora Mino; si disse and1e ch'era il capitano Vau Gele io esplornione sull'Ubaugi Uelle ed in guerra coi Jacomis nlla foce del Mbomo. Era si alquanta calmata l' impressione prodotta da questa notiz_ia, allorchè una lettera di Osman Digua, diretta al generale Greufell e ncevuta il H dicembre scorso, annunciava che il governatore mabdista delJ' Eqm, tore avea fatti prigionieri il ,1O ottobre in Lado, Emin pascià ed un viaggiatore bianco, i quali erano stati iuviati al Ka lifa in Omdunnrm. Ad avvalorare questi fatti, O,man Digna aveva aggiunto alcune prove
(l) La nc.,tizia venne recata all'oasi di Giarabub da mercanti Senussi i quali commerciano di continuo col Wadai, il cui sultano e so ttomesso al. c~po della setta. L'emiro Junus é forse queltr> stesso che nel lugtio !887 all:i testa dt una grossa llanda mahdista cacciava gli Abis~ini dal Gallab:i.t. Le no tizie di quel tempo lo descrivevano uomo audace cri intelligente. H -
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VOI.. I.
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CRONACA
ESTERA
fra cn i copia di una létter., del Kedive llJ data 2 febbraio I 887 con.seinata al lo Staoley per Emiu pascià. Il iH dicembre un 1elegr,1mrna da Zanzibar nvvertiva che a Stnnley Fallsern stai(! ricevuta una lettera cli Stan!ey ciel -17 agosto ,J888. Questi che si trnvava a Boualya sull'U renia sc;riveva di aver lasciato alla fine di 111ag~io Emin pascià e Casati in buona sa lute e con molti viveri. La notizia venivu poi conformata chi un dispaccio da S. Thomè del governatore del Congo al Re del Belgio, ma vi era aggi unto che Ernin pascià si trov:wa insieme a Staoley. . Al tri particolari, da accettare con riser va , su Stanley ed Emiu pascià sono accennati in nn telegra mnrn da Zanzibar del i2 dicembre. Secondo il medesimo un megsaggero inviato due mesi or sono nel l'interno, incan· trò ,, Kirnann no.a carovana proven iente da UadeJai che pani cla ~lahagi (1) sul finire di aprile. I mercaoti,1ssicu rava110 clie il 2.0 genuaio ·l888 SwnJey si tro vava a Uadeloi presso Emin pascià. ed avea seco 350 uomini e grande quan tità di viveri. Quindici giorni dopo !'arrivo di Stanley, Emin pascià, ricevette dal Kalifa l'i ntimazione di sottometterE- alla sua autorità tuLta la rngione si no ai grandi JA,gbi. Nè il pascià nè Swnlcy ri· sposero a quest11 . intimazione. Verso la metà di aprile giunse 111 notizia che un grande co rpo mahdi:;ta si a vauza va verso Uadelai. AllonÌ Emin pascià ritirò i posti aviuwHi di LadoeD nflìle su Uadelai. Alla fine di aprile Stari ley che era impensierito pel non arrivo della sua retroguardia, insisteva perchè Eaiin pascià :ibbandonasse Uadelai.
luogo inviò le sue bande a saccheggi11re e devastare la provincia di Damot. ·A governa t.ore del Goggiam fu nominato Ras Mikael . Verso la metà di dicembre l'esercito di Menelik accampava nei Uollo Gnll11 ed il re trovava.si a Debra Berhan (35 cqilom&tri a maestro d'Ankober) da dove aveva invi:ita un:J scorta d'onore al Conte Antonelli, che il 27 dello stesso me,e era giunto a Lakoal,, nello Scioa . Le ultime notizie recano che l'Oku lè Ksai e l'Hamasen erano relati va. mente tranquilli e che taluni capi del Negus avevano defezionato. Barambaras Kafel continuava da Kereu a for ranie sul territorio abissino colla sua banda com posta di gente del paese dei Bogos e degli Habab. Nel luglio i DPrvish cli Kassala iniziarono una spedizione contro le tribù dei Beni Amer, Mensa e Bogos, che vivono a nord dell'Abissinia fra il Kor Barcae la costa del Mar Rosso. La spedizione che si :ivanzava in due colonne· l'una pel Kor B:irca, l'altra lungo la costa verso Taklai, finì con alcune razzie sul territorio di quelle tribù, i cui capi-si rivolsero nell'agosto successivo al Comando delle truppe italiane a Massaua per averne protezione. In settembre i Dervish assaltarono la tribù degli Ad Ekked, che fa parte di quella dei Beni Amer, ma furono respinti. Lo scontro avve:rne nella regione del Daka, alta valle del Barca. Gli assalitori. perdettero 250 uomini circa, fra i c11i va rii capi; degli Ad-Ekked '12.0 circa rimasero uccisi. L'otto novembre giunse a Massaua Moamed el Fi,l capo della tribù dei Beni Amer ed il 3 dicembre firmò l'atto di sottomissione all'Italia.
ABISSIN'A.
Il Negus che era rimasto a Debra 'l'abor nel Vogherà per fronteggiai:e i Dervisb, inviò le truppe di Ras Alula ad assa lire Tecla Aimaoot, rifugiatosi cou poca gi:1o te sulla forte montagna di Gebellà sulla destra dell'Abai, nel Goggiam. Si vuole che lo scontro sin avvenuto nel la prima me tà di ot~obre e clic gli Abissin i siiìno stati respinti con gravi perdite. Impressionato il Negus da lla ribellione di Tecl11 A.imaoot, dalla sconfitta di Gebellà e dalla defezione di parecchi ca pi, fece proferte d'amicizia a re l\1e,rnlik. In novembre re Giovanni trovavasi nell'Enassié a Gnlit (2) dal qual (Il Mahagi snlla sponda nor<l-ovest dell'Alberto Nyanza. (2) Gulit o Golit sul versante nord-est del massiccio Talba Waha fra il villaggio di Tief e l'antica d .ttil. di Keraoyo, abitata nel xv, secolo da Portoghesi.
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Cento racconti tl·i 1110,•ia pat,•i,a tul uso delle sc,eole e del po.11r>lo, del pn>f. RAFFAELE ALTAVILLA. -
Centesimi 40. - Stahi-lim,ento ,tipogramco deNa di1lla Giacorno Ainelli, Milaino , 1889. Ecco due buoni li bri, che raccomandiamo alle famiglie dei rni1itari, ·e seg11aLamente 11 primo, che con un sistema semplice e pratico porge ai 1 fanciulli le nozioni più necessarie sull'universo e i tre regni della n;itura; sui bisogni dell'uomo nel la società; -sul commercio, sull'industria, sulle arti e mestieri. La ,nt,,.,,,,./Jità 11e.H'i11t>1·,~ione. ~ •Di1soo'rsi dedicati alle
caserme ed alle scuole dal capi tano ENRICO Bozzi, applicato· di stato maggiore al comando del corpo. - Roma, tipografia Prasca alle Tenne dioclezian e. 1888. Il capitano Enrico Bozzi, applicato di -stato maggiore, ha pubblicato un volumetro, che egl i dice può servire di guida ali'uffrciale per l'istru- · zione morale che in questi tempi ha i.anta importanza per l'edu cazione del soldato e per la quale i comandlìnti di corpo assegnano sul l'9rario di reggimento qualche ora della settimana. È diviso in 21 discorsi, dei quali alcuni riguardano e riassumono gli avvenimenti politici e militari dal .t8 in poi, altri trattm10 la !missione dell'esercito, altri infine sono dedicati alle varie isiruzioni militari. Come appendice poi il càpitano (') La Rivis'ta illilitare farà cenno di tutte le nuove pubblicazioni concernenti la scienza e l'arte, con maggior estensione per l!Ucll e d'interesse milìlare, quando gli autori o gli editori ne manderanno una copia al!a Direzione.
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8ozzi ha fatt4il eseguire qualche, cei\no. sull'ordinamento mUitare yostro in confronto con quel-lo di altre, po.tenze. Questo \ihi:o, scritto veramen.te con cuore di patriota e di vecchio sol.,. .Iato, può tornar utile in parti1wlH modÒ ai coinaudanti d,i compagnia. peF l'istruzione domenicale, sta col leggei:e e. comentare un discorso ogoi volta, sia aMho per far lo leggere e ~pie~are dai graduati àlla. tmpp,i, tn foro presenza-. Il prezzo del volumebto n©in è che una lira e potrebbe sei:~ire come. premi.o, dato dal oapitano ai soldati più diligenti e più discir plinati. ~
ln11tr·u ctions intérieures des ,Teunes soltta(s tle l'a,•tille,•ie. - Paris et Limoges par Henri Charles-La-
vanzelle. -
Editeur mil itaire ·1889.
Questo manuale è destinato a riempire una lacuna da tempo sentita nell'arma d'arLiglieria dell'eserci,to ~rancese. Venne redatto sul model-to di tanti altri libri di simile genere scritti per, l'arma di fantel'ia. e ca'Va.1:levia. L'autore, in un volume, dì piccola mole, intercalatu da figure, raccolse quanto è ·necessario da sapersi da ogni soldato d'artiglieria; e o.rdiqp la materia in m·odo, che il ~uo lib(Qpuò essere un.a g,uida ai gn1duati d'ogni classe inoaricati dell'istruzione ai soldati. In esso sono succintameQte compresi tutti i regolamenti e teorie presentemente in vigore nell'arma d'.arti· glieria dell'esercito francese. Gli ufficiali e sottuf~ciali d.i qu~st'arma, che ebbero occa_sione di avere per le mani questo manuale, ne approvano la compilazione e lo dicono adatto allo scopo cui vet1,ne dedit:at0 . Etenaentos ,Je nnti•opogogì.a 1nilita1• ò 11ea de 1"1 educacio,a u en11e111111,~a en lt.it e•cu,el11s i,d,l!t .. t(11~e11,, obra ,1.et.iica,..,~ al p1•of:e11so,t•t1do { '<& •nstit1,11ci.ò n. LtJ.S. B ,e frq~,,.as eu ,,. e,ue;n,11:~~ 11dlita,• y en ••• · o.-gani~n.cio,a e11co.l.a r par D. Lu1s c~runLA Y PuIG capìtan profesor de la acaidemìa geneneral militar y profesor de enseiianza normai. Extracto de la Reoista Estadios Militares. - Im11>ren ta y libreria de
!le-
Pelàez, sucesor de Fan do. -
Toteedo, 4888..
L'autore divide in tre parti il suo opuscolo, (',he puossi considerare come programma del l'ordinamento delle scuole militari, e dell'insegnamento, che in esse dovrebbe essere impartito. Nella prima tratta della ne.
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E PERlODIC1
LIBRI
cessità di dare ai giovani aspiranti ad ufficiali educ:,ziooe ed istruzione in armon ia colla coltura generaìe della nazione. Nei giovani, esso dice, dovransi coltivare e sviluppare le fa_coltà fisiche , morali ed intellettuali . e ne traccia il procedimento, che si dovrebbe seguire. Nella seconda parte esso fa not·are la grande differenza tra educazione ed istruzione, I:>aià da lungo tempo confu~e insieme dai pedagoghi; e dimO'stra come l'educazìone debba precedere nel giovine all' istruzione, e come essa stessa sia un mezzo per poter meglio essere questa impartita. Propone nella terza par te i programmi delle scienze, c~e 'dovrebbero essere studiate; discute sui diversi sistem i d'insegnamento tra i quali esso preferisce quello dell'istruzione simu ltanea e progressiva delle materie, ed accenna le scienze che più speci,1 lmen te trovano la loro applicazione nell'arto mi litare. Termina il suo opuscolo con proposte di rÙ'orme nelle scuole milit,1ri del suo paese. Esc,eela prtìctiet• ,le lt• tHJtideu,aa genert.d ntilit,u·, c,unp~nie~ato de los A liJt6.res 'Wla1;0 ,le 1 SSS por D. CAsro BARBASÀN LAGUERE tLA, teniente da infanteria, ca-
ballero de la real y mil itar orden portuguesa de N. S. Jesucristo, de la del meri to mi lita r, ayudante profesor de la academia generai militar y director de la revista Estudios 11,filitares . - Toledo . - Imprenta y libreria de J. Pelàez sucesor de Fando 1888.
È un lavoro, che l'autore suole compilare ad intervalli d'ann i, quando l'accademia milit.are, nei mesi estivi, suole muoversi dal la sua residenz~ abitua le, e trasferirsi al campo per le istruzioni pratiche. Esso ci descrive il campo di los Alijares, dove s'era recllta l'accademia mi lirare nel maggio dello scorso airno, l'ordinamento in unità tattiche dato alla scuol11 in quest'_occ~sio_ne, e ci dà un resoconto di tutte le istruzioni. a cui presero parte gh alhev1 della scuo'la stessa, come marcie, manovre, servizio di sicnrezw in campagna, ricognizioni mi litari, esec.nzione pratica del tiro, levate topografiche, costruzioni di opere di fortificazioni ecc. T l ie B,danc,~
or 'WliHlt•ru
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·,,owe,• in EÙrope by
colone! MAURICE in one volume. chnitz 1888.
Leipzig. Bernhard Tau·
In questo libro si, esam i11a la potenui mi litare de' principali stati d'Europa, considerata nella posizione (geografica dei 'rispettivi paesi , nella forza dei loro eserciti, nell'armamento ed in rutti gl i elementi repu1ati
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come efficaci fattori di guena. L'autore non segne sempre nel suo libro il metodo·J.\arra ti vo, ma spesso prende una forma polem ica; poichè mirando a creare una corrente d'id ee nel mo pae~e fo vorevole alla necessità . che l'Inghilterra esca dal la sua attitudine passi v:i nella questioni poli ticomil itari rela tivamen te al c;on1.inente, ha dovuto tratto tratto combattere e confutare opinioni e giudizi da lui creduti enonei ed inspirati più a ragioni di p:,rti to politico che alJ'interes,;e del paese. Da l libro si desume come in Inghi lterra, ii~ cui la ragione poli tica spesso ha il sopravvento sui più vitali interessi, la questione politico-mili tare sia lasciata io arbitrio spe~so di persone incompetenti, altre volte sfo stata tra ttata come un sem pi ice- aITare. pecuniario, e non si,, in vece mai stata studiata e c;onsiderata dal punto di vista vero, di coordinare cioè le sue forze, in reh zione colle potenze continentali, io modo di a:;sicurare la sna difesa, i , 11oi possedimenti e garantire la sna influenza tra le altre nazioni Le vicende siesse, che il libro ha dovuto subire, prima che potes:;e vede1;e la luce è pro va evidente delle grandi diffi col tà che l'autore ha dovuto superare prim,, di poter giungere ad esporre le sue idP,e al pubblico inglese. Il colonello NTa urice ern già stat.o da molti anni invitato a scrivere un volnme sulla difesa naziqnale dell 'Ingh ilterra; al qnale in~ito egli, nfficiale di terra, uori aderì, opinando che la difesa dell '[nghi ltena dovesse e~sere fatta piutto~to sul mare, e che perciò un libro sulla sua difesa sa. rebbe stato meglio e con più competenz11 deuato da un ilomo di mare. Inoltre per poter Sl'rivere con uti lità :;ull'argorneoto, co nveniva cono~cere prima le forze militari degli altri st,Hi euroì)ei, e considerllre da · qunle potenza l'Inghi lterra potrebbe essere presubilmeote attaccata . Iofì ne a!tre considerazioo i tutte d'ordine politico, a ve vano perwaso l'autore non essere opportuna la pubblicazione del SLHl libro ; fi ocbè nel 4879, col gabinetto Beaconsneld e col ministro della guerra Smith, vennero di , nuovo in campo le insistènze di ordinare le forze mi litari inglesi . Cantore allora si diede per due anni consecntivi allo stud io degl i eserciti europei, facili tatog_li da l governo, poiohè il suo lavoro doveva es!>ere di grande interesse anche agl i ufficiali di stato maggiore. Vedeva poco dopo la luce un libro, che sollevò molto intere%e in Inghilterra, nel quale veniva radicalmente posta la questione: peroltè si rnanteneva nn esercito; se le forze inglesi fossero ca paci di .assicurare la missione, che sreua all'Inghil terra; quali erano I~ forse da chieder;;i al. paese, quali da mantenersi permanentemente. Una commissione nomi'nata par esami11are_ la questione mil it,1re errt venuta alle identiche couclu~ioni maoi festate nel 1ibro. In quel tempo lord Wolseley .era ritornato vittorioso da ll'irn presa contro l'Egitto, e quindi con grande credi to percbè i suoi consigl i rosserò
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senliti. Il ~fourice eb?e alloni nuovi incoraggiamenli, per<:,hè.dimostrasse e facesse ca pire al pubblico inglese la necessit.ii, che l'Ingh ilterra prendesse maggiore imere;;se militare uelle questiou i del continente, e si asso ciasse alla lega pacifica delle potenze continentali . Si decise egli allora a pubblicare il suo libro , e.cogli studi da esso fatti, a con fu tare ad nn tempo le idee e i giudizi co_ntrari alle sue proposte. L',1 utore propouesi di schi:va re qualsiasi altra controversia, che non abbia per iscopo di dare uoo stud.io coscienzioso sulla difesa dell'Inghilterra, considerata in relazione colla forze mi litari delle potenze d'Europa. L'a$tNisiooe dell'Inghilterra, di intervenire io talune occasioni nelle questioni europee nelle qual i pareva che essa non avesse alcun interesse non consegui da parte sua quell'effetto immediato, che avrebbe potuto raggiungere col suo intervento. Il nou essere interven uta nel 186,i in favoi·e della Daoimarca f11 cati'sa che s'inaugurasse il regno dell a fo rz~. L'inaugurazione di questo sistema, che si vuole attrib.uire al tr.1ttato di Berl ino dO"i'e si permise l'aooessione di Cipro all'Inghilterra, risale invece effettiva mente al ·186,\., r1uando l'Ingbi·lterra consigliò alla Danima rca di cedere alla violen1.a delle due potenze alleate. L'iut-erve1ito diretto in.vece dell'Inghi lttrra nel la guerra di Cri men ha prodotto il suo immèdi11 to . effetto. Le due opposte rp isure, adottate dalla diplomazia iuglese dimostrano dove e quando si debbano trovare le armi inglesi per potere consegui re uu imu1edi,11.o scopo d11 ll11 ~ua influenza . L'Iogbi lterra può acquistarsi sul coutinente posizione influentissima quando coll'aumento del suo naviglio, essa ,dorniui sui mari, di:;ponga di numerosa marina mercantile da trasporto pronta a sbarcare rorpi d'armata in quei punti dove possano essere impiega i.i . Le forze di . terra devono però essere ordinate in corpi d'a rmnta come è sul co.ntineute ; è nrces~ario che i purti e le stazioni per carbone siano perrnanentemerlte .pre~idiiiti ed armati , ed il naviglio sia se~1 pre pronto, perchè al primo scoppiare delle ostil ità, si possano senz·altro inifri.re i trasporti . L'lugh ilterra rinn ?!<:,iò di troppo al suo principio proclamato da l 11867, che le sne forze erano destioate non solo alla difesa dei possedimenti della corona , ma anche al mantenimento dell'equilibrio delle forze mi litari di Europa. · All'asserzione del signor Roward , il quale calcolava le forze inglesi a 2 ,2.50,000 uomini, do.manda l'autore semplicemen te quanto sauebbe il tern po necessa rio per poter roccogl iere solo la decima parte di q neste forze alla difesa rli -Londra . Così domand,1 pure al mo oppositure, che vanta trrnto le forze russe, se esso co nosce le difficoltà di traspor:to attraverso il territorio dell' im pero russo , se esso conosce la vera conctizioue delle ferrovie russe. Gli errori, e l'ingnoranza sulla vera condi zione militare del-
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l'fogh.ilterra è tale è tan ta negli stessi uomini di stato inglesi, che lo scri ttore non dubita di ~ostenere, che l'Inghi lterra è debole dove è creduta forte, e che invece è forte dove è creduta debole. La Russia e l'Inghilterra nvvicinano in Asia i loro confini, l'esclusione di una è necessaria per il progresso dell'altra, la lotta ritardata dalla fina politica della Russia, divide et impera, si renderà inevitabile. L'Inghilterra può premunirsi contro le invasioni della Hussia solo con un'avvicinamento alle potenzecoutinenta li europee. Esse ~olo sono nelle condizioni di fore una politica ciel do ut de.s. Due volte in poco più di un ventennio errò l'lnrrhilterra a non ioterven ire nelle cose del continente: nel '18M, "' contro la Danimarca, e nel 1877-78 nella guerra contro la nella guerra Tnrd1ia. La sua àzione sarebbe stata in quest°Liltimo caso facilitata dal poter trasportare e sbarcare le sue forze in quei punti, che premeva a lei non· fossero toccati; nel caso della guerra contro la Danimarc:i facilmente poleva far coadiuvare dalfo flotta l'azione delle truppe di terra. Bisogna rinunciare all'idea, che l'Inghilterra si debba difendere in <;asa _sna. Wellingtoo forse il più grand'uomo di guerra dell'Iaghilterra insisteva, che si dovessero allestire forze per poterle lanciare sulle altrui spiaggie, e si cercas_se di rendere sacro il suolo. del la patria. .· La fanteria russa·, scrive l'a ntore, è apprezzatissima senza club bio, l'indole del soldato è ottima, poi eh è ha il pregio di sacrificarsi senza punto dis<:,1ltere. Finchè la qualità delle armi permise la formazione di grandi masse, il valore del soldato russo fu impareggiabi le; colle nuove armi però le cose cambiarono d'aspetto, e nel ,1872-78 gli ufficiali provarono non poche difficoltà a tl'ascinarlo; il che fu causa della morte di molti fin questi. L'indole def contadino rus:;o non è punto <·ambiata ; quello della società russa non pure; la deficienza di intelligenti ufficia li ve11ne però grn.nd~mente sentita pel passato e molto più al giorno d'o~&i ee Sulla cavalleria. russa si disse, che · non era, più impiegabi!e, senzi, e,porla ad inevitabile di,truzioot.; e qnesto si disse, perchè i cc,sacchi erano stati armati di moschetto, e venivano impiegati come fan-· teria. Tale opinione non venne rii visa da nessuna persona competen te mi litare, nè ta mpoco dalle più competenti tra qneste d~l generale Molke e dall'arciduca Alberto. L'autore esamina quindi il bilancio della guerra, e dimostra, cbe l' Inghilterra spende meno di qualsiasi potenza miliwre, e che se il suo bilancio è troppo aggravato in proporzione dei servigi che l'esercito presta, questo è solo attribnibilea l modo con cu i il danaro è speso; non ricOUO$Ce nel Ministero della guerra un personale tecnico, capace di riordinare le forze militari del p:iese, no~ crede die l'Intelligence Departement che do-
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vrebbe avere le stesse attribuzion i del gran~e stato maggi ore tedesco studi seriamente le quistioni milit,1ri interessanti il paese. La .Francia ha speso in ~8 anni ben 135 mi lioni di sterline per le fortificaz ioni di frontiera, che vennero riunite e col legate tra loro strateg·icamente, e situate in modo da $ervir& ad una unica :1ziooe. Per avere un:idea delle fortezze elevate da qtiesw potenza, basti il clire, che il campo trincerato di Verdun ha un perimetro di 27 miglia e mezzo, e che si richiedono 25 mila uomini per guarnirlo; che il perimetro del campo trincerato d'Èpi nal è di 28 miglia, quello di Belfort di 30 ~iglia. La Germania migl iorò tutti i meizi di trasporto, uriì a guisa di rete tutte le ferrovie dei corpi d'armata tra loro, e le indirizzLl ai due punti centra li del]!;) sue forze Metz e Strasburgo; collegò Kehl a Strasbu rgo formando un campo trincerato da poter rico.verare ed appoggiare un esercito di 280 mila uomini. Essa ha inoltre sul Reno sedici ponti t!i ferrovia, qua ttro a chiatte, venti a barche; tutti que.,ti passaggi sono fortificati , e i ponti distruggibil i in bre,·e tempo. Luogo il Reno corre una ferrovia a doppio binario. Lo· fortezze de l resto banno un va lore relativo, e devono essere studiate sotto il pnntq di vista del servizio cbe esse pùswno sommini;tcare·. ad un esercito, che vi manovra attorno come ad un pern o. Dopo il 1870 vide la luce un opuscolo, che si disse dell'imperatore Napoleone, ed in esso era candidamente confessato che l'esercizio del le ferrovi e come fattore della rnobil itazione del!' esercito non erasi mi,i prima di quell'anno preso in seria considerazioue. Non si vuo l dedurre per qnesto, che il serr1zio ferrovia rio non sia stato studiato e non poco in Francia; è pero un fatto positivo, che nelle prove di mobilitazione fa ttesi di due corpi d'armata sotto il Ministero Boulanger, questi ebbe dire, che i movimenti di ferrov ia su vasta scala clell' e~ercito francese, del pari che nel ·1870, erano co,ufusi; (a$ chaotic as they had been prior to the war of 1870). · Sulla neutralitii del Belgio lo scrittore dice, che essa potrebbe essere violat.1 dal la Germania solo nel caso per guadagnare tempo per un attacco contro la Fnmcia, ovvero per evitare di urtare sul la linea delle fortezze tra Verdnn e Belfort. Questo progetto do vrebbe entrare nei calcoli di un piano prestabilito prima di iniziare le ostil ità, e solo nel caso che vi fosse adesione da p11rte .del Belgio stesso, o non fo:;so assicurnta la ueutrnti tà dalle pot_enze. Come :;tanno ora le cose, e cnme sono i provvedirnenti di difesa presi dal Belgio, non c'è da te.mere che la sua neutra li tà possa essere viola ta. Vi potranno essere in un:i guerra eventuali violaziqni di confine, come
De avvennero nel 1810, le quali però saranno accomodate dalJa diplomazia. Assicurata ad unque la neutra lità del Belgio, del Lussemburgo e della Svizzera, spet.terà alla diplomazia la circoscrizione di una guerra, e non mai questa s'imporrà alla diplomaz ia. Se si' dovesse fare ~10 paral lelo tra l'esercito tedesco e francese, si potrebbe.dire, che 18 3nni_no11 sono nn periodo troppo lnngo nella vit3 degli eserciti per poter dare un giud izio da quan to solamente si. vede. È il pe· riodo storico p.1ssato tra l'esercito di Napoleone I de l •1798 e l'esercito stesso di Waterloo; è lo stesso r1eriodo di· tempo pa:;sato tra l'esercito prussiano della« capitolazione di Olmiitz » e lo stesso esercito di Sadowa; sono dieci anni in più p.issati trn la mohilitazicrne dell'esercito prussi:,no del 1859, e lo stesso esercito schiacciante la confederazione germanica del 'nord. Se si deve giudicllf'e da sintomi fi siologici di questo ·ese; cito non c'è da dnhit:ire, che ogni miglio_rc1meoto sia stato fatto con intel li ..: genza e co11 proO!to . Non così puossi dire dell'esercito fraocèse in cui si verifica.no certi fenom eni, in riguardo alla di,sciplfoa dei suoi capi, che non garantiscono punto il suo progresso. Le dne fronti ere rnssa e tedesca sono studiate èon profonde conside rlìzioni geografiche, con· vQrisimili attacch i discussi e giudicati con fino criterio. È di parere l'autore che le front iere tedesche sono meglio agsi curate che quelle i·us~e. Le fortezze dei due con lì oi non sono molto di ffe. renti da Ile descrizioni fattene da due ufficia1i, uno tedesco l'altro austriaco, e che videro già la luce anni sono, · La parte più interressatlle di questo libro è quella che tratta dell'Alleanza an,golo-italo-turca. Malgrado non possa piacere di vedere l'av_vicinameuto del nostro paese alla Tnrchi:i, l'autore !lon si restringe a svilnppare il suo concetto nel cerchio delle tre potenze, ma si estende com · prendendov i le potenze con ti nentali. Reso omalgio a Gladstone, che fu il più ca ldo patrocinatore tra snoi patriotti dell'unità iudiana, l'llotore mostra l'utilità di un'~Jlennza dell'Inghilterra coll'ltalia.L'alleanzadell'In· ghilterra rende l'Ital ia potenza offen:;iva. Essa non è per ora , che nel la sola condizione di difend ersi. Sostiene la sua tesi colle pubbic.1Zioni fattesi in Italia in questo senso, e colle citazioni d'antorità competenti militari italiane- Un so lo tenta ti vo di sbarco di tru ripe francesi su di un punto della costa italiana, verrebbe a paraliz~are parte delle truppe ita liane, sottraendo un forte contingente alla difes3 delle Alpi. La posiziOllf\ dell'Inghi lterra, relativamente nfle potenzfl co11tinent11 li, variò rad icalmente dopo la creazione dell'unità italiana. L'Inghilterra àlleandosi coll'.Ita lia ed entrando perciò a far parte della lega pacifica del continflnte, verrl3bbe adacquistare la stessa influenza che le potenze contioent::ili, e l'Italia sarebbe libera di disporre di 300 mii.a uomini. Le due fl otte italiana ed. ingle
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tenza si presterà per noi; 6e non ci uniamo alle altre nazioni, e non prestiamo loro aiuto, nessuna ci aiuterà. La questioue aduoque è: o di assicurarci con moderali sacrificj gl i inestimabili benefici della pace, ovvero essere trascinati ad una guerra fata le la più costosa, la [Jiù disastrosa, di · quante abbia mai sostenuto l'Iughilterra .
riunite sarebbero padrone dei mari, terrebbero a dovere hl flotta francese, e renderebbero impossibile ogni tentativo di discesa RU terra italiana.L'Iogbilt.erra da sola, col naviglio di cui dispone non po,trà m,ai fare . quanto è necessario per la _difesa dell.i ·sna potenza. Un ordine dato, anche in principio delle ostilità per unire la floua inglese all'italiana, porrebbe tutte le forze italiane in grado di appoggiare gli eserciti tedesco ed au~triaco. Un altro ordine dato al naviglio inglese di unirsi aI tedesco nel Bai tico, per,meuerebbe ni gcner11 li tedeschi di modificare il loro piano contro la .E\u,ssia, ed assicurerebbe le comunicazioni di u.11 esercito tedesco imp.iegato nel!' invasione della Po lonia, poichè avrebbero separata la fl otta rima dalla forter.za di Mesnel, Konisberg11 e Danzic,1. Un'alleanza del la Turchia., dell'Inghilterra e d_ell'Italia assicurerebbe, alla pri ma i suoi possedimenti nell'Asia, garantirebbe alla seconda il do• minio nell'India, gi.icchè qualsiasi comuniè.izione di essa colla Russia , in c11~0 di g\1erra, potrebJ)e essere intercettata dal la Turchia, e facil iterebbe all'Italia, oltre i vant.i/rgi suaccennati de ll'alleanz11 inglese, di poter fare trionfare la sua tradizionale pol itica in Oriento, di emancipare gl i Stati Balcanici da q11alsiasi influenza di potenza straniera. · L'autore ritorna di nuovo sul la posizione dell'Italia, considerata in re.., laziooecoll'alltJ:inza germanica, e ricorda che rlel congresso di Vienna esiste · pure uu protocollo, in cui è detto che< toutes les fois q\le les pu issa~ces voisines de la Suisseseront en hosti lité ouverte on imminente » la Svizz.era ha la foco llil di occupare il Chiablese, Faucigny erl altri paesi del1' Alta Savoia affine di poter garantire la sua neutralità. Ora dopo l'annessione della Savoia al la Franci:i, que3to protocoll o. non venne mai abol ito, nè tam poco si discusse se dovevn essere considerato ancora in vigore o no, malgrarlo la posizione dell'Italia, per. riguardo alla sua sicurezza, S!asi grandemente cambiàta. L'al ta S:ivoia, che dovrebbe essere occup.it.i d.1 11 11 Svizzera in caso di guerrii t;a due o più delle grandi potenze, è una larga zona di terreno, rlove la Francia potrebbe riunire pa; recchi corpi d'esercito e tentare per la vall ata del Rodano di-ra"oiunoere la è:1:/" ]!> ' , strada del Sempione e discendere subi to nella µianura della Loml>ardia e del P iemonte. La questione della neutralità_di questa zona venne già parecchie volte esa1"Qi))ata e discussa da lla stampa tedesca, svizzera e nostrana, senza che siasi mai presa deci:;ioue alcuna dai governi interessati . L',it1tore termina il suo libro, volgendo quest'ammonizioue al suo paese: Ci. siamo ingegnati di dimostrnre qua l è la via più acconcia e più economica per poter superare i grandi pericoli, che ci attendono; non crediamo che la diplomazia possa riuscire ad ottenere di· più di quanto noi potremo conseguire; è certo che SI;) noi non ci aiutiamo da noi ste~si, nessuna po-
late 5 th fu siliers, professor of Lactics at Messers James al)d Lynch's Mi li lary eslablishnient, Lexham gardens . London; W. H. Allen and Co . •13 Waterloo piace, S. W. ,J889, 2 Vols. Demy 8° Price 10s, 6d. Questi due volumi, di cui uno di testo e l'altro di tavole topografiche, iòno .~tati compilati per sussidio ai giovani cand ida ti agl i esami di tattica, ma hanno U!'J va lore intrinseco mollo più, esteso di quello mod·estamente attribuitogli d;1 I suo autore, se si tien preseute che la m:,teria di cui trattano è in continuo progresso. È un libro che può essere letto con vantaggio anche dai giovani uffkiali che :irnano tener dietr6 ai passi in avanti che va giornalmente facendo l'argomento in esso trattato. L'insegnamento vi è esposto con grande chiarezza e semplicità di metodo, e si raccornapda specialmente per la cura con cui l'autore ha fotto tesoro dei più recenti incrementi dell'arte della guerra e dell'impiego delle varie armi, Singolarmente intC?ressanle fra gli al tri è un capit.olo contenente uno studio del luogotenente Eustace Balfour sul\' impiego della fanteria montata sui velociped\.
1'1.o,1e,·n t11cl'ics by caplain H. H.
G ALL,
RETTIFICAZIONE Nella dispensa <li dicembre di quesr~ Rivista, e nell'anicolo « Ca valleria in campagna ,, del maggiore Olinto Lugli, è occorso un equivoco. . Si è auribuita, al generale Th. Bonie la recente opera Cavaletie ~n campagne. - Etitdes d'aprés la carte pu bblicata dall'editore signor Berger~Levrault; mentre invece quell'opera assai pregevole, uscita anonima è dovut~ alla penna di uno de' più brill anti uflkiali della ca \"alieria francese, il capo squadroue Cberfils, professore di tattica di cavblleria al la Scuola Superiore di Guerra e aiutante di ca:mpo del generale marchese. de Gallifet. · L'equivoco è provenuto da ciò, che il generale Bonie ha contemporaneamente data in luce un'opera col medesi mo titolo Cavalerie- en campagne ma senza il secondo titolo Études d' aprés la carte. Uniciiique su,itm.
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RASSEGNA Di;!,LE RlVISTE
RASSEGNA DELLE RIVISTE
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1''uovt1 A ·n totogit1. -
1° gennaio 11889.
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Questioni di vitale importanza per l'esercito ha ventilato l'onorevole O'ener~le N._ Mars~ll i nel suo receo1issi mo scritto: Delle pene e dei pre~i nell esercito, ed rn modo da sollevare una discus:,ione non meno importante per la quale occorrerebbe un iutiero volume. Invitiamo a leggerlo nella NU-Ova Antologia; qui si accenna sommariamente ai concetti del\' ill ustre Autore, frammettendov i brevi osservazion i non meno sommarie. Ad uno sci'ittore di tallla fama, che ha coperto alti uffici nel Governo, conrnndo elevato nell'esercito, e un seggio fra i rappresenlànti dell a nazione, sltfebbe volgare servilismo l'encomio incondizionato ed è debito Ja schietta parola della critica spassionata, la quale terrà conto che trattandosi di osserva.zioni e ricordi, come dichiara l'Autore, non vi ha pretesa alcuoa che l'argomento sia svolto sotto i suoi mol1eplici aspetti. Se non .erriamo, la sostanza di questo lavoro è tutta nel provare, basandosi su l principio che l'ubbidienza dell'esercito si fonda su l timore e sull'amore, e riferendosi a ciò che llvv.iene nell' esercito nostro, quali s,eno i fattori della disciplina e dell'educazione mil itare; e si giunge alla co~clusione che questi fattor i sono le pene e i premi, giustamen te misur~t1 .dalla legge e dal regolamen to e dispensàti convenientemente dai superiori. Dunque timore ed amore, ma nella giusta misura: un serio timore per le _inesorabili pene al soldilto che manca ai propri doveri; un amore che si afferma in molte cure verso il soldato nP.lle varie vicende del suo · stato. Lasciamo gli esempi : a quel lo di Papirio Cursore che col suo naturale austero ottenne da' suoi soldati obbedienza, ma non la vittoria , si potrebbe opporre quello di Manlio Torquato, che invece vinse, ed era severissimo. SuH'argomento si potrebbe discorrere a luogo. Veniamo piuttosto all'oggi, che più c'interessa. < Il nosiro esercito» dice il Marselli , « è progredito molto nella via
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del razionale sistema ·di governo del soldato. • Ammettiamo il progresso, non la sua enti'tà; conveniamo eh~ nel nostro regolamento di disciplina, le norme e le idee dominanti s'inspirano ai giusti principi; ma pur · troppo, se la parte forma le di e~so è abbastanza osservata, nou così puossi dire del lo_spirito che lo informa, ed osiamo anzi affermare che non da tutti i superiori fu compreso, come se ne hanno prove prccis:imente .nel modo irrazionale, per non dir peggio, con cui da qua lche comandante s'infliggono le puni7,ioni. A questo qualcuno raccomandiamo lo scritto del Marselli, che per questo verso può infondere idee sane, giuste e molto chiare. Del' resto l'Autore medesimo non è pienamente soddisfatto, ed ammel.te che non abbiamo ancora raggiunto- l'assetto normale del nuovo sistema educativo del soldato, rispondente al uuovo ordinamento dell'esercito. « Com'è na turale in un periodo di traosazione, ooi uon di rado osci l• liamo fra il terrorismo del sistema assoluto e la debolezza del sistema « democrntico, e non possiamo dire rli aver consegu ito quell 'equilibrio « elle riposa sulla proporziooalità delle pene alle mancanze, dei premi « alle opere egregie, e sopratutto noo possiamo ancora ,riposare intera« meote in quel benessere della vita niilit,ire che deriva dalla pienezza « della reciproca fiducia e da ll e relazioni cord iali., Qui, a dimostrazione de lle nITermazioui, seguono i ricordi dell'Autore accoppint,i ad osselvaziooi, le quali principalmente fermano la nostra attenzione. Riassumiamo : Ecco i coscritti che ginngono da lla ca~a al reggimento; sono ricevuti ' con onori e con simpatia : co lonnello, uffkiali, music;i del reggimento sono alla staiione; si dà loro i benvenuti. Ma e poi?« Continuiamo a sollo« porre il coscritto a qnelle cure, che gli farebbero ritrovare nella caserma « una certa aria della propria famig lia e del pnese na tio? Non abbastanza, « quantunque avremo l'obbligo di fa rlo più che non si prntichi negli « e:,;erciti ordinati col sistema terri toriale. , Il nrn le è che anche quelle prime impressioni favorevo li 11Ha vita militare maw;ano spesso, per indilforenza di 'I ualche . comanda ni'e, e mancano sempre per lo stato delle cose, come qunndo i coscritti giungono direttamente ai distret.ti, i comandanti e gli ufficiali dei quali all'arrivo della nuova leva non hanno un minuto da perdere e sono tul.ti occupati in isva~iate biso~rne. Tal,volta la prima impre$sione della rècluta, sia nel viaggio ID tren i militnri, sia all'arrivo a destinazione ed alla caserma, &!tra non è che la confusione. Se poi certe cure non proseguono e non si danno le desiderate im pres-
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RASSEGNA 176 sion i nel la vita del soldato, ciò è in gran partè percl,1è impossiùile col nostro sistema e nelle nostre condizioni. Come mai si può far ritrovare una certa aria della propria famiglia e del proprio paese nelle caserme nostre . che sono l'antite~i di quanto anche il più miserabi le, nel senso mornle e anche materiale, ha in seno alla propria fom iglia? - Pareti uude, un asse per sopraporvi lo zaino, un letto, un tavolo nel mezzo e qualche p~~ca , . ecco tutto. Nulla che elevi il peusiero, nulla che parl i al cuore ed ali Hnaginazione; ma all'opposto una gretta sem?li?ità mancante di molto per poter approssimarsi al benessere della fa cruglia . Certo n.ella deficienza dell'ambiente, mol to possono fare le .cure e le aiuorev~li parole dei superiori; ma non bastano. coscritto di .De Amicis è nn bozzetto che nelle eccezion i può trovar il vero; non crediamo sia la realtà in genera le. Del re~to in questo ese~pio il_piaguuc~l~so coscritto maltrattato dal caporale trova la sua Provv1tlenza IU un ufficiale, che _era del suo paese natìo ed aveva ima casa vicina alla sua. Ah! se era un uffi_c1_1ile di altro paese, addio Provvidenza! Diciamo questo_no~ per fa.r dello ~p1r1tu'. ma per ven ire a ciò, che soltaoto il sistema territoriale pno dare 1 mezzi e quindi i risultati desiderati dall'Alltor~, da noi, d.a t1~tti. _ Ed anche l'Autore ricorre spesso al sistema temtona le. In d1fel!o del quale pare egli abbia fiducia nell'e!fetto_ deHe circo(ari, e ne .ricorda quella sugli abusi di autorità, inviata ai comandanti dt corpo d armata dal ministro generale Ricotti. Dio ci guardi da l gittare di~credito su qualsiasi atto dell'alta autor1ta militare, comprese le circolari di quel genere; ci si concederà però di ac~ cordare loro una fiducia molto relativa, perchè non vi ha circolare di sorta che basti a mutare un sistema o a sradicare abitudini inveterate. Tutto ciò che il Marselli dice a quel riguardo è bello, buono, e imche utile; per noi le forme amorevoli hanno certo un valore, ma accessario, di fronte ad una coudizionc principale, cbe l'nutore non dice, la quale consiste nel J'esercitare l'autorità con la più scrupolosa, imparzialità, dando, se occorre, nei debiti modi, torto al superiore se l'inferiore ha ragione. Questa massima non solo si pratica troppo di rado, ma anche da pa reccbi non è ammessa . Vorremo che il Mar$elli se ne facesse propugna. . tore, perchè degna della sml pen?a e della sua autorità . . Torniamo ai ricordi, dai qua li l'Autore dednce massime sacrosante come queste: alle ·1olte wna parola detta _a proposito può evitare un~ Jntni.zione, iin avvertimento può salvare un giovane; non poche volte sara accaduto nei •reggimenti di aver guastato un carattere con ~na p1,niz,ione ?recoce. "L'attitudioe di un nomo al comando del reggi mento non s1 scorge « soltanto dalla faco)t.à cli muovere i h11ttaglicni in ordine chiuso; ope~a-
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, zione meccan ica in cui un uomo comunissimo può riuscire a mera vi• glia; nè soltanto dalla capacità di amministrnre, poco richiesta da· un « sistema c!ie molto toglie alla libertà d'azione dei capi di corpo; ma quel« l'attitudine si riconosce sopratutto dal l'art~ di governare il reggimento, • cioè cli porgere un indirizzo razionale a tutte le istrnzioni, di dare un im« pulso elevato e vivificatore a tutta la parte disciplinare. Ora di questa "ultima il segreto sta nella giusta distribuzione delle pene e dei premi. , Lo specchio settimanale delle punizioni è per un intelligente coman• dante di brigata il miglior indicatore del modo con cui i colonnelli go« vernano i due reggimenti di essa . « Dirò schiettamt~nte che noo sempre si porta nella dispensa delle pene «tuttala ponderazione richiesta dalla gravità del la cosa. C:osì per la vita « affrettata dei quadri, sottoposti ad occupazioni molteplici e rapide, come « per una certa tendenza a ragl iar corto, clte è insita al carattere militare, • è un fotto che nell'accertamento delle mancanze e nell'a pplicazione • delle pene si procede non di rado con una disinvoltura perico!osa , d'assai •. , Ciò è giusto, vero . Osserviamo soltanto che sarebbe desiderabile che tutti i comandanti di brigata fermassero seriamente la loro attenzione sullo specchio settimanale delle punizioni, e potessero tutli con una bene intesa vigilanza e con la loro frequente presenza fra le truppe e segnatamente fra gli uf6ziali dare quell'impulso elevato e vivificatore a tutta la parie discip linare. Disgraziatamente le nostre guarnigioni (ed ecco un'a ltra conseguenza della mancanza del sistema territoriale) sono distribuite in modo che i reggimenti spesso non sono sottomano del rispettivo comandante di Jlrigata, e vi ha persino il caso che il comando di brigata risieda in luogo diverso di quello dei due reggimenti . ProsAguiamo : • ..... Un altro fattore s'insinua qua lche volta nell'animo del colonnel lo, • massime se da poco comanda il reggimento: la preoccupazione di par~r « debole ed incerto, lo fa esser terribile e tàgliente. Egli vuole a vere in • pugno il reggimento, e crede riuscirvi più prestJ col metodo spiccio cli « colpi secchi. Ora se la fermezza è l:i prima dote per governa re gli uo-« mini, la giustizia è il suo complemento indispensabile per non demo« ralizzarli. La debolezza di chi comanda genera il disprezzo in chi obbe« disce; ma la paura di passare per deboli è per sè stessa un chiaro indi« zio di debolezza, ed è pure una ri levante causa di atti ingiusti e rivol« tanti. · « ..... Come si scorge, questo delle punizioni è l'argomento più grave ~ per un colonnello che non sia un uomo leggero. i2 -
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Distratti dal moto romoroso della macchina reggimentale, non tutti « &i rendono conto del malessere che si sparge negli individui e nella • massa con un sistema arb)trario di punizioni, o troppo forti o troppo • miti . A questo mondo, ogni cùsa, eer produrre i suoi effet~i, dev'es« sere amministrata a proposito, e i reggiruenti sono perturbati e sfasciati, «-tanto dagli uomini deboli che non puniscono severamente le gravi man« canze, quanto dagli uomini prepotenti e capricciosi che puniscono for• tement.e o l'innocenza o le mancanze leggere. L'esperienza c'insegna • che in un reggimento in istato normale, le mancanze diminuiscono • quando arriva a signoreggiare un razionale ed equilibrato sistema di • pene e di premi ». L'Autore procede quindi a dimostrare come la pena non debba riuscire d_egradantè. Ramm~nta c~me ottima disposizione~ ed a ragione, l'abolizione della classe di pumzionc col decreto del 28 maggio ·1885; la qual classe non è esatto, con1'egli dice, che presso noi era rimasta lino al 1885. Prima del 4872 essa non esisteva; dunque unicuique siium. · · Il Marselli spinge giustamente i suoi desider'ì fino ad una completa separazione del loglio dal .grano, fino cioè all 'altra separazione, che discende da un diverso ordine d'idèe, di non ammettere punto nei reggi~eoti reclute con fedina sporca . Riguardo alle punizioni degli ufficiali espone egli osservazioni, ch e condividi amo: « noi simno troppo corrivi a dispensare gli arresti, per « m~ncanze che si potrebbero correggere con un sistema di gradua li am« mooizioni, e forse non siamo abbastanza risoluti a convocare i Consigli « di disciplina, per mancanze che rivelano un amor proprio insensibile•. L'amor proprio nell'ufficiale deve essere una molla sempre tesa per scattare; non bisogna quindi soffocarlo col rendere l'ufficiale insensibile alle punizioni, nè ferirlo mortalmente. « Si è pensato a bbastauza a rp1ella punizione che chiamasi rimprovero «solenne?» . Domanda il Marselli e quindi svolge l'argomento con· eloquenza veramente persuasiva. Si può domandare, se sia nell'interesse dell'esercito il conservare una punizione che consiste nell'infliggere un profondo sfregio morale a chi deve comandare, educare eservire di esempio. Ma conveniamo pienamente nel la conclusione dell'Autore: « Se è ùestic, nato a rimanere fra le punizioni degli urficiali, non possa occupare il « terzo gradino, ma debba essere collocato all'ultimo della scala ascen« dente. Dopo, o l'ufficiale si emenda o. sia eliminato. Se invece no più « maturo esame dell'argomento dovesse condurre alla conclusione che « val meglio abolire interamente una così fatta punizione, allora potrebbe « esser questo il caso di esaminare se non convenga estendere i Consiili «
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di disciplina, aggiungendo ai casi enumerati nel l'art. 6~ della legge sullo Stato degli ufficiali anche quello relativo alla dignità del grado, « per cui è prescritto il rimprovero solenne» . li Marselli nota che in Italia abbiamo una certa ripugnanza per simil i compartecipazioni di una classe sociale alla conservazione del proprio decoro, e guardiamo i Consigli di disciplina con diffidenz;i, per non dire con orrore. Ciò è vero; ma vi contribuisce, crediamo, in parte la procedura stabi.lita pei Consigli di disciplina , la quale è cosi categoricamente ristretta in una formula che non pone in grado il Consiglio di far piena luce sui fatti, e questo non solo a danno dell'imputato ma anche a danno dell'interesse disciplinare. Il Consiglio di disciplina iu sostanza è un gi'llrì; e come tale dovrebbe essere composto e procedere. La questione è gravissima; degna di un serio esame. L'Autore crede che la vita pratica dei nostri reggimenti va spontaneamente preparando nuove forme: « quando sorge e si dilata il dubbio sulla « condotta dignitosa di uu ufficiale, i suoi colleghi stessi iniziano alle « volte un'inchiesta preliminare, e, se occorre, promuovono una delibe« razione da' superiori ,i. • Rispettiamo la fede dell'autore; tuttavia , ripensaudo ai vecchi tempi, ci sembra che se oggi per ceni riguardi vi ha miglioramento nel senso dell'autore, per altri invece e:;i$te una maggiore tolleranza; ma non crediamo qui sia il caso di approfondire questo argomento. Le tradizionali quarantene sono scomparse; eppure erano benefiche, ed alimentavano fra gli ufliciali il sentirnent9 della dignità e del decoro. Passiamo oltre. cc Le osservazioni fatte sul rimprovero solenne - prosegue l'autore« si applicano in qualche modo alla faci lità di rimproverare ingiurio« samente l'ufficiale alla presenza dt> i subordinati, al cospetto delle truppe. « E se dico in qualche modo non è soltanto per la differenza di motivi, « spesso futili, che determinano quel la forma di rimprovero; ma anche « perchè il facile andare in escandescenze sciupa eziandio il pr('stigio del « superiore». . E qui, ricordate le brutalità di altri tempi, il .M:arselli scrive una pagtna veramente d'oro. La riportiamo in tutta la sua bellezza: « Per buona fortuna sono tramontati i tempi di tali forme dispotiche e e briache; ma nella evoluzione degli eserciti accade il medesimo che e nella trasformazione delle specie: anche in una specie nuova si ripro« <lucano, atrofizzate però, certe forme ereditate dalla specie antica. Negli « stessi eserciti odierni sopravvivono certe abitudini del passato, e non • mancano coloro i quali credono in buona fede che le qualità mi litari ~ di un ufficiale si distinguano dal suo piglio altero ed accigliato, dal la ,e ,e
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polmonare per inve,-tire col la voce, e dall'attitudine a strapnzare inferiori con parole offensive uhe nblJiano per ritornel lo gli arresti, « o mi11ac;ciaLi o reg11 lllti. Questo chiamano il rneLodo vero di far temer~ « i subordinati per poterli comandare cou sicurezza . I n quel la vece è il • mezzo più sicuro per disaffezionarl i da lla carriera mi lit11re, per df:mo« ralizzarli. Son ·pochi è vero; ma per poch i che $ieno son semp re· troppi, « e costituiscono una viven te viol11zione dello spirito e della lettera de l « nostro regolamento di diseipli pa. Ad es~i potrebbe dar!<i l'avvertimento « che il presente imperatore di Germania, nell'ordine di gabinetto c;he precede il nuovo Begola-mento d:i ese1·ciz'i per la fanteria tedesca, dà « a coloro che si attentassero di li mitare « la libl:lrtà che appositamente « vien lasciata nel pro.cedimento dell' istruzione e 'nel le sue applicazioni. " « Di una particella di cosiff,1ua libertà, che for ma l'uomo di guerra, « ,wrecnmo aocbe noi mestieri nell' ~mcnaestrament.o tattico, non tanto « nel regolamento, quanto uel la pratlca. Nell'ind irizzo che in p:ice si « porge all'educazione intellettuale, al si,tema di,;ciplinare ed ·,dl'adde« su',\mento tattico sta la principale causa dei buoni successi di un eser« cito iu c;ampagna. <( Le vere qua lità mi litari di ch i deve comandare uomini apparteuenti « ad un popolo civi l~ e Jiber1l consistono ne l sa pere ispirare ri spetto per « la propria esperienza, nel p1 oprio sapere, nel proprio carn1.tere; nel " l'e:;sere alfobi le nei modi, ma fermo nella sostanza; nell'n rte di correg· « gere seL;za um iliare, rimprovera re e puuire il so !d,1t.o senza offeuderlo « nella sua digu ità di uomo. Certamente non merita di cnma ndare chi « non sa essere, all'oc.;asiooe, terribi le ed iuesorabile, chi non sa-sotto« porre i senti menti del In paternità a Il~ ragione del l'i nteresse pubblico; « ma di qnal timore si parla? Spiegh iamoci bene. L'infèriore dev'essere « certo che il suo so periore ha la forza di correggerlo con rigore quando « erra per svogli ~tezza, ha l'nb it11di11e rli punire ·sev,·rameute le gravi « ma ncanze a di essere inesorab ile quando trattasi della diguità e dell'o· « nore. Ecco il vero e razionale timore che il superiore deve ispirare al« l'inferiore. All'infuori di ciò, ffuesto deve nudri r fi ducia di trovare in « quello Ll ll padre aff'lttUO$O nelle sue scingure, un giudice tol lerante nelle • sue lievi manra nze, un maesLt'ù pazittntfl e ca lmo ne'suc,i errori involon« tari. Si sparge il malessere in un corpo di ufficiali, 4uando, anche i « buoni, sono costretl.i " temere, iu ispecie al la presenza delle truppe, di « poter ricevere ri n1proveri gratuiti, arresti arbitrari , e quei rabbuffi che « offendono l' uomo e possono spingere il miliLure ad atti insubordinati . • Noi dobbiamo invece mirare a spargere la reciproca fiducia fra coloro « che un gioruo dovranno esporre iusieme la vita contro i nem ici della
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• patria; noi dobbia mo considera re come ottimo quel reggimen to in cui « l'arrivo del superiore alla presenza della truppa è sa lutato con un sene timen to di simpatia e di devozione, non già maledetto con un tremito « interiore! <• Dirò un.i vol ta per sempre che le regole di condotta indicate in questo e scritto, valgono, se son buone, in condizioni norma li. Il retto esercizio • del comando, più che una teoria , è un'arte, che richiede speciali doti • di natura. Le condizioni pecul iari dì un reggimento possono consi"liare . 1 e) • 11 co onnello o ad allentare le redini o a fa r uso di forme più rudi e di « cc;rrezion i più severe. Quello che è assoluto si è lo scopo: tenar sa lda « la Ji ~ciplina, perfezionare l' istruzione, accrescere la fiducia reciproca • fni superiori ed infer iori , conservare o ristabilire una normale circola« zione del sa ngue nelle vene del reggimento . » L'autore nota giustamente che, insieme colla riprodnzione di forme ereditarie ed antiquate, verificasi per gli esercitì un adattamento alle volte eccessivo all e condizioni tempor,1nee di un ambiente diverso dal proprio. « O io m'inganno - egli dice - o parrni che gli eserciti contemporanei « varlano facendo, nel loro sistema disciplina re, concessioni soverchie « alle opinion i dei tempi ; concessioni negative della loro essenza, e tali « da ingenerare nel loro organismo uno stato di contraddizione fra le « fu r,zioni di una società guerresca e quelle di una società industriale. » Contro questo giudizio forse, protesterebbero gli eserciti delle razze germanica e slava ; ma pur troppo la cosa è vera per gli eserciti della razza-latina ... Quando il _sentimentaysmo entra ~el tempio sacro de'lla giustizia, e talvolta vi trionfo; quando gl i abusi del parlamentarismo risultano evidenti in ogni manife&tazione della vita nazionale; quando le idee umani tarie si valgono non solo delle vere conquiste del la scienza , ma anche del le ipotesi e le elevano a sistema; e l'ambiente sociale subisce quelle profondP. modificazioni che trasformano la vita intima della forniglia come quella della nazione; e l' idea dovere è spesso soffocata dall'idea interesse; o come potrebbe non risentirne gli ioflussi, segnatamente nei rispetti discipl inari, l'esercito che, sebbene parte eletta , non può a meno di ri flettere le virtù e i vizi della nazione da cui proviene? Il lVIarselli cita esempi, e li anal izza nelle loro cause e nelle loro conseguenze, dell'eccessiva concessione allo spirito ·dei tempi nel sistema delle punizioni dei militari: la non npplicazione del la pena di morte nei casi previ:;ti dal .codice penale mìlitare; la esagerata tendenza a puni re i militari che fanno uso delle armi per difesa personale; le punizioni che ai militari s'infliggono pei duelli . Da assenn:ite osservazioni su quegli argomenti l'autore è tratto ad al tri
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fatti e, nel suo studio, apre una parentesi per trattare degli omicid i e de, suicidi e per dimostrare quanta parte oe sia attribuibile alla vita militare per se stessa e quanta ad _altre cause facilmente rimovi bili. Uno de' mez~i più potenti per rimuovere que$te cause crede egli consi>ta: oel controbilanciare con maggior forza l'azione più viva delle cause predisponenti al suicidio, rendendo sempre più accetta la vita militare con un sistema disciplinare sempre più razionale, e facendo in guisa che il necessario stato di tensione non degen~ri in un arbitrario stato di violenza contro le pitì spontanee passioni umane. Certo, questi mezzi sarebbero potentissimi, ma non cosa tanLo facile e pratica col vigente sistema di reclutamento e di ordinamento. Un esercito a quadri misti noo sarà mai un organismo nel vero senso della parola; sarà sempre un consorzio artificiàle, ingegnoso pur quanto si vogl ia, buono nei singoli elementi, ma sempre artificiale riella sua essenza. Ora questo artificio porta seco uno stato di violenza e non è consono alla spontaneità delle passioni umane; soltanto in quell'esercitù che sia davverò un organismo si può giungere non solo a stabilire una disciplina razionale al più alto grado, ma anche a sfruttare la parte più viva e più noliile degli umani semimenti; e questo esercito non può esser d.Ho che dal sistema territoriale. Dalle pene ai premi i, che debbono poggiare su di un armonico sisterrw. « Nel nostro regolamento di disciplina, dice l'autore, alle punizioni si « sposano ricompense diretle appunto allo scopo di premiare chi si di« stingue e di stimolare gli altri. Se non che basta gi ttare gli occhi sul« l'indice alfabetico di esso per accorgersi che le punizioni occupano un « grande spazio, e le ricompense uno ristretLG d'assai ». E la cosa non potrebbe essere diversa, diciamo noi, per due potentissime r.igioni. .La prima è: che se si vuole raggiungere la massinrn possibile equità nel proporzionare le pene alle mancanze, ' Ja scala delle punizioni deve comprendere molti gradi, e non ne avrà mai abbastanza, da poter essere per· fettamente proporzionale alla molteplice diversità delle mancanze. La seconda ragione è: che le punizioni disciplinari hanno per la massima parte carattere temporaneo, mentre le maggiori ricompense (onorificenze, promozioni, pensioni) sono durature a vita. Ad esempio le punizioni disciplinari anche ripetute o gravi non tolgono, se la si ha, o altrimenti non impediscono di guadagnarsi la medaglia al valore con pensione annua . Il sottufficiale retrocesso può, in determinate condizioni, riguadagnare le promozioni; e così via dicendo. Ciò non toglie che non si debbano accogliere le proposle intese ad ac-
crescere opportunamente le ricompense, o nel numero o nel loro valore iot.rinseco. OndHaccogliamo le ·osservazion i del Marselli sull'encorn io e ~ sulle oooi-i6cenze; ed egli, a nostro avviso, ha ragione da vendere quando <iombatte il sistema oggi seguito nel distrib.uire le onorificenze, ma egli non dice tntto. Basterebbe ch'egli si fosse riferito ai rea li decreti costitutivi dell'ordine de' SS. Maurizio e Lazzaro e di quello della Corona d'I· talia per costatare come agli uf6ciali dell'esercito nè per grado, nè per misura, si conferiscano quelle onorificenze nei termini stabiliti dall'istituzione. A questo rigt1ardo però soggiungiamo qualche cosa del nostro , sperando che vi consenta anche il Marselli. Noi troviamo giusto che Je croci e le insegne di quegli ordini cavallereschi sieno in numero limitato, per non is(',emare il prestigio degli ordini stessi·; e troviamo del pari giusto che se ne distribuisca la maggior copia a quei eittadini più benemeriti che spontaneamente e gratuitamente rendono importanti servizi negli uffici pubblici od illustrano la patria con le opere del loro ingegno. Ma è pur giusto che i lunghi e onorati servizi militari, i quali più che .iltri importano la costante abnegazione<~ il logoramento dell'esistenza, abbiano ricompense equivalenti ed in misura equa. Per questo opiniamo che per i militari ronverrebbe un ordine caval leresco speciale, dovendosi tali onorificenze a meriti propri e affatto specia li del loro stato. Detto ciò alla sfuggita, aderiamo pure a quanto osse'rva il Marselli sulle pensioni, sulle promozioni e sulle destinazioni degli ufficia li. A quest'ultimo riguardo però facciam~ le nò~tre riserve sulla op portuuit.à di prodere fin d'ora con più larghezza nel dare ascolto alle domande individuali. C'è l'ambiente, in cui l'esercito vive, troppo viziato; ci sono le raccomandazioni, delle q·uali anche il M,irselli seriamente si preoccupa. Al le raccomandazioni si è riconosciuto necessario un argine: e questo si credette aver trovato nelle molte circolar-i, le quali appunto perchè molte hanno dato prova di essere un argine molto fragile. Siamo convinti che nell'Amministrazione della guerra le raccomandazioni hanno assai poca presa, certissimamente non quella che da taluno può credersi. Ma quel baco roditore esiste nel paese e fu eretto a sistema, crediamo per effetto anche in questo degli abusi del parlamentarismo. Ond,~ per que$tO rigua rdo e-per molteplici rapporti, e segnatamentH in quello della disciplina, il Marsell i potrebbe, se volesse, aggiungere un altro libro interessantissimo agli altri che resero illustre il suo nome, dal titolo: Gli abusi del parlamentarismo e l'esercito. L'autore i ofine dice: « Come conclusione di questo scritto sul più im portan te argomento re,. ,
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• lativo alla vita morale degli eserciti dirò che l'immane sforzo da noi « Italiani sostenuto per elevHe rapidamente la preparazione militare ad • un'a ltezza quasi proporzionale a quella raggiunta dai vecchi stati, ci ha , « naturalmente distratti dal concentrare sugli elementi interiori dell'eser• cjto tutta quella cur:i che si richiede per ottenere un armonico sviluppo • fra la quantità e la qua li tà . Ammirevol i e confortanti progressi abbiamo • fatto beoanche in quesu1 via; ma quell'armonia non è ancorn raggi unta. • Noi discorriamo molto di armi, fortificazioni, ferrovie, milioni di uomini « e di lire, relati va mente poco di educazione intellettuale e morale; e « quando di questi ultimi fattori ci occupiamo, non possiamo nascondere • una certa tendenza ad iclentiocare l'istruzione col lusso delle scuole e « dei programmi, ed a preferire nell'edncaziooe i metodi spicci del pu« nire alla cura pazierite del perl'ezionare. Anche le forze ideali acquistano • aduuque un carattere meccanico, e la soluzione del problema militare « finisce per concretarsi piuttosto sotto -la forma deì crescenti milioni. « Quale uomo di senno potrebbe negare. la aecessità del numero degli ar• mati e di tutti i mezzi materia li della guerra? Ma lo stesso nomo non • potrà disconoscere che haHi una cosa, la quale, senza costa.r denari, • vale pitì di ogni altra, anzi è la condizione per cui le altre valgono,..ed e è lo spirito dell'esercito. Il progresso nel perfezionamento delle forze • intellettua li e morali non è mai sovercbio, pel giorno della lotlil , e deve • diventare la principal cura dei governami nel momento in cui lo svi' luppo formale degli eserciti e la potenza contributiva delle nazioni « banno raggiunto un limite, che uon· potrebbési oltrepassare di molto « senza uo serio pericolo per la stessa forzn degli st;iti e degli eserciti . • L'aver visto non ha guarì un im peratore d' Allemagn,1, Federico III, • iniziare il suo regno con un manifesto in cui si dà pensiero special« mente della educazione nazionale, è un altro srgno caratteristico della « natura elevata ed ancora giovirne della razza german ica. Più che una « servile imitazione delle forme stranier~, auguriamo alla nostra Patria « una fede più vi va nel valore di quelle forze cbe regolano ed agit~no i 1 « mondo; perchè l'avvenire apparterrà a quelle nazioni ed a quegli eser' citi che, senza mancare del Dll!nero d'uomini utilmente adoperabile, « sapranno riporre la qualità di sopra alla quantità ». Ed anche questa è un'altra pagina d'oro, che merita di essere meditata non solo da chi tiene comando nell'esercito, ma pitì ancora da tutti i governanti, dai legislatori e dalla parteelettii della na.1ione che con la scienzii, con l'arte e con le lettere può concorrere potentemente a dare indirizzo virile alla educazione nnionale. , , Al termine della lettura di questo studio, soddisfatti di quell'ultima.
pagina così vera, cosi eloquente, e diremo anzi elevati nel la sfera altissima dell'argoment,0, il nost1!0 pensiero non può tuttavia sottrarsi alla realtà dell'oggi e sentiamo che in questo l11v<1ro del Marselli manca qualche cosa di essenziale. In tutto questo scritto, che fa consistern i principn li fauor i della disci• plina e dell'educazione mil itare nel modo giusto e razionale di dispensare pene e prem i, non abbiamo trovato unii sola parola che accenn i ad un fatture di primo ordine: l'esempio costante del superiore nel compiere wnscien:tiosamente il proprio dovere. Ma ciò avrehbe condotto l'autore, e condurrebbe noi, se volessimo tratt,1rne, io uu campo irto di spine.
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Jo·, n•n,:d tles seiences nlililt1'i ~·es . .. Dicembre 1888.
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Ha uno studio su l combattiment-0 della cavalleria contro la fanteria. Silfatto combattimento (dice l'anLore) ha sempre suscita to grande in teresse . In questi ultimi tempi, vari scriuori mi litari impression ati del perfr.zionamento delle armi dli fnoco non hanno esitato a proclamare la fanteri a inattaccabi le e sostenere che la cava lleria avea cambiato.missione. Le restava il servizio cli esplorazione e di sicurezza ma non d0· veva pretendere d'influire sull'esito della bauaglia. Questa tesi lrn sollevato calorose contraddizioni. Gli :-crittori eque:;tri haono ricorclato i brillanti e decisivi successi del la caval leria di Federico II e di NapoleC1ne I, ed tianno sostenuto che 'era sempre possibile rinnovarli. Qnanto c'è di vero nell'opinione degli uui e.degli altri? Se si gullfda al passato, si vedono dei successi e dei rovesci. Ricercando le cause degli uni e degli altri, si t1·ovllno non solo nella maggio,re o minore efficacia delle armi, ma pure in altre circostanze indiprnden ti da essa e che non tralliscieranno di ripetersi nelle guerre dell'avveoìre. Attaccare la fanteria inta tta e preparata a difesa era , per Ili cavallerill, un compito difficilissimo anche per il passiito. I migliori generali del primo impero :i ve vano per massim11 di non attarcRre fanter ii>. in queste condizioni. Il perfezionamento delle armi ha diminuito ancora le probabilità di ri1;scita per siffatto attacco, ma non ha reso impossibile la riuscita di un attacco in condizioni differeuti, le quali possono sempre veri ficarsi. Anche per il pllssato, ogni qualvolta la.cava lleria si è messa la fanterill sottfl i piedi fu sempre coll'aiuto di qualche circostanza di qualche fatto materiale o morale che ha impedito alla fanter ia cli porre in azione tutte le sue qual ità difensive. Senza ciò la cavalleria non sarebbe riuscita.
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Ora fu la pioggia e la neve nel viso ai tiratori; ora l'imprudenza delle disposizioni o gli accidenti del terreno che permisero aIla cavalleria di appressarsi inosservata e attaccare, quasi di so rpresa; ora il morale della fanteria scosso per insuccessi precedenti; ora il disordine nelle sue fi le· prodotto dal fuoco dell'artiglieri11 e via dicendo. È impossibile il ripetersi di queste circost:inze'? Gli squadroni oggidì non sono r,iù capaci di cogliere il momento opportuno? Il concorso dell'artiglieria colla cavalleria è più diffici le che una volta? Niente di tutto questo. Dunque non è neppure diventata impossibile I.i riuscita di nna carica. È soltanto diventata più diffici le e i momenti opportuni sono diventati più rari. Il perfezionamento 1lelle armi, qualunque sia e possa diventare, non renderà mai la fanteria inattaccabile, se non quando essa si trovi in condizioni materiali e morali che le permettano di fare il pieno uso di queste sue ar·mi. Il che non è sempre.
• Non si riuscì pienamente nello scopo; ma si ottenne l'assicurazione che le più grandi facilitazioni sar.ebbero accordate ai volontari di nazionalità non tedesca e che un ufficiale non conoscitore della lingua unghe· rese farebbe sempre parte di tutte le .-:ammissioni esam inatrici. Queste assicurazioni bastarono per ottenere il voto favorevole al progetto di legge c.he concerne il volontariato ».
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BevHe Htilitc,b·e de 1'etrange1•, -
S p ecttiteur ~»ilit1.,fre. -
Dicembre 11888.
Espone uno studio sul la riforma del volontariato di un anno in Austria. Ne stra lciamo il seguente brano, riguardante la questione delle lingq_e: Le spiegazioni domandate al ministro in parlamento nella di:;cnssione della riforma del volontariato, rifl ettono quasi esclusivamente la questione delle lingue. Tale questione è sern pre all'ordine del giorno nei pa rlarnenti di Vienna e di Budapest; essa apparisce ora sotto una forma, ora sotto l'altra, a proposito di progetti di legge ai qua li sembrerebbe cornpletatente estranea . In questa discussione fu sollevata a proposito degli esami degl i nffì ciali di riserva . « Il regolamento prescrive che i candidati dovranno ri spondere in tedesco al le domande loro dirette nell'esame verbale, ma aggiunge essere snffìciente che i candidati sappiano forsi intendere io detta li11gua. Coloro pei quali il tedesco non è la lingua rnateÌ'na, non sono obbl igati nè a parlarlo correntemente, uè a scriverl0 correttamente, possono anche dopo avere mostrato una sufficiente conoscenza di d«nta lingua , esprirnersi nella lingua loro propria, purcl1è vi sia almeno un ufficiale della commissione che la capisca. « Queste disposizioni non parvero abbastanza liberali ai depuui"ti di nazion:, lità non tedesca. Reclami, a questo riguardo, erano già stati fatti nel Reichstag dai deputati boemi; maggiori ne fecero gli ungheresi nel parlamento di Budapest, si attribuì a queste disposizioni il numero relativamente esiguo di uffi cia li di riserva ungheresi . In compenso delle maggiori esigen~e della nuova legge verso i volontari di un 11nno, si cercò di ottenere la parificazione delle due Jiu~rne tedesca e ungherese.
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Dicembre 1888 e Gennaio 188\:1.
Tratta sul bi lancio della Francia nel ,1889. Una questione degna di attenzione è l'im[:lortante economia realizzata sul servizio di vestiario e su quello di riscaldamento, io seguito all'adozione delle nuove disposizioni emanate a questo riguardo. Meravigliosi effetti del discentramento! La commissione del bilancio non si è limitata a constatata re l'economia di tre milioni fatta quest'anno sulle spese di vestiari~? essa ha manifestato la speranza di un econom ia anche più grande negli anni venturi. Il relntore ha creduto poter valutare a sei o sette milioni la cifra definitiva di quest'economia, prendendo per base i risultati ottenuti dai reggimenti della Iv e XVI circoscrizione di corpo d'armata. Questi reggimenti erano stati designati per sperimen tare il nuovo sistema, il quale perciò si trova in pratica, presso di essi, da più di due anni . Il relatore afferma <:he, iu questi reggimenti, il fondo destinato al servizio del vestiario è in aumento costl\nte e che ·la collezione nei magazzini è al completo. Ne conclude, con ragione, che il problema è risolto. Questo felice risultato era da prevedersi, almeno dal lato finanziario. Dal momento che i fondi destinati al capitolo vestiario erano stati sensibilmente ridotti, doveva risultarne necessariamente una rilevante economia. Restava a vedere se tutti i relativi bisogni sarebbero stati soddi sfatti e se il rnat.eriale di vest.iario ed equipaggiamento, tanto io servizio quan to nei magazzini, avrebbe potuto COJ?Servarsi al completo e in buono stato, sopratutto in vista di uu eventuale mobilitazione. Sembra che, anche sotto questo rapporto, l'esperienza sia completament.e riuscita . Tuttavia il ministro della guerra ha agito saggiamente opponendosi alla riduzione immediata di tre mi lioni su questo capitolo, rappresentan ti una mezza annua lità dell'economia sperata per l'avvenire. In un articolo intitolato La sostituzione, ha quanto segue: « È ntile occuparsi della proposta fatta _da un deputato per l'adozione di un nuo,10 sistema di esenzione dal servizio mil itare, in virtù. del quale sistema i semplici soldati, dopo qualche mese di servizio sotto le armi,
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RASSEGNA
potrebbero farsi rimpiazzare, per il tempo rimanente, da altri sold:iti che stessero per finire la ferma . ,, Questo bel ,s istema dovrebbe chiamarsi fa sostituzione; il merca to sarebbe fasciato libero fra i contraenti. · « La proposta fu, è vero ·respinta, ma facilmente sarà ripresentata; infatti è già la sesta o la settima vo lta che proposte di questo genere vengono poste innanzi, dopo che è questione rii modificare la legge di reclutamento del ~ 872. · . « Non si tratta, lo dicemmo :ubito, che del servizio militare in tempo d1 pace. Tutt, convengono che m tempo di guerra, ogni uomo valido deve correre alla difesa del paese. Tuttavia non si . tiene abbastnnza conto di unn circostanza: se la sost.ituzioue fosse ammessa, invece cli 11vere sotto le armi, io CllSO di mobilitazione, un d11to numero di soldati snf6eientemeu te istruiti , se ne avrebbe solo la metà; gli .altri sarehbero uom ini che avendo lagciato il servizio prima del tempo, dovrebbero sottomettersi ad un nuo,,o periodo d'istruzione prima di entrare in campagna; il che, colla brevità delle guerre attuali, significa che arriverebbero forse a guerra fin ita. · • .Abbiamo già i riservisti che si trovano in una situazione di qu~<;ta specie. Non nmmett.iamo volonrnriamente il nnmero dei soldati semi istru iti. Questo sistema avrebbe praticamente per effetto di esentare un gran ,numero di giovani d11I servizio di guerra. • E vero ehe i sostituenti dovrebbero prendersi l'rà i soldati anzian i i . qua li desiderano continuare il servizio; e questo è il lato seducente della proposti,.' Ma la cosa non è nuova; si tratta di un sistema esperimentato. La sostituzione come viene proposta sarebbe un ritorno all'antica esonera~ione amministmtiva, ·Colla sola differenza che i premi sarebbero pagati dngl'interessati, invece di esserlo da llo Stato. « Le discussioni sollevate in parlamento e nella stnmpa dall'enunci11ta proposta della sostitiizione fnrono le più b'izznrre. I partigiani del passato si fel icitarono che il governo, voglia o non voglia è obbligato a ri tornare al sistema dei 1'in_qaggiarnenti; vi è ritorn:,to pei sottufficiali e vi ritornerà pei soldati . « Per giustificare la sostituzione si magnificarono i van tnggi di avere nelle file non solo vecchi sottuffi.ciali, ma pure vecchi soldati, detti soldati tli_carrÙ!ra. Che ci sia un vantaggio, ne dubitinmo; che sia necessario, lo neghiamo recisamente. I nostri soldati al Tonchiuo non hanno che da due a quattro ann i di servizio, e non sono da meno deo-li antichi soldati d'Africa, di Crimea, del Messico. » · ' " L'autore term im1 ni llegraodo1-i che la Camera abbi11 respmto la sosti-
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tuzione, e facendo voti che la stessa proposta incontri 111 stessa sorte al Senato, se come è probabile, vi sarà ripresentat11, quando vi andrà io discussione il nuovo progetto di legge su l reclutamento. Lo stesso periodico, in un articolo sul Bilancio dell'anno 1888, contiene il seguente brano : " Molti dei oostri generali rl i divisione, quelIi più in evidenza, raggiunsero quest'anno l'inesorabile limite d'età. In ta le occasione, diversi tentativi vennero fatti se non per togliere il limite d'età, 11lmeoo per spingerlo più innanzi. Ma bencliè siasi fotto risalt.are il vantaggio che vi sarebbe nel mantenere alla testa delle no,;tre truppe, in caso di guerra, generali ricchi dell'esperienza acquistata m~ll'esercizio di alti comandi in tempo di pace, pure, questi tentativi non sono riusciti . « Noi non ce ne lameotinmo per più ·ragioni. In primo luogo, se l'e· sperienza ha il suo valvre, l'attività fisica e sovratutto quella intellettuale h·anoo pure il loro. Orn ci sembrn che pochi uomini conservino, al di là dei sessant11cinque anni, l'una e l'altra in grado tale do commidare realmente essi stessi le divisioni e i corpi d'armata in campagna. In secondo luogo, questi geoera li meritamente stimati, e che 11 noi pure rincresce di vedere ritornare lilla vit"<'l civile, non sono riel tutto perduti per l'esercito, nel caso ehe la pratica avesse bisogno dei loro servizi; es$endo certo elle, · in caso di n~obilitazione, il ministro della guerra li troverebbe sempre pronti a condurre,' magari stando iu vettura, le truppe contro il nemicll; perchè 'la loro devozione è all'altezza. di qu1ilsiasi sacrifitio. « Infine quest'interesse p:itriottico della difesa naziorrn le che si mette innanzi per eternizzare alcuni genera li alla testa delle divisioni e dei corpi d'armata, non consiglia forse di fornire nl maggior numero possisibile dr.i loro colleghi l'occ&sione d'iniziarsi , fino dal tempo di pnce, aIJe diffieo ltà del comando delle grandi unità? La ri,posta a questa domanda non ci sernbrn dubbia. « Pertan to, sotto l'apparenza di un interes,enazionale di primo ordinr., i tentativi di cui abbiamo parlato nascondevano un vero pericolo. Se fossero stnti coron11ti di successo, sarebbero riusci ti ad un risultato dia· metralrnente opposto a quello che si ço nfe5sava . • Del resto, oggidì, anche per gl i uUhiali di grado subalterno il limite d'età non ha più gli inconvenienti che presentava altra volta. I capitani che si ritirano a 53 anni, se hanno In fonuna di essere aocora vigorosi di corpo e di spirito, non sono perduti per l'esercito. La legge li conserva per altri cinque ,,nni nelb riserva , per i quadri del la quale souo un ele~ento prezioso ».
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RASSRGKA
BevilJta ,le Esp,naa. -
gl'r si metteva in marcia verso Tombu_ctu, ed a_rrivava fino~ Dienue~ ma caduto ammalato anch'esso, fu desunato a rimpiazzarlo I autore d1 questo articolo, tenente di vascello Caron col~'i'.1carico ~i raccogliere materiale di costruzione a Bammako, cos.trurre 1v1 un bastunento atto a portare una macchina a vapore ed esplorare il Niger fino a Torubuctu. » Ciò premesso l'autore narra minutamente come riuscì a_disimpegnare la sua missione, cioè come raccolse e trasportò il materia le, co me costrusse specialmente coll'o pera di lavoranti indige'.1 i, il b~slimento ?h_e chiamò 1lfage, come con questo e con la cannomera Niger _e~plor? 11 fiume di eoua l nome r, via dicendo. La conclusione è che ogg1d1 esiste a Bammak~ un piccolo cantiere dove per mezzo di operai indi~en ( diretti da europei si possono costrurre Jrnrche adatte per la nav 1gaz1one del Niger, e con esse non solo esplorare, ma dominare il fiume.
3(J dicembre 1888.
In no articolo intitolato: Il movimento intellettuale in [spa_qna si descrive il rapide, accrescersi di questo movimento e il moltiplicarsi di circoli e cli accademie in tutta la penisola iberica; nelle quali si discute di . giurisprudenza, di legislazione, di arti, di politica, di cose militnri, ecc., il che accenna ad un vero risveglio intellettuale della nazione, de l qua le non si tarderà a vedere le pratiche conseguenze. Mentre (dice il cita to periodico) sta term inando l'anno. pare che riprenda vigore il movimento intellettua le. Nel tempo in cu i la campagna s'avvolge nel mautello d'inverno e riposa, diveutano più vivaci ed alt.ivi i centri dove si elabora il progrdsso dell11 scienza, cTella letteratura e dell'arte. J critici mordaci, gli umoristi di ma lumore possono fulminare d'anatemi ed anche mettere in ricl ico lo questa associazione d'insegnamento, questi circoli dove tutti sono discepol i e maestri e queste accademie dove si tengono conferenze su tutto; possono chia marle don chisciottate del pensiero; ma i circoli e le accademie, le con ferenze si moltiplicano, l'attività intellettua le della nazione si risveglia . Revue ,n,u•iti,ne et colonitde.
Contiene un articolo inti tolato: La ma·rina al Niger. « Questo titolo (dice l'autore.) può sorprendere quando si pensa che iI Niger corre nel centro del continente africano, pure vi è oggidì una marina al Niger. « Fino dal ·1868 il signor Mage, allora tenente di vascello,scrivea: se la Francia vuole intervenire efficacem en te nella pol itica del Sudan centrale, non vi è che un mezzo; un mezzo serio. Questo mezzo consiste nel rimontare il Niger su bastimrnti, sia che si riesca a for loro superare la rapida di Bussa, sia che si riesca a imm'etterli nel Niger al dissopra di questo cattivo passo. La mia convinzione è che quest'u ltima opernione è possibile». « E che fosse possibile lo prova quanto segue. Nel 188,t, il signor Frager ufficiale di marina fu incaricato di trasportare una cannoniera smontata fino a Bammako per ivi essere immessa nel Niger. Questa cannoniera lunga 18 metri e larga 3 metri era stata costruita nelle officin e di Claperèrle, e si smon tav:1 io parti pesanti da 25 a 50 chilogrammi. Nel corso dell'operazione, cioè io dicembre ·I 88t\., M. Frage1· caduto ammalato fu co:,tretto di ri tornare in Franci,1. • Un anno dopo il tenente di vascello Davoust :mcceduto a M. Fra-
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DELLE RIVISTE
Bev1te de c1•vt•le,·ie. -
.·, ~
Dicembre ·1888 .
Ha un articolo sui ponti fatti d111la cavalleria . Ivi si legge: {( Finora l'artiglieria e il genio erano le sole armi, cui fosse affidata la missione di cost.rurre ponti in campagna. . « Ebbene i tedeschi hanno affidata questa missione anche ad una terza arma, alla cavalleria. Si è pen:,a to, non senza ragione, che, in certe circostanze soltanto la cavalleria poteva procurarsi il vantaggio di tempo necessario per costrurre un ponte, e che perciò i,mport.a va istruire una pa~te dei soldati di quest'arma a fare il servizio di pionie:i. . . . , • La .scuola di Saumur (io Francia) ha voluto provare at v1c1m rl oltre Reno che la cavalleria francese non aveva nulla da invidiare alla cavalleria ;edesca, ed ecco l'esperienza che fu tentata a questo proposito. « Un fiume, canalizzato, la Dùve, che ha ,17 metri di larghezza e 3 di profondità, fu passato da tutta la scuola e da' suoi carri sopra un _~on_te d! cavalletti irnprovvisat.o. Gli operai erauo stati quaranta sottufficiali de, corazzieri e dei dragoni, che non avevano avuto nessuna scuola preparatoria, e che, malgrado la loro intelligenza e buona volontà, non potev_ano valere gli zappatori di Gavalleria, i quali sono scelli fra giovani che prima di-venire sotto le armi esercitavano il mestiere di falegname, muratore e simili. {( L'ordine di fare questa esperienza venne dal generale Da~Joux, co~ mandante la scuola di cavalleria, II materiale fu raccolto nei dm torn1 della località scelta per la costruzione del ponte. Niente era stato preparato. Gli strumenti impiegati furono sol tanto la sega, l'ascia, il martello.
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DELLE ll.IVISTE
RASSEGNA
« La costrnzione del pon te richiese appena due ore, benchè non fosse
andata esente dalle perdite· di , tempo ine,,itabili in. una prima esperienza ». (Segue una minuta descrizione dei materiali del ponte e del processo di costruzione) . Bevue •nil,i ta·i ,·e Suisse. -
Dicembre
,J888.
Narra la marcia di un battaglione di carabinieri svizzeri attraverso le Alpi e vi premette i I seguente esMdio: . • Da quakhe tempo gl i esercizi di marcia hanno preso un gran sviluppo nell'esercito svizzero. Mo lti b~ttaglioni della prima divisione eseguirono, quest'anno. alla fine dei loro periodi d' istmzione, mnrcie lunghissime. Fra questi il ·1 ° battaglione canibinieri ha tenuto a provare , con una marcia di resisteuza in montagna, che esso potrebbe, all'occasione, servire come eccellente truppa alpina». (Segue l,1 descrizione della marcia).
·io prat.ica la teoria che insegnano. Ad essi si aggiungono antichi e nuovi nomi: Wechmar, Kiine, Meckel, Boguslawski, Sch lichting, ed altri; fra lutti poi primeggia l'imperatore Federic:o III al qua le, come è noto, si devono alcune modifìcazioui che sono la base del nuovo regolamento, Erra perta nto chi crede 1:he siffatto regolamento, compilato in così breve tempo, sia uscito dalla testa della commissione come Minerva dalla testa di Giove. La commissione ha indubitatamente il merito di una compilazione breve ed ac<.:urata, ma la materia era preparata da un lavoro di venticinque anni a mi concorsero i migliori generali e scrittori militari tedeschi. Cornuoque sia il nuovo regolamento con,,erverà alla fanteria tedesca il suo antico posto nell'istruzione tattica; questo regolamento di cui l'impei;-atore Federit:o ha getta to le basi fondamentali e che suo figlio ha introdotto nell'esercito, è tale sotto tutti i r,1pporti, che i tedeschi possono applicare ad esso l'untico motto: in hoc signo vinces. .. J,il01•b1.1,clie1• f'u,· qlie .Deu,t sclf.e Ar'l'1tee un,I 11In-
11•111e . Sb•effl,eu,•'s Oesterreicliische 1,1ili.tii1·isclf.e Zeitsclu•ift.
Contiene uno ~tud io su l nuovo regolamento d'esercizii della fanteria tedesca. Ne riassumiamo la conclusione: Il giud izio complessivo su que6to regolamento non può essere che fa. vorevole. I lamenti contro il vecchio regolamento non mancavano neppure in un esercito che, come il prussiano, tiene molto alle tr:idizioni; ed erano in parte lamenti ragione voli. Non parleremo dello zelo ed attività della commissione che ha procedn,to alla compilazione del nuovo re~ golarneoto. Lo zelo e l'attività furono ammirabili, ma è certo che una gran parte delle modificazioni portate da qnesto regolamento erano già consacrate dall'uso o presso ad esserlo, e non aspettavano se non la san· zione regolamentare. Tutta la letteratura mi li tare tedesca, dopo il 1870- 71, non fa che dibattere le questioni relative al modo d'istruire e condurre le truppe al combattimento. Anche l'Austria può presentare scrittori di primo ordine che hanno trattato diffusamente questa materia: Gallirw, Thyr, Waldstatlèn , Hotze, Reinliiuder, ecc. In Germania si presentouo anzitutto Verdy H Schedf, i quali non so lo come scrittori mi litari sono maestri di teoria, ma come condottieri di truppe hanno mostrato di saper tradurre
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Dicembre 11888.
Contengono uno studio sul nuovo progetto di regolamento per gli esercizi dell'artiglieria da campo prn ssiana. Q,uesto nuovo progetto fu pubblicato nel mese di giugno ultimo scorso, e distribuito ai corpi per: essere sperimentato, prima di addivenire all'adozioue definitiva. L'autore dello studio citato premeue che il rapido succedersi di nuovi regolamenti, quantunque contrasti collo spirito conservativo dei prussiani, è reso necessario dal progresso nelle arini e dalle conseguenti modificazioni nella tattica. Il nuovo regolamento per gli esercizi dell'artiglieria da campagna ne sostituisce uno che era in vigore da soli undici anni, ma questo periodo di tempo va le per mezzo secolo se sì. considerano i progressi fatti nel la costruzione dei proiettili. È cosa generalmente ammessa che, nelle guerre future, l'artiglieria avrà una parte importantissima e quasi decisiva; come è cosa nota a tutti che l'impiego dell'artiglieria in guerra dipende in gran parte da generali che, in tempo di pace, nou ebb~ro occasioue di fam igliariizarsi con quest'arma, e che solo l'hanno per poco comandata nelle manovre autunnali. li numero dei generali che presero parte <.:on taJ grado alla campagna <lei •1870-71 diminuisce ogni giorno. Vi è molta probabilità cbe la nrnggior parte dei comandan ti le divisioni di fanteria nell:i prossima l'>auerra sieno nuo vi all'impiego dell'artigl ieria iu campagnn, ed è d'altronde cosa certa che quest'impiego non dovrà farsi per l'avvenire iu modo identico
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RASSEGNA DELLE RIVISTE
a qu~ll~ del pa$sato; perciò lo _studio_del nuovo regolamento per l'artigberrn importa non solo agli ufficiali di quest'arma, ma agli ufficiali elevati in grado di tutte le armi. Ciò premesso, l'autore passa ad esaminare il nuovo regolamento sotto tre rapporti. In primo luogo (egli dice) ciò che si domanda dall'3rtiglieria è che essa colpisca. A quest'esigenza risponde tuttociò che il regolamento prescrive riguardo ·al servizio dei pezzi, l'osservàzione, la correzione del tiro e via dicendo. In secon~o luogo, l'artiglieria deve arrivare in tempo ed in forza; cioè deve essere di faci le manovra, tanto nel caso che si trovi riunita in grandi masse, quanto nel caso che sia frazionata in piccole. In terzo luogo l'artiglieria deve raggiungere le sue posizioni possibilmente al coperto, o in termini più generali deve saper profittare deo!i accidenti del térreuo. ,,, Il nuovo regolamento, secondo l'autore, segna un progresso rispetto al vecchio sotto tutti e tre questi rapporti, specialmente perchè ha !cercato di evitare tuttociò che, nei movimenti dell'artiglieria è artificiale e non necessario. • Lo studio di semplificare e lo sforzo di mettere sempre in prima linea ciò che, in guerra, ha un'importanza pratica, è l'impronta caratteristica del nuovo progetto di regolamento. »
'
DEMARCHI CARLO,
gerente.
RELAZIONE A S. E. IL ~ilNISTRO DELLA GUERRA SULLE
GRANDI MANOVRE IN ROMAGNA (2°
PERIODO)
Investito del\a direzione superiore delle grandi manovre in Romagna che l'E. V. mi volle affidare con dispaccio 31 scorso maggio, ho sino daf 19 giugno, in base all'e istruzioni ci i cotesto Ministuo e in dipendenza del t.ema comunicatomi, ordinato ai comandanti dei due partiti che per la sera del 28 agosLo, all'inizio cioè del 2° periodo, si trovassero, il I corpo d'armata di manovra a Cesena sulla destra del ~avio. con la cavalleria fra il. Ruhic1rne e il Rigossn, e il II a Rimini, ovest della città, C0n la cavalleria stilla linea Santa Giustina· Torre la Tomba. Il 4 luglio, unitamente al supposto generale ed ai temi parziali, inviavo ai predetti comandanti una traccia generale per lo svolgimento delle oper!Ìzioni , affìnchè potessero predisporsi le località di accampamento in guisa da apportare il minor possibile danno alla propri età e la minima spesa all'erario, e fossero inoltre assicurati il servizio di vettovagliamento e quello non facile nelle circostanze speciali del luogo, della provvista dell'acqua. Nota. - Per l'intelligenza della presente Relaiione, vedansi i fogli F. 9. e G. 9. del la carta all'i/75000 dell'Italia centrale. i3 -
ANNO )(XXIV, VOL. !.
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RELAZIONE A S, E. lL MINISTRO DEJ,LA GUERRA
Il 7 agosto indirizzavo loro tal une àrescrizioni d'ordine, limitate a far conoscere quanto avevo credulo di disporre per l'uni form ità d'indirizzo nelle operazioni. li 26 a sera giungevo a Rimini ed il 28 assumevo la direzione delle manovre. Nel trasmettere oggi all'E. V. i rapporti che i comandanti dei due corpi d'armata mi banno fatto pervenire, corredati delle loro osservazioni e proposte. mi pregio di accompagnarli colla succinta relazione ri chiesta dulia circolare ministeriale 30 giuguo, insieme ai documenti inoltratimi dal tenente generale primo giudice di campo e dal maggiore del genio direttore del servizio telegrafico. Ho altresi ravvisalo opportuno di a~giungere un particolareggiato prospetto analitico delle successive mosse nelle quattrò faz ioni, desunto dai rapporLi dei capi partito; il quale prospetto unitamente ai rapporti riassuntivi del primo gi udice di campo, ha coodotlo alla narrazione che segue.
SULLE GRANO! MANOVRE IN ROMAGNA
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DIREZIONE SUPERIORE DELLE GRANDI MANOVRE Direttore Superiore S . A . R. IL DUCA D'AOSTA Tenente generale Capo di stato maggiore -
colonnello
.DAL VEHME.
Giudici di campo
Tenente generale ....::_ MORRA DI LA VRIANO Mag. geo. DURANO DE LA PENNE. Colon. RASIN I DI l\lORTIGLIENGO. Id. M ALASPINA, Id. Cn1v&LLt -V1scoNTI.
Mag. geo.
r.oton. Id. Id.
GANDOLFI.
VASSALLI. G!BEZZI.
BARBIERI.
Truppe a disposizione della direzione superiore.
8° Reggini bersaglieri (Colon. VRRANI-MASIN), 3 bauaglioni 9° Id . id. (Colon.LAMBERTt-BoccoNr),3 id.
SULLE GRANDI M,\J\OV&E IN ROMAGNA
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RELAZIONE A S. E . IL MINISrRO DELLA GUERRA
Il. Corpo d 'armata di manovra (Partilo sud).
I. Corpo d 'armata di manovra (Partito nord).
Comandante- Teo. gcn. AVOGADI\O DI QlJAI\EGNA Capo di stalo maggiore - Colonnello BOGLIOLO.
Comandante - Tenente generale DRIQIJET. Capo di stato maggiore - Colonnello IluscnEnr. 13 Divisione di manovra.
Comandante - Tenente generale PONZIO -VAGLIA. Capo di stato maggiore - Tenente colonnello D ELLA Nocx. 33° Reggimento fanteria , 3 battag lioni Br,igata Livorno (Colon. PERETTI). (Mag. gen. BCGOTTI) 34° Reggimento fanteria, 3 id. (Co lon. SCAPucc1) . ( 63° Reggimen to fanteria, 3 id. Brigata Cagliari ) . {Colon. CmAPELLA) . {l\fag. gen. CAi\fPO) ( 64° Reggim ento fan teria, 3 id . . (Colon. ClESTELLINr) . 8° Artigli eria (Bri gata di batterie) 4 batterie 1° Genio (Compagnie zappatori) 1 compagnia
l
1
2 3 Divisione di manovra.
Comandante - Tenente general e POZZO LINT. Capo di stato maggiore - Tenente colonnello CREMA. 1° Reggimen Lo granatieri, 3 battaglioni Brigata Granatie,-i (Colon. RoTONoo) . (Colon. CARENZI) ~0 Reggimenl o grp.natieri , 3 id. . (Colon. Mo1rnw) . 93° Reggi mento fan 1eria, 3 id. B1'igata .Messina (Colon. DE VECCHI). (Mag. gen.i\11LANOVICH) ) 94° Reggimento fanteria, 3 id. (Colon. RIDI). 9° Artigli eria (Bri r ate di batteri e) 4. batterie 2° Genio (Compagnie zappatori) ~ compagnia 1
)
Truppe suppletive.
i10° Reggimento bersaglieri (Ten . colon . TARDITI), 3 battaglioni Reggimento Aosta (6°), 6 squadroni Brigata Ca,vaUeria · (Colon. PAUTASS1). (l\fag. gen. GOVONE) Reggim . Umberto l (23°) , 6 id. (Colon. ASI"iAR( 01 BEHNEZZO). 5° Artiglieria (Brigala di balleria) 4 batComandante terie , Colonnello DE RA DA 6° Arti gli~ria (Brigala di batteria) 4 bai.lene
l l
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3a Divisione di manovra.
r.omandanle - Tenenle generale GOi OOTTI. Capo òi sullo magg iore - Tenente colornello CANEVA. 9° Reggimento fanteria, 3 battaglioni Brigata Regina (Colon. ALBERTELLI) . 110° Rel,.(gi mento fante ria, 3 {Mag. gen. RAYNERI) id. (Colon . Gn11.LENZO:'ir) . 45° Reggim ento fanteria, 3 id. B1·igata Reggio (Colon . CunTESE). (l\Iag. gen. BE80ZZI) 46° Hcggimento fanleria , 3 id. (Colon . FIIANCESCHINJ) . 3° Artigliet·ia (Bl'igata di batteria) 4 batterie 3° Genio (Compagnie z·ippalori) 1 compagnia
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4a Divisione di manovra
Comandante - Tenente generale GUIDOROSS T. Capo di stato mag-g1ore - Maggiore L<'11 uG0Nr. Brigata. Pinerolo ) 113° Reggimento fanteria, 3 battaglioni {Mag. geo. (Colon . SA~GUINETTI) . 114° Rerraimento fanteria CEL1ESA 3 id. DI BONV ILLARET) (C~lon. FANTON•) . ' id. 79° Reggimento fan teria, 3 Brigata Roma (Colon. H.EGHIN!) . (Mag. gen. RAMO~DA) 80° Reggimento .fanteria, 3 id. (Colon. MAGGtA) . 4° Artiglieria (Brigata di batterie), 4- batterie. 3° Genio (Compag_nie zappatori) , ,t compagnia .
l
Truppe s uppletive.
4° Reggimento bersagli eri (Colon. BARATIEnr) , 3 baLLagli oni Reggimen to Foggia ('11°), 6 squadron i Brigata Cavalleria (Colon. UBERTI). id. (Mag. gen. MEDICI) ) R.eggimenLo Catania (22°), 6 (Teo. colon: Tosi). ' 2° ,\r"Liglieria (Brigata di batterie) 4 bat• Comandante teri e. 7° Artiglieria (Briga ta di batterie) 4 bat• Colonnello S1LvA:,,1 Lerie.
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RELAZIONE A S. E. IL MINISTRO DELLA GUERRA SULLE GR.rnDI )fANOVRE IN ROMAGNA
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Supposto generale.
Un'armata nord, proveniente da Bologna con obiettivo Fir enze, ha incominciqto a sboccare dall'Appennino toscano: la sua avanguardia occupa Pistoia. A. protezione delle proprie retrovie ha lasclato in Bologna un corpo d'armata. Un'armata sud, scendendo per r:al d'Arno, muove incont,'o alt' almata nord : la sua avanguardia ha qccupato Incisa. (Jn corpo d'armata sud si è formato in Ancona; esso ha per mandato di puntare su Imola e Bologna per minacciare le retrovie del nemico.
Temi speeiall.
Pel partito nord (i 0 corpo d'armata di manovra).
Il corpo d'armata lasciato in Bologna, venuto a cognizione che da Ancona avanza verso Imola un corpo nemico colla evidente intenzione di minacciare le retrovie dell' armata nord, gli muove incontr0-, e nella sera del 28 agosto giunge a Ce;;;ena. . Pel partito sud (2° corpo d'armata di manovra).
Il corpo d'armata, formato si in Ancona, mu·ove nella direzione di Imola-Bologna per attaccare il cor'ptJ d'armata nemico e minacciare le retrovie dell'armata avve/ saria. Alla sera del 28 agosto giunge a Rimini.
SOMMARIA NARRAZIONE DELLE OPERAZIONI DEU CORPI D'ARMATA DI MANOVRA
Ter1•eno delle manovre.
11 terreno sul quale si sono gvolte le manovre del 2° periodo, è quello compreso tra Forlimpopoli · e Rimini , a cavallo della via Emilia. Pianura unita a nord, è intersecala a sud da altùre che degradano con contrafforti normali alla grande arteria, lasciando spazì piani frapposti, di profondità variante fra due e cinque chilometri . La situazione strategica, supposta, delle armale avversarie, im, poneva ai due corpi d'armata di _manovra, posti fra FÒrlimpopoli e Rimini, di manovrare a cavallo della vif Emilia, cercando di tenersi saldi alle alture; il corpo di armata nord per non lasciar giungere alla linea Bologna-Pistoia il corpo d':1rmata sud; e questo, per ottenere tale risultato e per gravitazione verso la propria armata dell'Arno, non con tulle le forze sulle alture, ma tenendo quanto più poss1hile :l piano per conservare facilità di manovra . . Distanze principali: da Forlimpopoli a Rimini /4.3 chilometri, e, intermedie successivamente, 12 ::i· Cesena, H, a S_avignano, 5 e mezzo a S. Arcangelo, e 1,1 e mezzo a Rimini. La natura del terreno è marnosa e calcare nell'alto, argillosa nel basso, dove perciò esiste una fitta rete cli fossi per il ricetto delle acque piovane. Rarissime sorgenti; molti pozzi, provvisti di buona. acqua, ma aventi difficoltà a ·rifornirsene stante la poca permeabilità del terreno; i corsi d'acqua o asciutti o melmosi , s~lo i principali con filo d'acqua corrente. La coltivazione è a. campi e vigneti.a bassa ceppaia sulle alture, a campi e filari nel piano . Frequenti i casolari, sparsi ovunque . Numerosi i cors i d'acqua, di natura torrenzi ale, in direzione nor.-
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SULLE GRANDI MANOV&E lN ROMAGNA
RELAZIONE A S. E . IL MINlS'l'RO DELLA GUERRA
male alla via Emilia, scorrenti in ripidi burroni nell'alto, in letti profondamente incavati (6-8 metri) nel piano; magri d'acqua. Ravvicinati i contrafforti, paralleli, a nodi orografici ristretti, tondeggianti. elevantisi gradatamente verso il sud per raggiungere 100-200 metri a 5-6 chilometri dalla via Emilia, successivamente me!,"(lio accentuati da Rimini verso Forlimpopoli; più dominante di lUtti il nodo di Bertinoro (oltre 250 metri); sproni estremi accentuati a Capo Colle e Diegaro, a Cesena e Madonna del Monte, a Savignano, a S. Arcangelo. Rete di strade fiua e intricala nel pi,\no; strade larghe da 2 a 6 metri, ben mantenute, soltanto le minori senzà fondo; seguite ai lati da fossi di scolo, profondi fino a metri 1.50, con ponticelli di tratto in tratto per entrare nei campi; scarsi i passacroi· sui r.orsi d'acqua, ridotti a qualche ponte ·e a pochi guadi. Sulle alture minore abbondanza di strade, segnate in cresta a causa della natura del suo lo e dei corsi d'acqua. La via Emilia larga da 8 a 10 metri. In base a questi dati, le condizioni -tattiche del terreno, per ·azioni s1'olgentisi lungo la via Emilia, si possono così riassumere: a) Regolare ,impiego trovano le forti masse di cavalleria a nord della via Emilia, di fanteria lungo lastessp. via e per i centri stradali prossimi alla ferrovia; b) Si riscontrano solidi appoggi d'alasullealture, sia per l'occupazione di linee di difesa che per farne perni di linee di auaceo; ma 0 rafacilmente si può essere. tratli a risalire troppo verso i nodi oro m fici, cadendo in soverchie estensioni di fronti o in ordini troppo separati; e) Costituiscono conveniBnti ; 1rnmerose posizioni per l'artiglieria alcune linee di alture le quali, essendo fra loro parallele, normali alla via Emilin e distanti l'una dall'altra dai 2 ai 3 chilometri, pei:mettono sempre un razionale svolgimento tattico del fuoco', fatta pel'ò eccezione sulla sinistra del Savio e sulla sinistra dell'Uso dove la buona portata del tiro non è in giusto rapporto colla maggiore distanza interposta fra le colline. Si hanno tiri utìlissimi da altura ad altura, sia per 'il,buon dominio sul piano, sia perchè radenti i contropendii. Nel pjano si trovano posizioni d'artiglieria con discreto campo di vista; d ) La grande varietà del suolo (siepi, filari, fossi, argini, guadi,
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strette, ondulazioni, ripidi pendii , caseggiati), conduce àlla esecuzione dei più minuti particolari tattici e determina le più svariate forme tatticl)e; · . e) Si offrono numerose e successive linee di difesa con caratteri Lattici bene appariscenti: coslituite ,da linee d'alture a sud della via. Emilia e da corsi d'acqua a nord; linee tulle analoghe; onde grande regolarità nelle manovre svolgentisi attraverso ad esse. ..
Svolgimento delle operazioni.
1
l')l')
,
Il 28 agosto vengono assegruùi, oltre il loro organico: 1'8° reggimento bersaglieri al I corpo d'a,rmata, ed il 9° al II corpo. A.ccampamentl del ~8 agosto.
Il I corpo d'::irmata è accampato nei dintorni di Cesena e fi no al Rigossa. Il quartier generale a Ce.sena. La ,1a divisione a sud della . città 11ella valletta della Chiesuola; la f.>.a ad est,; l'artigli eria delle truppe suppl~tive a nord; la cavalleria e i bersaglieri sul Rigossa. Il n corpo è accampato fuori Rimini a cavallo della Marecchia. Il quartier m oenerale a Rimini. La 3a divisione a ovest della città, • coi bersaglieri e l'artiglieria delle truppe suppletive dietro; la 4a più a ponente sulla destra della Marecchia; un reggimento ca,•alleria sulla sinistra ed uno sulla. destra.
'l'eml · per Il ~9 agosto. Partito nord.
Al I éorpo rl'armata, g'iunlo il 28 a Cesena, i111,tporta acquista1·e spazio in avanti per lene·re iontano claUe 1·etroviè deUa propria artn ' ata ii co1·1Jo d' cvr"lnctta av.ver·sario'.
SULLE GRANDI MANOVRE IN ROMAGNA
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RELAZIONE A S.' E. IL MINISTRO DELLA GUERRA
Epperò marcia Ve'l'SO Rimini che sa essere già occ-u;pata dal ne-,11,ico, e si fa precedere da una r'icognizione di cavalleria (1). Prescrizioni. - L e truppe destinate in 1•icognizione, non potranno olt:repassarre il Rigossa prima delle erre 1 anti:,ner·idiane. Dopo la manovra le t1"U!p pe accamperanno sulla sinistri ·a clel Fi:umicino. P a rtito sud.
l l comandante il II corpo cl' annata, informato che il corpo d'armata avversario è gi·unto a Cesena, spinge a quella volta una ricognizione di cavalleria (l). Tiene fermo il resto delle trwppe, nell'intento cli r·istorarle dalle marce falle nei giorni precedenti. Prescrizioni. - Le truppe in r:icognizione non potranno oltrepassare il fiume Uso prima clelle 1 anl'imericliane. Alle 1 antimeridiane il CO'rpo d'amiata stabili?·à i prorri avamposti. Dopo la mano·m·a le truppe anàranno a riocm,1,pare gli accaMpar,nenl'i clel mcittino.
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destra (,J • divi$ione, ~enerale Ponz io-Vaglia, con uno squadrone d'Aosta) per la via Emili a, poi per le basse alture; quella del centro (generale Pozzolini) lungo la via Emilia, partendo dopo quella di destra; la colonna di sinistra (brigata Messin a con nna batteria da 9 e mezzo squadrone, generale )1ilanovich) a nord della ferrovia e per Gambeltoln e Gatteo . La colonna di desLl'a partirà alle 5 e mezza. La ricognizione oltrepasserà il Rigossa alle 7 antimeridiane. Il grosso carreggio seguirà la retroguardia delle truppe a un'ora di distanza'. Una compagnia e un piotone del genio rimarranno a Cesena per i lavori di difesa (1). Dopo la fazione le truppe prenderanno gli accampamenti sullasinisLra del Fiumicino . S econdo gli ordini del generale Govone.
Cinque pattuglie-ufficiali di scoperta all'innanzi , il grosso della ricognizione sulla via Emilia , con 5 squadroni e una balleria, a 2 chilometri di distama. P artito sud.
Disposizioni date dal capi , partHo per il 29 a,;osto.
Partito nord.
Il corpo d'armala muoverà verso Rimini, coperto da una ricogn izione di cavalleria (generale Govone) . Setlore della ri cognizion e, fra il m11rt:i e fino a 6-8 ch ilometri a sud della via Emilia . Truppe incarica te: la brigata di cavalleria (·IO squadroni), il 10° reggimento bersaglieri, due batterie da 7, una sezione di sa n ilà . Il corpo d'armala marcerà su tre colonne affiancate: quella di
La brigala di cavalleria (generale Medici) si spingerà in ricognizione dal fiume Uso verso Cesena. Il grosso del corpo d'armata rimarrà ai suoi campi, tenendosi coperto con avamposl i. Settore della ricognizione, dalla via Emi lia alla strada Rimini Cesenatico; pattuglie però dalla via Emilia ai nodi stradali sulle èolline. Colla brigata di cavalleria due batterie da 7 e il 1 O reggimenlo fanteria; questo per assicurarsi delle alture di S. Arcangelo. L'esplorazione oltre l'Uso si inizierà alle 7 antimeridiane. Alla stessa ora le divisioni stabiliranno gli avamposti, ciascuna di due
(i) Lavori che il coman(lante del corpo d'armata già aveva. fa.tlo cominciare nel giorno precedente $tille alture di Cesena ver$u il Savio, in vista di una eventuale difesa nel segnlto delJe operazioni.
O} Con racolta di aggiunger vi qualche riparto di fanteria e artiglieria.
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RELAZIONE
A s.
E. IL MINISTRO DELLA GUERRA
batLaglioni, lungo il f9sso Vis'erba e a sud sulla destra della Ma- · recchia: · . Dopo la faz ione le trup· 1t)~ rioccuperanno rrl1· ac campament1· del mattino. ?)
Secondo gli ordini del gene ral Medici.
Il. reggi.1~ento Catania avanzerà con tre squadroni esploranti tra la via Emilia e Cesenatico; il grosso per S. Vito e S. Mauro. Il reggimento Foggia lascerà mezzo squadrone a ,Savianano col ,10° f~nteria; manderà quattro grosse pattugl ie ai nodist~dal~ulle colhn~,. uno squadrone esplorante sulla via Em il ia sino al Savio: segu,ra col grosso la via Emilia . Linea di collerramentò il Fiumicino · da òllrepassarsi dalle pattuglie alle 8 ant.ime~idiane. Il ,1oo fanteri; colle àue batterie prenderà pos izione sulle alture di S. Arcangelo.
Svolgimento dcli.e operazioni nel ~9 a;;os-to,
Alle 8 antimeridiane: partito nord: la ricqg~izione tocca villa S. Giovanni; le colonne del corpo d'armala sono sul Rubicone· · . . p,Mtito sacl: le pattuglie esploranti olt/epassano il Fiumic(no· 11 10° fanteria è in posizione a S.,Arcangelo colle due ,batterie· /1 corpo d'armata ha stabilito gli avamposti. alla linea Fosso ViserbaMarecchia; _. salj~ord~: ve'.so le alture succedono avvisagl ie tra- le pattuglie di cavalleria; s1 r impegnato ~mche lo squadrone d'avanauardia della colonna Ponz.io -Va.~lia (partito nord); sulla via Emilia I~ squadrone_esplorante d1 FoggJa (parl1to sud) rafforzato da quello d'avanguardia del grosso , ha cacciato da Savignano uno squadrone nemico· a nor'd della via Emili_a il reggimento Catania (partilo sud) resping~ · alcune piccole paltnghe nemiche . . . Il generai Medici occupa col Teggimento Foggi:t Savignano, e vi 1
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' batterie da S. Arcangelo. Alle 8,30 gli è segnalata chiama le due una colonna nemica delle tre armi procedente sulla via Emilia. Alle 9 antimeridiane: partito sud: il generai Medici tiene Sayignano col reggimento Foggia e le due batterie; sulla destra, il comandante il reooimento ' ~~ Catania che già aveva passato il Fiumicino, avuto notizia di numerosa cavalleria nemica pre5SO Savignano, e non essendo minacciato sul fro nte, si dirige con tre squadroni verso ia via Emilia; partito nord: il grosso della ricognizione si dispone all'attacco di Savignano, sostenuto dal '10° bersaglieri e dalle due batterie; due squadroni di Aosta sono staccati verso nord cunlro gli squadroni nemici che muovono verso la via Emilia; le tre colon ne del corpo d'armata sono giunte all'altezza di Bulgheria. Allo sbocco occidentale di Savignano avvengono successive cariche di squadroni. Alle 9,ii,5 il generai Medici (partito sud) si ritrae sullr des'tra del Fiumicino; rimanda le due batterie a S. Arcangelo . Sostiene ancora delle cariche agli sbocchi dell'abitalo, contro le quali impiega anche cavalieri appiedati. Il tenente colonnello Tosi coi tre squadroni di c·atania (partito sud) caccia da Gatteo i due squadroni di Aosta; raggiunto da altri due squadroni del proprio reggimen to, li riallacca e costrettili aripiegare oltre il Rigossa, procede su Gnmbettola. Avuta precisa notizia della colonna nemica ferma sulla via Emilia, volge c0ll'i ntei·o reggimento.su S. Giovanni. Circa alle '10,30 anli!Ueridiane il gros:So della cavalleria del partito nord avanza alla carica lungo la via Emilia. La cavalleria del partito sud accenna a sgombrare Savignano; il ·reggimento Catania è sopra villa S. Gjovanni. · Alle 111 antimeridiane cessa la manovra. Al termine della fazione la direzione superiore ordina al partito sud che tutti i suoi riparti già in ricognizione si ritirino sull a destra · dell'Uso. Le truppe del ·u 0 cor.po d'armata riprendono i. primitivi accam-
pamenti.
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RELAZlONE
A
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S. E , iL MINIS+'RO DELLA GUERRA
olsposlzlonl date dal capl-- partlto per Il 30 agosto. A.ccampan1eotl del t!9 agosto.
Partito nord.
Il I corpo d'armata accampa ad ovest di Sav ignano. Il quartier generale a Savignano. La ,1a divisione a sud dell a via Emilia nella regione Gaggio; la .2• a nord; le truppe suppletive tra villa S. Giovanni, Gaueo e Gambettola. Il Il0 corpo mantiene gl i accampamenti del giorno precedente. 0
T e mi per Il 30 agosto.
P a rtito nord.
Il comandante il l 0 corpo d' ar,no;t,a di martW1Jr'a, avendo a;ppreso dalla ricognizione di ieri che l'avversario era sulla Marecchia, ed, avendo in;teresse di attaccario prima che possano giungergli rinf01·zi, muove contro di lui. Prescrizioni. - Nessun 1·iparto di truppa potrà olt1·epassare il Rio Salto prima delle ore 1 antimeridiane. Partito sud.
Preme al coniandante il n• corpo d' arrMta tenere indietro l'avversario che sa essere giunto a Sa-vignano, affinchè possa adem,pie-re al mandato di minacciare le retrovie del pa1·tito nord, che si è spinto in Toscana. Marcia quindi contro di lui. Prescrizioni. - Nessun 1·iparto di truppa potrà oltrepassare la linea S. Martino dei Molini- S. Martino in Riparotta prima delle 6 antimeridiane. Il 1° ed il Il ~orpo d'armata conservano rispettivamente assegnati 1'8° e il 9° reggimento bersaglieri. 0
Il corpo d'armata avanzerà verso il nemico che è ad ovest di Rimini: oc1;uperà le alture di S. Arcangelo per progredire oltre. Ala dimostrativa a sud: 4a divisione (Ponzio-Vaglia) con nn battaalione delt'8° bersaglieri, due squadroni di Aosta e sette batterie d:ile truppe suppletive; da regione Gaggio verso le alture di S Arcangelo. Tulla l'artiglieria agli ordini del colonnello De Rada. Ala risolutiva a nord: 2a divisione (Pozzolini) con uno squadrone di Umberto. Da Savignan0 contro la li,~ea S. Arcangelo-S. Vito; obiettivo s.a Giustina. Riserva centrale: 1'8° e il 110° reggiruento bersaglieri con una balleria da 7 e la sezione di sanità. La brigata di cavalleria (nove squadroni) a protezione dell'ala sinistra e minaccia alla ritir~ta nemica. Raaaiunle le aiture di S. Arcangelo, la •1" divisione le occuperà ..,.., e coronerà d'artiglier ia. Non riuscendo l'attacco, proteggeranno la ritirala la riserva centrale e truppe della •I• divisione dalle alture di Savignano. Le divisioni e la cavalleria passerann,, il Fiumicino alle 6 e mezza antimeridiane rimarrà ad ovest di Savignano. Il I>t!rosso carreaaio l'>O P a rtito sud .
Il corpo d'armata· muoverà ~d allaccare l' avversario che è giunto a Ravignano; primo obiettivo le al ture di S. Arcangelo; fronte S. Arcangelo-Cd Marcosanti. Quattro colonne affiancate, nel seLLore tra via Emilia e la. strada per Lazzaretto a Poggio Berni. A cominciare dalla via Emilia: la brigata Regina con due batterie e una compagnia genio; la brigata
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SULLE GRANDI MANOVRE IN ROlfAGNA
RELàZIONE A S. ,E:. IL MINISTRO DELLA GUERRA
Reggio; la·brigata. Roma; la brigata Pinerolo con quattro batterie e una compagnia genio. :Una quinta colonna in riser.va centrale, composl3: dei ' duè reggi men.ti bersaglieri e dell'artiglieria delle truppe suppletive. L'artiglieria verso la testa delle colonne. La..cavalleria terrà il contatto col nemico: con .essa due bauerie, che prenderanno posizione sulle alture di S. Arcangelo, scortate da cavall eria fino all'arrivo della fanteria. Ultimata l'esplorazi9ne, la cavalleria si raccoglierà all'ala destra per concorrere dal piano; un solo squadrone sulla sinistra. · Alle 6 antimeridiane le colonne pas'3eranno· la linea S. Martino in,Ripa:rotta-S. ~artino dei 'Molini, la C'avalleria innan~i. Giunte le colonne a S. Arcangelo e alle alture, si ammasseranno in attesa di ulteriori disposizioni.
Svol3lmento delle operazioni ne• 30 a~osto.
Alle 7, 1/S antimeridiane: . il partito nord è in marcia poco oltre il Rio Salto: la 1a divisione (Ponzio-Vaglia) su quattro colonne di reggimento col fronte di un chilometro e mezzo, limitata a destra dalle Fabrerie; la 2a (Pozzo lini ) su tre colonne, con uguale fronle, verso S. Jito; la riserva ·centrale sulla via Emilia; la brigata di cavalleria da S. Mauro all'Uso; l'artiglieria. De-Rada,in posizione· sullo sprone di villa di Ribano; il partito sud giunge còlle sue cinque colonne alle alture di S. Arcangelo: il fronte si estende,da S. Arcangelo Poggio Berni; la brigata di cavalleria è sulla sinistra dell'Uso; il grosso lo ha passato a S. Vito diretto a Torre; le sue due batterie sono in posfaione sopra S. Arcanf);elo, due squadroni a sud della via Emilia. Alla estrema destra· del partito nord è respinta una carica di cavalleria con fuoch i di fanteria. Sono segnalate rispettivamente dal partito avversario, truppe sulle altnre di S. Arcangelo, fanterie in marcia scese dalle alture di Savignano. Alle 8 antimeridiane:
a
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il partito sud è in posizione: la 3a divisione al gruppo di S. Arcangelo, la 4• sulle alture a sud fino a C.• Marcosanti; la riserva ammassata dietro il centro della linea; del partito nord: la ,1• divi; ione avanza schierandosi e facèndo fuochi a salve contro il gruppo di S. J\rcangelo; la 2• prosegue la marcia verso l'Uso; l'artiglieria De-Rada batte le alture di S. Arcangelo. . Il generale Guidotti, comandante la 3• divisione, non curante del fuoco dell'artiglieria nemica, in posizione a villa di Ribano, causa la distanza, batte colla propria le schiere nemiche che avanzano su S. Arcangelo. La 4• divisione dello stesso partito, non ha truppe innanzi a $è: la sua destra apre il fuoco a concorso della 3•. La cavalleria del partito sud ha riconosciuto che forti masse nemiche di fanteria avanzano a nord dell'Emilia verso l'Uso. Le due cavallerie si scontrano presso Torre: avvengono successive cariche: e, sopraggiunti tre squadroni del reggimento Umberto (partito nord), sono posti fuori .di combattimento dapprima sei squadroni, poi altri due del partito sud. Alle 8,20 antimeridiane: partito s.Jct; due battaglioni bersaglieri hanno occupato l'avvallamento fra le due divisioni; I.a 3• diviS'ione è quasi tutta in ,1• schiera: ha con sP in posizione quattro batterie delle'.atruppe suppletive; la 4• continua a non avere truppe contro il isuo fronte; la riserva si è spostata verso l'abitato. · . partito nord: la 1• divisione è obbligata a sostare presso l'Uso; .la 2· non incontra resistenza sul suo fron te: Al comandante di ciascun partito è ora noto lo schieramento dell'avversario . Il generale Driquet comandante del partito nord rin.calza !a 1• divisione colla riserva centrnle, e le ordina di proseguire il movimento innanzi; ordina al;comandanLe la 3• di pronnnziare il suo attacco attivamente sul fianco del nemico; li generale Avogadro, comandante del partilo sud, ordina al comandanLe la 3• divisione di provvedere alla.difesa del fianco destro a nord di ,S. 'Arcangelo colle truppe disponibili sue e della riserva (4 battaglioni della brigata Regina,,~ battaglioni bersaglieri, 4 batterie delle truppe suppletive); né assegnai! comando sul fronte al generale Besozzi; ordina al comandante la 4• divisione (Gnidorossi) di la!4 -
ANNO XXXIV, VOL, I.
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RELAZIONE A. S. E, IL MINISTRO DE.L LA GUERRA.
sciare la sola ala destra in posizione e appoggiare con tul.to il rimanente verso il paese; al generale Besozzi di operare un denso contrattacco . La 2• divisione (partito nord), ricacciata una massa di cavalleria nemic~, h~ pa~sato_ l'Uso a S. Vito. Respinge innanzi a sé i primi battagl,orn sch1erat1dal partito sud a nord di S. Arcangelo; comincia il cambiamento di fronte a destra, perno a S. Arcangelo . 8n l fronte ad ovest di S. Arcàngelo continua . vivo ·il fuoco . . .Al le 9,30 antimeridiane il generale Besozzi (partito sud) contrattacca dalle alture: respinge alquanto il nemico dall'Uso, staccandolo sensi bi (mente dalle altre truppe più a nord'. · La 2• divisione (partito nol'd), compiuto il cambiamento di fronte, sta serrando a destra; alla soa ala esterna è la brigata di cavalleria. Di fronte sta schierandosi l'ala costituitavi dal partito sud. , _La qua'.·ta ~i visione, eccettuata la suç1 destra 1·1masta in positione, e m marcia dietro le alture verso il paese. Alle 'IO antimeridiane ha fine la manovra. Per de~erminare la ritirata del I corpo d'armata . e per lasciare avanzare il II, la direzione superiore fa le seguenti notificazioni: Al partito nord.
'Truppe del par tito sud, passate da Val d'A,·no neU' Alto Sa:vio, giungono a Bagno cli Romagna. Sono uno o di~e b~tttaglioiii, ma si ritiene che altri ne sopraggiiinge,·anno. _In conseguenza di ciò il comandante clel I corpo d'a1·rnata stima 1~eces~ario ritira1·si verso Cesena (tm 1:l Rigossa e il Pisatello) e distacca un reggùnento JJer Sogliano verso l'r'fo•cato Sa,·aceno (1). •
SULLE GRANDI liANOVRE IN ROMAGNA
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bersaglieri (1), e che altre tru,ppe, .u na brigata circa, per- Val d'Arno, scencleranno nell'alta valle clel Savio, e l:avanguardia de,ve esser giu.;ita a Bagno di Romagna il mattino dello stesso giorno 30 . In segu-ito a ciò, e· vedendo che il I coi·po d' arrmata si dtrae ve,·so Cesena, il II corpo d' a1·mata procede su Savign(J;n,o e si accampa sulla destra del Fiumicino. Al I corpo non è più assegnata truppa oltre il suo organico. A! II sono assegnati i reggimenti bersaglieri 8° e go.
..teeampamentl del 30 agolito.
Il I corpo d'armata è accampato fra Rubicone (Pisatello) e Rigossa a cavallo della via Emilia. La 1• divisione attorno a Calisese; la2" sotto Bulgheria; cavalleria e bersaglieri sul Rigossa; l'artiglieria delle truppe supplettive dietro il Pisatello; il quartier aenerale a O v,'Ila Romagnoli, I , ·' li II corpo è accampato fra Sa,:ignano e S. Arcangelo a cavallo della via Emilia. Dietro il Rio Salto, a nord della via Emilia la 3• divisione, a sud la 4°; la cavalleria a nord di Savignano; le truppe suppletive ad ovest di S. Arcangelo; 1'8° bersaglieri a Savignano; il quartier generale a S. Arcangelo .
Temi pel 31 agosto.
Partito nord. Al partito · sud.
Dal _com~n,dante l'armata giu1ige notizia che a sera, per la ferrov~a di Peso.rl'o, perve1·rà un 1·inforzo di un reggimento .· ({) È l'S~ 1:cggimento bersaglieri, il c1uale non più assegnaL~ al 1 co rpo d'armata sr arrcstera invece a Savignano. '
Il comandante del I corpo d' arl'mata, assicwl'ato che pel giorno 31 agosto non ha wulla cla teme1·e sul fianco destro delle trwppe dell'Alto Savio, decide di tene,· testa ancora fra il Savio ed il _Rigossa. (i) È
!'s·• reggimento bersaglieri il quale, già al l co rpo d'armata, ora resta asse-
gnato al Il.
SULLE GRANDI MANOVRE IN ROM.AGNA
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RELAZIONE A S.- E. IL MINISTRO DELLA GUERRA
Prescrizioni. - Nessun riparto cli truppa, eccettuato il carreggio, potrl'à muovere dai cam.rpi prima delle ore 5 antimeridiane.
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Furono pure impartit~ le "disposizioni per l'eventuale µ-Ìovimento in ritirata (,t). Il grosso carreggio, avviato prima delle truppe, oltrepasserà il Savio e sosterit a Diegaro. Partito sud.
Partito sud.
Il II corpo d'armata, rinforzato dal reggimento be-rsaglieri giunto· per la via di Pesaro, prosegue risolutamente · verso Cesena. · Prescrizioni. - Nessun ripa1·to potrà oltrepassare il Fiumicino prima delle 6 e mezza antimeridiane.
Disposizioni date dai capi-partito per Il 31. ·agosto.
Il corpo d'armata avanzerà su Cesena, direttrice la via Emilia ma tenendo sull'alto le colline. Manovra su tre colonne: la 3a. divisione a destra, da S. Mauro per Gambettola; la 4.a per la via Emilia; a sinistra, una colonn a (Capo di stato maggiore del corpo d'armata colonnello Bogliolo) formata dai tre r eaoimenti hersae:lieri 4°,8°,9°, uno squadrone cli Foggia, e ç'r.) sei batterie di truppe suppletive, per villa di Ribano, Montilgallo, Longiano, Montiano, su Carpineta: le batterie entrando in colonna da Savignano a villa S. Giovanni. La brigata di cavalleria (114 squad11oni) con due batterie da 7, in scoperta avanti a!le due divisioni. L'esplorazione sarà iniziata alle 6 1h antimeridiane dal Fiumicino. V
Partito nord.
Il corp.o d'armata si ritirerà verso Cesena, prendendo posizione per fronteggiare il nemieo. Alle 7 antimeridiane dovrà trovarsi in. posizione: linea di avamposti sulle alture di sinistra del Bubicone e fino alla strada di Cesenatico (cinque battaglioni, una batteria e due squadroni); forte occupazione ai ripiani di S. Tomas'o (,1• divisione), e su l controfforte di sinistra del Rio Marano (2a divisione meno una brigata di fanteria, e all'ala sinisira l'artiglieria delle truppe suppletive s~ortata da un battaglione bersaglie~i); due battaglioni bersaglieri al centro del!a linea; una brigata fanteria in riserva a sud di Cesena. Un battaglione della P divisione a S. Demetrio sopra il Savio. La brigata cavalleria ( 1O squadroni) sulla sinistra a protezione dell'ala e a minaccia del fianco nemico. Si farà tenace resistenza; terminanàola con _un\!, generale controffensiva, obiettivo Ponte di Budrio sul Ri ooossa·' il seanale con. ven_uto sarà dato daJ comandante il corpo -d'armata.
S"olgl111ento delle operazioni uel 31 agosto.
Alle 7 antimeridiane: partito nord: le truppe sono in posizione secondo le disposizioni date: la 1a divisione dal bivio di Sajano al nodo di S. Tomaso; della ·2· divisione una brigata colle truppe suppletive sul dinnanzi del ~oruppo di Madonna del Monte, l'altra in riserva a.sud di Cesena; al centro della linea, dove era rimasto un solo battaglione bersaolieri il comandante del corpo d'armata fa appoggiare più in ?)
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1
l')
(i} v ennero preparate nei giorn i precorlenti le strade dalle alture al Savio e I guadi di questo corso <l'acqua. ·
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R ELAZIONE A S, E. IL MJNIS'l'nO DEI.LA OURRRA
alto due altri battaglioni dalla sinistra; la brigata di cavalleria è -ammassata a Ruffia protendendo l'esplorazione al Rigossa; partito sud: le tre colonne hanno oltrepassato di poco il Fi umicino; la brigata cavalleria marcia in due masse, una con quallro pezzi a nord della ferrovia, l'altra sulla via Emilia colle due batterie (8 pezzi); il fronte dell'esplorazione è giunto al Rigo$sa. Qualche avvisaglia di cavalleria snl fronte. Alle 8 antimeridiane le due divisioni del partito sud giungono senza contrasto al Higossa; le truppe su ppletive sulle alture sono alquanto arretrate. l a cavalleria segnala che dalla parte avversaria, rispeuivamenLe, forte colonna del partito sud av11nza sulla via Emilia: truppe del partito nord sono distese sulle nlture di sinistra del Ru bicone. Alle 9 antimeridiane la cnvalleria del partilo sud. respinti alcuni squadroni nemici, è riunita die~ro il Pisatello colla sua arti glieria in posizione a C. Falsarese contro palazzo Romagnoli. Questa artiglieria è contraihbattuta da quella del partito nord situata a San Man~o. Il generale Avogadro ritiene aver di contro il nemico steso da CarpioeLa a palazzo ~\omagnoli: vuole sloggiarlo per prender base ad attaccarè le alture di Cesena dove il nemico opporrà la maggiore resistenza. Ordina al comandante la 3" divisione di progredire lentamente, al comandante la 4• di volgere in due colonne su Calisese. Gli avnmposti del partito nord sulla via Emilia ripiegano; tengono ancora queJ!i verso Madonna dell'Oli vo donde la batteria fn fu oco contro la 4a divisione, che la controbatte con altra batteria. Alle 9,30 antimeridiane le truppe suppletive del partilo sud sono • alla cresta di Montiano; mettono in posizione due batterie da 9 contro le alture cli qarpineta; sostano per riposare. Alle ,io antimeridiane gli avamposti del parti to nord ripiegano da S. Tomaso conLrastando Hl nemico l'avanzare. Il generale Avogadro venuto a conoscenza che il nemico occupa la linea S. Tomaso -S. Marco, fa temporeggiare le divisioni per dal' tempo alla colonna delle alture di spuntare per Carpineta la destra nemica. Questa colonna è ora segnalata al partilo nord. Il combauimento ·è intenso sull'alto delle colline. Il generale
SULLE GRANDI MA~l•VRE 1N il\.lMAGNA
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Ponzio-Vaglia (1a divisione) protende sulla destra la linea con due battaglioni fino a Carpineta. Alle 111 antimeridiane: partito sud: la 3• divisione è schierata contro il ponte_Rubicone a cavallo della via Emilia; la 4a ha coronato le ~lt1~1 ~ ad ovest di Calisese, una brigata in riserva; della colonna d1 stn1s~ra crnimenti racrcriunaono la cresta di Carpineta, quattro batterie, dUe re on "'n <'> • d lJ l passate per Casiiese, sono in biitteri~ co~tro Carprneta; e a cava leria due squadroni di Foggia oltre il P,satello tendono a_ Cesena, Catania appostato presso Ponte della Pietra, i rimanenti quattro squadroni di Foggia presso la via Emi_li a; . . p cirtito nord: sulla sinistra è rimasto un solo r~g!':1mento i_n riserva ; la 2" divisione e le truppe suppletive sono sch1era~e co_ot1 o ·1 Rio Done<11tolia e fino alla· strada di Cesenatico; la 4•, d1 cui u~ 1 oo · . d · <1nat1 batLa<1lione è sempre sul Savio, resiste ancora aven o 11npeo , tre b:ttaglioni sotto Carpineta e Monte Burattino;_fa fuo~o colle a~Lialierie dal Bivio di Saiano e da S. 'l'omaso; la brigata d, cavalleria 0 è a Ruffia, donde gira al largo verso Bul gheria. . Al Ponte della Pietra ha luogo uno scontro fra le due cavallene, di esito incerto. Il 11enerale Driquet ritenendo le forze nemiche concent~ate verso l'alto delle colline, deboli sullfl via Emilia, ord_ina J'e~erg1ca offensiva con tutte le forze in direzione del Ponte d1 Bu.dno, anc~e colla destra se è possibile: si ripromett~ di_ sfoncl?r~ la linea nemica, ta. . . gliandone e minacciandone di rovescio la sm1stra. Intan to Ja 3• divisione (partito sud) forza colla sua s1n1stra ti 'Ponte del Rubicone. La sinistra del partito nord avanza vivacemente al~'attacc~ contro il Rubicone e palazzo Romagnoli; anche due b~ttenè ragg1u~~ono palazzo Roinaanoli, ma devono retrocedere 1ns1eme alla fante11a. Il generale Ponzio-Vaglia (destra del partito nord) non atta~r.a temendo d'essere sapraliatto sulla dorsale; continua il comb11tt1mento temporeggiante . . . . . La brigala di cavall eria del partito no~·d, gettaLas1 ve1 so _la via Emilia, lascia fuori combattimento sollo 11 fuoco della fantena nemiGa prima due squadron i poi altri d~e .. ) due squadroni ~el partilo sud d1rett1 su Cesena, sorprendono
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RELAZIONE A S. E. IL ! IINISTRO DELLA GUER,RA
una batteria nemica, ma battuti da fanteria sono costreui a ritirarsi. Alle H ,30 antimeridiane ha fine la manovra. Per determinare la· ritirata del I 0 _corpo d'armata verso Forlimpopoli e l'avanzata del 11° corpo d'armata sopra Cesena, la direzione superiore fa le seguenti notificazioni: . Al partito nord.
Le truppe del partito sud, discese nell'alto Savio, ingrossano ~empre più. Ciò induce il comandante del I corpo d' a1·mata ad ahbandonàre la linea del Savio e.ritirarsi sulle pendici cli Bertino1·0 fra .Diegar o e For'lùnpopoli, mandando or din e ( I l al reggimento che fu distaccato a J.VIercato Saraceno di proteggergli il :fianco destro ver·so la confiu,enza del to1·rente B01·ello nel Sa1Jio. In seguito a dò, il I corpo cl'armaia ,va acl occarrl!J)are fra Diegaro e Forlimpopoli. Al partito sud.
ll l corpo d'armata si ritira sulla sinistra clel Savio. Il II uo1·po cl'armata si spinge sino a Cesena ed accampa fra il Savio e il Rigossa.
'
SULLE GRANDI MANOVRE IN ROMAGNA
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Il II corpo d'armata è accampato fra Savio e Rigossa a cavallo della via Emilia. La 3• divisione nell a valletta della Chiesuola; la i• attorno alla via Emilia contro il Rigossa; le truppe suppletive a nord di detta strada fra Savio e Pisatello. Il quartier generale in Cesena.
t. 0 settembre. -
Riposo.
Gli accampamenti rimangono quelli del 3~ agosto.
Temi per il
~
settembre.
Partito nord
I fatti svoltisi n eU' aUa valle del Savio ren dono sicuro il comandante il I' cor·po d'armata cont1•0 ogni minaccia da tal parte per la gior·nata del 2 .s.ettemb1·e. Eppe1·ò, informato che l' aooersa1·io si clispone a passare sulla sinistra del Savio, decide di contmpporglisi vivamente. Prescrizioni. .,;_ Nessun ripa1·to del I corpo d' arrnata potrà oltrepassare (verso est) la linea Pieve Sistina-Diegaro-S. Vittore prima delle 01·e 7 antimeridiane.
A.ccampamento del 31 agosto.
Partito sud.
· Il I corpo d'armata è accampato fra Diegaro e Forlimpopoli a cavallo della via Emilia. La ,1• divisione ad ovest di Di egaro;*la 2· ad est di Forlimpopoli; le truppe suppletive nel piano a sud 'di Forlimpopoli. Il quartier generale a villa Gaddi. (Le truppe giungono ai campi fra le 3 e le 4 pomeridiane). (i) Ordine solamente supposto, perche realmente 1'8° reggimento bersaglieri, cui il • detto ordine riguarderebbe, è P.assato al II• corpo d'armata.
Il II corpo d' armata quantunqne non possa fare assegnamento sul concorso delle truppe discese nell'Alto Savio, spinto dal S'UO mandato di minacdare le ref:l'ovie del par;_ tito nord, stima necessario non· indugia:l'e .sul Savio, ed attacca il nemico. Prescrizioni. - Le t?·uppe del II corpo d' arm,ata · non potranno oltrepassare il Savio prima delle ore 7 antimer idiane.
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RELAZIONE A S. E. lL MINISTRO DELLA GUERRA
Disposizioni date dal capi . paJ•tlto per il ~ settembre.
Partito nord.
Occupare le alture Diegaro-Lizzano. Lasciar sboccare il nemico dal Savi9. Indi controffensiva. . La 1· divisione-, con due squadroni, io . posizione da Lizzano a Massa, un battaglione Paderno, due battaglioni indietro su Cerbiano; la .2" in posizione da Monticino per Dieuaro alla ferrovia· la · artiglieria delle truppe suppletive io baaeria centro con un b'attaglione bersaglieri di scorta; gli altri tlue battaalioni bersaalieri • • ~ r., m r:ser~~ all'Uccellina; la brigata cavalleria ( 1O squadroni) a.nord del! Emilia a protezione della sinistra e minaccia dell'ala. nemica: manderà gli avvisi .al generale Pozzolini. Le truppe, in posizione alle 7 antimeridiane (1). . Gli avamposti alla strada S. Vittore· Diegaro, collocati per le 6 1h antimeridiane. Nessuna truppa oltrepasserà la strada Pieve Sistina-Oiegaro-S. Vittore prima delle 7 antimeridiane. H' parco d'artiglieria a Trentola. Il grosso carreaaio avviato a d ForI1, ovrà per le 7 antimeridiane aver sgombrato la via Emilia. Impartite le disp0sizioni pel caso di ritirata.
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di S. Demetrio passando alla Chiusa (alle 7 antimeridiane), per S. Vittore verso Paderno o Lizzano; i tre reggimenti bersaglieri in riser:va centraìe; l'artiglieria 1ìelle truppe suppletive in posizione (alle ore 7 antimeridinne) sulle altare di destra del Savio per. proteggere all'occorrenza l'avanzata; la cavalleria concorrerà da nord della via Emilia (attraversando il Snvio alle 7 nntimeridiane sui passaggi disponibili); spingerà anche pattuglie verso l'alto Savio per avere notizie delle truppe nemiche.
Svolgimento delle operazlo11l nel
'
~1uovere contro le alture Diegaro-Lizzano: atLacco temporeagiant.e a destra, spuntare la linea nemica per Lizzano colla sinist;a rinforzata. La 4• di,,ision-e a de~Lra, passando il Savio (aMe 7,30 antimehdiane) sul pon'te in pie'lra e su due altri gettati a monLe e a val.le dello stesso (2).; la 3\ eon uno squadrone, a sinistra, qalle alture _(4) Nel giorno precedent e sì sono riattate le strade dì accesso alle alture Diegaro1.J.Zzano. (2) N~l giorno pre~~dente si sono riattate le s~rade delle aJture di s. Demetrio; nella notte s1 sono gettati I due piccoli ponti sul Savio. .
~
settembre.
Alle 7 antimeridiane nel modo prestabilito, il I corpo cl'armafa è in posizione colla brigata cavalleria a Pieve Sistina; il II corpo ' giunge al Savio. li passaggio del fiume fa perdere . un certo tempo anche per le acquA cresciute nella notte. Le truppe, oltre il Savio, guadagnano facilmente terreno, mascherate nel terreno coperto. Lo squadrone di Foggia in esplorazione alla sinistra del partito sud avverte il comandante la 3• divisione c·he S. Vittore è sgombro e Paderno occnpato da poca fanteria. L'artiglieria ·del II corpo da S. Demetrio sostiene l'avanzata delle di:visioni aprendo, alle 8, 'il fuoco contro l'artiglieria del parti1to nord posta sotto Lizzano . Prende a controbatterla l'artiolieria delle truppe suppletive del I corpo, ma cessa subito il fuoco, causa la grande distanza. Alle 8,30 antimeridiane le divisiomi del partito rnd. sono oltr,e il Savio; procedono schierate, del che il comandante del partito nord è informato dalla cavalleria: alle 9 antimeridiane la 4.• divisione ha il fronte su villa Zavoloni, la destra poco a nord della, via Emilia, !',artiglieria in batteria; la 3' ha il fronte da Ti pano fin sotto Paderno, l'arLiglieria in marcia vei·so Paderno. Il combattimento si fa vivo. I tre reggimenti bersaglieri del parti,to sud seguono la destra della 3" divisione. · Alle 9,30 Paderno è sgoml:>ra~o dal partito nord; le .due cav;allerie si urtano ripetutamente presso Pieve Sistina; quella nord, aiu•
Partito sud.
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SULLE GRANDI MANOVRE IN ROMAGNA
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RELAZlONE A S •. E . IL MINÌS1'R0 DELLA GUERRA
tata da un appiedamento obbliga la nemica a ritirarsi verso la ferrov_ia; avanza verso Diegaro. Alle 9,45 la 3• divisione è sotto Lizzano, le sue batterie. in posizione a Paderno. Il generale Avogadro chiama da S. Demetrio una brigata di batterie a porsi a S. Vittore per sostenere l'attacco della 3• divisione. Il generale Dri quet giudicando il nemico preponderante verso Lizzano e ritenendo quivi fori.e la 1· divisione, ordina al gener·ale Pozzolini di prendere l'offensiva verso S. Mauro per tagliare il nemico puntando verso sud-est. La ,i• divisione intanto perde terreno; ma l'ala destra si sostiene ancora alla chiesa di Lizzano . , · Il comandante il corp@ d'armala manda tre batteri·e delle truppe suppleti ve a Massa. Dalla parte della via Emilia si succedono gl i attacchi sul fronte; la 2• divisione (Pozzolini) è tutta in 11• schiera; sulla sua destra scendono i due battaglioni bersagli eri già in riserva; la 4• (Gqidorossi) che la fronteggia, continua a sostenere combattimento temporeggiante. La cavalleria del parti lo nord, sentendo vivo il combatLimento verso la Via Emilia, finisce per riunirsi tutta quivi, impiegandosi a molestare le fanterie nemiche; fa porre fuori comballimento due batterie. La cavalleria ,del partito sud è fermata alla ferrovia dal fuoco delle batterie di Diegaro; riesce a porre qualche batteria fuori combattimento. , , · Alle '10,30 la ,1• divisione (Ponzio-Vaglia) non può più tenere a Lizzano e accenna a ritirarsi vevso 'Massa; sosta però ver.,o la dorsale di Bertinoro. Il generale Guidotti (3•) sale .a Lizzano, vi si stabilisce ed invia un distaccamento a Colinello; la bri~ala d'artiglieria delle truppe suppletive è in batterià avanti a. S. Vittore. Un contratta.eco di fanteri a del partito nord irrompi, sollo Ti pano ; ma è respinto dalla destra della 3• divisione e dai reggimenti bersagli eri avanzatisi a.I Rio S. Mauro. Alle 14 antimeridiane hà termine la manovra. L'8° reggimento bersaglieri ritorna assegnato al I corpo; il 9° rimane al II.
SULLE GRANDI MANOVRE IN ROMAGNA
Acc11mpamentl del
~
223 .
settembre .
Il I corpo d'armata è accampato nei dintorni di Forl impopoli. La 1• divisione a nord della. città, la 2• e le truppe suppletive negli stessi campi del giorno precedente. ' Il II corpo d'armata. tienfl i campi da Montecchio al Pisatellò. Le truppe a piedi della 3• divisione ai lati della via Emilia sotto Montecchio; quell e della 4• ivi presso, a nord della ferr9via; i bersaglieri sulla via Emilia più verso Cesena,. LnLta l'artiglieria e la cavalleria attorno alla città. Il 3 settembre le truppe riposarono, apprestandosi ad u·n tempo alla parata dell'indoman i. Il .4 ebbero l'onore d'essere passate in rivista da S. M. il Re sulle Larghe di Montecchio, e il 5 si iniziò lo scioglimento dei due corpi a'armata d·i manovra.
OSSERVAZIONI E PROPOSTE.
Questa. è la. narrazione succinta. dell e operazioni del 2° periodo, i cui maggiori particolari possono desumersi dai circostanziati Rapporti dei due capi partito, seguiti dalle rispetti ve osservazioni sia sull'istruzione e disciplina. delle truppe, sia sul funzionamento dei vari servizi. Facendomi ora a riassumere quelle osservazioni e le altre; nel limite della loro sfera d'·azione, dei primo giudice di campo e del
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SULLE GRANDI MANOVRE lN ROMAGNA
RELAZIONE A. S. E . IL MINISTRO DELLA GUERRA
direttore del servizio telegrafico, vi aggiungerò per corrispondere alla richiesta della circolare ministeriale, quanto ho avuto occasione di rilevare in merito alle .considerazioni oradette, ed altresì, all'infuori delle medesime, inerentemente nIle mansioni proprie della direzione superiore che mi era affidata. Disciplina. - La disciplina si mantenne salda e sempre, senza distinzione fra i soldati anziani e i richiamati della classe il 862. La condotta di tutti fu ottima. Ufficiali e soldati gareggiarono di buon volere. . Istruzione. - L'istruzione tattica delle diverse armi ·ha palesato impegno in tuLti di progredire,. e nel fatto un veto e sostanziale progresso . Amendue i comandanti di corpo d'armata sono concordi nel tributare elogi agli uomini della classe 1862, che dimostrarono buona volontà, amor proprio e resistenza alle fatiche tanto da non offrire . ' sensibile differenza co i soldati già sotto le armi . . Ottimo provvedimento fu riconosçiuto quello. di lasciare qu alclie giorno a disposizione dei reggimenti per l'istruzione ed 11[ len amento appunto dei richiamati, che, aiova rammentare nei reO'O'imenti di fanteria di lin ea rappresentavano oltre i due terzi dell'effettivo. Nei bersaglieri si è però notato che taluno dei richiamati non avea più, come è ben naturale, quella elasticità e resistenza nella marcia · che costituisce il carattere di questo corpo speciale; cosicché par· r.ebbe forse opportuno, quando come questa volta si tratti di una classe chci ha già passato qualch_e anno a casa, di fare una larga cernita di quelli le cui condizioni fisiche più non corrispondono alla specialità del corpo e transitarli al' reggimenti di lin ea . Scendendo nei particolari dell'istruzione tattica delle truppe, i comandanti di corpo d'armata segnalano l'insufficiente pratica nel - prendere le forme indic11te nelle Norme generali per l'impiego delle tre armi, cosicchè si hanno a lamentare inconvenienti Òpposti; e cioè talora titubanza nello spiegamento delle avanguardie e lentezza nel rinforza,,e le prime trmppe spiegate, tal'altra una tendenza a portare prima del tempo opportuno sulla lin ea dei cacciatori i riparti formanti i diversi scaglioni deH'ordine misto. Fu anche lamentata la poca cnra nei collegamenti laterali, l'insufficiente · vigilanza sui fianchi delle colonne di fanteria indipendentemente </
'
;:"')è)
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dall'esplorazione lontana delfa cavalleria, il difetto di calma nel puntamento, e soprattutto la perniciosa tendenza a cominciare i'l fuoco individuale a soverchia distanza. Ma questi ed altri . minori inconvenienti si attenuarono sensibilmente col progredire delle manovre. Il servizio del rifornimento delle munizioni sul campo di battao]ia l:) ' funzionò senza difficoltà e bene; al quale proposito il comandante il I corpo d'armata suggerirebbe di aggiuogeve alle disposizioni in vi- · gore, una che riguardi l'impiego .delle munizioni dei morti e feriti. Servizio stato maggiore . - Questo servizio funzionò regolar.:. mente, malgrado il numero limitalo degli ufficiali. Carte topografiche. - I tre schizzi alla scala del 2o,OOO del terreno di manovra, eseguìti per cura della direzione superiore e . riprodotti alla stessa scalà' separatamente ed in foglio d'insieme al o0,000 dal laboratorio foto-tipo-litografico del Ministero della guerra, agevolarono il lavoro degli ufficiali nella diramazione degli ordini per le fazioni, nell'indica.zione ai singoli corpi degli accampamemi assegnati ,e nella redazione dei rapporti; servirono altresì benissimo per le mosse e le operazioni di dettai:ilio delle fazioni stesse. E tanto più vennero aP,prezzati, inqqanto~hè Jn riproduzione al 100,000 della cari.a al 75,000 (alla sua voi ta già. riprodotta dall'antica austriaca all'86,400) fatta dall'istituto geografico militare, oltrechè non sempPe precisa nella rete stradale, era riuscita alquanto oscura. Il sistema adottato negli schizz i, come ripiego per mancanza di tempo, della tinta uniforme pel terreno montuoso, ha praticamente corrisposto allo scopo . Guide, - I carabinieri addetti ai quartieri generali disimpegnarono il loro còmpito con qoefle distinte qualità che sono una carat· !eristica dell'arma. Fu però notato che, abituati ad un servizio ben diverso e ad· andature Ieri Le, riesce loro gravoso il governo dei cavalli, e la trasmissione degli ordini non è fatta colla richiesta rapidità. Perciò il comandante il I corpo d'armata: ravviserebbe opportuno che presso le !el6ioni si preparassero in precedenza i drappelli da impiegar:;i per il servizio di guide, studiando altresì il modo di rendere l'attuale affardell amento più adatto al sèrvizio di campagna. 1
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RELAZIONE A S. E. IL MINISTRO DELLA GUERRA
Cavalleria. - Uomini e cavalli furono sempre in ottime condizioni, svelti ed arditi. Le disposizioni per l'esplorazione vennero per lo più emanate con criterio; tuttavia, il servizio· d'informazione lasciò a desiderare. I due comandanti di corpo d'armata sono concordi nel lamentare l'insufficienza di tale servizio. Le pattuglie esploranti nello scontrarsi colle avvers~rie, _sostituivano all'attuazione del loro speciale mandato, una sene d1 parziali ·combattimenti tra forze insignificanti, ben di rado cercando di giungere per altra via alla scoperta del nemico in marci~ o in posizione. E i maggiori reparti, costretti ad agire pressochè sempre sulle strade, erano anch'essi più attratti a combattere che non a progredire nella esplorazione. Non sembra al comandant~ il I_c_orpo cl'armata che sia bene chiaramente inteso da tutti, ne, gradi inferiori e nella truppa, che per ottenere dai reparti esploranti pratici risultati, è necessario di spingersi innanzi, nella maggior parte dei casi, fino a che il nemico sia costretto a ricncciarli col fuoco, eludendo appunto quel velo di cavalieri col quale esso cercherà sempre di coprirsi e trattenere i riparti esploranti, oppure facendo massa su di un punto, isqoarciarlo e progredire. Il comandante il II corpo d'armata accenna alla poca precisione e chiarezza con cui i fatti gli erano ri feriti, e come sovente venissero posti in rilievo quelli secondari a scapito di altri importanti Anche nell'impiego dei grossi reparti a protezione d'flla, il servizio della cavalleria non fu sempre riconosciuto quale sarebbe stato desiderabile; mentre d'altra parte ]a cavalleria seppe in varie circostanze concurrere opportunamente a coadiuvare le altre armi nell'azione: Da questo che riferiscono i comandanti di corpo d'~rm~ta. e da quanto ho avuLo agio di vedere io stesso nei quattro g1orm di manovra lungo le vie principali di comunicazione, frammezzo alla cavalleria dei due partiti, risLllta evidente il difetto di razionale ap· plicazione delle norme per l'esplorazione e l'avanscoperta. 'I comandanti di divisione del I corpo non ebbero quasi mai a tempo opportuno dalla cavalleria notizie della di·rezione · di ma~cia, forza, ripartizione o fronte dell'av_versario. E se nel II corpo s1 eb?e una volta l'esempio di una benintesa avanscoperta, quella del reggimento Catania il giorno 2.9, non se ne potè ritrarre tutto il voluto frutto, quello di far conoscere in tempo utile al comandante la brigata, in-
SULLE GRANDI lIANOVltE IN ROMAGNA
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caricato della ricognizion e, la forza e le intenzion i dell'avversario . Infatti al dello comandante non enf pervenuta veruna noLizia che neppure accennasse ali' effetLuato passaggio del Fi umicino per parte del reggimento esplorante, mentre questo già era giunto per la via di Gatteo e Gambettola, sul fianco della di rezione di marcia del nemico; e così accadde che in ntlesa di quelle notizie, il coinandanle della brigata rimanesse inoperoso coll'artiglieria a Savigoano, ove dovette ritirarsi poi il reggime{lto Catania, senza a vere potuto portare a compimenLo un·0perazione che pure era stata. concepita con retto criterio e condotta con decisione. Un esempio di esplorazione invece che ha completamente raggiunto lo scopo, si ebbe il 2 settembre .per parte del 2° squadrone del reggimento ·cavalleria Foggia assegnato alla 3a divisione; che inviato a riconoscere la posizione dell'ala destra avversaria, fece pervenire esal.le notizie ed in 1.empo opportuno al comandante la divisione stessa, il quale per effetto di qu este potè senz'indugio prendere le disposizioni che condussero al successo. A portare rimedio ai lamentati inconvenienti , che per quanto sensibili si riducono poi ad uno solo~ quello di difetto nella applicazione delle norme date dall'ammaestramento tattico per l'espio razion e, panni sarebbe opportuno che senza mutare le medesime, si avesse a prescrivere ai cot·pi di fare una larga parte nelle istruzioni degli ufficiali ad esercizi sulla carta ed a manovre coi quadri, gli uni e le altre con temi di esplorazione e di avanscoperta, senza tr!,lscùrare ogniqualvolta la stagione e le altre istruzioni lo consentano, eserciLazioni allo stesso scopo colia truppa. L'esperie11za fatta presso il reggimento cavalleria Umberto I della sellatnra dei cavalli di truppa senza falsa camarra e senza pettorale, ha messo in rilievo: maggiore facilità e speditezza nell'insellare, movimento più libero nelle spalle, diminuzione di ammaccature. Questi vantaggi, aggiunti all'economia, parmi siano sufficienti per addivenire alla seniplificazione della bardatura come fu sperimentata. Artiglieria. - I comandanti dei corpi d'armata e delle divisioni si sono dichiarati assai soddisfalli del concorso dell'arma. Le batterie hanno lodevolmente adempiuto al loro compito. I cambiamenti di posizione si fecero con rapidità e con retto criterio. Fu però ossexvato 15 -
ANN(\ XXXIV, VOL. I.
SULLE GRA:-;01 MANOVRE I N ROMAGNA
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RELAZIONE A S. E, IL MINISTRO DELLA GUERRA
che non si precisa sempre sin dal principio lo scopo che l'artialieria deve raggiungere, cosicchè resta ta Iora inoperosa sulle strade (;ome è accaduto. al!e due ba_tterie del partilo sud il 29 agosto a Savignano), col doppio mconveniente di perdere un tempo prezio~o nel!'allend~re l'esito della ricognizione della posizione e di ingombrare la via. Il fuoco fu ben cond9llo, quantunque sia stato qualche volta iniziato troppo da lungi o contro gruppi di pochi uomini, smascherando così seriza bisogno la posizione per ottenere un risultato insignificante. Il comandante il I corpo segnala l'inconveniente del color bianco delle coperte dei cassoni , che attira l'attenzione dell'a1tiglieria nemica, giustamente proponendo di sostituirle con altre di tinta piu oscura. Genio. - Le compagni e zappatori resero ottimi servizi, di mostrando pratica altitudine e resistenza al lavoro. Quelle del II corpo eb~ero o?casione di gettare nella notte dal 1° al 2 settembre du e piccoli pon t, sul Savio, che quasi ,asciutto il giorno innanzi, si era subitamente ingrossato per pioggie sul!' Appennino. Il lavoro fu speditamente eseguito con materiale regolamentare. I parchi telegi:afici funzionarono come in guerra per lo stabilimento 1elle comunicazioni , in concorso colle linee dello Stato, fra la direzione superiote e i comandi di corpo d'armata , e fra questi ed i comandi dipendenti. Stesero in complesso nei sette giorni del 2° periodo 59 chilometri di linea volante e 25 di pesante, impiantando 49 stazioni da campo. [n sussidio della telegrafia elettrica e talora iu sua sostilu¼ione, fu per la prima volta normalmente sperimentata ali.e grandi manovre la telegrafia ottica, ch e ha avuto un deciso successo; tanto meglio apprezzato io quanto che più di una volta è accad uto di nvere, duranLe la manovra, interroLLa la comunicazione elettrica per accidenti all'infuori dal servizio del parco. Il comandante il I corpo d'armata, che ha avuto occasi0ne di farne largo uso per corrispondere fra il centro della posizione e le sue r..li, dichiara indiscutibile la pratica utilità della telearafia otlica . ~ tn campagna. Ed io stesso ho riconosciuto il vantaggio grandissimo di avere a mia disposizione un tale sistema di comunicazione, quan tunque per deficienza di apparecchi non abhia potuto che una sola
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volta, il 2 settembre, applicarlo in manovra per uso della direzione superiore. È evidente l'utilità somma per chi è investilo della direzione delle manovre di grosse masse contrapposte, operan ti in una larga zona di territorio sopratutto poi se montuosn , di avere il mezzo di comunicare istantaneamente e senza pericolo d'interruzion e, coi diversi punti delle due linee combattenti. Egli è per ciò che non esito a sottoporre all'E. V. l'opportunità, in ca.si analoghi di grandi manovre, di dotare di apparecchi a luce solare e artificiale la direzione superiore, indipendentemente ga quelle io dotazione ai comandi dei due parti ti. Un tale sistema, è vero, richiede, se vuolsi trarne tutto l'utile, l'assegnazione di un ufficiale della direzione superiore per ogni ap· parecch io stabilito lungi dalla stessa; ma d'altra parte riesce a sostituire efficacemente l'invio di quegli ufficiali che diversamente occorrerebbe, come sempre, di dirigere sui vari punti del comballimento che non sono in vista per conoscerne le fasi, senza mai giungere a.sapere in tempo la situazione complessiva in un dato momento . Nell'annessa relazione del maggiore del genio diretto1·e del servizio telegrafico, sono specifi cati i servizi prestati dal lé stazioni elettriche ed oltiche, e vengono proposti i miglioramenti che l'espel'Ìenza di quest'anno ha suggerilo. Rimellendo mi nei particolari tecnici al gfodizio dei tecnici, parmi sia anzitullo necessario di ridurre gli apparecchi da usarsi sul campo dell'azione, della massima ieggerezza; e quanto al loro trasporlo, sarei propenso ad associarmi all'avviso del comondante il genio del I corpo d'armata che lo vorrebbe a dorso di mulo; senza escludere però il trasporlo col mezzo di un pir.colo veicolo trainalo da un quadrupede, di corrispondenti proporzioni~ in modo da non recare ingombro all e colonne, passare dovunque, e nei casi eccezionali essere tolto dal veicolo e portato a spalle. Non egualmente divido il suo avviso circa la convenienza d'istruire i telegrafisti ottici sulla lettura dell e carte allo scopo di potere far senza l'intervento di un urfìciale; dacchè io reputerei sempre necessaria , come ho già detto, la presenza di un ufficiale del comando a cui è addetto l'a pparecchio, perchè 0'gli soltan to può trasmettere razionalmente le notizie che interessano il comando sLesso.
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RELAZIONE A S. E. IL >UNISTRO DELLA. GUERRA
llavviso ir.fine opportuno il suggerimento del maggiore del genio , direllore del serv izio, di assegnare in via normale al parco telegrafico un posto nella colonna carreggio che non sia lanlo addietro come lo è oggi; e ciò a line di poter iniziare, più presto di quanto ora non accada, al giungere alla tappa, lo stahil imento di comunicazioni che sono il più delle volte della massima importanza . li coma ndante il II 0 corpo che nella fazione del 30 agosto era in posizione colle forze concentrate e nelle successi ve del 3·1 stesso mese e 2 seuembre muoveva all'attacco, non ha !!perimentato in manovra il nuovo mezzo di comunicazione. Ciò potrebbe essere, almeno in parte, indizio che la telegrafia ouica ~ul campo di .battaglia meno si presta a chi marcia che non a quegli che è in posizione. E difatti, oggi, nei primordt dell 'appli cazione, non è mollo agevole il reciproco ritrovo degli apparecchi. Ad ovviare appunto ad un tale inconveniente, tende la proposta del maggiore di rellore perchè le sezioni del genio addette alla telegrafia ouica siano largamente dotate di mezzi di segnalazione. come razzi, petardi e simili. A tale proposito debbo accennare come dai rapporti dei corpi incaricati delle esperienze della pistola Very, il cui scopo sarebbe appunto quel!o della segnalazione, non ha dato nessun pratico risultato. li personale addetlo al servizio telegrafico, ufficiali o truppa, si palesò assa i istruito e vol onteroso, ed io non ebbi che a lodarmene. La frequenza con cu i questo personale si trova isolato senza per ciò poter fare rancio o ruensa in comune, parmi consiglierebbe a suo vantaggio qualche provvedi menLo am mi o istrati vo, come propone il magg iore direLLore. Sarebbe inollr.e desiderabile che fossero definiti in analoghe circostanze i rapporti di dipendenza fra il direLLore del servizio telegrafi co, i comandanti i parchi ed il comandante del genio di corpo d'armata. Servizio sanitario. - Il servizio sanitario ha funzionato assai regolarmente colle stesse norme di guerra. L'istituzione delle infermerie cui provvide nei principali presidì il comando del VI 0 corpo d'armata terri twiale, la designazione del!'ospedale mi litare di Bologna pel partito nord, di quello di Pesaro pel partito sud come ospedal i di sgombro, il concorso veramonte
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ammirevole delle amministrazioni d'ospedali civili, assicurarono il migliore possibile trattamento ai mii lati. D'altra pa1te la salubrità della regione nella quale si svolsero le manovre e quindi degli accampamenti, il vitto buono, l'acqua potabile in quan tità suffi ciente, la stagione favo revolissi111n e la rigorosa osservanza delle normo igieniche, tullo concorse a mantenere le condizioni sani tarie delle truppe in uno stato oltremodo soddisfacente. Lo dicono all'evidenza le cifre dei ricoverati negli stabilimenti di cura, che danno nel 2° periodo una media giorniili era del due e un quarto per mille (,1); cifra strnordi nariamenle lieve e per sè stessa ed ancor più in confronto della media ordinaria delle t.rnppe in guarnigione; sopratutto quando si consideri che oltre al 60 per cento della forza era cosli tui La da richiamali dal congedo, da gente quindi da lunga pP.zzù disusata alla disciplina delle marce militari eù alla vita del campo. La mortalità durante ambedue i periodi dell e mnnovre è rapp,tesenlata da sei de~ cessi, uno nel 1° corpo e cioque nel 11° in seguito a m11lattie comuni, che ragguagliati ad u·n effettivo di 54-,000 uomini, rlarebbero una proporzione alquanto minore di due per mil le all'.i ono, meolre 11 ell'esercito la media annua le è del 1 O per mille. A risulta ti così eccezionali non sono estranee le disposi2.ioni emanate dai conrnndanti i corpi d'armala, perchè gli ufficiali medici fossero larghi oel concedere il riposo ai militari della classe ,1862 quando riconoiiciuti in cond izioni anche appena anormali. Al quàle proposito il èo m:-i ndanLe il I0 corpo, in appoggio dell e osservazioni dei comandanti di divisione e dipendenti direllori di sanità, bias ima la malintesa tendenza a diffidare delle malattie allegale ed a meno marne l'importanza, e ciò sia in occasion e di richiamo delle classi in congedo. sia e con ,naggiore detrimento ancora, alla prima chiamata degli inscritti, dal che ne vengono danni gravissi mi agli individui e perdite per 1·esercilo. Il maggiore contingente dei contusi ai piedi (spedati) fu somministrato dagli uomini della classe 18r,2, al quale riguardo divisi sono i pareri sulla calzatura chA megl io convenga ai ri ch iamati dal con(\) Il t• corJ>o <l"armata ebbe nel 2° periodo 603 ricoverati negli stabilimenti di cu.-a ,
cioè all'incirca il Lre per mill e :il giorno, il 2• corpo 294 e c1uinrli l' uno e rnczw per mille. Non vi rtt nossnn ca.so nè di ma lattio ep idemicli c, rtè d' insolazione.
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IU!.LAZIONE A S. E. IL MINISTRO DELLA GUERRA
gedo, se cioè la calzatura propria o quella regolamentare usata. Dal complesso però delle consideraziQni, risulterebbe miglior sistema quell0 della calzatura propria Ogni qualvolta si trovi in buone condizioni di servizio , sopratutto avuto ri guardo alla comodità ed alla · forma piatta del tallone, non distribuendo la. calzatura . rygolamentare usata se non nel caso in cui queste condizioni facciano difetto. Converrebbe pertanto che per cura dei distretti fossero fatte speciali raccomandazioni ai richia.mandi, e forse si potrebbe, per assicurarsi dell'esibo, escogitare qualche espediente ammir~istrativo, con cui si venisse a compensare anche lievemente all'individuo il consumo della propria calzatura duran_te il periodo delle manovre. amendue i corpi d'armata si eseguirono durante l'azione simulacri di trasporto di feriti secondo le prescrizioni in vigore, con risullato abbastanza soddisfacente. · · Servizio veterinario. - Questo servizio funzionò bene, corrispon · dendo sempre al bisognò. Lo stato sanitario dei quadrupedi si mantenne costantemente buono. · Servizio di commissar'iato. - I comandanti di corpo d'armata concordi riferiscono che il servizio delle sussistenze non diede luogo ad· in~onvenienti, che i viveri furono sempre di buona qualità, le distribuzioni fatte regolarmente. Aggiungono che il personale delle· ' direzioni di commissariato merita elogio per lo zelo spiegato nel ser' vizio e per la regolarità con cui il medesimo ha funzionato; e ciò maJarado che l'amministrazione militare abbia trovata assai facili-' D , tata la sua azione dalle molte risorse che offre la regione percorsa, . dall& disposizioni preliminari de~è direzioni di commissariato terr!· toriali ed altresì dalle indicazioni fornite dalla direzione superiore in tempo utile colla. traccia generale delle manovre. · Provvista dell'acqua. - L'estrema povertà dei corsi d'acqua che · solcano la regione nel!~ quale si svolsero le manovre del 2° pehodo, la.natura argillosa del suolo che non consente una rapida filtraiione e qµindi il riµnovame nto dell'acqua nei pozzi che pur' si ritrovano frequenti nel piano sottostante all'ultime falde dell'Appennino, la .non potabilità delle acque del Savio impregnate di solfato di calce · i; ai qrrell6 altre inquinate dalla macerazione della canape, preoc-cuparono sin dalla prima ricognizione, nel giugno, la direzione superiore
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Autorizzati dall'E. V. ·i comandanti di corpo d'armata ad ado ttare quelli fra i_vari mezzi suggeriti che meglio avrebbero ravvisati atti a venire in sussidio alla temuta deficienza, organir.zarono uno speciale servizio pèr la provvista d'acqua, sia mediante. pompe di vario modelio in aumento alle quatt1;0 Northon assegnate a ciasèhedùna divisione dallo specchio di fo rmazione, sia con ·botti incavalcate su carri , e sia infine co l trasporto in ferrovia·. . · O l pozzi Northon presso i I I corpo aveano nel •I periodo fa tta cattiva pr<rva, .causa il terreno fortemente argi lloso; cosicchè i I co · mandante si determinò a concludere uòa convenzione, sin dai 24di agosto, colla Società Adriatica pel trasporto dell.'acqua in ferrov ia, in ragione di 3 litri e mezzo al giorno per individuo, dietro il corrispettivo <li 226 millesimi per tonnellata e chilometro di percorrenza. li trasporto si eseguì mediante carri -cisterne della capacità " di 1'.il a 113 tonnell ate d'aequa, che veniva portata ai campi con carri borghesi sui quali era incavalcata u-na castellata capace di 800 litri. · · .. 11 travaso si operava con sette trombe idrauliche, impiegando pel riempi.mento di ciascuna castellata all'inci rca due ore. Furono così · ~rasportate per ferrovia e distribuite.ai campi per mezzo di 404 carri, 84 tonnellate di acqua al giorno. Le truppe del partito · sud che secondo qùanto avevo prescritto nella traccia generale delle manovre, per ridurre i danni alla proprietà e quindi 'la sp,esa all'erario., dovevano, ogni qualvolta le esigenze di quelle il consentivano, accampare nelle stesse località la~ sciate dall'avversario, furono talvol la condotte a scostarsene, perchè · le risorse dei pozzi erano quasi esaurite . Presso questo corpo d'armata fecero allora buona prova le pompe dette excelsior della portata di due metri cubi all'ora, acquistate in numero di sei . I pozzi Northon invece non funzion arono se non presso l'alveo dei torrenti. Si cominciò all'inizio del 2° periodo col far portare l'acqua in · botti agli accampamenti mercè accordi cot· municipio di Rimini. Oal 30 agosto al 5 settembre venne effettuato il. trasporto per fer,rovia. Da Falconara furono spediti in questi sette giorni al_la stazione di Savignano·; Gambettola e Cesena 34 vagoni con 408 tonnAlla~e d'acqua con una spesa di L. 4300, che aggiunta alle al.tre dà una cifra totale, pel l[ corpo, di L. H.,ooo all'in 1
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circa (,J). Infine, per cura del direttore del gen io di Bologna, incaricato della preparazione del terreno per la rivista, furono scavati cinque pozzi ordinari alfe Larghe di Montecchio, che riuscirono di non lieve risorsa alfe truppe accampate in quelle vicinanze il 3 e 4 seltembre. Mercé questi• diversi mezzi straordinari e l')r,razie all'i~per,no posto l') çl.ai comandanti di corpo d'armata di manovra e.comandi dipendenti, dai comandanti il VI e VII corpo d'armata, dal direltore territoriale e com pago ie del genio e dall 'amministraz ione ferrovia ria perchè l' im. portaotissimo servizio corrispondesse allo scopo, quello cioè di non lasciar mancare mai l'acqua alle truppe, ciò che del resto non era agevole sopratutto negli ultimi tre giorni quando 54.,000 uomini con poco meno di 9000 quadrupedi stavano riuniti intorno a Montecchio, lo scopo venne pienamente raggiunto. Marcie. - Le esigenze complesse delle grandi mnnovre e del l1 rivista final e, condussero ad una certa disparità di fatich~ fra i due corpi d'armata. Cosicchè, mentre il i:,artito sud che avanzava da Rimini verso Forlimpopoli, non ebbe mai, salvo la cavalleria, a ritomare sui suoi passi , fece marcie brevi e non ebbe dopo la fazione che a percorrere qualche ch ilometro per accamparsi, il partito nord dovette, terminata la fazione, marciare più a lungo per prendere le posizioni richieste dallo svolgirnenLo delle manovre, in modo da giunQ'ere all'nccampa mento tardi nel pomerir,11io. Ad ovviare a siffatto incon.ven iente, sarebbe ottimo consiglio quello di alternare sempre le fazioni con un giorno di riposo, come fu praticato tra la faz ione del 31 agosto e l'altra del 2 settembre, e come viene suggerito dal comandante il I corpo. Non reputerei per questo necessario di stabilire, siccome' egl i avviserebbe, la massima di accampare le·truppe_in prossimità del terreno sul quale fu co~piuta la manovra, per poi fa r loro eseguire l'indomani gli spostamenti necessari a fine di prendere la dislocazione iniziale pér la• man0vra successiva. Basterebbe invece che un tale provvedimP.nto lo si r iservasse per le circostanze eccezionali. V
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(l) La s1>csa so11porlaLa dalla clirnioue del genio di Bologna per la fornitura d'acqua i>I I corpu d'armat.a, risulta di L. 53,000 per tutta fa. ctura.ta clelle grandi manovre. Il li corpo invece non abbisognò nel 1° perioclo d.i provvedimenti straordinari, e la somma accennata di L. {4,000 riguarcla perciò soltanto il 2° 1>eriodo.
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Cosi, alternando le fazioni col giorno di riposo, ma facendo com· piere ai partiti nel giorno di manovra la marcia richiesta dalle esigenze della stessa, oltrechè si opererebbe meglio in relazione al suo concetto, si assicurerebbe il riposo alle truppe per un'intera giornata, preferibile alla ripartizione della fatica in due giorni, trattandosi di grossi riparti, nei quali più che la marcia effettiva è gravoso il mettere e il levare del campo e l'incolonnamento. Diversamente non ri uscirebbe facile, poicbè non si può sempre prevedere dove avrà fine la fazione. il predisporre gli accampamenti; questi si rinnoverebbero ogni giorno e ne verrebbe danno maggiore alla proprietà, maggiore spesa all'erario, e sopratu'tto si arriscbierebb~ di accampare dove havvi penuria d'acqua e colle truppe dei due partiti addossate. Ammesso come principio la fazione a giorni alternati e quando l'andamento delle manovre sia ideato in modo da non obbligare, come di fatti quest'anno non obbligò, a marcie di lunghezza eccessiva, del che ne è prova il numero straordinariamente esiguo degli ammalati, sarebbe a raccomandarsi che fosse portata tutta l'attenzione dai comandanti di divisione e di brigata.sull'invalsa malintesa abitudine, ben giusiamenle lamentata dal comandante il I corpo, di levare il campo e porre le truppe sotto le armi if\nanz.i tempo, non attuando com·e si dovrebbero le prescritte norme per l'incolonnamento e riuscendo così a stancare senza bisogno il sol dato. Rancio della truppa e mensa ·degli ufficiali. - L'esperienza di quest'anno su lla ripartizione del rancio nei giorni di manovra (ripartizione che ho credulo di lasciare al pieno arbitrio dei comandanti di corpo d'armata), ba palesato ancora una volta la ripugnanza del soldato a ,consumare il brodo ed ancora di più il rancio di pasta o riso, di buon ora prima di muovere dagli accampamenti, siccome sperimentò il comandante del I corpo. Or come;e in ques1a e in altre simili circostanze il soldato dimostrn di gradire a quell'ora il caffè a preferenza di qualsiasi altro alimento, così parrebbe ·opportuno di sturliare se non convenga fare in tali casi una maggiore distribuzione di carne da cuocersi arrosto (o fricò) e conservarsi per la giornata., come ora si pratica per quella bollita, e dare poi, il rancio di pasta o riso al lardo nel pomeriggio all'arrivo all a tappa. Nel II corpo d'armata fu costantemente distribuito questo secondo rancio prima di sera, e pare con generale soadisfazione.
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· Il comandante il I corpo segnala l'inconveniente già Ìameo.tato in precedenti grande manovre, dei veicoli cogli attrezzi delle mens~ ufficiali del partito avversario che comparivano sul terreno di ma- · novra e attraversavano le proprie colonne direttì al nuovo ca!llpo; ed opportunamente suggerisce che. in cònsimili circostanze una apposita disposizione proibisca a quei veicoli ·(e parmi si potrebbe estendere la pi·oibiz.ione al carreggio in genere) di portarsi sul territorio dell'avversario prima che sia dato il segnale della cessa.zione della manovra. Materiale ed equipaggiamento. - Per ciò che riguarda il materiale ·d'artiglieria-, genio, sanità e sussisténza, e così purè l'arredam~nto, l'equipaggiamento ed il carreggio, i comandanti di corpo di armata hanno segnalato taluni lievi incon venienti e fotte delle proposte intese a portarvi rimedio. Per tutti qi.;esti particolari, all'infuori di quelli sulla telegrafi11, ottica sui quali ho manifestato il mio avviso perchè. ebbi occasione di vederli in atto, mi rimetto ai rap. porli de i cqmandanti prementovati chè hanno avuto ca mpo di fare le esperienze. . Giudici di campo. - Il servizio dei .giudici di campo ha funzionato assai bene, mc1lgrado l'inconvP,niente segnalato nel suo rapporto dall'ufficiale generale che ne era il capo. Ben ginstament.e qµesti osserva che se fu otti.mo div.isamento il porre tutti i giudici ·ai campq alla diretla dipendenza del di rettore superiore ed altresì quello di distribuirli anzichè per partito, per settore, la loro aggregazione ad un comando di corpo d'armata portò per conseguenza ch'essi non si trovassero sempre dov'era l& direzione superiore, dimodochè non poterono essere riuniti presso la medesima nè la sera prima della manovra a fine di venire istruiti dei dispositivi di ciascun partito, nè il giorno stesso della esercitazi<rne per compulsare i loro rapporti e tosto riferirli alla direzione, a norma delle operazioni successive. Premesso che l'aggregazione oradet.ta venne quest'an.no ad-ottata per la impossibifità di alloggiare tutti i giudici di campo, cogli ufficiali addelli, in talune delle lociilità ove prese stanza la direzione superiore, mi associo in tesi generale all'opinione espres·sa nel menzionato rapporto, che cioè i giudici di campo, aumentati alquanto di numero, sieno semp1:e riuniti nella medesima località della direzione, e secondo le circostanze o addetti al quartiere generale di questa o forman<lo un quattiere generale a parte.
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A sugaerire un lieve aumento nel numero dei giudici, m'induce eziandio "la necessità esperimentata: della presenza d'un arbitro ogm. dove è probabile uno scontro di sensibili forze di cavalleria; imperocchè, come opportunamente osserva .il comandante il.JI corpo, tali scontri sulle strade danno sovente ruogo a decisioni che non corrispondono perfettamente ai ri sultati che s'otterrebbero in guerra allorchè, oltre il fatto're forza, avrebbero gran valore la direzione delle cariche; la loro successione e l'opportuna scelta del momento. . Ed. è invece ben naturale che senza la presenza di un giudice, le decision( sieno in massima esclusivamente basate sulle forze con. trapposte. Così come fu quest'anno organizzato lo speciale servizio, ha però funzionato in guisa ~a poter fornire alla direiione superiore in brevi:.simo tempo il. rapporto riassuntivo, nel prescritto modo uniforme, delle posizioni occupate -dai due partiti all'in.izio della manovra, dei . movimenti successivi, delle posizioni delle truppe alla fine, colle · singole decisioni date dai giudici; il tutto in modo da poter permettere senz'altro di redigere per sommi capi' la narrazione della manovra. Un tale soddisfacentissimo risultato è senza.dubbio dovuto all'opera intelligente ed assidua dei giudici tutti ed all'energico impulso · dato allo speciale servizio dal tenente generale che ne era il capo. Truppe a disposizione. - L'assegnazione alla immediata dipendenza della direzione superiore di due reggimenti bersaglieri, fu ottimo provvedimento, siccome qu~llo che permise di dare un effettivo rinforzo ad un partito· qiiando le esigenze complesse della si tuazione richiedevano avesse il ·sopravvento . Il passaggio dall'uno all'altro partito si effettuò regolarmente, malgrado che l'ordine relativo venisse emanato soltanto poche ore in precedenza. . Sviluppo delle fazioni. - Se le fazioni ebbero razionale sviluppo, cosicchè le forze di ambi i partiti vennero sempre e tutte impegnate e il combattimento ebbe luogo nell'ora e nelle posizioni volute dalla direzione superiore, lo si deve anzitutto all'esatta rigorosa osservanza per parte dei comandanti di corpo d'armata e comandi dipendenti, ,della prescrizione colla quale la direzione determinava giorno per gio~no a ciascun partito l'ora prima della quale. non gli era consentito di oltrepassare una data linea contrassegnata come limiLe;
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ora e limite che appunto erano calcolati perchè lo .scontro avvenisse in condizioni razionali là. ove si voleva. D'altra parte, la direzione credette di lasciare piena libertà d'azione ai capi partito, sia per l'estensione del fronte, sia per !"impiego della cavalleria. La narrazione che precede ha messo in chiaro come i comandanti di brigata di cavall eria avessero agio a manovrare nel piano senza tassative restrizioni. E quanto al fronte dei due partiti, all'infuori s'intende dellà cavalleria, la medesima narrazione ha palesato come l'estensione non sia stata in massima eccessiva, avùto riguardo non soltan Lo alla forza maeziandio al carattere del terreno di manovra che in gran parte montuoso non permetteva il transito alle colonne con artiglieri~ ·da campagna. se non per le ruotabili, scarse sempre, come è ben noto, trasversalmente alle ultime propaggini dell'Appennino. · Difatti, da un particolareggiato esame delle posizioni dei due partiti al termine delle tre grandi fazioni, si ritrova che il 80 agosto il partito nord, al momento culminante della manovra avvolg~nte, aveva un fronte incurvato dello sviluppo appeua di cinque chilometri, e che il partito sud era accentralo su soli q·uattro. Il successiYo 3 11, il partilo nord ha toccato il massimo della fronte in tutto il periodo delle manovre, cioè sei chilometri e mezzo, da e• Berti sopra Saiano alla strada di Cesenatico; quello sud meno di sei. E finalmente il 2 settembre I.e posizioni del partito nord aveano un frontP, di cinque chilometri e mezzo, e quello dell'avversario at.taccante, di poco più di cinque. . Un siffatto esame dimostra ancora che anr.he nel caso di manovra avvolgente, quella cioè eseguita il 30 'agosto dal l corpo per la pianura, il fronte non per questo fu esteso soverchiamente; ma fu . limitato a cinque chilometri. E così il lI corpo nello svol gere la sua azione offensiva nelle altre'due fazioni, col con::etto di sforzare · l'ala nemica appogginl.:t alla montagnn per distaccamela, seppe farl'o con un fronte relativamente ristretto, di 5800 metri il 3,1 agosto, di 5000 il 2 setlembrP-. Nelle linee, tanto di chi stava.in posizione quanto di chi muoveva ali' offesa, n_on si ebbe mai a rilevare, tenuto con lo della natura del terreno, difetto di continuità, e ciò perchè su di un fronte che come ho detto non fu mai eccessivo, i càpi partito seppero oppor· tunamente impiegare tutte le forze a loro disposizione.
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Conclusione . - È superfluo fare parola delle eminenti qualità militari che distinguono i due ufficiali generali investiti del comando dei corpi d'11rmata che operarono sotto I~ mi~ direzione nel secondo periodo delle manovre, e ai quali certamente è dovuto se le medesime ebbero razionale andamento e riuscirono al pratico risultato della istruzione di tutti. Ed è pure. superfluo che io ripeta quanto sia stato soddisfatto dell'opera dei comandanti e c11pi servizio di. pendenti e del contegno di tutti, ufficiali e soldati, perchè già manifestai il mio compiacimenti) coll'ordine del giorno 4 settembre all'atto di prender commiato dalle truppe. E questo . che' è la sincera espressione dell'animo mio, sia presso la E. V. la sintesi dell'impressione favorevol issima · ch'io riportai dalle manovre che la E. V. volle eseguite sotto la mia direzione. Roma, 26 gennaio ·1889.
Il tenente general.e direttore superiore delle manovre AMEDEO DI SAVOIA .
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R &LAZ IO NE A S. E. IL M!:S-IST RO DELLA GUF.RRA SULLE Gl\AND1 MANOVllE IN UOMAGNA.
t\J,LEGATO
l.
DIREZIONE SUPERIORE DELLE GRANDI MANOVRE
a•rescrlzlool tl'o r dlne.
In confo rmità all e disposizioni della circolare ministe,;iale 30 . giugno, N. 92, e per ciò che spetta alla direzione superiore delle manovre nel 2° periodo, prescrivo quanto in appresso: 11. All'inizi o del 2° periodo delle manovre, 1'8° reggimento bersaglieri sarà alla dipendenza del I corpo d'armata, il 9° a quello del II . La di rezione si riserva di ordinare il successivo passaggio di tali reggimenti da uno ad allro corpo d'armata, ed i comandanti di corpo d'armata cureranno che vi sia sempre una riserva di generi di vettovagliamento per quando fosse loro assegnalo anche l'a!Lro dei sopradetti reggimenti. Dopo la fazione del 2 settembre, qu~i reggimenti, come qualunque altro riparto di truppa che fosse passato da uno ad altro partilo, faranno ritorno ai corpi d'armata cui erano assegnali all'inizio del 2° periodo. 2. Sarà cura della direzione superiore di far pervenire al più presto ai signori comandanti di partito il tema per la manovra del giorno seguente, dopo che sia conosciuto l'esito di quella della giornata. E i predetti comandanti vorranno far pervenire alla direzione copia dell'ordine di manovra, compilato in dipendenza del tema, non più tardi delle ore 7 di sera. Per la stessa ora, il 28 agosto e il 3 settembre si compiaceranno di far tenere una situazione riassunti'va e la dislocazione delle truppe ai loro ordini, con annesso grafico. 3. In relazione al§ 23 della circolare 'ministeriale summenzionata, i comandanti i corpi d'armata faranno conoscere in tempo utile alla direzione super iore la quanlità che volta per volta possa loro occorrere di cartucce o cartocci da salve.
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4. Dal mattino del 29 agosto.fino al termine della fazione del 2 settembre, non si dovranno mantenerecamunicazioni fra i due partili. I comandanti di corpo d'armata manterranno costantemente comunicazione'telegrafica colla direzione superiore, concertandosi all'uopo col direllore di tale servizio. 5. La fel'rovi a potrà essere usufrui La solo per il funzionamento dei servizi amministrativi. È vietalo utilizzare il piano stradale per farv i mat;ciare riparli di truppa. 6. Il segnale d'interruzione e di cessazione della manovra sarà dato dalla direzione superiore, l?er mezzo di una intera fanfara di trombe. 7. Nel dare comunicazione del tema giornaliero, la direzione superiore designerà per ciascun partito il limite oltre il quale nessun riparto di truppe potrà andare se non dopo l'ora indicata dalla direzione stessa. Il servizio di sicurezza incomincierà mezz'ora prima della detta ora, e cesser~ col cessare della manovra. 8. Gli avamposti e le truppe di sicurezza in genere dovranno lasciar libero transito ai borghesi, agli uffi ciali della direzione superiore, ai giudici di campo ed agli ufficiali di commissariato, di sanità e cont~bili del partito opposto, quando dichiarino dover passare per ragioni relative al loro :;peciale servizio. 9. Il tenente generale 1° giudice di campo dovrà consegnare alla direzione superiore, al più presto, dopo ciascuna fazione, il riassunto delle decisioni fatte durante la medesima dai singoli giudici. Questi pertanto dovranno cercare di rimettere al predetto tenente generale gli appositi specchi il più sollecitamente che sarà possibile. I giudici di campo che nel 1° periodo erano alla dipendenza dei rispettivi corpi d'armata, saranno durante il 2° periodo alla immediazione del predetto tenente generale, dal quale riceveranno , oltrechè gli ordini della direzione, le istruzioni che egli crederà di impartire, affinchè il funzÌonamento del loro speciale servizio sia uniforme. 10. La direzione super iore si astiene dal comunicare criteri generali o speciali direttive per la condotta tattica delle truppe,. ritenerydo a La.le uopo sufficienti, oltre le Istruzioni per l'ammaestramento tattico delle singole armi, le Norme generali per l'impiego delle tre armi nel combattimento , pubblicate per 1
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RELAZIONE A S. E. Il, llllNJSTIW DELLA GUERRA
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cura dell'ufficio del capo di stato maggiore dell'eserr-ilo. A queste perciò tutti si atterranno. 11. Si mccomanda non siano apportati danni al le proprietà, ec. ceuo che per le assolute esigenze d'accampamento e di manovra. Sarà sempre possibile stabilire i campi negli app~zzarnenti di terreno ove è stato già fatto il raccollo, e dovrà aversi cura di non danneggiare gli alberi dì qualsivoglia specie, nè le siepi vive, salvo nei brevi tratti ove sia indispensabile aprirsi un passar,Oio pel servizio dei campi. °"' Nelle manovre si dovrà sempre ~d assolutamente evitare di attraversare le zone completame.nte a vigneti, ove cioè è praticata la coltura intensiva della vite a ceppaia. Colà.invece ove, come avviene generalmente in pianura, s'incontrano le viti lungo i filari d'alberi, sarà facile alle catene ed ai sostegn! attraversare tali filari senza troppo danneggiare le viti. I grossi delle truppe in ordine sparso, con brevi movimenti per fianco e per fila, potranno anch'essi facilmente attraversare tali filari od altri terreni col raccolto tuttora pendente. senza arrecare notevoli danni. Le schiere di rincalzo e le riserve potranno ridurre i danni al minimo indispensabile, muovendo anch'esse per fianco, usufruendo delle ~olte vie campestri, e spostandosi a destra o sinistra per evitare gli appezzamenti ove i danni sarebbero maggiori. Ciò almeno fi_no _al momento '.·isolutivo dell'attacco, quando le prescritte formaz1~ni pel _combattim ento s'impongono così da obbligare a tenere in mmor conto la convenienza di evitare i danni. · A quanto fu detto essenzialmente per la fanteria, si atterranno in mo_do_ analogo I~ cavalleria e l'artiglieria, La cavalleria, grazie alla :6.Lt1ss1~a rete d1 strade che copre soprattutto la parte piana del terreno d1 manovra, non troverà necessario di spiegare la sua azione attraverso i campi col raccolto pendente se non all'atto risolutivo; e l'artiglieria soltanto nel prendere posizione e mettersi in batte'ria· per il che potrà _il più delle volte, senza detrimento dell'operazione: ~d ~llungando d: poco il cammiuo per giungere alla posizione o con lievi spostamenti dei pezzi in batteria, evitare inutili danni. 12. Oltre alle carte menzionale ai §§ 40 e 4,1 della circolare ministeriale 30 giugno allestite dall'istituto oo-eo,:,rafico militare verè)
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ranno messi iu distribuzione tre schizzi eseguiti a vista alla scala di 1 a 25,000. Qnesti schizzi ehe comprendono rispettivamente il 1
terreno di mnnovra fra Marecchia e Fiumicino, fra Fiumicino e Savio, e fra Savio e Ronco, hanno il doppio scopo di delineare la rete delle comunicazioni atte al passaggio dell'artiglieria da càmpagna e di ngevolare la rappresentazione grafica degli accampamenti e posizioni delle truppe nelle varie fasi della manovra. '13. Ogni qualvolta si voglia indicare che nn ponte è intenzionalmente rotto; o che è stata fatta una tagliata, una abbattuta, ècc., al momento in cui ·comincerebbe il lavoro sarà collocalo sul luogo un graduato di truppa con banderuola gialla, munito di dichiarazione scritta e firmata dall'ufficiale incaricato dell'operazione, colla indicazione dell'ora in cui quella avrebbe nvuto principio. I giudici di campo decideranno se l'ostacolo intenzionalmente creato avrebbe potuto .o no essere effettuato nel tempo e coi mezzi disponibili, e decideranno pure in quanto tempo l'ostacolo potrà essere rimosso dal partito che sia intenzionato a farlo, avendo rigua1;do ai mezzi che questo impiegherebbe all'uopo. Tali decisioni saranno lasciale per iscritto al graduato di cui sopra é cenno. U... Quantunque siano state fatte pratiche affinché la macerazione della c11napa sia ritardata fino dopo il periodo delle manovre, i comandanti di corpo, prima di autorizzare l'uso di qualsivoglia acqua corrente, dovranno assumere sicure informazioni che l'acqua non sia inquinata per la sopradetta macerazione o per qualsiasi ·altra causa. Anche indipendentemente dalla macerazione, le acque del Savio non dovranno essere bevute dalle truppe né usate pel rancio, perchè contengono una notevole dose di solfato di calce. Tuttavia da attendibili informazioni risulterebbe che possano essere usufruite per l'abbeverata dei quadrupedi; se per altro non fosse stata in tutto rimandata la macerazione, bisognerebbe limitarsi per l'abbeverata solamente alle acque del contiguo canale dei molini, perchè esso è derivato abbastanza a monte di Ce,;ena (a Chiusa), ovo l'uso della macerazione è limitatissimo. Per sopperire alla scarsezza d'acqua che si manifesta nella re~ gione delle manovre, il Ministero ha preso provvedimenti, sia per aumentare la dotazione dei pozzi Norlhon stabilita dall a circdlare l6 -
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RELAZIONE A S. E. lL MINISTRO DELLA G.UERRA
30 giugno, sia per fornire ai. corpi pompe, botti e ~i nozze. Pert~nto i siomMi comandanti di corpo d'armata vonanno sin dal 1° periodo delle manovre richiedere quelli di tali mezzi che loro sembrassero indispens·abili, e ai quali non potessero d.~rettamente provvedere.. ,15. L'uniforme al pari della barda.tura, per tutta la durata_ de! 20 periodo delle manovre, sarà quella di marcia colle decoraz1on.1 nazionali : Il I corpo d'armata col keppy, colbacco. o cappello scoperto; il II corpo d'armai.a, coperto. .· . . , . . Gli utlì1>iali a cavallo porteranno gli stivali s,o.pra l pantalom. Gh ufficiali che appartengono alla direzione superiore, s~ra~no. ~on~ 1raddistinti da una fascia azzurra al braccio ~inis.trQ, 1 g11,1d1c1 di campo cìa una fascia bianca. Si gJi uni · che gli altri porteranno il berretto colla copertina biauca. . ,16. Con riser~a d'impartire particolareggiati ordini per la rivist,a del 4,. settembre, si previene sin d'ora, per quelle disposizi?ni che i sinnori comandanti di corpo d'annata crederanno opportune, che in, 0 giorno le musiche, dei re,ggimenti di fanteria saranno riu· nite per brigata. ,17, In caso di dirotte pio.ggie, i comandanti di corpo d'armata sono autorizzati ad accantonare le trnp.pe. . ,t 8. I O'uidoni per contraddistinguere i diversi comandi, sono ii:t~ dica ti a fianco della tabella di forma,zi.one dei co.11pi d'annata sull'apposito libretto compilato p.er cur<). del!.<). dir:ezione s.upeçiore, e che contiene i princip.ali dati inerenti al 2° periodo delle manovre,. Torino, 8 a_gosto 1888 ..
dett
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IL DIRETTORE , SUPERIORE
Firm;zto: AME.DEO DI SA VQIA. Per copia conforme
Il Capo di S1ato Maggiore DAL V.ERME.
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SUU,E GRANDI MANOVRE IN ROMAGNA
ALLEGATO
II.
DIREZIONE SUPERIORE DELLE GRANDI MANOVRE
.Bertinoro, 4 settembre ,1888.
Ordine del giorno.
Ùfficiali, sottujficiali e soldati. Ero Jieto che l'incarico avuto della direzione superiore delle manovre, mi a'l'esse offerto la gradita occasiope di trovarmi maggiormente in mezzo a voi, che tante prove di abnegazione e di affetto date di co,ntinno al Re e alla Nazioo.e. Ora s9no superbo di m.anifestarvi, d'ordine del Re, che la Maestà Sua è pienam,ente soddisfatta dell'opera vos.tra nelle e&ercitazioni compiute. La disciplina, il buon volere, il contegno, l'istruzione sempre cre$c~nte, dimostrl).no quanto valete e quanto giusto assegnamento si può fare sopra di voi. Ufficiali, sottufficiali e s.oldati, clte rim,anete alle armi, perseve.rate. E voi che ritorr,i,ate alle vostr~ .famiglie, siate ognaq1. pronti a raccogliervi sotto le patrie bandie.re. Io tutti vi saluto . '
AMEDEO DI SAVOIA.
LA NUOVA ISTRUZIONE SUL TIRO PER LA FANTERIA
LA NUOVA .ISTRUZIONE SUL TIRO PER LA FANTERIA --->-:-•-
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I.
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meglio si adallino, ne sfruttino le buone qualità , siano al più presto conosciuti dai giovani soldati . Così avvenne in Italia . Dopo l'istruzione ùel '1874 , uscita quando ancora mancava l'unità d'arma, chè stavasi distribuendo a tulti i corpi il foc:le a retrocarica, si passò, per la manìa di copiare, a quella del 1881 quasi completamente bnsata sulla prussiana del 1877, per ri tornare poi al puntamento al cenlro con l'istruzione dell'85, modificata di nuovo a breve intervallo per l'adozione del fucile a ripetizione. Fu rapido e grande progresso ollenulo col sistema più prudente e più pratico, poichè dapprima, per non mettere il piede in fallo, si provò una istruzione pl'ovvisoriet, quella dell'8 1l, quasi prevedendole vi La stentata e tisiche radici , basandosi essa sopra un sistema di pnnLamenlo che non era nella convinzione dei pratici (e noi italiani siamo essenzialmente pratici) . Poi si venne alla istruzione dell'85 la quale sanzionava in parte il vecchio si,tema abbandonato nel 187 .i assumendo un carattere più pratico e razionale. Poi di nuovo, imposlosi· come necessità ineluttabile della corrente il fucile a ripetizione, scelto dopo prove e ,:ontroprove un sistema buono ma non forse il migliore, si pubblicò ·per lui nn modesto opus.colo, in via di esperimento: e riuscì. Ed oggidì quell'opuscolo (l'istruzione provvisoria per le truppe provvisle di fucile a tiro rapido modello 70/87) fu riunito alla madre (l'istruzione dell'85) in 110 unico corpo armonico, omogeneo, senza rimandi ad altri regolamenti, rimandi dannosi sia allo studio che all'insegnamento di qualsiasi ramo dello scibile. Ecco come sorse la nuova istruzione sal til'o, la migliore a parer mio di quante vi dero finora la luce Lrattando tale argomento, anche se non è destinata quale è a lunga vita: un nuovo fucile, figlio forse dell'attuale ma più perfetto e conforme alle esigenze dei tempi, ambisce già di succedergli nel govern o delle nostre fanterie. Ma, finch è ci resta conservat~ , amiamola qnesta forza dell'arma regina e applichiamola nel modo essenzialmente pratico da essa suggerito e che in essa è l'anima. E sopr1,1.tutto non lasciamoci trascinare da quella corrente di idee oggidì sempre piu. grossa e rumorosn, ispirala sì da lodevoli ed elevati senLimenti del meglio, ma vagante ancora senza idea le. 1
La nuova istruzione - sua origine e sua gestazione - suo carattere pratico - obbiezioni e discussione su tale carattere.
Lo stato di continua trepidazione in cui si vive nell'alluale sistema europeo, con le armi io pugno, sempre in vedetta e la necessità quindi di mantenersi all'altezza de.gli altri paesi per competere con mezzi superiori od almeno ndeguati; l'emulazione, diréi quasi, tra una nazione e l'altra, specie dopo l'odissea del 1870, per riescire vittoriose nella lolla certa, se non prossima, ecolossale da cui dipenderà la loro esist~nza; ha messo ne1rli studi • o delle potenze per ouenere un fucile sempre più celere, più radente, più maneggevole, meno disturbalo dal fumo, una tale forza intensiva, un tal vigore, una tale perseveranza, che i progressi nelle armi da fuoco si succedono continui e splendidi di risullati. Grazie all'n iuto della meccan ica giunta al massi mo gi·ado di perfezione, noi vediamo in un breve corso d'anni i sistemi d'armamento degli eserciti adot~arsi, modificarsi , .cadere per essere sostituiti da altri esperimentati mi gliori i quali seguono lo stesso giro di vita. Da questa condizione di cose ~n frequente, inevitabile, per quanto dannoso, variare di regolamenti sul tiro, i quali all'arma mi gliorata I
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LA NUOVA ISTRUZIONE SUL TlRO
No, non è ancora il vero senso pratieo che anima questa nuova istruzione, gridano i suoi fautori . Non corrisponde affatto al tiro di guerra quanto essa insegna al soldato! Il soldato in guerra non puma; l'orgasmo, il tremito convulso non possono permettergli di fermaì·e il suo occhio su tre pimti fissi e collimarli ed egli spara al vento e i colpi, sec()ndo lui diretti alla linea che gli si presenta dinanzi , assumono invece una tale deviazione verticale da cadere a eentinaia di metri più indietro . Ciò è vero molte volle. Ma allora per l'amor della patria, cerchiamo i rimedi, sconvolgiamo l'attuale si~ stema, abroghiamo ogni istruzione sul tiro, lAlunghe ore perdute nel puntamento sostituiamole con marce, esercitazioni, manovre e che so io, insegniamo addirittura al sol da lo una posizione dell'arma unica per il fuoco in guerra e il suo fucil e a ripetizione gli dìa soltanto il vantaggio di sparare, sparare, sparare. Può andare un simile sistema<> Possiamo noi sostituire, nelle attliali condizioni delle armi portaLili, qualche cosa di diverso e di migliore dell' esercizio continuo del puntamento e del tiro? Insistiamo ogni giorno, direi con ostinazione, nell'ordine di dirigere la linea di mira nel segno, inculch iamo nel s-oldato la intima persuasione nostra, che l'unico modo per colpire e quindi per vincere è di man tenersi calmo sotto il fuoco nemico e puntare . Non ne ricaveremo forse qualche cosa di più'? E la fede dal soldato acquistata con la scuola di puntamento e di tiro sulla bontà della sua arma come l'otterremo noi? Il soldato; malgrado la larda inLelligenza ·e l'ignol'anza del perché date l'egole diano un-dato risullato, perchè d'altronde che la sua mente non eserciLata a risalire alle origini ed alle cause di un fatto quasi mai ricerca; vede pel'ò dai resullaLi palesi del liÌ·o di pace la giustezza e la veriLà degli insegnamenti fàlligli e all'eseroizio del puntamento s i dedica con amore, studia il suo fucile e lo apprezza megli o di quanto si creda. Così se riesoiumo aid inculca re nel soldato quesi.asa lda fidU'cia nell'arma, confortala dal fermo proposito di essere ca lmo e pun lare, possiamo presentarlo al fuoe-o certi che in nessun altro modo potrebbe· ottenere dal suo fucil e maggiori vantaggi. Le cause di errore rimarranno sempre le stesse sul campo; il % dei colpili in pace si ridurrà· al %0 ; ma si può mai supporre che
PER LA FAN1''ER1A
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abbandonan do Ia cura d.m tur na· al punta ques to 0 ,; oo sarà maaaiore ,,.., mento e al ti ro1 . · z· d l Qualche cosa pur si trarrà di utile da es~a se la ~iscip i:ia . ~ fuo co entrerà nella mente e nel cno.re de,_graduati, se uù,t p~1 t~ soltanto delle migliaia cli combattenti sapra conse.rv~re un po d1 . -aoione e frenare lo sconvolgimento dell animo, se una Iume d I 1 t, · · 'J f 'J parte, pur puntando male, avrà ancora la forza d1 spianare I uc1 e~ cercare va11amente il bersaglio. Ed a ri:scire od almeno ad avvicinarsi a tanto coll' ar~.a .at:~ale ed anche con armi più perfezionate, per radenza, veloc1la JD1~1ale celerità di tiro che la sostituiranno un giorno non lontano, cu1'1amo :ernpre e.coti amore la ~cuoia di ~untament_~ e di_ tiro. Essa saNt ognora necessaria, chè mai si escogtterlt cred 10 un arma che auto~ t·camente dirò così e per forza meccanica ottenga !Il guer~·a di ma I d' · · fi . h Ò} ., l alte sottrarre il tiro alla influenza delle con 1z1001 sic e e oia 1• . . . .. rate, raggiuugendo risultati insperati. Lo spianar l'arma, l'accompagnarla al bersaglio d1ve.nt1 un ab1~ tudine, direi quasi istintiva a tale almeno da n,on o?llgar~ qua~1 più là mente a quel rapido ragionamento che comuméa ali occh io l'ordine di puntare . . . .. . È ufficiali e oraduati facciano professione dt fede d1 1mp1e_gare il massim; delle loro forze intellettuali. e morali a temprai:~ 11 carallere in modo, che co me l'uomo nel perico.lo sent~ raddopp1at~ la potenza dei muscoli, così essi senta~o la lorza d1 mantenersi calmi e sicuri al fuoco ad esempio e guida del soldato. . . 1 ·n tal modo compresa tutta l'importanza dell'1struz1one .1.vranno I d . d' sul tiro, principalissima tra le istruzioni del soldato e m ispensabile l~).
' • b lS88) a proposito delle ma(t) Una circolare ministeriale (N. 500~ del t 0 novero re. t' Il la trascuranovre e dei campi d'istruzione del t888 rileva l'errore ài pun are _a Oe d g d di porvi riparo curan o m~ uzza alla b11ona positura di puntamento. Raccoman. a . !l'anno e farigiormente e con insistenza l'esercizio di puntamento m ogm tempo d.e b saltare la grande responsabili tà che pesa sui comandanti di compagma per a uona riuscita di questa scuola da cui dipendono i rlsultat1 del tiro a pallottola .
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PER LA FANTEtlIA
LA NUOVA ISTRUZIONE SUL TIRO
PARTE
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I. - Scuola di puntamento. - Nel corso di questa
scuola:
II. A ) - Sguardo alla nuova Istruzione.
a) non si parla più" di congegno a riflessione (di controllo? 1) il quale ri-maneva quasi sempre in fureria perchè poco pratico e fa· cilmente guastabile, nè facile ad adoperarsi; · b) non si accenna più al tiro ridotto, stato definitivamente abolitò fino dall'anno 1886, con Atto N. 128, perchè al tempo dedicato all'i,nsegnamento di esso, non corrispondeva un vantaggio adeguato,, e lo d.imostrano le prove date dalla classe del 1_865, per~hè l'inl(lresse per l'istruzione era scemato dalla preoccupazione di conservare le pallottoline di legno, facili a perdersi, a spezzarsi e diventare inservibili , ec_c. ; c) i fuochi si eseguiscono a comando ed a volontà ed è tolto l' a salve· e con esso l'inconveniente di sentire per una stessa specie di fuoco comandi differenti. (Dovrà naturalmente essel'e tolto anche dal Regolamento d'esercizi); d) sono tolte le figure intercalate nel testo non più indispensabili riproducendo oggetti e posizioni che nella vecchia istruzione potevano essere novità; Le Nozioni preliminari§ 1 cli questa scuoi.a sono eguali nelle due istruzioni. - Sono però d'avvi so che nel N. 8, in seguito all'aggiunta fatta molto a proposito cli in.segnare à riparare agli inconvenienti che possono verificarsi nella carica e nello sparo, ~arà bene rimettere la prescrizione di insegnare a conoscere le regole di puntamento nel tiro individuale tralasciata forse per semplice dimenticanza. La nuova istruzione aggiunge che gli esercizi di carica e. fuoco devono eseguirsi con lo zaino, e l'insegnamento della scuola di puntamento procedere aHa pari con quello della carica e fuochi. Identici i Afateriali occorrenti per la scuola di puntamento§ 2; eguali le: Posizioni dell'otturator'e e del serbatoio § 3; aggiunto solo il modo di aprire.e chiudere il serba.toio, che la vecchia istruzione rimandava al N. 14 86 del Regolamento di esercizi. Nel § 4, Maneggio dell'alzo, nessuna variante. · Nel § 5, Puntamento al . cavalletto, ·il N. 27 della vecc·hia 1
Scuola di puntamento - Confronto delle varie sue parti con quelle dell'Istruzione del t883 modificata dalla provvisoria sul fucile 70/87.
Perchè sia più facjle intenderci e per maggior brevità premeuo che chiamerò nuooa l'istruzione testè uscita e vecchia quella del1'85, nel cui testo suppongo aggiunte tutte le varianti e modificazioni introdotte dall'istruzione provvisoria per le truppe provviste di fucile modello 70/ 87. La nuova istruzione è calcata in gran parte sulla stessa falsariga della vecchia, ma ha in essa introdotte parecchie varianti, cambiando alcune pani , altre aggiungendone nuove, altre togliendole affatto, in modo da assumere una fisonomia alquanto diversa, più completa e meglio riuscita. Cercherò adunque quali sono queste varianti e prenderò le più importanti brevemente in esame. Generalità. - La nuova istruzione comprende 4 parti come la vecchia, se quarta parte poteva chiamarsi quel mito intitolato:
appendice. Là. quarta parte ha qui assunto il nome di condotta del fuoco ne,Z combattimento ed avrà certamerlte un'impronta sua speciale. Ma su questo argomento ritornerò più innanzi nel mio scritto. Le Generalità sono conformi nelle due istruzioni. È aaoiunto di . • . l:)l')
intrattenere tutti i graduati e non i soli sottufficiali ogni anno su alcune nozioni indispensabili per la condotta del fuoco dei piccoli reparti; di non addire ad incarichi speciali chi non abbia esegùito una volta anche iI tiro d'esame oltre all'individuale (ordinario dRlla vecchia istruzione). Reclute ed anziani sono riuniti per il tiro, ma quelle e gli anziani di 3• classe fanno tutte lé lezioni del tiro individuale, gli altri soltanto alcune come si vedrà in seguito .
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PER LA F'AN'l'ERIA
LA NUOVA ISTRUZIONE SUL 1'lll.O
Infine éol N. 47 ,provvede che si prèparino parapetti di fi·iversa altezza per detti esercizi (e qui si. potrebbe anche approfittare dei · !Mori di trincea che ogm•i anno devonsi fare dalle truppe), il ohe s.ervirà a far conoscere il modo di difendere fortificazioni e tt·jn c,eramet'lti d'ogni natura. In sostanza insiste nelle posizioni spe'Ciali, come quelle che più di frequente si prenderanno dinanzi al nemico, e nel modo di appro'fittare d'ogni sorla -di riparo, purchè lasci veder bene il bersagl,io e permetta di puntar meglio. · § 8. S catto clell' arma e § 9 Puntamento celere (§§ 9 e 4O della vecchia), conformi nelle due istruzioni; solo la nuowinsiste maaoiormente nell'obbli&o di evitare quanto si può . lo scatto dell'arma a vuoto e nel non puntare mai è'ont'ro persone nell'esercizio lii puntamento celere. I §§ seguenti dell'istruzione ntwva hanno i loro corrispon · denti nelle due istruzioni del\'85 e pi:ovvisoria sul fucile Mud . 70/ 87 quali risultane dal seguente specchio:
is'l'ruzione è modi'frcalo dal 29. ·del'l'a nti.ova nel fatto che l'istruttore muove l'arma prima di chiamare i soldati a puntare, e il N. .29 ·da:! 32 ·nèlla prescrizione di fa)· ripetere parecchi'e volte l'esercizio di ))untamertto c·on le vari·e linee di mira. § 6. Pw1ta,nento a braccio sciolto. La nuova istruzicme pi'èscrive ih più al N. 36' 'd) (N. 3'4 de'lla vecchia), di 'assicurarsi «·della pressiotle tlel calcio contro la spall a, l'istruLlorespingendo leg<< germen tecon la mano destra, ·dall'alto in basso, il calcio del futile « èlel soldato a punt ». Innovazione utiliss'ima codesta, la pressione dè1 calciu alla spalla evi tando in pà1'te la deviazione vertical e del tiro. § 7. Puntctmento in ginocchio, a terra ed all'appoggio.
Questo § ha parecchie modificazioni ed aggi110te, dando la nuova istruzione maggiore importanza e svil uppo al pnntamento dai le posizioni speciali. Per entrambi le posizioni di punt in pied,: con appoggio verticale ed orizzontale, la nuova istruzione prescrive che la mano sin istra regga l'arma col pollice tra l'e dne fascètte, mentre secondo la vecchia dovevasi reggere sotto la 2• fascetta, e che il braccio sinistro dist'eso appoggi la man·o contro l'oggetto. N~lla posizione di punt con appoggio orizzontale, aggiunge inoltre di al lontanare il piede destro dal sinistro più dei .25 centimetri pre·scriUi p'er la posizione a braccio sci'olto od « anche piegare alquanto le « ginoccbìa, · per abbassar·e sufficientemente la spa11a quando I' og« getto oriziontale è piuttosto 'basso ». La vecchia istruzione accennava solt,mto quali appoggi si utilÌzziho negli esercìzi di puntamento con· appoggio verticale (N. 43 , ultimo capnverso). la nuova vi aggiunge qùelli àa adoperarsi per appoggio orizzontale; con giusto criterio cotnpleta1'1'do (N. U, ul. timo capoverso). . E t:omplela altrewi:nto giustamente le varie po:;izioni sp·eciali 'di punt spiegando quella di in ginocchio con appoggio orizzontale (N. 45), che la vecchia istruzione si accontentava di a'Ccennare, indicando quali ripari meglio si prestino per essa e il modo di usufruire della loro copertura. Stabilisce ch·e la posizione di punt a terra si impieghi solo con appoggi orizzontai i.
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~
~
\ lstruzl6né nuova.
Istruzione del I 885.
Istruzione del 1885 modificata dalla provvisoria.
§ f.0. Carica e Cuoco ordina- § H. Carica con cartucce da § H. Carica con cartucce da
esercitazione. esercitazione. rio con cartucce da eser, citazione. § H. Carica e fuoco accele- § l.3. Tiro aceelerato con cartucce da esercitazione. rato con cartucce da eserèitazione. § !.3. Tiro a ripetizione con § !.~. Carica e fuoco a ripecartucce da esercitazione. tizione con cartucce da esercitazione. § !.3. Carica o fuoco ordina- § l.2. Carica e sparo con car- § t2. Ttro a caricamento successivo con cartucce da tucce da salve. rio con cartucce da salve. salve. § t4. Carica e fuoco ordina- § t-4. C-arica e sparo con car- § '14. Carica e sparo con cartucce a pallottola. ri o con cartucce a pallottLtccé a pallottola. tola.
Il § 10 della nuova istruzione ha assunto parecchi èambiamenti; si mantiene però nei primi numeri conforme all'istruzione deU'85. Ecco ad esempio un èonfronto tra il N. 56 della nuòva ed i corl'isponèlenti N.i 53 delle due abolite:
..
•\
LA NUOV,\ lSTRUZip N.E S_U L TIRO ,
Istruzione nuova,
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-Istruzione del I 885.
Istruzione del 1885 moillflcata dalla provvisoria.
L'istruttore: I,' istruttore: L'istruttore: punta. .:.... ritira l.° Carica - punta - scatta. t° Carica - punta - scatta. l'arma - scarica. 2° Ricarica - punta- scatta 2" Ricarica - prende fa po· ~· Ricarica - punta - ritira (ripete 4 volte). .l'arma - la mette in posizione di sicurezza. inisizione di sicurezza - la ziandola da otturatore ~rimette in posiziono per . perto. lo sparo - punta - scatta. 3° Dopo 2• o a• volta prénde 3° Rialza il manubrio e 3° Ricarica - prende la poposizione di sicurezza scatta. sizione di sicurezza ini· quindi posizione per lo ziandola da otturatore asparo - punta e scatta. ~crto.
't• Cariéa -
Con la nuova istruzione resta quindi abolito il prendere la posizione di sicurezza iniziandola da otturatore aperto, perchè i iudicata inutile; aggiunta la scarica dell'arma, insegnando di conseguenza il modo di eseguirla (N. 56 b). Inoltre è omessa la spiegazior.e del modo di mettere l'arma in posizione di sicurezza (N. 53-3 della istruzione dell'85) , già nota ai soldati e rimandato pP,rciò l'istrullore al_N.. 20 a), .ed è prescritto · che questi indichi sempre !'-alzo variandolo dai 200 ai 4 600 metri. · L'istruzione nuova tl'asporta ancora l'insegnamento della carica · cnn cartucce sciolte e col caricatore, ch·e la vecchia introduceYa in questo§, al§ ,J 2 Carica e fuoco a ripetizione _con cart(!,cce da esercitazione, ove trova il suo posto naturale, perchè soltanto nel tiro a ripetizione si adoperàno i caricatori; e completa l'esercizio di carica e fuoco facendo eseguire alla squadra in riga fuo~hi a comando, indicando l'alzo e avvertendo che nessuno deve far fuoco se non h~ il fucile puntato, nè prima del comando foc. § 1,1. Corrisponde in gran parte a quello della istruzione dell'85; l'istruzione provvisoria per il fucile 70/87 l'aveva a torto abolito sostituendolo col § Tiro a ripetizione con cartucce da esercita~ione, che è pure rimasto nella nuoYa. Le modificazioni rigua'rdano: L'insistenza sull'obbligo dell'istruttore di fissare l'alzo (tra i 200 ed i 600 .metri); l'aver ridotto a 7 (da 8) le cartucce da spararsi in 1' in. ~utte le posizioni salvo a terra nella quale la celerità è limitata a 6; 1-'aver ·aggiunto : a) di fare eseguire l'istruzione il
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P.$R LA FANTERIA
più delle volte è.on baiònetta inastata e non.più solo alcani eser- . cizi di tiro (Jstrnione 85, N. 67); b) di riuni re la squadra come per la carica e fuoco ord·j~ario per esercitarla nel tiro acceleralo a· comando. § 12. · Si mantiene cori forme alle modificazioni introdotte dall'istruzione provvi-soria sul fucile 70/87 a quella dell'85 (nella quale · · · naturalmente questo § n_on esisteva):- · Introduce qui ,' come si è detto, l'insegnamento sui _modi: di caricare il serbaloio con cartucce sciolte - levarle - disporle nel caricatore - levarle - caricare il serbatoio con esso; senza rimandi al Regolamento cli esercizi. Ramment~ di proseguire il tiro con i caricatori dopo i primi 5 spari (N. 72 secondo capoverso) e li porta salendo gradatamente da 9 a 13 a 25 per ogni 2'. . · Prescrive anche qui l'uso della baionetta sempre, sia caricando . con cartur,ce sciolte che con caricatori (Numeri 70, 7,t -e72) eobliga l'istrutto.re ad indicare l'alzo come negli altri §§ fissandolo a 200, 3@0, 400 ,netri (Numeri73e14). ·Prescrizioni tuttee.ss~nzialissime io questi esercizi; perchè in casi normali impiegandosi il fu?co a ripetizione per preparare o respingere -un assalto ed aprendosi alle. distanze suddette è indispensabile avere la baionetta inastala semp1:e ed è necessario insegnarlo ai soldati per quelle dis'tanze. Ed insistendo di non aprire il fuor,o a ripetizione prima dei 400 metri si corregge, attenendosi all,1 nuova istruzione, la ~endenza istintiva nel soldato di adoperare prima del momento opportuno le cartucce del serbatoio. Infine col N. 74 l'istruzione completa l'esercizio facendo passa.re successivamente il soldato d,1 un modo di caricamen~o del serbatofo all'altro; e ripetendolo co.n t~e o quattro soldati della squadra , per voltn, a vantaggio di lampo. § 13. Corrisp9nde ai§§ 112 delle due istruzioni più volte accennate. Il numero delle cartucce da consumarsi è portato da 18 a 22,. perchè si esecruise il fuoco col plotone riunito prima su una sol riga nelle varie p;sizioni: in piedi, in ginocchio., a terra (N. 82), poi su 3 e infine su 4 righe (N. 83), formando un reparto . da _24 a 64 soldati sotto il comando di un ufficiale. · · 1
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PER. LA l."Al\TE RJA
LA N UOVA JSTltUZJONE SUL TIRO
L'inciso c) abbisog_nerebbe, parmi, della stes.s<\ modificazione, ma qui, importando il raccomandare di non far fuoco a certe. d..istanze c~ntro gruppi o uomioi Q cavalli is.olati per evitate falsi allarmi o la,disgrazia, spesso avvenuta, di lira1:e qo.Qtro ttuppe amicbe, · man,terrei la prima neg1;1zione, sostjtuendo però la seconda con le parole : fa fuoc() solt.anto q~andq que.sti ecc. . · . ,i.0 ) Si precisa il modo di puntamento contro bersa,glio che ~1 muove in direzione a destra o sinistra del tiratore, ritornando così all'istruzione dell'81; 5°) Si rimette la prescrizione di non fare variazioni di puntamento quando· il bersaglio si muove nella direzione del tiro, si~ avanzando, sia retrocedendo; sempre per conservare una regola d1 puntamento unica. Con la prima recrola data dalla istruzione nuova (N. 89, inciso ~ § . primo) che io ho accennata in testa agli appunti su questo. , m~ pare si introduca in certo qual modo qualche norma sulla linea di
Questo esercizio di. fuoco coi reparti in linea su parecchie- riohe • • • • l') e ottima mo,ovaz1ooe, che risutta.va necessaria e· d,imostra riconosce;e la frequenza di tale formazione nel comba.ttimento , portando cosi la nnova isl!'uzione a pari con le norme per l'impiego delle tre armi. § ,f 4. CorT~s.ponde ai §§ d~lle due istruzioni abolite. Le sole differenze stanno nella prescrizione di condurre la squadra ~~ be·r·saglio per ve.ri~care i bersagli f,~tti dopo i due spari sia del- · I 1strultore oome d, ciascun soldato, e Ofilia posizione dell'istruttor:e dinanzi alla squadra (4 o !> passi e un p.oc0 all'infuori de,-
l'estremità sinistra della riga). ~ ,15. Regole di puntamento nel tiro indioiduale. E total1mente di ~erso dal § 9, corrisp.ondente, della . istruzione vecchia. 1~) Si aggi·unge con molto criterio pratico la regola per la quale Il soldato dev,e far fu0co solo quando gli viene ordinato se è sotto gli ordini di superiori e gli si dà un'unica regola di punta-· menlo: puntamento al centro. . 2°) Sparisce il N. 48-iJ ) della vecchia istruzione sulle distanze Hl!termedie che rientrava nel puntamento al piede ed è razionalmente sostituito dal!' inciso d) del N. 89. 3°) Specificale le. prescrizioni per il tiro individuale contro gruppi e uomini isolati [N. 48-3) della vecchia istruzione N. 89 a) b) della n11ova]; si aggiunge il modo di contenersi per lo sparo Ilottetempo ~. 89 c). S_u questo punto mi permetto un'ossen,azione che sembrerà mi~ ~~1z1osa, pedante'. forse anche puerile, rna,c,he a!Fatto pratico, nel~ insegnamento d1 regole, è utilissima; e cioè che conviene sempre msegnare al sol da Lo quanto deve fare e non quanto non deve
condotta del soldato nel combattimento. Ora, pur ammettendo che la parte IV: Condotta del fuoco nel combattimento abbia uno speciale capitolo da servirgli di guida dinan,zi al fuoco, dlJl mòmento che nulla di essa parte si deve insegnare al soldalo, io credo che qualche utile regola ancora dovrebbe introdursi in questo §, affinchè possa essere inculcata nella mente e nel cuore del nostro gregario. E così ad esempio: « Sparare con calma - rimanere calmi sotto il fuoco nemico << anche quando è vietato di rispondere utilizz(l.re il terreno e met« tersi in o-inocchio o a terra quando tutto ciò non impedisca di . l') • « distinguer bene il bersaglio ed anzi permetta di puntar megl,~ <i: far fuoco solo quando si vede il bersaglio - cessare qu~ndo s1 « cessa di vederlo_:.. volgere. le ~palle al nemico v~le quanto fo.rsi « distruc,oer" dal su.o fuoco, ecc., ecr.. » doveri questi eh.e vorrei l!>l:) y fossero di freqµenL e soggetto di conferenze morali_e cosLa.n,temente messi in pratica sul terreno. § 46. i11qdo di ripa11are agli incon.venienti che possano
fare.
.Modificherei quindi gli incisi a) e b) com.e segue: . <i: ~ ) pr.esen tandosi alla sua vista· il nemico in gruppi d'uomini o .cava1hfafuoco, solo quando questi gruppi si trovino a distanza d1 35,0 metri o men0 ·, · . ..« b) se il nemico si piresenta alla sùa v·isLa con uomin,i O cà.v~ll'.1solati, ~e.ve i~c~min~ia,,,.e ibfw0.c0 sQlo. quando questi. nom1rn o cavali, 1solat1 s1 trovmo a distanza di .200 metri O meno.
257
succedere nella carica e nello sparo.
l
I
~·
~
§ naturahµen te ide.ntico n quello corrispondente delle istruzioni abolite. Mantiene ambe gli artic.oli 74 della istruzione dell' 85 e
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259
LA NUOVA ISTRUZIONE SUL 'l'IRO
del!' istruzione provvisoria che nelle modificazioni lo aveva, forse erroneamente, sostituito invece di aggiungerlo come bis. § 17. R iconoscere il grado di istruzione acquistato nella
scuola di puntamento. .
.
Indentico al § 116 della vecchia istruzione coll'aggiunta [N. 101, e)] di un esercizio difuoco accelerato con cartucce da eser-
citazione.
II. B). - Scuola delle distanze.
Rìassunto del nuovo sistema tenuto per questa scuola - cenni sulle modificazioni al1' Istruzione del i885.
È aggiunta la misura delle distanze a pas$i, alla quale si ritorna
soltanto per i graduati, ·cosa che l'Atto N. H,3, del corrente anno, ritiene utife inquan tochè « nelle marce ed esercitazioni tatlichè può « occorrere di far verificare dai graduati stessi le distanze stimate a « vista o col suono » senza dover ricorrere alla catenà o cordicella metrica. Nelle modàlità dell'inse,gnamento di q_ues ta scuola, le due istrµzioni si mantengono eguali, tranne che per le distanze da misurarsi si usa sempre il passo di 75 centimetri '(o, 86 centimetri per i bersaglieri), e non più il passo del metro. · Nelle Nozioni preliminari, § 18; è aggiunto che per la misura delle distanze a passi o per la stima col ,suono, si può approfittare anche dell"e strade, e che in ogni esercitazione giornaliera si dovranno misurare non oltre alle ,fo distanze. Misura delle distanze a·passi, § 19. Si misurano con catena o nastro metrico 150 metri, e si fissa il termine con palina. S' in~ segna al gradur;ito di percorrere tale distanza in 200 passi, contando a doppi passi sul piede destro, in modo da riescire a contare
cento, percorsi i 150 metri (172 per i b·ersagli·eri), con ·errore ma·ssitno di 2 doppi passi, in pro o in meno Si r>agsa quindi fis·:;ate. con ca:tena o nastro mettict), d'istanze varie comprese tra i 200 e i 11500 metri, a misurare tali distan-zeia ddppi passi e ricl'u•rle {!loi in m~ffri molfrplicando ipe-r 1 e mezzo f)'er la fanteria, per ,1, 72. per i bersaglieri. ' Stimare le distanz·e a vista.fino a 500 metr:i, §20. Quando i grad·uati 1han'U:ò bene imparato a misU'.rare a doppi passi una da'ta distanza, es~tta ìn cinqua,i:~tine intere di metri, si impiegano per la stima delle distanze a vista della truppa. Le distanze di 20-0,, 300, 400, 500 metri sono misurate a doppi passt, contando sul ~fede destro, dmi graduati, e le squadre degFi osservatori stndiano il rò.'oe!lo d1i J!H'esen11a:rsi d'ell'uomo ~asciato a ciasèu1la d,i as·se . Qtr~ndi i graidua·~i misut'llno a doppi pas&i €Hs,t:rnze varie date dall'islrutlore, comJ!)re'se per c'inquantine intere di metri tra i 200 e i 5"00 mietri, e le squadre 1-e stima1'I0, ricordando gli apprezzamenti fatti a distanze note sul modo di presenta,,si alla propria vista dèll'uomo a-l'le varie distanze. Gli individui ma:ndati alle varie distanze asegu.iscono maneijgio d'arme - prendono posizioni V<1rie - si muovono 'lateralmente. L'istruuio re regi·stra ·i risù'ltati sulfogl>iet<to de'tle distanz.e (Modello A),· simile a quello della istruzione abolita. €on le :stesse norme si esegnisce il § 211: Stimare le distanze a oistci,fino a 1600 metri, disponendo pri.ma gM inJican~i alle distanze di 600 , 900, 1200, 1500 metri, fissale con paline; passando quind'i a: ·stimar~·distanze 1i,gnòte misurate dal ,gt adaato, c:he condu,çe il drappello degli indicanti, a doppi passi, regolandosi s~Ue paline già fissate alle ·distaìnze di cui'sopra, c·on modalità · di svolgimento e prog,re:sisione identici alla is-trnzione G'.0\1'1 '85. Il drappello degli indicanti si sposta, eseguisce ìl ·maneggio d'arme, ecc., perchè spicchi all'occhìo dell'osservatore il modo diverso di presentarsi di un bersaglio mobile alle varie distanze, come succederebbe in guerra. . Stima delle distanze col suono, § 22. L'insegnamento si svolge in modo del tutto simile a quello della istruzione dell'85. 1
1
!7 -
ANNO X;tXIV, YOL. I,
1
260
LA NUOVA ISTRUZIONE SUL TIRO
PER LA FANTERIA
Si raccomanda che lo spostamento della pal lottolina del pendolo sia da 20 a 30 centimetri, per rendere più facile· all'osservatore di fissare esattamente il momenlo in cui la pallottolina termina un te.mpo ed incomincia l'allro. \_ Si porta l'errore a mezzo minuto secondo invece che ad 1111 . si esioe cioè di contare cinque volte la decina in uno. spazio di tempo comp;eso tra 14.e mezzo e 115 e mezzo secondi. . Si stabilisce che il drappello sia provvisto di 10 cartucce a salve, invece di lasciarne il numero indeterminato, e ciò per dare maggiore uniformità alla isfruzione delle varie c~mpag_nieebat~aglioni. Imparato dai soldati l'esercizio del pendolmo, s1 stacca il drappello di 4 uomini pe1: stimare le distanze col suono a distanze varie, proseguendo in :nodo conforme ali' istruzione dell'85. Anche in quèsto esercizio il risultato individuale della stima è registrato sul.foglietto delle distanfe (co_sa ch_e omettéva l'i ~;;_~zione abolita) e serve anch'esso per la class1ficaz1one. I';..,..: ) Si porla a 2000 metri la distanza a cui si può applicare la stima dedotta dallo. sparo dei fucili. Si raccomanda tale esercizio di stima in occasione di esercitaziom sul terreno e la ripetizione frequente di esso agli ufficial i e §.{raduati per mantenerli sempre pratici. Stimatori scelti - premi, § 23. Conforme all'istruzione de\1'85. , L'esame del comandante del battaglione comprende però anche la stima di 5 distanze col suono oltre le- 1O a vistà, sino a ,J 600 metri. · , · . . l dichiarati stimatori scelti ne avranno menzione ·sul _li1
bretto di tiro.
. ~ H~
È omesso il § 6 della vecchia. 'istruzione « Riparto annuale della scuola delle distanze » i numeri del quale trovano posto
nella nuova Jnngo il corso di essa.
IT. C). -
261
Scuola di tiro al bersaglio.
Cenni di confronto con l'istruzione del t885 e con la provvisoria per le truppe prov·viste di fur.ile Mod. 70/87 - innovazioni della nuova istruzione.
§ 24. Bersagli ed accessori. La nuova istru~ione conserva i 4 bersa:gli dati dalla vecchia - identici nelle diinensioni - variati nella forma esterna . Dalla loro combinazione si ottengono i reparti di truppa nelle diverse formazioni in cui si vogliono rappresentati. § 25. Campi di tiro. Salvo differenze di poco valore nelle due istruzioni è identico questo §. Eccezionale il tiro individuale in aperta campagna, sempre il tiro di combattimento - lunghezza del campo di tiro almeno 350 metri, eccezionalmente 250 metri; le sentinel le da 300 a 50.P metri infuori della direzione di tiro. § 26. Valutazione dei tiri. Modificazioni: I tiri individuali son.o sempre calcolati per punti: facendo uso del bersaglio di reparto sono calcolati 3, 2, 1 come io quello di scuofa, essendo i due bersagli simili; con qualunque altro un punto o zero punti. Per il punto zero è stabilito un segnale speciale delle banderuole; è modificato il segnale per annullare un resultato male segnato; il capo segnatore indica di comindare o cessare il foc o col segnale di tromba o con quello delle banderuole, non più con tuLLi e due assieme; tolti i N. i ,J 43 e 144 della vecchia istruzione poichè il risultato del tiro viene. indicato dopo che ogni tiratore ha compiuto la lezione. § 27. Tiri. _ a nnuali e generalità sulla loro esecuzione; 1° Tiro indioidliale (senza suddivisioni); 2° Tiro di combattimento; 3° Tiro di esame ( . . 1 0 T" l¾tro d.t concorsq mnovaz10ne.
PER t.A KANTJ.:RJA
2a2
LA N,UOVA 1srrR.UZIONE SUL TIRO
tuttf! I~ .9 lezioni
. . Tiro individuale. ~ lez1om 6·' 8• e 9' alcµne : leZJODI ·-
~
.;; ·5
•
~
I caporali e i sol<latj anziani - 3• classe dì tiro. Le reclute.
! ~
In .primavera fino a tutto giugno
J sottuflkiali col reparto cui appartengono. I ca_porali e so!<lati anziani - !" e 2• classe di tiro.
I Gli ufficiali subalterni.
. . ,· . i
Gli uffidali sotto la direzione di un uffi- \
. ciale surleriore. , 2.,.1ez1•?~1 . 1sottu~clal:isotto la direzione d'elt'aiunlnte 1 TITO d è'same . . . ~. ~ 6 nµ.gg1oremi•ese11aratamente dalle com- Ddpo .
· mdmdualer)
iÌ tiro indivi-
p1igi)1e.. .. l caporah e soldati.
ottufficiali - i primi 8 classil\cati nel e ~~ prima tiro d'esame. 9, dopo i~ tiFO 't ·ogni f2 dello stato maggiore di 2 lezioni e deposito che eseguirono ctlmlba't, Tire di1c0nc0rso. '2• e 6" J caporali il tiro d'esame. timento individuale , ed I primi 5 classi6catì nel .tiro 'i soldati <l'esame - presenti alla com· pagnia e della t• classe òi
l
tiro.
Tir!) di combat·I t1mento .. ... rn lezioni
I
! Tutti i ca{Jorali e soldati.
§. 2S. Tiro indi.vidw(j(;le . Con la nuova istruzione è abol,ilo il tir0 .pr.el)l&ratm;io ah,e serv-iva al ·so,ldai~l'l q,u~·l e tir@ di 1prov,a, trovando bas.ta:re a, ciò. l'esenc'izfo d·i aariea e fuo1.w con cart(!,/Jce·e a pccllcxbtola. S@no, 1,iunit-e in rm sol@ gruppo (tù:0 'i-n'rN:-@id:r:t-al:e) le lezfonj.'(icel Liro ordinario: e speciale· della veoch1ia islru2iÌ<m'8'; iinfa.vti le lezioni, 2• e 3a speciali oorrisp:onélono, meno.per la·distàn.za, risp·eu.J,yarnente alle s· e 9· i1nd~v,irluali della nuova ·ist11uzi01oe. ~ornispondendo .gl i alz,i deL ftLcile ad una gittata· di fi>(i) nietri· ihfeniore a qu,eJJ,a da essi &e@nata~ è ,presfritto di puntare rper :Ie d,i slanze i11<termedje coll'alzo s.u1periore oa •lezione, ad esenipio1•distanza 150 metr,i, alzo 2@0);. per la d-is,tian11a d·i '1-00 me~ri ('8;o le'" zioneL ooll'aJ.zo di 200 metti, ma 2~Pcent/4metri 1sollo>trl centr'or; p'er qµella di 200, mfltni (Sa, 5• e 6· leziooe1) coll'al'i o dii 200 metri., ma 25cm. sopra il centro (N. 1184). . . 0g,n·i biratore -s.para·'S colpi neHe 'Pnime 5 ·~ez,ion ~; dopò 4 spàri cambia posizione neHe prime quattro; la li,• è co·n fu0co 1aC'eele. rato 70", la 6• e 7• a ripetizion~, ·9 cohpi 1J0'1, la s·· con bersaglio scomparente in vista per 5"; la 9• con bersa,glio scòrrevole in ·vista per 4"; 4 colpi per ciascuna. 1
263
I minuti secondi son.o mèsurati col pendolo. Si eseguisce una iezio.ne al gi·orno - mancando t~mpo 2, li'8' e la 9• nello stesso giorno. La 4" potrà portarsi da 350 a 2150 metri se le cond,izioni del· campo 'di, tiro l:o esigono, lH 9•, a 150 me.Lri con tersaglio scompa1:ente invece che a 25Q, mancandQ qneHo scorrevole-. Compiti gli spari di ogni soldato, il di.reltoire fa cessare il1.fu0co vengono segnabi i i:isultati con f.e 19anderuole e quindi il capo segoatoi;e indiica il p.unto preciso colpito in ogni sparo . · Il ~iratore, ad ogni segnal1e dii band,eruo~11. dice ik pu-nto ottenuto che viene scritto sul foglietto del tiro (,Modi. N. 11) ®el qu,ale ogni . squad,ra è. p.rovvediuta. . Il libretto del tiro delira vec.chia istruzione, che esiste <1tnche nelJa nuo,va modifrcato, non è pi:ù portato dal sol:d!ato sul campo di tiro. Ln nu.o:va. istruzione: conserva le prescrizi01ni date dalla i,struzione del\'85 per la lezione CO.I l fooco a~~elerato, e queMe cl.ate ~er le due 1-ezioni con fll.oco a ri.petizione dalle modi1"icazion v della provvisoria sul foc:ile 70/ 87. Tali lezioni mon si possono più rip•etere o 1:icomindaire dallo s~esso tiratore per nessun motiv<1 (N . 1,76 vecchia i:;truzione diceva per alcuni casi il: contrari·o e ne davia i moli.vi). linLro.duce l:e.ggiene, ri:i:odificazioni per la esecuzione delle lezioni 8' e 9• con beùaglio seom.pa11ente e ~con:evole. · t risultati del ti,ro vengono ripoi:tati sul Libretto del• ti-ro (M-0d,. 2.~.. diel quale è p,r.ovvisto ogni sotbuffici ale, caporal,e, e. so!dato,, e sul Registro del. tiro iJidioiduale della compagnia ove sono segnati i bersagli colpiti da ciascun individuo nel tiro in<hviduale. Le altre modalità per \'esecuzione. del tiro sono conservat~ eg.uali nella nuova istruzione. I sott~fficiali tutti, e i caporal i e soldati anziani non ascritti alla 3' classe di, tiro eseguiscono soltanto tre lezioni del ti-ro indi vi- · duale. È buona i.nno,vazione codesta? La p1mtic3: pare abbia i)'lse- · g.nato che d'o.po il primo anl'ilo di tiro, meno, rare eccezioni, il tira- · tore non guadagna più gran cosa nella giustezza del Lir'.O e si conserrv.a bllOfw. o 1necli0cre q1ua.i:era. È quindi più utile occupare
264
LA NUOVA ISTRUZIONE SUL 1'1RO
in altre istruzioni quelli che hanno raggiunto un grado di abilità sufficiente per essere dichiarati almeno mediocri tiratori (,t• e 2• classe di tiro}. Conviene solo tenerli esercitati in alcune lezioni, scelte naturalmente tra quelle che esigono maggiore esercizio ed abilità. E cioè la 6" (una delle 2 con fuoco a ripetizione), la 8" e 9• con bersaglio scomparente e scorrevole. .§ '29. Tiro .di combattimento. Il tiro di combattimento ha assunto con la nuova istruzione una importanza molto maggi~re: le lezioni sono· aumentate (da 9 portate a 12), ed è dato a nove di esse un concetto tattico di partenza. r Concio si ottiene che i comandanti dei reparti si ab.ituino ::t disimpegnarsi con prontezza di decisione dinanzi ad una data situazione di combattimento; si ottiene che i· reparti ed i rispettivi comandanti impnrino ad eseguire con ordine, rapidità e specialmente con calma quelle mosse improvvise che risultano necessarie nelle successive e svariate fasi di un'azione di guerra. Ogni lezione di tiro diventa insomma una breve esercitazi"one di combattimento che i comandanti di compagnia fanno precedere da ima succinta spiegazione 8ulla situazione del nemico rappresentato dal bersaglio (N. 222). La nuova istruzione distingue la catena in ordinaria, fitta e rinforzata (Nota a pag. 78), non parlando più di catena rada come quella che al combattimento non si presta favorevolmente: catena ordinaria on uomo ogni metro· 1,30, catena fitta e rinforzàta uomini a contatto, superficie continua (la vera catena ' ai guerra). Nel le lezioni dalla: 4• a11'8" incluse si si ima la distanza con indicanti collocati di fianco e sul fronte del bersaglio; nelle lezioni ,f o• e 1·I• col suono mediante un drappello di 5 o 6 uomini che esegui · scono 3 spari n comand'o a distanza di 30" fra sparo e sparo. Le compagnie per l'esecuzione si formano su 2 plotoni e 4 squadre se di forza minore di mo uomini, su 3 plotoni e 6 squadre se maggiore, sempre in quest'ultima formaziolle per la 7• e 9• lezione (N. 209). . Si raccomanda l'ordine e il silenzio nella esecuzione delle le1
PER LA F,ANTER IA
265
zioni - si proibisce qualunque spiegazione od altro - si consiglia di abituarsi a ciò nelle esercitazioni di piazza d'armi. Le altre prescrizioni e modalità per la scelta del campo di tiro, le prescrizioni d"ordine, di sicurezza, il modo di succedersi delle compagnie nel tiro, ecc., sono conformi nelle due istruzioni nuova ed abolita. ··- ·· Riassumo ora brevemente nel quadro che segue le lezioni di combattimento perché ognuno possa giudicare in merito sul nuovo sistema adottato per eseguirle. Escludei le ptime tre per le quali non è dato-·un c9nèetto tattico di partenza: in esse si eseguiscono 5 tiri per plotoni in ordine eh iuso a fuoco lento (2 o 3 colpi per 1"'), a volontà la 1 •, a comando la 2' e 3•.
·a
-
....oO Q)
N
a!.,
SITUAZIONE DI COMBATTIMENTO
~
Numero der-colpi
-
Genero dei,fuochi
MODALlTÀ DI ESECUZIONE
;z.::::
MVNOTdZIONI
I
Tempo concesso
'0
4,&
CateM ordinaria nostra ferma con sostegni, ha ri i fronte catena con sostegni nemici a vanzanti~i in linea di fronte.
50. Identica alla 4", ma coi sostegni nemici-di fianco per quattro. //
I
La compagnia é ferma in ordine chiuso a 300 m. dalla distanza stabilita pel fuoco (sempre segnata da una palina in tutto le lezion i). Il i O plotone in cafena ordinaria raggiunge la palina - stima la dist~oza prontamente - da l'alzo - fa fuoco a comando di squadra e·) io ginocchio - Fermo in sostegno a 300 m. d 2_•. - Il primo plotone rientra, lo rimp iazza il 2° e ripete.
t<
>
5 colpi - fuoco lento-a comandoio 3 Es.eguite dalle comcolpi per!'. Eagnie d'ogni attagliane nello stesso giorno distanza tra -catena nostra e nemicae.,rrualenelle due lezioni. Identica, meno la specie di r11oco e la posizione (!ella 5 colJ)i avocatena a terra. · _ton talento .
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Catena ordinada nostra seguita .dal sostegno; fu uno sbalzo di !00 m. verso catena nemica che fronteggia, distante dai 500 agli 800 m. a terra con sostey,ni dietro a terra; si getta a ~erra e apre ii uoco.
6•
~
! 0 plotone in catena ordinaria a !00 m. dalla palina 5 colpi - fuoco stima la distanza - Det.ermina l'alzo. - 2° in sostegno ,1 volontà a 300 m. dietro la catena - a terra entrambe. Avaolento. zano di corsa di tOO m. - il t • apre il fuoco a t-en-a - rruindi si ripete col 2° plotone in catena, il i 0 in sostegno identicamente.
o
7• Catena ordinaria nostra apre il fuo.co accele-
rato contro catena nemica che fronteggia dai 300 ;1i 600 m. , con sostegni dietro ·a terra; mentre i sostegni avanzano a sbalz i di corsa per aprire il tuoco in ordine chiuso sulla stessa linea della catena.
_J
..
,. - ~
! 0. plotone in catena ordinaria a terra all'altez,za della patina - stima fa distanza - da l'alzo. Al.segnale sostegni avanti ap re il fl1oco accelerato e i sostE>goi si tuati a 300 m . dietxo avanzano di iOO m. di corsa veloce - quindi a terra. Si ripete col 2° plotone in catena - 1 sostegni avanzano l.00 m. Si ripete col 3° plotone in catena - i sostegni si portano sulla linea della catena, glì individui che non trovan posto restano in ~· e 3• rign. a. terra - senza far fuoco.
~ •
----·
Ì'
'
.
-
5 colp l in 5011 - a volontà accelemto.
La compagnia é orclinata sèm~re per questa ezione su 3 pio · toni e 6 squadre.
r
,.•
Mentre sost~:?/ di catena nemica frontegtjgnte citena no~ ra fitta e ferma dai 300 ai m. s anno eseguendo l'ultimo sbalzo per por· tarsi da 50 m. dietro la ca tena sulla linc,, di i)ssa · la catena nostra e,;eguisce l'uoco acce!~rato; i so.steffoi dai !00 m. dietro 1a: cate.na s1 portano m mea. con essa.
-
--~- , -
t0 ,Plotone in catena fitta a terra all'altezza della pa- 5 colpi in 60" -ruocoacoJma - Stima la distanza - dà l'alzo - eseguisce il mando actiro accelerato. Il sostegno intanto situato dietro a cclcruo. 100 m. in ordine ciliuso avanza di corsa veloce ~ulla linea·- si mette a terra. Si ri1iete coi plotoni invertiti.
9•
Catena nostra e nemica rinforiata. dai sostegni si fronteggiano tra i tOù e i 300 ro . , la nemita avanza di cor,;a,, la nostra la batte con fuoco a ripetizione.
La. compagnia è ordinata all'altezza della palina· i• plotone h1 catena ordinaria; 2• e 3° in linea su i righe, uno dietro la squadra, rii destra l'altro dietro la squadr:i (tLsìnistra. Si dà l'alzo - si inasta la baionetta - in ginocchio la catena - in piedi i sostegni - fuoco a ripetizione.
9 colpi (l caricatore) in
La compago/a è sempre ordmata, Jl e r qJ1csta lezione su 3 piotoni e 6 squadre.
Catena nos tra si porta inosservata fino a di~tanza dai 500 ai l.000 m. da batt,eria nemica ed apre fuoco ac~elerato a volontà.
La compagnia è in linea 100 ro. rlicl.ro la palina. U 5 colpi· a vo!onta accecaritano stima la clista.111.a col suono - determina lerato - 55u. •)'a zo..:.. fa st.endere in catena ord i11aria il t• plotone e avanzare fino all,, palina - il W fermo. Giunto alla palina a terra - fuoco accelerato. Si invertono i plotoni - si ripete.
Trova la sua corrisreonclente nella eziones•della. istruzione abolita.
55u,
to•
·-
~
~l':I ~
t'
> >,j
z> ,;i l':I
u•
Identica alla iO", .ma e11stanza dalla batteria maggiore.
lrlentica, ma ii, catena in ginocchio e di1•ersa la sp ecie del fuoco. .
5-colpi - fuoco a comando accelerato per squadra 4 colpi al !'.
·l:O
;:
-
12• Compagnia nostra in ordine ,,biuso è minac-
· ciata da carica di cavalleria che avanza. al ~aloppo ecl è già tra i 400 e i 500 m , la atende di piè fermo, fa batto con fuoco vivo a ripetir.ione.
La compagnia è a mo m. dalla p.alina . coi ~lo toni_ di 9 colpi - 65° lìanco p~r 4 - Il capitano l'a~anza l,no a la pahl)a - scop ro la cavalleria - ordma la compagma m linea - in asta le baionette - dà i'alw - comanda il fuoco a ripeti zione in piedi.
(·) Strano e nuovo _questo fuoco a comando per squadre in catena.
.....
1:-:> cr, -:i
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LA NUOVA ISTRUZIONE SUL TIRO
PER LA FANTERIA
§ 30. Tiro d'esame. È aggiunLo perchè dal Liro individuale, fatto per studiare ed imparare a conoscere e bene adoperare la propria arma, non potevasi de.durre un giusto criterio di classificazione. lnfallli col vecchio sistema poteva accadere che un buon tiratore recluta non era classificato tale-se l'infelice resullato delle sue prime lezioni di tiro ordinario , sommato col buono delle ultime, non riuscivano a dargli il numer6 dei punti necessari. Per consLatare l'abilità nel tiro individunle si scelsero adunqu~ due lezioni del tiro ordinario a piccole distanze, si cercò di mettere Lutti i tiratori nelle stesse condizioni ordinando di scegliere giorni di buone condiziòni atmosferiche e nei quali non domini vento, e di esegui rle in 2 giornate distinte. Un Riepilogo del tiro d'esame va spedito al Ministero. § 31. Classificazione. In base ai tiri d'esame si fa la seguente classificazione, senza riguardo a quella dell'anno antecedente. ,Ja classe- 113 o più bersagli nelle 2 lezioni complessinmente; 2a cla,se-da 8 a 12 (inclusi) id. id. id. · 3• cla$se- nrnno di 8 id. id. id. Si assegna quindi ai caporali e soldati un numero progressivo incominciando dall' 1l per ogni classe. Tra due che hann·o lo stesso numero di bersagli la precedenza a chi ha il maggior numero di punti - avendo anche gli stessi punti al più anziano. · Gli individui non presenti vengono classificati a parte, inserendo! i nella classe cui spetta coli' indicazione bis. I sottufficiali formano un'unica classe 'in ordine progressivo. § 32. Tiro di concorso e nomina dei tiratori sc_elti. Due tiri di concorso, ,1 per i sottufficiali, ,1 per i caporali e soldati servono alla nomina e conferma dei tiratori scelti (Vedi tabella pagina .262). Le due lezioni possono o non eseguirsi nelle stesso giorno. Il modo di classificazione della istruzione vecchia è conservato: Sono tiratori scelti i 3 primi classificati nel concorso dei sottufficiali , i !4· caporali e soldati nel concorso dei caporali e soldati, aumentati o diminuiti di 1 quante sono le compagnie ~be hanno preso parte al concorso (escluso stato maggiore e deposito).
Fra l'ultimo riuscito e il primo escluso a parità di punti si ripete l'esperimento. Le altre prescrizioni sono identiche a quelle dell'istruzione del 85. § 33. Premi di tiro. È data in premio una lira a tutti i clas.sificati nel primo quinto della forza che esegui il tiro d'esame. Gli altri premi sono conservati quali stabiliva l'istruzione abolita. Seguono le Avvertenze per le truppe dei distretti, compagnie di sanità, uomini di 2• e 3a categoria chiamati alle arini, sulle parti di questa scuola che devono eseguire, ed alcune indicazioni sui registri di tiro.
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II. D). -
IJltlD10 s3uardo alle tre parti · nel loro complesso.
. Prima di congedarmi dalle tre parti della nuova istruzione dopo ti breve esame faltone, trovo conveniente considerarle brevemente nel loro comple~o. La parte più ben riuscita, secondo me' è ia prima e ciò doveva naturalmente succedere perchè il materiale trovato nelle istruzioni abolite era già. ben ordinato ed ottimo, onde essa è rimasta approssimativamente quale era, nè ha trovato la necessità di vere innovazioni. Siccbè completa come è ora sussidiata da un numero di esercizi nbbondante e variato nello stesso tempo, può riuscire oltre che utile anéhe dilettevole. La seconda parte ha giustamente rimesso.la misura delle distanze a passi, 91a forse, o ch'io m'inganno, non .ha tr~valo il modo di soluzione più semplice nel sistema di contare a doppi passi. Poteva inoltre, a parer mio, lasciare all'istruttore l'incarico della · riduzione in metri dei doppi passi contatti dal graduato; riduzione non tanto semplice specialmente per i bersaglieri per i quali è difficile trovare una regola pratica elle li aiuLi nel calcolo. La terza parte presentandoci nel tiro di combattimento una fisonomia nuova, non è forse riescita a darcela sotto forma assolutamente corretta almeno dal lato sintetico.
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J I
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l,A N UOVA Is TiRU7,IONE SUL TIRO
PlìR LA FANTERIA
Ne.cessil,riame~te il ~istem:1 di eseC.ll7,~one delle, ·lezioni è riuscito alquanto artifizioso poichè in ognuna di esse risulta11.o tante piccole eser.citazi0ni & 00.mhattiim.ento quanti. son0, i pl·otoni che d:e:vono suceed&.;i n,el tiro (meno nella 12~ lezi on.e in cui si fa fuoco di compagnia,) . Artifizi adunque necessari e.d incemsurabilì perchè il tiro deN~ semp1.:c serbare i,11caratt-er,e di istmzi(i)ne pur cercando dì· avvicin<\rsi al vero. ~i,ro di guerra . . ~fa. Lo sp~cehio delle lezio,n i del ti 1:0 di combatti mento a pagina 78 potrehb.EI, semb1:ami , ess.ere più compie~@ e semp.li oe. . Avrebbe potuto com.p rendere in apposita colonna i,l oume.ro dei colpi da spararsi - il tempo concesso - il genere dei fuochi, in ogni lezione; in altra colonn·a il diverso modo di stimare le distanze dai tiratori al bersaglio a seconda delle lezioni: riuni r_e insomma, dacchè 1: hanno messo., ta11te par.ti.colari-Là di esecuzione sparse nel testo e faci litare cosi 1-.o stu<liw di quesLo importantiss;m o par:agrafo e la sua applicazione . Nella colonna poi: Qualità e forma del bersao-lio, lo noto per incidenza, potreb bero sparire certe diciture strane 0 qu ali (nella t•, 5", 8·e9·tezione) « in marci(j(, in piedi >). Qualche erro-re cli stampa non trascurabile appa1;e qua e là nel1' istruzione : mano sinistra e non d6stra a pagin;a 25, l1i,1itea 9; 6.01) metri e non 650 a·p.agi)[la M, linea 5,; 1,400, e J., 7'0/J ,netti e non 1,31>ì0 e ,11,600 metri a pagina 55, linea 8'. e 56, lin.ea 3; direttore e non tira-Lo re a p.agiilla·75 liin.e.a 27; cMtucce dei sab.oe e non a polvere. a pagina 84, Linea 6 ;, plotone, e non battaglio,n.e. a pagina 90, linea 16.
"' II,I.
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Lo·ruuovit IV !{!l'a\rte potrebbe benqssimo so•stibuire C'Oil'ipletàn-ùole,, miigVio1rarnd:ol'e e d'a:n<l'o. i~o·r@ fdtse 'lln mroi"o in di,riiw, àiU'é' (< kppendrei » (ll<i istruzioni swl tir(I abolite~ cioè : Oirel~ déll' istru:ziQ!l'e dell'81 ; quella dehl'isrruzioll'e p'ro,•visoria su-I 1iocile modello 70/ 87. Una buona parte della prima è consigliabile rul sottuf.ficiale e spe ci-&lmerrte aJW·nfficfa,l,e•, i, qna:ti ottre a d0-noscere i'I tiro dal Fato ·pra- · · ti CO devono ·avere le cognizioni elemfrn t,i ri teoriche Sll di esso !)'er darsi ra,o-ion, e· d-ei fa~11i. E le Nozioni elementari sul tiro .di quelo . l'lllpperrdke senio,no ropptrnito a:llo scopo. Le Norme sull' impi'ego del fucile m(l)'drelil-o 1870 •woi delk, stesS'a a-ppen&foe coò.LengoM nozfomi u·tfrt-i anci!,ir~ o'ggidì sia per il tirro indiv·ichin te ·come pel col letti,vo, speciaihnente rnel § C@ndo>éta delfuoc o. Convi ene però vagliare da esse quanto non è più in armoni-a coi nuovi ·erileri ·di, p'l'lllil1ba'men to :e d1i ~iro ., Le 'fll)O rme subl'impieg0 dei fue·c hi deUa ftuvteria ittse'rte quali Appendice nell'isLruzione provyisoTia strddel!ta si•1•ìferi'scion'ò invece ai soli fuo ch i di r,ombauimento di ropa!rt.ì-, cr<!lè , ai veri fuochi d-i g,uerra-. Esse sono ottime per la co1wl,0Cfit:, -del fuoco, 'f)biché traH'ìmò deW·e.ffecacèa r/Jel faoc o di (Cliriteria: a) alle v-awi·e dista:n·z·e ; b) a =se-c@n-d:a dielte dimensioni del ber·saglio (in:;iste'ndo sp~- · ciro~me1iJ.t'e sni modi d!i presenf;lu:si del bel'sa:g1i'o fanteria çofi1fro il quale più frequentemente sarà •1'i11e1l to il nostro .fh'òco) ; e:) a se-ccmda &etra p0sizione del tiratore·; d9 d:eHà spe©ifl< dei fttocl:ti ; e) d'e~lra ·c~l~rrta dal fuoco. E, sp·et<i16éa1~i e a•maViziari ~ va~i ca:si c<he si possano presental"e, sph:wam0 qllaJie è ·e come varia l'effetto del nostro tiro in ciascù-rlo di e;si, sicché l'nlf6da,le· puòavdreuna gu idanel'cottu:rridar'e il fuoco 1~1" cornb11t1:imento. Passano quindi allo sLudio della sMJìta de-gli itzi - •alzo 'silp'eriore per re distame intarm'edie - atzi mullipli a certe distanze non ben determina.te - e fissano chi deve dare l'alzo in una catena o linea che combatte. Se oo-a cii metuiamo a studìia11e un sistema convenisnte ·che rac-
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c.,.~dott~ d~I, fo.t;teo nel. eomba;t~lm~•to
(Pa-rte IV).
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La nuova IV parte· e le sue attinenze c-00 le •Appendici• che l'hanno preceduta - che
cosa potreb.b e far ' suo di esse - traccia probabile o possibile,della nuova IV part.e.
Verrò o-ra a d1ir.e., due pàrolesuqu.esto parte, perquam.to non possano a:ver;6 au~orilà, mancando in me quell'esperien.za delle cose che permette di giudicar.ne.
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giore reparto che può essere ancora a portata deha voce e dell'occhio del suo comanaante. Le recenti campagne confermano quanto dieo, mostrando come possa il plotone ritenersi l'unità normale e più propria per l'esecuzione del fuoco in una linea di combattimento. · E al plotone quindi riferirò in genere quanto slo per dire. Ora quindi preso il mio graduato ufficiale o sottufficiale, come di1;eva più sopra, lo supporrò dinanzi al · nemico e gli darò ~na bre~·e traccia sul modo di riuscire in quest'arte rhe ho chiamata
colga e concreti « Alcune norme per la condotta delfuoco nel combattimento essenzialmentè pratiche; » io credo che prol>abilment.e verrà in mente a qu:i lcuno di: accogliere alcune par_ti dell'Appendice dell'81, altre delle Norme suil'impiego dei fuochi e riunirle i_n un tutto ordinato, dando loro una fisonomia pratica e caratteristica. Secondo me questo sistema potrebbe scegliere l'indirizzo seguente: Rendere il gradualo sottufficiale o ufficiale ben edotto e convinto del significalo e del valore dell'espressione: condotta del fuoco nel combattimento; supporlo poi di fronte al nemico e insegnargli che cosa deve fare in masc;ima nelle varie conti ngenze del combattimento, dall'inizio all'assalto, per condurre il suo reparto con retto senso e pratica abilità. La condotta del fuoco è l'arle (,t) di impiegare dinanzi al nemico gli elementi arma e uorr..o in modo da ottenere dal combat• timento i migliori risultati. Analizziamo questa definizione. Che cosa s' intende per « ben impiegare l'arma>> per (< ben impiegare l'uomo » nel combattimento? B en impiegare l'arma significa conoscere -ed approfittare delle sue qualità balistiche; saperne regola_re il fuoco con giusto criterio di celerità a seconda delle disLanze~dei bersagli che si hanno di contro - dello scopo cui si mira; saperne regolare l'alzo, ecc. (N. 42, pagina ,f Id, appendice 188 1). · · . Ben impiegare l'uomo vale quan.to saperlo mantenere calmo · e disciplinato dinanzi al fuoco sempre, anche quando non può rispondere, come per forza di esercizio si sarà cercato di abituarlo in tempo di pace: sicchè ponga ogni cura nei colpi che sparà puntando dritto al bersaglio, incominciando e cessando il fuoco quando gli viene ordinato (N. 44 1 pagina 4 41, appendice 8 11). E per mantenere calm,o e disciplinato il soldato, il comandante deve avere il reparto ,sotto mano. Ne consegue che l'unità del fuoco sarà il plotone come il m;g-
condotta del fuoco . Per impiegare a dovere questi due élementi che presentà. al nemico nel migl ior grado di perfettibilità raggiungibil~ con le assidue cure dei tempo di pace, l'ufficiale-deve: . 1° Studiare la distanza allq, quale aprire ilfuoco. Questo studio deve farlo non soltanto pensando agli effetti del tiro alle vari e distanze ed a seconda delle dimensioni dei bersa.crlio (norme sull'impiego dei fuochi numeri -1, 2, 3), ma altresì ad altre ragioni d'ordine diverso che consigliano l'inizio del fuoco ~ certe distanze. Cosi è solo verso i 11000 metri che, il ,fuoco della fanteria ha sup_eriorità su quell_o dell' a~tiglieria . N~i terreni sgomb!·i adunqu:e s1 deve cercare d1 portarsi a quella distanza per aprire il fuoco e nei terreni coperti avvi ci oarsi ancora di tanto che il bersaglio sia in condizìoni tali d: visibilità da dare certezza o fiducia di b~oni risultati. Ed a maggior ragione po_i, riflettendo·che il fuoco alle grandi distanze facili~a lo sfuggire delle truppe all'a_zione del comando. . A di stame sup_eriori ai ~000 metri è però sresso utilissimo aprire il fuoco su grandi bersagli; ma-. ben osserva l appendice dell'8,1 che le disposizioni per l'apertura del fuoco sia alle grandi distanze, sia _nei primorcli dell'azione è conveniente emanino dai comandanti di reggimento o di brigata, od anche in certi casi dai comandanti di battaglione (N. 45-6°); cosa razionale del resto perchè a grossi bersagli devono contrapporsi grosse mas?e e fuoco ben concentrato e continu_o; 2° Scegliere il bersaglio più conveniente . La forza degli eventi, il modo di presentarsi delle truppe in un combattimento impongono spesso il bersaglio e lo determinano. Ma
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. (i) ~rte, Maestria d'operare in qualsivoglia materia secondo le regole che l'esperienza c1 ha mostrato essere conducenti ali' intento che ci proponiamo.
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accad'rà in mdlli càs·i c'hè la scelta è possib'fre ed a:lllora devesi tirare sul bersaglio .che corrisponde ai bisogni ta'ftièi èlella eircostanza (N ,fO, Appenàice ~1) e qu/àdi su quello che prBsenta il pericolo maggi'òre ed è più 'favorevole alf' efficàcia dei nostri tiri (N. 11, Appendice). E siccome il pericolo maggior~ viene generalmente dafla fan teri!l nemica, cos1 è su guelfa che ltevons'i d'irigère i nostri ti'ri ; 3° .à ttribuire importarJza somma nella scelta del bersaglio ttll' efficacia da attendersi dal ndstro fuoco da'fla fodn:a:zione e posizidn'e, ossfa dalla qulnerabilità del bersaglio
nemico . ·convrène quindi coil'òsdere alcune r'egole sull' efffoacia del fuoi;o a seconda MI ·mo~o di pr-eseftta'di dei b'ersaglio ed esse sono éfate dalle norme sull'impiego dei fuochi. Mi pare però che tali regole potrè'bbèro s~mplificarsi e si'nte'tizzars'i di p'iù pèr essere m-eglio riterrute ed applicale; ·
rt• Scegliere le specie di fuoco da adoperarsi. Fuoco lento. Rtesdrà difficile regolare un fuoco 11ento che non superi i 3 colpi per minuto, ma a distanze fino à 800 o 90? metri quando i reparti non sono ancora entrati nella fase, dirò còsì, ardente del combattimento ciò sarà possi'bi'lP- oll-enere. Superare qu'és'ta proporziohe quando nori è necessario vale quanto tfiminhit'e l'efficacia del tiro. . Fuoco accelerato e fuoco a ripetizione si sucdedono senza una vera so'luiibrte di continuità, quésto a distanze mido'ri ed entrambe nei casi speèiflcati al N. 7 P- H. ultimo capoverso delle nonne più volte acéenì!'ate. La celerità del fuoco varia non solo a secon/ia delle dts'tl1nze, ma · aftrésì a secoMla d'ella visibìlilà del berslìglio némico, della quantità d·i fumo che 1\1 diminuisce, eèc. I fuochi a comando ed a volontà hanno il loro pro e il loro contro (N. 6 e ·9 delle Norme) ma in certi casi è da preferfrsi l'uno all'altro, in altri è imprescìnll.i bile quello a v-olontà è-om·e per esempio spesso nei fUbchì dell'a catena. · , . Infine . è regola generale nell'impiego dei fuochi di tendere aHo scopo di scuotere ìl morale nemico e ciò si ottiene conceI1trando il tiro nel punto più important'e e ri~I minor tempo possibile (N. ;J2 del'I' Appendice); · e
· 6° Stimare le di:;;tanze. Importantissima operazione indispensabile per regolare l'alzo in modo da otr.enere la ma~sima efficacia dal nostro tiro. L'abitudine di stimar bene si olliene col lungo eser~izio in pace, ma in guerra essendo indispensabile decidere istantaneamente, se mancano indizi dati dal fumo delle linee nemiche o informazioni della nostra artiglieria, {1 comandante del reparto farà bene ad aiùlarsi coll'apprezzamen to di qualche buon stimatore tenuto momentl'lneamente presso di sè. E nella difensiva approfil~are della possibilità di fissare le distanze dalla linea di difesa ai punti che più facilm ente occuperà il nemico nel combattimento. 7° Scegliere gli alzi.
Stimata la distanza per la scella degli alzi valgono le regole del § Scelta degli alzi delle nol'rne accennale. I~ solo in nsse discutibi le la prescrizione di spingere la varietà <leali alzi fino al la scruadra, varietà che risulta spontanea, abbon da~Le e sufficiente in una linea di combattimento', quando l'alzo è, regolato per plotoni dai rispettivi comandanti'. tutt'al più dietro qualche indicazione del comandante di compagni~. . . . . L'istruzione sulla Scuola di tiro al ·bersaglio lasc.1a Il bero 11 comandante di compagnia di scegliere alzi e bersaglio su cui concentrare il tiro (N. 207). Con ciò ammette una cosa utilissima qu,ella,· cioè, di tirare contro truppe retrostan~ì qua?~o prima linea è alquanto coperta, e quelle scoperte e 1n pos1z1on1 vantaggiose per l'efficacia del nostro fuoco. . . 8° Scegliere nell'avanzata mosse convenienti, la formazione di ma1:cìa meno vu.lner:ibile ( 1} talvolta preferendo la co-
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(t) Per l'avanzata di grosse masse nel combattimento s! aperse. recentement~ viva discussione tra. egregi autori negli articoli, L'agone tathco-sper,~entale - Linea o colonne di fil.e - Viriòus unitis, apparsi in alcune puntate della Rivista ,!filitare del 1887 e del !888. Dalla lettura e dal confronto delle ragio~i adotte per sosten?~e una data formazione 3 preferenza di un' altra, ragioni le Quali, non sulla sola maggio~~ o minore vulnerabilità ma altresi sul modo di piegarsi al terreno e sull~ diversa rac1hta che presenta ciascun~ per cambiarsi in formazione di co~battim~nto, s1 basano; e.redo si possa chiudere la <liscussione con le parole dell'art1colo, Lmea o colonne a1 fi,le pag. t7 della puntata d'ottobre l.888. . . . . , La formazione che rìteniamo preferibile sarebbe la lmea di colonne d1 compagnia , ma ciò 0011 toglie che in t!)rreno sgombro e sotto il dominio continuo del fuoco ne-,
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,\NNO XXXIV, VOL I.
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lonna di file che meglio si piega alla marcia specialmente nei nostri terreni - passando in tal caso alla linea con movimenti in linea a destra e sinistra: - evitare cambiamenti di fronte. Dovendo marciare in catena mantenere il reparto riunito (catena ordinaria e meglio fìtla), non allargare, cioè, la fronte perchè gli uomini non· sfuggano al comando del capo. « Non volgere mai le spalle al nemico il che vale quanto farsi « di struggere dal suo fuoco ». Con questi elementi gettati gm in fretta e col materiale delle norme e dell'appendice succitate si potrebbe, e con altri criteri che a me mancano per insufficenza di mezzi d'ogni genere, completare e presen tare sotto forma semplice, pratica ed accessibil.e a tutte le intelligenze: le Norme per la condotta del fuoco nel com-
DELLE
PERD.ITE NEL. COMBA TTlMENTO (Continuazione, vedi !l'ivisla mi/ilare, puntata di gennaio t889).
battimento. Y. Velocità. • mico sia più conveniente avanzarsi addirittura in linea spiegata. Ciò non toglie infine, • come in moltissimi ca.si per necessità. stessa imposta dal terreno sili. da adottarsi la • formazione in colonne di file • . · · Sarebbe ora merito dell'opera lo specilìèare in quafi casi, almeno più generali, meglio l'una che l'altra o la terz,i. formazione si prestino o siano da preferirsi, ma questo studio, possibile anche dal solo esame di detti articoli, mi farebbe divagare dall'argomento trattato.
Ho detto altrove che se gli orsi, i leoni, i lupi, sono spariti dacerle reoioni, dove un tempo regnavano da padroni, no.n è a credersi che si:no stati i camosci, le lepri ; le gazzelle, chA a furia di velocità li abbiano cacciati e distrutti; però non è a mettere in dubbio che la velocità sia uno dei. prim ari elementi di forza in guerra. E per . vero essa offre vantaggi grandissimi, e strategici e tattici ancora. . Essa moltiplica le forze. Con minori forze ci permette di occupare maggiore sp,1zio del nemico, essendo pur tntla,1 ia più forti di lui dovunque, nel momento della difesa o dell'attacco. Possiamo giovarci e del disseminamento delle forze per vigilare e p~r ingannare e del concentramento per combattere. libe,;Là di manovre: le, linee esterne p~r essa Permette maooior 00 sono sempre interne, la lunghezza delle linee d'operazione non offre inconven ienti. La nostra ritirala per essa è sempre sicura, facilmente invece la taglìeremo al nemico, ~wremo libertà di scelta sul punto da attaccare, preverremo il nemico sni punti importanti, e ci manterremo la iniziativa delle ·operazioni.
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DELLE PERDITE
· Per la veloci lit potremo pertanto piu facilmente e sicuramente int1:apr~ndere operazioni ardite e vaste. Le operazioni dei grandi caP_itam, l.e campagne corte e coronate dai piu splendidi risultati, non s, r,o~p,rono senza velocità. Truppe veloci vivono più facilmente perche hanno soLLomano maggior tratto .di terreno. · .Maggi~re vantaggio ancora si è quello della completa libertà ùi ~z,one, d1 .poter combattere quando e dove si vHole, di poter evitare 11 combattimento facilmente, quando uon convenga, quando si .veàa che non c'è probabil iLà_di successo·. Ed invero ·se il nostro nemico è più veloce·di noi, sia pure più debole, noi non siamo mai tranquilli e ne~le mar~e e?elle soste, dovunque egli ci obbligherà a combaLtere, e no, non nusc,remo mai a distruggerl o, perchè al momento buono ci sfuggirà. Se p.oi .chi è più veloce è vincitore, la sua vittoria è completa, perchè Ii vmto non p•1ò sfuggirgli, quand'anche non lo si sia accerchiato o addossato ad un ostaco'lo . Col fa velocità si rende più facile il segreto nelle operazioni. Potendo tenersi fuori portata d·ell'aLLe11zione del nemico, si lascierà a questi ignorare dove siamo, dove andiamo, che cosa intraprendiamo. Marcia veloce è marcia segreta. · Vantaggio grandissimo e strategico e tattico, si è quello della facilità delle sorprese, e nelle grandi e nelle piccole operazioni. Non minore quello di agevolare la offensiva, le operazioµi di rapid0 risul. tato decisivo. Nel senso più streLtamente tattico, la velocità agevola la vio-ilanza e_aumenta quindi la sicurezza, per essa si batte più terreno co~ meno truppe e più presto. La potenza materiale e mo mie dell'urlo è au" mentata. In marina da guerra, questa màs~ima è capilale ormai: Ja . velocità è la prima dot-e di una nave. E pel nostro arguménlo·, notiamo specia~mente che mercé la velo.cità, si possono percorrere in tempo minore le zone battute, il che ·vuol dire subire perdite·minori, sia nell'attacco che nella ritirala e · nelle manovre. Tutti quesli e tanti a.Itri vantaggi, che da questi derivano, qbale . una facilità nelle operazioni ausiliarie di scorta · di inse"'uimenli di retroguardie, di ricognizione, di raids,. di c~lpi. di ma~o, di le~ game tra le varie masse comballenti, sono dovuti alla veloci là, e·noo
NEL COMBATTIMENTO
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è pertanto a stupirsi che la organizzazione delle ferrovie, dei tele-
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grafi e delle strade in genere, sia considerala di .primaria impor-. tanza per la potenza militare di. uno Stato: non è da stupirsi che la ,cavalleria, malgrado i progressi delle armi a fuoco, che sembrerebbero minacciarla di giubilazione, cresca invece quasi ogni giorno d'importanza, che gli eserciti in generale così rilrosi a caricarsi di arnesi tecnici, sperimentino ed adottino e velocipedi e aerostati e picciQni e segnalazioni. Non c'è da stupirsi che perfino nel bivio tra il car·icarsi, supponiamo, di un paio di chilogrammi per uomo, a scopo di proteggere contro ai colpi nemici le parti· piìi, importanti del corpo, oppure di guadagnare quella poca velocità che si può sperare si avrebbe con quei due di meno, si propenda per la so1uzione a favore della velocità, a scapito della ·vulnerabilità: che dico~ non c'è nemmeno da stupirsi. che in questo secolo delle ferrovie e dei 'telegrafi si faccia l'avaro anche sulla qunntità delle armi e delle munizioni di cui munire il soldato, a pro' della velocità che si spera aumenta.re colla leggerezz:1 del carico. Noi ci dobbiamo 9ccupare specialmente qui della velocità, come mezzo di diminuire le perdite, epperò dopbiamo analizzare questo fatto come accade, per dargli il suo giusto valore. Intanto è certo che uno dei più gnindi elementi di perdita è la durata delle azioni in generale. Il fatto è vero, in. grande e in piccolo; le campagne, le campagne lunghe e le lunghe battaglie sono esiziali. Le perdite, anche se si fanno al minuto, alla lunga presentano dei totali spaven tosi. Gli è perciò che quando non si può altrimenti, ar.1che mediante 5uerre e combattimenti temporeggianti, . si è riusciti tnnte volte a. stancare pur nn nemico forte, e a deciderlo a rinunziaTe a.Ile pretese sue e -a tornllrsene a casa a medicarsi le ferite e anche a togliergli per un pezzo la voglia di ricominciare. Gli è per questo che nelle batt;1glie molli inclinano; e non a Lorto, per _gli attacchi intensi a masse profonde, malgrado i fuochi attuali; anzi per ciò appunto, sono convinti che l'attacco il più sanguinoso, . ma rapido e decisivo, è sempre meno esiziale di quelle serie di tentativi_e di dimostrative, con cui si cerca di raggiungere l'intento più ·prud entemente, Così Bonaparte al ponte di Lodi con una colonnà. profùn.da, .spinta così che la tesi.a. neppure volendo, più non può re· trocedere, passa l'Adda sotto micidir1lissimo fuoco nemico_di foci-
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ancora di più le perdite che si dovrebbero subire solo in ragione di quelli'. Analizzi amo in fatti bene a quanto si riduce e si può ridurre il tempo pericoloso, a cagione della zona battuta da percorrere, mercè la velocità e il suo migliore impiego. fo primo luogo è da notare che ben frequentemente, il pri mo tratto del terreno pericoloso si potrà percorrere con poco o n6ssun · danno ogniqualvolta si ti uscirà ad iniziare l'attacco di sorpresa Quest.o sarà diffìci le di pieno giorno, su terreno spazzato, contro nemico in buona posizione e pronto; ma in batta.glia manovrata. in terreno ondulato o sparso di coperture, il caso sarà assai più frequente, ed il profitto per l'attaccante, soventi notevolissimo . .Non parlo del caso che la truppa attaccata stia manovrando, o sia impegnala contro al tra trnppa; ma anch e nei casi più comuni, tra l'appari re del nemico in una direziorfe qualsia:-;i, e l'impiego del fuoco per respingerlo, ci corre un certo tempo, per gindicare ,della entità della minaccia, per avvertire il superiore, per orientarsi, prendere una direzione. scegliere il fuoco adatto e comandarlo ; sia pur breve questo tempo fìnchè si vuole, è pur sempre preziosissimo: ~n un paio di minuti la cavalleria pùò f~rvi 600 o · 700 metri che costituiranno sempre la maggior parte della zona pericolosa · Notiamo che la velocità aumenta l'effetto morale della sorpresa, !o incriaantisce ocrni mome'nto più, e così le confusioni si accrescono e çi w n più tempo ci vuole ad orientarsi, a provvedere a vnlide contro/fese. Guai se così non fosse, l'artiglieria nella maggior pari.e dei casi, non potrebbe mettersi in batteria. Questo nei movimenti avanti, che sono pure i più rischiosi ; perché la tensione delle traiettorie delle armi attuali, scioglie la difficoltà degli alzi . Ma nella ritirata, nei movimenti laterali, nell'attraversare una strada, un ponte, un tratto scoperto battuto di sbieco e lateralmente da fanteria od artigl ieria nemica, la sorpresa e la velocità possono ridurre a nulla le perdite . Perciò in ·tali ' casi, invece di passare in colonna profonda, si usa di passare a scaglioni successivi. Ciascuno cocrlie il momento , e colla massima rapidità cerca di ragn . gi ungere l'altro estremo. Per la velocità e per la sorpresa, giova molto che il soldato sia esercitato a gettarsi rapidamente n terra e a sorgere rapidamente e
leria,- di mitraglia e di palle piene, che in quella colonna dovevano fare dei solchi assai maggiori dei proiettili scoppianti attuali. Questo per la so~ma totale del Lempo in cui può durare una operazione, e se ne capisce perfettamente la ragione, perehè infine la offensiva nem_ic~, la quantità di colpi, che il nemico può fare, ha poi sempre un J1m1te nel tempo in esorabile, e se anche per la temerità nostra nella forma dell'attacco ogni sua palla possa colpire, con tata la brevità del tempo? e _la_ frequenz a ~ei _ca:si in cui più proiettili colpiscono un solo !IldJVJdtro, caso più frequente , si vede che la somma delle perdite deve ri uscire assai meno spaventosa di quello che si .potrebbe supporre alla prima . Dunque in massima generale è a ritenersi che operazione breYe rapida, è operazione meno sanguinosa. ' Ma la velocità dinanzi alle armi a fuoco, presenta anche un altro notevolissimo vantaggio sotto qu esto punto di vista ed è di abbre. .. ' v1arc1 11 tempo che dobbiamo pas:,-are sotto ai tid nemici. Data una zona battuta di oOO metri da dover altra versare, ~ certo che se la attraversassimo in cinque min uti, noi soffriremmo·1a metà delle perdite che ci toccherebbero quando la i1ttra vergassimo in dieci. Così la velocità nostra può deludere, compensare la celerità del fuoco nemico, la dimensione del bersag!io, che ci tocchi di offrire. Così la cavalleria, mediante l'acceleramento della sua andatura, riesce a compensare l'i nconveniente del maggior bersagli; che offre. Per · Lanto dove il terreno lo permette, le cariche di cavalleria non sono ptù ~anguinose degli•attacchi alla baiol}·eua; se il bersaglio è qunsi doppio, la velocità è più che doppia. Se la cavalleria do,,esse avan zare col!il stessa velocità dell a fanteria'. tenendo conto solo di questi elementi, avremmo che dove questa perderebbe ,f 00 individui essa potrebbf;) perderne quasi 200; ma se inveee la percorrerà' con velocità doppia i 200 torneranno 100. Non è quindi troppo il dire che finchè gli attacchi al! a baionetta saranno possib ili . sempre possibili pure saranno le carich e della cavalleria : nè è fo llia. il tentare colle car_iche della cavalleria, di prendere ·un punto, che abbia rooisli to agli auacchi alla baionella. · · Ho detto:_. ten:n_do con to di questi soli elementi, cioè, sp.àzio, tempo,. cel eri tà d1 Liro, ampiezza di bersagli o; m.a ve ne sono nitri ehe qu i entrano in giuoco colla velocità, e vengono a dimi~uire
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correre insieme. Un tale esercizio non deve esser.e trascurato come s_embra ,sia da noi, se si vuole ottenere !'.effetto. C~sì dunque vediamo che la velocità può di'minuire d'assai le perdile p~r nel campo ::;tretL.a.mente Lattico, e che-per conseguenza, mo!~ ragione hanno quelli che vi contano sopra e cercano tutti i mezzi per aumentarla, allenando cavai-li e fanti, e togliendo ognr cosa che la possa menomare. Grande onore va dato all'istitutore dei bersaglieri~ per aver faLto della velocità il ca'rattere precipuo di quel corpo. E co~e si può aumentrire Ja velocità delle truppe~ Questo ele. mento dipende da molte cause, parecchie delle quali è in potere nostro di favorire. · In primo luogo, la buona scelta degli uomini e dei cavalli, poi il loro allenamento, mediante bene intesi esercizi. ·· .Ricordiamo che le p,-ime marce di una campagna sogliono essere u? eccellente vaglio, molti vi si lasciano indietro, pèfrecchi andranno a, depositi, ma poi coi rimanenti si tira avanti Lenissimo e si riesce· a compiere marce incredibili con pochissimi ritardatari. A rendere celeri le marce giova immensamente J'ordiné ed un buono sc~mparto delle forze. Colonne brevi sono colonne celeri, colonne ordinate sono poco profonde. Fermate a tempo, vio-ilanza e b~ona scelta dell'ora e ranci ben regolati. Vi influ is~ono ;erò Ja stag10ne, la temperatura, la pioggia, lo stato del suolo, )a pendenza della strada e Laute altre cause inesorabili. Qui, come dov;un~ue, influisce il morale delle truppe. È la marcia quella eserc_1taz1one nella quale più specialmente si mettono alla prova le qualità del soldato tanto fisiche quanto mòiali. · Sulla f elocif.à in'tluisce anche il carico. Qualcuno ha stampato che: « la fo,-za -~usco(are è direttamente proporzionale al peso del corpo, · che qu1nd1 il canco del soldato deve essere compreso tra un terzo e la metà del suo peso, e che la mobilità dell'individuo è in rao-ione inversa del carico sopportato » ( 1). "' Credo queste proposizioni un po' troppo arrischiate; arn>hè ' 1
(I) Progresso tattico della fanteria. -
Rivista Militare, {885.
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nel limite ristretto di peso e di v_elocità, che si possòno ammettere nei casi più comuni. . È certo che H carico influisce sulla velocità, e non è pernullache i fantini si pesano accuratamente colla sella loro prima delle corse. Ma pel c:1so nostro si avrebbe bisogno di dati concreti, e sarebbero a desiderarsi esperimenti accurati, ·sulla influenza del carico, sulla velocità delle marce, sulla velocità tattica cioè dei percorsi inferiori al chilometro eseguiti con carichi diversi. in condizioni varie, a varie andature, su strade piane ed in, pendenza. Sono necessari questi dati per poter bilanciare l'esigenza della leggerezza con tante altre esigenze, di munizioni da fuoco e da bocca, di armi offensive e difensive. delle tende, e di tante al~re cosette necessarie ed utili, ma che c.iascuna col suo peso maggiore o minore concorre alla somma del carico, la qual cosa r.i costringe a discutere anche per 100 o 200 grammi più o meno. Ora tali questioni non si possono riso! · vere certamente basandosi sulle sentenze che sopra ho citato. Così, per esempio, ci sono ancora· di quell i che credono utile di far lasciare gli zaini a quelle truppe che debbono compiere un qualche atto celer1e, uri assa!to, un'aggirata, nella fiducia che in tal modo vi giungeranno molto più presto. Altri _vi sono contrari perch è osservano che gli zaini lasciati non ·si ripigliano più, che non vi si conteno-ono che cose indispensabili, fra le altre le munizioni da ~ ' fuoco, çhe bisognerà pur levare. che il tempo che s'impiega a le-. varie toglierà il piccolo vantaggio dell'alleggerimento, che questo i11fi ile, se ci darà un vantaggio, non potrà essere che di uno o due minuti al più, su un chilometro .di percorso, e. forse nemmeno. Ora come risolvere tali questioni senza dati e con quei soli crilerii? Fincpè questi dati, la cui necessità già accennai in un precedente lavoro (1), non si avranno, si sarà pur troppo ridotti a risolvere tali questioni a lume di n~so, secondo il vento che tira, propendendo orn .per la velocità, se in quel momento la si ritiene l'elemento primo di vittoria, ora per l'au mento di munizione, se non si crede che nella potenza del fuoco, ora per le ragioni di riserva, 1
({) Tattica per te wuove fante1·ie. gina 72 a 82.
Rivista Militm·e Italiana, anno i88t, pa-
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se ci preoccupiamo delle difficoltà logistiche; per la vanghetta, o per le armi difensive, se si pensa che anche la velocità portata al massimo compatibile coll'uomo o col cavallo, alleggeriti fino alla ~udità, sia insufficiente ad avanzare, dove il nemico 'opponga un fuo co ben nutri lo li carico si può, del resto , ridurre non so lo togliendo al soldato oggetti di necessità discutibile, ma anche cercnndo di costruirli della massima leggerezza, compatib ilm ente co ll a soiidi tà, il che implica una questione di spesa e trovando modo di unirne parecchi in un solo, come nella sciabola baio nella che si voleva abolire. Ma per la velocità, per l'agilità, oltre diminuire il ca ri co, si può far molto studiando il modo di distribuirlo, così che il suo peso sia più sopportabi le, dia meno im paccio alla libertà dei movimenti. Qui gli studi sono già molti e i progetti moltissimi. Non vi entrerò. mi limiterò ad osservare che fu questa esigenza appunto che condusse allo zain o tanto deprecato da taluni. Eppure vediamo che anche ~li alp inisti diletl:anti, r.ui incumbono analoihe esigenze, .che sono li · beri nella scelta del modo di portare il loro cari co , che non si pie cano certo di uniformità, convengono nella forma a zaino; 'i:hese in alcuni eserciti pare si accenni a scostarsene, si bad i bene addentro e vi si vedranno far capo lino altri moventi, a cui accenneremo a suo luogo a proposito di ripari mobili. Altra osservazione che faccio, rispetto ai vari modi di portare il carico, sulle spalle co llo zaino, o a tracolla, o alla cintura, davanti o di dietro, avvertenza che già esposi e qui devo ripetere; si è che non tutti gli uomini sono fatti a un modo, nè ad un modo avvez.zati; e così mal si farebbe prescrivendo tassativamente un modo identico per tuv/,i di portare il carico. Taluno p0rta bene a spalla. e non regge al minimo peso su l petto, altri porta benissimo sul petto e non regge ad alcun peso alla cintura, e così via. Ripeto quindi la proposta che, pnr serbando nelle cose esteriori la necessaria uniformità, si lasci al soldato una certa libertà nella distribuzione del peso Altra questione importantissima, che inte,:essa la velocità è q~1ella . della calzatura per la fanteria . e del cavallo per le armi montate. Rimaniamo alla calzatura; e qui ripeterò pure un'altra proposta già fatta altrove a pro' dei sandal i, in sostituzione delle scarpe. I sandali pesano meno , si.adattano a tutti i piedi, costano meno, non impor-
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tano riparazioni, almeno così speciali come per le scar.pe, ed una volta regolarizzati, possono essere ta~to puliti ed eleganti, quanto le migliori scarpe. Essi non implicano ti trasporto a ~or~o del soldato di un altro paio di scarpe, che sono un peso non md,fferente; b.asterebbe al più portare un paio di suole, ~he del resto è t~1~to_ fac~le anche tagliare dovunque nel cuoio e che sarebbe anche prn d1ffic1le falsificare. Ma tanto pei fanti che pei cavalli, supremo mezzo di aumentarne Ja celerità, ricordiamocene, sarit sempre \'esercizi~, l'alle.name~~o bene organizzato. Ricordiamo?i che nelle mare? s_1 e~erc1tano msieme molte delle qualità del buon militare. Cosi d1cas1 ~.el l.a ~ors~ e della ginnastica intesa come modo di superare ostacoli, sia mdtvidualmente che collettivamente, cioè aiutandosi l'un l'altro, al .che ujà altrove accennai. ~ Ed a questa velocità collettiva com inciano a contribuire le forme celeri, che sono i'n genere quelle eh~ hanno più elasticità: ~uelle a fronte ristretto, cori cui più faci lmente si superano anche I ter, . . , reni impacciàti. Con tutti questi mezzi noi riusciremo. ad olle~ere la des1de1 ata celerità nelle truppe, la qual e ci pplrà giovare d1 _r_n~lto a scemare le perdite, come dicemmo, permettendo al~e trupp~ d1 rn~anere ~~no tempo esposte ai tiri. Metà tempo vuol dire meta perdite, equivale a bersaglio ridotto a metà, ad una corazza, ad uno ~end?, ad una traversa mobile, che copra metà della persona, alla r1dnz1one a metà del fuoco nemico, mediante un raddoppiamento del fuoco nostro. Badiamo che metto giù questi rapporti all'ingrosso, perchè, come vià dissi della sorpre;a dipendente dalla velocità e che ne aumenta ;li effetti, qualcosa di analogo succede ·cogli altri mez~i, co~ì'. per esempio, non occorre certo uccidere metà dei tiratort oem1c1 per · ridurne a metà il fuoco . Gran peccato però che tutti i mezzi sopra' enumer~~i non possano permettere di aumentare indefinitamente I~ veloc1ta d.el soldato. I · Ridotto (1 peso alla metà, da 24.., per esemp ro, a 112 ch1logramm'., la velocità del soldato non ascenderà alla corsa da •150 a 300 al minuto come pure taluno suppone troppo leggermente .. · Ci si arriverà forse più presto coll'esercizio. In og01 modo la velocità è limitala sempre, finché è appoggiala alla forza muscolare delle
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gambe, e aggiungiamo ancora non delle migliori gambe, nè del le medie, ma delle più deboli. Qui non si lralta di raggiungere un punto comunque, ma di portarvi una massa, dove i più deboli non possono farsi portare dai più forti. ma questi debbono regolare il passo con quelli. Perc(ò, anche nella composizione delle masse, l'uniformità è di molla importanza, primaria assolutamente in cavalleria. Ma ciò che inceppa la velocità dell e truppe, non è solo la debo lezza delle gambe e gli ostacol i del terreno, c'entra ancora il fuo co nemico, che può arrestare anch e il vol o delraquila; epperò dobbiamo tirare avan Li e vedere altre risorse, fiduciosi che non ci si farà accusa di aver di menlicato questo, pur principalissimo, della velocità e della leggerezza del carico ch e vi contribuisce .
Ridurre Il l1ersagllo nell'ava11zata.
Ho più sopra avvertii.o, come la vulnerabilità dipenda molto dalln dimensione del bersaglio che si presenta ai colpi nemici· e che perciò colle posizioni di in ginocchio o di a terra, si riduce il bersaglio degli individui e colle formazioni a fronte ristrello il bersaglio e la vulnerabilità delle masse, e come infine i parapetti stessi, giovino solo in quanto che per essi il bersaglio o parte espo:;ta viene ridollo. e che si può ritenere giusto il principio, che, a parità di altre c.0ndizioni, a bersaglio doppio corrisponde doppia vulnerahilità. Così appunto, se di fronte al cresceì·e della intensità del fuoco in portata e celerità. si teme che la cavalleria più non possa caricare, non è per altro che per la ragione del bersaglio, che presenta doppio di quello della fanteria, e credo che anche questo svantaggio venga esagerato , dimenticando altri vantaggi che lo compensano. , .Ma se è possibile industriarsi a ridurre il proprio bersaglio mentfo si è fermi, è assai difficile riuscirvi quando bisogna muoversi. Per avanzare bisogna rizzarsi, presentare intiero il proprio be.rsriglio. Per la cavalleria non ci vedo rimedio, al più essa può consolarsi che avanzando ed allontanandosi, specie al gran galoppo, alla ca-
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. rica coll'uomo chinato sul collo del cavallo, il bersaglio individnale si riduce di molto . Per la .fanteria, forse qnalcosa si potrebbe fare per darle modo di avanzare rimanendo a terra, strisciando. li vantaggio sarebbe grande non solo per ridurre il bersaglio, ma anche per occul~arsi e_ s?rprendere. La cosa non è facil e, ma non si dimostra 1m~oss1.bde. Non è qui il luogo preciso di formulare una proposta tecnica; e pericoloso far l'inventore, si giuoca il Campidoglio o la Rupe Tarpea, cose ambedue esagerate, che piaciono alla massa, la quale corona il vincitore all a.· corsa e fi schia chi cade per la strada, non curan do la proporzione, che deve esi:;tere fra i premi ed i meriti . fra le pene . e la colpa. Senza però entrare nel lato tecnico della cosa se ne possono indicare gli estremi. , . In primo luogo occorre che il vestiario non impace1 questo movimento. Perciò bisognerebbe trovar modo di poter levare almeno pel momento , le giberne dal ventre, cui sono appoggiate. In secondo luogo bisognerebbe che il vestiario stesso potesse resistere a questo allrilo: ciò che arrischierebbe di condurre a grem· biali o a qualcosa di simile. . Poi ci vogliono punti di appoggio ava nti se si conta sulle bracc ia per avanzare. Questi punti d'appoggio non si possono avere che negli sterpi o arbusti, che si trovino sul suolo e d_ov~ questi m~n chino, mediante punti o paleLLi o grappini, che v1 s1 possono impiantare, sia colle mani, sia magn ri attaccati perpendicolarmente alla bocca del fucile: forse la crociera stessa della baionetta si potrebbe a ciò adottare. Se l'appoggio avanti non riesce o non basta. e desse q~in~i un moto troppo lento e faticoso, bisogne1·epbe anche polers~ ai_utnre coi piedi O coi ginocchi, o medi ante il rucile stesso pu~tato in.dietro: Naturnlrnente, quando si vo!,(liano sperimentare tutti questi mezzi con utilità. è necessario che siano provati con pazienza e perseveranza, finch è il corpo abbia ·acquistato l'nbilità voluta. Badiamo che se genle mal pratica provasse per un solo giorno il cav~llo ~d il_ve_locipede come mezzo di trasporto, questi verrebb~ro subito n~u.d1at1. Quante cose non si ripudiano come non prat.1che per motlVI analoghi I
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Bisognerebbe dunque rassegnarsi a farne una parlila speciale di ginnastica, e solo dopo es$ervi riusciti, almeno con alcuni, converrà vedere se valg" la pena di tentarlo con tulti. Circa ai vantaggi, essi sarebbero·, r.ome ho detto, enormi al certo: gran parte del pericolo dell'avanzala sareb be ridotto, diverrebbe facil issimo l'occultarsi, facile il combinare qnesto movimento col fuoco e la fatica dei tentativi, sarebbe a bbondan(emente compen· sata . E il timore del ridicolo, che trattiene tanti dalle novità? Evvia, ci badino come ci· bado io che mi faccio gerente responsabile d'una idea altrui.
Terre110.
Il terreno colle sue varie accidentalità, è uno dei principalissimi elementi della guerra in genere, del combattimento in particolare, e può essere in vari modi utilizzato per diminuire le perdite. In primo lnogo esso può essere utilizzato per agevolare in massima !'esecuzione del nostro compito; nell'offensiva, per aiutarci a cercare il nemico a sorprenderlo, a colpirlo, a precludergli la riti rata; nella difesa per facilitare la vigilanza, la resistenza prolungata e per coprire la rilirata. Semprechè il nostro scopo possa più c1gevolmente conseguirsi, minor sangue e tempo ci costerà il r~ggiungerlo. Più direttamen te il terreno può rispa(miarci· le perdite celandoci ali' occhio nemico, preservandoci dalle sorpre,;e, coprendoci .dai suoi colpi, arrestandolo nel suo avnnzare o anche solo ritardandolo. . Queste varie atLitudini de.I terreno, i diversi modi di rilevarle, di utilizzarle, furono dai tempi più antichi oggètto di studi accurati: anche ora non scarseggiano, si potrebbe anzi cominciare a domandarci se non ve ne siano di troppi, se a questo elemento non si tenda a dare un'importanza eccessiva sopra tutti gli altri, che influisc; no sul combattimento. Non mi farò quindi ad aggiungere nuova carta, alla tanta, forse troppa, che se ne occupa, mi limiterò invece ad esporre alcune osservazioni, su certi punti dell'argomento, che mi
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sembrano o trascurati o meritevoli di maggior rilievo, dinanzi all'odierno modo di combattere. Circa al dominio, vediamo sovente nelle esercitazioni, variamente apprezzata la sua influenza. Da una parte si tende a dargli un vantaggio rapidamente decisivo, dichiarando vincitrici le truppe . che occupin·o una posizione pur di poco dominante sulle · avversarie, dall'alLra si osserva che l'impiego del fuoco riesce meglio dal basso all'alto che dall'alto al basso. Mi limiterò qui ad analizzare come il dominio scemi le perdite. Il dominio anzitutto agevola la vigilanza, copre alla vista e ai colpi. Certo che se meuiamo a fronte due individui, l'uno al piano, l'altro sul .pendio attiguo, ambo i terreni scoperti, uni ti, senza ondulazione alcuna, forse sarà più fac ile n chi è nel piano di vedere l'altro sull'altura che non a questo di veder quello, tanto più quando quello sill'l'allura giungerà alla cresta, e campeggierà sul cielo. Ma. qt1esto non è il caso più frequente. Sian pure piccole le ondulazioni, che il terreno presenta, anche soli ce,,pugl i, chi è sull'alto avrà facilità di vedere senza essere veduto, per poco che si metta <lietro il cicrlio della ondulazione, dietro il cespuglio o il masso. <"l . Ciò succede perchè sull 'allura, i cigli delle ondulazioni, degli ostacoli, anche piccoli, coprono mollo, perchè la visuale, che viene dal piano sottoposto va tangente al'loro ciglio e via via·alzandosi; IDfmtre invece la visuale, che dall''alto scen de al piano, divien ficcante, e così gli angoli morti sono nel primo caso grandi, nel secondo piccoli o nulli. Insomma chi è sull'alto ha mille modi di nascondersi a eh.i è i.n basso, m:a chi è in basso non può trovar modo di sfuggire alla vista di chi è nell'alto, tranne che con tettoie o gallerie, che non si trovano sempre disponibili. E qui ciò che si dice della visuale, si può estendere con poca variazione ai tiri . Le curve delle traiettorie poh sono così sensibili come si disegnnno sulla lavagna; pei picco! i tratti che riguardano questi casi, si posso.no quasi tenere per .ret.tilinee, e anche considerandole come curve, giovano più a chi tira dall'alto che non a chi tira dal basso; nel primo caso si vedrà di frequente il colpo, che rade il ciglio del parapetto o dell'oslacolo qual unque, cogliere . chi vi sta nascosto dietro; nel secondo caso se la curva dell'altura non è parallela a quella della traiettoria, il ché può ritenersi un.azzardo, il ciglio copre il terreno retrostante.
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terreno in pendio è presso a poco una scalinata; chi è nel piano sottoposto vede le faccie verticali dei gradini e non quelle orizzon · t:1li, e gli uomini stanno su questi e non su quelli Di qui tutti i vantaggi dell'altura. Una batteria sull'altul'a, non espone facilmente alla vista, ai colpi che i soli pezzi, una batteria nel piano so~toposto. non può celar nu lla. Alla peggio chi è sull'alto si sottrae prù facilmente ai colpi di chi è sotto, che non questo da colui che lo domina. Da questo fatto deriva, che chi si trova nel piano dominato ·non ha altro modo per scemare le sue perdi te, che quello di gettarsi rapidamente avanti,. di abbandonare una posizione così pericolosa, raggiungendo il piede dell'al tura e il primo angolo morto che si troverà. Questa è la ragione per cui a Spickeren i battaglioni prussiani anzi eh è aspettarsi e dare un assalto unito, contemporaneo alle alture, man mano che iirrivavano in vista si buttavano r:1pidarnerÌte per loro conto contro le falde, trascinandosi dietro le tr uppe, per so· stenere le rimanenti che mano mano arrivav11no . · Questo fatto è del resto molto sentito anche istin tivamente da tutti, anche se non analizzato, ed ha sempre prodotto in chi ha il dominio, quel senso di supériorilà che si conserva pure al giorno d'oggi, benchè non si faccia più la guerra a sassate e non si conti più sulla gravità come forza di proiezione. Se non eh-e , i vantaggi sentiti istintivamente e non ragionati , se pure hanno valore in guerra dove il fuoco decide. possono nelle esercitazioni, dove decide la ragione, trovarsi soprafatti dalla prima 'osservazione di fatto cohie quella ·de( tiro, che agisce meglio dal basso verso l'alto che non viceversa. È un caso simile a quello delle colonne di fila: istintivamente tutti cercano di presentare . minor fron te al fuoco, ma saltata fuori la rngione degli spazi battuti , si dà torto all'istinto e l'istinto si rassegna, fi nchè, fatto l'esame della coscienza, finisce a ritrovare di non essere poi tanto irragionevole . Anche qui non furono che cert i teoristi che intorbidarono I~ q,aestione .preoccupandosi troppo del piccol o spazio battuto, del tiro ficcante. In battaglia prima condizione del battere è il vedere. Parlando del fuoco preparatorio e del fuoco protettore ho accennato all' utilità, che può derivare agli attacchi dalle cndulazioni [I
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del terreno eu. al miglior modo di approfittarne mediante l'alternazione. Alle posizioni da cui si fa il fuoco) è utile un certo domi nio per preparar bene l'attacco, perchè da esso può vedersi bene il bersaglio, i colpi e la loro efficacia. Ciò s'intende tanto io grande per le posizioni d'artiglieria, come in piccolo per i pochi buoni tiratori da far impostare sulle piante o sulle case. Anch.e questi irnpo · starnanti richiederebbero esercizio, ma si fa troppo di rado e ciò per rispetto alle prop rietà sì private che erariali , intendt:ndo per questo . ultime il vestiario delle truppe (il deconto è unaJizione). Contro nemico coperto da alture o da ria lzi di terreno o da parapetti, giova il fuoco protettore, che tempestando sull'ostacolo., dietro c1,1,i il nemico si ripara, tende a costringerlo a teners i vieppiù riparato, a n0n affacciarsi o ad affacciarsi w lo per brevi istanti, così che egli non possa più vedere e hattere l'attaccante nell'avanzata. Non potendo più, nè scegl iere il momen to, nè il bersaglio , nè puntare con cura, 'il suo fuoco si andrà facendo sempre meno intenso e finirà per essere rivolto all'aria. Così si protegl{ono le nostre colonne attaccanti, così si creano e s'ingrandiscono gli 'angoli morti, dove si possono r·iuniree spingere · a massa le nostre forz e per l' urto decisivo . Il fooco protettore è naturalmente più efficace qu:1nto più è fatto da vicino, percbè aJlol'.a può .essere ,contiJluato fino all 'ultimo momento coli:\ m(lssima efficacia e senza pericolo di feri re i reparti si essi che attaccano, e ripreso appena per insuccesso dei nostri, il nemico si· affacci per inseguirli coffuoco; ne deriva che uti li ssime per l'Rttacco sono le ondulazioni. i punti domina.o ti vicini al nemico, ma quando questi ne siano troppo lontani, l'efiìcacia di un tal fuoco è assai minima e può -aoch·e riesci re pericoloso, perchè potrebbe colpire le nostre truppe medesi me . , Così analogamente, se il bosco costituisce una buona posizione dife,nsiva, specie se di tronch i fo rti, una vol ta che l'attaccante ne abbia guadagnato il ·cigl io, il suo valor difensivo è perduto, tanto più quanto più fi tto è il bosco. Quindi è, che dove le ondulazioni del terreno sono molto vicine, l'attacco ha vantaggio, chè dall'una protegge la conquista dell'altra; dove invece sono discoste fra loro, favoriscono la difesa, poieh è per l'attaccante la conquista di ciascuna è {g -
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un'impres~ nu ova punl o _o p~co favorita dalla riuscila rl ella precedente. Cosi, dove una sene dr catene collinose, abb ian o fra loro disLanza varia. come accade negli .anfiteatri moreni ci, i punti dove esse Lrovansi più ravvicinate, sono i più favorevol i alf'attacc~ . E il difensore a~la ~u~ volta,. de~re ·studiare come util izzare pure la copertura, che il c1 ?lio a lui otlre per ritrarvisi dietro, e in pari tempo deve prepararn, col fuoco potente delle armi attuali, a rendere favorevol e a sè pur l'ultima decisione io quel breve tratto, badando però alle falle che il fronte presenta . li difensore, che non possa sos'.eu~rsi sul ciglio, percbè troppo bersagliato~ può ri ti rarsi alqnan_to 10d1.~t1·0, aspetLarvi l'allaccante e quando questo appare, rovesciarlo gm con una scarica a bruciapelo. Nell' eseguire tale manovra c_lmviene però fare attenzione a quelle parli del froo·te, che presenlroo maggi or fa cil ità d'accesso. È la manovra degl' Inglesi a Torres Vedras, solo che essi vi aggiungevano anche un accenuo, di conlratlacco , ch e potrebbe ora essere sostituito dal fuoco celere: è ciò .che si ~h iamava pel passalo utilizzare il cirrlio militare di una . n posrzrone . . Le cas_e, i mu~i di cinta, all 'ano pratico presentano assai maggiore resistenza di quell a cb e loro si atLri buisce nelle,esercitazion i. In mezzo al terreno tempestato tanto alle spalle come davanti, pre sentano _al soldato un rifugic, al quale con tenacità si appiglia, e pnr nell e ultime guerre se ne videro mol te, che eraoo tutt'altro che castelli , resi stere lut.ta la giornata anche a molte batteri e e mantene~·si ancora _dopo la ritirata delle truppe vicin e, e pur~ ~ircondate por dal nern,co vi ncitore , richiedere la minaccia di artigli erie, portate 600 a pochi metri , per determinare la resa . Nei terreni dove case e ci n.te sieno frequenti, specie ~e sieno pianeggianti e coperti, bisogna ripartire fra i corpi ed .i nche fra 'i ba.Ltagliooi le arti gli erie, e qu este dovranno sovente rassegnar:;i a portarsi sotto a pochi metri dalle. case, dalle cinte cho r-esisto no, per aprire il passo alle colon ne nostre, che altrimenti possono essere arrestate da nemici dioci·volte meno. numerosi, e resp iuti co n gravi perdite, se insisterann0t degli assalti o nel l'attacco col solo fuo co di fucileria. Pertant? essendo sulla difensiva e avendo sul fronte troppe case , che n,rn sr possano comprendere nella linea di clifes:i , co nverrà di struggerle, acciocché il nemico non ne faccia base per pcoteggere .
N EL COllBATTIMBNTO
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l'attacco contro il nostro fron te; e siccome il di~truggere una casa rich iede più tempo che non si creda, così conviene per massima attenersi al sistema di bruciarle, e meglio ancora di prepararle pfr l'incendio, aspetlando a dare il fnoco quando il nemico si presenta. L'incendio forma sul fronte una lacuna assoluta, che le colonne nemiche non possono accostare non che per~orrerc: anche finito l'incendio, per molle ore le rovi ne fumanti non sono praticabili. Bisogna che questo sisLema entri nelle massime le-pi ù ovvi e, ordinarie, dappoichè per· rispetto alle anzidetle proprietà private, non solo non è possibile farlo entrare nella pratica, ma non si osa quasi di pensarvici . Nuovo soggetto a studi offrono quelle masse estese di terreni, che sono le enormi città moderne, le grandi capitali specialmente, !e qu.1li aoche senza fortificazion i, per la estensione del loro ci rcuilo attorno al quale si disperdono le forz e, per la estensione e la solidità del bersaglio che parallizzano l'effetto del fuoco e pel valido concorso che pure la popolazione meno atta alla guerra campale puo prestare nlla difesa, posso no pre,sentare all'attacco pur di grossi eserciti, un probl ema assai compl icato qnando si sia decisi alla resistenza. Ho detto che di grandfl importanza sono gli acc identi del terreno , 1ion solo come protezione positiva con tro ai colpi nemici, quando per la loro solidità servono da traverse e da parapetti, ma anche quando ci coprono puramente alla vista del nemico. poichè allora . almeno si evita di essere presi di mira magari da fuochi concentrati, e in ogni modo, an che qnando il nemico ci :i bbi a pur esso scorti o intravveduti , scemano precisione al suo tiro impedendogli di vederne gli effetti. Anche la semplice copertura al!a vista costituisce per l'ul ti mo tratto dell'allacco un ausilio validissimo . Così i grani alti , le vigne, i cespugli, che si trovan o da va.o ti al fronte da attaccare, sono ausi lì preziosi per !"attaccante. li fuoco alluale rapido è. potentissimo da vicino, ma non può essere conti nuato e fallo a caso; un· difensore che così adoperasse, mancandogli presto le munizioni, si troverebbe obbligato a gellare i suoi fucili arroventati. L'attaccante può ùunque servirsi utilmente di queste coperture, che salvandolo dal fuoco esiziale, gli permetteranno di avvitinàre
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D.ELLE PERDITE
il nemico. Da qui deriva l'util ità grande pel difensor·e, che vuole far· ?uon ~so ~elle armi attuali specia Imen te, di falciare, ardere qne1 granr o vigne che abbia sul fronte. Colle armi attuali anche solo cento metri di zona scoperta viéina al fronte, battuta da fuochi r~pidi vicini, può essere la miglior linea di difesa che si possa desiderare, migliore d'assai delle trincee. A tale scopo specialmente. sostenni in altro scrif.lo l'utilità pure in guerra della sciabola baio: netta come strumento per fal,ciare, sfrondare . , Ed ora qui rammento che pure con semplici fron_de tolte airli a(,beri si _possono costituire delle maschere, dei simularri di sie;i, dretro cui celare le truppe. Specialmente negli agguati q11 esta pratica p.uo tornare utile dove il terreno riel · luogo più desiderabi le non oJfra la voluta copertura. . . È necessario .che ,rimanga assodato, che la miglior linea di difesa ,per le armi· attuali, non è tanto l'ostacolo materiale O la· linea di alture: quanto la zona scoperta. Un letto di fiume , anche asciutto, un ~e~d10 scoperto ~n~he di poche centinaia di metri, dei campi taglrntr, possono cost1tu1re una zona insuperabile all'.attaccante il più valoroso . 1 . E le _migliori_ linee d'allacco risultera nno per con seguenza quelle hoee d'. ostacol,, ~he a ~uisa dei zig-zag dell'assedi.an te, ci dà~no ~0~0 dr accostare J.l nem ,co senza.essere troppo scorti nè battuti. Dove il d1fenso.re n.on abbia polu Lo o snpulo procurarsi intera sul suo fro nle q.u.esla zona batluta, dove in qualche tr,1Uo sia attraversata da bosch i valloni., ripe., vigne, gruppi di case che mellono in comunicazion; il fronte nostro col nemico; queste saranno le linee d'attacco natu· r~li c~e il terreno olTrirà. E noi dobbiamo pertanto.s.tudiare ed eser. c1 tare, molto sul modo di avanz11re e' ,combattern i,n c0.ta l i Lerreni, d~c~h è ·?ell e zone scoperte è assai difficile nella pluralità dei .casi d1 r.rus.c1re. · ~ra le altu re,'. quell e cope'.·te di boschi, di vigne ~ t.agliaLe a scalo.~1 ,_oJTr:ono ali ,tllaccante rrsoluto, malgrado l'nsperilà della salita, mrg,~.or possibi lità ~'avanzare di quellea pendii uniformi esco,perti. Crrca il terre.no prano e sgombro è anche necessario di intended"i . Tul.l.i i regolamenti <!'esercizi, ,le norme talliche generali relative alle J9rmazioni e al tiro, sono in generale basat i ;ulla ipotesi ~1el terreno privo d'ostacoli alla marcia e alla vista, ,nel supposto -d'Ùna
NEL COMBATTIMENTO
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estesa piazza d'arme. Lo si considera come un terreno zero, come una ipotesi teorica, in cui si prescinda dal terreno, come la base no~·male per le formazioni e le · manovrè, arnmetlendo più o meno per massima, che quelle approvate. ed adotto.tè per questo caso, cliebbnno mantenersi come normali, mod ificandole più o meno poi dove il Ler· reno lo imponga, ma il meno poss ibile e solo per rngi oni indiscutibil i. Nel fatto però, un terr-eno simile non è il caso medio fra i casi più frequenti, nè fra tulli; è un caso estremo. IYi il fuoco ha un do minio sovrano , la vista è libera, ma fino ad µn certo tratto, po i k1 . distanza confonde gli oggetti, la mancanza di punti dominan ti impedisce di abbracciar l'azione coli' occhio, per poco che la si estenda. In terreno cotale, le mischie sono quasi impossibil i, l'flttacco di,f,ficilissimo. I fronti opposti ondeggeranno, si stringeranno, si allontaneranno l'un dall 'altro senza rompersi, senza confonellersi, a s·e conda dello spesseggiare dei proi etti li e del vario valore dei ripctrti , ma si manterranno generalmente ·contigui per chilometri interi c0me si vede sui grafici. · Con ciò non voglio dire che sieno inuti li lutti gli studi e le esercitazioni falle su tali terren i, su tali ipotesi, ma soltant0 che non couviene i-nsistere troppo, sottilizzando fino allo scrupolo su ce1-ti risultati di tiri, di spazio battuto, di velocità cli mosse, che poi nella maggior parte dei casi, conviene accettare molto all'ingrosso. Sarel,be un altro fra i fanatism i perico losi, quello di insistervi troppo e di avvezzars i a prescindere dalle varie altre condizioni che richie· dono altre ·misure , al tre clisposizion i. I terreni oscnri, coperti di vigne . di filari· d'alberi, di caseggiati, di recinti, frastagli ati da canali abbondauti di strade come sono i te~reni a coltivo, le vicinanze del le grandi citt.à nostre, gran parte dei terren i fertili, dei pian i e dei colli, costiluiscono pel tattico un nuovo argomento di studio importan tissimo. Costoso è il coadiuvare· lo studio coi risultati della pratica, perchè le manovre in quei terreni sono dispendiosissime per l'ammonta1·e degli' indennizzi. Perciò se f)er secondare un ragionevo lissirno· desiderio vi si por- · lano delle truppe ad esercitarsi, vi è tale la preoccupazione. dei dauni, che le vigne, il i orti. i giardini , i rabbrica ti, le ville alme.no non si loccano, nùn :; i occupano. La cosa arriv.u al punto ;illora, che molt.i rn ili r.nri li dichiarano rlisadatti alle esercitazio11 i, beninteso
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DELLE PERDl'l'E
non disadatti teoricamente, come i faci li coptradditori nmano supporre, ma disadatti perchè non vi si può fare nelle condizioni volute ciò che vi si dovrebbe far~ Perciò qu i, come altrove del resto, deve il tattico lavorare speculando . . . Troppo lungo e fuori cli posto sarebbe qui intercalare la tattica relativa a tali condizioni . Mi limito a poche osservazioni. La di.fficoltà di libera vista, l'insufficienza delle carte comuni sia a cagione delle fre.quenti mutazioni che quei terreni subiscono in elementi pure importantissimi, s:a per la minutezza che si ricbie, derebbe per tutti rip,:odurl1 , rendono la direzione difficile, l'orientamento imbroglirito; le baHaglie in quei .L~rreni possono degenerare in azi-0ni confuse oltremodo . li frequente e· inaspettato i mbattersi dei riparti in ostacoli insorm ontabili, come canali, grossi ed estesi recinti, li va sviando, scomponendo, ngglomeranclo qua e là e lasciando altrove lacun e vaste, frequenti, inavvertite. In terrPni simili le battaglie arrischiano di essere lunghe, sanguinose, inconcludenti . Qui pertanto, più ~he altrove, · s'impone lo schieramento per a!Et, lo scalamento sucçessivo di riserve parziali per ogni un ità di combattimento, dalle minori alla unità generale per evitare lo scomporsi delle unità stesse, il confondersi, il frammisch iarsi per colmare le lacune suddette, per mantenere a ogni comandante la possibilità di dirigere, di agire. . L'oscurità del terreno che rara men I.e. permette 500 metii di campo di vista, la mancanza di posizioni dominanti, l'improvviso apparire delle masse nemiche or qua or là, le facili allusioni in proposito, rendono impossibi li l'impiego dell'artiglieria a masse. La frequenza invece di fabbricati, di recinti diffidi, jmpossibi li a espugnarsi colla $Ola fucileria, richiede che l'artiglieria sia invece ripartita fra le unità, suddivisa fra i corpi, anche fra i battaglion i. Qui possoniJ ancora · trovar applicazione le riserve d'artiglieria. La cavalleria p0trà ,wer azione qui, solo per le sti·ade come mezzo di collegamento; potrà anche aver cnmpo alle cariche se i cap nli e i recinti sieno pochi e conosciuti, e se il terreno è pi·ano é la col · . tura si riduca a soli filari d'alberi e campi. Io Lai caso , al sicuro diet.ro alle case, semplici squndroni potranno far da sostegni al la fanteria, e contrattaccare con successo. . . I . , Per la difensiva occorre scegliere la linea cli fronteirnendo i capi
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saldi più importanti , w1.zzare il terreno avan.ti ~alci~n?o·. sf'.·on~ dando, abbattendo, incendiando come sopra si d1ss~. Lo~1 ~1cas1 per Je linee successive . Bisognerà collocare frequenti posti d1 cor · ris-pondenza e indicatori.· ' · ., . L'attacco dovrà approfittare clella copertura per avanzare prn sicuro, più unito, irrompere a massa scegliendo sem.pre per sua l!nea le zone più coperte, specialmente quelle coperte d1 sola vegetaz ione crrrera<. , come virrne e ortaaJ ie Le case ed i recinti sono sempre le~e> n ostacoli ritardatari se il nemico li tiene . Pei boschi cedui, per le vigne, la lotta sarà sanguinosa, corpo a corpo, il fuoco vi resterà paralizzato, parlo del fuoco '.l masse. · .· Qui però l'inseguimento è sempre difficile Il compime~to d~lla vittoria è più spesso fatto dal disordine enorme. dalla 1nestr1cab1l~ co1~fusione e dallo scoraggiamento che ne deriva alle truppe ed a1 cap i. Tn complesso, in terre_n i cotali, senza nbile direzione e tru~pe esercitate all'uopo, si potranno da ambe le parti, con molte perdile, conseguire scarsi risultati, e questi dipendere più dal caso che dal , . . valore dei capi e delle truppe Qui per eccesso di ostacoli difensivi, di ripari alla vista, a, colpi, ' la lotta si fa sanguinosa. Sembra un paradosso, ma non lo è: è un fatto logico, ordinario . · Qui ~ome nltrove si verifica il fatto, che ·ciò che ha un carattere in una scala, ne presenta uno opposto in scala maggiere. Le armi difensive, elmi, bracciali. cora7,ze, scemano le ferite; ma fra due individui così protei.Li il duello cli_verrà ~iù e_siziale ch_e non f~a du~ aVYersari nudi. Nella maggior parte dei casi la lotta. Ira due 10erm1 sarà più esiziale cli quella fra due armali di ~pade o di pist?le. La abolizione dei colpi più pericolosi nei duelli , rende questi meno pericolosi, ma aumentandone il numero, ci clà anche ~a~gior numero di feriti. Le armi a foo co indi vidualmente sono armi dl gran potenza offensiva, nelle masse invece accresfo no la potenza difensiva, e come aià ebbi in altro lavoro occasione di 03servare, gli scudi, i 1"> l' ripari mobili di cui mi ('.onverrà a suo luogo riparlare, se s_o?o ( 1-· fensivi per gli individui, aiutano l'offensiva nelle masse. Glt e come dire, che se i medici guariscono gl'individui, infettano le popola· zioni, mantenendo alle riproduzioni geni tori guasti, inf~tti, che natura ucciderebbe. Così il terreno bene utilizzato, aiuta a vicenda le ç)
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DE LLE PERIYITE
azioni militari e permette di compierle con meno spreco di sangue; ma siccome il terreno non è tut.to , e il valore e il numero possono sopraffarne i vantaggi, siceom e il terreno è vario ed ora favori sce questo ed ora quello, come la varia fortuna, così esso ali ella al:a continuazione della lotta. Sotto quest_o puùto di vista dunque, diremo solo che i terreni più accidentati meglio agevolano la resistenza, la Jot!.H prolu ngata, Lemporegginnte, la difensiva: il che è tanto poco un paradosso, che è una·novi1ì1 vecchin come il mondo. Solo in terreni artificiali, ossia afforzati, sistemati a difesa, può questa trovare una protezione costilnte; ma siccome. questi vanta r,""i n dal numero, dal valore, d:illa po Lenza delle armi dell'attacca nte possono essere bilanciati. protezione si traduce in complesso, in prolungamento di lotta sa nguincsri. E ciò non v'uol dire che sia ma!e, po ichè lo scopçi fin ale è quello di riusci re anche a costo di sacrifici; nè è ,conlro il pro11resso :rene· r, <'> • raie della guerra, perché dov:e la vittori a è decisa da uu solo urto, il caso è piu sovente l'arbitro, mentre le lolle prolunira 1e, sangu inose, provano il vero valore, la vera civiltà dei popoli. Pur senza volerlo sono forse riuscito lungo, ma si presentavano qui troppe cose dadi rn, essendo che il terreno, sempre reale e presente, è l'elemenLù più studialo dalle truppe in tempo di pace, menLre gli altri elemenli rimangono nella nube del supposto . È perci ò che sol itamente nei lemi e nelle manovre si dà alterreno una importanza superiore agl i altri elementi, il cui v:i lore è più difficile apprezzare. È perciò che su di esso fond aronsi tante teorie e tanti precetti e che tanta parte ha negli studi tattici quell'argomento già trito e ritrito, che è~il combaLLimento di localita co' suoi attacchi e difese di ponti,-di alture, di boschi, di villaggi. Pdrlandosene molto, si offre occasione di mol tQ ridire.
I.e armi .
La superiorità delle armi nostre, agevolandoci l'impresa di battere il nemico , tende certamente a darci la ,iltoria a miglior mercato, a diminuire le perrlite nostre.
NEL OOMBAT'l'n!E NTO
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Portata, e precisione aumentate, ci permettono di battere il nemico tenendoci fuori della portata dei suoi colpi. Sono appunto i progressi fatti in questo intento, ch e produssero l'allontanamen to crescente dei fronti opposti, come già si disse . .Potenza distruttiva e celerità di Liro, aumentando, ci dànno modo di sopraffare il nemtco , recandogli perdite così supericri alle nostre, che presto debba persuadersi a lasciare la partita, a darcela vinta; con che scemano le nostre perdite durante il çomb,Lttimen to, perché cresce il disturbo al tiratore nemico e l'efficacia del fuoco esige calma, e scemano anche perch è la durata dell'azione si abhrevia. Questo è molto chiaro ed è anche molto sentito dalle masse che se ne impressionano, anche troppo sentito se si vuole. Così ne fosse pure sentita l'importanza anche da c.oloro che del perfezionamento delle armi sono incaricati I Frenati dalla necessità economica, sopraffalli dalle incalzanti invenzioni , illusi da alcuni pregindizi Lattici, pessimisti, secondo i quali ogni studio ad. avvantaggiare la truppa è scuola di paura, è darle modo di sprecare le munizion i, quei corpi tecnici perdo no molto tempo in esperienze, e l'esercito rimane in arretrato sugli altri in perfezione di armi, e quando si inducono ad adouarne alcu_na, hanno sempre l'aria di farlo puramente per riguardi morali, per cedere al pregiudizio delle masse, che non osano più stare a fronte ad un nemico che suppongono munito di armi superiori . Così anche succede che <lei perfezionamenti nuovi si adottino i più modesti. Naturalm ente ad arri:riunrrere freni si uniscono vali umani-tari che Ov O inorridiscono al prot1resso dei mezzi di distruzione. Felici loro il cui o còmpito si riso!ve colla sohu·eto rica I Tullo quesV; più o meno accade in Lutti gli eserciti , per le difficoltà finan·ziarie innegabil i, inelullabili, per un carattere comune a 1.utti i corpi scientifici , accademie, istituti anche i piu celebrati, che li rende restii ad accellare le uov:tà, i perfezionamenti, a procurare i quali e.;si stessi venne,·o crea ti,' e forn iti d'ogni mezc;o· Vi con Lribt1isce anche non poco la tendenza a specializzarsi nei vari rami, così che il tecnico poco ne sa di taLLica., e il tattico meno ne sa di tecnica. È indispensab il e una migliore intelligenza tra questi due rami. Al tattico non tocca soltanto di trovar modo di utilizzare le armi
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DELLE PERDITE
nuove, ma di dirigere gli sLudt della tecnica agli scopi più necessari; dimostrando, dichiarando ciò che più ci può tornare utile. che venga inventalo. In questi progelli però il Lattico sarà sempre bene che si astenga dal precisarli interamen te, dal presentare il di· segno, il modello, il campione. Questa è partita del tecnico, che mo lto facilmente riuscir/\ a dimostrargli , che il suo mecc;:i nisrno è una stramberia, e co~ì succederà che si respingerà una cosa buona nel fondo per un difetto di forma Be11 comprendo cbe anche qui ci sonÒ gravi difficoltà d'ordine estrinseco . Le masse ammirano l'inventore della macchin a, non si curano di chi ne ebbe per primo l'idea; i corpi tecnici ricu:;ano di occupnrsi di progetti in aria, non concretati alm eno in modelli e disegni completi in t.ulli i loro particolari. Non è colpa di nessuno , è forza delle cose, ciò affligge più o meno ogni nazione, ma gli Ameri cani del nord meno de~l "li l Mlesi meno dei ....., i Europei t n ,, contin ent:1l i, i Germani meno dei LaLini. Le altre nazi on i hanno meno prevenzioni dogmatiche, hanno meno paura del ridicolo con cui ·da no i si suole co lpire ogni proposta nuova che chiami amo subito stravaganza. Epperò da qu elle vediamo usare prima di noi corazze alle n:iv i, sproni, armi a ripetizione, rivoltelle alla cavalleria, corpi di velocipedisti armai.i per l'azione tauièa, van ghette, cani e tante altre cose che ci passano dinanzi tutti i giorni su pei fogli: le stravaganze cadono da sè, le cose pratiche dnrano; con prevenzioni dogmati che non si fa nulla. Non è qui il posto di esporre ciò che ora più specialmente il tal. tico vorrebbe trovare nelle nrmi. Ci porterebbe troppo fuori del nostro campo. Qu i basta avere accepnato all'impor ln.nza -che hanno pure le armi da offesa, come si dice, per conseguire indirettamente il risultato di scemare le perdite. . Mi limiterò a osservare che di portato ce n'è più del bisogno; la maggior parte dei proiellili col piscono dove più non arri va la vista. Di tensione di traietloria non ce ne sarà mai troppa; cosi pure dicasi di celerità di fuoco, di potenza demolitrice per scoppio v per urto. Desiderabile sarebbe pure, specie per il comballimeoto da vicino , la moltepl icita dei proietti, la mi traglio che rende più sicuro il coliJO anche se mal puntato . Certamente utilissima sarebbe l'abolizìone o la diminuzione almeno del rumore clello ,scoppio e
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quella dell a vampa e del fumo. Le di ffi coltà del peso dell'arma, delle munizioni, dello scaldarsi delle canne. del costo, sono difficoltà tecniche, che la tecnictt deve risolvere. Non ho esclusi dal desideratwn i proieLLili scoppianti malgrado la dec ision e contraria della conferenza di Pietroburgo, ispirata a vedute umanitarie, alla illusione delle guerre corte. Avremo più morti coi proiettili scoppianti ? Rispond.o applicando la teoria esposta nel capitolo secondo: sì, se il coraggio dei combattenti crescesse colla gravità del pericolo; ma siccome succede il contrario, così il contrario si può prevedere. . Cosi direi delle escln!-ioni delle armi avvelenale, alle quali poi nessuno pensa in fatto e che lascerei nelle anticaglie dei trattnli dei di ritto della guerra, insieme all'avvelenamento dei pozzi, alle imprecazioni liturgiche e ai malefizì che ùna volla si prendevano sul seri o e si vietavano sul serio.
BI pari fissi .
Fin dai tempi più an tichi, si è capito come il riparo fisso , muro, parapeuo o palizzala, possa se·rvire mirabilmente a copri re dai colpi n!:lmi ci . Dn ciò venne tutta la fortificaz ione permanente, provvi:,ori:i o campale, partita questa .dell'arte militare, che non essendo punto trascurata anche nelle sue applicazioni più momen tanee, come nelln fortificazione improvvisala, mi credo dispensato dal trattare. Per quanto specialmente riguarda la fortificazione da battaglia è <lessa ormai r idotta alla massima speditezza e semplicità, così che si può dire che sia il portato del sempl ice buon senso, senza arzigogoli nè astruserie, quale appunto si conviene a cosa, che deve essere alla mano di Lutti e dovunque e rapidamente applica bile. Fin le teorie degl i spazi battuti, le quali, preoccupandosi dei colpi che nel sorvolnre la prima linea potrebbero colpire le seguenti, approdano a preferi re la linea alla colonna di fila; nelle fortificazioni da battaglia non sono penetrate: i pal"apelli si fanno ancora davanti al petto d-ella prima lin ea e non dalla testa in sn.
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Non c'è che da far voli percli è essa ri manga sempre in quel campo sereno, istintivo Nei tracciali gli uffic iali non pensino nè a ridotle, nè a sistemi poligonali o Lanagliati, si limitino a coprire il fron te delle trappe dove sono, dove stanno meglio e basterà. Qui, se qu estione c'ò, è quella degli strumenti per la gran preocClipàzioue del carico e della velocità e della profondilà delle colonne. È una questione che in questo ca mpo sarà sempre aperta, perchè una parola defi ni tiva non con viene nemmeno di rla. Vi hanno Lèrreni dove anche le pale fan poco, vi hanno regioni doV'e dag!i abitanti se ne. possono tro vare quante se ne vuole. I n generale se si tende a sbandir l'idea di munire normal mente il so ldalo di uno strumento ad hoc, si è piullosto per non indurlo a un combatti· mento di sistematica difensiva. Oggi giorno siccome si dà.molta importanza all'i nfl uenza morale dei mezzi materiali , questa ragione è diventata decisiva . • I Roman i, che non dovevano essere così impressionabili, non tralasciavano mai di fare il campo in ogni fermata e !-i ca ricavano dei pali e degli strumenti necessari, e per comballere uscivano fuori . Il vallo non li induceva alla difensiva passiva e il comballere all"aperto non li in duceva a scaricar~i dei pal i e della fa tica di pian · tarli. Si vede che non conoscevano le dispute sullaofTensiva o sulla difensiva, e praticamente o per isli.nLo, le usavano promiscuamente o alternativa mente, dove e quando megli o conveni va . Cosi sarebbe pur bene si facesse da noi. Mi perdoni il lellore questa argomep lazione sto rica, ma credo essermi attenuto n fatti che il fuoco non ha mutato. Solo sarebhe a desiderare che anche nelle eserci tazion i fi gurassero, perchè pur troppo in guerra si rà non ciò che si sa, ma quello che si è avvezzi a fare. La cosa impli ca certo gravi questioni di spesa. Di più gravi ne involgerebbe quella dell'adattamento a difesa dei fabbri cali, dell e cinLe, delle case isolate. O perchè non ci si po trebbe in tendere coi proprietari dell e case da demolire, per por· tarvi le truppe e per un giorno, o almeno per una mallinata, occuparle in Loroo? Anche lì la sola teoria serve poco ; e molte diffi collà. pratiche ci sono, e molta abili tà e fe t'Lilità di espedienti si ri· chiedono. Anche nelle caserme, nelle camerate si potrebbero così fare esercitazi oni talliche utilissime.
Così pure dicasi dell'impiego di oggetti mobili : sa~chi, m~lernssi'. coperte, ecc.. per costruire ripari, per ridurre a linee d1 fuo co 1 balla1.oi e le ringhiere: qualcosa converrebbe pur fo re. Come si è detto, anche il solo coprire alla vista serve a scemare le perdite: così, soventi si potranno utili zzare pur de~le fronde_sol· tanto, per simula re delle siepi , delle macchie naturali e tenervi ce· late le truppe, che ad un d,1to momento debbono entrare in azione, quan do quei posti non abbiano naturali coperture.. . ii•rnnati specialmente, questa pratica potra mollo servire. Necrli Le pi;nte"';er sè stesse non dànno sospello : ricordiamo il cnpitan~ Bogli one all'assedi o di Peschi era ed in Crimea, che Lrasfo.rmandos1 in pianln a forza di frond~, ' riusciva perfi no ad accost.ars1 all e fortificazioni nemiche. Questo è il poco, ch e credo aggiungere dopo quanto ho già _d~ll? riguardo al terreno, all a importanza di sgombra r la fronLe a, tm, agli incendi dei fabbricati, alla scel la delle linee di difesa e di attacco, sull'aq.(omer.iio dei ripari fissi, i.:he si possono costruire a coi:-rezione, a c.omplemen t.o ,dei mezzi , che il ter.ren,o offre s.pont.aoeamente per coprire dai colpi nemici . .. .Circa all e linee d'attacco i ri pari fissi oon vi hanno opportullllà che .qu ando si tralla di assedt: allora si costruiscono gli ap_proc~i:, ma in campo aperto mancherebbe nella :Q1aggior parte de, casi il tempo. (Con t inua)
G.
AH!.,A.G HJ.
I L FlJCli,E LEllBL ED JL FUCILE lTALIANO
IL FUCILE LEBEL ED IL FUCILE ITALIANO
Il colonnello Lebel ha avuto la fortuna, più unica che rara, di riassu mere col proprio nome la lunga serie di prove ed esperienze, alle quali una pleiade di uomini di mollo ingegno e ferrea volontà, p.orlarono il. l?ro contingente di vaste cognizioni, di grandi espenenze, e, d,c,amolo pure, di gen io e di gi usto orgoglio na,zionale. La Pru ssia col suo Ma user, risolvendo il problema dell'arma a tiro rapido, non seppe, come già le era tanto bene riuscito col Dreyse, segnare la propria opera con quell'impron ta di originalità che sola serve a marca re un nuovo punto di partenza sulla via del perfettibile. Costruì una buona arma da guerra è vero, ma non fece che concretare su scala più vasta i risu ltati ottenuti dal Vetterly. e dal Kro· palSchek, ed illustrati dalla Francia nel Tonchino . Ai Francesi questo non è bastato, e piuttosto che essere seguaci della vicina,. uell'adollare il Gras a 1\peLizi one, secondo la proposta dello stesso inventore, preferì lanciarsi con una immensa con6Jenza nell a ~ropria opera, a corpo perso, nel nuovissimo campo tiella poi-, :ere b,anc~; •3 come colla melinite, cosi colla polvere senza fumo stupì 11 mondo, il quale però ora, ricredendosi i-n parte, comincia ad ammirare, e la poten:r,a inventiv,1 fr-ancesf:), e l'ardore al certo imQ1enso c.on i.I .quale .s~nno _combattere la lolla che intrapresero a colpi di milrard1 m tutti I rami del materiale da guerra. ~Il~ ~r:a~cia i.nvero sorr!dono la sconfi nata ricchezza, prodotto di un altlVI ta 1ntell1gente, ed il confidente sentimento del proprio genio,
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, qualità innegabil i, e che si possono sempre invidiare, an~he se pe1' avventura scompagnate da alcune fra quelle che servono a consoli dare la compagine enorme degli eserciti moderni . Nou è certo la vittoria; ma la confidenza è pur uno dei grandi fattori della_vittoria, e ,,a nessun dubbio che a nutrirla concorre In persuasione dei ·propri mezzi, siano materiali che morali. In mi secolo analiticamente scellico come il nostro, non è da far meraviglia che pontando ten·a·cemente in un elevato ideale, la difesa o l'unità della patria, ora che le guerre facendo si ognor più rare, i generalissimi non ripetono, le nazioni accordino una grandissima importanza alle questioni tecniche, alle quali oramai è vano il teni.are di sottrarsi. E d'altronde col crescere delle masse, cresce in ragione molto più forte la difficoltà di difenderle dal pericolo di vederle scioglier:;i sotto l'azione disgregante, che rese tanto innocue le moltitudini asiatiche di Dario, contro la falange del grand~ Alessandro; nè vi è perciò ragione, anzi sarebbe a questa contrario , il non sforzarsi di raggiungere qnella perfezione, materiale si, ma sempre perfezione, che i miracoli della nostra epoca di ferro ci hanno abituali a considerare come indispensab ile. Certo trattasi di un lavoro enorme, improbo, in specie se devesi eseguil'lo trascinandosi sempre a rimorr.hio, un lavoro al quale è continua la tentazione di sourarsi. Ma poicbè è fatale il compierlo , nè vi ha alcuno che sentendo sulle proprie spalle la responsabilità delle sorti di lullo un popolo, possa non segui re con ansia affannosa questo conlinuc svolgersi di indomata attività, così meglio vale il fare di buona voglia ciò che pur far converrebbe per forza. Se non altro otterremo il vantaggio di poter qua lche volta trovarci alla testa della colonna; e cosi rend ere molto meno penosa la marcia verso h1 conquista di quella co nfidenza che costi tuisce il più grand e dei cementi di un esercito. La R ivista Nlilita"re Italiana ha gia ultimamente presentato ai suoi lettori un esteso resoconto dell e esperi enze che condussero a provare su vasta scala le cartucce colla nuova polvere a ca1·bone di canapoli con pallottola d i piombo a camicia di rame . I lunghi tentativi e gli sforzi faui per utilizzare la perfezione dai Tedeschi da pnrecchio tempo raggiunta nella fabbricazione della p0l\
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ED IL l'UCII, E I'l'ALIANO
I L FUCILE LEBEL
vere nera da fuci leria, avranno convinto l'allento lettore 4uanto sia diffici le e delicato in un fu cile toccare a qua lcheduno dei suoi elementi costitutivi . Non vi ha dubbio però che il nostro Vetterli-Vitali, col cangiamento delle cartucce., h:i migliorato immensamente; aumen tala di 38 metri la velocità iniziale, tol ti gli impiombamenti, resa la pal lottola capace di rimbalzi successivi e dotata di grande penetrazione, la potenzialità dell'arma dal lato balistico è tale da poter essere paragonata alle mi gliori arm i moderne. Però un'altra miglioria è d'uopo raggiungere, quella di potere usare una polvere senza fumo, sforzandosi di utilizzarne le preziose quali tà onde rendere ancora più perfella l'opera quasi compiuta. Dato che si riesca, ciò che si crede più che possibile, probabile, anzi certo, il nostro fu cile avrà ben poco da invidiare al Lebel che, se non lo r.iggiungerà assolutamente nelle sue alte quali tà balistich e, siamo d'opinione che lo sorpasserà in mol~e alt.re . È d'uopo però che il cortese lettore mi conceda di poter svi luppare questo concetto, nella speranza di potere infondergli quella certezza che ci permetterà di attend ere confidenti nel nostro buon diritto i cimenti che riservn n le ore fut.urè.
1.
I,1 Lebel, già. si sa , è un fucile a ripet1z1one di piccolo ca libro, lancian te con una grande velocità iniziale, con pallottola di piombo rivestita di mailleclwrt (rame, zinco e nikel), per mezzo di una carica di polvere bianca che fa poco fumo e detona con intensità minore della polvere nera. 11 suo sistema di ripelizione a ·serbatoio fisso lungo il fusto è ca· pace di conLenere 8 cartucce, ed il fucile non differisce sostanzialmente in ciò come anche nella chiusura della culatta dal fucile Gras Kropatschek in uso nella marina frfl.ncese, dal quale direuamente procede.
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J suoi dati principali sono: mm. 8 Calibro 2,5 Peso della carica gr. 15 Peso del pro'ietto » Peso della cartuccia . » 29 Peso dell'arma con serbatoio vuoto . chil. 4, 1180 Peso dell'arma con serbatoio pieno )) ,i.,4 15 0,400 Peso della spada-baionetta. >) Lun obezza dell a lama della spada . . . mm. 0,50 Dal lat~ meccanismo il fucile Lebel è probabile che se lascia nulla a desiderare ,:ome chiusura di culalla, poichè questa presènta delle rnigliorìe sulla primiti va Gras, ètovute alla lunga esperien~a, co~~ fucile a ripeti?.ione, è un'arma troppo complicala, e la cui vel.oc1ta di tiro, a ripetizione, è limitata al numero delle cartucce. che s1 tro· veranno nel magazzeno al momento che verrà dato 11 comando u Tiro a ri petizione ». Molti giungono a credere, dato il caratte~e della disciplina francese, che il genere di serbatoio del Lebel le sia assolutamente disadatto, e ritengono probabile che a quel momento molti fucili tireranno a colpo successivo, per la semplice ra.gione che non ci sa rann~ càrLucce nei serbatoi, vuotati in anticipazione. Questa è però una questione che bisogna lasciare in sosp.eso e che - solo il fatto risolverà; quello che cert.o si è che se aperto il fuoco a ripetizione non si ottienè il risullalo spera~o, c~n~umati gli otto colpi di tiserva non si può con tal genere d1 ar~1 10 ~essùna manieni sperare di poter rinnovarlo, inquantochè I soldati non ~vrebbero sotto il fuoco ravvicinato del nemico il sangue freddo d1 compiere la lunga e noiosa operazione di infilare una dopo l'altra ott~ cartncce nel serbatoio; e dato che l'avessero non convenebbe il farlo, poichè si perderebbe invece che guadagnare in v_elocilà d.i tiro. Un altro arosso inconveniente, che è conseguenza d1 avere 11 ser" . . . l>atoio, lungo e sotto lacap.na, si è quello di arrivare sullepos1z10n'. conquistate con il serbatoio vuoto, inquantochè essendo natu~·ale d'. averlo sparato per ouenere la massima intens.ità di ,fuoco prima d'. dare l'assalto così ne viene che per usufruirne I effetLo, non s1 aspetterà a ca~cìarsi sul nemico di aver eseguita l'operazione del ri caricamento del serbatoio. In tal modo non vi è mezzo di opporre ai ritorni offensivi dell'avversario altro· che il fuoco a tiro successivo, cioè il fucile ad un colpo. :i() -
ANNO XXXIV, YOL, \.
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IL FUCILE I,EBE L
ED IL FUCILE ITALIANO
Da qui si vede come il Lebel non sia per così dire che un
ripetitore intermittente, e tale che esaurita una volta l'energia sommata nella sua molla spirale con molla pazienza del soldaLo , perde tale qualità al punto che è dubbio se polr'à mai più, nell'andamento febb rile di una lotta prolungata,. riprenderla. Questo difetto è anr.ora reso maggiore dal numero eccessivo dei pezzi che occorrono a produrre la ripetizione, la quale è fondata sopra una lunga molla spi rale che deve agire per un traLL6 di almeno oLLo volte più grande di quello che la molla occupa quando è tutla raccolta. Se questa molla non lavora prontamente, se perde nel lungo an dare della sua energia, per poco infine che la sua azione rimanga non inceppata, ma solamente ritardata, la ripetizione manca. I francesi si possono consolare che per orn questo inconveniente lo hanno in egual guisa i loro vicini del nord-est; questi però stanno alacremente lavorando per evitarli, ·e nel nuovo fucile che studiano si utilizzerà, a quello che si dice, un sistema di caricamento e quindi di serbatoio di tuLL'altra forma. Che poi le armi a ripetizione del genere del Lebel non godano più i.I favore col qual~ furono in principio accolte, è dimostralo dalle esperienze che si fan no nei paesi che non avendo ancora adottata la ripetizione, cercano continuamente di appropri arsela nella sua migliore espressione: Quivi infatLi sono stati completamente messi da parte i s~rbatoi . lungo il fusto del fucile: così al campo di Beverloo (Belgio), le armi in presenza ~Ianlicher, Pieper, l\fauser ( 1), non hanno tal genere di serba1oio. In Danimarca le ultime esperienze (gennaio 1889) hanno versato sul Manlicher, sul Vi-tali, modello italiano, sul ~t'auser, sul Krag-Joergemen, con prevalenza in favore di quest'ullimo: in Inghilterra finalmente (2), il fucile in esperimen10 presso i corpi è a serbatoio amovibi le. · Il Mauser di cui qui è cenno non è da confondersi col Mauser prussianò, col quille non ha nulla di comune, avendo un se)'bat.oio mobile o fisso a volontà. '
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Per ciò si può con sicurezza dire che il Lebel come arma a ripetizione non prèsenta nessun interesse, e che tr~v~~i notevohn~nte inferiore al nostro, al cui attivo sLanno la semphClla delle parti, la facilità di maneggio, il giusto equilibrio del peso, e la grande r,apidità di fuoco dovuta alla faci lità di carica1:13ento. p~odoL~a dai caricatori, la p:trsi~onia infine colla quale s1può limitare 11 consumo , delle munizioni, , ' Quest'ultimo vantaggio che il nostro fucile presenta sul Lebel .è dovuto al fallo che mentre con quest'ultimo una volta aperto 11 fuoco a ripetizione, è impossibile arresl~rlo prima che. si~n?, con sumate tutte le otto cartucce del serbatoio, nel nostro fumle mvece se coi primi quattro colpi si ottiene lo _scopo deside'.·ato, il !u?co a ripetizione cessa da sè: mentre che se occorre contm~arlo e istantaneo il ricaricamento del serbatoio, senza che se ne l'JSenta danno . Data difatti una linea di fuoco.di qualche entità, la pausa che è necessaria all'i ndividuo ·per ricaricare, resta naturalmente scontata a ca1rione della non assoluta contemporaneità. colla quale sulla linea in p:rola, durante il combattimento, si sarà incominciat? il fuoco a ripetizione.
II.
1
Vediamo ora gli altri elementi. La cartuccia del Le bel pesa grammi 29, val e a dire pesa ,i. grammi meno della nostra. Ciò torna a di re che sopra 96 cartucce, che tante ne porta il nostro soldato, si ha una dilTerenza tot.aie di 384 grammi, rappresentanti circa 112 colpi che a peso eguale trasportalo, il nostro soldaLo ha in meno del soldato francese. Ci affrettiamo però a dire che questa differenza è dovuta in gran parte al crenere di polvere adoperata, e scomparirà per la metà quando a:che noi si adottasse una polvere senza fumo, ·1nquanLochè in all ora con soli due oramini di polvere si otterrà quello ch<1 ora si fa con quallro di polvere nera. Per gli altri duecento.grammi c1~ca che ancora rimangono, bisognerà. provvedere raccorctando la scial:)
( I) Reoue Miliiaire de l' Btra1lger, i5 gennaio i889. (t) Rivista Militare llaliana, novembre 1888,
••
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ED IL F UCILE ITALIANO
IL FUCILE LEBEL
,boia-baio.nella, con. il che si raggiungerà anche di equilifirare in parte la differenza d1 1190 grammi che esiste a favore del Lèbel come pes? d~ll'~r~ a a serbatoio vuoto e senza sciabola-bàionetta (iJ). E ~t,Ie ms1ster~ sopra Lale raccorciamento, poichè quando lo si esegmsse, non s1 verrebbe per questo a rendere il nostro fucile meno micidiale. come a~·ma da punta del .Lebel, inquantochè questo è lungo con baionetta rnn·astata metri iJ ,825, mentre il nostro se si riducesse la lunghezza della lama .di millimetri 250, rimarrebhe lungo metri 1,616, con un~ differenza in meno di soli 20 centi me~ri sul Lebel,' il che non è una quantità che sopra una lunghezza cosi forte come presenta il fucile a baionetta innastata, po~sa menomamente impensierire. · In ciò seguiressimo l'esempio dato dall'Austria e dalla Prussia e si rende~ebb.e regolame?tare quello che abbiamo fatto per le no~tre truppe d Africa, colla ddierenza però su quest'ultimo caso che si conserverebbe alla sciabola-baionetta il cata uere di col teli o da caccia c?e tanto utile riesce per i piccoli bisogni individuali al campo, e che s1 potrebbero con quello soddisfare, senza tema di .vedere sciupata l'arma appunto perché di lama corta e robusta. A prima vista riescirà meno adorno il soldato che· isolatamente recasi a diporto; ma quanto più svelto lo vedremo all'incontro muoversi e correre attraverso alle nostre intricate campaane senza quel· I,.1m barazzo che eternamente gli si attraversa nelle gambe? Fosse 1
e)
'
' (i)
ARMA
.
Vetterli Vitali
Lebel
-
'
kil.
Fucile
4,{80
Sciabola-baionetta con fodero
0,600
- - Totale
4,780
kil. 4,370
Sciabola-baionetta ~. !870 con roctero. . . . . gr. 780 Sciabola-baionetta M. · 1870 - - - con fodero, raccorciata • 500 Ò,780
5,i50
t,,780
DilTercnza
Osservazioni
0,370
Di!Terenz,l
.
-
gr. 280
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almeno utile, pazienza; invece, com'è adesso ·1a sciabola-baionetta, è rin ornamento di vanità, dannoso, incomodo e pesante. Ma torniamo a:lla cartuccia del Lebel. , La velocità di 620 metri che dicesi (1) imprima alla pallotfola (i vantaggi della quale, noi abbiamo già raggiunti colla incamiciatura di ram(;), la quale in un fucile con righe a lungo passo come il· nostro dà risullati identici a quella rivestita con maitlechort) noi non la potremo raggiungere e ·dirò il perchè. La cartuccia originaria del Vetterli, rolla quale il medesimo venne adottato, sviluppava una pressione -di circa 800 atmosfere, e quindi l'otturatore ven~e calcolato per resistere comodamente a tale sforzo, che come si sa è totalmente sostenuto.dalle alette della noce. Ora se si volesse che la pallottola sortisse dal nostro fucile con 620 metri di velocità, ia pressione salirebbe a p1ù di 2000 atmosfere, numero evidentemente troppo forte ed al quale ·le alette stesse non resistono. Anche le operazioni successive subìte nella riduzione ora compiuta, specialmente la stempera e la ritempera della culatta mobile, consigliano a non oltrepassare una pressione di 1200 atmosfere, impri· mendo alla pallottola rivestita di rame saldato, una velocità .di metri 484; velocità questa che si ottenne già. nelle esperienze con polvere di caMpoli, senza che il fucile abbia sentito danni di sorta. È pos:;ibifo ancof·a che con una po'ivere senza fumo, sufficiente. mente lenta nella sua combtrstione, tale velocità sia portata ai 500 metri, ed anche di oltrepassarli, ma perchè non si dica che vediamo troppo roseo, ci ferm iamo ai 484, numero tutt'altro che- ipotetico. Ciò concesso, la nostra prima Lacca d'alzo servirebbe, presso a poco, come la prima Lacca dell'alzo francése, la qua:le è segnata per i>.50 metri. · QueMa degli alzi è una ·quistione a.gsai dibattuta tra noi, e molti certo non si sarebbero aspettato che il Lebel, detto con figura molto rettorica, il fucile a traiettoria rettilinea dovesse i,n fin dei conti cominciare la graduazione del suo alzo a 250 metri. Era comune l'opinione che con una sola tacca d'a:lzo, questo fu1
,
E sott~aend?: 0,370 :-: 0,280 = 0,090, cioe il Lebel peserebbe ancora 90 grammi in ~er\o,_elle 1101 potressuno g11adagna\·e togliendo il montaàte di cuoio della borsa da c1nturmo, che diverrebbe inutile tn1ttandosi di sciabola-ba,io netl;:\ raçcorciat:i.
li) Sembra che la velocita reale non superi i nllto il numero massimo.
600 metri; qui per ;i,bJ;>ondare si
è te-
. '
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IL FUCILE LEBEL
RD IL FUCILE ITALIANO
cile avrebbe battuto 500 metri di terreno; invece ne ha bisogno di tre. Sfortunatamente, non furono an,cora resi di pubblica ragione i dati di tiro ufficiàlì del fucile francese, ·il che, parentisi, potrebbe anche voler dire che non sono ancora totalménte fi;sati, perchè non vi sarebbe ragione di farne un mistero, una volta pùbbli_cata l' istruzione e la descrizione di tutta l'arma, cartuccià compresa ed esclusa solo la composizione della polvere. Però ritenendo esatti quelli forniti dal capitano Clavarino (1) e calcolati colle fòrmole dello Siacci, si avrebbero i seguenti spazi battuti contro bersaglio alto metri 1,80 puntato .al centro : . Distanza metri 2QO spazi battuti meti'i 340 » » 400 » . > » ,, 7 1 » » 600 » ». » 76 » » 800 » » » 45 » » 1,000 » ·» » 30 112. » » ,f,600 » » » Col nostro fucile con metri 480 di velocità iniziale, si ·avrebbero contro lo stesso bersaglio: Distanza metri 200 spazi battuti metri 290 » , 400 » » » 98 » » 600 » » » 50 » » 800 )) )) )} 32 )) » 1,000. )) » » 1 600 )) )} )) 8 Dunque alla distanza risolutiva, la differenza è quasi insensibile; basta che il nostro fucile sia ben puntato e per i primi 300 metri colpiremo altrettanto sicuramente·quanto s~ aves:;i_mo fra le mani un Lebel, anzi colpiremo di più perchè la continuità di getto. è una facoltà che manca al Lebel e l'assioma: colpisce di più chi più tira; a questa distanza è indiscutibile. Di lì sino a 500 metri sarà necessario che noi non dimentichiamo di graduare l'alzo usando più pazienza ed attenzione di quello che sia necessario ai francesi , poichè il loro alzo dà con molta facilità
fra
1
~o
'
))
)) I
1 J
(l) Armi a ,·ipetizione. - Torino, tipogi•atlà Candeletti, 1889,
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la tacca di 400 metri. Al di là le differenze tra gli spazi battuti vanno sempre più diminuendo, e poiché ad 800 metri, per esempi 1>, l'errore probabile nel" giudicare la distanza è certo maggiore della differenza tra: gli spazi battuti delle due armi che. si considerano, il vantar,.:rio del Lebel va pure diminuendo della sua importanza. n~ . Dunque di reale per il fucile fr~ncese rispetto al nostro non r'.1 . mane altro che il battere con fasci di traiettorie più tese lo spazio che esiste fra i 300 ed i 600 metri; vale a dire sarebbe per noi più difficile màntenersi allo scoperto in questa zona di quello che lo sarebbe a loro rispetto a noi, Si è detto allo scoperto, poiché in terreni rotti come il nostro e seminati di ostacoli è ancora,discutibile se non valgano meglio per avventura le ,traiettorie più curve. Del resto lo si è di già detto, a noi converrà aggiustare bene gli alzi, ma conveniamo che l'operazione non è facile, nè si etterrà nella mao-o-ior parte dei casi : ma sfuggono gli altri a questa necessità? No"'~erchè anch'essi hanno sul ·toro alzo le tacche di 250, 400, 500 ..... metri . Basta avere indicato questo fatto a chi segue con occhio più pratico che teorico la discussione per convincerlo, come la traiettoria rettilinea del Lebel non dispensando dal cominciare a graduare · l'alzo dai 250 metri non è, ancora quella che farà tabula rasa d'ogni cosa gli si pari davanti, e che anche contro il nostro buon fucile di millid1etri i!0,35 a palottola incamiciata, e se Dio vorrà, con polvere senza fumo, non ci sarà mica da scherzare onde per· correre i'300 metri (da 600 a 300) durante i quali la prevalenza del calibro più piccolo si fa realmente sentire.
Ili.
Ridol.to perciò al suo giusto valore l'insieme delle tanto decan• tate qualità del fucile Lebel, è bene domandarsi quali . sono le ragioni per le quali ha ottenuto tanta fortuna e viene tutt'ora citato come un modello del genere.
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ED IL FUCILE ITALIANO
11 Gras, che per aclesso è il fucile che trovasi generalmente in di stri· buzione alla trnppa~ pesa con sciabola-baionetla kifocrramma 4 760 ha una cartuccia di grammi 4-3, non è a ripetizione ed ha una velocità iniziale di metri 450. Quindi fu un progresso veramente molto grande l'aver ridotto di peso le proprie muniz.ioni per p1odo di portarne 14-8 colla stessa fatica con la qual~ prima ne portavano sole 100, e di aver ottenuto tale vantaggio diminuendo il peso totale dell'arma compreso sciabola cori fodero di 200 grammi, ed aumentando ael tempo stesso considerevolmente la potenzialità dell'arma sia dal 'lato balistico che per velocit.à di getto. È qu1indi più che spiegato il favor13.con cui l'arnia nuova fu accolta dalla fanteria francese, anche sen1.a a,,er perciò bisocrno di ricorrere alla soddisfazione nazional e con la quale sentì di av:i· fallo un passo più innanzi dei loro avversari del ,1870. Ma il prestigio al Lebel lo_diede la polvere bianca, il cui segreto venne con tanta gelosa ·cura custodito che sembra sino miracoloso l'averlo potuto conservare intatto sino al presente Ora il fucile italiano possedeva già la prerogativa di usare munizioni le più leggere, e vedemmo come anc_he noi rao-O"innto abbiamo di già la perfez;one del Le?el in quanto a pallot;;,a, poichè quella ultimamente adottata è pari in tutto, come effetti. alla Lebel. avvicinarsi poi alla leggerezza della oostui cartt1ccia. dobbiamo senz'altro ricorrere anche noi alla polve11e senza fu mo; ·nel di cui adve~to abbiamo ferma fiducia, e che potrebbe benissimo darsi che, venendo dopo, segnasse sulla Lebel un :notevole progresso ( 1). L'allegerimento poi della sciabola~ baionetta (al cui attivo sta anche la necessi tà di ridurre il peso del fucile ora aumentato di ,170 grammi) mi5ura di poca entità e che potrebbe essere forsarr,;o eseguita presso i corpi, compenserebbe lo squilibrio che esiste tra il complesso del nostro fucile e quello francese dal lato peso. e)
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Per
1
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(.f) La superiorità nel campo tattico di f(uesta polvere si può riassumere uella (a. colta che la mede~ima <:oncede, di vedere quello cho si fa. Fra due truppe infatti che a breve distanza s1 coprono di colp i, se una di esse si avvolge in un'a nuvola di fumo e l'altra rimane allo scoperto, <!uesta. potrà agire con piena conoscenza di causa, nel mentre l':iltra. non potr~ orizzontarsi cl1e con estrema difficoltà , e per usarodi un pa~ ragono volgare essa s:tra. come un cieco che faccia alle bastonate con uno che ci ,•ec1a.
'
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Con ciò si doterebbe il soldato ài un egual numero di colpi. Raggiunti questi clue scopi, noi ci troveres:;imo a questo punto in paragone del Lebel, d'avere, cioè, un'arma: Che lo vince in celerità di tiro, facilità di maneggio, sicurezza di buon funzioname.nto (,1) e continuità. di getlo; lo eguaglia per esaltezza; ne è inferiore per radenza di traiettoria e per uno spazio praticamente incluso fra i 300 ed i 600 metri.
(i) Oall'lnstnict-ioii siw l'armement, etc., della fanteria in Francia, edizione ufficiale 1888, togliamo i seguenti paragrafi sul modo di riparare agli incepps.menti duninte il tiro. Facendo il confronto con cruelli indicati dalla nostra istruzione per lo stesso motivo risulterii ancor più la verità di tale asserto. · , 18. Le ressort ù'arrèt de cartouclle peu étre cassé en avant de la vis qui le fixe sur le lavier. Dans ce c!ls, la griffe n'est plus maintcnue, !'arme est l1or~ d'état de fon- . ctìonner et le ressort doit ètre imroediatement remp lacé. , l9. Si le ressort e-st trop faible ou s'il est cassé en arriere de la vis qui le relic au levier, il pe11t se produire dem, enraya.ges distincts. , L La culasse mobile a été tirée en arriére et l'auget a été relevé, il devrait ctre maintenu dans eette position par la pression· dtl grand bra.s du levier contre son talon; mai$ le re;sort d'arrèt de cartouche etant cassé ou trop faible, le poids de la cartouche q11i se trouV(, dans l'auget surrnonte Ics résistances qui s'opposent au mou· vement de l'auget et celui-ci s'a.baisse plus ou moins. li en résulte que la surfare inclinée qui doit conduire Li balle dans la chambre, aboutit au-dessous dc l'entrée 'de cette dernière; la cartouclle vient buter, soit par la balle, soit par le collet de l'étui, r.onlre la partie inférieu re du tonnerre, et !'on ne peut l'introduire dans le charobre qu'en la manoouvrant, à la main ou on donnant une seconsse i1 l'arme. « 2.· Le tonnerre est ferme; ou tourne le levier de droile à gauclle pour l'ouvrir. L'auget, dés qu'il ne subit plus la pression détenuinée pa1· le cont-act du butoir d'auget avec le renfort postérieur citi cylimlre, n'est guère mainl:enu quc par son poids et celui cle la cartouche; puisque la rupture ou le manque d'éncrgie du ressort d'arret de èartouche p·eut avoir pour effet de supprimer complétement Paction dt1 grand bras du Ievier sur le talon clc l'auget. Dans ces conditions, le bec de l'auget peu t se rele·ver sufflsam·m ent pour quc l'extrémité antérieure Je la cartouche qni s' y trouve, en venant buter contre le tenon inférieur de lit tète mobile, s'oppose au mouvement r~ trograde de l'étni qui sort du canon et, par suite, à celui de la culasse mobile toute entiére. • Pour désenraycr le mécanisroe il raut fermer le tonnerre, rabattre complctement le le1vier il droite, introduire cle la main gauche une lame de tournevis par le vide qui existe entrc la jone droite de la bo!te de la culasse et !es deux renforts du cylindre, presser avec cetle lame sur l'auget alìn de le mainterur baissé, ouvrir le tonnerre de la main droite et ramcner la culasse mobile en a,J·ière. Le tenon inféri_c ur de la tète mobile dépasse ainsi l'ex.trémite antérieure de la cartoucbe con tenue dans l'auget avant Qlte l'eoreyage pu isse se produire. • 20. Dans le cas prévu au second paragraphe dli N. lO, au rnoment où l'auget se relevo prématurérnent, la gdtfe de l'arròt de cartouchc pett s'allaisser sous l'action de son ressòrt, et la premiére cartouche du magasin rendue libre, vient a.lors prcndre appui contre le bec de l'anget. ~ Lorsqu'on ferme de nouveau le tonnerre, l'a11get s'abaisse et la cartouche do roagasin, n'étant plus arr~tes, entro dans l'auget on son culot viont 'buter con tre la balle
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EO IL FUC ILE l'l'AI.IANO
IL FUCILE LBOEL
A ciò potrebbe essere prematura una risposta affermati~a, ma
Chi udiamo perciò il nostro parallelo, colhisper,rnza d'aver trasfuso nel benigno leLLore la persuasione che era in noi. Solo ·egli è in dirillo di domandare, ma si può contare sulla polvere in questo articolo preconizzala?
poich è altri in questo si.esso ·periodico dis~e che I~ medes.1m~ ~~ qualche tempo è allo stndio , noi confidenti nel gento e nel.I alt1v1La dei nostri ufficiali, non dubitiamo, punto che la sna adozi one non possa essere che mollo prossima.
Quod est in ootis . dc la cartouche qui s'y t,·ouve déja. Si le choc do tenon con tre le butoir de relt'wemcnt o'cst pas alors très brusque, l'augtt reste immobilisé par cette deuxrème cartoucbe, qu'il raut repousser avec !es doigts dan; le maga,in jusqu'a co qu'elle alt rranclù dc nouveau la grilTe do l'arrèt de cartouche. • Quelqoe rois le culot de la cartoucbe qui sort du magasin, au lieu de preodrc app ui contro la balle de celle c1ui est co ntenne dans l'auget, soulèvQ. cette dernlérc et récule dc 1>lusieors ceotimétres. Pour déseorayer, il faut to urner la culasse mobile jusqu'à ce que le lovier soit vertic.11, introduire ensuite, par le vide existant entre le cyliodre et lajoue droito de la boito de culassc, une lame de tournevis au mo yen de laquolle on repou~se d.ins lo magasin la cartouche qui en e,t sortic prématurement. • \H . Le ressort du magasin est trop Caible. Le ronct:ionnement du rusìl comme arme à répétition so trou ve alors am!té pHliellement ou totalement. On reme t !'arme en état en remplacant lo resso! t . , 22. La griffe de l'arr~t do cartoucho est cassée. Cette dégradation peut donner Heu à l'introduction simultanée dc deux cartouches dans l'auget et nécessiter, pour désenrayer, l'emploi de l'un des moyeos iodir1-ués :mx numéros t 9 et 20. • Uno bavure a cette griffo, au pa$Sage dc la cartouche ou il. l'entrée du tubo a1Tèt peut aussi s'opposer momentanémcnt à la sortie des carto uches contcn ues dans_le magasin. • 25. Le levier o•a pas été complétement rabattu à droitc. Le mouvement de rotation dc l'auget autour do son axe n'a pas été sulfìsant pour qu o le devant du talon tic l'auget et le pl:ln inclino du grand l)ras du levier d'arrdt de cartouche se trouvent dans une po sition d'équilibre; aussi dés que, par le mouvcmeot du cylindre tournant du droile a gauche, le butoir d'auget est rendu libre, l'auget remonto sous l'action· du rcssort d'an·dt dc c.utouche. " L'auget remonte il;. vide le p lus souvent. Si néanmoins, la cartouche sortant d 11 magasin a pu s'y glisser (ce qui se produirait avcc un levier d'arrct de cartoucbe dont le grand bras serait trop long), la bo.Ile de cette cartouche s'oppose alors au mou rnment de l'étuit qui sprt du canon. , • Pour clésenrayer, il faut rebattre vivemeot et complétement le levier il droite et ouvrir do nouveau le tonncrre. • 26. Le tireur ayan t fait deseendre avec la main l'auget chargé, a omis de reoousser dans le magasin la ca1:toucho qui eo sort parti.oll emen t. Cet accident peut se prclscnter aprés un [ranchi$sement de l'extracteur, 9u biori lorsque le fusi! é tan t approvissionn6 et chargé avec une cartouche dans le canon et une autre dans l'auget, le tireur par ioaclvertance fait remontor l'a11get avantque la cartouche deJ,a cbamhre ait été tiréc. « La grilTe cle l'arrèt de cartouche est baissée pcmJao t que l'auget est soulevo; elle laisse donc sortir le culot do la cartouche postérieure du magasin, le quel vient huter, d'abor contro le bec de l'auget, puis après la dé;;cente de colui-ci, contre la balle dc la c.1rtouche placée dans l'auget, où peut mème soulever cotte dern ièro ca rtoucho si le soldnt, avant cle manoonvrer de nouve.a u la culasse mobile, n'observe pns d'enfoncer dnns le magasin, Jusc1u'à co qu' il ait franchi la grilTe d'nrn'ìt de cartouche, le cu lot de la c:irtouche qui commence a en sortir, it se 11roduit un des enrayagos dècrits aux N. :19 et :!O, on y remédie par le mèmes moyens.
X.
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RASSEGNA MENSILE
RASSEGNA·· MENSILE
' Terza sezio11e della XVI Legislatura. - Il discorso della Corona. - Presidenze del P~r lamento e Commissione del llilancio. - Disordini in Roma e voto di· fìducia al Governo. - Questione dell'onorevole ~fottei. - Discussione pei provvedimenti nnanzfarì. - Ripresent3zione dei disegn i di leue per l'avanzamento e per la retfnisizione dei quadrupedi. - Incidente su parole attribuite al generale Avogadro.'Associazione per la pace. - In Africa. - Rkognizione a Kcron. - Antonelli e Hc Menelik. - Atcllinoff. - Av1,e11 imenti in Eu ropa. - La morte dell 'Al'C!dnca Rodolfo. - La legge militare in Ungheria.. - La crisi francese. - GÙ a.rmamenti e il discorso della Regina in lngbilterra.
S. M. il Re, presenti S. M. la Regina, S. A. R. il principe .di Napoli, e le LL. AA. RR. il principe Amadeo duca di Aosta e il principe Tommaso duca di Genova, ha nel giorno 28 gennaio inaugurato la terza sessione della XVI legislatura, rivolgendo ai rappresentanti della' nazione · il seguente discorso: « Signat·i Senatori I Signori 'Deputat1; !
L'anno parlam,entart>, ora trascorso, diede all'Italia ricca e provvid:i mes'se legislativa. Vostro n'~ il merito, e la -patria vi sarà grata. << Dal nuovo Codice penale, che compi l'opera unificatrice della nostra legislazione, alle riforme che, senza nulla diminuire alla unità politica, risolleveranno quella vita municipale, che fu poten~a ed è glori~ dei nostri padri; dai provvedimenti militari, ai provvedimenti per la pubblica sicurezza e per la pubblica igiene, il mio' Governo vi presentò, e Voi gli restituiste migliori, una serie di leggi tutt~ volte alla tutela del paese, al suo risa.namento, al progresso morale dei cittadini-. <<
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« Con tali ' priucipii, il proseguire non è · difficile . Il mio Governo, mentre attenderà all'e.secuzione delle leggi da Voi recentemente votai~, ve ne sottoporrà altre che sono di queJJe la conseguenza e ne saranno 11 complemento . . . . . . . . ,_. « Il nuovo Codice impone la riferma penrtenziana, la quale s1 JS_P1rern al principio, che la pena deve essere non solo espiazione ed esempio, ma correzione. . • Al medesimo intento di sicurezza pubblica concorre in non lieve misura l'istituto delle Opere pie. Vi si proporrà una legge su, di esse. ~ germi della criminalità sono spesso alimentati dalla miseria. E là che s1 debbono estinguere. . . . « Per la guerra contro i mali che allliggoµo le classi ~overe. i nostri padri accumularono e ci hanno lasciato tesori. Se~onch? i .modi del so~corso non sono sempre rispondenti agli scopi, e ~I , scopi ai t~mp1. Sta a Voi di riordinaré le. opere della carità ; di pareggiarle alle esigenze. moderne, d'indirizzarle tutle al santo loro fine. . . « Colla le"ae sull'emi"razione, Voi proteggeste contro gl'inganm altrui "" " . . . 1. ~llerna, chi volontariamente si esilia. Colla legge per la colomzzaz1one la quale sarà affidat,a al vostro esame, tenteremo di o_ffrire in Ita ha terre forso più rimnneratrici di quelle cl?e l'emigrnnte ora msegue. • Così la dolorosa questione della miseri:,j in quanto è dovuta alle malattie, alla manc,, nza di lavoro, alle scarse mercedi, potrà gradual111ente mitigarsi. ., . . ., • Ma non solamente a'lla materiale povertà', a quella pure, forse piu funesta, dell'intelletto, dobbiamo apportare rirnedii. ~'isfruz!one popol,ne dovrà ..._ mercè vostrn - diventare i~ tutti i comuni magg1orment~ efficace, ed aprire agli insegnanti, in un ambito più esteso, larga e St?nra carriera. Per la istrhzione media gioverà conservare innovando, _e, npar~ teuclo me"lio i benefici i fra le vHie provincie, renderne gli orchn~menti "' conformi· al gerno · de li a nazione, · ·' adatt'i •al c·on'~e"u1mento sempre più e p1u 0 ,
di una forte e liberale coltnra. , .. « Perchè le leggi siano pienamente es,~guite - per~h~ l'.a~~1~1stra: zione dello Stato proceda incorrnttibile, è d'uopo che 1 c1ttadi_111 , 1 _quah sono preposti ai pubblici uffici, 11bbiano tutelato il l~ro_av~~m~e: Si proseguir.à quindi la salutare riforma degli o~·dinameot'. gmd1z1ari ID -~odo che la digtiità e la indipendenza della magistratura siano sempre prn_ sicurate. Parimenti sarà necessario che vengano esattamente clefimti 1 doveri e i diritti fra Jo Stato e i suoi funziouarii, accioochè questi sappiano che Ja loro sorte dipende solo dalla _leg_ge. ./ . • Dopo la nuov(l costituz.ione delle prov1oc1e e det, comurn, una delle
~s:
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riforme che il paese attende, è l',)rdinamento della o-iustizia nell'amministrazione . .Rin vigorita, con la legge del ·1865 la o-j;risdizione dei tribuna li ordinarii, molte materie vennero attribuite ~I potere esecutivo·; ma la lunga esperienza ha provato che anch'esse hanno bisoo-no di un ofodice, e l'avranno. <> e .-« L'opera legislativa , alla quale voi foste chiamati, è emineutemete pacifica. Ma una pace, non guardata d11 lle armi, è pace infida. Se il mio Governo non continuasse a dedica re le sue più sollet:ite cure all'esercito e all'armata ~ affermazione di unità, guarentigia d'indipendenza - tradirebbe la Patria . · c. ~e cou~izioni della finanza impongono di ridurre le spese nei più st'.ett1 confim, ~· pur_ mantenendo gl'impegni già presi per lè opere pubbliche e per gli ordrnarnenti militari 'di far sosta nell'assumerne nuovi. L'obbligo però di assicurarne il pàreggio nel bilapcio dello ·stato dà al 1~io?ove'.uo_ fid~cia di trovare in Voi quel concorso che inspirandosi a v1rtn patriottica, 11 popolo italiano non ha mai rifiutato. · < Ma se esigenze straordinarie costrino-ono a chiedere prelevamenti ali~ e.conorn ia nazionale, il mio Governo ~on trascurerà di restauràrne le lorze co? quei mezzi che ':'algono a svolgere la pubblica prosperità. A tale scopo rnvocherà le deliberazioni vostre anche sul riordinamento dea li istituti di em issione, giovando ai commerci e alle industrie e nilforzando la circolazione metallica. · · · c.
Signori Senatori! Signat·i, Deputati f
« Per la fedele osservanza dello Statuto e col pieno eserciiio d~lla libertà si fa sempre più palese quanto siano salde e benefiche le nostre i~tituziooi . Con le forie nostre, :iccre~ciute dalle alleanze, l'Italia ha contmuato ad essere elemento di pace nel ,mondo . · << Dei sentimenti del popolo e del l'alT~tto che lo stringe al suo Re, ebbi nuova testimonianza nella visita alle Romagne e ad altr~ provincie dello Stato. Trovai dovunque concordia di cittadini in un solo pensiero '_ · il pensiero mio: la Patria. . « Un'a ltra visita non meno gradita al mio cuore fu fatta all'Italia in Roma. Ess:i ha mostrato quanto _siano intimi i legami che uniscorro arri i italiani ~da Me la Germania ed il suo I mperatore. Questi' legam i s~n pegno d_, quel!~ p~ce, della quale non solo l'Italia, ma tutti gli Stati hanno vivo des1der10, perchè necessaria al benessere delle nazion i ed al progresso della ci viltà. « E la pace - lo affermo - sarà da Noi mantenu_ta .• {
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Il discorso della Corona fu in parecchi punti fatto segno di applausi, che si manifestarono vivissimi e prolungati là ove si accenna all'eser.cito ed all'armata, alla visita dell'.Imperatore di Germania ed al m11ntenimento della pace. Per la nuova sessione parlamentare con R, decreto fu coofei·mata la Presidenza del Senato del Regno. Nella seduta del 29 gennaio la Camera dei Deputati elesse a Presidente l'onor. Biancheri ed a Vice·Presidenti gli onor. Villa, Rudinì', Baccelli G. e Maurogonato: La c0mmissione del bilancio si è costituita eleggendo a suo presidente l'onor. Luzzatti. La sotto-commissione per i bilanci della guerra e della marina riuscì compost.a, avendo a presidente l'onor. Ferraciù, · degli onor. Maldini, Pelloux, Pa is, Marselli, Ferraris M. segretario e Ferrari . Il giorno 8 febbrai o qualche centinaio di operai, istigati da sobillatori, commisero in Ro ma gravi discrdini, Il deplorevole fatto diede occasione ad una vivissima discussione alla Camera so llevata da una mozione dell'onor. Bonghi. La discussione ha durato tre giorni dal H al 17; vi presero parte diversi oratori e furono presentate altre mozioni; essa fu allargata così da toccare tutta la pol itica del Governo in ogni ·sua parte, che dall'onor. Crispi, presidente del Consiglio, fu vigorosamente difesa. Ritirata la mozione Bonghi, fu approvato con 2t7 voti favorevoli, 1'15 contrari e 36 astenuti, il' seguente ordine del giorno dell'onor. Del Giudice : « La Camera, udi te le dichiarazioni del presidente del Consiglio, con• fida ch'egli saprà tutelare energicamente l'ordine pubblico, mantenendo « integre le libertà statutarie, e pas5a all'ordine del giorno •· Si è cominciata quindi la disc,ussione di una mozione dell'onore·vole Fazio intesa, a proposito dél co.llocamento in disponibilità del generale Mattei, deputato, a richiamare il Ministero al rispetto delle prerogative parlamentari. Parecchi oratori presero la parola in vario senso; fecero espìicite dichiarazioni, in nome del governo, il presidente del consiglio Crispi e il ministro della guerra Bertolè- Viale. Risultato della discussione: la mozione Fazio fu respinta con '171 voti comrari, 32 favorevoli e 28 astenuti ; e fu approvato un ordine del giorno dell'onorevole Ungaro col quale la Camera prende atto delle dichiarazioni del governo.
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Il giorno 19 è incominciata alla Camera la discussione dei provvedimenti finanziari, durante la quale, in vario senso si presentarÒno ordini del .giorno, di cui alcuni si riferiscono anche alle spese militari. Ce ne ('Ccuperemo, occorrendo, a suo tempo. . Nella tornata del 21, il ministro della guerra ba ripresentato il diseono leg~e pe1~ la _requisiz!one dei quadrupedi e dei veicoli pel servizio delI esercito e il disegno di legge sull'avanzamento, chiedendo alla Camera e fu consentito, che vengano rimandati alle commissioni che li ,,hann~ es,am inati nella precedente sessione. In fine della stessa tornata , l'onor. presidente del consiolio ebbe a rispon~ere ad una interrogazione sulla autenticità delle paroie che secondo uu giornale, sarebbero state proferite dal tenente generale Avoo-adro in un banchetto offerto in Napoli agli ufficiali dell:. squadrn navid: tedesca dal vice-ammiraglio Di Saint-Bon. L'onorevole Cr!spi rispose ~mentendo recisamente le parole attribuite a quel generale, 11 quale si limitò a brindare ai due eserciti ed alle due armate che hanno comuni quei sentimenti di am icizin, che legano i Sovrani dei due popoli. L'onorevole Crispi aci::ennò ai buoni rapporti esistenti con la !<'rancia, ai propositi del gorerno di renderli sempre più cordiali, e disse che sarebbe un delitto qualunque manifestazione, la quale tendesse ·a turbarli ed a com prometterli. . Queste ~i~hi~r&.zi~n i riscossero le approvazioni della Camera, le quali si resero v1v1ss1me quando il presidente del consiglio disse: / . « L'esercito italiano ò disciplinatò;geuerali e semplici soldati ti:itti sanno « che il dovere è di servire il Re senza prendere ahmna iniziativa in fatto e di politica. ,. Verità questa, che è vanto e forza 1el nostro esercito. ~1
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Mentre in Europa procedono sempre più in vasta misura ali armanenti l'associazione per là pace e per l'arbitrato internazionale p;osegut Ja- su; propaganda. Il comitato di questa associazione, presieduto dall'onorevole Bonghi ; ha indetto un congresso che sarà tenuto in Roma dal 1o al H aprile venturo. Vi si discuteranno i temi seguenti, scelti fra i molti che i vari comitati hapuo proposto : « ,1° Del disarmo e dei modi pratici per conseguirlo, per opera dei « governi e dei parlamenti . .
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« 2° Dell'unione doganale od altro sistema di rapporti commerciali "fra le nazioni, come mezzo inteso a migliorarne le relazioni politiche ed • a renderle pacifiche. , " 3° Il principio dell'arbitrato internazionale nelle varie sue forme e " nei suoi modi d'::pplicazione. Se .e come, mediante trattati permanenti · « di arbitrato, possa essere deferita a.d un tribunale o consiglio supremo « di arbitrato internazionale, e con quel procedimento, la risol uzione « delle divergenze insorgenti fra due o più nazioni: « i 0 Sui modi pratici di rinvigorire e di organizzare in Italia il mo• vimento della pubblica opinione verso la pace e verso l'arbitrato intere naziònale. »
Nè nostri presidi d'Africa:, nel corso di questo mese, nulla di singolarmente notevole rispetto alla situazione generale; meritano però menzione alcuni fatti particolari. Lo stato di anarcb ia e di contrasto fra i ras di Abissinia ha contribuito non solo a mantenere le condizioni di sicurezza, ma ha anche lasciate libère le vie di comun icazioue verso l'Abissinia e verso Kassa]a. Si presentò quindi l'opportunità di eseguire una ricognizione della via Massaua· K.eren, e più specialmente di quest'ultimo punto, e di vedere in qual modo vi si fosse stabilito colle sue b&nde Barambaras Kaffel. La ricognizione fu eseguita, sotto la direiione del maggiore Mayo, dal plotone di esploratori delle trupp~ indigene e da circa 300 uomini delle bande abissinie da noi as:;oldate. Le qnali forze partir-0no da l\'lassaua il 2 febbraio, giunsero a K.eren il 6, e vi ebbero festevoli accoglienze; rifecero il cammino in quattro giorni, ritornando il giornò 1 Oa Massaua. Il maggiore Di Mayo ebbe molto a lodare il contegno delle bande abissine. · · Il giorno 4, sulle alture di Dogali, ebbe luogo una commovente funzione. Si è inaugurato un monumento in memoria dei nostri eroicamente caduti su quel c11mpo. È questo monumento cospicuo dono di un benemerito iudustriale di Pietrasanta, il signor Eumene Tomagnini: è una opera egregia tli <;cultura. Su di un basamento di tre metri si erge u11a svelta e m,aestosa colonna sormontata da capitello corinzio, che sostiene una statua rappresentante l'Italia colla fiaccola della civiltà. A due terzi della colonna, in alto v'è scolpita la ~tella d' Xtalia col motto: DUM TALES CONDAM CLARA MEA LuCE M!KARO.
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ANNO XXXIV, VOL J.
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Il piedistallo porta la seguente epigrafe: A DURATURA ONORANZA DEGLI ITALIANI QUI VALOROSAllENTE CADUTI JJ,
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GENNA IO
1887
IM MOLANDOSI ALLA PATRIA BANDIERA DALLA INSIDIA. CIRCUITI E DAL NUMERO SOPRAFATTl DELLE ORDE NEMICHE AUSPICI FRANCESCO CRISPI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ED ETTORE OERTOLÈ·VIALE MINISTRO DELLE ARMI DI UMBERTO I RE. D1 1'rALIA QUESTO nrqoRDO EUllENE TOMAGNINÌ DA PIETRA.SANTA ERES3E.
Il motto e l'epigrafe furono dettati dall'onorevole Antonio" Costa, già deputato al Parlamento nazionale. Notizie giunte ad Assab dallo Scioa, in data del 115 gennaio , recaùo che il conte Antonelii e gli altri italiani residenti al lo Scioa si trovavano in ottima salute e che re Menelik aveva accolto il conte Autonell i col-le ma· nifestazioni della maggior amicizia.
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Sebbene sia cosa che non riguardi direttamente i nostri presidi d'.Africn, dobbiamo pur far cermo, daccbè ha suscita_to tanto rumore, delln così della spedizione Atchiuoff. In uccasiune delle feste del giubileo per la conversione della Bussia al cristianesimo, cioè nello scorso lugl'io, il Negus inviò una missione abissina a Kief allo scopo di presentare al sacro Sinodo pergamene cOU$Latauti l'urn tà dogmatica fra il cristiauesimo abissino e l'ortodossia russa. La missione, costituita da due preti abissini ed accompagnata da l cosacco libero Atchinoff, aveva anche l'incarico di rinnovare la domanda, fatta parecchi anni prima, dell'invio in Abissinia di un vescovo ortodosso. Sembra che ad istigazione del!' Atcbinoff la missione abbia tentato di pre·
325 sentarsi allo Tzar e d'inter0ssare il governo russo m favore dell'Abissinia. In seu.embre venne nominato rapo della chiesa abissina certo Paissios, monaco di un convento russo del quartiere di Galata a Costantinopoli. Frattanto l'Atchinoff raccoglieva per sottoscrizione pubblica una cospicua somma allo scopo di costruire una ch iesa russa in Abissinia e fond.are una colonia . Nella seconda metà di dicem bre s'imbarcarono in Odessa sull:i nave Konilof i fondator i della progettata colon ia. Erano circa 150 persone, fra cui sei preti, uua quarnqiina di donne e il resto cosacchi . L'Atchinoff e e l'arcllimandrita Paissios dirigevano la spedizione, In quale aveva seco quattro cannoni, armi e munizioni . Il ~3 dicembre la spedizione passò a Costantinopoli ed il 5 g~nuaio gi unse a Porto Said, dove i suoi componenti trasbordarono ,ull' Amphitrite della compagni~ del Lloyd austriaco . Il 14- questa nave toccò Gedda, di poi Suakin, donde si di resse fuori del mar Rosso e andò a sbarcare i Russi, il 18, a Saga Ilo nel golfo di Tajur.i, in presenza dell'avv i;o della marina francese Metéore. Secondo il Reclu s i I villaggio di Sagallo fu conceduto nel 1882 alla Francia dal capo della Kabi let degli Ad-Ali, nrn la presa di possesso non ebbe luogo che nel ,1884-. Recenti notizie riferiscono che su1 rifiuto d'Atchinoff di abbandonare il ter1:itorio posto sotto il dom inio francese l'ammiraglio Oubry fece bombardare il campo di Sagnllo dall'incrociaiore Seignalay. I componenti la spedizione vennero quindi catturati e tradotti ad dbuck a disposizione del governo francese. · Un comunicato al Giornale Ufficiale di Pietroburgo, 24- febbra io, dichiara il governo russo assolutamente estraneo alla spqdizione, e quando Atchinoff si permise di assicurare il console francese a Porto Said che il governo russo gli avevn data la .sua approvazione, l'agen te russo al Cairo fu incaricato di informare l'agente fran cese che tali assicurazioni erano menzognere. , « Il 24- corrente l'ambasciata russa a Parigi telegrafò al signor De Giers che Atchinoff a,,eva ritìntato dì rendnre le armi superflue e si era recato a Sagal lo ove aveva inalberato la bandiera russa dichiarando quel territorio da lui [1cquista10 io virtù di una convenzione stipulata col capo di nna tribù locale. Il governo russo rispose nello stesso senso che aveva scritto al l'ao-<mte russo al Cairo. Però. Atchiuoff continuava a rifintare di obbedire agl i ordini del governo francese. Qnesto pregò allora il governo russo di esercitare una pressione sopra Atcbinoff dich iarando che se consegnava le armi superflue, e se riconosceva i diritti sovrani delln Francia avrebbe potnto restare a Sagallo. RASSEGNA MENSILE
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« La .Russia accettò, ma sia in causa delJa dislanza, sia perchè nuovi incidenti intanto erano avvenuti, le autorità francesi furono obbligate ad agire. ~ Cinque russi rimasero uccisi e cinque feriti . « L'ambasciatata frnncese a Pietroburgo dichiarò che la Francia non si opponeva allo stabilimento dei russi sul territorio francese, ove fosse compiuto legalmente e che era pronta a facilita re il trasporto dei compagni <l'i Atchinoff a Suez. A questo scopo un ufficiale della marina russ1;1 si è recato a Suez e provvederà all'ulteriore rimpatrio dei russi fino ad Odessa . « La responsabilità del conOitto ricade interamente sopra Atch ino!f. • L'incidente nou avrà al'cuna influenza sui rapporti fra la Francia e la Russia».
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.Riassumiamo infine gl i avvenimenti notevoli in Europa. Dolorosissimo e triste il piu importante: la morte, avvenuta il 30 gennaio e attribuita a suicidio, di S. A. I. e .R., l'arciduca Rodolfo, principe ereditario d'AustriaUngheria. Il pariamento italiano ha autorizzato il governo ad esprimere al governo imperiale austriaco il rammarico della nazione ita liana; S. M. il re ha ordinato un lutto di corte di giorni quattordici. Il luttuoso avvenimento ha prodotto dovunque una profonda impressione. L'imperatore Francesco Giuseppe ha direlto ai suoi. popoli un proclama inspirato ai più elevàti sentimen ti, <limostraudo con quale fermezza egli proseguirà ndl'adempimento de' suoi doveri di sovrano, pel benessere generale e pel mantenimento della pace. Alla C~mera dei deputati ungherese contro la legge militarci si è sollevata una viva opposizione, ch'ebbe riscontro in grav i di~ordin i frn la popolazione i quali dovettero essere repressi con la forz:1. Ciò nond imeno la sorte della legge militare è assicurata . · , Importanti avvenimenti accaddero in Francia. Il parlamento approvò la legge, subilo prom11lgata, che ristabi lisce per le elezioni lo · scr'utinio di circondariò; ma la Camera Ìla aggiornato indefinitamente la revisio,ie della costituzione. Questo progetto, che il signor I?loquet riteneva come un'arma contro il Boulanger, gli si è spezzato fra le mani. li iabiueLto Floquet cadde. , Dopo akuni giorni di laboriosa gestazione, il nuovo Ministero si è 'formato, avendo a presidente del consiglio il signor P. E. Tirard, I l signor Freycinet rimane alla g1Ìerra. Le dichiarMioni del riuovo ~abinetto nlle Camere furou.o eminentemente
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pacifiche, nel senso di mantenere l'ordine all'interno, di proteggere le istituzioni della repubblica e di mantenere la calma necessaria ad assicurare l'esi to della prossima esposizione universale. Non senza nna certn gravità è la decisione pre3a ilal governo inglese di aumentare considerevolmente le sue forze di terra e di mare. Il signor Edoardo Stanhope, segretario di Stato della guerra, pronunziò io un meeting di Brigg un discorso in cui espresse l'opinione che la p;ù" spaventevole delle guerre minaccia l'Europa . Egli spera che l'Inghilterra potrà restare in disparte dalla couflagrazione, causa la sua posizione insulare. Però, crede che uno dei grandi doveri della pr~ssima sessione parlamentare sarà di assicura re l:i difesa del paesi:\ per terra e per mare, ciò che richiederà molto danaro e spera che questo danaro sarà accordato. Stanhope soggiunse che l'Inghilterra è già infinitamente meglio preparata alla guerra oggi di quello che lo fosse d11e anni or sono . Il giorno 21 si è aperto il parlamento inglese. Il discorso della Corona ha altamente constatato che le relazioni fra l'Inghilterra e le potenze sono cordiali; ma vi è pur detto che le spese continue per i preparativi guerreschi fatti dal le altre nazioni europee resero necessario un aumento delle precailzioni prese Hnora per la protezione delle coste e del commei·cio inglese. I senti menLi che guidano le altre potenze, le quali dispongono di potenti forze, sono ora completamente amichevoli per l'Inghillerra; la regina però soggiu.use: « Non .ho il diritto <li riposare su questo stato di , cose e di as:;icurare che necessa riamente tale situazione non muterà •. Roma, 2i febbraio ,188,9. Ci
CRONACA ESTERA
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AUSTRIA-UNGHERIA
La famiglia imperiale d'A ustria, la monarchia austro-ung:irica, e l'esercito, hanno subila di fresco una perdita im mensa . L'Arciduca Rodolfo, Principe ereditario della corona d'Austria-Ungheria cd Ispettore geoeralc della fanteri a è morto im provvisamente mentre preparavasi a prender parte ad una caccia, morto nel fior dell'età, a ·3'2 an ni, morto, quando già, per le sue elevatissime qualità di meo te e di cuore, e come principe e come uomo, s'era acquistate le rispettose simpatie di tulle le popolazioni, e·[a patria giustamente aveva fondato sulla sua pon;oua le più grandi speranze. Cambio Mlla sede di battaglioni di Landwehr. - A data re dal 1° feb. braio prossimo. il. battaglione di fonterin di landwehr gal liziana Stryi, N. 65 s:irà trnsferto da Stan islau a Stryi, e il bauaglione Czork6w N. 69 da Zaliszkyi a Stanislau. Riparti a cavallo di landstwrm.,.- Nel riordinamento delle fo rze della monarchia, che ferve già da qualche anno, non bisogna trascurare il landsturm, cbe potrebbe esser chiamato i1~ caso di guerra anche li coprire i lavori stessi della mobilitazione, specialmente nei siti, ove per la natnra dei luoghi la difesa attiva può esser fotta con successo dagli eleme1::i lotali. In certe regioni i reparti di fanteria del landsturm austro-ungarico sono anche sussidiati da reparti a cavallo della stessa categoria, i qua li sono organizzati fiu dal tempo di pace. Sappiamo infatti cl1e, in seguito ai risultati soddisfacenti ottenuti nella Bncovina, il comando del distretto di landwer (che ha pure la direzione de! Jandstnrm) di Lemberg ha notifica to ufficialmente, che saranno forma ti alcuni reparti di l:rndstnrrn a cavallo per quella regione, ed oramai non si tratterebbe più che di trovare i rispettivi comandanti.
Riass unto de i movimen t i avvenuti n ei gra ndi coma ndi durante l'anno 1888. (Ministero, Ispettorato, Comandi di corpo d'armata e di divisione)
. Ministri della guerra
Ur igadieri. promossi comandanti di diYisione 2
i
l (collocato a riposo) i
(2B'
division_e
promossi comandanti di corpo d'armata e simili
Comandanti di div i <; ion e colloca.ti in posizione non at tiva, riformati ecc.
Comandanti di corpo rt'armata collocati in posizione non attiva, riformati ecc.
Comandanti cl i <livisione trasferti
Comandanti di corpo d'armata trasrerti
3
4
o
6
7
((falla 25"' a.Il' Jsp. 0 i (dalla. 2' agli Are) i (3°corpo clisponib.) fa.nLeria.) i ( <la.Ila !93 al 9° i (3' div. riposo) . corpo cl'armata) i (clalJa 4a al 12° l (4.n id. com. !ore.) corpo d'armat..) .f. (6a id. riposo}
fanL). i
i (dal 2° corpo d'ar- ·i (Ha id.)
mata).
Comandanti
di d ì vi s iono
i (ma id.) i (2a id.)
i (dalla 21.11 alla 4,a) i (dal 2° corpo ai! f (dalla 211 alla 4a)
Ministero)
i (dal 9° al 2<> corpo)
i (clalladiv.cav.Lem- i (dal i2° a l 3° corpo)
berg :i lla 61 fant .}
i (<lalla. cliv. ca val.
Vienna. a quella cli Lemhot·g)
i (30. id.) i (24,&_id.)
.
i (Div. cav. Vienna) i (2~ div. fanteria)
I
-l (4' id.) i (i 1 div. cav. Vienna) 2
tO
3
4
{
4,
:3
Annotazioni. - i 0 Jl 'totale delle colonne 2, 3, 4 o 6 ci dà la somma clolle variazioni nei comandi di divisione (comprese 3 di cavalleria), su 33 comandi si ebbero 2t. cambiamenti. · 2<> Similmente si ha la somma dei cambiamenti avvenuti nei comandi di corpo d'armata addizionando le colonne 3, 5 e 7 (dedotto il movi· ment o dell'Ispettorato di fanteria}: su i5 comandi di corpo d'armata si ebbero 6 cambiamenti. 3° r corpi d'armata in r.ui é avvenuto il movimento piu importante sono quelli del confi ne norclico e del centro delPimpero, ed in modo speciale i corpi d'armata di Vienna, II (2a e 4a divisione di fanteria, divisione di cavalleria di nuova creazione) e di Lemberg, Xl Oa cui divisione:di cavalleria cambiò due volte comanclante).
1330
CRONACA
Ist1·uzione col nuow fucile a ripetizione. - Il co ma ndo del 2• corpo d'nrmata (Vie'.µna) ha emanato una circolare ai comuni compresi nel proprio circolo territoriale, perchè avvisino tutti gli uomini in congedo illimitato (riservisti dell'esercito) che dovranno presentarsi in determinare sedi del territorio per prender p11rte ad un'istruzione della durata di 7 giorni, allo scopo di preoder pratica col nuovo fucile a ripetiziooe. L'affluenza delle cla·ssi ric~iamate avrà luogo in quattro distinti periodi, che cominceranno il 18 febb raio prossimo, e avranno te11m iue il 6 aprile. Gli ufficiali,di complemento, ai quali cofre )'obbligo di prender parte all'eserci tazioni periodiche (biennali) dei riservisti, prenderanno parte a questa istruzione per In durata comple.ssiva di 28 giorni. Quest;i istruzione di 7 giorni non ha che fare con le esercitazioni periodiche sopra ricordate. D·istribuzfone di {itcil!i a ripet'izione - ·tn distribuzione dei nuovi fucili a ripetizione prosegue senza interruzio~e. Alla metà di gennaio furono armati con questo fucile i reggimenti di fonteria N. 4 e 49 della guàrnigione di Vienna, oltre al reggimento di fanteria N. 12 ed un battaolione di cac. " ciatori che si erano già provvisti : sicchè in breve saranno armate del nuovo fucile tutte le truppe del 2° corpo d'armata. Grandi comandi. - Per il collocamento a riposo del magoior oeneo <> raie Lukinacz, comandante interinale del ,1° distretto di landwehr ungherese, sono avvenute le seguenti variazioni personali: Feld ~1. L. Kubioyi, comandante il 2° distretto di Landwehr, uno;irica ,.., passa a! comando del 1°. Maggior generale Pacor, comandante della 81 n brioata di fanteria di . . o landwehr, assume il comando interinale del 2° distretto di Jandwehr ungherese. Inoltre il Feld M. L. Braum (il ler, che finora ha retto interin11lmeote il comando del 6° corpo d'armata, è stato nom inato comandante effettivo del medesimo. ' La nuova legge mil~tare. - La di~CQssione della nuova legge militare al parlamento ungherese dura già da tre intiere , . . settimane·' la discussione generale fu chiusa il 29 e si deliberò d'accettare la legge come ' ba~e . per la discussio.ne degli articoli. Si prevedeva che il progetto avrebbe incontrato fra i deputati della Transleitania maggior resistenza che ;i] Parlamento au~tri_aco : m~ nessuno si immaginava che l'opp9sizione.potesse essere cos1 v1oleuta. E stata fotta una guerra a fondo, poichè il governo da una parte mise più d'una volta la quistione di gabinetto sull'accettazione della legge, e l'opposizione dall':ihra n.e fece questione d'onor nazionale nel rigett;irla. Si disse che volevasi germanizzare l'Ungheria, si propose la creazione d'un esercito naziona le, esclusiv;imente ungher!)se,
ESTERA
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e finalmente si'passò il 29, giorno del l11 chiusura della discussione genera le, dal tumulto delle gallerie in Parlame.nto al t11rn11lto di piazza, ad ad nna dirnostrnione pur troppo sanguino::a ! Dalla notevole maggioranza però, con cui fu votato di pas:-:ire 111la discnssioue degli articoli , ('267 voti favorevoli contro ·I 41 contrari) si può prevedere l'esi to della votazione che venà dopo, la quaie non può non essere fo vorevole aI progetto. Nuovo regolamento per la fanteria. - Ai pri mi del mese si rndunò a • Vienna una coùrn1issione di comandanti di corpo d'armata sotto Ia presi-. denza dell'Arciduca Alberto ispettore generale dell'esercito, ;ilio scopo di concretare a!cune varianti al regol11mento rl'esercizio della fan teria, per metlerlo io armonia con le qua lità tattico-ba listiche dei nuovi fucili II ripetizione. Erano presenti i seguenti genera li : Phili ppovich (8° corpo, Praga) Duca di vV tirten berg (H O <:orpo, Lemberg) Catty (5° corpo, Presburgo) Schonfeld (3° corpo, Grntz) Windischgriitz (•I O corpo, Cracovia) Konig (2° corpo, Vienna) Reii1liinder ('I 0° corpo, Bruno), cioè tn\ti i comandanti rii corpo d'armata, le cui truppe sono già armate, o gtanno per arrnar:;i, col Maunlicher da 8mm. Le conferenze durarono appena per poche sedute, poichè il materiale di revisione era pronto da un pezzo. Consigli o d·i generati. - Oltre alla riunione di genera li di cui sopra, un'altra certamente più importante ebbe luogo sotto la presidenza dello stesso imperatore, e vi presero parte l' ispettore generale dell'esercito Arciduca Alberto, il ministro della guerra voo Bauer, l'ispettore generale di fanteria Are. P. E. Rodolfo, l'ispettore generale dell'artiglieria Arciduca Guglielmo, l'ispettore genera le ·della cavalleria Principe Croy, l'ispettore generale del genio Salis-Sogl io, ed il capo del lo stato maggiore generale dell'esercito von Beck. Pare che soggetto dell11 conferenza sia stato quello dell'accrescimento della forza organica della fanteria, specia lmente nei paesi d'occupazione, e di mettere sul piede normale le nuove di visioni d'artiglieria, che attualmente sono su l piede ridotto. . Scuole med:ie nella Cisl1Yitania . ..:. Da una statistiea delle scuole medie esistenti nei diversi territori rappresentati dal Reichsrath ricaviamo quanto segue: In totale si hanno 17~ ginnasi e 85 scuole tecniche; tot.aie delle scuole medie ~57.
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CRONACA
La lingua d'insegnamento è : In 155 sçuole la tedesca; In 57 » la czeca; In 28 · » la polacca; In 7 » l'italiana ; In 1 » la ruthena; In 4 » la serbo-croata; In 5 » la utroquista. La lin.qitatedesca in Ungheria. - Un'ordinanza del Ministro dell'istruzione pubblica uugherese incn lc11 ai direttori ed ispettori del le scuole medie d'insistere maggiormente sull'insegnamento della lingua tedesca, il quale finora non ha dato risultati soddisfacenti . Squadra permanente. - Il ,14 gennaio la squadra pe~·mnnerite, che s'ern .riunitn a Pola nel mes,1 scorso, è partita in crociera al.lo scopo di esperimentare un nuovo sistr.ma tattico che si ·1rn intenzione d'adottare. Con la circostanza la squadra sarà rinforzata dai legni da guerra Pola, Zara, B11ssel e Hyppos, i quali serviranno a segnare il nemico' durante la manovra. A queste esercitazioni, si dice, assisterit pure l'ammiraglio Sterneck. Dopo le m:movre la squadra andrà ad incrociare nel le acque della Dalmazia. Il 28 gennaio la squadra permanente rientrò in Pola, dove si tratterril appena un paio di giorni. Navi 1,n ·miss·ione. - Il 18 gennaio la Fasana, gettò !'ancor~ nei porto di Aden. Il ~6 gennaio la Saùla entrò nel porto di G·iamaica. Capacità d:i t1·asporto, del naviglio del Lloyd austriaco . .:.::.. Le n11 vi di questa potente compagnia marittima , le quali possono essere util izz:ite per trasporto di truppe, sono 82, fra cui: · 1 nave (l'Imperatore) può contenere 2600 uomini 6 nav i contengono ciascuna 24-00 ,iornini . 7 >) • » ~000 » 2i • » ,, 800 » 2 • » » ,1600 8 » » • ,1200 • 9 » » !000 » In totale si possono trasportare 155,000 uomini.
ESTERA
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BELGIO
Pubbl'icazione anonima. - In una pubblicazione dovuta a penna militare e che taluni, contrariamente al vero, vogl iono inspirata dal Sovrano, sono trattati i seguenti argomenti : creazione di una marina µiilitare belga, intr.rvento della unzione belga nell'i mpresa del Congo, i,tituzionE> del ser,vizio personale ed aumento del contingente _mi litare. . · Le ultime vestigia della marina militare belga sparvero 21 annt addietro; la creazione di siffatta marina è ritenuta necessaria per la polizia dei porti, pel reclutamento della marina mercantile, per la protezione della pesca, come pure del co1nmercio belga coi popoli barbari e semibarbàri e per sostenere il prestigio e l'nntorità dei consoli belgi all'estero. Riesaminando e com'pletando il rapporto della commissione sulla marina ) n data 1 febbrn io ,1856, l'autore propone: per la difesa della Schelda e dei tratti innondati a v11 lle di Anversa , ,1O torpedinière lunghe 36 metri, . larghe 5, di 1000 c:wall i, con velocità di 22 nodi e 10 uomini di equi~ paggio ciascuna ; ,f Oscialuppe cànnonniere, della forza di 200 cavalli, con 12 uomini di e.qui paggio ed armate di un cannone a tiro rapido s~1 ~ffusto a perno; per la protezione del commercio e ddla pesca, 6 an1s1 de!I~ forza di iOO cavalli, velocità di 10 nodi e mezzo, equipaggio di 68 uomm1 e 4 cannoni a tiro rapido; 2 incrociatori con 200 uoinini ed 8 cannoni a tiro rapido. . . . . . . Circa la questione coloniale l'autore non fa proposte e s1li mita ad esprimere la speranza che il Belgio voglia accumunare i suoi interessi con quelli dello stato de 1 Cong·o. Il sen:,izio penonale è considerato dall'a11tQre sotto un aspetto alquanto differente µbe in Italia; egli lo fa con~istere nell'ohbligo pei cittadini non arruolati nell'esercito regolare, di venire ascritti al la guardia civica per 12 anni e. di pagare nel tempo stesso una tassa mil itare. Questa sarebbe, secondo noi, una mezza misura. Il contingente annuale è proposto, io6ne,. neJla cifra di 20,0-00 uomini invece di 13, 300 come attualmente è stabi lito. Contingente pel 1889 e forze -milita1·i. - Negli 11ltimi giorni dell'anno decor$o la Camera dei ràppresentanti ha approvato con 83 voti contro 8 il progetto di legge che fissa pel corrente ·1889 il contingente dell'esercito
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ESTEHA
CRONACA
in ,13,300 uomini; il progetto stesso fu pnre approvat? da l Senato con i1 voto contro 5. I l buon successo ottenuto nella vou11.ione è dovuto al convincente riiscorso ciel Ministro della guerra,genern lc Pontus, il quall:l dimostrò come dedotte le perdite percentuali dei vari contingenti e quello che pr,:,babilmente si verificherebhero io caso di mobilitazione .io segui Lo a dispense 11:Jgali od altro, l'esercito com prenderebbe da 132 o 133 mil11 uomini, cioè da 2 o 3 mila uoinini in più rlella forza riconosciuta nece;saria(430,000) per la difesa dello Stato (o meglio per guareotire la neutralità del Belgio), dalle commissioni che sedettero negli armi 1867 e 187'1. Le conclusion i del Ministro sono basate sui seguenti dati: Forza delle ouo classi (contingenti) più giovani al 1 °novembre 1888, (esercito attivo) . . . . . . . . ·I 05,223 Forza delle classi ga e 1 O• aIla suddetta data •19,101 » Ha 12a e 43• id. id. id. . · H, 64'3 1
1
Tot11le 138,967 Deducendo le perdite cho potrebbero verificnrsi in caso di mobilitatazione e che possono raggn:igliarsi :il 5 per cento del totale, rimarrebbero 132,019 uomini sni quali si potrebbe far calcolo. Secondo le previsioni del Ministro rlel l11 gnerra la situazione a11drit sempre migliorando perche (non te!!uto conto doll'oradetto 5~/ 0 di perdita), mentre al 1° novembre 1888 l:i forza complessiva (~otto le armi e in congedo) era di 138,967 uomini , dettn forza snrà di 14-2,000 al 1• novembre 189·1 e di H5, 000 al 1° novembre 1896. Infine, per provare la sufficienza delle cifre sopracitate, il generale Pontus espose alln Camera il riparto delle forze che, in.caso di guerra, e, beninteso, dopo compiute le nuove fortificazioni della ~Iosa, sarebbe come segue in base al nuovo piano di mobilitazione testè stabilito: Esercito di campr,goa (,lne divisioni indipeorleoti di cavalleria,colla propr ia artiglieria e due corpi d'ar mala completi ed aventi le compagnie . ·72,932 di 225-250 uomini) Presidio . . . . . . . . . . 20,833 30 , 9, 6 Anversa 1' ruppe mob'l' 1 1 • • • • • • • • 1O, 083 4,li27 Termonde . Diest . . 2,64-2 . . ( Presidio. . . 4',84-3 l 1 iegr · · t Trup pe. mobili. 4, 106 \ . 81949
!
l
A riport,wsi
j
11 9,866
Riporto H 9,866 3,8•1o t 5,882 2,072 I 586
\ Presidio. . . Namur l Truppe mobili. FJuy. . . . . . .
Totale
rn6,334-
Trn ppe sedentarie, stn bilimenti di p~na, d?pç>siti ~c~. · Gendarmeria (oltre quella addetta ali esercii~ mob1htalo)
3,978 1,Hi
Totale generale
1
13•1, 756
1
Questa è la cifra che sarà necessaria dopo completate, come si è avvertito le nuove fortificazion i della ~iosa . For~ificaz1:oni d,e/.la JUosa. ~Ile o uovo opere _del!~ M~sa. occo!.~ • '7 cupole corazzate delle quuh: 63 per caonom a tiro iapido, .., O ron ., ,.. . . . -I" 50 per per obici da centimetri 2 1; ,13 per caouonr da ceutrmetn o e. . cannoni da centimetri 12. Ben 93 cu pole furono ordin~t~ ali orlìcrua tedesci, Griisou, le rimanenti allo offi ci ne del Creuzot, dr S.t-Clrnmoud e di Chatillon-Commentry · d' · I 11 contratto ò per corrazzatura di ferro lami_oato, ma porge 1r1tto 3 govnrno belga di esigcrll l'acciaio' enu·c, tre mesi_ dalla data ùel co~~ra tto stes~o se durante ,presto \asso di tempo ie espenenze provassero pru coovonicu te il dello metallo. . . fliordinamento della gii,ai·dia civ'ica. - : Il 26 ~o~naio ulti mo sc~rs_o fu presentato alla Camera dei rappresontanlr, e :ara_ cl_1scusso fra ~re\~'.~~ pro"elto di legae sul riordinamento della ·guarJ,a c•\•rca (l).Que~to P 0 0 oetto ·he com prende i'z l articoli non modifica radical111eute la le~ge at~ 0 ,c ·1· • · fo11lt tualo (di 10/i. articoli) dell'8 maggio 18/i.8. Oll quanto r1 enscono_ '. ~ politici belgi, risult.a cho la guardia civica continuerà ~cl _essere d1vrsa 10 attii;a e non attfoa; ma, mentre ora tutta la guardia c1v1ca d1 una loca: lità di 3000 o più uomini è iuscriLta come attiva, col n~ovo progct~o sara tale, tutta la guardia delle località aventi non meno d1 10,000 amme, e la cui popolazione sia agglomerata. · .· . L'obbligo ·c1i :i ppartenere alla gu,ml ia rirnu:r.ep~c,. come o_ra, da1 2•1 ~ 1 50 anni di età; $arebbero va riale ta lune condrz1001 rrflettenll le d,spen~e 1
O) 1 f . nililari del nel<•io comprenrlono: la m i/ice (cserdto rego lare) e la, g_uardi,L civica.'~~:tu:li~ in tempo "di pac,i dipende dal ~Iinistero dell'interno; se mob1Ittata, da quello della guerra.
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CRONACA
ESTERA
d'uflìcio e dietro domanda ~egli intere:,sa ti. L'is ettor " ' . dante superiore, 11li ufficiali dea)·1 . . .. ~ . eoenerale, il coman-
:\?~'.i~~~:~
~
~l i ~ffì~iali ~uperiori verrebber~ ns~:~; 0 1~~:::tid~~~~f/ìcial~ cap1tam ed i subalterni verrebbero nominati, come ora .· d,.. nano) I dal Sovrano stesso, cioè in ba . . . . . , in 111 ettamente uffìciali del corpo . . se a tle liste d1 cand1dat1 compilata dagli Gli esercizi militari sono propo~ti in numero minore ma d" . duratl1, cioè in otto volte all'•nno o t,1 i maggiore ' u " e ore fler volta tnent · I sono {ltescri •te H) · t· · . annue d1. due O .· , te attua mente invariata J d' 'I " ' IS I uz1on1 · . re ciascuna ; resterebbe così '. a u_rata comples~1va annuale (24 ore) delle . t, . . Apposito articolo (i I 1 08o) d f' . , I . . . is 1uz10n1. . 1· e i111sce e attribuz10m dei cons1·a11· d1· d. sc1p1n.1 . 0 1da ~embrda cd·t~e il nt'.ovo progetto incontri il favore dei libern li r,erchè ' r<1 mo o i organ izza-re sul serio le "Ua d. .· . . . . , ,. iccole città nelle q . 1· ·1 . ~ r ie clV! che in gran numero di P . . · ua 1 1 part1LO cattol ico o·t ..,,; ad impedire la ''osi·· . . d. . . "'el'>oiava e t11l volta rtusc1va 1 repa rti del!-,« 1'..,) ua1·d·ta stessa, come è :iccaduto ad . v .1,uz1oue . . esempio, a Rouler:;, a Bor<>erhout ed a Reo· ix s· . . . . v, va opposizione da P' 1·te d . d <> • • • . ,, , • i a:,petta qumd1 . . · " et eputat1 cattolici I qual"1 na· . mc1denza ::.Olio nel Delo·o . . , fi . . · '. • aoo111uge1emo per .. , . ~1 J p1u ,en avversan del servizio obbl'<> t . pe1Sonale non ancora. ado ttato in . t . . . . .1c>a ?rio berali e di fo<>J' 1 · · . queS o Slaw malgrado gh sforzt det li' <> i. patr1ottJC1 come la Belgique itf.,i litaire la D,r., V, . nale, I Indèpe.nclence Belge ecc. , e,ensc' atw·
BULGARIA
In_ occasi.on e della fes~a riel IlU?vo anno i I Princip~ Ferdinando rnos,e al grndo d1 maggiore u:rn trentina di capitani. pro:-
FRANCIA
Recliaamento. - Dalla discussione del progetto di legge sul reclutamento, alla Camera dei deputati, risultò un ritorno alla divisiond del contingente in due porzioni. La quistione di sapere come esso potrà essere incorporato senza oltrepassare i limiti del bilancio, secondo il ministro della guerra, è una pura questione di cifre. Il contingen te annuale è di 2.00,000 uomini circa; il suo incorporamento totale per tre anni darebbe 600,000 uomini, che si riducono a 560,000 per ca usa di perdite, malattie, congedi, ecc. Questo effettivo, unito a quello permanente dei quadri, 90,000 uomini, dà un effettivo totale di 650,000; togliendone 'l0,000 ogni anno, quali assenti per congedi o per con valesccnza e sopratutto per l'eITetto della mancanza di nna classe-dal 1° ottobre nl 115 novembre, l'effettivo reale può valutarsi a 580,000 uomini ; ora l'effettivo bilanciato è di !60,000, vi saranno quindi ·120,000 uomini da eliminare. Per fare ciò si hauno tre sistemi; il primo consisterebbe nell'eliminare dal contingente annuale 4-0,000 uomini, lasciandoli alle loro case; il secondo a congedarne 60,000 dopo il primo anuo di servizio; ed il terzo a congedarne 120,000 dopo il secondo anno di servizio. Il primo sis.tema fu scartato, costituendo il più grave errore della legge 1872; :I terzo .è in:i.ttuabile perchè equ ivarrebbe a congedare una intera classe, cioè ridorre il servizio a due anni. Re$ta perciò il secondo sistema . Tutta la difficoltà sta nel saperlo applicare, cioè sapere quando si potranno congedare questi 60,000 uomini . La commissione proponeva cli liberare, a titolo di sostegni di fa migl ia, dopo sci mesi di servizio, il '15 °/0 del contingente, ma il ministro della guerra trovò clie questo tempo non è sufficiente pel soldato, ianto più che i sei mesi sarebbero del periodo invernale, durante il quale l'istruzione si fa più nelle camerate che fuori . Il minìstro domandò almeno dieci mesi di servizio . La èom missione accennò cli far desigm1re dai comandanti di c0rpo i soste.gni di fa.miglia, e concedere loro delle licenze trimestrali , ma anche que,to sistem11 fu criticato e si propose il rilorno alla divisione del "contingente in due porzioni . La Camera allora approvò l'emenda mento Martin-Feuillée così concepito: << Ogni anno, compi ute le operazioni di leva, il ministro della guerra,
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EST ERA
CRONACA
con la lista .:li estrazione di ciascun cantone e proporzionatamente, incominciando dai numeri più elevati , fi ssa la quantità di uomini che dopo un anno di servizio saranno inviati in disponibil ità alle proprie case. Sarà iu sua faco ltà di tra ttenere sotto le ~rmi quelli, ln cni condotta od istruzione lasci a desiderare, od anche tutto il contingente, quando l'elfottivo bilanciato lo permettesse. Con allro leggi ere modificazioni la legge fu approvata e ritornò subito alla discussione iu Seuato . Cambiamenti nello stato maggiore generale pel 1889. - Si so che nell'esercito fra ncese è fi ssato per legge un limite dì età per ciascun grado; così i generali di divisione a 65 anni e quelli di brigata a 62, sono d'autorità trasferiti nella seconda sezione di stato maggior generale, cioè nell a riserva. Di più il comando di un corpo ·d'armata non si può tenere per più di tre anni. Nel 1889 i genera li che compiono questi tre anni di comando sono: il 6 folJ braio il generale Blot, del 5° corpo, ed il '17 agosto il geuerale Ji'orgernol de Bostquènard dell',I ·1° corpo. Il prime, sarà anche raggiuutodal limite d'età il 27 novembre. Per quest'ultima ragione passeranno nell a riserva i generali Cornat del ,J8° corpo, il 28 febbraio; Delebecque del 49° corpo, il 28 mnrzo; Haurion del •I 0° corpo l' 8 decembre; Carrey de Dellemnre, membro del cc,usiglio superiore della grn•rra con missione speciale, il ·I!~ dicembre; sette generali dì divisione dei quali 3 di cavalleria, 3 cl'artiglieria e 2 del gonio; ventitrè geuera li di brignta, di cui 10 di fan teria, 2 di cavalleria, 5 d'artiglieria e '2 del gen io. Scuola pel servizio sar!'itario. - Con decreto presidenziale del 25 diccm bre venne croata unn scuola pel servizio sanitario militare pre.~$0 la racol tà di medicina di Lione ril lo scopo di assicurare il recfutamento dei med ici per l'esercito, assecon,lando 'loro sLudi universitari e dando loro l'e1l ucazio11e milit11re fino a che non passino alla scuul,1 d'applicazioné di med icina e di farmacia mi litare n Val-de- Grace. L'nmmissione al la scuola sanitaria avviene annualmente per concorso: Lii peosione è di L. 1000 all'anno, oltre il corredo, mentre i libri e gli strumenti necessari agli studi sono proHeduti per conto del lo stato. Sono accordate 1111.resì pensioni iutere e mezze pensioni gratui te. ' Ntwno cannone e proieitile per le corazzate francesi. - All'ofncina Marre! a Ri ve-do- Gier furono ordinati dal Minisrero della mnrina dodici tu bi di acciaio per cannoni da 32 ceutimet.ri da destinarsi all'armamento delle grosse corazzate.
. . . "0 ~ ,t metri e del peso di 1 ~ ti)llnellate è stato Uno dt1oqaul~stp\~uvb; ~~~; mpra nell'officina Ruel, indi si procederà ai la· souopos vori di fi nimento. · .. · ·1 . d 31, r la marina , le Dall'officina Marre! è venuto fuori il pro1ett1 e, ::I i pe . , . ove han dato buoni risultati . Esso attrnverso neLtame~ Le ~uni piast1a cui . . e an do· a cadere . pr· · , "O centimetri ' , ~ 00 metri prn · .ontano. d1 acc1a10, spe~sa O '. • F ' . Dal oioruale ufficiale lrancesc J}ist1·ibu zioni di croci in •1·ancia. ~ '. _e . , • . del . ·1eva il numero delle croci e medaglie m1l~tar1, che, in occasione s1primo ri . 'bmte . aIl'eseru to. dell'anno, furono d1stn
Croci di ufficiale
4332 Fanteria. 4-25 Cavalleria 4-33 Artiglieria 206 Genio Treno. ~ 31 Gendarmeria 18,i, Servizio di stato maggiore. 26 Controllo. 275 Intendenza ·. "&7 Rimonta. . 38• 1 Servizio sanitario Veterinari i 156 Reclutamento 57 . Ufficiali d'amministrazione Scuole militari . Affari indigeni · Sorvizio geografico Archivisti Interpreti Operai
3633
(t ) (i)
tO per assistenti o consegnatari.
u
di bassa !orza.
(3) t sottufficiale. i2 -
.1,NNO,XXXIV, TOL. I.
Croci
Medaglia militare
cli cavaliere
bassa forza
165
,j36
37
27
25
23
17 (•\)
H
6 34, (2)
297
per la
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9
,1 4,
2 ·16 5· 6 (3) H ·6 2
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8
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4 '1
325
550
-340
CRONACA
ESTERA
Nu,ovi st'i,pendi. - Gli stipendi degli ufficiali e delle diverse categorie di impiè.gati nell'esercito francese, sono stati un ificati con decreto presiclen.ziale del 5 gennaio. L'unificazione avverrà progressi va mente in tre anni, orado · . . dopo i qua li l'assegno ann nò, netto di ritenuta , per o()'ui I;). .,, ocl ass,mtlato, sarà il seguente: . . Maresciallo di Francia L. 28,800 Generale di divisione. » ,18,900 Generale di brigata » ,12,600 Colonnello · . · » 8,136 Tenente colonnello • 6,588 'Maggiore. ,, 5,o08 Dopo 113 anni di grado • ,1,,u.o . » 1O » » . • 3,780
CapH,.no
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6
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Prima di 6 anni di grado. di 1a classe • 2a •
3,t~O 3, 060 » 2.,700 · )) 2.,520 >>
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Tenen ti Sottotenenti . » 2,340 Sottotenenti allievi. . . . . . » 2., 160 Gli ufficia li mon tati a titolo gra tuito, riceveranno annualmente L. ·180 per le spese di governo, e gli ufficiali superiori, montati a loro spese, altre L. ·180 per ogni cavalJo, fino ad estinguerne il costo. L'_in~~nnit~ d( residenza a Parigi è fis511ta a,L. 2,60 giornaliera per gli ufficiali mfenon; i per i maggiori; 4, 60 per i tenenti colonnelli eco lon · nell i e 5 per i generali.
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GERMAN IA
Riordinarnento clell'art·igl;ier·ia: da campagna. La notizia ripor tata nel mese di dicembre ·1888 snlla abol izione delle ispezioni di artiglieria da <.:ampagua, venne spiegata da periodici tedeschi come una misura che avrà una notevole influenza sull'avvenire dell 'artial ieria da l;> campagna.
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Quest'arma, la qua le viveva sin qui in un ambiente che le era proprio e separato da quello delle altre armi, si trova in seguito, a questa d~ter-· m•nazione ricondotta nell'ambiente comune del corpo d armata e viene ad esser posta uella relazione di dipendenza ~al co_ma?daute _di qnesto, nE'lle stesse cond izioni in cui si trovano i regg1ment1 d1 fanteria e cavalleria appartenenti id corpo cl',mnata. .. Questa misura è suggerita in gran parte dnlla necessita che fin dnl tempo di pace l'artiglieria acquisti l'affiat.amen tcf nccess_ario colle altre armi per poter logicameuve coordinare con esse la sua azione . Un'altra con~egueoza di 110n poco valore e proveniente da questa nuova misura, riguarda la carriera degli ufficiali cl'artigl!er-ia da camp~gna , le . cui proposte di avanzrtmento erano accettate _qua~t s~nza e~cez1on~ d~l gabinetto mil ita re cieli' ( mpera~ore, n_ia che funti n.e1 _gradi ~uperio~1, raram~n te uscilrano dalla cerchia speciale de\l arma, l1m1tandos1 a fornire i titolari delle varie ispezioni. Ora inYece, le propos~e per l'avanzamento degl i 1irnciali d'nrtiglieria da campagna, come quelli clell::i altre armi, giungeranno al gabinetto militare pel tram ite dei comandan~i i co~pi _d'arm~ta, _i qu~ l_i ~ono co~ì posti in grnclo di giudicare con umco cnteno tutti_ ~li 1_1f_fic1?l1_ dn_loro dipendenti e stabil i.re un paragone fra le loro qual1ta mil1tan, rnd1penéleutemeote dall'arma da cui provengono. In se()'uito a ciò, ai comandanti di brigata d'artiglieria da cam pagna è aperto taciito ai comandi di divisione e ~i co~'po d'armata, il che prima non ,1 vven iva se non in casi affatto eccez10ual1. Oltre a 'JUesta trasformazione, la quale non porta p1:essochè nessuna variazione cl i spesa nel bi lancio, sembra che altre se ne st111no maturando ,_ le quali avrebbero lo scopo di aumentare l'artigli~ria cb cam_~a~na, cli inigliorarne la ripartizione nel corpo d'armata e d1 renderne p1 u [acile e , . più pronta la mobi litazione. In che cosa esse debbano consistere ancora non è noto, ne lorsanco è deciso; ma intanto dalle notizie che corrono, pare che esse debbano tendere ai risu ltati seguenti : . . .. 1_0 .Formare nei corpi d'armata 2 reggimenti d'artigl ieria dms1onale'. ciascuno avente 2 ri[Jarti (Abtheilung) di 3 batterie da campo; ed ,1 cli artiglieria di corpo, di 2 riparti di 3 batterie da cam110 . ed_,J ~ ~a.vallo. Una misura che avrebbe per iscopo cli aumentare l'art1ghena d1v1s1onale e di tenerla riunita in auerra sotto lo stesso comandante ciel tempo d1 pace. E$sa importerebb: \'aumento in ogni corpo d'r1rmata di : _uno stato · -e d·, r"o,~ macroimento' 't· stati ma 00 "aiori di riparto ed ·1 battena; {"!<'.:) 101 ~'OC f.
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CRONACA
2. 0 _Aumentare il numero dei cavalli delle batterie, in modo d'avere m quasi _tutte, come si ha in quelle di frontiera,.i 6 pezzi attaccati sin dal tempo di pace; ·3o Costituire piccoli quadri per le batterie di riserva da formarsi all'atto della mobi litazione. ~l Ministro della guerra inte~·pellato al Reichstag a proposito di un articolo della Gazzetta d·i Colonia che annunzipva alcune di tali riforme ammettendo che fossero in corso di studio , disse che esse non erano an~ cora state nè concretc1te nè decise. ' Aumento di ufficiaM, di landwehr. - Venne aumentato di· 60 ·1 d I' ffi . . . . i IlU· mero e~ I U _JCJalt pe11Sl0natl addetti aÌ Comandi di dist.feltO de]]a land~~h~ ed rncar1cati di tenere i regis~ri di controllo del personale iu conoedo 0 1lhm1tato. . Questa disr~osizione è dovuta ad una misurn di accentramento del controllo presso 1 comandi di distretto della Jandwehr. .· :4.1~mento di_ sottu[fkiali . - È previsto pure un aumento di sottuffic1alt d1 fanteria destmati a tener il posto di ufficiali mancanti. D~po a:7er_ const~ta_to come vi sieno, specialmente nell'arma di fanteria molti posti d1 mancanti ~or, · to come ,· ,. • ufficiali subalterni • .. · , , e dor)o a,fei· '°(')1'>111n ~,a nece~sano e vantaggioso d1 conservare sotto Je arm· · ·g1·10n· rra 1· ,· . , 1. 1 m1 fi sottuf crn h, dando loro un avanzamento ~ mioliorandone J · · ·1I { .' d ' ' ., . . . -~ a [)OilZIOlle, l\urn~tro ella ~uen~ p1opone d1 impiegare i 2/3 delle economie che prov~ngono al b1 lanc10, in causa di questo manco di ufficiali, ad aumentare !I numero d~i vice-furi eri, e questi nuovi sottufficiali sarebbero cons1derat1 come 1~ sopranumero, farebbero il servizio de.gli ufficial i e non ne avr~bber_o _il grndo, ma parte delle com petenze. · Questa d1spos1z10~e inaugura un fa tto uuo:'o nell'esercito prussiaoo, ne~ c1nale nessuno finora m tempo d1 pace aveva esercit-ato funzion i cli ufficia le, -~e non proveniva dai cadetti o dagli aroantageurs éa era desti .' nato poscia ad averne il grado. La concessio_ne fatta a ques~i sottufficiali è piccola, poichè il grado di u_ffic1al_e non vien ~oro ~on cesso, ma il vantaggio in vece che l'e'sercito ne n trae e grande, giaccbe questi sottufficiati richiamati in caso di ouerra verrebbero,. promossi ~ ·1 pei, . . ufficiali . . , e .formerebbero un nucleo d'i stib . altern I'e nuove 1ormaz1om d1. umta d1 truppe , sui quali per cr nt · , , ua q r1guar cl a I m1torevol~zz~e la _pratica del servizio, si potrebbe maoiriormentè contare che non sn1 g1ovan1 ufficiali di complento provenienJ'°'dai volontari d'nr; anno. Aumento d·i coin;m'issari di linea e trasformazione d'iin reggi-
-mento ecè. - Furono aumentati di 3 i commissari di linea e di 6 gli ufficiali superiori presso la direzione trasporti. Il reggimento guardie del corpo che prima era tliviso in 1Ocompagnie, è stato trasformato m un reggimento su 5 S'Juadroni come tutti gli altri; trasformazione che imirnplica una diminuzione negli ufficiali. Alla scuola di equitazione in Annover, gli istruttori d'equitazione borghesi, verranno sostituiti da ufficiali di cavalleria. Nella compagnia areostieri sarà ammesso uno specialista borghese. Coi·si di tiro per gl'i nffìciali supe?'ior,i d'artigltieria. - Per quanto ~i riferisce all'artiglieria fa duopo accennare che sono stati stanziati in bilancio alcuni fondi per istituire, in tre periodi annuali, presso ln scuola di tiro d'artiglieria dei cor:;i per gli ufficiaJi superiori, tantu dell'artiglieria da campagna quan to dell'artiglieria da fortezza . Questi corsi rappresentano una isti tuzione analoga a quella dei corsi d: iiriformaz·ione per gli ufficiali superiori di fanteria e cavalleria, che hanno luogo alla scuola cli tiro di Spandau pure tre volte all'anno. Colombaie e tele,qmfìa mil-itare . ...,.... Per le colombaie mi litari havvi nel bilancio militare un aumento di 12,000 marchi ecf u r10 per la telegrafia mi litare di 20,000 marchi. Col primo si stabilisce l'impianto di due nuove stazione alla frontiera orientale, col secondo si vorrebbe provvedere ad aume11tare gli apparecchi, specialmente quelli usa ti dalla cavalleria, in vista del maggior consumo, prodotto da più frequenti esercitazioni. Spese straord,inai-ìe. - Nella spesa straordinaria militare sono stanziati 3·1,500,000 marchi per ln trnsformazione delle fortezze, cioè a dire per fare i lnvori resi necessari dall'adozione dei proietti esplosivi. A tale scopo erano stati chiesti nel bilancio supplementare •1887-88 •l 26, 300,000 march i, dei quali 60,000,000 vennero già stanziati nei bilanci 87-88, 88-89. Restano pertanto 66,300,000 marchi, di cui 31,500 ,000 vengono portati sul bilancio di quest'anno. Quali siano effettivamente i lavori che con tali somme si vanno com piendo, in modo positivo non si sa. Si conosce che si tratta essenzialmente di coprire con calcestruzzo le volte dei ,locali casa mattati ~ di provvedere delle cupole Gruson di varie dimensioni pei' la ?ifesa delle arti· glierie. Per il Cl,mpletamento della rete ferroviaria d~ll' impero è pure stnn· ziatn. una spesa di •ViU-00,000 marchi. La somma prevista per raggiungere questo scopo era di 94,,H 8,592 marchi, di cui, tenendo conto dei 12,400,000 marchi inscritti nel bi1
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l~ncio 1889-90, si sarebbero già stanziali 87,862,000 marchi; cosicchi~ rirnarrebbero ancora ad iscriversi nei bilanci futuri 6,556,592 marchi. MovimentJi sui g'enernli e ufficiali super·iori , a1;venuto nel 188<;. _ Nell'a~no 1888 !'.esercito prussia~o ebbe in seguito a dec·e$sÌ e giubifoz1om una perdita di 65 generali e 156 uflìciali superiori di tutte le armi. In _segu_ito di ci~ ebb~ h_10go il seguente movimento negli ufficiali generali ed rn alcum ufficiali superiori : Furono nominati i nuovi ispettori d'armata. Cambiarono di cari·c9 : li capo di stato maggiore dell'esercito, il presidente della commissione per la difesa dello Stato, il capo del gabinetto di S. M., l'ispeuorc ?e~era!e del genio pionieri e fortezze, il capo dell"ufficio topogrnfico e · mhne il comandante del corpo cacciatori a ca vallo. Ebbero nuovi comandanti: · 7 corpi d'armata, 2•1 divisioni, iO brigate di fanteria; 1·,1 di cavalleria, 5 brigate d'artiglieria da campo, ,1 ispezioue d'artiglieria da fortezza e 3 ispe;,;ioni del genio. _ . Siccome p~r l'artiglieria di campagna :mdrà io vigore col ·I o ~prile 1889 il nu~vo_ordm_ame1~to _eh~ sopprime le ispezioni, così_non vennero coperti , post, d1 due 1spez1on1 eh detta arma che si erano resi vacanti nel ·1888. Vennero uominati nuovi governatori, a Berlino, Colonia , l\'.fogonza e Metz; inoltre furono nominati- nuovi comandanti di piazza, ad Altoua, Neubreisach, Glatz, Carlsruhe, · .Magonza, Pillau, Posen, Rastatt, Spandau, Strasb.urgo, Thorn e Ulma. Di questi ultimi, •1 è tenente generale, 5 sono maggior generali , 5 colonn elli e :1 t.tnente colonnello. -
In segui10 di ciò, pare che il ministro della g_uer~·a abbia preso I' iniziativa nel proporre l'abolizione dell:i scherma di ha_ionetta. Questa innovazione, se verrà,attuata farà economizzar~ un tempo prezioso, il quale potrà essere più uti lmente impiegato _nel tiro. .. . Nuove spese per l'artiglieria. - Il nuovo credlto per s_pese m1ht~n ri(}'uardanti l'aumento d'artiglieria che vien chiesto al Re1chstag, amm~uta a 13 milioni di marchi per la parte straordinaria, e a 2 milioni pH quella ordinaria: · · .. . Niwve dispos'izion'i pe·i volonta,1"i d'un anno . - Sec~ndo not1z1e de, giornali di Berlino. sarebbe statn coovo_cata '.n. q~ell11 c~p1tale_u_na c?~missione militnre per studiare nuove d1spos1z1om per 11 serv1z10 de, ,olontari d'un anno. Àssicurnsi che in avvenire per ì'ammissione al volontariato cl'nn anno si richiederà maggior capacità scientifica, e che qttei co_ncorr~~ti ammes~i a tale servizio, se non dàrannu, dopo un certo tempo d1 serv1z10, garanzia d'idoneità per la promozione al grado d'ufficiale di riserva, perderanno il diritto al servizio d'un anno e ne dovranno invece prestare dne. Onorificenze. - S. M. ha nominato il genera le conte v. Wa lderse~ capo di stato maggiore delì'esercito, membro a ~it~ della Camera dei Signori, e il generai Bronsart v. Schellen~o~f mm1~tro della guerra, proprietario onorifico del reggimento grana~1eri Fedenco I. Onori ai benem&riti della patria. - E degna d1 nota la seguente determìnazione-sovrana diretta ad onorare la memoria dei generali più illustri e le fomiglie ch!:l produssero maggior numero di personaggi bes nemerili della patria :
,ruoi;o regola?nento d'eserci~i pei· l'artiglieria da campo. · -
Ordine di gabinetto.
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~om?1 i~sione incaricata di redigere i( nuovo regolamento d'e::;ercizi per l artiglieria da campagna, ha incominciato il suo lnvoro li 3 gennaio, e si crede che potrà averlo ultimato in 6 settimane circa. . li regolamento in_parola dovrebbe andare in vigore col ,1o apri le 1889. , Abol~zione della_s~herma. di baionetta. - Nei primi giorni ' di quest anno 1 comanda11t1 d1 truppa hanno trasmesso al ì\iioistero della o-uerra dei rapporti, nei qualì rispondono al quesito, se nelli condizioni odierne della guerra non sia il caso cli abolire la scherma di baionetta , o-iacchè . '~ gli immensi progressi fatti dalle armi a fuoco e l'adozione del fucile a ripetizione fanno nascere fondatameute il dubbio che il profiuo che si può ancora trarre dalla scherma di baioneua, non stia in relazione col tempo che vi si impiega per insegnarla.
Per onorare in perpetuo i miei insigni predecessori e gli_ uomi~i eh~ si .distinsero nelle più importanti cariche, quali loro deg_m co_adrntori e consiglieri , sia io guerra sia in pace, e che si resero meritevoli della gratitudine del loro Re r della patria, ordino che : . . . 41 reo-o-ìmentì cli fanteria, 2 battaglioni cacciatori, ,13 regg1ment1 d1 · cavalleria reo-oimenti d'artiglieria da campagna, ,\. reggimenti d'artiglieria da fort::za e 2 battaglioni pionieri del mio glorioso esercito, · portino perennemente i loro nomi ; . . . .. . .. Inoltre ordino che · in ricompensa d1 specrnh meriti acqms1t1 da singole famiglie coJJ'ayer dato all'esercito per lunghi anni in posti elevati
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un gran numero dei loro membri, si.i <lnto il nome delle medesime a 5 reggimenti di fanteria e 4 di cavalleria ( 1). Mi riservo poi di elargire simili distinzioni anche per l'avvenire. Bçrlino, li 27 gennaio ,J880. fìi··mato GuGLIELMO. 1
GRAN BRETTAGNA
Difesa delle coste. - Un primo passo per migliorare le condizioni ' difensive deUe foci del Tamigi e della Medway fu fatto il 6 gennaio col collocnmento di un nuovo cannone da centimetri 25,4 di acciaio, retrocarica, da 29 tonnellate sul bastione centrale di Sheerness e precisamente di faccia all'!)ntrata dell'estuario dei due fiumi. Un altro cannone ria ~!~ tonuellate ~arà montato, sul medesimo bastione, appena compiuto nell'arsenale di 'Woolwich. Sull'opera ora aetta furono lasciati anche vecchi canu~ni da 64 libbre di palla ad avancarica. . Cordone sottornar·ino. - Un telegramma al Times del 30 dicembre ,f 888 annunzia eh?, finalm ente, si prendono le éli~posizioni océorrenti per stabilire un cavo sottomarino fra Halifax (Nova S..:otia) e le isole Hermude. Stvrna delle distanze. - Il com~ndante in capo dell'esercito ha ordinato che alle pareti delle camerate del la truppa siano appesi schizzi rap· presentanti tratti di territorio. visibili dalle finestre: sn detti schizzi' sono segnate le distanze dalla caserma ai punti principali visibili; pet ial modo la truppa può esercitarsi anche ~urante le ore di riposo e di ricreazione a rendersi conto delle distanze stesse. . Fo1·t'i,ficazion·i d·i Londra. - Il Segretario di Stato per la guerra, signor Stanh?pe, accompagnato da parecchi ufficiali dipeudenti'dall'ispet-
(i) I reggimenti e battaglioni che devono portare i prelodati nomi, sono designaLi uno per uno nell'ordine succitato.
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tore O'enerale del le fortilicazioni e del :Ministero della guerra, si recò i! 3·1 "':nnaio ultimo scorso a visitare una loca lità situata a sud-ovest d1 Lon1!)dra sulla quale dovrà sorgere un forte; questo sarà il primo di un sistema di opere destinato a coprire la capitale dalla parte di mezzodì. Altre località saranno fra breve visitate dal Segretario di Stato. Grandi manovre na'Oali. - Si sono giil date molte disposizioni per la esecuzione delle grandi manovre navali in quest'anno. Le manovre stesse saranno dirette dal duca di Edimburgo, e nelle medesime si farà un im- · piego di incrociatori assai più largo che nello scorso anno. . . Tfro di combattimento. - Onde accrescere nel la maggior misura possibile l'abilità nel tiro, il comandante in capo richi~ma l'a~tenzi~ne dei generali e comandanti di corpo sulla esecuz1on~ del_ /i~oc~ ·in m~ss~ (i'. salve od a volontà) e sulla opportunità di compiere il tiro JU eserc1taz1on1 basate sopra un concetto tattico. . . . . Egli è con questo sistema, e non esclusivamente col t11·0 m~n'.1duale sul poligono ed a distanze note, che si può assicurare la vittoria m una guerra. , . . . . Nelle O'a re che avranno luogo in base al nuovo sistema sara poi tenuto conto, qt~ali coef6yienti di classificazione dei. va_ri rip1)~'t'., del _modo col quale i capi sezione avranno saputo regolare 11 tiro e dlflgere_ , loro uomini (nel che anche il modo di pronunziare i comandi ha molta mfluenza). Potranno . dar luo"'O o a"'li esercizi di cui soprà i vari casi nei quali possono effettuarsi imboscate, attacchi di strette, tiri a salva contro artiglieria o masse di fanteria a grandi distanze. I bersagli già collocati, o fatti apparire impro vvisamente(come ad esempio nelle imboscate), rappresenteranno uomini o e.annoni. Verranno pure eseguiti tiri (a saive) di notte tempo, applicando pezzi di nastro luminoso all'alzo del mirino. La cavalleria e la fanteria montata eseguiranno speciali e$ercizi basati su"'li stessi cr.iteri stabiliti per quelli della fanteria. Cannoni difettosi . - In seguito ad inconvenienti verificatisi durante 11li esercizi di tiro sulla nave Impiricuse, della stazione navale della f:hioa, si è dovuto riconoscere che i cannoni da 6 pollici (centimetri ,15,24) non sono in buone condizioni. È risultato che i cougegni di chiustira sono difettosi in tale misura da essere spostati neU'atto dello sparo. Esperimenti con proietti a melin·ite e ~yddite ..- La veccl~ia cora_zzata Resistence è sotto riparazioue onde ad1b1rla d, nuovo agli espenmeuti di proietti caricati con potenti esplos.ivi . G!i e~peri_me.uti ra_tti nell'anno decorso ebbero di mira di precisareglt effetti de, pro1ett1 stessi contro una corazzata; quelli che avranno luogo fra breve varranno a sll.ggei·ire e)
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'. mezzi più op_portnni per parnlizzare gli effetti veramente grandi dei pro1ett1 conteneut, melin ite e lydditc. Si prov<~ri.l la resi~t.euza opposta ao)i oradetti proietti dai carbonili ripieni dPI ri~pettivo ·carbone che è il ; i. sterna di protezione ndottato nei nuovi inci-01.; iatori. ~arà pure sottoposta a prova la protezione che può essere offerta da ponti d'acciaio incl inati ed un nuovo sistema di rinfrescilre l'a nima dei grossi cannoni ad avancarica da 80 tonnellate. · Effetti di t tn cannone a tfro rapido ilfaxi1n . - Se è vero quanto fu telegrafato a! Tvmes del ~3 gennaio, da Freetown (S ierr11 Leone), in una sca_ramucc,a avvenuta fra undici uomini delln polizia mil itare comandati da 1m u~6ciale britannico ed un rilevante numero di indigeni, un cannone Max1rn, del quale era provvisto il drappel lo europeo, avrebbe fatto meravigl'ie (il corrispondente dice addirittura che l'effetto fu ma· yico), uccidendo 13 I indigeno, mentre la polizia militate non avrebbe · · . · subita alcuna perdita . Nuo~a circosç·rizione territor'iale. - È stat.a approv;ta, ed avrii forza probabilmente dal ,1• aprile corrente anno, una nuova circoscrizione territoriale, militare, la quale comprenderebbe un nuovo comando di distretto militare (comando generale) detto del Nord-Ovest; la sede del comando sarebbe a Chester. L'ordinamento degli attuali di5Lretti sarebbe pure 1~0~1fìca to. Oltrnceiò verrebbero pure sottoposti al comando di un solo uf~c1ale genera i~ le d!fese del Tamigi, le rive di questo fiume Woolwrch e la foce, tl bacrno della l\fodway e per conseguenza Chatarn (foce della Medw~y); così quest'al tro nuovo comando ('oltre il soprad'etto del,_Norcl-Ovest) s1 estenderebbe a nord fino a Shoeburyness, ed a sud . all isola Sheppey comprendendo Maidstone. . Treni d'asse~io. - Onde esercitare le truppe dell 'artiglierja da fortezza nel serv1z10 delle bocche d'assedio, il personale delle batterie da fortezza , ,alle qua li non, tocch~rà p~r un tempo abbastanza luogo di partire per I estero, sarà esonerato dii i servizi ord innri e dest.inato a treni o par_chi d'assedio, co~tituiti ciascun~ con 'un cannone da :2.ti lifibre ('1), ·avancarica, uno da 40 libbre, avancan ca, un obice da pollici 6,6,(-~) avancarica, ed un obrce da 8 pollici di 70 cwt. (3), avnncflrica. · I treni d'assedio per istruzione si formera·nno a Devon por t, Portsmo'uth, Woolwich e Dover. ·
rra
(i) ·i libbra
kg. 0,453. (2) t pollice cm. 2,54. (3) t cwt. (hundredweight)
=
L-icenziament:i degl-i u fficiali non 1·donei . - L' ufl'iciale britannico può essere dimesso d'autorità in qualunque momento in seguito a riconosciata incapacità o cattiva condotta; l'a rtico lo del regio deereto (HS noveml)re ,1887) che contiene tale pre~crizione, accenna pure che l'11ffìciale. dimes,o può a sccood.1, clBi casi percepire non grati,ficazione od una pen· ~ione od anche essere privn to del diritto a qualsiasi assegno cli ritiro . Con decreto dell i 5 dicembre scorso anno, venne stabilito, io aggiunw· a qnaoto sopra, che un ufficiale può' venire licenziato Cfliando, durante i primi tre anni di servizio, egli non provi di essere veramente idoneo al suo -ufficio . Con questa disposizione sembrn che si abbia avuto di mira, non sol · tanto di epurare dagli elemen ti meno buoni la più necessaria istituzione di uno Stato , l'esercito, ma anche di dar modo e tempo agli ufuciali li cenzia ti in giova ne età rii dedicarsi ad altra carriern. Canale mari tt:imo. - Ha molta probabilità di venire preso in seri:i considerazione llll progetto di costruzione cli un ca nale m:irittimo fra il canale di Brìstol e la ~.fonica; questo canale che sa1'ebbe reso navigabi le anche dalle navi da guerra, unireb !,e Stolford nella baia rli Ilridgewater (canale di l3i:istol) e Sea to11 (Manica) p,1ssando per Bridgewn ter, Langport, Ilminster e Clwrd, · località tutte nella contea del Sqmerset. Il cana le avrebbe così uno svìluppo di circa ,i-5 miglia ('I) e perrnetterebbe <li ev,itare il passa.,oir non sempre focile, del capo Lcinds End; la distanza ~ e) ' fra il Gal 1es meridionale ed il continente europeo verrebbe accorciata di 300 miglia. Ese1·cit·i ·indigmi. - Come è noto, molti principi indiani avevano offerto al governo imperi:ile grosse somme di danaro per provvedere alla difesa dell'India. . . Il vice-re consigliò i detti principi ad utilizzare quelle somme nel migliorare l'orgnuizzaziooe dei rispettivi eserciti; il consiglio è sta to accet~ tato e molti reparti dipendenti dai vari principi si recheranno anche a, campi Anglo-Indiani di Sealk0te, l\Iuttra eri Agra per farvi delle esercita1.ioni. · È stato pres·o inoltre in seria considerazione il progetto attribuito ~I dnca di Connaught (figl io della regina Vitt.oria) di fondare un collegio militare indiano, vivaio di ufficiali ind igeni.
O) t miglio
=
= kg. 50,8.
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=
km. i.,609.
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Servizio personale. -
CRONACA
ESTERA
OLANDA
RUSS I A
L'Olanda , la prudeute Olanda, ha 11doltaL11
la massima del servizio personale; ciò in seguito al parere quasi unanime
di una commissione nominata tempo addietro dal re per decidere su Lutto 4uanto possa favorire la difesa del paese. (Vedi Rivista 1l1'il!ita.re Italiana, agosto il888, pagina 319). Vi furono tre voti contrari, certamente di cattolici.
RUMENIA
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1'ras(ormaz'ione di alcnni battayl~oni cacci_atorj d~ riserva in reg,- .. 0 gimenti. - Esistono in Russia 2 brigate cacc1aton, cioè: 1 della l"luat · dia, 5 della linea, 1 del Caucaso, 2 del Trnnscaspio, 1 del Tn:kestan, 2 della Siberia orientale, ciascuna di 4 battaglioni. Or11 , col Prikas 28~ vieue disposto che i battaglioni delle 5 brigate ~i l!ne_a siano trasfor~at'. in reooimcnti cacciutori (per oru di 2 battaghon1 ciascuno); co~ c10 _si avrebb~un aumento di 20 battaglioni cacciatori, di cui 12 inPoloma, 4 m Podolia e 4 nella città di Odessa . . Lo stesso P1-ilws dispone che i battagli~ni (r1uadri) di riserva 270, 40° e 460, siano trasformati in reggimenti (quadri) di riserva , di 2 batta. . glioni (10 compagnie) . Rattaglioni treno. - I l Prikas N. 253 prorr~ulga 11 Regola?~cnto battagl·ioni del treno, e sta bi Iisce pel 1° genumo 1~89 la crea1.10,ne d1 o battaglioni (quadri) treno. I quadri dei 5_ battaglio~, servo~o _a lor~are i convoo-li militari da riunirsi in tempo d, guerra a1 battaghom stessi. 30 batta~lione quadro è formato di 2. compagnie treno, gli altri quat.tro dt fi. comp;gnie; e ciascuna delle rn compagnie (n~m io ate progressivumente dall'1 al \8) dividesi in 5 ploton i, ognuno destmato qua le quadro per la formàzione di un convogl io militare. Presso ci,1scun battaglione esiste un depo$ito di veicoli_ con ~ardature, fin imenti e materiale dei trasporti . Presso alcuni baW)gho91 s1 conserv~ inoltre il materiale da someggio per la formazione eventuale di convogli . da basto. . . Iu caso cli mobil itazione i o battaglioni si trasformano in 48 b_att~~l 10 ~1 treno di 5 compagnie ciascun.o, costi tuen,ti in totnle 9~ traspo1:t1 1~1htari: All'atto della trasformazione ora dett.1 i co/Uand:mti de1 battaglioni quadri assumono la direzione dei convogli delle arrrrnte; e i comanda~ti delle compagr,ie quadro la direzione dei ba1t:1glìoni tren? del pie~e di guerra: I comandanti dei convogli sono scelti in tempo cl_1 pace da'. comandanti le brigate local i fra gli ufliciali dei battaglioni 'quadri o da altn delle truppe della circoscrizione. Gli ufficiali, funzionari e soldati dei convogli sono presi dai bat.taglioni 1 \
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I!
Le'Va della classe 1889. - Il decreto, 7 dicembre •1888, fissa come segue il riparto del contingente della classe 1889 da chiamarsi alle b,1ndiere: 14,000 giovan i sono destinati all'esercit.o permanente; 3000 :i i calarasci con scamb·io (cavalleria trrritoriale). Il resto della dagse, dedotti i dispensati , sono ioscritti nei dorobanzi (fanteria territoriale), a norma del disposto dalla legge sul reclutamènt~. (Mon·itorul Ostei, N. 57). Revoca del gene1·a/e A-ngelesco. - Il decreto, 2.•I dicem bi'e •1888, determina.che il generale Alessandro Angelesco, già ministre delIn gnerra, dimissionario dall'esercito da11'8 febbraio ·1 888, sia revoc:ito dal graclo, essendo egli, per sentenza dell'alta corte di giustizia, pronunziati\ il 7 dicembre ultimo scorso, stato condannato a tre mesi di c11rcere, ad una ammenda, e dichiarato incapace di più esercitare funzioni pubbl iche, per prevaricazione e violazione alla legg~. (ilfonitorul Ostei , N. 59).
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ESTERA
CRQNACA
quadri , e la parte del personale che manca ·è tolta dallé truppe di comple~ento. I cavalli sono portati .al completo a norma del reclutamento equmo pel tempo di guerra. I veicol i e acèes;;ori, che am;ora mancano s?~o all'atto _della mobilitàzioue requisiti ·da ll a popolazione negli ste,$i s1t1 dove avv iene il reclutamento dei quadrupedi. , I comandi dei battagl io11 i quadri del treuo lrnnno l'obbligo di tener sempr~ ~'- corrente i_ piani di mobilitazione relativi allo ~do ppramen to delle umta JU convogli. Aumento di uffkt:al·i, n ei bo.ttaglion·i di rise1·va. - Un Prilcas del ·1885 st_a~iliva di aumentare di un tenente col9nnello, '.2 capitani e 4 subal term_li persounle ullkiali in '.23 dei. battaglioni di riserva esistenti. Successivamente (P~'.ikas 1888 N. ll3) stabilivasi che ta le disposizione si estendesse a1 restanti bauaglioni, limitandosi però pel momen to ad assegnare 1 tenente colonnello a ciascuno dei 73 restanti .battarrì ioni della Hussia europea. ·ora col Prikas ,1888, N. ~69, si stabilisce che ,f tenente co lonnello sia aggiunLo pure ai quadri dei ba(taglioni di riserva di Arkii~gel, Petrasa_vodsk, Ufa, Perm, Astrakan, Tobolsk, Tome_;; k, Semipalatmsk e ~trettensl~, come pure a Cftiell i dei 6 battagl ioni riserva del ~auc~so ; 11 battaglione d'Irkubk invece sarà aàmentato di 2 capit:ini in prima e ·I u1 seconda e 4 sottotenenti. . Attua lmente adunque in tutti i batt.aglioni di riserva esiste il rispetti vo tenente colonnello, salvo che in quelli di Oremburgo, Omsk, Irkut:;k e Krn~uoiarsk. È da osservare che l'u fficio di questi tenenti colonnelli sa rà di assn· mer_e il <.:Ornando ~el battaglione indipendente creato dalla _5A compagnia d1 _ci_ascu~ bntta_glione quadro; sa lvo pei batti1glioui quadro, che danno ongwe a1 reggimenti di 5 l)nttaglioni, destinati alla difesa delle piar.zc forti. ' . . Aumento di i,ffìciali nei comnn'di di circoscrizione. - È stato aggmnto (come as1Hstente) .un Lenente generale agli stati macrofori delle circoscrizioni di Kiev e Vilnn. <'><'> Corse ufficiali - L'Invalido N. 28•1 trascrive per estes ~ il Prikas di cavalleria, clelli 20 dicem bre ('1° gennaio) N. 16 , relati vo alle corse ufficiali obbligatorie, con ostacoli , e alla corsa i n assetto d·i gue1'1'a con premio. Di 23;16 ufJfoi~ li a' ruoli, . presero parte alla corsa %072 ufficia li ìl ffi . l ') f . . . ' res_to ( Q·~ ftf, il U Cl3: ti 1111peq1to d1 _prender parte all'esercizio per varì rnO· Llv1 ~malattia dell ufficiale, malatti a del ca vallo proprio, ecc.). L'ispettore generale di cavalleria raccomanda.ai comandanti cli divisione in generale la esatta osservanza delle presprizioni vig~nt.i relativa1
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mente alla dispensa degli ufucia li; osserva che nella 9a divisione ca valleria, 1·esen;izio venne esegu ito senza ostacoti , tanto naturali, come artificiai'i. Ora tenuto conto 1,;he il superare gli ostacoli rappresenta la coudizione essenziale della e.orsa obb ligatoria per gli uf6ciali, e che la dispensn da tale esercizio costituisce un infrazione al § II del regolamenLo sulle corse, S. A. l'ispettore infligge un biasimo_·a1 tene11te generale No vi1.zki , comandante di quella divisione. Alle corse uflìciali in assetto di g1wrra, con premio, esegui te nelle divisioni iudicate da apposito P1·ikas per ln cavalleria (N. 1) presero parte 6•1 ufficiali. Qnella obbligatoria di 2. verste fo eseguita all'ippodromo di Krasnoe· Selo in presenza dell'Imperatore; ivi pure ebbe luogo la ·corsa di,\. verste con premi conferiti dall'imperatore e membri dP.lla famiglia imperia le. Dei 14 ufficiali che vi concorsero, 9 pervennero alla met.a. I premi vennero rimessi personalmente dall'imperatore ai vincitori, e consistono: ,10 prem io (1•elocità 51 e 2611), 500 rubl i in oggetti e 3000 rubli in denaro. 2° premio (1elocità 5' e 27'1) , 2.00 rubli in oggetti e 1800 rubli in denarc. 3° premio (51 e 2811 ½) rispettivamente 100 e 900 rubli . 4o premio rublr 75 e 135. · Per le sopraJette corse furono spesi 23,0 1O rubli, assegnati dal Ministero, e 6700 rappresentanti i premi dell'imperatore, imperatrice e famiglia, ciò che dà un totale di 29,700 rubli. Promozione d:i capitani a tenenti colonnelli. - La leg5e su ll'avanzamento dei capitani di fanteria e cavalleria a tenen te co lonnello dvta dal maggio 1881}: tempo in cui in Russia veniva soppresso il grado di maggiore. L'fnvalido 1·usso (3 gennaio N. 2.) analizza gli effetti del la legge stessa in occasione della promozione del ·1 ° gennaio 1889 . Di 2•1~ 9 capitani delle truppe conibattenti di fanteria, al ·IO gennaio detto, adempivano a tutte le condizioni per l'avanzamento a tenente colonnello 708 capitani, _di cui 55·1 per anzianità e ,157 a scel ta. Le vacanze esistenti erano ·I 32: le quali furono Òccup;ite colla promozione di 67 capitani per ;inzianità e 65 a scel ta. Ecco alcuni altri particolari: 1
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Anzianità di grado dei l 82 capitani Per anzianitil.
9 ann i - 39 ca pit;:iui '10 » - 21 )) ,t,1 » 6 » 13 » 1 » 1
A scelta
5 e 7 mesi - 1O capitani 5e8 - 8 " 5 e 9 » - 26 ,, 5 e 10 » - 21 » 1
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CRONACA
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E STERA
Anni di età Per anzianita
da • • ,
A scelta
30 a 35 anni - 2 c~pitaui 3 capitani 35 a 40 • - ·I 4» 32 )) 40 a 45 » - 33 24 » 4-5 a 50 » - "8 6 •
La maggior parte dei promos~i (103) ha una età dai 35 ai ,rn auni quindi essa è completamente in grado cli sostenere le f:\tiGhe del servizio'. Anzianità da ufficiale Per anzianità
A scelta
da 12 a 15 anni - 1 capitano 8 capitani » '15 a 20 )) - 27 38 J » 20 a 25 J - 31 )) )) 19 » 25 a 30 • - 7 )) , 30 a 35 )) - ,j )) ))
))
)
La maggior parte dei promossi ('1,15) ha un anzianità da ufficiale dai 15-25 anni; ciò che in cornplesso dà, per l:i carriera dii sottoteoento o tene1:Le colonnello, una permanenza di ,i anni per grado. Dei 13'.2 capitani, 32. erano celibi e 100 ammogliati . Un e~ame aualog? v!ene fotto per la promozione degli 8 capitani di cavalleria (6 por anz1au1tà e 2. a scelta), avveuuta il ·1° <l'e unaio 1889, sopra 261 capitani esisLCnti sui ruoli d'avanzamento di ;uell'arma. Generale Lo?''is-Jl[elikov. - l i ·12 (24) dicembre cessava di vivere a Nizza il generale aiutante, ba rone Michele Loris Mehko,•. Egl i era n~to l'anno ·18'2[;, e, come è noto, nel 1876 ebbe 111 nomina di. commidaute in cnpo del corpo russo, operaote ai confini tnrcùi nel Cauc;iso. Viuse i tur.chi ad Ardagau (1 3 aprile '1877), e prose quella città. Per· s.onalmente diresse In ?.attagli;i di Aladgi (2 ottobre 1817) , posizione for· t1ficnta presso Kars, difesa e perduta dai turchi , comandati d;i MuhLnr pa::;cii1 , col la perdita di 3 di visioni, fatte prigioniero dai russi . Assed iò e quindi preso d'assalto (notte dal 5 al 6 novembre ·1877} la fortezza di Kars, fa cendovi noo prigiouicri o prendendovi 303 cann~ni . \"el 1878, per la sua effi cace e-0opernzione nella conr1 ui sta del Caucaso ebbe il tiiolo di conte. Nel m;irzo ·1880 l'u nominato consigliere intimo di stato ed in agosto ministro.,dcll'i oteroo e comandante del corpo oendarmi . E~li tro0 vavasi a riposo dal 188,1. e 1
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Bilancio delle entt·ate e spe$e dello Stato - Dal bilancio presuntivo delle entrate e spese dell'impero pe,r l'esercizio 1889, sanzion ato dall'im· paratore il 29 dicembre rn88, si rileva quanto appresso : Totale geoerole delle entrate e del le spege 895, ·16,1,810 rubli (1). Le entrnte ordinarie sono ra ppresentate da 861 ,3~ 3,224 rubli. Le spese ordinarie sono rappresentnte da 856,805,084. rubli . Onde l'eccedenza delle entrate sulle spese ordinarie è di 4,508, 137 rubli. ' Tra le spese straordinarie figurano 34.,206, 982 rubli, destinati alla costruzione di strade ferrn tc e porti (di cui 5,000,570 rubli per lavori dei porti. Comparativamente al bilancio dell'anno •I 888, le entrate ordinarie presentano un aumento di 5,33~ 888 rubli. Le spese poi bilancio della gnerrn sono rappresentate da 209,24-0, ,~95 rubli, ed essendo quelle dell'anno •1888 ragguagliate a 215, 569,510, ne risultn una diminuzione di spese pari a 6,329,0•15 rubl i; quelle della marina souo 39, 59i, 42!~ rubli (nel ,1888 erano 39,382:129). Principale cagione degli aumenti delle entrate è stata l'abbondanza del raccolto dei cereali. Legge per le 1·eq1tisizioni in tempo di guerr a. È sta ta recentemente promulgata una legge sull'obbligo delle popolazioni in caso di roobilitazioue, e durante la guerra, di fornire alle,truppe, cnvalli, viveri e forag~i. A tal fine in tempo di pace, le amministrozioni provi nciali devono tener costantemeute nl corrente le dimostrazion i relative ai vari prodotti del rispettivo torritori o, da rinnovarsi annualmente e spedirsi ai comandi di circoscrizione militare, pùl 4° marzo d'ogni anno, unitamente ai prez:.:i correnti delle varie derrate. In caso che si riscontri inesattezza nelle amministrazioni provinciali e comunali, il governatore è in racollà di far eseguire una requisizione a carico della provincia, senza attendere l'autorizzazione dal :Ministero dell'interno. 1
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(t) Valore nominale dol rublo L. 4, quello di borsa oscilla (era in dicembre di L. 2,73)
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:i3 - AN1'0 XXXIV, VOL . I.
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CRONACA
SERBIA
. È_~tata convocata a Belgra_do_ una commissione militare incaricata di ~tud,ar_e u.n nuovo pr_ogett? di_i:rordinamento dell'esercito. Si dice che sa1a~~~ rnt1odotte mod1ficaz1on1 importanti relative ad una ma,n,· . . . ooior semPlic1ta 1iell'ammm,strazrone, che sarà aumentata l'arti~l'ter·,a da campo quella d · l) ' ' · e a montagna, e che sarà pure creata qualche batteria d'a 1· 1· .· a cavallo. , r 1g 1e1 ,a
SPAGNA
. I_n seguito alla crisi ministeriale che ebbe luooo sullo scorcio ùel 1888 11 s11tnor Sagasta• a cu·i r1·I nuovo . f . .0 • o u coufer,to d manc· o d., formn re ·1 11,a•· o b· ·I · . . , , • oa metto, c iiamò al M1n1stero della 0ouerra il "enerale Cl: ·1 ·11 L ·r T . o une 11 a. o n orme m1. Ilari del _ex-ministro Cassola, accettate in buona nrte e SOSlCuute da vanti alle Cortes dal successore o·n· .p . . ian, erano state discusse e parecc1l1e dt esse avevano ottenuto l'approvazione del . ·I , Ma b . pa1 amento. . ora sem ra c1ie d uuovo Ministro non •dd. . . . · " 1mostn per esse la benevo Icnza de, suoi predecessori • sicchè la loro d·~ -· bcus.,10ne a11·a Ca mera procede lentamente e senza alcun interesse L·11·a<:, 1one (!.. , I . I ·b · · · ' I:) 1cw < eves1:rnc ie attr, urre alla soppressione dal prooetto di len-oe delle d . . . . 0 ,·i: I . eo ue p1u 1mporwn11 I'·. ·orme, e quali eranCl l'ndozione del servizio obblicrator,·o· e I · :1z1one · o' cn cosci mi·1 ·,tare del regno. • lì nuova
. La ~ta?1pa militare spagnuola deplora frattanto che il nuovo anno 1889 mcomrnct senza che neppure uno solo dei disen-ni d.I le d" ·I. . . . oent' • • lb . o gge, 1c11aiatru1i, te neces:,arr a non norcranamenlo dell'esercito . . messo iu vicrore nel re:,,., no. o , sia :,lato approvatll e 0
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Diffatti il monte pio non è stato riordinato; gli stipendi degli ufficiali non vennero aumentati; la giustizia militare non riorganizzata, sel.Jbene fosse dn più tem po nom inata a tale scopo una speciale commissione; il materialo d(! guerra non accre~ciulo, secondo i bisogni odierni; ed infine l'usura che rovina gli ufficiali e ne offende il prestigio, non ancora distrutta. Nu01Je disposizioni sul passaggio degli ufficiali nelle colonie. - Finora le vacan ze d'uffi ciali nelle colonie spagnuole erano colmate in tre modi differenti: 1° si faceva appello agli ufficiali, che volevano passare nell'esercito coloniale col loro grado; 2° si ricorreva agli ufficiali che volevano passare nelle colonie col grado immediMamente superiore; 3° in caso estremo si procedeva all'estrazione a sorte. A quest'ultimo mezzo non era quasi mai necessario ricorrere; ma il primo non dava alcun risultato; sicchè il mezzo ordinario era quello di far passare nelle colonie gli ufficiali che si offrivano volontariamente, mediante promozione. Un decreto renle del mese di novembre •I 888 ha modificato questo stato di cose. La promozione come pro~io del passaggio nelle colonie non è più ammessa; per colmare i vuoti si procederà esclusivamente a sorte rra gÌi ufficiali che si trov,1no nell'ultimo tel'zo d'anzianitÌl del rispettivo grado. Però la durata del soggiorno uelle colonie, che era di sei anni, fu ridott.a a quattro, e venne conservata, per gli ufficiali dell'esercito coloniale, la doppia paga.
STATI UNITI D'AMERICA
La corazzata Texas. - Si sono ripresi i lavùri sulla corazzata da battaglia Texas in b~se a nuoYi disegni. È noto che i l:\Vori stessi erano st~ti sospesi tempo :icldietro essendosi riconosciuto necessario di au men tare di
..
CRONACA 358 ,io piedi (4) la lunghezza della nnve o per conseguenza il peso dello scafo ond,e contenere lo spostamento nei limi ti prestabiliti di 6300 tonnellate. Con questo spostamento la corrazzatura dovrebbe trovarsi a 2,~ pollici (2) sulla linea d'acqua essendo di 22 piedi e 6 pollici l'immersione med ia; senza la proposta correzione l'a ltezza delln corrazzatura su ll'acqua risulterebbe di soli •H poll ici i>. due terzi , e l'immersione di 12 pollici cd un terzo di più di quan to era stato stabilito. Polve1·e peL cannone da 10 pollici. - La polvere provata C'OI can nonr da 1O polli ci ad An na polis non ha dato risultati soddisfacenti in quanto riOelle potenza di propulsione. I signori Dupont, accolla tari, studiano il modo di rimediare ai di fetti constatati . . 1
BSTERA
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SVIZZERA
R1·censùnento. - Il ricem,imento generale dtlll a popolazione dd ln con- · fcdera zi~ne elvetica ha fatto conoscere quanto segue: Popolnzione 1otale 2,93,i-,055 di cui: masdii, 1,!~27, 375 e femminf , ·1, 506,680; sono di lingua italiana_,i 56,602 individui , roma ncia 38,376, tedesca 2,092,562, frnncese 637,9,i.O, varie 8575; sono protestanti ~ ,725,255 individui, israeliti 8,386, di varie confessioni o,di nessuna confessione 10,695, cat1olici 1,1 89,819 . · Riordinamento dell'at·tiglieria da posizione. -:- Con decreto in da1a 28 di cembre 1888 il consiglio federale ha riordinata l'artiglit ria da posizione dell'èl ite e della landwehr ripari.endone ne l modo segnc:nte le 25 compagnie (10 del l'èl ite e 45 di laodwehr) in 6 di visioui di arliglieria da posizione, .una delle qua li detta di riset·va tutta composta di unità di la ndwehr.
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V
I compagme doli, .
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IV
LANDWEHO
N.0 d'ordine
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·
~ ~· :r Berna . 4-a 5a 1o• 12•
·\ Argov1:1 . Ticino
. ., · · tot:tlc sono 25 come nell'antico ordi1)ame_nlo: Annotazfoni .. - T.c compa,,cuc, 10 li o~im"nle fornito d:tl vari cantoni nomumll Nulla ò var iato ·~ quanto a_l nu;~:r~J~II: N• 5" e 5 bis, pag. tOl e !Ol, Parte Seconda, in qu?-ilO spcc~h~\~· ,f.:;~;i:~:lalive alla cosutuzione clelt'esercito. suiz!~ro, 1888._• Ordinamento e_ ct·n "\ l'onlinamcnto delle compagnie, d1spos17.1one spoc1nll presente specchietto xno I e, ., 111 cat.a a 'piè delle suddette tabdle N° 5 e 5 ~).
Cinscuna delle prime cinque divi~ion.i sarà provvista di 32 pezzi cioè: 1ft. cannoni da cent. •12 e 15 affusti; ,10 mortai da cent. 12 ed ~ 4 affusti~ . . 8 cauooni da ceut. 8, ,i. di bronzo iocl~rito e 9 affust1. . . 1 d'1vi· ione di riserva vien costituito un parco comprendente Pe1 a " · · d' pezzi necessari per l'istruzione, epperciò cost1tu1to ,: 98 cnnnoni da 1'.Z cent.; 70 mortai da 12 cent.; . . 56 cannoni da cont. 8,ii- di bronzo rndurito. . . ·uoco sono citate nelle tabelle i·clalive alla costit I (Queste bocc 1e a . , • tuzione dell'ese·rcito s·vizzero, 1888 pag . '1811• 8.5 )· . . Oltre ai 200 colpi per pezzo fissati come dotazione regolamentare, .sara
... ESTERA
360
· CRONACA
co~servata d li nei ri.spettivi depositi una provv·1g·1one ~ di mun izione nella m1:.ura e a meta della dotazione regolamentare. Pel trasporto delle munizioni _ogni di visione avrà: d'1 mun1Z1ou · · 1· : "',48 cassoni per cannoui da 12cent rn ,1° Pel ,1° icaglione . pe: cannom da ~· 4 e 1O per mortai da cent. 42.. . . . 2 Pel 20 scaglione e parchi di deposito: il numero di casse cl a mun 1 ·z1 •one da trasportarsi sopra vetture di .. . . re~u1sl~z10ne ; s~1 veicoli stessi saranno tras port;iti i materi ali per pamc, , g1·I uteus1lt . . occorrenti ai ionieri , . 1 e .per r1vestiment· . . 1• Ie capie, : eqmpagg1am~n~o d1 n serva e gli tttensili degli artificieri, il b~gaolio' e provviste d1 viveri e gli apparecchi telefonici. e , !~fine, a~ ogni divisione saranno forniti: (i. carri pel tras L d' , noni, 1 fucina da caro pa~na o . con apparecchio pordao illumi i caned .,• Iocomob1le Mm~ro. Mano'Ore di di'O·isione. _ In base ali" d . . . d . . . 1 . d •8 ectSIODI e cons, 0110 federa le in ata ·, corrente me~·e, quose t manovre saran no compiute ~dalle tru e . . . della III . dJV1s1one dal 7 ;il 12 settembre ros . . , . pp licenziate il 13 detL Il . . . . , .P simo, le ti uppe yenanno o. teu euo stab1ltto e il sotto1·e Berna Sol B b · . , - ura- uren . L ·· e uni~ com attenti d1 <1uesta di visione, clie prenderanno parte alle manovre 1n parola, sono: Car~~iu'.eri (Èlite) battaglione N. 3; Fuc1h e~1 ( _id. ) dal numero ~5 al numero 36;' ~r~goni ( id. ) dal numero 7 al numero 9; Gmde ( id. ) numero 3· , Bat~)rie da campagna da cèn/ 8 (èlite) dal numero 13 al numero ~8 ( a 6 pezzi . e com~le~so sono 13 battaglio~i di fa nteria, (i. squadroni di ca valleria . atten e a c.a~ pagoa oltre a1 repar ti del geu io e di servizi am ministratlVI . .m base olle tabelle oroaoiche . f .. , 1 noochè. 3 1 pion·ieri· d.1 fanter,ia; ìa 01I.zat comp 1ess,va dovrebbe risultare di oltre ,12 000 o . . <> . ' li ffillll . ·o s ruzioneb. p~r gli stati maggiori dei corpi composti (corps de · . dtl upes I . com d .•nes '. (i ) . - Ques ta 1struz1one, approvata dal è:.:>UsirrJio fe~rda. e_1dn .atad 4 gmgno dello scorso anno, èstata pubblicata ultim:mente · tratta dell,ordinamento del s1. 1v1. e 10ar,ue ·par 1·dI.. liIa prima ." . d · gli stati serv1z10 emae~10r1 ~ e a 1oro sfera d'azione; la seconda riflette il còm<,,
J:
pito bu rocratico presso i delti stati maggiori e gli argomenti da trattare nei vari documenti militari o puramente burocratici. Il nuovo ordinamento stabilisce fi categorie di stati maggiori, ossiano: stato maggìore dell'esercito, srnto maggioro di divisione, stato maggiore di brigata (fanteria ed artiglieria), stato maggiore di reggimento (fanteria cavalleria ed artiglieria), stato maggiore del parco divisionale, stato maggiore di divisione Ji artiglieria ùa posizione . Stato 11iaggiore deU'ese,·cito . - Dipende dal capo di stato maggiore dell'esercito il quale coadiuva ·il gcnemle (1); comprende nove sezioni: a.) sezione dello stato maggiore genera le (alla quale è aggiunta una sotto sezione dell'ufficio cancelleria); b) sezione delle t11ppe e ferrovie; e) sezione dell'aiutante generale; d) sezione dell'artiglieria; e) sezione del genio; () seziono del ser vizio sa nitario; g) sezione del servizio veterinario; h) sezione della giustizia militare; i) 5ezione del commissariato . La sezione de!lo stato maggiore generale si suddivide a sua scelta in tre sezioni: i " del.le operazioni (operazioni, dislocazioni, tabelle di marcia, ordini per le marcie e pei comb:,ttimenti, rapporti, ordiDamento) (ordire de bataUle) e diario storico-militare (joitrnal); ~" monografie, carte e pian i; 3a cancelleria (è la souo-sez~one detta più sopra) per la tr.ismissione della corispòndenza, le ~critture varie, il cifrario, l'archivio ed il protocollo. Dal!' ufficio o sotto-sezione cancelleria di pendono iI cl irettore del servizio postale e quello dei telegrafi di campagna. La seziono delle tappe e ferrc,vie si occupa dello costruzioni, riparazioni e, distruzioni occorrenti sulle linee e del movimento ferroviar,io. Ha a sua disposizione tutto il per~onale e materiale ferroviario e dei loghi. L'aiutante geoerale si ingeri:;ce nel servizio del rifornimen to dei viveri e si occupa di tutto quanto riflette la forza in uomini e cavalli, la polizia, la disciplina, lo stato delle munizioni, il vestiario, l't qnipaggiameoto, i prigionieri, i disertori , i salvo-condotti , gli elenchi delle perdite ed il servizio del qunrtier generale. Le funzioni delle sezioni artiglieria, genio, sanità e veterinaria sono indicate cl.il t.itolo stesso della rispettiva sezione. La sezione commissari11to adempie a quattro funzioni beo distinte: provvista dei viveri, foraggi e veuure di requisizione; alloggiamenti, vestiario ed equi paggiamento; soldo , contabilità e stato della forza; ser vizio cassa. Allo stato maggiore dell'esercito è addetto, finalmente, il colonnello
(!) li
(l) Sono tali i diverse. corpi costituiti di uno stato maggiore . arma e dì armi
O
di
varie unità della stessa
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comand:11\te in capo, ossia il generale, è nominato dall'assemblea federale al·
l'atto della mobilitazione.
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CRONACA
della ca~alleri~ il quale può anche assumere il co mando di trupp.1 , ma soltanto m segu ito a specia le disposizione del generale . Jt suo còmpito il rende_r conto dello stato ~ei cavalli di cava lleria (dragoùi e guide) (1), soprarntende alla scelta dl cavalli destinati ai reparti di ravalleria e risolve lf questioni riflettenti il personale dell'arma. _Null_a di rilevante ha modificato le antiche disposizioni suLservizio degli stati maggiori di di visione, brignta, reggimenti ecc. . Come sii> detto in principio, la parte I.I, della n11ov;1 istruzione rifleue il lavoro burocratico che vi è minuziosa men tè trattata; non offre molt,) interesse saivochè :igli interessati, epperciò ci limiteremo a dire clrn è basata sul seguente criterio : affinchèil sen izio di cancel leria possa procedere regolar~ente è _nec:-ssari~ che il personale incaric11to sià fidato, capace e sollecito nel d1sbngo dei lavori . · _I ~itoli 8°, 9°, 10° ed ,, 1° prescri~ono gli argo.menti da prendersi in cons_1deraz1_one ne_lla re~azione degli ordini , delle diretti'Ve, dei vari rap. porti, _d:gli ord101 de_Lg101:no,_ degli ordini all'esercito, dei proclami, dei bollettm1 e delle cap1toln 1om, armistizi e sospensioni d'nnn i· è chiaramente stabi li ta l_a r~spons_abilit:t degli ufficiali che fìrni"ano ca;ìtolazioni; essi dovranno gmst1ficars1 presso i capi dai cruali dipendono od in seno ad un consiglio di guerra. • · La ,seconda pHte. si cl~ i u~e, finalmente, col titolo 12. 0 , il quale porge facol ta al generale d1 cost1tu1re, se così "iudica conven iente dei corpi di ~ ' armata dI. due o più divisioni. 1
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Avvenimenti 11olilico-mililari svoltisi in Africa nel mese di gennaio 4889. ZANZIBAR.
Dopo gli attacchi degli insorti contro Bagamoyo e Dar-: s-Salaam i soli posti che i Tedeschi in seguitC> ~lJa ribellione sono riusciti n cons:rvare, Io stato d1 guerra nei territori dello Zanzibar non ha cessato di esercitare le sue tristi conseguenze. (:1) La. cavalleria. svizzera comprende, tan to ncU'èlìte, quan to nella Ja.ndwehr t2 compagnie: di gUide ed 8 _1•eggimenti di dragoni a. .3 squadroni ciascuno. '
' ES1'ERA
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Dif.itti mentre i Tedeschi hanno contionato a bomlwrdare i punti iniportanti della c0sta, fra cui Windi, Bushi ri (1), il capo degl'i_nso rti, è rins,·ito ad impossessnrsi di un dhow (2) sn cui dopo avere imbarcato un cannone c1)n rdative muniziooi, si è recato a Sal1dani dove si è colle sue genti fortificate,, a fi ué di sta.bilirvi un punto di partenza e di appoggi~ nlle rar.zie t:11e intend1;1 eseguire luogo la strada delle carovane, come pe, futuri attacch i che wnterà su Bagamoyo. . Gl'insorti arabi del l'interno hanuo 11ssali'to la swzione di Tug1Ypresso il Jittorale('l5 miglia ad ovest di Dnr-es-Salaam), d_o".c )i a~ no massacrato quattro missionari tedeschi , f:i.cendone altri_tre p~1g1omen _co_mpresa un~ donna . Hanno inoltre condotto seco alcuni servi della M1ss1one e molti schiavi .che eransi quivi rifugiati . . Due missionari si sa lvarono a bordo di una nave germanica a Dar-esSala am. L'Mnm iraglio tedesco sbarcò alcuni marinai per presid iare qne-: st'ultima località. Fu quP-sla la prima volta che i missionari sono stl1tl attaccati ed.uccisi presso il littorale. . Pel riscnttù dei prigion ieri gli Arabi hanno chiesto una somma dt de. naro, pretendendo inoltre che i Tedeschi sgombrino la costa oc\u~ata .. Altre notizie affermano che il giorno 2•1 gennaio Brooks, m1ss10nano inalese ed il SUO se<rui lO di sedici uomini, mentre ritornavano dal lago T:uga~ika vennero "massacrati presso Saadani dagli abi tanti clel,la costa e dagli Arabi di Zanfibar. · . . Brooks fu ucciso semplicemente perchè europeo, ed a rappresaglia degli atti cli O'uerra compiuti dai Tedeschi. · I.a diswssfone del p1·0,gelto coloniale al Reichstag tedes~o. - Il testo del progetto coloniale presentato d11l governo tedesco al Re1chstag conte. neva.tre ·capitoli essenziali, e cioè: . : . . , .. ·1 o Per l'esecuzion 8 dei provved1mcnt1 r1guarcl,10t1 1 abolizione della schiavitù e la protezione degli interessi tedeschi nell'Afric'a orieiltaÌe, è aperto llU credito di 2., 000,000 di marchi. 20 L'esecuzione dei provvedi menti necessari, sarà ~fftdata a no commissari.o imperiale, il quale secondo le istruzioni che gh s_aranno comunicate, eserciterà la sua vigilanza sugli atti della co111pagu1a tedesca del-
li) Busb.ir'i è un ara.bo di snogue misto che è 1foscito a raccogliel'e sotto i suoi 01·dini da. 5 a 6 mil:1 insorti sufficientemente annat.1. . . . . Circa 700 di es:;i sono provveduti di fucili :1 tiro· r,1p1do con un d1s?reto a.pprovv1· · g1onamen · to a·I car tl)cce . L'"lt ' rlispone inoltre c li parecchi cannQn1 acc1u1 stat:1 dagli Eu• .,., . . . . • ropei e dal sultano di Zanzibar, e di una notevol~ (!\lantita dt polvere. · (2ì Imbarcazione indigena poi traffico costiero.
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l'Africa orientale, come su quelli degli agenti di questa compagui:i, vigilaoza devoluta statuariamente al cancelliere Jell' impero; 3° Il cancelliere è autorir,zato a prelevare, secondo i bisogni, le somme necessarie sui fondi disponibili del tesoro. Dopo vivissima discussione la Camera d~cise di rinviare ,il progetto stesso ad una commissione parlamentare, la qua le approvò· il progetto; ma stabilì che la sorveglianza sulla società tedesca per l'Africa orirmtale, venisse esercitata direttac:ente dal cancelliere dell' impero, anzichè da uuo speciale commis.;ario governativo. Nell'Uganda. - Un telegramma del Timcs, da Zanzibar, verso la metà di gennaio annunciò le seguenti notizie, perveuute dal mezzodì del lago Nyanza, d' onde erano partite l'11 dello scoi·so novembre, , In seguito ad un complotto di M,vimga, re dell' ùganda, diretto a di struggere tutte le sue guardie arabe del corpo, queste insorsero, eleva . rono al trono Kiowa, fratello maggiore del re, e massacrarono i fu nzionari cristiani, sostituendoli con mussulmani. Quindi. gli Ambi attaccarono e bruciarono tutte le missioni inglesi e francesi, uccidendo molti missionari nei conventi. , Gli Arabi dichiararono di voler d'ora innanzi fare ogni sforzo per distruggere i missionari dell'Africa centrale, come rivincita dt~lla politica inglese che è ri_corsa a tutti i mezzi atti ad abolire la tratta degli schiavi . L'Uganda per tal maniera è divenuto uno stato mussulm,1no. EGITTO.
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Suakin. - Nel gennaio il g(:lnerale Grenfell e le truppe inglesi del corpo di spedizione rientrarono al Cairo: Partirono pure da Suakin per l'alto Nilo il 9° e 10° battaglione nero attraversando il deserto tra Kosseir e Kuft. Il Lewa Holled Smith assunse di ndovo il comando militare di Suakin, dove rimasero : 2. battaglioni egiziani; 2. id. neri; squadrone egiziano; 1 batteria a cavallo; ·1 id. da fortezza . In tot.aie circa 2.500 combattenti cui devonsi aggiungere, oltre i servizi vari, anche una compagnia di disciplina (800 uomini) e trecento basci buzuc pel servizio di polizia. Sul terreno delle trincee mahdiste, colmate subito dopo il combatti-
mento del 20 dicembre, venne costruita una ridotta ed altre due ne furono aggiunte, l'una a settentrione innanzi ai forti Handub e Sciata e l'altra a, mezzodì tra i forti Gameza e Fnl11. · Ad un proch1ma inviato dal generale Grenfell alle tribù degli Amarar ed Badendoa, col quale inv ita va di cacciare i Ma hdisLì da Iiandub e Tokar, alcune risposero che temevano troppo 111 vendetta di Osman Digna per dichiararglisi ostil i. . . ., Nel campo di Hàndub, secondo il racconto fatto da tre diserton, g1.a soldati egiziani, pare vi siano 12.00 fanti e 100 cavalieri, oltre a 5 cannoni , che i Dervish vi avrebbero trascinato da Tokar. In oeonaio bande mahdiste per lo pìù a cavallo tentarono catturare del bestia~e nei dintorni di Suakin, ma furono sempre respinte dal fuoco dei forti. 1
SUDAN.
Provincia. di Ernin pascià. - Stanley nella sua lettera del '.' 7 agosto da Banalya, ('I ) diretta allo sceicco Amed ben Mol1amcd (coooscmto com_e Tippu Tib) scriveva d'aver lasciato il 27 mnggio sul)'A~bert f..)anza _11 dott. Emin ed il capitano Casati in buona sal ute ed mv1tava _11ppu T1b ad accompagnarlo a 1Uadelai per prendervi l',wor!o co!à d~posltato. Dopo averlo <1Spettato per ilO giorni, Stanley ripartiva 11 ~7 agosto da Bannlya, incamminandosi lentamente verso il lago Alberto, dove pot_rebbe esser r,iunto alla fine di novembre. Accompagnavano Stanley cmque o .. europei ed una carovana ·di circa 300 uom1~1. . . . . . Dal 28 in poi non si ebbero più notizie dirette dei tre via_gg'.aton nè ~1 quanto accadde nelle provincie equatoria li ; ma da_i ra?conti di mercanti, pellegrini e fuggiaschi, provenienti d,d Sudan e giunti _nell? sco~so gennaio in Uadi Alfa e Suakin, si può dedurre che sul fimre d, ag~:.to od ~.I principio di settembre i M:ihdisti furono battuti dai soldati di Emm pascia e che, dopo aver ricevuto dei rinforzi da Kartum, ·avanzarono nuo:amente lungo il Nilo, sotto gli ordini dell'emiro Omar Saleh . Occupa_ta_ il'.' O ottobre La<lo, gù capoluogo delle provincieequa tòr_iali, fec.e:o pngiom~ra la r,uarnir,ione eoiziana della zeri ba di Regal', stazione militare sul Nilo a l'> o l'> 30 chilometri a monte di Lado.
1 Banal ·a sull'Arruimi si trova a rn giorn:ite di marci; .'.1 monte di Jambuia ed a 7 s a n~;ll-est delle Stanley Falls, resirlenw di Tippu Tib, Nel campo. d1 !an~l~~ fu ucciso il. i 9 luglio il maggiore B:trttelot comandante un riparto dei se.,uac1 1 Stanley.
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Scm!)l'/l che l'emiro Omar Saleh, i-ngannato forse dalla caroaoione bianca dell'uffi~i,ile egiz!ano comand:rnte la stazior!e e dalla copia del la lettera 2 febbraio ,1887 d!l'etta al dottor Emiu trov&tagli indosso, abbia ritenuto d'aver fatto prigioniero lo stesso Emin e come tale venne inviato al Kalifa in Omdurrnan. · Il celebré viaggia tore africano dottor Junker, in una sua lettera del 5 gennaio al Deutsche Wochenblatt, non ammette Ja prigionia del d0ttor Emin ed &ggiunge; essere in facoltà del governatore egiziano l'nbbando nare Uadelai, e ritirarsi col battello a vapore che possiede nella parte meridionale del l'Albert Nyanza. · . Da! complesso del le notizie portate dai negozianti e fuggiaschi proven,ent1 ~nl S_udan , n~n appare che i Mahdisti avessero ancora occupn to Uadela1, residenza dt Emin pascià e distante dalla zerib11 di Réoaf circa 350 chilometri: ('I). e> Sultanato del Uadai e provincie del Da1·/ur e Ko1·dofan. - Nel lo scorso novembre era giunt.a notizia da Tripol i per la via d.i Giarabub, che un grosso corpo di J\bhdisii percorreva vittorioso le provincie del Kordofau e del Darfor ed aveva occupata la cnpit~le del sultanato del Uadai. . S~condo ~rn racc~n~o fauo in gennaiù da un ex sergente egiziano, prigioniero dei Madh1st1 e confermato in parte da un ricco mercante di Gedda, venuto dal Sudno, sembrerebbe che i soldati dell'Uadai avessero sconfitto i Mahdisti non lungi da El Fascer, ca1joluooo del Darfur costringendoli a ritirarsi ad Om-Sci:mga a Sciakka (2). i1 meréante ~0<1iunoe che il corpo dei Mahdisti, comandato dall'emiro .Tunus, venne ri~forza~o con vc~ti ban~i~re provenien ti da Kartum. Ogni bandiera rapprùsenta da 80 a foO uomrnt (3). · ·
LIBRI E PERIODICI n
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Osservazioni e ricordi di Firenze, G. Barbera editore, 1889. -
,lel ,·egg·i uien,to. -
Di un capitolo di questo libro, dato in primizia alla Nuova ~ntologia, si è con qualche diffusione discorso nella nostra p_rcce~e~te d'.spensa. Quanto fu detto su quel bra'ùo basta per ~n voghare t lettori a procu-: rarsi e \eooere il tutto.' Nel complesso q1fosto nuovo lavoro del Marselli è molto i~~eressante; la vita del reggimento vi è di pinta coi vivi colori di una pennà maestra; ma non possiamo qui entrare ~el m_erito,. (;iò che richiederebbe un esame anali tico piuttosto diffuso ne, parncol::m, anche perchè non tutti gl i apprezwmenti dell'autore si possono accogliere senza· discnssione. Lasciamo adunque per ora imp{egiodic11to ogni giudizio sui particolari e accogliamo il libro come un m10vo acquisto per l'esercitù.
Vico Quest:i distanza si percorre dapprim~ ~ul Nilo rimontandolo sino alle rapide di· Dedden., po, ]ler terra (5 giorni di marcia) sino il Dutni, essendo il fiume intcrrott,) da successive cataratte. Oltrepassata la gola di Dul11i si rimonta di nuovo il nume sino all'Albert Nyanza. (!)_ .Om Sci_anga stùfa via da El Fascer ad El Oùeid. Sciakka si trovi a' 350 chilometri . a SCIJ'OCCO di El Fascer' (3) La .maggior P.arte. degli ;1bit<1.nti dell' Uadai e lo stesso sult.ano appartengÒno alf11. se~ta det ~enusst, 1~ Cut capo risiedo nell'oasi di Giarabub ai conflni tra l'Egitto 0 ra · Tr1pol1t:101~. Tarito. 11 Mahd1 che 11 suo successore· Abdul alai l(alifa chiesero l'allcanw al capo dei SenussJ; ma le loro proposte vennero sdegnosamente respinte. , (i)
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Nrccou. MAHSELLI. Prezzo Lire 4.
MANTEGAZ~A.
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~,o,H e d,ellff. si1et.U~ieHe 'it.lllitr,Ha t,lel :1888
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.1. bissbaill . - Con un'appendice conteoente il testo completo del libro verde presentato al parlamento, la relazione ufficiale sul comballimento di Saganeiti, e tutte le note Crispi e Gohlet sull'incidente di Massaua. - Con 7~. incisioni. - ·Milano, fratelli Treves, '1889. - J>rezzo Lire 6.
· Vito Mantegazza fu corrispondente in Africa, durante .la spedizione'. per parecchi giornali. Nel suo compito, difficile in quelle ci rcostanze, egh
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La Rivista :!fili tare farà cenno (li tutte le nnove pubblic~~ioni concernen:i la scienza e l'arte, con maggiore estensione per qucur: d'interesse m1htare, quanrto gh autori o gli editori ne mauder:1nno urm cormi alla D1rez1one.
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. E PERIODICI
LIBRI
st;antenne pub~lic.:ista coscienzioso e patriota; le sue corrispondenze e _ero semp~-~ la ll~pronta delln imparzialità, oltrè. ai pre"i dello s1·1 ~:trn_ent~ ed , una i:rcchezza di notizie e di descrizioni che v:ramente ; i: e ie l~ a .tr,e volum_10ose opere, ci forniscono un quadro, sotto di~ersi aspettf1, co~pl~to_ d~ Massaua, dei territori e popofazioni circostanti e r. m1tro e ali Abrssrnia. · 1 Nel libro ·opra an · I d ~ ' .' nunciato quel e corrispondenze si trovano raccolte ~~nserva_n o loro_il carattere di note prese giorno per giorno, con J'ao~ e ~nta 1f1. ~n c~~itolo, c_he_p~ò ~onsiderarsi la sintesi dei o-i udizi dell'a~;~1 ~ su . a sg_ed1z10ne cui s1 nfonsce e la esposizione ·delleo sue idee sul. ~~ve,nire. J M~ssau~ . So~o idee e giudizi che non tutti potranno essere perch e. c·oncep1t1 .. con co"accolti, · · m,1 d litutti memevoh di. considernzione , 1,n1z1o~f:l e e cose e col sen.trmento del più onesto patriott.ismo . . Sah o ~dunque qualche riserva a quel riguardo non e~itiamo a con ~;d~1:are Il dlibro del Ma~tegazza il migliore fra qu,elli che, t;attarono d; l ass11ua e ella nostra impresa coloniale.
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L'autore, p:irtendo dal concetto che per fare uno studio proficuo della letteratnra militare sia necessario avere conoscenza della letteratura in genere e che quella non sia altro che l'applicazione di questa alla sfera militare, ha diviso il suo lavoro iu elmi parti. La prima abbraccia i prin.. cipii generali di letteratura e la precettistica del la letteratura in genere; la seconda l'applicazione della filosofia e della precettistica al.campo della letteratura militare e una rapida rassegna delle opere letterarie militari, seguita da una appendice contenente tre brani scelti di elette opere, da servire di modello ai giovani studiosi.
.l11111iego tlellti ftnite,•ia ,no11t,itt1 su velocipede.
Con questo titolo come accennammo nell'ultima dispensa della Rivista è stato inserto un breve studio del luogotenente signor Eustace Balfour
. .Racco . . n (i dell e . battag zie· combattute per l'indipendenza . da ristampa . R y d Italia.' dt G· ·DE' Rossi · - Secon orna, oghera Carlo, 1888. _ L. 1 , 50 . ·
A lit• . gue1•1•t.1'. -
. Questo libr? non è nuovo ed ha già fatto strada nei reooiment'. , 1cr • r~a~o ne faccia dell'altra. e molta, poichè, fra tante e sv:riate ;;~ z_ronr ~~I.genere, questa è una delle migliori per lo spìri to san/e patriottico cui~ rnformata, per la semplici tà attraente dello stile per la "err'ta' ciel raccùotr che grnngono · · ·' ' soldati. a commuovere, 1· giovani ed anche' i vecchi
t:l):1~
' Noviones de lite_•·atu,•t• nailit,11·, por D. DomNGO An11À1Z
. t. CoNDEHENA, ten1ente . de. infanteria .,v doctor en 6.1 oso f'1a y Iet1 rns . - mprenta y 11 brerra Palàez, sucesor de Fando - 'I' -
DE
ledo 1888.
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. È ~n volume di 360 pagine che fu premiato nel concorso bandito d Il· Direzione e che r'll l 1·IC. h.111rato a a rb a· generale dell'istruzione militare in I~pacrua lè' ' 1 ro I teS to per le accademie mili tari . v
nel trattato di tattica moderna del capit11no H. R. Gall. Il tema, che deve sembrare alquanto esotico ai nostri lettori, fu accolto con non poco favore dalla stampa inglese, e noi, tanto per la singolarità di esso, quanto pel dovere che abbiamo di nnlla trascurare di ciò che possa meritare d'essere portato a conoscenza degli studiosi di cose miliiari, crediamo di non far opera superflua riproducendo qui le poche pagine del signor IL1ogoteneùte Balfour, uelle qua li non mancano certo osservazioni s!lgaci ed interessan ti. Nel ·1887 , in occasione delle manovre dei volontari ad E:ister fra Can.terboury e Dover, forono fatti per 111 prima volta in Inghilterra esperimenti su importante scala per riconoscere l'utilità della fanteria montata su velocipede, come arma di servizio. Questi esperimenti, come è fac ile intendere, furono fino ad un certo punto poco regolari. Non era naturalmente possibile per de' volontari l'affrontare spesi~ di uniformi e di arredamenti adatti per la velocipedì11, nè dei necessari ·affardellamenti di armi, munizioni e corredi acconci pel velocipede. Così è che non potè ottimersi un numero cospicuo di volontari per fare esperimenti cli qua lche concludente entità. Nondimeno _si impiegò un abbastanza considerevole numero di veloc.ipedisti; e se mai lo sviluppo della. velocipedia mi litare dovrà raggiungere l'efficacia che è lecito sperare, bisogna convenire che in gra n parte il risultato sarà stato raggiunto per la cooperazione di giov11ni i quali, senza avere precedenti ammaestramenti militari, recarono un volontario e potente aiuto a quegli .
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ufficiali dell~esercito regolare, mercè la cui energia ed iniziativa l'esperimento fu feh<.:emente compiuto. , . , Al.~une nazi.~ni ?el _c?uti_nente ;i han~o preceduto nell'applicazione de l ,elo_crp.ede a s~o?t. m1htar1; m~ I e_spe_nmento non sembra e~sersi spinto al di la ~~l se, v1~10 _d i comunrcaz1oni e di trasmissione di ordini. Noi fu~rno p111 amb 1z1os1, e ci proponemmo l'assunto che la fanteria velocipedista debba essere impiegnta, ;1nzitutto, per gli stessi scopi che si ottengo~~ col • _velo di a:ilnscope~ta_ della_ cavalleria»; Cfuindi per la presà di po,~es~o ~ li _manten1me_nto dr drstant, posizioni tattiche; in terzo. luogo per o~~razrom ~1 perlustraz10ne d'ogni specie; e da ultimo ·per la trasm issione dr mformaz10ni e di ordini. ' . . No~tro scopo è ora di dimostrare principalmente come la fanteria velo· c~pedrsta possa compiere questi servizi; ma prima di entrare nella discussione è necessario rimuovere qualche malinteso. _S_i riti'eoe ~eneralmente che i patr9()in11tori della fanteria vèloci~edista mrrruo _11 sostituire quest'arma al la cavalleria e alla fonteri11 mvntat.a . In rea lt~ ciò non è. Si chiede però questo: che le varie speciali!à di forze le Cf'.iali compon~ono !'eseri;_ito brittannico debbano possedere ciascuna nella gmsta pr~porzi~~e ti cont111gente di truppa necessario all'adempimento dei suespress1 serv1Z1. ,.· La ~ituazione intanto_ è la seguente :' l'esercito regolare possiede o pos~1edera _tra breve suf~c1 ente cavalleria e fanteria montata per formare la proporzione necessaria al_sollecito movimento delle truppe. Si può altresì a,mrn~~tere che la cava ilena della t~ilizia sia sufficiente al medesimo scopo . Ma bisogna pure ammettere çhe 11 nostro nucieo di difesa che consta di v?lo ntari , è sprovvisto assolntamente di truppe rapidamente rnov,b11i, se s1 eccettuano 2~0 nomini di cava lleria e fanter ia montata. Siffatta sproporz1011e non ha bisogno di commenti. . ~resentemenr_e si fanno molti sfori:i. per accrescere iI numero della faut~ria montata. dei volontari . Questi sforzi· vanno incoraggia ti in ogni mamera p~ss 1_b_ile; ma non è nell'indole delle truppe volontarie, senza larghe co11c0ssrom per parte del o0 overno , il por,· , r·~do·d,· pi·od nrre nn nu. . ~ , ·111 :$ « mero rilevante dt quest'arma dispendiosa; e tali concessioni non sono nemn'._eno alle viste. No_n_ evvi _11~uuqne alcuna seria prospettiva die i vol~n. ta1 '. ~ossa no trovarsi rn pos1Z1one di provvedere uu numero sufficiente d1 rnd1vrdm a ca vallo per compiere i doveri che saranno loro ri()hie"ti in ca~o di chiamata alle ar~i. Qui si presenta dunque il quesito: pu/servue allo scopo la fan teria montata sn velocipedi? . Nel ?iscutere questo argomento ci dobbfomo astenere d:i qualsiasi considerazione basata sulla esperienza delle ali.re nazioni, e ciò per due mo-
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,tivi. Primieramente perchè tutti gli eserciti stranieri hanno già truppe montate nella misura che credono indispensabile; secondariamente perchè la nostra fanteria velocipedista essendo inLesa a funz ionare quasi esclusivamente nella Gran Brett11gua, noi la impiegheremo in paese copertò di strade e suddiviso da siepi, io un paese vale a dire specialmente conveniente al velocipede e poco adatto all'azione della cav11lleria. Contemporaneamente notiamo che evv i nn'altro lato della questione. In una guerr:> continentale noi potremo trovare scarso di lena iÌ nostro contingente di cavalli pm· la cavalleria e la fa nteria ~noo tata . Ed allora potrà sorgere il problema se, e fino a qnal punto, la fanteria velocipedista potrà agire in combinazione con dett.e armi per modo da alleviare lo sforzo dei cavalli . Sebbene questo punto non sia queJ\o che intendiamo presentemente esaminare, non sarà superfluo però il notare che due sono i modi con cui la fanteria velocipedista può cooperare col la caval leria o colla fanteria a cavallo, rirparmiando così un grande sciupio di caval li. ·l La fanteria velo()ipedista può spingersi lungo le strade ma~stre al segnito della cav~lleria avanzata, e fòrmare un corpo sufficien temente forte pP-r dare un valido appoggio sia di resistenza che di.' attacco. 2° Può rilevare la cavalleria o la fanteria montata da parecchi ser vizi che richiedono molto strapazzo dei cavalli: come quelli di trasmissione d'informaziuni e di talune specie di ricognizioni. Ma non è importante il discutere questi punti separatamente, imperocchè, se può dimostrarsi che la fanteria velocipedista è atta a compiere i quattro principali servigi precedentemente menzionati, in un paese civilizzato, è ch iaro che potri1 supplire ed- assistere le altre .armi montate in operazioni analoghe. Cosicchè non può essere questione di rivalità fra le varie armi montate. In tesi generale l'avvenire dei volontari è connesso allo sviluppo di un congrno contiogei;ite di fanteria veloci pedi sta" giacchè dopo parecchi anni di sfo.rzi essi non sono riusciti ad ottenere un numero importante di uomini mon tati sui c:walli. E la cauga ne è ovvia . Un cavallo cosla molto più di un velocipede e richiede 12 li bbre di fieno, •12 libbre di avena e ·1O galloni d'acqua al giorno, mentre il biciclo non richiede che poche goccie d'olio. Inoltre, la cl~ssc di popolazione da ()Ili provengono i nostri volontari si è dimostrata nella maggioranza dei casi esperta in velocipe~ia e bei1 raramente in equitaiione. L'addestramento inoltre della cavalleria (} della fanteria momatil è molto più lungo di quello della fanteria velocipedista. Il lavoro infine di governare i c;ivalli è molto più grande di quello richiesto per pulire i bicicli. · Passiamo adunque senz'altro ad esaminare fino a qual punto la fanteria velocipedista sia capace di adempiere ai doveri che, come si disse, dovrebbero esserle assegnati nell'assenza di altre armi montate. O
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ANNO XXXVI, VOL, l
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E PEftlODICI
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l i primo di e-ssi è il servizio di avanscoperta. Per com pierlo con effi-- · cacia devesi soddisfare ai seguenti requisiti: rapidità, 1·esistenza, po_tenza d'attacco e di difesa, att,i,tud1;ne a mantenere 1.ina no1.i ùite1·rotta l'inea di fr·onte, possibffità d'i rapi do concentrarnento; ind'ipendenza per l' cippror:1,igionamento d,i rniiniz ion'i, 'ind,istrutt'iliilità di mezzi d1: locomozi one. . Vediamo pert11nto come la fanteria velociped ista adempia a queste condizioni a confronto delle altre armi montate. · .. · ·l . .Rapicl·ità. - Senza rn:iggiore e:;perienza di quella che pre.~entemeute abbiamo è dir-ficile il fare an che ,1pprossimntivamente un calcolo dellà celerit.il che si può nttendere dalla fanteria montata su l velocipede a seconda delle variabil i coudiz(oni militari. Abbiamo però alcuni dati sui qua li può costruirsi un ca lcolo, tenendo presente che questi appunti sono stati presi natm11 lmente io circostanze pienamente favorevoli e senza pesi d':iffardellamento. · . BiC'iclo su d'1.ina strada. - I. In 2r~ ore 295 miglia .12,% miglia all'ora. · 2. 50 miglia in 2: ore, 4:1 minuti e 37 secondi= n ,899 miglia all'ora. 3. ,100 miglia in 6 ore, 39 minuti, 5 s.econd i = -15 miglia all'ora. 111 frfri clo SlJ d',una strada. - •I. In 2(1. ore 2.64 miglia mig\i., all'ora. ' ·15,8 miglia all'ora. 2. 50 miglia in 3 ore', 9 minuti, 15 secoudi 3. 100 miglia in 7 ore, ,i-6 minuti, 33 ~ecoudi '12,9 miglia al l'orn. Poste queste cifre, e considerata In potenzia lità dei velocipedisti ordinari, si potè ca lcofare abbondantemente d ie sarà di 6 miglia all'ora la rnobi lità della fanteria veloci pedi sta in corpi considere1•oli non in Cl)ntatio col nemico . Abbiamo così 4-8 miglia in una giornatn di 8 ·ore. È tutt:,ivia da not:;rsi che se le strade sono buone, i velocipedisti po:;sono percorrere con grnnde celerità una distan1:a che non ,sia lunga. Ma in 1.esi generale possiamo ritenere come sicnro elle nel le condizioni più sfa vorevoli In celerità della fanteria velocipedista è considerevolmente superiore di quel la della fanterin; che in condizioni ordinnrie è maggiore di quella della cavalJerin per le lunghe distanze e minore per le brevissime. A questo riguardo però giova avvertire che se la fanteria velocipedista iÙ paese collinoso ha Jn previdenza di smontare, sia per attacco che per difesa, p·oco prima dei vertici deìle colline, avrù il vant,1ggio della discesa t:into per avanzare quanto per retrocedere; discesa che mentre giova grandemente al velociped ista è svantaggiosissima pel caval iere. 2.. Resù,tenza. - Si è già accennato che nn soldato velocipedista può percorrere focilmente fi.8 miglia in un giorno, e non evvi difficoltà per.
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ripetere questo cammino un gioròo dopo l'altro. Per ciò còe riguarda: lii sua macchina, nes,una difficoltà dovrebbe parimenti esistere, se è solidamente fabbricata. Vuolsi pure tener presente che le parti non essenziali di essa, come sarebbero i raggi delle ruote, possono essere fo'cilil}ente traspottati, e che uu·a volta ad'Ottato uo tipo' unico di velocipede, si può costruire una macchina completa con i pezzi di due guastate. Questi s'Orro vantaggi che la veteri1iaria non ha ancora potuto procurare alla cavalleria . Trattandosi di resistenza poi , si può forse stabilire come ìrnnto prin'cipale che siccome tulta l'energia è forni't:a dal cavalcatore e non dalla cavalcatura, possono compiersi fatti strao'rdinari sotto l'inflU:en'za della sovreccitazione o dell'estrema necessità. 3. Potenza d'attacco e di difesa. - Poniamoci a considerare il caso più semplice che possa avvenìre. Su,pponiamo che ,t O fanti velocipedisti incontrino 1O uomini cli cavalleria. Da che parte sarà il vantaggio nel loro conflitto? La cavalleria non potrà naturalmente caricare con molta efficacia, anche se il terreno sarà favorevole, percliè i velocipedisti non solo avranno· tutti i vantag,gi della fanteria oril1inaria; m'a potrann'o improvvisare in pochi secondi un ri paro coi ,loro velocipedi'. La zuffa sa'rà pen:iò da ambe le parti fra gente appiedata. E qui la fanteria velocipedista avrà subito dalla stia parte i seguenti vantaggi: •IO avrà lunghi fucili contro moschetti; 2° non avrà bisogno di non combattenti per tenere i velocipedi; 3° i velocipedi stessi non saranno facilmente guasti1ti dalle palle. Noi possiamo a:dunque ritenere come assodato in' massima, c"e sulle stràd'e aperte, la fanteria velocipedista non ha da temere da ·corpi1 appross'imativamente uguali di cavalleria e per conseguenza non sarà costretta a ritirarsi neppure quando sarà minacciata sui fianchi o alle spalle da piccoli nucle1 nemici. Si potrebbe tuttavia obbiettare ~he in terreno aperto hl. fanteria velocipedista può essere terribilmente moles'ta'ta ai fianèhi' e alle spalle da piccoli corpi di cavalleria che' avrebbero sicura I~ ritirata. l\'.la qnalsiasi tentativo di questo genere da parte della cavallem su terreno intersecato da siepi le costèrebbe probàbilmente gravi perdite. 4. .A:ttitud'ine ·a mantenere una- non interrotta linea d•i fronte. - Il 'Velo d'avanscoperta della fanteria velocipedisfà prenderà' naturahri'ente la forma d' una serie di pattuglie moventisi lungo strade .più o meno parallele con appoggi e riserve. La formazione di qu~ste pattti~lie_ sarà qua~i esattamente. la stessa di quella dei corrispondenti drappéll1 d1 cavallena tranne che i corpi di sostegno dovranno essere in proporzione un po' più forte.Per far sì che possa essere mantenuta una fronte continua e non interrotta, è evidentemeote necessario di provvedere primierameote per le comunicazioni laterali fra le varie pattuglie; e. in secondo luogo di non 1
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LIBRI
lasciare inesplora~'l nessuna porzione di terreno intermedio che possa nascondere cavalleria nèmica .. Le comunicazioni laterali possono stabilirsi naturalmente sulle vie trasversali e saranno organizzate dall'ufficiale coman.dante l'!nt~r~ forza d! fa~teria velocipedista spinta in avanti. L'esplorar~ le porz1001 mtermed1e d1 terreno sarà ufficio dei comandanti delle varie pattuglie i qual i in ciascun caso speciale dovranno giudicare fino a qual punto sarà da ritardarsi l'avanzamento per lo scopo di preventivamente esplorare luoghi sospetti. . I fiancheggiatori di ciò incaricati saranno momeu~aneamente di.staccati d~ I corpo della pattuglia. Se il luogo da esplo'rarsi sarà una fattoria O un ?1ccolo gruppo d'abitazioni fu~ri del!a linea d'avanzamento 'vi sarà quasi ~empre un~ stra.da od .un sen~1ero d1 acce~so, e gli esploratori prendeia~n~ I~ f?rmaz1~ne d1 una p1c?ola. pattuglia montai.a divergente. In parecc?1 casi .tuttavia, c~mè ad esempio per esplorazio'ni di boschi, di stretti passi, e_cc., 1fiancbeg~1~ tori dovranno andare a piedi e il passo della intera · pattugha sarebbe cosi mdotto all 'ordinario. . . 5. Possib\ht~ ~i rapido concentramento, per iscopo d'attacco O di difesa. - L ufficiale comandante tutta la forza avanzata di fanteria velocipedista, sarà in una posizione centrale, e col sistema delle suaccennatè comun!cazi~n_i laterali,·~iutato qu~udo fosse possibile da segnalatori e teleg~afist1, sara m grado d1 portare I sostegni e le riserve prontamente per res1st~re all'attacco ~i qualsiasi punto minacciato o per penetrare nel velo nemico dove sarà più vulnerabile. · : 6. In~ipendenz.a per l' appro·vvigionamento di muniziont. _ Sen~a chfficolta la fantena velocipedista potrà portare ~00 cariéhe M H' 1 1· · d'b' . . eqna1 lll caso 1 rsogno potra·nno essere aumentate a 250. Con calibri minori questo m~rnizion.:11~1~nto potrebbe anche essere raddoppiàto. · 1. Ind1,s truttibilità ~i mezzi.~i locomozione . - Come si è detto precedentemente un velocipede militare convenientemente costruito sa rà· meno soggetto d'u~ _ca:a.llo a~li a~~identi . Esso potrà essere riparato sul campo ovvero. al pm ~1cmo v11Jagg10. Le parti delle diverse macchine do· vranno potersi scambiare per modo che con due velocipedi rotti se ne possa fare uno completo. Questi vantaggi non si hanno coi cavall i. . ~I secondo se~vi~io che può affidarsi alla fa_uteria veloci~idista è quello d1 1mpossessar~1 d1 un punto tattico imponante che sia lontano . Qui noi dobb1am? conSJClerarla semplicemente come un corpo di fanteria comune capac~ d1 percorrere rapidarnente lunghe distanze e di combattere come} fa nteria. M~ è da avvertirsi però che essa avrà qualche vantaggio anche sull.a fanteria montata. Con grande facilità potrà farsi trasportare in ferrovia per una porzione della distanza da percorrere. Qualunque treno 0
easuale, comunque formato, servirà allo scopo, senza bisogno di piatteforme speciali. Una locomotiva provvista di carboue sarà tutto ciò che si richiederà. Poscia, supponendo che la fanteria, raggiunta la posizione de,iderata, si pou,ga in i,tato di difesa,avrà sulla fanteria montnta il vantaggio che i velocipedi non cousumauo nè acqua nè foraggi, qua ntunque sia parimenti vero d1e non ,possono essere neppure uccisi e mangiati. Il terzo servizio che può essere richiesto alla fanteria velocipedista è quello di ricognizione. La ricognizione può aver luogo in tre condizioni diverse: o quaudo già esiste il contatto col nemico, o quando il contatto è soltan to oossibile ad avvenire, o quando è ancora molto lontano. I vanwrr()'i e oO'[i 'svaotagrri che ha la fanteria velocipedista nei due primi c:isi, be> sono aià stati accennati precedeutemeute parlandosi del servi zio di avan-. $Coperta. Pdr ciò che riguarda ·12. ricognizione comune del terreno lungi dal contatto del nemico, i punti principali da osservarsi saranno i seouenti: 0 I velocipedisti per la natura stessa delle foro abitudini comprendono ]'uso delle carte sotto l'aspetto pratico. Essi sono specia lmente capaci di ;,indicare della condizione delle strade a scopo di traffico rotabile e sono V rorzatarnente costretti,a notare i pendi i dei colli. Essi possono· misurare le ,cli:;tauze con granJissirna approssimazione contando i colpi cli pedale. Essi possono :;montare senza dover legare i cavalli, ed esaminare ciò che può loro essere ri.chiesto,come la forza cli un ponte o il piano e le risorse d'una foitoria . · Da ultimo, per ciò che si r iferisce al servizio d'informazioni e di tra~111 i,;;sioni di ordini poco evvi da dire, e solo si può notare che per picco le di:;tnnze gli uomini impiegati in questo servizio potranno camminare molto rapidamente fiche nelle lunghe distanze la loro resistenza sarà assai consi<lerevole. Iu aggiunta a tutte queste speciali caratteristiche della fan teria velocipedista, possiamo notare che il fatto che presentemente abbiamo nel nostro pae:;e una enorme possibilità di reclutamento per que,t'anna e che perciò si richiederebbe ben poco ammaestramento speciale delle reclute oltre a quello necessario per la fanteria comune. Di fatto una .recluta di.fan teria velocipedista è già al livello a cui è giunto il soldato dt cavalleria, dopo che ,JVl'à ultimate le sue istruzioni di equitazione. La spesa iniziale per l'a0quisto d' un velocipede è piccolissima a confronto di quella ,occorreute per un c,;vallo. La spesa di manutenzione a riparazione di esso è minore di queila richiesta per la ferr~tura,. il uutrime.nto, la bordatura e lo swl laggio del cavallo. Il lavoro d1 pulitura del velocipede infine è insignificante; di guisa che quasi tutto il tempo d'un <')
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soldato ''.elocipedista può essere dedicato al perfezionamen to della abilità necessaria ~ compiere i doveri che possono spellargli come combattente. Il fin qui detto non è che un tenta ti vo di constatazio ne delle attitudin i che occorrono alla .fante~ia velocipedista per attendere ai serv izi che possono esserle affid~t1. Il sistema è ancora alla sua infanz:a ed ahri sviluppi sono da attendersi auconi . · Ma le nostre coguiiioui e la nostra espe~ienza fino al rriorno d'o,rni sembr~no più suf6 cienti a stabilire che in paesi percorsi da buo111:: stra<l~ e spe~ia l?1eute in paesi di piccoli campi con muricciuoli; siepi o staccio'. nate m giro, la fanteria velocipedista potrà soste1;1ere senza svnntaggio il confronto con q_ualu.nque altra arma montata in ogni specie di servizio, tranne quello di caricare, nel solo caso io cui si richieda l'azione dell'urto.
RASSEGNA DELLE RIVISTE
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llevutJ ile
c,~.v ,.ie,·ie. -
Gennaio 18&9. 1
In un articolo intitl)lato: La ccwalleria in senJizio d i t9·e anni si legge qnnnto segue: « Noi francesi, quando le reclute arri,rano al corpo, cerchiamo fra esse gl'individui che hanno più bel!a calligrafia, che scri vono meglio sotto dettatura, ch<J conoscono un poco di aritmeti ca, e poi, fatta una scelta di siffatti letterat1;, gl'imbottiamo di Leorie per imporre loro i galloni il più presto possibile. I tedesthi fauno diversamente; essi non offrono ai loro cavalieri galloni di nessuna spetie, fino :i che non abbiano compito la forma ordinaria. « Qual unque possa essere il merito di uu soldato , ndn si ammette io Germania, che egli ne sappia abbastanza per insegnare agli altri, senza che abbia fotto una lunga pratica. Però il comandante di compagnia non t.ralascia di prepararsi iu tempo i suoi futuri graduati, e lo fa ce1..cando, fra i soldati :inziani, i cavalieri più intelligenti, più destri, più arditi, di condotta migliore ecc. ecc. e ne fo dei soldati modelli· cbe meue in testa ed in coda delle riprese, e a cui <lit l'incarico d'istruire le reclute nei particolari di tuLte le esercit11zioni. Essi non fanno lunghe spiegazioni; per lo più dicono semplicemente ai coscritti: « fate come faccio io »; ed i coscritti si sforzano d' imitarli. Il prestigio della superiorità negli esercizi pratici rende questi istruttori rispettati come :;e avessero un grado. " Se il cnpitano sì accorge di essersi ingannato nella scelta di qua lcheduno di questi suoi soldati modelli, lo sostituisce con un altro senza bisogno di rendere conto a nessuno. « I soldati,così scelLi, essendo qu elli cbe per naturale inclinazione sc,no meglio tagliati al servizio della cavalleria, non è. raro trovare fra essi chi 1
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RASSEGNA
DELLE RIVISTE
alla ~ne dell~ fer~a piglia il riassold,,meoto e considera come una fo rtun_a I galloni che in questa ci_rcostanza, gli vengono concessi. Questi g11llon1 eh~ non ha _a_ncora po_rtat1 cons_ervano a' snoi occhi tutto il prestigio. « N?1 fran~es1 invece d1 cercare I futuri gradunti tra i caval ieri che sono più ~orti a ca_vallo, li cerchiamo fra quell i che sono più forti in ortog1:a?~; !nvece d1 cerca rli tra i cavalieri che presentano maggiore prohab1 hta eh pr?lunga~e volontariamente il loro son,izio al di là dei limiti della fe~ma , li ~erchiamo tra quelli che promettono di diventare med iocri graduati nel mrnor tempo possibile. · « ~ia detto di pas~a_ggio che il ma le causato dalla calligrafia noi nosLro ese~c1to s~r-pass~ ogn1_1de~. La ~omplicazione dei nostri uffici d'ogni specie f~ s1 che 11 mes11_~re d1 _s~r1baccrno, fo tto anteriormente rii l'arrivo al corpo, sia q_uello _che p1u foc1hta la strada all'avvanzamento. Eppure uon v'è mestiere più contrario· all'ideale di un btion cavaliere I ». · .
Speet,iten,• uaàlit,d,•e. -
11S uennaio ,f 880
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Torna sulla questione dei limiti d'età degli ufficiali, uià trattata nel mese precedente. h . « Q~ando si vedon_o, nelle ~ar~·iere ci;ili, nelle amministrazioni part1colan, nel _com?1erc10, vecchi d1 70 e più anni continuare nel loro lavoro, non s1 cnp1sce perchè la legislazicne militare in Francia ohbl' 11h · . f . . ci li'' ci ' '' lo I J . u?z1,onan_ ~ 101_en enza, i medici, i farmacisti, i veterina ri , gli uffi- ' crnl 1_d :\?1mm'.strazw~e ecc: ecc. a )as_cinre il loro impiego, quali (I 03, ~uali a 06, a_58 e a 60 anni, secondo il g1'ado che occupano nella rispettiva gerarchia. « « La ~a_ggio~ parLe d'. essi, al momento in cui l'inesorabile legge li sforza _a r1t1rar;;1_ dal serv1z! o, sono an~orà freschi e disposti , grazie alla loro v_,ta t'.a~qu1lla,_11 conuuuare nell'1 01piego varì anni; invece tornano a_lla_ ".11a cml~, cont1uuando, per conto proprio a lavorare in impieghi s1m1!1 a quelli che avevano nella vita militare, e godendosi la loro br;va pensione. « Non sarebbe meglio mantenerli iu attività? Ne risn lte~ebbe certame~.te un J_eggero ritardo nell'avauzamonto di queste categorie di funzionan, ma c1 sembra cbe lo svantaggio particolare sarebbe ampiamente c?mpensato dalla prospetti va offerta agl'iuteressati di 11odere per tin nwr!~o~ n_umer~ d'a~ni il soldo d'atLi vità, e liquidare potunn pensione ma;t<>101 e ID proporzione del maggior numero d'anni che avranno servito.
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« Tenendo conto di tutte que~te considerazioni e permettendo II tutti gli ufficial i e 11ssimilati, che fonn o un servizio sedentario o quasi sedentario, o che almeno non fanno sen •izio da uffi ciali combattenti, di prolungare il loro tempo di attività al di là dei limiti finora stabiliti, a condizione che si conservi no capaci di soddisfare completnmente a tutti i loro obblighi , si potrebbero abbassare, seozn danno del bilancio e con vantaggio dell'eserci to, i limiti d'età per gli ufficiali combattenti, fi ssandoli come segue: a 50 anni Capitani, tenenti e sottotenenti Comandanti di battaglione. • 53 » Tenenti colonnelli • 56 • Colonnelli . . » 58 » Generali di brigata » 60 Generali di divisione » 62 » « Per gli ufficiali combattenti vi sarebbe così un acceleramento di carriera, che, come può credersi, sarebbe vivamente apprezzato. Tutti d'altronde questi ufficiali usciti d11ll' esercito di prima linea passerebbero prima nelle due riserve, poi in quello di seconda linea; ciascuno conservando il diritto all'avvanzamento su basi analoghe a quelle fissate per l'esercito di prima li nea. 11 Sarebbe questo nn mezzo di ringiovanire l'eserci to e dare buon i quadri alle riserve » .
Bevue ,lu se,•viee ,le l'intentlenee ••lilit,.ih•e. I Rivista bimensile. - Pun tata di nove,mbre e dicembre 1888.
Ha un progetto per la creazione di una società cooperativn fra gli uffi ciali di terra e di mare. ( Nell'impossibili tà di aumentare il soldo degli ltffìciali, non si potrebbe migliorare la loro condizione, diminuendo, non le loro compre, mr. le loro spese? e, Risolvere siffa tta questione sarebbe rendere più rari i dP.biti dell'uf. fi ciale, elevare la sua dignità, sahrare la sua indi pendenza. « Chi è in debito verso il negoziante compra ed ingrossa talvolta il de.bito per appagare il sno creditore; non ha più libertà di controllare nè il prezzo, nè il peso, ne la quantità degli oggetti che compra; il suo imbarazzo diventa più grande a misura cbe il debito cresce ed egl i cerca di allontanare la temuta scadenza. Il suo carattere si guasta, la sua forzn
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morale si spossa nella ricerca di espedieuti , egl i si trova esposto alle ten ,;.,: Lazioni del giuoco e ad altre peggiori •. Ciò premesso l'autore esamina i diversi mezzi possibili per riuscire nell'intento, fra cui quello delle società cooperative, ed e-samina quanto si è fatto a questo riguardo in diversi paesi. Il lavoro deve continuare nelle seguenti puntate. ·/::.
R ev,ee 1nt11•iti'lue et colonirde. - .Genna io 1t889.
Contiene uno studio sul telemetro di depressione, sistem 1 Audoa rd. L'autore dello studio è l'inventore stesso di detto telerneti:o. « L'incli na,,ione da darsi nl cannone, nell'operazione di puntnmento, àipendeessenzia lmen1e dalla distanza del bersagl io; la conost'enza di questa distanza è necessaria per eseguire un tiro di qualche efficacia. Tale conoscenza è necessaria: sopratutto nelle batterie di costo, e ciò per due ragioni: primo, perchè ogni colpo costa troppo caro a causa del forte calibro dei pezzi e perciò vi è un grande interesse a non spreca re i colpi; se condo, percbè un cannone avrà generalmeute appen.1 il tempo di tirare un colpo,a buona dist<1nza per bucare una corazzata che gli sfila davan ti. « È dunque essenzialissimo di non perdere un colpo, e la cosa dipende solo dal puntamento, potendosi considerare quasi nullo lo scarto dei cannoni degli ultimi modelli. Ora J'esatLezza del puntamento dipende quasi unicamente dal conoscere bene la distanza del bersaglio; la quale deve essei,:e wis,ur.ita non soJo colla più grande 11ppro.ssimazione, ma anche colla più graQde rapidità. I,o:iporterebbe poco sapere che, venti o trenta secondi fa, una nave era alln distanza di 3500 metri, se in questo frattempo ha J)Ott,1to scost(lrsi <;li ,200 o 300 metri. La misuri) della distanza dal bersaglio d111Je batterie di costa deve essere ist11 n~11r1ea. • Nel 1875 fl/. propos.to al ~finistero <.teJla marina io Francia un telem.etro capa<;e di effettuare questa misura. Esso venne adotta.;.o nel ~ 878; le esperieoie avendo dimostrat.o ch'esso soddisfa completamente alla condizione d'istantaneità e sufficien tern,ente a g,uella di esauezzo, detto telemetro si trova ora in uso in vari porti della Francia ». • Segue una minuta descrizione dell'istrumento. 1
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~ l evaee ,,,.,u.i11i1·e 1.le 1'et,,•1.,nge1·. -
;15 gennaio 11889.
Ha un articolo sul bilancio della guena in Italia. Eccone la conclusione : . . « .Quando l'ultima discussione dei crediti militari ;nel Panlnmento 1taliauo si consideri complessivamente con quelle che l'hanno preceduta nel •I 887 e 4888, non si può non essere coJpiti dalla fecondi_tà _dell~ due_ ultime sessioni in materia mili tare, e si capisce come, nei n cev1meutt uffic iali del 1° gennaio, il Ile abbia potuto indirizzare. a~ _delegi\ti d_ella Camera calorose felicitazi oni, pel patriottismo e l'attlVlta con cm la Camera impresse alle forze militari del paese un impulso singolarmente vigoroso. . · · ct· • Nel 1887 l'armamento viene trasformato, la legge sui q1.1adr1 r1or ma l'esercito, si raddoppia l'artiglieria, si au~enta l'effettivo dei riparti _di tulle Je armi . Nello stesso tempo la difesa marittima riceve un'organizzazione netta.me~1te definita . « Ne.I 1888 si proclama la legge sulle paghe e le pensi~ni, ~ sopratutto le legg.i fondnmcntali del reclutai;nen,to, tanto per_ l'esercito di tcrr.a che per l'armala; i crediti straordinari permet'.ono dt da~e alle grand'. ma~ novre e ai poriodi d' istruzione un:,i. estensione maggio.re ,che ~eglt ~ Ili pre.cedenti, e tutto questo senza pregiud_izi~ ~ei la_von d1 fort1~ c.azione nelrle Alpi e lungo le coste, e de.Ue op.er:iz1on1 d1ordinamento e d1 l'.tforma nel seno dell'esercito. . . , Finalmente le Camere, prima di separarsi per le vacanze di .\atale sncriflcano altri ,16;2, milioni a.Ile esigenze degli Drn:omenti.. . . ~ Non spetta a .noi commentare, dul punto di vista degli 1nte.rcss1 finanziari, nè da quello della politica interna ed ester;i. del _nuovo regn~, I~ couseouenze di queste spese e i mezzi proposti per farvi fro.nte. Noi c1 limiti:roo a const.at.are c\Je l'opera preparata dalle leggi del 1882 e ~el 1883 venne energicamente ripresa al principio del 1887 e che alla fine del 1888 puo dirsi in massima terminata. . . , « Per il 1889 due leggi militari singolarmente 1mp?rtant1 souo ali ordine del giorno: quella sulla requisizione dei ca:all1 e delle ~ettur.e e quella, impazientemente attesa e tante volte annunziata, sull av_anzamento: « La prestezza con cui si discussero e promulgaro~~ le leggi pre~~denu \ascia credere, che eguale sorte toccherà a queste ultime ; ta~te_ pm ~be, a differenza delle precedenti, esse non minacciano gravemente 11 bilancto ». 1
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RASSEGNA
.,o.,,,•;,,.,i ,.,es sciences •:nilit,.,i,·es.
·· Gennaio 1889. ·
In uno studio intitolato Tattica del vettor,agli(l:mento, dopo aver fotto un'esposizione storica llei diversi metorli di vettovagliamento impiegati nelle differenti campagne e specialmente nelle nit.ime, si legge quanto segue: « Dal sin qui detto si vede çome l'assensa di metodo e gli errori commessi nel servizio di vettovagliamento ebbero sempre un risultato disastroso sull'esito delle operazioni . . « Se ciò avvenne con eserciti di forza mediocre, che cosa avverrà colle masse enormi che si metteranno in moto nelle guerre future. « Una soluzione è indispensabile a questo problema formulato, oltre mezzo secolo fa, dal niaresciallo Marmont: · « La difficoltà di distribuir~ pane alle truppe (egli dice) è uno dei più grandi imbarazzi della guerra. Com'è che i più grandi generali, contrariati da esso nei loro progetti, non sono ancora riusciti a mettervi riparo? , Marmont péende qui il pane come tipo del vettovagliament.o, e s'indirizza ai generali che sono i veri responsabili, non agi' intendenti che non lo sono. « La spiegazione cercata da Marmont, cioè a dire la causa del male, è tutta intiera nella preponderanza amministrati va e nell'abbassamento del comando. Lo spostamento delle attribuzioni ha generato l' impotenzll. la separazione in vece dell'unione, la divergenza invece- del concorso, hanno dato tristi risultati, nè poteva essere altrimenti. « Per arrivare a questo, si sostenne che ci vuole un attitudine specialè per far muovere le truppe e un'altra speciale per provvederle del necessario. Que8t'ultima si divise e suddivise ancora e si suppose che ci voglia un'attitudine speciale per provvedere le munizioni, un'altra speciale per provvedere le vettovaglie ecè: , Così si ebbero casi speciali noo solo per la cavalleria, l'artiglieria e il genio, ma pure per il servizio sanitario, per quello delle sussistenze, per le poste, pei telegrafi, per la tesoreria, per Ili giustizia militare ecc. In mezzo a questa nuvola di ca pi speciali, non si distingue più il vero capo dell'esercito. « Diradiamo le tenebre accumulate intorno al comandò per l'interesse delle corporazioni, ri pndiamo i sofismi, proclamiamo a Itamente che queste missioni speciali, queste attitudini diverse, sono supei'fetllzioni cbime· riche. Vi è una sola missione complessa ma indivisibile. Non deve esservi un capo principale e varì capi collaterali ma un Cllpo solo in mezzo a subordinati. Altrimenti si va alla confusione e si riesce all'impotenza . . « Il male viene dallo sminuzzamento dell'autorità. Il rimedio consiste
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uella restaurazione del comando, nel subord inare ad esso tnLLi i serl'izi, perchè solo nellll subordinazione di essi sta il loro ordinato concorso all'opera complessiva . . . . . « In nn esercito il capo è tutto o è niepte. Se non domma I serv1z1 ausi liari è dominato da essi. Il generale non può far niente senza le vettov:iglie, esse sono una condizione indispensàbile al successo, dunque rron pt10 disinteressarsene. Niente di quanto può contribuire al buon esito delle operazioni e al disotto del genio e della dignità di m1comandante. Non è una questione di gusto o di sistema , è una questione vitale,. · « La maggior parte degli ufficiali sono di quest'avviso; quelli che non vi si confomrnno non hanno abbastanza approfondito l'argomento. S'addattano a lasciar fare perchè sarebberÒ imbarazzati a ordinare. , « Cli'essi s' istrniscono iu queste materie come nelle altre, e sHanno in grado di dirigere il servizio di vettovagliamento, come gli altri posti sotto i loro ordini . Non dimentichino sopratutto che l'influenza morale dei comandanti dipende in gran parte dalla loro sollecitudine per le truppe ; essi sono 'in diritto di esigere l'abnegazione nei patimenti solo quando hanuo fatto ttttto· il possibile per addolcirli.
Revue tlu ce,•cle •n·t lit,.,i,•e. -' 3 febbraio 1889.
In un\ articolo intìtolato 1Hitra9l-iere e cannoni a tfro rnpido ha quanto segue : ~ Si parla molto in questi giorni, nei circoli militari, ' della riapparizione delle mitragliere sul campo di battaglia, quantunque l'esperienza del ,1870 le avesse fatte abbandonare. L'adozione dei cannoni a tiro rapido, nelle diverse marine europee, fece credere a qualche ufficiale che_questi ordigni fossero destinati a prendere posto accanto alle mitragliere, per rinforzare e SO$ti tuire all'occorrenza, il fnoco della fanteria. ~ Senza ricercare se tutta questa polemica ha uno scopo rea ]mente . militare o semplicemente commerciale, esporremo brevemente le ragioni che mi!itano in favore dell'adozione o del rigetto di queste armi sul campo di battaglia"· Ciò premesso, l'a.ntore passa rapidamente in esame le proprietà tecniche di dette nrmi, il servizio che richiedono, il loro impiego nel le diverse circostanze della guerra, il loro munizionamento ecc.; la conclusione a 'cui arriva è la seguente: « Nel loro complesso i tipi attuali delle armi a tiro rapido non sor-
passano, per potenza distrnttiva·, i cannon i da campagna che sono attualmente in serv!z.io. D'altronde mitragliere e cam~oni a tiro rapido in campagna obbligherebbero alla creazione di una nuova truppa speciale, che non sarebbe nè fanteria, ne cavalleria, nil artiglieria. « S'aggiunga che questi nuovi ordigni aumentBl'ebbero, per tutta la durata della campagna, il peso delle colonne e le difG.collà dèl munizionamento, le qnali sono già abbastanza grandi per le tre armi che abbiamo. · </Fi_nalmente diminuirebbero· la confidenza che i sol dà ti devono avere in sè stessi, riportandone una parte su arnesi di guerra· il cui valore in campo è mo1to problematico. Se è necessario che il soldato abbia confidenza nella propria arma, se è necessario inculcargli che il nostro cannone e il nostro fncile souo superiori a quelli del nem ico, non è necessario, nè utile vantargl i J'ercelleuza d'uu'arma che non ha ancora ric.e vuto la sanzione di una arande guerra; alla fidncia ma l fondata, potrebbe tener dietro lo scoraggiamento come av.\'enne nel '1870. · « Si dice che · le mitragliere sieno state impiegate con successo qualche volta in Africa, ma quantunque questo succesgo fosse realmente constatato, non sarebbe una prova sufficiente della loro efficacia in una guerra europea . Gl i afri cani non aveano nulJa da opporre alle mitra. gliere; ma so,pra un campo di battaglia europea orrni arma. in posizione, • ç) sia ca~~one o. sia mitraglie~e, bisogna che possa controbattere quella co_n cnt 11 µerrnco cercher~ d, smqntarla; cannoni a tiro rapido e mitragliere possono tenere la posizione contro cannoni da camp:agna? No c.cqai;neote. Dunque, fìuo a prova contraria, si ha ragione di çredere che noi) possogo avere grande efficacia sul campo di battaglia ». (<
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' Bevue -n1,ilift.ii;,•e sHisse. -
Gennaio iJ 889 .
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DE LLE JMVIS'l'E
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Ha una studio intitolato: Direzione del {'twco della fante1·ia. ·« Il fuo,co <lena fant,~ria, fattore quasi negletto nelle gueàe-del p;·incipio di questo secolo ed anche io quelle di un'epoca più recente, ha preso da un? t:enti.na d'anni , una grande importanza e forse una anche maggiore le e riserbata nelle guerre dell'avvenire. Non so lo le 11rmi da fuoco, vennero perfeiio_nate, ~-a i? ~utti gli eserciti, si consacra un tempo sempre mag?1ore a~h. eserc1z1 di ttro, Dappertutto si cerca di trarre il più gran partito poss~b1le da questQ principalissimo elemento di successo .
« Senza dubbio il1 v:ilore di una truppa avrà sempre una grande in-
fluenza su ll'esito ·di· un combattimenro; ma·un'infiuenza forse anche mag"ioreavrà la buouadireiionedel fuoco; fnci li mediocri, in manoa .tiratori, ben comandati, avranno un efficacia maggiore che armi perfette m mano a tiratori, mal comandati. « In questa direzione del fuoco la parte dell'ufficiale superiore sarà poca co:;a . Egli avrà la scelta del terreno, prenderà le disposizio_ni di attacco e di difesa; ma una volta ingnggiato il cornbattimen~o, sarà l'uffici ale subalterno che avrà la direzione del fuoco, che dovrà sorvegliarlo e impiegarlo, secondo i casi,. nel modo più efficace. . « Qui , pitrcchè altrove, è necessaria l'iniziativa .dei gradi subalterni. · Il comand:Jnte di battaglione non può, se non eccezionalmente intervenire in questa materia . Bisogna che egl i possa fare assegnamento sulle cognizioni, sulla pratica, sull'iniziativa de' suoi officiali . "'Io alcnne batta.glie delle campagne napoleonicho si spararono 3000 col pi di fucile per ogni 'uomo messo fuori di combattimento; io altre 1~ proporzione dei colpi sparati fu molt? mnggiore; rarissimamente fu aJ d1· sotto di 500 per uomo ucciso o gravemente fer ito . Questa proporzione · neHe battaglie più recenti è moho minore. Nella campagna di Boemia nel 1866 si contano, da parte dei prussiani 6fì pal le per uomo; inquel1a del ,1870-71 si contano, da pnrte dei tedeschi H-2 palle per tiomo. Questa d'iminuita proporziono dipende dalla maggiore perfezione delle armi e deo-li aumentati esercizi di tiro, o dimostra la cresciuta importanza o di una buona direzione del fuoco._» ~
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Gennaio 11889. In uno studio intitolato: Osservazion•i ·~ntorno ai sottii(ficiali di ca1,alle1·ia epossibihtà, d1; 1n·igliorarli, si dice che la questione dei sottufficiali si agita da anni ed anni nella stampa militare e i provvedimenti per avere sottufficiali migliori si succedono l'ono all'altro, senza raggiungere lo scopo. La mancanza di buoni ' sottnfficia li. si fa sentiro specialmente nella ca,,alleria perchè le esigenze dell'arma sono maggiori . I sottufficiali . d'una volta non è più possibile avori i, e s'anche fosse possibile averli non sarebbero forse più bnoni. . , La media dell'istruzione generale cresce ogni giorno; le reclute arrivano al corpo meno rozze di una volta; questo_ fatto che a prima vista sembrerebbe faci litare il reclutamento dei sottufficiali la rende più dif-
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DELLE RIVISTE
RASSEGNA
ficile; perchè il sottufficiale de-,•e avere un grado d' istruzione tanto più elevato quanto più elevata è la media generale; ora chi ha questo grado d'istruzione mal si adatta a fare il sottufficiale e ~ifficìlmeute prende il riassoldamento. Se si scelgono i sottufficiali fra i cavalieri che montano meglio e valgono più negli esei·cizi 'pratici si hanno spesso individui le qualità intellettuali non rispondono alle fisiche , se si scelgono fra coloro che hanuo maggior istruzione letteraria si va a rischio d'aver sottufficiali, cavalieri mediocri. La missione della cavalleria in campagna è nelle guer"re moderne molto complessiva: il, soituffi ciale deve in molti ca&i sostituirnl'ufficiale; perciò IE' esigenze uelle qualità fisiche e intellettuali dei sottuffi ciali di cav31Jeria non saranno ma i troppe; non sarà mai troppa la curi, post.a nello sceglierli e nell'istruirÌi . · · (Ciò premesso ]_'autore entra in particolari circa l'istruzione da impartirsi ai sottufficia li cli cavalleria ma non tratta del modo d'indurre i soggetti idonei a prolungare volontariamente la loro ferma sotto le armi). Lo stesso periodico ha una monografia dell'escursione di Suworoff ,,ttra_verso la Svizr,era nel 1799 e la fa precederP. da I seguente esordio: • Oggi che la ferrovia del s: Gottardo è un elemento da te·nersi a calcolo nelle future operazioni mi litari, non è senza interesse dare uno sguardo all 'escursione di Suworoff, la quale 110.n ha pari nella storia. Quest'escursione ci dimostra 'quanto una volontà di ferro può fare, ma ci dimostra in pari tempo ch'essa, per'.nn generale, non basta, per arditezza, energia, pertinacia l'escursione di Suworoff sorpassèÌ l'im maginazione, ma non riuscì percbè non aveva per base un calcolo ragionevole; non riusci perchè non poteva riuscire. I l generale die l'intraprese aveva una straordinaria forza di volontà , ma non aveva quella chiarezza di mente che fa valutare al loro giusto va,lore tutte le circostanze, non aveva quella giustezza di calcolo cihè deve ·essere la base di tutte le operazioni militari , se non si vtiol lasciare l'esito delle rneclcsiqie iu balia del caso. ,.
'1.'/1.e ·iUust,•t1letl •, i,avt1l
11111d.
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nt.t.1gt1~ine,
Febbraio 1889. 1
Ha un urticolo sulla nuova invenzione fri)ncese d'un battello sottomarino lancia. torpedini. L'autore prendendo le mosse dal giubilo col qua le la stampa frllnccse
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crede risolta con questo nuovo ba ttello la questione della navigazione su. bllcquea e rea lizzato il sogno di Giulio .Verne, osserva che sfortunatamente le invenzioni francesi circondate dal più al to segreto in questi ul· timi anni, non hanno servito che a pretesto di articoli laudativi: e che bisogna andar cauti a prendere per oro di coppell a le affermazioni odierne. Ricorda quindi che i primi diseini per la costruzione di questo nuovo btHtello furono opera dell'eminente ingegnere Dn puy de Lome il quale come gli altri fu arrestato dalla diiGcoltà di trovare un acconcio motore. Gli studi fùrono però conti nuati dal signor Zédé ; e nel •1876 fu fatto un esperimento prel iminare senza alcun successo con un sistem11 di ac,mmulatori suggeri to dal signor Reyn ier. Dopo alcuni anni coll'aiuto di _altri quattro ::;cienziati il signor Zédé proseguì le ricerche con zelo rndelesso che ebbe la sua ricompensa in una serie di esperimenti fauisi nel settembre 1887 nei crual i fu nuovamente adotta to iI motore Reynier con discreti risultati. Nel settembre ultimo fina lmente fu varato dai can tieri della Societé des /'orges et c.hantie1·s de la .Méditerranée il nuovo battello che fu dapprincipio sperimentato come torpediniere comune, poscia assoggettato a ~na serie d'imrnersioni per vede1:c se fosse completamente stagno. La respirazione per l'equipaggio fu senza difficol tà, però la rinnovazione dell'aria non può farsi durante l'immersione, il che deve limitare assai la . distirnza çhe il battello può percorrere senza. tornare a galla. L'energia dei motori dà per 6 ore una velocità di ,1O nodi all'ora, e si possono ottenere quattro veloçità diverse . In proporzione del loro peso, le macch ine, al dire dei çostruttori, danno la ma~sirna forza fino ad oggi ottenuta. Il battello è lungo m. '17,2.; largo 1,8 ed ha uno spostamento di 30 tonnellate. Come il motore, cosi l'illuminazione interna è ..il imentata dall'elettrici tà. Gli esperimenti decisivi l'attisi a Tolone il n novembre ebbero luogo iu presenza .del vice-ammiraglio Duperré e del prefetto marittimo; e il battello a 7 me.tri Sùlto il pelo d'acqua percorse 500 metri colla velocità di 9 a 4O nodi. Ora, osserva l'autore, se noi ammettiamo per incontestabili i ri:;ultati avnti, sorge naturalment.e il quesito del c_ome possa la scoperta applicarsi a scopi militari. Gl i inventori affermano che alcuni battel li consimili renderebbero impossibile un blocco, già al presente abbastanza dirfici le. Supponiamo - essi dicono - che un nemico veuga in vista di uu porto dove :;ia di staiione uno di questi battelli. (I battello è in comunicazione col lido e vien1:: avvertito che la squadra !1em ica è a considerevole distanza. Il 'battello navigando alterna tivamente immerso ed emerso, si avvicinerà alle navi nem1che, e, scendendo a sufficien te profondità, lo attaccherà con una torpedine fis~a o mobile. 1
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RASSEGNA DELLE RIVISTE
- Ma che cosa avverrà allora del battello sottomari;io? Ecco la domanda alla quale non è st11ta data finora risposta soddisfacente neppure dalla stampa francese più ottimista. Il noto giornalista navale sig. E. Weyl, ammeW'l piennmente la difficoltà della soluzione del quesito. Se il b.1ttello sale alla superficie per evitare l'ui:to dell'esplosione, sarà esposto dalla sua ,carsa velocità relativa, ad essere distrutto dai cannoni nemici . Se rimane immerso è difficile_prevedere la sua sorte probiibile; ma siccome la più piccol:i vena d'acqun può ann ientare l'azione dell'intera -macchina sommersa è lecito formulare il dubbio se tornerebbe mai a galla.
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'
DEMARC HI CARLO,
gerente.
LA Pr\CE E LE CAUSE DELLA GUERRA
I.
Nei mesi ultimi decorsi, all'orecchio degli Italiani è risuonata la parola: Pace, pace. È dnbbio se dagli orecchi quel suono siasi ripercosso negli animi, ma è certo che ha destato la più vi·n attenzione. Epperciò ho preso nota delle numerose adunanze tenute, ho letto le conferenze, le adesion i, i manifesti, le relazioni ed i princip!,lli articoli di alcuni giornali. Ma, tutto questo assieme di cose, di atti, di pensieri, di parole, di verità e di contraddizion i, non riscaldò il mio cuore, non illuminò il mio intelletto. Epperò, evocate alcune reminiscenze di precedenti studi , procedetti a nuove ricerche sull'argomento, e ne espongo in questo studio il risultato colle fonti, perché quantunque nulla co9tenga di nuovo, può tuttavia presentare qualche interesse, trattandosi dì una questione di attualità che h;1 in mira di inffoire sui fnturi assetti delle mil izie . Premellerò dunque che l'agitazion~ attuale non è senza precedenti. Il pensiero della pace fra gli uomini attraversa tutti i tempi dell'umanità storica, riflesso della· mente di peregrini filosofi, e prende varie forme e varie graduazioni, ora volgendosi ai singoli in. .dividui, ora ai Governi, ora ai sapienti; talvolta vuol propugnare ~5 -
ANNO XXXIV, TOL. I.
' LA PACE
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la pace assoluta e perpe1ua, tnl altra vuol moderare i furori della guerra. . • Ma, nei tempi moderni, è solo in questo secolo, dopo i turbini durati da.I 1789 al 18·15, che questo pensiero fu assunto a programma di organizzate associazioni. che è la più bisoa1')nosa di pace, e la meno esposta · L' foahillerra è:;) ' { aali attriti dei contatti, è la nazione più feconda di associazioni per 1' la pac-e, e precedette tutte le altre in Europa nell'organizzarne, soli.o l'impulso di uomini insigni per sapere e per influenza. Fu nel 118116 che sorse coli-t la prima di dette associazioni, la quale prosperosa vive tuttora, centro di collura e di propaganda pacifica. Simili associazioni si estesero altresì nel continente europeo ed in quello americano, richiamando nel loro seno uomini insigni di ogni nazione, di ogni Stato. Questo fatto delle associazioni, ci rivela già un progresso, una evoluzione che ci porta dal periodo delle menti solita.rie ad una fase collettiva ed organica. Ma notisi che neppure fra coteste associazioni vi è unità d'indirizzo A.lc_une propugnano la propagazione della fede. nella pace; altre vogliono influil'e sui Governi; ali.re vogliono affermare · la potenza del diri uo delle genti con arbitrati in ·varie guise organizzati, o col disarmo generale e simultaneo; altre ancora si contentano di elaborare un Codice internazionale; ed altre infine di limitare e reaolare l'uso della forza distruttiva in guerra . Havvi dunque in questa fase, come in quella individua.le che l'ha preceduta, una grande varietà di intenti, una lunga graduazione che abbraccia la fede ed il dubbio, che comprende la pace ed ammette la guerra. Vi sono società purame~l'te speculative, che mirano sol· tanto all'avvenire delle loro teorie, è ve ne sono di quelle positive1 pratiche, che si fondano sulle necessità storiche, e da esse prendono le mosse. 1 Ma vi è un altro passo da registrare, quello cioè che dalle cennate ass'ociazioni nazionali, ne sorsero di quelle internazionali, le quali esercitarono una innegabile influenza nella propaganda delle idee di diritto internazionale e di pace fra gli Stati. Uno dei mezzi su cui dette associazioni hanno maggiormente insistito, quale meglio alto al conseguimento dello scopo, è sta;to quello di un congresso internazionale. Ed i congressi furo'no tenuti: 1
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E LE CAUSE DELLA GUERRA
391,
iii primo a Londra del 484-3; poi a Bruxelles, del ,t 848, sq pro·posta e per opera dei due grandi economisti Cobden e Bright; il ,terzo a Parigi del 11849, presieduto da Victor Hugo; un quarto a Francoforte del ,1850; un quinto di nuovo a Londra, che fu il più solenne, del 1851. Altri più lardi a Ginevra; a Bruxelles di nuovo, .ed infine_a Gand. Ma fnrono tutti congressi puramente fi lantropici; incoraggiati bensì ed anche sovvenuti dai Governi, ma non in forma ufficiale. I risultali si possono ritenere riassunti in dichiara_zioni sol'enni di alla moralità da dilTondersi fra i popoli, affinchè i sentimenti di frate llanza rech ino la pace fra gli uomini. Ora, mentre tutti dobbiamo ammirare tali nob il i e filantropiche ,manifestazioni, non possiamo a meno di rilevare che esse non hanno fa menoma impronta di novità, nè di modernità.
Sette secoli prima di Cristo, Pitagora , dando il suo nome « al-
r opera collettiva di più uomini e di più generazioni anteriori» (1), .fondò una vasta società cosmopolita, che aveva scuole ed aderenti -« in tulla la magna, Grecia, in Sicilia, a Cartagine, a. Cirnne, in ·Grecia, nell' A.sia Minore, la quale voleva tutti gli uomini cittadini -del mondo e chiamava così l'uomo e la donna a partecipare di di•ritti uguali » (2). Questo grande filosofo che« impo.,e ad ogni oprar umano di dir~ il vero e fare il bene » (3), ci attesta l'antichità delle ,teorie che oggi sollevano rumore. La scuola ed il pensiero di Pita,.gora continuarono nei secoli seguenti senza interruzione, e sempre ,eolla stessa sorte, cioè« con seguaci fidi e nemici implacabili, sicchè .pur dopo la sua morte sopravvivevano 'gli odi >> (4). Socrate, colle sue assidue ricerche, ne è il prosecutore; ed il suo .grande discepolo Platone, « creò a sè ideali nuovi di convivenze so. ~iali di là da venire, si contentò e si appagò nella contemplazione di ,quelle. L'animo innamoralo d'ogni bella e buona cosa, sdegnoso del ,presente ed impaziente del passato, anelò ad un fuwro , non anche
( I) FwnENTINO F. Storia della fì,loso{i<I. Parte I, cap, 2. - Napoli, Domenico Morano 'i879, pag. t~. (2) SINIOAGl,IA, Il COIICJtto della p ace. - Milano, o. Briola, l.888, pag. 9, (3) CANTù . Storia univer,ale. Lib. Ili, cap. :a - Torino, l.862. Tomo I, pag. 55,. <{t) F1onENTI NO. Op, citata, pag. H.
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393
LA PACE
E LE CAUSE DELLA GUERRA
visto, ma lortemenLe speralo, di giusLizia e di pace 1> . QuesLe parole di Bongh; ('1), giustificano l'altribu.to di platonico tmive1·sal· mente dato ad o~ni co5a nelia quale l'idealità eccede e la rendespoglia.di pratica applicazione. Dalle teorie di Socrate e di Pla Lone hanno, molli filosofi e scrittori , fatto derivare quell~ del cristianesimo; ed alcuni hanno ancheparagonato Gesù Cristo ai due filosofi greci (2) . « Il paragone è esatto, soltanto se s'intende che da Socrate i.ncomincia una serie di mediazioni nelle forme speculative, le quali preparano il grande avvenimen Lo .del cristi,rnesimo » (3). Questo sia detto per registrare· che l'idea non andò mai perduta. . Le tradizioni tendenti alla pace universale e perpetua pervenute al cristian esimo, raggiungono un culmine tanlv risplendente, chela loro prosecuzione si presenta su bito alla men te di ognuno .senza interruzione alcuna sino ai dì nostri, sino alle associazioni attuali; perchè « dalla sua comparsa in po i il suo spirito pervade e viv ifica la storia umana, la quale, si nei versi, nei fatti , o nelle idee, non si può più spiegare pi enamente, senza presupporre l'effi cacia dell enuove credenze » (4) . I R icordi di Marco Aurelio, la Città di Dio di S. Acro . " st.ino, la Politica nell'Aquinate, l' Utopia di Tommaso Moro, la Città del Sole di fra' Tommaso Cam panella, il Contratto Sociale e le altre opere di Rousseau, le opere di Kant (5), è fin al -
mente quelle dell'in glese Bentham (11)", co lle quali ultime si giunge .ai numerosissi mi autori odierni, segnano Lanle pietremi liariedi tale tract :zione non mai interrotta. Adunque le dichiaraz ioni solenni dei moderni congressi, non re·Cano alcun nuovo contri buto al pensiero della pace, che da tempo immem·orabile è sparso sulla terra da fi losofi , da scuole, da chiese ,e da associazioni. Resta ancora a disco rrere dei tentativi falli dalle alluali associazioni per passa re dal campo del la discussione e della propaganda in quel lo ufficinle dei Govern i. Sim ili ten!ativi non potevano man·Care, dappoit.hè fra i soci si contano mç, lti uomini che sedetlero al .govern o degli Stat i o che vi hanno attinenze. Nè mancano Sovrani ch e, direttamente od indirellamente, ne sono c::ddi fauto ri. E cosi le soci età raccolte nl congresso sopraccennato, tenuto a Londra nel 1843, conchiusero di proporre che i Governi civi lizzati, n~i loro trattati di pace o d'alleanza, includessero questa clausola, che le qu estioni che nascesserl) fra loro, si · deciderebbero da una polenza :eletta da esse. · Il re Luigi Filippo, la cui incolpazione pi u grave èd'avervololo fa p;:i,ce ad o,9ni costo, gradi e lodò molto quell 'idea del ~on gresso, -esprimendo la persuasione che, grazie a Dio, verrebbe tempo che pi ù non vi sarebbe guerra. Ma quel T'e pagò ben presto col trono le -sue ideali1à filantropiche. Anche in Inghilterra la qu estione fu nettamente presentala alla -Camera dei comuni da Riccardo Cobden, il qual e mollo s'interess ava al movimento, ed aveva piena fede nel suo defini tivo successo. Nel giugno del 118::>'I, quel distinto membro del Parla men lo propose \( che una ri spetlosa i~tanza fosse presentata a S. M. onde « pregarla di ordinare al segrelario di Stato per gli affari esteri, di ·« mettersi d'accordo col Governo francese, affin e di adoperarsi ad « impedire la gara degli apprestamenti guerreschi in tempo di « pace, conformemente alla politica professata da lle due nazioni , e {< per promuovere , se fosse possibile, una riduzione degli . ar·« ma menti ».
(I) BoxGm. Storia a11~ica i1l Orienle ed. in Grecia. Con f. VIII,§ Xl. - ~lilano, Treves i8 79, pag. 328. · (2) n ousss Au Er.nLl! . Livro I V. Paris. Garnie,· f1·ères, pag. 349·50. CrnnON. His/.. de /a. décade11ce et de la Chute d e l 'Bmpire l/0111ai1l. - Trad. par Buchon. Paris, Oesre1.. 1836, Tom I. L'anoore dice: • .lé~us vécu t et ~ ourut pour servir les hC?mTes. Mais Socrate·
!
" av,ut auss1 consacré sa v,u et sa mor t a la cause de Ja 1·0Jigion et de la j u:;Lice , . Pag. 261, 2• colonna. E poi: • Rousseau, qui a fait un parallèle éloquent, mais peu • convenable, do .Jésus-Chris t et de Socrate, Qublie quo lo philosof,i moumnL ne lai:;se • pas échaJJper un mot d"impatìence et de désosp oir •. Pa.g. 265, nota. Da ciò deducesi che l'autore vuol perOno porre in rilievo la superiorità di Socratd su Cristo, 1icrchè· questo o:;cla.1~ : • Dio mio I Dio mio I percllò mi abbandoni? , D'onere lo sdegno di Cantù; op. cit. lìh. VI cap. 26. Torino, Unione tip. edit., 1862, Tom. u, pag. 61. (3) FIORBNTINO. Op. citata, cap. I, pag. 2. (4) FlOR~:NTINO. Op, cilata, parte H, ()ag. L (5) Specialmente: Zum ewigm Friede. - Kant' s sam mltìclte IVe, I.e. H95. - Edit. Rosenkrans-Scubert. Hnvvi la trad uzione france.se: Basai philosophique sur la pai.i; per· petuelle.
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( I) Specialmente: A. pian (01· an tmiversal anà perpe/1,al 1ieace. Ha vvi la traduzione rrance~e: Owvres complètes de Bent11a1n.
Edit. Ilowrong.
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LA,
PACE
E LE CAUSE DELLA GUERRA
Lord Palmerston espresse·la sua alta approvazione per la mozioneCobden; pure sua signoria elevava alcune obbiezioni circa l'apertura di negoziati, e naturalmente non se ne fece null::t » ('I). « Un fatto ancora più incoraggiante per le associa"ioni della pace, . è stata l'iniziativa presa da Napoleone III, che propose la riunionedi un congres.so, il quale, fra le al tre cose, si occupasse di divisare i mezzi per ridurr~ gli enormi eserciti stnnziali, che sono un pericolo ed . una minaccia per la pace del mondo >> (2). p nanimi risp·osero al nobile appello i Sovrani d'Europa con belle· lettere di adesione. Ecco la chiusa di quella del re d'Italia Vittorio. Emanuele: « Il mio concorso e quello del mio popolo non manche« ranno aJla elTeLLua~ione di un progetto che segna un gran pro<< gresso riella storia dell'umanità>>. . Ma al promettente concerto mnncò il concorso dell'Inghilterra ,. e l'auspicala proposta non polè aver seguito (3). Altre dichiarazioni uffi ciali non mancano di data anche più recente. Nel 1882, il presidente degli Stati Uniti, Artur, raccomandava con messaggio ai deputati della grande Repubblica di {~ favorire la pace, mediante una giurisdizione internazionale, intesa a prevenire ed a regolare i conflitti per via arbitrale ». Questi successi ufficiali sono poco significanti, e c'è da ritenere· che quand'anche avessero avuto ulteriore seguito, non molto maggiori sarebbero stati i risultali definitivi. La storia infalli ci porge ben altri.~sempi di Sovrani potentissimi infervorati della pace, e tuttavia trascinati alla guerra. Marco Aurelio, benchè ponesse l'amore del genere umano in cima ad ogni suo pensiero, dovette tuttavia sostenere o, lùslri di lotte contrf\ Marcomanni, Quadi e lazigi che seppe sempre ·debellare (/4.) . Alessandro Severo .;i· è presentato dalla storia come ispiralo dalle più umanitarie dottrine, colla forza delle quali supponeva poter dominare eri generare il mondo. Grande dovette essere la sua delusiobe quando ~cl una elevala,
filosofica, commovente lettera, scritta ad Arlaserse, ne ebbe questa breve rispos~a: << I principi valorosi sono corti nelle parole e forti negli atti . Io opporrò il mio campo alla tua pergamena, la mia la1,1cia alla tua penna, il mio sangue al tuo inchiostro, e le mie azioni ai tuoi discorsi n (ti). Enrico IV il gran re, che in mezzo alle. feroci guerre di religi()ne seppe amare e farsi amare da catt.olici e protestanti, sospirava la pace per tulli e ne fece formale proposta a lulli i potentati d' Europa, proposta che fallì per le esitazioni degli in·terpellati e per il colpo di Ravaillac. « Il grande disegno della Confederazione europea concepito da Enrico IV e messo in iscritto dal suo ministro Sully, si registra nella storia del diritto internazionale, perchè segna una delle svariate manifestazioni del pensiero umano sul bisogno universalmente e costantemente avvertito di godere i benefici della pace )> (2). Lo stesso Napoleone I, nella sua solitudine di ,S. Elena, protestò che il suo intento era di stabilire la pace universale e perpetua, di· spensando le potenze dal tenere gl i eserciti stanziali; l'incremento dei lumi, avn1bbe permesso di applicare alle grandi famiglie europee il sistema federativo. Il concetto napoleonico, come sopra riassunto in varie opere (3), emerge da intere giornate di conversazioni registrate dal Las Cases, specialmente da quelle del 24 agosto, ~H seltem bre, H e 114 novembre '18'16, che troppo lungo sarebb'.:1 trascrivere per intero . Il periodo che più esplicitamente)o esprime è il seguente: << Uno dei « miei più grandi pensamenti era stato l'agglomerazione e la con« centrazione geografica dei popoli, che le rivoluzioni e la politica « avevaM disciolto e diviso. Così, benchè sparsi, annoveransi in « Europa più di trenta milioni di Francesi, quindici milioui di Spa<< gnuoli, quindici d'Italiani, trenta di Tedeschi: di ciascheduno di « questi popoli io avrei voluto fare un solo e stesso corpo di na« zione. Con questo corteggio sarebbe stato beJlo l'aJTacciarsi alla
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.. (i) WALKEn . La scienza della 1·icche:zza.• -
Libro V, cap. 8. - Tradu zione di$. Co,gnetti De i\lartfts. Unione tipografica editrice !876, in Bib. dell'ec,:,n. pag. 749. (2) \V ALKER . l bid., pag. 493, (3) W Al.KER. Jbid, (4) VANNUCCI. Sto,ria delt'/t.alia antica . Voi. IV, pag. 734 a 7~1.
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(i) SÈGUR. Hi.i t. Romaine. Voi. Il, c hap. 25. - Paris, DidiP-r, !851, pag: 348. ,(2) Coinuzzr. Arbitra.ti internazio,uili. Nel digesto ita.li<tno. Voi. IV, parte I, pag. 497.
Un. ·tip. edit. ¼88. Vodi anche Relazfo ne sugli att.i dell'Unione Lo1nbo,rda, i888, pag. i9. (3) Per esempio: BLox·1·scH1.1. Dottrina generale dello Stato, introd. pag. XX Viti. CoN~ Tozzi, op . ci tata, pag. 508.
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LA l'ACR
E nE CAUSE DELLA GUERRA
« posterità e il sentirsi salutare dalle· benedizioni dei secoli. fo sen« tivami degno di questa gloria!_ << Dopo questa sommaria semplificazione sarebbe stato più pòs« sibi le il correr dietro alla chimern del bello i{deale della civiltà,, << e in questò stato di cose sarebbe riuscito più agevole lo sta_ bilire « dappertutto l'unità dei Codici, quello dei principì, delleopinioni, « dei sentimenti, delle mire e degli intere~si. Allora forse, c()ll'aiuto « dei lumi universalmente sparsi, sarebbe stato conceduto di sognare « applicabile alla grande famiglia europea il congresso americano « o quello degli Amfizioni del la (;recia; e in tal caso, qualepro::.pet" tiva di_forza, di grandezza, di prosperità e di pace I Quale grande, « quale magnifico spettacolo 1 >}. Poi ancora: « L'imperatore disegnava alla pace generale, come più d'una volta ei disse, di costringere ogni potenza ad una immensa riduzione degli eserciti permanenti » ( 1). Adunque, come ben vedesi, gli sforzi per far penetrare nei regnanti e nei Govern i i concetti della· pace perpetna, non sono un trovato delle moderne associazioni; anche di essi si ha traccia in tutta la storia .
Fra es~e va famosa la Lega internazionale della pace e della libertà, sorta d11 un congresso tenutosi a Ginevra nel 11867, e composta dapprima di pochi democratici franc esi e svizzeri ( 1) In Ginevra stessa già esisteva una società della pace, fondata fin dal 1830 dal conte Sellon, dalla quale erano uscite varie pubblicazioni interessanti (2) . La nuova lega della pace però, se valevasi dei materiali della vecchia società della pace, non ne era la continuatrice, perchè esordiva con programmi clamorosi, e col proposito di « ri. cercare i mezzi pratici più Ddatti ad introdurre immediatamente fra i popoli l'uso dell'arbitrato » (3) . Essa novera fra i suoi soci le più spiccate celebrità di tutto il mondo. Ma per l'etereogeneità dei componenti, la vasti tà dei programmi, le idee manifestate sulla preferenza della forma repuhbl icana per l'ordinamento interno degli Stati, ,non si è cattivato l'assenso universa le neppure fra i correligionari i (4 ). Essa ha promosso ben 22 congressi (1:S), all'infuori di quèlli giii. notati; i i primo dei quali sotto la presidenza onoraria del generale Garibaldi (6); ha mezzi ed ha pubblicato la raccolta dei suoi atti; ha per .suo organo principale il giornal e Les Etats Unis d'Europe, che si pnbblica in Berna sotto la direzione di M. 8. Wogt (7). È ,cosa notevole come quella ìega da.Ila sua fondazione ad oggi abbia a 1poco a poco mutai.o il suo caraltere impetuoso e politico, in altro più calmo e puramente di morale propaganda dei suoi principii.
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Dopo il 1870 le societainternazionali si moltiplicarono, ma sempre con carattere privato, più o meno bene viso dai Govern i, ma ad essi pur sempre estranee. · Oggidì si contano 30 società della pace in Europa (2), e 42 in America. In Europa sta in prima linea l' Inghilterra, poi successivamente · ' la Danima1;c", la Svezia- Nor· la Francia, la Germania., la Svizzera, vegia, l'Olanda, l'Italia, e per ullimo' l'Austria-Ungheria. Ognuna di ta li assoc·1azirmi consla di un centro, con ramificazion i più o meno estese all'interno ed anche all'estero ...
Ma come dianzi si disse, non tutte le associazioni sono ideologhe,
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speculative, unilaterali, ma sonvene delle posi tive e seguaci della scuola storica. Queste si occupano essenzialmente del diril.to internazionale. Il quale mirando a regola.re con disposizioni positive le relazioni fra_ gli Stati in ogni circostanza sia nello stato di pace come nello stato
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Il.)
le comte De LAS CAsEs. Tom VII. - Paris, Lebegue tSi4, pag. 265 e 3,~.. Oppure: prima versione. italiana, voi. Il, capitolo 25. - Torino, Fontana, J846, pag. 621 e 646. Da quest'ultimo si è tlreferito togliere la trascrizione qui riportata. (2) Relazione delt' u1/,jone Lonibarda, cit. pag. 4; essa indica quale fon le, un articolo di Destrem, nella Nuu,velle Revue (lei l. 0 agosto l.888 , intitolato: Les théoriciens de ta paix tmiversetle dans le prtssè et clmis le présent, che non ho potuto leggere. (l.) ilfenun-iaL de Sainte Hélénepar
CONTUZZI. Op, citaht, pag. 5i0.
(2) Pace perpet·tLa in Bricfo. (3) CoNTUZZI, Op. citata, pag. 5IO. . (4) CoNTozz,. Op. citata, pag. 5tt, ri[lorta la dichiarazione contraria di • uno dei princip,tli membri òel congresso •, il signor Fauvcty. (5) Relazione àeU.'Uni-One Lombarda,
-(6) CoN'ruzz1, Op. citata, pag. 510. {i) CONTUZZl, Op. citata, pag. 510.
pag. 4, in nota.
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LA PAC8
E LE CAUSE DELLA GUE RRA
di guerra, tende ad assumere una funzione analoga a quella dei codici che regolano le relazioni fra i privati . Esso quindi mira indirettamente a mantenere la pace fr; gli Stati. Ma esso , considerando altresì la guerra come slato di fatto, prendej n considerazione i belligeranti ed assegna loro certi obblighi e certi limiti che non potrebbero violarsi senza incorrere nell'esecrazione pubblica, unico freno di cui disponga, perché « manca un potere supremo costituito, con autori tà su tutti i membri del. sodai izio internazioq.ale » ( 1). A.dunque le associazion i cultrici del diritto internazionale hanno bensì affinità di scopo con quelle della pace, ma da esse.sono pedet- · tamente .distinte nel metodo e nelle teorie., Esse hanno carallere scientifico , positivo, rigoroso; accettano e rispettano il fallo politico legale esistente, e ne fanno base alle loro deduzioni. Le altre hanno carattere speculativo, sentimentale, assoluto, e sono generalmente · in antitesi coi doveri dei govern i costituiti. Queste predicano, quelle discutono; ai cuori parlano le ultime, le prime alle menti; per le masse queste, per i pensatori quelle . .ll criterio che guida le une è giuridico, quello che muove le altre è politico. Perciò non sono da confondersi le due cose, ciò che spesso e volentieri vien fatto dagl i scrittori e partigiani di entrambe per sostegno vicendevole delle loro tesi. Esse sono distinte, ed hanno anche uno svolgimento parallelo nella. storia quantunque talvolta uno stesso scrittore le tratti tutte e due. Nè devesi tacere che alcuni i,nsigni scrittori di dritto internazionale sono sostenitori convinti della necessità della guerra, ad esempio Ciceron e. Come il concetto della pace assoluta e perpetua fra gli uomini corre senza interruzione da Pitagora a Cristo, a Marco Aurelio, a S. Tommaso, a Kant, a Victor Hugo, così l'altro del diritto delle genti, o come modernamente si chiama, per suggerimento di Bentham, diritto internazionale (2), cammina. parallelo e se ne ha la traccia non interrolla dalle tavole feci'ali anteriori alla fondazione di Roma (3) agli scritti di Cicerone; dal ·diritto romano alla monarchia di Dante; si affer ma con Alberigo Gentile cl.a S. Genesio; prende forma storica e scientifica con Grozio; diviene filosofico con 1
(i) CoNTUZZI, Diritto intemazionale. Nozioni preliminari. (2) Dfri(to internazionale in Enc-icl. - Torino, !879, pag, (3) VANNUCCI . Op. citata, voi. I, pag. 374 e 586.
Hoepll, {889, pag. 4. 685.
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Puffendorf, Bur!amacchi e Valle! , e vien fatto codice positivo da Blu ntschl i (1), da Lemonnier, da una pleiade di alte menti contemporanee. Perciò anche le associazioni atluali, che derivano dalle dtie correnti, devono essere considerate separatamente benchè si appoggino reciprocamente, ed abbiano punti comuni. E siccome, quasi quale modello di tutte le società della pace, ho menzionato la lega di Ginevra, così per esemplificare le società del diritto internazionale, faccio cenno della più illustre di esse che è l'istituto internazionale di Gand, fondato nel ,1873 (:2) da uomini sommi di ogni parte del mondo cioè: Bluntschli (Eidelberga), Asser (Amsterdam), Rosebrasoff (Pietroburgo), Carlo:; Cairo (Buenos Ayres) , Em. De Laveley (Liegi), I. Lorimer (Edimburgo) , Moynier (Ginevra), A. Pierantoni (Napoli), Rolin-Jacquemin (Gand) (3). << Vistituto sce~lie i suoi membri fra gli uomini delle diverse nazioni che' hanno reso dei servizi al di1;itto internazionale, sia nel dominio della teoria che della pratica. I suoi membri non possono essere più di sessan ta» (t). Suo scopo è di codificare il diritto internazionale, chiarire i doveri e le relazioni internazionali in ogni circostanza. La sua in Ouenza sulle risoluzioni dei 0n overni è stata e « sarà davvero potente e. saIuta re, poichè è la voce della scienza, della giustizia e della civiltà,
(1) .GENTIU:. De jure belli . {598. . GROTIUS (HuGo DE GROOT) De jure belli et 11acis. !624. - Le dro it de la guerra et de la paix par GnoTIUS, divisé cn troi~ livres. Nouvelle traduction par M. P. PRADH-:R·
FooÉnÉ. Paris, Guilaumin et C., ·!.867. , PuFFJi:XDORF. De jure 11aturae et gentiwn. ·t 6n. - lt diritto della 1'.11t,'.ra e delle gent.i, ossia sistema generale dei principil li più imp~rlanti di Ato,·~le, Gim·isprudenza e Politica di SAltuEu: barone di PoFnNoonF. Rellllìcato, accrescmtv ed 1Hustrat.o da Giov. BATTISTA Au11c1, bresciano. ln Venezia appresso Pietro Valvasenza, MDCCLVI.I (4. vol. in 4°).
.. DORLAMAQUI. l694-17!.8. Principes du droit de la 11c1ture et cle gens. Ed1t1on revue par
. . · d ·t d Dopin. 1820. VATTE r.. Le droit des gens oup1·incipes de la loi 1uitureUe apptiques ci 1a con 1.11 e es nat.ions et des souverains. !758. - Edìtion Pradier, l863. . . . • BLUNTSCH LI. Le droit international condifiè. Trad. par Lar<ly. - P:,ns, G1111la11mm, 1Si4. (2) CoNTUZZI. ,llanuale di dfritto ·inteyrnazionate. - Hoeph, 1889, pag._237. . • (3) TnoNO. Pref. al Bluntschli. DoUrino. dello stat,> modei·no. - Napoli, Vallard1, !8,9,
pag. XXXIV. . , 8 . I (4) Statuto delt'istituto, art. 40, nel Manuale: Les lois de to guerre s,ii- ter·i-e. mxe Ics, , 1\luqu,mlt; !8SO.
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E I.E CAUSE DELLA GUEHRA
LA l'ACE
spoglia di ogni deferenza, che si pronuncia in favore del diritto altamente e senza tema» ('1). · I risultali degli sludi fatti da quest'istituto sono tanto convincenti e pratic'i che molti di essi già ott~nnero la sanzione legale di ogni Stato. È nelle conclusioni pubblicate da quell'istituto sollo fo rma di manuale che si deve risnlire per trovare l'origine di molti principii informanti i regolamenti di guerra deg: i eserciti europei. Il testo del nostro r~golamento di servizio in guerra, rende per noi obbligatoria l'osservanza di mol ti precetti , prescrivendo! i nella forma stessa che venne stabilita da quell'isti tuto . Cos.ì tutto ciò che vi è di nobile e generoso verso ·i pernici, Yerso i vinti, verso i, prigionieri, verso i fer iti , verso le popolazioni dello Stato nemico , e che non era scritto nei vecchi reCYoJamenti si può i') ' dire che tutto emana dalle sapienti , moderate, pratiche elucubrazioni di quell' istituto. La stessa convenzione di Ginevra del 1864, sul trattamento dei · feriti in guerra, che fu firmata da tutti gli Stati d'Eurc,pa e da quelli · civi li di Asia e di Amel'ica, e la dichiarazione di Pietrobur()'o del 11868 cbe esclude I' uso dei proietti esplodenti di peso inferiore a ,1,00 grammi, pure sotloscritta da quasi tutti gli Stati civi li, trovarono nei giuristi e fi lantropi, che poi composero l'istituto di Gand, i piu efficaci propugnatori. · Invadendo ·la Francia nel ·1870 il re di Ph1ssia ed i suoi generalissimi tedeschi , trascrivevano nei loro proclami i principi (:!ià espressi dagli serittori di diritto internazionale, sulle r:elazioni delle loro truppe coi_francesi non combattenti. « Noi, n_on moviamo guerra ai pacifici · abitatori di queste contrade; egli è'°' in·vece dovere d'ogni dnesto soldato, proteggere le private proprietà & .'(2) . Il progetto di dichiarazione presentato da ll' imperatore Alessandro II di Russia al la conferenza di Bruxelles del ,J874, ed approvato dai delegati, benchè non sia stato definitivamente firmalo , trova anch'esso Ja sua origine neHe dottrine scientificamente sviluppate e giuridi~amente formu late dall'istituto di Gand . ()
(l)
TRONO.
Op. citata XXXIV.
(il) La guerra (i-anco-gerinanica. Relazione del. gralllie stato maggiore. pag. 379, trad. it.
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Voi. I,
A questo punlo posso discorrere dell'attuale agitazione per la
pace, da cui ho preso le mos3e, poichè il fin qui detto riguardante i precedenti parmi che gelli su di essa molta luce. Oggi dunque ci troviamo di fronte ad un'agitazione per la pa~e, che. presen ta qualche nuovo aspetto, e che militarmente conviene analizzare per l'influenza che intenderebbe di esercitar e snl senti mento militare .delle masse popolari. E,,sa si manifesta contemporane.:imente in Italia coll'impronta delle due cor;·enti sopra descritte. L'_una sarébbe il ravvivamento della preesistente associazione di carattere scientifico ~on sede in Roma e con sotto-comitati in tulle le cillà italiaae; conia . aderenti e seguaci specialmente fra i giuristi e gli uomini politici; ne è presidente l'onore\'Ole Bongbi, e fino a ieri ne è stata l'anima Mancini. Ne fanno parte i senatori Cadorna, Alfieri, Canonico, Finali ed altri; i deputal.i Rudini, Spaventa, De Zerbi ed altri; professori, giuristi , ecc. Il risveglio odierno di questa associazione non cambia essenzialmente natura, ma è notevole non solo per sè stesso e pel tempo in cui avviene, ma perchè somma ecl accumula la sua azione con l'altra ccirrente, e ne aumenta il significato. Di più nella lettera pubblicata dal presidente Bongbi il 2·1 novembre, è detto .all é associazioni di r iunirsi in Roma<( a fine di consultarsi insieme sul mezzo di far acqqistare al movimento d'opinione verso la pace e l'arb itrato la forza, la generalità e l'efficacia di cui ora difetta ii. È dunque anche alle masse che vuole oggi indirizzarsi la società sedente in Roma. L'altra agitazione è nata per opera del!' Unio ne Lombarda per la pace e l'arbitrato internazionale. Quest'associazione conta poco più di un anno di vita, ma è pilì attiva, più pratica, più removente dell'altra . Essa emana da tre grand i associazioni milanesi di carat· tere democratico: La Lega di Libertà; Fratellanza e Pace;
e Consolato Operaio . In principio dell'anno ,1888 ha stabilito di fare un corso di con· ferenze sulla pace, e le conferenze furono infatti tenute dal professore Sinigaglia, dall'ex-deputato Aporti, dal Moneta, d;1]la signora Schiff, dal professore Viganò, dal deputato' Mazzolen_i e da altri .
402
LA PACE
In quelle conferenze, fatta ragione dell'aspetto unilaterale che naturalmente doveva assumere I.'argomento, si è spiegata molta erudizi one. molta forza di argomentazione, e quella calda eloquenza a cui tanto si presta il soggetto. Non tutte però debbo lasciar com prese nelle parole d'elogio ora dette; Ghe anzi una di esse, detta dal socialista Lazzari fu altrettanto superficiale negli argomenti quan to triviale nella forma; e se io non disdegno cli farne qui cenno è unicamente perchè essa cot1corre a far m<:lglio conoscere la tinta -~ o-enerale che viene ad assu:nere l'agitazione su cui intrattengo i let· tori della Rivista. Le conferenze ebbero numerosi uditori , ed ottennero numerose adesioni nll' Unione, che si contano a migliaia. Allora nacque in Milano l'idea d_i costituire un Comitato centrale permanente di vigilanza per la libertà e la pace. Il Com,itato si può ritenere emanazione dell'Unione e, quantunque compostà di senatori, deputati, pubblicisti e cittadini di varie gradazioni politicl1e, tuttavia la sua intonazione dà prevalenza al partigianismo avanzato. · Infatti il Comitato cercò ed ebbe l'aderenza di moltissime società democratiche di tutta Italia, e quindi il ·29 novembre emanò il suo manifesto agli Italiani. Il manifesto si ri volge a viviss imi senti~enti del popolo, e li tocca con arte ed efficacia . Accennato agli orrori della guerra, ed agli oberanti gravami della pace armata soggiunge: « Il primo paese « che avrà il coraggio di atterrare questo improvvido sistema pre« parerà a sè, insieme alla benedizione de~li altri popoli, una ri« gogliosa prosperità ed una forza invincibile. « Italiani I Ecco la missione, ecco fa,gloria che.oggi ci attende ..... << ••••••• l'Italia che risorgeva arra di' pace alla nuova Europa, « dia questo grande esempio di mettere d'accordo le parole coi fatti, « la politica colla morale, l'interesse nazionale con quello di tutta <~ l'umana famiglia>>. L'efietto del manifesto è stato pa1:alizzato da forti correnti in senso avverso e dalla congiura del silenzio a cui s'atlenne la gran maggioranza dei giornali moderali ed approvanti l'attuale Ministero. Ma la propaganda del Comitato centrale non si è arrestata e continua Lullor·a. Nel IJreve tempo, <lacchè volli seguire questo movimento dell'opinione, ho trovato sul giornale il Secolo ché è !'or-
E LE CAUSE DELLA GUERRA
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gano ufnciale del Comitato (1) parecchie centinaia di ade_sioni d! società. di varia natura, ma in gran maggioranza democratiche, d1 tutte le parti d'llalia, specialmente dei centri cittadineschi. Si può ritenere che in tutte le provincie italiane sia vi qualche germe del movimento iniziato. NotevÒle è quello fra gli studenti delle università. naturalmente accessibili allff aspirazioni abbaglianti di lontani ideali. Le adesioni per tal guisà effettivamente e pubblicamen~e . espresse appariscono assai poche, quando si conside1:i che i~ Italia Je sole società operaie di mutu1i soccorso al 1° genna10 ,1885 erano già 5-,'169, c0n 806,500 soci (2). ~fa in questa sorta di mo:vimento morale non è tanto la manifestazione esterna che deve attirare la atLenzi~ne dello studioso, quanto la maggiore o minore facilità con cui certe idee possono colpire l'uomo considerato nella massa_ generale in un determinato momento storico, in un certo ambiente poli tic~ e sociale. Considerata la libertà di pensiero e di parola dei tempi nostri, la facilità e prontezza con C\li le idee corrono e penetrano ovunque, le lamentazioni più o meno giusLificat_e, più o men~ es_agerate delle crisi economiche; la mancanza di forti preoccupaz1001 popolari di ordine politico, o, come suol dirsi, di alti ideali prossimi può sembrare che un'idea semplice la quale accarezza e continaenti 1'l ' natlirali inclinazioni, asseconda innati affetti, lascia intravvedere materiale benessere, abbia a sedurre molti cuori ingenui, di guisa che il leo-islatore e l'uomo di stato possano in giorno. di .crisi veder fru,., sfrata l'opera della loro sapienza e ~el.loro patr1ott1smo. .
Ho così esposto quanto riguarda la teoria della pace tant? nei suoi precedenti, quanto nello stato attuale, mostra~~one le ~urattive e le bellezze, e senza turbarla, per quanto poss1b1le, colla mterpolazione di pensieri a contrarie dottrine pertinenti. . . Ciò nondimeno la presenza dell'antitesi non si sarà mai dilungata dalla mente del lettore. Chè nell'ordine storico come nello specu-
(tì Vedi /letazione Unione Lomba.r da, pag. !4. . (1) Annucwio statistico italiano, !.886, pag. 257 e !Ol5.
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LA . PACg
lat!vo, nei fotti come nolle idee, di gran lunga la lotta soverchia la quiete. · . _È in~ompatibile con questo lavoro, e sarebbe superflua un'analisi storir.a dello sta,to di guerra da porre a riscontro al non interrotto pensi?.ro d~lla pace ~ianzi e~posto. Le due cose corrono parallele nell ambiente storico. ma 11 posto occupato dall'una non è u.guale a. qu~llo occupato dall'altra. Tutte le pagine della storia sono r1sonant1 dr lotte, di contrasti, di guerre, sì che la storia sles~a, nella sua più generale significa7,ione, appare tutta rannodarsi alle gu:::e, !.a.nlo ~el~'ordine fo~tistico come in quello deduttivo, ed appoon_iars1 ?och_1ss1mo alla pace. Il filo storico della. pace si trova con speciale disamina; ma la grande te.la guerresca intreccia tutta Ja v'ila dell'umanità. · << Il ?assalo.' perdendosi in quasi mistica notte , schiude la sua ~!ba. a!I acuto mda~atore storico, al geologo, all'antropologista. AlI ~101sono costoro c1 p~rlano di ére trascorse, io Clii l'uomo primordiale doveva lottare g10rnalmenle colle belve, materialmente meo)io mn~ite di lui, per sostenere gli istinti della propria conservazio~e. Egh_dovev~ ~onlendere loro un palmo di terreno ove riposare, una frazione mm1ma di una macchia per trùvarvi un agreste· alimento. E quando, in più, in molti, erano riusciti a tanto oeiosamente cos~udivano il conquistato bene, e guai alla novella ie~te che sull'amb1Lo terreno tentava scagl iarsi . Allora la lotta si faceva terribile inesorabile; d?veva socco·mbere una parte o l'altra, perchè per tutti non : 'era ~è ~hm.ento nè spazio. L'uomo, fissando nel bianco degli occhi d nemico, gh preannunciava la morte, e mort!:l risiedeva pure nel. l'occhio di costui n ( 11). ', y~sclusiva pre~o~~er~nza della forza indiyiduale nei tempi pri m'.tm ha reso poss1b1h le imprese dei primi eroi. come Ercole, Teseo , Mitra~ Thor, S~nsone ed altri simili, che troviamo menzionati nella mi tologia di tutti i popoli, i quali armando il braccio alla difesa del d.eb~le, si aprivano la via al dominio e al reggimento delle popolazioni.
(I) ScmrF prof. PAOLINA, 1/infhtenza della donna stttla pcice. - Milano, p, B. Bellini e C. !888, pag. 3. •
E LE CAUSE DELLA GUERRA
E fin dall~ prime note a noi giunte relative alla vita l'.ollettiva, si · ravvisa che i I più grande elemento organizzatore dell a società è stato l'impiego della forza, la lolla (11). La continua alternata vicenda di composizione e decomposizione di grandi Stati in Asia ed in Egitto, ci presenta una serie non interrotta di lotte secolari, es.terne ed intet~ne. Lo stato di gt1erra era lo stato no1:male di tutta la vita sociale del mondo greco ~ del romano, ed il medio evo fu a ragione definito « il tem~o in cui tutti erano in guerra contro tutti )) (2). L' organizzazione delle grandi monarchie, che è il carattere della storia , moderna, ha prodollo, dalla guerra dei 30 anni sino ad oggi, cioè in 270 a11ni, non meno di 130 anni di guerre guerreggiate nella sola Europa: onde si potrebbe dfre che metà. del tempo è trascorso nella lotta e l'altra metà nella preparazione della. lotta, senza con tare una quantità di rivoluzioni, rivolle, ri beli ioni di carattere interno. Il più lungo periodo di guerra è queilo della guerra dei 30 anni, il più lungo periodo di pace è la pace dei 30 anni . Ma se in quel primo periodo ~i gue)Ta noh mancarono ·le tregue , nell' altro ,di pace, le rivoluzioni e le compressioni erano il vero stato di fatto; nè poteva essere diversamente sotto l' imperò deHa sant.a alleanza succeduta alla espansi0ne del.pensiero politico della rivoluzione fran cese, estesa a tutta Europa dal le vittorie napoleoniche. Seppure vog'tiamo ridurre le nostre considerazioni al periodo contemporaneo di 40 anni da.{ 4848 ad .oggi, noi tro.viamo ancora non meno di 12 grosse gutrre in Europa ed America. con 23 anni di. guerra gueneggiata, cioè più della metà dd tempo totale, menire non si può non riconoscere che , nella epoca: nostra, it tempo che trascorre senza che si comballa, è febbrilmente impiegato nella pre· 1 purazioue alla guerra. Ma v'ha di più: nelle grosse guerre sopracennate non son o si.ate compres~ le due guerre fra Serbia e Turchia. del 11862 e del 1876; non quella fra. Turchia e Montenegro del ,1_876; non quelhtper l'oc(i) La viva, s piritosissima immagine del mito Erculeo ,fatta. da Pru'dhc,n, e di un' efficacia insuperabile por .stabilire la parte della forza nel la organizzazione dello Stato. P11uo110N. La gucwre et ta paix. Bruxelle, A. Lacroix, i86L Prologue, pag. !.6 a ~. (2) HoDBES. Omniuni contra omm,es in Leviathan, 1651. • . · • MARSELLI. La guer·ra e la sua stor-ìa. Volume l, libro IL - Milano, Treves, l.881, pag. !.25 e 1.45.
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cupazione della Bosnia ed Erzegovina del ,f 878; non l'insurrezione della Polonia del 1863; non quelle ripetute e sanguinosissime di Candia; nè qLrnlle di Albania; non quelle carliste di Spagna; nè Mentana, nè porla Pia. Tutte queste lotte trascurate avvennero in Europa. Nelle 23 ,grosse gnerre due sole sono americane, cioè quella di Secessione e quella fra Perù-Cbilì e Bolivia. Ma molte altre vere guerre sono avvenute, benchè non siano state registrate fra le grosse. Tali sono le spedizioni inglesi in Abissinia, agli Aschianti, ai Zulù, in Cinll, nell'A.fganistari., in Egitto, in Birmania; quelle dei Fr:incesi al Messico, al Tonchino~ al Madagascar, in Tunisia; quelle degli Spagnuoli nel Marocco, à Cuba; quelle della Russia successivamente a Chiva, a Buchara, a Samarkand, a Taskent, a Merw, R Aktepè; quelle dell' Ital ia a Massaua. A. numerarle sono tre decine e mezza di operazioni, ed in totnle si avrebbe in 40 anni una sessantiirn, di lotte interessanti I' Eu'ropa, tulle abbastanza note. Ma quante sieno le guerre, le rivoluzioni, le ribell ioni, le insurrezioni nel centro e nell ' estremo oriente asiatico, nell'interno delle A.mr.riche, nell'Africa, nelle molte isol_e dell'Oceania, delle quali poco c'interessiamo comunque ci giu ngano vnghe o precise, non intrattengo i leuori . ,Certo che dal complesso di queste notizie e di quflsli cenni risulta che l' epo~a i1ostra non appare men· hattngli era di qualsiast al tra: 1l fatto adunque dimostra che la lotta, !a guerra è oggi, e fu sempre la più grand~ preoccupazione delle genti , il più intenso pensiero dei governanti. La pace nel quadro deÌla storia appare come una lontana sfumatura, mentre tutta la vita, tutta la vnrietà, tutta l'attrattiva, tutto il campo è occupato dalla sua avversaria, la lotta, la guerra, la battaglia. Nè è so ltanto nella storia dei falli che la combatti vità p~evale di gran lunga sul la pace. Chè, se i fatti altro non sono che la traduzione in atto dei pensieri, già da_essi deduciamo la proporzionali là dei due moventi moral i che si tratta di paragonare. Ma pur rimanendo nel ·campo speculativo, la quantità e l'altezza dei pensatori che riconobbero es!;:er la-guerra insita nell'intima·natura dell'uomo, sovraneggiano a distanza immensa quelle degli utopisti della pace. Mosè e Manù, LictÌrgo, Solone, Senofonte ed Aristotile, il maestro
E .LE CAUSE DELLA GUERRA
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,di cqlo,· che sanno ( 1) , possono ben stare a riscori tro dei pimtgorici e dei platonici. La profonditiL ~ potenza di ,pensiero di Ci~ eerone (2), di Machiavell i, di Montesq1eu, valgono bene quelle d1 ·S, A11ostino e di fra Tommaso Campanella; come la consistenza del e, ' • ,concello e il rigore del metodo di Hegel, possono contrapporsi a ,quelli di Kant. , . . . Non havvi nome alcuno da contrapporre a quello d1 Cnsto; ma ,perciò appunto niuna prova può invocarsi maggior'e per dimostrare ·che l'istinto della combattività è indistruUibile, quanto il trionfo -della .teoria cristiana: da quattordici secoli, assisa sui troni, essa .informa la coscienza del mondo europeo ... . .. e sono quattordici se-coli di auerra iricessantel L'antitesi fra la pace e la guerra, e la prevalenz~:> cli quest'ultima, sono rese evidenti dalla storia di queste génti ~he professano una stessa credenza tutta pace ed amore, e che con,tinuano a sbranarsi, come belve che s' incontrano, agognanti ad una . stessa preda. Ma è vera@mte esatto che le teorie di Cristo portassero la pace? :L a pace a cui il Nazareno chinmava gli uomini, appartiene alla ,patria arcana alla quale· l'uomo si avvia senza ritorno. È la pace del 4nondo invisibile, soprannaturale. Egli ba sempre escluso l,1 vita reale ..dalle sue teorie. Chè anzi, per quanto riguarda questo mondo, Egli ha portato la guerra e non la pace; Egli solo è la causa di tutto lo .spargimento di sangue delle guerre religiose che furono nel_rassaLo -e che saranno nel futuro. Se alcuno, disconoscendo la storia, trovasse men riverente di ciò che vuol es~ere questo asserto, ricordi ,che Egli nella sua superiore snpienza lo previde~ lo predisse: « Non , .-<< pensale che io sia venuto ,a meuer pace in terra; io non son ve« nuto a mettervi la pace, anzi la spada. ,( Perciocchè io son venuto a metlere in discordia il figliuolo 1
(ll Aristotile cvnsidera la gL1erra e la pirateria come rh1e formo dell'accruisto dei mez7,i di mantenimento, e le mette a paro colla caccia, Pollt, L3.8. - _Trattato della ' J>o/Wca. di Aristo/ile. VolgarizzamQnto dal greco per ~{ATTBO R1cc1. Firenze, Lemo· nier, 1857. t,,ib, r, capo 11, pag, t8, capo fil. , (2) Tanto maggior peso ha l'opinione di Cicerone , che la _giie:ra s'.a lo. st~hi! natu.·.ratt,1 (hom,o ho»iini ignoto est lu11us), inquantoche, fr;l gh scntton ant1ch1, e quello eh e più vivamente ha professato il sen timento della simpatìa, _che i latini chiamava_~o Ji mnanilas e che lo ha esp resso t/lllto Yirn,mente nell o sull Bp1stolce e nel De Officus.
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.CA PACE
E LE CAUSE DELLA GUERRA
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contro il padre, e la figliuola co1Hro alla mad;·e, e la nuol'a contro
« -alla st1ocera ('I) ».
. Nè p~Leva essere diver~~menLe; nel fare !'-analisi del corpo sociale, m •qu-ell opera che è fa p1u poderosa produzione dell'ingegno moderno nella scienza sociologica, SchalTl e esclama: « I grandi r iformalori della civiltà, dello SLalo, del dirillo, del giuslo, della scienza, della tecnica e della condoua economica , portano nel mondo la lolla e non la pace, ma una lotta feconda, che essi consacrano col lor.:i martirio » (2). « La guerra ha dovuto essere sempre un fotto necessario alla cosLiluzione delle società umane ed al loro successivo sviluppo » (3).
(I) h'vangelo ài S. Afatteo, X 34 e 35.
1
(2) ScnAPPLll . Str11tt1,ra e vita dtl corpo sociale. Versione dell'avv. Esebio Ludovico
Parte li, capo VII, c:1pitolo 5. - Torino, Unione tip. cdit. t88l., in Oib. del!' Econ. _:_ Voi. VII, pag. 895. (3) MonENO. Trattato ài storìa militare. -
Mod~na, M. Zanichelli, t8i4, pag. 65.
II.
La sloria, sia di forma contemporanea o riflessa , inLrapren.de~do la narrazione di, una guerra, si è sempre studiata di farla precedere dalla ricerca e dalla esposizione delle sue caçise. Quesle, per qu,a~Lo variale e molteplici, ripelendosi nel corso dei tempi, poterono essere riunìle in diversi gruppi, comprendendo in ciascun gruppo le cau se .aventi analogia di or.tura poiitica. Gli elenchi di tali gropp i o categorie di cause subirono modificazioni col succed-ersi delle scuole storich e, filosofich e e.giuridiche . Gli autori di qu este discipline prima ancora di procedere alla -determinazione delle cause· furono condotti ad esaminare, la legiLl\mità della guerra per stabilire quando debbasi J'ilenere giusta od ingiusta. Su.questo terreno , si. lt:ovano schierati per combattersi -cou profonda dollrina, coloro che la condannano sempre ritenendola. -0n ni namente ingiusta; coloro che dislinguono q.uando è giusta, e quando è ingiusta o per entrambe le parti, o per una di esse; e ,coloro ch e la gi,usli (ìcano sem1pre. Va da sè che la condannino.sempre alcuni degli utopi sti; ma non mane.ano g;iuristi a dichiararla iniqua sempre., ind.egna del genereumano. Il filosofo Erasmo di llo~Lerc1arµ dicbiarc\ cheila guerm: è crude.~e. fo rsennata, pestilenziale, iniqua, empia. Ecco le sue parole: « La « guerra è per sua natura così crudele, clae assa,j Ill6ijlio, conver« rebbesi alle fiere che agli uomini; è cosi forsennata, che i poeLi « l'attribuirono alle furie d'avernoi è così peslilenziale, che. LuHi « corromp.e i co,stumi; è talmente iniqua, che suol farsi meg!io da~ {< più perver:;i ladroni, che dagli uomi11i probi e virtn0si; èi final« mente cosi empia, che non ha vemrna relazion e con Cristo e con « la sua morale » ('t ). (t) Desideritis Bras,m1$, H67-1536. - Bntom iuni Aloriae. - Il passo @l citato é rìportato da ll' APOn1•1. Delle cau.se di grierra . - Milano, Sonzogn,>, t8SS, pag. 4. --
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LA. PACE
Anche Romagnosi condanna la. guerra che considera come pur~ violenza della forza senza relazione col diri tto (,1). " Assassinio e furLo ~ono i soli termini di confronto adottati da Emilio Girardin per la guerra, svil uppando colla sua inesauri bile-facondia questo s90 tema favorito. Il primo a far distinzioni ,fra guerre giuste ed ingiuste è stato,. Grozio, il quale riassume le cause ingiuste nella cupidigia e nell'am· hizione ; ma in questi due casi vi è' una graduazione di violenza;.. infalli la cupidigia ha qualche cosa eh basso e di vile, che si di ssimula con moito cura, mentre l'ambizione, generosum vitiwn, non, è priva di grandezza nè· di nobiltà. Le cause giuste egli le riassume tulle nella difesa della persona- · lilà e dei beni della società. I Al Grozio tennero bordone molti autori con amplificazioni , mo- · dificazioni, aggiunte di teorie e distinzioni. Il Burlamaqui net suoi, Elementi cli diritto politico, parte IV ; si diffonde in ragionatedistinzioni sulle guene lecite e necessarie, e su quelle viziose· ed ingiuste. Egli come Wòlf e Yattel e come ·.altri ancora della scuola di Grozio, ammettono il principio, che se la guerra è giusta da una parte, essa è necessariamente ingiusta d~ll'altra, e concludono addossando a quest'ullimo la responsabilità dei mali della guerra, senza riguardo al risultato che possa av~r avuto la lolla. A lutti questi autori , l'arguto Prudbon risponde che le sottiglieiie, dei loro ragionamenti portano a delle distinziontche si confondono, insensibilmente l'una coll'altra. Egli non ammette la distin zione di guerre giuste ed ingiuste, e le proclama tulle egualmen~e giuste perchè quando la guerra scopp.ia, è ge.neralmente Feffetto di canse-· latenti intimament'e connesse all'esistenzà deile due società, che rendono necessario il giudizio della lotta. « La guerre est un foìt . « dualiste, qui implique à la fois révendication et dénégation, sans« préjuger plus de lort d'un c<ité que de l'autre. C'est J'erreur de· ~ Grolius et de tous ceux qui l'ont suivì de penser que la guerre est . « toujours et nécessairement injuste au moins d'un c<ité; tandis que,. « d'après sa notion, et dans la grande généralilé cles cas, elle est.. << aussi just".l d'une part que de l'autre .
Révcndication et dénégation de la propriété, voilà ce qu'il y a « an foncl de toutes !es contest.ations humaines, aussi bien entre les « états qu'entre les part.iculiers » (11). In q!}este parole il vivace e raffinato paradossista di Besanzone ha avuto l'accortezza d'i ntrodurre la restrizione dans la gl'Cmde généralité .d es cas . Ciò implica che si ct·anno purtroppo casi ~i guerre evidentemente ingiuste, ed occorrerà di accennarne parecchie in questo stesso studio. Si riflelta inoltre che l'aff~r'.nazion? elle est a·u ssijuste d'une 15art que de l'au tre, s~ab1hsce un ~quaz~one che pùò sussistere con qualunque valore dei due rnembr1. In. fatti, siccome « la legge giuridico, il diritto, è la norma che regola r umana attività nei rapporti esteriori degli uomini fra loro, per l'incolume esercizio dei diritti e per la mutua cooper~zione al bene comune >> (2}, la guerra esprime la negazione del clirilto. Nè qu~sto_ carattere ul3oativo viene ann ullato dall'osservanza di quegli us1, eh guerra giài,esaminati in questo stu~io, ai quali è dato il_ nome di << dfritto internazionale del tempo d1 guerra>>. Ma pur cosi essendo, non si può dire errata l'aliermazìone prudhoniana, aussi jast~ iune part qlle d,e l'autre, la quale ha l'identico significato cli quest'altra: aussi injuste d'une pa,·t qne de l' autr·e .. . Altri moltissimi sono sostenitori non solo della necess1ta e fata· lità della guerra, ma dei suoi benefici influssi sullo sviluppo fìsi~o e morale e sulla vitalità dei popoli , non che sul progresso della civiltà. - · . De ·Mais tre con enfasi fanatica riconosce la guerra quale neces·si tà derivante dal primo peccato, e quale giusta es~iazionedi esso"._<<_La gnèrra è una divina legge che rep;ola·il mondo. La guerra è/1~·rna per i suoi risultati, che sfuggono assolutamente alla specu az10ne degli uomini » (3). Secondo Hegel la sovrana indipendenza dello Stato è iJ ~ene maggiore che gli uomini possano godere in segui.lo alla for~az1one dell'unione sociale; e la guerra non deve essere nguardata ..,ome un «
· (-1) PnuouoN. Op. citata , livre IV, ch:w. ·I, Tomò I, pag. · ·pIl.. a·i I',1·to·ofih del ",,1·rttio' •J ·1:.1. (2) MAT1'1ROl,O. Pl'tnCI ., '."
ed'itrice, i8H, pa. i6. (3) DE MA1STnE. Soirèes de S.t Petersbou,·g. (!) Rol!ACNos1.
Diritto politico unive1·sale, § 269.
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E LE CAUSE DELLA GUE~RA
~?L .. !ori no, Umn1one t1po.,1aflca !
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EL~ CAUSE DELLA GUERRA
LA PA CE
male. La pace perpeLua, se essa potesse realizzarsi, sarebbe una con_dizione di s~nazione morale dei popoli . La go erra è indispensab1le al loro sviluppo; essa pone in rili evo le virtù umane e le SUO'· gella; ritempra le nazioni che la pa~e corrompe, consol ida gli Sta~, afferma le dinastie, mette le diverse razze alla prov~, dà fa supremazia ai più degni, ravviva in tutta la società il movim ento, la vita il fuoco sacro (if). · · ' Vittorio Cousin trae d:illa guerra tutta la civiltà. Allraver,-0 a secoli si vedrà che sono i popoli miç:lio.ri, i pill coraggiosi, i più .istruiti che vincono e giuslitmente sopravvivono: « De fait il n:y , « a pas une grande bataille qui ait lourné contre la civi lisaliou. La « civilisation peut bi en recévoi r quelque éclii>que, fes armes sont « journaliéres; mais défìnitivemen t l'avantage, le gaio et l'honneur « lui reste. Toutes !es foisque l'esprit<lu passé et l'esprit de l'avenir « se trouveront au, prise, l'avantage i·estera nécessairemenl a « l'esprit nouveau (2) . Fra i viventi, il nostro Cesare Cantù, ritiene chè la guerra sia « una necessità fatale, e che sia divina nelle sue cause e nei suoi risultameoti » (3). E Moltke io modo solenne ha dichiarato che la guerra ò « una provvidenziale ed irresistibile necessità del genere umano ~. Queste disparate op inioni di uomini celebri, non dev,mo marav~gl(are. in. un~ q.nestione nella quale basta spostare di poco il pun to d1 vista da cui s1 considera, per essere ouidati a conclusioni op. i, poste . Perciò le conclusioni procedenti dalla metafisi~a e dall'etica saranno tante quante sono le scuole; ed il numero di queste nella sca la che conduce dall'ontologia al materialismo sono così nu merose da non poterle neppure contare . Nel Ci\.mpo meno sconfi nalo del diritto, la soluzione soddisfacente è qu-ella d1lla dnllo Sch Mlle. L'an.alisi da lu( fatta è sempre cosi penetranLe, diffusa, capillare, che l'lesce <l1fficile staccarne brani che riassumano una delle sue teorie. Tuttavia il passo seguente, che si cita come autorità sovrana in materia. eh iariste e precisa questa questione, meglio di tulli gli,
(I) H&<lEL. Ete,nent.i della filosofia d:Ct diritto. (:l) Cous1s. flltroctuction à l' /Jisl-Oire de la philosophie. (3) CANTÙ. 011. citat;i. Docu111e11to mila (}1Lerr a, pag. 12.
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altri autori antichi e moderni, e non lascia dubbio sul proposito di cui si tratta : « La guerra non è mai un diritto nel senso rigo roso della parola, imperocchè, essa è e rimane violenza arbitraria, essa è e rimane un appello alla forza, non accordo, non decisione per opera di una terza istanza . « Al d iritto del più.forte può appellarsi.ogni.soggetto indipen~ dente delle azioni e reazioni sociali, cioè ogni Stato sovrano, non perchè in lui stia il diritto, ma perchè esso è un potere unitario, -operante in modo indipendente. ~b. come tale, lo Stato più pacifico può perfino essere costretto i ricorrere alla violenza da interessi indeclinabili della propria conservazione; lo Stato sovrano non è isolato, ma viene profondamente affetto dall'azione é dalle omi ssioni di altri Sta.ti. Peri., , anche quando la sua guena è comandata dalle -esigenze della propria conservazione, quello Stalo esercita pur sempre una violenza arbitraria non un diritto... Così noi omettemmo di quali ficare la guerra come uo mezzo estremo di diritto per lo Stato sovrano: esso è un mezzo cosi estremo da essere al di fuori di ogni diriuo. • « ·oi c,uerre aiuste· nel senso formale della parola, non ve ne è neppur una. . << Nel senso materiale della parola, è giusta una guerra (;u.s tum pium bellwn) quando cerca I' adallamento correlativo od evi latore necessario per la conservazione e per lo sviluppo . .. In .giusta nel senso materiale della parola, è la guerra allorquando si .propone il contrario di quanto abbiamo qui dello. « Le guerre ingiuste si puniscono .da loro stesse colle loro conse.guenze immediate, ed in ogni caso colle loro conseguenze mediate; ~mperocchè, il dannoso ordinamento sociale da esse violentem~nte imposto, ricade nelle sue conseguenze ·sul suo autore, con azione distru<JCTitiva e debilitrice, anche quando questi non socco mbette., no nè contro cli lui siasi levata la reazione di Lrna coal izione» (11). La sapienza anti ca ,weva già espresso un Cofcetlo poco di.ssimile colla si ntetica sentenza bellum justum quod necessarium . E I')
I')
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9 Ié~on. (I) ScuAPFl.8. Op. cit. Parte li, capo VII, capit. VI, pag. {010.
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E I.E CAUSE DELLA G:i:JERRA
LA PACE
~ui dovrebbe c?iudersi: in quest.o la~oro, tale disam ina, se il pensiero dello stud10so ed il cuore del pàtriota poteS$ero staccarsi da q~el grande giurista, che 'sceso or ora nella tomba, più che mai vive nelle leggi, nella vita, nella storia, nell'onore della nuova Italia. Propugnando egli l'uti lità degli arbitramenti nelle contese internazionali . pronunziò le seguenti pRrole: « non sarebbe certamen tè secondo i miei convincimenti, nè giusta nè uti le, e per conseguenz; neppur desiderabile, ra condanna indistintamente di oani specie di· guerra, quella, cioè, della guerra difensiva, ossia dell'i~npieg0 delle f~rz~ t~t.te d_i u~ popolo libero, per c~mbattere le invasioni e oppres~io~1 d1 naz1001_straniere, e per cons!?rvare la propria esistenza ed 1nd1pen~en~a_, ~el modo i~tesso che non sarebbe al certo un progresso di c1vdta, ma un ritorno verso la barbarie cancel lare dai codici ed impedire l'esercizio del diritto di difesa individuale contro · gli ingiusti e violenti aggressori . . « No, signori, questa che chiamerei guerra santa e morale, quand(} s,a tenuta ne' suoi veri e giusti confini, e non ne sia abusato ed esa~e'.·ato !"esercizio, non sarà mai abolita: ·il cittadino, che colle arm, m pugno ver.,a il proprio sangue ed affronta. la morte per difen~~re l~ sua patri~ e per salvarla dall'ignominia del servaggio e dell m!as,one stran1P,ra, sarà sempre davanti alla coscienza pubblica un_ero_e, e l'ammirazione pietosa dei superstiti, l'arte, Ja poesia e la storia s1 accorderanno per spargere in ogni età sul suo sepolcro allori e lacrime » ('I). · .
.,.... \
'
~e eloq~ent! ~arol_e or_a riportate del!' astro più fulgido della sci~nz~ gw.ri~ica italiana(2) aprono l'adito ad un'altraquesLione
fi?lla pnmogem_la della precedente., quella cioè delle guerre difensive od offensive, pare~do a molti che sole le prime sieno lecite e le altre da condannare. La vecchia controversia è posta nei seguenLi
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termini da Montesquieu: « La vie des Etats èt comme celle des hom.mes: ceux-ci ont droit de tuer dans le cns de défense naturelle; ceux· la ont droit de fa ire la guerre pour lem· propre conservation . « Dans le cas de la défense n~turelle j'ai drciit de tuer, parce que ma vie est à moi, comme la vie de celui qui m'attaque est à lui; de mème un Etat fait la guerre parce que sa conservation est juste comme tonte autrè conservation « En tre les citoyens, le droit de la cléfense naturelle, n'emporte po int avec lui, !a ~écessité de J'attaque . Au lieu d'attaquer, il n'ont qu'à reconrir aux tribnneaux. li ne peuvent exercer le droit de ceLte défense' que dans lei ca:s niomen tanés où l'on serait perdu si !'on attendait le secour des lois. ~fo is entre les sociétés, le droitde la défe~se naturelle entraine quelque fois la necessité d'aLtaqner, Jors qu'un peuple voit qu'une plus longue paix en mettrait nn autre en état de le détruir, et que l'allaque est dans ce moment le seni moyen d'empèchèr celle destrnction >> ( 1). Molto inchiostro si è stemprato su questo tema, ma l'il lazione di M~ntesquieu resta inesp ugnata. Perchè l'au.accare non consiste nelle operazioni militari; e risalendo la cateoa delle cause, si giunge là dove il concetto del diritto si smarrisce e viene a mancare il criterio giuridico per sen · tenziare quale dei due belligeranti sia l'aggressore; infatti sempre av. viene che essi reciprocamente si accusino di aver provocata'la guerra. Lo stesso Mancini hacertame'nte dato questo significato alla guerra difenSÌl)Cl che chiamò santa e morale, po ichè in es:;a ha compreso anche l'impiego di tutte le forze per combattere le oppressioni stranie,·e, ed ha fatto l'apologia del cittadino che combatte per salvare la sua patria dall'ignominia del servaggio . Adtinque se un popolo brandisce le armi, allacca lo straniero che ne occupa il tenitorio, sia pur da secoli , sia pur legittimamente secondo il diritto interrn1zionale (trattati), quel popolo npn attac~a ma difende la sua vita combattendo contro l'oppressione straniera. Se quello ste5so popolo, movendo da una parte libera del territorio, porta le armi contro il governo di un tiranno che ne opprime un'altra parte, quel popolo non è l'aggressore, ma il difensore di sè stesso, perchè 1
Xl,
(i) Atti uffici~U del Parlamento. Camera i.lei dep . .LegisJ. 3• sess., pag. 16~ (Tornata 24 novembrP. :1873). Discorso del dep. MANCINI. . ' (2) EN1uço PESSINA, P. S: MANCINI. Nell'Antologia, :10 gennaio {889, pag, ¾48.
(() Esprit des lo!_:. L ivre dixièm~, chap. Il. Pa:·is, Fii'miil Didot., 1818, p,tg. 1-14 .
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LA PACE
comb:i tte per salvarsi dall'ig nominia del servaggio . E così l'italico gi urista d'oggi trova i precendenli nel presidente fran cese del pr;incipio del secolo XVIII , per gi udicare le guerre della nostra o di qualsiasi altra rivoluzione. Ciò serva a dimostrare che deffesa ed attacco nella loro causa, prima si con fo ndon o, e che in generale i due belligeranti sono enLram bi difensori della loro esistenza. Roma, già costitui ta in statale società sarebbe perita per mancanza di propagazione della specie; epperciò quando essa proditori amente atterrava i Sabini e ne rapiva le d.o~ne, d{fendeva la propria esistenza ~ocìale. Qllando più tardi i Sab ini aLtaccano Roma, difendono il loro onore. Questi esempi sono tipici. E se si face sse . un ~ rassegni! delle guerre, siano èsterne o civi li eh~ registrt\ lfl storia, si troverebbe che tranne le poche eccezioni per te qu<1li si ri conosce l'origine nella cup idigia o nell'ambizione di qualche prin · cipe. e che hanno piutlosto il carattere degli assalti dati alle Cflrovane dai razziatori. che non quello di guerre., tutt.e le 1J,ltre coi;i4~1rrebbero alle ste:Sse conclusion i; l'una parte dj(ende la legge positiva, l'altra la legge morale; l' una la propria esistenza, l'al tra il proprio onore; l'~rna la civil tà, l'altra il P.atrio sqolo, e co~i di segutto. L'opera di s~ gr~!JQ,e lef\a, qua,l'è la stori a dell a rivolu~io,ne, f11 presentata sirJletican,w nte in una succinta prefazione, sublim e nella sua bl'evità: « J e me suis tour à lour figuré que, né sous le chaum,e aoimé d'une juste ambition, je voulais acq uérir ce q~e l' orguei l de5 . hautes classe5 m'avait injustem,ent rèfusé; ou bien qu'élevé dans le palais, héritier d' aotiques privilèges, il m'était ciouloureux de r~noncer à une possession que je prenais pour n~e proprièt~ légitimé » ( 1) . Ponendosi a i due p.un~i d_,i vista, come ha fallo TIJiers, si troverà in qunl~iasi guerrn che entrambe le parti agiscono sotto l'impulso di un moven1e giuslo, per difendere qualche cosa di essenziale alla loro esistenza, come è s!ato con tanta precisione espresso rigµardo ai dne par~iti della rivo,luzionc francese. J cenni storici, i ragiona.menti, le citaz ioni autorevolissime, firi qui esposte su questo argomento, trovano logica con ferma e conclusione nelle seguenti parùle: « Alla question,e se la guerra ojfen-
{I) T111eas. Hist. de la Revol. Paris, Furne, i 84 i , pag. '?.
1::
LE CAUSE DKl,LA
GOE&l<A
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siva . sia n1,0talme,ite ùigiusta, e la guei''1'a difensiva sia moralmente giusta - (bellum pnntm piumque secondo il lin n.,ua.,oio na del 1·usj'eciale clei R omani) - non si può . risponde.e in termini genel'ali. Quànto meno la. lolla socia le per la vita è lontana dalla. totta"per la vita qua le è corn'baLLula fra i bruti, tanto minori $ono gli scrupoli della coscienza dei popoli neil\1pprovare qualunque forma di guerra, e In stessa guerra ofTen5iva di ùistruzione feroce; il motto di Brenno llpiega al11m1 tulla la sua forza. Solo quando i popoli cominciano ad adatlal'si ad una comunità. util e pel'Ltilti, la guerra diventa ripugnante alla coscienza morale e tanto più quanto maggiore si fa quell'adattamento. ~la poi, anche la guerra difensiva, la quale, fondandosi su tarlale pergamene, vuole, in condizioni affallo diverse, privare un alLl'O popolo delle condizioni indispensabili per !a sua e:;istenza, di\'enta altrellanto odiosa quanto la guerra 01Tens1va, la quale le condizioni ;:tesso prepotentemente lede e distrugge. Inver'samente una gnerra olfen:;iva, ad esempio, 1la guerra offensiva di liberazione. la guerra d'emancipazione di una nazi(lnalità ridesta, la rivoluzione delle masse popolari torturale e spogliate contro un op-, pressore di tutte lo loro condizi oni di vita, apparil'à come pienamente letritlima e morale, quando la violeuza viene impiegala solo dopo es~uriti invano lutti i mozzi pacifici per atf..-,rmare l'imprescrittibile diriLto di ;;11ni membro della civiltà, il diritto alle condizioni della . sua conservazione. Non è già la pace in sè e per sè quella che abbia il massimo valore; i mperocchè essa può essere comprata coll'im·miserimento di membri utili della famiglia dei popoli, e può, sollo le forme della legal ità, cuoprire il freddo assassinio di intere nazioni. L'appellarsi, per la propria conservnzione, al la guerra, come a mezw èstremo , dopo che invano si è fotto appello agli argomenti di ragione, non solo è lecito, ma può anche essere doveroso . Questo diritto e questo dovere un popolo lo ha pel solo fatto della _s~a capacità vi1:tuule di esistere. Non vi è diritto più assoluto del cl1r1tto alla pro pria conservazione. »Cl) Nè i dubbi sull'offensiva e difensiva sono proprii ed escl usivi della prima origine della guerra; essi affettano tutto il processo ~
(I) $CHM·t>LE, Ù(),
cit.
E LE CAUSE DgLLA GUERRA
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LA PACll
della lolla altraverso alla fase politica , al la fase slralegica, alla fase tallica. È tutta una serie di compromessi, di azioni e di reazioni che si compenetrano, e nelle qunli si sperde in concel.lo della difesa e dell'attacco, concetto che procede alquanto i rnpropriam.ente da quello della difesa nalurale clell'individno, invocalo dai due giuristi ~oprn citali i\'J onlesqu ieu e Mancini. Nella fase delle Lratlative diplomatiche il fatto è per sè evidente; ma 1,on lo è meno nell'a1.ione mi li tare. « La di fesa strategica non consiste in ~n'aLtitudine di attesa, nè di pura resistenza; essa non è dunque assolutamente, ma soltanto relativamente passiva, vale a dire cb'essa contiene in misura più o meno grande il principio offensivo . Egual cosa deve di rsi dell'offensiva, la quale non è mai un lqllo omogeneo, ma che è costantemente frammischiato di. elementi difensivi. » (·I). Sviluppando questi due periodi del genel'ale filosofo, veneralo capo scuola della nuova Germania militare, si riconoscerà che i·due pr;ncipii in antite:,;i si alternano contin.uamonte esi frammiscb iano sempre, tanto nel! ' uno quanto nell'altro partito, e che mai, o rarissimamente, si riscontrano io perfe tta opposizione. Nello studio delle campagne spesso i due principi i restano eclissati esopraffatti dagli altri elementi della lotta; e chi li fo. oggetto di speciale ossen 'aziont3, non senza fatica e non senza sacrificare e fa r astrazio ne di altri elementi può fa rli emergere. In tattica altresì la distinzione è più convenzional e che reale, è più scolastica che di fatto. Quando un'azione tattica presenta spicca to carattere difensivo, come nella difestt dì un passo , di un ponle, di un nodo stradah,, Ji un forte, essa non può rappresentare la lotta, ma soltanto una parte della lotta ; vuol dire che la soluzione deve avvenire altrove, o qualche vo lta anche 'quivi stesso, ma più tardi. Mai la difensiva può concepirsi isolata come costituente ;una b:iuagl ia, costituente cioè tutta la lotta . Essa è sempre una parte, una funzione della offensi va. Infatti nella battagl ia risol utiva i caratteri difensivi e gli offensi vi non esislono mai i~Li eram ente disgiunti gli uni dagli altri . Carattere dell'offensiva è bensi l'avanzata contro il nemico,
11) C1,,wsew1Tz. Von Kriege Skizzen Z!tm Siebe11tem Btt ch. Zweites Kapitel. Berhir , Willlelmi, iS83. seito 490. Oppure: traduzione francese d i NE:-.sus. Paris. Correard, 185!, To11. troi;iéme,
pag. iO.
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ma l'arme che inizia e sosti ene il combattimenlo non agisce che da ferma. e rimanendo ferma luogo tempo (relativamente); nè l'offen · "Siva può esimersi da on'allenta vigilan.za sui suoi fianchi, e dalla protezione del suo tergo, che sono atti difensivi; tutte le paus~ indi~ speosabili per l'esplicazione dell'azione lontana segnano tanti tempi in cui l' azione offonsiva è neutraliz1.ata; è temporaneamente, e può mutarsi per un lungo periodo ed anche definiti ,,ameute, in difensiva. La difensiva a sua volta ha bensì per caratteristica l'altesa dell'avversa rio; ma dev'essere assunta coll'inlento preciso di poler meglio es~estare il colpo· che deve allerrarlo; ed il colpo non si assesta senza moto . Canne, Hoheolinden, Austerlitz, Waterloo e molte aire sono strepitose ballagli e ,'.inie da chi stava sulla difensiva, ma esplicando la massima inlensilà di movimenlo nella direzione e nel momenlo ·Opportuno .
•
"" Esaurito cosi anche questo importante argomento che si riatlacca all'origine ed allo sYiluppo dell e guerre, rimangono altre ricerche da farEl sulle cause di esse. · L'indagine più erudita e più completa sull e guerre dalla più remola antich ilà, è quella che Grozio ha fallo coll'intento di trovare nel la coscienza del l'umanità il fondamento del suo Jure belli et pacis; quella è la fon le alla quale atlinsero generalmente in prosieouo rrli altri a11Lori, contribuendo natu!'almenle con nuove vedute, nu~vo ~rdine, nuovi argomenti. Per esporre qui dei risultati già as~odati, appare opportuno di appoggiars i senz'altro al Précis de l'art de la guerre. Il generale .Tomini che aveva già prima pub· blicate varie opere storiche narrative e filosofiche , e segnatamente il Traité des grands operations militaires e Napoleon au tribunal d e César, cl'Alex andre èt de Frédèric , riassume nell'apposito capo del P récis (1837), intitolalo Notice sur la théol'ie actuelle de la guerre et sur son utilité, i precedenti sci entifici della guerra, facendo un cenno dei principali scrittori politici e militari che avevano Lraltato la materia prima di lui o conternporanea111cn te a lui . Fort e di erndi1.ione, di esperienza e di in r' che tl'atta della politica della guerra, n"e"nu n , ecr\i o nel capitolo . 0 uenti nove cause di guerra : enumera le se . o
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LA PACE
E LE CAUSE DELLA GUERRA
« Per rivendicare dei diri'lli o per difenderli ; Per soddisfare a dei grandi interessi pubblici, quali sono quelli del com.mercio, dell'industria, e di tutto ciò c·he concerns la prospe· rità delle nazioni ; · Per sostenere dei vici°ni 1~. cui esistenza. è necessaria alla sicu rezza dello Stato, o al mantenimento dell'equili brio politico; Per soddisfare al le stipulazioni di alleanze offensive e difensive; Per propagàre delle dourine, compri rnerle o difenderle; Per estendere la propria !nfluenza o la propria potenza, con acquisti necessari alla salute dello Stato; Per salvare l' indipendenza· nazionale minacciata; Per vendi ca1·e l'onore •· ollra(J'(J'iato ·' è.>è) Per smania di ·conquista, o per spirito d'invasione. » (1) Chi voglia giudicare questo elenco di cause della guerra deve t~asportarsi al tempo in cui fu compilato; esso conLiene certamente tutLe le cause del passato ed .anche quelle che avve1mero poster.iormente all a sua ·compilazione; tuttavia riguardo aJ passato, non esprimerebbe a c,1gion d'esempio abbastanza marcatamente le guerre di trasmigrazione di popoli, per quanto siano comprese nel 6° e nel 9° caso. ' D'invasioae o conquista, secondo il 9° caso, sarebbero propriamente, ad esempio, quelle di Alessandro in Asia; di Roma in molti casi; di Luigi XIV i)! Olanda; della Russia oggi in Asia; le colonizzazioni in generale. Di influenza e di acquisti secondo il 6° caso, quelle di "intervento come la Francia a Roma, l'InghilLerra in Egitto. • ,Ma i veri movimenti di popoli, quali se li segnala la storia, come quelli che causarono la caduta dell'impeto romano, quelli dei Saraceni, dei Ttirchi; quelli più antich i che qtiàli onde di propagazione si ripercossero dal centro dell'Asia alle sponde dell'Atlantico; quelli di razza che ancor oggi e n'el futuro possono avvenire, mancano in questa enumerazione di unà corrispondente indicazione. Parimenti le guerre di nazionalità non sembra che abbiano una nottt sufficientemente viva nel 2° e nel caso. Affinchè l' indipen0 denza nazionale (7:i) e la p,:osperilà delle , . nazioni (2. ) siano minac-
7°
I
(t)
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P.récis de l'art de la guer1·e. Chap. _I. Paris. 'l'anera, -i85,5, pag. 38.
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ciate o soddisfalle, occorre che esistano; e ciò, se neppure oggi sa-' rebb~ esatto, tan to meno lo era quando vide la. luce l'opera di Jomini. Il 2° caso comprende tutte le guerre direuamente utilitarie ; quasi · tutte le guerre inglesi, specialmente quelle contro Napoleone, e direttamente quella che ruppe la pace d' Amiens, e quelle delle Indie, ebbero tale carattere; in fondo ad ogni guerra, questa sorta di cause entra per qualche cosa. Il ~Jediterraneò quale emporio conimerciale del mondo an tico, fu ed è e sarà sempre la causa diretta od indirelln, palese od occulta di ogni guerra europea. Di guerre per il sostegno dei vicini, di cui nel 3° caso, ne av\'ennero dopo la pnbbli·caz_ione del libro (Ungheria, Crimea, ecc.), e continuano ad e!>sere in vista sia ·colla questione d'Oriente, sia con -altre questioni più centr.ali d'Europa. Nello stesso 3° caso vi è l'allusione al man tenimento dell'equilibrio po ii1.ico . Questa teoria di Mellernich, che fu il fondamento della santa alleanza, oggi è scientificamente distrntta, per quanto esista tnttora in pratica. L'equilibrio da quella teoria cercato risiede nell'equipollenza delle forze materiali, dei territori, delle popolazioni, _ in una p.arola della potenza mili tare degli Stati dominanti e dei .loro satell iti vicini. Ma cosi non dovrebbe essere, e così non sarebbe se ogni Stato sovrano, qualunque sia la sua forza e grandezza, godesge, come dovrebbe god ere, piena libertà in :;è stesso , e fosse ri spettato · e considerato .al paro di qualunque più grande impero. Così vor- · rebbe la _moderna scienza del diritto internazionale; e se così fosse, sarebbe àssicnrato il più duraturo degli equilibrii. Il 4° caso non può non essere sempre vero, poich è presuppone dei pal.li da osservare. ' Il 5° caso si è verificato in tutte le guerre di religione: dei 30 anni; della Lega, nell'espansione della rivoluzione dell'89; nella reazione della Santa Alleanza . Non dovrebbe più trovare applica zione, ma si può ritenere che o apertamente o velatamente i diversi sistemi poli Lici vigenti in nazioni vicine, saran no sempre causa prima di attriti morali, poi di conflitti mili ta'ri. Questo caso comprende altresì ogni sori.a di guerre civili , Catilinaria, Silla.na, Pompeiana , Aziaca, Stuarda, Fronda, Vandea , Poh1cca, Secessione. L'8° caso non ha bi sogno di essere il lustrato. . Del 110 caso non si è parlato perchè in verità comprenge gl i ollo 27 -
ANNO XXXIV,
VOL. J.
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LA PACE
che lo seguono ed altri ancora, ogn i guerra essendo causata da una difesa o negazione di diritti. Posteriore e più comprensivo di Jomin i, Guizot ha riassunto tutte le guerre dalla caduta dell' impero romano alla rivoluzione francese, in ·tre grandi categorie : ·. Guerre di trasmigraziol'li; movimenti di popoli. Guerre di sovran i· ambiziosi; guerre lontane Guerre d' ingrandimento e prepc•nderanza; guerre politiche. Ma le sue stesse parole meg_lio varranno a rivelare il vasto con= celio: (< Les guerres de l'Europe ont éLé dans l'origine de grands mouvement_s de peuples; poussées par le besoin, la fantaisie ou toute autre cause, d.es popufations entières ; tantot nornbreuses, tanlòt de simples bandes, se transporta.ient d'uri territoire dans un nutre. C'est là le caractère général de3 guerres européermes, jusqu'après le:; croisades, a la fin du XIII siècle. ' « Alors com men ce un autre l,l'enre de guerres: ce sontdes gae,·res loùitcdnes, entreprises non plus par les peuples, mais par IBgouvernemenLs qui vont a la téLe de lenrs armées, chercher, au ,loin , des Etats et des aventures . Il s quittent leur pays, il s abanrlonnent leur propre territoire, et s'enfoncent, les uns en All emagne , les aul re, en Itnlie, rl'aut res en Afrique, sans autres mot.ifs que leur f:1intaisie per::;onelle. Presque toutes les guerres .du XV et rn~med'une part.ie du XVI siècle son <le cette nature. << l es guerres de Lou is XIV n'ont point eu ce caracLère; ce sÒnt les guerres d'un gouvernements régulier, fixé au centrn de ses ' Etats, travaillant à conquérir autout"de lui, à etendre 011 à conso1ider son territoi re; en un moL, des gùerres politiques ~ ( 1). In poche pagine poste al seguito dèi periodi qui citati, l'autore illustra. con esempi la sua classificazione di guerre, e ne trae deduzioni luminose. Però il gran quadro di Guizot non è completo, non abbracciando che un periodo di tempo, ed avendo l'intento speciale di far scatunre dalle lotte la civiltà riverberata dalla Frnni~ia sull'Europa. 1
(-1) Gu1zoT. Histoire de la civilisation en Bui·ope. Quatoi-1.ième Iecon. Paris. Didier !876; pag. 389.
E LE CAUSE DELLA OUERltA
' I ·.
.,
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. Ì nun~erosi e valentissimi autori d'oggidì, hanno recalo gran luce -su lla.scienza politica detta guerra, avendola sviscerala, anato · mizzata, analizzata in tutte le sue.parli, negli eliett.i, nelle cause, nell e. origini. Le più-accreditate dottrine odierne hanno accert,ito nella .nat.urn umana delle naturali tendenze e delle naturali antitesi. Mentre le r,rime spingono irresistibilmente l'uomo ad unirsi in società inde.finitamente sino ad abbracciare tntta l'umana fami glia, le altre stabiliscono che ogni un ità, sia individuale, famigliare o statale, racchiuda in sè, la negazione e l'opposizione . Mentre l'antitesi crea la ·lotta fra le unità che si avvicinano , l'avvicinamento è fata le ed irresistibile. La ricerca di _questa verità o;rgi dimostrata, ha spinto natural isti ,e (ìlosofi al le più ardi le e reconditeinv estigazioni . La serie di fatti, -di effetti e di cause è stata tÙlla percorsa,. sino a quelle prime ori .gioì, là. dove o.~n i perspicacia umana, al,lo stato attuale della scienza, si smarrisce nei recessi impenetrahi li della natura. Darwin e la sua .grande scuola ha.nno spiega to in un modo che ormai ha disarmato i più implacabi li av.versarì, le leggi natural i di questo dualismo, stabilendo nn nuovo fondam ento per gli studì filosofici e sociali. Sempli ci e man ifeste quelle leggi che riguardano la lolla e la sele· zione, non sono meno penetrate quelle della socievolezr.a. « li sentimento del piacere derivante dalla società è probabilmente una -esLensione dell'affeLto paterno e figlia le. Riguardo poi all'origine del!'affetto paLerno e fig liale, che, per quanto pn re, sta alla . base degli effetti sociali, non vi è speranr.a di rin tracciarla » (11): Neppure i più appassionali e chiaroveggenti filantropi si lusingano di poter assopire queste eterne ant.ite$Ì che sono il germe primo, la -causa delle cause delle guerre. « Il 8ing-olo uomo come individuo, t l'nmanità come un tutto, son desse le due originarie e perpetue an titesi della creazione·, ed il , concetlo di un popolo non esiste indipendente ed isolato ma esso ne' s11oi in1imi bisogni, accenna alla più alta unirà dell'umanità, le -cui membra sono i popoli .
<·L) DA 11w1)(. L'origine <leWnomo1 e la scell<i in rappoi·to col sesso. - 'frarlu1.ione di LESSONA. Un t ip., ed . !Sii , pag. 6',,
1it
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E LE CAUSE DELLA GUERRA
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LA PAC R
« Qoni orande nazione che sia idonea a diventare popolo politico,_ o l:> l . . ha pure una propria mira politi ca ed una partico are misstone po ·litica . Il popolo adempie questa destinazione , poichè ciò dà allo-Stato l'impronta della sua natw;a. La differenza dei popolr corrisponde così alla differenza delle nazi on i, e la vari età delle form e· politiche prova la varietà ch e Dio ha me:;so nelln natura delle nazioni» (11). Già T . Mamiani aveva scritlo che « è troppo generale errore ii, credere che dilatandosi l' umanità fra le g_enti e moltiplicando i comuni neoozi e lo scamb della, o . iévole visitarsi e !'altre corrispondenze . buona vicinanza ed amicizia, esse piglierannq una poco diversa sembianza morale e politica, e· la conformità dei costumi diverrà estrema, e parranno tutte le nazioni confondersi in una. Io giudico inveceche ciascono tn1vagli andosi all ora intorno alle dispos izioni e virtù. naturali fornite~l i da natora, e cavandone effetti nt1ovi è straordi- · nari produrrà diversissime le forme della vita comune» (2) . Edoardo-· Labou laye nel 11869 scrisse tutto il contrario di Mamiani, ma una crudele smen tita non tardò ad essere scritta dall a storia nel modopiù solenne (3) . . . Nella stessa maniera che la selezion e ha separalo le specie fra glr an imali e con tinua sempre· ad aumentarè l'in tei'vallo di disLinzionefra di esse, la nazionalità tende a distin guere sempre più una nazione dall'altra. « Le nazioni sono parti dell'uman ità ed il prodotto · di un gran processo dal suo svolgimento storico » (4) . La li ngua, _i costumi, lo spirito nazionale sono patrimonio inalienabi le quanto 1! cl ima ed il suolo. Le istituzioni e la letteratura proprie di un popolo · sempre più si adattano ad esso affinando si, es·empre più si fanno ete· rogenee per gli altri. Le tradizioni, i fasti e le sventure formano tesoro che domina l'anima del popolo, che lo esalta ·per sè, e d, fronte agli altri lo grandeggia nella sua potenza, gli dà la coscienza;.
u,:,
~-0el suo dirillo ad un equo soddisfac imento dei suoi bisog.ni mate~iali e mora li nel consorzio cogli altri. In tali condizioni si svolgono le relazioni fra gli Stati passando ..« per un numero indefi nito cli vicende, le qua li porgono occasione .a conlliLLi; e qt1esti conllitti sono inevitabili » (5) . Le sorgenti più appariscenti di Lutti i conflitti possono distinguersi in due ca tegorie. La prima è quella di conflitti per cause gravi , com· ·plesse; è la categoria delle cause politiche. La seco nda è quella -delle vertenze che non inlaccano nè la vitalità nè l'onore dell& na~..zion i, e neppure dei gravissimi interessi e che possono venire escusse ,in base a stipu lazioni , a precedenti assodati ; è la ~ategoria delle r.anse giuridiche , che entrano cioè più o meno manifestamente ,nella competenza del diritto internazionale del tempo di pace, ma .,che eventualmente possono essere ori gine di guerre. Coordi nando i pensieri di molli autori odierni ne emerge la se.g,1ente discussione ed enumerazione delle cause di guerra. · .I <:on nitti di carattere pol itico so rgono più di· frequente trn gli "!>Lati. fra i quali i legami del sodalizio inlernazionale <:ono stretti; -ciò al primo nnnuozio sembra un paradosso; eppure questo è ll!ltu · ,raie. imperocchè il oonlinuo conlallo fra gli stati più vicini produce più facilmente gli urti e quindi i confl itti di carattere politico . Il :sodalizio internazionale degli slati poggia su basi sempr~ instabil i -ed incerte, appu nto perchè le vicende stori che di lanti secol i hanno ..gitlato il germe di profondi dissidi fra gli stati limitrofi. L'opera della civilt.à ha distrutto molti di tali motivi a conflagra · :,zioni in ternaziona li; ma molte altre cause sono ancora rima~te . . :Esiste, per esempio, il fatto di poche pote11ze, le quali si arroga.no il di ritto di rappresentare il concerto europeo; sono le grandi po4enze che tengono a distanza gl i Stati di secondo ordine da quelle ,comb inazioni , dal le qnali dipend e l'assetto politico e territorial e dell'Europa. La storia delle relazioni internazional i è una lolla continua ,degli stati più deboli per non essere assorbili nella sfera d'azione <degli Slat: più forti. I Il rispetto della indipendenza dei varii Stati dovrebbe essere oggi .
..
~
(i) BLUNTsc111,1. nott1·ina generale dello Stlito, pag. 35, 36 e 75. Il mafu.scotetto è nel testo a pag. 75. . . (~) Periodo citat-0 da Tnoxo, nell'introdu1.iv~e al BLUNTSCBLJ. Op. c1t., :\Xli._ . C3) LABOULAn:. Pl"e{ace de la première éàition du
pag. xx (l et s uite. (4) BtuNrsc ir1.1. Op. cit., pag. 70.
B1,UNTSC11L1 ,
troit i!ller1wtio1wl coc:t1(ìe, par-
11)
CoN T UZ7.I.
Op. cit., pag. 50l .
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LA PACE
E LE CAUSE D@LLA GUERRA
senlito non come una necessità politica, ma come una conseguenza dell'imperio del diriao. Ciò non essendo, si ha un:i lesione del principio di eguaglianza Que.sta lesione è un gran fomite , è la . prima fra le cause di discord~~ e di guerre. · Vi sono ancora popoli che lottano continuament~ per l'affermazione della completa loro autonomia e per acquistare i~ riconosci mento della loro personal,ilà internazional e. · · Ma tale affe~mazione. urta tradizioni ed interessi. li principio di, nazionalità che ha rapid,amente conquistato l'assenso di insign i pensatori e giuristi, che ha compiuto una rap,ida marcia lrio.nfole nel cafiipo degli avvenimenti e d€i fatti· compiuti, è ancora osteggialo· clalle cennate rancide tradizioni e particolari interessi. Son pochi giorni che il cardinale llampolla 'Llichiarava a tutti i governi che « il sedicente principio di nazionalità, se si volesse applicare, sarebbe causa di universale turbamento, e riaprirebbe l'era delle conquiste dei barbari. » Donde deriva che l'integrazione di patrie non ancora costitmte; cotan to contrastata, è una seconda cansa di guerra, caratteristica dei tempi nostri. La stessa L ega perla Pace ha dichiarato, su proposta di Garibaldi, che questa causa di guerra. permane, e clev·e essere da essa riconosci ula giusta. La situazione degli Stati mezzo sovrani è una terza causa perenne di conflitti di èaratlere politico. Questa forma di Stato ince1"la, nella sua esistenza e nelle sue relazioni, non ha più ragione dì essere; avanzo di diritti feudali francesi (snzeraineté) aggranLo dalla barbarie turca; non può non essere in continua agitazione, e non, comunicarla a tutti gli altri Stati ('I). Quarta causa di guerre devesi rile,!!ere l'antagonismo di razza. Qualche antore, Laveley ad esempio ,'la ritiene ·la causa fondamentale più impellente delle guerr~ futurè. Le antitesi di razze bianche, nere, gialle e rosse sono sempre riconoscibili e indelebili, e più ancora nella storia del loro sviluppoche nel loro colore tah·olta fall ace.
(IJ CoNTuzz1. La questione à'01·imte dinanzi al diritto inte1·nazionale ed· alla àiplo,nazia europea, passim. lu. Diri!to internaì.fonale 11ubbUco. P.irte l, capit. 11, 32. Mila~o, Hoepli, 188~, JJag. 50.
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Tutta la storia un iversalo testimonia di secolo in secolo le differenti atti tu clini delle razze. I singoli popoli derivati ·da quelle razze, conservano l'ineguaglianza di capacità ri lev,1la in quelle. Ma le nazioni stesse, le quali · appartengono alla stessa razza umana, non s'intendono più , son divenute straniere l'una all'altra (1) . L'Europa d'oggidì sopra 336 milioni d'abitanti conta 1100 milioni di latini, 105 di germani e ,J00 di slavi . Nel linguaggio ordinario queste famigl'ie tutte appartenenti al ramo degli Ari an i. sono 11 loro volta eh iamate razze, cosa deplorata da Darwin (2) c; rto è che fra queste famiglie o razze sono marcatissime le differenze di altitudini e di tendenze . Nei latini il dirillo e la libertà; nei german i la forza, l'ordine e l'interiorità; negl i slavi lh fantasia e lo stravagante eccesso di · devozione o di ribellione; i primi r.allolici o scettici, o liberi pensatori; i secondi prolestnnt i di varie appassionate confessioni; gli altri greco cattolici, autocratici. Le tre ci,villà sono disso miaJianti· I') J ma quella slava distanzia molto dalle altre due; mentre essa è l'anello di congiunzione colle razze asiatich e gin Ile, colle quali è commista per mezzo cli finn ico-t,rtari , è eccitala dalla coltura tedesca a cui at· tinge una parte delle clas;;i dirigenti, ed è influenzata dai costumi parigini a cui si abbandona sfrenatamente e si abbevera nvidamente la .maggioranza dei ri~chi. Il sentimento della solid:iriet.à di razza è poco sentito dai latini; è invece accarezzato dai germani; ed è in qtiesti ultimi lustri divenuto un fanatismo presso gl i slavi. Le di!Terenze e gli antagon ismi accoppiati a vive aspirazioni politiche, a, tradizioni storiche ancor più vive ' accendono ~ali animi in guisa che la guerra per questa causa assume nn aspetto di cupa minaccia profondamente sentita ed indefinitamente compresa. È il massi mo dei peri col i, perchè lascia prevedere scellerate distruzioni od asservimenti delle razze o famiglie meno numerose, il soffocamento di molte nazi,rnalità distintissime. Lungi dallo stabilire l'equilibrio fra le razze dominanti, ecci lerebbe la prepotenza e la
(l) BLUNTSCIILI.
Op. cit., pag. 64 e i7.
(i) Op. cit., passim.
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cupidigia indefinitivamente attraverso ai tempi avvenire, finchè una fra le razze non abbia il sopravvento su tulle le altre. La profonda differenza di coltura che esiste fra diversi paesi, ad esempio, fra gli Stati tEnropa e quelli di qu11si tuua l' Africa, portando questi ultimi allo s,,_o;·ezzo ed alla sistematica violazione di ogni dirillo riconosciuto dai primi, sia verso le persone, le cose, o le istitu · zioni, è per sè stessa causa di gtierre. Le popolazioni tuttora barbare tanto rispettano gli uomini inciyilili in quanto questi sanno incutere loro timore. E non bisogna dimenticare che appo loro , i primi rudimenti di ci1rillà non ponno attecchire, ove esse comincino a sospettare che f' elemento civile nO'fl rappresen Li la forza. In politica devesi tener calcolo di queste contingenze., Lo stesso diritto internazionale che condanna. la guerra di slei·minio per _rispetto alle popolazioni barbare, riconosce essere legittima la guerra nei limiti delle necessità, nei limiti necessari cioè a indurre quelle popolazioni al rispetto verso l'elemento straniero. Questa è una quinti:l causa di guerre, perchè la universalizzazione del dirilto internazionale è subordinata alle profonde differenze di coltura fra i vari paesi . Il concetto della patria è il più bello che adorni la mente e scaldi il cuore dell'uomo. « Ma concezione di mente umana, non 6 per quanto bella, che non possa essern guastata. Così la virtù del patriottismo non temperai.a dalla ragione, esagerata , degenera e si trasforma in quel vizio, che un popolo vicino designa col nome · chauoinisrrie. La parola che io mi sappia non passò come il vizio i confini di Francia; e nell'idioma nostro non è tradotta, salvo fa parafrnsi del Romagnosi severo censore della bor:ia delle nazioni. Queslo vizio. comunqoo lo si chianii, penetrato nelle .vene di ·vari popoli, è una corruzione del patrioLtismo, e significa: burbanzosa I e morbosa aspirazione a far primeggiare la propria' patria sulla patria altrni per qualunque scopo e con qualunque mezzo . Fra le enu · mera.te cause odierne di glrnrra, dietro il patriottismo che difende e rivendica la patria, viene dunque sesta lo chauoinisme ossia l'egoismo delle nazioni» ( 1). Le gelosie e i sospetti d'ordine politico ed economico nell'era mo· 1
(I) APORTI.
E LE CAUSE DELLA GUERRA
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Op. cit. , pag.
19.
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derna possono forse ritenersi sostituili od aggiunti alle gelosie dinastiche, agli odi di religione e di razza. Pe1;ciò la propagazione-delle proprie idee politiche e la compressione di quelle contrarie alle pre· dominanti nello Stato, si possono ritenere come una settima causa di guerre, come le ha ritenute il generale !omini nel suo 5° caso. Le seguenti cause variamente riassunte dal generale !omini, tendono, se~onllo·De Laveley, ad attenuarsi ed a scomparire (,1) . È però -da ritenersi che l'affermazione dell' illustre scrittore sia piuttosto un · volo che una fondala deduzione. Ottaoa; lo spirito di conquista. Ciò che spinge le grandi nazioni -europee sulle coste orientali ed occidentali dell'Africa, al Madagascar, al Tonchino, in Birmania e nel centro del l'Asia, 13d in aHri siti; è, nella maggior parte dei casi, spi rito di conquista. . Nona; le rivalità storiche. La rivt1l ilà storica fra Francia e Prussia, è tale che nel 11k66 la vili.o ria di Sadowa -riportata dalla Prussi a sull'Austria, è stata considerata dalla Francia come un' of · fesa fatta a sè stessa. Decùna; il fanatismo religioso. Tutte le gtterre religiose del pas· sato ci fanno accorti che esse non conservarono sempre un puro carattere religioso . Interessi d'altra natura prevalsero generalmente, e perfino nella guerra dei 30 anni furono Le supremazie politiche ed i beni temporali dei patriarcati e le rapine delle soldatesche che la tennero deslil col pretesto della religione . Lo stesso fatto può ripetersi oggidì. Undécima; le intervenzioni. La teori,{ del non interc,ento, è mollo tempo che si proclama, ma impegni o positivi di alleanze o morali obbligano ad intervenire. Quelio che avvenne nel •1823 in Ispagna, del ·1849 a Roma, del 1859 in Lombar~ia può ripetersi , per ali.re ragioni. Le vertenze della 2' categoria cioè quelle ni natura giuridic~, ma -che possono essere causa eventuale od occasionale di guerra, si possono riassumere nei seguenti 4., gruppi . La slori:i del secolo XIX, -come già altrove si è deuo, registra non meno di 60 esempi appia~ nati col mezzo di giudizi a1'. bitrnli, _tu tti appartenenti a questi si.essi
(I) DE LAVf:LEY .
Des causes nouveltes cle gu.erre en l!wropeet <Le l'arbitrage.
E LE CAUSB DBLl,A GU BHRA
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gruppi. Cunsiderandoli quali cause di guerre e ponendole di se guilo a quelle già enumerate si avrebbe: Duodecima; violazione dei diritti nelle persone di sudditi stranieri . Di questa sorta di conflilli si hanno molli esempi. Q.uello di più recente e più nola so luzione (1888) riguarda l'Italia e la Co lombia per la violazione della persona del nostro connazionale Cerruti. · Tredicesima; reclami per danni interessi . Nell e guerre e nelle sollevazioni, privati e nazioni estran ee .a.lla lotta possono essere daneggiate, e la negata rifusione può essere causa di conflilli. Co$i nacquero questioni fra l'llalia ed il Salvador, fra il Chili ed il Peri.I ri solli con arbitra Li . Quattordicesima; violazione della neutralità. Sino alla fin e del secolo passalo la neut1:alilà rimase pressoché un~ vana parola, e durante le guerre della rivoluzione e dell'impero furono perpe· trale le più aperte violazioni da Lutti gli stati e speci almente dall'In ghilterra . Nei Lempi nostri le norme positive sono molto più chiare e gli impegni più formai i. La nota questione del!' Alabama ha fa tto mollo progredire questa materia. Quindicesima; coofl illi a rigu1tdo di possedimenti nelle colonie. Basta ricordare le vertenze fra Germania e Spagna per le Caroline, e quelle pendente per Samoa. S edicesima; confl illi riguardanti i confi ni territoriali . Noi stessi abbiamo avuto un lungo conOillo colla Svir.zera risolto soltanto nel 1815 circa il confine delle Alpi di Cravairola. Ma i casi di conflilli assai più gravi ed importanti sono moltissimi. Una maggiore illustrazione di que~te ,i. cause sarebbe superfluo a cagione della notor ietà dei numerosi casi che o suscitarono conJli tli armati o furono risolti in tempi recenti cogli arbitrati Io questa maniera si è creduto di esporre le cause delle guerre· come sono intese nei tempi nostri. Quale ri assunto' valga no le se· guenti parole: L'eccesso della popolazione, come effe tto dell'istinto fisico di ri produzione, l'accumulamento di capi e di seguaci, ai qua1i h1 patria è troppo augusta, poi l'interesse individuale, nelle sue svariate manifestazioni come desiderio di bollino, di conquista, di signoria, di onore, di fama, poi l'idealismo fanatico, il qu ale vuole imporre agli
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altri la propria fede e la forma pl1litica del proprio paes~, fi nalmente la ten,ienza al mi glioramento universale - insomma, ciascuna delle· forze eccitatrici, e ciascuna delle sue molteplici varietà, accende le auerre strani ere. n Si fa guerra per tulli gli interessi della vitn , per gl'interessi dell~ vit.a ideale e per gli interessi della vita m~teriale_; per l' ~1:0 e pei beni; per lo stanziamento, nell e guerre d1 conqui sta; per I ~?ore e per Ja fama, nel le guerre che nascono dall e offese re~ate al amo i· prqprio dei re e dei popoli ed in quelle che veogon~ 10traprese ~a condollieri amanti di avventure e da popoli rhallctns; per la s1anoria e per la potenza, nelle spedizioni di dinasti insaziabili ; per Ja fede religiosa e polilica, nelle guerre di religione e nell e guerre d'intervento a favore degli appartenenti allo stesso partito, allo stesso Stato, alla stessa classe. Spesso, oggetto della gu e_rra este'.·na è _una ·combinazione di questi varii interess i. Ora sono rnteress1 partico lari, ora sono le condizioni stesse della propria conservazione, quell eche vengono slrnppate o difese coll a guerra. . . È un concello troppo auguslo quello dell'economia naz1ooale dt ridurre la auerra alla sola lotLa pei mezzi di sostentamento (1 ) . Certo, mohe guerre strani ere si propo:;ero interessi materiali. Ma non tutte le auerre ebbero questo movente. Continenti io ti eri furon o, per generazioni e generazioni, desolati da guerre rèl igiose di distr~ · zione e di conversione. La tendenza all'ingrandimento della dominazione e dell a potenza, l'ambizione, un romantici smo confuso, desiderio di avventure, hanno provocato mo!Le guerre (2). In breve quadro, le cause sarebbero le seguen ti:
Cause politiche. ·
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,1. Prepotenza dei grandi Stati; 2. In tegrazione di patrie; 3. Stati mezzo sovrani; 4. Antagonismo di razza; 5. Pro fon da difTerenza di coltura; 6. Boria delle nazioni; (O Così come tm sentenziato Pru1lhon in pili luoghi clell'opern citat,i cd _anche nella chius,, del brano giù citato a pag. U I. (2) v. S11APPLE. Op. cit., Parte U, Capo VII , Capit. V, pag. 994.
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L A P.\CE E LE CA USE DELLA GUERRA
7. Difforenza cli costituzion i politiche; 8. Spirito di conquista; 9. Rivalità storiche; 10. Fan.1Lism i o pretesti l'eli ooiosi ·' 1·1. l ntervento; •
Cause giv.ridiche . Hl. Violazione di pP,rsone straniere; 1 13. D,rnni ed interessi; H . Violazione di neutralita; 15. Confli tli per colonie; 16. Co nfl itti per confini.
( Continua) '
ALCUNE PAROLE A PRO P OSI T O D EL LA VERS IO NE ITALI A N A DEL NUO\'O
P.
i I
REGOLAMENTO DI ESERCIZI PER LA FANTERIA TEOllSCA
La Direzione della Rivista Militare, con ollimo pensiero, ha oITerlo in dono ai ~uoi associati una versione italian a del nuovo R egolamento di esercizi per la f anteria tedesca . Essa ha reso così un vero servizio alla fanteria italiana, nellil quale mo lti, anche senza essere smanios i di no,•ità, sentono vivamente il desiderio che i vigenti regolamenti dell'arma vengano rit.occ;,ti. E ciò non solo perchè in alcune parti e:-;si non sono più interamente in armonia colla ef6cacia delle armi e per co nseguenza colle e$igenze ~altiche che ne derivano, ma anch e perchè contengono molte cose, che an ticamente avevano importanza sul campo di battaglia ed ora non l'hanno piu; e come bisogna ad ogni modo eseguirl e pcrchè prescritte d·ai regolamenti ed anzi sono per l'appunto quellr. che vien più naturale ai comandanti superiori di far eseguire in piazza d'armi quando vogliono in breve tempo rendersi conto del grado di addestramenlo raggiunto dalle truppe, ne deriva una perdita di tempo che va tutta a scapito dell e altre istruzioni. Voglio parlare in particol ar modo delle evoluzioni di battaglione e cli quelle .di più bauaglioni, le qual i hanno conservato l'i mpronta della tattica lineare del secolo scorso; e che, men lre all'alto pr::.tico non trovano oggi di in molla parte applicazion e neppnre in occasion e
A PROPOSITO DEI.LA VERSIONE ,ITALIANA, ECC.
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ALCUNE PA ROLE
delle riviste e parnLe, rich ieggono molto Lempo pP-r essere imparate in modo da polersi eseguire con sicurezza, stante la molleplicità dei movimenti e dell e fo rmazioni che comprendono. Quanto tempo e quanL11 falica sprecata intorn o a cose che non hanno più alcuno .scopo pratico, e sono ormai, si può dire, fine a sè stesse! Se fra tanta ricchezza di movimen,; si trovassero ;1 lmeno tutti quelli che hanno importanza nella tnttica odierna, sarebbe meno male. Ma manca appunlo il più necessario, <.:ioè il. camb iamento di fronte in ordine ri-stretlo, che, nello stato odierno della tattica, è forse In sola evoluzione del campo di battaglia e qllella appunlo alla quale .si riferisce l'unico comando che il nuovo r:egolamen to tedesco ammeLLa nella manovf'a di più battaglioni. Quando si vede la gelosa cura colla quale i Tedeschi vanno alla ricerca della sempl icilà e recidono·e geLLano via tutto ciò che par loro -sia divenlato superfluo, non si può fare a meno di non trovnre per ·.nulla meravigl ioso che abbiano raggi unto un grado di perfezione tecnica più elevalo del nostro. E ciò tanto più se si Lien conto, che sia per le loro condizioni di acquartieramento, sia per la forza che le loro unità hnnno nn dal tempo di pace e sia per il pochissimo ser· vizio territoriale che è richiesto alla loro fa nteria (non mellono guardie neppure alle porte delle caserme). essi si trovano S(ltlO il rispello delle istrnzioni in condizioni di grnn luo ga più fa vorevol i. Anzi , se si pensa che in alcu ne nostre guarnigioni si sren ta e s pesso non si l'iesce per buona parte dell'anno a fa r portare ai soldati (secondo l'espres:,ione consacrala) due nolli libere dal serviz.io di guardia, e la pi:izza d'armi è tanlo lontana dalle caserme .che per avere due ore util'i per l'istruzion e bisogna tener la truppa sollo le armi ben~cinque ore e per la ristrettezza delle piazze d'armi ,e pel gran numero dei corpi che se ne devono servire, ciascuno non ne può disporre più di tlue sole vo lte per setLim11n11, ed infine ,ogni co rpo ha una parte notev0le delle sue compagnie distaccate frazi onatamente in piccola locali tà allo scopo esclusivo di far la ' ouardia a polveriere od a fabbriche d'armi od a carcerali od-a re-. ~ elusi od a domicil iati coaLLi, se si pensa dico a tu~Lociò, .pare anzi meravigli oso che si ottengnno da noi i risultati che pur si raggiunf gono e la cosa non si può spiegare se non riconoscendo che la ma\ teria prima di cui disponiamo è ottima. [I che, se da t.:n lato può '
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l'iuscire di conforto, non può a· meno dall'altro di far rim piangere e.he con' mezzi più errìcaci, i quali tendano più direttamente ed esclusivamente alla preparazione della guerra, non si giunga anche da noi, come si potrebbe, n più alta mèta. Sacrosante per conseguenza deb bono parere a noi specialmente le par.ole colle quali si chiude la Il Parte del nuovo Regolamento tedesco : L'addestramento delle truppe sarà fatto dal
(' giusto pun~o di vista se _essa saP_pia qu~tnt~ richiede la \ gaura e se sul campo dt battaglia non aora a metter da parte quanto ha imparato in pia::;za cl'arme. Che i compilatori del nuovo regolamento germanico abbiano tenuto costanLem ente davanti alla ·mente si(Iatto aureo concetto è ·Cosa certa; che anii. forse percbè siamo abiluati in altro modo , l'opera loro fa nascere in noi il dubbi~ cbe questo conc~tto 1· abbiano persino esageral o, tralasciando di dire cose che sarebbe a noi parso uti le, anzi necessario fossero dette. Credo che se si in cari casse un nostro ufficiale di istruire un ri parto in base a questo T:\ e,golamento, egli non saprebbe molto probab ilmente da che parte voltarsi, tante sono le lacune, almeno apparenti, che per noi vi si incontrano. E perciò, nonostante la minaccia espressa in termini così recisi nell'ordine di gabinello che precede il Regolamento. a me pare impòssib il e che nel complesso delle abitudini e delle tradizioni dell'Esercito germanico non si debba trovare quel complemento, che mancando a noi, ce ne renderebbe molto difficile l'applicnione. Ad o(l'o i modo delle la.cune vi sono che mi paiono sostanzial i Per ,esempi; nella Parl~ II, al N. 102, si dice che ad un battaglione di riserva ch iamato ad eseguire un attacco che già sia stato preparato dal fuoco di altre Lrnppe, conviene disporsi colle compagn ie in linea una acr.anlo all'altra e con piccol i intervalli. Questa è dunque una formazion é che il Reo-olamento riconosce uti le sul campo di bat· tagli a. E perchè non tcompresa nell,1 Parte I fra le formazioni del . . . . baltaglione1 Dal complesso del Regolamento si ri leva che l suor comp1lator1 han no preso per base il concetto che nell a tattica odi erna l'ordine eh i11so è essenzialmente una forma di preparazione al combattimento. E perciò non hanno stabilito altre formazioni ed altre trasformazioni 1
A PROPOSITO DELLA VERSIONE ITALIANA, ECC. ALCUN.E PAROLE
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del ballaglione in ordine chiuso all'infuori di qnelle che si riferiscono alla marcia ed al passaggio dalla marcia all'ordine rist1:euo, ed al cambiamento di fronte delle truppe in ordine ristrètto ed in fine al passaggio -dall'ordine ristretto all'ordine di marcia . È fnor di dubbio che qnesto è per lo appnnto l'impiego normal e dell'or dine chiuso snl campo di battaglia n.ella tattica del giorno d'oggi. Ma poichè si ammeLLe che l'ordine chiuso può anche essere talvolta impiegato come forma di combattimento, e ciò non solo eccezional mente quando si presenti l'eventualità sopra indicata, ma anche come formazione delle truppe l.enute.dietro alla linea d1 fuoco A destinate a rinforz:1rla, si pnò credere· che sia eccessivo lo escludere nel battaglione la formazione in linea che è appunto consigliata nell'uno e nell'al tro cn.so. Forse i compilatori del nuovo ~legolamento tedesco hanno voluto stabilire una ser..arazione bene accentuata fra l'ordine chiuso, in cui i movimenti debbono esegu irsi con quella geometrica esattezza che tanto giova ad ispirare e,d a mantenere il sentimento della disciplina, e l'ordine di combattimento in cui le truppe debbono pie- · garsi al terreno per trarne il massimo vantaggio e muovere sopra di esso colla maggiore spi gliatezrn. E perciò il battaglione col,le compagnie 1n linea una accanto all'altra, sia che \'ada all'a1tacco e sia che muova o stia ferµio dietro la linea di fuoco, non hanno voluto considerarlo come disposto in una fo:·mazione appartenente all'ordine chiuso, per.indicare che non deve procedere e disporsi con queli'a rigidezza çhe è inerente al concetto di quesl'ordin~. Pare però che a dissipare ogni equivoco a qneslo ri guardo poteva bastare .quanto è detto al N. 4 della parte'II, cbe·cioè: Leforma-
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zioni normali debbono senz' altro essere abbandonate quando ciù è richiesto dalle oicen~le del combattimento. Ed intani.o è lecito ritenere che sarebbe stato utile stabilire come il battaglione debba passare dalle varie formazioni in colonna, in cui può disporsi, alla formazione in linea; tantopiù che spesse volte potrà avvenire che questo. passagg i9 si debba eseguire a breve distanza dal nemico e convenga quindi ordinarlo a comando e non <).iramando ordini. t bensì vero che ciò vale sopratutto pei terreni coperli e quindi è di mnggiorè impoi·tanza per noi che non per i · tedeschi.
In alcuni punti, al lettore italiano, il Regolamento riesce poco c·biaro. ·1o credo che questo si debba attribt1ire sopratutto alla traduzione. Non so chi abbia avuto l'incarico di questo lavoro e non vorr.ei parere poco riguardoso verso di lui; tanto più che so bene qtranto difficile debba essere stato un simile còmpito. · Una buona versione dal tedesco in italiano è sempre cosa malag_evole per la diversa struttur~ delle due lingue. Lo stile rego:la~ mentare tedesco poi presenta diffi coltà che gli sono affatto spec1ah e non posso.no essere sempre felicemente superale. . Pur troppo gli er;·ori di traduzione, oltre all'ingenerare oscurit~, possono anche condurre ad apprezzamenti assolutamente erronei. . È questo il caso pel passo cadenzato e pel passo senza cadenza. Molti, per non dire tutti quelli coi quali mi oc~orse parlare del nuovo regolamento tedesco, hanno dato alla espression e passo senza cadenza, che vi s'incontra cosi df frequente, :I significato di passo di strada. E da noi è impossibile darvi a_ll~o s!g~ificato: 'Nella maggior parte destò meraviglia che i Tedeschi , .cosi r1nomat1 per la rigidità del loro contegno sollo le armi, fossero d'un tratto ~as~ sati a tale laisser-aller da rendere quasi abitn:1le nelle evoluz1on1 in ordine chiuso il passo di.strada, il quale esclnde ogni insieme ed ooni esaLtezza di manovra. Nè mancarnno quelli o stranamente proclivi alla ammirazione, o istintivamente entusiasti di o7ni novità, o di mente predisposta a di ssociare il concet.to della. sc101te7:za da quello dell'ordine, ai quali questa parve una grande .mno,:az1one. · A me la cosa non sembrò possibile, e si presentò alla mia mente il sospetto che si dovesse esclusivamente ntlribnire alla traduzion~. Per liberarmi da ogni dubbio mi rivolsi a persona che sapevo ,m orado di informarmi esattamente. Spero che non se la avrà a male ;e trascrivo qui quanto e.gli cortesemente mi rispo!'.e, giacché non potrei riprodnrre con altre parole ciò che egli mi scrisse senz~ correre il rischio ~i esprimermi meno chiaramente ed ef~ca-ce_mente: « Il passo, che il traduttore chiama cadenzato,_ ed e qui comu<< n~mente dello parade schritt, è quel passo dt una natura tutta « speciale, in uso soltanto presso l'esercito prt\~siano, e che ha f?rse . « 'qualche analogia còll'antico nostro pas~o di scuola. ~sso viene « usato soltanto nello sfilare in paraw ed m altre poche circostanze « e~ è stato conservato, quantunque da molti giudicato inuLÌle, sia 28 -
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ANl'\0 XXXIV, VOL. I.
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ALO.U~E. PARQLE
A PROPOSlTO DELLA VERSIONE IT ALIANA, ECC.
« per rispetlo a/la lradizione, sia perchè, è ottima ginnaslica . per (\ r.endeve più sriolli i coscritti. ,<< In tutti gli altri casi si usa il passo odinario, il quale e ,ana« logo al J?,-OSLro e mi ,fa meraviglia che qualche uf6ciale da noi pos.sa << credere che ,qui si manov'ra in piazza d'armi senza .andare al -« •p asso. Tulte le evoluzioni ,in or·d_ine chiuso si fanno qui con una -<< prec.:is~one ed un'esattezza veramente ammireV'oli e non sareb~e , « a parer r_njo possibile ra:ggiungerla quando i soldati camminas1 « sero al passo di strada. . « ,La,maggiore .scioltezza che si cerca di ottenene col ,-nuovo re«,golamenlo deve essère )a conseguenza deila r.iduz.ione e cl ella sern« ·plificaziooe,di ,parecch ie formazioni ed evoluz:oni, le guaii non . -« nve,•uno più ragione di essere tùori della piazza d'armi, e sopra« tutto della maggiore libe,\ii ed iniziativa lasciata ai comandan ti « di ciascuna unitià, in guisa che ciascuna possa muoversi libera<< menle nella propria sfera d'azione e tutte concorrere allo .scopo « comune. ,Ma nell'interno di ciascuna .di queste unità (compagni.a, « battaglione O reggimento) manovrante riunita sotto UO sOl (1 CO· « mando ed in ordine chiu,so, non .s'intende per nu.lli ,rinunciùe « a quell'esattezza matematica di ognj singola ~-voluzione che forma « la caratteristica di queste trupp01e fa sempre una grande i mpres« sione in chi le vede per la ,primR volta>>. Eppure chissà se su questo er,rore di traduzione non si andrà · formando presso di noi una scuola .contraria 1llla-esatte_zza dei movimenti nell'ordine chi.uso, e.se non ne ,andrà così perdutp non poco del miglioramen,to che sollo questo aspe~to si è ottenuto da qualche anno I , .La, sec~nda pa rLe,del .Regolamen Lo •è' q1;tella che .ai lM 1pare vera.m,mt<:' più irnportanit~, almeno per .noi; giacchè la 1prima, finch é --non si cambia il.nost,ro,.Regolamento, non ci riguai:da, .men~re la seconda è applicabile a qua,lunque regolamento d' esercizi come -quella che costituisce un vero trattato di Lattica per la fanteria. Su questa ,seoonda parte del R:egolamento1tede.sco~ro i pnre sareb-bèiop · portuno venisse chiamata l'attenzione .dei no.stri giovani uHìcial i di fanteria; i quali. affatiGoli da un pesante ,se1:vizio gio~naliero, tra· scura no facilmen te .il perfezionamento della proprh:. istruzione professionale e ,preferisco.no iper laim.aggior pante ,dedicare le ore che
tioro rimangono dispon ibili a rJcreare il proprio spirito leggendo -cose che col l,a m\ssion_e loro 00:1 ha,nno relazione alcuna . Del re~lo -se i Tedeschi h11nno sentil? il bisogno di introdurre questa trnua ·.zion e nel Regolamento d'esercizi, conviene supporre che anche da loro ti si~ da fare limi talo assegn~menl.o sul la· attività individuale -di tÙLLi gli ufficiali pel proprio perfezionamento professionale, oppure che e.,si seni.ano il bisogno di dwe a questa attività un indirizzo CO\llune, che faccia nascere qtiel la idenli t.à. di vedute dfllla -,quale soltanto p~ò derivare il necessario accordo nelle varie e mula.bili vicende del combauime9to odierno. Sia stato l'uno o l'altro movente o siano ambedue, a me pare ottima l' idea di introdurre questa ;pàrte _teorica nel Regolamento d' eserci7.i, vale a dire in un libro --ehe gli ufficiali debbono avere necessariamente di continuo fra le ,,mani. Senza"rlubbio, quando una cos:i diventa regolamentare, si è co · stretti a fa rla stare molto sulle generafi, per evitare il pericolo che rla forrùa uccida ia sostanza. · ~1a per evitare questo pericolo faci lmente si cade in quello di ri•manere nel vago. Forse perchè non hanno carattere regolameptare 'l_e nostre Norme· Jfer l'impiego delle tre arrr1:i nel combattimento in Lai une,cose ri escono più chiare e più esplicite e perciò forse più praticamente utili, quantunque, per lo scopo al quale nii,rano, entrino molto meno nei particolari rel ativi alla fanter ia. La tendenza a respingere ùgni forma tipica pare però sia stata ·nel Regolamen to germanico spinta fino alla esagerazione. Può darsi ,-ehe' in Germonia ,si fosse esageralo per parte di talune autorità superiori nella adozione di tipi lattici , che se ne fossero immaginati di quelli troppo complicati, e che ne rimanesse impacciata l'azione -degli ufficiali. · Se non m'inganno qualche acce~no su ciò si deve trovare neqe lettere del principe di Hohenloe . E certo invece che da noi, fo1~se ,per insufficie-nti cognizioni tattiche, forse per esagerala tendenza ad una libertà d'azione non frenata dal senso della mutua coopera.zione, si .era , per lo passato, caduti nel l'ecce~so opposto. Nelle esercitazioni sul terreno le tru ppe per lo più si disponevano :.tutte su una sola schiera; ciascun comand:rnle in.sott'ordine tendeva .a prendere per norma della sua azione i prop1:j concetti indivi-
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A PROPOSITO DELLA VE RSIONE ITALIA::S A, Ecc.
ALCUNE PARO LE
duali , e questo conduceva naturalmente a dare ai fronti una esLen sione fuori di proporzione colla forza, mancando affallo o quasi qnello schieramen to in profondità ~nl quale pur tanto insiste il Regolamenlo germanico, e che è indispensabile perchè l'azione sia efficace e la direzione superiore eserciti su di essa la propria in flu enza . L'applicazione delle Norme per l'impiego delle tre armi nel combattimento ha corretto molto questo difetto, peiquanlo se ne può giudir,are dai campi d'istruzione, daHe grandi manovre, dalle manovre coi quadri e da quelle sulla .carta. E debbo, aggi ungere che a me non parve vederle mai interpretate con quella rigidità che, paragonandole alla . seconda parte del nuovo Re(Jola~ mento di esercizi della fanteria tedesca, ne potrebbe costitui re il lato debole. Ciò credo si· debba allribuire non solo alla insistenza. colla quale in esse è detto che non devono essere appÌicate in mÒdo da vincolare la libertà d'azione dei comandanti (cosa questa ribadi ta ancorn nelle ultime varianti uscite di recente), ma anche al buon senso italiano, che è pure una bella dole dei nostri ufficiali come lo è del nostro paese. Può darsi benissimo r.he fossi; necessario in Germania combal. tere l'esagerazione del formalismo, mentre appun to era necessario in Itali a guarirci dalla mancaòz.a di ogni forma. Che qnesta necessità esistesse lo sanno molti di quelli cui toccò di dover in trodurre nei reggimenti l'applicazione delle No,·me, e vincern la ripugnanza più o meno grande dei comandanti di compagnia a subordinare la propria azione a quella del battaglione. Essi si erano talmente conv(nti che la compaguia era l'unità tattica per eccellenza·e che ognuno d1 loro doveva agire per proprio conto, che l'operare di concerto colle altre unità del baLLaglione pel raggiungimento di uno scopo comune pareva a .molti cosa anormale, una diminuzione quasi della loro im portanza personale. Il fatto sta che in guarnigione l'i struzione tattica si svolgeva in molti reggimenti quasi unicamente nelle esercitazioni di compagnie contrnpposte, forse perchè difficilmente si trovava nelle vicinanze leneno che si prestasse per le esercitazi.oni ~on unità magg iori, e il fore esercitazioni talli cÌÌe in piazza darmi pareva cosa di altri tempi. Ai campi poi, le manovre sia di batta11l ione e sia di reoaimento ~ es:;endo quasi sémpre libere ed a partili contrapposti, e la tendenza è) 1')
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a prendere fronti esagerati rendendo quasi impossibile l'azione dei ,comandanti superiori, i comandanti di com pagnia segµitavano il p:ù delle volle a fa re di Lesta loro, con grand e scapito della unità d'a- · .zione ' La Iibertà concessa dal nuovo Regolamento germanico non va certo fino i-'llla esagerazione in cui si era caduti da noi, poichè in esso molto si insiste sulla necessità degli schier.1menti in profondità, e dei fronti ristretti; e mentre si dà la necessaria im portanz.a nlla inizia,tiva di tutti i comandan ti in sott'ordine, si prescrivono limi ti e norme -Opportunissime a questa iniziativn, facendo obbligo ad essi di regolarsi costantemente in modo da concorrere all'azione comune. È caratteristica, quantunque appaia piuttosto ambigull, l'espressione, t he nlla fine del combattimento, ciascun plotone nella cc,mpagnia , ciascuna compagnia nel battaglione deve trovarsi al suo posto, il quale perc'J non può essere stabilito in p recedenza. Moltp egplicita per contro ed opportuniss ima mi pare la massima che le
risoluzioiii da prendersi di propria iniziativa dai comandanti cli conipagnia devono essere sempre regolate dal punto di vista di conservare l'unità del battaglione ed il proprio posto nel medesimo in tutte le vicende del combat· timento . '
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Non sono riuscito a capire in base a quali criteri il fronte della brigata al suo primo spie!:Jamento sia stato indicato di 11000 a 1200 metri Qnesto è un argomento sul quale mollo ci interessa di fermarci, perchè è uno dei pochi, anzi il solo forse, in cui il B.egolctmento germani ci>si trovi in aperto disaccordo colle Norm.e per l'impiego delle tre a,·mi nel combattimento . È però vero che si trova, a parer mio, in disaccordo anche con sè stesso Ed infatti lui.lo il co mplesso della trattazione condurrebhe a lìs-sare per la brigata una estensione di combaltimenlo mollo minore . Al N. 64 della l i parte è detto che lo sch ieramento deve essere fatto almeno sa due schiere, di cni la prima, cioè la più debole, ser virà ad iniziare il cornbattùnento. Nel seguito dello stesso numero s'aggiunge che oltre le due schiere si deve avere una ri.serva e si ammelle persino una ulteriore suddivisione per la spe.ciale sorveglianr.a dei fianchi. Nel . numero successivo poi si dice
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AI,CUNE PAROLE
che in generale per inizial'è . il combattimento s'impiegherc'Cnon più di un quarto delle forze, sog'giung'erid'o però che questa. è una indicazione gen·erale e non deve indurre a frazionare le unità di truppa; ed· al N. 67 si dice che al principio del' combattisi dovrà avere un fronte rist1:èuo, co:;a che era già sn1t.a mento l detta del resto al ìf. 25. · _ Si cfeve dunqLÌe rit~nere1 cl~e una. brigata di 6 battaglioni non deblÌa, secondo lo spirito del ftegola'.ménto, asse({nare normalmente· ai'l'a prima schiera più di due battaglioni. Ora a'l N. i'Ob si dice che· il limite massimo cli estensione frontale tÙ un l>att.agliorie in com-hnuirnento sarà se1:npre d~ito d'al f;·ònte <l'i s'piega1iiei11.o 'delle quattro co111pagn:e afOàncaté ; e come al N. 25 è del'to' che il fl'onte normale della compagnia in combattimerito nri1i deve ana'a1:e mollo oltre i ,100 metri, se ne deve dedur're che ii' fronte massimo di un battftgÙone in combattimento, con' foùe e quattro le :;ue cornpagnie snlla linea di fuoco, sai'.ebbe all'incL·ca di 400 metri . No'n basterebbero durique neppùre due baltaglioni, ri'ta ce ne vor,:ebbero' due e mezzo o ire, vale a dire fa m'etit del'ia. brigai.a anzichè un qu'arì.odella wa forza; e questi battaglioni dovrebbero impiegare fin dhb principiò deli''azione tulle le foro compagnie al fnoco per raggiun.: ger~ il fronte di -!000 ,L 11200 metri. Ma, com'è naturnle, il regolamènto biasima la disposizion'é det bat'tailione con tulle e quattro le compagnie in' àzione fi,n dal prin- ·cipio, e dice esplicitamente che questa formazione .ha per conse-guénz~ che al éomandirnte del baL(a'glione sfugge una parte essenziale d'ella sua influenza sull'andame1ùo dell'azione. Ciò posto, quando si ammeua che 'i 'coma ndanti dei ballagli ori i ten·gano a loro disposizio'ne il' m.in'irno' di Ìo1;za possibilè, cio.'.l una sola compagnia, e che i ba'ttagliorii in prinìa schiera siano 2, cioè· 1 ,anzictìè 1/ ~ della foì·za totale, si avrà un fronte di spiegarùerito, / 3 all'inizio del com'battimento, di 60Ò metri. ~'on sarebbe forse senza qualche apparenza di fondamento l'òpi..:. . nione, che se può essere fissato appros;;imativamente il fro'nte che una compagnia od un battaglione' devon'o occupai·e al fuoèo, conviene determinare l'estensione che debbono occupare lé. ùn'ità su-· periori: perchè più aumenta la forza impegnata e più fanno se111irrJa loro inflnenza sul suo spiegamento le condizioni del terreno e };1,; t
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sìtuazione generale; tanto è vero che un reggimento, una bri·gàtai, una divisione non si schietano se non eccezionalmente in· linea continua in •modo che il fronte da• essi occupato corrisponda: esatta."' ,mente alla somma· dei fronti occupati dal le unità elementàri che' vengono impiegate in prima sch·iera. Non· è men vero però dhe ad un sim ile fronle corrisponde appunto la massima intensità d\azi'one; che oiascuna delie indicat~ uniLit superiori può sv'il.uppare; ta'lchè quando esse si scliierassero sn di un · fronte più ristretto di questo, · tutte le lor'o forze non ~roverebbe:·o uti le impieg'o e sarebbero esposte a subire inutilmente perdite fuori di proporzione coti qnelle ohe in tlig,gerebbero all'av,vèrsario; e quando occup1ssero im fronte nolern lnÌentb· maggiore d'i esso vi s·ar-ebbe dispers·iorre di1 forza, q!1indi aZ:ione., inefficace ad,ottenere risultati dec isivi ed aua so ltant~ al~ wnseg,uimento di scopi dimostrativi. . · La fissazione dei fronti di combattimento del le unità maggiori, fai.la ben s' intende en tro limiti assai •larghi, pare quindi cosa· op · pertuna, siàcorneguidaperchi deve co~rdinare l'azione di parecchiecli queste unità e sia come freno alla temlenza, che· deriY.a c1~11la gr,ande efficacia delle armi ocli erne, a· prendere fronti troppo estesi. Nè può essere pericolosa; poichè non pare pr,obabile che•al,giorno· cFoggi vengirno a, trov>arsi al· comando di ~raneli unità persone capaci di interpretare, malgradb gli avvertimenti· in contrario , simili dati in modo tanto restrittivo da fa1: si che la lor:o az.ion-e ne rima•nga, im·pacciata. , ' E se si suppone che ciò· possa accadere, le consegueniè che ne d-eì'ivereb bero necessaria man te· non,sareb bero da imputarsi a questa, (\(1 a·qu·e lla indicazione del Regolamento, ma unicamente alla insof'ficienza di chi è chiamato ad applicarlo. Ri tomando al Regolamento tedesco, a me· pare di riscontrarvi a-lL11e contraddizioni, oltre quelle accennate .di sopra, iff ciò che- si riferisce al comballimento della brigata. Al, numero 11·l 11 si cl ice che solò•nella brigata composta di 3 re·ggimenti oppure di 2 reggim enti ed nn battaglione d, cacciatori, jl cn ... mando ha il vantaggio della formazione !:>ll· tre schiere. Ciò farebbe· credere che si considera come · normale lo schieramento per linee; ma subito dopo al numero : ·I'2 si dice che la brig:11a si trova nella migliore formaz ione pel combattimento quando 1 suoi reggimenti, 1
444
A PROPOSri:O DELLA VERSIONE ITALIANA, ECC.
ALCUNe PAROLE
combattono accanto., cioè quando lo schieramento è fatto per ala. Anzi questa formazione è éspressamente deu.a 1u1rrnale, quantun- . que si ammetta che non è sempre possibile prenderla senza correre il rischio di saçrificare altre considerazioni più essenzial i. Nè tutto quanto è dello a questo riguard,o mi persuade interamente. Quello che, sec0ndo il Regolamento, può impedire di fare lo schieramento p~r ala è il bis0gno assolut.9 di procedere con rapidità ad uno spiegamento esteso in larghezza, il che è ·evidente. l\1a non · è così evidente il correttivo che il Regola~ento propone, quello cioè che i battaglioni impiegati i'n prima schiera provvedano in tal caso da loro allo schieramento in profondità, non dooendo essifare
mai assegnamento sui battag(ioni del reggimento che
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seguè per appoggiare il lorof1:;;nt~ di combattimento. Ed in q.uesto ordine d'idee esso accenna ad un impiego del reggimento retrostante che · ne farebbe, piutto:;to che una seconda schierà, una riserva speciale destinata ad operare sulle. ali, in modo da evitare il frammischiamento dei reggimenti. Ora, se non in'inganno, vi è contraddizione fra l'impiego del reggimento di testa tutto o quasi tutto in prima schiera per occupare prontamente un fronte esteso e la sua disposizione in profondità. Del resto a me pare che il Regolamento cada qui nel difetto appunto che vuol sopratutto còmbauere, giaccbè indica una forma di schieramento affatto speciale, la quale non può avere applicazione che i.n determinate circostanze. · ' Quello che mi pare di molta importanza nel nuovo Regolamento tedesco è tuttociò che si riferisce alla disciplina del fuoco, al con:. . tegno dei capi e del soldato ùel combaUiJnenLo ed all'uso . degli attrezzi da trincea. Circa questi ultimi·non si'dicc .certo nulla di .nuovo; ma è importante l'affermazione della loro importanza. afTermr,zione che ad un- ufficiale ilaliauo non può a meno di riuscire veramente ' penosa, poichè siamo ormai 'i soli in Europa che:i:lon ne abbiano dotato la fanteria. La forma del Regolamento a noi riesce nuova, ed è certo molto diversa da quella eccessivamente arida, che tranne qualche rara ecce:Lione, predomina nei_no.stri. La ragione delle cose vi è, quando occorre, e.sposta succintamente, e ciò conferisce molto a renderne facile e profic1rn la lell:ur:1. fn tutto il Reg?lament•1. domina 1111a vibrai.a intonazione morale.
..
445
· D'a nqi la parte morale è quasi esclusivamente relegata in alcuni numeri del Regolamento di serrizio in guerra e del Regolamento di dis,ciplin a, nei quali è, per vero dire, trattata maestrevolmente. Pur troppo, come questi numeri non contengono tassative disposizioni che occ0rra tratto tratto verificare, io non credo di errare ritenendò che essi sono per lo appunto i meno letti. Eppure eh i non sa cl1,e le forme rimangono cosa morta se non sono vivificate dallo spirito , che per un soldato è sopratullo spirito di sacrifiÌio? E chi non sa che l'esercito. vivendo in mezzo alla so~ cietà, non può ,a meno di subire l'influ.enza delle sue tendenze, che sono i,n gran parte necessariamente egoistiche, e che per combat. tere gueste tendenze è indispensabile che la mente di ognuno sia di frequente sollevata in più spirabile aere? La conci~ione è un altro pregio del nuovo regolamento tedesco . Chi co9osce molto bene i nostri Regolamenti sa che molte delle cose che in quello sono dette in questi si trovano ; ma il ritrovarle non è sempre còsa facile, tanto sono confuse fra molte altre cose di mi. nore, ed a volte addiritura poc11, importanza . Quando la milizia era considerata un mestiere ed all'ufficiale combattente si domandava, in fatto di coltura intellettuale, poco più_che di saper Jeggere,stava bene che nei Regolamenti si di·ces,;e tutto ciò che egli doveva sapere e doveva fare; il che dei re.sto era molto più limitato che non al giorno d'oggi. ~fa ormai il voler fissare Lutto per mezzo di di sposizioni regolamentari è diventata ona impresa ardua e pericolosa, poichè si corre il rischio di tarpare le ali alla iniziativa fomentando quella inerzia intellettuale che ne è il massimo nemico. Poic.hè in tante cose si sono imitati i Tedeschi non sarebbe forse bene imi Lari i anche·in ques1:a loro parsimonia di disposizioni regolamentari? Il .difficile sta nel discernere le cos~ che sono veramente indi spensabili per sLabilire la necessaria uniformità, da quelle che non io sono , ed alle qual i può supplire con vantaggio un più elevato grado di coltura miliLare negli ufficiali; ed è essenziale che questa coltura sia in essi veramente solida fin dal principio della loro .cn rrier:>.. è venga conservata e completata coll'andar degli anni valendosi di tniLi quei mezzi che siano riconosciuti idonei a stimolarne l'attività intellettuale. . V. E.
DADORMIDA.
Colonne/./o comandante 'il 3° reg,g1:mento fanteria.
447
LE TRUPPE ALPINE DE,LLA FRANCIA
b) 1a creazione di alli'e quattro ba uerie a piedi per portare <la dodici a sed1c1 q,uel1e destmate al servizio delr Àlgeria, dal quale si trflggcrno i distaccamenti in Tunisia ed in Corsica. Delle •I 6 bat; terie, quattfo sono le ofodètt.e a piedi, quatlro montate ed otto da montagna, e tulle furono date già in amministrnione alla 19• bri· gata d'artiglieria di sta-nza: a Vincennes (reggim-enti 12° e 1:3°). Di queste ultiìne b:1sti il fatto accen'no; pe1·chè noh c'interessano dirèLÌamentè; invecè deile b11tteri-e da mo:ntagna e dei dodici battaglioni cacciatori .a piedi da montagna, di)locati ,ìelle due re•rioni a . , e noi finitime, si di,ràl'.organizza'iio@, il req!utamehto , la provenienza e l'nnifor mfi, i luoghi ~cl i modi di manovra. E siccome noli solo i cacciatori, ma pure truppe di fanteria furono esercitati io qu~:Hi ullim'i armi nelle speciali manovre di montagna, così si accennerà in' ultimo quali esse siano.·
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TRUPPE ALPINE' DELLA FRANCIA(!)
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Nel gennaio u. s., in Francia, furono, in gran parte, tradotte in allo due leggi d' intér"esse militare, aventi l'a data, l'una del 24 e1' alt1'a cÌel1 28 decembre ·1888. Per effetto della prima, i trenta battaglioni tacciatOl'i a piedi saranno da quaùro-portati' a sei cortJpainie ciascuno. Tale aumento però non fu ritenuto per· tutti della stessa urgenza, e mentre· lo si è immedi'atamente effettuato pei d0dici battaglioni dislocati nelle regioni Xl V e XV, si è subordinato quello d'ègli altri alle esigenz'e. _ ' del servizio ed a quelle del bilancio (2). La seconda legge riguardava : , . a) La creazione di dodici batterie da montagna, delle quali sei furono date in amministrazione al 2° reggimento artigli eria di stanza '. a Grenoble, e sei al 19° di stania a Nìmes .
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(I) I dati per ht compilazione del pre,ente studio vennero desunti dal B·11tletin o(fìciel del Ministe1·0 della guerra, dalla Rev,ue à'infan.te,·ie, dall' Année 1nilitaire, dalla Reviie à'artitlerie e da a!CLLni diari. · (Il) La legge del 25 luglio 11:87 ha soppresso la compagnia deposito dei ba'1taglioni • cacciatori piedi, riducenrioli a quattro sole éompagnie. La citata legge però non venne , mai applicata, ed anzi le compagnie de1iosito dei battaglioni, dislocati nelle regioni XIV e XV, fecero turno nell'anno i888, come nei precedenti, con le altre compagnie nelle esercitazioni in montagna. Di guisa che l'effettivo aumento Dèr ogni battaglione ,i cliuna sola compagnia. '
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I battàgliòni cacciatori a piedi clre furono te-stèlrastormati da mon tagna, sono queiii descritti nel seguente specchio:
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Grenoble - . G~~.
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Grenoble-Lyon
30°
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Didier
Dechizelle
(i) I battaglioni disloca.ti in due citta hanno la porzione centrale nella prima, e la principale nella seconda.. {i, Sei di ?uesti coo:arnfanti di batt.:iglione (a1t. 3° della legge) potranno essere conserva ti nel loro impiego, alla. loro promor.ione a. tenenti colonnel i, .
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449'
DELLA FRANCIA
. f'ino a Lutto il 1888 i battaglioni 7° e 27°, nonostante abbianomanovi·ato per parecchi annf in montagna, non furono qualificati come tali e, durante gli ultimi due anni, si annoverarono in loro vece fra queHi da montagna il 5° ed il 2,1° cacciatori a piedi, ora di stanza. il primo a Dijon ed il .secondo a Montbeillard. Non risultano ufficialmente le ragioni di tale modificazione, ma pare le si deb bano ricer. care nel fallo dell'essere i battaglioni 7° e 27° ormai abituati all'alta, montagna, mentre il b0 ..ed il 211° si sono esei:citati solo nei Vosgi e~ quel che più monta, assai di rado. Ad ogni modo ecco la composizione, in tempo di pace, d'un battaglione cacciatori a piedi da montagna, e la forza complessiva dei dodici battaglioni: \
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PicGol o stato maggior.e . Ploton e fuori rango . . . .._ Una compagnia . . . . A..llre cinque compagnie .
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22108 108 12,tH 384
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841 96 492 84 972 288 72 84 36 9000 'l 1}{98 ·132 24 528 684
{!) 4. <l'amministrazione (major), i aiutante maggiore, i medico. . (2) i degli equipaggi, incaricato di at.tciìdcre, in tempo di pace, ai vari particolari di servizio, ed, in caso di rr.anovra. o di mobilitazione, agli approvvi~ionamenti, t pagatot·e (trésorier), i merlico. (3) Ufficiate'"d ' i massa. (4) i trombettie,re (capo fanfara) e i vagnemestre. (5) i capo armaiuolo, e ! maestro di scherma. . , (6) Trombettiere. · (7) t s~greta:rio del'tesoriere, ,t di magazzino ed ,t degli rquipaggi. (8) 4 fcritt~ual_e del tesoriere, 2. d~gJi cquip.aggi, t m~niscalco, i sarto, i calzolaio, i armaiuolo, i infermiere. (9 2 ;irma1uoh, ,t sarto, ~ caJzolaio1 i sellaio, i mamscalc(). !O) i :;~ritturale al comando, 4 Plll major, i per l'ufficiale di massa. H) J)i cui t caporale :1.appatore. !2) Fra i quali i sarto, i calzolaio ed 8 zappatori. ' /
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Uno è sottocapo artificiere. (2) Fra cui l sarto, t calzolaio ed ! infermjere. (3) Nel totale delle batterie, <lne maniscalchi possono avere il grado di sergenti maggiori.
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DELLA .FRA;NCIA
OeHe dodici ·batterie da montag.na, pare che, in un avvenire non 'lontano, sei debbano ri siedere a G,renoble durante il _periodo in.l er nale e le altre a Nizza . Attualmente però, forse per deficienza di locali nelle menzionate città, la .dislocazione di esse è la ~eguen.te : .
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DENOMINAZÌONI
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Annotazfoni
Ciascuno dei due gruppi di batterie è -comanctato da un maggiore dello s t a t o maggiore dell'arma . Detti maggiori hanno sede provvìsoria, . l'uno a Valence. e l'altro a Nimes.
Grenoble
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La composizione delle batterie, in tempo di pace,_appare d~l se,guente specchio:
453
DELLA FRANCIA
Non si creda I?erò che le batterie da montagna siano state costituite· di sana pianta, come pe1: avventura potrebbe 'far credere il tenore della legge r,he le riguarda . La Francia ne possiede da parecchi anni un numero maggiore di quelle, che ora sono state asse.gnate definitivamente ai battaglioni cacciatori da montagna e quasi tnlle si sono esercitate con questi nelle alpi. li 6° reggimento artiglieria, come si è veduto, ne aveva cinque (•I a, 2°, 3•, 7•, 8a,) il 38° quatl fl) (28, 3', 7\ e 8•), una per ciascuno il 10", il 29°, il 35° ed altre altri reggimenti ; ma di queste ultime non si parlerà, perché le pr escelte, per risiedere ed operare nelle regioni a noi finitim e, sono state le dodici prima menzionate. La parola dunque, creazione, della legge francese, non devesi intendere nel suo significato letterale, sibbene come definitiva destinazione, al servizio nelle alpi, di batterie da montagna, che prima ,vi operavano di fatto, ma che, all'occorrenza, ne potevano veni re di stolte (,J). Per l'avvenire invece esse non avranno più un carattere provvisorio, ed in unione ai dodici battaglioni cacciatori già menzionati, e ad altrettanti piccoli distaccamenti del genio, costituiranno dodi ci gruppi alpini, sia per le manovre estive, sia, mollo probabilmente, pel caso d'unamobilitnzione . La composizione di ciascun distaceamento genio, fornito sinora dai battaglioni 114-0 e 15°, amen due stanziali a Grenoble, è stata fissata per l'anno 1888 e pei venturi , come segue: ·1 ufficiale montato od· un primo sottufficiale (adjudant) comandante, 1 sottufficiale o caporale, 8 zappatori minatori , 2 zappatori conducenti, ·1 mulo portatore di dinB;mite, 1 mulo portatore di viveri e bagagli. D'ora innanzi però, dovendo i gruppi alpini contare, fra il loro effettivo, sei compagnie cacciatori in luogo di quallro, la forza del 1
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(i) Sono invece nuove formazion i le t6 batterie (t da fortez1~'\ o t5 montate: , che furono costi tuite nei vari reggimenti, per sostituire in essi le t2 batterie da montag11a e Je 4 a pici.li state assP.gnate, quelle ai gruppi a lpini e queste al servizio dell'Algeria.
29 -
ANNO XXXl l. VOL. I
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454
LE TRUPPE ALPINE
rispettivo distaccamento del gAnio sarà <lessa aumentata? Fino ad oggi, che si sappia, non ci si è pensato, e forse la si lascerà inva riata, non essendovi, a quanto pare, alcuna ragione di aumento. Dato però e concesso che; in un prossimo avveoiré, si riconosca che il distaccamento genio, così com'è composto, più non risponda' alle nuove esigenze, l'aumento non sarà tale da modificare gran fallo la forza dei gruppi alpini, quale appare dal seguente specchio! ,.
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DELLA FHANCIA
Questi gruppi saranno riuniti in unità maggi ori ? Saranno costitujte altre tUOità alp ine con elementi territoriali? La stampa periodica francese scrive essere probabilechesiada:o iloro nn comandante in capo con quartier generale a Br1ançon (11). Ci,ò lascierebbe supporre che si pensi di riunire i gruppi alpini -in un piccolo numero di maggiori unità, pei'chè non sai,ebbe am,missibile che, costituiti come sono, fossero tutti alla diretta dipen ·denza del comandante in capo. E la. configurazione del teh'eno al ,di là del nostro confine, e l'abituale dislocazione dei gruppi alpini •nei loro accantonamenti estivi, potrebbero servire di base a qualche' ipotesi di. possibili raggruppamenti in unità maggiori. Ma non con· ·viene ragionare sui dicesi della stampa periodica; per ora dev:esi ,solo .ritenere che Nizza e Grenoble sono in via per diventare due .grandi centri alpini, per la quantità di truppe da montagna che vi ·staranno a presidio . · ·Quanto ngli alpini territoriali, dei quali la stessa stampa fa cenno, ,è indubitato che alla- Francia non farebbero difetto gli elementi per .-costituirne i dodici battaglioni di cui si parla, sebbene l'Année .mititaire scriva, che i montanari del .versante occidentale delle j I .Alpi non sono così vigorosi che quelli dell'orientale. Essi però non ' 1 .avrebbero il necessario addestramento, perchè solo dal 1882 si pensò ,dai nostri vicini ad esercitare truppe in manovre di mon~agna. 1
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36 336 12;2/1848172
II. Le truppe pertanto da montagna, ~he ~a Francia terrà perma nentemente costituite~ soll).mano a 13,6(:)6 uomini, a 1848 quadru · pedi ed a 72 pezzi d'artiglieria · Qualora si voglia avere la tbrza di guerra, si ha solo ad aumentare opportunamente le compainiecacciàtori e le batterie da montagna, in base agli effettivi di guerra delle nuove tabelle di formaz ione dell'esercito francese, e si otterrà che i dod ici gruppi alpini ascenderanno a circa 2 1,564 uomini; ·a 72 pezzi, e ad un numer9 di quadrnpedi di pocosuperioreaquello del tempo di pace .
Ciò non ostante gli alpini territoriali, se fortemente costituiti, rion mancherebbero certo di valore, · perchè nati .e cresciuti ·nella . ,montagna e conoscitod dei luoghi. Questo pregio non hanno finora tutti . gli elementi che costituiscono i gruppi alpini dell'esercito at,tivo, perchè non tutti sono reclutati fra i montanari del versante
1
(l J La. ste,sa stampa fa pure cenno dell'intenzione di provvedere ogni gruppo alpino di un plo tonfl ~i cavalleria, montato con ca.,·alli rlei Pirenei.
DE LLA FRANCIA
456
TE TRUl'PE ALPINE
-0ccidentale delle Alpi e, quel' che più monta, non tutti fra le popolazioni delle altre regioni montuose della Francia ( 1). Fra i battaglioni cacciatori, che si reclutano in gran parte nell esuddivisioni di redutamento, giacenti fra il Rodano ed il nostro con-· fine, devonsi annoverare il 7°, il 113°, il '14° ed il 24\ Questi manovrano in massima, durante il perio.do estivo, nei_monti, da cui• in. parte traggono le reclute, come si vedrà meglio in appresso, ed-1 hanno così molta analogia .coi nostri alpini. Anche il 12°,~il 27° ed il 30° sono fomiti d,i reclute da alcune· delle sud.divisioni oradette, ma ne prelevano ancora la maggior-parte, il primo probabilmente dai monti del Forez e delle .Cevenne· selleritrionali; il secondo dai Pirenei orientali, dalle Corbiere edall.eCevenne meridionali , ed il terzo dalla Costa d'oro, dai monti de~ Cantai e dai Pirenei occidentali. Si disse probabilmente, e non a, caso, perchè solo da due ann i si racco manda , alle commissioni as-· segnatrici delle reclute, di destinare ai banaglioni cacciatori a piedi, detti da montagna, uomini robusti ed essenzialmente atti allelunghe marcie, iii vista della loro speciale missione. Probabilmente dunque, per ta,li battaglioni, saranno s~ati scelti uomini, siffatti fra quelli nati e cresci:uti nei paesi montagnosi della suddivisione, a pref,wenza di quelli della pianura. P1:im~ però del "887 erano differenti i cri teri che presiedevano,al reclutamento dei ballaglioni cacciatori a piedi. Esgi non erano, destinati ad operare specinlmente in montagna, ma in tulli i terreni, insieme alle altre truppe. Tutti i trenta baLLagl ioni erano, all'incirca,. quello che sono da noi i bersaglieri , e si raccomandava perciò che·· essi fossero snelli, vigorosi, ben confÒr~ati e di una statura media. Quanto alla statura, anche nei battaglioni da montagna, comenegli,i 1
v (i) II reclutamento degli ufficiali è fat to, come. da noi, fra tutti quelli dell'arma <l i fanteria. Jn gennaio u. s., nell'ùcr.asione, in cui i battaglioni da montagna furono portati a 6 compagnie, i2 capitani e !8 subalterni, già in essi effettivi, vi rurono sostituiti ,con altrettanti di pari grado, tratti qua;;i tulli òai reggimenti di fanteria. A quest i ~wpartenevano pure quasi tutti gli ',:1,ltri ufficiali, richiesti dall'eseguito aumentò, dei .quali 12 capitani e 25 tenenti furono trasfcrti nei cacciatori da montagna come nuovi, promossi, e 39 sottotenenti per cambiamento di corpo. Essendo 288 gl i ufficiali combattenti effettivi alle compagnie e !06 quel li trasforUvi, si può dire che circa 3 / 8 di, essi non sono per ~ra ,1bitu_a ti all 'alta montagna.
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457
:nitri di semplici cacciatori ed in tutta la fanteria, si continua ad amimellere giovani .che misurano da metri 11,54 in su; ma, quanto ai foo ghi di nascita, lutto lnscia supporre, sebbene ufficialmente non .:appaia che, nei limiti del po~sibile, saranno pel servizio di monitagna preferiti in avvenire i montanari P,reseniemente però·, di quattro classi sono le armi, due sole sa·-rebbero state reclutate coi nuovi criteri e, in caso di -mobilitazione, delle dieci classi che i battaglioni da montagna dovrebbero inqua,drare, olLo sarebbero state reclutale coll'antico regime ('I Ì · 'Perciò i battaglioni 7° e 24° che, fra le proprie suddivisioni di reclutament.o, -eonlano :pure; il primo Avignon, Pont-S .t-Esprit e Privas; il se~ ,condo Antibes, Toulon e Nimes, assieme ai montanari delle Alpt ,marittime inquadreranno pure i nali sulla costa mediterranea e sul ~basso Rodano. Lo stesso dicasi del 27° batlaglione che, insieme ai propri mon · tanari, inquadrerà pure i nati sulla costa narbonese, fornendosi ,esso di uomini anche nelle suddivisioni di ~arbonn~ e di Béziers. Si dirà forse che, se questo è vero per le classi sotto le armi, ·,non puossi dire a\trellanlo per quelle in cong~do perchè, in caso ,.d.i mobi lilaziooe, queste sono assegnate, non ai corpi in cui hanno pres-tato servizio, ma a quelli che, in quel momento, sono dislocati 'nella reo ione di residenza dei riservisli. Ciò in massima è vero .(2), I\Jl1a dove trovare, nell e r egioni XIV e XV, gli elementi, conven,entemenle eser~itati, che sono necessari per portare alla forza di ,.guerra i dodi ci battaglioni coccialori da montagna, i qu_ali ~ormalmente vi risiedono~ Converrà dunque, per una parte d1 tali battaalioni fare uno strappo alla reoola generale e completarli con cac~
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(1) Al giorno 'la. più anziana
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d'oggi Ja classi sotto le armi sono in Francia <Juelle del !88~-85-86 87: non è neppure completa, essendone già stata conged_ata una ~ran parte. <Quanto al numero delle classi, da inco~·porarsi nell' es_ercito attivo in caso_d1 mobihta,done, esso sarebbe di 9 in baso alla vigente legge d1 reclutam:nto ma, ~n. base alla ,nuova legge, che p,ire debba andar presto _in _vigore, sarebb.e d_i !O. Devesi '.noltrc ~otare che in tempo di guerra il Ministro puo ritardare 1 passaggi delle classi, e ant1c1;pare la chiamata di quella più giovane. . (~) In Francia gli uomini, quando vanno in conge~o. cessano d1 apparte?ere al corp_o, ,cui rurono assegnati all'epoea della loro incorporazione, e sono a~segnati al corpo ,1.ein iore al domicilio da loro eletto.
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LE TRUPPE ALPINE
datori riserv!sti da montagna, falli venire dalle regioni in cui frn-· .rono reclutati all'epoca della loro prima chiamata alle armi. Se ben: si osserva, notasi in Francia la, tendenza ad aumentare nelle suddivisioni di reclntamento delle regioni XIV e XV, il numero delle re-: clute da assegnarsi ai battaglioni da montagna, ed a trarne un nu- · mero sempre maggiore. dalle regioni VII, VIII, XIII e X.VI conii-· nanti, o quasi, con qu~lle_ ~ri~a _me~zionate. Ma n,ello stato attuale: delle_ co~e, par:e che , r,serv,st, debbano affluire più di lontano, specie a, battaglioni 6°, ,M 0 , .2.2°, .23°e28°. I! 6° ?attaglione 's i recluta in ma~sima nei paes·i, ora piani e.dora· co llinos,, della V regione, che stanno fra la media Senna e la media ~oira, e che hanno ·O!·léans per centro militare; solo in piccola parte· m Brettagna e sulla m~dia Marna. Nella regione invece, spesso collinosa, che 'ha per centro militare Le Mans e che declina al golfo di S.'·Malò, si recluta in parte: J',11 ° baltaglione, in parte sulla Senna iuferiorr. ed in crran numero., nei dipar~imenti, ora montuosi ed ora collinosi, della Nièvre. e <lel·l'Allier, quasi al centro di figura della Francia. Ai battaglioni 2.2° e .28° forniscono le reclute i paesi che "~ardano poco da lungi, il golfo di Guascogna, al primo quelli che :tanno Brest e la Rochelle, al secondo tutti gli altri fino al confine spagn~olo. Da qualche anno il 22° è pure in parte reclutato nel Limo-. sino e nei paesi poco accidentati a sud-ovest di Orléans ed il 28° in, quelli omogenei della Linguadoca. Se si eccettua·per~iò il limitato numero di ~omini· reclutati nel Limosino e nei Pirenei occidentali, pare che glr elementi di questi due battaglioni non siano moltoa<latlii ' alle operazioni nelle Alpi. ', .. Molto più adatti per l'alt.a monlagna' sembra invece debbano es. sere quelli del 23° battaglione, reclutati in parte nell' Alvernia , nel Limo~ino .e nel Périgord, in parte nei Pil'enei dell'nlla Garonna eqi ih parle nell'alta Saune. ' In quanto dunque riguarda il reclutamento, mi sembra si possa.. concludere che attualmente: , , a) Quattro baltnglioni (7°, '13°, 14° e 24°).sono forniti di rec!ut~ e_ di riservisti, per intiero, dai paesi alpini o da quelli pros·s1m1or1:
DELLA FRANCIA
1
bì Tre di essi ( 12°, 27° e 30°) traggono le reclute e fors'ancbe 1
i riservisti dai paesi alpini e da quelli prossimiori; e) L'H 0 ·ed il 23° si reclutano e forse si completano in paesi lonlnni, ma quasi lutti di media montagna o collinosi; .·d) Tre battaglioni infine (6°, 22° e 28°) inquadrano in massima r uomini de.Ile coste guascone e, in piccola parte, 'di pnesi di media montagna o collinqsi. Per le,baLLerie da montagna e pei distaccamenti genio, addetti ·ai gruppi alpini, si ·può affermare che, ad eccezione delle batterie dei reggimenti '10°, 29° e 35° d'artiglieria, essi sono tutti reclutati e, in, caso di mobilitazione, completati, con elementi tralli dal teatro delle loro p11obabili operazioni, perché i reggimenti od i battaglioni da cui provengono, vi compiono, quasi per intero e da molto tempo, il loro reclutamento . Lo stesso può dirsi in massima per )a batteria del 35° artiglieria, la quale, reclutandosi il reggimento dai paesi posti sul golfo di Gua · scogna, fra Brest e la Rochelle ed in piccola parte dalla.Savoia, si · può ritenere come probabile tra gga da quest'ultima· recinte e ri · ,serv1st1 . / Il 10° ar'liglieria si recluta invece quasi totalmente dai paesi pro· spicienti al golfo di S'. i\'lalò , ed in piccola parte dall'e Argonne, ed il 29° in parte da quelli che bnnno Amiens per centro militare ed in parte nelle circoscrizioni Seine e Seine -et-Oise . Attualmente perciò le loro batterie da montagna trovansi quasi neHe stesse condizioni riguardo alla provenienza delle loro reclute e forse anche, ali' oc. correnza, dei loro riservisti , perché, trattandosi di due sole batterie, nulla impedisce che i pochi, loro abbisognevoli per mobilitarsi, vengano tratti dai paesi alpini, prossimi ai luoghi delle loro probabili operazionL Differiscono però grandemente nel!' abitudine alla montagna degli 11omini, che ora contano nelle file, perché non risulta che la batteria del 29° vi si sia mai esercitata, mentre · quella del 110° ·ha· mnnovrato per due anni nelle Alpi marittime. "·
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LE TRUPPE AT.PlNE
III.
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Ecco ora un cenno storico sulla provenienza dei battaglioni cacciatori a piedi, ai quali banno appartenuto .sinora quelli che formano attuamente il nucleo d,ei grnppi alpini. Delle batterie da montagna e dei distaccamenti genio non si parler~ perché, non essendo stati finora autonomi al pari dei cacciatori, il loro passalo si confonde ~on quello dei reggimenti di cui sono od eran o parte. Per trovare in Francia una istlluzione, che abbia qualche rela zione con la presente, bisogna risalire all'anno 1784, quando i cac· ciatori a piedi, creati dal Fischer nel 1742, furono, dopo m0l te vi~eode, costituiti in sei baltaglioni di 348 uomini ciascuno e d~no minati delle A lpi, dei P irenei, dei Vosgi, delle Cevenne,
del Gévaudan e delle A rdenne. Essirperò furono allora aggrega ti ai sei reggimen ti cacciatori a cavallo, che a quell'epoca esistevano e, quando nel 1788, ne furono separati, sono stati portati a dodici ballagli on i di quattro compagnie ciascuno e denominali , il 1° ed il 2° del Deljf,nato, il 3°e4°clella Corsica, il 5° della Cantabria, il 112° del R ossiglione: gli altri sei conservarono i nomi sopradescritti; i due però delle Alpi e dei Pi rene i si dissero pure della B rettagna e clell' A lvernia. Qna particolarità che ancora non si nota negli alluali batt.agìioni da montagna, si è che quelli sovrammenzionali dovevano essere roclulati nelle regio ni, da cui traevano il nome. Questi però ebbero corta vita. Nel ·11792 concorsero alla formazione delle mezze brigate, e scomparvero così i cacciatori a pieJi propriam~nle detti, non potendosi paragonare a quelli del 1788 i riparti cacciatori a piedi della guardia consolare, della vecchia e · della giovane guardia imperiale, e neppure quelli della guardia reale, fusi totalmente nel 18 18, dapprima nell e legioni , e poi nei reggimenti di fanteria. Mal si apporrebbe adunque quegli che facesse risalire ai cacciatori dello scorso secolo l'origine degli attuali battaglioni . La ragio4e 1
1
4.61
DELLA PRANCIA
della loro creazione, più che nel ricordo storico, devesi ricercare nella rigatura delle armi iniziata da Del vigne e adoltata in Francia, per le carabine, nel 1836. Si sentì allora la necessità d'impiegare tiragliatori in ordine sparso, e nel •I 837 fu costituita la compagnia dei tiragli atori di Vincennes. Nel 1838 questa concorse alla forma· zione di un battaglione, ed altri nove furono organizzati nell'anno successivo. Tutti furono chiamati di cacciatori a piedi, con 1249 uomi ni di truppa per ciascuno, riparli li in uno stato maggiore ed in otto compagnie. Le prodezze compiute da questi in Algeria, ed il continuo perfezionarsi delle armi consigliarono la costituzione, nel 1853, di altri dieci ballaglioni a dieci compagnie ciascuno, portando a tal numero anche le compagnie di quelli già esistenti . Nel 1860 però tutti furono di nuovo ridotti ad otlo compagnie e fecero, così costituiti, la campagna del ,1870, nella quole i cacciatori a piedi seguirono la sorte di quasi tulLo l'eserci to organizzalo. Ma anch'essi ,' al pari degli altri corpi, risorsero come per incanto col no~e di bai.taglioni cacciatori di marcia, e già nel marzo 187'1, in luogo dei venti bauaglioni sgominati ed in prigionia, se ne con tavano trenta a sei compagnie, portati nel successivo luglio ad otto compagnie con la fusione in essi dei superstiti tornati dalla Ger mania . Essi però furono ridotti quali erano prima della recente legge, cioè a quattro compagnie attive o ad una di deposito, con la legge del 13 marzo 11875, la quale assegnava un battaglione per ciascuno dei 18 corpi d'armata della .Francia, e ne serbava dodici in dipendenti per destinarli all e fronti ere ed alle colonie ('I). L'esistenza dunque degli attuali trenta battaglioni cacciatori data so lamento, per dieci di essi dal 18t0, per altr i dieci dal 1853 , e dal 1870- 71 pei rimanenti, e perciò dei dod ici , detti ora da mon tagna, 1
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(i) Con la tra.sformazione di dodici di essi in battaglioni da montagna, clue dei quali erano assegnali, uno per ciascuno, a i cor pi d'armata XIV e XV, ne rest,100 due soli d'indipendenli sia per assegnarli ai predetti corpi d'armata, che perciò verrebbero in complesso ad ~verno quattordici nei loro territori, sia per provvederne il XIX corpo già esistente ed li XX, della cui formazione già si vocifera nella stampa francese, sia per destinarli al servizio da montagna, al quale i battaJlioni 5~ e 2i O già sarebbcrc, Iniziati.
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DEL!• .\ Fll ANCIA
462
L~ 'l'!WPPE ALPI NE
9) Berretto, bleu-scuro, senza ornamenti ( 1); h) S carpe per marcie, folle su mi sura - allacciate sul collo del piede, suole sporgenti e molto bollettate; i) Scarpe 'di stazione, con uose di panno; l) J ersey (farsello a maglia). calze e guanti di lana. · Tulti fanno uso del bastone ferralo da alpino, e ciascuna compagnia è provvista di IO paia di pallin i. · Per gli ufficiali sono obblig,1tori la canna ferrata e la bussola · cioi1dolo, e facoltativo l'uso di uose di cuoio o di panno nero allacciate 0d affibbiate da una parte, di un corpetto èi p:mno nero con.bottoni metallici da. portarsi sotto al dolman, e di una Cra'vatta nerri . 1
sei furono cosLiLuiti negli ultimi anni menzionati, e sei in epoche anteriori. Poterono così prender parte, q·uesti a parecchi dei fatti d'arme combattuti dalla Francia da circa mezzo secolo, e quelli alla resi stenza dell'anno terribile, come lo chiamano· gli stessi Francesi, ed agli ultimi falli delle colonie. Come non devonsi far risali re ai cacciatori ·dello scorso secolo le origini degli attuali da montagna, cosi cer~herebbesi invano, nell'uniforme che a questi si vuol dare, qualche rassomigl ianza col mododi vestire di quelli. Non è ancora stato determinato, in modo deùnitiv_o, quale debba essere, e nell'articolo 2° della legge è infatti lasciata facoltà al .Mi · nistro di arrecare all'uniforme in uso le modificazioni richieste dal clima delle regioni· di manovra. In seguito però agli esperimenti fatti negli anni scorsi, e rinnovati nel 11888 da intieri riparti sembra che, pei cacciatori almeno, debba essere adottata una uniforme moli O· differente da quella di panno verde con mostreggiatura giall_a dei cacciatori di Fischer, e da quella pure di panno verde con mostreggiature varianti di colore per ognuno dei singoli battaglioni, che furono costituiti nel 1784. L'attuale uniforme pare debba essere la seguente: a) Vareuse-ciolman, di forma uguale a quella della vareuse facoltativa per gl i ufficiali di fanteria - giubba ad una fila di bottoni di panno bleu scuro, colletto fatto in guisa da potersi rialzàre· sulle orecchie, controspalline rigonfie (salamini), paramani rivoltati fatti per modo da potersi abbassare sulle mani; b) ..Màntello; pressoché della forma di quelli) dei nostri alpini - panno bleu-grigio da cnppotto; c) Pantaloni, i soliti di panno e di tela dei cacciatori, ma con cintura. più larga, per ban avvolgere le anche; r d) Fascia cli lana, per avvolgere la regione lombare, come quella degli zuavi; e) Uose, di panno bleu-scuro, di forma uguale a quelle nsaledalle truppe inglesi nell'India e nel Canadà; j) Elmo, di feltro bleu-scuro, della forma, all'incirca, di quelloadopern to nelle colonie; probab~lmente solo .per l'uniforme d~ parata;
IV.
. · Ma come l'abito non fa il monaco, così il bastone ferrato, il ber- \ retto alla basco, e le sca rpe a suole sporgenti e bolletta te non bastano a fare l'alpini sta, e meno ancora il soldato alpino. Per questo si richiede particolare altitudine, che si riscontra in massimo grado negli ;ilpigiani, ed è necessario un accurato e speciale addestramento. . Ali.alpino bisogna opporre l'alpino, fu dello alla Camera francese e, sebbene.questo assioma non sia ·per ora rigorosamente seguÙo dai nostri vicini d'occidente, in quanto si·riferisce al reclutamento ~ indubitato che da parecchi anni essi addestrano alla mon ' . lagna quell e delle loro truppe che, relativamente, vi hanno ma)!g1~re attitudine.
:n
(l) Tale berretto è la grossa caloLta usata dalle popolazioni basche. Consiste una fascia cilindrica alta circa 5 centin1etri, che av,,olge la testa, so~montata ,1a un ampia sacca dello stesso panno. Di notte si può tirare sopra le Ol'ecch1e e di giorno e atto a parare la nn ca, gli occhi ed una. [)arte del viso, sp_ostando convementomen te la parte a S(ICCO ,
464
LE 'l'llOPPE ALPINE
Ei pare che fin dal "879 siasi pensa lo in Francia a tale addeslramenlo: non risulta però ·sia slalo praticato prima del 188·1. In quel. l'anno furono iniziate speciali esercitazioni in montaù'na da ese. . o gu1rs1, per turno, dai battaglioni cacciatori, allo scopo di studiare ?rofondamente ed accuratamente i paesi alpioi ,.e d'impedire certe incursioni (sic), che accadevano sovente nei paesi più lontani e remoti. Allora vi furono destinati due di tali battaglioni, come ap. pare dallo specchio a pag. 468 e nell'anno successivo altri due di cacciatori ed altrellanti del 30° fanteria (V. specchi a pag. 468 e 4.80). · Nel_lo stesso anno 11882 fu pure la prima volta, a qua.nlo risulta, pubblicata una ministeriale istruzione per le manovre in montacrna, e d'allo:·a i_n poi ne è apparsa una d'anno in anno più completa, fino ali ultima (1O marzo 1888) del generale Logerot, istruzione che fu prescritto ai corpi di conser1Jare negli archivi~ pe,·chè nei venturi anni più non verrà stam,pata (1). · Nelle orad_ette istruzioni leggonsi le disposizion,i relative ogli ac· ca~tonamenl1 ed alle marcie nelle Alpi. Fi no a tullo il •I 886 quesle ultime dovevano anche essere eseguite da hattaglioni di fanteria or~inari e da fortezza (quarti battaglioni o bataillons disponibles) ed erano della durata di 15 giorni per alcuni, e di 1O per altri . Nei due anni successivi le marcie furono limitate a 10 giorni pertuui i detti battaglioni, e nel 1888 vi si esercitarono gli intieri recraimenti re . gionali i quali, come si sa, hanno preso i! posto dei b; ~taglioni da f~rtezza. Ma del le eser(;itazioni in montagna dei riparli di . fan teria s, farà cenno più innanzi. Qui si parl erà per ora degl i accantona menti e d~lle marce-manovre dei gl'upp i alpini , che ebbero per nucleo pnncipale battaglioni di cacciato ci a piedi, e per vari anni anche i terzi baLtaglioni dei reggimenli 30° e 58° di fa11teria. La_ durala_degli acc~oton.amenti in montagna dei gruppi alpini era, 1n massima, negli ano, decorsi, di tre mesi, ripartita all'incirc8' nei periodi seguenli: 1
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DELLA FIIANCIA
1° (Mese di giugno). - Trasferim ento del ballaglione per la via ordinari~ più corta agli nccantonamenti in montagna istruzioni varie con due marcie almeno per set.t.imana-quasi tulle le balleria raggiungono· i battaglioni verso il 1O giugno; 2° (111ese di lug lio) . .- Marcie-tnanovre, da ultimarsi al più lardi al 5 agosto, a cui prendono parte caccia Lori, batterie e dislaccamenti genio - finite tali marci e, questi tornano alle loro sedi, e talun e batterie vanno alle rispettive scuole di Liro; 3° (M ese cli agosto). - Accan tonamenti in montagna - \ istruzioni varie e tre marce almeno per settimana - ricognizion i nelle valli vicine agl i abituali accantonamenti, ed agli ultimi di agosto ed ai pri mi di settembre partenza per le sedi invernali , per· correndo la via ordinaria più corta . Le disposizioni invece pel 1888 ripartiscono la durata delle eser citazioni di montagna in due periodi: IO accantonamento di circa un mese e mezzo; 2° marce-manovre di 30 giorni da ultimarsi in guisa, d.a poter co ncedere qualche giorno di riposo alle truppe, prima che inizino il ritorno alle secli invernali. Nel resto le disposizioni in vigore sono poco differenti da quelle del passato,.ed ecco un' idea sommari a di quanto ci può interessare. I battaglioni, formati su quauro compagnie, con cui fa turno quella di deposi lo ( 1), conducono seco lutti i loro effet.Livi, ad eccezione dei malati e dei convalescenti: le batterie partono con sei pe.zzi , con tre carri da batteria, con una fucina e col prescrillo numero di muli, éd i distaccamenti genio nella formazione già indicata. Tutti poi devono essere forniti dei nécessari ser vizi e mezzi di trasporto, servendo5i di quelli loro permanentemente assegnati, e completandoli con ·altri prelevati dal treno equipaggi, dai magazzini di mo bi li tazione e dal commercio. Nel primo periodo (cacciatori ed artiglieria riuniti nelle st·esse località) , istruzioni varie, allenamento di uomini e quadrupedi alle marcie progressive ed alle difficoltà della montagna coperta di neve, 1
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(Il C?ntrariame?t.e a talo prescrizione è giunta testò l'analoga istruzione pel corrente anno snnile, quasi in tutto, a quella del generale Logerot (V. Dulletin O{fi,ciel 28 feb-
braio 4889).
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(J) Le di~~osizioni testé emana·e pel corrente anno prescrivono, che I battaglioni alpini di cacciatori pa\·tnno per la montagna formali su sei compagnie.
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DELLA P'RANCIA
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LE '!'RUPPE ALPINE
S on:ile
teleorafico sono addetti, uno per ciascuno, a due gruppi al<> ' pini, da designarsi dal comandante del XV corpo d'a1'mata ( 1): . Tutti i gruppi infine devono raccogliere, durante le escurs1on1 in montagna, i dati necessari al servizio topografi co, per tenere al corrente gli specchi statistici e le carte, in quanto si riferisce alle operazioni militari. Queste sono in gene1:nle le norme che vennero seguìte finora in ,Francia per le esercitazioni dei gruppi alpini. Di due che erano nel 1881, essi andarono man mano aumentando fino a dodici, come appare dal seguente specchio, n~l quale essi sono disposti nell'ordine progressivo di data della loro destina- . zione al servizio in montagna.
talune marcie forzate e talune altre nollurne, sebbene eseguite di preferenza nel periodo seg:.1erile. Nel secondo periodo (ca~ciatori, artiglieria e i enio). marciemanovre, a semplice ed a doppia azione, da eseguirsi in base ad un tema generale, relativo alla difesa della regione; riproduzione, nei limiti del possibile, dei fatti di guerra storici, in tuLti . quei terreni in cui ne siano avvenuti. Nelle marci e, di cui taluna forzata e qualche altra di notte, \'artiglieria è generalmente frazionala per mezze batterie, eccezionalmenLe per sezioni; come è uso in lutto l'esercito francese,.durante le marcie, le truppe accantonano, e bivaccano solo qunndo è necessario. Oltre che nelle marcie, l'artiglieria si esercita ad occupare posi zioni, a meuere in batteria ed in altre applicazioni al terreno; quella, cho prende parte alle sole marcie-manovre, compie tali esercizi ed alcune marci e preparatorie dov'è di presidio. In amendue i periodi, tiri colletti vi e di comb:1LLimenlo pei ~ac ciatori e pei distaccamenti genio e, in circostanze favorevoli di tempo e di luogù, ttri speciali per quelli e per l'artiglieria. Per tali tiri, cosa a notarsi, sono assegnale, in più dell'annuale dotazione, 23 cartucce a pallottola per ogni armato di fucil e, 20 granate per ogni bc1lleria, e ,f 50 petardi di dinamite per ogni distaccamento genio . Si esegu iscono inoltre dall e tre armi lavori di campagna, ogni qualvolta se ne presenti l'occasione, e due uom ini per ogni gruppo alpino sono esercitati a far da corriP-ri per la celere trasmissione degli ordini, essendo l'impiego dei segnal i limitato ai casi specificati dal Regolamento ,( 0 apr.ile 11887 ( Vedi B ullettin O.f/l,ciel, p. 65'1 ) (11). Due apparecchi telegrafici elettrici da rnontar,rna, co l relativo per·
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(i } Art. 5 (i' e 4° alinea). - lo massima la corrispondenza per mezzo di segnali ò messa a profitto nel servizio d' avamposti, negli accantonamenti, nei bivacchi òd i:i generale nelle circostaoz.e di lunga o momentanea dimora in un luogo, quando però lo di;tanze, onde gli scaglioni sono separali, oltrep1ssino parecchio centinaia di metri, o quando i medesimi siano separati da ostacoli difficilmente superabili in linea retta. Salvo casi occezionali, giustillcati eia circostanze del mon-ieoto, i segnali non saranno
im11iegaU 11è i1l 111arcia, nè i1l cl}mbatlimento.
Nello disposizioni, che regolano le manovre in montagna poi corrente anno, non più cenno deg!i apparecchi tel egrafici.
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LE TRUPPE ALP!NE
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COMPOSIZIONE DEI GRUPPI
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DELLA FRANCIA
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LE TRUPPE ,\LPINE
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471
DELLA FRANCIA
COMPOSIZIONE DEI GRUPPI
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N.0 2 compagnie fiunsero solo ala fine di Iu~lic> dalla Tunisia.
Giunto ad .Embrun il !3 glugno proveniente clall Algeria. Il 31 marzo sbar. cato a Tolone Eroveniontedal ronchinoj il ; giugno ad Al ertvilleper ferrovta. /
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DEf,LA FRANCI A
472
LE 'fRUPPE ALPINE
Dall' esàme del precedente specchio si deduce · che, dei gruppi alpini due soli, l'XI ed il XII ed una parte del x; manovrarono nelle Alpi solamente nell'estate del ,J888, e che gli altri si esercitarono in montagna da due ad otto anni , e nelle stesse località da uno a sei. È dà notarsi poi .ché, solo da due ann i, il terzo, baÙaglione di ciascuno dei reggimenti 30° e 58° fanteria ha cessato di essere annoverato fra i gruppi al pini, e che battaglioni, forse-i terzi, dei dettt corpi, stanziati il primo ad Annecy ed il secondo ad Avign'one, hanno eseguilo marcie in montagna anche nel 1887 e ,f 888. Perciò pare si possa ritenere che, non facendo difeuo al la Francia nè le batterie da montagna, le truppe d'el genio, essa possa, al[' occorrenza, mettere in linea altri due gruppi alpini , con nucleo di fanteria: di linea, esercitali e pratici delle Alpi ( 1). Quanto al!e batterie da montagna, il semplice confronto fra quelle, che manovrarono coi battaglioni cacciatori, e quelle ora definitivamente assegnate ai gruppi alpini ( vedi specchio a pagina 451} tale confronto, ripeto, prova all'evidenza che queste furono quasi, tutte, sebbene in differente misura, abituate alla montagna. Tre sole farebbero eccezione, 'là 6" del 29°, la 6° del' 35° e la 3" del 38°: se si pensa pet'ò che i fra:noesi si sono studiati di destinare, al servizio di montaina, batterie già eS'erciLate, nasce il dubbio che _soloquella del ,29° sia nuova alle Alpi, e che siaoo state, la 6• e non 1'8 del 350, la 3a e non la 2' del 38°, quelle che hanno rispettivamente manovrato coi battaglipni cacciatori 28° e 7°. : Nè meno notevole è la cura, che si è posto in Francia nell'asse,:_ _gnare, possibitménte, la stessa batte'ri~ al medesimo battaglione cacciatori. Da ciò si pare quanta importanza vi si dia all'afuat11mento fra quelle due arm i che, specialmente in montagna, devono sostenersi a vicenda; afuatamento che, per fermo, non è, ultiml fatlore di vittoria.
nè
473
A dimostrazione però dell'abitudine e della pratica, che i gruppi nlpini frances i possono avere dell'alta montagna, non basterebbe far _cenno delle norme che regolano le loro esercitazi-0ni, e del num_ero di anni passati nelle Alpi; bisognerebbe anche s,eguirli passo passo in tutte le loro escursi.oni. Il còmpito è reso diffici lissimo dal l'esser~ le regioni di manovra quant'altre mai ,i ntricate, dalla man canza talvotta delh, necessarie -notizie, d·a1l.,essere quelle -che si posseggono molto contra'ddinorie . È però possibile dare una sommaria, ma verosimile idea di ,quanto essi operarono nello scorso, anno, presentando ai lettori il-seguente specchio in cui, perchè meglio possano tener dietro ai gruppi alpini, questi saranno disposti nell'ordine stesso, nel quale le valli si succed,mo da nord a sud, poco al di là del nostro confiùe .
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(Il In caso di mobilitazione, i reggimenti 30? e 58° sarebbero facilmente rico~tituitf su tre battaglion i. Baster_ebbe assegnare loro i JJropri quarti battaglion i, dei quali essi. al pari di tutti gli altri -reggimenti suddi1•isi0Mli, possiedono i quad ri sin dal tempo di pace, contando ciascuno. in , sopranumero, i maggiore, '• c~pilani, 4 tenenti,, 2~ sergenti e o-8 caporali. Con tali c1uadri e coi ·riservisti, esuberanti aJJe formazioni di guerra dei battaglioni attivi, la Francia ne può costituire, senza difficoltà, altri !44, per disporne, come, quando e dove pu6 tornarle più vantaggioso.
/
474
LE TRUPPE ALPINE
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475
DELLA FRANCIA
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POSIZIONI E LOCALIT.\
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su cui vennnero fatti studi
per raggiungere
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ESERCITAZIONI \' ARIE
Cairos Bollena, Peiracava, . Valle di Roia, Croce di Arseuil, Cima del Bosco, stretLucirame, Esc_arène, ~eilta di Saor g io. le, Turbia,Gorb10,Moul_met., ' Esperimenti di telegrafia otMille-Fourches, Autl11on. tica fra Men tone e Sospello con segnali al Castellar ed al Limièr es. (1) Marsiglia Saorgio e Fon- Nizza in Ferrovia, poi Val Bevera, colle dell' ·Au·Mille:Fourche,:,Authion, Boltao, poi a Soad Escarène, a so.: thion Campo -d' Argento, lrma, Menlone, Sospello, s p e 11 o ed a , spello ed a Saorg,o. Bass~ di Turini. · :.Vloulinet. Moulinet. Tiri di combattimento al pian di Ceva insieme ad un battaglione del 111P fanteria. (1) Villaf'ranca S. Martin Lan- Levenzo, Utelle, Lao· VRl Vesubia; il Tournaire t, Alte va lii del Cairos, della tosca, Belvelosca, S. Marlìn Lanle caroµ . de Flant, la Tète Bavera, del Paglione, della dere , Bollena tosca. d' Alberas Vesubia. Roccabigliera. Tiridicombatlimentoa meta 11 luglio nel vallone di Roure.(1) Marsiglia Sl. Sauveur Brignoles,. Le Luc, le [ Val Tinea, il Gaudissart, i lsnla, Gian, Villars, Ent.re!sol.a Muy,FrèJus,Cannes, monti di Ciamia e di Lonveaux Annol, Castellane, Sl. Etienne Antibes, Vence, Gil Ja p 8 1'ud, Riez, Gréoux. gon . . !elle, C!ans, St. Sau- . . , Tiri di combattimento nel veur. vallone di Roure, in silo 40' distante da Roure. Per recarvisi la batteria segui la mulattiera. Rimplas-Las Valf lieras - St. Roche - St. Seu. .I veur .. ('1) Arles Guillaumes. 1 C~stel'1'.'. '' St. Dalmas, St. Etienne, lso~ Gréoux, Riez, Alto Varo, Colle di Crous, Beuil. lane, Annot, Gu11la u- !'I). la, Annot, Vergons, Barcimf) dell'Aspres, Téte de Entraunes mes. . 1 11 rè~e, Dis-oes, Les Mée~ Merich. Péone 1 Tiri di combattimento al valForcalqmer: . I. • lone di Roure. ('1) Lione Barcellonetla Heyrieu,:, Vizil!e, La Valli d'Ubayette e d'Ubaye, Larché Condamine BarcelLar che Mure, Corps, St. 1· colli dell'A1mello,di Larche lnnelÌa. Savin es, Guillestre, Jeaus,:ier Boonet,Gap,St. Vme della Croce, nonché gli Var8, Jeaussi~~. Sl. Paul , cent, Barcellonetta .. 1 · altri colli della r egione. Combatliment1 m umone al . 96· fanteria e ad altri gruppi alpini. ~V. pag. 483).
Bollena Touet Conles Peillon . Meotone Cannes Fréjus 'I S. Zaccaria I Marsiglia 1 Contes Mentone I Villafranca I
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Puget-Theniers Nizza Briancon Lautaret Grenoble Lyon
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(t) Verso il 40 luglio prese parte, m val di Brendola, ad un combattimento in.;ieme agli aJt.t:i . .Quattro gruppi aipini del xv corpo d'_armata sotto la direzione ciel gen·eralé di brigata Garnie des Garets. Dal iO al i6 agosto le 5 batterie da mon tagna dei gruppi alpini si so1io ri un ite atl',ilti· · piano dell'Authion per eseguirvi tiri d1 guerra in massa.
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LE TRUPPE ALPINE
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.Montmeillan. Aiguebelle. SL Jean de Maurienne. Modana, Lanslebourg.
per raggiungere
Aiguilles, colled'Isoard, Cer - ,Valli d'Ubaye e di Queyrai;, collidi Longet,dell' Agnello, vières,Briançon (compiendella Cr oce, d'Abriés . . do la marcia, 75 chil., in 2~ Ristolaz, Co)le della Ili ore) croce. Comballimenti in unione al 96° fanteria e ad altri gruppi alpini. (Vedi pag. 483) .
Le Bourg-d'Oisan, Lu uLa ret, Moneti ·e r , Briariçon, Quey1·<1s.
Embr un (giuntovi il 23 giugrro)
ITINERARIO
ESEI\CITAZIONI VARIE
di 30 giorni
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POSIZIONI E LOCALITÀ
su cui vennero fatti studi applicati al terreno
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DELLA FRANCIA
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Tiene presidio ad E~brun fino 131 27 agosto, poi ma'novra nei dintorni di Monl Dauphin e nella valle del Queyras.
Valle del Queyras .
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Collidell' Agnello,della Croce, · tutti quelli compresi fra questo e il Fréjus; operazioni in unione Al 140° fanteria (.,V. pag. 483).
Valli di Quevras e della Clairée e colli fra il F réjus e Abriès.
Le Bourg d' Oisan Grenob l e Voiron Ly,m
Dintorni di Briançon, Lanslebourg, Mou tier·s, Chambéry, Chàmbre, St. Miche!, .LanslebO'urg.
Alto Are, bacino della Clairée e colli comprasi tra M'" Tahor e M10 Levanna.
Chambéry
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Bourg St. Maurice, ' · Séez St. Foy
La Tour du Pin Chambéry. Moutiers. Bourg St. .Maur iè:e .
Beeuforl, Albertville, .Moutìers, Bozel, Col de la P1·ette, Col du Palel, 1'ignes, nono· stante tempi (;attivi:;simi .
Alta Valle <lell'lsère, colli fra rvit• Lev1mna e M 1• Bia nco , e posizioni difensive fra il confine e Beaufort.
Chambéry L yon
Albetviile
Jì)er Ferrovia.
Tiene presidio ad Albertville a tutto luglio, poi, forse per ~ontmeillan, Vizille e Gap a Barcellonel.ta. Operazioni col 96° fan le ria (V. pag. 483).
Villaggio di P o11tis, Barc~lo netta,colle des Arres(28ot m) i11 vianJ o forgoni e vetture per la stl'ada Savines- Ubaye-le Lauzet.
Albertville
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DELLA FRANCIA
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LE TllUl'PE ALPil\E
Senza contare pertauto i terzi buuaglioni dei reggim enti 30° e 58° di fanteria, dei quali si è tenuto parola, cinque sono i gruppi alpini che guardano il confine fra l'Inciastraia ed il mare, e degli altri, quatlro, e forse cinque, operano nell'alta Durance e nei . suo i affiuenti di sinistra, ed i rimanenti nelle alte valli del!' Are edell'Isère. Si è detto forse cinque, perché il XII gruppo manovrò nel ·1888 nei dintomi di Barcellonella, sebbene i suoi cacciatori abbiano passata gran parte della state ad Albèrtville e vi abbiano fissa di mora . Perciò non si potrebbe ora affermare se la Tarantasia ùd i di ntorni di Barcellonella debbano essere iI campo delle su e fut ure operazioni: in montagna. Altra cosa devesi notare, che dallo specchfo non si può desumere, che cioè, contrariamente alle vigenti disposizioni, parecch i battaglioni, ultimate le marcie-manovre, non riposarono, per rientrnre· poi tosto aile sedi invernali, ma fecero escursioni in mlii vicinecome nei precedenti anni, o presero parte ad esercitazion i con corpimaggiori, di guisa che li troviamo in movimento per tutto agosto ed an che ai primi di settembre. . / Informato da ultimo il lettore: a) Che durante il periodò degli accan tonamenti, le compagniesi sono spesso scambiate fra loro la residenza e gli obbieLLivi delle escursioni, e che l'artiglieria ha seguilo or l'una or l'altra compagnia; b) Ch e le località furono studiate sotto il punto di vista tattico; che delle posizioni furono riconosciute le proprietà offen~iveo difensive, e dell e comunicazioni la maggior brevità di percorso, unita ad una sufficiente praticabilità; sì può passare senz'altro a parlare delle truppe di fanteria, che pure si esercitarono in mon tagnà.
V. Prima del 1888, oltre ai battaglioni d'artigli eria da fortezza, erano • chiamali da fortezza anche alcuni baltagl'ioni ·ai fanteria, per l' esercì tazione aei qual i ·furono nel 1882 pubblicati appositi programmi.
479'
Secondo questi, oltre che nelle istruzi on i pro~ri ~ dell'arma cli_ fa~teria 0 dello speciale servizio, cui tali bal.laglio_n1. erano destmati. essi dovevano esercili1r.si, durante i venti giorni d1 loro permanenza, nelle piazze forti : . . .· a· a) Nella ricognizion e del terren o compre_so n.~1 van. seLLor'. ' difesa, e di quello costituente la linea. pro?a~tl~ d 10vest1m.ento, b) In simulacri di difesa con sortite SJ d1 g101:no che d1 notte. È facile comprendere che pei ballaglioni fan teria da fo:lezza, _destinati alle piazze che stanno verso il nostro con fine, tah esercitazioni possono considerarsi come fatte in montagna. E.no.n e1:ano le sole che essi vi compissero chè, annualmenle, parecchi d1 essi er~n ~ i~hiamati , come si disse, ad eseguire marcie in ~ontagna p~r d1e~• o quindici giorni, non compresi quelli necessan per ragg1unge1 e le locnliLà scelte. per le medesime. · . . . . Aaaiunaendo alle marcie di questi anche quelle dei ?atlaglion i dt 0 00 fanteria ordinaria, dei quali• s1• e• pure, f a LL o c~ nno , s1 ha nel seauenle specchio quali siano le truppe d1 fantena che le hanno eseo . auite dal '1882 fino ad oggi. o
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Dintorni Mon~inevra . . . . . . . . t t Fecero il cambio di gua rnigione fra B riançon , I I ModAne e Lyon percorrendo le strade di montagna . . , Dinlor1t1 di Briançon
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Uha-yetLe e Ubaye l\frd10 VerJon, m edio e basso Varo
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DELLA FRANCIA
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o dei corpi d'armata. La lottera F significa battaglione da fortezza: i punti interrogativi signi-
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482
483
DELLA FRANCIA
LE TRUPPE ALPINE
. Non tene~do éonto dei battaglioni, pe_i .quali è ' incerto dove ab'biano es~gu,t? I~ t'.)ro marcie, si-desume dallo specchio pl'ecedente -che quas, Lutti v, s, eserciLarono nelle stes·se· località non meno di <l~e anni, e~ alcù~ i da Ire a selle anni, e che,in massima le loca~rta _sono_ ad,acent, a queUa parte di c~nfine, che si trova più vicino .al _s,t? d, __loro abituale dimora. Alcuni, come ad esempio i batta ~11~?' de, reggimenti 78n e il_3.3° fanteria fanno eccezione, m,a questa ~ pm_ appa,_·ente che_ reale/ quando si pensi che, all'epoca. delle marc,e, ess, er,rno distaccati in presidi i prossimi ai luo,,h·i dell'eset0 -citazion e. Una de~uzi?ne molto più importante e.meno incerta della pre-ceden te, s1 puo fare dal confronto delle due ultime colonne dello -specchio. Di sedici reggimenti, che costituiscono i corpi d' armata XIV e XV, due soli, che si· sappia, non esercitarono balla.glioni alle marcie in montagoa; gli altri ne esercitarono in massima più d'uno all'anno, ed alcuni persino o.tto, nove, dieci ed undici ii; sei a~~i . Dei quaur.o_reggimenti regionali, cos ti tuitisi nel 11887, -che nsredono nel territorio dei predetti corpi d'armala uno sol<> non ha fatto marcie in montagna nel 11888; gli altri le 'recero coi foro tre battaglioni. ~ no.n basta. Alle esercita~ioni di marcia in montagna di soli battagliorn, spesso tengono dietro quelle talli che di r iparti ma(rO'iori ad 00 .armi combinate. Così nel ,J883 'manovrarono: 11 a) La 53 brigata nella Moriana, dal 23 luglio al 1° aaosto· · 0 bì La 54• brigata in Tarantasia, dal 9 al ·17 ago$to; ' e} La 55" brigata nel Queyras, dal 24 al 3,1 luglio; d) La 56• briga la nel Briançonnais, dal 3 11 lu olio al 7 aoosto · e) La f>7a brigata nel_diparlimento del Varo, dal 6 al 1 f6 set: t embr.e; · f) La 58a brigata fra il Verdon e la rotabile .Brignoles-Roque- : vaire, dal 5 al 18 settembre. (1) Nel 1885 fa 53• brigata st eserc,tò fra Lyon e Grenoble, dal 7 ~~ 14 settemb re, mentre altre truppe, della forza di circa un corpo d armala, manovravano nella cerchia dei forti di Lione. '
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(t) Nel {88~ _erano state ordinate manovre di divis.ione per le truppe dei co rpi d'armata XIV e XV, ma esse furono sospese a causa del colera.
Nella prima quind icirn1 di settembre del ,i 886 si fecero manovre di divi'sione, precedute,da quelle di brignt.n, ed i monti fra E.mbrun e Gap furono il teatro delle operazioni della 27• (53• e 54• brigata); la Morinirn e la Tnrantasia della 28•, mentre le divisioni del XV corpo {29• e 30•)si esercitarono nella regione compresa fra Tarascon e Draguignan. Semplici esercitazioni di brigata e di reggimenti, · della· durata di ·rn giorni, ebbero luogo nel ·,1387, e vi presero parte, nella XIV regione le brigate 53• e 54.,a ed i reggimenti 30° e 97° di fanteria, e nella XVle brigate 59• e 60•. A Lion e po i s.i esegnirono esercitazioni d'att:icco é difesa di foni, con l'in Len•ento di quattro battaglion i di fanteria e di una adèguata,q\iantil à di artiglieria mobile e da fortezza, di truppe del gen io e di cavall eria, e della cn nnoniera F arcy. Se si eccettunno le esercitazioni in montagna, già menzionate, di grnppi alpin i e di battagl ioni di fanteria, non risulta che, nel "888, altre Ll'uppe del XV corpò 'd'armata abbiano fatto manovre in montagna: nel Xl V invee~ se ne compierono di p·iù importanti. Il ·IOagosto si concentrarono tra Chorges e le Lauzet (media Dnrance) il 96° fa nLeriri, i bauaglioni q cciatori a piedi da montAgna H 0 , H 0 e 28°, lé batterie da montagna 6• del· 85° artiglie'ria e 8" del 6°, un distaccamento del ,14° battaglione genio e mezzo squadrone dell' 1t ,1° usseri, per una manovra di brigata, a partit·i contrapposti, svoltasi fra 1'1 1 ed il 23 agosto nei dintorni di Barcelloneua, sui monti fra questa città ed Embnrn, sotto la direzione del comandante la,sudd ivision~ di G-ap . Altra analoga esercitazione venne compiuta dal 6 al 17 agosto sui monti fra l'alta Guisane ed il medio Are, e specie ai colli del Lautaret e di Cristo!, per parte del ,J,i.0° fanteria, del 12° battaglione cacciatori da monta~na, della 7a balleria del 6° artiglieria, di un distaccamento del 114° battaglione del g'enio e di un mezzo squadrone dell' H O usseri, sotto la direzione del generale Thom:as ..(,f) Le oradette esercitazioni, aggiunte a quelle delle. marcie in montagn_a, ed alle frequenti manovre di brigata con quadri, eseguitesi per lo passato verso il nostro confine, dimostrano con quanta cur·a le
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li) Anche nel corrente anno le truppe dei corpi ,1'arrnata XIV e XV esoguira,ino manovre cli brigata (V. circo tare .mini..terialo 2:1 febbraio i889}, mentr.i degli altri, due si eserciteranno in manovre di corpi d'armata, dieci di divisione e c1uattro di brigata. Il reggimento stanziato in Corsica farà esercizi speciali in quell' is..>la, s.econdo il programma che verrà ·emanato dal comandante del XV corpo.
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48J
LE TRUPPE ALPINE DELLA FRANCIA
truppe, e specie quelle di fa nteria, disloc~te nelle regioni,a noi finitime. vengano preparate a tale specialità d'i guerra. Pa!·e pertanto che, senza essere molto lontah i dal vero, si possa calcolare che, in quan to ad abitudine ad operare in montagna. i 4/5 dei reggimenti dislocati in delte region_i siaùo mollo att.i a costituire · una immediata e fo rte riserva dei gruppi alpini. Lo stesso si può dire, senza tema di errare, anche sollo l'aspetto del· loro reclutamento, . perché di ·reclu te traggono 110n picco/o num,ero dai paes i mo utuosi / che stanno fra le Alpi ed il Rodano, e nei medesim i si riforpiscono di quasi tutti i ri servisti loro occorrenti . Montanari in massima dalla na scita, ·inquadrati fra elementi già esercitati aila montagna, si può ritenere che i riservisti . anziché torre, ai reggimenti, dell'auuale loro carattere, li renderanno, in modo -ancora più spiccato, corpi da mon Lagna, leggieri e pronti a rinforzare gl i alpini propriamente detti. Si obbietterà forse che siffat to impiego n_on é rispondente a quello dei corpi d'armata e delle divisioni, che i reggimenti fanteria sono desti nati a costi tu ire. Ciò in parte e vero, ma nulla impedisce che dall e gr~ndi unità, ora menzionate, a portata dei gruppi al pini , 5iano · fatti i distaccamenti richiesti dalle necessi tàdel momento,e non ecerto piccolo vantaggio il poterli comporre di truppe di fanteria ad<lestm te, con cura e da parecchi anni, allo speciale servizio di montagna. Non è nell'indole di questo lavoro il fare confronti; alla fi ne però di esso si presenta naturale l'osservazione, che da noi poco si è fatto, per addestrare truppe di fanter ia, a somigli'l.nza di quelle dei nostri vicini d'occidente. È vero che qualcuna delle nostre b,,igate ha mn no vrato nelle Alpi con artigliéria e cavalleria, ma ciò è-avvenuto :, inora in modo saltuario, e pochi~sim'e.. sono quelle che vi s, sono esercitate più di due anni di seguito. Si capisce fino ad un certo punto ch e il sistema' da noi seguìto nel cambio delle guar~igioni non perrneua di destinarvi, un gi·an numero di volte, le stesse truppe. Si è però d'avviso che non vi si ano, difficoltà_insormon tahili , per far manovrare nelle Alp i, duran te la stag ione e.,tiva di ogni anno, un nu mero di riparti misti macrcriore, ' m, cbe pel passato, e per inviarvi sempre gl i stess i, fino a tan to almeno, che la lontananza delle successive loro guarnigioQi non si~ causa di una fo rte spi:Ìsa di trasporto a carico del bilancio. ,.
G.
DELLE
PERDITE NEL COMBATTIMENTO (Continuazione, vedi Rivista militare, punt~ta di febbraio iS89).
Ripari moblll.
Il nemico e in posizione, il terreno avanti è unito, è scoperto per un buon tratto, sgombro di quegli appigli tattici che possono modificare le forme regolamentari; il fuoco nemico lo batte perfettamente, le prime truppe·, che vi si imbauerono o che vollero ten tare di avanzare di viva forza , ne furono ricacciate con perdite enormi. È giunto il grosso delle forze d'attacco·; il generale ha udito i rapporti, ha veduto che trattasi di un caso normate, regolare e ha dato le sue disposizioni in conseguenza. Tutte lebatterie si sono perciò recate a buona portata ecl ora aprono un fuoco ben aggiustato. Dopo mezz'ora di questo fuoco preparatorio, visto che il nemico risponde poco, si comincia a dubitare che sia scosso e si spingono all'attacco i battaglioni, che si erano intanto schierati più indietro. Questi avanzano risoluti, rincalzati, ben guidati; il nemico apre il fuoco contro di essi , fuoco mano mano pìù accelerato a misura che si avvicinano; i battaglioni attaccanti sono rovesciati con tanto maggiori perdite, quanto più valorosamente auaccarono .
SALA
Capitano d'i stato maggiore.
31 -
ANNO XX~III , VOL. I.
486
•
DELLI!: Pl::UOJTE
.
NEL COM BA TTUIENTO
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Quei baltaglioni erano valorosi, quei ballaglio'ni furono come quelli della gua rdia prussiana, che aLtaccaro'no Saint-PrivaL, come quelli del Vll ed VIII corpo davanti a GraveloLle. Si ripiglia l'azione del fuoco preparatore con mag~iore violenza; per aumentare l'efficacia del loro fuoco, le batterie si portano pi.ùavanLi e tempestano per un'altra ora sotto il fuoco nemico, con grandi sacri fici. Le baLLerie sono molle, di più non ce potrebbero stare, esse formç1no una linea non. interrotta davanti al fronte nemico. Nuove .· truppe fresche sono giunte, si sono ilmmassate. Di amo loro un qualche vantaggio. Tra le batterie nostre ed il fronte nemi co c'è un avva llamento, i battaglioni possono ammassarvisi . non c'è che un trnu.o di 300 o 500 metri da attraversare per giungere su l nemico, du e o tre minuti di corsa; per le condizion i del terreno le batterie possono accompagnare col fooco l'attacco, e fuoco protettore di fuci leria si fa anche da qualche punto abbastanza vicino. Ritentasi l'al.lacco : fuoco preparatorio, fuoco protettore, velocità d'uomo a nulla valgono; a:1che quei battagli oni sono ricacciati, disfalli. Fidando nella velocità maggiore della cavalleria, si lenta anche con questa, elle può percorrere in un minuto o due quel tratto; ma il tentativo arditamente concepito e più arditamente tentato. fallisce davanti al fuoco del difensore . Il terreno è ingombro di fanti·, di cav.alli, di vetture rovesciate. Già diverse ore sono passrite in quesli vari sforzi, molti b:11.taglioni, parecchi squadroni, quald1e batteria vi si sono del tutto sfasciati, le rimanenti batterie trattengono col loro fuoco il nemico: nuove forzo altendonsi : bisogna assoluta mente rompere quella linea nemica. Nuovi battaglioni cominciano ad arrivare, che si appostano nell'avvallamento ed intorno ad essi riformansi gli avanzi dei p recedenti. In questo punto il generale nemico , ardilo partigiano delle con tr.offese, spinge avanti i battaglioni della sua riserva, che varcano la linea così eroicamente difesa e si slanciano al contrattacco. E 12·1 dove il terreno sce11dendo s'incurva, si trovano improvvisamente faccia a faccia coi battaglioni dell'aua~cante, che muovevano pur allora ad un nuovo assalto. Si fa fuoco a bruci:i pelo da una parte e dall'altra e qua e là nn~he In baionell.a agisce, i con trattaccanti ~e· dono, sono rovesciati sulla linea nemica tante volte invano attac-
487
cala e quella massa cli fuggenti pal'aliz~a tl Juo<.:o ~ei difensol'i ehe e!'ano rimasti in posizione, fa scudo aglt attaccanti che b seoue alle reni, e la posizione è presa. Come si spi;ga: il fatto tattico? È la massa dei nemici contrattaccanti, rovesciata sul fronte di difesa, che coprendo le masse allac· canti, ha po tuto così con poche, forse nessu na perdita, percorrere quel trai Lo, dianzi così mortale. Altro caso. Quell'episodio non si è avveralo : il nemico non esce dalle sue linee, invano se l'augura l'attaccante
.. . .. . .... No~ ;,lù. ,~ur~glio, nè bastie, né freocio Da inerii uniti e Ceritoi, che rida Da ri pari impuni to . . . . . . . . . . . . . ma insegne aper te al vento Destrier contro destrier . . . . . . . . . . • petti non da noi più !unge Che la misura d'una lancia (!.).
Questo sogno dell'attaccante non si realizza, il nemico rimane fermo nelle sue posizioni. · . Allora un ufficiale capace, energico all'estremo, deciso a passar sul ventre del nemico anche a costo di passar prima sul ventre di centinaia dei suoi,.l.forma giù nel· vallone nna colonna profonda per l'attacco. intenso, la rincalza bene, dà ordine a tutti di lanciarsi di r.orsa al suo cenno, le musiche, i trombettieri, i tamburi sono impostati dove potranno continuare a. suonare durante l'assalto, ed essere uditi bene almeno dal centro della colonna fino alla coda. Tutti hanno ordine di avanzare a baionetta calata, e se le sezioni antistanti esiteranno, saranno sospinte dall e retrostanti perchè in 0 o-ni modo si deve arrivare sul nemico. La poussée en aoant è 0 ;aanizzata: sezioni in linea sui fianchi, appoggeranno col fuoco l'a:anzata e toglieranno la voglia agl ispaventati, di rovesciar~i pei lati non potendolo sul tergo. Si comincia il fuoc,> su tulla l_a hnt>~: si dà il segnale, le musiche suonano la corsa, la colonna s1 slancia
({) MAiizois1 : Adelchi.
488
DELLE PERDI':·E
?ome una massa compatla, cadono le prime sezioni, cadono le seconde, il terreno si copre di orrore sul fronte, ma rinculare non sr pnò; le sezioni di lesta cadono una dopo l'altra, ma si avanza sempre sospinti da ll a codo , ogni nuova sez ione che si scopre a far dn tesla alla colonna, tro,•a sempre il nemico più vicino della precedente : il soldato per quanto sgqmentato sente che non può~ nè rinculare, nè fuggire, chè il tralto che gli restereboe a fare sotto al fuoco pe1fuggire è più fun go di quello che lo separa dal nemico, e si getta in: nanr.i a testa bassa come un toro. Tu tto questo non ha duralo più di· tre o quattro minuti; il nemico stesso sente ormai l'inanità della dife:sa contro questa massa, getta i fuci li che gli bruciano le mani, la colonna esulta, YOfa, arriva sulla posizione. Il condottiero d~ quest'attacco intenso non la fascia però posar sugli all ori, ma mettenùosi alle reni dei fuggitivi sospinti, arriva su lle seguenti posizioni e sfonda la linea interamente. Questo fa tto tattico come si spiega 1 La testa della cQlonna sagrificandosi, ba fallo scudo al rimanente che potè così pervenire, sul nemico, camminando sui caduti . · Un altro quadro. Qui pure è un tallico che guida le truppe~ ques ti pure pe:isa all a colonna profonda, ma o che gli ripugni tanta. strage o che dubiti possano i suoi soldati spingersi innanzi così orrendamente sui corpi dei caduti' frate lli, anche se sospi nti dalla disperazione, egli pe nsa ri qualche altro ripi~go. Dalle case, dagli abilati fa raccogliere materassi, fasci di fieno~ ne prende da i fienil i ed anche dalle armi a cavallo. Fa così formare dei ripari mobili dell'altezza quasi di un uomo . Con queste traverse mobili, rotola te avanti dal cui ciglio si può farfuoco, egli copie la testa delle sue colonne e le spinge avan1i All'uopo si servirà anche di carreue cariche magari di lelame. Con tal modo l'avanzata è alquanto più lenta , ma i pt'oiettili nemici si fermano nelle traverse mobili, pochi li trapassano . Il ne mi co battuto dal fnoco che avanza, vista la impossibilità di rovesciare colla fuci leria quei ripa ri, che :nranzano sempre, cessa il fuoco~ dove lo continua non ha che piccolo effetto, le colonne an·i,·ano, sulla posizione con poche pe rdil e. • Dopo la ballaglin, visto e considernto ques10 fauo tallico, sorg~
NEL COM BATTIMENTO
489
1'idea di provvedere tali ripari in modo permanen te, organico: si ~pre la vin all e proposte, si avviva la di scussi one . Chi propone scudi, chi mantelletti. chi li vuole in lamiera, chi in maglia di ferro pendente, chi in pelli o in altra materia, chi li "'uole portare a braccia, chi su carriole, chi cilindrici come i gabbioni, chi ne fa tanti picco li per ogni so ldato, chi li vuol grandi che ba;;tino per du e, eh.i per cinque, chi per dieci. Altri ii' imm flgina -decomponibili in tanti pezzi che ogni soldato ne abbia una parte con sè , e così una compagnia possa coprire un pl,>tone; chi imma· gina di far li cogli zaini opportunamente allacciati: altri li vuole su ,on·a carrella da b:itlaglione; altri ne propone una sezione per ogn i reggimento o br>igata, o divisione; altri preferirebbe formare una -compagnia appos ita per ogni reggimento; altri propone di adoperare a tal uopo i cava lli, altri il parco viveri , la CO.Nt8 in piedi, .altri infine ci manderebbe i proponenti, i uova tori, gli inventori stessi . Sorge la discuss ione. Gli opposito ri gridano: Si :a indietro, si torna agli scudi, all e lestuggini. Si creano nuovi ingombri :i ll e colonnI e, si sopraccarica il soldato a danno della velocità, unico e vero -elemento di vittori a - si coltiva la paura nel soldato coprendolo -di ripari - finora gli altri eserciti non ne fanno nulla. Si risponde : Che la legge del ptogresso nl'n è vincolala a una data forma, che -ora cbe si è ingigantito nelle armi da fuoco, bisogna pure clte si volga colla sua abilità tecnica alle arm i protettive,'tanto più quando queste, usale in m:issa divengono ausiliari defl'atlacco, quanto e più che lo possa no e:;sere i fucili ed i ca nnoni. Si risponde che se è progresso il corazzarsi io mare non c'è ragione che non lo sia in terra; che se è progresso usar corazze per la difes:i non c'è ragione perch è non abbia ad essere progresso se le si usano per l'attacco. È dunque aperto nuovo campo alla tecnica, a nuove inrnnzi oni. Il progresso ammette i ricorsi, la sua linea non è nn dirizzone, è un fium e che talvolta abbatte gli ostacoli, talvolta lentamente li logora, tal'allra li ;.(ira, e in que.;ti rigiri muta sovente direzione. Ali~ obbiezione sull' ingombro, che ne deriva alle colonne, si risponde che iugombro è l'in utile e non l'indispensabile, che anche le artiglierie , i viveri e le munizi o11 i ,le ingombrano. Con tullo ciò
490
DELLE PERDITE
si studia bensì di t'idurre al minimo questi im!fedimenti, ma non vi si rinunzia. Lo stesso dicasi pel carico del soldato: se la soluzion_e esigerà. assolutamente qualche aumento, si risponderà che, se la velocità' lo- . gistica si misura collo spazio percorso nel la unità di tempo, la yelocità tattica si misura col .tempo che si richiede per battere il n~mico, per ·attaccare la po'sizione: e dove soldati veloci non rie· scono con sagrificio di tempo e di sangue, se più presto riescono i soldati pesanti e lenti, questi si debbon o d:re tatticamente più veloci di q~elli, s~nza tema di paradossi La perfora'tri.ce non ha I~ velocità del camoscio, ma è più veloce as.sai nel forat'e i monti che non lo sarebbe il camoscio colle sne corna . Non sempre la leggerezza basta ad assicurarci la velocità, e certe prevenzioni; per non dire pregiudizì nella tesla, possono incepparci nell'opera assai più di qualche chilogrammo sulle spalle. Stravagante non può neppure dirsi l'idea, non è che la deduzione di altre già ammesse: abbiamo discusso sull'idea delle vanghette per improvvisar trincee, idea per vero che ci veniva dall'estero : e gli scudi sono adottati per le mitragliere e vennero, e non da uno stravagante, proposti per le bat.terie da campagna (11). Un giorno o l'altro ci si verrà e non parrà una scoperta a nessuno: così la penso. Circa la questione morale si risponde che' eserciti, il cui no1ne brilla eterno nelle più belle pagine della storia militare, non hanno disdegnato le armi difensive, nonché i ripari mobili, e che ritene , vano maggior disonore perdere lo scudo che non là spada od il pilo. }<; quanto a quelli che tengono per regola di guardare oltr' alpe,_· per imitare timidamente ogni cosa e CQnservarci così alla coda costantemente, si risponda che non sappiamo di preciso s~ là non facciano proprio nulla in quesLa via: che questi studi si possono fare anche senza suonart la tromba, che molti in quegli eserciti se ne fanno che ci restano segreti , e che i loro poligoni 1Jon sono tan to,
NEL COll:IBATTJMENTO
491
facilmente aperti ai curiosi. Si r,isponde che certe modificazioni a<1li zaini o al modo di portare il carico, possono involgere il con~ . cetto di formar e una copertura: che infine poi anche la stampa qualcosa ce ne dice (1). E se diran no che queste fantasie sorgono dopo le lunghe paci, quando si è perduto il concetto della guerra vera, Sf\nza ap.dare a vedere se gli oppositori vengono freschi o caldi dalle ultime bat · taglie, ci contenteremo di osservare che invece quelle idee, quegli studi, sotsero d arante le guerre stesse e poco dopo (2).
(t) Atlacco delle linee d·i Diippel,
CARDINAL von WIDDERN, voi. II, pag, i49.
Attacco det vma.ggio Le Bowrget. Spectatetw mililaire, i879, tomo XVIII, 36 serie, 49° fascicolo, luglio, pag. 63. Sur la colonne d'attaque depuis le. nouvelle, armes à tir rapide, coloouello GOEP. Rev11e mi!if.aire ile l'étranger, t883 - Quelques inots à propos des regleme-nts des manoeuvres de t' infanterie moderne. Speclàteur militaire, juin !869 - />·r ocès verbal des expériences {aites le 30 avrit sur la péntitration des òalles du fttsil modèle 1866 àans les ha·1we sacs charg<<s,
.,
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dì cui mi piace riportare qui la conclusione: . • En resumé bien mieux que la tranchée-abri, Qlii demande du temps, cles out1Js et un bon terraio, l'emploi clu havre-sac comme pare-balles sera avantageux dans ~ne . foule cle circostances. L'expérience prouve qu' li résiste à la plus-part des coups t1rés par !'arme la plus pénétrante de I' Europe militaire. Ce n' est donc pas·se bercer d' nn vaio espoir que d'affirmer sa resistance anx projectiles octuellement en usage à l'étranger. Le soldat convainçu que cet impedi·mentum peut devenir son òouclier s' ingéniera pour " en faire une masse compacte et résistantc et n'aura garde de songer à abandonner jamais· un aussi précieux ·auxiliaire. • Impartial dam l'examen de cette qne.~tion 011 nous n'avons pas la plus petite part d' im•ention a revendiquer, nous avons été heiueux de coosuiter qu'elle se resout tout a l'avantage cle celui, oui en a eu I' idée premièrc-et qui la soutien depuis quelques mois avec autant de modestie que de talent. • FBLIX EDON •• camp de Sathonay, 2 mai !869. Stref{leur, iS72, 3° voi. - Hisei-ne Schutzmitlel gegen Feuer, spécialme~te p~r la guerra d'assedio, ma parla anche della campale e porta esempf. - Assalto ~i Epinay, 29 novembre t870. Bourget, 2t dicembre e parla anche del Plastron Alexanc.er. Dei nostri. - Proposta cl' un nuovo armamento della fanteria di linea, PLEBANI BENEDETTO Rivista Militare Italiana, aprile !869. ·
Esperi~nze sulla possibilità di u.tilizzare l o zaino in sosHl·uzione dei trincera-
1nenti istantanei Rivista Militare .Italiana, marzo :1869. . i t) La fortificazione di battaglia e l' artiglieria da campagna, 8JANCARD1, Riviala Militare Italiana, giugno t883. L' artiglieria da campagna corazzata, Br'ANCARDI, Rivista Militare ltatianat
.agosto
tss,.
La fortiflcdzione ài b1iltaglia e l'ai·tigliei·ia <la canipagna, B1ANCARD1, Rivista Militare Italiana, giugno i883. . L'artiglieria da campagna corazzata, B1ANCARDI, Rivisla ,!fi!itare /lali1ina ,
agosto· t884. \2) Vedi l'attacco del B,rnrget da parte dei francesi e delle linee di Diippel (CARDINAL V()II W1DDBRN).
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NEL COM.BATTIMENTO
DEI;LE PERDITE
Da noi gli studi sulla corazza Muratori e le proposte dei maotelletti d'el capitano Plebani, ora colonnello·, sorsero subito dop6 il 66 e si abba11donarono più tardi. . Ma a che sene immaginare Lutto quello, che· potranno dire r,li oppositori'? Il principio in sè è troppo evidènte; l'insufficienza deila tecnica potrà ritardarne l'auuazionemagari per un secolo. Ma che cosa ci hf:l a che fare l'insufficienza l:ecnica colla solidità.del principio? Non sentiamo noi ogni giorno dinanzi ad ogni invenzione che il concetto · suo era già antico, che se ne vedono esemp i nei gabinell.i, nei · musei? Non sono dµnque cose antiquate da lasciarsi là, sono ,:oncelti vecchi come il mondo ma sempre giusti, lasciati e ripresi · a . seconda che ·l'industria ci dia i mezzi di attuarl i. Torneremo a cose sbandite dal prog resso'? Eh, ci ritorneremo iJ: ben altre, come pure o noi o i nostri fi gli ne vedremo cadere di quelle, che ora si dicono magari gloriose conqui ste del progresw medesimo. A che dunque si viene a parlare di millimetri di corazza, di resistenza. di peso, di esperim enti mancati? Ripetete e continuate. Missione della tattica non è solo utilizzare le invenzìo11i che la tecnica le presenta o rifiutarl e volla per volta finchè la voce universale imponga di accettarle, come accadde pei fucili a ripetizion e; c'è pur quella di eccitare la tecnica, di proporle problemi, di d:irle indirizzi e di avvertirla che non si affanni soltanto ad inven tar can· noni e fucili e proieltili e polveri, che c'è assai dell'altro a fare; ci mancano a~cora mezzi non pr:,r produrre direttamente la rovina, ma per portare le armi dove possano agire efficacemente; un aumento di velocità. pel soldato e pei carri, la possibilità. di portare artiglierie in ogni tel't'eno, possono dare ad un soldato il valore di dieci, ad un cannone quello di cento. Dunque ricapitoliamo . . Altro modo di evitare, di diminuire le perdite, speciale nel l' attncco quando per avanzare si è obbligati a scoprirsi, ad aum11,n tare il proprio bersaglio, mentre si è impediti di rispondere almeno col nostro fuo co al nemico, si è di cercare delle copertuì·e dalla vista, dai colpi nemici. Se queste coperture ci sono nel terreno stesso, ne approfittere!JlO, ma se il terreno non ne dà, bisognerà crearle. E quando reputeremo che troppo llmgo sarebbe lo sca vnre trincee a tale swpo e
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troppo o(}'rave il recarci appresso gli utensili necessarì, bisognerà . pure adattarci a portare sul terreno i ripari occorrenti o, comeogg1.giorno si dice, a crearli. Questi ripari o traverse mobili, possono del resto esser fatti o di materiali viventi: soldati nostri nelle teste di colonne, o meglio ne miei che ci cacciamo innanzi, o-be~tie da traino, da soma o da macello che si abbiano sollomano; . b di materiali improvvisati: sacchi , fascine, traverse mobili , ,carrette Cl!I'iche; o di materiali regolamentari studiati, preparati e trasportati all'uopo. Può questo materiale essere distribuito fra le truppe di fanteria, riservato ad alcune, carica.Lo su carri: può essere assegnalo in misura diversa ai cOl'pi o distaccamenti a seconda della loro forza, della loro missione, del terreno in cui dovranno agire. In or,ni modo la istruzione sulla maniera di improvvisarne al o bis'oono coi mezzi che si hanno sottomano, deve far parte delle istru.o zioni ordinarie della truppa. Pei· il lettore, che non sia già annoiato di quanto ha letto, agr,iungerò che gi~ ne scrissi nella Rivista .Militare dell'ottobre 1884 a proposito della Tattica per le nuove fanterie, e per chi desidera att.ingeregliargomenti in conlrario direttamente dalla fonle pri ma, può trovarli nel pregevole scritto sul Progresso tattico della fanteria, apparso nella Rivista Jvlilitare stessa - settembre 1885. Allora come adesso non .propugnai alcuna soluzione determinala, solo rilevai l'importanza della qu estione davanti alle nuove armi , alle nl]ove fanterie, allo spirito sempre decisamente offensivo della talLica attuale. La chiamai allora questione della corazzatura come ora la chiamo dei ripari mobili, pur accennando alle stesse , stessissime cose: non supponevo allora che a qualcuno sarebbe bastato quel titolo per gridare senz'altro allo scandalo, 'che anzi la corazza individuale la esclusi re~isnmente; pag. 83. . Credo che LaQto basti a persuadere che anche questo mezzo di diminuire le perdite non possa essere escluso, sbandito in modo assoluto anche da uno studio su questo argomento, nel quale Lutti gl i altri mezzi vennero pure esaminali, tanto più quando si debba pur ammettere che molti casi si daranno pure ed importanti, in cui essi non saranno' o appl icabili o sufficienti . 1
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NEL COMB,\TTIMENTO
L'oseurlt~.
Le tenebre paralizzano il fuoco, del quale è condizione indispensabile il vedere il bersaglio a una certa distanza onae possa spiegare la sua potenza. Pertanto furono sempre utilizzale le tenebre· ~er diminuire le perdite dell'aLLacco contro nemico appostato, ed in generale dovunque la difesa si basi sulla potenza del fuoco per·. battere .l'attaccante prima che giunga all'uno. ' I russi specialmente ce ne- diedero esempi imitabilissimi, e Son· varoff in particolare nella battaglia di Novi; ultimamente anche il principe di Hohenlohe nélle sue pregiatissime lettere, le preconizza. alleate della cavalleria, nelle cariche future contro i moderni fuc ili . Pure vi ha chi professa opinione cc,ntraria, che altribuisce la buona riuscila degli attacchi notturni nlla sola virtù della sorpresa e quanto. al fuoco dice che, se le tenebre gli sono sfavorevoli, saranno per. conseguenza sfavorevoli all'attacco, che sul fuoco specialmente conta. Credo che basti esaminare questa obbiezione perchè risalti nettamente la parte di utilità, che alle tenebre spetta per diminuire le perdite dipendenti dal fuoco. Quell'obbiezione dunque nasce dal ritenere che a diminuire Fefficacia del fuoco nemico valga meglio la conlroffesa èol nostro piuttosto che l'oscurità; in massima generale si ritiene il fuoco dell'attaccante assolutamente superiore a cwello della difesa. Questo concetto per vero può nasr.ere tanto dalla profonda con. vinzione della superiorità assoluta della offensiva anche nel combattimento a fuoco, come da qnella che ci sia bisogno di inculcare in lutti questo principio per contbatlere l'opposto se esistesse. In fatto mi pare che la Lendcnza opposta a considerare come su- · periore la difensiva, non esista o se c'è, che non sia esaoerata e rimanga nei limiti delle relazioni di tempo, di luogo e di :i'rcostanza. La massima della strategia offensiva combinata colla tattica difensiva, non l'ho sentita menzionare che per stigmatizz;rla come una causa principale delle disfatte dei francesi' nel 1870 .
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(Quelle famose cause sono tulle principali). Solo la superiorità del· l'offensiva ho sentito affermare in modo assoluto. Se oggi manca qualche cosa a questa non sono certo le lodi , forse saranno i mezzi, i modi di corrispondere alla fiducia .in e:-sa riposta. Escluderei dunque il secondo partito e mi limiterò ad esaminare quanto il prin cipio sia vero per ciò che riguarda il combattimento a fuoco La offensiva si estrinseca coll'allacco e si concreta nella avanzata, tatticamente parlando. L'avanzata c'impedisce di for fuoco e ci obbliga a sco.prirci. Lucro cessante quindi e danno emergente. almeno in tutti i casi, in cui queste cond:zioni si avverano, di non poter far fuoco valido avanzando , e di dover inoltre pre,-.entare un ber.~aglio superiore a quello del difensore, che può invece far fuoe<.> continuamente e star coperto. Queste circostanze opposte si potranno ritenere più o meno freq'uenti secondo l'immagine, che ci si .fa del comballimento. Non occorre però discutere se in fallo sieno frequenti o ra;·e, basta l'ammettere che all'auacco notturno, al favor delle tenebre, non si ricorre che quand0 queste condizioni ci sono e sono ineluttabili. Così nell'attacco di Kars, dove la superiorità del fuoco dell'attaccante non poteva spiegarsi e il terreno pietroso im · pediva la costruzione di ripari , di trincE1e, i russi .ricorsero all'attacco nonurno, che riuscì, quantunque per tan te ragioni i turchi se l'aspettassero e non fossero nè mal condòlli, nè cattivi soldati. Mettendo le tenebre fra i modi di paralizzare il fuoco nemico, nessuno finora ha mai pensato di insegnnre che gli attacchi si deb · b~no far sempre di nolle e le difese qùi.ndi sempre di giorno, La difesa· bisogna farla quando il nemico attacca e l'attacco si deve fare là dove occorre decidere e là non possono sempre trovarsi le condizioni di dominio, di copertura, che ci vogliono perch è il fuoco dell'attaccante possa far tacere quello del difensore. E per brevità mi pare basti concludere che· in ogni caso il fuoco dell'attaccante paù scemare la efficacia di quello del difensore, ed in favorevoli circostanze farlo ,.Lacere; ma le tenebre t'o paralizzano sempre e interamente, e se è pur vero che paralizzano insieme anche quello dell'attaccante, questi se ne consolerà facilmente in tutti quei casi almeno , in cui si sarà dovuto convincere che col fuoco è infei-iore, che avanzando non si fa fuoco, che col fuoco non può riuscire, che deve ricorrere all'urto, e che all'urto non si oppone che un ineluttabi le fuoco nemico
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DEI.LE Pi,RD ITE
NEL COMBATTIMENTO
Più di queslo non intendo dire, chè sono nemico· del le mnssime asso lute. Qu:rnto alla olTensiva ed alla utilità che ci possa) essere nell'ioculc,11'e che pure nel combattimento a fuoco I' altacco sia sempre superiore alla difesa, dirò che a preferenza di queste asserzioni , che persuadono fino ad un certo punto e possono dar luogo a fata li s(:ornggiamenti nl~a prima prova, credo che si possa megli o alla cansa dell'offeosìva giovare guardando in f;1ccia le sue diffi · coltà, non nascondendosene aie.una e studiando i modi di superarle La massima che ànche le navi di legno sono buone quando i petti sono di ferro è splendidiss ima in faccia al fuoco ·nemico, è fuori di posto, per non dir peggio, su una calledra. Missione del . tattico è esaminare le diffico ltà e studiare il modo di superarle, non è già qnella di negarle. Il suo valore in pace consiste nell'affron tare la corrente, quando questa tende a negarle, nell'affrontare le · c~nsure ed anche le derisioni , che non mancano a chi contro la. c91Tente si sente tratto . Stud iare in questo modo, è combattere. Dunque anche l'o'scurità giova a diminuire le perdite che si possono subire dal fuo co nemico,._ e lo studio degli attacchi notturni deve occupare il Laltico, non solo rntto il punlo di vista delJ;'l sorpresa, ma anche dn quello di paral izzare il fuoco del difensore, e non è un errore il supporre che colla crescente potenza del fuoco, sempre piu facile a farsi efficace dal difensore che dolL'aHaccan.l.e, cresceranno le occasioni di riconervi. Qui però n?n è il luogo di entrare nell'esame dei modi di r,on· ceri.are gli aLtacch.i notturni, questione che esigerebbe un grosso cap_ilolo a sè, ecl in volgerebbe altri elementi, come la sorpresa da _ utilizzare, il disordine da ev itàre, l'accordo da mantenere; ini b:-ista avvertire che, onde le tenebre possano servire allo scopo vohito, non occorre che siano comp lete, fitle; basta la mezza luce. il chiaro di luna , 'come à Kars, per imb:irnzzare il difensore, per impedirgli di scorger bene l'attaccante, per indurlo facilmente in errore e fargli spr/.\care i tiri contro apparenze, il che unito al fuoco rapido , che arroventa i fucili, può essere un modo eccellente per disarmare il nemico . ' La nebbia agisce come l'oscurità, alquanto meno però, pei·cliè permette di riconoscersi almeno tra i vicini, che trovansi n contatto e deprime assni meno il moraìe . Non scende per alt ro così
regolarmente come l'o::.curità quantunque certi luoghi, certe stao,·oni certe ore del oiorno le siano favorevoli tanto da pr>terla prevedere con suffìciente apprO".!simazione da potervici quasi contar sopra. Nella ~uerra di mon tagna essa può così paralizzare l'efficacia di opere di sbarra.mento quando questa su non altro che sul fuoco sia appoggiata. Oltre ciò rende difuc ile la vigilanza, le misure di sicurezza, il mantenere il collegamento fra i vari riparti, e quindi le stesse ragioni dette .a proposito dell'oscurità, sono potenti alleati dell'atta eco. · . I nsomma nelle tenebre e nella nebbia, come fra i boschi e le · vigne e le case, i combattimenti sono certo sangu inosi, ma sempre meno deoli in faccia al sole, e o iterati attacch i in terreno scoperto, . possono dare più di questi foncfata speranza di riuscita. 1')
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· Distanza.
Un altro modo per evitare o almeno diminuire le perdile che il fuoco può cagionore, è qµello di allontanarsene. Non lofarei argo ·mento di studio ove anche qui non vi fosse .alcun che da dire. non precisamente sui modi di allòntanarsi, ma su guello del regolarsi sec.ondo le distanze. Su questo tema si è già scr1L(o molto, e si sono concretati anche dei rapporti, tra le distanze o le probabi lità d'essere colpiti, in [un zione della dispersione dei pr~iettili, dell'angolo di caduta ecc. ecc. se ne sono desunte delle norme sulle varie distanze a cui apri1·e il l'uoco ; rnffittire le catene, passare da un ordine a.ll'altro Dirò anzi che questo modo di trottare il tema è di moda e se ne risentono perfino i regolamenti e le istruzioni ufficiali. Dal cnnlo mio preJerisco un'altra via , un altro modo; almeno pPr le deduzioni didattiche, pratiche. · li tenente colonnello Cristiano Biller von Steeb del Corpo del Genio ausLriaco nello StrejJlear's Oesterreichische jltfilitiirische eitschl'ijt del 18n in una serie di articoli che portano !o stesso titolo dell'alluale, ma che si basano più sulla balistica che
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DELLE l'ERDITE
NEL COMBATTIMENTO
sulla tattica a pag. 204 del 2° volume di quell'anno se ne occupa <li proposito e dice: « Quando non ci sono nè m_asse coprenti nè nascondigli. che il terreno sia insomma piano e sgombro l'aumen to della distanza <lai nemico, ci si presenta come il primo e più naturale mezzo per <leludere l'efficacia del fuoco nemico. « Ma non giova che in alcuni casi speciali. « Noi sappiamo che la portala massima dei fucili è di 3000 passi e che a questa distarnia corrisponde una zona molto fittamente battuta dai tiri. << ~ cosi, se non si pnò portarsi fuori interamente dalla portala ~ass1ma, sarebbe pericoloso l'avvici narvisi ritirandosi dalle posizioni più avanzale, più vicine al nemico. << Così nel 1870 7,1 le batterie tedesche av,mzando. soffrivano maggiori perdile alle più grandi distanze di quelle che ~on ne soffri ssero nelle posizion i più vicine al nemico, poste nel raaoio della 00 migliore efficacia del tiro. « Una balleria da 6 presso Gravelotte a 1500 pnssi si trovò bersaglinta dal più lìlto fuoco di fucileria e ne sofferse gravi perdite, mentre che a 800 passi potè spiegarsi e cominciar il fuoco quasi ' nemmeno disturbata dal fuoco nemico. . « Pertanto crediamo che quando non si possa mellersi in assoJu!a sicurezza al di là della massima portata dei tiri ~emici, la. migli or di~La_n~a ~er ~offri '.·n e meno, si trovi tra gli 800 e i ·1000 passi. ..« t11:1 m1rat1, a distanza misurata, quasi più non colpiscono, tm d1spers1, a casaccio, non mirati, passano per regola sopra la tesla. » , 1
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I_I motivo del fuùCO fillo sul lembo estremo della portata massima sta 10 questo, che là vengono a concentrarsi tutti i colpi sparati malamente sollo eleva~i~ni esagerate, i quali sono per molte ragioni tanto sovrabbondanti in guerra di quanto il numero dei mediocri soldati supera quello degli ottimi,_calmi, aggt,erriti e buoni tiratori. Il motivo dei pochi tiri alle distanze medie, che colpiscono, sta nella difficoltà di -beo apprezzare quelle distanze e di farvi dei tiri hen aggiustai.i specialmente in guerra. • Queste condizioni non souo mutate. Le condizioni attuali col tiro accelet·ato non devono essere mu-
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tate, probabilmente avranno rese ancor più attendibili queste norme ò sarà ancora la zona lontana di colpi fitti, opera dei tiratori agitati e inabili, la zona vicina sarà più micidiale, la zona intermedia sarà ancora la meno · battuta, se non altro perchè più difficile a colpire. Queste nozioni per quanto paiano scnrse, le ritengo sufficienti alla tattica pratica, dove e;;se ancora subiscono pur tante e tante eccezion i. Negli studi teorici, a tavolino, tracciando schemi su carta magari quadrigliatn , il dnto che è più facile ad avere per computare le perdite è naturalmente la distnnza dal nemico, è naturale che lì su questa base sula ci si può regolare per deciurne norme tattiche sui · fuochi, sulle formazioni Manco male però nel gioco di guerra ·quelle tabell e sulle perdite secondo le distanze sono temperate dal sapientissimo dado. Negli schemi però, nP,i grafici, nelle norme se ne prescinde. Vi si in:;egna che alla dis,tanza A si usa la formazione a ,e il fuoco a che alla distanza B si dev(} usare la formazione b e il fuoco~. che i sostegni entrano in linea alla distanza n, che i grossi vi entrauo alla distanza m. Lo studio della tattica in questo modo non è certo nè ameno nè persuasivo. Quando un ufficiale saprà per bene tnlti qnei dati a memoria, gli saranno utili nel ca;;o vero? potrà àpplicarl i? Non lo credo. Quelle cifre, quei rapporti numerici se hanno il loro valore in certi studi teorici,. nell'impiantare certe esperienze al p'oligono, ri_tengo ne abbiano invece assai poco nel campo tattico e non possano che ingombrare la. Lesta dell'ufficiale. Èl egli supponibile, dato pure il caso che l'ufficiale le ricordi bene o che IP, abbia in tasca concentrate su una tabelletta di 1.iro, che egli possa attuarle sul campo di battaglia, che sia bene che egli ,•i si atl.enga? Il telemetro può adoperarsi dalla fanteria specialmente nella di fensiva mentre il nemico è lontano o da posizioni non disturbate, ma nell'attacco non crederei: l'apprezzamento a vista delle distanze • è in quelle condizioni assai difficile, soggello a molte influenze. Lo invito a far fuoco, ci deriva più spesso dalle perdite che si subi scono, perr,hè dove si è più fittamente colpiti dai tiri nemici , pare cj)c si possa con egual succe$SO ricambiarglieli . Bisogna poi anche
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contare che il nemico si muove spesso anche nelladifensiya, che si può essere esposti ai tiri .di nemici, che fanno fuoco con(empoi;aneame~te i:i distanze diverse, a tiri di fucileria e d'::1rtigl ieri a insieme. Il nemico può essere visibile solo dalla vampa dei suoi tiri, ed èun r.aso frequente. In tali condizioni, come si fa ad apl_Jlicare quelle regole tassative, numeriche; ali a distanza A prendere quella tale forma zione, alla distanza B far entrare il sostegno in linea, all a distanza C cominciar gli sbalzi ecc. ecc.? Il ca::;o dell"uf(ìciale in guerra è più semplice, è meno complicat~, è diverso. Egli non ha bisogno allora di misurare la 'distanza del nemico, di guardare o ricordare una tabelleua per sapere quanto· di perdite gli compete in quel dato posto: egli le o.ede. Egli imparerà presto che le medie dj perdite su cui sono basate quelle de. duzioni, non si verificano in pratica che raramente, perchè appunto non sono che le medie di risultati ben disparati e vari. Egli vedrà che tante volte grandineranno fittamente i colpi a distanze dove non sarebbe da aspeltarsP,ne tanti in buona regola, e passerà incolume a distanze mortali. Mi sembra che sarebbe più pratico, più tatti,~o, più semplice dirgli: Voi avanzerete il più che potrete colla vostra unità sollomano, dirigendola voi stesso difilata da ostacolo-ad ostacolo, di preferenza che di lasciarne. la cura a ogni soldato, tanto più finché qtiesti sieno nuovi, non ancora agguerriti e p1~ovati. Quando le perdite che subite vi faranno dubitare di potei;e ulteriorme.ote tirare innanzi, quando vi obbligheranno assolutamenLe ad arrestarvi per riordinarvi, vi fe~merete, vi riordinerete e rincuorerete! vostri uomini. Non mi domandate a quale distanza ciò succederà, potrà essere tanto a 1000 ·come a 500 metri. Quando la catena delle unità più avanzate avrà troppo sofferto, e queste da sole non avanzeranno più e se pure avanzassero sarebbero troppo ,de. boli per agire efficncemente, allora le unità seguen Li, sostegni, gr'ossi che sieno, si porteranno avanti a sostenerl e, a rinforzarle, a sostituirle, a sospingerle secondo i casi. E per far questo non aspetterete rigidamente di aver raggiunto la distanza J1egolamentare. Quando sarete giunti a quella distanza che vi conviene 1
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ner eseouire con effièacia quel fuoco, che dovete eseguire ('I) fert' e r . matevi. impostatevi ed incominciatelo - in quella ormaz1one, ben i·nteso che pel fuoco è più indicata, quella frontale, - e cer· cand·o di subire le minori perdite giovandovi del terreno ecc. il che non occorrerà di troppo diffusamente insegnàre. E così via, ba_sandosi sempre sullo scopo pnefisso e sulle difficoltà emergenti, senza basarsi su distanze indicate nuinericamente; poichè quelle difficoltà emer••eranno a distanze molto varie in realtà. È naturale ;he in piazza d'arme, che alle esercitazioni dove manca l'efficacia del fuoco nemico e dove bisogna pure attenersi a qualche cosa, quelle indic~zioni potranno ser~ire di norma; ma anche là non converrà dimenticare che sono medie soltanto, anche Jà converrà ammettere che dove una compagnia, per esempio, ha a 800 metri, un'altra ve li porti a .400, e Portato in linea i sosteani senza curarsi di una uniformità, che si può disegnar su un piano, che può far bella figura all'occhio, ma può nel tempo stesso infondere nelle 'teste un'idea inesatta del combattimento, inculcare norme non praticabili. . . Qui la didatLica dovrebbe distinguere i dati per costrulf sche~1, per far esperienze da poligono, dai precetti per la tattica pratica, da combattimento. È raro che si dicano dei veri spro·positi, tulle le supposizioni possono realizzarsi, tutti i precetti e~s~re utili_ s~condo i casi; ciò che non può mai e~ser vero nè utile s1 e che c1 sia un caso solo e una regola sola. . . . Ben inteso che non intendo con ciò menomamente che s1 abol1 :scano tutte quelle tabelle che per gli studi sono utilissime, indispen sabili; soio vorrei che nella precettiva tattica, si sostituissero alle norme tassative, numeriche, dei criteri di massima: questi non so~o · poi tanto astrusi e inaccessiblli alla pluralità degli ufficiali come s1 è inclinati a supporre .
(t) Il fuoco di distruzione si fa il più da vicino possibile, quello dimostrativo non conta che su etTetÙ morali, quello proiettore ha effetto anche se non c~lJHsce alcuno, ba.sta che batta cosi.la posizione tenuta dal nemico da non permettergli d1 metter fuori 11. naso'. di alzarsi per scorgere gli angoli morti sottoposti, di pigliar comodamente l:t mira. Di fuochi ce ne sono diversi non solo per la forma, ma anche per lo scopo.
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ANl'<O XXXIV.
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DELLE PER J~ITE
Vorrei si faces:;e come si fece nella fort ificazione dove non si dice più di fare ·il paràpelto, alto ,1,30. ma bensì alto ta nlo qµa .ilto !)~Corre per coprir~ il tiratore, n·on si dice più di mellere la linea di fuoco a 2 metri al disopra del suolo, ma all 'altezza · necessaria per domina11e i t_erreni da battere,. ~on si dice più di fare la banchina larga ,1 metro, ma si ;dice di ·~a_rla larga quanto oce0rre perchè i tiratori possano starvi comodaip.ente ecc. ecc. e mi pare che queste norme sieno più facili a ritenersi, a comprenàersi e più vere e più utili che non quelle file di numeri r,on cui si solevariempire la testa dell'ufficiale, e che al casq pratico si1 dimostrayano sempre·ìmp,raticabili.
S0rpre11~ere.
Non considereremo qui la sorpresa come potente ausilio dell'attacco, e conseguentemente come mezzo efficace di riuscita, e qufodi come ·meno di diminuire indirettamente le perdite; sarebbe come parlar di tutto a proposito di t,n tema solo; parliamone come di mezzo diretto, tattico, specialmente di fronte alla pote~za dei fu·ochi attuali. Il fuoco, perchè agisca efficacemente contro l'attaccante, richiede sempre una certa preparazione; bisogna es-,ere avvertiti in tempo di quando e donde ci verrà l'attacco per schierarsi, prendere le proprie misure per le distanze, pel genere dei fuochi. Ora questo costituisce il lato debole del fuoco e bisogna approfittarne. · Quando il fuoco era men.o potente, questi preparativi erano più complicati; si voleva la lin~a, magari il quadrato, El ci vole'va quindi .un cer1;0 tempo per disporsi. Crescendo la rapidità del tiro si potò filrne. a rp.eno e si capisce e si inculca ché.anche una catena attaccata dai1;1 èava'l léia ; non deve pensare a formazion i, nemmeno di gruppi, ma contare sul fuoco diretto, anche individuale. Per quanto però e soldati e ufficiali sieno di questo ben prpfondamente convinti, si darà sempre anche nel corso dell'azione, che il presentarsi 'dì'un attacco in certi momenti, in certe direzi'oni, produca turbamento, sia pur momentaneo, ma spesso sufficiente a toaliere al 0 fuoco l'occasione, la efficacia. 0
l:'iEL COMBA.TTJMENTO
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Questo turbamento sarà tanto più probabilè quando si 3ia in movimento e quando si :1bbia impegnalo il fuoco in un'altra direzione. Specie col fuoco cel~re, che assorda e accieca, qnesto fatto sarà frequente Di un, riparlo intènto al. proprio fuoco, nessuno guarderà nella nuova direzi.one; quando casualmente alcuno guardandòvi se ne accorga. non gli sarà cosa facile avvertirne in tempo l'ufficiale, nè a questi far cessare il fuoco e dirigerlo altrove. ·Ci sarà un momento di ·confus ione, di allarme, di incredulità; l'ufficìale vorrà ;1ccertarsi, intan10 si perde tempo e per l'attaccante è questo un ·gi·an vantaggio . Le difficoltà grandi per l'auaccante non consistono nell'altra versare la ;;.ona dei fuochi a gran distanza, nè quello delle distanze medie, il busillis sta nelle brevi distanze, sta negli ultimi 200, 300, 400 metri che richiedono ,1ue o tre minuti , non più, per.altraver. sa rii. Se si riesce a pronunciare l'attacco di sorpresa, quei due o tre minuti ponno ridursi a .ben ·poco. Per riuscirvi bisogna avanzare coperti,, distrarre l'attenzione e il . fuoco nemico in altra direzione, ammassare più forze che si può éd il più vicino possibile a_l fronte da allaccare, 'pronunciare l'attacco in. sieme, subitamente, eseguirlo velocemente. · Qui si vede la necessità di formazion i snodate,. elastiche, di ordini separati, di alternazione tra le varie operazioni e ti-a i vari riparti Qui si vede che anche da.parte di éhi sia sulla difosa, il tenersi in mano dei sostegni, sia il mezzo più sicuro di parare queste bolle di·itte. È bene ~otarlo oggi, che si mostrano tendenze àlla linea unica. Ma no,n basta. Le bauaglie, e sovente anche i combat:imenti, non si risolvono nell'attacco di una sola posizione; se pur avessimo avuta: abi li tà di portarci forze sufficienti non solo per conquistar la prima, che ci sta a· fronte, ma •per rna~nlenervisi, ci rimal'rebbe sempre di dover ricominciare lo stes:;o .giuoco r'ischioso contro le successiveliriee. ' Dove la sorpresa può meglio servire a dar la vittoria con p~co dispendio di forze si è ·nell'aLLacco delle seconde linee, delle riserve. · È ben vern che le seconde linee, che le riserve parziali o generali, sono Q sogliono essere fresche,.intalte, riunite sotto mano .ai capi, ma la loro situazione davanti n un attacco nemico, che conqu,istalo un trallo dell a prima linea, minaccia le successive, minaccia d'irrom-
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d~\_, q~miw.l,cn;c;> si a.nn.~nzta cQ!l!J .1:Q~~l!., cp)la,fti~,,dell&. pri.m,a 1lim:ia. cha. $:fle,ssc;i.,i e~r~ lo1w aM'¼~P Pilraliz~,aQ,~ ne.iJ,{noo.o ~Je @anov,ì~, P.Pf.tilTI~Q.in,fìi~rn.e il Ju,oço. PAA c1;1i jl n\'lmieP.,lq.i,n~,egJ>,~, lo taJe eoncli:-z~~Q~, .&.e la,,.p,9fii~i.un~.nQ,n -~ .<}tia,tta .a e,,~,pl'ire l(l, rrWr.~~a della puima: \infl~, 1:.~wbtlf-#~zo è.ii:nnde, il.fop.,c,o, inwo.s.sjbJle, sr, fva il nemico-e la, trU.P!PJ• ,i,Q ~~c@d;a Un~a ai ea.eoia.la.(rtHta,dei f:uggias.elii; l.e·è impo..5:siqi\e,1mnfl,f\o re&p,Jngin.:.~,liir,ru~imw,, s,e iJpemjan p;rnr;oc1n~ .c:aécian~ d.~isi ~IlP.f\97\~.I~ lqrn tnfl~~e, c911;lj1,1;5.e. È ,J~n mpl}).,e~tp.pJ10Ri~io l\nch.e.qu.eslo,per l'al,tapeante-e pè:r, ap.profitt(lil'IH\,gl i1o.~corne. ~9l\(\pt9 di~ a.vAr di$ponjb.ili .de.i ,r-,i,pauli fnesohi.,. i i\1:ali, ~iµQg.lJ,nQ .sul~~ p,o~izfa1w appe.na ,qirnsla .sia sl:ata o.cç;.npa~as d~IJa. p.lìirrta tin#fl · JÌ:..ql\~~~Q., la r.agiqne delle iforme profolilde.pei· l'at~ ~ii,ocq: oqJ!)nn~pi ç;om;p.~gnf~, c~lom1e di baHa,gtioni~ colonne,d,i r,eggimenti. E che altro non sono se I)Oa colo.Qn.e le forma1;~0,ni a1-1iu:ali1 d'att.}t{W per, iqtere di;~ision)? $,ol~. d(tfer.enzo, (}h.e le.s.ezio.ni non, SO fl O ;v,iljl,co)a~I:) a ~e.Q;eJì t.utte lii ~Hl.~$a fp11ro.aZ:i;9ne. Q~an,~t) :yq!Le 1.egg~p!:!~ le stor:i.e delle ballaglie, ·do.po.a,n,imj,rat0 un eroico attacco, non ci :Yiel). (.:itt<t, di dire: o,b,, s.e- tn .4111e.L1p.11nto ci fossesL~~o tJ.n 1:~ggim.i9t~, ®~ Qrigftl11. .~\'<?.~La .a baue1;e il fervo mentre ,era, ci,iiç\9.J QW\lj\l~ ypl~e "~i ri~c~or;i~Lcl~~ mHitari. ,si sim~ do.po la narrazio.n~: d,iì ·Q.l\ f\cti,i,c/ì9, niu~çktp qjue..s~G11l!Mllfl~\o :. M~.peccato .che·qHando siamo,. · 11ir.r,iiY.?tJ, \?,ss,\\ .IlPJl,.ci &ia i;t,1Wtuf;].a :l/>,vigl\t8;, un r:.e.ggùnent.o, un bat,-;, taglione almeno per sostenerci I Il nemico era in fuga, si vedexan,o. i1 g~n~rnli,. I.e baiHtmie ~i.Jtq,çC<!_te cb g day,n:T,19..volQa: no.i.sieva in p,och i, ~ s,OP,il\: Q~l)_ cpe .gH eAi;wèi li ,$l fann.o g.qoss.i e le batta.glie gamndi, anèhe i· v.~ri ~wg11n,i .di qu.esta, ,d.evono ,pneIJ..dere :propo.rzioni ·maggiori. La.· li.JW.I!-, -~ lit.forma 4~1. pr;im0.:~\ta.cco., de,lla 1wima posizi~me · nemi ea, intendo ànche le linee di hauaglione; la colonna deve risorgere p1u. ~ t:l!l)~J~osa, d ~CP. non sQ)o della f,,rnter:.ia, ma an.d1e dalla-cavalleda. Allo,ti\1- ·s.i av1:e;l:!be..or,g11ni,zzala la irruzione, .la. "tre.uée, s-i. po.lrebbe -·e,ntr;().:r,!:l ,i!J. ri$n,lta,\i pit\ pronti e ~eno san14ui.nosi di. quello cliJ.e .sia l';\t·tqcy~!·e 11:l po;iiz)on.i fogli.a a fogl.i.a come i Cflrciefi . . Be11,e i~11e5;0_eh~ si.mili colonne non .possnno che eccezionalmente ,es:;_ere _preparate .negli ordini disposi(ivi: colla distanza tra i
tfos-
ctiM'a·kTTrtiE11To
fronti àp-p-0'stÌ•thè' ora· alJbìaUÌo: ·noti si pilo prevetl,eté' · ~d~m~ntij ... il punto e l'istante in cui abbisogneranno, a fuè'no ctrn s, tràttr 'd'I ouetfa: d'a:s~dfo, di p€isizìon i già: t6nUttè e r"'i'te'htlrte. Bis-dgihHhle lo :;chi~1,ànHintt:J sia- èlà'Stico , fluidò ; direi quasi., eèhe la intesà-sia tlàbl, \ peròhè l·'e rtll\SS~ ' Cò'ìi'CO'!'fflriO•\love· \a, l1re'ce'i'à S·i V'èrt'a.~~ll1~St~~d·o · G.ii1• nel c~pn-- 2<> rneoen:nai àllà· tllìrata, deH èffetru d'èUa sorptll!sà\ fi·rruzidne oo~Ì' 1Jpe1'<'lto.' sillle· sebirnde lin'é~', stllle1 rishvé'~ perNèss'é; . ,pel capo, una vera sorpresa in pieno . combattim~~fò, ~àt~a,, '(\f~~lè ·non sarà, fa'Ci,1·e, rrè•pronto il rirrretbers1, qua:nto pru é'ssa, sal.a s{ata .proforrda, insistènle. . .. . .. , ._ · A.Ila riuscita: della sutpresa, giovano· as~a1 gli o&tacb'tl èl'et.terfeno !bene usufruiti, per acc<Marsi al cop·erto, Farle di· a:vanz~re· s~ ·pit: coli fronti (facili a celarsi), la nebbra, la os'èuritàJ, Uttti acctdent1 .dei quali s·i• è già ragionato a:ltrove, . . Prima condizione per colpire eol fuoco è ,,edere, è'vitare d'1 es.àsere·ved1u~ì e scansnfo di essere c~l·pìti; ava'ntal'è rro1i v?sti ,è l'~,rt~ -di d'eiudere· la-preputenza dei· fu o-ehi attua-li; e cetlo è' che i rn.!glfor1 ~·i pari' mol3ili da 'caocrarsi avanti, sono te fro1te dei· !lemi'ci in fu!@a'. 11
1
I ·perdite, ~ell'ul''tu . .
'
.
L'ur.to si effèttua: all'arma b'i,anca ed anche a fuoco, grazi-e aHe :armi a rip'etizione: · . . . . Nelle guerre· an-~iche; quando l'arma-branca er·a fa prmc1pàle',' 1~ ,combat~iroento corpo a.corpo s-i prolunga!:Vas,ìnolfo ed era oggetto (b studi e dl•preparazione, la tatLica della battaglia, se ~~ preocc~Pi:'.g .nei suoi.modi di sèhieramento, e soyenfo, tra i mot!Vl dellev1ttor1e d'una par.te sull'alWai, figurano lerelativedi~piosi.zioni_ar,eo r_te.o s'!JaYaliate date dai capi: là scherma e le arfi!,i d1fens1ve ·v1 avevano pure ~na parte note.vole. Oggi·, neHa pluralilà•déi casi, rion,c'è IU'ogo·per · tal modo d,i combatte-re; o dura poco. Ii.e sch·ìere1opposte sono so·t- · tili il fuoco le ha già mollo sc~sse e diradate prima che vengano · al ~onLaLto; ar'mi difensive individuali non se ne hanno ; la: fiso'lu-zione o non aspella neanche rurto per pronunciarsi,, o tarda ben.
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DEI.l,E PERDITE
poco, a meno che specialiJcondizioni di terreno la sminuzzino in ·lotte individuali, successive. Qnesta parte del combatlimen!o è pertanto assai tras6nrnta àl giorno d'oggi e, al più se ne trova traccia, quasi per tradi~ione, nelle questioni tattiche di cavalleria, do,•e ancora la formazione. la direzione dell'urto, la scella delle arm,i: lancia, scinbole drill~ 0 storte, e qualche rudimento d'arma difensiva_. corazza od elmo, ancora sopravvivono . . Sn questo campo pertanto, se non vergine, sarei per · dire rinvigorito. rinselvati~hito ·dal riposo, si trova più facilmente che altrove'. qualcosa da rimettere in onore, e qualcos'altro anche da dire, per rispetto alle condiz_ioni nuove, pur rimanendo nella questione del modo di scem·are le perdite. -~~ _comi~1 cinmo col far presente che pur oggi si ammette che, pei casi 1n cui tal formh di lotta si avvera, le perdile sono aravi erapide, specie tra fanterie; ricordiamo ancora che le tend:hze (Jenerali all'olfonsh1a, devono ·per forza portare ad tin aumento · al~eno logico, di rali azioni; ten ia m presente che la mancànza di 'armi difensive e In poca e nessuna abilità schermistica delle truppe attuali, fanno sì che tutti i colpi son buoni e battaglie delle lagrime non se ne dànno più. Eppure la è,t~na parte trascurata ~bb;i~tanza . Si conserva la scherma cor1e una ginnastica fisica e come una semplice educnzione morale all'idea dell'urto. I lattici sono convinti che quando sieno riusciti a portare sul nemico la massa con qualche ordine e fo bùona dire zione per l'urto, il risultato sia assicurato, quand'anche i fanti avessero fucili leggieri senza baionetta, e la cavalleria avesse bastonì in mano invece di . sciahole.,II tecnico pehsa solo a trovare l'arma la più leggiera e la meri o costosa per non (Jravare il soldato il cavallo . Le armi . difensive, cimi e corazze, " ' c·onside-' 1·1 b"l 1 anc,o. si possono rare quasi -sparite sollo ai ·fischi dei tecnici dei tattici. Le~(Jerezza per ottenere agilità, agilità per meglio eseouire le manovr:ratliche destinate condurci all'urto, sono ormai uniche preoccupazi~ni su questo punto, le altre sono facilmente considerate inezie inconcludenti .
e
a
1:
Nel fatto però accade, _non tanto rar~menle, che l'urto ed ar,che
Ja mischia si prolunghino; per esempio, nei villaggi, nei bo:schi,
NEL 00i\!BA'rTIMENTO
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nella oscurità, o quando il fuoco manchi. come difr~quènte avviene tra cavallerie, quando masse profonde in genere sieno.. riuscite in qualche inodo a urtarsi. 1 Allora per vero i tattici e gli storici attuali, se·ne tirano colla confusione e col polverone_. Eppure da quel viluppo, una delle due parti dovrà uscire o vincitrice o vintà . Ed allora, in quei momenti di dubbiosa aspellazione del risul lato, potrà rincrescere al tattico di non trovai visi almeno collo spirito, avendo fornito le truppe di armi più adatte, avendole opportunamente esercitate nella scherma·, fornite di opportuni insegnamenti. · Osserviamo inoltre che il soldato, il quale alla perfine deve ~seguire l'urto e risolverlo, che vede in esso ta prova più grave a cui possa tro1'arsi esposto, non trattn l'argomen to delle armi ·da mano con uguale disinvoltura, e se è buon soldato, se si propone sul serio di urtare, di venire alle mani, può darsi che men del carico si preoc cupi di essere bene armalo.· Non abbiamo veduto soldati carièal'si a proprie spese di rivoltella e relative munizioni? · Se il tatticp crede di aver soddisfatto il proprio còmpito quando è riuscito a cacciare il soldato nella mischia, il soldato invece pensa I . che allora comincia per lui il problema più grave: quello di cavarsene fu.ori con onore. E pertanto e tattici e tecnici, bisogna che si rassegnino a ritornare $U questo tema con propositi più serì, per quanto possono aver caro che i I soldato si slanci volonteroso incontrò a questa prova suprema. Il coraggio ha per vero molti fondamenti ideali nello zelo per .la causa, nella disciplina, nella fiducia nei superiori, ma per la mischi.a, il coraggio trova i fondamenti suoi più solidi .nella fiducia del soldato in sè stesso, nella propria forza, nella propria abilità, nel suo armamento. La condizione del là forza fisica riconduce a quella del reclutamento, dove ancora molto si potrebbe fare, poichè se tutti i validi sono inscritti, no1ì tutti però si trovano nelle file, perchè se si tenesse conto della varietà di servizì che la guerra richiede, si tro..; verebbe che un numero assai maggiore di cittadini si potrebbero inscrivere, si potrebbe, a uguaglianza di numero, portare nelle fi le uomini più robusti od a robustezza uguale portarne di più. L'argomento è grosso, ma non mi estendo di più, qui non entrando esso che in direttnmente.
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DELLE PERDITE
Quanto ad armi difensive più non se ne parla, intendo di armi propri e, perché i~ fatto ·contro i colpi di taglio specialmente, s.pesso il vestiario, gli arredi, sono indirettamente ripari sufficienti. In tali condizioni la prima ablli l.à schermistica da inculcarsi al soldato, si riduce a quella di menar molti colpi e subito, e specialmente di punta, come quelli che recano 'ferite più decisive Qui succed e come del fu oco; più spari, più colpi si fauno in un tempo e più presto si raggiunge la superiorilà numerica e morale, che de· ci de. Qu j pure meno dura la lotta e minori perdi te si hanno Per quanto la cosa sembri eh iarll: ed evidente per sè stessa, pare che la si debba ancora inculcare, dappoichè il Thyr, nel suo ollimo t,rattato di .tatLica, II volume, capo II, Cavalleria, al principio dell'ar ticolo sulla mischia, insiste sulla necessità che gli ufficiali eccitino colle grida e coll'esempio i soldati a fer ire, notando come a Sadowa il reggimento prussiano dei dragoni di Neumarck, avendo ciò trascurato, sofferse gravissime perdite. « Gli uomini, sbalorditi dall'urto, si lasciarono per un certo tempo tagliare :i pezzi senza resistenza ». Ho detto che nella mischia bisogna attenersi ai colpi di punta, di preferenza, come quelli che recano ferite più decisive, co me quelli che si parano più difficilmente, che non perdono la loro efficacia per qualche capo d'arredo o di vestiario che incontrino, come facilmente accade a quelli di taglio. Qui ci vuole esercizio ed istruzione alle truppe per infonderlo bene, poichè per istinto naturale, per abitudine comune di usar più i basl()ni per colpire che non le lancia per in fil zare, i più sono indotti a servirsi del Laglio. Ma di Lutti i colpi che si possono fare, il più potente, l'irreparnbile, il più sicuro è il colpo di fuoco. È perciò eh~ le rivollelle, che le armi a ripetizione, sono sovrane come armi da urto; è perciò che la cavalleria americana gettò la sr.iabola e la lancia per la rivoltella, che Grant dichiarava non comprendere come le cavallerie europee consen·assero ancora quelle anticaglie. Ma percbè le armi Il ripetizione possano servi re a questo scopo, bisogna che siano a moto continuo e con un numero di colpi non tanto limitato. A questo si è già venuti nelle pistole a r~tazione, adottando quelle a moto contin uo: a questo bisognerà venire iMsorabilmente pure per i fucili, appena che l'apprensione contro lo
Ni;;L COMBATTUI.ENTO
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spreco delle munizioni sarà superata dall'altra dello spreco degli uomini. La tecnica può riparare alle altre difficoltà, costituendo forse il magazzino di proieLtili per il fuoco a ripeti~rone, con proiettili e ,cartucce più leggiere, che a quella distanza avranno sempre effìcacia ·sufficiente; potranno essere più numerosi e non scaldar tanto la canna; forse anche con proieLti a mitragliia, come già si consigliò più vol te per le pistole da cavalleria. Alle obbiezioni degli umanitari rispon· ,d erò più avanti. . Perdonino intanto i tecnici se si rientra alquanto nel loro·cnmp@, ma, ripeto, la tattica non è la soltanto per utilizzare le loro inven-zioni , ma ànche per suggerirle, per guidar!&. La seconda avvertenza riguardo alla mischia, concerne i gruppi -che, anche piccoli, dovunque si presenta,no, decidono ~ubito in loro favore le lotte individuali; epperò deve insegnarsi che chi resta senza .avversario, debba aiutare subito il vicino e insieme poi buttarsi -dovunque vede lotte isolate, e così il gruppo ingrosserà, e più ,presto l'urto si deciderà in suo favore. Questi gruppi isolati, come i nuclei delle schiere seguenti, che giungono coi loro ufficiali alla tesla, gettandosi dore più accani1a è fa resistenza del nemico, sovente col solo apparire, gli tolgono la -spe:·nnza della vitwria e decidono in loro favore la pugna. Qui dovremo avvertire però che, se il fucil e a ripetizione, ed .a~che la rivoltella, entr!Lno a far pa1;te delle armi da mischia colla loro speciale efficaci;J, i gruppi possono essere pericolosi, perchè se ·tante voi Le andranno in aria I colpi wn1Lro indi,vidui isolati, mai' non falliranno quelli contro i gruppi. Nell'eseguiré una fucil azi one accadde talvolta cbe dopo la scarica si trovò il condannalo incolume, ma è ben poco presumibi le cbe lo ,sarebbe rimasto il drappello di esecuzione se il condannato vi avt!sse sparato contro. Questo capo dunque ha qualche èosa per gli organici e pei Lecnici e pei tattici e anche per la parle pratica dei regolamenLi·e delle istruzioni per la truppa; perchè se essa non vi sarà esercitata bene, non ,e' è da sperare che al momento armi e racc0mandazioni servano, tanto più che col sistema attuale di truppe e di guerre, e' è poco da .contare sull'agguerrirsi in ripetuti scontri.
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NEL COl!BATTU!ENTv
DEI.LE PERDITL~
· E eooomla delle l'orze.
Chiamo così l'arte di valutare le forze necessarie pe. d · · r una e-er'.111~ata az1on~, di distri buirle così che ce ne sia per tulle le ope-· raz1on~-:-e~essane, pei: le varie fasi prevedibili, per le vicende impreve • lii e fa ~arte integrante della gra nde Ù\ Ltica. Non intendo men?mame~te di svo_Jgerla qui; intendo solo di toccare al sol ito quer . I punti che, riferendosi al nostro arcromento mi sembrano d' . tl 1· à · · I') , , specia ea na ,t o JO vista delle nuove forme di combattimento a· .. teo , b . , o manzi a i;e nuove c e m1 sem ùrino non del Lutto amm·ISSI·h·1· Non OC · ·1 1 1. corre r1 e~are come questo argomento sia capitale nella questionedelle perdite, perchè _il piu delle ~olle le imprese costano t roppa gen~e, e perché non s, $On fatte prtma certe riflessioni che d tutti sanno fare. , opo, t
. ~~punto _P~r ciò. che rigu~rda la proporzi0ne tra la forza e la. IDI:,~.o_n_d cui è destmata, ogg, hanno corso ceri.i 0criudizi alquanto d. . scut1b11I. . ' Nel lodevole inten~o ~i eccita_re alla offensiva, taluni predicano che appunto quando si è m pochi bisocrna attaccare che l'a ·. nei tem · . ssegnare . . . , maggior quantità di forza all'allaccante ·sia un inc~lcare 1mp1Ic1lamente la debolezza dell'offensiva "-. mio modo di vedere il risolvere per. la offensiva o per la difensiva, non dipe_nd? anzitutto dall'arl:~_itrio , rna da una idea chiarn dello scopo che c,i _st propone o che ci è assegnato.·' Se urge la dec,s,one si :a alla_ offensi va; se basta il tempo a darcela, o se altrove, non qu,, fa si può avere si SI" sulla a· r · I · · ,· · " 11ens,va . n certi ca~1 p~ò pure una difensiva passiva dare vittorie deci~ s1ve come ali Ass,ella, come alla Lisain e. Così la seconda armata tedesca attacca i Francesi sotto a M t ' e z, e quando . r I . b. . . ve I la rmc IUSJ. Si contenta della difensiva per tenerveli; quell i'. quando la fame e rl tempo Ii stringono, sono costretti alla o~ens1_va, per tentare di liberarsi, e basta ai redeschi ancora• la d1fens1va per ridur-li alla resa. I')
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Io secondo luogo soggiungo che la massima generale - i mezzi· còrrisponder dP.bbano al risultato sperato - non è una di quel le che .nella guerra non sieno applicabil i. Ora qri i le missioni tattiche sono di di verso genere, di diversa difficoltà ed esigono fo rze proporzionali. Dove basta una compa){nia per la vigilanza, ci vorrà un ballaglione per andare in traccia del nemico, su quel fronte slesso: ci vorrà invece un reggi mento per ritardarne l'avanzala, e.i vorr·à una brigala per arrestarlo e una division e per attaccarlo; e perchè la villoria sia completa e decisiva ce ne vorranno fo rse due. Colur' che con un battaglione ha per missione di con tendere al nemico it passaggio di un ponte, mancherebbe alla sua mi ssione se, al presentarsi del nemico, prendesse la offensiva; iiè gl i varrebbe il diro che il nemico era in forze a lui superiore. È una bella co~a !'ecci · Lare alla offensiva, ma non deve Io zelo per la buona causa spingere oltre certi limiti. Così pure di casi del caso inversQ. Diffi cile è valutare a priori quanta forza ci v·oglia per una data impresa. li criterio con cui lo si risolve è di solito soggeuivo, dipende dal tanto che si ha disponibile. Se questo non fa ostacolo, in massima, non conviene stare sul tirato. Salvo cert_i casi, di forza non se ne ha mai di troppo: Più ce n'è, pi ù presto si riesce e meglio e con minor spreco di fo rza. Ben in!eso , si suppone che sieno bene ridoperate. Dove un battaglione dovrèb be sostenere un combauimento lungo, accanito, di dubbio esito, con molte perdile, con due hallaglioni si potrà decider p1:esto il nemico alla ritiratà,(minacciandogli il fianco o il tergo, si occuperà saldamente la posizione presa, si inseguirà il nemico. Con tre battaglioni lo si farà prigioniero. Se sulla destra stacco una colonna di fianco e questa incontra il, nemico, secondo il grado di resistenza che troverà, essa potrà o guardarmi soltanto il fianco . da improvvisi assalli, o minacciare il fianco nemico, o attaccarlo a fondo. Sono cose ovvie e chiare, ma pure vennero ultima mente molto scornbuiale -nell'intento pur san· tissimo di eccitare all a offensiva. Crddo che si possa servir meglio questa causa studiando spregiudicatamente; mezzi per esegu irla, anzichè esngerandone i preg i. Come sistema di guerra si è detto molto male ultimamente della· offensiva strategica combinata colla difensiva tattica e se
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UELLE PEirD'lTE
ne fece una deHe cause principali· delle scollfilte francesi nel 70. Infaui se si ;può riuscire ad obbligare il netnico ad aLlacea11e in con d:i.2ioni tàJLi che a noi basti la difensi,va per debellar,lo, si far~bbe male a·n0n firlo, -perchè cerl~me.nte avremmo la villoria a miglior mercato. Il difficile· sta nell'obbligare il nemir.o ad attaccare, a port,arsi così i;l1e basti la difensiva a darcela vinta. Non è· tèori:a sb:tgliata, è difficoltà di esecuzione. I fran:cesi nel 70 nnn poterono prendere la offensiva strategiGa e non potet·ono quindi · cumbirlarvi la di.fensivatauica .. Furono ridoHi alla difensiva e strategica e tattica nel primo periodo e nel secondo, quando attaccarono, e dove ai tedeschi bastò la difens iva vi si ,aLlennero. Perché Werder Willersexel non attaccò il fianco di ::Bourbaky? perchè preferi schierar5 i difensivamente a lui di fronte alJ,a Lisaine? Per quanto ·,·attacco sul fianco nemico lo potesse allettare; trovò più convenientte la difen · siva, perchè di esito più sicuro, .perchè più conforme ·aJla sua missione di coprire l'assedio d'i Belfort; perohè non aveva fretta rd.i decidere. Ogni giorno che pass·ava 1 lo ravvicina,V'a ai rinforzi del duc;1 di Meklemburgo ehe veniva in s'uo soeC'orso 1 ogni giorno che passa.va ePa una rovina per la grossa, confusa e mal raceoiza~à e màl mu'Fl~ba armala di Bourbaky. Dunque, in massima, per ciò che riguarda il rapporto tra l·a forza e la impresa l'1'a co~piere, mi pare che si può rimanere aUa m'as · sima vecchia: niente di nt101,·o . Meno cas-i ecoe2ionali, più (se ne ha, meglio si fa e più presto e c0n minor fatica o per<ì.ite ' minori. Circa al carattere dell'azione offensiva o difensi,va, è ben· chiaro che l1a difensiva richiede forze minori, che non si propone che di guadagnar tempo, non di disLruggere il nemico, salivo il èas@· che egli si ostini' allu offensiva per pregjudizio t:ittico, O che vi · sia CO· strello dalla nè'ces&ità. Essere obhligaLi alla offensi,va è sempre una biuHa situazione; mettere il nemico nella condizione di dover a:ttaccare a ogmi costo; è il sommo del.l'abilità strategica, specie nellé guerre· ti'dierne. Con piccoli eserciti contro a numerosi, preferiva Napoleon& pnn~ tare in mezzo e dividerli, così che per un pezzo non si par.lò che di linee iuteroe. Nel ,1° periodo dell'800 Napo leone stesso, nel &6 e nel 70 i tedeschi, con esel'citi numericamente superiori al.iemico, preferironò avvolgere. Rompere la cerchia; sia nel periodo st,rnle-
NET, 00.l!BA'I'TIMENTO
~iro. che in que11 6 tattico, non è- impresa facile, ·nè strategicamente nè latticamente; •. meglio è lasciare questo problema al nemico, sempre che I@si possa. La vitto, ia per nvvolgimenlo è sempre più ct;>,mpleta., c·i dà iJ nemioo in man.0.a, Ulma, come aS-édan e a Metz, e cQD sagrifiz:i mi1nor,i. A.ncbe latt.icarnerHe·la offensi~·a.è.pi ù ditmoi,le e 11iscJ1i0sa. È meg'l,io non negarla, è meglio· gu:irà,aue le dHficoltà in faccia, è la prima via pev ris0lverlo. Credo non occorra ripetere, che ben s'inlend·e, oih-e la difensiva no,n r,isolve, . nè si propone di l'isolvere, a meno chela strategia abbia altrimenti preparato, mettendo il nem'ico al muro. li difensore ha per: s& il. terne~0 scello, ed ad:attato, e ta maggioJ1e facilità di man· tener J'-(i)rdine stando fermo. l?eroiò fu semp11e mai l'attacco rischioso. Col progresso delle armi -da fuoco poi, le diffiooltàdell'attacco creb · hero perchè il f11oco si fa. meglio da fermo,· anii unicamente da fermo. Perciò nel tempo che dura l'attacco potrà sempre tirare maggior numero di colpi chi è sulla difesa, che q11etlo che attacca. In seoondo luogo per avanzare bisogna scoprirsi ,· chè sempre, pur la tP.uppa pi ù abiJe, non troverà modo di evitaPlo; chi combaue da fermo i,n,ve.ce ha sceho il suo posto adatLo a battere sempre e a non ecss.ere mai baLLuto, cioè con~enieaiemenLe dominante e copel'LO. Q,ue.-sti, s.ono faui e\lidenLi troppo pe11ehè sia Mnven,iente negarVi anche a buon fine. Ho ' preferi to dal canto mio studiare molli e vari modi per s~1p.erare.qneste diffiooltà. Un'aiione complessa poi, una battaglia non può che eccezionalmente 11i:àursi a una sola operazione, a un solo attacco. Nella maggior pa rle dei- casi sono inevitabili diverse fasi. Oggi più che mai pe,· l'nzione lontana delle armi, sono ine.vitabili va·rie azioni preparntorie innanzi di constatare la presenza reale del nemico e In sua posizione. La· varietà poi. del Lel'neno sempre mag~iore, quanto . maggiore è In esJ;en-sione occupata, il var,io effetto delle armi, la varia abilità dei co11in,0danti dei ripar-ti fanno sorgere qua e là nccidenti, episodì div,ersi, i;osì ohe per la forza de'ue cose, .l'azione gJnerale non può ·a mei:io di sci ndersi in varie azioni pnr:zinli, nelle quali pu1• l'attac· caute dovrà spesso sostenere la difesa, e chi pure s'era proposta in massima la difesa qua e là parzialmente, contrallaccare. Gli è in consideraz.iooe di tu.tto ciò ilp13unlo ohe nel progred ire
KEL COMBATTUIE NTO
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DEL I.E PERDITE
della tallica gli eserciti una v·olla schi erati in una sola massa compaua, .~i videro a poco a poco schierarsi su duE', poi su tre lin ee, e poi ognuna di queste suddividersi nncora, e non solo nel senso <lella profondi là, ma ·anche in quello del fronte. Per riproporre oggi la formazione a fal ange non basta quindi rappresentnre il vantaggio ,evidente di sopraffare così alla prima il nemico, il che sarà st.ato ~ntéso sempre, ma bisognerebbe dimostrnre come cor. quella forma s tessa si possano risolvere anche le altre difficoltà che, come dissi, .credo ora cresciute. L'economia delle forze consi glia a distribuire le forze dispon ibili .così che ce ne .sia per tulle le operazioni necessarie, p~r. tutte le fas i prevedi bili , per le vicende .imprevedi bili . Consiglia pu re a dis tribuirle così fra i comandanti in sott'ordin e che ciascuno abbia · modo di regolarne l' impiego a seconda dei casi particolari di terreno ,e di azione che si presenteranno nell a sua zonfl , nel periodo della sua azione, cioè con suffi cien le decen tramenio . Da questa massima e Lenendo conto che le truppe impegnate in ,prima lin ea debbonsi considerare come indisponibi li per la mnnovra, massima fra le poche da tenersi per quasi assolute, derivall'o le ri·serve generali e le parziali , quando il fronte sia così ampi o eh& una sola centrale non basti; derivano le riserve speciali d'ogni unità, sia corpo d'armatn, divisione, reggimento, battaglione o com pagnia; derivano le seconde linee . Relativamente alle armi speciali ed ausiliarie deriva. pure la loro distribuzione a seconda delle missioni meglio loro convenienti , a seconda del terreno, a seco nda della ,,elocità loro rispelliva. Cosi fa cavalleria può talora far da riser~a paniiale e generale alla fan teria come a Vionville e alla ' Li sa ine (1), così l'artiglieria nei terrnni·col tivati, sparsi di case e di recinti , deve essere sminuzzata fra i corpi, ed anche fra i batLaglioni come sopra notammo. .Una truppa schierata ed adoperala con questi principt, non dovrebbe presentare ma i il caso di una rolla generale, prodoLta da una .parziale, caso mollò comu ne, sÒli La fin e di quasi lutle le battaglie, perchè ivi dove la rotta comincia, dovrebbero trovarsi pronti i ne-
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(.ti)
l,ezioni dot colonnello GAzwnELLI sulle battaglie di Vionvitle e della Li;;aine.
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,cessari ripari nelle mani dei comandanti rispettivi, per colmare la lacuna, per parare il fianco scoperto. Una truppa cosi schierala, qltrechè presentar'3 maggiore effi cacia nell'azione, in cn so d'insu~ cesso la si vedrebbe consumarsi nella quasi totalità (almeno teon caJI)ente), pur conservando l'ordine e la manovrabilità sua . Il_ ch~ vuol di re la possibil ità di approfìllare degli incidenti favorevolt , d1 ripigl iare la lotta., e anche nella perdi ta .di tutto salvare l'onore delle armi . Tout est p erda f ors l'. honneur . E anche questa è una perdita da tenere in conto . _Dn~ ba.llri g.lia è un seguilo di combatlimenti, una campagna una serie d1 battaglie, una nuerra nn seguito.di campagne: la storia tira. il totale delle par, 1 tite: "ma intanto per ri cominciare, pur dopo un .msuccesso, a_m~moria dei sagrifizi sostenuti eroicamente ci rincora. I l sagnfl c,o dei trecento alle Termopili , come la mo rte di Ettore verrà celeb rato quanto la vi lloria di Alessandro:
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• .Fin che sia sacro e Jagrimato il sangue , Per l:1 patria vers;1to, e /lnchè il sole • Risplenderà sullo sciagure umane ».
Ben comprendo che cosa si possa obbiettare a un sistema di schieramento che, esagerato, potrebbe condurre a una esagerala profondità, a conservar l'ordioé sì, ma anche a consumar le tru ppe a miccino a micci no, sotto colore di t.eperne sempre una parte nella mano. A questa obbiezione non ho altro da rispondere oltre a ~iò . ch_e ho detto a proposito delle altre massime di tattica, pur le m,ghon , cioè che· l' unica maniera di condurl e all'àssurdo, è di esagerarle, di prenderle come assolute. Del resto il ri schio è più grande in strategia che in tattica. Nella ' . battaolia, questo rischio è minore perchè infine tutte queste riserve0 parziali e generali sono sotto mano dei capi di unità, e ci~scuno di essi è libero nella sua sfera di usare la sua, quando 11 momento si presenti di eseguire il massimo sforzo con fondata speranza di successo. . . Perdere uomini è un gra ve danno al certo, .maggior danno tatticamente si è il perdere compagnie, battaglioni, reggimenti . La perdita di uomini, specie in fan teria. scema la potenza della~nità tnt-
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DELLE BER•JHTE
NEL CO!IB.~ TTIMENTO
tica; fiuchè pe11ò la ·11)ossioili:~à-<ili diuez,ione si c0nser·va, la unità Lattica si manitiene. · • La unità tattica è perdiuta ~uando sono per<l'uli i cap~, i quadri , o quando la mass~ si sia di,sordinata, scomposta e dispersa, o quando i capi abbiano. perd·uta l'influeoza,sulle trnppe loro. Cosi nel iO, i holle:L1i9i frainces i recavano sempre per conforto ohe le perdite dei tedeschi erano enormemente superiori. E come mai con ciò si erano tu li avi a perdute le battaglie? Penhè menti:e dalla. parte tedesca si perdev•ano uomini, dalla parte fr&.ncese- si perdevano battaglioni. 1:eggimenti, di,vi-sioni. I ' residui tedeschi erano pronti ancora all'az,ion.e quando i residui francesi non lo erano più. E pei;,qùeslo che ho insistilo per l'aumento del numero dei quadri , 11).e,, la-ripristinaz,ione dei distintivi di corpi e di riparti e per uno sc,hieramento éhe metta sempre in mano dei capi di tallichè unità, un· riparto come riserva, unico mezzo di manovra, unico mezzo di efficace comando, quando l'azione è impegnata. · , Con una riserva si sospinge avanti la trup.pa dove ci sia e:;itazione, la si sostiene nella ritirata, si muta fronte, direzione d'azione, di . fuoco. Senza di essa anche ìl grido di avanti può precipitare la soluzione e renderla sfavorevole. È del resto u0 principio di ec0nomi q,. generale di tutte le forze,. sieno uomini, o ·danaro, o tempo che si abbiano d·isponibili, per quaJunque· si:asi impnesa' e se . or-a dà.vantr alle armi nuove pare a taluno che debba n1u1Lars:i, lo ritengo da parte mia piuttosto un .disordine momentaneo., ch_e non un vero nuo-vo indirizzo dell'arte. Non è del 1\eslo difficile tvovane la ~a@iorre di ques,to errore, che esage1,ando, i vaota,ggi dell'a.1ione in m'a.~sa subitanea complessiva, ci respingerebbe all,1 falange. ' · La cagione sla nella importanza esagerata ohe si· diedé allo studio deL fuoco su quella degli altri elementi Lattici. Di lì le teorie sugli spazi battuti, sui fossi, sui nuclei, su cui discordayano l'e idee sul Liro della fanteria e sulle sue formazioni, di 1,ì le preocoupazioni sul ,è.0:nsumo delle munizioni , ohe quasi quasi spingevano ad inventa.re"' un'arma .a fuoco a caricamento lento. P.er le fanterie il fuoco ha una direzione più immediata, più ur· · gente è chiara, il fuo.co della fanteria è ora in mano dei su bai terni, il plotone è l'unità di direzione del fuoco, i fuochi di compagnia-
sono· di ben rara applicazione, più rara ancora quelli di battagl ione quando non si possan dire assolntamente'i_napplicabili. I proiettili sono le armi del plotone, i proiettili del capitano sono i plotoni , quelli del maggiore le compagnie, e così i ballaglioni, i reggimenti sono i proiettili, sono le armi dei generali. La loro economia li deve interessare più che non quella delle munizioni. Un altro pregiudizio vigente si oppone pure alle formazioni elastiche, al necessario decentramento d'azione, nl tanto di libertà necessaria ai capi in sott'ordine·, e ai mezzi loro neces:;ari per parare agli accidenti t-he possano sorgere nella loro sfera d'azione. Questo pregiudizio che trae la sua base nel pessimismo, diffidando del buon uso di queste libertà, ritiene più pratico il prescrivere forme Lassative, sanzionarle con prescrizioni regolc:mentari, esigerne dovunque la costante e rigida applicazione. Si rincalza l'argomento anche con batterie scientifiche, l,imostl'!lndo come ·i
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Romani, rnercè la jorma:;ione normale'della toro legione conseguivano il vantaggio di vincere senza ésigere tanto studio militare r,ei loro capitani, i quali erano spesso improvvisati, personaggi che esercitavano ordinaria._ mente uffici tutt'altro chè militari. La fede nellaforma normale suppliva a tutto, dicono essi. Per quanto ,questa batteria si mos1ri imponente per posizione e rumore, dubito che manchi di proiellili. Come sì formavano gli uo_mini-di Stato e i capitani a quel tèmpo? Come erano eserci tati ed istruiti? La formazione normale della legione come ci pervenne, era proprio l'unica, la .sola"' Polibio dimostra appunt'o la superiorità della legione sulla falange, per le sue snodature. Come si potrebbe contar,e come un vantaggio questa elasticità se non se ne fossero servili? E con tutl.o ciò nel periodo più glorioso delle loro armi noi vediamo la mu.Lazione dalla form a manipolare in quella per coorti, il che prova che allora appunt<;> sn di esse si studiava e mutava. In ogni modo l'analisi di questo fallo dovrebbe essere assa i più, approfondita prima di allegarlo,»e forse cimcluderebbe più ad Ùna , bella·pagina .di erudizione militare, che .a una qualche cosa di applicabile al caso no,;tro. ' li pessimismo che sta in fondo a delle dottrine, è probabilmenLe 33 -
AN!'.0 XXXI\', VOI,. I.
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DELLE PERD1TK
NEL COMBATTIMENTO
quel lo stesso che già osteggiava le armi a ripetizione, non vedendosi nel loro impi ego che il. maggior consumo di mun izioni. Per me riteng_o cheona truppa che sia così istruita e forrcat'a, se non sarà disfatta ai primi scontri, dov'rà nel corso della campagna modific~re sostanzialmente la propria taùica per la forza delle cose. Così dovettero fare i tedeschi, nel 70, bench'è le loro formazioni, le loro manovre non fossero così rigide come pur le vorrebbe il pregiudizio surriferito, e oggi ancora proseguono su questa via mi gliore. Avverto che quest'ultimo argomento non _ lo ~itengo perentorio·; non lo ricuso perchè in generale ha mO'lto valore, come non ricusai di. far entrare anche la trigonometria in argomenti tattici, non per simpatia pei seni e per le tangen ti, ma per convincere coloro che portarono la discussione in questo campo. Da tuttociò risulta che le formazioni elastiche si prestano ' mealio n ad una giudiziosa economia delle forze, al loro adattamento al ter· reo-o, ai vari c;isi dell'azione. Ma la elasticità della forma sarebbe inutile ove mancasse quella dello spirito. una e.erta libertà d'azione cioè, di , iniziativa, come si diceva una volta. Perciò in questo, come ne' precedenti miei scriti.i, mi o.pposi, per q.uanto valgo,ai tipi , alle norme tassative od almeno alln .loro rigida applicazione ed a tutto quanto incoraggiarla. Ho però sentito opinioni coòtratie, in favore cioè di lormazioni, di sch ieramenti, di modi d'attacco e di difesa assoluti da applicarsi anche nial,ql'ado terreno e némico; ho udito sostenere queste ide.e allegai1do che i romani avevano una formazione .unica per la loro legione, una maniera sola dr: combattere e per questo era più semplice l':ìrte·Joro e più facile quindi trovare dei generali, improvvisar.li: Ciceròne com:mdò legioni e vinse. Cesare stesso non aveva un gran tiror.inio milil.are quando· assunse · ·~ · il comand<1 delle legioni sue. . Per rispondere a questo argomento, senza cacciarmi in difficili disquisizion i sui modi ,coi quali i romani formavano i loro capitani, i loro uomini di stato, sul che non ne sappiamo mollo, mi limiterò a notare che il pregio tanto decantato della legione suita falange era appunto la elasticità sua maggiore, nè sarebbe stato · un pregio. se . di questa elasticità non vi fosse stato bisogno per adattarsi ai vari casi: ·aggiungo che neppur essa bastò e se a noi non pervennero
tutte le varie forme che si potevano far prendere alla legione, ci pervenne notizia dei cambiamenti della forma normale dal manipolo alla coorte, da questa a forma più compattn più tardi ; ci pervenne notizia dei vari schieramenti fatti in. tante battngli e d::t loro e dai loro nemici e tante discussioni sugli schieramenti stessi, poich è appunto in più casi si awihui agli intervalli più larghi o più stretti, alle distanze aumentate o scemate fra le schiere, ecc. ecc. la vittoria o la sconfitta. Or~ poi· il regolamento d'esercizi della fanteria te· desca del ·t 888 testè pubblicato si dice che.pur di là dove nobusiamo àttingere ideali di rigidezza ci vengono esempi splendidissimi di semplicità e di elasticità, di libertà d'azione, di fiducia completa nel bnon senso dei capi in sott'ordine ed esplicito divieto a che si at. tenti a quel tanto di libertà d'azione, che a ciascuno è lasciato, che spetta 11 ciascuno. La responsabilità vi è sempre misurata sullo scopo, mni sni modi. Così posso ritenere che ormai anche questo principio tanto necessario alla economia delle forze non abbia · bisogno di essere ulteriormente propugnato. Conchiudendo ,l'econornia delleforze non è altro che il modo di impi egarle nei vari casi, di modo che possano compiere la missione loro colle ·minori perdite possibili; in fondo è dunque tattica, po ichè questa appunto insegna la proprietà. delle varie armi e il modo di servirsene secondo i casi per il combaLLimento ('I).
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Pf
(Continua).
. C.
AIRAGHI.
(I) Deve aver ben frainteso l' ultimo regola.mtmto d'esercizi della fanteria tedesca chi sul proposito scrisse che i compilatori di es;so pensano che in campagna le ci1·costanze sono tutto, che la tattica uccide lo spirito. Vedi R. M. I. 1889, mese di gennaio,. in testa a pag. 26.
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RASSEGNA MENSILE
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RASSEG-NA ,MENSILE
Discussione dei provvedimenti finanziari. - Crisi ministeriale. - Ricosti tuzione del gabinetto. .- Interp,ellanza dell'onorevole Moneta al ministro della guerra. - Aggiornamento della camera. - Dichiarazione italo-Francese sull'inviolabililà degli archivi conso lari. - Trattato di commercio ita lo-svizzero. - Interpel la nza del s~natore Rossi, intorno ai provvedimenti economici e risposta del presidente del Consiglio. - Ri vista del H marzo. - Protettorato italiano sul sultanato di Oppia. - lncidontc Uengasi. - Torpediniere francesi naufragate. - Decesso del ministro della marlna in Francia .. - Discussioni mi litari al Parlamento tcde:;co. - Questione delle isole Samoa. 11 conte Herbert Bi,rila rck in Inghilterra. - Settantesimo anno di sen•izio ,lei marcscialJo Moltke. - Di,cussioni m;Jitari al Parlamento ungherese. - Abdicazionedel re di Serbia. - Discussionl militari al Parlamento inglese. - Messaggio del nuovo. presidente deglì Stati Un iti.
La discussione.dei provvedimenti firrnnziari, cominc;k,tn al Parlamento, .il ·19 febbraio, prosegui per vari giorni viva e piena d'incidenti, la maggior parte degli oratori dich iarandosi in tutto o in pa rt,3 contrari alle proposte del Ministero. Il 28 febbraio l'onorevole Crispi, presidente del Consiglio, 11nnunziò alla Carnera, ehe il governo, visto l'andamento della discussione sui provvedimenti finanzia ri, aveva risoluto di dimettersi, preferendo ciò al pro vocare nn voto che poteva cnmprornettere i più gra vi interessi del paese. Le dimi,sioni er;rno state presentate a S. M. che s'era riser vato di prendere una deliberazione in proposito, i ministri restavano 111 posto pel disbrigo degli affari. S. M. incaricò l'onorevole Crispi di formare un nuovo Gabinetto. Le· trattative durnr,rno alcuni giorni e la crisi fn definitivamente risolu t:1 la • sera del 9 marzo . La Gazzetta Ufficiale del ·1 O auuunziò avere S. M. fir. mato il decreto \'.OI quale, accetta te le dimissioni degli onorevoli Bernar. dino Grirna ldi, Costantino Pernzi e Giuseppe S;irncco, ri~petti vamente· min istri ddle finanze, del tesoro e dei lavori pubblici, nomirrnva iu lorn vece gli onorevoli Federico Seismit Dod;i , Giovann i Gioli ui e Gaspare ] 1 inrdi.
Così la soluzione della crisi si ridusse alla SO$tituzione dei _tre ministri, restando io carica tutti gli altri. Quakhe giorno appre;so venne pubbli- ,cato il decreto che istituiva un nuo~'O ministero; quel lo delle poste e telegrafi e a titolare di qnesto fu nom inato l'onorevole Lacava. Il Gabinetto, ricostituito come si è detto, si presentò alla Camera il ·18 -marzo. Dalle dichiarazioni dei ministri e specialmente da quelle dell'onorevole presidente del consiglio gi rileva che il programma della politica <interna ed estera resta inva riato. Quanto alla politica fin anziaria (unico punto sn cui parve esserci di vergenza tra l:i Camera erl il cessato mini• ·stero) il nuovo Gabinetto si presenta con un programma di econom ie da sussidia rsi con altri provvedimenti, ove da sole non bastassero a ris_ta·bilire l'equilibrio nel bilancio. A questo proposito il presidente del_ Con:siglio disse alla Camera: S. M. avendo accettato le dimissioni dei minìstri , i cui progetti fina nziavi erano stati discussi, nominò altri che ave-vano combatt,1to quei progetti, ma riconoscevano egualmente la necessità -di provvedere alla fintmza. Il 20 ma rzo l'onorevole Moneta svo lse un' interpelhrnza al Ministro dt\lla guerra sull'opportu nità -di atterraro 'il forte Revellino a Mantov;i, 5ia per migliorare le wndizioni igieniche della città, sia per dar lavoro agli -0perai disoccu pati . Il minis1ro rispose d'aver fotto il possibi le· per attenuare la crisi operaia in Mantova e che, in quanto al forte Revellino, esso fa parte dell'attuale sistema di difesa di quella fortezza, nè potrebbe essere atterrato, lìnchè' all'attuale sistema non venga sostituito quello nuovo fissa to dalla commissione di difesa. Nelle successive sedute, altre interrogazioni e interpel lanze si svolsero e fu discussa e ap provata, oltre leggi di minor imporranza, la legge di assestamento del bilancio. Nella seduta del 28 marzo la Ca mera discusse ed approvò senza contestazioni il nuovo trattato di còmmercio fra l'Italia e la Svizzera. Due giorni prima lo stesso trattato era stato ap~rovato senza contestazioni dal consiglio nazionale di Berna. Il 30 marzo la carnera si aggiornò fino al 1° del prossimo maggio . Nei primi di questo mese fu distribuitd- alla Camera il Libro 'Verde, che -contiene 1a'diclvim·azione 'italo-francese sull'inviolabilità degli archi vi consolari. Questa dichiarazione fì rmata 1'8 dicembre ·1888, si riassume in tre .articoli.. L'uno stabilisce (articolo , 0) che pCJr arclvi1Yi consolari s'intenderanno i di canr.elleria e di servizio, ed al tresì i locali' \pe -documenti ed 00-0-etti oo cialmente adibiti al deposito dei medesimi documenti ed oggetti. E però
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espressamente vietato (articolo 2°) ng,Ji agenti cousolari di ri porre nel locnle dell'archivio documenti ed oggetti che non avessero quel ·carattere. Di più, per maggiore si.curezza, le camere che costitnis,·ono il local e del 1'11rchi vio dovranno .essere 'perfettamente distinte da quelle che servono all'abitazione del console, la quale, co1fi'è noto, non gode il privilegio della inviolabilità. Uu ultimo articolo stabilisce che, in caso di difficoltà, si ricorrerà alla autorità diplomatica per far cessare le resistenze eventual,i ·degli agenti consolariallè ricbiéste dell'autorità giudiziaria. ~l 28 marzo si svolse, in Senato, · un'interpellanza del senatore Rossi, al presidente del consiglio, intorno alln politica economica che, nelle attuali condizioni, il Governo intende seguire all'interno e all'estero. L'onorevole Crispi"fece, frà le altre, le seguenti dichiarazioni: « Noi abbiamo trattati commercia li con tulle le nazioni europee salvo . che con la Francia. « Posso affermare con sicura coscienza che l'Italin sino al 7 marzo fece tutto il possi bile perchè fosse stabilito un trnttato con la Francia: posso dichiarare che l'ultima rispostn del Governo francese fu che, non potendo con l'attuale Parlamento addi1ren ire ad un trattnto, si sarebbe cercato di venire ad un accordo transitorio. « Se dal di là delle Al pi verrauno ptoposte accetta bili, le ac~eueremo •. Per questo appuuto il Governo ha chiesto al Parl.1mento la facoltà di modificare, ~ccorrendo, le tariffe doganali. Il 14. marzo, gimetliaco di S. M. il Re, fu festeggiato nella c11pitale e in tutte le città ti' Italia. Nelle principali guarnigioni i comandanti passnrono in rivista le loro truppe. Quelle della guarn:gione di Roma ebbero , l'onore di essere passate in rivista dalla stessa S. M. Fino dalle 9 i/2 erano schierate sul piazzale del Macao. Il re, pre.ced uto dn un drappello di corazzieri, è, 'uscito dalla re11CYia pochi minuti t;)è) prima delle ·10. Dietro S. M. cavalcavano_in prima fìla S. A. R. il principe di Napoli, l'onorevole ministro della guerra, il conte Solms ambascintore di Germania iu uniforme. Seguivano ufficiali di varie armi e gli addetti militari esteri. All'arrivo d.i S. M. sulla piazza del Macao le .truppe presentarono le armi, e le musiche intuooarono l.1 marcin reale.. S. M. col seguito percorse le varie linee su cui le truppe erano schierate. Nel frattempo S. M. la Regina è uscita dal Quirinale e si è rec:ita i11 p1azz11 del!' Indipendenza. , Terminata la rivista che era durat:i poco meno di un'ora, S. M. il Re 'Yenne in piazza delÌ' Indipendeoza e si collocò presso la Regina.
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· Al Macao, .$. A. R. il priocipe di Napoli era sceso da cavallo, éd al'ea preso il comando della ,1a compagnia.del 5° reggimento fanteria. Le truppe cominciaron" il de(ilè. Primi gli allievi carabinieri, poi il. collegio mOitare, poi la fanteria. Innanzi all:i prima compagnin marciava S. A. R. il principe di Napoli, in divisa di capitano. All'uscire dalla piazza dell'Indipendenza, S. A. lasciò 111 su11 compa· gnia o, rimontato a cavallo, venDP. a collocarsi di nuovo al seguitb di S. M. il Re. Dopo 111 fanteria, hanno sfilato l'artiglieria da fortezz11, il genio, i bersaglieri, l'artiglieria co·i caanoni, gli nllievi carabinieri a cavallo, il reggimento di carnlleria Alessandria. Il defilè duro qunsi un'ora; quiudi le LL. MM. rientrarono al Quirinale, :icclaniate da lla folla che si accalcava luogo la vi:i. Qu:mdoil Re e la Regin:1 furono rientrati nel palazzo, 111 folla f<i riversò sulln piazza del Quirio1de, e quivi ehbe luogo un'imponente dimostrnzione. Le LL. MM. e il principe di Napoli si affacciaroffo al bnlcone do·ve si trnttennero qunlche tempo a ringraziare la popolazione plaudente. All'indomani della ri'v1sta il teneute generale Pallnvicioi com:inclante del IX corpo d'a~mi1ta pubblicò il seguente ordine de.I giorno : « S. M. il Re dopo la paratn di oggi si degnò esprimermi la sua sod. . «. disfazione per il contegno corretto, 111 tenuta delle truppe e per il modo · « con cui procedeite lo sfilamento. « Ln rnaoife,,tazione di questi sentime1,1ti del nostro Sovrano, mentre «· costituisce uu 11mbito compenso per le cure rivolte ch1i capi ali' istrn« zione dei corpi e 11eparti, servirà, 110n ue dubito, a tutti indistintamente « .di sprone a perseverare con indefes~o zelo nel volenteroso ndempi 11,ento « dei propri doveri. » , Il ·16 marzo un dispaccio dell'agenzia Stefani :mnunziò, che i.I protettorato italiano è stato coucesso al Sultano d'Oppia e notificato alle potenze, giu;ta il prescritto del trattato di Berlino. Il presidente del Consiglio, interrogato io parlament() ebbe a const~tare che il protettorato fu·rid1iesto dal Sultano stesso; che egli era pienamente· libero di chiederlo e noi di nccordarlo, e che tutte le formalità necessarie erano state adempite. Per chi vole;se conoscere, in proposito, le intenzioni del Governo, l'onorevole Crispi aggiunse : « Delle varie parti del mondo, non sono da occuparsi che poche parti « dell'Africa. Biso~na fa r presto nell'Afric11, allìnchè altri non ~i pre« ced11uo.
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« Il protettorato non ci costa nè un soldato, nè un centesimo. Là po-
• tremo avviare delle società e potremo fare una di quélle convenzioni « che hanno sapnto fare inglesi e tedeschi, a scopi commerciali. , , Il protettorato venne dichiarnto solennemente il giorno 8 febbraio·, nella residenza del Sultano, dal rrgio console a Zanzibar,. recatosi ad Oppia sul Dogali. ·· Verso la metà di marzo i giornali parlarono rlella dimostrazioM fatta da una no:;tra uave da guerra contro le coste della Tripolitania. Eccone la causa e l'esito. Il R. viceconsole, da qualche tempu insediato a Bengasi, uon era ancora stato, ufficialmente riconosciuto dal mutessarif locale (sottoprefetto), henchè gii da parecch·ie settimane munito del berat imperiale (exequatur) debitamente notilìcatò. La visita da lni fatta al mutessarif stesso non era stata restituita, ed una domanda di spiegazioni era rimasta senza risposta. Tale mancanza di r iguardi essendo contraria alle costuman ze di cortesia internazionale, delle qua li in Levante più che altrove i Governi sono giqstamente gelosi, il Governo decise di distacc11re d111la squ11dra del Mediterraneo una nave che si recasse a Bengasi a constatare lo stato delle cose, e, verificato che vi fosse stata offesa, a chi'3derne riparazione. Fu scelta a tal uopo la corazzata Duilio, e mentre essa recavasi a Bengasi, veni;a data istruzione all'amb!sciatore di S. M. io Costantinopoli di spiegare alla Porta il significato di quella mossa. L'apparizione del Du,iho nelle acque di Bengasi bastò, perchè quel m 11,: tessa1·if, ,riconoscendo il proprio tort.o, desse ogui soddisfazione alla bandi~ra italiau:i. In una visita fatta _al R. ·viceconsole, . presente il comandante della nave, furono date dal mutessarif le più ampie assicurazioni di rispetto e di buon volere, per modo che l'incidente si considerò come esaurito. 0
' Riassumiamo ora gli avvenimenti notevoli in Europa : Nello spazio di tre settimane la marina francese ha perduto due tor· pediniere; la prima a Tolone, l'altra sulla. rotta dal!' Havre a Cherbonrg. ~u~sti uaufragi produssero sull'opinione pubblica un' impressione penos1ss1ma. Quattro uomiui soltauto erano periti nella prima catastrofe; nella seconda ue rimasero annegati tredici. La Camera si è commossa ed ha - chie,t9 nl ministro, della marina spiegazioni sni due sinistri sncèessivi. L'ammiraglio Krantz ha sc.iricato ogni respous:ibilità sul sistema di costruzione delle due torpediniere del ~ipo di 33 metri. oggidì nbbandonato. ,
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· Le torpediniere 102 e 11 O adunque si capovolsero e affondarono, perchè costrutte dietro un piano difettoso. Dicesi che vi sia almeno una cinquantina di torpediniere su questo tipo. Venne annunziato che esse .en· trano a far parte dP,ll'a riserva, e non prenderanno più il inare, se non dopo essere state modificate. Il ,13 di marzo il ministro della macina di Francia, ammiraglio Iuarès, mentre traversava la piazza della· Concordia, fu preso da un improvviso malessere che fu causa cli uno svenimento. L'am!Tiiraglio, arri vat_o al Ministero della marina, cadde come fulminato da un attacco di 11poplessia. Egli spirò alle 10,t5, senza aver rir,reso conoscenza. Gli vennero fatti sontuosi funerali a spe$e del lo Stato. Il giorno ,t 3 marzo il Parlamento tedesco riprese i snoi lavori. Il 15 si <liscusse il credito suppletivo di marchi '21,882,570, destin11to a provvedere ai bisogni militari, e segnatamente a quelii dell'artiglieria da campagna. ~ Il ministro della guerra dich iarò che le condizioni dell'equipaggiamento dell'esercito francese sono migliori di quelle dell'esercito tedesco. Soggiunse che nessuno avrà il coraggio di ammettere che la Germania debba perdere il frutto del gloriuso ~viluppo da ·essa preso in questi ultimi decenn11. 1 li credito fu rinviato alla Commissione del bilancio. .Nella sedut11 del 21 marzo, il Parlamento tedesco 1iscusse il bilancio suppletivo della guerra e della marina . li bilancio della marina diede matel'ia a una lunga e importante discussione. Contro 111 separazione del .comando superiore della marina dall'amministrazione di questo dicastero, parlarono il deputato Frankenstein, del centro, e il deputato Richter; il principe rii Bismark dovè prendere parte alla discussione per difendere il progetto del Governo. Egli si studiò di provare, che la r esponsa bilità delle autorità della m:irina \erso il Reichstag non era in nessuna guisi, . modificata dalla separazione del comando superiore dall'amministrazione. • I l cancell iere del1' impero, disse il principe, ha dinanzi a sè due ammiuistrnioni ben distinte: il comando cli 'è nelle mani dtll l' imperatore, così in pace, come in .guerra; p(\i l'am111inii;trazione propriamente detta, che è in reluzioni intime col cancelliere, il qual~ a ~ua volta uou può for nulla senza il couseuso del Reichstag. In queste condizioui voi concederete che la separazione dei poteri è desiderabilissima per beu $tabili re i diritti dell' impe· rnt~re e quelli del Reichstag verso l'amministrazione. Il comandante della marina deve essere u.na personalità così él'evat:i, che non ·debba dipendere in nulla dal cancelliere. ·
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RASSEGNA MENSILE
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.. La riunione dei due po~eri ·era possibi le fiu chè la nostra marina rima• neva nèllo $tato embrinnale. Oggi essa ha preso un graÒde sviluppo, il cpmando assorbe le forz·e d'.tm uomo.~Egli non ha te~po d'occuparsi nè dell'amministrazione, nè di responsa bilità verso la cancelleria. La situa.zjone pr~sente è :rnorrnale. È come se un ministro del la guerra, responsal>ile verso il Landtag e il Reichsta~, fosse allo stess.o t.empo comandante d'un corpo d'armata •. · Frankenstein dichiarò di cedere agli argomenti del cancelliere, ma nori Richter.' ll principe di Bismarck fu costretto a replicare e a ribattere le ragioni del capo dei progressisti. Il progetto fu approvato con una grande maggioranza, e solo i depu tati progressisti e akooi deputati del centro vot.arono contro di esso. ·
L'8 marzo il maresciallo Moltke celebrò il suo settante,-irno anuivei:vers:i rio di servizio militar(r. L'imperatore Guglielmo e l'imperatrice gli mandarono il suo busto m()'(iellato dallo scultore Begas; con una lettera dr congratula,zione. L'imperatrice Augusta gli mandò una statuetta dell'imperatore Guglielmo I. La principessa Federico gli mandò un telegramma. ' da Kiel. Il principe reirgente di Baviera gli scrisse una lettera autografa,. il granduca di ·Baden gli rimise persooa·lmen te l'Ordine delln Fedeltà, iu, bri ll anti. Inoltre il maresciallo M.oltkr, ricevette le felicitazion i dell'i mperatore d'Austri;,' di tutti i principi tedeschi, dello stato maggiore bavarese e dello stato maggiore austriaco, del reggimento russo di Riasan, di cui, l'imperatore di Germa nia è capo, della fregnta Moltke, che ,i. trova a Porto Said, e di molti circoli mi lita_ri.
La soluzione delle divergenze tra la Germania e gli Stati Uniti d' America relatin1mente alle i,ole di Sa.mo:r venne rimessa :id una conferenza che, a qu3nto rlicesi, deve radunarsi in Berlino ~i primi d'aprilr,. Gli Stati Unili banno già nominato i loro rappresentanti. ·costoro se ;;i sta alle. informazioni del giorna lismo americano, avrebbero ricevuto· istruzioni non molto concil'ianti. Essi cioè clovrebbero rifiutare recisa mente la proposta del la Germa,oia di . mettere il control lo delle cose di Samoa nelle mani di una sola potenza; dovrebbero in vece caMeggiare il progetto d'istituire a Samoa-un governo, in cui abbiau.o posto i comm is· sari degli Swti Uuiti, della Germania e dell'Inghilterra. Se il principe di Bismarck non accettasse questo progetto, i delegati americani dichiHerebbero. che gli Stati Uniti inalbereranno la loro bandiera a Samoa e si annettera nno l'arei.pelago.
Il 26 marzo ,la Camera ungherese approvò finalmente gl.i articoli 2i è21l della legge militare. , L'articolo 25 che pffl!\Crive la conoscenza della lin:,rna tedesca in coloro che si presen tano all'esame di ufficiali, era fieramente combattnto dal-· l'opposiziqne, che lo considerava come un'offesa al sentimeuto nazionale magiaro. La sua discussionP. è costa ta alla Camera una trentina.di sedute. · · Colla votazione di quest'articolo, il Ministero giunge al term ine dell'aspra battaglia che ha combattuto per sostenere la legge militare. Nel Parlamento ungherese non v'è stato forse mai l'esempio di una discussione così tumultuòsa e così accanita; discussione, i cui effetti si sono fatti sentire fuori della Camern, suscitando nelle popolazioni ungheresi una. agitazione che non si è anccra spenta .
Il conte Herbert di Bismarck è partito dall11 Germania per l'Inghilterra, oye attualmente si trov11 accolto cordialmente nei circoli politici inglesi. J?orse la questione delle isole Sam~a n.on è estranea a questa girn del ministro degli affari esteri io Germani11. Altri volle vedervi lo scopo di una adesione del l'foghilterra alla triplice alleanza; ma questa opinione sembra info ndata. li Times a questo proposito scrive : • Il principe Bismarck riconobbe da gran tempo essere impossibile che l'Inghilterra assuma gli obblighi che implicherebbe una ude adesione. Egli può contei1tarsi di sapere che le vedute della Lega del la pace hanno l'appoggio morale del l'Inghilterra e che,. in caso di estrema necessità,- potrebbe forse contare su qualche cosa dì più che un' 11ppoggio morale. Un trattato nulla aggiungerebbe alla cordialità dei rapporti fra l'Inghilterra e la Germania. , -...
7 marzo, Milano re di Serbia abd.icò in favore di Aless:rndroIl criorno ò suo figlio, ed, essendo questi minorenne, institui una re/?genz:i composta· del signor Ristie, del generale Protick e del generale Beli nrnarcovich , Questo fatto parve in principio dover essare cau,;a di complicazioni m::iquesta opinione si chiarì erronea. L'11 marzo, nel Parlamento inglese, il ministro della guerra Stanhope rispondendo a una interpellau1a di lord Church ill, parlò del migliora mento introdouo nella mobi li tazionr, della milizia e della riserva . Di~:se che studia un progetto di mobilizzazione, il quale permetta la riunione. rapida di 150 o ·160,000 uomini. Cirt:a la difesa di Londra, dichiarò che non costruirà rorti , ma stabilirà campi trincera ti sopra diversi punti. Lord R. Churchill si dichi11rò soddisfatto.
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R., SSEGNA MENSILE
Dall'Europa passando ali' America, troviamo molto interessante il messaggio inaugurale del nuovo presi,Jente degli Stati Uniti Harrison. Egli rilevò la•necessità di un esame più rigoroso del carattere e della ,rip'.lta ziooe degl i emigrati, e di coloro che chiedono la naturalizzazione americana.: Disse che bisogna escludere tutti gli stranieri, la cui presenza sia un peso per le en trate dello Stato ed una minaccia per l'ordine sociale. Il ouovo presidentè affermò che farà tutti gli sforzi per mantenere ed estendere le relazioni amichevoli degli Stati Uniti con tutte le poteoze • europee. • Relativamente alla questione del Canale di Panama, dichiarò : « Nou possiamo considerare con benevolenza un progetto che tende ad esporci ad una sorveglianza ostile. • Parlando delle isole Samoa, disse: « Nessunà coocessioue, ottenuta dagli americani con mezzi amichevol i, può essere modificata senza il nostro consenso. J Egli è convinto che il Congresso potrà effettuare la riduzione necessaria delle entrate senza scemare la tariffa protezionista, ovvero pregi udicare seriamente le industrie nazionali. Il presidente Harrison coochiuse il suo messaggio, raccomandando l'aumento della marina. 31 Marzo •I 889.
M.
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CRONACA
ESTERA
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AUSTRIA-UNGHERIA
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Leva dell'anno 1889. - T,a legge attualmente in vigore prescri,•e che le operazioni annue di leva debbano cominciare cdl 1° marzo: lo stes,;o è detto nella legge attualmente in discussione al Parlamento ungherese, e già approvnta nel dicem bre ::-corso dalla Camera austriaca . N11tu ralrneu te nessuno s'aspettava che le discus\,ioni del Parlnmento ungherese doves'lero proh~ngar~i tanto da cùmpromettere le stesse operazioni di leva, le qua li non si sa se debbono esegui r:;i in b"se alla vecchia od 1111a nuova legge. li govervo aveva già preso tutte le disposizioni per~hè fin da quest'aono si osservassero le prescrizioni della nuova legge: ma poichè questa non è ancora stata vot,Jta , nè sancita , nè promulgata, si è visto nel la necessità di proporre che le operazioni di leva, iu vece di cominciare il ·1 ° marzo abbi,rno principio più tardi II temp~ iudetermin:i to, che sarà naturalmente posteriore a quello deEa promu lgaziooe della nuovn legge : il relativo progetto di ri nvio è stato presentato alle dne camere contemporaneamen te. Dislocazione territoriale. - Dn quanto si sa ufficia lmente il territorio del corpo d'arma ta di Cracovia, in seguito aila dislocazione delle truppe a vveouta nell'anno scorso comprende tre divisioni di fan teria, una divisione di caval leria, l'artiglieria sufficiente (qu11si) per due corpi d'armata . Non è qu indi improbabile che s·ia intenzione del g1Jveruo di sdoppiare il comando di corpo d'armata, creandone uno separato a Prezemyls, nel mi terri tor.io sono dislocate considerevoli tru ppe delle tre armi, coi .relativi servizi. Almeno questo lascerP,bbe supporre un t.elegramma da Lemberg; che riporta io proposito la notizia pubblicata da lla Gazzetta di .Preze-my/.5 dell' imminente creazi one delln sede di un corpo d'armata in quella città.
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CRONACA
Bilanci dei Ministeri della difesa pel 1889. C 1SLEITANJA.
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.Amministrazione ,centrale. Landwehr Perdita nell'agio. ·spèse di reclutamento . Fondazioni militari . Polizia militare . ,Gendarmeria Totale.
Ordinario
Straordinario
33!S,762 7,iH,380 ,1,'152,760 ··1 ,395 73.HO 32,700 9,i-,290 4,948,992 . ·12,599,264.
Totale 335,762 8,267,HO 1,3% 1a, ,1rn 32,700 9i,2!l0 4,948,992
UM; l55 ,13,753,4-19
U NGHERIA .
Ordinario Straordin,1rio .Amministrazione centrale. .Istituti vari . Spese di leva ,Comandi superiori . -Com?ndi territoriali 'Truppe . Posti negli stabilimenti. :Spese varie . .Spese transitorie. Totale.
304,23444-8 ,69:! 35,llOO . 60,9·13 255,54. 1 9,3.i-5,363 • 70 ,224 222, ·153
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2,151 ,869
Totale 304,23,i. H8,693 35,00() • 60 ,9,13 255;M·1 9,345,363 70,2242~2. 153 2;151,869
., o,n .2,,12 1 ~,15•1,869 12,893,990
Le cifre espresse rappresentano fiorini della valuta legale di lire 2,50. In confronto al bilsncio dell'anno scor:;o si osserva un aumento comples· ~ivo di circa 4- milioni e 200,000 fi orini nella parte ordinaria, e di 3 mi,lioui e 300,000 fiorini nella parte straordinaria. Quest'a umento di spesa fu motivato : nella parte ordinaria principalmente dal rinforzamento dei quadri permanenti del la landwehr; nella •parte straordinaria dal l'acquisto d'armi é munizioni e buffetterie di nuovo .modello per la , tessa landwher.
ESTERA
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Armamento. - Fu ultimato recentemente l'rirmumento delle truppe <lei corpo d'armata di Craeovia con fueili a ripetizione Mannlicher. • fatruz·ioni. - A motivo dell'aumento già fissato nella dotn r.ione annua di cnrtn~ce da con$umarsi dai corpi di fanteria, il llfin istero della guerra ba ordinato che l'impiego di tali munizioni per parte dei reggimenti di linea abbia ad aver luogo nella stessa misura che era prescritt-a per i battaglioui cacci3turi (vedi istru,zione sul t'iro § 4-8), cioè in ragione di 150 {invece di ,11 O)· t.'<1rtucee per individuo all'auuo; Grand:i manmJre. - Secondo il Reichswehr le grandi manovre sa·rao110 fatte quest'Ìlnoo dal 9° (.Josephsta<lt) e da l 10° corpo d'armata ( Briinn). A questo scopo le tru ppe d11I 9° corpo, rinforzate da tep3rti di ·lau<lweh r, si radunerauuo iutoruo a Kouiggratz, d'oude eomioceruuno la marcia ver~o sud. Le truppe del 10° corpo si concentreranno a nord di Briinn, nella località detta « il piccolo Hanna » per opporsi alla rnMcia <lei nem ici, . Sua mae~t11 I' Imperalore e l'arcid uca Alberto, il quale avrà la direzione super1ore rl.el le grandi manovre, porranno'il quartier generale a Zwittau. · · · Esercitazioni tatt·iche . ......,_ Seèondo lo stesso fogl io, sarebbe intenzione -del Ministero che qùe,t'auno le esercitazion i taltiche dei vari corpi (r~g-gimenti, ecc.) avessero termine con la fine di luglio :· subito dopo si congederebbe la dasse anziana; e fino al 1° settembre si avrehbè ripòso · (W,\ffen rhue) . Questa misura sarebbe consigliata sia da ragioni di cl ima, sia dallo. stato dei campi. Al ,1° settembre poi, essendo già la temperatura -più mite ed il raccolto compiuto, si richiamerebb~ro so tto le armi i riser· visti , e si co mincerebbero le c,ercitazioui tattiche di grado snperiore, per brigata e per divisione. Quest'anno H 2° corpo d'armata (Vienna) comin-cerèbbe a mo' di prova a mettere io pratica le suddette norme. Conferenza milita.re. - Aoche a Buda pest, dove si è reca to in questo mese S. M. l' Imperatore, ebbe luog-o sotto la. sua prèsideoza nna conferenza militare-, a cui presero parte l'arciduca Alberto ispettore genernle <lel1'eserc1to, l'arciduca Guglielmo ispettote generale dell'artiglieria, il ministro della guerra, il capo di stato maggiore generale e l'ispettore generale della eavalleria . Può darsi che il soggetto trattato sia sta\o •quello stes$o dr-Ila conferenza · tenuta a Vienna al principio dell'anno, a cui si accennò nella Bi-v·ista del me.se scorso. Grandi comand·i . - li feldmarschall L. Kirschne1: von Nordfort, comandante della fortezza di Tren to, è stato collocato o riposo. . È morto a<l Olmi.Hz il fold marschall L Aloisio Pokorny comandante del la 5a divis:one di fanterin. Dietro sua do manda è srnto colrocnto io disponibilità per no anno per
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ESTERA
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CRONACA
motivi di salute il feldmarscha ll L. Popp, capo della cancelleria militt1re imperiale. ' La legge mil-itare. al parlamento ungherese. - Non seguiteremo le fasi politiclw, veramente gravi, delle discussioni del parlamento ungherese sulla onov.a)egge militare, la cui acceLl.!lziooe in ma,siroa fu votata già 11el mest, scorso, ed in questo fu principiata, i_nterrotta e poi prosegnita, I~ dis~u,sion'e dei vari articoli. Il contegno dell'opposizione fu ostruzionario, tanto che dopo due mesi, quasi, di discussi.on e si sooo es:,mi llitti appeua 24- dei 1·1 articoli dr,lla legl-(e. Gli articoli controversi, come' si sa, ~onq il l i 0 e·il 25°. L'articolo H" µ qnello che fissa il con tingente annuo pt>r l'esercito e per Ili landwehr. Io esso è impl'icitamente detto che Ili durata di tale assegnazione è cl r · -IO anni, ma non è esplic:itamente dich iarato: l'opposizione credette di scorgere nella lettera rlell'articolo uo11 lesione dello statuto, e il ministro presidente Tisza, sebbene a suo malgrado, fn costretto a proporre l'a~giunta desiderata, che cioè: il contingente annuo sopra stabilito è vale vole per dieci a,nni: Così modificato l'articolo fu ap provato, dopo molti giorni però di violente ed interminabili discus~ion i, accom pagnate da di. 'mostrazioni esterne e da intimidazioni per:;onn'li. .L'articolo 25 tratta' delle nuove e rigorose condizioni fatte ai volontari d'un anno, e si prevede che l'opposizione sarà ancor più viva . Sebbene la legge non parli, e per sua natura non deve occuparsi, della quistione della hngua tedesca come lirigua di servizio nell'esercito e negli esam i, questa quistione, che appassiona in modo straordinario gli Ungheresi , è · già stnta portata io parlamento agli ultimi giorni del mese in occasione del_ dibattimento sul§ 25, cbe è app,rna cominciato. Il governo, nel la pt>rsona del ministro per la dife,a, $i e mostrnto conciliantissimo, ed h;.1 promesso d'accordnre importanti concessioni. Intanto si sono inscritti 1w r la discussione di qtie,;t'articolo pi ù di 6_0 deputati, sjcchè si prevede che la fine del dibattimento non si potrà avere che fra qualche settimana . Costruzioni. - Sappiamo che a Presburgo si sta costruendo una caserma li due piani per il 13° reggimtluto fau teria di Honved (landwehr ungherese) , ed è pure stata ord inata nella stessa città la costruzione di grandi magazzini per il materiale tiella ga e 3·1• brigata (divisione) d'artiglieria. 111arina da guerra. - La sqnadra d'evoluzione, che incrociava snll,~ acque della Dalmazia, doveva riunirsi il ·I,\. febbraio a Tra 11 . Il ·12 corrente la Saida nave in missione anco rò a Colon, e In Fasan0 il 20 corrente giunse a Ro·li provenieat,c cla l can:, le di Suez e dal l'A.;;ia. La fregata Radetzki (in legno) è fH15Satn nlla 2a riseri•n, ,1 la cornzznw Erzherrog lfalbrecht alla prima riserva.
Il 2 febbraio sono arrivate a Gravosa provenienti dalle coste germa~ niche le torpediniere ultimamente costrutte Rabe ed Elster. .. . Pare che il governo abbia intenzione di stabilire alcuni depositi d1 carbone lungo la costa dalmata, come pure alcune stazioni di segnali ottici.
BULGARIA
Il Giornale Ufficiale pubblica i I decreto che ordina la formazione di un quarto reggimento di cavalleria ed un qnart? reggim~nto ~'arti~ glieria. Un altro decreto ordina lo sdoppiamento dei 12 ~ttu~IJ reggimenti di fanteria su 4- battaglioni in 24 reggi menti a 2 battaglton1.
FRANC IA
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Furono pubblicati i titoli ,1° e 20 del nuovo regolamento di manovra per la fanteria. Fra le modificazioni apportate al te~to regolamentare del 1884- e del ,1886-88 si nota la soppressione dei passo di scuola, del plotone allievi istru;tori ed è meglio affermata l'autonomia della compagnia. In quanto ai fuochi, si impiegano : le salv~ a ri~etizio~e per I~ ~i~t~nze superiori ai ,1200 metri, tirando su truppe rn ordrne clnuso e v1s1b1h per pochi momenti; il fuoco a volontà ed il fuoco a_cartucce c?nt~te (per SO · lito 3) per le medie e piccole distanze dai 700 a1 :~_ oo metr_1; 1l fuoco accelerato colpo per colpo ·od a ripetizione per le· piccole distanze _al momento decisivo dell'azione. Molte altre modificazioni, come parecclne delle suaccennate, sono contenute nel_ nostro regolamento di manovra._ Il regolamento francese, oltre ai segna li di tromba, ha quelli col fischiett.o, adoperati d:igli uffi i;i;i li io i;ampngna. Nuovo regolamento per la (anter•ia. -
CRONACA
Una'nuova cartucciera. - Per la fanteria francese è stata auche adottata una cartuccier;i. a sof6~uo di cuoio annerito, un po' simile a quella in nso presso il nostto esercit,). Essa ha il coperchio ~ pfano inclinato, cosicchè mentre nella parte anteriore è alta 97mm e lar"a ,J H nella po, ~ ' steriore i~ vece è _a) ta ·180mm; l'am piazza è di 55mm. Luce eletl!ri,.ca pel servizio sanitario. - All'ospedale maggiore di Val de Grace fece;;,o degl,' interessanfr,simi esperimenti di luce elettrica portatile. Alcuni infermieri e portaferiti, muniti di un sacco contenente una pila elettrica e tutti gli ingredienti necessari per alimentare una lanterna Edison portata a mano, andarono cercando nei giardini ed in tutti i siti reconriiti dell'ospedale gli uomini che simulavano feriti di un campo di battagl ia. Le esperienzE:l riuscirono 'perfettameote. Serviz·io ferroviari.o militare. - La legge del 28 dicembre ,J 888 regolava il servizio militare delle ferrovie e stabiliva l'autotità del ministro sulle compagnie ferroviarie, sia .iu tempo di pace che in tempo di guerra. In data 5 febbraio vennero pubblicati tre decreti: uno che· determina l'insieme del servizio ferroviario posto fra le attribuzioni dello stato ma(r. · giore generale del Ministero della guerra; l'altro che regola specialmenr:l IE:l sezioni tecniche di ferrovia; ed il terzo, che costituisce su nuove basi la commissione militare superiore. Col primo decreto, il ii,0 ufficio di stato maggiore viene incaricato del servizio ferroviario la cui esecuz_ioue, in ognuna delle sett; grandi reti, compresa quella dello Stato, è affida ta ad una commissione composta di due membri, uno dell'amministrnzione delle ferrovie, accettato dal Ministero dellll guerra e l'ahro ufficiale stiperiore, che il mi nistro nominacommissa rio militare. · A questa cominissione può essere unito un personale tecnico e mili- · ' tare, secondo i bisogni del servizio. In tempo di guerra, lll commissione, sotto l'autorità del Ministero prende la direzione del servizio completo della rete dal primo' criorno di mobili. tazione ed è coadiuvata da sottocomm issioni comp9ste di un sotto commissario militare e di un tecnico, e da commissioni di stazione, formate da un ufficiale con un capo stazione. Anche a queste diverse suddivisioui è addetto un pers.oual~ tecnico. Le sezioni tecniche di ferrovia in campagna formano un corpo distinto avente gerarchia propria e seaza assimilazione con la gerarchia militare. In tempo di pace sono costituite nove sezi_oni, formate col personale delle diverse compagnie della rete dello Stato:-
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,1a Sezione "2" Id. ' 3• I d. 4a Id.
. -5a
Compagnia Parigi Lione-M.e~iterraneo. id. P:Ì,rigi,Lione-Mediterraneo. id. Parigi-Orlèans. id. dell'Ovest. id. del Nord. id. · dell'Est. · id. del Mezzogiorno. id. dell'Est-del Nord-dell'Ovest. Ferrovie dello Stato. guerra il. minis'tro può procedere all a formazione di nuove
Id. Id. Id. 8• Iéi. ga Id. In tempo di sezioni. La commi.çsione mil'itare superiore delle ferrovie, istituita 6 n da I tempo di pace presso il Ministero dell:i guerra, comprende i seguenti membri : il generale capo di stato maggiore generale del ministro della guerra (presidente); un generale designato per e;ercit:ire le funzìoni di direttore \su_Pe.riore delle ferrovie e delle tappe (vic~-presidente). Civili: il direttore de.Ile ferrov ie al Ministero dei· lavori pubblici; due ispettori generali, ingegneri capi di mine o di ponti e strade; i com mis$al'i tecnici di sette com.aPi,sioni di rete. M~l itari: · un ufficiale superiore capo dell'ufficio ferrovie allo stato maggiore; un ufficiale superiore d'artiglieria; un ufficiale superiore della truppa, ferrovieri; uo ufficiale di marina; i comm i$sari militari dì sette commissioni di reti; il sottòcapo dell'ufficio ferrovie a Ilo statò maggiore (segretario). Servizio telegrafico. - In data 9 febbraio è venuto fuori un piccolo Tegolamento sull'organizzazione e funzionamento del servizio telegrafico leggiero nella caval leria, per cui essa in tempo di guerra può utilizzare i diversi mezzi di . comunicazione rapida attualmente· in uso (telegrafi -elettri.;ì, ottici e tell:lfon1ci)' per a,sicu rare la trasmi,sione delle informazioni raccolte, o delle istruzioni date dal comando. Detto servizio dipende, ili ogni divisione di cavalleria, dal capo di stato maggiore della divisione e, in ogni brigata isolata, dal comandante la brigata: Per assicurare le relazioni ·telegrafiche, primieramente fra il genera le e-0maodante la cavalleria ed il quartier generale dell'arma ta o del corpo 6n 7•
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ESTERA
53.6
CR0NACA ·
d'armata nel cui raggio di operazione trovasi la cavalleria, e per mettere-in comunicazione i diversi scaglioni ~ella medesima I si utilizzano, perquaqto possibile, le linee telegralìchf esistenti. Occorrendo, si adopera H• m.:iteriale di cui si dispone e del filo·trQvato sul sito per riparare le grand i,, )inee telegraficlre para_llele o trav.er.sali che varino alle stazioni retrostanti• ' ,o ver;;Ò gli scaglioni avunzati. Col filo che si ha a di.spo;izione si potrà" ' anche riattare una .linea di:,trutta o ~vilupparne una nuova. Quando il terreno ,lr permette si utilizzeranno gli apparecchi ottici pùr· @om.pletarn il servizio elettrico· o per supplir.lo. Ad.ogni comandò speciale o di divisione di .cavalleria è assegnato uo · funzionario di telegrafia militare ed un distaccamento di telegralìsti. Ogni' reggimento di cavalleria, ecce;to i cacciatori d'Arriqa,, h,a sei tele~. gratìsti ripartiti in due uffici,: ·1 m_aresciallo <l1alloggio e 2 oavalleigieri; 4 brigadiere e 2 cavalleggieri. Questo pers6nale scelto d~I comandante-del corpo fra gli individ.ui che possiedonò una buona vista ed una· sufficiente cultura ~enera le, fonno un corso speciale alla scuola d'ap pli-. cazicne di cavalleria di Sammur, nella quale ppssono essere ammessi aunualme~te anche quei mil itari abilitati in detto st)rvizio anteriormentealla loro chiamata sotto le armi. Dupo l' i~ti'uzioµn ottenuta nel la scuola, i telegrafisti si eserchano negh· uffici telegrafici delle, g.uar.nìgioni, e, di più, i ca vaJieri telegrafisti tito· · l:iri annualmente sono chiamatì ad un periodo d' istruzìone ,di '20 . giorni·, nelle scuole ·regionali cli-.telegrafi~, appo;itamente stabilite a Versailles, Lgnèvil!e e Lion~..• · J:.a tenuta di campagna dei telel(rafisti è quella del proprio reggimento .salvo nei cornzieri, che non portano cora_zza e nei ~ragoni .che sostituiscono alla carabina il revol,ver. Tutti poi hanno sulla manica sinistra,per · distinti,•o, ùei rulmlni rica mati iq Ìaoa azzurrà per i brigadi·eri e solda ti, . ed io argento. per i sottuflicial i. , I! materiale pel s~rvizio te.legrafico reggimentale e per quello speciale-· di una brigata è trasportato da una car.rettn ad un caval lo e, quello asse-gn~to a ciascuna di visione, cl.a un carretto a rlt,ie cavalli. I.reggimet_),ti e,,acciatori d'Africa non sono proy•,isti di materi~le· elet--' ·tric,.;> ~-dispo.ngono sola,i,nente di due apparecchi ottici leggieri tr~sportatr• su cavalli. Per.ciò il numero dei telegrafisti in questi reggimenti è $tahilito a--quamo (uno o due graduati) in ragione di due per ogoi ar?parecchio ot- · tico. L' istruzione è lorn impartita nella scuola telegrafica d'Algeri. 5° Squq,drone di deposito. - Alla fine di d'icembre 11888 venne ordìDato che il 5° ~qua,drÒ11e di depositc, di ogui reggi.men to di c<.1valleria ces-
::Sa~se di essere tale e venisse tostituito come uno squadrone attivo, 1nentre io squadrone da servire come deposito in tempo_di guerra, ~a-.rebbe fi lato designato all'atto dellà mobilitazione. Intanto una seconda c1r· . •Colare confidenziale ha ordìilato ulti mamente di soprassedère all'esecn::zione della prima. cioè, di lasciare il 5° squadrone, com'ora, di_ d~posi~. . Battaglioni territoriali alla rivista del 1_4 luglio. - 1,1 mmtstro ~la -deciso che ,quest'anno alla rivista sull'ipptdromo dì L'ong-Chainps figu~ .,,rino quattro battaglioni territoriali riuniti in brigata. A_tal uopo, ~ono sta_t1 .designati i primi batiaglio~i dei_ reggimen_ti 2°, 27°, ?9_ e 33°_d_1 fa_nt~r1a ··:territoriale, che hanno rispett1vame.nte I loro centri 111 mob1htaz1one a t.Rouen (3& re<1ione), Mamers (4-a), Drenx (4,&) e Sens (5a): · 'Ft·uppe marina. - Attfialmente i quattro reggi meati. ~i fan_ter~a .rnarina comprendono ·120 comr~ago ie, senza coutare i deposrll ed 1 dt-staccamenti aHe colonie, men~re 4- reggimenti di fanteria ~i linea n~_n ..danno che 4-8 co mpagnie o tutto al più 64-. Perciò Tex.-~inistro, a~ mirau1io Kranz, considerando che il còmpito di un colonnello di fanteria ·,màri:a è molto più grave di quello di un colonnello di fa nteri11 dì linea, ,:.;i11 pel numero maggiore dei battagliçrni da :imministrare-e comand~re ~che per l'amministrazlone ·dei diversi reparti distaccati nelle · colonfe, ,,emanò un.a dìsposizione in data 22 gennaio, con cui divise ogni reggi,mento'in ·più gruppi sotto gli ordinì del colonnello, e comandati ciascuno --da \In tenente colonnello. I "rllJ)pi sono costituiti come segue : "'10 reggimento a Cherbourg : due gruppi di 3 battaglioni ed .uno .di 2. battaglioni ; un deposito ed .una .:ompagnia fuori riga. Totale 8 bat~iaulioni ed un deposito. "' 20 reuuimento a Bre:;;t: due gruppi dì ? bàttaglioni e tre compagnie ~"' . . ..<lisponil!Ji li . Totale 6 battagl ioni , 3 comp;igni~ ed un d~po~Ito. ., . 30 reggimento a Rochefort : un gruppo d1 3 battagliom ; uno d,:2 bat· ~taglioni ed il deposito, più 7 compagnie disponibili. Totale 5 battaglioni, ·.1 compagnie ed il deposito. 4, 0 ~e~gimento Tolone :_ tre gr.uppi di 3 battaglioni. Totale 9 batta:glioni ed il depositò. . . , . · .. Totale generale : 29 battaglioni e 10 compagnie d1spon1b1.l1 . Oicesi che in' caso di mobilitazione la fanteria marina formerà delle ,-brigate da 'irniriri ad lllcuni corpi d'armata e _che l'unico r~g'gimento di , .;;artiglieria di marina potrà essere trasformato 10 qua'ttro o cmque batta. ._ . ,:glion'ì analoghi a quelli di artiglieria da fortezza. D'i(esa dei porti di Cherbonrg, Brest e Tolone.-:- La Camera approvo 111 progetto di· legge pre;;entato dal governo per eseguire i lavori .nei porti: (()_i Cherbourg, Brest e Tolone. · ,. 1
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CRONACA
La difesa delle cogte e dei porti . si pnò fare in due modi: 0 con leforze mobili, corazzate e torpediniere, ovvero aumentando le fortifi cazioni e farle in modo che siano all'altezza del progresso della balistica. _Q_uantunque più costoso, p!·eva lse quest'ulti mo sistema llppoggiato dat, mrn1strò Kranz. · La sP.e:;a totale si eleva a 67,900,000 lire, delle qua li :· i2, 150, oÒo per ,Cherbourg; 2,~,100,000 per Brest e 210,000 per Tolone. Que?ti la vori dovranno ·essere terminati nello spazio rii sette anni e, potranno essere 11ggiudic1vi. solamente ad intraprenditori francesi. Bilanèio della giierr a pel 1890. - Il relativo progetto di legge pre· sen ta~ a~I~ Cam~ra ~orta _il credito cliiesto dal Ministero della guerra· pel bilancio or,11nar10 a hre 5:H,893, 750, cioè lire 7, '24'1,346 in più. dell'esercizio in corso. . Di que$lO aumento, . lire 1,807,,i.90 saranno iimr)ieo-ate pèr unificare· . d..., '>"O ,000 per comperare a maggior prezzo t gr• ~t1pen i" c~valli di cinqueaon1.' ed nn al tra pa rte per le provviste di mobilitazione della c:iva lleria legg1er:i. Il _bilancio straordinario a~1~oota ll ·I 81 milioni, per cui il totale preven11vo delle spese sarebbe d1 circa 740 milioni. · Nuovi. incrociatori. - Fu presentato :dia Camera un proo-euo di legge p~r a~fidare all' industria privata la costruzione di due incr~ciatori corazzati d1 ,i.500 a 5000 tonnellate di spostamento. L'armamento di q~es~e navi s_i com p~rrà di_due c-aononi da ·I 9 cm, sei da 1 .j. cm., q uau.rodi cm. a t1_ro rapido, se, cannoni-revofl•er da 37 mm. e quattro tubi lancia torp~drne. Saranno protetti da una cintura corazza la, da un ponte, corazza_to d, 55 mm. e da unn tura (colTerdam). Avranno la velocità di 18 nodi, ed un equipaggio di 375 nomini. . Cannoni ~a 65mm . - Furono provati i cannoni da 65 mm. della so· ~,età Botcbk1ss. Essi sono di acciaio fu so temprato e pesano 600 chili: I a_lTusto ne ~esa 750. Quando il pez~o tira allo scoperto un anello di 1nO chdog~amm1 attaccato all'affusto assicurn agl'inservieo ti una conveniente· . . protez10ne. Il proietti le pesa nte 4 kg. e 300 gr. viene lanciato da una ca rica di 1 kg. e 500 gr. di polvere, ed ha una velocità iniziale di 620 metri· Ja s_catola a mitragli a co11tiene 170 pallottole di 22 grammi; la velocità' del t1~0, sec~od~ l'abilità d~i tre inservienti, può raggiungere 15 colpi al ~ ,nuto i 11 rrnculo non s1 è potuto sopprimere come lo fu pel cll nnoue a -tiro. rapido da ,i.7 mm., la cui reazione è molto meno viva. . E do notare che da dieci ann i a questa parte il calibro dei · cannoni n 1.,ro rapido va sempre rresceodo in .modo dn attirare l'attenzione degli
ESTERA
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artiglieri di tutte le potenze marittime, mentre la nostra marina conserva il calibro di 57 mm. , la fr~ ncese passò dal calibro di 37 a quello di 1¼7 e poi di 65 mm; la casa Armstrong vuol forni re la marina inglese di un cannone a tiro rapido di un calibro quasi doppio di quello fr.incese. Esperimento di stecconate. - Si fecero a Tolone con le· terpediniere n. 24. e 100, che attaccarono la seconda divisione della squadra, composta delI' 4mira l-I>upe1-rè e della Devastation. Queste navi erano protelte da una linea di stecconate fo rm.ate con agglomerazione di 6li di metallo tesi alle estremità per una lunghezza di ,, 00 metri. Le torpeùiuiere si lançiarono contro l'ostac;olo c;on la. velocità di 15 nodi. La torpedin iera 21¼ fu respinta, quella 100 in vece passò, ma cou l'elice rim:ise impigliata nei fi li, in modo che fu obbliga ta di chiedere soccor;o alla difesa mobile . '
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Grandi manol}re imperiali. - Con ordine di Gabinetto in data 7 feb braio 11889 è stato disposto che que:;t'anno prendono parte alle grand manovre nutunnali in presenza di S. M. l'Imperatore, il 7° e ·10° corpo d'armata, i quali sarnnno passati in rivi,ta ed eseguiranno nel primo periorlo, ciascuno per sè, manovre di corpo d'armata contro nem ico segnato, e poi, per tre giorni, manovre di corpo d'armata contrapposti. Presso i predetti corpi d'armata avranno luogo manovre speciali di divisione di cavalleria; ognuno di essi formerà a tal uopo una divisione di cavalleria composta di 6 reggimenti, di ~ riparto di 2 bauerie a cavallo e di un distacca mento pionieri. Inoltre, per operare insiem1:1 alle di visioni di cavalleria sono assegoate: al 7°corpo d'armata la 22a brigata di cuvalleria composta di 2 reggimenti, ed al 10° corpo d'armata la I 8° brigata di cavalleria fo rmata di ,i reggimenti . Le truppe destinate a prendere parte ,alle esercitazioni speciali di cavalleria non concorrono, alle esercitazioni di brigata e di divisione nei corpi d'nrmnta .
5.40
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CRONACA
ESTERA
Le divisioni di ca val Ieri a devono prender parte alle manovre di corpo d'armata presenziate dall'Imperatore. P,r.esso il corpo della guardia, il 1°, 2°, 3°, 4°, 5° e 60 corpo d'armata avra"irno luogo dei viaggi d'istruzione della cavalleria, (manovre coi quadri) . ' , . Infine avranno luogo delle esercitazioni di pontieri tra Philippslmrg e Mannheim sul Reno; esercizi d'armamento eseguiti dall'artiglieria rli fortezz~, a Posen, ed eser..;ii i di rortificaziooe e d'assedio presso la piazza · forte di Ciistrin. . Genet;ali forniti · da famig l!ie nobili all'esercito prussiano. - 47 famiglie della nobiltà tedesca fornirono all'esercito prussiano nel periodo di tempo dal •1760 al 1889, 436 generali. • Le prime 10 delle 4.7 fair.iglie in parola, ne fornirono esse sole 130. La famiglia v. Kleist che si trova alla testa delle menzionate famiglie ne forni 23; la famiglia v. der Goltz che viene seconda, 22, quella v. Borcke che viene terza, 20 e così via via diminuendo sino all'ultim:t delle IJ.7 fomiglir, che e quella di v. Z1chteo, che ne ha dati 7. 1lfembri di famiglie nobili 01·a nell'ese1·cito pru~siano. -Attualmente la famigl ia v. Biilow conta nell'esercito prussiano 4.9 dei suoi membri, v. Arnim 41, v. Kleist, v. Schwerin e v. Wedell ciascuna 37; v. Puttkamer 34; v. der Osten e v. der Schulenburg ciascuna 3 I ; v . .Frauckenberg e v. Winterfold ciascuna 28; v. Sydow 27; v. Oertzeo 26; v. Borcke t'. v. Dewitz ciascuna 25; v. Below, v. der Groeben e v. Rich thofen eia· scuna 24; v. Bisman;k, v. Bonìn, v. Bredow, v. der Goltz e v. Trotha ciascuna 23; v. Waugenheidi 22; v. Bliicher, v. Massow è v. Treskow 20. Fucili a 1·ipetizione adottati in Germania. - A quanto sembra il nuovo fuci le a ripetizione adottnto dalla Germania per la sua fanteria, è il fucile austriaco Maonlicher del calibro di 8 mm., leggarmente modificato. Le fabbriche d':irmi dì Spimdau, Danzica ed Erfurt ne dovrebbero fornire complessivamente 50,000 al mese. La poi vere che si userà per quest'arma, si dice essere di una potenza esplosiva molto grande,. ma non priva del tutto di fumo. Ordinazione di fucili a ripetizione per conto della Germania. - Il Fremdenblat di Vien11a annunzia che, la convenzione fra il Governo germanico e la società della fabbrica ù'armi austriaca di Steyr, riguardante la fornitura dì 400,000 fucili a ripetizione, sarebbe definitivamente· conchiusa. Nella stipulazione del contratto, la società della fabbrica d'armi avrebbe assunto l'obbligo di fornire per la fine del~ 890 almeno 250 ,000
fucì li. Il Go\'ernoger manico però ne accetterebbe eventualmente anche ,i.00 mila uel caso la società fosse in grado dì fornirgliene un tal numero. Il prezi::o del fucile sllrebbe di 3 marchi più elevato di quello del fuci le a ripetizione austriaco, il qtrnle costa dai 33 e mezzo ai 35 fiorini. In seguito dì questa 11uvva grande ordinazione d'armi, le officine della fabbrica d'armi portatili di Steyr, saranno quanto prima notevolmente ampliate. · Regolamento d'esercizi e armamento pei cacciatori. - Stante che i oattaglioni cacciator i e tiratori non han no più un regolamento d'esercizi e un a1·mamento speciale, ma è andato in vigore anche per essi il regolamento d'esercizi della fanteria del ·I O settembre 1888, e sono armati dello stesso fucile Mod 4874-84, così venne soppressa con ordine di gabineuo la disposizione colla qua le ogni tre anni veniva comandato un uffic:ale subalterno per ciascun batta glione cacciatori e tiratori a pre starEI servizio per un anno presso un reggimento di fanteria del rispettivo corpo d'armat:i, affine di impratichirsi del regola mento d'esercizi della fanteria di linea. Nuovo elmo e nuòt>o schapka per la cavallet·ia. - Con ordine di gabineuo in data 28 gennaio 4889, è st;,to adottalO un nuovo elmo pei corazzieri, e un nuovo schapka per gl i ulani. Questa determinazione andrà iu effetto però in occasione di nuove provviste <lì tali oggetti. Viaggi di stato maggiore. - Con ordino di gabinetto è stabilito che in quest'anno i viaggi dì stato maggiore di corpo d'armata, abbiano luogo presso il corpo della guardia, il 1°, 20, 3°, i 0 , 6", 8°, 1 ·I• e '15° corpo dì armata, e che il viaggio di stato maggiore delle fortezze abbia luogo presso il 50 cor po d'armata. Corsi d' informazioni e cor;;i di tù·o alla scuola di tiro. - Nell'anno in corso avranno luogo presso la scuola dì tiro a Spandau tre corsi d'informazione (conferenze); due pei Cllpitani di fanteria e uno pei ca pil.ani di cavalleria . Pei c:ipitani di fanteria avrà luogo il primo corso, dal 30 settembre al 19 ottobre; il sec.ondo dal 2.3 ottobre al 13 novembre, e pei capitani di cavalleria dal 28 giugno a tutto il 5 luglio. I corsi di tiro presso la stessa scuola, sono due da tenersi nel 4889; uno dei quali poi teneuti e sottufficiali della ,avalleria, e uno pei tenenti e sottufficiali della fanteria
ESTERA
5.J2
CROXACA
GRAN BRETTAGNA
Fortificazioni di Londr a. - Ai lettori di questa R'ivista è noto che si ha· in animo di erigere fortifi cazioni per proteggere Londra dalla parte · sud-est, (Vedi Rivista di febbraio). Nulla si conosce di positi vo circa le loca li tà prescelte ma non è improbabile che il sLstema comprenderà. puuti importanti delle colline del Surrey (contea) ; taluno esprime l'idea che il sistema stesso si prolunghi fin o nlla ri v11 sinistra del Tamigi presso Gravesend e dal Tamigi a Romford sulla linea ferroviam Grande Orientale; nel Tamigi, e sulla direzione segnata dalle opere, si so mmergerebbero torpedini. Grazie alle ferrovie sembrerebbe a t:iluoo che ~20,000 uomini, dei quali 60,000 di riserva in Londra, basterebbero per gar/lntire la metropoli contro un colpo di mano. Le località dovrebbero essere, nll'incirca, Epsom, Banstead, Beckenham, Swanby, Gravesend, Grays e Ro(!lford. Non mane.mo opi nioni co11trnrie all'erezioue <li forti lizi permanenti per proteggere Londra e fra queste, quella, certameute autorevole, del te nente generale Andrea Clarke, ex-ispettore delle fo rtificazioni presso il Ministero della guerra; egli pensa che le opere debbansi costruire soltanto nel momento del 'bisogno e, più precisamente, prevedendosi pericolo d'invasione; tre setti mane basterebbero per detta costruzione in base beninteso a piani prestabiliti. Fortilizi permanenti nasconderebbero; secondo il generale Clorke, l'idea che la Gran Brettagoa voles6e abdic/lre alla supremazia sul mare; Londrn non deve essere un'Anversa; In forza principale britannica deve essere la Marina senza la quale il commercio sa rebbe distrutto, le varie parti del1' impero private del più efficace vincolo fra loro, ed il Regno Unito affa mato. Il Broad .4.rrow esamina l:i questione sotto un'altro punto di vista; detto periodico trovn ragionevole che la prima linea di difesa (la costa) ne abbia dietro a sè una seconda ed anche una terza nei pressi della metropoli (che è quella io questione), ma che debbasi in primo luogo completare le difese della prima linea e successivamente quellè delle altre. In occasione, fin almente, deiln recente discussione sul bilancio dell!l guerra il segretario di Stato, sig. Stri"nlìope ha dichiarato che la marina è bensì la principale diresa, ma che è pur necessario considerare il caso,
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senza· dubbio as~ai remoto, in cui si abbia n combattere l'invasore nel reono unito e che, per conseguenza, truppe britanniche, non meuo cora~giose, non meno esperte (1) abbiano a troviJrsi di fronte alle sc~1iere agguerrite del nemico. Per pareggiare le condizioni si eleveraooq trine~~ ramen ti ordinari nelle loca lità più opportune attorno a Londra e che gia furono studiate da chi cli ragione. Fin dal tempo di pace saranno custodite in dette opere i materiali di più urgente necessità. Per espropriare i terreni ove sorgeranno le opere, sono comprese nel Lilando pel ~ 889-90 tiro sterline 20,000 (lire italiane 500,000). Visitatori di stabi~ùnenti m·ilita1·i. - Il ministro del la guerra ha dato disposizioni severissime a riguardo dc,lla concessione a mil itari e borghesi bri tannici ed agli stranieri di visitare opere di for Lifìca zione, stabilimenti di torpedini e località prescelte per determinare la pO!>tz1one 1 collo strumento Watkin s od altro congenere) la posizione esatta di una ~ave nemic/l. In qunll\nque caso gli strauieri debbono rivolger6i all 'aiutan te generale delle forze. · Armi difettose . - È oot0 come alcune ~eia bo le qello squadrone inglese, che caricò i ribelli a Suakim, si ru ppero contro le armi degli avversarii. Giustamente impensitlrito, il Ministro délla guerra ordi nò una visita alle armi in distribuzi<'ne presso i corpi e ue risultò che elfottivnmente molte di quelle sono difettose ; io uo reggimento si dovettero ritirare 56 sciabole sopra ,i-19 esaminate. Nè migliori sembmno e:;sere le ba10net~e dell'esercito indiaeno della presidenza di Bombay essendone state r,conoo . sciute difettose nella proporzione me~ia del 30 per cento. Tre aon1 c.r sono furono rifiutate mo sciabole di un reggimento di cavalleria. Nel citato scontro (non possiamo, davvero, chiamarlo battaglia) presso Snakim, diedAro luogo a serie lagnanze anche i revolvers regolamen tari i ciuali da uno ,scrittore militare del Broad Arrow sono dichiarati .di niun valore pratico perchè dopo pochi spari il meccanismo non funzionava più a cagione di impedimenti interni . Durante poi lo scorso mese di febbraio, in seguito ad ispezione appositamentt: ordinato, un numero rilevante di baionette e di sciabole tielle trn ppe del cllmpo permanente di Aluershot (ci rca HOOO uomini) furono riconosciute difettose e cosi pure ol tre la metà di 500 sciabole della cavalleria indigena della presidenza di Madras . . . , Il Governo britannico si a !opera, il più alacremP.nte possibile, nll nrmamento delle batterie a cavallo e da campo col nuovo pezzo d'acciaio
(i) Alludesi alle .rorze ausilinrie, cioè
Militia, Yol unleer i e Yeoman·r!J.
CRONACA 544 dì 12 libbt·e (calibro di 3 pollici,, cent. 7,62) a retrocarica; attualmente sou·o. ancora in servizio pezzi ad avancarica da libbre 9, '1 3; 16 e 7 (quest'ultimi, da montagna); al prir,icipio di febbra io u. s. la situazione dell'arm:imento era come Fisulta dal seguente speÙhiettO, compilato in base a d.iti tratti da.I !Jroa:d Arrqw del 9 detto i:nese.
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'1,uroero Numero d i pezr.i di Batterie per ogni batterle batteria
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da 1 '2 libbre, da 12 id. da 9 id. da 9 id. da . 9 id.
Ret. (I) id~ Av. id. id .
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•
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Totale
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h
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4 6 ,i, (3) (4)
6 6
86
120 4 36 52 26.i
da 12 libbre, Ret. (tl id . . da 12 id. darne da 16 libbre, Av. id. da 13 e da 16 id. da 9 libbre, A v. id. da 7. id.
.
Q)
Totale dei pezzi
PEZZI
Totale
12"
•
Totale generale
,i.88 (5) 612
Fanteria montata . - Sono stnte, pubblicate le nuove istruzioni per la fanteria montata (Alounted fofantr y ._ Regt_ilation.ç and_Field Sen,ice Manual, 1889) contenenti l'ordinamento, il servizio, !'equipaggiamento e le norme tattiche di questa specie di truppa·.
(!)
È il nuovo cannone da battaglia attualmente in corso di distribuzione.
(!) Batterie deposito.
(3) Due delle quali sono ba'tt.,rio deposito. (4) Una di rrueste batterio é fornita dall'artiglieria di fortezza, la r1uale coroprenrle pure, in Indh1, altre 8 batterie da montagna e 5 batterie a dorso di elefante. (5) Alle batterie delle truppe sull11. linea di comunicazioM di un esercito (2 batterie per ogni corpo d'armata) ·ed anche, .assai probabilmente, in sostituzione dei cannoni ad avancarica da !.3 e eia -16 libbrf, sarà dato il nuovo cannone a retroca rica da 20 libbre.
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. Le formazioni di guerra indicate nelle istruzioni suddette non differi,sçoi:io da quelle pubblicate nell'ànno decorso (V. Riv~sta Militare I taliana di agosto); il reggimento (sarebbe più proprio c~iamarlo battaglione) comprende 8 co!l}painie divisi bili in quattro di'Visions ciascuna ; la forza e di H 00 uomini (ufficiali e truppa) e ·1089 cavalli; il personale comprende 48 uf!ìciali, 58 sottufficiali, 4-2 operai, 16 trombettieri e 936 capornli e soldati. Gli UO!Uini armati di fuci li c~xartini-Henry) portano sulla persona 90 cartucce; · ma siccome, specialme.nte nel servizio di avanscoperta e di sicurezza in genere, il c11rreggio verrà a trovarsi troppo indietro del fronte, così si è disposto che il corredo e l'equipaggiamento di ciascun fante montato sia ridotto in misure tale da permettere il traspor.to sul le persone di ben 150 cartucce. · Il coocottù che prevale nellt" citate istruzioni è che la fanteria montata sia composta di uomini veramente adatti allo speciale servizio dell'arma e che gli uomini stessi, già perfetti come fanti, dovranno possedere cosedere conosccnzn tale delle loro speciali attrihuzio'ni da poter convenien temente cooperare nel servizio di a van scoperta. Il fante montato britann ico n0n ha nulla a che fare coi .dragoni, coi cacciatori montati delle guerre d'America o colla cavalleria appiedata degli 11ttuali eserciti continen tali d'Europa, perchè diversamente dalle ' oradette truppe, \"Ombntteranno soltanto a piedi. Comandi a gesti. - Segnai.i di fìsch·ietto. -- Ginnastica con mitSica e canto. - Il nuovo regolamento di esercizi per la fanteria (Infantry ·Drill) contiene la ,descriziooe di segnali (o meglio gesti) per comunicare con mag~iore rapidi tà, ed, in talune circostanze, senza chiasso, gli ordini . per: stendere, serrl'!re, avanzare, ritirarsi, rinforzare la linea .di fuoco, fermarsi, obliquare, ca mbiare direzione, affrettare il passo, coricarsi e rizzarsi . Questi segnnli sono fatti soltanto con movirnenti .de_lle braccia. L'nso ciel fischietto è limitato esclusivamente a richiamnre l'attenzioue delle truppe alle CJl1ali si de~bono dare comandi sia a voce :;ia a gesti; il. segnale dato col fischietto non viene ripetuto dagli ufficiali o·grnduati in so1t<,rdine; ai comandanti di compagnia è più i:pecia!mente indicato l'uso del fi,,chietto quale avviso preventivo prim:i di ordjoare o di comandare la cessazione ciel fuoco. Una no1•,ità, infine, davvero ca ratteristic:i, compresa nel nuovo regolamento è la esecuzione cli alcuni e,ercizi di ginnastic,1, a s11on di m_usica e cr,nt,ando çori. (;li ,e~ercizi ,(Physical Training) SODO 8 tutto, due dei quali (il 6° e 1~8°) sono esercizi compinati; gli atti sono in massima parte quasi analoghi a quelli della nostra ginoastica elemeutare con o
jr
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senz'arme e èonsistono in distacchi dell.e IJraccia e dei piedi, slanci delle braccia, piegamenti, rùtazione, ecc.; lo scopo, brevemente indicato nel regolamento, è di aprire il petto é svi luppare i muscoli.
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RUMENIA ..., . .
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Nuovo rninist1·0 della guerra_. - Il ge.nerale Barozz( Costantino, ministro della guerrn dal ~3 mllrzo 1888; il 12 novembre è stato nominato c.:i po dello stato maggiore del Re (c3,;a · militare del He), e iI generale G. Manu, per decreto del 15 novembre steS$0, lo ·sostituisce nella carica di ministro della guerra. (,l fonitortd O.~tei, n. 33, ·18881, Le fortifìcaz·ioni di Bukarest. - Nel febbra io 1886 la Camera dei deputati rumena adottava un progetto del generale Brialmoot del O'enio belga'. seco~do il quale la capitale dello Stato doveva e$~ere prote~a da una cmta di. -18 forti e ,18 batterie intermedie; i lavori dovevano tls,ere compiuti nel 1890. Ora la Wehr Ze·i tung del 17 febbraio u. s., n. H, an~irnzia che dei 18 forti progettati per Buk.arest, 7 sono già stati terminati uel 1888, cioè: Chi ti la, ì\fogosaia, Otopenitc, Tnnaritc, Stefanesc itc, Asumatitc ed Iiliva., altri 3 forti, cioè: Panteleimon, Carnica e Chiaina furono cominciati nel fèbbraio 1888. Lo sviluppo della cinta dei 18 forti è di 72 chilometri·; I' il}!ert•allo vi. cendevole dei forti, in media di 4- chilometri e la loro distanza dal centro della citlà è da 12 a 13 chilometri. Si è posta particolare cura alle comunicazioni. Strede forrat.e, stritde ordinarie e linee telecrrafiche uniranno ". fra di loro .i vari forti, come pure la èi.ttà·coi forti stessi
RUSSIA llfo'rte del genei·ale Kossinski. - Il 22 gennaio cessava di vivere il tenente generale Vladimiro Kossin~ki. E$SO è noto per molte opere utili da lui compilate, ma particolarmente per la Raccolta sistematica dei Pri kas del .Ministero della gue1'ra·, e delle circolari' dello stato maggiore.
ESTERA
CRONACA
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Formazione di due drugine cacciatori del Cattcaso.- Nell'anno 1887 {Pr-ikas 176) veniva stabilita la formazione di 8 drugine (battaglioni in-
digeni) cacciatori del Caucaso, 4 attive e 4 di riserva; momentaneamente però formaronsi soltanto 2 drugioe attive (1 • e 3a) e le corrispondenti di riserva. Qra nel Prikas n. 1 O di quest'anno è stata decretata la formazione delle altre 2 drugine attive c2a e 4.4 ), che dovranno come le precedenti, 1a e 3a, far pa'rte della brigata cacciatori del Caucaso~ Le drugine cacciatori di riserva 2a e 4-a saranno formate l'anno venturo. · Bandiera ad alcuni, reggimenti caccfatori. - Coq ord~ne imperiale del H, S. M. l'Imperatore ha conferito le bandiere ai reggimenti cacciatori 17°, 19° e 20°. Nuoua brigata di finanza. - Per ordine del Ministero delle finanze · verrà formata ad Erivan una nuova brigata di guardie di fimmza. La brigata comprenderà 2,1 ufficiali, 1 medico, 1 cappellano, 329 guardie a cavallo e 432 guardie a piedi. Attualmente esistono 119 rli tali brigate, più 2 distaccamenti di finanza. Queste troppe in caso di guerra possono essere impiegate colle truppe locali. Cambio di guarnigioni. - Dalla tabella delle stanze dei corpi (mese cli dicembre ,1888) rilevasi che la 19• di visione fan1eria (XII corpo d'armata) venne trasferita da Sta Ho poi (Caui;aso) ad Uman (Kiev), coi 4 . reggimenti rispetti 1•amente a Uman (73°), Balta (7 4, 0) Bielaia-Zerkov(75oJ, Cerkasi (76°), e h) rispettiva briga ta d'artigl ieria ('I 9°) a Smiela. Tutte queste sedi di guarn igioni si trovano su strade ferrate, meno Uman: la quale; però, quanto prima :,arò il centro di tre tronchi ferroviari, ora in studio avanzato, che uniranno quella città colle linee esistenti di Fastov, di Bielostok e di Odessa. La divisione cavalleria (Ba), appartenente allo stesso XII corpo d'armata, già di guarnigione a Kiev, è stata, trasferita a Vinniza ·; il comando della sua 2a brigata egnalmento si è trasferito da Riev a Vioniza; i due reggimenti di questa briga ta sono passati rispettivamente da Bielaia-Zerkov (36 drllgoni) a Litio, ed a Kiev (3° reggimento cosacch i Oremburgo) a Cerni-Ostrov, in prossimità del confine della G,a. lizia. In seguito a tali spostam13nti la 1.2• divisione cavalleria viene ad essere molto più concentrata che in passato, e sensibilmente più ravvici' nata alla frontiera occidentale. Un cambiamento dello stesso genere ha avuto luogo rispetto alla 3a brigata cacciatori: il 10° battagliont: da Ladigin si è trasferito a Tulcin, unendosi ivi al comando della brigata e al 3° battaglione, e i battaglioni H 0 ,12° dn Tulcin sono stati trasferiti a Smerinka, importante nodo cli strada ferr:ite proveaieuti da Kiev e Ode,sa.
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CRONACA
ESTERA
Il coma ndo del IX corpo d'armata da Orel ha preso sedt: a Kiev. [ comandi dei corpi d'armata recentemente formati XVI (25• e o\4 •divisione fanteria) e XVII (3' e 35') sono stati stabiliti rispettiva men te a Vitebsk e Nisni-Novgorod. Riri'.sta dell'Imperatore. - Il 9 febbraio a mezzo~ioroo S. }f. l' I mperatore h1, passa to in rivi:-ta una parte delle truppe della guardia ; queste indossavano il cnppotto ed il basclik (cappuccio). Alla testa 1lelle 1mppe si trovava S. A. il principe Alessandro Petrovitc di Oldenburgo, comandante del corpo della guardia. Alle ,1 I· é mezzù erano s~ate passate iu ras-. segna preventiva du S. A. I. il granduca Vladiin iro Alessandrovitc, c,Jmanda ote in capo delle truppe della guardia e della circoscrizione di Pietroburgo. H giorno H l' I mperatore passò in ri vista il resto delle truppe della · guarnigione di Pietroburgo, consistente in 25 battaglioni, 23 squadroni e 60 pezzi d'artiglieria. Avendo trovato le truppe nell'ordine più perfetto fece esprimere la sua gratitudine ai comandanti e fece ciistribuire mezzo rublo ( I) a ciascuno dei sottuf6ciali e soldati della guarnigione che furonÒ presenti alla rivista. Esami pr esso le tre scuole per ufficiali . - Dietro le relazioni ricevutt: dalle commissioni che presenziarono gli esa mi delle scuole ufficiali di tiro di cavalleria e d'artiglieria, il Ministero della gnorra con Prikas ,12 geu naio o. 6, segnala i progressi fa tti dagli ufficiali nei corsi delle scuole rispetti ve, riassumendo i giudizi delle tre commission i. Da questi ri levasi che nella Scuola di t'iro per gli 11fficiali, 100 ufficiali frequentarono il corso annuale ; ma lo compierono interamente soll!loto 95, cioè : 6 tenenti colonnelli e 89 capitani ; nella Scuola ufficiali di caoaÌleri a furono comandati ed esaminati 66 uffi ciali; nella Sc·u0la u ffici ali à·artigliet·ia 3·1 ufficiali sostenoero gli esumi, cioè 3 tenenti colonnelli e 28 cllpitn11i . Encomi pel tiro a biwsagli o.- Con Ukase imperial e del 24 gennaio, S. M. l' Imperatore espri me la sua gratitudine a 7 comandanti di brigarn pei buoni risultati di tiro conseguiti dalle rispettive truppe di fanteria durante l'anno 1888. Caccia all'orso. - Il 19 gennaio ebb(\ luogo la seconda caccia all'orso, lJQmbinata nelle vicinanze di'" Pietroburgo dal dr:ippello cacciatori del reggimento Paolowski del la gunrdia. La prima caccia , eseguita in di,iembre, nou ebbe risultati molto felici ma la presente, meglio ordinata dopo l'csperien1.a fatta, e favo rita dalla
abbondante neve che rallentava la corsa delle belve io fuga, ebbe risullllti molt0 soddisfacenti. Di i orsi scovati, tre furono uccisi, ed inoltre furono presi P"recchi orsacchiotti. Alla c:iccia, che durò ,\. giorni, presero P,arte 32 soldati, il rispettivo ufficiale, dippiù un capitano, abile cacciatore che diresse l'esercizio ; durante Teserèizio si fecero lunghe marcie, fino di 50 ver tse. Conferenze. - Il 2~ gennaio ebbe luogo nella fortezza dii Kovuo la prima delle conferenze militari prescritte con Pri tkas del 1886, e destinate a far coòoscere agli ufficiali delle varie armi componenti le gua rnigioni delle fo rtezze, lo stnto attunle dell'artiglieria da fo rtezza e d'assedio, lo stato della forti ficazione permanente, della difesa attiva e dell'nssedio delle fo rtezze, ed in genere delle questioni varie relative alle piazze forti Il comandante della fo rtezza designò 12 ufficiali delle varie armi per tr11itare i vari argomenti, cioè: 3 dell'artiglieria da fortezza, 3 dei pontieri, 2 dei znppatori , ·I ufficiale di cavalleria, 1 di stato moggiore e cl ue uffi ciali sanitari. Mortaio da campagn a da 6 pollici. - Per aumentare l'efficacia di tiro contro, truppe coperte da parapetti, la Russia ha adottato un mortaio da campagna d'acciaio, del calibro di 6 pollici . Questa bocca da fuoco è sim ile ai cannoni da campagna, e s'accavalca su di un affusto a r uote di sistema speciale, ideato dal generale Enghelhardt. Il mortaio lancia•shrapnels e bombe a pareti sottili. I dati principali relativi a questa bocca da fuoco sono: Peso del mortaio 28 pud (458,64. kg.). Lunghezza dell'anima 7 cali bri. Peso dello shrapnel 71) libbre (30,7i kg.) » della bom ba 60 libbre (24 .57 kg.). ,. della carica di polvere a grani gro:ssi libbre ,I. e mezza ('I ,74 kg.). Velocitit iniziale, circa 170 piedi (235 m.). Giuata massima, circa 3 verste (3200 m.) . Onorificenze ai sottuffi,ciali anziani . - Per decisione sovrana del ·12 dicembre ,1888, venne stabilito che d'ora in avanti i sottufficiali che avra nno I Oanni di ser vizio suppletivo esemplare ed avranno esercitato le fu nzioni di maresciallo d'alloggio o di sottufficia le di 7· classe nl'lle fil e, ricevernnno le insegne d·ell'ordiue di Saot' Anua. .4rmamento di Kr onstadt. - L'ammiragliato russo sembra nver determinato di assicurare maggiormente l' ine5pugnabi lità di Kronstadt, aggiungendovi alcune potenti batterie armate di ca nnoni di grosso calibro e di gran portata. . All'estremità dell' isola Kotiu si deve stabilire uo pezzo d'artiglieria del
(!) Rublo vatoro nominale lire 4, ,•alore reale è attualmente di circa lire 2. 70.
35 -
Al'l'NO :'1: XXIV, VOI•• I.
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ESTEilA
CROJ:\ACA
peso di ·I ·1O tonnellate senza bli accessori, e della lunghez~a (dalla bocca, alla cnlatta) di 45,82 m.; esso lancia una granata del peso di kg. 73~,6 con una c11rica di kg. 184, t Il CO$tO del la granata di ghisa sarà di L. 5M, mentre ciascun colpo con granata d'acciaio costerà L. 22'17. escluse il valore della polvere impiegata. A. wnento di chue naoi sui Noli della -marina. - Con un Prikas della flotta , in data 28 gennaio, si notifica che S. M. l'Imperatore òrdinò, il. 23 gennaio, d'iuscri v~t e sui ruoli della flotta due nuove corazzate, attuai. mente in costruzione nei cantieri dello stato; e di dare il nome di Dodi ci .. Apost2li a quella costruita a Nikola.iev, e destinata alla flotta del Mar Nero, e di Hango-Udd a quella in costruzione .:i Pietroburgo, e destinata alla flotta del Baltico. · Parimenti sui ruoli della flotta e nella flottiglia dèlla Siberia è inscritto lo ,coner a vela Ifreiserolc, e fra i legni ili 1° classe, lo yacht imperiale in costruzione, Poliarnaia Svi esda. Nnor,e costruzioni navali . - L'ammiraglio russo ap.provò i pia oi di tre nuovi incrociatori, la cui costruzione deve cominciare al principio dell'anno. Uno di questi incrociatori avrà lo spostamento .di 9000 toonellate, gli altri due di 6000 tonnellate e tutti e tre saranno costruiti nei c;1ntiere del Baltico. Nitove torpediniere. - Il Governo russo nel mese di ottobre 11888 ordinò alla ditta Schichau in Elburg le seguenti rni'vi: 1° un incrociatore torpediniere di una velocità media dai 2 1 ai 23 nodi e con una forza indicata di circa 3500 cava lli ; 2° una torpediniera della lunghezza di 39 m. con una velocità media da i 2.f a 23 nodi, con macchine di una forza indicata d.:ii 900 ai 1000 caval li; 3° una torpediniera a dùe eliche, tale da mantenere nelle prove l,1 velocità di nodi 26 e mezzo per 'l'a durata di due ore. . , Rndiamento d:i u,na f'r~gat(!. - -L~ fregata S vetlana, che fa cevn parte · dei legni del l'equipaggio della marina' della Guardia, ha cessato il suo servizio attivo e fll destinata quale pontone al porto di Krostàdt. 1
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SE.REI A Legge -militcire. - Un Jecreto reale costituisce l'esercito serbo sulle ,seguenti basi : Il tenitorio è d.iviso in cinque circoli di divisione, che comprendono .·H> circo.li di reggimento e 60 circoli rli battaglioni. I quadri permanenti comprendono: Cinque reggimenti I\ 4 battaglioni ciascuno; Una brigata di cavalleria su 3 reggimenti e 3 squadroni; Cinque reggimenti d'artiglieria e 6 batterie; Una batteria !l'artiglieria a cavallo (6 pezzi); Un reggimento artiglieria da montagna a 5 batterie (4 pezzi); Una batteria d'artiglieria da fortezza; Due batt~gli'oui e mezzo del genio; Cinque compagnie di sanità; Cinque sq uadroni del treno; · Cioqne reparti di ,;ussistenza . Nelle sfere militari si dice inoltre che sarà abbandon11to il vecchio si -stem11 di far trainare una parte del carreggio dai buoi, i quali saranno sostitniti da cavalli e da bestie da soma. Si conferma la uoLizia che il governo voglia mandare a compiere l'istru :zione militare presso l'esercito russo un certo numero cli ufficiali infe,riori e di sottufficia li.
STATI UNITI D'AMERICA Indisci pli na. - Qu11nclo l'incrociatore a ponte cvrazzato, Atlanta, salpò, io gennaio n. s,, per le Indie Occidentali, ben sei uomini dell'equipaggio si assentarono rendendosi disertori ; fra essi vi furono un macchinista ed un maestro della scuola della naYe, i ,,uali, come gli altri quattro, preforirono diso1Jorarsi disertando, piuuostochè correre il rischio di am.ma l:irsi di febbre gialla ad Haiti. Il farm11cista della nave, certo Jenkin~, s i dimise per lo ,Lesso motivo.
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• CRON:ACA
Nell'anno finanziario ,f886-87 i disertori dell'esercito furono 224() sopra 2.i,236 uomini di ·truppa . È ,ç1,uesto un fatto che sarebbe grave nel.., l'esercito italiano, ma che fra americani ed anche britannici, si può spiegare riflettendo che negli eserciti bri tannico e degli Stati Uniti l'arruola-" mento assume l'aspetto di un contl'atto, mentre nella massima parte degli es~rciti_.éuropei è un obbligo sncrosanto di buon cittadino che soltantopochissimi sr:onsigliati disconoscono. . Cannoni pneumatici. - Il cannone pneumatico incontra favore; il Governo degli Stati Uniti ne ha ordinati sette alla Pneumatic Dynamite· Gun Comp.Y di Nuova Yor!( che ·dovrnnno essere consegnati nel ter.mine di otto meS.i dalla dàta del contra tto. Detti cannoni saran:no col locati : uno da 8" è due da 15" a San<l'Y Hook (New Jersey), due da ,f'5" al' forteSchuyler (Néw York) e due da 1511 al fo rte Warren (Boston) (!.I). La milizia. - La milizia <legli .'Stati U.piti comprendeva alla fine del 1888 l'enorme numero di otto milioni e 2'10,53'4 indiv-idui, deii:{uali soltanto ,f O,f 506 ascritti ai reparCi delle milizie stesse, rimanendone cosi " da inqu&drare ol tre otto milioni.
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' Avvenimenli .1101it,ico-militari svoltisi in Africa nel mese di febbraio f-889. LUDERITZLAND.
Ha destato viva impressione a Berlino la notizia pubblicata d~I diario, · la Borsen Zeitimg, secondo la quale I' uf~ciale tedesco von Steinacher, comandante le truppe di .poliz.i(I indigene nè1l terrnorio sud-africano ~,ppartenente alla G-ermaoia, ~ia stato assassinato dagli Hereros. ZANZIBAR.
,lì)opo gli a,v<Venimen ti svoltisi presso la costa del lo Zanzibar nel mese· scorso, si è entrati in un periodo di relativa calm:i . I missionari tenutiprigionieri dagli: Arabi furono li berati dietro il pagamento di una somm~ 1
('1}
L'indice'' signific.1 pollice l = cent. 2,539,95~.) .
ESTBR:A.
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,di daoavc, effettu~to vololllla,riamente dalla c0,rnpagnia tedesea ùaW .Africa -orientale. 11 ca p9 ribelle Blishiri, è rimasto presso Saadani c_oJl.:1· ~ua ~en1t~ che'. -0ra si dice avere raO"oiunto il numero di 5000 armatq. Cola egh ed 11 suoi ,dip,mdenti' fanno atti;o commercio colle caro vane che giuugono dall' in•terno e dalle quali compra no non poelre frotte di schiavi. . Il 27 febbraio fu di passaggio da Ro~a il capitano tedesco Wissmann, -nativ;o del Meklemhurg, part~to da Berhn0 e d-i1·et\o·alfa volt~, d'eN:o Za~::bibar. Egli è stato nominirto commissa11io imperiale c0Wìneat1co d1 c~st1t1.1Jire.un piccolo coiipo di spedizione che dovrà @pera re, sutl~ cos_ta cm~ò: .tale d'Africa. A questo fine aveva di già 11eclutato· uoa veutma di urffic12li tedesch i e 180 fra sottufficiali rapor:1li e soldati, sopratuttU nel persnnale -dell'a-rtialieria da fortezza. Con questi graduati egli conta in·q1.-1adrar,e wua Jorza inl!)digena di · circa 800 a 1000 uomini che intond·e artuolàl.!è ìu Egitto. . Il capitano Wissmann ha anche a sua disposizione uin cert~ numero di ,bn-rche a· vapore per fiume, armate di cannoni a tir.o rapid~. . A causa del blocco che attualmente viene esercitato su lla cost-a·d1~Mca ·-Orientale, molti proprietari Arabi,, vedendo rovinati i prop~i intet,e'ssi , ha uno· ricorso al loro, correligionario i.I Sultano di Masca te, perchè avesse .fatto sentire la sua souana influenza sul. Sultano di Zanzibar, il q·unh~ ha preso parte diretta a coadiuvare l'opera degli Eu,rop~i,. . Sembra i'nfatli che vive rimostranze e for~e anche mmacce s1eno state {li Ò'ià fatte dal so nano di Mascate Abdul-Ari'z al Governo di Zanzibau; -0.a:poichè in questi ultimi giorni vennero dati ordini di costru~re alcun-e ,opere di fortificazione sul!' isola di Pem~a, come ~oe_Ha che è p1ù1 esposta. .;i· qualche tentativo d' i'nvasione, pr.ovemente dall, Asia. .
,, VITULAND.
In sell'uito alla morte, a".venuta ai primi di ·febbFaio cteJ. Sultano ~i Vitù, A;hmed, è s~to assunito al trono suo nipote il, principe J•amobakar1. -Costui ha tosto manifes-tato di non voler ric.;n·osGere molte ~elle con.v~n-zioni che il suo preaecessore avea stabilito con la compagnia tedesca, incaricata dell'ammin 1strazione di quel po,,;sedimento e protettorato, perc~è -esse sono quasi tutte dirette ad ottenere, presto o tardi , la c-oiUpletit d·1pendenza del s11ltanato alla·Germania. . Frattanto appena, fu nnn1mziata la morte d·el sul,tano Achrrred, 11 wn·sole tedesco residente a Znozibar, dicesi, abbia fàtto proclamare !_'annessione dell'isola di Lamu, che racchiude il più importante scalo di quella. -cosw , al territorio germanico .
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Qnesto fatto ha molto impressionàto la stampa inglese, perchè esso d& principio ad nna lunga seriè.di contese in trna località confìnante col la, regione su cui è stata 'per convenzione pienam~ente rico nosciuta la sfen1, d'influenza britannic11. ABISSINIA.
' Spedizione Atohinoff. - Narra il maggior.e di cavalleria coute Sanminiatelli,(1) i I quale a bordo dell ' Am.phitr·ite aveva ~ssistito il 18 gennaioallo sbarco a Sagal lo della spedizioue AtchinofT, che quesra compon.evasi, di 1 ~5 persone, cioè diciotto preti, fra i qnali tre abissir1i, ventisei cos:i<lchi ed il rimanen te contadinj russi rl'a mbo i sessi . Dirigevano la spedizione l'Atchinoff e l'archimandrita Pa issios; rerò tutti dimostravano de-· ferenza e risretto verso una signora, su pposta mogliedell'Atchinoff, chcch iam;rvano la con tessa. Coi cosacchi sbarcarono molte casse contenenti armi e muni zioni, quattro cannoni da montagna ; inoltre gran copia di legname da cd'struzione. ... Sagallo è un villaggio di poche capanne con una moschea in pietr:, e!l un anti·co forte egiziano diruto. L' Atchi noff coi suoi cosacchi occupò il, forte ed i rimanenti, accampatisi fuori del villaoaio si diedero subito a costruire delle c:ipanue. . Nel giorno stesso dello sbarco giunse in Sagallo un interprete, inviato· da Mr. Lagarde governatore francese ad Obok, per conoscere le iuten 2ioni dell 'A tchinoff, il quale dichiarò di voler fondare unn colonia' ru s~a, 11 Sagallo, statogli ceduto dal Sultano di Tagiurn, e cbe non riconosceva. 0 altra ·autorità che . .quella dello Tzar. Alle successive intimazioni fattee Ji. di consegnare le armi superflue all a difesa della colonia o di uscire dal· territorio posto sotto il dominio francese)¼ tchinoff rispose col fare r'iattare il forte ed· inalberar,vi h! bandiera russa cl i commercio. . Pare tuttav.ia cbd i russi nel febbraio facessero alcuni tentativi per pè.. nstrare nell'interno del paese; ma infruttuosamente per mancanza di· mezzi di trasporto o per divieto del Sultano d'Aussa di attraversare il suo, territorio. •
~i:)
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(i) 11 maggiore Sanminiatclli, che a veva ;ssistito dal forte Gemeza al combatt.i· mento clel 20 dicembre fra gli Anglo-egiziani ed i Mahdisti, crasi imbarcato il {5 gennaio a Suakin sulla nave Amphitrite del Lloyd Aus triaco per recarsi a l\lassaua. Il capi tano delta nave, acconsentendo alla richiesta de l!' A tch inolT, modificò la sua rotta, \oc-cando dapprima Obok e Tagiura e retrocedendo posci,i a l\lassaua. ,
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Frattanto il Governo francese, non potendo nulla ottenere coi mezzi pacifici dall' Atchinoff, ordinava a!l'ammira~lio Olry a b~rdo dell'incrociatore Seignelay d'impiegare la forza per mantenere i diritti della Francia su Saga Ilo. In pari tempo il gabinetto russo dichiarava, che l'intrapresa di A.tchinoff aveva carattere assolutamente privato e che solo l'archimandrita Paissios era incaricato dal santo Sinodo di una missione religio.sà io Abissinia. Il '17 febbraio l'Atchinoff respingeva con arroganza l' intimazione di abbassare la bandiera russa; dietro di che l'ammiraglio, privo di trup pa di sbarco, fece aprire il fuoco con tro il forte, che subito si arrese. La gen te del I' Atchinoff fu di poi imbarcata snll'incrociatorePrimaiiguet, che ritornava allora dall'estremo Oriente, ed il 26 febbraio passava- nuo· vamente per lo stretto di Perim diretta a Suez. EGITTO.
Suakin. - Nel mattino del 1o febbraio una ricognizione di cavalleria, soste.nuta da alcuni riparti di fanteria.:e diretta· da l Lewa Holled Smith trovò il campo di Handub completamente abbandonato dai Mahdisti. Pare che Abdul-ala i, il successore del Mahdi, abbia ordinato ad Osman Digna di ritirare tutta la stia gente in Tokar, dove si trova grande copia · di viveri. 1
LIBRI E PERI OD1CI
nella lettera di dedica a S. E. il ministro spiega la causa per la quale la relazione non ha potuto essere pubblicata alcuni mesi prima come sarebbe stato suo proposito, qu11lc causa sì ria~sume nel desiderio di aver egli voluto riportare i resoconti delle chill.mate ali' istruzione di tutte le classi ·sino al 34 dicembre 1888 onde non riman.darli alla ventura relazione in cui sarebbero giunti troppo tardi. In tal modo, per le sole chiamate suddette la relazione si riferisce ali' intero annù 4888, a differenza di tutte le altre notizie statistiche che come si è accennato, coincidono invece coll'anno finanziario 4887-88, e cho secondo la nostra modesta opiòione sarebbe assai più utile riportare ugualmente ad anno solare per andar d'accordo con altre statistiche italiane ed estere. Ciò premesso, eccoci a riassumerne i dati più essenziali, illus&randoli con qualche nostra deduzione .
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.Dell,., let•a giov ani nati n ell'anno 186'1 e delle vicende del R . E aercito dal 1 ° INglio # S8'Z al ao giugHo :1888 . Relazione del teD:ente generale
a S. E. il Ministro della guerra. tipografia Cecchini , 1889. F EDERICO TORRE
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I.
Roma,
' Con la solita scrupolosa puntualità il generale Torre, senatore del reono e da lunghi anni direuore generale delle leve e truppa, ha pubbli~to nella prima quindicina dello scorso febbraio la sua 25• relazione, che abbraccia le operazioni tutte della leva sulla classe 1867 e le vicende del regio esercito nel periodo ·dell'anno dal ·I O luglio ·1887 al 30 giugno ,t 888. Questa OfJera è ormai tahnente conosciuta dagli studiosi di cose miotari di tutte le nazioni che non ci occorrono molte parole per dimostrarne l'utilità, senza dubbio incontestabile per i numerosi dati statistici che contiene. P rima però di passarne in rassegna le parti principa li e ricavarne qualche raffronto col passato, non possiamo a meno di notare che l'autore
() ta Rivista ,llilitare farà cenno dì tutte le nuove pubblicazioni concernenti la scienza e l'.arl.f:, c?n maggiore estensione per. quelle d'interesse militare, quando gli autori o gh ed1tor1 ne manderanno una copia alla Direzione.
Il 30 giugno 4888 i militari descritti nei ruoli del regno ascendevano a 2,690,158, cioè: 866,725 nei ruoli dell' eiercito permanente; 298, 768 in quelli della milizia mobile, ed ~ ,518,354- in quelli della milizia territoriale, nouchè 2,3·14' ufficiali in posizione di servizio 11usiliario e 3,997 di risena. Il numero complessivo della forza è su peri ore di 93,628 uomini a <1uello del l'anno scorso, e di ·1 73 mila in cifra tonda a quello di due anni avanti, ma questo aumento è tutto a beneficio della milizia territoriale, mentre per la milizia mobile si resta quasi allo stesso numero, e l'esercito permanente resla inferiore di 22,737 alla situazione del 30 giugno 1887, e di circa 35 mila a quella del 1886 alla stessa data. Questa differenza che riesco io vero assai poco spiegabile, giova sperare che verrà a cessare, modiflcanclosi in senso in verso, man mano che le nuove e più nu- . merose leve verranno a sostituire le 11ntiche più scarse che passeranno alle milizie. La forza doli' esercito permanente era così distinta per armi:
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LII.ml
Ufficiali . Reggimenti di fauteria . 30,i-,673 Di$tretti militari . 236,52.6 Reggimenti alpini 49,055 Bersag·Jièri 42.,978 Cava lleria . 36,22.5 Artiglieria . · 102.,652 Genio . . 2.5,147 Carabinieri reali . . 26,3·10 Scuole militari e riparti d'istruzione 5,753 Compagnie di sanità !I O,H8 • 8.-1-8.~83 Id. di sussi:;tenza . 4,907 Corpo invalidi e veterani . 355 Depositi dei cavalli stalloni 2.55 Compagnie ~ Personale di governo. 151 1,/l,~,, di disciplina l Uomini in punizione. . ( Personale di governo. 36·1 Stabil imenti , Compagnie carcerati. 2.84 mi litari di pena Compagn.ie reclusi . 27,t ( Recluson . . . . . 588 •
Truppa
1
i
866,725 E notevole l'aumento di oltre 400 ufficiali, di circa 3 mila uomini di cavalleria e di quasi 2 mila carabinieri durante l'anno. L'arma di fanteria di linea, ali alpini, .i bersaalieri l'artialieria il gemo, le compagnie di sanità e.di sussistenza e le scuole militari hanno presso· a. poco la stessa forza dell'anno avanti. Tutta la diminuzione e· ·sarebbe bene ne fosse spiegata la cau~a, si verific; nei distretti milit~ri · che hanno a ruolo 28 mila uomini di'meno . Degli 8/i.8, 283 uomini di truppa, ve ne erano sotto le armi soltanto 236,362. Gli altri 6H_,92,1 erano in congedo illimitato, e di questi 363;087 appartenevano alla 1a categoria, 24-8,83,i- alla 2•. •
V
è)
J
~
24,573 97,54-0 726,170 8,1,8,283
I l ntimero de' soLLufficiali è dim inuito nell'anno di oltre 1,2.00, cosa invero assai poco confortante e da impensierire, perchè dimostra che non si è ancora riusciti a risolvere completamente .la importante questione de' quadvi de' sott.ufficial i. Non ostante poi la forte diminuzione nell' effettivo totale, abbiamo oltre 5 mi la caporal i in più a c:iusa forse degli aumentati orgahici e percliè alla mancanz:i dei sottufficiali si supplisce con altrett:inti c~porali maggiori. Dei militari medesimi l·a ppsizioue e la proporzione per cento dell'età era la seguent_e : · ' Sotto le armi
Numero
i.\i1inori di anui 18 ]\1ag-giori di 18 an-
ni e minori di 21
Quota percentuale
328
O,Ot
35504
4,19
In congodo illimitato
Totale
·-
Quota percent.uale
Numero I
7
»
5861 '
0,69
Dai 21 ai 25 anni
180483
21,28
237055 27,94
Dai 25 ai 30 anni
12555
1,48
' 365872 4,3,1 4
Dai 30 ai 40 anni
638'1
0,75
3123 · 0,:37
oltre
1111
0,13
i 40 anni
)
Gli uomini ascritti .àll' esercito permanente erano ripartiti per gradi come segue: Sottufficiali Caporali Soldati
559
E PERIODIC I
I
3
))
I
~
Quota percen-
Numero
tuale
335
0,04-
41365
4,88
417538 49,22 378427 44,61 950i
1;12
11H I 0,13
I militari appartenenti alla milizia mobile andavano così sudd ivisi per armi : 3,269
Ufficia Ii •
Truppa
.zfi. 1,619 Fanteria di linea e bersaglieri Alpini . . . . . . . . 20 ,050 Cavalleria (milizia speciale dell'isola di . 404, Sardegna) . 21,626 Artiglieria . . . . 5,54-8 Genio . . . 125 Carabinieri reali (5ottufficiali) 4,8/i.7 CompagniHdi sanità ,t ,285 Id . di sussistenza . .
295,fi.99
298,768
.
/
I
560
56 l
E PERWDICI
LIBRI
Il numero degli ufficiali è superiore di 355 a guelfo dell'anno precedente. L'actiglieria ba, 4 mila uomini' ed il genio mille circa in più. La fanter ia 6 mila di meno. È però opport1mo notare che la milizia mobile CO'l 3l dicembre 1888 cioè dopo la data cui si arresta la Relazione, ha ricevuto un forte iucre~ mento col passaggio di circa 100' mi la uomini di 1• e~ categoria.della. classe ·I 859, senza perdere alcuna classe sino al giugno prossimo, in cui passerà alla territoriale ({Uel la 1856. . Dei 29,~,768 ~omini di truppa della milizia mobil; e della milizia speciale dell isola d1 Sardegna erano il 2.0 giugno : · Sottufiìcia li 6,288 Caporali ·2·1 ,762 Soldati . • • 267,.U.9 .
295,499
cioè: 700 sottufficia li in più .e 3,300 caporali in meno dell'anno scorso· e così distinti per età: ' Numero
Maggiori di 18 anni e minori di 21 Dai 21 ai 25 anni Dai 25 _ai 30 anni Dai 30 ai 40 anni Oltre i 40 anni
187 5,528 84,8H 204,939 . .1
Quota. pr,;,cen tuale
o·,01 1,87 28,72 69,35
La milizia territoriale del regno alla da'ta del 30 giugno 1888 si componeva di 1, 51 8,35,i con un aumento di 1 Q9,874 uomini sull'anno decorso. Uffkiali. 5,566 Truppa . . 1,512,788 ~
'
·1, 5 18, 354
Gli uomini rii tnu:ppa erano così distinti per eradi : Sottufficial i . . . . . . . . . . ~ . Caporali. . . . . . . . Soldati già istruiti . Militari addetti al servizio ferrovia rio e te)eO'rafico Guardie di pubblica sicurezza , carcerarie e di fi. uanza. . . . . . . . . . . Uomini mai chiamati sotto le armi per l'istruzione · (meno i 7,315 di 2• categoria, tutto il resto di 3• categorin) . . . . . . . . . ~
•12,973 61,626 64-5,i92 4,158 8,043
780,696 1,512,788
.Le n!lmi da cui proveni·vano o in cui -fecero l'istruzione, sono le seg,uenti: t• categoria
2•
categoria
3•
categoria
Legioni carabinieri reali . . Reggimenti di 'fanteria Id. berS'aglieri Id. alpini Artiglieria
9,·159 19,1,662 '20~,672 ·1 53,569 30,236 7,672 4.'10 6,'•10·8 6,503 '15,4H 6,91 O da campagna . 19,569 ,i-29 da montagna . 4
l l
3,707 90 . 10
j
18 701
da forte~za e con:i· pagme,opera, 10,'16.i,
4,450 "ppatod . . ferrovieri . . 389 Genio telegrafisti . . 270 pontieri e lagunari ,, ,531 6,4(,1 d'artiglieria Treno del genio . 789 Caval:eria 29,980 . . . 3, ,i 84 om aon 1e di sanità . di sussiste~za . 3,2.4-6 p l!>
e
.j
Mi litari addetti al servizio ferroviario e telegrafico Guardie di pubblica sicurezza, carcerarie e di finanza Uomin i mai chiamati sotto le armi per l'istruzione .
1,64-8 2,816
322,3i1
1,316
4 61 i82 2 54-4-
,~39
Totale
9, •159 54-9, 903 38,3·18 28,055 26,,179 433 15,187 4.,54'0 399 270 •I ,549 7, 11 2 793 30,04,1 4,405 :3,24-8
1,966
•i ,·158
925
(302.
8,043
27,3·15
753,381
780,696
259,620
--930,827
1,512,788
La gran massa dei non istruiti appartiene quasi tutta alla 3· categoria, siccbè si può sempre ca lcolare su di una forza istruita nelle armi di oltre 700 mila uomini, con altrettanti di complemento che in pochi giomi possono e:;sere in grado di rendere quaiche servizio fra i tanti accessori nella difesa territoriale. .
.. La forza complessiva delle truppe alpine ha ricevuto un discr,eto incremento, potendo così essere riepilogata: 49,055 Esercito permanente . Milizia mobile . . 20,050 Milizia territoriale. . 28,055 97,'160
562
563
E PERIO DICI
LIBRI
cìoè H mila di pi ù dell'anno scorso, tutti nella territoriale, e cìò senza tPner conto degli aumenti eventuali quanrlo fossero chiamati tutti quelli di 3" cntegoria n~n istruiti appartenenti a mandamenti di reclutamento alpino. · La Pela 2.• categoria di detta milizia territoriale si componeva di ùomini nati dall'anno 1819 al 1855. ·con la fine del ,1888 ne hanno ces- · sato di far parte i 70,066 na ti nel ,J 8,1..9, i quali saranno sostituiti nella milizia stessa nel prossimo giugno dai nati nel ·I 856, tanto di 1a che di 2.a categori.i, cioè circa 97 mila uomini. . Nella 3• categoria sono compresi gli uomini nati ,.dall'anno ·I 855 al 11867, oltre ·1·1,214: fra ren itenti, omessi, rimanda ti , ecc. , che avevaiJO i titoli per l':issegnazione ,dia 3a categoria, nonchè i mili tari trasferitivi in virtù degl i articoli 95 e 96 della legge nati anteriormente al •1855.
Dei primi, 62 ufficiali generali, 41 6 ufficiali superiori, 1332 capitani e subaltern i. Dei secondi, ·104 ufficiali generali, 806 ufficiali superiori-, H 59 capitani -e 1928 suba lterni . 50ll
II. 0
GJ' inscritti sulle liste d'estrazione della classe 1867 erano 340,275, -cifra inferiore di "7,789 a quella della leva sulla classe 18136. L'esito dell 'esame di essi fu il s\}guente: t~ , 62.6 cioè 1,36 per cento Cancell ati. 19,62 )) 66,753 Riformati . 7!~,646 » 2·1,9/~ Ilimaodati alla prossima leva . 112,-148 » . 3,57 Dichiar,Hi renitenti . Computa ti nei contiogente di 1a )) ' 78,92·1 • 23, 119 c.itegoria 4,8, t 16,!~69 Assl>gnati alla 2.n categoria. • 25,48 86,712 As<;egnati al la iia categorin . 1
1
Dei 18f.,~2 ufficia li dell'esercito permaueute, HOH al la data del :30 . giugno 1888 erano sotto le armi; 2.20 aItri si trovavano in disponibilitit o in aspettativa e ,i.178 erano di complemento. Essi erano co~ì distinti per gradi : 1
1
...
Genera li di esercito. Tenenti general i. ~fo~giori generali . . Colonnelli brigadieri Colonnell i Tenenti colonnelli . Maggiori Capitnni . Tenenti Sottotenenti
'
2. 58 •102 H 343 454·1003 ,\.349 5866 625•1
184-4-2
L'aumento è.quasi tutto nei gradi di maggiore, di capitano e di""sottotenen te. I tenenti sono in minor numero dell 'anno scorso. · Dei 3269 ufflciali ascritti alla milizia ·mobi le, t\33 erano effettivi, ~736 di complemento. Di essi erano •12 ufficiali superiori, ·192 capi'tani, il rimanente ulJì-ciali suba ltern i. I 5566 ufficiali del la mi lizia territoria le erano suddivisi in 68 tenenti colonnelli, 208 mai:rgiori, 731 capitani, ,1885 tenenti e 267·1 sottotenen ti. Ol tre tutti questi ufficiali ve ne erano 23H, in posiz[one di servizio ausiliario e 3997 di riserva .
))
))
340,275
100,00
Com'era oatnrnle, il minor numero di nati ed inscritti sulle liste di estrazione è ricaduto in gran parte a danno della 2a categoria che riesce sempre più scar5a . Gli assegnati alla 3a categoria per ragioni di famiglia si mantengono Mlle stesse proporzioni, ma giova sperare _che per effetto rlelle_leggi del marzo 1888, la cui prima applicazione è cominciata colla leva del 1868 or orn compiutasi, il numero degli uomini di 3a categoria diminuirà di :dmeno 13 o 14 mila per anno, aumentando di altrettanti quelli della 2•. 1
1
1
·Le imperfezioni, m,tlattie e deformi tà che causarono il maggior numero di riforme rurono secondo il sol ito , la deficienza di peri.metro toracico in rapporto alla statura (20,33 per cento sul numero dei riformati); le ernie viscerali (6,8·1); la debolezza di costituzione (5, 97); i gozzi antichi e voluminosi (3,68) ; le alterazioni organiche e malattie insanabili del globo dell'occh io (2,53); le congiuntiviti croniche (2, 30): Il rrwggior numero di riforme si verificò, come sempre, nelle provincie di Sondrio,. Cagliari, Bergamo, Torino, Ca ltanissetta, Catanzaro, Brescia, Grosseto, Cremona e Corno; il minor numero in quelle di Venezia , Pa·-
5G .l
~ LIBR.I , dovai, Rovigo, Siena, Ravenna, Macerata, Lucca, Modena e Forlì, ciò che conferma il fatto che nelle provincie venete, nelle romagoe ed in qualcuna dell'Italia centrale la rohustez.!a 6$iCa è ma,ggiore che in, tutto il rimanente del regno.
'
Gli uomini che compongono la ·fa, 2a e 3a categoria in fatto d' istruzione. letteraria andavano così disti11ti : sapevano leggere e scrivere sapevano soltanto leggere . non sapevano nè leggere. nè scrivere.
95. 948 cioè 52, 69 per cento 4,25'1 ) , v 2,33 )) 81,903 182,102
»
44,98
»
100,00
E ~iamo sempre allo stesso punto! Dopo tanti a~ni dalla costituzione del regno d'Italia è doloroso che vi sia ancora fra i giovani di 20 anni il 45 circa per cento d'illetterati affatto, ad onta delle ingenti spese che il governo e i comuni profondono per la diffusione dell'istruzione pubblica , senza seri progressi evidenti. Per fortuna, l' esercito oltre ad essere scuola di moralità, di educazione e di disciplina, sostitu isce la propria all'azione governativa e municipale in fatto d'. istruzione, e restituisce dopo tre ann i abbastanza istruiti tutti quei giovani che vi giunsero privi di qualsiasi cognizione di lettere.
565
E PERIODICI
Se dai 75,6!~1 uomini del contingente effettivo di ,Jacateg~ria si deducono gli ,Immessi a ritardare il servizio, i premuniti pel _vo!on~aria.to '.li uu anno, quell i in carcere, i morti dopo l'arruolamento, 1 d1ch1a: at'. disertori, gli ammalati in patria , ecc., i quali 11scendono a ,1,767, 1 rimanenti 73,69!~ uom ini forono assegnati ai corpi del regio esercito. Essi vennero così ripartiti nelle varie armi: ai reggimenti granatieri 715, ai reggimenti di fanteria 35,398, ai distn:tti milit_ari 3162, ai reggimenti alpini 317,1, ai bmagliei:i ,H.30, al la cavalleria 699,(, all'arti gl ieria da campagna 7650, a quella da fortezza 2M2, a quell.a a cavallo 258, da montagna ,i,96, agli operai d'artiglieria HS9, al gemo 2,\.36, al treno d'artiglieria e del genio 1392, ai carabinieri rea li 24-69, ai reparti · d'istruzione e plotoni allievi ufficiali e allievi sergenti 61 O, alle compnguie di s:mità 757, a quelle di sussistenza 76fl., allo ~qt~adronc pa~ lafrenieri 156, all11 scnol11 militare ed a quella centrnle d1 tiro 67, agh stabilimenti militari di pena 7 1. 1
'
Riunendo or11 i vari dati relativi al contingente di 1a categoria si avrà: uomini assegnati ai corpi . 73,694 uomini già al servizio o che ottennero di ritardarlo· . 3,985 uomini passati in 3a categoria, malati, disertori, carcerati, ecc. 1,242 deficienze. 3,079 1
82,000
In questa leva 572. studenti universitari ottennero dì ritardare la preslazione del servizio al 26° anno di età, i'U forza dèll'art. ·120 della legge, fra i quali 250 ascritti alla facoltà cli medicina e chiru:gia . ' Gl' inscritti di questa lev~ che fur~no dichinrnti renitenti ascesero a 12,H8 nella proporzione del 3,57 per'cento sul numero degl' inscritti sulle liste d'estrazione. Non si ebbero renitenti nei circondari di Chiari, Lugo, Ozieri, Rocca S. Casciano e Terranova di Sicilia. Le provincie invece che ebbero maggio-r numero cli renitenti furono Nnpoli, Genova, Salerno, Coset:1za, l\iessin11, Potenza, Belluno, Li vorno, Ancona e Catania; minor numero in quelle di Arezzo , Siena, Firenze, Pisa, Ravenna, Bologna, Forlì, Perugia, Ferrara e Teramo. La proeorzione dei ren.itenti è sempre la stessa, :ibbastanza mite del resto, e sempre le stesse sono le provincie esemplari nell'obbedienza alla legge, fra le quali si distinguono quelle dell11 Toscana e del le Romagne.
In questa leva gli uom ini di 2• categoria ?assati in 1• per ri?iana:e le deficienze verificatesi nel contingente, non rimasero, come negli anm decorsi, in congedo illimitato a disposizione del Governo, ma dovettero pur essi racrgiuncrere le bandiere colla propria classe. , La deficie~za al contingente di 1a categoria è ancora più forte delle leve antecedenti, ma è da ritenersi che per effetto delle suaccennate leggi del marzo 1888, nelle leve succes.sive cesserà del tutto. · 1
III.
Notevole è la parte del la relazione che riporta la statistica deg.li ufficiali, la .quale da due anni a questa parte vien~ inseritii nella .relazwne stessa anzil:hè nell'Annuario militare come prima costuma vas1. Oltre ai pàra!.Jeli grado p1'r grado, arma per arma e posizione per po36 -
ANNO XXXIV, VOL. I.
·,
t E PERIODICI
LlDR. l
sizione fra bl'forza degli ufficiali al ·I luglio 1887 e quella al 30 giugno O
1888, vi sono molti specchi in cui si trovano regi strn ti gli aumenti e le
diminuzioni avvenute durante l'anno nelle di verse categorie di ufficiali. Limitandoci a raccogliere i dati relativi alle diminuzioni degli ufficiali effetti vi dell'esercito permanente, troviamo çhe nel periodo dell'anno suddetto si ebbero 29 dimissioni volontarie dal grado, 68 dispense dall'effettività di servizio con iscrizione nel ruolo degli ufficiali di complemento, 6 rimozioni dal grado, 9 revocazioni, 4- riforme, 4:2 giubilazioni, 2,rn col· Jocamenti in posizione ausiliaria, n cancella1.ioni dai ruoli per condanna, 10·1 rllorti. Nel solo personale ilegli ufficiali generali si verificarono 15 collocamenti a riposo o in posizione ausiliaria e 3 morti. . Iò compemo vi furono 90·1 nuove nomine di sottotenenti . . Nei 1 O·I morti si contano, oltre ai tre maggiori genera li, 9 colonnelli, 7 tenenti colonnelli, 1·1 maggiori, 33 capitani, 27 tenenti, ,1,J sottotenenti; e di essi un tenente morì per causa di servizio; 1 tenente colonnel lo, 1 capitano, '1 teuent~ e 1 sottotenente per infortuni; 2 capitani, 5 tenenti e. 5 sottotenenti per suicidio; tutto il rimanente per malattiP. naturali. 1
Gli ufficiali ammogliati con regio assentimento sino al 1° luglio 1887 erano 3206. Furono concesse nel corso dell'anno ben 533 nuove autorizzazioni di matrimonio, ma in cambio 357 ufficiali ammogliati cessarono dal servizio nell'esercito permanente, si.::chè al 30 giugno 1.888 restavano nell'esercito stesso 3382 ufficiali ammoglia ti (di cui ·I 02 generali e 213 colonnelli), numero invero assai rilevante, dovuto certamente al lungo periodo di pace che stiamo attraversando. Dal ·I• luglio ·1887 al 30 giugno .J 888 i giovani che volontariamente si arruolarono nell'esercite furono 2580, ma a questi de,·onsi aggiungere altri 383 che sebbene fossero già asèr,itti alla 2a e 3• categoria vollero passare in 1a per libera elezione: percui coloro che di spontanea volontà vennero sotto le armi ascesero . a 2963, cioè a 300 di più che nell'anno precedente, e a 800 circa di più di due anni or sono. Trattandosi di giovani che nella massima parte dei casi si arruolano per far carriera, giova lusingarsi che l'aumento si mantenga costante perchè siano assicu rati i quadri dei sottufficiali che lasciano ancora molto a desiderare, Furono ,f , 398 i giovani che al 30 giugno 1888 chiesero di fare il servizio quali volontari di un anno; 7 4-6 di essi giudicati abili vennero arruolati, e 652 si premunirono perchè riconosciuti inabili. Dei 7i6 arruolati, 34-1 chiesero di ritardare il servizio fino al loro 26° anno di età _e 4-05
567
-<li cominciare n pre;;tarlo il ·1° novembre dello stesso anno ~ 888. L~ pro4>orzion~ ~i mantiene identica a quella dei tre anni antecedenti.
I giovani ammessi nei reparti d'istruzione (allievi sergenti) nel no-vembre ·1885 e nei primi mesi dell'anno ·1886 furono 1754.. Durante il ,corso avvenue fra essi una diminuzione di 259 per i segnenti motivi: 67 congedati, ,12 prosciolti dal servizio, 2 assegnati alla 3a categoria, 8 passati in altri corpi per motivi estranei alla disciplina, 132 passati nelle compagnie del corpo per punizione, 3 alle compagnie <li disciplina, ,rn condannati al carcere, ·I Odisertati P. ·I3 morti, di guisa che coloro che ultimarono il , -corso rurono H95, dei quali ,133·1 promossi sergenti, 10 I caporali mag· giori non avendo ancora l'anno di caporale, 60 passarono ai corpi col .grado di caporale per non aver superato l'esame e 3 furono rima11dati al successivo corso per trovarsi in licenza di convalescenza . La classifica. ;zione dei ,f,i.32 che superarono l'esame a sergente fu la seguente: ottimi -3.\.8, buoni 719, mediocri 365. · Le ammissioni fatte nei riparli d'istruzione per l'anno 1887-88 asèe:serr, in co1nplesso a 22/i:2, cioè 358 in più dell'anno decorso. Le ra !ferme con premio concesse fino al 30 giugno 1887 erano 26,137; ,di queste però al ·1°/ iuglio detto auno ne vigevano tuttavia "5,46.\., e nelfesercizio 1887-88 ne furono concesse altre 334:7 le quali aggi:mte a quelle che erano in corso al ·I O luglio fanno ascendere il numero totale di esse a 48,8H. Però da queste vanno dedotte 1914- dimiuuzioni avvenute per morte, per congedo, per promozione ad u(lìciale, ecc.; qu,indi al 30 giu:gno ·I 888 ne rimas_ero ·I 6,897. La maggior parte di quelle concesse nell'anno lo furono a militari dei car11hinieri reali che ne ottennero ,f 869. Le r11fferme senza premio concesse dal 1° luglio 1887- al 30 giugno 1888 forono 237•1. Parecchi capitoli della Relazione sono dedicati alle rafferme con soqJrassoldo, cioè a quelle del nuovo sistema, esclusivo pei sottufficiali, -creato da Ila legge 8 luglio 1883. Senza diffonderci a p11rlare degli aumenti .e delle diminuzioni avvenute nelle varie categorie dei raffermati, ci limiteremo a dire che al 1° luglio ·1888Timanevano sotto le armi nel Regio ,esercito 1·168 sottufficiali con la rafferma trien na le col soprassoldo di lire ·I 09,50; 17H con la rafferma di lire 2,19, e 608 col soprassolao di foe 365. 1
Nel. periodo dell'anno in questione vennero dmferiti 353 impieghi ad .altrettanti sottufficiali, dei quali 200 ne attesero la concessione sotto le
~IBRI 568 ar.mi e 153 in congedo illimi-tal.o. La più larga concessione d' impieghii avvenne nell'amini11istrazioue 1viUtare ove furono collocati ·163 sotlufficiali quali scrivani od assistenti locali, e 16 assistenti locali del genio;: 8!~ furono nominati aiutanti postali , 2:J uscieri nei telegrntì, 15 nell'am.rpinistrazione provinciale ed. il rimanenie in varie altre a,mministraz.ionL Al 30 giugno 1888 rimanevano anco11a U8 ~ottuflìciali in ,ittesa d' impiego.
I matrimoni avvenuti dal 4° luglio ·1 88.7 al 30 giugno Jl 888 furono 525,. fra sottufficiali, caporali e soldati, cioè &6 in più 1el precedente anno. Al 30 giugno· 1888 il rtumero t0tale dei mili,tari ammogliati tut.tora ·in, servizio ascendeva a 1553, di cui 570 ne.ll'arma dei ca.ra.binieri e 325 neh distretti.
I: militari della classe •1866 che rimasero a percorrere la caFriera speciale degli allievi ufficia li di com plemento erano 486, dei quali 37 pervari motivi cessarono dalla suddetta qualità, ,i:il7 fe cero buona prova e 2.2.· risultarono noti idonei. Kella leva sulla classe ·1867 vennero ammessi nei plotoni allievi ufficia.li 6!}8 militari, di cui ·I ·I ·1 diminuirnno per varie cause prima der 30 giugno ,1-888, gli altri, 587 rirrlaSellO nei plotoni ~er continuare il loro, corso d' istruzione. Con R. decreto 15 marzo 1,888 veunero stabil ite le chiamate· all'istru-· ziona degli uomini in. congedoiillimitato sia appartene11,ti ali'esercito per-· manente, sin alla milizia mobile che ai quella territoria le, ed intorno all'esito di qu-este chiamate ci sia lecito diffonderci alquanto, perche porgono•argometito per giadicare la forza su. cui si può contar e i'o ca.,;o di; mobilitazione. , Nel mese di· luglio di detto anno "888 fur.ono chi.amati i mi·litari di 1a categorià delb classe 1860 appartenenti ai reggimenti. grana tieri, fautelli•a di linea e bersaglieri, eselusi qo'elli dei ~istretti dell,a Sicilia e S;ir.deg,na; per un peuiodo di ·18 giorni, e per l!IO ·periodo di giorni 23 quellli, deHe classi 1860 e ·186rb pparteoenni agli- alpini. , · t H ·risn ltato del'la ch·iama ta• dei primi fu il seguente: dovevano present arsi 28 1669; risposer0 23,2.35; non si presentarono pevcliè rimandati ali' istruzione di altra chia3,087 cio.è : ,10,77 per cent.c,. matu )) 1,29i- » 4,5'1 i:lispèusati éiall' i:;trn~ione . )) , 3,67 1,053 » mancanti senza giustificato moti vo 5,,i-34 •18,95 1
1
1
569'
E PERIODICI
<'.(lei secondi: dovevano presentarsi 5,992; risposero alla chiamala 4-, <1-93, ,uon si presentarono, cioè rimandati ali' istruzione di altra chia876 cioè: H,62 per cento mata 195 ,. 3,25 » dispensa'ti dall'istruzione . 7z8 ,. '12,'15 )) rnancanfi senza gi ustificato moti vo 1,799
B0,02
Nel successivo agosto fu chiamata la ,1a categoria della classe '1862, . ,-eccettuati gl i alpini e la cava lleria, p•w la durat"3 di 28 giorni. I militari che avevano l'obbl igo di presentar:;i erano 58,477. Risposero ;alla chiamata 47,964 ; non si presentaron9 1O, 513 perchè rimandati ali' istruzione di altra chia-· 4,608 cioè: ·1,88 per cento mala. . . 2,844- • . t ,86 » dispensati dall'istruzione . 3,06 1 • !i>,24 )) mancanti S(}nza giustificato motivo 1
, 0,5"3
17, 98
Venne altresì chiamata nel settembre 1888 la 2a categoria della classe per un periodo di 45 giorni, ed i militari che dovevano presentarsi ..era no 18,899. Risposero a~la chiamata ,15, 209; non si presentarono 3690 &erchè rimandati per l'istruzione a classe sue.. 827 cioè : 4, 38 prr cento cess1va . 10,26 ,. 1,9i0 dispensati dal\' istruzi?ne . 923 » 4,89 • mancanti senza giustificato motivo ,\I 867
3,690
19,53
»
Nello ~tesso mese di setlemhre furotio chiamati alle armi per un ,pe,riodo di ·1 O giorni i militari di 1' categoria dellf: classi 1856~57-58 di 15 ·sol i .diSLt'etti militati ascritti alla milizia mo.bile, i guaii complessivamente .:ascencle,,aoo a 22,558. Risposero alla cb.iamata 17,686 ; non si rresen.iarooo, perchè 3,090 cioè: ,13,70 per cen.t.o . disp1rnsa ti dalla ·chiamata . ·1, 78.2 » 7, 90 » mancanti senza giLtstificato motivo 1
:,i.,872
2,1;60
Nel mese dì maggio 1888 vennero chiamati ali' istruzione in due P.!:'· •fìi odi di 15 giorni i militari di 3a categoria della classe ·1867 ·di alcuni. -comuni del regno; il primo periodo dal 6 al 20 maggio, ed il second'o .dal 4 al '18 gingno.
.,
571
E PERIODICI
LIBRI /•
,570
.
Gli uom ini che avevano·· l'obbfigo di . presentarsi nel primo periodoerano ,t 3,895; rispo·sero alla _chiamata 9201, non si presentarono !~694- peri seguenti motivi: 4- ,378 cioè : 32,5'1 per centodispensati da.li' istruzione • . 316 » 2,27 ) . mancanti _senza giustificato motivo
ESERCITO PERMANENTE ~
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2,785 36,75 Vennero pure chiamati ali' istruzione in due periodi di iJ5 giorni i mi. li tari di 1• e 2a ca tegoria delle classi 1852-53-M di alcuni comuni del, regno; la presentazione alle armi del primo periodo fu stabilita per il •15 m:iggio, quella del secondo pel 15 luglio. Gli uomini che dovevano present.arsi nel pri mo erano ,i-862. R isposero alla chiamata. 3660; non si presentarono 1202 perchè 11,O H cioè : 20,80 per cento, dispensati dal!' istruzione . ma~icanti' senza giustificato motivo . ·19·1 >> 3,92. .•
1,202 24-, 72 quelli che a Yevano l'obbligo di present~rsi nel secondp periodo erano, 768. Risposero .alla chiamata. 532, nou si. presentarono 236·, p,erchè ,181 cioè: :z3,57 per cénto, dispen$ati dalla chiamata . . . man.canti $enza. giustific,!to motivo • 55 » 7, 116 » 1
236 30,'73 Infine furono chiamati ali' istrnzione per un periodo di ·10 giorni i' militari .di 1• e 2._a categoria del le classi ,1852-53-M-55 e quelli di 3a ca - , tegoria delle classi 186·1-62-63-64-65 e 66 di alcuni pothi distretti. I l giorno della presentazione per tuui gli' uomini delle suddette classi-- · fu il 24- settembre,. ed il numero di essi c:he dovevano presentarsi era · di 18, 37 1. Risposero alla chiarrrnta ,13,3:zfi. e non si presentarono 504-7,. perchè · 2,928 cioè : 15, 93 per cent<r dispensati da.Il' istruzione . . 2,149 » ,1,1,54» mancanti senza giustificato motivo
MILIZIA
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TERJ\ITORIAJ.f;
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4-,69433,78 I militari che dovevano presentarsi nel secondo periodo erano 7,578 .. Risposero alla chiamata ii793; _non si presentarono 2785 perchè ~.601 cioè : 34-,32 per centodispensati dal!' istruzione . mancanti senia giustificato motivo ·1 84- » 2,1~3 »
MILIZIA
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Rimandali e dispensati dall' islruzi one
'156i1 13,99 3090 111,70111099.24,40 29860 16,58
Presentatisi all'is truzione
90601 80l6 '17686 78,40 31510 69,29 139797 77,6ft
Mancanti alla ehiamata che g ius tifi . carono la loro posizione prima del 3·1 dicembre 188~ . Mancanti effetti vamente alla cl·1iarnata al 3'1 clieem bre 1888 e denunciati ai tribunali .
I I
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I
788 3,49 1462, 3,~2
1735 '1 ,5;'}
3985 2,21 '
I
! 994 4,41 1403 3,091
4030 3,EiO
--
6427 3,57
I Totale <lei chiamati . 112037 -,,-· 122558\- ..- 45474 - ,,- , 180069
>.
Nel periotlo di tempo dal 1° luglio 1887 al 30 giugno ·1888 si e_bbe~o nell' esercito ;{5,969 promozioni, fra i militMi di truppa (5 mila m più del l'anno a.vanti) 2.9 esonerazioni vo lontarie o d'_au~orità dal g~ado furiere o di capora le, 24-4 sospens100 1da sottufficiale, d i furiere mao-oiore ,!I~ ' • 787 retroéessioni, delle quali 143 dal grado di sottufficiale, e 136 rimozioni di cui 9A- dal grado stesso. 1
1
1
1
1
5, 04-7 2.7,fi,7 'el quadro qui 11ppresso son_o riassunti i risu ltati finali e general i ditutte le chiamate alle arm i dei mi litari in congedo illimitato avvenute. -nell'ann·o ·188~.
I militari che dal 1° luglio 1887 al 30 giugno ·1888 passarono alle compagnie di disciplina furono H 95, dei quali 4-53 dopo espiata la condanna per furto. Nello stesso periodo di tempo entrarono pe~ condaon_a ri°egli stabi limenti militari di pena H08 militari, cioè 2.04. nei _recluson, 322 nelle compagnie reclusi e 582 in quelle carcerati. Di quesll H 08 militari ve ne furono 359 per diserzione, 357 per insubordinazione, 167 per furto e 24-5 vi entrarono per reati diversi. È strano come questa proporzione si mantenga quasi identica da parecchi anni a .questa. parte... 1
\
il
572
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Lil3RI
E PERIODICI
I militari sotto le armi dìè abbaddonarono le bandiere e le reclute del la classe ,1867 che n0n risposero alla chiamata sotto le armi senza giustificato motivo e vennero dichiarati disertori furono I~60 cioè 57·1 di più dell'anno precedente. Questa cifra è, a prim.i vista, gravissima, anche se si voglia tener C?nto che fra i disertori 4,11 erario iscritti della classe ,J867, ignari di dis~plina mi litare. Ma laddove si riflr.tta che nel numero dei denu.nziati mancanti. ve ne sono 44-6 della classe 1864, richianiati per 6 mesi nell'anno 1887 e denunziati il 31 dicembre dello stesso ai tribuna li militari, si avrà che il numèro dei disertori è presso. a poco uguale a quello dell'anno precedente.
0,5~ Compagnie di sanità. O,.i-9 Reggimenti di fanteria 0,4,3 Distretti militari . 0,3·1 Reggimenti bersaglieri 0,23 » artiglieria 0,20 • cavalleria 0,03 » genio . . . . ·e Ja totale mortalità dei militari per ciascun'arma o corpo sulla forza :media sotto le armi viene rappresentata dalte seguenti proporzioni: Reggimenti di fanteria 9,~7 Distretti militari . 6,o6 Reggimenti alpini 5,01 ,. bersa11Iieri 9,89 » caval~ria 8,65 9,59 » artiglieria 9,31 • genio 7,28 Carabinieri reali . 4,,58 Scuole ·militari 10,15 Compagnie di. sanità. 7,02 • sussistenza 65,34Corpo invalidi e veterani Depositi di cavalli stalloni . . : . • . . . , 7.~4, Compagnie di-disciplina e stabilimenti militari di pena . . 7,89
Dal 1° luglio 1887 al 30 giugno 1888 furono congeda.i per rimando 3,130 militari, dei quali 532 lo furono appena giunti sotto le armi, cioè 243 di 2. 3 ca tegoria della classe ·1866 e 289 quali reclute della stessa classe di •I • catl'goria lasci11ti a casa in congedo illimitato e chiamati sotto le armi cngli uomini di 1a categoria della cla$Se '1867. Dei riformati, 35 lo furono per infermità incontrate in servizio. Le principali cause che motivarono la riforma dei suddetti militaÌ·i furono le ernie viscer,ili, le alterazioui organiche dell'apparato respiratorio, la tubercolosi polmonare., i vizi organici del cuore e dei grossi vasi, le ca- • chessie, l'epilessi3, ecc. ·s i ebbero poi 1623 militari di 2• categoria e 324-5 di 1a e 2a çategor ia che fecero passaggio alla 3a per gli articoli 9!S e 9'6 della legge, cioè per arruolameuto d, fratel li o per modificazioni sopraggiunte nello stato d: famiglia; 24-8 riammi ssioni in servizio; 296 giubilazioni; 62 pensionati per riforma; 64 cancellati dai ruoli. 1
.
Nel periodo di tempo sovrai udicato i militari sotto le armi che morirono fu rono 1970, cioè 326 meno di quelli dell'anno precedente, in cui però avv&nue il disastro di Dogali. Di questi ne 1Ùorirono 4-0 per cause di servizio, ·184.0 pèr cause indi pendenti dal servizio e 90 si suicidarono, con un aumPuto rinia.rcbevole sull'anno precedente in cui i suicidi furono 57. La propurziorie per mille dei •l 910 militari morti è dell' 8,87. . Tutte le armi meno gli alpini, le scuole militari, le compagnie di sussistenza, i depositi dei cavalli stalloni ebbero militari suicidi, il cui mimero di fronte alla forza media dei militari sotto le armi sta nella seguente proporzione per mille : Corpo invalidi e veterani 2,84 Carabinieri real i . 0,8·1
DEMARCHI CARLO,
gerente.
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som,ARIO DELLE MATERIE
eootenole nelle dispense di ,gennaio, febbraio e marzo f88t • GE!'Wl'WA.IO
Li'EÙROPA MILI1'AI\E DURANTE L'ANNO •f 888. - ,.,.,. p ag. v~ D ELLE PERDITE NEL COMBATTIMENTO. - c. Airaghi . . . . .• 34 PER L'1srRuz10NE DE_LLE RECLUTE. - Francesco De Bonis capitano di fanteria . . . . . . . . . . . . . . . ' . . » 83. COLOMBAIE MILlTAlU. - Esperimenti di viaggi di andata e ritorno e di fisc~ietti ~hinesi contro gli uccelli di rapina. - ·Giuseppe Malagoh, capitano » ,1·1o CRONACA ES'FERA: Austria-Ungheria. » 1125 · Bulgaria » ·131 Francia » ·132 Germania • » 135 Gran Brettagna i ·139 Belgio . )) 445 Russia » U,6 Stati Unjti d'America » ,f 49 Svizzera . . . • • . · · · · . . . • • • . » ·150 Avvenimenti politico-militari svoltisi in Africa nel mese di dicembre 1888 . ,. 1 5,1 LIBRI E PERIODICI: Vocabolario metodico figurato. - Prof. RAFFAELE ALTA VILLA » ,f M Cento racconti di storia patria ad uso delle scuole e del popolo. Prof. - RAFFAELE ALTAVILLA . . . . , 164 ,,-:"""La moralità nell'istrnzione. - ENRICO Bozzi » 164 1
~
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Instructions intérieures dès jeunes soldats de l'artilleric . Pag. 165 Elementos de antropogogia militar ò sea de la educatiou yensenanza en Jas escuelas militares, obra dedicada al profes· sorado .de la institucion. Las Reformas en la ensenanza militar y en su 9rganizacion escolar. - D. Lurn CATURLA YPurn . . » 165 Escuela pràtica de la academia generai militar, campamento de los Alijares mayo de 1888. - D. CASTO n.rnBf,SAN LAGUERELLA. » 166 The Ba lance of military power in Europe. - MAuR1CE , ·166 Modem tactics. - H. R. G.nL » 173 "{\ASSEGNA DELLE lUVISTE: )) "74N ll ova Antologia . )) 1185 Journal des sciences militaires » ,18G Revue militaire de l'etranger. » 1·87 Spectateur militaire . » ·I 90 Revista de Espana » 190 Revue maritime et colonfole )) 19,1 Revue de cavalerie • )) 192 Re.vué rnilitaire suisse . . . 1192 )) Steffleur's Oesterreichische Militiirische Zeitschrift. )) ·193 Jahrbiicher fiir die Deutsche Armee und ~farine
FEBBII.A.IO
RELAZIONE A S. E. IL MINISTRO DELLA GUERRA SULLE GRANDI MA· NovnE IN RoMAGNA (2° periodo). - $. A. R. il duca d'Aosta, tenente generale . . Pag. ·195 LA NUOVA ISTRUZIONE SUL TIRO PER LA. FANTERIA, - V » 2/i.6 DELLE PERDITE NEL COMBATTIMENTO (continuazione). ·_ C. Airaghi » 277 Jr, FUCILE LEBEL ED IL FUCILE ITALIANO. » 3041-lASSEGNA MENSILE . » 3•18 -CRONACA ESTERA: )) 328 Austria-O ngheria )) 333 Belgio . » 336 Bulgaria » 337 Francia. :> 34-0 Germania 7 ) 34-6 Gran Bl'et.tagua
.x.
577
576
Olanda . Pag. 350Rumenia » 350 Russia ·. » 351 Serbia . » 3M Spagna. . » 356 • Stati Uniti d'America 357 Svizzera » 358 Avvc:nimenti politico.militari .svoltisi in Africa nel me5e di gennaio ,f 889 » 362 Lrnm E PERIODICI: - - -La vita del 'reggimeu~o. - NrccoLA. MARSELLI. » 367 Da Massaua a Saati, naaazione della spedizione italiana deJ.1888 in Abissinia. - Vico MANTEGAZZA . »· 367 Alla gùerra. _:_ G. DE' Rossr . » 368 Nociones de literatura militar. - D. ARRArz DE CoNDERENA » 368 ·Impiego della fanteria montat.a su velocipedè. , . » 369 RASSEGNA DELLE RIVISTE : Revue de cavalerie_. » 377 Spectateur militaire . » 378 Revue du service de l'intendence militaire. » 379 Revue maritime et coloniale » 380 Revue militaire de l'etranger . » 38•1 Journal des· sciences mili taires. » 382. Revue du cercle mi litaire » 383 Revue militaire suisse . » 38,i. Neue militarische Bliitter » .385 Tbe iliustrated naval and military magazine » 386
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ll&RZO
LA PACE E LE CAUSE DELLA GUERRA. /
P. . . . ·.
Pag. 388
ALCUNE PAROLE A PROPOSl'l'O DELLA VERSIONE ITALIAN'A DEL NUOVO R~• ./ GOLAMENTo D1 ESERCJzr Ì>ER ·LA F'ANTER1A TEDESCA. - V. E. Da. bormida, colonnello comandante il 3° reggimento fan teria . » LE TRUPPE .ALPI NE DELLA FRANCIA. - G. Sala; capitano di stato maggiore » DELLE PERDITE NELCOMllATrIM&Nro (continuazione). -C. Airaghi. » RASSEG~A MENSILE . \ . . . . . . . . . . . . . »
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•
CRONACA ESTERA: Pag. 52.9 Anstria-U ogheria · » 533 BulgariH » 533 Francia. 539 / Germania » IH2 · Gran Brettagoa )) 54-6 Rumenia » 5,\.6 Russia . » 551 Serbia . )) 55'1 Stati Uniti d'America svoltisi in Africa nel mese di febAvvenimenti politico-militari » 552 braio 1889 LIORJ EPERIODICI: . D~lla leva sui giovani nati nell'anno ·18~7 e delle vicende del R. Esercito dal ,1° luglio 1887 al 30 gmgno 1888. - FEDE• 556 RICO TORRE .