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RIVISTA MILITARE ITALIANA
RACCOLTA MENSILE
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DI SCIENZA, ARTE E STORIA MILITARE
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SERIE
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111. -
ANNO
XXXI V
Tomo II.
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-~-~itt:r-(t,· .. ROMA, 1889 VOGHERA CARLO, TIPOGRAFO-EDITORE
Via Nazionale.
~' LA P A.CE i LE CAUSE DELLA GUERRA (Continua1.ione e fine).
· PrQ!Jriecà letter(1ria.
..
· 11 fin qui esposto sulla gue,·,·a, e sulle sue ccius8, p.er qua1Ho sia sem,brato ·logico a chi lo ha scritto, non pare a lui stesso abba,.. stanza dim0st1:ativo; le natura li antitesi, poste a fondamento delle lle-duzioni, sono appena a<!.cen nate, e le cause dedotte sono t11qppo dinatura storrico politica. Il desiderio di riusiiire prontiimente conclusi~,o· può fors~ giustifìcqre I' wdine seguito, ma un ulterio1:~ sv,iluppo di -cause più generali, che risal·ga al dualismo~ all'antitesi, alla lotta .che domina l'Universo , si presenta <!.ome opportuno, pr.ima di -eonchiudere l' intier.o studio. · · ' Che l'a nima ·delF uomo abbia 011igi nariamente informato l;1 materià, o sif! essa stessa ·Una derivazione dell 1organismo corporale, non è qnestione che interessi in questo studio . Bensì importa moltissimo il.fatto; sentito e provato in. sè stessa da ogni persona, che ~a oa.tura umana è composta di cor.po e di spirito. Le forze è le fa-collà corpqree e spirituali eonginnte nell'uomo hanno bensi un'influenza reciproca, ma hanno proprietà, caratteri , tendenze e bisogni distinti e spesso divergenti ed opposti. Il cO'J'PO non si può disgiungere dal suolo su eui appoggia, nè può vivere ove manchi l'aria; alle basse temperature si assidera, alle caldissime soccombe. Il suo movimento va soggetto a leggi matematiche <li spazio limitato, ad il suo s,iiluppo con mo11otona corsa, ristretta in augusti limiti, sale dall'infanzia aHa ~iri,l ilà e rapida declina alla terra, allà quale ritorna e per sempre vi si confonde.
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LA PACE
_ L'anima invece non è soggetta ad alcuna di tali leggi di appoggio, di ambienti , di spazio; di morte; concepisce e misura tutte le temperature, tutte le profondità della tefra, tutti gli spazi; si slancia al di là d'ogni distanza celeste misurata, penetra e scruta gli atomi sf'l'ggenti ad ogni sensibilità, ad ogni peso, ad ogni strumento; medita sull'eternità, e si bea nella contemplazione del vero e dell'infinito. Nel mezzo del cammin di nostra vita, il corpo comincia la sua accelerata discesa, malo spirito non lo segue, e continua ad arricchirsi, continua la sua nobile ascensione; già la potenza genitale è spenta, ma la mente crea opere ognor più perfette; ed anche coll'ultimo alito del corpo, può uscire dall'uomo uno sfolgorante sprazzo di luce del vero. E quando il terrestre involucro lo ha abbandonato esso sopravvive nei superstiti, tanto che noi possiamo qui sentire la presenza dello spirito di Dante e di Galileo come se i loro corpi . fossero viventi a Ravenna, a Pisa od altrove; nè ciò è retaggio dei soli uomini sommi; con una graduazione facile ad immaginarsi, ci facciamo pers~asi che pur sopravvive lo spirito del più modesto genitore; anzi fatta la debita ragione della proporzione, il totale dell'influ~nza spirituale ereditata dal passato, non può provenire che dalla totalità dei defuntL Adunque un antitesi di fallo irrecusntile è racchiusa nello stesso individuo, nq~ale si dibatte costantemente in una lotta con sè stesso . senza uscita e senza fine.' È questo il dualismo d'anima e di corpo, d'interiorità e di esteriorità, d' invisibile e di visibile, vagamente sentito e simboleggiato presso rutti i popoli:in tutti i tempi, in tutte , le_religioni, in tutti i sistemi di fi losofi a, fra i 'materialisti come fra gli ascetici. ~on trattasi qui di guidare attraverso i reconditi recessi · che nascondono questo complesso fenomeno morale e fisioo, ma solo di accennare alla via seguendo la quale, forse, si perviene a soddisfacente risultato. La lotta precedentemente regi$trata r,:a un'unità e le altre che essa è fatalmente obbligata ad avvicinare, è accresciuta e moltlplicata da questo dualismo intimo, che tiene sempre l'individuo eccitato · e predisposto alla doppia battaglia morale e fisica. Nella scala ascendente delle unirà, fam iglia, comune , nazi~ne, popolo, stato, razza, umanità, ogni individuo sente l'affinità, i sentimenti , i doveri, g_li otblighi morali e legali, ma sempre e dovunque
E LE CAUSE DELLA GUERHA
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si sente diverso da tutti gli altri; si sottomette per influenze esteriori , di educazione e di radicate abitudini che formano.la coscienza, per costrizioni, per necessità, ma tende per natura a sottrarvisi, e lo fa sempre per quanto gli è possibile; l'antitesi fra la volontà comune e la volontà individuale, fra il dovere verso la comunità e la propria inclinazione, fra l'opinione dominante e Io' spirito dell'individuo, costituisce un'altra forma di lotta che si può ritenere permanente . . Spesso l'individuo vuole emanciparsi a qualunque costo da sì opprimente antitesi, .onde controversie, conflitti, liti, risse, rivolte, rivoluzioni, proce.ssi, battaglie; e, sempre e dovunque, vittorie e sconfitte. Se la nostra osservazione si estende anche fuori dell'uomo, non possiamo non ravvisare un.o stato di universale conflitto sia nel mondo fisico che nel morale. Tutto lotta nella natura; l'azione e la reazione stanno nella materia inorganica, come nel mondo organizznto. L'olio non si commesce coll'acqua, gli acidi corrodono; la fisica ci dimostra i cambiamenti di staio prodotti da forze spontanee, come la chimica ci pt;esenta lunghe serie di trasformazioni causate da reagenti. Una forza di repulsione e di urto agisce sugli atomi, non altrimenti potente che quella di attrazione, e lo stato della materia non è mai che un istantaneo equilibrio meramente speculativo, perchè continuamente ed eternamente mutabile nello spazio, nel tempo e nella costituzione. Se contrarie forze urtantesi. della natura inorganica non sono soltanto manifeste all'uomo per i fenomeni che presentano alla sua osservazione, tal uni dei quali egli domina e sfrutta, ma purtroppo anche per quelli che tornano a lui spaventosamente disastrosi . Con periodi troppo brevi i terremoti ingoiano intere città, rovinano,vaste regioni, isole ridenti, facendo delle ecatombe di vittime umane. Le eruzioni vulcaniche stJno a loro volta una grave iar.tnra per . l'uomo, di cui sotterrano le città, ricoprono il suolo, e recano dann i grandissimi. I fulmini, i cicloni, le inondazioni, le frane, le valanghe, le tormente, le grandini, le burrasche, gli nragani sono altrettanti effetti di forze naturali in contrapposizione, che si manifestano in modo dannosissimo alle persone ed ai beni degli uomini.
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L..l P.ACE
E LE CA.USE• l)·RLLA GUERRA
L'uomo adunque n0n s0fo è spetta~ore,dìis tutta una natura, i norga:nica in lottai, ma: ne, è una viUJiima, inuJ:ta,; oml~ a rag.ione, ilrLeopa:rdii ch,iamò>)Jl! rra1ura 1
"' .. . ... . . . . . . . ... . quella
Che ,•eramonte ò rea, che de' mortali È' madt·e in parto ed' in voler matrigna. , (i)
Come la: pace e l'a q•uiiette non esistei pel' la materia, cfiei chiamasi inorganica, non può sussistere per· gli organism1i. <fi maxeriai ce-m · posti. Nel v;aslO· domi,nio della natura vivente regna uoa violenza a tutti nota che arma gli esseri gli uni contro gli aftri. La gramigna non divelta fa intisichire tutta la flora erborea, ne invade la sede e vi, si1 s0st.itlu:isce. 11'adamson~a> digital,e, o· boa,bab, torna funesL-o a tutte le piarnte che osa,no <l,Ol1tenderg,li i·I suolo. e 10 spazio, sopra sll'olo; tuLte le, vince,, tutte, le d1istrugge (2 Dall'immenso eat.al'l11a fino, al piiù umi le erboli,lllo, quanti individui violentemente uccisi I Coltivando le piante che gli tornano utilr, l'uomo distrugge fil' limita la ripvoduzione di crueHe a lui, inutili ~ nociv.e. Gli, anim-a:li si•coatend'GHO e si disputano la· vita, l'esistenza, eolla forza, coll'a,stuzia, <l,OUa pazienza, col 11umero, col tradiment0, co~la sedluzioae, eoJJ mi,wobismo. ~ OgTii essere V'ivente rappresenta: un vincitore di una lunga, millenaria, interminabile lotta, ed è superstite di un innumerevole ecatombe di vittime. Fra gli animal,i sr tratta di una gnerva reale e n0n più di una reaziot1e chimica o, di nn urto meccainiw. l'uccellò canoro che ci ricrea, fra una n0ta e l'altra, d.istrugge ,l'insetto che tranquillo portava il cibo ai suoi1 nati·; e non andrà ;;::uari che l'uccellino stesso soccomberà atil'assalto delt falcf;JeHo . · In ciascuna g1•ande di\lisione del reg1to animale 'vi sono, divora· tori di altri animali, ed appo$ita elassificazione ci fa conoscere insetti di preda, ucceHi di preda, pesci, r-eltili, qu,pdrupedi di preda. 1
1) .
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Gi1iestra. , (2) Rom.F. Conferenza sull' A(rica tenuta in ~lilano il 23 gennaio i889. (I) LEOPARDI, La
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~@si I/uomo uccide peP nutrirsi, uccideipeJJ ~estiPsi, uccide per 0rnarsi, uccide per istruirsi, uccide per· di,verti,nsi, uccid'e pe11 arrnal'sii e poi uccidere meglio ancora;. Egli1 frt> la guerra alle bestie-f-eroci e• le vince colla superiorità intellettuale. Si è poi souomessa- una• certa· quantità di razze di animali, cirna 4<000. che ohiama domes-tiche, ma che· vernmer'lte tiene in istat0, di vera schfa·viJù. Ogni razza assoggettata rappresen ta secoli di la\'oro; dapprima di v:iolenza, poi successivamente di pazienza, di asbuzia. di finzione, di, carezze. La, coltivazione e l'addomesticamento, degl i organ,ismi utili, come 13? distruzione di quelli nocivi prosegue costante e con proporzioni crescenti, ed i-naturalisti più insigni ci dichiarano che 1< si può prevedere il lempo in cui la terra non produrrà più che delle piante colti.vate e degli an imal i. domestici » (1'). ~ Benchè non appaia, tanta è l'abilu~ine,da noi fattavi, p1:1re è sulle razze di animali assoggellate che chiama domestiche ohe l'uomo esercita con maggior crudeltà la distruzione. Dopo di avere allevalo i più mnnsueli ed aff~ ·ionaLi animali, di averl·i aMarèzzati, condiviso il lavoro ed il ricovero, di aver scambiato i più 1:1tili servizi· e ricavatone grandi ,vantaggi, giunto il momento del bisogrw, !.'uomo non esita ad inferire su di loro il colpo mort-ale: I piitago11ifi erano . tanto penetrati•della feraH~ài ul.ìi, qtJié:;La azi'one ch,e osservav-ano rigorosamen,te la veg0la di trarre il nu briiheN•lO d·ai so!Ì. vegetali:. E mentre uccide 0!i sua man@· gli ani,maI1i più fidenti, ne, cu11a, sa,pien. temente la propagazione per mezzo dei figli, e neppure di,sdegna, · il superbe, di solleticarne opp<)lll'tmamente gh org,ani sessuali. Oggi le speC'ie:vi'ven ui conosciute sono approssimativamente50,000. Ma esse erano in numero immensamente più g,11,ìnde. La guerra sterminatrice fua oon<iotto aHa estinzi0,ne delle, razze intermedie, ed a fissare la distinzione ora esistente fra-u-na specie e l'.:1-!~ra DisLinz·i,one che tende sempre più a di,veHire marcala ed insormontabile, ed a impedire gli incrociamenti ~2) .
(i) Lueeoc. L'homme a:vcrnt l'histoire, trad. par 8AHD1ER. Pari,, Germer Braillìere, !867, pag. 4-93; c;he cita () conferma l'opioion.e di WAbLA.CE. Vedi anche DARWIK ,
passJm.
('>Il DARWIN. Ori. eit., passim.
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LA PACE
Sono 25,000 i fossili di specie non . più esistenti che si sono già potute enumerare e che rappresentano allraverso alle età geomorfiche le specie estinte per sempre, rimaste vittime nelle lotte fra animali. La coJ)seguenza di tali distruzioni, è l'epurazione e la distinzione nelle specie superstiti. Ogni razza sopravvissuta, è bene ripeterlo, rappresenta una villoria nella lunga lotta mortifera. · La minor forza fisica dell'uomo in confronto di quella di alcune specie di animali, al dire di Darwin « potrebbe essere stato un immenso vantaggio, perchè probabilmente, se non necessariamente, l'uomo non sarebbe divenuto socievole; e questo sarebbe stato un grande impedimento per l'acquisto delle sue più elevate facoltà men· tali » (•1 ). Ed è essenzialmente con queste, che egli può padroneggiare e chiamarsi il re della natura. La guerra che le varie specie si fanno l'una coll'altra, continua anche fra i membri delta stessa specie, e della stessa razza. Le api regine si distruggono a vicenda, finchè una sola sopravvive nell'alveare; e dopo le rivali, distrugg~ tl1tte le ninfe reali che esistono nell'alveare. Quando la regina è fecondata, comincia la guerra contro i fuchi o maschi divenuti inutili, e la lunga guerra non cessa finchè le operaie nQn hanno compiuto lo sterminio di tutti i fuchi; nè la loro rabbia si arresta, ma procede alta distrnzione di tutte le larve e le ninfe di maschi. La regina ne farà degli altri (2). Pietro Huber ha descritto le terribili battaglie fra le formiche, che.sono condotte con tutte le regole della tattica; avanguardia, avamposti, scavatori; « seguono combattimenti. sanguinosi. li campo di battaglia rimane sparso di teste, ~i zampe, di membra staccate, di cadaveri e di feriLe » (3). L'osservazione quÒtidiana ci avverte che la lotta individuale o collelliva, avviene fra tulli gli animali della stessa specie, particolarmente fra quelli allo stato libero. II proverbio lupo non mangia
E LE CAUSE. DELLA GUERRA
lupo non è un rigoroso tn1slato, ma una semplice figura retorica che trova applicazione in qualche speciale allusione a condizioni della società fra gli uomini. Prudhon ha .rilevato tale proverbio non per confermarlo, ma per dare risalto alle sue vivaci argomentazioni (1 ). E la guer.ra fra gli uomini, si è già visto, ha perduralo attraverso a tutto il passato: Osserviamo attentamente questo essere superiore, in tutte le s11e condizioni, e sempre scoprirem.o la manifestazione di antitesi, di negazioni, di opposizioni coi suoi simili, e la conseguente . lolla. Nel bambino, malgrado l'atavic;nio socievole, malgrado J'am biente, malgrado l'educazione, spiccano le qualità di egoista, di esclusivo. La sua educazione consiste anzitutto in continue negazioni: questo non si fa, questo non si dice, questo non sta bene, questo non si tocca. Fra fratellini e compagni è un continuo litigio contenuto solo dalla presenza dei genitori o di altre persone. Fatto adulto, il dìfetto dell'unicità del s~o, è immanc~bile sorgente di infiniti,,guai, di dubbi, di lotte morali interiori ed esteriori che mai si possono risolvere senza transazioni penosissime. Ogni in· dividuo dei due sessi deve inesorabilmente passare per questo ero· gioi o ad alta temperatura, ed ardere e consumarvisi. I naturalisti ci fanno assistere alle battagl ie· di un sesso per· il possesso dèlI'altro (2); e benchè nelle n3zioni civili sia ce:;sata la lotta materiale, non è men grave e spesso causa di morte fisica quella morale che permane e che è.inevi tabile. La persona innamorata non può evitare i fremiti, la febbre, spesso il delirio. La efferata tragedia raccoglie in questo campo le sue cruenti messi di vittime. Amore e morte, odio ed amore, formano l'argomento ·dei più alti carmi in tutte le letterature; ma di più, amore è l'oggetto delta quotidiana cronaca or commovente, or truce, disperata sempre. Plato'oe ha immaginato « che !'nomo e la donna facessero a principio una creatura sola, là qunle tagliata più ta.rdi iu due parti, ora ciascuna metà cerchi l'altra, nè abbia pace sinchè non la trovi >> .(3). L'irresistibile tendenza a congiungersi costituisce l'amore, il su'i,nme
(!.) lo. Cap. IV, pag. H7.
citatd 'da FIGUIER. Gl'insett.i, IT trad. italiana. Milano, Treves, !.874, pag. J.86. (3) Fwurnn. Op. cit., pag. 214. (2) FJ\A:'!C>!SCO H UBER
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(,I) PRUDH'IN. Op. cit .. lib. I, chap. II, pag. 43. (i!) DARWIN. Op. cit., pag. 52',. (3)° BONGHI. Op. ,cit., pag. 58.
LA P,ICE
E LE CAUSE i>ELLA GUERRA
amore, fiamma dell'univeuso . lit mito platonico adunque implica la lotta senza tregua, prima di trovare la propr,ia metà; ma la p11atica, della,-vita c-i -fa: nolo, che q,uellai propria. p11imitiva metà lta subilo delle 1rasformazioni, e per1ciò è gran meroè trovarne un'altra che si adatti alla meglio. Che non si adatti sempre, basta considerare· le cause di, separazione. N·ell~uhimo decennio si cont11ass-ero in media, in· Itafo, 9BB,.OOO mabrimoni affanno; e nello stesso periodo si ebbe!'o, in med:ia il-500 'domande d~ separaz,ione, ossia una domanda d·i sepaPazione su Hl5, matr,imoni (1) Ma vi ' è da osservar:e che la separaz,ione crea uno stato disg1,aziatissimo; e eh.e, perciò soJ:o una parte. minima dei contendenti ricorre a questo passo disper.a,t0. Non ho spinto· questa osservazione nei paesi dove vige il di.vo1:z,io, ma è cer,to ~lÌe la propor¾ione aumenta assa,i. Penewia·mo ora, co ll a sc0r ta dei precedenti ragionamenti, nel san~uario de-i più intimi e desidera~i nffeui , e ò.on maraviglieremo se là stesso, noi riconosceremo che l'armonia non è mai completa, che la lotta non è, maj total mente esclusa. che quaÌch:·elemenlo eh es~a si- fa sem ('l re sentire Frammezzo alle gioie ed· alle do:nestiche " fosse altro peti dar 11isal10 al disegno; delizie vi è il chiaro-.souro, non anche nei· Cf\si J:Ìiù fortun-ati, non vi è alcun guancial d'imene sul q·uale, almeno, qualche Vl)ILa, non vegli invece di cupido, silenzioso ed agi Lato, il co,:ruccio. Fra i membri, di una, famiglia divenuta nurne,,osa serpeggiano poi anLipa,tie mal represse, e scoppiano aperte animosità. r fratelli si separano e eosLituiscono di lTerenti famigl ie ,con l'introdu2i'one di elementi eterogenei, causa certo di invi'die e di guai e di .lotte. Gli umori delle, nuore sono, per ragioni naturalissime, in opposizione con quelli delta suocera; q,1elili delle cognate fra loro non sono molto più concordi, e neppure quelli fra generi e _suoceri. Se ailarghiamo la oerch,ia dell'osservazione estendendola alla civil e associazione d·e llo Stato , noi scorgiamn subito ch e nel•l'intemo di esso, vivono, si, muovono, si ur~ano si equilib.rnno con tendenza a sopraffarsi, ceti differenti, partiti differenti, arti, mestieri, fami-
glie, corporazioni, religioni differenti e ch'e ceti, partiti, fam i.glie, arti, mestieri, corpor:azioni, religioni 'Sono in urto ·continuo l'una coll'altra, come lo sono padroni ed operai, nobiltà e plebe, capilale 'e lavoro, ricchi e poveri. bor:ghesia e quarto stato. Queste e molte altre ancora, sono tutte diffe'renze, son tulle ine· ,guaglianze, le quali mentre sono indispensabili all"a vita, all'esistenza sociale, sono in pari tempo causa di un costante flusso e riflusso,. di spinte e oomppessiooi, di lunga -guerra interrolla sol tan to da brevis· si-me pause di pace.
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·È questo il punto opportuno per far rilevare che il significato generalmente acconsentito alle parole guerra e pace non è che ·convènzionale e fittivo. Secondo esso, .guerra è « la lot~a armata fra diversi stati; o fra diversi partiti che si sono militarmente organizzati , the combattono per un principio di diritto pubblicQ t{'I) >> •« pace _è la ces'sazion-e della guerra come sopra defin ita » (2). ·Ma in realtà. nel tempo di pace, ·come risulta da quanto è sopra detto, la lolla conlinua, e con maggior.e accanimento, con minore leal ~à, con effusione di sangue e numero e strazio di viuime, senza paragone, maggiori. L'a guerra, durante il tempo che si noma di ·pace. invece di essere concentrata nel tempo cioè in unn c;ampagna di :guerra,; invece di essere circos·crilla nello spazio di un campo di balla.glia, si estende per causa delle disuguagli,anze sopraccennate a Lutti ,gli ,anni, a L_ulli i giorni, e su tutta la superficie del globo abitata da uomini. Lo stato di pace non è, nè uno stato di calma a:;soluta (questa sarebbe la morte, perch è sarebbe l'assenza del cennato flusso e l'iflusso) nè uno slalo di amore e di amicizia un iversaf·e qua!e sorrid!eva ,a Platone. « Ciò -òe si chiama comunemente pace, non 'è tnle ch·e di nome » (3). Della lolla la civiltà non può fare a meno irnpe· ,,occhè di. essa abb[sogna,per il progresso e per il perfezionamento, per l'el iminazione di ciò che è corrollo, per dare un migliore indi1
(Il 01,UNTsc111.1. Droit inlenwlio11ai codifié, nrt. 510, 511. (2) ]31.uNTsr.111:,. Di·oit internalional codi/ìé, art. 700 a 726. (3) LAURllNT. IJ/tuls su,· l'hi$/oire dc 1'11.111a11ité. l.ivre VII, cha1i. Il, § VI. Oruxellc(t) Annuari-O statistico italiano, !886, pag. XXXV e CCIII.
Mel ine, 186t, pag. 40L Citazione I.ratta delle /,e9gi dello stesso P1.nONE .
LA PACE
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rizzo a ciò che accenna a guastarsi, perchè il suo sviluppo è fondato sul processo della selezione naturale. Una pace, senza lotta, non vi fu mai nè vi sarà mai al mondo; se essa fosse possibile siO'nitìcherebbe la cessazione della vita sociale, dell'intreccio delle ;zioni e reaziont reciproche, del progresso, il sonno eterno, l'indolenza. Invece sotto il nome di pace continuano le decision: aella lolla ottenute colla violenza o colf"inganno contro gli avversari; e questa lotta ha spesso in sè dieci volte in più di quelle violenze, di quelle oppressioni; di quelle distruzioni che arreca con sè l'azione chiamata guerra. « Se fosse possibile, esclama Schaffle, riunire tutte le miserie che tra acro no seco le soècombenze nelle pacifiche lolle industriali, forse "" apparirebbero molto più orribili che le miserie -periodiche della guerra; » e conchiude con qne_slo periodo che può ritenersi quale · vera definizione della guerra, da sostituirsi a quella parziale sopra riportata generalmente accettata, ma che vuol intendersi limi tala al lin•~uaO'aio del diritto internazionale: « La lolla è il c@ntrasto di n n<') unità animale, ciò che corrisponde alla contrapposizione di forze inanimate della natura in,)rganica. La vittoria è la decisione di un essere animato (unità) sopra~un altro, che apparisce come forza _inferiore » ( 1). In questa lotta i vinti si amareggiano la vita, sospirano, si addolorano, si disperano, ed i·n numero stragrande, gi~ciono isolati, oscuri, disprezzati, luridi, maledetti, cadaveri, e spesso senza rimpianto. L'ordinamenlo giudiziario ed i mezzi dì preventiva lutela or.ganizzati dallo stato, mirano, non ad impedire le lotte, ma a regolarle. E la parte di lotte che sfugge alla loro azione è di gra_n lunga superiore a quella che vi. incappa; « imperocchè molte forme di arlifizi ingannatori passano attraverso le ma.glie, anche più sottili, delle norme di diritto più perfette. Epperò un largo campo rimane alla guerra fra i cittadini. Inganno e violenza fisica ,,engono in più o meno larga misura adoperati per scopi di propria conservazione, per innalzarsi sugli altri e per promuovere riforme generali. » (2) 1
(il SCHAFl··LII:. Op. cit. Parte Il, Ca110, VJI, Capit. V, pag. 893. (2) ScH.UFLE. Op. cit. Parte Il, Capo VII, pag. l0i5.
E LE CAUSE D ELLA. GU~;RRA.
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Siccome poi la tutela giuridica preventiva o giudizia.ria è essa stessa una guerra contro i nemici inlerni della conservazione col· lelliva, entra nella serie delle manifestazioni della lolla per la vii a ; per poco che si interroghi essa risponde eloquentemente. In Italia, ritenuta la sua popol:1zione di 30 milioni compresi i pupilli ( 1), si hanno tutti gli anni ,f ,230,000 liti (2); si hanno 250,000 reati ; di cui 20,000 contro lo stato, la religione, l'aulorità; 90,000 contro la proprielà, 65,000 contro le pers~ne; di questi ultimi 4.,lSOO sono omicidi (3). Da quest'ultima cifra si può dedurre che la somma di tutti gli uomini uccisi su tutti i campi di battaglia per l'indipendenza d'Italia dal "82·1 od anche soltanto dal ·1848 in poi, non rappresenterebbe 1/ 10 degli uccisi nella guerra giornaliera. Nella nostra più grande battaglia, a Custoza, sono morti 1043 italiani, neppure~; , del numero che viene annualmente spento dalla lotta del tempo che si chiama di pace ! Analoghi ragionamenti condurrebbero alla stessa conclusione applicandoli a qualsiasi nazione, o grnppo di nazioni, a qualsiasi pe41 riodo di tempo. Questo trisLe quadro è comp letato dal numero dei detenuti che è, in Italia, di 73,000, fra cui 33,000 in stabilimenti di peoa, e gli altri in carceri varie; maggiore risalto verrà ancora dal fatto ch e tale permanente popolazione delenuta (cioè impossibililata in parte alla lotta) è mantenula da un movi mento di entrata di 2,i0,000 individui all'anno ed altrettante di uscita, vale a dire in media 650 ogn i giorno. E inoltre che gli entrati sono soltanto la sch iuma dei condannati , su 450,000 impulati (4). Aggiungansi i 40,000 ammoniti, resi famosj dalla recente discussione della nuova legge comunale. Finalmente si vo lga il pensiero alla caterva grande come un eser· cilo di guardie, carabinieri, impiegati e giudici che entrano necessariamente a far parte di questa lotta,. per averne un'idea adeguata. 1
(Il Annuario. niìtioni. (2} Annuario. l3) Annuario. (4) Annuario.
Cit. , pa:;. 97. / 1mpil{i, cioè le 1;erso11e al clisotlo di 1.5 anni, sono H Cit., pag . CC e 9i0. Cit., pag. CCXI. Cit., pag. 9i2, 97'.
E J.},; CAUSE l>Ei,l,A OUF.Rl!A
LA PAOJ;;
Ma la statistica non può dirci tutte le altre lotte sopraccennate che
passano fra le maglie dell'azione giuridica. Indirellamente però ne ;;olleva qualche lembo, e ci fa vedere (sempre nel solo nostro paese, che non .è nè il peggiore, nè fra i peggiori) che sopra 1,,!00, 000 nati vivi, 80,000 sono illegittimi od esposti (1) . Vi sono ·I 0,422 prostitute registrate nell'anagrafe, ma chi può immaginare quante sono quelle non registrate? « Le prostitute che hanno dichiarato di essere sarte, cucitrici o filatrici fi gurano sollo queste ultime voci » (2) . Vi sono 50,000 mendicanti ricoverati (3); da essi deducasi coll'immaginazione quanti sono quelli non ricoverati. Abbiamo circa HOO suicidi all'anno (4), e questi rappresentano crisi acute della lotta. I fallimenti sono 1000 ogni anno (5). Tulle queste cause e questi effetti di lotte rappresentano una continua perturbazione e modificaiione all'ordine socia!~ aguzzano le .passioni ed i mezzi per lo scatenamento delle collere e per la maturazione delle riforme contestate. · Procedendo esse essenzi~Imente da affezioni morali, è ad esse che deve più particolarfnente volgersi la cura dell'uomo di stato come quella del filantropo; di colui che a:;pira ad una pace non conseguibile in terra, come di colui che desidera eliminare gli ele· menti dissolventi della forza sociale. Ma esse non sono ancora tutte accennate; altre cause ed altri effetti si aggiungono e si compenetrano colle precedenti, benchè trovino altra sorgente in altre lunghe serie di ineguaglianze, di ordine fisi co. Sono in Italia 19,.600 pazzi ricoverali nei manicomi , (6) ed è proverbiale che.non tulli i pazzi sono all'ospedale . In quanto ai mezzo paz:ti, ed a coloro che ne hanno un ramo, ai mattoidi, nessuna slatistica potrebbe dirlo.
{Il A,muario. Cil.. paJ?. 951. (2) Relazione genemle mt censimento ctel :tsst, noma, Bolla, 1885, pag. LXVIII. {3) Annuario. Cit., pag. 06, con 011portuni calco li. (4) Annua1·io. Ci~.• pr1(?. 953. (5) At11mariÒ. Cit.. pag. 9i0. (6) Ann1w1·io. Cit., pag. t3t.
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11 numero dei cretini è anche di ·l 9,600 come quello dei pazzi, e ciò che è peggio è in sensibile aumento; ( 1) è lecito domandarsi, senza ~ssere s.p~rtani , se non fosse il caso, come vi è una politi ca samta r1a, coloniale, tributaria e via dicendo, di averne anche una cretinariit (?) tendente ad impedire il progressivo accrescimento del cretinismo. I ciech i sono 2 1,000, e 15 000 i sordo-muti: (2) 47,900 gli storpi (:3) . Nei pubblici ospedali sono in permanenza .48,000 infermi mantenutivi da un movimento di 339,000 entrati ed altrettanti usciti · con un totale di 8,500,000 giornate di presenza (4) . Le statistich; tacciono sul nu mero dei maiali al le proprie abitazioni. li personale sanitario, in medici, farmacisti ed infermieri sale a 87,500 (5) . Anche tutte queste infermità fisiche contribuiscono a suscitare e mantenere il malessere, il desiderio del megli o, di rivoltarsi sia pure sul letto di spine. Ma è lullo il complesso delle antitesi, delle negazioni, delle opposizioni , delle inegu:,gl ianze d'ordine fisico e morale che si intrecciano tanto variamente nella natura e nel corpo sociale, quello che genera la lotta. Alle violenze ed agl i inganni reciproci diretti ed indirelli partecipano tulle le specie di uni là sociali, individui, famiglie, complessi privati, corporazioni. I partili, propugnando le loro teorie terrorizznno, diffamano, mentiscono, ingannano; e da ogni unità, vien mossa guerra aperta o segreta contro persone o poteri avversari Gli stessi investiti de i pubblici poteri la eccitano colla resistenza e colla compressione; colla parola, colla stampa, colla congiura si investe l'interiore disposizione degli uomini, la coscienza, e si trascina a parteggiare. Le esistenze in soprannumero non vogliono rassegnarsi a morire, e cercano di procurarsi colla forza e coll'astuzia quanLo non possono procurarsi coi mezzi legali; ed in vero, se la legge a ragione li colpisce, il naturalista e l'antropologista li scusano e li giustificano. Se colpa vi è, è fuori dell'uomo. 1
1
(I) Annuario. Cit., (i) An·1m111·io. Cit., (3) Annuario. Cit. , (4) Ammai·io. Cit., (5) A,muario. Cit. , 2 -
pag. UV e 114.
r•ag. H4. pog. 981. pa:i. H5 e 113. pag. 'H t.
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1
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LA PACE
E LE CAUSE DELLA GUERRA
La brama di ricchezze, di onori , di comando , l'ambizione la vanità, l'in vidia, il desiderio di vendetta, violando od eludend~ il dirillo, si attaccano alla persona, alla vita, all'onore, ai- beni altru i. Ma I~ guerra non viene accesa soltanto da simili moventi, ma allresì dalle più nobili ambizioni, dalla tendenza ideale ed uman itaria alle riforme. Quando la corruzione dilaga, l'idealismo riformatore si rivolge ai santi doveri verso lo Stato, la Patria, fa famiglia , f'?nore, l'umanità per la conservazione e lo sviluppo collettivi. L appello alla fo rza contro la corruzione e la tirannia di qualsiasi genere, non può essere un diritto positivo, ma è un dovere morale si chiami rivoluzione o colpo di SLalo, e fu sempre glorificato dall~ storia. Sempre illegali, ma non sempre ingiuste sono le rivoluzioni od i colpi di Stato. Il gran Federico ha serino che « le rivoluzioni hanno le l~ro _cause supreme nelle. immutabili leggi della natura, e ~he le pns~1001. nmane debbono servi re di sprone affinche cl i tem po in tempo s, svelino nuove apparizion i nel gran tea'tro del mo+ido » ( 1). E così, benchè illegale, ni uno più condanna la nostra rivoluzi one che ci ha costitu iti a nazione: nè la grande rivoluzione che ba dato all'America l'indipendenza; nè, quella della Grecia che la liberò dal giogo turco; la grande rivoluzione fra ncese, malgrado i suoi eccessi, è pur sempre glorifi cala come demolitrice di iniqui privi leoi e di un . o asso Iut1smo corrotto ed incapace; è la rivoluzione che guidala dalla Prussia liberò la Germania dai legami so ffoca nti dell'Austria. La data dell a risurrezione di intieri popoli già a()'onizzanLÌ è seonata da I.alti· d'I questa natura; essi sono vivificatori, oed il concetto eche credesse di poterli escludere per sempre, sarebbe altrellanto insano quanto letale. Questa lotta, questa guerra adunque, .non è soltanto una miscela di colpe e di delilli , ma è la generatrice della reazione contro di essi, è la purificatrice della giustizia del diritto e della mora le. Le stesse, identiche ed analoghe azioni e reazion i ch e avvenoono fra unità in terne, si verificano fra gli 8tali. Perchè, come sc;,isse ~larselli, « la rivoluzione è guerra civile, come la guerra è rivo1
,/,uzione internazionale » ( 1): vale a dire che le due cose cambiano Mme e modo, ma l'essenza loro, le cause prime riman gono le stesse . tiò è tanto vero che i falli sopracen_nati del risorgimento ita liano. .dell'indipendenza degl i Stati Un iti, della gronde riforma francese. e della unificazione tedesca , seg-nano tulli ad un tempo e rivotu}ioni interne e gue rre esterne: 1
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** Siamo così pervenuti a ritrovare la guerra, non più colle dedu . 7.iÒn i puramen te sto rico-politiche, ma coll'analisi' (per vero molto :affrettataJ imperfetta, incompleta) delle antitesi che dominano tutta la natura, dalla materia inorganica alle lotte fisiche e morali fra gliuomini . 1 . A meglio raccordare la conclusione unica raggiunta seguendo le due vie, cioè la guerra fra gli ·stati, gioveranno ancora i seguenti -cenn i. All e già enumerate 16 cause generali, vuolsi qui aggiungere e maggiormente par ticolareggiare le cause attuali quali derivano -dalle condizioni interne. Ogni ciLtadino colto conosce le cause di ten sione in ternazionale proprie dei vari Stati. Laveley nel l'opera già citata così le riassu me per i popoli d'Europa: 1° Per la Francia: L' instabi lità del governo che può fare della gu erra l'ultima risorsa per far tacere una soverchianLe opposizione . Napoleone III subi ripetutamente questa causa di guerra. La ri vincilo. 2° Per la Germania: Le tradizioni storiche della Prussia. L'ide:i del pangermanismo . L'imperfezione del sisLema rappresentativo che fa dipendere la pnce o la guerra dalle volontà del Sovrano. L'annessione dell'Alsazia-Lorena che fa. dell a Francia una nemica irre- . conci liab ile. 1
O) OEu1•nES. Du 9ouverne1nent àe Branàebom·g. I, pag. 239, oppuro; Paris 1790,
pag.
336.
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( I) :\IAI\SELLI.
Op. eit. I, pag. 139.
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LA i:ACE
3° Per la Ru?sia: Il. pa4slavismo. Ii.a quesLione d'ori ente e la ten.den.za al Medi terraneo,. La rivalilà. coll'Ingbilterra nell 'Asia. .i-, J;>er, 1;A,u,stria:, L'Qsti lità dell e ra.zze. La i;ivalit,à ne,ii:Oalcani. .5° Per la '.l;urchiala suil, propria decadenza. L'~terogenei tà dei conqui statori e dei conqµisla,ti. 6° Per la Rumania: Il principio, dell e nazional ità. 7° Per l'Italia: Il pericolo di una reazione clericale. Il potere temporale. 8° Pet· la Spagna ed il Port,,gallo: L'aspirazione dell'unità I berica. 9° Per gli stati Scandinavi: L'occupazione dei canloni Danesi per parte della Ger()l.ania da u.n lato, quell a della Finlandia pet·parte (\~Ila Russia dall'altro. lato. 10° Per il, B~!gjo, e. per l'Olanda. La lor:o debolezza relativa, la quale lascin1Lemere·delle violazioni da sud e da nord-est. .J.1 ° Per l' Ingh ilterra: f peri coli che possono minacciare Co, slaMin,op,oli. Q,uelli che minacciano il Bel gio. . Qu,elli che m.inacciano l'India . La vastità dell'impero. A questa ponderala -enumerazione dell 'a utorevole scritlore, sia , lecito a,ggiungere, UJ18 serie di v.oca boli che•per lor;o stessi indicano gravi cause <U,di~sidii1Q di gl1erre interne od e.~Lerne. Polo,Qia. Con,til)uerà,&d agi t,arsi, steril m~nle, o riso.rgerà? Irlanda. Continueril l'aspra, guerra; o prev.11:ranno i mili cancelli di Glaslòne; o strnpperài <lessa completa autonoQJia dai suoi oppressor1i di, di v,e,na,.i:a.z~a e religione.? Czechi . Ouerranno, dessi l'autonpmi a? Come? Africa. ([n generale); 'J'ripolit.ani~. Abissini a Madagascar. Zanz_ibar. (Costa continentale); Tonch ino. Indiani. (Per gli Stati Uniti); Nikilismo. A.n.tisemilismo; specialm ente in Germania ed in Austria. Monarchici-'nelle repubbliche. Repubblicani nelle·monarchie. 0
1
E LE CAUSE D ELLA OUEIIR A
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Socialismo. In Lernazionali srno . Irredentismo. Ma dopo esaminate le cause naturali, inorganiche ed organiche, fisiche e morali~ individuali e collellive, interne ed esterne che produ_cono la guerra; dopo esaminale le caui.e storiche generali e quelle della politica alluale, domandiamoci se la pace sia possibile prima che le cagidni sle!:.se siano efiminate·? E qu:i"ndo e come potra'fl no essere elimi-na:te'? Chi sa se sia da accertarsi come fo ndata ed esa(ta, ·O da ripudi'are coihe pessimistà e feroce la risposta ché gitL diede Federico il Grande? « Il y aura Loujours des guerres, comme il y .aura toujours des proccs, des banqueroutes, des perle et des lrom-· blemenls de letre. »
-
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E LE CAUSE DE I.LA GUEl!HA
LA PACE
animali non le basta, neppur quello dei rei versato dalla spada della legge. La terra non ha esclamato invano, la guerra si accende; l'uomo preso da un furor divino, senz'ira nè collera s'avanza sul campo, e con entusiasmo fa co5a che ha in orrore. Snl campo di morte l' uorno non disobbedisçe mai; nulla resiste alla forza che lo trascina a battaglia; innocente assassino, stromento passivo di una tremenda mano,
III.
Le brevi rii'-erche sul concello della pace nella storia, e quelle sulla. -guerra e sulle. sue cause, fecero palese che, nella vita delle socielà, la loro alternanza è indeclina_bile come .nella vita dell'individuo la. ,:eglia ed il sonno, il lavoro ed il riposò. Sono due concetti correla.tiri, i. quali ·non· che escl.udersi si compenetrano, e che, pur alter- · nandos1, hanno u~a graduuzione che li confonde assieme, di guisa· che la guerra continua nel tempo chiamato di pace, ed in auerra s~ , compiono atti di generosa pace. Insomma sono le manifestanzioni de~ dualismi che abbiamo riscontrato in tutta la natura, e che.sono inti . mamente connessi, originalmente insiti nell'esistenza dell'uomo. Or a~viene che uomini, associazidni, partiti, scritlori ed anche. filos~fi .di grido, trasc.inati ·dalla contemplazione di uno solo dei due . Lerm1~1, facciano prevalere or l'uno or l'altro, influendo sul!' opinione pubblica ?Ima vo'lta a volta si educa aIl' odio e si esalta per la guerra, o corre d1et; o alla snervante utopia delb pace. Già nel principio, del ~v~1 seco}o Hobbes perseguendo soltanto gl'istinti malvagi degli uomrn,, non seppe scoprire in essi che una pe...versità belliaera dr. f1:onte alla quale innalzò un cu(to al dìspotismo strapotente; te/ror,zzante, creando od almeno formulando una teoria politica ,e ·filosofica per la quale la guerra non poteva essere che permanente. H s~me fu tanto feco~do che in pieno secolo xix, furono scritte pagine dr ~rofonda erudiz10~e e di insuperabile eloquenza per fare l'apologia della guerra, siccome la sola governatrice e purificatrice del g_enere umano. Leggendo le logiche e calme pagine di De Maistre s, prova un sussulto di misterioro spavento, come se il mondo ros~ seggiMse "di sangue, ed una parte del genere umano fosse intenta ?o~lantem~nte ad u~a·. fatale carneficina, tràvolgendo g! 'innocent~ ms,eme coi colp~volt, 1. ca.ri congiunti co i nemici. Non si può resiste~e alla _tentazrqne dr riportarne in questo punto alcuni ' brani. {( No n udite la terra che esclama e ,chiede sangue? Il sangue degli>
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si tuffa nell'abisso eh'egli medesimo scavò, dà e riceve la morte senza dubitare eh'egli stesso l'ha fa tta. Tulla la terra
~
continuamente imbevuta di sangue non è che un'immenso altare, dove quanto vive debb'essere immolato senza fine, senza misura, senza tregua, fino alla consumazione delle cose , fino all'estinzione del male, fino alla morte della morte. L'angelo sterminatore gira attorno a questo globo inlelice, e non lascia respirare una nazione che per colpirne nn'altra; ministro di una vendetta precisa ed infallibile, infierisce sopra certe nazioni e le allaga di sangue; e tosto una rara giooentù si farà raccontare le guerre desolatrici prodotte dai delitti dei padri. È dunque divina la guerra, perchè è una legge del mondo .. Divina è per le sue conseguenze d'ordine superiore tanto generali che particolari. È divina nella gloria misteriosa che la circonda, e nell'jrresistibile sua attrattiva; - al momento preciso Dio si avanza per vendicare l'iniquità dei figli degli uomin.i, e la terra avida di sangue apre la bilcca per riceverlo e tenerselo in seno sino all'istante di restitui rlo ...... » ('1) Anche al giorno d'oggi e presso di noi si udirono alte voci ed eloquenti ad invocare bagni di sangue per intere nazioni. Nel settimo girone infernale scorre , La riviera. tfel sangue, in la qual bolle , Quivi si piangon li spietati danni • (2)
lutti i prodighi del sangue altrui. L'onda sonora del! 'altra ~ampana vibra oggi nella nostra atmosfera, ' e rende superfluo l'in. trattenersi di essa, bastando quanto ne fu già ' (i) DR MAISTRE. Les soirees de Saint-Pète1·sbom·g, 01i entretien sur le gouve1·ii:e me11t temporei de /et. P.rov viàence. Pari$, 182!. Tradotto da CESAR•: CANTù, 1837, già citato. ~
(2) DANl'E. In (., Xli , t,7, l06.
L A !',ICE
E LJl: CAUSE Dll:LLA OU.ERllA
detlo lil principio di questo studio . A chi desi derasse conoscere l'opinione degli scrittori favorevoli alla pace più o meno· perpetua, segnalo un li bro pubblicato or ora col titolo di anathème à la guerre, nel quale sono riportale citazioni di 81 scritlori dalla più remota antichità ai giorni nostri . Alcune citazioni però, come ad esempio quella di Cicerone non sono giustificate. ( 1) Solch è fra questi due eccessi, che tali veramente sono, occorre ancora prima di conchiudere, di parlare dell'arbitrato e delle altre propo:;te concrete fatte da quei fauto ri della pace, che non si contentano di declamazioni e di -affermazioni sentimentali. Il sistema di ricorrere all'arbitrato per alcune controversie, è molto antico. Se ne hanno precisi rncconti nella Genesi, e Senofonte narra di un arbitrato promosso da Ciro. I sovrani presso Lutti i popoli primitivi erano arbitri fra i loro sudditi, ed anche fra i sovrani vicini . È per ta l guisa che dalle relazioni private l'uso dell'arbitrato è pa~sato a quelle internazionali. Gli Stati della Grecia vi dettero un lar•'o . n sviluppo, perchè le circostanze di sminuzzamen to, di razza, di progre· dita e vivace civihà, lo favorivano; molti esempi ed importanti, sono storicamente registrati . Roma non dominò soltanto colla for~a ma altre:-ì colla sap!enz'ì politica, mediante la quale conquistava gli spi riti ed imponeva rispetto e deferenza. Ad essa perciò ricorrevano i popoli ed i sovrani per decidere, col suo arbitrato, le loro controversie; ed i verdetti'suoi, che erano sempre rispettalì.. forman o o,lai 0l) voluminose raccolte io opere :ipeciali . (2) Presso i barbari, nel medio evo, nel periodo dei comuni sempre vi furono arbitrati deferiti o al capo di potente lribù, od al valoroso guerriero, od al sovrano sapiente, e più di tutti al papa. La storia di Casa Savoia registra più di cento arbitrati ad essa deferiti o da essa provocati. Celebre sopra tutti è quello ri solto nel 1381 da Amedeo VI, che definì gravissime e complicate questioni ,,ertenti fra le possenti Repubbliche di Venezia e di Genova, specialmente per il predominio nel levante. Altra volta le stesse Repubbl iche ri,:o rsero 1
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(t) ANDIIOC LÈS. Analheme à la gu.er·re. Bruxelles, Havermans t889. Prix: un rr:i.nc. (2) V . RoNARo o & CARO. l'arl>itrage internalionat clans lepassé, le présent el l'11ve11ir 1.887, ci talo da CoNT uzz1. Or . cit.
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all'arbitrato di Casa Savoia e il giudi1.io fu pronunciato da Ame· deo VIII nel H-1 O. Nel principio dei tempi moderni si nota un arresto nell"uso degli arbitrati; le secolari lolle che·accomp'agoarono la costituzione e l'nffermazione delle grandi Monarchie, ne furono la c,ausa principale; ciò nondimeno non mancano alcuni esempi prima e dopo il trattato di Westfalia. Alla fine del secolo xv111 si hanno esempi di arbitrati fra l'Inghilterra e gl\ Stati Uniti, da poco fatti si questi indipendenti. Durante la rivoluzione francese e le guerre che le tennero dietro, non vi furono arbitrati propriamente delli. Ma dal 118H, in poi In teoria degli arbitrati progredì colla rapidità stessa che è stata notata per gli studi di diriuo internazionale . Più di sessanta sono state le sentenze arbitrali in questo periodo, e talune di rilevante importanza. Il maggior progresso fatto al riguardo è quello di aver stabilito delle regole di procedura, che, adottate òrmai d~ tuui gli Stati, rendono sempre più facile l'accedere a questa sorta di giudizi. Il più cel ebrato è stato quello dell'Alabama, del quale app un to converrà fare un cenno. .., Una legge aveva proclamata l'nbolizione della schiavi tù nell a grande Repubblica. l\'la gli Stati del sud dichi ararono di separarsi da quelli del nord, e di costituire un nuovo Governo, assumendo a fondamento di esso « questa grande verità, che il negro è inferiore al bianco, e che perciò la sch iavitù, la soggezione alla razza superiore è una condizione naturale e morale». Da questa inumana proclamazione scaturì la più gi(sanlesca guerra civile, di cui facciano menzione gli annali del mondo. Duran te la lunga guerra, l'Inghillerra, che erasi dichiarala neutrale, non impedì che nel porto di Liverpool fossero costruite le navi Florida ed Alabama. Esse uscivano dalla Marsey bensì disarmate, ma d'altra parte della costa inglese partivano altre navi mercantili che portavano loro l'armamento e l'equipaggio . Cosi armate, ina lberala la bandiera dei Sudisti, fecero molte scorrerie n danno degli Stati del nord. Altre navi ripeterono lo stesso giuoco. Appena terminata la guerra, gli Stati Un iti reclamarono dall'loghilterra l'i ndennità di tutti i danni sofferti 'dalle dette navi , pei quali già avevano protestato durante la i,":Uerra, siccome di lesa neu: tralità
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LA PACE
E LE CAUSE DELLA GUERRA
L'Inghilterra negava protestando la sua buona fede. Gli Stati Unili propongono allora un arbitrato, che l'Inghilterra rifiuta. Mà finalmente, nel, 1869, venne nominata una commissione mista per studiare la questione. Solo nel ·187 1, con apposito trattato, si pose la base del compromesso per l'arbitrato, composto di cinque arbitri, due dei contendenti, uno nominato dal Re d'Italia, uno dell'impero del Drasi·le, uno dal Presidente·della Confederazione svizzera. li tribunale si adunò la prima volia a Ginevra il 15 dicembre 187 1 e, dopo le formalità volute, elesse a presidente · il delegato italiano conte Sclopis. L'atto di decisione svolgendo lunghe considerazioni, termina condannando l'Inghilterra a pagare ngli Stati Uniti un'indennità di ,f5 milioni e 500 mila dollari in oro. (?u firmato il 17 settembre ,f 872 da quattro soli &rbitri, essendovisi rifiutalo il membro inglese. · Questo atto segna il punto culminante nei fasti dell'arbitrato, ed è registrato con vera e legillima compiacenza da tutti i cultori del diritto internazionale.' La storia della \civiltà vede in esso il trionfo della pacifica ragione, la quale rende docili ai suoi dettami due dell e più grandi nazioni del mondo, e le impedisce di coltivare un fu. nesto risentimento che le avrebbe condotte ad una guena disastrosa per loro due e per il mondo intiero. Ma dai fautori della pace perpetua è esagerato, travisato, esaltato, per estenderne l'ttpplicazione a qualsiasi contr:oversia. Ora devesf notare che t11tte le cause sottoposte ad arbitralo nelle epoche passate come nella moderna e nella contemporanea, compresa quella detta dell'Alabama , che è la più importante di tulle, sono di quelle state classificate come giuridiche, che trovavano cioè nelJe, legislazioni dei paesi civili delle disposizioni positive atte a facilitarne la soluzione; tuttavia questa condizione-non è sufficiente; in tutte _le cause sopraccennate esiste l'altra condizione, <',be l'oggetto del litigio non inta.ccava nè l'esistenza, Ìlè l'onore, e neppure la prosperità delle parti.
. i tribunali ordinari rispello ai ciLLadini. Credere e propugnare la creazione di un simile. tribunale è vera utopia, e tutti quelli che hanno tentato di formularne le regole sono caduti nell'assurdo. Le nazioni sovrane non. ponno essere subbietti del diritto penale. N·on si può supporre che gli Stati sovrani, e specialmente le grandi potenze, consentano a sottomellersi preventivamente e per l_utte le contestazioni possibili, all'e sentènze di un tribunale ai·bitrale. Le contestazioni politiche di natrirn complessa, in cui questi'oni di nazionalità, di eguagl ianz11, di diriLLi, di supremazia, costituiscono così il fondo. medesimo, come la causa latente, ma reale della contro· versi a, queste contestazioni, che per loro natura · medesima sono meno quistioni di diritto che di potestà, si sottrarranno semprP, ad una maniera simile di regolamento. Gli Slati che posseggono qualche forza di resistenza non s'inchineranno giammai davnnti ad un giudice, trattandosi dei !oro interessi supremi o giudicati tali. Gli sforzi meglio intenzionati si romperanno contro questi interessi e le passioni da essi suscitale. Nessun tribunale arbitrale avrebbe potuto prevenire le lotte tra l'Austria e I' ltal ia, l'Austria e la Prussi:i, la Germania e la Francia, n~ la grande guerra d'America. Se un tribunale di tale natura potesse costituirsi, esso segnerebbe ii principio di compressioni. che ecciterebberq gravissime reazi.9ni, perchè tenderebbero a sopprimere ogni libera e legittima espansione, ogni genere di novità; dovrebbe giudicare coi criterì del diritto vigente, e si tradurrebbe in un ritegno al progresso. Quelli stessi che oggi lo propugnano in nome della pace, domani in nome dAlla pace lo combatterebbero. Tuttavia è un dovere soggiungere che gli ingegili filetti, i quali si travagliano intorno a questo proble_ma, non fosse altro per lo scopo che si prc,pongono e per l'ardore che vi consacrano, sono da rite · nersi benemeriti dell'umanità. Il desiderio di darvi un pratico avviamento suggerisèe al Komarwscki (,1) di creare un tribunale internazionale con competenza limitata alle questioni già internazionalmente regolats in modo Miu
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Questa seconda condizione ci avverte che l'arbitrato deve essere ac cettato volta per volta, e che il tribunale arbitrale non potrà mai avere un carattere permanente con competenza a decidere qualsiasi questione che possa insorgere fra due nazioni, come fanno
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(I) Ko:!!Att\\'SCKI, Le tribtmal Lnteniational. Traci , (lu .Paris, 1877.
n11sse
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par !:f:RGR
DK WEST li AN.
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E LE CAUSE DELLA GUERRA
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LA PACE
ridico. « Queslo tribunale, come organo della giustizia umana sulla terra, sarebbe come il nodo od il primo fo1rdn,men to ·dell'o'rganizznzictne internazionale, che gli Stati di Earopa e di 'Am érica sono destinali a fondare. senza nulla perdere della loro ind ipendenza e della IO'ro nazionalilà 1) ( 11) Ma 1l'argomenlo del la egecuzione del la sentenza si presenta anche in queslo caso col mo di diffìcoll:t. Pal'e, per ora , che sia meglio attenersi al sistema degli arbitrali. 1
Fra il lri:lunale permanen te, e l'arbitrato puramente eventuale si è ad_ottfllo da ti luni Stati, e specialmente dall' [talia per opera di Mancini , una via di mezzo consistente nella clausola compro· missoria che si pone nei contratti internazionali, e coll a quale si prefissa di ricC1rrere all'al'hitrato in caso 'di controver8ia sul'l'oggetto del contralto. L' Italia non tralascia mai di adouare questa nobile e civ ile forma di diritto internazionale ogni qual volta ne ha occasione ; onde gra·n parte dèi suoi trattati di comm el'cio, di na'vigazione, di estradizi one, di convenzioni consolari. contengono la clausola compromissoria. "'
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Altra proposta tendente alla pace perpetua, è quella della formazione di una lega general e degli Stati europei, nellaslessf'l gnisa the havvi quella degli Stati Uniti d'Amei'ica. • Teoricamente questo concètto non ripugna; ma empiricamente si riconosce ben tosto che il fo·ndamento storico ha una influenza ta'n'to decisiva negli Stori ·d'Europa, quanto ne ha poca o nulla in quelli di America. La co~titnzione politica è qui assai eterogenea, men l're co là Lutti gli Stati confederati sono repubblicani, e nressochè uguali nell'interpretazione del diritto pubblico e privato. Quando una ine· guaglianza si è manifestata , essa è sta ta la causa di quelln guer 1·a tanto im_mane da non trovare precedenti ne'lla sloria dell''Umanità. La rach itica Confederazione germanica che trascinò una misera vita di soli ~O anni, non présénta un esempio degno d'esame. Nè quello della Svizzera . vivente in virlù della propria ·debolezza, può servire di fondamento a più ampia applicazione. 1
Tullavia è forza riconoscere-che il pensiero dei più grn vi sociologi, poli tici e giuristi, intcavvede un ordinamento confederati1 0 universale; ma k, intravvede per un lontano avvenire. Non solo qu egli uomini già citati, ma nitri di diver~e scuole come Schelli nrr Lai·' ' O' roque, àl azzini, Ca llaneo, ed altri ancora, fanno le stesse predizioni. Un'opinione che acqui sta autorità. non solo dall a grande sapienza, rua altresi dallo spirito emi nen temen te conservatore dell'autore , è . quelln di Blunlschli, che prevede e desidera uno Stato universal e di cui gli Stati nazionali formino le membra' ecco un 5UO periodo ' sal iente al riguardo : ' « Lo. S TA'I:O UN1VEHSALE è l'ideale dell'umanila progressiva. « La comune coscienza dell'umanità è ancora senza dubbio in uno (< stato di assopimento, e poi oltre misura scompigliata: <lessa non « è ancora destn alla luce del di e non ha progredito sino all'un ità « delle intenzioni L'umanità perciò non ha ancora potuto perfe . « zionare b sua esistenza organica : soltanto a' più tardi secoli sarà • (< ~alo di vedere organalo lo Stato universale. Però si è di tempo « m tempo manirestalo nella storia universa le questa Yiva tendenza « per simi le organ izza·1a comuhanzn della vita di tutli i popol i, e « la civile. soc~e~ù europea già ha 10 vi::.La quest'alt.i méta » (1). Checche ne sia, allo stat'> aLLuale dei popoli, utn con l'edèrazione di Stati non . olTre sufficien te garnnzir contro l'in fluenz a esclusiva dello Stato più po tente, o più disposto ad nssorbire gli altri, o meno scrupoloso e meno generoso nell 'adempimento dei pa ui federali. 1
Ma, pur ammellendo la possibilità di una tale confederazione, la pace universal ti non sarebbe neppure allora.assicurata per sem pre; a quel mpdo stesso che. neanch e la r,,ace interna di ,0<1ni sinaolo n D Stato è immune dal l'essere compromessa dai nemici interni. « L' eqailib,:io ha, o.ella vita inte,:net$ionale, così corrie nella vita <~ interna di ogni Stato, le stesse condizioni e le stesse l)ouaren . << Ligie. Esso è assicurato, m;i non come uno stato di immobilità e « di qui ete assoluta, b·ensì i:ome costituzi one e ricostituzione inces« sante di rapporti di potere sempre nuovi, quali il corso incessante « della evoluzione li forma » (2). !Il BLu:.rscuu. Doth·ina generale aeLlo Stato, (lag. 36. li m<1iu~colello è Ml test.o. (!) SCH AFPl,E. Op. clt., Capo :XIX , Cap it. V J:I.
{i) Cos tuz1.1. Op. cit., pag. 5i0.
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** Giunto lo studio a questo punto non pre:;enta più alcuna difficoltà per essere condotto a termine e conchiudere. . II divino sospiro della pace ci si presenta sempre come un ideale sublime, e si può .anche ammirare quelle anime grandi che infiammate da santo zelo per il bene dei loro simili , con fede ardente e sincerit1 perfetta predicano a tuui· i popoli l'amore e la fratellanza. Questi aenerosi portano il loro contributo al miglioramento umano; o . . ed alle condanne che essi pronunciano contro la guerra, s1 puo concedere che, quale.una fra le tante guerre avrebbe potuto essere evitata, se gli uomini fossero quali essi li vorrebbero, e non fossero quali sono. . . . . . Ogni uomo che volontariamente od rnvolontanamente s1 circondi di astrazioni e si slanci nelle speculazioni dell'idealismo metafisico, potrà bearsi al concetto di Platone, s.econdo il quale il cielo e la te1-ra, gli uomini e gl i Dei sono lega.ti da nn vincolo di amicizia e di amore. Ma nel fatto, già la dimostrazione è stata data, questo concetto non è giusto. Tutta la vita si svolge atlraverso ad una seri_e di adallamenti correlativi fra individui come fra i popoli, producendo ·sempre, col miglioramento di ciascuno, quello di Lutli. La pace non può essere scopo a sè stessa, ma una tendenza ad nn~ sempre più adeg9ata divisione dell~ funzioni, secondo le natural! attitudini n:izionali ed internazionali. E gli adattamenti come le funzioni non $i compiono senza una forza da contrapporre alle forze antagone, s~nza una forza che li protegga, li difenda, e smorzi gli urti, e spenga le spinte e le velleità degli altrui attacchi. Senza questa forza ali adattamenti e le funzi on i si modificano, ma a tutto danno di chi ne è privo. È su questa forvl che maggiormente si di~cute; ora si esalta qu~le fonte di sicurezza e di benessere perchè alla sua ombra protettrice le arti ricreano ed educano gli spiriti, !e industrie provvedono e sviluppano i ~eni materiali, le scienze ed il commercio si slanciano •
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E I.E CAUSE DELLA GURIUU
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fidenti alle più ardite e lontane ricerche (1); ora si vitupera qual e rovina della finanza degli Stati, dell'immiserimento dei r.ontri buenti , della sottrazione delle mi,l{liori fo rze produttrici .dai campi, dalle of· fic ine da ali studi infine si all'erma che l'ordinamento di questa forza coltiva la guerra per la guerra. Questa doppia ed opposta di samina della forza di uno Stato è causata da ciò che i primi considerano la forza in relazionò alla mis· sione da compiere fra gli altri Stati, ed i secondi la considerano soltanto negl i effetti all'interno dello Stato. Per pocò si voglia pone men te alle inesorabili leggi della vita e del l'adattam ento che son o state esam[nate, si riconoscerii ch e, o bisogna dichiararsi deboli e rassegnarsi ad essere assorbiti, o bisogna mantenere l'equil ibrio con forze contrapposte. Evidentemente un popolo degno di esistere non può esitare nella scelta. Alla forza altrui deve opporre una propr ia forzn. Ma qui si presenta una que5tione pregiudiziale. La forza ha molte forme, è il risultato di molte componén ti; onde il significato della parola forza è molto elastico, e dà luogo a frequenti controversie per il puro falt<.J\che è diversamente interpetrato. Bl untschli, cosi ne parla:) « Noi distinguiamo forza del goW3rnO e fol'za del popolo; _,_ Forza del governo è quella che, conforme alla costi tuzione agli usi e costumi , spelta al governo, sulla quale comanda il governo:_e diciamo forza del popolo quella la quale è da trovarsi nella total ità dei cittadini , e viene usata nei bisogni anche da que~ ~- Ma l'autore sog· giunge tosto che sarebbe errore credere che vi sia fra esse antintesi ostile. « Poichè,' la forza del governo nel fonclo è la fol'za del popolo, solamenle concentrata, applicata ai fi ni dell? stato, e il campo su cui cresce la forz a del governo è la forza del popolo; poi chè in cambio, la forza del popolo, quanclo è posta. nelle mani del governo ed_impiegata per gl'i scopi clello Stato acquista un'elevata impor,
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(I) ~IK7.ZACArOLUIGI ha scritto: , Le nazioni al tamente si elevano in tutti gli ordini • della vita civile, quando sono in caso d i aITerma~e potent?men_te_ la l~ro eslsten~a~e , sono atte a sostenere il loro diritto da sole. Ogm contraria opm1one e vana lusmoa • cui suole tener·d ietro il più ..maro dei disinganni •. Quid facienàurn. - Nuova An· tologfo, i 0 ottobre {879, pag. 407.
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E LE CAUSE DEJ,LA GUERRA
LA PACE
Lanza, così non vi è fra nmendue una con traddizione osti le. La giusta unione e lo scambievole airdo di amendue forma la buona politica» (4). La fo rza adunque di cui uno stato dispone a difesa di sè stesso non consiste in quella riflessa dalle così delle situazioni della forza. Quelle situazioni, io Lattica indicano il nnmero dei fucili, dei cannoni, delle sciabole o lance; in strategia, il numero delle armate formate secon do le tnbel le. di mobili tazione comprendenii tutti i servizi. E le situazioni , quali sono ad esempio, quelle pubblicate annua! mente dal nosiro :\ I in istero della guerra sulla leva e sulle vicende dell'esercito, porgono un'idea della forza numerica totale, colla rispettiva capacità tecn ica, riferita alla dnrata del servizio prestato sotto le armi in tempo di pace. Ma neppure se si aggiungono alla forza indicata da delle situazioni, tulle le armi, tutli i materiali, i magazzini, gli arsenali , gli stabilimenti, le fortificazioni, le strade, i canali , le ferrovie, i telegrafi : le navi da guerra, la marina mercantile, i porli, gli arsenali marittimi, i cantieri, le finanze, si ha un sufficiente concetto della forza cercata. Neanche si av,rebbe qualora si badasse al numero totale degli abitanti alli a portare le armi. Vi sono forze d'altra natura anco1·a, che alle enumerate si aC1- · ~ giungono con somma algebrica. · « Una razza vigo,rosn, abi tuata alle faliche più gravi, ad una vila sobria, è superiore ad un'allra più numerosa, ma effeminala ed incapace di sopportare i ri gori dell a guerra » (2) . Ma più assai che codeste forze fisiche hanno valore le forze scientifiche ed intellelluali diffuse nella naziÒne. La scienza si riverbera sopratu llo sulla forza armata, tanto che il Blanch, ampliando il con ,cetto di Cuusin, trova nella scienza militare cli ciascun popolo l'impronta di tutto il suo sapere e di Lutl-0 il suo sistema sociale, di tutta la sua civiltà (3). « Un popolo la cui rnas3a è poco islruita. dispone di un islrtlmento difettoso » (Blurn) . l')
politica come scienza, Libro IV, Capo J, png. 144. (2) Bwlll,. St?-ategie, l,raduit de l 'Allernand. - Paris, Banrloin, 1884, pag. 13. (3) BuNc n Lu1G1. Dell,i 11cienza militare con~idemta. nei .suoi rapporti cotte alf1·8 scienze e col sistema sociale. Napoli, Durrene, !Sii. Lodato da Jomini 11cll'opera cit. 1. (-1) flLUNTSC uu. La
pag. :!5, e da tutti gli autori s ucccs.~h·i. V. .\.IARSE LLr, opera cit. I, pai. 29 a 32.
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Ali a scienza, l'islruzione, il sapere, devesi unire lo sLalo dell'industria specialmente di quelle meccaniche e chimiche. Lo sviluppo delle industrie, agli Stati Uniti , è un grande fattore della potenza milit:u·e di quella repubblica. La fertilità del suolo, la sua estensione, la forma e la costi Luz ione geografica delle frontiere, entrano pure come elementi della forza. Ma il coefficiente che sovraneggia nel valutare la forza di un popolo, è quello morale. L'energia del sentimento è l'elemento più . eminente della forza mililare di un popolo (·I). TI dovere, la risolutezza, il disinteresse, l'amor di palria, la libertà, l'idealismo, sono forze capitali cosi per gl'individui come per gli stati. Lo stesso oli· litario I. St.-Mill riconosce la enorme forza dell'idealismo quando dice« Ogni persona guidata rlalla fede è una fo rza sociale pc1 ri a quella di cento che siano guidate solo dagli interessi » (2). « I 36 milioni di fran cesi hanno più grave peso nella politica che i 4.00 milioni di Chinesi; e i 30 milioni d'inglesi più che i "70 milioni di indiani» (3) . L'educazione del sentimento e della volonlà equivale dunque al massimo accumulamento di forza. Ciò posto, avviene che nelle diatribe sulla forza, è generalmente in queslione la sola forza militarmenle organizzata del tempo di pace; ma avviene altresì, che mentre i legislatori mirano a tullo il grande congegno della forza nazionale, i patrocinalori di speciali sistemi politici, o filosofici,· o religiosi attutiscano laforza morale, intaccandone il germe stesso. Cosloro potranno forse fra gli adepti dei rispettivi sistemi raci;ogliere applausi ed essere venerati , ma consciamente od incosciamente sono nemici della loro patria, percbè le tolgono il mezzo fon damentale, la ragione pri rp.a della sua esi sLenza nel consorzio degli altri stati. I fucili più perfetti, i cannoni più potenti, le navi più veloci, diverranno strumenLi inservibili se i cuori dei cittadini e dei soldali saranno tiepidi nell'ora dell'impi ego,
(f ) I.o scrittore che ha con maggior poten7.a d i pensiero mosonco e con più e.m1>ia trattazloirc, dim ostra.la 1:l granctezrn dei rattori morali, è Clausewit1,. Op. eit. Sulle sue orme ne trnttarono in Italia magistralmente Ricci nella sua introd. allo studio del!' Arte m.ituai·e, 1863, capo I, 3°, capo Il § tO, o ~tarsolli, opera clt. (2) Citai.O da SuAPPLE, 01,era cit., pag. 849. (3) 8LUJSTSCUL1. OP,. cit., l88t, pag. H!I.
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ed anzi accrosceranno l'onta della sconfiua nella doppia rngione della loro perfezione, è dello splendore che apporleranno ai lrofei del nemico. Adunque questa specie di disarmo morale è il più pericoloso, il piu funesto che si possa immaginare. Da mollo tempo le guerre non sono più dipendenti dal'la volontà dei sovrani, o di pochi dirigenti. Tanlo mono esse possono dipendere dalla volont.a delle milizie, le quali, mentre da un lato rinnovandosi continuamente ri specchiano fed elmenLe i senLimenli e la fisonomia Lutta della nazione, sono dall'altra parle un sommesso strumento del nazionale governo. Le guerre perciò non possono più essere che la espressione di sentimenti della iotiera nazione .. Epperò in o~gi l'ardore della lotta ed i1 valore non trovano più confronto con quel! i dei brutali e di sperali mercenarii di allri tempi, ma risiedo~o unicamente nell'intensità della passione che vi apporla tutto il popolo, che ha nel cuore ogni cilladino fatto soldato Tendendo a spegnere il senti mento di reazione contro gl,i elementi concorrenti colla nostra Patria ai naturali adattamenti, la propaganda per la pace estingue in pari tempo l'amore per la Patria stes,,;a. Crea un'irrazionale situazione in pura perdita, senza verun com penso corrispondente, poichè (è bene.ripeterlo) il concetto della pace neppure si può concepire disgiunto da quello di diversi elementi in antitesi concorrenti ed equilibrantisi. Le deficienze che e3so produce non si possono colmare, i danni sono irrimediabili, i mali che crea divengono incurabi li . I s'uoi effetti ammorbano il fondo del caraLLere nazionale, e mi nacciano colla prosperità, la vita della nazione. La stampa in genernle ha sentito questo carattere dissolvente dell a propaganda per la pace falla in seno ad una sola nazione; ed i giornali sono sta Li unanimi nel riconoscerne l'efficacia, deplorandola ed esaltandola secondo la rispettiva tendenza. E siccome ch i la rir,onosce pur deplorandola, meglio ne esprime l'importanza, così abl>andouando ogni altra citazione, si scelgono, fra centinaia di arlicoli, i pochi brani seguenti: « Chi non desse importanza alle manifestazioni per la pace, alla influ~nza eh· essa irraàia da per tullo non sarebbe uomo di Stato. Noi no~ possiamo non esserne impensieriti ed addolorati » (Opinione, 1'8 gennaio;if. 889).
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LE <.;~USE DEL LA OUBRIU
« Le manifestazioni in favore del!a pace possono assumere una importanza, o0 randissimn comunque provocate e da chiunqt1e promosse. Esse· non appartengono all'atto a quelle il r.ui ,valore si mi sura ,<'ta,lla importanza e dalla situazione degli uomini che vi pre11dono .pi!rte » (Tribuna, H gennaio 1889). « Sappiamo cosa vogliono dire queste manifestazioni. È ancora la grande rivuluzione che si annuncia, la catastrofe, il 1 imutamen to -0a cima a fondo dell'ordine ·sociale; è la più spaventevole guerra ( affreuse) che s.i prepara in nome della pace universale e della fratellanza. Qut"st'agitazione non manca di una centa gravità, poichè · nulla è più facil e che cullare le masse popolari con chimeriche il·lusioni » (ltalie , ~ 5 gennaio). « Quella manifestazione non può condurre al sanlo scopo· della pacificazione d<:gli animi, nonchè dei governi. La politica che ne sewturisce, nè l'atturnle go.verno, nè alcun allr"o che potesse succedergli, potrebbe tol!erarla perchè sarebbe una poli tica di tradimento verso la patria > (Riforma, 1° dicembre, 1888). Da questi pensieri era certamente dominata l'acuta mente del modèrno Oant0re~ella petbl'ia, quando il '7 gennaio 18'89 im•itava ta gioventù a.stancarsi di sjdavecchiare i sofisti, perchè il · più alto pensiero di chi vi-ve e vuol -essere degno di vivere, dev'essere quesLo: 1l1orit· della mÒl'te de' vili chiedendo perdono delle Ìli[JÙ,t rie ·Che ci S0n /atte , tnai/ 1
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Se invece si rivolge l'attenzio ne sull'altr:r parte della forza, su quella cioè militarmente organizzata, e la si wnsidera nei suoi rap · porti col coro ples~o della potenza mii i tare dello Stnto, la discussion e è giustificala, perchè i sistem i~ssono variare :issai Però non è dei vari sistemi che questo studio, secondo il :mo titolo, può intrallenersi; ma basta qui rilevare che la discussione si deve concentrare st1lla forza ·numeri'Ca degli uomi.ni inscritti sui•ruoli, pereh è il complesso degli altri molleplici tetmini del problema, si può ritefl.oere qunle fattore comune a tutti gli ,Stati; ciò perchè tutti tendono naLuralmente a darvi il mas')imo svHuppo; perchè in parte sono estranei ai co~celli militari; iri parte sono indipendenti dalla volontà dei governi; e finalmente perchè sfuggono ad un'analisi concreta. •Questa forza sni ruoli è andata man ·mano aumentando, ed oggi 1
E LE CAUSE DELLA GUERll>\
LA PACE
~ool .principio del servizio generale obbligatorio, si può dire che in tutti gli Stati comprende lulli gli uomini atti a portare le armi Ma .:-iccome questo fatto generale non :iltera le condizioni relative fra gli ~Lati, e l'avere uomini inscriui nei ruoli non importa alf intero o alcun aggravio alle finaòze, non è ancora questo il nocciolo della ,questione; il quale risiede nialmente nel numero decrli uomini te0 nuti sotto le armi in tempo di pace. Questo numero deve rispondere essenzialmente alla necessità di -dare una capacit~ tecnica agli uomini inscritti, e.di avere un nucleo per inq~adrarli quando richiamati. Esso esprime un riipporto colla ·popolaz,one, e quanù0 questo rapporto è pressapoco urruale in tutti gli Stati si deve ritenere che ognuno di essi rncroiunoe u;.asufficiente condizione di equilib1:io delle forze. È su q;;slo :oncetto di •rna par~ente semplicità che si fondano tulle le propo~le di disar!o: (< Ridurre la forza ad un rapporto colla popolazione che sia minimo, ·ed uguale per tutte le potenze. :. Ma la forza numerica non rappresenta che una piccola parte aliquota del bilancio, e quindi il rispa.rmio sarebbe illusorio; perchè non sarà ma i possibile che si pensi a ridurre l'a rmamento, le dotazioni, il rinnovamento del materiale, le. fo1,rificazi0ni, le navi, gl'isLiluti, gli stabili menti sci enti fici. L'eterogenei tà delle costituzioni non solo mililari, ma naturali ·etnografiche, politiche, industriali dei vari Stati è tale che lo slessci numero d'uomini rappresen ta elementi di forza assai diversi , sicchè non saFà mai possibile di poterlo pa ragonare. D'nltronde chi sarà il ·primo a disarmaref Nessuno, perchè l'in erme rimarrebbe esposto alle prepotenze dei forti ed armati, e si ripeterebbe in allra "uisa ' il cas? già ~saminato del disarmo mor:ile. Perciò, messo da pa~te la questione d, ch i sarà il primo a disarmare, dato e non concesso che ad epoca fissa .Lulli pattuiscano e si impeoni no a disarmare come . • 0 ' s1 p~Lra·;lCC~rtare una uniforme interpretazione dei patti, come si potra fa:~e il controllo? Astrazion falla dalle difficoltà pratiche in· superabil,, è ammessi bile una tale immistione reciproca. senza abdìc~r.e a!le.sorgenti deliro so~ranità e dell'indipendenza? In quali copd1zio.n., s1. tro:erebbero gli Stati sinceramente costituzionali per i qual, 11 b1lanc10 è uno specchio fedele di ogni loro pulsazione, ri spetto agli Stati dispotici dove tullo si vede e non si vede? A Napoleone I l'idea del disarmo 'non si è presentala soltnnlo nel
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vespertino concetto di S. Elena' diansi riferito; ma oaià da Primo Console nell'inverno dal 1800 al '180 I .ne faceva formale proposta ali' Austria ed alla Prussia. Nelle ·1rattative queste potenze dicevano bensì separatamente che erano disposte ad accogl iere la proposta, ma i'n realtà diflidavano l'una dell'altra, ed entrambe della F,:ancìa. Nel corso della storia di ·questo secolo specialmente nei regrri di L'uigì Filippo, e di Napoleone III come sì è accennalo àltrove, son vi pàrecch ie altre proposte dì '<liknrmo che ebbero sempre egual sòrte; ed egual sorte pa1:e dovrà toccare a qualunque altr~ ch e si far.eia per l'avveniré, almeno .fin chè un a5s~Lto diverso ed ·im prevedibile non abbia cambiato l'alleggiamenlo morale dell'Europa, risolvendo le . p1·incipa'li ca use di guerra che abbastanza di fTusa mente furono precedentemente descrille. Si può anzi soggiungere, che se un pallo di disarmo simultaneo venisse a firmarsi, da quel giorno andrebbero crescendo le cause di malumore e ·di]dissidio , perché le questioni di sovranila e di indipend~nza nei governi e nei popoli sono tanto !'.ensibili,e gelose,· che ai più piccoli contrasti divampano in irresistibili incindi. Perciò. si preci pilerebbero quelle guerre che ora il ri spetto della forza tende ad allontanare. _ Insomma sono mollo gravi senza dubbio i sacrifici finanziari· richiesti dalla difesa ai giorni nostri. Ma non si è·liberi di deporre il pesante fard·ello; guai a chi primo spensieratamente lo posa: Un disagio molto maggiore di quello che credeva di evitare lo sorprende immanlinente; la stima dei vicini gli vien meno, la sua parola rimane inascoltata, i suoi reclami restano senw effello,·e la sua rappresen · tanza vien ridotta ad una vana pompa altrettanto umiliante quanto dispendiosa, ed egli stesso perde la coscienza della propria dignità. In tali condizioni i commerci languiscono, i ciLLadini all'estero son rnanouies$i, le convenzioni, i trattati·elusi o violati , e·qualsiasi Lun·asca rumoreggi nell'atmosfera·politica; si ·scatena su quel paese senza p 1rafulmine, · recandogli danni materiali e morali la frontedei quali i sacrifici che si è creduto di evitare sono un nonnulla. Venezia informi. 1
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LA PACE E
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** L'argomento impreso a trallare è astruso, complesso, vastissimo_ Seppure la lena e lo spazio avessexio permesso di farne. un 'ana:lisr più ampia, non per questo sarebbe pjù facile concludere con una sintesi riassuntiva avente una cbinra esnressione compr:~osiva. Che cQsa sia la pace, e quali sieno le cause della g.uerra, si è tentato di esporlo: Ma formulare deduzioni e leggi sul fq.turo av.vicendarsi delle azioni e reazioni internazionali, pa,re·più consentanep, a chi si propone di fondare IAorie nuove o di rafforzare quelle esistenti che non a r.bi si a$sume semplicemente di esporre. io brex& articolo falli e r.onceni g,ià passati in.giudicato., Accogliere i falli compiuti, tradurli i!) facili leggi e giustificarli sempre, può parere fatalismo. 8eguire una corrente idealisticn che, adduca a, con tcaslate affermazioni ottimiste o pe.ssimiste, può. e.ssere più consono al sentimento ed alle aspirazioni personali, ma mancherebbe allo scopo di questo studi.o. A.ffrontare con fermezza e disinvoltura le condizioni di fatto cbe, avvolgono la re.altà alluale, che sono conformi alle leggi della i;iatura, che la slo,riu ha.confermate, che, se.condano le p.revisioni, della, v,ita, della. nazione senia contradire ma, puc senza dar.e sov:erchia impor · tanza a quell'umanitarismo che si sperde nel bu~o di millenii avVie,nice,. è la condottai cbe rende _P.rppizi~.la for~upa a-gli tndividui come agli Stati. Si afferma che le guerre. saranno sempre meno frequen ti, finchè man mauo andranno scomparendo del, lutlo; ch:e la loro durata sarà in pari tempo sempre più breve;.che la distruzione di vite sarà in o~nuna se~pre minol'.e; che i, g1:an~i Rop:>li. non sono. più, distruttihil i: ma che sarà.soltanto questione di adattamenti sempre migliori. sempre piÙ,umaoitari.. Sia. Ma l'av,telllo cpropiuto qi tali evoluzioni è profetizzato in cicli di incalcolabili lunghezze, anraverso ai quali il feconùo grembo del futuro può preparare sorprese sangu inosc e terribili , angoscie ineffabili e senza fine strazianti , come sa ch i per. lunghi secoli ha sofferto l'onta della straniern dominazione ed ha ' pagalo il riscatto col martirio prolungato dei suoi figli miglio_ri.
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CA USE DF.LLA GUERRA
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Il filo sofò ha dedotto le sue leggi di evoluzione interrogando tuLtc, lo scibile, e perciò, l'uomo di Stato deve assumerne le conclusion i quali direttive generali della sua politica; quest'ulLimo però non deve dimentic?r.e qua.nto l'antropologo, l'etnografo, il filol ogo., lo storico:, il 'nà~uralista separatamen te avevano segnalalo al primo·, ci,oè che l'equilibrio noo potrà essere stabilito durevolmente nel lontano avvenire, se non continuando come per il passato, li~ disper sione,, la coartaz ione-., la migrazione, 1'asso.99ettamento, l'assor bimento, ed anche la distruzione totale di intiere razze. È necessario ricord·a re· eh.e nessuno di tali fen omen i 1:iguardante tutto no popolo, può ever luogo in breve volger di tempo. Le lunghe er•e storiche, sono quali brevi giornate deliri vita individuale. Ed è appwnto qnel lento corso, che il politico deve indirizzare a benefic io, del suo popolo . Gli ebrei coll'intelligenza e colla forza morale di resistenza , quan· tunque fisicamente deboli , allestano anche oggi della disp ersione, menbre altri popoli deportati dalla loro patria, sparirono per sempre. Questa fra le tante soi:ti che possono toccarie al vin.to, fu anche minacciata. e parzialmente effeuuata nei tempi presenti, ad una parte dei Polacchi, con arte politica altamente proclamata e registrala, ·e che pure. ntterrisce per il: suo rigore, senza pari nella storia. I Baschi della Biscaglia, i Celti dei monti Cambriani nel Gallese, i tipi strani che incontriamo nelle più alte ed impraticabili. vali i alpine, altro non sono elle miseri avanzi di popo;Li gi'à signoreggfan.ti l·e i·icche pianure sottostanti, che dovettero cedere dinanzi ai più forti sopraggi unbi e che furon o dalla coartazione.- obbligati a trowar ripano in quei luoghi fat ti per loro· ospitàli, perché senza attrattiva, per il vinc•tore. In tutti i con'tinenti fuori d'Europa, la coartazione oggi anie11e in ·larga scala; ed anche iiim EU1Fopa dura, per alcune popolazioni eh.e mai furono interamente sottomesse dal Turco. La sconfitta determina l'adattamento evitatore, coll'abbandono della; pati:ia, la migrazione. Unn volta incomililciata, questn dura., a lungo. La pressione dei popoli che distrussero l'impero roruano si propagò per sècoli dagli altip iani dP.ll'Asia sino all'Africa settentrionale . « Neppure ogg i è cessato del tu tto il movimento . Per milleni i durano i )!rand i i.posLamenti di popoli, fin chè tutti abbiano preso una stanza durntura . La dis tribuzione defin itiva dei popoli sulla !erra, av-
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viene in modo che le popolazioni più deboli vengono specialmente respinte in luoghi inospiLali » ( 1). Nell'assoggettamento il vinto subisce lo sfruttamento , !a spogliazione ed il servaggio. Tutte le forme della sch.iavitù antica e moderna ebbero questa origine; i Pelasgi nell'Ellade, come i Fellas nell'Egitto. Ma anche quando e dove è cessala la schiavitù propriamenle detta, l'assoggettamento ha continuato. I Polacchi, gli Irlandesi, i Macedoni e gli altri popoli soggelli al Turco, i Bosn iaci ed Erzegovesi sui quali l'Austria è subentrata ai Turch i, ed al tri molli esempi, specialmente asiatici, sono i testimon i viventi dell'assoggellamento di popoli nei tem pi recenti ssimamen te passati. Un misto di assoggettamento e di migrazione si è testè verificato, e continua, nei popoli dell'Alsazia e della Lorena. Però questa triste sorle del vinto non è che transitoria, per dar luogo alla sua estinzione, od all'assorbimento, alla fusione, od alla liberazione. Quest'ullima costituisce ti gloria degli Italiani, i quali dopo lunghi secolt di assoggettamento sono da pochi lustri intieramente liberi ed un iti. Caduti per special i circostanze storiche conservaronosempre il culto della civiltà e delle virtù avite, eliminarono dal loro seno col processo di selezione gli elementi eterogenei che si erano in essi innestati , e riacquistarono colla virile resistenza, colla più virile rivolta insieme alla purezza nazionale la sovrani tà politica. Favorita dalla felice posizione, e dalla costituzione geografica, l'Italia pnò vantarsi di essere oggi, al dire dei pii ripulati scrittori , e nominativamente del Bluutschli « lo Stato più nazionale che esisla nel moi:ido » (2). Qùando il vinto, senza essere materialmente distrutto, si estingue più o meno rapidamente, e di lui non restano nè leggi, nè lingu a, quando insomma l'influenza sua sul vincitore è pochissima, allora si può dare a così mesta e indefinibile sorte il nome di assorbimento. Gli antichi Bovari di razza gallica, primitivi abitatori della Boemia, sono spariti nell'assorbiinent.o dei sopraggi unti Slavi, condotti da Czech, non lasciando di loro che una vaga contezza. Sorte non meno infel ice è toccata ai vinti Etruschi, dei quaii per lunghi secoli si perdette perfin la memoria, e soltanto la scienza moderna ({) SCH.HPLE. Op. cit. pag. 998. (I l La politica come scienza. Pag. 59.
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ha potuto presagire dal poco scoperto, la perfezione della organizzazi one, delle arti, delle industrie, della lingua e della letteratura cui era giunto quel popolo, e che sono forse perdute per sem pre. Nella storia moderna avvenne in meno di un secolo il completo assorbi manto dei Messicani e degli Lnkas per parte degli Spagnuoli. Sopra tutte .queste forme sta quella della distru:::ione e sostitu · zione del vinto nemico. « La estinzione ·parziale e totale di molle razze e sollo razze umane sono avvenimenti storicamente conosciuti. Mon!\menti antichi ed utensili di pietra trovati in tutte le parti del mondo, intorno ai quali non si è conservata alcuna tradizione dagl i · abitanti attuali, indicano molle estinzioni. Alcune piccole espezzate tribù, avanzi di razze primiere, sopravvivono ancora in regioni isolate e per lo più montuose » (1). « In Europa gli uomini del periodo del bronzo furono sostituiti da una razza più potente, e per quello che si può giudicare dall'im · pugnatura delle loro spade, fornita di mani più grandi; ma è probabile cbe il loro successo fosse dovuto in grado molto maggiore alla lor-o superiorità nelle arti » (?). Gli Assiri, i Medi, i Persiani, gli Arabi, i Turchi fecero guerre in pnrle di distruzione totale, in pnrte, ove si arrestarono, di assoggeltamento. Fra le più terri bi li guerre di distruzione è da porsi l'eccidio dei Cannani ti per opera degli ebrei. La crudeltà della poli tica teocralica, spingeva gli ebr~i alla distruzione totale dei popoli invasi, per conservare la loro purezza religiosa (3). Come già si è accennato , Roma tendeva più a conquistare èhe a distruggere; ma non mancano esempi di distruzione compiuta dai Romani, e basti indicare per tutte, quella di Cartagine, che richiese sette giorni di carneficina e poi 17 giorni di incendio;.settecentomila furono i cada\'Elri, ed i rimanenti cittadini di tutto lo Stato dispersi in Africa, in Asia, in Italia, nelle Gallie; andò perduta per sempre l'esistenza e la civiltà Fenicia (4). « Oggi le nazioni incivilite stanno ovunque sosti'tuendosi allenazioni barbare~ tranne i luoghi ove il clima è un ostacolo mortale; e (!) DARWIN. Op. cìt. pag. 17!. (t ) DARWIN. Op . r.itata, pag. l\lO.
(3) Numori XXX I. 7. f8. Giuo1c1 I. 6. (! ) CAN'l'r. Op. cil l.ihr!l IV, Cap X\'I. pa'.!. 76!.
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riescono principalmente, sebbene non esclusivamente, per le arti loro che sonoi il pn1dottal del loro ingegno1» (1.). · « Guerre di esterminio veramente ba11bariche, furono dalla moder.na ci;viltà: combattute, nelle colonie~- i!D'liere razze· sono là o già. estirpate o condotte a prossima estinzione. L'illimitato carattere economie@ lasciato al,moderno slanz,iaimento, fo causa dellaTovina d'intiere razze della schiatta umana, le quali non erll punto provati) fos~ sero, non vitali » (2). Oggi nel Canadà e negli Stati Uniti s-i sta consumando la completa distruzione degli, indiani. 'Soltanto due secoli: addietro erano · più dr dieci milioni, dii indiani che abita,mno il territorio degli Stati Uniti; oggi sono ridotti ad un trentesimo. Nel 1iS:70 il, commissario governativo Parket segnava in 378,577 il numero degl1t ind1ial)li vi -· venu~ sul Lerritouio dell'Unione; e nel 1872 quel numero era già disceso' ru soli: 3!iH ,000. Una feroce·poLi tica, non confessata, anzi pub:blicamente negata, mru fatale, renderài presto una memoria dei tempi che fu11ono, l'èsistenza degli indiani. Le numerose nazfoni indiiane, del Canadà, sono oggi ridotte tutte assieme al numero di 50,000 viventi (3~. · Un popolo· civile, si deve astenere dall'incorrere in !;imiti inumlt· nità che1lasciano· urr' onta indelebile; mir col virile proposi,bo; di a,stenersene, e $Emza femminei· piagai, sa,ppiai c:he le distruzioni sono av- · "1enute; avvengono, edr avvel'r.ann~ ancora per. ttmgh.i secoli,, come lo attesta senza ambagi il rratu,ralisla e colla &icurezza di chi ha la mrrssima famigli·al'ilà e-olle l·e~gr d'ella selezione.<< Fr.a: qualche tempo · a:vveni11e,, non moÌhJ tontano,. misurando per secoli, è quasi certo che le· rozze umane incivilite stermineranno e si sos~ituiranno in. tuHo il mondo alle rà~ie selvagge » (4). (l ) DARWIN. (i)p, cit. pàg. 120\ (!) SceAFFLE. Op.-cit. Parte li, Capo VII, c;rpitolo 5, pag. 997.
(3) T. WALTZ. Antropologia dei popoli selvaggi. Citato da Schame. Op. cit. Parte III, Capo XX, pag. 873·. (4) DARWIN. Op. cit. pag. !47. - La predizione dell'autore, ha per rondamento la selezione che ·rendo sempre più distinte le specie colla et istruzione delle razze intermedie, come é già stato notato. Perciò l'autore completa Il periodo sopra riportato, col ·seguente: « Nello stesso tempo lo scimmie antròpomorre, saranno senza dubbio sterminate. • Allora la lacuna fra l'uomo ed i suoi più prossimi"arnni sarà ancora più larga, perchè • starà fra l'uomo in, uno stato ancor più cil'ile, speulamo, elle non u·caucasico, e • qualche scimmia inferiore corno il babbuino, inve~e di quella che esiste ora !ra un • nero od un australiano ed il gorilla •.
E passando dalla causa, dalla nec~ssità della lotta· fra gJ·i uomini agli effetti sulla civiltà in generale e sulle nniòni in particolare, lo stesso acuto indagalo"re, colla cn lma solenne che gli è propria dice: « Per quanto sia oscuro il problema del progresso dello incivilimento, pos.siamo almeno vedere,ch·e quella nazione la quale durante un lungo pei·iodo i::rodu.ce un numero mnggiore di nomini intelligentissimi ,. energici; co, aggioS:i 1 patriottici e benevoli;, ll!vrà generalmente la pre:vafonza sopra- le nazioni meno· nene fav'01"it'e· >> ·(,J·). E questo sia suggel ch'ogni uomo sganni (2).
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La voce della vera filosofia naturale, della sana politic! ci avverte dunque che un popolo non può nspirare, non ha diritto non che a farsi stradà, neppure ad esistere, se non congiunge alle ,virtù mo• rali, a.Ile elevate facoltà intellettuali, la forza per resistere alle spinte e reagire contro di esse. Non è mente equilibrata qnella che innèggia ~Ila guerra per la guerra, che la invo~a siccome ,educatrice:degl.i-spiriti e delle membra, che la ritiene quale manifestazione e causa della civiltà; del ,pari inferma è quella che creandosi ideali non comportati dalla natura, intende di eliminare ogni,guer.ra,. o raa_~Lt.!.ng~ ~-1:~~~stat.?} i P,!1Ce che sarebbe la, n.egazione, della v.ita·, e cFea-dn.lanto1nella1sua,J?'atr;ia, uno,stato.dl,deh:olezza cke-ne precipiterà' la di'ssoluzionei in•lina delle-, fo.1·me,esami,n:ate~t ,,. , ·-·~·- ,., .. :.-:~- ·· " ' • ~oltà1ito, un :pop0Jo virilmente educato ha ,ladìducia ~la.volontà; <li Mq11ristave e , conserv-are combauendo la, libe1tà,. Perciòi q.uelle1 nature destituite d'ene1!gia, d~ coi:nggie, d'autorità, cadono, facilr.· mente in servitù. Bevciò la .suprema,,liherlà1po~iticai n.0:n è pu,nto,assicurata dalla,,soleone-·documentazione.,dei S:u.oii princil!lt, ma· essa è solo allor,a ,realmente,assicurata.quamdo viene difesacda,un popolo , ii'..q,uale; e.on. ca1ralte11e., vinile-imp.er.a,so,pra sè1slessa.; edr '.il r.ni t spirito ha coscienza de' suoi doveri.
P.. (I') DARW;(N. Op,
cit. pa'g, 133.
(lll, hr,r.eri:o1 x 1x 1•
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DELLE PERDITE NEL COMBATTIMENTO
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DELLE
PERDITE .NEL .COMBATTIMENTO . (Continuazione e fine, vedi Rivida militare, punta:ta di marzo t889).
. Le33l di guerra.
Già lratlando gli argomenti esclusivamente tewici precedenti, ci si è affacciata la queslione delle leggi di guerra. Senza addentrarvici qui più che la misura del.lavoro non Io con~enta, dobbiamo pure alcun poco occuparcene, giacchè non pochi nel m-0ndo civile credono sul serio che con leggi opportune,.umanitarie, si possano sce· mare anche le stragi della guerra, e su questo argomento vigono pure non pochi pregiudizi negli esercì ti stessi. Su questo indirizzo l'opera degli umanitari .intende: 1° A diminuire le guerre, abbreviarle, circoscriverle; 2° A restringere i danni della lotta fra i soli belligeranti; 3• A limitare, anche fra quesli, certi generi di offese che pos· sono parere troppo gravi o superflue: Sul primo punto non c'è che dire, ma più che a pietose descrizioni degli orrori, ed a vane declamazioni contro i Governi, dovrebbe l'opera umanitaria volgere a chiarire le cause di dissidio fra lenazioni, a dissiparle; alla qual cosa non vale la libéra stampa commerciabil e, perchè i .libri ed ifogli che combattono le ide~ domi-
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nanti non si vendono facilmente; si vendono beQsì quelli che le sé· condano. Conviene poi anche dissipare l'ingiusta avversione, che le .masse risentono per la dipl9mazia, la cui opera principalmente volge alle vittorie incrnenti, pacifiche. , . Inoltre gli trmaqitari debbono pure ammettere ché il circoscrivere le guerre, gli è tante volte il vero .mezzo di farle succedere; dove invece il' giuoco delle alleanze e dei compromessi,· se da un lato ci minaccia la possibilità di guerre mondiali, dall'nltra ci assicura più lunghe le paci. Qui pure la p(?.liticn ha molta parte, aia essa è estranea all'argomento nostro, più streLLamenle tecnico. Pel secondo punto: restringere i danni fra i belligeranti, la difficoltà non sta tanto n.el persuadere gli eserciti e chi li comanda a · rispettare i pacifici abitanti, ma nel persuadere questi a non partecipare alla lotta, quando d'altra .rarte le parole patria, diritto, suonano dovere. Ma anche questo èsce dal nostro argomento, quindi passiamo oltre. An'che di limitare fra i bellige.ranti i .mezzi ed i modi di otresn, si sono occupati gli ·umanitari. Per ciò che riguarda i modi, il militare accetta volentieri e anche di proprio impulso proclama giusta e doverosa la lealtà sulla base di non violare la parola data riguardo a tregue, armistizi ecc., ma non la· intende cosi facilmente riguardo ai mezzi. - Qui mi sembra che in massiriia gli umanitari, salva· la santità delle loro intenzioni, ·pecchino per la base, ed a loro possa intervenire ciò che in ter;viene a quelli che pensano di scemare .i danni dei duelli togliendone le condizioni gravi, o che meno fatale sia un combattimento a pugni od a bastoni di quello che non sia per esserlo se alla spncia o alla sciabola. Essi non vedono che se pure arrivassero al loro intento, riuir,irebbero a null'altro che a rendere più frequenti le guerre, più acerbe le lotte, .sicchè nulla ci sarebbe .di guadagnato o fors'anch e più facilmente molto di peggiorato. (;uerre meno sanguinose combattevano i mercenad dei secoli passati, ma non per motivi umanitlll'i, bensì per comunanza d'interes.si fra i due stessi béllige·ranti. . · . · Ai nostri tempi si credette una conquista l'aver fatto acce~ re ad alcune potenze nna convenzione per la quale si escl'udono i proietti ~splÒdenti dalle armi portatili. La ragione data è buona in nppa-
NEL CoMBATTIMENTO
!D~LLE iPE!tOlT-B
renza: c. A •voi, ,dicono, deve bastare di aver messo un uomo fuori di c.omhat~imento ». Ritengono coloro che in a,vvenire le guerre abbiano ad essere tulle brnvi cosi, che il ferito non abbia tempo di guarire e ritornare al c.ampo . Può da rsi, ma mi pare che non si tenga conto del fallo che la tallica fa più assegnamento suH'incutere paura al nemico che non sulla reale sua distruzione, e che per conseguenza un' arme più ·spaventevole è per sè stessa più adatta ad ollenerci la pronta fuga, la resa del nemico . Gli Stati che pur .fir marono quella convenzione non si riservano forse di usal'le contro quelli -che non la firmarono? E perchè? Se q.uell'in crudimento di danno fosse superfluo, :non c'è •ragione che essi l'adoltino, dove 'non fosse che per semp1ice rappresaglia. Ma essi pure .tengono quella 6serva, rperchè sentono che i 10110 soldati affronterebbero r.on maggior peritanza le armi mor~li del nemico ,di quello che il nemico le loro più clementi. Ma ho dettò che di tali pregiudizi o eccessi di ap.plicazio·ne se ne dàn~o pure nel mondo militare . Cosi vige nella massima parte degli eserciti europei alluali l'id~a che ad un militare non sia concesso di giovarsi di armi non regolamentari, non pre~criuegli dal suo organico: così, per esempio, ,110 soldato di fanteria che, senza munizioni o rottoglisi il fucile, si serva d'una sciabola di cavallei'ia venutagli fra mano o d'un Tevolver; l'ufficiale che si serva d'un fucile o d'un revolver in quegli esercili in cui non sono di prescrizione per l'ufficiale, perdono per queslo_solo fatto il dirillo al quartiere. Questo pre~i udizio, che parte forse dal prinèipio .umanitario sopra ac'cennato, ,tende ali' effeLto opposto e porlerà a scene di fierezza selvaggia ed a rappresaglie che -renderanno più fe roci le guerre, se non si prenderà In cura di il·luminare meglio le masse anche dei belligeranLi con lìuri chiari e ,facili ,e .precisi "' che non contengano sopratutto di quelle.massime inapplicabili che screditano il libro presso al militare. ·In conclusione gli sforzi, del resto lodevolissimi, degli umanitari qui peccano nell'indirizzo; le loro ùeclamazioni contro i perfezionamenti delle armi, contro i trovati micidiali. potrebbero' :ipprodare a ri sultati opposti. Più che le loro declamazioni, a diradar le guerre può giòvare appunto lo sgomento delle rovine a cui si va incontro. Le spese· che quegli ordigni di distruzione r ichiedono, co-
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stringe popoli e Governi a meditare sulle sorgenti prime della p0teoza militare; la guerra va a diventare sempre più un fa tto complesso , al q.uale Lutla la nazione coopern e ne rispon~e iR conseguenza. Non è infatti oggi, quando i Governi sono liberi e lo s~ir ito delle nazioni stesse spinge gli eserciti aUa guerra, che convenga preoccuparsi di restringere agli eserciti soli i danni, anche -diretti, che ne risultano . ·Gli umanitari potrebbero adopernrsi a diminuire le guerre col dissipare le cause di contesa fra le nazi oni , col chiarire i malintesi, giovandosi della stampa. Ma per ciò occorrono denari e.abnegazione, perchè le masse comperano i fogli che eccitano le passion i, non quelli che le calmano; e a contrastare i malumori di un popolo, c'è da perdene popolarità, non guadagnarne: si arrisch ia di passare perp,·ussien o per chinois in Francia, per Welsch in Germania, ecc. ecc. Sa11ebbe inuti le ancora l'esporre 10 stalo reale delle forze rnemiche e i rischi della lotta. E bisognerebbe pensarci jn tempo perchè all'ultimo neanche il grido di 'tfhiers alfa tribuna non serve. Peccato che io massima se gli editori di giornali sono l)Oco disposti a sagrificare denari, gli umanitari lo sono meno ancora nel sacrificare popolari tà. Quanto alla .potenza distruggitiva delle armi essa, se contemporaoeamenle non cresce il cor_aggio negli uomi ni, servirà solo a renderli più cauti e ristabilire cosi Pequilibrio antico.
Effetto morale delle perdltt1.
Una questione forse più importante delle precedenti si è quella del modo di diminuire l'effé.tto de_morail izznnte delle perdite sulle truppe." Tulli i mezzi suesposti, per quanto bene impiegati, non possono al certo gi ungere a darci la vittoria gratis, solo possono intendere a ridurre le perdite al minimo indisp&nsabile: ma questo minimo include ancora delle stragi di natura tale, da scuotere il 1
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DELl ,E PERDITE
cuore agguerrito di vecchi soldali, nonchè dei nuovi giovani inesperti, che compongono gli eserciti attuali. Questi sono capacissimi di buttarsi avanti alla prima, anche temerariamente, per ignoranza pura del pericolo, ma poi , visto lo spetLacolo orrendo delle repentine e folmi,1anti stragi, di scorarsi allreltanto. Abbiamo veduto questo fatto nello stesso esercito germanico nel 1870; dopo il primo pe- • riodo di offensi va a oltranza, vediamo delle battaglie caute, lunghi cannoneggiamenti e combattimenti a distanza, poco conclusivi, come ri sulta da nn ordine del giorno del principe Federico Carlo, Orléans, ·I O dicembre. ·, Gl i eserciti moderni sono tnlli composti di soldati giovani e spesso, pur troppo, anche di ufficiali inespe1'li della guerra, per ciò impressionabili al sommo; per conseguenza la questione morale, venendo molto spesso a superare d'impor'Lanza la questione tecnica, ,_ conviene (ICCuparsene di proposito. Vediamo qual sia la parte che spelli a tale elemento morale, e quali ne siano gli effetti. Gli avvenimenti d'ordine morale offrono fa~ile campo alle divagazioni, così che mentre pure ogni militare è convinto della importanza di questo elemento nella guerra, prende Lullavia presto in odio le dissertazioni relative per la vacuità, che spesso vi trova . È quanto del resto avviene ànche nel mondo civile: ognuno conta . le forze morali come le prime, le fondamentali del vivere sociale; ma i libri relativi si fanno più spesso fatti pei bimbi, limitandosi agli inni, alla virtù, senza curarsi dell e difficoltà che la virtù incontra e del modo di superarle, o contentandosi per tutta soluzione del paradossale volere è potere. Mi propongo di evitare questo scoglio ' ~elle divagazioni e concretare. Il morale nelle truppe ha, per ciò che riguarda l'impressione delle perdite, la facolLà di prevenire, di aumentare, di prolungare il (oro effetto materiale. Lo sgomento, la rolla, la disfatta, pur nei migliori eserciti, sono determinati prima dall'effetto morale delle perdite che non dal loro effetto materiale. Tn previsione dell e perdite le truppe esitano ad entrare nella lot~a; sotto i colpi nemici, il morale ne ingigantisce il numero e fa vedere una strage dove pochi forse sono caduti; e cosi l'animo delle troppe si abballe. Cosi una tru ppa, pur sollratta per distanza o al-
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trimenli ai colpi, continua a fltggire come se l'a moi·te la inseguisse, difficile a riordinarsi, a rincorarsi, a ricondursi all'attacco. Gli effetti morali hanno dunque per base quelli mater·iali. di cu i aumentano la portata anticipandone l'impressione, accrescendola, mantenendola. Qui la natura dell'effetto morale è lo scoramento, la disgregazione, il disord'ine, la rotta: cioè tende a distruggere le forze morali guerriere, che sono nelle tr·uppe la cotnpattezz,1 , il coraggio. La prima di queste virtù compone la massa, la organizza, I-a rende solida e maneggevole; la seconda la sostiene nelle dure prove della lotta. Or.a, sollo l'effello morale delle perdite, il sentimento indiv!duale della conservazione viene a prevalere: la massa si disgrega, l'individuo si cela o fugge. ll trovarsi in molti, da- prima aiutava il morale, ora invece agisce in senso demoral'izzante; per effeuo della imitazione, la paura diventa panico. A questo punto è una vera follia, un capostorno: gli spaventati si gettano allora io una rovina vera e patente, per fuggirné Lai volta una immaginaria. Quesio è un fatto naturale fisiologico, di cui diedero esempio i più solidi eserciti e che si presenta anche nei bruti. Ciò pel procedimento degli effetti. Risalendo alle cause, troviamo che le pe,·dite materiali agiscono sul mol'ale in ragione diretta del loro numero, ed inversa d'el tempo in cui sono cagionate: cioè dieci uomini perduti in uu minuto sopra una compagnia di cento cagionano più sgÒmento di cinquanta, che la stessa compagnia perda man mano in un combattimento' di due ore. Queste due condizioni' ci dicono èhe se è vero che le perdite-sono • proporzionali al tempo che dura l'azioue, non sarebbe nemmeno possibile, pur volendolo, di ridurle al minimo concentrando, affrettando l'azione, precipita'ndola, quando per _ciò fare bisognasse pure in quel periodo per quanto breve, subire delle perd1te tali che· le tmppe più valorose non riuscirebbero a sopportare. Sta bene che con un solo attacco a massa si potrebbe con una perdita, poniamo, di mille uomini avere in mezz'ora quella posizione che ce ne costerebbe lremila con auacclii più cauti, svolti in quaLtro o cinque ore: ma bisogna tener presente che non siamo siCU !'i se i riparli lanciati all'attacco in quel moùo, a mas~a, potrannci resistere all'effetto demoralizzante prodotto dalla caduta di quel mi gliaio in pochi mi4 -
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ANNO XXXIV, VOI.. li.
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NEL COMBATTIMENTO
DELLE PERDITE
nuti. Pertanto il-secondo modo, benchè più sanguinoso, può e,;sere più' sicuro, più pratico. · Non éscludiamo quindi gli allacchi a massa che ci possono dare la vittoria più breye e meno sanguinosa in compl~sso, ma teniamo conto del grado di tenacità della fibra morale umana, la quale fisicamente e moralmente ha un limite : Ad alzarP. cento chili in un colpo un uomo si spezzerà i tendini, con venti colpi di leva li alzerà più- sicuramente. Capisco che in guerra tutto urge, ma abbiamo anche dovuto per,;uaderci che l'abuso del passo di corsa, fa mancare le operazioni, rallenta i movimenti . Alcune circosta.nze anment:a.no questo effello e sono lo spettacolo dei caduti se. si presenta in modo più o meno orrendo eia sorpresa . . C11;;ì in una truppa, che muove all'attacco in. prima linea, gli uo- · mini più avanzati specialmente non vedono cadere i . compavni ~ ' o ~ · se t::ilun() ne vedono lo vedono soffermarsi o rigirarsi, cadere; ma fin qui nulla di diverso di ciò, che anche le manovre incruenti, presentano quando alcuni cadono inciampando .· Quelli che seguono, quelli che combattono da fermo vedono non solo a cadere, ma vedono sul volto dei feriti l' impronta dello strazio che provano, li im pressionano i loro lamenti, le feri te orrende, il sangue, la morte. Un tale spettacolo è altamente demoralizzante, epperò è più facile condurre· truppe giovani all'attacco che non mantenerle ferme al fuoco. Se poi invece si tratta di combattere in ritirata e così alla scorant':\ idea della inferiorità, si aggiunga quella dell'abbandono dei caduti in mano al nemi co, non è difficile comprendere come la demoralizzazione possa presto àvere il sopravvento e far degene' · · rare la ritirata in foga. È perciò che a.sosten~re combattimenti da retroguardia ci·vogl iono cuori da l~oni nelle truppe e nei capi, più assai che non occorra per l'attacco intenso. Anche 'i cuori più temprati poi non hannò nemmeno tutti i torti se cedono quando non si vedono sostenuti; quando soli od in pochi si trov,1no davanti ai molti, quando la massa è lontana o li ha abbandonati: . . . . . . . . . . . .. . . .
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• ché • Nel · volgo, che vincer dispera • Della vita r}nasce l'amor •.
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Trnnne i rari casi in cui col sacrificio della vita si possa sper:ire di trattenere il nemico, di dar tempo ai nostri, di salvare l'onore delle armi, . tranne quei casi, t3 pur compatibile se ne! sol · dato rinasce ·l'uomo colle sue debolezze. Se non al~ro nel capitano si desta il sentimento di compassione per In sua gente, la speranza di conservarla per la rivincita e si arrende. Ricordo infine quanto in principio ebbi a dire per ciò che ri guarda la sorpresa . Sollo la sua influenza primi si svegliano gli istinti della propria sicurezza; solo in seguito} dopo un istante più o meno lunoo i buoni sentimenti riescono a prendere il sopraY · ventp. Questo lasso di tempo è più o meno lungo secondo la gravità, la subitaneità della sorpre:'n, secondo che la sua azione sia momentanea solo o insistente, secondo il tempo che ci v.uole alla mente per orientarsi, per riprendere le armi malerial"i e morali. Cosìper un generale il periodo di confusione, di allarme, di sgomento può durare assai di più che non pel soldato . Questi non ha che a ripigliare il fucil(j e correre al suo posto; quello invece deve orientarsi sulla situazione, raccogliere le sue truppe, riprenderne la direzione, il che, ·in mezzo agli avvisi r.ontraddittorii, agli ordini ed ai contrordini , può prolungarsi molto più che non si ere.da. l<'inchè non è orientato non sa che- cosa deve_fare, e finchè non sa che deve fare è tituhaYJte, impacciato, sgomentato. Ma restando nel campo tattico delle truppe combattenti, qui pure le g.rida di disperazione, di tradimento, disorientano il soldato, ne turbano la mente e lo dispongono a fallire e lo spettacolo della rotta può allora per imitazione trascinare i più prodi. Cagionata da sorpresa o da combattimento, la rolla è pur sempre aiutata nelle masse dalla imitazion e, ed è perciò che anche a parte l'importanza tat.tica o strategica, dal punto in cui la rotta si prop.uncia, questa SllOl propagarsi facilmente a tutta la massa, tanto più se il pericolo insiste, ossia se il nemic() batte il ferro mentre è caldo: è perciò che non pur la straleg.ia, ma anche la tattica insegna a far convergere i proeri sforzi su un punto, a non disperderli su tutta la fronte nemica e a dar profondità agli attacchi per continuare il successo, irrompendo per la breccia fatta . Premessa questa analisi degli effetti morali_delle perdite, veniamo ai modi di ripararvi. I')
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DELLE PERDITE
Ve ne sono di preventivi, di organici e di quelli che riguardano il ,momento deHa lotta,, il moment@deli'azione e direi tattici. Diciamo qualcosa dei primi. Quelli deblilono volg-ere a dare com · pattezza alla massa principah:nente, a imprimerrle virtù guerrier:i ; cornggio, prontezza al sag1:ificio, slaneio o fermezza d'animo se condo il oisogno. La compatiezza ci>me- forza mouale delle masse armate, corrisponde-a quella che nei OQl'[3i ,~.sici si dilìam•a coesro!l'e e vi ha molta affinità, perchè fra le ,tlLre agisc.e, meglio qtt,anto più le molecole sono ravvie_inate. Ora tulto che giova ad, aumentwre la compattez~a, giova a prevenire l'individualismo, che prepara la ùisorganizzazi one so:Lto !'.effetto demoralizzante delle perdite . Q·ui.ndi la. omogen~ità. della m&ssa , la fratl?lla,nza che vi si stabilisce coll'abitudine (dura.tn della ferma. o pericoli insieme passati), la buona ar- .-. monia, lo_spirito di corpo, quanto ins0mma gio11a a favorirla, va, coltivaw come un mezzo di saldezza. Siccome però anche le truppe più sald13 possono momentaneamente disordirnarsi, così bisogna aiutare i bu<mi isLinLi, ehe allora ·tenderanno a ricostituire la massa:· vale a dire le di,st.ipzion.i bene apparenti fra corpo e corpo·, colori meglio che numeri, e se num~ri ::ilmeno grandi e saldi. Nll'OO· cio.n0 inv.eoe, in tal caso i frammischiarnenti a cui si verrebbe pur sempre e di proposi te, se veramente prevalesse il. sistema di fonclere~ sch iacciarie t:iell'azione i riparti seguenti1sngh antistanti; allo!ìa ltt conf<I.Mio0:e di·v·eri-ebbe· inesVricabile cor. tutta la buona vo lO.lil,tà posta daglri individui rid evitnrla. Una volta si contava molto sull e bandifire come mezzo di ran·nodamento e sì ci11condavao perciò eh un cullo speciale, facendo ne la pers@.nHicazìome deli'ono,ne del co rpo . così· che tutti accor~ ressero alla sua difesa: ora col modo di com.battere sepa rato·, la cura di e.sse può talvolla divenire un impaccio, epperò ~e-nd'ono a sparire. AILrettanw più adUinque bisogna coltivo.re gli altri mezlÀ di oompa.uezza, su cui resta a contare, e fra essi' l'attaccamento al supe rio11e., ~be p.eraiò ovai deve in ogmi ripa11to tener luogo di bandiera. E ~u.esto auaccamento bisognerà che si fondi non su quei pri1icipii fill1z1, che nel momento del perriglio oessano, ma su quell i profondamente sentiti della stima, delra'ffetto, della fiducia. seriamente acquistati. 1
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NEL CO JI BATTJM i,i:>TO
Ricordiamoci sempre.che la disciplinn sola non ries~e a.d imporre .ahro che il rispetto., il quale non è che la forma esterna della sti'ma, noo la sostaozn, e che . se-pur questa apparenza può bn:star e nelle ord,inarie condizioni di pace, non può altrettal'lta dirsi d-ella sua efficacia in mez.zo al combattimento. Perchè la disci plina sola potesse ottenere di più. ci vorrebbe maggior durata di ferma e ma~iore severità di que-lla clie gli eserciti attuali non consentan o. L'al tra avvertenza, che ancla·e a questo pr.;posito ripeto, si è di evitare i frammischiamenti , dii non ac~ogli-ere con favore quell'e manovre che vi conducono; discipl ina e ficlucia si sentono pi·ù facilmente pel superiore proprio, che ci conosce, che noi cono.:;ciamo·: quella che ci può ~rascinare a ,,eguire il primo cap~lal.o non è che un'ombra di es~a anche per altri motivi. R.i<:ordiamo quant:i importanza gli nnlichi capi1ani davano :i l co· noscere per nome t~1tti i loro soldati. Il superiore col sno ascendente morale, coll·esempio, coll'autorità che il grado gli conferisce, è non solo nn potente mezzo ·di or· dine e di saldezza, ma di eccitamento al coraggio, al sagrifìc io. Ma a tutto questo non si potrà giungere se i·I ~uperiore non è quello del proprio ripa rto. Na-ta la confusioffe ogni soldato· èeti::a rimettersi nel riparlo suo, col suo' superiore, se un supel'iore di un· altro riparto cerca trattenerlo e inglobarlo nel suo, il soldato si sente tra due, doveri, dei quali il più alto gl-i sembra quello di rimettersi sotto al proprio capo, di qui o il rifiuto di obbed ienza o il sottrarsi più o men,) astutamente, appena il possa, adducendo di ::iver veduto o sentito da qualche parte la voce dei suoi. Così l' esercizi o vio· lento della di.sciplina può nel fr:immiséhiamento condurre al'la indiscipli,na. ' Il c:dtivo soldato, pronto a r ifiuta-re obbedienza, a. 1·iv-ol · trir$i, lo fa anche più facilmente perchè, non conosciuto. sa di poterlo fare impunemente. Col proprio superiore dirett(\ che lo conosce non è tant·o fac ile il farlo. E per la stessa ragione il soldato·sen-tesi meno portato agli atti di valore, perchè il nuovo superiore, i nuovi camerati, che non lo co0oscono, non ne ricorderanno i-I nome. E fors'anche quel ,;ol dato, che qui compierà prodezze, pensa che alla sua compagnia Io · crederanno fuggito, e che quando alla sera si pre:;enterà ai suoi, lo attenderan~o rimpro-veri e peggio in luogl) di elogi. Questa è la 1
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NEL CVllBATTllllE:--TO
DELLE PERDITE
vicenda r~al~ del ~omballimento e ho creduto di doverla rappresentare e ms1slerv_1, perchè mi pare che ancorçl troppi vagheggiano certe manovre talt1che, le qua:li hanno per ultima e necessaria cons~guenza il f~ammischiamenlo, e credono che in quel momento basti dire che og_m soldnto si unisca al gruppo più vicino e obbedisca al comando ,del primo superiore che capita, per garantire il risultato. .B un altra cosa· conviene por mente perchè il superiore serva quale ~ezzo d'ordine e di eccitamento, ed è che il suo riparto non sia troppo numero::;o. Anche qui urtiamo contro una ten <lenza attuale. Il c'apitano deve conoscere bene o()'ni suo SJ)!dato e ' a memoria ~ ' c_on c,'ò non s,.rntrn de che ne abbia studiati i nomi, ma li_ conos~a ~e.ne: Questo si è sempre potuto ottenere quando la forz a. e~, quest unita sia stata di un centinaio · circa; non c'è raaione tat-· t1ca, la,;.quale possa modificare questo fatto. I'> ~ui non si ~r~tta d'. sapere se sia meglio aver compagnie di 200 o cl, uo~m,_, e d1 decidere per quelle di 200 col pretesto che sono. pm forll; _si trnlla di sapere se dati 200 uomini, quèsti saranno megl_,o condotti se costituiti in una sola compagnia o in due. E ricordiamo che le forz_e attuali di cornballimento portano queste unità a occupare uno spazio notevole dove la voce, l'occhio dell'uomo non sempre al'riv~. E notiamo ciò che è ancora più grave, che nelle g_uerre att~al'. m~lti ufficiali cadono, più assai dei soldati, non perchè stano pr~s, d1 _mira come crede il volgo, ma perchè sono obbligat~ a es~ors 1_ continuamente, così che queste grosse masse di soldati nuo~1 e mespert!, ~he sono le compagnie attuali, i ballaglioni att~~l,, senza segni dt rannodamento, senza ufficiali, saranno anche prn pres~o ridolti ad un armento senza paslori e senza cani. L'argomento.è grave e. merita considerazione e merita anche parte .di quelle somme che si spendono per gli arnesi tecnici. Il superiore serve dunque come mezzo .di ordine e di forza a ~atto eh~ sia_ intlue~t~, che _sia il proprio, che sia presente. Epperò 1 framm1sch1ament1 s1 corn,1derino come sempre si considerarono ~rn fatto t~lvolla in~vitabile, ma sempre dannoso e da evitarsi, e un inconveniente da riparare al p'iù presto possibile con tutti i mezzi age:olando tu_llo ciò c!1e pu_ò serv_ire al pronto riordinamento, perciò anzitutto c?lt1v,1re_ ne, s~l~a~i l'antico culto del propl'io posto, al quale Ml vecchi eserc1t1 -st sagrificava tanto sotto la forma anche
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dell'ordine naturale. Ora poichè questo ultimo si è abolito, con mabgior zelo si rafforzino almeno gli altri puntelli. I superiori sieno numerosi abbastanza da coffservare unità e ordine alla massa. Dopo il sessantasei correva ia:,massima che le compagnie fossero ·le unità Latliche, cioè, a prenderla nel miglior senso, si vedeva il fronte di combattimento come una linea di compagnie, che, ognuna, nella mano del proprio ·capitano · secondo il luogo e il momento, questa in linea, quella in ordine sparso, questa in colonna, ·l'una .da fermo, l'altra muovendosi, combattevano. I capitani erano così intesi come i principali agenti sulla prima linea. Ma ora le compagnie sono troppo grosse, sono piccoli battaglioni; d'altra parte l'ordine rado, la catena, sono troppo deboli per l'attacco e. poco nella mano; sorge così una nuova forma, quasi ingrandendo il disegno coll'ingrandirsi dei mezzi; alla catena di uomini, di anelli, di squadriglie si sostituisce ormai la catena di plotoni. Il plolone,è un gruppo d'uomini nella mano di un ~fficiale giovane, lesto,.ardito, intelligente, gruppo che va avanti finché può e s'arresta a ·rar fuoco sol quando avanzare non possa più, o per lena che. manca o per fuoco nemico strapotente, e quando abbia il-ne:.. mico a buon tiro. L'avanzata·dei plotoni laterali, il loro concorso col fuoco o coll'urto gli darà modo quando che sia di ripigliare l'avanzata: i sostegni lo rincalzeranno, lo sostituiranno al bisogno. Al cenno dell'uf:fìciale questo gruppo d'uomini ora s'allarga per far fuoco, ora si stringe per avanzare, defilandosi cogli ostacoli che il su.olo offi·e, per spiegarsi di nuovo quindi o urtare un'ito. Questo gruppo ha più elasticità, più iniziativa, piùardoredellasquadriglia, della catena. Questa manovra però va bene intesa e svolta con mo.Ile esercitazioni a fuoco contrapposto, perchè si renda evidente il collegamento più morale che materiale che questi gruppi de.vono tenere fra loro, e il giuoco dei .sostegni condotti dietro dal capitano per rincalzare qua e là, per colmare una lacuna , per raccogliere e rior·_ dina re· uu ploLOne che abbia troppo sofferto. In questo modo solo vedo 11na certa possibilità di mantenere una tnl qÙale uuità d'azione anche sulle comp:i,c,riie così ()'rosse che ora 1· organico ci dà Se. non n che pnr sempre mi risorge il dubbio che si pos~a ,enti re il bisr)gno d\una ri ~erva d'ufficiali, come ne h,i -di uomini la hàlleria Per ta~
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DELLR PERDITE
NEµ COlfBATTIMENTO
luni la p,:eQccupazi.one piu forte è lo spreco delle U1uni-zi0Jil·i, e non è sba~liata; .m~ c'è pur anc~e lo sprec_o· d'uomini .e l'insuf(icj.enza
-tiglieria; la linea vu.ole il mantello come i · ber%glieri , i me.dici vo<rliono essere vestiti e armati come gli usseri della. morte ~ . col keppy, pennacchio e sc.iabola. malgrado la croce di Ginevra che Ji neutralizza: ·contro ·questo spirito bisognerebbe fermamente rea<rire. Le tenute non devono essere costumi da maschera, non . deb~ bono fnr parere quello che non si è; dovrebbero invece assolutamente dirci subito a primo .aspello, ciò che sia fuomo cb.e le veste. Nè deve ess~re considerata come. una umil iazione il mantenere a cia~chedimo il carattere proprio, poii:bè anzi il cercare di parere ciò che non si è, muove dal sentirsi umiliati d.i parere ciò che si è effettivamente. Colui che ha il vero spirito di corpo desidera che il suo abito dica subito ciò che è>. e noo lo faccia confondere con altri. Ragioni serie dunque non ce ne sono che si oppongano a ciò che non pur le ar~i, ma i corpi, i battaglioni, le compagnie sieno distinti con contrassegni chiari ed evident.i. Ogn i arma abbin nel carattere geaerale dell'abito I' impronl;L che dica nello se si tratta di fanteria di cavalleria. o d'arti·i lieria, di personale sanitario o di amministrnzione. In ogni arma i corpi sieno distinti da colori del colletto, per e~empio. e se i colori non bastann dal taglio d,eJI~ mostre, da com · binazioni fra loro. Ne.i c9rpi i battaglion i potrebbero così analogamente distinguersi dal Glllore dei pa ramani , le com;pagnie dalle filettature. I distintivi di grado sieno eviden1i sul davanti in qualunque tenuta. Su qu esto pun to non c'è inconvenient.e a cbe si imiti del tutto un esercito esL.ero come, per esempio, l'austriaco, che mi sembra qui il più logico, il più sem.pliée, il più chiaro Quando a ciò si sarà pr,ovveduto avremo assicurato l'ordine, facilitati i riordinamenti, base prima di ogni foq;a morale e tattica in guerra. La cosa è di :tale importanza che val bene la pena. di vincere le difficoltà ammin istrative tutte, nonchè le tendenze di ugunglia_nza, il nivellirang-sistem che attualmente ci spingerebbe alla confusione generale. Le divise militari devono essere ciò che furono, un mezzo di ri. ' conoscimento. · Le formazioni concorrono ad aumenla1•e o diminuire l'influenza delle perdite. · · ' · ·
.nu!I).eric~ d,i grarl,i.ia ti, che qui v,à rà a r;e,ndere difficile l'azio.ne, a impedire di cogliere il fr.u.tto <li qn'az\Ppe bene 1:tvvia.ta . L'ufficia.le è lo spirito delle truppe, l'ele,mento,p.erm1mente, istm.i to, votato spontaneamente al sagrificio per la patria, il quale t~1llo dà e dn cui tullo si può esigere. È pereiò .eh~ all'ordine rad.o sostituirei il s,eparato, alln .catena di sqqadriglia .q,uella di pi.o.Ione. Con ciò p.er .altro n1ulla è mutato negli -ordini alluali q.ua.i;i,to a forma. ma soJ<i neH9 spirito della manona, o.ella maggiore libertà lasciata al ,plotone, nel concetto .di rer.iproco aiuto che li deye animare, riservand-0 al cap.itano l:a,zione intsgranle di essi medi.ante il sos,tegno. obe -tiene .ai -sµoi ordini. Perch è sia .facile il mantenersi in 01:dine, il ritornarvi quan.do la ,.. contusione $i sia fatta, soi;w indispensabili sopratt11tto i distintivi di arma, di cor;po, di ripar~o. di grado, e q.uesti .distintivi devono -essere appà11enti, e~;iden,ti in qualunque tenuta., s.ia .d'estate che . d'inverno. · Due tendenze concorrono attuailmen te a fa,r spari re queste di stinz.ioni: Ja prima è d'ordine amrninistrati;vo e al'leg1). la difficoltà di tr:oMare . talilte distinZ;il>JÌ,i di1verse quante ne ocwrrerebbero e _il bisogno di _semplificazione per a,ge,,oJ.are il servizio del vest.iari,o nel caso .di .mehiiitaz.ione. Parmi cbe. q1,ieste due difficoltà, non siéoo in. superabili. Ci sùno color.i e coi:nbinazioni di r,olori e forme di.verse .fi.n clrn se ·n,e vuoJ.e,; nè cos.tèrà molta pena, quando su l serio Io si v.oglia, il trovare tanJ.e ~ombinazi.oni quarite ne occorrono per di. sting_uere bene no.n solo arma da arma, ma anche corpo da corpo, battaglione da battagli'o,ne, e anche compagnie da compagni.e; ma bisogna, .rip,eto, che queste distinzioni sie.no c,hiq,re, eviden.ti i1;t tulte le tenute: . i piccoli numeri che si h.anno attua.trnente soi;to insuff/ 7 cienti, faciI1 a canc.el,1arsi, a sperdersi. Lo stesso dicasi dei distinti;vi di .grado, s.ul che c'è mol to ancora da fare, perchè attunl~ente quando gli ufficiali hanno il mantello, in molti corpi non si' distinguono i gradi. · L'altra t1rndenza contraria alle distinzioni sta nello spiri to di uguaglianza che si · estende in tutti i corpi e pel quale la fanteria vnole avere-lo spencer come la cavalleria, Jal)ottoniera come l'ar-
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Le · masse r.ompa1 te giovano a tenere gli Ùomìni · nella mano dei capi, ma d'altra parte uno scoppio di granata vi può produrre grande strage, lo spettacolo orrido colpisce subitament.e tutta la massa, vi produce il disordinè, e il panico può allora sorgere s~bitaneamente irresistibile. Perciò dove si sia soggetti al fuoco, le masse corripaue, le èolonne serrate, specialmente a .sezioni ampie, sono ' pericolose. Se ne dovremo usare assolutamente è da preferirsi che ogni unità formi un nucleo a sè ed abbia intervalli e distànze dalle altre. Così la linea di co'lonne di compagnie in ordine pur ristretto sarà preferibile alla colon1Ìa _di battaglione: meglio a1icora sarà la.colonna doppia; meglio ancora se le compagnie analogamente saranno formate coi plotoni in colonne di file, due plotoni- avanti e due dietro. Il comando si esercita meglio nel senso della profondità che non ·in quello · del ,,,. fronte; così, sotto questo punto di vi·sta, quando· il superiore conta su di sè per tenere in posto .le truppe, preferisca le formazioni profonde alle lineari, se altre cause non gli impongàno altrimenti. Le forme lineari .Però permettono di isolare gli effetti della st,..age. Se in un batt~glione in linea viene a battere una granata, la strage prodotta in quel punto non è vista che dai vicini; i restanti non ne sentiranno l'impressione. . Gli intervalli e le distanze fra le varie unità possono servire a impedire la confusione; distinguendo bene ogni unità dalla contigua, facilitano il comando, evitano che il disordine, che in una unità si produce, s'abbia a propagare alle vicine. E qui ·notiamo che questi intervalli possono crescere quanto più grosse sono le uniLà che dividono. Pochi passi possono bastare tra ploton~ e .plotone, di più possono-essere fra compagnia e compagnia, più assai tra battaglione e battaglione. Così volendo estendere molto una catena piuttosto che aumentare gli intervalli tra i soldati, facciamolo tra gli anelli, meglio ancora fra le squadr-iglie e le squadre, meglio ·ancora fra i plotoni, meglio ancora fra 1~ compagnie; Tuttavia prefèriamo la color.na doppia alla linea di colonne di compagnia, perchè alla · perfìne anche i capitani, se stesi su un fronte troppo ampio, 1anto più se in terreno coperto e frastngliato; finiranno a perdersi di vista· facilmente e quando che sia le quattro teste di compagnia possono pigliar fuow, e allora il maggiore non
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sarà più in tempo per ricostituire lu sua massa, per rimellersi il battaglione nella mano. I riparti che seguono a tergo, i rincalzi, come si dicono, hanno una grande importanza morale per tenere a posto gli antistanti. I soldati valorosi si sentono sostenuti, quelli che lo son meno vedono in essi un imbarazzo alla fuga. Anche qui però bisogna avvertire che i rincalzi devono tener fronti ristretti e avere profondità. quindi solidità. Se sono in linea saranno sfondati e travolti in caso di rotta degli antistanti. Questo modo di agire .delle truppe seguenti, della coda sulla te.sta, che or:t i Francesi chiamano la poussée en, avant è quella che S'pinge in questi ultimi periodi della tattica alle masse profonde, è quella che suggerì così a Bonaparte la colonna con cui prese il ponte di Lodi. Una colonna profonda, ben formata, al coperto, la musica bene impostata, ordine agli ultimi ri parti Ji spingore avanti, a tutti di muovere insieme al comantlo; il trauo da superare è breve: al segnàle dato tutto si muove, la Lesta sbocca e per quanto scom pa ginata dal fuoco nemico la massa non cede, avanza, passa . Ad Arcole non si può fare altrettanto perchè gli argini sono scoperii e le colonne sono battute più da lungi. Questa manovra n·on può sempre ed in ogni caso riuscire. Tuttavia non -è da rigetlarsi: in tattica come in medicina i rimedi per tutti i mali, le formule assolute non ledànn,) che i Dulcamara. · Circa ai modi d'azione notiamo in primo luogo che l'azione per .sè stessa, in genere colle disLrazioni e preoccupazioni sue, giova a diminuire l'impressione morale delle perdite più assai che non l'inazione. Perciò è più facile il tenere le truppe a posto se fanno fuoco, che non se debbono subire passivamente i colpi nemici. Siccome però questo ripiego è molto da evitarsi vediamo se _c'è di megÌio . · Il muoversi è molto preferibile al far fuoco in tali casi . Ol trechè si può così tirarsi fnori d'una direzione battuta, deludere . il puntamento nemico, c'è anche il vantaggio di sottrarre i soldati all'impressione demoralizzan te, 'che risulta dallo spettacolo dei feriti, dei morti, delle grida di dolore, del rantolo dei morenti . Gli è perciò generalmente che. massime con truppe nuove, impre,sionabili, è più facile eseguire l'offensiva che la difensiva. Ci
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vuole un cuore di ferro per mantenersi al posto in mezzo agli orrori della strage oppure essere materialmente ,ri.nchiusi come i marinai nelle loro navi. Tolla qui la possibilità della fuga e il ripiego di ·portarli avanti, il valore si concentra tullo nel tener. la testa a casa e io una ben ordinata allività. Così il generale Chanzy ( 1) volendo condurre contro ai Tedeschi, già vittorio~i, masse nuove e mal costituite, raccomandavaanzitutto :la oliensi va. [ Tedeschi invece, t1gguerriti e rincorati dalle rittorie precedenti, accolgono volentieri I' occasi.one che loro si offre di impiegare la difensiva, che dà mezzo di utilizzar meglio la potenza del fuoco e così insegnano anr-he il modo di eccitare, di costringere il nemico all'attacco (2). Sta oltre a ciò pure che l' aunccare incuora le ~ruppe inspiraQdo loro l'idea di essere superiori al nemico, di non temerlo' questo avversario che, invece di venir loro incontro, si nasconde dietro alle difese e conta sul fuoco per tenerli lontani. La tromba che suona la carica ripete questo canto lusinghiero all'orecchio del soldato, e di là scende a riscaldare il cnore come il bicchiere della staffa. Anche questo è bene per cominciare, ma il Lattico non deve li· mitarsi a questo. Cosi mentre il comandante, at'.Ceso in volto, trova epiche esortazioni. poetiche frasi, colla lesta calma provvede a che le frasi non rimangano frasi, e i discorsi, discorsi. 1
(I) Z.'.:'iELLl·CHAN7.,, pag. 28. Truppe <la 1,oco raccolte e mo~se assieme, poco aduostratc o mancantì di quella coesione morale, che é frutto di lunga convh•cnza. fra lo armi, e ~ovratutto dell'opera educativa. assidua. e tenace dei graduati, sono meglio adatte all'aUacco cbo non alla difesa di piè fermo. Chi va a.vanti non ba. tempo di riOeLtcre, nell'attacco vedo Il pronta. risoluzione di una crisi che sul suo animo non duramente temprato pesa come incubo spaventoso; chl sta rermo pensa la difensiva, gli appare quasi un sin tornò dì impotenza, Jo assale ii senU mento della propria inferiorità e vede la battagli:i perduta prima ancora che sia impegnata. (t) GoLn, Opcralion àer li Arinee an àer Loire, pag. 336. e So il nemico come llnora, prende l'offensiva potremo noi utilizzare intieramento la potenza del nostro ruoco approfittando convenientemente del terreno •.
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..... Poi dopo additato l'avvolgimento ti' un'ala nemica, corno mezzo d'attacco, aggiunge, , F. questo è il momonto per un fuoco vivo di artiglieria por indurre il n<!mico a contrattacchi offensivi contro il nostro avvolgimento •. Orclinc del giorno dP.I principe Federico Carlo, t O dicembre 1870 datato da Orléans.
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L'aLtacco sul fronLe, insisLente, conlro la stessa posizione già invano ~enlala, presenta inconvenienti gravi dal punto di vista de~ morale delle truppe di cui qui ci occupiamo. La strada è spar~a d1 morti e di morenti, spettacolo di una eloquenza scoraggiante, ~enLre sono d'in ciampo materiale alla corsa. P,erciò tutta voi La che sia possibile sarà mealio tentare tiltra direzione, sulle ali per esempio . Questa avv:rtenza sui lu()ghi ove tenere le Lruppe per evitar loro spettacoli demoralizzanti è di gra11e importanza. ., . . Sono da evitarsi così la prossimità delle ambulanze, dei posti dt medicazione, alla qual cosa debbono pure attendere gli ufficiali sanitari, scegliendo per le ambulanze località che possibilmente non si trovino !-ulle vie stesse dell'avanzata. Un convoglfo di feriti ricondotti indietro, un campo di amputali e di amputandi è un brullo incontro per truppa ~he ava~z~. . Nelle manovre da combatti mento dunque lo spingere I riparti se· guenli sulle masse antistanti, passi per nn mezzo estremo se non c'è di meolio, non sia l'ideale fisso. eosì p~re si tenga presente· il sistema d, alteNiare i ri_rarti, del qual genere di· maOO'vra abbiamo già p,iù indietro notato 1 vantaggi tattici è che ne ha anche molli. d' or~in_e mora Iti . . . . Non muovere dunque tutte le schiere in:;1eme avanti, rnd1etro o l'ateralmenle o murando di fronte; ma nella avanznta i retrostanli oltrepassino i precedenti , e cosi quelli poss~no, coperti da. qu~ti, riordinarsi, e alla lor volta con pi ù lena risica e morale mosp1n· ger~i di nuovo avanti a quelli. . Cosi nelle ritirate non ripiegar tutte le schiere, ma le seguenti da fermo raccolgano dietro a sè le antistanti che là si riordine· ranno. Cosi la ritirala fatta a brevi tratti può essere veloce senza. degenerare in fuga. . Le schiere retrostanti siano tenute sempre come mezzo d1 manovr,r; non solo come nuovi cofani da munizione da scagliar là sullo stesso bersaolfo dove si sono esaurite le precedenti. (Ju:slo sistema di manovre d-a comballimenlo è poi del resto basato sul principio, :;ul fallo costanLe, uno dei pochi quasi assoluti - la indisponibilità delle truppe impegnate. - Se metto il quasi, ciò è solo per rispetto al diverso grado di loro io -
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disponibilità, secondo la nalura dell'arma, cavalleria, fanteria o artiglieria, secondo il valore del c.omballimento che le assorbe. Truppe impegnate non sono dispon ibi Ii. Senza parlare della ca rica, dell'assalto, se la truppa è impegnata col fuoco, essa trov·asi per ciò stesso in una formazione linearé, poco adatta quindi a percorrere terreni: il rumoré della fucileria, l'estens;@e del fronte impediscl)no di udire il comando, di avanzare ordinali, insieme. Più delicata impresa·è poi quella di far ritirare una truppa senza che la riti rata degeneri in foga. Qnesto non si può fare se le schiere successive muovono anch'esse in ritirata; le prime male impressionate dal genere dell'ordine, sentendosi il nemico. alle spalle e vede.odo innanzi a sè allontanarsi i sostegni, già decimati da Ila pugna, esauste di mun izioni, è mollo probabile che finiranno coll'accelerare oltre misura il passo e, cacciandosi alla sbandata sui sostegni. . ' vi comunicheranno lo sgomenlo che le invade. Questa maniera di manovrare è pericolosa ed è da evitarsi. Per evitare l'effeno demoralizzante delle sorprese non v'è altro che esercizio e vigilanza . La vigilanza deve essere una cura costante, un'abitudine, un sistem:t del: seguirsi anche durante la bauaglia; ogni truppa d'ala abbia pattuglie infuori, ne abbia anche se è inquadrata a titolo di col legamento, sieno già destinati quegli nomini nei riparti, lo si faccia sempre anche in piazza d'armi, così che non ci sia caso di dimenticanza, .divenli un'abitudine, una parte della formazione, che si compia senza bisogno di un comando apposito._ Così si dica di quelle avanti e indietro. E vi sieno dÀstinati nomini arditi e lesti, perchè se gli esploratori muovono lenti e cauti, non salvano nè la massa, nè sè stessi. Se muovendo arditi qualche volta incapperanno imP.rovvisamente in bocca al nemico i:\ vi periranno, avvi~ala e salva ne andrà la massa. Al tro da loro non si richiede. E oltre alla vigilanza si curi molto l'esercizio su ~iò che si debba fare in caso di sorpresa. Non si considerino questi come temi speciali, casi rari, da esercitarvisi raramente. In momento di sorpresa non si fa se non ciò che si è avvezzi a fare. Quindi l'indicazione delle piazze d'allarme, gli allarmi nolturni, le esercitazioni di 11gguati, di sorprese, di attacchi notturni non sieno rari tanto. Sicchè per ciò che riguarda questa partita importantissima, perchè
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gli effetti del fuoco nemico non abbiano cosi facilmente a produrre la disorganizzazione, occorrerebbé, a mio parere: a) che i corpi e riparti sieno organizzati elasticamente e con contrassegni bene evidenti che facilitano il riordinamento; b) ritornare in onore la religione del proprio pòsto e non cer· care tanto i frammischiamenti; e} ufficiali molti, compagnie piccole; d) all o $Chiacciamento dei riparti retrostanti sugli antistanti sostituire nelle esercitazioni le alternazioni; e) _seguire sempre, anche pedantemente, le misure di sicurezza, farle entrare nelle abitudini, eseguire frequenti esercitazioni di allarme ; . / ) per soslenere e ·spingere avanti il soldato nel combattimento, non conlare sull'ignoranza del pericolo per parte sua, ma con opportuni racconti avvenit'Io del genere di pericoli a cui va incontro, pef·chè non ne resti sorpreso. Ai tattici sopratulto ricorderei che gli effetti morali·hanno la loro base prima nei materiali. · Bisogna dunque studiare questi fr:ancamente senza illusioni nè preconcetti. Non celarsi le difficoltà dell'attacco specialmente, mastudiare seriamente i modi di renderlo possibile. Le belle frasi eccitanti riservarle per quando non c'è più altro di meglio a fnre. Negli studi tauici preparatorii le ritengo fuori di pçisro, come fonti di illusibni peri.colose. La bontà della causa non basta a scusare la pratica. Dunque per la tanto desiderata offensiva, tanto per ciò che riguarda l'avanzata delle grosse mas:;e attraverso alla frontie'ra, come pAr quelle dei battaglioni, guardare in faccia alle difficoltà esistenti,· provvedervi. · ·In questo lavoro mi ·souo occupalo di quelle dei battaglioni e degli squadroni, non badando al titolo che potrà parere a taluni meno guerriero: lo scopo lo riten go pratico. Molte altre cose converrebbe aggiungere a questo argomento, · specie snl modo di portare le truppe al fuoco, sulle cause che influiscono a infondere loro coraggio od a scoraggiarle, molto si po 7 · treboe dire anche sul 1:ontegno dei superiori, sui mezzi coercili vi, sugli e;,empi di severità, sui mezzi di materiale intimidazione per tenere le truppe a' posto, usati anche ai tempi di Federico, e di cui
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alcuno a volle ra)(iona, ma che non c1!edo buòni: senonchè, potendomi ciò condurre troppo più a luogo che non convenga, mi sono limi tato a quelle cose che mi sembrò fossero controverse o messe in oblio. per ragioni che non mi sembra:no sufficient i.
Coneluslo••e.
Ci sarò riusci'to a· rimanere nel concreto, nel pralico come mi sono proposto? reslando nella tattica, nella tecnica, ed evitando le astruserie e le scientificherie ? Lo spero . La conclusione di questo si.odio non si concreta in una data ml\;. novra, in una data forma, in un dato strumento, ma in uno spirito di economia delle forze, che deve tendere ad accrescerne il valore, a far loro produrre di più con minore spreco . Si tratta in gran parte di avvertimenti sul modo di rendere possibile, pratica la offensiva, questo sogno di molti tattici, che però di sole laudi non si pasce. • La offensiva tattica dinanzi all'e armi nuove, no.n è un problema facile; e quando essa non venga guardato in faccia francamente, rico · noscendone tutte le difficoltà e studiando e bilanciando seriamente tutti i mezzi possibi!'i per risolverlo ; senza prevenzioni dottrinarie di sorta, potremmo trovarci ad assai gravi delusioni: delusi della offensiva, inesperti della difensiva 1 . Quanto atta difensiva, presa come una delle forme del combatlimento e che ha molte varielà e gradazioni, i.lalla vigilanza fino alla massa in difesa, e the talora s'impon~, talora si offre spontaneamente coi suoi vantaggi e di proposito .si elegge, neppure essa ho qui dimenticalo. La questione se sia essa più vantaggiosa che non la offensiva è ora difficile a trallarsi, ma non lanto per mancanza di criteri, quanto per una confusione gràndissima che vi è entrala tra lo sc~po e la forma, così che più volte non si sa più che nome si voglia dare a questa o a quella forma di azione, confondendosi sovente l'avanzata co lla offensiva, e il combattimenlo dafermo colla difensiva, che sono cose assai diverse, h,enchè sovente si trovino insie1ne. Restando nel campo puramente tattico e giudicando
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la probabilità di successo tra una truppa che da fermo combatte col fuoco .. e un'altra eguale che avanza ad attaccarla, ristretta la cosa a questa situazione, non v'ha dubbio che il vantaggio sta per la truppa fermn. L'allaccante avrà la scelta del tempo e del momento, e l'altro l'avrà del posto; ora se il tempo non i:arà largo al punto che l'attaccante rimanga anche libero di muove,e fra un anno e possa qu indi contare sulla sorpresa, e se invece il tempo lo s~ringa e in quel dato momento la cosa debba risolversi, allora· potrebbe essere discutihile il vantaggio dell'una o dell'altra parte quando l'azione fosse nd arma bianca, ma sarà discutibile quando c'entri il fuoco. Il fuoco marciando non si fa o si fa male; chi è fermo può presentare minor bersaglio di chi muove. L'attacca11tc dunque ha inferiorità di fuoco e aumento di bersaglio, lucro cessante e dani,o emergente, a compensare i quali molto ci vuole arte e coraggio che in parte l'effetlo morale dell'avanzata darà, ma non io tutto : specialmente di fronte alle rrrmi atluali, se bene adoperate. Se il fuoco può da una parte temere spreco di munizioni, dall'altra l'allacco deve preoccuparsi dello spreco di uomini. Per riuscire perciò bisogna; in ambedue i casi, riparare con prudenza àgli speciali vantaggi loro. Al caso pratico poi la scelta dell'una o dell'altra forma dipende raramente da criteri esdusivamente fattici. La superiorità dell'offensiva deveessere intesa in un ordine d'idee diverso da quello ri stretto all'azione sul fronte delle armi immediatamenLe contrapposte. · Essa va intesa nella potenza della massa in movimento, nell'abbreviamento dell'azione, con che si finisce ad ottenere un rispnrmio d'uomini, nel bruciare, come si dice, quel migliaio di metri , quei pochi minuti di strage, che ci dividono dal nemico, per buttare nella breccia aperta la massa nostra~irrompenl.e e rifarsi delle perdite ·avute nell'attacco, mettendo in moto il nemico, in un moto moralmente e tatticamente assai .più sfavorevole di · quello dell'avanzata, in un moto che ci lasci liberi di agire con tutti i modi d'offesa lontanaevicina_insieme. Così l'offensiva è la regina delle battaglie; ma non la fa chi vuole, chi la crede faci le per sè slessa, chi s'ill ude cli proposito sulla potenza del fuoco della difesa e snlle condiziQni che lo favo ri scono, e lrascuri ciò che può concorrere a diminuire le perdite ed a. scemarne gli elfetli demoralizzanti. .5 -
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DELLE PERDITE NEI, COMllA TTIMENTO
Il titolo di questo studio potrà aver fallo supporre. a taluno che lo spirito di difensiva lo abbia ispirato; credo che la sua letLura anche superficiale, av~à convinto che al contrario esso mira a rendere la offensiva possibile, non nascondendosi la potenza della di· fensiva, analizzandola nei suoi modi di azione anche nella ul tima crisi, e ricercando e indicando i modi di deluderne la efficacia ma· teriale e mor.de. · Dei vari modi ho analizzato i principali separatamente e insieme, perchè i modi sono molli; non è soltanto colle formaz ioni che vi si può riparare come alcuno potrebbe supporre che io ritenga, es· sendo stato tratto da polemiche a ribattere gu quel tema. I modi sono vari e sono · vari i casi , e dove l'uno non giova, giova l'altro; il tattico deve saperli tutti, non ricusarne alcuno. Vi si troverà forse·. . ancora molto del discntib ile, ma almeno il campo delle discussioni sarà allargato. Spero che gli oppositori non si vorranno tenere ~ sentenze apodittiche, nè combattermi a colpi di citazioni dei santi padri, come se si trattasse di teologia:, ma vorranno meco entrare nel campo dell'analisi spregiudicata. Ho cercato di essere breve, ma anche di essere pratico. Se mi fossi ristretto a un mezzo solo, questo non avrebbe potuto servire che a un solo caso . Io non ho voluto supporre nemmeno che ce ne possa essere uno più frequente degli altri; ciò per evitare ap punto di riuscire troppo teorico, di cadere nell'i nconveniente di dare per assoluta una norma che non possa essere che rel11tiva. Ho però evitato cifre e calcoli, non per brevità soltanto, ma perchè credo che in questo campo le cifre ed i calcoli possano più presto oscurare le idee che chiarirle e dare un carattere di rigidezza a una dottrina che deve essere tulla elasticità. Se ad ;1lcuno in qualche punto fossi poi sembrato troppo chiaro, anzi prolisso, me lo perdoni , pensando all11 facilità d'essere frainteso, alla necessità di parare al le 00biezioni, alle pi ù prevedibili almen.o, alla utilità di prevenire polemiche, sempre poco utili , se sopra equivoci si basano.
c. AlRAGR!.
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I.
Forse in nessun ,periodo di tempo la letteratura militare fu così feconda come dal 1870 ai nostri giorni, specie in Francia ed in Germania. I due popoli si preparah·o alla lotta, non solo nel campo materiale, col perfezionamento delle armi, colle invenzioni e le sco · perte di sempre nuovi ordigni di guerra, coll'aumento continuo delle forze combattenti, ma pure nel campo morale e scienti fico colla larga profusione delle storie reggimentali , coll'ampia è p'rofonda discussione di tutti i problemi della guerra, in giornali, in riv\ste ed in opere apposite. Queste ultime, in Germania, assumono più volentieri la forma di trattati, in Francia quella di manùali. Tutto ciò che ci viene dalla Germania ha un'impronta più sintetica, ·più cy·istocratica; tutlo ciò che ci viene d.illa Francia ha un'impronta più analitica, più popolare; conforme all'indole delle due nazioni. Ciascuna di esse segue la sua via, secondo il proprio gusto e le proprie attitudini; ma ambedue mirano allo st~sso scopo: prepararsi alla guerra sollo Lutti i rapporti . Egli è forse perciò che gli apostoli della pace universale e perpetua la predicano ....... in Italia. Fra le opere recentissime pubblicate in Franc.ia,' e che già hanno chiamato sopra di sè l'attenzione del pubblico militare in Froncia e
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all'estero, vi è la seguente: 1~1anuel de guerre, par un T. colone! de l'armée active. - Parigi, ·1889, tipografia Baudin . L'autore prese, come tema del suo lavoro, le operazioni successive di una trnppa, che, dichiarata la guerra, si mobilita. è trasportata in ferrovia, s'accampa, si accantona, eseguisce marcie, ricognizioni, gettn ponti, passa fiumi e montagne, combatte in svariate condizioni di terreno, si fortifica, si guàrda con avampost,, ree. ecc. , Parallelamente a queste opernioni immaginate e descritte sulla base di regolamenti francesi, l'autore espone le operazioni analoghe giusta gli usi, i regolamenti, la tattica dell'esercito tedesco; perchè non basta, egli, dice, conoscere come, secondo la propria scuola, si procede nel combal.timento e in tutto ciò che ha rapporto ad esso; bisogna anche conoscere come vi procede il nemico. In materia ~. militare, all'antico adagio: conosci te stesso, bisogna sostituire quest'altro: conosci te stesso ed il tuo vicino. NeJ,1870, la per· fetta conos.cenza che i Tedeschi avevano della tattica francese, fu, secondo l'autore, una fra le principali cause dei loro successi. Var_i capitoli sono dedicati al Liro, all'armamento, al munizionamento; altri alla topografia e sr,ienze affini. Una novità, di cui bisogna essere grati all'autore, è un cenno · sulle operaz.ioni di guen'a fuori d'Europa. Egli suppone una truppa ch iam.at.aa combattere oltremare, la segue nell 'i mbarco, nello sbnrco, nelle marcie, negli accampamenti, nei combattimenti. Gli altri manuali di guerra presentano, a questo riguardo, una lacuna, tanto più sensibile, inquantochè le guerre colòninli sono nll'ordine.del giorno. Non vi è ufficiale europeo che non possa ess~re chiamato da un momento all'altro a cornbalterè in Asia o in Africa. Lo studio delle guerre colcniali porta naturalmente l'autore a dire · • qualche cosa delle operazioni marittime, especialmen te dell'nltacco e della di fesa delle coste. Sulla fine del libro egli tratta in modo speciale della cavaìleria e dell'artiglieria, descrivendone il materiale, i servizi, l'ordinamento, e mcli.endo sempre a confronto la parte francese colla parte tedesca . Perchè non I.ratta egualmente della fanteria? Perchè, secondo lni, la regina delle battaglie i> abbastanza conosciuta. Sarà la vera ragione? Si direbbe quasi che abbia vi:i'luto schivare il con•
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fronto tra il· nuovo fucile francese ed il nuovo· fucile· tedesco , non pot~ndo o non volendo farlo completo. L'ultima parte, è un sunto del vigente regolamento di esercizi franéese (1888), in ciò che si riferisca al còmballimento. · Segue poi ancora un'appendice con nozioni e formole di fisic11 , d'algebra, di geometria . fl Lutto è diviso in diciotto capi, suddivisi ciascuno in vari capitoli, corrispondenti alle divisioni e suddi\ isioni della materia L'esposizione è concisa come si conviene ad un manuale, ed è un modello d: quella chiarezza di cui i Francesi hanno il privile_gio. L'autore ha voluto fore un'arte militare tascabile, e c'è riuscito. Il pane della scienza l'ha non solo spezzato, ma ridotto in pillole. L'espressione può sembrare irriverente, ma ce l'ha suggerita l'autore stesso, il quale dice che offre agli ufficiali un sunto da consultare rapidamente. in caso di bisogno, come in un momento di spossatezza si 1
prende un cordiale . L'autore ha fatto invero un'opera utilissima. Solo chi ha sempre vissuto lontano dalla pratica può ne~a re l'utilità di questi libri, nei quali si trova lo schema di qua.lsiasi operazione militare, prestamente e facilmente come le parole in un dizionario. Certo che, come i .dizionari non bastano per far scriYere bene, così i manuali di guerra non valgono a far eseguire bene un'oper,1zione quando chi li consulta non ha l'occhio, il criterio, o, come oggidì ·si dice, il bernoccolo dell'arte. Ma, anche in questo caso, senrono lalYolta a non lasciar smarrire t.otalmente la via. Il lavoro, di cui abbiamo tracciato le linee principali, riempie un volume di .piccolo formato, ma di circa '1200 pagine; con tutto ciò non costituisce se non la prima metà dell'opera, che l'autore presenta al pubblico. ()nesta prima metà ha per titolo speciale: Il combattimentb; la seconda, che non fu ancora pubblicata, o che almeno non ci è ancora giunta, avrà per titolo: La battaglia . Dove finisce il combauimento e dove comincia la battaglia? Lo diremo colle parole stesse del1'aulore, perchè dal limite che egli assegna a queste due operazioni, dipende la ripartizione ·del conlenut1J nelle due parti dell'opera: « Un reggimento, un battaglione, e magari una compagnia, possono, in casi eccezionali, combattere le lre fasi di una baltagl ia;
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mentre un corpo d'armata può eccezionalmente essere incaricato di eseguirne una fase sola. Ma non bisogna fermarsi alle eccezioni. Per le unità, dalla compagnia alla brigala inclusivamente, le battaglie entrano nel do01inio çlel servizio di campagna. perciò se ne tiene conto nella prima parte del libro: Il combattimento. « Quest'allo può definirsi la manifestazione meccanica di una data forza cont~·o un dato obbiettivo. Siffalln manifestazione può, fino ad· un certo punto , essere sottoposta a regole fisse. » La battaglia invece è, secondo l'autore, un atto a.ssolulamenleintelletluale; che assegna differenti obbietlivi alle diverse u~ità; è· un'opera d'arte, e, c9me tale, non ammette regole fisse, ma solo istruzioni . .Le quali appl!cate alla tattica delle tre armi, nlla divisione, al corpo d'armata, alle armote, saranno l'ogge!lo del secondo volume. N,ella maggior parte dei mnnuali di guena si è dato, secondo l'autore, troppo sviluppo al servizio di marcia, di sicure;iza, di approvvigionamento, agli accantonamenti, agli - accampamenti e via dicendo; troppo poco nl combattimento, alla batlaglia. I l serviiiç>, di marcia ha certo una grande importnnzn; tutti sirnnochele marcieb,er,i fatte conducono alla vitroria; l'~bbondrrnia delle vettovaglie ripara il fisico e rialza il morale; ma il combattimento e la hattaolia, o sqno gli obbiettivi principali. Al vincitore tutto è facile, µinrcie e approvvigionamenti; nlvinto tutlo è difficile e qualche volla impossibile. Perfino la pioggia bagna più il vinto che il vincitore. Per essere adunque d'accordo coi fatti, bisogna saper dare alla tattica, propriamente detta, la parte precipua anche in un manuale. Egli è quanto l'autore si è proposto di fare in ambedue le parti dell a, sua opera, e quanto ha f~tto recy.lmente nella prima che abbiamo. sott'oc.chi o. . Pel comb~ttimento l'a1,1tore dichiara di aver preso per gqida , regolaip,ent1; forse nel secondo volume ci ~irà qua!e guida abbia. preso per la batta,qlia. Questo è il contenuto e laformaqell'opera. Veniamoallospirito_
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II.
In mezzo a tanta analisi -vi è un capitolo di sintesi: la prefazione. Ne daremo un cenno piuttosto esteso, perchè da essa appnrisce non · solo lo spirito che informa tutta 1•opera, ma si vede eziandio la parabola che hanno percorso le idee in Francia, dal 1870 al ·1888, in.torno a punti essenzialissimi della tattica. L'autore ·comincia con uno sguardo generale ai regolamenti, che ebbero vigore nell'esercito francese dal •1870 al 1888. Sono quattro, oltre quello che vigeva quando scoppiò la guerra e che durò fino al 1875. In questi tempi di progresso, i regolamenti s'inseguono e si cacciano l'uno coll'allro, come Orazio dice dei giorni e delle lune: truditur dies die , novaeque pergunt interire lunae. La cosa può rincrescere alle intelligenze ed alle memorie tarde, ma non c'è rimedio. Il tempo ha accelerato la marcia; chi s'oppone viene schiacciato.« È quanto accadde a noi (dice l'autore) nel 1870, quando . fummo sorpresi coi regolamenti del 1700 o giù di lì. « Sotto il primo impero, percorrendo l'Europa a tamburo bat· lente e a bandiera spiega ta, non abbiamo avuto tempo di codificar:e · ciò che la pratica ci aveva insegnato. » Forse, più che per mancanza di tempo; questo Codice non si è fatto perchè N~poleone I non sentiva d'averne bisogno, e gli a.Itri non s'accorgevano di averne bisogno perché c'era lui. « Dopo l'impero, per una specie di reazione naturale, si. tornò ai regolamenti della monarchia. » Però ment,re i Francesi andavano indietro, i Tedeschi andavano avanti. « I nostri vicini d'oltre Reno profittarono delle lezioni ricevute, e, continuando a manovrare esemplarmente in ordinechiuso, codificarono ii nostro modo di combauere durante le guerre della rivoluzione e dell'impero; cosicché nel 1870 ci vinsero co i mezzi che srssant'anni prima avevano servito a noi per ottenere villoria su loro. 1
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« Prendendo da essi, riprendiamo il nostro. 1 Tedeschi nulla hanno inventato nè in tattica nè in strategia. » Dopo questa volata, l'auto;·e, poco curandosi della coutraddizione prosegue: « Sadova ci diede un nuovo fuc ile, Sedan ci diede un nuovo regolamento. » Siffatto regolamento ( 1875) eresse in principio l'ordine sparso , gli allri lo mantennero; ma tanto questi° come quelli che seguiranno, addottando, come principio l'ordine sparso, « non ebbero e non avranno che un solo obbiellivo: arrivare sul nemico :i righe serrate. L'ordine sparso e H procedimento, il mezzo per gettare tult'assi.em e contro il nemico i quattro pezzi dell'unita tattica, sputar_qli in vi~o, a bruciapelo, le cariche del serbatoio, e poi saltargli addosso colla baionetta. '> Per dimostrare la verità di quanto afferma, l'autore racconta il .... modo con cui la fece toc~are con mano a suoi uffiziali. In una manovra da lui comandata, quando la catena fu giunta a 150 passi dal nemico, fece suonare l'alt, restando tutti nella posizione in cui si trovavano; poi, chiamali gli ufficiali al rapporto tenne loro il seguente dis·corso: · « Yedeto, signori, questa catena; gl i uomini sono in piedi, in ginocchio, coricati; qua su due righe, là su tre, più oltre su quattro, in qualche tratto su una. Verso dritta, vi sono squadre e mezze sezioni aggruppate con gli uomini della catena; verso sinistra, vi sono mezze sezioni compatte; al centro, voi vedete un plotone intiero. Le quattro compagnie del ballaglione sono addossale, confuse l' una coll'altra; ma la catena è densa, sel'rata, guesli 600 uomini possono scal'icare sul nemico, in un minuto, 6000 pall e, e poi essergli sopra con un salto. « Ecco lo scopo. L'ordine sparso era il mezzo. « .\fa perchè questo mezzo? Non snrebbe stato più semplice a vanzarsi in linea, se così si doveva arrivare? « L:i risposta a quest'o~iezione la fate mi stessi . La linea regolarmente formata secondo l'ordine costitutivo, non sarebbe arrivata; sarebbe staLa distrutta per via, per averla qui a ~ 50 metri dal nem ico , noi siamo slati oubligaLi di ricorrere all'esped iente dell'ordine spa rso. « Ma pel'suadiamocene bene e proclamiamolo altamente; non si
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sfonda se non con le masse; masse di palle, masse di baionette, masse d'uomini. Questo principio è vero come la legge di gravità. , Questo principio cosi vero e così energicamente espre.sso dal dotto scriltore francese venne formulato, in termini quasi identici or sono più di trent'anni da un prode italiano, morto nel fiore della vita e delle speranze sul campo di battaglia: il capitano De Crislofotis. In quel aureo libro, troppo presto dimenticato, che porta per titolo Che cosa sia la ,querra egli stabilisce, come sommo principio della guerra, il seguente: L a vittoria è decisa dall'urto della massa. , Questo principio (egli dice) è il cri• terio generale pratico della ,verità militare, tanto nel campo delle specialità più minute, quanto in quello delle più ampie generalità; delle norme del passo in cadenza insegnalo dal caporale, alle più alte concezioni strategiche del cervello di Annibale e di ·Bonaparte, dalla scuola del soldato senz'armi alle evoluzioni delle grandi unità. » Ricordando il li bro del capitano De Cristoforis non abbiamo certo voluto insinuare che lo scrillore frnncese abbia commesso un plagio; siamo ben lungi da ciò, tanto più sapendo quanto poco gli scrittori italiani sono letti in Francia; abbiamo solo votuto notclre come certe frasi , che ci furono da taluno segnalate quasi una novità, :-i trovano non dissimili in un libro italiano stampato da circa trenta anni. Dopo avere accennato a guanto hanno di comune i regolamenti francesi pubblicati dopo il 4870, l'autore del manuale di guerra fa risultal'e quanto ognuno di essi ha di particolare, o per meglio dire melle in rilievo come alcune idee fondamenLali, accettate nel regolamenLo del 1875 si sieno andate mano mano modificando nei regola men ti successivi . Il regolamento del ·1875 (dice l'autore) « compilato sotto l'impressione della sconfitta, era' simile a un figl io concepito in mezzo .. alle angoscia; non era vitale. · « Acéiecali dai successi del nemico prendemmo da lui Lutto e in blocco. Ne risultarono principi el'ronei; l'esagerata iniziativa dei capitani, la troppo grande preocupazione di coprirsi , il disprezzo della baione1 la. 1
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« Nel 1866, erano i maestri di scuola che avevano vinto; nel 1870, era l'iniziativa dei comandanti di compagnia. Uno studio meglio approfondito dei fatti ha dimostrato che né i maestri di scuola della Germania, nè i suoi comandanti di compagnia meritano tante lodi. » In quanto ai maestri di scuola crediamo che l'autore abbia pienamente ragione. Assai prima di lui, il generale Moltke aveva sfatato i maestri di scuola come vincitori di bai.taglie, dicen.do nel parlamento tedesco: « Sono sessant'anni che gl' istruttori militari educano la nazione a robustezza di corpo, a freschezza di spirito, al sentimento del dovere e dell'onore, all'amore di patria, alla fedeltà, alla disciplina. Ecco i maestri di s<.:uola che hanno vinto le nostre battaglie. » Noi non, abbiamo mai capito che cosa abbia da fare l'alfabetismo col valore e l'abilità dei soldati; crediamo anzi che mal si giudichi del valore e dell'abilità di un popolo dal maggiore o minor numero de' suoi analfabeti; e eh.e saper compitare un libro e scarabocchiare un foglio valga assai meno, per l'indiv iduo e per la società, che sapere maneg~iare bene i ferri di un mestiere qualsiasi . Se ciò cr,ediamo per il popoio, uinto più per l'esercito. Ma in quanto ai comandanti di compagnia ci·sembra che l'autore abbia attribuito, un poco gratuitamente, alla loro iniziativa, il frammischiamento delle truppe te.desche nelle battaglie del 1870, e che non potendo citare danni effettivamente avvenuti da questo frammischiamento, esageri quelli che avrehbero potuto a1..·ven11re. Infatti egli dice: « l'inestricabile confusione dei reggimenti, battaglioni, compagnie, plotoni, confusione dovuta alla strabocchevole iniziativa dei comandanti di .compagnia , che spingevano le truppe do-ve loro sembrava meglio, avrehbe potuto condurre alle più spaventevoli catastrofi, se i Tedeschi non si fossero trovati in circo. stanze eccezionali che non si riprodurranno mai più. >> Q,uali sono queste ciroostanze Accezionali? L'autore ne indica due sole: la superiorità numerica dei Tedeschi e la mag~ior portata della ., loro artiglieriii. Se l'autore non lo spiegasse non s'indovinerebbefacHmente come la maggior portata dell'artiglieria rendesse inocua la troppa iniziativa dei capitani, ma l'autore lo spiega così:
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« Appoggiati da quest'artiglieria, i Tedeschi finivano sempre per ~ssere padroni della situazione, malgrado che le brigate, i reggimenti, i battaglioni e le compagnie, marciando eco-mbaltendo péleméle, finissero con formare una massa inestricabile. » Senza voler contestare l'iofluen.za. che la superiorità num erica e la maggior portala dell'.artiglieria da parte dei Tedeschi possono aver avQto sull'esito delle battaglie del ·I870, ci pare che, nel caso concredo della massa inestricabile, l'autore sarebbe stato più nel :vero se, fra le circostanze eccezionali che ne impedirono le funeste conseguenze, avesse indicato, anzitutto, l'eccezionale disciplina. D'altronde l'autore stesso ha dimostrato poc'anzi di non preoccuparsi troppo della confusione, perchè le truppe arrivano in massa sul nemico. Quindi, a proposito dell'iniziativa dei capitani, !\i potrebbe ripetere a lui quant(I egli dice a proposito dell'ordine sparso: senza quest'iniziativa, frutto di un'abnegazione portatn fino al sacrifizio, per cui i comandanti di compngnia si .spingevano e spingevano .le loro truppe dovunque ad essi sembrava megl.io, queste sarebbero sempre aniv'ate? ' Ciò non toglie che, nei particolari, l'autore possa essere pienamente nel vero, quando critica questa o quella disposizione r.egolamentare che, a suo parere, concorse o può concorrere alla confusione, e potrebbe e~sere s,pecialmente n~I vero parlando dell'esercito a cui appartiene. « II noslro regolamento del 1875 {d ice l'auLore) dava piena libertà di movimenti ai comandanti di compagnia anche quando combattevano inquadrati nel battaglione. L'impiego successivo delle riserve era sovente il solo mezzo d'intervento che restasse al comandante di battaglione. Egli aveva ia missione d'ali.mentare il eombattimento non di dirigerlo. Chi lo conduceva? I due cnpitani della catena. Quello di destra marciava come e quando gli sembrava conven.ientt:l; quello di sinistra poteva marciare d'accordo ed 110,cl\e restare fermo. Il capo del battaglione non ern loro capo se ,non perchè li seguiva per non perderli di vista. ·~ << I nuovi regolamenti hanno fallo giustizin di quPsto controsenso ; ora il comandante del battaglion~, colloca.to a 200 metri , al più , dielro la caten~, dirige la marcia in modo da dare all.'azione un'energil\ crescente. )>
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Segue l'autore delineando con traui caralterisLici le funzi oni dei comandanti di compagnia e dei comandanti di battaglione, secondo i regolamenti che tennero dietro a quello del ,1875, e specialmente secondo quello del '1888; oe conchiude non potersi rimproverare a detto regolamento di voler comprimere, soffocare l'iniziat iva dei capi tani « Essa benché subordinala e souoposta a regol e è ri-. masta intiera, e darà certamente frutti migliori che coi' regolamento del ,1875 . » Che subordinata e soLLoposta a regole abbia a dare frulli migliori puo essere; ma che sia rimasta intiera non ci pare, salvochè le regole a cui fu sottoposta non abbiano effetto. Dopo avere confrontato i regolamenti vecchi e nuovi in ciò che riguarda l'in iziativa dei capitani l'autore li confron ta in ciò che riguarda l'uso del terreno. Si rimproverava (egli dice) non senza ragione, al regolamento del 1875 una troppo grnnde preoccupazione del de.filamento; il regolamento del ,1884 credette mostrarsi più audace e dice: « L'arte di utilizzare il terreno non è che un mezzo ; il vero scopo è far breccia nell'avversario, infliggergl i le perdite più gravi, vincere le difficoltà opposte, e assicurarsi il successo . » 1< E giusto (ripigli a l'auto re) è preferibile colpire il nemico piutto~to che stare al coperto dai suoi colpi; ma quando il regolamento del ·1884- dice che « una brava fan teria, energicame·nte comandata, può marciare sotto il fuoco più vi olento, anche con tl'o trincee ben difese e impad ronirsene, » al lora questo reg0lamento sforza la nota, domanda l'i mpossibile; e, domandnndo l'impossibile, non solo non l'oLLiene, ma perd e il possibile. « Il regolamento del 1888, più pratico e pos itiv o di tutti quelli che l'hanno preceduto, considera ogni posizione nemica come una piazza di cui bisogna fare l'assedio in poc he ore, portandosi avanti di posizione in posizione, come di parallE1la in paralle!J.1, donde si possa hen vedere senza essere visti; percorrendo in ultimo, il pi ù mpidam·ente possibile, lo spazio compreso fra l' ultima parallela e la posizione nemica. » A sostegno di questa teorin, l'autore adduce ragìoni buone e non buone, senza però che quest'ul time infirmino la teorin stessa la quale ci sembra buonissima. Cosi, per esempio, a chi obbietta che
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le corse successive, di posizion e in posizione, spossano gli uomini e li fanno giungere senza fiato, l'autore avrebbe potuto semplicemente rispondere · che questo è un piccolo inconveniente di fronte , a quelli che, operando in tal modo si evitano; invece egli di ce: « Una battaglia incomincia verso le 6 o le 7 del mattino P. fini sr.e a notte. Dunque si avranno sempr~ dodici ore per percorrere 1 oOO o 2000 metri. Una 1Jeloc ità media di 200 metri all'o,·al Non c'è da perdere il flato.» Questa poi non ce la s:H'emmo aspetlata . Ragioonndo in siffatta guisa si può provare che un giori10 di battagli·, è un giorno <li riposo . L'autore non solo applica la media dove non è applicabile, non solo esclud e il caso che una truppa possa andare all'assalto più di una volta, ma non considera che una truppa prima di gi ungere al luogo dove cominc i~ no le operazioni d'allacco, può aver fatto venti o _'venticinquè ch ilometri a panci a vuota. Assai meglio risponde l'autore a chi obbietta che, me:;si i soldati in un fosso, od altra posizione coperta, sarà poi diffii:ile farn eli uscire. « Ne usciranno cert.arrH:•1He (egli dice) se gli uffkiali fa ranno il loro dovere, cioè se usciranno per i primi , gridando avanti,"e non vi è ragione di credere che non lo (a ranno. » Qui l'autore noi.a ed app1·ova un'altra novità: « Il rego lamento del 1888 ebbe il coraggio di prescriven' il fuoco marciando; tanto '-i s_arebbe fatto egua lmente. Colla facilità che presentano i m(lderni fucili, il soldato, avvicinandosi al nemico, tira istintivamente Egli mirerà poco; forse ni ente affatto; la maggior parte dei colpi saranno sprecati, ma crederà di fa r danno, sarà stordito egli stesso dai colpi che tira, non vedrà i compagni ..:adere e cpntin ueriL la sua via. » Ora viene la terza esagerazione notata da ll 'autore: il disprezzo della l>aionella. « Quest'arma screditala dopo il 1866 aveva trovato un'auogli enza assai fredda nel regolamento del 1875; se ne parlava bensi trattando dell'assalto, ma si lasciava quasi in tendere ch'era una questione di forma, una specie di simulacro . L'assalto doveva essere un fuoco rap ido, seguito da un movimento offensivo. Nel con. tra,;salto non si parlava di baionetta. I regolamenti che si succedetLero dopo qnello del 1875 mulnrono poco a questo riguardo fino al '1888 .
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signo vinces . Siccome l'autore dice tullociò e::,clusi vamenle pei Francesi, e appoggia la sua opinione su qualità che ritiene esclusive dei Francesi, cosi non ci arri:Schiamo a dire il noslro parere in proposito. Siamo lieti di veùer rilornare, al meno per parte dei Francesi, i classici Lempi della baionella; dei risullati ne discorreremo dopo la
prochaine guel'!'e Che quesla sia mollo prochaine l'autore non ne dubita, e cita le seguenti parole receotemenle pronunziate dal generale Moltke: « l'ora delle grandi lolle può scoccare da un momenlo aWallro . » !n queste lotte (prosegue l'auto re) ogni produzione sarà sospesa, da qudlla delle officine a quella dei campi, perchè tulli gl i uomini, dai confini della fanc iullezza ai confini dell.i vecch iaia, attende · ranno a dislruggersi vicendevo lmente, e il ristillato sarà, non . qualche provincia conquistala o perduta, ma l'esislenza stessa della nazione, o per lo meno la sua prosperilà o la sua miseria. Davanti a questa lerribile alternativa non è mai troppa la previdenza e la preparazione. Dopochè tulle le forze di una nazione concorrono alla guerra, ogni studio, ogni ·1avoro proficuo , in tempo·
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di pace è un aumento al capitale delle forze nazionali nel momento supremo. E se ciò è vero in Lutti i campi dell'umana attivi tà lo è· specialmente nel campo militare, perchè, ivi, le forze hanno per scopo _speciale la guerra. Ai tempi che corrono, « ùziare, nell' esercito, è un delitto. , Ecco un'aurea sentenza che vale anche fuori della Francia, e a cui perciò facciamo plauso di tullo cuore. L'autore dichiara di avere scritto il suo libro per agevolare, agli ufficial i, lo studio e il lavoro proficuo. Noi crediamo che questo scopo l'abbia pienamente raggiunlo e attendiamo, con desiderio, la · pubblicazione della seconda parte. X.
« Ma il momenlo della resipiscenza venne. Il regolamen lo del 1888 è ritornalo alla baionetta, al!a noslra ,antica ba ionetta, al\':irma cui i Francesi devono tanli successi. E perchè no11 si perda tempo, nè si arrest; la foga, per innaslarl,L nel momenJo più critico, ha prescri tto che, a partire da 500 o 600 metri dal nemico, sa· rebbe sempre innaslala. « Un nl)to scri LLore ledesco, von ·der Goltz, disse che gli ord ì· nameoLi militari devono corrispondere al caratttlre nazionale. Lo stesso può dirsi della .tallica e dell'armamento. Per i Tedeschi il tiro è lullQ o quasi lutto; dev'esserlu pei Francesi1 » Qui l'autore entra ici particolari sul caratlere e sulle abiludini del soldato francese; dice che la baiouelta fu sempre e deve co ntinuare ad essere la sua arma; che, se dovesse far uso unicamente del fuoco. avrebheuo iraode svantaggio di fronte al soldalo ledesco; che cercando di acquislare le qualità di cui si difella, si devono sviluppare quelle di cui si abbonda; che il regolamento del 1888, ritornando alla baionetta, ha compreso la nalura e il temperamento dei Francesi; che, pei Francesi , sulla baioneLLa sta scrillo: in hoc
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DI ALCUXE CONSID E RAZIONI CiH CA l.ò STUDIO NEl.l, A )flLIZIA
DI ALCUNE CONSIDERAZIONI CIRCA
LO STUDIO NELLA MILIZIA
, È un errore il credere che l'esperienza • della guerra sia indispensabile per for• mare dei buoni soldati, degli abili capi. , Egli è senza dubbio utile lo aver ratto la • guerra ma lo è ben !Il più il sapere come , la si ra •. MOLLER
Parto da questa intestazione del Muller perchè risponde con suffici ente esattezza non soltanto all'opinione dei migliori in Italia e fuori, ma anche a quanto da diciotto anni a questa parte si vn praticando negli eserciti più civili di Europa. Sta predominando oggi una scuola, dove per tutti vi è un posto, che del prisma della guerra vuole indagare tutto quanto può riflettere l'arte, la scienza e il mestiere. La sua massima cardinale è che il militare, a qualunque grado appartenga, deve il più possibilmente ammaestrarsi prima di essere lanciato nell'ambi ente della guerra; che gli insegnamenti rari, tumultuosi, acquistabili nei momenti della crisi e della battaglia, talora a. danno e spese dell'individuo e del- . l'esercito, fanno sentire la necessità di preparare i capi perfezionandoli mercé lo studio; massima che non può venir meno oggi in cui a contrasto con lunga epoca di tregua stanno gli esercit i sempre pronti a rispondere al primo ordine di mobilitazione.
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Sc:indagliata la vita dei più grandi uomini di guerra, nelle memorie, nei documenti, negli annali, in fondo al loro genio, si trova lo studio; certo non quell o che come cappa di piombo accascia i mediocri e li uccide, come dice il. Marselli, ma ciò che intende quando esclama: « studiare si, studiare seriamente,, due volte e mil le « volte si, perchè non si diviene grande in nulla senza. lo stud io , « ma quello studio spa~toiato e fatto a faccia a faccia con la natura, « con il vero, con la storia ~. Alessandro giova.ne che nell'assenza di Filippo, ricevendogli amba. sciatori di ·Dario, informavasi del loro re, del come faceva la guerra e trattava i nemici, delle ioro forze. della loro polenza, e della !un . ghezza delle strade per giungere in Persia, facendo !ìn d'allor;i comp:·endere il futuro vincitore d'Isso e di Arbella, è la migliore conferma di queste parole delrillustre scrillore. E ne fanno efficace testimoniarm\ la passione dell'eroe macedone per l'lliade, che continuamente studiava, e la predilezione per gli scritti di Eschilo e di Filisto, di Sofocle e di Euripide, di Teleste e di Filosseno, e gli onori e i doni di cu i ricolmava Anassarco e Senocrate, e gli stessi rimproveri di cui non fu avaro con Aristo ti le per la diffusione di quella dottrina che avrebbe invece voluto soltanto per sè e di cui, così presto, ne era divenuto geloso, Plutarco insegna quanto Cesare cu . rasse lo studio ed amasse l'eloquenza, e la storia ci rammenta quali orme la sua versatilità abbia lasciato nella leLLeraLura latina, nell'arte militare, e nelle stesse scienze della natura di cui ne fa ampia fede la modificazione del calendario. Qualunque sia la conclusione dei critici circa la giovinezza di Napoleone e la sua stesstt gloria; in qualsiasi modo possa essere giudicata la strav[lganza del suo carattere ed il suo poco rispetto per il diritto delle genti e per la libertà dei popoli, lo studio intenso della storia toglie ogni dubbio circa la grande influenza che ebbero gli studi sul giovane vincitore cli Monlenntte. A quindici anni, in una lettora al padre, già rivela il suo progetto di scrivere una storia della Corsica e a lui domanda, in sussidio , storie e doc11tnent.i. Alla scuola di Pari:.,:i, nelle ore di libertà, il suo amore per lo studio diviene febbre ardentissima. le opere di Rousseau sono il suo principale passatompo, co~i, da costringere Waller-Scott a dire di 6 -
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lui « che il suo ariloée pel' ogn i specie di st,udio ue fu considerevolmente Cl'esciuto e che ad onta del grand e numero di opere che ogni ~i orno leggeva, la sua memoria era suffici ente a r ilenede tutte, al punto che il suo giudizio si 1:naturò abbastanza ·per classificare e mettere in ordine le cogn,izioni .ch'egli acquistò allora, in maniera da potervi ri correre uel cor·so della sua vita >), All'uscila dalla scuola mi li tare le note carattel'isticbe ce lo designano riservato e studioso, tale da preferire lo stud io a qualunque specie di divertimento . Da sottotenente, egli stesso, tratLenendosi tanti anni dopo con il duca li Vicenza, ci fa sapere quale · egli era . quando confessava al suo interlocutore la /3ertina,cia dei propri studi i più disparati, i peccati di desiderio commessi dinanzi gli sca(Ial i dei librai del la guarnigione, la gioia infantile con la quale economizzati due scudi li impiegava nei libri . la lotta tra le dure necessità della vila e l'imperioso bisogno di leggere e di studiare. E quantunque ;;iano ben lontani dal valere come modell i di stile e di letLenuura, pure: le sue lettere sulla sto l'ia della Corsica, il suo discorso sulla felicità, la memoria diretta al padre Berton sulla educazione dei suoi gio van i allievi, il dramma storico ed il romanzo sul conle di Essex, iI suo bozzetto della masch,e1·a profeta, la dissertazione sull'autoritil regia, la lettera a Bultafuoco, il dialogo su ll'a more, la cena di .Beauçaire, scritli, tranne quest'ultim0,nellaetàdai quindici ai ventun'anno, ci fanrw giil comprendere quella sua preziosa con fessione •1uando il v.iocitore delle Piram idi attrib uiva alle sue intense ·. letture la sua grande co uoscenza di t,rnte cose. Ecco perchè Napoleone diceva che l'uffi~iale istrui to è più al èaso di comprendere il suo dovere e di compierlo, e visitando una scuola rnmmentava ai giovani che ogni ora di tempo perduto era una pro . bal,iliLà di disgrazia p~r l'av ven ire, ed ecco perchè esprimeva Lant~ avversione per le mediocrità e volendo pl'ima di lutto uom ini capac i non sapeva eserHarsi .da taluno della rivoluz ione ch!3 pure non ama va! « Se un uomo come Corneille >>. diceva « vivesse nel mio tempo, io ne farei il mio primo ministro, nè sono i suoi versi che ammiro di pi~ m:t il suo grnnde buon senso, la sua completa conoseenza del cuore umano, la profondità della sua politica» . . · Ed ecco la ragione per cui di un gran_de stndioso, di Jomini, dopo averne letto il c:i.p it(ilo XIVdelle grand i operaz ioni, Napoleone ne
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fa , senz'altro, un colonnell o di staLo maggiore, per .quella ragione forse che ci insegna il Mar6elli, che simili uomini, come il volontario :;vizzero, pur non avendo comandato mai 11n battaglione, un oiorno possono salvare un esercito. Dure verità! si, dure verita -contro cui si infrangono tante sottjgliezze e che non potevano esser .poste in miglio r luce di quello che lo ha fatto iI nost~·o Lenente c~ .fon nello Zanelli quando scrivendo di Buonaparte, diceva « che c10 che il volgo credeva in lui div'inazi.:me del gen io, al tro non era che ii frutto di un lungo ed i1Henso lavoro mentale, il risultato del calcolo esauo e profondo di tutti gl i elementi cli una siLUazione ». D'altronde ch i non sa ormai che il sentimento di sicurezza che -dà il sapere, come dicono le istrnzioni sullo spi rito e s_ul caralLere ' ,che deve avere l'inseinamenlo c1l l'accademia militare di Berli no, la faco ltà di potere in circostanze eccezionali e :;traordinarie'. disimpegnarsi con prontezia ed abi li tà, fìn isce pe_,· porre_anc~e I carat.feri µiù deboli in condizione di prendere ne, cas i d1flìcrl1 una decisione precisa e cli eseguirla in pratica'? . . Biso,•na dunque studiare in qoe3te epoche dr pace e colt.1vare la mente~ il cuore, giacchè, come insiste il Blume, è alle qualità in telleLLuali e morali più che a quelle fisiche che l'uomo .deve la fa colta di poter far uso della sua forza e di resistere a quell~ del nemico · nè sarà male ripetere a noi stes:;i quel che gridava il Foscolo (( esser la guerra, dai grandi capitani, considerala più scienza di mente e calcolo di forze morali che impeto di braccia ». M'a quel che tutti non vogliono sapere si è quanto la coscienza della propria istruzione poi.su influi re non soltanto nella condotta degli ufficiali, ma in quel la pure dello stesso soldato. Stoffel, addetto mil'itare francese all 'ainbascinta prnssiana ce lo r~mmenta. Nei suoi rapporti al ministero egli scrirnrn che c?loro che continuavano a sostenere cl1e un esercito di sµldati incolti ma a•rnuerriti ne avrebbe lrnlluto un al tro compo;:;to di uomini tl}Olto ist; niti, dimostravano di non comprendere nulla dei segreti de~la iuerra e che la maggior co ltura avrebbe, non fo~se altro, resa I istruzione più fac ile e più rapida. E giustamente ricordava che n~lla campagna del 1866, in Boemia, i prussiani, quant~nque nuovi al fuoco, pure, dopo i primi comb·attimenti, trovandosi a contatto ?o~ prigionieri austriaci che appena distinguevano la destra dalla s11H?)
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stra, fatto e stabililo un confronto si sentivano orgogl iosi della pro· pria superiorità intellertuale, nè più dub itavano di poter essere batt11ti da tali a.vver$ari. Ed erano solt:into so ldati I Ed ora, domandiamocelo. Compiamo noi tuUi, in ogni occasione, in ogni giorno, questo studio a fronte col vero. con la natura e con lil storia? A nostro modo di pensare, gli studi di strategia, di geogra(ìa militare, di logistica, non sono poi · L:rnto lontani da quelli della :;cuoia del soldato e del plotone da poter far credere che eh i pro·· viene da quelli, sia spostato, se sbalzalo in questi altri. Pensiam o ben differentemente da coloro che vorrebbero gettare sul viso dello studioso l'ei:;iteto di sapiente e come non sappiamo trovare incompatibile la vita della caserma con quell a tlelle scuole, destin:cte invece a confondersi in una, così siamo contrari a tutto quanto può essere reazione allo studio e frutto di svogl iatezza e di indifferenza, per la gioventù ché si sta inol trando nella carriera delle Hmi. È per questo che vorremmo cne gli elementi di lettere, di storia, di scienza e di arte militare, appresi a scuola, Don corressero il rischio di rest:ire ,;erninati in un terre.no pfoclive a divenire steri le: i libri di restar chiusi, le pubblicazioni militari intatte o poco lette, le sale di lettura e le biblioteche poco frequentate e che al posto di una voglia febbrile di conoscere e di sapere, si corresse il perico lo di vedervi sostituita una fatale tendeuza alle sr>le consuetudini del mestiere . ' I E ai mezzi che sono a nostra dispo:;i,.ione che bisogna rivolger$i, se vogl iamo che questo non accada,. In Italia l'ufficiale provien e ormai quasi esclusivi:lmente dai collegi e dalle scuole militari dello slatu , dove vi riceve le prime nozioni e dove il principio educativo 110n fa certa.mente difetto. Le in . novazioni introdotte negli stessi convitti nazionali sembrano destinale~a rispondere bene all'ufficio loro e Lutto fa credere che rappresenterannoperqunlche tempo il gradino piùelevalo, chesuquesta scala era lecito di sal ire. Negli istituti più dipendenl: dall'amministrazione della c,uerra · l'estensione di ta lu.ni programmi , la suddivi sione degli studi, la proporzione tra quelli pratici e i teorici, l'armonia graduale dei programmi, lo stretto pareggiamento con le scuo le civili, fanno comè)
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prendere che il sistema pedogogico vi funziona con regolnrità è che sarebbe difficile di far megl io, se continuerà sempl'e nella scelta del. per:;onale militare insegnante, a predominarvi un forte criterio regolatore. . Oifalli, se un esercito è quale gli ufficiali lo fanno, considerevole deve dirsi la loro influenza in queste accademie, scuo le e collegi dove la missi one dell'educatore si riun isce con quella dell'inseonante e dove il prestigio del grarlo si fonde con l'intlnenza del ~iaestro. Gli al lievi di oscuri precellori ::-:ono fatalmentedestin:iti, in tesi generale, a restare nella più me,-.china delle mediocrità involti e traditi in quella stessa serni-scienz;1 di cui non è ancor dello se sia barb:ira o civile, Ma i discepoli di Socrate e di Plntone, di Aristotile e di Tucidite, ma gli aìl ievi di Paleocapa e di Filan geri, ma gli scolc1t:i di Iomirii e di Moltke, rna i seguaci di E.l i.son. e di P~steu,· danno impulso invece agli studi scientifici susc1tat1 dal gento del maestro trarnançlando ai posteri la febbre delle ricerche nel ca mmi no-del perfezionamen to . Deve il personale avere una spiccata attitudine per l'insegnamento e non essere estraneo, ma affine, con gli studi mi li tari più ~levati senza i quali l'insegnnnte non può apprezzare la loro rela · zione con il n)mo di scienzn di cui è incaric:ito. Ora $8 gli istituti di preparazione come q"Uelli di perfezionamen to rispondono bene fil loro compito, che se non è d~ questi ~he d~ · vesi chiedere di più per soddisfare le imperiose esigenze dei tempi, per ottenere ancora più amore allo studio da parte della grande ·massa dei giovani uffìcin li , resterebbe a vedere se i mezzi di facile esecuzione siano stat.i tult.i all'uopo escogita ti. Per esempio, le note caratteristiche degl i ufficiali non hanno secondo qualche critico quella intluenza sui nostri destini militari, nè quel prestigio che po · trebbero avere, tanto più poi se l'urfìciale, con non troppa difficile maestria, sa mantenersi al di sopra del lim ite minimo della classificaz ione: buono. È vero che a questa critica fa riscontro l'impor· tanza che danno alle carte personali tutti coloro che al fo rte sentimento dell'amor proprio ecl al desiderio dell'altrui stima uniscono quella della propria capacità, di guisa che la maggiorauz_u com ~ prende ormai che la caiTiera dell e arm i non può nè deve v,vere d1 lucro, che il suo prin ci pale alimento, più della fortuna, è dato dalla.
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DI ALCUNE CONSIDEltAZIONI
stima· dei superiori e dalla fiducia degli inferiori, fede e stima che, più o meno perfettamente finiscono col rifleuersi nelle nostre note. . ~-e ~~1~ste, però.' _invee.e ?i .~ervi1:e ad informare soltanto i super1~11. c11 ca le qual I ta dell ntficrale r,assnmessero in ternmente quel la mrss,one correlliva che la lettera e lo spirito dPI regolnmento .J0r0 . affida sarehbe~orse possibile, con nn tal mezzo, di cominciare a spingere allo ~Lud10 qnalcnno di quegli' 11fGci:ili che ~rascurano troppo. pa lesemente l'aumento delle loro cognizioni. A questo intento potrebbe bastare il togl iere a taluna parte delle note caratlerist.icheqnella veste di mistero che le avvolge rendendole ostensibili al l'n fficial e interessafo ed a quegli stessi collegh i che ne volessero pren dere conoscenza dando ancora maggiore importanza alla parlfl che· lr::Jtta se l'ufficia_Ie cerca o no di accrescere le proprie cogniz ioni. E. sarebbe pure utrle che tulli snpessero l'importanza che finisc e con ~ l'a ssumere ogni documento che possa va lere all'uffi ciale come titolo. per ~onseguir.e quella stessa amm issione all a scuola di guPl'l'n dove,. non e errore rl credere, sia in,1degnato il solo cri terio del l'esame, te nuto conto, in ispecial modo, della ristrettezza dei posti disponib il i. . Altro _m~do per ottenere maggior passi0ne per lo studio sarebbe· rrn-trri ccrnbrle nella.concess ione delle cattedre di inseanamento nellescuole mil itari mediante concorsi per esame O per titoli. , I nostri collegi, le nostre scuole, gl i istituti superiori di perfezionamento, sembrano destinali a crescere ancora. Ad ooni modohnnno già raggiunto nel nostro esercito tale un'estensio~1e darichi_edere u_na falange d'insegnanti per il disimpe!rno di quelle mal.erre, a cm sarebbe troppo pretendere volervi destinare soltanto un, personale civile, . N,'.n tenuto conto ~ei vantaggi ma'teriali che l'insegnante fruisce, haH1 sempre per lui uri considerevole accrescimento di coltura a caus~ _d~lla ?rande.facilitazione di mezzi scienti fici che specialmente· neglr 1sl1t11t1.super1ori gli sono conces·si. di gui.~a da esser facile i~ rendere quei posti ancora più ambiti; è perciò che ad aumentare se·· è PO~$ibile il prP-stigio di questi insegn,anti , ed a suscitare Io studio per ~~pirare a quelle cariche, potrebbe essere efficace una nom ina st_abilrta dopo concors i fissati con modalità rese tulle di pubbl ica ra- . g1one e tal, da eostitu·ire un vero diploma. · Di gninde agevolezza per l'applicazione :-;ono le bibliol.eC'he che,.
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Cl liCA J.O STUD JO ;-.;Et.LA ) l l L lZL\
Si
civili o militari, possono considerarsi come il vero patrimonio della civil tà a favore del progresso, una delle ,·ere difese della scìenr.a contro l'oscurantismo e l'ignoranza. Quantunque non sia qui il ca;;o di tratta re lungamente di loiro , tanto più che potrebbe non bastarvi un artico lo, sta però il fatto che le nostre biblioteche recano vanLaggio all e sole t.rnppe sta nziale nei principali capi luogo militari dello SLato, e elle a renderle maggiormente. utili potrebbe basi.are il ridurle un poco più circo· laoLi, dando facoltà agli studiosi di ritirare i libri al proprio dom i · cilio per la durata di due mesi, anche al di là del limite territoriale del presidio in cui la biblioteca risiede . Altro mezzo potrebbe consistere nel rend ere meno tassaiiva la proibizi9ne di esportare le carte e gl i alian ti. Tutti coloro che stu·diano sanno, difatti , quanto sia ancora facile di trovare buoni li bri di cose mil itari, ma quanto sia pure difficile rintraceiare buoni alianti ch e rispondano ai dettagli di local ità di cui trattano questi libri; verità che si palesa specialmente negl i studi di geografia mi · li tare, di storia e di fortificaz ione. La statistica delle opere consul · Late ci può dire quanti, doppioni di carte e di atlan ti esistano nelle biblioteche dei nostri principali presidi, in quale proporzione stiano le carte consultate con. quelle che vi giacciono intatte, in modo da persuaderci ch e una limitata facoltà di espot'Larne qùalcuna non potrebbe arrecare inconveniente, in ispecial modo se si facesse eccez.ione solo per gli atlan1.i troppo richiesti o preziosi e se un effi- , cace controllo continuasse a garanti,re la, loro conservazione. Dal momento che le sale di lettura e le racco!te di Iibri presso i · reggimenti possono ritenersi destinate a colmare in taluni luoghi' le deficenze delle biblioteche locali· di presidio, è utile rammenlare che, a stimolo di stud io, anche in queste vi sarebbe qualche cosa da fare. E senza entrnr troppo nei det.tagl io dirò che la spesa di manntenzione, di abbonamento e di rifornimento di tali sale dovrebbero a fo rtiori essere a, carico dello Stato e non gravare, per quanto tenuam entc, s_ullo stipendio; che il locale dovrebbe essere esclusi vamente destinato al la leLLura; che nell a occasione di un cambio di guarnigi one i corpi in luogo dì portar seco i propri libri dovrehbero scrtmb iar.;eli offrendosi così nuo ve Jeuure I.al one delle· qu:1li più in relazion e con la regione in cui il regg imento va a
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risiedere; che, infine, i corpi di guarn igione nei capi luoghi muniti di biblioteche di presidio dovrebbero cedere la maggior parte d~i libri e degli stessi period'ici, di cu i godono in abbonamento, a quei loro battaglioni che si trovassero distaccati, in local ità affa tto prive di tali risorse . E senza dilungarmi su li'ariomen to e senza nemmeno pretendere cli voler suggerire tutti i mezzi per suscitare la passione dello stu dio, ma accennandone sol tani.o qualcuno, a me pare che vi sarebbe modo di raggiungere l'intf)nto. Così, per esempio, un mezzo potrebbe consi'stere nel rendere gratuite o se è possibile ancora meno costose le carte topografiche per tutti quegli ufficiali che ne facessero richiesta a scopo di studio, carte che se sopravvivessero all'uso si.atone fatto, potrebbero poi restare in dotazione alle compagn ie, b~Lterie, squadroni . Sia per i tentativi di costruzione di plastici come per la conoscenza dei dintorni del luogo dove si è nali o ci si reca in licenza, sia per i dintorni della guarnigi one in cui si risiede come per l'intero scacchiere geografico o strategico di cui fa parte, per campi come per grandi manovre, per escu rsioni , caccie. passe~giate, viaggi in ferrovia, sui laghi, anche per mare, la carta è utile e chi la richiederebbe non potrebbe fare a meno di consultarla , imprimendosi nella mente, forse per sempre,· molte di quelle ·co gnizioni che-, prima 'O poi , finirebbero di tornare a vantaggio del . l'esercito e del paese. Si otterrebbe, in tal modo, una grande facil ità nella lettura delle carte, di molto superiore a quella acquistata dalla sola teoria della scuola, nozioni cli geografia militare della cui ·scarsi là talora troppo si deplora in taluni, infine una conoscenza di luoghi e di cose che non si possono Ìmparare di un tratto e che non si è più in tempo ad app'rendere nel momento che possono divenirci indispensabili.
Ma, in conclusione, in cosa dovrà consiste1~e questo studio1 Ecco: i vantaggi dello studio non possono riassumersi in una fa-
raggine di falli e di nozioni , di massime~ di ricordi, di cifre e di misure, spesso senza alcun nesso, tra loro, che se fosse questo il suo scopo egli sarebbe miserissima cosa. Sappi.amo difatti quan to il tempo
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cancelli le impressioni dellà mente, quanto sia labile la memoria dell;uomo, quanto sia no per lui poco nitidi certi ricordi e quanto sarebbe puerile il domandare allo sci enziato od all' artista la en unciazione di tutte le formule e d: tulte le massime che, ad una :id una, dovette apprendere sui banch i della scuola. Ma i van taggi dello studio sono rilevantissimi se si compendiano nell'aumentare la cerchia delle previ»ioni e nelle umane vedute, se permbltono l'assimilazione delle massime cardinali del ramo di scienza a,cui lo studioso si dedica, se riescono n $tabilire tale un equilibrio nelle facoltà razionali di un in dividuo da fargli raggi ungere quella lucidità mentale necessari n per intravedere tutto il valore di quelle verità che i profani non riescono mai interamente a comprendere, se giungono infine a.cl innamornre la mente e il cuore , dell'uomo a pro del bello e del buono, fino al punto da fargli dedi · care tutte le risorse della vita e fa rgli perfino disprezzare tutti i pericoli della morte . È per questo che i più grandi uomini splendono in mezzo ad una semplicità nell'azione che desta l'..iltrui meraviglia, che l'artista trae non si sa da dove le sue vaste creazioni, chfl il diplomatico può raggiungere i suoi intenti politici con qualche noi.a diplomatica soltanto e che il condottiero di eserciti senza libri e senza formulari, con qualche dislocazione e con qualche carta e niente altro, può condurre alla villoria, con l'esattezza di un matematico, innumerevoli masse di combattenti. Non è da dire, pe.i·ò, che il lavoro tutto teori co, eh~ si compie n~lle scuole, dove si affastellano molteplici le nozioni, sia da reputarsi dannoso. Al contrario, è indispensabile all'individuo, ' non sollanto come educazione clell"an imo, ma per fargli comprendere eziandio l'intima origine ed es:;enza delle idee, delle cose e delle persone ; per fornirgli tutti quei dati di fa tto che di frequente è nella necessità di consultare; per porgli in evidenza quei pr incipì cardinali a cu! ritornare, quando nell'azione se ne discostasse; per fargli coposcere con là sto ria ciò che l'uomo ha compiuto, isp irandolo ~on le lettere a tutto quello che ancora pti"ò compiere; ma più cli tutto per renderlo eminentemente adatto e preparato per quello siudio al vero senza al quale non possono vivere che le mediocrità. Difatti, negl i eserciti moderni, la vita militare bisogna che finisca con estrinsecarsi nell'arte, giacchè in alto C<•me in basso, vi si educa
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e vi si inseirna, vi si eser~ita un comando e si ha a che fare .con o molteplici elemenlì ùi cui il principale è, più ancora di prima, il caraLLere ed il cuore dell'uomo. Nè l'a1'le sta nulla perdendo in questo p,ogredire dell:1 scienza militare, risentendo invece considerevole vantaggio da qLielle norme che da lei derivano e la cui :1pplica1.ione va aumentando sempre più la miss io ne dell' esecutore. E nemmeno contro questa importanz11, che può r.oodurre ad ec·· cesso di iniziativa, possono rimediare i nostr.i regolamenti, cercando di tntto prevederP. e provvederYi a costo di comprimere l'arte nelle sLrettoie del mestiere, perchè di frequente, e in ispecie nelle epoche anormali, di crisi, qi guerra, riesce all'arte di riprendere Lutto qua oLo il suo impero, arrecando allora, dovunque, lo splendore dell a sun luce. E trattandosi d'arte è facile il persuadersi che il lavoro principa le, il pi ù utile, sarà sempre dato dallo studio del vero, pen:hè attuale, sva rialo, inesauribile, continuo, infallibile ed eterno, e perchè da altro lato, non è difficile il fornirsi delle nozioni e dei mezzi per poterlo compiere con passo sicuro. E uemrn eno le occasion i per co mpiere tale studio mane.ano all'ufficiale. Egli vive in un ambien te che si-può dire permanentemente mi litare; ha sotto il suo esame i tre principc1 li elementi della guerra, il perso nale, il materi ale, il terreno, non inerti, ma o in continuo movimento, o in azione svariala, combinata ed insistenl.,l tra di loro, di guisa che null'altro gli re,,La, a pro "dell'aumento delle sue cognizioni, che un'osservazione in.,istente, intelligente e coQtinuaLa. Una balleria che passa come un battaglione riunito, un gruppo di sc,ldati, una caps11la innr stal.a in una cartuccia di dinamile, un cavallo imbrigliato, uno squadrone di cavalleria, un superiore che ordina, nn inferiore che ubbidi sce, un terreno che si percorre, una guarnig ione che si las~ia, un'altra in cui si giunge, un nuovo terreno, o una nuova regione, o una trincea, o un forte , lutto_può dar luogo a lunghe e profonde osc;ervazioni, continue, diurne, molteplici, io cui gli errori posson o essere completamente vagliati e la verità posta meravigliosamente in evidenza, al punto da restare talm_ente impressa nella mente clello studioso, da accompagnarlo poi lungo tuu.a intera la sua carriera.
Così, a mo d'esempio, le cognizioni lùgisliche tanto necessa rie e ciò nullameno tanto destinate a restare nozioni inutili se lasciate inerti nella mente dell'ufficia le, posso no invece dar vita alle più chiare idee circa l'essenza degli eserciti moderni e del loro funzionamento in campagna, se fecondate dal1'9sservazione personale che ognuno può sempre compiere con sufficiente profonditi\, nell'epoca dei nostri ca mpi di brigata e dell e grandi manovre. Così per la taLlica quandosi traggauccasione delle cootinue fnzioni di 1°e2° grado a cui si assisle e di cui ' si fa parle, e lo stesso dicasi per la topogr.ifìa se lo studioso non vorrà m:i i lasciare inosservato il t.erren_o su cui a volta a volta si Lrova. e cosi di Lutto il reslo del nostro scibile militare, dalle operazioni le più modeste di quartiere all e più elevate inerenti ai comandi e agli uffici dei grandi repal'li a cu i lulli possono ad og-ni momento far parte Che lo studio al vero sia facile, io mi lusingo che basti appena accennarlo, anche limitandosi al terreno, per esempio, per farcel o comprendere. Cosi, eseguendo una lunga marcia in montagna con una colonn a di brigata , come può essere al campo, o di una divisione o di on corpo di armata, come alle grandi manovre, se constateremo un so· vercbio consu mo di forze nel mantenere le distanze tr:i le unità che m~rciano, risalendo Itltòra sino alla causa cl i un tale sperpero , ri scontreremo 1:he mentre la 1esta. della colo nna discende precipilosa la china, il nos tro riparlo trovasi invece all e prese con un lratto di str,1da in cui la salita è rapidissi ma, e concluderemo, sul posto, che sui monti, r.. cliITerenza del piano, deve essere leci to il mantenere . ed anche razionale il permellere, una maggiore latitudine nei limiti delle distanze tra i reparti purché sia rispeLtivam enLe uniforme tao lo la velocità nel discendere quanto la lentezza: nel salire, che non ne soffrirà, per que:-;U1, l'allungamento totale della colonna. In pianura, nelle disposizioni iniziali del combattimento, porremo la riserva in vicinanza clellà strada' principale come la più adatLa a permeuerci di pol'tare sul fronte i rinforzi; ma, in montagna, dispo · nendola sulla rotabile della vallata, basterà la sola riflessione, cioè un poco di ~tudio al ,·ero del terreno in cui ci si trova, per farci com· prendere che si ,;ottoporrebbero le rist>n·o 11d un soverchio sforzo 1
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per farl e salire là dove può occo rrere senza che, nella maggior parte dei casi, le vedessimo entrare a tempo in azione . Ed ecco che da noi, senza libri e· senza consigli, concluderemo che il miglior modo di stabilirle sarà sulla dorsale prin cipale, nel punto dove si dira · m ,no le priuci pali linee di, comunicazione verso il fron te, contando :;11lla facil ità con cui le riserve potranno: o rapidament e scendere o non troppo faticosamente ancora salire. Cosi pure Lulli sappiamo che esistono dei li miti nei fronti di com battim ento, olLre i quali è general mente danno:rn il portarsi, e co nosciamo l' im port.i nza di una razionale proporzione tra la forza dei comballenti e il ter!'eno da occupare. Il calcolo dei fucili impegnati, l'esperi enza delle più grandi e recenti ball::iglie della seconda metà di questo secolo, limitano a 350 metri nell'offensiva il fronte d'azione di un nostro batlaglione sul piede di guerra. Se dunque negli studi, nelle esercitazioni come nelle fazioni a partiti contrapposti, vedremo raddoppiare ed anche rendere triplo un tale limi te massimo, non sarà difficile scorgere l'errore e sa rà fac ile eziandio di provarlo, dimostrarlo. sul terreno stesso in cui viene commesso. Se poi si terrà conto che spesso In compagnia non raggiunge che raramente il terzo della fo rza normale del piede di gnena, potremo andare anche più in là e rendersi una ragion e più evidente degl i errori che potrebbero derivare dall'ocr.upazione di un fro nte, che di verrebbe allora di tante volte maggiore della quantità di fucili in azione. Qui nella Ju:;inga di aver spiegato a sufficienza il mio concetto, e riLenendo inutile il dilungarmi magg iormente, mi piace fermarmi nella speranza che, su tale argomento, altri più competenti sappiano dire e far meglio. Oggi, con l'auuale creazione di una scuola centrale di tiro per gli ufficiali di fanteria, a me premeva, in queste poche pagine, di porre ancora in maggiore evidenza una verità del cui valore lascio al lettore la cura di più chiaramente intendere ed è che vi sono due specie di studio per giungrm~a compiere il proprio dovere in guerra nel r,ampo delle proprieatlribuzioni, edè l' uno quello che è trallo dai libri e da lle teorie, e che si apprende con maggiore facilità dalla parola del maest ro e nelle scuole, e l'altro quello del oeru , che ain-
93 lato potentemente dal primo trae risorsa dall'~sempio, dalla lettura , dall'osservazione, dall'esperienza, che si compiono nei period i della pace..e che entra mbi questi stnd i, al sor-rere del primo I')oiorno di I') ~o bd11 azi_one, sono ~estin~Li, in ogni esercito, a portare sui campi d1 battaglia quel capitale d1 coltura del proprio personale ufficiale che più d'ogni altro è ormai destinato a decidere del successo. Che, se tut~o ~uesto, mi si dicesse. è roba vecch ia, io non mi periterei allora d1 n:-pondere : torn iam o all 'antico. CIRCA LO STUDIO NELLA lflLIZIA
Capitano A. CoÈN.
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MISURA DELLf: Al /l'Jo:7.7.8, ::-.'ELLE Ll<VA'l'E, ECC.
sull:ati della propria esperienr.a r.irca i lim iti degl i errori, egJi giunge a prova re che una semplice bussola comune - a ciondolo - da. 50 centesimi, fissata ad un angolo del quaderno degl i itinerari, può dare - nelle levale spe<l iLive - r is11ltati altrettanto esatti quanto le migliori bussole di prec isione tenute in mano . Un quaderno qual unque, od, al l'occorrenza, anche un vecchio giornale, una bussola da 50 centesimi, un pezzo di carta quadret· tata ed un lapis, ecco a che si ri<luce, secondo il dottor Le Bon , quanto è necessario per fare delle levale speditive, comprendenti la pian imetria e la li vella7,ione. Il frr~Gr:o (Fip- . •18) . con::- isle semplicemente in un pezzo di carta
MISURA DELLE ALTEZZE NE LL E
LEVATE TOPOGRAFICHE SPEDlTIVE
Ln scienza mo~erna ha me$SO a disposizione degli ingegneri e dei militari degli strumen~i deslinati alla misura approssimativa delle al tezze nelle levale topografiche speditive. , Tali strumenti, se rendono uti li se!'vigi , hanno prezzi assai elevati e si guastano fac ilmente. Crediamo pertanlo pòssa riuscire utile ai nostri lettori l' insegnare loro co me sia possibil e sostituirl i van taggiosamen te con un semplice pezzo di carta quadretta ta , che si può facilmente procurare in commercio od in . qualsiasi località. Le indicazioni che seguono sono desun te dal periodico fra ncese L a Nature, che a sua volta le haestraLte da un'opera testè pubbli cata da uno scienziato e viaggialo! e, il douore Gu~la vo Le Bon (1 ). ln detta opera, l'autore dimostra anzitutto t:ome mediante una semplice fo tografia - e senz.i misurare una base, come si era stati costretti cìi fare fi nora - sia possibile, mercé l'applicazione di ta lune leggi di prospettiva , ri.coslituire la forma geometrica degli oggetti e ie loro dimensioni; po i egli si occupa dei metodi per rilevare il terreno. Dopo a.ver descritto diversi strumenti, ed indicati i ri-
(I) /,es ltvers photographiqu.es, socond<J partie; Opérations complémentaires de la ph?tographie 1 Voi. - Pari,, GauWer-Villars et lii~.
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quadrettata al millimetro, di 10 centimetri di lato, incollata su di un cartone. In uno degli angoli del quadrato si configge, per mezzo di uno spillo, un filo. Sul lato destro del grafico e sulla sua parte infèriore, si numerano le divis ioni di 110 in ,10 millimetri, poi con un compasso si traccia un arco di circolo di 1O centimetri di raggio, e si divide in gradi mediante un quadrante. Quest'ultima operazione può anche essere evitata, qualora si abbia bisogno, come avviene frequentemente, soltanto di Cèìlcolare delle altezze. Il grafico si ridurrebbe esattamente allora ad un fo glio di carta quadrettata . TI graflco così costrutto d~ le tangenti, i seni ed i coseni per tutti i gradi da 0° a 45°. Per ottenere gli stessi numeri dati da una tavola di linee trigo1
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MISC:RA DELLE ALTEZZE
nometriche naturali, l1asla osservare che i millimetri del grafico rappresen tano dei cenlesim i. Gli esempi rappresentati sulla figura indicano il modo d'operare. Per ben far comprendere la direzione qualche volta spezzata che de.e seguire il fi lo nelle differenti ipotesi, la sua estremità mob ile è stat.a t.erminata con un circoletto tratteggiato al pari della sua estremità fis5a. Incollato sulla prima pagina interna della copertina in cartone diii quaderno dell'itinerario, questo grafico rende possibile la misura degli angoli verticali. nel tempo stesso che la bussol a fissala sullo stesso quaderno permettedi misnraregli angoli orizzontali. Esso cosi la completa, e permelte di eseguire le varie operazioni topografiche, che si riducono lolle in definitiva a misura d'angoli orizzontali e verticali. Per misurare con il grafico degli angoli verticali, e conseguen temente delle altezze, basta fissare ali' estremi tà libera del filo un corpo pesante qualunque, up po' appiattilo, un soldo forato, per esempio, di guisa che il suo spessore non impedisca di eh iuder~ il quaderno; poi a ·I O centimetri circa dallo spillo B che fissa il filo sul cartone (Fig. 2") , si piant:1 no secondo spillo A in modo da
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NEl,f,E LEVA'l'E 'r01'U0RA1''1l; II.E SPEOl'l'IVE
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dola parecchie volte, che la pl'ecisione ottenu ta è di ci1·ca mezzo grado, appropriazione ch e è assai dif!ìcile raggiungere con gli eclimetri fissati ai diversi sistemi di bussole a mano. Essi infatti sono archi di un circolo il cui raggio è almeno tre volte più piccolo di quello del grafico. ' Le più frequenti applicazioni di questo grafico nelle levate speditive saranno il determinare l'altezza di una casa, di un albero-, di una collina, conoscendo la distanza orizzontale che le separano dal . l'osservato re. I se·guenli esempi mostrano il modo d'operare: !1·ovandosi a 70 metri da un campanile si vede e/te l'angolo visuale verticale è di 16°, si domanda l'altezza del campanile? -- Si conduca ( Fig." •I•), l'estremità mobile crei. filo su~ numero 16°. Si poggi la punta di un lapis sotto il filo al punto d'incontro con In retta verticale corrispondente al numero 70, letto sulla scala inferiore d~I grafico, poi si diriga il filo stesso verso la estremità della retta orizzontale sulla quale è posato il lapis; si vede che esso cade tra il 20° ed il 2P millimetro della graduazione verticale; se ne conclude allora immediatamente che l'altezza del campanile è di metri 20,50, più l'altezza dell'occhio dell'osservatore al di sopra del suolo. Si opererebbe esattamente nello stesso modo per trovare la differenza di livello tra due punti dei qnali si conosca la distanza orizzontale;
. Determinare la penden;;a d'una stracla e la S1J.a p,·oJezione orizzontale. - La misura di una pendenza si stabilisce
lasciar sporgere la sol:1 capocchia. Questi due spilli individuano una visuale. Si opera com 'è indicalo nella figura 2". Allorchè il peso che è all'estremità del h10 ha cessato d'oscillare, si fissa col di to, ed abbattendo il cartone, si legge l'angolo vertical e e la sua tangente indicata dal. !ìlo. Se l'osservazione è fatta con cura, si vede, ripeten -
esatLamente come l'altezza di una casa; ma siccome l'occhio dell'osservatore si trova a certa altezza. bisogna dirigere la visuale ad un oggetto posto cli fronte a sè allo stesso livello , alla testa di una guida, per esempio, soltanto a 20 o 30 metri di distanza, ad un tronco d'albero, sul quale si sia segnato nn punLo all'altezza del l'occhio. Conosciuta la pendenz:1d'una strnda _e la distanza. Lm due pun ti , de.terminala dal numero dei passi, bisogna conoscerne la projezione orizzontale, poichè è soltanto quest'ultima. che devesi segnare sulle cartu; ed il grafico la dà immed iatamente. Si supponga di aver percorso in regione montana 80 metri lunoo un sentiero inclinato a 30°' o qual'è la lunghezza orizzontale da tracciarsi sulla carta? 7 -
ANN O XXXIV, VOL, 11,
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m SO ll,\ DEl. !, E \ 1:n;7,7. i,: NEf,[,J;; LlsV A Te:, 1.;cc.
Con uo dt::cinumu u t:uu uu ,pezzo pi carta quadrettata , di cvi una eslre,i;nilà colli(n i con lo 0° ove è .fissato il fi lo, e l'a\lra passip,er la graduitzio.ne 30°, si misµri90 80 millimetri s11lla linea obliqua che v,a .~a O P- 30 graçli, eçi fl,ll'estre milà di qµP,sla luoghezr.n. si segni con il lapis un pu nto snl gra fi co, La reua abbas~(I.LP veqticalroeo~e da Lale ,punto, indica sulla parte inferiore del grafico la projezion e oriz,z,o,nt~l e ce,rcata, cioè cirer1.6r metri. Se si ros:\e operalo su di uno :;vi lum10 ~i ,J00 metri, l'operazion e sarebbe slala ancora più semplice. poichè non si avrebbe avuto che a leggere immediatamen te sulla sca la ,orizzontéJ.le il coseno çl i 30°, ossia 86 che rappresenta no metri, In t1,1lto quanto p;·ecede, non si tratta, benin~eso, che di lernle sped~tive , ove la precisione è ~acrifìca ta uecessariame_t;i,te vJla rap idità. Per levate esatte, il dottor Gusta ve Le Bon hji jdealo degli strnmei;iti pi(t complicati se_nz,a dµbb io del preceden te, mn. tulti fac ilmente LrasporLallili , descri lti nelt<t sua opera. Citeremo sopra tutto tra di essi il suo teleslereomelro, piccolo cannocchiale llingo e grosso come il dito, il cµi C8!\W O è rentic\nque vol\c pi,ù grao,<,l.e c~e quell o dei cannocchial i ordinari , e che permelte di misurare - non soltanto le cl istan7,e - ma ancora gli i\Ogol i con :maggior precisione clw i migl iori g1:aforoetri.
RASSEGNA M ENSILE
>enato del Regno. - Abolizione della cassa pensio ni. - Protettora to su Oppia. - Coso d'Abissinia. - !<'rancia. - Germani3, - 11\ghllterra. - Aust ria. - Stati balcanici. - Lussemburgo. - I;ole Samoa. - Vbggiatore St.1nley.
Chiusa In Camera fi n dal 30 Marzo, il Senato continuò le sue sedute fi no al 6 April e, discutendo e votando vari progetti di legge, fra cui quello sullo stato degli im piegati civili , e quello già votato dalln Camera per 1'11 bolizione della cassa pension i. Questo rrogeuo è l'unico dei provvedimenti fìn 11,nziari proposti dal cessato ministero che sia stato approvato e sia div~nt9to legge. La cassn pensioni, creata con legge del 7 apri le 1881 , cesserà pertanto di funz ionare col 30 gi ugno profsimo, e a cominciare dal 1° luglio la spesa annua, occorrente pel servizio delle pensioni vecchie, sarà' stanziata tra le spese clTellive del biiancio del 1\Iinistero del tesoro. ' Entro l'anno 1~9·1, il governo dovrà presen tare un disegno di legge per la rifo1ìma della legislrzione su lle pensioni , e ?el conto cousui;,ti vo d'ogni anno dovranno essere indicati la data e il prezzo di ogni :ilienazione• di• rendi ta fotta in •esecuzione della legge, che abolisce la cassa J•. • 1
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p e n SIOf\1. .
Secondo qualche giornale, pare1•a che il protettorato concesso dall'Italia al sultanato d'Oppia dovesse procurarci fas tidi, per alcune concessioni. che il Suita.no stesso aveva già fotto alla società t.edesca per l'Africa 01·ientale. Avevano daw origine a que.sti timori alcuni articoli della Kol-
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RASSBONA MENSILE
RASSEGNA MENSil,E
n'ische Zettung , che aveva assunto la difesa dei pretesi dirilli di detto
« Colit gli eserciti non vivono che di ra pine e In loro vita è quelIn delln guerrn. « Dopo il marzo 88 e la ritirata del ~egns nell'nprile di nanzi a Santi, il prestigio sno era venuto meuo. • La desolazione dei ·vicini territori ai ~ostri possedimenti l'obbligò di gettarsi sul Goggiam, che devastò. • Arrivò 111 punto che quelle contrade non offrivano più mezzi ou<le nutrire quelle orde, che si dicono esercito. . « Allor11 fu che pensò di volgersi nd altri luoghi, e verso il febbraio di quest'anno manifestò l'in tenz:oue di gettarsi sulle provincie Scioane. a t1lenelik, · che hn un esercito bene organizzato, cercò di rendere difficile il passaggio nel suo territorio ~I Negus, talchè egli dovette arrestarsi là dove il suo esercito fu colpi_to dal!' insalubrit,ì del luogo. « Allora to.J ntò di gett11rsi verso Makama, credendo di poter andare i1:· contro ai Dervisci e lì vendicarsi dei mussulmani e trovar da vivere. « Pare che, verso il ~O ~arzo, sia avvenuto l'incontro e nel cornbat· timeoto il Negus sia stnto trnttnto e graveme11tc· ferito , tanto che ne mori. • L'onorevole presidente del Consiglio accennò quindi allo idee dn lui altre volte esposte intorno alle im prese coloni11li e ai nostri possedimenti del Nlar Rosso; indi conchiuse: , « S OLI () imprese difficili, di lungo lavoro, di lena preS60Chè eroica. , Gli iuiliani vorrebbero vedere subito il fru llo dei loro sacrifici, quindi manca talvoita la pazienza dell'attendere. « Certo, seduttrice e tentatrice è là posizione che ci vien fatta . « L'~sercito 'del Negus è in piena decomposizione ed è inasprito dalla miseria. , e Aggiungerò" che i luoghi vicini ai nostri possedimenti sono quasi deserti. · « Ma i governi non si la sciano uè sedurre, nè tentarP· e, 110n ost:iote 'l'audacia tradizionale del presidente del Consiglio ricorda ta dall'onorevole Pareni:o, in questo posto la prudenza ~ quelln che deve imporsi e il governo prima di deridersi a trarre profitto dalla propizia occasione deve _studiare e riflettere. « E questo sarà fatto. . ·• In Parlamento si è desidP.rata una politica econom:i, moderata . • Mn ogui qual 1•olta 111 questione africana fu discussa, furono ·sempre respinte le mozioni. per un ritiro da ll'Africa . • Il paese rifugge dunque da un ritorno inonora to da Mossa ua.
societù. Ma altri giornali tedeschi si alTreuarono di togliere ogni car_attere di offlciosiLà a quanto venne st.,mpato in proposito nel detto periodico; fra questi vi è la S!aaten Co,-respondenz, la quale dice: " Il procedimento del governo italiano nella faccenda di Oppia ~on può considerarsi cc,me poco corretto. « li trnttato che esiste fra la società tedesca per l'Africa orient.ale e il sultano d'Oppia, e la cui base non può considerarsi come assolutamente incontestabile, non è stato leso affa'tto in seguito al protettorato assunto dal· l'Italia. « La Germania ncn può avere interesse ad opporsi al protettorato assuntodall'ltnlia ad Oppi 11, inquanto che gl'iuteressi tedesch i non sono punto lesi da tal fotto. . • Se però dovessero col lidere iu Africa interessi _tèdescl'.i e int~ressi italiani , un accomodamento sarebbe agevole, dati gh stretti ed am1chcvoli rapporti esistenti fra le due potenze alleate. » Da Massnua e dalla vicina Abissi nia non giungeva da qualche tempo notizia di ri lievo. Si sa peva soltaoto cl1e il Negus ura in mnrcia col suo esercito contro Menelik re d~llo Scioa e che questi stava pronto alle difese. Ai primi di aprile $i sparse notizia di voci che correvano a Massaua, secondo le quali l'esercito del Negus avrehbe subìto una grave disfatta, combattendc, contro i Dervisci , e il Negus mede:;imo sarebbe morto in seguito alle feri te ri portate. Il 5 aprile giungeva da Massaua questo telegramma: , La morte del Negus è conformata da ogni parte. Il suo esercito è iu dissoluzione. Dovunque anarchio completa, inasprita da 'gr.Jude generale miseria. Le popolazioni desolate del Tigrè invocano l'aiuto italiano >. In seguito a ciò fu nnnunziata in Sena to la seguente interpellanza dell'onorevole Parenzo al presidente del Consiglio. « Il sottoscritto chiede d'interrogare il presidente del Consiglio intorno alle ulti me notizie dell'Abissinia e sulle intenzioni del Governo nel cnso fossero conformi nlla vnrità. » L'interpellanza, accettata dal presidente, del Consiglio ellhe luogo il giorno 6, e l'Ònorevole Crispi vi rispose /eggcbdo il telegramma surriferito ed aggiungendo le seguenti parole: · · · « Il Senato sa quale è la vita dei popoli del! ' Etiopia, e <juale I' nmministrazione di qu!}I governo e di quei principi. . « Re Giovan)li, che, dopo bi spedizione inglese, po!è assumere l'impero di c1ues.to'territorio, non ebbe la fo rza, nè il genio, di portare nei suoi Stati la civiltil, che doveva essere la meta della sua vita.
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RA SSEGNA ~TE NSILE
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RASSÉGNA MENSILE
« Una siaiione nèl Mar !~osso non è idòpportdna; e poichè ci siamo, non dobbiamo partircene. 1 Ori,, anime$S0 cÌ-ié il Parl,1mento si rifiu'tò sernprè al.titiro delle nostre truppe, qualche conseguenza tisog:na d Url-'é 'ciJ11a ·rosìziorìé:011e1i'u1a 1 ~. con tanti sacrifizt. ·, . « li Senato mi permetterà di non spiégq'rmi w Ciò, e ili risérvare al 1 governo di deèidér~ qde!lo che dovrà far~ . qiùuidd t°Nid~rà. di 'dover· fare». . . . rtiJssi1ihendo aclunc{ue, il pensiero uè1 ~o·ve\:n'o s·em~;a essèr qhesto: che esso non si fafÀ tenih1l hè sedurre il_ail'occ~siohe; rrla. si ri;,erva di studiri1re e p,o~de'raù, sè è ~oine e fihò a qual puil'to pòt'rà éo~'venirci di, trarn·e profitto.. ' . ' Nei .11iorni segu'ènti si e~be la conferm~ a~!oluta ·aellii rnor1ié dei Negus e si ariiltinziò che, p1;i~1a di n\ot ii·é, egli a\ite6b~ nonilnàt&a s11dcéssoreSl10 nipote, Dègiacc Màngascii.i, /s cÌlè iiùorflo a lui R ~s Al t\la ce'rca di i·iud1~é g1t l bau~àti t1~1 begheinectèr. Q11est<> M~n·g·ascià non è ignoto agli Italiani. Le corrfspondeuzé lo dicono un giovane di ,aspetto piace1 ole, quirntunque abbia il viso but~~rel1 lato 'dal vaitio fo , e 'di '. fH1one maniere. ' . Patfondo c'di·rettallienie l'inglese, egli fu destinato Giovanni come interprete per il .nostro console Branèl1i él.u~àhte I~ sua 'Missione' io 1 Abissl'nia nel 1883. Il tfranchi e'ra molto conlentò dell'opéra ci\ lui ef p~SSO· io dMan1·a,,'a à prender parte alle hrng1i·J hon,,ùsàzioni clte si tene vanonell'accampamento della spedizione. ' i1an•?;asci1t passa1va per ~ssere di sentin,~nii ravotiNoli agli eiìropei. È;ii pr&babil.meilte ào~rb éci'M~às'ta\:e lii s'ncc'e?srdnè àl lrhn0 cdù Nlè1nli 1ik re\iello Scioa e col famigerato Debe.b. Di Menelik non si lrnnnò h'o'G~lb pr·e~i'se.'b i riehMi) si sa l 1~e iìno da i p'r imi dèh:-01;ren1e n\ese èb in 'rliarcia verso l'interno. . ' · . FHUtantb I' Àshlà'rn e i tèrrÌ èoh vi.cini ~cin.,ò 'sgotnbri e il primo M6si'ero d'égli ì t,:lla11i a M !.dsa\U, ~spettando le fish'rui'iou·i del gov~rno, rà lju¼ nt 1 r ,. l • ,'H,t 1 ·; '1! 1 lt • , ·, . • • i• J i . J,~! • 'u ''n d",spaccio j.J] i> I• •,1 e sa ' me ee,1 propri morti. ue genera \e) ''Ì)tl oa l d1. nacup('irare disse1:H aié~: · . . . · . « Il 11rnggiore Di Majo, con la .banda di Bascia Bariaìi e''Mbtone ~~p loratori, riportò oggi ad Akrur salme nostri valoròsi iiffi éih1i baaU ti ~ Saganeiti . '.FJrbHb ·1il1bHa.te soHinò~mebte n~·1 chHit?ro di dlhùillì. » · · 1, ' l
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~ella vicina Francia; il pi·oce'Uo 'dell'alta 'd i giu'sfizia 2<ilih~6 il Boulangi'r é bb'nii!o i càpi 'del p~rllto 6\naìigi?tJ, Ueric s6lb, o q\ì11~i solo. il cam po, e tutta l'attenzione pubblica è rivolta ad esso.
Il g:1binetto '('irard', yeriulo t111 potete COI di.andato iolpera'ÌiVO di HSSE'lre eoeroico contro Boulaooer e <li procede1·é seven1mente corJ trn la cosid~wr socie~à dei patri,mi, pe;chè infetta da boulang-ismo, ,;'appigliò al partito d' iniziare un pt'o<;edìmento contro i' deputati' appa:rtenenti all'a tega e contro Boulanoer stesso davanti al Senato, costitnito i'n alta' corte d1 g1ustizià·, é rimettete al tribnr\al'e cbrtèziouNl·e' gl'i :1 lfr i c.1pi d'ella legii st:essa\ Il pro~ cesso davanti al con'eiitlOale eb'~WJtiogb· e terminò CO'TI una cjut/si nssoli\~ tori:1 degli acc~'saLi , i qlw l\ r'ion elibér'o alt'ra condanna, _ftiorcl_iè' t'.hll rrln'lt~' di cento lire. Il 1ir'ocesso· da:v':mt'i' a'I Senato è appe'.na mt:omtnc1nto, rhrt' 1 rèfotivi preli'rhinafr di·eèlero giit' fu'ogo a tun'lolùiose scene in: p·arla't'nèlit'o· e fuori. Frauànto l'aèct1saìo prin'Ci[)ltle, B"oùladge1', si' sottrasse al'la' pre'ved)bi le seùtetiza', rifù'giaridu~i nel n'elgio: Trattandosi di fatti eme· possono essere importanti: so lta'lltb per' l'e lofo conseguenze, norì ci ferrnià mo su' è;;si,. contenttmdoci' di dir~: 1'esp·i ée fìnem .
Abniamo <rià accennat'o nella Rass'égrta precedreiHe nlla disènssioné avvenuta nel /arlarrìen:ìo iedesèd dèl1 prog!litd· di1legge relativo' rlll'ordinamer'lto dellh mM'ina'. Q'tresto progetto essend~ sta'tò approvalo, il' R'eichanzMger (Indicatore u1'1ì1éinle) del 3>!' m·a rzo publ11'ic~ u ù re'scri'tfo' irtlperiale al principe di :Bisrnal'ck, cof q·nale r'esèr'iuo vierle se~r/1'aiò il' co'mar'l'do'sù~eriore dMla miMna dall'amrùirìis'ti'az'ione délla rriar'1tia. t'àmrìlirMlio' in capo co1tiauderir' In' rhariria, sta'dcfo agli' 01Jdìn i d'el'l'imper'atore~ mentre 1':11i1miffi,;'t'rnior'ie del I.i tl1ct1'ina sarà dfrettà dral s.~-'gretàrio dì statÌ:> per l'uWclic della marina imperiale; sotto la responsal\tlitit del cancet1fiere d'elf''irnpe'ro. n contrammiraglio Heusner è stat'o norhin'a'to segrét:i'r'to di· st'ato per l'n!Wcio dell'a marina im'pe'ria'le. Da qualche forripo couev,l voce ch(t il' n1in'ist1'ò della glrelta géil'el'ale Brons,,rt V. Schel i'e'r\dorf do'ves5é làsciare' la sua' ca r'ìeit'. 0h' il Rèichs'anze1,ger annunzia ul'ficial'r'r'ler'didl l'itiro di d'etto ge'trnrhfo e' la· noitli'D~' del . . generale Verdy du Vernois e suo successore. n èapitano Wissernai.J in vinto· dal govèrno pe'r a'ssumP.re la> dn1éz10n_e dh'l~l'li affaJ'i. tedesd 1i nell' A'lrica' drietliale; è giiinto' a· Za'rizioiu'. con· tre p1roscilfi e uri piccolo corpo di spei'.liiio'i:re, fra' cui cèotò' elù'opeL Ii1 conte ft'roert di .Srsmarlt rJ fitbtlìaw d\l Ld/Jdl':ì. d'ove, à q1ùantb si acci!ti1\, si è postb rf'a'cc'oMo co( govertlo· brlta't!nicci' ~irca· l~ 1uestion'. ~~ fortia li rife'rél'lte'si a S~rnoa, :\11 Zalitibà'I' é' lil Dm:n'::ll'à'làiid', e c~r,ca la·v1s1lti che l'impera tore di Germania ha deciso di rènd1er'e' alF'a'volà sùa, la r~glrla d" fng l\i Iten'a.
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RASSEGNA MENSILI':
Questa visita sarebbe fissata pel prossimo giugno, e i11 quest'occasione . avrà luogo una grande rivista navale. Il giorno 8 aprile, la Camera dei co.muni inglesi approvò in prima lettura il bill per l'aumento della flotta. Giova ricordare che quest'aumento importa la spesa di 21,500,000 lire sterline (una sterlina L. 25,25) per settanta navi da guerra, da costruirsi · entro quattro anni. Bisogna però dedurré tutto l'ammontare delle somme che entro il periodo suddetto .si sarebbero spese annualmente per costruzione di navi, e che ascendono a circa 9 milioni di sterline.A soli ·12 milioni e mezzo di sterline ammonta dunque la spesa nuo.va, ovve.ro in moneta italiana, a sole 315,625,000 lire. Come si vede subito, essa non è una so~ma grandissima, specialmeote .. se si considera che deve essere spesa in quattro anni , e se la si paragoua a quella votata ultimamente dalla Francia per crediti straordinari militari . Ma la maggiore loro importanza queste spese la traggono dal loro significato, poicbè esse sono il principio di una l~nga serie di spese, che molto probabilmente l'Inghilterra dovrà in avvenire sostenere. Nel pro· porre la costruzione di altre 70 navi da guerra, ru detto e ripetuto che l'Inghilterra deve avere una potenza navale pari almeno a due insieme. delle maggiori marine europee. Ora se le nazioni che, dopo l'Inghilterra , possiedono le ma.ggiori marine, e che sono appunto la Franci,1 e la Russia, continueranno ad aumentare i loro armamenti, e se io generai!:) andranno crescendo le navi e le fortificazioni marittime delle altre potenze minori, come tutto fa prev~dere e come avviene annualmente da parecchi anni, l'Inghilterra dovrà anch'essa aumentare le sue fo rze navali, e le spese per la marina andranno sempre crescendo. Lo stesso giorno 8 aprile il sottosegretario di stato per gli affari esteri, Fergusson, rispondendo a Campbell, dichiarò che, secondo le ultime notizie da Suakim, tutto è ca Imo e chele carovane recentemente catturate face1 vano probabilmente contrabbando di materiali da guerra per i Dervisci. La nuova legge militare dell'impero austriaco che, dopo essere stata approvat:,. dal Parlamento di Vienna., incontrò tante opposizioni e fece Jevare tanto clamore in qoello di Budapest, ritornò in principio di aprile al Parla mento viennese colle modificazioni portatevi dal l'al Lro Parlamento e venne àpprovata quasi senza contrasto, il giorno 8 aprile, della Camer~ dei signori, e il giorno 1O, da quella dei deput_ati, tal quale era stata modificata dalle Camere ungheresi. . Coll'approvazione definitiva di questa legge, la monarchia austriaca
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ha superato una delle più diffici li prove a cui sia stata sottoposta dal 1867 in poi. In questa legge .intesa a rendere più stretta la compagine dell'esercito e resa necessaria dalla considerazione che, senza di essa, le forze della monarchia sarebbero riuscite molto meno efficaci in tempo di gì1erra, i· magiari avevano veduto un'offesa ai diritti garantiti dal la r,osti~tizioue alla loro nazionalità. Di qui le dimc,strazioni in Parlamento e fuori che hanno assunto il carattere di vere s0mmosse. l\fa la maggioranza del Parlamento rimase fida al governo e questo dal canto suo fece opportune conce5sioni nella questione della lingua, che era la più delicata. . · Così i magiari hanno compreso, semLra, che, sc,ddisfatto il loro amor proprio e rispettata' )a loro suscettibilità nazionale, quanto rim:1neva della legge militare era utile, era nece..ssario, e l'accettarono, se non con entusiasmo, almeno con la tolleranza che è indispensabile alla vita in comune. La nuova legge entrò in vigore per tutto l'impero il giorn@ ,12 aprile. Negli Stati balcanici continua sem pre la medesima situazione incerta che abbiamo segnalato nelle precedenti rassegne. focerta nella Romania l'attitudine del nuovo ministero Catargi, che i giornali russi hanno accolto con simpatia e cui la stampa austro-ungarica predice breve l'esistenza. Incerta la piega che prenderanno gli avvenimenti nella Serbia, molto dipendendo dalla risoluzione, che prenderanno i reggenti per il ritorno ed il soggiorno in paese della .regina Natalia . La Bulgaria fa poco parlare di sè. La questione del Lussemburgo, che esercitò altre volte un'influenza • perniciosa per la pace dell'Europa, e che sembrava dover accrescere i pericoli della situazione attuale, si è sciolta pacificamente, offrendo le migliori garanzie per l'avvenire. Il re d'Olanda, che era contemporaneamente granduca _del Lussemburgo, trovandosi impossibil itato a regnare, la reggenza del granducato si devolveva al duca Adolfo di Nassau, che spedì alla Camera lussemburghese il seguente messaggio: «·La costituzione. e il patto di famiglia della Casa di Nassau, stipulano che, ove il re granduca si trovi nel!' impossibilità di regnare, si sta.bi lisca la reggenza, la quale deve essere esercitata dal più prossimo agnato del sovrano. ' « Da più di due settimane Sua Maestà non è in grado di occuparsi degli affari pubblici.
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RAS.SEGNA ME NSILE
. /( Nei Pae.si Bassi, dopo l'ioiziativa pres11 dal governo olhndesc o l'avviso confo rme del Consiglio di Stato, la necessi tà· dell' istituzione d'una ~·egg,mza è stata procla mata dal voto unanime delle due· Camere ,;iunite 1n congresso.
In questo terribile frangenìe si féce ro onore gl' indigeni, i quali jil vecé di riconoscere nell'urngano un alleato, ~i unirono agli str:mieri per comba tterlo. Infaui, p·er qtianto reca ,10 i dispacci, ~i:'it.aa fa, uno dei ca pi di quelle isole, e i suoi partigiani resero servigi e fecero niolti sforzi per rimettere a ga la la nave tedesca Olga, il CUI eq uip:ìggio fu saH•ato. Il 1'imes fa osservare la condotta caval lerescn di ~fataafo e de' suoi, i quali pure ebbe'ro molto a sofl'rire nelle ultime contese cogli straniéri. La catastrofe di Samoa ba prodotto in Germania un:i dolorosissi ma impressione.. L'imper:-i tote Gùglielmo, J)er cui lagiovinè rì1arin11 tedesca è uh oggetto Qi predilezione, è ri masto grandemente contristato dalla oo1 1 1 , .. , ,. j • ' . e. Iie annunziava l ' tma :i triste sorte toccata .i' Il e tre nav,• d · a gncrra cI\ e tutelav:ino 11d Apia gl' interessi della G1J1:mania. Tilttavia iu Ger mania non vi è stata n·essuna manife.st:hione clamorosa di malcontento. Sopra tutto è da notarsi il lluguaggio della sta mpo tedesca, che generàlmente ha cohscrvato il Sl10 sangue freddo e la sua serenitù. Ahzi certi giorn11li sembrano credere Cl(e ia cotastr6fe di Samoa gioretà ad àgevolare nella prossitnn conferenzn la soliizioue tlelle vertenze che esistono fra la Germania e gli Stati- Un iti. Nè f1u esta speranza sem6ra del tutto infondn'tà; io fa tti un di$paccio del -1 O cor reute reca : • L ' Ioghilterrà, In (}ermania. e gli Sia.ti- Un iti 's i sono ac'cordati ·d1e una sola nave da guerra di ciascuna di esse rimanga alle isole Samoa, atteòdcndo l'i la conclusione della conferenza di Berlino. • Gli Stati-Un iti saranno rappresentati a Sam'oa danit oa\'e da gdei'ra A'lert , la GP.rmanin dalla Sophi e e l'Inghiltem, probabilmente, dalla
• Noi ci troviamo in circostonze molto doloros~ ; ma, sei::ondo l'avviso del ~o,'.erno e del Consiglio di Stato del granducato, io credo di non po· term, dispensare da! fare atto d'obbedienza alle leggi l'onda meornl i del ~ae~c e della Casa dr ~assa u, e domando di prestare dinanzi alla Camer,1 il giuramento preveduto dall'articolo 8 della vostr:t Costituzione )>. Ann uente la Ca mera o fra il plauso della popolazione, il duca "iunse a Lussemburg~ il 10 apri le, ricevette i grandi dignitari e passi, in ~ivi.;ta le truppe. I l giorno dopo prestò giuramento solenue·e assunse le redini del potere. .
, In altri te~pi non si sarebbe veduto senza grnvi inquietudini uu principe tedesc~ diventare gronduca di Ln~semburgo ; e tutti ricordano che, nel 486'., il Lussemb1~rgo fu .sul punto di essere cagione di g,uerra tra In Fr:iucra e la German ia. Ma il trattato che assicura lo nentralità del Lussemburgo permette ora all'Europa di vedere la mutazione chP si effet~uerà ~e,I granducato senza preoccupazion i soverchie. Tuttavin noo si puo considerare qnesta mutazione come unn cosa senza imporranz;, . . L.a .sta~ pa fr~u ~es~.non dissim u,in. /I ~OSP.etto che il duca di Nassau· rnclmr, dentro I l1m1t1 delle sue attr1 ouz1ou1 costi tuzionali a secondare le mire che guidano la politica estera della Ger mauia. ' . La confe renza che deve appi anare le questioni tra gli aventi diritti sulle 1soled1 Samoa si riunirà a Berlino ai primi di maggio. tre deleg:iti Hnssou, P helps ~ Ba.tes, che devono r.appresen tnre gli Stati-Uniti oeila conferenza sono arn v11t\ a Londra e partiranno p·rossimamente per Derlino. Ini:int~ n~a tremenda bufera, nei paraggi di dette isole, gli ultimi giorn i del mese di 1~ar1.0, ha trattato con uguale imparzia lità tutti i cootende'nti. Delle tre 1rnv1 da guerra te.desche, che ;,i trovavano là di stnzione, due, l'Eber e ·1dler, :iuuàrono 1ntieramenté perd'ute. L'.Eber ebbe '70 morti, l'Adler 20. La ter~a na,•e, Olga, fu gettarn sugli scogli, ma l'equipaggio riu~ci a salvarsi. Nè pi ù risparmia ti furo no gl i Americani. Le loro due uavi r 1·enton flandalla si perdettero intieramente. L'equipaggio della prima fu salvatoe qu.ell~ d~lla second'.1 peMette oltre 40 uomini. La lerza nave amer;can~ Nipsie s;1 .arenò. e v1 è. poca· :;pernnza di salval'la. Essa perJette 7 uomini . S~I~ I mcroc1atore rnglese Calliope prese il la rgo a tempo e riuscì a porsi Hl salvo, sebbene con molte avarie.
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Calliope.. >> l~ proprio il caso ùi dirtl clie tutti gli uraga ni non vengoho per nuocere. Quello di Sa,hoa ebbe per consègueoza il dis~rrrio e la rèfati ,;'a economia . Il viaggiatore Stooley, rlato ta nte volte per morto, è giu nto fel ii:emente alla meta ed ora si trova sullà s'trad'a del ritorno. Venne testé pubblicata una ùi lui relazione, riella qtrnle si 'narrano le peripezie per le r1uali dal 1 1 '28 giugn'o 1887 ài i~giÌ.Ìgno 1888 paslio 1a spediziòh'e déstio~ta a soccorrere Kmin pascià e il nostro capitano Casati, della quale, come è noto, 1 ·s1an le°)r érà ca'pò. . . Gli annali dei viaggi afr.i'cani dirtìci lm'entc con tengono na rrazioni più 'dra'mmatiche e, ~ìJ tempo HeSSO, 'più sòbrie e modeste <li queSll1 rdazìoae. Ciò che Stanley ha dovuto soffrire in questo suo viaggio, rhe è stato una c\onti'nua lo'tta co;ntro la uat6ra, gii uomirii e la fàme , lo perse'verall7.(l
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RASS EGNA M.El\SILE
eroica e l'audaciii, di cui ha dovuto dar prova , sembrano passar qua$i i limiti del credibile. · Il 28 giugno 4887, la ~ùlonna composta di 389 uomini partì da Yambuya sull'Arru\'imi e comiociù la f:ua marcia verso il lngo di Nyanzti. Lo !'lesso giorno fn assa lita dai sd vaggi che vennero respinti dopo una bre,·e scaramuccia. Dopo 2,\. giorni di mn rcia, la colonna perdè due uomini, che disertarono, e un terzo che morì di dissen teria. Essa poi si addentrò io imrnense fo reste, dove soffri terribili disagi, che costarono la Yit::i a molti degli uomini che la componevnno. Il .t 3 agosto, ad Avi Seeda, gl' indigeni , armati di freccie av\'Cleonte, ucci~ero cinque t\~miui della :;pedizioue e ferirono l'ufficinle iu~lese Stairs ; poi l'avanguardia della colouna si smarrì pc1· sei giorni. Il 3i iigosto, 26 uomini, sedotti dngli Aralii, abbandonarono Stauley. La spetlizioue eutrò poi in una regione derastata dagli Arabi, coi qn:,lì fu costrett:1 a uegozii1re e nlle cui cure affidò 56 11mmnlati. La colonna non. conta va nllorn più di 273 uomini . Il paese che attra ,·ersava offriva lo spettacolo della pi ù terribi le desolazione e vi regnava una fam e atroce. Gli Arabi, nou avendo nitro a prendere, spogliavano gli uomini di Stnnley delle loro vesti. Tulle le persone. che cc.,mpooevauo la Cùlonna érano estenuato. ... · Il rn novllmbre la spedizione si trovò ridotta a 174 uomini che St' m bravano scheletri. « Le loro sofferenze, dice Stauley, erano così terribili , le culamità così numerose - la forest11 non aveva mai fin e - che e:;si non speravano più di vedere la pi::inu ra, il bestiame, il Nia nza e l'uomo bianco, Emin pascià. Essi non ci ascoltavano più. Sordi aIle nostre preghit're, :ii nostri incornggiament.i, ~t:·em:iti di forze, morenti di farne , ven devano le loro ar111i e le loro munizioni per uu pugno di muis. n ~el dicembre infine Stanley arrrva in uon regione fe rtile. Si vedono _immense pianure, un:i contrada tutta verde i, lieta. Era l:i terrn promcssn. Le persone che componevano la spedizione ·~embravano pnzze di gioia. Si hanno ancora alcuni combattimenti cogli indigeni , ma si riesce a giungere al lago Alberto Nyauzo. La gioia fu sì grande io quel momento mii compagni di Stauly, che essi gli coprivano le ma ui di baci e gli domiindavano perdono di aver dubitnio della sua parola. Sulle rive del Nyaoza, Stanley riceve un messaggio di Emin pascià che diceva: « Corre il rumore che un bia nco viene ver~o di me; chiunque voi siute, aspetk'1temi dove siete. " Il 29 aprile Emi u pascià giunge insieme con Cnsati e Jcp;;on sul piroscafo, il K edf'oe. Emin pascià, secondo Stanley, dispone di due batta glioni di truppe regolari egiziane e ùi molti soldai i irregola ri , operiii e servi tori. « Se, diss~ Emin a Stanley, vogliamo audarci,nc di t'jui, :ivrc-mo con noi 8,000 uomini. »
Emin si mostrava dubb,ioso della convenienza di abbnndonare i luogh i dove si trovava, per la difficoltà di portnr$i appresso tutti i suoi dipendenti e loro famiglie. Ca~ati disse che sarebbe partito o ri~ asto s~condo qu~llo che avrebbe fatto Er~in. St_anle_y cercò vi?core questi ~ubb,; tua, quando fu scrittn la relazione d1 cu, ci occuprnmo, uou v1 era ancora . riuscito. Un dispaccio posteriore dice che-Stanley è in marcia verso lo Za~z1bar e<.,o molti uomi ni, donne e fanciulli ; il che fa supporre che porti seco Emin e la sua gente. Roma, 25 aprile / 889.
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CROKA CA ESTERA
CRONACA ESTERA - ~<--
Presso il soldato . . .100 Nel cHreggio di battaglione a.O Nei parohi di divis:one corpo d'armata ed ar· matn complessivamente . ~ 08 . 1~.2 Nel parco di riserva Totale . 360
AUSTRIA-UNGHERIA
, . Corpo d'annata a Przemyls . - ~ on si trnllerebbc oià delia formaz1on~ org1~nica d'un nuovo corpo d'armata, ma bensì a°el tr11sferimento del r1spelt1vo comao~o d.a una sede ad un'altra, cioè da Brilnn Il P rzemyls. ~ttualmeote nel terntor.10 _del corpo d'armata di Cracovia, a cui apparitene Przemyls, lrovans1 dislocate 3 division i di fa nteria 1 di visione d' · . ' . I cava Il erw, con I e relative truppe d'nrtigl ierin e servizi. ' . I l co~ ando da Briion sarebbe trasfcrto a Przemyls, e delle 2 divisioni d,'. fanteria d~~ disciolto corpo 1 .?arellQe as§..egnata a Cracovia, l'altra a '1enna. Cost il corpo d'armata di Cracovia avrebbe 4 divisioni, di cui 2 sarebber~ a,segnate al nuovo corpo di Przemyls, il qtrnle riceverebbe pure la .r,spell iva_a~·~iglieria dall~ L,rigata de! di_sciolto corpo di Bruno. Il c?rpo ~ armat~ d1 '1enna, che 10 questo movimento acquista una divi sione d1 fanterta, perderà invece la di visione di cavalleria, la qua le, compo.sta. diversa mente, snrà pure assegnata al comando di Przemyls. Gli ufficiali e gl'impiegati militari del corpo d\:irmatn di Briion ricevettero già _il. preavviso che col ,1° ottobre il personale del comando sa rnbhe defin1t1vamente trasforto a Przemvls. In questo mod~ h Galizia tutta qunnia sa rà gucrnita luogo la fron tiera rnss? du tr~ corpi d'a~·mnta, composti ciascu no da 2 di·,isioni di fanteria, 1. 0: 1~ata (~1oè ,f reggimento e 2 divisioni indipendeotiT cl'artiolieria 1 0 ' dlVlsio~Hc! d1 cavnllcria con la rispeu.i va artiglieria a c:avallo. S, dice pure che la 3· divisione di foo teria (Austria Superiore e Salisburg~) sarà tolta dalla dipendenza del II corpo (Vienna), · ed a~seonata al XI\ (Innsbruck) . t-
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Mun'i zi oni: d,,; fanteria. - L'adozione d'un fuci le di piccolo c·,il ibro , come il ra n11licher, ha portalo v11riaziooi d'im portanza nell11 qua11lità di cartucce assegnale a ciascun soldato e ripartite nei vnri scaglioni del servizio del muniziona mento. Ecco, seconclo la ilfilita,r-Zei,tµ,ng, quii le sarebbe la nuovn r\partizione individuale: ·
Il carro- cartucce (uno per compagnia) contiene 9~50 colpi , cosicchr nei r~ carri-cariucce del batt~glionc si hanno disponibili 31,800 colpi . Tilro wl fucile Mannliche1·. - Nelle esercitazioni di tiro col fucil e Mnnnlicher fotte ultimumente dai ri servisti si sono osservati i seguenti difeui : 1° Pare ch e ooo esista uoa ,perfetta corrispondenza fra la curvn effettiva della traieuoria e quella presa p~r base per l'impianto delle regole cli tiro: io generale i colpi erano bns~i. Tuttavia questo difetto non è beo11 accertato; 0 ~ ,È iovece fuori di du bbio che il tiro acceleralo, esegui to con un a nube di fumo davanti , è un vero spreco di munizioni, non potendo il tiratore veMre ìl bersaglio. Onde prevale l'idea clie un fucile n ripetizione allora soll.into è di gran vantaggio quando si possa avere una polvere senza fum o. Equipaggiamento. - Com'è noto fìp dnll'1ìlrno scorso è stata risoluta in Austria- Ungheria la qnistione dell 'equipa~giameo to della fanteria, meoo quella della cn lzattu·a. Richiamiamo alla memoria le variazioni princip,ili. Lo zaino oltre ad essere assicurato alle .iscello nel solito modo .è sostenuto :inche posteriormente clll una gran ~iberna, detta zaino da ca rtucce, ca pace di ,100 c;a rtncce, assicurata a Ile reoi con fasce di canape. In questo modo il peso dello zaino è più ugualmente ri pnrtito sopra una m:i~gior qnnntitil di muscoli , e l'at;ia può 0i rco lare fra esso e la schiena . La scoclclla fu abolita, e il coperchio del peutolioo (Kochgeschirr) foggiato a ~codelln . L11 pesante borraccin di vetro fn ~ostituiw da una borraccia di latta più solida e più leggiera. 1
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CRONAC.~
La tasca a pane può essere appesa con due uncinetti al cinturino. Fu pure abolito il cappuccio. Fu distribuita una casseruola per il the ogni 6 persone. Quanto~al la calzatura gli esperimenti non sono ancora terminati: la migliore fra quelle esperimentate pare la spagnuola (cioce di canape), ed è probabile che si :1dotterà questa , in ragione d'un solo paio per individuo, da usarsi quando il piede sin affaticato ·dalla marcia , conservando la calzatura ordinari.i per tutti gli 11ltri casi. Viaggio d'istruz·ionP. dello stato maggiore generale. - Secondo i più accreditati periodici dell'impero, il viaggio annuale dello stato maggiore generale avrà luoio que~t'anno nel mese di marzo sotto l'11Jta direzione dell'arciduca Carlo, e il teatro delle operazioni :;arà la Galizia. Vi prenderanno parte, oltre al capo di stato maggiore generale von Beck, molti uflìciali di stato maggiore ed una ventina circa di° generali dell'esercito · e della landwehr. A questo personale sarà pure addetto un mezzo squadrone di cava lleria per il servizio d'ordinanza e di guida. La direzione di marcia è quella dell'antica via detta Albrechts-Bahn, che dall'alta Ungheria attraverso i Carpazi mette nella valle della Wislok, . e per Krosno sbocca su Rzessow. Com'è noto, una parte di quest'itinerario coincide con quel tratto di terreno, dov'è progettato l'impianto di una linea ferroviaria che dovrà unire Krosno e Rzessow. (frandi manovre di ca,valler,ia. - Nel programma delle asercitazioni di quest'anno sono com prese anche le manovre di avansco.perta di cavalleria da farsi su larga scala, a cui prenderanno parte due divisioni complete. Queste manovre avranno lo scopo speciale di determinare e stabilire criteri pratici e norme sicure sul servizio dell'esplorazio.ne strategica della cavalleria. Non sono ancora cqncretate le disposizioni rigua rdanti i particolari di tali manovre. Ispezione. - L'arciduca Guglielmo, ispettore generale d'artiglieria, ha fatto in questo mese un giro d'ispezione lungo le coste triestine e da lmate, visitando il materiale d'artiglieria dei forti, L'ispezione durò circa una settimana. ilfovvment1: nell'alto personale dell' eserc'ito: - II feld Z. M. von Kooig, comandante del II Cflrpo d'armata (Vienna) e comandante generale, senza lasciare l'attuale carica, fu destinato a reggere l'ufficio deil'ispettorato genera le ~ella fan~eria, il c•1i titolare, com'è noto, era il compianto principe ereditario arciduca Rodolfo. · II feld M. L. Bechtolsheim·, comandante la divisione di cavalleria di Crncovia, è trasferto al comando della 5a divisione di fanteria.
Maggiore generale von Galgo~k!·. -com11~dante la. 9~ _brigata ~i cavalleria, ·nominato comandante la tl1V1s1one dt cavalleria d:1_Cracovia. ViC.(!-ammiraglio conte Bombelles, capo della casa militare del defunto principe ereditario Rodolfo, coll,ocato a riposo. . . Maggiore generale Bolfras von Ahnenburg, ~o~anda?te la 4-ga bP1gata di 'fanteria, assume la direzione della cancellerta 1mperrnle. Generale c.av. conte Degenfeld-Schonburg, comandante il ;vn corpo, collocato a riposo. . Feld M.. L. barone Waldstatten' Stellvertreter, del comando superiore della landwehr cisleitana, nominato comandante del VII corpo. Lene rn'ilitaire. - Come si prevedeva, la discus:ione ,dell'articolo 25 dellll leoae militare al Parlamento ungherese occupo tutto quanto questo mese e"'ru fortuna che una oran parte degli oratori inscritti cpntro l' ar' l'.) G)v4, ticolo rinunziò alla parola. L'articolo fu approvato il 26 marzo con ,.,::i voti favorevoli ver:;o H.5 contrari. Fu pure approvato l'emenclamen~o proposto dal deputato Gaiari alla 6ue dello scorso mese. che s?ona cosi: «Inconsiderazione delle gravi misure della legge verso 1 volontari (< d'un anuo, la Camera invita il _ ministro della difesa a volere adope• rarsi perchè: . 4 • 1o Sia richiesta negli esami la conoscenza della lmgua tedesca • solo quanto bast~ per le relazioni di servizio n~ll'~sercit.o ~omu~e, la-: , sciando libertà ai volontari ungheresi (o croati) d1 servirsi negli esami • stessi del la propria lingua nazionale; · . . « 20 Che perciò le commissioni d'esame s1eno composte ID modo cor11 rispondente a qnesto scopo > • Il ministro del111 difesa non solo accettò questo emendamento, _ma an~ò oltre ancora, promettendo altre facilitazioni, come per es~mp10, la ~1duzione delle materie di studio, l'uso di libri di testo in lmgua nazionale, ecc. . d ·1 Queste dichiarazioni ebliero un eco al Parlamento . austr~ac~, o".e. 1 ministro della difesa nella seduta del ,t 6 aprile fece dichiaraz1om espl1c1te nello stesso senso, accentuando specialmente l'autorizzazione che si accorderebbe ai volontàri della Cisleitania di poter servirsi negli esami della propria lingua materna. . . 4cca!!ermwrnento 'in Galiz1:a. - Sebbene da qualche ann~ s1 s1eno spese ingenti somme per l'erezione di caserme iu G~liz!a, tuttavia, stante la grande agglomerazione di forze in quelle provmc1e,,una parte delle . . . . · , truppe abita in baracche. Su questo fatto, che è fonte d'inconven1ent1 e ~1 svantagg_1 ~on pochi, comandanti · locali hanno richiamato l'attenzione del mm1stro della 8-
ANNO )()()( VI, VQL. Il
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/';RONA l~A
ESTERA
guerra, indicauuo l'ati~uluta ue0essità della costruzione di apposite caserme. Poichè il ministro s'è schermito adducendo ragioni d'economia, i deputati polacchi si sono ·accordati per proporre alle prossime dele"azioni I~ co'struzione delle caserme necessarie ~ spese dello Stato. Per,; sola città di Cracovia è previs~a la spesa di 3 milioni di fiorini . Afarina da g1wrra. - I lavori d'allestimento e d:armamento delle nuov.e corilzzàte ~ torre • Principe Ereditario Rodolfo • e « Principessa Ered1tar1a Stefama r, s.o~o tanto progrt:diti, che in caso di 'bisogno, potranno entr2re JU serv1z10 quest'estate. Il corpo di marinai, arma10 finora col fuci le a retrocarica sistema Werudl , ha ricevuto il nuovo fuci le a ripetizione Manulicher. La. corvetta Fasana, il 2 marzo ritornò a Pola dopo un viaaaio di ,f 8 • • • • • c)c) metil sm man onental1 dell'Asia. Il H marzo la Saida getto l'àucora a Nuova Orléans, dove si tratterrà un paio di settimane.
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La Fon,1,eri a Reale. - Soni) state com piute e3perienze molto importanti per J'in iustria bd~a ad Her~tal con un mortaio rla centimetri 8 e con un c~nno ue da ceotim3tri 1~ co;;truiti con blocchi di acciaio forniti dalla officina Cockerill e lavorati presso la Fonderia Heale. I buoni risultati ottenuti fauno spernre che il go verno belga continuerà · ad incoraggiare l'industria nazionale e le affiderà la provvista del principale armamento delle piazze forti. · Polve.1·i fic·io 1·eale in Wetteren. - È già noto ,come nel polverific.io di Wetteren si era fabbricata una polvere-carta da fucile con buonissimi risultati e se ne continuano gli stu'li onde aumentare la velocità del pro- · iettile senza con ciò compromettere la sicurezza del ti'ratore e la conser• vazione dell'arma. , La Belgique Jlfilitaire annunzia, giustamente rallegrandos1-Jne, che si è ottenuta una velocità iniziale di 725 metri; il Mauser, ·con altra polvere, n·on dava che 600 metri. Espef'i,ment'i con nuovi fucili . ...:_ Il signor Nagant ha modificato il fucile da lui presentato ·nei concorsi tenuti durante il passato anno; la tempra della canna sarebbe tale da permetterle di resistere all'azione delle· polveri di grande forza. Gli. e:;;perimenti avranno luogo nel corrente· aprile e si spera di poter prendere nna de.cisione sul fucil e da adottarsi:. entro il mese di agosto. 1
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E~~e1·imento di m~bilita~ione.-:-- Si annunzia che quanto prima verrà mob1htata, a scopo· d1 espenmeoto, la 4a divisione di fanteria; verrebbero pure compresi nelle prove i quattro battaalioni del reaaimento aranatieri ed i sei battaglioni del' regg1mentò carabinieri. l'}!'} 1'l L'esperi mento, affidato al tenente generale Siersaeck, verrebbe condotto secondo un nuovo sistema i cui particolari furon aià fatti conoscere a chi di ragione col mezzo di istruzioni riservate,proin~lgate poco tempo addietro rlal lUll)ister~ della guerra. Gam,bah ,per ufficiali. - Sembra che i gambali adottati nello scorso ll nno ~erg.li ufficiali di fanteria non abbiano fatto buona prova; ragnano I orlo rnf?r1?re del mantello e ci vuol troppo tempo per metterli; i comandanti d1 compagnia, a~~ositamente. interpellati, hanno espresso parere sfavorevole. I gambali JU parola s1 adattano mediante tre fibbie. Anche le uose di cuoio della truppa danno luogo a lagnanze.
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BULGARIA
Sappiamo che il governo bulgaro ha stipulato un contratto. per l'acqui~to di~ 00,000 fucili a ripetizione sistema SchuJholT.
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C!WN:AOA
FRANCIA
Rafferm_a dei sott_uf~c~ali. - È stata pubblicatll una nuova legge C'heper~ette .a1.sottufficwh di ct1ll,tl'ar.Jte una ràfferma per due, tre O cinque anni, e tl1 _i:mnovad_a fino a compiere quindici anni di servizio. Dopo tnle e?oca. essi potJtanno ancora 11es't are sotto le armi in qualit./J di comrniss1onat1 fino all'età di ,1 anni 11 sott~fi~oiole rinl_fer.m:ito1'.riceve, a titolo di pnimo compen$o, una somma d1 ·lire 2i0, lire 360 o lire 600, a secondo che la rafferma sarà p.er due, t~e o ?io~ue anni. Una nuovn ra1ffe11ma i,i può ouenere dopo a,ver compmto I crnque anni della prima. 10ltire •a questi1compensi i ~ot.tuifificiali 11iaffermaiti i:iceveronno ancora un'a~nu~ g_ratifìcazi one di li re 2011, ed al compimento della rafferma un P[em10 d1 li11e 1600,_ li,!·e ·900 ~ lire·1150'.}, 11 seconda ·del tempo di servizio. Nel l~ tJlu~pe c0I_on1al~ rofierme ed I premi sono maggiori . La legge ho prev_1s_10 Il caso·m cui, 11 sottufficiale, per ferite od infermità conrtratte in ser_v1~10, sia obbliga I.O a chiedere il congedo di riforma. Iu ta le circostanza egh riceverebbe integralmente il premio di rafferm a, il quule, io caso di decesso, verrebbe devoluto alla vedova od agli eredi. ~opo 15 anni di servizio, i sottufficiali hanno diritto ad una pensione, e s1 concede loro un impiego .civile. · Il di~·itto alla pensione di riposo si acquista a 25 anni di servizio. . la l'. sta dei CMdidati agli impieghi civi"li è compilata da una commissione d1 membri appartenen ti a diversi ministeri. ~essuna impresa industriale o commerciale potrà ottenere un mono~oh? o ~na sovveòzione dallo Stato, se non riserva un certo numero di 1mp1egh1 per i sottufficiali. Attualmente, dei 38,000 sottufficiali deJlreser<lito francese 11;; 000 sol?m~nte_ sono 1:iass?ld.a ti, e '23,000 app:irÌèngèlno ai conting~nti 'più anziani. 01 q11est1 nlt1m1 solo l O, 000 circn hanno i :inni di servizio. # Fo1·mazi?ne della classe 1888. - Le operazioni dei consioli di revi# sione s~?o rnc?mi~c(ati dal ·1° di aprile e termineranno 1'8 giugno. Que~t an.no il m101stro della guerra, nella circolare con cui ricorda ai membri dei consigli la loro missione e fn raccomandazioni per la visit:1
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ESTERA
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,degli inscritti, richiama ,in partico.lar modo l'attenzione dei gene1'.al~ di brigata, che assistono alle sedute, sul modo di constatare I' a~titudine -0elle reclute per le diverse armi . Per la fante11ia l'attitudine dev·'essere caratterizzata dalla \'Jigo11ìa musoolnre, drul peito far.go e s·porgeote, d,oJb',apparenza vi\'Jnce e, iotelligeo,te, dalla robustezza delle membra e dai piedi perfeuamente sani. li contin,genrte di quest'arma sarà preso fr.a ~ ~o-i meglio. costi,~11iti e di statura media. La statura non darà ·1notivo ad, eseìusione:-'ina al disopra -di metri ·1,80 ed al disotto di metri 1,58 gli individui che saranno asse.gnati alla fanteria dovranno essere ben formati e robus~issimi. I giovn,oi da metri 1,!H a metri 1,58, saranno più specialmente risevvati per le truppe d'amministrazione. ' Il contingente pel treno sanà preso fra i gioYnni di metri 4,60 ed~, 63. Quelli che ol•t<repassano metri 1,80 saranno cli pre(ecenza assegnali idl'artiglieria. Per la cavalleria si sceglieranno i più. adatti al servi;iio a ca vnllo e di preferenzn quelli che sono leggieri cd hanno le gambe piuttosto lunghe. Congeda.mento di classi. - Il ministero della guer'ra, con, circ.ol.are <lei 7 marzo, annunziò che saranno inviati in congedo 10,000 uomini -della classe 4886 nella stessa epoca in cui verrà congedata la classe 1884,. I to, 000 uomini formerebbero la ~· porzione della classe 4886. Par~ che tale cougedamento debba nvvenire p11i,ma dell(l manov11e, poichè le truppe che vi prenderanno parte avranno gli effeuivi ridotti , -cioè le compagnie n 150 uomini e gl i squadroni a 90 cavalli. I riservisti, in gran parte, saranno probnbilmente dispensati dalle manovre per es,sere addeiti nl $er,v,izio di guarnigione. Manotrre d'autunno. - Quest'a nno il VI ed VIII corpo d'armata eseguiraun0 ma.oovre d'insieme per un periodo di ,•enti g·iorni, corrtpreso il tempo necessario pel coucentrnmento e per la dislocazione. GIi altri corpi d'armata, cioè il I, IV, V, VII, IX, X, XII, X m, XVII e XVHL faranno manovre di divisione, della durata di 15 giorni, ed il II, III, XI, XIV, XV, e XVI farann o H, giorni d,i manovre di brigata. La 2• e 4,• di visione indipendente d'i cavalleria, come pure le due bri~ate di Lione (Ilo e 9° reggimento coraz.zieri, e 3° e 8° reggi.mento 11S· sari) appartenenti alla 6• divisione, staranno riunite per 12.giorui al campo di Chalons; so~to la direziono del generale de Galliffet. Ogni di visione avrà le sue tre ballerie a cavallo. La Ga divisione di cavalleria sarà completata con la 5a brigata di dragoni cbe già si trova al campo di Chàlons.
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CRONACA ES'fEllA
:· ?utte le alt'.'e btigate d1_~av11lleria eséguiranno evoltizioni di brigata ~u!ante _otto g1orl11 e parteciperanno in seguito alle manovre dei . ri~pett1v1 corpi d'armata. · S~f,vizio foragg?°. __: Le razioni di avena, di paglia e di fieno v~nivano da cia;_cun .repar_to. ritirate _dai m:igaz1.ini delle guarnigioni . Quasi dappertutto_ I impresa d, _tale formtura era assunta da imprenditori particohiri, contratti ·con lo Stato. Giornalmente, come si· us·a, da no·1, un · ca" mediante . pltano_ era comandato di servizio, per assicurarsi della buona c1ualità del foraggio·: ·· · In tal.i co_ ndizioni le aste, secondo il rapporto ministeriale -erano diventate il monopolio ' · 1·1, po. . . di sindacati , cl1e ; d1·sponendo· d.1 grossi·· capita t~vano farsi a_ttr,~u,:e _le f_orniture delle diverse guarnigioni di una reg'.one e spesso di parecchie regioni. Così i coltivatori er:ino tenuti in dis~arte,. non os_tante che parecchie volte aves~ero presentato in proposito dei reclami al Parlamento. · . Per togliere di' m~zzo_ t~le sistema di forniture, un decreto pre~idenziale_ del ,f ~ febbra10, 1st1tuisce in ogni corpo di . truppii una massà forag~JO, _destrniita a prov:edere a tutte le sp~se per la nutrizione dei c11v~lli. 9uesta massa è iihmenta!a da un'indennità fissa e da un'indennità g1ornahera. Nei corpi di· t_ruppe_ a· cava JJo, l'indennità fissa è versata a fondo com:~e e .qu_e~la g1~rnal1era 11 ~ondo indìvid_uale. Nelle trupp~ a piedi, 0 ~e~h stab1h~1ent1, le due mdenni1à sono versate a fondo comune. La n~a_ssa forag~JO può rice'i'ere dal ministero un sussidio sul fond o riel serv1z10 foraggi. Il funzionamen!o di detta massa resta sospeso i~1 caso di mobilitazione. Q~a~do non es,sto~o maga7:z!ni -am~inistrativi nelle guarn igioni, i ~or~, s1 procurano sm m~rcat1 1 for11gg1 necessari per i bisogni giorna!1err, co~iprando le derrate dai particolari, facendosele anche trasportare ID quartiere. ' _·Nelle_ ~uarni_gioi:Ji ove esistono magazzini amministrativi ; il consiglio ~I ammm,straz,one del corpo, a seconda delle circostanze locali · delI 1m portan:rn. e _della produzione del paese, deciderà qua le dei du~ modi . dovrà pr~ferll's1, ov~ero servirsi di en trambi se,ciò portii va.ntaogio. og~•- co~:p~, d1staccame1~to_o stabilimento, che debba forni~si di fo. rag~10, ~ cost1tmta una commissione detta di foraggi, i cui membri sono des1gnat1 dal co~a?dante del corpo o capo di reparto. ,9uest11 comm1ss10ne è co~posta di_un maggiore, presidente, Ire capitam ed un tenente, segretario. Quest'ultimo djpende dal presidente per
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l'esecuzione del servizio; egli regola Il sorveglia giornalmente i lavori degli operai militari e civili; fa al presidente tutte le domande e le proposte pel buop andament,J del servizio; è incaricato di assicurare, di concerto con im membro dellii commissione, la consegna delle derrate ed assiste alla loro distribuzione. Pel disimpegno del servizio ha sòtto i snoi ordini un persona le secondario, stabilito dal comandante del corpo dietro proposta della commissione foraggi, ed a seconda dell'importanza del servizio. Questo personale comprende uu sottufficiale gnardn-magazzino ecl un certo numero di caporali e soldati, che sono tenuti II disposizione per quel tempo che l'interesse di detto servizio lo esige. Vi possono essere assegnati operai civili (capi operai ed oper.ii dì magazzino) il cni stipendio è fissato dall'ammioistraziooe. Nuovi battaglrioni di fante,ria le,ggiera, (zéplvirs). - Facevano parte dell'esercito francese ,18 compagnie di fanterìa leggierad'Africa, ripartìte in 3 battaglioni formanti corpo e nei quali venivano incorporati gli uomini che avevano subito delle condanne prim'à della loro chiamiita sotto le armi. A poco a poco l'effettivo di ciascun battaglione si elevò io media a 2500 uominì. So"lamente l'anno scorso vii furono incorporati 1:·iOO coscritti. Questo fatto ebbe per risultato che le compagnìe diventarono gros,issime e tali da oltrepassare ogni limite possibi le, sia per la loro bnona organizzazione, che per la disciplina. Il ministro della guerra allora ne aumentò il , numero, portandole a 24 nel lugl io del ,f 888, e poi a 30 nel gennaio di quest':rnno. Tali compagnie, cou decreto presìdenziale del 5 marzo, furono ripartite in cìnqm: battaglioni, Il 4° battaglìone, che ha gunrnigione a R.is-elOued, in T unisia, si è formato togliendo sei compagnie al ·1°chcnea\reva quattordici, ed il 5°, cui venne fissata per guarnigione Ain-Sefra nel sud Oranese, si costituirà prendendo due compagnie d11 ciascuno dei tre primi battaglioni. Così tutti e cinque i batt.aglioni saranno a sei compiignie. Nuovo p·togetto J,i, legge sul ritfro degli u{fìciali. - Questo progetto di legge, presentato alla Camera dal ministro Freycinet, permetterà agli ufficiali di ritirarsi dopo venti anni compiuti di servizìo attivo; essi avranno diritto _ad una proporzionata pensione vitalizia. Un ufficiale, fino al grado di colonnello, può essere collocato a ritiro o per sua doinanda ovvero di autorità. Il ritiro d'autorità si npplica, dopo compìute tutte le formalità per constatare se esistono i motivi per cui deve essere applicato, ngli ufficiali che non ·soòo riteonti più suscettibili di esercitare un comando in campagna
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ed a quelli in aspett~ti.va (non activité), per infermità teniporanee o per misure disciplinai:i . In qualunque caso essi avranno 'diritto, se, c0n due anni di grado, ad una pensione, calcolata in base agli anni· di sarvizio, dai 20/ 30 ai 30/ 30 del minimo, e aumentata pe.r og,ni campagna, di un ventesimo della differenza tra il minimo ed il massimo della pensione. Gli ufficiali ritirati volontariamente- resteranno a. disposizione del ministero della guerra tanti anni quanti saranno necessari per raggjuµgere i trenta di ser.vizio. Durante questo tempo essi potranno occupare l'impiego del loro g:rado nella riserva' dell'esercito attivo, ovvero di un grado superiore nell'esercito territoriale. Niente è cambiato alle disposizioni legali in ,;igore, in quanto riguarda i diritti delle vedove e degri orfani, fino a che non sarà provveduto con una legge speciale, che si sta elaborando. Nuova cartuccia. - Si sta esperimen~ndo una nuova cartuccia <lhe possederebbe tutte le qualità di potenza e di resistenza, come quella del Lebel, e di più offrirebbe i vantaggi di non avere il bossolo metallico, che costa caro e pesa troppo, di poter essere adattata a tutti i fucili e particolarmente al fucile Gras, del quale sono armate le riserve, di non isporcare nè ingrassara le pareti interne della canna, e finalmente' di costare il 70 ¼ n1eno delle cartucce 61101111 impiegate. Restrizione all'uso dell'un·iforme per gli ufficiali territoriali. - Al 28 gennaio scorso, il tribunale correzionale della Senna mandò assolto un ufficiale territoriale, iucolpatolldi avere indossato l'uniforme del suo grado non per ragioni di servizio. L'assolutoria fu motivata dalla mancanza nella legislazione di una disposizione correttiva di uo tal fatto. Pe1:ciò fu presentato alla Camera un progetto di legge formulato nei due seguenti articoli: 1° Ogn i ufficiale, non provveduto d'impiego nell'esercito attivo, che avrà pubblicamente portat0 l'uniforme all'infuori dei casi prescFitti dai regolamenti militari, sarà punito coli la prigione da 6 giorni a 2 mesi, e con una multa da 16 a 500 franchi, ovvero con tutte e due le suddette pene; 2° Queste disposizioni non sono applicabili ai generali o assimilati appartenenti alla riserva o in disponibilità, neagli ufficiali in aspettativ<1 per riduzione di corpo o pèr infermità temporanee. Condizioni dcll'a'Vanzamento nell'èse1·cito {'l'ancese. - Nel primo trimestre di qùest'anno furono promossi nell'esercito attivo:
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Generali di divisi'one
1
1
2
Generali di brigata.
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3
2
4
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4
4
2
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5
4
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ad anzianità 13
2
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Colonnelli.
Tenenti colonnelli.
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4 Il meno anziano di arti. glieria .con 7 anni e 4 mesi di· grado. ·1 O Il meno anziano di fanteria con 5 anni ed 1 mese di grado. 21 Il meno anziano d'artiglieria con 3 anni e 5 mesi di grado. 22 Il meno anziano di fanteria COD 6 anni e 6 mesi di grado . 25 Il meno anziano di cavalleria r.on 13 anni di grado. 27 Il men<, anziano di fanteria con 9 anni e 6 m~si di servizio. 100 Il meno anziano di fanteria con 6 anni e 2 mesi di grado. 49 Il meno anziano di cavaileria con 2 anni e 8 mesi di grado.
GERMANIA
),
Uomini chiamati per istruzione. - Con ordine di gabinetto è stabilito che quest'anno siano chiamati aH'istruzione dall_a ris~rva d_i com~ plemento 37,5·1O uomini; ossia ~ 4.,4.60 per una prima 1struz10ne d1 4Osettimane; 42,100 per una seconda istruzione di 6 setti inane; e ,1O, 950 per una terza istruzione di i settimane.
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· Inoltre sono chiamati per unn istruzione di •12 giorni, 22,7"5 uomini della riserva e della landwehr appartenenti all'artigl ieria di campagna e da fortezza, al genio ed al treno. Il numero poi degli uomini ~a chiamarsi _per la stessa durata d'istrnzione appartenenti alla riserva ed alla landwehr di fanteria, è )asciato in facoltà ai comandi di corpo d'armata , e ciò Il tenore di app0site disposizioni. R1:oi·d:inamen10. dei battagl-ioni d1: fanteria mar:i n.a. - Con ordine ·r1i gabinetto in data •12 marzo è stabili to: •I ° Che gli attuali 2. mezzi battaglioni di fanteria marina composti ciascuno di 3 compagnie, si trasformino ciascuno in 1 battaglione autonomo di 4- compagnie; · 2° Che i I •I O battaglione abbia la sua sede a Kiel, e ii 2° battaglione a Will1elmshaven; 3° Che per i predetti battaglioni sia istituita ·una ispezione di fan terìa marina, la quale si componga di •I ispettore (colonnello), di ·I tenente quale aiutante, e dell'occorrente basso personale. La sede del!' ispezione è a Kiel; · . ,i ° Che l'ispettore dipenda per tutto ciò che riguarda il personale dal comando superiore de!la stazione del Mar Baltico. Scuola di telegrafia per la ma1·ina. - Con altro ordine di gabinetto della stessa dati., è stabilito che sia istituita una scuola di telegrafia per la marina, con sede a Lèhe (foci del Weser). · . Questa scuola è diretta da un ullìciale, il quale è coadiin1 ato da 2 ~ottuflìciali, quali istruttori, deUII riparto dell'artiglieria di marina ., I corsi d'inseg~amento sono 3, frequentati ciascuno da ,iO allievi. Il 1° corso ha luogo dal 5 gennaio al 5 aprile, )) 20 )) ~ • 20 aprile al 3 1 luglio, •12. settembre a·1 22 dicembre. 1
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Per quest'anno il pro5simo corso d'insegnamento comincierà il 2.3 aprile. Le disposizioni contenute in questi due ordini di gabinetto vanno rn vigore col ·I O aprile di quest'anno: .•
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ESTERA
CRONACA
Lettera diretta:da S. M. al maresciallo conte von Moltke . ...:. . Mio ca1·0 1na1·esciallo !
Còme vedo élla desidera di passare nella solitudine il giorno nel quale compie il 70° anniversario, di servizio militare. A ben pochi fu dato di
·poter festeggià re uri sì lungo servizio; e chi mai ebbe il vanto di percorrere una carriera sì glor,iosa uguale alla sua !? • . Ciò che ella ha · strenuamente compiuto nei passati 'io anni per la grandezza) della mia casa, · per la Prussia e per la Germania, non fa d'uopo eh' io qùi ricordi, avvegnachè ciò .è noto all'universo, e la storia lo tramande1:à per sempre ai posteri. T1Htavia mi sia concesso di esprimerle come 10, e con me tutta la Germania, tributiamo grazie a Dio di a~ercela per sua speciale clemenza , conservato sino ad oggi, ed imploriamo altresì l'Onnipotente che ella sia conservata a me ed· all:i patria anche per l'avven i.re nella sin qui goduta vigoria e freschezza. Così come lo hanno dimostrato i miei augusti predecessori, sento anch'io dal profondo del cuore il debito di riconoscenza verso cli lei , e pertanto, per un mio intimo set1timentu, mi fo lecito di pregarla di' voler, in questo senso, accettare il mio busto in bronzo, che amichevolmente le offro quale ricordo e ad onoranza di questo sì fausto giorno. . · Di tutto cuore il di lei affezionatissimo e riconoscente Re · Berlino, li 8 marzo ·I 889. ' GUGLIELMO
Al maresciallo conte v. Moltke presidente della .conimissione per la difesa dello Stato.
Dono àl marewiallo il1oltke. - In occasione della festa del 700 compleanno di servizio militare del maresciallo conte .v. Moltke, gli ufficiali dello stato maggiore german ico, ancora in se1:vizio attivo che furono sotto gli ordini del medesi mo. dal 29 ottobre 1857 al ,io agosto 1888, offrirono al loro amato capo e maestro, in segno d'affetto ed onoranza, una preziosa cassetta artisticamente lavorata accompagnata dalle loro fotogr.i 6e, che ammontarono a 500 circa . La dedica che accompagnava lo squisito dono, era così concepita: • « Al maresciallo conte v. Moltke nella ricorrenza del suo 700 comP!eanno di servizio, 8 marzo 1889, i riconoscenti ufficiali di sta to màgg1ore offrono ». Il dono in parola è stato presentato al fes teggiato, dal genera le cnpo di stato maggiore!dell'esercito conte v. Waldersee, accompagnato dal suo primo aiutante tenei1te colonnello v. Gossler. . Riordinamento dell'artiglieria da campagna; soppress'ione del quartiermastro generale dell'eserc•ito; creazione~di tre quartiermastri d'armata; promozioni a v'ice-fiiriere. - Un ordine di gabinetto in d~ta 14- marzo 1889 stabilisce, che col ,J O aprile di quest'anno, vada in
rvigore quanto in appresso:
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CR0NA CA
L'ispezione geoerale e le quauro ispezioni dell'artiglieria da campagna sono abolite; Le briga're d'artiglieria da campagna sono poste alla dir~tta dipendenza dei comandi di corpo d'armata. Per. la direzione e sox:vegliaoza dell'istruzione tecoicn dell'artiglieria da, campagna è istituita una ispezione, In quale è aflìd-ata ad un, tenente generale. · In ogni ('O rpo d'armata ad eccezione del •I30, H 0 e 15P, è istitu·i,to un nuovo riparto di artiglieria da campagun, e eosì invece di 6 saranno 7 i riparti per corpo d'armata . Ciascuno di questi ri parti coostadi 3 batterie. !noi.tre il •I 2° corpo d'armato (sassone) che è cos.tituit.o di. 3 divisioni formerà 4 nuovo reggimento· d'antigl ieria di campagna. L'artiglieria da campagna e quella a cavallo porteranno in pace la maggior parte delle loro batterie a 6 pezzi, ed una pante dri esse avranno pure i cassoni attaccali. Per questo riordinamento, occorrono a quest'arma circ.'I 3000 uomini e 3838 cavalli. Per coprire il fa-bisogno di uorn;ini verranno nidotti in tutti i corpi dell'esercito, il numero degli operai ad economia, e di 4 o 5 uomini al massimo l'effellivo dei 53t battaglioni di fanteri a che conta l'es~rcito; ~e ~ coprire quello dei cavalli verrà fa tto a~q_nist.o di ca valli di pronto serv1w). È istituita una nuova batteria d'istruzione per l'artiglieria da campagna, ed ll,na compQgnia d'istruzione p.er l'artiglieria da fortez-za. La scuola di Liro dell'artigl ieria da campagna vorrà modificata noi suo ordinamento e fuozionnmenlo. J?re.sso il grande stato. maggiore è soppressa la·carica di quartiermostr,o generale dcll'esercil-0. Per contro sono creati 3 quartiermastri d'lirmata ( maggiori generali o tenenti generali), i quali dipendono dal ca po di stato maggiore dell'esercito. Io ca~o di bisognò il più anziano qua rtierm:istro presente in Berlino puo rappresentare il capo di stàio maggiore dell'esercito. Quest'ultimo è autorizzato a designare uno dei quartiermastri per la sorveglianza del servizio e dell'istruzione tecnica del re 6gimeoto rer~ rovieri, com preso il riparto areostieri. All'istituto d'equitazione militare in Aunover sono soppressi i due maestri d'equitazione borghesi; per contro è nominato un capitano di ·I a classe quale maestro d'equitazione. Con Io stesso ordine di gahiocuo sovra citato è inoltre stabilito, cho nei H corpi d'armala prussi:rni (Baviera, Snssonia e Wurtemberg n.on compresi), siano promossi in più dell'effettivo di pace ~ 230 vice-furieri (Vizefeldwebeln), i quali distri buiti 2 o 3 al massimo per battaglione di
125 fanterin e cacciatori, sono chiamati causa la deficenza di ufflcial i subal~rni a prestare servizio da ufficiale. 'Pe1 altro, man mano ·che i posti vacanti d'ufficiali verranno coperti , il numero dei predetti vice,.furieri saranno dimi nuiti. In previsione poi, che i medesimi possano eventualmente in caso di mobilitazione essere impiegati quali tenenti-furif'ri, devesi osservare la massima cura per la loro istruzione. Nomùia nelle alte ca·1"iche. Pensionato il generale v. Schlotlteim. Il generale di fan teria v. Grolmann, comandante del ,to corpo d'armata. passa al comando dell'•I i 0 corpo d'armata (q uesto corpo d'a rmata consta di 3 divisioni). Il tenente genera le v. Hanisch, comandante della divisione cavalleria del ·15' Cùrpo d'armata, è incaricato del comnndo del ti. 0 corpo d'a rmata, ed i1I tenen te generale von Versen, comandante dell'8A divisione tli fanteria, è nominato comandno te della divisione cavalleria del ,i 50 corpo d'armata. f( tenen ti generali conte von Haesele'r, comandante della 611 divisione; conte v. Schlieffen, addetto al c.1po di stato maggiore dell'esercito; e il maggiore genera lo v. Holleben, comandante della 3n brigaudanteria della guardia, sono nominati quattierrnastri d'armata, in S()Stituzione tlel soppresso quartiermastro genMale dell'esercito. Il genernle di cnvelleria von Schlotheim, comandante dell'·I1° corpo d'a-rmata è stato, dietro sua domanda, collocato a disposizi'one con pensione; inscritto à la suite del 2° reggimen to dragoni della guardia e nell'ann u[!rio mil itare nel ruolo dei generali. (Il medesimo è ufficiale dal. •I836). E.S TERA
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T·r asferitnento di cap1'tani, nuovi promossi, nelle stato m.aggio1·e pruss(ano. - Su o7 tenenti in 1° comandati per 11 anno in esperimento presso il grnòde siato maggiore prussiano, ,1O furono am messi nello stato maggiore, e contemporaneamente promossi capitani. Di questi ufficiali 7 appartengono alla fonteri11, 2 :dia cavalleria e 1 all'artigl ieria da çampll'gna. I medesimi ebbero la promozi·one a sottot.enenti· ,i noi 1·873 711el 487.i e 2 nel 4875. ' ' Separazione del comando della marina, dalla direzione dell'amm'inistt·az'ione stessa. - Mediante ordine di gabinetto, è sta bi lita la separazione del comando superiore della mariua, dalla direzione dell'amministrnzione. L'ammiraglio in capo, sotto gli ordini di S. M. l'Imperatore, comanda la marina per quanto riguarda la mobilitazione, il recl utamento, l'istru1
ESTERA
CRONACA
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zione del personale, l'impiego delle navi da guerrn, gli invalidi, ecc. ; il ministro della marina dirige in vece, sotto la responsabilità del gran cancellif' re, l'amministrazione della stessa.
GRAN BRETTAGNA
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garsi nel costruire ciascuna nave da battaglia di 1·• classe non su peri una durata _di quattro iinni; ciascuna di 2a classe, tre anni; ciiiscuno degli incrociatori più grossi, due anni e mezzo; dei più piccoli, due anni e ciascuna delle torpediniere-avviso , diciotto mesi . Ogni sforzo, finalmente, sarà fallo onde le artiglierie di ogni nave siano pronte per l'epoca in cui la nave stessa sarà c-0mpletata, ovviando così ad un incouveniente verifica tosi spesse volte in passato. L'armamento delle na-\•i da costruirsi secondo il nuovo programma comprenderà, oltre che ii mitragliere, cannoni a tiro celere ed altri cannoni di minor calibro, 58 cannoni di calibro superiore a 9 pollici e mezzo (centimetri 23, H ), cioò: 32 da ilH pol lici e mezzo (centimetri 37), di tonnell:\le 67; 8 da 40 pollici (centimetri 25,oi.), di tonnelliite 29; i8 da pollici 9,2 (centimetri 2.3,1 1), di tonnellate 22. Era fa cile, col la scorta delle polemiche e dei discorsi fatti ùuranle l'anno scorso, supporre le ragioni che lord Hamilton avrebbe adottate in appoggio al suo progetto, cioè lo sviluppo del commercio e delle colonie, la protezione di quello e di queste e l'incontrastato dominio del mare; onde assicurare questo dominio, minacciato dall'aumento delle flotte straniere, è d'uopo che la marina da guerra britiinnica sia in misura di lottare vantaggiosamente nou sol tanto contro la potenza . navale più potente, ma contro questa unita ad un'altra qualunque. Calligrafia. - Preoccupato del fatto che non pochi ufficiali addetti al servizio di stato maggiore scrivono con cattiva calligraffa e convinto del1'.assoluta necessità di eliminore siffatto inconveniente, il Comandante iu capo ha ordinato che siano d'ora in avanti fatti ri entrare ai corpi rispettivi gli ufficiali all ievi del collegio di stato maggiore (Staff College), i quali non siano capaci di scrivere con ca lligraffa intelligibile. Esercitazioni d'a.ttacco contro Gibilterra. - Il i13 correllte marzo, di buon mattino, la squadra del Canale (1) aprì il fuoco contro la piazza di Gibilterra, la quale rispose vigorosamente colle sule batterie di terr;i . Scopo della esercitazione fu di accertare se gli avvisi d:iti per mezzo delle stazioni di segnalazione siano ricevuti in tempo da poter mettere in azione senza ritardo le batterie sopradette e se le truppe della guafnigione siano convenientemente dislocate; fu pure tentato uno sbarco che fu i mpedi lo dai difensori. Bilancio della guerra. - Il bilancio presuntivo dell'eserci to per l'anno 1
Aumento del naviglìo. - Il 7 cononle marzo il primo lord deJrammita«liato, G. Hamilton, ba proposto alla Camera dei comuni , come già da te~p(I s'aspettava , una spesa complessh•a di lire sterline 2•1 ,500,000 (lire italiane 537,500, 000), onde aumentare nel termine di cinque anni (pel 31 marzo 189<i) il naviglio da guerra britannico del le seguenti navi: 8 navi da bat1,1glia di P classe di H, •150 tonnellate, tipo Nilo e Trafalga1·; 2 di 2a classe, 9000 tonnellate; 9 incrociatori protetti di ·1 • classe, 7350 tonnellate, tipo Mersey; 29 incrociatori protetti di 2a classe e di :ninori dimen:;ioni che i precedenti, 3.\.00 ton nellate, tipo Medea; .\. incrociatori protetti, pur.essi di 2,a classe e di dimensioni minori, ma di 2575 tonnellate, ti po Pandora e. il8 torpediniere-avviso (torpedo gun• boats), tonnellate 735, tipo Sharpshooter; totale: 70 navi, 32 de11e quali verranno fo rnito dall'industria privatii. Dalla somma sopradeua, nella quale è pure inclusa la spesa per le artiolieric delle navi da costruirsi, 9 ,000,000 saranno compresi uei bi• lanci ordi nari degli anni finanziari fino al 1894-; gli nitri 12,000,000 non proverranno da un prestito, come sembra fos::;e stata intenzione del governo. ma aumentando di 600,000 sterline il bilancio di quattro anni successi,•i cd aggiungendo uua spesa straordinaria di 1 ,4-30,000 sterl ine per sett-e anni; cosicchè la spesa strnordi naria effettiva sarà soltanto dei ·1 2, 000 ,000 sopradetti. Delle 70 navi iu parola ne verranno impostate !O nel corrente anno, cioè: ,i. da battaglia di ·1a classe, 1 da battaglia di 2• classe, 3 incrociatori di ·I a classe, 6 incrociatori di 2• classe e 6 torpediniere-iivvi so ; le altre navi si comincieranno a costruirè di mano in mano che verranno varate le prime; una delle navi dii battaglia di 2a classe sarà impostata nel 1891. I lavori saranno spinti con alacrità ed in modo che il tempo da impieI!)
1
.,
(t) Corazzate di 2" classe: Iron Duke e Monarch; di 3a cl.use Agincourt e Northu mberland e cannoniera dl t• clàsse Curlew.
CRONI\CA 12·8 finanziario 1889-90 saJe-a 17,335,800 sterline (l ire italiane ·i33,395,00i) con un aumento di 597,600 sterline sul bilancio del precedente anno finanziario. Le spese maggiori sono cagionate ·principalmente dalle provviste del nuovo armamento di fanteria e di artiglieria. li bilancio è ripartito come segue:
Lire sterline
Stato maggiore, corpi di truppa e spese varie Forze ausiliarie e di riserva (paghe, indennità, ecc.) Caserme, fortificazioni; lavori diversi del genio, materiali da guerra, servizi di commissariato, servizio di rimonta, trasporti e vestiario . Servizi vari (scuole, comitati, addetti militari, servizio di sanità, religioso, delle prigioni, ecc.) Ministero della guerra (War Office) . Tou1le per servizi effettivi (effective services) Per servizi non effettivi (Non-effective services) cioè: pensioni, mezze-paghe, gratificazioni, ecc.).
5,004-,500 1,826,300
6 ;64-2,000 (~} 590,800 258,800 14-,322,,rno 3,013,4-00 ,11,335,800
La forza inscritta nel bilancio risulta dal seguente specchio : Forze regolari.
Riporto Servizi e rer,arti amministrati vi. Stati maggiori delle forze ausi liarie Servizio di contabilità, religioso, medico e veterinar10 . Personale degli istituti , élegli opifìci e stabilimenti vàri Totale (forza bilanciata nel Regno Unito) Fanteria (53 battaglioni). Cav:illeria (9 reggimenti) H batterie a cavallo • Artiglierin i2 batterie da campo 35 batterie da fortezza Geuio Reparto armai nol i. Totale (forza bilanciata in India). Riserva dell 'esercito, di ,1a classe . Riserva dell'e~ercito, di 2a cla:,;se (I)
l
Ufficiali e truppa
589 Comando in capo e servizio stato maggiore • 87,797 Fanteria (di linea, cacciatori e della guardia).. "3,392 Cavalleria (di linea e della guardia) Artiglieria a cavallo (compresa la scuola di equi,, ,9·13 tazione) • 2,1,093 Artigl ieria da campo e da fortezza. 6,936 Genio 4-,217 Corpi coloniali (2) ·135,937 A riportarsi
129
ESTJi:RA
135,9.37
1
7,il 50
7,2,1.0 1,175
780 ,152,282
53,595 5,661 1,805
1
6,855 4-,075 35;.-i 80
72Jr2i 58,300
2,300 60,600
Forze ausiliat"ie.
Mil.izia (2)
i
del Regno Unito (fanteria, artigliP,ria, genio e torpedinieri . . . ,13,1,31,1 delle Isole Normanne (fanteria ed artiglieria) . . . . . . . . . . .3,9·12 ,, ,rn2 di Malta (fanterin) Tota le milizie. 136,325 =-- ·
2 asiatiche per M:rnrizìo (Port Louìs); 7 comp:ignìe cli tascm·s (m,irìnaì indigeni im pie gati come cannonieri) delle quali: ~ per Hong-Kong, t per Singapore. e ~ per Ceylon;
(t) comprese lire sterline 7000 (nel bilancio tSSS-89 ne erano inscrì~te S?ltanto_ 3500) per u.,000 cavalli accapparrati pel tempo di gnerra contro pagamento d1 una mdennità di iO scellini (lire 12,50) annui ai proprietari. Per armamenti, artìglìerie da campo, mitragliere, cannoni a tiro rapido e munizioni varie è presunta la somma di lire sterline 414,7!0; di queste, 275,305 saranno spese per aumentare o migliorare le dif~se delle stazioni di rifornimento di carbone (coallng statìons) e dei porti militari commerciali. (2) Sono: il reggimento fanteria (!elle Indie Occidentali (! battaglioni); il corpo di artiglieria da fortezza maltese; 5compagniedi artiglie_ria delle quali: l. in~igena ~er Si?rra Le_ona (Freetown), i africaua per Giamaica, una africana per s.• Lucia (Indie Occ,dentah), e
il battaglione orientale di torpedinieri indigeni dì 4 conipagnie rispettivamente assegnate a Singapore, Hong-Kong, Ceylon e Maurizio; 3 compagnie del genio eia fortezza delle Indie Oc~htentalì delle quali: { per Giamaica, i per S.• Luèla, e,J 1 cJblaccata a Sierra Leone; -I compagnia torpedinieri delle Indie Occidentali por Giamaica. . I due battaglioni del reggimento fanteria delle Indie Occìclentali sono di 8 compagnie ciascuno; in via normale uno dei brtttaglionì ri mane nel le Indie Occidentali e l'altro Viene cibi taccato sulla cos ta o.:cìden tale africana (Sierra Leo ne). La trnppa di questi bat. taglioni e le com111ig11ie del genio e di torpedinieri delle lnclie Occidentali é reclutilta ll~Jle dipendenr.e britan niche delle Antillo e della costa occidenliLle africana. (1) Compre,m la riserv,i (!ella mili,ia ll1lanciata ìn 30,000 uomini. (2) Questa riserva è in via di esaurimento essendone stato sospeso l'arruolamento dal · marzo t881 (al t• genn:iio !879 cm forte (li 22,t27 uomini; al .i • gen n,tio corrente anno, di2~5~. . · 9 - . ANNO XXXI V, VOI, Il.
131
130 ,
CRONACA
Yeomanry (cavalleria) del Regno Unito. . 13,860 Corpi · volontari della Gran Bre.ttagna (cacciatori · a pit1di, cacciatori a canllo, cavalleggeri, artigliel'ia da fortezza e da posizione, genio, torpedinieri , ferrovieri, velocipedisti, fanteri-a montata) . 257,67:S Totale generale (forze regola~i. ausiliarie é di riserva (1) · 693,166
RUMENI A
Riordinamento del ministero delia guerra. - .Con decreto del -t 0 febbraio 1889 si modifica l'ordinamento interno del ministero della guerra nel modo che segue. L'amministrazione e.entrale della guerra è divisa in due direzioni generali, a capo di ciasc1,1na delle quali sta un colonnello. La I direzione si occupa di quanto concerne lo stato maggiore, la fanteria, la cavalleria, l'artiglieria, il genio e la flottiglia; la II direzione si rccupa dell'amministrazione propriamente detta, contabilità, con trollo, servizio sanitario e pensioni militari. In base a questo riparto, il per~onale addetto al minister0 della guerra, consta di ·12.6 ullfoiali, sottufficiali ed impiegati. ' Contingente dlll 1889. - Un decreto reale de'I 7 dkembre- ,1888 ha fissato come segue la ripartizione del contingente della classe 1889 chiamata alle bandiere: H,000 uomini sono destinati all'esercito permanente;
(l) Le forze di riserva comp rendono le sopra.dette riserve, cioè quella. di -t• e ia classe . dell'esercito e quella. dell a. milizia.; vi ti pure una. riserva di ufficiali che non è compresa. nel presente tota.le generale.
3, 000 al la cavalleria territoriale (calorasci), e il resto dell a classe è versato nei'Ja fanteria territoriale (dorobanzi).
S11lla legge sulle pet:tsioni mUitari. - Quanto prima sarà discusso alla Camera il progetto di una nuova legge sulle pensioni militari, destinata a modificare quella del 1868. La nuovn legge stabili sce a 18 auni il mirnimwrn di servizio necessario al conseguimento dell a pensione vitalizia, fistiando il limite tli 1,6 anni di età per gli ufficiali in feriori, e di 50 anni per gli ufficia li superiori e funzi onari per avere il {liritto di chiedere il · collocamento a riposo. Per un servizio di 18 anni la pcnsioue è eguale alla metà del soldo. Da 18 anni ai 25 la pensione viene accresciuta di 1/30 dello stipendio inerente al grado che ha l'ufliciale al momento che si ritira dal servizio. Oltre i 25 anni la pensione numenta di 4/50 dello stipendio per ogni anno, aumen to che si arresta al ,i-0° anno. di servizio; al qual tempo la pensione raggiunge il maximum, ed è pari all'intero stipendio di atti vità d'i servÌZ'io , purchè tuuavia, questo maxitrnum non superi le L. 900 mensili. L'aliquota della pensione è fissata in base :illa media dello stipendio di attività degli ultimi '.2 .:1n ni di servizio. R,i ordinamento delle tr·uppe di fcinteri a. - Tre progetti sono messi . in campo per riordinare le truppe di fanteria. Progetto N. 1. - Soppressione di tutti i reggimenti di linea (8) e creazione di 8 battaglioni cacciatori invece dei 4 attuali. I battaglioni cacciatori presterebbero 5crv izio di guarnigione nelle principali cittù. I 33 reggimenti doroba:-izi (territoriali) sarebbero conservati; ciascuno sarebbe normalmente formnto su. 3 'battaglioni (auualmente sono su 2 o 3 battaglioni), di cui uno perinanenu, e che inquadrerebbe tutto il contingente aunuo assegnato alla fanter ia di linea. Questo contingente presta.. rebbe servizio da ,1 anno a ·18 mesi. Progetto N. 2, - (Del minist1·0 della guerra). - Conservare l'esercito permanente tale quale è oggi, e creare in più di 2 c9mpagnie per-manenti per ogni reggimento di dorobanzi. Progetto N. 3. - Estendere :i G mesi l'istruzione, ora di 60 giorni impartita ai dor0banzi, senza nulla mutare dell'ordinamento attuale della milizia rumena. Fortifi,ca.àoni. - .La commissione incaricata dello sJudio delle questioni concernenti la difesa dello Stato, compilò un memorandum-secondo il quale occorrerebbero altri 70,000,000 di lire per compiere le for -, tificazioni di Bukarest, Galaz e Focsani. Il ministero della guerra ridur· rèbbe questo fabbisogno a 60,000,000, e chieder'.lbbe il credito relativo di ,Hl ,000,000 all'anno per 5 anni . 9'' -
ANNO XXXIV. VOL. Il,
132 \
CR ONACA
Evvi tuttavia clii ritioue prudente sistemare in più breve tempo la difesi\ del paese, e vorrebbe ciò si facesse in ,i anni al più, co·ucedendo all'uopo al ministero della guerra un credito straordinario di 15,000,000 annui.
RUSSIA
T1·a.~{or-mazione di battaglioni di riserva in battagli oni da fortezza. - Con ukas imperiale del iOh,2 marzo prescrivesi: che il 27° reggimento (quadro) di riserva (2 battaglioni, vedi Riuista Ati/:itan, mese di febb~aio), assuma il nome di reggimento di fanteria da fortezza·, di Osovez; che i 20 battaglioni (quadri) di r iserva com ponenti la guarnigione delle · fortezze, ed il nuovo battaglione che sarà formato per la fortezza di Kovno, siano cambiati iu battaglioni fanteria da fo rtezza; prendendo il uomo della fortezza da essi presidintn. Per le fortezze sottoindicale risultano qu _inrli assegMti i battaglioni fanteria da fortezza che seguono: Fortezza di Osovez, ·1 reggi(2 battaglioni). mento Fortezza di Kronstadt, 2 bat- (già 5° e 6° battaglione di riserva). taglioni .Porlezza di Svenborg, ·1 ha t- (già 9° id. id. ) . taglione Fortezza di Viborg, batta- (già 12° id. id. ). gliODfl Fortezza di Kovoo, 2 ba tt:i- (4° nuo~o cd il già 9° di riser vo). glio.ni .. .Fortezza di Varsavia, ,~ bat- (già 10°, ,t ·1°, 25° e26° batt. di riser.). taglioni Fortezza di Novo - Gheor- (già 29°, 30o, 34 o e 32° id. id. ). ghievsk, 4- battaglioni
ESTERA
133 Fortezza di Ivaugorod, 2 bat- (già,35° e 36° baLtagli,Jni di riserva). taglioni Fortezza Brest-Litovsk , 3 bat- (gii1 370, 380 e 390 id. id. ). wglioui Fortezza di Kerc, ·1 baua- (già 57° id. id. ). glionc Fortezza di Sebastopoli, ·I bat- (giil 590 id. irl. ). tnglione Tot.ile 23 battaglioni. Accademia df stato maggiore. - Il giorno 8 marzo ebbe luogo la d iiusurn dei CQr;;i della classe· complemeotare dell'accademia di su,to maggiore e J'uscil"1 degli ufnciali al lievi che compirono i loro studi all'accadem ia stessa . Gli ufficiali uscenti sono 4-8, di cui 29 ebbero il diplo~a. di ·1& cla_ss~. All'entrnta (nel •1886) questa promozione componevasi d1 76, 11ffi c1ah :11nmessi, sopra 230 postulanti. Istruzionepel servi=io ferTovi-at·io. - Lo stato ma"'rion.: 1mbblicò . ~~ rece~t~mcnto a1cun~ tslruz_ioni p~r gli ufn cinl i incarica ti di so rvegliare il serv1Z10 delle ferrovie e dei canali. Iu tempo di 1rnce <}li uffi ciali non sono !rrcarica1i c?e_ della direziono dei trasporti di truppa: ,~a in caso di guerra, 1 loro po1er1 si estendono a tutto il servizio delle ferrovie, alTinchè ossi possano mettere rigorosamente ,id esecuzione i piaui di mobilitazione. A ~le effetto le linee sono rip:irtitr. io settori, ciascuno dei quali è subordrnato ad un ufficia le di stato maggiore esperimentalo. AIla lesta del servizio si trova il genera le Goloviu. ~quipaggiamento del fantaccino. - (Conferenza). - Il 20 J'ebbr:iio (3 marzo) presso lo stato maggiore della cir~oscrizion,1 di Pietroburgo, in presenza del granduca Vladimiro e del pr incipe d' Oldembur"'o il "'ei:, ' o nerale Vasmund tenne una conferenz11 sull'equi11aggiwmento delsoidato di fanteria. Al fin e della conferenza il generale Vasmund descrisse l'equipaggiamento da esso proposto, consistente in uno zaino di forma a~lungata a~atta to sul dorso, e che poggia sulle reni media~te uua larga c10tur,1, cd 10 un accelertito1·e, composto di una cintura con nicchie per le cartuccie da portarsi sulla spa Ila sinistra. Risultato delle <>perazioni di leva della classe 1888. - Il numero degli inscritti di leva per l'anno ·1888 è stnto di 852,823 uomini. Di .que~ti _U.6, 7.3-1 non :wevano dirit.to ad ah;uu privi legio per condizione di fam1glrn; vennero esentati per privi le!!i di fomio-J '2 ,v"89 o ia ·. di .3• cate"'oria t> 't 11omm1; d1 21 categorio 172,885 uomini; di ,1a categoria ·190,6118. . Es~rassero il numero a sorte 862,125,i. indi vidui. Degli individui de.su11at1 al servizio, 2.i 7,.i50 furono destinati alle truppe permanenti; 4 4-95 •
•
•
è!)
134
CRONACA.
furono inscritti nel zapass (complemento); H2 furono liberati per pagamento: totale 249,087 (dei quali 9,13 mancnnti). Degli individui entrati in sr.rvizio, 245, 052 non avevano diritto ad alcun privilegio per condizione di famiglia; nvevano diriLto ai privilegi di famiglia: di 3• categoria 2023 individui; di 2• categoria 1702; di ,1a cate· goria 168; esistevano 70, 145 ammogliati, e 13,141 ebrei. Nella visita ai consigli di leva ed ni corpi , 62,973 uomini furono li· bcrati dal servizio nelle truppe per deficenr.a di statura, malattie cd imperfezioni fisiche, e per incapacità al servizio attivo; 85 ,764 furono rimandati a leve successive per gracilità, per curarsi da ma lattie e per tro varsi sotto l'azione di tribunali; H ,863 furono tenuti in osservnioue negli stabilimenti sani tari; ,I 9,807 non com pà rvero (Lra cui ,111, 024 ebrei). Il numero degl i inscritti di leva della popolazione indigeua del Transcaucaso e stranieri del Terek e Kuban fudi 27,055; di questi 2.398 furono inscritti nell'esercito attivo. Tl fuoco. de'i moderni fuC'ih . - (Conferenza},_. - 1'8 marzo al circolo dello stato maggiòre, iu presenza dei graudud1i Vladrniro e Nicola padre, e del principe Alessandro d'Oldemburgo, fu tenuta una conferenza dal tenente generale Ceb1ceff :mllc particolaritù dei fuci li moderni, e sui mezzi maggiormente atti a trarre utile da tale fuoco uei combattimenti, tau to per l'attacco quanto per la difesa . Istruzione ·sul materiale a1·eostatico. - La commissione incaricata dell'applicazione dell'areostaLica a scopi milit:,ri, in considerazione che gli ufficiali e la truppa, recentemente entrati a far parte del drappello areo· st11tico, trovano difficoltà nella istruzione in iziale sul materiale a'reosta· tico e sul suo impiego, affidò al colonnello di stato maggiore Orlov, membro delln commissioue, l'incarico di compi.lare una b·l'eve ist1'tl· zione e nomenclat'llrasul m11terinle areostatico. L'istruzione venne ;dia luce in questi giorni. Il'Oitto di magro del soldato. - Uoà commissione speciale nominata dallo stato maggiore della circoscriziouc di P ietroburgo studia in questo momento l'influenza del nutrimento di magro sulla salute del soldato. La commissione ha incaricato il dotLor Sud;ikov di procedere ad akune esperienze in tale senso in due compagnie del battaglione zappatori della guardia, durante le quattro prime settimane delli1 presente quaresim;i . .Esperimenti analoghi par~ verranno fatti anche nelle truppe di linea. Illuminazione elettrica delle navi da guerra. - Una commissione speciale istituita al ministero del la marina per risolvere la questione dell'il luminazione delle navi da guerra, ha stabilito che tutti i legni che · saranno costruiti in avvenire siano ill uminati esclusivamente colla luce 1
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ES'l'ERA
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elettrica. Prima del 1890 tutti i legni della flott2 russa dovranno essere illuminati secondo I.o stesso ~istema. . Cora.zzata « Impe1·atore Nicola I ». - Il nuovo vascello corazzato Imperatore Nicola I costruito nei cautieri dell'arsenale franco-russo, sarà varato il 9 maggio. La società di navigazione e commercio ha coocluso un contratto per la costruzione di una corazznw per la flotta del Mar Nero. Questa cora_zzata, la cui costruzione deve essere · compiuta .dentro quattro anni, avrà lo stesse dimensioni del la Sinope e del la Cesme.
SERBIA
Il ministero della guerra ha ordinato che tutti gli ufficiali subalterni , non provenienti dall'accademia, debb~no fare un cor:;o di 8 mesi (da marzo ad ottobre) sulla fortificazione uampale e sui . lavori ·da zappatore.
SPAGNA
Rifm,me mi litari. - Nella prima quindicina di nrnrzo, dopo nvere superato mol te. diflìcoltà, dalle qua li è rima sto in tutti i sensi taglieggiato, il progetto delle riforme mi litari ottenne l'approvazione della camera dei deputati. Ricordando che le due leggi fondamentnli che l'infonnavano, i I servizio
ESTERA
CRONACA 136 obbligatorio cioè e la circoscrizione militare dello Stato, furoo9 fin dai primi giorni di discussione el iminate, accenniamo solo il contenuto dell'articolo 6°, come quello che add imostra la determinazione di non voler per ora introdurre alcuna innovazione al sistema, che mantiene nell'organico militare spagnolo un numero eccessivo di ufficiali, dei qunli si potrebbe fare a meno, real izznndo sensibili economie sul bilancio. Ar~icolo 6°. Il ministro della guerra sarà coadiuvato, secondo i casi dni seguenti corpi consultivi: Consiglio di stato; Consiglio supremo di guerra e marina; Giunta superiore consultiva di guerra. Questa giunta è composta di ufficiiili generali e loro :issimilati e sarà presieduta da un capitano generale o tenente generale col necessario personale ausil iario., · Ora è dà notare che il personale stesso risulta così sproporzionato al lavoro il qunle è assegnato alla giunta, che il ministro Cassala ne propose addirittura l'abolizione. Ma, come si vede, anche f1uesta riforma non ha avu to miglior fortuna delle :i ltre, come essa , importanti. Quando il progetto di legge sarà approvato dall':iltro ramo del padam.ento e sanzionato. dal la Reggente, si riferiranno tutti gli altri articoli importanti. Economie-. - Fin dal mese scorso la stampa militare spagnuola mo~ stravasi preoccupata per le economie che il gorerno si proponeva di ottenere a danno del bilancio del la guerra e marina. Ora risulta che il ministro della guerra generale Chinchilla si è energicamente opposto a qualsiasi henchè menoma riduzione dell'organico, dichiarando che tutto quello che potrà farsi, è d'i'ntrodurre un nuovo sistema .di riduzioni nell'ammin istrazi ~11e del ministero délla guerra. Il ris.parmio che in totale si <lomand11 è di lire 20 ,000,000, da ripartirsi però fra i tre ministeri della guerra, della marina e delle fina nze. Si dice anche che il miuistro Chinchilla , al fi ne di ottenere quakhe vantaggio all'erario, si sia proposto di abolire gli attendenti di tutti gli ufficiali.
137
Anenimenli Ilolitico-militari svoltisi in Urica nel mese di marzo 1889.
MAROCCO.
..
,,...
.'
L'incidente coll'.lnghilterra. - Alla controversia esistente fra Inghilterra e M::irocco, cimi l'indennità richiesta dalla p.rima in lire sterline 50,000 per l'~1ccisione del governatore inglese nella fattor ia di El-Gada al capo Giubi; a vvenutn da qualche tempo, si è aggiunts1 l'altra per. la riparazione del cavo sottomarino posto fra Gibilterra e Tanger1. La squadra britannica di Gibilterra è da qunlche settiman:i nelle acque di Tanueri, e aià ha fatto sbarcare alcuni drappelli ·per dar mano al lavoro, maJurado il rilh1to opposto dal Sultano che riaffermando i suoi diritti, dict~ara di uon pHrmettere ch e l'irnmersiom\ del cavo sia fatto dagli equi paggi inglesi. · · · . Pertanto le ultime uotizie assicurano che il Sultauo abbia conces~o hre italiane ·125,000 alla vedova del dirèttore della fattoria di capo Giubi. Relaz-ion'i colici Spagna. ~ Il unovo ministro spagnuolo giunto '.estè :i Taoueri ha avuto iucariç,o dal suo governo di difendere gl'interéss1 spa~. gnuol·i con maggiol' etrnrgia del suo predecessore. ,. . . . . . Verranno sussidiate le scnofe spagnuole e le m1ss1ou1 cattoliche, si renderà più generale e più efficace la, protezione consolar~ s_pa?nu?la su tutti i centri commerciali piccoli e grandi del Marocoo. Si dice rnoltre che la Spagna, bnsandosi sul trattato del ·1800, domanderà al Sultano maggiori conce~sioni e cornincer11 con ·1a costr.uzione di una grande fab 'llrica di manifatture sulla costa, a snd di Mogador. 1;)
CAMERUN:
. La città di Ribundi e due villaggi del territorio di Camerun, in seguito alle scorrerie dec.l'indiueni con tro le tribù amiche della Germania, furono o o . Il incendiati da un distaccamento di .marinai tedeschi, appartenenti a a cannoniera Iena. Questi ultimi peraltro in numero di fl O, mentre si ritiravano, caddero in un' imboscata nella qnale ebbero div,ersi feriti.
138
ù:RONAC ,1
ESTERA
MOZAMBICO.
SUDAN.
Una piccola spedizione di soccorso comandata dal capitano di fanteria Geraldes è parl'.ta pe~ il lago Niassa, :i fine di raggiungere l'esploratore Cardoso. Questi fu nvenuto sano e salvo coi suoi uomini che sono riusciti a sottométtere tutte le tribù. littoranee del lago. · : . L'ing~guer~ Alv~vo Castilloes è stato incaricato dal governo portoghesE! d1 eseguire .gl, studi per la costruzione di un tronco di ferrovia luuan 88 chilometri, destinato ad eliminare l'ostacolo opposto alla navigazio~e dalle cat.an1tte del fiume Shire che unisce il lago Niassa al basso corso dello Zambese.
Tentati·vi di attacco della, f~·ontiera efr1:ziana del Nilo. - Non appena giunse in Omdurmau la notizia della sconfitta dei Mahdisti a Gamezn (20 dicembre -1888), Abdul Alai Kali fa radunò a consiglio i prio· cipali ·capi e propose d'inviare rinforzi ,id Osrnau Digna per espugnare Suakim. Il consiglio rigettò la proposta per l' impossibi lità d'impadronirsi della piazza ,. presidiata da forte nerbo di truppe e provvista di molta artiglieria, e decise invece di tentare un colpo di mano su U.idi Alfa e Korosl<o, che sembravano 3gua1'n ite di difensori . In Dongola, scelto come luogo di radunata dei Mahdisti, dovevano giungere da Berbera i 10,000 uomini dell'Emiro Mohamed el Kheir, e da Omdurman i 25,000 dell'Emiro Ali Saad . Ualed ei Negumi col suo corpo doveva a v:inzare sino a Sarras: dove trova vasi l'Emiro Osman el Azrek con qualche ceutinaio di uomini . Riunite le truppe mahdiste, Abul Alai, il successore del M:ahdi, si sarebbe posto alla loro testa per marciare verso la frontiera egiziana. Erano già iniziati questi movimenti, allo1;chè sul lìnire di gennaio giunsero in Omdurm:rn allarmanti notizie dal mezzogiorno . Dicevr,si che i seguaci dei Senussi avevano occupato il Kordofan e marciavano verso la confluenza dei due Ni li; che i rinforzi inviati sul Bahr el Gazal erano stati dispersi dai pascià bianco ed infine 'che l'Emiro Abn Anga, battuto in tre successivi combattimenti dagli Abissini, era rimasto prigioniero. Pr€'occupa to Abdul Alai da tali notizie e molto più dall 'avvicinarsi dei Senussi , arresta i movimenti di radunata , ordina a Mohamed el Kheir di rientrare in Berber e richiama Ali Saad e Ualed el Negurni in Om- . durman, che intanto appresta ~ difesa , cingendola d' alte mura e.di larghi fossi. In.m rrezione. nel Kordo{an. - Per le istanze dei su ltani e capi di triuù. poste a mezzogiorno del deserto di Sahara, Si Ahmed gran sceicco dei Senussi (1) aveva negli ultimi mesi riel •1888 inviati nel Darfurgli Emiri El Gomesi ed Abu H.ares a predicare con tro lo scisma del successore del Mahdi, che snatura va i prer,etti <lei Corano col proibire ai fedeli di andare alla l\focca ed obbl igarli invece a recarsi in pellegrinaggio alla tomba de l defunto Mah di in Omdurman. Le pa role di questi . inviati fecero così tanta impressione fra quelle 1
ZANZIBAR.
Altro combatl'imento a BagamioùJ. - Nei primi giorni di marzo avvenne un altro combattimento fra gli Arabi comanda ti da Bushiri accampatisi presso Bagamofo, ed i Tedeschi della compagnia dell'Afric; orientale. Questi ultimi ripresero Baga rnoio respinoend; "li Arabi con gravi _perdite e catturando due cannoni .. Si afferma ~he dm:nte l'attacco Bushiri sia rima,;to ferito . · Incidente sul mare. - Un battello arabo, proveniente da Mascate e arrivato il 6 marzo a Siinbaranga ha riferito che durante la traversala venne fe_rmato da una nave ge1:manica ma poscia rilasciato. Poco dopo i Tedeschi fec~ro fuoco sul battello e ne. uccisero il capitano. Per questo fatto a Zanzibar nacque grande agitazione, ed una folla di Arabi di AI hsauri si. adunarono dinanzi al pa)nzo imperiale reclamando vendetta. Il Sultano per trarsi d'impaccio li rinviava al console tedesco. L'arri:vo di Wissmann. - Sono incominciati ad arrivare i continge~ti, che d~~bono fo~mare il corpo di spedizione agli ordini del capitano W1ssmann, 11 quale gmnse a Zanzibar il 31 marzo. Però ·il Sultano di Zanzibar, forse per non accrescere i I malcontento degli Arabi per il summenzionato incidente, ha rifiutato la sua autorizzazione ai portatori somali, provenienti d:.. Aden e arruolati da Peters, di sbarcare a Zanzibar; li fece ·però trasportare sul suo stesso bastimento a Dar-es-Sa lam . ·
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(I) Risiede nell'oasi di Giarahub ai confini dell'Egitto r.olla Tripolitania.
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CRONACA
tribù, 1tii1 ma lcontente delle ongheric dei Mahdisti, che in hnwe i due Emiri ~i ~rov:irono aIl~ Lesta. cl i cirea I~ mi1/1 n om ini per la maggior pane delln tr,bu dei Kabbab1sh, d1mostralll!-1 r1ua:-1 sempre ribelle ni Mahd isti. I nuovi insorti in vasero il Kordofa n e batterono i Mahd isti ad Om Scianga ('I ), poscia umi colonn11 di essi entrò in g1Obei cl senw incontrnrc alcuna re~iste11za dagli nbitanti , ed un al tra si diresse su Bara. Secondo le nltirne notizie questa colon11a 11vrebbe hattuto nnovamente i )lahdi$ti ad Eoao a ~ud-ovesl di Rar:i e minaccia di ava nzarsi str Om durman; che tuttavia si trova n11cor:i dista nte qn:isi 400 chilometri. Provincie equatoriah. - Mohamed el Rer11awi, giiì bnlnc hasci (2) sollo Gorrlon e fotto prigioniero dei Den•ish alla cadntn di Kartnm oiunto testè d.il Sudan, racconta di aver fritto parte nel lo scorso ltwlio 1Ìè1 rinforzo inviato da Abd ul Alai nelle provincie equatoriali pe/' comballcre Em in pascià (3) . Risal ito il ~ilo, I.i sped izione l"n arresta ta in vicin1,nza di Bahr da i sudd o~ isole d'erba galleggianti, che ostruivano il passaggio del fiu_mc. Menlre I Mahdisti erano intemi ad aprire nn passaggio ai hattelll , furon o assaliti e comple1amon te sconfi tti dai soldati di Emiu pas~ià, comandati da Ebd el Ra yen Agha e Said Shel lahi, che erano di stazione a R.um bek (4-). Del corpo di !>pedizione mo ltissimi furono uccisi Altri fu ggirono e si dispf'rsern. Molrnmecl con ceoto uomini rinscì ,, scen~ dere il Nilo e ritornare :id Omdu rman. D~l r~cconto ~i questo fuggiasco la situazione di Emin pascià in crnclle prov1~c1e 11p_par_1rebbe assa i migliorata; perchè, oltre :il l'::iver c•ccupato tullò il territorio posto dal governo eh'iziano 5olto la sua noiurisdizione, b avrebbe anche stnbilito delle star.ioni mi lit11r1 11011a provincia di Bahr el Gaza), che fu già governata da Lupton bey, morto lo scorso anno in Omdurrnan, prigioniero ciel K11lifo. A confermare le buone notizie di Emin, giunse la lettera di Stanlcy di cui diamo il breve suuto che segue. Notfaie cbi Stanley i n data de l 28 agosto 1888. - li n:mes del 3 aprile riporta una interessantissima lettera di Stanley, dirctla al co-
(i ) Cacdati rla i Sul tan i del Undai e Onrfur, i Mahclisti si erano ritirati a(l om· Scianga sulla via lrfi el Fascer ed cl Obé<l (vedi R-ivista tniutare italiana cli gennaio !889)
(2) Comandan!A:I di squadrone. · (3) Moh~med el Bcrnawi dice che il rinforzo era di 6,000 uomini e risali il Nilo ~opra tre vapori,_ due nul)IJCW (grossi basti m,mti dell'alto cor~o del Jlumeì e due barelle. Q_uost1 dati sono cerromcnte esagerati, non essendovi relazione tra la forza ed i mezzi· d1 trasporto. (4) La stazione di Rumbck ò distante più di 200 chilometri dal Nilo.
ESTEl~A
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mitato per la liberazioue di Emiu Pascià, scritta il 28 agosto 1888 da Bungangeta, isola sull'Aruwimi, nella quale l'ardimentoso viaggiatore narrn le tenibil i peripezie e dolorose vicende della sua spedizione al1'Albert-Nianza e rende conto del suo iocontrù ivi con Emin e col capi tano Casa ti. Per mancanza di portatori Stauley dovètte lascinre n Yambuya (·I 0 ,,J01 di latitudine nord, '250,51 di longitudine est da Greenwich) il maggior Bartelot con 257 fra uf6ciali, soldati e servi, a guardia della miglior parte del materiale (armi, munizioni, vestiario, provviste) che egli ~i era proposto di portare ad Emio, e con 389 persone ed il resto del materiale partì il 28 gi ugno ·I 887 alla volta del lago Alberto, risalendo la riva sinistra dell'Aruwimi-Ituri. Solo il ,12 novembre la colonna ridotta a "7t individui dalle diserzioni, dalle morti per malattia e sfìoim euto e dalle perdite subite nei continui combaLLimenli soslenuti cogl'iodigeni istigati dai mercanti arabi , giunse ad I bviri, a 2.03 chilometri dal lago; ed il 4, dicembre, dopo ·160 giorui di marcia nella densa e malsana foresta, ne uscì per raggiungere il lago a Kavali setto giorni dopo. Ivi trovò tale ostilitù nella popol:izioue, che stremato di uomini, di armi e di muni:1.ioni, dovette risolversi a torna re indietro io cerca di uua barca, ché egli avea lasciata coi malati della sua colonna a Kilonga, stabilimento ambo, ove era soslato il 18 ottobre ·I 887. Il 2~ aprile •I 888 Stanley con soli 4,3 uomini e la sua barca eni di ritorno a Kavali ed alle 7 pomeridia ne del successivo 29 giungevano al suo accampamen to Emiu e Casati su uno dei vapoi·ini kedivali" del lago . Stanley è reLiceule nella suu lettcr11 circa i definitivi accordi passati tra lui ed Emin, perchè poco ga rantito il segreto postale, coi mezzi a di lui disposizione per mandare notizie di sè alla cost:i. Alln domanda faungli da Stan ley se volesse ritornare con lui _alla costa, Emin rispose esser1: ardua l'impresa, avendo egli con sè fra saldali, operai, donne e bambini oltrf' 8000 persone, alla cui sorte sarebbe stato diffici le provvedere meglio che 11011 nelle presenti loro condizioni . Il capitano Casati alla stessa domanda rispose nobilmente che egli non avrebbe mai separalo la sua sone da quella di Emin. A ogni modo venne deciso che Stanley sarebbe ritornato al suo <leposilo a Y;i mlmya con nomini fidati fornitigli da Ernia, e che sarebbe quindi con tulto il materiale colà rimasto, tornato al lago. Il •I 6 giugno St.anloy partì cd il ·I 7 agosto incontrò a Baaalya la sua retroguardia, ridow1 d11 257 a 7·1 persone delle quali solo 52 appen a in 1
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CRONACA ESTERA
grado di marciare. Il maggior Bartelot .era stato ucciso in uno dei numerosi combauimenti sostenuti cogl'indigeni, un solo· ufficiale inglese, il dottor Bonny, era rimasto al suo posto; gli altri erano morti od avevano raggiunta la costa in segui to alle ri petnte notizie portate dai disertori della colonna di Stanley, secondo le quali questi er~ st,Ho ucciso e tutta la spedizione distrutta . Stanley stava appunto preparandosi a raggiungere per Ja terza voita il lago Alberto, allorchè scrisse la lettera del 28 agosto . T·ruppe di Emin. - Da questa risulta che Emin pascià aveva uel mese di giugno 1888 due battaglioni di tmppe regolari. Il primo, forte di 750 uomini occupava le stazioni sul Nilo di DufJli, Aju, Labore, llfuggi , Kirri, Bedden e Regiaf; l'altro di 640 uomini presidiava Uadelai, sede del governatorato, Fatiko ad est del Nilo rrnl paese dei Scilluk, Mahagi e \'lsougua sulla riva occidentale dell'Albert Nianza. Altri posti militari si trovavano nel}'ìnteruo del paese ad ovest del Nilo.
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Scient•ifieo etl ·itttlustt•itde COmpiJatO dai professori G. Celoria, F. Denza 1 R. Ferrini, A. . Usigli, C. A~fosso, ·F. J>i rovano, A. Turati, Arcozzi, Masimo, G. Sachen, C. Arpesani, A. Clavarino, A. di Rimieri, A. Brunialti, ecc, Fratelli Treves, Milano 11889.
.AtHt,t,,:i,•io
Questo Annuario che registra ogni anno i progressi gli studi e le scoperte più importanti in ogni ramo della scienza avvenute nell'anno precedente, ha ormai acquistata larghissima diffusione sia per la cura con cui è compila to, sia per la forma quasi· popolare che lo mette alla portata di <rran parte del pubb lico. 1nche quest'anno l'annuario è in due parti e in due volumi . Eccone le rubriche: Astronomia, fisica , chimica inorganica, chimica organica generale ed applicata, chimica applica ta :ille arti ed all'igie~e, biol?gia, fis_iologia, anatomia, zoologia, botanica , protistologia, geologia e mmeralogw, medicina e chirurgi.i, ,,graria, meccanica, ingegneria e lavori pubbl ici, industrie ed applicazioni scientifiche, tecnologia militare, marina, geografia , esposizioni, congressi, concorsi e necrologie scientifi che dell' annata, La tecnologia mil itare compilata d:il capitano d'artiglieria signor Al_fredo Clavarino contiene sturli di ilon lieve interesse sulle nuove polveri, sul fucil e Lebel, sul sistema Masperone per la trasformazioue a ripetizione di armi a cilindro scorrevole; un quadro dei dati balistici relativi
( ) La Riv ista Jfilitare farà cenno di tutte le nuove pubblicazioni concernenti la sciem.a l'arte, con magi.dore estensione per quelle d'interesse militare, quando gli autori o gli editori ne manderanno una copia alla Direzione,
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LlBRl
ai fucili frnncese, aus1riaco, germanico cri italiano; cd infi ne un resoconto ria!-suntivo sulle armi port.itili ed artiglierie in servizio nell'esercito italiano . Il signor A. Di l1imil!si, sollo In rubrica Jlfa1·ina dà notizia degli ul timi passi fotti dalla scienza intorno ai problem i navali e tratta dei nuovi incrociatori, dei battelli sou.omarini, dei nuovi sil uri , dei battelli zefiri secondo il nuovo sistema del signor Jarrow tli Poplar, delle vernici per carene, delle comunicazioni telefoniche in mare, delln fune itncorn Pagan, ed infine una descrizione sommaria della corazzata Umberto I, varata nel cantiere di Castell:1mma re in occasione della Vl)Ot1 ta dell' imperatore di Germauin ed un resoconto degli ultimi esperimenti eseguitisi sulle corazzate fnlJbricale nelle acciaierie di Te'rui. Nè qui unisce ciò elle può interessare direttamente gli studiosi di cose militari, poichè astrazione fa tta da lle copiose notizie le qnali possono interessarli al pari d'ogni altra classe di persone, sono racco lti nell'Annuario dati e resoconti di studi e scoperte che hanno attinenza coi :-ervizi speciali richiesti per gli eserciti. Così 11li ufficiali medici potranno consultare Con profitto gli arti.:o li sulln cura radicale delle ernie, sul trn piantamento di pezzetti di spugoa asettic:i nella cura delle ulceri e delle piaghe, sugl i effetti dei nuovi proiettil i e delln melenite, su i nnovi antisettici, sulla malattia e la morte cieli' imperatore di Germania Ferlerico III, sul vaccino del coHira scoperto dal dottore Gamaleia, giovine medico russo allievo di Pasteur, wlla azione tossica delle conserve, sul le sostifìcazioni <lei ,,ini, sulle cause d'inquinamento delle acque, ecc. ecc. Gli uffìcinl i veterinari , gli ufucia li com missari, gli ufficial i del genio, ciascuno per i rami di scienza che hanno applicazione nei rispeui,·i servizi, possono avere nell'Annuario del Treves una utile guida per seguire i progressi fotti~i cogli ultimi studi in ogni paese civile.
Dà il resoconto d'una lettura sull'impiego dei cani a scop1; 1m:litari, fatta al Jloyal Un·itcd Service Tstitutfon dnl dolLore veterinario signùr E. Bennett. Il signor Bennettha ricordato chèdai piùaotichi tempi si fece uso dei cani come iiusiliari in gnerra. Li adoperarono i Greci ed i Romani;. Corinto fu salvata da 50 cani che caddero bravamente combattendo, e Filippo re
E l'ERIODI01
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di ~iacedouia trasse grande aiu lo dai cani no Ila guerra da montagn[I. Oltre ai diversi esempi che diedero i Greci, si sa che i Romani apprezzarono il valore dei cani in guerrn scegliendo quelli maggiormentc dot11ti di odorato e di udito pllr premunirsi contro le·sorpresc uomiche. Si disse che un cane per 11ome .iJh'nette all'assedio di Sebastopoli Ji:1 servito più volte per avvertire i Francesi delle sortite nemico; e a loro volta i Francesi ebbero a soffrire in Africa a causa dei cani impicgati dagli Arabi. Yari son•> i servizi, dice il signor Herrnell, che si possono ottenere dai cani in guerra, nè si può pure preveutiv11meute determiuarli tutti; però si può stabilire che per cinque scopi :ilmcno sarebbero util i, cioe: 1° Come sentinelle ausiliarie agli avamposti e in genere al seguito dei fhmch eggiatori ; · 2ocome esploratori uelle marcie di ricognizione e nei servizi di pattuglia; 3° Come latori di dispacci nelle marcie, al campo, nell'azione; 4° Come portatori di m11ui1.ioni nelle marcio, e uell'azione; 5° Finalmente, come cercatori di morti e feri ti dopo un conflitto. È stato provato che in uua uot~e calma, con vento non sfo,•orevole, i cani avvertono l'avvicinarsi di estranei, alla distanza di .\ 00 a 500 jarde; e con tempo inclemente si può ritenere che questa loro faco ltà, coro bionta coll'odora to e colla vista, si estende a~ 50 o 200 jarde, non solo, ma sanno distinguere gli amici dai nemici e si comportano in cousegueoza. È ovinione del siguor Beunctt che mediante l'impiego dei ci1oi-vedette le prob11bili1à di forlunati auacch i e sorprese notturne sarebbero grandemente diminuite se non eliminate interamente. Quc~ti alle atinella esplora:i.ìonc dei boschi e foreste di molta esteusione aumenterebbero materialmente la zona di sorveglianza. D0ve11dosi procedere nll:i occupazione di villa••"i i cani sarebbero maudati io rrnuzi ad esplorare ie vie laterali, le Ot> ' fatt-0rie, ecc., e fa l'ebbero così risparmiare assai tempo; nè evvi a temere che un cane convenientemcnte addestrato abbi:i ad iudurrc taluno in errore. E sovratutto di notte, cogli avamposti, col le pattuglie, e con riparti trupp:i in ricognizione che il cane messaggiero può essere della massima utilità. Se per qualche disavveutura nn riparto staccato smarrisse la via e cades,n io rm,no al nemico, il cane potreb be essere lasciato libero prima della c:,ttura o dell'annientamento, e il suo rttornar solo anche senza messaggi, sarebbe già urrn indicazione dell'acc11duto e 1111 allarme per gli avamposti. . Per contribuire alla ricerc:i dei feriti e dei morti il canc è evidente che sarebbe utilizzabi lissimo. Il signor Bennett per ciò che riguarda le razze
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LIBRI E PERIODICI
da impiegarsi diss~ che il cane scozzese può dare buoni risultati come cane di guerra; esso sta comunemente bene al fuoco, è forte, e può perciò · essere usato vantaggiosamente come portatore di munizioni; rii più riuscirà bene come cercatore di fer'iti.I povnters e i setters dopo aie.une generazioni inpiegate al servizio mi litare sHebbero eccellenti; e gli spagnuoli meriterebbero pure d'essere raccom11ndati. D'altra parte egli non vedrebbe perchè, al lorquando iI cane militare fosse una istituzione riconoscii1ta, non si potesse formare una razza speciale di cani da guerra, nello stesso modo con cui si formarono razze da caccia al fucile, alla corsa, ecc. Fra gli ascoltatori della lettura ii dottor Fleming veterin11rio prioci. pale osservò che i cani allevati in Eur0pa sarebbero di poco valore in paesi caldi, essendo provato che i cani soffrono molto se trasportati in climi di elevata temperatura; però ponendo la condizione che il cane debba essere adoperato 11el paese dove è cresciuto, si associò alla opinione che possa essere utile come ausiliario militare. L'ammiraglio Boys aggiunse che i c;ani potrebbero tornare utili ai marinai non meno che ai soldati. Altri fecero altre osservazioni, sempre però co11cordaudo in massima colle idee del signor B~nnett; e fu notato itl .aggiunta alla sua esposizione, che nessuna ohbiezioue poteva elevarsi circa la fedeltà dei cani la quale si mantiene inalterata anche nelle più difficili circostanze.
DEMARCHI CARLO,
.gerente.
SULL' APPLICÀZI ON E DELl,F.
._ __
EVOLUZIONI REGOLAl\tlENTARI
.......,...,.....
, In guena hanno probabi!iÌà di successo • solo le cose semplici ; (Regolamento d.'esercizi per la fa_nteria ted.esça. Edizione t 0 settembre 1888.) 11.::
Proemio.
Quanto più si ammelle in tesi generale che gli elemenli d'ordine e di civiltà, perchè son positivi, prevalgono sopra i contrarii loro che son negaLivi, tanto più in particolare vien dimostrato dai fatti che i miglioramenti nell'arm~µi,ento deg.li e'serciti tendono a neutr~lizzare i vantaocri che può avere il solo coraggio e la stessa audacia !')!'l . • sul cam.po di battaglia. . ·Q1.1i~i, meno ancora che nel campo metafisico, la vicenda··per. petua ed equivalente.del progresso e del regresso rimane impos~bDe, . . . Se non che le novità introdotte neirli armamenti degli eserciti . v, ·conducono necessariamente a modificare la tattica sul campo dell'a1ziÒne, ed il prevedere con ~hiarezza e precisione le modificazioni ta~tiche adeguate. riesce indispensabile perchè la . ver~ forza possa generare la vittoria. Diversamente sarebbe come dare, nel campo metafisic~, un valore ed una efficacia stessa all'.ordine ed al disordine, ciò che è falso e contradditorio in qualsiasi lesi.
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SULL' APPLICAZIONE
DELLE EVOLUZIONI REGOLA!IENTARf ..
La storia dell'arte della guerra dimosLra che, in Lulli i temp i, ma sempre più col perfezionarsi dell e armi da fuoco, l'ordine e la disciplina rendono prevalen ti gli ord inamenti mili tari. Colla battaglia di Breitenfeld, Gustavo A.d0lfo segna un'èra affatlo nuova, nella taJtica delle battaglie, poichè fu la prima v0lta che si ,ridero manovrare le truppe sul campo con prontezza ed opportunità. per giungere uno scopo tattico. In :quella di Li.itzen dimostrò come :;i · vinca non meno col valore e collri disciplina delle truppe, che, in mezzo agli eccidi, ubbidirono sempre alla voce dei capi, permettendo di poter cogliere l'opportunità per l'impiego dell e riserve e di r icorrere così sino all'ul tima risorsa tntt ica per ristabilire la fortuna della battagli a, malgrado l'enorme sproporzione numerica e le perdite subìt.e e l'imrnensità dell a perdita dello stesso capo . Egli è v:ero eh~ la massima gloria di Gustavo Adolfo fu fo rse la }evera, ma·. ad :un temp~,giu~t.a e lìberale disciplina, per cui la co stumatezza e la sobrietà facevano che il suo esercito venisse ricevuto come amico e li beratore jn tutti i paes i della Germania, abituati alla brut::ile sfrenatezza delle truppe imperiali comandate, a, Breitenfeld, dal superbo TiUy, ed a LiiLzen dall'orgoglioso, prepo~ Lente, ma valente ed intrepido Wallenstein. Però non è men vero che il nome di Gustavo Adolfo è stato tra·mandato alla storia ~all'aureola delle srie virtù ed i.n i.rn tempo pel ' suo genio c0me guerriero ·e ristauratore dell'arte della gùerra , nel primò perioà.o dell'affermazione dell'arte militare moderna . Gli ordini d,i battaglia da lui introdotti. sconcertavano le formazioni tatitiche ad0ttate fino allora daj genérali imperiali. Composti generalmente di due linee pressochè 'di ugual forza ed ugualmente formate; venivtl a$segnato alla seconda Iinea Fufficio d·i riserva generale, mentr:e a sussidiare la prima li nea rimaneva la propria riserva speciale. In omaggio all'ordine ed alla discipl ina Gusta,vo Adolfo non fece mai uso di fanteria leggera in· ordine spar•so, mentre ne usavano gl'imi)erfo li\ come si scorge a l!.titzen, ove· pa,droni della· strada di · Li-~sia,. aivendone ingr:i.ndito· iHosso per ·trarne un trinceramento, lo guernirono di una doppia linea di· moscbéttieri in ordine sparso. Però negli 01:drni. di battaglia i gene1·ali,imperiali usavano dàpprima fronti molto ri stretti e lin.ee successive, p er agire colle loro pesanti
masse, e quando si accorsero che le truppe svedesi colla loro mobilità si sottraevano prestamente agli effeLLi deil'artiglieria e col potente e largo sviluppo del fuoco di moschetteria rendevano possibile !'offensiva la più efficace, credettero evitare l'inconveniente, a~ottando ordini di. battaglia di una sola linea affinchè presentassero un fronte almeno uguale a quello del nemico; ma con ciò caddero nel:. l'ordine di una sola linea profonda formata di divers-e masse immense, quadrate o rettangolari, fin di 5 mila tiomini ciascuna. Tale ordìne 1 privo di riserva, impegnava tutte le truppe contmnporaneamente e perciò non si prestava a nessuna combin azione. di manovra e, roll.o in un punto, per1~etteva che tutta la linea fosse girata e disordinala. Il problema della vittoria, divenuto sempre più complesso col p13l'fezionamento delle armi da fuoco, la sua soluzione esige che alla forza fisica si possa sempre meglio gostituire l'arte che è la ·consecruenza di stabili e ben noti principii, senza tener conto della intµi;ior.e dei grandi capitani, come Gustavo Adolfo, che accortissimo nei piani, rapido nell'esecuzione, sconcerta i regolari e premeditati movimenti, e fa quello che Napoleone chiamava poi « guerra colle gambe». ' . · Era infatti riservalo a Federico II il titolo di vero ristoratore dell'arte militare moderna Pr,ima. di Federico la guerra si studiava nelle gesta e nelle opere degli ·antichi greci e romani, e ristoratori delle ;rntiche discipline furono Maurizio di Nassan , Gustavo Adolfo, .Turenna e Montecuccoli , appartenendo di più al loro secolo Malboroua ed Eugenio di Savoia nati alla scuola di quei grandi. E se dopo Federico non cessò lo studio degli antichi, furono ·però più i cominentori di lui che di Cè.sare. Federi co II fu il primo a creare un corpo specialmente addetto al sei·vizio dello Stato 111ciggiore, e dapprima furono soli 12 ufficiali da lui scelti fra i più distinti dell'esercito per istruzione e valore, esercitandoli personalmente al ri lievo dei piani , allo stabili., mento dei ·campi e nei vari~ti rami del servizio speciale a ciascuna arma, e facendoli organi autorevoli per la diramazione degli ordini del generale in capo. Così ru·il primo a generalizzare l'uso della bacchetla di ferro del fucil e, invece di quell a di legno, lacchè sollecitò di molto il caricamento. Infatti co i fucili dei Frances1, Austriaci e
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SULL .&PPLICAZIONE
Russi, in quel tempo, non si facevano in media che tre colpi in due . minuti, in una zona estesa al massimo di 275 passi; e questo spazio potendo essere superato dalla fanteria prussiana in due minuti e dalla cavalleria in 45 secondi, ne avveniva che nell'allacco la prima no; poteva ricevere che tre scariche, la seèonda tuia solamente, e con un'efficacia ben limitata.dall'imperfezione dell'arma e dalle poche cognizioni che allora si avevano sul tiro; perciò l'atlaccante doveva arrivare quasi intatto ad urtare la fronte nemica; e Federico raccomandava l'uso .della baionetta come infallibile mezzo di buon successo, quantunque la fanteria prussiana eseguisse i fuochi con una rapidità sino -allora sconosciuta. · Nella tattica delle tre armi si aveva: pei' la difesa l'estesa è sottile linea di fanteria che di piè fermo svolgeva la massima potenza di fuoco, affine di arrestare l'attaccante efarlo retrocedere, col con:- . corso dell'artiglieria opportunamente postata e delle ,cariche di cavalleria provenienti dalle ali per' non mascherare .la fronte di fuoco e riuscire sui fianch i del nemico; per l'offe3a invece, prèpai·az,ione col fuoco del!' artiglieria e fan teria, colonne serrate cli fanteria a fronte ristretta, per avere la massima mobilità e facilità di spiegamento, linee di cavalleria spinte di 'gran galoppo per attraversare lo spazio battuto clal' fuoco nemi c~ neÌ minor tempo possibile,. e perciò con minori perdite, aflìne di prod\1tTe l'urto. A ben apprezzare in tal modo la soluzione del problema della taui'ca, cior- nella difesa, in una forma più adatta al massi mò sviluppo del fuoco, e nell'offesa, in una formazion e più adatta alla ra-· pidità di movimento, è-necessario rilevare come Federico II riparava all'inconveniente principale delìa fono.azione lineare adottata . da tutti gli esercili in qhell'epoca, che consisteva nella ma.ncanza di mobilità, non tanto per la formazione in se stessa, quanto per il difetto assoluto del meccanismo elementare di evoluzione, per cui si rendev1;1 incapace di manovrare, e tutto quanto guadagnava nella resistenza colla potenza del fuoco, lo perdeva con l'inatti tudine a produrre l'urt.o. Spetta infatti a Federico il più gran passo segnato da!Farte delle evoluzioni, cioè il facile passaggio dall'ordine lineare al profondo e viceversa, adottando egliJa formazione della colonna serrata o doppia per ripiegamento délle sezioni della linrea, e quello della linea per
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spi.egamento deUè ~ezioni della c1;lonna serrata: Tuttavia la col~nna di Federico non fu propriamente che una forma cla manovra, nmanendo pur sempre \' ordine lineare quello · esclusivo pel combattimento tanto da lungi che da presso. Il pensiero che previene sempre di lunoo intervallo l'atLuazione, trovò in Federico un semplice ammirat;·e delle teoriche che preconizzavano la prevalenza del!' orcline perpendicolare su quello lineare, ma che trovaron.o del pari in Francìa dei caldi sostenitori, fra cui il maresciallo eh Sassonia. . Folard in Francia fn il primo a presentat'e nettamente i dati del nuovo problema; ~gli, considerando che i mezzi di cui la tattic~ dispone sono due , l'urto ed il fuoco, voleva che du~ fossero gli ordini di combattimento per ben ~·mpiegarli, quello ui colonna e quello in battaglia. · , . Intanto il facile passaggio dall'orcline 'lineare al profondo, e viceversa, adol.lato da Federico, facendo possibile la manovra in presenza del nemico, ne venne che la superiorità di manovra sul campo di battaolia dava ai Prussiani la maggiore superiori tà tattica sopra eserciti ~he combattevano con sistema rigido e immobile. La manovra in presenza 'del nemi.co in tal. senso, che fu l'arte, man mano sempre più perfezionatasi dall'applicazione delle ev~I~~ zioni, poté allora servire a: Federico per avvalersi della .mob1hta delle proprie truppe, a petto dell'inattitudine di ~nelle nemiche, per risolvere quasi tutte le sue battaglie in aggiramenti dalla fronte nemica verso un fianco od a tergo. Tolta questa disparità. nell'arte dell'evoluzioni, cl~e ~aceva buono un tal sistema di manovra, le battaglie di Federico si tradurrebbero ora in quasi altrettante marci e .di fianco · cli grossi corpi tattici · in presenza clel nemico: marce pericolosissime, come l'ebbero a p~ovare a loro danno i Francesi quando vollero imitarle, e Fedenco stesso quando volle abusarne. Da ciò si può concludere che, se nell'applicazione ~elle evol~tzioni è ineluttàbile la marcia in ,qualsiasi senso e specialmente lil quello di fianco, per contro nel sistema di manovr~ d'in~i~~e per dare battaglia la marcia di fianco di grossi corpt tatttct m ~re~ senza del nemico , comunque eseguita, è sempre un errore tattico, giacché conLra:·ia al principiv evidente che le ,ruppe non debbono
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solamente essere presenti sul sito dell'azione, ma disposte in modo da poter agire tutte efficacemente e éontemporaneamente. . Napoleone giud ica infatti la battagl ia di Leuthen un cDpolavoro d1 manovra e di risoluzione, che basterebbe da sé sola ad inunor.. t~lare Federico. e dargli posto fra i più-grandi car,itani, poichè fa 1:1marcare che in ess~ Federico non fece una marcia di.fianco in JJresenza del nemico in posizione. ma, bensì una manovra mentre i due e~erciti non erano in vista, sorprendendo la sinistra imperi ale ,mentre lo si credeva "ull a destra. · . Nella batlagl ia precedente di Rossbach è Federico che seppe ap· profittare dell'errore degli alleati che invece col loro corpo di battagl ia intrapresero se11ia precauzione, in presenza delle sue debolif~ rze, una marcia di fianco aggirar1'e la sua s·inistra. Federico , gin. d1cando con certezza cha così il nemico gli offriva non solo l'occas'.0ne_di risch iar~ un c~mbauimenlo, ma ché offriva completa v1t1.or1a, volle anzi dargli tempo di maggiormente avanzarsi con tutta sicurezza, e fece perciò deporre intanto le anni alle sne truppe e distribuire il rancio Venuto il momento opportuno, egli attaccò in testa e sul fianco il nerp ico rendendogli imposs ibi le lo spiegamento · delle colonne. Non potrebbe venir dimostrato con esempi , migliori delle due bauaglie ricordate, come l'applicazione delle evoluzioni nelle varie possibi li contingenze di terreno e di combattimento, non abbia da confondersi colle marce manovre dei _a rossi corpi tattici in presenza del nemico, siano esse poi perpendicolari, oblique o di rianco rispetto alla fronte dell'eserci to neniicò . . ()ueste. costitt~iscono !'es.senza del è~nceuo più o meno felice del · piano· di battaglia, mentre in quals iasi caso e tanto più nei meno felici, o_cco~rera poi Lutto l'ordine possibile e la vera disciplina per l'applicazione delle evoluzioni regolamentari colle quali si eseouiranno gl i spiegamenti per combattere e si dirioeranno le varie f'asi del combattimento. •, l i perfezionamento dell'a r'le delle e,'.oluzi6ril; quale fattore dell'ordine e della stessa disciplina, era però riservato al periodo di . apogeo dell"arte militar~ dell'epoca moderna. I.,e stesse vittorie ,.di !'F~derico -" Il, er,roneamenle · attribuite non Lanlo al suo gepio qùét'nlo appunto al foaterialismo d'ei compassati
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movimenti, con cni le sue truppe furot ~ viste manovrare sui campi di Potsdam, impedirono il progresso nel perfezioname~lo de!F arte delle evoluzioni. Glj imitatori credettero di aver cosi :trovato i,l segreto delle ~ittorie prussiane e quindi ridussero la Lacttica ad ·un codice cli fatuità e di pedantismo, per cui sembrò per un momento che gli eserci ti rimanessero assopiti in un morboso letargo . l\fa l'armamento essendo il s.olo fattore mutabile in tattica, il quale influisce poi su tutti gli al tri, ed al quale devesi.domandare la rao-ione di tt1tli oli indispensabili mutamenti nell'al'Le dell'applicazione . delle evoluzioni , si è dovut!) verificare che, dal primo generalizzarsi delle armi da fuoco sino agi.i ultimi tempi, tutti i successivi essenziali mutamenti nelle tattiche formazioni corrispO'ndono alle principali epoche della storia delle armi a fuoco portatili, pc,ichè la potenza del fuoco, valutata dal tempo necessario. ad unfl truppa per superare la zona hattuLa dai ti ri nemici e dal numero delle scariche che deve sopportare in ciascuna unità di tempo, ha imposto sempre più di trovai:e la migl iore soluzione al problema formale della tattica .che ne deriva, cioè: trovar modo nell'attacco di superare co~ le minori p~rdile la zona battuta dal fuoco, nella difes~ d'imped ire che il nem ico la superi producendogli i maggiori d~nni. Così Federico II nella guerra dei sette anni fa:ceva superare con mi.nime perdile la zona battnta dal nemico , mediante la sola rapi'dità di mov imento perchè, come già si è veduto, la gellata massima delle armi allora era di soli 200 metri e la rapidità del lot'O tiro di soli 3 colpi ogni due minuti. ' Dalle forme unite e compassate di Federico, troppo rapidamente, la rivoluzione francese passata a quel le sperP,erate ed irregùlari delle catene e degli storm i; ma ne successe tosto una reazione, per modo cbe la iinea in cate_na diventò di semplicecoprirnento per cui furono assegnate speciali tnippe leggi ere, facendo seguito a que-. sta una linea che si chiamò propriamente prima linea. formata cli:, battaglioni in colonne serrate ad int'3rvalli .di spiegamento, seguìla anch'~ssa da una seconda linea di colonnt} e da una riserva. In questo l'ord,ine cli balta.glia normale che verificavfl due forme affatto. IlllOVe e che non hanno Ì'iscontro in quelle dell.a tattica di Federico, cioè la ·1inea coprente di fanteria leggera e la colonna serrata che da forma di sola manovra era diventala ar1che forma di combatti~
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mento, ossia quello stesso orclirte perpendicolare già propugnato da Folard all'epoca di Federico. .. · . ··· La_ ~ar_it~ di condizione d'armamento a cui erano pe1:venuti gl i eserc1t1 d Europa avevano tolto ai prussiani la superiorità che avevano ad_ u_n_ ta) rigu~rdo con Federico, quindi non bastava pi~ la s?la rap1drta d1 !l}Ov1m~nto per attraversare con i_nsignifica1Hi perdite la zona battuta: da, fuochi nemici, ciò che non fu ·possibile eh~· alla sola cavalleria, per cui le . duE} ilccennate innovazioni nella tat-. tica della fanteria · francese corrisposero al nuovo bisoano creato dalle armi ugualmente perfezionate; tanto più che, continuando i1 perfeziònamento delle armi stesse, si ebbe Ù risuÙato che nel!~ guerre . napoleoniche .Ja l'oro gittata aumentava sino a 21>0 metri e · la ~apidità di tiro sino a due colpi pe~ minuto·. E importante notare che, se il ripiegamento della linea e lo spfo• ga~ento deUe colonne aveva già segnato un gr~n progresso nella .. tattica per aver resa possibile ·la t(asformazione di cui trattasi va c?nsiderat~ un nuovo e più sensibile progresso d{ quest'epo·c~ l:ordmanza abituale delle truppe leggere, 1jerchè senza cambiar forma corrispondeva ugualmente bene ai bisogni dell'offesa e della difesa. .Ma l' ?i'dine s~àrso allora dei Francesi fu speciale alle sole truppe·. coprenti e non a tutta la fante1;ia; ed flSSO rendeva possibile nell 'of~ fensiva l'avanzansi delle colonne d'attacco disperdendo i fuochi ne~ici sopra _be1:sagli rari, mobilissimi e facilmente protetti d'afle più piccole accidentalità del terreno; mentre la colonna serrata, come f~rmazione da combattimento, oltre a _presen.tere un bersaglio ·più · ris_tre~to al . fuoco ed una massa più r~sistente all'urto, conservç1,va prmc1palmente lo· slancio sino all'ultimo momento dell'attacco. Nella difensiva la stessa linea coprente serviva a molestare l'attaccante e a rallentarne la corsa , mentre C>ffriv_a agio alle colonne retrostanti di ·spiegar~i per far .u~o del fuoco a fronte piena nel momento opp·or.tuno. Ad onta dei ·vantaggi che la nuova forma'zione presentava per sè· stessa, la, reazione contro l'ordine sparso , che offriva poca coesionè · ri.conobbe i vantaggi dell'attacco in masse ordinate: in colonne ser~. · rate, in- guisa che in omaggio all'ordine .ed alla disciplina verso ·la fine del!' epoca napol.eonica se ne abusò al punto da ved,~rsi delle"
pr~fonde colonne serrate, le cui s~zioni ei·a~10 interi battaglioni spiegati ( Wagram, Albufera, Moskova, Waterloo). ·. · Federico, saggiamente pei suoi.tempi, in. proporzione della potenziàlità delle armi portatili da _fuoco del tempo, conservava pur senw_~e l'ordine lineare come esc\usivo pel combattimento _tanto da luhgi che da presso; le guerre napoleoniche portarono man mano ·l'oraine perpendicolare a prevalere su quello lineare sino all'esagerazione. I principii di guerra · chiariti dall'epoca napoleonica, · di cui la pace seguìta ('18'15-48) favori las tudio, diedero un nuovo impulso .alla tattica come a tutte le militari istituzioni. 'La Francia ritornò ad idee più moderate, · e condannando le· co. !onne di fronti troppo estese adottò come norll!,ale la· colonna sui . ·plotoni (mezze çompagnie) del centro 4el battaglione. La Prussia ,invece in questo s'tesso te.mpo si mise ~Ila testa di un movimento che doveva avere un lungo avvenire, introducendo nelle sue tattiche formazioni· là linea di -colonne di COII}.pagnia. \ . . . L'esempio dei la Prussia non fu p_erò allora mes_so a profitto da àltri eserciti, tranne che dall'anslriaco, il quale, per avere banag\joni troppo grossi, usava la divi sione (2 compagnie) come unità tanica e perciò la sua formazione r·isulta.va pure di piccole c_olonne. In Prnssia si fissarono pure le norme per l'applicazione al terreno del combattere in cacciatori con ·sostegni di piccole colonne, che forono i.I germe di una;nuova tattica più leggera e più pieghevole a tutte le forme e a tutti i ·terreni. È ·da notarsi che ·sebbene fin dal 18 113 Napoleone facesse adot. tà~e alla fanteria la formaziqne su due· righe, riconoscendo poco utile la terza riga nell'urto ed impac~Ìata nena esecuzione dei fuochi, :pure' tale formazione fu ritenuta come eccezio'nale e si continuò nella. · scu~la francese come normale quella su tre righe; in Prussia la terza rÌga veniva impiegata pei· stendersi in ordine rado e coprire gli a,tti ·de.Ila truppa da cui era: tratta. . . L'Inahillerra consen'Ò la sua tattica difensiva, che tanto vann taaaio le aveva dato nelle ultime guerre .contro l'impero, con linee spi:gate e profonde di sole d~1e righe, la cui forza principaJe consistevà nel fuoco e nella lunga resistenza. 'così si ebbero allora tre tipi pri!}cipali di tattica: la francese nella
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quale prevalse l'oràine_perpenclicolare cli colonne d'attacco; la prussianacheacloltò l'ordine misto cli catene sostenute da linee di piccole colonne; l' inglese che consei·vò l'ordine lineare. . Dalle armi rigate nella camp[!gna del 1859, in ragione dell'acquistat~ porta t~ (500 m.etri), del la precisione e della rapidità di tiro (3colp, per minuto), sr dovevano aspettare grandi mutazioni nella tattica; ed infatti la-tattica degl i Austriaci si doveva ritenere più adatta all 'uso di t.aliàrmi, ma l'esperienza non fu fatta in buoni condizioni. · ed i Francesi ebbero sempre vantaggio fa_cendo più che mai us~ della baionetta. · · Però l'influenza delle nuove armi fn che la distanza maaoiore da cui si doveva muovere per gli attacchi bisognò superarr:, o con magg ior perdita d'uomin i o con maggior velocità, cioè nel!' u~o e e nell'al_ tro mod_o con_~aggior disordine, e perciò lìn d'allora ap- · parve dr doversi stab ilire che le colonne dovessero essere costantemente coperte da caccia tori , e che l'ordine diventava uno deoli ele-, menti di forza tan to più difficile a mantenersi per quanto cli~eniva più necessari-o. La guerra del 1866, e meglio ancora quella del 11870-7'1, han chiaramente dimostrato che la zona battuta con una potenza cli fuoco · ancora accresciuta ed espressa da una gittata di 800 metri, e da una rapidità di tiro di 8 colpi per minuto, cioè 28 volte maggiore che all'epoca di Federico, non può essere superata da una truppa qual~rnque ed in qualunque formazione mediante l.a sola rapidità di movimento. Le perdile da subirsi dall'attaccante in una data formaz ione si sa che sono approssimativamente proporzionali al prodotto dei due numeri che esprimono: l'Ùno il tempo necessario ad una trupp<1- per superare la zona battuta, e l'altro il numero delle scariche che la truppa stessa deve sopportare in ciascuna unità cli tempo. Nelle epoche considerate della storia delle armi portatili la po-. tenza rispettiva di tuoco ri.sulta: . Guerra dei 7 anni, contro fanteria 2, contro cavalleria ,t; Gqerre napoleoniche, contro fanteria 4-, contro cavalleria 2; Guerra del '1859 , con tro. fanteria· 12, contro cavalleria 6· ' Guerra del 4370-7 11, con~ro fanteria 46, contro cavalferia 28. 'Evidentemente in ogni successiva eFIOCa, dopo quella di Fede-
i'ico, riesciva sempre più difficile cli superare la ·zona battuta mediante la sola rapidità di movimento Così, come si è già visto, ,i Francesi, all'epoca di Napoleone, continuarono a servi t;si dello stesso mezzo , ma per la fanter ia dovettero trovare un nuovo sussidio nelle linee coprenti di tn1ppe spal'se; nel ·1859 fanteria e cRvallèria in· tesero già non poter senza gravissime perdi te mantenersi nella tattica napoleonica; e si cominciò a studiare un'ordinanza più fraziona bile e più pieghevole al teneno per trovarvi un riparo maggiore. Venendo alle deduzion i tattiche della guerra del 1866 non si può ·a meno di riconoscere l' inll uenza grand issima del fuci le ad ago dei Prnssian i, ma non si potrebbero assegnare alla cresciuta potenza del fuci le altre consegu.ènzè, cbe pur se ne vol lero dedurre immediatamente dopa la campagna, e che condurrebbero a stabilire che la superiorità tattica possa essei·e rappresentata dalla difensiva; conclusione contraria ii ila ragione e contraria alla storia, po iché in quella campagna i prussiani non solo mantennero l'offensiva strategica, ma anche quella lattica in tutti i combattimenti, presentando bensì col fuo co la massima resistenza agli auacch i austriaci, ma profittando d'ogni° lorò sosta per attaccarli. Appare quindi evidente che, per dedune un simile assurdo, si scambiava il fuoco colla difensiva e J' urlo con l'offensiva , riattaccandosi ancora in Lai modo al prob lema di . J?olard. Invece dopo la guerra del ,f 866 tutti gli esercì ti europei compresel'o che tra Ltavasi di Lrovare la soluzione di un nuovo problema, cioè trovare una forma tattica tale da essere capace, senza trasformarsi, di spiegare l'az ione lonta.na e la vi cina, per conservare, sia nell 'offesa ch e nell a difesa, tanto nel portarsi sulla pos izione nemica che rimanendo sulla propria, la massima intensi tà di fuoco contemporaneamen te alla massima efficacia del.I' urto . · Ora si può dire che la soluzione di tale problema venn e iniziala nei . tre periodi della campagna ·1870-7·1 per ·opera dei Prus. ""':;. s1an;1J · Ni·ò .è d'uopo rilevare che il nuovo carattere delle azioni tattiche dei tedeschi si verificava non per uno studialo modo di agire, ma per un particola rizzarsi dell 'azione latti ca senza che nè la direzione dei comandi delle grosse masse, nè l'azione direttiva dei corpi dal comandante di battaglione in su, potessero i'ntervenirvi diretta-
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mente, e ques10 fatto si ripetè in quasi tutti i combattimenti di qt,ella 1;ampagna . .. L'allacéo ~i pronuncia lentamente con poche I.ruppe. Queste, sparse ~ul~a fronte, fanno fuoco coperte da ogni minimo riparo che l~ro oflr~ d ~erreno, avanzano conti nuamente a sbalzi da r iparo in . riparo, s1 sciolgono dove più è efficace il fuoco dell'avversario e si portano verso le ali per non.subirne l'azione diretta, si rafforzano con truppe che sopraggiungono dove minore s'incontra la resislenza e ~uind i. più a~evole l'avarizare, sino a formare massa per venire all urto 1mmed1ato a brevissima dislanza. · , I? Lal modo si fo rma un ordine di battaglia e si completa dut·ante ! azione stessa con nuove truppe che s'intromellono fra quelle prima 1mpe1na1.e sulla fronte, ove l'azione viene a particolarizzarsi nelle · compagn_ie ed anche nei plotoni, non rimanendo possibile ai comandanti delle grosse masse Laltiche d'infl uire in altra maniera che ~ andaodo le truppe dove intendevano far esercitare uno sforzo maag1?r~, ed ~i C<'.mandanti di corpo e di battaglione di avviarle nelia migliore d1rez1one e quindi lasciare che agissero. In conseguenza si fece sentire Ja mancanza di riserva e di ~rosse mas~e a disposizione dei_ capi,. appunto perchè non era previs~o, nè studi ato, ~uel tanto particolarizzarsi dell'azione talti ca e veniva a mancare I economia delle forze. ~a profonditit dell'ordi nanza dei Pruss iani veniva naturalmen te ~d rngra·ndi1:si per la maggior distanza necessaria fra le truppe prima 1mpe~na1e, rn ,catene e stormi, ed il gl'osso delle formnzioni, ed il l~ro s1s_Lema d auacco, ora descri tto, pol'lava il centro di gravitaz1.one dr tutte le tru ppe, nella profon dità dell 'ordinanz;1, su quelle disposte sulla fro~ te, dove l'azione veniva a parlicolarizzarsi, sviluppando la massima quantità di fuochi. L' o?posto avveni va pei Francesi. Dopo l'adozione del fu cÙe a retro~anca e dopo la guerra. del ,f 866, l'opi nione che la superiorità t~tt1ca pos~a essere .rappr~s~n~ata dalla difensiva, si era formata specialmente _rn Francia. E v, s, diceva che nelle guerre future si sarebbe avvan~aggwto .chi avesse sap uto prendere una pdsizione e scavare una trincea, gr~cchè uomini quasi al sicuro dalle offes e, avrebbero· fatto un fuoco sicuro e celere contro coloro che venivr.no all'auacco e dopo poco meno di due terzi di cammino percorso, questi ultimi
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dovevano essere quasi tutti distrulti. Tale massima inculcata allora nell'esercitò fran cese, e quasi fed elmente seguita, si può dire che fu una delle principali cause delle sconfitte fra ncesi nella campagna del 1870-? 11. Infatti si spiega, dalla pratica di tale massima, come , le loro truppe fossero attratte verso la parte retrostante dove il grosso delle forze si teneva preparato e al coperto, di modo che le trnppe sparse nei posti avanzati e sulla fronte non potevano sviluppare che una mini ma parte del fu oco, e dovevano retrocedere per scoprire il grosso della difesa e permettere alla massa di far fuoco. E così agevolavano il lento progredire dell'attacco dei Prussiani, faci litando foro il modo di superare gran parla dell a zona battuta dal fuo co, fin chè non ne restava loro che l'ultimo breve trauo da superare mediante la rapidità del movimento per venire all 'urto. La pratica di una tale massima oJTri va ai Francesi un analogo in · conveniente nel passare al contrattacco. Non senza tener conto che il soldato a malincuore ab bandona una trincea dove si crede al sicu;o per spingersi innanzi, ne avveniva ancora che il grosso delle loro forze non poteva far fuoco nell'avanzarsi all'attacco perchè coperto dai propri cacciaLnri, ma doveva soggiacere al fuoco di tulle le truppe nemiche, che a poco a poco si erano inLanlo confuse ai loro cacciatori. caratteri stica fra i dl1e modi di tattica in quella E si aaaiunrrecome o campagna, che l'ordinanza adoltata dalla fa nteria prussiana non richiedeva una trasformazi one, tanto dovendo agire per l'offesa che per la difesa, a seconda della possibilità 'di avanzare o della necessità di retrocedere, essendo il fuoco in ambed ue i casi il principale mezzo di azione; mentre l'ordinanza fran cese in vece portava al bisogno di trasformarsi, per passare cioè da una forma speciale all'azione del fL1oco in una adatta al movimento rapi do ed ordinato . Sebbene la tattica della fanteri a prussiana nella guerra del ,f 870 e ,f 871 abbia fallo splendida prova contro la talli ca essenzialmente differente dei Frnncesi, pure per se stessa ha fatto lamentare dar Prussiani stessi serii inconvenienti già sopra citali, cioè la difficoltà di direzione denli ultimi atti talli ci, la mancanza di azione di grosse masse ordinate, la mancanza di economia nell'impiego dell e forze. E si riconobbe dai migliori tall ici che Lutti questi difetti furono causati dalla mancanza di un sistema, nell 'impiego successivo delle l')!)
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forzr, che vincoli i rapporti gerarchici coll'azione tattica, in modo che sia resa possibile ed efficace la direzione unica, e venga assicurato il mantenimento dell'ordine e della disciplina durante l'inti era az.ione colla continna e·proporziònata autorità e responsabilità. geraTChica. Poichè la ,Potenzialità di comando deve diminuire di estensione · a misura che si avvicina alla linea che deve produrre l'efieltÒ, ne - viene che il sistema migliore nell'impiego successivo delle forze deve trovare i rapporti tatti~i, corrispondenti ai rispettivi rapporti gerarchici, stabilili nel senso della profondità, cioè due o più elementi · contigui di una linea devono trovare la loro dipendenza ed il loro · appoggio in un unico elemento mnggiore situato immediatamente a tergo nella linea successiva. · · · Un tal sistema si renderà tanto più necessari9, quale miglioramento della -tattica nelle future guerre, a cui già si stanno apprestando nuovi fucili che segnano indubbiamente un altro miglioramento sensibilissimo delle armi portatili a fuoco, sia per rispetto alla radenza ed all a velocità iniziale, che r ispetto al peso del proiettile, quali il fucile Lee (Danimai·ca), il Kropatsckek (Portogallo), il Manliker (Austria) ed il Lebel (Francia), tulti del calibro di 8 millimetri wn proiettile d'acci:iio, e col vantnggio, per l'ultimo men· zionato, di non produrre fumo visibile nèllo sparo . Verso questa veri tà tendendo la corrente clelle idee sulla moderna · tattica, riteniamo che possa riuscir utile qumlto in appresso esponiamo ~irca l'applicazione delle evoluzion; regolamentari riferite alJ'es~rcizio. del co~ando di una brigata di fanteria, redatto già appositamente, e stato quindi applicato , per il miglior possibile disimpegno dell'azione tattica della brigala Roma alle grandi manovre in Romagna nel 1888; ed ora riveduto per renderne 1il contesto sempre più rispondente in giornata alla naturale lluùuazione dei criteri i accet.tati sulla materia.
DE LLE EVOLUZIONI REGOLAMENTARI
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I Sull'<< Avve1•teoza» «lei regola111eilto dl eserelzl e ,Il evoluzioni per ltl. fanteria.
n ·reo-olamento cli esercizi e cli evoiu7.ioni per la fanteria 30 giugno ,1876, nelle evoluzioni di brigata agginnge bensì in ultimo al · cune evoluzioni della brigata in una sola linea, ma normalmente cohsidera ia brigata formata in due ·linee con un reggimento in priina èd uno. in seconda (N° 587) . · , Eccettuato quindi il caso che i dne reggimenti della brigata debbano porsi in ordine spiegato sopra una stessa lin ea, si potrebbe ritenere come- normale la disposizione dei' reggimenti per linea. Pe'rò è da considerarsi che di tale i;egolamento non eancora pubblicata la 2·. parte ·e che, nel!'« Avvertenza)> in principio di esso, è · detto come le consi,derazioni tattich_e circa l'applicazi~ne delle evoluzioni nelle varie possibili contingenze di terreno e di combattimento, non possono rivestire il carattere di prescrizioni tassative. In attesa pertanto della pai'. te seconda del regolamento, annunciata col titolo di Applicazione delle evoluzioni n?n può es~ere che utile l'esame di alcuni punti salienti e controversi sull'applica• zione stessa, valendosi dei più autorevoli giudizi stati espressi al riguardo dopo le ultime esperienze di guerra.
Lo !!\Cbleral)J.ento della brl;ata,
Trattiamo per primo l'argoment.o che abbiamo toccato fin da princìpio, cioè se nello spiegamento della brigata sia pìù c~nveniente la disposizione dei reggimenti .per ala e, per la formazione, in tre schiere, anziche la: disposizione dei reggimenti per linea . -
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Conviene premettere che non e' pò.i da annettersi eccessiva .ìmpor;: tanza 'alle forme, aLtesochè; · a seconda del èòmpito tallir.o e della situazio~e al momento dello spiegamento, -~ a seconda delle ci;·co.:. stanze del terreno· e del combattimento, può riùscfre più conve:.: niente, ed anche indispensabile; di° prend~re or l"tina or l'altra di tali disposizioni, e ~alvolta l'una e l'altra (nella brigata reo-;imenti · per ala: nella .divisione brigate per linea; e Viceversa). èH'> . · • La questione, tuttora conrroversa, non potrà aver mai una defi~ nizione assoluta, come in genèr~le non possono àverne le ·.questioni di tattica, ma giovano le ~eguenti considerazioni comparative · in.torno alle due _1~odalità di ~isposizioni ed alla IÒ~o applicazione, per poter rendersi sempre ragione del modo· con cui si conducorio. truppe al comb~ttimento., onde rìe risulti coesione delle stesse chiarezza di concetto in chi le conduce è risolutezza in tutti. · · · '. . Sul propo·sito devesi ora: a b_iion diritto ùconosèere corrie preva·lente l'autorità dei tattici t~deschi. Essi concorrono nell'opinione· che la disposizione generalmente preferì bile sia quella per ala, senza · escludete per .altro quella j'i°er linea, la quale ,può trovare utili e necessarie applicazioni . · ·, · · E.d ·invero eiò è anche stato consacrato nella parte seconda dei regolamento d' esercizi per-la fanteria tedesèa (edizione 1° s~ttem-· bre 1888) (1 ). · L'opinione dei 'tattici tedeschi si basa .sugli esempi dell'un~ e dell'altra disposizione, dalla parte dei tedeschi nei combattimenti della guerra del 1870-7 1; ed ora; nelle stesse grandi !l].anovre, la dispo-; sizione più frequentemente impiegata nell'esercito crermanico ·è . o . quella di un reggimento a lato deil'alfro. . . Il colonnelloScherffnèi suoi Stl!dt per lanaovatatticade.lla fanteria .clice: « Per gli odierni bisogni della tattica:. la .re"ola~ menLazione deve finire al reggimento. Se nella brigata siano da -dì- ·
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(i) Il N. U2 di detto reg~la.menfo dice: « La ·b rigata si t;ova nella migliore forÌnazione per il combattimento, l{Uando i ·suoi. reggimenti combattono accanto: essi si dividono il fronte di combattimento e stabiliscono l'entità delle truppe da impieaarsi secondo il bisogno •. - « Ma i[uesta. formazione ·riormale non può essere 'scmpr'e ~tabÌfita nè. devesi ad essa sacrificare altre ('.Ì>nsideraziooi più essenziali· ' .......... . ln q:r;;àlsiasi circostan~a converni ricordarsi che i 1·eggirnenti ricevono ·i tor·o . incarichi particolari · e eh,! il com.andante di brigata ri·volg~ solo ad essi i suoi ordini , . · ... · · . • 11 frammischiamento dei reggimenti è dannoso', e:deye essere quindi limitato a.isoli casi di necessità. , · · · · · ·
-~porsi i reggimenti per ala. (uno a lato dell'altro) ovvero per linea (uno dietro .all'altro), è da decidersi clal comandante della· brigata, qual giudice di prima istanza nella questione delle linee». · Il generale Verdy de Vernois nei suoi Stlldisull' arte di concl_urre le truppe ritiene che per dirigere un combattimento e ' per poter impegnare al momento opportuno le truppe appartenenti allo ·stesso corpo; convenga di collocare i reggimenLi a fianco l'uno del. l'al.tr,o nella brigata. « Con questa formazione, egli dice, si prepara ir combattimento colla prima linea costituita dai battaglioni in testa, · spi_egati in parte o in totalit~ a norma del bisogno; i battaglioni che ··seguono prolungano la linea e la appoggiano direttamente; gli ulti'!11i, a distaµza intera, possono anche proteggere i fia·nchi o minacci~re quelli del-l'avversàrio. Ciascun colonnello può così fin dal pri mo momento giudicare le circostanze nelle quali il suo reggimento entra in combattimento; egli è in grado di rinforzare quelli che combattooò sulla fronte, con compagnie proprie. missione del generale di brigala consiste sempre nel mantenere !'.insieme neces- . · sario fra i due reggimenti e nel dirigere la riserva, composta dei · due ultimi battaglioni, che egii serba a sua disposizione . .Mediante questa riserra gli ;sarà fattibile cli man tenare la direzione del com. battimento più lunga.mente, che se fin da principio i suoi due reggimen-ti si fossero posti in linea l'uno dietro all'altro e si fossero poi frammischiati nella prima linea>>. . Il colonnello Helv-ig nei suoi Esempi tattici sulle tracce del Peuker e dello Scher[ crede egli pure ·che la questione non possa risolversi in modo assoluto, ma debba lasciarsene la soluzione caso ·pù ·caso a chi com,andà. li colon nel lo Tellen bach nei suoi E le menti per un regolamento dieseréitazione della fante ria ritiene come normale-la formazione della brigata per ala in due linee, formate, la prima da due batta/ glioni-di ogni reggimento, e la seconda dagli altri due. battaglioni disposti dietro g\'intervalli dei due battaglioni del proprio reggimento. ' · U capitan~ dei grande s~ato maggiore, v. Meckel, nei suoi Ele. menti di' tattica ammette pe1: la brigata lo schieramento in due ·. o tre linee, ma vuole che nello avanzare, e _particolarmente nello avanzal'e per l'attacco, .sia sempre in tre linee.
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ANNO XXXVI, VOL, Il
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SULL'APPLICAZIONE
« Lo schieramento pet; line~, egli dice, è un parto degli antichi tempi; quello per ala corrisponde meglio al principio di combattimento in ordine profondo, poichè in questo le forze combattenti di prima linea sono sostenute da ball.agl ioni dello stesso reggimento (e sotto là com une condotta del comandante del reggimento): La terza linea rappresenta in massima una riserva a disposizione del com~ndante della brigata ». Ma, oltre ~!l'autorità dei talli ci tedeschi, viene più che in acconcio quella che scaturisce dalle No1:me generati per l'impiego delle tre armi nel combq,ttimento, pubblicate con r.arattere di semplice guida dall'ufficio del corpo di stato maggiore dell 'esercitò ita· Jiaoo. (Vedansi le due edizioni "88t> e 11887; per le varianti di quest'ultima, la quale cambia numerazione ~ partire dal N. 15, ed ha già registrate altre mod ificazioni ed aggiunte sul finire del 11888, per quel naturale lavorio che continnalheote si verifica nell a corren te delle id ee nella moderna tattica; modificazioni ed aggiunte ~he vanno eziandio tenute qui presenti). Dalle disposizioni che vi si danno pel passaggio della divisione dall'ordine di marcia, quando viene segnalato il nemico , allo spiegamento, risu.lta chiaramente che s' intende preferire non solo le brigate per ala nella divisione stessa, ma ancora i reggimen ti per ala nelle singole brigate. · · Infatti basterebbe a provarlo la lettura del N. 30 (3,J. edizione 1887) delle norme stesse, il quale dice: <t L o spieganiento si eseguisce con tutti e tre i reggimenti del grosso in modo che qua7'?do esso sia compiuto, la divisione venga a trot•ar·si con le due brigate ajji,anc'ède e formate ciascuna sa tre schiere . La divisione occupa in qllestafurmazione un fronte di 1200 (1000) a 1400 .metri'. » . Per tnli ·esigenze, se i quauro reggimenti sono affrancati l'uno al)'altro, e form ati ciascuno su tre schiere, cioè con un battaglione in prima, uno in seconda e l'altro in terza schiera, occuperebbero un fronte comple5sivo corrispondente alla so'mrna del fronte normale di ciascuno dei quattro battaglioni in prima sch iera formati in ordine misto, la cui catena, per ciascuno~ misurerebbe una estensione cli 300 (250) a. 330 metri; la somma verificando appuato i 1200 ( 11000), o i 1400 metri richiesti.
DELLE ,-EVOLUZIONI REGOLAMEfT ARl
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Simil 11 scbieram~nto corrisponde alla modalità normale, che. ~uò adottare un corpo di truppe _che deb ba e.seguire un attacco ~ec1s1vo e non abbia allre truppe. alle spalle, le cui tre linee, o sch iere che si vogliono dire, devono essere perciò di ugual forza. Se però spazio da abbracciare da una delle due briga te colla 3ua fronte e maggiore di quello corr'ispondente al terzo della suafo'.·za (600-_70? metri), bi.sognerà indebolire piuttosto la sua s~cond_a II nea, anz,che la terza e ciò in considerazione del còmpito nspelt1vo . Soddi sfacendo sempre alle esigenze del riportato N. 30 delle Norme (3 1), si avrebbe ·così una delle due brigate co n, tre batta· glioni in prima linea (due di un reggimento ed uno .dell altro), lasciandone un solo in seconda linea (quello del reggimento che ne ha due in prima) e due in terza (del reggime.nto .ct'.e ne ha -uno solo in prima). Ma perchè la divisione abbracci po'. ~n complesso la sola fronte succitata di 1200 ( 1000) a HOO metri, ~.nat~rale ~he in tal caso l'altra sua brigala non .avrà che un battaghone in prima linea due in seconda ed un intiero reggimento ìn terza. 1n'questo secondo esempio, come si scorge, se si soddisfarebber~ le esigenze tassativ~ del ripetuto N. 30 delle Nor~e (34 ), ~on s'. verificherebbe d'altra parte. che tutte e due le brigate. abbian.o 1 reooimenti schierati per ala, contrariamente a quanto s1 premise, cioè le norme stesse intendano preferire non solo le brigale schierale per ala, ma ancora i reggimenti schierati per ala nelle singole brigate . .. . . .· Però, se si considerano le prescr1z1om pre.ceden~1 al 11pe~u~o N. 30 (3'1), si scorge che la preferenza che abbiam~ nlevata, s1riferisce al)punto alla prima modalità succitata dello sp1egamenl0 della divisione. Infatti, nei due ultimi capoversi del N. 2.2 delle No1'rne (24) è dello: « Nel prendere formazione in ordine ristr~tto per prepararsi allo spiegamento, il grosso della divisione deve d1 ~refere~za disporsi $U più linee. Allo scopo poi di ~ge~olare .l'ultel'lore. sp_,egamenlo, ciascun battaglione si dispone 111 linea d1colonne d1 co'm pa,,.nia in ordine ristretto. La fioura4• (Tav. Ir) (Tav. III•), corrisponde ad un casoparticolar/di formazione del grosso della divisione in ordine ristretto. Da tale figura si scorge che lo schieramento vi è preparato colle
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SULL'APPLICAZIONE DELLE EVOLUZIONI REG0LAMEN1' ARI
brigate ·ger• ala non solo, ma ancol'a coi re1r"iment· l!>o . 1 per· aIa nelle s,· ngo Ie brigate. )
E vi ha di più. ~I precedente N. ,i"5 le
No,~me prescrivono:
« R iconosciuta la conoenien~a di fa r entrare in a~ione il gross_o dell'avanguardia, il comandante cli essane ordina lo spiegam~nto su _due schiere, sia per disporlo a rincalzo del battaglione ,q~à impegnato e sia per prolungare il fronte del battaglione stesso allo scqP,o ecc. ». Al seguente .X. 311· (edizione . 11885) si leaoe· « I battag 1·1001· d'I • l'>l'l • prima_ schiera del grosso, prima di giungere all'altezza dell'avanguard,~, prendono formazione di combatLimenLo, e seguitano così f~r~~t, ad ~vanzare nella direzione indicata dal comandante della d1v1s1one, smo a tanto che la loro r.aLena abbia raooiunLo un appo · stam~nto all:altezz~ circa della Cc'llena dell'avang~;rdia (600-700 metri dalla l1~ea d, ~uoco dell~ fanteria avversaria). Da questo ap postamento s1 apre il fuoco d, preparazione ». Ed al s~guente ~- ~2 (edizione 11885): « l battaglioni della seconda_ schiera e qu_elh della terza, quando lo schieramenLO è stato e~egu ,t?. su .tre sc?1ere, segn~no il movimento della prima Sl:h iera, d1spost1 lil lmea ~1 colonne d, compagnia o in quell'altra formazione che, secondo le circostanze, permellerà di meo-lio sottrarsi ai tiri nemi,ci o di meglio allattarsi alle condizioni der terreno )) . Ciò stante risu lta chiaro: 1 1° Se_ non si sarà verificato il bisogno di prolungare il fronLe d~I _b_allag)ion~ d~ll'avanguardia già impegnato, di cui al N. 15, la d1VJs1one ,n Vll'lu del prescritto dai numeri ...%>, 9. 0 3,1 e 39 . · ·à . ,.,, nesc1r sch ierata. su Lre schiere e per ala, sia ri spello alle brioate · . . ,., , e sia 11,·_ spello a: reg?1ment_1 d'ogni b_rigala. Così nel primo suo appostamento_ da cui apre il fuoco d, preparazione, la sua formazione verrà a cornspondere alla prima modalità succilala· 2° Se invece si sarà veriocato di doverp;olun"arecon n IL · b I' "lf o li a IO attag ione 1 '.·onte del batt-aglione già impegnato, di cui al N. ,, i:5, n_ello _stesso. pnmo appostamento la formazione della divisione sodd,sfera bens1 sempre al ~re3critt~ dal N. 30, ma verrà a corri spon-: ~ere al_la seconda modalità esammata. Cosi la hrioata che ha foro ·Lo il reggimento d'avanguardia sarà quella che avrà ~re batlaglioni \n •
•
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1• :schiera (due del.reggimento.d'avanguardia ed uno dell'altro) un battaglione in 2° schiera (del reggimento d'av~nguardia) e. due in 31 schiera (del reggimento che ne haunosoloinprima). Eperchè la divisione abbracci poi in complesso la sola fronte di '1200 a 1400 metri, l'altra sua brigata non a,rà ch e un battaglione in prima schiera, due in seconda ed un intien, reggimento in terza. Si è detto che simili schieramenti coll e tre linee di ugual forza sono da adottarsi da un corpo di truppe che deve eseguire un attacco decisivo e non abbia altre truppe alle spalle. Il secondo comma del già citalo N. 30 delleNormeosservache : « Se però la divisione deve impegnarn soltanto un combaLtimento dimostrativo, essa può, secondo i casi, spiegare 6 od 8 batLagl ioni in prima schiera , e gli allri in seconda, ed evE:nlualmente anche in terza sch:era. Essa occupa allora nn fronte di ·1600 a2000 metri». E qui è da osservarsi in genere che, se gli è forza ad una divisione di abbracciare colla sua ~ronte unu spazio maggiore di quello normalmente corrispondente al terzo della sua forza (11200 _a 114,00 metri), può rendersi necessario che. una sola delle due brigate abbia una vera terza linea, sia pure di soli dne ballaglioni, formandosi l'altra in sole due linee. Quando invece si hanno altre truppe all'uflìcio di riserva, le bri gate che precedono possonò formarsi tutte in sole due linee, ambedue di egual forza, o la prima cli forza doppia della seconda: ed una divisione può avere cosi: In prima linea sei o otto o selle battaglioni; in seconda linea sei o quattro o cinque battaglioni, secondo ,i. . 3 che le proprie brigate avranno ciascuna oel le I tnee - oppure 9 · 3' "" battaglioni, ovvero l'una e l'altra ;_
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Qne!>te proporzioni o quelle altre variabilissime che possono imporsi dalle circostanze topografiche e tattiche, come pure il numero delle linee più conveniente ad una brigata nell'eseguire il suo schieramento, concorreranno tanto più ad ottenere c,Jesione nelle truppe, se si renderà. possibile ancora di adoÙare per la brigata lo schieramen_to per ala, per la ·i:agione sostanziale che l'unità di comando e di condotta si esercita più facilmente nel senso della profondità, che non in quello della larghezza. IntanLo col tener presente le
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DE.L LE EVOLUZIONI REGOLAMEN1'ARI
SULL'Al?PLICAZIONE
estensioni sopra ricordate dei fronti e con l'abitudine di costituire sempre una seconda e, conforme i casi, anche una terza schier.a si riusc!rà dì correggere il difetto della occupazione di fronti tro;po estesi, nel quale si cade assai facilmente nelle manovre di pace. Certamente che ogni qualvolta, prima d'impegnare il grosso, si renda possibile, come si è veduto sopra, disporlo in ordine ristrettri riuscirà allora fallibile non solo, ma anche facile, di efl'elluare l'ul ~ teriore schieramentò per ala. · Però può succedere di dover prescindere di passare per ·1a for~azione in or~ine rist(·etto, quando ciò potesse avere per effetto di · ritardare lo sp1egan:entò. Ciò è p_revis~o dal 3° capoverso del N. 2.2 delle Norme (23), ed al successi_vo 4 capoverso dello ::;tesso numero ove è detto:« Ogni q~alvolta il ~omandanle la divisione, dopo avere ordinato al grosso di serrare sulla testa, giudichi conYeniente di passare immediatamente allo sp iegamento, questo si ~seguirà direttamente dall'ordine serrato n. È d'uopo perciò di ricordare le prescrizioni date al riguardo, di s~rrare ,sulla testa, dal N. 20 del le Norme, figure N . ,1, 2, 3 (rav. Il) (Tav. ~Il')/ sia per il grosso dell'avanguardia (N. 44 delle Norme) , sia per il grosso della divisione. , · 1\nche direttamente qall'ordine serra'lo si potrà cosi passare allo s~l11era.mento per ala nel minor tempo possib ile, avuto riguardo alle circostanze de_l terreno che permetteranno di serrare più O meno sulla testa, evitando di precipitare lo schieramento suc.cessivo delle truppe m~_n mano _c~e giung~no nel rel~angolo di fuoco, senza aspett~re ~he ~1a~o s?h1e1 ate e spiegate le truppe seguenti, col poco frutto d1 atti sp1cc1olal1 e sconnessi e frequente rimescolio .e sfasciamento delle unità l.auiche. · PeÌ' amore di brevità si può conchiudere sull'araomento che la pre~alen~a dell'or~ine per ala su quello per linea, ~ome pe'r Jaformaz10ne m tre sch iere è oggi adoLtata, non solamente dall'esercito german ico (·I), ma ei,iandio dall'austro -ungarico e dal francese ed
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anche dal rnsso, avvegnachè non sòlo sia più acconcio a mantenere i vincoli tattici e l'unità d'azione e di comando, ma nella generalità dei ca.si, previo il temperamento preparatorio cli formare il grosso in ordine serrato, si presti meglio alla succes:;ivi tà razionale dello schieramento, all'allu~zione delle masse spuntanti e avviluppanti, che oggi, per l'estrema difficoltà di rimcita degli allacchi diretti ed in fronte, hanno grandissima importanza. Infine lo spiegamento per ala e quello per linea, e la stessa preferenza che si dà al primo, concorrono a dimostrare, dal suesposto, la convenienza di effettuare lo stesso spiegamento per l'intero grosso in marcia, prima che le truppe di esso siano impegna.te. nel combattimento. Altrimenti non è possibile imprimere all'azione quello svolgimento concorde e simultaneo che è uno dei più grandi fattori della villoria.
III.
•
Forma di coant,attlmento del b :lttat;liool iu prhua schiera.
Quale fa ttore che non meno riguarda i comandanti di reggimento . è quello che riflette la forma di combattimento dei battaglioni in prima linea . . Le norme con cui essi devono proçedere sono prescrille dal regolamento di esercizi e di evoluzioni: , Tale regolamento, a1)punto perchè da taluni scrittori di tattica è detto antiquato, con tiene prescrizioni che tendono a quella · tattica lineare a cui ora mirano i migliori tattici allo scopo di ottenere il fuoco efficace di tutti i fucili disponibili del baLtaglione. Pol1:anno sbagliare nei mezzi, ma essi tendono tutti coscienziosaménte a tale scopo, evidentemente il migliore. · Moltiplicandosi le pubblicazioni tattiche, diviene ognora più difficile tener dietro alle proposte sempre nuove che di g'iorno in giorno vengono alla luce, le quali tengono la tattica incerta ed oscillante fra vari sistemi, malgrado l'esperienza di sei grosse guerre
(!) II _N. ,w. della parte ~econda del_Regolamento di esercizi per la fanteria ~edesca do_po d'. a, er trattato pa~trt:uncnte dei reparti tatt.ici minori, dice in proposito dell~ bngat_a.. • Solo n_ella ~rigala composta cli 3 o 2 rcggirnent.i con un batta !ione cacciatori, 11 comando ha il 1•antaggio della· formazione s~ tre schiere ~g
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SUL!} APPLICAZIONE
DELLE EVOL]:JZIONI REGOLAlltENTARI
. in Europa ed una in America verificatesi nei 24 anni compresi fra il 1854 ed il '1878. Dopo le ultime due guerre, fa lodevole smania delle ricerche e delle deduzioni non si può dire infruttuosa, e se _.vi ha da noi un libro che- pare racc~ iud ere la sintesi delle condizioni scienti fich e dell 'epoca, sfuggendo i pericoli dei dottrinarismo e de.Il.e elocubrate sottigliezze, egii è quello già sopra citato delle Nor:.m e generali . per l'impiego delle tre armi net combattimento , il quale invece di esporre principi i, massime e regole,. suppone un combal · timento e lo svolge in tulle le sue fàsi di avvicinamento, di pre·pa·razione, di decis_ione, di inseguimento o di ritirata. . Esso dà l'in.sieine ·ai un'azione tattica. nel quale nulla è dimenticato , nulla è supertluo, e per quanto rigu·arda la condotta dei ba_ttaglioni di prima schiera, si uniforma sostanzi almente alie prescrizioni del regolamento d'esercizi e di evoluziont . lnfatLi ai numeri 37 e 38 le Norme prescrivono i sostegni ed ·. i grossi devono entrare nella linea di fuoco in ordine chiuso come è detto al N. 469 delle evo.lùzioni di battaglione . . In virlù delle due coneordanti prescrizioni il battaglione in prima s~hiera combatte in .ordine mislo, ossia è disposto parte in ordine sparso, parte in ordine chiuso. In proposito si deve assolutamente evitare di dire che il battaglione è disposto in tre linee, ma si bene che normalmente due sue compagnie in ordine chiuso e detle grosso, sono precedute da due compagnie in ordine sparso .. Così il grosso, che è la metà .della forza del ball'aglione, rappr~senla l'ordin~ chiuso come formazio~e normale di combattimen·10, mentre potenzialmente comprende ID sè i requi·si ti del comando. Invero, per noq parlare che dell'ultima fase dell'azione, è soltanto all'apparire del grosso sulla. linea dei cacciatori che, il fuoco simultaneo dell'intiero bauaglione e la capacità sua intrinsica di venire all'urto, si appalesano nella loro mas·sima intensità, attitudine che, senza dubbio, è la più alta e la più efficace espressione del comando a.pplicato alla forza. La rappresentazione di questo fatto si riproduce ·in guisa analoga allorquando il grosso stabilito indietro, ha duopo di raccogliere i sostegni e la catena. Il N. 169 deHe eYoluzioni di battaglione, ripetiamo, con~orda.in· 1
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ciò coi N. 37 e 38 delle No~me (38 e 39), e queste vògliono ciò conferma~e col prescriYere che, al -segnale alla baionetta, le trombe suonino incessantemente l'aoanti a tutta là pdma ·schiera · · e 10· musiche dei reggimenti s~onino la màrcia reale con cadenza accelerata per meglio persuad~1;e cioè, che ormai non si pUò più mettere in dubbio che l'onorè del combatlimentò va ritornato nel-:l'ordine cornpatt.o Viribus wit"tis, o"ss\a, batterie-"d i fucili nel · combattimento del battaglione.
IV. · · 1uodalità dello svllu_p p~ dell'attac.co del battngllonl di rincalzo .in ~(\ e 3° schiera.
L'attacco frontale .adopera co.si l'ordine mist<, per guadagnare più facilmente coll'ordfoe sparso quel più vicino appostamento, dal qua.le si possa muovere all'assalto con lutt9 il battaglio1!e riunito. Dato un fronte proporzionato:al battagl_iorie, l'attacco potrà ri:_chiedei·e la forza di uno, di due o di tre battaglioni, .secondo la . forza impi~gata nel difenderlo ed il valore difensivo della pò~izione • . Però la modalità dello sviluppo dell'attacco, d.ei ' successivi battagiioni .di rincalzo alla prima sch iera, sarà l'ordine chiuso~ se non che i tre ·atti compl~ti di còmballimenlo, ripetuti ~opra lo stesso_ puhto", fara·nno trovare le tre schiere Jµse in una sola al momento finale. Nelle manovre vi saranno naturalmente di troppo quelli che, in caso · véo avrebbero dovuto essere dispersi. ' . Il N.. 4'I delle Norme (edizione 1887) dipinge troppo al vivo i motivi della nessuila preoccupazione che si deve avere nel traversare : la zona battuta. in qu~,;la fase; in. cu, l'ordine chiuso non può più avere influenza sulla entità delle perdite, mentre per contro si rende necessario per soverchiare una difesa tenace. 1
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SULL'APPLICAZIONE
V.
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Natura del mandato dei reparti di fanteria che -venissero assegnati di scorta all'artiglieria.
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Poichè l'artiglieria prènde posizione mentre le avanguardie si svolgono e combattono, si capisce che essa non correrà alcun pericolo discostandosi in quel momento alcune centinaia di passi dalle truppe; così, se _in posizione dietro la catena, avrà sempre pronti ad aiutarla i vicini drappelli di sostegno ed i grossi della truppa in ordine mislo, tra i quah essa sarà venula ad incastrarsi. · D'altra' parte la fanteria nel combattere, procedendo risoluta nelle sue mosse offensive, si trover~ portala il più delle Yolte lontana dal.l'artiglieria. Siffatto modo d'interpretare il legame tattico fra la fanteria e l'artiglieria, che veramente è il più conforme al caratt~re della guerra odierna , porta con sè la necessità delle scorte all'artiglieria, le guaii diventano vere appèndici delle ballerie e prendono con esse parte attiva al combattimento. · Ma la questione delle scorte all'artiglieria ·non· è risolta. Secondo molti scrittori tedeschi il nuovo impiego delle artiglierie in grandi masse renderebbe inutili le scorte. Anche a togliere queste esitazioni· µna istruzione ben particola· · reggiata sarebbe necessaria. In mancanza ài questa, taluni dei tl<!lslri sommi comandanti di truppe si mostrano favorevoli all'adozione delle scorte all'artiglieria, per la considerazione che nel maggior numero di casi, un solo plotone, il quale, non distolto da al tra cura, si · dedichi inlieramente alla difesa di quel da to riparto d'artiglieria cui fu assegnalo di scorta, varrà sempre più di una intiera compagnia, ed anche di due, le quali, accorrono a sua difesa, preoccupate però dal timore di perdere il collegamento colle. altre compa&nie, e di rimane're lont.ane dal!' obbiettivo verso cui, mirano, e .pel quale si trovano impegnate sulla linea combattente.
DELLE EVOLUZIONI REGOLAMENTARl
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Il generale Pianell nei suoi r icordi tattici per le grandi manovre dice: « che il trovarsi senza scorta costituirà per l'aniglieria in feriori tà di manovra )>. La storia ufficiale tedesca della guerra ,J 870-7 11 a pag. 83 11 dice: « Ma le aumentate perdite dell'artiglieria per effelto del fuoco di fuci lÙia, esigono pure cbe qu.ell'arma sia sufficientemente protetta con drappelli avanzati di fanteria». A Metz nelle giornate ,.l 4, 116 e 118 agosto alcune batterie perèlettero in una sola giornata tutti gli ufficiali, tre quarti degli uomini e tutti i cavalli, e ciò pel solo elTeLto del fuoco di fucileria. Ciò trae alla necessaria conseguenza che, quando .un reparto di fanteria avesse l'incarico di proteggere uh reparto d'artiglieria, il primo si debba condurre in modo da sacrificarsi intieramente, se occorré, per la sai vezza del secondo. Ma il mandalo del reparto di fanteria in tale caso non è difensivo, ciò che lo porterebb e ad entrare in azione soltanto all'ultimo momento, quando cioè i pezzi stanno per cadere in mano del nemico ; ma invece il suo. mandalo è essenzialmente offensivo, nel senso di concorre;·e al combattimento fino dai primi momenti per tener lontani i tiragliatori nemici, adottando le stesse formazioni tattich e di quelli per mandar· a vuoto qualsiasi loro tentativo di attacco e persino di offesa lontana col fuoco, ossia costituendosi in drappell i avanzali della artiglieria come vere e pl'oprie scorte attive.
VI. Attenzione del comandanti dei grossi reparti di fanteria alle varie fasi se~11atè dal ca1111011e.
L'influenza che ha oggidì l'artiglieria sull'andamento dei combattimenti è ben superiore a quella che potrebbe sembrarle dovuta, considerando semplicemente le perdite materiali .che essa può infliggere al nemico.
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DELLE EVOLUZION I REGOLAlllENTATtl
SULT, APPLlCA2IONE
In fatti le ~erdite iofliue o-ra dal fuoco delrartiglieria non rappresentano che ti 20 per cento delle perdite totali, e ciò per il fa tto d_ell'aumento della profondità del rettangolo di fuoco della fanteria nspetto a quello d~ll'artigli eria. Ma nel corso del oombattimenLo l'artiglieria è l'istrumento più efficace del coman.do supremo, il quale con esso fa gravitare tu llo il peso della sua fo rza intellettuale sulla mobile bilancia della villoria. Quindi ai comandanti dei grossi reparti di fanteria occorre di porgere la loro attenzione alle fasi del combattimento seunate dal . d 1' e.annone, rrnor ando che l'artiglieria ha le seguenti proprietà tattiche: 1 • 1° à~~entare la p1:ofonclità della zona ·pericolosa che separa 1 due part1t1 che soh giunti a prender fra .loro il contatto tattico; 2° Rendere possibile alla fanteria le form azioni e direzioni di marcia che le pèrmettono di trarre il maggior profiuo del .terreno; . 3n Po.ter talvolta parare i colpi d'at.tacco della parte avversaria assai meglto che se si disponesse di urt nerbo maggiore di fanteria; 4° ~oter ~corgere dal concentramento del fuoco' dell'artiglieria avve~·saria .un indizio sull~intenzione vera o simulata circa il punto che 11 nemico avrà scelto per l'attacco decisivo; 5° Rendere diffi ci le all'avversario un attacco frontale col battere coi suoi fuochi una grande estensi~ne del fronte di baLtaglia; 6° Segnare essenzialmente le fasi principali del combattimento cioè l' i·nizio, lo sviluppo e la crisi: . · ' · Di C{Uesta nuova tattica dell'artiglieria se ne ebbe nn barlume n.ella guerr~ del 11859; se ne vide forma nel 11866 per opera specialmente dell'artiglieria austriaca, e si vide tulta la sua pienezza nel ·1870 per opera dei Prnssiani. . lCosì l'~.rtigl!eri a ~~der:na, colla sua efficacia e mobilità nei .campi d1 batlag.ia ~ m quelli dr manovra, quando aperti come il palmo della mano, . insegnò il ffit)d() di accentuare le graduazioni del combatti mento, perchè siano intese a tempo da tutti. }fa quando il terreno di comballimento si trovi in un mare di fronde e coprente il grande campo visivo nec~ssario all'artigl ieria, allora la fanteria che tenderà agli accessi che conducono sul fianco o~ a rovescio dell'a·vversario, saprà supplire come regolatore quest arme quando le sia giuocoforza agire decisi vomente da sola.
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La fanteria coll'aumentata gittala delle armi porlatili, .là dove le sia imposto di agire da sola stante la natura impedita del paese, e quindi l'artiglieria non possa che da lungi agire solo dimostrativamente come arma per eccellenza dell'azione lontana. rinunzierà allora al combattimen to frontal'e per com binare per, proprio conlr un'azione dimostrativa su l fronte coll'azione decisiva per campi, tor'.'en_ti: canali, per monti, colli e valli su terren i impervi e pieni di 1ns1d1e. · Tuttavia anr.he in questi casi per non scoprire all'avversario il P'.'~prio giuoco, sarà sempre necessario porgere attenzione agl i avv1s1 dell a propria artiglieria, per quanto lontana, e fìnchè il terreno glieli permetta.
Vll.
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•
Riassunto dell'a1>plleazlo11c delle evoluzlonl s~coudo le norme (e dizione 188'7) ctl ù re~olamento di eserelz l e di evoluzlonl, nonchè de11·1struzlone sul tiro 1>cr la fa11te1•la (edizione ~3 novembre t8S8) .
L'applicazione delle evoluzioni regolamentari è anche spiegata, ma sempre senza contraddire il regolamento di esercizi e d( evoluzioni e la nuova istruzione sul tiro, là dove le norme generali per l'impiego delle tre armi ai N; 32, 33, 34:, 37, 38, 39, 40 e .u tratt&no rispettivamente della formazione nell'avanzare dei battaglioni di prima schiera; dei battaglioni di seconda· e di terza schiera che seguono il ~Òvimen lo della prima schiera; del modo di ·evitare il pericolo di ricevere offesa dalla propria _arLiglieria; del momento di portare i sostegni in ordine chiuso ~ulla catena e dello spediente per evitare i tiri aggiustati dell'artiglieria; degli sbalzi per scaglioni non inferiori ad una compagnia tendendo di serrare sul proprio centro, e del momento di entrare dei grossi nella linea dèlla ca tena colla formazione in ordine chiuso su quattro righe, facendo fuoco con due righe in piedi e due in ginocchio; della condotta dell'as-
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su,ùm,c«<ONE
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DELLE E VOL;fZIONJ REGOLAillENTAHJ
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salLo_,,medianLe sba lzi per scagl1on1 d1 mezzo battaglione, sparando n, u"é successive fermate da 3 a t. ca1'Lucce; dell'aprirsi del fuoco di ripetizione alla distanz11 di '200 a 1oO· metri dal nemico; dell'innastare le baionelle, del precipitarsi in linea compaU.cJ. e simultanea sulla posizione nemica con bandiere spiegate al grido« Savoia, Savoia! » ed al suono della marcia reale con cadenza accelerata delle musiche dei reggimenti. Viene quindi l'avanzarsi della seconda \ schiera che segue il movimenLo della prima per occupare la posizione o per rinnovare l'assalto e cosìl'avanzare ana logo della terza ,;chiera rispetto la seconda, ma l'inLervento della seconda schiera come pure quello della terza lo si vuole in ordine chiuso per imprimere.lo slancio necessario alla riusr.ita dell'assalto, ciò che è in armonia _alle prev-isioni del regolamento di esercizi e di evoluzioni, il qu.a le 111 secondo comma del N. 458 ammelle che il bai.taglione possa combaLLere tutto in ordine chiuso . Si comprendé tanto più da ciò la necessità di adottare, per quanto possibi le, la forma per ala. nello schieramenlo delle brigate poiehè · esso corrisponde meglio al principio, adollato dalle Norrne, del combal.limenlo in ordine profondo, poichè in questo le forze combaLLen1,i in prima schiera sono sostenute da battaglioni dell o stesso reggimento (e sollo la comune condotta del comandante del reo-rric')l'l mento), e la terza lin~a rappresenterà in massima la riserva a disposizione del comandante la brigala. II grafico , annesso alle norme, indicante un esempio di svolgimento normale dell'auacco, eseguito da I.ruppe inquadrate contro truppe in posiz;ione parimenti inquadrate, fa scorgere lo schieramento f:seguiLo per ala di brigata nel!a,divisione ed in parte anche di reggimento nella brigala. Esso contempla il caso che al 2° momento il fronte del primo baLLaglione impegnato venga prolungat() con al tro baLLaglione del reggimento. d'avanguardia. · Così al 2° momento 'il reggimento d'avanguardia impeanaLo ri- ' n mane con due battaglioni in prima schiera e col terzo in seconda schiera. Intanto il grosso della divisione continuando ad avanzare riesce nello stesso 2° momento serrato su lla lesta colle mezze com~ pagnie affiancate. Al 3° momento, il reggimento d'avanguardia, sempre disposto su dtie schiere, sostiene avanzando, il combattimento temporeggiante, ed il grosso intanto si è schierato in ordine
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ristretto di linea di colonne di reggimento per battaglione, co(battaglioni in, linea di colonne di compagnia in ordine ristretto, ma disponendo i tre reggimenti per ala di brigata. dal 2° al .i,0 • Al 4° momento si verifica lo spiegamento del grosso su tre schiere, e così il 1° reggimento riesce, come innanzi, con due batfa.alioni in O prima schiera e~ uoo .in seconda schiera; il 2• reggimento con un battaglione in seconda schiera e due battagl!oni in terza schiera; il· 3° ed .il 4° reggimento ciascuno con un battaglione in prima, in seconda ed in terza schiera. La disposizione complessiva è per ala di br/gata, e la brigata di testa riesce coi due reggimenti disposti per scaglioni di d_ue battaglioni dalla testn, e l'n lLra brigata esaLLamente per ala di reggimento . ' Evidentemente, se al secondo momento, inYece di prolungare la fronte del primo battaglione con altro battaglione, questo lo si fosse dispo~to a rincalzo in seconda. schiera, rimanendo il terzo battaglione in terza schiera, ne sarebbe avvenuto che al 4° momento ,anche la Brigata di testa sarebbe riuscita schierata per ala di reggimento Quindi, solo quando si renda possibile dalle circostanze di adottare questo secondo modo di schieramento. si avrà il vantaggio incontestabili che ogni battaglione di. prima schiera potrà essere sostenuto da battaglioni dello,stesso reggimento. 1
' ,.,
vrn. Dlsclpl1111a del f'uoco . · (,1)
Il mantenimento della disciplina del fuoco si ottiene coll'applicazione, per parte di tutti i graduati e specialmente dagli ufficiali , delle prescrizioni peculiari della Is~ruzione sul· tir_o per la fanteria, (l) Sul campo di battaglia. • il .fuoco dei battaglioni chiusi e 1·egolato dai rispeUivi maggiori » (N. 703 del Regolamento di esercizi e di evoluzioni ...,. Brigata). A questo proposito sembra oppGrtuno confrontare tutte le sparse prescrizioni per stabilire fa vera modalità dell'esecuzione del fuoco rispetto ai riparti, distinti in plotoni, compagnie e · battaglioni. Quanto all'Istruaione sul tiro per la fanteria (23 novembre !888) aon v'ha dubbio
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DELLE EVOL UZIONI RE GOLAMENTARI
SULL' APPL1CAZ10NE
in data 23 novembre 1888, alle regole generali date pei.fuocqi cl.al regolamen Lo di esercizi e di evoluzioni. Quindi non sarà mai il ca.so di Lrovare che siano controversi i principì al riguardo ; ma per quanto il fuo co in ~ assa tenda a degenerare in fuoco indivi duale a voloiità, giova avvert ire che chi comanda il fuoco non deve mai dimenticare di dar !'indie.azione dell'alzo co ivoluti comandi,·pòichè è risaputo che si prova non lieve difficoltà nell e esercitazion i di combattimento ad ottenere che i comandanti i singoli reparLi ouem,perino a tale loro incarico e non facc iano ·così perdere l'abitudine del puntamento al soldato. In merito ai fuochi a grande distanza contro fanLe ria e cavalleria in. formazione serrata e contro artiolieria in marcia, ~ppure in posìzione a meno di 1600 metri conviene
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averepresenti le prescl'izioni del N.46, dellaNormegeneralip er l'impiego delle tre armi, e quanto vi si aggiunge, perchè in fuo ri di tali casi spaciali non si apra il f ~oco che a buona portata dal nemico e con aggiustatezza. Il l'ifornimento delle munizion i deve essere praticato secondo le ultime prescrizioni in data 12 gennaio 1888. Esso, fatto così sempre dall'indietro verso l'estremo fronte della prima scbier~. non potrà mai autorizzare il ritiro, o cambio che si voglia dire, degli elementi dell'ordine sparso. Rièordarsi perciò che il soldato,spesso per combattere più non si ritira.
~
1
che, da quanto è detto al N. 207 e da quanto è poscia spiegato nelle singole dodici lezioni del tiro di combattimento, che il fuoco non vien comandato a riparli chiusi maggiori di una compagnia. Il Regolamento d'esercizi a l numero succita to· soggiungo: , come fu detto nelle evoluzioni di battagli one lo fanno es_eguire a comando (a sai ve) ed a v olontà dall'intero battaglione o da una o più compagnie secondo i casi ..... , . Nelle evoluzioni di b.ittaglione al N. 326 è' detto che il comandante di batlaglioné « fa eseguire i fuochi sia a coma11do (a salve) sia a volonta dall 'intero battaglione o soltan to da un a o più com pagnie nel modo indicato per In ovoluzioni di co,mpagnia. - Egli comanda ìl fuoco stando ·dietro al cenlro del b,1ttagliono a 30 passi ,. Però ò da rile1•arsi che tale prescrizione non é analoga a quell a cho si riscontra per l'eseCll- · 1.ione dei fuochi di compagnia, inquantochè al N. 39i delle evolu1ioni è detto che • la compagnia oseguisce i fuochi come fu detto pel plotone, al comando del capitano •; ed inoltre ò da osservarsi che la parola comandare riferita al comandante il battaglione è usata all' ultimo capoverso del N. 70ft delle evoluzioni d i brigata, ove è detto cl,e • essi lo comanderanno (il fuoco) a tutto il battaglione o act a lcune compagnie solanto, come crederanno meglio ~. Quindi sembra eviden te che il termine comandare riferito al batt.,glione, in questo caso si voglia far interpretare per oritinan nel senso di regolare come è detto in tosta alla presente avvertenza, tanto più che allo ste5so N. 703 non _farebbe biso_gno ohe vi .fos~e soggi~nto che • spetta ai maggiori stessi di far cessare tl fuoco • quando si rosse ,nteso che essi lo comanàasse,·o direttamente'invece che r egol arlo soltanto. Invero non pare oggidì più ammissibile che un battaglione di 0"'Uerra ìn ordine·d 1iuso sul campo di battaglia possa eseguire il fuoco nelle diverse sue specie e modi al comando. di un solo, ciò che nemmeno è a~mosso dall'Istruzione sul tiro nella sua parte s?st~nz1ale,.. quale è quella cho tratta del tiro di combattimento. D'altronde ques ta Istruzione su l tiro prescrive s~mpre 1:he_ chi c~manda il fuoco dovo stabili re l'alzo, dal capi) plotone al comandante d, compa/§111a; e ciò sta bene, poichò e dirlìcilc ammettere che una persona sola possa giudicare caso per r.as1> di tutti gli alzi necessari alle compagnie ~el battaglione, i_na ~ia ,piu~~sto facile di riconoscere che ogni singolo comand_ante dt eompagn1_a sta 11 g1uchce pm competente della situazione della propria tru ppd. rispetto al bersaglio. Quindi sembr,a gio:evole .valersi ~ella l:ititu dine iasci,tt.'l a questo riguardo dallo stesso Regolamento d esercm e dt evo lur.1on1 per accetta re come regola che sul camifo di battaglia ti fuo~o dei battaglioni. chiusi sia bensl r egol-ato dai rispettivi comandanti, ma ra:,to eseguire dalle compagme al comando dei capitani.
XI. l'Worme spelali e eonclusione . \
Ricordal'e le norme speciali per lo svolgimento dell'attacco della divisione d'ala; quelle per la di visione, bensì inquadrata fra alLre truppe, ma in disposizione difensiva, e sua difensiva se di ala; le norme per la disposizione difensiva della divisione isola.la; quelle speciali per l'occupazione delle posizioni fuori del con La Lto dell'avv:ersario; per l'inseguimento e la ritirata; le quali regole tutt.e sono date dalle N orme generali per l'impiego delle tre armi nel combattimento. Riflettere inoltre per l'eventuali tà degli attacchi noLLurni, e per qualsiasi altra bisogna di guerra, che si fosse qui tralasciato di contemplare riguardo alla brigata di fanteria, sia inquadrata, sia autonoma. Infine tener ben presente che la celerità di marcia diminuisce all'entrare nel rettangolo di fuoco. A questo proposito sarà utile di dare un'estesa spiegazione, tondata sull'esperienza dell'u\Lima grande campagna di guerra. Un grosso corpo tattico, come sarebbe una divisione di fanteri a, marciante sopra una sola strada, giunla colla testa all'estremità . della zona pericolosa, e che debbçt es·eguire lo schieramenLo·e combattere, impiegherà a svolgere completamente la sua azione un tempQ che si calcola come nell'esempio seguente. f2 -
ANNO XXXIV, VOL. Il.
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SULL'APPLICAZIONE
Supposto che la profondità della zona sia di 4000 passi, devesi riflettere che la marcia in essa zona è rappresentata da 1/ 9 del . tempo che si cerca, mentre le so.ste per combattere sono rappresentate da 8/ 0 del tempo stesso. I n()ltre la velocità di marcia nella zona pericolosa, è ritenuta ridur.si in media a 10,t passi per minuto. Ciò posto, la profondità di 4000 passi, che segna i due estremi del· Fazione, divìsa per l'ora della ve,locità di 1104 passi per minuto dà per quoziente un non'o del tempo, e nel caso nostro due quarti d'ora circa. Quindi il tempo delle soste che è 8 volte maggiore, risulta determinato di •! 6 quarti d'ora. Ed infine il tempo di durata dell'azione, che è la somma della marcia e delle soste, sarà di ,1s quarti d'ora, ossia di 4 ore e mezzo circa. Nelle circostanze . più favorevoli si ammette che tale tempo si possa ridurre a quattro ore, e cioè supponendo che la marcia ne sia 1/ 8 e che te· soste ne rap7 presentano i / 8 - Inquantodiè questa proporzione fra la marcia e la sosta si riferisce alla linea di fuoco che si avanza man mano a sbalzi, mentre si può ritenere come dato approssimativo che il ·1° e 2° momento in cui l'avanguardia inizia il combattimento e si · spiega, sostenuta. dalla sola sua artiglieria, potrà ·durare poco , più di mezz'ora; che il 3° momento in cui deve effettuarsi lo spiega- · mento dell'intera divisione ed in cui tutta l'artiglieria entra in azione, durerà un'ora e mezza almeno, e che infine le altre due ore saranno richieste dallo svolgimento degli altri quattro momenti, prendendo, ben in tesò, ad esempio lo svolgersi dell'azione quale risulta dal grafico che v~ unito alle Norme generali per l'impiego delle tre
armi nel combattimento , · Però è da rilevarsi che in tal guisa $i ammette di prescindire dal far passate il grosso della divisione in ordine ristretto, e ciò per evitare l'effetto di ritardare lo spiegamento dopo averlo fatto serrare semplicemente sulla testa, in una delle tre forinazioni indicate dalla Tay. III" delle Norme (fldizione •1887). È bensì vei·o che intanto la profondità del grosso della Divisione si riduce a· circa 3 chilometri se si serra colle compagnie disposte . colle mezze compagnie affiancate e queste di .fianco per quattro; e si riduce ad un chilometro, serrando, ove il terreno lo consenta, . fuori di an lato dell~ strada in una sola colonna per plotoni; ed ancora si ·riduce a soli 500 metri: se si serra analogamente su due co·
DELLE EVOLUZIONI REGOLAMENTARI )
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!onne fuori dei due lati della strada; ma è da osservarsi che in ognuno dei tre casi l'ultimo riparto in coda alta colonna, quando giunge serrato, avrà impiegat0 nell'avanzare un tempo che sta in ragione della distanza che ha dovuto superare, e cioè nel primo caso due chilometri, corrispondenti a mezz'ora circa, nel .secondo caso quattro chilometri, conispondenti ad un'ora, e nel terzo caso quattro chilometri e mezzo, co;Tispondenli pure a circa un'ora. Intanto l'avanguardia avrà sempre dovuto sostenere· da sola il combattimento temporeggiante, che secondo il caso doVl'à. perdurare da una mezz'ora ad un'ora circa. Così, se si 'prescinde dal dispone poscia il grosso in ordine ristretto, si può conch iudere che l'azione proceda come si è dello sopra; ma lo spiegamento a cui si verrebbe più presto non riuscirebbe facilmente per ala di brigata nella divisione e di reggimento nella brigata per causa dell'attrazione naturale d'impiegare le truppe man mano dalla testa alla coda nell'ordine in cui sono disposte; or- · dine che è per linea; nè può venire ben stabi lito il numero delle schiere in cui si deve effettnare lo spiegamento. Invece, se prima di passare allo spiegamento, il grosso viene ancora predisposto nell'ordine ristrelLo, e precisamente in quello di linea di colonne di1 reggif!1enti per battaglione, e coi battaglioni in linea di colonna di compagnia in ordine ristretto, evidentemente i reggimenti vi si po'>sono far intanto riuscire per ala nel senso suespresso, agevolando realmente l'ulteriore spiegamento sempre per ala e su tre schiere. Nè si potrà realmente ritenere che il· passare per questa formazione richieda un tempo che possa aver per effetto di ritardare lo spiegamento. Se si considera che l'unità organica, che nel combattimento inquadrato deve preparare caso per caso la soluzione del problema della combinazione proporzionata della fanteria coll'artiglieria, è il corpo d'armata, e che ai comandanti delle colonne di manovra, quali le divisioni di fanteria e simili, in cui esso si scompone per combattere, incombe di rivolgere nel miglior modo gli sforzi dei diversi strumenti d'arma che sono a loro disposizione verso quell'oggettivo che fu loro assegnato, ne viene di concludere che a questi ultimi sia proprio necessario di passare da una formazione che é la sola che permette loro di mettersi in mano le truppe, sia ,per rettificare facilmente, se occorre, il fronte delle
DELLE EVOLUZIONI REGOLAlTENT.-1.Rl
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SULL'APPLICAZION E
tr!1ppe_ stesse, e sia per passare poi il più ordinata mente possibi le allo sp1egamr.nto, verificandolo così appunto in quella fo rmazione per ala che agevola alla potenzialità del comando della colonna di irradiarsi da un centro .unico, e ad ocrni sincrolo capo di esercitare o n autori là e responsabilità proporzionata al suo comando duran te l'inti~ra a~ione. Inoltre tale in formazi one pe1·melle di spostare i regg1ment1 per lo spiegamento fuori dell'azione del fuoco nemico, giacchè nello :;volgersi poi del combattimento i movimenti debbono potersi! fare in direzione normale. . D'altra parte, se dopo segnalato l'avversario il grosso della divisione d~ve_p~r conseguenza continuare la marcia fino a quel punto che sara g1ud1cato opportuno per arrestarsi, serrare sulla testa ed · aLten~~re eh~ la situnzione si delinei più ch iaramente, per poi dispors: _rn or~me ristreuo in quello spazio che ha sempre davanti a, sè ali tnfuon della portata del fuoco nemico , anche nel caso più sfav?revole che il primo ar viso della presenza dell'avversario gli vemsse soltanto dal tuonare del cannone dell 'avanouardia risulterà ~al c~si non interrot~o avanzare del grosso, che il suo ~assare al~ I or.drne serralo e qu Indi a quello in ordine ristrello, non avranno cert;:ri:eD ~e fatto_ ~erder ,tempo per potere affrontare al più presloposs1btle il nemico colla massa, e che per di più questa mass'\ si trovertl in condizione di misurarsi nel miaJior ordine e colla micrl iore disciplina desiderabili. n a Na turnlmente l'avangu:irdia avrà in tanto dovuto sos tenere da sola un_morri~nto di_più l'azione prel iminare, ma ben sapendo di averne po i un sicuro ai uto per compenso. Quindi tutti i momenti del r,ra~c~ delle n_orme ripetute dovranno realmente verificarsi quando ; oss1b1le, _e cioè_: 11° mo°:1ento - Offens iva della lesta dell'avanguardia contro Ipunti avanzati del nemico in posizione; 2° momento _ Spiegamento dell'avanguardia e suo attacco contro i posti avanzati del nemico in po5i·r.ion e; 3° momento - combattimento tempore<><riantedeIl'avanguar d.1a e preparn:1.wne . ò allo &piegamento del orosso ndell'attaccante; infine svolgimeDto degli altri tre momenti . I"> · E si riflette che nell e vere battaglie la durata del combattimento non riesce mai inferio re di sei o sette ore con un'avanzata di 5000 passi circa. Tale durata si deve appunto attribuire alle precauzioni
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rich ieste per il sicuro funzionamento dell'ordine e della disciplina. nelle grandi masse che vi si debbono far manovrare. La profondit[t di 5000 passi della zona pericolosa, divisa per la succitata veloci tà di 104, passi per minuto, dando per quoz iente un nono del tempo, rappresentante la marcia in essa zona, nel caso attuale dà 4-8 minuti ossia circa tre quarti d'ora. Qui ndi il tempo delle soste che è olio volte maggiore risulta determinalo di 25 quarti di ora, sei ore circa. Rd infine il tempo di dura ta dell'azione che è la somma della marcia e delle soste sarà di ~8 quarti d'ora, oss ia di 6 ore e tre quarti, circa 7 ore. Si può quindi conchiudere in cifre tonde che sulla linea di ruoco , la quale si avanza cosi man mano a sbalzi colle intermi llenze di sei ore complessive di sosta per un'ora. di marcia., potrà trovare comodamente impi ego tulla la truppa fi no all'ultimo reparto in coda della colonna. Così soltanto non potrà avverarsi che una battaglia possa essere perduta senza che sia stata impiegata tutta la truppa sino all'ultimo fucile. Nella condolla delle esercitazioni I.attiche analoghe in tempo di pace, per quanto si faccia al lo scopo dì frenare le foghe inopportune, non si riesce così faci lmen te a riprodurre l'immagine della verità. Soltanto vi si potrà riuscire quando fosse venuto nella convinzione generale che la novità sostanzialmente vera delle norme più volte lodate, consiste appunto nelle due fo rmazioni prepa ratorie per assicurare l'ordine e la disciplina nello spiegamento, quali sono la formazione serrata sulla lesta del grosso e quella in ordine ristretto sopra descrille, che costituiscono oggidì il secreto per facilitare al comandante la divisione l'adempimento del suo mandato (,I J. Ma poichè è mollo considerevole i! tempo occor rente nelle vere bat.Laglie, come si è dimostrato, per lo sviluppo del combattimento nella zona pericolo.sa, si è naturalmente indotti in tempo di pace a .prescindere dal passare per tali formazioni per abbreviarlo. Quindi 4e grandi esercitazioni non possono avere l'i nLiero aspetto della ve1·ità e non di rado il tempo fa poi difetto per l'impiego delle riserve. In tempo di pace la necessità di far raggiungere al più presto i nuovi accampamenti, per non stancare di soverchio le truppe, s'impone (¼) li re:;olamento d'esercir.i per la fanteria teJ osca al N. U 3 della parie seconda as-segna ai comandanti di brigati quest'obbligo di far serr.ir.l in tem1)0 per diminuire la ,profonditi\ di marcia.
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SULL'APPLICAZIONE DELLE EVOLUZIONI REGOLAMENTARI
alle considerazioni dell'istruz.ione. Egli è perciò che, a noslro av,•iso, le grandi esecilazioni, nnaloghe alle vere battaglie, sar ebbero maggiormen te profittevoli quando si facessero svolgere in due giornate per ciascuna. Il dispositivo verrebbe sviluppato sino allo spiegamento del grosso nella prima giornata e ripreso da tal punto nella . seguente. Le lruppe, riprese le rispetlive p~sizioni, passerebb ero a sviluppare i tre ul timi momenti dell'azione; avendo superato con semplice marcia di spostamento lo spazio che il giorno prima dovettero percorrere in manovra (,t ). Federico II ~sercitava i suoi soldati sui campi di Potsdam. Napoleone I li esercitava guerreggiando. Nei tempi odierni , in cui le lunghe e costosissime paci lasciano 1uuo il tempo per esercitare le truppe con simulacri di guerra, conviene ch e questi possano raggiungere il più alto grado di verosimiglianza per riuscir profittevoli nel giorno della prova.
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RECLlTTAMENTO /
E PROBABILE RAGGRUPPA~iENTO DELLE GRANDI UNITÀ OELL' ESERCITO FRANCESE I
FRANCESCO RAMONDA
I.
Maggiore generale comandante la brigata Roma. i'
({) l'iel più volte ricordato regolamento d'esercizi per la fanteria tedesca è prevecl11to analogamente al N. 123 dellà parte sedonda, ove è detto cbe , Nell'eserc.itazioni sul terreno dei grandi reparti di truppa si dovl'à anche considerare a te1npo l'opportuno risparmio àelle forze •.
La l?rancia, che vede sempre nella Germttnia la sua secolà.re nemica, seguita a profondere tesori in armamenti e fortificazioni, aspettando l'occasione favorevole per poterla debellare. Il governo francese ha dotato l'esercito di un fucile migliore di quanti finora se ne conoscano; ha dalo un grande impulso p~r la trasformazione rapida e completa delle piazze forti in più grandi e solidi campi trincerati; fa ogni sforzo a che il progetto di legge sul reclutamento, da tre anni in discussione, venga finalmente approvato dalle due Camere e dia al paese la possibilità di trarre dalla popolazione il massimo della forza viva. Vuol preparare così un'ordinata leva in m?,ssa, essendo persuasa · che, in una prossima guerra , si tratlerà non solamente della indipendenza, ma addi riUura della esistenza nazionale. Infaui nell'istruire i soldati si cerca, fin con ostentazione, di inculcar loro col sentimento del dovere, quello elevatissimo del sacrificio della vita piuttosto che assistere all'onta ed all'umiliazione de la nation f rançaise si belliqueuse, si fière . . . . disparaissant toute entière.
,·
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DE l, LE GRAND I UNIT A' DELl .'ESE RCIT O 11.RANCESE
R~CLU'fAME NTO E PR.OOABILE RAGORUPl'AMENTO
sopperire alla deficenza di braccia net.essari e all 'industria ed a quei lavori, pei quali gli agi della vi ta coi loro numerosi bisogni resero la fi bra francese non più adatta. Nei diparl.imenLi industriali alla frontiera ed in quelli di Senna, Sennae Oise, Senna e Marna, Marna , Rodano, pullulano gli stranieri. II loro numero, che in tutta la l?rancia nel ·,1851, 'era di 379,000,e dieci anni dopo di 499,000, raggiunse nel 11872 la cifra di 733, 000, e poi di 801,000 nel 11876, di 1,010,000 nel 11881, e col censimento del 1887 si arri vò all a cifra di 4,1'1 5,1'14, dei quali 250,000 Ita.liani e 90 ,000 Tedeschi. La popolazione francese fu trovala di 37,103,089. Le cause per cui essa è rimasta stazionaria, chi le fa rimontare alleguerre del primo impero, e chi le ascrive a quella del 1870, ma noi crediamo che, oltre a queste, ben altre e più importanti ragioni bisognerà cercare. La stessa statistica ci dimostra come la diminuzione delle morli in Francia sia di molto inferiore a quella degli altri Stati. Per ogni 1000 abitanti la differenza in meno dei morti, in cinque anni , fu trovata :
Ma mentre çosì con febbrile atti viLà si apprestano armi ed armati,
mentre nell'esercito tulli sono assorLi nella preparazione della ~urande . ri scossa, avviene un fallo, che dit molto da pensare alla prande nazione e potrebbe essere causa di serie conseguenze per re.sercilo. · La popolazione francese diminuisce. .· La diminuzione è relativ·a all'aumento di altra volta, ed è un fauo costante tanto più senti to a misura che maggiormente cresce la popolazione negli Stati vicini. Per provare ciò ci serviremo delle cifre molto dim~strative, contenute nel rapporto della commi ssione sanitaria alla Camera francese. , Da e~se risulLa che annualmente per ogn'i ,f 000 abitanti si hanno in media: Nascite.
1
Aumento •o;. 0 di popoJar,ione.
Mt.>rti.
In Italia . In Baviera
37 27,4 ("9,6 bambini fi noad hnno) 36,2 28,5(17,1 » ) In Inghil lerra 33,7(-t>19,6 (H,,5 » ) In !svizzera 32,5 20,3 (H , 11 » ) 30,5 20,8 (rn,5 )) ) Nel Belgio In Francia . 2 4- ,7 22,2 ( 18', 1 » ) 1
1
9;6 'i,7 '14,1 112,2 ·
ln Italia . In Baviera 1n Inghilterra Tn [svizzera
9,7 2,5·
Come si vede l'aumento della popolazione francese è minimo rispetto alle altre. Ne consegue primieramente ch e la emigrazione, quantunque non estesa come in I talia, debba produrre in Francia e[eLLi sensibilissimi, tanto· più se, come si verifica n·ei dipartimenti presso le Alpi, coloro che em igrano ai loro monli non tornano più. Molto ci sarebbe da dire e molte alLre r.onseguenze si potrebbero dedurre dall e suesposte cifre, ma per non divagare dal còmpito che ci siamo prefissi, facciamo solamente osservare, che dalla sproporzione nell'accrescersi delle popolazioni deriva, per legge di equilibrio, l'inftltrarsi continuo e progressivo degli stranieri in Francia. Nè essa può respingerli, costretta com'è a servirsi di loro per
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'.
Nel Belgio In Francia
3,3 2,9 3,2 · 3,7 , ,9 •I J>
li dottor Lagneux,in una sua ~Jemoria all'accademia cles sciences morales et politiques, stabilisce, con documenli genealorrici e sta. . . o t1st1c1, che: su cenLo matrimoni, in Francia, venti restano sterili, . mentre una parte di quelli che non lo sono hanno la riproduzione moli.o limitata (·I). Le nascite si proporzionano J ra 105 n:iasc'hi e 100 femmin e; dei maschi il 4.-0 °/ o muoiono prima di rarr11iun«ere • o . . on ~ 11 28 an no e mezzo ed il (3 °lo restano c.e!Jhi. 1
'
(l) Sc~ ~clo il dottor Chcrv/11, membro del C'onsiglìo di statisLica, met3. dei mah"i moni ~~npol ~ter1h o oon un figlio solo, un terzo no hnnno due o tre, ed un sesto ne hanno (i)
Il maggio r numero delle nasci te è da to clall'lrlancla.
I
U.
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DELLE GRANDI UNI'rA' DELL'ESERCITO F RANCESE
KECLUTAllENTO E PROBABILE Jl,AG GRUPPAMENTO
vizio, e di più indurr~ gli stran ieri, con tulti i mezzi ed anche obbligarli, a natural izzarsi fran cesi e concorrere alla leva. Fu proposto parecch ie volle di prendere una parte dei 2()0 ,000 uomini che i 3 milioni e più di abitanti dell'Algeria e quelli delle colonie potrebbero dare; ma la cosa non fu trovala possibile, perchè, prese nel loro insiem e, le colonie sono piuttosto nemiche della madre patria, e lo si è constatato per la stessa Algeria, alla qual e saranno necessari più di cinquant'anni prima che la si possa considerare ve· · ramente francese (11).
Dalla proporzione delle nascite si ricava che la popolazione maschile francese è di 19,000,000. Ora ammettendo che la durata media della vi ta in Francia sia di 36 anni (1) e che IP, maggiori perdite siano del 18 °lo fino all'età di un -a nno e del 22 °lo fi no al 28° anno e mezzo, non v'è da maravigliarsi se sulle liste di leva si trovi no annualmente iscritli, in media, solamente 309,000 giovani compresi i capilista (omessi o P.sentati con frode negli anni precedenti), menlt·e in Italia con una popolazione di 30 milioni, si raggiunge la cifra media di 280,000 inscritti , solo coi giovani nati nello stesso anno. Questo contingente, in proporzione di quello che è dato dalla popolazione francese , farebbe risultare la popolazione italiana di 3,i. milioni (2). 1n Francia, da ollo anni. le classi di leva, meno quella del 1886, risullano fra i 306,000 e i 313,000 , e c'è da. aspettarsi ancora un abbassamento maggiore per le classi ·1890 :, 8911 come conseguenza della guerra del 1870-71 . media degl' iscrilli è stata presa dalle seguenti olio classi: 1
rr. Su 309,000 iscritti nelle liste di reclurarnento di una c!asse, circa 7,000 non si presentano e sono i reniten ti, 37,000 sono riconosciuti inabili per qualunque servizio militare,ed i rimanenti .265, 000 vengono ripartili nelle seguenti cinque categorie: 1° Individui da chiamarsi sollo le armi I per l'esercito 125,000 ( per la marina 5,000 2° Dispensati nell'interesse delle famiglie . . 44,000 3° Dispen:;ati per interesse dell'istruzione pubblica · e del culto . 4,,500 perchè volontari già prima arruolati 48,000 ~.,500 3 I,OOO · od inscritti marittimi già arruolati . o volontari di un anno che han fallo il servizio . 4.,000 4° In dividu i suscellibili solamente di essere addetti a servizi ausiliari (quelli che da noi vengono riformati per diretto di statura o per piccoli difetti fisici) . . . . 20,000 5° rivedi bili . 40,000 Questi ultimi nei due anni successivi, quando si presentano con altre classi di leva, ordinariamente risultano distribuiti nelle cliverse categorie come segue:
La
'
Classe if 880 )) 1881 » •1882 » 1883 » . 1884 )) ·1885 )) 1886 11887 )> 1
I
•
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306,833 309,689 3i2.924, 3 13,9i.H 309,097 306,854. :) 16,090 308,245 1
Queste cifre, che oscillano con poca differenza dalla media, fanno sì che essa si può considerare come stazionaria, mentre negli altri Stati presenta un continuo e sensibilissimo aumento. Perciò a dilTerenza di. questi ultimi, la Francia, se vuol aumentare l'esercito di pri~a linea, anche di poche migliaia di uomini, deve ricorrere, · come sta facendo, a leggi assai restrittive per le esenzioni dal ser-
O) H. M1112u11. - Le momJement compare de la population. (i ) In Italia le classi complete t886 e !887 hanno dato: cl11sse 1886 iscritti 358,064 e classe f887 Iscritti 340,275, compresi i rividibili. :J!ì1
(I) ER;-;esT JAEGLE. -
...
Forces t·ispecliues de ld Fl·a11ce el de l'Alle,nagm.
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RECLUTA!IIENTO E PROBÀBILE RAGGRUPPAMENTO 1
DELLE GRANDI UNITA' DE LL ESERC1'f0 FRANCESE
Cancellati od esentati inseguito a decesso, condanna, ecc. 1O, 000 Assegnati alla 1a categoria . ,15, 000 » 2· » 5, 000 » 3• » 100 » 4• » 9,9 00 1
Ritornando ai ,100,000 uomini di prima porzione, sappiamo che la loro ripartizione nelle varie armi è all'incirca la seguente:
1
1
Fanteria . Cavalleria Artiglieria Genio. Commessi ed operai d'amministrazione Infermieri Treno d.egli equipaggi . Operai ferrovieri
· Dei 7000 renitenti supporremo che 2000 siano arrestati o si presentino, mentre il consiglio di revisione, nel fare ii reparto del contingente, li calcola tutti come p,:esent'i. Aggiungendo i rivedibili, come sopra ripartiti, ed i renitenti , e togliendo i 5000 uomini della marina si avrà: ,J• categoria Q• ..,
3• 4.a
))
)) ))
"42,000 50;000 32.400 32,900
I 14-2,000 dell'esercito attivo, all'epoca del!' incorporazione, si trovano ridotti a rpinor numero per cause diverse, come decessi, riforme, congedi, ecc. Essi perdono il '10 °/o circa, cioè si riducono a 127 ,800, mentre la differenza U,200 va pet· due terzi perduta e per un terzo in aumento agl i uomini dei servizi ausiliari. .Ai 127,800 vanno uniti "5,000 volontari per 5 anni (esclusi quelli della marina, circa 5,000 uomini), 4,200 volontari di un anno, e si ottiene così la cifra di 1147,000 uomini, che rappresentano il contingente medio completo che la Francia annualmente dà all'esercito attivo. I 142,000 uomini di leva sono s~ati sempre ripartiti in àue porzioni, variabili a seconda dei biso·gni e delle risorse finanziarie. La prima porzione, circa ·I 00,000 era obbligata a passare 5 !inni sollo le armi, poi 4 anni sotto le armi ed un ano.o à disposizione od in congedo. La seconda porzione, circa 42,ooo; ha quasi sempre fatto un anno di servizio sotto le armi e 4 a disposizione. I 50,000 dispensati per motivi di famiglia rimasti a disposizione per 5 anni, come i 32,900 dei servizi ausiliari, non vennero chiamati che per gli esercizi annuali, unitamente alla loro cll}sse, dopo che questa, passati i ;; anni di servizio attivo, veniva trasferta nella · riserva. I dispensati e quelli dei servizi au,iliari hanno dunque poca o nessuna istruzione.
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67, 000 H, 000 ,13,000 ,1,400 4,000 - 1, 000 ·1,600 •I , 000
I 42,000 della seconda porzione risultarono assegnati :
1
.
,, '
"'
Fanteria . Artiglieri a Genio Commessi ed operai d'amministrazione. Infermieri Treno degli equipaggi .
28,000 ·10,000 1,600 600 500 ·1, 300 1
. Gli uomi n_i della prima porzione sono assegnati ai ·corpi lontani dalla region e di reclutamento, mentre il contrario avviene per quei di seco nda porzione. All' epoca della mobili tazi one invece tutti i richiamati so tto le armi vengono assegnali ai corpi stanziati nell e regioni di rel:lutamento. E qui cade acconcio far conoscere che la Francia, militarmente, è di visa in ,f 8 regioni, sedi di ·18 corpi d'armata, ciascuno dei quali ha 8 reggimenti di fa nteria (oltre un re-ggimento regionale) , corrispondenti ad 8 suddi visioni od Ùffici di reclutamento della regione.
1
Il 1.
•
...
In quanto al serv1z10, secondo la legge ·1872, ogni citl adino è obbligato al sen' izio militare per 20 anni; cioè a restare : o anni nell'esercito attivo; 4 anni nella riserva dell'esercito attivo;
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RECLUTAMENTO E PROBABILE RAGGRUPPAMENTO
DELLE GRA.NDI UNITA ' DELL'ESERCITO FRANCESE
5 anni nell'eserciLo territoriale; 6 anni nella riserva dell'esercilo te1:ritoriale. Ciò che darebbe un esercito di 1• linea con 9 classi ed un esercilo territoriale con 11 classi . Questa legge verrà presto sostituita da un'altra, il cui progello , già discusso e redallo prima che cominciasse ( 1885) l'auuale legislaLul'a, fu ripresentato dnl minisLro Campenon, cambiata da Boulanger e finalmente, dopo numerose ammende di Ferron, venne approvalo dalia Camera dei deputati nel ·I887. In Senato il progetto subì nuove modificazioni, altre ne ha intt'Odotte testè la Camera ed ora lro1•asi di nuovo presso il Senato per la definitiva approvazione. Col nuovo progeuo, il servizio è porLato fino al 41:> 0 anno di elà . ' passando: · 3 anni sollo le armi; 7 anni nella ri5erva alliva; 6 anni nell'esercito territoriale; 9 anni nella riserva terriLoriale. Di piti è ~onservata la seconda porzione del conLin"ent.e sollo le armi alla quale andrebbero uuiti Lulli i dispensati dal :ervizio attivo in Lempo di paco e, d'ora innanzi, astreLLi ad un anno di servizio. Le dispense verrebbero aumentate con le categorie:
classi ( 1867-66-65-64}, già liberate dal servizio, e che quindi vi saranno richiamale per effetto retroattivo della legge. Di piti, essendo di 10 anni il tempo da passarsi tra l'esercito attivo e la sua riserva, ne consegue, che, in caso di mobilitazione, il ministro avrà una classe di più nell'esercito di prima linea. Ciò potrà avvenire solamente nell'aprile del 11890, perchè attualmente .la classe ·I878, che sarebbe quella in questione, ha già fatto passaggio all'esercito territoriale e perchè la legge nuova di reclutamento, anche approvala prestissimo e definitivamente dal Senato, non venendo applicata che dopo 6 mesi della pubblicazione, per quest'anno non darebbe nessun vantaoaio. Ma alla !erme 1·1·media l'>v (')e') preseptemente una decisione ministeriale fa quale ha stabif ito che, in una mobilitazione, venga assegnata alla riserva deli'esercilo attivo, fa classe più giovane dell'esercito territoriale. Dal 115 novembre del passalo anno, le classi dell'esercito atLivo secondo la vecchia legge, sono: classi 1887-86-85-8( ' della riserva dell'esercito attivo, classi 1883-82-8 1-80-79; dell'esercito territoriale, classi 1878-77-76-75-74· della riserva dell'esercito territoriale, classi 18i3~72-7 1I-70 -
a) figli unici e p1·imogeniti di 7 figli. 600 b) altri sostegni di famiglia . . . . . . . 1500 . e) giovani che studiano per oltenere un diploma (oltre 1 3.i-00 già dispensati con la le~ge vecch ia} . . . . . 4800 d) giovani che esercilaM un'induslria 700 e) residenti all'estero 400 Totale 8000 La Camera invece voleva che tulli gl'is~riLti fossero soggetti alla legge comune di tre anni, salvo i sostegni indispensab ili di fa miofia obbligandoli solo ad alcuni esercizi periodici di non piti di 4 i:esi '. Ora ha accettalo la divisione del contin"ente in due porzioni e vuole ·1 o 1 reclutamento reJionale. Questa legge, riguardo al numero degli uomini, non porterà, per ora, altro aumento all'infuori di quello che proviene dalle quattro
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1
1
1
69 -68.
Per la suaccennata disposizione ministeriale, la classe 11878 ritornerebbe alla riserva atliva, e poi, con l'applicazione della nuova legge, il ministro, in prosieguo, potrà chiamare nella riserra territoriale le classi 11867-66-65-64, già Ii berate dal servizio. Così le classi dell'esercito attivo saranno 1O e quelle dell'esercito terriloriale 14. Bisogna qui far presente che il millesimo rappresentante la classe è quello dell'anno in cui l'iscrillo compì il suo ventesimo anno di età, mentre, da noi, la classe di leva viene indicata con l'anno dinascita degl' iscritti . Abbiamo visto che delle cinque classi dell'esercito attivo, quatl~o. dovevano essere sotto le armi ed una, la classe 11883, a dispos1z1one, un itamente alle seconde porzioni delle classi 11885 e 11884-, ma in previsione che la .nuova legge ridurrà a tre le classi sotto le armi, fin dal iJ887, la classe 11886 fu tutta incorporata, e in novembre dell'anno passato. fu ridotta la seconda porzione della classe ~ 887 a soli 5000 uomini ed è slala altresi congedata una parte della prima porzione della classe 1884.
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DELLE GRANDI UNITA' DELL'ESERCITO FRANCESE
RECLUTAMENTO E PROBABILE RAGGRUPPAMENTO
Ora,essendo slala stabilila col nuovo progetto di legge, la second~ porzione del conLingente, il minislro -della guerra ha già pubblicato una circolare riflettente il congedamento di 10,000 nomini della classe 1880, e dei rimasti sotto le armi della classe 1884-. 1
Per l'esercito attivo: Classe '1887 uomini H ,9,8M )) 1!3, 765 1886 » 1
1
1
))
)) ))
})
134,-189 134,,593 •I 35 ,256
Totale
697,654'
·1885 11884 •1883
IV.
Come abbiamo detto, tra il contingente assegnato ai corpi di truppa e quello effettivamente incorporato, esiste sempre una differenza, che in media è del 10 °/ 0 , ed è rappresentata da individui, che per decesso o per cambiamenti nelle loro condizioni fisiche o di famiglia e sociali, avvenuti durante il tempo tra l'assegnazione ai corpi e l'effeLLivo incorporamento, devono essere cancellati od assegnati ad alLre categorie, dell'esercito. Aggiungiamo, che ogni clas_se, di anno in anno, subisce delle perdite, le quali dal ministero francese vengono .calcolate al 4 % dopo il pr'imo anno di servizio, al 3 °/ 0 dopo il secondo anno ed al .2 °lo negli anni successi.vi (,J). Di più alle classi che fecero la campagna del 1870 si tolgono 3.2, 000 uomini per ciascuna, cioè 117,000 della prima porzione e ,J5,000 della seconda, come perdita media subila da una classe, durante la guerra. Con tali dati, e prendendo, dai giornali ufficiali e dalle tabelle militari francesi, la forza realmente incorporala delle 2! classi , si potè avere il numero di uomini dell'esercito di prima e di seconda linea, che la Repubblica potrà mettere 'in campo. · L'esercito attivo, atlualmenle , è rappresentato dalle .seguenti classi, che comprendono, coi conti ngenti di leva di prima e seconda porzione) i volontari di 5 anni ed i volontari di un anno.
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)) ))
1
Per la riserva dell'esercito attivo: Classe ·1882 uomini ·127,007 )) ))
)) ))
:l>
122,633 128,9 10 1130,575 ·122,658
Totale
63·1,783
188 1 ·1880 11879 ·1878
1
))
1
)) ))
1
1
(11).
A queste cifre bisognerà. aggiungere quelle dei volontari nei regaimenti stranieri e dei volonl.ari indii eni (algerini ~ tunisini) nei Turcos e m;gli Spahis (gli ~tranieri, dopo 5 anni, egli i~digen! , dop~ 4, sono prosciolti da qualunque servizio); quelle dei contrngen~1 della leva in Algeria, ove i CO$Crilti fanno un anno sotto le a1:m1'. olto nella riserva ed il resto nella· territoriale. Sommeremo qu1nd1 con I' eserr.ito attivo.
.
Contingente algerino sollo le armi (classe :1887 cli \~val e 5 continoenli di volontari . . . . . . . · · 22,606 Con ti~aente alnaerino di riserva (classi 1886-85-84-83 82-8 1-80-79 e 78 . ,, o ,236 Totale 32,842 Totale generale truppa ·I, 362,279 t"'.'.>
1
nell!
Le perdite nell'esercito italiano vengono calcolatiY a l 6,40 % dopo il primo anno di servizio di un contingente, al 5 O/o dopo il secondo . anno, al 4 % dopo il ter1.o anno ed al 3 ¼ dopo il quarto anno. Questo calcolo è mol to più giusto cli quello dell'esercito francese, ove si sà che le riforme sono numerosissime -s11ecialmcnte nel primo anno di servizio. (! )
(l) La dìtTerenza fra queste cifre e quelle porta.te dall_e tabe~e ~ubblic:ite rivista milltare del mese di ottobre t888 risulta da un'altra dim10u.z1001 lo p1u del 4 /o alla classe t887 del 3 ¼ alla classe 1.886 o del 2 °lo alle a ltre classi, considerando che queste perdite' annuali si -vel'i!lcano ordinariamente nei sci mesi ~i ser~lzio dal _novembre all'aprile più che nel resto dell'anno. Di più mancano i cont:mgenll algernn che son segnali in seguito. l.3 -
ANNO XXXIV, VOL. Il .
H/6
'RECLUTAMENTO E PROBABILE RAGGRUPPAMENT O
Allro aumenlo vien dato dagli ufficiali, i qua li, secondo l'annuario, sono: 26,865 per I' es ere iLo aLLivo ·8,642 per la relativa ri"erva . 35,50'i ( 1). Totale Quindi il totale generale dell'esercito atti vo sarà portalo ad 1,397,786. Per l'epoca della mobilitazion e ogni compàgnia o hau.aglionedovrà già aver notalo quei soldati che non si ritenp:ono suscettibili di sopportare le fatiche di una campagna . Essi variano dai 9 ai ·14- per compagnia di 1125 uomini e ben si può supporre come tal numero divenli maggiore fra gl'i noividui delle riserve e fra quelli detli a disposizione. Ma d'altra parte. per la smani:\ di non dimi nuire il numero dei comballenti, potrà benissimo avvenire che i non valori, al momento della mobili tazione, siano, dopo la visita sanitar ia, ridotti solo al 6 °/o, salvo poi a vederne gli ospedali e le ambulanze pien e nei primi giorni del concentramento. I trainards delle riviste di Longchamp informino. Depauperando del 6 ¼ il totale della truppa, l'eITeuivo dell'esercito. attivo si ridurrà ad 4,280,M3; e con gli ufficiali , ad '.1,3 116,050, 1
~·
Y. Per poter desumere da questa forza il numero delle grandi unità che la Franci a poi.rii. formare in caso_di guerra, siccome la base di esse è sempre la fanteria e.d eccezionalmente, per pochissime, la cavall~ria, cercheremo la quantità di uomini spettanti alla fanteria e po i i cavall i ed i cannoni che le daranno ausilio. Tralasceremo le ' altre armi ed i vari servizi, per i quali la Francia è sufficientemente fo rnita di uofl) in i e di ma teriale. Di tutto l'effettivo trovalo per l'esercito attivo, come avviene nella 1 ripartizione di un contingente di leva, i due terzi (67 °/o) spetterebbero alla fanteria; 1na bisogna considerare eh.e questa, ricévéf:ldo (t)
Vi sono compresi i non combattenti.
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DELLE GRA?\DI 01\ITA' DELL' ESERClT O FRANCESE
all~poca della leva, il personale meno robusto, o meglio , quello rimasto, dopo che le altre armi fece ro la scelta, sarà soggetta_ a per· dite maggiori; quindi il 4, il 3, il 2 °/o di media sulle p_erd1t~ annuali non potrà applicarsi ad un calcolo della sola fantel'Ja . Risulta che, in una mobilitazione, a quest'arma resterà il 611 °/ 0 sul totale con le altre armi. ed i vari servizi. Dell'effetti vo di ,1,280,54-3, spetteranno alla fanter ia 78'1,1131 uomini, che, con 14,520 ufficiali, compresi quelli di riserva, raggiun geranno la cifra di 795,651. Prendendo dallo tabelle di formazion e dell'esercito francese l'effettivo di guerra dei singoli riparti ('I), avremo: 1
• I
U4 reooimeuti di fanteria di linea a 3 battaglioni di 4 e;ompagnie (reggimento :-H78 uomini) . . . 457,632 tU quarti battaglioni dei suddetti reggimenti (battaglione 1028 uomini). H 8,032 •18 reggimenti di linea regionali a 3 ball.aglioni di 4 compagn ie (reggimento 3138 uomini) . . , }S7,204 18 bnttagliC\ni cacciatori a piedi a 6 compagnie (batla27 ,MO olione 1535 uomini). I:> • ·12 battaalioni cacciatori di montagna a 6 compagnie (') 18, tH 6 (battaglione 1543 nomini) . . -i, reggimenti zuavi a 4 battaglioni di 4- compagme ·16,824 (reggimento 4206 uomini) • 4 reggimenti tiragliatori algerini (turcos) a 4 battaglioni di 4.- ,compagnie 2 reggimenti stranieri di 4 baLLagl ioni a 4- compagnie 5 battaolioni a 6 compaonie di fanteria leggiera (Zeo i, 7,500 pbirs) . 780 5 compagnie di disciplina 761,464Totale 1
1
1
Confrop.tando questq totale con l'effettivo della fa!) teria, si trova che restano disponibili 39,699 uomini da lasciarsi nei '152 depositi di fanteria , (l) Questi elTettivi ebbero una nuova modificazione, per cui la compagnia _sa-. rebbe portata a 258 uomini, Il battaglione a !049 cd il reggimento a 3i4~, compresi gh umcla.11. Cosi il totale de"li etTetti vi, divontando maggiore, porterebbe, di conseguenza, una diminuzione nel nu::iero di uomini disponibili per i depositi.
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DELLE GRANDI UNl'rA' DELL'ESERCITO FRANCESE
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RECLUTAMENTO E PROB~·BILE RAGGRUPPAlllENT·O
Ora, non retrocedendo alla riserva dell'esercito attivo la classe , terri Loriale iJ 878, si sarebbe avulo, in caso di mobil ilazione una grande deficienza di uomini per completare gli effellivi di guerra della fanteria, tanto più che, anche senza i ,t 8 reggimenti regionali, si sapeva già che i contingenti erano insufficienli per i reggimenti a 4. batlagl ioni . Il generai Ferron, ministro della guerra, nel presentare alla Camera il proget~o di le){ge per la soppressione del quarto battaglione nei reggimenti di linea e per la relativa formazione dei reggimenti regionali, disse, che si sarebbero lasciati nei ,144 reggimenti i quadri per i quarti battaglioni (come infatti ci sono), e che in virtù del~ l'articolo ,17 della legge di reclutamento, dando un'istruzione elementare ad un certo numero di dispensati, si poteva con essi e con l'eccedente dei riservisti dei tre battaglioni , costituire, in tempo di guerra, il quarto battaglione di ogni reggimento. Dopo si pensò, che gli uomini non istruiti, mescolali coi riservisti, avrebbero potuto nuocere piuttosto che giovare in campagna e perciò si eliminarono, dando invece una classe di più alla riserva attiva.. ' La cavalleria , per la quale tanto si preoccupano i 11rancesi, a . causa della stia inferiorità di fronte alla tedesca, conta ora 83 reg- · · aimenti e ne conterà 9 11 quando saranno formati ali altri 8 dei 113 reggimenti, decretali da più di un anno. '. La cavalleria dovrà avere allora: Cavalli e"'!)
'
\/
Uomini
da sella
12' reggimenti corazzieri a 4 squadroni di ,156
7,980 uomini e 1146 cavalli. '. 30 reggimenti dragoni a 4 squadron.i di 156 uo· 19,950 mini e ·146 cavalli 1 2'.~ reggimenti cacciatori a 4 squadroni di 156 . 113,965 uomini e ,J46 cavalli. 118 reggimenti usseri a 4 squadroni di 1156 uo,J 1,760 mini e H6 cavalli . 6 reggimenti cacciatori d'Africa a 4 squadroni · 3,990 di 156 uomini e H,6 cavalli 4, reggimenti spahis a 5 squadroni di iJ 56 uo3,284 - - ·mini e 146 cavalli 6'0,929 Totali
7,260 .
1
1
1
11
18,·150
1
10,890
1
3,630
2 920 · ~ ·
55,1555
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In tempo di pace i reggimen~i di cavalleria sono a cinque squadroni, ma mobilitandosi, lasciano il quinto squadrone, il quale, dopo aver costituita una scorta di 25 cavalleggieri con un ufficiale o di 56 cavalleggieri con 3 uffic iali, secondo che essa serve per un comando. di divisione o di corpo d'armata o di armata, cambia i suoi cavalli buoni con quelli difettosi del reggimento e resla come deposito delle riserve e per l'ordinamento della cavalleria territoriale. Attualmente i,regg;menti di cavalleria, abbiam detto, sono 83 , alcuni dei quali ancora su quattro squadroni, avendone ceduto uno per la formazione dei 5 nuovi reggimenti: quando si costituiranno gli altri 8, cioè 2 di dragoni e 6 di usseri, supponendo che debbano essere pronti per una mobilitazione, allora gli squadroni deposito, o quinti squadroni degli altri reggimenti, si troveranno ridoLti ai minimi termini; e ciò non oslanle i 115000 cavalli da sella che il gover!}O, in tale occasione, darà alla cavalleria per completarne gli effettivi di guerra. · In quanto all'artiglieria, la Francia possiede, almeno per l' esercito di prima linea, un materiale ottimo ed a sufficienza per rispondere a tutte le evenienze. Esso è distribuito in 38 reggimenti, cioè 19 di corpo d'armata e '19 divisionali. li reggimento d'artiglieria divisionale ha ;12 batterie ed il reggimento di corpo d'armata ne ha H, delle quali 3 a cavallo. Ogni reggime:ito, all'atto della mobilitazione, forma due nuove batterie che servono di deposito e le diverse sezioni di munizioni. Appartenenti ai reggimenti d'artiglieria erano le batterie bis di staccate in Algeria, ma poi fu diversamente disposto. Un progetto di legge portava la costituzione ài due reggimenti di artiglierià da montagna a6 hallerie l'uno, per i gruppi alpini, e due · reggimenti misti di arti glieria per l'Algeria, la Tunisia e la Corsica, 1 aventi ciascuno 6 batterie da montagna, 2 montate e 2 a piedi. Per questi nuovi reparti si dovevano prendere le batterie bis, le hatterie da montagna ed altre montal,e dai 38 reggimenti, i quali in seguito avrebbero ricostituite le batterie cedute. Per gli stati maggiori e per una gran parte degli uomini di truppa si·volevano adoperare quelli resi disponibili dallà soppressione e dal passaggio al genio ·dei due reggimenti pontieri. · Ma tale movimento approvato nell'anno ,1 886, fu rimandato ad
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l!ECLUTAMENTO E PROBAIÌtLE RAGGRUPPM11ENTO
altra epoca; e ciò dietro proposta del mini,;tro Freycinet, che non credette bastevole iI tempo fino alla primaYera perchè le truppe dei genio si mellessero al corrente del servizio pontieri. Provvisoria men te fece approvare dall e' due Camere un progetto, con cui le nuove 12 batterie da montagna si son costituite in due gruppi di 6 batterie l'uno, dipendenti ammini .,trativamente dai due reggimenti divisionali di artiglieria del XIV e XV corpo d'armata: dì più le 16 batterie (8 di montagna 4 m,mtate e 4 a piedi) per l'Algeria, la Tunisia e la Corsica formano altri due gruppi di 8 batterie l'uno, dipendenti dai 2 reggimenti della 19' brigata d'artiglieria, in Francia. Il numero delle ballerie sarà quindi di 46'1, oltre 76 di deposito, cioè: 384, batterie montate (4· per Algeria, Tun isia e Corsica); 57 » .a ca.vallo; 20 » di montagna (8 per Algeria, Tunisia e Corsica); 76 » di deposito. Ogni batteria ha sei pezzi. Vi sono poi i battaglioni di artiglieria da fortezza a 6 batterie, alcune delle quali, sdoppiandosi, porteranno il totale delle batterie da fortezza a 1511 , oltre le 4 che sì trovano in Algeria. Il genio, il tren~ ed i servizi accessori sono in quantità sufficiente per la formazione dei grandi reparti.
Le 6 divisioni di cavalleria a _tre brigate: 36 re<rnimenli di cavalleria; nti · · Ilo t 8 ballerie d'artiglieria a cava : Per i 12 crruppi alpini sono impiegati: . i\2 b~taglioni di cacciatori di montagna; 12 batterie d'artiglieria di montngoa. . le 11:i'I I 18 reoaimenti di linea regionali ,;~no asseg_nali, come batterie d;t>fortezza, alla dife:;a delle ~1~zze forti. Resteranno così disponibili in Francia: 144 battaolioni di fanteria; . . , . ,1S recrr,i~enti di cavalleria (compresi ,i. di cacciaton d Africa ori , . ) che verranno dall-Algeria ; 1-15 ballerie (1 a cavallo); 76 batterie di deposito· . Bisocrnerà calcolare anch e come disponibili le tr~p?e ~ella marma cioè· 9.9 bauaalioni di fanteria e 29 batterie d'art1gliena (alt~a fan-. ' 1'l con, · ) . .:!ol• potranno perciò teria• "'ed altre batterie sono nelle co1on1e . . , 18 battaglioni costituire 6 i:eggime?ti (tre brigate) e serv1rs1 altres1 di ,12 batterie per i grandi reparti.
1
1
1
Questi grandi reparti, costituiti fin dal tempo di pace, sono 18 corpi d'armata in Francia ed un ·I 9° in Algeria, 6 divisioni di cavalleria indipendenti e 12 gruppi alpini;~ I ·18 corpi d'armata comprendono: 144 reggimenti di fanteria di lin~a, 18 battaglioni cacciatori, 36 reggimenti di cavalleria> 288 bat~erie d'artiglieria (36 a cavallo). Il 19° corpo, che .in caso di guerl'a dovrà venire in Francia, ha: 8 reggimenti di fante ria (Zuavi e Turcos); 2 reggimenti di cavalleria; ,16 batterie d'artiglieria (due a cavallo in Francia). 1
. . . b r · ono 2 reggimenti di fanteria, stranieri, d1 ~u1 4 allag ioni s al Tonchino; . . 5 battaglioni di fanteria leggiera (30 compagnie delle quah . . . . " . . 8 al Tonchino; . a·1_a·sc·1µ1·1na 1 .oltre quella . . d1 p1on1en :i l Ionchino, 4 compagn1e 4 reocrimen ti di cavalleria (spahis), ,15 ba~~~rie oltre quella in Corsica ( 1) · . . . Con questi elementi si potrebbero form~re cin~1ue nu~v1. co~p1d~ armala .in !?rancia ed nno in Algeria, ma mv~ce il. cons'.gho ~upe riore clella guerra pare che :o~lin con re~art1_ del~ ~ser?1~: attivo e · dell'esercito territoriale cost1Lu1re delle gia~di ~mta ~·: : h Ma prima di occuparci dell'esercito terr1L~nal~ n co1 d1a~o c e niente s'è dello dei dispensali dal servizio_attivo m tempo di pace,
In Africa:
'.
VI.
201
1
1
. .. d' gruppo (t ) In Corsica vi sono due b~tt~ri~ mobili, uiia un ed una del 35• reggimento artiglieria. , .
(li
batterie dell'Algeria
•.
202
1
. RECLUTAMENTO E PROBABILE RAGGRUPPAll!E~TO
DELLE GRANDI UNIT.'\° DELL'ESERCITO FRANCESE
circa IH 000 per ogni classe e che per 1O classi rappresentano un numero di uomini abbastanza rilevante. Essi sono:
·- ·- ·-
Classe 11887 - · 50,000 ... )) ,J 886' - 50,524 'O <l)"' 1 )) 1885 50,3715 o, oE Q;i i,.· CJ ...., )) "..., •1884. - 53,H I cd ..;,~·c ._ )) •1883 54,669 :=cd~ e"' )) 1882 - 15 1,992 oOu cd 'O.,,... <l) )) .188 1 - 50,863 =·<Dv -... o e i:: i:: )) 1880 - 5•1,523 'O ~ _ o ;' ~ ) ·1879 5 1,746 o..o - ~ a '.:? G'-1 ..2 'O 11878 )) 49,04·1 6 \ -
~
1
00 · -
Q;)
1
1
1
<1)
1
1
Totale
VII.
· Le classi dell'esercì to territoriale sono cinque, ma col ritorno della classe 11878 alla riserva attiva, restano quattro, ovvero:
48,4861
47,037 Esercito 45,941 attivo. 4·7,508 \ 47,890 .U ,66·1 42,826 Riserva 42,1504 dell' esercito 4 1,8iS2 attivo_. 39,650 /
Classe 1877 }) 1876 •1875 >> ·1874 1> 1
'.
1
298,768
dei quali ·,182,24-8 apparterranno alla fanteria. Essi vengono lasciati, quale riserva, nei depositi, ov'è.loro impartita l'istruzione militare, di cui sono quasi diaiuni· ·ed in se()'uito potranno essere inquadrati nei reparti del!' esercito attivo per colmarne . i vuoti che si facessero durante la campagna. )
derebbe in Franéia: '145 reggimenti di fanteria di linea; 72 squadroni di dragoni; 72 squadroni di· cavalleggieri; 60 batterie d'artiglieria montate; 1115 batterie d'nrtiglieria di sortita (senza carreggio); · 1157 batterie d'artiglieria a piedi, ed altri servizi di corpo" d'armata. Ma la disposizione ministeriale del mese di settembre del passato anno, la stessa che assegnava alla riserva attiva una classe ter~ ritoriale, stabiliva che le antiche circoscrizioni di reclutamento de, reggimenti territoriali fossero soppresse e che _i primi due ba~taa\iorii territoriali di ooni suddivisione di regione dovessero forO h 1 · d' marsi sul totale di ciascuna suddivisione, con le quattro c assi 1 uomini dai 3,1 ai 34 anni (nel nostro caso con.le classi ,187 ,i. 75-76:-77), ed il , terzo battaglione, come a\tresì' i battaglioni complementari, con la riserva territoriale. Il continc,ente delle quattro classi, .spettante alla fanteria, abbiam visto, è di 2J4,786 uomini; aggiungendo 4000 ufficiali territoriali,
uomini 157,774 » 140,994.
è)
,,.1Jt·"1"
tale 22,604. Secondo la legge di ordinamento, l'esercito territoriale compren-
...
Totale •
1
che, con la riduzione del 6 per cento, diventano 450,4-69, il . cui contingente per la fanteria sarà di 274,786. 1 · Gli ufficiali combattenti dell'esercito territoriale sono 15,94-4, con 9674 di fanteria; i non combattenti sono 6704. - In to-
448,355
Per l'eserci to attìvo Per la rispettiva riserva
uomini H9,8'iil » 1127,539 )) 1'19,154 122,658 >> Totale uomini 479,222,
1
Se per qu~sti dispensati si volessero calcolare i non valori nello stes~? modo come per i .contingenti aLtivi, cioè il rn °/ 0 all'epoca dell mcorporamento ed il 6 °./ 0 per infermità conosciute solo al momento della mobil itazione, si avrebbe già il '16 °/" da dedurre . .Ma considerando che quèsti dispensati non furono sottoposti mai a ,,isite sanitarie rigorose, il numero dei non valori si potrà portare al 33 °/~risultandone una cifra di perdite uguale a quella accettata dal C?nsiglio superiore della guerra che, nei 1Suoi calcoli di effettivi , fa assegnamento solo sui due terzi dei di pensati. · Questi sono:
203
è)
.•
DELLE GRA~DI UNITA' DELL' ESERCITO FRANCESE
204
RECLUTAMENTO E PROBABILE RAGGRUPPAMENTO
oltre quelli già appartenenti alle classi, e 17,268 uomini, specialmente graduati , presi dai 39,699, residui di reparti attivi, avremo la forza di 296,05,i. uomini per i 290 battaglioni territoriali. Dopo resteranno nei 1152 deposi ti solamente 22,,S:3·1. individui dell'esercito aui vo ; val quanto dire che ogni deposito ne avrà circa 150, per lo più graduati, da adibirsi all'istruzione dei dispensati. , Per la cavalleria territoriale, gli uomini non mancano, ma difettano i cavalli da sella. Il De Gasté, nel suo lavoro Du recrutement du checal de cavalerie, asserisce che la Francia possiede tre milioni di cavalli, ( che si rinnovano annualmente con 300,000 nascite. B provalo, e lo conferma maggiormente una pubblicazione del / gene1;ale belga Ravenhitl, che la popolazione cavallina di 3 milioni non dà più di settantamila cavalli utilizzabili per l'esercito: j ed infatti il Govemo francese, per avere tutti i 1120,000 necessari 1 pel servizio in tempo di pace, ne compra sovente all'est~ro e mette in servizi o quelli inferiori ai 6 anni. Figuriamoci ora il passaggio al piede di guerra, in cui, per com, pietnre tutti i servizi e crearne dei nuovi per l'esercito aLtivo e pel territoriale, saranno-necessari all'incirca 300,000 cavalli. Con la requisizione se ne potranno avere 220,000, ma gli allri 80 ,000 bisognerà che siano stati provveduti all'estero; ed il ministro vi ha già ricorso per ingenti acquisti , tanto da impensierirne gli all evatori fra ncesi , che egli poi rassicurò con promessa di non far loro alcun torto. Parecchi autori francesi .sono concordi nel dichiarare che la Francia, per cnvalli, non potrebbe fa r fronte act una guerra pro lungata . · Supponi amo che per la mobilitazione riesca ad averne 250,000 e che, secondo calcoli già _prestabiliti, uh sesto (42,000), siano adatti per sella. Questi , presi e sottoposti ad un regime nµovo di vitto e di lavoro, ed in causa del poco tempo disponibile, ad una ist;uzion e rigida e continua, finiranno cC11l'affaticarsi, ed, ip buon numero, ad ammalarsi, sicchè, perdendo le loro qualità di energia . e di velocità, saranno per alcun tempo inabili al servizio . Dai i0 ,000 cavalli, togliendone 15,000 per completare gli effet1
tivi dei recwimenti di c·avallerio, e 1~,000 per gli ufficiali montati d. t itte le ;;mi sia della riserva che territoriali, ne resteranno ~p~n1a a sufucien,za per montare 72 squadroni, costituiti ~er I~ maggior ~arte con ri servisti. Se in prosieguo si ~ormeran:10 gh altn '72 squa· droni. certo i cavalli non saranno tutti dn sella. In Africa esistono i quadri territoriali per: 9 battaglioni di zuavi; 4. squadroni di cacciatori d'Africa; 13 batterie a piedi d'artiglieria. . . App~rtenenti anche all'esercito territori ale sono _le ~uard1e. d1 dogana ed i cacciatori forestali , che invece s_ono destmat'. a coad~~ vare l'esercito attivo nella difesa delle frontiere e delle piazze fo1t1. Il corpo di dogan ieri, in Francia, comprende: 3 1 battagl!oni at~i vi . . ( ~ 2,1 compagnie; 11 b:ittagliono misto tn CorsJca . . 8 battaglioni da fortezza (22 compagnie); SH compagnie e '17 sezioni da fortezza. In totale H ,896 uomini . I cacciatori forestali hanno: 47 compagnie e 16 sezioni attive; . 2 compagnie, 18 sezioni e '15 distaccamenti da fortezza. In totale 493!5 uomini. In Africa: Doganieri - 3 compagnie attive ed una da fortezza; un plotone di cavalleria. Tn totale 665 uomini . . . CacciaLOri forestal i a cavallo - 3 squadroni con 348 uom1n1. In ·totale generale 20 ,8H uomini. . .. . . . . Anche l'esercito territoriale ha gl i uomini non 1stru1tt, c1oe I dt~ spen sati dal servizio in Lempo di guerra, che per le quattro classi seguenti sono: 1
,.•
Classe 18'77 1876 » ·1875 )) ·1874 ))
1
uomini 38,850 » 38, 100 ~ 37,350 » 36,600 1
Tot,,le uomini 150,900
1
..
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206
RECLUTAMEN'l'O E PROBABILE RAGGRUPPAMEN·T O
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DELLE GRANDI UNlTA' DELL'ESBRCll'O FRANCESE
Depauperandole del 33 per c·enlo si riducono n 100, 000 uomini (6,1 ,000 per la fanteria), i quali per deficienza d'istruzione non potranno essere adibiti che a servizi ausiliarii, salvo in caso di estremo bisogno, a mandarli a colmare i vuoti nei battaglioni mobili Ler ritoriali. Per completare l'esercito territoriale e con esso tutta la forza che la Francia vuol trarre dalla sua popolazione, aggiungeremo i con tingenti delle classi di riserva territoriale. Tolte le perdite di 35,000 uomini per ogni classe che fece la campagna del 1870 e le perdite annuali, avremo: 1
mobilitazione, formerà quei tali tel'zi br.ttaglioni territoriali, intorno ai quali si raggrupperanno gli altri battaglioni complementari delle clas.si di riserva territoriale,. ch iamate successivamente ed a misura che gli eventi le renderanno necessarie. Ma quando gli eventi guerreschi faranno sentire tale necessità, sarà segno che la Francia trovasi ridotta a mal partilo, e allora non crediamo che per una riscossa possa fare assegnamento su tale riserva, la quale avrà sempre un valore molto relativu per essere · impiegata diversamente cbe nel servizio territoriale delle guan~igioni, ovvero a dare qualche scorta ai convogli, dietro le basi di operazione, allorchè gli altri battaglioni territoriali fossero chiamati in prima linea. Dopo quanto si è dello sul reclutamento dell'esercito francese, possiamo stabilire il seguente riepilogo:
1
Classe 1873 uomini istruiti ,J '18,256 uomini non istrniti 36,600 )) )) )) "'14,584, 1872 » » 35,850 1
1
)) )) )) ))
» )) ))
))
·1874 1870 ·1 869 1868 1867 ·1 866 1865 1864 1
1
1·1 4,022 9·1,46495,54 11 81( ,858 85,3 10 83,288 79,677 78 ,295
Totali 942,295
))
))
»
))
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1
))
))
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»
))
3!:S ,'150 34,450 33,750 33, 100 32,450 3 11,350 . 30,900 30, '100
»
»
333,700
))
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»
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))
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:,
,
Applicando anche a queste classi il metodo di riduzioni impiegato .per le altre, si dovrebbe togliere da quelle istruite solamente il 6 per cento, mentre è facile immaginare quanti di più saranno i non valori, trattendosi di gente di una certà età e che, al minimo, ha lasciato il servizio da undici annr Possiamo perciò, senza tema di sbagliare di troppo, depauperare le sudde~te class i istruite del 33 per cento, come quelle non istruite. Cosi si avranno per la risena territoriale: Uomini con una discreta istruzione . . I Uomini non istruiti . Totale
63 11,338 222;467 853,805
Con la nuova legge di reclutamento, la classe •I 873 dovrà restare ancora per lutto l'anno ·1889 a far parte dell'esercito territoriale e non della riserva territoriale. In ogni modo essa, dopo la prima
'1 ,3 16, 050 Esercito attivo e sua riserva (1O classi) . Di spensa~i dal servizio in tempo di pace e rimasti 2 98,768 a disposizione nei depositi 450,469 Esercito · territoriale (4, classi) . 20,81 l Doganieri e cacciatori forestali . Dispensali dal,servizio in tempo di pace o che verranno chiamali quando sarà_necessario per adibirli '100,000 a servizi ausiliarii . . 63 1,338 Riserva dell'esercito territori aie ( 1O classi). 22,1,4-67 Uomini non istruiti di detta riserva Totale generale 3,039,906 1
1
.
,.
(
1
1
Si è tenuto conto delle guardie di dogana e non della gendarmeria, perèhè questa è reclutata con individui dai 25 ai -W anni, e quindi già computati nei contingenti di leva, mentre le guardie, di chiarate in servizio all'epoca della coscrizione, vengono comprese fra gli indisponibili alla leva. Secondo le previsioni francesi , si potrebbe aggiungere al numero dei dispensati che restano nei depos_iti per l'esercito attivo, una in· tera classe, quella le cui operazioni di leva si trovano in corso e che dovrebbe essel'e incorporala nel mese di novembre. La classe •I 888 chiamata sollo le armi per anticipazione, potrà dare allri 200 ,000 uomini, as5olutamente privi di ogni istruzione militare.
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RECLUTAMEliTO E PltOBABILTt !tAGORUPPAMEN'l'O
DELLE GRANDI UNITA' DEL t.'ESERCITO FRANCESE
Invece uno dei reggimenti con prevalenza di elemento allivo verrà facilmen te assegnato al XV corpo, in sostituzione di quello attivo rimasto distaccalo in Corsica. Unendo 37 reggimenti a maggior elemento attivo con altrettanti che ne hanno meno, risultano 37 brigate miste. Ne segue che i 32 battaglioni territoriali del XIV e del XV corpo d'armata alla frontiera italiana, dovrebbero essere ripartiti come segue: 12, come si è detto, a sussidio degli alpini; 6 per unirsi a quelli del servizio presidiario; 8 per formare con quattro battaglioni allivi i quattro reggimenti da sostituirsi ai regionali, e 6per costituire. con dodici battaglioni aLLivi (uno preso da allra regione), sei reggimenti misti , raggruppati in tre brigate. Le 34 brigate rimanenti, dànno 17 divisioni miste. Con "6 reggimenti regionali, risulta dalla discussione alla Camera , si costituiranno due corpi d'armata, forse il XXI ed il XXII. Con gli altri 2 reggimenti si potrà avere una brigata attiva da darsi in aumento a quelle miste della frontiera alpina. Il XIX corpo d'armata, abbiamo. visto, deve venire dall'Africa: ma crediamo che ciò sia difficile, poichè le truppe del!' Algeria, come quelle di tutte le colonie, invece di figurare sui campi di battaglia europei e di servire quale estrema riserva, avranno probabilmente bisogno di rinforzo, prima di arrischiare una traversata poco facile: la guerra non sarà circoscritta alla metropoli e le colonie avranno da combattere p,·o aris et f ocis. Secondo le idee francesi il suddetto corpo d'armata appena giunto in Francia, distaccherà una brigata di tiragliatori algerini, destinati a completare il XX corpo, che provvisoriamente sarà rimasto a tre brigate di fanteria inarina. Avvalora il fatto delle formazioni miste la risposta del Consiglio superiore della guerra al ministro De Freycinet, quando questi, per dare all'eserr.ito territoriale una completa autonomia, propose di riordinare . meglio i ,J8 corpi cf'a\·mata. Il cimsi'glio ad unanimità si oppose, dichiarando tale misura inattuabile e nel tempo stesso pericolosa, percbè escludeva ogni elemento territoriale dai reparti attivi e rovescia\'a il piano di mobil itazione con tanta fat ica elaborato. Di più nell'anno passalo, e prima ancora, vennero fatte delle grosse promozioni di ufficiali territoriali, che, gi seppe poi, furono destinati ai battaglioni da unirsi a quelli attivi.
VIII. Dopo aver parlato della forza numerica dell'esercito · francese possiamo occuparci del raggruppamento probabile delle sue diver:s; unità organiche. In caso di guerra, primi a mobilitarsi saranno i ,, 8 corpi d'armata con tutte le altre trnppe dell'esercito attivo, ; bauaolioni territoriali delle regioni di frontiera, i doganieri ed i cacciatori forestali. ~\.I settimo giorno di mobili tazione si dovranno formare i 14,4 quarti battaglioni attivi, e contemporaneamente incomincieranno ad affluire ai depositi di reclutamento gli uomini dell'esercito territoriale (11), che non sono delle regioni di frontiera, ed abbiamo già visto che saranno ripartit.i in 290 battaglioni. Unendo ad essi i 144 attivi, si avrà un tolale di 434 battaglioni disponibili. Come essi possano raggruppnrsi e quali grandi unità concorreranno a costituire, non si può sapere se non per congellure e per deduzioni, studiando l'ordinamento mililare fran cese. È certo che con questi batti1glioni si potrebbero avere altri 114,i. reggimenti, ma almeno 62 battaglioni territoriali dovrnnno servire per costituire grossi presidi e rinforzare quelli delle piazze forti di frontiera; 42, se non di più, saranno impiegati nei servizi di tappe, scorte, ecc. di ciascuna armata, e 12 a sussidio dei bauaglioni cacciatori presso le Alpi. Cosicchè resteranno .174 batt.aglioni territoriali che, uniti a 144 atLivi, dànno ,105 reggimenti, dei quali 38 a due battaglioni attivi ed uno territoriale, e 68 a due battaglioni territoriali ed uno attivo. 12 di questi ultimi reggimenti rappre5entano sei brigate per un grosso corpo d'armata da mandarsi in Afric·a a sostiiuire il XIX ; 18, secondo le previsioni del ministro Ferron, serviranno a rimpiazzare nelle fortezze i ,18 reggimenti regionali; ed 4 si costituirà in Corsica col quarto battaglione del reggimento che vi si trova di gnarnigione, e con cui formerà una brigata mista. •
l".)
1
1
(l) Vedi Avant
209
\
j,, bataille.
'
210
DELLE GRANDI UNITA' DELL'J~SERCITO FRANCESE
RECLUTAMENTO E PROBABluE RAGGRUPPAMENTO
Che lè divisioni siano lasciate autonome o raggruppate in corpi d'armata, si può arguire dalla tendenza di tulle le pubblicazioni militari a magnificare la semplice formazione divisionale come una specie di 1/.terva di corpo d'armata Nè si può dire che abbiano torto, visto che anche l'ingrossare continuo degli eserciti moderni .dovrà portarci, di necessità, al corpo d'armata a 3 divisioni e queste anche con effettivi più numerosi di prima. È una trasformazione inevitabile, analoga a quella delle grosse compagnie che ora han quasi raggiunto la forza di un · battaglione di una volta. E certo che l'Austria ha già formato il suo corpo d'armata a tre divisioni, una delle quali di landwehr,' fors.e ricordando i grandi ~ervigi, che resero le divisioni di riserva tedesche nella guerra del 1870. Queste, con effettivi rinforzati, erano assegnate una per corpo d'armata ed anche due, come pel corpo d'armata della guardia, e gli facevano da sostegno, coadiuvandolo nelle operazioni e colmandone i vuoti a misura che avvenivano. Per quest'ufficio esiste in Francia.la riserva dei dispensati, e siamo inclinati a credere che esi;i, una volta istruiti, saranno inviati. alle divisioni miste piuttosto che direttamente ai corpi d'armata, ai quali , in tal modo, non riL1scirebbero di riparo valido ed immediato. Ed i vuoti per morti, feriti, ammalati, dispersi, ecc., non saranno indiff~renti . . Nel 1870-7 1 le perdite dell'esercito germanico furono dell'85 per mille, ed in certe battaglie, come queHa di Gravelotte, la proporzione si elevò a 1160 per mille. Or.a, che gli strumenti di distru" zione si sono vieppiu perfezionati, mentre la disciplina va sempre indebolendosi, le perdite nel pFimo periodo di una campagna dovranno essere maggiori. , '' Per non cercar nuove cifre, ci accontenteremo di quelle portate da documenti ufficiali, riflettenti la campagna ~el 11870 , i quali' per le perdite, nelle prime battaglie, tutto sommato, ci danno .la. media di 3/itO dell'effettivo, 11/3 circa. Se si volesse colmare un simile vuoto con i dispensati presi d_i,. rett~mente dai depositi, gti effettivi dovrebbero restareperparecc~iò" tempo incompletL · · Si è presa la Il}edia delle prime batta·glie, poichè ormai, nelle condizioni att~ali di intere nazioni armate, pare assodato che le sorti 1
211
di una guerra debbano decidersi in uno o due immensi e terribili urti degli eserciti avversari. Sicchèavràmolta probabilità di vittoria quell'esercito, la cui organizzazione permetterà di portare sul terreno dell'azione il massimo delle sue forze. Ora, se si facessero delle di visioni tutte territoriali, diverrebbe pericoloso l'arrischiarle in aperta campagna; mentre l'importanza che ba acquistata la divisione le deve permettere di agire con maggiore autonomia ed allargando il suo campo d'azione; se invece le divisioni miste fossero riunite in corpi d'armata, questi nuovi grandi reparti sarebbero scadenti in coesione, senza contare quanto riusci·rebbe difficile formarne il carreggio. E questo i Francesi ben sann·o, per cui tanto discusser~ ~el c~nsiO'lio superiore della guerra il raggruppamento delle umta territori;li ed attive. Sanno anche che il carreggio del solo quartier generale di un corpo d'armata, si compone di 237 carri con 554 cavalli, e che certi servizi, certi convogli, se non furono preparati un dal tempo dt pace con quadri in parte attivi, riescirà impo~sibil.e cl~e, messi insieme all'epoca della mobilitazione, possano ben funzionare, senza diventare d'imbarazzò molto serio nei movimenti dei 1 • • • cùrpi d'armata. È da credersi anche che la brigata attiva e le tre miste siano lasciate auto·11ome, tanto più che, in omaggio ai principi della guerra di montaona, le manovre alpine dell'ultimo autunno, in Francia, si fecero pe; brigata. Potrebbe avvenire altresì che il XIV ed il XV corp·0 ' in caso di O'uerra, rinunzino alle formazioni divisionali. . . :p1"Per la ca valieri a territoriale, ~bb.i~~ _vi~~~. _che_ i 7~ _s~,:~dron '. comprenderanno un buon numexo d1 r1::,ern,t1, poi, se 11.e~<>1~e~.t1 attivi raggiungeranno il numero. cli 911, se ne avranno 9 d1spon 1b1h, dei quali 8 di recente formazione. . · . Sdoppiando questi nove reggimenti ed i quattro appartenen.t1 a~· XIV ed al XV corpo d'armata, e completandoli con 26 sc1uadron1 misti, si avranno ,J 3 brigate mist.e di cavalleria. Due di esse verrebbero asstgnate ai suddetti corpi d'armata, tre al XX, XXI, X~II, .e le altre otto con due di cacciatori d'Africa, che dovranno giungere dai!' Algeria, daranno altre 4 divisioni di cavalleria indipendenti, 2 a. tre brigate e 2 a due brigate. Con 26 squadroni misti si farebbero le scorte dei comandi delle ~
i4 -
ANN() XXXIV, VOL. Il .
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RECLUTAMEN;l'O E PROBA:BlLS RAGGRUPPAMENTO.
nuove divisioni e dei nùovi corpi d'armata, e 20 squadroni po- · trebbero essere assegnati provvisoriamente a!le divisioni e brigate miste di fante ria. Fummo tlldotli a credere alla formazione di reggimenti misti di cavalleria d;illa soppressione . avvennta or sono due anni, d13j quadri di reggimenti. di cavalleria terri toriali , sostituendoli con qua.dri di squadroni ter-ritoriali, assegnati, in tempo di pace, ai reggimenti di dragoni e di cavalleggieri residenti nella rispettiva regio'ne di corpo d'ar~ata. · In tal modo, probabilmente, la Francia spera di mettere in campo, · dopo 20 giorni, che saranno anche più di 30, dal rompere delle ostilità, 3 nuovi corpi d'armata, 17 divisioni e 4 brigate di fanteria, e 4 ·divisioni di cavalleria.
IX. Quando la potenza morale e di coesione di un eserl!ito incomincia a scemare, sia perché le. truppe sono troppo giovani e poco esercì· tate e qui ndi poco disciplinate, sia per altre ragioni sociali, si supplisce con l'aumento dell 'n.rtigliel'ia, ed abbiamo visto ~iò · fare da grandi capitani, in ispecie da Napo leone I. Queste ragioni, maggiormente convalidate dalla breve ferma di tre anni nell'esercito francese, indussero quel consiglio superiore· ad aumentare le batterie delle gran di unità di prima linea . Perciò una ministeriale del 20 aprile 1888 ordinava che, per rendere disponibile, come sola artiglieria divisionale, le batterie dei reggimenti assegnati a tale servizio, queste si avvicinassero alle rispettive d) visioni. Venner•i rimpiazzate nelle antiche residenze con ba tterie dei reggimenti di cMpo, ed alcune, troppo lontane per non càm- ' biartl di guarnigione, fu rono trasferte.dal reggimento divi sionale a quello di corpo e viceversa. Così i reggimenti di'visionali non avranno più balleria dispon\ bili per le divisioni miste, che in conseguenza dovranno servirsi di alcune batterie territoriali. · Infatti, assegnando al XIV , XV e XIX corpo le 12 bauerie da montagna dei gruppi alpini, e in più, 2 batterie montate a ciascuna
DELLE GltANDl UNt'rA' DELL'ESERCl'fO FRANCESE
213
delle divisioni degli altri 16 corpi d'armata (6,t .batt~rie), si avranno rn corpi d'armata con le divisioni a 6 bat.Lerie, nmanendone ancora disponibili 50 montate. . . Saranno. necessarie: per i nuovi 3 corpi d'armata (togliendo le 12 batterie d1 n:1.arina del XX corpo). 42 batterie montate e 6 a c~vallo; . per Ja brigata attiva e le ,J7 divisioni e 3 brig~Le miste (dando solamente_quattro 1.rntterie per divi sione e due per bngata) - 76 batterie montate; . · .perle 4 divisioni miste di çava.lleria - 10 batterie a cavallo. In totale, H 8 batterie montate e 16 a cavallo. . Queste ultime si potranno avere, se~vendosi della.balleria a cav~llo disponibile, ed unendo ad essa 15 batterie tra~for~i:t\e a cavall o. E ciò sarà. faci le, specialmente ora che bisogna r1cost1tu1re ~e ,t 6 batterie toÙ.e ai reggimenti per i gruppi alpini e per l'Algeria. . Cosi lé 50 baueri--e saranno ridotte a 34. che, con 76_ d1 depos1~0 montate (•I), sono 104- batteri e: quindi vi sa~·à bisogno d1 H batterie territoria;li per completare le 1·18 necessa~1e . . . . . . ,Non è fuori del caso che queste battene terr1 tonalt . s1~no . 1m : piegate pel servizio· sezioni di munizioni , lasciando .cos~ l'.ber1 gh artiglieri attivi per la costiluzioue delle nuove batteri~ r.1c.h 1e:51e ~2). Pare un'anomali a il vedere 4 batterie sole alle d1v~s10_01 miste~ mentre a favo re di queste militano maggiormente le ragioni , ~er cui le batterie dell e di visioni attive fu rono portale a 6; ma_b1sogna considerare che la divisione mista, come in nanzi è detto , facil~ ente, dovrà servire piultoslo quale sostegt1vf prr ~o.a~iuv~ f a,zione, _e non s'impegnerà. mai dislacc.ata come una d1V1s1one _attiva. futtav1a volendo, anche per le divisioni miste, portare .a 6 1\ _n u~e~o delle batterie, ve ne sono disponibili altre 42 montaLe torn lori_ah .. Q~elle di sortita e le H.>7 a piedi territoriali ~aranno 1mp1egate nella difesa delle piazze forti e delle 'coste, ed eventualmente a costituire balleria. per i reparti di r iserva territoriale.
(lJ Le batterie deposito possono dare ciascl.ln~. una .lJa.tteria mobile lasciando sempre del personale e del materiale al deposito per l 1stn.1Z1one. (2) Vedi Jou,rnai d~s sciences 1nilitaires, mars t 888.
214
RECLUTAMENTO E PROBABILE RAGGRUPPAMENTQ
. In Algeria, giungendovi le brigate miste, vi sarà da formare con gli elementi attivi un grosso corpo d'armata. Gli elem}'_nLi attivi sono: 4 gros~i battagli oni stranieri; 22 compagnie di fanteria leggiera; ,f. compagnie di discipl ina; 4 reggimen ti di cavalleria spahis; e sole 4i:S batterie, per cui sarà facile che alcune, sdoppiandosi e servendosi di elementi terrritoriali per le sezioni di munizioni, porUno il numero delle batterie aJmeno a 20 se non di più; i doganieri ed i cacciatori fo restali; 9 battagl ioni territoriali di zuavi; 4 squadroni territoriali di cacciatori d'Africa; e 113 batterie a piedi terri torial i per la di fesa dell e piazze forti . Porzione della forza attiva, secondo il tenente colonnello Ravin, ,dovrebbe costitui re con gli irregolari barbareschi un corpo di sbarco per portare, in caso di guerra con l'Italia, la strage e la desolazione sulle spiaggie della Sicilia e del Napoletano, terrorizzando così le popolazioni di tutta la costa italian.a .
215
DELLE GRANDI UNITA' OF.LL'ESERCI'l'O FRANCESE
Il seguente riassunto specificherà meglio gli e[euivi: F orze mobili francesi.
A lla f ron tiera tedesca . 1•
1
MOBI LlTAZ!ONE.
Uomini
16 corpi d'armata .
· 6 divisioni di cavalleria. 2 battaglioni cacciatori Totale
Ca.valli da sella di cavalleria
p07.zi
Di riserv:i.
1,920+ 96 108
. 594,9'1'.2 28,608 3,086
•19,504 24,94,2
1
. 626,606
4-1,,U6
2,028
96
Aggiungendo 13 reggimenti regiona_li di f~n:e'.ia (40 ,794 uomini) che trova11si nelle fortezze, il t.otale degli uomini s1 porterà a 667 ,4-00 ·
Alla f rontiera italiana . X.
Per confrontare il totale di tutta la forza dei conti ngenti attivi delle diverse classi.con quella risultante dàl t~tale degli effettivi dei grandi repa,:ti organici, ci serviremo, come abbiamo fatto per lo innanzi, delle cifre portale nelle tabelle di formazione dell'esercito .francese. · Un corpo d'armata, che prima era di 35, 7H ·uomini, ~ra, con l'aumento dell'artiglieria divisionale, del genio e delle compagnie .cacciatori, raggiungerà l'effellivo di 37,182 uomìni con ·1246 cavalli da sella di cavalleria e 1120 pezzi di artiglieria, oltre i 2 pezzi di riserva divisionalì, ed i 4 , del parco di corpo d'armala. \ A ciascuno dei due corpi d'armata della fro ntiera ital iana ed aÌ\ XIX bisognerà togliere il battagl ione caccia lori e le 4 batterie divisionali per sosli luirle con quell e da montago11 dei gruppi alpini. Resta inutile il dire che ogni corpo d'armata ha due divis ioni di due brigate, ed ogni brigata due reggimenti di fanteria.
'
XIV corpo (senza battaglione cacciatori e con 4 batterie per divisione) xv corpo (senza battaglione cacciatori e senza il reggi mento della Corsica) 12 baLLaglioni cacciatori di montagna 12 batterie di artiglieria di montagna. Totale
Uomini
cavalli da sella di cavalleria
Pezzi
Di
riserva
34, 1171
1
1,2·19
96+
6
30,993
·t ,219
96
+
6
18,516 72
2,820 86,500
2,438
264
12
1
croiunaendo 5 reogimenti regionali di fanteria(15 ,690 uomini), A00 O O il totale degli uomini si porterà a 102,HIO.
216
Cavalli .• da sella di . cavallel'ia
Uomini
'XIX corpo. (tiuando arriverà dall'Algeria) senza battaglione cacciatori e con 4. balterie per di vi»ione 34.,n,1 Brigata mista in Corsi;a 6,737 Totale
Pezzi
Di riser va
In . Algeria e Tunìsia. Uomini
9~
+ ·6
·1 2+
~
divisioni o 8 brigate miste. 6 1,224 4-,840 22 compagnie leggiere i-. reggimenti di cavalleria 3,284{Spahis) 69,348 Totale , ,225,933 Totale generale
2
- - - --·
· 754,0H
~-5,il03 2,400 +H6
. C~n i ,J~_reg_gimenti regìonali di fanteria(56,4,8~-) il totale uomini di ,J mob1htaz1one sarà di 8,J0,498.
·.
Uomini
3.:orpi d'armata(senza battaglioni cacciat~ri, e con2 battaglioni Turcos in più al . XX corpo) ( 1) . . . . ,ro8, 973 ,J7 di:isioni m[ste a 4 batterie 246,60,2 1 1 bngata attiva e 3 . miste . 26 468 1 reggi.mento misto pel xv ' corpo . . . . 3,f 38 4. divisioni miste di cavalle:. ria (iJO brigate) . ,16 , 390 1
Totale
\•
MOBILITAZIONE.
Pezzi
3,647 2,A-96 6.24
.480+ 18 408+ ;J7 48
,f .2,f 90
18,957
1
Di riserva
Di riserva
Pezzi
,120+
1
4
2,920 2,920
- . --
66,980
120
1
- -3,5'16
le 3 brigate e le batterie di mal'ina: il contingente -territoriale · degli squadroni misti 9 battaglioni e 4 squadroni territoriali in Algeria . . 44 batterie territoriali per le divisioni miste Totale.
.
Cavalli da sella di cavalleria
Cavalli da sella di ~avalleria
Togliendo da questo ·totale:
Alle due frontiere. 2"
217
DELLE GRAN,Dl UNIT,tf DELL'ESERCITO FRANCESE
RECLUT,\MENTO E PROBABILE RAGGRUPPAMENTO ·.
+ 155 1
Uomini
22,610 2,700 9,900 2, 520 37 ,73,0
e aggiung€lndo gli effettivi dei reparti attivi e della fanteria territoriale, .non compresi nelle forze mobili e che sono impiegati in vari servizi: Uomini
15 1 batteri e da fortezza e relativi stati maggi ori
1
1
60 99.6
In questi corpi d;armata sono com ,· . " . . . .sono a 4 battaglioni, e si suppone che fr::•t; rej:'g1m~nt, _l:eg'.onali. I reggimenti Turcos . ag 1001 m piu s,ano lasciati in Algeria.
\
doganieri e cacciatori forestali 116 battaglioni territoriali ,J52 depositi di fanteria. in Francia· . •IO depositi di fanteria in Africa . 83 depositi di cavalleria in Francia . 1O depositi di cavalleria in Africa gendarmeria. .al Tonchino. Totale . . 1
(t)
Avremo in totale 1,453,76i- uomini.
55,266 20,814 119,248
1 1
'.cl2,43·1
1,50,0 12,000 11,500 26,000 , 7,8 10
1
1
265,564
/
218
RECLUTAMEN'l'O E P ROBABILE RAGGRUPPAMENTO
7
DELLE GRANDI UNITA' DELL ESEROl'l'O FRANCESE
A-qteéedentemente abbiamo trovato: Uomini
J
. 1,3•16,0150 forza del, esercito attivo . 20, 81 ,~ doganieri e cacciatori forestali 274,786 contingente della -fanteria di 4 classi territoriali
Totale.
. 1,6H ,650
Restano cioè ancora 157,8813 uomi ni, i quali troveranno posto nella costituzione dei comandi delle armate, dei comandi delle piazze forti e del comando generale dell'esercito. Tenendo calcolo degli elementi rimasti disponibili di tutte le armi e dei vari servizi, si troverebbe subito la ripartizione di questi uomini. I reparti disponibili e quelli da costituirsi sono numeros i. Ol tre agli accennati comandi con le relative scorte di cavalleria , vi sono: i pontieri, l'artiglieria dei parchi, gli · operai e gli artefi·cieri , i zappatori del genio, le compagnie ferrovieri, i battaglioni areostieri, tutti con relativi parchi 1• treno delle armate e del gran quartier generale, servizi d'intendenza edi sussistenza, sezioni comÌnessi, s·ervizio d' ospedali, sezioni infermieri, servizio d~ reclutamento, giustizia, ecc.
XL Ma tutta là forza, che abbiamo tro,vnta per l'esercito francese, non sarà quella che effettivamente andrà-al combattimen to, o meglio diremo, le compagnie e gli squadroni non arrive,:ànno sul terreno -cfell'azione con gli effettivi di mobilitazione, cioè le prime con 251 uomini , ed i secondi con H6 cavalli. Quindi , volendo cercare solamente le cifre che ci rappresentino la forza per quantità di foci.li, ca~alli e can~oni, e lascinndo stare le batterie r.he per numero \ d1 pezzi non variano, ne resta ad occuparci. delle compagnie di fanteria e degli squadroni di cavalleria-, prime unità elemenlnri di forza utile offensiva nel combattimento. · · Si sa, per dati ufficiali francesi, che i reparti.di truppa, una volta mobilitati, dal giorno di partenza dalla guarnigione al loro arrivo
219
sulla zona di combattimento, . subiscono per riforme, diserzioni e malattie, la diminuzione di circa ,1 sesto dell'effettivo. Questo avvenne nella campagna del ,t 870 jn tutti e due gli eserciti belligèranti, e con più forte ragione dovrà avvenire oggigiorno che, pel gran numero delle r iserve da inquadrare, riserve e contingenti . sotto le armi con una istruzione ed una disciplina di molto.inferiore a quella di una volta, la forza di coesione è molto scemata. In quanto ai cavalli, bisogna tener presente che, · non ostante i premi e le grandi cure impiegate dal Governo francese per favorire l'allevamento privato dei ca,,alli per la cavalleria, non si è riuscito ad ottenere un prodotto, che risponda per robustezza ed ag.ilità alle esigenze di quest'arma. Secondo quel che scrive il De Gasté nel Journal des sciences militaires, i depositi di rimonta francesi, sia per sopperire ai bisogni dell'es~rcito, che per favorire l'industria privata, annualmente sono obbli gati ad acquistare dei cavalli, che gli allevatori o non hanno potuto ridurre al proprio servizio o ne hanno_troppo approfittato; sicchè la cavalleria francese, secondo l'autore, sarebbe. iJl parte, montata con cavalli di scarto o· residui della pi·oduzione dei cavalli da tiro « uvee des carrossiers manqués >>. Noi non dividiamo questa opinione abbastanza pessimista, quantunque, trnttandosi di uri sì gran numero dr cavalli dn aversi in un tempo relativamente breve, il Governo non sar:à andato troppo ~er il sottile a fare la scelta: ma peraltro è certo che, nella mobilitazione molti riservisti , quantunque scelti, pure non esercitati da alcun tempo a montare ed a governare cavalli, messi subito in sel la e fatti partire, perchè la cavalleria vorrà presto passare la frontiera prima che vi arrivi la ca ,,alleria nemi.ca, saranno causa di fiaccatnre o che d'altro sì da rendere inservibili parecch i animali. .Durante le grandi manovre di cavalleria, nell'autunno passato, si resero indisponibi li solamente per zoppicature il (1 per cento dei cava!H ed ave\1:l.no tutti più di 6 anni, ed erano montriti. da soldati esercitati. Sappiamo d'altra parte che le fiaccalure sono molto frequenti. nella cavalleria francese . Possiamo. perciò lasciare àltresi ad 1 sesto la indisponibilità dei cavalli per isquadrone. , Così .avremo gli effettivi medì di 2'10 uomini armati di fucile P~r una compagnia e di 1125 cavalli per uno squadron~.
i20 .
4·
.
.
·u·na division~ ha 48 compagnie.
·.
-un· c~rpo d'armata ne ha 10.2 .con '8 squadroni.
. . La tabella d~lle forze france~, antecedentemente trovata, si riduce com~ ·s~gue: ·· ·· · · : Forze mobili francesi rappre sentat e con quantitativo cl} fucili di fanteria, cavalli di squadroni e ca.nnoni da campagna.
Alla frontiera ·tedesca.
XlX corpo Brigata mista di Corsie~
1
• I
Totale
16,000 18,000
. 1
- --
+
' · \)6 ,12+
6
2·
1
. 2"
1,920+ .\:16 ~08
, Fucili
31-,000 ·2,028
Ca.valli
Fucili
1,000 '1,000 1
UOBILITAZÌONE .
1
Alla frontiera italiana.
)
,, ,000
/
Di Pezzi . 1·iservà
Cavalli
Con i 13 reggimenti · di. fanteria regionali (32,760 fucili) , il numero dei fu_cili di fanteria sarà di 378,000.
20,160 XIV yOrpo . '17,640 XV corpo . .·12 battaglioni ·. caccilÌ:tori . di . montagna . 42 batterie di artiglieria di montagna. . .. 52,920 Totale
.20,160 . , 5,0,Ù).
Di P_ezzi riserva
Al?e i.foe frontiere.
Fucili-
. 345,240
· Cavalli ·
l .,
.
. ~.. . 342,720 ,t 6 corpi d'armata . 6 ·divisiotii di cavalleria. -·"., .2 battaglioni cacciatori . 2 .5.20
Fucili
TotaleJ-~~-4 l.,·3. p-lf,_·O 3y,OOO l400 J-1.6 .·. .,. Aggiungendo i 118 reggimenti regionali di fanteria (4o,360fncili)· il totale dei fucili di fanteria per la ,}A mobilitazione ra·ggiùngerà · la cifra di 41/R l .lo
V MODILITAZIONE'.
(l) r
221
DELLE GRANDI UNITA' DELL'ESERCl'l'O FR.t).NCES~
.
RECLUTÀMENTO E P.R0BA}1JLE RAGGRUPPAMENTO
3 corpi d'armata : 67 ,2.00·. . •17·1,360 1.7 divisioni miste • i brigata atliva e 3 miste 5, 040 i reggimento misto pet xv 2,5.20corpo . i divisioni di cavalle'ria. ·. Totale
. 246,'120
Pezzi
3,000 · 2-,000 500
.1-80+ 1 8 n 4-08 48
+
10,QOO
60
15,500
996
1
1
Di Pezzi riserva
6 96 + . 6
96+
In Algeria e Tunisia. Fucil i
72 2,000
Di riserva
Cavalli ·
264
_
!
I.
_\
4 divisioni miste . 22 compagnie l'eggiere .4 reggimenti di. cavalleria Totale·
Con, o reggimenti regionali. dì fanteria ·(12,600 fucili), il numero dei fuc1 li di. fanteria sarà di 75,520.
Totale _generale
Cavalli
,, 20+
-i-2,300 1-,0~2 2,500 4-5,632 . 738,492
Di Pozzi . riserva
2,500
- --
55,QOO
4
- -120
1
3,5 16 1
+,55
'
<I
223
DELLE GRANDI UNITA' · DELL' ESERCITO FRANCESE
222
RECLUTAMENTO B PROBABILE RAGGRUPPAME NTO
classe 1884. Se tal congedamento fosse avvenuto, il ministro sperava di colmare una parte della suddetta differenza con i riassoldali, che, con la nuova leg~e sulle rafferme, egli si riprometteva di avere in numero doppio. L'effettivo ufficiali e truppa senza la gendarmeria e la guardia repubblicana, ·dovrebb'essere attualmente di 52·1,·195. Con un. calcolo sui presenti delìe varie guarnigioni e, tenendo conto degli indisponibi li, si è potuto avere una media degli effettivi presenti nei corpi d'armala, che è di 464,080 uomi ni. 1
XI I.
.
.
. L'effettivo aLlualme,n te sott~ le, armi dell'esercito francese è ràppresentato dalle classi 11887 è ,f 886 per intero , dalla prima por· zione della classe !J885 e da un residuo di quella 1884: 1
Uomini
149,85•1 (compresi i volontari) Classe 1887 » ,, 886 id .) (id. 136.385 95,7 1O. (id. )) 1885 id. ) id. ) » 1884 68,890 (id. più i volontari che compiono il 5° anno di '11 ,02·1 servizio . 10,600 i riassoldati i contingenti del22.606 (compresi circa ,17,000 volontari) l'Africa . la gendarmeria e la guardia repubblicana 25,007 1
1
Quadro degli eft'eÙlvi medi presenti nei oorpl d'armata.
1
~
-~
1
Totale truppa.
. 520,070
"'
~
qoverno militare di Parigi . . . . 1° Còrpo d'armata 2' 3• » 4• )) 5' 6· 7 » ))
)) ))
s·
))
9' 10•
ufficiali come da
Annuario .
"' <=
})
))
u•
»
12· 13° 140 15°
'26,865
Totale generale . 54.-6,935
)) ))
" ))
in Corsica 16' Corpo d'armata ))
Gli effettivi nel bilancio della guerr·a p'el ·1889 sono: ufficiali (compresi 733 di gendarmeria) uomini di truppa (compresi 25,007 gendarmi) Totale. .
1i 1s• 0
- Uomini .
26, 428
514,937 54 1,365 1
\
La differenza, di 6,1133 uomm1 da noi avuta in più dell'effettivo ministeriale (solamente uomini di truppa esclusi i gendarmi)} doveva invece risullare d: 24,867 uomini in meno. Ciò non è avvenuto perchè, forse per tema di una prossima guerra non furono congedati come era stato annunziato, altri. 30,000 uomini della
t'·
})
»
19• Algeri .. .. Corpo ,, Orano d'ar.- » Costantina mata » Tunisia . Al Tonchino . .
(i)
-~
"'
~ :,. ~
u
12,695 4,420 11,85j 3,586 8,682 2,'1 83 7,861 1,70:{ 6 476 1,580 6:978 4,586 33,706 9,593 17,614 2,239 H,201 1,637 11,406 3,574 9;855 .1,5n 11,379 1,622 11 ,023 . ·1,482 6,359 1,309 24,703 4,:~83 20,807 1,375 _I 1,01:'.> 10,587 1,385 10,779 1,449 11,433 1,439 8,151 3,083 11,670 3,813 10,270 3,020 8,542 1,730 7,810
"'
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j... <
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...
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u:,
5,206 10,710 2.909 3,062 54-7 2)53 49407 ~0 582 2,175 717 2,905 6,489 1,383 4,262 1,776 2,677 1,106 2,120 1,944 2,611 ·t,721 2,399 184-l 2,113 '333 980 2,031 4'118 3,759 3:060 2,718 421 1,860 2,616 998 2,408 2,316 1,000 MS 4,06·1 876 2,791 385 3,467 ·701 1,994
-
- -
-
-
<.>
~
o e-, 33,301 21,414 13,565 10,396 10,813 15,186 51,171 !77 069 25,891 ' 16,621 19,044 '15,766
11,z41.
, 15,451 10,679 36,963! 64 920 27,960 I 1,436 16,448 15 63 1~ 16)88 15843 1Q:15 65102 1 I ,142 ' 12,967 7,810 V
o!
292,8'19 62,770 57,168 51,0'13 464,080 (l) Vi sono compresi i zappatori pompieri di Parigi (t618) e non la guardkt repubblicana (30-~3) .
.. :i::.,. '::-
.:).
224
REOLU'l'AMENTO E PROBABILE RAGGRUPPAMENTO, ECC.
Alle due frontiere, del nord-est (I, VI, VII corpo) e del sud-est (XIV, XV corpo), trovansi i corpi d'armata più numerosi, perchè hanno gli èfiettÌ'\'.i rinfoi:zati e che continuamente si accrescono. Alla frontie1:a italiana, dal 1886 ad oggi, l'aumento ·è stato dì circa 5,000 uomini.
UOJtfL NI. DI GUERRA D-E ~ TKM PI NOSTRI
M. GAGLIARDI.
SKOBELEFF in hOstes tanta 11i tam.qtie acei· i·uebat, ut neino illi in acie restiterit.
I.
.\
Era il dì nove dì gennaio dell'anno 1878, quando sul far della sera, nel piano dì Sceinovo, allo sbocéo meridionale della strada di Scipca, _ç,essava il fragore della. battaglia. A traverso di quei ·campi seminati di strage· galoppava il comandante della colonna russa scesa nella valle della Tun·gia per il. passo cli Imetli: biondo era e bello, aveva bianco il vestito, bianco il superbo cavalfo. Giunto presso una. ridotta, dove più. aspra era stata la pugna, sostò; e ali~ incerta luce gel crepuscolo vide · ~teso al suoio un gfovane sottotenente di fanteria, trafitto da· più colpi di baionetta: il generale gli fe' scavare una fossa all'ombnr .di qu·attrQ faggi, e meµtre i soldati v·e lo adagiavano entro, vols.e al compagno d'armi un ultimq sguardo e disse: .« br.e.oe fu la . sua vita, ma eroicq,. ~ Le parole che SkoQelefI. pronunciava davanti alla'tpmba dell'ufficiale morto in battaglia a dici~tt'anni, ripete tuttora il popolo russo, quando gli si affaccia alla .mente !''immagine dell'intrepido · generale e dell'ardente panslavista, morto sul fiore degli anni e nello splendore della gloria. SkobelefI dettava .inconsciamente la s~a epigrafe funeraria: anch'egli visse poco, .mà come se lo pun-
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gesse il negro presentimento di una fine immatura, percorse con impeto irrefrenato le vie della gloria. La sua anima aveva l'energia del selvaggio cavallo che recava legato sul dorso il giovane Ma- . zeppa: sénzafreno, abbandonato a sè, corre via, col're tempestando e sbuffando; attraversa larghe distese di campi verdeggianti di biade, foreste popolate di negri abeti, immense ed aride steppe: nùlla lo arresto; la vista dei luoghi abitati, lo scroscio dei torrenti, il mugghio della tempesta zii infondono nuova lena: sbuffante, rabbioso, irta la criniera, le nari dilatate, corre, corre sempre, anelando, come dice il poeta, all'immenso. Tal fu di Skobele.ff: egli non conobbe misura: nell'attività del corpo e dello spiri to, nei piaceri del senso e dell'anima, nell'amore e . nell'odio, nella gioia e nel dolore, dappertutto e sempre fu eccessivo. Ebbe l'irrequietezza insanabile delle anime grandi: Pietroburgo con tutte le sue attrattive, i'a Russia europea cotanto vasta nella sua m~notonia, sono campo troppo angusto alla vigoria sconfinata de_! suo spirito: percorre la Germania, l'Italia, la Francia, la Turchia; ma le nebbi e del settentrione, l'aere limpido e sereno del mezzodì, lo spettacoio di una natura estremamente varia, di una civiltà multiforme e splendidissima, non bastano ad acquetar-lo;· il suo fato è nella sua anima, e la sua anima è nata per la lotta. Ed egli lotta con tutto e con tutti, con sè, co' suoi, con gli insorti di Polonia, coi fieri abitatori del Caucaso , con le tribù guerriere delle valli dell' Amu-Darja, del. Sir-Darja e dell' Atrech: corre fin nella Spagna, nel mezzo delle bande carlisle, a cercare le acri gioie della lotta: le trova finalmenle e degne di lui nei piani del Danubio, sulle cime dei Balcan, nelle valli della 'fungia e della Maritza. Nè gli basta: giovane è pervenuto al grado supremo della gerarchia militare, ma il suo spirito disdegna la qui~te dell'ambizione sbddisfatta: aveva amato . da prima la guerra per la gnerra; ora nella guerra vede un mezzo necessario per conseguire un altissimo fine civile, la , rigenerazione della razza slava, ed eccolo loslo diventare il Pietro l'Eremita di una nuova crociata; eccolo predica1:e inevitabi le e prossimo l'urto fra Tentoni e Slavi, e già la sua fantasia precorre i giorni desiderati in cui , bianco vestito, col suo cavallo bianco, galopperà attraverso ai piani del Danubio e della Vistola, quando morte repentina ecrudele lo coglie a Mosca, in una ·stanza d'albergo.
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La sua .fama aveva già varcato i confini d'ella Russia; sul giovane . suo capo si accentravano i voti, le aspirazioni e le speranze dell'esercito e del popolo russo. c'adde come giovane atleta, fulm inato nel niezzo dell'arena, mentre baldo e fidente, fra le grida degli spet· tatori, s'affrettava alla mèla. Mancò per tal guisa l'atlo finale da cui misurare la somma delle sue energie: la immagine del caduto si fa più grande dinanzi alla fantasia degli uni, s'impicciolisce e si trasforma nella . mente degli altri. Skobeleff è rimasto perciò un en igma della storia contemporanea. Aveva certamente l' indomabile vigoria del cavaliere enante che, smanioso di pugne, va in cerca di avversari sulle rive dell'Eufrate e del Gange, nei des~rti di Libia e nelle foreste del settentrione; ma il genio ipercritico de' tempi odierni non può sottrarsi al dubbio se nell 'eroe·di Plevna e di Sceinovo riviva Rinaldo o Don Chisciotte, e se l'apostolo armato del panslavismo non rammenti il povero Orlando nei momenti in cui il_ suo ·senno, chiuso in una ampolla, se ne sta-va lassù nel cerchio delia luna. Nè dee far meraviglia: dal sublime al ridicolo non .c'è che un passo, e il sublime può facilmente apparir ridicolo a chi nel giudicare l'opera di un personaggio storico non sappia spogliarsi dei pregiudizi e delle antipatie individuali e di e.asta. Se gli intenti e il i modi di procedere del personaggio storico $ÒUO in aperto contrasto con le iclee e con gli interessi del giudice, l'epopea diventa una farsa, l'eroe un ciarlatano. Lo sappiamo noi Italiani. C~e cosa non · si . dissé di Garibaldi e delle sue gèste dagl i avversari aperti ed occulli del i·isorcrimento nazionale e da quelli amici stessi che, per pochezza n , di mente, non potevano elevarsi ad una comprensione intera e serena di quella individualità cotanto complessa? Gli uni non videro io lui che un avventuriero volgare ed astuCo che non bada ad onestà di mezzi pur di procacciarsi uno stato: gli altri non seppero scorgere ne' suoi procedimenti inusitati se non la mania di posare e di far rumore. Si tentò di demolire l'uomo e il condottiero: si cercò, . ' I s'i frucrò nella storia così varia, così 1;icca della sua vita: .si racco!sero e si gonfiarono tutte le debolezze, tutte le contraddizioni, tutti gli errori, e, po:;to in orp.bra ciò che di · grande e di divino sussisteva in quell'uomo straordinario, si disse alle moltitudini: ecco il vostro idolo. Ma i giudizi dettati da passione individuale o di parte cadono facilmente davanti al senso retto e spontaneo delle rnoltitu~
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ANNO XXXIV, VOL. Il,
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dini; esse sono piu sincere e piu gi uste dei critici fega tosi e alluci . nati. Che importa se confondendo qualche volta le parvenze con la realtà. esse levano troppo in al to i loro protelli e li adornan o delle vesti pompose della leggenda? La leggenda ha sempre un fondamento nel la realt,\ e risponde ad uno stato psicologico delle moltitudini , determinato da un complesso di falli accaduti sollo i loro occhi. Ma essa rifugge dagli inetti e dai ciarlatani: fuochi fatui vaganti nella notte a traverso dei cimiteri, i loro nomi dileauano nel n l'oblio al primo apparire della luce del verti. Cosi non può dirsi di SkobelefT: il suo nome risuona nell'esercito e nel popolo russo come simbolo di valore e di intrepidezza; la leggenda che si è formata intorno a lui ha il suo fo ndamento nella realtà storica, nelle doli straordinarie del suo spirito, nelle condizioni intellettuali e morali dell'esercito e del popolo. Chi nel giudicarlo prescinda da tulli questi elementi, piuttostochè il ritratto farà la caricaturft di Skobeleff. È un tipo di soldato ch e non ha riscontro pieno ed esalto in altri eserciLi, sebbene in tutti siano stati e siano tuttora uomini che posseggono parecchie fra le qualità che dànno maggior rilievo alla individualità dell'eroe popolare della Russia. Ma non è neppure un fenomeno strano e anormale della vita militare russa: è il prodotto delle present.i condizioni politico sociali e militari di quel vasto impero; è la più alla espressione della forma che assumerà lo spirito guerriero delle razze slave nell'odierno periodo storico .
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Territorio vastissimo, piano, uniforme, immune ab antico da profondi sconvolgimenti geologici; clima che passa rapidissimamente dall'. eslremo del frnddo all'estremo del calore; popolo di razza slava non alterato sensibilmente dalla mischianza di allri elementi etnografici ; Governo autocratico, in cui il potere religioso compenetrato col potere politico stende i suoi influssi su tutte le sfere dE>lla vita sociale; Lale è la Russia. Eppure non mancano i contrasti in quella eterna monotonia di suolo e di razza. La civiltà russa è
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una strana agglomerazione di elementi propri di età diverse: cbi {le imprende lo studio prova, come osserva il Makenzie-Wa_llace (1~, ta stessa im pres<;ione che produce nel naturalista il trovarsi repen~1oamente dinanzi a un megaterio antidiluviano pascolante tranquillamente in un prato nel mezzo a branchi di montoni e di buoi premiati all'ullimo concorso agrario, o quella di un viaggiatore che, dopo essersi a lungo aggirato fra le viventi reliquie d'una. età. assai remota, s'avviene inaspellalamenle in una strada appena in p1~cola parte tracciala, che pare debba condurlo a una mèta scon~scrnta. ov ; coltura svariata e ignoranza p:-ofonda, sommes . .· L.',berta· e servaoaio. sione illimitata e audacia libera e sr.on fin ata sono i determrn.1nt1 della vita. Là, dove il diritto monarchico inforniate alla tradizione mongoli ca. e bizantina confisca a favore di un solo uomo tutta In terra e talli gli uomini , vive e prospera il mir o com un e rurale, -0ve ciascuno è libero ed ha la ma parle di terra. Il servaggi0 pesava fin o a pochi anni fa sovra i due lerzi degli abiLnnti; ma fra i eosaccbi del Don, del Dnieper , dell' Urnl sussisteva ab antico piena uguaglianza di diritli, nata e cresciu~a_ne\le lotte se?olari eonti·o Tartari e T11rchi. Ignoranza e superst1z1one, muta e tndolente rasseonazione aravano sugli imi strati sociali; ma nelle classi elevate lro,~i una col7.ura varia se non profonda e uno spirito liberissimo, audace, scevro da qualunque pregiudizi_o di casta'. di nazionalità, di tradizioni. Indi immobilita e moto; l'antico e 11 nu?vo in aperla lolla: mentre le forme della vecchia civiltà rima?gono nnmutate, si va effettuando sotto il loro involucro quel rapido e pro· fondo mutamento di idee e di sentimenti che prelude a un nuovo periodo nella vitn delle nazioni. A che miri e come e con quale energia si esplichi e si diffonda questo moto che trascina ormai tutti gli ordini della ~ocietà. russ~ , sarebbe fuor di luoao indagare. Certo è che quell a universale aspt· razione ad un vive;e civile ed economico men disagiato e più li bero, quel vigoroso risveglio della. coscienza indi vid~ale e nazionale ehe cosliluisce la caratteristica della nuova elà, appat0no anche nell'esercito e tendono a mutarne la compagine morale, l'altitudine alla guerra e le fattezze esterne. Fino alla guerra di Crimea era un (l)
MACKllN7.IB·WAf, l,ACE -
La Russìe: te 71ay$, /es i,ulitutioM, les moml'S. - Paris, {877 ·
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esercito di servi comandato da uomini appartenent\ ·a classi privile(riate: il signore o il comune designavano ogni anno le reclute nel n;mero chiesto· dal Governo, e il servizio militare ve.niva da ess.i · consideralo come mezzo di punizione e di vendetta contro i contadini. Questi alla lor volta, ohbligali a servire venti anni, s'avvezzavano a vedere nel reggimento la famiglia e il comune e s'appartavano quasi totalmente dalla società. Era un esercito di automi, in cui una disciplina insegnàta e mantenuta per venti anni a colpi di veraa e di knut. aveva in parte attutito, in parte modificalo profonda;enle le qualità più spiccanti della razza. Ma la guerra del 1854:-56 disch iude l'alba di uni nuova et~: sconfitta e umiliata la Russia si raccoglie ed apre il varco alle correnti della civiltà occidentale. E allora una profonda. trasformazione avviene negli ordini suoi sociali e militari: una legge promulgata nel :!!fil_.restituisce a libertà @._a· __ _ ranla milioni di servi; un'altra legge, sancita; ~el 1fil'.5, estende a iiìùììcit tadin1 l'obbligo del servi~ militare: E una nuova èra che 1 ncominciaperl'eserci to~ quell'accorrere di tutti alle armi, quel rinnovellarsi frequente degli uom ini nei reggimenti dànno il soprav,,enlo alle qualità ingenite del popolo su quelle create dalla educazione militare. L'esercito non è più, una moltitudine di Slavi com·· pressa e angustiata nelle rigide forme di una ·disciplina tolta aprestito dalla vecchia Germania: è uli organismo in cui i singoli membri recano e conservan~ le loro qualità native: l'instaurazione dei nuovi ordini militari è il trionfo della natura sull'arte. Costretto a vivere i lunghi inverni in villaggi di legno poveri e luridi , chiuso e immoto entro una cerchia strettissima, l'uomo contrae una tendenza irresistibile ~l guietismo e .alla rasse'gn,azione: _impotente a lottare contro la natura esteriore, il suo spirito si lancia fra le nubi del misticismo o si perde fra gli inestricabili a.vvolgiQienti del sofl.sJ111}D"'àcrò le qualità più spiccanti del popolo russo, stoica \.assegnazione alle fatiche e alle sofferénze più gravi, profondo sentimento religioso accoppiato ad un concetto eminentemen te pratico e positivo della vita, fantasia mobilissima e mente torpida e rozza, animo buono, mite e affettuoso, in cui la vita monotona e triste dei villaggi alimenta l'amor fraterno e la devozione ai capi. Ma l'esube". ranza della fantasia produce così le subile fughe dinanzi a pericoli imma.oinari come ali i;Tesislibili slanci . contro posizioni inespul)
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onabili · la stoica rasse o0 nazione ·crea I~ resistenze.incrollabili di . fronte aali assalti e degenera alle volte in una profonda apatia. mo. raie. ·No"'n sussiste perfetto equilibrio fra le vari,\ facoltà: quindi non continuità, ma intermittenza di sforzi . « Nel popolo russo v'ha ancora qualche cosa delle genti semi-selvagge dell'Asia, indole~ti , indisciplinate, non aventi energia che a sbalzi. Sarebbe capace d1 muovere il mondo, se ciò potesse fare con una scossa; ma è ·ancora destituito di quello squisito senso pratico e di quella tenacia .ii'.doma~ bile che caratterizza la razza teutonica » (·I). Quest.a cond1z1one d1 . cose avrebbe potuto forse modificarsi mediante una larga infusione di sano-ne tedesco. E il tentativo fu fatto da Pietro il Grande e dai o . . . suoi successori. Scarse di numero ( 1,200,000), le popolaz1on1 russe d'originè tedesca primeggiano per criltura e per poLenza econo~ica: possiedono vnsti dominii nelle provincie b~llic~ e, so~o ra~colte m coloni'e auricole sul basso Volga , sul Don mfer1ore, 1n Crimea, nella nuova Russia; come arLigiani, capi mastri, professori, impiega ti, sono sparse dappertutto. Dalla dinastia, tedesca anch ·essa d'?rigine, I.a · nobiltà delle provincie baltiche, costituita da immigranti tedeschi, ebbe favori :n gran copia e molte volte gli uffici più importanti. Ne.Ila oorte, nell'esercito, nelle amministrazioni pubbliche, dappertutto rnconlri·l'elemento tedasco in varia proporzione, da un quinto a nn · mezzo e qualche volta a tre quinti, laddove, fatta ragione del nu~er~, non dovrebbe rappresentare che un ollantesimo (2). Ma era rnev1tabile la reazione contro questo prevalere degli influssi' teutonici. Qùando, dopo la guerra · di Crimea, s'invocavano da. un_a -~art~ riforme radicali deali ordini politico sociali, inspirate a prrnc1p11 tolti a prestito dalla s~ienn dell'oc~idente senza p,unl~ cu:ar~i. del~e . condizioni effettuali della 1luss1a, sorsero dall altra gli slavofili, piccolo gruppo da prima, composto di mos·co.viti devoti alla patri~, assai colli ,.ammiratori di tutto ciò ch'era schiettamente russo e nfuggenti da qualunque idea di soggezione agi! influssi .dell'.En:opa occidentale. L'avvenire è certamente per essi. Il gruppo e diventato falange, e nelle ime classi sociali si matura una lotta im?lacabile fra i due elementi etnografici , simile a Lizz.one che ·or brucia sotto le ti)
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1
Op. cit., l'OI. Il. :eogra]!hie 11niverselle, Tom, V, pag. 853.
(!) MAKErme-WALLACE -
(2) E. n\~
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UOMl!'il Dl GUER RA
ceneri e divamperà forse presto in vastissimo intendio. Questo ri:wegliamenlo della coscienza sia va appare più poderoso nell'esercito, che non nelle al tre sfere dell'attività nazionale: oillate lunai da sèle ri~ide forme di una-disciplina importata da al~ri paesi, "esso ha acq~1slato caralt~re, movenze e fisonomia propria. L'antagoni srnv fra '. due. ~lement, etnografici ci spiega un fatto assai spiccante nella st~1·1_a ~1 l.1tare della ~ussia. I suoi uomini di guerra più illustri per or1gmahta, spontaneità e potenza d'ingegno e di carallere furono i due che possedellero . in grado più elevato le doli caratteristiche della razza slava. Quando la Russia era ancora semi-barbara. e ilsuo esercito una moltitudine di servi sottratti alle verohe dei si onori r, ') per passare sollo il knut del profosso, essa ebbe il miglior condotti~ro i1_1 Suvaro~v, anima profondamente sinva, strano accoppiamen t<> d~ eroismo e dr debolezza, di idealità e di positivismo, di civiltà e d1 barbarie, che compenetratosi coll'anima dei propri soldati, li condusse vittoriosi per tutk'\ Europa. Ma dacché, abol ito il servaoaio~ si fe' più mite la disciplina e un'aura potente di dignità e di s:~Li me~lo d'onore prese a spir;1re in basso come in allo, ecco levarsr radiante di beltà e di giovanezza la figu ra di Skobel eff, anima slava ingentilita dalla coltura dell'occidente, individualità forte e com..- - pi essa che riassumeva in sé le virtù e i vizi, la forza e la debolezza le. aspirazioni e i bisogni, le speranze e. i disinaanni della ooenerab z1one uscita dalle riforme sociali del 1860. 7
IIf.
}I ichele di DemeLrio kobelefT e di Olga :'{ikolaevna · Polt.avzeff nacque il dì "7 di sellembre dell'anno ·184-3 a Pietroburgo. Non poteva contàre molti quarti di nobiltà, e non se ne cruciò mai: fo p~c~ c~nto, disse più volte, dell'albero genealogico: più che nob1lta d1 natali sono i sentimenti e le azioni che fanno orande l'uomo I' b e g I procaccian o gloria. E la gloria sfolgorava, sebbene recente, .sulla sua famiglia. L'avo era un contadino, che fattosi soldato nel •I809 pervenne al grado di colonnello e mori nel ·184-9 comandante
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della fortezza Pietropaolo in Pietroburgo: ebbe fama di uomo dotato di liberi spiriti, di carattere fiero, originale e talvolta si.rava· gante. Il padre, morto nel 4880 col grado di tenente generale, acquistò fama di va.lente uomo di guerra e di abile condottiero di cavallel'ia nel Caucaso, in Crimea, in Bulgaria: la madre, legata per nascita e per parentado alla primaria nobiltà di Pietroburgo, fu donna colta, spiritosa, ,d'animo generoso e mite, amantissima di quel biondo e bellissimo fanciullo che cresceva primo ed unico fra tre leggiadre sorelle. Chi consideri per poco il carattere di SkobelefI ne' suoi rappo rti con la legge fisiologica della eredità, troverà certo argomenti atti a suffragare la giu,;tezza e la verità di essa legge: chè . le qualità più spiccanti dell"avo, del padre, della madre si rispecchiano nell'indole del figliuolo tostochè ha varcato la soglia della virilità. Ma codeste qualità murali esislono nel fanciullo in uno stato meramente potenziale: spella ~Ila educazione curarne lo svolgimenno, dirigerle, regolarle, stimolarle. Lenendo il debito conto dogli influssi che su di esse esercita l'ambiente. Ora la prima educazione di SkobelelT si clietlua fra le pareti domestiche. Contrariamente a quanto praticavasi ai tempi dell'imperatore Nicolò, il quale voleva cl1e i figli dei nobili ricevessero una educazione rigidamente milita.re, il fanciullo non fu messo in una scuola di cadetti, ma tenuto nella c:1sa paterna e affidalo alle cure di un pedagogo tedesco. Che cosa facesse il fan ciullo, come profittasse degli insegnamenti del precetLore non dicono i biografi: sembra però che egli non fosse molto facile a piegarsi sollo la sferza d'un pedagogo rigido, inflessibile, freddo e tenace come era il tedesco. Racconta infatti Nemirovitscb-Dantechenho ( I). che Skobeleff ancora dodicenne, trovandosi un dì in presenza di una giovinetta per la quale nudriva. vivissima. si mpatia, dimenticò mollo pro babilmente i sa.vi precetti del burbero pedagogo, e questi per ramment.argliel i in modo più efficace, non trovò di meglio che ammini5trargli un sonoro schiaffo. Non l'avesse mai fatto I Il fanciullo non ci vide più, e all'insulto lanciatogli sotto forma di correzione rispose spnta.ndo in viso al pedagogo. Non ne siamo meraviglia.ti, ma non ci sentiamo proprio incli nati a vedere in quest'alto la rivelazione di un animo U ) N l!.IIIROVITSC-OA~Tl!CDENIIO, Skobele{{: memori~
e impre$siOni personali.
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già temperato a fo rte sentire .e tanto meno la causa prima di quel l'odio profondo che Skobelelf spiegò negli ultimi anhi di sua vita contro i tedeschi. Quanti fra i lettori del presente· saggio avranno fatto nell'età puerile qualche cosa di somigliante coi propri maestri senza pretenderla perciò ad animo invitto e insofferente di oltraggio! Comnnque sia però. l'abisso tra il fanciullo e il pedagogo era ormai profondo, l' incompal.ibililà tra quei due cara~Leri assoluta e immedicahile: ma il padre vide allresi che oltre il capo di orchestra conveniva cambiare anche la musica; !aoride condusse il fanciullo a Parigi e lo al!ogò in un collegio governato da certo Desiderio Girardè. Fu ventura per lui: nel collegio Lr:ovòun'atmosfera meglio confacente con la sua indole, in quell'istitutore che alla vivacità. di spirito propria dei francesi ::iccoppiava una conoscenza profonda delle condizioni dell'età infantile trovò un tatto squisito e una dottrina svariata:. era l'uomo atto a comprenderlo e guidarlo. Lo ricambiò d'un affetto vivissimo e imperituro, nè volle più stac.carsene; e quando per obbedirn ai parenti che volfiano terminasse la sua educazione in Russia. dovè abbandonare Parigi, condu,;se a Pietroburgo il buon Girardè e lo tenne in sua casa cari ssimo finch'ei visse. A lui ed alla madre sua fu debitore di quella coltura varia di cui andava già adorno il suo spirito; comprendeva assai 'bene il latino, parlav:a, con grande franche1.za, oltre il francese, anco !'. inglese e il tedesco, conosceva le letterature dei prinçipali popoli europei. Quando tornò a Pietroburgo era trasformato :,.l'educazione aveva cancellato quasi ogni impronta nazionale: nelle maniere, nel modo di vivere, nel!' esprimersi era un parigino puro sangue.
parenti, Skobeleff fu nel 1860 ammesso senza esame alla università di Pietroburgo ed ascritto alla facoltà di matematiche. Della sua vita di studente nulla dicono i biografi; non v'ha dubbio però ch'essa dovè esercitare una azione ,potente sullo svolgimento di talune facoltà del suo animo. Era stato a Parigi, aveva presentito e assaporato con la immagi nativa tutte le soddisfazioni che presenta all'uomo una civiltà raffinata. Ma non basta; in quella bolgia immensa dove fervono, si urtano, si affinano le idee, le aspirazioni, le passioni del mondo, certo risonarono all'orecchio del giovanetto parole ch'ei doveva poi udire ripetute nei crocchi degli studenti di Pietroburgo. Egli pres~ a frequentar,e l'università n~J momento in cui un profondo rivolgimento andavasi compiendo nella mente delle classi colte e segnatamente degli studenti. Era di moda i~ 'ia- 1 Ji~mo; le dottrine di Schopenhauer e di Biichner erano il vangelo . éfeTìè gio,,ani generazioni; in quelle menti fervide inesperte, tendenti per natura alle ide~ superlative., la coltura dell'occidente, dinanzi a cui il nuovo imperatore aveva atterrato le barriere gelosam~nl.e mantenute dallo Czar Niccolò, aveva già inoculato l'assoluta indipendenza da qùalunque legge morale, la mania della.negazione, l'abborriménlo da qualunque freno. Le riforme politico-sociali e sovratntto la emancipazione dei servi, nonchè estinguere e frenare, avevano aggravato codesto stato di cose; quelli sprazzi di luce che avevano rotto le tenebre dell'età precedente facevan parei:,e più gravi i mali della società, più radicali i rimedi necessari per guarirli . Il nichilismo, d(1ttrinario da prima, morale poscia, stava per trasmutarsi in sociale. Nè poteva essere altrimenti: la nascila più che il merito apriva l'adito agli alti uffici sociali; gli studenti delle. classi medie, i figli dei borghesi, dei mercanti, dei preti, al termine dei loro studi trovavano chiuse le pÒrte degli uffici dello Stato; era una classe di spostati che cresceva e si moltiplicava ad ,;gni sessione di esami, e diveniva· così l'avanguardia del nichilismo. S~obeleff apparteneva alle classi privilegiate: non poteva perciò accettare l'ultima forma del nichilismo: Fu nichilista ma a modo suo; tale fu nel campo dottrinario e nel campo morale; individualità ricca di energia, non conobbe freni, non si arrestò davanti ad ostacoli; volea v:ivere, ma vivere intensamente esplicando tutta la energia dei sensi, dell'intelletto, del cuore, indipendentemente da qualunque idea mo-
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Toccava ormai il diciasettesimo anno e faceva d' uopo scegliere una via. La nascila, le tradizioni di famiglia, l'esempio de' coetanei di pari condizione sociale parevano consigliare la carriera delle armi. Così Q/)n fo; non sappiamo se per desiderio suo o per volontà dei
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raie. Il suo ideale è in lui, è' in- quella ria tura esuberante, indocile, int;quieta, riottosa, ricca di contraddizioni, egoista, che ora si spro fonda nei misteri della scienza, ora si abbandona alla donna ed al vino. Sono gli uomini di questa fa tta che finiscono sugli altari o sul patibolo; tutto dipende dalla via su .cui s'incamminano. Ne1 186 1 l'università di Pietroburgo era chiusa per ordine, del governo in conseguenza di disordini commessi dagli studenti; Skobeleff diede un addio all'università e si arro lò soldato nel reggimento Cavalieri Guardia.
merito proprio e specialmente per la vigorosa elasticità del suo carattere, si per la influenza del padre e dello zio conte Adleberg, e più ancora per la protezione del ministro della guerra Milutine e la simpatia cc,slante dell'imperatore Alessandro II. ·Non ·seppe mai rassegnarsi a rimaner lungo tempo nello si.esso posto; promosso ufficiale nel 4863 passa dnl reggimento Cavalieri Guardia ne.I reggimento Ussari di Grndno per prendere parte alle operazioni contro gli insorti di Polonia: preso un lungo congedo, visitn nel 11864 i campi di batlaglia di Danimarca, e poi -se ne va a Stauropol come tenente in un reggimento di fanteria. Di là torna a Pietrobm'.go, compie gli si.udi dell'Accademia di Stato Maggiore, e c,Ltenuto, certo con poca fati~a , il diploma di idoneità, se ne va nel Turkestan e col dtstaccamento di Abramow partecipa nel 18tì9 alle operazioni guerresche lungo la frnntiera di Bukara, e l'anno seguente col distaccamento di Stolietoff prende parte ad al tre imprese lungo la frontiera del Caucaso. È richiamato poCO'dopo a Pietroburgo perchè, secondo afferma uno de' SQOi biografi, volle fa1~e di sua testa e contrariamente alle vedute del governo, una ricognizione segreta verso Sa. rahamich. A PietrÒburgo rimase qualche tempo presso il Com:indo .del Corpo di Stato Maggiore; poi passò addetto al comando della 22• divisione di fanteria e dopo pochi mesi fu nominato comandante di un battaglione del 74° reggimento di linea dell'armata de Caucaso. Da.pertutlo lasciò ricordi di animo audace, aHenturnso e poco curante delle rigide forme disciplinari; 'i suoi rapporti coi superiori e coi compagni non furono sempre nè cordiali nè corretti . E tale dimoslross.i anche nella vita privata. Smt madre, o per ambizione o con la speranza di piegare quell'animo indorriabil'e sollo il giogo del matrimonio, volle che sposasse una principessa G..... ·ed egli rassegnato impalmò quella oobil donzella che gli ven ia presentata dalla madre sua, unica persona al monilo ch'egli amasse te· neramente; ma come mai poteva rispettare questo 'Vincolo egli che sentivasi ineluttabilmente trascinato a sottrarsi a.I dominio altrui? Lo spezzò ben presto, nè mai volle più sapere di matrimonio . Disse più volte che un vero uomo di guerra deve star bene in guardia di front.e.alle donne oneste, perchè possono portar pregiudizio a lui e alla sua cal't'iera, e se ,ne tenne lontano sebbene e per la sua bellezza., e pe' suoi modi, e per Ja sun gloria fosse fatto apposta per
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IV. •. Era quella la. sua via; piena sicurezza di . . ma prima di acquistarvi , mcesso, quanti errori, quante cadute! L'anima sua non aveva ancora sentito il freno di una severa disciplina, non i vincoli di fratellanza creati da comunione' di vita e di intenti; era un evaso della università, una mente in cui ferveano le idee superlative proprie dell'età e dei tempi, un cuore da cui le passioni erompevano impetuose e sfrenate. Entrava nella cittadella del dovere, dell'onore, del .,acrificio; trovava nell'esercito i tre tipi di soldato descritti dal conte Tolslòi in uno de' primi suoi lavori; il soldato propriamente detto in cui la mansuetudine e la pazienza degenerano qualche volta in una mistica rassegnazion~ ai decreti della provvidenza; il veterano, per lo più sottufficiale, nhimo fortemente temperato, imperio~o, energico, duro; e finalmente il caposcarico, raro anzichenò, vivace, irrequieto, smanioso di avventure, spesso in aperto contrasto con le regole della disciplina. Nella classe degli ufficiali poi distinguevansi due tipi; l'ufficiale ambiz ioso, egoista, millantatore che rasenta sempre l'indisciplin&tezzasenza mai incapparvi, e l'ufficiale modesto, misurato, schiavo del dovere, che sempre pacato e sereno in volto inspira nei sottoposti confidénza e rispello. A quale di cotesti tipi si accostasse il giovane Skobeleff non dicono i biografi,· è facile pei'ò, immaginarlo. Fu uno scapato senza. dubbio , e come tale dovtl spesso trovarsi in brutti impicci; ma ne uscì sempre sì per
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far cadere le Penelopi e le Lucrezie della Russia. Ciò non vuol dire ch'egli non sacrificasse largamente alle veneri da strapazzo con la stessa energia cori. cui sacrilìcava a Bacco. Ne' primi an,ni della sua vita milita1:e, così a Pietroburgo come nel Caucaso, bevve con gioia sfrenala alla coppa del piacere, e come sempre accade vi trovò in fondo assai presto l'amaro e i'l tedio, e tullavia non se ne astenne. Ma' fra le dense nubi di quella vita sensuale guizzava a quando a quando qualche lampo rivelatore delle qnalità elevate dell'anima sua. Mostrossi ufficiale valente in tulli i fatti d'armi cui prese parte durante l'insurrezione polacca, e la sua r.ondotta durante il combattimento nel bosco di Hadkowitz gli ,valse la croce dell'ordine di , SanL' Anna di 4a classe al valore. Allievo dell'Accademia di Stato Maggiore, non consacrava certo molte ore della giornata allo studio, chè voleva divertirsi piul.toslochè impaliidire sui libri. Ma con quella mente sua agile e· nudrita di larga coltura generale comprendeva e risolveva facilmente le quistioni d'arte militare. Possiamo immaginare quali e quanti rimproveri gli attirasse sul capo questa sua tenacia di volontà nel far poco o nulla di buono; ma dotato di uno spirito originale fino alla stranezza fecondo di spedienti, sapeva spesso trovar modo di placare la collera de' superiori. Durante una delle consuete manovre coi quadri gli fu commesso un giorno di cercare un punto adatto per passare il Nerrian con un corpo di truppe. II giovane allievo s'avviò per soddisfare al suo compito; se non che, ~opo qualche ora, il comandante dell'Accademia lo trovò appiedato, termo, in atto di chi va con la fantasia ballen'do in lungo e in largo la. campagna. Ai severi rimbrotti del generale egli non rispose verbo;' ma per dimostrargli che il passo era trovàto, montò a cavallo e a nuoto raggiunse l'opposta sponda del fiume. Quel lampo di audacia fe' dimenticare la negligenza; Skobeleff .fu, dopo terminati gl i studi, ammesso nello Stato Maggiore. Non andò però a chiudersi negli uffici per rispondere ad emarginati fogli ·o sudare intorno a progetti di marcie e di dislocazioni; andò a temprare l'animo suo in mezzo all'ar_!llata del Caucaso . . È vero che anche là fu trascinato dalla esutierani'a'stfuordinrn1a'"della sua natura a sciupare buona parte della sua vigoria giovani le nei piaceri e nella dissipazione: e quanti aneddoti si raccontano su tal proposito! Ma veri o. inventati ch'essi siano, certo è ch'egli superò anche
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quella crisi e l'armata del Caucaso fu per lui scuola utilissima. Studiò e conob.be il soldato; lo amò e ne fn r iàmato. Sotto _il ruvido cappotto trovò un cuor ricco di virtù, di devozione, di fermezza eroica. Sbalestrato nel mezzo di quella-terra inospitale, costrello a lottare di continuo coll'uomo e colla natura, il contadino si fa più energico, più operoso, perde quell'inclinazione all'apatia e al guietismo._çhe . fu inoculata nel suo spirito dai lunghi e freddi inverni del seltentrion~. Là iri quelle regioni, da tutti i lati, a qualunque momento, ' di giorno ~ di notte, torme cli predoni, fieri , astuti, valorosi dan la caccia ad uomini ·ed armenti; ma nell'armala del Caucaso v'ha genti che li'agguaglianodi valore e di astuzia . Russi d'origine e di lingua, stabiliti a cavallo del Dnieper, d.el Don, del Vblga, dell'Ural, i Cosacchi han pur nelle vene molto sangue turanico a cagione della antica abitudine di rapir donne tartare nelle loro scorrerie. Nasconò guerrieri; ogni cosacco possiede come colono il suolo che cofriva, e lo deve difendere. La civiltà è penetrata fra essi e n'ha già ingentilito alquanto i costumi; ma lo spirito si mantiene fiero, audace, avventuroso; come uo dì furono difesa all a Russia contro le rapaci orde tartare , così ocrai t,O ne sono l'avanguard ia nellasuamarcia verso il cuore dell'Asia. Fra SkobelelI e i Cosacchi nasce tosto quella vicend,wole simpatia che deriva dalla meclesimezza di carattere e di attitudini; anch'egli è cavaliere perfetto e instancabile; è com'essi audace, accorto, smaniosod'avvenlure. La vita brillantedellegrandi ciltà,. le raffinatezze di una civiltà. che piega a corruzione, l'abuso 'dei piaceri non hanno scemato in lui la naturale vigoria dell'animo. . Egli reca fra quelli uomini semibarbari unà mente affinata e ingagliardi·t.a dalla coltura; li comprende e n' è compreso: li chiama negli ordiRi del giorno i suoi stctpendi Cosacchi e a ragione; ·nel Caucaso, a Bukara, a Chiva furono suoi compagni fedeli quand'ei mosse i primi pa<:si sull'arduo c.ammino della gloria. l ·.1
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V. Fra le province rnsse dell'Asia a settentrione, la China ad Oriente, l'India e la Persia a mezzodì, il mar Caspio ad occidente stendesi una regione vastissima, divisa quasi per mezzo dai monti Belor e Thian-Chan che separano il pianoro del Caspio e dell'Arai dall'altipiano centrale o ch:n,ese. È l'Asia centrale, è la regione delle steppe e delle oasi. Frn il Casp io e il Si r-Darja si stende la steppa; immenso piano, coperto in pari.e da alla sabbia, in parte da profondo strato di argilla ::ompalla e salmaslrosa: suolo arido, nudo, rotto qua e là da paludi salmastre e. da vaganti isole di sabbia: rari i pozzi e mollo profondi, acqua scarsa e pessima: aria secca, tempe. ratura saltua!'ia: nessun rifugio pe,. le carovane contro le tol'menle di neve tel'ribili e freqnetit.i nell'inverno. Le oasi ll'iacciono nelle v~lli d.el Sil'-.Darja, dell' Amu-Darjn, del Zaravcban: p~incipali q11 elle di Ch,va, di Bukara, di Samarcanda: là clima temperalo, acqua buona ed abbondante, quindi ricchezza di prodotti d'ogni maniera . È quella regione abitata da una razza sem i-selvaggia e crudele, corrolla dall'islamismo, abbrutita dal dispotismo politico e reliaioso ?ei capi indi_g~ni, ribell e a qunlunque influsso incivilitore. Se~pre JO lolla, afn1tl1 dalla piaga del la schiavi tù, i Go vern i dànno esca al l,rigantaggio, alla rapina, alle uccisioni: valorosi fino alla te~ erità negli a.ssalti , privi di buone armi e indisciplinati, i popoli sr perdono facilmente d'animo dinanzi a truppe salde ed agguerri te e si dànno a fuga sbrigliata. Tale è il vastissimo campo aperto all'operosità incivilitrice della Russia. I contatti suoi con quell a regione datano da circa tre secoli e furo no da prima solamente commerciali: ma la sicurezza degli scambi non poteva conseauirsi senza J'allaroamento della sill'noria " o o russa a traverso· della steppa: è la spad,t del couquisLatore che deve sgombrare il cammino alla civil tà. QuesL'opera di allarcramento in . . o commcra nel 1833 e continua dopo quell'anno lenta si, ma. incessante. L'invas ione procede da due lati: muove dalla provincia di ·
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Orenburgo e, dirigendosi verso sud, rimonta il Sir-Da1ja e si allarga successivamante nel Kokand e nel Kanalo di Buckara: dalle rive orientali del Caspio ove si ha formata una salda base di operazioni mediante punti fortificati, si avanza verso la media valle dell'Amu-Darja. I Kanati cli Chiva e di Merv sono ·stretti per tal guisa da due lati e devono alfìne sogg iacere alla sorte dei popoli che, inelli ad accogliere gli influssi civii i mediante rapporti di buon vicinato, sono trascinati ad una lotta mortale e devono cadere sollo il ferro dei conqui statori La lotta cÒi popoli semi barbari dell'Asia centrale è per· l'esercito russo una scuola permr,nenle di guerra. Bisogna combatlere con un ntimico male armato e poco disciplinato ma valoroso, impetuoso negli assalti , astuto, agile, leggiero, rapido nelle mosse; con un nemico che dopo un breve suo vivace attacco di fronte, fugge alla larga e poi piomba sul tergo e sul fianco; bisogna combaltére con tutte le difficoltà di un suolo infecondo, di un clima inclemente. Là si tempra fortem ente l'animo delle truppe, là accorrono gli ulficinli sm'aniosi dì azione, avidi di gloria e di avanzamento . La piccola armata del generale Kaufmann. forte di ·circa venti· mila uomini, muove, nella primavera del 1873, divisa in cinque colonne, che.da nord e da ovest co!}vergono su Chiva, percorrendo raggi di una lunghezza med ia di ott ocento chilometri. Il tenente colonnello SkobelelT fa parte della colonna Lomakine e ne comanda l'avanguardia: questa colonna, composta di '12 compagnie di fanteria, un distaccamento di zappatori, 6 so tnie di co~acchi, 200 cavalieri indigeni, 6 can noni e 3 cavalletti per razzi, muove da Kinderlinsk sulla costa orientale del mar Caspio e si dirige a traverso della inospite regione dell'Oust-Ourl verso il basso Amou. Darja. Fin dal primo giorno incomincia la lolla con la natura; lotta spavente· vole, dice il tenente Stumm deireserci lo tedesco, che fece parte della colonna; natura maledetta che ci nagell a in lutti i modi. Su quel piano deserto, monotono, triste, non alberi , non erba; è un mare di sabbia che immenso si stende dinanzi allo sauardo. I venti . irrompono furiosi, sollevano nembi di quella sabbia finissima, la trascìhano in V(lrtici $paventosi; non giovano tende, non giovano abiti; quella sabbia maledetta penetra nei recipienti ove conservasi l'acqua. Se il vento soffia da levante, calore insopportabile; se da ~
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mezzogiorno-levante, l'aera incombe greve come piombo, soffo, canle e snervante; occhi e polmoni sono in preda a dolori inenarrabili. Scavati a grande aistanza gli uni dagli altri, i pozzi segn.:tno la sti·ada e sono la mèta agognata in quelle tristi giornate; ma l'acqua color d'argilla o di latte, salmastrosa, con miriadi d'infusori che danzano in essa unà ridda furiosa e disordinata, mette ribrezzo, e poi· può essere stata avvelenata: non imporla, la si fa analizzare · e la si beve. E che cosa non si beve quando si percorrono in due giorni novanta chilometri con quaranta gradi di calore? Quel po' d acqua che ancor rimane negli otri va a ruba : è nera come l'inchiostro, è fetida, ma non importa; la gente se la contende con rabbia selvaggia. Si continua a marciare, i giorni si seguono e si rassomigliano, qualche volta l'acqua manca affatto . Si trova un pozzo, ma è talmente profondo che non bastano tutte le corde della co · lonna per giungere al!' acqua, e si devono fare altri settanta chilometri prima di trovare altro pozzo! E si cammina tuttavia; cadono a centinaia i cavalli e i cammelli, e ilorocadaveri·segnanolastrada desolata, i soldati restano accanto ad essi immoti, istupiditi e gli uffi ciali disperano. II colonnello Lomakine arresta.la colonna: ufficiali e soldati si lasciano cadere appiè dei cavalli; non _più una goccia d'acqua negli otri I Il nero presentimento d'una catastrofe imminente si legge su tutti i volti; gli sguardi si spingono pur tuttavia mesti ed ansiosi per quel deserto interminato, quando · due ombre si disegnano sull'orizzonte. Sono due cavalieri dell'avanguardia che tornano a spron battuto: acqua! acqua! A due chilometri avanti si è trovata, e in un istante quella turba di morenti si leva e con grida di gioia si avvia verso il pozzo. Irì quella lotta tremenda con le forz e brute della, natura possono ben socèombere le ~nergie fisiche dell'uomo, non le morali: v'ha una forza nelle truppe che l_e sostiene e le salva, ed è un sentimento profondo e inestinguibile di frate) '.. Janza mili tare. I fanti che non possono più marciare sono raccolti dai cavalieri e ìl cosacco conduce mano per quella sabbia mobile e infuocata il proprio cavallo con sopra un soldato di fanteria. I primi ·scaglioni della colonna sono giunti alla tappa, quando giunge l'annunzio_che gli ultimi non possono pro.seguire e sono sfiniti. Soccorriamo i compagni I E allora, ufficiali e soldati montano a cavallo, recano otri od altri recipienti pieni d'acqua, rifanno nella
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oscurità parte della strada già fotta, raggiungono quella moltitudine · di assetati, li rianimano con un po' d'acqua e li conducono in salvo. Tale è la vita di tutti i giorni durante la traversata della steppa. Appena posto piede nell 'oasi, cambia la scena: prati verdeggianti , campi irrigui , giardini e orli da cui si spande l'effl uvio delle rose, ruscelli cristall ini, laghi azzurri , zeflìri di primavera. e canti d'a.ugelli dalle penne variopinte. E allora comincia la 101.1.a con l'uomo; ma chi ha combatt.ulo vi ttoriosnrnente con la natura, non teme la resistenza di un nemi co audace, astuto e battagliero, ma sforni to di buone armi e di salda disciplina. L'onore del primo incontro col nemico tocca a SkobelelT. Prim,1 di raggiungere 1'9asi gli è commesso di tentare una punta verso sud, su I tibay: traversa r;tp idamente )a step pa, e il 3 giu gno. menl re co n 65 cosacchi prec.ede di circa un chilometro il grosso della·colonna, eccolo assal ito da numeroso stuolo di Tu rcomani: breve ma feroce la misch ia; giunl!ono i soccorsi : il nemico si dilegua la:;ciando in potere dei I.lussi buon numero di cammell i e di cavall i e grossa quantità di vettovaglie: . SkobeleIT ebbe sei f':)rite leggere. A Kungrad, sull a sinistì·a dell"Am u-Darja, la colonna Lomakine trova la colonna d'Orenbnrgo co mandnta ddl generale Wcrowkine: di là. le due colonne, rimonLa ndo la si nistra del fì urne, si avviano su Chiva: camminano attraverso di un terreno rollo da canali , da fossi , da muri , coperto d·a fo lta vegetaz.i one; og-ni giorno s'i ncontra il nemlco che, a gu isa di uno scia me cli api, gira e ronza sull a fronte, sni fia nchi , sul tergo della colonnn. Operosi1à. in faticata, audacia ed avvedutezza ·richi edonsi special mente nell'avanguardia, ed è Skobeletf ch e la conduce. Forte massa di cavalleria turcomana appnre presso Chodoch<1 ili ed è in breve disper::;a; un nu).(olo di cavalieri assale, il dì 30 giugno, il picco lo corpo di spedizione da fro nte e dai lati stendendosi in un ampio semicerchio di circa dieci chi lo metri; con urla $elvngge si avv icina e si av\' enta all'assalto, ma dinanzi al fuoco dei !lussi, s·anetra e dil egua . Solo qnalchedrap'pello, Spèlrso qua e là., protetto da fossi , da canali, dn boschi , tenk'l resistere: 11011 importa, l'invasore procede rapido e ar<li to , entra nella cit tà sollo unn grandine di proietti li, la converte col fuoco in ammassi di rovinè. No n più gross i sco ntri dopo il combaLtimento del 80 giugno: sono le guerrigli e che in quella regione frastagliata eco lo -
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perla insidiano, molestano, assalgc,no a tutte le ore, in tutti i luoghi . Spetta 11lla cavalleria provvedere alla sicurezza della marcia: i co sacch i precorrono il grosso della co lonna, spazzano via quel le bande audacissime e SkobelelI è a capo di quei cavalieri infaticati. 11 grosso delle tr uppe giung,'\ finalmente presso Ch iva e s'accampa negli orti e nei giardini che contornano la citt~, confortato d'ombre refrigeranti e di ncque cristnl lioe. Non così l'avanguardia: << condotta da Skobel eff, scrive il tenente Stumm, dové co mpi ere opera difficile sommamente e faticosa; il nem ico non le diè mai tregua ; dì e not~e sto rmi di cavalieri turcomani I non si ristavnno dal molestarla. E Skobeleff ribuLLò tutti gli assal ti, mandò a vuo to tutti i tentativi di sorpresa; in Lre giorni cagionò al l'avversario un a perdila d'oltre seicento uomini e gli tolse grossa quamità d'anni e di cavalli. » Durante il bomunrdamento di r.hiva co mandava parte delle truppe avanzate: il dì in cui clovevnno incominciare le trattati ve fra il generale Kaufmnnn e i del egati del Kan, Skobeleff, mol es tato dal fuoco dei difensori della. cinta, lanciasi con parte de' suoi all'assalto della porta setten trionale e, dopo breve ma Gera mischia, se ne impad ronisce. In quel dì stesso il generale Ka.ufmann con a lato il granduca Ni"cola Costantinowitch e il principe Engenio di Leuct1tenberg, enl!·ava nella. città co nquistata: Skobeleff ebbe la croce dell'Ordi ne di S. Giorgio di 4" clas&e e fu nominalo ai utante d'ala dell 'Imperato re.
VI. ' Dopo l'impresa di Chiva tornò a l)ielrohurgo, ma non vi restò molto tem po. Aveva bisogno d'aria e di moto. vole·va ·svagarsi e studiare. Viaggiò in Germanin, visilò i campi di l>atLaglia dell a guerra del 11870-7,J e si fermò a P.1rigi nel mezzo delle memorie della sua adolescenza, in quell a Mecc,t dell'occidente~ ove i pellegrini della Neva accorrono a sorbire il nettare e il veleno della civiltà . i\ fa non vi trova la quiete sperata: fra un passatempo e l'altro giungeva al s,uo orecchio il rumore ogni di crescente della guerra
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civile di Spagna. Popoli rozzi, devoti fino al fanatismo al trono. e all'altare, si erano le~ati in armi e con l'aiuto dei luoghi e della fortificazione occasionale resisLevano gagliardamente alle truppe regolari del Governo naz_ion,1le: nel" mezzo di quelle bande armate che scorrazzavano su pei monti cantabrici era penetrato Don Carlos e diet110 a lui. un codazzo di emigrati e <li stranieri, tra i quali ai -· cnni ufficiali che appresero la guerra in llalia, in Ameri ca, in Francia. O perchè non potrà andarvi anche Skobeleff? Ed eccolo là fra le bande carliste, fra i ribelli , fra i fanatici dell'altare, egli soldato di un Governo costituito , libero pensatore in mo rale e in reli gione! Assiste a parecchi fatti d'arm i dell'autunno del ."873, fra cui i combattimenti di Santa Barbaro, di MonteJ urra e di Villabona Asteazu. Ma non è un settario o un solda t0 di mestiere; è uno studioso dell'arte della guerra, nn di let.tant~ di imprese guerresche, un annoiato della vita sbrigliata e sconclusionatrr di Parigi, che va nella Spagna tanto per fare qualche cosa, secondare la smt indole avventurosa e avidadi emozioni, e studiare su altro teatro, con uomini diversi e con armi diverse, ciò che ha imparato nel Caucaso e nel Turkestan; vuo le studiare la guerra di montagna, vedere ~ovratu lto e giudicare il valore tattico delle nuove.armi adoperale da uomini ard(ti e pertinaci, avvezzi a manovrare in qnelle aspre montagne. Fu preso d'ammirazione per la tattica dei carlisti; e qual meraviglia'? Alieni da ogni pedanteria di regolamenti e di . piazze d'armi, essi potevano perciò conformarsi tanto più faci lmente alle necessità dei luoghi, alle condizioni delle truppe, al la efficacia.delle armi : inclinavano pi uttoslo alla difensiva, ma ne avevano un concetto giusto . e t:agionernle: occupavano btJ.one posizioni, sufficientemente profonde, disponevansi su più linee, quasi a scala, dal basso in allo, v'improvvisavano trincee da battaglia, batterie, ridotte, e difendevano la posizione coii gran fuoco dei loro llernington, finchè, visto il nemico scosso, vacillante, scompiglialo, lanci avanglisi addosso a baionella. Contro queste arti lattiche dei carlisti vide Skobeletf riuscire infruttuosi gli sforzi delle truppe regolari, con que.i loro assalti frontali, non preparati sufficienl.en;tenl.e dal cannone ed eseguiti con ordini troppo densi che si scompigliavano sotto iI fuoco potente dei difensori. Come egli profittasse di !Jueste lezion"i, lo dimòst.rò nella guerra russo-turca del 1877-78. Intanto nuovo rumore d'armi 1
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levavasi nelle prov incie transcanspiane della Russia; reduce dalle sue peregrinazioni io Francia, in Spagn11, in Germania, in llalia, Skobeleff ritorna in Asia ascrillo aJl.'armata del Turkeslau , e nella spedizione del Kokand assume il comando della cavalleria del corpo di spedizione, otto soLnie di cosacch i e una bat.Leria di razzieri. La piccola armatn, sotto gli ordin i del generale Kanfmann, muove da Kodjenti il di 2 di sellembre del 11875, e per la sinistra del Si1'·Darja ~1 diri ge snlla cii.là fortific;ita di i\fukrame. Non è q11 es1.a volta la lolla tremenda con la natura : le truppe procedono a traverso dei piani che si stendono Lrn le falde sellen1rionali de i' monti Kara Tigoe ne e Alai e la riva sinistra del Sir DM;ja: snolo fertile, irriguo, ricco d'ombre, d'acque, di provvigioni d'ogni fai.la; ma d,)i fian ch i boscosi dell e montagne, da ll o sbocco dello valli verdeggianti di pa scoli scendono e irrompono grossi stormi d'armali contro il fia nco e il tergo della colonna . Speli.a alla cavi,lleria fiancheggiare la marcia dal lato delle montagne, far fronte a quegl i assalll rapidi, fieri, au daci, che si rinnovano senza posa nei primi due giorni Se in questa bisogna appaiono mirabili l'operosilit infaticata, l'accorgimento, l'audacia dei cot-acchi, non meno notevole è l'accortezza, la prudenza e la risolulezza. del comandante. E!l'li è dapperlut:.o; OYunque il nemico si presenti, là è Skobeleff co' suoi pronto alla parala. ProleLLo così dalla cav.illeria, il grosso .dell e truppe giu nge, nel mallino del 4 seuembre, dina nzi a/la cillà di 1\l akrame e si dispone ad assaltarla : Skobeleff è all'a la destra, e mentre provvede all a sicurezza del fianco , volge il su o sguardo cl'aq11il.1 alle vi cende deil'as . sa lto . Visto avvici·narsi il rnomenlo risolntil'O, chiama le soLni e a raccoltn, e poi, prima che lo raggiungano tolte, laociosi alla testa cli due cli esse contro le masse dei fui.ntenli . trova un canale la r"O e profondo e lo passa a nuoto, rio1·dina l.osLo la sua ge11le, riprende la mnrcia e, dopo poco, trovasi a brevissima distanza da una colonna di ci rca seimila uo rni ui con du~ cannon i che lun,10 la sinistra l" del Sir-D,nja fu ggiva verso Kokhand: s'avventa contro il fian co destro df'lla colonna, penelra nel mezzo di quella massa che, tagl ia1a a pezzi, abbandona cannoni e bandiere e fugge por ogni dove. }la i cosacchi incalzano senza posa, n,ggiungono, ur1a110, so;;pi ni:iono nelle :1cqoe profonde del Sir-Darja parecch ie eentinaia di fan ti , e continuano a galoppare a traYer:;o di un suolo faugoso e palnstre, u r
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finchè si veggono da fronle una massa di circa diecimila cavalieri turcomani che si apparecchia al contrassalto. Skobeleff arresta i suoi e manda avaol.i, per un cenLinoio di passi, la balleria razzieri: pochi ma rapidi colpi bastano a scompigliare quella moltitudine e mellerla in fuga: Skobeleff ebbe una ferita di sciabola un po; sopra al ginocchio deslro; il suo cavallo due ferite gravi . ~la il capo della insurrezione è fuggito e in pochi giorni ha raccolto altri diecimila armati . Spella nncora a Skobeleff inseguirli e disperde!'li Fa marciare la fanleria su carri , ed egli, co' suoi co sacchi. percorre io dieci ore, durante una. .ootle oscura, uno spazio di setlanla chilometri su una strada rolla e copert a di polvere : raggiunge gli insorti, li assale e li sba ragli a. Un uuovo focolare d'insurrezione s'è acceso verso la fine di sellembre Mila città di Andidjana: v'ha sessantamila armali, di cui quindicimila a cavallo , con alcuni ca nnoni. Muove contro essi una colon mi di millequattrocento uomini sollo gli ordini del generale TroLski: SkobelelT, che è capo di stato maggioro, precorre il grosso con ,ma sotnia e mezza di Cosacchi e dne cavalleui a razzi, giunge con marcia rapidissima dinanzi alla cillù, le gi ra altorno, penetra, malgrado il fu oco assai vivo dell'a,1 versa ri o, 11 ei sobborgh i, Asamina i lavori di difesa. È opera sua il dispositivo di allacci) : egli ha il comando della colonna di sioislra composta di alcune so tn io a piedi dei Cosacchi di Siberia e di Orenburgo, un cannone e un cavallelto a razzi . Marcia come di consueto coll e prime truppe, s'avanza tempestato da. fronte e sui fianchi da Yivo fuoco <li moscheLLer;a, ma pochi co!pi a meLragl ia spazzano il terreno davanti agli assali tori e alcuni ra1.zi appiccano il fuoco agli abitati E allora avanti , all'assalto, e in mezzo ai nugoli di fumo risuona, misto al crepitio delle fiamme, l'urrà dei Cosacch i; giungono essi davanti a un'a lta e salda barricata difesa da un cannone, l'assalraoo, ne uccidono in gran pal'll! i difensori e penetrano nella città. Ma un'altra barricata e po i uu'allra sorgono davanti agli assnlit.ori: SkobelelJ li arresta, fa avanzare l'arti glieria e lirar pochi col pi. e allora avanLi di uuovo, all'nssalto, avanti sotto una grandine di proiet~i che piove dalle fin est.ro. dai Letti, dai muri di cinta degli orli . E le barricate cadono una dopo l'altra, ma la lolla non è aocorn finita: un'alt.ra barricata sorge presso il bazar formata da due linee cl i cMri saldamenle legali fra essi. e g:igliardamente
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~if~sa. E Sko_belelI fa di nuovo avanzar l'artiglieria e d~po poch i tm a metraglla avvenLasi co' suoi all'assa lto, conquista la barricata penetra nel bazar, giunge davanti al palazzo del Kah n e dopo brev; ~a .fiera zuffa vi penetra. Là è raggi unto dal grosso delle truppe, la s1 coag1~ nge con la colonna di destra, che ha doyulo superare uguale resi stenza . La cacluLa di Andidjana è no colpo fierissimo alla ~nsurr~zione, ~a questa non è al_lutto domata: arde qua e là : il capo e fuggilo ed ag1La dovunque il tizzone della rivolta. Quindi nuove imprese, nuoye fat iche, nuove corse e ntiovi combattimenli . Il dì 15 di ottobre una col9nna russa è avvolta da. un nugolo di armati e assalita. da tulle le parti, e SkobelefT, messosi alla Lesta di una sotnia di Cosacchi, carica a roodo, disperde quelle masse. Qualche <>itH·n~ dopo gli è co mmesso di attaccar di soprassalto una oarossa ba~da di . . insorti , ci1'ca quaLLramil~, accampati presso un villagiio: muove alle due antimeridiane del 18 ottobre con una sotnia e mezza di Cosacchi seguita da una co mpagnia di cacciato ri e rapido si avvia sul vi lfao.,io· la p~nta dell'avans uardia piomba improvvisa sulle prime gu;;di; nemiche e le finisce a sciabolate, poi il gros~o irrompe furioso nel mezzo dell' accampame11to. È ancora notte : nessuna resistep,m, scompiglio, confusion e: gli uomini fuggono cli qua e di là: i cavalli scornzano all'impazzata per il piano: armi, bandiere, tende cadono in potere degli assalitori. Fu promosso generai maggiore, e sulla fine di ottobre del -1871i fu dal generale Kaufmann investilo dell'ufficio di governatore civile e militare del l:istrello di Namanegana . Còmpito assai grave se si considera il poco numero delle truppe e l'indole riottosa de,rli abitanti. Era appena partito il generale Kaufmann, quando la rivoha divampava su tutta la riva destra del Syr-Dorià: Skobeleff marcia tosto con un a colonna mobile contro il nucleo i)rincipn le degli insorti~ li assale e li disperde. Ma intanto nella ciuà stessa di ì'famanegana è scoppiata la rivolta : costretto a rifugiarsi nella cilladella, il presidio resiste per tre giorni agli assalti dei r ibelli, e col fuo co de' suoi C,)nnoni manda in fiamme gran parte della ciuà; accorre Skobeleff, riconquista d'uu colpo la città e libera il presidio. Nè la lolla acQenna ancora a cessa re; spenta in un luogo, la ribellion e si accende in un altro: grosse bande di tre o quallrornila uomini si formano verso la fine di novembre snlle due rive del Syr-Daria, e
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SkobelefT le disperde con pochi ma rapidi colpi : comrncia l'inverno e le ind omi te tribù montanare scendono co' loro ar menti al piano e recan nuovo alimento alla rivolta ed è ancora l'energia e la prontezza di SkobeleIT che affoga nel sangue quel tentativo: stanchi, sfiduciati, i capi della insurrezione implorano all ora la clemenza ·della Russia Premio al valore spiegato nell a im presa del Kokhand, ebbe oltre la promozione a maggior generale, la Cl'oce dell'ordine di S. Giorgio di 3& classe e una sciabola d'onore. Fu altre:iì confermato nell' ufficio di governatore civil e e mili_Lare della provincia nuovamente annessa all'impero moscovita , ma l'amministratore non rivelossi, al dire di alcun i biografi, pari all'uomo di guerra. Non andò d'acr.ordo coli' intendenza , volle mover guerra a quelli ch'ei sole va chiamar ladri , e i ladri spedirnno a Pietroburgo un lun go rapporto nel quale l'accusatore veni va alla sua volta accusato di malversazioni per un milione e più di rubl i. Corse egl i alla cap itale, presentò i conti, furono trovati giusti, ma ciò non valse a dissipare totalmente la nube onde si volle offuscare la sua fama di ammin istralore. Rimase Lutlavia al governo dello. prnvincia di Fcrgana fin o alla fin e di marzo del 4877. E chi meglio di lui poteva tenere a freno que' popoli, che durante la conquista avevano fallo prova d'un coraggio e d'una tenac ia quali è difficile trovare presso le genti dell'Asia? L'impresa del Kokhand, quando si consideri la fi era ed indomabile energia spiegata dagli abitanti, non trova riscontro che nel la sangu inosa re· sistenza opposta agli invasori dalle popolazioni del Caucaso e della Kabylia . Truppe regolari armate di fucili a rapido tiro e fornite di potente artiglieria stavano a fronte di orde semibarbare, che non avevano in mano che armi d'altri tempi: ma al difetto delle armi ·, alta mancanza di al'ti guerresche e di disciplina esse supplivano in part~ con l'indomita. energia dell'animo . Quella resistenza da esse opposta ai Russi, scrive il capitano Weil (1 ), ad onta delle conti nue e terribili disfatte e delle perdite cagionate dai proietLi del fucile Berdnn e dalle grana te, quell a eoergio disperata che li spinge senza posa ad affrontare nuovi combnllimenti l'uno più sanguinosi) dell'altro, è un fatto piuttosto unico che raro negli an nali delle gne_rre ,dell'Asia cen trale. Due fra le princi pali cilLà. della va lle di Fe1·gana ('1) W1m, -
Cam1ia911e aes Russes dan.! l e Ko/.ha11d -
Pari~, !Siu.
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UOMINl DI GUERRA
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non so no ormai che un cumulo di cenere e un informe ammasso di rovine:, numerose disfai.te hanno mostrato ai Kipscinki l'impotenza e l'inan ilà dei lor6 conati, e tuttavia così nelle reg ioni da poco conquistate e fortemente occupate, come negli antichi possedimenti della Russia, essi non c,essavano ancora di mol estare o di assalire ad ogni momento i loro vincitori. Guerra a colpi rapidi, quasi fulminei, vigorosi richiedevas i per domar quelle genti: « vincere è sbalordire, diceva SkobeleIT, e per sbalordire fa duopo menare grossi colpi e far grossa strage. ·Se prenùele d'assalto una ciltà e vibrate un colpo poderoso, è volontà cleU' Altissimo , di cono gl i Asiatici, e si sottomettono a questo decreto del destino senza serbare odio o rancore nel fondo dell'anima. Ecco il mio si stema: battere forte e a lungo, finch è $ia domata la resistenza; e allora raccogliere e riordinare le truppe e por fine alla strage, frnttare umanamente il nemico atterralo ». Sistema non nnovo certamente: 1e parQle di Skobeleff riassumono i procedimenti .di tutte le conquiste e sono la parafrasi del romano -parcere subiectis et debellare superbos.
Turchia, e l'armata raccolta in Bessarabia avviassi, a traverso della Rumania, verso il basso Danub io: richiamato dal Turkest:1n fin dal mese. di febbr:iio. Skobeleff fu assegnato come ufficiale soprannumerario al comando supremo dell'armata. S'aspettava ben altro uf· ficio: ma le proYe splendid issime di valore non avevano, a quanto sembra, fallo dimenticare le malversazioni ad.iebilategli dnrante il governo della provincia di Fergan;i , e poi era tanto giovane! Aveva appena trentaquattro anni, era decorato con due croci dell' Ordine di S. Giorgio, ed era già generale, mentre i suoi compagni d'accademia erano ancora capitani I Conveniva tenerlo un poco nel· i'ombra, chè parecchi dei suoi emuli domandavano già che cosa ve · niva a fare sul Danubio quell'ufficiale che aveva acquistato gradi e onori a buon mercato nelle guerre contro i popoli semi-barbari del!' Asia centrale. Skobeleff comprese la sua condizione e la rese ancor più grave . Ad un carattere altamente aggi'egsivo egli accoppiava una profonda coscienza del proprio valore: conoscitore profondo dell'arte della guerra, così nel campo della teoria come in quello della pratica, egli vide fino dalla radun;:i,ta in Bessarabia e ·, stigmatizzò i disordini derivanti da inettezza o da disonestà della intendenza, le gare meschine fra i vari comandi, i puntigli dei ge· neral i; vide di tutto ciò gli effetti nella irragionevolezza e nella confnsione delle mosse, nel subito passare dalla fiducia più esaltata allo scoramen to più profondo: la sua lingua, acuta e tagl iente come la sua spada, non risparmiò alcuno; ei fn, come,dicesi nel gergo militare, un inesora bile lettore di vita. Ma venne ripagalo col la stessa moneta. Aveva due qualità che non sono le molte volle iJerdonate se non vanno congiunte con una terza, e ques1a mancava a SkobeletI: alla mente elevala e ricca di varia e profonda coltura, all'animo audace e indomabile, non rispondevano in lui la modestia, il tatto, la prudenza. La sua dottrina era perciò ch iamata dagli avversarì saccenteria, l'ardore guerresco vana e ridicola iattanza. Laonde, vivere in mezzo al quartier genentle fu per lui un inferno: « QO' O'i scriveva il aenerale Zotoff comandante del lV corpo d'arl?o ' mata. è stato da me Skobeleff e mi ha pregato di !asciarlo stare qui, giaccbè non può più vivere presso il gran quartiere generale, dove nessuno lo può soffrire. » Tri~le condizione, terrib ile disin-
VII.
J\fo gli allori mi etuti nell'Asia cen trale non potevano far pago
nè il soldato .nè il patriotta: a quell'anima ardente e irrequieLa fa . · ceva d'uopo d'altro campo, d'altri remici, d'altro scopo. Dalle ari.de steppe del Turkeslan e dalla valle ridente di Fergana esso intendeva lo sguarùo al Danubio, al Balcan selvoso, al!a fertile vallec;lella Maritza, alle cupole dorate di 8a.nta Sofia, all'azzurro e libero Egeo . . Anche in quelle lontane re.gioni de ll'Asia giungeva al suo orecchio il grido dei fratelli oppressi confuso èo l grido della Santa Ru~sia , agognante da secoli alla cul la. della sua religione, al libero sbocco nel Mediterraneo; e allora Skobeleff sognava battaglie ben diverse da quelle che doveva tu tto dì combattere con un nemico che alle armi e alle arti guerresche dell'Europa non sapeva opporre che il numero e il coraggio dell(l. disperazione. Venne finalinente il giorno sospirato: il di 23 di riprile del 1877 la Russia irHirnò guerra alla 1
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g~nno per l'uomo che dallo splendido suo passato traeva gli auspici d1 fortuna ancora p,iù splendida I Non piegò, .non si smarrì. Senza comando, senza· ufficio deter~ minato, inviso ai superio ri , non amato dai compagni seppe pur trovare la via per levarsi in alto. Sim ile a cavali erè errante che va in cerca di avventure per isfognre il suo umore bauagliero e meri tarsi i so rrisi della sua dama, Skobeleff io quei lung-hi giorni che precorsero il passaggio del Danubio nndò di qua e di lò, dovunque potesse presentarsi occasione di fa re qualche cosa e mostrare qual tempra di soldato egl_i fosse . La su a dama era l'armata. e dell'armala egli voleva conqu istare la stima e l'affetto . Appariva nel mezzo delle truppe sempre sereno, ga io, elegante, come se andasse a danza, vestito d'una tunica bi anca, a cavallo di bianco bel lissimo :irabo. I giovani ufficia li lo ammiravano e !o seguivano assai volonLieri, ed egli per temprare il loro ani mo alla calma dinanzi al pericolo, li condu~eva in ricognizione lungo il Danubio e li faceva stare a lungo esposti alle granate che le batterie turchr, lanciavano dalla opposta riva.· Cadde un dì una, granata a qualche passo dal loro crocchio, mentre SkobeleJI discuteva con essi sui caratteri tallici d'una posi zione: la discussione fu tronca, la calma se n'era andata ' ma. il eae. nerale continuò: « ebbene, signori, riassumiamo e concludiamo: » e riassunse infatti e ronc!use fra lo spesso fischiar dei proietti; Altra volta stava osservando un drappello di marinai intento ad affondar torpedini nel Danubio, quando il nemico prese a molestarli con spessi tiri : vide che i ma1;inai cercavano di ·far presto senza badar tanto al ln csat.tezza del lavoro, ea'aUora, sceso da cavallo, gittossi nel fiume e, a nuoto, raggiunse il drappello, il quale, rinfrancato così dalla presenza del generale, condu sse pacatamente a termine l' opera sua. A chi gli diceva non esser conveniente che egl i si espo nesse a gravi risch i par cose di poco momento, rispondeva:« Tut.to quanto io fo, mi pare sommamente importante; se i giovani soldati vedono i generali curar tan to la propri a pelle, oh I credetelo a me, essi, i soldati, saranno tan to più avari della loro. » Nè mancava qualche volta la nota com ica io quelle sue imprese. Per indune il nemico a rompere il si lenzio, faceva recar. paglia su alcuni pun ti della riv.J e disporla in modo che, vista da loolano, avesse l'nspelto di batterie .illqra. allora costrutte; il nem ico cominciava tosto a trar
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DE' T EMPI NOSTRI
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canno.nate, e~ egli insieme cogl i astanti, rideva dell'inganno. Chi . non ndeva d1 quell e pazze imprese era il padre suo, uomo severo , soldato di vecchio stampo , comandante della divisione di cavalleria d'a~ang.uardia ; eercava spesso di correggerlo, mà il figlio aveva un mezzo s1~uro per sottrarsi all'autorità paterna: con6sceva l'avarizia del padre, e quando questi eominciava a brontolare, egli rovesciava le tasche in alto di chiedergli danaro, e ciò bastava perch è l'austero v~cch i.o se ne andasse tosto,_ lasciando a quello scapato piena li_bertà d1 abba~donarsi a. quelle eh' ei ch iamava. passeggiate igieniche ('I). E tuttavia le stravaganze del figlio non riuscivitno mai a far tacere nel pad,'.e la voce del cuore . Tostocbè la divisione Oragomirow ebb.e passato 11 Danubio, si giudicò opportuno dal comando supremo dell'armata tragittare di là un for te. nerbo di cavalleria. I ponti non er~no ancor fatti, le barche del commercio erano tutte adoperate d~1 ponti eri, e il giovane Skobeleff, che dopo il combattimento di S_1stova, era. tornato sulla riv,l si nistÌ'a del Danubio, propose allora d, far passare la cavalleria a nuoto . Pare che la. proposL.a fosse accolta con quell'aria di beni gno compatimento che le persone asseffnate e mature usano assumere dinanzi alle stravauanze dei òo-iovani • (') Il fa tto è però che l'ardi.Lo generale scende a.Ila riva,. .passa il piccolo ponte dell'is1Jla Ada, e di là il generoso cavallo, guidato dalla mano ' abilissima del cavaliere, entra. nella corrente e nuota verso l'opposta sponda. Migl iaia di sguardi accompagnavano dalla riva rumena.l 'audace giovane; commosso, trepidan te, il canuto Skobeleff contemplò a lungo col binoccolo quel la lotta inuguale che combattevasi tra suo figlio e la rapirla corrente, poi la mano gli cadde ~remante e non potè più sollevare il .cannocchiale. Al principe fzeretle!T; <0h($ era al suo fianctl, chiedeva ad ogni istante no~izie del figliuolo, e, in un momento in cui la risposta fu pronta, esclamò con voce soffocata dal dolore: «Oh! povero figlio ·mio! è egli forse annegato1 » Ma un longo urrà echeggiò tosto lungo la.riva : erano le truppe che, visto il giovane avventuroso prender terra, salutavano l'esito felice di una impresa senza esempio per la sua te merità, e sul cig lic del vecch io incanutito fra le anni' le la(Trime . ~
~;H,
(I)
NEMCI\ OVl"l'SCH·l)A ;,;·1•1-: C 1H::SHO, ~
Op . .Cit.
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del dolore divennero espressione di gioia e di nobile orgoglio (11). A procacciarsi la simpatia dei soldllti possono bastare la prestanza della persona, l' età giovapile, la e:eganza dei modi: ad acquistarne l'alTetto (specialmente del so ldato russo) rich iedesi un'al tra condizione. Nessuno più di Sonvarow fu. amato dai propri soldati, nessuno fu più di lui fami gliare e alla mano . Skobeleff adoprò gi i stessi mezzi per conquistare l'affelto delle sue truppe . Non ombra io lui di orgoglio o di irritante disprezzo: ri cordava con iifieuuosa fierezza l'avo suo, un contadino soldato che morì comandante della fortezza PieLropaolo a Pietro burgo, e questo ri cordo, ei diceva spesso , gli impon eva di essere umano e fa mi gl iare coi sold,1Li. Nelle ore pit'i calde di una giornata di giugno s'avvenne in alcune compagnie che marciavano con grande stento e con poco ordin e sopra una strada polverosa e senza un filo d'ombra: salutati cortesemen te i soldati, il .generale chiese loro se e1·a veramente penoso marciare a quell'ora, con quel sole, su quella strada. Sì certo , gli ru risposto da tolti, ed egli scende di sella, manda via il cavallo e la scorta, si mette a capo della truppa, e animandola e cantando con essa , la conduce alla lappa. Era un altro giorno in carrozza, quando trovò un soldato che, curvo sotto lo zaino . se ne andava barcollante: « non e forse una ingiustizia che lu con lo zaino debba camminare a piedi, mentre io, li bero e franco, me ne vo in carrozza? 1> Il soldato lo fissò im moto e non disse verbo: Sko belefT lo re' salire e poi riprese: « vedi come ci si sla bene ! diventa generale anche tu e andrai in carrozza; mio nonno era un soldato come te . » Ad un soldato che piangeva ch iese del perchè. e saputo che· i suoi ganiLori erano in preda alla miseria e ,dia. fame, gl i diè cinquanta rubli dicendo: « Mandali a' tuoi e portam i la ricevuta; ma ricordati che sei un soldato, non già una donna. » Altra volta t1·ovò steso a terra, abbandonato, un soldato gnìvemente fer ito ed egli scese da cavallo e lo copri col proprio mantello. Colpa gravissi ma era ai suoi occhi maltrallan·. un soldato: diceva esser meglio fucilarlo che attentare alla sua dignità, e in quell'esercito che fino a pochi mesi prima era educato col knut, egli proclamava altamente che la disciplina vuol (I) W. KtNNAmo RosR. - The Rttssian Ba,yard: pe1·so1wt rem.inis~ew·es o( oenerr,,l. Skobetetr. - Fontnighlly Rc,•iew. - Octobcr iS82.
DE' TEMPI NOST lU
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essere di ferro, ma per rendel'la tale dee bastare l'influenza morale dei capi. Codesta innuenza non è però incompatib ile con la fami.:. gl iari tà: Skobeleff punì _severamente un colonnel lo perchè. in un momento di malumore lasciò andare uno scapaccione ad un soldato, ma egli non ometteva mai. quando aveva a parlare con qualcuno dei suoi, di dargli una tiratina d'orecchi. Procedimenti degni di un giovane generale repubblicano, osserva un biografo (,I) , non certo dicevoli ad un grave guerriero dell'i mpero russo I E perchè no? V'ha caratteri dotali di ori)!inalità così forte, che non basta nè l' edutazione nè l'am bien te a piegarli alla regola comune: codesti caratteri s'incontrano in tuLLi gli eserciti, nel r usso più che negli al tri, perchè in Ru ssia la civ iltà nou ha ancora spiegato tutta la sua influ enza live_llalrice sulle facoltà morali del popolo. Che cosa sono le scappate del giovane Skobeleff a petto delle stravaganze del vecchio Suvarow~ « L'esempio era Jiudicato da Souvarow come il mezzo più adatto a dirig~re e c1Jndnrre soldati; percìò afferrava sempre e volon ti eri qualunqu e occasione gli si presentasse ptr dare esempi di reli~ione, di tenacia, di valore, di costanza. e la mania degli e,,empi lo spingeva assa i spesso a commettere gro~se stravag:mze .... .. . Codesti mezzi non possono dirsi puerili quando sono ejjìcaci, e Suvarow che conosceva intimamente il caraLtere dei suoi soldati , sa peva farsi adorare da essi~ poteva sempr.e, quando era necessa rio. esaltarne il coraggio fino al fana tismo. La sua severità era largamente compensa ta da una giustizia rigorosa, da una bontà e da una famigliarità abitua le: non lasciava mai passare occ11Sione senza volger loro la pa rola o andare a bere l'acquavite nella loro tenda, assnggiare la zuppa, imitarli negli usi, pre· sentarsi loro come modell o. Partecipava sempre ai µe ri co li , ai lavori, alle foticlie: se l'arm:1ta soITri va. ei sa peva moltiplicarsi. farsi vedere dovunque per mostrare che egli non istava meglio dell'ul · limo soldato. E cosi avrebhe fatto passare le sue truppe a traverso delle fiamme, e ognuno sarehbe andato inconLroamortesicura. Che non può un generale di questa fat ta quando riesce 11 padroneggiare
{I ) Oss1P
O,s1row1-rcH. -
,llichr,,rt Dim.it.-itwitsch Sliobele/T, sein l ellcn, setn Charalile1·.
- Intemationale He,·ue. - Octohcr, i886.
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a sua posta_ e in?ammare le_ tru_ppe, e quan~o queste ·~rup_~e so~o } quei soldati russi che Fedenco 11 Grande diceva essei e prn facile ammazzare che vincere? ('I) E così fu di SkobelefT: anch'egli ebbe I la mania dell'esempio, e per predicare con l'esempio violò spesso le norme più comuni cbe reggono i rapporti fra supE}riore ed inferiore e fe' scendere .il generale a pa ro del soldato . Ma egli poteva farlo senza recar pregiudizio alla dignità e aila autore,,olezza sua: le stravaganze e la eccessiva famigl iari tà au raevano su Skobeleff le antipatie o i sarcasmi de' suoi colleghi , gli procacciav11no l'ammirazione e l'affetto delle truppe . . Ma non J.ulti i (Tenerai i ·dell'armata del Danubio trovavano in l1t i " il soverchiatore, qual e lo venivan predicando i lo scapato. l'egoista, suoi colleghi del grande guartiere genera le. Il generai Dragomirow comandante della 114• divisione ebbe già Skobeleff fra i suoi discepoli all'A.ccademia di Stato Maggiore . Maestro e scolaro si compre~e.ro; caralleri militari saldamente temprati , russi ne! fondo dell'nnima, ebbero comune il culto di Suwarow e si fecero banditori delle sue arti guerresche . Dragomirow ne dil'ese la memoria con la, parola e con la penna, chiarì.e divul ~ò nell'esercito la ragione dei suoi procedimenti tattici;, SkobelerT non contento di seguire qnei proced imenti stessi nelle gue rre asiatiche, vo lle riprodurre altresì talune di quelle forme puramente estrinseche che valsero a dare mD.<Tt ior rilievo alla fiirnra del vecchio maresciall o. n S'incontrarono di bel nuovo sul Danubio; l'uno maestro riputatissimo di arte mi litare aveva il. com,1 ndo della ·I4:" divisione; l'altro, generale a trentaquallranni per isplendide azioni guerresche, senza comando, senzn uffi cio confacente col suo grado. Al generale Ora-~ gomirow fu commesso di passar primo il Danubio con la sua divisione presso Zim_nitza: SkobelefT gli cbiese ed ottenne di fargl i da uffici ale d'ordinanza durante ID diffìcile impresD. Nella notte del 27 di giugno le truppe di Dragomirow sono raccolte sulla riva sinistra: il p1·i n10 scaglione s'imbarca, traversa il J)
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fiume, prende terra, ed urta subito nelle prime guardie dei Turchi. Incomincia il combattimento e si fa ogtliJl'tt più. vivo a mano a mano che giungono i rincalzi . Oragornirow eSkobelefT passano il Danubio col secondo scagli one, sbarcano al la fo ce del Teki r-Dér6 n s'avvia.no su per la pendice d'un1altura ,fonde odiasi piu forte il fragore del la battaglia. Gìungooo sulla vena poco prima dell'alba e le tenebre e la nebbia non consentono al l'occhio di spaziare molto lontano; visto da pl'esso, il combattimento presentava qnel certo che di sconnesso e dì ondeggiante che pron unzia immin ente la catastrofe. « Non si vede nulla)) diceva cupo e inquieto Dragomirow, d chiedeva e llSpeltava un po' di luce. Risonò allora liera e :;q uillanle la voce di Skobelelf: «)Ii chele I vanovitc:h , mi rallel,!ro teco ! » -·« Di che cosa(? .. 1> - «Della t.ua vill.oria » - « Villoria? .... Come?: .. Dove? .. .. » « Gnarda in viso que' soldati! ... » La prima luce. del giorno inondava que' colli : nessun indizio di st.and1ezza o di scoramento nelle truppe; i riparti Aià impegnnLi nel cornba1.1.i111ent.o si ori entano, si riordinano, si r.ollegano gli un i con gli altri; quelli che prendon tena accorrono tosto a rincalzo; .e i Turch i co mi'nciano a dare indietro. Sono le nove e su tutta la front e il nem ico si va ripiegando. « Ed ora, chiede Skobeleff, non sarebbe egli t.empo di fermarci? .. » - « Si certamente, ma io non ho più un nomo per recar l'ordine>> - « Andrò io » - « Tante Grazie! )> - SkobeleIT partì: vestito di bianco, ritto su l suo cavallo ùianw, tranqu illo, .sereno, percors.e tulla la fronte di combattim ento rra il !.!'ranrlinar delle palle, non dimenticò una compngnia, non un 11rGGi ale; fe' cessare il fuoco su tutti punti e poi se ne tornò presso il gt>nerale, lo salnt.ò e gli annunziò che i suoi ordini era no eseguiti. - Poco dopo il telegrafo recava a Oratcha ove era il comando supremo l'annunzio che la difficil e impre5a el'a felicemenle compìnta: lo Czar, là presente, appe!"}deva al petto del gran cluca Nicola la. croce di San Gio rgio; soldati e ufficiali del quartier generalA, molti dei quali avevano forse deriso o censurato il conLegno troppo fami gliare di Skoueleff,,er~o la truppa, esprim evano all ora la !uro gioia sollevando e sballottando il granduca fra enlusiastici urrà.
(Continua) {I) Prècis historique sw· le cfitèbre feld- maréchal comte Somoarow Rymnil,ski, Pl'ince Jtalikski, par G. P. I.'DE Gi;1L1•.WMHiCHEs- Duno,c.1.Gt;s, lieutenant-coloncl <lu regiment dragons de Kinebourne, eL oUicier de l'ét.at-majorde l'nrmée du fcld-mà.réchnl Souwnrow, en !70,., l.795, :1.796, etc., ..:.. Hambou rg, 1808.
SE VElltNO ZANELLl
I
1'enente colonnello cli fanteria.
I
l RASSEGNA MENSILE
RASSE GNA MENS IL E
s.
M. il Re d'Tt:1Jia a Berlino -Abissina. - Mussaoa. - Parla1nento italiano .. - Congress~ della pàcc. - r.orse mi lii ari. - Incidente di Hodei(]a.-:- Parlamenti esten. --: Sc1ope~1 ;n· Aosti'ia e in Germania. - f,·cste in Francia: - Situazione nella penisola·. dei. Balcam. Attitudine della Russia. - Conferenze per le isole di Samoa. :::- Africa inglese o tedesca. - Stati Uniti d' Americ.~.
L'avvenimento più importante di questo mese, quello che non ~olo dà materia inesauribile Hgli articoli e al le cronache della stampa penod 1ca, ma sarà scritto a carattE>ri indelebili nella storia, è il vi11ggio del nostro Re a Berlino, per restituire all'Imperatore di Germania, nella sua capi· tale, la visita da lui fattagl i nella nostra. L'impurtanza di questo~·i11~gi?, per sè $lesso e per le dimostrazion i popolari che ne accent,uano 11 s1gm:ficato, ha solo riscontro in quel lo dell'impera tore Guglielmo a Roma. Il Re partì dalla sua cr1pitale, accompa·gnato da S. ~- _A:· il Principe di N:1 poli·e dal presidente del Consiglio, onorevole Cmp.1, 11 "9 magg1_0, allo ore !~ pomeridiane. La popolazione-. r,imana, che aveva applaudito con tanto entusiasmo l'imperatore Guglie Imo, 1 quando venne fra queste mura, applaudì altrett.into ca lorosa meni.e il Re,. quando pa1:tiva p~r restitu ire la visita. Lungo il percOf$O d:1\la reggt:1 alla staz1oue s era~o r1>ccolte a tal uopo associazioni liberali, studenti, popolaz)one ~nmero.s1s· simn. Sulla piazza della stazione, venne fatta a S. M. un ov11Z1oo_e viva: insistente. I l Re rimase a capo scoperto finch èentrò nel la sa la , e s1mo$tro orandernen te commosso. li popolo di Roma interpretù degnamente, anche i, in ques ta circo::;1.:rnz:1, il pensiero nazio.nale. . . . · Non erano ~oltanto cordia li auguri i di buon via~gio li d1 fe lice ritorno quel li elle accompagnavano il Re nella sua git:1 a Berlino; ernn~ i vo~i di un popolo che in quest'atto di t:ortesia del suo Sovrano vede ri peters1,
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in faccia al mondo, la solenne affermazione di quell'alleanza che permette a due popoli amanti della pace, ma gelosi del proprio diri tto, di es$ere rispettati e temuti senza sguainare la spada, e dà loro la certezza della vittoria, se mai fossero costretti a sguainarla. L'Italia e la Germania sono le;gate dalle memorie di un recente passato; ultime arrivate all'unità e all'indipendenza, hanno nella storia moderna analogie e tal volt.a comuna nza di lotte. M.a l'alleaaza dei due Governi e l'amicizia dei due popoli poggiano forse sopra una base anche più solida: l'Italia e la Germania possono avere, in un prossimo avvenire, comunanza di pericoli. I popoli e i Governi illuminati non si chiedc,no l'un l'altro d'ondevcng<'no, ma dove vanno. ltalìa e Germania possono fare molta strada assieme, aiuwndosi a vicenda, senza urtarsi mai. Questo si vede chiaramente dai due Governi e da tnUi gli uomini d'intelletto che hanno sentimento nazionale. Ecco .il perchè dell'allel.\nza. A ciò si aggiunge l'assenza completa d'ogai gelosia di precedenza, la simpatia nella diversità di carattere dei due popoli e la stima reciproca, che non si è smeutita mai, neppure qu:indo non erano amici . Italia e Germania si completano a vicenda nei prodotti del suolo, nell'iI:Igegno e nell'nttitudiue degli uomini. Come nel campo politico, così nel campo scientifico , arti~tico e industriale, kdiani e Tedeschi . possono fare molrn strada insieme, senza bisticc.iar~i mai , percbè non tenclouo a con fondersi, nè ii sopraffarsi. Tutto ciò è sentito istintivamente dai due popoli. Ecco il perchè dell'amicizia che complet;i l'al leanza e tii m:inifesta cosi viva nelle grandi occasioni. Attraversando il territorio svizzero, S. M. Umberto I red.'ltnlia fu fatto segno a calorose dimostrazioni d'onore e di si mpatia per pane del Governo e dei cittadini della Repu btilica. Alla prima stazione di frontiera lo attendevano r11ppresentaoze del Governo, dell'esercito, di n11merose so· cietà e popolazione festosa e acd:1mau1e. A Goescbenen, dove il Re s'as sise al banchetto geuti lmente offerto dal Governo d11ll.a !J epubblica, il signor Ham mer, presideute di quest:i, fece il seguente brindisi: « Il Consiglio fedt:rale e l'intero popolo. svizzero si feli citano dell'onore di poter salutnre V, M. sul territorio del la ConCederaz1oue. Noi ci incontriamo qui, di rimpetto alla galli·ria del S. Goliardo, parte e~scnzia le di quella grau;·le opera, lllla quale il Re1no d'Italia ha conLribu ito in così hirga misura. Quest'opera l'orma nn poteute IE>g.ime di più fra i due po· poli amici ed aventi delle missioni diverse, ma ngu,1lmente bf'lle da compiere, e l'uno dei qullli si è ricostituito così felicE>mepte sollo la gloriosa croce che è pur quella della Conrederazione svizzera ». i7 -
ANNO XXXIV, VOL. li.
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Il re Umberto rispose: • Ringrazio pei sentimenti di affetto che la Svizzera, colla parola del suo Presidente e con i fatti esprime all'Italia ed a me, e che noi ricambiamo di cuore. Bevo alla salute del Presidente della Confederazione e del popolo svizzero, che fu costante amico della mia famiglia e mio, e faccio voti per la sua prosperità ». . Qualche anno addietro, in .articoli di giornali e in appo:;iti opuscoli faceva capolino l'espressione di diffidenze della Svizzera verso l'Italia, cruasichè questa nutrisse prc.getti arnbizio.si contro il territorio elvetico e maturasse disegni contro la sua inviolabilità. O,ra queste diffidenze sono svani te e a noi pare impossibile che abbiano '1\ituto, anche momentaneamente, sussistere: Non v'è in Italia un partito, non v'è forse un individuo che nutra sentimenti contrari alla Svizzera . Diremmo anzi che. per sentimento e per interesse l'Italia vedrebbe più volentieri crescere che diminuire il libero e neutrale territorio della Confederazione elvetica . HRe d'Italia giunse a Berlino il giorno' 21, e l'accoglienza da parte dell'Imperatore e della famiglia imperiale, da parte del Governo, del mu. nicipio e da tuue le classi , della popolazione, fu non solo cruale era da aspettarsi verso uu Re amico dell'Imperatore e capo di uria nazione amica dell~ Germanìa, ma superò ogni aspettativa, Non descriveremo 1~ ~trade imbandierate, gli archi di trionfo, la fo lla plaudente, le iscrizioni ,'l'illuminazioné, i fiori, i cori delle fanci ulle, le rivistt? di truppa, i pranzi, le serate, le fiaccolate, tutto ciò che fu immaginato e posto in atto per onorare l'ospite reale ed esprimere a lui , e per lui all'Italin, i sentimenti della Germania; non riporteremo i saluti della stampa, nè quelli di società, di corpornzioni, di personaggi, per. quanto eminenti; ma non possiamo tralasciare i due brindisi fatti dall'Imperatore e dal Re al pranzo di gala che ebbe luogo nel castello imperiale, i reciproci saluti delle rappresentanze nazionali e qualche altro fatto caratteristico che meglio accentua la situazione. ' Al pranzo di gala, al momento dei brindisi, l'i mperatore Guglielmo si levò in piedi. Re Umberto, l'Imperatrice, tutti i Principi e le Principesse e tutti i convitati si alznrono pure. L'Imperatore pronunziò il seguente brindisi in ling:rn tedesca: « Gradisca V. M la mia gratitudine e quella del mio popolo per la prova di amicizia, cheV. M. mi ha data colla sua visita . I miei soldati pure sono compresi di riconoscente orgoglio per avere avuto il privilegio di essere passati in rivista da V. M. Pieno del lieto ricordo della grandiosa rivisla cli Roma, alzo il mio bicchiere e bevo alla salute di Vostra Maestà, di S. M. la Regina d'Italia e alla salute del valoroso esercito ita-
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liano, nonchè ;,.ll'immuiabile amicizià della mia Casa con quella di Savoia, la cui divisa Sempre avanti Savoia! ha compiuto l'unità d'Italia. V.wa'"S. M. il r e Umberto! » •
Re Umberto rispose in italiano col seguente brindisi:, « Ringrazio V. l\i., con profonda emozione, per i sentimenti espressi. « Il mio viaggio a Berlino era un augusto dovere di gratitudine.. Sono .convinto che con queste parole io sono interprete dei sentimenti dell'It~lia. Dopo il compimento della loro unità, la Germaiìia e l'Italia ~ono pegni di pace europea . I miei soldati, .di cui V. M. ha fott_o così onorevole menzione, e l'esercito di V. M., di cui io ho pot'.tto ammirare una parte, sapranno compiere la loro missione. Bevo alla salute di Vostra Maestà, di S. M. l'Imperatrice e Regina, di tutti i membri dell'illustre . Casa di Hohenzollern, bevo in onore del vostro glorioso esercito ed alla prospe-rilà dell'impero tedesco ». . Le acco"l ienze incontrate dal re Umberto in Svizzera ed a Berli~o fe. cm> in It~lia la piu gradita impressione e svegliarono uo vivo senti--..mento di aratitudine verso i popoli che davano all'Italia queste prove di simpatia; ~questo sentimento trovò la sua espressione nella Camera dei deputati e nella rappresentanza municipale delle maggiori città. Il 23 maggio, apel'ta$i la seduta della Camera, chiese subito la parola l'onorevole CavalleLto che riferendosi alle splendide e cordiali accoglienze fatte a Berlino a S. M. il Re ed a. S. A. R. il Princi pe eredit~ri? dall'Imperatore e da l popolo di Germania , notò che queste ~oleum dimostrazioni altamente onorano l'Italia ed i suoi r::1ppresentant1 se ne mostrano riconoscenti. La reciproca amicizia fra l'Italia e la Germania segna per le due nazioni un'era nuova, che spera di pace e di giustizia. Propone quindi che siano manifestati questi sentimenti. . Il presidente ringrazia l'onorevole Ca \'alletto d'essersi fatto interprete di cruesti sentimenti, . . . . La Camera, egli dice, ha appreso col più vivo compiac1rne~to l_a ~otizia del felice via Mio compiuto da S. l\'.I. il Re e da S. A, R. 11 pr10c1pe . ereditario e delle"'"liete cordialissime accoglienze che essi. hanno ncevuto in Berlio~·da S. M. l'Imperatore, dai principi e da l popolo di Germania . Credo, aggiunge il presidente, di farmi interprete dei sentim~nti ~el_l~ Camera nello inviare a Sua Maestà l'Augusto no,-tro Sovrano i suoi pm aifottuo;i ossequi e nell'esprimere sentimenti di river_enza e di g~atit.udine verso Sua Maestà l'Imperatore, il popolo tt>desco, 11Governo, 1 pri~cipi e la città. di B~o che hanno accolto il nostro Re con tante mamfestazioni d'affetto. Devo poi manifestare pure la nostra gratitudine al Governo ed al po-
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polo svizz~ro per le dimostrazioni di affetto, fatte al nostro sovrano in OCl:a.sione del suo passaggio sul territorio elvetico. . L'onorevole Miceli ministro · d'agricoltura e commercio, si associò a nome del Governo ai sentimenti di gratitudine manifestati dall'onorevole Cavalletto e dall'onorevolissimo presidente, verso Sua l\h,està l'Imperatore di Germania, la nazione tedesca, il suo Governo , i principi tedeschi ed il popolo ed il Governo elvetico che hanno accolto con tanto affetto il nostro Augusto Sovrano, dimostrando così in pari tempo il loro affetto all'Italia. Dall'onorfivole Biancheri presidente della Camera, fu immP.diatamente telegrafn to all'onorevole Crispi, il testo dei discor$i, con la preghie,;;di rendersi interprete dei sentimenti del la Camera italiana presso l'Impe· ratore di Germania, il Re d'ltfilia e il Principe di Napoli, e presso il Governo. il popolo tedesco, e la città di Berlino. Contempòrnneameute lo stes~o onorevole presidente della Camera inviava al ministro del re d'Italia a Berlino il segue11te telegramma: , La Camera dei d11pu ta1i·, riconoscente al Governo e al 'popolo $Vizr.ero per le dimostrazioni affettuose fatte al nostro augustu Sovrano ed al principe e'reditario al loro pa%:1ggio sul territorio elvetico, mi ha affidato il gradito incarico di esprimere al presidente della confederazione svizzera ed al consiglio federa le i sentimenti del più vivo compiacimento pP-r qne:;te dimostraziooi che raffermano i leiarni di sincera amicizia tra le due oazioni. A nome dei rappresentanti della nazione, prego I a S . V. i \lustrissima a volersi rendere iJHerprete presso le :iu tori là federa li dei sentim1mt.i espres$i nella odierna seduta dell:, Camera ita liana.,. Nello stesso · tempo, il sindaco. della ca.pitale inviava all'on. Crispi' il seguente dispaccio perchè lo comunicasse al borgomastro di Berlino: « La rappresentanza comllnale del popolo di Roma adunata in Campidoglio, ove ora sono pochi mesi a'cclamava ospite ~radito ed Augusto l'Imperatore Guglielm1J ringr,1zia vivamente la città di Berlino per accoglienza ~ffettuosa e spontanea al Re Umberto personificnzione alta e gloriosa della nazione italiana. Sentimenti affP-tto che oggi unisce le due città è ~imbolo e pegno indiscutibile fra tel lanza fra popolo germanico ecJ.italiano ». Altri muoicipii, fra cui quell i di Torino e Napoli, im itarono il muni-cipio di Roma, i11viando direttamente al borgomastl'O di Ilerl ino con::,i(Uili di,pacci. A que~te man ifestazioni del sentimento itali:ino dobbiamo aggiungere l'imponente dimo$trazione fatta il 22 mag-)!io dalla popolazione di Napol i a S.'.M. la regiria. I rea li d'Italia sono as~uefatti a ricevere grandi dimo-
strazioni d'affetto d~lle popolazioni delle città italiane che si recano a visitare· ma la dimostrazione di Napoli, il giorno 22, aveva qualche cosa di str~ordinario, e le grida di 'Viva il Re a Berlino ne diéono chiaramente il significato. . . Le parole pronunciate nella no5tra Camera ebbero un'eco nel Reic!1st~g. lvj nella seduta del 23 maggio il presidente lesse una lettera del ~rmr1pe di Bismarck, che gli comunicava il dispaccio inviato dalla Camera italiana all'on. Cri spi, indi soggiunse: . . . « I sentimenti di riconow~nza espressi dalla Camera dal rnm1stro clegh esteri d'Italia per le accoglienze fatte a Re Umberto, augu_sto al~eato del~ l'Imperatore tedesco, sono accolti da noi colla m~ggiore .s1mpa~1a. m1 credo autorizzato a presentare ed a trasmettere I espr(lss1one di ta 1_1 sentimenti e della nostra gioia per l'alleanza fra l'Italia e la Germania, alleanza che ganintiw ~ la pace del mondo •. . . Dal canto suo il Consiglio federa le svizzero fece pervemre al presidente della nostra Cam.era il seguente telegramma, leuo nella seduta del 25 ' maggio. · . . . . . e Il popolo e le autorità svizzere sono stati fehCI d1 poter tesllm?n1are a S. M. il Re d'Italia e a S. A. R. i sentimenti della profonda e srncera amicizia che uniscono la popola~ione svizzera ali' italiana. Le manifestazioni piene di cordialità che vennero sca~biate co~trib~1iranno ce~tan~ente a rendere ancora più intimi gli eccellent1 rapporti fra I due popoli e i due Governi». Il ·25 ebbe luooo uo banchetto offerto dal Reichstag all'on. Crispi. Il nostro preside0;te°del Consiglio sedeva al posto d'onore di fronte ul_ conte Herbertdi Bismarck che, chiamato a conferire coll'Imperatore Guglielmo, lasciò presto la sala. . . . . Il presidente del Reichstag, on. Levetzow, tra frenet1c1 iippl~us1, -~nndò in tedesco all'Imperatore Guglielmo ed al Re Umberto, che garent1-;cono la pace. Disse che 13 stretta di mano scambiato dai ~ue sovrnni , che personificano i loro rispettivi paesi, è sentita da tutto il mondo. L'on. Benda brindò in italiano all'on. Crispi ; disse che la triplice alleanza significa libertà, pace e sicurezza per le nazioni, _e concluse augurando che l'ou . Grispi viva lunghi anni pel bene d'Italia. . Parlò poscia l'on. Crispi, il cui disco1~,o fu spesso i1~terrotto da gr~nd1 applausi, i quali ripetutamente si rinnovarono alla chnNl. . Dopo l'on. Crispi parlò il depuwto M.iquel che gli ri vql~e cal?e parole d'elo(l'io e fece l'apoleosi della tri plice alleanza che non mmacc1a alcuno e si ha~a sull'amicizia delle nazioni nella lottn per l'onore, la _libertà, l'u~ità e l'indipendenza. ~
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Allorchè l'on. Crispi uscì dalla sala fu salutato da frenetici: 'llfoa Crispi / vi'lla l'Italia! Ecco il sunto del discorso dell'on. Crispi: " Ringrazio commosso per le dimostrazioni di onore che ebbi da voi e le _quali considero fatte, non a me, ma all'Italia. ' . " Le feste che solennizzàrono l'arrivo del Re d'Itali~, mio augusto Sovrano, in Berlino, ebbero tale carattere di spontaneità e d'entusiasmo, da parte della popolazione di questa città e dell'intero popolo germanico, che nessun dubbio è possibile sul loro significato; che avrà lunga eèo anche al di là delle frontiere italiane e delle germaniche. « Come le due dinastie, così i due popoli sono stretiamente uniti: s\no fra i legami d'amore, piu saldi di quelli di una semplice alleanza politica; fra i legami di un'amicizia cordiale e reciproca, fatta di simpatie.istintive, di affinità intellettuali, di comunanza d'interessi e di storiche analogie. « La somiglianzà, infatti, dei destini dei due popoli, non potrebbe essere più evidente. « Guidati da due forti dinastie guerriere, destinate l'una e l'altra ad estenders.i dai monti al mare, i due popoli, per vie conformi, raggiunsero lo stesso scopo, la loro unità, cioè, e l'attuale grnndezza. « Tutta la mia vita lavorai e tuttora lavoro pel trionfo della libertà. Sognai la indipendenza e la fratellanza dei popoli, e spero che il mio sogno possa diventare una realtà. • I miei nemici mi hanno calunniato, dicendo che desidero la guerra. Nulla di più falso. Non desidero che la pace; non tendo che ad essa. « Vi furono guerre necessarie, guerre sante. Ma queste Je abbiamo già comhattute; e questa Germania e questa Italia ne sono il premio: Ogn i altra guerra sarebbe un delitto. Chi la provocasse commetterebbe un reato di lesa umanità. , « La missione di un uomo di St11to è (Ji assicprare la prosperità della sua nazione; e di questa prosperità la pace è condizione prima, condizione suprema. « Io bevo, signori, al vostro auausto Sovrano·, bevo al Reichsta/)'Qt u degno rappresentante della grande nazione germanica ». Più volte interrotto da applausi, il discorso finì in mezzo ad un entusiasmo difficilmente descrivibile. . Lo stesso giorno 25 maggio, vigilia della partenza del Re da Berlino, 11 co~m. llattazzi, ministro della Real C11sa, inviò al horgomastrc> di Berlmo la seguente lettera: · « li ~e, m(o Augusto Signore, vi prega di essere interprete, presso fo popolazione di questa celebre capitale, dei suoi ringraziamenti per l'ac-
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coglienza bril;ante e cordiale fattagli al· suo arrivo e per le prove di sin: cera simpatia che l'accompagnarono durante il .suo soggiorno presso 11 suo Augusto ospite ed amico, l'Imperatore Gugl~elmo._ . , • Sua Maestà vi ringrlizia personalmente, e rmgra~ta. pure 11 ~econ~~ borgomastro e il presidente dei rappresentanti ~ella c1tta, non~he tutti _1 . membri del municipio delle dir.posizioni prese m quest~ occas.1?ne. · S~a Maestà vuole che io vi dica in suo nome che conserve~a la ~IU ~rad1ta impressione del suo 50ggiorno in Berlino, assi~urandov1 c~e .1 _suoi sentimenti d'amicizia per fa capitale della Germama sono cond1V1s1 da Roma .. e da tutta l'Italia •. . Ed ora non ci resta che dire della partenza la quale ebbe luogo 11 9..6 maggio al.le 9 112 pom. . . . . . .· Il commiato di Re Umberto e del Principe_ d1 N_~pol~ dall Imperatrice fu oltremodo cordiale. L'Imperatrice li rmgraz10 vivamente del\~ ·sita e parlò con entusiasmo della Regina Margherita, alla quale v~e ò, di presentare l'espressione dei suoi sentimenti d'a~~tto.. . . p Iccompagnarono il Re alla stazione, l'.lmper~tore, tutti I Prmc1_p1della Casa imperiale e tutti i Principi tedeschi c~1e s1. trovava.n? a Be:l!no•. Erano già alla stazione ministri, ambasciatori e a~1tont~ mumc1pal1 .. - All'uscita dal Castello e nel tragitto fino alla staz1on~ l Impe:at~re e 1~ Re furono salutati da acclamazioni continue e frenenche. ~1 gr,d~va_. Vi;a il Re/ Viua il Principe di Napoli! Viva l'Italia! Vwa Crispi! Le vie erano illuminate ed eccezionalmente affollate. . Allorchè giunse il momento della partenza! il Re e l'Imperatore s1 abbracciarono ripetutamente con grande effus1on~. . . . . . . , . Poscia l'Imperatore baciò pure con mol~a ~ordial(ta il Prmc1pe d1 Naoli e strinse più volte la mano all'on. Cr1sp1. . . . p treno parti frll entusiastiche acclamazioni: I ge~eralt tedeschi addetti reale . ali a persona de, l Re e del Principe di Napoh partirono col treno per accompagnarli sino al confine. .. · · Alle 7,35 :mt. del giorno 27 il treno .rea.le gm~se a Francoforte, ~~ve fermossi, il Re e il Principe di Napoh, ncevut1 da tutte _le a~t~~ita _e da immensa popolazione plaudente, .scesern e passar?no ~n ~1v_i::.ta il ~30 reggimento usseri, dicui S. M. è colonnelloono~ano.R1ent1at~.nel~a stazione, il Re e il Principe di Napoli trovarono I Imper?tric~.' 1ttor1a vedova dell'Imperatore Federico, che li attendeva colle figh~. L mcontro fu commoventissimo. . . Alle 9,30 il Re e il. Principe di Napoli ripartirono salutati d1 nuovo da una imponente ovazione. Non . sapremmo meglio conchiudere questa cronaca del viaggio di
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S. M. il Re Umberto a Berlino, che riportando le parole con cui il corrispondente di on giornale avverso all:i triplice alleanz:i, riassume le proprie impressioni : · _« Spogliando il ricevimento fatto :i Re Umberto, da quanto ebbe di officiale, c!a quanto vi portò a contributo l'elega nza degli ornamenti festivi, la m·agmfìcenz:i del sole, la curiosità del popolo, la occasionale cortesia delle autorità, resta sempre innegabile nel fondo la schietta ca lda t>"en~rale, a~cendeote .c~rdialità che ha cerc:ito quotidiane occasioni per marnfestars1 con quot1d1ane nuove forme, dal primo giorno del ricevimento, passa~do t~a ~er~o allè r~auife:,tazioni nelle vie, nel te11tro, nei banch,ti, fra gl.1 uornm1 parlamentari, fra i militari, fra i giornal isti e gli studenti, per giungere fino all'affettuosissimo addio di ieri ·serà . . • Tutte le accoglienze furono improntate da vive simpatie, 1100 solo P,er 11 Re, ma per il paese nostro». ·
~uo s·uccessore al trono d'Abissin ia il proprio nipote Ras Mangascià, figlio di suo fratello Degiacc Buksa; · Questo Ras Mangascià è un giovinotto di 25 anni, di poca levatura e che finora non ha reso celebre il suu nome per fatti :di guerra. Lettere d,d conte Antonelli, che si trova presso Menelik re dello Scioa, · confermano ufficialmente a norr.e di Menelik la disfatta degli Abissini,) a morte del Negus e la fuga di Ras Alula e di Ras Mikael; aggiungono Ras Area e Ras Mariam al numero dei morti. Il rd Menelik fa inoltre sapere, che si avanza in Abissinia, diretto a Gondar, ove si farà incoronare Re dei Re, ed esprime la spernnza di poter inviare presto a Roma una missione' scioana.
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Nell'ultima rassegna abbiamo accennato alle voci che correvano intorno alla sconfitta subita. dagli Abissini; combattendo contro i Dervischi, e_ all:i mort~ del Ne~us. ~lteri~ri notizie confermarono quelle voci, aggmngendo I seguenti part1colar1 : · L~ bat~aglia c~min?i~ i! 9 m;rzo. Dicono che sia durata tre giorni. Nel primo giorno gli Ab1ss1n1 sarebbero stati vincitt1ri ed avrebbero fatto ai Dervisci molti prigionieri; Nel secoi1do giorno i Dervisci, riordinatasi e rinforzati da soccorsi ricevuti nella notte, si sarebbero preci pita ti con <>r~ndi clamori contro l'esercito abissino, che si difese accanitamente. In ;nestÒ ,,iorno il Negus sa~ebbe ~tato ferito. ~·esito della battaglia 'incerto. Alla s:ra il Negus, in un ora d1 feroce pazzia, avrebbe fatto condurre a sè dinnanzi due mila prigionieri dervisci e li avrebbe fatti scannare tutti in sua presenza e am. monticchiare in orribili cataste dinnanzi ,il-la sua tenda; . Al terzo giorno nuovo e decisivo combattimento. Il Negus, sebbene fento, monta a cavallo e gridando che è l'eletto da Dio e l" invincibile si getta sul nemico alla testa de' suoi· ' ' Fino dai primi colpi è gravemente ferito alia nuca e cade. I st\oi fidi lo raccolgono e tutto l'esercito abissino si dà a precipitosa fuaa. Morirono iu ,combattimento Ras Agos, Ras Ailù e molti :i Itri c:ipi. Ras Michael fuggì a Magdafo co' suoi. Ras Alula, sebbene leggermente ferito, riuscì a salvarsi e fuggì nel Tembi en; Dicesi che in quella giornata gli Abissini abbiano lasciato sul ca mpo più di trentamila uomini. Prima di morire il Negus riunì i capi superstiti e designò'loro come
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Abbiamo già detto che la prima cura del nostro comandante a Massaua, appena avutane la possibilità, era stata quella di ritirare. le salme dei nostri urficiali caduti a Saganeiti, per tumularle nel cimitero di Massaua. Ora ecco i particolari dell;i mesta cerimonia. · ' Il ·1Oaprile tutta lii popolazione era accorsa al cimitero. Le salme dei ciuque ufficiali furono tutte riconosciute e, come aveva asserito Debeb, nessuna era stata sfregiata. Fu una dimo.strazione colJ}moventissima degna della pietà che l'inspira1•a. . Assisteva alla mesta cerimonia, oltre il genorale Baldissera, una larghissima rappresentanza di uflìciali di t~rra e di mare, il vescovo Cruzet e parte del clero della missione fran èese. Gli onori militari furono resi da un battaglione di indigeni agli ordini del m:i•ro-ior Caccia e da due compagnie cti cacciatori d'Africa. Dop~la funiion~ religiosa e prima della tumulazione dei cinque feretri, pronunt:i:iva una bella orazione funebre il cappellano militare, ispirandosi a sensi di cristiano compianto per i coraggiosi caduti . Disse poi bellissime parole il tene11te degli indigeni signor Lupò, esaltando la virtù dei caduti, la cui morte è stata improntata al , più nobile sacr•fizio. Prese in ultimo la parola il comandante il ·1° reggimento indigeno, conte Avog:ardo di Vigliano, il quale, dopo avere ringraziato il generale comandan;e di avere tolto quei sacri avanzi dalla terra straniera in cui giacevano, e averli dati in cnstodia alla pietà dei comm ilitoni, conchiuse: << E ora salve, o virtuosi guerrieri, che la storia oggi proclama degni figli di m:idri italiane e dt' lla tena famosa che vi diede i natali. « L:i fama, additandovi ai futuri pionieri della civiltà africana, dirà
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RASSEGNA MENSILE 268 che se in voi mancò la fortuna delle armi, sapeste però tracciare col sangue la via che un giorno essi dovranno pur seguire,. e deste prova, .anche in lontani paesi, di ciò che possa attendere la patria da figli devoti e pronti a compiere sempre e dovunquè il proprio dovere. « Voi felici, o avanzi onorati di eroi, che aggiungete un nuovo serto d, gloria alla nostra bandiera, già sacrata col sangue di cento battaglie. Voi felici, o diletti compagni d'arme, che incideste sulla sua cima dorata il riome di Sagaueiti accanto a quello di Dogàli. Su·questa bandiera giuriamo che, se chiamati a far risplendere al sole le nostre spade, coi grandi nomi dell~ patria e del rt, non invano invocheremo auche i vostri. ,.
Il 1° maggio la camera hà ripreso i suoi lavori e fino dalla prima seduta il ministro della guerra presentò il disegno di legge per la leva militare sui giovani nati nel 1869. Il 3 ebbe luogo un'interpellanza degli . onorevoli Ferrari e Pantano sul congedo accordato aI ·genera le Menaorea nostro ambasciatore a Parigi nel te.mpo in cui s'inaugurava l'esposizione. È notevole la risposta del Presidente del Consiglio: « Gli onorevoli Pantano e Ferrari trassero pretesto da un fatto insignificante e privo d' import:mza politica, per esporre teorie fuordi luogo. Il governo francese, per la solennità del 5 maggio e per quella della inaugurazione dell'esposizione, non invitò il corpo diplomatico, quindi non vi poteva essere rifiuto da parte nostra. « Ogni paese ha le sue date rivoluzionarie. Quale maggior rivoluzione dell'essere noi qui? . « Anche noi abbiamo le nostre date. Quale data più grande di quella del 20 settembre 1870, quando fu abolito l'ultimo avanzo del feudalismo politico? Acchè tanta sollecitudine per le cose altrui, mentre abbiamo le nostre gloriose? » Gli onorevoli Ferrari e Pantano non ' si sono dichiarati soddisfatti, ma non hanno presentato mozioni. Il 3 maggio la Camera discusse in prima lettura il progetto di legge sulla riforma penitenziaria, proposto dall'onorevole ministro dell'interno, ed approvò il passaggio alla seconda lettura. Il 7 detto interpellarono il governo sulla questione africana gli onorevoli Sonnino, Di Breganze, Roux, Arbib, Della Valle, Sprovieri, Riccio, Bonghi e Costa. Essi esaminarono la questione da di versi punti di vista, e vennero a differenti conclusioni.' Gli onorevoli Roux e Di Breganze si rivolsero in modo particolare al ministro della guerra, il primo chiedendo schiarimenti circa le istruzioni date al generale Baldissera, comandante il nostro corpo di spedizione in Africa, e il secondo criticando acerbamente il reclutamento e l'ordinamento del corpo speciale d'Africa.
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Risposero il giorno 8 gli onorevoli ministro della guerra e presidente del consiglio . Il primo disse che al comando militare di Massaua non fu dato altro ordine, fuorchè quello di vigilare e raccogliere informazioni, al fine di dare al governo gli elementi necessari per regolare il proprio giudizio. Riconobbe con l'onorevole Di Breganze i difetti della costituzione del corpo di spedizione d'Africa, ma disse che non si r,otrebbe fare altrimenti: « L'onorevole Di Breganze, che fece la critica, mi suggerisca, se Io· conosce, qualche altro provvedimento. • Parlò del sistema ten1ito per l'arruolamento degli irregolari e delle difficoltà che si sono incontrate, le quali hanno il loro riscontro in quelle incontrate da tutte le nazioni nelle loro imprese coloniali. Aggiunse che fu penosamente sorpreso dalle inesattezze dell'interpellante, e dichiarò che al ministero della guerra non esiste consiglio aùlico nè grande nè piccolo per le cose d'Africa; che fu dato bensì il contrordine alla marcia di ricognizione prima progettata, ma che le spese relative ascesero non a quattro milioni, come asseriva l'interpellante, sibbene ad 8000 lire. .Dichiarò infine che il generale Baldis$era gode tutta la fiducia del verno, il quale, subordinatamente ai grandi interessi della patria, gli lasci~ intera libertà di iniziativa, ed è disposto ad accettarne i consigli e le proposte. Prese in ultimo la parola, fra la più viva attenzione della camera, l'onorevole presidente del consiglio, il quale notò, che tuiti gl'interpellanti, meno l'onorevole Bonghi, avevano creduto di approvare l'azione del governo. L'onorevole Bonghi invece, toccò una questione che si direbbe preliminare; la questione, cioè, del diritto più o,meno dell'Italia di occupare un lembo di terra africana. Il ministro crede che una potenza guerreggiante abbia ~em pre diritto di occupare una parte del territorio del nemico; nel caso speciale, osserva ch,e, fino al 1884., il territorio che si dovrebbe occupare era degli egiziani, e che nemmeno al giorno d'oggi è accupato dagli abissini. Keren è tenuto da un capo di banda, che se ne impossessò, senza mandato avutone, in nome dell'Italia. ,L'onorevole Bonghi, il 2 giugno del ,1887, ebbe ad 1 esprimere avviso favorevole all'occupazione che oggi avversa. Noi, dice il ministro, non vogliamo conquiste, come abbiamo più volte dichiarato nel ,1887 e nel •I 888, ma oggi le condizioni dell'Abissinia sono profondamente mutate. Dopo la. morte del Negus e la completa dissoJu.: zione del suo esercito, un governo non si è potnto costituire, poichè il successore designato da re Giovanni non gode la fiducia delle pvpolazioni,
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iA.!SEONA MENSILE 270 e frattanto Menelik re dello Scioa, proclamatosi re dei re si avanza per assumere il suprem'o potere. Ignora l'onorevole Crispi percbè l'onorevole Bonghi non abbia fede in Menelik, ma assicura qhe questi ha per noi la più cordiale amicizia, e soggiunge che siffatti nrgom,mti non s~ possono discutere a fondo in un'assemblea politica . A chi lo spinge ad andare innanzi e a éhi gli consigli11 di attendere circostanze più propizie, risponde che bisogna lasciare al Governo facoltà di giudica re quello che conveqga di fare e in quale occasione. . Può dire 1111a Cam~ra che non c·è pericolo nell'attendere, perchè la situazione attuale nell'Abissinia non è passeggiera . Osserva all'onorevole Arbib che la colonizzazione di un territorio non può farsi, se prima non si è padroni moralmente e materi almente del territorio medesimo; aggiung~ però che i umitorii in questione si . prestano mirabilmente ad uno scopo colonizzatore. Ricorda in proposito le colonie fonda te dal padre Stella e dallo Zucchi, lamentaudo che i ministeri ,italiani di quel l'epoca rifiutassero di aiutare gli sforzi di quei privati. . Non può dire quello che il Governo rarà_in questa materia, ma deve dire che i pretesi dissensi del ministero a questo pr,oposito sono fav9leda giornali. E aggiunge che il Governo si inspirerà sempre al concetto di tutelare gli interessi, il uom(', la dignità dell'Italia . . L'onorevole Cri spi couchiude: « Non avrete da me altre spiegazioni ". La maggior parte degli ioterpell11nti si dichiarò soddisfatta. L·onorevole Ilonghi replicò brevemente. Dopo ciò, non essendo stata presentata alcuna mozione, il presidente dichiarò esaurite le interpellanze e comunicò una mozione dell'onorevole Baccariui ed altri, colla quale si voleva prescrivere la presentazione di un progetto di legge per qualunque nuova azione nell'Africa. , Il presidente del Consigl io disse che per :nuove spese occorre n.ituralmente, come sempre, un voto del Parlamento, ma che coll'Abissinia siamo in stato di guerra e lo Statuto dà al Re la facoltà di agire in gtierra come meglio crede nell'interesse del paese. L'onore.vole Baccarini dichiarò ùi mantenere la sua mozione. L'onorevole Nicotera la combatte come incostituzionale, tendente ad usurpare il potere regio e ne propose il rinvio a sei mesi . Allora l'onorevole Baccarini chiese al Governo, se accettava la proposta dell'onorevole Nicotèra . L'ouoTevole Crispi rispose lasciando giudice la Camera, ma dichia-· rando anch'egli iucostituziouale 'la mozione dell'onerevole' Baccarini, il quale, fra grandi rumori, la ritirò.
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ll giorno 9 l'onorevole Mu~si svolse, a nome dell'estrema Sinistra, una proposta ·d'inch iesta parlamentare sull'amministrazione della guerra. L'onorevole ministro della guerra rispo$e, dimo~trnndo la nessuna consistenza O la pochissima importanza dei ,fa tti RCC60nllti dall'onorevole Mussi, e conchiuse, fra le approvazioni dell'assemblea, che un'inchiesta -0rdina1.a su voci v:Jghe e fotti generici, lascierebbe l'amministrazione, per luogo tempo; sollo il peso di ~ravi sospetti, sc:ilzerebbe la disciplina, rend'erebbe impossibi le l'azione di comando esercitata dal min ist.ro. · La Camera, con :z78 voti contro 3J, respinse la moz,ione dell'onorevole Mussi. I l giorno ,1 O gli onorevoli Boughi e Imbriani svolsero un'in_terpellau~a sulle condizioni economiche delle Puglie, cbe ambedue descrissero miserrime. . . Rispose il ministro d'agricoltura e commercio, onorevole Miceli, ponendo in sodo che quelle condizioni er~no beu si diflìcili, seuz;1 avere però <JUel carattere di ~ravità 11ttribuito ad esso dagl i interpellanti. Espose i provvedimenti presi d,,l Governo per .diminuire i danni della crisi che quelle proyincie attraversano, e conch inse non es$ere atto di carità di patria rendere il Governo responsabile di uno stato di cose indipendente da' suoi atti. Quindi il presidente del Consiglio prese la parola, per scagionare ìl Governo dalla censura direttaglidall'ç,norevolelmbriau i, di fore :ill'estero una politica dannosa agli iutere%i economici del ptH•se. fl suo breve discorso fu l'eco genuino dei sentimenti della Camera, e term inò fra le ge· nerali approvazioni. Anche il giorno '11 fu giorno d'interpellanze. Fra le molte che si fecero e à cui fu rispO!:>tO, notiamo quelle de~di onorevoli Cavallini e Pais, intorno ai così detti congressi cauolici. recentemen1e tenuti all'estero, uei quali si espressero voti per la ri:staurazione del potere temporale del Pàpa. Ambedue i suddetti onorevoli si fèrrm,rono con predilezione sui congressi cattoli~i teuuti in Austria, lamentandosi della tolleranza usata da un Governo nrnir.o ed al leato, verso manife:,;tazioui a noi osti li. Rispos11 l'onorevole prn,:iden te del Consigl io. meravigliandosi eh~, !n Italia, paese di libertà, :;i muovano si mi li h1gn11nze da coloro che st dicono più liberali degli ,il tri. I primi coogre,si cattoli ci furono tenuti in Francia, poi ne seguirono a Londra , in Ispagna, nel Belgio, a Vienna, ecc. ecc. A Vieu11::1, a diffore11za che altrove, il congresso fu tenuto io luogo chiuso, e i di;corsi fu:-ono relativa mente ass~i moderati . Non si ca pisce percliè gli onorevol i interpellanti piglino di mira spei:.ialmente i congressi di Vienna.
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RASS~:GN A l!ENS11E 272 Del resto, conchiuse il presidente del Consiglio, « abbiamo fiducia in noi stes$i. L'Ital ia non teme qualunquesia conato, ed è forte abbastanza per esigere il rispetto dei suoi diritti. « Considerate quel che scrivono i giornali clericali . . « Ma chi si cura di essi ? Facciamo dunque dei congressi cattolici quel conto che si fa della stampa clericale . • Non ce ne curiamo». Il ,t 3 maggio si discusse il progetto della leva militare dei nati nel 1869. Alcune osservazioni dell'onorevole Ricotti che vorrebbe aumentato il contingente di leva, provocarono una risposta dell'onorevole ministro della guerra, il quale disse che non era possibile un aumento del contingente di leva per ragioni di fioanza e per ragioni tecniche riguardanti l'organizzazione del!' esercito. Ha quindi intrattenuto la Camera, dando alcune notizie sul numero dei riformati e sulle misure che il Governo intende prendere per l'avvenire circa le visite di Jeva. · Dopo una replica dell'onorevole Ricotti e contro-replica dell'onorevole ministro, il progetto venne approvato. Il numero totale degli uomini assegnati alla 1a categoria è di 83,000, di cui 82,000 esclusivamente per il servizio del regio esercito, e ,1000 per il servizio della regia marina. . In questa stessa seduta venne approvato dalla Carnera il nuovo trattato di commercio fra l'Italia e la Grecia, che fu poi approvato anche dal Senato.il ,16 dello ste.sso mese. Nella seduta del 1 i, la Camera cominciò la discussione del progetto di legge sulla requisizione dei quadrupedi e veicoli pel regio esercito (relatore l'ooorevole Pelloux), e termi nò il giorno appresso, approvaoùo la legge. Nello stesso giorno 1,i. l'onorevole Brin: ~inistro dellà marina, presentò due progetti di logge: uno per la soppressione del l'obbligo della ferma di sei ano i per i sottufficiali dell'armata; l'altro per la estensione ai graduati, delle . categorie aiutanti iofermieri e furieri del corpo Reali Equipaggi, delle disposizioni della legge ~ 9 giugno 1888. Il giorno 15 cominciò la discussione del bilancio del ministero d'agricoltura e commercio. Sulla fine della seduta, gli onorevoli Campi e Colombo interrogarono il ministro dell'interno sui disordini avvenuti per opera di contadini io diversi comuni della Lombardia. Rispose l'onorevole Crispi,. dichiarando che i giornali avevano molto esagerato i folti e che il Governo aveva adoperato, nel prevenirli_ e re·
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pr1merli, tutti i mézzi che sono a sua disposizione. Accennò ad associazioni che istigano a disordini, ed invocò le buona volontà dei proprietarii per un equo accordo coi contadini. Nei giorni seguenti cont.inuò la discussione del bilancio del ministero d'agricoltura e commercio, che fu interrotta ancora una volta il giorno 17 da un'interrog~zione dell'onorevole Imbriani, intorno ad accuse fa tte al console italiano a Trieste. Rispose il presidente del Consiglio esser~ le accuse cosi strane da non - potersi credere, ma che egli assumerà informazioni e provvederà secondo il caso. : Nei giorni seguenti continuò la discussione dei bilanci Il 2,i. maigio la camera approvò a scrutinio segreto i bilanci preventivi pei ministeri d'Agricoltura e Commercio di Grazia e Giustizia e delle Finanze. Il 25 approvò il progetto di legge sulla leva maritti ma. Nelle nostre rassegne n~n siamo soliti a far parola dei congressi d'ogni specie che si tengono in Roma , ma non possiamo passare sotto si lenzio quello per la pace. · Il 12 maggio, in uoa dellé sale dell'associazione della stampa, venne inat1gurato il Congresso de·i delegati delle società italiane per la pace e l'arbitrato ·internazionale. Intervennero all'adunanza il ministro Seismit-Doda, senatori, deputati, direttori di giornali, rappresentanti di associazioni, di circoli, di comitati sparsi per tutta l'Italia. Al banco della pre~idenza presero pasto l'onorevole Bongb i, I'trnore· vole Chim irri, il senatore Cadoroa, il conte Pianciani, il priocipe Ru• spoli e l'assessore Crispigoi, rappresentante del municipio di Roma. L'onorevole Boughi aprì la seduta con un saluto ai congressisti, poi vennero lette moltissime adesioni venute dall'estero, e si costituì il seggio della presidenza. L'onorevole Bonghi fu eletto presidente, e vice-presidenti Alfieri, Maffi , Viganò. ·La pr_ima seduta ebbe luogo il giomo 13, alle 9 ih, antimeridiane. Il signor Teodoro Moneta riferì sul -tema: Disarmo e modi praticipe1· conseguirlo pe1· opern dei Governi e dei Parlament'i, ripetendo le note critiche al sistema degli eserciti permanenti e contrapponendovi , come rimedii, il disarmo illico et immediate per parte dell'Italia (che deve dare agli altri il buon esempio), e la nazione armata per la difesa nella propria incolumità. Concluse proponendo di votare le risoluzioni già approvate dal comitato dell'Unione Lombarda, per la pace e l'arbitrato internazionale. Rispose l'onorevole Chimirri uon credere conve_niente che il Coogress<>
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di Iloma, dove erano rappresen tate le più disparate opinion i e tendenze, prendesse, a testo delle sue risoluzioni, quelle votale da un com itato che rappresentava soltanto una di queste opinioni e tendenze. La questione degli eccessivi armamenti non·interessa soltanto l'Italia, ma tutte le nazioni d'Europa. « In tale stato di cose è a farsi voti perchè si disarmi; ma non noi soltanto, sibbeoè l'intera Europa. • Il crescendo progressivo delle spese militari esaurisce le forze economiche ed è perpetua rnirraécia per l'ordine socia le. « Bisogna dunque mutare ~istema; persuadere i Governì a ri uni rsi a congresso per addivenire, d'accordo, ad un simultaneo disarmo, mettendo tutti gli eser:citi sul piede di pace. « l\ia per giungere II questo, bisogna allòntrioare le cause di dissrnso e di inimicizia, attutire gli attriti ed i sospetti scambievoli, temperare quei fomiti di gelosia reciproca che preparano le guerre. . • E per ottenerlo bisogna che le nazioni si imparino meglio a conoscere fra di loro. « Ufficio pratico dei c-ongressi pertanto è quello di f.,rsi iniziatori di una propaganda che tenda a togliere quelle cau~e di reciproca diflidenza, che ingener11nn quasi uno stato laten te di guerra, sicchè le n11zioni possàno smettere la pesante corazza ». Vorrebbe che il Congresso fo::-se chiamato a formulare i suoi voti in questo senso. Anche l'onorevole Bongbi crede che il congresso debba formulare le proprie risoluzioni, senza prendtlre 11 base quelle di un'altra assem blea. A sua proposta viene nomina ta una commis~ione composta dei signori Moneta, Chi mirri, A lfìr.ri di .Sostegno, Ferrari Luigi e M.azzoleni. la quale concreti la redazione dell'ordine rfol giorno, che l'assemblea è chiamata a discutere nella prossima seduta. lbs::ita per le 9 di sera In questa seduta l'onorMole Chi rnir~i espone e dà r,1gione de.Ile seguenti risoluzioni concordate dalla Commissione: « ,10 li Conrrresso coovi rito che L'eccesso crescente <leali armamenti è> ' sia, sotto ogni rispetto dannoso, ,d l'avvenire dei popoli civili d'Europa, fa voti .che i 1'(foveroi trovino, io un nc,·.ordo comune, il mezzo di diminuirli, seguendo la via già da es~i tenut.a per risolvere questioni d'interes,e ec;onomico, sanitario e 1icientifì ro; " 2,0 Fa voto altresì che gli ordinamenti militari siano info rmati in modo che servano piutto,to a difesa che ad offes:i, ed i cittad ini, coo preparazioni adatte fin dal la loro giovi nezza, nelle s,:uole e nf:i carnpi, siano tuu.i resi capaci di prender p:,rte efficace alla difesa della patria, quando questa sia minacciata dall'aggressione altrui; o.:.,
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« 3° Delibera che le associazioni, aderenti agli scopi di questo congresso, interessino la stampa a popolarizzare questi concetti e i rap. presenta}lti politici dei vari paesi a propugnarli neir ispettivi Parla. · menti. » Discutono quest'ordine del giorno vari oratori; poi il presidente· lo mette ai voti ed è approvato a grande maggioranza. , Coll'approvazione di quest'ordine del giorno si potè c.onsiderare quasi esaurito il compito del congresso, be11chè questo abbia .co~tinuato ancora le sue sedute il giorno 14, il 15 e il ,16. Nella seduta del 14- si discusse il tema: • Dell'unione doganale od altro sistema di rapporti commerciali fra le nazioni, come mezzo inteso a migliorarne le relazioni politiche ed a renderle pacifiche. » Nella seduta del 15 si discusse sul tema dell' <( arbitrato internazionale nelle sue varie form e e nei suoi modi di applicazione. Se e come, me- · diante trauati permanenti di arbitrato , possa essere deferito a.cl un tribunale e consiglio supremo cli arbitrato internazionale, e con qual procedi-. mento, la risoluzione delkdivergenze insorte tra due o più nazioni. • Nella seduta mattutina del 16 si discusse: e Sui modi pratici di rinvigorire e di organizzare in Italia il movimento della pubblica opi:11ione verso la pace e verso l'arbitrato internazionale. » Finalmente nella seduta pop1eridiana del ·16 :;i approvawno le seguenti risoluzioni : 1 ,1° Un altro congresso per la pace siirà r:onvocato l'anno venturo a Milano; · 2° Il comitato di Roma darà la maggior diffusione agli atti del con,. , gresso; 3° Si esortano tutti i comitati d'Italia a costituire altd comitati e sottocomitati; 11 · 4" Si ri'11fferma che il movimento per .la pace debba essere superiore ad •ogni partito. Dopo ciò l'onom'ole Bonghi pronunziò il discorso di ~hiusura, e il congresso si sciolse. · · Ed or-a due parole di commento : Non si può dire che Roma abbia.mostrato d'interessarsi eccesS.ivamente per questo congresso. Esso s'aprì e si chiuse, quasi senza che .il pubblico se ne sia accorto. Eppure Romo/ è il gran centro politico d'.ltolia, e qui convengono uomini 4i tuui i partili . Ai più benevoli il congresso apparve come una ristretta congrega di idealisti affatto lontani da ogni realtà. Nè ciò dipende soltanto~ da scetticismo sull'efficacia di simile propaganda; ma benanche dalla considerazione che, se da un lato l'opera, dei _.a.a_ .._.___ 18 _-_ANNO ,_
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con~res.si ~on p'.1ò riusci1:e che inutile quand11 la guerra sia inevitabile, dal! a lt1 o s1 fa d, tutto dai go vero i stessi per evitarla . , Og~i le guerre per~ona Ii, le guerre per interessi dinastici, le guerre di conquista non sono più che un ricordo. . Le ulti~e guerre co_mbattute in Europa sono state anzi provocate do] btSO"nO d JI . ' ,. quella giustizia, che il congresso ' ' raccomanda; ' " .,, _ I que a e1u11a e e 1_ :~no ~tate guerre d, rede'.1~10ne nazionale, guerre di equilibrio, guerre . '. l~d_,peDde~za . E non ''.' e _apostolo umanitario che non debb11 riconos<,e! e i beni che sono den vau da esse. .E. poi. a considerarsi che, con una Europa retta. q uas1· tutta a regime ~o st1tuz10nale e parlamentare, la volontà dei popoli esercita una grand,1 mfluenza sul contegno dei goveroi. i P0 ?0 no_n s~~o spinti alla guerra, che da grandi interessi e da ".1 vac,. pass1or11, .d1 cm ' governi sono oggi più spesso moderatori che eccita ton . · · '
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Se fa propaganda dei progressisti si è svolta in folia tra l'indifferenza generale, è ~oche, e fo rse princi palmente, perchè, in Italia, eSSH è superflua, tutt, volendo la pace, governo e popolazione. !>.. Proseguan_o du_nque l'opera loro gli apostoli della pace; non diremo che ,la d~I tutto m_utrle; ma si applichino a reoderla.fruu.ifera in quei paesi dove il biso"no· . . d"1 preponderanza,. , ne. è sent.rto . . .,, . , do,,e "·nt·1c·I1e tra d.1z10D1 :~~ e r_ecent'. ~ ~ou mnargrnate. ferite, dove agitazione ingenita, passioni ident,, fed, ,pmt~ fino al fanatismo, concetti eccessivi di razza e via dicendo, P05: 0no spm.gere le popolazioni stesse a preder la mano ai "overni e_a gettar I Europa rn preda a quegli errori, da cui tutti in Itali: rifugiamo con eguale sinceTità. Venendo · · una . . . a cose più . posi ti ve , non ,,og1·iamo passare sotto· silenzio not1ZJa che mteressa tutti o-fi ufficiali Il tenen•~ riel 90 J)e 1· i., • . • . è> • .., rsag rnn· r·,to 1rlolman ha, per rneizo del comando del V corpo d'• t · 11·1esto I' ap. . . ..rma a, r,c p_og?10 del m_1D1ste~·o della guerra per attuare il suo progetto d'una soc,et_a coop~rat1va d1 consumo fra gli ufficiali del reo-io esercito e della regia marina. ~ · Il Mi~istero della guerra, d'accordo con quello della marina , ha deliberHto d1 sottoporre l'esame di quel progetto ad una commissione cosi compost.a: • Maggiore generale commendatore Felice Raccao-ni presidente · colonli 6° f . 1· è> ' , n~ 0_ ant~ria ca:a 1ere Ercole Lasagna; tenente colonnello !30 artiglieria ca~al_,ere ?mseppe Borsarelli; maggiore ~commissario cavaliere Paolo Bonm,; capitano di stato maggiore cavaliere Felice De Chaurand;
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capitano di corvettn cavaliere Luigi Serra ; tenente di vascello Davide Gerra; commissario marittimo Ratfo ele ì\'faozi: tenente bersaglifri Tito Molinari, segretario . La commis,ione si rndunerà al Mini stero della guerra, e darà qtrnn!o prima principio ai suoi lavori. Un'a ltra buon:i notizia ci giunge da l!' Inghilterra. Le. prove ufficiali di velocit.à eseguite il ~ 8 maggio a Newcastle dall'incrociatore Piemonte hanno "vuto un pieno successo. Le macchine hanno funzionato mol to bene per circa dne ore, andando :i tutta forza. Si foce ro quattro corse sopra la base misurata di du11 miglia e due corse sopra fa bas,~di miglia 9,6, forza medin ouenut.a 1'2, 000 cavalli indicati; velocità media all'ora miglia '2"2 4/10: sposta mento '24-80 tonnell:ite. In una delle ul time 1·assegne abbiamo annunziato :ivere il ministero della guerra, in segui to ad a::cordi presi col .fokey Cltib italiano. stabilito 6 premi di lire ,(500 ciascuno, da destinHrsi ogni anno, 11 comiùciare dal 1889, alle società di corse tli Boma , Firenie, i\Iilano, Napoli, Palermo, Torino, quando veuga nel pr,ogramma di ciascuna di esse aggiunto nu 1l1ilitary pen;oli urrìciali in divisa mil itare e coi loro cavalli di servizio. · La prima di siffatte corse ebbe luogo il 14- aprile p. p. a Palermo, la seconda il '.28 detto ai prati delle Capannelle presso Roma. Descriveremv questa a cui abbiamo assistito. La presenza del Re, della Regina e di S. A. R. il principe di N~poli, la nobif ùi tutt.1, i ministri di Stato, tutto ciò che vi è di più distinto e intelligente nella ca pitale, in fatto di Sport, d:ivano nlln corsa militare un'aspettativa· ed una importanza non comune. Era la prima volta che l'uniforme italiana si presentava sull' ippodromo delle Capannelle. A.Ile 4- prel:ise S. M. il Re e il Princi pe ereditario scendono a passeggiare nel recinto deliri tribuue. Il Re si fa presentare gli ufficiali che de\•ono prender parte a Ila corsa e si trattiene co~loro a parlare, quindi si reca a YÌ$itare i cavalli che si preparano. Al segnale della campana, dei quattro iscritti ne partono tre. Il :enente Piacentini con [{eigning-Beauty, il tenente ·corti con Sakuntala e il tenente Gozzolini con Cora Elzie. Parte in te~la il Piacentini. Lo segue il Gozzolini e terzo il Corti. Fin dal primo tratto Reign'i,ng-Beanty prende lu testa e distanza gli altri due di una sessantina di metri. • 1
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Il tenente Piacentini, non si sa come, perùe una staffo in part~nz:i, ma, come se nu lla fosse, si preseo111 jm1vamente alla grande riviern, la s11lta e dopo tranquillamen te rimette la sua staffa, riprendendo in pochi secondi il suo poslo in tesw. La troppa diffezeuza fra Re·igning-Beauty e gli altri due cavalli, essendu quello puro sangue e gli. altri di origine iguota, si mao tiene dura11te l' intiera cors;i, uonostau te la bontà dei cavalieri. All'ultima siepe il cavallo del tenente Corti abbatte l'oslacolo con il treno posteriore e i tre bravi urficiali en trano al palo di pnrtenza nell'ordine ste:;so in cui orano partiti, fro gli applausi del pubblico . Noi registriamo con vero pinc;ere il premio Mili tary cor$O io un serio steeplechase nella capita le del regno e cosi ar,litamente dal reggimento A lessandrfo. lofatti l'interesse col quale è staia segu ita questa corsa non si pnò ridire: 11d ogni ost:icolo che superavano gli n rnciali era un'ammirazione entusiastica. S. M. il Re dopo la corsa vol le parlare per~onalmenlE\ col vincitore teuente Piac~ntini congratutanèlosi._ E tutti poi fnrouo larghi di strette di mano e di rallegramenti col colonnello l\Iajnoui d' lntil,(uano che comanda il reggimento A lessandria, cui i tre ufficiali appertengooo. Il terzo M'ilitary venne corso iu questi giorni a Firenze. Primn di chiudere questa rassegna in ciò che riguarda l'Italia, dobbiamo notare uno dei sol i1i incidenti colla Turch ia, il quale terminò con una delle soli'te soluzion i. Il 7 fehbraio 1887, l'agente consolare italinuo ad Hodeida, porto del Yemen, a sud-est di .\Iassaua, ebbe uu alterco col sottoca po della dogana, cbe trascese sino a colpirlo e scaccia rlo dal locale del!a dogana stessa. Il governo del He prescrisse un'inch iestfl, la qua le fu condotta dal Cilv. Pestillozza d'accordo con le autorità locali. In seguito a tale inchiesta fu deciso, tr.1 la regia ambasciata a Costantinopol i e la Subli me Porta, che il ,lltttascer·i ffo di Hodeida farebbe visita ufficiale all'ago11te italiano, signor Mazzucchelli, esprimendogli rincrescimento per l'accadu to. Dopo parecchi mesi, tale riparazione non essendo ancora compiut.11, il governo del Re insistette. Il governo ottomano chiese allora il richiamo del signor Mazzucchelli, il che non era stato convenuto. Il governo italiano insistette nuovamente perchè la riparazione fosse data dalle auto rità ottomane, come erastato convenut.o.
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Nel luglio ·1888, giunse da Costnntinopo!i notizia che la chiesta riparazione era stola accordata. Tale notizia fu anzi divulgata dagli organi della Porta ed il governo italia,10 credette :;i:;temata la vertenza. Ultimamco le però il governo del Ke venne. invece, a roncscere che la visita ufficia le riel 1llutasce1·iffo non avevn punto avnto luogo e che ern, per conscgucoza, stata sorpresa la sua buona ferie e, probnhilmente, anche quell11 del governo ottomano. Fu aliora prescritta un:1 nuov:1 inchiesta sui luoghi cd ·affi data al comandante la regia nave Venie,·o. Accertata la verità dei fnJti, e ri velatosi per al tre prove il nrnlvolere dell e autorità ottomane locali verso gl'Itnliani, e la loro iusuborrl i1111zione ,1gli ordini del governo di Costantinopoli, il governo del He de.liberò doman_ d11re insigne riparazione, senza am,nettere indugi e tergiversazioui . Oltre al Veniero vennero mandate dinnanzi ad Hodcida il Colombo ed il Miseno con ordiue di domandare l'esecuzione degli impegni presi, sall·o , in caso negativo, a procedere secondo richiedevn la dignità del nome . italiano. In seguito di ciò, il governatore di Hodeida fece la visita ufficiale, e le navi qnindi rientrarono a Massaua. La cronaca dei parlamenti esteri non presenlll io questo mese alcun folto notevole. li parlnmento frnncese fu per qualche tempo ch iuso: quando si riaperse uno suoi primi atti fu l'approvazione di un Hticolo \ tendente a reudere più difticile l'eutrata delle car11i dn ll 'ltl, lia io Franci.1. Nel parlamento tedesco si discu,-se t1 approvò il progetto di legge per l'assicurazione degli operai vecch i 11d iuabili al la1•oro. A Yieuua a Budapest si dist:ussero i bilarrni. A Londra, l:i ca mera dei Comuni, dopo uua lunga discussione, votò io seconda lettura il progetto di legge che destini, un mezzo mili:irdo, ripartito i11 sette esercizi finanzi ari, · ad aumentare le forze navali inglesi. Contro questo provvedimento si aspettav:i da molti una vigorosa opposizione; ma il progetto di legge fu iovece approYato con uoa rn:iggioranzn di più di centorruaranta vot.i. Ne~l i stegsi deputati dell'oP.posiziono il sentimento patriottico ebbe più potere che gl'iuteressi e le passioni di partito, cd essi votarono in fo"o re dei nuovi armamenti. Il ministro della marina lord Hamilton, vedendo il rlsultnlo dello scrutinio che 11pprovava il di segno di legge, uscì in queste parole, le quali dimosrrano l'importanza della decisione presa dalla camera dei comuni : • I nuovi armamenti , che ora sono st:iti sanciti, metteranno la nostra flotta ìn condizione di poter co mb:it,tere contro le forze riunite delle due più grandi potenze marittime del mondo. » Lord Hami lton però non volle che n questo suo linguaggio si potesse
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RASSEGNA MEN SILF.
dare una falsa interpretazione, e stimò opp'.lrtuuo di soggiungere che le nazioni straniere, nell'aumeuto delle forze navali inglesi, non dovevano vedere che una nuova guarentigia di pace. Un dispaccio di questi ultimi gio1:ni annunzia che il progetto fu definitivamente approvato con 183 voti contro 1OI. lo Spagna le Cortes ven11ero aggiornate in seguito a scene tumultuose rrovocu te da dissid i trn il ministero e il presidente delle Cories· lu questo mese 11011 ebbesi n lamentare alcuno dei cosidmi incidenti tra nazioni europee, ~alvo uno di lieve importauzn e di. minori coosc:gueuzo, tra la Germania e la Svizzera, per l'arresto fotto nel cantone di Argovia di un funziouario tedesco , d 1e le au torità svizzere qualificano per agente pro\'Ocature. Ebbero invet:e a lamentarsi molti e gravi scioperi, frn cui principale quel lo scoppiato fra i minatori ilei bacino ve~tfolo-renano. Non si era ancora . ved uto in Gcrmani:i uno sciopi:ro cosi esteso e così ostina to. Gli scioperanti furono per qualche giorno da ou:inta a novn111a mila. Le gunrn igio11i so110 state numcntntc. Il gcner:,lc von Albedyll si è recato a ~lìin~ter e a Gelsen-k irchen per di rigere i movimenti delle truppe. Queste hanno sparato più volte sugl i scioperanii, che rifiutavano di sciogliersi . .A 8,,chum parecchi sciopera11ti foroa o uccisi ed altri reriti. A Dortmund, dove gli scioperanti avcnuo assunto dinanzi ai soldati un contegno provoc11tore, giovò fortn_nat.:11ne11 te ad evitare unn strage l'l1ppari1.ioue del borgomastro che potè i111lurrc gli operai t11n111lt11.in1i a ritirarsi. Gli scioperanti specia lmente insisternno nella riduzione dell a giornata di lavoro ad otto ore. A Dortmnnd, si è reca to il ministro dell'interno Herfurth, e in .un consiglio di funzionnrii ~uperiori, radunatosi sotto la sua presidenza, si decise di reprimere ener~icamcntc tutti i disordini, ma al tempo stesso d.i l'l\ccomandare ìllle amministrazioni delle miniere di cedere a tutte le giuste preLeuzion i degli scioperanti. L'Imperatore stesso intervenue persoualmen te, diede paìerni .consigli alle rnppresentanze degli opcrni, parlò autorevolme11te alla deputazione dei 1worrietari, cd ottenne almeno in p:irtc, l'efTeuo desiderato. Secondo le ultime notizie, molti proprietnri vennero a palli coi rispettivi operai e J9 sciopl!ro acccunn a cessare. Anche Vienna, Praga e Gratz in Austria ebbero i loro scioperi. Dreve mo violento, pcrchè complicoto con altre ,1uestioni, fu quello del personale dei trarn vai a Vienna. Ebbero luogo disordini e sommosse nelle vie, per-cui si rese necessa rio I' iutcrvento della tru ppa e l'uso delle armi.
RA SSEGXA MEJ'\SIL:&
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L'enercrico co111ecruo dl'lle alltOrità nella repressione dei Lumulti pret> o . e . luse all'accordo fra cnpitalisti ed operai e ricondusse l:1 quiete. cs_s,H1 pero questi sc:operi altri ne scoppin rono nelle miniere e nelle ferriere dell:i Roemia, e, al momento in cui scrivinmo durano 11 11r.,or~. Io Francia la politic.'I tace, il popolo è in resta. Il bo1dangismo, l'opportwiismo, le lJUCstioui sulla forma di governo e sulln più o mcuo -prochct'inc guerre vennero rimand,,te .:, miglior occa~io1~e. . . Il 5 maggio si è fc$ tcggiato il centcnnrio della _rmn1o_ne degh ~tait "enerali che rione considerata come l'inizio della nvol11z1onc del •I 189 · aiorn:iÌi reca no grnndi descrizioni delle re~tc, e resocon1.i dei discorsi te~uti in questa circost<1nza. Ln nuova Fr:incia vuole mostrarsi :iltera delle s1rn origini. . Tutta'"ia non può negarsi che oigidi l'ammirazione per le co~e _e ~I.• uomini delln rivol111.ione tende più a scemare che a crescere. Anzi s1 puo dire che v'è uegli i11tellctti come un moto di reazione contro tutto ciò_che tende a glorificare la' rivol uzione. g ciò si vede nella. st~ssa .~ranrta e nc'suoi ingegni più liberi, più sciolti dt1 l'c _preoccupnz~o111 pohtt~h~.c.reli"iose più ricchi ili senso critico e d'iutell1genza stonca, come il fa111e e i l R;nan . L'esame più la rgo, più inti mo, più obbiettivo del periodo rivoluzion:irio lrn distrutto mollo leggende, rettificato molti errori , ridono alle loro vere proporzioni i pri11cipali attori della rivoluzione medesi ma. D'altra parte non tntt.e le conseguenze della rivolt_1zione p~ssooo n~ccttarsi come benefizi. Il principio d'nutoriti1 !-c:ilz:it.o m Fr.111cn1 dal ln r1volnzione dell'89 non si radicò più, e ir, ma11canza di questo principio ru cd è dal 1789 in poi, la causn di tutte le convulsioni delln Franti~. · N~lle feste del centenario accadde uu incidente dermo di nota: meutre il signor Caruot presidente della rep ubblica :iccompagi'.nto dai ,_ni nistr~ e dalla sna casa militare, e sconato t!a uno squadrone ùt c11vallerw ,. u.sc1 dall'Elisco, per sccarsi a Versai lles, nu iudi,•iduo sparò un colpo d1 re~ volvcr sulla vettura del dello signor Caroot, nè più uè meno che se cgh fosse un re o un impcratorn; ma fortuoamcu tc nou lo cul1'.ì : . Ali' indomàni (6 maggio) il prcsident0 inougurò l'espos1z_1ouc. As.su;~evano nll:i cerimonia gl'incaric:Hi d'nffari di fìe rmnnia, Iughrl t~rra, llol~a, Spagna e Turchia, i mi oi),tri di Chinn, Ginp~onc, ~ om~n_in: '.e~s1n , dell'America del Sud e moltissi mi nrfìciali esteri. Ora I par1gm1 1;1<iivcrtono a visitare l'esposizione di c_ui i loro gionrnli P. i nostri ci_<lnnno descrizioni amplissime. Le peuple s'anmse; ~peri::uno cho duri.
I
RASSEGNA MENSILE
Anche neHa penisola dei Balcani le cose corrono liscie. l\1aJor11do le previsioni pessimiste di qualche giornnle wlle relazioni austro~ru,se, a causa dei cambiamenti 11vvennti nei governi <lel la Serbia e della Romania, il fatto stadie la Russia , occupata attualmente ad :issicurare il successo del prestito di 1200 milioni per la con versione di altri. prestiti russi, e costretta a follare continuamente col nichilismo, non pens:i ,1 ' creare a se stessa e ad.altre potenze imbarnzi intern3Ziona li. Anzi pare che si debba :1ppunto ai consigli di moderazione del governo russo. se la regina Natalia ha rimnndato la sua visita a Belgrado. ·Ma se la Russia tutta assort:1 in questioni interne ha rimesso a tempi più propizi i suoi progetti di espansione ,ill'estero, non tralascia però di prep,,rarsi a tutte le occasioni che possono ca pitare e, dopo avere follo· ta_nto per l'esercìto, ora sembra volgere le sue cure :;;peci aI mente aI la mn rin a. Notizie da Pietroburgo dicono che il viceammiraglio Tscichatscew, mi· nistro della marina, ha presentalo testè allo Czar uu particolareggiato rapporto sulla marina da guerra. L'operosità spiegata dnlla Russia per costruire sempre nuovi e più colossali bastimenti, le Jrn impedito sinora. secon~o il ~app~rto ministcri,de, di cur:ire adegu:iwncnte la flottigli a degli mcroc1aton, e portarla a quella ci fra che il ministro ritiene necessaria. Per la Rns;ìa, dice il rapporto, è di necessità assoluta una numerosa flottiglia di iQcrociatori, nlla quale, in una guerra marittima, è ribervata la parte che fa la cavalleria cosacca in uua guerra terrestre. Gli effetti che potrebbe trarre la Russia da vere battaglie uav,1li, il Tscichatscew .li crede molto problematici, mentre una flottiglia d' incrociatori sarehhe di primaria importan,za, poichè capace di infliggere al 11emico d~nni incalcolabili. Il vice-ammiraglio combatte recisamen te il progetto d1 aumentare ancora la flottiglia di cannoniere nei fiumi che sboccano nel Mar Nero, wstenendo la nessuna utilità di questi bastimenti, nel caso . che il nemico fosse riuscito a sforz;ire]e.bocce rlei fiumi ed esegn ire sbarchi di qualche entità. Il re Guglielmo d'Olanda ha sorpresÒ,tutti coloro che si erano affrettati a ritenerlo come spacciato. Egli ha giustificato il proverbio·, il quale dice che fino a che c'è vita, ci dev'essere speranza . Nel tempo ste:;so in cui gli Stati generali erano per istituire, in modo definitivo, la reggenza, Guglielmo III ricuperava le sue forze fisiche e intellettuali, ed ora il poter reale è di nuovo nelle sn_e mani, giacchè gli Stati generali hanno deciso che il re riprenda le redini del governo. . · Chi deve essere rimasto un po' colpito, è il duca di Nassau. Tnui rammentano la sollecitudine con · cni egli s'era recato a tussemburgo per~ , -
RASSEGNA MENSILE
le
sumersi J'ullìcio di reggente è feste con éni fu accolto nella, capitale del granducato. Ora colla guarigione del re egli cess~ di essere reggent~ e la sua presenza divenne inutile nel L1~ssem_hurgo._ S1 c~·edeva da alcu.ni eh~ gli si sarebbe risparmiata la mort1 6caz1on~ ~1 uscire dal yae,se m c~u di recente era entrato in modo solenne. S1 diceva che egli sareb?e ri masto a Lussemburgo come luogotenente del re Guglielmo. l\!a rnvece sembra che abbia ricevuto una lettera del re, nella quale Guglielmo III gli esprimeva garbatamente il desiderio di riprendere il governo delJ'Oland&e del granducato. . . . Dopo ciò al duca di Nassau non r~stava che d1 part1~e, 11 che rece accompagnato ed acclamato dalle autontà e dalla popolazione. La conferenza per le isole di Samoa, radunatasi in Berlino ~i ~rimi ~li maggio continua le sue sedute, presie?uta dal conte He_rbert d1 Il1smark, e tutto fa credere a un sollecito ed amichevole componimento della vertenza, che minacciò d'intorbidare le :imichevoli relazioni tra gli StatiUniti e la Germania. Ln Germania in questa vertenzti si mostrò conciliatissima. Il Libro bianco relativo a1rli affari di Samoa, testè pubblicato, contiene 110 telegrnmma del prin~ipe di Bismarck al console tedesco Kn~)ppe, !n data 3•1 gennaio, in cui il principe dichiara, che Knappe n()n _e autorizzato a sottrarre gli stranieri alla giurisdizione dei loro consoli, e che la Gedr'. mania non ha intenzione di as~umere l'amministrazione delle isole 1 Samoa. In un altro telegramma, diretto al console generale Stuebel , in Apia, ìl cancelliere biasima cateooricamente il procedere cli Knappe, dimostran" e soggiunge che la Germania nma . .so Itant~ clone le cattive conseguenze, allo scopo di proteggere i suoi connazionali e di fovorire i loro 111teress1 economici . Oltracciò il p1·incipe di Bismark emanò un'ordinanzu che stabilisce i poteri del comandante di una nave da guerra, quando procede a requisizioni all'estero. . . . Il com~ndante dovrà esaminare egli stesso, dal punto d1 Yl',ta del diritto, e da! punto di vista politico, la necessità e roppo~tunità. ~ella requisizione chiesta dal rap,Presentante imperiale, se questi non v1 e espres· samente autorizzato dal ministero degli esteri. · Questa disposizione fu appunto motivata dagli avveni~enti _del!~ i_sole Samoa, dove il conflitto cogli indigeni e le questioni cogh Stat1-Untt1 fu. rono provocati da una rcqnìsizione non autorizzata.
285 Da tutte le parti del territorio dell'Unione la gen te accorse ii New-York, dove ebbero luogo m,,gnifiche feste. La grande città 11mericana ebbe riviste navali, riviste militari, riviste industriali; vide tutti gli speU1Jcoli atti a far più splendido e solenne il centenario che celebra. Gli Americani possono con orgoglio volgere lo sguardo indietro per misurare il cnmmino percorso dal giorno in cui il loro più grande cilladino ·assunse la supi·ema magistratura. La storia non ri corda un progresso più rapido di quello effettuatosi, oello spnzio di un secolo, dagli Stati-Uniti. Il progresso delle altre nazioni serribra un viaggio che si fa coi veccbi mezzi di locomozione; quello del popolo americano un viaggio che si compie col vapore e con l'elettricità. La popolazione che al tempo di Washington con ta va pochi milioni d'ani me, ora è salita a cinquanta milioni. la !repubblicadegli Stati-Uniti porge lo spettacolo -di una tale floridezza d'industrie e di commerci, di una tale prosperità finanz iaria, di un'attività . così multifÒrrne, di una ricchezza di energie così potenti e così vive, che molti si domandano già se l'Europa potrà ancora, fra qualche anno, sostenere 111 concorrenza dell'America. Vero è che anche Ja'società americana ba i suoi mali e che anch'essa è tra vagi iata d,1 pericoli, di cui nessuno disconosce la gravità. L:i piaga della corruzione la infetta in modo da convalidare sempre più l'opinione che questa sia una pi11/;;,a insepai:ahile da lle democrazie; la questione degli immigranti le è ca usa di nioleste preoccupazioni. La prosperifl prodigiosa, l'ordinamento il meno gerarchico che si conosca, non lianoo potuto impedire che si m11nifestasse 11nche negli Stati-Uniti ::isprissimo il conflitto fra il capitale e il lavoro, e che le dottrine socialiste vi mettessero radice e vi assumessero roi·me minacciose. Per ora .le terre vergini offrono au1;ora nno sfogo; i gi:andi industriali e i grandi proprietari possono vivere tranquilli, finchè vi sono pelli rosse da spogliare. Appunto i11 questi giorni abbiamo visto, di si ffatti spogliamenti, un esempio rimarchevole. Fra i territori serbati per patto alle pelli rosse vi era quello dell'Oklo · hama. Ivi quelli avanzi di razze, che si vanno spegnendo, potevano c:icciare, pescare, vivere a loro posta. Un recente decreto dichiarò questo territorio aperto alla colonizzazione. Subito da tutte le partì degli Stnti-Uuiti una popolazione irr!mensa corse verso l'Oklohama e si stese luogo i confini. L'invasione doveva avvenire ad òra fissa. Un dispaccio diceve: . « Le ciuà a nord del Kansas sono invase da emigran ti venuti da tutti 1 punti dell'est. llASSEGNA JlT,1\SILB
28.t
RA SSEGN A ME~S ILE
Le nltime noti zie dall'Egitto e da Snachim accennano ad un risveglio delle o~tilità dei Dervisch i contro gli Inglesi, tanto sulle ri ve del l\far Rosso, quanto su quello del .\Tilo. Pare che le vittorie contro ~li Ahissini abbiano ria lzÙo il morale dei Den•isci di tutte le speciP. Fino dal 20 dello scorso aprile un dispaccio annunziava che i Dervisci delle tribù Baggara e Jaalin avevano. attaccato il porto di Halaib dove gli Egi zian i, sollo la direzione· degli Inglesi, si.avano costrnendo 110 forte . La guurnigioue si difese, mu fn costretta a lasciare il po$tO, rifugi:rndosi sopra una nave da guerra che la condusse a Suach im. Un télegramma posteriore diceva che tre navi con un battaglione erano partite per Halaib, affine di ri prendere la posizi0ue e completare la costruzione del forte, ma non abbiamo poi visto annunziato che la posizione sia stata ripresa e il forte compi to. In vece un dispnccio del ,1O·maggio annunzia che i Dervisci attaccarono Serra, a nord di Wadi-Alfa nelln valle del Nilo. Fu mandato i;ontro essi un distaccamento di fanterin egiziana che li attaccò e li obbligò a ritirarsi; un distaccamento di cavalleria inglese fu spedito per tagl inr loro la rit.irata, ma ritornò senza aver raggiunto lo scopo.
I Tedeschi cominciarouo le loro operazioni su lle coste <lell' Africa orientale. Il capitauo Wissman tiene a' suoi ordini 600 sudanesi, ·I 00 somali, I 00 zulù e 100 Httropei. Vi è poi Ùn codazzo di donne e di fan ciulli, perchè i negri uon vollero recarsi nella colonia tedesca , senza portar seco le mogli e i figli, il che, oltre agli altri inconvenienti, triplica la spesa . le risse in questo corpo sono all'ordine del giorno. Un dispaccio del 9 maggio annuncia il primo combattimento col nemico. « Il capi tano Wissmano, alla testa di 200 marinai e di mol ti sudanesi n_egri , io tutto 900 uom ini, attaccò il campo di Bushiri a Bagamoyo, difeso da 600 uomini. • Dopo vivo combattimento, il campo fu completamente distrutto. « Bush iri ebbe una perdita di 80 morti e di 20 prigionieri. • Le perdite dei tedeschi ascendono ad una quarantina di negri morti. ,{ Uu ufficiale della corvetta Schwalbe, uu marinaio e pnrecchi ufficiali dello stato maggiore di Wissmann furono leggermente feriti. ,{ Bushiri fu ggì. Si crede che abbia abbandouato il cnmpo ancorn prima dell'attacco ». · :\ientre la Francia s'appresta va a festeggiare il centenario della riunione degli Stati generali, l'America festeggiaviJ il centenario dell'elezione che innnlzò Giorgio Wash ington al posto di presidente della repubbl ica degli Stati- Uniti (30 aprile 1779).
286
ltA SSEGNA MENSILE
« Le strade,, le piazze sono ingombre di carri col necessario per l'esistenza I u terre vergioi. 'Molli_di ~uesti emigrati non hanno che una vaga nozione dello sco del ,I.oro v1agg10. Es~i s! scaglionano lungo il confine pronti ad entra~~ nel l m_tcrno del terr1tor10 aperto ai coloni fuoedì a mezzooiorno. • a S1 sono formate delle :issociazioni segrete per assicn~rsi colla forza 1I possesso delle terre. « Degli omicidi sono stati co mmessi. ' ~e tm?pe lasciauo fare, consacrando tutti i loro sforzi ad impedire che I rnvas1one accado prima dell'ora fi ssata , . . Il ~2 aprile a mozz~gio~no s_i diede la stura e quella massa di gente si r1ver_~ò sul nuovo tcrr1tono. Vt furono risse fra i coloni con feriti e morti ma s1 temevano wllutazio_ni anche più gravi. La divisione delle terre pro'. cedette abbastanza trauqu1lla. La popolazione del nuovo stato è "ià \'A· In tata ctinto mila anime, non comprese le pelli 1·osse. .,
CRONACA ESTERA
AUSTRIA- UNGHERIA
Roma. !S maggio 1889.
M.
'
Fei,,na. per la cavalleria. - Notiamo che qualche giornale militare si occupa vivamente della- questione della fermn sotto le armi dei S(lldati ai cavalleria, e ri léva come la dnrata di tre anni di servizio sotto le armi sia insullìci,m te a formare nn buon cava liere; perciò si propone che questa, come in Italia, sia portata a 4 a1ini. Reggiment·i di landwehr austriaca. - La ,formazione dei reggimenti di landwehr cisleitana è oramni un fotto compiuto: nel Verorduungsblatt N. 13 per In laodwehr è riporta ta l':i:;segnazioue dei 22 comand:inti, tratti in parte dall'e~ercito e in parte da lla landwehr nttiva. Con questo l'Austria colma una vera lacuna nel suo ord:namento militare, e l'istituzione della laudweh r cisl~itana può quasi sostenere il confronto dell'istituzione degli Hon ved . .4r1namento della caoalleria. - Già da un 1>ezzo qu:dche periodico militare aveva insistito sn ll'inconveoiente grave derivante dalla di.sposizione che :1boliva lu lancia nei reggimenti di Ulaui. No1iamo on, uu mag· giore sviluppo dellu 111edesi11i:1 idea nei va ri poriodici ,ciò che lascia sup· porre come io generale l'alJoiizione uou abbastanza giustificata della picca non abbia incontrato il fa vore della parte più eletta, ed anche più uumemerosa, della cavalleria austro- uugarica . . Munizioni d' artigl'ieria. - Sa rebbe giit stato stllbilito di aumentare rl numero degli shrapoels, sia presso le balleria attive, sia p1:esso gli stah!limeoti di riservo. Come fu ~ccen nato in questa rivista nel mese di giugno 1889, la portata dello shropuel dei cannoni da campo model lo 1875 è considerevolmente aumentata (dai 3000 ai .t500 passi. Contemporaneamente sono ~late abolite le granate inccnd_iarie (Brandgeschosse)
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CRONACA
ESTERA
nell'armame11 to degli ava ntreni e dei casso11i , e conserrate soltanto uel rnrreggio Jcllc colonne munizioni, nei carri di ri~en•a a due pariglie e negli sta bilimenti di riserv:i di 2a linea . Per 11u:i nto riguard:i la dotazione degli shrapnels presso le b:i tterie attive e negli stabi limenti di riserva ~i lavora a!acremen te per portarne il numero alla proporzione di 1 per I con le granate ordinarie. · Alanoore d:i q1iest'anno: I C01'f)O d,'a-rinata. - Manovre di divisione, manovre fì ual i a partiti coutrnpposti dell a ~" e della 24- divisione fanti, in unione al reggimento Ulani S . ;2, il 4 e 5 seuem bre frn Iaroslau e P rzemyls. Il corpo d'armata . - Eserci tazioni di divisione a seconda Jegli ordini che sarnnno dati dal comando del corpo d'nrma ta. Termine delle manovre il 11O settemhre. III co1·po d'ar mata . .- La 6a divi5ione di fo nteria nella va Ile di Lavant, 28• divisione presso Adelsberg. Chiusura il i settembre. Il' co1·po d'a1·mata. - Manovre di divisione presso Bucfapest e presso Pilis,Csaba. Mnnovre fi nali il Hl-20 settembre prflsso Budapest. V corpo d'arrnata. - 14° di "isione presso Rnab, ;3::ii pr.esw Toti s ManoYre fina li a parliti con trapposti nella regione compresa fra KisbèrPapa-Teszer. Il 16-17 settembre. Ti! cot·po d'arina,ta. - Manov re di divisioue secondo gli ord ini del comando. Termine con manovre finali il 12 sctlcmbrc. VII C()rpo d'armata. - 17a divisione mauovra presso Tenke, oppure nella valle della Koros, in base agli ordini che darà il comando del corpo. Chiusura 12 settembre. VJ[[ corpo d'annata. - )fauovre di divisione in base ad ordini che saranno emanali. Termine il 7 settembre. . IX e X corpo d'annata. - Mnnovre di di visione, quindi manovre di corpi d':irnrn ta contrapposti, come fu già accennato da questa ri vistn nel mese di mt1 rzo, nei giorni H, 12, "3, H.- settembre. XI corpo d'at'mata. - ,t,t a divisione manovra presso Zloczow, 30• presso Bobrb . Termine il ·12 settemhre. Xl! cot'f)O d'annata. - 16a di visione di fo nteri:i manovra presso Hennanustad t; 35a divi sione presso Mediasch. Termine il 42 settembre. X [Il corpo d'armata. - 7a divisione manovra presso Pozòg,1; 36 presso Petrinja. Termine al rn settembre. . X TV co,·po d'armata. - Conceutramento del corpo d'armata ed eserci tazioni secondo gli ordini che verranno dati . Chiusura il H>, settembre. XV corpo d'annata. - Esercitazioni di reparti cost1tu 111 delle tre armi secondo disposizioni che verranno date d~I comando. 1
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Co mando rnilitcire di Zara. - Esercit:izioni nella Dalmazia meridio nale $CCOndo norme da emanarsi. Manovre di. cavalle1·ia. - Fermo restando quanto fu annunzi.Ho nella Rivista precP,deote, le esercitnzioni d'avnnscoperta dureranno dal 6 al 9 seuembre e le divisioni di m11novrn snrnnuo costituite da lle attua li divi sioni di Cracovia e di Lemberg. le qual i però lnsceran110 alle rispettive sedi una delle tre brigate di cui ll ispongouo. e prenderanno perciò parte all'esercitazioni formate ciascuna su due briga te. I cnmpi di ma novra sa ranno rispetti vamente Grodeck e Iarosl.iu. Ese1·citazio-ni del reggimento Pionieri. - 4° bauaglione, giuamento di ponti sul Danu bio pres~o Presburgo: 2° e 3° h:it.wglione esercitnzioni presso Linz. Telegrafisti. - Grandi esercitazioni di stendimento ed esercizio di linee telegrafi che. Campo di B l'uck. - Sappinmo che le esercit-azioni al ca mpo rii Brnck avranno principio il 5 maggio, e vi prenderan no parte nei me$i di maggio e giugno le truppo della 25" di visione, e nei due rnesi ~uccessivi le trup pe della 26à divisione. Scuole dei cadetti. - È in vista la completa riorg'a nizzazione della scuola dei cadetti sulle seguenti basi: 1° L'arruolamento militare :ivrebbe luo~o soltanto al termine degli studi; 2° lo condiiioni d'ammissione, per quanto si riferisce agli studi fatti , sarebbero alquanto più limitate; 3° sarebbe ridotta alla metà la quota di pagamento annuo degli allievi. l egge mili ta1·e. - F inalmente fu approvata in terz:i 113ttura la legge militare al Parlamento ungherese dopo tre mesi di ·vivncis$ime disCn$· sioni. Dopo ciò le cose si svo lsero in pochi giorni secondo l'ordine naturale. La legge, con le modificazioni apportate, fu presentala alla t.nvola dP.i Manhati ed ap;,rova ta; quasi in pari tem po la legge stessa fu discussa ed approva ta dalla Ca rnera austriaca dei Signori , e poco dopo le modificazioni furono acceUoto dalla Camera austriaca dei deputati. Operazioni di le-oa. - La legge fu qui ndi sancita e promulgata, e le camere hanno pure votato il contingente :inuuo prescritto dalla legge stessa per l'anno corrente. Le operazioni di leva, che secondo la legge avrebbero dovuto cominciare in marzo, comincernnuo il 9 e -10 maggio nelle due parli della monarchia . Manowe na1:al'i. - Oltre alle manovre già eseguite dalla flotta austro"?garica nelle acque dalmate, di cui si fece motto nell a Rivista del !Jlese di rebhraio, altre due serie di manovre interessanti si hanno in vista,·dopochè le delegazioni avranno accordato i fo ndi necessari. Per la prossima serie di manovre si formerà una squadrn cornzzata ('O n le na vi Arciduca
291
ESTERA
UFF'ICIALI
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CRONACA
Stati maggiori di piazza.
Alberto (ammiraglia) P1·incipe Eugenio, Impera t-ore Massimiliano, Don Giovannid'Austria, Custozae Teghetthofcon l'aggiunta della nave tor• pediniera Bhtz. L'altra serie di manovre a partiti contrapposti compren-
Comandanti di piazza di ,t a classe
5 4-
derà le operazjoni dellll squadra suddetta, diminuita di alcune corazzate contro una squadra di ·torpediniere formata dal Tiger, Panther, Komet e -Meteor. A queste manovre prenderanno pure pane il Cyclap, nave officina e gli avvisi Fantasia ed El'isabetta. ·
9 2. 2.~
>)
Maggiori di piazza . Capitani, tenenti e sottotenenti .
5
29
Ser·v izi amministrativi. 10 Intendenza.
1 3 6 12 13
13
Capitani quartiermastro, c~pitani in 2•, tenenti e sottotenenti pagatori, capitani amministratori del corredo .
mo
150
3' Battaghone d'amministrazione. Uffic iale superiore d'amministrazione Ufficiali d'amministrazione di 1•, 2.a, 3" e 4a classe . .
73
73
1
1
,I.
4 8
Intendenti in capo . Intendenti di 2a classe. )) )) 3a , Sotto intendenti di 1• classe )) ) 2• ))
BELGIO JJiodifìcazioni a·i quad'l"i orgamci. - Nel mese di marzo corrente anno, i.I .Min!stro ?el~a ?uerra, . generale Pontus, ha presentp'to un pro?etto di mod1ficaz1on1 ai qua dr, organici, 'il quale, da quanto sembra , ha mco~trato favore presso le sezioni della Camera dei rappresentan ti. Rias~unuamo b~eve_mente, come segue, desumendolo dalla Belgiqite Mil·itaire, 11 progetto 1n d1sco~so, ed i. cui risultati, se venisse definitivamente ap •. provato, sarebbero I seguenti per quanto concerne il numero degli ufficiali:
Stato maggiore 9'ene1·ale.
i sezione ~i ~tti:7ità · I .• . d1· nserva Generali ma"aiori I sezione di attività ~o. I » di riserva Tenenti generali
Ordinamento
·a~ '
'
9 2 i8 4
Differenza , in p iu meno -
nn
9 2 18 4
Ispettore generale . Medici principali'di ,t• cla5se . )) • 2• )) • di reggi mento di ·I a classe .
1
..
» ))
4 4 8 30
4
- 9-
5
5
.. 2"
» battaglione e medici aggiunti
Farmacista capo Farm~cisti principali )) di 1", 2• e 3• classe
2
2.6
•
))
:I
8 15
15
122
122
,20 FarmaC'isti.
,,
Sta.ti maggi01·i di provincia.
Co!)landanti di provincia .
))
.,
5 5 ,10
12
Servizio di Sanità. - 1° illedic·i.
Corpo di stato magg'iore.
Colonnelli . Teoenti colonnelli Maggiori. Capitani .
3 6
2° é ontabili presso i corpi.
1
UFFICIAL I
1
-
l
ANNO XXXIY, VOL, Il,
1
1
2
2
34
34
3 8
293
ESTERA
292
CRONACA
UF FI CI AL I
~ DiITerenza attuale I p r o p o s t o ~ ~
3° 'Veterinari. Veterinario capo Veterinari principali '' di ~a, 21 e 3a classe
•f
~
2 32
2 32
20
20
19 99 •I 57i
19 99 ·1 607
Genio. - 1° Stato maggiore. Colonnelli . Tenenti colonnelli . Maggiori. Capitani e tenenti .
33
Ca'flalleria. Colonnelli Tenenti colonnelli . Maggiori. Capitani, tenenti e sottotenenti
8 8
8 8
·16
16
272
272
5 5
5 5
,2°
10
'18
112 ,17
Guardia principale . Guardie di 4•, 2• e 3• classe .
,, 1 ·I 5
88 Totali
97
Differenze in più
67
30
Eserc·ito di campagna.
3° Presso i corpi.
7
7
7
.7 27 420
29
392
28
4° Treno.
Tenenti colonnelli . Maggiori. Capitani, tenenti e sottotenenti
6
6 39
4 7 7 34.
1
Guardie al mater•iale .
Cdonnelli Tenenti colonelli Maggiori . Capitani, tenenti e sottotenenti
3
Col proposto aumento nei quadri si faciliterebbe l'inquadramento delle classi più anziane richiamate dal congedo in caso di mobilitazione costituendo fin dal tem po di pace i quadri dei bauagliooi, squadroni e hatterie di riserva; l'aumento del numero di questi repnrti sa rebbe di 20 bat taglioni di fanteria, 8 batterie da campagna (4c di riserva e 4- di deposito), ~6 batterie da fortezza (10 attive e 6 di ri~erva), una compagnia treno ed un battaglione del genio . Gli squadroni di rinforzo (5° squadrone) già esistenti di due rtlggimenti cacciatori . a cavallo, di due· reggi menti di guide e dei quattro reggimenti lancieri, fornirebbero rispettivamente, 2 squadroni al 1° corpo d'armata, 2 111 2° corpo d"a rmata e 4- squadroni alla divisione mobile incaricata della difesa della piazza di Anversa. La formazione di guerra risulterebbe, infine come segue:
Arti9/ie1·ia. - 1° Stato jfaggiore. Colonnelli Tenenti colonnelli Maggiori. Capitani .
Differenza
~~
.2° P.resso i corpi. Colonnelli . Tenenti colonnelli Maggiori. Capitani, tenenti e sottotenti
Fantet"ia. Colonnelli Tenenti colonnelli Maggiori. Capii.ani, tenenti e soitot.enenti
Or·diMmento
UFFICIALI
1 ·3
1a) Due divisioni di cavalleria indipendenti per l'avanscoperta composte ciascuna di: . 4 reggimenti di ,i squadroni (·I 6 squadroni); 1 gruppo di 2 batterie 11 cavallo; ~ colonna bagaglio; 1 » di sanità; ·I di munizioni; •I • sussistenza; •I ufficio postale; Personale di polizia militare (prévot.6).
. 294
CR~ACA.
. b~ due corpi d'armàta di due divisioni miste ciascuno. Ciascuna divisione comprenderebbe: · 1 battaglione di fanteria (carab.inieri); i reggimenti _di fanteria colle vetture da muoiiioni; 4 batterie da campagna (artiglieria divisionale); 1 colonna bagaglio; 1 compag_nia genio; 1 coloi;inu di sanità; /' 1 ·» munizioni per fanteria; ·1 'i. ,, » · artiglieria; . · . ·1 » . sussistenza; . 1 t~f6c"io :·postale e per.sooale di polizia militare. .Ad ogni corpo d'armata verrebliero addetti: 1 gruppo di 2 squadroni (gli sq~adroni così detti di rinforzo ac... cennati più sopra); · · 7 batte!ie da c.ampagùa ripa.rtiti in due gruppi (artiglieria di corpò d'armata); . · . . 2 batterie a cavallo costituemi un· gruppo (artig)ieri:r di corpo d'armata); .1 colonna bagagl io; 2 colonùe munizioni per fanteria; . 2 » » · ». artiglieria; 1 colonna sanità; 1 divisione nell'equipaggio da ponte; · 1 sezione telegrafisti'da campo; · 1 parco del genio; 4 ospedali mobili (voJants); . . 1 èolonna sussistenza \ · . . . · ,. .. . e l'occorrente tramo pel nformmento; IJ, • v1ven · . Personale po~tale, di cassa e di ·polizia militare. e) Servizi speci:di presso il gran quar.tiere generale: 4 colonna baoa•dio· · · · · · . ì!) ' 1 » sanità~ · : 1 compagnia ferrovieri; 4 ~ezione telegrafisti da campo; La direzione dei trasporti in ferrovia; » " .· del' se~dzio postale; » »' » 1> di Cll$S3 j Pe· r s.ooale· di polizia militare. · . . •
ESTERA
·. ·.· · 1 '
.
?)
·. 2° Truppe da for~zza. . · . a) Per· la dife$a attivq,:delle .grandi piazze fòrti·: A Liegi: 1 brig·ata ·di i battaglioni attivi; · . A Namur: ;1 reggimento di 2 battaglioni attjy,i; Ad Anversa: una divisione composta di: · 5 reggimenti à.i-fan,teri.a di riserva. (.~ 1 -baw1glioni di riserva), 4 sq1:1·ad,roni (lancieri) e 6, batterie da- cam·pagna di.ris~rva (·I). · . · . · 'ti). Per la difes{L propriamente detta de~le piazze forti: A4 reggi·menti di fanteria di ri.serva (2.8 battaglioni); . 58 batterie·da fortezza! attive; . · . 9. > >·: • di riserva; . 12 compagnie del genio; · . · :. 1 compagnia di telegrafisti d11 piazza ed .arti.ficieri; · 1 · .· • :· pontieri. da piazza; t/2 » operai. .. .· .e) Compagnie speciali addette ai seguenti stabilimenti: Scuola di pirotecnica,_arsenale di cost~uzione,-fonderia di cannoni; · fabbrica d'armi, ecc. ·d} 19 deposi.ti di fanteria: 8 » · » ca v.alleria; 4 , • artiglieria da campagna;·· 3 " » · · i> • d'.assedio; · · 1 deposito del treno; 1 , . » genio, oltre alJe co·m.paguie sedentarie, alla gendarmeria., eèc. . ·. . . . · I( Min.istro del la guerra concludé che le forte · dell'esercito. di ~ampagna; completamente inquadrato fin dal tempo di ·pace, potr~bbe_ro mo..: bi,litarsi ed adunarsi i~ qualche giorno ed in condizioni favorèvo]i qaànto · ~resso le altre potenzd e che quel le di dserva (per la. difesa m'obile e per la difesa delle piazze forti) potrebbero fare lo stesso malgrado qualche deficienza di numero fra .i quadri esistenti _in tempo di pace. · . La spesa ·occorrente per compier-e _le suesposte modificazioni non supererebbe ie lire 4-34,12.0~00. · · .· · · · . . · . . La Iielgique Mil-iiaire non è molto soddisf~Ùa e fa voti che venga ne: minata una grande co·mmissione incari.cata ili studiare un ordinamento . . veramente serio e confor'~e alle esigenze -create dai rapporti interna- . ·iionali. ·
l.
(l) Queste 6 batterie sono tuttora da rorma~e.
L···.
295
ESTERA
296
297
CRONACA
Esperimenti con f'ucili a ripeti.zione. - Nel corrente ma11gio saranno fatti esperimenti ~oi seguenti fucil i: Mauser di millimetri 7,6; Mannlic~er .C ~odel~o au~triaco) di mi lii metri 8; Mannl ichyr (perfezionato) pure d1 m11!1metri 8; Pieper-Mannlicher di millimetri 8; Casper, Engh di miL li~etri 8; Nagant di millimetri 8 col congegno di chiusura a movimento diretto; Nagant, stesso calibro, con congegno a movimento misto. · Di ciascun modello saranno provati otto fucili, due di questi verranno sottoposti alla prova di resistenza ad oltranza con polveri di gran forza. Gli espèrimenti avranno luogo al campo di Beverloo ove ne sono già attualmente in corso per la soluzione di variè questioni di balistica. ' Codice di procedura militare. _: Con regio decreto ,1O aprile, corrente anno, è stata nominata una com missione per esamina re un progetto di codice di procedura militare. Di detta commissione faranno parte un generale, un uditore militare aenerale e tre consi11Jieri deJJa corte d'appello di Bruxelles. •
V
~
,CINA Con una nota del diplomatico Wuk-Wang-Pcy venne proposta l'espulsione di tutti gli americani, attualmente al servizio del governo imperiale, nell'esercito; nella marina e nei diversi rami dell'ammillistrazione. Questa misura è proposta a titolo di rappressaglia contro· la proibizione fatta ai chinesi d'entrare nel territorio americano. Là no~a fa òsservare che la marina degli Stati Uniti è in uno stato tale d'impotenza, da mettere fuori quest!one qualsiasi idea di guerra da parte ·del governo di Washington
DANIMARCA La grossa torre corazzata destinata al forte Garderhoi, presso Copenhagen, è pront.11; fra poco ver;·à provata. Questa torre costa franchi 432250 .
FRANC I A
Manovre alpine. - li Bultctin o(lìciet ha pubblic:1to le disposizioni per le marce e gli accantonamenti nelle Alpi pel 1889. Quest'istruzione che appare tulli gli anni al principio della primavera, presenta questa volta un interesse particolare a ca usa della costituzione dei nuovi gruppi alpini, recentemente autorizzati dal Parl~mento. Questi gruppi abbandonano, durante l'estate, li> loro guarnigioni ordinarie per anelare alle sedi estive nelle alte vallate. delle Alpi. I battaglioui cacciatori , su sei compagnie, marciano coi loro effettivi , presenti ; le batterie da montagna vanno con. tutti gli uomini e tutti j muli disponibili, coi loro sei pezzi, con la fucina e con tante casse da munizioni, quante ne possono trasportare i muli; un distaccamento del g,mio completa ciascun gruppo alpino. r • . · Aspettando che le truppe alpine siano complet:imente fornite dell'unifor me speciale, è lasciata la massima latitudine ai comandanti di corpo o di distaccamento per regolare la tenuta dei loro uomini secondo le esigenze del clima; fn1:ono perciò autorizzati a far confezion~re essi stessi le calzature, del modello che crederanno preferibile. Per l'istruzione, il periodo degli accantonamenti è impiegato a completare l'istruzione tecnica e per addestrare uomini ed animali con una serie di marce progressive. Si deve opprofìttare, dice l'istruzione, della presenza della neve sulle alture per far conoscere agli uomini l'aspetto gener:ile che presenta la montagna; poi, quando i bauaglioni e le batterie saranno abbastanza agguerrite, . si farà loro esegu ire una marcia manovra della durata di 30 giorni, intervallati a metà da qualche giorno di riposo. Questa marcia è fatta in conseguenza di un tema generale, che si riferisce alla difesa dd la regione in cu i opera il .gruppo: dal tema generale deriYa un certo numero di tem i ta ttici particolari che danno luogo a ma~ novre di semplice o doppia aiion~. Per quanto possibile, si dovrà cercare di riprodurre le azioni di passate gnerre sui medesimi terreni ove si svilupparono (esempio le campagne del maresciallo di Berwick del 1709 al 1714). Il programma generale delle manovre deve sempre contenere alcune marce forzate ed altre notturne.
CRONACA
299
ESTERA
Infine in ogni gruppo alpino si devono addestrare due uomini per er)mpagnia pel servizio di corrieri rapidi: perciò è messa a disposizione dei · comaòdanti di gruppo una somma .di lire 60 per retribuire coloro che ·~ facessero corse eccezionalmente faticose. L'istruzione altresì raccomanda di prendere tutte le precauzioni atte ad evitiire incidenti internazionali . - Al limite di frontiera si eserciterà una sorveglianza rigorosissima acciocchè in nessun caso esso sia oltrepassato, neanche da uomini isolati. - Siéuomè non è semprefaci le riconoscere questo limite nelle regioni delle nevi e dei ghiacciai, verranno scelte apposta delle guide nella brigata più vicina di doganieri o di fore· stali e resteranno a disposizione dei comandanti di corpi di distaccamenti. Questi comandanti sono peraltro ~empre liberi di procurarsi a prezzo contrattato o con recruisi rle, delle guide scelte fra la pòpolazionfl, per servire in certi passaggi 1>.ccezionalmente diffici li, o che non si trovino guardie che sufficientemente li conoscano. · Ispez'ioni. -- La primavera è per solito l'epoca dell'anno in cui si effettuano le ispezioni generali. - A tal proposito una circolare ministe. riale stabilisce come ispettore generale dei corpi di fanteria il governa.toreo il comandan te dP-1 corpo d'armata ·d_al q1iale, essi dipendono, . e per gli altri corpi e servizii, designa ·dei generali ispettori generalmente proven.ienti dall'arma che devono ispezionare. Anche quest'anno il generale Galliffet fa il suo giro d'ispezione ai reogimenti di cavalleria. - Egli, fra le altrè cose, si va assicurando eh; i cavalli siano ben appropriali al servizio dell'.arma alla qua le appartengono; di più, avendo visto, durante lé manovre d'a utunno, che il maggior numero di cavalli indisponi bili lo furono per causa di calci, ha voluto rim~diare a tale inconveniente, prescrivendo ai colonnelli di escludere dalle righe i càvalli che. non fanno bu_on servizio e quelli d'indole, cattiva, che coi loro difetti, specialmenLe a tirnr calci, fanno aumentare, i non valori nei reggimenti. · . .L'ispezione fatta dal genera le di G-alliffet si esteudP, su ,18 re11gimenti. Rfoiste dì mobil'itazione. - I generali di brioata procedon~ alla rivista· annuale della mobilitazione dei loro reggim:uli . Questa rivista serve a constatare se i corpi souo pronti a passare dal piede di pace a quello di guerra nello spazio di tempo previsto dal piano di mobilitazione. - Fu stabilito per norma che ogni reggimento proceda ad una prova parziale di mobilitazione, impiegando tutto l'effettivo presente sotto le armi all'atto della prova di mobilitazione d'un battaglione, d'uno squadrone o d'una batteria. · .
I primi rapporti per.venuti al ministero della guerra, da quanto pare, segnalarono s~lamente alcune lacune nel servizio vestiario ed in quello di equipaggia mento. Corsi di equitazione. - Il ministro della guerra ha deciso che i corsi di equitazione per gli ufficiali di fanteria- continue~anno ad .aver luoo.o due volte per settimana, in tutte le guarnigioni ov'esi,;te un distaccame;t~ di· almeno mezzo reggimento di cavalleria. Gli uffì.t,;iali del servizio di stato maggiore di riserva e territoriale, do-· vendo, in caso di mobilitazione, far servizio a cavallo, sono auto.rizzati ad approfittare dei corsi di equitazione unitamente ar,H ufficiali dell'esercito attivo. - Nondimeno i cornandan~i di corpo d'armata ricevettero i$trnzioni per concedere un tale beneficio solamente a"li ufficiali non suf, ficientemente addestrn ti a mo!lh1re a cav:illo. · ~ Gli ufficiali d'am ministrazione, del servizio deHe sussi stenze, oli ao-enti d"Ell servizio della telegrafia militare, del tesoro e. delle poste e allievi del servizio sanitario, la cui istruzione di cavallerizza lascia m~to a desid~ra~e. potranno essere autorizzati a se~uire un corso specia le. :_ Le lez1001 avranno lnogo due volte per settimana . I corsi ·d'equitazione, fatti agli allievi dei licei e colle11i dipendenti dall'Uni:ersi~, sono soppressi. - Intanto. i giovani che s~udiano in questi s~ab1hmeut1, per prepararsi alle scuole mi litari e che sono sprovvisti di risorse per potersi procurare delle lezioni 'di cavallerizza, potranno chiedere l'autorizzazione di montare a cavidlo nei maneo11i dei re,rnimenti · 0 ,0 ç)r.) • L a-vanzamento degl·i 1iffeciat1:. - Il mi nistro della guerra, come si spiegò nel suo rapporto al presidente della Repubblica, ebbe a 1;onst.atare: l'im~ossibilità d'attribuire ai comandanti di corpo d'armata l'ispezio~e effettiva, ed efficace delle liste di .avanzamento di tutte le armi e di tutti i se.rv izi della regione rispettiva; la necessità di limitare le condizioni di anzian_ità' richie6te dai candidati per l'avanzamento; gl'inconvenienti di un sistemii per cui vieu discussa In classificazione· degli ufficiali di tutte armi e ~i tutti i servizi da commissioni regionali ; la cui giurisdizione e troppo ristretta per le armi speciali, o da, una commissione superiore troppo numerosa e senza elementi abbastanza precisi per poter apprezzare esattamente il valore tecnico e i titoli dei candidati. Perciò un decreto presidenziale stabilì che la commissione unica di classificazione venga sostituita da una serie di commissioni per armi o P~r servizi, le quali funzioneranno simultl\Qeamente e saranno composte, ciascuna, della riunione degli ispettori generali della stessa:arma o del medesimo servizio. - Esse stabiliranno le liste d'avanzamento a scelta fino ~I grado di maggiore e saranno incaricate di effettuare una prim:~ sefez1one fra i candidati ai gradi più eleva ti .
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·300
CRONACA
La commissione per la fa nteria, a ca usa dell'im portanza del per:;onale di quest'arma, sarà fr:izionata in commissioni di regione, che assicureranno ad ogni corpo d'armata una parte proporzionale nella distri buzione dell'avanzamento a scelta. Una commissione superiore stabilirà le liste di attitudine per i 11radi òi tenentc colonnello, colounello e generale di brigata. l:> Infine il consiglio superiore della gt1erra segnalerà al ministro i gene1. rali gi udicati atti pel grado di generali di divisione ed alle funzioni di comandante di corpo d'armata. · L'anzianità minima da esigersi dai candidati all'avanzamento sarà fissata dal ministro al principio di ogni ispezione annuale. -Tale anzianità sarà diminui ta di sei mesi per gli ufficiali brevettati fino al oorado di ma<>. I'> grore incluso. · · Le commissioni, prima della loro riunione, sa ranno informate del numero di candidati che dovranno inscrivere sulle liste di avanzamento. Il numero degli ufficiali di ciascun grado, per scegliere i candidati dello liste, non potrà eccedere il doppio delle iscrizioni defi nitive. Per la medagl ia militare e per la legion d'onore le proposte d'avanzame11to aaranno fat te dall'ispettore generale: Le grandi manovre del 6° corpo . - Il 6° corpo d'armata farà p.er la prima volta quest'anno delle manovre d'insieme, le quali, per lavicinanza della frontiera, acquisteranno uoa importanza speciale. Le truppe che devono parteciparvi saranno da principio quelle che costituiscono il detto corpo cioè l' ·I ·la e la 42~ divisione di fanteria, la 6• brigata di cavalleria e la 6a brigata d'artiglieria , poi verranno altre truppe prese nel torritorio del corpo d':irmata e Juori. · Dicesi che si organizzerli un secondo corpo d'armata c.:o u unn divisione di reggimenti regionali, uDn briga ta di cacciatori a piedi, una brigata di fanteria di marina, e con la cav1,lleria e l'artiglieria necossarin. I due corpi d'armata ma novreranno uno contro l'altro sotto l'al ta direzione del generale de Miri bel. - Dopo si riuniraDno cou una di visione di cavalleria indipendente per formare un'armata sotto gli ordini diretti del genernle de Miribel ed eseguiranno una marcia avanti con simulacro d'attacco contro nemico segnato. I~ teatro principale delle operazioni sarà presso Bl'lr-le-Duc nei giorni fra II ,ti. e 18 settembre. Questo è il programma elaborato dallo stato maggiore del generale de Mirabel e che senza dubbio sarà approvato dal ministro della guerra.
ESTERA
301
GERMANIA Numero dei cadetti assegnati ai corpi vari. - Il numero dei cadetti ripartiti in quest'anno nelle varie armi dell'esercito germanico ammonta a 259, dei quali 2•t 9 nella fanteria, 28 nella cavalleria, 40 nell'artiglieria e 2 nel genio. · Di' questi : 7li, vennero assegnati ai corpi come tenenti in 2•, (dei quali 63 in fanteria, 8 nella cavalleria e 3 nell'artiglieria); 4- come alfieri, (dei quali 3 nella fanteria e 1 nell'artiglieria), e 181 come alfieri onorari, (dei qua li 153 nella fanteria, 20 nella cavalleria , 5 nell'artiglieria da campagna, 1 nell'artiglieria da fortezza e 2 nel genio. NuoTJa spada pet· gli ufficial'i,,ecc. - Con ordine di Gabinetto in data 22 marzo 1889, è stata adottata nnn nuova spada con fodero d'acciaio e munita di guardia, per gli ufficiali, per gli alfieri, per i tenenti furi eri e sott'ufficiali facenti funzion.i da urfìciale, appartenenti alla fanteria, cacciatori e genio. Pèr il 1o rnaggio 1889 dovran no essere forniti delln spada in parola, gli ufficiali della guardia, e pel 4• lugl io ~ 889, tutti gli altri ufficiali. Gli ufficiali che possedono spaùe d'onore o offerte in dono da loro col· leghi, possono continuare a portarle, ma in fodero d'acciaio. Agli ufficiali pensionati che vengono riammessi in servizio , attivo, è fatta facoltà di portare, tanto la spada di nuovo modello, quanto quella di vecchio modello . Promttlgazione del nitovo Regolamento cl'ese1·cizi per l'artiglieria da campagna. - L'ordine di Gabinetto, col quale viene adottato il nuovo regolnmento d'esercizi per l'artiglieria da cam pi:gna, si esprime come segue: << Nell'approvare la promulgazione del uuovo Regola mento d'esercizi per « l' artiglieria da c~1mpagna, ordino che, le dispozizioni contenute nel me« desimo, siano per l'avvenire pienamente osservate. « Il benefizio raggiunto mediante semplificazione di talune formazioni , « non deve peraltro :mdare perduto per opera di chiunq ue, volesse sia « verbalmente, sia per iscritto, apport.1ro aggi unte al Regolamento Sltlsso, « nell'intendimento di ottenere maggiore uniformità.esteriore o per qual« sivoglia altro scopo. Al contrario, la li bertà che apposi tamente è la« sciata nel procedimento dell'istruzione e nelle sue applicazion i non deve « essere in alcun modo limitata.
., ESTERA ·.
302
CRONACA
. . « Ogni trasgres:.ione ..a q·u·es.ta mia volontà sarà da me ioP~orabi lmente"punita c9l licenzi.amento dall'esercito. . •.• Nel resto ogni contraria applicazione dell& disposizioni çootenute « nelh1 I, H, III e V parte, dovrà ·essere oggetto di-. serio .-rim provero, .. mentre le e.rronee· interpretazioni della ÌY pari.O, ·dovranno· essere cor" rette in fo rma didattica (1 ). , ··
.
,,
Berlino, li 25 marzo 1889. Firmato. -
GuGLI&L~o.
Oràin~ di S. M. l'Imperaiore. -• Ora che il .Regolamenlo d' es,ercjzi. « perla fanteria e quello d'eset·cizi per l'artiQlieria·da oampagna ar« .mo~izzano coi principì sta,biliti nella .prefa zione -del Regolame,:ito sul .,·servizio in campagna del 23 maggio 1887, approva to da S. M. l'fm-
• perato'r1i e Re Guglielmo I , mi attendo che tali principi debbano per e l!av:venire s.ervire di gui da per l'istruzione delle truppe d'ògni.Hma. · , Richiamo, t:11itenziòne in s·pecial rriodo, su quanto è d11tto nella meri« ziooata prefazione a prc,posito dell'istruzione degli ufficiali e. sottof« ficiali sollo le armi 8 in 'cong~do illimitato, e SU quanto è dellò sulla . e n~cessità di esercitare.le tr-upp~ in qual.ç,iasi stagione delVçnnÒ nel • servizio di cnm pagn~. ed infine sulle buone condizioni in cui devono- . « essere tenuti costantemente i cavalli. · <( I pr.iucipi per le esercitazion·i di combattimén to enunciati nél Rego. <; lamenlO d'esernizi per la fauterin, parte II, Ni 5-'1,4, 1~8·12i e~ 23-125, , devono trovare la loro 11pplicaziooe nnche o.elle corrispondenti eserci. c.tazioni da.Ila 'Cavalle-ria, del la quale mi . attendo ,inoltre che, vengono · ·« curate molto e perfeziorÌa te l'equitazione di camp.agoa e l'istruzione « individuale nel man~ggio nelle armi,'e i;_he rivolga più pn~ticolnrmerite « 'le . maggiori attenzioni alf' istruzione sul servi~io in cam pagnà. (O li progetto di questo Regolamento era ·stato in prova per un an no circa. Nella. compilazione del testo definitivo, venne osservato lo stesso indiritzo che si era tenuto nel compilare il Regolamento à'esercizi per La fanteria, cioò, si abolirono tutti gli ordini antiquati e inutili in guérra, e se ne adottarono pochi, sempl)ci ed utili. Le granai differenze che esistevano prima, tra gli eserci1.i dell'artiglieria da campagna e quella a cavallo. furono, per quauto è stat<> r,ossibilq, eliminate. L'istruzione a piedi è analoga a quella per la fanteria. I!} stato molto .semplificato. il servizio dei poZ?.i, e d'ora in poi i servènti possone> mont1tre. nonnnlmente sui 1nedesimi, facendo strada nellc ,riviste. · I cannonieri delle batterie a cavallo nel servire i pezzi, ora laseiano la sciabola attaccata alla sella. Infine il -volumo del nuovo Regolamento fu rWotto all a metà circa cli quello del veccllio. ·
303
« Sull'istruzione delle truppe, hanno una gra nde · influenza il gen~re -« delle ispe1.ioni, e il modo con cui queste si fanno . .Trdp pe- ispezion_i in.• « céppano iI servizio; e,,pe.r cconomfa di tempo ; ove si può ottenere ugual,
men.te lo scopo, non si devono stabilir~ i gi,orni per le medesime. Le • i'speziooi che si succedono a brevi intèrval li di tempo sullo stesso ramo « di servizio per mezzo dei vari sùperiori, si dovono evitare. • Le ispezioni da da'rsi sul:'am.maestra inento della tru ppa, devono cor e ris.po,;dere afl'entir.ì dei singoli rÌimi di se\vizio. Se. in causa dellll sta .• gione ,e dell\ndirizzo con cui si fanoo le i;;peziooi, si da unicnm.eute • im_portanza all'istruzione di d~uaglio, il com:indante della truppa 1spe. i< zionata ~ tratLÒ a false ioduzioui; qui udi non pre;;ta la dovuta atteno(( zi(ln'e alla parte più elevati\ delJ'istru,zion~, ed egli SleSSOnon può essere • giutlicàto dal : supèriore cou giusto criterio sulle sne capacità per.. sonni i. ,Nei viaggi accòrdaLi ann~1almente ai comandanti di corpo d'.a:- · << ma.ta per ispezionare i presidì stnozinti nel !o·ro. territorio, de:esi .per- · « ianto scco-liere ·uu momento nél quale si pos;,, esami na re svariatamente . r, . . " ·, J'istruzionè delle truppe :rnl servir.io di campagna. Dai tapport1·po,, « che.mi vengono pres~ntati, intendo di rilevnre ohe le ispezioni· fur~no ·« eseguite in questo senso. · . . : . · e Finalmente ordino che, in tutte l{} ispezioni riguardanti l'istruzione · ·• s1;1 servizio ,di campagna , gli ispettori prescrivono ai comnndanti delle « fr~1 ppe, per <juantp lo consente . lo spazio,' che sia sempre segu~to ·il <i nemico. · • H ~iinistro della guerrn è incaricato di comunicare all'esercito queste « mie volontà. , .e
Berlino, li 3,1 .m~rzo 1889. Firm,ato. - Gi:GLi.ELMò. Nuovo m'Ìn'istero della yuerra. , Coo ordine di · GabiueLto, è stat_ o dispensato dal la ca~ica di ministr<' della guerra il generai.e di fanteria B-ronsart v. Scliellendorr capo del reggi ineoto granatieri N. .5, e venne nomiaa lo a· ministro della 'guerra, il generale di fan teria Verdy clu Ver . . · .. ' nois, governatore di Strasbu rgo. ('1) Onori funebri pel generale v . Schlotheim. - In occas10ne del la m~rte del"genllrale di cavall:eria in·.. ritiro a dispo:;izi oric barone v. Schlothe1111,• S. M. l'Imperatore lìa emanato il scgnenl~ or,li ne: ·· • P·er ouoràre la . morte del oO'eoehlle di cava lleria v. Schlotheim, il quale. « ha servi'to ·o~ll'é:;ercito co n grand,~ di,ti nzione per .lunghi an11i , e che « sino a pocpi gioru,i·ùr sono ha comandato l'X.[ corpo d'armata, ordino
"
..
304
CRONACA
ESTERA
« che tu tti gli ufficiali del predetto corpo portino per 3 giorni consecutivi « il segno di lutto al braccio sinistro. Notifico pure a· codesto comando « che ho ordinato lo stesso lutto per gli ufficiali del 2° reggimento dra« goni dell a Guardia, e che una rappresentanza di questo reggimento, « composta del comandante, di ,1 capitano e di 1 tenente, si rechi a pren<< dere parte ai funerali del defunto generale. >
305
GIAPPONE
Berli no, li 8 aprile ,t889.
Firmato. -
G UG LIELMO.
.4.l Comamdo dell' XI corpo d'armata.
Fest<i secolare del 1·eggimento dragoni di Brandeburgo N. .2. - Il reggimento dragoni di flrandeburgo N. 2, ha festeggiato il 24: aprile di quest'an no iI suo 200° anno di esistenza. S. M. l'Imperatore è intervenuto alla festa ed ~ppose di propria mano il secondo nastro secolare allo stendardo del medesimo; passò in rivista il reggim1mto e prese parte al pranzo offertogli dagli ufficia li. · Al brindisi pronunciato, dal c;omandante del reggimento tenente colonnello v. Hotze in onore di S. M.; que.sta risposo con calde parole rifacendo la storia gloriosa del reggimento; quindi elogiandolo, bevve alla sua salute. Pitbblicazioni del Regolamento d'esercizi pe1· l'artiglieria da fortezza. - Io data '13 :i pri le 1889 è stato pubblicato con approvazione sovrana il Regolamento d'esercizi per l'artiglie1·ia a piedi e da {<Yrtezza.
li ) - li gonerale Verdy du VernÒis entrò nell'esercito prussiano, come sottotenente di fanteria, nel !850, fu promosso tenente net !859 e a capitano nel i86i. Fece la campagna del !866 quale mazgiore di s taio maggiore, e nel !869 promosso tenente colonnello, divenne capo del lii riparto dello stato maggiore , incaricato appunto degli studi del teatro della guerra dell'oves t, ìn cui rese molti xervizi e procurò ma toriali preziosi r er la. campagna 1870-7!. Durante la campagna stess,l, era al gran quartiere generate n disposizione immediata del maresciallo 1•. Moltke,' e clopo di essa ritornò nella sua posizione di c.'.IPO riparto a l grande stato maggiore, o ru nel t87i promosso colonnello. Nel t876 fu promosso maggiore generale ecl ebbe una brigat,i in Alsazia , poco dop 0 fu nominato capo del dipartimento generale a t Ministero della guerra. Nel tR8t promosso tenen te generate, ebbe il comanrlo della i • divisione di fanteria, e nel {837 venne nominato gu,•ernatore di Strasburgo, nel 1888 fu promosso generalo d i fanteria. Fu come maggiore e come tenente colonriello professore dell'accademia di guerra dove le s ue lezi oni rimasero celebri; te sue qualità come scrittore militare sono generai. mente noto ed a ltamente apprezzate. Egli é di carattere aperto, e facile cd elegante parlatore.
La nuova cannoniera d'acciaio Fayeyoma Kan, che doveva essere varata verso la metà di gennaio, ha le seguenti dimensioni: lunghezza metri 96; larghezza metri ·I 0,50 ; puntale metri 4,70; spostamento tonnellate 4800; fQrza in cavalli indicati 5400; velocità presunta 20 miglia all'ora. Le macchine saranno orizzontali, a tripla es pansione. L'armamento consterà di 3 cannoni da centimetri 1'-2, 6 mitragliere e 2 tubi lancia siluri.
GRAN BRETTAGNA
Pol'Dei·e Hengst. - Il signor Hengst ha fatto speri mentare una polvere di gua invenzione; questa è preparata ·con paglia polverizzata trattata chimicamente e quindi granulata. Si vuole che questa polvere non produca nè fu mo nè fi amma, che 1)00 sporchi nè riscaldi la canna, non produca ri nculo ne detonazione ed offra penetrazione maggiore che la polvere nera. Le prove fotte avrebbero dati, secondo l' Enginee1·ing, buonissimi risutati . Cannoni pr0Dni:1t'i nell'anno fìnanziar·i-0 1887-88. _, Dal Broad Arrow togl iamo il seguente resoconto dE:i cannoni forniti dell'amministrazione militare all'esercito ed alla mari na durante l':rnno finanziari o 4887-88:
306
CRONACA BS1'ERA
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SPECIE
(tutti a retrocarica)
Per ogni cannone
Storlino (I)
Sce\- Penco (4)
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17 8 2 11 12 10 9 f) 15 8 15 8 11 , 7 7 3 4,41-1 12 O 2,! IO 1 2
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240
Abito da manoi,ra - Il Broad Arrow annuncia con evidente compiacimento la recente disposizione del Comando in capo dell'eserdto, grazie alla quale vien fatta f~coltà agli uffkiali di fanteria al campo di Aldershott di vestire un abito (frock) di saia (serge) scarlatta, e s~nza sciarpa invece della costosa e pesaole tunica, in occasione di manovre e di istruzioni. Il detto abillO non costerà più di 25 scellini (lire italiane 31, 25).
Per
COS TO DEPINITIVO
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38,285 15 32°164-9 8 21 005 5 13'600 18 10' 18:3 2 25,45 i f) 22 683 9 s:455 7 4 441 12 8',HO 4
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o· ..' questi· " _,i o cannoni, 163 provennero dalla Reale fabbrica di cannoni (Royal _0in ~acto:·y) _che fa parte del Reale Arsenale in Woolwich e 77 da st.ibil1 rneou pr1vat1. ' lesi1~:. ~~/ollice
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ccnt. 1,53095,; - le rrazioni <li pol llcc si calcolano In decimi, cen-
Una = sterlina raie (2J penee) cent. i=O. lire it. 25; - uno scellino
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RUMENIA
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307
lire it· t ,.">5·, - un penny (al"! plu-
Il Monitorul Ostei del '11 marzo, numero 13, pubblica il decreto relativo alla nuova circoscrizione milita re territoriale della Rumenia. La ripartizione del territorio è fatta in base alla cifra della popolazione, in guisa cioè che ad ogni riparto territoria le corrispnnda eguale numero di abitanti, con ciò si corregge il grave difetto della precedente circoscrizione in ordine al reclutamento dei' D01·obanzi (fanteria territoriale). Infatti gli effettivi dei reggimenti dorobanzi eranodisparatissi mi; poichè, le rispetti ve regioni avendo popolazione notevolmente differente, notevolmente differente era il contingeote di reclute dato da ciascuna al rispettivo reggimento territoriale. Riassumendo brevemente, la circoscrizione dei i corpi d'armata comprende i distretti rispettivamente indicati appresso: I Corpo d'Armata: Mehedinzi, Gori, Doli Ràmnicu-Valcea,. Olt e Romanasi. II Corpo d'armata: Arges; Wuscel, Damboviza, Teleorman, Vlasca e Ilfov. III Corpo d'armata: Prahova, Buzeu, Ialomiza, Rarnnicu-Sarat, Braila, Putna, Tecucio (meno i comuni di Zeletin e Berheciu), Covorlui e il comune di Trotusciu, del distretto di Bacau. IVCorpo d:armata: Dorohoiu, Botosciani , lassi, Suceava, Neamzu, Roman, Va~luiu Falciu, Tutova, Bacau (mt)OO il comune di Trotusiu) e i comuni di ZeleLin e Berheciu del disLrello di Tecuciu. Le truppe territol'iali risultano così riparLite nella circoscrizione: !0 -
ANNO XXXIV, VOL. Il.
308
ESTERA
Cl!ONACA
Dorobanzi Divisioni
Costituzione. del Ministero. - Il 29 marzo si· è costituito il nuovo ministero; il geoerafo ti'Ianu, conservò il portafoglio della, guerra, Credito per le fortifica~iÒni . - Il credito di ,15 milioni chiesto que· st'anuo per le fortificazioni, si discute d'urgenza alla camera e si crede éhe sa,;à votato prima delle vacanze di Pasqua. Somme stanziate per , ie fòrtifìcaziom:. - In una seduta straordinaria della camera tenuta per deliberare sul credito straordinario di 15 milioni per le fortificazioni della Rumania, il Ministro Manu dimostrò la -necessità di fissare un credito tale, da mNtere il paese io istato di ~iresa nei tempo più breve possibile. Le ulteriori fortificazioni dello sta to ricbie· deranoo secondo il ~·lioistro, 70 milioni, ciò che aggiuuro 11i precedenti 30 milioni, già concessi, costituisce un totale di 1 QO milioni di franchi., Qilesti 79 milioni fu da principio proposto-di ripartirli in i anni; ma infine la éamera, arrendendosi ·arte idee, del Ministro, st.abilì il riparto del
Calarasi
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credito'in tre anni. · Nel presente anno per le fortificazioni vengono concessi 15 milioni richiesti precedentemente, per gli anni seguenti . invece occorreranno annualmente 27 milioni e mezzo.
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2° l3° Bukarest Bukarest 4° _Pitesci 10° Giurgiu 20 T. i1agurele
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Costituzione della .2• d·i·visione cosacchi. - Il Prikas imperiale del 23 marzo ('4- :iprile), st11hilisce che _venga form:ita una seconda divisione (mist,1) di cosacchi · co_i reggimenti '16° e 17° del Don, 1° del Terek,
6° Focsani
e 1° del Kubau. In seguito a tale formazione, il numero dei reparti cosacchi da fo rnirsi in tempo di pace verrà aumeniato: pel 1,òisslco del Don, di 2 reggimenti montati, che prenderanno il N. 16 e 17; per quello del Knban . di ,1 regJ;(imeuto, che assumerà la denominnz:ione di ref.(gimento del Mar Nero; pel 1,0·1sslw del Terek di 2 solnie in ogni reggimento (esistono 4, reg~i~1e11ti) , coli' nggiunta all'effettivo del ·vuossho di un maggiore e ~l-1 urfieiali inreriori. Aumento di tm -urfìcwle superiore nei regyùnent·i ca'Valleria.. lil tutti i reizgimenti · cavalleria a 6 squadroni della gu.,rdia e di linea viene diminuito un sottotenente, ed invece viene aumentato un ufficiale
a j.J3a Berh1d (25 ~ 12. Berlad V,1sl
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RUSSIA
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7° J assy 8° Roman H O Bat9sciani
1° Squadrone Con stanza 2° » Tulcea.
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'E STERA
CRON·A:CA
superiore (colonnello nella guardia, tenente colirnnello nella .li·nea); un ufficiale, superiore ( maggiore) è pure aggiunto nei. reggimenti cosacchi · d'Orenburg, della SiberiJ, dell'Ural e Trastaikal. Formazione di 5 parchi volanti d'artiglieria. - Vengono formati 5 parchi volanti d'artiglieria per le 5 brigate cacciatori di linea, i quali assumono la denominazione di 1O, 2°, 3°, i 0 e 5° p'nrco volante d'ar.tiglieria per cacciatvri . Requisizione del carreggio 'in tempo di guerra. - Il Pri kas N. 88; pubblica il Regolamento provvisorio per l'acquisto dei veicoli e bardature dei convogli (trasport), da formarsi in tempo rli guerra dai battaglioni treno, colle norme accennate nella Rivista Militare del mese di febb raio ultimo swrso. ilfoi,imento nei gene1·ali. - Per effetto del decreto 7 (•I 9) :iprile ebbe luogo un grande·movimento fra i generali dell'esercito russo. Cioè furono · nominati 9 comandlloti di corpo d'arma~ ('I), e ,i comandanti di divisione fanteria, in sostituzione di altrettanti generali o passati al comando di fortezze, o in altre posizioni più o meno sedentsrie. Questo movimento, aggiunto a quello avvenuto nel 1888, assume un carattere d'ecceziona-, lità, ~rto non indi fferente. Ecco i nomi dei nuovi comandanti: Generale Mansei nominato comandante del corpo granatieri; » Svitunov, » » . 5° corpo d'armata; » Pavlov )) >) 7° )> Dandevil » » ,t 0° » ,150 )) )) )) » Rauch i) )) 130 )) Taliscev )) )) 60 Noremkin " " )) )) )) Sviere:v 12° )) . )) 90 ' Ovander » ))' ' )) ,> Nasarov ì> :t5a divisione fanteria; , ))· )) » Biskpuski 3• » Radiscevski » 3.2• » Ellis ». » 40A » Radi amento di fortificazioni. - Il P1·ikas N. 7, dell'anno corrente, stnbiliva che venissero radiate le seguenti fortificazioni della circoscrizione di Omosk: Tokmak, Vierno, Kopal, Serghiopol e Borokhodsir.
· 311
Ciò ha avuto per conseguenza la soppressione della dizezioneedella com. pagaia da fortezza di Vierno, e la formazione a Vierno di un 2° deposito d'artiglieria , e relativo distaccamento locale, per la circoscrizione militare di Omsk. · Tassa militare. - Il consiglio dell' impero, iri una delle prossime sedute, deve deliberare relativamente ad un progetto sulla tassa militnre, stato sottoposto al suo esame. · · . La tassa colpisce tutti gli uomini dispens:l.ti dal 5er vizi0 dopo l'estrazione a sorte, e sarà di cinque rubli· a testa, pag:,bi Ji · il '15 sett.embre dell'anno che segue la chiamata della classe corrispondente. Il Giornale di Pietrobtir go (francese), calcola a· 523,000 .il numero annua I~ dei dispensati, e a. 4 milioni circa !'incassi) pel tesoro dello Stato. Campi d'istruzione. - Quest'anno le truppe si concentreranno, pei campi d'istruzione. in tulle .I~ circoscrizion,i militari' della Russia europea, come pure nelle circoscrizioni del Turkestan, d'Omsk e della regione del Trauscaspio. Nella circo·scrizione di Pietroburgo le tru ppe non resteranno ai campi che 6 settimane; pe.r contro nelle circoscrizioni di Kiev, Odessa e Varsa,'. ia .(in parte), nel te.rritorio del ,Turkestan, il .periodo dei campi s;irà prolungato di 2 settimane. Chiamata per l'istnizion.e dei r iser"Oisti. - Durante l'autunno di quest'anno verranno con vocati i riservisti oongedati nel 188.i, e che ho.nno passato 1 o 2 anni sollo le :mili; come pure i riservisti dell'anno 4879, che hanno servito· alle bandiere 3, 4, o 5 anni. 'Gli esercizi dei riservisti avranno la durata da Ha 21 giorni (secondo le regioni dell'i mpero), e comincieranno: il "5 agosto, per quelli della provincia d'Astrakan e pel distrNtò di Zarizin (circoscrizione Saraton); il o.settembre, per quelli del le circoscrizioni militari di Pietroburgo e della Finlandia, e delle provincie di Perm e Viatta '(Kasan); il 20 settembre pei riservisti delle circoscrizioni militari di Mosca, Vilna, Kiev, Odessa e Caucaso, e.ome pure delle provincie di Kasaò, Ponsa, Simbirsk, Samara, Sarst.ov·, Orenburgo ed Ufa. della circoscrizione militare di Kasan; il •I O ottobre pei riservisti della circoscrizione militare di Varsavia.
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(i) Esistono att11alment.e 20 corpi d'arm,1ta: i della guardia, i dei granatieri , J.7 di lin ea e l. del Caucaso.
I
ESTERA
312
CRONACA
SEtR:B_IA
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· ' R,iàssunto delle forze della monarchia, base alla nuova leggecmi. litare. - Il territorio del regno è diviso in 5 cirèoli divisionali, eia.:: SCUDO dei qtiaii Comprende 3 circoli di reggimento, e ciascuno di questi 4. ,cirroli di battagfiooe. Il nome delle 5 d.:visioni e la dislocazione dei rispettivi comandi ·appare dal ·seguente specchio: ,,, Divisione della Morava, sede a Nisch; » delfa Drina, sede a V:iliero; >> del Dtnubro; sede a Belgrado; • della Sciurnadija, sede a Cracuieraz; » del Timok, sede a Coiazseraz. In tempo di guefra ·tutto l'esercitosidivide ;n tre bandi. Cia·scuua d1; visiori~ ~oreria:,, con gli elementi del proprio 'territorio, le seguenti truppe e servlZI; .. :;J · 1° Barido '3 reg~imenti fanteria su i battaalioni · . . vv e , » ·I b\lttaglioòe guardia; ·. · >> ·~ squa,droni di cavalleria; » ·I reggimento . artiglieria'. ·campale su 8 ,batterie -(di 6 pezzi ciascuna); , ·I compagnia ·z11ppatori;: ·» mezzo,eqùipaggio dà ponte '.(48 01) ; · )) 1 sezfone . per segnìlli ottici; . . )) '' .. ,'I parco ·materiali d~l"genio;, . J_èompagriia di iaòità; ' ·,.1: I. .il laizaretio da campo; 1 infermeria cav.àlli;· · · t coloo·na vi·veri {Proviant); 1 colonna di sanità; •I forno da campagna; » ·I compagnia di macellai; ." 1 comp11gaia ·d'oper.ai diversi; 1 colonna per le munizioni; f sezione pel materiale d'artiglieria; )) 1 ufficio postale da campi).
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313
20 :Bando -'-- 3 reggimeuti fanteria su 4 battaglioni; » . ~ squadroni cavalleria; , 1 reggimento artiglieria da campo su 4 battaglioni (6 pezzi); >> 2 compagnie zappatori; >> 1 cor;n pagaia sanità; ,t. compagoia artiglieria fortezza; » 1 compagnia macellai; • 4 compagnia operai diversi ; » ·1 forno da campo; >> 1 colonna viveri; » ·1 c11lonna munizioni; , ·1 colonna materiali da campo. 3° Bando - 3 reggimenti fanteria su 4 battaglioni; >> ,f squadrone di cavalleria; · » ·I com pagaia artiglieria da fortezza; , ·I compagnia sanità. Nel complesso poi, delle 5 divisioni avranno luogo le seguenti formazioni: 1° Bando - 1 brigata cava lleria a 3 reggimenLi su ,i, squan.roni; » ·l batteria d'artiglieria a cavallo; > 2 squadroni guardia rea le; , ·I reggimento artiglieria montagna a 9 batterie (su 4 pezzi); » ·1 batteria artiglieria fortezza (5 compagnie con un parco d'assedio); >> ·I compagnia artifizieri; ,. 1 battaglione zappatori ·di riserva; )> 2 equipaggi da ponte; 1> ,f battaglione ferrovi eri; >> ·I compagnia minntori; .. 2 divi 5ioni di telegrafisti; >> ·I compagnia sanità di riserva; , •I lazzaretto priui;ipale di tappa~ » 1 colonna carreggio d'intenuenza; » ,f forno da campo per montagna; ,f colonna munizioni per moot.agna; >) ,f colonna riserva per montagna; » ·I colonna munizioni per brigata cavalleria; • ~ ufficio postale principale; » ·I deposito cava li!.
CRONACA
Riassumendo, l'esercito serbo sarebbe in complesso composto: · 1° Bando - 65 battaglioni fanteria, 24- squadroni cavalleria, 282 pezzi; .2° Bando - 60 battaglioni fanteria, 1O squadroni cavalleria, 120 pezzi; 3° Bando - 60 battaglioni fanteria, e 5 squadroni cavalleria. Come corpi di complemento si avrebbero inoltre pronti in ciascuna divisione: 1 battaglione fanteria; 1 compagnia guardia; 1 squadrone di cavalleria; ·I batteria. E nel complesso delle 5 divisioni: •I batteria da montagna; 1 plotone per !'.artiglieria a cavallo; 1 compagnia zappatori; 1 compagnia pontonieri .'
SVIZZERA · Nuovo can·eggio da battaglione. - Com'è ora il carreggio da battaglione della fanteria svizzera (fucilieri e carabinieri) in tempo di guerra si comporrebbe di: , 2 mezzi cassoni per munizioni da fucile; 1 forgone per utensili da zappatore, cassa forte, utensili da armaiuolo, altare da campo, ecc.; 3 carri di requisizione per bagaglio e viveri. In base agli studi di una comm issione che ha , da non molto, terminati i suoi lavori, il Consiglio federa le ha proposto con suo messaggio, in data 15 marzo corrente anno, che il carr<'ggio suddetto venga portato a •I O vetture a 2. cavalli ciascuna, così ripartite: Vetture di modello regolamentare. . 2 carri da munizioni e 5 C3rri per i bagagli, i viveri è l'~quipaggiamento del reparto.
ESTERA
Vetture di requisizione. 3 carri per trasportare cucine e coperte.
I carri sarebbero di un unico modello proposto dalla oradetta commissione, a ,\. ruote, a 2 cavalli, e del peso di quintali 7,3. · Per ora si costruirebbero i carri pe1· bagagli, viveri ed ec1mpaggiamento, perchè sebbene si sia propensi ad adottare il modello di carro oradetto anche per le munizioni, tuttavia il dipartimento mi litare del Consiglio federal e non si è ancora defi nitivamente pn,nunciato al riguardo. Se adunque verrà approvata la proposta, si abolirebbe il forgone per utensili da zappatore ecc., e, più tardi, i due mezzi cassoni. ' Il nuovo carro potrebbe contenere 18,000 cartu('ce, mentre l'attuale mezzo cassone ne trasporta soltanto i 2/ 8, cioè 12,000. Col proposto riordinamento si renderebbe possibile di assegnàre un carro (non da munizioni), ad ognuna delle' quattro compagnie ed al comando di battaglione, oppure di ripartire i carri in due scaglioni così: 1° Scaglione - 2 carri da munizioni ed 1 carro equipaggiamento; .2° Scaglione - 3 carri viveri. Il 7° carro trasporterebbe il bagaglio degli ufficiali. Valendosi del materiale da carreggio già esistente; la spesa per tradurre in atto la presente proposta, salirebbe a circa ,~o0,000 lire, perchè sarebbero 520 i carri di nuovo modello da costruire (5 carri per i 1Oi battaglioni dell'élite), a circa .750 franchi l'uno (1) . Manovre d·t'. d:i'Oisione. - Alle notizie pubblicate in questa Rirista nel mese di febbraio, aggiungiamo che contro la 311 divisione, comandata dal colonnello (;.1) Muller, sarà probabilmente contrapposta la 50.comandata dal colonnello Feiss. · Uno o due reggimenti di landwehr prenderanno parte a que~e ma; novre, delle quali sarà direttore il colonnello Lecomte. Accentramento militare. - lt stato deciso, in seguito a discussione fatta nel Consiglio federale di sottomettere la questione dell'accentramento militare a profondo studio prima di presentare il relativo progetto all'assemblea federale(Vedi Rivista Militare Italiana di dil!embre 18881.
(1) Vedi 1'abelle relative alla costituzione dell'esercìlo svizzero, i888, pagine l.08 e HO. - Tipografia C. Voghera.
(~) Nell'esercito svizzero le divisioni sono comandate da coloooe!li.
I
316.
.
CRONACA ' .
ESTER.A
317
. La milizia indigenn è in via di formnziooe per cura e ·s<'tto al comando superiore di ufficiali del la forza regolare. . . . . Infìoe la truppa ausiliaria sarà costituita; in caso d1 bisogno, dat fun'zioilari e operai dello Stato.
Avvenimenti politico-mililari . svoltisi in Africa nel mese di ·aprile 1889.
ZANZIBAR.
Il capitano tedesco Wissmann, appena sbarcato sulla costa dell'Africa .orientnle, ha issato, accanto alla bandiera del sultano di Zanzibar, la bandiera germaliica, facendo nbbassare quella della società tedesca est· africana. . Corre voce che siansi già iniziate trattative fra il commissario imperiale eJ il capo arnbo Bushiri, malgrado che quest'ultimo non cessi di far lavora.re attivamente alla costruzione di forti sulle posizioni occupate. I missionari, tenuti finora · dHgli Arabi come ostaggi, sono pertanto ar_rivati a Zanzibar.
MAROCCO.
Lotte interne. - Si banno informazioni che nell'interno dell'impero sono ultimamente succeduti gravi fotti di sangue fra le tribù di Angad e Beni S011sen, alleate, e quella di i'\ihaya. Quest'ultima avrebbe, io uno scontro, causato al nemico la .p.erdita di circa 800 uomini. . In seguito n questi fatti un commissario imperiale si è tosto recato ·sopra luogo, dove pare nbbia già ottenuto di far cessare le ostilità, almeno temporaneamente. STATO INDIPENDENTE DEL CONGO (BELGA).
Esploraz-ioni. - Si hanno notizie interessanti provenieuti dallo Stato del Congo, sulla importante ~ issionecommercialecompiuta da Dalcomune, .Questi ha risalito tutto i I fiume Lomaoi, trovandolo n11vigabile per circa ,1000 chilometri, con una larghezza media di 250 metri. Il Lornani è dunque la via più <liretta per andare al lago Tanganika e nelle regioni dell'alto Congo, evitando le cateratte di quest'ultimo corso d'acqua. Notizie militari. - Con una rer.ènte disposizione fu ricostituito l'!)rganamento delle forz~ militari del C(,ngo, nel modo che segue: . La forza pubblica si divide in regolare, milizia iodigena e truppe au· siliarie. Appartengono alla regolare otto compagnie attive di stanzn a Boma, Lukungu, Leopoldville, 'Bangala, alto Saoknro, confluente dell' Aruwim i e a Stanley Falls. Il comando .è a Boma. Ciascuna compagn ia ha un effettivo di 100 a ,150 soldati, e da 4.0 a 60 operai militari . ., Gli ufficiali e due sottufficiali sono europei; due sergenti ed i caporali indigeni. Ad ogni compagnia dev'essere assegnata una sezione di artiglieria. La forza attuale delle otto compagnie _è di 1HOO uomini.
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VITULAND.
In questi ultimi tempi sono sorte fra le due potenze aventi interessi nell'Africa orientale Jncrhilterra e Germania, alcune controversie per il possesso dell'i.sola di Lamu, presso-alla costa del Vituland. · La compagnia tedesca del Vituland vanta diritti sopra l'isQla, in forza .di recenti contratti;· laddove l'Inghilterra allega diritti anteriori, in virtù di convenzioni pass11te col sultano di Zanzibar. · .· Ora secondo le ultime informazioni , si a,;sicura che, di comune ac-c:ordo,.' fu scelto ad arbitro di questa vertenza ff diplomatico belga, barone di Laubermont. . Quest·ione anglo-tedesca i:ul possesso dell'isola di Lamu. ..
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EGITTO.
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Suakin: - Nei primi giorni di febbraio, dopo la ritirata dei Mah_disti da Handub, furono di nuovo aperte al commercio le porte di Sirnkin e,sino d'allora Je tribù circonvicine cominciarono a portare'in citt.à gran copia di bestiame e viveri, malgrado c!ie le loro carovane· fossero di sov.e;te esposte, alle razzie delle genti di 9sman Digòa . Nel mese successivo :::i era sparsa la voce che il ('apo mahdista, volendo assalire le tribù dei Beni Amer ed Habab, avesse chiesto soccor;;i in uomini e denari ad Abdul Alai Kalifa; ma che questi, temendo l'avanzarsi su Omdurman
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CRONACA ESTERA
delle genti del Darfur e Kordofan, guidate dai partigiani dei Senu:;si, si fosse limitato ad inviare ad Osman una grossa somri1a di denaro per essere distribuita alle tri·bù dei dintorni di Tokar e Kassala, affine di man. tenerle affezionate alla causa mahdìsla. Dicevasi pure che le fortificazioni di Tokar erano state rafforzate ed estese con ·grossolani lavori in terra e che quella piazza conteneva iraòde-quantit.à di avorio, pelli verdi, penne di struzzo e gomme. Queste mercanzie venivano• fottcl passare sulla costa asiatica di nascosto ed alla spicciolata. Il desiderio dei Mahdisti, di avere un porto sul Mar Rosso per imbarcarvi liberamente e schiavi e rnercaozie, sembra che gli abbia spinti ad inviare da Berber su Ba laib una banda di circa 500 uomini tra Giaalin e Baggara. Il porto di Halaib, situato a 200 miglia ·a nord di 'Suakin, è cinto da un trinceramento costrutto di recente, ma non finit.o; ed è di.feso da debole guarnigione di basci-buzuc. Nel mattino dél 19 ar,rile . gli a:;salitori, divisi 'in due mas:;e, di cui l'una foce va da riserva, si avanzarono verso il piccolo forte, ed in breve se ne impadronirono, malgrado il violento fuoco d'artiglieria della nave egiziana Agemi, ancorata a 300 metri dalla spiaggia. La guarnigione e parecchi indigeni si salvarono sul la nave e furono trasportati in Suakin. Le perdite degli Egiziani sarebbero di due morti e cinque feriti, quelle dei Mahdisti si vuole che ammontino ad una sessantina. Quattro giorni dopo la presa di Halaib per parte dei Dervish , il Lewa Holled Smith, governatore ienerale di Suakin, partiva sulla corvetta inglese Starling, seguìto dall'H O bauaglione nero, forte di 500 uomini, imbarcato sulle navi egiziane À!Jemie Mukbm·, ché traevano a rimorchio cinque dan. La spedizione era diretta ver$o il porto di Halaib, che do-· veva riprendere 11i Dervish. Il batraglione si sarebbe poi fermato colà -sino a che fossero completati i trinceramenti dalla parte di terra. Front'iera del Nilo.: - Il Sirdar Grèn1:e11, rientrato alla fine di aprile al Cairo, dopo la sua ispezione ai posti di frontiera sul Nilo, riferiva essere probabile che avvenissero assalti di bande miihdiste, contro i villaggi situati sul fiume, spinte dalla necessità di proèurarsi dei viv'eri , essendovi grande penuria in Sarras. Infatti, nellt1 notte del ,t O maggio, i Dervish assalirono il villaggio di Sereh el Gharb, sulla sponda sinistra del Nilo, ed a nord di Uadi Alfa, ma furono respinti con una perdita di quaranta uomini fra morti. e prigioni'eri. Nello stesso tempo, uno squadrone di cavalleria egiziana, poneva in fuga una banda di, Dervish, che :;h1vanzava ad est del forte di Kor Mussa.
LIBRI E PERIODICln
.& p11•opos-Uo riel J1 ocr,bolr.11•io
. del padre inaestro
uir,,•i,u) e ,nilitrn·e
ALBE RTO GuG-LIELUOTTI
(1) .
I. Nella storia del pensiero italiano s'incontra ben distinta una sola soluzione di continuità, quella della letteratura, dello stile e della lingua militare. La perseveranza nella coltura generale e la tenacità nell'idioma comune ci conservarono sopratutto a tra verso i secoli iI carattere e la fisonomia di popolo che, per quanto atrocemente spartito fra dominatori s~ranieri, altrettanto si manteno.e sempre uno ed indivisibile. Cosi ffatta immanenza del nostro tipo etnografico non ci ha risparmiato invero la stimmate della notn frase di un miuistro della Santa Alleanza, uè l' iusulto del poeta francese, vendicato da Giuseppe Giusti e da Gugli:lmo Pepe, fu però se non l'unico, certo uno dei principali fattori del morgimento nazionale. . . Nella stessa ouisa, pel successivo affievolirsi, sin quasi adestmguers1, delle energie g1:er,rie,:e, ess-endosi smarrita la tradizione e la coscienza della italianità del linguaggio militare, l'unità della patria ebbe fiero .e secolare ostacolo a ricostituir$i. Agevol cosa fu agli stranieri premere 11
(') La Rivista Jlfilitare farà cenno di tutte le nuove pubblicazio~i concernenti I~ scienza e l'arte con ma.,.,dorc estensione per quelle d'interesse militare, quando gh autori o glì editori ne m~ndcranno una copia alla Direzione. · · · (i) Vocabolà·rìo marino e rnilitare, del padre maestro Ar.aEnTO GUGLIELMOTTI, dell'ordine dei predicatori, teologo casanatense. - Un volume in-4\ di 2017 colonne, elegantemente rilegato. - Rom:1, i889, tip. Voghera - Prezzo lire 20.
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piè sul collo ad un popolo di letterati e di art1st1, pure sfruttandone il genio, che alla sua volta schiavescamente apprendeva.dall'oppressore la vigorosa parola delle 11rmi. Gli ordinamenti mili tari che si restaurarono in I talia sulle rovine dell'impero napoleonico, recarono per luogo tempo sì profondo stampo francese che uniformi, regolamenti, comandi, atteggiamenti, tutto fu trapiantato di là, osservando nulla gossedersi di nazionale, e però esser necessaria la importazione straniera. Questa vituperevole ignoranz:i di un glorioso patrimonio nativo in cui numerosissimi ricorrevano i nomi de' primi ingegneri mi litari di Europ:i, in cui giganteggiavano le menti di Machiavelli, di Mich~langelo, di Saomirheli, di G:dtlei, di Monternccoli e di altri sommi, mo~se a sdegno l'animo eletto rii Giuseppe Grassi, il quale rivepdicò primo l'onor nostro mettendo a stampa nel ·18 16 il suo Dizionario m1:litare italiano, - q1rnttro volumi ·di parole militari italiane, convalidate dall'autorità di scrittori classici. che sostitoivao.o con grazia, purezza ed efficacia tutto quel turpi loquio forestiero. La patriottica e dotta iniziativ:i del torinese ebbe ventura somma nel trovare quella pronta. nobile e sa piente corrispondenza, che era da attendersi dalla :-pleodida figura dd napoletano Pietro Col letta. li generale, il mae:;tro di guerra e di bel lo scri vHre porgeva aiuto all':rntore non militare con noa seq uela di au ree lettere filo logiche, delle quali è da raccomanrlarsi ancht:i oggidi agli :;tud:o,i attenta letmra. Il settentrione ed il mezzodì del la peni$ola :;'in via vano reciproc,uneute una correo te di sa ugne . ita liano, novella prova e protesta di diritto all 'unità 111ir.ionale! Il seme gew,to d~l ' Grnssi non cadile su terre.un gterile: prQmosse discussioni, da taluno fu ripreso di er rori, da tal altro di omi s:;1ooi NelJ'uflkio di critico, il capitt1110 del g1!nio napoletauo F. Sponzilli si rivelò di gr,ìn sapere e competenza puhblic,indo ciue volumi dal 1it11lo: Della l:inyiia nu:litare d:Italia, origùie e progresso, non che del m'igHoramento esi1ssid·iid'i, cwipare rnsceiti-oa. Nel •1824, com pilatore il Ballerin i, con front<'spizio lungo e pom po~o, acceunante 3d av:,11zMe quel lo del Grns~i , compare atla luce in Napo li un alll'() Dizionar-io scienti fico1wilital'e pe1· itso d'ogni arma., contenente le defìn·,;z1:oni e gli usi delle diter·se wci e comandi, 1'1gucirdante i l hnyuagyio tecnic,, delle m?;. h.1ari scienze e di tiM 1e quelle che 'lii hcinno rap1'orto, con l'eqil'ivalente in f"rancese accanto d1. oyni 'D OCal,o/o e l'mdlcaz'ione delta scienza o arma, cui oyn·i voce app11·rtiene, ar1·,cchlto di erudiz·ioni analoyhe. Se si ha rigm1 rdo ,d ia purezza rlellH li11g1rn, qu.est.;1 pro~a iodica già da quale piede dovrà zoppicvre l'opera , e dil'aui per entro occor1·0;10 galli-
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cismi e barbarismi senza tì_ne. Se non che~ in ordine alla materia, alla sua partizione, classificazione ed e~posizione dottrinale, innegàbi Imente . questo dizionario segna un progresso sull'altro del Grassi. . · Più tardi, a riparHe i difetti di quest'ultimo, in quanto si appart1~ne all'articrl ieria due ufBciali piemontesi ne posero a stampa uno speciale per l'a;ma lo ro. Così veniamo a Ma~iano D'Ayala, i1~fo.t1cabi_le z~l~tore decrli studi militari e del decoro nazionale. ed al suo Dizwnario militare fr:nce..~e-italiano, cui tiene dietro, ad un decennio d'interv~llo, il D_izionario mil1:tare , compilato da Greiorio Carbone, coloo~ello dartiglieria, direttore della biblioteca militare di Torino. . Non ostante questa suppellettile di dizionari, intorno alle cose ~armaresche, per consiglio dello stesso J?'Ayala, si :ivevano a consultare 1~ Pantera, quantnnqne-difettosissimo, lo Stratico, to~tochè_ senta del dialetto veneziano, ed in fine , il più compito e dotto dt tutti , quel lo del na poletano Giuseppe P11rrillo. Quest'ultimo giudizio però d~po · il '1.8i0, i_n cui fu pu bblicato, convenne non più a quelle, del Par~ili~, beos1 . al ~i~ zionario' d1; marfoa italiano-francese e francese-italiano, d1 Lu1g1 Fincati, allora capitano di vascel_lo. , L:i conclusione di quanto ven11nmo fugacemente espoll(mdo e che verso il 4850 in I talia, la questione della lingua milit:,re ·nazionale, n~n so.I~ era stata sollevllt.a, ma si agitava da parecchi lustri e si erano fou1 nob1h sforzi per ri$olverla . Nello stesso tempo sviluppavasi coo celerità l'enciclopedbr~10 modero~, scientifi co e tecnologico, e Luigi Blanch, na polet;rno, con un opern magi. strale ne accen11ò tutte le attinenze t on l'arte della ~uerra . Penai morlo, i c;as:ici rnilitlll'i itàlia oi esistenti, ol.tre 1,d es:;ere il frutto d' iuir.i~ t.ive private, più o meno manchevoli per se stes,e, erano·011;t:t>p~s~a.li d,,gli innumerevol i concetti e hi,ocrni nuovi che ve11ivacreaudo I 111c1v1l1 men10. E quasi riò non ba'ltasse, i i~ro buoni effetti ri manev~uo pa ralizz:,.ti d:il 1':izione deleteria degli ord inamenti militari della pe111sola, 1 qmd1 uella sostanza e nella forma con tinua vano es"enzialrnPnte alla fr;, n('e~e. tanto che il buou D'Ayala ;wvisò, per pe11etnirvi con un g,,tto di li11gua patri;1, a quella specie di swerfugio di 1111 dizio~ario ~i lita re in ·_cui_;wcanto al vocabolo fran,ese, si leggesse s1arnp;1to 11 cormpon dente 11.alrnno. • Con simi le andazzo goverm1ti vo, è Iarde cc,rn preudere rnme _11n .b:i~baro ge~go nella pro"a uffi ciai<',~ nfl la mn,-,-ima_pane deili H'11u_ori_m1litari, teues~c luogo della liu~ua ~ino a pochi 1,nn1 fo , qoando,d m1111~tero della guerra, doveudo rompila re e }i<'.~UY,iar poscia _per l'.1 :--t11 mpe 1111 nuovo recrcilament.o di di:;r iplin;,, :--i ricordarono che ~1 :1 rno 11alian1 e non -Ostrogoti. quel tempo il movimento letterario-scien tifico wd it11 re in 1
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Italia, che per v~_rità erasi accen tuato risoluta1:1ente subito dopo il ,J866, ~enne sem~re pm crescendo, e se quanto ai concetti c'intedescammo, rispetto pero alla forma mostra mmo di avere a cuore la ita lianit.'1. E co· loro ~h~ er~no al potere ed i privati scrittori, comec!1è non tutti sempre v1 rmsc1ssero per difeno dei !unghi e pazienti studi all'uopo richiesti procurarono di scrivere italia na mente. ' . Generale tfuiudi e vivamente sentito il bisogno di un vocabolario mihtare completo, soddisfacente alle mol teplici e complesse esioenze del dì d'oggi, fra le quali è da porsi la iuseparùbilità dello scibil: ouerresco 0 terres1re e marittimo l>. PiRATJ, I. 2·19. L'esser~ ta~to profo_ndameote separa ta la coltura dell'esercito da quel la della marin~ria, man11e11e nell 'Italia odierna un così deplorevole e pericoloso stato _di debolezza, che, nou rimediandovi in tempo, potrà essere fecondo d1 tremende sventure nazionali. . Pur troppo, a quèsto riguardo, le lezioui di Custoza e di Lissa a nulla giovarono!
II. . Ho accenn~to più su al movimento letterario e scientifico militare italiano, però m1~IJr~tto a di~hiarare che ch i traesse motivo di compiace~za e t~nto più dt orgoglio cla quel giudizio, andrebbe assai lungi dal mio pensiero, che, del resto, non voglio astenermi dal notificare chiaramente, bene inteso per quello che può esso vn lere. Nei trenL' ann i che sono ormai trascorsi tlal nostro risoroimenLo ci costituimmo, quasi di sana pianta, un patrimonio di Jelle;atura a~crr~sca, ed in questo frattempo i:1dubbinmcnte si è ven~ttL> creando tr~ noi ciò che potrebbe chiamarsi l'ambiente militare letteroi·io, prima non esi ste~te, per quanto non fossimo privi di scrittori anche insigni, ma solitari. Notevole èstata la µroduttivilà no,tra, specie nell' ultimo ventennio ~a, rispond!a_moci_con sinceri tà'. quanti i prodotti degni dell'ingegno ita~ hano? quanti I V8 fl autOl'I, ne) S1gn1ficatO etimologico della parola, derivante da auctum, supino del verbo au9eo, a1tgere, aunrn:itare, che furono originali ed acc'.·ebbero il patrimouio del sapere? Poch i, pochissimi, si c?ntano sulle dita; e tal~ sc~rsi tà nella g=ovinezza di un popolo ancora riscaldato dalla sua ma~suna epopea 1wzionale, è argomento di supremo sco_nf~rto, che non va le a Jeoire l'infinita falangn di tutti gli rnffazzonaton d1 seconda e terza mano e de•rli ormai stucchevoli e noio·issim' r·0 friggitori di quistioni I.Ittiche Nè il difetto. salvo le oaorevol~ ccce~io~i ~ento~ate, è solam.ente di so:;'..1nza, di originalitù; ma ezi.1ndio ·di form~, cioè, d1 purezza dr lmgu.1 e d1 politezza di gtile.
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Del che debbonsi ricercare le cagiouì innanzi tullo nel sistema e nei mezzi d'istruzione de' nostri istituti militari, sistema che infarcisce le menti della gioventLL di una immane e indigeribile congerie di così detto tecnicismo; mezzi , rappresentati da un personale insegnante e di governo - anche qui faccio onorevo lissime eccezioni - che sembrano scelLi a posta per ottenere il risultato dell'avversione :igli studi e olla vita del collegio. E quando nella prima età non si è acquistato un solido fondamento di coltura letteraria , sono poi rori coloro che da adulti abbiano il tempo e la costanza di rirarsi dai principii dell'istruzione. I più invece, figli del loro secoln vertigi11ùsamente frettoloso, allo studio delle scienze· preferi»cono consultare le enciclopedie; alle lunghe e pazienti letture dei classici per imparare la lingua e formarsi lo stile, antepongono ricorrere al vocabolario a mano a mano che occorra . Ili.
Nou sono poche, nè brevi cose quelle che precedono; io però ho stimato fossero neces:iarie per intendere esattamente il momento storico e psicologico in cui è comparso in mezzo allo st"8.LO militare italiano il Vocabolario 1na1"ino e milita1·e del p. maestro Alberto (}uglielmotti, il più completo, il più ricco, il megl io ideato di quanti altri mai ne sian venu ti alla luce in passato. Pregio massimo e proprio unicnmente ad esso si è lo avere riunito in un sol corpo due discipline sorelle, che iu Italia ci ostiniamo a tenere disgiunte con sommo pericolo, come vedemmo., della nostra potenza militare, le disci·pJine attinenti olla guerra terrestre e quelle cho concernono la guerra marittima. Quest11 unificazione non è soltanto un'utilità tticnica di grande momento; ma, a parer mio, che sento la vergogna e il danno che gli ufficiali dell'esercii.o e dell'armata reciprociimente non si conosc.ino e non si guardino ignorando le rispettive discipline, è un'alta benemerenza nazionale. Chiunque apra questo nuovo lessico può esser certn di trovarvi il fott0 suo: tutto ivi ·è incisivamen te definito, distinto, suddiviso, classificato: tutto è passato pel crogiuolo degli scrittori classici o di autorità indiscutibile, per quello della storia e dell'etirnologiii: tutto in fine ti è messo sott'occhi con evidenza e brevità scultoria. Ond'esso offre anche vitale nutrimento di lettura magistralmente classica. Ed o centinaia ricorrono i punti in, cui per ogni vocabolo tu trovi un succ-0so trattatello, in materia vuoi d'ingegrreria nava le, vuoi di fortifica zione, or di nautica, or di logistica e via dicendo. 2! -
ANNO XXXIV. VOL Il,
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Se non che torna ormai opportuno che !'·illustre autore chiarisca da se stesso ai lettori gli intendimenti che lo guidarono nella compilazione del suo Vocabolai'io, del quale ecco pertanto il proemio: « Perché il nostro linguagtio tecnico di terra e di mare deriva dal pelasgo, comune ai g-rcci ed ai latini, sarà bene sollevare la, mente aUe classiche tònti originali dei nos tri mag·g·iori, anzi che sottomctt.eda alla servile dipendenza dei moderni idiomi stranieri; d'onde è venuta sempre, e cre.c;ccrebbe sempre più, la nostra confusione. « Gli esempi dell,L Crusca, e deg·li :1ltri maestri, s'intendono qui ripetuti, dove s_olament,e qualcuno sm~i agg"iunto, quando speciale convenienza lo ricl1iede ; volendosi brevemente discorrere coi marinari eco' soldati alla maniera dc~l Ba.ldinucci cogli artisti. « Se lo studioso ~ottore acsi<lera piena. contczzr~ delle voci tecniche, inserito opporturramente in ciascuna diffinizione, si addestri al manego-io e ricorra al corpo del Voca_bolario. • " ' « Più ciascuno tl'Ovorà, che non crede, anche dello voci dimenticate o neglette della ricchissima e bellissima lingua nostra, essendosi in questo lavoro, con nuovo metodo, compost-0 insieme le ragioni alfabetiche a suo luogo, e le metodiche dovunque occorre, pel l'ichiamo perpetuo di ciascuna, specie al suo genero, e di ciascuna. p::i.rte a.I suo tutto. »
Il breve cenno spiega la diligenza e l'esattezz:i del lavoro, ma non dice il grado o la misura della perseveranza che costò il condu rlo a termine. Oggidì che il nonmnqiie premàtwr in annum di Orazio fa rabbrividire ogni scrittore, il qua le anzi assai prima di compiere l'operr sua si sente il bisogno di mandarne al pubblico un saggio in avanguardia per non essere prevenuto da altri sull'argomçoto, la notizia che il Vocabolario del padre Guglielmoui è il frutto di oltre quarnnt'ann i di fatiche non mai interrotte, avrà dell'incredibile. Che dire della sta mpa durata sei anni per l'incontentabilità dell'autore nùl correggere, limare, aggiungere? Con tutto ciò io 0011 oso giudicare, nè egli accetterebbe il giudizio, i:he l'opera sua abbia raggiunta la perfezione. Esprimo piuttosto senza e:;itanza alcuna il convincimentò che, 110n ostante inevitabilmente qua e lit possa esser,·i qualche menda, l'oper:1 è add irittura monumentale, degna del buon tempo antico in cui nelle produzioni dell'ingegno era sconosciuta la fretta, ma in compenso alle produzioni stesse sorridevano lunghi secoli di vita. Sudare più di qmmot'ann i sulle aride carte di un lessico! quale .con trasto con questi nostri tempi di scribacchini di gazzelle e di - opuscoli! Sembrerebbe un' ironia se non fosse · un solenne nmmaestr11mento.
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Ma prima 11ssai della stampa era corsa la fama rra' dotti dell'import:inza del nuovo lessico, ood'i>glino com inc.; iarono ad nttenclerlo con irnpazieuza, e gli accademici della Crusca, per giovarsene, ra!lentarono la pu~blica~ziòne del l'ocabolario della l·ingtia italicma e des1dernrono avere I fogl_1 del nuovo lessico predetto. a grado a grado che veni vano impressi. Tanta 11 spettazione e tanta siima era dovn ta all'eminenle autorità acquist.~tasi dall'autore, io materia specialmente di mnrineria dn guerra, antica e moderna, rnedi:,nte la pn bblicazione della StO?·ia della marina pontificia, che in sostam:a è la :;toria della marina iialiaoa. Questa pubbl icazioue reca dire a Ni~o Bixio in Parlamento che in Italia, se volevasi sa pere profondamente di cose marinaresche, non v'era altri cui rivolgersi che il pndre Guglielmotti. Nino Bix.io era giudice compei.eote al rigunrdo, ed egli scrisse anche lettere al valentuomo per consigli e schiarime1Hi. Fr? gli ufficiali di terra e di ma re il nuoYo Vocabolari o rion poteva giungere in momento più opportuno, avuto ~ig~a1:do allo stato pregeote della loro coltura letteraria , essendo esso cop1 os1ss1mo ed esatto, e la ma lettura potendo consioli esen;izio llli li:;simo per l'accjuisto della o arsi come . lingua e rlello stile. Mi dicono che il De Amicis abbia passato lun?he o~e nella letturà d.el Vocabolario; ho udito più p~rsone competenti const• glia re cosi fatta lettura; a tempo avanzato la pra1ico and1'io fl rne ne trovo bene. La lettura pertanlo del Vocabolario , quando non si ha pi ù modo di attendere di proposit? agli studi linguis1ici, si presenta ~i una utilità non disprezzabile. Ai giudizi che venni esprimendo fin qui manca la prova di fatto, ch'è la più efficace, vale n dire un saggio del tanto lod:ito Vocabola_rio, e perciò mi affretto ad allegarla. Il libro è tutto d'uno stampo per fio1tezza; potrei aprirlo a caso e trascrivere, ma poichè prima di aprirlo mi~ lrul .131~ per il capo la parola Tattica , così vado a quel voc:ibolo e cop io: « 'l'attica. s. f ( 'l'actic«, m. f. T'l<x-c1x·f,, -,.~,·,,). Voce solenne dedot.ta. dal classico Tr.f;t; registrata dal Ji'o,·cellino nell'app. e fin dal nono secolo ripetuta neì libri dell'imperatore Leono il Tattico, nelle vet·sioni latine; e poi in volgare dal Colletta, G1·assi, .Jlanuzzi, e F(ll/lfimi. - L'arte cli ordinare ·1e masse dei combattenti, tanto che ciascuno stia al suo posto, e tutti insieme si ricoooscano, s uperiori ed infel'iori, in un co,·po solo. Esempio clasaico ci fornisce la Stolarcbfa e Falange greca, h~ Legione e Classe latina, e quindi l'esercito e l'armata italiana. da Egidio Cow11na, e da .lfarino S()Jnuto influo a Niccolò 1lf acMavello. « 2° L a t attica, per estensione, porta l'ordinamento s uo non solo alla piazza. e nell'arsenale ma oltro alla navigazione e sul campo; e quivi rassegna le masse ben ~rdinate nelle mani della strategia, cui, s econdo gli
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alti principi del calcolo intuitivo, compete condurle alla vittoria. Cosi la Tattica è àrte di composizione numerica, come la Strategia è scienza di mòvimento · trionfante. Ambedue rig uardano l'esercito e l'armata. « a. La tatticà, rispetto ag·li eserciti, mette in rilievo tra gli antichi la falange e Ja legione; porta nell'età di meizo l'oste, la gualdana, lo st-0rmo, la compagna, il terzo; si ferma nei tempi moderni ai reggimenti di fanti e cava1li, artiglieria e genio. Con essi discende ai battaglioni, squadroni, cor;upa.gnie, drappelli : e con essi risale alla formazione delle brigate, divisioni, corpi, ed eserciti. Intorn,o ai quali la tatticlt non si ferma : mi~ leva, mette, aggiunge, sdoppia, e duplica pezzi, cavalli, treni, t.eleg-rafì , areostati, e gente di speciale attitudine, come bersaglieri, alpini, lacunari: pascolo gradito all'attività dei tattici nella legislazione militare, e sui banchi dei parlamenti. « !J. La tattica, riferita all'armata, comincia cogli a.r gonauti e colle poliremi, scende alle n:wi e galere del medio evo, sdrucciola ai vascelli ed alle fregate del seicento, e sosta coi piroscaj\ e corazzieri del tempo nostro. Con essi forma le armate, le divisioni, le squadre, gli stuoli, i gruppi, le sezioni ; e fìssa il punto unitario sulla nave di battaglia c di alto mare. Ma quante trasformazioni e quante dispute in brevissimo tempo! La macchina, la ruota., · l'elice, il rostro, la corazza, il cellulare, le torri, le torpedini, le reti, il posticcio, gl'incrociatori, e l'artiglieria di cento tonnellate. Di mezzo al vortice delle trasformazioni, che niuno sa fin dove abbia.no a giugnere, la Tattica terrassi ferma al gran tipo della nave dominatrice sugli uomini e sui ma,ri: grandezza, fornimento, equipa.ggio, artiglieria, v~locità, riparo; e non dispregerà mai il corredo della velatura ausiliaria per ogni caso di necessità eccezionale. « 3° Tattica. fì,g. Condotta artificiosa ed astuta nelle civili faccende : onde si dice: Costui ha gran tattica. Che tattica! - In questo senso, figurato e furbese-0, ma non militare,' la. voce corre ardit.a su pei giornali moderni; ed anche negli scritti recenti~sirni di un generale italiano e di un ammiraglio francese, difensoJ·i ambedùi della gran tattica (dicono essi) di quel tristo ceffo, notissimo per le medaglie, pitture, stanwe, e scultul'c contempora.nee di casa sua; il qùa.Je rifiutò sempre la battaglia., e di fatto non combattè, come gli altri, ·a Lepanto. Qmmto alla voce, per menar buona la scusa, due uomini del me8tiere, invece di gNm Tattica, tvrebbero dovuto dire SublirnH stra.tegh1, : e quanto' al fatto, vadano: e, se lor basta il cuore, si provino di fare altrettanto. » ·
Qui lo spazio non mi consente d'istituire esami comparativi c;on raffronti di testi, ma chiunque ne abbia il tempo e il modo, facilmente si accerterà quanto il nostro autore corra innanzi a tutti i lessicografi che l'hanno preceduto. E del passo accennato egli cammina per 20i7 colonnine del suo libro. in-ii 0 , sempre &colpe11do con classica maestria.
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, Da ultimo non dee lasciarsi in si lenzio come l'opera abbia trovato nel Vo"hera un cora(roioso e'd appassionato editore, il quale a tutte sue spese ed~ tutto suo pe;i::olo provvide alla fabbricazione della carta e dei tipi, soddisfece con continue scomposizioni e ricomposizioni tipografiche alla instancabile lima dello scrittore, e quando il volume fu impresso, lo volle anche esteriormente elegante per il pubblico, addirittura in lusso per i :ier:;ouaggi insigni fra' quali fu largo in onrnggi. Tutto ciò pel solo amore dell'opera! . , .· · È oiustizia riconoscerlo, nelle presenti condizioni economiche del nostro paese~ è difficile trovare un industriale tipografo che risichi alcune die· cioe di migliaia di lire, èome occorse al Voghera, per mettere alla luce e divulaare un libro d'incerta e ad ogni modo di as$aÌ ristretta commerciabilità, qual'è quella di un Vocabolario tecnico che s'indirizza ad u~ limitato numero di lettori. Tra gl i odierni editori, l'opera del padre maestro Gucrlielmotti incontrò una fenice, e meritava tale fortuna. ~
tV. Ali'annunzio di questo libro di guerra, dovuto ad uno scrittore non solo non militare, ma appartenente a sodalizio religioso, lecuidiscipliue, per contenuto e per intenti, sono tanto_~rofondam~nt~ ~issimil,i da quell: · guerresche, è da prevedersi l'interrogazione pregmd1z1ale: donde mai l'autore può averne acquistata la competenza? Così fatto ...ar"omento rincarato da una specie di dileggio, fu messo rJ . ' innanzi nel Correzionale cli Roma a difesa di un operaio tipografo in fe- . dele, fatto chiamare in giudizio dal Voghera per sottrazione dalla stamperia di alcun·i fogli del Vocabolario già tirati. Il presidente del tribunale che era uno de•rli antichi e più devoti discepoli del padre maestro Gu"Ìielmotti (,l ), mo"'sso a sdegno, rintuzzò cou acerbo rabbuffo l'argome~tazione sconveniente dell'avvocato: - l'operaio si ebbe· condanna di parecchi mesi di carcere. . · Non si può negare che la competenza militare del do~eni_cauo n~n ~ia , un fenomeno, ma basta conoscere la persona perchè cessi ogm mera v1gha. I frequentatori di via Nazionale. poco tempo addietro. incontra~ano tn~te le sere appunto un domenjcano che veniva a passeggio su per I marcia·
{I) Dalle scuoi<: affollate {lei valentuomo un'eletta e num~rosa. schiera .di. dis~e])Oli, ora profo.;sori, magistrati, militari, ingegneri, vescovi e super1 or1 gener:1h d1 orduu religiosi, portarono nel mondo e La venerazione per la sn:\ dottrina e l'affettuoso e grato ricordo dell'amore oncl'ei proseguiva i suoi alunni.
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LI BRI
È :PERlODICi
piedi , alto, dii'itto, dal pigl io rnarzi:de, cn11 passo nervoso e c:idenzato, come se obbedi;_;se acl uua marcia cli tamburo; ai molti sal uti, il più delle volto rispondeva portando la maoo destrn alln tesa del c:ippello a tre punte come alla visiera del kepì. Ogu uuo l\vrebte messo pegno esser quegli un vecchio colouuello in ritiro, che nvesse preso l'abito cli S. Domenico. In vete en1 il pad re Gnglielmolti, cu i la untura ha donato, forse per la bizzariii dei contrasti. speciali nllitudin i militari di mente, di cuore, di carattere, di H$peùo, e per fin di movenze. Avreb be potuto e~sere nu ammiraglio, un geuernle, un· profe;;sored i prim'ordine a Ila scuola di guerra, co m'è stato priore dèl convento della Miaer v,1, provinciale dell'ordine e tliflinitore del Capitolo generale, corn'è stato celebrati;;simo professorn di scienze fisi che e matema tiche nell' università romana, e sociò dell'acc11den1ia dei Li ncei, e so1;io e censore di quelln d'archeologia e corrispondente della Cruscn . Mi p;tSSO poi della sua reggeuzn clégli studi alla Mi11ervn, delle sue lezioni clommatiche, del suo gal.iinetto di. fisicn, dell'uffici o affi datogli di bibliotecario :illa Casanatense, e del la nominn a teologo n ~Ila stessa fondt11.ione. · Nato di chiara fomigli:i a Civita vec1;hia nel ·I 8,12, vestì l'abito religioso a ,t 5 anui e att.ese ùi c;ontinuo agli studi con ardore sommo, onde non tardò ad acquistar foma <li dotto. Le sue vacnnze, i suoi riposi dogli studi di t:1volino·e della catteara, er,mo lunghe e:;1;ur,,ioni topografi che ed nrcheologiche, per lo più a piedi, e frequenti viaggi per terra e per mare. Imbarcò tal volta su bastirnerHi mil itari in crocien1, facendo vita con gli ufficiali di bordo; visitò 111 Francia, il Belgio, l'lnghilterrn, la Germani11, la Grecin e si trattonne due anni in Orien~e'. r più noti nr:;eoali , musei, osservatori, archivi, biblioteche di Europa egli esam io~ con diligenza ed acutezz:i, traendone larga copia di osservazioni e di appunti, che servirougli poi di ~fftca ce niuto per quel suo vcrnmente monumentale lavoro che è la Storin della marina pontificià in nove f!l'Oss i volumi. Oltre di questa, vogliono C$sere ri1;ordati altri suoi n,otevol i scri tti di c11rattere militare, .:i mo' d'esempio, i tre dal tit0lo : L a nocca d·i Ostia e le con~izioni dell'a1;chitettwra milita,1·e in Italia , ·prima della calata di Carlo otta vo; - I bastioni di Cioitavecchia e ·i d'isegni di ,intonio di Sangallo; - le dite na1>'i romane scolpite n rilievo nel manno portnense clel principe Torlon·ia, fJUest!u ltimo rist,rnipato nnche dalla Ri-i>ista ,,na,ritttma del gennaio 1874. .. Il qnioh> volume poi della 1na1·i11a pontifìeia, mentre tesse la stori:i ampia e piena della foni lìcazione uostrao.i e straniera, mette in luce le ..opere dc' nostri grandi architelti del risorgi meuto e rivendica ad es~i ed a Ila glori11 nazionale l'invenzi one della for ti fi cnzioae bastiona La.
il volume tratta essenzi3lmente ddle fortifi cllzioni della spiaggia · romam,, e di questel'illustreautore è riuscito, trnverso ad immani difficoltà, a riprodurre i di sego i· in un atlante ch'è vero capolavoro. Il quale per ostacoli tipografici è rinrnsto finora inedito, ma presso l'autore si sono recati io passato e si recano tuttora a visitarlo gran numero di studiosi e di personaggi insigni italiani e stranieri. Lo stesso genera le C.:idorna, entrato in Roma nel 1870, andò a vederlo ed a fare omaggio n quegli che il compiamo Nino Bixio chianrnva il più dotto degli Italiani viventi in materia marin11resca.Meritamente poi questi venne di freqneute ra'tto segno ad atti di alta cOU$iclerazione eia parte di uomini di governo, ~pecie dai ministri, della mariua, che sempre lo invitarono alle :solen nità dei varamenti delle navi, solennità alle quali egli, pure non intervenendo, plaudivn con cuore festante per l'incremento e la gloria dell(I marineria nazionale. li padre Guglielmotti, nel proemio appunto del V volume dianzi citato, dichiùa con c0mpiacenza che da coloro i quali a mano e professano le~ scienze e le arti marine e militari è sempre venuto alle 1;ose sue il mago-iore conforto; io, ponendo term ~ . . ine a questo bre.ve lavoro,· esprimo la speranza ed il voto che col ::-u·o Voca/Jolario, qu:rndo sarà conosciuto, egli ven~a tra marinar i e soldati" prendere il posto di autorevole mae~tro, cui. ha diritto. · Roma, magg~o ·1889. TEMISTOCLE MARIOTTI.
l1n11e,•fe~ioni clellti cc,v,t.1le1•ic, , . .,.s,u, , etl es11edie11ti :,1t~1· tliniinu.i1•le.
Su questo importante argomento, il ·I O fascicolo (aprile 4-889, N. 2·1,1), die jahrbiicher (iir d!ie dc'u!sche Armée uncl Marine, contiene un esteso articolo, del qu11le diamo · un saggio, traducendo letteralmente alcune pagine: • Il ·1 ° ('13) dicembre ,t 888, il colonnello Griasuov, di star.o maggioré, nel circolo militare cli Pietroburgo, alla presenza degli uf61;ia li di stato maggiore, della guardia e dei vari granduchi dimoranti in Pietroburgo,
I
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tenne una conferenza sul tema: Sc.hizz'i sulla 'lìita e sulla educaz'ione dello sq1uidrone in Germania, Aust1·ia., Ji'raricia ed Ingh'ilterra. • Il co_lonoello Griasnov, il quale io Russia, circa le questioni della cavalleria viene· tenuto in conto di una spiccata specialità e che è ligio ammiratore e proselite dei nuovi principii d'educazione propugnati dal granduèa Nicola seniore, ispellore generale della cavalleria, dopo aver tratteggiato le rispettive condizioni della "èavalleria negli eserciti esteri , ed aver paragonato ad esse lo stato attuale della cavalleria russa, viene alla seguente conclusione: • La cavalleria russa, $er potere adempiere al suo mandato in una guerra europea, ha bisogno di molti e svariati miglioramenti; occorre
ci~
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. E PlrnIODICl
LIBRI «
11 o Stimolare gli ufficiali alle cavnlcate in campagna, eseguendo
1
varie specie di caccia a cavallo; . •· ,120 Escludere dalla scuola di squadrone quanto deve. esser~ imto dur11nte il periodo invernale. Per ultimo, rendere obbligatone uo~ ~:;: le prescrizioni del regolamento d'esercizi, ma altresì tutte le prescnzioni ed istruzioni relative al servizio di campagna '.
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« ,1° Concentrare maggiormente i reggimenti, o per lo meno gli squadroni, nei quartieri delle guarn igioni, allo scopo di rendere più agevole il funzionamento .del servizio; · « 2° Liberare i comandanti di squadrone da una sequela di còrnpiti amminist;·ativi : provvista del pane, ahri generi nlimentari, foraggi e via dicendo; • 3° Migliorare I.a scelta degli uomini; • ti 0 Anticipare la ch iamata delle reclute di cavalleria, ovvero fare una scelta, fra le recinte di fanteria , del personale destinato II completare la cavalleria, il quale dovrebbe ricevere la sua prima istrnzione nella fanteria stessa; • i:> 0 Affida re esèlusi va mente agli ufficiali l'istruzio.ne di equ itazione ed ai sottufficiali l'istrnz.ione teorica sul servizio a ·piedi; « 6° Aumentare l'istruzione pratictt dei sottuflìciali ; .: 7° Curare maggiormente il maneggio dell'arma bianca, e l'impiego di questa contro la baionetta e la lancia, invece della scherma alla bnionetta, soverchiamente usata; ' q 8° Esigere meno nelle manovre e riel comb11ttimeuto a piedi, per ciò che riguarda il suo s..-iluppo ed il [sistema pedantesco di controllo; il maneggio dell'arma dovrà limitarsi a quello indispensabile per la carica e pel tirn al bersaglio; ~ 9° Cambiare l'attuale sistema d'ispezione dei cavalli, in modo che essa non avvenga più in giprni stabiliti e preannunziati; ed anzi il controllo si faccia , non solo sullo sta~o dei foraggi, ma eziandio sulJa attitudine al servizio dei cavalli; « 10° Iu sostituzione dell'attuale scuola obbligatoria di maneggio coi propri cavalli per gli ufficiali, prescrivere che questi montino i cavalli di rimonta e i cavalli difficili;
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l Per la Direzione Lonovrco CrsoT'l'I m•tOiol'e M. Al., in,ariurt• .
OF:MARCH) CARLO,
gerente.
LA · FANT.B:RIA E IL FUCILE
A CALIBRO
PICCOLO ED
A RIPETIZIONE (il(')
------La questione del nuovo armamenlo delle fanterie è studiata molto dalle potenze militari: essa è una questione <!Ssai complessa, perchè lo scopo · che si vuole raggiungere, quello cioè di aumentare l'effetto utile dell'a1·ma, vale a dire il numer<> dei colpi efficaci che essa può fare in un tempo determinato (2), non è mollo semplice a realizzarsi. Alcune potenze - certamente più fortunale - hanno trova~o U!Ja soluzione, altre - meno favorite dalla sorte - esperrmentano ancora; una sola pare, fin o ad oggi, non voglia abbandonare il suo fucile a caricamento successivo. Frattanto lo 1>ludioso si arresta di fro nte al nuovo fatto e riflette. Gli uni si fanno a considerare il pro blema dal punto di vista tecnico, gli al~ri lo esaminano per rapporto ai mutaqienti che il nuovo armamento arrecherà alla tattica della fanter ia, ma questi sono in pochissimo numero. E non è a meravigliare, se si consideri che - niuna cosa es~ diffici le a rilevarsi quan to il movimento d"evoluzione
(t ) Vedi Rivis ta· Milito.re Italiana, anni t885-86-87-B8·89. (2) Vedi Rivìita !llilìtare llalia11a, gennaio i 889. (') conferenza tenuta al signori ulflciali del pre.5idio cli Catanzaro.
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ANN(I XXXIV, VOL. Il.
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l..A l'AN1'ERlA
~he può produrre nella tallica· 1·inLroduzione di un nuovo strumento <li gu erra. Di fronte ai poch i dati eh~ si hanno sullapolenzialitàdellenuove armi , molli sostano nello studio aspettando dati di Liro, e tabell e ricavale dalle esperienze faue ai poligoni; qualcuno si avventura - più audace? - nel campo dell e ipotesi, e, lavorando per ·in duzione, cerca tra tteggiare il nuovo indirizzo che potrà prendere la tattica. Ma, il l_avorare per induzione è certamente il sistema più dirficile a nsar:5i per discopri re la veri là., specialmente quando si debba quasi brancolare nel vuoto, perch è gli elementi presi a base dello studio, vanno appena assumendo forme appariscenti. Tale genere di studio, che si fonda sull'esame dei principì generai i che governano i fenomeni mili tari in relazione con i nuovi t1·0vati, può facilmente con·dnrre ad assurdi; esso poi deve comballere incondizionatamente coi principi vecchi e coli' esperienza del pas sa to. Talchè chi si vale di questo metodo, si espone a trovarsi .di fronte molti più oppositori che non creda - e non è questo certamente un gran conforto per chi voglia raggiungere una mèta. In questo studio or dunque noi~ valendoci dei principi dell'ar'Le , cercheremo arrivare a qualche posi Li va concl usione. In altro scrill.o Lentarnmo e:;aminare i mutamenti· che per avventura polessero verificarsi nello impiego delle Lrc armi nel co mbaLLimento per effetlo dell'adozion e del fucil e a calihro picco lo ed a ripelizi one ('I ). L'a rgomento, consideralo allora da un .punto di visla si ntetico, venne trattato nelle sue linee ·generaìi Nel seguente scritto cerchiamo, pel' quanto le nos"tre l'orze ce lo consentono, di colmare una lacuna rimasta vnota in quello. È nostro intendimento cioè esaminare una questione che riguarda La sola .fantuia, e forse neanche qui abbiamo tullo dett.o e tulio considerato. Qua nto più nel lavoro d'induzione si scende ai particolari, ta nto è maa.,iore la no difficoltà di assurgere alle legg i, specialmen te quando gli elementi micro:;copici dell'anali si sono molli e questa richiegga molto tempo. Le conclusioni quindi cu i si può arriva re in questò studio han no bisogno della massi ma benevolenza del nostro cortese leLLore. · (I}
E IL FUCILE A CALIBRO PICCOLO ED A RIPETIZIONE
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Preanessa.
Abbiamo ripetuto parecchie volte queste fra~i: nuovo arma. mento .. 1u;,ooe armi, nuovifl/cili, er,c. ecc. E bene ritenere che l'arma~emo che si darà alle fanlerie è 1iuoi:o per modo di dire, poichè esso non è che una trasformazione. del fucile già a calibro ridollo in uso presso i vari eserciti. . . I fucili adottati io questi ultimi vent'anni - prima degli attuali a calibro piccolo· ecl a ripetizione - erano di un calibro ~inimo assai sensi bile per rispetto ai precedenti, talchè il nostro fucile Vetterli del calibro di millimetri ,10,35, rappresentava il più piccolo di q~ell i adollati nel periodo precedente: .. Mentre si pensò spesso e co.n insistenza ad accrescere I~ celer,ta del tiro del fucile in carico alle fanterie, si pensò d,el par, sempre di ridurre il calibro per ~~amentare la precisione, e per accrescere la dotazione individuale di cartucce , da sparare. Di ciò tralascio di dare esempi perchè la nostra Rivista se ne · è già occupata tempo fa (11) . . · Colla riduzione successiva di calibri fino a quello d, millimelri ,10,35, si era cercato di realizzare e si erano di fauo realizzati i seguenti vantaggi: si era diminuito il peso delle munizioni al punto da potere aumentare la dotazione individuale delle cartucce che il soldato portava con sè, senza aumentargli a dismisura il carico; . si era poluto ottenere di aumentare la carica nella cartu~c,~ rel~tivamenle al peso del proiello, per raggiungere così maggior, velocità iniziali; · si era Òttenuta maarrior radenza nella traiettoria, sia per la b~ . I maggiore velocità iniziale data alle pallollole di piombo, sia per a
Ycdi J/ivi{la Jli/.itat·e Jlaliana, ottobro i888. (i) Anno J.888.
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LA l'A N+ tmJA
~inore resistenza incontrata da esse nel loro percorso nell'aria, resistenza dovut~ al maggior ?e.so di piombo per ogni millimetro quadl'ato della sez10ne del proietto; . si :aggiu~s~r~ effe~Li maggiori nella penetrazione dei proietti nei v_~ri mezzi res1st~~t1, ben_chè le pallottole fo~sero meno pesanti; :,J era ~ttenuto •~fine minor ri_ ncul? alla spalla per il minore peso del proietto relativamente a quello dell'arma (,f ). Il p_rogresso, incessante sempre, volle dare una nuova spinta al perfez1on_amenlo delle armi portatili. La questione, surLa da poco temp~,.d1_aumentare la celerità di ti ro , trovando inciampo nella quant1la d, c~rtucce che il soldato porta seco e nella possibil ità di ottenere un Liro accelerato efficace colle polveri attuali, ha fatto si c_he contemporaneamente sorgesse quella della riduzione del cali bro, che, mentre accresceva il munizionamento, ·permetteva adoperando polveri a pochissimo fumo, di uti lizzare tale ma,rnio;·e ce00 lerità nel tiro. La _Rivista JVJilitare nostra ha presentato, nella puntata del gennaio teslè trascorso, un riassunto dei problem i vari, relativi alle nuove armi portatili, che devono essere successivamente risolti, perchè si possa·avere il fucile desiderato. Noi lasciamo ai tecnici il rintr.acciare tali soluzioni ma invece cer~heremo di _studiare i mutamen ti che per avventur~ potrebbero vemre alla tatL,ca della fanteria, posto che iI fucile desiderato fosse già un fatto compiuto . Su_p~orrem.o perciò di possedere ?n fucile perfetto del . tipo di qu~ll~ In stud,~, un fucile cioè che riassuma a un dip1·es:;o lç' pro · pr1e1a seguenti: facilità_di maneggio, scomposizione, ricomposizione, pulitura e conservazione; congegno di puntamento sem plice e pratico a tu tte le distanze a cui il soldato può sparare appoggianrlo l'arma alla spalla; alzo graduato a cominciare dai 500 metri alle superiori· distanze; munizionamento di 120 cartucce da trasportarsi dal soldato
(I ) Vccli Jlivi~/,1 .llililai·c llaliunu, 1~88.
E Ir: PIJCU,!.;; A CAÌ.18RO PICCOLO El> A RIPET IZI0Nlil
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senza aumentargli il carico all.rrnle, composto di cartucce confezionate per modo che la pallottola sia lanciata da una polvere che dia pochi~sirno fnmo e produca il minimo rumore possibile; · congegno a ripetizione semplice e resistente, con possibili tà di usufruire della ripetizione continua, riducendo al minimo il · tempo impiegato per il rifornimento del serbatoio; possibilmente un congegno a ripetizione automatico che utilizzi cioè la foi·za di rinculo d'ogni sparo per portare la successiva cartuccia del serbatoio nella camera. Sono queste le proprietà che separatamente si sono in parte ri scontrate in qualche tipo di fucile presentato e che la tecnica non mancherà di realizzare, col tempo, in uno . Posto dunque che la fanteria venga armata di un tale strumento da guerra, vediamo l'influenza che esso potrebbe esercitare sulla tatLi ca di quest'arma. Riferiamoci perciò: 1° ai vantaggi che ritrat'rebbe l'azione vicina della fanter-ia; 2° ai vantaggi che verrebbero all'a.i ione lontana di essa; 3° ai mutamenti che potrebbe cagionare allo impiego generate di tale arma
I. Va11ta5s l c he Terranno all'azione Tleb1a dall'adozione del fucile a eallbl'o piccolo ed a ripetizione .
Riducendo il calibro del rucile, a parte il vantaggio massimo otten uto dello accrescere il munizionamento del soldato senza mutargli il carico, si è ottenuto quello di aumentare l'efficacia del tiro individuale, accrescendo in lunghezza la zona pericolosa dovuta esclusivamente al tiro ravvicinato della fanteria. Infatti ottenendo delle
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tA FANTEll.tA
E 11, FUCILE A CALiilRò P1CèOLÒ EO A RIPETIZIONE
velocità iniziali di 620 ed anco di 680 metri, con traiettorie più tese e zone baLltUe più estese, si è raggiunto un'esauezza nel tiro ravvicinato fino ad ora non realizzata da alcuna arma da guerra ed una facoltà, insperata fino ad ora, di permettere di far uso di una sola · linea di mira fino ai 500 . metri . Se non vi fossero altri vantacrnj vi . r.)~' sarebbe sempre quello grandissimo di porre il soldato nelle condizioni di non avere da preoccuparsi del mutare alzo nel momento in cui il cornb.auimento ferve maggiormente e la morte fa strage attorno a lui. Inoltre può, nei inomenti · in cui il suo or"anismo è mag?1~1:rr_ien.te 1m~ress1onato, far.e assegnamento su una superiore poss1brlrla dr colpire solo spian~ndo l'arma e sparando. Chè se poi si consideri che anche un poco di tale superiore efficacia nel tiro :;i risente alle distanze superiori e fino agli 800, 900 metri, si può ~ffe r~are che: nella futura guerra vi sarà un più accentuato impiego della azione vicina . Codesta maggiore efGcacia dell'azione vicina delle armi .portatili, prod~ce naturalmente un tormento superiore nella zona del fuoco vicino· per le truppe che vi si trovano, e qnindi un maggiore logornmento di esse oss ia uri maagiore p. ¼ di perdite, per cui: la decisione nella lotta si dov;à esclusi,va,nente alt' accresciuta potenza dtl fuoco 1·a-ovicinato deUafanterla. In al tri termin ; si può dire: in combattiment~ di una ce~·ta durata, in cu.i siarw ùnpegnate rnolte fanterie, la soluzione sarà data daUa preponderanza del fuoco ravvicinato . •
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La facòl.tà che è fatta all'individuo di aumentare la poten~a del s·~o, fuoco tn un tempo determinato, esige però una maggiore tensione nel suo organismo, poichè il corpò riceve moralmente e materialmente più sco~se in uno stesso periodo di tempo , ciò cl:e porta una tendenza magg10re ad eccitarsi e quindi a commettere un maagiore numero di errori nel Liro, che influiscono sensibilmente s:1 risul~a_to .com_plessivo, portando anche un consumo maggiore di mun,1z1on1. Ricordando però che è cresciuta l'esattezza del tirò e il ?umero delle °:1unizio~i che il sol~ato porta seco, si può conchrudere che: ,qlt errori prodotti nel combattùnento ravvicinato dall'eccessiva tensione cleltefacoltàjisiche e morali del soldato, sono compensate da wia sensibile accresciuta
precisione 11.el tiro e dall'aumentato ùiclioiduale munizio11ame1tto. Inoltre questa maggiore tensione dell'ol'gan ismo nel soldato richiede una maggi ore individuale coscienza della necessitit di resistere più a lnn"o . o adunostalosomrnodiecci'Labilitàdeipropri nervi. Quindi è ne:;essario che l'individuo supplisca con forza tnorale alle prolungate e ripetute scosse che ri,~eve l'intero ·suo · organismo per effeuo del maggior pericolo. Ciò viene a dire che: la resisten:::a, nel ·tempo, opposta clall'inclù:idllo al maggior tormento del faoco , è fattore dette sue energie .fisiche e morali. lnf11ui solo una ben contratta abitudine di sapersi dominare e una forza fisica non seconda, 'possono tenere il soldato sollo la pioggia di proietti lanciata dai nuovi fucili, e lo spettacolo dei molti davanti e intorno mutilati, squartati o morenti. La celerità di tiro accresciuta coll'adozi(1ne della ripetizione, ha dato al soldato la facoltà .di accrescere, nel tempo, gli effetti del suo ·fuoco, specialmenle di accrescerli considerevolmente nei momenti in cui è maggiore il pericolo a lui d'intorno, quindi si è ottenuto indirettamente di accrescere la sua forza morale quando appunto le esiqenze della lotta richieaaono in lui il massi mo spiri lo, la massima o o ,. fiducia in sè stesso e nella propria arma . Si è inoltre ottenuto di ricavare da un superiore numero di proietti lanciati nell' unità di. tempo , quegli stessi risultati che darebbe il tiratore se in ·quel momen to non fosse estremamente eccitato, non avesse le facoltà visive alterate, facesse,un fuoco lento e aggiustato. Pe,, cui: la facoltà fatta all'individuo di aumentare considerevolmente la celerità cli tiro, provvede, col numero dei proietti lanciati, alla deficienza dei risultati ottenuti da un puntamento precipitato e da un fuoco corwulso; o in altri termini: nel numero dei proietti lanciati 11.ell' unità di tempo troaa il tiro indioiduale un'efficacia che compensa gli er1·ori prodotti net puntamento e netto sparo. · Tale accresciuta celerità di tiro produce ancora altri vantaggi: offre maggiore sicurezza al soldato, col serbatoio carico, in ogni momento dell'azione, fornendogli sempre l'occasione di fare fuoco; 1)ermet1e in or,ni circostanza dell'azione, di aumentare ·d'un tratto t ' V la rapidità. di Liro, di approfittare delle occasioni in cui iI nemico è
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LA FAN'rERIA
colto di sorpresa ed a ·massa per disorganizzarlo e ·inseguirlo col fuoco; offre mezzo, nei combattimen ti di località, di resistere alle azioni di poca durala e da vicino; assicura, nel momento . decisivo della lotta, il mezzo di avere la superiorità del fuoco e quindi quella morale; rende se~si bilissime le conseguenze di una ritirata e di un . inseguimento. Contro l'adozione della ripetizione non sono mancati di scagliarsi anche parecchi fra i più eletti tattici mode~ni. ·Esaminando i peri. coli cui si può andare· incontro ·nel porre una tale arma fra le mani . di uomini poco sicuri di sapére con calma -e opportunamente regolare il consumo delle proprie muili~ioni e poco pratici riel sapere apprezzare il giusto .momento .per impiegare efficacemente la ripe. tizione; ques_li tali hanno conchiuso non esser:e praÙco l'aumentare la celerità di tiro oltre l'attuale limite del fucile a caricamento successivo. Recentemente ancora il generale Dragomirow, iµ un ar· ticolo pubblicato sul Vojénny Sborn,ik, diceva « che il fucile a « ripetizione non funziona _come tale c~e per 20 secondi su tutta la << durata 4i un combattimento di parecchie ore; s'esso possedesse « anche una certa superiorità durante quei venti secondi, è note« volmente inferiore tutto il restante tempo; il suo peso è più con« siderevole, il suo tiro più scadente, -ed il soldat_o perviene ad un ·: .« tale grado di stanchezza che riesce appena a collocare l'arma al« ·1'altezza della .spalla. » (1) . <:o<}.este obbiezioni però cadono da sè quando si .consideri la ripetizione un accessorio utile, non indispensab'ile, . del fucile. Per tutti i casi, tranne quando 'tratti si di azione frontale decisiva, la ripetizione e a considerarsi come certe difese accessorie nella fortificazione campale che influiscono essenzialmente per gli effetti morali. « Ormai quasi daperlutlo, malgrado gli oppositori che « qua e là s'incontrano, il fucile a ripetizione s'i mpone, e lutti gli « ·s tati sono successivamente obbligati ad adottarlo, se non sempre « per fiducia tecnica, almeno per necessità morale, per non restare << un giorno, troppo ad(lietro agli altri. » (2) · I regolamenti stessi danno norme lassative sull'impiego della ri(t) V. Riv,sta ,11ilitare itaUana, gennaio t 889, (2)· V. Rivista 111ilitare italiana, gennaio t889.
_,.
E IL Fl1C!LE A CALIBRO PICCOLO ED A RIPETIZÌONE
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petizi~ne, appunto per evitare erronee interpretazioni ·sutruso di tale fuoco. Ne citeremo due: . li nu.ovo Regolamento d' esercizi per lajanteria tedescè{ (if) (Berljno· 1888) nella Parte II° intitolata: Il combattin7,ento, là dove parla dei fuochi, al § 32, dice: « I momenti opportuni per il « fuoco a ripetizion_ e.sono: (e nell'attacco: « gli ultimi preparativi per l'assalto; « nella difesa: , ~ per respingere l'assalto del menico; contro l'attacco della « :cavalleria ed in tu.tti quei momenti del combattimento nei quali « ha -~uogo un improvviso e direno urto co\"nemico (come nei com<< battimenti attorno ai trinceramenti, nei villaggi, nei boschi, ecc.); . « per il fuoco d'inseguimento; contro l'avversario. in ritirata. :«In massima, il fuoco a rip~tizione·, s'impiegi,t .usando l'alzo ab· « battuto o la foglietta. << Alie distanze fra i 300 e 800 metri esso deve essere impiegato . « solo eccezionalménte in quei casi, dove si possono battere bersagli · « particolarmente vantaggiosi, e solo per breve tempo, con effetti « di tiro relativamente considerevoli. · ·« Ouando 'le circostànze del combattimento giustificano il fuo.co « a r;etizione, l'impiega d1 esso dovrà essere lasciato di frequente « al criterio di ogni cacciatore. Per ottenere quindi, clie il massimo « utile del fucile non venga sprecato fuor di tempo, il cacciato~e « dovrà essere bene istruito a risparmiare le cartucce del serbato10 « per. quei momenti nei quali si cerca l'immediata decisione, op« pure contro un pericolo minacciante. » Que.slo paragrafo; come ognun vede, contiene in essenza tulle le regole riguardanti l'impiego Utile de.i fuochi a ripetizione. La citata istr:uzione, ispirata alle idee pratiche, ha bandito tutte le paure provocate d.alie discussioni pr~i:;edenti sui pericoli dello impiego di tali fuochi. Le nostre Norme sull'impiego dei fuochi delta fanteria sono assai più !'estrittive ai- rig.uardo; e· lo si comprende facilmente se si considéri che esse furono emanate un anno prima, quando appena gli animi dei chiaroveggenti si · erano inclinati all'adozione
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(l) Traduzione italiana, Roma {888; C. Voghera,
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FANTERIA
della r!petizione. Si era accettata la ripetizione per una questione , essenzialmente morale, ma non si voleva andare più in là nel la via delle prescrizioni. Quindi le seguenti restrizioni: « Il fuoco a ripetizione s'impiega esclusivamente: . O {< ,t per preparare l'assalto d'una posi~ione; « 2° pér respingere un assalto; « 3° per resistere ad un attacco di cavalle;·ia; « 4- 0 per battere il nemico in ritirata. « Ma in nessuno di questi casi ( ecco la restrizione massima) si « deve impiegare questo tiro a ripetizione se non a distanze non « maggiori ai 300 metri, anzi' si deve limitare l' ùnpieg9 di « questo fuoco alle sole distanze inferiori ai 200 metri, quando il « nemico è in parte coperto dalla natura del terreno od a terra ». Come si vede l'istruzione tedesca ha fatto un passo innanzi· nella questione ed ha lasciato facoltà ai capi-plotone di usare tale fuoco anche fino agli 800 metri in speciali circostanze. Speriamo che la Parte IV della nostra Istruzione sul tiro per la fanteria che tralta della Condotta del fuoco nel combattimento accenni dati più ampi al riguardo. Da quanto abbiamo detto possiamo dunque ritenere che il soldato entrato nella zona del fuoco decisivo di fucileria - 900-800 metri - colle 1120 cartucce che ·porta seco, debba essere in ara do di ri solvere un'azi1me di qualunque durata, anche facendo ~so fra i 900 metri e il ·margine della posizione nemica qualche volta di fuo èhi a ripetizione. · Da qualcuno si dice però: perchè ' non si da al fucile tale straordina,..ia cel~rità di tiro , da far sì che il soldato possa subito annien· tare ti nemico tostochè sia giunto a distanza tale da impiegare efficacemente tale genere. di tiro~ Ecco: quando si vede sui giornali riportato che un dato fucile o diYersi raggiungono, col loro meccanismo, una celerità. di quaranta, sessanta e più spari al minuto, mentre bisogna ·convenire che !',inventore ha sfoderato un ~arande . t~g~gno nel realizzare in un piccolo congegno si possente proprietà dr tiro, non si può non sorridere del pari se si pensi che simili ar· nesi sono destinati a rimanere modelli per· abbellire, per i posteri, le sale d'armi od i musei. Ogni trovato per n,oi deve essere eminen. temente pratico. Ora: il fucile nostro deve essere ~doperato da un
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uomo ,:he è di carne e d'ossa ed ha nervi d' una straordinari:, eccitabilità, non d'acciaio come quel Ii dei guerrieri amichi. Per conseguenza ol tre un certo limite, segnalo dal sommo sforzo che possono fare due bracc ia per sostenere spianato un fucile, una spalla per res,istere ai rip·etuti e violenbi rinculi dell'arma, un occhio · per traguardare continuamente lungo una.canna, ed un'arma per essere ancora usata dopo un considerevole n_umero di spari successivi, non è possibile dico oltre un certo limite ad umano organismo operare, q1iando a tutto ciò si agi:(iunga una mente molto conturbata. ed un animo in preda alle più violen,li e disperate commozioni. È dimostrato materialmente che la potenza di celerità di un'arma non può dunque superare un certo limite. Non si può adismisiira aumentare il numero delle c·artucce che si possono contenere in un serbatoio qualurique, senza aumentare eccessivamen te il peso dell'arma quando il serbatoio è carico; né aumentare a dismisura il munizionamen to del soldato senza aumentarne il suo carico. li limite dunque della , celerità di tiro è dato dalla quantità delle cn rtucce che può contenere ii migliore e più pratico serbatoio di un fuci le; che oscilla fra 4 e ,ro, è pure concordemente accertato non debba oltrepassare tale numero. Naturalmente poi dalla qualità e disposizione di tale serbatoio nell'arma, dalla qualità della polvere con cui sono sparate le cartucce, dipende la -possibilità di lanciarn~ un numero maggiore o min_ore nell'un ità di tempo. Per questo, e per ora, i migliori sist~mi sono quelli che permettono il caricamento del serbatòio nel minÒre 1:empo possibile ·come il nostro, e le migliori polveri sono quelle che producono minimo .fumo o permettono cioè al soldato di vedere quello che fa. · Di fronte all'accresciuta efficacia delle nuove armi nell'azione ravvicinala, quale sarà il miglior-modo di combattere del soldato? Teoricamente e praticamente sarebbe utile che il soldato, entrato nella zona del fuoco efficace di fucileria, vi rimanesse il più possibile isolato e nella posizione di a terra, per presentare minime dimensioni quale bersaglio e coprirsi colle f,ieghe del terreno . Ma oltrechè ciò è .in opposizione collo spirito dei moderni combattimenti cli e hanno quale ultima espressione il portare sulla più avanzata linea di fuoco il massimo dei fucili disponibili; e di ritrovare nella coesione e nel numèro quella disciplina e spfriw che so no- necessari
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per resi·stere sotto al fuoco oggidì, presenta l'inconveniente di estendere soverchiamente le linee di fuoco e renderle deboli su ogni punto. Tuttavia l'esperienza ha dimostrato che pur volendo mantenere al soldato la massima libertà d'azione, e sottrarlo, per quanto è_possibile, agli effetti disastrosi del fuoco, facendo dell'ordine sparso . la forma tipo del combattimento, bisogna convenire che non si può - e tutto induce a crederlo - anche colle nuove armi scendere al disotto del gruppo o stormo, per conservarsi anco adesso il vantaggio di resistere a lungo sotto l'azione del fuoco, sopportando perdite relativamente piccole. Infatti lo stormo è l'ultimo elemento che permetta ancora la coesione, I' ese,,cizio del comando e la disciplina del fuoco. Per cui si può ritenere che il gruppo o stornio rimarrà· sempre la principale forma da combattimento dellafanteria. Torneremo su questo tema nell'ultima parte del del presente scritto. L'accresciuta mole degli eserciti moderni e del pari l'aumentai.a efficacia-delle armi portatili, aumentano le perdite dovute al solo fuoco della fanteria; tali perdite aumentano sensibilmente nel combauimento ravvicinato. Ciò porta il soldato a sfuggire spesso all'azione immediata del proprio comandante. Perciò è necessario ora, più di prima, fare assegnamento sulla facoltà di giudizio, sulla sveltezza, sull'ardire, sulla fiducia in sè del soldato: sul suo spirito di disciplinatezza, sull'abilità sua nell'impiego della propria arma e nel sapersi valere degl i ostacoli del' terreno. Ossia è necessario contare sull' ini.:iativa del soldato, Il!: quale dovrà svilupparsi in lui in modo da renderlo capace di fare da sè in tutte le circostanze in cui venga a mancargli l'i1zione. del suo comandante. Il nuovo Regolamento d' esercizi per la fanteria tedesca, citato, ispirandnsi a questa alta necessità di creare tale iniziativa nel soldato, non tralascia di parlarne ad ogni pagin:a. Citeremo qualche punto. Prevedendo la necessità "di accrescere lo spirito morale nelle truppe, fino dall'introduzione a§ 3 dice: « Un precetto essen• « ziale dello addestramento del tempo di pace sarà quello di creare « e di accrescere il valore morale della truppa e di mettere in ese<< cuzione tutti i mezzi per raggiungere questo scopo e per il man« tenimento della disciplina ». J)ove parla dell'ordine sparso, a§ '17, soggi·unge: « . . . . .
« E perciò, appunto nel combattimento in ordine sparso risulta in <.<
modo più evidente se una truppa è perfettamente addestrata e
« disciplinata: giacchè quanto meno si potrà far _sentire nella con-
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« dotta delle truppe l'influenza del comandante, tanto più aumen(( teranno le esigenze· ali' attività indipendente del singolo indi« viduo ». · Nel combattimento in cacciatori - generalità - a§ 2,1 dice: (< ••••• La libertà _cl}e è lasciata al cacciatore nei suoi mo« vimenti e nell'impiego indipendente della sua arma, deve ren« derlo più adatto e capace per gli scopi della sua missione. « Quando nell'addestramento gli si farà comprendere che il com« battimento in ordine sparso richiede da lui ben altro che non o_( quello in ordine chiuso, egli dovrà anche ess(')re convinto di non « poter operare bene se non impiegando interamente tutte le proprie << forze. · « Avendo maggiore libertà ... egli dovrà avere semp1·e I'oc« chio vigile e l'orecchio teso, ed essere pronto in ogni mo.« mento ed agire con rapida riflessione e di propria « iniziativa >>. Il citato regolamento arriva ancora più in là, tanto da lasciare talora all'individuo la libertà di usare del fuoco a ripetizione a suo criterio. A§ 32, parlando dei fuochi, dice: «· . ; ... quando le « circostanze del comballimento giustificano il fuoco a ripetizione, « l'impiego di esso dovrà essere lasciato di frequente al criterio di << ogni cacciatore. Per ollenere quindi , che il massimo utile del fu« cile non venga sprecato fuor di tempo, il cacciatore dovrà essere « ben istruito a risparmiare le cartuccie del serbatoio per quei roo~ « menti nei quali si cerca l'immediata decisione, oppure contro un « pericolo minacciante ». L'azione diretta del comandante sul soldato può esercitarsi parlo naturalmente .dtii cor~andi a con tallo del solda~o - fino ad un certo punto e per un tempo determinato. Entrali nella zona della decisione, quando la morte fa ad ogni istante centinaia di vittime. i comandi a contatto del soldato spariscono in numero conside1:evole e l'azione resta, imbastita o già colorita, interamente nelle mani dei soldato. Allora egli dovrà scegiiere da sè gli obbiettivi sui quali far fuoco, regolare d_a sè il consumo delle munizioni, il ge•
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nere dei fuochi , o regolarsi sui graduati se ancora ne rima ngo no , o sui soldati più intelligenti, oppure da sè. Il regolamenre ricordato, ben conscio di un tale fatto, esclama a§ 36, parlando·dei/uochi: « Nel corso del comballiniento la di« rezione del fuoco non può di frequen te aver luogo che in moclo « imperfetto; perchè quando il fuoco co ntinua per mollo tempo, « un a parte relativamente c0nsiderevole dei comandanti che si tro« vano nella linea dei cacciatori sarà fuori di combatt imento. Ma « anche allora la disciplina del fuoco delle trnppe lasciate più o « meno a sè stesse, deve potersi conserv;,re. In una truppa bene « istruita e disciplinata la riflessione di ogni singolo individuo e « l'esempio degli uomini più intelligeuli e_~oral!~iosi, avranno una « inlluenza decisiva sul contegno della catena, e renderanno così « possibile di continuare con vantaggio il combattimento contro l'av< versario, che si troverà anch'esso in ci réost.anze non meno dif« ficili >. E a § 61 infine soggiunge: < ...... accorgendosi che nell'impeto « del combattimento gli vengano meno la risolutezza e la riflessione, << il soldalo guarda i suoi ufficiali. Se questi più nòn esistono, vi « saranno sempre dei sottufficiali e dei valorosi soldati, al cui « esempio egl i potrà rinfrancarsi ». Possiamo·ritenere dunque che: l'azione del comando a contatto del soldato scema, nel combattimento, in ragione dell'accresciuta ~ltlc:icia del fuoco ravvicinato, e ctesce perr:itJ la necessità dello addes'tcare il soldato a fare da sè un buon, impiego della propria arma e a, valersi delle proprie facoltà morali e intellettuali. Ma un incontestato vantaggio che verrà. all'azion e vicina. della fanteria $arà da l poter fissare sulle nuove armi poche linee di mira per sparare all e distanze brevi. Riuscendo a collocare la prima linea per la distanza di 500 metri cilca, ninno è che non vegga di qua ntò verrà semplificato· il còmpilo del soldato nel combatti men LO da vicino . Nèi momenti cioè di maggiore orgasmo e di mairgiorpericolo, il soldato .potrebbe calcolare su una retàtiva superiore efficacia del suo fuoco solo spianando l'arma ·e sparando, ~enza più dover pensare a stimare distanze e adattare alzi ad esse. Olti'e i 500 metri, benchè la micidiali tà siasigniflcante, si pué però fare
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assegnamento ancora su una relativa calma nel tiratore, e specialmente su quella dei comandanti , i quali rimanendo ancora in nu mero rilevante sulla più avanzata linea di fuoco, possono ancora indicare· gli alzi e i fuochi da farsi. A 500 metri il so'tdato è impe· gnato a fondo nel combattimento decisivo - il sentimento fortissimo del proprio dovere, quello della disciplina e dell'onore, la voce dei comandanti , l'atti tudine del nemico, il fatto stesso delr essere giunto sino a quella distanza del nemico i ncolume, e d'altra parle tè perdite dei capi e dei compagni, la morte che si presenta al suo sguardo dava nti e in torno in tutte le fo rme, quel frastuono del cannone e della fucileria, le voci e i suoni confusi che echeggiano a dritta e a manca, il campo di ballnglia, sono cose tali da sconvorgergl i nonché gli organi della vista e dell'udito, la ragione tuua. Un indistinto sentimento lo spinge 'avanti, un certo che cli selvaggio che è nella natnra umana quando si vede il sangue e se ne fini.a l'odore intorno, lo forzano a trovare vendetta nelle vite altrui .... e va avanti, qua e là dove c'è sangue da versare, esparaeavanza, un po' spinto dalla voce e dall'esempio dei capi , un po' da quella dei compagni, un po' dal desiderio cli finirla, da un complesso di sentimenti che gli fanno fremer e le membra, battere fortemen te il cuore nel pel.lo, che gli. accendono gl i occhi e il viso. Ed è in questi momenti che si vorrebbe mutare ancora l'alzo? Il soldato allora i1 men che pensa è ·all'alzo - spiana e spara - ricarica e torna a spianare e a sparare di nuovo - sparn in alto, in basso, dove vien viene - va innanzi - e il nemico fug ge un po' per le perdite che ha sofferto, ma più perchè vede l'avversario avanzarglisi addosso feroce. Sarà perciò sempre un gran vantaggio se i I soldato una volta cacciato in quella disperata lott.a fra il principio della propria conservazione e quello della distruzione, troverii. facilitato il suo còmpito con un'arma che non esi ga molto dalla sua rinessione. ln conseguenza ed in questo senso: l'azione ravoicinata della fanteria viene ad essere agevolata coll'adozione cli poche linee di mira, che con1>entano cioè a un certo punto al soldato di trascurare la stima delle distanze. E le polveri nuove non daranno esse dti risultati superiori a.Ile 1
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attuali, . se per rintracciare là più opportuna, tanto si lavora segre- . tamente? Vediamolo, e perciò rifacciamoci alquanto indietro. Quando si mise in _campo la questione della ripetizione, nçm mancarono tosto i COSll'UltOrÌ di presentare ali' esperimento VÌlfl tipi di congegni, mercè i quali potevansi ottener~ pare~chi spari suc-; cessivi. Pochissimi però condizionarono l'invenzione ·al fatto pratico. In fatti colle poi veri da fucileria in uso, non era possibile· spin· . gere la celerità di tiro oltre un determinato num·ero di colpi di seguito, senza che la q~antità di fumo che si andava formando sulla · linea dei tiratori, mascherasse completamente i. bersagli sui quali si faceva fuoco. Tale inconveniente che veniva a limitare l'impiègo della· ripetizioqe e _rendevano quasi nulli gli .eff~tti, portava l'al tro inconveniente di disegnare troppo nettamente ai tira~ori nemici e all'artiglieria avversaria le linee di fuoco della fucileria. La voce dei critici si alzò allora fortemente a combattere l'adozione della ripetizione. Per ottenere quindi ·che un fucile a magazzino potesse d'are una vera e reale superiorità alle truppe che ne sono munite, rispello a, quelle che dispongon·o solamente d~. un fucile a. caricamento successivo, era nécessario impiegare assolutamente una polvere che desse pocpissimo fumo. La . questione perciò del rintracciare tale polvere si legò intimamente a quella della_ ripetizione. Sorta poço_. dopo la questione della. riduzione del calib~o, per consentire il superiore muniziona.mento, sen_za aumentare .il carico ," richiesto dal maggior con$UII\O di .esso per effetto dell'.aumenlata celerità di .tiro , si vide che dette armi. a calibro pic~olo, esigevano a loro volta una· polverè speciale per poter comunicare alle pallottole grandi, velocità iniziali « sen~a dar luogo a tensioni esagerate, che condurreb~ « bero a far deteriorare rapi_damente la canna ed il sistema di « chiusura, ciò che renderebbero inoltre l'ot.tu·razione impossibile « e produrrebbero un riscaldamento insopportabile-dell'arma» (,1), In cònseguenza la qÌiestione dell'.ùsare polveri speciali s'impose assolutamente. Qui, più che ad archi tettare congegni, trattasi « di ·tr.ovare un « composto che mentre deve realizzare requisiti già enumerati,
« deve consentire di avere pochi residui, senza di che verrebbero « a formarsi in breve feccie in quantiLà considere,vole da farne sca« pi tare l'esattezza di tiro; iooltre esso deve potersi conservare a « lungo nei magazzini senza perdere delle sue qualità balistiche, (< senza decomporsi, e sopratull.o senza dar luogo ad accidenti>) ( 1). flettori sanno a che punto trovasi la questione, perchè la Rivista Nlilitare nostra non ha lasciato occasioni per tenerli informati. Supponendo, ciò che avverrà, che la polvere che meglio si convenga alle nuove armi, sia ritrova.La fra non bi"eve, ecCO' i vantaggi che ne ritrarrà. ilsoldaLo. Le polveri nuove producendo poco fumo, consentono al soldato di osser oare gli effetti del suo ·tiro; di accelerarlo sino ad'-an limite che assicuri con effetti materiali lo stragrande consumo delle muni'tioni; di disegnare meno nettamente nel telTeno la propria posizione, sottraendolo cosìall'azione lontana clell' artiglieria. Le ·poteeri mt01Je producendo inoltre poca detonazione, recheranno al soldato il vantaggio di rimahere meno stordito per effetto d'ei ripetuti i1 violeriti spari della propria e altrui arma. Aumentando la velocità iniziale impressa alle pallottole per effetto delle polveri nuove, aumentasi anche sensi bilmente la penetrazione di esse nei vari mezzi resistenti. Se a ciò aggiungasi che !e paIJottole si fanno ora con incamiciatura o di acciaio, o di rame, od anche tutte di otton,e, come propose taluno, basterà per com.prendere come anche la fortificazione del campo di battaglia dovrà subire sensibilissime modificazioni, e il materiale d'arLii:(lieria da campa(Jna avrà da soffrire molti più danni che non colle attuali o ' . pallottole di piombo. Ciò però sommato colla maggiore esatlezzct e celerità. di tiro delll'l nuove armi, ci fanno intravvedere quanta .maggiore potenza verrà all'azione difensioa nelle fatu.re guerre·. . . . Riassumendò il .fin qui detto, possiamo dire che: .la riduzione del calibro e l'accresciuta celerità di tii'o consentita alle 1
(l.) Vedi Jlivista ,llilita·re ll<1lian<1, gennaio !889.
(l) Vedi .Rivista 11/ilitare Italiana, gennaio t889.
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ANNO XXXIV, VOL. Il.
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nuove armi coll'adozio12C della ripetizione, segnano un nuooo e più potente incremento dell'azione vicina -della fanteria dòvuto esclusivamente alfuoco-che tale azione s~ esplica e}Jicacemente sì nella difensiva che nell'ojfensioa; in maggior misura in quella che non in questa - che ùifine all'azione ravvicinata della fucileria dovrassi d'ora innanzi la decisione delle grandi battaglie. Nell'ordine morale si può dire che: è necessario oggi u:n più accurato addestramento dell'ir1dividuo nel sapere calusi della propria urma, una più.forte educazione mo,·ale per reggere alle superiori condizioni di sJorzo fatte alle fa coltà del soldato nelle azioni moderne - che, nell'offensiva, il l'isultato sta, all' ùifrw ,·i dei fattori morali, nel predominio del proprio fuoco e- nell'azione insistente e concorde di tutti verso uno stesso scopo - che, nella dife1tsiva, la ,·iuscita dipende dalla costanza di rim anere al prop,·io posto e di disciplinare il proprio fuoco - che injln.e la vittoria dipende completamente dalla jlducia che hu il soldato nei suoi capi e nella p,·opria abilità.
Il. "Vantn:;,;I c he 'l'errnnno all'azione lont1111a delfndozloo e del t'uc lle a calibro piccolo ed a rl11etlzfo11e.
Cominciamo subito a dire chu colla riduzione del calibro , si è cercato. innanzi tutlo di aumenlare il munizionamento individu,1le del soldato, senza mutare il suo cari co, compensando cosi l'aurnenLato consumo di cartucce prodotto dall'accresciut.a celerità di Liro delle nuove armi - chè se $i fosse trattato di mutare le qualità balistiche dell 'arma , i vari Stnti europei non si sarebbero messi nel la scabrosa via di cangiare d'nn tratto l'armamento delle fanterie nelle presenti co nd izioni politiche e 11nanziarie.
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Però è accertato che , fatta tale trasformazione, si avrà anche quest'aumentata efficacia ~ell'azione rav~icinata, ~ovula vuoi_ alla esattezza di tiro del fucile a p1ccolo calibro, e vuoi alla maac,iore on accresciuta celerità di tiro: . . Un vantag~io poi è venuto anche all'azione lontana della_ fucileria, poichè le armi nuove consentiranno di ~pingere le gittate ollro i limiti del.le attuali . . . . · Resi.a a discutere se convenga alla l'anLeria: usufruire anche d1 tali proprietà. , . . . Noi sappiamo che l'azione individuale del fuoco dt fuc1l ~r1a. si può estendere sino a!l nn limite, fissato dal_ compen~o eh~ si trova neo-li effetti del fuoco per ogòi proietto lanciato , che e funzione della di;tanza e dimensione de~ bersaglio e dell'abilita individuale del tiratore. - Oltre il limi le accennato l'azione individuale può est~ndersi, valendosi della collettività, ossia, pur usufruendo dei van~ taggi che può dare il fuoco individuale, si ce~ca_ col ~umero di_ proietti lanciati da un reparto raggiungere quei r1sul_uu1 che o~,u · proietto non può dnre da' sè. - Non si può con un taglio n~Lto ~l~llll· guere quando la massa debba avere il s?~rav~ento. -:-- E op1n'.one r,enerale che alla distanza del fuoco dec1s1vo s1 cerch I la solus1one del combattimento nella prep9nderanza del fuoco individ~ale -: quindi si può ritenere che l'azione collelliva della quale_ qui vuols1 parlare, sia essenzialmente l'azione lontana della !ante:ia, la qual~ si può considerare manifestarsi fra i 2000 -metn agh 800 metn colle moderne nuove armi. Vediamo se però essa s·ia aument.ala~i tanto in ernc~c!a da (Yo ter essue un determinante essenziale per _la dec1s1one dt un combatlimento di una- certa durata . . Intanto è accertato che per le accresciute qualità balistiche delle nuove armi, potendosi estendendere l'az_ione_ dell~ ~uc_ileria _an~h~ a limiti con:;iderevoli ouenen.do anche dei lus1 ngh1eri multal1, cio_e anche al di là dei 2000 metri e fino anche ai 2500, 2600 metn, ne è venuto un aumento in langhe-:zçt, della zona battuta esclusivamente dal fuocodellnfucileria.- Per cui, a prescind~re da altre considerazioni, per questo solo fatto si può dire cresciuto anc~e · il tormento a cui verrà ad essere sottoposta in avvenire la fan l_er1a, posto che altri si valga di cotesta p1:oprietà delle nuove armi. -
LA l' ANTERIA
Recentissime esper ienze fatte sopra bersagli vari al poligono di Aldershot con tiri lontani eseguiti con un fuc ile di calibro mill imetri 7.7, hanno invero dimostrato che truppe a massa collocate a tali considerevoli distanze, potreb~ero.subire perdite si sensibili da dovern~ assolntamente tenere conto ('t). È accertato inoltre che l'aum entata potenza delle nuove armi obbliga le truppe a prendere speciali formazion i a distanze maggiori che non colle attuali; perciò è accresciuta la distanza fra i fronti opposti, la quale perch è possa ridur,-i a quella di fuoco efficace e decisivo è necessario percorrere sollo l'azione del fuoco lontan o del la fucileria,e proteui a.oche da tale ger1ere di fuoco . - È accertato ancora che per causa dell'au ment:ila ~illata delle nuo,·e armi il p. 0 / 0 dell.e perdite complessive . ·per preparare, svo lgere e decidere una CP.l'La azione è cres,:iuto che perciò una frazione non minima - di Lnli perdite dovrassi alla accrèsciuta crficacia dell'azione lontana della fucile1·ia. - È in!ine chiaro che se vi sono perdite su periori vi sarà pure un consumo maggiore di forz e, delle quali alcune saranno esaurite prima anco ra di prendere parte all'azione deci:;iv:i, dunque per effetto della sola azione lontana del l« fuc ileria accresciuta d'efficacia. Tutte queste considet·aziooi ci portano al la conclusione: clooe,·si
c:onsenti"re an'awnenta.ta injlaen:::a clell' a.:::ione Lontana della .fl.lcile6a nei futw·i combattùnenti, pur la.sciando a quella vicùia le( supreniazia. Per vedere però se cotlesL'accresciuLa azione lontana dell e nuov0 armi sia ur:i determi nante es~enziale della soluzione di un co mlrnt tim,~nto di uu:t certa durata, conviene studiare la quesLione sotto due a~petti cioè: . ri5peuo all'erficaci;1 cli tale gcrìere di azione; rispetto all'imp iegodei Liri lontani nello scngl io11ame11L0 generalo delle tru ppe su l ca mpo di battaglia. Parlando di efficacia di l'uoch i alle grandi distanze, s'intende parlare dei fuochi fatti nella zona antistante a quella d'avvicinamento, nella zona d'avvicina1Ùe1Ho e ~ella zona di preparazione, ossia in complesso in un estenz.ione di .terreno di 1000 a 1500 1
(I) V. /Icone 11iitil{1irc 1Le l'~tr(l.n9cr -
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IL FÙCI LÈ A PICC.OLO CALTBRÒ Eì> A Rl PÈTIZl ONE
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metri . - Per questo è bene ricordarsi un momenfo il modo di combal.tcre delle fanter ie moderne. - La fanteria man ifes ta la sua azione essenzialmente col fuoco - Jon t.anoev icino. - L'efficac'iadel fuoco di fuc il eria acquista una notevole intens ità quan to più breve è la distanza del bersaglio che si vuol colpi re, per cui questo solo fallo hasla ad avvertirci che l'azione lontana è assai limil.ala. - [nfa ui: l'azione lontana trae la sua efficacia solo dalla qua'llt.ità de i proietti lanciati in un determinato tempo contro un determinato IJersaglio, il quale per essere colpito dovrebbe sempre più ~resce.re in dimensione quan to è maggiore Jasuadistanza dallasla1,1onecl1 t.1ro . -Nell'azione lontana la pro babi li tà di colpire è subordinata al numero degl i spari fotti, non alla precis ione con cui ogni col_po_ è sparato. Oiò ci dice chiaramente che l'efficacia sua è ancora lim1Lata. Anche ammes.so chè le nuove armi acquistino al punto da dare minori deviazioni laterali sensibili anche alle grandi distanze, non sarà una ragione sufficen(e per rendere più importan te !'impiego dell'azione lontana, perchè un minimo erro re nel puntamento e all'atto del lo sparo distruggerebbe cotale vantaggio . Ma v'ha di più. - Il fuoco alle grandi distanze per essere relativamente efficace dev'essern fauo in genere a tal i distanze dal nemico che i "randi reparti che lo eseguiscono siano completamente sotto l'imm:diatà. azione dél comando. - Infa tti quest'efficacia. ò rao-aiunta solo quando si siano verifìcale que$le condizion i: · no sia stata esattamente stimata la distanza del bersaglio contro il quale si spara; · . . . . siano imp iegati convenientemente e da tulll gl , alzi necessan a ba ttere la zona entro cui trovasi il bersaglio; vi sia una disc,iplina dèl fuoco, intenLa a stab ilire il numero di salve o di spari successivi che devonsi fare perchè si ottenga un risulla~o adeguato al consumo delle mun izioni. · Ora: le formaz ioni che si adoperano in ta le circostanza, sono quel le che permet.ton·o in massimo grado l'azione 'del comando;. ossia formazion i compatte, a massa, che non possono mantenersi così sotto il fuoco lontano nemico ~ am messa quest'efficacia - se non nel caso .unico che il nemico ab bia un'arma che non consenti tanta portata. Inoltre: il fuoco alle grandi distanze, trova una li,nitazione ol~
E II, i'ùCILE A. CAL1BRO PICéOLO E D A li!PE'l'IZIONE
·LA r'A N'l'ER!A
trechè negli ·scarsi risullati che si <,ttengono, nelle condizion i topografiche peculiari del campo di battngl ia. - Infalli solo in circostanze speciali e da t:·uppe determinate puossi effettuare un tale genere di fuoco, il quale poi anche quando si può eseguire, trova una limitazione di esecuzione nellé qualità visive del soldato limitale e nell e cond1Zioni generali atmosferiche. . · Ma v'ha un'allra considerazione ancora. - Nel combattimento moderno · l'azione efficace del fuoco di fucileria si manifesta solo dopo che l'irtiglieria abbia preparato la via alle fanterie per decidere la lotta. Dunque l'azione preparatrice principale .;petla all'artiglieria la quale ha un'efficacia di tiro alle grandi distanze incontrastata di fronte a quello della fanteria. - Per cui l'azione lontana della fanteria dovrebbe manifesta rsi solo quando l'efficacia del suo Liro, rispetto alla probabilità di colpire, è pari sa non superiore al.quanto a quella dell'artiglieria. - L'efficacia del cannone fra i HiOO metr i ed i 300 metri , rispetto alla probabilita· di colpii:e; è per lo meno pari a quella del fuc ile da ,f 500 metri a •I000 metri (•I). La fanteria dunque non dovrebbe far uso dell'azione lontana prima di essere nella zona· dei 1500, I000 metri - ossia nella zona di preparazione del suo fuoco . - Ma bisogna ancora considerare che solo fino !ì 11ÒOO metri non si ristab ilisce perfettàmeote l'equ ili brio nell'effi cacia dei fuochi di quelle due armi, · dopo di che la fanteria çr,cquistalasuperiorità. In conseguenza: il fuo co di.fucileria p uò diventare un detel'minante essen~iat(J di decisione nel combattimento dai 1000 . metri al mal'gine della posizione neniica. - L'azione lontana può quindi solamente far sentire la sua efficacia continua, nella. zona del fu oco di preparazione, ossia in una zona assai limitala in estensione, quindi non è nè può es · ·sere·il determinante essenziale di decisione neifuturi com,battimenti. Dovrassi dunque rinunziare a cotesto vantagg io della più lunga portala delle nuove armi? - Le esperienze eseguite al citato poli. gono di Aldershot hanno dato· cosi sorprendenti risul.tali da obbli-
(l) V. Rivista mtlitare italiana, giugno tSSS.
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gare a rifletLern la questione - · e noi la lasciamo sul tappeto perchè venga nncora e più assennatamente discussa, - Ci permeuiamo però di fare una considerazione al riguardo. - Innanzi lutto è bene ritenere che quando si lratLa di dati ricavati da simi li specie di tiri, bisogna riportarsi all'ambiontedel poligono, cioè in un terreno apparecchiato per esperienze, con tempo discreto, con ti ratori non eccitali da precedenti scosse del genere di quelle che si ricevono in un campo di ballaglia, non stanchi o spossati per marce e fatiche precedenti, .con armi in bnonostato, scel te, preparato, ecc. ecc. - Poi è bene considerare che i risultali ricavati vanno l'iferiti a esperienze falle su bersagli fissi , ill umi nati, conLinui - di carta - neanche coperti dalla varia e alterna vegetazione naturale d'un campo di. battaglia, nè masc!Jernti dal fumo de' spari ecc. - Quindi all orchò si parla di si mili risullati conviene l'idurre .i daLi avuli al poligono ad una media che si avvicin i .a quella dei risul tali avuti sui campi di banaglia. - E allora in fo rmino l,e due ultime campagne comballutesi in Europa sufi' efficacia del fuoco lontano della fa oLerial I L'azione lontana della fuci leria è un delerminante utile, non sem_pre però, per concorrere a disegnare coll'artiglieria_un'az_ione di uria èerlà enti tà, poichè è bene ritenere che le nuove ann i: ~oll'accresciuLa porlat~, usufruila in opportune circostanze, possono obbliga re Lruppe a massa a prendere formazioni da combaLlimento prima .:lei designato tempo o d~lla convenienza; possono obbbligare ad un consumo prematuro', e non compensalo da eITetti adeguati, delle munizion_i; . possono pe1:mellere di battere trup~e- t~rm_e e 1? gros~e masse raccolte dietro ostacoli appariscenti con tin tndtretti, obbllga?dole a mostrarsi e quindi a impegnarsi; possono servire nella ricognizione da lungi col fuoco di determinale striscie di Leneno, ove il nemico si cel i per co lpirci di sorpresa; ecc . ecc . Quindi, allorchè si ab bia in vista di raggiongere qualcuno degli accennati scopi, sarà utile valersi anco dell'accresci uta porlata delle nuove armi. Riguardo poi all'impiego.dell'azione lontana nello scaglionamento
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T,,\ FANTERIA
generale qell e truppe sul campo di battaglia, valgano le considerazioni che·seguono. È un.a tendenza spiccata dei grossi eserciti moderni di ven(re subito alla soluzione nella guerra, mercè poche e grosse battaglie, perchè gli interessi che sono · in giuoco p~r ~e nazioni sono così vitali che il protrarre la lolla a lungo s1gn1fica depauperamento delle eneroie fisiche e morali di un popolo. La necessità che alla battaglia cincorra la massima parte dell e truppe disponi bili - l'ideale essendo quell e che vi concorrano tutte - fa sì che queste truppe vengano impiegate a grandi scaglioni successivi, dalla, testa alla coda d'oorii colonna che accorre sul campo di bau.aglia. La necessità poi di dividere le truppP- per molte sl!'ade- l'ideal e essendo quello di usufruire di tutte le praticabili - per farle cam minare comodamente e per diminuire le profondità eccessive prodotLe dalla aumentata forza in ciascuna delle grandi unità combattenti , e l'obbligo di ridurre tali profondità al segno che tutte ,le _truppe possano prendere parte alla battaglia, fanno s~ che i vari scaglioni di una stessa colonna non arrivino sul campo d1 battaolia che ad ore diverse della giornata e s'impegnino successivam;nLe. L' importante è ci1e ogni scaglione arrivi a tempo :a dar ~a mano a quello precedentemente impegnato. Ciò posto - 1mmag1· niamo che,ooni scaolione, supponendo di avere la convinzione nell'assoluta efficacia dell'azione lontana del proprio fuoco di fucileria, si ristasse a un certo punto dall'avanzare, e, sch ierate le sue truppe, aprisse un vivace fuo co di fucileria a. 2000 metri ad e<;em pio od anche meno . Che avverrebbe? Che - a parte l'assioma sempre vero che un'azione non spinta a fondo non dà. risultati positivi - l'azion~ dì uno scaglione sarebbe cara tterizzato negli effetti dal porre ~uor, comballimei1to, in un certo tempo, un determinato numero d, av · versari; ma avverrebbe pure che, fino a consumazione totale di quello scaglione, i succe55ivi non polrebb~ro impegnarsi , e dovrebbero, spettatori inerti, assistere a qu~lla lotta paradossale, la quale non si risolverebbe se non quando l'uno dei due avversari avesse sofferto tali perdite dal decidersi a muovere, non contando il· tempo e il consumo stragrande delle munizioni per ottenere tale risultato.
E 'JL F UCILE A PI CCoto CALIBRO ED A RIPETIZIONE
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Per contro, ecco quanto avverrebbe nel caso opposto, che è quanto si verifica nelle battaglie moderne. Trovato il contatto col nemico e decisa l'azione, l'artiglieria prepara la via agli scaglioni di fanteria in testa all e colonne, i quali avanzano un po' protetti clal terreno , un po' dal fuoco delle granate e un po' ·dal proprio fuoco, fino al margine della zona di pre· parazione, ove assumono formazioni cla combattimento. Avanzano col fuoco e al.traversano talo zona cercando di rnggiungere quella. del fuoco decisivo, nella quale l'ordine sp·arso diventa la forma ti- . pica da combattimento. Invero esso permette - C<)ll'accresciuta potenza dell'azione indiv.iduale ra\'vicinata - di soffrire minori perdite, dando al fuoco la massima intensità. Si trova appunto in quel momento io linea il maooior numero di fuci li disponibili , e tutti utilmente adoperali.; o~ . p.erchè l'az1one individuale consente la massima libertà d'azione e il massimo sviluppo del fuoco . Gli scaglioni successivi, trovando sfogo innanzi, seguono il movimento del primo impegnato, fino a.-ptrter entrare ciascuno, a suo tempo , nell a · zona della decisione.- Ma intanto, attraversando le zone precedenLi a quella, potranno coadiuvare la schiera o le schiere prime impegnate, valendosi dell'azione lontana del fuoco di fucileria in quella misura che consentirà il terreno, gli obbiettivi che si presenteranno favorevo lmente in vista, il munizionamento, ecc Solo in questo modo è dunque concepibile il concorso dell'azione !on.tana della fucileria nei moderni combattimenti. .· Riassu mendo il fin qui eletto al riguardo, diremo ·dunqne che: è incontrastata la superiorità clell' a.z ione ravvicinata della fucileria sa quella lontana, la quale, benchè sensibilmente aumentata nella sua ~f/icacia, non è ancora tale da costituire un determinante essenziale di soluzione in un combattimento di una certa dumta; che nei limiti della sua relativa. efficacia, t' azione lontana diventerà un'ausiliaria utile all'azione decisiva ravvicinata.
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tA FANTERIA
E IL FUCILE A CA LIB l!O
IIT. M11tali1er1tl elle verranno a ll'ln1plego "enerale d e lla fanteria dall'adozione del fucile a calibro p iccolo ed a rl1»etlzloue.
La puhl,licazione recentissima del R egolamento cli esercizi per la fante ria tedesca, che proclama lo 8tor1Uo cli cacciatori la forma prlnclpille di eo1Ubattlmeu to, quando appunto anche la Germania ha trasformalo a ripetizione non solo lulli i suoi Mauser, ma ha altresì deciso la costruzione di fucili a piccolo calibro, e pare abbia anco ritrovala una polvere a pochissimo fumo, è la sintesi ::niglitire per noi di quanto si possa dire circa i mutamenti che verranno allo impiego della fanteria nelle fn Lure guerre dall'adozione delle nuove armi . Possiamo ritenere : che non potrit mutare l'attuale modo di combattere delle fa nterie, fino a che non sar:.i di scoperti un'arma ·affatto nuova, non mai immaginata fino ad ora, oppure una nuova fo rza d'impulso di versa dalla polvere; che per l'accresciuta esattezza nel tiro da vicino e l'accresciuta celerità consentita alle allu.:ili armi portatili. il modo di com bat- · tere più opportuno per le fante rie, sarà quello che permelterit la massima azione del fuoco individuale. Per questa seconda considerazione l'ordine sparso resta ancora la forma classica del combauiment'J moderno. Infatti tale ordine lascia al soldato la scelta del terreno più adatto per dispors i a combattere, della posizione del corpo e dell'arma più acconcia per spadiscernimento , svelrare; usufr uisce di tntte le doti del soldato: . tezza, ardire, fiducia di sè stesso, abilità nel valersi dell'arma e del terreno . Naturalmente esige un maooiore addestramento ap· 01') punt.o perchè è una l'orma da combattimen to che tende di più a slng,
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gire al l'azione dirella del comando, ma per ·compenso permette di . continuare il comhattimento più a lungo, soffrendo perdite relativamente minime. Di fronte quindi al progresso fatto colle armi nuove, se vi può essere tendenza a mutare form e da comballimento, questa si ma. nifeslerà sempre nel senso di uno spiccato frazionamento dei corpi, avvegnachè l'ordi ne chiuso, sotto ·il fuoco efficace delta fucileria odierna, meua i vari reparti nella condizione di soffri re·perdite rilevaolr in pochissimo tempo, e di rinunziare ai vantaggi accennati dell'azione indi vidua.le. Resterà però ancora , come ben· dice il. ci tato R egolamento, all'ordine chiuso « la sua piena importanza « per la preparazione, per il rincalzo e per la so,stituzione degli << stormi di cacciatori, · per la riscossa, e, in date circostam:e, per « dare l'ultimo colpo nel momento della deciSi(?ne. Nella lùiea · « aoa(l,zata perù non s'impiega che in èa.s i eccezionali. Il « combattimento non si svolgerà mai in ordine chiuso « senza l'impiègo simultaneo deU'o rdùie sparso ». Resta però a vedere quale densità dovrà darsi· all'ordine sparso scenden do nel frazionamento. perchè, considerato il superiore percento del!~ perdite a cui va soggeLta una linea .di cacciatori per effetlo dell'aumentata efficacia della fucileria, . si possa ancora resi si.ere ad essa per la du rata di un intero giorno ad un combattimenLo. ·1n vista delt a superiore esattezza net Liro, sarebbe necessario un modo di combattere più spicciolato dell'attuale, quale quello che si otterrebbe, ad esempio, aumentando gl i intervalli fra gli aoet"li d'ogni catena, fino ad isolare completamente l'individuo. Ma, oltrechè te linee piglierebbero distese enormi· e sarebbero debolissime su ogni punto, vi sarebbe l'inconveni enle che il soldato -:;arebbe sottratto del tutto all 'azione diretta del comando; inoltre le li nee a rincalzo detta prima impegnala, dovrebbero c!)sere alla minima òi· stanza possibile dalla precedente, perchè qui il rincalzo sarebbe necessario ad ogni soldato morto o messo comunque fùori combal· ti mento . Di guisa che volendo pur conserv~\re al soldato una certa libertà e non solLrarlo all'azione del comando e permettergli anche di resistere per qual che tempo al fuQco, pur soffrendo dette perdite, non si può , nel frazionamento, scendere al disollo del più
E lL 'FUClLE Dl PICCOLO CALIBRO E D A nf P J•:TIZ!ONE
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LA FA NTERIA
piccolo elemento dell'ordine sparso ancora soggello D. comando che stormo, o gmppo, o nucleo ch e dir si voglia. Ricordando poi che l'azione della fanteria si svolge essenzialmenle colla prepondei·anza del fuoco, e che però non è possibile ottenerla che successivamente impegnando le proprie forz e - tranne il caso di ballaglie preceden temen te preparate- e che d'altra parte se si producono perdile all'avv~rsario col proprio fuoco, questi farà il poss ibile per produrne a noi, ne viene di conseguenza ch e la densità maggiore nella più avanzata linea combattente si dovrà avere solo quando, decisa un'a~ione a fondo, perchè con ti la spesa di venire ad una soluzione, questa è più impegnata nella lotta, ossia quando l'ultimo scaglione d'incolonnamento, in una giornata campale , è a portata per concorrere alla pugna. Questa densi tà dovrà al meno essere tale che, pur consentendo la preponderanza del fuoco, permetta di re~istere alle perd ite prodotte dal fuoco nemico tan to tempo quanto ne può impiegare ogni scaglione a giungere a r incalzo del più impegnato, quando questo ha ancora metà della sua forza. Il tradurre questo concetlo in cifre non è per ora possibile, mancandoci dati ricavati da tiri eseguiti alle varie distanze co ntro bersagli rappresental)Li le ~,arie formazioni con fucili a cal ibro piccolo .· Ci resLiamo perciò in questa Lesi dallo arrischiare altre conclusioni. Ci restano ancora alcune considerazioni . Posto , come al;ibiamo visto, che cresca in modo sensibilissimo l'efficacia del fuoco di fu cileria, sarà ora più che mai necessario orientarsi bene e preslo fin da principio sull'azione che vuolsi fare , perchè ogni intempestivo impiego di truppe od ogni r1zion·e condotta con scarsa energia, si lraduce in un consumo straordinario di forze materiali e morali (perdite e demoralizzazione). In oltre . i movimenti che si ha intenzione di e.seguire devono essere, oltrechè bene studiati negl i effetti che possono produrre, condotti colta massima energia e velocità, cercando di anivare per la via più dritta al nemico. La ritirata di fronle alle nuove armi è l'operazione nonchè più difficile, anche più disastrosa, e questa se si effetluerà lo sarà sempre a caro ·prezzo. La quantità di truppe impegnate nelle moderne azioni e la neè lo
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cessilà. di adottare formazioni da combattimento sempre pi~ manegaevoli, elastiche e veloci, ve·ogono a. nuocere anzichè a favorire l'azione del comando. In falli, alla direzione del fuoco, possono prendere parte, in massima, solo i comandanti che si trova~o sulla line~ dei cacciatori, quindi i capi plotone ed eventualmente r comandanti di compagni a. Agli altri comandi spettano nel combatti~eoto al tre incombenze. per poter ancora int ervenire nella sfera dt com,1 ndo dei loro dipendenti. . Ora !'accresciuta micidialità sulla linea più avanzata .del fnoco, elimi n~ preslo buona parte dei comandi, i quali ~~nno l'in~ari_co · dell a direzione del fuoco, talchè si mostrerà ora pm che mai spiccata la necessità che il solclalo sappia fare da sè il più utile impiego del fuo co, per il che occorrerò cal ma, maggiore_ a?ilità nel tiro e superiore convinzione dello. necessità cli u~a cli:;c1pl.illa nel fuoco. 1 comand i poi dovranno cercare in ognr modo dt man tenere la coesione 1· ordine e la direzione. « I comandanti superiori devono <l veglia1'.e che le truppe non sfuggano loro di mano; ed i coma.o« danti in soll'ordine invece devono procurare, dopoavereesegu1 Lo e un incarico ricevuto, di unir$i nuovamente al loro reparto, met« tendosi a. disposizione dei propri superiori ( 1) . Ciò che è assai << più importante a osservarsi di front~. nl_l'~flì~acia ~ccre~ciuta delle « nÙoYe armi Ci ricorda però che l·tn,. .uativa di cu i dovnrnno « essere animati tutti dovrà essere la più razi onale e la più coope« ratrice poss ibile, perchè l'iniziativa che s!.fc,rà .va lere e~tr:o « tali limiti sarà la base fondamentale de, grand, suc:cess1 tn <l guerra ». (,1) . . . .· Coll'adozione del.le armi a piccolo calibro, andranno acquistando indubitatamente una maggiore imporumza i ,·ipari artijìciali, · dei q~iali sarà bene conoscern e il valore ,1ssoluLo e relativo. nello impi ego loro per gli usi di guerra . Poichè se concorron~ a .l'ln~or~ zare le linee di difesa e a sottrarre la truppa alle perdite 1ngent1 che produnanno le nuove armi, sono però elementi pericolosi qu.ando si sia per co mpiere un'azione risolutiva , poichò. poss<'.no clommare l'azione dei capi e incagliare la libertà dei mov,ment1. Quan to al 1
(I) Regolamento per la (a11teria Pag. l.59-i60.
/ede$Cfi. -
Versione italiana. -
C. Voghera. -
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LA FAN TERIA
E IL ~'U01LE A CALI RllO PICCOLO ED A RIPETIZIONE
sensibile au.mento nelle dimensioni. di tali ripari, specie per q,;elli in terra, aspetteremo che altre esperienze sieno vennte·a darci maggiori eleme.nti di discussione al riguardo . . · Infine le nuove ar'ini consentiranr10 un aùmento di munizioni nella dotazione individuale d13l soldato. Anzi, appunto per raggiungere tale scopo, si è ricorso ali.a riduzione del · caii bro, Anche coll'aumento sensibile che si avrà in tale individuale munizionamen,o, non si oLterrà nÌai di porre nel carico del soldato il numero di cartucc~ sufficienti per iniziare, svolgere e decidere un combaLLimento · de!la durala di un giorno. -Ci troviamo perciò ancora di fronte a due fatti importanti, cioè: al limitalo numero di cartucce~ sebbene au'!1enlato - presso il soldato; alla necessità di risolvere le azioni unicamente colla preponderanza del fooco . (Jueste due esigenze ci inducono a soffermarci un istante sulla . questione dello scaglionamento generale delle munizioni sul campo di battaglia di fronte al nuovo a1;mamento della fanteria. Forse nell'esame di tale questione, quanto noi proponiamo non appaghèrà tutti: ci si permetta aci ogni modo di esprimere una nostra idea al riguardo ('I). . . «· Dati i colossali eserciti moderni e date · le moderne tendenze « nella condotta di essi, è giuocoforza ritenere che i corpi d'ar« mala moderni sapranno a tempo le condizioni generali del ne<< mi~o, quindi potranno presupporre almeno un giorno prima se « vi sarà battagli a o. no .. Sarà per conseguenza anco ·agli ingenti « corpi d'armata che .si costiLuiraÌmo (3 divisioni)' concesso di poter (t) Riport.iamo qui lo scaglloMmento attuale delle munizioni rispetto all':lttual,1 nostro armamento della fanteria: · Cartucce portate da.I soldato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96 1.• linea di rifornimento sul campo di bat- J taglia . . . . . . . . . . . . . . colla carreua.· per cartucc-0 J20 Totale sulla linea di fuoco . . . . . . . !!_6 2' linea di rifornimento (divisionale) . . . . J col parco divisionale . . . 30 col parco di artiglieria di a• linea di rifornimento (corpo d'armata) . . corpo (l'annata . . . . 50 co.l parco d'arligleri,i d'ar4• linea di rifornimento (annata) . . . . . mat.a . . . . . . ·. . 20 Totale complessivo . ·. , · . . . . . . . ~-16
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« arri vare sul campo di baLtaglia con Lulle le loro forze nel. corso
« della giornata. " Evidentemente ciò si potrà. ottenere a sola condizione di .met" tere il soldato nel caso di bastare a sè per più di un giorno, ,< ossia aumentando il carreggio al seguito dei corpi combattenti, « lasciando indietro i parchi viveri e munizio~i > (,1) . Premessa quest'idea che non è nosLra,. ma di un chia ro scrittore della Rivista, veniamo al caso nostro . Abbiamo detto che il nuo~o armamer_i.Lo produrrà un allungamEmto nena zona del fuoco dovuLo esclusivamente alla fucileria, per cui si potrà. ritenere che tale zona del faoco difacileria si potrà così scomporre: Zona d'avvicinamento, sino ai 1500 metri; zona di preparazione delf uoco di f ucile,.ia, da i ,1500 meLri ai 900 metri · Zona della decisione. - Prossim.a, dai 900 metri ai 500 metri; . Ofl.a della decisione. - /!'l'uente, dai 500 metrr ai 450 metri; A ssaZto , dai 150- 100 metri, alla posizione occupata dal nemico. Abbiamo inoltre premesso che il soldato de11e poter enlrare.nell.a. zona della decisione colle ·I20 cartucce che gli deve consentire 11 nuovo armamento: cosicchè tutto il resto del munizionamento deve venirgli da tergo, ossia dal carr·eggio al seguilo d'ogni battaglione, d'ooni reu(Timenlo , d'ogni divisione. G, sLaLondall'esperienza dimostrato che nei più accan iti combatti~ menti moderni rare volte occorse a reparti di truppa della forza d1 un battagl ione di consumare un maggior numero di 225 cartucce per individuo, sebbene sieno stati al fuoco per tutta la durata d~lla . bauaglia. · Volendo tener i:onto ch e nelle future battaglie una buona parte delle Lruppe possa combaltere un intera giornata e fors'anco parte · della nolte preceden te e suss eguente alla battaglia, e calcolando un mae1giore consumo per lo impi ego dei fuochi a ripetizione, si può . con°ogni certezza (issare il munizionamento individuale a non meno
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({) Vc<li Rfoista ,Militare Italiana, novembre i88S.
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LA FANTEl\lA
d_i 240 ~artucce; qu indi se giunto sul limi tare della zona della decisione, Il so ldato déve avere ancora le sue ,J20 cartucce le altre dovranno 11enirgli da tergo . La quantità di cartucce, eh~ abbisogneranno al soldato nelle precedenti zone, cresce coll'avvic inarsi alla zona dell a decisione, maggiore quindi sa1'a il consumo nella zona della preparazione che non in quel la d'avvicinamento ecc. Cosicchè posto che nell a zona della preparazione l'azione ricbi et,aa un cert o svi·1 uppo d'I f uoco per chiarirsi al punto dn decidersi a "" risol verla, specie se l'artigl ieria abbia altri obbietti vi da battere bisognerà, d~re ai soldato al meno da 50 a 60 cartucce per poter 'preparare I ,:lZlone col fuoco. Resterebbero 60 cartucce da distri buire nella zona pr~cedente. L'avvicinamento, anche se protelli dall'artiglieria, dovrass1 pur fare col fuoco se non in tulta la zona, almeno dai 2500 metri ai 1500 metri, e però bisognerà dare al ,oldato non meno di ~O o 40 cart~cce. Il rimanente servirà per quelle differenze di resistenza che _si poss?no Lr_ovare nei punti più fo rti dell'azio_ne, per c?mpensare gl'. :5rnarnment, nel corso della battaglia o perdite che s1 possono venhcare per altre ragioni ecc. Lo scaglionamento perciò potrebbe essere il seguente: Cartucce portate dal soldato . . . , . . . . ,, 20 ,1• linea di riforn imento sul campo di battaglia (colle carrette porta cartucce). . . . . . . : . . . . . 60 2· linea di rifornì.mento sul campo di balta <r] ia (reaaimen1:> '"' • tale) carre!?_ " gio speciale . 4,0 3• linea .di rifornimento (divisionale) parco d'artiglieria divisionale. . • 30 Totale complessivo . 250 Lo schema che abb iamo presentato e che non ha al tro valor~ che q_uel!o di fai: veder~\ una distribuzione approssimativa delle moniZ'.O~ I che devono, nel caso, poter pervenire su_ l campo al s·oldato; c1 dimostra ~e'.·o c_hiaramente che le dij:flcoltà del rifornimen,to delle ,nwuziont sul campo di battaglia atta f'ante ria cre scono di tanto di quanto minore .è la dotaz ione di cartucce trasportate dal soldato. E perciò non si potrà addiven ire al si . s~ema ?i mettere .il sold.ato nella condizione di bastare a sè per più d un giorno, lasciando rndietro i_ parchi munizio1ù, fino a tan to che
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non si sarà trovato un tipo di fucile ed un eqo_ipaggiamen to che consentàno .il soldato di portare con sè il massimo numero di cartucce possibi li. La soluzione del problema non deve quindi ritrovarsi solo nella riduzione del cali bro , ma sì anche nella riduzione dello equipaggiamenlo del soldato.
{)onelusione.
Le cose che abbiamo svolte nel presente lavoro, ci consentono 'fino d'ora di vedere quanto più difficile si faccia il còmpito oggidì . di quelli che, condotto lo esercito in presena 'dello avversario, dovranno poi strappare alla fortuna la vittoria. · ' Molti elementi concorrono nelle guerre moderne a dare ad un.o esercito quel grado di combattività che i progressi dell'arte della guerra e quelli della ·tecnica impongono. L'armamento non è qnind i che uno elerr.ento: certo importirntissimo; non il solo. Un fatto però spicca ora su tutti ed è l'a.ccresciuta necessita di bene addestrare il soldato alla guerra. « In guerra si richiedono « particolarmente: disciplina se,,eri!lsima ed ordine, uniti alla mas« sima tenzione di tulle le forze. Sviluppare nella truppa queste « qualità in modo che diventino per tutti come una seconda natura « è lo scopo principale di tutte le esercitazioni io piazza d'armi e « sul 'terreno (,1) ~. ' · Cogli e;;erciti colossali moderni che ·scendono in campo e colle ferme brevi che lasciano poco tempo all'educazione morale della truppa,' è necessario ben compenetrarsi di una cosa: essere cioè indispensabile rappre~entare al soldato poche e semplici forme , ma rigorosamente per far sì ch'ei se ne renda padrone assoluto. Codeste caratteristiche degli eserciti moderni c.he si riassumono nella poca toro solidità e le attitudini attuali delle popolazioni a tendere allo interesse particolare, al proprio peculiare benessere, ci fanno intravedere due sol i mezzi per ottenere il massimo sforzo {i) Regolamento per
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ANNO
xxxn·,
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VOL.
fa.nleri'.I tèclesca -
cr.
Id. p~g. 3, Introduzione.
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LA ,l'ANTE RI A E IL F UCILE A CALIBR.0 PICCOLO , ECC . .:,.
dal soldato nella guerra, cioè: Un rigoro~o esercizio di poche
e. semplici fo rmè da combattimento, e un elevato sentimento morale. li primo si ottiene adottando un sislema di addestramento confo rme ai progressi del la taLLica e all'istruzione del solda.to. Il secondo lo si ha solo coll'educazione militare. Ma badiamo: a volere accollarci tutto il dovere di educare un intero popolo, poichè esercito oggi r isuona popolo in arme, sarebbe ardua. fat ica, se non ci soccorressero oggidì nell'opera e la fam iglia e la scuola . La prima deve gettare le basi d'un corretto modo di sentire, e comprendere le relazioni dell'uomo coi propri simili-; la seco nda deve allargare ' ' la cerchia delle cognizion i oltre il I imi te dell e pareti domestiche, oltre l'orizzonte del proprio paese natio. A noi spella po i quel lo pi ù diffic ile m~ più nobile più elevato di educare la mentè e il cuore dell'uomo ai sentimenti dell 'interesse della patria.·A no i spetta parlare al soldato dei sentimenti di un ità, fedeltà, ·ono re, ordine, amo re . per la patria e per il prossimo, pre,tigio del proprio onore naz,onalé,.' a noi spetta fargl i comprendere che mercè nostra permettiamo alla na~ione che goda tranqui lla dei benefizi della li bertà e del la civiltà. Ora: questo còi:;npito, appena sbozzato, diventa tanto più diffici le quan·to maggiore è la tendenza delle popolazioni a trascurare gli interes3i della dinastia e della patria per a bb.andonarsi a quelli p!!,.rticolari dell'esistenza. E diventa anco più difficile quando maggiore è l'ignoranza delle masse e minore il tempo che ne è dato impiegare nell'opera nostra. Importa quindi renderci più' che mai padroni noi stessi fin dai primi gioÌ·ni del!' animo e della volontà del soldç1to, con un.a discipli na ferrea ma ill uininata, econ nngroride ascendente morale, che non si ottiene se ·non esercitando in ogni circostanza le virtù mili tari per modo di essere sempre di esempio al soldato .
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o. ZAVATì AR l
Capitano 88° reg_qimento fante1'ia.
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È questo if titolo ·d'un capitolo del l'ul tima notevole opera di
Niccolit.l\1ar$elli, noql'e chiaro e ben no~o, tantç, nel campo militare. e poli tico; quanto in q~ello letterario e sci~ntifi,co . ·. · A guisa di osservazioni e ricordi, nella Vita del _reggime:n(o, il'Mars~lli ha tratteggialo con vivaci colori e preserllato al pubbliqo · un quadro ·completo delle norme regÒlamèntari, delle tra.dizioni e delle còn~uet.udini che, compenetrandosi a vicend,a e fondendo~,i insieme, imprimono uno speciale cai;attere all'andamento int~nw d'un reggimento, il quale rap.presenta la· vera famiglia i:isp~tto alla ca,sta militare. Prendendo argoioento qai più piccoli nonnulla, il Mar.selli ne ha tratto l'occasiol)e, da una parte per affrontar.e e discutere con pt:o-:fonda cognizione i più ardui probl emi di dis_ciplina e di orga_niÀa . che si. dibattono . attualmente nel campo militare-scientifico, é ·dall'altra per trattare di quelle minori quistioni .destinç1,te a svql:. gersi: in µn'orbita piq ristretta, le quali interossano e~sen~ialmen,te, .e più da· vicino, il corpo degli ufficiali: ~h~ .certamente · oggi, -per ii numero dei _suoi componenti, rappresenta un elemento a,ssai importante della società. ' . ' . ' . ' .. '.l'ra le quistioni d'indole- più pretlall),ente miÌitare sollevate dal Mar.selli, t~ovasi appunto quella dylle mense e dei circoli per gli qfficiali: quistione che poteva dii·si -prmai quasi :11egl~t,ta·ed abban donata in Italia, clopo esser stata tiggett•>per il passato di parec- . · chie e di'ver-5e sol~zioni, tulle più.O' meno infelici.
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E memore forse di que:slo, iì Marselli condanna spietatamen te e le une e gli altri: conclusione questa logica, ammesso il suo puntodi vista, e dato il modo con il quale egli pone il problema. Il Marselli vqole ~be gii ufficiali allarghino il proprio orizzonte,. .escano dalla limitata cerchia dello spirito castale, non rimangano sempr.e ed esclus.ivamente rinchiusi nell'ambiente militare: ma moltiplichino invece 1loro contatti e le loro relazioni con la società civile, come si conviene oggi che l'esercito è la stessa nazione in armi, e che gli ordinamenti militari abbracciano tutte le classi di cittadini. Di più, egl i teme che il troppo frequente con tatto tra ufficiali d'uno, stesso grado possa degenerare in esa-gerata dimestichezza; se questa dava luogo tra i vieux (Jrognards dell'epoca scorsa a frequenti· sciabolate fra colleghi., dovute a parole non correttamente compas · sate, per non essere a tavola, in mezzo al vino, ciascuno sempr•; ·padrone. di sè stesso: oggi che l'ufficiale è molto meno battagliero, ma molto più diplomatico del manesco soldato dei tempi andati , potrebber:o produrre più cattivi umori che non i grossi fenden ti del passato: mentre, calati questi, con una forte stretta di mano Lutto era finito e si ritornava a bere, le rrttuali punzecchiature penetre· rebbero ed avvelenerebbero senza che dalle ferite spicciasse s~ ngu'e benefìco. Ecco dunque, come si vede, nella stessa cond11nna, sebbene ,otto diversa motivazione, coinvolti tanto le mense quanto i· circoli mi litari, m'algrado sotto molli aspetti poco abbiano di comune. Per quanto deferenti all'autorità del maestro, prima di accettare un tale·giudizi o, ci sia permesso 'valerci del benefizio di inventario ed ·esaminare quale fondamento abbiano le esposte asserzioni. I
L'isolamento dalla società civile, nel quale, secondo il Marselli, cadrebbe l'ufficiale frequentando i circoli militari, ci pare non possa metlersi in calcolo che come un fattore di valore molto relativo. Se si intende che l'ufficiale ripar tisca esattamente la s.ua giornata tl'a la caserma ed il· circolo, e le occupazioni dell'un a lrov.ino solo coinpenso negli svaghi che l'nltro . può o/Trire., certamente ciò è troppo poco; ma se invece non si considera il ~circolo che come un luogo ove l'uffi.ciale può trovare tutti quei commodi ed agevolazioni per la vita giornaliera comune, che egli norma lmente oggi
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obbliga to a cercare altrove, a più car0 prezzo, ed in siti. no~ sempre in relazione al decoro, anche soltanto apparente, d1 chi ·-veste una divisa, allora la questione cambia d'aspello. Come sarebbe possibile isti tuÌl'e semplicememe un paragone,_ ad esempio, tra una mensa, ove si conoscono tutti i commensali, od almeno . funiforme è per essi una garanzill, e dove a minor prezzo si m;ingia meglio, con un'altra mensa qualunque dove non si sa ·chi s i ha vicino, nè ciò chE\ viene ammannito dal trattore? E non si obietti qui che con tal !'-islema si elimina un'occasione per moltipli care i punti di contatto _de.ll'ufficia~e ~?n la vi~a ester~a: percbè in aenere, lo si sa, gli ufficialt, anche 1 p1u avversi per pr1n · ,cipio alle ~ en se ed ai circoli, compres i coloro ch e predicano ~empre ,di non vo lere isolarsi, per prima condizione, presentandosi come frequentatori ad un ristoratore qualsiasi.' richieggono s_u?ilo di star separati dagli altri, di fare gruppo a se, quand_o add~r1ttura non ·impongono d'avere un locale appartato , per fru,'.e, d,con~, della propria libertà: come se per i pri mi essi stessi volontariamente non la inceppassero , chiudendosi da soli ·in una stanza. E non soltanto sotto il punto di vista dell'util ità dirella ed im,niediata deve considerarsi il circolo militare; costituendo esso un -e.entro di con-iune r itrovo, favorisce ed accresce l'affratellamento e f affiatamento tra le varie armi e corpi: che d'E:l resto, specialmente ,in una gl'élnde ciuà, gli ufficiali non addeLLi allo stesso se1:Yizio non avrebbero mai occasione nè agio d'incontrarsi e conoscersi, e rester.ebbero tra di loro sempre estranei, quasichè appartenessero a dif:feienti ordini sociali. • Inoltre è provato che la maggioranza deg li ufficiali, tan to più .quelli dei gradi inferiori, non frequentano oggidì molto _teatri e so: cietà, sia per ragioni economiche, sia pe_rchè, costrell1 ad alza:s~ ,il mauino per tempo, la sera sono stanch i del lavoro, che orma, e giunto a tal segno da reclamare durante l'intera giornata la pr.esenza loro in qunrtiere: di guisa che, dopo pranzo, fat~a u~~ partrl_a alle carte od al biliardo, preferiscono ritirarsi alle nspett1ve abitazioni per riposare. Ora, aozichè andare in qualche ·retrob~ttega da. caffè, non sarebbe più conven.iente si riunissero in un circolo militare, ove, a loro agio e come in casa propria, potrebbero passare all ecrram'ente le ore libere della sera? ,è
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. Ep.po/ for_sechè il frequen1are un circolo costituisc~ un ostac~lo ad avvicinttre gl i altri ci ttadini, ·è non può pi.uttosto hiso dell'uno concili~rsi ~d andare ·di pari passo con. la vita di socie1à? I più a~pass!onal1 ~lubmen so~_o. genè_ralmente anche le persone più . d1 mondo. E vero che m. massima no·n hanno nient'altro 'da ·.·· fare: ma nutra impedisce ·che' ciascuno dei due svaghi, per :chi lo · . desrderi; veh_ga r idotto in egual proporzione. · · · · Ove esistonò circoli publici, il Marselli preferirebbe che •:< li ufficiali li frequ entass.ero, an~ichè segregarsi in ci.rcol i· t~nica~nente militari. · · · · · · Conveniamo s~ \ille opin ion e Lrult~ndosi ._ d'~~na pi~col~ cillà, 01;e. _anzi un circo!~ _militare qualsiasi non sa.reoqe possibile, dato il natur~lment~ .esi_guo presidio: nè giustificato, poichè una sala di con.· vegno reg~imental e.è !n tale caso sufficente allo s_copo cl\ òJTrire uri · . local_e de~e1rte ove possano riunirs_i gli ufficiali in massima apparle· · nent1 Lutt1.allo ,stesso corpo; ma in una grande. L~iuà la co~a cambia totalmente d'asp·ello~· . · · Non vi son~ .forse oggidì circ~li per l~tte le ~ategòr:ié .e·ceti di per· .· $one? E tal~ tenden~a al p.arli~olarismo non si· và .~empre v1epplù . accentuando? A" chi dllvrano-o aggregarsi gli ufficiali-? Se si_disper.. _de~ah_no secon~o le rèndenze e le abitud ini di··ciascuno,. ·andrà per- · ·.· dulo 1! vantag~10 :del~'all'ratellamento tra le varie anpi. E poi.'è nolo . . · .eh~, m- massima nei cll!,bS, ove potrebbero . trovare convenie1ùe . . posto gli-,ufficiali, le.qtio'tè mensili sono· abb'astanz~. elevate~ ~ non --certamente a p·~rtata d'un ufficiai.e qualsiasi, per io 'meno di un s·u- · balterno. · . . · . S'impone qui~di la necessità eh~ anche il. ceto ·mi lit..are abbia un circolo proprio; beh iÌl ~eso pu!'chè il numei'o d'el ·soci_si~ tale. da . compensare I-e minori quote che pnssono esigersi. · li_ secondo appunto mos-so ai circoli e seanatamente alle mense
mil!tari ~al ì\fa.rse!li., è fonda~o sul timore cl;e H troppo ·frequente, anzi ·contmuo, contatto tra ufficiali, specialmente giovani', possa es set· fonte d'~nco~ven ienti e malum~tL Egli porta l'esempio del passato, àllorquando nel nostro .eserci to· menlali l . ie mehse rea<1i ~~ . erano reoò,., _amentari, e ne t.r-ae foschi P!'esagi pei' i1 caso: si· LÒ_l:riassei·o ad · .fa tiLui re.
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Ci permettiamo SLi tale quistione di non essere precisamente dello stesso avviso dell'illustre scrittore. Se, nell'epoca trascorsa, le mense mi li tari porsero forse fre~ quentì occasioni a dispute e dissidi tra colleghi , che due sdabolate. poi senz'altro troncavano : bisogna anche conv.enire ch'essè contribuiro!).o non poco, al moinento della costituzione dell'esercito italiano, a far conoscere vicendevolmente ed affiatare gli ufficiali di provèrìienze-·le: più diverse ed a fonderli, facendo sorgere e sviluppare tra di loro un unico sp!rito militare consono alle esigenze dei tempi ed in armonia ai nuovi bisogni creati dall'unità d'Italia. . Le mense reggimentali stabilite, essendo ministro della guerra il generale.Alfonso Lamarmora, con il Rego'lamento di disciplinci militare del 30: ottobre 11859, cominciarono a funzionare normalmente nell'esercito Si\rdo proprio a[ momento delle SUCCessive an_:n,essipni delle provinci_e italiahe, e quindi dell'improvvisa nostra espansione militare. L'incorporazione dei soldati lombardi licenziati dall'Austria e degli avanzi dei cacciatori delle Alpi dapprima, l'unione dippoi delle _ milizie toscane ed emilia:1e ali' esercito piemontese, avvenute nel · 1859, costrinsero allora a pi"ovvedere subito ai quadri con numerose promozioni cli sottufficiali ad ufficiali, e con l'accordare il grado cli sou.otenente, dopo una breve preparazione, ai numerosi giovani di buona condizione accorsi volontari alle bandiei·e per la campagna contro l'Austria. L'anno dopo, ossia nel 11860, si ebbe l'incorporazione nell'esercito italiano di una parle di quello disciolto ·_delle Due Sicilie, la creazione di nuovi corpi di truppa. per cui nuove promozioni e nuove infornate di ufficiali abboziati in fretta ·e furia; più tardi infine l'inèorporazione degli ufficiali garibaldini, già àppartenenti al corpo dei volontari italiani, che non erano p_ochi. Con tali e tanti elementi nuovi così disparati, in molta parte improvvisati, la fusione, per verità con singolare saviezza predisposta dao-\i ordinatori• delle nuove milizie, procedette più spedita di quanto l"> s-arebbe stato· prevedibile. · L'accordo, l'omogeneità degli spiriti in grado soddisfacente non tarclarono a stabilirsi: il buono spirito militare prevalse in tutto l'eser1~ito senza troppo sensibili attriti.
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, A facilitare tale opera unificatrice, a nostro avviso, gia l'abbiamo detto, dovettero contribuire le mense di corpo. Tra ufficiali di tutte le provenienze, costretti ad una vita nomade ' per i frequenti cambi di g~~rnigi_one e per il brigantaggio che allora desolava le provincie ~er1dio~ah, aventi comuni gli obblighi ed i bisogni, e per di più ~lil~lllati a sedere allo stesso desco, doveva necessariamente .stabiltr~1 pr_esto quell'affiatamento e quella corrente di cameratismo e di s~lldar~eLà, che sono tra i capisaldi dello spirito militare d'un eser. c_ito. E a tavola ove si conoscono ,qli uomini: dice un antico proverbio; ed oggi ancora vediamo che nulla v'ha di inevlio cte i campi, ove necessariamente gli ufficiali devono menarB ;ita comune, per farli_ a_ffi.a_tare e ravvivare in essi lo spirito di corpo, che le lunghe guaro1g1om senza dubbio attutiscono. Quale mera.viD"lia dunque che, ali' epoca della costituzione del nostro esercito.., le mense reggimentali oubligatorie abbiano fatto del bene, pi~ di quanto forse da taluni si potrebbe credere! . -~el gio:ane esercito italiano prevalse subito a principio lo ~pirito militare piemontese, da che. tutto iJ sistema d'oraanarnento la <lisci. plina, l'istruzione, l'amministrazione, ecc., fur~no quelli del Pie~onte, e quasi tutte le alt.e cariche e la direzione di tutti i servizi militari_ rimasero per parecchi anni nelle mani di ufficiali piemontes1. E questo spirito militare piemontese, che essenzialmente compendiava in devozione al Re, obbedienza al Governo, .gran rispetto per lo Statuto, osservanza scrupolosa delle lea,,i e reaole: è quindi portava ad una somma disciplinatezza, ad u~: abitu<)dine d'?perosità seria e costante, ed all{1 servitù del dovere nelle più mmule e più matei·iali pratiche del mestiere, aveva un fondo di imitazione_fran~ese in un alto culto per la bravu~a personale. E qui sta per noi precisamente la ragione del!a frequenza, notala appunto dal :Marselli, dei duell i •tra gli ufficiali del nostro esercito nei primi · anni ~el_!a ·~ua formazione, originati senza dubbio la maggior parte da qu1st1oni sorte od almeno sviluppatesi a tavoLa. Di fronte per altro a questo minimo inconveniente, rimane invece all'attivo delle mense di corpo il bene non piccolo ch'esse a1:recarono facilitando la fusione e la coesione degli ufficiali dell'esercito italiano~ . · Con il ,f 866 le mense reggimentali cominciarono ,a· sparire dal
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nostro esercito: eliminatane l'obligatorielà, cessato l' ap·poggio morale che loro dava il Governo, resosi esiguo per le mutate condizioni dei tempi il sussidio pecuniario che ad esse veniva acc~1:da~o, non costituivano più un vantaggio economico, e non erano prn giustificate della instabilità già minore delle guarnigioni, nè reclamate dalla situazione economica del mercato, che permetteva ancora a quell'epoca agÌi· ufficiali di vivere ciascuno indipendentemen~e abbastanza a buon prezzo . . II R egolamento di disciplina militare del ,1~72 sancì d~finitivamente l'abolizione delle mense di corpo, soppnmendo add1rittur.a le disposizioni ad esse inerenti; e così si è continuato da allora ad andare innanzi, senza che più siano tornate nel campo dell;i. attuazione, e solo qualche volta in quello della discussione. Oggidì, per altro, le condizioni economiche della classe mi~ Jitare in mezzo alla società, impongono di tornare alle mense d1 corpo, e per facilitare il vivere agli 'ufficiali e per tenerne alto il . prestigio. . . , L'ufficiale, ,tra tutti gli impiegati dello Stato, s1 trova esposto a più frequenti cambi di residenza: il che vuol ~ir~, in alt'.'e p~ro.le, a più frequenti dispendi ordinan, ed a maggiori doven_ so~1ah e vincoli cl' esteriorità; mentre disgraziata.mente non ha dell'impiegato civile maggiori i vantaggi di stipendio e di carriera, che anzi troppo sovente questa è assai più lenta e mèno retribuita. n laroo sviluppo dato agli eserciti stanziali nell'ultimo ventenni?, ed il catattere eminentemente nazionale ch'essi hanno assunto m paragone dei vecchi eserciti, rappres~ntanti d~l feu~alesimo prima, della regalità dippoi, hanno necessariamente rnflu1to sul reclutamento degli ufficiali, siccbè alla quantità si è dovuto, sott~ qual?be punto di vista, sacrificare la qualità; epp_erc'.ò il gr~do d1 ufficiale ha cessato di essere patrimonio delle classi anstocrat1che e censite, per diventare accessibile a tutti i cittadini che ne abbiano 1requi siti di coltura e morale integrita. L'ufficiale negli eserciti odierni è sempre il gentiluomo leggendario che si ammirava negli antichi eserciti, e n'é più colto; ma ·generalmente, è inutile illudersi, l'ufficiale oggi deve vi~ere del_ s~~ modesto soldo . Con il rincaro progressivo e costante dei ge11er1 p1u necessa;·i aÙ'esistenza, non è andato di p~ri passo l'aumento degli
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MÈNSÈ E CIRCOLI 1'!1LITA.RI
stipeti dì: ed il costo del yitto attualmente è giunto a taJe se"no e si va o?n_ora_ in.alzarid?, che, se non si vuole vedere la massi;a parte degli ufficiali, spec1ali:nente suballerni, od incontrare debiti O fre~\lehtare tl·~ttorie d'ordine troppo basso, ove chi veste una divisa e so?g~tto a .contatti non sempre dpportuni e paragoni poco van ~agg1òs1 per 11 dé-coro delle ~palline, oppute riùnirsi per mangiare 111 qualche antro .affidato al vivandiere del reggimento, dove troppo s?vente manca quella esteriorità, non di lusso:, ma di decenzà desiderabili p~r il prestigio dell'ufficiale. occoiTe assolutamente vengano attuate in via normale mense di corpo. Esse ra~p.1'esentano l'unica soluzione pos'S,ìbile al problema di dare ali ufficiale, ad un prezz9 relativamente discreto, t1n vitto sano. buono ed· abbondante, pur salvaJ1do le apparenze esterne che sono, s~ecialménte ai tempi che corrono, non tra le ultime necessità dell~ vita sociale. 1
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·. ~oi des~dereremtno inve~e un altro tipo d[·.merrsa, · fodd~i.o· urÙ~ ca mente :sul focipi'òco aèèordo evanta"ggio; ed ii.nfodello, '.ed otii_mq, non sarebbe difficile a trovarsi: Bàstérebbé imitare .quanto .s(pra..,tica in:G.ermània, oye unà simile istituzione vige ed è in . fiore d-a_ . molli anni . . · · Pe1: i Tedeschi, il fatto stesso dì ·pranza;e insieme . ' ·èostituisce . ~"ià µn atto.-~i grande cameratis·mo. Essi hà~no a questo rigtiardo . un po' ·le ·ìdee degli .~rabi; o, se rimontìatno · più avanti .nella. stoi'ia, quelle-degli Spartiati, che!11angiavano per gr.uppi di quindici individui; riuniti per affinità' di gusti e d'idee. J.,a d~sol'izione dei càsinos mì'litari. che il· co lonnello di ·s1ato · maggiore russo !(aulbars fa ne! suo Rapp'O!'to sull'esercito te-. desco_diretto a .Sua Altezza Imperiale . il grandùca Nicola, al ritornò d~Ha_sua -~i_ssione mil itare a Berlino ·(~S7tH~n°6), è dei più ,seducenti; . in . essi egli ritrova uno degli_ele_menti pr:!ncipa.li· che
. -Tutti ..gli ."ufflziàÌi !levono partecipàrvi, eccetto :gli. ariui1ogliati a venti seco moglie· o lìgli, ·i_co.nviven ti nel.le proprie famiglie, e coloro che· né· fossero temporaneamente dispensati dal _comandan te (jel Corpo ·per .moti.vi" di .sal11te, o che per sua a-qtoi·izzazione · od ·9rdiile.-si alloggiassero presso ùn vivandiei-e del· Corpo. · Le•mense sono regolate. a due pasti, ma suno obbligatQrie per uno soltanto. . _2l5. Esse sono presiedute · dal maggio.re io · grado o dal pii) ;mzianl> in grado eg_uale fra i ·commensali, e in assenza del pres.identc, dal più anziano fra .i prései1ti alla . · 1"(lensa. iii. éiàscun giomo, · , · ·. '" : . § 2f6. "te mense ad economia sono. ammifristrate· da· uoa Direzione co1hpo$ta di . tre èom_rriensali di differente grado, i,;i compreso·· il p~osidente, qtiando non ~ia il èoman_dante der .C9rpo, e da uo segretario rnelto fra gli ufnziaji inferiÒri .. · i membri de-Ila Direzione, eccetto il presid'ente, $ouo rinnovati s.em(;ls tralufente dal çomaridante dél Corpo. - . ' ·. . .. . · li segretario so rveglia l'andamento ·ec·onoìnico della mensa, Iie tiene là cònta bi!Ùà. e · ne.present.a .ogni quindici giorni il rcodicooto alla Direzione. · I>iir )e diiucoltà che sorgesser.o .provvede il presidente, se ne il comandante def Cor.po, o~ .altrimenti la Direzio_ne riunita. · . %2l7_. I comandanti .. di Corpo. veglieranno sull'andamento delle mense, special·mente se rette ad econornia, anche-_quando non vi partcéipassero personalmente, vi ptescrìveranno quelle più particolari. regole che. ravvisino· necessarie, e avverliranno . specialmente di non tollerare pran7,i dj· lusso ~ S(JE}se straordinarie che oon -siano di strei.t_a. n~cessilit, o di aver riguardo. alla conrlizionc ·cconomicii: dei commensali che fruiscono ,dr minore stipenclio. ·. ~ i!J.8• .Essi tengo ho un registro su' cui appariscono i àispensa ti . dalla mensa, lo .. scottò stabilito, lé spe~e sl.raorclinarie occorse, ,e. disposizioni di massima· da· essi fatte . e. quelle àltre indicazioni che ravvisino ol)portuno ·di inservh'vi, .e lo rassegnano. agl i· . ispettor-i· a-Jl'epoca delle rassegne annuali.. ·· D01•e circostanze particolari impediscono l' istituzione delle mense, i comandanti cli Corpo rìe ràggu,aglicranno g~rarchiéamente il comandante generale' della: <Ì1visiòne.
· ·· s
Partigiani convinti e propugnatori dèlle mense re"crimentali ., l non ~orr~~.mo c~n ?10 e 1e avessero a ricopiarsi preci:;amente quelle che f~nz10narono da noi . tr~ il 1859 ed il 1866 . ~11~1:a _il _èolonnello; o chi per esso, circondato dagli ufficiali supenori, sedeva a capo tavola: e l'ufficiale che ritardava O mancava · ~enza giu stificati m'Otivi ricevev'a dell~ osservazioni. Erano delle mense. m,o.nastiche, e se si vuole meglio, un servjzio di più aggiuhto agli alt1:i (11). ·· . · <')<')
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fo drn11osii.ioni ·rèlative alle mense degli ufficiali
contenute nel Regol 1 · . '. · a~en o , %213-_:1n ogni ·coriio, _ed anche p'resso le frazioni distaccato, ~uoJ essere stabilita un~ mens,~ per_ gli ufllz_,ali, od anche duo, l'una P.èr gli uffiziali su periori ed i capitani e 1 altra per gh urfiz ,1111 subalterni. ' § 214. ' Le merise possono essere istituite ad economia od _a ·convenzione presso ; · vivandieri o _tràtto;i. _(¾) . E~qò_
d, d1sc~plma mililare del t859.
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hanno contribuito a fortificare lo spirito di corpo ed a sviluppare il cameratismo negli ufficiali tedeschi: ciò. che confermava, non sono molti anni, in un suo memorabile discorso al Reicbstag, il maresciallo Mol tke . Nessuna istituzione gode di tanta simpatia nell'esercito tedesco quanto il casino degli ufficiali, obbligatorio per qualsiasi reparto di truppa ovuuqne si trovi . Nelle caserme una parte del fabbricato è destinata alfa sua istallazione, ed esso viene considera lo come la prima e più indispensabile cosa che deve possedere un corpo d'ufficiali. L'autorità militare ed il governo contribuiscono, per quanto . da essi dipende, ad organizr.are ed a sostenere tali istituzioni. E non è raro il caso che, a tale scopo, forti sovvenzioni siauo accordai.e dallo Stato ai reggimenti che ne abbisognano. Così, ~d esempio, uno dei reggimenti della guardia ricevette 75,000 !ire per ia creazione del suo casino. · Non deve quindi recare meraviglia se in Germania i casini mi· litari si trovano in condizione da ricevere un monarca: l'imperatore Guglielmo II usa infatti intervenire talvolta alle mense degli ufficiali, specialmente dei reggimenti della guardia; e nel suo recente viaggio a Berlino il nostro Sovrano, dopo avere·visitato il casino degli ufficiali degli ussari della guardia, ebbe offerta una colazione. in cjuello del 2° reggimento di fanteria _della guardia stessa. \ On casino d'ufficiali in Germania dispone sempre di parecchi grandi locali , tra i quali per altro il più essenziale è la sala da pranzo, o del mess, come viene denominata. Tuui gli ufficiali devono fare giornalmente un pasto in èomune, che è il pranzo. Non ne sono esclusi che gli ufficiali superiori e quelli ammogliati; ma anche questi si recano sovente a mangiare al casino, il che d'altronde è formalmente ra.ccomandato da un ordine dell'imperatore. Per assicurare completamente la comunione delle idee, per stringere i legami di cameratismo, il corpo degli ufficiali di ciascun reggimento tedesco si deve riunire almeno una voi la al mese a pranzo. Questo porta un nome tipico: Liebesmahl (banchetto d'amore secondo la traduzione letterale). L'uso di convivere, alla stessa mensa è talmente entrato nelle abitudini in . Germania, che spesso accade di vedere tornare al
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piess del casino d'un reggimento antich i ufficiali che vi appartennero, passati, per esempio, in stato maggiore od in qualche altro servizio, e quando non possono ritrovare quella mens::i, si riuniscono tra di loro ogni giorno a pranzo in qualche albergo: anzi la maggior parte di questi, nelle grandi città, hanno le loro tavole d'ufficiali, ove vengono a mangiare insieme coloro ebe non sono addetti alle truppe ed hanno diversa provenienza. Se dalla Germania passiamo all'Inghilterra, troviamo colà le mense reggimentali - oJ:ficers' messes - in pieno vigore; previste e stabilite nel Queen's re9ulations and orders for the _Army. L'importanza di tali mense è ivi solennemente sancita: ed è prescritto che il comandante di corpo debba rivolger:i la sua·:ont.inua cura, come cosa della massima importanza, ed mcoragg,arla con tutti i mezzi e con il suo personale intervento al mess. A questo debbono prendere parte t9tti gli ufficiali del corpo, compresi gli ammogliati ogniqualvolta abbiano la famiglia assente. No1:me dettagliatissime sono .date nel citato regolamento a proposito. delle mense reggimentali, per tutte le armi e corpi, prevedendo tutti i casi vari d'ufficiali promossi o trasferti, di pran1.i di corpo, di spese di lusso. ecc. Insomma è una completa , se non an~h~ tr_oppo minuziosa, esposizione di tutte le norme che debbono d1sc1plmare una mensa di corpo; e che potrebbero in ogni modo essere prese come l'.)ouida per uno speciale regolamento del genere. • • In Russia, un recente ukase ha riorganizzato per reggimento 1 casini militari ·esistenti. Secondo i termini di quel decreto, .tali casini sono destinati: a sviluppare . i sentimenti di cameratismo che devono esi. stere tra gli ufficiali d'uno stesso corpo> rendendone più intima !a coesione; · ad innalzare il lìvello intellettuale e morale del corpo degli ufficiali, mettendo i più .giovani in rapporto costante còn i loro superiori e con i colleghi più anziani; migli~rarn~ !nol_tre le con_d!zioni di esistenza materiale, diminuendo le spese cli pnma necessita. Gli uffìciàli di un reggimento qualsiasi possono nell'esercito russo frequentnre i casini degli altri corpi della guarnigione; anzi queste visite sono caldamente rac~omandate, come quelle ché hanno per e1Telto di stabilire cordiali relazioni tra le differenti armi.
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Ciò che si pratica a!:t,:ove con oLLimo successo, non s~rà dtJnque possibile ih Italia'? . Perchè quanto ha fatto e fa buona prova p.resso' nazioni ed eserciti i ·più. disparàti tra di loro, non potrebbe farla da noi '? Pure atnniette.ndo incondizionaLar'Qente che i· sentimen ti onde son~ ani mal~ i" .nostri uffioia!'i non la r.edano per . null a a quelli .degl i ufficiaÌi di qualsiasi altro· esercito, è lecito ritenere che· non sarebbe pe,~qulla ·superfluo . presso di noi l'impi ego di quei mezzi stati da altri lungamente sperimentati e trovati ottimi, per sviluppare sempre .più òd alrµ eno çernentare quel cameratismo; che . è una tra le più. essenziali doli mili tari . Si trattereb_be n~l n_osh'.O esercito semplicemen te di .clarfl sviluppo a quelle mense prodotte, in quasi tutti i reggimentli, _per gener!\zione spontanea, in: ca~erma, dal vivandiere. Bastere~be che il Mini stéro della guerra còncedesse quell e facilitazioni di .loc~le e di personale di se~vizio che hanno gli altri eserciti, ed accordasse n principfo a ciascun reggimento - che ne facesse domanda .ben inteso, perchè libei·e vogliono essere le mense, - ové un determinalo numero ·d'ufficiali s'obbl igasse al~eno per un c·ct:to tempo.· a frequentare ta ·mensa, un'a anticipazione per l'acquisto· del mobilio e delle stoviglie: anticipazione - e chi scrive ha: a·vµto agio di toccarlo con mano - mi nore certamente di quanto si possa.dalla · generalità.supporre. · . I vantaggi econoi;niéi che ne ridonq.erebbero agli u(ficiali _sono . evidenti, come indiscutibili sarebbero quelli morali;' ed assumerebbe forma vera.mente rèale. e positiva quella espres$ione, · della qua.le la.nto si ùsa ·ed abusa a proposito dell'esercito, di gi·ande
famiglia . ·
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E crediamo non prenderebbe consistenza, ma r_esterebbe allo stato· di semplice fantasma; il timore manifestato dal Marseiii che le mense reggi o;tenLali pbtr~6bero essere caµsa qi catljvi ~.mori tra i colti. uffici'ali dei .n?stri giorni, perchè ne conseguirebbe .tra·di loro una soverchia dimestichezza, fonte di. non sempre ben aéceLLe ppnzec'chiature. A questo riguardo ci è suffici ente arra lo spiri Lo che anima -la nostra ufficialità. ' . Questa, senza dubbio, in Ttalia, come alt~ove, si risetite ·del mezzo ·oel·quale vive. Nelt'epoca attuale, l'inquieLezza degli animi,
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la smania del meglio materializzata, rinso/Ierenza. dei fr.eni, l'abuso della ragione, il malcontonlo, il biasimo_continuo - infer milà lutt~ sociali - più che nei tempi trascorsi, si presenli;tno acute . E l'esei·cito, immedesimalo quale è nella società, è inutile ill udersi, per suo conto, ne soffre. . . . Ecco perchè orm.ai anche nella mi lizia, divenuLa professwne, presentano maooiore interesse le quistioni che hanno una portala pecuniaria (av~~zamen~o , stipendio, compensi, dir_it~i, pri_v,il~g_i e~c.), e forman o gran tema di pensieri, discorsi e scntL1 fra 1 m~litar1. Se tali questioni, come quelle che toccano sul vivo ciascuno, _possono aver reso ·più rigidi taluni rapporti di camer_ati~mo tra gli u!fìci ali da oi1istificare in qualche parte le apprens1001 del l\larselh: ' o . I sta di fatto, ed è un gran vantaggio sul pa~sato, che è spanla. ne nostro esercito quella grande differenza di carattere, di spir ito e di coltura che già ..distiriguevano, al prio9ipio del regno ital ico, l' uno dall'altro gli ufficiali de.Ile vari e provernenze, ed ~rano ? ~olevano essere cause più immediate di dissapori; in altri tennm1 se, per d'avanzamento od altro, possono essersi accentuate •talune• raaioni t> diveroenze tra le varie armi, si sono dilegua~e quelle prees1stent1 in un~ stesso reggim~nto: il corpo degli. ufficiali oggi è assai più omogeneo, ed una mensa giornaliera in comune non potrebbe che contribuire ad accrescere tale omogeneità. · . Gioviale ed espansivo per natura, l'ufficiale italiano ama d1 trovarsi ·in compagnia dei colleghi: e l'opposizione che potrebbe so:~ oere qua e là alla creazione delle mense reggimentali sarebbe p1,u : .rreuo di spirito di contraddizione e d'inerzia, c~e. di .co~vinzione; s'uperati i pri mi intoppi, rn1turali per tutte- le 1st1ituz100J che sorgono, la causa delle mense sarebbe viola, ed esse prosperi:rebbero almeno quanto negli altri paesi : sup~orre soltanto per mome'l}tO il contrario,'. sarebbe fare torto 1,1.I nostro carattere. III.
Parallelamente alle mense reggimentali, ci sembrerebbe deside. rabile avessero a svilupparsi in Italia i circoli militari: i quali oggidì traggono presso di noi, meno fors.e qualche rara eccezione, un'esistenza stentata e tisica.
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Che le due istituzioni possano coesistere, se ne ha la prova in Inghil terra, paese sotlo molti riguardi somigliante al nostro, ove a lato delle messes reggimentali, si trovano in pieno rigoglio di vita i clubs per gli ufficiali dell'esercito e dell'armata, in effellività o non di servizio. I circoli militari , nel senso esatto della parola, cioè per ufficiali di tutte le armi, in servizio attivo od in congedo, r.ominciarono ad apparire nel nostro paese una quindicina di anni or sono. in due o tre delle principal i città; e sorsero, bisogna dirlo, sotto i più lieti e fausti auspici, e per le persone che li ·incoraggiarono e per mezzi mess i a loro disposizione. Fondati con l'unico scopo di dare agli ufficiali d'uno stesso presidio un centro comune di ritrovo, ed offrire loro un mezzo di passare gradevolmente le ore libere dal servizio, conversando lra di loro famigliarmente, leggendo giornali e riviste, giuocando (a giuochi leciti ed onesti si souintende): i circoli militari riusci rono semplicemente monotoni, e perciò in massima poco accetti. Si aggiunga, che istituiti necessariamente in grandi città, ove per l'appunto esistono le maggiori risorse, e quindi si ha la possibilità, anzi I' allrattiva , di frequ entare caffè, teatri, conversazioni private, ecc., ne avvenne che, sbolliti 'i primi entusiasmi' dovuti alla novità della cosa, gli ufficiali in genere disertarono dai circoli, tornando alle auli che consu'etudini per un momento trascurate, e così; poco alla volta, essi decaddero, rimanendo per sopramercalo complelamenl.e sfatali. Uguale sorte per altro , è giusto ric0noscerlo, toccò a quei circoli borghesi che intesero costituirsi qualche anno addietro in Italia, a larghe basi, con quote minime per i soci, e non ebbero uno scopo ben determinato, politico, artistico, commerciale: insomma qualche ~osa di più positivo d' un platonico passatempo . Tulli tal i circoli, m breve tempo, o si spensero o si ridussero a trarre una vita stenlata, oppure si trasformarono. E questo, se vogliono continuare ad esistere, debbono 0 00 aai fore gJ·i auuali circoli militari. · Se s'intendesse imprimere loro un nuovo imp~lso, valendosi di qualche ripiego, di mezze misure, sare bbe tempo, fa tica e denaro sprecati: non si riuscirebbe a nulla di duraturo, perchè se ne
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man terebbe sempre il presente principio informatore che è troppo restrittivo. Occorre cambiare sislema: mutare addirittura la base ed il primitivo indirizzo dei circoli militari, con lo stabilire che lo scopo loro non consisterà più in avvenire esclusivamente nel procurare un gradito luogo di ritrovo ai soci, ma bensì •sarà anzitutto quello di riuscire ad essi d'utilila immediata nei bisogni quotidiani. I l circolo militare dovrebbe rappresentare un'associazione tra ufficiali d'una stessa guarnigione, in eITettivo servizio ed in congedo, con l'intento di procurare loro un luogo ove possano trovar · tullo l'occorrente per la vita comune, a più buon mercato che altrove, e vi godano quella indipendenzà derivante dal trovarsi ciascuno nella propria home, in mezzo a persone educate e dabbene. Si tratterebbe, volendo usare termini tecnici, di una specie di società cooperativa tra consumatori, come attualmente se ne costitu·1scono tanLA. l i circolo militare, non solo dovreb be essere in grado di provvedere, con s~nsibile vantAggio sul costo. al vjtto giornaliero di quei soci che intendessero proftllarne, adottando il sistema ad economia, o ad ìm,presa, secondo i casi, e ben inteso dando modo a ciascuno di proporzionare la spesa ai propri mezzi, ma pur anco servire d' intermediario per facilitare rii soci tulti l'acqnislo sul mercato, dai negozianti, di quanto può essere loro utile o gradevole, e perfino aver modo di dare, mediante un tenue compenso, alloggio agli ufficiali di. passaggio. È così che un circolo militare riuscirebbe vernmenle utile, e che i soci affluirebbero volentieri e numerosi . Nè si supponga che il circolo con annesso ristoratore sarehbe a scapito delle mense reggimentali, o viceversa : percbè anzi queste faciliterebbero l'andamento di quello . Il circolo non pu~ essere una grande locanda: deve invece, come ristoratore, mantenersi essenzialmente ristretto a quelli ufficiali, che per essere fuori dei reggimenti, o per trovarsi durante pochi giorni in una grande città, non possono fruire delle me~se reggimentali·. Non è per altro esclusivamente sotto il punto di vista dell' interesse materiale che i circol i militari vanno considerati: il tornaconto deve servire d'a llrattiva a far più facil mente conseguire quelli inlenti morali che si erano proposti in v/a esclusiva i fondatori dei 25
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circqli stessi. Perfino le conferenze, che il :M arselli vorrebbe assolutamente bandi te da un circolo per non snatm-arlo trasformandone l'ambiente in musoneria ed assottioliandone 'i contribuenti, crediam~ pot'.·ebbero benissimo trova;e colà posto, come avviene in molti altri consimili siti di convegno ed associazioni borghesi. . Pur tro?po, vol?re_ o non, ogni invern~ le conferenze d,i pres1d~o ~ppa1ono sull omzonte, quale incubo a conferenzieri ed uditori; dal momento dunque che debbono farsi, meglio avere una . s~la apposita in localitil centrale, pulita, ben arredata, ove si s1 possa stare comod:imente seduti. da facilitare magari ant:he il sonno , pi·uttosto che correre di qua o di là, in qualche lontana caserma, ove manca tutlo, compreso le sedie per l'uditorio. · . r.~ollre, oggi, con tante e diverse categorie d'ufficiali in congedo, è.pm che opportu~o.' ma necessario vi sia un locale ad essi quot.id1anamente access1bile, ove abbiano modo di tenersi al corrente di ~uanto di più essenziale avviene nel mondo militare: di conoscere 1 loro colleghi in effettivo servizio, ed affiatarsi-con coloro a fian co dei quali -;i troveranno nel giorno del pericolo. Un circ~lo militare infine è indispensabile nella capitale del Reg.no, ove I ~ffluenza frequente di ufficiali esteri impone d';lvere un silo convemente per rice:verli. . In_ un ci_rcolo militai'e, Ì'ambiente è più appropriato a consimili ncev1ment1, che possono essere dati ed accettati senza pretese di sorta: altrove invece l'eticheua s'imporrebbe, ed anebbe le sue esigenze.
.generale Boulanger allora ministro della guerra, e di quelli consimiJi di Madrid e di Lisbona, non approderanno dunque a ·nulla? 'L'esperienza, .che così spesso fuori di luogo viene tratta in seenn, forse qui dovrà essere lascinta in disparte? Note:voli a tale riguardo, perchè riassumono e rispondono pre·Cisamen t.e ai nostri ideali , sono le due relazi oni del generale Boi1fanger al preside~te della Repubblica francese sulla organizzazione .dei circoli e delle biblioteche militari. La prima; più generica, è del tenore seguente:
Quanto sia~o :enuti' esponendo non deve credersi esprima il puro e semJJIJGe r1tle$SO della nostra fervida fantasia: ci siamo in''ece limitati a riferir·e quanto avviene e praticasi altrove, in paesi, ~eno del nostro, e ,da più lungo tempo assai, educali a spiriti d md1pendenza, e liberti individuale, e dove il cameratismo nell'esercito non si intende limitato alla sola parte estf3riore e cavalle· resca, ma si v!iole ispiralo nel tempo stesso e rivolto anche ad intendimenti pratici, quali s, addicono aà uomini eh ~ vivono aÌla fine del secolo XIX. Gli esempi del circolo militare di Parigi, istituito nel ,f886 dal
n?~
Paris, le 12 juillet "886.
2Vlonsieur le Préside,n t, · « La créaLion et I' organisation de' lieux de réunion ou cercles ·« pour !es olliciers de toutes armes et assimil és en garnison dans -<< la ~eme ville ou dans la mème gouvernement militafre a, depuis ,« longtemps, été1'reconnue comme indispensable, ta~t a~1 poin_t ·« de vue des rapports de bonne camai'aderie et de solLdanté qui ,(( s'établissent ainsi plus promptement entre tous !es, membres .« de la arande famille milit:aire, qu'à celui cles facilités que les of·« ficiers"' peuvent trouver soit pour se livrer, dans lt'ls bibliothè<< ques spéciales, à des études et des recherches profita~les à leurs ·<< inslruction, soit pour se distraire d'une façon à la fo1s agréable -« et économique. · « Dans cet ordre d' idées, il a déjà été fondé des établissements ~ mili taires de celle nature dans quelque.s grandes vili es de France, « de l'Algérie, etc., et j'ai lieu de penser qu'il s'en crée'ra de nou-« veaux, outre celui de Paris, qui a été inauguré le ,1er juillet 1
courant. « Ces cercles ayant, comme j'ai eu l'honneur de Yous l'exposer « ci-dessus, un ·caractère absolument militaire et d' jntérèt général -« pour l'armée, il m' a pani, après avoir pris l'avis du Conseil « d'Etat (section des finances, des postes et des télégraphes, de la ·« ouerre, de la marine et des colonies), que leur existence et leur « ;osition de principe, et que leur surveillance ~ppartenait, de 4'.
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« droil, à l'officiar qui, dans chacune des villes de aarnison est « chargé de la poli ce militaire, c'esHt-dire le comm~ndant d'ar-
« !es é!émen ts dispersés do notre armée de seconde li gne et leur -« donne l'esprit de corps, !es rallache aux officiers.de l'armée active « et assure à tous, par sa bibliothèque et &es conférences, de puis4: sants moyens d'insLruction . Une expérience de plus de six mois, ·« poursuivie avec succes sous la direr.tion d'une commission pro{< vi so ire, a donrré de féconds ré3ultats et prouve la vi talilé de celte « créal ion, complément obligé de toute grande organisation « militaù·e . « Le moment est venu de donner au Cercl e nati onal des armées « de terre et de mer une constitulion cléfinitive qui lui assure !es « garanties de durée nécessaires à so n complet développement, -« qui le mette~ l'abri des difficultés de to ut ordre que rencomrent « dans les actes de la vie civi le les cercles ordinaires, qui lui per« mette enfin de recueillir les bén éfices des donations immobil ières « et des legs qu'il aura à recevoir dans l'avenir. « Différentes soluti ons permettent de lui assurer ces avantages : « Le Conseil d'Etat a été appelé à indiquer la meilleure . Dans la « séance du 2 février 1887, les sections réuni es de la guerre et de « l'inlérieu r, écartanl successivement constitution d'une société « civile, ont conélu ou rattachement du Cerci e national des ar« mées de Lerre et de mer QUX services relevant du Nlini{( stère de la guerre. « Aucune dispo:;itioo Jégislative n'empèche, en effet, la créalion « d'un organisme ,,pécial rele,,anl du Ministère de la guerre, ayanl « des ressources propres, adminislré par un Conseil d'administl'alion « soumis aux règles en usage au département de la guerre et pou· « vant recueillir, par l'intermédiaire du Ministre de la guerre, le « bénéfice des dons et legs qui lui seront faits de la m~me manière « que pour les lnvalides, les écoles el les corps de troupe. « C'est en conformité de cet avis qu·a été établ i le projèt de dé« crelsuivant, quej'ai l'honneur de soumettre à votre approbation . « Veuillez agréer, monsieur le Président, l'hommage de mon « respectueux dévo uemenl.
« mes.
« Si .vou.s ap!)rouvez celle manière de voir, je vous prierai de « voulo,1r b1e~ s1~ner les projets de décrets ci-joints qui réglemen« tent I orga~1sat1on des cercles et bibliothèques de garnison . « Le ~rem1er de ces décrels sera inséré dans le règlement sur « le serv1ce dans !es plar.es de guerre et les villes de garnison (23 « octobre ,f 883) et formera l'arlicle 416bis de ce rèolement. , « De plus, afin de fac iliter la perception régulièr: de 111 cotisati on « mensuelle des officiers de l'armée active, . celte cotisation serait « préle:é~ sur leur sol de et le chapitre 11er, section 3, du décret « du 8 Jum 1883: (Reteuue pour le logement en nature), serait, « à ce~ e1Tet, compl été_ par !es. mots: et pour les bibliothèques « et lteux de_ réumon, pour les otficiers. » <: Le second des décrets que j'ai l'honneur de soumettre à volre « s1gnature formerait I' article 4·13bis dn rèolemenl précité du 8 0 « juin 'I883. 1 < Veuillez agréer, monsieur le Président, I' hommage de mon « respectueux dévouement )>. Le Ministre de la guerre S igné: Général BOULANGER . . La_ ~econda r~l_azione s'. riferisc~ in modo particolare aI1'organ1z7:az1one defin1t1va del circolo militare di Parigi, ed è così concepita: Paris, 5 février 1887.
JV!onsieur le P résident, << LP. développement progressif du Cercle national des armées de :: terre ~t d~ m~r, ouvert d~p~is le 1 er j uiJlet ,f 886, a montré que celle 1nst1 lut1on répooda1t a un nouveau besoin de notre « organisation militaire. « Centri! de réunion des offi ciers de I' armée active de la ré« serve et de l'armée territoriale, le Cercle nàlional reli~ entre eux
.« Le ministre de la guerre « Signé: GÉNÉ RA L BOULANGER.
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Come si vede, iu Franci a il circolo milita re di Parigi è parte integrante dell'esercito: è una vera istituzione militare, dipendentedal Mini stro dell n guerra e posta sotto il patrocinio di quello della marina . . In base allo statuto organico, approvato dal Ministro della guerra in data 25 novembre 11887, sono isc ritti d'ufficio quali soci di quel circolo tulti gli ufficiali, funzionari ed impiegati militari aventi· rango d' uffi ciale, in attività di servizio, appartenent i alle lruppe od ai servizi residenti nel governo militare di Parigi. Vi sono am messi· inoltre tutti gli ufficiali ed imp iegati aventi rango d'ufficiale, in congedo, che ne facciano domanda. Ecco sancito legalmente l'obbligo per gli ·ufficiali tutti di far· parte del circolo: e non soltanto limitato a quelli del presidio, ma esteso a tuLLi coloro che si trovano alla dip~ndenza del governorni!itare di Parigi. Nessuno è sorto in Francia n contestare la facoltà al Ministrodella guerra d'i mporre tal e vincolo ai suoi subordinati; sebbene non si possa neppure dire che le quote mensili siano molto esigue: ammontando a lire 5 per gli ufficiali generali, a 3 per quelli superiori, a 2 per gli inferiori. E qual i risorse e vantaggi offre il circolo militare di Parigi ai suo~ associati? Sale di conversazione e di lettura con giornali, riviste, li bri {il circolo pubblica anche una rivista che prende il nome di R evaedu cercle nii"litaire),; sal e da giuoco, per la corrispondenza privata, di $Cherma e di toeletta, servizio t.elefonico: il tutto gratuitamente. A prezz i ridolli poi , i soci possono usufruire nel ci rcolo, stesso di stanze per alloggio temporaneo, del servizio di cnJrè, J1in freschi e del i·isLoratore, e valersi dell'opera di apposito barbierelufine, mediante contratLi speciali falli dalla direzione, i membri, del circolo e le rispeLtive famigli e godono non solo d'un ribasso sui valore del biglietto d'i ngresso alla maggiore parie dei teatri di Parigi , ma hanno diritto ad una speciale riduzione sui pre7.zi correnti dei generi di qualsiasi specie, che possono acq11istarsi da un abbastanza considerevole numero di case di commercio e negozianti specifi cati nell'annuari o che periodicamente pubblica il cii·colo m~1itare stesso .
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Se a confronto delle norme che regolano il ci rcolo militare ùi Pariai, istituito con larghi criteri amministrativi ed in relazione ai biso:ni dell'ufficialità dei moderni eserciti nazionali, poniamo quelle t che viuono nei circoli militari inglesi, troviamo certamen e una notevole differenza, carallerizzata essenzialmente dal fatto che questi ullimi rispondono allo tendenze cl'un paese, ove gli u~lìc!ali co: s-t.ituiscono una classe proporzionatamente abbastanza ltm1tata d1 numero, ma assai più aristocratica e largamente retri buita che altrove. L'essere soci d'un circolo militare non è in Ioghiltezza obbligatorio per gli ufficiali: anzi è limitato il nume1:o dei mem?ri di ciascun circolo. Ad esempi o nell'Juniot United Servtce Club, . tale numero non può superare il 2000. l'.er essere accettalo quale socio occorre la votazione di non meno di 100 soci effettivi, ~d aver: favo revoli i suffragi di almeno nove decimi dei volanti. Si paga una tassa d'entrata di quaranta sterline, ed una rata annua di selte ghinee. . . . .. . . Tali circoli presentano ai loro associati lutti gh agi e fac1htaz1on1 possibili: ed il farne parte è considerato in Ing~ilterra come cosa altamente onorifica. L' Junior Un.itecl Service Club, sorto n~I 11827, su proposta degli ufficiali di stato maggiore e del~a ca~allena della guardia, e sollo il p'a trocinio del mnresci allo d~ca d1 Ve~ lmgton, possiede tra l'altro in Londra un palazzo proprio appositamente eretto tra il 1855 èd il 11857 . l)
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Dei due tipi di circolo militare che abbiamo de~cr(lli, c~rtamen~e quello che più risponde e meglio si adatterebbe .a1b1sogn1, a~le abitudini ed a<rli ideali dominanti nel nostro esercito, sarebbe il francese: e rius~irebbe, non ne dubitiamo, un ottimo complemento alle mense reggimentali. . .. i\la qui ci pare già d' udire: sla bene un circolo m1htar~ quale voi lo sognate e lo proponete: sono per_altro soltant~ teorie, per tradurle in allo occorrono a principio quattrini e molti, dove prenderli? · .. . . A nostro avviso nulla di più facile che trovarli in una città ove sianvi ufficiali io numero abbastanza ragguardevole, da potere fare assegnamento su di un determinato minimo di soci durante tutto ·
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l'anno. Basterebbe che l'autorità centrale entrasse nell'ordine d'idee esposto, e naluralme·nte desiderasse e permettesse venissero attuate. Non sarebl~e necessario che il governo sborsasse od anticipasse un solo centesimo, non occorrerebbe gravare su quei certi casuali del Mini.stero della guerra, che il Marsel.Ii teme potrebbero venire comp~o_me~si dai ~anti sussidi accordati per filantropico scopo ai circùli m1htar1: basterebbe so ltanto che l'amministrazione militare accord~sse il l~cale adalto si rendesse garante verso i terzi dell'imprest,to da mcon trarsi per l'impianto e l'arredamento del circolo in ciascuna grande città, da ammortizzarsi poi a rate annuali. La garanzia del prestito potreb be essere materiale, o meolio ancora ridursi ad obbligare tutti gli ufficiai i in effellivo servi zii. anche quando questo sia soltanto temporaneo, i quali trovinsi di ; uarnigione in località ove ha sede un circolo militare, ad esser;e soci. La quota mensile dovrebbe per altro in tale casu essere minima: soltanto quale occorre per le spese generali del circolo; a tutte le altre dovrebbe farsi fronte, in massima, con i proventi rrioroalieri delle consumazioni, giuochi, vitto e simili, affinchè ess: ricadano es$enzialmente su i frequentatori del · circolò che usufrui scono dei suoi vantaggi, e non possa dirsi che essi sono di ag,.,ravio aoJi altri. · n ~
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Siamo certissimi che poste ' tali basi e vinta quella prima ritrosia che sen tono molti per tutlo ciò che sa di· nuovo, gli ufficiali, tro. vandovi il proprio tornaconto, non avrebbero più bisogno, nè di obbligo, nè. di incoraggiamento, per iscri versi tra i soci d'un circolo militare; ed in poco tempo, con una oculata amministrazione si . . ' rrnsc1rebbe a soddisfare gli impegni incontrati per. l'impianto: restando per di più in possesso d' un discretÒ patrimonio sociale, da permettere, con l'andare del tempo, miglioramenti e nuove facilitazioni agli ufficiali. ·· E non è neppure a supporsi che l'obb ligo imposto all'ufficiale di fare parte d'un circolo, il che tradotto in altre parole, equivale ~d aggrf!,vare d'una nuova tassa il suo non lautd stipendio mensile, rncontrerebbe degli oppositori seri; siccome la maggioranza ne trar· r~b?e un_ ut!le, anche coloro, e sarebbero pochi, i qu.ali per speciali rag1on1 trascurassero il circolo, non potrebbero laanarsi d'un della a:neralità , e · piccolissimo sacrificio loro imposto a vantaooio lH'> . ~
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che dipenderebbe unicamente da essi di rivolgere anche a proprio beneficio. Del resto in molli reggimenti non esiste for&e una imposta mensile obblioatoria per il mantenimento della sala di convegno degli ufficiali, ~stesa spesso anche a coloro che trovansi in distaccamento? E quando mai vi furono per ciò recriminazioni! . A questo mondo tutto . sta nel cominciare: e quando s.• h~ I~ convinzione di iniziare bene una cosa, non de1resi badare a1 pr1m1 picco! i intoppi, che sono naturali . Le mense ed i circoli militari quali li abbiamo tralleggiati, risponderebbero alle alluali esigenze dei tempi,~ sarebbe~o inform~ti a quei concetti pratici che ci sembrano maggiormente rn armonia all' indole nostra. · Qoni giorno che passa, il bisogno che se ne sente, diviene più imp; rio;~. Essi fanno parte, si può djre, di quei provvedimenti d'ordine secondario che, dopo costituito ed ordinato nelle sue orandi linee un esercito, :,Ì a!Tacciano e s'impongono per dare al "tutto un assetto veramente definitivo. Si licet, come dice Ovidio, in parvis e(J}emplis grandibus uti, deve attuarsi nel caso particolare .che consideriamo quanLo avvi ene nell'ordinamento generale del nostro paese. Ora cbe l'Ital ia è fatta politicamente, le cure dei governanti devono essere e sono infalti essenzialmente rivolte al miglioramento delle condizioni sociali, ed a facilitare il funzionam ento dei sing1>li elementi che contribuiscono al regolare andamento generale ed assetto normale dello Stato. Tenuto conto della propo1·1.ione relativa dei Lermini del para"One, ora che il nostro esercito, dopo successivi sbalzi, in fatto di ~rdinamento ha raogiunto quello sviluppo, che le ragioni militari, I:) • • • politiche e finanziarie hanno consiglialo, occorre che si m1~1 un nuovo perioclo, principalmente inteso a promuovere ed .appllcare - quei provvedimenti , forse apparentemente per .sè stessi d1 po~o rili evo, che, presi nel loro complesso, valgono ciò non ~ertanto a consolidare l'edificio ed a diminuire gli attriti nel fnnz1on amento di tuLLo il meccanismo . E tra cotali misure da adottarsi devono venire comprese appunto
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quelle che possono in un modo o nell'altro assicurare maggiore benessere agli ufficiali. Ormai il costo giornaliero della vita è già cesì elevato e seguita sempre nella sua curva ascendente. che, se n.on si provvede in tempo, tra breve si renderà indispensabile un aumento generale negli stipendi . Questo non potrebbe naturalmente essere che piccolo: ma avrebbe senza dubbio per conseguenza im-. mediat;:i un proporzionale rialzo nei prezzi di ciò che è di prima necessità per l'ufficiale, e ridonderebbe così in ultima analisi ad esclusivo beneficio degli speculatori . Meglio dunque assai risolvere indirettamente la quistione, senza aggravio finanziario per il paese, prornovendo soltanto quanto può, prendendo per punto di parlenza le attuali condizioni di fatto, tornar~ di vantaggio certo ed immediato all'ufficiale. A ciò tenderebbero appunto, come abbiamo cercato di dimo. strare, le mense ed i circoli militari . Addotti cosi i motivi ed esposte le ragioni che a. nostro avviso stanno in favore di cotali istituzioni, ci pare si possa senza tema di errare concluderne che se il funzionamento loro in Italia sarebbe · ben lungi ancora dal rappresentare la panacea a parecchi dei mali che travagliano oggi la milizia, non poco bene potrebbe peT altro · attendersene. ' Molto cammino ci rimane da percorrere sulla via dei perfezionamenti interni alla nostra macchina militare, e l'attuazione delle proposte presentate segnerebbe certamente un passo avanti. E forse esso non sarebbe oggi difficile, poichè l'ambiente generale ci sembra molto bene disposto e favorevole: lo provano le numerose mense tra ufficiali che si costituiscono nei corpi; i circoli militari che sor· gono tratto tratto qua e là con intenti modesti sì, ma. che dimostrano come la tendenza crescente ad unirsi ed associarsi, la quale ha invaso tutte le classi sociali ed è la caratteristica dell'epoca in cui vtviamo, vada estendendosi anche tra gli ufficiali; infine i discorsi che si odono ripetere nei crocchi militari, i quali riuniti e spremuti sono precisamente quelli che abbiamo avuto l'onore di presentare al -lettore che benevolmente ci ha fin qui seguiti . FELICE DE CHAURANI) DE
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EUSTACBE,
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A rilassare la disciplina, a rendere pesante ed odioso il servizio, a creare invidie, gelosie e rancori, a mettere insomma intoppi all'aff~atellamento dei soldati, concorrono sempre - in misura più o meno sentita - · delle piccole cause recondite e minute, di carattere così privato , intimo e personale, da ' sfuggire facilmente alla vigilanza dei giovani ufficiali che imprendono il ìoro noviziato del vivere fra la truppa. Anche da cause minime e futili.nascono spesso dei grossi guai , appunto perchè nelle menti ottuse, ignoranti, superstiziose di taluni soldati,. quelle cosucce trova.no terreno propizio a crescere smisuratamente di proporzione. La necessità di conoscere perfet. tamente la truppa, di essere bene affiatati coi componenti il proprio reparto, di vivere insomina nel piccolo mondo di una compagnia, di uno squadrone, di una batteria, all'unisono coi soldati E'- graduati che lo popolano, è cosi grande che dovrebbe perennemente occupare la mente e l'attenzione oculata di chi ha,in mano·l'e~ucazion_e disciplinare nell'esercito e che, per ragione di grado, s, trova 11 più sovente a clirello contatto con soldati. Per quanto contadini, rozzi, ignoranti, i soldati sono sempre nel complèsso - abbastanza avveduti ed. accort, per discernere il male dal bene, per conoséere quale è il loro più diretto interesse pratico ed a questo mirare. . . Tutti sanno· che nel militare.servizio la legge deve essere uguale per tutti, e con questa elemenL:wissima nozione, essi ne hanno a s.ufficienza per distinguere a primo sguardo tutto qua-n-to esce dalla
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giustizia per rivestire più o meno occultamente il carallere di fa. voritismo, di protezionismo. Anche sull'animo più buono , mite e conciliante, si ripercuote do· lorosamente l'i mpressione di un atto di parzialità, sempre condannato dalla rettitudine, sempre in urto ai saggi dettami disciplinari che ci governano. Nell'animo generalmente buono ed ingenuo del soldato fac ilmente si ingenera la sfiducia, lo sconforto, e da questi il malcontento nel disimpegno del servizio, dal quale malcontento ori ginano pressochè tutte le mancanze piccole e grnsse contrn la disciplina. Nella piccola famigliuola di una compagnia di soldati, ve ne sono di varie provincie, di vari usi e costumi, di varia ed ucazione ed istru· zione; di variabil is'simo carattere e modo di vedere, di sentire e di giu· dicare e di ancora più s,•ariata impressionabilità; ma tutte queste differenze non escl udono affollo che il più piccolo atto arbitrario di un graduato di truppa che abbia riferimento a 'quella asso luta uguaglianza di trattamento, che è nello spirito di una buona disciplina, non sia tosto veduto e valutato da tutti nel suo vero sign ificato e pesato nella sua vera e malefica impo1tanza. La retta amministrazi one della disciplina per parte dei graduati di truppa è materia delicata ed importante e n~n sarà mai troppa la sorveglianza, specialmente dei subalterni che più di ognì altro vivono a conlalto appunto di sottufficiali e caporali nel disimpegno minulo delle loro funzioni, funzioni che non si svolgono in piazza d'armi o nelle righe, sibbene nell e furerie, nei ripostigli , nelle camere dei sor.turn eia Ii, nelle camerate dei soldati e ca parali. L'amministrare a dovere, cioè senza titubanze, senza esagerazion i, senza intermittenze e con equanimità, la militare discipl ina - il considerare un ordi ne ri cevuto come affatto impersonale, es· sendochè il superiore che fa esegui,,e altro non è ché uno strum ento intelligente, che un saggio interprete di un volere supremo della disciplina - il non aver riguardo a parenti, ad ami ci, a legami di gratitudine, ad influenze di simpatia - l'adottare una uguale misura nelle punizion i, un uguale linguaggio educato, corretto , semplice e preciso - il non lasciarsi trascinare ad impeti di bile, e ad espressioni turpiloquenti, a scatti nell'operare, nel comandare e nell'esigere - il saper parlare alla mente ed al cuore del soldato,
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vell icandolo nel suo a'!Ilor pt·Qprio, spingendolo colla persuasione, scuotendolo con un rimprovero che nulla abbia di offensivo nelle parole e neppure nelle allusioni - il s~per s~~ci~lme?t~ p~·em!are con un elo"io che di tanto in tanto faccia equtl1 brio a, rich1am1 ed alle punizi~ni - tutto ciò, e molto altro ancora, costituisce il patrimonio educativo di un provello ufficiale, e non si può certamente , supporre che fra i graduati di truppa ve ne sia quel tanto a .mala pena sufficiente. se non si olliene a spese di una co·~tinua ?mrnuta vigilanza e di ripetuti insegnamenti , ed.al caso d, sever.1 ammonimenti. Nè, d'altra parte. molto si può pretendere da un app_untato, da un caporale o caporal maggiore, o da un sergente o furiere ._Fatte le debite e poche eccezioni, che spariscono nella ~assa,_ dt gr~duati di truppa manca una elevata educazione, una 1struz1one militare trasfusa nel sangue; e conseguentement e manca quel fine tatto ed accorgimento necessario nel dare il ~uono opportuno alla voc~, il colore alle parole, la fo rma all'espressione, manca I_a e~atta m1~ sura del peso degli alti altrui , il giusto indirizzo p~r _risaltre ~aglt effetti all e cause ed inversamente. Così abbiamo 1 r1mproven offensivi, le lodi inLempesli ve od esagera te, o ridicole; oggi ~e pr~tese più minute e noiose, domani il tras~n~are u~ fa~to d'. capitai~ importanza. Ai comandi regolamentai'! s1framn11schian~ 1 comandi arbitrari, si confondono le esigenze del servizio colle es1genz~ personali, si ordina a casaccio, e si levano ordini pure a casaccio. In complesso manca la capaciUt a saper trattare coll'uo?lo-soldato ed a saper trattare la disciplina nelle sue form e severamen~e u~ ane'. e nei suoi dettali che sono inspirati al conseguimento degli alti scopi costi tuenti la ragione di essere per gli eserci ti nazionali. A queste cause negative si_aggiung~no le solit~ debolezze umane:_ di voler parere sonza la coscienza del! essere, d, godere nel vedersi serviti , nel sentirsi adulare: debolezze che si cancel_lano ap~unto colla educazione dell a mente e del cuore, e che in d, versa misura rimangono $empre in chi non potè domare gli istin.J,i c?lla forza_ de~ raoionamento col la p0tenza dell'istruzione. A quesl1 graduati di tr;ppa, più o ~ eno imperfetti, fanno riscontro mo~ti_e m_olli _soldati i quali, avendo un sentimen to di sè molto suscetllbtle d1 s:1lt~ppo'. si prestano mirabilmente a secondare il pervertimento dei piccoli comandanti in sott'ordine.
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In .tal-i condizioni intellettive, ·morali e !Ilililari di un'accolla di persone legate con vincoli disciplinari - persone che ·vivono intimamente in comunanz!1,, che-esercitan·o solidaiiamente un gravoso e_c?mplicato servizio - è ben naturale che, ad onta della superiore Y1g~lanza,_ ?as~ano spesso delle cause di attrito,- e-quindi rimproYer1, pun1z1oni, malumori, recriminazioni, spesso risentimenti, inimiciziP., e mal celati rancori. In via teorica, il meccanismo gerarchico militare, le attribuzioni ed i doveri di tutti, le mansioni più svariate di ciascuno, sono così esattamente distinte e stabilite per ogni caso di evenienza di servizio che parrebbe strano ed inconcepibile qualsiasi irregolarità di servizi~. ~la in via pratica la macchina . gerarchièa ha sempre mancanti alcuni denti di ingranaggio nelle sne ruote; le quali mancanze tendono a rallentare il moviment·o, a dirninuire l'intensità. del lavoro e la bontà del prodotto. In un reggimento i quadri sono pressOc-hè sempre al completo, e, tolti periodi brevissimi e temporanei, le tabelle degli ufficiali e dei gradt1ati di_ ·t,:uppa, sono, e per battaglioni e per compagnie, perennemente in 1slato da inquadrare la forza di soldati presenti, con le norme e la misura Yolule dall'esperienza e fissate dai renolamenti. · · "' Ma fra gli effettivi, i presenti, ed i disponibili nella forza sotto le armi, corrono tali differenze dall'esservi quasi permanentemente nelle righe una penuria assoluta di superiori, ufficiali e graduati di truppa. · Questo stato nocevole di cose gen~ra spontaneamente una specie di gerarchia interinale costituente la sostanza vera di quella effettiva sui q~adri; e la gerarchia in terinale si presta a lasciar pullulare fra la truppa una specie di,personale supplettivo, il quale non veduto, non osservato, esercita, nel piccolo ambiente di una compagnia o squadrone o batteria, una influenza· perniciosa appunto come la g_rami_gna nei campi, perchè ingenera le preferenze, i favori, le s1mpati!:), d'onde ne nascono differenti misure di amministrare la disciplina. La sorveglianza è poi tanto più difficile trattandosi di cosucce che, se anche vedute, .sembrano di un peso affatto trascurabile: sono piecoli favori reciproci, che possono anche scambiarsi per
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prestazioni di pura e vera amicizia, di vera fratellanza militare. Senonchè, se essi vengono reciprocamente latti fra inferiori e superiori, perdono quel loro carattere di puro eameratismo per stabilire dei compromessi in urto colla disciplina. Prendiamo pure le funzioni più umili, Il soldato dì fureria ohe ha per incarico di tener d'occhio il pane, il gesso, la manteca, la colla pel bersaglio, le armi degli assenti, le lenzuola e le coperte dei letti vuoti, i sostegni a gradini pel punali utensili dei zappatori, ·e tan te altre cose; il soldato t amento ,~ di fureria che al furiere funge da attendente, che deve seguire il furiere dieci volte al oiorno fuori di caserma e sulle cui spalle si a d . riversano mille piccole incombenze, ha sempre fra i sol alt un adepto, un aiutante, un facente funzione, ·scelto sempre da lui , di suo arbitrio, e coi suoi criteri. Portar la calzatura da riparare al calzolaio, gli abi~i dal sarto , sciogliere il gesso nel bigonciolo, rip~lire il mastello, versi~re ogoetti vari al maaazzeno, correre in cantina a comprare un qmnterno a <"> • • di carta, procurare la moneta spicciola per la paga, portare m giro il recristro 'dealj òrdìni, tenere in assetto la camera del furiere, mettere l'olio de;urato negli ampollini, incollare ·biglietti alle rastrelliere delle armi, tagliare pagnotte alla truppa, provvedere al regolare funzionamento dei lurni a petrolio, ed a cento altre faccende più O meno minute, pi~ ·o meno ur_genti, e freq~ent~, s?no gli incombenti regola.mentar,, o non, d1 questa specie di am~ante del furiere, di guestò famiglio o sotto capoccia della compagnia, « Una mano lava l'altra» si sfl, e non è gran male che un altro soldato porti aiuto a quel povero fatLt:one. Il piantone, come suolsi chi_amar~, di fureria, 0 chi per esso, ha sempre una mezza pngnotta d1spon1. bile per arrotondare il èonlo ad un caporale di s~uadra che ~e- 1~ trovi mancare: ha sempre un calamaio, un penn,no, un foglio. d1 carta una busta, un francobollo, un libro di lettura scucilo, un turacci~lo ·da fucile, un ginocchiello; un sottogola, un coperchio di gavetta, due bottoni gemelli per le uose, a s_~a disposizione da dare a prestito, da regalare ad un compagno, e pm_spesso ad _un appun- . tato, ad un caporale, a.d un sergente. Sono piccolezze, e vero; ma quale sarà quel caporale il quale avendo ri~evu~o i~ dono una nappina trovata in più, od una borraccia lasciata md1etro da nn sol-
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dato _co~gedato, voglia, in compenso, accorgersi che il piantone si sta gmg11lando col manico di nna secchia invece di correre all'istruzione? E quel sergente che, connivente il piantone, tiene nascosto un c~epy fuori di misura in qualch·e buco del magazzeno di comp_agn1a, ~d un ~aio di scarpettine, od un calzone attillato, vorrà poi r1cordars1 che il suo dovere è quello di punire il piantone stesso per avere impiegata una mezz'ora a sbrigare una faccenda sbrigabile in dieèi minuti, se gli altri venti non si fossero passati . a · berne mezzo litro dal cantiniere? In compagnia, fra soldati vi è sempre un ciabattino, un sarto, un muratore, un falegname. Esiste pure la proibizione severa di fare, per parte di chiunque, la più piccola riparazione nell'interno della compagnia, ma Lr.overete sempre dei pantaloni attillati delle . ' pistagne stragrandi, delle scarpe tacconate, delle visiere di berelli e chepy -,trette e pioventi sul naso., delle tasche proibite, delle rimendature impresentabili. E nèl contempo troverete sempre nel sacchetto degli oggetti fuori uso .del vostro ciabbit.ttino un punterolo, una lesina, dello spago e della pece; e così in qnelio del vo:Hro sarto clandestino una forbice ed una fararroine di oanal1e. . d" b l')ic') <'.) e, · rrn1 , 1 ottoni, di pezze, di refe e l'immancabile ditale. È forse una manc~nza il dar quattro punti ad una scarpa di un caporale. a rinfrancare uno spallnccio di zaino allo scritturale di fureria, il cucire una coccarda ad un capoi·al maggiore, il cambiare due stelle al bavero della giubba ad un sergente? Ma allora dove sta di casa il cameratismo? · Il cameratismo, dico io, sta di ca.sa do.ve non abita il favoritismo, ecco tuu~. E non sarà . certamente Ì l .barbiere di compagnia, che ~ rade ogni secondo giorno un imberbe sergentino, perchè gli si rinforzino i baffi, il soldato che arerà più diritto sotto lo sguardo ed il comando di quel giovane graduato. Il muratore si procurerà un pennello ed un po' di calcina per dare una passata sulle macchie dell'intonaco allo scopo di evitare lin rimprovero a questo od a quello; 'il falegname riparerà· ai gua. sti di una panca, di una tavola, che dovrebbe paoare il ser()'ente l') "' di squadra; il fabbro metterà u·n cardine ali' uscio, si procurerà una chiave, aggiusterà un arnese di cucina, che altrimenti avrebbe dovuto pagare il furiere.
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. I sottufficiali, tutt'altro che spartanamente, in massima s.deg,nano di pulirsi le scarpe, i bottoni, di levarsi le _pillacchere, di rifare il loro letto; epperò quan ti sono hanno tutti una specie di attendente il quale a tempo perso, e non perso, trova modo di ungere le armi , di lucidare la sciabola, la stella del chepy, di portare colletti e polsini alla stiratrice, e di accudire alle faccenduble intime del rispettivo sergente. Chi le vede queste cose? Sono rosi lunghe le 2+ ore della giornata e vi sono tanti ritagli di tempo, e tanto alternarsi di attività e di r iposo nelle camerate, che tutto ciò si è sempre fatto e si fa· sempre senza intoppo di sorta. . Fra soldati vi è sempre quello che scrive svelto e benino: se si salva dacrli uffici del corpo, cioè se non è scritturale in essi , egli diviene il confidente naturale di coloro che hanno meno dimestichezza colla penna, caporali e caporali maggiori compresi. « Tu mi scrivi una lettera e poi stasera anqiamo a berne un bicchiere». Ma nelle osterie vi sono dei mazzi di carte e . . . . si giuoca una partita. due, dieci. Fuori servizio non è mica una enormità. Senonchè il vino che si beve bi.sogna pagarlo ed alcune volte un caporale si trova senza moneta ·spicciola e . . . paga il soldato semplice o l'appuntato. Questi cenni, che-sembrano pettegolezzi, non lo sono certamente aoli occhi di un comandante di compagnia, ma bisognerebbe es~ere a;go per tutto vedere, e bene spesso mancano in compagnia molti graduati ed ufficiali per la voluta vigihrnza di ogn i m!nuto. Dov'è il furiere~ Sospeso dal grado per due mes1. Il sergente tale? Al nlo(one allievi Il tal'altro ? .Di servizio quindicinale al!~ mensa sotfufficiali. Ebbene, si chiami il capor_al maggiore Tizio. E di ispezione. Chiamate Caio. È .di guardia alle carceri. Ma non ci sono caporali~ Ecco qua: uno è all'ospedale, il second~ è ali' incetta dei viveri, il terzo è andato a sc'rivere l'ordine del giorno, il quarto è addetto al magazzino, il quinto è i.n. licenza, il sesto ·è alla prioione di rigore. E così pure avviene degh appuno .. tati. In tutto il volger di un anno è beri raro il caso che vi siano presenti in compagnia la metà dei graduati che figurano nei quadri della truppa; poichè mentre uno esce cli prigione un altro entra all'infe-rmeria, intanto che questo rientra dalla licenza quello parte 116 -
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aggregato al distrello; poi un altro se ne va pei· una promozione . ' un altro ancora va alla scuota di Modena. Mentre a.I lunedì assegnate un còmpito al caporale di contabilità, al mar.tedicostui se ne parte in licenza per la morte di un genitore. Vi occorre un sergente? È andato or ora aUa scuola di. contabilità;·cercate il furiere? È alla scuola superiore. Chi all'istruzione del cannone; chi a quella dei portaferiti; e così questo incessante movimento di superiori lascia facilità alle mancanze di ·coloro che sono ben lieti di non aver . tanti sguardi fissi su l loro modo di comportarsi. Se per avventura . entrate in un periodo calmo e regolare, tosto dopo si scatena una , bufera improvvisa e vi porta via tutto il personale comandante: sono i graduati che si im1diano ai vari distretti per la leva; è la classe anziana che parte in congedo: chi va in conval.escenza, dii va a.i bagni, chi sollo r iforma e chi altrove. · Nel corpo stesso vi è un~ voragine s~mpre spalancata che vi prende'I;elemento migliore. Tribulate dne anni con un furiere capo scaricò e q1Ùmdo lo avete raddrizzato e comincia ~ct' essere veràmehteutile. ve lo pigliano e lo mettono all'amministrazione. Quando avete .ben bene svegliato un caporale per farlo caporal di conta bilita. ed esservi di aiuto in fureria, un ordine ve lo toglie por insediarlo all'ufficio massa.. Eppure in compagnia occorrono i grÙduati di settimana. gli addetti all'ufficio, i capi squadra e squadriglia, i monitori alle scuole; gli istruttori per le reclute e via via, per.chè tutto. cammini appuntino come vogliono i nostri regolamenti. In questi tutto è indicato perchè il macchinismo si muova esattamente, ed il capitano ne ri · sponde; ha. sòtlo tli sè una ventina d'i graduati e per quei pochi soldati presenti nel tempo di pace ve n'è ad esuberanza. Ma in reaJtà pei bisogni di ogni giorno e di ogni ora il loro numero utlìciali compresi - è così ridotto da reclamare fa massima inten· siltt di vigilanza da parte· di quei pochi che rimangono., Il tenen \e cerca il capitano: è alla cavallerizza - è al giuoco di gueri'a -:- è alla leva - è in licenza - è ammalato. · Il éapitano cerca ·il tenente: è di picchetto .:__ è ai viveri - è di ronda.. L'altro lene11te è alla scuola. di guerra - è al distretto - è all'Istituto geografico - è ·in aspettativa. Dove è il sottotenente1 Alla scuola aspiranti caporali - a r iscuotere. un buono del tesoro _:, a.
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far da testimonio in tri'bnnale - . in accompagnamento funebre. -:in licenza di ventiquattr'ore, e cosi via. Eppure la compagnia procede, e diciamolo pure, procede bene; . ,ma di un bene che non è certamente quello regolamentare, ma · ,quell'altro compatibile coll'esigenze di tutti gli altri ~ervizi. Qu·esta ridda vertiginosa che dura più o meno tu~to l'anno; questo vivere . .sempre correndo dietro ad un desiderio di. stabilità che mai si rag<l'ÌUn<l' e oenera .indubbiamente - una libertà al soldato . b~n oltre ~ o ' ~ ,quella regolamentare e ne pe1:de special~ente l' éducazione morale, poichè il benefico influsso di un.costante esempio sott' oèchio dato ,dai graduati è di gran lunga superiore all'effeUo di qualsiasi .buona .lezione teorica sull'educazione mil itare e morale clre un ufficiale ;te11ga settim.analmente a seconda dell'orario vigente. · Resa così difficile la vigilanza sulle· cose palesi, rimane quasi impossibile quella che contemplar do'vrebbe le marachelle, gli .abu3i, le male abitudini che vanno infillrandosi senza rumore e ,copertamente, aiutate con tutta la scàllr~zza e la malizia di gente aiovane , eaarrliarda freni della disciplina e e , mal sofferente i rii.ridi v ,tutti i,legami di minutissimi ·regolamenti. Se mettiamo per base che in una compagnia tutti cercano la 'loro maggiore comodità, e quindi la µ1inor fatica, il minor lavoro, ; minori rischi di essere puniti ~ ricorrendo ora alle bugie, ora aHa. menzogna, orà alla scaltrezza - ·noi vediamo che alle influe!lze ,palesi del buono esempio ·dato dai superiori, delle tradizioni, dello · ·spi rito di corpo, dei retti dettami delle coscienze on~sle, fann? ,contrasto· ed impedimen_to le influenze occulte le quali appun~o per,chè tali sono pericolose, . n(ln potendosi esse ne ben definire ed analizzare, nè ben curare per intero non· scoprendone tutte le di\ramazioni. Il fayoritismo e la derivante sproporzione dei carichi del servizio nelle· sue innumeri branche - la rozzezza dei·modi ·- la mancanza di tatto in taluni :graduati di truppa, e più special meri te il loro carattere militare solo embrionale - la lo,ro conoscenza imperfetta dei particolari del servizio e come mezzo e comescopo·- le poverissime nozioni di pedàgogia che possiedono - e quelle altre sulla ·educazione del cuore umano completamente estranee al loro patrimonio di sapere - sono le più grosse cause che menano ai lamentevoli ~
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effetti c~e d~pl?riamo ancora presentemente, e più si deploravano in questi ul L 1m, anni passati Sarebbe nn esteso tema da trattare qne_s~ della minuta vita di quartiere sollo il punto di vista del fav?r1t1smo palese ed occulto . Io qui non penso eh~ di accennare una pi ccola part e e solo per sommi ca pi. . Se si ammala il ~oldato di fureria, vedrete apparire sulla scena Il suo occulto supplente; ve lo propone il furiere e vi dice : questo è fida to: questo è pu lito , questo sa già di che si fratta. .Fra queslI du~ adunque vi è_ un interesse reciproco, ma il supp.lente non lavora m'.ca per I~ passione dell'arte: generalmente si presta per lavorar d1 meno; 10 non terrò dietro all e elucubrazioni del suo cervello·. Ma se per esemp io al mercoledì vi è una esercitazione tattica di sette o._re, l'a mico del piantone riceve l'incarico di a trovarsi mezzogiorno disponibile per aiu tare il piantone stesso per trasportare al m_agazzino le cucine di campagna, la cesta dei viveri, la calzatura da riparare e cento alt re cose disparatissime; e cosi faticand~. mez~'ora risparmia una giornata gravosa. Da chi riceve q~ell mcanco? ?al caporale di contabilità. A nome di chi ~ Spesso dr ~iotu propr~o per abile suggerimento del piantone; spesso dal furi ere avendogllelo proposto lui stesso. Non di scutiamo qui se ciò poteva essere, se ciò·era lecito od ab usi~·o, se ciò ~ra possibi le. Ciò è stato fallo le mille volte, ciò si potra fa re le mille e mille volte anco ra. Perchè in fi ne, dico io, le numerose punizioni quotidiane che si applicano in un rep-,,i inento che cosa stanno ad indicare per ciascuqa di esse~ Una ma;canza, cioè una cosa che non andi,va fotta e si fece in urto ai reoolamen ti, e che ven ne agli occh i dei superiori. Sarà arrischi ato sendico cht- le .manta~ze sco_perte costituiscono una quantità inferiore a quel le che vanno 1mpun1le perchè occulte ? Se il meccanismo gerarch ico camm inasse con tulle le ruote non vi potrebbe essere - a rigor di termin i - nessnn abuso - nes~unn ~~sti tuzione di servizio - nessun apgravio per çompensare indeb1t1 alleggeri menti; ma siccome il · movimento reale - per forza mnggiore-: va senia tramit i ben defi niti e precisn ti. cosi il servizio ( considerato impersonalmente) non ne soffre, ma le so/Te·renze sono tulle person ali . Come si compr11sa un suldnto che lu stra gli sti vali al sergente? Se non gli si può ·schivare la guardia , lo
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si fa destinare io una località anzichè in un'altra. Occorrono quattro chi lometri di percorso in armi e bagaglio per andare di guardia aila polveriera? Ebbene si comanda qu ella specie di attendente qi .guardia alla tesoreria provinciale: ci si arriva in dieci minuti e si mangia il rancio caldo . Lo si dovrebhe mandare in sentinella sui bastioni con un freddo assiderante? Lo si melle di guardia alle car· ceri ove sono buoni e riparati corridoi , o solidi casotti al coperto dal!a tramontana e coli' ap~rtura a solatio . Come si compensa un caporale retrocesso dal qùa le il furi ere si sia fa tto tracciare uno specchio, compilare un buono, intestare un registro, ornare a svofazz i di penna lo squadra rio delta compagnia? Col farne l'occulto ·supplente del caporale di contab ilità : gli si fa schi vare la piazza d'armi , gli si fa saltare il turno di cucina, sapendo che il fumo della marmitta lo fa lagrimare. Come fa un caporale a compensare una cucitura ad una scarpa, una rattoppa tura al cappollo? In una marcia ·non fa portare al soldato ciabattino .o sarto nè la lampada, 11 è il bidone, nè il sacco a corda che lo gravereb.be soverchiamente . In comple.,so le presta·zion i di un in feriore, di un amico, si com· pensa no - fra la truppa - con piccole ingiustizie a danno dei terzi, e lo si può in di versissimi modi , neppur sospettare. , Come fa un sergente di ispezioné a sdebi tarsi verso un furiere? {)uaodo costui rientra mezz'ora_od un'ora, od anche due dopo il permesso avuto - SP, si può - e molte volte lo si può, si segna ½'ora del reingresso quale dovrebbe essere, e non quale è real· mente, sul rapportino Ghe fa capo ali ' aiutante maggiore. E poi molte volte alla sala dì rigore o semplice un furi ere ci capita ed un sergente, od il caporal maggiore possono chiudere un occhi o sul loro servizio di sorveglianza o di pulizia. Buon Dio! Sono cose che succedono agli uomini . e doma ni da custodi si può essere custoditi, nè un briciolo di cari tà cristiana , di amor del prossimo sarà di troppo. I.e numer<•se corvèe di fatica che non hanno tu rno, improvvisale lì. per li , a prender la legna, le coperte, .le assicell e, a versare in magazzino tutto quanto spesso transita dal magazzino alle compagnie e vicever:;a, ad accompagnare ammalati, servono ottimamente a tali compensi verso i cr~ditori , a. tali regal i verso le simpatie . Al-
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cune vol~,e un servi~io che si cercav~ schjvare, qppo lo· ~i sollecit& · pe.r schiv!).rne un altro più faticoso. Per tal modo ogni graduato ha un debole per qualcheduno, .ecl ali~ sua :volta_qt~esto qµalcheduno ha degli attaccamenti, delle cure, cle1 comprom.ess1 con qualche altro, e ciascqno cerca sdebitarsi come· può, e generalmente si ricorre ad un mezzo economico che non i·n-· ta,cqa lq borsa: gli sgravi dalla fatica in tutti quei modi che l'accor-· gimento "e la pratica del mestiere insegpano. ·. · . ~n una compp.gnia anche la meglio aqnninjstrata vi si trova sem-· pre, come in qualunque esercito, come in qualsif-lsi società, una. p~rte qi individui aggravata da oneri a favore dell'altq pari.e più. col.t~, o più intelligente, o più scaltra, o pit). cattiva, o.,.... specinlm~nte - più ricca. C,hi sa leggere i:i scr·i~ere all'atto d~ll'arru.olamento sotto le armi~ p~ssando al piolo.ne allievi, è destinato a far C1!,rriera. Chi imparò a. manpggiilr la penna i11 senizio è adibito a lavori di scritturazione, diyiene supplente ~onito:·e, ecc. Abbiamo coloro che amano far l'attendente, e·sono le cinque, le dieci lire al mese guadagn;ite, e pressocpè tutto il mestiere .delle ar11?,i risparmiato. Anch e i semplici att~pden~i~ hanno il loro alter ego, il loro protetto: riescono, al· bisogno, a f~rne il loro supplente; rie$cono a fargli otten.ere certi !nca,richi ~ven~uali e così si sdebitano ~~I trovare al gapcio presse~ 11 loro cap.ezzale la giberna pulita, oçl il fucile spolver11to alla rastrelliera, o 113 lenzuola ripiegate a davàe su quel letto che al mat'tiqo abbandonarono in ,fretta e fur:ia nel massimo disordine. Gli alteoqen~i degli u(ficiali supèriori, o con autorizzazione a ve. stire l'abito borghese, a qormire fuori caserma, con rscluc;ione dalI' o,~d~f'?~r~o,. o simiji, costituiscono fra i 'soldati della compagnia una c\1s~10t1ss1P1a casta, che non isdegna però di accogliere nel suo· se?Q e \rombetiieri, e musicanti, e piantoni fissi agli uffici~ alle brig~te od a.ltr?ve. P?i :iene, discepqendo, uµ 'altra categoria: quel la degli zappatori e allievi zappatori, i quali tutti hanno l'aria e la pretesa più qi nrtisti che~: artigi~ni, o meglio di manovali. · Ancb.e un umile r3inciére cop una buona mestolata si sdebita verso qualche ~~o creditore; se vuol mostrarsi grato ~d un caporale P\lr una punizioirn risparmihta, si ri corda di mettergli un pizzico di s~le sul!~ razione di carne, o~ un pezzo di mil~a o di fegato, come giunta, nella gavetta.
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In ogni compagnia cinque o sei soldati, con a capo qualche volontario di un anno, costituiscono l'aristocrazia del denaro. L'aver quaranta lire io contanti, ed un orologio, è fra soldati un incontestabile titolo di vera superiorità. Il denaro, portando agiatezza, cioè facilità e tranquillità di esistenza, llà. pure un notevole· prestigio sulla massa.' Con quallrini in tasca non si è mai reclute, mai igno ranti, mai sudici, raramente puniti. Microscop icamente avviene in caserma quello che succede in società. Avendo demri si hanno amici, ammiratori, adulatori, protettori , compari e servitori. Nella vita militare questa influenza è molto attutita dalla discip lina, ma fra soldati, e caporali ha pur sempre un valore che non si potrebbe negare o nascondere. Finalmente, doi rimanenti soldati, che non hanno potuto essere supplenti in qualche ufficio eventual e, che non poterono avere un cavallo da governare, una tromba da suonare, una gravina per rizzar trincee, che, essendo analfabeti o poveri, non possono pretendere o sperare ad amicizie, a simpatie, ad alleanze e favori, tranne la simpatia ed il favore degli ul'ficiali - la quale, per il piccolo mondo in cui il soldato vive, è alquanto sterile di frutti: di quei frutti immediati e palpabili che piacciono specialmente ai soldati bisogna ancora detrarne altri parecchi. E sono quelli che lavorano di scaltrezza pel trionfo della loro infingardaggine, che studiano di notte le imprese da compiere il giorno, per fare uno strappo a-Ila disciplina, per deludere la superiore vigilanza là dove essa è meno. intensa, meno continua: Costoro studiano l'almanacco e l'orario del reggimento. « Mon- .« tando di guardia al lunedì, si smonta al martedì, giorno di istru« zioni interne; manlre montando· al martedì si schiverebbe la pas« seggi ala del mercoledì· )>. Come si,fa in quest:a condizione (ii. c·ose'l Si cerca di ottenere, con. qualsiasi pretesto, un cambio di gua.rdia con qualche soldato meno avveduto, oppure ci si dà falsam en,te ammalati. Se il medico ce la passa buona,. il giuochello è fatto: se aJ.la peggio non riesce si buscano cinque giorni di consegna.. Ma ormai l'accusa.re un malessere non mi surabile col termometro è facil cosa, e generalmente si riesce a saltare· il turno di servizio di .24i ore e al lora la passeggiata è rispa,rmiata,.
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. ~a loro .fine malizia, essi la <limno in prestito, o megli; a noir>; a T.1z10 e Caro per trnrli da un imbroglio, per facilitare loro il mòdo d.1 deludere ~na vig!lan~a, di scansa1'e una fatica. La resistenza passi v~ - la formrdabrle - che costoro oppongono agli ordini, agh avvertimenti, ai consigli loro dati nell'interesse del servizio è 1~ più continua e perseverante. Mai pericolo che essi non si mostr/no r~spettosissimi, .~remurosi, obbedienti ; non vi è caso nel quale essi s iano cen~urabl11 per essere trascurati , nella persona, nella divisa, nelle ar~,, nel corredo. Essi hanno perfettamente c11 pito che bisogna sempre r1spond~re « sissignore » e compresero non meno perfettam~nt~ come s1~ rara la constatazione accurata, analitica, profonda dell an,mo loro s1 da poterne dedurre la loro malafede la loro frode meditata e consumata a danno dei compagni mig!io;·i, e spe:,;so a danno del servizio . · s.eadunqu.e una compagnia le_viamo i protettori ed i protetti, tutti coloro eroe che hanno una carica od incombenza speciale, che loro procura il mezzo di guadagnar qualche lira in più valevole a poter usare una certa liberalità, a potersi prestare in qualche bisogno; se leviamo i volontari di un anno, e coloro che· possono affiatarsi meglio coi sottufficiali della compa.gnia stessa; e se a tuLLi questi aggiungiamo quei tali che usano oani astuzia, o<rni mariuoJeria per schivare il loro servizio, riman~ono i soldati de!!'u!tima leva che non hanno le furberie del mestiere: rimancrono crfi analfabeti, i poveri diavoli che non hanno denari da spend:re, e~da ultimo quei pochissimi soldati anziani che puro essèndo in condizioni sfa · vorevoli per chiamare attorno ad essi 'dea!i astri minori sde<roano d'd' ~ ' 1ventar Satelliti altrui, so~tenuti da fo'rte e viri.le carattere e dal· l'alto concetto in cui tengono la disciplina. L'austeri Là di questi soldati li tiene lontani dal mendicare scuse e pretesti, dall'adulare, dal sollecitare favori, e spess9 questo toro contegno. non trova compenso presso quei graduati di truppa che la pens.an~ rn altro modo tanto sullo spirito disciplinare quanto sui mod:. d1 conc1hare le esigenze del servizio colle abitudini di benessere cittadino. Ma i soldati veramente buoni ,· anche se io<renui in n ' poco tempo comprendono come sulle loro spalle si carichi la soma c.he. dovr~bb.e ess~re sostenuta in comune, e vedono in quanti sva.r1at1 modi gh a!tn sanno, senza uno scrupolo al mondo, sgusciare
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di mano a chi sorveglia al regolare andamento del servizio, al giusto equilibrarsi, dei diritti e dei doveri. E come questi soldati comprendono il mal fare degli !).ltri, questi ultimi conoscono perfettamente qual.i sono i 'soldati, 'sui quali si può fare impunemente. assegno i~ caso di bisocrno. E mentre quelli lavorano il doppio e tacciono, questi non lavoran.:io affatto e spesso uniscono a! danno degli altri anche la beffa; poichè chi rie3ce a fare impunemente uno strappo a!!e militari prescrizioni se ne compiace,nd alta voce, appunto per far toccar con mano a quelli 'che sono schiavi dei loro do\_'eri, e vi.tti~1e del !av~: ritismo la loro inferiorità ne! saper passare I tre anni d1 ferma il pm comodamente possibile. Questo protezionismo lillipuziano, queste preferenze inti.missime,. · assumono, per certi soldati, un carattere veramente odio.so, ed 1 · favori comunque fatti ad un compagn0 ritengono - e qu~s1 se~p1:e a raaione - un torto, un maltrattamento fatto a se stessi. Cosi d1· ven;ono diffidenti coi compagni, sospettosi coi superiori, e perdendo Ja f;de·nell'equità e nella giustizia disamanii la vita militare e sentono penosissimo il ·servizio sotto· !e armi . E poichè quando una cosa non la si fa volontieri acc~de spesso che la si fa male, così cominciano per essi i rimproveri e le altre maggiori punizioni , le qnali riescono poi tanto ~iù am~re e do!or~se quanto più si pensa che noo ci avrebbero colpito se. 11 proprio dovere lo facessero tutti. e Lulti allo stesso modo. Su questo pie.colo argomento non occorre dilu~g.arsi maggior~ mente, nè altrimenti svolgerlo e sviscerarlo. Messi m luce alcun'. punti del!a vita. intima di compagnia, è facil? argomentare tult1 quanti gl i altri che per brevità si posson? omett.ere, ma che non devonsi dimenticare. Accozzando tante ddierent, persone per farne una famigl ia sola, si accozzano e si creano tanti bisogni, tanti interessi, tante esigenz11 svariatissime che in gran parte sfuggono alla più fine analisi, ed alla più larga immaginazione.. . . Venti lire date a prestito per pagare il viaggio d1 andata m licenza e mezzo siuaro re<ra!ato per darsi un po' di aria di soldato fatto, sono, 0 in linea di"vatore monetario, gli estremi di una scala di favori e di . compensi , scala d'innumeri gradini . Fra il perme.tt~re che un in- . . feriore si presenti a parlarci senza metters i alta pos1z1one de! sal~to, e.d i! permettere od il procurare i mezzi di fumare ad un superiore
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rinchiuso alla sala di disci pl ina di rigore, vi sono compresi mille e mille favori e compens i della più J;variau natura .. Fra il mettere in prigione un so1dato che fece indebite osservazioni al nostro ordine abusivo di andare a compiere un servizio non di sua spettanza , ed il non dar mancante, alla visi ta del giorno, un soldato al quale abusivamente si concesse tale esenzione perchè si godesse intei-a.mente un giorno festivo di vacanza, ci corrono tali enormitA di indisciplina da retrocedere dal grado cento e cen to sottuffici ali. ~li r imane di accennare ad una forma di favo!'ilismo, di protezionismo, di compenso la più comune, la più difTusa, la più direttamente indisciplinata e nel tempo stesso la meno repressa fra la bassa forza. M'intendo dell'uso o, meglio, detl'abuso dei pronomi personali . Il regolamento di disciplina, molto saggiamente, stabil isce quali sono i pronomi personali che si debbono adoperare in servizio. L'inferiore dà del lei a qualunque superiore: i superiori sottufficiali, danno del voi a qualunque che sia compreso fra il soldato semplice ed il sergente escluso. Alla parola servizio si diede veramente dalla truppa una esten sione troppo ristretta, quella cioè dell'essere nell e righe, quella del dove.r dialogare su cose riguardanti il puro servizio dell a truppa, Ma, almeno credo, lo spirilo del regolamento intendeva una· significazione assai più larga . li codice penale militare molto opporlunamente distinse i reati che si compiono fuor i caserma, o fuori dalla, stanza momentanea ed eventuale della truppa, da quelli che si commettono in essa. La caser.ma, o la casa·del soldato, è e deve essere a giusta. ragione una scuola perenne pel ~o ldato, scuola, nella. quale, senza avvedersene, egli assorbe nelle abitudini, nel sangue suo. l'entità ed il valore della potenza gerarchica, questa grande fattrice di disciplina e di vittoria per ogni esercito. La caserma, e Lutto quanto in essa ha riferimento a relazioni fra persone di differente grado gel'archico, è un luogo di servizio, è una forma indiscutibile di servizio. Ciò può sembrare al leltore un po' assoluto, ma lo troverà molto relativo se lo vorrà paragonar.e alle esigenze dell'educazione perfetta militare e morale del soldato che sono assolute per eccellenza. È un fatto indiscutibile che per rapporto al tratto fra persone, lai forma hai urra influenza grandissima sulla sostanza. « La confi-
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denza fa perder la riverenza » e questo molto così comun~ e c~s~linoo è di una verità assiomatica. Nel voi, usato verso 1nfer1on, ap;un lo percbè non è di uso comune in I ~al'.a, _noi _se~tiamo. s'em~ pre un avvet1timento che la maesth della .d1sc1~hna c1 ttene g_h ooch 1 addosso per vedere se quanto noi facc_1amo. m r,ome su~ e d~gno od indegno di lei. E le quante volte 001 parliamo r,o~ ~n ~nfe1:1ore, cui spelli il voi, in quartiere, noi io nome ~ella d~s?1plioa inseoniamo a quel nostro inferiore la devola ed 10cond1z1onata o?bedieoza ai suoi dettami, noi ricordiamo sempre a quel nostro 1Dferiore che,. in quella qualsiasi contingenza, e9li parla con. un. suo superiore . Si può tanto mancare verso un inferiore? quanto _verso un s?pe: riore e quel voi posto per inciso melle 10 guardia entrambi gl, intel'locu tori dell'nssoluto rispetto reciproco che deve sempre accompagnare ogni loro relazione. . . . Un caporale ha diritto che un soldato gh parli col let. Questo diritto è anche un compenso pel caporale, compenso annesso al suo grado, nè il caporale può assolutamente spogliarsene e _farne dono 9 concessione al suo amico, al suo parente, al suo cre~1_tore entr~ le pareti della caserma, cioè della ~cuol.a comu ne m1h~are. Cosi l'inferiore che tratta col tu un superiore in quelle date c'.rcostanze di tempo e di luogo anzidette, leva al sup_erior~ un allnb~~o annesso al suo grado e speci(ìca tamente sancito da, regolament1. . Là ove manca una fine educazione, un chiaro concetto dellr. es1~enze moll~plici della disciplina, è utilissimo sostenere in ogni ~odo l'aulorilà del grado e l'esercizio indiscusso del comando. ·Un éaporale, un caporale maggiore, trallalo col lei da tutti i sold~ti della compagnin, quelli compresi ,del su~ ma'.1dament~, del p~opr~o comunello, e amici di lui si n dall infanzia, s1 trova m assai m1 -. olior condizione di esercitare il suo comando, e sentendo ad ogni ~ratto quel lei di rispetto, ed adoperando egli quel voi di ris~;lto e di superiorità ad un Lemp.o, si trova colloca~o allo a su!fi~1enza da poter vedere e misurare la grandezza di ogn i s~o fall~ d_er1vant~ dal benchè menomo fayore, dal più piccolo allo d1 parz1al1tà, o d1 trattamento fuori della rigidità disciplinare. Non si può pretendere di raccogliere buona ed abbondante messe, se non ~i semina un buon germe e se non la si dissemina su tutto lo spazio frutlevole.
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E se spingiamo un po' addentro l'analisi nell'àbuso reciproco che si fa di tali pr·onomi, noi troviamo sempre più accerttuato il valore asso luto di tali modalità di tratto Se l'impiego reo-nlamentll re del voi e dei' lei non avesse una significazione ben co;presa dalla t,ruppa, se fosse cosa assolutamente indifferente e trascurabile, ne$suno la violerebbe, ma passerebbe inosservata. Invece tale impiego regolamentare lo si cambia in abusivo e·10 si inverte, facendolo servire maleabilmente a vari ns i. Così il sottufficiale che dà del tu al soldato che gli ,pulisce le scarpe abusivamente, con qnel pronome dato abllBivamente lo compensa di quella lira che non pli dà in fin di mese, o di quei centesimi che crede di diffalcargl i su quella lira. Domanderete: come mai questo tu è di compenso? Primieramente compensa ir so ldato con un tratto confidenziale, fuori di regolamento sì, ma tratto di favore morale. ao-l i 1 occhi semplici di quel soldato, il quale potrebbe rillettere che wllufficiale naturalmente deve tenere in maggior conto e quindi in grado più elevato quei soldati che non gli lucidano gli stivali di quello che glieli lucida; poi. secondariamente compensa tale soldato col dargli del tu presenti gli altri soldati a i qual i dà del voi. sol. dati che naturalmente considerano questo differente tratto come un torto fatto a loro. Quel caporale il quale -rivolgendosi ad un_ sol'dato gli dice: « to questi due soldi e va giù dal canti·niere a comperarmi un sio-aru » perchè adopera il tu e non il ooi? Perchè se gli dicesse « :ndate a comperarmi ecc. » qllell' andate risuonerebbe nel timpano del soldato come voce di superiore e di comando, ed il soldato subito subito penserebbe con qual dirillo il cap.orale gli fa fare cose non attinenti al servizio; mentre quel « vai a comperarmi » suona come ·voce di compagno, come voce amichevole, come di favore concesso in pagamento del servizio pel quale è ,ricbiesto . . Può il sottufficiale, può il caporale spogliarsi del suo dovere di interpellare un suo inferiore col voi, lì ove quel modo di tratto è sentito da altri che si vedono trattati col voi perchè non lucidano scarpe, o nori si piegano altrimenti a far da servitori o da ,raloppini?
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Ma la ~ag?i~r voluttà ed il maggior compenso, ed il più dan. noso alla d1sc1plrna, si è quello di poter dar del tu ad un superiore.
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Darlo, ridarlo, tornarlo a dare e poi ripeterlo ad ogni parola, tanto da satolla rsene veramente, è largo compenso a tanti favori. Non è da tuLLi trauar col tu un caporale, o pe1; un ::apo1,ale trattar col tu un sergente, o questi un furier maggiore I Questo tu, buttato là in m~zzo ai compagni ch·e non lo possono adoperare, dà un tono di superiorità, di ascendente incontestabile fra la truppa. E se quel fo si potesse analizzare per og~i caso, ·quante infrazioni alla disciplina non svelerebbe! Le ?u~ lire _da~e a prestito ' o l'oro lo,•io per hr;llarè in, una sernla, od I ri petuti sin oari favoriti, od i più vol te bevuti e non pagati bicchieri di vino; ~ppure un' accoglienia procurala presso amici o p_a_ren~i c_he risiedono nella guarnigione, od il tacito consenso a facil 1taz10n r q?alunque, o l'abito borghese procuralo, od il compromesso di una marachella falla in comune. Nell'ambiente della ca serma nè l'amicizia, nè l'uguaglianza an teriore del gr:ado, ~è la parentela possono dimostrarsi a spese della inosservata· disciplina; qualunque inferiore in caserma ha diritto che la misura di tratto adoperata co n lui sia assolutamente quella adoperata coi suoi uguali; qualunque superiore vie~e m~n? all~os: servanza stretta dei suo·i doveri se in presenza di terzi sno1 rnfenon tratta o si lascia tra1tare da un sno inferiore passando sopra, anzi calpestando la forma regolamentare. · · . Noi tendiamo all'affratellamento della truppa e quindi se tra fratelli non debbono essere, nello stesso grado, delle odiose distinzioni, dobbiamo curare tutti i modi per ottenere materialmenle quello che virtualmente e crh,tianamente lascia m~lto a desi~er_are. Altra deplorevole àbitudine è quella di trattare I volontan d1 un -anno differentemente ·da quanto comporta il grado del quale sono rivestiti . Hò notato spessissimo e non solamente per parte di sot· · tnfficiali l'uso di dar del lei ad un soldato o caporale volontnrio. Costoro, per massima parte appartenenti a famiglie di civil cond i.zione e danarose, concorrono ~ome dissi a costituire nella truppa la casta del denaro: a questo ·proposito già dissi; ora dico, solo del differente ·trattamento. che loro si fa in omaggio ai loro studi fat.ti od al grado più o meno cospicuo della famigli_a alla quale appar· ten~ono. Forsechè ii lJOi è imposto dal regolamento per Lrallar cogli ,rnal-
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faµeti o coi bi~olchi? Chi credesse ciò avrebbe inteso il regolamento n royescio· e quindi il loro cambiamento di pronome p'ersonalEl . a:vr~hbe, come ha di fatto, un fondamento erroneo. · Il pronome r.?Ol sente un profumo unicamente disciplinare e quindi indipenden.te da qu~lunque. considerazione che non sia comune ed applh cabtle a tutt1. Il voi dato ad un volontario di un anno co·nte buronè, milionario, avvo·cato od ingegnere, significa èhe in se~vizio un· soldato volontario di un anno non può essere mai nè tanto no~ bil:,' nè tanto ricco, nè così dotto da valere quanto un caporale. Quel voi significa che nella militare· gerarchia, che nella scuola ?ve si insegn:1 educazione militare, che pel prestigio del comando, il cap9n~le è un gradino più Sll del soldato, chiunque egli sia. E cosi quel volontario fa torto ai magnanimi , lom·bi, al censo, alle.pi:mdeite ed alle seste quando si sente urtato da quel voi datogli da un capqral~ ~emplice, plebeo, povero manovale, e quasi a1~a.lfaheta: Nulla d1 più nobile, di più ricc(I, di più illuminato nella . mtl1ta.re d1s.ciplina di qu,anto i suoi del.Lami sancis~ono per coloro che v1 debbono sottostare, e qualunque consideraiione che cerchi menocn.ar~i o disconoscerli è destituita di ragione e di fondame nto. . Anche ti mangiare o il non mangiare all'ordinario, l'andare a ric~vere o .n~n l_a. propria razione nella gavetta, è fra caporali e soldati u~a d1stinz1one che non è certamente atta a mialiorare le relazioni di comurta!lza ·ed a stringere in forti legami i camerati fra loro. L'esenzione dall'ordinario per gli attendenti, pei volontari di ?n anno specialmente, pei musicanti e- simili sono più che altro intese a non sprecare: il rancio a personè che ndn voo-liono O non possono m'aHgiarlo per ragioni di servizio .. Passi per ;nesti 'ultimi, ma per coloro che per posa si rifiutano di accettarlo come cosa indegna e grossolana per il loro palato, l'esenzione dall'ordinario, pur tendendo ad unw economia effetti l'a per coloro che tanto e tanto , non lo ~orrebbero mangia-re, concorre a dar mezzo è pretesto per motteg~1.are ~toltame?te e sulla qualità del rancio, e sul gusto grossolano, d1 eh, se ne e, ba, e sui mezzi · troppo ristretti di coloro che non possono pagarsi · il . desinare e la cena o dal cantiniere o neali alberghi cittadini. · · . n
. .n rancio, comunque confe?,iona:to, è sempre di . bubnissima quahta e dovrebbe essere mangiato da tutti; il most,rarne disprezzo è
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un ~hiaro insulto alla disciplina. Comprendo tuttavia che non si può costringer:e materialmente uri individuo a cibarsene. Ciasc1~no allora se è lasciato arbitro di provvedere ·a. suo modo al suo v1tlo, lo dev~ fare, se mai, come si fa una spesa di lusso;_mi sembra che il concorrere dell'erario, col pagargli il rancio in contanti, a sostenere la spesa di questo lusso culinario sia una benevola conc:ss.ion~ anzicliè l'ammissione di un diritto altrui . Il governo passa I v,ven in natura: padrone chi voglia di farne a meno; la loro non partecipazione andrà a favore dei rimanenti più remissivi e più ossèquiosi alle superiori disposizioni date per ben vivere in comune. . . Intanto quello che si· può osservare in ogni reggimento è questo: che qnei dieci o venti volontari di ~n anno nelle camerate - quando non possono assentarsene - stanno ciascuno. a sè e m~ntengono un contegno freddo e riservatissimo coi soldati e caporali per fatto di leva: coi caporali ciò può esser bene, sempre quando _anche su tale proposito non avvenga quello eh~ ho di sovente o~servato c~e cioè il caporale sacrifica la s.ua autorità da un lato, ed 11 volontano di un anno il suo fare altezzoso dall'altro, e con questo compromesso vengono meno entrambi al loro militare contegno; ma coi soldati di leva quel tratto riserbato, asciuLto, egoistico e spesso superbo, è -un permanente insulto al vero spi rito mi li tare che deve mantenersi vivo tra. le file della truppa. · Quando poi i volontari di rin anno sono liberi nell'interno del quartiere, tu li vedi permanentemente in gruppo unicam~n~e fra ~i loro e parlano, passeggiano e si contengono con una ègo1s.t1~a soli-. darietà. urtante il carattere generoso e fratellevole della dmsa che · portano. Generalmente stanno appollaiati in agape dal cantiniere ove spendono quanto più sono in grado di fare, appunto per accentuare anche a suon di quallrini la loro superiqrità. Se ciò avviene nella casa comune, figurarsi nelle ore di libera uscita. E cosi ne risulta che dopo il volontariato· di un anno se ne ritorna~o alla vita cittadina senza portare il ricordo di un sol nome amico che si,t quello di un soldato vissuto nei campi, nelle fucine o fra il gregge. ove pure gi trovano tanti tesori di rettitudine, di.onore e di virtù militare e cittadina, AI più al più si rammentano d1 quell'uno che bdnariamente nei primi giorni insegnò loro il modo di rassettare le robe nello zaino, o di disporle per la .rivista ,del
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bouino, soldato nl quale voltarono le spalle appena non ne ebbero più bisogno; o si ricordano di quell'altro che loro lucidava la giberna, o pnl iva i bottoni od il fucil e, ed al quale rega lavano qualche soldo co ll'aria protellrice di un padrone che rimunera il proprio cameriere. Ciò dello. mi sembra potermi riassumere nelle seguenti concl usioni: Esigere nei modo il più rigoroso che tutti sieno os:;equienti, e sempre quando si sia in se1·vizio o comunque in quartiere, all'iml'impiego del voi e del lei come è stabilito dai regolamenti; Impedire assolutamente che i sottufficial i adoperino soldati arbitrariamente nelle .'.':mzioni di attendenti o cameri eri; In vigi lare c.istantemente e colla maggior cura perchè il fur iere tenga di suo pugno il registro del servizio e perché i turni di servizio siano scrupolosamente mantenuti ; · Non p~rmellere nessuna sostituzione di servizio per qualsivogli a motivo sollecitata, a meno che da essa appaia chiaramente che l'una delle pani non ha vantaggi sull'altra; Non ammettere l'esenzicine dall'ordinario altro che nel caso di di esigenze di servizio; Non permellere che nessuno in compagnia eserciti mesti eri di sorta e specialmente quelli di sarto e di calzo lai o; Vigilare con maggiore intensità coloro che possono disporre di denaro con qualche larghezza; Proibire assolutamente, eccezion fatta, dei primi giorni di servizio, a chiLtnque di far disimpegnare da altri qualsiasi parte dei loro doveri; l'unire severamente chi unque adoperi il grado che riveste per dar comandi arbi trari ed in urlo all'equità ed all'eguaglianza di trattamento; Appun tare lo sg uardo sui volonlari di un · anno, sui musicanti , sugli attendenti, sui rancieri fissi, sui gradua.Li di guardia alla porta del quarti ere e sul sergente d'ispezione, come coloro cbe sono spe· cialmente in misura di prevaricare nelle loro speciali condizioni. Nel Lrallo fr.i la Lruppa in sel'vizio e fuQri non permettere mai il turpiloquio, mai l'uso di parole e di espressioni che escano da queJ modo rispettoso e correLto co:;ì bene indicalo e definiLo dai regola-
menti militari e così saggiamente svolto nella scuola di contegno e . . . nell'educazione morale. . . m·e·i possono parer piccoli e lell:gen se considerati • v • . Quest1 accenn, 1 . . latamente ma presi in massa m1 sembrano degni dL ciascuno ISO ' • · d" . ndo essi lo scopo comune e precipuo d1 levare I attenzione ave . . . · · ·d f mezzo alla truppa il favoritismo nelle sue pr10c1pah e pm ev~ .en I manifestazioni, favoritismo di vero e grande nocumento alla militare disciplina.
G.
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BERTELLI.
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UOMINI DI GUERRA DE' TEMPI NOSTRI
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UOMINI. DI GUERRA DE, TEMPI NOSTRI SKOBELEFF (Continuazione, ve.di Rivista militare, puntata di maggio t889)
VIII.. Dopo il passaggio dei Danubio Skobeleff potè finalmente allontanarsi da quel quartiere. generale ove non aveva raccolto che censure e sarcasmi: seguì !'VIII corpQ d'armai.a nella sua marcia verso i Balcan centrali, partecipò con alcune truppe della 14• divisione alla occupazione del passo di Scipca, e verso la fine di luglio fu messo a capo di un distaccamento composto della brigata Cosacchi del Caucaso, d'un battaglione di tiratori e di un.a batteria. Con questo distaccamento, · cui si aggiunsero· poi un battaglione e quattro cannoni, prese parte alla seconda battaglia di Plevna. Non poteva essere la sua una parte molto importante vuoi per la quantità di forze poste sotto il silo comando, vuoi per il mandato affidatogli. Men. tre il grosso delle tru·ppe del!' attacco doveva, procedendo per le strade di Bulgareni e di .Poradin, impadroni1:si dei poggi di Grivizza e di Radizzevo, spettava a Skobeleff stabilirsi sulla strada di Lofscia a protezione del fianco sinistro e del ·tergo .degli . attaccanti, e qualora· i Turchi fossero cacciati da Plevna, passare il Vid e gittarsi · sUlle loro vie di ritirata. Ma Skobeleff non si contentò di .un compito meramente passivo; mentre la pugna ardeva furiosa a Grivizza e a Radizzevo, me·ntre le colonne di Veliaminoff e Sciacofakoi, se-
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waraleda largo tratto di terreno, si logoravano in attacchi sconnessi, -successivi, non preparati bene dal fuoco dell'artiglieria, SkobelelT, ,col favqre della nebbia si avanzò inosservato fino a Crezzin. Ivi arrestò il gro:;so de suoi, e con .due sotnie e quattro pezzi si avanzò ,fino a circa ottocento passi dai sobborghi di Pfèvna e vide-grosse masse nemiche fra Plevna e Grivizza, la cavalleria turca verso il Vid. Erano · •le otto e mezza e udendo il cannone verso Grivizza, fece incomin·ciare il fuoco dai quattro pezzi della avanguardi~; rispose tosto violen · temente la ridotta a nord di Crezzin e poco dopo alcun; battaglioni -turchi mossero all'attacco . Skobeleff, lascia1Le tre sotnie a guardia dei pezzi, si avventa con un battaglione e quattro sotnie al contras·sallo, ricaccia i Turchi, e pone sa!damenle il piedesull'~ltura a nord-est di Crezzin e ivi rimane fino alle 2 pomeridiane quasi spina -confiua sul fianco dell'avversario, Respinto un nuovo assalto-dei Turchi, riceve poco dopo le tre pomeridiane l'ordine di con·COrrere all'attacco generale: ma non ha ancora iniziato il movimento, -che vede avvicinarsi una fi tLa catena di tiratori turchi seguita da grossi rinforzi. Skobeleff li attende di piè fermo; quando giungono a circa ,,duecento passi dai pezzi li accoglie con poche rapide scariche e losto si avventa a breve contrassalto e li ricaccia a sbaraglio un' al.tra ,volta. Era l'ultimo alto della battaglia; sul far della sera si ritira a .Bogot; tre volte aveva cambiato cavalli; due morirono, il terzo fu ferito . - A proposito di questa battaglia, gli avversari suoi dissero -che egli non aveva r:igione di menar gran vanto dell'opera sua, ,giacchè ·e;sa non ebbe alcuna influenza nè sull~ndamento né sull'e· -sito della battaglia. E bene sta, ma la questione non è questa; bi·sogna ve1lere se l'opera sua fu ragionevole ~ utile, e se essa è frutto .(li ordini emanati dall'alto o della iniziativa del comandante della -colonna di sinistra. Ora non può mettersi in dubbio che la condotta -di Skobeleff fu profondamente diversa da ciò che gli veniva prefis,sato nel dispositivo generale d'attacco: egli non si contenta della · .-semplice osservazione, ma procede ad una energica dimostrazione, -s'avanza fino a Crezzin, si spinge fino a poche centinaia di passi da Plevna, attrae a sè parte delle forze ;nemiche e le ricaccia con brevi ·ma energici contrassalti. In ciò consiste l'utilità dell'opera sua: senza ,quella spina sul fianco, Osman pascià non poteva forse indursi a danciar tutte le riserve còntro le colonne russe che rolle e decimate
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Dli:' 'l'EMPI NOSTRI
VOMINI DI OU~RRA
retrocedevano a sbaraglio dalle alture di Griviz.za edi Radizzevo? E . allora quanto più tr·isto·sarebbe ri·uscito l'esito finale della baltaglia snl quale ~i pretende negare ogni inOuenza. di Skobeleff! Comunque siasi, una cosa np,par chiara e certa in questa battaglia, ed è la sicurezza con cui egl i mane.ggia qtteste truppe. messe da. poco sotto i suo i ordini; le trascina, le trattiene a sua posta; esse sono ormai soggi<;gate del fa.$cino poten:e di quel generale ché alla foga giova-. nile nell'assalto. accoppia nell·a Glifesa la fredda ten,acia del provetto uomo ~li gut'lrra. Dopo la seconda baHaglia di Pfovn·a cominciò a risonare ben alto qu.ell'inno alle opere di difesa improvvis,ate, cbe durante e dopo la guerra n1sso-tt\rca dovev:a rintronarci così a lungo gli orncchi. Vano è, si disse, tentare l'assalt0 di posizioni fortificate con opere campali, difese da truppe armate di fucili .a tiro rapido e fornite abbondantemente di munizioni; una,valanga di piombo schiaccerà l'assa1.itqre prima eh 'ei possa irrompere Mll'interno delle opere. Toccò a Skobeleff dimostrare ehe anche l'assalto di tali posizioni non è vana · im.presa se preQrdinato saggiamente ed .eseguito con ·energia : e lo dimostrò da prima a L@fscia e poi a Plevna e a Sceinovo - Giace là città di {,,ofscia sulla. riva sinistra dell'Osma a mezza strada fra Plev.na e Selvi, al punto d'inconLro della strada di Selvi con quella dii Troian, e costituis.ce quasi l'ala destra del,la posizione di Plevna e copre una delle strade per cui afOuiscono i soccors,i ·d'u.omini e di m,u.ni.zioni aill'arma ta di Osman pascià. A oriente della città. sulla riva destra dell'Osma, stendesi uu doppio semicerch io di coll in e al,te qnas.i eguahmente, ma divise chi un avvallamento che procedendo da . sud vei·so nord va a confondersi Cl)I letto dell' Osma a circa ·lre chilometri daHa città. Sulla riva sinistra poi sorge un p0ggio elev.ato che domina le alture della Tiva destra ed è alla s,ua volta spalleggialo da un altro s·em,cerchio di colline. Era quella nna buona tE)sta di ponte . falla da natura; Adii pascià l' ave,v.a occu,pato sil!l dalla fine di luglio con circa diecimi.Ja uomini e l'aveva atìo.rzata con opere campali, bal,terie e trinc·ee da battaglia a più orditi.i sul semicerchio interno della riva destra, una forte ridotta e trincee da.battaglia a più ordini sulla cima è sulle Pendici del poooio a ovest della città: questa fu messa in assetto di difesa. Al principe Imerelinski fu commesso il <;lì 3:1 agosto di im•
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possessarsene ed egli poteva all'uopo disporre della 2• divisione di fan teria, d'una brigata della 3', della 3a brigala di cacciatori e di alcuni squadroni e di settanta pezzi; aveva inoltre sotto ai suoi or~ <lini il distaccamento di SkobelefT composto della brigala cosacchi -del Caucaso, di quattro battaglioni di fanteria, e una batteria. A questo <listaccamenlo è commesso di precedere il grosso delle truppe ed · effettuare i primi preparaLivi dell'attacco. Giunto alle 2 pomeridiane ,del 20 settembre davanti alla prima cerchia delle alture-della riva .destra dell'Osma, Skobeleff ne caccia le truppe avanzate della difesa, l'occupa, ed esaminate co· propri. occhi la posizione e le sue difese, fa elevare nella nolle parapelli per sessanta pezzi, scavar trince.e e buche da tiratori .per la fanteria incaricala di concorrere con le batterie alla preparazione d.ell'atLacco. Il quale è fissato per il giorno 3 settembre e Skobeleff ha il comando delle truppe dell'ala sinistra, ,dieci ballaglioni, uno squadrone, due sotnie e cinquantasei pezzi. Il dispositivo da lui emesso in questa .occasione e le istruz;oni impartite alle sue truppe sono eh iaro i,ndizio del rriodo con cui egli in. tende condurre l'attacco· delle posizioni fortificale, modo assai diverso da quello usato dagli altri generali nelle due battaglie di Plevna. Vuole tutte le truppe alla mano e scaglionate in guisa che possano r in c.alzare a tempo la testa d'aLLacco e infonderle nuova lena. Non successione di attacchi, ma un attacco solo a intensità cresc~nte; il suo posto è in prima linea verso l'ala cui ·spetta il còmpito risolutivo; egli vuol vedere co' propri occhi il vario atteggiarsi del la si1uazione, vuol contare , come so·lea dire egli stesso, le pulsazioni della baLLaglia; vuole che i suoi ordini giungano sicuri e al ,più presto ai comandanti io sotl'ordine e perciò oltre al suo stato maggiore ha presso di sè quattro tenenti dei cosacchi. Intorno al modo con cui . dovranno condursi le truppe, ecco come s'esprime: « Nel primo pt:riodo del combattimento il còmpito principale spetta alF artiglieria; i comandanti di batteJ'ia non dovranno disperdere i .l9ro fuochi 6 dovranno appoggiare a tutta possa la fanteria marciante all'attacco; si raddoppi. il fuoco quando l'avversario prec senla le sue ri serve, ed abbia la massima intensilà quando le truppe incontr.1no qualch e ostacolo inaspettalo. Quando le distanze lo consentono, si tiri a shrapnels snlle trincee e si1lle truppe. La fanteria eviti di rompere gli ordini durante l'azione e non confonda la marcia
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offensi~a, c~n Ja carie~. Non gi dimentichi che è dovere sacrosanto, soc~oneie i compa~n1 ~ qualunque costo c. in qualsiasi modo. Si, ev1t1_ d1 consumar_e inutilmente le munizioni; sarebbe difficile il ri. e, a portata formmento. . . . , Non si <)aridi . urrà se non quand o I.1 nemico e s,1 puo ompere su lu_i alla baioneua, e si ricordi sempre cheq_ua~do ·'. atlacco è ese~~1to con energia, le perdite sono poco o nullét nlerngt1' laddove la nllrata, specialmente se fatta in d' d' .. d' · . 1sor rne, e ca~~a i gravi sacrifici e di ignominia ». È una reazione contro /o, ~pll'lto prevalente nella tattica russa . Chi in un documento uffìc'al . d'I llOO> i e mculca · , la J'.necessità di preparare accuratamente <>rrJi "ssalt' " e I, cq'.nmc1ar.1 troppo presto e di non abusare dell'urrà chi p I • I · · , er a, p1 im~, v~ _ta ~nv1ta le truppe a frenare il loro impeto e operare con, un po pm_ d1 m~to_do, è un generale di trentaquattr'anni , il più operoso fra gli ufficiali cresciuti alla scuola dell'Asia centrale Il b d . , que oc e ar en:emente aspira ad emulare l'energia di Suwarow. Ma egli è dota~o d1 mente_a_cut~ e pratica; alieno da ogni pedanteria, Slb adattai e alle cond1z1on1 presenti dell'arte della ouerra il canone fonda,Il).entale della LaUica di Suwaròw. I fatti rrJi da· nno 1,,,rr· d I' . cl "c>JOne e , I eg se r!e compiace: << l'azione della nostra aniglieria contro le~pe_re d1 afforzamento del monte Rosso e degli altri poggi. fu micidial'.ss1ma. Il fuoco di preparazione durò dalle cinque e mezza del mattino fino alle due pomeridiane: alloni soltanto fu dato il serrnale dell'assalto. Le piccolissime perdite sofferte dalle nostre col~nne do•· rante la loro avanzata contro le posizioni di prima linea provano, ~~me_ nrrella P'.'es~nt~ ~uena con~ro i Turchi sia di somma util ità:. l 1mp 1e<)o dell art1ghena, e come specialmente convenga preparare col pote~te suo fuoco l'assalto dell.e posizioni fortificate>>. Ma la. prep~razione_ de_ll 'auacco della seconda' posizione, cioè dei ll'incerament1 sull_a smistra dell'Osma, non deve .durare così a lungo; deve, c~rt~ sussistere una pausa fra i due attacchi, durante la quale J.'artigli~na,y~rtal~si a".anti_con la massima rapid ità, impedirà all'avversario d1 riord1_nars1 e d1 muovere al concratlacco e Ja fanteria si, avanzerà 'fino a conveniente distan.za da Ila posizi~ne: ma anche allora f~r~ d'uopo la preparazione da parte dell'artiglieria. Skobeleff' non si l'ISolve a lanciar le truppe all'assalto della seconda posizione. se ~on quando d~ alcuni indizi' giudica sufficiente tal e prepararazione. Ma quali saranno cotesti indizi? Skobeleff non lo dice. Forse
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la sc.emata intensità del fuoco nemico'? Ma, il nemico può avere ritirato ad arte le sue artiglierie per adoperarle ol momento opportuno. Ciò che avviene nello interno delfe posizioni nemiche sfugge alla vista dell'assalitore: ~ il comandante in capo cpe con l'occhio della mente deve penetrare là dentro, vedere e ponderare gli effetti della sua· azione preparatrice. Intanto egli ba raccolto e disposto convenientemente le sue truppe; non una massa sola pronta a lanciarsi al pt;imo cenno contro le posizioni nemiche, ma paÌ'ecchie masse scalate a giusta distanza in gui_sa che appena l'energia della prima linea cominci a scemare sotto l'azione del fuoco della difesa, giungano tosto altre truppe a sostenerla, ringagliardirla e sospin- · gerla ; è l'onda che incalza l'onda e la ingrossa ogni momento piLt finchè con mugghio tr~mendo urta, scoAquassa ed abbatte gli ar. gini. Ma questo continno incalzarsi e ingrossarsi ùelle ond_e verso l'obbiettivo dell'attacco non 1:isponde totalmente al concetto direttivo; è un procedimento nuovo per le truppe quello inaugurato da Skobeleff: il terreno frastagliato, le perdite già gravi alla distanza di duemila pass i dalla posiiione rendono lenta, impa.cciata, sconnessa la marcia delle colonne d'attacco. La maggior parte dei battacrlioni, scrive Skobeleff nel suo rapporto sul combattimento di Loiscia. formati ciascuno s_u due linee di colonne di compagnia, si 'avanzano in 1.Jell'ordine, a suon di tamburo e a bandiere spiegate ... Lél prima linea di trincee fu rapidamente conquistata, poi una parte della riserva fu lanciata all'assalto della ridolla .». Ciò è vero per chi considera !'.azione nel suo insieme e da un punto elevato; ma il ca· pilano Kuropatkine, capo di stato maggiore di Skobeleff, narrando alcuni particolari del combattimenr.o, ci dice di qual natura foss.e quell'ordin~, e che cosa avvenisse nel mezzo dellè truppe assalitrici nei momenti solenni in cui s'avanzavano a traverso . della regione della morte. Appena entrate in Lofscia le truppe sono esposte al fuoco vivissimo delle trincee turche e rompono gli ordini: non si · recano tosto al margine occidentale della città, non occupano i punti megl io adatti a rispondere al fuoco nemico; le compagnie si arrestano nell'interno, serrate contro i muri delle case o accovacciate nei fossi; solo qualche ufficiale, rnccolti con grave stento pochi uomini appartenenti a più compagnie, occupano alcune case e incomfr1ciano il fnoco. È sommamente difficile tener alla mano truppe I
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che perielrano di viva forza in un luogo abitato: di due battaglioni dello stesso reggimeoto che entrano in Lofscia, il colonnello non puèl tenere seco che quattro compagnie: le altre concorrono colla riserva all'attacco con-tro le ali. Più difficile ancora è usoir dalla città per marciare all'assalto dell'ml,tima posizione. Contro il centro di essa doveva dirigersi un reggimento; un battaglione spiegato su due linee di colonne di compagnia ,preceduto da una catena di tirMori d?veva. for:mare la testa dell'attacco, gli aHri due seguirla a giusta distanza. E mandata avanti una compagnia di lira-tori: erompe "dal-· l'abitato, .tenta stendersi, ma p·iuttosto cbe una catena forma una linea serrata: tempestata da una grandine di proielli s'arresta, e solo dopo ~ravi sforzi riescono gli ufficiali a condurla avanti e far posi.o ai .sopravenienti. Ma una voce. sinistra corre nel mèzzo di quella trnppa, _nel momento in eu-i la testa di colonna è appena. uscita dalla .porta di Lofscin: il colonnello è morto » e a iJUisa . d1 onda risospinta da immobili rupi quella ~,ente volta il terao e i, nella sua ritirata irresistibile riso'spinge .per ·la cit:tà i retr.civenienti. Vien pur fatto, dopo nuovi sforzi, di erompere dall'abitato;· ma appena all'aperto, sotto quel .gramcl,inar di proietti che seminava la morte così nella prima come nella seconda schiera, le due linee di colonna di compagnia serrano sulla catena, e a. breve andare ·non v'l'la più che una sola line·a assai densa che pr.ocede lenta e con grave stento. E allora da alcuni uomini si comincia a rispondere al fuoco nemico, e a distanza di circa -mille metri _dalla posizione si comincia a gridare urrà I Ma questo grido non poteva in quel momento esprimere la volontà incroll~bile di costringere il nemico a ritirarsi o a sostenere una lotta a coltello: era il grido impotente-di chi voleva in uu·i:nodo qualunque vincere la tremenda impressione suscitata negli animi dal fischiar dei proietti: quei ~attagli(?ni eran sp1>ssati, la -testa dell'attacco non poteva procedere se non veniva ·tosto rincalzata .e quasi rinsanguél!la da altre truppe. Nèdiversamente procedevano le cose all'ala destra. li passaggio dell'Osma da parte ctella brigala Dombrawolski si effettua in modo tutt'altro che ordinato. Il reggimento di testa procede da prima ino,sservato fino al margine 'de' fruttetti che costeggiano il fiume; allora sono soltanto uomini isolati che sboccano all'.aperto, nella valle deH'Osma, e guadano il fiume molestati da vivo fuoco dei difensosi; altri li seguono ~
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e sull'opposta riva le decine di ventano centinaia: parte di essi attraversano di corsa lo spazio se-aperto che li ·divide dal -piede della collina; parte si arresta e cerca riparo dietro le grosse'pietre trascinate dalla corrente durante le piene; ma le pietre non sono riparo suffrciente, si va avanti di corsa. e si raggiungono i primi presso ~n molino contornato da alberi che diventa così primo obiettivo dell'attacco. Attorno ad esso si raccolgono e si addensano in brev'ora uomini a centinaia: altri ne giungono ad ogni momento, e lo spazi·o si fa angusto, cessa la pi·otezione, 1e perdite crescono con rapidità spaventosa. Il colonnello tentà allora lrar fuori e trascinare all'assalto quP-lla massa confusa, ma invano: è lasciato solo, quasi nessuno Io segue; rinnova il tentativo qualche ufficiale, e ancora senza frulto. Non c'è verso: bisogna dar un po' di respiro a quella oente bisogna che -cessi l'emozione prodotta in essa da queHa t) ' ..., . prima corsa, Finalmen te un ufficiale e pochi uomini traversano di corsa uno spazio d'un centinaio di passi . e si nppostano dietro gli aiberi, si gittano a terra: seguono altri, a gruppi sempre crescenti e . . l'onda riprende il suo moto. « Doveasi ancora attraversare uno spazio di millecirtquecen.to passi pri,rna di giungere fllle trincee. Una pioggia di piombo cadeva -sugli assai itori, ma non ne arrestava la marcia:, dietrn ad essi venian0 i compagni del reggimento: a destra uomini del battaglione cacciatori e soldati del reggimento vicin.o condotti da due ufficiali; a -sinistra -una compagnia di cacciatori e un po' più lontano folte masse di truppe pronte ad entrare in combattimento. Ovunque girasse lo sguardo, ciascuno vedeva compagni pronti ·ad aiutarlo e sentia ogni momento più gagliarda la fede @Ila vittoria >>. E così si caminina, si cammina seminando il terreno di morti e di feriti, ma non scema lo slancio, finchè dinan-zi agli arditi ehe marciano alla testa s'apre un profondo burrone entro cui scorre rapido un torrentf}. È foria sostare; su Il'orlo ·del · burrone s'addensano via via' le trùppe, e i proietti cadono fitti come grandine in mezzo ad essi: alcun i finalmente si lasciano andare giù pel ripido' pendio, e traversano il torrente, s'arrampicano su per l'opposta sponda, altri ed altri li segnonl) a stormi a ondate sempre crescenti. Ma il fuoco dei Turchi, non checrescere ,-parediminuisca d'intensità: dunque il riemico fugge; dunque avanti tosto, di coi·sa, verso la trincea. E questa è già stata sgombrata dagli avversari; perciò
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nuova sosta: giu~gono altri e poi altri ancora, e finalmente un nuovo urrà dà il segnale dell'av~nzata e si giunge a breve distanza dalla seconda linea di trincee, ma anche questa volla il nemico sfu"oe ~Ila lolla a corpo a corpo. Resta il ridotto al sommo del colle, op~;a m terra, robusta, a triplice ordine di fuoch i di fucileria: di lass1 piove sempre fiua la grand ine di proief.ti, ma una voce corre nel mezzo degli assalitori:<< i Turchi conducono via i cannoni» : dunque è il nemico stesso che confessa la propria sconfitta: avanti dunque, il breve spazio è quasi divorato dagli assalitori; ufficiali e soldati salgono sui parapetti, si lanciano nelì'interno dell'opera; altri la contornano da ogni° lato per vietare l'uscita ai difensori. Fra quelle truppe che coronano la posizione, non v'ba più unità costituite: sono mischiatieconfnsi uomini app.nrtenen ti a compagnie, a reggimenti, a brigate diverse: il terreno e le vicende del combattimento hanno c9me turbine impetuoso rotto gli ordini tattici, dispersi e aggrup~ pati capricciosamente gli uomini. L'ordine di cui parla Skobeleff nel suo rapporto non è qnello meramente e.3trinseco, derivante q;lla permanenza dei legami organici; è un ordine fondato su vincoli essenzialmente morali, sul sentimento del dovere e delia fratellanza militare, sull'andacia, sul tatto, sulla iniziativa dei comandanti. Le disposizioni di Skobeleff mirano a dare a ·quest'ordine le necessarie condizioni di esistenza; conoscitore profondo della,tattica moderna, egli sa che il terreno e più ancora l'azione cresciuta del fuoco tendono a dissolvere)'ordine materiale: fa d'uopo perciò trovare un correttivo nelle energie morali e nel sentimento della solidarietà, e le energie morali non possono conservarsi ed alimentarsi che con disposizioni che consentano ai vari riparti di ;i iutarsi a vicenda e a momento opportuno. In ciò consiste il carattere peculiare della offensiva lattica di SkobelefI, che può riassumersi in que~ta formula: dall'opattacco progresssvo e insistente alimentato e inc,aaliardito o ,., portuno accorrere dei sostegni e delle riserve sulla prima Iineii. dei combattenti. Formola non certo nuova, nè dovuta a1. genio di Skobeleff; ciò che v'è di suo è lo spirito vivificatore; è il modo con cui egli applica quella formula snl campo di battaglia. Ma prova ancora più splendida che non il combattimento di Lofscia ce ne dà l'allacco delle Montagne Verdi neHa terza battaglia di Plevna.
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IX.
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Nel fondo di una conca formata da un semicerchio di colline presso il confluente del Vid con la Tuscenizza giace Plevna , grosso villaggio anzicbè ci ttà, colle case sparse fra orti e fr utteti, e con una popolazione di circa 17,000 abitanti . Posta a mezza via fra il Danubio e i Balcan, è importantissimo nodo stradale; vi passa la grande strada che collega la Bulgaria orientale con la occidendale; altre ne partono adducenti a Nicopoli, a Sistova, a Selvi e a Lofscia, verso il Danubio e verso i Balcan di s·cipca edi Trojan. Quellacerch ia di alture che sulla destra del Vid gira tutto attorno alla città Òffs e poi buone condizioni al difensore, sol che esso abbia tempo di procedere a lavori di afforzamento, locchè non è difficile mercè la terra vegetale che copre quelle colline. E ben ne approfittò Osman pascià. Recatosi a Plevna fin dal ·19 lugli o con circa 40,000 uomini, die' opera infaticata a scavar trincee ed elevar parapetti, e rimase là come p11nta confitta sul fianco. destro degli invasori; due vol te assalito (20 e 3,1 di luglio) , due vo lte ricacciò gli assa litori. Era per lai guisa troncata bruscamente l'offensiva dei Russi: sulla fine d'agosto la guerra r.idncevos1 quasi esclusivamente attorno a quella . fortezza improvvisata, divenuta per un mo men 10 obiettivo supremo delle operazioni; là era la chiave della situazione, bisognava impa· dronirsene, bisognava toglier di mezzo quella punta minacciosa: Il comando supremo dell'esercito russo risolvè perciò di procedere a nuovo attacco . Le difficoltà eran certo cresciute; attorno a Plevn a era· sUt'to rapidamente un vasto campo trincerato a forma di ·pen tagono irrégolare con un perimetro di circa 28 chilometri; sui fronti· nord, est, sud sorgevano ,19 opere chiose , assai robuste; tramezzate e fiancheggiate da trincee 0pportunamente adattate al terreno; v'erano 50,000 uomini con 80 cannoni sotto il comando di un ~enerale accorto ed energico; libero e aperto il fronte ovest, d'onde affluivano uomini, munizioni, vettovaglie provenienti a grossi convogli da Sofia . .Ma l'interesse e l'onore dell'esercito imponevano di troni are gli indugi ; aveasi fede nella riuscila dell'impresa e a renderla più facile e più sicura s'eran chiamale nuove forz e, s'erano
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escogitati nuovi modi d'attacco. Contro quella pos1z10ne stavano per avventarsi 100,000 fanti, 110,000 cavalieri con 375 cannoni. Gli assalitori dovevano procedere concentricamente su Plevna fino a buona portata dei cannoni da 9; qui arrestarsi, mettere in batteria i cannoni da 9 e i pochi di maggior calibro, batte.re le altur'e di Grivizza, Radizzevo e Cl'ezzin -e poi sotto la protezione di quel fuo~o poderoso avanzarsi fino a portata dei cannoui da 4; allora sostar nuovamente, metlere quei pezzi in batteria, continuare il cannoneggiamento e coprirsi' intanto con gli accidenti del terreno e con ripari improvvisati; finalmente, scossa e logorata con quél gran fuoco l'enérgia dei difensori, lanciarsi concordi all'assai to delie posizioni . E cosi fu. L'artiglieria s'avanzò e aprì il fuoco contro le op~re del campo trincerato nel mattino del 7 di settembre; c0ntintiò a trarre nei dì seguenti fino ali' 111 , tacendo. però quasi sempre durante la notte. Non n'ebbero grave danno le difese, meno ancora le truppe turche tenute con1'erano al ripai'o dai proielli. Il granduca Nicola volle tuttavia si procedesse all'assalto nel pomeriggio dell"11 dopo un gran fuoco d'artiglieria; tre obiellivi, tre masse: la destra -contro le alture di Grivizza, iI centro. contro i poggi di Radizzevo, la sinistra còntro le Montagne Verdi : sulle ali e di là dal Vid la cavalleria. Era l'ala si nistra sotto gli or'dini del generale principe lmeretinski e componevasi della ir divisione di fanteria, del distaccamento di SkobelefI e di due brigate di cavalleria, in tutto 2:d battaglioni, 8 squadroni, I8 sotnie,. 84 cannoni da campo, 1.8 a cavallo (1); forza esigua certamente di fronte alla difficoltà dell'im-
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DE' TE~IPI NOST III
presa. A snd-sud- ov·est di Plevna, fra la Tuscenizta a la Tschernialka, ergesi il gruppo collinoso delle Montagne Verdi, così deno~iaato da alcune stese di boscb i che in passato ne vestivano le pendici. Il dorso principale di quelle alture procede da prima dritto, da sud verso nord; poi, oltrepassato di poco il vinaggio di Brestovac giacente sulla pendice occidentale, vol,ge verso nordo,rest, spinge da t1,e col mignoli altrettanti sproni verso la Tuscenizza, finchè, 'Oltrepas~ato il villaggio di Crezzin, si allarga, si fa pianeggiante per circa due chilometri e me~zo e poi scende ripido verso il Vide la Tschernia.Jka, d@lce ed acclive verso la Tuscenizza. Sul. . ' l'utlirno di tali sproni, quello scendente dal col mignolo a nord di Crezzin fino a Plewna erano le opete erette dai Turchi a difesa de1 loro fianco destro: una gross;.i. ridotta (.Janus · bey-Tabjia) sul!' al · tnra a no.rd di Crezzin preceduta da una minore e spalleggiata da aHrn due; a mew;o d~llo sprone i:rl~ra FidoHa a grande sviluppo (Baglyk-Si.rly o ridotta del giardino'), quindi altre iue {A.bdnl-hey, Redi1·bey) alquanto più avaniate verso il ·ciglio d·ell'alLipiano destinate a coprire la città: di Plevna e il campo delle riserve turche situato a no1;d-ovesl del la città: le opere principali armHte con ean· mmi, eoi parapetti adatti a tre ordini di fuochi di fucileria, precedute, fianohegg,baLe e spalleggiate da trincee e buehe da tiratori. Le forze destinale da Osman pascià alla difesa della posizione occupavano il pianoro fra Crezzin e Plevna e aveano spinto le guairdie avanzate fino al 1:erzo doi'so: erano in tutto 19 battagt'ioni con 11
..
Artiglieria. Fanteria.
1
2• brigata - - batterie t•, 24, 3', 4 , 3• brigata - batterie 3•, 5', 6•. 30• brigata _:, batteria 4". Batter.ia turca (4 pezzi).
2• Divisione (lmeretinslii) 5• reggimento fanteria - Kah1ga. 6° reggimento fanteria - . Liban. 7° reggimen·to fanteria -
i
Reval.
so reggimento fanteria - Estonia. Distaccamento Slcobèle{T,
t• brigata della rn• divisione - (l'cbjakin}. · 6i0 reggimento fanteria - Vladimiro. 62° reggimento fanteria - Susdalski. 3• brigata cacciat ori - (Dobrowolski). Battaglioni 9°, rn°, H O, u•.
s•, 6•.
~
78 pezzi.
Cavalleria.
)
./ m,u,•\,om , ( S egw•)
Brigata cosacchi del Caucaso - H sotnie. · Brigata cosacchi del .Don - 7 sotnie. t• brigata della t,• dms1one. 40 reggimento dragon i - Jekaterinoslaw . - 4 squadroni. 40 reggimento ulani - Charkow - 4 squadroni. ,Miglieria a cavallo 7• batteria a ca vallo.
s•, i8" battt}ria a cavallo do! Don.
! I 18 sotoie.
!
8 squadroni.
t 18 p.ezz1.·.
DE' TEMPI NOS'fft 1
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U OMINI DI GUERRA
copriva quelle alture. A.Ile 1O antimeridiane le truppé di Skobeleff mo5sero all'assalto disposte così: a sinistra il 62° reggimento di fanteria , Vladimiro, coi1 due battaglioni in prima li nea e uno in seconda, ciascun battagli one fo rmato su due linee di colonna di compagnia; a de,-tra il 10° battaglione di tiratori nella_stessa formazioµe: segu ivano scalate indi Atro a sinistra, a protezione del fianco, tre compagnie ·del reggimento Estonia. Le prime guardie dei Turchi sono facilmente ricacciate, ma appena posto il piede sul terzo dorso, gli assal itori sono bersagli ati dal fuoco vivissimo dell e ridoue, delle trincee, delle buche da tiratori: in quel tram busto, in mezzo a qt1ella nebbia fittissima, parte delle truppe s'arresta e cerca coprirsi alla meglio, parte continua la mossa, alcun i riparti si spingono fin o alle buche che precedono le ridotte, irrompono nella ridotta A.bdul -bey, altri_si avventanO' inaspettati sulle opere che coprono la città. Ma sono senza rincalzi: fulminati da.fianco e da fronte,'contra ssaltali alla loro volta si ritraggono a sbaraglio sul terzo dorso . Sono le 111: la nebbia comincia a diradarsi, e il fooco dei Turchi si fa ogni momenl~ più vivo e più micidiale, quando una fitta linea di tiratori seguita da grosse colonne sbuca da Plevna e daH'alLura delle ridotte, e p11ssato il vallone cominci a a salire su per la pendice del terzo dorso. Skobeleff avvia a rins,alzo il 9° battaglione di tiratori e il _62° reggimento di fanteria, mette in azione un'altra batteria sul secondo dorso. Ma l'attacco non s'arresta perciò: distese sovra una linea irregolare lungo· il terzo dorso, scoperte, ·e:;posle al fuoco efficacissimo delle opere di difesa quelle truppe si reggono a stento: qua e là qualche ri parto comin cia a dar indietro. Il momento risolutivo s'avvicina: Skobeleff fa avanzare una batteria dal secondo al terzo dorso e dopo che questa ha con rapidi tiri a metraglia scosso gli assalitori' slancia il 62° regg_imenlo al contrassalto. I Turchi, 8 battaglioni circa, voltan le spalle e disordinati si ritraggon nelle ridotte e nelle trincee: il possesso del terzo dorso è pel momento asricurnto: a protezione del fianco sinistro sta una parte della cava lleria di LeontiefT, 6 solni e di cosacchi con una batteria a nord-ovest di Brestovac; 3 sotnie con un'altra batteria hanno occupato il villaggio di Crezzin. SkobclelI emette allora le ultime disposizioni per l'assalto d&lle ridotte: le truppe sono ripartite così": 1
pezzi (circa 12,000 uomini), di cui 8 battaglioni con 8 pezzi formavano il presidio fisgo delle opere sotto gli ordini di J anus-bey e Ri za-bey, gli altri "1 con 3 pezzi costituivano la riserva mobile sotto il comandi) di Emin pascià. Tale era la posizione, tali le forze contro cui doveva lottare il principe [meretinski. Fin dal primo giorno dell'attacco eg~i aveva fatto avanzare dalle alture a sud di Brestovac il distaccamento di Skobeleff fino al secondo dorso delle Montagne Verdi: cacciatene le truppe avanzate dell'ala destra turca, il distaccamento vi si alTorzò rapidamente, resistè a parecr.hi tentativi d'assalto, e vi rimase finchè venne dal comando supremo l';rdine di procedere all'attacco dell'altura delle ·ridotte. Ma le forze non erano sufficienti per assalire contemporaneamente tutto il fronte lungo tre chilometri: bisognava dirigere lo sforzo principale o sul gruppo delle opere di Crezzin, ovvero su quello delle ridotte più vicinH a Plevna: Skobeleff fè prevalere il secondo partito come il più risolutivo: quindi attacco dimostrativo all'ala sinistra contro le ridotte di Crezzi n, risolutivo all'ala destra contro le ridotte Abdul· bey. Redy-oey. Doveva l'attacco prender la mossa dal secondo dorso distante 4900 metri dall: altura delle ridotte, scendere in una vallelta, poi superare un altro dorso, e scendere in un'altra valle entro cui scorre un torrente a rive profondamente incassate, e da ultimo salire su per la pendi ce dell'allura delle ridotte: co strello a deviare dalla strada maestra di Plevna mediant~ lln leggero cambiamento di fronte a sinistra, aveva il fianco destro e il tergo esposti al fuoco delle opere sorgenti sulla riva della Tuscenizza, e doveva procedere a traverso di un terreno sparso di vigneti e di alberi da frullo e di piantagioni di granturco. A Skobeleff fu affidata la direzione dell'attacco risolutivo, a Leontiefl', comandante della cavalleria, fu commesso l' attacco dimostrativo: il principe Imeretinski rimase con la riser va presso Brestovac. Conveniva anzitutto avvicinarsi un po' più alle ridotto, in guisa da poter lanciare le truppe all'assalto nel momento stesso in cui il centro della linea di combattimento procedeva contro le alture di Radizzevo: indi la necessità di impadronirsi del terzo dorso . Trentaquattro cannoni appostati parte sul secondo dorso, parte sull'altura a nord di Brestovac presero a trarre fin d_alle prime ore del mattino, ma con poco frut.to a cagione della densisstma nebbia che 1
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DE'
U OMIN I D I GUERIIA ·
F anteria.
t • schiera - Sul le·rzo dorso delle Monlagne Verdi - 61° e 6'2° reggimento di fanteria all'ala sinistra - 9° e 10° battaglione di tiratori all'ala destra - 8 hattaglioni. 2• schiera - Dietro il terzo dorso - 1° rerrrrimento di fanleria - H 0 e 12° battaglione di tiratori - 5 battaglioni. 3a schiera - - Dietro il secondo dorso - 8° rel.!rrimento di fanteria (2 battagioni) ·- 6° reggimento di fanteria (meno 2 compagn ie) - 5 battaglioni. 4a schiera - Dietro il primo dorso - 5° reggimento di fanteria - 2 battaglioni. A guardia dei fianchi - 1· bauaghone dell'8° rerroimento • tot> di fanteria, di contro alle .ridoue di Crezzin. Due compagnie del 6° reggimento dt fanteria, sulla riva sinistra della Tuscenizza fra il secondo e il terzo dorso . ni.")
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Artiglieria. Sul terzo dorso - 3 batterie, di cui una ridolla a so·li 2 pezzi, un'altra a 3 -1 3 pezzi . Sul secondo dorso - 3 balleria - 24 pezzi . Sull'altura a nord-est di Brestovac (altura dell'artigli eria) 1 i/, batteria - rn pezzi . In riserva, dietro il primo clol'so - 3 bauerie - 22 pe~z i - altri 2 pezzi a Brestovac, messo in assetto di difesa.
Cavalleria . Dietro il Monte Rosso -- P brigata: della 4a divisione - 8 squridroni - 6 pezzi. Presso Brestovac - Brigi:.ta cosacchi del' Caucaso - 9 sotnie - 2 batterie ('12 pezzi) in azione sull'altura a nord-ovest del vil laggio . A Crezzin - 3 sotnie cosacchi del Don. Nella valleua del Kombulaski - 4 sotnie cosacchi del Don.
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Sono le tre pomeridiane: dalle ridoue, dalle trincee turche il fuoco contin ua assai vivo ecagiona perdite gravi specialmente nella prima schiera: nna nebb ia non tanto densa da non lnsciar scorgere le ridot te incombe ~u tutto il campo di battaglia. Skobeleff ordina diandare avanti, e la prima schiera, co· battaglioni in linea di colonna di compagnia, scende giù per la pendice del terzo dorso e scompare nella nflh bia . E allora il fu oco dei difensori cresce ogni momento d'intensità; e tuttavia la linea dei tiratori passa il torrente, e comincia a salire su per l'erto pendio verso le ridoLLe. Ma il grosso s'arresta e comincia nel fond o del vallone a rispondere con tiri ad ogni istante più rapidi. È il primo sintomo d'impotenza: fa d'uopo di rincalzi: scende giù dal terzo dorso il 7° reggimen to fanteria Reval, a suon di tam buro, formato su due linee, co' battaglioni in linea di ,:olonne di compagnia; urta, sospinge e trascina la prima schiera: catena, sostegni, riserve non formano più ,:he una filla linea, mobi le, ondeggiante, composta di frazioni di tutli i reggimenti fra loro affiancate dal caso: s'avanza su per l'erta pendice sotto una tempesta di piombo e seminando a centinaia i morti e i feriti sul suo cammino senza quasi trar colpo. Ma gi unta a ci rca quaLLrocento passi dall e prime opere di difesa, s'arreita, si atterra e comincia a far fuoco. Nuovo sintomo d'i mpotenza: non ripari contro quella grandine fitta, incessante: uomini isolati da prima, poi drappelli interi già ridiscendono a precipizi o verso il torrente: urge rinsanguare l'attacco . SkobeleIT lancia allora la terza sch iera: il reggi mento Liban (6°} cb'erasi.nel frattempo avanzato fino al terzo dorso, 1'11° e il ~2· battaglione tiratori scendono anch'essi giù nel vallone, arrestano i fuggenti , li sospin gono, li trascinano in gran parte su per la pend ice, raggiungono i valorosi cbe ancor rimangono las~ù fermi coine rnpi. Grida di giuia erompono dal cuore tli chi giunge e di cli i aspetta: avanti ancora, e si cammina; si cammina da prima celeremenle, ma ppi il moto rallenta . Le prime opere di difesa non sono più che a un centocinquanta passi, quando fanLeria, Circassi, Basci -Buzuks, sbucati da Plevna, irrnmpono al contrassalt0: l'ala destrn: degli assalilori viene a lotta manesca, il centro e l'ala si nislra s'arrestano e vrccillan o. Il momento è solenne: Skobelelf gilla nella bihncia l'ultima risen•a, se slesso . .Rillo sul suo cavallo bianco, immoto, lo sguardo fisso sulle t'idolle egli si slava a mezzo della pendice fra il !8 -
ANNO XXXVI, VOL, JI
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DE' TElfPl NOSTRI
terzo dorso e il torrente: lo :Stato maggiore dietro a lui di alcuni passi. Contava le puisazioni della battaglia: aveva visto,, uno dopo l'altro, i suoi reggimenti dileguarsi nella nebbia e nel fumo, la sua scorta diradarsi ogni momento sollo quella tempesta di proietti: e aveva saputo comprimere i moti del cuore, mostrarsi pacato,sereno, im-' passibile. Ma il momento risolutivo è gi unto, il pericolo incalza, ed egli dà di sprone a.I cava.Ilo, scende a precipizio fino al fondo del vallone e si avvia verso la ridotta Abdul-be)'. Il suo àrido « avanti miei tigli! » risuona potente nel mezzo di qnelle masse scomposte, e le rianima e le trascina di nuovo su per la pendice: fuggono i Tnrchi dalle trincee, gli assalitori incalzano e irrompono nella ridotta. Skobe_leff fra i primi. Ma alla villoria dell'ala sinistra non risponde il successo della destra: battuta di fronte dal fuoco della ridotta Redj ibey e della trincea di collegamento, tempestata da tergo dal fuoco delle opere poste sulla destra della Tuscenizza., essa è stata ributtata, e parte è scesa a sbaraglio nel fondo del vallone, parte ha cercato nfugio nella ridotta conquistai.a dall'ala sinistra. Là si affollano e si addensano ogni _momento più gli assal itori: non più battaglioni, non più compagnie: ogni legame organico è sciolto, gli ufficiali sono senza i loro riparti. E il fuoco continua intanto vivissimo da fronte, da dritta, da manca.: che 11vverrà $e il nemico muove al contrassal Lo? Ed ecco verso le cinque pomeridiane una linea di tiratori turchi , spalleggiata da forti nuclei, s'avanza. da nord: è no bau.aglione che tenta riprendere la ridolta.. I Russi lo lasciano avvicinare fino a circa trecento passi e poi dal parapetto della ridolla, da.Ile trincee adiacenti, con breve fuoco accelerato lo costringono a fuga scompigliata. -Ma stare nella ridotta diventa per essi sempre più difficile: cresce il numero dei sopravenienti , cresce l'intensità del· fuoco nemico, le granate lanciate dalle ridotte di Crezzin abbattono gl i uomini a gruppi e gli sforzi degli ufficiali per metter nn po' d'ordine in quella folla riescono vani . Sono le cinque e mezza, e una nuova linea di tira· tori spalleggiata da forti sostegni a breve intervallo fra loro s· avanza dalla ridotta del giardino: sono parecchi battaglioni freschi che muovono al contrassalto. Riesce agli ufficiali, ma con grande stento, trar fuori dalla ridotta Abdul-bey gli uomini non necessari alla. difesa; di essi una parte si apposta dietro l'opera, e circa trecento formano una fitta linea di tiratori volta verso le opere di Crezzin, e •
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,questa linea è ad ogni momento prolungata da quei che so~rag?i_un~ g~no in cerca dP,lla loro compagnia. Vani pe~ò sarebbero nusc1t1 ~h .sforzi de' Russi se a loro soccorso non fosse mlenenuta la cavalleria all'ala sinistra. Il g,enerale LeontielI ave:a nel fra~tempo fatto sb_u-care da Crezzin una batteria a cavallo e I Cosacchi del Don appie~ dati contro la ridotta. Janus-bey: così la tenace resistenza degli uni, la minaccia degli altri contro il tergo degli as_salitori ~andan~ a vuoto il contrassalto: giunti a circa trecent_o passi dalla Irn~a dei tiratori, j Turchi voltarr le spalle e ralli si r!piegano verso la rrdo.ua. Ma è ap j)ena respinto qnel contrattacco quaud~ ~n s~~~uffic1_al~ -e-illl · nae ti·afelato nella ridotta Abdul-bey ed annunzia. che I Iurcl11 s1 l"J . •• • avanzano contro l'ala destra. dalla ridotta RedrJ-bey. Il ~a~1lano ·Knropatkine raccoglie un manipolo di volenterosi, sbuca .dalla_r1dotta, -s'avanza rapido lungo la trincea di collegamento, urta 1~pet~oso 1a ·testa della colonna tllrca e dopo breve pugna manesca la 1:1cacc1a. ~Ila ridotta! urlano allora i più audaci e coi rono sulle or~e de, f~ggent,, e ·li seguono gli altri; ma giunti a ci rea duecento _passi _da.Ila r'.dotta sono -acéolti da un fuoco tremendo e contrassaltati e nhuttat1 alla loro volta; erano centocinquanta e appena trenta torna~·ono illesi. ~lentr~ il combattimento infuria presso le ridotte, ferve rl lavoro. sui dorsi :retrostanti per avviare soccorsi ai combattenti. Skobeleff è tornat.o · sul Lei'zo dorso, ordina alle. batterie di trarre a massa ~ontro la r1. -dotta Iledij bey; fa raccogliere i dispersi, li appost~ d1 contro all_a -ridotta Janus-bey; LeontieflI manda un'altra batteria col 4.-° reg?1- mento ulani a rincalzo delle truppe che già occupav~no Cr~ZZI~. Ime1'.etinski s'è recato sul terzo dorso, ha fatto raccogliere e rwrdrnare i dispersi dei vari reggimenti che: eransi av_anza.ti al.l'assalto; sono· per tal guisa forniate tre compagnie del reggimento Liba~, ~ue -di Susdalski, una di Reval, due e mezza del reggimen_to Vlad1m1ro, e sono avviate tosto sul terzo dorso a disposizione d1 SkobelelI. ~qnesti lancia i riparti improvvisa!i dei reg?imenti _Liban, Su~dalskr .e Reval contro la ridotta Redij-bey, avvw. quelli del reggimento Vladimiro verso la ridotta. Abdul-bey. Erompono allora da questa pareéchie centinaia di volo~tari, e ?oncor rono a,ll'assalto d'ell'altra -ridotta, Redij-bey; i Turchi non resistono a quel! attacco avrnlgente e poderoso e fuggono a sbaraglio verso Plevna. Cadeva il dì e la furia del combattere scemava a poco a poco. I
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UOM'IN'l J?•l G'U ERIU,\
R1~1ssi erano penetrati tt gu,isa d,i Guneo ,rH~lrinlerno della pos i,zion,e inemioa: ai difensori nulla ave~'a giovato la tenacia, nulla i rinforzi. Ven'tuno balta.g,Iioni eran0 sta tJ ·da ess·i im peg,nati, ed ora scomposti,. scossi, scoralìi, imp0ten ti si rima1ruevano spars:i frra le opei·e.di ·crezzi n, ·la ridotta del gia11dùw e la ciLtà, Anche g!,i assal,ilori ,avevano gi ttato · neHa bi l,ancia tutto ciò ·che potevano: g1rm1de ·era il vantaggio c0n'S eguilo,, ma no n sicuro , nè defìniti,rr 0.; faceva d'll@po di rnùJve forze: ;u,rgeva in tian:to afforti fi car:;i ,nel,la posizione, ra,cco-glier1e ~riordinare Je Lruppe. chiedere soccorsi al comando supremo. PoiC'hè fu espu'ginata la ,ri.doua Abdul·bey, Skotl'eleff vi ave~·aavviato due cannoni, 43oi allri tre, ·e fina lmente u.n'iri tera batteria; ma solo i d.ue primi tpoterono superad'erta; gli altri, causa J.e gravi perdi te di cn va lli , dovettero ,a·rrestar:;i sul fondo del vallone e, duranLe la notte, furo no r icondotti ,s'lil t,erz0 cfors@. Iii principe Imere,tinski ave,va mandato a'V anhi gli ultimi due battaglion,i che g,li restavano (reggimento Estooia) , e quesli giu'rlgevano su ll'altu,ra delle ridotte poco dopo le 6 e ,o~c upavano la trincea di coll.egamento. Fervea intanto ,i l lavoro su tutto il ·campo di battagli a; i soldMi di ciascr.m reggimento sono ra'eco!Li a riparti so tto il comando .dei loro ufficiali.; si formano dr11p,pelli per andare ad rtLtingere acqua, o. p,endere munizion i, a rac<cog!i,ere .feriti; si procede alla cosLrnzione cli ripari sul fronte e su r .fìan·chi del1la posizione. Mancano ali' uopo gli strumenti ;-non una pala, · lllOn una gravina; i venticinque uomini ,iel gP.nio •che fan parte del distaccarn e11Lo sono irreperi.bili. Si fa di necessità virlù , si adopemno le sciab@ le, i oo perchi de, gamel li ni per iscav:are la terra, si stl'appan0 colle mani e s.i ammonticc~ia no ,le zolle erbose., si approfi tta di tutto psr coprirsi, del legll'ame lasciato dai Turr,h i, degli arbu sli ,divelti, 1deHà pag lia, dell 'erba strappata con le mani. dei ca daiveri degli avvei·sarì e dei compagni. E pioveva di continu o; ora ,una pioggiia fiLLn, so~ti le,_penetrante finli alle ossa, ora un acqnnz½0ne vi0lento; e la voce dei fer,iti imploranti soccorso risuonava ,o,r fi.oca, ·ora acuta, str:aziante sempre; e grossi drappelli di nemici, q1ualohe \'Ol la b·auagl ion i inleri, s',awrnzavano ail'assalt0 . Ma invano : riord inati)iappronigionati di munizioni, rinfrancali alquan~~, i R'llSsi respingono gl i assalti e lavorano senza posa ad n1To rzarsi . Il maggior generale Trebiakine ebbe il comando di tulle le truppe che guarnivano quella posizione Sko belelf erasi, fin dalle prime ore della 1
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notte, recato di là dal ponte dP,I Lorrente verso il terzo dorso, e col ·suo si.alo maggiore si slabilì presso nn alto e grosso albero, a poch i passi dalla sLrada adducente ·alla ridoua Abdol-bey . Là iucont.rò e trattenne il 3° battaglione del reggimento Estonia inviatogli dal pri nei pe I meretinski e ne spiccò due compagnie a guardia dei fia nchi ·verso le ridotte di Crezzin e verso la Tnsc<mizza; avviò ver!\O le ri-dotte conquistate i dispersi del 61 ° e del n2° reggi mènto già raccolti per opera del capo di stato maggiore del principe. e dispos~ che si rac· ,cogliessero quelli che, approlìllando dell'oscuri là, avevano abbandonato la posizione delle ridotte e s'erano ritirati nel vallone e sul Lerzo dorso. Venne fatto di ragun are, dopo ciréa due.ore, seicento uomini , fra cui alcuni ufficia li, e poi ahr·i quattÌ·ocento: ne formò un reggimento e lo ap postò indietro, come riserva, assieme alle compagnie dell'8°; chiese ed ollenne dal principe un rinforzo di tre sotnie di cosacchi, ne adoperò una piccola parte per posti d'avv iso su i fia nchi e avanti all e ca tene dei, tiratori, tenne il· resto come ultima ri:;cossa. E nnche sul terzo clor.so , durante tutta la noue, fuoco <li artigli eria e di fucileria, or più or meno vivo, ma continuo, ac, .compaguato da cenni di assalto, or contro un fianco, oi· contro l'altro . .Le truppe erano spossate: non dormivano da tre giorn i e Skobeleff per tenerle deste e alla mano, le faceva a quando a quando passal'e in rango e rispondere alla chiamata, ma molti non pole'\'ano reg,gersi in piedi. Migliaia di feriti giacevano su quei cam pi, e chi pregando , chi imprecando, chiedevano ncqua, medici, portaferiti: ba·relle; e non c'ern nulla, e non si poteva soccorrerli: sottrarre uomini alla difesa per :;occorrere i feriti era andare incon tro a catastrofe c·erlft. Anche sulle posizioni retrostan ti tu tto era moto. Irner eti nski :,' era recato sul ser.on do dorso presso la ~lrada Lofsc;iaPlewna: giusta gl i ordini da lui dati ·si raccoglievano di$persi e si rimandavano, carichi di mu nizioni , all e posizioni più avanzate; si raccoglievan0 feriti e si avviavano verso Bogot. Leonti eff :l'ern r itr·atto con la maggior parte de' suoi a Brestovac e non aveva lasciato :a Crezzin che l'artiglieria con 3 solnie di wsacchi . Alti erano gli spiri ti ad onta delle perdite, della faLi0a, della fame: ignari della catastrofe che aveva travolto i loro fratelli a B.atlizzevo e a Grivizzn, aspellavano i soccorsi ,iovocati da Skobeleff e da Imeretinski , ed ~wano pronti a difendere fino all'estremo le posizioni conquistate. 1
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UOMINI DI GUERltA
DE' TEMPI N0 STIU
Tale è la situazione nel mattino del Hl: la nebbia s'è dileguata, la battaglia ricomincia. Ributtati gli assalti contro Grivizza e Radizzevo, sicuro ornai da quei lati, Osman pascià avvia gra n parte della riserva verso il lato sud-ovest di Plevna , e ordina siano ritolte ai Russi le .ridotte Abdul-bey e Redij bey. Alle6 antimeridiane un , gran semicerchio di fuoco avvolge le ridotte e il terzo dorso; i proietti solcano io tutti i sensi quel campo di battaglia, colpiscono prima linea, sostegni e ris'erve, rendono .difficili gli spostamenti di truppe. Verso le 7 comincia a disegnarsi nel trall:o di Jerrel)o fra la ridotta del giardino e la città il primo attacco: cinq.ue bauaglion i turchi· muovono, a scaglioni dalla sinistra contro la ridotta; s'avanzano fino. a quattrocento passi, e poi s'atterrano, e accelerano il tiro . Mann a grandine fitta, continua di proietti piove su essi dnlle r·idotte, dalle trincee occupate dai Russi, dal margine nord- ovest: del terzo dorso su cui Skobeleff ha appostato parte della riserva con alcun i pezzi; e da Crezzin ove ~eontieJT ha messo in azione tre batterie a cavallo eq~wttro sotnie appiedate. Senza rincalzi non si va avanti e i rinéalzi non ecri un.. gono; gli assalitori voltano il Iergo e fuggono a sbaraglio verso la ridotta del giardino e verso Plevna. L'attacco è respinto, la gioia dei Russi prorompe in urrà tremendi che echeggia!)o -r ipercossi ne( profondi valloni, ma è di poca durata: proprio in quel momento giunge a · Skobeleff l'annunzio c.he il comando supremo non può inviargli alcun , rinforzo, e tuttavia gli ordina di difendere fino all'estremo la posizione . E Skobel.eff resiste ancora, non solo per obbedire all'ordine ricevuto, ma anche perchè spera che qualch e riparto delle numerose truppe ammassate al centro, p_resso R:idizzevo, gli sarà avviato a soccorso dal generale Krilow, e potrà così str~apparela villoria. -T!'e batterie turche, appostate la prima a nord della ridotta del giardino, la se. conda davanti alla ridolta Abdul-bey, a "300 passi,. la terza su lla destra della Tuscenizza presso la ridotta Omar-bey, ::i prono il fuoco; folta linea di tiratori s':ipposla a semicerchio din::inzi alla posizione· avanzala dei Russi avvolgendone i fianchi ..È il preludio di un nuovo attacco . Con violenza ancor maggiore che nell'auacco precedente, la grandine dei proietti cade su quello spazio.angusto: invanoSkobeleff ha messo in azione alcuni altri cannoni: verso Je ,JO e mezza antimeridiane s'incomincia ad av11nzare uoa fitta linea di tiratori dalle· Tidotte di Crezzin e dalla ridotla del giardino. Spossati dalla falica,
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dal sonno, dal digiuno, decimati dal fuoco, i difensori resistono, ma per poco: prima ad uno ad uno, poi a gruppi, p0i a masse abbandonano la ridolta Abdul-bey, e si precipitano giù nel vallone: lo stesso si comincia a· fare nell'altra ridolta. Ancorn qualche minuto, e le ridotte sono perdute. E SkobeleJT dà di sprone al cavallo, si precipita incontro ai fuggenti: li arresta, fa loro ~<1ltar la_ fr_onte, li trascina fino alle ridotte~ li lancia al con trassalto: 1 Tul'ch1 s1 sottraO'oono colla fuga all'urto tremendo. Due compagnie del reggi· me~~o Kaluga e un grosso drappello dei reggimenti Liban e Reval sono chiamati dalla riserva alla ridoua. - L'uragano si è dileguato verso nord, ma incominc,ia t)slo ad infuriare da est: dalla ridotta Omar-bey, dalle trincee scavate sulla riva destra della Tuscenizza pfòvono ad ogni momento più fitte le palle sul breve spazio rac~ chiuso fra il secondo e il terzo dorso, È un nuovo attacco che s1 prepara contro il fianco e il tergo dei Russi. La solita catena di cacciatori, spalleggiata da forti nuclei serrati, sbuca ùall~ trinc~e, passa il torrente e comincia a inerpicarsi su per l'erta pendice occidentale: ritraggonsi le dne compagnie ru~se formate coi dispersi della 3" bri · gata di tiratori; Skobeleff, fatta appiedare una sotn,ia di c?sacchi del Caucaso la invia a loro soccorso. Ma invano; gli assal1ton, dopo . breve s;sta, riprendono la mossa, già toccano il margine superiore del terzo dorso, e Skobeleff rimane solo con àue cannoni che rispondono con la metragl ia al fuoco accelerato di quella fitta Iinea che sta per avvolgerli. Finalmente giungono due compagnie e mezza del reggimento Liban, accor:se per iniziativa dei loro ca~i dal secondo dorso ove eran o state appostate: SkobeleJT le scaglia al contrassalto: chi prima il tergo, ora volta la l'ronte al nen:iico: è una irruzione repentina, confusa, inesistibile; gli _a~salitori precipitano criù nel vallone, trascinano nella fuga i loro rincalzi e scompigliati ;ipassano la Tuscenizia. - La speranza si fa allora più vi.va ~e~ cuore di Skobel eff; egli pensa a quelle truppe che, sotto gli ord1n1 del generale Krilow, sono ammassate sulla sua destra: perché non possono, sebbene respinte ieri, concorrere oggi all'assalto'? Ma un nuovo avviso del comando supremo gli annunzia che non deve, non pnò aspettare soccorso di sorta: resista fino a ser~, e poi si ritiri, Ed ecrl i resiste. Che importa se dim in11isce ogni momento più il num:ro de' suoi? A migliaia giacciono i morti e i feriti sul
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campo di battaglia; e quello spettacolo tremendo suscita nell'animo dei superstiti, che combattono ormai da trenta ore, un senso di sconforto e di pena. Skobele1Tdomanda pane e cartucce per chi è incolum_e, ba'.·ell~ e ~a_ri·i per i feriti: giunge il pane, giungono le cartucce, ma I Carri pe1 fer,l1. SOnO presi d'assalto e Carichi prima che ' · eaiunoano e al terzo dorso. E il ·combattimento non cessa, e un nuovo assalto, il quarto , è tentalo dai Turchi. Verso l'una pomeridiana i due cannoni d~lla ~i~olla Abdul-bey erano messi fuori se;·vizio per guasti agli affusti: 1serventi quasi Lutti morti o feriti. Furono avviati a sostituirli altri· tre pezzi e vi giunsero: ma dei tre carri da munizioni uno solo potè raggi ungere la ridotta; gli altri due, causa ]a mort; della maggior parte dei cavalli durante la discesa dal terzo dorso, non poterono trarsi lassù neanco con l'aiuto della fanteria. Ma una g~·anata tu1:ca _fe' salt~re anche qliel carro da munizione appena gmnto lassu; lo scoppio fu salutato con "rida di "Ìoia dei Turchi di cui alcuni riparti osarono avanzarsi all'assalto della ridotta. Fu~ ron~. respinti, e allora si condnssero allri due pezzi nel la ridotta Red,!-bey_. Que( -rinforzo d'artiglieria giungeva quando già vede vansi fort, masse di truppe nemiche raccogliersi ad ovest di Pl evna e presso la ridotta del giardino: Skobeleff, raggiunto in quel momento da dl~e smilzi battaglioni del reµ-gimento Kaluga e da un duecento uomi ni dell' I 1° e 1.2° batLaalione tiratori mandati oli da Imeretinsk i, avvia sulla ridotta quattro 1:>compaonie trattien~..,i l l'J ' resto sul terzo dorso assieme alla riserva. Intanto dal secondo e dal terzo don;o, dall'altura a nord di Crezzin, l'artiglieria russa trae _con crescente energia, ma non riesce a rallentare l'impeto dell'assalto: lo sforzo principale è diretto' contro la ridoLLa Abdul-liev e contro la trincea che la fiancheggia a sinistra: SkobeletI impe;na • l'J a poco a poco quasi tulta la riserva contro il fianco destro dea] i assalitori e ne arresta la mossa avvo]aente· ma l'attacco procede <') , . drt~to contro il fronte; la infuria il combattimento: i pezzi traggono a metraglia, mancano i serventi ma v'ha gli ufficiali, eh i punta è il co. lonnello Rauschkowsk.y. Le ridotte resistono, ma la trincea di collegamento cade in potere dei Turchi: e allora il colonnello fato. gliere gli anelli agli otturatori e abbandona co i suoi ollo cannonieri la ridotta: non così la fanteria: rimane là, e la villoria sorride anche questa volla ai pertin.aci: dopo circa mezz'ora di fuoco vivissimo i Turchi voltano il tergo: anche il quarto atlacco è respinto. ' 1
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DE' TEMPI NOSTRI
UOllll\l Dl GUEl<H .\ ·
Cessò il fuoco dalle due parti: un raggio di sper11nza brillava ancora nell'anima di Skobeleff, e la sua mente volgevasi ansiosa alle truppe dell'ala destra, e quantunque gli fosse stato annu~ziato ~h.e essa non poteva recargli alcun soccorso, egli non poteva rnùurs1 a èr~dere che dovessero rimaner-,i inoperose tutto il dì, mentre sulle Monta"ne Verdi la fortuna serbava fede da due giorni alle eroiche 8 tru.ppe dell'ala_sinistra. Ma le ore passavano: la risoluz'.one d~l co mando snpremo appariva irrevocata, e dalla ridotta dt Red1J·bey giungeva l'annunzio che nuove forze turche s'andavano addensando ad ovest di Plevna. Recossi alle ridotte: spettacolo tremendo : nell'ìnterno delle opere cadaveri di russi e di turchi ammonticchiati .alla rinfusa, di cadaveri ricolmi i fossi, formato di cadaveri parte del parapetto della ridotta Redy-bey; fracassati gli affusti dei pocb'. cannoni, morti o feriti i cannonieri; l'aria appestata· dal puzzo de, cadaveri rimasti insepolti dopo il combattimento dell'8 di settembre. E intanto dalla ridotta vedevansi i preparativi d'un nuovo assalto. Dei qnatlordici mila uomini di fanteria onde componevasi l'ala sinistra dell'armata, seimila erano morti o feriti, gli altri combattevano da oltre trenta ore, non dormivano da due notti: di qu~sti, circa duemila erano a difesa delle ridotte. altri duem ila fra le ridotte e il terzo dorso, duemila a guardia del tergo fra i I secondo di Brestovac, il resto giacente nei fossi o allondorso e il vilJaaoio i:J~ tanantesi alla spicciolata dal campo di battaglia. Che fare"? resistere al nuovo e poderoso assalto ~ Skobeleff visitò quei pochi e laceri avanzi che rimanevano ancor saldi di fronte al nemico, ebbe per tutli una -parola di encomio, tutti incitò a res.istere ancora. Ahi I ma la su.;i. parola di fuoco non iscoteva più quei cuori impietriti;_ non echeggiavano più g li urrà con cui_ rispondevasi altra vol,ta agli incitamenti del generale: la rassegnazione era subentrata all entu · $iasmo: « faremo quanto potremo >) era la risposta di quei valorosi cotanto crudelmente provati. Era forza chinri.re il capo alla ferrea necessità; la fede nella vittoria era scossa, nè valse a rianimarla l'arrivo del re(raimenlo Schuia inviato a soccorso dal generale Krilow. Quella truppa gli parve appena sufficiente a proteggere la nl1rata; la tenne come riserva sul terzo dorso, avviò alle ridotte un riparto improvvisato di qualche centinaio di dispersi, fe' appostare sul secondo doi·so 24- cannoni. Vel'so le cinque incomincia \'attacco: due ~r)
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OOMINl Dl GUERRA
forti colonne, precedute da una fi~ta catena di tiratori, movono contro le due ridotte: quella di destra è per poco arrestata dal fuoco dei difensori, ma rincalzata con truppe sopravenienti riprende la mossa, e irresistibile procede verso la ridottaAbdul-bey: e allora i Russi cominciano a sgombrarln ; pochi soltanto rimangono, e cadono. Skobeleff ordina allora che si abbandoni anche l'nltra ridoua, ma il comandante di e;;sa non obbedisce che quando l'ordine gli è dato per la seconda volta. Premuta sul sno tergo, avvolta sui fianchi, quella massa confusa di valorosi sta per essere soverchiafa: già gli . assalitori scendono nel vallone e cominciano a sali re su per la pendice del terzo dorso. _Troppo presto: Skobeleff è lassù e scaglia al contrassalto tutto ciò che ha ancora alla mano, il reggimento Schuia, i riparti formati coi dispersi di tutti i reggimenti, due solnie di cosacchi, se stesso . I Turchi sono ricacciati verso le ridotte: i Russi si raccolgono sul secondo dorso e non lasciano sul terzo che una sottile linea di avamposti. La battaglia è finita: una nuova pagina della storia dell'eroismo è scritta col sangùe di seimila russi (,1 ).
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Fu scritto che nello abbandonare quelle posizioni conquistate e difese con tanto eroismo e con tanto sàngue, Skobeleff pianse come un fanciullo. E noi lo crediaino faci lmente, chè non può commuovere, agitare, trarsi dietro le moltitudini chi non sente divampare nel proprio animo la fiamma di quell'affello che vuol infondere in altri. Triste, abbattuto, col cuore gonfio d'ira e di dolore, dopo la terza battaglia di Plevna, si ritrasse per qualche giorno a Bucarest,
(t). Le notizie sul combattimento delle Montagne Verdi sono state desunte dall'opera del maggiore di stato maggiore prussiano V. KnAHMER' Kritische llfickblicke auf
deu Russisch-Ui,rkiSchen Krieg i877-78. - Nach Auffat:zenvon K1wopatkin. -Berlin
Alittle-r 1885.
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DE' 'l'E~f Pl NOSTRI
non sappia.mo se per voler s119 o d'altri, chè la su~ ling~a. non avrà certo risparmiato ali strali della critica contro gh uom101 che con lé errate disposizioni avevano cagionato la sconfitta del I' ,1,J di settembre. Là incontrò il generale Totleben ed ebbe con lu i rap· porti di sincera amicizia; la situazione davanti a Plevna, l' indirizzo da darsi alle operazioni dopo la terza sconfitta dovettero essere e furono il tema de' loro discorsi; ma il difensore di Sebastopoli seppe ben difendersi contro gli argomenti dell' ass~litore delle Montagne Verdi: avevano una sola cosa comune, la stima e I ammirazione reciproca e nulla più; cli fronte all'arduo proble,~a d~II~ situazione que' due ingegni poderosj ma profondamente d)ver$1 di educazione e di tendenze non potevano andare assolutamen te d'accordo. Assunto l'uffìcio di capo di stato maggiore dell'armata di Plevna, Totleben volle.che ai metodi sfatati degli attacchi di .viva forza si sostituissero i lenti ma sicuri procedimenti della guerra ossidionale. Un'armata composta di H . divis:oni di fanteria e ·I bri oata di tiratori (in tutto ,14'1 battaglioni, 454 cannoni e 22 squa. droni), stesa sopra un cir_cuito di circa 72 chi lom~tri ch iude entM una piazza improvvisata e costituita da sole opere rn terra un corpo di 45 a 50 mila uomini con 80 ~annoni. L'offensiva russa era per tal ouisa immobilitala davanti a Plevna divenu ta pel momento obiettivi principale di guerra; tre armate ne coprivano I' inves~i~enl~ contro i tentativi delle armate di soccorso che potevano avv1cmars1 da est, sud-est e sud -ovest. A S ko beleff fu assegnalo i I settore meridionale del rrirone di accerchiamento costituito dalla parte est del gruppo colli~oso r.he sorge fra la Tu_scenizza e I~ Tschernialka ed. è attraversato da sud a nord dalla strada Lofsc,a-Plerna . Era lo stesso campo·di ballaglia del 30 di luglio e det1',1,1 di $eltembre, ma rec;o più difficile dalle nuove difese e1:et~e dai Turchi :_ Ammaestrat! daoli avvenimenti c1ell' ultima bnttaglia mtorno alla importanza d1 qu~lla zona di terreno, si erano spinti a guis~ di ?uhta controffensiva fino al primo dorso delle Montagne Verdi e vi avevano scavato una linea quasi continua di trincee . che dalla Tuscenizza correva fino al villaggio di Crezzin ; dietro alle trincee, sul secondo do'.'so, avevano costrutto tre ridotte, e con altre due avevano accrescrnta la difesa dello sprone che dall'altura a nord di Crezzin s~ende a Plevna. 1
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UOMINI DI G UE RRA
Skobeleff ebbe sollo a' suoi ordioi il I V r.orpo èl'armata, la terza briga ta di tiratori, un reggimento di cosacchi (27 balla"lioni 96 cannoni, 6 ~qundroni , 2 battaglioni del genio con utensili da lavo~·o): doveva s~ringere da prE\sso quel lato della piazza, impedire ali armata nssedrata lo scampo per la strada di Lofscia. Ma 1,i situnzione è ca miba.ta, cam biano perciò anche i procedimenti dell'allacca nte: non più ass:dti impetuos i e n fon do attraverso a valli monti burroni: ma attacchi lenti, avanzata successiva da dorso a dor~~ dopo essersi prima a/forzati nei punti conquistali , e fin almente sosta davant i alle opere di difesa pr incipali. Per serrare cla presso 1:avversa1:io faceva d' uopo occ~par da prima la Montagna Ilossc1 , poi I nl1 ura dr Brestovac e finalmente il primo dorso delle ·Montaane Verdi: ora la prima posizione era battuta dn l fuoco dell 'artigl ie~ia, I~ second~ dal fu oco d'arLiglie1·ia e fa nteria, la terza ocçupata e affor· L1ficata dar Turchi mediante trincee, di guisachè la difficolta fac eva.si più .gra:e procedendo dall ' una all'altra pos izione. Drappelli di za ppatori dei reggimenti sotto la direzione di ufficial i del genio si '.'ecano .su ll a l\fonta.gna Rossa e segnano mediantH solchi e paletti ,1. tracciato delle trincee per la fanteria e dei parapetli per l':i rti gli e· · ria: a.ppena aonotta. s'avviano per c'.lmpagnie le truppe armate di ut.ensrll al P?sto a ci.ascuna assegnato e vi trovano gli nomin i che hanno tracciato le trincee. e si mellono tosto al lavo ro. J1 mattino all 'al~a le difese presentano gia sufficiente copertura; Je artiglierie sono rn batteri.a e la fa~te1·ia so&pende il lavoro : i Turchi scoprono quelle nuove difese, drizzano contro di esse il tiro de' loro cannoni: r ispondono le batterie degli' attaccanti e dopo poco tutto fini sce, e la quieL~ ritorna in que' campi . Nello stesso modo si procede alla occupazione delle alture di Breslovac, se non che il lavoro è durante la notte disturbato dal tiro delle truppe avanzate della difesa; tuttavia i rrsultati sono all'al bdggiare soddisfaceuti; le tru ppe sono coperte dalle nuove opere di difesa, e si può già parare ad una eventuale mossa controffen siva degli assediati . I lavo ri si perfezionano, si modificano, si aumentano nelle 11otti seguenti: ma re:;ta a fare l'ultimo passo, cacciare i Turchi dal primo dorso del le Montagne Verdi. Skobeleff poteva adoperare lo stesso modo d'attacco dell"H ~ellembre, marciar di pieno giorno, a band ierespiegi.ite e a suono d1 musica :;ull e pos izioni nemiche : ma, come lutti Ì veri uoi')
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mini cli guerra, sa essere prodigo od avaM, secondo l'opportunità, del sangue de' suoi soldati'. llisolve d' impadronirsi di soprassalto , di notte della posizione: affida l'arduo còmpito a un distaccamento com post.o del 9° battagl ione di cacci.i lori, del reggimen to Vlddimiro, di due batterie, due me.t.ragliere, due sotni e di cosacchi , rincalzato, se fara bisogno. da uoa brigata tenuta i-n riserva, fiancheggiato da truppe appostate·sull'altura di Brestovac e da due compagn ie scese nel vallone della Tuscenizza. Sono le truppe, alle 4. pomeridiane del ,19 di novembre, raccolte dietro la .Monta gna Ilossa , quando giunge Skobel eff nel me2zo di esse: volge loro un salnl.o ed un augurio. poi chiamati a sè i comandanti di corpo e gli uffi ciali tulli, ricorda lo scopo, iodica il caraLLere delle' impresa: perc;orre poscia la fronte del di:;taccarnenlo, rinnova le stesse avverte11ze, sofiermandosi specialmente davanti ai drappelli dei volontari del 9° bal:. taglione cacciato ri ct1e formnva n testa d'attacco . Racco manda. ai soldati di no11 lasciarsi trascina re dall'nrdore della lolla, chè non v'uolsi i;:ià prendere Plevna d'assalto ma solo un 'altu ra, e ivi stabilirsi e afforzarsi : non doversi. perciò fare un passo di più , nè avanti ne indietro: chi andrà av:int.i, rimarrà senza soccorso, chi darà addiedietro n'avrà vitupero e vergogna : ciò che so vrallullo richiedesi poi buon esito dell'i mpre,;a. è la calma ed il silenzio : nessun colpo di fucile se non co mandato. Alle 5 pomeridiane è dato l'ordine di muovere: la truppa si scopre il capo, fa. ripetute volte il segno della croce e s' avvia: precedono i volon tari, di etro ad essi un a fo rte catena di tiratori , 3 comp,1gnie, poi i sostegni form ati da altre compagni e del 9° bal.lagli one, quindi il r eggimento Vladimi ro in li nea di colonne di battaglione. È già notle e una fi tta. nebbifl incombe su.quello altu re ove non s' ode che il debole e monotono rumore dei passi: ma le teste di co_lonna hanno appena percorso uno spazio di circa 300 metri qua11do s'ode un colpo di fu cile, poi un altro, e un altro ancora, finch é le palle fitte come grandine fischiano per quell'aere scuro. r cuo ri balzano, le mnni qnasi convulse strinf(ono i fuci li, ma non si risponde: parecchie jiecine di feriti cadono al suolo, ma si va avanti pacati, si lenziosi . Si giunge così a circa un centinaio di passi dal ciglio dell '.altura: le guardie avanzate l'hanno sgom brata e si sono ritirate nelle trincee retrostaoli donde il fuoco si fa ora più intenso . Skohelan·, sotto quel grand(nar di proietti, arresta la
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UO~!INI DI l:WERRA
catena, ordina ai volontari di assaltar le trincee. · E l'urrà dei volontari rimbomba per alcuni ·minuti unito al rumore della fucileria: poi silenzio per alcuni istanti, finch è il fuoco ricomincia dalle trincee. Ma sono i volontari che appostai.i ormai dietro ia massa ·, e .coprente fulminano co' loro tiri il nemico che fu<rc,e nn a sbarac,lio <? intanto la catena di tiratori si è avanzata a rincalzo, Skobeleff conduce sull'altura i sostegni e li apposta luncro i canali il'l'ic,atori che l') solcano in vario senso l'altura. L'obiettivo dell'attacco è racraiunto: . 1'0 . d' fa uopo compierne e rnnderne sicuro il possesso: giungono i bai· taglioni del reggimento Vladimiro: primo qùello di destra, e for matqsi linea traccin. colla sua fronte la direzione delle trincee, ciascun uomo si mette, tosto a scavare la terra dinanzi a sè e pensa a coprirsi: poi vengono gli altri e allo slesso modo prolun"ano verso . . n s,mstra la linea delle trincee. L'intensità crescente del fuoco ne· mico, la nebbia, l'oscurità, tutto· è stimolo alla. eneraia dei lavo- · rator1: 1 parapetti sorgono rapidamente, il possesso dell' a!Lura sembra ormai assicurato. Ma il lampo dei fucili nemici guizza ogni momento più vicino alla posizione conquistata: non c'è dubbio: riavutisi dalla sorpresa, rafforzati da altre truppe i Turchi muovono ,~I con~rassalto: i volontari sgombrano le trincee prese al nemico, i tll'aton della catena, mal coperti dal terreno contro al fili.o arandinare di proietti, fuggono a sbaraglio; grossi nuclei nemici c:perti da densa catena s'avanzano verso le nuove trincee. È il momento culminante della crisi: in quel trambusto, in quella oscurità non si può far avanzare la riserva, tutto riposa sulla costanza e sulla calma della prima schiera. E aià oli' assalitori sono ~ai unti a cento . u .o passi dalle trincee, già , si. ac.cingono ad aggirarne la sini~tra, già. al~une frazioni del battaglione cacciatori e del reggimento Vladifilll'O fuggono verso la Montagna Rossa. Ma l'enercria fredda e indomabiie di Skobeleff c".e da una all'altra estremità percorre la trincea si è comunicata al comandante del reèrcrimento ac,li ufficiali, alla maggior parte della truppa ; una compagnia della riserva è condotta dal proprio capitano, quasi scaglione ·ritirato, dietro -all'ala sinistra: il fuoco eseguito a comando da quelli intrepidi co· · stringe gli assalitori a volgere il tergo. E allol'a si riprende il lavoro con nova lena, i fuggiaschi son ricondotti alle trincee due capitani che s'eran lasciati travolgere nella fuga sono destit~iti . issol')
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fatto. Alle sette del mattino l'opera è compita: le trupJJe possono finalmente riposare per qualche ora. \ Occupato il primo dorso delle Montagne Verdi, incomincia una vita nuova; è la vita dell'assedio con la sequela interminabile di fatiche e di noie, rese più gravi dal freddo çl dalla pioggi,1. Ferve ne' primi giorni il lavoro per d&.r asse~to regolare alle trincee, scavar davanti ad esse appostamenti per le guardie avanzai.e, preparar· b:1 tterie, accrescere e migliorar le comunicazioni, condurre cannoni e metragliere. Contrnppones, per tal guisa trincea e trincea, batteria a batteria, ridotta a ridoua; l'avversario è stretto qùasi in un cerchio di terra am.ichè di ferro. Tenta egli d1 romperlo più volt.e e special meni.e· di notte, ma gli assedianti vegliano attenti; . cannoni ~ metragl iere sono sempre puntati: i fucili disposti sul parapetto, le cartucce riposte entro . ri servette scavate nel pnrapetlo n destra di ciascun tir·atore: appe·na dato l'allarme, tutti salgono sulla banchina e s'appresta no a rintuzzare l'assalto. Skobeleff rimase per i primi otlo giorni nella trincea assieme al suo stato maggiore; con l'esempio insegnò alle truppe come dovevasi condur la 'difesa e poi andò a stabilirsi a Brestovac. Ma quel modo di espugnazione non gli piaceva: l'eroe di Lofscia e delle Montagne Verdi, l'uomo degli assalti impewosi e .a fondo mili si rassegnava a rimanersi imrrioto davanti a quelle difese in terra che egli aveva già una volta conquistate. · E lo dichiarò in una sua lun~a lettera scritta verso la metà di novembre al generale Leontieff comandante dell'Accademia di stato maggiore. « Le nostre operazioni consistono ora nello accerchiamento di Plevna; ma è un accerchiamento che stanca grandemente e ·produce gravi perdite a cagione della stagione e della vicinanza delle nostre trincee alle opere di difesa dei Turchi. Lù confesso, non sono partigiano dell'accerchiamento; non abbiamo notizie preci:;e sulla quantità di provvigioni raccolte entro Plevna; l'inettitudine dell'intendenza ci fa mancare le vettovaglie appena si fanno impraticabili le strade. Questa condizione peggiorèrà certamenle in un prossimo avvenire; vano è sperare che le truppe provvedano esse stesse le vettovaglie ..... Con Plevna converrebbe finirla addirittura e di viva forza, e ciò sarebbe utile sotto l'aspetto politico e morale; duole confe:'lsarlo, ma parecchi reggimenti, intere divisioni hanno espresso con segni non dubbi il loro malcontento.
DE' TEMPI NOSTRI
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UOMJ:--; I DI G OEltRA
Questi continui lavori di zappa, questo pesante servizio delle trincee, questo continuo moversi e starsi nel fango fi no alle ginocchia non i!'iovano certo a rilevare gli spiriti. [l domani stesso della sconfitta dell'H -1 2 settembre io mi dichiarai favorevole ad un . nuovo assalto da tentursi con le considerevoli nostre riserve sovra nn punto risolutivo La chiave tattica della posizione di Plevna è nelle alture di Crezzin e di Opanec. Forse ora non è più tempµ, ed io temo che lo si tenterà qualche giorno prima che Osman Pascià sia dalla fame costretto ad arrendersi; e così le nostre operazioni davanti a Plevna resteranno nella storia come esempio di ciò che • non avrebbe dovuto farsi . A proposito dell a battaglia dell'1 11-'12 settembre Kuropatkine ebbe già a pronunciare le seguenti parole: « attaccammo con venti battaglioni e con altri sessanta facemmo « un simulacro cli attacco; se si fosse fatto il contrario, la vittoria . « sarebbe slata nostra: & sentenza più giusta non poteva pronun· ciarsi; quei venti ballaglioni pugnnrono gagliardamente ma la loro azione non giovò al disegno geoerale; lutto in quella giomata fu ina~pettato ed illogic0. Eppure ad onta dell'esito infausto di tre attacchi, io giudico le condizhni morali cle'nostri sofdati ben più alte di quelle dell'avversario e credo che Plevna cadrà se conven ientemente attaccnta. Non iutendp con ciò ch e si proceda ad un nuovo attacco a fon do ; conviene avanzare mediani.e successi vi attacch i di posizione in posizione finchè siasi conquistata una posizione che consenta di trnrre a breve distanza con cannoni e fuc ili contro . la città e il campo delle riserve turche; il nemico sarà per tal guisa costretto ad arrendersi o uscire dnl le sue opere di difesa per at tacr.arci. Parl o di scienza mia; imnrn gina.te urÌ momento che le batteri e nostre che ora sono sul primo dorso delle Montagne Verdi e sull'altura.di Brestovac, .debbano collocarsi sullo sprone che da Crezzin scende a Plevna; sarebbe d'uopo impossessarci delle posizioni fortifi cate su cui sorgono le ridotte numeri ,15, U., 13 , ,12, H . Ma tale impresa non sarebbe ineseguibile se la 2a e la 3·1• divi sione di fanteria fo ssero condolle ad ovest del vallone della Tuscenizia.. Non è il timore di perdite troppo gravi che distoglie il comando dall'accet~are qoesto disegno; è piuttosto la. scarsa. fiduci a. nell 'energia delle truppe . Triste cosa ma vera: come nel 11854,·55 di fron te all e armi rigate, come dopo il 1866 di fronte ai fuc ili ad ago , così anche oggi tende 1
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a preva lere la tattica meno energica: v'ha gente che con gran dif~ fic.o ltà si lascia indurre a.cl attaccare un a. trincea perchè n'esce un fu oco d'inferno : eppure noi abbiamo perduto dava nti a Plevna non già a cagione del fuoco rapido de' Turch i, ma per !a mancanza di rinca lzi e per la poca densità del le nostre linee nel'tuo men to risolutivo . Ed ora perduriamo nello stesso vizio: siamo stesi sovra una lin.ea lunga e sottile, fid enti negli inerti pn rapetti riputa.ti da. noi in. superabi li , senza gro~se riserve mobili. mentre dovrebbe'lenersene una presso il Vid, fra Kartuzaven e Deservitza, che potrebbe formarsi con la 2', 30" e 3 11• cli vision e e due reggimenti di cavalleria ed altri due di cosa.echi con artiglieria a cavallo. Ma ciò che è più grave è la manca nza di fede nell a vittoria, da cui deriva la nostra somma irresolutezza: siamo com e quei ragazzi , che basLonat.i per esser stati colti a rubar pomi n'ell'orto del vicino, non osano più stender la mano su quelli che vengono loro app restati sul desco paterno. Da tutle le disposiz ioni emesse dal comando supremo traspare la nostra ignoranza cli ciò che fa o pensa il nemico , la nostra inettitudi ne ad apprezzare le condizion i morali delle sue trnppe e il carattere dei loro comandanti de' quali non sappiamo neanco il nome. Manca poi la volontà di adattare il disegno gen erale delle operazion i alle mutevoli condizioni della guerra: ci occupiamo di quanto ci sta immediatamente davanti, ma ben di rado spingiamo lo sguardo più oltre per penetrar e gli intenti dell'avversario. Può darsi che Osman pascià si· arrenda presto, può darsi che il momento utile per attaccarlo sia irrepara.bilmenle tra.scorso; ma io non ho alcuna fed e nell'esito dello accerchiamento e credo che lo starsi davanti a Plevmt senza no tizje sicure sulla quantità di mezzi di res istenza ivi raccol ti possn mettere a repentagli o l'esito rìnale dellu guerra. E invero i Turchi creano armate con somma fac ilità: come sarebbe mai finita la guerra del 1870. se Melz non si fosse arresa. in tempo ? E se Plevna resisterà fin o a marzo, che cosa fa rà l'Europa, che cosa fa rann o i Turch i rimess i nP-1 frattempo in assetto? Più ci penso e più mi persuado che un allacco ben diretto èd eseguito gradatamente contro un punto ben scelto non falli rà all o scopo·. » (,J ) .\la questi concetti non furonò 1
(i) Kn.uumn . Op. cit. Vo!. II.
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ANNO XXX IV. VOL. li.
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U~~f!NI Dl GUERRA
acceuati dal comando supremo: Skobeletf rimase fino al termme dell'assedio sulle Montagne Verdi, esernpio di operosità. di intrepidezza, e di sublime dispreizo del pericolò . Durante l'assallo del primo dorso, .una compagnia del 9° battaglione tiratori, composta per due terzi d'uomini giunti il dì prima dalla Rnssia, pervenuta davanti alle trincee turche, s'arresta, vacilla e comincia a dar indietro. - Skobeleff la raggiunge tosto, In ratLiene. l'allinea. Je fa eseguire sollo fuoco vivissimo alcun i movimenti del maneggio d'armi e poi la conduce a rincalzo dei drapp.elli di volontari . Ferito leggermente in un fianco mentre dalle trinc.ee dirigeva il comballimento contro i Turchi che veniano al contrattacco, fu da· suoi ufficiali pregato di ritrarsi per poco e farsi med icar la ferita; ma egli rispose che se i.soldati non IQ vedessero più in mezzo a loro si perderebbero d'animo, e rimase sanguinante sul!e trincee fìn chc l'attacco non fosse respinto. E ben s' apponeva: i soldati In adoravano, e un dì che per la quinra volta lanciavasi fuor delle trincee sul suo cavallo bianco, lo attorniarono e lo costrinsero a discendere dicendogli che non volevano si esponesse a quel modo. ilfa affron tare il pericolo era per lui quasi una vol uttà; era nuche la prova suprema cui voleva sottoporre specialmente i giovani ufficiali. Inspi · ravangli profonda antipatia quelli ufficialetti, che usciti di fresco dalle scuole, attillati, lisci , azzimati, spalano sentenze a driua e a ,rovescio, e sotto le vesti pompose di poche formule tidite sui banchi della scuola nascondono l'impotenza di un cervello stuprato e d'un cuore paralitico. Soleva ch iamarli fagiani, e taluno di essi veniva a quetare il volo sulle Montagne Verdi. Skobelefl chiedeva s'era Yenuto a veder le trincee, e qualunque fosse la risposta lo conduceva all'aperto, davanti alle trincee, in luogo ove palle e granate fischiavano ad ogni istante: p:ire .che ad.uno di questi cotali non garbasse troppo !a cosa, che fece timidamente osservare alla sua guida come in quel luogo si potesse ir~contrare la morte : << certamente » rispose Skobeleff, e freddo impass ibile seguitò il suo camm ino conducendo il giovane attraverso di quel terreno che i soldati, causa la proba bilità di incontrarvi la morte, chiamavano la via del Paradiso. Chi. resisteva alla prova era annoverato nel numei·o de' suoi amici. E d'amici n'ebbe molti. b.uoni ih parte, in parte cattivi come accade a chiunque: ma nei cuoi·i semplici de' soldati non trovò che affetto
DE' Tl>}!PI · NOS1'R.l
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profondo. immensurato, disinteressato. Nè poteva essere al trimenti : è la communione delle fatiche e dei pericol'i che fa saldi i vincoli del-
l'amicizia; il fiore dell'affetto fraterno cresce più rigoglioso sui camp i bagnati di sangue. Skobeleff, simile in ciò all'immortale Suvarow, sapeva farsi umile con gli umili, e non credeva che la famigliarità usala a tempo e luogo col soldato potesse recar danno a quella giusta discipli na cli cui egli sapeva essere custode e vindice severissimo: laonde nella notte dell'assalto egli non disdegnò prender la gravina . e la pala e insegnare ai soldati poco adàestr;:iti come doveva procedere il lavoro : s'aggirava in mezzo ad essi nelle trincee, assaggiava il loro cibo, e accompagnava sempre le proprie osservnzioni con una tiratina d'orecchi. Tener ti!Li gli spirit i era sua cn!·a costante, suprema: mezzi principali lode o biasimo, premi o castigh i, impar· liti senza esitanze, sen;::a ritardi. Il ma!Lino stesso del if2 novembre fa suonar la musica nelle trincee e appende con lt) sue mani al petto dei più valorosi la Croce di San Giorgio. Che meraviglia se i sol dati nudrivano per lui ~ffello profondo e illimitato? Un ferito ri coverato, dopo la capitolazione di Osma n pascià, nel l' ospedale di Plevna, diceva che con SkoheleJT si fa la guerra allegramente e si va all'assalto cantando. Ma. non m,incarongli manco nemici acerrimi, che, mossi cla invidin, o punti dagli strali acuti della sua critica, si adoperarono a sfrondare gli allori delle Montagne Verdi . Fu scritto che la sua condotta nel fallo d'armi del ,io dicembre, quando fìl rintuzzata la eruzione dell'armata cli Osman pasciù, fu quella di un comandante cli riserva che·lascia sopraffare le truppe di prima lin'ea per aYer poi per sè solo il vanto della villoria; e si aggiunse che dopo che vide la \' ittoria assicurata senza il suo concorso, abbandonò le proprie truppe per correre là dov'era Osman pascià e ricevere la spadçi del l'eroico difensore di Pl evna. È un processo d'intenzioni che r ipugna ad una sana critica storica: non vogliamo addentrarci nell'esame dei fatti, ma di fronte ad uomo come SkobeletT, che intendeva come pochi il dovere d'un generalr, sul campo di battaglia, la prnsunzione è tutta a favore di lui. Certo è tuttavia che di tutte.queste voci, frut to d'invidia, di antipatie e in parte anche del carattere stesso di Skobeleff, qualche cosa rimase, e l'eco giunse fino allo Czar. Recatosi a PleYna, qualche giorno dopo la capitolazione, Alessandro II andò ad asciolvere nella casa ov'era alloggiato Skobele[, e questi non fu
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UOMINI DI GUEl!,RA DE' TEMPI NOST.RI
del _numero degli invitati , e n'ebbe dolore ~ravissimo. Ma termin~to il p,asto,_ l'Imperatore fec~ chiamare il giov:ane generale, e ord_1~alo a suoi commensali di attendere nella sala da pranzo, lo in_ v1Lo. a_ mostrargli la sua abitazion.e. Tro,,atisi soli, l'rmperatore ab bracciò Skobeleff e gli di_sse·: << ti son grato di ·quanto _hai fatto, so quanto debbo al tuo valore. » - Era vendicato: ~n comando assai più importante veniva17li tosi.~ affidato .
RASSEGNA MENSILE
(Continua) ' .
.SEVEIIINO ZANELLl
Tenente colbnnello di fanteria. Ritorno del Re - Festa na~ionate - Avvenimenti in Africa - Discussioni della Camer:1 - Monumento a Giordano Bruno - Chiamata di classi - A1•venimenti all'estero.
Il ritorno di Sua Maestà il Re e di Sua Altezza Reale, il principe · di Napoli, fu segnnlato dalle.stesse dimostrazioni di gioia, che accompagna-· rono la loro p~rtenza per I.i Germaqia, e· ch·e ebbero riscontro oeHe grandi accoglienze di Berlino . Lungo il percorso della linea ferroviaria sùl rnr·ritorio sviizero, il Re d'Italia ebbe dalle popolazioni e dalleautorità nuove dimostrazioni d'affetto; meno clamorose ma non meno significative di quel le fottegli nel suo viaggio d'andatn. · . La prima so:;ta sul territorio itnliano fu a ìlfonzn, dov~ il treno renle si rermò il ':!8 maggio. All'indomani il Re e il principe di Napoli giunset;o im provv isi n Milano. L'accoglienza fu come er:i da aspettarsi dal l'intelligente e patriottica metropoli della Lombardia iii :capo dello $Lato, che rilornava dall'estero portando all'.Ita lia _il s~luto'della Germania. Appena · si spa r5e la noti1.ia dell'arrivo, una folla i rnmensa con musiclie e bandiere si recò davanti al pal~zzo, acclamando entnsias1.icamente. Il Re era visibilmente commosso per i!· lungo, caldti e fra goroso applauso che saliva dà quel la foll,L Compar:ve due. voi-te iii baLQone- sempre più applaudito e sempre più commosso·. · . Le ovazioni si ripetei'ono alla serata di gala in teatro e all'indomani a 'l\'Jonza, dove er~ tornato il Re e dove s'era dato convegno tnt~a la migliore societit di Milano. Il 3,1 maggio Sua Maestà lasciò Monza e giunse l'indomani alla capi-
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R ASSEGNA. M.&NSlLE
RASSEGNA MENSILE
ta~e, dove il po_rolo rom~no l'attendeva per dargli il ben tornar.o, come gh aveva dato 11 buon viaggio. Q_uand~ la fig1~ra del sovrano apparve sul marciapiede esterno della staz10ne, e scoppiato un uragano di applausi e di battimani. . App~na le carro~ze si misero in moto, le associazioni colle loro ban diere s1 sono slanciate verso la carrozza reale e la circondarono. li Re strinse la_mano a parecchie per:;one e disse alle guardie, che cercavano tenere indietro la fol la : oc lasci,1te fare, lasdate fare ». Le _carrozz_e percorsero, camminando al passo, via Nazionale che era tutt~ 1'.11b_and1e1:ata; dai balconi le signore agitavano i fa zzoletti . Cosi giunse Il corteo al palazzo reale. La folla rimasta sulla piazza con tinuò ad acclama-re il .Re che venuto al ~a~co~e col principe di Napoli, salutò i dimostranti. ' Chiudia_mo la narrazione di questo ritorno con una notizia da Berlino, la quale dimostra quanto le festose accogl ienze fatte dalla detta città al noet~o_Re fu~·ono ~rate ~ll'auimo dell'imperatore Guglielmo. Il Consiglio mumc1pale d1 Berlmo ricevette il ·I O giugno, dall'imperatore la seauente lettera: ' l')
<< Jn occasione del soggiorno del Re d'Italia a Berlino mi riuscì ass·ii grad'.to l'essere testi~onio del cordiale osseq uio dimost;ato dappertut;o al ::110 t\ugust? Ospite dalla popolazione della mia capi tale, e dell'ad. do.,bo pieno d1 buon gusto, delle strade e case. . « Le innumerevoli acclamazioni in onore di Re Umberto dimostrarono elo_quentemente le s_impatie profondamente radicate nel cuore del la popo· laz1one tedesca 1~er il potente alleato ed il suo caro paese: « No~. P?sso lare _a meno di esprimere i miei più caldi ringraziamenti al Mun1c'.p10 ed a,ll'mtera popolazione per l'accogl ienza faua al mio Au· gusto amico. »
Colla data de~ 29 maggi? Sua Altezza Reale il principe di Napoli venne pro~osso. maggiore e destmato come tale al 5° f;,n teria, presso il quale ern mscntto fino dalla sua promozione a tenente. L~ prim_a domenica dì giugno, ricorrenza della fesia uazionale fu sol~n~1z_zatnn tutte le città d'Italia con ri viste militari, con dimos;razioni d1 gioia e con opere di beneficenza . . A Roma . la rivista fu passata nella piazza del Maccaò da Sua Maestà Il Re,. s~gm~o da.numeroso stato maggiore, nel quale trovavansi tutti i ~~neral1 res_1dent1 nella capitale. e gli addetti militari esteri. Dopo la ri' l!>ta le truppe sfilarono davanti a Sua Maestà sulla piazza dell'Indipen-
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denza. Sua Altezza [leale il principe di Napoli, io divisa di maggiore del 5° reggimento fanteria , aveva il eomallllo del ·I O battaglione. Egli sfilò alla testa rii esso e quindi prese posto accanto a Sna Maestà. Sia nell:i rivista che nello sfilamento fn notato il bai.taglione di milizia ter· ritoriale, essendo la prima volta che truppe di siffatta milizia sfi lavano da· vanti al n e, nella ricorrenza della fes ta nazionale. E per la prima volta fecero ottima figura, inostrando come, in pochissimi giorni , la milizia terri· toriale di Rom11 3bbia potuto raggiungere uu sufficiente grado d'istruzione. Le truppe, come sempre, sono state oggetto di simpa tiche dimostrazioni per pa rie della folla . · Sna Maestà , nel ritornarP. al Quirinale, ha ricevuto un' ovazione. .Fra le riviste, che ebbero luogo in altre città del regno, noteremo specialmente quella di Napoli, dove le truppe sfilarono davan ti a Sua Maestà la Begina, e quella di Torino, dove_sfilarono davanti a Sua Al,ezza Rea le il principe Amedeo. · Numerosi dispacci dall'estero recarono l'annunzio, che la ricorrenza della festa nazionale fu solennizzata con entusiasmo straordinario in tutte le nostre colonie. Prova anche questa, fra molte nitre, del potente risve· glio di sentimento nazionale, che la posizioo.e atquistata dall'Italia di fronte. all'estero produce nell'animo delle migliaia e migliaia cl'It.aliani sparsi sn tutta la l'accia del globo. Dopo i corrieri invinti dal conte Antonel li per la due vie di Assab e di Zeila, coi quali si .annunziava che M.enelik re dello Scioa aveva deciso di avanzare, col suo esercito, sopra Adua per far visi proclama re ne dei Re, e di cui abbiamo pa rlato nella rassegna preceden te, un altro ne per I venne col quale·ci si rese noto che il detto Menelik era giunto fin quasi , al villaggio di Mekelfliì situ1110 a 80 chilometri io linea retta da Adua , e 1 a circa ~ 20. chiloinetri se si tien conto delle curve grandissime che seI guono le vie in quei. paesi. Poi si restò lungo tempo senza nessun'altra notizia intorno a Menelik , ed al suo esercito. Di questo agglomeramento di armati, che, !nclusivi i non <;ombatteoti, conta oltre 100 mila persone, si erano perdute le traccie, quasichè si trattasse di uu piccolo dra ppello. Il caso non è nuovo. Durante le operazioni del 1881-88 più volte si restò senza notizie dell'esercito del Negus. Anche ultimamente, quando giunse l'tinnunzio della di lui morte, anenuta ne: combtittimento rii :Me. tain ma h lo si credeva , col suo esercito a parecchie centinaia di chilo· metri di distnnz~. sull'Abaj di fronte all'esercito di Menelik. Singolare
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RASSEGNA MENSILE ·
paese è poi l'Abissi nia! Jrpperò, dalla ma ncanza di nohw~ posteriori, non bisoguava indurre, come taluni hanno fa tto, la fa lsità delle anteriori. Infatti un dispaccio da Aden giunto il 13 corren te non solo le C<Juferm::i ma anmrnzia che la marcili prosegue. ' /;;"Mcmelik è in marcia per la via di Dehra l'abor vér~o il Tigrè. « Fecero sottomissione a :Vlenelik, riconoscendolo come impcr:i tore d' Etiopia , il re del Goggiam , ras Mikael e molti altri ra::s . ' ramp1illitù generale. » Questo dispaccio è dello stesso conte Antonelli che lo spedi da Ura il ~ t~ maggio, e con esso inoltre c' inform a che unii missione scioana <;0mpost:-i di venti persone, fra cui no tevoli eapi, si trova in viaggio verso la ,Co:,ta, dirett:-i ali' Italia. ' ìfpoichè l'esperienza ci dimostra clie, in Abissinia le più contrarie previsioui possono egualmente veMicarsi, cosi nou ci forebbc meraviglia se uu bel giorno ci perveni,;se la notizia che re ~'lenelik ingaggiò bau:igl ill contro il successore clesignoto d::il NHgus, come nvn ci farebbe mera viglin sentire che, accorda tosi con essso, se ne è torua to t.ra nquillamente n1 suo paese. ,,.- In tanto nd Aciua se ne stanno Ras ~1angascià, il successore del Negus, e Ras Alula che s'è messo al suo servizio. A. quanto sembr,1, essi nou si dan no pensiero delle mosse di Mcnclik; precisamente come se la m,ncia dell'e$ercito ::cioano non li riguard.isse. Mn se lo statu qiw, salvo l'avanzarsi cl i Menelik, si mnutiene inal terato sull'al tipinno etiopico, un importante cambiamento nella si tu azione è avvenuto da lla parte di Keren. Un dispaccio della Ste/ani. da Mas$aLia in data del 5 ;;,c•iuono reca : V • Il 2 corrente, il maggiore Di fti.iio con un battaglione d'indigcui , una batteria da montagna, il plotone es plonnori e quattro bande assoldate, lrn occupato Kercn senza incontrare alcuna resistenzn. « A mezzodì .la bandiera it/lliana fu inalber,Ha sul forte di Kereu , saluta!,'\ con ver.tnn colpi di can11one. « La popolazione di Kcren e quella dei nogos festegg.iarouo l'nvl'cni -_ meo to che desidera1•auo, e chiedevano ardeutemen te, convinte che la nostra p1:esenz,, segai per loro un11 nuova èra di liberti! e di ordine. cc L'occupnionc di Keren fu decisa in seguito a fo ndat.i sospetti sulla sincerità della coudotta di Baramlrn ras .Kafel. , • Questi t:he disponeva di circa duerni lii uomi ni con seicen to fu cili, fu circondato di sorpresa d:i ogni parte e arrest,1to c-0gli ni tri ciur1ue pri oci. plili capi. « I suoi soldati furono disa rmati .
RASSEGNA ~IENS ILE
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« 1~11 'operazione concorse un11 banda che veniva dal l'Asmara guidata
dal tenente Carchidio. · . . « Parte delle truppe ritorneranno (lni rla Keren po,domarn e le rimanenti t'e:;taoo di presidio a Keren >> . . Secon lo posteriori notizie che confermano e completano ti telegramma , ecco 0oine sarebbero andate le cose : Barambaras Kafel,_avea~o raccolt~ a .K~ren nu~erose tru ppe, spad;oi~ negoiava e tiranneggiava rn tutto I :-ilt1p1ano dei· Bogos, devastand ·pa; ;e e-oo frequenti razzìe. Di più il com~n~o a Massaua aveva avuto s@tore che trattava coo Ras Alula, per u111rsl :-i lui. · Per qneste ragion i il generale Baldissera ordinò al Bararnb:iras Kafel di veuire a ~las~aua a scolp;irsi. Egli rifiutò. . ., Allora il oomaodo decise di agire con prontezza eri energia, t~nto pn~ çJ1e 1{11 s Alni~ si apparecchiava ad invadere FHarnasen. Infa~t1. ~os'.u' sin d11l 2.5 maggio, ragunaii circa 8 mila uomini, avev11 ~11tto.d1stnbutre loro le ultime cartuccie di cui dispone, e farina per tre g1orn1 . .[I 26 il comaudo tliede tulle le disppsizion i, cominciando da l far inter : . cet.tare le stradr che conducono a Kereu. La sera del 27 nnll colonna comandata dal maggiore Eykart e composta: ,1o di unn batteria di 6 pezzi rl~ montag.na, c11pitano Cieco di Cola~ 20 cli una compagnia d'indigeni, capitano Rub1ol11; . 3°. d1 un plo'.one eh esploratori, tenente Speck di Baude, coo le bande ?I Adam, 1_ascu_ ~ G·abbedan; ,'.i,o di uua sezione di ~auità, capitano rnechco PHtlinan - rn tutto circa ,t 000 uomini - :;eguìt;i da 260 cammelli, partì cfa Abd-elKader, dirett.1 n Keren, per la v~lle del Lebka . La sera del <:,1,9 si couceotrò ad Axus uoa seconda colonna, c,)maridata dal nrn•wiore Di Maio compo~ta: •1° di un battaglione d'indigeni, magrriore tv1\~rrone; 2° di nna sezione d'artigi ieria d:i montagna t:oo una mi ~ragliatrice, capitano Micheli oi; 3° delie baorle d_i 1 Deggiac _Ga~be~sa, Kantibaj , Sllhbatu e Tufarel, sègu1te da squadre d1 purtntOl'I 1ud1gem. • Questa seconda colo1i na, forte di I 000 uomini come la prima, prese la vili di Maldi . · .. In tanto, due giorn i p1'ima, il teneute Carchidio si eht .r~cato a Sagane1t1 a portare a DebHb l'ordine di _avtinz~rsi con 2.000 uom1111, per _sbanar~ Ja via del fin mc Anseba , ed 1mped1re la cong1unz1one delle tt uppe d, Has Alula con le orde di BarambH11s Knfol. Il ,10 oiu i, 00 \a prima colonna, comnndat11 dal maggiore Eykart,. che " .., . L b.k . aveva seguìto l'antica via carovan iHra nella valle drl e ·a, snpera~o abilment~ il v~l ico difficilissimo del mon te Ma scialit, ove bisogna ~cnn care le bc~stie da soma per farle p11ssare, iucont1·ò presso Gonfolorn una banda di esploratori di (laramhara:; Kafel e li arrestò.
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ll.A SSEG!<A MENSIL E
Frattanto Deheb si avanzava da Saganeiti verso il fium e Anseba, dopo aver lasciato forti distaccnmenti a Korbara e all'Asmara. P resso Zazega incontrò un fi taurari di Rara mbar:is Kafel, uscito con 150 uomini, per collegarsi con Ras Alula e lo disarmò. La mattina del 2, alle ore 9, I~ colonne italiane si trovarono in vi~ta di Keren. Dopo due ore arrivò Debeh. · Barambaras Karel, vistosi attorninto da tutte le partì, nella im possibilità di fo r resistenza, si arrese senza combattere. Veoue condotto a Massaua con ciur{lte dei princi pali capì suoi subordinati, arrestati cou lui e poscia trasporta to ad Assab . Debeb, ricev uta una provvisione di fa rina, tornò subito alle sue po· sizioni . Una parte delle nostre truppe'riprese la via di Massaun. Il capitano Rubiola r.; oo una compagnia d'ind igeni e qua ttr:o pezzi da :nontagna sotto il comando del teMo le Anghera , restò a comandare il forte di Kcren: Le nostrci trup pe furono nccoltc dnppertutto dalle popolazioni con grandi feste. Ras Alula ha dovuto rinunziare al suo progetto d' invadere l'Hamasen. Da tmto questo racconto, olt.re l'occupazione di Keren e la sagacia co~ cu,_venne_condotta ad effetto, risulta un nitro fatto importante: no, abbiamo m nnodato le nostre relazioni con Debeb. Questi rapporti coll'a ntico disertore non vanno certo a sanane di chi, in fa tto d'onor mi li tare, ba idee ben diverse da quelle de"~ africani. Ma la politica non è fatta di soli sentimenti, e dobliiamo ~·iconoscere che sa rebbe im prudenza respingere il concorso dì Debeb, il solo che, in assenza di :.\fonelik, possa opporsi con qualche successo ai capi riuniti in Adua, e quello cl1 e armai occupa nell'Okulè Ksaì il posto che Ras Alula aveva all'A srnara. D'altra parte non bisogna dimenticare il proverbio: « paese ove vai , usa come trovi >. In Africa il passare da un partito all'altro è un fatto normale, e il Negus stesso ha più volte perdonati i tradimeoLi de' suoi càpi 1 i qunli avevano verso di lui doveri di fedeltà ben più precisi di quelli che u11 abissino potesse avere verso di noi. Ricordinmo che colà rivi ve il medio evo, quei tempi in cui, anche tra noi, i capitani di ventura ponevano il loro braccio e le loro armi al servizio or dell 'uno or dell'altro duca, conte o barone che fosse · e nei qttali i tradimenti degli nomini d'arme era110 1an10 comuni qua~to lo sonc, ora fra gli abissini.
RASSEGN A l!lEN SJLE
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L'im portante è di tener presente con chi si ha da fare, e que5to giova credere che non sarà dimenticato; ce ne affida l[l sorte toccata a Baramba riis .Kafol. La discussione· del bilancio dei la·vori pubblici, comi nciata alla Camern il 27 nwr,oio continuò nei giorni successivi interrotta da varie ol:> • . . • • . . interpellanze, frn cui una dell'onorevole l mbn am s~lle. ag1~u~on1agricole in Lombardia, cni io assenza dell'onorevole Cn $p1, mm1stro dell'interno, ri.;pose il sotto segreta rio di Stato onorevole Fortis. Nell:i seduta del 30 maggio, l'onorevole Di San Donato propose che, nell'imminenza del ritorno del [le io Roma, si nominasse una commissione delh Camer,1, per nuirsi all' uffi , io di presidenza, quau<lo si sa relJlie recatu (llla stazione ad O!>'i!.~quiare il He di ritorno dalla Germaoin. Qnesla propo,;ta fu accolta da ,·ive ap provazioni, e l'onorevole prcsi<leute, am pliandola , propose a sua vol ta d' invi'.are_ llllli .i deputati pr%enti a Homa ad unirsi in tale circostanza all'urtìe10 d1 p_re~1d~oza. l n seouito n tnle invito, i deputati intervenuti furono numeros1ss11m. : 1foi primi di ,9;iugno fu votnto il bilancio del I.\Iioistero dei la vori pub blici e cominciò In discussione di quello della pubblica istruzione. Nella seduta del 6 gi ugno gli onorevoli Sola e Bonghi mossero interpellanza into~no all'o•;cupazione di Keren. L'ultimo di essi a~cn~o.ri~ol.to la sua i11 terpellaoza al Ministro dtilla guen a, l'onorovo le Cr1 sp1 s1 l1 m1tò a rispondere al primo, confermando le notizie date nel dispaccio che abbiarno già riporwto, e couchiudeudo: « Ora Ke1:en ~i ap~artieue , . L'H giugno, aprrovato il bilancio dcli.i pubblica 1,truz1one, la C1mera passò a quello delle poste e telegra fì. . I\ispose all'oo. Bonghi il Mi nistro della guerra nella seduta del giorno 7, di,endo : "' L'on. Bonghi sa come e perch6 sinsi fa lla l'occupazione di ~ercn. , Ieri l'on. Presidente del Consiglio di chiarò clic quel movimen to " era necessario, per i sospctli fon dati clic avevausi sul conto di Ba« rambaras ·Kaffel. « Il comandante a Massaua ritenne indispensabil'e l' operazione di " Keren. , Il disarmo dei seguaci di Darambaras Kaffel fu fatto rapidamente. • Avvenuto il disarmo, stiroossi necessario lasciare a Kcren un pre( sidio di sicurezza. " E i11 ciò conviene rimcittersi al prudente giudizio del generale fl al" dissera. , Per l'avvenire non posso rispondere.
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R ASSE GNA MR:'\SILE
RASSEGNA MENSILE
• Intanto quel possesso è acquistato all'italia. « Non occorreranno spese di qualche considerazi one, perchè v1 e « a Keren un forte, il quale con poca spesa potrà essere riparato. , Nella ste:;sa seduta l'on. De Zerbi interrogò il Min istero della marina sulla forn itnra del ghiaccio a Massana, chiedendo se non sarebbe miglior consiglio ritornare al l'antica usanza· di fornirsi di gh i,1ccio naturale, anzichè ricorrere al ghiaccio artificiale. Rispose l'on. Ministro della miirina, essere egli stesso q1111gli che prese l'iniziativa di fornire i nostri soldati , a tvlassaua, di ghiaccio ed acqua distilliita. Gravi difficoltà si frapponevano a far venire il "hiaccio naturale dùlla ,Norvegia. Imitando ciò che hanno fatto gl'inglesi a Suak.im, cercò di isti tuire alcune fobbrich e di gh iaccio a Massaua. Si accettarono le offerte di una società na poletana , che offriv,t di fnlibricare il gh iaccio a lire 'z.00 la tonnella ta. I l primo mese la ghiacciaia di questa società funzionò benissimo: ma poi si è g1rnstata . e allora si ricorse ai ghiaccio na turale. Quest'anno si prese nuovamente ghiaccio della società napoletana, (na, quiinrlo divenga :molto alta la temperntura, essa, al solito, non pòtrà più forn irne. Il caso è così preveduto, che furo no conservate 4-50 tonnel late· di ghiaccio di Norvegia. Si sono prese le disposii ion i, perchè il gliiaccio a Massana non venga a mancare. •
<')
.li 9 giugno venne inaugurata, con grande solenu it/1 e concorso di ilssociazioni e di popolo, da tutti i rioni di Roma e dn tulle le pro. viucie d'Ital ia e co ll' intervento di rappresentanze estere. la statua a Giord:rno Bruno da No.la, frate domenicano bruciato· come eretico .nel '1600. La di most.rnzione popolare a favore del · libero pensiero fu imponentissima. Ordinata la marcia da P~azza di Termini a Campo di Fiori e lo sfìl ameuto intorno alla statua; co rrette le gridn; intonate le musidie e i discorsi. Anche i men pronti a f:irsi volgo , ritornarono diii la dimostrazione entusiasma ti. Il mon umento è bello e sorge ,ml luogo del supplizio. Speriamo che così saranno fì nite le discussion i, che durano da dieci ~uni, prò e contro questo frate, a cui non l:i propria grandezza, nè le proprie virtù, ma l'infamia de' suoi carnefici va lse l'onore di un monumento in Roma . . Prima di chiu~ere questa cr'onaca in ciò c;he rigua rda ·l'Italia, no;t1.:imo che, con c1rco l11re del 23 maggio pubblicata il 1o giugno, vennero chiamati sotto le armi per u n periodo d'i:;t.rnzione di giorni 20: 1
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a) i militari lll congedo illimi tato di ·! " categoria della classe ·1863 11scriui ai f!.\gg imenti di granatieri , di fan teri11 di linea, di bersaglieri, di alpini ed ai reggimenti di artiglieria da c:impagna, a cava llo, da fortezza e eia montagna di tnui i distretti mil itari, eccettuuti quelli della Sardegna, ed eccettuati i militari ascl'itti ·u1 treno: b) i militari di 1a categoria della clas~o 186~ appar(enenti ai ·corpi di cui soprn, che, chiamati nello scorso anno, furono rin vinti ad altra istruzione; e) i militari di ,1a cutegoria della classe ·1860 dei reggimenti di faut.eri1, di linea , a.I pini e bersaglieri, eccettuati quelli del la Sicilia e della Sil rdegna, che oello scorso anno furono rinviati ad al tra istruzione ; · <l) gli uffi ciali di complemento niiti nel •I 863, eccettuati quelli di cavallerir,, del g1~nio, i medici, i veterinari , quelli provenienti dagli. uffi cia li dell'esercito permanente e quelli appartenenti per fo tto di leva ai distretti di Cagl iari e Sassari. Sono quindi esen ti dalla chiamata i militari di truppa di dette classi e c:itegorie appnrteueoti al persona le perrnaneote dei distretti, al le com· pagnie di sanità· e sussistenza, come pure quel li ascritti al trono, alla cavalleria, alle compagn ie operai d'artiglieria ed ai carabinieri re:1Ji . · La present.azione ai corpi dovrà aver luogo per la truppa il 17 luglio, per gli ufficiali di com plemento il 16 loglio; l:i ch iamata ed assegnazione ai corpi degl i uffi ciali di complemento sarà fa tta col Bollettino. Il rinvio ai distretti per il congedamento avverrà non più tardi ùel :i- ogosto ed il congedamento sarà fallo il 5 agosto. ·
Ed ora ciiiimo uno sguardo al resto del mondo. La Serbia fa nu ovamente p:i rlare di sè. Negli ultimi di maggio Belg1:ado fu il tentro di sanguinosi tumulti a cui deue occasione una rinnioue cli progressisti. I radical i, che onnouo il partih.> dominante, at· taccarnno i progressisti a colpi di basioni e di revolver; questi si difesero; iotervenne la truppa 11 di videre i conteodent.i e caricò la fo lla. Vi furouo morti e fer iti nella popolazione e, dice,-i: nella truppa. Aumenta importanza al ratto il colore politico dei con tendenti, non ultima c1t usa del dissidio. I progressisti, sono partigiani cÌei l'Anstria, i r.1 dica li della Russi~. N'ei primi di giugno il governo serbo t0lse bruscamente l'esercizio delle fcrrùvie a 11 113 compagoia francese, cui era sinto concesso .per mohi anni. Lo ragione nddottn è il ca ttivo servizio della compagnia. Quest' .att.o pro,,ocò rimoslranze per parte del governo francese, ma
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RASSEGNA · MENSILE
fu approvato in Serbia e servì di temporaneo diversivo alle ire dei
partiti., Il Montenegro entra in campo con un brindisi e un matrimon io. Il brindisi è dello Czar, che dichiarò il principe del Montenegro • il solo amico fedele e sincero della Russia, » e lo nominò ca po di un battaglione di c:;cciatori. Il matri monio è di una figl ia del principe del Montenegro, che fu promessa sposa ad un granduca della famiglia imperiale russa. Non occorre far notare come quésti due fotti rialzino in faccia all'Europa, specia lmente in fo ccia aHe popolazioni ba lcaniche, il prestigio del Montenegro, che è da gran tempo il cliente dell.1 [lu$sia nei Balcani e la sua sentinella avanza ta sull'Adriatico. M.eo tre, da una parte la Russia stende la sua , mano protettrice sul Montenegro, daT altra festeggia lo Sciil di Persia , che, visita orlo l'Europa, ha traversa to il territorio russo e, in cp1esto momento, si trova iu Germania. Iu Inghilterra la Camera dei Lordi, dopo cp1ella dei Comuni, approvò in tutte e· tre le letture il progetto di crediti che Hccorda al governo, in sette anni, ve11ti milioni e mezzo di sterline per l'aumento e la trasformazione della flotta. In Frai:iòa si discutono i bilanci e, cessata la gaz11 rra dei giornali prodotta dal la fiaba di Stra~burgo, cioè dalla falsa notizia che il re Umberto u,rnando in Italia, dovesse fermarsi in quella città, null'altro troviamo di notevole in quHsti giorn i, ft11lr()hè la visita del presidente della Repubbl ica al 1H1ovo porto di Ca lais e le relative feste· e discor~i, cui fanno riscontro le feste e i discor5i che continuano a Parigi per l'esposizione e le sol ite querele tra boulangisti ed antiboulfrngisti. In· Germania e in Austria sono cessati o qua:;i cessa:ti gli scioperi e la cronaca di. c1uesti giorni lrn poc~ ria registrare. I giorbidi annuo· ziarono che l'imperatore Gugli elmo, còme grato ricordo della visi ta del re Umberto a Berlino, ha destina to ·I 00 mila mambi all'anno in sovvenzione al l'opera italiana nel tentro imperiale di detta città. Dall'America non giunsero altre notizie importanti, fnorchè di enormi disastri prodotti da lle inondazioni che dèvastaroao territori immensi e distrussern villaggi e città, face ndo molte migliaia di vittime. .Roma, ·I!~ ginguo .
M.
Il 10 giugno corrente è morto presso Modena, sua patria, il tenente ge· nerale Massimiliano Menotti, figlio del patriota Ciro. Nato l' 8 novombre 1827, le guerre per la indipendenza lo fecero sol<lat,0; dal -184-8 al 1859, prima nella legione lombarda, poi nelle truppe piemontesi, lo troviamo sottotenente e aiutante di campo del generale l\lanfre<lo Fanti, col quale prese parte nel 1855 alla spedizione di Crimea. Nel giugno 1859, luogotenente, si distinse per coraggio alla battaglia di San Ma1'lino e si meritò la medaglia al v,dor rnilit.1re. Nel~ l'ottobre successivo passò capitano nelle truppe della Lega nell'Italia Centrale; rientrò nei bersaglieri del R0 . Esercito nel ·1860 ed alla presa di !\fonte Pelago e Monte Pulito si distinse e fu promosso maggiore per merito di guer ra. Nel 1866, luogotenente colonnello, co mandava il M1:0 fanteria alla battaglia di Custoia, ove dimostrò ancora una volta il suo coraggio e il suo slancio nell'animare i soldati con la voce e con l'esempio, ed ebbe la menzione onorevole. Fu promosso maggior generale nel maggio 1877 'l sucGessivarnente nel giugno nominato aiutante cli campo cli S. J\1. il Re; con crucl grado ebbe il comando della 5a brigata di fanteria (1877), poi della brigata Napoli (1881). Promosso tenente genernle, ebbe il comando della divisione militare di Padova (giugno 1884), poi cli quel la di Palermo ('1885). Fu membro del comitato delle armi di fanteria e cavalleria, ·della commissione per la reintegrazione dei grad i, della commissione per le proposte di ri<;ornpense al valo1· militare e giudice del Tribunale Supremo di Guerra e .Marina. Chiese ed ottenne il riposo nell'aprile 1888. Per i servizi resi al Re ed alla Patria, il generale Mas5imiliano Me· notti ebbe molteplici onorificenze fino a quelle di Grand'Uffìcialc degli ordini de' SS. Maurizio e Lazzaro e della Corona d'I talia. È un altro veterano delle patrie battaglie, buon cittadino e valoroso soldato, sceso nella tomba fra il rimpianto di tante doloro~e perdite e ricordi gloriosi del risorgimento nazionale.
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ESTERA
CRONACA
ES,TE RA
AUSTRIA- UNGHERIA
Per effetto del prossimo trasferimento del comando del corpo d'armata di Brunn a Przemyb, sono preveduti alcuni cam biamenti nelle sedi de!La cc1val leria della Moravia. Do po le rrrnnovre d'autunno il comando della ,toa brigata di cavalleria sa rà trasferito a Przemyls. Lo stato maggiore e 2 squadroni del 12° dragoni da God ing andrn nno a stabi lirsi nella nuova caserma di Olm(itz, 2 squadroni saranno trasferiti a Prera u e gl i altri 2 a Hisenz. Lo. stato maggiore e r~ squadroni del 6° dragoni saranno destinati a Goding e 2 squadroni resteranno a Briiou . Gli altri cambi di gtìarnigione riguardano le solite mute annua li fra le truppe del XV corpo d'a'rnùta (Bosnia-Erzegovina); il trasloca mento del reggimento fanteria numero 65 da Yienm,. ove si trov.i da 4 ann i, a Kaschau, e del reggimento fanteria ungherese lluméro 85 da Kaschau e Vien na. N1wva /'abbr·ica d:.arnvi di Budapest. - Sono $t,Hi controllati i local i e le macchine del la nuova fabbr ica d'armi, la quale deve cominciare a funzionare da I ·1° giugno. Fabb1·ica d:i Steyr. - In segui to alla morte del signor Werndl, si riuni il consiglio d'amm inistraziooe della fabbrica di Steyr per la nomina del titola re ,1lla di rezione dello stabilimentò, e fu presa la determinazione di ,1flìdarla a un comi tato esecutivo. Dalle diswssioni avvenute in seno al consiglio risultò che la fobbrica aveva al ,t O maggio compiuta· la costruzione di 340,000 fucili M:annlicher di 8 mill imetri; che il bisogno di
fu cil i e carabine per l'eserci to austro-unga rico supera il milione; che la società proprietaria della fab)Jrìca è dispost~ a cedere fl Ila fa bbrica ungherese (la ctii impresa fu a.~sunta da una società di capiw listi unghere'si) l'even wale fo rnitura del 33 per cento delle arm i che ancora rimarranno da costrnirn all'atto iu cui la nuova fabb rìca sarà in condizioni di funzionare. Quest'ul tima fabbrica dovrebbe pure costruire 180,000 fucili per gli Honvéd, p1;evia l'acc;ctt11zione, 'da parte di npposita co mmissione militare, di •I ,000 fucili fobhr i,;ati a titolo di snggio. Contempora neamente alla fornitura di armi nll'Austria Ungheria, Jn fabbrica di Steyr con la succursale di Vienna provvederà i fu cil i statile con~messidallaGcmnaoia (200,000), il tem po utile per la consegna ultima dei quali scade il ;H dicembre •1890. Nuovo f1icile a. r1',pet.izfone. - Nell'arsenale di Vien1111 fu esposto un nuovo fuci le a ripetizione, sistema Petry-BuchmLiller, del calibro gi 8 mi llinvltri. Presenta i::rande semplicità di meccanismo; i $UOi principali vaut:1ggi consi$terebbero in una modificazione dell'otturatore e in unn nuova disposizione del congegno di ri petizione. Rivista dii primavera. - Come di con~ueto, ebbe Juogò il 30 aprile sulla piazza rl'armi del la Sch melz la g1·andJ ri vista· di primavera passa·ta da Sua Maestà l' im perntÒre accompaguala da bri llante e numeroso seguito (gl i arciduch i d'Austria, il corpo diplomatico, gli addetti mili tari esteri ecc.). Le truppe, al comando del Feldzeugmeister barone Ko11ig, eran disposte su ,~ linee e si componevnno in complesso di 3·1 battaglioni e mézzo di fanteria, 2,i batterie d'artiglieria campale e ·I O sr1uadroni di cav11 IJ eria . La rivista, cominciata alle 9, ebbe termine alle 1 1 antimeridiane . Hiorgcmizzazione delle scuole di cadetti. - Con sovrana determirrnzione d'll 6 aprile li , . s. furono approva: i i ca mbiamenti da introdursi nelle scuole di cadetti, di cui si fece i.m éenno nella Rivista del mese scorso : ' I ,1° La scuola dì cadeui del genio è soppressa . Perciò, a cominciare dal prossimo an110 scolastico, non av ranno luogo ammissioni al 1° anno di corso; e l:i completa soppressione nvvcrrà alla fine dell'anno scolastico •1890 -•1891 , cou l'uscita degli alli,~v i che già si trovnno nella scnola; , 2°·Sarà a~cresciu to in proporzione corrispondente il numero d<:gli :il lievi ammissibi li all'nccademìa tecnica militare; ·3o È defin itivamente costituita la ~cuoia di cadetti di cavallerin iu Moravia, già in esperimento da due anni; · . ,i,• A cominciare dal prossimo anno sco!Mtico, cioè dà) ~ 8 settembre 1889, tiou ·avrà più luogo l'arruolamento militare degli all ievi ·di 1
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ANNO XXXIV, VOL. li.
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. ',;
CRONACA
:' t.r,uppa cl;e sj trovano nelÌe. scuole tÙ cadetti, ·c~~piuto che essi -a bbiano il 17•-a"nno di efr le scuoi~ .di. cadetLi, con pro"prio statuto, passeraunò nella categoria degl'istituti militiiri :d'istruzione: e di educazione ··· . · · . . 5ò l i tra"t!amento di_ sciplinare: degli allievi nelle s'ctiol~ di cadetti Sai'·;: regolato. in aQ,alogia a quello degl'istituti ora detti; . 6° Gli all ievi nelle." scuoi"e di cad~Lti sa.ra nno vestiti e armati .-come fin ora ; pérò, cjua~·d9 abbiano cÒnseguito l'isltuzione scieutifica ucces. .saria dol'!'an.no .po1:tà're··.i ~ori.irassegni presta:iui' per le .scuoi~ reali m·ilita ri; .. ·. ·. 7° .Sono ,;iate rese .più· facili le corrdi~ioni d'am rnissione, per cruanto SI flf!:)r,i~CC agli Slt\di fatti e ll l pagarne,oto· anntii>. . · ·~iagg~ ai stato 1iw,9gioi:e. - Secondo i giornal i militar:i dell 'impero,. il viaggio ~vrà Luogo iiel..corso del mese ai giugno, . nel territorio riel- · · l'.~~ 0 corpo'd'arnrnta (~a lifa); sotto la direzione di S. E. il capo di :,tato,. maggiore.. · ' • I du~ p.i rtiti s?ra!lb.ò·direui dnl 1e11èn1e· gèn~rale A. Giilgòtzy, comandante in 2. 0 il corpo di stato n:iaggiore, e dal mnggior generale G. St:tnger co~anda ntc la 63• brig'a~a -~i !'ante~ia. A çn1este esercit.1iiooi prenderanno· parte 5.~olonuelli , ·1 teu~nte ~olonnello, 9 !llàggiori e 5 ('ll j)i-tau·i e/i stato maggiore, 2 teòenti arrn-reaa ti., 2 colonnell i del.1'){Yen io 3 ma<Yoiòri·· déa.li l:)l:) l;j Honvéd, 1 ca pitano di. cava lleria degli Hori;c.id, 1 sottò intenàent~. degli · Hou.véd e·3 intendenti ll'li litaù. . . : · · . · · Promozioni di 'll_WfJ!JÌO. - Concesso il gi·ado onorifìco d.i F~!d'zeugmeister al Feld M. Giesl v. Gie:;Jingen,' ispettore della gendarmeria. ·. ~ . Prò~osso Feldzeugmeistcr il Feld M'. ~ali~-.Soglio, ispettore ge~erale riel gen10. ·. · . · · · Promo,s~i Feld-Marsclia f i' maggiori generali: · Ga l!riàny, COIJ!an.da~te di_Piazza a Budapest; I-fonnbeck, . . • la ,t 114 divisione fanteria; Pelicao, . .• · di Piazzà ZI Komor~, Handel l\1azzetti 1 ._ad detto al XIV corpo; Teuffenbach, edncll'tore del l'al'ciduè:i Ferdinando Ir di To~c:ina· P ittel, comanda nte la il' divi sioné dd anteria : · · ·' · Roskowsk)'., capo del genio del ;1° corp~ . .· '. . 1,i colonnelli promos~j maggiori generali ; 35 tenenti èolouùeJli, pro.mossi colonnel.li-, di cu\ t~. nello stat,è> maggiore, 2•1 in fanteria/ ,i in · cavalleria, 2 in• ar tiglieria, 3 nel genio, ·I nel ser vizio seduta rio; 55 ·~a{Ys • • •. . <) g,ori promossi t~n~nt1 cofonnell [; di cui 6 nello stato maggiore, 3·1 i~ faut_eria, 3 in cavalleria'; 2 in artiglieria, 8 nel genio, ·1 ne[ pionieri, i nel ser·vizio si>qentario ; 87- capitani promossi maggiori; 178 capilani· ·di 2a VV
V
,
•
,
I
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ESTERA
. èla::;se promossi :alla 1'1; Oq tenenti promossi capi tani di 2,a classe ; ,i-00 $Oltotenenti promossi tenenti ; 325 sottotenenti di nuova nomina. · Dalla seguen te tabella risulta l'anzianità relativa dei promossi nelle singole armi e nei singoli g~adi: Data d'anzfanità degli ultimi promossi in m~~~tgre
Colonnelli a maggio_ri generali ·: T enenti colonnelli a colonnelli . Maggiori a tenenti colonnelli . . . Capitani a maggiori Tenenti a capi tani Sottotenenti a Le-
nenti
I Fanteria ICavalleria. I Artiglieda I ·
magg. 83 m i:lgg. 83 magg. nov. 86
I 83.
magg;.
Genio
· ·83 83 magg.
11
nov. 8.6.' nov. 86 (1) nov. 86 (Il) nov. 85 1
nov. 86 magg. 85 magg. 86 magg. 8~ magg. 85 nov. 81
selt. 78 ,' magg. 80 nov. 79 nov. 76 genn. 83 nov. 81 magg. 8~ genn. 83 nov. 85
setl. 8f> I1 sett. 83
sett. 85
L'anzianità _del Feld M. Salis-Sogl io reca la data del 30 aprile 1879, quella dell'ultimo dei qrnggiori generali promossi Feld i\'( la data del1'8 maggio 188i . Per i colonnelli vi è, come da noi , un ruolo unico d'anzianità. Varo dell'incrociatore Kaiser FrfJ;nz .Joseph I . - Il varo ebbe ,luogo solennemente a Trieste il •I 8 maggio. Il nuovo incrociatore è stato costn1ito nello stabilimento t~cnico triestino sopra disegn i e piani del costruttore nava le in cap~, ingegnere De Schun k, e sotto la direzione dell'ingegnere navale di 1a classe Carlo Tullinger: è destinato.a diventare uno de' più potenti strumenti di guerra della flotta austro-ungarica . Ha una lunghezza massima di metri ·103, 70 e una larghezza di metri H-,80; pesca metri 5,28 a prora e metri 6,05 a poppa; sposta 4000 tonnellate d'acqua. •
(i) (i)
Fu promossa soltanto la metà dei tenenti colonnelli di tale anzianità.' Promosso soltanto un (fUinto cleì tenen ti color1nelli di tale anzianità.
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ESTERA
CRONACA
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Le elici gemelle hanno un diametro di metri 4-, ,V2, un passo di metri 6,'30, e lavorano sotto l'impulso di macchine che a venti !azione ordinaria sviluppano 64-00 cavalli di forza, a ventilazione forzat,1 9800, imprimendo alla nave la velocità di 17,5 e rispettivamente di 19 miglia l'ora. Le macchine a vapore per i vari servizi della nave non sono meno di 38, Bè meno di 79 i vari cilindri a .vapore. Uo ponte corazzato a volta di millimetri 57 chiude ermeticamente l'opera viva e le parti vitali della nave; scendendo fino a centimetri ·12,5 sotto la linea d'immersione. I fianchi, .lungo lo spazio delle. macchine e delle .caldaie sono protetti da uno strato di cellulosa che fa :;isterna con la corazzatura. La cellu· losa, còme è noto, ha la proprietà di rigonfiarsi: ciò che impedi sce l'entrnta dell'acqua ·per effetto di guasti prodotti dai proietti nemici. L'armame·nto' della nave consterà di 2 cannoni Krupp a retrocarica da centimetri 24- e della -lunghezza di 35 calibri, di 6 cannoni J<rupp da centimett·i ;lo a 35 calib1·i, 2 can1)oni Ucl1~tius da centimetri 7, ·1 ~ cannoni a tiro celere sistema Hotchkiss, e numerosi lancia torpedini. Il cannone da centimetri 24- pesa 27 tonnellate; con una carica di ch iloorammi ,100 di polvere prismatica lancia una granata, d'acciaio di chilo~ ;rammi 2-15 aila distanza massima di chilometri 47, con una veloctta iniziale di metri 61 O. . Al.varo a6 sistevano gli arciduch i Ottone e Leopoldo di Toscana, l'arciduchessa Maria Giuseppina (madrina della nave), l'ammiragJ'io barone Sterueck, S. E. il rn1mstro Z;)leski, circa 160 deputati al parlamento, . . S. E. il presidente Smolka e moltisslnii altri personaggi. Pubblicazioni di reyolamenti. - .lj:xerccir-Uegleinent fur K. K. ~frtillerw,. Pwrte 3a. - Parla del servizio dellè, diverse spe'cie di crnooo1 e mortal e delle mitragliere; dell'impiego delle batterie nell'assedio e nella difesa · delle piazze forti, dell'impiego delle artiglierie da fortezza e dèl le norme per la costruzione e l'ari_namento delle batterie. AUyeineine Bestùnmungen iiber _die Abhaltung der Uebungen der K. !(. Artillerie ecc. 38 edizione. - Normegenerl'lli concernenti l'ammaestramento e nell'im dell'artialieria nella costruzione di batterié, nella . produzione . p:ego delle munizioni, e nel tiro.· .. . Wehr-Vorschriften enthaltencl die Durchfiihrungsbestnmnwigen zu1!i . . . l' pii Weh1·gesetze. Parte 1•. - Questa 1_' parte delle prescrizioni . p_er . ap . caiione della ,nuova legge militare comprende le norme per il reclutamento nell'esercitò, nella marina e nella laridwehr. . . Del voiurne fonnò parte 8 :i]legati, tra cui meritano speciale menzione 1
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l'allegato numero III (Norme per la visita medica degl'inscritti) e \'alleg11 to numero VI (Norme per 111 scelta e la ripartizione delle reclu\e e della rise1·ya di complemento tra le diverse armi e gli stabilimenti dell'esercito e della marina). Segue in appendice la nuova le.gge mi li tare. Pnbblicazioni militari. Italiens Wehrkraff: von Eugen Sclmler k. k. Oberlilmtenant. - Vien, 1889. - L'autore di qntlsto libro sul la. poten1.a militare d' ital'ia, professore nella scuob di cadetti di Praga e già noto per alt_ri pregevoli la vo_ri, si propone di raccogliere fo poche pagine (286) i dati più importanti che si riferiscono alla costi tuzionl_l de) nostro e.sercito, dando anche un'idea del rapido e straordiTiario sviluppo che esso ha av~to da pochi anni a questa ·parte. Dato uno sguardo alla statistica della popolazione, all'ammini~trazione dello Stato, ai bilanci della guerra e alla forza effettiva dell'esercito da l 1883 in poi, viene a par,lare partit.ameote del reclutamento, dell'ordinamento territoriaie, della mobilitazione, dei servizi in cnmpagoa, del sistema di difesa dello St<'llo, e infine dà le notizie sommarie sulle forma zioni tattiche delle di verse armi, sulle marce, sul servizio di sicnrezzn e sulla flotta. 1 Il libro, scr.iùo con ordine· e con sùffìciente precisione, noo è privo ·di interesse.
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. Òirreggio. - Una misura importante a riguardo del carreggio dei corpi di fanteria e di ca,,al]eria è stata presa di recenle. In segu ito 111le pro,,e fatte dnraote le manovre della 4-a divisione di fanteria nel ·1887 e della 2n divisione di cavalieria nel 1888, furono definiti va mente stabiliti i modelli delle vetture (_fow·gons) di com1rngnia e di squadrone. Una prima provvista d-i 36 vetturt di ?ompago ia e 4-0 di squadrone è attualmente in costruzione uegl i opifìcì di .M:alines; le otadette vetture dovranno e~sere consegnate: in settembre corrente anno quelle.di fanteria, alla fine del gennaio 1890 p. v. qnelle di cavalleria. Grnndi manovre. - Le pro,i;sime grandi manovre avrannf' luogo probabilmente oel territorio di Fleurus. ·. · ilfocl·ifì.cazioni agli organici. - Alle uoiizie date nella precedente dispensa di quèsta Rivista aggiungiamo che la sezione centrale parlamen1
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CRONACA
tare ha app~·o_vato con l voti contro 2 le mòdificaziom agli organ ici proposte. dal Ministro della guerra. In seno a detta sezione il Ministro della guérra ha provato, cifre alla mano, che le 8 classi più aiovàni fornire~bero in caso ~i guerra· 93,000 uomini, ed i voloo,rn1·t1 2, 000; totale ·I Oo,000; h:3 soggmnto clic le rimanenti 5 classi (più anziane) fornirebbero. c(rca 30,000 uomini. · Esercizi di cat'ico e sca1'ico sulle ferro1Jie ..- Inte~èssanti esercizi di carico e scarico ebbero luogo il '19 maggio u. s. onde giudicare su lla maniera più pratica per oondurre siffatte operazioni. In 3 minuti 800 carabinieri (fanteria) si accomodarono in 20 va 0 oni merci· di questi vaaoni alcuni erano provvisti di sedili iu senso l!ltrasversal:, altri nel s~nso '?~git_ud!nale ~elle vet~u1:e; ft1 trovato migliore la prima di queste dispo_s1z1001. E da ricorJars1, moltre, che nel 1887 era' già stato approvato il predellino fisso. L'uscita dai vagoni fn pure compiuta io perfetto ordine in· 3 minuti. I l sistema poi di far uscire gli uomitii a ritroso non richiede cl'..e 2 minuti da _va~on i di 4-0 po~ti e_sembra essere il meno pericoloso. L imbarco non richiede che 3 mmu1.1 per occupare lo stesso nnmero di posti, entrando gli uomini (ad uno ad uno, beniuteso), collo zaino in spalla ed il fu cile nella mano destra. Ne ris~l ta_ che ~ei treni ?i 25 vagoni (ossia di ,J ,000 uomini) potrebbero avv1ars1 _con _111tenra~l1 massimi di diec.i minuti e 6,000 uomini po· trebbero assai facilmente imbarcarsi s1ùla stessa via in im' ora. Nuovi espedmenti saranno eseguiti di giorno e di notte onde studiare i possibili miglioramèntj da forsi al metodo seguito nel giorno 19 maggio, che pure sembra soddisfacente.
CINA ... '
Nell'ar$enale_di Kao-Clrnng-Miao è sta.tu costruito un cannone da ·1,itonnellate, del sistema Armstrong, su affusto a scomparsa idi:o-pneuma· tico, tipo Elswuk. . Tanto il cannone, quanto l'•:iffusto furono fabbricati nell'arsen ale, sotto I~ direzione del signor Cornish, :della casa Arrnstrong. . · Il cannone è tutto. d'acciaio ed h~ il ca libl'o di 20 centimetri. Si dice che i risultati de)le prove furono soddisfacentissimi. Ora è in costruzione un altro cannone.
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ESTERA
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· Recluta.mento ( Classe .1887), - Il Ministi~ della guerra ha presentato . · alla Camera il resoGOu to della le'l·a per la classe 1887. Questo doc·1imen to si · ·compone esclusi l'amen te cli tabe!Ì(qtatistichè; da lle qua li si posso.no trarre -conclusioni n.1olto impÒÌ'tantì. . .· ·: · . Il contingente anounle di leva ,ia o·tto ·anti i.osci l1a fra i 305,000 e i 3H,OOO: la classe più numeròs11, quell11 del f883 (che .ti"rò il numero nel ,, 88!~), er:i di 3,13,951 ; la classe pi iì debole., quella del 188'1, ·ru di 3~6;833. In quanto alla . e.lasse 1888, essa ~· rimasta un· po' (li disotto . della media (30.9,000) e forni~ndo solo ~08,2.i5· nomini . · · Veramente il totale della class~ era di ÌH 0,07t e 111 d\fferenza di ·I ,829 . rappresenta il nnmero d'individui cancellati nella retti fica delle liste. Le esenzioni di quell i .Jion e,' raO'oi unser~ . 3bili a. qua lunque . serviz1 . 0.milit<>,r" la cifra di 33,2.82. · · : GJ'inscritti rimasti - 2.74-,693 - vennèro·ripa rtiti. mille cinque parti ·· del la list~. P parte~. - Giovani abili al servizi-o attivo e ·non apparte· · nenti rid alcuna delle seguenti categorie . . 1,iQ,0,1,.9 2a • .:- D.ispeosati per motivi di famiglia . H-,698 3a » .- Dispeosaticonclizioua lmerit11(al lievidellescuole . -·. politecnica è foresta.le~ gim:rani ·dediti"all'ins~gnà~ento, volontari e1l insè"ritiL marittimi) . 3 1,78·7 :~a ». - Ai servizi ausi liarii . . . · . . . .. . ,18,263 5" » · - Rivedibili . . . . . . 4.0;166 Sugli ultimi 20,2.36 rivedibìli del ,J 885, · ne furono trovati 16, 91 .i buoni pel servizio. militare; e su 4.3 , 11~ ·rivei:libifi della ··classc ·1866 · ne fufon·o riéon?.sciuti abi Ii .f 8, 197. Il torni~di· ~,u·eiita categ~ria diede 35 ,'1 H uomini, dei qua li '18,229 vennero assegnati· ,i.I la prima parte del contirìgente, che. in tal· modo raggiunse la cif1:a di ·I ~8,278. .: . Questa p.r:.ima pa rte di contingente fu divisa irr : . .... . · . , ~Esercito ' ·. .. ·.: ·. . ,J,1-5,981 · ,1a porzione · .· . · ,. ·· . ì\jarma . . . .. . .· .. 6,050 2a ». Esercito 6,2,1 ~
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CRONACA 468 La leva in.Algeria died~ 2,115 uomini, dei quali 2,524, riconosciuti buoni pel_ serviz(o militare. I rivedibili delle due classi precedenti in numero dt 190 diedero altri 121 uomini buoni pel servizio. Dal totale di ,2,64-5 vennero assegnati alla 1a parte del contingen te ,1,3,12 uomini. . I volontari arruolati nel ·1888 furono per 5 anni :
e per
,i,
Nei corpi dell'esercito . Nella marina . .Nei reggimenti strani1::ri anni Nei reggimenti tiragliatori algerini Nei reggimenti di Spahis . · Totale.
,15,31 O 6,3 10 2,690 1
26,834,
Chiamata atl'is~nizione delle classi di risfrva /880 e ,J882 e cli im~ parte , della cavalleria territoriale delle classi ,/876-1887. - Secondo una nota ministeriale del 29 aprile, sarnnno chiamati all'istrùzione in quest'aooo : . 1°) dal 28 agosto al 21 settembre, ·i riservisti delle classi ,1880 e 18_82 dei r~g~im,ent~ z~ta:i e tiragliatori algerini, dei zappatori pompieri, ?et battagh~nt cl arttgltena da fortezz~, dei reggimenti del genio (eccetto - t c~nducentt), delle compagnie operai ferrovieri; i riservisti esercitati dell~ stes.se cl_ass.i, appartenenti ai reggimenti di fanteri:1 ed ai battaglioui caccia tori a p1ed1. Sono considerati come eserçitati quelli che, a termini della circolare 28 febbraio ~corso riflettente le manovre d' antnnno, hanno fotto almeno. nove mesi sotto le ,,rmi in due volte. · 2°) dal 30 settembre al 2•\. ottobre e dal 28 ottobre al 2,1 novembre i riservisti della classe ·I 880 app:irte~enti ai reggimen ti d'artiglieria di campagna, ai reggimenti pontieri, ed alle compagnie zappatori conducenti. 3.0 ) dal al 31 ~uo_bre: i riservisti non esercitati dei reggjmenti di fanter111 e de, b::ittagl10m cacciatori. · , Unitamente ai soldati non esercitati, potr,mno essere chiamati i graduati delle stesse classi,. . . 4- 0 ) dal 2 all'H settembre saranno con vocati i riservisti della gendarmeria. . · , ?>._1 riservisti delle compagnie operai d'artiglieria·, delle com pagnie arttfictert, del treno, degli equipaggi, delle sezioni di segretari di stato maggiore, di reclutamento, di commessi e di operai d'amministrazione, degli infermieri, degli ausiliarii, del S"lrvizio telegrafico e dei tribunali
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ES'l'ERA
militari . I riservisti ca lzolai e·sarti di tutte le a,rmi, saranno chiamati ad epoche variabili. . La convocazione degli uomini delle classi territoriali 1876-1877 appartenenti agli squadroni territoriali. di numero impari sarà fatta dal 5 al 19 ottobre Rise1 visti della m.arina. - Sono altresì chiamati per un periodo di 25 giorni di esercizi, dal ~8 agosto al :2.1 settembre, i riservisti delle classi ·1880 e 188'.2. appartenenti alla marina, Con,gedtànento dei 1wi{itari della classe 1884 rediwi dal Tonchino. - V na nota ministeriale pubblicata il 5 maggio prescrive, che i militari ripatr:ati dal Tonchino, appartenenti alla classe ·1 S84c, o ch0 dovrebbero essere liberati dal servizio atti,,o nl 30 giugno prossimo, siano subito inviati in congedo. · Saranno altresì congedati i militari reduci dal Tonch ino, appartenenti ai reggimenti stranieri ·e che terminerebbero la loro ferma anteriormente al ,1• gennaio 4890 . . Servizio semaforico. - Un decreto P,'residenziale in data 43 maggio riorg11nizza il servizio elettro-semaforico del littorale frarrcese e algerino. L'organizzazio,ne di detto servizio era già regolata col decreto >17 maggio 1862, ma da tal' epoca li'\ situazione del persona le impiegatovi si è trovata assa i modificata si,1 dal punto di vista economico che da quello riguardante il ser:izio. . · Col nuovo decreto, ,in ogrJi circondario marittimo, il servizio sem11fo,rico è diretto dal maggior generale di pendente dal prefetto marittimo, Un aoente superiore, accreditato cl.il direttore generale clEille poste e dei telegrafi presso il prefetto di ciascun circondario, sorveglia alla conservazione del materiale puramente elettrico e fa conoscere :1gli agenti semaforici gli ordini esclusivamente riltettenti il servizio telegrafico. Il maggior generale ha specialmente ai suoi ordin i, per la direzione e ]3 sorveglianza del servizio, dei capitani di fregata 1.1venti titolo di ispettore dei semafori. In Corsica queste funzion i sono devolute al tenente di vascello aggiunto al Comando marittimo. · Ogni posto semaforico ha due agenti . L'amministrazione delle poste e dei telegrafi assicura il buon funzionamento degli· apparecch i elettrici. . Nelle isole e sui punti isolati ove la detta amministrazione non ha propri 11genti, quolli del servizio semaforico possono essere incaricati, sotto gli ordini dell'agente su periore delle poste, di visitare e ripartire le sezioni di linee loro indicate. · 1
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. CRONACA
Negl'-impieghi di a'g-ente semaforico . (g~ètte-u1:) di 2a cl;sse ·sono am- . messi prevjo. esame: i capitani di lungo corso, i piloti, i capitani di cabotaggio, i nostrom i ed i marinai-di tutte le specialità, sia dello Stato che n;iercantili. · · . Il miÌiimo dell'età dei.candidati è a 25 anni, il n)·assì mo .a ,~o purchè siano in ·condizioni cli poter ottenere. a !:>5 anni la pensiooe· di riposo ò di mezza paga. · Gli spahis tonchinesi. - La formazione di questo èorpo è di data re. centissima , e flon ha ancora ricevuto sanzione utnciale. Esiste attualmente !Jn solo sqtwdrone con 53 cavalieri e si vogliono costituire al~ri _tre squadroni, avendo l'espezienza dimostrato che la cavalleria indigena : nell'Indo-China è l'arma per l'eccellenza adatta ad ' investire i villaggi pri-ma che gli nòitanti abbiario' il tempo cli fuggire, e per tagliare l:l ritirntn :ifle bnnde dei pir:ati. Comando provvisorw e coma,ul,o, Ì11t-erinale. - Per meglio stabilire la differenza fr:i questi due coma.nrl ì, specialmente oei grad i di generale, è . · _stato·pubhliçnto un decreto presidenzia le eco dat:i d·e1·,1° aprile, il quale : prescrive ,che ogni comando vaca ote è esercitato a litolo prov.visorio, fìpo a che il ministro non abbia designato il noovo titolnre, o,•vero per interim . Il ·comando provvisorio è devol.oto ad un nfficinle lo applicazione dei principii g,:merali della gerar.chia militare .e perciò non v· ·~ bi sogno di leuere di servizio per esercitarlo. Il comando interinai!! invèce è assegna to, per decisione ministeriale, ad .un officfale senza che ne sia iuve. stilo a tito lo definitivo. !\llorchè il comando li -uo:i regione di corpo d'armata o di uu governo m,ili tare diviene vacante, esso è esercitato provvisori11men1e, ammenochè il ministro non uomiu_i subito un coma11dante interioale, .dai ·più nm:ian_o . dei generali di divisione imp\egati sotto 4uàlunquc titolo ri~l corpo d'ar. mata o nel governo mil itare, sènza. disti niione di arma. · Il comando provvisorio di una divisione è dov uto al più anziaqo dei general i di brigata della divisione, e jl comando provvisorio di una bri·gata al -più anzinno dei colonnelli della brigata. · Nei governi delle piazze forti, il comando provvisorio è esercitato dal l'ufficiale generale aggiunto al° governatore e, in difotto, dall'ulfìciale su~erioré più elevato in grado o più anziano dei servizi e delle truppe di pendenti da detto comando. . I1u~assima ii comando territoriale vacante~ dèvoluto all'ufficiale generale o superiore che esercita provvisoriameute. o pèr interim il co- . mando.del!~ truppe o il governo d_i piazza 'fo rte. ·
fo caso di assenza di corta durata i comandauti del go,;erno militare o di Parioi o di Lione ed i comandanti di corpo d'armata, .Possono incaricare i l~ro capi di stato ml!ggiore per assicurare !'_esecuzione degli ordini e la sped;zione degl i affari: i comaudanti di di visione. o di brigata possono. rimettere il disbriao.deoli ~ . a affari cor.renti all'·ufficia le più elevato in grado o più. anziane, da loro dipendente e residente.nel ln sede del comando. - Le questioni' importanti le risol ve )I generale comandante la regione o In divisione. Il ministro della gne1:ra · ha sempre la faco'lt.ì di design-are con decisione speciale e se·nzn riguardo· d'anzianità un ufficiale genera le o superiore, ·secondo il caso, per esercitare ìaterin almen~e un (:ornando rima . . sto vacante. .Modificazioni am~i1tist1'ative del governo delt'lndo;-,China. - Veane decret11ro· con ·la data del 9 marzo che d'or innanzi il governo genera le del· l'Indo-China sarà coadi'~va.10 nell'a mministrazione della Conci ncina e dei protettorati del Tonchino, dell'Anoaai e del Ca m~odge, da un luo· aotenPtl.tC governatore-a Sa igon, un residente snreriore a Il u6, un resiI denie ·superiore a P uom-Peuh. · · · Il ltiogotenenre governatore eserciterà le attrihn~iooi conferitegli con decreto 29 ottobre ~ 887. ' il resid,ente. superiore ~d 11116 ed i_l resid_ente superiore a P uom-Peuh eserciteranno per delegazione del governatore generale i poteri couferiti al rappresentan.te del govE>roo della Repubblic.i fran cese (leggi 45 giugoo e n luglio 1885). . . Il residente ad H:inoi disi mpegnera . le funzi op i pre~edentemente devoltitc al residente genernle dell' A,nnam e del Toucliino. nolle provinci~· noo comprese nei limiti fissati dal trattato .6 gingno ·I 88i. Dipendenza dei corpi indigeni e speciali delle colonie. - Secondo il de: creto 1,1- marzo d; quest'tmno le truppe delle colouie trovansi sotto la dipendenzn d~I sottosegr_etario di Swto,delle colonie. ~·a.rnmiragl io Kraolz, ministro della marina per meglio sepa rare le aurihuzioni delle autorità civili da quelle delle autorità militn!'i ha fatto decretare .che, alle colo- · nie, gli stati maggiori generali, i corpi indigeni ed i corpi speciali (compa&nie di disciplin:i, .o . spnhis senegalesi, gendarmeria), dal puoto di vi,;ta dell 'organizz:izione mi litare, del corrrnnrlo, delln disciplina e doli' istruzione, debbono dipendere' dal mini:;tcro della marina, 3· <livi,;ione· dell'11mmioistr:izione delle colonie. · V
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CRONACA ESTERA
GERMANIA
Pensionamento del generale von Kldist. - Il generale di fanteria von Kleist comanda nte del ·1 ° corpo d'armata, è stato dietro sua domand:i cplloca to a disposizione con pen:;ione, pur rimanendo capo del reggimento fanteria Donhoff N.0 H . ilfa.novre del corpo detla guardia. - S. M. l'Imperatore ha ordinato cbe quest'an no il corpo del la Guardia eseguisca le sue manovre in Slesia . a ca vallo dell'Ocler nei dintorni di Zul liclrnu. Tale misura è st.ata presa per alleviare :ilquanto dagli oberi la provincia di 11raorleburgo, 11ella quale ogni anno eseguiscono le loro manovre autuoo:ili il corpo della -Guardia e il 3° corpo d'armata . l1npie90 dei forni da campagna alte manovre imperiali del 7° e 10° corpo d'armata. - Alle grandi manovre imperiali del 7° corpo d'armata, che banno luogo in Westfalia, saranno impiegati su vasta scala i nuo,·i forn i dn campogn~ . I medesi mi devono ~eguire le tru ppe nel loro terreno di manovra, e fornirl e di pane di ;-egala del peso di circa chi· logram mi 1 1/2 ciaswuo. · La fo rina è loro somministrata dai magazzeni di provianda, i quali, essendo provvisti di grandi (Juantità di fa rine e1l avena, devono , nel territorio di Minden, fornire dell'occorrente, oltre la cava lleria e l'aniglieria del 7° corpo d'armata, e anche una di ,•isioue speciale di cavalleri a composta di i regg imenti. Nel vicino distretto di Annover, dove banno luogo contemporooe11mente le grandi manovre imperiali del 10° cor po d"armaw, i servigi amministrativi p.rocederan no in modo analogo. Per così forti masse di truppe e cavalli, il f.-ibisogno in viveri è certa mente enorme, ma tutto è previsto affi :ichè nufla iiblJia a mancare. Manovre del 12° corpo d'à:rmata, e nwnovre imperiali del 7° e 10° corpo d'anna.téi. - Il 6 settembre, S. M. l'Imperatore passerà in ri vista il 12° corpo d'armata (sassone), ed il giorno seguente assisterà ad una maCJovra del medesimo . Da qui S. M. :;i reca presso Minden per assistere alle gran.di manovre imperiali del 7° corpo d'arma t11, la cui rivista e ma,novra di corpo d'armata hanno rispettivamente luogo i" 1,1 e il 42 settembre.
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Il rn settembre, S. 11. passerà in rivista, presso Anoover, il 400 corpo d'armata, e il 1 i assisterà ad una manovra deL medesimo. Il ,f 6 ed il 17 settembre avranno luogo esercitazioni delle due divisioni di cavalleria - di 6 reggimenti ciascuna - dei due predetti corpi di armata. La di v,isione di cavalleria del 7° corpo d' arma ta, sa rà comandata dal m11ggior generale v. der Planitz I, comandante delln 2a brigata di cavalleria della Gu·ardia; e quella del ~ 0° corpo d'armata, sarà comnnda ta dal teuente gene.raie v. Ver:rnu, comanda nte della divisione di cava lleria del ~ 5° corpo d'armata in Alsazia-Lorena. Infine, il 49, 20 e z1 settembre, il 7° e 10° corpo d'armata manovreranno l'un contro l'altro sulla riva dest.ra del Weser nei dintorni ad est di Hamel u. Nelle domeniche, che cadono nel periodo di tempo delle grandi manovre imperiali, avranno luogo delle funzioni sacre. Esel'citaz-ione di combattimento al campo di tiro di Lechfeltl. - Come di consueto auche in quest'anno avrà luogo al campo di tiro di Lech reld , in Baviera, uo'esercitoziooe di tiro di combattimento, alla quale pren deranno p:irte il 2° e <16° reggimento di fanteria, il 4- 0 battaglione cacciatori, il ·1 ° e 2° reggimento reitri (cavalleria resante), e ,1 riparto d'artiglieria a cavallo composto di 3 batterie. · Questa esercitazione ba luogo li 2 settembre, e sarà diretta dal tenente generale 1·. Sasserl ing comandante della 23 divisione di fanteria, e cornand,Ha dal maggior generale K(iltl rnann com,1nd~nle della 21•1 brigata di fanteria. -Giardùii da tirntm·i. - Per rendere più razionale l'istruzione in dividualc nel tiro di comlrnttimento delln fanteria tedesca, sono stati proposti negli ultimi tempi dei cosidetti giardini da tirato1·i (Schutzengarteo), da costruirsi ai campi di tiro. I medesi mi consistono io nu tratto di terreno, lungo metri 200 e largo metri -12, preparato artificialmente in modo, che il soldato possa trovarvi tutto quanto occorre per esercitarsi nel puu tamcnto e nel tiro prendendo le diverse posizioni del corpo, e per imparare a superare con destrezza gli ostacol i, che si riscontrano nelle svariate circostanze di guerra. Uno di questi giardini è in furiziooe a Scbwcitlnitz (Slesia) . Sul predetto tratto di ten eoo è disposto ogui 1O metri - cominciando dalla distanza di 200 e metri procedeudo verso il bersaglio quanto segue: ,t O 6 tronchi d':ilbero di centimetri 31S-i5 cli diametro impiantMi
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CRONAC.A ;
nella terr~ 'a niétri 2 di qistauza l'ubo dall'altro, per il punt::unento in piedi : ' · · · 2° ·I fosso largò · metri 3,.5 da passare arr.àmpicandosi: . 3° 6 tronchi 'd'albero del diametro di centiinetrì 6-8 per· il puntamento ~!l'appoggio in piedi; · . 4° 1 .fosso de_lla ··1arghez.za di metri 1 th ia .saltare; l:\ 0 .Una trìncea da tiratori ·io piedi, della lunghezza di metri 5; avente a destrn ed a sinistra un'impalcata dt t:Ìvole lunga metri ::i e alta métri ·I ,20 d~ volt~gg.iare; 6° Una t.rincea, . 'per tiratori in ginocchio, lunga metri 5, avente a destra ed a sinisira un muro lungo ' metrr 3· e, 'alto metri 1 da sca lare, ei:c. .' · · . 7° Una q·i·ncèa, per tiratori seduti, lunga mèt,ri 5,. avente a destra ed ·a sinistra ·u.na barriera in legno lunga :metri 3., e larga metri O, 90 da scavalcare;. . ' · · . s0···uua·. t~in~e~, per tfratori · èoric~ti, lunga metri 5, avente a d,~stra ed .a si,nisira . . una . sie~e lunga ..metri 3, e alt;i metri 0,80 da saltare; . 9° Una piccola .ondulazione di terr~I;O ·che serve di coprimento ai tiratori nel .puntare da . coricati; ' >l'OP Un- lieve ~vvallarnento éhe serve ai · tiratori, come sopra ; H~ Un ·fo·sso ~tr~dale .Jungo .inetri ·12, per e~ercitdre il. punta. mènto in gi·no.cchio, qa seduto e da coricato; · · · : . ·,12° 6' troùchi d'albero del d'ianietro . di ·centimetri , 2Ò-50 e alti · centimetri 4-°5,.. 50; f/.o, .90, •I 00 ·e 11 O, .che: servono per il puntamento . io ginoccJ1i.o · e da còri.cati. E infine, ;tin po' ·. più innanzi, liavvi un luogo per it-ptintamen.to a braccio sciolto irr piedi e in ginocchio. I bersagli che ··si i1npiegano per quesÌi, esercizi sono: a) SoJdato raµ,pr~sentato in ginocch.io, . alto metri ·1 ,20, id. id. , ·.. col tr.onco, id. · 0,85, id._... id. · col busto, id. .0,50, id. · id. · colla test~, id. 0)5,. tutti di ·grandezzà n,atl\l'ale; .. b) G·)i stessi be1,sagli ridotti. a metà grandezza. . .Lctvorì f'errov,iari per '1nezzo del. reggimento ferrovieri. -:- A quanto afferma la Gazzetta efi Dar11istadt del ·1.0 maggio, il reggimento ferrovieri . quest'anno . deve prendere :parte, su. ·più vasta. scala del solito. . alla costruzione di strade ferrate, in isr.ec.ie di quel le' secondarie. · A tale ef:Tet10 sono designati déi .riparti del predetto reggimento per
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recarsi a. Gottow presso L:u~k~,;a·1a,.Sternb~rg (nl}I Mekleriburg!)), Bre.. · slayia, Fribm:go (nella Slesi'a)·e·a Col'Q_nia. · . ·_· . ·. . ·: . . ·Gli uom\oi di truppa ricevono,. per ,I~ durata de1 .lavor1, un sopras. soldo gio~nàlÌero . ~i una lira; .~ssi st. recano sul luogo dr.I lavoro _in ·pieni? asseuo. di ·cam pagna, ed · han up .s~'.> tende per poter accampa.re vicino ai 'éirntìèri' le cucine ven°ono costrutte s1,1I luogo. . Con ordine di (}abinetto iri' da~a 1 i·marzo 1889; è stata .annunziata la pubbl icazio'Qe· delie Regole CZ.i punta1jièntçJ per l' àrtigl.i èria d<i cm11~ag·11:1'· . Rivista navale a Spithead iii onore à~u· Imperatore. di Germani~: :Alla rivista nav:i le che avi:à luogo. a S.pithend nel mese di lngllo ...I~. . onor.e di S. M:. J'Irnperntore di Germ;1-ni_a, questi sarà àc-com·pagnato ~ali~ .. seguen ti nn:vi da guerra g~rmanichc:. . . : · Hohnzoll1.wn (Yahct im periale) con a bordo S. M.; 11av1 co razzate, Kaise1:, Deutschland, Fl'iedrich der G,-o~se, Preu.sse11,./ Baden, Sa.chsen .e Otdenburg; corv~tta incrociatòre !tene; avvisi. Greif, · Wacht e Ziètel!· . Nomina ad àiutante d'ala. - il maggiore v. Engelbrech t oddettq rn1litnre . all!amGàsci~Ùl . iin peri.aie germanica in Roma - pur rimanendo, nel la ~nà.·:,ttuale-'p~sizion~, - è &tato: con /decreto del 22 m~ggi~ ,:1~89 tr.asfe;itQ effettivo nello stato maggiore de[l'csercito prnssiano , e, COil'altrO decreto dì pari. d·ata, nominato aint.ao_tè,'( ala di S. M. l"lmpetatore. Gti- · olielmoII. ·.,·. . · .. ·. .. : ·· . . · · ."" ·.P1tbb.lica~ùine:cii wi opuscolo de(P·rinC'ipe K1·aft di Jlolienl<ihe-Ingeffi.ngen. .....,.-Il .pr.inci p~;· Kraf~ di ilohènl?he I1~gelfiugen _·generçile :d'. artiglieri~'l à là ~ite de'll'esército pru~si11no e gen~rale ·aiutante· d.i S.• l\>l. l'Imperat~l'e e Re, ben ~oto.autore di pregie\[olissinii.làvo(i s~l la fonteri:a, ~valleria, op·uscolo .di i~ pagine,. pò~.ta~te _i l ti~ e Ìlrtigliéria, ha pub.blicàto testè tolo L'a1~tiglierici da ·ca1iipagna nella suà rlipenden~a de-i· comandi di corpo d'armata. · ·· · · ,-:· · · : .· Questò lavoro, sotto la designazione di qsservazioni, l'autore lo. ded1c!I' ai ·commilito1fi delle altre armi: ·, · . .. _· . ·. · In .qu·e:;Le dsservazion-i, mentre il pr(ncipc Hohenlohe a~pro,;a. pie-· nan1ente che· l'artiglieria di campagna sia fi~almente passata alla d1 pen. . <lenza dei corpi d'armata, acce'nna alle ottime conseguente die ne derive1:~noo , sia per l'artigl ieria stessa, sia per la compagin~ del~'e~e~cito . . L'op11soolo iu parola, merita ver~~.ente d'essere. letto dagli urfic'.a,11 d ogni arma;
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CRONACA
476
ESTERA
' GRAN BRETTAGNA
Soc-ietà per le polvm·i 1w~i producenti f1ww . .- Soùo .la, presi~enza ~el tenente colonnello Handerson fu tenuta a W1nchester il 2.6 ma1zo sco1 so un'~ssemblea generale della Società. Risultò che i làvori d'impianto eseguiti per opera dell'orndett 9 Società s~no ~niti e che alla fine dello scorso macmio dovevasi cominciare l:1 fàbbncazioue della polvere. <Irpolverificio è situato :1 Barwick a 5 miglia _da l(a città di_ Ware ed a circa 2.7 miglia da ,Londra; occupa una superficie ~1 126 acn ('1). Trattative furono pure iniziate con governi ester:1. Disposizione cl'nrdine. - Il tenente generai~ sir Evelyn Wood .', co · nrnndante le truppe del campo permanente d1 Aldershot h~. presc1Jtto quanto segue iu occasione delle prossime esercitazioni a partiti contrappo_sti: · . . , ._ a) In ottemperanza a quanto è prescnt~o dal regolame_uto d1 e~erci zio per le fanterie, tutti gli ufficiali mo~tat1 dovranno appiedare appena giunti a 600 y:irds (metri 54-6) dal nemico; . ·. . . IJ) I segna latori porteranno sulla pers_~n~ le ~rm1 e le _munmom e baderanno a non situarsi clin.1nzi ai propm tiratori durante il fuoco . (Inconveniente taivolta verificatosi). . . e) SoltÌioto i giudici di c:nnpo avrnnno fotoltà di oi'dinare segnali di tromba. · · · · · · d' Cann.oni. - Nella puntata di apri~e ~i <1~esta Rivist~i abbiamo 1~ '.c~o che sarà di 58 il numero di canno1p di calibro superiore a 9 pollici , ~) occorrenti ·in base al nuovo programma di costruzioni uavali . _Compie~ tiarno le notizie al riguardo aggiungendo che il nume~o t?tale .d.e1 c_annoni da provvedere sarà di 54:\. (compresi i 58 suddetti) npart1t1, per ca0 libro come se<1ue: 32 cannoni da ·13" 1/2 (3); 8 (i a 'I O,, ; 18 da 9" ,... ,· 30 d~ 6'' ; ,1 9s"r. c.(,~) da 6'' e 253 T. C. da!/', 7. Sar11 _pure prov· (' ra<11one di uno veduta una riserva di '19 cannoni· d'I grosso. ca 1·1 1 H:o 10 " .
(I)
1 acre é quasi eguale a 2 cttare e i/2. = centimetri 2,539.
(2) Un pollif,C (3) •
sign i/ica p·o/.lice. C. significa tiro celere.
(4) T.
477
per nave) ed il 20 °lo (ossia 97 in tutto) dei cannoni di calibro minore delI'omd etto. ' Il Broad Arrow fa notare il gran pàsso fotto nel fissare il numero dei cannoni a tiro rapido. Segnala.zion·i. - Nella dispensa di marzo di questa Rivista abbiamo annunzi:1to che nell'esercito britannico fu adottatCI un sistema di comltndi a gesti o segnalazioni o segnaf;i (signals) come sono . più brevemente chi.imati in detto esercito . Questi segnali sono 1,~ e si eseguiscono come segue: . Stendetevi. - Braccia tese di fianco ed all'altezza delle spalle; Serrate. - Dalla posizione precedente abbassare le braccia ; Avanzare - Sostegni avanti . - Rotazione del braccio (destro o sinisLro) da ter~o in .1vauti ed indicare coll:i mano la direzione al fronte; Ritirati,. - Piegare uu brac,;io sopra il capo; Alt. - Le bracci.a tese in alto; Obtiqu'a destr (o sinistr). - Un braccio teso orizzontalmente nel la direzione da ·prendere; , Camùiarnento di direzione. - Hotazione di un braccio in senso orizzontale indicando la direzione da prendc,"!'e; Passo noi·male ( di centimetri 76, cadenza di '120 ~I minuto). Un braccio piegat,,, il polso :il l'altezza della sp:illa corrispondente; Passo doppio (di centimetri M, cadenza di 165 al minuto). - ·Alzare ed ahbassare ripetutamente nna mano fatta · a pugno fra l'a nca e Ili spalla; A terra. - Accenna re al l.1 truppa di coricarsi abbassando alcune volte umi mano aperta vt>r,;o terra dall'altezza della vita ; RiUi. - Come per irvanzare; Nessun nem'Ìco in ·vista.. - Muovere le mani da destra 11 sinistra e viceversa incroci:indole davanti al viso. P rima di eseguire uuo dei sopra descritti segnal i si chiama 'l'attenzione della truppa con un segnale di fischietto. Il segoal.1tore deve, per quanto possibi le, st.1re rivolto nella stessa direzione dellu truppa (voltandole perciò il dors9) che riceve il seguale. / E::;eguiti i segna li di alt e di obliqu' ... , è conveniente che il segm1· latore mantenga per qualche istante la positura presa; i segoal i di avanza.re, (:ome pure tntti quell i rlie si riferiscono a mosse, dovr1nno essere ripetnti fin chè si vedn chinramente che sono stati c11piti. Per indicare che i movimenti segn:ilati non dovrnnno eseguirsi dalle proprie truppe ma che·è il nr.mico che li compie, i segnali sopradescritti vengono eseguiti tenendo nella m:ino con cui si opera il copricapù. 31 -
ANNO XXXIV, VOL., Il
ESTERA
478
479
CRONACA
Cannoni ed obici a retrocarica (nuovo tipo) . - Fino al presente sono :stati òrdinati pel servizio a terra ì seguenti cannoni ed obici a retrocarica:
l
BOCCHE DA FUOCO
Quantità
I
Annotazioni
La Commissione di difesa del paese Ila deciso secondo il parere del governo di modificare i piani del maggiore Schumann, volendo rendere più effl~aci i lavori di difesa p1:o posti da questo ingegnere per Ga laz e per Nomoloasa, giudicati insufficienti . '
çannoni. Da pollici 1~-1
2
1/, . 1
»
12
23
»
11
3
»
10
30 49
•
9,2
»
.8
9
))
7
1
))
6
»
5
•
4
120 23 1ì
Da libbre 22 di poli. 3 1/ 1 d1 calibro
•
20
))
/)
13
u
:,
12
•
3,4 3
7
Iu prova.
RUSSIA In prova.
ì
6
( In prova.
))
6
J
»
29i-
>
È il nuovo canoone
da campagna.
Obici. /
Da pollici 10
i
•
8
1
•
7
4 1/1
2
A.unienti di 11,fficiali nei reggimenti di fèinterùi. - Nell'anno ·188ti (Prikas 3,~ e 73) sta,bilivnsi di aumeutare gradua lmeot.e di 7 ufficiali subalterni l'elTetti"vo cli pace dei reggimenl.i fanteria, della guardia, dei granatieri e ,lella linea, e di due uffìcinli subalterni quello dei battaglioni cacciatori. Negli anni seguenti infatti si procedè ad un parzia le·e vario accrescimento di' ufficillli in taluni reggimenti; ora, la circolare ·106 di <ruest'anno, stabilisce di aui:nentare 3 ufficiali subalterni nei reggimenti delle divisioni fanteria: 2.2a, 23a e 37a (di stanza nella circoscrizione di . Pietroburgo); ·la, 3", 35• e 36a (Mosca); 5a, ga e 3,1a (Kiev); 2a. (Varsav ia); /ia (Knoan). · Esercitazioni estive. - In ~ue::;to mese.i vàri corpi dell'esercito russo inizieranno le istrnz.ioni del periodo estivo, che normalmente comincia il 1° maggio e termina il 1° scuemhre. Dopo aver com pletato le 'oro istruzioni speciali , ·I O divisioni di fan teria delle circoscrizioni occidental i, ed inoltre 2.0 brigate isolate dei le va rie regioni dell'impero, si recheranno ai campi stnbiliti nelle rispettive circoscrizioni per alcune manovre in unione ·alle altre armi. Si for- · meranno pure campi speciali per la <:avalleria con artiglieria a cavallo, e nellil circoscrizione di Varsavia si riuniranno 22. reggimenti - 132. squadroni - che manovreranno .sotto la direzione del generale Gurko. Alcune norme speciali vennero dettate per rngolare le istruzioni nei vari campi. 1
1
!n prova .
(1
RUMANIA
1
Totale .
~96
31' -
ANNO XXXIV, VOL. IL
480
CRONACA
Così per quello di Krasnoe Selo, destinato al le truppe della guardia e della guarnigione di Pietroburgo, comandate dal granduca VJadirniro, viene prescritto di rivolgere particolare attenzione all' istruzioue tat.tica delle com pagn ie e battaglioni, degli squadroni e reggimenti come pure delle batterie, ricordando coòie in ciò si com pendi l'essenziale preparazione al combattimento. Nelle manovre venne ordinato: di sorvegliare attentamente il modo di d11re e trasmettere ordin i; di curare il lega me delle truppe manovranti; di spingere le e,erçitnioni fino all'ultimo periodo dell 'urto, dando loro compimento, possi!Jilmente, con auacchi attraversando le li nee dell'avversario; di dare il maggior sviluppo pos$i bile nll,e manovre uotturue. Quanto alle singole armi viene rnccom11 udato: che la fanteria sia esercita ta con particolare c11n1 a nrnntenere 1,1 coesione delle formazioni nei terreni ac.:cident~ti ed istrnita nell'applica zione delle form e più adatte per re$pingere l'urto della cava lleria; che l'airti9lieria sia p~rticolarmente esercitata nel tiro a masse di grnppi di batterie, e dul'IJritP le m~novre tattiche, sia dato il maggiore sviluppo possibi le agli esercizi intesi a sviluppnre la inobi li ti1 di '1llell' arma; in inodo che le batterie, senza eccessivo sforzo, siano in grado di seguire le mosse delle altre armi, percorrendo ad andature varie, distm1ze an che di mezza giornata di marcia. . Norme per la istri.i:àone della cavallm'ia. Di speciale interesse sono . poi le norme dettale con apposita circolare dall' ispettore della cavnlleria, _granduca Nicola, per rego lare le i~truzioni della cavalleria.. 1° Nei campi special i si esercitera11uo gli squadroni e reggimenti a , muovers i e manovrare nl semp lice cenno di sciabola del rispettivo capo, che marcerà in testa al proprio riparto. Con taii cenni s'indicher/1 il principio ed il fine di un movimento, l'andatura. la direzione di marcia, il cambiamento di direzione e lo spiegamento . Per attirare J' nuenzione sulla indicazione che sta per farsi il comandante del reparto terrà la sciabola in alto. ' 2° Le manovre d'avanscopertaed'1uformazione verranno eseguite co lle consuete nor me; per altro, compiuta l'esercitazione, le truppe non rientreranno ai primitivi accantonamèmi, ma :ii nuovi, opportu1wmente prep,1rati dai furieri di alloggiamento, in viati in precedenza col materiale da cucina e col carreggio. Gli itinerari delle marce saranno regolati in modo che la lnngheZ7a di queste $ia compresa nel limite medio norma le di ,I.O .- 50 verste (·1),.salvo 1
(i) Verst.i,
eguale a !06i metri.
ESTERA
481
le prime ed illtime, e alcune altre da esegn ir$i per istruzione in terreni svariati, le quali saranno di ·15 a 20 verste. . 30 Nell'intento di esercitare ufnciali e truppa nel servizio di ricognizione durante i campi si approfitterà , rnnto delle proprie esercitazìo11i quan;o di quelle de:l{li altri , inviando o uomini isolati ovve_ro ~ra~pelli in quei Jnogl1i donde ·è possibile vedere da lontaoo le eserc1t11z1om che in quel m:imento si eseguiscono, e prescrivendo ad essi di render conto al ritorno di quanto hanno veduto circa la disposizione e la forza delle truppe O$Servate, e circa le mosse e le open1zioni che queste eseguiscono. .I rapporti saranno subi to confront,Hi colla realtà dei fatti . 4.0 Nelle grandi manovre di cava lleria si eseguiranno . esercitazioni d'insieme con scopo di gu.erra, come: ci) passaggi tli grandi spllzi in ordine ristretto di riserv::i con cambiamenti di direzione, e ciò t,,lvol ta :d solo cenno di sciabola; /,) rapidi pas~aggi dall'ordine s1mso all'ordine di battaglia su più. linee, nell' intento di abituare i comandanti a di,re con prontezza e chiarezz:1 l'ordine Ù lativo al r..1ggrupparnento dei riparti , e nei riparti ste,si l'abitudine e l'abilit,à ad eseguire prontarryente tali comandi; e) attacchi 1, vvolgeuti, specialmente contro fanteria, e ciò senza esitanza, sino a fondo, ossia sino ad urtare contro le riserve. · 0o Questi variesercizi si eseguir:rnno preferibilmente contro nemico se<rnato e avranno termine con manovre a partiti contrapposti. · · ~Riordinamento delle brigate do9à.nieri. - Fino a questi ultimi tempi le .truppe di dogana mantenute lungo le f~ontiere e. il lìttoral~ della Ru_ssi_a europen . e del Caucaso consistevano 10 19 bngat~ e sez10~1 dog,m1en. Queste brigate dc,gauieri costitniscoM u~a truppa. d1 sorvegl1~n~a ~he al~ J'auo della mobilitniona può essere 1mp1egata con profitto. L eOett1vù eh ooui brigata sul piede di guerra conta circa 2J> ufficiali, 7o sottufficiali, 275 doganieri a cavallo e 600 a piedi. · ' Una \eceute disposizione stabilisce che le 9 brigate disloc,ìte verso la fronti era occideutn.le siano portate a 48, divise ciascuna in 4 sezioni . Questa dispo~izione implira in tempo di p;1ce u.n aumento di 9 com~n~ danti di bri<rata, 9 aggiunti al comandante d1 bngata, 23 comandanti cli sezione, 9 aiutanti di brigata, ·I 8 uffìciali per mis~ione e :~ ufficiali pel comando di distaccamento. Ta.sCli porta-carte per gli ufficiali. - Il Priklis, numero 117, prescrive l'adozione d'una tasca da ufficiale destinata al trasporto del le carte durante le marcia e le manovre. ' Di forma rettangolare, cogli angoli infe.:. rìori arrotondati, la tasca è iu cuoio nero, e presenta tre compartimenti, Essa ha metri O,'irn di lunghezza e metri 0,20 di larghezza, è portata o
\,
482
CRON~\CA \
.
appesa al centurino del revolver o a una coreggiache pog6ia sulla spalla ed ha lo stesso colore della tasca . E obbligatorio il porto del la tasca portacarte per tutti gl i ufficia li della cavalleria, dei cosacchi e degl i squadroni gendarmi . È facoltiltiva per gl i ufficiali genera li e Joì·o aiutanti di campo, gli ufficiali di s.,tato maggiore, dell'artiglieria, del genio e del corpo topografico mili tare.
SVIZZERA
.Dal rapporto annuale sulla gestione del dipartimento militare del Con· .sigl io federale pubblicato nelle Feuille Fédérale Suisse togliamo quanto segue : . È innegahi le che, in generale, le truppe si sono condotte bene e con (( pazieuw, abil ità e discernimento, che hanno eseguito i movimenti \:on « ordine, sicurezza e prontezza e cbe il comando ha funziona to con « eMttezza, calma e sicurezza sufficiente per radunare le truppe e tenerle , pronte nei momenti principa li. Ciò non toglie chemoltiattritivifurono « fra gli ingra naggi del congegno dovuti, certamente, al la mancanza di « ese"rcizio e di abitudine al servizio; questi attriti ioterui assorbono ìuu· « tilmen to molto lavoro e forze fisiche e mora li ed aumentano notevol « n~ente In fatica da sopportare . ~embra eh.e ciò dipenda .pure dn iusuflì« cìenza d'istruzio110 in talune persone molte delle qua li, sia per iroppo « zelo, sin per !)Hl Iintesa iniziativa e. sia · perchè temono. di non potersi « mettere in luce <ruanto vorrebbero, ·sp;iega no un'azione la quale sì ri« duce ad essere una forza motrice nniichè lubricatrice. • Dopo aver segnalato il di.sordine e 111 mancata sorvegl ianza negli accantonamenti (durante le manovre dell a IV od VIII divisione) e sul le retrovie dei partiti contrapposti, c<;>me pure nel servizio di sicurezìa, il rapporto encomia vi,;a rnente il comando superiore ma rileva che gl i ufficia ii in sott' ordine non han·no sempre coadiu valo .a dovere !'oradei.lo comando; cita poi, fra i vari difetti osservati durante le manovre i seguenti: mancanza dellè diretti ve e delle istruzioni che i comandanti dei grossi reparti sono iu obbligo di dare ai dipendenti ilfficiali, la tendenza di morti ufficial i superiori di immischiarsi senza necessità nelle nttéibuzion.i di subalterni e di capitani e di non seguire d1altra parte la ; 'ia ge(<
483 ' rarchica nel comunicare avvisi od altro ai comandanti ;;upei·iori, la manc:,nza di abilità e di pratica nel disporre .,enza esitazione di truppe soprao-<>iunte in rinforzo durante il combattimento; il troppo frequente uso di"'"'forme tattiche inutili ed inopportune, come, ad esempio, il tenere la truppa in colonna serrata nella z<;>na di un fuoco micidiale, l'impiego 1 inopportuno dei fuÒGl1i, difetto di disciplinn del fnoco, ecc. La landwehr produsse un'impressione assolutamente favorevole per la sua condotta esemplare, la sua calma ed il suo congegno corretto. La cavalleria ha progredito molto nella propria istruzione specialmente nel servizio di e,plorazioue, di sicure1.za e di guida. Qunnto all':miglieria il rapporto annuale non contiene che biasimo esprimendosi come~ 6egue: L'arligl ieria non ha fatto ciò che sarebbe stato possihile mercè la spe<:ie delle batterie e delle. truppe; troppo di sovente ella non ha adempiuto affatto, od almeno in modo assai difettoso, 31 suo dovere nel co·mba'ttirnento. La colpa è dei comandanti dell 'arma i qnalì spessissimo manc11rono di energia, di iniziativa e di prudenza e provarono di non possedere la voluta abitudine come neppur~ le occorrenli nozioni di tat.tica; mancarono pure di perspicacia, non seppero concentrare le loro forze, uè muovere rapidamen te o si mostrarono i~certi ed indecisi nell'esercizio del comando . ,., Forze militari al 1° ,qi!nnaio -1889. - L'ellettivo a ruolo al ,1° gennaio corrente anno era di !~69,051 uomo, compresi gli ufficiali ed il person: le vario dello stato maggiore generale e degli stati maggiori del le di· visioni e del le brigate. ])etra forza ripartivasi come s-egue fra i tre grandi reparti delle forze militari della Confederazione: ESTERA
.
C\
I
Elìte. Landwehr Landstllrm.
,t 25,570
80,7·15
2fi2,766
Totale
Cassettli per ufficiali. - Il dipartimento mi li tare ha npprovato il modello di una cassetta regolamentare per ufficiali; non tenendo conto della maniglia, della senatura , dei para-spigoli ?CC. la cassetta è della dimensione di centimetri 3 1 (altezza) X 38 (larghezza) X 59 (lunghezza) . Soltanto gl i ufficiali di stato maggiore hanno diritto a for trasportare sul carreao-io militare due cassette delia suddetta dimensione. co:ferenza militare. - In. seno al la Società degli ufficiali in Berna il tenento, colonnel lo Frei ha tenu to una conferenza sulle locali tà che, se1
\
.
484
ESTERA
CRONACA
condo lui, sarebbe più conveniente dì for tifi care con opere di campagna attorno alla capitale federale. · . Am~1esso il principio_che Berna, come capitale e uod0 importante di fe rrovie, debba essere d1fe~a sino agli estremi , il conferenziere ha detto che l'occnpazioue sarebbe a scopo pura men te difensivo e che si dovrebbe fortificare una li nea cl1 e, occupata a difesa, impedirebbe al nemico di cannoneggiare la città con pezzi da campagna . . ~ etta lin~a sarebbe indicata dai seguen ti puoti più essenziali: siilla sinist;ta dell Aar: le alture del Gurten, del Koenizberg, dHI Reh hag e del Riederen _presso ~r~uenkappeleu;_il possesso dei due prim i punti decide del le sorti della c1tta; sulla destra delt'Aar: ITliinliwald, il Dentenberl!, montag~.a _d'Osterrnundingeo, le 11lture del Graubotz. li DeQtenbergv~ 1.1 p~rnto p_m importante verso l'est. A nord dell'Aar dovrebbero pure lorttucars1 le alture verso Neubri:i.cke e Dettingen. Le tru~pe della di·fes11 dovrebbero compor;i più specialmente di l:md"'.e~r. e?' ~and~tt'.rn~ con numerosi cannoni di ·gi·ossa artiglieria; quattro d1v1s1on1 d1 art1ghena ?11 posiJ ionc sc1 rebbero nece$sarie per occupare la 11nec1 delle opere. Detta 111:tea corn incierebbe, sulla sinistrn dell ' Aar, a Kleinw,~bcri1 per toccc1re il fìumr _ad Hasligu t, passando per Gurten , Koeniz e Bu~pl1tz_._ St'. lla destra del fiume la linea passerebbe, dopo .l\'furi, per Ebu1t, G~rnligen, Deutenberg, Amselberg ed Ostermund iugen per term.~oa~'e d, ~uovo all'.Aar. ~i sarebbe una . interruzione presso l'Eoge. L 10s1eme d1 qu~sta li!iea, no forzata da a!tre opere di campagoa, richiederebbe un pres1d10 cli 27 battaglioni, dei quali : 't4- di lnndwehr e 3 di landsturm, ossia circa 2,1, 000 fonti, 1,900 artigli<~ri, 4-00 uomin i del genio, 600 pionieri ~e! landsturm ed uno squadrone ( 120 cavalieri). .
!"
1
485
Avvenimenti. (lOlitico-milila1·i svoltisi in Africa nel mese di maggio f 889 REGNO DI OAHOMEY.
È corsa ,·oce. senza avere però fino a ora ricevuto conferma attendibile, che in segui to ad alcuni dissensi sorti ultimamente fra le auto1'1tà frn ncesi di Portonovo ed il Re di Dahomey, qnesti ave-,se chiesto c1lla Regina _Vi ttoria il protettorato inglese su l suo territorio. La notizia è quanto meno straua, nou essendo per alcun modo probabile elle un sovrano cosi f selvaggio, indipendente ed ambizioso, vo lesse per futil i sulo motivi, e per fore rn ppresnglia il ila Fra nei a, mettersi sotto al la di pendenza dell'Inghilterra. ZANZIBAR.
.Fin dai pri mi giorni del mesil il corpo di spedizione del capitano tedesco Wissmnn, raggiunse la forza di •1000 uomini, coi quali il giorno 8 ven ne attaccto il" campo di Busl1 iri presso Bagamoyo, difeso da 600 uo-· mini. Dopo vivo combattimento il cam po fu completnmente c.l istrutto. le pertlite degli Arabi ful'ono di 80 -morti, 2,0 prigionieri e due cannoni ; qnclie <lei Tedesch i ascesero a circa 4-0 negri morti e parecchi ul'uciali feri ti. Pare che Bu;hiri abbia abbandonato il campo priq1a ancora che fosse impegnato il combattimento. · In seguito a questo successo. il capitano W1ssman, dicesi, sia disposto ad attaccare prossimamente il vicino vi lli1ggio li ttoraneo di Kiloa . . S0110 partite per l'interno del continente le mis;ioni tedesche ed inglesi , malgrado l'opposizione loro ncldimostni ta dal commissario imperiale, il quale terne giustamente che gl' indigeoi non preparino loro qualche brutté1 sorpresa . I
LIBRI E PERJODICI
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L I BRI E PERIOD ICl<1
Lt; s~ie,u~e
~olonit1,o:,11,.~1~ ~ Son application à toute8 es parties, du Spot teta l art de la gueNe . - F. GrnoT
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tenente nell esercito belga .
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La cu ltura del colombo viaggiatore • "" , la qua le eia , qu" n Ie;·!·Ie tem po .IH\ asSUIJ (~ .uua,.grande '?1porta~za mil itare B che strettamente si èollega col serv1Z10 d rnforrnaz1on1ed, comunicazioni in tempo di· i,uer 11 , • • • • • • • • ra, va ogni• 11 l!>w\no pru svil upp?ud?sr presso tu tte le potenze d'Europa. ' .~el Belgio, pat,na. di q~iell a pregevol issima razrn di colombi 'viaggiato, 1, che da quel! mdu,tr1oso paese ba !)reso il nome esistono I· 1· bi' · ·· . · , · parecc ne 1 1ca.z1on1 111 materia e la Science colomboiph.ile di cui intend' pu I . · ·d . . , 1amo par-, ::ire, vJCue a arricchire e complet.are ia preo-evole raccolt• I e d',tam o . r ., b ç) " • ., q.umc '. 1 envenuto e facciamo le nostre congratulazion i all'autore tenente srg. G,got, per )a bella ed elegante pubblicazione. . L'opera si ~i vide in tre prirti. La prirn:i parte traua della colomhko ltura e.del lo Sport, b . 2a traw, delle colombaie militari, e la terza delle malau.ie. . Non :nsiste 1:~rno sull~ cot~ pet:uza d~l l'~'\utore. perchè non è il pri mo libro• della stess.i materia c;h eali " pnhblica , •anzi d'iro' , clie eJ ue Il o d., cu 1· pa rli:mo, !orma l'aG; pliam,ento di un altro buon libro da lui pubùl icalo nel 1887 ..otto 1 I titolo p1u modesto Le pigeon ,voyageur, che fu favorevo.lmente accolto dal mondò colorn bofilo . La science colombophile tratt.egg,~ soltanto la parte più essemiale di og11 i m_ateria di gnisa che scorgesi che I ~'.llore ,ha .voluto sc~·rv~re un lib;·o più per gli nmatori già provetti che po coloro che, nuovi, s1 volessero derlicare alla co lombicoltura. \
· · concernenti· la .(i La Ri1Jista ,, . Militare farà . ceaao di tutte, le at1ove Jl ubbl'1caz1oni sc,en7:a e I .arte, con maggiore estensione per quelle d'i nteresse milita re, quando "li 0 autori o gli ecl1tor1 ne manderanno una copia alla Direzione:
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Su due soli punti non ci .troviamo d'accordo, cioi~ sulle parti che trn t· tano del l'istinto d'orientamento del colombo e delle colombaie militari e sul collegamento della rete di corrispondenza aerea . Snl meraviglio}o istinto che il colombo possiede di far ritorno al suo nido da considerevoli distanze, questione che tanto travaglia la scienza fi. siologica, la quale con grande avidità si è ora gettat.:i sull'inso luto problema, il sig. Gigot vorrebbe dimostra re che il colombo viaggiatore fo ritorno al. suo nido per abi tudine coltivatagli mediante \'addestramento per tappe a distnoze progressive e per aver appreso a conoscere i luogh i che ha veduto a tappa per tappa. A questo asserto domand iamo noi: se ciò è, come si sp:ega il f:itto , che sovente si verifica, di colombi viaggiatori stati sempre tenuti rincb.insi nella colombaia che portati a distanze anclie forti sono ìn breve ora ritorna ti al la loro dimora? Come potrebbero i colombi stante la sfericità della terra. vedere la loro dimora o quell'altro punto da essi conosciuto, all orquando si au mentano le tappe di addesiramento di 2 o ·3 00 eh ilometri, oppure ~i lanc;iano da altrettanta distanza in direzione opposta da quella da essi pre percorsa? Come gi spiega il fatto meraviglioso che sempre si verifica nelle _lancia te di colombi nelle quali si osserva cl1e souo orientati prin1a di uscire rlalla gabbia? Potnrnimo citare in proposito molti fotti ma accenneremo soltanto ad alcuni di quelli che si sono potuto toccare con rna110 dietro esperimenti espressa men te fatti dalle colombiiie militari. Dalla colomba in militare di Bologna più volte sono sta ti lanciati ad Anco'ua dei colombi che erano stati intrenati soltanto sulla linea di Alessandria e son c·ìtornati tosto alla loro colombaia a Bologna. I medesimi colombi furono manclati a Venezia e ritornarono egua lmente a Bologna. DL1P, colombi dell a colombaia milit5n·e di Ancona , venduti per esuberanza e che ernno sta ti inviati dal compr:Hore al tiro del piccione a Milano, sfuggiti dai colpi di'fucile giunsero ad Ancona , sebbene non fosserostàti addestrati ~ viaggiare che una vol ta o due nei di ntorni di Ancona a tre o qurtttro chìlometri di distanza. '.Nel la monografi a dei colombi pubblica ta nella R'ivista d' cwtiglierfo e genio ·del luglio-agosto 1886, è pure accennato come .di nove colombi che erano stati addestrati a ritornare a Roma dall' isol11 dalla ìliaddalena, Jancil\li a Fa lconara ne ri tornassero 7 a Rom:i. È da notarsi che i colombi per fa r ritorno a Roma dalla Maddalena dovevano traversare il mare; mentre che da Falconara dovettero lasciar,;elo ulle spalle, ciò che fecero senza esitare un istante prendendo tntti , i nove colombi, la direzione di Roma non appena lanciati. Si è poi os~crvato che lanciando i colombi 4oche d11 grande distanza o
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in mare o nel con tinente'. da o pel continente e le isole, e pure in direzion,~ oppos.ta ·a quella che sono soliti a percorrere, non sbagliano mai nel partire da! luogo della lanciata di prendere la giusta direzione, la quale, dopo che hanno fatto quattro o cinque tarpe di addestramento viene da essi presa- immediatamente, senza cioè, descrivere quei giri di e::;pl(lrazione che sono S•lliti cli fare, nelle prime esercitazioni. Ma ciò che fa maggiormente meravigliare e che conferma l'esistenza ed il funzionamento dell'organo della direzione sr è che nel lanciarli, aprendo la gabbia ver;o la parte opposta a Ila direzione che devono prendera, i viaggiatori esercitati, n?n descrivono nell'uscire un ci rcolo in grande per portarsi verso la giusta direzione, ma vi si portano rasentnnd.o quasi il coperchio del la ga bbia iu. nalzato in senso verticale. Questo fo tto, si è potuto verificare anch e coi colombi della colombain militare di Ilologna che presero parte ,,I le grandi maoovre nel fo.lignaie nel ,f 882; sebbene &i trovassero assenti dalla loro dimora da oltre un mese e venis:;ero qunsi ogni giorno lrasportati da un luogo all'a ltro per varie direzioni onde seguire il comando del la divisione di rnaoovra, da cui tale servizio dipendeva. Dà ciò rile\·iamo, come si è detto, che il co lombo viaggiatorn è orienta to primn di uscire da lla gabbia ed in ogn i momento, luogo e dìrczione esso si trovi. Però ultre O$Servni oni fatte dal le colombaie mil ita ri e· che ora citeremo, dimostr:ino come, perchè quest'organo funzioni regolarmente, debba esser tenuto esercitato mediante viaggi non lunga mente interrotti . A vviene in fatti che se ad esem pio dei colombi del· co lombaio di Roma che abbiano già fatto ripetuto il viaggio per la via aerr.a' da Ancona a Homa li teniamo inoperosi nel loro colombaia quaranta ~ cinquanta giorni, avviene, che lanciati. di nuovo ad Ancona ben µochi fara uno ritorno a Roma, benchè abbiano altrt'. vo lte fatto quel viaggio. Si deve quindi in tnl caso, . per evitare gravi perdile, far loro e:;eguire due o tre tappe int(mned ie, o ril:ominciare totalmente da capo colla progressione normale delle tappe di addestramento, se l'interva llo è durato qua lche mese. In quest'ultimo caso poi avviene che gli :;tessi co lombi giit stati eserci tati da Ancona a Roma, non soltanto -non snprebbero ritornare da Ancona a Roma, ma moltissimi non saprebbero raggiungere la loro dimora, lanciandol i a chilometri !f0 o 50 da Roma, aoche sulla linea altre volte da essi pe1·corsa. Ciò dunque prova che l'orgnno della direzione per ben funzionare deve essere tenlllO iu esercizio. Però l'a ttutimento o l'inerzia che dir si voll.lia di c1uest'or{fau·o della direzione avviene ili grado assai meno sensibile, quando non vi concorre la vo-
lonli\ del colombo, auutimento che semprè si verilìèa quando egli rimane inoperoso nel proprio colombaio, dOl'e naturalmente non pensa che a soddisfare ai suoi bisogni ed accudire alla sua fami gliuolil. Ma $e al co ntrario lasciamo inoperosi, i c.olombi viaggiatori fuor i del propri o colomba io, il desi~erio e l'ansia di fan·i ritorno fa sì che p,!r propria volontà tengono escrcit11to ;qnest'organo per un tempo assai maggiore di quello sopra indicato pei colombi che rimangono inoperosi nel proprio colom bi,io. Questo tempo varia da quattro o cinque mesi a degli anni, a seconda dell'età e del. grado di affezione dei vnri indi vidui per la loro dimora, e dd modo con cui sono tenuti mentre lrovansi fuori iu attesa di esser lanciati . A questo proposito potremmo citare innnmerevoli fo rtuiti casi di colombi viàggi.itori riloroati alla loro di mora da considerevolì distanze do20 3 o 4. anni di assenzi,, e di esperienze fatte appositamente tellendo buon numero di colombi asseuti dalla loro dimora per 9 mesi e che quasi tutti ritorna rono al la loro priinitiva dirnorn, ma ci li mitiafno nel accennMli per amor di brevilà . · Da quan10 abbiamo esposto sembrn che il colombo viaggiatore sia muoito dell'organo delln direzione e sia per esso che fa prodigiosn' mente ritorno nlla sua dimora. Rimnne però or1i di osservare co.me quesl'orga uo funzi,rn i giacchè la ·scienza nou ha an,:ora potuto s1.abilirlo in morlo po:;ili vo . Secondo il V,guier, dice il Manci ni, i cau:i li sernicircolnri di cui è formato quest' orgooo, s:1 rebbero percor~i dn correnLi indotte di varia iutcosi tà provoc::ite da l magnetismo terrestre. In. tal modo l'an ima le ven ~bbe nvvertito degli ::;post.arneuti e~egniti' d:ÌII,, sua tl!sta, e del l'i nteosità dcll'age11te magnetico. lnoltrl~ per le successive in version i che subis~ouo queste correnti. rlurnnte uoa rapida rotazione del corpo, si spicgherehboro le sensazioni di vertigini cui questa rotnione dà luogo. In certi casi di rnpiditil con brnsco arresto di movimento, possono esser , e;msa delle vertigini anche le pressio11i che il cervello subisce ::i lla s.ua superficie. Ma la vertigine producevasi a11corn qui,n.Jo il Vigu ier so ttoponeni un animrile bendato, collocato su un dist:o gi rani.e, ad una rotazione che aodava gradatamente sGemando, e sembrava che questi fenomeni Ji verti:;:ioi diminuissero nllorquaudo :mi due lati della testa dell'anim aie, fa cev:isi p:1ssM'e una correnle elcttriua. La difftcolt'I di costruire apparn ti delicati e ;idatti, e di avere 11u imali nei quali esistesse spicca to questo senso di direzione, non permise al Viguier di continuare i suoi esperimenti, di cui alcun i avrebbero consistito nel fbsa re sulla te:;ta del colombo delle piccole sba rre cal~m itaÌe, e nel
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lanciarlo da uu h11stimento posto a grande distanza dal la terra ferma. Ripetrndo ,più volte l'esperimento, lanciando dalla nave co lombi muniti e non muniti dP,ll' apparecchio magnetico, si avrebbe avuto · una prova. decisiva che quest'organo della direzione funzionasse per mezzo dell'azione magnetica; ,e i colombi muniti di sbarrette calam itate non foi,sero tornati al nido, era segno che. la presenza delle calamite perturbava in essi il senso della direzione. Anche Darwin aveva su<Yoeri to di ten tare simili esperienze, ed il Faber infatti cercò di us:;re nell'addome di alcune api un ago ca lafuitato, ma le diffico ltà incontrnte _lo dissuaser<) dal proseguire queste esperienze. Nella pra tica· però si vede che i colombi viaggi11tori percepiscono, o megl io quest'organo dà loro la foco lt,ì di percepire sn quale direzione rispettivamen te ai punti cardina li èd al loro domicilio vencrouo tra. m sportat1, e conseguentemente qua l sia la direzione che devono pren dere per ritornare al punto donde son partiti. È naturale ed in ciò siamo d'. nccordo col signor Gigo t che anche la loi·o potenza visiva e In loro grande memoria J·oca le concorrano ad aiutnrli nel fa r ritorno alla dimorri, specin lmeote da vie altre volte peréorse; giacchè pure nella pratica sappiamo che- nell' addestramento, facendo percorrere ai col~mbi sem pre la .stessa di 1;ezione, s'incontrano perdite assa i minori di quando si lan ciano da direzion i op poste da quella altre vol te percorsa . Dopo quanto. abbiamo esposto intorno alla facoltà del colombo di far ritorno alla sua dimora, [)Ossiamo ritenere che fra le i[)ot;i che rea' • <) gono questo insoluto problema , si avvicini molto più .i l vero quella da noi esposta, che cioè nel. co lombo funzioni in modo meraviglioso il senso . della direzione, il . cpialH e5iste · in tutti gli anima li, e sia per mezzo di e-,so chP- fa ritorno al tetto natio. Annes,o alla bella pubblicazione di'cmi stiamo parlando havvi unn carta della Francia coll"i odicazione di una rete di corrispondenza aerea con co lom bi viaggiatori pel servizio militare che l'autore proporrebbe per la Francia. · · Il sistema proposto differisce dal nostro in diversi punti. O I N~abbiamo una colom baia ~u· tu tti o quasi i forti di sbarramen to sulle alpi ed il sig. Gigot non ne propone alcuno pPr gli srnss1 forti fran cesi. Quantunque sia opinione di alcuni che non siano molto necessHie le colomba ie nei forli di sbarramento per le ragion i che la maggior parte di ~ssi forti non sono sqscettihili a sostenere un assedio, pure anche ill quelle montagno5e regioni possono prestare ottimi servizi specialmente nel servi;,;io di esploraiione per parte dei reparti al-
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pini e nel caso d'io va:;ione di territorio nemico, trovandovisi assai vicino. :20 Il sig. Gigot non propone alcuna colombaia p~l serv izio di corrispoodenza in mare. Mentre in Italia tutte le colo_mb~1e collocate lungo Je costo, od in prossimità di esse oltre ai gruppi eh colombi per ser~ vizi di terra ve ne sono altri speciali per detto servizio io mare. Ani1 alcune colombaie, come ad esempio quelle cieli' Isola di · Sardegna e della Madda len a furono impiantate al solo scopo indica to.. Ognuno comprenderà di leggeri di quanta Ìmporwnza _sia il s~rvìzio di cor_ri;pondenza aerèa in mare, poichè per mezzo d1 essa n mangouo ass icurate Je comunicazioni tra le Ì:,o]e ed il continente nel caso in cni in tempo di auerra venissero interrotti i cavi telegrafici sottomHiui. Le navi poi non"' si troveranno pi ù isolate nel ma re ma sarit loro possibile inviare nel continen te o nelle isole ogni gioroç>, ogni momen to ed in breve tempo sino a chi lometri 300 o /1.QO di distanza, notizie sugli avvenim,:mti che si com piono in alto mare, sulle forze del nemic~ ecc. Ancl1e da questo lato dnnque il progetto di 1;ete colornbofila di cui parl~amo sembrerebbe manchevole di un <:ollodmonto assai importante. · 30 Sembram i infine non abbastanza completo il collegamento dello varie stazion i città di provincia. Secondo il progetto di cui parli amo clonebbero esistere. to staiioni a Parigi divi:;e ognuna in cinque colombaie 50 colomlrnie ,, ,} » ». 20 » a Langres • )) )) )) » 15 a Lione B » ·1 O 2. » a Tour, » • " Più uo~ stazione a Dunkerque, Lilla, Valenciennes, l\laubeuge, Rei'rns, Verdun, Toni, Belfort, Besauçon, Digione e Marsigl ia. divise naturalmente in 5 co.l om baie ))
Totale
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Per forn ire ·15 città dei mezzi di corrispondenza aerea il sig. G·igot : crede necessa ria la bellezza di 150 colombaie che secondo lui dovreb · hero esser popolate complessivamente di 23 mi la colombi del mestiere, ciù che vuol dire che in certe. epoclie dovrebbero esistere tra vecchi viaaaiatori 1riovani piccioni e riprod uttori che non viaggiano ,circa 60 çl . . mila volat.ili, ed un piccolo esercito di persona le per le cure, l'educazione e la sorveglianza ecc. Non entreremo io , merito alla questione · dell'esuberanza delle colombaie e dei ~olornbi. perchè questa è quistione amministrati va di maggior. spesa più che altro; ma a questori- , f.)~
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guardo ci permettiamo di ri levare che le 80 o 100 mi la Iire che ·il Gigot dice es,er poste nel bi lancio della guerra francese, non debbono servi[e solo servizio delle eolomb,aie militari, ma beoanche per quello della conispoodenza ottica. Dett~ somrna poi, ancorchè fosse tutta destin.1ta alle colombaie, . non sMebbe sufficiente per l'organico di co lombi proposto, poichè occorrono almeno ·I ,!.O mila lire essendo calcolato che la spesa ammonta a circa L. 6 per · ogni colombo posto in orgn nico, senzn wner conto, s'.intende, delle ~pese pel personale. ' Venendo quindi a parlare della .parte tecn ica dell'argomento sem- . braci che la proposta rete di corrispondenza aerea per la Frnncin ahbin il difetto capitale di esser troppo slegata. Infatti tutte le ·I ,t colomb,1ic cli · provincia sono in corrispondenza soltanto colla ca pitale, 1 O di rettamente e 4. per mezzo di un punto intermedio. Clie cosa avviene da ciò? Avviene l'inconveniente che se Toul fosse inv,Jstita e dovesse corrispondere con Yerdun dal quale dista di pochi chilometri oppure con Belfort o Langres, dovrebbe inviare la corrispondenza a Parigi e da questa trasmetterln a Verdun, ciò che non sempre·si puù effettuare in nn sol giorno e porta un doppio consumo <li volatili: Altrettant.o dicasi per tutte le altre colomba ie delle provincie. Bisoona poi ' 0 notare principalmente cbe cadendo P.irigi in mano nem icn, le altre città rimarrebbero completamente isolate. G. M.
'
Per l1t Direzione Lonov1co Or soTTr maugio,·e
fl, .\.f., incaricatQ
somlARIO. DELLE HATERIE
contenute nelle dispensr. di aprile., maggio e giugno t889
A.PRII,~ ·LA PAC1': E LE cAeSE DELLA
DELLE
c. UN Dr
PERDITE
NEI,
gerente ..
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Airaghi .
MANUALE DI GUERRA. COJ\S!OERAZIONI
ALCUNE
X. CIRCA LO / STU DlO
M1SURA DELLE ALTgzzE NEL LE LEVA1'E TOPOGRAFICHE SPET>l'l'I VE, .
' RASSEGNA MENSILE . CRONACA ESTERA:
Austria- Uogheria . Belgio . Bulgaria Francia ......-Germania Gran Brettagna Rum:rnia Russia St:Jrbia .
Spagna.
H 67
NELL A MILIZIA
A. Coèn, capitano
))
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80 9,1.
99
» HO » 114)) 1'15
)) 1'16 » ,12,1 » ·126 » 130 » 132 » 135 » 135
Avvenimenti politico - militari svoltisi in Africa nel mese di » 137 marzo 1889 . L11mr E PERIODICI: Annuario scientifico ed industriale compilato dai professori · G. Caloria, ·F. Denza, R. Ferrini, A. Usigli, C. Anfosso, F. Pirovano, A. Turati, Arcozzi, Masimo, G. Sacheri, C. Arpesani, A. Clavarino, A. di Rimieri, A. Brunialti, ecc. • 1q:3 The Army and Navy Gazette " 1H 1
DE:M ARCHI CARLO,
ou1>1rnA (continunziooe e fine). - P. Pag . (continuazione e fi ne) . -
COM ll ATTI~lENTO
494
. 495 lllA.GGIO
., SuL t.'AP.PLJCAZIOKE
DELLE
EVOLUZI ONI
fRASSEGNA MENSILE ;
REGOL.Ht!ÉN1'Alll.
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<CRONACA ESTERA '.
Fran -
cesco Ramonda, maggiore genera le comandante la brigata
+ -
Roma
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RECLUTAMENTO E PROBABILE RAGGl\UPPAMENTO DELLE GI\ANOI UN11'.Ì\ .DE LL.ESERCITO FRANCESE. » ,f 80 UOMINI DI GUERRA DE' TEMPI Nosrnr. tenente
- M. Gagliardi Severino Zanelli ,
colounello di fanteria
)) 223 )} 258
HAS~EGNA MENSI LE . CnONACA ES'l'EIIA:
» 460 Austria-Ungheria )) 465 Belgio . )) 466 Cina. )) 4-67 Francia. ) 472 , Germanii1 . )) 4-76 Gran Brettagoa )) 479 Rumanill )) Russia . 482 Svizzera Avvenimenti politico-militari svoltisi in Africa né\ mese di ) fl.85maggio 1889
n9
))
A.ust.ria-Ungheria » 2.87 Belgio . )) 2!)0 Cina » 2!)6 Dau inrn rca )) 2% 1"i·,1ucia. . » 297 Germania ;) 30 11 Giappone. »305 Gran Brettagoa . » 305 Rumen ia » 307 Russia . » 309 Serbi a . 3 12 Svizzera » 3,1/~ Avven imenti politico-militari svoltosi io Africa nel mese di llpri le 1889. " 316 Lrnm E PEmoo1c1 : A proposito del vocabolario marino e militare del padre maestro 1
1
ALBERTO GuGLrnurnr n .
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• 3,19·
Imperfezion i della caval leria russ~-;- ,ed espedienti per climi- · 11uirle ·• » 329 GIUG~O
I
L.-1.
Pag. 4-4-9
l' A:'i'TBHI A E JL FUCJLE · A CALIBHO PICCOLO ED A Rl f>ETIZJONE . -
O. Zavatt'ari, capitano 88.0 reggimento /anteria • J>ag . cmcor.1 ,mnAnr. - Felice de Chaurand de Saint Eustache . · · » DA cAu:-E MINIME Gnossi GUAI. - G. Bertelli . » Uo:UJN( Dl GUERBA DE' TE~lP I NOSTR I (continuazione) . - Severino Zanelli, tenente colonnello di ·fanteria · >>
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MENSE E
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4H,
LIBRI E PERIODICI:
La scieuce colombophile. - F. GJGoT
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