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RIVISTA MILITARE
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ITAL'I,A NA
RACCOLTA ·MENSILE i
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OI SCIENZA,, ARTE E STORIA M ILITARE
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ROMA, 1889 VOGHERA CARLO, TIPOGRAFO-ED ITORI'
Via Nazionale.
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STUlllO CùD1PAllAT1VO DELLE
TRE ISTRUZIONI S U L
TIRO
BEGKNT l/ ,l rnN'l'B Pli lllll, ICATE
IN FRANGIA, GERMANIA E. ITALIA
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È qu esto un semplice stud io analitico , che ho Cl'eduto possa essere
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utile e anche interessante pel'gli ufficiali dell'arma cui mi onoro di appartenere. li vedere l'importanzache si ann eue, indue fra i principa·Ii esereiti europei, all'addestramento individuale e collellivo della truppa nel Liro, deve essere argomento di serie rille:;sioni per noi~ e se può destarci invidia · la ricchezza di materiale e più la qnantiti, di munizioni che in Francia e in Germania si molle a di sposizione dei corpi di . fanter ia, ciò deve pure eccitarci a su pplire con l'intelligenza e con i'o zelo a questa inferiorità di mezzi impostaci dalle nostre con°dizioni finanziar'-i e. Ho éercato , per rendere meno complicalo il lavoro, di dislri buiro la materia secondo l'ordino che ·1e è dato nel lri nostra Istruzione, accennando naturalmente anche a quell e parti che t~le Istruzione non tocca. Sono stato parco di con.siderazion i, mancilndomi la competenza necessaria; ma era inevitabile che, Lrat.t.andosi di un con fronto, io dovessi talvolta esprimere la mia opini one, e l'ho l'alto, conforme alla mia indole, con Ìntiera franchezza, come con serena e imparziale obbiellivi tà ho cercato di svolgere il tema che mi sono proposto.
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DELLE TRE ISTRUZIONI SUL TIRO, ECC. STUDIO COMPARATIVO
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Io spero dunque che, leggendolo, non si vorrà scorgervi un soverchio spirito di critica, ma il desiderio. molto naturale in un ufficiale, di propugnare ciò che crede il meglio e di segnalare quelle piccole mende che possono nuocere al perfetto sviluppo di una Istruzione che è certamente la più importante fra quelle che si impartiscono al soldato di fanteria. I R~golamenti, dei quali ci occuperemo, sono i seguenti: 1° La nostra l sl.rùzione sul tiro per la fanteria (Edizione novembre 11888); . 2° Il Regolamento sul tiro per la fanteria nell'esercito francese (marzo 1888); 3° Regolamento sul tiro per la fanteria nell'esercito tedesco (febbraio 1887). La nostra l stt:uzione, dopo le generalità, comprende la scuola di puntamento - la scuola del.le distanze - la scuola di tiro al bersaglio - e _una quarta parte, ancora non pt1bblicala, verserà. sulla condotta del fuoco nel combattimento. Ciréa la quafe condotta del fuoco è tuttora in vigore l'Istrnzione provvisoria per le truppe provviste di fucile a tiro rapido, modello 70/ 87 (Edizione febbraio 1887). li Regolamento francese consta di 8 capitoli: - i primi due, brevissimi, ti:nttano. delle attribuzioni dei Vflri gradi, sia per I' istru zione teorica) sifl pet la « Pratica del riro >>. 113° capitolo contiene delle definizioni; il 4- la stima delle distanze; il 5° la « Pratica del tiro » che corrisponde alla nostra scuola di tiro al bersaglio; il 6° . e '7° si riferiscono alla classificazione, premi e registri o con_tflbilità· di tiro; 1'8° infine stabilisce le .norme per la condotfa dei fuoch i. Vi manca la scuòla di · punlamenlo che, sollo h denominaziorre di « Istruzione del tiratore » 'tr~vasi nel nuovo Regolamento d'esercizi e di manovre della fanteria (precisamente nella :scuola del sol, dato), messo in esperimento con decisione .ministeriale del maggio f888. È però opportuno il notare che tale Regolamento d'esercizio fu, all'unanimità, condannalo, e che dov·rà quanto prima essere SO· stituito, per ciò che riguarda l'istruzione del soldato come tiratore, dalle norn1& compilale e già trasmesse al ministero della guerra dalla stessa commissione che compilò il Regolamento sul tiro e 1
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che espresse il par~re che sieno mantenute nella s·cuola del sol-,, dalo ('I). . · . In queslo Regolamento, a di[erenzà del nostro, non si parla nè d, materiale, nè di campi di tiro, nè dei be1;sagli, aro-omenti d~i quali tratta coi maggiori dettagli un voJumeLto inlitola~o: « Istruzione sulle armi, le munizioni, i campi di tiro e il materiale della fanLGria ('1888) >. · · . · ' IÌ Reg~1lamentò germanico ·è dixi;o in 12 capitoli: il ,t O contiene 1~ teoria del riro; il 2° i! materiale occorrente per l'impianto di un . tiro e le .~unizioni; il 3°_ trau_a del personale insegnante; il 4;0 de1 metodo d rnsegnamento; 11 5° e la-scuola delle distanze· dal 6° al ,J0°. incluso, si parla dell'esecuzione dei vari tiri col fucile~ col revolver: · i'H O fissa le norme p'er la tenuta dei vari registri di tiro; il 12°· jj modo di regolare o rellificare i tiri del fucile e del Ì·evolver. . Ciò premesso: entrifl1no senz'altro in materia·e cominciamo dal!' esaminare a chi spetti e in quale misura nei tre eserciti il còm- ' pilo d'impartire questa istruzione nei reggimenti agli ufficiali e alla truppa. Uff[ciali. - }'rannP, .la prescrizione che gli ufficiali di far~teria debbono co~oscer_e 1~ quattro parli dèll'Istruzione sul ti~o, e approfittare ~1,31le 1struz1on1 falle dalla truppa per impratichirsi nella.stima delle'd1stanze, e l'altra che i subalterni eseg1.1iscono alcune. lezioni del Liro individuale e le due-del tiro d'esame, in nessunaaltraouisa s'àcceon~ all'istruzion.e degli ,ufficiali. E neppure nel « S,ervizio in· t~r~o » s1 fa all'Istrnzion~ sul tiro una parte più larga che a qualsiasi altro Regolamento (2). Esiste anche _ d a' noi una scuola centrale di Liro · :_ . , ma nei reoa nè') 1 menti essa non ha ~ai fatto sentire la sua influenza. altro che per Il reclutamento degli ufficialì'd'armamen~o e di quelli addetti ai .
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(i) Allorché il presente studio era gi;·, ultimato si pubblicò in Francia il io volume ~cl 1~uovo regolamento .d'ese1·ci_zi cui qui si allude e che contiene I' fstruzio'ne ilet u-
1ato1 e. Cont.emporane,imcnte v1cle la luce l'edizione definitiva del re.aotamento sul tiro Del!e modificazioni apportate in detti regolamenti e èhe interessa~o questo stud'o 1 5:1 fara cenno nelle note. . · · ('!) Alcuni a11ni ra all'istruzione sul p_ untamenlo interv enivano tutti o-Ji ttffici' ,·. d Il·· comp , · - s 0 d R " ,, 1 e ,, . a.;ma, orn 11. ~ 4,, e1 ~go lamento .mt servizio interno ammette possa esser sorvegliata da un solo ufficiale di settimana 11er battaglìo11e. ·
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STU D10 OOMP,\ RATIVO
lavori da zappatore, la cui competenza Lecnica·è in gener~ propor-. zionala alla durala del co rso , che è cli 3 mesi. Ora che a tale scuola si è da.lo un magg_iore sviluppo, ch iamandovi i tenenti prossimi alla promozione, speriamo che per loro mezzo sa ranno · falle cono scere ai corpi le idee che co là prevàlgono sulle varie questio ni attinenti al tiro e till'impiego dei fu ochi , e i risulta ti del le nu-. merose e svariale esperienze che credo vi si facciano. In Francia l'istruzione degli ufficiali è specialmente aflidata al tenente colonn ello, il c1uale rinni sce qualche volta I.lilli gli uffi ciali per esaminare con loro le question i relative al tiro e fa fare d:d capitano più di reèente m,cilo dalla scuola normale di tiro, delle conferenze su queg I i argo men ti che possono mettere gli ul'fi ci ,il i al corrente dei progressi rea lizzali, sia nell'armn:me'nto , sia nei metod i di istruzione l comandanti di battaglione si assicurano cou i_nLe1 rogazioni, con l' esame di lavori e co l controllo dei vari oserci;1,i di Liro, · eh e gli uffìci~tli conoscano petfotlamente L11Lle le pre~crizion i rego. la men Lari e possegga no quelle nozioni teoriche che $O DO loro indi · spensabili. Essi esercitauo i loro ufficiali 11 ella stima delle distanze, nel maneggio dei Lelemelri e nella ( 1) sc~lla degl\ alzi nei fuochi colleltivi . · Quanto alla esecuzione pratica del tiro, i cap itani pos$ono e i subalterni devono eseguire la serie completa dei tiri individuali in sieme collà propria compagnia. Come da noi, anche in Francia gli ufficial i non si classificano. In Germania l'istruzion e degli ul'ficiali . subaltern i è affidai.a ai comandan ti di compagnia; essi , ol tre alle cognizion i teoriche indispensabili, debbono e5sere abbastanza abili tiratori _per conoscere ' i difetti di un'arma e sapere indi care le c;orrezioni a farsi nel suo puntamento. Tuili _gli uffi ciali eseguiscono i tiri ind ividuali ('.2} e i, 1
(I) Il rego lamc11to adopera la frase: llég/.ago drt lii·, clic cousisl,o 11cl detcrmh ,:11·(, o meglio reUiiicaro l'alzo che si ò scelto in base alla disl:1111.a stimala con J'osserv;izioue <lei punti cli cadul:r. dei proiettili. Nelle Regole 1m· ta co11dolta àet fuoco v'è un c:111iLo lo .dudicalu a qncsto réglage. (2) lo credo clic Li ri110 :incile !,li ufficia li superiori , ;,iacchè in u11a ta bella' i11flirante la d o laziunc c:,rlUecie 1>er l>.ttl.agliune è tleU.o: Per ug11i ufliciale superiore e c11pi!ano c:artuccc a pallottola 50. Qncsla tabella peraltro 11u11 è più iu vigo re, {liacchè 01~1, come
a.vro 11cc:isiorrn lii llire più in11a11zi, tali clula;tioni sonu ri~cr vatissimc.
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DELLE TRE ISTRUZIONI SUL T IR.O , ECC .
subalterni sono dassificat.i òal cumandanLe del battaglione. Pei migl iori tiratori v'c una classe, della speciale, della qua le parlerò a suo Lernpo . li Hogolame11to dice che bisogna accordare una allenzione coslanLè all'ab ilità nel Liro degli uffi ciali, e fa questa osservazione che nnlla e più conveniente pel soldato e nulla giova meglio all'i struzione cho il vedere J' uffici,d e cooperare attivamente e ser, vire di modello al soldato. E in COl)seguenz,L prescrive che si forniscano agli ufficiali occasioni di perfezionarsi nel Liro ' oltre aoli . o eserc izi regolam entari. I.I comandanLe di batlaglione deve in vii.are gli uffi ciali nella bella stugione a ga re di Liro di precisione con bersagli special i, dalle qual i sia bandita l'elicheLLa e si possa anche farn mezzo la . uso di armi personali . Si deve con · o.rni n " incorarwiare n<> passione per questa specie di esercizi. Siamo un poco lontani dai nostri melanconici tiri d'ufliciali considerati çla molti e a gran tor~o, come una inuti le co,·vée ed' esegui~i più che con amore, per sgravio di cu:;cienza. E curioso'o spiacevole, cbe m·entre il gusto pel tiro si è andato generalizzando fra i borghesi sollo varie forme, esso ò scemalo fra gli ufficiali . Si dovrebbe, a mio avv iso, comin ciaroa e~ercil are l'requentemeole al hersaglio gli allievi dei nostri istituti mi iilari e poi dare i mezzi ai comandanti di eorpo per fare -delle ga re fra officia li senza soverch ie prescriz ioni e lasciando all a loro in iziativa il fissarne lo modali tà. È impossibile che on esercizio, nel quale l'auili1à personale e quindi !.'amor proprio sono in giuoco, non divenga popo lare anche fra gli uffi cinli, E l'istruzione della truppa. ne ritrarrebbe 110n piccolo vantaggio. E qui parmi acco ncio il parlare di certe cnriclie affidate in Frnncia ad ufli ciali e che non. hanno ri scontro da noi. V'è in oani n recrc,imento un ca.piLapo di tiro che deve assistere a Lulle le lezioni di Liro ed ha l'in carico della. ma nutenziooe ed eventualmente della cos_Lruzione del materiale occorrente, dell'adaLLamento dei campi di Liro e di quanto ri fle lle la sicurezza, la disciplina, ei:c., sorveglia pnre le riparazioni delle armi e ha perciò ai suoi ordini l'ufficiale d'armamento . . V'è un subalterno di tiro per baLJaglione, che assiste al Liro dell e compagnie del baLLaglione, cura il trasporto, il colloca mento e le ~
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STUDIO COMPARATIVO
dimensioni dei bersagli , sorveglia i segnalori e constata i risulLaLi ollonuti che inscrive sul carnet di battaglione e fornisce ai comandanti di compagnia . Questi in carichi sono in parte da noi disimpegnati dagli aiutanti maggiori, in parte dall'ufficiale che è direttore del tiro In Germania non v'è personale speciale, ogni compagnia ha il suo materiale che il furiere fa trasportare e collocare dove occorre, e uno degli ufficiali dispone per le misure di sicurezza. Trappa . - Nei tre eserciti ramma eslramento teorico nella truppa e, dentro certi limiti, anche la pratica del Liro è essenzialmente affidata ai comandaati di compagnia. In Francia il Lenente colonnel lo ha l'al ta direzione di qu esta, come delle altre isLruzio~i; il comandante del ba LI.agi ione, com e dii noi, deve sorvoglia:re r andameuto di questa istruzione nelle compagnie del battaglione. Non vi è però nulla che corri sponda all' esame prescritto dal nostr:o Hego lament(1, col quale comandan te del battaglione prim.i, poi qu ello del re<rnimento on , debbono rièonoscere il 2:rado d'istn1ziooe della truppa nella scuola di pnnL;imenlo. In Gennania 'il comandante del · regg imento e quello del batLaolione hanno l'obbli u0 o di dirioere e stimolare raziona lmcnle il sorn o vizi o del tiro, rispeltando però inlieramenle l'iniziativa del coman · . dante cli compagnia, il quale è responsabi le in prima linea della isLrnzi one nel tiro degl i ufficiali, so ttufficiali (,1) e sol<lali della sua compngnia. r r.omandanti sopra indicati esercitano la, loro azione prima di Lullo sul p·ersonale proposto per l'istn1ziono· delle recinte, poi, esaminnndo le reclute nella posizione di punt, prescrivono esercizi spec·iali di Liro, sia ridotto, sia di scuola, sorvqgliandoli personalmente ecc., debbono in una pai·o la const:Ùare il prolìuo dell'istruzione nei vari periodi , non ingerirsi del com,~ tale profillo è stato ol.lenuto.
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(I) 1t bene avvertire cl;e col l:1 parula suttufflciali si rl<'signano Utlli i graduali di
tru111 •.i'.
DEl,LE Tlil> ISTRUZIO NI SUL TlflO, ECO.
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Scuola di 1n111ta111cnto.
Per macraiore chiarezza confronterò prima il noslro col regola"'' e poi vedremo le diflerenie fra questi e il regolamento francese mento tedesco . Il contenuto della nostra scuola di puntamento non è in Francia parte del regolamento sul tiro ma è ripartilo come ho gi:\ accennato, in . due diversi regolamenli. Ciò che è puntamento Lrovasi nell' Istruzioue del tit·atore; qllello che ri guarda le varie posizioni dell'otluratore, il funiionamento del meccan ismo di ripetizione, il modo di rimediare agli inconvenienti che succedono nella carica e nello spnro, e l'~numerazion·e del materiale per la scuo la di puntamento si trova nella l stra~ione sulle armi. A me pare più razionale il nostro sistema, giacchè quelli esorcizi e quelle noiioni sono così inlimamente legali al!' insegnam ento del tiro, che non si capisce il perchè debbansi andare a cercaro in un altro regolamento. lo anderei anzi più in là e metterei nella islrniione sul tiro tuttcciò che é carir,a e fuoco individuale -:-- togliendolo dal maneggio dell e armi. Cerlo è che in tutti quelli esor.cizi si deve tendere alla massima precisione, non giìi all'wiiformità e ancora meno all'insieme, qualità queste invece indispen sabili nel maneggio de.Ile armi · · E tralasciando di descrivere una stessa posir.ione in due regolamenti si eviterebbe anche cli cadere in qu alche contraddir.ione, come ora è avve-nulo pel pnnl a terra. Da noi si è compre:-o . l'inconveniente di insegnare due volte la posizionF.l di punt, per esempio, e si è voluto ripararvi prescrivendo nel N. ·I 4 del § ,J èhe l'insegnamento della scuola cli puntamento deve procedere a pari con quello della carica e dei fnochi del regolamento d'esorc1z10. Ma si può star sicu ri che l'inconveniente si pr9durri1egualmente, giacché non tnlli i co1;pi in terpreteranno il numero citalo nella stessa gui sa. Quanlo ai materiali adoperati nella scuola di p:10Lamenlo i francesi sono più ricchi di noi. Harrno_ un cavalletto di
DELLE 'l'RE IS'rRUZIONI SUL TJ~O, ECC .
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STUDIO COMPARATIVO
punta.mento formato .di una tavoletta. metallica sul cui. p:iano è fissato un mecca nismo .di precis~one pnre metall ico , che stringe solidamento il fucile ed ha un sistema di viti con le quali si può far 1qnovere l'arma sia lateralmente, sia verticalmente. La tavolella di base può mòntarsi sopra tÌn trepiedi u fissarsi sopra nna tavola col mezzo di vhi. Hanno pure nn · congegno verificatore del punta- ' mento analogo al nostro, orn abol ito, senza rarnmarico di nessuno, · nn sostegno a gradini simi le pure al nostro, ma che nori adoprano altro che al bersaglio pei tiri preparatorii. E forse non hanno torto', essenèlo difficilis,;imo il prend ere be.ne h posizio ne di pant con · tale sostegno il qual e, mentre è uti lissimo come appi>ggio di tiro, può facilmen te fal sare la posizione del. so ldàto nei primi esercizi di puntamento a braccio sci.olto. · Da noi il mnneggio dell'alzo prececj.e, e mi pare (!Ofl .ragione, il puntamento al cav,il letto, men tre in L?rancia .1',111il6go m.aniement du curseur lo segue insieme con les R ègles de tir eta Jusil 1886; t,di regole, che non-somigliano alle noslre, non· sono altro che l'indicazione della manier<J, di trovare le varie linee di mira combinando in vario modo il ritto, il cn.rsore e lo zoccolo del l'alzo che per conseguenza e'.! meno semplice del nostro, in cui brista il rar rotiire il ,r'itLo. L'alzo fran cese .è graduato sino a 12000 met~i, il · nostro so lLanro sino a. '1600 me1ri . li puntamento al cavalletto pro·· cede aWincirca come il nostro con ques ta dilforen;r,a riotevole che si insegna pure al soldato a dirigere la lin e;1 <li mira iu nn plinto diverso da quellò che vuol colpire E ciò per compensare le deviaz.ioni inerenti all'arma e per dargli l'idea del tiro indiretto ('I). Si fanno poi alcuni esercizi per rendere più fa cile al soldato il 1 .capire bene che cosa ò il mirare e altri per assicurarsi che I() abbia realmente capito. 1 Del primo genere è quello di mettere una l,ima di coltel lo sulla tacca di mira e d'ordinare al soldato di collocare il J\1cile in ma0
(t l Il 3 161 del.nuovo ~egolamento cosi si esprim e: ~ È raro che si possa mi rare il < punto che ~i vuo l colpire, cosicché la correzione del puntamento, ,111che con un'arma • gillsta e precisa, e\ la regola, non l'eccezione. Il soldato deve saper correggere. il suo • tiro a seconda delle. indicazioni dell' istruttore e riel le deviazioni dell a. sua arma.» Si nou che il punto da. minm;i è sempre indicato da chi comanda i.I fuoco e precede ttuel lo ctoll;i distanza: S11t (tal 1nmlo) - A . .. -meti·i - Jlunt.
niera che il mirino apparisca nel mezzo della tacca e ,t contaLLo con la lama. ( Vedi figura .<"i ) Del secondo genere è il seguente : Il (F igur:1. A). fucile e fisso sul cavalletto e === =§é __==s= _.~ . ...-- - -·: ______ ~ punla1:o verso un bersaglio 0 ·---
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ri coperto di carta b'.a~c.a.11 soldato., senza toccai 1 ai mn, prende la linea dì mira e fa ·.· collocare sul prolungamento di questa ùn cir·coletto nero d'un cenLinietro di diametro, forato nel centro e fissato ad nn'asta rigida, che un al tro soldato fa scorr~re sul piano del bersaglio a seconda delle indicazioni del pun tatore, sinchè esso non avverta cl)e è a posto. Allora il marcatore segna co n un lap is il centro del circoletto sul bersaglio: l'operazione ripetuta tre volte dà luogo a un piccolo triangolo le cu.i dimensioni sono in ragione inversa dell'abili tà del· piintatore. ( Vedijìgura B). /Figura /J) . . Negli esercizi di pun tam'ento alle varie posizioni il metodo d' i·nsegnaµien to è analogo al nostro. Segnalerò le principali differenze. Per venire da· Pronti. alla po·sìzione del nostro Punt a . 1 braccio sciolto, che implica sempre il dirigere la linea di mira in un segno, il, soldato francese deve passare pei · seguenti esercizi: ,1°)·Collo("·-···-··-------·=
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camento dell'arma alla spalZa, nel quale l'istruttore· prend~ il fucile dalle mani del soldato~ glielo me tt e. contro la spalla nella posiz ione prescritta e glielo sostiene 5inch è - lo creda necessario; 2°) Jv!ooùnento di Punt, l'istruttore so-
stenendo la spalla dest~'a ciel soldato ; 3°) Lo stesso movimento senza l'ai,uto dèll'istrut.tore, prendendo le diverse linee di 1nira; 4,0 ) Da Punt dirige1'e le diverse linee cli mira sopra un ·segno indicato ·dall'istruttm·e.
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DELLE TRE 1STRUZION1 SUL TIRO, ECC.
Negli esercizi 2° e 8<1 iI soldato si istruisce a far passare una visuale tra le Lacche dell'alzo e il mirino senza prolungarla al di là. Oltre alle minuziosi Là di queste prescrizioui, conviene osservare che menLre da noi è la tesla che si inclina per andare a cercare la mira, presso i Francesi è invece la spalla destra che deve portare la linea di mira nll'altezza dell'occhio. Perciò essa è obbligata ad un movimenlo dal basso all'al to e nell o stesso tempo con nitro movimento in avanti cleve·arrestare il rinculo del calcio e impedirgli di abbassarsi (§ 169). Dicono che inclinnndo la Lesta il naso si avvicina troppo all'arma e ch e il soldato, per garantirsi dagli effelli del rinculo , muove la tesla al momento dello .sparo, cosicchè quando il colpo parte, l'arma non è più esattamente puntata. Non avendo mai visto puntare a tesi.a drilta , non saprei giudicare della bontà del sistema francese; però a me pare che gli sforzi che deve fare la spalla destra non giovino a mantenere il soldato immobile, condizione indispensabile per la buona riescila del colpo. Si fanno pure due movimenti ginnastici col braccio destro per rin forzarne la muscolatura e a tale effetto noi abbi amo la ginnastica coll'arma. Si tiene in genere un po' più conto che da qoi della conf9rmazione fisi ca di ciascun soldato; così ad esempio la mano sinistra deve sostenere il fucile non sotto l'alzo come è prescritto da noi, ma ha l'alzo e il ponticello a una distanza in rapporto con la lunghezza del braccio e la diversa cor· poratura. E più innanzi è scrillo che tutti gli uomini non possono prendere la posizione in ginocch io nella stessa maniera e che non è possibile stabilire una posizione regolamentare per l'a terra (11) . Per gli esercizi sopra accennati nella Istruzione del tiratot"(' vi sono i comandi corrispondenti e così pure comandi e movimenti per caricare e scaricare l'arma, riempire e vuotare il serbatoio-e per eseguire le varie specie di fuoco . . Viene quindi lo scatto dell'arma che è chiamato A ction clu doigt sur la détente ed è molto simile 'a.I nostro § corrispondente. Manca il nostro puntamento celere, almeno come esercizio staccato, giacchè è detto nel puntamento delle varie ~osizioni che
il soldato deve saperle prendere a comando da qoal11nque posiiione del corpo e dell'arma, sia in marcia, sia da piè fermo. Per l'ammaestramento del soldato nella carica e nella varia specie di fu ochi noi abbiamo i seguenti esercizi: Carica e rnoco ordinario, accelerato e a ripetizione con ca1·t11 cce d"eserci1 azione - Carica e fuo co ordinario con cartucC'e da salve - Carica e fno co ordinario con cartucce a pallollola. Per tulli questi esercizi la nostra istruzione conti ene norme minuziose e chiarissime e l'insegnamenLo si svolge con progres,:ione razionale. Ritengo che sarebbe utile, almeno per le reclute, di far ese11u;re il tiro a ripetizione con cartucce da salve per abituarle a l"> vincere la naturale agitazione che simil e Liro suole produrre. NelI' Jstl'u ;;ione del tiratore si accenna alle seguenti specie di fuochi: • 11° Fuoco a volontà e fuochi a salve nelle varie posizioni e con tulle le linei:, di mira. 2° Fuoco rapido a caricamento successivo nellt:i ,,arie posizioni e con tntle le linee di mira, aumentando progressivamente la celerità della carica fino a sparare 12 colpi al minuto ( 1). · 3° Fuochi a ripetizione preceduti da una istruzione snl modo cli far funzionare il relativo meccanismo e divi si in: a) fuo chi a volontà (dalle varie posizioni ecc.) nP.i quali si deve giungere a vuotare il serbatoi o (8 cartucce) in 30 minuti secondi , tenendo sempre lo sguardo fisso nel bersaglio e dirigendovi sempre la linea di mirn. Se al termine delle 8 cartucce non vi en dato il comando cli cessare il fuoco, questo si continua a caricamento successivo b) fuochi ~ salva. a ripetizione, 8 ~alve in 40 mi nuti secondi . k° Fnochi d'attacco . - Si eseguiscono essendo in marcia o iniziandola da qualunque posizione il soldato si trova, - caricamento successivo o a ripetizione - alzo di 400 metri (2). Facendo un confninto coi fuochi dei nostri esercizi sopraccennati, si ·vede che nel fuoco rapido a caricamento successivo, che corri sponde al nostro tiro 11;ccelerato, i francesi esigono maggiore celer iLà, cioè 12 spari invece dei nostri 7. E quanto a celer-ità mi sembra difficilmente raggiungibile, c,on
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(i ) Noto che nella nostra ìstruzione ù stata aggiunta la posiziono in ginocchio con appoggio, non so perché, soltanl-0 orizzont.1le e ìn una 110 1.a si àanno alcuno norme per far fuoco dietro p:impettì.
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STUDIO COMPARATIVO
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(I) Quosto esercizio non ò insegnato al soldato se non dopo che ha eseguito i tiri cl' isln1.:::io11e.
(2) I fuoch i d'attacco sono stnti (lai nuovo rogol:1mento nbolili .
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·!)ELLE TRE ISTHUZIONI SUL TIRO , &cc _
Sl'tlD10 COMPARA'l'I VO
relativo effeuo utile, quel la del tiro a ripetizione, 8 in 30 rninuli · secondi. Noi nE-1 Liro di combattiniento a-::0ordiarno 35 min uti secondi per 9 colpi - è però vero che in tal tempo è compreso quello che s' impiega a prendere il secondo caricatore dalla tasca e metterlo nel serbatoio. Ad ogn i _modo una simile. celerità di Li,;o, mi .sembra più danno,sa che utile ad essere insegnata. Nel complesso per tal i esercir.i non è tracc iato un metodo così particolareggiato come il nostro. ~fanca lo sparo con cartucce a . pallotlo\a (2 co'lpi) ch'è pure utilissimo per le reclute e, come ho già accP.rmato, il modo di riparare ad inconvenienti che possono ~uc~edere nella carica e nello sparo . · · Circa le regole di puntamento conviene cercarle in vari luoahi . ,., po iché, si è visto che il capitolo con tale intestazione non corrisponde al con tenuto del nostro. Mi riservo di parlaire più innanzi delle rego le di p1mlamento nei tre eserciti . . Il Capi ~olo I V ( Andamento dell'istruzione) del regolamento tedesco traccia _in un primo paragrafo le lin ee generali deÌ metodo da seguirsi per l'ammaestramento del so ldato , dalla scuola di puntamento agli esercizi di tiro indiyidualee di combattimento . E ho detto linee generali, giacchè non si trovano le prescrizion i tassative sino ai più minuti particolari della nostra istrnzionè; è.I' e:=;posizione di un metodo didattico indirizzata ai capitani nei qnali si ha piena fid ucia e ai quali si lascia intiera libertà d'azione, verso una proporziona ta · ·respon'sab ili tit, per lo scopo di ciascuna parte dell'Istruzione. E fa anche piacere il leggere sin da principio questa frase: (< In tutll oli esercizi 'bisogna tener conto del l'individna lità dell'uomo». Vedre;o in seguito varie disposi1.ioni che provano come questo concetto ginstissin~o non sia solamente aliermato, ma anche prati cato . . · · Del resto nulla è più personale di questi esercizi di puntamento, d_i stima delle distanze e di Liro e se valgono per tutti norme generali, sono talvol ta i.nattuabili e d'annose del le prascrizioni che sembrano fatte per uomini tipo sia fisicamente sia moralment~. All'ini~_io della scuola di punlafi!ento l'istruttore spiega éon te1< mini facil i alla recluta ciò che accade · nell'arma appena aHenuto lo sparo, in .che cosa.consista il meccan ismo di puntamento e che cosa sia il, mirare, vengono poi gli eserciz i al cavalletto. La lineà di mira regolamentare dei tedesch i,"a differenza delln nostra, non è quella èhe passa pel fondo della tacca di mira e la'sommità del
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mirino, ma il l'ncile sl considera uen pltntato allorchè-la soriunitàdel mir;ino è tangente alla linea imm aginaria che chiuderebbe l'apertura della tacca_ · ' Questo modo è dello prendere il mirino radente e alla preferenza accordatagl i sugl i altri sistem i, si dà per rag ione chè esso non ammette gradar.ioni nel!a qua~tità di mirino da prendersi, indicandosi nettamente sin. dov·e ne deve .giungere la sommità. Se vi è, ciò che io ignoro, un filo metallico o qualche nitra com che renda reale la linea immaginaria . il ragionamento mi pare che · corra, ma se. no, non mi sembra sià così reso più fac ile il ·puntare, Vi sono poi nel testo delle figure che dìmostrano lo spostamento verLic?le della bocca dell'arma secondo che si prende troppu o tro ppo poco mirino. Q11indi. si accenna al difetto di tenere l'a,~mfl inclinala e a quello di far passare la linea di mi ra lateralmente in vece che sulla sommità del mirino. E per rende1:e evidenti le .conseguenze di tali difetti si toglie l'otturatore e si ,colloca alla bocca. dell'arma un turacciolo . con un piccolo foro centrale. Ep'poi messo il fuci le sopra un cavalletto e diretln la linea di mira r~golamen tare ad un pun to determinato di un bersaglio post'b a -10 meLri, g'uardando attraverso la canna, si fa segnare il punto preciso n_e l (Jttale l'asse di questa prolnngatfl · incontrerebbe il bersaglio. Punti ta allora Farma nello stesso segno , ma con uno de~li errori accennati, .si constaterà faci lmente. le con - . seguenze che ne avvengono, dagli spostamenti del punto chntersezione d~l prolungamento dell'asse col bersaglio, che si 0tterranno guarda ndo altra verso \'anima. Per assicurarsi che la recluta· abbia ben capito d 1e 'cosa è miraée, si ese'guisce un esercizio analogo, a quello dei frances i già descrìtto, con la differenza che)nvece dì far scorrere ·un circoletto sopra un bersaglio si fa scorrere un -bersaglino . . sopra un bersaglio regolàmentare. Dopo il puntamento al cavalletto, si passa a quello a braccio sciolto e nelle posizioni speciali , seguendo all'incirca. la no.sLra pro-, gressione, Sol tanto l'insegnamento della posizione di Punt si fa prima alla recluta senz'armi (posizionç dei ·piedi) poi s' insegna, · il Pronti, quindi il · portnre l'a rma alla spal la, senza occupar$i di lin~a di mira e infine si passa a insegnare il pun.tamento dalla posizione di .P unt con . sostegno e a braccio ~iolto. Contemporaneamente a questa istruzi'one, si fanno eseguire a.i soldati dei movi2 -
ANNO. XXUV. VOL. IV . .
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S1'0Dl0 CO~lPARA'l'lVO
DELLE TRE ISTRUZION I SUL TlRO, ECC.
mer~ti' di ginnastica con· e senz'arrm~ per sciogfiere le arLic_olazio?i e rin forzare le bracci a. Oltre quelli prescritti nella nostra ginnast.rca, v'è quell o di pieo.are e oirare la Lesta, che dà l' idea d'uua rigidezzn o v . b' ~a vincersi pi ullOsLo straordinari a. Noi veramente non abbrnn_i~ isoano di scomporre in varie a:Jioni l'insegnamenlo della posrz1one 0 di P unt; pure mi piacerebbe che si disLingnesse fra il ~rendere t.nle posizione e il mirare, come 11sano i Francesi, ·perchè m1 sembra che questa distinzi one gi overebbe all'i strnzione delle recl_u~e . .· PrinÌa di insegnare al soldato il puntamento nelle po~1z1001 spe· ciali, lo si esercita nello scatto dell'nrma, il quale pure s1_scompone in dne eserci1.i . Dapprima si insegna alla recluLa ad impugnare bene un facile solid amente fi ssato e po·i gli si spiega l'azione che deve esercitare·sul orillello per far p(lltire il colpo. Qtteslo , che chiamerei sca tto a( cavall etto , mi p!-'1,re un esercizio molto utile e che potrebbe introdursi anche da noi; s'intende adottando un cava llell.o meno primi tivo del nostro. Chiunq1LO abhi_a ~ss_ervat? ~1.tehtamente la bocca di llll fucile sia nezli eserCIZI dl tiro, SI~ IO quelli di scatto , avrit potuto fac_ilm~o~e const~t.ar e come l_a pnma causa delle devia3ioni debba allr1buirs1 al movimento che involontari amente i soldati imprimono all'ar ma .nel momento dello s~~Llo. Tullo ci ò che pllò servire a togliere o dim inu ire questo ddeuo, dovrebbe essere adottalo . Per lo scatto al cavalletto potrebbero in principio adoperarsi ar mi di ;;c~!·to e ripe~ere 1:esercizio quanto basti senza tema di sciupare le diverse _parti dell olluralore, come per un fltcil e buono. . . . . • . Noi adoperiamo, è vero, il sostegno a gradini , ma il soldato, oltre all'Qccu pai·si dello scatto, nella quale occupazi?ne, stando al regolamento dovrebbe-concentrare tuua la sua attenzione, deve anc,he pensare a 'mantene1!e l'esaLLa posizione di Punte continuare a dirigere la linea di mira nel segno . Troppe cose alla volta per una reclu~. Anche i tedeschi ése()'uiscono i pri mi esercizi di scatto a braccio scioÌLo, aiutandosi w l ~ostegno a gradini. E si prescrh•e che i I_ soldato, dopo partito il colpo, resti ancora un istan te a punt, accusi il punto mirato, quindi apr~ l'occliio sinistro, s~en~a lentamente l'indice rialzi fa t.esta e abbassi l'arma. Per g1ust1ficare questo còmple;so di att_i da compiersi con quella pro_gr~ssi~ne, ~i af~erma esser quell o il mi ì')altor mezzo per comballere I d1fetl1 cag1 onat1 da l• l'aO'itazione interna, l' indecisione e-la paura dell o sparo. I')
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Si insiste in modo particolare r1ui, pei successivi esercizi di Liro , 5Ulla grande importanza che v'è nell'abituare il soldato a dichiarare conellamente il punto miralo e si ordina che esso sia sllriamente e pazientemente ri preso, quando non sappia dirlo. Nel tiro, i soldati ascritti all a. 11• o 2· cla$Se so no in vitati ad annunciare il punto del bersaglio che credono di aver colpilo. È certo che questo obbligo, divenendo abitudine, gioverà moltissimo ai r isnltali del tiro. Infalli osservando da vi ci no dei tiratori, ci si persuade che molti, più che non ~· immagini, chiudono gli occhi al momento dell o sparo e se s'inLcrrogano, pochi sanno indicare il punto in cu i era direi.la la lin ea di mira quando è partito il colpo. Nel pun tamento a. braccio sciolto è prescritto di di ri gere la linea di mira a 0,50 al disotto del pnnto che si vnol mirare e di sol· levare gtaclatamente l'arma e regolare la pressione sul grilleLLo in modo che il colpo parla quando la linea. di mi ra incon tra il punto da mirarsi. Una simile prescrizione è pure nella nostra Istruzione. Però in German ia è limitata al puntamento a braccio sciolto, essendo st.abilit.o che in tulle le altre posizion i la li nea di mira va di· . reua 5Ubito nel segno - da noi si tace. C'è più libertà che da. noi quanto al mirare, in questo senso, che uno può servirsi dell',icchio destro o sinistro (appoggiando il calcio alla spalla sinistra) o anche di tulli due insieme, poichè dicono che vi sono ·di quelli che ti1·n no bene anche così. Gl i occhial i sono permessi . L'attenzione , degl' istrullori è specialmente r•ichiamata sulla facollà visiva delle reclute per ri ferirne tosto all'ufficiale medico. I deboli di vista sono posti di dirillo nella 3° classe di Liro e non possono concorrere ai premi.' 11 punta.mento dall e posizioni speciali viene dopo lo scauo dell'arma. V'è una posizione nuova per noi, q·uella d' in ginocchio sui due ginocch i col busto o dri llo o appoggiato ai talloni. Si dice che per tirare contro bersagli mobi li le ·posizioni in ginocchio e a terra con appoggio si devono preferire. Nella descrizione cli tutte queste posizioni si tien sempre conto della diversa conformazione fis ica dei soldati. Non vi sono e;,erciz i tassativi di puntamento celere, mentre se ne fa nso nelle lezion i di tiro al bersaglio e più nei ti ri di comballimento individuali : v'è solo la raccomandazione di dare una grande importan1.a a che il soldato si abitui da tulle le posizioni a mirare rap idamen te il ber· saglio che vuol colpire. ·
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STUDIO COllPA RA 'l'IVO
E così pure non vi sono prescrizioni per gli esercizi cl icarica , di fuochi ordinari. accelerati, ecc. È dello clie si deve portare .mo lta
attenzione su tulli questi esercizi e si accenna all'utilità di adoperare cartucce d'esercitazione e il Liro ri dou.o. È stabi lito che gli esercizi preparatori di puntamento dehbono chiudersi con tiri con cartucce a salve, i.;ominciando con il sostegno e di ri gendo la linea di mira in un bersal{lio . Quindi si passa ai tiri à pallottola e contemporaneamente .alla scuola delle distanze. Una cosa da nota rsi mi pare l'affermazione che il posto migl iore per l'istrnllore durante gli esercizi di punta mento e di Liro sia dinanzi e sulla sinistra del tiratore, perchè è da lì che si possono , meglio constatare i difetti del tiratore. Da noi si sta generalmente !\ulla déstra. I l regolamento tedesco si affretta però a ;;oggiungere che l'istruttore è libero di scegliere il post.o che meglio gli' co nviene. E questo spirito di li bertà è la carati.eristica di qnesto rego lamento; esso ne rende la leLLura gradita , nonostante le minuziosità al le quali scende e che per noi sarebbero soverchie, quantunque non dubito sieno necessarie per quell'ese1:cito. Ho parlalo del Liro ridoI.I.o che in Germanio. ed in Francia è adoperato come compleinenlo alla scuola di pn ntamento e l'i mp iego delle cui munizioni ( 100 io Frnncia, non so in Germania) i• la sciato al criterio dei comandanti di com pagnia Non conosco le modalità di quel tiro presso quegli eserciti, ina . credo di poter sicuramente affermare elle pochi ssimi (e forse nessuno) rimpiangono la sua abolizione da noi . R egole di puntamento . - Non v'è, come ho già detLo , nella francese Istru~ione del tiratore al cun capi tolo che corrisponda alle nostre « regole di puot.am~oto » e neppure al § 28 del regQla mento tedesco .in titolato : « Im piego dei vari alzi e scelta del punto a mirarsi, 1) il quale § non è però nella scuola di puntamento, ma bensì in quella di' tiro al bersaglio . E anche quello che dirò circa tale argomento per l'esercito rrancese, è ricavato dnl regolamento sul Liro. lo Francia il pun to da mirarsi nei tiri individuali vari a a seconda delle lezioni e ad ogni giornata di tiro. TI pnn tamenl.o ·teorico pnre che sa rebbe il centro {pei tiri d'istruzione) ; si Lrnlla quin di di stabi lire lo spostamento rispello al cenlro del pnn to da mi rn rsi per la giornata e si procede cosi: 1
DELLE T RE ISTRUZIONl SUL TIRO, ECC.
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Prima che giun !-{it _s11I luogo lct co111 pagni:1 che deve tirare, l'ufficia le di tiro del ·ballagliu11e spara all'appoggio e con un'arma reu ificata ·12 colpi , dirigendo semprP- la linea cli mira al limite infe ri ore di 1111 ci rcoleuo o quadratin o il cui diametro o lato è l,t mil lesima parie dell;~ distanza alla quale si spara. Sta uilisce quindi il punto medio della 1ysa dei colpi tirati e qnello è il punto da mi rarsi ed è segnalo SOJ) l'<l UO hersaglio regolameolare CO I mezzo di un circoleLLo o quadratino delle dimension i indicfrte. Tale b~l'saglio è situalo sulla li nea dei bersagli da adoperal':.i, in modo da esser visto da ciascun tiratore durante il Liro dell ~ giornaLa. Se la distanza oltrepassa i 400 metri, si ripete l'operazione e si colloca in vista 1m altro bersagl io co l nuovo pun to da mirarsi. Per qua nta fi ducia si possa avere nell'abi li tà dr questi urtìciali di tiro, a me pare tale sistema poco pratir.o e per quan ta larga parte voglia farsi alle deviazioni derivanti dalle ci rcoslanzc atmos feriche a distanze che non superano i 600 metri, ri lenao sia .me•~lio no i V O tiri d'i struzione far mirare i soldnti in un punto fisso ben · deLermioato e possibi lmente quelltl che si vuol colpire. . Ne i tiri cosi delli d'appli caz ione (almeno nella •It • lezio~e tiro a ripetizione), è detto di puntare al piede del bersaglio, ma nei tiri colleltiv i riappare la prescrizione che l'ufficiale comandirnte di riparlo deve determinare l'alzo e il punto da mirarsi e può variarli entrambi a seconda dell e circostanze. Vedremo quanta importanw annellano i francesi alla scelta degli alzi , in base all 'osservazione dei punti di caduta dei pro ietti li. Nel combattimento è invece Las . sativnmenLe ordinalo cli puntar sempre ai piedi del bersaglio. Nel regolam ento tedesco è dotto che l'alzo fis so ba il pun to in bianco a 200 metri e che gli altri lo hanno all'incirca alla di stanza di cui portano il numero. Si prescrive al tiratore di cercare cli colpi re nel centro clet bersaglio e quindi di scegliere il punLo a mirarsi in base ai da ti con tenuti nella tabella di puntamento che ho qni rìportatn. A renderla più ch iara pel lellore ho pure annesso a questo studi o il ber,-aglio c~1i si .riferisce o nel quale vi sono dei particolari di. forma, che non s1 cap iscono senza lri. lettura della labella. o che eviden temente non hanno al tro scopo che qnello di faci litare al soldato l'operazione del mirare. Questa tabel la che ogl)i soldato possiede in una delle
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ST0Df0 COMPARATIVO
Tabella di puntamento. -
,,. I
ALZ I
1~ ,-1~
.B
I~-=~ 1·d eN
i5
·-
Z
~
~
~
~
'-
-
o
Alzo fi sso 200m
<
50 100 150 200 225 · 250
Punto
d;i
mirar.si sul. bersaglio a zone
e
Al.di so'pra del rettangolino inferiore (b) » » sotto • » » • sopra " Al centro Al disotto del reUangolino superiore (a) Un palmo al di sopra del rettangblino super iore (a)
+ 24 + 34 +21 +o -21 -49
))
))
))
--
( 200
Limite inferiore del bersaglio
+31
+ 16
225 250 Alzo di :300'"
(Vedi il bersaglio a zone _Tavola IV).
»
))
>)
Un buon palmo al di sotto del r ettangolino inferiore (b) Al centro +o - 36 Al di sopra del rettangolino superiore · -'19 . Un oco al di sotto·al limite super iore de bersaglio · .
+ 53
(
300 325
350
1
I
300 325 350 400
Alzo di 400m
+136 1 +111 , +79 Limite inferiore del bersaglio Al centro
±o
I
Alzo di 450"' » 500m 550m 600m " ))
1t50
l
-
I
500 +o 550 >all'in· Centro 600 circa
Annotaz ioni. - I datci relativi alle· ordiuate merlie sono stati stabiliti in seguito ad una serie rii tiri lii prove cturante tlrl .inno eon la nuova polvere da fucileria. M0 • i87l. Esse corrispondono alla tempemtura an,nuale mecjia.
DELLE TRE ISTROZIQNI SOL Tmo, ECC .
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pagine del suo libretto di Liro, presuppone im· livello medio di . cultura superiore a. quello dei nostri soldati e delle nozioni t~ori~he dell e qua1i manca. affatto la nostra. istruzione e ~he eontiene i_nvece il regolamento tedesco. Senza. arrisd1iare ùn giudizio circa tale tabella, mi permetto di rion rimpiangerne I.a. 1m~ncanza presso di noi. Nei tiri· di combattimento individuai, e collettivi è stabililo d1e sino a 400 'metri :i,i applichino le · norme già menzionate ; al di là dei 1-00 metri si 1~ira a.I piede del 'bersaglio. E non è concesso ai ca.pi riparto :di cangiare Lètle punto di mira., se. non in seguito ad osservazion i fatte, tirando con un solo alzo , sulla caduta dei proieLLi li. Da noi <lacchè abbiamo questo fucile la questione qel punto da mirar:;i è p:1ssata ~,J) per fasi cosi con.LraddiHorie da.for diventare· quasi scenico in proposito chi, come me, ha la. disgrazia d'ignorare la: bai i"s'tica. . · Con l'Istruzione del 1~71- si pun tava ::il centro· del bersagl io con le linee .di mira corrispondenti alle varie tacche dèll'alzcf ; ~ ò,.rn al disotto del centro, servendosi della tacca fissa per tirare n ,100 metri; - · 0, 50 al disotto o al disopra del centro per le distanze intermedie, seco_ndo che si sceglieva là linea di 01ira superiore od inferiore alla distanza vera o stimata._Erano regole molto semplici e fac ili a ritenersi . · V~nne l'i .,trnzione provvisoria del rns,1e ci fn . dimo·strato in modo irrefragahi le sia con nna pagina e mezza d'argomenti, sia con dei grafici e delle figurine, che PI vero punto da .mirarsi a quàlunque distanza e con qualsiasi alzo per Lntrre il miglior partito dalle quali tà balistiche del nostro fuci le, era il piede del bEmaglio (cioè, a 0, 35, a 0,85 e a 0,55) a seconda dei bersagli., al disotto del punto da colpirsi). E qgesta che sarebbe pm:e stata una regola semplice venne resa poco intell igib ile dal fatto che su u: lezion i di tiro ordinario no,ns'impiegava mai l'ali.o corrispondente alle distanze. Nel 11885 fu pubblicata una istruzione sul tiro, non più provvisoria, còn ·la quale si ritorna al puntamento al centro, senzn darne ·\
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(IJ Mi si obbietterà che nel iS8i si cambiò l'alw, ma io credo lo si facesse solò per aumentarne la graduazione e miglior'Mne la forma; non è ammissibile che proprio con quel cambiamento si ottenesse il resultato di avere dell e linee di mira artificiali che· non corrispondono alla gettata vera dl cui port4no il numero.
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STUDIO COMPAR ATlVO
DELLE TRE I S'f RUZIONl s u.L TIRO, ECC .
alcuna ragione, e per le distanze si prescrive di sceglier sempre l'alzo maggiore puntando al pi ede del bersaglio. Da 400 metri si no all a bocca dell'arma, quando il ber·s,l glio s' avvicina al tiratore e non si ab bia tem po a cambiare l'alzo a mi sura che la dislanza si raccorcia, si punterà al piede del bersaglio. Quest'ul tima prescrizione r iprodo tt,Ldalla istruzione provvisoria era fondata sul daLo di fa tto che la traiettoria dell 'alzo di 400 metri, puntando al piede del bersaglio, aveva l'ordin ata massimà infer iore alla sta tura media di un soldato. Si arriva all'istruzione atLuale la quale al n. 89 dice che il soldato inquadrato. tira con l'alzo che gli viene indicato puntando al centro della .parte visibile del bersagl io. Alla lettera cl) dell o stesso n. 89 prescrive che quando il sol,da to isolato stima la di slanza del nemico 200 metri o meno, imp iega l'alzo di 200 metri, quando la stima da 250 e 300 metri . impiega l'ali~o di 300, quando la stima di 350, im pi ega l'alzo <l i 400. Non parla del punto a mirarsi, ma è su pponibile sia quello sopraccennato, cioè il centro. E fi n qui le cose sono abbastanza semplici e chiare. Ma al numero ·184 si legge « Pér ottenere un tiro di precision e (sembra che la precisione « non entri nelle regole del n. 89) il soldato d<:we punlare a 1 iSO, « 250,. 350 metri con l'alzo immedialamen te superiore, dirigend9 « la: linea di mira al centro del bersa){li o; e con la tacca lis'3 a (200 « metri) per la distanza di 200 metri deve punta re a 0,25 al di< sopra del centro e a 0,25 al disolto se tira a 'IOO metri . · lo non rileverò le contraddizioni fra le regole delle ultime ,i. istruzioni di tiro, ma ~pero mi si darà ragione se dico che certe distinzioni non sono affatto pratiche e se esprimo il parere che gl i alzi, almeno per le distanze del tiro indiv idual e isolato, debbano co rrispondere effettivamente alle rispellive gittate e che si scelga una bu1>na volta o il centro o il piede del bersaglio, ma non si confonda la te:-;l.a ai soldati·con regole variabili e non tassative. Non v' è tracc!a di regole di puntamento contro bersagli mobil i nel regolamento fnrncese, quantunque si eseguiscano dei tiri contro tali bersagli; in quèllo tedesco si parla solo dei ber3agli che si muo vono in senso ·laterale e si prescrive di puntare av:mti di una quantità varia hil e in. ragione delle distanze e <lella velocilù <lei ber· saglio .
Si dà per esempio la norma che contro un bersaglio in molo colla velocità cl i ·100 metri al minuto e distante 100 metri dal Li · r-atore ; i deve puntare nvanti all'incir·ca d' una larghezza d'uomo, a ·150 metri d' una larghezza e mezzo . Noi che nel 1883 avevamo J·i tenulo sufficiente una n,assima generale, come quella del regolament o tedesco, senza nessun esempio, ora sinmo ritornati all 'i11ci rca alle regole delle istruzioni 1874. e s,1 e ve n·è per una pagina intiera di cifre che i soldati impareranno fo rse a memoria, ma non sapranno che molto difficil mente applicare al caso pr:Hico Tanto più che la sol a occas ione che loro s i. forn isco per impralichirsi è la 9• lezione del Liro individuale, 4 <,pari all 'anno 1. Ma il § 15 del qnale ci occupiamo, non si limita a indicare solamente le regolo del puntamento, esso dà ancora dello norme che meglio starebbero sollo il titolo di condotta del Jaoco inclivicla ale . Infalli esso indica come deve re:;:ola1·si il ·soldato inq uadralo e isolato, e per questo · stabil isce che non incominci il sno fuoco contro gruppi a disl~nza maggiore di 350 metri e contro ·uomini o cavalli isolati a <,WO metri. -Di noi.le poi non deve far fu oco contro nemico cl1e si presenti sia in gruppi. sia isoiaLo, con uomini o con cavalli, se non a rn o 20 metri salvo gl i sia stato preventivamente ord inalo di $parare a maggiore distanza por deù·c l'allarme . Ci rca al fuoco de~li isolal i il regolamento rrancese stabilisce che si può ti rare con probabilità di colpire, senza troppo spreco di munizioni sino a: 200 metri contro uomi ni coperti o a Lerra 300 • » » uomini in ginocchio o in piedi 45·0 » » un cavaliere iso lalo 600 1) » gruppi di l o più uomini. Il regolamento tedesco afferma clic facendo nn im piego gi udizioso dell'a rma, si ha probabililà di colpire: Sino a 200 metri un bersaglio qualunque >> a 250 » un uonio 1n .ginocchio » a 300 » due uom ini accanto in gi nocch io » a M>O » nn gruppo cli almeno tre nomini o nn cavaliere isoiato. 1
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sru,n10 COMPARATIV:0
Quando però si conosca esaLtamen te la distanza e si possa dirigere bene la linea di mira, le due ult,ime cifre possono estendersi · rispettiv.ament.e. a' 4.00 e 600 metri. Come si vede, noi siamo quelIi che Leniamo I li miti più ristretti, forse pen:hè abb iamo minor fi . · ducia nell'abi lità dei nostri tiratori. Sinora si poteva sparare contro picco li gruppi sino a ~-00 metri, adesso siamo scesi a 31:>0 metri ecI° i~ pur~ sono d'a~viso che convenga ab ituare il soldat.o all a persuas,onP- che non s1 deve sparare a ·di stanze troppo grandi, perchè non v'è probabilità di colpire . Pure non mi si negherà che l'idea di avere un fucile che tira a più d! 2500 ·metri e ·non doverserie d'i propria ini.ziativa servire più in· lit di 3o0 metr\ non sia di quelle che penetrano difficilmen te nella tesla di un so ldato. " [ tedeschi che ·pare sieno di questo parere hanno dei tiri detti di dimostrazione che fra le altre co,-e fanno vedere al soldato, oltrecnè il valore del la sua arma, anche quanto da essa possa ragionevolmente i1ltendersi alle variEl distanze.
Scuola •lelle ~Istanze.
.I t.'.·e. re~olame_nti di tih) dei quali ci occup iamq fan no fin da prmc1p10 risaltare l'importanza. di questa istruzione che viene imp_artita · presso i tre eserciti con eserr.izi per genere e per progres . s1one molto simili fra loro . Paragoniamo prima la nostra ;cuoia delle distan~e con· quella francese e poi vediamo le differenze d"en:.. trambe ~on quella tedesca-. ·. . Le. nostre<< Nozioni preliminari i> contengono le dispos izioni, d ordrne, come e a chi spetti la direzione, da chi sia fatta l'uni - · forme_ ecc . e stabiliscono eh~ la misura delle distanze a ~assi sia. eseguita soltanto dai graduati e che il rimanente di questa scuola sia fat1a da tutti'i soldati annualmente. Prescrive c._he non si fac'.:iano _esercizii speciali nè per gli uflìçial i nè pei graduati di truppa 1 quali :do~ranno pro ul.lare di quelli fall i insieme coi soldati pei· 1mp rat.1ch1rs1 nella stima delle distanze sia a vista sia col suono . lri Fi·ancia i soldati. (e comunque non sia eletto, probab ilmente
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DELLE TRJ]; ISTRUZIONI SUL TIRO, ECC .
anche.i graduati di truppa) sono esercitati. nella misura· delle distanze_a passi, ma mentre da noi si propone questo esercizio per avveziare .gl'individui a fare il passo di 0,75 (e pei ~ersriglieri 0,86) là _si cerca di far imparare a ciascuno quanti dei suo i passi s1anno in una lunghezza di '100 metri. Mi pare sistema migliore; tanto più ricordandomi i risultati poco soddisfacenti che si ottenevano allorchè si insegnava ai so ldati a fare il passo d'un metro. La lunghezza del passo dLpende essenzialmente dalla conformazione fisica dell'individuo , poi dalla veìocità della sua andatura. E anche l'andatura é quasi costante in ciascun individuo, se non vi sieno cause speciàl i che lo spingano o, lo obblighino a modificarla. Un uomo di metri 1,80 e uno di metri 11,o5 po tranno arrivare, dopo ripetute prove, a percorrere ,J 50 metri· con 200 passi; ma se ci immaginiamo ,che una sellimnna. dopo ultimato questo esercizio, il primo si ricordi precisamente ' di quanto deve accorciare il suo passo e il secondo di quanto allungarlo per ottenere il passo regolamenta,:e, Crt~do che c'ingnnniamo. . . . No i dal passo del metro (istruzione 1187 4) siamo passati a quello - di° 0,75 insegnpto a tutti i soldati (istruzione prov. ·1881.) poi abbiamo tolto add irittura que$tO eserci7.io. (istruzione i 885) ora che ci siamo ritornati , e molto giqstamente pei soli graduati, mi pare sarebbe stato megl,io seguire in questo i frani;es i e i tedeschi, poiché almeno . i graduati è supponibile sieno capaci di ridurre i loro passi in metri · quando sappiano quanti ve ne stanno in lun- . ghezza di 50 metri o di '100 metri . La stima delle di stanze a vista è da noi spinta fino a 1600 mctri anche pei soldati, mentre in Francia si limìta a 1100 metri e in Germania a 800 metri; con questa·avvertenza, che i ~oldati devono con sicurezza sapere apprezzare le djstanze fino a 400 metri E la ragione di queste cifre presso quelle due nazi.ani è data dai limiti imposti al tiro individuale che sono precisamente 600 metri in Francia e fra .mo e 6.00 in Germania, allorchè si può determinare con sicurezza l'alzo e il punto da mirarsi. Ora ùoi che con l'ultima IsLruzione abb iamo tolto 50 metri al limite massimo primo concesso (400 metri) al fuoco individuale, a qual pro sprechiamo del tempo a insegnare ai soldati la stimi~ delle distanze fino a '1600 metri? E non a caso ho adoperato la parola sprechiamo, giacché n~n 1
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·STUDIO COMPARATIVO
sono solo ·ad avere poca fede nell'utilità. di questa istruzione, almeno nel modo come l'ho vista praticare sin qi1i . A·-me senibra che la .s tima delle distanze a vistasia aor.itulto un dono naturale concesso a pochi e possa divenire dote di altri, mediante esercizi ripetuti co: stantemenle ed in circostanze di tempo e di luogo svariatissime. Ora nei 'J/ 10 delle nostre guarn igioni questa scuola si fa sulle strade o sulle spiaggie del mare, perchè mancano terreni più adaLti, quasi dovunque alle stesse ore e si ripete un numero . molto esiguo di volte. Le abolite istruzioni già citate prescrivevano che la stima delle distanze, sin fino a 500 metri, che fino a ,J600 metri si ripetesse . tanto quanto bastasse perchè ogni soldato assistesse ad ogni lezione altùeno 5 volle . Ora tale prescrizione è stata soppressa, ma non credo che ciò · gioverà ad aumentare il numero delle ore che si hanno a disposi-:zione per tale scuola . Mi si dirà che il n. 105 prescrive appunto ciò che io esprimo come un desiderio, ma io non parlo di ciò che è prescritto, bensì di ciò che si fa e che è possibile di fare, tenuto con to dell'economia generale delle istruzioni È perciò che a- me sembrerebbe conveniente di limitare la stima cl.elle distanze a 500 o 600 metri pei soldati e di concentr;ire gli sforzi sugl i ufficiali ' e Sui graduati in modo da avere in ogni compagnia un numero sufficiente di veri. stimatori scelti, pei momènti del bisogno. Il metodo seguito in Francia nell'insegnare la stima delle distanze a vista è quasi identico al nostro il quale però mi pare m{)gl io particolaniggia to. Nella misnrn delle distanze col mezzo del suono (11) che anche m Francia è insegnato soltanto agli ufficiali, e graduati d1 truppa, vi è questa sola differenza , che mentre l'istruzione francese parla di una cadenza mentale regolata in maniera da contare dall' 1l al 110 in 3'\ la nostra indica il modo di apprendere tale cadenza con le oscillazioni di un pendolo di ,j metro di· lunghezza.
(l) Quest<1, speciale istruzione è prece<luta nel regolamento francese rla queste parole, . • Sinché gli eserciti stranieri faranno uso clelle polveri nere attualmente in servizio e , la coml)UsUone produce fumo ,•isibile da lungi, <1uesto sistema. di stimare le clistanze • corfserverà la sua. ·uti lità ,.
DELLE TRE ISTRUZIONI SUL TIRO, ECC.
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Vi è pure nella nòsLra la raccoman dazione agli ufficiali e gradtrnti di ripetere l'esercizio· di contare in cadenza coll'oro·logio a secondi o co l pendolo, per conservare la facoltà di contare rego· Jarmente dal1' 1I al 11o· in 3\ la qual cosa è il fondamento della stima del.le distanze col suono ùn àrticolo cl,e sarebbe de;;ideral.Ji le fosse introdotto nella nostra · istru:z;ione è qnello che chiude l'istruzione francese e cioè « I co manèlanti di bauaglione insef(nano ai loro ufficiali l'uso dei telemetri ('1) in servizi,, nella fanteria >) ed approfittano di tutte le occasioni per far far~ deìle numerose applicazioni. Tutti i soll.'ufficiali che dimostrano una su'fficiente atlitudine, sono pure esercitati nell'uso pratico dei telemetri . È vero che in una modesta nota sono pure da noi menzionati di straforo gli strumenti per la mi$ura delle distanze, come controllo nella stimà delle grandi distanze, ma che io sappia, nella nostra fanteria l'unico strumento fìn qui adoperato è la corda degl_i zap. patori. . Il regolamento tedesco comincia coll'affermare nel:capitolo ,inti tolata: « Stima delle . distanze > che l'abilità in questa stima è in1 dis·pensabile per gl i uflìciali sotnifficiali e soldati. l soldati debbono con sic!1rezza sLimare le dislanze fino a 400 metri, ma ·sono esercì La Li anche nella stima d: quelle fra /4.00 e 800. Gli ufficiali e sottuffici~li i soldati che hanno una speciale ,attit.udine debbono poter stimare le distanze sino ad 800 metri e sono esercì tat i sino a quel là di ,1200. · Sin da principio. si accenna alla misu.ra delle distanze col mezzo . del suono, ma si dichiara che questo modo no·n può servire che p·er le grandi distanze e pel tiro dell'artiglieria. Vi sono alcuni ciati di fatto circa l'influenza della luce dello stato . del èielo e del terreno, che mi pa1;e utile riferire: · Si stima generalmente troppo corto col spie velato, coll'atmosfera purn, col sole di dietro, in terreno un iforme, sopra l'acqua, sopra un paes;.:iggio a fondo chiaro, in terreno ondulalo, specie se alcune parti della superficie sfuggono alla vista. ·
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fi) Ve ne sono di due modelli: Labhcz e Go ulicr, quest'ultimo ù il modello defi.nit.i- , vamente adottato, i telemetri Lo bbez restano in liso sino a4 esa11rimento.
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DELLE 1'&E ISTltUZION l SUL TIR0 1 ECC,
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STUDIO COMI•ARATIVO
All'opposte> si esagera in lunghezza . Nei grandi caloi·i, su fondo SCL'.ro, col_so!e in faccia, con tempo nuvoloso, grigio, col crepuscolo, ne, boschi, tn terreno discendente o contro nemici visibili solo in parte. Cndipendenlemente da tulle quesle inOuenze, durante il comb1tttimento si stima generalmente troppo corta ( 1). · Anche qui si parla cli strumenti per la misura delle orandi dista~ze, ma io ignoro se vi sieno telemetri in uso nella f;nteria tedesca . L'andamento della istruzion e è analogo al nostro . Nell a mi su '.·a _delle dist~nze a passi si insegnn, come ho già dello, ai soLLuffic,alt e s?lda.t,. a conoscere quanti dei loro passi ci vogliono per fare mo. metn. Vi e l'uso di contare per doppi pass i, uso che ora noi abb iamo imitato da loro. Prima però di passare alla stima delle distanze a vista, si eserci tano i soldati a fi:,sare nella memoria delle così dP,LL~ lun o-hezze tipo di i:>O metri e 100 metri e per vec1ere se vi hanno al:ituato l'occhio , si invitano ad indicare sul terren·o dei punti che, secondo loro, sono distanti app,nnto 50 e. 100 metri, e la loro stima viene veri fica La. Per lunghezza tipo servono anche i lati dell a co rte del quartiere quell i della piazza d'armi, e s'insiste molto à che l'occhio dell'og~ servato.re si abi.tui a queste distanze tipo, perchè la stima rapida delle di stanze cl1relle, cioè di fronte, è molto facilitata se si è famigliarizzati con l'impressione delle lunghezze tipo di 100 metri ecl an~he 200 metri. Il metodo repul~to migliore per la stima di una distanza ignota è _qu~s.to: !'_osservatore cerca 1li detel'minare un punto che, a sno g1 ud1zt0 , bi partisca la distanza da stimarsi e, se occorre, fissa anche un a~tro punto che dia il quarto della distanza totale, e stimato questo col riportarvi mentalmente le lunghezze tipo, non v'è che da mol-. tipi icare per qun llro. A.oche. da noi si fanno i primi esercizi con uo~ ini e gruppi sitnat, a distanze conosciute, ma non ci si ferma a delle luncrhezze tipo, ~revi come quelle di ·I 00 metri o 200, ci spin giamo addirit1
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(I). Il so~o tlato di fatto contrnuto nel rcgob mento francese (stima delle distanze) è che 11 marmo, con la sua a ltezza, copro iuticrn mouto un uomo in piedi a 400 mll~ri. -
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tura sino a ,J500 metri e lo ~copo non è quello ell e si prefigge l'i strnzi one tedesca, bensì l'osservazione dei partico lari più o meno visibili di un uomo o di un gruppo alle varie distanze. Ma non è davvero facile l'impan1re queste differenze di partico· lari a 11o distanze cliverse. Sarebbe forse meglio far e ripetuti eserci:1.i per tre o quaLLro distanze, in modo che ciascuno potesse avere almeno dei termini di confronto, per la sua vista, abbastanza si.curi. Ciò che più importa però mi sembra essere :il rii.ornare a limi Li più modesti nel le distanze la cui stima si insegna ai so ldati, · e cercare un tipo semplice e pratico di telemetro anche per la fanLeria. ~on ,•i è classificazione e neppure vi sono premi per stimatori ,· scelti nè in Francia , nè in Germania.. A me pare che essi sieno utili come incentivo µer la truppa a mettere interesse in queslacl,e pure è, se faLta seriamente, un'istruzione imporLanLissima . Soltanto non sono ben sicuro ~he eh i prende il premio ora nelle nostro compagnie sia per davvero uno stimatore scelto, sul qua le si possa al bisogno fare un serio assegnamento.
(ContinuCl) GI OVANNI MJHANDOLI '
Ala{Jgiore ,19° fanteria.
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TAVOLA I.
· ITALIA B ersaglio di scuola.
Soldato in piedi.
Solclato
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T AVOLA ll
FRANCIA
Bersagli pei tiri inclioiclaali cl' istn~zione·
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400 metri.
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Bersaglio pei tir i incl,viduali d' istruzione fino a 600 m.eir t'..
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Il circolo inclica to come bersaglio per ciascuna lezione ::;egna la zon a cleJ colpi utili. All'interno di qt1esto si traccia al lapi::; tm altro circolo con Ja metà del raggi0 e la corona. ci 1·c0lare che· ne risulta com rwenrle i co lpi val utati! , il circolo intAr no quel li v;:i In tal.i~- :\ nal ogameute pel bersaglio rettangolare .
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'i'AVOLA III.
FRAN C IA I
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Bersaglio cl'uomo in piedi.
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Bersaglio cl'uomo in ginocchio.
Bersaglio a 'terra.
d'uomo
B ersaglio pei tiri -d'applicazione.
TAVù~A IV.
GERMANIA
Bersaglio a zone
Bersaglio a stri.scia
B e1·saglio Jigura e varietà
Bersaglio di sezione , .h
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QUAN'frr.A', QUAUTA' En APPR1'STA3!ENT0 DEL VITTO PER LA TRUP_PA
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QUANTITÀ,
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·ouALlTA ED APPRESTAMENTO DEL
VITTO PER LA TRUPPA
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non b.asta dare a q11esl.o una razione gio.rnal ie1:n di ~ufflciente valore nutritivo, pe r µoLer dire di <1verlo bene ali meulato; è indi&pen.sabile pLtre cbe gli alimenti destinati J. rompoi·la siano adatti alÌo scoµo e, per di più, preparat i e c_onsumali oel mo,éio più coufoccnLe a ch,e possano riu:;cire vera men te riparatori. . . Con_questo s_Ludi o mi propongo l'esame del trip)ice quesi to,.con spe- · c1ale nguardo a qunnto è o·ggi stab ilito pe1· la ali mentazi.one delle nostre truppe, e non senza accennare a ciò che si potrebbe fare ancora nell'il11:onLo di mìgliorada, co n gr:tnde vantaggio igieriico del · soldato, pur .rimanendo en tro i limiti delle modeste risorse allual mente dispon ibili per lo scopo.
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Il problema dell'al.imentnii0ne militare è viiale per gli eserciti. Ne deriva il bene::;sere fisico e mor:dedel solda to e può dipenderne In fonnna o h dis.itrnia delle armate. Federico il Grande diceva che« quando si vuole a11ere un fondamento solido per la buona nr(!:1nizzazioné 'cli un e~e rcil.o,·. convirne incominciare dallo sLo,. mnco Napole<!ne I, pi ò coneelloso nncorn, sole va ripetere che « il soJclato ha il cuore nell o stomaco i>. Il maresciallo Moltk e ebbe pure la sua_snggia sent enz,1 s1d proposito quando scrisse: (e in cam · pagn:i ne.:;sun regime .ilimentare, è ti-oppo cr>stoso, nel ecéezione di quel lo che ù c:illivo »: Nè gli i'10mini di scienza si trovano discordi al riguardo dal 1jensiero dei grandi condot.tieri . L'illustre Mole schÒLI, per esempic,, che per due v·o) Le, nel 186G e nel il883, si occupò con tanto vantaggio' 13 sr.pere dell'alim ~nu,zione del soldato italiano.· $Criveva: « Coraggio, buona volontà ed amore alla cosa dipendono, in irnona pa rte, dalla nntrizione sana e riw1; In fam e rende deserti Lesta e cuore. ·N'essuna forza di volonti1 può supplire nel un sangue povero, a muscoli denutriti, n nerv i smunti ». Ma se è grande l' interesse che destò $empre il problema della villnaria delle truppe,. non ne e me1rn difncil e la solu~ione, includendo essa il triplice q11esiLo della qunnLitit, della qualità e dell'apprestamento del vitto che vuolsi conceqeré al soldato; perchè )l.
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L11. c11u1ntUà del viUc• o ·ln tlet.crnainnzlune cletic 1·nzlonl n1Ultari . ' . I
·I. Che quàntità di alimento deve concedersi al soldato, perchè la ripn!·azione nel suo organismo sin pari .al consu1no èhe vi inducono la vita ed il la11oro , e perchè possa esso co,ì mrtntenersi sano vigoroso, resisLe11Le? Qna le combinai[one di princi1Jìnutritivi .dovrit cont.enere il fr ug:il e past.Ò quotidiano di qoesto nobile l.ivornLore per la di~e,;a e l'onore del pnese? A questo quesito, pri m.o e cnp itale nell'argomen lo cl~ll'alimentazioQe del soldato, non ò possibi le rispondere adeguala1nen te, se prima · non si stab ilisce bene come sia da consid.erarsi il soggel.Lo che sj vuole ali mentare . Or bene, pel' comune consenso, <~ in teso che il soldato debba assim ilars i all 'uomo a,dulto, sano ·e vigoro~o . .L'ali1~entazione qqoLid iana di esso dovrà dunque essere ta le, per quan tità e valore 1H1Lri1.ivo·, qu,1 !e si conviene :i ll'nomo così· delìnit.o . ìVfo ciò non basta. Sir.come il soldato non pnc) considerarsi come un opernio destinato ad unn un,if'orm e altivilà, bensi come un lavoratore sottoposto a divarsi gr:id i di fol.icfl. a seconda dell e mutabi li contingenze dell a sua speciale esistenza, e siccome l'alimentazione, per essere confacente allo scopo di sopperire al consumo determinato
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QU,\ NTITA', QUA I.ITA 1 ED APPRESTAMENTO
nell'or"anismo dell'esercir.io della vita e del lavoro, deve essere, n . per rendimento nutritivo, proporzionale a quel cons11 n10,_ne deriva che un'unica rar.ione non pot,i-~ essere ad,illa per o;.(ni moin entc, . dell a vi ta mi litare, Volendo dunque pronedere in modo corTelto all'alimentnione del soldato , converrò stabilire più n1r.ioni di vario valore nutriti vo, proporzionale :1ppunto ai vari gradi di lavoro cui il soldato stesso può essere subordinnlo. • · Ora, potendosi distinguere nell 'attività mi lita re tre diverse _modalità di lav0ro, quell a della vita di ;.:uarnigion e, quella doli o 11randi e:-erc;1nr.ioni, qnellri de lla vi la di guenu, assim ilahili assa i bene, per rom une consenso, a!le tre grndar.ioni di l;iv.oro, moderalo, fati coso, ecces;;ivo . convenute dai fisiologi . ne consegue che. in 11 na razion ale determinnr.ion e di raii oni mi li tari ~e 11e dovranno presta· b:l ire almeno tre varie là, direuamente proporzionali, per rendi.mento nutritivo, ai Ire grndi di auiviLà ora ricordati; e così iufa l.l.i consigliaron9 il Voit ~d il Péll enkofer per le raiion i dell'esercilo tedesco: co:;i il Mole.-;chott sugged di fare per quelle del no~tro. 2. Ciò stabi lilo, qual e criterio potrà servire di guida per la giusta determ in azione di queste razioni ? l'cr gli sllÌdi del Pt'~en, dell'Andrai, del Gav;inet e di al tri re· put.a1i lisiologi, fu fissa lo come dato di fatto abb;1stanzaattendibile, ~ ch e un adullo sano, ben pnrtant.e e del peso medio di 70 a 74- chi logrammi, nella moderala at tività, perde i11 media, nell e'::!4 ore, pe r la esalazione p.olm1Jn:ire e cn lan ea, per la e;:crezinne renale e pe r le· secrezi.oni intestin:di e dell e muccose in genere, ~rnmmi 20 di · nolo , rapp resentanti il logorio dcll:1 inLes:1iL11ra organica, e gramm i 3-10 di carbonio, eqaiv~le111i all a produr.ione del calorico nell'eco . nomi a del quale, secon do A. Gr. utier che voll e formulare il coeffi·ciente della macchina um ana , ogni ·I 00 parti (calori e), 23 and rebbero spese nel manlenimenlo della lemp~ralu ra del corpo, 5i.i per gli attrili dell'org;ini:;mo, e 20 ri marrebbero disponibili per il lavoro esterno·. Or bene, quei due dnli fo rniti dalla fi::iologia furono in addietro accettali come punti di p:1"r·tenr.a per la de1.erminar.ione cl elle rar.ioni alim entari in genere, e più special mente poi dC'lle mililari. I sei lip i di razion i alimentari sanzionali per il nostro e;:erciLo dal passalo Regolamento di ammi nistrnzione del 1875 venivano , per _esempio, cal-
IJEI, Vl'f'l'O l'Elt LA 'l'RUl'l'A
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colali ancora a quella stregua, come tulle· le razioni mii ilari degli altri e?erciti europei, appen,1 pochi anni indietro Di fallo ,;i disse: se l'orga 11i1;mo adulto e nell'auivilà moderata perde giornalmenle grammi 20 di azoto e 3 10 di carbonio, l'a limentazione del saldalo dovrà essere combinata in modo da po· Lergli restituire , nelle 2ft. ore, quell e quantità di elementi fondamentali per la vii.a. Ben presto però si capì che quella quota unica di restiLUzione in azoto e cn rbonio non potevri adattarsi n tutte lo varie contingenze di all ivitiì della vil:i, e che la reslitnr.ione doveva. essere invece più considerevole quando l'individuo lavor:i , che non nei periorli di quiete, nei quali è solo questione di mantenimento dell a esistenza. E questa considerazione era 1:1nto yiù ca lzanle per il soldato che, in fati.o di produzione di larnro, secondo i vari momenti della vii.a militare, oscilla fra limiti non poco di~giunti: All orn gli stud ios i Lent:-irono di determinare la quota di r esti tuzione giornal iera nll'organismo in nzot.o e carbonio occorrente nei vari gradi di lavo ro; · ma sfortunatrnnent.e le va lutazioni dei vari osservatori a tal riguardo riusci vano troppo discordi: le calcolate restiLuzioni, a seconda delle varie contingenze di attività, erano così mal determinate, e comprese entro estremi tnnto lontani fra loro (per l'azoto fra gramm i Hl e 30 giornali eri . peJ carbon io fra grammi 300 e 1-5Ò) da ingenerare dubbiezze sulla loro auendib il ità. .\l a c'è di più: fino a ell e dominò la t:eorin. del Liebig sugl i al imenti plt1sLici e res piratoi"i, sembrò giusto che il criterio delle perdite dell' organismo in azoto e carbonio ".enisse :iccellalo come base della cleterminaiione delle rar.ioni al.imentari in genere, ed in specie di quelle per la l.rupp::t. Ma da po i che, per gli stndi del Voil , del Pettenko fer, del Debovc, del Flammant, ecc. quelia distinzione ru dimostrala in sostenib ile, anche quel criterio si presentò insuflìcienle ed infido. Dil'atto, se è vero che, in fonde in fondo, Lutli i principi nutrit ivi possono riu scire pln\tici, riscontrandosi, per esempio, nelle cell ule os~ee nna elevata proporzione di sostanze min erali, nelle r.ellule nervose della :nateria grassa ; se~ vero che le sostanze album inose od notate d'egli' alimenti non servono solo a plasmare i tessuti, ma posson o essere anch e in parlo ,,ssidate, . combust~, divenendo così produLLrici di calore e lavoro; se è vero
Q.UANTl'rA', Q,UA LITA
allresì) come il Vuitel'Henneberg sostengono, <.;he qu esLe ..~tes:;e so stanze proteiche. in presenza degl i idrnti di carbon io (am ido e znc:~ cbero}, f)OSSono essere trasformale nell'P.conornia in sostanza grassa; sè è vero infine che la sos~anza grassa, ollre che rappresen tare il migliore e piit r icco combustibile per la produzione del calore animale, può funz ionare an.che, secondo Debove e Flammant, da moderatrice del consumo delle sostanze azotate, tanto che dalla sna qu[)nlilà maggiore o minore nell'aliment.izionè può dipendere il minore o maggiore logorio di queste, è evidente che l'azoto ed il carbonio perduti dall'organismo, se rappre:::entano la· estension e dei processi di ossi dazione e la specie dell e sostanzr. sc9mposte, non pos:;ono somminislra re la veni misurn., nè add itare il mo~o più ,1cconcio de.Ila neces:'ìa ria resti_tuz ione li MolescboLl, scrivendo nel 1883 sul la razione del so ldato ila lia.no , chiama l'nndazzo di servirsi di quel cril erio aso nieno che · loclcoole, e di ce elle « il valore degli ali menti non si può apprez<< zare dal loro conten uto in azo to e carbon io, bensì dalla propor« zione di sosLanze :idatte e quali ficate che qu esti alimenti conten« gono » ( I). Conseguenter~ente un nuovo cri terio per la dèlermi nazione delle rnzion i giorna liere del so ldato è accel.la'!.o oggi, più emp iri.co se vuo lsi, ' ma più sicuro del precedente . ()nesto criterio è desunto da copiose ed auto revoli ossel'vazioni sui modi di alimentazione praticamente usati, che, sollo sem piici cireostanze determ inate, si d iinosLrarono · rispondenti allo scopo di sostenere la regolare nutrizione dell'organisr11') sottoposto a dive rsi gradi di atLività; in altri term ini è co slituito dalla nòla composizione in pri1Jcipì afimenlari immediati di razioni esperimentalme.nte provate adatte allo scopo per il quale furono adoprnte. L'illustre prof. MoleschoLL, nel lo scrilto citato di sopra, che fu l'inspiraLore delle recenLi innovazioni sul la alimentazione del nostro soldato, radunnndo le osservazioni proprie e quell e del Valentin , del Playfair, del Peyen, del Forster, del Petten kofer, del Vo it, ·del Ranke, dell'Hildscheim, compi lava la seguente tabel la cl)e offre le:
llletlle normnll p e1' lc{compo::;ù;fone di razioni giorna-
liete adatte pel' l'aomo adulto, scuw e ben po,·tan le (come deve rignardar$i il su ldato) :-.ottom,es:so: I. - Al lavoro moderato.
S1ttl.ct razi o1w ·ael ,soldato ilalùmo. Relazione a I Ministero della. l/iv ·isfa !Uilitai·e 1111,lianct, pag. {77
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43
DEL V1T1' 0 PER LA TRUPPA
I valori medi di 11uesla Lavola sono dunque preziosi per noi; se ae pnò dedurrtJ c,: h F:J la aHLiLuzione dolle razioni giornali ercalimen- · Lari .del so ldato dovreb;Je esser tale da assicul'argli , nell e 24 ore, grammi di : S0s11wz,1 azotat11,
Sostanze
~-----
~. Razioni di guarnigione (a). -
In l.olalo co n gra.ssu :!= 2,4:J
,li am il o (<t)
I. nella vita di guarnigio,ne.
126
80
601,4
· (lavoro, moderato). IL nf-'ll e gran di esercita:doni . .
220
37,5
9,1
Pane di munizione
750
60,0
i-,5
403,5
41+,4
Pasta fin a, o riso (.f) .
225
20,5
0,6
'172,~
171-,0
20
0,6
1B,O
127,7
30,2
' 55
ò55
T IPO I.
Carne di buo (eJ
L ardo . .
'151
Totali
U88,6
22,1
::18,9 576,0
181
90
...
G49,4
=
(lavor o faticoso•. I I I. in guerra .
(cl)
in sostMzc i11 l,r rnaric o Lr rmogonicho Qua11 tità sos tanze 1-----,----.~- - ·tzot·ite in Lola.le Qu.i I i ta csprc~.sa ' _: . con "rasso ;111,umi- Gmsse Anulacco l ::'.'2,43 i11 gmmtlii •noilii di amilo ({l) ___ _ _ _ _ J__ _!.___ _-1._ _ ....,!__ _ __,___ _
·1ornario o Lorn101foneLicltc
GAA IJI DI I. A\' ORO
Valore nutrilivo (espresso in ;irammi)
AL f M gNTl
TIPO Il.
718
· 936,7
'
rlavor o eccessivo).
J . Le alluali razio11i normali stabilil e per il soldalu iLa liano da lla Circolare N. 128 del Giornale .,llilitare [f(Jiciçtle (Parle 2·) del '1886, soddisfan o a ques te es igen~c? Ved iamo lo co l seguenle del.lf!gl io d1e ne for nisce In compos izione quali taliva e quant itativa i,1 al irnen1i ed ìl valore in principi o·utl'itivi .immediati.
Car ne di bue (e)
275
47,t
'11,4
Pane di mu nizione
750
GO,O
4,ò
-i03,5
414,4
Pasta fio a, o ri so (f).
'IUO
13,1 ·
0,3
7(S,7
77,1-
tu
0,3
8,0
H0,5
24,2
Lardo T otali
19,4
I
538,9
480,2
==!===='=-===~=====1 B . Ra~ioni di accantonamento (b). -
Allo sco110 lii semplHlcarc il vali>re delle sostanze terna.rio (;;ra.ssc cd amilaceo), che nella nu tl'izio ne dell 'organismo hanno la missione identica ,li sostanr.o tcrn1ogcnetiche, e vi si f)ossono surrogare a. vicond;1, si sommano le soslanr.e grasso alle ami lacoo, dorJo aver mol LiplicaLo <ruclle pel fat:toro 2,43, che esprime fa C(l uivaJenz.1, come elcmcnli termogeneLici, dello so;tanze ami lacee ad uno di gmsso. Tale equh•alenza comunemente am messa dai Osiologi nelln misura di I di gmsso = {,75 di fecola, ru ultimamente fissata d;il Moleschott in :I di gra~so = 2,43 di recola, l>asandosi, come il Fral\k.laurt , sulla misura rlcllc ca lori e che l'unita rii 11eso di o,se sostanze ternarie puo 1irod111'1'0 bruciandosi completaments. lo dunque, per tutt-0 le rid uzioni che mi occorrerà di fare della sosran1.1 grassa :il valore di amilo, :1rlotterò il rattore 2,43, anzichè c1uello di t ,75 ado11emto comunemento in addietro.
27,7
l•
1174,0
16,0
-
38,9
:H,'1
576,0
60,0
ll' Pas ta fina , o riso (.f).
225
2H,fJ
0,6
20
O,G
.
.
.
.' · Totali
l
4l4,\.
'172,5
750
10.0 4,5
·
'.
,
403,5
4'1, 1
I L ardo
)
24,3
210
Pane di ·munizione
,I
,131,.,2
I
I
-
Car ne di bue (e) a)
T I P O I.
I
651 ,6
I
45
DEL 'V l'l"rO l'mt LA TRUl' PA
.:14
QUANTITÀ, Q,UALlTA ' ED APPREST11l\1ENTO
ALHll~NTI
Val.ore_nul,ril,ivo (e~p rcsso in grammi)
Q u al it à
OS[H'OSS,I
in grammi albumillOi<li
l
I
~ in so.,; lanw . iw , _ _ _tornarie o __ termogenich ___ _ e_ _ _ _ _ QuanUtit sostanze azotat.e in totale espre.,;sa con grasso Am il acee i =i,4~ in ,!!l':Ullmi al~mni- 1 Gras:;e ., noidi rii ami lo (g)
. in sostanze temaric o tcrr.nogc11iche
in sosl:an,.c azotate
Qua li tà '1
T IPO Ili.
TIPO Il. Carne di bue (e)
300
5t 3
-
30,4
Pane di munizione
750 '
'·
12,5
60,0
4,5
4<13/>
414,4
Pasta fina, o riso (.!) .
100
13;1
0,3
76,7
77,4
tO
0,3
8,0
-
19,4
Lardo
Valore nutritivo (ospre.,;:;o i11 grammi) (d)
AL! M l,NTI
(d)
I
16,6
7Q0
68,4 60,0
10
0,3
8,0
'128,7
29,1
Carne d i bue (e)
400
Pane di munizione Lacdo ,. Tolali
l~,5
40,4 403,5
4H,4
:L9,4
403,5
474,211
[i~=-~·
124,7 25,3 480,2 54:L,6 -~~--~-s·~== T=o=la=J= i = ~ __:_= = ~==±== = b = =
TI PO I.
C. Razioni di marcia (e). Carne di bue (e) Pane di muriizione
.,
.
Pasta fina, o riso (f) I
Lardo
300
51,3
750
60,0
I 4,5
225
29,5
0,6
20
,_ Totali - . -·-- --
•
'12,5
-
;
I
403,5
I 172,5 -
o'"J=-
30,4 414,4 174,0
~
.I .~
3,il,9
16,0
' ";,o ]
33,6
'14:L,1
6"J7,7
TI PO Il.
Carne di bue (e)
350
Pane di munizione
750
Pas ta fin a, o riso (/)
100 ·JO
L.a rdo Totali ,.
I
:l4,5 4,5 . 40:3,5
59,9
I
fiO,O
35,3 414,'I,
'13,t
0,3
76,7
T:',4
0,3
8,0
-
1,9 4
, 3:3,:-1
I·
27/l
480,2
.'
546,5 ~
f t t
Entrano inoltre :i far 11àrte di questi tipi di n1zioni mili tari in qualit.li di condimenti: Gr. 20 di salo, eccezione faW1 del Hl tipo della razione di marcia per il qua~ il sriJc è solta nto gr. J5. 2° rcr1Jagg1 e<I altri generi di condimonto, in ' r:lgione .di un cènfosimo per ogni r3· ,.ione e r•iù se cosi venga stabilito dal Minis tero della guerra (~ !412 nel Regota.niento d'anirninist,i ·azione ccc., in dal,i del ·! • fu:i.ggio !.885) · • Come comr,lemento di ali ment.i.zione sono inllne concesse, ogni anno, N. ·300 distribnzioni di vino, o caffe ai. so lcla ti d'ogni corpo; N. 400 :ti tlontieri; oltre una dist.ribuzione straorrlinaria r,er ogni due giornate di accanton,,.me,.to o di m,,.rcia. Ques te <iist_ribuzioni sono fatte nella misur:1 di gr. rn tli carre tostato, e gr. }5 cli zur,chero 1·:1flinat.o , o di centilitri Ilo lii vino rosso, della ricchezza alcoolica non mino.re dell'8 ¼ in v~um ~ · (a) Lri 1·azi on e di. gum·nigione iJ do vuta alle trur1pe in g11arnigio ne, nonche alle truppe in servizio (li pr1hblica sicurezza, per le quali gli evontuali migliommen1i del vitto s,1.ranno fatti a carico tlell 'Amqiinistrazione dogli In terni. (llegotamento d'11mmi n istrnzione, ecc. i 0 magg io 1885). (b) La i·azi<Jne d·i accm1tonament11 è dovuta alle truppe ai campi (l'istruzione, alle trn11pe al tline nelle sedi c.,tivo'. all e trut>()e comandate r11ori della ordin:u-ia loro resi, clenz.:i pe1· servizio tempornneo cli. durata non maggiore di !.5 giorni, eccettuato quello , di pubblic,1. sicurezza, allo trnppe che Jler esercitazioni ,11 bersaglio e per la scuohi di tiro debbnno pernottare fuori della loro residenza ordim1ria. (Regolamentò comesOJH'fl) . (e) La ,:azione 1ti ma1·cia è do vuta :l.lle •trnp pe dest.inaté alle gr.rndi manovre ed :i.11e manovre di ca valleria, alle t,·ut11>e alpine e baUerie ' da ·mon l,ig n:, durn.ntr, le loro e.~cur,ioni, 111lc truppe in marcia. per e;unbi:.,mento di guarnigione., ai c:iporali e soldati clelle compagnie r•onlieri in ogni circostan1.:1 (Regolarn&11(0 citato). (il) li rnndime111.o nu trit.ivo clei diversi :,limcnti che entrano ·a comporre le razioni normali lu calcolato in base r.ltli sr•guen li dati aualil.il'i acl es~i rèl ativi.: . !.0
!
46
47
DEL VIT'rO PER LA TRUPPA
·QuANTITA', QUA LITA', ED , APPR11 s:rAUENTO
Confroulando ora il rnndimenlo 1tulri~ivo di questi 7 tipi di razioni militari effettive con quello teoricamente voluto nelle raz ion i adalle per le varie gradazion i di lavoro (vedi le Nledie normali a pag. 4 1), si .rilevano i seguenti fatti: a) Il tipo l della. razione di guarn igione ed il tipo I della razione di accantonamento sono ben adatti, per valore nutritivo, al lavoro moderalo (vita di guarn igione), ciò che emerge assai chiaramente dal seguente dettaglio:
H A ZI O N I
I
SOSTANZE (,;stircs:;o i11 gram mi) Azotati!
i ornaric u tonnogenclkhc
. I
-'--''= = = =,~·
=~~~~--
1-
1
A.l bnniinoid i
· Gr·,1.<ae ""
Am'I ' CC I aç '
In totale
con grasso {=-2,43
ili amilo
Segu.e note.
Media no,;male pel lavoro moderalo (guarn igione).
126,0
80;0
-i-07,0
601,4 ·
Tipo I della razione di guarnigione :
127,7
30,2
576,0
649J
Tipo r della razione di accantonarnento . . . .
131,2
31,1
576,0
651,G
SU iOO P ARTI
I
AL fMEN TI
Aut.ii1· 1'.
Alb1~mi-1 no1d1 Gras~ '· •o Ami/a.ce1 rA11·ne di bue rrosca·mezzanamente grassa . . . . . . . . . . Lardo salato . · . . . . . . . . Pane di muniziono di farin:t di [n1mento ge11tile all 'abbnratamcnto del 20¼ . . . . • . . . .
I :l-1,39
3,00
5,19 80,50
-- ·
8,00
0,60
53,80
0,'l8
76,67
I.
Anzi il rendimento nutritivo del tipo I della razione di accan Lonamento eccedendo di qualche poeo quello della. razione normale pel lavoro moderato, però senza raggiun gere quello della razione normale pel lavoro fa ti co:;o , si adatta molto bene _al le contingenze della vi ta miliLa'i-e cui è destinato (campi d'i;;lruzione. tiro al. bersaglio, dislocazioni temporanee, vira degli alpini nell e sedi estive) le quali non si possono assirnilai:e nè al lavoro moderato d_ella vira · vera e prop1·ia di guarnigio ne, .nè al lavoro fa ticoso dell.e grandi esercitazion i, ma devono ritenersi eguali .ad uno sforzo intermed io che si potrebbe ben definire come lavoro accenLuato, o yiLa delle piccole esercitazioni : b) ll tipo I della razione di marcia può essere appena adatto a sopperi re, tal e quale è, al la riparazione . occorrenLe nel lavoro faticoso delle grandi esercitazioni, essendo, rispetto alla razione no rmale per della gradazione di lavoro, un poco scarseggiante, tanto i ~ sostanza azolal.a, quanto in sostanze Lernarie . Esso però poLrebbe essere assai bene correno ed adattai.o come razione mi- . li i.are per grandi esercitazioni (lavoro faticoso) elevandone la proporzione della caPne di t>O gramm i almeno, &cl il quantitalivo della pasta da grammi .22/j a 250. li .segtienLe detLaglio il lustra bene tutto ciò:
Molescho u . Koniit,.
I
Analisi ,tel pane di oìunizionc francese, al qua.llJ del'e ritr.nr.rsi simile il nostro.
(Fosmulait·e des lìop.
r,is t:1. da mincst,·a.
{3,07
I
' rlli/. 1884),
! Moleschott. I
computo del rend imento nutriti1•0 della carne cli bue fresca fu ra.u.n sempre sui ' / 6 della q11antitil. concessa, dovendosi da questa <letr:1rre 1/ 0 di osso. · ({) Quando il riso so~t.ituisce In. p:1sla, il rend) mento· rmtritiv() della r:izioue resta alquant() ctcpresso, essendo il ,riso molto meno ricco·di sostanze :1r.olrit1J della pa.sta, ., 111:ecisamente 11ellit misura seguenui: (e) Il
su ·100 di Pa.sla esist ono:
AIhnmi.n()idi . . . . . . . . . {3,07 . . . • . . .' . 0,28 Amilacei . . . . . . .. . . . . 76 ,67 Pe1· la rirluzione dell/l sosta11za grassa in Amii o ve,tasi la Gl'éL~SO
(g)
di Riso :,,07. 0,,7:i.
83,32. nota a a pagina 42:
i,\
(
I
48
QUAN'l'l 'l'A
1 ,
QUATilTA' 1 J.;J) Al'PR!sS'J'A)IBN'l'O
:iOSTAJ'ìZ~ ((!.;Ji re.,so in :;rarnmi)
A\:~i,t I Gra.sso .
I 'lr,1,0
55,0
Tipo I dello raziono di marcia.
'14·'1/f
33,6
Corno gr. 50 (40 s·e nz'osso)
8,5
2,·1
Pas la » 25.
3,3
0,1
Media normale pel lavoro rati-' coso (gran cl i eserci Lazioni).
SOST,INZE (<'s1w,•, .,Cl itt /,!rnmm i)
-
- -·- -
Aio lale /-·r e_L·1.u_,_"~i o_o_ t_c_ rn_ 1o_g_ e1_1cL_i_ c1_ ,c_
Il A Z·I O N I
nA
In l.olal e 01 Amilaceo ~ } di am il o
Azotalu
7. I ON I
Jf~~u
I
49
DEL Vl'l"l'O l'Elt L A TRUPl!A
- -
Ternario o torm,ig<'nl't iche
Al li mni11oirli
Gr:'L,;., o
In LOl:,111 grasso Ami lacee con ,t = 2,4:1 ili amilo
I
555,0
(;8!),0
TiP?. I .d ella razione iii g ua1·nigwne
12,,1
30,~
576,0
657,7
Tipo I della rar.ione di accantonamenlo
1:u,2
5,1
Tipo II della razione di guarnig ione Tipo Il della razione di accanLonamenlo.
576,0
64-9,4
:11,1
576,0
651,G
'120,5
24,2
480,2
538,!)
124,7
25,:3
,i,80,2
5-\.1,f.i
6,5
0,1
38,3
I.
Aggiunzioni correllive:
T ipo I di ma rcia correLto
·153,2
I
35,8
19,2
19,4
595,2 t
Addizioni corretLi ve dei Tipi II:
082,2
P asta grammi 50. I)
e) Le rnzioni del TI Lipo sono assai inferiori, per valore nuLriLivo, .allo corri spondenti ùel tipo T, tanto che, senza oppo1tnua correzione, non poLrebbero esser co n fi ducia adoprnl.c pe1· snsli · luirle, secondo l'inlendimenlo della Circolare N. 128 del 1886 ~iii ci lai a, la qua le a tal proposito dice: « le razi oni normrlli Lipo N. Il « poLranno essere co nvenienteme1lle usale quando, per eserci ta« zioni od altri servizi, le lrnppe debbano lasciare i qnnrli eri o gli . « alloggiamenLi di buon maLLino, per non ri entrarvi che tardi nel In « giornata ; nel qual caso potranno avere il brodo nl mallino, carne « fredda lnngo il giorno, ed avere una minestra calda all a sern. » Volendo ridurre le razioni di gunrn igione e di acca nton:un enLo · del Lipo I[ capaci di sosti lnire convenientemente le due corrisponden Li del tipo J - (che constaiai adalle, la pri ma per la viLa di guarn i~ionn (lavoro moderalo), la !;OConda per la vi ta de lle piccolo esercitazioni (la\01·0 nceenluato) - occorrerebhe aumentarne la pasta di grammi :.iO ed il lardo cli grnmmi 1O. Ecco ,con I.ali correzioni qu ali eJ:IetLi si ou.enebbero: 1
Lardo
8,0
Tipo II di g uarni g ione correi.lo.
127,:3
32,:{
518,5
T ipo II di ,accaulonamcnto corretto.
'131,5
83,4
518,5
10
I
I
'
38,lì I
0,3
))
I I I
19,4
fl96,9 599,G
Volendo poi ri du 1·r'e il tipo H della razione di marcia in grado di poter sos1i tuire conveni enLemenLe il correla'livo Lipo I, che alla lettera b constai.ai adatto, previa opportuna correzione, per il lavoro faticoso (vita delle grrindi esel'ci Lazioni) occorrerebbe alm eno portahi la carne a 400 grammi, la pasla a grammi :zOO, il lardo a grammi 20. Ecco ,il risultalo che se MLerrebbe:
ne
1
4 -
ANNO XXX i V. l'OL 11·
DEL . v1·r·ro PER
50
QUAN'l'ITA', Ql1AI,11'A
1
.E D APPRESl' AlfENTO
,
I 11 AZIONI
- - Albumi, noidi
J
Ternarie o lennogoneticl.> e
I Gr;1~sn
51
'l'IWN'A
si potrebbero stabilire uell'ag~iunta di grammi 115 di lardo e nella distribuzione di una gal letlil di grammi 1100 qu,Jndo dovesse servire per la prima 1rt iHlali1.à. di lai,oro; nell e ::;lesse addi7.ioni e oel portare la carrt8 da grammi 4-00 a ·500 , al lorchè do vc\sse servire conrn razione imprnvvisata di guerra. Ecco quali ,m reb,bero i risnll.nli che si otterrebbero con q11 este correzioni:
SOSTANZE (csp1·c,~ù i Ì1 g r.un111i)
[ Azot:tlc
r,i
---.In tot:1 10
grasso Amil~cco con l.=21,:l ili :1.n1ilo
Tipo I de,la razione di marcia co rretto ..
153,2
'
85,8
595,2
SOSTANZI~
682,2
-
Addizioni· correttive: Carne gr. 50 (gr. 40 senz'oss o) Pasta gr. 100. . . . . . . Lardo >> '10 . . . . . . . Tipo II della razione di marcia corretto .
133,3
27,3
480,2
546,5 All11 uni- 1 Gl'a..-;se n(li,ti
8,5 13,1 0,3
155,2
2,1 0,3 8,0
37,8
-76,7 -
556,fJ
in grammi)·
Azotatr. [- --'1'-()1.·n __ ;u.,... ·io_o_ tc·_r m __ o:.'_o_n(_:1._k _llo_,_
I\ AZIO N I
Tipo II della razione di ·marcia
(CS[)l'()SSC
Am ilacee
In totale cou=g ra, .so 1 2,t~:l <li
5,l 77,4 19,4
J1edia normale per lavoro
( d) fl t.ipo III della razione di marcia, tanto per grave difetto di sostanza azotata. quanto per grande s-earsezza ·di .sòstanze ternarie, 1\ a::;3olutamente insufficiente, t:1ie quale è,.. a costituire nna ben intesa· razione per il lavoro fa1icoso della vita dell e grand i esercitazioni , e molto meno per il 1'avo1·0 eccessi~o della 1•ito di guerra. per i quali ;;embrerebbe destinato all'occorrenza dalla Circolare N. •I2k del 11886 altra volta -ricordata, ove dice:« La ·rn. « zione normale tipo III dovrà esser, di quando in quando, distri- , « buita nelle circosrnnze in cui compete la razione di · marcio , « perchè il suo uso potrà occorrere sovente in Lernpo di guerra, e << consentire di .far consumare il brodo prima del la. partenzo1 e di « lasciare alla truppa la carne fredda da consumarsi poi' nella ,<1: giornata. » Volendo ridurre questo sempli~issimo ed utile tìpo di razi one mil itiir~ adatto, per rend imento nutritivo, ai lavori faticoso dell e .grandi eser~itazioni , ed eccessivo della vita di guerra; vi occorrereb,bero rad icali correzion i, le quali1 per non alterar.n e ·,a sempl icitii 1:-1n1.o prezi osa per gli scopi sopra accennai.i dall:i c.ircolare ,
fa-
ticoso /grandi esercitazioni). M NJJa normate per Ja,voro eccessivo (vita di g uerra)
-M8,6
!,
Tipo III della razìone di marcia Addizioni correttive: a) pe1· ridurre il tipo III a,datlo · alla v ita delle grandi es ercì, tazioni i Lardo gr. '15 Una ga llelta g-1·. 200 , . Ti po !'I I cor1·etto /.,) per ridurre il ti po III a datto alla vita .di guerra: LarJo gr. ·t 5 . Ca.rne 'g r. ·rno (gr. 80 s enza osso) . . Una !!allei.la di g r. 200 Tipo II I corretto.
amilo
15 1,0 181,0 - -- -
55,0
718,0 ' ___,____ 90,0. ,
128,7
29,1
04
12,0
.·31'9 ,-
555,0
2,6
688,(i
93(:i,7
- --
!~03,::>
474,2
146,8
29,2 153,'I
160,3 4-3,7 550,3 656,5 --- - -11 - --1---- - - 0,4
177,4
12,0
2!~,2 '
1.G,2
42 9'6 ~,
'146,8
·l5B;L
47,H
550,3
<l66,7
E malgrado queste importhnt.iss ime adcli7.ioni, il tipo Hl ridou.o ' per il lavoro eccessivq clelln vita di gnena rimarrebbe ancora inferjo~e, e non di poco, per sostanze ternari e, alla medi a no imale stabilita p·er quella modalità di lavoro.
I
52
QU AN'r!TA', (ìO AT,l'l'A
1
F.D APPRES'l'AMEN'ro
Lo Sci ndler poi, preudendo, come il Frnn kland, il Gautier ed altri, a base a questa valu tazione il potere termogo11 eti co deg li ali · menli, riti ene t.:hc una razione di guerra, per essere st.rellamenle suffi ciente, dovreb be avere 11 na po tenza calorigena di almeno 3739 calorie Orbene, secondo il ci talo nnlore, questo numero di calorie potrebbe essere fornito dalla combinazione sog-uent.e, che rappresenterebbe però il minimum indispcnsabìle per nomini della Clà e costituzione dei nostri soldati , soll.oposti al lavoro intensiss imo della guerrn: grammi 14.,j Albuminoidi . » 72 Gl"H SSU • » Idrati di ca rbonio. 6'10 )) 374.iS (·I ) !:alorie .
~
SOSTANZE (c., presse in ;::ran,mi,
Azutalo
Ternari~ o tormo;::onP.licbe
I\ A Z I O ,N 1
In lotaf,, con gras~o 1=2,~:l di :unilo
Al bumi11oidi
Gt-as~c
di guerra)' . .
181,0
..
90,0
718,0
936,7 .
Tipo I della razione di marcia
141,:J
:33,7
576,0
657,9
Nf edia normale pel lavoro ec-
cessivo
(vii.a
A111il:\C0<'
Le clifTerenze fra le esigenze teoriche per la vita. cli guerra , e qilll nto realmente possiamo offrire al soldato per quella ecceziorrn le contingenza con la razi one alimentn re più riw1 che possecl.iam b, son·o veramente grandi a tulle a svantaggio di questa. . ·f) Dovendo dunque comporre, in vista di unn campngna , unn convenien te razione di .guerra, questa, secondo le medi o normali forniteci da lVIoleschott, dovrebbe contenere: Albuminoidi Sostanza grassa Soslanze am il acee . orl Amilo in totale ( 1 grasso== 2, /i.!1 di amilo)
grm1:1mi 184, 0 » 90,0 ))
71 8 ,0
»
936,'i
53
DEL VITTO PER LA TRUP l'A
e) l n t:onseguerm1 di quanlo precede :; i può anche affermare, che nessuno dei selle lipi di razioni miJi1ari o,.-a esaminati sarebbe ndallo, 11 en11che lonL,rnamcnlc, por il suo patrimonio nulr 11.1vo, a fare fronte al(e riparazioni ritenute occonen1i pel lavo1·1) ecc~ssirn cu i è assi mil:lt.a la vita di gnerra; t.alch é possiamo ritenere che, µer ora , nel nostro esercito nori esista prcst.abiliL,1 una bene inlesn razione di guerra. Ponendo a confronto la media noi·male di ren· dimento nnt.rilivo ritenuto necessario per quel- lavoro, col pa.Lrimonio nutritivo del più ricco dei seue· tipi delle nostre razioni mi li1ari, che è il [ della razione cli marcia . risullerà evidente, qL1esto fn l to im portantissimo a constatarsi:
'•
Non volendo però essere esclusivi nè per le veduto del 1'lolescltoll, nè per queÌle dello Schiudlcr, prendendo la media delle due seri·e di dati offerte dai ricordali sr:ritlori, io ritengo s,,rem mo mollo prossimi al vero. Questa media, clre potrebbe essere act.:ellata con fiducia come normale per la composizio1~e della futura nostra razione, di · guerra ri su llerebbe: Di allmminpidi D1sosla11zu grassn Di sostanza ami lacea .
gram mi
163
>> ))
4,. Como pe1; riass umere qua.ntu rn dello fino a questo punto wl le noslro razioni mili ta ri ordinarie, !-Lahi lilc con la Circolare N. 128 del I88(i, e sul modo di loro co rrezi one, produ co il sc;; ucnte spect.:hio A, a.I qu:il c poi forò succedere irn111 odiata rnenle un secondo ,;pecchio 13, che offerendo rrumerosi dati sulla costituzione delle raz ioni mii.itari in altri gran di e.:;ert.:iti, prot.:11 reri1 i nodo a I letto re cli ins.Lituir~ utilissin1i r.111'ront.i, e di rcndcrs_i con to degli svariati sistemi co11 i quali si procurò cli risolvere il diflicilo prc,- hl em,t della al iment,iz~o ne del le Lruppe.
1
(:l)
s~111 Nn 1. 1rn. -
J,'<1tinwntc1l ion d11 sol(tut on
ca111JJ(t1ftW. -
Paris, 1887.
51
1
QOAN'l'lTA', QUALlT A ED
55
J)EL Vl1''1'0 PER LA TROPPA
APPRESTAMENTO
quali attualmen te sono in -uso nell'esercito nazionale, . A. - Costituzione dei 7 tipi di razioni militari ordinarìe, . ì corretti, onde ridurli più confacienti allo scopo cui s o~o destinati. a norma della Circolare 128 _del 1886, e quali occorrerebbe foss ero 11:\ZIONI ATTUAI.I (Circol:m,
IJEJllH TE f.O)IPO:\l~NTI 1.~; HAZ ION l •di
cli
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acca11ton:1mu11le
i uan1igiono
llc11,limcnl o 11 ut1<il ivu 1- -
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j· Il
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I 2i5
per 1>er 11er .;m1rnigio1le (a ) o:;crcitaz. orci. (b) g-randi csorcil11.zioni (ç) (la voru (l.wo1·0 · (lavoro fa t.icoso) . moderato) acccn l.n~to)
tli rnarci,t
I I 11
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I , Il
' I (e)
I
Il
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Per J,i guOn'.t (d)
(la voro occossivo)
lii
:{;"}0 27ii 220 :!1-0 300 400 liOO 500 300 350 400 I • 240 ( Carne l're:sca di bue con osso (f) 220 300 75() , 50 750 i50 750 7?>0 750 7:iO 750 750 750 ,50 ) P,rne da munizione (abb 20 0/ol 750 150 750 :225 . 150 225 2~5 150 :250 200 100 too 225 ( Pasta fìna o riso (!/) . . . . . ~o 225 200 200 GalleUa. . . . . . . . . . -20 20 :20 20 20 :25 25 20 20 10 Hl IO · ' Lal'do 20 10 1 20 • :,:o 20 20 20 20 20 .!O 20 20 15 . 20 j l:!O 20 · 20 .!Q \ Sale . uri maggior assegno specia lmen_le per ( Ei·baggi cd allri generi di condi mento ln ragione di un cenlesim per ogni razione. Occorrerebbe leO'um.i. ' 'lO N. 300 distribuzio1 annue per tutti i i di~tribuzione quotidiana di caffè per lulti i cor pi di Caffè (LO!:'tato) . . 15 corpi. - N. 400 pt i pontieri. - InoltrP. Zucchero ~rarrìnaLo) . .. . primo mattino. 25 una distribuzio1ì '1 Slraord:inaria per t distribu~ione straordinaria . di vino per ogni ,foe Oppul'e vino (alcclol 8 O;o) . ogni due giornat:,., di accantonamento g19r,ru ù1_acca~tounmenlo o cli marcia, per ogni o di marcia. li e~ l'è avrà sempre la giorno d1 gran_d1 mauovre, o quando il minis tero 110 prel'e renza sul 1 - - Una razion e , credesse autorizzarla per eccezionali condizioni di di questo equi val. amministra ti vasalute pubblica, menle a due di!;~ buzioni di caffè e cost dovra essei"' ~onteggiata. ' 11-- - - -- - - - -----,---..!.....__.!__ _ __ ~ r:- ~ ---';-:--~2;--, - - . , - - - ~---c~'----,- -- -~ ~ e ,
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HA Z l ON I CORRETTE
N. l'.lS dell'anno JSS6J
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Sostanze azotate (Albuininos,,) .
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(Az: 1::,,5 - .C. 53,5 O/o) Gn,sso (C. 7!i,5 0/0) . . Amdacei (C. H,4-lf 0/ o) . · 1. . . Contenuto irt ·
j Cnl'bo.1110 Azoto (A.::i · (C:).
)
124,i[
141,-4 1133.{~ 128,7 127,i 127,3 131,2 131,5 1,53,'2 1.55,2
160,3 1 177,4
3t ;l 25,1 30,2 r:>76,0 4>!0;! =>7<-i,O 64 9,: 538,9 651,6 5,u i I!),:-\ 18,7 20.3 HJ,I :H7,4 296A ;14!))) 2q9,1 I I
33,61 27,3 29,t 30,2 32,3 31,i 33,4, 35,8 37,8 576,0 480 2 !f03,5 57(),0 frl8,5 576,0 5'18,o 595 2 556,9 657,7 546'.5 4ì4,2 649,4 596,9 65i,6 599,6 6 R2'.2 648,6 2·1,9 I 20 7 l ~J ,8 l9,H HJ,7 1 20,3 _1W,'i 23,7 24,'l 3ò7,3 I 2!:J5:6 270,4 317,4 323,2 :rnJ,9 ;:26,'l 373'8. J51/,4
47,9 43,7 1 550):~ 5o0,3 656,5 666,7
127,7 120,5 I 31,'J
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So.~lrt.nze ternarie o earuoidrale (/t) ,
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«/ llnio11i\at(;1tta per lo lrupflì' in gu,1n 1i.;io110 " per c1ucllc; in scrv i1,io rii pubhlica ~icurN-' - IJ) l1ar.io11i ailatl.e Jli'I' le tru ppe alpi110 11oi lo ~cdi (•stive;, per qnollo co111:111<lale f11vri dulia cl
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pe~_ lc 'JUali gli cvo11t11ali mig lionnn'c nt.i rlc-1. ,·it.lo ,oHo "carico,<lui l'ai11111inis lra:tio11c dllll"inte1·1;0 11 a11alororc-icl ' , III · Lc1nporanoo scrv,z1 · ·0 1..C ..J1a . .t u l'ala uun 1.na~g·iorc di l5 gior11i , n por quelle· 1!i cu½a . . . 101 0 1c,:;u le11z-, orc1 ·1 11·11·1··1 - '') R·11.·011· · t 1.·u 1·11Jo colll.:HH Ialu al· ca iup1· «l '1s · l ruz1·011e> alle l'~mtc ] ·, . ...., _ . \ :·" . ': ' •1 1 ·tt d··(.L Ll e' (IC.1· te
cu1n,11ul:il.c all e cscn;itar,i'lni a hcr.saglio rn l a li;,. scuola oli liru, chl1 dllbhano pcrnoJ.larc fuori cl~ r·' .· •1 lo1.o H:-iorc1l.;rnron1t e pe r que lle in 1uard a pe r c;uH IJiame n li di gtw n 1i;;io11e ; · por i ca porali 1m1i1·twv ·,:-;···•., l>·110, a· ··1)Zl'"l1 · · C C'- , 1·1 rai.;1·1o<1·1!>ln·1 ,uz1111te · ·rc.ostanze cli gu('.rr:-L gra ndi niaHoV1"0 ccl allo 111a11ovro ,li ~c1v:1llr ria, 1wr c1uc! l,1 !,tpi11c; 1l rl,)ll o hatt.c)1·io da 111u11t;i,!>El_ I .,w,lmeute tJ . L p1·o 11 t·~Le-o1t1 . ·11 1 ,·1 1 0 ,6. - h) Vedi la ll(ll~- i11 r,rndo al la ,·,,,g. 42. 1; ~oldati dollc compag-11io pon i.ieri i11 ogni circ;ost.;mza. - ctJ Tipo prcv()(lul.o 1>or a,•orc una r;o1.10 la.,. · '-) Tipi per i r11u11i 110n o,;corron'l 1'.l'lrrczioni. - (), g) Vndi le 11~Ul e), () in fondo al r1m11tro·I)
56
B. -
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- --=--====-. IT,\LIA nEIUl,\NJA I
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rm: ic)II(:
1
· / C_a rne di bue fres_c a (con osso)_
- A -U-ST-RO--U-N~H"' . :-o'~::c::::: ~ l;::N=Gl:::ll=L=T;:... E~.:l .::=~A=
Guerra.(a) picc:olil
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375
I
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Carne di mo ntone o castrai.o fre sca
(so11z'osso).
Carne di porco fresca
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=H~l/_$_S~-=A;:..._=:==;=,f:l=A =N =,:=,l.=,\=:== [l=l~=l.=G= l:==ic==O =l= .A=N=,D=,~=-= 1=;:=.=:=P=A= G= ;,.,:=~=;:::SV~Z~ =, ~(,
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339 340 a;, JibJ,r,1
(:300)
Lardo sala lo od affumic_ato .
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Formaggio
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/ Pane biscottalo .
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t
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I
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Baccala . .
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I
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~
300 30Q 250
(400)
(250)
Carne in co11serva
8
&_
190 300
Carne di bue sa lala ocl affu micata
.1 I
di pace e di guerra in lÒ dei principali eserciti europei.
Parallelo sulla costituzione dell'e razioni militari
Al, l ~l l~ NT I
57
DEL VITTO PF:R f,A TRUP"PA
QÙANTITA', Q, UALITA' . ~D Al' PRE STAMENT O
-· 700 700
I
(!:J35)
(820)
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::ul i/ JU di
ii :is~o tlo,_o galle Ua
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-
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17
Farina di maJz
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Pasta da m ineslr 1_3 .
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:::::eno.
/ Legumi secchi (fagiuoli, lenti, piselli, fave, ecc.)
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170 205
('125) (l70) (1'15)
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P. a ta te Rape. , Sauer Kra ut. , Er·bes- \:Vurst.
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Legumi f~-eschi (çrbe 1nangerecc1e) . . . . .
I
226
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58
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Azoto Contenuto in / · Carbonio
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3~o,o :iyo,o aB:\o 312,s
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1-----;.- -'-',-- -'---':-- --',- - , - --'-- -i--- -i-- --',- --',-- +-__.:-:--- I
1300 H 70 1295 H S1
ci rca ci rca cirC<l circa lil.ri "Ì; Ol[ ~r~~ri ~0.fo ra_zionÌ di guerra , lii Gerf!!ania concedo alle truppe vi ttorioso occupanti suolo fri li . 1j• v·,.,!r J: • ~up p omento catfc gr. ~o o tallar.co gr. 40. - b) I dati di' questa ruzionc ;.;;n~ t i '\ip'rc:'.i 'in ,\ og1.11 carnpagn:~, ,Hla~tando le all o pec11 1i,1ri esigenze delle medesime ~Ila r~ti tu ~3ziod~edmtinisterJa1a t• '1 ~g1io tsn uco1,, 9s, auènua aPJ1~~~[g 'no,,~~~.~ ·~1r:~J1d11r~:c1nctimae>,·1.~et1ermtr1u r.ho le dovr'1 osse . . r " . . "' 1 11 1 vo I e la razi one ammollendo:· iuolt re cJ 11 ' i' .1 .! ·'~P 1~8 13 • 0 ch e 11. 11cneralo 111 capo può apf)orrnrc delle modiOcàziòni a II sJ.'I 11 1 Stato, r1,fev~ 'd;1~n~'t'.71\':0~~~/l°~dtr/ ', fjlHUldo, i.I dy8 liga rrycn to dello. tru ppe lo e, iga. SI.ilo. ~ono q11inrli ilovoluti a,!"0 ,,,; i 1. uome di ro:;io,w_ dr h,ppn.. lii ,1111os t;1 razione vo no sono 1w11l'l'Cdo. come meglio CM le' alt ~!' 1.'1tto 1;·. 0 ,fo pci !11111·1rnen to. p1u un asscgrw va1·i,1.bil r fra t,1ta cf nrantc lo grandi mano' ••q ' 11 .a rmen~i 1II armnum c·o 1I'lslrnzronr ministeriale 8 settembre In rnzione di rarina ,c1i " r' e .,·o~tr,tur!a .th y ane ~r. _7/SO; ,·;,trn_u ! 50; _riso 4:!0, ossia orzo per para il Kwn ss (liquido ro r 101 • 0 di ~1. IH .I ,o 11 la, orn 1' straorclmHrlo 11 soldato russo prop·ar·, s '~,.'1 .~.~~!-."· " 11 ?? ra } " I.la furi,n11 è l'011tluta' a ftl'Olil to ,'1011:1 mu~s; guardia ocl ·;, Piotrobtu·gg mento ù provvncluto Un ! . 1' , '1 a r.,.t\l,\ , Cc~. ) ~r com111·,, la 1;a rn1• 110 11 m ono di gr 9(1() alT11m1cali, di Joiiumi grn 11de eCOl!Ollua l'osservanza rigorosa dei giorni di m;Ì<>;'O, mentaro la massa-vitto. ' e errate tutto di prez7,0 poco elevato. Assegnr sLr.iordinari (come 1 N.JJ. - L'unità di peso iu questa l·1vola è il ,, 1, · · · Le cifre fra parentesi iudic·Lno e 11 ' 11 r , , .,r~mmo. 11· uçiJ ta. dr volu me por i liquidi ò il ccn ~ d1ti di qu esto. quadro, ch'o cor/coaru~i1a0 ~lg ~' / / n~ett~uz,ono. J JlL,1nt1. in l,crrogatlvi rrn pa 1 deI so1uato del capirono Kirn. " '1 1 ri, sono lratt1 rlni J,rattat1di llforachc,
i°
20
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Birra o s idro
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Acqua vi Le.
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0,7
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Spi r i(,Q di vino .
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o,~ 17,6
Ca ffo (lor r e fallo) 'iii o ::,.
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59
DEL VITTO PSR L A T HUPPA
AUSJRO-UNGH,
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18571 - , 2087 ·14:61141312~80 23,0 I _ 130,0 18,9 ·, 9,9 1,,4 _ . ~8f,0 - 400,0 338,2 31?6,6 38~, l
l tfi7
circa 1 1 cr rca 1 conqui~l.alo, l:eiserne Porlion, cbe è la grande rnzlone di guerra a"giunta di birm litri I, o vino R!)n sono assoluti, ma soll.:.tnlo per una norma generale, altcso che 1' [nghilterra 11dottt1 razioni spcdmo ed al clima del teatro della gnorra. - e) nazione ciel corpo di spedizione cli Ki,•a nel :l.87a, - e) Questa razione è del 1867. Un Decreto de! 2G ottobre 1883 Slll servizio in cam1>i1gna, coll'arcbe quando 11 0:1 armata. dove entrare in campagna il l!in istro della " UCrr.i. determina la ra1.ionc raziona od aulori1.1.aro delle sostituzioni che le risorse del paese rendono necessarie; pnò ordinare dato spagnuolo sul piede di inierra, oltre i 700 gr, di pano, o i 5i7 gt . di biscollo che ha ,rallo IO tipi dlvérsi; (Juollo deU.agliato nell a colonna ,'ì il secondo. - g) Il pane è somministrato rlallo' 0,1! e 0,!6, a seconda delle ~narnigioui. Gon qu(.'s J,i proventi· la massa nwnsa, per ogr1ì baLlagliono, l878. Nonpertanto la Germauin ha anche prestabilita una cosi detta. grande r-aziorn· cli pnce adotlato USO, o leg umi secçbi 300, o patat.e 2000. (Morac hr>, 2• ecli1.ione 1886). - h) Ricevuta dallo Sl.ito con. essa il suo pane nei forni rii cni so no provviste le casorme. Con l'eccesso della rarina preordmario. Con un a~seguo variabile a seconda dolio re~io ni (0,06 a 0,08 nel Cau,:a~o; 0,195 nella ahtesta. I legumi si producono in ~iardini militari co ltivati dai soldati e di cui ciascbedwl reggie1 8 ammontano a 159 all'anno, e auranle i quali il soldato russo si ciha d i pesci freschi, salati !1. caso di ri vista dell' Imperatore, quando egli è capo di qualche corpo, r.cc) concorrono ac1 m 1111tro. 1 · rentes\ inclicano <1uanlità cli donate di soslituzione non delerminate. •lei Roth unrl Lox, de Krirclrner, ecc., o soprattutto dal lavoro accmatiss hno sulla aliment:izione
61
o Ei VIT'ro PER LA 1•1iuePA
60
QUANTITA', QUAT, lT ,Ì:
1
ll:I) APP RESTAlllENTO
i:> ~on si polrel>be unire su <JIIO$to argomento delle raz.ioni mi lii.ari senza ricordarne ,rlcnne altre che . come desLinale a scopi 'spec iali, sono cosa ben distinta dalle ordinari e studiate fiuora o JUfJ ritano perciò una particolare menzione a) Prim.1 fra queste si presenta la razione dei vioe1'i di ri-
serva. Il soldato italiano, come quello de i megli o ordinati eserciti o dierni, è provveduto dei così detti viveri di riserva, onde garontirnc il soslenlamen to anche nei giorni più diffìcili della g1,c1Ta e delle grundi esercitazioni, nei qnali siano resi im possibili i regola ri approvvigionamenLi, o la confezione della ordinaria razion e alimenlare. Fino dal 1872 il R. i\linislero della guerra, compresa la neces~ilit di hcn rego lare questo i111portanle servizio, con Nota N. 270, inserta nel Giomale militare 1~fficiale di quell'anno, pre:;cri veva che tulti indistintamente i sottufficiali. caporali e soldati dei re'!~imenti di fanteria di lin ea, bersaglieri, ~ava lleria, dell'artiglieria o del cor·po zappatori del genio, avessero a ricevere e con . serv are· cosLantemenLe o gelo'sn.menLe nell o z:1ino, o nella va ligia, due razi oni viveri di riserva, per essere consumate in deLerrnin'ate evenLualilii. 8r1ccessivamente estendeva questa di~posizionc a11d1e per le truppe rtlp ine e per le co mpagnie di san itlt e di snssi~tenza. Ognuua di queste razioni veniva fissala nel modo seguente : Gnunmi ,i.OO di gitlleua (i n rlue gallell.e di l{l'ill11mi 1200 l'una. riposLe e cuciL~ in ai:positu saccheuo; (·I ) . Gn1m111~ ·:Z:!O di carne in conserva, rinchi usa in una scatoletta di latta; ossia grammi 1180 di carne pun• e gra~nm i ~v di rnrco geluLinosu. A quesLa razione di ri~tJrva venivano 1~iù l,:i rdi agg,i1HHi, per.· il tem.pn di guerra, granimi '2i:> di sale d:r cucina.· li valore 11ulriti1•0 di qnesla sazione di l'i veri dello zai110 può calcolarsi rappresenlato da :
fTrammi '1':W ,20 di s0stanze albuminoidi, }) 32,70 di grasso, .. .. » 293 ,60 di sostanze amilacee o carboidrato (·I~. 1;iudicata alla stregua delle medie ,w,·mali per 3twv1re alla . ·one cielle razioni <1iornaliere per \'uomo adulto e sano. compos1z1 . " . . · ·sta\)i\ile .dal Moleschott. e riportate a pagina H d1 questo .scl'II.1o,. ' . .· · · l ritenersi tal e razione, in riguardo al rendnnenlo nuu tlivo, ~ e a . appena :ida tlrt pel lavoro moderalo, perc~)è scar,-egg1a~1e tin amilacee. ,, , , ed assai di n"rasso e d1 sostanze , d I h· r d1. maLe1:1a a·,oLata qualvolta occorresse però colmarvi quesl~ lncune e _ren e1: a. p~ le sostanze azotate almeno , più assimilab 1\~ alla rnzrone di_ lavo~o. faticoso (la vera adatta ord inariamente per ti soldato p~slo in co . .. c1· consum are i viveri di riserva) la cosa riuscirebbe assa i d11.JOne 1 ' d' Il li d' '7rammi facile, mediante la semplice addizione ~ una ga e a t n • 200 , come 10· di mo,l.r;1 il segneole dettaglio :
go,:
SOSTA NZE (o, pre.sse in gr:nnini)
Azotai (: BAZ!UNI
I
ln totali·
'Oli O'J':l.SSO
-
·
·
Razione rinrorzota.
I
30H,2
126,2
32,7
2!-IH,o
H73,0
3'1,2
2,6
'146,8
i53,1
157,4
:35,:3
4'\0,4
526,1
della razione attuale
1 galletta (g r. ?00) di aggiun-
I
293,6
62,4 63,8
-
60,8
- --
I
/
( I}
.. C1u
JlUò
dedursi in baso :ii seguenti dati analitici: . · Su HJO pa rt1 rh carne in conserva ,li galletta so~tanze allwminoi•lì grasse
.
amilacee gramrni 500.
I
o,2 27,5
· Carne in conserva (gr. 9 _oo.
zione correttiva . · .
.
I
:2 gallette (gr. 400). ·
esisl.ono:
~::i uccossìvamentc la ciuan ti la di galletta per le trnppe alr•mc era portata a
Ternarie o termoge1wl.idir
Gr~1~se • Amilacee e i ~ 2 ,43 Albumi-1 noirli di :unilo
.•
Totale
I
.
29,0 !2,5
ii\.G
t ,3 73,4
62
QUA.NTl'l'A ' , ,QUALITA.
1
ED APPRESTAMENTO
TolLe le eceezioni ora falle per ciò che co~1cerne il rendimento nuLritivo, la razione di riserva or.i. presa in esame può dirsi 0Lti1pa per ogni altre, riguardo. [nfau.i essa è cli semplice cosLituzi'one (composta c:ioè d.i due solt1 · ed ottime conserve alimentari: gaìleua e carne conservata in scatol~Lte secondo il sisLem~ Appert), comple1amente individ~alizzat.a, di limitatissimo pe;;o e per l'orma e. volume ,molto ben ada ua id es;;er Lra.,portata, senza gran disagio, dal soldato . Del resto, perchè il leLLore possa. farsi un più giusto criterio del valore reale di questa ,·azione cli riserva 11ssata per il nostro soldato, riporto qni sotto una tavola comparativa cl\)llfl costituzione dei v,i · v~ri di ,riser~a. o così deLti dello 7,11ino, nei principali eserciti d'Europa, secondo i dati offerti dal Kirn ('I).
O} K1r. N L. l/11/i,n~nl11tion d,n ., fltdr,t, - Paris J88',.
.
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ALlMENTI
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ITALIA qua11tit:itivo
I
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Bis cotto o galletta Pane . . . . Carne m co1iser va
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. .
.
Pol vere di car ne
Carne affumicata o salata .
.
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, 800
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Sa,Je . T abacco.
. . . . . .,
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1290
.....s::: per i quali devono servire
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N.B. -
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1000 (t scatola
440 ii n 2 scatole tte)
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Le~umi s ecchi . . Caffè . . . . Zucchero . .
_,.... co _oc,;, o o~·-:'· 0 o3 E:: c,: C Q)~
(in 4 quad rell i) (per 2 gio,:ni)
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. GERMANI A INGHILTERRA (ciserne portion)
AUSTRIA ~UNGHERIA
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peso in quest o quadro é il g n\mmo. I numeri fra parentesi indit'ano q irn.nt.ità di ,ri veri cli sostit uzione.
. '
64
Q,UAN'l'ITA', Q,UALI'fA ' ED APPRESTAMENTO
Oltre la superiori Là della nostra raiione di ri:;erva su quel le adottate .negli nllri eserciti europei, da questo quadro emerge un allro fati.o meritevole di al.tenzione . . Le giornate di viveri dello zaino fissi,t.e per il nostro soldato sono solLanto dne, r:ippre:;entandd così. la minima concessione a tal riguardo in confronto degli alLri eserciti odier~)i, oei qua li esse giungQ[lo talora fino a .1-, come nel francese, ma ma i discendono fino a due come appunto avviene nel nostro . Ciò costituirebbe una lncuna da colmare, si.ante che oggi operazioni , rapi dissime di guerra possono por Lare masse anche rilevanti di truppa · nel caso di non riuscire ad e!Ieuuare il loro veuovagliamemto per lo sp:1zio di oltre due giornate. D'alLronde la esiguità del peso complessivo delle due razioni (grammi 1290 circa, senza gl'involucri proteLLori) renderebbe )aci le r.osa· l'aumento vagheggia lo almeno di un'altra giornaUt di viveri, per la ,quale non si sopraccaricherebbe iI soldato cbe di grammi 650 ci1·ca. · Ma su ll'argomento basti perora questo cenno: più ·inavanli dovrò · I.ornare ad occuparmene;e di miglior propo~ito . 6) Oggi che le nostre lrtippe sono chiamale a presidiare paesi eccezionalmente caldi ,· come i possedimenti sulla costa africana del Mar llosso, altro argomenlo di studio ce l'offre la rar.ione speciale ind ispensa bil e per qllelle trnppe.·Essa è stabilita dal § ,!2J. della
1stt·uzione speciale sul seroizio e sull'a,nministrazione delle trappe in Africa, (H> giugno 1886) ed è ~osLituila, sia per qualità e gua nLitil di al imenti, sia per valore nutriLivo, nel modo' cl}e segue : '
65
Dl•'.L VITTO L'Im LA T!tUl?l'A
n,•.nolimenlCJ nulril.ivu (t!spru:;so ingrammi)
ALIME N T I
.
.,/s ·EE
Q II a I i t it
~~
5 to o .s
l)i :;ostanzc azotate
- ---
I Albuminoic:li
ni
o
so:;tanze ternarie termogenetiche
In Lotale grasso Gra:;:;se Amilaceo con i-2,ft.3 (lir:unil,1
Carne di bue fresca con
500
0$$0
o carne in conserva Pane di munizione o galletta Pasta da minestra fina o riso.
.
o galletta Lardo salalo .
85,G
20,8
-
50,:i
M,0
1·,8
4:30,4
H2 ..1
20,t
0,6
153,3
15-1·.7
0,1·
12,0
-
29.2
-
-
-
(220)
800
(600) 200 (200) (200)
15
o ol io di uliva.
d5)
o f'ormaggio Sale.
(l:>}
20
- - -- - - - - - -- - Totali
t70,1
[)i· piÌI cnlrano a far parte di questa mr.ione speciale: Vino ,ti W o;. cli alcool ccnt,litri o Rhnm . . . .
88,2
58:-1,7
67Ei,5
2,3
6
Gaffe tostato . . . . grammi !5 Zucchero cristallizzato , 22 lnollt·,) vi entrano: rn,·1J,1ggi rro:;chi eri i11 con:;en,t. - Pepo. - Anki lMi.-t,·iL) pilr t,lmper:ire l'ac<11.1a. - Limo11 i fre:;chi. - Succo di limorl(). - Acclo. - Tlw, c,;r., s,1con,to che v,}1Ti1.slabilit.o cfal corna.nrlo , upcrior,'. Note. - 1 n11mcri rra parentesi indicano le quantità di derrate di soslitu.zione. Il l'alore nutritivo ò calcolato soltanto silgli alimenti costitnti,'i la. razione normale: 11 comput,, riel r,)rHlimento nutritivo della. carne di lrno fresca .r,1 fatto, secondo •I solito, sui t,/ 5 dei I.a r1uantità concessa, dovendo rla queSt(l detr:u·s, ·l/:i d'~sso. . li cioman,fante superiore 11:i racolL,t di ;unuentare o diminuire lal\1110 dei compone.nt, la razione :;econrlo che sia ria speciali esigenzrJ rkhicsto. I comandanti il presidio hanno r«eolt:'L ,li sostituire un". ad altra derrata, o diu1in11irc 11 1111. derrnl,L ,mmentandone un'.tl.t,-;L, ed anche cli stabilire 1111a. r(1ziono speciale per gli llfn~iali, r•u rd1è in ogni Ca:;to, Sul COlllplOSSO!;1 r,l7.i011e 11011 risnlti cli un f)rezw Sl!]teriorc ,I c1nelhJ cleHa razione comune che e di cc•nr.csimi 80, non ,:onwroso 11 flrezzo del Pane (s 125 clell :1 w .1·1tz10ne sor,racil.L t:1). ;j -
ANNO xx~:lV, \'OL
IV.
' .
66
Q.UANTITA', QUALITA
1
ED APPlf.ESTAMENTO
Pel' il confronto che può ~1.ab ilirsi fnt i dati offerti da lJUesLo dellaglio e quelli l'orn iti da lla Labei l,t dèlle i\lledie normati riportata a p,igina H si pnò agevolmerùe dedurre che questa nostra 1'a .. zione coloniale, assai ben intesa, è assirnil ahile per rend imento nutritivo, ad una razion e generosamente azotai.a, adatta per lavoro fatico so o delle grandi esercitazioni ; ed è per di pi ù messa assa i bene in armonia con i principì generali · che devono informare l'igiene alimentare degli europei slanziati nel clima ca ldissimo d'Africa ; pl'incipì che furono tanto bene formu lali dall o SLaQlev nelle seguenti massime : " 1 1. Star lontano dagli alcoolici , e dalle conserve soll~ aceto : i primi fa nno morira di apoplessia e di colpo di calore, le seconde ingenerano !e febbri ; 2. Usare di una alim entazione buona per giusta quantità ed ott ima qu al iLit; 3. Dare al sol dalo gli stessi cibi che mangia in pat rin, ma a dose africana; è un errore cibarlo con cibi d' Africa; 4 .· Ogn i sera a pranzo l'uomo abbia un quinto di vino generoso ; 5. Abbia inoltre due lib bre a L<-ista di ,pane fresco (grammi 900) , o di buon biscouo - carne vaccina fresèa, o carne con servala in scatole, alternala con pesce - molto the, cioccolata o calTè - laue condensato - lardo soprattulto; è buono in Lutti i. climi, piace ai so ldati ed è a buon pallo. c) Vengono in terza linea rdcu ne razioni regolamentari , che es:-'iendo però destinate per certe speciali ci.rcosta nze nè consuete, nè cnraueristiche della vita mjlitare vera fl propria, possono r.iguardarsi di secondario interesse per noi. Non pertanto, perchi.· il lettore non ne rimanga compleLamente ignaro, ne accennerò brevementr, · la costituzione e l' uso .
I. ltazioni per tl'uppe imbarcate.
m, r.
Mineslrn di pas la o di riso Carn e di bue Pane fresco . Vino .
Vl'l''l'O l'J,~ R [, A 'rRUPPA
67
1 1
. grammi ·122 . )) '150 . » 230 )\ 300 cèn ti I itiri '.26
in due pasti
Qualora non si possa distribuire la min estra, il soldato gode al-
iora di quest'altra razione :. Caffè e d.ue galleLLe ; gr:1mmi :330 Ca rne )) Pane fresco 330 Vino centilitri 50
2. La l'azione cli $barco è distribuita invece alla truppa all'alto del suo sbarco dai piroscafi, nel caso che non sia po~sibi le vettovagliarla immediata mente a terra . Questa razione risulta di :
'
Ca/Iè. . grammi il5 Zucchero » 22 Gallette~. 2 » 400 Carne . » 3:lO ' Pane fresco. » 330 Sale. » ·I t> Vino cenLilitri 50 Cc;n1e può vedersi a tutta prima, anche senza un'analisi detLagl i:1ta, queste tre razioni sonù sufncientemente ricche e bene rispondenti allo scopo pel qual e furono des~inate.
ll. R azioni per gli stabilimenti militari di pena .
Il R egolamento pel' le compagnie cli disciplina e stabilimenti ,nilitari di p ena (allegato N. 12 al Regolamento di di1
.l i soldato che viaggia snì piros1:afi gode della cosi deua ra z ione d'ùnbar co . Essa è cost.iLui La. come segue : Caffè e due galleLLe; 1
1.
sciplina del ,17 giugno '1886) , all'arti colo 22, stabilisce il vill o dei condannati nel seguente modo : 1 1. Pt'r le compagnie carcerati e reclusi un giorno sì e l'altro no:
68
Q,UANT !'l'A
1 ,
Q,UALITA ' EJ) APPRESTAMEN'fO
M,LLti1Ui
Carne di br,e Pasta o riso Lardo Sale Erba" 0 i e pepe
soltanto di manten imen to della vita, e non di riparaz ion i proporzionate al logorio organico prodollo dal lavoro più o meno accentuato della vita militare vera e propria. Un'attenuan te però della. estrema fru){al ilà di queste razioni è portata dall'a rtico lo 23 del Rego la1nento rico rdato, il quale dice che ai reclusi e carcera li che ne :1bbiano il ri1ezzo, sia per guadagno fatto col lavoro, 'lia per snssidi i in danaro ricevuti dai parenti q da altri, può ven ir concesso di procurarsi a proprie spese ua suppl emento ali mento , tabacco da fumo e da naso, che però non potrà oltrepassare per ciascun individuo : · Gra.mmr 250 di pane bianco » 60 di cacio )) oppure 150 di carne colla oppure on pi al.Lo di erbaggi . Centilitri 25 di vino N. 2 sigari. oppute g'rammi 11.2 di ta biicco . Una cosa degna di nota in queste razioni punitive si ù la parte · costautemenle fattq., in esse agl i erbaggi , dal 1 novo Regola men to del 1886. Ciò fu suggerito, senza dubbio, dall a frequenza eccezionale dello scorbuto in questi riparti di pun izione ( 1) e deve ri gua ròarsi perciò come una lodevolissima misura preven tiva con tro questa malauia tanto temuta in quelle class i di rn iljtari. A tal proposito dunque può dirsi , che le razioni ammesse dal Regolamento 11886 segnano un vero progresso su quell e stabilite dal precedente Hegolnmento del HS no veni bre 1883, nel le quali la mancanza assoluta di legumi freschi od erbe mangerecce era indubbiamente una grave lacun a che doveva ad ogu i costo esser colmata.
gramm i ,150 '11.50
))
7
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Lire 0,006
ç)c")
H 0,008
!\egl i altri giorni sia la mattina, sia la sera: grammi 135 )) 7
Pasta o riso Lardo Sale . Erbaggi e pepe
))
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Lire 0,008
1
Il pane, in ogn i giorno della seltimana, come per la truppa. .2. Per i reclusi : Nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato di ogn i seltimana, per i due ranci del mattino e deliri sera com plessivamenle: Pasta o riso Lardo Sale . Erbaggi e pepe
grammi 300 » H » 22 Lire O,OH
1
1
1
Nei ~iorni di domen ica e giovedì : M,tttiun.
Carne cli bue Pasta o 1;iso Lardo Sale Erbaggi e pepe .
dramm i 100 »
Sern
1
1')
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Lire
11 0,007
69
DEL VITTO PER LA TRUPPA
Scrn
1
150 '7 H 0,007
(I) In un mio studio Snlle ,;ondizioni sanitarie dell'e~ercito Uatiano dnrnnle il decennio '1871-80, () Ltllblif,1'.o negli Aw11ali di statistica, sorie 3\ 1•01. ·130, parlando (leilo. sco rbuto, litcev,1 rist1!Cam co me, durnntc il c111inqL1enn10 ,[8i6-80, le perdite (morti o ri[orme) per que;ta gr,wc m,1.la ttia d i a limentazione, mentre nei vari corp i dcll'escrcilo (esc1L1sr i corpi disciplin:1ri) si erano verificate nella ragion~ del 0,86 J>er 1000 della ror%a, nelle co m1J,Lgnie di ,Jisciplina e negli s t1Luilimrmti mi litari di pena si erano invece verificati nell,1 p1·01,orz1ono gravissima dell'H,82 per rnoo cte!l'effetlivo.
li pane, per ogn i giorno della settimana, come per la truppa. I~ fa tta facoltà ai co mandanti dei reparti di convertire, quando lo creda no opportuno. una datrt quantità di pasta , o riso in eqnivalrinle quanLi til di condimento e legnmi. Il rendimento nutritivo di queste raz ioni non è certo generoso; è quale si addice a repal"li di pun izione, nei quali è qttestione
(Continua) D. MAESTHELLI Ma,qyiore Jl,!etlico.
I
.
ALCUNt~OSSEUVAZlONI SULU POLV~~HE s~~NZA FmlO - - ~+- -
Siamo su l punlo, a quaolo si afferma , di adollare una polvere senza fum o per i noslri fucili. l'osto ch e dessa corrisponda a quanl.u i Lecni ci e i pratici si ripromcllono. l'Ital ia, anche in quesla ma1eria, potrebbe dire di non essere rimasta indietro dalle altre nazioni. Cbi ri :,;enLirà in modo ri levanLe. dei vantaggi di un tale ri~rovalo :,; ,1rit ce rLamenle la fanl1ria, nrma principale nelle bal.Lnglie moderne sebbene anco l'arliglieria ne ricaverà utili ellìcaci, come altri giit dimostrò ('1). Colla polvere senza fumo, unche coll'alluale Vetlerli -Vitali, no11 vi sarebbe nulla c];i invidiare al tanto decanLalo Lebel, e, vicever:;a seoz.:. avere sostam.inlmente mutato l'armamento rlella nostra fanteria dal 1870 a tutt.'oggi. e senza avere spe,-o, in ullima analisi, 1nolLi quaLlri ni, si sarebber9 nii,:giunli dei vantaggi su quello (2). Il che potrebbe anco dimostrare che l'a ccettare subilo un'innovazione non corrisponde sempre allo avere toccato il cielo col dito. Non sappiamo a che punto si trovi da noi la questione della riduzione del calibro, ma dopo tullo uon è questione urgenLissi·ma nella nostra situazione politica, ciò che permeLterit di fare studi accurati e non sprecare inutilmenLe dei milioni.
( I) illilltiw \Vochenblali.
(2) Rivista militare ilaliaiw, febbraio ! 889.
ALCUNE USSEltVAZIONl SULLA POLV KRI!: Sl!:NZA ~·UMO
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Qua lcuno e ora e prima d'ora si è ; ffaLicaLo a. Lralleggiare i caraLLeri dei fu turi combatl.irnenli posto che 1·i si abbiano a adoperare fuci li a calibro piccolo, a ripetizione e con nuove pt1lveri. Ma siccome non vi sono ancora dati su ffi cienti per fa re rigorose deduzioni , così si è lavoralo nn che nn po' di fanlasia e..... naLuralmente si è .,iriunti a conclusioni arrischialr. In complesso le frasi adoperate nell a circostanza dicono mollo più di quello che effeuivamenle accadrà. ma quello che deve avvenire è moli.o difficil e a dirsi prima di qu alche anno e forse di qu:ilche materi ale e salutare esempi o. Secondo noi da molli si perde di vista lo scopo per cui le polveri senza forno sono adoperate, e quindi si lra.scurano i vantaggi principali che si posso no ·real izzare co n esse, colpiti forse da qnel li che in app,11'8nza sembrano principa li ssi mi. Riassumiamo qualche cosa al riAuarrlo. La q11estione tiella riduzione del calibro era si.ala mes$a da. una parte dopo che col Veu.erli no~Lrò , del calibro di mil li meLri 11o.:1.5, erasi creduto aver raggiunto il calibro più piccolo. Nè per contro si pensava ad aumentare di più la celerità di Liro del fucile a retrocarica, dopo c:l1c alcuni episod i delle ultime campagne di guerra avevano vivamente co lpilo l'immaginazione anche dei Lecnici. Sononchè l'esame uppunlo di l.i luni di quogli episodi , lo studio dell e caraue1·istiche dei moderni combattimenti (la cui decisione è Lolalmento riposi.a sull'azione del fu oco da vicino) in relazione col modo di essere delle guerre modern e e co lle ma,;se attu,di che vi prendono parte, banno richiamato nuovamente 1:auenzione dei p1:a1ici sul problema del perfezio namenlo delle armi, inteso tale perfeziunamenw ad aumenlare la c~lùrilà e l'csaLtozza del Lil'o. Surse p:·ima la qllestione del l'adoziuri e dell a ri peli zione per accrescere codesta celerilà di tiro, benchè armi a ripetizione giù si fossero adoperal e in ~nerre precedenti, e molti tipi d1 fucili dotati di tali acceler,1lori del fuoco si fossero cosLruLli . Anche qui come per qua;; i t11Lte le inn ova,.ioni si strillò. ed ora, a pochi :inni di distanza da quelle voci . noi ammiriamo i prodigiosi elTelli d'un tale perfezionalo mecca11is1110 . Senont:hù e le prove e gli scritti portarono dirittamente alla co 11 clns ione die le polveri allora in uso non potevano conse ntire di aumentare la celerili1 di tiro flno a trovare negli effetti materiali un compenso alla stragrande quant ità
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ALCUN}} OS~ERVAZION J
di muniziçmi che si sp recava. Dopo un limitato numero di colpi, la fronte .dei tiratori .era avvolta sub ito dal rumo prodottosi in quei pochi spari e imped ito qu indi il poter più ortre prosegu ire il fuoco. Ma la ripetizione presentava un allrt1 inconveniente: grande consumi) cli munizioni . Ciò dimostrava la necessità di accrescere il muniz ionamento individUlde del soldaro e ciò potevasi 'ottenere · solo o adoperando polveri speciali clie in minor quant ità dessero un'uguale pressione e riducendo l'equi paggiamento, oppure dim inuendo il c;il ib1!~ del fucile. Si presentò inol~re un'altra considera1.ione - la decisione negli odierni combatiimenti è data dnll'esallezza del Liro nell'azione ravvicinata; per aumentare tale esattezza del Liro era mestieri aumentare la veloci tà in iziale; rid ucendo il cnlibro per imprimere àlle pal lottole velocità di 600 metri, bisognava. adoperar,3 polveri speciali, « senza di che si avrebbero, tensioni esagerate ch e cona. durrebbero a far deteriorare rap idamente la canna, ed il sistema « di chiusura, rendendone l'otturazioM impossibile e produrreb« hero nn riscaldamento insopportnbi le dell'arma; bisogna inolLre « che tale polvere dia poch i residn i, senza di ciò venebbero a « formarsi in breve fÒccie in quantiCtt così considerevole da farne « scapitare l'esattezza del Liro (1) ». In complesso dunque la questione dell a riduzione del c.ali bro e dell'aumenlnr~ l'esatlez1.a del tiro nel combaLtimep.to ravvicinato erano intimamente legale a quella dell 'usare polveri nuove a poco fumo , a pochissimo volume e capaci di dare velocità iniziali di 600 ed onco '700 metri. Ed eccoci per Lai modo giunti nll'attuale. stato di cose, cioè clerto avere lutti gli .Stai.i intrapreso a risolvere, e ri solto da taluni, il problema dell 'adozione di un fucile a picco lo calibro ed a ripetizione, lanciante una pall otLola confezionai.a in modo speciale con una polvere che .non dà fumo e produce quasi niun::i. detonaz ione. Posti di fronte ad un tale nuovo me1.zo di guerra, ci arresteremo noi a considerare solo :;.ri i e/Tetti che può produrre una polvere so lamente perchè n9n fa fumo, o vedremo il problema soli.o Lutti gli
(·l) \' cdi llivi~la militare italiana, gennaio 1889
SU1,LA POLVERE SENZA FUMO
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aspetti? L,t risposta è ovvia. Noi diremo che le caratteristiche es· senziali delle polveri nuove sono le segneoti: P~rmettono di spingere la celerità di tiro fino a tal e segno da ot.teuere, senza impedire l' nlteri.ore uso del fuoco, i vantaggi ade· guat.i al consumo delle munizìoui che essa trae con sè, permettendo sempre al so ldato di vedere ciò che fa; . Imprimendo velociLà iniziali superiori alle pallottole", consen · tono no sensibile aumento nell'esatlezza di tiro del combaLtiment.o ravvicinato: Concorrcno co l fattore riduzione del calibro ad aumentarP, il numero delle cartucce che il soldato può seco portare senza punlo mutargli il carico . Questi sono i vantagg i eap i1 ali; tradotti riel lin guaggio diremo così dell'azione ci dicono: le nuove armi banno ·aumentato sensibilmente l'azione della J'()nter ia specialmente nel combnttimenlo decisivo. Tutti gli altri vantaggi , sebbene concorrano erncacement.e c9gli accennati a caratterizzare i moderni combattimenti, non sono tali da sol;, trascura,ndo i precedenti, da dare uno speciale aspetto alla guerra moderna . Anche se le nuove polveri ven-gano usufruite , come lo saranno certamente, dalle artigli erie, non potranno togliere mai la destra alla fanteria. come a1:ma principale da battaglia. , Messi per tal modo in evidenza i vantaggi· essenziali delle nuov e arini e delle nuove polveri, ci permettiamo qualche altra osservazione su qtieste nltirne, rimandando i nostri lettori per ciò che riguarda l'infl uenza dm le armi a piccolo calibro ed a ripetizione eserc.iternnno nei futuri combattimen ti, a quanto scrivemmo nel la Rioista Jl1ilitare del giugno scorso. ScarlRle subito le.polveri a 'poco fumo e a poca detonazione che non sono l'ideale delle polveri a usars i dopo i passi prodigiosi fatti nella via della discoperta, resta il primato a quelle senza fumo e ·con pochissima o quasi nessuna detona1.ione . I vantaggi che esse presentano subito dopo quelli accennati .sono questi: Permettono di vedere quanto si svolge innanzi e i11torno al tiratore;
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ALCUNE OSSEf!VAZIONI
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SULLA POLVERE SEN7,A F'UMO
, Stonano e sovreccitano meno il tiratore durante il combattimento, 11 primo vantaggio però trova un ostacolo nell e faco ll .'t visive dell'uomo li mitate, benchè vi possa supplire con istrurnenti (ma tp1esli possono gua~tarsi o mancare), e nella coltura svariata della campagna i{11orno, Co lle vecchi~ p<>lveri le linee dei ti ratori si disegnavano colfumo , ·e volere o no, si aveva un mezzo i,stanlanco per sapere a che dista11za si era; lo schioppeltare continno in vari tuon i nelle varie linee era un mezzo comodo e sicuro ,~1cu,ne vol le per conoscere che cosa si passasse nell e rile nem iche. L'artigl ieria sopraU.utto traeva p;·ofi tlo della prima circostanza. ùra per essa come per tutte le arm i converrà perdere qu,; lche po' di tempo per ritrovare le linee varie scagliorwte sul campo di bat· tagl ia, specie se tJue::;to è molto rotw e coperto di li lla vegetazione. In questa nuova [/(l6 1'1'a 1nuta capiterà spesso di trovarsi colpiti dal fuoco nemico e di dover perdere un po' di tempo prima di sapere a chi rispondere, ma, neanche quesLu è un foti.o tanlo straordi nario dn rendere molto om,11:gio all e nuove polveri. perchè la sorpresa è un'az ione rela tiva e questa non dura che pochi secondi in trnppe solide e bene agguerrite. It cerLo che si prenderanno . mol li più svarioni che per lo pnssato, e capii.e ri\ cioè , wme ben diceva 1t0 nostro maestro, di fa re pa recchie salve sopra un campo, rli cavo li in fiore credendo di hallere delle masse nemiche! [nfìne manch erà il tuonar del cannone ·c lo sch ioppeltare della moschelleria per far accorrere sul campo di battagl i:, , dicono molti, epperò le nuove polveri po rterMrno un camb iamento nell'attnale modo di comhatLere. Non credinmo che fe co~e possano arrivare a tal segno per due ragion i essenziali: l'una si è che coll ',1ttuale _ tendenza a pred isporre le co,;e per modo che la battaglia avvenga quasi direi ad ore ed in luoghi determinali, ogni corµo :,; aprà dove e come cornhaLtere ·e quali obbiettivi ra ggiungere. l'altra si' è che sapranno i corpi pensare al loro col le"amenlo e nel campo lo"~ isLico . V e nel ta,ttico quando vi sia un volonteroso e intel ligente concorso di tutte le enèrgie nl lo scopo generale che si vuole raggiungere . E mi lusinga allresì un'altra ragione : la vor,e del <lovere tonera più forte che non quella del cannone e del fuc ile. Sì cerio avremo un aumentato servizio di osservazione su-I fronte e di collegamenLo e a
questo esercizio parmi si _sia gii1 arrivato da noi per la sp~c,iale caratteristica de' nostri terren i, benchè qualche piccola mod1hcazione dovremo apporta re ,rnche noi al nostr o :;isLema . Lascio di pa1fan, dei mille esperlienti 1~ui bi:;ognerà ricorrere per le polveri nuov~, perchè ad p,ssi. anche colle attuali, bisogn.ò far capo e da noi _e da altre potenze nelle guerre d' Europa e fu ori . Non :,;aranno certamente le polveri nuove che daranno alle future guerre nom i novi , percbè l'arte dell.1 guer:·a non entra neanche per orn in un nuovo perio<lo , come già ci siamo sforzati ,l <limo · stra re ( 4). Resta un'ultimà considerazione prima di far la finita con questo scriuo. Le cose delle da noi e da altri al riguardo , ci conducono p~rò aèl una conclusiot1e inesorabile, cioè che il còrnpilo e dei capi si è follo o<rnidi più diffìc. ile, che non conta l'avere e de i "recrari n ~n nn nelle mani un ol.limo strumento da, guerra, ma che fa d' uopo per i primi di saperne fare buon uw, per i secondi di avere la, Hducia nel sapere di quell i e la forza d\mimo per resistere all o spe~ta.colo della morte, e combattere in un campo muto -5ebbene n p1eno d'armi e d'anI,1ali.
(l) Vedi 1/ivisl.,i ·mi/.it'cu·r Hatià.-11a, ou.obre ISS8.
O, ZA VATTARI Cwpitano.
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RRGOl,Al\lEN'rO o 'BSERCIZI E DI MANOVRE, ECC.
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Similmente, pcrchè ripelervi come lleb bano essere numerale le compagnie e come in e:;se si facciano eseguire i movimenti, se già è detto nella s,~uola di compagnia 'l Tu llo il resto ,~ come prima, se si eccettua che le regole prescritte per un haltagliooe si applicano, non più alla riunione di due o I re compagn ie, rna a quella di due a sei (1 ): si è inoltre tralasciato di dire che« gli eserciz i in ord ine chi u,;o devonsi eseguire di cor~a (pas gùnnastiq ue) solo in cir·coslanze eccezionnli. >>
REGOLAMENTO
D' E~ERrlll EDI MANOVRE PER LA FANTERIA FRANLl!SE
La ·I• parie (ordine chiuso) eso rdisce con le.formazion i del battaglione sparsé prima, come quelle di compagnia, qua o ltt pel testo . Quelle in linea sono ancora (2): la. linea spiega.la per ri viste e per manovra, b) la linea di co lonne di compagnia con le sezioni di tcsln, non solo ad intervallo di spiegamenLo od a quello di 24. passi, ma anche di 6 passi. La prima formazion e è eccezionale per manovra, la seconda è per manol'l'a e per riviste, quella infine con intervalli di 6 passi è propria dell'ordine ristreuo. tJuella a 24 passi devesi anche considerare come normale baslando, per addivenirvi, i comandi linea d i co lonne di co,npa9nia su lla ..... ... . compagnia-marche oppure a sinistr a linea di colonne di compagnia sulla ... ... compagnia-1nal'che. mentre per le altre due occorre indicare nel comando, se le si vogliano ad intervallo di spiegam en to o di 6 passi. Tra lefo!'1nazioni in colonna si annoverano ancora: a) La colonna di battagl ione, per manovra e per slilamen1 0: b) La colonna doppia, formala di due colonne intervallale di 6 passi. Orn pel'ò furono adottale altre due specie di colonne doppie, quella ad intervallo di 24 pa.cisi, che devesi considerare corne norma le, e quelln aperta, am endue per mano'(ra, mentre quella a G passi è conservala come for mazione di ordine ri stretto .
a:
Vedi f/ivisli, »tilil<we italiana, tlispc11s,1 di lu:;lio t889.
IX. Ne lla.scuota di battag' · d · t . , . . : .~to~te e m que La dt reggimento (,1), si sono S~Jurlr gli _stessi crrlen adottati pe,- quelle del soldal.o e d Il compagn,a; fare cioè, al ,.e.,o larncnto ·l 884- le sole . . _o a . . . . n , vanan11 r1co11osc ,ute necessane, falc iarne tutto quanto l'esperiP-nza ·1ve,,·1 d·, _ rnostrnto ·fl uo, o,·d·marne meglio · la restante mater··' f· '.. I . l s.·upe1 rt•rn I. d . . 1a, ,!I V I e ' o1:,1~n e r ,c lreste a, progressi della lattica e dall'in1,r-odnziono 111 . serv1Z1 0 delle nuove armi. ' t. ., Cosi, .. d nelle regole genemli della scaotc~ . • dt' br1tt e• ag torte, non e piu etto, perchè superfl uo : . a ). che il ,~ a?giore, « in caso di frazionam ento del ballaglione ~esta, salvo ordrn , contrari, con quel riparto, presso il quale aiu1ca essere la sua presenza più necessaria » n , d_b) qna!e, in generale , sia il contenuto 'di ogni capitolo del1 or me chiuso e dell'ordine spa rso, perché se ne lem:re . b. dopo ' un a enumerazione · . l'lo , su 1to particolareggiata. .
(I) Attunlmenlc cont:1110 6 compagnie i dodici bnltaglioni r.accinlori ila monlagna r.d i sei cli r:111Leria loggiora d' Arricn, (zliphir s) . Con legge del ll4 dicombre ,t888 f11 ,It:c nitat o l'aumenl o a G e<>m,:i.ig11i,• dei rnsl,11lli 18 hallaglinni cacci:11.ori di ma 11 >'1 i11 rnanr, che t•iù richiederanno le ,•sige111.e del servizio e non vi ~i OJ)pongano c,uclle dr ! <t,ilancio. (2) Vedi Jli1Jista miti/are italiana , tlispensa cli gonuaio 1.885, )Jagina i!IO.
' Ctt) Reso di pubblica ragio110 in Fra11 cia, la fJrima nella 1• I a 1 ra a 111o~zo luglio do! corronte anno. quiucticiua cli m,iggiu .:
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RF.GOLAMENTO ll'ESEl!CJZ! ~: 1)1 MANOVRE~
La colonna doppia a 24, passi è co:,;i denominala dall'intervallo, · onde sono separai.e le d11e colonne che la co:,;tituiscono. Ciascuna di Cjt'e,;te è composta di due colonne di compagnia, distanti l'una dall'altra quanto è lunga la fronte d'un plotone più 6 passi: il mag/.!Ìore è al centro di fìgura ed i ,:apitani a 4 passi dal fianco interno del ia loro sez.,one di testn. La colonna dot1pia . aperta si ollit3ne facendo varinre, oltre i' 24 passi, l'intervallo fra le colonne ed au. mentando, in ciascuna colonna, le distanze fra le compagnie; c) 11 bat1.aglio11e in massa, per riYiste, per siìlnmento e pPr ordine ristretto; d) Le colonne a òistanza intera per plotoni o per compagnie; la prima per manovra, per sfilamento o per fare strada, la seconda solo per sfi Iamento, . e) La ,:olonna di fìan~o per quattro, per manovra e per fare strada: nel primo caso il maggiore ~tn H5 passi avan~i al centro del battaglione, nel seco'ndo fra la te~La di esso ed i trombettieri, u ,10 passi da quella e da questi. Per prendere tali fo1·mazi·oni e .Per passare dall'una all'a ltra, i comandi ed i movimenti sono quasi uguali nei due regolamenti. Fra le non molte modificazioni introdotte devesi notare: ,1° per passare dalla linea di colonne di compagnia nlla colonna di baLLaglione, . al comando coloiuw di conipagnia suUa ...... . compagnia-mul'c 1w si è sostituito quello di ·CO · lon,na di battaglione ... :.. compagnia avanti-niarche, tanto a fprmo che in marcia, . forinando cosi la colonna sempre avanti al la primiti va linea. invece che dietro alla ~te3sa per ri piegamento; 1 2' nella colonna di baLLaglione e nelle co lonne a distanza intera, non solo ~i possouo far serrare, come prima . .i 9 passi ma, quando necessario, anche a 2 tanto le compagn ie che i plotoni; 3° dalla colonna a distanza intera in ma:rcia per ploton i si passava prima alla sola linea di colonne di compagnia sulla destra o sulla sinistra con intervallo di 24 passi, mentre ora si può anohe pnssare ·a tale formazione, disponendo le compngnie ad intervallo di spiegamento. Tulte I~ altre modificazioni sono di poca importanza e solo a scopo di brevità e di maggiore ch iarezza. Così, mentre l'anfrco r.e-
PElt LA F AN'l'EltIA F.RA NCESE
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golamento spendeva due pagine, per descrivere partitamente i passa~gi dalla colonna a distanza intern per compagn ie a quella del battaglione in massa e viceversa, il nuovo, io me.no d'una mezza pagioa, soddi sfa alla bisogna, rì chiamandosi al prescritto nella scuola di compagnia , · · Similmente, nei passaggi ·dalle colonne cli via all e Formazioni d'ordine ristretto e viceversa, il nuovo regolamento tralascia .la de scrizione parLicolareggiat,) dei necessari movimenti e si limi ta a dare la r..i,ppresentazione grafica di tali formazioni, sog-giungendo Che tosto il ma,rniore abbia ind icalo c1uale di esse ·debbas.i prendere e quali sinno la compagnia di base ed i posti !·ispettivi di questa e delle altre, « i capitani c1inducono la loro compagn ia, coi modi regolamentari più sempl ici,' nei luogh i loro indicati ». Ben più importanti so no le a~1.pun1.e, hencl_1è riguardino tulle i soli movimenti per costituire la colonna doppia normale (a 24, passi) e quellà aperta, e pei' passare da esse ad altre J'ormazicrni. Dalla linea dì colonne di compagnia a 21- passi si fo rma 1a·col011na doppia normale (colonna doppia-marche), accodando per ri piegamento le compagnie ,p e ,1:' alla 2a e 3·, che non mo vono. Con pre.ventive disp·osizioni però, le compagnie si possono l'ar succedere in qualunque ordine nell a colonna doppia normale, al la quale si può pur veni re dalla linea dì colonne di compagnia ad intervallo dì spiegamen to; basta al lo scopo che il capitano della 3a faccia serrare a 24 passi dalla 2•, che non move. È facile intendere come avvenaario i movimenti inversi al comando, linea di 0 colonne di compagnia-marche, oppure, linea cli colonne di compagnia. ad intervallo di spiegamento-marche: qualora . siasi· in marcia, al pri mo comando si fermano le due compagnie di testa ed al secondo solo, delle due, quella che trovasi a desu·a; le altre rec~nsi nei prescritti modi ad occupare i loro' posti . Essendo in colonna di battaglione, tanto a fermo che in marcia, al co·mando colonna doppia-marche, le compagnie 3" e 4" si portano all'altezza della "8 e 2a (che stanno ferme o s'arrestano se in movimento), facendo :zq. passi di fianco a sinistra ed avanzando di fronte quanto basti, per mettersi in linea con le stesse: se vtìolsi la 3• e 4" à destra della 1" e 2• sì comandn, a destra,~olon,w '
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ììè)
doppia-ma1·che.
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PER LA P,\N'rERIA l•'IIANCESE
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REQOf, AMENTO D ~S1;itCIZ1 E D I M ANOVRE
Qualorn la. colon na di batlaglione,'1 da cui si vuoi passn re a quella doppia, la si sia ollenuta dalla linea di colonne di compagnia nel inLervallo di spiegamento, le compagnie 1°, 3° e 4.• devono inolLre ,,"el'ra re sulla ,1• alle distHnze ed agli in lervalli prescritti. [I movim ento inverso avvi ene al comando, colonna di battaglione, La destl'a (o la sinistl'a) aoanti-mccrche e, mentre la pa rle indicala marcia nella direzione voluLa dal maggiore, !'altra le si accoda con un movimenlo di fianco e poi di fronte. Le marcie di i·ronte e di fianco, i oa.mh iam6nli cli direzione in marcia e· quelli di fronte a l'ermo. sono eseguili da lla colonna doppia normale nella ::tessa guisa che dalla linea cli colonne di compn gnia. Secondo q·uest' ultim e normt' si regola pul'e la cui onna doppia aperta, alla quale si addiviene da qualunque fo rmazione del balla· glione. « Il ma).(giore indica. ai capitani quali siano la compagnia <l i base ed i posti relativ i dello altre. quali gli intervalli tra le colonne e le distanze fra le compagnie di una stessa co loonn . e ciascun capitano, fo~rnala >se occorre, la propria uni lit in colonn a cli plotoni, la conduce al posto assegnalogl i ». L a colonna do;>pia con inte7'tJàUo cli 6 pas::;i è forma7, iono abitual e di adunala del battaglione, che abbia rotte le righe senza formnre i ·fasci d'armi. Il Regolamenio ,f 884· prescriveva che, in Lai caso. fosse abituale la linea di colonne di compagnia a 6 passi e fosse facoi'tativo, in occasione di mar~ie, di accantonamenti o di bivacchi, l'adtinarsi nell'anzidetta colonna doppia od in quella di battaglione in massa . Ora invece é facollaliva l'adu nnla in linea di colonne di compagnia a 6 passi, ed eccezionale qll'ell a di battagli one in massa . · Un'ultima nggi unta riguarda le colonne cli via . « Lun go la strnda il battaglione marcia per solito su 1., righe, ed eccezi ona lmente sn ù, su 8 od in colonna a disLanza interi! . .Nell e colonn e cli via per 4·. per G o per 8 le compagnie prendono l.ra loro la distnnza <li 8 pa~si. Attmverso i campi si possono prendere le formazioni sopl'a indicate od tina delle due seguenti: ,13 le quatlro compagnie di fianco , alla stessa altezza e ad intervalli variabili ; 2• la colonna aperta ». Di so ppresso, oltre nel alcune espre:-sioni ii poca irnportc1nza e talvolta inuLili , olt re ad alcuni richi am i ai prececle11ti volumi , richiami sostituiti con l'aggiunta <li poche parole, havvi, di soppresso,
il pas~aggiu dc1 1la çolonna di haLtaglioue alla lin ea di colonne d i compagnia a des lra ed a sinistra di quella in Lesta , e le lunghe prescrizioni per passare da ll o varie formazion i a q11etla prepa,ratol'ia di co,nbattimento. Consisteva essn in una linea <li çolonn e di mezze c,m,pagni e, in cu i quesle si disponovnno ad un inLervallo uguale .al la lunghezza della fronte di un plotone, e le compagnie allo stesso intervallo piLL 6 passi. Tolta di mezzo tale formazione obbligatoria, che si. traduceva in una vern percfan di tempo, tutte le forme sond ora buone, come si vedrit nell'ordine sparso, per passare da esse a qucll:l di combnllimen to.
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La 2" parte (ordine sparso) della nuova scuola di battaglione, oltre alle ,wr,ne generali ed rii m,etocLo d' istm:.ione, simili a quelli della sc 11ola di compagnia, ~Qnliene: ,f O la formazione da combattimento del baLLaglione; 2• il modo da esso tenuto nel com hnllere in offensiva ed in difensiva. sia quando è inqua<lrato che quando trovasi isolato; :l la condotta che deve tenere quando sia all'ala di una linea cli battnglia, all'avanguardia od alla retroguardia di un reggimen10; ,1.0 quali disposizioni abbia a prendere cli fronte alla cavalleria e nella difesa o nell'assalto dell'artiglieria, delle strette, dei boschi e degli abi tati; o0 le operazioni di notte. Que$le ultime, il metodo d'istruzione, la difesa e l'assalto dell'articrlieria non figuravano nel Regolamento ·I 88.i.. .Tullo il resto, o . fra cui · le disposizi oni di fronte alla çavn lleria appartenenti prima all'ordine chiuso, venne riprodotto dal medesimo, ma le cose tralasciate furono tante, i titoli e l'ordine della mnteria sì differenti che, più del confronto con l'antico è conveniente fare , di parect:hie parli del nuovo ordine sparso, .un novello riassun to . 0
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A~NO XXIIV, \'01,. I\'.
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PER LA FANTERIA FRANCfo:SE
REOOLA°IIHsNTO. D ESEIWIZI E D! MANOv rrn
·1° i l battaglione infornta::;ione da co,nbattùnento è ri- • parli Lo in cat~Jta, linea di sostegu i e riserva. La catena ed i sosLeon i 1 costituenti assiem~ la linea di combattimento propriam:n1 ~ ? della, possono essere formati di una. due ed anche tre compagnie. Lo spiegamento è fallo da qualunque formazi one del battaglione, nei modi indic,1li nella scuola di compagnia: lo si compie, secondo le istruzioni del maggiore, coll'alli neamento e verso l'obb iettivo da lui indicati, in g-uisa, che le compagnie in catena abbiano, a movimento ultimato, · 30 metri d'intervall·o, e la riserva ne disti 300 dai sostegni. ossi.a 550 dalla catena . « La lunghezza della fronte di combattimento del battaglione in- \ quadrato è proporzionata al suo effettivo io modo che, qualora si contino nelle file 800 fuci li, sia di 350 metri, compresa la metit d~gli intervall_i, ond'è separato da quelli vicini ». Devesi però notare che le distanze indicate pel primo frazionamenlo del baLLaglione si hanno a .ritenere come massimi, soggetti ad essere modificati a seconda della specie del comliattimento e della natura o configurazione del terreno . A qu est'ul tima esigenza devesi ancheadau.are la formazione della riserva comandata, se riunita, dal capitnno più anziano. Il maggiore in vece sta di massima tra i sostegni e la riserva, e tanto lui che i capitani di questa e l'aiulanle magg iore appiedano (,J), tosto che la catena apra il fuoco: i cavalli e la bandiera, se c'è, vanno · alla riserva del reggimento. L'allineamento del battagiiooe disteso, che Lulli i suoi reparti devono coosel'vare .o riprendere tosto, qualora momentaneamente. se ne fossero. scostali, ò assicurato dal furie re porta-gui done, collocato a posto dallo stesso maggiore e sorvegl iato, a 150 passi di et1·0, da nn ufficiale a ciò designalo . Il cambio ed il rùiforzo dei cacciatori sono falli come nei la scuola di compagnia: il cambìo però deve essel'e considerato come eccezionale . L'adunala invece ha luogo, sempre che cessi il bisogno dell'ordine sparso, nella formazione indicata dal maoeriore ed il r>n rannodamento di una o p.iù compagoìe distese si effeLLua per compagnia: lariserva si avv icina ad esse per proteggerle. 1
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2° 1 modi cli com,battùnento sono preceduti d,t im portanti norme generai i, cli e si tra lasciano perchè riprodoLLe, con le,weris. sime rnodilicazion i, dal He:-:o h:unenl.e 1188~- ( 11). Silfalli modi v;1~ano come in appresso, col va riare delle circostanze~ in cui il bauacrlion~ . n puÒ trovarsi . Battaglione inquadrato. ùt O.ffensioa . - Se non è obbligato a prendere tosto la formaz ioue da comballimento esso, prece~ulo da ~allnglìc esploronLi. avanza in colonna doppia aperta. con 111ten•a ll 1 variabili ne_i limiti d.e lla sua fron te (350 mell'i) e con distanze di 250 -300 met,·i fra la ·I' e la 2• linea (2) . « Tale foi·mazione permette di muoversi con fac ilità in ogn i specie di terreno, senza sotto~t:ire a perdite troppo grandi per effetl o del fuoco d'arLigtieria ».· · · Nell'avanzars i le co;npaguie prendono le formazioni meno vulnerabili e che il te1Teno consiglia come più convenienti, e quando, costrettovi dal fu oco della fanteria avversaria, il battagl ione prende la forma da combauimenlo, le palluglie esploranti l'aspellano o tornano ad esso, secondo i casi. L'allacco, preparato dall'artiglieria e, tal volta, da fanteria occupante favorevoli posizioni , ù condotto dalla linea di combatÙmento nei modi stabiliLi per la compagnia, e intanto la riserva senza attendere ordi'l.i, si avvicina a poco a poco ~Ila catena, suddividendosi e_scagì iona~d~sì i~, guisa c~1e, ~ 00.JE_~ri dal nemico, una parte di essa sost1lu1sca I sostegni a -100 metri dai cacciatori e l'altra ne disti 200. Fra 400 e 200 metri , ri parti chiusi della riserva entrano in ~ tena ed il battaglione di 2• linea del reggimento serra sollo progressivam~nte, per sostituil'li e per intervenire, occorrendo, nell'azione decisiva. La baionetta è innastata, il fuo co accelerato a carir.amento suc · cessivo è fallo con vigore, ma il nemico non cede terreno. Si pro-
1
( I ) A ll 'iNtrnzion o 1·imoogono poi· solito a caval lo.
(!) Vedi llivisl(i m ililat·e ilalianti, diS[lCns:i di ge1111~io f88a, pagina rn,-i95. (2) Questo distanze n lo sego en U null a hanno rii assol n l,<l, rlovontlo in guorl'a vn i·im·o ;eeon,to' terr eni e le sih1:1zir111i f,rt.lie.110. Por ò i11 tor rn1111 orizzontlilc e scopèrl o la rJitanla sopra iudicat.1 non sarà mai infcrio1•c a \!50 m etri.
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1
REGOLAMENTO 0 ESE&CIZI E DI MANOVRB
ieui al lorn irnllu catena quanto rimane della riserva per determ inarn uno sbalzo avauti e poi fuoco ;icceleratu, finchè sias i rnggiunti da l battaglione di 2« linea; t.romhc e lamb 11 ri suuniuo la carica e Lulli si precipitino sul nemico id grido ripetuto di avanti, alta ba-
ionetta. Se l'allacco riesce, la catena copra di fuochi i fu ggenti, ed i riparti ch iusi della ri serva stiano pronti ad inseguirli od a fronteggiare probnl>i li contrattacchi: r istab ilitasi un po' di ·calma, il bauagli one -5i riordin i prima su l ,posto e poi· si f'orrni, in massima , su due linee sp iegate. Qnal_om :-iasi respinti, si faccia il rannodamento sollo la protezione di truppe di 2• o di 3a li nea, che non siano state impegnàte. Ma non sempre vuolsi un combattimento a fondo . Quando, per un determinato scopo, occorra una sempl ice dimostrazione, si diano a questa· tu tte le apparenze di un vero allacco : perci.ò intensità di fuoco tale, cla indu rre il nemico nella credenza di avere a front e numerose forze e, pur facendo le viste d'assallare, non s'impegnino di soverch io le truppe. · Battar,lione isolato in o}fensiva. - Il comandante del bnttaglione riconosce la posi"ione generale del nemico, segnala tagli dall'avanguardia e, intanto che questa lo tasteggia e lo costringe a spiegare le sue foi·ze, fa avanzare il grosso nella formazione· più convenien te. Impartisce quindi le disposizioni necessarie « o per prolungare la fronte, o per eseguire un al.lacco di . fianco vero o simulato , o solo pP.r sostenere le prime truppe impegnate » avver-. tendo di economizzare le· fo rze, di coprire i propri fianchi e di nssicurarsi una linea cli riti rata. fer tali scopi tiensi in serbo trrrn parte della riserva: « questa però, in. caso di assoluta necessità, pnù essere impiegalfl tnt.ta quanta, per appoggiare l'atlac,co di fronte o quell o di fianco ». Pel resto valgono le norme del battaglione, in· quadralo; il rannodamento però è protetto dai rep:,rli, che non si fos5ero "impegnati . B attaglione inquadrato in def/ensiva. - Per la ricognizione e l'occupazione della posizion e, pe,· il collocamen to e defilamento dei sostegni e delle riserve e per la condotta del combat1imen10, .sono anche qui appli cahi li le norme date nella scuola di
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compagn.ia; il frazionameulo invece è sim ile a11uellodel J.rnuaglione in offens iva. Si può tuttavia, occorrendo, mellere tosto tre com pagnie sulla li nea di combattimento, con fa collit di occnpare in lai caso una fron I.e di 400 metri e, se il Lerreno vi si presta, si può pure dimin.uire la profondità della forma7.ione . Per rafforzamento della posiz,ione sono nrccomandati lavori di fort ificaz ione passeggiera, quando il tempo e le circosl.arize li permeuano : la linea principale può rafforzars i con la sistemazione o l'erezìone di punti d'appoggio, dn colleg:irsi con lriucee praticate in guisa ('he non in tral cino la controffens iva . Questa è affidata a quella p;i1te della riserva che non avrit rinfol'znta la catena al giung~re del nemico a 400 metri dalla medesima. Siccome però è prescri ll_o che, «· nell'o ltima fase del comba L· limento la riserva, qualora cosi vogliano le circostanze, sia pori.al.a in linea tulla quan ta>> , cosi i contrattac~hi so,;o, in tal caso, esegui ti da riparti del battaglione di seconda linen. Respinto il nemico, una pane del difensore lo insegue e l'a lt ra ri mane sul l;:i posiz ione: qnalora se ne sia. respinti, tl'uppe·di secondn linea proteggono il rannodamemo della prima o tentano riacqu i·Slare il perduto lerreno con un energico· ritorno offensivo . Battaglione isolato in difen sil:>a . - Si npplicano ad esso le l'egole della compagn ia isola la in diJensiva e quell e del battaglion" i~quadr~to. Si spiega?o generalmente due compagnie e ciascuna d1queste mette tre plotoni in catena ed uno in sostegno: il r!manente è tenuto in riserva . La catena è rinforzala successivamenle <lai sostegni e da una delle dne compagnie di riserva: una pari.e di quella restante è imp iegala ne' con trauacchi e nelle minacce sui fianch i del nem ico . Si badi però cli prendere la forma da combattimento più Lard i possibile: fin chè la resisLen·za dei posti avanzò.Li non abbia falle manifeste le intenzioni del nemico, si stia concentrati ed al coperto.
. · 3° Pel battaglione ad an'ala della linea di .battaglia, all'avanguardia od atta retroguardia cl'an reg,qimento, il nuovo regolamento énuncia le slesse regole che l'antico, ma in modo più ordi nato e conciso , specie per quell o in avanguardia. 11 reg9lamento 1884· trattava prima lungamen te della di(ensiva di quesl.a e
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PER L A 1'"ANTE fU,\ F.,RA,NC ES t::
ll.EOOLAM BN'l'O D'ESERC!Z l E D1 MANOVRE
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poi della sua offensiva: ora le parli sono inverlile, per meglio di-
mosLrare che, pur subordinando la sua azione a quella del corpo principal e, l'ava 11guard ia deve sempre operare con vigoria senza
Xl.
Lroppo impegnarsi. 4: 0 Difronte altri cavalleria il ma!-(giore, se ne ha tempo, scagliona le colonnP. di compagnia in modo , che LulLe possano ccleremenLe fornire il maggior num ero di fuochi, facendole avanzare dal · l'ala opposta a quella , verso cu i trovasi l'arti glieria nemica. Pel resto, si segu:1no i principi contenuti nella scuola di compagn ia. Gli stessi prin cipì so no pure applicabi li al ba ttaglione che <lebtia difendere od assalta re artiglieria, slrelle, b·oschi o luoghi abitati. Però nella difesa d'artiglieria che, occorrendo, il batlnglion c deve fare nello stesso tempo sulla fronte e sui due fianc hi, le compagn ie sono riparlile co me me).!lio co nsigliano il terreno e le ciscostf1nzc. J\ell'aLLacco i vari ret.,arli s'a vanzano ard itamente a scaglioni in ordin e senato e sollile: avendo ,t fare anche con la scùrta le ~i oppone la solit forza necessaria a respi ngerla.
1S L e operazioni di notte si compiono, in massima, co n poca truppa : solo in date eventu al ità vi si possono impiegal'e un bn 1t:iglione od unità più fori.i. Condizioni di buona riuscita sono: segreto nel prepa rarvi si scopo di sorpresa, vigoria nell'azione, conosceuz.a del Lerreno in cui devesi oper,1 re e riparto esatto di esso fra le unità impi egate, istrnzioni precise sugli scopi a raggiungersi, sulle linee di riti rata, sui pu nti di racco lta. Nclroffensiva si adotti in massima la fòrm azione compnl.la e <e col fav ore dell 'oscurità si procuri di avvicinarsi, ordinati e in silem.io, quànto più possibile alla posii ion e nemica poi, con uno slancio l'isolulo, senza rispondere al fuo co1 si passi tosto alla lotta corpo a corpo ». . ~ella difensiva, prevedendo un auacco di nolle, si rafforzi la po· sizione o con truppe o co n ostacoli artifici ali; previa apposita rico 0
a
gnizione si indichi a ciascun ri parto dove abbia a ·combattere; si
evitino, duranLe l'azione, gli spostamenti; si diri g.1 il fuoco particolarmente sulle vie d'accesso .
Nella ~cu ota di_reg,qùnento, contrariamente a quanto si è osserva l? ,n quella dr compagnia e di batraglione, l'ordine chi uso è
tfuello, ,n cu I maggiori sopo le varianti. Pr,ma_fra Lu tle e in pa ri tempo causa . principale di tulle è la soppressione del comando a voce da pa rte del colonnello. « fn massima egli non coma nda a voce; quan do vuol· fare esecruire un movimento dit direuamente o mnnd:1 i suoi ordini ai co~andanLi d?i battaglioni; si fa eccezione alla precedente regola solo nelle riviste~ parate e nel rendere gli onori alla bandiera». _Quindi non più i lunghi comandi pei movimenti preliminari e poi per quelli d'esecuzione, che il colonnello doveva sforznrsi rii far udire disli?lamente a Lull.i i suò i subord inali; · non più quel prolungaro vocio prodolto dalla ripetizione di essi per parte del tene nLe col?nn?llo e d~g li_aiuLanl.i maggiori ; non più incerLezze pei com'andanti de, ballagl,0111, cui non siano ('oiun 'orecchio con . ) ti all I su fr1c1ente chiarez1.a. Soppressi! ~o~andi di relli, s~omparve la necessità. di quelle
l~nghe descnz1on1 de' movimenti, che ne dipendevano, e cessò il b,sogoo di da rne in principio il non bre,·e elenco. :\ella divisione pe1·ciò dell a sc nola di reggim ento è solo <letto che essa consta di due parli: « La prima contiene gli eserci;:;i in ordine cltiuso e la seconda t,·atta dei p rincipi relativi al combttttùnent; del re99imellto, dtdla brigata e della divisione. Fa sevuito '.
.
.
n
un 1struz1one speciale per le riviste e parntq ,,: di questa però noi non '.aremo ce~no, perchè non mollo differen te dalla nostra e perchè quas, uguale rn Lutto a quella corrispondente, contenu ta nel reaolamento 1884. e> 1
Gli esercizi dell'ordine chiuso sono preceduti dalle formazioni che il reggi menr o vi pu,'J prende re. Ai tre modi di form arsi in li nea dell'antico regolamento (linea spiegala, linea di colonne di compa-
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gnia, linea di hatlagl ione in massa) (4), un c1uarto se n'è agtriunl.o linea di colon.,ne doppie, in cu i i battaglioni sono . come nelle pr'ime tre forme, ad intervalli di 30 passi. Così pure, alle colonne serrate di battaglioni in massa e di reggimento, fu aggiunta la colonna doppia di reggimento, in ·c;1i i oatl.aglion i, in colonna doppia a 24 passi, sono l'uno diet ro l'altro a distanza uguale al la lunghezza del la fronte d'un plotone, più .'12 passi . Se il terreno non permettesse , per la sua ristrel.Lezza, che tarito questa, quanto le altre co l(,nne sei:rate si disponessero alle volute distanze, le si potranno rictùrr·e non so lo a ·12 e !) passi . come prima , ma pure a 6 ed al limi te ullimo di 2. V
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Nellefor,nazioni in colonna a distanza intera, dijlanco per 4 e in quelle d'o, ·dine hstretto, nulla vi ha di variato; sono sempre 30 i passi; onde i batrnglion i sono separati tanto nel senso della fronte che della profondità. Sono però state modificate le norme generali. per l'ordine chiuso, dell e qual i ci pare uti le riprodurre le seguen ti: « li tenente colonnello sta a disposizione del colonnello. J>resso di lui si tengono pu:·e gli aiutanti maggiori, pronti a Lrasmellerne gli ordini: comun icatili ai comandanli dei bauaglioni, essi li secondano in tutto ciò che riguarda il tracciamento delle linee e, terminato il movimento, rii.ornano vicino al colonrrello. Ne' suoi ordini, qu esti fa conoscere la formazio ne da prendersi ed il mov imento da esegu irsi, indica quale debba essere il balta - · glione di base o quello di direzione, qua le il posto dell'uno o l'ob· biettivo di marcia dell'altro. e, se occorre, quali i posti rispellivi degli altri battaglioni , Avuti g li ordini, i maggiori li fanno eseguire nei modi regolamen.tari più semplici, con l'avvertenza che i ballaglion i, i quali non siano di base o di direzione, devono regolare su questi i loro movimenti. In tuui i comandi il tuono della voce dev'essere in rel azione con l'effellivo della truppa, che deve eseguirli ». Se si aggiunge che il colonnel lo traccia. gli allineamenti generali,
(,I)
V. lli.'1Jistc1 mili/.a.re italiana, rlisp(\ns~ di maggi<> 488\ pag. 320.
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PER LA FANTERIA FRANCESE
1
REGOJ, AMENTO D ESERCIZI E DI MANOVRE
e d1e i va ri moviruènti sono fai.Li e:-egni re da i maggiori in base ai prii1cipi della scuola di bnt.tagl ione, se ne saprit q11anto b;lsti circa ai me,,zi necessari per far manovrare un reg-gimelltO in ordine ch iuso. Quindi se il colonnello intende che il reggimento esegu isca una delle due specie di dietro-front, apra o serri le righe, passi da una · formazion e all'altra, marci, camoi direz ione, si .irre:;ti, costitu isca la colonna doppia aperta coi tre ballàgl ion i o solo con uno o due. si formi in colonne di via. passi da queste o da ll e formaz.ioni di manovra a qu ell e in ord ine ri .,trelto o viceve1·sa, non ha che a farn e avvisati i maggiori e ad indicare, oecorren do, i posti relativi di ciascun battaglione. Persino .nel l'applicazione, a terreni vari, de).(li eserci,,i in ord ine chioso del reggimento, valgono le norme della scuola di bauaglione, però « il colomwllo vi fa eseguire, di preferenza, i movimenti che ~ono di più frequente applicazione in guerra)> .
La brigata manovra , in ordinecliiusò, come il reggimento, e le norme del re~olamen to 1884, non :;ono per essa gran fallo modificate. Se riunita in linea. dispone a,icol'a i suo i reggimenti a 40 passi d'intervallo; se in colonna,· al le due che pr ima aveva (colonna 0di reggimento o colonna di battaglioni in ,na:;;sa) , venne aggiunta una terza , quella doppia di reggùnento. Per prendere le formazioni d'ordine 1:istretlo, tan l(• ·la brigala che Ll divisione si regolano come prima (4) . Per p:issa re invece dall'ordine ristretto o didle forme di rnanovr,t o di vi,1 a quella di comball.imenlo, non sono più obb.li gate a. prendere 1111ella ptYJJKcratoria, sa due o sa tre linee di colonne di mezze campa· r;nie. Que~l.a è purescom·p·arsa dall a scuola di reggimento e con Hssa Lutti i movimenti pei pa$5llggi relativi. · Ancr.e delle fo rmaz ioni a scaglioni ed a sclrnccl1i era e delle disposizion i contro cavaller ia non 1~ più fai.lo wnno nel nnovo regolamento. 1
I
(l ) V. Rivislci mi/.itr;u·e ilalion1, ,1ispens:L rti magi;io 1885, pag. 323.
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PER L A FANTEIUA FRANCESE
REGOLA MJ,;NTO n'ESERC!ZI E DI MAN OVI\E
XI I.
Eccoci ora alla 2• J)Cll'te delta scuolet di l'egr;ùnento , nilima del compito che ci siamo proposto · Qualora $i eccettuino i compiti della cnvalleri.1, dell 'artiglieria e del genio, elle il regolamento 488,i. descriveva in modo pal'Li1;ola reggiato, e pe i quali il nuovo :--i r; chiama a quell i special i di siffalle armi , il conlenuLo dei duE, regolamenti è quasi iòentico. L'ordine però vi è assai differente e molto più razionale : ne rifa remo perciò in gran parte un breve riassunto. Forma:;ione da combattimento . - N'on è possibile prescri vere pel reggimento, per la brigata e per la divisione una formazione Lattica normal e da comb:i ltimento , dipendendo essa dalle circos1anze. Devesi però ritenere che, in massima. l'allacco vuol essere concentrico su ll'ala dell ':1vversnrio più rav vici nata al la sua lin ea d'operazioni; clte le azion i divergenti devono essere proscritte in modo assoluto e che, sia nell' offensiva, sia nella di fen siva, i lianch i scoperti devono essere proletl i da trn ppa scaglionala indietro . <( Le grandi unità assumono la loro forma;1,ione da combauimento in due groppi pr incipali , la cui forza può variare, secondo le circostanze e gli effettivi. L'uno si suddivide in 1· e 2• linea , l'altro l'orma la 3a ». 11 reggimento e la brigata possono . essere formale su due o Lre linee, se inquadrate, sempre su tre, :;e isolate; in amendue i casi la divisione i\ ripnr tila in tre linee. Quale for;1,a debba avere ciascuna di esse non è détlo: e co n ra - ' gione, nel nuovo regolamen to: l'antico prescriveva invece che all a 3• fosse assegnata la metà dell 'effetLivo. La distanza fra le varie linee e la lun ghezza della fronte dipendono da troppe considerazioni, per essere determinale in modo assoluto. Tut.lavi:i la distanza varierà, nell e esercitnzioni, fra 300 e 600 metri , e la fronte non· oltrepasseri1,· in offensiva , 700 metri pel reggi men Lo, U.00 per la brigata, 2100 per la divisione, non co mpresi gli spazi occupati da ll'artig\ieria; nella difensiva , la
nt· vi siano forti · fronte polra essere più estesa, quan do aIcon i po i per natura o per arte. d Come si vede, nel nuovo regolamento ~ lasciata al ~oman n.nl~ d Ile truppe ma<ruiore libertà che nell'antico, ed a conlerma v1 s1 :,,rriunae ch e (~~crl i dispone le sue unità. Lattiche come c1:ede n:ie~ .5 no n o f' . . clei l1101rh1 » Y1 SI ·~lio , secondo le circostanze e la con iguraz,on_e . " . . danno è vero, in cinque tavole, qui di segu1l~ r_iprodolle, alcun'. ti pi di formazioni da combattiroenl~ , ma tosto v1 s1 avverte che essi vi sono posti a solo scopo d'esempio 'l'.\\'OLA
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REGOLAMENTO D ESERC IZI E 'DI MA NO VRE
PER LA FiNTER!A FRANCESE
I compiti ,delle linee ,;0110 alquanto rnodilicaLi da tiuelli ch e erano per lo pa::;salo: « a ) la ,1• inizia il combattimen to e lo pro!\egue; « bl la 2· assicura i fianchi della 11•; l'appoggia e la prolunga; l':1i11 ta a continunre l'offen siva fino all'assa.11.0, se lit ,Ja non vi bnsla da .,ola; riconduce al combattimento gli antistnnti ripnrti, che siansi smarrii.i d'an imo e, all'occorrenza , rinnovella l'attacco ; ~ e) la 3• fornis ce le truppe per gli al.lacch i di fianco e respingo quelli del uemico; fa fronte all e con1rofl'ensive e le eseguisce; appoggia l'avanzata e, se l'atlacco riesce, pal'Lecipa al)'occu.pazione della posizione ed all'insegu imento; copre la linea di opernzione e, se ne ha Lempo, sistema. a difesa una linea retrostante che permeua di arrestare il nemico e di riprendere, · se possibi le, l'offensiva ».
Combattimento del re,c;gimento e della brigata inquad,·ati od isolati in offensiva, e clellculivisione isolata pw'e in offensiva.' Precedono alcune norme generali. 11 comandante delle truppe, fatta la ricogni"ione, dia ~t voce o per iscritto, per fa stretta via gerarchica., le sue disposizioni, indicando ch iaramente lo scopo, il compi to ed il posto di ciascuno, quali siano, l'unità di direzione e l'obbiettivo ; poi lasci che i sotto-capi studino il Lel'reno ed i movimeo ti a farsi. Nel reggimento inqaad,·ato il colonn ello si colloca all'ét!tezza delle J"iserv~ di 1• linea; del cu i impiego si occupa in modo pari.i- . co lare; veglir· all'andamento generale dell'azione, rna non v'interviene personalmente che nei casi di errori gravi ò per ristabilire il combattimento su qualche pnn to ». · Dul'ante il fuoco a r ipetizione, se Ja 1• linea non basta da sola a procedere· all'assalto, la 2• l'aggi unge, tulla od in parte, la catena con le compagn ie spiegate, io colonna o scaglionate. In tal caso « l'assalto è dato in seguito ad ordiue del generale di bl'igata, al segnale e sollo la direzione personale del colonnello, bandiera spiegata al centro, ufficiali in ,1• l'iga ». 1t reggimento isolato si regola come il bai.taglione pure isolato: le riserve sono condotte progressivamen te ver~o il punto, ~nl qua let il colonnello vuol fare lo sforzo risolutivo. 1
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.Ana loga condott:a tienè .la brigatrdsolata . In quella .inqaa. d,.ata,a:5segnato r1 compito a cia.scun reggimento, il ge nerale di brrg~ta s1 colloca .~ll'~ltezza della 2~ linea e ne dirige l'impiego, vegliando pure al l 1.ns1eme dell'operazione: neppure lui deve invadere,le aLLribllzion i de' suoi dipendenti, se non in casi eccezionali . · La divisione è s.apposta isolata ed in m,àrcia, « precednta 4alll-l sua avanguardia, ehe conta pure una parte dell'al'LiO'Iieria e dei geuio divisionari, e seguìta dalla retroguardia e dal solo c:rre"oio da c?1?battimenlo: della cavalleri a uria parte pr9vvede in avan~t' al se1·v1z10 d'esp lorazi one, ed il rimanente a quell o di sicurezza della · colonna ». Durante la marcia i ge11eJ·ali ed i capi di corpo si occupano dell'esarJile del terreno. · . . · Nello scomro con nemico in posizione, il combattimento presenta generalmente cinque fasi, modificate, in modo sensibile, da . quelle che erano nel regolamento del Hs84-: ·I• azione della cavalleria; 2" 'combattimento o presa di posjzione da parte dell'avan~ guardia; ricognizione; 3• lotta d'artiglieria, schieni~ento del ()'rosso·· ~ 4-•.,preparazione per mezzo dell'artiglieria.; offensiva· O'erierale· 5• assa lto, inseguimento o ritirnta. · 1'> ' ~~Il~ cava.lleria, quella_ e.~p.lo;·ante 1 finito il suo compitp, mano,? :sul!~ ali.' e quella ~t s~curezz:a respmge vedette e pattuglie della c~valleria avv~1:sa'.·1a si.no agli avamposti di fan teria, per . P~Le1: r1conos_cere e r1tenre. « Protegge (notevole aggiunta) l'artigher1~, e puo. occupare determinati punti del terreno fino al so- · pragg1ungere della fanteria, ·ciii sma$èhera la fronte di mano in ~~no c.h : qu~sta entra in linea. Sorveglia fianchi e spalle, {) non ISla ma, 1~aU1va, pronta ~ cogliere tutte le occasioni, che le per.mettano d1 prendere parte efficace all'azione ». . . « L'avanguardia si caccia dinanzi i posti avanzati .nemici e, se '.nc?ntra poi una seria resistenza, si ferma ed occupa la posizione 1 ~d,catale, previo rapido esame del terreno, dal generale di divisi~ne._~e credesi necessario fare una ricognizione offensiva per ob. ~:tga~~ ,_l n~m1~~ a scop,_·il'e le :;ue l'orze, se . occo1,re impadronirsi . ~o,,,z,.on1 utrli a!lo spiegamento della colonna, il generale di di· . visione impegna vivamente l'avanguardia, facendola all'uopo apI
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AX!'i O XXXIV, VOL . IV,
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PRR LA FA.s'T ERI A FRA:-.CESE
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REGOLAMENTO D'ES!>RCIZI E DI MAN•)VltK
poggiare dal l' artiglieri a del grosso )> . Egli' intanto, a.eco mpagnatù dal suo capo di stato maggiore e dai comandanti dell'artiglieria, della cavall el'ia e del genio, fa la. ricognizione generale del terreno; manda ordini al grosso di formars i, secondo i casi, io ordine ri stretto o di combattimento e, chiamati a sè i dipendenti generali e capi di servizi.o, indica con precisione i compili di ciascuno, le zone in cui deve operare la fanteria, la forma tattica da darsi al l'azione offensiva , il posto in cu i si 1errà egli stesso. Ouranl.e lçt lotta d'artiglieria ch e, iniziatasi per ordine del generale di div[sione, sj svolge ·al coperto della 1• linea, la fanteria del grosso si spiega e le ri"erve sono, con molta cura , tenute r.ascoste. L a prepamzione per parte dell'artiglieria ,è giudicata sufficente ed il generale di div-isione ordina d' iniziare l'allacco generale. La prima linea, con il concorso dell'artiglieria, s'impadronisce dei primi obbiettiri (villaggi, case, alture. ecc.) e la 2• linea ed il genio li mettono in igtato -di difesa. I colonnelli ed i generali di brigata vegliano rispettivamente all'impiego delle ri serve di 1• e di 2· linea: il generale di divisione indica alla 3• le posizioni successive che de,•e occupare. Già questi, Yedendo prossimo l'avvolgimento dell'ala nemica, fa dirigere sul punto decisivo il fuoco del 1,naggior numero di batterie e fa raddoppiare d'energia all'attacco fronLale; già una parte dell 'ar1.iglieria si fa ·avanti nello stesso tempo -che ' la fanteria, per appoggiarne il movimento; già le truppe, dirette sul fianco nemico, entrano in linea. È queslò il segnale dell'assalto generale . « La catena è trascinata da' suoi ufficiali ; le riserve, impiegate per intero quando occorra assicurare il suècesso, la seguono, ne sostengono ed avvivano lo slancio ; l'artiglieria fa fuo co con la massima intensità; i riparti cli fanteria, ancora in posizione, accelerano le loro salve; , la· cavalleria si slancia su quella avversaria e cerca, nell'audacia, l'occasione di partecipare al combaLLimenLo ». Se la divisione è vincitrice, la sua terza linea od i riparti non impegnati di questa e tutta l'artiglieria invadono la posizion e ed eseguiscono l'in_seguimento; le trnppe, che hanno i:ombatLuto, si riformano e la cavalleria, giit operante sui fian chi, cerca di tagliare la ritirata del nemico se io fu ga. di serbarne il contatto e di minacciarlo ai lati se ritirasi in bell'ordine.
Se vinta. la di vi~io ne si riordina. q11ando possihi le. soll o la pro· teiione dell'artiµli eria e dei riparti 11 0 11 impeg nati e rinno,·a l'assalto ; ~e no, protelt.a dall'artiglieria e dalla cavalleria , ripiega :;i per linee succe:;;;ive, fin n a che possa ri fo rmare la colonna di marcia, precedula dal generale di di1' isìone, cui incomhe riconoscere le posizioni retrostanti e indicare al genio dore occor rnno lavori cli difesa o d'interruzion e. · Invece che in posizione, il nemico è Ùl mw·cict eta divisione vuol /Jl'enclere t'o._fj-'e11siori: in Lai Cilso l'azione si svolge nel modo oradello. « Se il ~enerale di dirisione preferisce in rece stare sulla difensiva, sono da lui ;nd ica te le posizioni da occupai·si, o all'altezza dell'aranguardia od a scaglioni indietro: questa intanto tralLiene il nemico e si reca qu indi a sua volta al posto assennatole ~ unifor mando.,i pel re:;Lo ai principì gen\)ral i della scuola di balla glione. Agli stessi principi si attengono pure il reggimento e la brigata, che debbano combattere in difen siva. l')
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Cosi fini3c e il rego lamento, del quale ci siamo proposto il riassunto. La commissione, che l'Il a compilato , non ha fatto certamente opera perfetta, ed i periodici infatti d'o ltre Alpi lo crilicano qua e là, e spesso sono nel vero. Alcuni però fini.,cono col dire, che non si poteva far meglio in si breve tempo, 0 che la fa nteria france=-e è fornita ormai di un buon rr.golamento. E buono sembra a no i pure , nonostante le sue mende.
G.
8ALA.
' RA.SSE O<'iA ME NS ILE
l Ol
La forte tempr.i dell 'onorevole Crispi evitò le cquseguenze che si temevano dalla ferila, e, nl monHoto in cui scriviamo, egli è perfett:1meute gnarito.
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RASSEGNA MENSILE
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Alt t n lal<l :\li'on. Crispi. - .~1111 ivcr.<.iri1J ,loi XX scW•nlliro. -;- Com1ncr~ti_a,I una 110 Lizia. _ Conveu1.io110 ll<'l' la l'etlrcs,ionr~ del ln lr11tta. - S0c1el,1 d 1 toro a St'~IJ'-': _ Mil izia mo hile. - Coi1>11ie afril'auc. - Tralta lo ilato-eliopico. - lJ •_<l'1JsJZ10 1_11
mil itari interne. -
tngll ilt.erra, A11.stria, n crmania, 11cnisola tir i lla lca111. - I11c1-
rlen to iwan11-111ar1wd1in<1 . -'- E l,1zir,11i in Fraiwia.
La crouaca di queslo mese com in cia con u_na
11~tt1 _ triste ..
Il t 3 seuembre, in ~apol i, mentre l'onorevole Cr1gr~1, pr~s1d~ute del
Cousisdio dei ministri, torua va iu carrozza a Ila propri.., ab1taz1ooe, fu colpit~ al mento; con una grossa pietra , da un forseunnto, r he, co_m_e scris~e egli stesso, voleva far progredire il mondo co11 _11na grande llllziativa. L'auo vi le e brutale sollevò un grido d'esecrazione da_ ~rn . ca po all'altro d'Italia, anzi d'Europa . Uomini politici di tutti i paru_t1 r_1spettabili, nomini fuori della politica milit911te ma insi~ni pe_r 1~a~nott_1smo,_ per scienza , per specchiata onestà , so~i&là ~ e.01.'p 1 1:ost1_n11 t1 , m1111~tn e capi di governi esteri, sovrani e prima di_tu~t'. S. )f. il re Umbe,1_t.o, . ::;i affrettarono a pa rtecipare all 'ooorevole C1:;sp.1 il loro orrore p~r _I rnfame nttentnto, e gli auguri e le speranze per 111m proni~ guan?1one. Popolazioni di città in tiere espressero i medesimi sensi con tmp_onenti di mostrazioni. Tanto che gl' istigntor i, se vi fu rono, color? almeno a cui l'assassino intendeva di fare un piacere, furon o costretll, p~r vergogna , a biasi marne l'a tto, e forse lo ~e_plorarono sincera me~te, m cuor loro, per le sue conseguenze. Le quali lurono non .s~lo una ?rnnde mani festazione di simpatia naziooale (direm mo qt_ias1 mter oaz_1onale) per un illustre patriolla ed uomo di Stato prochton ame~te colp1,Lo, ma qnasi un plebiscito di ndesione alla politica che s' 1ocarna m quesLuomo, capo del nostro governo .
Il XX seucm bre, diciannovesimo anniversario dell8 liberazione di Roma , venne festeggiato iu tuue le nostre città col solito entusiasmo, e nelle nostre colon io con •mtu~iasmo anche maggiore del solito; perchè u11 potente sollio d'itnliauitù riauimn, da qnakhe tempo, i nostri connazionali residenti al l'estero. lu l{om:i la ricorrenza del XX settembre Ya acquiswndo un::i importanza sempre maggiore, a misura che passano gli anni, e ~i svolgouo le conseguenze di qnel fa11.o così grande ne' ,-uoi rapporti storicj , così semplice uelln sua espressione !1iateriale : \' entrnta delle trnppe italiane in Ronrn non per la porla, ma per la breccia. Benedetti quel li che l' hanno aper1a ed anche un poco <ruelli che c·i hanno obbligato ad aprirla. Non d'cscriveremo il µellegrinaggio alla tomba di Vittorio Emanuele nè quello alla breccia di porta Pia ; la quale, propriame1He pa.rlando, non è piìt brecci:1, ma un muro unovo che ne usurpn il nome . Perchè l'hanno chius~? Brcccin era e brec<'ia fo rse era bello si lascinsse . Snrebbe stnto il primo e il più gran monumento di Roma. nuov:i . Non riporteremo nè iu tutto, nè in parte i discorsi fo tti sul luogo, nè i mn'11ifesti affi ssi alle cantonate ; oè conteremo i dispacci che corsero sui fil i del telegrafo; m.1 non possiamo tacere tli due scam biatisi tra il si udnco di Horna e S. :'Il. il re. Quegli , inrianclo al re d'fodia il saluto della capirnle, esprimeva fìduci:i chH la mirabil e concordia di intenti , la quale raccolse tutti gl' ltnlia ni iu toruo al trouo per compiere l'opera dcll:i risurrezione nazionale, « rimang:i sempre foudamento incrollabile della gran.dezza d'I talia e suo impngnohile baluardo nel giorno del pericolo » . S. ì\L rispose : • Con c.~ldo affetto ricambio il saluto di Homa i11 questo indimenticabile nnniversario. Ln 11ducia che, in nome delln capiwle d'Ilali:i. ella esprime nella concordia degli I taliani per il compimento della nostr:1 rigenerazione, e più 11 11 corn per il , giorno del cimento, è per me incrollabile certezza . Oggi non vi souo pericoli per la nostra uni tà, ma se sorgessero, tulli gli Itali,mi farann~ fortem ente il loro dovere, non potendo in cuori lenli allignore distinzione di porte oltre i confini dell:1 patri11. • C.on la costanza nel lavoro, cou lc't fede nella pien:i libertà degli onesti, con la virile educ:iziono della gioventù, supereremo felicemente le difficoltà del momento, q1rnl unqne CS$O siano.
HASSE GK.~ ME:> SILE
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R.~SSEGNA )IEN SI LE
« Ci soccorra a questo intento la memoria delle virtù di un ill ustre patriota del quale l'Italia piange con me la recente perdita, ci conforti, nel rammorico di una codard a offe$a al capo dd governo , l'esempio di coraggio e di alrnegazione, che nuovamente egli porge ri prendendo con soll1:cita curn l'adempimento del suo alto uffi cio: ci tenga sovratutto uni ti e sicuri il sacro :imor di patria che ogni animo lten nato ritempra :ille fa tiche, 3i dolori e 3i pericoli . « Roma, che nella sua storia ha così ; Joriosi ricordi, sapri1 ognor3 mo,trarsi degna ciel suo gran nome • .
Verso la metà di settembre un giornale annunziò decretal3 o prossi ma a der-retarsi, la costituzione dell'esercito ita lian o in quattro armate, delle quali si dava la composizione , si designavano gli obbiet~ tivi e perfi no il nome dei comand,rnti. La notizia fece il giro dei giornali e diede luogo a vari commen ti . Chi vide in essa la prova d'intenzioni offensive, chi ne dedus;e invece un piano di difesa. Frattanto I~ notizia veno e smt ntita. Noi vi accenniamo per un comrneuto ai com menti. Molti part:mo di guerra cffensiva e dife11 siYa come di due metodi dei quali la. scelta è libera e indillerente, qµa11to la scel ta del colore in una partita a scacchi . P iù Yolte abbiamo sentito dire: se l' follia doYesse fare ouerra offensiva avre!;bc. bisogno di un esercì to còsì e co~ì; m:i non dC1vendo fa re se non guerra difensiva, le basta un eserci to così e così. In que$tO modo di r.:igionarc e' è uu equiroc·o . Che cos:i s'intende, quando ,i dire che un dato pae~c non deve fare guerr:i se nou di fens iva'? s·intendc accennare alle n111;:e cht po~~ono d;ir lnogo all;i guerra , o s'i ntende ' parlare del modo di fo rla ques.ta guerra, cioè della conclottii delle operazioni~ Xel pri mo ciìso è q11 e~tione politic:i egtra 11ea nlfo tto all'oedioarnento dell 'esercito. Nel secondo c:iso è uu er-rore madornale. ~leniamo, por esempio, che l'e~ercito del p;1e~c (Ostretto :i _far guerra per difen d'3 rsi ::.i trovasse pronto pri m:i del nemico; dovrà forse rneuersi a passeggiare su e giù lungo il conune, come chi arriva primo ,H.l u11 :-ppuntamen to, e qui vi aspettare il uemic~ e di rgli : tira tu per il primo? E se, mnlgrado quest'atto di c11vallcresca insipienza, l'esercito difensivo incinmp:isse in uua vittoria, nou potrà inseguire il nemico oltre il confi ne? Dovrà pian tarsi lì come la giustizi:i medievale davanti alla porta dei co11 v~nti , e dire al nemico: n rivederci la settimana ve111urao/ Tutti fanno la guerra solo per di fen dersi, o almeno lo dicono. Ma la idea che una guerrn cominci~tn per di fender, i debba, in ogui caso, con~
103 dursi difensivorncnw, può_ germoi:rlia re solo iu te~ta di chi non ha idea del l,1 guerra. Peggio poi quando se ue vo..,.lia110 trarre couse"uenze rela tive ali~\ forza, alla costillrzione, al l'ordiuameuto decrii eserciti. G-li eserciti souo fa tti per la guerrn e la guerra ~i fa com: si può. . Rotte lo ostilitù, l'offensiv:i e la direusiva dipendono dalle circostauze. Chi, in un dato puuto e in uo dnto momento è più forte 0 crede d'es,-erlo prende l'offensiva, o ,dmeuo deve prenderla; chi è. j'iù debolt' o crede d'esserlo, fa di necessi t.ì vi rtù: sto $t1l la difensiva . Ma 8C p~r qu:i lsi~si rnoti vo, il r.1 pporLo delle fo rze s'in,,erte, ie pani cambiauo, o :tlmeoo devono ca rn.!Jiare; cosi l'offeusivn e la difeusiva si. alternano fiuch i: quegli, a mi per ultimo rimane l'offensivo, ha vmto fa guerr:1. Si e:;ami11iqo pure lntte le guerre dopo che il mondo è mo~do e si trover~nno fo tutte questi raraueri, i quali cl' altronde sono 111ereut1 ad ogm lolla, ad ogni contrasto. Si- possono bensì ci tare dei ca:;i ne'quali chi dove.i prendere l'offensiva n.un I' lw ~resa, _ma credia mo dirfìcile citarne un solo del quale non s, po;;sa dr rc: fu nn eu ore e fu s·olntato.
Un dispaccio del .J 9 seuembre annunziava che il nostro incaricato d'a ffari in Inghilterra e lord Salisbury h:mno fi rma to una convenzione contro la t r. 11ta cl i negri; in forza di che la tratta stessa verretbe considera w c9me 11u ntto di pirnterin fl decadute da ogtri diritto di protezrorrn le unvi che la fo nno. Sarebbe inoltre considerevolmente semplifica to il trattamèuto d11 npplica r~i allu prese, e, in cornples~o. le _clan~olc d1 q11cstt1 11_uovt1 convenzione risulterebbero più ricrorose di 411elle rlelfo conve11 zioni auteriori aventi il ·medesimo oggett~. Le questioni 11mnoitarie c.;ome In repre,sio11 e della trailo, l'abol izione della , d1'.n vi ~ù, l'n rhitr:iggio pér la pace e ,·i.i. dicendo, sono fra qut:ll le che_meg\10 .s1 pre;tano ;1gl'in1righi <lei me;tatori e alle i·mpo;;ture dei fa ls, :ipostolr. Qualche mese fa un prelato francese, il ca rdina le Lavig.erie, percorse l'Ilalia ed altri paesi cbiedeudo l' obolo per una cromata antischiavista. Egli voleva uient' altro che i fondi per costi tuire, n:ia,~teoere, an~are,__equipaggiare e portare in gi ro un c.;orpo di truppa sunrle per oaz1ouali_w e per seatimenti :i quello t:he, uef 1~70, difese ? orta Pia. Al resto pen$ava lu i. • ~o :cetticis.010 co~ c'.1i, i11 l talia , vennero accolte tali proposte, scand~lrzzo ta lunr , ma lu pienamente giusti ficato dall' insuccesso che coronò !5lt sforzi rlel nuovo Pietro Eremita, ma lgrado i r>1czzi di r eclame e 1 forti appoggi di cui egl i dispo neva . Che poi in Ital ia piucc·hè altro,•e si a,•es5e ragione di ritenere inu-
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tile, per lo meno, l'opera del porporato francese, lo dimostra quanto il nostro Governo ha fatto e continua, a fnre in ogni occ:isione per l:i • repressi_one della tratta. La convenzione di lmi abbiamo parl11to, quelle pr_ecedenti fatte allo stesso scopo con governi europei e con principi ·africani, le disposizioni prese nelle nostre colon ie e la crociern di i1uasi un lÌnno (solo da pochi giorni c~ssata) del I~ no~tre navi sulle coste dello Zan7,ibar, provano che l'Italia non tra lascia cnra nè siicrifìzi per compiere la missione di civi ltà che si è assunta in Afri ca . Le nostre società di tiro a seguo sono, com'è noto, in continuo aumento, ed oltre le gare provinciali che si fanno aun,rn lmente nei capoluoghi di provincia, fu indetta, pel prossimo maggio, una gara nazionale che avrà luogo in Roma, fra tutte le· società di tiro a segoo. La Direzione centrale del tiro a segno avendo offerto a S. M. il Re la presidenza onoraria' del Comitato centrale di detta gara, la prefata S. M'. degna vasi di accettare. l'offerta; in seguito di che il ministro della Real Casa. comm. Rattazzi, scriveva al presidente delln Direzione del tiro a segno , generale Luigi P'elloux, quai;ito segue: « L'August.o Sovrano che ha fotto plauso al patriottico pensiero di eccitare la geoerosn emulazione fra le Società ed i soci di ogn i provincia ita liana, è ora ben lieto ch&,.sotto il Suo· Nome, veng,1 iniziata e promossa l'opera del Comitato costituito allo sco·po di organizzare e di rigere una festa di tanta importania civile. oc Del buon esito della g~ra e dei suoi risultati nella eduÙ<'izione ,fisicn e morale del paese stanno garanti lo spirito · patriottico delle Società, lo zelo dei cittadini che compongono il Comitato e qnel lo spon taneo favore che incontra in Italia ogni opera ispirnt.a all a sicurezza ed all'onore della Nar,ione. « I voti del Re accompagneranno In. generosa impresa e, saranno • I , novella prova all'alta sim patia Sov.rana per una istituzione che è presidio e decoro' di' un popolo 'li.bero · » . Nella seconda quindicina di seltembre vennero inv iati iu congedo i militari di milizia mobile, richiamati per un periodo di 25 giorni per talune classi, e di l 5 per altre. Gli ordini del giorno emnnn ti dai vari comandanti al momento di licenziare dette truppe sono tntti concepiti in termini tali, da dnre sicuro ,affidamento che l'istruzione e la disciplina si mantengono salde e rigogliose in questa rnitizin destinata a rendere grandi servizi all a difesa dello Stnto. 1
RASSEGNA OlENSJLE
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A à{assaua e.d a Keren nu lla. di nuovo. All'Asmara si armano i nuovi. forti e si lav0rn .itti 11a mente a costrnire ricoveri, mag,1zzìni , a~itazion i. La nostra posizione si conso lida sempre pi ù materi~lmente e moralmente. Fino da l mese scorso il telegrafo ci annunziava (e ne abbiamo fa tto cenno nel la Rassegna, precedente) che l'importantissima posizione di Bet-M alrn er;:i statn fortificata e mun i1n ci.i <:annoni . Più tardi le corrispoudeuze ci recnrono la descrizione della few, inaugnrnle . l i ·1 ° cl i settembre li, baud iera itn liirna fu alznta, la prirnn volta, sulla prima del le uostre fortezze in Abissiniil, e la ~a iuta rono 211 c.:>lpi di c:l nnone; specie di ~ai uto iousi tato in quelle region i, ma che la popo-. lnione dell'n ltipi,rno intese perfeu.arnente.' Erano sotto le armi tulle le truppe· regolari rl i presidio all 'Asma ra, f'iù le bande abissine colà stnbi lite e rruelle di degiacc SabM11 e di degiacc Adgu Ambe::-s'l , veuute, la pri ma da l Karnas('iuu e 111 seconda da ll'Ambesan . Questi d.ue ·càpi avevano portato con sè, oltre gli uomini armati di fucile, che tengono :il nostro, servizio, tutti gl i uomini va lidi del ri;;peuivo territorio, armati . di lancie, sciabole e scudi'. In quèl giorno e in <p1el· momento solenne, era con uoi ali' Asmara , rappresenfato dai suoi capi, dn i suoi preti e dal la migliore parte dell:l 611a popolazione. tutto 1 l'Hamasen. · Colà dove poco tempo f.1 , o6ni cosa parla va del la potenza del _\le!rns e del suo temuto lnogute11ente, ras Alnla, orn tutto s'inchina a noi eh~ non facciam o male a nessuno, ma garantiamo :i tutti pace e trauqnilliti1. · I l forte Bet-Maka è un'opera veramente notevole, e tutte le corri:;pondenze s·accordauo nel dire che In posizi_one da · esso difesa e assolutame1Ùè imprendibile. dati i mezzi di cui possono disporre i nostri even-' tua li nerni<:i. I quali però vanno d.i giomo in givrno sc(;lmando, perchè souo continue ie sottomissioni e le domande di protezione e di amicizia. Fra i petenti \'Ì è perfino rtìs AlulLJ. Forse lo al'fida il mite tratta.mento usnto al degiacc . M:esfln, che, couvinto di spionaggiç e condannato a morte da un tribuunle militare, ric,1rse rilla grazia Sovrana . ES . M. si degnò di far scen3ere la , un grazia anche su lla testa di codesto negro. In Ita lia, malgnido le orride pitture che i zelanti prop'ngnatori dell'impotenza rn1zionale fanno dei nostri possedimenti africani, le popolazioui non ·aspettano che una parola del governo per reca'rsi a Je. condadi, colla stessa alncrità, con cui vanno . a fecondare le glebe del la_. lontana America . Ciò è tanto vero che il governo ha d~·vuto pubblicare per mezzo dei giorna li , e dare la mnssima diffnsione pe·r mezzo dei prefetti e dei $indnci n un:1 ci rcolare del segueute tenore: 0
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RASSEGNA MENSll,E
• Afilu iscono :ii '.\'lioisteri degli affari esteri e della guerra· <lirnande di persone che vogliono rec:i rsi nei possedimenli italiani d'Africa o per cercarvi lavoro, o per stabilirvisi e dedicarsi alla coltivazione,., • In quei paesi, presentemente, non sono in corso lavori pubblici, nei quali gli operai possano trov11re occn pazione, e neppure è giunto il mom ento che coloni italiani imprenda110 la coltivazione dei teneni: • Ma un sintomo anche più signifìcantP., che questa tenrlenza istinti va _delle clas~i popolari, si ha nelle ma nifestazioni di uom ini che si lasciano guidare unicamente dal ca lcolo . \'('nne pubblicato, giorni soM, r, '.'1.ilano, il progrnrnma per l'istituzione di un:, banc(l coloniole . Non è nostro ufficio entrare, neanche per incidenzri, in simili fnccende; ma J'.\OO sa ppiamo astenerci da! riportare quanto in ta le programma è detto delle nostre colonie africane. · « Un altro campo :;i ni schiudendo alla nostra attività nei paesi ove da breve tempo è innalzata J;, bandiera italiana. Al le lihere <)O lonie cl i cm igrati, adesso si :,ggiungooo le colonie terri torinli delle coste d' AfriC(l . « Oggi per Keren e per Asrmra sono aperte le comnni caziooi verso il Sudan e verso l'.\ bissinia, e la progressiva paci fi ca1.ioue d('i paesi che circondano la llostra colon ia assicura la siabil ità delle corren1i commercia li che · già si designano.. Ch i ha visi tato e studiato, ~en1.a irlee preconcetttJ, quel nostro possedimento atcerta che esso potrà io breve sorgerA a nuova \'il.n, e nella peggior ipo tesi fo rniri, sempre nna solida bnse di operazion i verso l'inter!10 e verso. le regioni limitrofe del Mar Hosso. « In poch i mesi a i\Tas~aua si sono compiuti la-vori importantissi mi, che hauno cambiato l'aspetto della ci ttil: uo gran O\J111ero di operai e di negozian1i d'ogni paese vi si vanno acldeo·sando, e giit Mass11m1 è divenuta la più civile e più fi orente cittii del Mar Rosso, con nn . commercio che nel 1887 superava i venti mil ioni di lire e che va rapidamente aumentando dopo In ces:;azione delle osti lità • . I.a relazione del generale Baldissera uell''occu pazione del I' Asmarn e di Keren, pubblicata i11 questi giorni , porge un II UOVO fondamen to alle buone previsioni, e conferm a sempre più l'opinione, giù fo rmatasi in I talia , sulla preYideuza e 1'11bilili! di quel comancl:1111.e, ~,ilio zelo degl i nllicialr che lo coadiu vano e sullo s-pirito di disciplina e cli abnegazione delle nostre trnpptJ. l)i questa lunga e interessantissima relaziooe ecco la chiusa: « Si deve all'atti vitù ed all'impiego di cui tutti, nell a loro sl'cra d':1zione, dettero prov::i, se nel cuore dell'estate e senza che si abbia avuto a h1mentare il minimo inconven iente ~i potè compiere In descritta opernzione. 1
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e La ,;ti':ida d.1 Saati all'_-hmara è uu'opera gra ndiosa, che fu coudoua a ter111 inc con mezzi limitnti,;,irni, a11raver50 a dillicoltà enorm i. E5~a ra onore ai v,,lenti ulTit:i,1 li che dires~ero i lavori. agl i iufaticnbi li so!rlati che li eseguirono. « La mnrcia uottn rna da Ghinda ad Asm:ira e le successive oper(lzioni, eseguite sempre con ::;lnncio e sereniiù somma. pro\':ino In sa ldezza della disciplina e l'elevatissim o spi rito milirnre di cui sono animllle le truppe nostre che anche in questa circostanza splendidamen te dimostrarono di sapere di lieto t\ llÌlll O $0pportnre qualsiasi fatic11, ffl13l $i:lsi pri vazione quando è impegnato l'ooore clcll n unzione, In gloria del la bandiera » . Nei prirui di ouohre in Nn poli venne conchiusa e Grm~t11, tra l'onorevole Crispi e l':,mbasciaiore ,;do/lnO degiac )Iakonuen, una convenzione addiziorrnle al trntt11to di ami cizia e comm ercio tra I' ltnl in e l'E tiopia, conchiu,o fino dal ì rnaggio p. s., Grmato dal con te An touelli e dal re Menelik e rntiGc~ lO , in questi giorn i, da S. }I. il Re Umberto. In detta rouveuiionc addizionale, (per quanto e\ noto nl pn bblico) viene stabilita la ce~sniooe del blocco, veogono regolati i servizi dogaol'l li e gli scam bi com mercirii i fra l'Italia, l'Etiopia e i paesi cir· convicini, rnngo110 lìs:;a Le le frontiere dei possedimen~i italiani. Nel la convenzione sarebbe pure stal,iJita lo nomina di . un conso le generale incaricato cli rappresen tare, presso l'irnperillore dell'Etiopia, il governo italiono, e lìnalmcnle ;arebhesi pattuita la protezione recipocra contro av,•er~ari comuni. Così, 1e1:min,:to il suo compilo, In mis,ione scioa na ::;'imbarcherà a Napoli verso 111 metil di qllesto mese. per ri1orollre in pa tria. Essa Il a fouo un gi ro d'istruzione io tulle le nostre principal i città , vi,-itaodo arse11ali, cn ntieri, fa bbri che tl 'Hmi , cotoni nei, lar'1ilìci , ecc. ccc. ,empre -accolla rispell-osa mente dalle autorità e dalle popol:izioni, ed ebbe perfino l'o11ore tl! un in vito o colazione per parte di S. M. il re. Di qne~to giro e di siffatto onore $i ocrnpò Il"! stampa, e qualèhe bello ~pirrto .suppose che si volessero abituare le popòlnioni alla -vista dei Negri e fami gliariz1.arle con essi, per · reodcrc pi ù simpatica la politica col,rniale. Se ciò ancni:;,,e 0011 sa rebbe poi un gran danni,; ma evidentemente non si ebbe al tro seopo fu orch è quello di 1l11re una grande idea del I' I~alia, delle sue fo rze, tielle sue ricchezze :i questa gen ie, clte, qua11tuuque negra, riporieril iu patria le impressioni rice,·nte potrà e forse, uu gioruo, rendere ni nostri vil'lggiatori e commercianti in Africa l'ospitalità avutn in Italia . Perchè, piacci11 o non piaccia a certuni, io Afri ca ci sin mo e ci staremo; perciò i Negri sono nostri vici ni di casa, anzi nostri inquilini, coi qua li è nostro
RA SSEGNA )I ENSil,E
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RASSEGN A MENS1U:
interesse annoda re rclnioui comrnr rciali e da cui v'oftliamo. in ogni c:iso, essere rispettati e temuti. \'ediamo ora le prrncipali disposizioni d'interesse militare emanate in questo periodo di tempo. Con atto ministeriale dell' H seuemhre renne istituito, presso i distrelti mi li tari , un uffi cio specia le per la mi li zia mobile incnricato: ,1° di stud iare, in nrm ouia all'lstru;;ione pe1· la mobilitazione dell'esercito, le questioni cliP. si riferiscono alla pro11 tu costii.uzione dei repnrti di milir.i a moliile rii fri nteri,1 di linea e bersaglieri; 2° di ten ere io <,nline i ruoli 11i di rnobilitnio11c; 3° cli vigil:i re :il mantenimento delle d,)tazioni. .li ,14 ~ettembre veu11e pubbl icato uu reg.il> decrNo del ·,1° ;igo$tO, cou cui si npprovan:, le istruzioni pel ser vizio del genio militare p<'i la\·ori delli1 mari1111. tis:'e constauo di 29 articoli; eccone nn breve sunto. Il comnnd,iute superiore del genio milit:irc pel servizio della regia ma rin,) è l'ispellorc permanente rlel servizio delle direzioui strnordiuarie del ge11(0 1J1il1tare pro~so·i dipartimenti marittimi. Egli li a la direzioue ~uperiore di tuui i servizi del genio, dà parere i11 linea 1ec11 i<'a ed ccono111it:[1 sui progetti di lavori , ne sorveglia la retta ,,uuazione ,-f'cou :o le leggi ed i regolamenti Yigeoti . Provvede eol persu11ole del ~uo ufficio allr, ·revi;.iooe delle contabilità dei larnri. e procede in seguito al loro collaudo; hn sotto la ::u:i dipen denza· il person:1le d,!lle varie direzioni per ciò che rifl ette la di~cipliun, l'istrnziooe e il servizio; dipclllle direttamente dal ministero e con es:-o corris ponde per tutto cio che concerne: a) gli stndi e le proposte relative ed esperimen ti :;u lle costruzi(1 ui e sul materiale· del genio; b) lo parte amrninistrativn e tecnica .del servizio delle direzioni dipendenti . Il mini stero delh1 marina si riser11,~ poi di for esam i,uare, da .apposi te. commissioni , i pro :etti di speciale import:111za tec11ica o di spe$tt assai rilcvaute; ed a tal uopo, ove lo ri tenga opportuno, si .rivolgerà al ministero dclln guerra, per In co11roc11zione di queste commis"'ioù i pre$SO l'ispettornto generale del genio. I progeu.i e le questioni da discutersi sa ranno corredate eh apposita relazione del comanda11Le superiore del gtmio, il qu:ile fa rà sempre parte delle commissioni stesse.· Con cir:colare ministeriale 18 se1tembre furono nvvertiti i militari in conoedo, i quali desidt>rano di otteocr1-1 l'inc:irico d'insegntrnti o elle scuole elo~entù1 foco lta~ive, che devono rivolgerne donrnnd:i ai provveditHi degli sLudi, uuendoYi il fog lio di congedo illimitak• e un certificato del
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comaudante ~cl cor po da cui provengono, il quale allestì che superarono gh esami di lingua italiana, aritm etica e geogrt1fìa prescri tti per gli aspiranti sergenti. Con circolare ministeriale del % settembre .;i notifica essere stato ~pprovato, per regio deèreto Jel ·I '2 detto, il ripnrto del .":ontiogeut~ di 83,000 nomini di ·I • c:i tegoria èhe, gi ustt1 la legge del 30 g1 ug110 rross1 mo scorso i vari circondari del regno dovono fornire snlla leva dei nnti nel 1869. Dalle t:ibelle annessi' .i oleu.r1 circolare risul ta che il numero totale degli arruol:iti iu 14 e 2• ca tegoria fu di H 3,398, epperciò la propo~zione nella qu ,il e i circondari sono cliiamaLi :1 concorrcrn olla ripartizione del co11ti ngen.te di 83 rnila uoni ioi è del 73, 19 ~1! r c~nto . Con ci rcol11re del I O ottùlire, pui>hlicatn il 5 dello, furono d11nrnat1 ,otto le armi gli uomini ili" I • categoria della dett.:i clas,:e •1869 . Es:,;i doHan no prese11t,11·;,;i nei giorui 6, n e rn del pros,imo 1rnvembro, ed è la:si;i,ll<l a distretti di fo:s:1 re il giorno ili presenwzione pei singoli mandamenti. I coscritti dei distretti di Torino, Casn le, Ca~tro vi Ilori sarnn no ehiam:i1i pa rte il G e parte il 2,1 del detto novembre. A proposito ili •111es1a lev:i !lell:i dnsse 1869 venne. finalmeote, disposto che quantu111rue la l0gg~ :30 giugno 18·89 , che fissa il contingente ,Ji 13 ca tegoria, nvu stabilisca alcuna quot:i del comingente medesimo con la ferma di soli due anui, pure tale benefi cio don "it, come rn pratic11to nel la scorsa leva, essere accordato ai c.ipilista è :ii già renitenti di precedenti lev.e cni fosse spettato 11ella leva della loro rlasse rli nascita per ra gione del numero estratto n norm a, e con !'eccezioni di cui nel ,1° com ma del § 176 dell 'appeDdice al regolamento sul recl utamento quale fu modifieato dall' .4 tto I 02 del ,1886. I predetti inscritti, design:iti per la fer ma di 2 ann i, dovranno essere. assegnati escl:1sivarneu te ni rr.ggimenti di fanteria di lie11a e granatieri. Usceudc lì11almr,1ite dai nostri confini , troviamo in questo mese, all'estero, una cronaca povern di falli import:inti e ricca di fattarelli gonfiati dall:i st.im pa per necessità di mestiere. In Coghil terra è cessa to il grnnde sciopero di Londra ; continuano qua e là scioperi parzia li a cai non si dà mol ta importanza . In .\ustria nulla ,ii nuovo. [n 1::-ernrn11ia . viaggi del l'imperatore per le proviurie e l!li St.11i che cornpougono l'impero, 0 \1111.ioui, riviste. bri ndisi e discorsi se non liellicosi certo 111 ilitnri. fu Ru,,ia, i soli ti movimeo ti di trup pa e materi.ile d:i guerra 1·erso la frontiera e, non pi ù io prospe11iva, ma felit.:emente compi uto il viaggio dello Czar a Berlino. In Serbia, un altro vinggio compiuto; qut llo della regioa Natal ia , che en trò in Belgrado fra.gli applausi entn;;iasti dcli.i popolazione, men tre i reggenti hri l-
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RASSE GNA MENSILE
lavano per la loro asse!lza e il piccolo re era chiuso in casa pcrchè nou corresse ad abbracciore sun madre. Frattanto l'eK re ~Jili"lnO, chs fugge di. speratamente all'appressarsi della bellissima moglie, ma nda i suoi ful mini da un albergo d1 Carl;;bad e va a rifuggiarsi in SV'izr.era. Sceue da commedia che potrebbero essere, ma probabilmen te non soranno occasione di anenimeoti più seri. In Creta i torbidi si ,·anuo scl11a· rendo; h1 Grecia iuvece di pescare nel torbido, si prepara I alle feste poi matrimonio del principe eredi tario. Da qualche tempo, nella penisola dei Balcan i, le occasiom s1 ~uccedooo senza che nessuno le colga; le scintille scoppiano e si ~pengo uo come solfon elli gettati sul lastrico. Perchè cio? Forse g'ii apostul,i della pace va nno guadagnando terreuo? No, è Il ,,iws ego dell a . tri plice alleanza. La Spagna che da tanto tempo non face va plll'lare di sè, trova posto, questo mc$e, nella nostra ras:;egna, per un i11ciden1e col .Ma rocco. Una harca di pirati del Hiff assnlì prC6SO Tli1l ht1C.)11a nua h:irc,ì sp.1;{11110!.1, la. depredò e 11e fe.:e prigioniern l'eq uipaggio. li ~O\'erno spagnuolo cl1ieso immediawm•.:nte a q11ello del Marocco 110:1 soddisfazione ndeguatn: Iibertà dei cn llurati . rifazio ne dei danni. puoizioue dei rei, saluto alln bandiera sp:ignuoln d:1 parte di una fo n ezza 111aroceliina. Snlle prime pan•e che il Sultano vole;se fore il te:;tardo, e gii1 si parlarn cli apparecchi di guerra da una pnrle e dall' altni. ma poi pen,ò ch'era megl io accordare quan to gli veni v:-1 domandato e l'iocidenle finì come nna bolk1 di .snpoue La Francia ha fa tto le sue elezioni politiche. Ne~suno dei partiti che si c·ontcndevano la vittori;1 è riusci to ad afferrarla, ma tutti :<i vanta:io di nverle :-trappato un ci uffo . l..i ouo1•a Camrrn sarà una ropi:i della prececlcn1e. ~on m;1 i 1·aotiro mollo partm·ient montes , nascetur ,·idiwl11s 1111,s ebbe una più ampia applicazione. Q11e$tO diciamo, nou per i Francesi, ma per coloro che,. ll OII nati in Fra ncia , as pettavau0 trepidanti i!'respouso ,~elle urne cl i irarsiglia, di Lione, di Pa rigi e magari della Bretwgn~ e clelln Guascogna; per coloro che , fi gli dell'ltnlia uua o i11dipend.eute, invocano Ja lla Francia il sole, In pioggi:i e mainri la tempesta. Ma non ru nò sole nè pioggin, nè tempestn per la Francia e mol~o meno per noi, che in ogoi caso, siamo a ridosso delle Alpi munite di parafulmini. Passò, grazie a Dio, quel tempo, quando la Francia filava i nostri destini. Oggi ti lìliamo noi. Chi noU' lo vede, non ha da· vanti l'immagine del presente, nè quella delltavveoire; sogua poetica mente, non patriotticameute, un passato che non ha ritorno. Roma, I' ,i,i ottobre 1889.
C. M.
CRONACA
ES.TERA
\
AUSTRIA-UNGHERIA
OrdinamentÒ.
Atonento dcll' artigt-ieria da campagna. - Il Vero1·dmmr1sblatt dell'8 settembre contiene le seguenti disposizioni : Pel ,1° gennnio prossimo saranno formate 44 nuove batterie pesanti, con piede ridotto, una per ciascun regf(imcnto rl'artiglieria di corpo d'armata. In ogui reggimento la nuova batteria porter,1 il n. 4 e farà parte, della ,i a di visione di batterie: l'attuale r.a balleria (leggera), che fa parte della 2a ,livisione, assumerà il u. 6. Con (1uesto nuovo aumento l'artiglieria da c:impo verrà ad essere costitui ta nel seguente modo : 4° 14 rer,giment'i: d:i corpo d'armata, ciascuno ,ornposto di t.re di visioni, ciqè: 11a. 2a, ~a e 4" batteria (pesanti) 4a divisione 2a • 5a e 6• • (leggerr,) 3a » 7a, 8° e 9° » (pesanti) Le prime dne divisioni sono destinate ai corpi d'armata, come ar· tiglierin di corpo; le terze divisioni debbono costituire l'artiglieria divisionale per H divisioni di ·1andwehr. 2° 28 dfrds-ioni d'ai·tigliei'ia indipendenti, ciascuna a tre batterie pesanti, per costituire in guerra l'artiglieria divisionale di '.28 divisioni dell'esercito.
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ESTERA
C RON ACA
Come è noto, ciM:cun reggimento d'artiglieria di corpo d'armata, insieme con due divisioni d'artiglieria indipenden ti, costituisce una brigata d'nrtiglieria. Aumento d·i truppe bosniache- er:.egovet:i. ,.\.nche c{uest'anno, come già veu ne praticato negli 11uni scorsi, si procederà ,111':iumeuto delle compagnie di fanteria !losniache-er~egovesi . Pel 1° ottobre rrossi,mo sn ranno, costi tuite quamo nuove: compagnie e <prnttro nuovi stati maggiori di battagli one, una compagn i:i, cioè ecl uno stato maggiore di bauaglioue per ciascuno dei quattro circoli di reclut11mento (Seriijewo, IÌllnjaluka, Doln ia-Tnzla e Mostar). / Attua lmente ciascuno di tali circoli disporic di un comando di battagl ione e di sette compagnie. Cnl uuovo' ordinamento si avr:mno, per ogui circolp, clue battnglioni ciascuno dei q·Lwli a qua ttro compagnie. I 11uovi battaglioni prenderanno il numero ù' ordine clal 5 all'8. L'e sedi dei loro com:mdi saranno stabiliti a· Travuik (5°), Baojal11ka (6°), Doboj (7°), Domanovic (8°). A.mnenti della ca-r;alle:ria di landwehr ungheresè.-Secondo l' Armeeb/.att del 25 settembre, uua disposizione miµisterial e avrebbe numerrtato il numero degli squadroni nei reggirneoli della landweh!· ungherese. Ricordiamo che i ·I O reggimenti cnva lleria di landwehr ungherese sussi;;tono fin dal tempo di pace, con un organico stabil ito, e che ciascuno di. essi è c:ompo,to di uuo stnto m.1ggiore cli reggimento, due stati maggiori di di v·isione e quattro quadri di squadrone: io totale, per cia~i;un reg~imento sul piede di pace, 16 ufficiali, I 6,1. uomin i di truppa e 70 o 74. ,;avalli. Secondo l'A·1'mee//latt, in ogni reggimento sarebbe stata ordinata, pel 1° ottobre, la fo nnaz,one di uri 5° e di un 6° squadrone e, irncorn , fii nn riparto ,li complemento. I due nuovi squadroui di ogni reggimento :;arebhero stati assegnati uno per cinscnna delle due divisioni, Il riparto di complemento sarebbe destinato a trasformarsi, all' allo ,!ella mobilitazione, in uno , squadrone di complemento. L'nsi-egnamento annuo di reclute sarebbe rimnsto qun le è attua lmente; cioè in ragione di 3!~ per ogni squadrone. L'org1rnico di pace dei reggimenti sarebbe stato portato a 2.5 ufficiali, :HO nomini di truppn o '!l,12 o 2'18 <Jtrndrupeòi· . Titolo erl attribuzioni comuni a tutti ì comandanti <li oorpo danncita. Fioo ad ora dei qn in dici coma ndanti di corpo ,l'a rmata austriaci sci, ollre a tnle qna li lìcn, a,·eano nnche il titolo e le auribuzioni di
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comandanti generali. Tali erano- i comandanti dei corpi d' :irmala di
Vie!rna , Gri;tz, Dudapest, Prnga , Lamberg e Scraj&wo, Lo attribuzio'.1i · di questi comandaQti generali si estendevano, oltre che alla propna .' circoscrizione, n t:iluni corpi d'armata viciniori e si rifm:ivnno. all'alta ' ispezione cÌelle truppe, nlle disposizioni di difesa delln frontiera ecc. Con recente disposizione è cessnt~ quest<1 distinzion~: tutt1: i CO · mandàuti di corpo d'arnrnta sono anche comaudanti gooei·ali. Sicchè è scompnrso quel grad ino gerarchico. È ,da notarsi però èhe la disposizione non fo che can,ellnre una distimione., 1:i qnalr ormai non esisteva se non' cli nome. Nuo'Oa circo~crizione territoriale clel/'ese1·cito. - In seguito :il trasferimen to del comando del 10° corpo d'armata da Briln a Przemysl, i) stata modific:irn la ~ircoscrizionc territoriale dei corpi d'arrn:Ha, per quanto si riferisce sia ai confini geografici dei medesimi, sia al riparto dei circoli di reclutamento dell'esercito, Completando le notizie dàte in proposito nella Ri"Otsta del mese scor~0, presentiamo nellii seguente tabella la nuova circoscrizione, 1
8 -
.àNNO
:n11v,
)'OL, IV .
~
Territorio
o d'Ar.ma~t
Cir col i di R ec l utam e nt o
Divisioni
________e;_·- --,---·- - - - -- - - - - -- - -- ------- - - ----'-,,--·-·- I.
- Krakau.
II-.
-
III.
- Gratz.
I V.
-
Vi e nna
l;ludapest . V. - Pressburg. VI. - Kaschau . VII. - T emesvar . VIII. - Pra ga . . IX. - · .Josephsladt X. -- P rzemysl . . XI. ·- Lem_ber-g . •
,,.
XII . - He.rmannstadl
· X.ili. -
A gra m .
. · X l V. - Innsbruck .
·xv. - S er ajewo .
Ga1izia occidentale, Slesia, Mora via. setten5 12 trionale . . . ' Bassa Austria, Moravia meridionale . . · 4, 13, 25 Stiria, Carinzia , Carniola, Trieste, Istria, J Gorizia e Gradisca . 6, 28 , 31, ~2 14 33 1, Ungheria ' ·, 1· . i-- i5, 27 17) 3'f f. B oe mia · . . . . ~ 9, 19 . 10 29 I
\
Media · Galizia . . . Galizia orientale e Bukowina . Ungheria . . . . . Croazia e Slavonìa. . Tirolo, VoralbeJ~, a lta Austria, e Salisburgo Bosnia ed Erzego vina.
I
2,' 24
11, 30 16, 35 7, 36
3, 8
1, 18 e 39a e 40• brigata fanteria
Comando militare di Zara .
Dalmazia
'1 , 13, 20, 54, 56, 57, 93, 100.
3, 4 8, 49, 81, 84. 99. 7, 6, 11, 5, 29, '12, 18, 9,
17, 27, 47, 87, 97. . 23, 32, 38, 44, 52, 68, 69, 86. 19, 26, 48, 71 ;' 72, 76. 25, 34, 60, 65; 66, 67, 85. 33, 37, 39, 43, 46. 61, 83, 101. 28, 35, 73, 75, 88, 91, 102. 21 , 36,. 42 , 74, 92, 94, 98. 10, 40, 45, ·77, 89, 90.
'15, 24, 30, 41, 55, 58, 80, 95. 2 31, 50, 5L 62,· 93; 6t, 82. 16, 53, -70, 78 79, 86. .14, 59
~
reggimei:i lo ca cc:ialori del Tiuolo.
-)2 ....
-~ I~ . ==~=====================================================:===== •1 ·.
11 5
BS'l'ERA
Nuova circoscrizione ter·ritoriale per la landwehr cisleit,ania. - La nuova circoscrizione stabilita per l'esercito, la cessazione del comando di landweli r di Briinn e l'istituzione di un nuovo comando di landwekr a Przemysl hauuo prodotto alcune sensibili variazioni nella circoscrizioue territoriale della landwehr cislei tania. E cioè: ·1° Per quanto riguarda la fan teria è cambiata la ripartizione dei bauaglioni fra i va ri comandi di landwehr ed è cambiato pure l'ag:gruppamento dei battaglioni in reggimenti, come risulta dalla taLella ·seguente, la qua le completa le notizie date al riguardo nella R i'Dista ·del mese scorso.
Comandi cli r.andwehr
Vienna
Gratz Praga Josephstadt .
Sede del reggimento
Vienna . S . Polten. Brlinn. . Gratz. . . Klagenfurt . Laibach . . Eger . . .
Pilsen. . . Praga. . . Leitmer itz .
J ungbunzlau
Jicin . . Caslau . Olmlitz .
Krakau .
Troppau Krakau .
Przemysl
Rzeszòw.
Lemberg
Przemysl Leinberg. Stanislao. .
Innsbruck.
Linz .
Zara .
Czernowitz.
Battaglioni
1, 2, 18 3, 4, 5
12, 13, 14 20, 21, 22 23,26,27 24, 25, 72, 73, 74 41, 50, 51 34,35,36,47 28, 33, ,1.5, 46
39,40,42 37,38,48,49 29,4~, 44 30, 31, 32 15,16,19 9, 10, 11, 17 52,53,M, 60 55,56,57,58 59, 61, 65, 68 63,64,67, 7'1 62,66,09, ~o 75, 76, 77, 78 6, 7, 8
79,80, 81,82
Fatta pertanto astrazil)DC dei i battaglioni del comando mi litare d i Zara e dei 1 O battagl ioni landesscbiitzen, gli· altri 78 restano aggruppati in 2f reggimenti, di cni H a tre battaglioni , 10 a quattro ed 1 a cinque. 2° Sono cambiati i circoli di battagl ione di landwl.lhr nei quali si reclutano reggimenti cavalleria di landwehr.
ESTERA CRONACA.
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Questi sono ora ryclutati dai circoli di batt~glione accanto segnati . Reooimento drngon; N. ,1 - ·I, 2, 3, i, 5, ·12, 13, H, . 18 (del coma;do di landwehr di Vienna) e 20, 2 ·1 , 22, 23, 2 i , 25, 26, 27, 72, 73, 7/J. (di Gratz). ,. .. l'Q ,,. Re(Joimento dragoni N. 2 - 9, 10, H , b, 16, n', ·19, o,,, o3 , on 5'- 60 (di K rakau). Reggimento dragoni N. 3 - 6, ~· 8 (di Innsbruck) e 28, 33 , 34 , :,, 36 ,~-1 4-5 4-6 ,'i,7 50, 51. (di Prnga). ·3v,Reggi· mento ' ulani ' ' N. ' 1 - 62, 63 , 6l, 06, , 67 · , 69 , 70 , 7 ·1, 7''n, 76, 77, 78 (cli Lemberg). Reggimento ul:mi N. 2 - 29, 30, 31, 32, 37, 38, 39, 1~0 , i 2, 4-3, H, 4-8, 4-3 (di Josephstadt). .. . Reggirn,mto ulrrni N. 3 - 55 , 56, 57, 58, 59, 61, 6n, 68 (di 1
1
1
1
P rzemysl).
. . .. . Prossimo 1·iordiname-nto clet treno. - I giornali m1litar1 annunziano come prossimo un riordinamento del treno. L'innovazione essenziale consisterebbe nel rendere amministrativamente autono~ e le divisioni, le quali, come è noto, sono ora riunite in reg?i~ent1 . . Attual mente ciascuno dei tre reggimehti treno consta d, c,~que cl,~ · visioni e, oltre oi quadri per gli squadroni da montagna, pe, parch i e pel deposito di comple~ento, deve a_mmi ni:;tra~e un _nu~ie.ro ~'. squadroni vera mente considerevole (z7 ti 1° reggimento , 2 1 ti 2 , 23 il 3°). . . . Il riordinamento sarehbe appunto motivnto dalle difficoltà cli. una nrnministrnzione così com ple!>sa e da Ila considerazione che l'organismo 1·eggi,m ento treno, uon avendo import;:Jnti funzioni in guerrn,. non ha raoiooe di esi~tl're io tempo di pace. · Circa un prossimo 1· iM·d•inti11i ento ~ell' artig lie1·i u. da_(o~·tezza. ~ Attualmeo te l'artiglieria dn fortezza consta di ·12 battaghom, c1oscuno de1 c1uali è composto di 5 compagnie aui ve e di un quadro pe~· una 6a compagnia. Uno dei battaglioni (il 9°, si.anziato a Trento) ha rn~ltr~ tre hak terie da montaona, le qua li in c.a»o di guerra debbono sdopprnrs1. Secondo un pregevole articolo della Militar Zeitung del ·I.~ settembre, pare sia imminente un riordinamento dell'arma, Ml_ se?so gia accennato dalla Riv'ista nelle precedenti pnutnte. 11 2. battaglioni sarebbero scomposti in ~ 8, ciascuno costituito su 4- compagnie ed ". riparto d_i coru~lemeoto. Dei 18 battaglioni, 5 costi tuirebbero un reggimento, gl, altri. sa rebbero r iuniti io reggimenti di 2 o 3 battaglioni ciascuno. Que~to n ordinamento si ritiene come tr.insitorio per addivenire in seguito ad nn a umento dell'arma. 1
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Il citato giornale osserva che il ntiovo ordinamento, abbastanza soddisfacente per quanto riguarda il riparto e l'aggru ppa mento delle uni tà, sarebbe insufficiente in quanto a forza, perchè ·con esso non si verrel,be ad aumentare il numero delle compagnie, l'inferiorità del qm1le, rispetto ai nuovi e vasti compiti che all'a rtiglieria da fo rtezza .spetteranno in una prossima guerra, è da tutti riconosciuta. . L'nrticolo discute quindi quale dovrebbe ess~re l'ordinamento e qunle la forza. Le conclusioni sono queste : 1° Quanto all'ordinamento: compagn ie della forza di gnerra attu11le (2i6 uomini di cui 6 uffi ciali), affìnchè ogni compagnia possa - a turno di tre giorni - dare il servizio nd un gruppo di batterie di 20 a 2i pezzi -complessivamen te; battaglioni di cruattro compagnie l'uno e reggimenti· a due o tre bnttaglioni, acciocchè il com.indo, nel senso del fronte., possa essere meglio ripartito di quanto l'attuale ordinamento permetta. 2° Quanto a forza: necessarii almeno 20 battnglion i (80 compngnie) da raggrupparsi io 8 reggimenti.
Armamento.
Polvere senza, {wno. - Stando alle notizie forn ite dai giornali militnri, sembra che il problema della'fabbricazione d' una polvere senza rumo sia stato risolto, con otti mo successo, 1fa l maggiore Schwnb, direttore del polverificio di Stein. La.nuova polvere 11ustriaca ha granitura .ilquanto più grossa dell'attuale polvere ordinaria, è di co lor cenerino piuttosto che nero e brucia lentnmente, quando non è accesa con appositi esplosivi. Preparata iu ca rtucce, si accende invece rapidamente, impri men·do al proietto unà velocità iniziale di (i30 111 , mentre la polvere ordinaria, a pa• rità di volume e di tutte le al tre circostnnze, dà soltanto nn.i velocità di 530 Non è una polvere affntto priva di fu mo ; ma la rruarititi1 che ne sviluppa è tanto scarsa d:i permettere sempre di vedere distintamente il bersaglio, anche a grossi riparti, che eseguurro un fuf)CO assai celere. I prodotti della combustione sono ùi odore non forte e non ingrato, nè sono nocivi nlla respirazione. ProrJe di pénetrazione coi fucil~ Mamil'icher JJfod. 88. - I fucili Mannlicher fabbricati io Austria per conto dell'impero germanico hanno dato ottimi risul tati nelle collaudazioni eseguite io Prussia. A 200 pnssi 1 " .
118 I,
CRONACA
di distanza, 1'80 per 100 dei colpi sparati attraversarono una lamiera dr acciaio dello spessore di 3 mm. ; a 100 passi di distanza la stessa lamierafu attraversata da tutti i colpi sparati. · Istruzione.
, ·
119- .
e.:oluzio_ni _per. passa~e da una forrriazione all'altra serriplicissime e spoglie d1 quals1as1 sche!J!at,smo e di qualsiasi pedaiiteria. Proibito espressamente di _esi?e,,·e che i, movimenti de'i plotoui nelle compagnie _abbùino ctd esegiiirsi secondo schem·i prestabiliti . .
Nèll~ sc~ola di battaglione il regolamento mette per pi'in~ipio: non
ll nuo'IJo regolamento di esercizi per le truppe a piedi. - Beuchè· non si presenti che come una terza edizione di quello del ·I 87,1., il nuovoregolamento contiene tuwwia importanti modificazioni e semplificazioni, · sia per la parte fo rmale d.ello ammaestramento delle truppe, sia per quanto si riferisce ai crit(!ri direttivi dell'ammaestramento stesso. li nuovo regolamento, che conta 235 pagine in tutto, ed è perciò di, mole sensi bi Imeri te più piccola del precedente, consta di una in troduzione,. di tre parti e di un'appendice. L'introduzione dà alcune norm~ di massima : a base di queste sta il• principio che in tutte le esercitazfoni di pace si deve a'IJere essenzialmente di m.ira. lo scopo prat'ico della guerra. E .a questo principioè rigorosamente e coerentemente informato tutt? il regolamento e. sègna1.amente poi la parte prima, nella cruale sono trattati il maneggio dellearmi, le formazioni e le evoluzioni. · Le, posizioni con le armi sono ridotte a queste tre sole: pied-arm,: quando si è fe rmi ; brace' ar,m, e bilanc'arm ('I) quàndo si è in marciali presentat' arm è abolito : per rendere gli onori i so Ida ii non faranno, . d'ora innanzi che rivolgere lo sguardo dalla parte ·del-superiore. Con la scuola di plotone deve essere ulti.mata l' istruz.iqne formale del, soldato e l'istruzione sul maneggio delle armi. In seguito quest'ultima, non deve es!-ere più fatta, se non nei 'limiti del puro indispens~bi le ; in ogni c~so·essa non dovrà mai formar~ oggetto di ese1·ci,tazion'i ad e{fettoteatrale.
. ESTERA
·
'
La compagnia non ha altre forrnazioniì in ordine chiuso, se non la linea spiegata e la colonna. Abolite le diverse ·colonne (serrata, a distanza, ecc.) non ne esiste ora che una sola, coi plotoni (o mezze com- pagnie eccezionalmente) a sei passi di distanza. Aboliti i , qu.adr ati. Le,
(I) Ricorcliamo ·al lettore che la posizione di bilanc' ar-m del soldato austriaco non corrispondo alla nostra. li .fucile in dotta posizione non è tenuto orizzontalmente, come da noi, ma invece quasi verticalmente (alquanto inclinato innanzi) col calcio a pochi ceutimetri <Ja terra. la canna indietro, la bocca ad una spiÌnn,t dalla spalla. Gli austriad -trovano comorJo Lale porto d'armi per superare ostacoli o per marciare di corsa.
doversi esigere una scrupolosa contemporaneità e precisione nei mo-'!Jimenti della compagnie o che ·questi mot'imenti abbiano ad esegiiirsi secon_d~ u,no schema determi,nato; importar e 'invece che le compagn'ie tr~,qgiu,ngano ,i,l mass-i,mo di mobilità, in mano ai loro capi e·che questi S'i àbituin() ad agire second.o . il proprio criterio èd acquistino co.lpo d'.occhio e prontezza d'i· risoluz-ione. · . Le formazioqi del battagl ione sono: la massa ,;. la linea di" colonna; la linea ~piegat~; la colann~. Aboliti i quadr ati. Le evoluzioni per pas-
s~re dall una all altra formaz10ne anc.he qui semplicissi"me. ~~ I~ parte trat~a del combattimeut.9. Vi si trovano riprodotte le pres~m1om del vecchi? reg~lamento, ma molto semplificate e per di più mo?1ficate nel senso d1 ,lasciare una magg/oré latitudine.ai vari comandanti 1~ ~ott'~rdine. Vi si trova molto accentuata la tendenza"agli attacc.hi energ1c1 ~d '.a rriassa, a~li ordini chiusi, ai fronti ristretti; alla linea di fiwco costitu.i.ta a nucle1, comp--att1:, ·separati da sufficiente intervallo, piiittosto che .da -vere1e proprie catene. . La I~I parte - Rfo.i ste e parate - noi1 è mollo diversa <\all'antica. È
.Pe~ò sta_ta sensi?ilmente accorciata, tralasciando ~olte prescrizioni tass~t1ve_d1dett~gl10. Un~ !nnovazione d' ùna certa importanza è questa, che dora mn.anz1 per le rmste e per le parate non si avrà che una sola for~azione, tante, pel battaglione quanto pei più grossi corpi.: la formazione m massa. . L'Appendice, la quale comprende le ~orme pel procedimento della 1st~uzione delle reclute, gli esercizi di ginnastica ed i segnali di tromba e dt tamburo, non è che la riproduzione delle analoghe pagine del vecchio regolamento. · · . A complemento dei pochi cenni dati diremo l'impressione complessiva ricevuta. · . · . Il nuovo regolamento ha voluto mettersi a livello delle odierne idee sul modo' di addestrare il soldato e sul modo di combattere, escludendo o·g?} ~e.da_nteria e_d ogni formalismo, dando larghissima parte al criterio, ali 1mz!ahva - e quirrdi alla responsabilità - degli" ufficiali e riducendo le cose da insegnarsi al soldato a quanto véramente può occorrergli di me!tere in pratica ìn ·guerra. . . E quindi evi~ente che esso ha voluto mettersi nello .stesso ordine di
120
idee da cui nacque il uuovo regolamento sermaoico; ma non ha voluto · seguirlo ciecamente ; poichè ·ha J·imi111to il lavoro di elirninazion.e al .solo · · formalismo ed alla sola pedanteria e 00;1 lo lta spinto al punto da bandire qualsiasi norrnn concreta , ehc possa servire come d'orient:imanto nell a esplicazione del criterio degli ufficiali. Ha voluto insomma cs:;ere molto prof:ressista ; ma non radicalo. Date queste intenzioni - le quali a noi sembrano opportu nissime, perchè la, bontà d-i tin re.qolamento è r~lal'Ìll?a all'1mm;ito pel quale è fatto - non si può ,1 meno di ricc,noscerc che .il nuovo.regolamento /J optira di molto pregio. · Chiamata di 1·isei"1Jist·i pct· ese1·citazione. - Nel pro;;simo ~1csc di ottobre saranno chiam111i alle armi i riservisti e ·g li ufficia li di riserva ascritti ai reggimen ti l'anteria e.da i battaglioni tacciatori dei porpi d'annata II, IV, ·v1, VH, rIII , IX e X per atteudero, duninte un periodo di 7 giorni, ali' istrnzione col fucilo Mo~. •I 888 . Sono eselusi dalla. chiamatatutti coloro che, in occasione di manovre o altrimenti, già ehbero tale istruzione. Grandi comandi.
•
ESTERA
CRONAC.~
l'ai·ù1zioni 1iei tito(ari. - FZ.\L v. Kòoig. - Co,11andanle il II corpo· d'armata (Vienna), nominato ispettore generale della fa nteria. FZM. v. SchòÒfeld. - Dal comando del III corpo (Grnt.z) trnsferto a quello del li (\'ienna). FZM... Duca· Guglielmo di Wurtemberg.,- Dal tornando dell'XI (Lert{-. berg) trasferto a quello del Ill (Gratz). G di C. Principe Windisch-Graetz. - dal I (Kraka u) trasferto all'XI (Lemberg). · J:c'i\JL. v. Kricghmnmer. - Comandante la 6· divi:,iooe fa nteria in Gr:ttz, nominato eomanµante il I.corpo (Krakau) . Fi\IL. Rlteinliinder. _: Comandante il x· CQrpo in .Hriinp, coutiirna a tenerè 11 con1ando dello stessQ corpo a Przemysl. . FML. Grunuo. - Comandante il IX c.:orpo (Joscphstadt), trasferto all'YIII corpo (Praga). FML:Principe Croy. - ispettore géuèralo della c:walleria, nominato comandante il IX r,orpo (.Tosephstadt.). · FZ~i. v. Catty. - Comandante il r corpo (Press.burg), collocalo in aspeuativa per motivi ·di sa lnt<!. F.\JL: Arciduca Federico. - Comandante la ·14-a divisione (Pressburg) nomioa,to comandunte il V corpo (Pre~sburg).
·
121 .
GM. v. Salis Samadon . ~ Nominato comandante la 14a divisione (Pressburg) . GAL Gemmingon- Guttemberg. - Comandante di brigata di cavalleria, nominato ispettore generale della cayalleria: _ GM. v. Scln'oft. -: Dal coniando della 24:a divisione (Przemy sl) passo a quello del la 6a (Gratz). . GM. v. THigel. .- Nominalo conumdante la 2r~a divisione (Przemysl). GM. v. Samonigg. » » 5• ,, (Olmiitz). ,G-M.Fux.· » ,. 18a " (Mostar). GM·. Jiiger.' - · » ». ·t• ,, (Serajewo). FML. Ilandel•t.1azetti. - Addeuo al XIV corpo, nominato comandante 1'8• divisione (lnuslmick) . FML. Czibarg v. Lauerer. Nominato comandante della l'or1ezza di Cracovia. Leggi e regolamenti. '1. II parte del 1·egolamento · per /.'a1>plicàzione della legge m'ilitat·e
dell'U aprile 1889.
Contiene le norme regolamentari rel:uive :i li' adempimento rlell' obbligo mili1are nell'esercito e nell.i marina. · ~- Nuova edizione (·I889) del lib1'o d'ist·rnzione pei gendarmi da campo. Ptibblicazione interessante,· perchè ha una pn1·te nella quale, in modo mòlto sommario, m.i molto chiaro, tratl.l del l'ordinamento deWesercito e del fu nzion:.i mento dei vari orgnni di questo in pace ed in guerra. 3. Istmzione per l' ay9ùista1nento della cam.era del {uc·ite Modello 88. 4. Nuova : edizione (pa rziale) ·dell'Jstl'I.Lzione pe1· le scuole dei corpi;. 5. Tavole di tiro pei cannoni da campagna da 8 e da Y centimetri Modello 18i5. 6. Arinua1·io· sta.tist·ico rnilita1·e per l'anno 1888. Di questa interessante pubblicazion<J daremo uu cenno, stralciandone le cifre più importanti, nel pr0$Simo nu!nero ·della Rivista . Marina.
Prime p~·ove di. 'Velocità della • Kronpr·inz Rudotph >. - Hanno avuto- luogo il 21 corrente. Con 75 rotazioni e con vento contrario di m~dia velocità, la nave raggiunse la veloci1à di miglia ~ 5,4.
.ESTERA
CRONACA 122 ·1 a macchina fun~ionò benissimo. Si è constatato che, all;occorrenza, il numero delle rotazioni potrà essere spinto fino ad 8:,; risultato questo superiore a quello che s'aspettava'. Fra una s~ttimaua avranno luogo le prove ufficiali : fra un mese dovrà cominciare I' installameoto dei cannoni, se nel frattempo, come sperasi, la ditta Armstrong avrà collocato a posto gli apparecchi idraulici. Moviment1: d•i navi. - La nuova corazzata a torri • Principessa Stephania » dopo le prove di cui fu fatto cenno nella Rivista del mese scorso, passò il ~1 agosto in disarmo e fu a$segnata alla 1a riserva. La nave « Fasana » con a bordo i guardia-ma!'ina ora usciti dalJ'l).ccademia, ha salpato da Pola per intraprendere un· viaggio d'istruzione della durata di un anno e mezzo. Personale.. - Contro-ammiraglio Manfroni collocato a riposo.
CHINA
Nuovo a1·senale mar'itt·imo a Pot·t Arthu1·. - Questo importante arsenale è situato nella parte nord dello stretto che unisce il mare Giallo al golfo di Pe-tcì-lì; pel quale stretto debbono passare le naN"i che si recano a Pechino. A Port Arthur furono ordinati lavori importanti, allo scopo di farne -)a principale base stra1.egica della flotta chinese per la protezione della capitale. Oltre a Port A.rthur i Cinesi stanno creando un'altra stazione sulla sponda op'post-a del passo, e precisamente di fronte a Port Arthur, nella baia di Huei- hai-nei . I due arsenali distano 75 miglia, essi sono creati a guardia del mare interno di Pe-tci-lì', in modo che sianofacili e pronte le comunicazioni fra loro, e che in ci11scuno · possa rifugiarsi l'armata per rifornirsi e ripararsi, protetta rla fortificazioni potent~mente arm:ite e con tutti i mezzi di difesa marittima moderna. I lavori a Port Arthnr cominci:irono verso il 1882. e furono vigorosamentè spinti, per modo che nel 1884- la piazza gi1) poteva difendersi ·efficacemente dagli ·attacchi della fl oua francese.
123
Terminata la guerra coÌla :Francia, il governo chinese stipulò un contratto còn il sindacato industriale francese per l'ultimazione dei lavori di Port Arthur nel periodo di •I O anni. Le difficoltà incontrate nella costruzione delle varie opere, non lasciano sper11re il compimento del progetto nel fissato periodo di tempo.
EGITTO
Nei giorni che seguirono il combattimento di Toski ·(3 agosto) il Sirdar Grenfell inviò la cavalleria e fantflria montata del generale Kitci1ener a ricacciare e disperdere nel d~serto le p,·,che bande nèmiche rimaste·, ed i battnglioui sudanesi del generale Wodehouse ad occupare Ahu Simbol .per tagli:ir loro la ritirata. Contemporaneamenl.C il 3° battacrlione egiziano usciva da Uadi Alfa e, procedendo verso sud, entrava il 5 ~agosto in Sa rras, clie era stato completamente abbandonato da i Dervisch, e ne distruggeva le fortificazioni. Il 7, mentre la colonna Wodehouse riprendeva la sua stanza di Uadi Alfa , il generale Kitchener si avanzava sino all'antico campo dei Deruisch a Matuka, che trovò deserto. Accertatosi della totale disp1mione dei nemici, il Sirdar si ritrasse indietro ristabilendo la frontiera a Uadi Alfa, di cui rafforzò e migliorò le opere di difes11. Durante quei:te operazioni lo sceicco Saleh, con una mano d' indigeni della tribù degli Ababdeh, disperdeva i Deruish ad Omga ed occµpava sen1..a contrasto, sulla vin Korosko-Abu Hamed,. i pozzi di Mo rad; già tenuti da ffassau Kalifa, il quale si era ritirato con In sua banda di circa ~00 uomini in qnest'nllim11 loca lit.ii (1 ) . Terminata così la breve campagna, cominciò subit9 il movimento pel ritornq delle truppe anglo-egiziane state concentrate sull'alto Nilo. La fanteria e parte dell'artiglieria fu trasportata colle barche c.1nnoniere ad
(l) Hassan l{a lifa. è llglio dell'antico governatore egiziano di Berber; tuttora prigioniero cli Abdulai ad Omdt1 rman. Hassan chiese parecchie vvltc di sottomettersi al governo egiziano; ma la sua doman<l:t, perché con<lizionata, r1.1 respinta. . '
124
CRONA CA, ESTERA
As~iut, e quindi per ferrovia al Ca iro ed Alessandria; la cavalleria e fon teria ·rnontata percorsero a tappe. la strada che fìan cheggin il Nilo; e l'.14 ° . battaglione sudanese ritornò a Suakin attraversando il deserto irn Keneh. e Kos.seir.
FRANCIA
\,.
Le truppe· atpfoe . - Nell'ispezione fatta alle trnppe alpine, il ·generale Berge, comandante il ,f 4- 0 corpo d'armata, ha rilevato par<'cchi difelli d'organizzazi one. · Il principale è la dispersione nell'esercito territoriale degli elementi scelti che cn trnno nella fo rmazione dei ,12 battbglioni cacciatori e delle 12 batterie da montagna. . I l generale propone di rim pinzzaré i qu:irti batt,wl ion i di fanteria atti,·i ed i battaglion i territoriali, eventualmc,\te assc;nati alla difesa delle Alpi, con una organizzazione aniiloga a quella delle compagnie di alpini della mi lizia territoriale ila liana che portano lo stesso numero dei reO'oimenti alpiui ai quali son0 assegnate. N> Quindi, nell3: risen•a e poi nell'esercito territoriale, le 72 compagnie di cacciatori di mou tagna mandere bbero i loro uomini giit esercitati, coi quali si potrebbero fo rmare altrettante eom pagnie di cacciatori di ri scrrn e c:icciatori territorial i. Lo stesso di.casi per gli uomini delle batterie di montagna; così verrebbe · assicurato la continuità dell 'organizzazione delle truppe preparate al la· guerra di montagna. L'areostatica mil'itare. - L'impiego del pallone tegato nelle manovre del 6• corpo ha dato ottim i risultati. Il generale di Boisdeffre, capo di stato maggiore, stette molte volte néll a , navicella del pallone inni,lzato dal parco nrcoswtico, e in tale situazione, per mezzo del fil o elettrico della sezione telegrafi ca di campagna, forniva al comandante in c~po le più precise infor mazioni s~ii movimenti delle colonne nem iche. Gittata di ponte 1nelallico. - La prova :;i fece nel cantiere Eiffel a L_eva llois-Perret.. Vi assisteva il .Ministro della g1:erra col sno stato maggiore e un gran numero di membri del congresso ferrovi:irio. Si tratta va di gittare un ponte nn:iontabile a graticcio di 4-5 metri di
,I
125
portata ·per ferrovia a ~postameoto norm ale e destinato a ristabilire rapidamente la comunicazione ferroviaria, interrott;1, sia in tempo .di' pace che in tempo di guerra, per la caduta di un ponte o per altro accidente. Prima di gittarlo, i1 ponte, ch e è di acciaio e peso. 86 tonnellate, fu provato, caricandolo con 2 25,000 chil i, e non si ottenne che una insensibile flessione. L'apprestamento del ponte si fa in due ore e interamente a braccia d'uomo, senza l'aiuto di qualsiasi congegno meccanico. La gittata completa si fa in dicci ore; di maniera che, per ristabilire nn passaggio di -i-5 metri d'apertu ra senza appoggi intermedi , bastano sessan t:i ore di lavoro. L.1 gittata del ponte riuscì perfettamente. A.ltri ponti metallici. - Un altro ·esperimento di ponti metallici si foce nel -pcligono dei marinai a VersaiHos. Anche qui vi 3$SÌsteva il Ministro della guerra e vi era altresì la c-0mrnissione militare superiore delle rerrovie. . Si fecero delle prove definiti ve di allestimento e di.gittata di ponti mobili in acciaio di due sistemi, uno del teneute colonnello )fo rcillc, l'altro del tenente colonnello Hcnry. li ponte di sistema MarciIle è quello a pezzi sepn ra ti che da parecchi anni fa parte del materiale regolamentare. qui ndi ogni int~resse era portato p11rticolarmente sull'altro che è n magl ie tri,rngolnri quasi dello stesso sistema del ponte metallico gittalo sul Varo ,a Gattìères. Per la suddetta prova si doveva gi ttare una travata di 30 metri sur un intervallo della giande palizzata io legno, stabilitn al poligono per l'i struzione del 5° reggimento del genio (ferrovieri). La connessione degli elementi di scambio e portatili per l':lllestimeuto del ponte era già stnta fotta dai zappatori del genio, quindi, innanzi al Ministro, se ne eseguì la gittata ·che si effettuò, secondo le previsioui dell'inventore, in 4.0 minuti . In campagna l'allestimen~o e la gittata del pon te richiedono 29 ore per una travata cli 30 metri , e ,~8 0re per una travata di 4-5 metri. J?ra poco alla scuola dei ferrovieri del genio si farann o nuovi esperimenti sui sistem i di pile metalliche mobili dello stesso tenente colonnell o Henry e del maggiore Lcrosey. Nel detto poligono cli Vers:iilles è stato applicato il pubornetro all'a Urneo tazione delle macch ine ferroviarie in tem po di guerra. Questi apparecchi fann o ormai pnrte <lei matériale di campagna delle sezioni tecniche. <;/.,i uf'ficia/,i di, 1"'iser'IJa e territoriali - I n seguilo all'applicazione della nuova legge di recln t:imento il 1\Tinistro della guerra, per <Jnanto ritl ette gl i uffi ciali od ossimi lati , ho disposto che que~li di riserva, i q11 nli pevono passare 'JUest'arino nell 'esercito territoriale, sarnnno mantenuti
126
aoco~a nell'attuàle loro situazione, e coloro, pei quali il pass.iggio è già avvenuto, saranno reintegrati nei quadri di risf)rva. Quelli dell'esercito territoriale, eh~ sono stati cancellati dai quadri per aver compiuti il tempo di servizio imposto dalla legge 4872. cioè fino all'età di {t.0 anni, e che in virtù della nuova legge di reclutamento sono a_ncora legati al servizio fino al {t.5° anno, saranno reintegrati nel loro ant1.co ,grado sempre che ne facciano domanda . , · Tutti gli ufficiali o assimilati .di rìserva o territoriali dimissionari in età inferiore .a 45 anni saranno tenuti, fino a tale epoca, a compiere il loro servizio come soldati. . · · pondizioni dell'avanzamento.
Promoz·ionì nel trimestre a fine di settembre 1889. · ,è
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tiglieria con 4 anni e A generale di brigata.
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29
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127
ESTERA
CRONACA
2
·12 Il meno anziano di fanteria con 3 anni e 6
mesi di grado. 20 Il meno anziano di fonie1:ia con 3 anni e 3 mesi di grado. 47 Il meno anziano di artiglieria con 6 anni e 8 mesi di .grado. 2 40 li meno auziatno di ca. valleria con 13 anni e 1 mese di gràdo. , 2 4.2 Il meno anziano di fanteria con ·1 Oanni e 1 mese di grado. )) 101 Il meno anziano di fanteria' con 6 anni e 4 mesi di grado. . 49 Il.meno anziano di fanteria con 3 anni e 1 mese di grado. ))
))
GERMANIA
Piccioni -viaggiatori. - Allo scopo di preservare i p1cc10ni viàggiatori , per uso militare, dalle iùsidie degli uccelli di rapina, quali sarebbero il falco, i.I nibbio, ecc,, il fisco militare ha stabilito dei premi da conferirsi a quei cacciatori che avranno ucciso uno o più dei citati uccelli, i quali sono pericolosissimi per i·piccioni in genere. Per ottenere l'intento ·il fisco ha messo·a disposizione dei singoli distretti una somma des,ìina1a per i menzionati premi. Questi sono di 5, 6 e ,J O marchi, e pe~ o.ttenerli basta che il cacciatore consegni due zampe per ogni capo u.cciso. ·Risultat·i dii leva pe,,· l'anno ·1888. - Oltre i gio-Vani che compiono il 20° anno d'età conèorrono a formare le liste di leva tutti quelli delle classi anteriori, circa il cui obbligo' cli servizio militare non venne presa .· ancora una decisione definitiva . · ·
I
Inscritti nelle liste di leva del 1888, uomini ·l ,-105,,183. Di questi: 4.2,284 · lrreperibili . uomini .11 5,969 Mancanti senza motivo legale, • Presentatisi. in altri distretti e compresi due 325,885 vol~e nelle liste . » /J.92,581 Rivedibili . ·1 ,2,i5 Esclusi come indegni 4.5,8,i 8 rn·abili . .. . . uom101 9·1,224 Assegnati a I landsturm di ·1 ° bando . )) 86,205 Id. alla riserva di complemento . )) 407 Id. id. id. della marina . )) 161,247 · · Arrµolati .~I servizio . : . · 27,458 » Rimasti in soprannumeni . )} ·14,830. Arruolati volontari ·Totale
. uomind ,4,05 ,'183'
CRONACA
. 128
Dei ,16,1,247 lev.ati, furono assegnati: per l'esercito I per il servizio con l'arme uomini ·154,273 4., 180 ., I per id. senz'arme . ,. · ,1,2,17 · » \, della popolazione di terra per la marina Ì . . . id. di mare » ,1 ,577
"
.,Totale
129·
EIITERA
. uomini
~·-·
·I 6·1,2,1,1 ·
Prima dei 20 anni d'età · entraroùo nell'esercito ·12,326, e nella marina 779 uomipi: . Per emigrazione senza autorizzazioni~- furonò condirn nati, della .popolazione di terra 20,638, del.la popolazione di mare 4-87. Sòuo ancora sotto pro.cesso, della popolazione di t~rra 15,2.7,t , della popolazione di mare 306. Jllanavre . - Col giorno 2·1 settembre vennero chiuse le grandi ma· novre 1mp·eriali del 7° e ,10° corpo d'armata. Dal ,19 al 20 e dal 20 al :M le truppe dei · 2 corpi d'arm11ta bivaccarono. · · Nèlle uhime due manovre di corpo d'armata contrapposti, S. M. l'imperatore prese il comando d'un corpo d'armata, ossia il 20, comandò il 7°, e i~ 21, il 10° corpo d'armata. · Le alture dalle qual(l'.ioiper:itoi·e dirigeva la manovra del ·10° corpo d'armata erano state rinforzate con fortificazioni passeggiere e ~mnite di alcune torri corazz:ite sistema Schumann . provviste ciascuna di un cannone revolver. Nella manovra del 20 venne fatto uso · della polvere senza fumo, tanto dalla fanteria, quanto dall':irtìglier.ia del 7° corpo d'armata., · · Finite le manovre S .. M. l'imper:itore espresse ai due corpi d'armala la Sl!a piena soddisfazione. ' Notizfo varie .. - li generale di fanteria v. Caprivi, com::mdante del . 10° corpo d'armata, ù stato nominato capo del reggimento .fanteria Duca Federico Guglielmo di Brunsvick, N., ·78. Con ordine di Gabincttò in data ;13 settembre :1889, venne stabilito . ,che, il reggimen to ulani di Aunover N. "3, porti d'ora innanzi, ·per il suo valoroso contegno tenuto nell'ultima campagna, l'onorifico titolo cli Reggimento ulani -d~t Re . N. 13. · · · Alcuni giornali, che credono d'essere bene informati, da nno l::i notizia che si stia studiando . in Germania un nuovo piano iorgani.zza~ione dell'esercito·. In proposito il g.iornale la Posi di nerlino ·pubblica quanto in appresso; . . Si tratta della creazione di 2 nuovi comandi di còrpò d) rm:it::i, dei qua li uùo verrebbe dislo_cato nell'Alsazia-Lorena, e l'altro nella Prus-sia orientale. ·· ·
Per la· formazioD e di questi 2 corpi d'armata non occorrerebbe che di creare 2 stati maggiori di corpo '<l'armata, ,, staio maggiore di divisione, 1 stato maggiore di brigata di fanteria, stantechè i'HO, H ·12° e ,15° corpo d'armata son~ attualmente s-i.1 3 divisioni, una delle qua.li su 3 brigate; ossia i 18 corpi d'armata attuali conrnno 39 divisioni con, 79 brigate di fanteria, parecchie delle quali formate di tre reggiment;. I reggimenti di cavalleria non verrebbero :rnment::iti, ma solt,mto ri-- · partiti diversamente. . · . Infine verrebbero . formate 2 brigate d'artiglieria di campagna, staccando dai vecchi reggimenti i _terzi riparti , che ora sono su due bat.., terio, e trasfOI'mati su tre batterie. A quanto afferma il conispondente della Post tutto l'eser'cifo gérma· nico (fantéria ed artiglierie.)~sarebbé sin d'ora completamente provvisto-. per una guerra, di munizioni con pol veré senza fumo. 1
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GI.A!.PPONE
· 1Votizie della, marina. - li 18 _luglio è, stato vinato Ì'incrociawregiàppoùese Itsukushùna, costruito alla Seyne. Attualmente il .Giappone ha in costruzione: ilfats1tsliima in Francia; Chiyota in Inghilterra; Jiash'idate ea Oshima a Jokofoka, nel Giappone~ e Af.,issushima ad Onahama.
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At-1<0 XXXIV, VOL. I V
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ESTERA
CB.ONACA
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GRADI
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Periodo <li non elTett.ivo s e rvizi o
A Il Il O l U ::; i
O 11
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GRAN BRETTAGNA Ufficial e inferiore
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Maggiore Tenente colonnello
Collocamento a r iposo degli ufficiali. - Le scgu_enti souo _le -~r!n ~ cipali disposizioni che reggono il collocamento a ripo:o ~eg!1 utfic~al 1 dell'esercito britannico (esclusi quelli addetli nll'cserc1to md1geno mdiano), e quali risultano in seguito alle modificazioni arrecate col regi·o decreto (Royal Warmnt) del.li ~6 ngosto corrente anno. . .. L'uflìciale è collocnto a riposo per sua domanda o d'autonta, Ritiro volontario. - li ritiro volontario non è un diritto e viene con· cesso soltanto a chi il !\Jinistero lo crede opportuno. Le norme al riguardo po.ssono, a tenore déll'articolo s,1, essere modifica te di tempo in tempo dal segrett,rio di Stato (1l(in'ist1·0) ~er _la gue_rra, a seconda delle circostanze. Attunlmente hanno facoltà d1 ch1edere1 l collocamento a riposo: · a) gli ufficiali generali, · i colonnelli ed i_ tene~ti _colon~~lli senza l'obbligo di aver compiuto un dato numero d1 _110nt d, servrn,o; b) i macrniori con 25 anni di servizio; e) gl i uffi~iali inferiori ( capitani, tenenti e secondi tenenti) con ~ 5 anni di servizio. I ma"criÒri crenerali che chiedono ed ottengono il collocamento a riposo pri~a deil'età di anni 60, ed i tenenti _generali e generali (generali d,'ese1·cito), prima di 65 anni, percepiscono la pensione asseanata .il grado immediatamente inferiore. Ritù;o d'autorità. - Son.o col~ocàti a riposo d'autorità gli ufficiali in servizio effettivo e quelli in posizione di mezza paga (1),· i quali rngaiunaouo determinati limiti d'età o si trovano sprovvisti d'impiego ollr.e o determinati periodi di tempo, _come risulta dal seguente prospetto; come pure gli ufficiali a mezza paga' per infermità (incontratn, op pur no, per motivi di servizio), i f(Ual i, dopo cinque anni al massimo, trascorsi iu tale posizione, non sono più giudicati idonei al servizio militare.
Gli ufUciali ,li 1tualurn1uo " rLLdO <loll'artiglicria da C()SIH, aet eo:tlo da costa (torped i 48 5 nicr~. i quarlicrmast:ri e gli istruttori di rqoitazione .sono 55 5 collocali a riposo d'aut,,riLa all"eti\ cli 55 .tn11i; quelli rfel· l'artiglicrht ,wlltoso; a 55 twn i <)7 di' etil se capi~uti o magfiiori, 60 so t.'nonti ,:olooue li o 62} 5 o i acolonnelli. (È da notarsi che a se- gli ufficiali, ctcll"a.rlig!ieria da cosla dei tori•cùi11ieri <lcl ge~ conda nio, gli islru ttori d ·equitazione 67 dei casi ecl i quartiem:)Stri 1,rovongono esclLtsivamcn io dai sottufliciali). J.
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Colonnello Maggior generale Generale e tenente genera le
Tarifla. - i\umerose disposizioni permanenti o tr:insiLorie, regolano il còllocamento in posizione di riposo ed ioflniscooo snlln 1.ariffo delle pensioni; deri vano in gran f)llrte ·da diri tti acquisiti sotto l'impero di precedenti decreti, i cui elfeui non sono ancora estinti 11è lo saranno tanto presto (·I ) . Speciali prescrizioni sono in vigore per gli assimilati (medici, veterinari, pagatori, cappel lani e commissa ri elci materiale), sia in quanto _al collocamento a riposo, si? alla pensione. Il seguente prospetto contiene l'ammontare delle pensioni degli ufGciali combattenti (~) fi ssato pei casi ordinari col succitato regio decreto (3), ed è più che sufficiente per dare una giusta idea del t.rauamento di riposo e dei criterii che informano il trattamento stesso.
l:) .
l!)
(I) Lo stesso R. Decreto :!6 ago$tO corrente non avrà pieno vigore elle eia( t• gennaio l.S91.. (2) Sono combattenti gli ufficiali generali, quelli delle arm i di fanteria, cavalleria, genio e corpo d':11nministra.1.ione (servizio ùelle sussistenze, treno e clelle c~scnne e casermaggio, i quartier mastri o gli istruttori di equitazione. (3) Non è ruor cli luogo notare che fra le disposizioni abolite v'<, 1mr quella che accordava, per una volL-i tanto, una gratHlcazione (grat11ity) di 1200 sterline (li re ila liane 30,000) ai subalterni ritiratisi con 1.2 anni di sen'izio.
... La posizion,3 di mezza-paia è classrncata nel sei·vizio attico e corrisponde allà nostra awettativa . (i)
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ANNO XXXIV, VOL, IV.
CRONACA
1s2·
Gradi, anni di età o di servizio.
Generale, all'età di ann i 67 (2). Tenente 11eoen1le, all'otit di anui 67 (2) Maggiore" generale, all'età di anui 62 (2). Colonnello, all'età di anni 51 (3) Colonnello e tenente colonnello. con 15 :umi di servizio (3) . Colonnello e tenente colonnello, con 27 :rnni di servizio (3) , . . Tenente colounello, all'età di 55 anni e con 30 anni di servizio (3). Ma«oiore, con 45 anni di servizio (per ritiro YO· l~~tario, oppure cagionalo da infermità non iucontrnte per motivi di servizio) Per ritiro cagionalo da infermità incontrale per moti\'i di servizio Con 26 anni di servizio (per ·ritiro volontario e per in ferm ità non incontrate per motivi di sçrvizio) . All'etil di ,}8 anni . Capitano, tenente e secondo teuc~te, con •I 5 a1~ni di servizio (per rillro volontario, oppure ~a~,o~ nato da infermità non incontrate per motm d1 servizio) . Per ritiro cagionato da infermitii incontrate per motivi di servizio All.'eti1 di 1~5 anni .
Io 3 Progetto di mobilitazione. - Il progeuo cli mobilitazione (che è il primo ciel genere nell'eserC"ilO bri1:1nnico), è stato compilato, per rruanto si. sa, in ha se a due ipotesi: a) cl i una spedizione al l'estero, lasciando a dife,a del Regno Unito una parte delle forze regolari; b) della difesa del Reguo Unito, operata da tutte le forze regolari abitualmente in patria. Xaturalmente in ambo i casi le forze ausi liarie (miÌizia, corpi ,olon tari e Yeomaoy), coopererebbero nel la difesa. Nella prima ipotesi si poò dire con certezza che la suprema autorità militare vuole le co~e predisposte in modo da mandare all'estero due cor'J)i d'armata, una divisione di c~vallcria e truJ)pc di tappa. Secondo le tabelle di formazione di guerra, pubbl icaie nello scorso anno, e tuttor.:i iù forza, i detti grandi reparti si compongo no come segue: Corpo d'a,,·nw,ta: 3 divisic,ni di fanteria (2,~ battaglioni), 1 l mitragliere (7 legioni servite da tru ppe di fanteria), •I reggimeuto di ca,•a lleria (4 squadroni di 2 troops - uo ità amministr:it.ive corrispondenti allo squadrone italiano - ciascuuo), 44- batterie (i I da campagna '.! 3 a cavallo), •I batt11glionc di fanterin suppletivo, ,t com p:ignia del genio da c:im po, •I reparto (troap ) di pon tieri , •1/'2 battaglione télegrafìsti, 2. compagnie di segnalatori (1 a piedi cd 1 montata), servizi amministrntivi. Divù'ion e di cavalleria: 8 reggi menti di cav:i lloril1, 2 batterie a <;avallo ed ·1 battagl ione di fontcria montato, servizi amministrativi, 6 mitragliere (servite da uomini cli ca,·alleria), ed un reparto mouta t.o del genio. Truppe d·i tappa fTroops /or the lines of communication): 4 battaglioni di fanteria con 1 sezioue mitragliere (2 pezzi) ci;iscuno, 1 reggimento di cavalleria , 2 batterie da campagna (probabilmen te di pezzi da 20 libbre, nuovi, invece che da ,12 libbre), ·I compagni(I del genio da fortezrn, 2 compagnie ferrovieri, una brigata di marinai (nava/ brigade), sel'Yizi amministratiri . [.a forza totale risulterebbe di circa 89,000 uom ini (3,1., 984 ci:iscun corpo d'armata, 6,599 la divisione cli cavalleria e 12,290 le tru ppe di tappe), con ~o,444- cava lli (da sella e da tiro) esclusi quelli delle truppe di tappa. I pezzi sarebbero •I 92 (84 per ciascun c~rpo d'arma ta, 12 per la divisione di cavalleria e H?. per le truppe d1 tappa . . ~~Ila secontla ipotesi sono fìssate le guarnigioni dei luoghi forti o pm importanti <la occupare all'auo della mobilitazione; fflteste guarnì · ESTERA
Pensione annua (~terline) (i)
1000 850
700 500 250 300 365
120 200 (I~)
200 300
120 200 (t,) 200
(l) La lira sterlina vale Liro italiane l!f> in oro e lo scellino lire H_alianc l,25.. (I!) Pel generale O pel tenente generaìe, di età inferioroai 67 ~nni e prl ma~g1or_~e= , r tà. ·nroriore ai 6:l 1a pensione è mmore, m,l non puo scendere, nspettna_ 1 ~i~t tre' gradi contro~egrwti, oltro i limiti minimi'.'! 900, 750 e 620 st~r h'.1~;:c c1~ senza pregiudizio della prcsci·izione acconnata a l capoveiso a) clol paraorafo. R1t11 o vo
:;~t~
1o7:;~i~~nenti colonnelli che haMo coperto cariche ~i stat-0 ma~gi~re (generai st~ff)~ prestato taluni <leLenuinati servizi spec1al1 , percepisco no pensioni che possono ,1111 0 montare ancha a &50 sterline. . . <J • (4) Si deducono ! O sterline per ogni anno di servizio t>restato in meno di -0: senza però scendere in nesson caso al di sotto rtell'ammonwre della mezz.'l-paga {dat !l a, 10 scellini al giorno). . . . , ., . r 20 senza·" (,;) Si deducono :10 steri ino tJ er ogni anno eh serv1z10 pre,t,1to in meno <1 , . però scenclere in nessun caso al di so t~o ._dell'amm ontare rt~lla_ m~zza-paga _(c,rca i~ scellini al giorno). Per gli urficiali inferiori d1 almeno 4? anm dt eta e e~~ fuion_o _m !it., ri di troppa per un periodo di tempo non minore d1 ann, iO, la pen,1oue minima è fissata in sterline 150.
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ESTERA
CRONACA
s!ion1 si comporrebbero di truppe regolari ed ausiliarie. Colle rimanenti forze si costituirebbero tre corpi d'armata, uno tutto cli truppe regolari e orclini"lto in modo eia poter es!'ere anche spedito all'estero occorrendo; uno composto i"lnch'esso cli sole truppe regolari , ma uo po' me?o ~o_n~pleto del prirno; e<l nno, finalmente, composto prin~ipalmeu te cli md1z1a cd iu parte <li truppe regolari. le 31 bri<>a to di faote1·i a dei corpi volontari, colle SODO da a11ainn"r:;i oç e o . . . . quali; .a seconda dei casi, si costituirebbero gran.di reparti. La. n~aggio~· parte di elette brigate si concentrerebbe, in caso di guerra, n·e1dmtorn1 cli Londra. •
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-= ==== = RU SS1A
No tizie S1.llle esplorazfor11i in corso ne/./.'Asiii centrale. - Le gravi questioni che spingono la R.ussin verso 1:occi~e?t~, non In distolgono dal centro cieli' Asia, dove viene attraua irres1stil)llmen te. Procede lentamente, a sbalzi; e nei periodi di ,osta prepa ra la sua azione all'ordin;imento civi le e mi li ta1·e dei. territori conquistati o sottoposti :i lla snn sovranità, colla costruzione di ferrovie e strade orclirn1t'ie, co ll'impianto cli colonie russe; infine con disposizioni che pacilic/lno e rendono laboriose ed iodustri fJU Clle belligere popolazioni, e costituiscono un ambiente favorevole por ulteriori operazioni . Intao to numerose esplorazion i che partono dal Tn:'kestan e dai confini meridi ona li '.lell:i. Sr~Jeria, specialmen te dirette al Tibet., procurano la conoscenza d1 rog1on1 poco conosciuto e di popolazioni semi-barhnre, e fanno sentire su di esse l''iollnenza sia 1•3 . Favorite dall'irnpol'(ltore, dalla potente società gcogralìca, e da lla cla sse colta della popolazione, queste esplorazion i, mentre prepara~o _lo sv~l: gimento cli una vnstn azione politica e militare, rendono proz10s1 serv1z1 al la civiltà ed alla scienza . Attualmente sono in corso le seguenti esplorazioni: I. Il generale Prjevalsky aveva prep:irata una spedizione che ~1 proponeva di inoltrarsi nel Tibet. Arrestata dalla morte del suo c.,po,
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avvenuta a _T?schkent'. pri ma a11corn di :iver sconfinato, quesw siJcdiz10~~· su;s_1d1:ita dal l' imperatore, 110n fu abbandona ta. Venne chiamato a d1r1g~rl_a 11 colonnello di s~ato maggiore Pertsov, il quale, raggi un tn la .sped1Z1one a Taschkent, nprese la marcia d'esplorazione nella passata pr1maven1 . Dop~ ~nagirn al lago d'Isrik-kul per visi tnrvi la t.oruba di Prjev:ilsky, fa ::pc 111.101'.e, _pel yasso cli Bebcl, si diresse sul Jarkend-Daria . Sup·eraudo passi d1ffìcd1 per la mo lta neve trovata nelle alture di Bar$Kionu .e uel Tian-Chn u, giunse felicemente u Jok-Hondack, piccola ci uà pressu l'.Ja rkend-011ria, dopo aver percorso regioni non aucora visitate da alcun eu roreo. La spadizione rimontò poi l'.farkend-Daria fino alla cillà di T.1schkent. Da questa città il Pertsov scri vel'a il 7/ 19 lu"lio annunziando i risultati ottenuti, i lavori eseguiti , ccl avvertiva ~he l'indomani 8120 luglio doveva mettersi in marcia per Klrotan. In c,ius:J dei forti calori si propone\•a, arrivando a Kargolik (pocc, distante da Taschkend), di penetrare nelle montagne ed ivi ntteudere la buona staaione per ri prendere la Sll'(lda di Khotan e poi quella dell'onsi di Nia e L~sSiì II. Un'a ltra importante spedizione diretta da i fratelli Groum Gri~ malo partita dal Semicerensk si propone di traversare le moutauoe 0 del Tit1n-Cha 11 c, per le altre cli Tarfau cd il laoo di Lob No or . Il o ~1ungere a e rnontague di Altui-Tagh per penetrare poi nelle revioui 0 mesplora te del Charaschar. Ill. Nel la scorsa estate il viaggiatoreiadrintse1r, sussid iato dallii so~iet:t geografica di Pit>trobu rgo, parti va da Irkutsk per ricerche scieot~ fi c_he uell;i p_arte setteutrionale clelln Mongo lia. La spedizione è o~a cl, ritorno e gu1use a Kia,tka dopo aver sco perto le rovine di tlue cmà di cui si fecero le levate. I\T. Il capitano Grombtcher:;J.iy esplorò le com unicazioni del Pami r c?ll'Afgaui,;ta11. Nel mese di luglio trovavasi nlle fronti ere del KaRr1s~a~1 e éli là manda va le seguenti notizie, ri por~\te da lln Gn;,,zetta ufficiale <lei Turkestao . Partiti il 1° luglio da Marghellan il Gromblcher,,k_)' . fu coslreu~ ad arrestarsi dopo poche marci e per la pi una della r1v1era d, l:;fo iram (•I ) che ave1•.1 rotto i ponti. Dopo vani sforsi per traversare le crc:;Le del Translu i copene di neve, di front.e ad Altyn Mnzar, rit_ornò ad Alai, e raggiunse Kola i Koum passando per la regione d1 Kar.1t1gbe11 (fl uo a llocriuak), il lago di la$clnlI
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(1) AfO uentc det Syr Daria.
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CRO::,IAC.~ 136 Koul, il passo di G,1rdani Kafor, Vakhia, passo di Gous.0:rn ed il villacrO'io del lo stesso nome. Voleva 0oòtinuare la s1rnda r1monwndo Ja ri~iera di Konf, fino al lngo Schiva; ma non riuscì nell'iDtento perchè trovò le vicinnuie ,del lago occupa~e ~a un forte dis.taccMnento di truppe afgane. Egli si propose allora d1 nmontnre _il PJand 1 e d1ricrersi nella re,,.ione del Roschan e Sougan, dove s1 teneva ani:ora Ak Bastiha. QL~esto capo tribù con un ardito attacco coùtro gli Afgani'. avevn occupato le ci ttà di Ischkakin e Zeban; ma minacciato. ?agi, avversari che avevnno ricevuto rinforzi dovette abbandonarle 1:1t1ran · dosi n·el Schol)gan; ed inviando i prigionieri di guerra nel Da_n :az, · ove venner.o raccolti dalle au tori tà dell'Emiro di. Bouchara che 11 Ieee r;mpat.riare per. KoulalJ. . Il capitano Grombtchersky certo del risultato del la lotta Jav~rev?le llgli Afgani si decise ::id inv iare una lettera al ~uogotenente dell Emiro a Faizabad chiedendo lihero transito pel Kllfinstan. · V. Un'allrn spedizione di_retta da O: Katanova,..sus_sidi.~~a. cla~\~ocietà geografica, dall'accademia delle scienze e d~I I un 1~e1:,1ld di l 1e_troburgo, partita da Tornsk attraverso la Mongol ia è diretta verso Il Turkestan orienta le a Konldja e Iarkend. VI. Ol tre queste esplorazioni dirette da Russi meri ta p11rticol11 r menzione quella intrapresa dal principe Enrico d' Orleans in ~ornpagnie del signor Gabriele Bonvalot. (·I). Il ·10 agosto esso g1u~se _::i Semipalatuisk diretto a . Koulia dal qual punto attraversando 1 Asta centrale vuole pervenire &l Tonkino. . La spedizione dovrebbe toccare Bakti (nella parte settentrionale del Semicerensk sui confini ,della China) . Ciuguciak (nella China), Chicho, Manas, Urnmci, Karachar, Kurla, quindi scendendo per la regione di Ta~·im passare pel lago Lob ,Noor, attraversare le catene d1 Alt111 · Tag-~schameu Tag, In regione del la~o Kou_kon Noor, toccH_e Tsamdo, Batang (sul fiume bleu), Iunuau Fou., _e g1nnge'.·e_ al Tonkrno. Ferrooie. - L'imperatore su proposta del Mmistero della _guerra, ha disposto perchè sulle ferrov ie pre;so la Vistola ? su~le linee del s. O. si eseguiscano lavori cl' ingrandimento nei piazz_a li delle_ stazioni, allo scopo di migliorare le condizioni di esse rnpetto (11 trl"lsporti mili tari. Il Minister·o dell e finanze mise in hiiancio per tali lavori la somma di 2,780,000 rubli.
(IJ l'ìoto per le ·sue escu rsioni nel Pamir.
137 Fcrrm;ia della Podolùc. Alla società russn delle ferrovie longo Zapadoo venne .concesso di prolungare la fenov ia austriacn Cozernovitz, _Novo $elica fino al Dniester costruendo i tronchi : Novo Selica-Lipkani-Oko izi-ì\foghilev sul Dnjester, stazione di Smerinka; e OkniziVielzi e una località snlla linea Odessa - Lernberg f1·a :e stazioni di Birsula e Krutie. Non può sfuggire l'importanza· di qnesti .ronchi i qua li permer.te ranuo di arrivare con due linee indipendenti (Kursk- Kiev SmcrinkaOknizi; Odessa-Bìr;;ula-Okn izi) fin presso la fronti era austria<'a di fronte a Czernovitz. Variazion:i nei magazzini nella circoscrizione d·i Kiev. - Co l Prikas N. _Hl3 del . ,J3 agosto i m:igazzini cl';1pprovvigionamento di Berciicew e Luzk vennero trasferiti dalla 2a alla ,J• classe, quello di Prokurow dalla 3"' alla 2a classe . Inoltre si soppresse il magazzino d'appròvvigioi:i::tmento di Lubensk e si èostituì <ruello di Yrnann 2• classe. ' Con Prikas ~- ,182 del 3 agosto le popolazioni dell'Ussuri vennero costituite in Voisko indipendente, detto dell'Ussu1·i. Nulla venne mutato circa gli obblighi della popolazione al servizio militare ed ai riparti formati da essa. Formaz·ione d',11,na seconda scuola 1:ndustriale militare. - Un ,ordine imperiale, Prik:ig N. 20'.I del 25 agosto, pres<~ri,·e l' istitnzione di una scuola iodustri:tle mi!Ìtare a Ust lVfodviediza e in tnuo simi le a quella già esistente ;1 Novocerkask. Nel primo anno 1;1 scuola acceueri1 solo 30 al lievi. Aboliz·ione della carica cl'i yo 1Jernatore della città, 1bi Odessa. - . Venne soppressa la carica di governatore delln città di Odeesa, instituit.a nel ·I879 ed esercitata dal comandante del la circoscrizione militare dello stesso nome. · P.romozioni ed onorificenze. - Ricorrendo la festa cieli' imperatore, con decreto del 30 agosto, ,1,J seuernbre dataL·~ da Fredrisborg, si f'eçero nell'esercitò numerose promozioni e vennero accordate molte onorificenze. · Vennero promossi per merito mantenendo la ca rica od impieghi che avevano prima del decreto imperiale : ,to Tre tenenti generali a generali di fanteria ('I ) e cioè: il geESTERA
(t)
Corrispondente al noscro generale d'esercito,.
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CRONA CA
ncr~lo Rebinder (ufficialo dal ,J8!•,I-) ad la1us di S. A. I. il granduca Vladimiro comandante della circoscriziouo milit.iire di Piet.roburgo: Il genera le ~Jajewsky (urficiale da l 18114) profe:;sorll emorilo nell'accademia d'artiglieria Michele.· Il izenerale Oberklom membro del Senato di Finlandi11. 2° 26 maggiori gener:di a 1eneuti general i. I tre più anziani lrnnuo rispettivamente 45, Ui, e ,i-0, anni di spallino, i tre rneuo an ziani !16, 39 e 33 anni di spallino. 11 meno anziano, rnembro del consiglio del ministero degli :ilTari interni, era il 99° dei maggiori genern li iust:ritti nell'annuario del 1889. 3° 33 c;oloa nelli a maggiori genernli . r. 0 7,1 tenenti colonnelli a colonnelli. 5° Inoltre numerose promozioni nei gradi inferiori, a sceltn o per copri re le -vacanze nei quadri. Fra le molte onorificenze accordale si notano: l'anello di brillanti con ritratto dell'irn peratorc al c;o11H1odante della circosuizionc di Vil na generale Gauezk; L'ordine di San Vladimiro di 1a classe accompagnato da uu rescritto speciale di lode al generale R.ich ter comanda nte della casa di s. ;\I. L'ordino iu hril lauLi di Alessandro Newsky al generale NJusio Zuschkin, ad latus del generale Gurko comandante della circoscrizione di Varsavia; al comandan te del 5° corpo d'armala generale Svistunov, e all'aggiunto del gener11le Richtor, generalo Boenkov.
Trnsmissìone di negal'i,ve {olografiche coi piccioni rliaggfotori. fo Pietroburgo si fecero le prime prove por 1rasmet1ere coi piccioni viaggiatori le neg:itive cli fotografia preso da un areostato. Le ,negnti ve, preso dalla sommità 'della wpola della cattedrale su preparati sensibilissimi, vennero t.oSl-0 mosso in apposite buste, che impedivano l'azione della luce su i prepllrati chimici, ed attacca te alle gMnbe dei piccioni i quali li portarono al campo di Volkovo. Le negative furono poi sviluppate e diedero risullati soddisfacenti . Pt·ima società militare per la cacc·ia. - Fin rta l •I 886 iu tutti i ri parti aUlouomi di fanteria e cava lleria vennero istituiti dei drap pell i di cai;ciaLOri, formati da uomini scel ti che sotto il comando d'uu uf. ficiale sono esercitati alle c;accie contro le Gore, al · tiro, allo marci~ forza te ed in genere ad imprese ardite e difficili. Applic.indo le nor me contenute nel Pri kas che stabi liva quei drappelli, venne ora fondata a Pie1roburgo la prima società militare di
lo9 caccia col duplice ~copo. a) Sviluppare fr:i gli ufficiali lo spirito di arditezz:i, abituarli a resistere alle fati che, renJerli prouti e svel ti, e con questo p rep.i rare il con tìngonte occo rreut~ per capi drilppello da reggimt•nto. b) Dare possibilità agli uffi ciali di cffeuuarc la caccia ecouomit:ameote e regolarmente. L'aiiono di questa primn società si estende in tutti i luoghi dell'impero, sui quali la ~ocietà acquista il dirillo di caccia sulle 1erre private o alt!'e. Si <.:o mpone di membri onorari ed effettivi, i (filali debl;ono essere ufficia li a I servizio della Russia. Sono :unmessi pure eomc membri i modici mil itnri o t>rrl'impierra ti t> t:ivili qunudo però si Lrovino nelle condizioni speciali , per le quali possono pure essere ammessi ne' ci rcoli militari. :\nunnlmente si stnbilisce il numero dei membri della societiL e la quota annuale che nou potrà miii sùper.1rc 25 rubli. Il uumero dei soci viene de1er111inato por modo che ciascuno possa avere a sua disposizione da ,175 a 2.00 dessiati nr. tli terreno (1 ). La società è rotta da un comitato cornpos10 di ,1 presidente e ;~ membri eletti uell'assernhlea generale che si r iunisce ordinariamenle ogni anno nel rnese di marzo. I' membri per aver diritto iì cacciare nel tempo concesso da lle leggi. ri cevono un bigl ietto, il quale serve per en1rnrc iu luue le case di campagna della socie1à. \'enne già eletto il presidente, ·1 cassiere .e 3 membri effettivi , tutti uftfoiil li do i r~ggimonti della Guardia. .Uarina. - Con appositi ordini il grande ammiraglio, il granduca Alessio, com1111ica al la flotta che per volontà dell'imperatore saranno dati i nom i seguenti alle navi aunalmente in co!itruzione, Nel canliere Schikan o El bing: Un iucrocintore torpediniere, Kasarky; Una torpediniera a doppia elica, Adler; Una t0rpediniera ad elica semplice, AW1cria: .:-{el ca ntiere Kreiton a 'Abo: Duo torped iniere a doppia elit:a, Naryen e Hochland. Xel ca111iere della socie1à Friinco Russa a Pie1roburgo, una corazzata Navarino. Il Kaza1·sky, 1'.4dle1· e l'Anacria faranno par te della f1 01ta del Mar ~ero, e gli equipaggi per le due navi ultime uomioate Yennero già BS'!'ERA
(i) Una des,iatina 1•qnirale a ¼,092
ettara,
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mandati in Germania per prendere imbarco e condurre le dette navi a Sebastopoli. La cor11zzata Nwoarino e le due torpedinier~ Nargen e Hochland f11ranuo parte della flotta del Ba ltico. . .Nei ·cantieri del Baltico venne ultimata la macchina di 8500 cava lli nominali. per la nuova corazz'lta J dodici aposloh che trovasi in ar· mamento nel Mar Nero. Venne detiso di costruire nei can tieri della compagni,1 Franco Russa in Pfotroburgo una nuova corazzata che sa rà eh iamata Russia. Sarà lunga ·I 03 metri, larga 20,4, ed avrà metri 7,6 d'immersione. Lo sposta'mento sarà d'i 9i00 tonnellate e fo macchina, della fo rza di 9000 cavalli, dovrà sviluppare la velocità di ·19 nodi all'orn . L'arma1mnto, sa lvo modificazioni, s11rà di ,i, cannon i da 30,t millimetri e 8 da '15,2.
SVIZZERA
CÌ!rc(i la (orinazione, di 4 CM'pi d'annata. - Abbiamo accenna:o t~mpo aJ~ietro che si ha intenzione, in Svizzera, di costituire quadri d1 cor_po d ar~a_t11 onde procedere, occorrendo, alla formaz ione di questi grnndr reparti m caso di mobilitazione. La Revue du Cerete Milita•ire contie11e al riguardo quanto segue. Al la testa di un corpo d'armata sarebbe posto un comandante coadiuvato da uno stato maggiore composto, di un colo~uello d' artio[ieria (brigadiere), di un ufficiale di pu rco (comandante di parco di "'divi- ' sione), di un tenente co lonnello del gen io (di divisione), d'un medico, d'un veterinario, d'un commissa rio di guerra e del numero occorrente di aiutanti . Ogni corpo d'armata comprenderebbe due divisioni, ma i due reogi rnenti di cavalleria ('1) costituireibbero una brigata di corpo d'a;-
(i) !
ESTERA
CRONACA
per divisione. Sono <li tre squadroni di tre plo toni c.iascuno.
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mata. Dne reggimen ti d'artiglieria ('I) costituirebbero l'artiglieria di corpo d'al'rnata . Le due colonne (2) 8 di par.;o divisiona li formereb bero il parco di corpo d'armata. Senza 11umeotare ~roppo il n.nmero degli ufficiali superiori si pot.rebbero formare 4 corpi <l'armata (3). Strada cai·ro.zzabile del Gran· San Bernardo . - Secondo il sopracitato periodico francese, si l11vorn attivamente alla costruzione di uua strada carrozzabile fra la taverna di Proz e l'o:;pizio d!3l Grirn San Bernardo, da uua parte, e dall'ospizio stesso a Saiot-Hemy dall'a ltra. In base al contra tto stipulato cogli appaltn tori la strafa sarà compiuta ' nel 1894, epperciò in quell'epoca :;i potrà valicare il Grnn San Bernardo in veuura. D'i,(esa del San Gottardo . - Il corrispondente della Re'tiue du Cercle Milit1ii1·e, asseri:;ce, in seguito ad informazioni avute, che 45 battaglioni di fanteria ed un po' d'artigl ieria saranno più che sufficienti, per difendere le posizioni fortificate del San Gotterdo . · Servizio telegrafico mil'itare. - Pel servizio telegralìco in guerra è sw to istituito un personale con gradi militari effettivi, analogamente a cprnnto fu fatto pel servizio posta le in ca mpagna. V. Ri'Oi'.sta militar-e italiana dello sc01'$0 settembre). Ii personale :;µddetto comprende: Il direttore dei telegrafi milùari, tenente colonnello; il capo del servi.zio telegrafico centrcile (presso l'uffi cio del punto di tappa principale), maggiore, è il sostituto del direttore; il capo del sp,rvfa'io telegrafico presso il qiuirtie·re generale, ca pita no. Nel c,1so che si costituis,'31'·' col'pi d'armata , si nominerebbe per cia scuno di CJllesti nn capo del sernizio telegrafico di corpo d'armata. La rete. telegrafica svizzera si dividerebbe, in caso di guerrn·, in zona mil'ita1·e e zona ci·~ile; in qnesL'ultima la direzione del serv izio rimarrebbe affidato alla Direzione generale federate dei telegrafi. L'uniforme è analoga a ,1uel ia del per:;onale posta le, sostituendo in fronte al berretto e sulla croce federale la lettera T ·alla lettera P. La tunica, i pantaloni ed iI berretto sono di panno turchino scuro con fi.
O) Ogni divisione ha ltlla brigata di t re reggimenti di due batterie (a 6 pezzi); probat.ilmente le 2 brigate del corpo d'armata fornirebbero un reggimento ciascuna (cioé ii pezzi) alla brigata di corpo d'armata. (:!) Una per divisione. (3) Del!' Élite.
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CRON.\CA
lettura, pistagna e bottoni bianchi; l~ fa scia · del berretto, il bavero (dritto) e<l i paramani sono di velluto nero pel direttore e pel capo del servizio centrnl,~; per gli altri sono di ·panno turchino-scuro come . la tunica.
AV\'enimenti ()Olitico-militari svoltis, in Africa nel mese di settembre t889.
MAROCCO.
Nl)n si E:rano irncora del tutto dissipati i timori del popolo spagnuolo per lo straordinario ,:onceutramento di truppe marocciline nei dintorni di Tetuan, in occasione della visita im pP.ria le a quella città nei primi giorni di settembre, quando u.n avvenimento inatte6o di pi· ra teria è venuto di bel nuovo a ridestare gli allarmi uella peoi:;;ola iberica . La notte fra il 6 ed i! 1 settembre una barca a vela spagnuol:i per nome Miguel e Te1·esa, · mentre reca vasi ·con un carico di proviande a Tangeri, venne dai Mori del littorale abbord,Ha e sacchenoiata pres~o ;5c.') ' ... la baia di Alhucemas sul territorio marocchino dove trovasi un piccolo presidio spagnuolo. L'equipaggio co~posto di 6 persone, fatto prigioniero, venne condotto a terra ed internato. I l Governo spagnuolo, come è ben n~tnrale, trn fatto immediatnrnente i suoi reclami al governo M.arocchino inviando anche un incrociatore nelle acque di Alhucemas. Il Sultano si è tosto afTrew,to a mostrare tutto l'impegno, percbè' i i:olpevol i vengano esemplar'mente puniti. Tuttavia il Governo sceriffiano uon ha esitato ad affermare che, ad onta di ogni suo sforzo per dare la più amp ia soddisfazione alla Spagna, circa il rnalnugurato incidente, teme di non venirne a capo, trattandosi dì sudditi delle tribù del Rif, fra cui l'autorità imperiale non esercita che un,, ben meschina influenza ."
ESTERA
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La st!l rnp.a spagn uola penaoto, n fine di indnrre il Governo a mo&trar.,i cccessivameu te energico in questa conti ngenza die lrn indignato l'opinione pubblica nazionale, trae dalle stesse dichiarazioni del Mini-. stro marocch ino motivo a cooclndere che la Spagna debba orl1ma i far val.e re le sue rngioni direttamente, col l' invadere la regione del Rif, ciò che da nn pezzo f'ornrn l'a spir:iziooe di ogu i patriota spagnuolo. Ora malgrado lè buone· disposizioni del Sul tano e del suo Governo, le tribù del Rif non hanno ~ncora liberato l'er1ni paggio dell' imbarcazione spagnuola Mirfiwl e T111·esa. Sembra anzi che esse abbiano inviato alla volta di Tetuan i prigion ieri per far li consegnare al Sultano in segno del loro tl'ionfo cootro gli $pagnuoli che esse tanto prof'ondarnente odiano Il Goveroo di Madrid, forse per questo ritardo, ha mandato ordini al suo rappresentan te a Tangeri, acc.iò la missione militare spagn uola al Marocco fosse subito rientrnta iu l$pagna. Un ultimo dispaccio da Madrid annuncia però che il ,sig. Figuera, inc11rica to d':11Tari spagnuoli a Tangeri, ha comunicato al Governo avere il Sultano Muley-Ilassan disposto che .i prigion ierì del .1l. figttel e Te1·esa, sieno immediatamente consegnati al le autorità spagnuole, ed ha promesso che se la loro cattura fu fatta senza giustifi cazione, per parte dei Mori del Rif, questi saranno severnmente puniti e costretti a rifare i danni; ma se si provasse che la barca Jl:[iguel e Teresa tentava sbarcare arm i sul littorale, egli spera che il Governo spagnuolo saprà a sna volta castiga·re gli autori del contrabbando. · ZANZIBAR.
Un dispaccio tla Zanzibar iul'orma che la spedizione del capitano Wissmann, intrapresa contro Mpuapna, mira probabilmente ad aprirè una via attraverso la linea del.le · posizioni occupate dai ribelli, a('.ciò i mercanti d'avorio possano dall'interno raggiungere la costa senza mo_lestie. Si anouncia poi che .è s.tato tolto il blocco dal littorale zanzibarese sul quale faur10 capo le vie che attraversano i territorì dell'interno, dove è estesa l'innuenrn tedesca ed inglese.
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· LIBRI E PERlODICI
front.i sarebbero facilissimi. Ciò non vuol dire che l'editore ne caverebbe le spese; in Francia può essere; ma in ltalia, di un libro di questa specie, non se ne venderebbero cinquanta copie.
LIBRI E .PERIODICI n
ÉIHtles su,• te fur.tnilles uiotle,·nes et SH1· le 1•6le ,le In {(u•ti.fictitio'lt i'l1tp1·ovisée,
per V.
DEGUISE,
capi-
L~no del geni o.
Étt1t tlu t.!01·11s ,l,f. Genie. -
Pari gi "889, tipografia mi- ·
litare LaYa11zelle.
Quest.o libro è un 1innuario speciale dell'arma del' gen io. in Fr;incia, ma . con indicazioni molto più numei·ose e complete cli quelle che sjeno contenute negli annuari quali si usano presso cli noi. Infatti per ogni ufficiale è indicata la cl.,1,1 di nascita, la data dell'en trata in servizio, quella dell'en. t.rata alla scuola d'applicazione, queJJa della promozione a sottotenente, a · tenente e via via, quelle con cui gli venne conferita rrualche decora zibne ecc. ecc., poco manca che, per ogni ufficiale, non sia· dato l'intiero stato di servizio. Le stesse o le analoghe iµdicazioni sono d!'t-e pei professori dei reggimenti del genio, per gli aiutanti ciel genio, per gl'impiegati, pei sottufficiali. Ogni ·nome oltre al tro:i a1·si nel quadro generale per ordine di anzianità e di grado,.si trova poi nel quadro speciale del reggimento, direzione ufficio o scuola a cuì si trova addetto. ,, Nel primo quadro sono inscritti tutti i generali provenienti dall'arma del genio, sieno essi in 'attivirà, in disponibilità in riserva od anche a ri. poso, e per ciascuno, cominciando dalla data di riascita, s'indicano tutte le date che. segnao'(HlO Ull passo nella Sua carriera. Non v'è dubbio che libri simili giovano molto a chi voglia fare studi di. statistica compai·ata sull'età, l'avanzamento, le decorazioni ecc. ecc., nelle diverse armi. Qùando ogni arma avesse un simile annuario questi con1
(.) Ut l/ivista ,1/ilitare farà cenno di tutte .le nuove pubblicazioni concernenti la scienza e l'arte, con maggiore estensione per quelle d'interesse militare, quando gli autori o gli editori ne manderanno ·una copia alla Direzione.
Questo libro, abbastanza vol uminoso, è un'opera rimarchevole per la erudizione onde l'autore fa prova, per l'arte di lui nella esposizione dei fotti, per l'acutezza delle sue osservazioni e per la logica delle deduzioni che ne trae. Ma nè il tempo nè lo spazio ci acconsentono di addP-ntrarci nell'esame dei fotti esposti, fermarci a discuterne gli apprezzamenti, accettare o combattere, nei loro particolari, le conclus_ioni a cui l'aulore arriva; ci limiteremo pertanto a dare un'idea sommaria ciel contenuto nel libro, persuasi che basti a dimostrarne l'importanza e invogliare gli studiosi :, leggerlo. , L'autore comincia con vn saggio storico intitolato: La fortificazione ne' suoi ropport-i colla (attica, e la strategia. In questo saggio egli espone i detti rapporti a cornincinre dalle guerre dei Greci e dei Romani fino a quella di secessione degli stati uniti d'America. ·La conci usi one è che la scienza delle fortificazioni e quella della tattica sono fra loro .intimamente congiunte. Conclusione quest~ che può accettarsi ad occhi chiusi. Segue un capitolo sull'Offensiva, difwnsivct e difensiva-offensiva.. L'autore discute i casi in cui c0nviene applicarsi alla prima, alla seconda o alla terza, e mostra. l'uffizio che, in ciascuno di questi modi di guerra, hanno le fortilìcazioni. Egli mene specialmente in risalto i vantaggi dell'offensiva strategica, quando è possibile pl'enderla. « L'invasore preserva il suo paese e< dalla devastazione e dagli altri mali che porta sec~ la gucna, risparmia le << proprie risorse e mangia sul nemico. L'invasione del territorio nemico « esalta il morale della truppa e quest'esaltazione non si limita al soldato, « ma s'impadronisce degli ufficiali d'ogni grado. « Finchè il difensore non abbia vinto una grande battaglia, la superiorità « morale è dal lato dell'invasore. Ma cli tutti i vantaggi.dell'invaso re il piLt « grande è l'iniziativa. In tutte le operazioni della guerra, dalla più compii« cata alla più semplice, colui che sforza i propri avversal'i ad addattare il « loro piano al suo, mette per ciò solo _dalla sua parte un grande elemento « cli successo >> .
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LIBRI
E PER.IODICI
Seguono cinque dist.inti capitoli in cui l'autore tratta successivamente e diffusamente: 1° della ripartizione delle truppe sul cainpo di battaglia; 2° dell'uffizio delle fortificazioni sul fronte di una posizione; 3° degli attacchi diretti contro un'ala, e delle misure da pren·dersi per sottrarsi ai pericoli di un attacco avviluppante; 4° dei posti avanzati e delle posizioni. cli ritirata; 5° delle truppe incaricate del éontrattacco. Quantùnque in tutti questi capitoli l'autore cerchi s<~mpre di appoggiare le sue teorie ad esempi pratici tolli dalle ulti me campagne e specialmente da quella del 1.870-71, pure, giunto a un certo punto, dedica un intiero capitolo (8° dell'opera), per l'applicazione c\elle teorie stesse a una battaglia, che gli sembra fotta apposta per dimostrarle, quella di Saint-Privat (i8 agosto i870). Viene appresso un capitolo intitolato: Considerazioni tatMe,he sui lavori dì fqrti(icazione improvvisata, ed esewzione di si/f'alti lavori. In questo capitolo, come pure in altri, sono riportati e commenlat.i lunghi brani di autoi'i francesi e tedeschi (tradotti in francese) che trattano della materia. 11 penultimo capitolo è dedicato alle battaglie d'incontro cioè ingaggiate senza premeditato disegno delle due parti, e si fa un lungo e profondo e.sa me di quelle fra le bai.taglie del 1870-71. che possono ascriversi a tale caiegoria; si presenta la situazione precedente alla battaglia, si espongono le cause che precipitarono gli avvenimenti, si most.ra come b mancanza di preparazione influì sullo sviluppo e sull'esito della battaglia, si notano gli espedienti del momento per far fronte all' irnprevvisto, ecc. ecc. Fra le batt.aglie passate a que~ta minuta disamina vi sono quelle <li Woert, di Spicheren, cli Colombey-Ne1il ly, di Vionville-Mars-la Tour. L'autore biasima vivamente gli atti d' iniziativa che provocano battaglie contrariamente ai disegni del generale in capp. L'ultimo capitolo fina lmente tratta della fortificazione improvvisat.a nelle battaglie d'incontro, ossia ingaggiate a , caso. Si fanno diverse ipotesi; si espongono per ciascuna i doveri del comandante l'avanguardia; si riferiscono le opinioni espresse in prnposito da vqn der Goltz, von Widclern, Bert.!ial!t, Verdy clu Vernois, Sch'erff, Meckel, Skobeldw, ecc. ecc.; ' Si mostrano i vantaggi delle fortificazioni imp1'ovvisate anche nell'offensiva ; s'indicano le misure da prendere per mantenersi in una posizione conquistata; si discute sui punti d'appoggio, sulle posizioni cli ritirata, ecc. Ci piace riportare il seguente brano che chiude il capitolo e si trova perfettamen te in armonia con quello già riportato a proposito dell'offensivf1 strategica. ,< La prima regola d'una battaglia cl' incontro è di ridurre il. ne« mico alla difensiva. Quello dei due avversaJ'i che sarà ridotto alla difen« siva, in _una battaglia cl' incontro, si troverà senza dubbio in condizioni « sfavorevoli, »
Abbiamo esposto il contenuto del libro e riferito due b1·ani che ~~ carat·terizzario l'opinione predominante. È quanto basta allo scopo che abbiamo in principio accennato. Sono unite al testo sei carte contenenti schizzi di battaglie e figure di ,o pere di fortificazione.
Apu'la~111H:ientos de un ctu•so tle tt1•te tle lti gue,•,·à,
per il capitano BAnn1os tipografia PeUtes.
Y
CAnRION. -
Tomo L-Toledo 1889,
L'a utore ha raccolto ed ordinato in questo libro le·conferenze o lezioni ·da lui date, come professore di arte militare all'accademia militare. in ·Spagna. Egli dicè, modestamente, che non ha inteso di presentare un libro di testo, ma che sarà lieto se l'opera sua potrà essere di qualche uti. ·lità a suoi colleghi nell'insegnamento. Il vero si è che quest'opera, la qu_ale, per il contenuto e la sua riparti:zione non differisce da quelle generalmente adclottate come libri di testo ·nelle scuole militari di quasi tutti i paesi d'Europa, venne redatta con molta diligenza e co11 pieno possesso della materia, tenendo conto dei progr·essi della scienza, in seguito ai risultati delle ultime guerre. Quantuncp1e la Spagna da molto tempo non abbia fatto guerre, e non mostri alcuna intenzione cli farne, pure gli studi militari sono assai coltivat.i dagli ufficiali dell'esercito spagnLtolo, e ne fanno prova le numerose . · riviste e -giornali militari, che non solo pubblicano pregevoli lavori, ma ·Che, col fatto stesso della loro esistenza in tal numero, mostrano che gli ,abbuonati e i lettori .non mancano.
Allge,nei11,e .R.1•iegsgescl1:iclite · tille,~· JT6lke1· un Zeiten. -
St()ria generale dellè guerre di tutli i popoli e di
tutti i tempi, redatta dal principè N. S. GALITZIN, tradotta dal tenente generale S THECCINS. - Parte &,a, seconda mel:à. del se .
-condo volume. -
Casse!, 1889, tipografia Kay, 1
Quest'opera, già da qualche tempo in corso di pubblicazione, è abba·stanza conosciu~a; il_\;'.Olum~. tes_tè pl,lbblica_tQ.~ che .abbiamo sott'.occhio è _ forse più interessante dei precedenti, perchè tratta di un peri~do importan·
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LIBRI E PERIODICI
tissimo della storia militare, quello delle guerre della rivohlzione e della, prirùa repubblica francese, dal 1796 al i80f. , Alla narrazione dello operazioni militari fa seguito un capitolo di considerazioni generali sul carattere delle guerre nel periodo indicato, ed un· altro sull'arte del condurre le guen;e e sulla letteratura militare di quel· tempo. · Chiude il "?lume un'appendiée colle biografie dei più famosi generalied ammiragli francesi, austriaci, inglesi e rnssi che ebbero comando nelleguerre stesse: Napoleone, l'arciduca Carlo, Nelson, Korsakow, ecc. ecc. Sono unite come allegatd?3 carte con piani e ritratti.
LA
COOPERAZlONE NEL CAMPO ECONOMICO A
S~OI JlRINCIPI - SUE APPLICAZIONI NELLA SOCIETA MILITARE ---6<~•>0- --
l.
Per la Di1·e~ione Lonovrco CrsoTTt
DEM.A RCHI CARLO,
gerente.
Nei la ci vile evofuziòne dei popoli, di mano in maoo che lo spirito d'individualità si accentua e si fa più vivace ed energico, sorge e cresce con esso lo spiril.o d( collettività e di solidari a comunanza. La suprema legge biologica, in vir1.ù della qunle, nella scala degli organismi, il progresso della divisione del lavoro e nel differenziare le funzioni va di pari passo col progreS$0 della correlazione scambievole dei centri v'itali, ha il suo pieoo ed incondizionato impero nella evo I uzione del più perfetto e del più comple,;so degli or· ganisrni, che è il consorzio · umano. Quelle stes:;e istituzioni, quei costumi medesimi che, col progredire della civiltà, fomeotano ed accrescono il rispetto della per·sona, che nffinano il sentimento del diritto, che consacrano e tutfliano la Iibertà, sono ad un tempo le cagioni dalle quali . emana un vincolo ognora più stretto di universale solidarietà e di scambievole dipendenza, dapprima Lra le persone dello Stai.o, o poscia ira i diversi Stati dell 'umanità intera. Come nèl cnmpo politico, così in quello economico, ripparisce lo stesso fenomeno, regna la medesima legge. Alle superficiali sette sansimoniane, fourieriste, Qabotiane, ed ai vieti ed arbitrari sistemi iO -
ANNO XXXIV, VQL. IV.
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LA COOPER.A:ZIONE
NEL CAMPO ECONOMICO
protezionisLi e restrittivi per -i commerci, succedetlero nella prima metà del nostro secolo le dotlrine economiche di Adamo Smith, che rappresenLavano l'P,sagerazinne della in~ividualità, Il sentimento della collettività, il bisogno della solidarietà, che vennero allora posli troppo in non cale dagli economisLi , trovarono i loro apostoli, tanto più ardenti, quanto più messi al bando, nei socialisti. Ed allora, tra gli ideologi puri della scuolasmith iana, che, affrontando un'organizzazione sociale fon data sul monopolio, sull'arbitrio, sulla negazione di LuLte le libertà, si proposerù di Lradurre in praLica l'alta sentenza di Cicerone: non opinione, sed natura constitutum e:::se jus, e tra i fa utori del l'uguaglianza delle fortune e della proprietà collettiva, i quali vorrebbero trasformare da cima a fondo tutto l'organismo sociale, la nostra generazione ha visto sorgere e svilupparsi fecondo un fenomeno sociale importantissi mo: quello della mutua associazione. « Nello stato presente della società moderna, essa,<<dice nella sua Igiene sociale il signor Coste >l, ci apparisce la condizione prolettrice del risparmio e la preparazione al cred ito: è il mezzo che conneue l'uno all'altro, che conduce sicuramente dal primo all'ultimo termine del progresso >>. Applicazione di parecchi tra i piùimportanLi teoremi dellascienza economica, della legge dei grandi numeri , della riduzione delle spese o-enerali della produzione in grande; l'associazione mutua ha dimostrato la rigorosa esattezza cli quel famoso concetto, espresso in forma quasi paradossale: la forza di ciascun uomo è miç)
'
.,
nima, ma la unione delle min(r:iejorze produce una forza totale maggiore della semplice somma delle medesime . . L'associazione mutua ha assunto essenzialmente ai giorni noslri due forme diverse: J'assic u.raz ione e la cooperazione . Il principio fondamentale ,delle assicurazioni - riparli re su molli e rendere quindi gradatamente meno sensibile un dan~o che, sopportato dall'individuo isolato, riuscirebbe grave o fatale - è slato pienamente applicato nelle società di rnutao soccorso e nelle
casse-pensioni per la vecchiaia .
·
Comprare con un sacrifizio certo, ma piccolo, l' immunità totale o l'attenuazione di un disastro incerto, ma grandissimo ed esiziale,
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tale è lo scopo che si proposero i fondatori delle società di soccorso ,nutuo . l mezzi per consegu irlo non può darli che il calcolo. Bisogna de-
-
terminare· due fattori : da una parte la quantità del sinistro - morte, malattia, sospensione di lavoro -, dall'altra la quantitàdel contributo da domandarsi ai soci per riscattarsi da questo sinistro - il periculi praetium., il pre.mio di assicurazione- . L'equazione di. queste due quantità nulla ha di arbitrario, non è un fotto dipendente dalla volontà o dal capriccio : è la conseguenza di un còmpnto esatto istitu ito su cifre perfettamen te determinate dalle leggi statistiche . L'assistenza contro i danni economici prodotti dalla morte, che si proposero le società di mutuo soccorso, divenne a sua volta germe di una nuova istituzione autonoma e sui generis: la cassa
cli pensioni per la vecchiaia. As$icurare ad un individuo di nna data età, con tro il pagamento di una determinata quota annuale, una rendita vilalizia da esigersi dopo un determinato num ero d'anni, è una delle ordinarie operazioni delle società d'assic-urazion'i sulla vita. Essa è una delle form e più commendevoli della previdenza, siccome quella che suppone in colui cne la pratica l'esercizio perseverante della virtù clel risparmio , la volontà costan te d'imporsi un sa_crifizio in vi sta di un vantaggio a lunga e lontana scadenza. Negli ann i del vigore e dell'energia, trovare·la forza morale di mettere in serbo il superfluo, per assir:urarsi il necessario negl i anni dèlla decadenzft e della vecchi~ia, e questa virtù esercitare non una volta tanto, non con saltuaria vicenda, rnadiuturnamente e per una lunga serie di anni : - tnle è il problema che questa combinazione finanziaria ri solve.
L'associazione, dopo essersi modellata ,ml principio del!'assiearazione, ha fallo appello al principio della cooperazione. Nello svolgimento storico della civiltà moderna, la cooperazione continua e compie un movimento, che ha la sua origine nell'emancipazione del lavoro dalla sch iavitù . Lo schiavo è diventato servo della gleba, ,poi operaio salariato: ora il salariato aspira ad affran- . carsi da ogni relazione di dipendenza verso il capitale.
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I primi germi della cooperaz(one debbono rintracciarsi in Inohillerra in un movimento comunista cbe colà si iniziò ed ebhe grande r, importanza per una ventina d'anni, dal ·I820 al 1840 circa, ébe si diffuse anche in altri paesi , specialmen te in America: movimento dovuto in mass ima parte all'opera assidua, instancabile, di un uomo singolarissimo , che ad una grnnde intelligenza accoppiava 1~ doti pi ù meravigliose dell'apostolo: Roberto Owen. Le comunità da lui fondale, dopo avere al primo momento raggiunto un largo svi luppo, d'un tratto caddero, perchè create senza tenere il debito conto delle ineguaglianze natnrali; ri mase peraltro di esse il principio d'associazione e del mutuo soccorso, ed il conceuo fondamental e d'organizzare l'industria in mo'do più produt· tivo, togliendo i Jissidi fra capitale e lavoro sopprimendo ogni in · termediario, e ponendo il capitale, collettivo, in mano degli operai . Si preparò così l'amb iente generale propizio , e ciò fu sufficiente perchè l'antagon ismo tra compratori e venditori, trn consumatori e bolteoai facesse soroere, sulle rovine del le comu nità oweniane, la o " prima associazione cooperativa di consumo . Circa quarantacinque :inni or sono, la picco la città di Rochdale, in Inghilt erra non lungi <la .Manchester, era travagli ata da fi era crisi. La popolazione, allora di 40,000 abitanti, soffriva di carestia: alla morte del dire~tore della cassa di risparmio, scoprivnsi in questa istituzion e un deficit di due milioni : il lavoro era quasi dovunque sospeso. I n tanta calamità. venlollo operai decisero di asi;ociarsi per comprare, :il miglior mercato possibile, gli ali menti e gli oggetti di prima necessità per le loro fami gliè . Si obbli garono a versare una lira sterlina ciascuno. pagabile a rate ebdomadarie. Prt>sero in affi tto una camera, in cui depositarono un sacco di farina, alquanto pane, poche derrnte e pochi utensili da cucin a. Fu questo il primo magazzino cooperati vo aperto c1a ~8 soci, con un capitale non versalo di 700 lil'e italiane, il 'IO novembre 1844 . Nel ·1846 la società contava 80 membri, con un capitale sottoscritto di 6300 lire. Nel 1850 erano 600 con un capi tale di 57,225 lire, che dava uu benefi cio del 38 °fo. Nel 11862, la soci età. compravn un grande molino e coslruiva forni suo i propri. L'esempio era imi lato. I vantaggi risultanti dalla compra diretta delle sostanze alimentari
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e delle materie ,prime sono così evidenti, e per la qiiali tà. e pel prezzo, che la men te più volgare può misurarl i. Al unire del 11882. la Gran Brettaona noverava 12'18 società. cooperative, r.on 667,000 mP,mbri, con u; capitale-azio ni di 185,8-14,000 lire nostre, e con 39,87·1,000 lire di fondi ricèvuti in deposito, che è quanto di re, avendo a propria dispo~izione 226 milioni di lire (11). . La Francia, la Germania, l' Italia, l'America sono dnlrate con ardore e co n successo nella via aperta dai vent9tto pionieri di Rochdale. È !.lato dello, un po' enfatica1rn'l nle, che questa via condurrebbe alla soluzione ·della quesli.one sociale. È questa un' esagerazione, ma ciò non toglie che, :ipplicala dap~rima alle materie nli men lari, la cooperazione abbia. potuto successivamente assumere altre modr1litit tutte egualmente vantaggiose. Mercè di es~a, l'operai o ha potuto acquistare, a prezzo ridott(?, non solo il pane ed il vino, ma eziaodio gli strumenti del lavoro, il mobiglio e talvolta la proprielà dell.1 sua cosa. , 11 conccllo da cui muove la cooperazion e è som mamente degno di plauso, ::;iccome quello clie ad altro fine non tende fuorchè a fare o)!gi per la, classe dei prclelari, ciò che si fece già. prima per la. borohesin: redimerla dall'abbiezione, e diffo ndere su di essa, come il Romaonosi diceva, il. valor sociale. ' r . . .. L'intento immediato della cooperazione 0 l'emanc1paz1one p1u o meno completa dell'operaio e dnl consumaLOredal la sudditan·za ve1:so il capitali sta, e dal bisogno degli agenti inlermediarì dello scambio. 11 ueslo intenlo si applica sotto tre forme o tipi differenL.i. a seconda che, ha per :Hia mèLa: il consumo, la pl'oduzione, il c,·edito. 1')
11 .
Sot..:ietà cooperative di co11sumo. - Nell a tecno logia economica consumo è utilizzazione di on ndore, o, se vuolsi, trasformazione di un valore di scambio in un valore di uso. Quando il con)
(i ) ur.o llA oorrno - /,11 cooi:eraZi(Hte in ht9hilte;·1·a - Sag(Ji di sociologia economica. - Milano, Cralclli Onmolard, 1885.
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NEL CAMPO ECONOMICO
sumatore acquista .per mezzo dello scambio il valore che egl i consumerit io nso, lo riceve graYalo ct i lull.equelle :-pese, di tutti quegli sforzi che sono stati necessari ai vari produ'ttori per metlore quel valore sul mercato . È quindi tornaconto del consumatore il ridurre ai minimi termini possibili la serie di scambi intermedi che si frnppongono alla pro· duzione origi naria ed al definitivo consumo . Come in meccanica, la forza, passando attraverso a complicati ingrana~gi, perde negli attriti una parte del suo effetto utile, così nella meccanica degli scambi il valore consumabi le diviene tanto più oner0so, •>, ciò cbe è lo si.esso,. il valore di uso si fa tanto più piccolo al paragone del valore di sci:imbio, q1rnnto è piu lunga e piu numerosa. la sequela àelle operazioni e dei contrai.li, allraverso la quale è passato. Ad elimin11re od a diminnire, per quanto è possi bil e, coteste µerrlite di forza viva economica.. tendono appunto le società cooperative di con · sumo, mercè dell e quali con una felice applicazione della. legge dei grandi numeri, i con~umal.ori associali acquist;ino nei luogh i di origine I~ materie prime ad un prezzo, che deve neci;ssariamente essere inferiore al prezzo corrente snl mercato . Secondo i calcoli del Reclns, la compera aWingrosso è eseULe da un sopraccarico del 33 per ,100 circa, che grava n commercio al minuto: e così mentre '100 chilogrammi di una merce al rninnlo co· sterebbero li re 3000, all' ingrosso ;n vece soltanto I ire 2000 . Ciò posto, si suppongano. H>O compratori, i quali :,cqu istino ,io chilogrammi del la merce amidetta. e:>si ,{Uadagneranno ciascuno dieci lire comprandone d'un sol tratto 1'000 chi logrammi, che poscia spartiranno fra loro. Inoltre, non tutti coloro che vanno a far provvi~te dal fornitore paga no a contan1.i e saldan0 le loro partite. Il sarto, per e:,empio, racconterà q,he ogni anno soffre dell e perdite di centinaia cli lire per note non sodd isfatle . E il s.:i.rto dirà che perde davvero questo danaro. à'fa non è esatto; cièr che perde se lo fa pagare in diversa maniera dalla sua cl ientela. Se il decim0 dei suo i clienti sono insolvibili, egli aumenta di un decimo i suoi artico li per rifarsi delle perdite. In tal guisa ì cl ienti sol vi bili pagano 900 lire per ciò che hanno consumato essi , e lire '100 per ciò che .hanno consumato gli altri. I buon i pagatori pagano per i ca Lli vi: questa è la pratica comune. •
Procediamo avanti nella supposizione. I cento consumatori che comprano all'ingrosso paghino anch'essi a pronti contanti . Per questa condizione il negoziante loro dedurrà di buon grado uno sconto del '10 per cento. Questo sconto è la deduzione del decimo suddetto, del quale ha caricato i suoi iirticoli e del quale li scarica a buon dir itto. E così sopra le 3000 lire che esgi, comprando al minuto, avrebbero dovuto sborsare, comprando al l'ingrosso ne avranno già economizzate 1000, più 200 con questa seconda combinazione; in lutto '1200 lire, cioe il 40 per cento ( 1) . Di fronte alla eloquenza di ques1e cifre, l'idea piu semplice, che nr.cque anche io talune società operaie, sarebbe d'impiegare parte dei fondi sociali all'acquisto cli derrate all'ingrosso e di 011.imaqualità a b1:mefìcio di tutti i soci. Ond'è che sorsero in seno alle società cli mutuo soccorso dei comitati detti cli previdenza, col m_aodato cli preveder'e quando fossero le sostanze al imentari a buon prezzo sui mercati, e cli farne allora grossa provvista nell'interesse dei soci consumatori. Ora codesti comitati. chi ben consideri, non sono che una forma imperfet.la di cooperazione, perch è non rispondono alle leggi eco nomiche cli mettére in condizione il consumatore di produrre nel tempo stesso che consuma, di pl'eparare cioè gli elementi di ~n capitale, che altri, fnori cli lu i. potrebbe fare sopra la sua consumazione. Tra i comitati di previdenza e le società. cooperative di con,, sumo, passa adunque una notevole differenza. Dai comitali si rila~ciano ai soci le derrate a prezzo ridotto, e nulla più; dalle cooperative cli consumo, invece, si vendono a modico prezzo corrente , ed il compratore trova il suo dividendo a capo del trimest.re, del semestre o dell'anno. Secondo i com itati di prev idenza, l'utilità. dell'operaio sfuma dì per dì insensibilmente, anzi il minor prezzo è d'eccitamento a con· sumn re di più: invece la società cooperativa di consumo nccumula i risparmi dell'operaio . D'onde chiaramente risulta come scopo esenziale di questa società, sia quell o di fornire all'operaio ed all'impiegato i generi cli prima necessità, sani ed a-giusto prezzo, contro
(i) Nuova encìclopeàict italiana -
Cooperazione, Voi. VI, pag. 447.
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pagamento a pronti contanti, e di procurargli nello stesso tempo il mod0 di fo rmare un capitale con i risparmi suita spesa giornaliera di mantenimento. Con la vendila a prezzo modico corrente, che è il sist€lma usato, generalmente in Ingh illerra, si raggiunge poi nncora il benefico effetto di far sì che, specialmente quelle cooperative di consumo le quali vendono a tuuo il pubblico, obbligh ino a ribassare sul mercato al giusto valore i prezzi delle . merci: senza con ciò, d'altro lato, arrecaJ'e troppo grave danno ai piccoli esercenti rovinandoQ.e il commercio, come avverrebbe vendendo le merci al sempli,ce prezzo di costo, aumentatv unicamente delle spese di amm inistrazione. Ma v'ha di più. Vendendo a prezzo di costo, le società cooperative rischiano di fallire, perch è corrono dct bel principio il pericolo di perdere il proprio capitale; ed anche, nella migliore ipotesi, non hanno aicun mezze, per aumentare il capitale stesso; invece le società a tipo inglese corrono molti minori pericoli ove obblighin o i consumatori a lasciar loro una parte delle rispettive quote di parteci pazione agli utili, fino a quando que~te non abbiano pagato un certo numero di azioni Man mano ch e progrediscono, esse possono per tal modo aumentare il cap italf\ sociale, e con questo, allargando la sfera delle operazioni ed ouenendo così i generi a patti sempre più convenienti, accrescono continuamente i diuturni risparmi dei loro clienti. Dal fin· qui dello, non sarà difficile l'argomentare quanti vantaggi rech i con sè una società cooperativa di consumo. Ed anzitutto dei vanta1gi economici, perché gli uti li che, senza ' dette società, si ' snddividerebbero fra un numero sproporzionato di venditori al minuto, avuto riguardo alla massa dei piccoli consumatori, con la , cooperazione ridondano a beneficio esclusivo dei soci, che, in caso diverso, consumerebbero giorno per giorno l'equi valente del loro guadagno, non producendo nulla nelt'au.o che consumano. Dei vantaggi morali, perchè educano le popolazioni al risparmio, alla indipendenza, al sentimento della propria forza e dignità . all'ordine, alla puntualitit ed alla previdenza. Se da principio può tornare incomodo ai consumatori il com pera re a danaro pronto ( con dizione sine qua non per il buon andamento delle cooperative),
perchè disgraziatamen te molti si sono abituati ad appoggiarsi al credito che loro accorda il forn_itore, credito che si fa poi pagare a caro prezzo: quando aboiano invece incont.rata l'altra abitudine di pagare sempre a contanti, troveranno più grande soddisfazione ed il loro maggiore tornaconto. Il .cr~dito presso un negoziante è senza dnbbio per taluno una facilità sensibile, che ad dato istante può rendere un gran servigio ; ma questa comodità mo01entane11 costa di poi una fatica maggiore, e quello che è più si è che, una volta fatto uso del cred ito , non si può più farne senza . Dopo di essere stato una facilità.: diventa fastidioso, diviene anche una dura servitù. Non deve ad~rnque dimenticarsi che i cardin i fondamen1ali delle cooperative di congumo sono: ·1° la vendita a contanti; 2° la partecipazione agli utili df'll a gestione. Con la venili1a a pronti contan ti si allontana il perico lo delle perdite e si abituano i consumalori a non contare snl credito del fornitore, ma ad es:;ere accorti e previdenti; si ripa ra l'inginsl.izi a che i clienti onesti e puntua li debbano pagare ,1nche per I cattivi debitori, e (i na I men te si offre loro nn modo di partecipai'e ngl i utili del la gestione. E questo permette ai con sumatori di aumentare i rispettivi mezzi senza nessun aggravio , 11nzi con ~antaf.(g io. ed apre la via al vero credito, al solo su cui deve londarsi colui che non ha bisogno di grandi capitali per impiegare nella produzione Tra le società cooperative, alcune usano vendere ai soli soci; altre, cume avviene quasi ovunque in In ghilterra, aprono invece i loro magazzini eziandio ni non soci, accordando talvolta a questi anche il diritto di partecipare agli utili della societit, nella con,siderazione che hanno pure essi r;ontribuito a produrre guadagni con le compre fatte al magazzino s.ociale. Si usa altregi ass!,ciare gradatamente i sempli ci clienti, nulla corrispondendo loro di util i. ma capi taliz.zanrlo i loro guadagni sino alla cMicorrente di un ·nzio ne social e almeno. Eri è qne~to senia d11bbio 1111 modo spicc:io di aggregare dei nuovi soci , perchè se i clienti od avven1ori ricusano di capi t.,di1.zare i loro guadagni, la società si dichiara S(~iolta da ogoi obbligo verso i medesir,ni: per cui coloro d1e vanno a fare spesa ai magazzini sociali per non perdere il picco lo profitto , conseguenza della loro compera, diventano
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quasi involontariamente soci, senza concorrere direttamente a formare il fondo sociale. Senza du'bbio dunque, teoricamente parlando, il sistema d'aprire ì magazzini al pubblico è il preferibile: mentre serve ad allargare lo spaccio con profitto di tutti i consumatori, ricade a vantaggio della società facendo aumentare il numero· dei suoi soci.
stesse di produzion e, e per esse non sembra ancora trovata una formola scientifica capace di dare un fondamento stabile a questa nuova forma economicn. , 'fra le difficoltà della prima specie, sono da annoverarsi: la presente condizione intellettuale e morale degli operai in genere, che li rende poco ,Ltti a ta le forma elevata d'associazione; il loro limitato spirito d'iniziativa e la scarsa attitudine a reggersi da sè, derivati del.la lunga abitudine del salnriato; infine lo stato al\.uale delia grande in dustria e del la concorrenza che rende assni diffici le il formarsi e prosperare di aziende ristrette, quali sono necessariamente da principio le società di lavorntori. Mentre tnli dif1icol1.à, com e appare, non sono assolute ma di caralLere soltanto transitorio, e destinate a scomparire con il pro· gresso del tempo, un'altra assai più grave, relativn allo stesso meccanismo dell'associ:,zione, s'oppone allo sviluppo delle società coo· peral.ive di produzione. Essa riguarda il modo di distrilfozione del prodoll.o fra gl i elemenLi che contribuirono a crearlo. Con il capita le ed il la\1o ro associati, a parità di condizioni concorrenti alla produzione, salario I e.d inleres,e non hnnno più ragione d'essere: vi è il prodotto nello da ripartirsi tra cnpit?le e lavoro, valulaQdo l'opera compiuta del capit11 le e quella ~1Hnpiu1a del lavoro . E sjccoine qnesto non si può 11sprirnere con una cifra come il capitale, il quale d'altra parte assume forme le più diverse, co;.ì si vieJ1e a dover paragonar~ t.ra loro due quantità elerogenee per arriv.1re alla soluzio ne del pro· hlema . - Teoricamente questa snrebbe dunque impossibile; si potrà per altro nel campo pratico trovarla.. con approssimazione in avvenire, mercè gli stndi sempre più est.esi sulle leggi economiche, sulla teoria fonda mentale del valore e sull'organismo delle società coo · perative. ('I) E la prova delle' difficolLà che presentano le cooperative di prodnzione, $i ha nel relativamente piccolo sv,iluppo da· esse fin qui
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8'ocietà cooperative di p1·ocluzione. - Costituite le so· cietà cooperative di consumo, non era difficile immaginare allre cooperative di produzione Con ìe prime si tende a p:1gnre meno le merci ed a sottrarre i profitti ai piccoli rivenditori al minuto, con le seconde l'operaio, divenendo diretto produttore, mira a conseguire nna mercede mai;rgiore, sottraendo a suo vantaggio il profitto spettante nl capitalista. È questo uno dl•i mezzi escogitati per svincolare il lavoro dalla egemonia del cr1p itale; togliere la dirèzione d'un'impresa al ca pita li s:a , per i1ffidarla ad una emanazione delle cbssi lavoratrici: tale è l'aspirazione di questa seconda forma della cooperazione. A primo aspetto, essa sembrerebbe anche l:1 più semplice e la più facile. Infatti, confrootnto con l'orgnn ismo alquanto complicalo di certe società di credilo e con il principio della partecipazione dei consumatori agli utili delle società di, consumo , il fatto di opera.i che si uniscano per lavorare in comune' e dividersi fra loro i gu.adagni, appare quasi una banali tà.. Eppure questa formola, Co$Ì semplice in apparenza, presenta all'alLo pratico delle difucoltà che finora, nonostnnte tutti gli sforzi degli scienziati, dei pratici, dei filantropi , non si possono dire definitivamente superale. Le difficoltà che si presentano all'auuazione delle società cooperat.ive di produzione, in parte sono economiche, morali, psicologiche e social i: dipendono da condizioni speciali odierne degli uomini e delle cose, e possono pertanto considerarsi come temporanee; (lltre invece riguardano l'intimo ordinamento delle S()Cietà
({) UGO I\ADUENO. - La coopern.z ione in ltcilia. - Sa{Jgio di .sociologici cconomirn ìllilano, fratelli Dumolard, i887.
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assunto. Accolte a principio con vero entusiasmo, specialnierit& in Francia ove nel 184,8 parvero una soluzione della questione allora gravi,,sima dei salari, non vi è oggi esempio di una grande cooperazione nel produrre per parte dei Francesi. Lo stesso avvenne negli altri paesi, ove le cooperative di produzione sono poco numerose e dispongono di mezzi assai limitati. 1
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Società cooperative di credito. - Tutti o più o meno hanno bi3ogno del credito: esso è divenuto una delle essenziali funzioni dell,i civiltà moderna. È raro, rari ssimo il caso (se pur tant'è che avvenga talora) che una fortuna sia colossale abbastanza, abbastanza indipendente, pe1' non avere giammai necèssità di r icorrere alla altru i fiducia. Più frequentemente poi deve invocéÙ'ne le anticipnzioni: l' impiegato , il piccolo commerciantE', l'uomo del p,)polo, l'operaio . Ed essi le trovano con una facilità che è in ragione diretta del la sicurezza ispi rata al creditore. Basi di questa gicurezza sono la onestà e l.1 solvibilitii, vale a dire l,t volontà ed i mezzi che .si ha di pagare. Nessuna artificiosa combinazione potrebbe sostituire questi elementi . . Le società cooperative di credilo., ossia le banche popolari, si propongono di aprire la feconda vena rlel credito a beneficio delle classi lavorntrici: vogli.ono emancipareJimpiegato rlall'usuraio, il piccolo commerciante e l'operaio dal banchiere, come le società di consumo aspirano ad emanciparli dagli agènli intermediari, e quelle di produzione dal primato del capitalista-imprenditore. , ll concetto non è nnovo: ispirò la cassa di risparmio, vera banca del povero . La banca popolare a.ccoppiò a.I principio del risparm io il principio. di mutuali tà, facendo all'impiegato, al piccolo commerciante, all'operaio, il credilo col denaro dell'impiegato, del piccolo commerciante, dell'operaio. È alla Germania che l'Europa moderna va debitrice della prima creazione cli quelli i~tituti di credito popolare, nei quali la nobile
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tendenza reden_lrice.delle. nostre socielil democraliche si esplica in tutta la sua . ampiezza. Il movimE>nto socialistn, tardi inizialo in quella contra.da, vi assunse però ben presto caratteri assai più minncciosi che in Francia ed altrove. In mezzo al tumulto di aspirazioni vio lente e disordinate, ed al l'n gi tarsi di sfrenatP, passioni su scilate dalle più sovversive ed anarchiche dottrirre, sorse un onesto fi lantropo a proporre una soluzione pratica del problema che agitava pì·oi'ondamentf\ le moltitud ini. li coucello della cooperazione, già applicato al consumo. fu dal signor Schulze Dclitzsch posto a base di un vasto sistema di associazion i ( Genossensc'hcfften) di consumo, di produzione e di credito, destinato a redimere col ri·· sparmio , con la previdenza, con l'educazione le classi lavoratrici . La prima banca mutua popolare sorgeva nel 1850; ed in breve ora fu im itala in ogni città, in ogni villaggio di Germa nia: ,ove al.lualmente più di 5000 sodalizi raccolgono un milione e mezzo di soci ed un capitale di tre miliardi di I.ire . li movimento delle operazioni delle unioni di credito alemanne viene coordinato da una Banca centrale residente a Berlino, .la quale fu cosi.i tu ila nel 1865 con sQltoscrizion i delle diverse società cooperative, che assegnarnno a questa comuue e rl1rigente impresa una piccola parte del loro p11ti·imonio. L'ist.iluzione berlinese nacque con lo scopo di favorire lo _svolgirnent,, degli affari delle unioni di credito associate, scontando il loro portafoglio e rivolgendo i capital i esuberanti a sussidio di quel le che ne difettano. La Banca di Berlino potè. in soli sei te nnni con quote di piccolo importo, raccogliere un cap ii.aie di due milioni di talleri . li Belgio, la Svizzera, la Francia, l' Italia seguirono il movimento iniziato dalla Germania . Nel Belgio. h! prima banca popoh1re sorse nel "864-, per opera del si~nor Leone d' A11drimont, e già nel secondo semestre del 4878 la federazione delle disciolte banche popolari belghe ri 1iniva 9559 soci, con un capitale-d'azioni versato cli 1,709 ,114,8 franchi, unariserva di ,t02 542 franchi , e con 3, ·i 94,,505 franchi ·di disposto. A.nche in Svizzera ed in Francia il credito popo lare si è nndato alacremente organizzando , e cosi pure in I tal ia, per opera specialmente di Luigi LuzzatLi, il quale, partendo dal concètto sem1
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pliée e fecondo che il credito al l.ivoro deve essere uno spontaneo frutto del risparmio effe1tuato dal · lavoro, e e.be il fido del capitale non deve farsi se non a chi abbia in precedenza dato prove di meritarlo col mettersi in grado d'acquistare un'azione nello stabilimento che lo ammin istra, immnginò l'istituzione delle banche di ere.dito popolare, della quale egli è tanto uenemerito. L'impiegato, il piccolo commerciante, l'operaio non vogliono, non devono avventurarsi nelle grandi risorse, come nell~ grandi perdite inerenti al movimento bancario su vasta sca la. Per un o di essi non occorre altro che di prendere a prestito il proprio danaro risparmiato od accresciuto mediante l'associazione, di avere in anticipazivne dalla società di mutui> SO('.COrso di cui è membro una parte del prodotto dell'opera sua ed un qualche capitale, assicurando questo non solo sulla retribuzione del proprio lavoro, ma anche sul guadagno di altri soci i quali acconsentnno di essere solidali verso l'int.iera società per quanto viene preso ad imprestito da un loro collega. La banèa del popolo e una società mutua che allinge il suÒ 1:apitale e gli altri mezzi necessari alle operazioni dagli stessi suoi soci. Essa rapp resenta un fatto economico che insieme unisce gli interessi delle diverse claiìsi social i finora diseredate dal ere.dito, e trascurate od almeno non curate dalle banche preesistenti . . La cooperativa di credito è l'associazione dei ri:;parmi prodotti dal lavoro e riciotti _a capitale negoziabil e. da poter frullare sia a tempo determiuaw una data rendita, sia con il prestito, con lo sconto, con il cambio e con il pegno agevolare, le operazioni commerciali ed ind ustriali , e sollevare l.1 clas:;e degli impiegati, dei commercianti e degl i artigiani onesti e laboriosi. Le bariche popolari che provvedono all'unico credito permesso all'impiegato ed .all'operaio, a· condizioni eque e buone, sono il coronamento dell'edificio cooperativo, per non dire la condizione indispensabi le perchè le società cooperati ve possano prosperare e,1 estendere su vasta scala le loro operazioni. Tutte le forme imperfette di credito, anteriori alle banche mutue,, perdono ogni loro prestigio di fronte alle nuove istituz ioni, che educano e perfezionano gli associati ed azionisti, nel tempo stesso che provvedono ai bisogni più urgenti della vita. Le banche popolari assun:;;ero subito grande sviluppo in Italia,
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da otto che erano nel 1~66 con un cap itale complessivo di 1,940,000 lire, erano già diventate "2t nel "878 con nn capit:de di 4 1, 187):hlO di lire, e 368 al 3,1 giugno '1885. La ragione di questo rapido incremento deve ~ttribuirsi al corrispondere esse · perfettamente ai bisogni dell'arnbien1e, ed al possedere elementi sufficienti per sviluppars i da sè Si sonù acconciate perfellamente all'indole dell'attuale qrganizzazione economica, anzi se ne sono fatte sostegno forti ssimo, perfino a costo di perdere in parte talvolta la lorn indole cooperativa. Il non limitare le loro operazioni ai soci, ma il far le anche con estranei, se ha alcun poco offeso il puro principio dell R mulualità (1 ), ha favorito di molLO lo sviluppo cl.elle banche popolari , ed esse in realtà sono divenute piccoli istilnt.i di credito ordinario, atte a diffonderlo là dove le grandi banche non possono giungere; non portando alcu 11:'1 trasformazione, alcuna alterazione sost(lnziale all'ordinamento economico attuale,: non orlando gli iuteressi di alcuna classe, sono state ovunque accolle con molto favore e non lrnnno mai dovuto temere tutte quelle guerre e difficoltà che con · tinuamente sonp mosse contro le cooperative di consnmo in genere. 1
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V. I brevi cenni dati su llo s11i luppo e sul meccanismo economico delle. società cooperative in genere, sono sufficienti per fare emergere i principi fondamentali che carritterìzzano al giorno d'o~gi la cooperazìone nel campo sociale. Anzitutto es~a è un libero conlrntto fra ci ttadini per il compimento di operazioni di consumo od altro, e per un'equa divisione
(!) Qni ù dèt notarsi che ~ono cose bén diverse la vendita a tutto il publllico nelle società di consumo a tipo inglese, ccl il fare or!.S'razioni con non soci nell<, llancho popolari; poiché mentro nel te prime gli utili si riparticono tra tutti i tompratori in proporiione degli acquisti, nelle banche popolan vengono dati ai soli soci sotto forma di dividendi sulle azioni. - RABBENO - La coo1ien1zione in Italia - Op. cit.
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. dei benefici. Nella cooperazione il legame è dato dalle pArsone aven ti una funzione o qualità comune, e non dal capitale che è un accessorio . Le società cooperative sono associazioni progressive e volontarie, poichè il loro scopo è l'aumento nel numero dei soci, contemporaneamente ali 'allargamento delle rispettive operazioni. Nella cooperazione non vi può essere tirannia delle maggioranze sulle minoranze, poichè la facoltà di ritirarsi è lasciata a ciascun . membro, il quale, qualunque sia. il valore del proprio capitale impegnato , non dispone che d'un sol voto. E infine una società aperta; perchè chiunque ne abbia i requisiti, può, io un mofoento qualsiasi, entrnre a farne parte . Questa grande liberLà delle cooperntive ha dato per altro occasione a gravi quistioni sulla forma e sui loro caratteri giuridici, sui quali le diverse legislazioni so no tuttora discordi. Quale le vuole costituite a -responsabilità illimitata (l egge germanica), quale a responsabilità limitat.a (legge inglese); taluna definisce la società cooperativa, e ne fissa tassativamente i caratteri e le operazioni che può compiere (legge germnn ica e portoghese) ('I); ta l altra, mentre fissa in certo modo dei confini alla sua sfera d'azione, è molto più larga (legge inglese) ; tal a!Lra infine, pure creando una forma giuridica che pot.esse più o meno adattarsi alle società cooperative, non ne ha voluto nemmeno pronunciare il nomt (legge francese, Iegge svizzera.). In mez?:..O a questi sistemi cosi diversi, il legislatore it::iliano ha seguito nn'indirizzo eccleti~o, ed i~fotti il nostro codice di commercio dà facoltà alle cooperative di costituirsi sùl.lo una qualsiasi dell e' forme di re»ponsabilità. ammesse dal codice stesso, cioè so cietà in nome colletti vo, in accomandita semplice e per azioni; ed
(tl Nella nuova legge sulle cooperative andata in vigore in GP.rmania l'ottobre scorso, ò stahil,to die lo SOJ:ietil. cooperative di consumo nell'esercizio onlinario del la loro
azirnda non possano fare la vendita dello merci che ,dle personf\ note come soci o rappresentanti di soci, o che siano in grado di dimostrarsi tali nella forma richiesta dallo statuto sociale. Qnesto clhieto o.Iella veno.lita ai non soci nei magauini cooperativi di consumo, non era originariamente compreso nel progetto d1 legge presen tato dai governi coureclorati al Reichstag. Esso venne int.rod()tto soltanto in occasione della terza lettura del progetto.
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anonime, informandosi alle norme che regolano tali diverse forme e·, per alcuni rii:petli, sempre a quelle che regolano le anonime. Esistono p~r altro parecchie eccezioni, di cui le principali sono le seguenti: a) perchè la società si possa costituire non v'è bisogno che sia sottoscritto tutto il capitale e versali i 3/ 1O; nè per emettere nuove azioni, occorre. che iulte le p,:ecedenti siano pagate. La dimtnuz_ione del capitale non porla gli effetti e l'obbligo dei provvedimenti che sono. prescriLLi per le società nnonime. · Non occorre che i titoli delle az ioni contengano l'enunciaz ione dell'ammontnre del c,1pitale sociale e del numero e della so mma Lot~le delle azioni. Disposizioni tutte que::.te le quali fanµo sì che la società cooperativa possa avere il capitale variabil'e; 6) è lasciata molta lìbertà alle società cooperative circa le condizioni di recesso e di esclusione dei soci, tanto che, per esempio: a-0che .se una società cooperativa si/ sia costituita sotto la forma di responsabilitinolidale illimiiata propria delle società in nome collettivo, il recesso di uno o più soci non porta di necessità. lo scioglimento della società, con che rimane indirettamente stabilito che il numero dei :soci di una società çoopera:tiva possa sempre variare; e) gli amministratori delle società cooperative possono essere esonerati dall'obbligo di . dar cauzione; d) le pubblicazioni che le società cooperative debbono fare se.condo le norme cui 'sono soggelte le società anonime, si compiono senza spese; e gli atti costitutivi e quelli di recesso e di ammissio1re dei soci sono esenti dalle tasse di registro e bollo. A queste disposizioni fanno ·riscontro i seguenti principali obblighi imposti alle società cooperative: a) in mtti i contratti, alti, pubblicazioni, avvisi, ecc., che loro si riferiscano, deve essere falla menzione delld loro qualità di cooperative; b) debbono sempre essere costituite per atto pubblico; e) nessuno può avere in esse una quota sociale maggiore di lire 5 000. nè azioni che eccedano tal somma al valore nominale; li valore nominale 'delle azioni non può eccedere la somma di lire 100; le azioni sono nomiriative, non possono essere cedute se non sono pagate del tutto e se non vi è il consenso dell'assemblea 1
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o del consiglio d'amministrazione, ed ogni socio, qualunque sia il numero delle azioni che possegga, non ba che un voto solo. Disposizioni che mirano a far si che la società cooperativa sia un'associazione di persone più che di capitali, e non abbia uno scopo di speculazio ne; d) gl i amministratori sono obbligati di tenere il libro dei soci e presentare ogni trimestre alla cancelleria del tribunale di commercio l'elenco dei soci illimitatamente responsabili enlrati, usciti e r imasi.i nella società duranLe quel periodo. Precauzione necessari.a per mantenere al la società quella fiducia che, con un numero di soci variabile, non potrebbe avere, ove assumesse la forma in nome colletlivo o in accomandita. Queste sono le principali e più importanti disposizioni del nostro codice di commercio riferentisi alle società cooperative. Ora quale fu lo scopo che il nostro legislatoì·e si propose, dettando tali disposizioni? Questo scopo si rileva senz'altro dalla relazione premessa al codice: « Fra gli istituti cui il codice di commercio dà norme per la « prima volta (·188'2) in Italia,>) si legge in essa« tengono un luogo « cospicuo le società cooperative; sicchè oltremodo benefiche, aspet- « t'.l te con legittimo e vivissimo desiderio dalle classi lavoratrici, « sono da considerarsi le disposizioni eh~ si riferiseono a questi <1 sodalizi, dai quali l'avvenire delle popolazioni nostre atLende «. copiosi fruui di progresso economico e civile. di morale rigene« razione. Già anche presso di no( i sodalizi medesimi ottennero « lnrghissimo svolgimento, malgra~ò che, privi lìnora di una legi«· stazione speciale, fossero costrett.i 'a piegarsi ad ordmamenti « spesso assai poco propri alla particolare indole loro: Da ciò 1a « necessità di disposizioni come quell e che il nostro ~odive si « studiò di introdurre, le quali da una parte mirino ad incorag<< giare, promuovere, sorreggere siffatte associazioni, dando loro « una eccezionale larghezza di movimenti e di azione, e dall'altro « lato valgano a.cl assicura.re ad .esse un alto grado di fiducia, or « dinando singolari cautele, eccitando l'opera individuale degli as« sociali, per i quali non si ammette, come in 'altre società, che « nella quota possa scomparire Ja persona, ».
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E poco più ayanti nella stessa relazione, si dice che queste ~ocietà \~ non una inera speculazione, ma propongonsi un mutuo e « fratellevole aiuto )). Dai bran i riport:i ti risulta chiaro che :il nostro legislatore, riconoscrndo nelle società cooperative isti tuti di molta importanza per il benessere clelltJ classi meno abbienti, istituti basati sulla mutualità e non sulla specu lazion~, pur non volendo ingerirsi diret.tainente in essi, ha ctvuto in an imo di promuoverli e favor irli, apprestanrÌo loro una forma giuridica conveniente e comoda, e conced~ndo loro tutte quelle ,.facilitazioni che poteva, senza nscire dai limiti deJ giusto (,[).
VI Tratteggiati cosi a grandi li nee gli scop i ed i caralt~ri delle so cietit co'operativ~ iil generale, e considerai.a la diffusione loro ognora crescent.e, non deve arrecare rnernviglia se nacque ben presto l'idea d'applicarle· anche tra i militari. . Nella classe degli ufficiali , e per uniformità. di cond izione sociale e per uguaglianza di bisogni , piu che altrove deve riuscire facile la creazione di una associazione che abb ia di mira il consegni men Lo di quanto è necessario alla vita materiale dei suoi componenti, e cioè essenzialmente il viLto giornali ero e gli oggetti di equipaggiamento individuai~. A. soddisfare peraltro il primo degli accennati bisogni, ben difficilmente, a. cagione del sno modo d'esplica1.ione, si presterebbe in maniera completa ed utile una società cooperativa di consumo destinata allo smercio dei generi alimentari, perchè, a differenza di .guell e congeneri, non avrebbe i suoi membri riuniti in nna stessa località, ma.·sparsi in tutto lo Stato , e quindi dovrebbe avere innumerevoli venditol"Ì.
(!) UGo RAnnENO -
La cooptì·azione in Italia - Op.
cit.
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Ed è perciò che generalmente, fuori d'Italia, venne cercala altrimenti la so luzione di un tal e problema, mediante l'istituzione di mense e di circoli militari , dei quali noi in passato già. abb iamo dimostrato di essere ca ldi partig iani e di desiderarne l'attuazione anche nel nostro eserciLo (1) . Per la forn itura invece degli oggetti di equipaggiamento individua le agli ufficial i, non potrebbe suggerirsi un mezzo più semplice~ più facil e e più econom ico, di un'n ssociazionecoop~rativa, la quale non fa altro che rendere gli ufficiali forn itori di sè stessi, e, sopintermedi ,~ rL, anche prescindendo da tulli (gli p rimendo al i ac•enti ?"'I altri vantaggi, deve necessaria men te ave1·e per prima conseguen1.a un notevole ribasso nei prezzi corren ti . È così eh ~ si videro sorgere all'e3tero le società coopennive militari, quali ad esempio quelle dell 'Inghilterra. della Germania, clell'Ola~da. ?')
. L'Army ancl Navy Coopaative Society timitecl, fondata a Londra nel settembre 1187 11 da un com itato composto di selle uffic iali , è una società anonima cooperativa di consumo e di produzione, a capitale ed a quota sociale limitati. Il capitale ~ociale venne fissato all'atto della fondazione, a ,J5,000 lire sterline (lire italiane 3W,OOO); l'anno dopo fn portato a lire sterline 30,000 (liré italiane 750 ,000); e successivamente, per deliberazione rlell'assemb lea generale, in data '.ili! aprile 11875 , raggiunse le 60,000 li re sterline (lire italia ne ,J ,500,000). li valore delle azioni era in ori~i-Oe di una lirasterl ina. Oggigiorno ventidue lire slerlineciàscuna (li1·e ita liane 500i: talchè esse vaJaono ~ ' giova supporre che la società abbi,: già, fra mobi li ed immobili , un fondo di riserv!'- di circa vento.tto milioni. ' In base alle disposizioni statutarie, nessun azionista . può possedere più di 500 azioni. La società si compone: dei soci azionisti; dei membri a vita; dei sottoscrittori annuali . (i)
11/ense e circoli
niililari -
f\ivi~t,t Mi litare Italiaòa - Dispensa del gi1.1 gno t839
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Sono soci azionisti tutti coloro che possiedono azioni ed appartengono all'esercit.o od alla marina del Regno ~Unito . . .. · Sono membri a vita quei cilladini che, dietro stabilito pagamento, acquistano, vita naturale durante, il diritto di valersi dei vanta~gi concessi agl i azionisti. Essi però non partecipano a~li 'utili della società, nè possono far parte dell'amministrazione. Attualmente non sono più accettati nella società membri a vita. Sono infine sottoscrittori annuali tutti coloro che, pagando per il primo anno cinque scellirfi e per gli anni successivi due scellini e mezzo, conseguono la facoltà. di acquistare nei magazzini della so· cietà. Per tal modo la vendita è estesa indirettamente al pubblico . Ciascun socio ha una tessera personale di riconoscimento. Attualmente la società conta ·1 6, 153 azionisti (share!wlclers ), 4466 membri a vita (life members) e 30,797 solloscrittori an mial i ( aiirwal snbsCl'ibers). Gli oggetti sono venduti nei magazzini della società a pronti c:ontanti ed al più mite prezzo conente{ che attualinenle è calcolalo in base al valore di costo, ;1umentato del Hl al '15 per cento. (; ti utili sono ri partiti esclusivamente fra gli a--tionisti, in ragion e dell e azioni possé'dute e nel modo ch e viene determinato ciascun anno dal comitato di rettivo, ~reyia approvazione dell'assemblea generai e dei soci . L'ammin1 sLrazione dell a società è retta dall'assemblea generale, dal comitato diréllivo composto di ollo ufficiali di vario grado in attività di servizio od· in congedo, e da un di rettore generale . Oani anno cessano cli far parLe del comitato due dei suoi membri; ma i membri uscenti so no rieleggibili. l membri del comitato sono retri buiti . Tale retribuzione è di annue sterline 2.00 per il presidente e '100 per gli altri membri . Quante vo lte però la vendita ecceda le 100,000 lire sterl ine all'anno, alla precitata indennità è aggiunta una percentuale stabilita in rac,ione della vendita eccedente. In ogni modo questa percentuale ~on può mai superare, qualunque siano gli introiti, le 300 lire sterline all'anno. Il diretlore generale della società ba un onorario annuo di 2500 lire sterli ne (62,500 lire it.aliane) . · L'assemblea ordinaria d0i soci ha luogo ogni anno nel mese di 1
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~arzo; le assemblee straordinarie sono invece indette ogniqualvolta il comitato lo reputi opporLuno per gli' interessi sociali, o quando siano richieste da un ventesimo almeno degli azionisti. Il diritto di votazione è così stabilito: da una fiìlo a 20 azioni·tm voto; da 2·1 a 100 un voto per ogni 20 azioni o frazione di veriti; da ,io,1 a 500 un voto per ogni 50 azioni in più delle 1100. La votazione può essere fatta pers,onalmente o per delegazione; in questo ultimo caso la delegazione dev'essere per iscrìt,t.o e conforme al modello stabilito dallo sta tuto sociale. Due sindaci (aaditors ) vegliano al regolare ed esatto andamen to dell'amministrazione, ed il loro onorario è stabilito dall'assemblea. Nessun membro del comitato od im piegato dipendente dall a socielà può essere nominato sindaco. l sindaci sono rieleggibili. Nel caso ch':l si renda v,1cante un posto di sindaco . il comitato provvede al la sori no.mina, e il nuovo eletto rimane in c11rica rin o alla prossima convocazione dell'assemblea ordinaria. Annualmente iI comitato stabil isce la somma da assegnarsi al fondo di riserva per provvedere a tutte le e\'entnali contingenze della società, o per riparare ed estendere i suoi fabbricati. Gli interessi non ricl1iesti pass;:ino, dopo cinque anni, a disposizione del comitato a totale beneficio defia società , ,per essere impiegali uel modo reputalo più conveniente. Ùn fondo di previdenza o cassa-pensione è iSLituito per gli impiegali dP,lla società: esso è cos titui to nel seguente modo: a) con la ritenuta di nn penny e mezzo (15 centesimi) ogn i ,1O scellini di -paga o frazion e ài essi agl i impiega.ti dell'età uon superiore ai 30 anni; due pence da.i 30 ai 4,0 anni; due pence e mezzo fra i 40 e i 4.5 anni, e finalmente mezzo penny in piò oltre questa ultima Lassa per ogn i cinqu·e anni d'iumento di età; , b) dalle contribuzioni, se necessarie, pure del fondo di riserva; e) dalle donazion i volontarie dei rnembr; della società o da qualunque altro provento che in segnilo a speciale delermioazione venisse assegnalo a Lale scopo. La pensione è determinata in base allo stipen9io ed agli ann i di servizio e di età. Salvo i casi di malattia o di morte avvenn~a per causa di servizio
nessun impiegato, o suo erede, può avere la pensione se non conta venti anni di servizio e cinquanta di età . Per un impiegato dimesso si volontariamente o licenziato dalla società ha diritto a pensione. I magazzini dell' « Army aod Navy » occupano due immensi fabbricai.i a Londra, ed in essi gj trova tut.to qnanto può desiderarsi sollo qualsiasi rapporto. Basti accennare, per avere un'idea d; I toro sviluppo , che in essi si smerciano robe per l:irca 300,000 lire i1alia11e 111 gio rno, e che in un anno, dal febbraio 1888 a quello dell'anno successivo, furono vendute merci per un tota le superiore ai sessantacinque milioni di lire italiane, I magnzzini sono divisi in dipartimenti (dodici), ed a ciascuno corrisponde un deposito ed un laboratorio di preparazione e cli con fezione. Ciascun dipartimento è retto cla uno speciale direllore, responsabil e clell'esallo adempimento dei doveri imposti a ciascun suo dipendente. . I direttori dei dipartimenti sono responsau ili del regolare andamento dei sen'izi loro affidati verso il direttore genera.le della società: il qwile a sua volta risponde di tullo al comitato direltivo . .Fra impiegati, commes:;i , personale di servizio e di fatica, l' « Army and Na:vy » conta alla sua dipendenza 2,500 individui. Oltre questo personale, la socielà dispone cli '1200 operai circa tra uomini e donne, in due ~randi opifici ch'essa possiede, e dove confezì,Jna. rnoLti degli oggetti posti poi in vendita nei suoi magazzini, e cioè più precisamente quelli la cui diretta produzione permette di fare una vantaggiosa concorrenz.a all e grandi fabbriche esistenti in paese. 1
L' « Army and Navy » sentendo ancora il bisogno d'un ulteriore espansione, e, d'altra parte, riconoscendo forse le non lieve difficoltà alle quali si sarebbe andati inconì.ro per maneggiare con sicurezza d'azione un'azienda già enormem ente vast.i, nel 11882 pensò d'istituire una società sua nusiliaria, denominata appunto Army
and Navi; Auxiliary. Questa è fondata sulle identi che basi della società principale, ed
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è retta dal medesimo consii:(lio d'am ministrazi one; ma ha un capita le e un'amministrazione propria. Essa pure è a capita!e limitato, e le azioni hanno un valore d'origine di una sterl ina . li capitale venne fissalo a 100,000 lire ster . line, con faco lLà d'num e11tarlo quando ne fosse il caso e dietro determinazione dell'assemblea genera le dei sot:i I magazzini dell' « Army and ·avy Auxiliary :. sono contigui a quelli della. sorell:1 maggiore I' « Army aud Navy », e le merci posle in vendita dall'una non si trovano nei magazzini dell'alth, ma si completano a vicenda.
InfatLi da quattordici anni I' « Army and Navy » non ha più aumentato il proprio capitale, nè è a presumersi che possa farlo in avvenire, inquantochè, dato l'odierno valore delle azioni, essa dispone di un capitalo di oltre treni.a mil ioni, somma forse anch e eccessiva ni suoi bisogni. \ Fra i tanti probl emi che la cooperazi one è ch1àmata a risolvere, è compreso anche quello importantissimo della ripartizione della ricchezza: e non è ceri.o co l capi tale limit,11.0 ch e si può gi ungere alla sua risoluzione. Distribuire la sostanza, così da farne gustare a tutti i benefici e indurre spontanenmente all'economia ed al risparmio, è il sommò ideale verso il q,;ale la cooperazione deve volgerP. costantemente lo sguardo. A questo id ea le ci pare che la società sludiala non abbia risposlo nel modo il più complelo. Non meno imporlllnte di quel la ora accennata, è la quistione riflettente la ripartizione degli utili che nel l' « Army and Navy ~ è riserv ai.a esclusivamente agli azioni sti Estesa com'è da questa società la vendita al pubblico, non è da marnvigliarsi se possa farsi strada l'idea del la speculazione: perchè il contri buto,, sia pnr piccolo, che vi porta il consumatore non azion ista, va tullo nel le mani di coloro che lo :5000 , invece di ri tornare al consuma.Lore stesso , come giustamente dovrebbe avvenire se si osservassero scrupolosamente i dettami della venl cooperazione. Resta la que;;tione rel ativa alla pluralità del voto. Che nelle società. anonime, dove sono impegnati vistosi capitali, il numero dei voti dei singoli azionisti sia proporzionale al numel'o dell e az ioni possedute, è naturale ed è equo : chi ha maggiormen le contribuilo con le proprie so:-tanze. deve anch~ avere il dirillo di far preponderare la propria parola e il proprio parere. Ma ne.Ile societit cooperative, nelle qual.i la quota sociale è sempre limitata ad una modesta somma, la pluralità del voto dà all e medesime un'impronta di affarismo, che non si concilia all'alto col principio di fratellanza al quale esse devono inspirarsi.
Se dal breve esame ora fallo dell'ordinriment.o ~enerale del1' « Army ancl Navy » vo less imo trarre qualche deduzione, ci pare
anzitutto che questa associazione, pur rivestendo parecchi dei caratteri della cooperazione, manC'hi di taluni altri essenziali. A ciò conll'ibuiscono tre fattori: il capitale limitato, la ripartizione degli utili riservala ai so li azionisti, il diritto di votazion e stabi lito in base al numero delle azioni. La limitazione del capitale, propria delle società anonime, è una restrizione troppo forte all o svilt1ppo della cooperazione, la quale perchè sia tale n on deve avere limiti di sorta.. Con l'accennata disposizione restriLliva invece dopo un certo nnmero di an ni, qunndo cic,è siasi raccolto il capitale vo luto, nessuno nuovo membro può entrare a fare parte dell'associazione; ed all ora essa non è più un sodll lizio , come dice il nostro codice di commercio in continuo stato di formazione, dove enLrano sempre nuovi elementi atti a man tenere nella società stessa: moderazione d'nffari, temperanza d'idee eccessivamente lucrative ed organizzazione conforme ai bisogni sentiti dai vecchi e dai giovani; ma diventa un ente sLazionario , che avrà bensì risposto egregiamente 'ai bisogni del rempo nel quale fu istituito, ma che potrà mancare poi, se non ai suoi principì sLatutari , almeno d'utile ver;) diretto ai suoi componenti. Si dirà che lo statuto è suscettibile di modifi cazion i, e p~rmette quindi d'aumentare quando si voglia il capitale e conseguen temente il numero dei soci; ma tale facoltà essendo ri servala agli azionisti, resta a vedersi se e quando questi troveranno oppo rtuno una determinazione perfettamente contraria ai loro interessi materiali .
Se dall; Inghi lterra passiamo :dia Germania, troviam o eh.e la <, « Deu tscher Offizier Verein » di Berlino, pur cont,enendò in sè
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molli dei caratteri della cooperazione, non è società cooperntiva prop riamente dett:i. nè riveste alcuna delle forme contemp late dal no:;tro codice di com·mercio. La co:;tituzione di qttesta società fu approvata dalV imperatore 1;u1.!lielmo I con sovran<• ordine di G·ab inetto in d,1ta 25 aprile 11884-, e furono acc.ordati alla medesima i diritti di en te fJiuridico . Lasocietàcon1.a : dned is1inle categorie ili soci: rnemb.ri a vita (:;oci ordin ari ) e sotl.oscril.lori annuali [soci straordinari}. Sono membri a vita, con diritto di voto. Lutti gli ufficiali in servi,.io all.ivo dell'esercito e della marina, qu elli in servizio non attivo 1;h~ hanno diritto all ' 11so dell'1rniforme, gli ufficia li medici, gl'ingegneri meccan ici, non esclusi quel li in congedo , come pure gl' irnpiegati nelle ammini strazioni dell.1 ~uerra e dell a marina. mediante il pag-amento di nna t., ssa d' ingres:50 di dieci marchi. Sono sottoscrittori annual i, senza diritto di voto, tutti quei mili tari ed irnp ieg,1ti dell':,m ministrazione delb1 gue1Ta e delln marina delle stesse C[ltegorie suaccennate che acquista no una parcella nn · 11nole. l:i quale per il primo an no cos ta t.re marchi e nei successivi due mar(:hi soltanto. La società novera attualmente circa .i-Q,000 soci , dei quali 29,000 circa so no membri a vita Tra questi ultim i si cont:rno ci rca 5,000 ufficial i in congedo. ' Il capilalesoci :ile , stab ilito in 500 ,000 march i ed estens ibile Gno a due milion i, è costituito per mezzo di obbligazion i no rr.ina t.i ve emesse i'ra i soci ed ammorti,.zab ili entro tempo indetei:m inato: di guisa che., esaurito l'arnmortam~nto dP.ll e obbligazion i, la società (iesse1·à di essere tale per divenirè,, rel ativamente agli in teressi ·sociali, no ente indipendente press·a pbco come i nostri due banclii di Napoli e di Sicilia. Nel ;J887 fu rono ammortizzati 20,000 march i; e nel 11888 , 150,000La responsabilità dei soci obbligatari è limitala alla loro quota · sociale, nè possono per alcun motivo es$ere chiamati a forn ire alcun nuovo str:1ordinario contributo. Vicevers;1 la quota socia le degl i obbligatari è illim itata. Gli affari della società sono trn ttali: dalla direzione; dal comitato dei soci (consiglio d'amministrazione) ; dall'assemblea dei soci.
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La direzione si compone di due direttori mil itari e di un direttore commerciale tecnico. Dei due direttori mili tari: l'tu!O, è quegli che effeu ivamen t:e rappresenta la socielà, che tra ila tt1tti gli affa ri e che ha la firma sociale; l'altro, scelto tra gli uffi cialt di grado più eleva to, rappresenta la societil ~empli cemen te nei r appo rti esterni con le principali auto rit.à mili ta ri. li dii·ettore tecnico commerciale sopra in tende agl i affa ri del cùm mercio propriamente detto. Infi ne u·e vice-direll.ori o cap i reparto· presiedono 11 no all a vendita , l'altro a).!li acqu isi i eri il terzo alle confezion i. l i comitato (consiglio d'am min istrnzinnel si compone di :-elle generali ·e due co lonnelli. Ne è pre::; iden te il genernle Wald ersee , attuale capo di stato mnggiore dell 'eser(:ito g-ermanico. L'assemb lea ordinaria dei soci ha luogo ogni anno nel mese di . ottobre a Berl ino. 1 Le assemblee straordinarie sono' convocate quando il comitato lo giud ich i ne,cessario per l'interesse dell'U nione, o quando cin quanta o più sosi con diri llo di voto ne facciano proposta. per iscri tto alla direzione per rnggiun gere un determ inato scopo Cl pres'ident.e del cnmita to pres iede anch e le a,sem blee generali ;rn·assemblea sono riservate le modilì c:iz ioni da apportarsi al lo statuto, l'elezione del comi t:ito e quella dei suoi membri che volta per volta sostituiscono gli uscenti. lo scioglirnenLO dell;1 società e l'approvazione dei con ti annuali. Per altro le concl usioni definitive · su l:e varianti allo statuto riflettenti la residenza, lo scopo e la tutela dell'Unione, come quella del suo scioglimento , hanno bisogno della sanzione sovrana . Le varianti allo statuto relative all'ind irizzo militare e giuridico delli1 società occorre vengano approvate dai ministri della guerra, dell'interno e della giustizia dell'impero . i proventi netti della società servono, anzi tutto , al p3gamento degl i interessi del fondo di garam.ia (c:ipitale socìale) al tasso del 5 9/ 0 , ed il sopravvanzo, viene destinato , metà a costitnire il fondo di riserva, e l'alt.ra metà. nl successivo ammortamento del fondo di I garanzia
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Allorch é sarà esaurito tale ammortamento, i proventi attivi net.ti della società dovranno così impiega rsi': un terzo nel fondo di riserva; un terzo a promuovere scopi di cameratismo pl'oposti dall'assemblea; un terzo ad ìsti tnire un lascito a beneficio degli ufficiali, riservando all'imperatore di determ inarne lo scopo, la tutel:i e la sede . Infine quando la riserva avrà raggiunto il milione di marchi, anche il terzo dovutole passerà tnllo al lascito da isti tuirsi Il commercio della società consiste specialmente in ocr,,elli di nn vestiario militare e borghese, sell eria. armi, oggelli da c,,mpo, da viaggio e da toeletta, biancheria, ch inc-.aglieria, profumerie, sigari e vino, quest'ultimo anzi è smerciato in proporzioni mol to estese. La vendila è falla esclusivamen te ai soci e normalmente a pronti con tanti Agli ufficiali pel' altro che ne facciano domanda è concesso u·n credito, in ogn i caso non superiore a q11ello che possano estinguere, a seconda delle ,j Lenzioni mensili alle quali volontariamente si sottopongono, entro il terllline di nn anno . Tale facili tazione è limitata ai soli oggetti di co rredo mil itare. Lasocietà eserci ta anche il credito monetario, sia con gli ufficiali, sia con le mense dei corpi: ma non è fatto in forma bancaria. L'ufficiale che, o per svincolarsi da impegn i contratti con fornitori mili lari privali o per provvedere ad al tri urgenti bisogni , ha bisogno di una <lata somma di denaro . procede a trattative pl'i vate co l direttore della società, il quale, uditi i casi dell'nfficia le r ichiedente ed assunte le necessarie inforn:iazioni relative alla di lui condotta, ai mezzi e alla famiglia, conclude i paLLi del prestito e della restituzione. · Normalmente il debito contraLLo deve essere estinto nel termine mc1ssimo di quattro anni, per mezzo di rate mensili ritenute dal contabile pag-aLore del corpo al quale appartiene l'ufficinle che ha avuto il presti lo. L'aggio d'interesse da corrisponders i è del quattro per cenlo. Per lutto il tempo che l'ufficiale rimane debitore verso la società è obbligato a servirsi degli .oggell.i di corredo di min0r prezzo, in modo da poter con la conseguente economia estinguere, se non
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Lotta, parte almeno della somma che deve annualmente rimborsare. In una parol a, le operazioni di prestito indi vidu ale hanno essenzialmente il caratLere di una tutela e di una concessione, per conseguire la quale gli ufficiali, giova confessa rlo, devono press'a poco sollostare agli obblighi ed ai doveri del pupillo. Similm ente i comandant i di corpo che, per impinnto di nuove mense, o per sbilanci economici avvenuti nel le mense stesse, o per altri motivi, riconoscnno il bisogno di dare un rego lare asseLLo all'andamento economico generale dei loro ufficiali, possono contrarre con I' « OffiziP.r Verei n » il prestito n tal uopo occorrente. In questo caso però la respo nsabilità del debito pesa tulla su l comandante di corpo che ha contratto il prestito, La restituzione deve normalmente aver luogo entro lo spazio di tempo compreso fra gli olto e dieci anni , e t'interessf\ da corrispondersi è pure del qiJatt.ro per cedLo. La società può imporre ai corpi che contraggono presti li speciali condizion i: quali sarebbero la prov~ista di alcun i dei generi alimAntari occorrenti al la mensa e in parti colar modo del vino. Le ritenu te per i prestiti contratti, cosi dagli uflìciali , come dai corpi, vengono fatte dai contabili p~galori dei corpi, e trasmessi ~Ila direzione della società per mezzo di operazion i di con to corrente. La società, per ciò r.he riguarda le mense degli ufficiali. assume pure l'incarico d'intermediaria con le grandi case commerciali dell'impero, per la provvista di alcuni dei principali commestibil i. L' Un ione s'i nteressa ino ltre alle sorti dulie vedove e degl i ufriciali che lasciano il servi~.io. Alle prime commette lavori adatti al loro sesso ed alla loro condizione, che vengono poi messi in vendita nei magazzini. l'er i secondi, cioè a dire per gl i ufficiali che escono dall'esercito per giubilatione òd infermità, In società racco glie i loro titoli di _merito, e, per mezz~ delle sue relazioni e di pubblicazioni falle sui giornali, procura ad essi convenienti impieghi atti a sollevarli dalle ristrettezze economiche in cui versnno, o per la scarsa pensione ri cevuta, o per la numerosa fami glia di cui sono sovracarich i. Fi nora (agosto •I 889) I' « Offizier Verein » non ha aperti ma-
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gazzini che presso la soln sede centrale dì Berli no; quanto prima però sarà istituita una fil iale a Monaco di Bav iera allo scopo di age· volare maggiormente gli acq11isli da parte dei soci. 'folli gli oggetti di vestiario e biancher1a ve11).!ono confezionati a gestione diretta dalla società . Essa dispone attualmeuLe di circa oltocenlo opera i L' u Offizier Verein » fino al novembre '1888, cioè in quallro anni d'esistenza, ha pr,Jvveduto per un importo superiore ai dieci milioni di marchi in uniform i, effetti d'equ ipaggiamento ed in quanto può occorrere agli uffici al i dell' esercito e della marina, ed è riusci ta dare, per esempio, al prezzo di marchi 39,50. tun iche che prima non si polevano avere dai fornitori privati per meno di 57 o 60 marchi, e per marchi 22,'25 calzon i che per lo innan7.i dovenno pagarsi 30 marchi almeno Di più la società ha già provveduto alla liquidazione <l i anLichi debiti d'ufficiali <'On fornitori per l'importo di 'I58,780 marchi, ed ha già des~inato allo scopo stesso altri ,W0,000 march i. Baslano questi dati per porgere la prova migliore e più palese dell' u1ile ricavato d11ll'nver crealo in German ia un'associazione mutua di consumo tra gl i ufflciali. Sebbene essa a rigore non rivesta b, forma delle vere società cooperative. e sia anzi fondata su basf che da noi non potrebbero neppure essere legoli rimani:! ad ogni modo sempre evidente quale enorme vitnli1à presen ti un istituto che si proponga di riunire e far conc~rrere allo stesso scopo di sovvénire ai bisogni individuali i contributi pecun iari, per q1rnnLo piccoli, dei singoli elemeuti dell 'ufficialità. di 1u1.__ in,tero paese
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mente ai loro accp1isti, che può veni re da ess i rii.irato alla une di ogni esercizio finanzi ario, oppure destinnrsi a far fronte alle rispettive ordinazioni; e) ad una cassa di prestiti su ll'onore; d) ad una cassa pensioni per Jri. vecchiaia. Il principio del pagamento ,a pronti conLanLi è stato in Ojanda temperato, ammettendosi il soddisfacimento a dodicesimi dei debiti . incontrali dagli ufficiali per acquisto degli oggetti di eq uipaggiamento militare .
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Per ultimo ancora una parola.sulla società cooperativa di consumo fra gli ufficiali costituitasi con ottimi r!sulta ti anche in Olanda . E.'>Sa è quella che mag){iormente s'avv,icinerebhe all' ideale da no i ,vagheggiato, poichè. fond,11a su i prin cipì veri de.Ila cooperaz ione, vend e ad un preZ7.0 di poco inferiore a quello del commerci o, ed i benefici sono distribuiti annualmente tra i consumatori in proporzione degli acquisti, salvo il prelevamento di una ·quota la quale è capitalizzala e destinn ta a provvedere: a) alla riserva; b) ad un fondo il quale appartiene agli ufficiali proporzioni.ti·
VII.
Giunti a questo punto, è tempo di/ do~rnndarci: quale forma e quale estensione dovrà avere da noi la proposla società cooperativa fra gli ufficiali del Regio eserr:ito e della Regia marina? A nostro avviso; occorre in primo lu ogo ch'essa sia di consumo e di credito. Di consumo, per gl i oggell.i di equipagg iamento , cominciando a principio da quell i più essenzial i per uso mi li tare, estendendo poco alla volt:, In vendita a sempre nuov i articoli. Per le robe di vest ia· r,io, la società deve provvedere direttamente ;l]l a confezione; e limitare a questo specialmente nei primi tempi la parte produzione, la quale è mollo difficile, e, per quanto possa essere esteso. lo smercio , non . potrà. mai essere così. ragguardevole ùa richiedere tale somma di materie pri me da sostenere una concorrenza qualunque proficua con i singoli grandi produtlori. Accanto e simultaneamenie al 1~oosumo, inteso a diminuire almeno tnlune dell e p;·incipa li spese d'indo le costante che gravano st1ll'ufficiale, ed ottenere così indirettamente un anfll'enlo nei suoi mezzi dispon ibili, ocyorre sorga una 1.,anca. di credito milita-re, affine di dar mezzo agli ufficia li, che oggi formano una classe assai numerosa e dùve non si può più richiedere il largo censo personale di una volta; ùi valersi pubhlicamente . ed onestaroe11te d'un bene· fìcio ormai concesso a molti altri ce,.i sociali.
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LA COOPERAZIONE
Inoltre il ramo credito, posto a !11to dì qnello consumo nella stessa associazione, permette la venditaJ a pagamenti rateali anzi '· ch·è a pror:tì contanti, degli effetti d'equipaggiamento mi litare, come sarebbe richiesto da una semplice società cooperativa di con?umo; poichè si può sempre far figurare il pagamento eseg~i_to da una parte, mediante un imprestito 01tenu~o dall'altra; tr~Ltas1 in _una parola della trasformazione del Cf'edtto-consumo in credito-monetario.
E così diviene attuabile -ed agevole _la soppressione ·della vigente associazione- vestiario presso i corpi. subentrando in tale gestione -l'unione cooperativa tra gli ufficiali , la quale, a m_isura che avr~ maggiori fondi disponibili, potrà allargare il credito aperto agli ufficiali. Di più, il mettere subito a disposizione degli ufficiai( soci _d~lla cooperativa militare una certa somma, permetterà loro d1 so~d1sla1'.e individualmente a quegli impegni che ancorn avessero con I fornt tori privati, Benza che occorra abbia ad immischiarse_ne la _di ~ezione della-società, come si è visto avvenire in Germania, ehmrnando così anche ogni parvenza di fiscalismo in un'~zienza che deve essere anzitutto di mutua fratellanza. Una seconda questione che si presenta relativament~ al funzio. namento dell a progettata società, è se lo smercio degli ogg~tti de?~a farsi al prezzo di costo aumentato soltanto delle spese d ammm1~ strazione, oppure se convenga rn:glio · :ittenersi a~l'u_so ingle~e, d1 vendere al p,ù mite prer.zo corrente,_sul mercato, J'iservando a, c•>nsumalori, in ragione degli acq.uis ti faui durante l'anno, l'eccedenza deal i uti li risultanti in bilancio. , Abbiamo già visto come queslo secondo sistema sia più conforme all e sane ler;ai economiche: di mettere il consumntore in condizione di produrr:...,~el tempo stesso che consuma, e ~i a_c_cu_m'ulare '.n sieme i suoi profili.i, formando un nuovo capitale._ D1 p1u, 10_t~l_gu1sa, non si viene , a stabilire una concorrem,a rov10osa per 11 libero comchi individualmente si affida a1 lavoro lner•'io che danneaoerebbe l?tJ delle proprie braccia ed alte risorse dei suoi mezzi, mentre lo scopo è d' impedire sollanto le esorbitanti pretese di coloro che speculano sui bis~gni dell'ufficiale. .
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Vendendo al più mùe prezzo corrente, nessuno potrà muovere lagnanze di sorta, e l'ufficiale troverà. dopo ogni dato periodo di tempo accumulati i benefici realizzati mercè il proprio diretto contributo . Circa l'esten:;ione da darsi alla società, non v'ha dubbio che essa deve essere accessi bile a tutti coloro che fanno io qualsivoglia modo parte della grande famiglia militare, dando ad essi la possibilità di divenire azionisti od anche soltanto, se così desiderassero, consumatori, cercàndo anzi di faci li tare in tutti i modi immaginabili la cooperazione di ciascuno per quanto piccola, e l'ammissione di nuovi soci. Sorge qui peraltro una difficoltà: secondo lo spirito di una larga pre.videnza, un'associazione cooperativa dovrebbe ammettere nei suoi venditori soci, e non soci, a qualsiasi classe sociale questi appartengano, aprire, in altri termini , ;la vendita al pubblico, come pralicano le società sul tipo inglese. Ora, se tal e principio sarebbe incontestabilmente preferi bile dal lato economico e finanziario, poichè, anche senza essere profondi 11ella materia, è evidenté che macrniore è lo smercio ' più grande deve essere il profitto , rite~ nn niamo non sia applicabile nella siCtiazione nostra . E non è neppure il timore che si possa gridare alla speculazione, quello che consiglia in questo àrgomento, poichè, con il riparto degli utili fallo a tulti i consumatori, il lucro diverebbe evidentemente per ciascuno prop8rzionale al benefi cio arrecato alla società, .Ma si affaccia piuttosto uni questione di- principio morale. Il corpo degli ufficiali non potrebbe coinvolgere il proprio nome in un'azienda cornmerciale, per quanto nobile ne possa essere lo scopo, nella quale se sventuratamente un giorno avveni~se il più piccolo inconveniente, sarebbe dai maldicenti e dagli interessati subito posto a carico della. intera ufficialità. Si òarebbe appiglio a molte recriminazioni, cui è meglio non dare esca; e del restp la classe degli uffici::1.li è già per sè st~ssa abbastanza numerosa da assicurare da sola pronta e rigogliosa vita a~l una grande società di consumo e di credito. Una clientela di 37,000 persone, che tante all'incirca sono quelle dipendenti dall~ amministrazioni ·della guerra e della marina, alle quali secondo nor dovrebbe essere aperta la cooperativa, non è invero tanto piccola t t•
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A.NNO. XXXIV. VOL. IV.
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E bisoana tenere conto ~he diett·o a ciascun ~ocio esiste la sua famic,lia <'> il cu i diritto di vàlersi deJla cooperativa non è discutibile. Germania, le cui istituzioni militari sono a buon diritto oggi il modello che tutti cercano d'imitare, e dove il prestigio dell'uniforme è tenuto in altissimo conto, ha esclusi i non militari dai magazzini dell' « Offìzier Verein », m~ntre certamente il_ pubblico_ vi ' affluirehbe volentieri e numeroso. E vero che nulla vieta che indirettamente nn cittadino qualunque, per mezzo di un ufficiale suo conoscente il quale si presti, possa fare degli acquisti, ma oltrechè da una irregolarità non deve trarsi legge, rimane sempr~ il fatto ~he tali compre d,i terza mano non possano mai esser~ cons1der~vo_h, ~ quindi non capaci di modificare le sorti fin anziane della so_c1eta . Di più, ammettendo che il consulll,O comprenda. specialmente merci d'nso militare, quale interesse può avere un pacifico borghese , ad usufruire dei magazzini della co.oper11tiva militare ~ Una delle ra oioni che vengono accampate dai fautori della .vendita estesa al ;ubblico, · è che questa sarà la valvola di sicurnz:a della unione cooperativa militare: poichè gli ufficiali potrebbero s1 e no valersi dei venditori della società, nessuno potendo obbligarveli· Ecco, obbligarveli no, nessuno vi pensa, ma. ci sembra chequ_an_do la cooperativa dica: io vi do il vestiario e ciò che vi or.corr~ ~ miglior mercato ed a credilo, e d'altra p,trte l'f,mministra.zione militare non riconosca per i pagamenti rateali con lo stipendio che gli acquisti fatti presso l'unione militare, non possa esservi dub} i_o o timo:e che ali ufficiali in attività di servizio, se non tutti, almeno m grand1ss1ma i,macra·1oranza accorrano ai mac,azzi. ni della società. E si badi che si fH) e_ ' ç> tratta di almeno 13,000 individui l , Che la soci età ammetta ai suoi magazzini tutti coloro che in qualch e modo hanno attinenza con l'amministrazione 'della guerra e della marina, siano essi soci o non soci, posseggano o no azioni, sta bene: anzi, come già abbiamo detto, è buona norma economica per le cooperative l'attrarre nella prop1:ia orbita e trasformare poco_alla .volta i'n azionisti i semplici consumatori, mediante l'accumulazione dei profitti individuali; ma estendere tale vant.agxio a tutti i cittadini, non lo crediamo proprio conveniente.
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U~ problema infine che, non C(:} rtam_ente nei primi tempi, ma in seguito, potrebbe prestarsi a risolvere la cooperativa di credito militare, qualorà prosperasse in modo di avere a disposizione larah i capitali, sarebbe quello dell'istituzione di una cassa-pen$ioni;er gli ufficiali che cessano per età dal servizio attivo. Mettere l'ufficiale giu bilato i,n condizione di ritrovare, fra la pensione concessagli dal lo Stato e quella che potrehbe ricavare dalla associazione cooperativn, l'intero stipendio antecedentemente percepito, è ,l'ideale cui dovrebbe t-endersi; e sarebbe forse un passo verso la mèta vagheggiata oggi in Italia: il ringiovanimento dei quadri dell'esercito. Come abbiamo "detto, la soluzione di un tale prcblema spetta all'avv:enire, per ora è appena il caso di accennarlo: basta l'enunciazione della legge dei grandi numeri, per dimostrare l'impossibilità matèmatica di una intrapresa seria delle assicurazioni, se prima, ~con un'_estesa proporzione d'associati, i quali cedano tutti od in parte gli utili che lo ro spetterebbero, non/ si abbia modo di formare un sufficiente fondo di riserva, od almeno di garantirlo .
VIII.
Sviluppati i principi esseniiali che, a nostro avviso, dovrebbero info'rmare la nuova istituzione che è destinai.a a sorger~ in Italia formandone i veri capisaldi, per scendere dal campo teorico in quello , della pratica attuazione, sarebbe necessario passa1;e successivamente in esame tutte le questioni secondarie inerenti ad un'associazione cooperativa , cominciando dal valore della tassa d'ammissione e dell'azione, per discuter1~ poi il saggio d' intere·sse spellante ai soci, l'estensione da darsi a principio ai magazzi ni, la successiva creazione delle filiali, ed in generale tutto l'urganismo dell'associazione. Ma oltrechè questo ci porl.erebbe troppo lungi ed uscirebbe dai limiti che ci siamo imposti, no'n potrebbe fornirci argomento ad importanti disquisizioni, poichè, ammesse le basi, si tratta di plasmare , tenuto conto dell'ambiente militare e delle sue esigenze, sul
LA COOPERAZIONE NKL CAMPO ECONOMIC?
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modulo oeneralmente adottato, una cooperativa ordinaria di consumo e credito. È un lavoro piuttosto di adattamento e di coordinamento, che di nuovo getto, e d'aJLra parte poco interessante per la maaoioranza dei lettori. A rimane invece qui soltanto ad esprimere un voto, ed è che_ gl.i ufficiali del nostro esercito si persuadano dell'utilità e della ser'.etu della progellata società cooperativa, e non accolgano con a~~m_o diffidente, come pur troppo avviene di tutte ·le cose nuo'_'e, un 1st1luzione destinata a tornare loro di utile immediato e diretto, ma vol~nterosi ed in buon numero_conconano col proprio obolo al suo solleci to impianto; la buona riuscita dell'intra_presa non può _e~ser~ posta in dubbio: se non bastassero a persuadercene e l'ana~1~1 dei fattori economici ed il ragionamento, ne sarebbero arra prn che sufficiente gli splendidi risultati conseguiti in brev~ terr,ipo ne~lo stesso campo delle congeneri società militari negli àlLr1 grandi e piccoli Stati d'Europa.
di
STUDIO ·COMPARATIVO
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FELICE oE CHAURANo DE
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TRE ISTRU ZIONI SUL TIRO flECENTEMENTE l'll lHlLICA l 'E
IN FRANCIA, GERMANIA E ITALIA
(Con ti1mazione e fine, vedi RiviSla 1nilita.re puntat,i cli ott.o bre l889ì.
EusTACHE.
S47uola di th•o al ltersa~lio.
T bersagli in uso nei tre eserciti sono riportati in fine di qtiesto studio, (,1) onde ognuno possa vederne le differenze e farsi un'idea delle maggiori o minori difficoltà che un tiratore deve superare nel r-ispeuivo esercito a distanze uguali (2). I nostri sono i più semplici e credo anche i piil economici; sono di carta incollata sopra tela da imballo e per fissarli ai telai di ferro si adopAra dello spago. Essi stanno difficilmente ben distesi e al miriimo vento si agitano e si incurvano in modo che i risulta.ti del tiro non possono a meno di risentirsene. (l) Per esigenze tipoi;:raf\che nei richiami al testo, furono p os ti dopo la Scuola delle
distanze nella puntata cli ottobre ultimo scorso. (2) A prima vista si può constatare quanto Francesi e Tedeschi siano più esigenti di noi nel tiro individuale. A. metri iOO perché un colpo sia valido deve in Francia esser compre~o in un circolo di metri 0,50 di diametro; io Germania in un rettangolo di metri 0,4-0 X metri 1,70; in Italia in un rettangolo di metri i,20 X metri t,80. · Il bersaglio francese per la dist,u1za di metti 400 è in u n circolo di metri 2 cti diametro, quello tedesco è un rettangolo di metri 2 x metri l ,70; il nostro uri rettangolo lii metri 2,50 x metri ! ,80. I
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Io spero non troppo lontana l'adozione dei bersagli elettrici i 'quali,_oltre al vantaggio di non esigere pel servizio che un perso nale molto limitato, hanno quello più importante di dare a1 risultati del tiro quella sincerità che è indispensabile, ·perch è possano servire di base,sicura_a qualunque calcol9 e ragionamento . Alcuni bersagli francesi sono fissati a telaio di legno, su l quale è inchiodata la tela dn. imballaggio che viene ricoperta di ca1'la bianca, altri, cioè tutti quelli rappresentanti l'uomo nelle varie posizioni, sono di legno tinto di nero. La figura che rappresenta il bersaglio francese pei til;i fino a 4-00 metri (Vedi tavola 11) ha bisogno di qualche sch :ari mento. Il cartellone (2 metri X 2 metri) serve bensì fino a 4-00 metri , ma quando si tira a 100 metri v'è tracciato in nero il solo circolo di metri 0,50 di diametro e in lapis un circolo concentrico di metri 0,25 di diametro: il primo indica il lim.ite dei colpi · uti li , il secondo ne determina il valore. Analogamente per le altre distanze; nel cartellone non si segnano che i due circoli nccennati, l'interno col diametro eguale alla metà dell'esterno. Anche i bersagl i tedeschi sono con telaio di legno ricoperto o di tela o di cartone; su quelli di figura si incolla l'immagine del soldato del quale · l'equiFJaggiamento e i pantaloni sono dipinti con colore oscuro., Alle osservazioni che il _lettore potrà fare sulle modalità di tali - bersagli , io aggiungo questa, che la statura degli uomini, a giudicarne dai bersagli figura, è .cakelata in Francia metri il ,66, in Germania metri ·1 ,70, in Italia metfi 1,80, e quella più importante che il nostro bersa-glio non ha centro, 'quantunque si·insegn i al soldato di dirigere la linea di mira al centro e, in qualche caso, a metri 0,25 sopra o sotto a questo centro che non è segnato . Ritengo si tratti di una dimenticanza. -Per il maneggio dei bersagli scomparenti o mobili nel senso laterale, noi non abbiamo meccanismi o attrezzi regola~entari come sono in Francia. Pei tiri di combattimento servono nei tre eserciti combinazipni speciali dei bersagli pei tiri individuali. Inutile dire che la dotazione dei bersagli per i battàglioni e i così
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STUDIO COMPARATlVO
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detti accessori sono fissali in una misura molto più larga che da noi in Germania e in Francia. Qui anzi vi è una ,yera ricchezza di acces;ori, termometro, squadro graduato, occhiali da cantoniere per i marcatori, macchineha per fare a colpo dei dischi per tappare i buchi - appoggi da tiro con cuscinetto mobile per mezzo di un manubrio a -doppio movimento e relativo panchetto, ecc . In German ia ogni ballaglione ha circa L. 450 all'anno per la manutenzione dei bersagli. Da noi la somma concessa. per tale scopo è mollo inferiore (1). Campi di tiro . - Questo dei campì di tiro è un tema doloroso per noi, giacchè la loro assoluta sproporzione coi bisogn i, è certo una delle maggiori cause per le quali la nostra scuola di tiro al bersaglio non si svolge che raramente con quella razionale progressione di tempo ed in qu elle favorevoli condizioni .atmosferiche che il Regolamento prescrive. 1 I Tutti noi abbiamo visto sprecare delle centinaia di cartuccie in circostanze tali da rendere. impossibile qualunque profitto. E ciò perch é non basta,no nè le prescrizioni regolamentari , nè le migliori intenzioni dei capi per far sì che quando un solo poligono deve servire per un'in liera guarnigione· (e tnlvolla anche per .qmdche corpo di quelle vicine) possa restare ai comandanti di corpo e di riparto la facoltà di tirare soltanto nelle belle giornate. In. Germania è stabil ito come un minimum , per una auarnigione di 3 bauaglion i, due campi di tiro di 600 metri, uno di .i-OOmetri,esei di 300 metri, e per le guarnigioni di un battagl ione un campo di tiro di 600 metri, uno di 400 metri e uno di 300 metri. Io non voglio asserire che queste prescrizioni sieno un fatto compiuto in tutte le guarnigioni tedesche, ma an~be riducendole di molto, ne resterà sempre abbastanzr1 per destare in noi una grande invidia. E non e" è da dire che noi siamo esigenti nelle condizioni per dare a una località il nome di campo di tiro. Ci contentiamo di una ~
· (J.) L'Istruzione provvisoria l.88J. stabiliva L. 200 per ogni battaglione, ora non v'è somma fissata, ma si spende all'i ncirca. lo stesso.
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STUDI O COMPARATIVO
DELLE TRE ISTRUZIONI SUL TIRO, ECC .
lungbezza di poco più di 350 metri, o al meno 250 metri e di una larghe~za di circa 1Ometri per due Iinee di tiro. Tn Germania quando si vogliono stabilire due linee di tiro o si separano con una Lraversa in terrn o si collocano a 30 metri d'intervallo fra loro; noi le abbiamo a 6 metri e i Francesi a 5 metri (•l ). A me paion o nn po' lroppo 30 metri, ma 5 ~ono certo poch i per evitare che un soldato tiri ad un bersaglio laterale invece che al suo. Il Regolamento fran cese chiama buon 1:ampo di til'O quello che è lungo 1000 metri e largo ,100 metr;, ma non dice che devono esserne proniste tutte le guarnigioni; esso ammette fì no a 'IO linee di bersagli, a o metl'i d'interval lo fra di loro. A me pare che rn sieno soverchie, se non si hanno condizioni specialmente favorevoli alla stazione di Liro per separare almeno in gruppi i tiratori. Sarà sempl'e mollo piu proficuo il Liro eseguito con una o due li nee di bersagli, poichè questo esercizio è di quelli che esigono ordine. silenzio e tranquillità. Per la sicu rezza dei campi di tiro si dànno prescrizioni anal oghe dappertullo. Valuta ~ione dei tiri. - Il si.sterna francese e nostro di valutare i pun ti sono m.9lto sempl ici, quello tedesco è più complicato, come apparisce dalle parti_colarità degli siessi bersagli . Noi pei hersagli di scuola e di ri parto diamo ai colpi che toccano il cartellone un va lore che varia da 1 a 3: i Francesi nei bersagli analoghi , vanno da O a 2, poiché non tengono conto de i proiettil i che colpiscono il cartellone all'infuori dello spazio fìssato per eiasenna lezion e. r Tedeschi nel be1·saglio a striscia calcolano soltanto i colpi compresi nel rettangolo centrale e li segnano indicando la parte toccata: per esempio, una la,·r;hezza d'uomo, una striscia, wi centro. Nel bersaglio a zone, oltre a tali indicazioni, si attribuisce al colpo anche un valore in punti, da '12 a 67, in ragione della maggiore o minore vicinanza al centro della zona colpita. Adoperando le va1:ietà del bersaglio-figura, noi e i Tedeschi notiamo il numero delle volf.eche il bersaglio fu colpito; i Francesi distingnono il colpo diretto che valutano 2, dal rimbalzo che valu1
H) A 5 s tando all'istruzione che parla dei c.,mpi rii tiro, Regolamento sul tiro.
;1,
soli 4 seconrlo l'ultimo
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tano 1. Questa distinzione vale pei tiri d'applicazione: nei tiri d'istruzione i rimbalzi non sono c.ontati. Da noi invece valgono sempre come i tiri diretti; in Germania sono segnalati , ma non contano come buoni. Ai colpi che toccano la linea di separazione fra due spazi del bersaglio, diversamente valutali, in Francia :-i attri buisce sempre il valore minore ; in Germania il maggiore. Notevo le è questa prescrizione tedesca relativa ai segnatori. « Qualunque sbaglio che nel segnare un punto sia commesso con malizia, è di competenza del Codice penale » La stessa prescrizione è ricordata a proposi to dei punti segnati sui libretti e sui registri di tiro . Ogni anno il comandante di compagnia, prima che incominci il tiro, fa ai sottufficiali e soldati una istruzione sul reato di falsa denuncia. Il Codice penale fissa una pena che può arrivare sino a sei mesi di ca rcere per la falsa denul_lcia dei punti nel tiro. Tiri annua~i. - Generalità. ,- Ho creduto opportuno fare l'annesso quadl'o riepilogativo (allegalo N. ,1) dei vari tiri eseguiti da noi, in Francia e in Germania, riserbandomi di fare più innanzi delle considerazioni, quando esamineremo particolareggfatamente ciascnna specie di tiro. Vediamo ora le di sposizioni contenute in questo parngrafo e che hanno riscontro negli altri due regolamenti. Non posso astenermi dall'esprimere un vivo rammarico, rammarico al quale credo partecipino moltissimi dei miei camerati, per la nuova disposizione con la quale i sottufficiali, caporali e so ldati , della 11• classe di tiro non dovranno sparare nei tiri individuali che ,J 7 cartucce a li 'anno. Hofaià manifestato la mi a opinione circa l'addestramento nel tiro ·degli ufficiali e non so comprendere come mentre un tempo tutti gli ufficiali in feriori eseguivano l'intera serie del tiro ordinario. adesso che si va sviluppando anche fra i borghesi, o nei tiri a segno nazionale o nei tiri al pi ccione e simili, la passione del tiro, nel}' esercito si diminuiscano le occasioni di esercita'l'si agli ufficiali e sottufficiali. Io capisco ch e si facci ano ripetere delle lezioni ai meno abili come era prescritto nell'Istruzione del 1874 e come praticasi ora in Francia coi così delli tiri di perfezionamen to: capisco pure che ai più abili si aumentino le difficoltà nei vari esercizi di tiro come si fa in Germania; ma proprio non so immaginare come si 1
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possa mettere d'accordo l'affermazione che questa istruzione è molto i~~or·.ta?te, con la prescrizione di ridurre a ,17 colpi tutti gli esercrz: dr tiro individuale pei souuflìciali, per la çrande maggioranza dei caporali e soldati e in realtà anche pegli ufficiali suba lterni. Mi sembra inutile insistere su questo argomento. L'anno di tir-o comincia in Germania il 1° ollobre e finisce il 30 settembre successivo. In Francia va dal ,1° gennaio al 3,1 dicembre; da noi il tiro annunle comincia in primavera e termina al ,1° dicembre. Veramente , o per una ragione o per l'altra, il nostro soldr,to eseguisce i tiri individuali in un periodo di un mese o poco più: parlo <folle reclute e della 3a classe, agli altri bastano ouo nO'iorni al mas. simo: Per le 112 lezioni del tiro di combattimento si accorda in genere una settimana. Duran te 1 O mesi si può dire che di bersnglio non si parla neppure. , È forse pensando a questo metodo che uno scrillore affermò in ~ues~a Rivista che i.I soldato non faceva progressi nel tiro dopo 11 pnmo anno di servizio. · Io non sono del lo stesso parere, ma è innegabile che delle occasion i e dei mezzi per perfezionarsi nel tiro, pochi ne abbiamo sempre dati al nostro soldato, e l'Istruzione 11888 non se()'na certo un miglioramento a questo riguardo. · Circa l'uni~orme, n.oi eseguiamo tutti i tiri in uniforme di marcia. In Francia pei tiri preparatorii, tiri d'istruzione e tiri di concorso s'indo~sa ~'uniforme de_lla 1nanovra (berreuo), senza zaino; pei tiri d appltcazrone e collettivi la stessa uniforme con lo zaino· i sol i tiri di combattimento in uniforme ·di m~rcia. In Germania i~- berretto e senza. zaino pei tiri preparatorii. Uniforme di marcia senza attrezzi_ da za~~atore ~ senza utensili da cucina pei tiri principali; completa umiorme dr campagna pei tiri di combattimento. Tiro individuale. - Il regolamento tedesco asserrna come scopo al tiro di scuola l'acquistare e conservare nel più atf~ grado l'abilità nel tiro per gli ufficiali, sottufficiali e soldati·' ( 1.) arraitmae nr:, è> 1
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STUDIO C0MPARATIVO
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(I) Nell'ulUmo_iegolamcnto sul tiro dell'esercito inglese si legge al 3 24: · ''. _Non s~ra _mai.abbastanza inculcato nella recluta che un individuo dotato di buona· • nsta puo_ d1ve1~1re un _bravo tiratore e•che qualsia~i perfezionamento egli raggiunga· • n;gh alu, ran'., della istruzione, non potrà mai in g11erra compensare la mancanza • d abilita nel tiro. • (Regulat,ons {01· Mu.sket·r11 instt·1iction, !887).
che si consacra giustamente ai tiri a piccole distanze un tempo e una quantità di munizioni, relativamenteconsiderevoli, perchèsono specialmente adatti a S\'il11ppare la ·precisione nei 1i1:atori ..Ri~ord~ che questi tiri non sono in reiiltà che una prepa_raz1one a1 trri di combattimento. Da molti è stata messa in dubbio l'utilità di fare dei sold ati bravi tiratori. e ricordo nnzi di aver letto che l'esperienza dimostra come n~i tiri in massa i qnali costituiscono il Liro di guerra, pochissima differenza passi fra i ri~ul1a1i di un reparto di buoni o di mediocri tiratori. E sono io pure , con,·into che, dentro certi limiti,, l'abilità individuale non abbia sensihile influ enza :-ulle perdite del nemico in nn comllattimento di qualche import:1nza. Ma tralasciando pure il vantaggio, in molte occasioni gi-andissirno, per esempio , nell~ rninòri operazioni della guerra, negli assedi , ecc. ecc., di avere dei buoni tiratori, conviene riflettere al lato morale della questione. Un so ldato che si crede certo di colpire un bers:1glio a.300 metri o 400 metri, si sentirà più sicuro .J più calmo e quindi varràmoito di più di uno che ha. la persuasione di ~on sapersi servir~ clella propria arma chf molto imperfettamente. E questa una considerazione la cui importanza può discutersi, non negarsi. Diamo ora nna rapida occhiata alle tabelle dei tiri individuali. (Vedi allegati 2, 3 e 4) Vediamo anzitutto· che noi manc~iam~ d~ tiri preparatori: che pure vi erano nelle nostre tre ultime 1struz10ni (74, 8'1, 85) e che sono in proporzioni diverse nei regolamenti francese e tedesco. Nel francese è detto 'cbe il primo colpo di fncile tirato da un soldato, inlluendo sul risultato dei tiri successivi, conviene che, avvenaa nelle migliori condizioni, onde il soldato non ne conservi SO'radita impressione. Questo per la recluta. Per gli anzram i tiri p~eparatorii servono a dar loro un'idea delle deviazioni parti~olari del loro fucile. A I.aie effetto un graduato riporla sopra. 1111 piccolo hersa(Tlio le posizioni dei vari colpi e fissandone alla fine della lezione°il punto medio, fa conoscere al soldato come tiri il suo fucile, rispetto al punto mirato . Per me non credo molto uti lequesto:Ludi~ delle devinzioni dell'arma, perchè ritengo che gli errori cagionati dalla inesatta direzione della linea di mira, e più dal movimento che i soldati sogliono imprimere all'arma al momen w dello scatto. sieno di grall lunga maggiori di quelli dipendenti dall'arma ste~:ia. e')
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Tuttavia tale p~escrizione è certamente giovevole e prova l'importanza che si dà a questa istruzione. ·~ ~ ~el regolamento tedesco le prescrizioni per rendere questa 1:sl1 uzwn e proficua, sono ancora macrcriori . no · . S1_ devono scegliere belle giornate - non esecruire le varie lez1on1 .con tr~ppa precipitazione, nè inLetTompere tiro troppo lung_amente. " '. é n~ numero di cartucce fissnto per ciascuna lezione,_ ma 11 capitano può anche farne sparare il doppio 11 quei soldati ~he stentapo a soddisfare alle condizioni imiJoste per una data lez1on~ con sole 3 _o_ 5 ~artucce; e la lezione è valida, purchè ~no adempia alle cond1z1om in 3 o o spari consecutivi. Non si tira 10 genere eh~ con una linea di tiro la squadra che tira non deve oltrepassare 1 5 uo~i~i c_he_ tirano un colpo alla volta per ciascuno, trann~ che dalle pos1z1on1 d, a terra o di in ginocchio. (,f ) E g1~cch_è ho parlato di CO!ldizioni, spiegherò che cosa siano. Jo 0 ?n, lez ione, perchè sia valida, cioè possa contare nella classifìcaz1~ne_ e nella concorrenza ai premi di tiro, bisogna che il tirator_e laccia ~uel _n ~~e1_·0 di punti, di larghezze d'uomo O anche di soli bersagli (ne, lm d1 bersaglio, figura ecc.) che è dal regolamento fìssn to.
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• Io ne ho riportato alcune nell e tabelle dei tiri individuali della 3 ~lasse'. tanto perchè il lettor_e se ne faccia un'idea coi bersagli s~Lt occhio. A seconda delle varie classi di tiro le condizioni cambiano per le stesse distanze e divengono sempre pi ù difficili. (Vedi allegar.o N. 3). . ~ questo an~he un modo di rendere più interessante questo eserc1z10. dandogli un carallere di novità, per ogni classe. Non ~ da trascurarsi il numero delle cartucce da ciascun re,,olamento fissato per le vnrie lezioni del tiro individ uale. ~ Le_ nostre 1:zio~i erano un tempo di 4. colpi, poi si passò a 5 e ora siamo_arrivati a 8, non lenendo calcolo di quelle a ripetizione. I Franc~s, sparano nelle _lezioni del tiro preparatorio 4. colpi e i ! e~:s~h, solLanLo 3:_e ~egli altr_i tiri .(tranne quelli a ripetizione), i p11m1 fanno 6 colpi e I second i 5. E proprio ur.ile che la nostra (i) Se qualche s?l~ato è pros~ da scoraggiamento per cattivi resul!ati O si mostra troppo nervoso gli si fa tralasciare f1 tiro por uno o per più giorni.
DELLE ·raE ISTRUZIONI SUL TIRO, ECO.
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recluta la prima volta che va al bers.iglio debba eseguire 8 spari di seguito e da due diverse posizioni i E si avverta che per una ;nnovazione originalo (1) forse, certo a mio avviso nè pratica nè vantacrcriosa l'I:) , il tiratore non conosce il risultalo dei suoi tiri che a le zione ultimata. È vero che allora il segnatore deYe colla bnnderuola, oltreché i punti. segnare anche il luogo dove i proietti colpirono, ma tale sej?nnlazione - imperfetta a motivo delle banderuole necessariamente lunghe, riesce di nessun profìllo, pe.l momeuw nel quale è eseguita. Se fosse fatta, come prima, co lpo per colpo, una qualche uti lità potrP.bbe ricavarsene dni soldati più intelligen ti. Circa il numero deirl; spari che si ese~uiscono nel tiro individuale, no.i pel primo anno di tiro spariamo 66 colpi - i Francesi 88 - e i Tedesc hi 59 - come limite minimo che può quasi raddoppiarsi o che almeno supererà sempre il 66. Ma negli altri due anni In dilfcl'enzn è grandissima , noi scendiamo a soli 117 spari, mentre i Francesi restano agli stessi 88 e i Tedeschi vengono a 4.8, sempre r.on l'avvertenza relativa ~I supplemento cartticce (2). Cosicchè nei 3 ann i, mentre un soldato francese spara nei tiri individuali 264- cc,lpi - il tedesco al minimu111 198, il nostro ne spara 100 I (3). Circa alle distanze i Tedeschi arrivano a 600 metri come i Francesi, noi ci fermiamo a 330 metri. I Tedeschi non innastano mai la baionetta sul fucile. , Tiri di combattimento. - La nostra islrllzione del 11888
(l) Dico originale perchè nei diversi rei?olamcnti che ho sott'occhio, i nostri (lboliti, i~ francese, l'inglese o il tedesco non v'è cenno di que.sta segnalazione postuma. . (2) Questo senza calcolare pei Francesi i tiri di porrezionamento che aumentano di molto tali cifre, come ,•edremo in seguito. (3) li fantaccino Inglese spani annualmente nei tiri individuali 80 colpi se recl_uta, 90 se saldalo anziano. Le dieci .:artucce in più sono accorda te al soldato anziano perché te spari in esorci1.i a sua scelta, sotto la sorvogliam.a, s'intende, di un graduato per sola misura di sicure1.za. Il regolamento inglese ha questo caratteristico § 22: , Nello scopo cli dare al soldato ogni possihilEJ inco raggiamento a perfezionarsi D(II, , l'uso del suo fucile e affinché ~i metta in grado d1 competere con buon successo , nelle gare cli tiro, ecc. occ., gli si devo concedere ogni ràgionevole racilitaziono onde • possa esercitarsi nel tiro in qualsiasi epoca dell'anno •.
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S'l'U DIO COMPARATIVO
segna un notevole progresso sia pel numero delle lezi oni dedicate a questa specie di tiri, sia per la varieLà che in esse è stata introdot_ta, sia per la quantità di munizioni che vi si è asse~nata . . E utilissi ma cosa l'aver cercnto di dare a certe lezioni il carattere d1 t~n m~menL~ di un a azione tattica e il pretendere che si spieghi la_s1tuaz1one a1 soldati. E vi è stato messo un numero, il 220, che m1 nuguro si imprima bene nella mente di noi tutti per osservarlo e farlo osservare. « Qualnnqn e spiegazion e o rnccomand.azione 0 « correzione falla dagli ufficiali e gradua Li durante l'esecuiione delle « lezioni è cosa inopportuna e non serve ad altro che a di:Hurbare « i soldati e a peggiorare i risuliat.i del Liro Sara titolo di mer·ito « pei capit an i che la compagnia eseguisca i Liri di cQmbat.Limenlo « se~za che si senta altra voce all' infuori dei comandi prescritti». Spenamo che prendendo 11uesta httona abitudine ai tiri di combatti me.nto, riesciremo.ad evi tare anche n~lle m:inovre quell'.1gitarsi con~muo e quel voc10 che è uno dei maggiori difetti segna lato da tullr coloro che hanno assistito alle nostre esercitazioni tattiche. Tutti i particolari dell'esecuzione delle varie lezioui sono trattati diffnsamente e con chial'ezza, qualitit queste che sono una caratteristica della 11ostra Istruzione. lo non bo che una osservazione a fare ed è questa, che espongo per ciò che vale. Il nostro tiro di combau imflnto non sembra prefiggersi come primo scopo l'addestramento dei qundri e d~l!a truppa in questo esercizio, ma ha piullost.o !''aspetto di una cont11111ata. gara di tiro fra le compagnie di cinscun batlaglione. Voglio dire che l'idea del pl'ofitto che lutti possono ricavare da q~esti til'i è molto subol'dinata a quella di vedere quale compagnra Olterl'à il migliore percento. E infatti tulle le di"posizion i sono date preci:.;amente per mettere le compao-nie del batta,,lione in con dizioni identiche di tempo, di luogo ; di distanza. Il comandante di battaglione non ha altra mission e che qu ella di assi._ curare l'esali.a app·li car. ione . di un compl esso di prescrizioni le qua:i tassativamente esci udono qualsiasi iniziativa sua e dei co~a~~anti d}. com~agnia. E questo mi pare soverchio per la buona r1e:,c1ta dell 1struz1one, quantnnqne perfetlamente giusto, ,immesso che si tratti essenzialmente di una gara. · Noi viviamo forse un poco troppo di per cento e di confronti che in realtà non approdano a nulla, se pure non danno talvoltn luogo
DELLE TRE JSTRUZJONI SOL TIRO, ECC.
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ad in com•en ienti . Il tiro di combanimento 'non può dare la giusta misura dell'abilità di una compagnia nel tiro. Basta sbagliare qualche distanza, per cambiare totalmente il risultato finale, senza che 1~iò sia una prova che una compagnia è inferiore all'altra nell a abilità del tiro. Pel' giudicare questo v'è il tiro che dovrebbe portare il nome di esame anche a tale scopo e poichè si è abolito il premio di lezione, se premi di compagnia ancora volevansi conservare, mi pare questi avrebberu più gi\tSlamente spettato a quella o aqnelle compagnie che nel tiro d'esame avessero ottenuto i migli ori risultali. Noi dobbiamo ammettere, e lo possiamo poicbè è la pura verità, che non vi è bisogno di gara, perchè in questi esercizi di tiro, come avviene nelle esercitazioni l<'ltlicbe, tutti mettano ogni maggiore impegno per ottenere i migliori risultati. L'idea della gara mi pare faccia perder di vista lo scopo vero di questi Liri che non è il solo per cento, ma quello di fornire l'occasione agli ufficiali , sottufficiali e soldati a perfezionarsi e ad adope~are la loro abili tà nelle condizioni che più si avvicinano, nei limiti del possibile, alla guerra . L'oggettivo principale degli ufficiali e graduati deve essere di addestrarsi nell' esercizio del comnndo del loro rip,)rto al fuoco , pei soldati quello di abitua rsi nella disciplina del fuoco. Sono queste parole non mie, ma del regolamento tedesco e a me paiono giustissime. Nè gli ufficiaii comandano nè graduati e soldati manovrano con la stessa serenità di spirito se le armi sono scal'iche o cariche con cartuccie a salve o con cartuccie a pallottola. Convien fare noa certa abitudine anche a questo . E quando anche, per ipotesi, non si contassero i pro ieuil i che hanno colpito i bersagli, non sarebbero per certo inutili esercizi come quell i delle nostre lezioni di tiro di combauimento. Si capisce che i risultati debbano calcolarsi, ma farne oggetto di confronto - no. E i.n questa mia vecchia idea che risale ai tempi nei quali si ricorreva purtroppo ad ogni specie di astuzie per avere il più bel per cento, mi ha confermato il veder prescritto nel regolamento tedesco che nei registri di tiro delle compagnie si nota solo la data dei giorni di tiro di comball.imento e se l'individuo vi ha assistito o no, non i risultali, che vengono invece segnati in specchi ~iornalieri da mostrarsi a quei superiori che li richiedes-
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DELLE ,TRE I STRUZIONI
STUDIO COMPARA TIVO
sero per farsi un'idea dell'andamento dell'istruzione. È poi assoln tamen Lè vietato di ricavare degli est.ratti dai registri allo scopo di far confronti fra diver$.e compagnie, in base al rapporto fra bersagl i colpiti e palle lanciate. Elementi per simili co nfronti potranno desumersi dai risultati di speciali esercizi , da quelli del tiro d'esame o dal numero dei tiratori che in ogni compagnia hanno sodd isfatto a tutte-le cond izioni imposte per le varie cl.assi. (§ 57) Neppure in Francia v'è la classificiizione fra compagnie e i premi si danno pei sol i tiri individuali, come vedremo. Aggiungo per ultimo che sia in· Francia, sia in Germania i, tiri di combattimento di plotone, compagnia e battagl ione sono fatti con reparti sul piede di guerra, ciò che esclude qua lsiasi idea di confron to fra compagnie e torna a vantaggio dell'istruzione. . Esam iniamo ora sommariamente le tabelle che ci dànno le varietà di questi tiri di combattimento, cominciando dalla nostra (Allegato 5). Essa descrive in modo cosi particolareggiato te •I2 lezioni che formano nel complesso il nostro tiro di combattimento , che non ocèorrono davvero altri sch iarimenti. Io mi limiterò quin.di a brevi osservazion i circa le modalità fissate per l' esecuzione di alcune leiioni. Vorrei anche far notare di passaggio che nella colonna dello specchio relativa ai bersagli, ove è dello che questi rappr\lsentano catene o· sostegni in marcia, si potrebbe sopprimere l'aggi unta tutti in piedi, per lo menQ superflua. E poi quale vnntaggio si ritrae da l dichiarare mobili dei ber.sagli che in realtà sono fermi! Se fossero veramente mobili, nella. J• e 5a lezione (distanza oOO e •I000 metri e fuoco lento), è evideòte che il primo colpo non do,,rebbe essere sparato con lo stesso alzÒ del quinto , o quan to meno dovrebbe va riare il punto da mirarsi. E poichè questo naturalmente non si fo, a qual prò pa_rlare di bersagli mob ili'? La 7-0 lezio11e part.edaquesta situazione di cornbn ttimeoto: « Una ,, catena ordinaria nostra fronteggia, alla distanza di 300 a 600 « metri , nna catena nemi ca con sostegn i fermi ed a terra; il coman« dante del partito nostro vuole rinforzare la catena portandoi so« stegni in ordine chiuso sulla lineadellacatenaedeseguiscequesta « operazione ordinando il fuoco accelerato alla catena, mentre i so« sì.egni con successivi sbalzi di corsa percorrono lo spazio per rag« giungerla ».
fra
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TIBO, ECC.
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La descrizione è sempl ice e chiara: -un plotone di steso protegge (lol suo fuoco accelerato l'avanzarsi di corsct dei plotoni di sostegno, che aprono il fuoco appena entrati in linea. Sembrerebbe che tale dovesse essere lo svol gimento della leiione: la distanza sarebbe stiwata dal primo plotone e le osservaiioni sulla caduta dei proiettili foi:nirebbero al capitano gl i elementi per variare o mantene.re per gl i altri plotoni , l'alzo già scelto. Sarebbe la rappresentazione veçisimile di una fase speciale di un combattimento di compagnin : ma così non ,accade. Allorchè (1 primo plotone ha ultimati i 5 spari, si ritira e va .a raggiungere il terzo plotone che nel frattempo col secondo plotone è giunto a ~00 metri; contemporaneamente il secondo plotone si reca nlla palina. Mentre esso spara, i sostegni fanno un altro sbalzo di 100 metri e là il secondo plotone retrocede e il terzo plotone intanto avanza a suo turno. Durante il suo fuoco il primo e seco_ndo plotone avanzano di corsa e, a tiro ~}Limato, tutta la comp~gnia è schierata all'_altezza dell a pal ina . - Non ·so se sono riescito a descrivere con chiarezzn questo andirivieni di plotoni che non mi sembra possa dare un'idea cl'un momento tattico qualunque. Mi sfugge ,anche l'utilità di dividere in tre plo~oni una compagnia che, al massimo, sarà di 75 tirntori, tanto più che il nostro regolamento d' esercjzi non ammette formaz ione che in via eccezionale . Qui invece è adottata per la 7' e per la 9• leiione. Circa le modalità relative alla 9• lezione, a me pare che il tempo stabilito, 5511 , sia troppo li mitato. Si rifletta che in 5W' il capitano deve dare .i comandi necessari perchè da terra il primo plotone venga in ginocchio, e il secondo e terzo plotone _si alzino in piedi; poi bisogna che si armino gli otturatori e .si eseguiscano i 9 spari . Credo che o i capitani abboraccieranno i comandi, o i soldati r esteranno con parecchie car tucce nella giberna (·I). Questn ristret-
(-1) Ho avuto occasione di assistere l.2 vplte all'esecuzione di questa lezio ne ed e accaduto ciò che immaginavo. - ,\ggiungo che i soldati erano molto agitati e, come c?nseguenza, qualche baionetta degli uomini di 2• riga è stata spezzata dai proiettili d1 quelli di 3• riga.
-13 - ANNO :XXXIV, \'OL.
IV,
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ST'l,DIO COMPARA1'1\'0
DELLE TltE ISTRUZ ION I SUL TIRO, E CC.
te,.za di tempo influirà sui nerv_i di tutli; e poichè non pos5iamo vincere tale nervosità, con l'abitudine, esegt1endosi questa lez ione una volta l'anno, sarebbe forse miglior co nsiglio diminuire il numero doi secondi, di quanto si ritiene necessario, ma farli decorrere dalf ac del capitano e non da quello del comandante il ballaglione. Io Francia i tiri di combattimen to sono preceduti da fuoch i collettivi (V . Allegato 6) , çhe mirano più ch e all'istruzione dei soldati a quella dei minori graduati, È infatti pl'escritto che ciascun graduato comandi le varie salve indicate da lla tabella e si comincia a far le sn lve di squadriglia comandate dai caporali. - Da notarsi le salve con carluccie a pol vere che si eseguiscono prima di quelle con cartuccie a pallottol e nelle prime quatlro lezioni, i fuochi a salva a ripetizione per plotone (',i." lezi one), e i fuochi a volontà avanzando di posizione in posizione (5• lezione) , La distanza è nota, ma per scegli ere l'alzo e determinare il punto da mirarsi, si fanno eseguire alcune salve da un gruppo di abili tiratori. Sarebbe desiclerabile che queste lezioni si eseguissero per riparti organici, ma siccome pa re cheanche in Francia si soffra d'esiguità negli efTettivi presenti, così il regolamento autorizza a fare uell a compagni a dei reparti misti affinchè la squadriglia sia d'almeno 6 uomini , la squadra di ·12 e il plotone (section) di 24 . Prima di recarsi ad eseguire le lezioni dei fuochi a volontà e fiiochi accelerali, la trnppa dovrà aver fatto una marcia o una manovra di qualche durata, io modo da trovarsi in condizioni analoghe a quelle di una truppa che arriva al combattimento. I tiri di combattimento sono sempre eseguiti a distanze i~nole e si dividono in prepa_ratori, che sono sal ve di riparto a dista nzè variabili fra 600 e 11000 quell i di squadra, fra 800 e ,t 200 quelli di plotone, e in tiri colleLLivi di compagnia e bauaglione fra 2 00 e 800 metri. Questi tiri preparatori detti di reglage concretano la importanza che il regolamento francese dà in più luoghi nlla correzione degli alzi , medianle l'osservazione dei punti di caduta dei proietti li. Essi servono quindi specialmente per l' istruzione dei comandanti di reparto, cb e debbono prima stimare la distanza a vista, poi, c_ollocandosi opportunamente, ver ificare con le osservazioni sopra accennale se l'alzo scelto è giusto o deve variarsi .
I tiri di combattimento della compagnia e del battaglione rappresentano lo svi luppo di una azione offensiva. -- Supponendo la unità che tira inquadrata, Le compagnie debbono avere la fo rza di 200 uomini e quadri del piede di guerra. Tutti gli officiali e sottufficiali disponibi li assistono a questi esercizi . - Essa passa da principio dalla formazione di marcia a quella. di combattimento e $i arresta, allorché la catena è giunta al punto donde il direttore della manovra giudica debba aprirsi il fuoco. - I fuochi e il funzion amento dei vari scagl ioni hanno luogo secondo le prescrizioni del regolamento d'esercizi. Le munizioni sono dal direttore ripartite nelle varie fra zioni a seconda del maggior o minor tempo che ciascuna dovrà far fuoco . - L'azione tattica dovrà dividersi in momenti e negli intervalli fra l'uno e l'altro momento, si conteranno i bersagli colpili e, se ne è il caso, se ne cambierà la disposizione. Il comandante del corpo intratterra gli ufficiali riuniti su lle osservazioni cui -avesse potuto dar luogo ~b svolgimento della manovra e comunicberà loro i resullati dei fuochi. Circa al terreno adatto a queste eserci tazi oni di tiro, il regolamento così si esprime: << Esse esigono terreni vasti e accidenta ti che permellano di ti rare senza pericolo in direz ioni diverse e di fa r variare la disposizione e l'aspetto dei bersagli e che non impediscano in nul la la marcia offensiva della compagnia e del battaglione. ,) Di tal i terreni pare che in Francia ve ne sieno, ma non mol ti, giacchè ad evitare spese di trasporto, si consiglia di utilizzare quelli che fossero nei dintorni della guarnigione. È notevole il nt1mero di cartucce destinate a questi tiri , cioè 82 a pallottola e 22 a salve e lo sviluppo e l'impronta guer1·esca che si d~ ai tiri di combattimento di compagnia e di battaglione. In nessuno di questi tiri a distanz,1 ignota è prescritto di sti marla col suono. Il capitolo del regolamento tttdesco che tratta di questi tiri, dice che essi sono lo scopo finale di tutta l'istruzione sul tiro, quindi la parte pi ù importante. Essi si dividono in tiri individuali di combattimento e tiri collettivi , cominciando dal gruppo e arrivando al battaglione. Quelli si no al plotone escluso, sono fatt i nell'i ntern o della compagnia, dal plotone in su, con la forza di guerra s'intende, sono
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in ,mas,~jµ)a qir,etti1dal comandanle del battaglione, e anche da quello, .di .!)Ol};tPfl,gni,a: Tiri ,,inçl,io,id.u a.li. - Si cominc ia con lo stabilire i limili del tiro indiviq,uale che ho gjà riportati nelle regole di puntamento, poi .si pa..s;,a agi i e~ercizi pr7pa1:atori. 1Questi che,si esegu iscono in piazza ,d'armi.o in terreno vario, corrispondono alla .nostra istruzione individu&le appl,icata .al terreno, coin,pinata con frequenti esercizi ,di ~ari ca, di puntamento e di sparo co1.1 cartucce a salve contl'.O ncnnipi· c];le si ~ppostano, si muovono, compar}scono e scompariscono a seconda .degli ordini ricevuti d11ll'istrnttore. All'app.arire di uno o · più uomini ,il solda~o deve st.imare ,prontamente la distanza, deci;.4ere se è il caso di t,i(·are o no, .e se si, indicare l'a)zo ,del qtiale si ,servirebbe e,il p'-'nto che sceglierebbe per mi r,are. ,Pei tiratori più ab ili si scelg<,>no esercizi più difficili e più sp,e· cial:meme contr,o ber.s.agli che appariscono per pochissimo . tw:npo o .ber~agl i in moto . L:istruuore cura che il soldato ,non , tiri se npn ,11:uapdo v'è prob~bilità di çolpire, ,doveodo il soldato .non ~olo ap,prendere a m.emoria certe regole, ma dimostrare pralicamente di .a,v~rle c~pite. Il regolamento chia'(Ila l'attenzione degli istrutt9r i· ~p)le molteplicità d.elle cose che si devono·, in questi esercizi insegn~r:e al soldato, sulla,gra,nde importanza che hanno e sulla necessità che ufficiai i e grad uati sappiano insegnarle a dovere. ,Ricorda che nRn · è ,con la 1precipitazione che si può impartire bene questo ;am•W:'\flslra1ne,nto e che conviene invece dedicare mollo. tempo ,al dettaglio di ciascun esercizio. P~r Le reclule questa istruzione ç,ominr,,i,a ,~pf!e11.a es,se passa.no al b_att,aglione., per gli anziani. de,~e,dui:are senza ' ; "\nlerr. nzione. . .UJ,t ~mati ,gli esercizi preparatorì, si fanno dei tiri . a pallo1LLo)a .col)tr:o .le varietà del bersaglio-figura e del bersaglio di ca:valiere. Alcuni sono mobili, altri fissi, tutti collocali in condizioni di ,visi· bil.ità . diversp., rispello al .tir~LQre, e .ciò p,er ,i:enclere questi esercizi· pi~ì. 1prQficui , e ,più i,ntece:;s.anti. I soldati tirano uno alla volta e possono o restare sul posto o c.:er;cars,eµ.e uno .;i;nig)iore .nelle vicinanze - l'istr,uzione d.eve ,procedere mol~o calma . - I ri~ullp.ti, so.no ,rilevati .p er qgni tiratore, ,:pia. n.on ,iscri tli sul registro ,ç, li,b~·etlo di tiro, dove .si segna soltanto il .giorno .n~l quale l'esercizio fu esegu(io . .,Le 15 cartucce che si
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DELLE TRE lSTRUZlONl ' SUL TIRO, ECC.
banno a dispostziòiiè per que~ti ;tiri, no'n1 debbcmo1 niai essere' spa·rate' in un sol giorno'. ·N'éf càVrtblo che si rifèl'isce·· al ' tii1o di combàttinienlo collélLivtl ·si 'co_nte-n_gono dei dati suWeffetto del fuoco, le no)·Ìrie per l'impliego .d.egh. :i.lz1, p~r la' cdndolla e la disciplina dèl fuoco ed altri argo.: m'ent1 ché trovano riscontro nella IV' parte clella ·nostra istrnzione e .dei quali rrii riservo di parlar\f a suo tempo. _Ar1che questi tiri ·collettivi sono pre~eduti da esercizi prepatatod :ànalogh i nel metodo a quelli dei tiri di coriibattimehto individliali -e che sono la combinazione della nostra scuola di·squadriglia e di plot~ne applicati al terreno con i vari esercizi di tiro. È prescrillo -che li serbatoio sia sempre pieno per abituare il soldato a non servirsene che come ultima riserva. Nello sviluppo di questi e~e'r'èizi, dice il regolamento, non ci si .deve proporr~ soltanto per scopo di insegnare ai capi i loro doveri ne}le diverse siluazioni di combattimtnlo, ma anche di sviluppare l'iniziativa! dlf r sold-ati. A· tal fìnè i dpi di squadriglia è di ·plotone ·d'.elibono qualch'e ,1ol[a sparire, affiiichè' i sold'ati .impari1ro ad'agire ·cbl loro solo disc(:}rnim1èrito e sen'zh' direzio'ne'. Nèlla 1 ci'ilica1 delle azioni di ciascuno o delle risposte che può fare ·su richiesta, colui che dirige non deve dimenlicarsi che non 'si tralla di rinserrai-è ffa l'egole tassative 'là. condòtti1 di:neners'i nelle ' diverse' situ·azioni' del •combattimento, ma di l'idestarefa cònfide·nzadi ciascun'ò in se stesso· -€5 d'incoraggia~·e l'iniziativa· dei capi e dei s'o\dati. . Gll _eser~izi cori' carthcce'a pal_lòttola devono avere per tema del!~ ~~otes1 tattiche semplici e·che ·si riferiscan'o oltreche alle operazioni nr -~ampo aperto, an:cHe a quellè d'assedio. Duranle le paus·e t1;a i van momenti di una azione tattica, si fa la critica e si rilevano i ·t isultati confrontando!! con' lè cartucce s'parat~. Tali risultati servono ·di base per' le os·servazioni che il direttore 'può forét ma: non si rè-' gistrano sui registri di tiro. È notevole q'uesta raccomandazione: « Affinchè le atiitudini deo-li -e~erciz~di pace neni abbiano .unà perniciosa irìfl\.ien'za' pèr il tem;d d., · guerra, c'apl e' so !dati devono essere persuas'i i clia nelle esercì ta'.zio'n:i di p·ace le fasi del' comba L't imento sono inev itabilmente con-' ~ot~e c?n m'aggiore :(af iditit di quello che avvèllga in guerra e che' ) H tira 111 genere più presto che non lo comporterebbero in realtà' la situazione~ il numero delle cartucce disponibili ». 1
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STUDIO COMPARATIVO
Nei tiri di combal.limento si prescrive che i capi di reparto sli eno nel medesimo posto e prendano la stessa posizione che nel combattimento vero e ciò per abituarsi a superare la dil'ficoltà che vi è a dirigere e sorvegli are il proprio reparto e ad osservare il nemico, stando in ginocchi o o a Lena invecechè in piedi. I tiri individuali e di gruppo si eseguiscono nei ca mpi di tiro opportunamente aqattati , cangiandone l'aspello con trincee, ecc.: quelli di reparti maggiori, io aperta campagna. · Mancano affatto prescrizion i parlicolareggiale circa le modalità di questi tiri collettiri.
Tiri 'l'ari.
Tiro d'esam.e. - Il nostro tiro d'esame consiste nello sparare 17 colpi in due lezioni a 200 meLri, una delle quali a ripetizione. Esso è eseguito nelle migliori condizioni atmosferiche e i ri sultati servono di base per la classificazione dei sottufficiali, caporali e soldali . Lo eseguiscono anche gli ufficiali subalterni. A me pare che il tiro d'esame debba servire per vedere chi tira meglio, non chi tira più presto: una lezione di tiro a ripetizione con 9 spari in 50'' non è la più adatta allo scopo. Sarebbe adattati ssima per giudicare un riparlo, non un individuo che si vuol clas$ificare. In Francia non v'è tiro d'esame per tulli, ma all 'epoca delle ispezioni annuali: il generale ispellore designa una o più compagnie del reggimento e fa loro eseguire una lezione di Liro a 200 metri, posizione in ginocchio. li risultalo complessivo di questo tiro è trasmesso al ministro della guerra. In Germania v'è il tiro d'esame individuale sui cnmpi di tiro, non per cla ssificare i tiratori, ma per giudicarne l'abilità, e il Liro d'esame di reparto sul terreno, allo scopo di porgere l'occasione alle autorità superiori di controllare l'abili tà dei capi e della truppa in circostanze che si avvicinano, per quanto è possibile, a quelle della guerra.
DELLE TRE 1STRUZIONI SUL TIRO, ECC.
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li tiro individuale è eseguito non da tutta la compagnia, ma da 60 (o 72 a seconda della forza) soldati divisi in tre gruppi scelti dal capitano con questi crilerì: 1° gruppo, i migliori tiratori della penultima leva; 2° gruppo, i migliori tiratori dell'ultima leva; 3 ° gruppo, quelli dell'ultima leva cho vengono dopo i precedenti per abilità nel tiro e, ove non arrivino a 20 o 24 , si debbono aggiungere i meno abi li tiratori delle classi anziane. Questi sono scelti, ad evitare equivoci, consultando i ri sullati del registro di tiro. Di ogni gruppo si ricavano i ri sultati complessivi e relativi percento. Ol tre ai soldati, sono sottoposti all 'esame anche 6 graduati della compagnia a scelta del capitano. Tulli sparano 5 colpi dalla posizione di « in piedi con appoggio » con tro il bersaglio a zone. I tiri d'esame sul terreno sono ordinati ogni anno dnl com andante la brigata, se pure non preferisce dirigerl i personalmente il comandante della divisione o qnello del corpo d'armata. Per ogni battaglione si forma un riparlo sul piede di guerra. Questi esercizi sono preceduti da una marcia e le modalità ne sono fis sale dal direttore. Essi hanno sempre carattere di riviste. Tiri di perfezionamento. ·- Esistono so lo in Francia e vi s'impiegano le cartucce avanzate dopo l! esecuzione dei tiri regolamentari. Pei tiratori della 1• classe il comandante del corpo ha facollà di varia re gl i esercizi come crede; Liri a ripetizione, tiri contro bersagli mobili a distanze note o ignote, ecc. I tiratori de1Ja2• classe ripetono ,ilcune lezioni dei tiri d'istruzione e quindi i tiri d'appl icazione; quelli della 3° classe ricominciano addirittura da tiri preparalorì e ri petono tutte le lezion i a 2QO metri. Qualora le cartuccie non bastassero per tutti questi esercizi, si ridurranno quelli della 2• classe. Tiri di dimostrazione. - Scopo cli questi tiri che si eseguiscon o sollanto in Germania, è quello di far conoscere le qualità balistiche dell'arma e le condizioni nelle quali queste qualità possono essere intier·amente utilizzate. Vengono ad essere per comeguenza la pratica dimostrazione dei principi insegnati circa l'impiego del fucile. E tale dimostra:t.ione non è solo utile ai capi di riparto, ma anche ai soldati che apprendono come debbano regolarsi quando sono abbandonati a loro stessi. 1
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DELLE TRÉ ISTRUZIONl SUL 'l'IRO, ECC,
STUDIO COMPARATIVO
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I più semplici fra questi ti t'i sono fatti sin dal principio della scuola di tiro al bersaglio, si rivolgono specialmente ai sottufficiali è soldàti e sono direlli dal comandante la cdmpagnia·. Quelli d''ordinlr più elevalo sono diretti dal comandante di ballaglione. Per eseguirli si debbono scegliere giornate di bel tempo e si deve allontanare qualsiasi causa di perturbazione. :Nel regolamento sono accennati alcuni di questi esercizi, senza escludere che altri possano farsene e questo in omaggio al principio dominante- in tutto il libro, di lasciare cioè piena libertà ai comandanti di compagnia anzitullo ; poi anche agli altri gradi nella sfera d'attribuzioni a ciascuno assegnata. ,lccennerò alcnni di questi esercizi. Il 1° ba per scopo di dimostrare che il tiro di un'arma non è mai identico a quello di un'altra e che quindi il soldato deve studiare· la sua e tener conto delle deviazioni che potesse avere per scegliere il punto da mirare, specie allorchè tira contro piccoli bersagli . . Nel 2° un abile tiratore spara all'appoggio 25 colpi alle distanze di 200 e 250 , 350, 450 e 600 metri su altrettanti bersagli. Il paragone fra l'estensione delle rose dei colpi ottenuti alle differ,inti distanze e quella degli obbiettivi di guerra è di tale natura: da giustificare anche ad occhio i limiti irrì'posti dalla giustezza dell'arma per le distanze alle quali vi è. ancora probabilità di colpire ad ogni sparo. / Nel 3° si rappresèn'tano mediante tiri con varie linee di mira:, su bersagli collocati di 50 in 50 metri, sino a 400 metri, le diverse' traiettorie, e si confrontano le ordinate con l'altezza di uomini nellevarie posizioni, messi accanto ai be'rsagli (1). Per ultimo si spara una serie <l'i ,colpi senza br..ionetta e un'al.Lra con bai onella e si dimostra che questa tende a spostare il col po in hasso e verso sinistra. Tiri in condizioni speciali. - a)' Dei tiratori isolati e coperti ti rano contro bersagli (a ~00 n:iell'i) pure coperti, cioè o dietro feritoie, o dietro trincee; abbattute', ecc.
È una occasione' per far conoscere ·ai soldati i ripari usuali della' guerra d\,ssedio e di' dimostrarne l'influenza sul tiro. . b) Riparti d,i forza variabile tirano di dietro una trincea contr6' un bersaglio di 0,35 X 0,40 che figuro linee di uomini a' terra; e) Riparti di forza variabile tirano la noLLe da 200 a 700 metri servendosi di apparecchi destinati a tener ben fissata l'arma in una determinata posizione e direzione. Questi tiri hanno luogo dietro delle trincee e cbntro bersagli che rappresentano forti distaccamenti. I soldati sono esercitati di giorno nel collocamento degli apparecchi, nell'installazione dei fucili su questi e nel tiro per vedere se gli apparecchi consei'vano la primitiva posizione . .Pei tiri di notte i preparativi si fanno dopo il tram<mto e il tir.o incòrnincia: ad oscurità completa. Scopo di questi tiri oltre al fami~lia1'izzare i soldati e i graduati nel maneggio di apparecchi adoperati nella guerra d'assedio pel tiro di notte o con la nebbia folta, devono anche praticamente dimostrary che se si opera correttamente si possono ottenere risultati relativamente vantaggiosi. · No-i avevamo 1iel 48'74 fra i tiri speciali una lezione di tiro indiretto, si tirava cioè contro un bersaglio coperto collocato dietro una trMersa, Ignoro il perchè questo tiro sia stato soppresso' e perchè le' lezioni di tiro speciali da 6 che erano con :30 spari sian'o ora: ridotte a 2 con 8 spari. Fva i tiri vari ho collocalo nel!! Allegato N. ,t i Liti di esperimento, le gare e le esercita.zioni tattiche di tiro che hanno facoltà.' di ordinare i comandanti di corpo e le autorità superiori col sopra· vanzo delle cartuccie assegnate in dotazione annuale a ciascun reggimento. Questa disposizione è riportata ad ogni nuova edizion'é' del Regolamento sul tiro, però nei pt'esidi dei . quali feci parte fi. nora non ebbi· occasione di veder praticare alr.uno · di simili . esercizi . (1) In Francia e in Germania vi è il tiro al bersaglio col revolver (V. allegato ·7 e 8) che è eseguito annualmente dagli ufficiali, dai $Ottufficiali non armati di fucile, dai tamburini, dai portaferiti, ecc. A
(i) Questi esèrcizi utilissimi trovavansi anché nell'ap pendice della nostra istruzione provvisoria i881. Non sarebbe stato male il·rislabilirli insieme con parecchie ali.re cose buone che tale istruzione conteneva,
(i) So che in questo corpo d'armata si sono fatte delle garo dì tiro e' anélie quaìche· tentativo di esercitazioni tattiche con cartucce a pallottola, sul genere cl i quelle che eseguiscono Tedeschi o Francesi. Sono peraltro rare eccezioni.
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STUDIO COMPARATIVO
DELLE TRE ISTlWZJONl l$UL TIRO, ECC.
me pare che tale Lira dovrebbe introdursi anche da noi, giacchè ritengo che in caso di guerra il revolver diverrà un'arma regolamentare anche in fanteria per gl i ufficiali ed individui di truppa non armati di fucile. Sarebbe quindi necessario che chi dovrà adoperarla imparasse a servirsene bene sin dal tempo di pace. Altri tiri che non hanno riscontro nella nostra Istruzione sono quelli stabiliti dal Re~olamenlo francese per la riserva dell'esercito attivo e per l'esercito territoriale. (Y. Allegato 9 e ,!O) I soldati ap· partenenti alla riserva eseguiscono le 5 lezioni indicate nell' A llegato N. 9 sparando 27 cartuccie a pallottola e 2 a salve; quelli dell'esercito terr itoriale (Allegato N. ,1O) eseguiscono 3 lezioni con 20 spari. Da noi i tiri da eseguirsi dalle classi richiamate per l'istruzione, _sono fissale volta per volta da circolari ministeriali. Nel Regolamento tedesco non è fati.a menz ione dei tiri delle classi in congedo. ·ctasseffica.~ione. -- La nostra classificazione si basa esclusivamente sui risu ltati del tiro d'esame, senza tenere alcun conto di quelli del tiro individuale. È vero che questo, ridotto a il7 spari, come lo è per i 4/ 5 nelle classi anziane, non fornisce grandi elementi per giudicare l'abilità di un tiratore, pure sarebbe sempre meglio che limitarsi al solo tiro d'esame. Il sistema inaugurato colla nuova Istruzione non è fatto per eccitare il s0ldato ad eseguire ,con amore il tiro individuale cui si è anche tolto il piccolo pr~mio di lezione (0,4-0). Sono dungue tiratori di prima classe tutti quelli che nell.e due lezioni del tiro d'esame colpirono ,13 o più bersagli, di seconda classe coloro che ne colpirono almeno 8, di terza classe il rimanente. ' Le condizioni imposte per apparlen~r~ alle prime due classi di tiro, sono c0si poco difficil i che negli stessi modelli annessi all'Istruzione, si suppone che solo il 45 °/0 debba re~tare nella terza classe e così all'incirca si è verificato nel tiro d'esame testè compiuto dalla brigata Parma. I commenti mi paiono superflui. Si rimproveniva giustamente al s_istema usato sino al 188 1 e dal ,1885 ad oggi, col quale i soldati di ciascuna compagnia. dividevansi in 3 gruppi· uguali corrispondenti alle 3 classi di tiro, si rimproverava, dico, che di . due soldati con uguali risultati quello d'una compagnia poteva essere nella prima classe e quello di un'altra nella seconda. Ma se 1
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in qualche maniera. era lesa la giustizia assoluta, non ne sc~pitav~ però l' istruzione, giacchè tutti eseguivano lo stesso numero d1 spari annuali. Ora invece non solo è discutibile il criterio scelto per base della classificazione, ma conduce al risultato di rendere illusorio il tiro individuale della grande maggioranza delle classi anziane e dei graduati. V'è poi il § 246 col qua!e si prescrive che la classificazione dell'anno precedente non abbia alcuna influenza su quella dell'anno in corso, e cioè che uno può essere un. anno tiratore di prima classe e l'anno dopo di terza. Con che s1 conferma il carattere aleatorio di questo sistema di classificazione e la poca importanza che vi si annette. Prima invece il tiratore di prima dasse non poteva esser retrocesso che alla seconda ~lasse, c~I criterio più giusto che non è ammissibile che un buon t1rat~re d1venoa cattivo ad un tratto, se lo si tiene esercitato come s1 convier~e. Nessuno o quasi nessun soldato pone catliva volontà in questa specie d'esercizi. quasi tutti anzi vi mellono dell'interesse e dell'amor proprio. Perchè infli ggefo ad un bu?n ~iratore c?e for:;e per cau$e indipendenti dalla sua volontà non r1esc1 a sodd1sfa'.·e le condizioni del tiro d'esame, la mortificazione di mandarlo a tirare con le reclute / magari con il di3tintivo di tiratore scelto sul braccio ? ('I). __ · Gli ufficiali non si classificano, i sollufficiali si classificano a seconda dei risultati del tiro d'esame, ma non si dividono in classi. Cirt.a la clas.5ificazione delle compagnie, ho già detto altrove le ra · oioni eh~ me ne fanno desiderare la soppressione.. . ... In !<'rancia la classificazione è basata sui punti ottenuti nei t1n d'istruzione (meno i preparatori) e d'applicazione. I sottuffici~Ji~ caporali e' soldati che hanno fatto almeno 70 punti v_~ngo_no a~cr1tt1 alla prima classe, alla seconda quelli che ne fecero 30, gli altn nella ter1.a (2). Non esiste classi ficozione delle compagnie. ~
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·(!> 11 § 258 della nostra Istruzione dice: « I sott11flìciali, ca~orali e soldati una vo Ila " dichiarati tiratori scelti ne conservano il diitintivo finché rimangono sotto le ar~, e . ,· , durante i richiami dal congedo il limitato.. (2) 11 massimo dei punti che potrebbero rar,;, è l.51! (se _ho calcoli;ito gmsto), ma com1en~ ricordare che nessun colpo vale più di 2 punti e che, nmbalz, contano soltanto nei tlTI d'appi'icazione.
STUDIO COMPAR'ATIVO
D'ELLE TllE JSTRUZIONI SUL TIRO, ECC,
In Germania anche quésLa ·ope'razione è lasciata al criterio dei ' comandanti di compagnia. Alla terza classe appartengono le reclute dell' anMta, quelli' che il medico ha di.:hiarati deboli d.i vista e qu1éHi dellé crassi anziaM che non sono gi'udièati sufficientemente istruiti. Alla ieconda cl'asse sono ascritti i buoni tiratoi\ alla prima quelli completamente si·curi del loro colpo·. Alla fine degli esercizi di tiro, il ca'pilarro sèeglie' fra quei sollufficiali e soldatr che soddisfecero a tutte le condizioni ' imposte per la loro classe di ti_ro, coloro che egli gìùdica meritevoli di passare alla classe superiore. Non è affatto obbligatorio ·cbé Lu(ti s, trovino rielfo classe-di tir9 corrispondente alla loro anzianità di servizio qU:ahtunque, dice il Regolamento, si deb'ba cercare ogWi mezzo per ra~gfongere tale risultato. Il comandante' di battaglione stabili'5. ce la classificazione degli ufficiali, Lenendo conto, 1>ltrecbè dei risultati del tiro, del parer-e dei comandanti di compagnia : · Gli tiffìciali e sottufficiali clYe per due anni di seguito banno soddisfatto a tutte le condizioni della pri~a-classe, formano la' classe speciale di tiro . Non può esservi retrocessione dall'una all'altra classe, conviehe1 invece raddoppiare di' cure per quei tiratori delle du'e1 prime classi che 'trovino ~iffiéoltà· a soddisfare a tutte le condfaioni loro imposte. Tiri di concorso e premi di tiro. - Noi ab1biamo due tiri di concorso, uno pei sottilfficiali, l'altro pei caporali e soldati. Al 1° p,:endòno parte gli 8 sottunìciali megtio classificat i sul toli1J'e del reggimento, al 2° i 5 primi r,iassificati per compagnia. Questi' conco\·si consistono nel ripetere nuovam:enle le due lezio'n'i del Liro d'esame e sono eseguiti alla presenza di tutti gli ufficiali del reggimento . I 3 s0Lluffìciali· e i 2f capoi·ali e soldati che ollengono i migliori risultali vengono nominati (o confermati se lo erano) ti ratori scelti e ricevono un distintivo con relaLi,•o cer1ifìcato e nn premio in denaro di lire rn· i sottufficiali, e di lire 5 i caporali e soldati . . È sLalo abolito il preni'io d'i lezione {0,40) e sostituito con quet'ìo d'i L. 11 da darsi a tutti quei caporali e soldati che risultarono •clas1
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sific,ali nel primo ,quinto della forza che eseguì !l tiro _d'esa_rne. ~ qui calza l'appunto già fatto al vecchio sist~m_a dr cl~ss_1ficaz10ne cl, dar luorro aJl'in(Jiustizia che un soldato abbia 11 premio m una compagn\a,0 per es:mpio, con 9 bersagli e in un'altra non l'abbia chi ne ha ,10. · · · L~ stessa osservnzione vale per l'ammissione dei capora li e s_oldati al concorso di tiro. Sarebbe più giusto accordare il diritto al "concorso e il premio sulla totalità del reggimento, come praticano i Francesi. In ogni battaglione alla compagn la che ottenne il miglior pe~oento compl essivo nel Liro di combattimento si ~ccorda ~n premi~ in ragio,ne di L. 2,50 ai sottufficiali, di L. ,1 a1 caporali e 0,40 a1 soldati. · · · In -Francia non si d\l,nno premi in denaro, ma solo dislintiv_i ono~ rifici di ma"rriore o minore valore. Yi sono dei premi annuah e dei 0 p,rerr.ii di co ~~orso. Fra quelli ann ~ali il primo spett~ al ~iglior li_ratore del reggimento senza distinzione di grado, gl i- altri sono distribuiti in ragione del 2 % dell:eJiettivo massimo .del corpo durante l'anno, ai megljo classificati, sempre sulla totalita del reggime~l~. Uno speciale distintivo è aceordato per la durata di un anno a1 tiratori di prima classe, meno i sottufficiali. , . . . . . Vi sono concorsi di tiro pei sotturnciali armali dt fucile ascntl1 alla prima classe di tiro, uno pei caporali e soldal_i ~ella prima classe in ragione del 5 % della forza del corpo al g1ofl)O {~el _con_.corso, più un tirµ di concorso . fra i soLLufficiali nrrnatt d1 revolver . . _ Q,uesti concorsi sono diretti dal comandante d_el .corp_o e v1 as_s,stono tutti gli. ufficiali disponibili. Ai 3 sottufficrnl1 e a1 caporali e soldati in l'U"ione di ,1 p. 200 della forza presente che ottennero ~ iirliori risultati si dà un premio analogo ai precedenti. I premi del co;corso al revulv.er consisto,no in rnecbgl ie. Tutti i premiati si~ pel . concoi:$,O, sia,pel tiro .annuale sono portati nell'ordine del giorno del re(J(Jimenlo e i loro nomi sono inscritti in una tabella affissa nella sai: del rdpporto. Nelle camerate di ciascuna compagnia è affisso un elenco dei tiratori di prima cl,tsse della compagnia. I comanclanti di c,orpo accordano ai migliori tiratori tulli i favori compatibili con l'inleresse del servi.zio.
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STUDIO CO?,H'ARATIVO
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·Nei. tiri di concorso vi è questo da notarsi, che ciascun tiratore può fare 2 tiri di prova, se lo desidera. In Germania non vi sono tiri di concorso regolamentari . I premi annuali con:;islono in medaglie d'argento· di diverso valore, che prima potevano sostit.nirsi con l'equivnlen te in denaro, ora non più. Ogni battaglione ne riceve a del valore complessivo di lire 1'I O, ed esse vengono così distribuite: sul totale del battaglione: Un premio pel sottufficiale miglior tiratore della classe speciale, un al tro per il sottufficiale miglior tiratore della ,1• classe. In ogni compagnia ,t premio pel miglior tiratore della 1• classe, uno per il miglior tiratore della classe 2", e uno per quellc, della 31 • Per concorrere a tali premi bisogna che il tiratore abbia soddisfallo a tulle le condizioni imposte alla sua classe di tiro . Insieme con la medaglia si distribuisce un certificalo. Vi sono altri di stintivi di tiro· accordati annualmente a -12 soldati 1 per r.ompagnia, iS della 1 classe, 4 della 2•, 3 della 3•. Questo · dell'accord::.re medaglie e distinti vi anchè ai tiratqri delle altre classi che non la ·I a, mi pare concetto inspirato a profonda conoscenza del cuore umano e nd un sentimento di giustizia vera, poichè Llmde ad incoraggiare gli sforzi dei mediocri e a dimostrare loro che non è solo ai più abili, ma anche ai più volenterosi che va rivolta l'attenzione e la benevolenza del superiore. Registri e contabilità di tiro. - Noi abbiamo« il foglietto del tiro » per la registrazione .dei punti in ogni lezione - il li- · bretLo di tiro di c.iascun soldato, ridotto alla. più semplice espressione, lll1 registro di compagnia molto semplice pel tiro individuale, nel qu:de non si tien'e conto dei punti f~Lti nelle varie lezioni di tiro individuale, ma solo dai bersagli; un reg;stro del tiro di combattimento di compagnia tenuto dal comando del battaglione e infine un riepilogo del ti ro d'esame. I Francesi hanno in più un così detto carnet di battao-Jione ò ' nel quale l'ufficiale di (iro riporta i risultati complessivi per compagnia di tutte le specie di tiro da. ciascuna di esse _eseguiti. V'è pure un r iep!logo del consumo delle munizioni. In Germania vi. è un registro' di ti ro di compagnia che -contiene · una quantità di dati da sgomentare, può dirsi un diario storico per individuo del tiro dell'annata. E nél registrare i risultati di ciascun.
Di;;LLE TRE ISTRUZIONI SUL TIRO, ECC.
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colpo si arriva sino a voler indicare con segni più cabalistici che convenzionali, proprio il punto del bersaglio che è stato colpito . · In co mplesso mi pare che l'insieme _dei nostri registri sia il più semplice e quindi il più conveniente, almeno per noi; solo che sarebbe bene nel registro di compagnia di notare i punti oltrechè i bersagli. Una cosa v'è da osservare in questa contabilità di tiro, ed è cbe noi non teniamo nessun conto del consumo delle muni zioni. Pnrchè si versino dei bossoli, e non si oltrepassi la dotazione annuale nessuno va a cercare come le cartucce sono state impiegate: io non so porre d'accordo questo sistema con la estrema parsimoni a che si è dimostrata nèl fissare il numero degli spari nei tiri individuali (,t ). La nostra Istruzione manca di una teoria del tiro e di qualsiasi datò circa al valore balistico del nostro fucile . D,11la diffusione, forse esuberante, con la quale tali argomenti erano svolti nel_l'istruziooe ,188'1, siamo passati senza transizipne ad un silenzio assoluto. Io ritengo che si potrebbe ulihuente l!,ggiungere.o come appendice, o forse meglio immediatamente prima del puntamento al cavall etto, un capitolo con qualche tavola semplicissima che contenesse esposte in modo chiaro e accessibile all'intelligenza dei nostri caporali, le nozioni più importanti e più comuni circa la teoria del tiro . Così i graduati di truppa -potrebbero farsi un'idea esalta di ciò che significano molle espressioni che s.i usano comunelllente a proposito di tiro, · come trnieltoria. linea di tiro, effello utile , gittala, ecc. Il regolamento francese ha· un capitolo · intitolato Deffoizioni, ch e risponde benissimo con quattro paginette, allo scopo cui io ho accennato. Il primo capitolo del regolamento tedesco porta per tit.olo Teoria
(tì Non è affatto mia intenzione cli segnala.1·e abus_ i che non esistono ; voglio soltanto constata.re che non esiste un vero controllo circa il prelevamento delle cartuce1e dal!' ufficio mag"iorità per parte delle compagnie tranne nelle lez.ioni del tiro di combattimento. Se ~ccorre, p. e., di sparare unR diecirHt di colpi per verilicare il tiro di qualche arma, ciò non risul ta da nessun registro. L'essenziale è il versamento _esatto dei bossoli. Anzi tL proposito di questi siamo giunti a tal punto che no n e raro 11 caso di vedére un soldato preoccuparsi più di tener d'occhio i suoi bossoli che il bersa.gho durante il tiro o il nemico nelle esercitazioni:
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DELLE TRE I S'l'ltUZIONl SUL TJRO, ECC .
,STU4IO CO;MPA;RATIVO
del tiro, e la svolge più .ampiamente che non il regolamento francese. Esso contiene un paragrafo che tratta delle influenze esterne sul tiro (stato dell'atmosfera e luçe), e un altro nel quale si forn iscono molti dati sul valore balistico del ,fucile 7 1/8/i. Il solo regolamento francese ha una tabella particolareggiata della dotazione annuale delle munizioni destinate pel tiro al bersaglio; la nostra istruzione non ne parla, il regolamento tedesco ne parla in modo, che non si può ricavare alcun dato preciso. Nell'alleg,:\to N. H annesso al presente studio, ,ho riportato le dotazioni francese e :n quello N. 12 la nostra, quale risulta dalt'allégato B all' Jst~·uzione snl servizio Ml materiale, grvppo C, presso i corpi. La dotazione delle compagnie dell'esercito tedesco è cosa riservatissima e non mi è stato possibile avere nessun dato positivo. ,TI regolamer;ito teµesco coqtiene nell'ultimo capitolo le norme per verificare l'esattezza cli tiro di un'arma (fucile o revolve1;), sia che se ne .dubiti pei cattivi risultati nel tiro, sia che abbia subìto una importante riparazione . Vi sono pure i dati necessari per determi nare se una quantità di munizioni che ha dato luogo a inconvenienti, come scatto a '\'.UOto, spaccature, difficolta d'introduzi'one nella canna ecc., è o no utilizzabile. Tanto in Germania quanto in Francia si tiene conto di tutti gli incidenti che avvengono durante il tiro, sia all'arma, sia all e munizioni, e per queste si deve registr<:1re nei casi occennati, la provenienza , la_data di fobbr ica'l,ione, ecc . Da noi, alcun i anni fa, si usava egualmente, oranonv'èpiùalcuna prescrizione in proposito. J{es.ereb_be ad esaminare come ,~ trattata nei tre regolamenti la parte relativa all'impiego o condoua ' del fuo co, ma siccome la nostra JV parte del!' istruzione, che è quella che' si occupa di tale argomento, ,non è ancora pubblicata, così r\manderemo il confronto a quando tale pubblicazione, cbe credo prossima ,' sarà un fatto compiuto. Poichè ho già detto il mio modesto parere sui punti più importanti dei regolamenti esaminati, non ritengo necessario l'esprimere un giudizio complessiyo su ciascuno di e&si, tanto più che per farlo con coscienza bisognerebbe non solo averli lelti, ma averli vi sti alla prova. Febbraio 1889. 1
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. Ora eh.e la nostra Istruzione è stata esperimentata durante un intiero periodo di tiro, non tÌ'ovo nulla da cambiare a quanto scrissi nello scor·so febbraio . Certo che molti potranno dissentire da parecchi delle mre idee, in una però converranno sicuramente moltissimi dei miei camerati di fanteria ed è questa. Che se l'Istruzione 1888 deve, come dicesi , essere ritoccata. Si cominci dall'abolite il N. 170 per effetto del quale ai nostri sottufficiali e alla grande maggioranza dei caporali e soldati è stato tolto il mezzo di potersi efficacemente esercitare nell'uso del proprio fucile. Ottobre 1889. 1
GIOVANNI MIRANDOI.I
ma99wre 49° fanttria.
1
14 -
,UINO XXXIV, YOL. IY.
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STUDIO COMPARATIVO
\.TO · N . 1 .
FRAN Numero <lolle cartucce sparate
SPECIE OEL Tll\0
, -- ---'---·-- -- -
--
SPECIE DEL TIRO
-- - - - .
fCIA
I
I
- - - - ---- -- - - -
350 ~\Recluteean§ ziani ascr1ti ~ alla 3• classe .:::. di tiro . . 250 'g / Sottufficiali e ·; anzianidella c.. 1• e 2' classe ~ . di tiro . .
3
3 8 4
66
GERMANIA
µmero ~elle tucce arate
Tiri Individuali 9
121 Per tutt,.'
~
6
'.l50 ·;; ( Reclute e tira-
3
150
8
400
7
600
7
300
2
600
17 I. I
I ·. lucce sparate pe_r
·1211600 Tiri di combattimento .
l
'100
{i) Meno gli an-
2
l'istruzione indiv1· duale nei tre anni di tiro 30 Tiricol revolver
254 36
I
I
Per uffi c i ali e trup11tt armati di rèvol1•cr.
2
!-?
I
IO
20 Tiro col revolver
Tiri di combat timento.
30 Più un supplemento che viene accorciato dalle auto rilà superiori.
I
17 T iro d'esame. 17 Tiro di c(5llcorso Esercitazioni tat(letiche di tiro. . Siuo all'c- A ~ec.onda ordini del Gare speciali di : u~~l~~;j gli (lo1aiioncj Comanrlante tiro. òol Corpo e annuale di suTir i d' esperì- e.utucce, I Antorità periori. mento.
I
dotazio11.e
5(t)
3
sempre oltrepassata ' vista la. facoltà sopra · inclicat;1. Per gli urriciali e tr uppa ar m,1ti di r~vol ver.
I
Tlrt Col , lettlvi. 3 1000 Fuochi a salve 20 Per r i1iart i rlal la· l'> squa<lriglia al 3 600 Fuochi a volontiJ . • p lotone inclnso. 5 2000 Tiri di combattiPe r riparto rlalle 50 comp a gnie al mento batt.,1gl. incl uio Tiri 'Var11. \ 'l 2000 Tiro innanzi at ge· nerale ispeU.. (2) 6 (2J Eseguito ria o più com10 una 200 Concorsi Ifucili . · pagnie r eg12 gimentoclel 30 di tiro (revolver a scclt;t T iri cli perfeziona· dell'ispettore. Coal'avan- Da eseguirsi d:l mento ZO doll a
j
66
I 2
(i
ziani ascritti alla 3• classe che saranno il i5 per cento al più.
cat·-
\
tori di 3· clas' se . . . . '181 In ogni lezio ne il co~ Tiratori di 2• e mandante di compa9 gnia può far sparare, i= di 1• classe . quei so ldati che crede a Reclute e tira> delle cartucce in più, -= tori di 3• claspurc,hé non superi il .~ ( se . . . . 41 doppio del]a cifra lissat.a prr ciascuna l·eé , Ti ra tori di 1• .; ( classe . . . 39 zione, -= Tir a tor i ,di 2' clas,;e .' . . 37/ Tiri di combattimento individuale . 15 Per tutti. T otale delle cartucce sparate -per l'istruzione individuale nei tre anni di tiro. t98 Cifra rnini1n:t che sarù "E \
!
i T otale delle
Annotaz ioni
'istruzione).
1001Tiri preparatori . 600 » d'istruzione . 11 48 4001 » d'applicazione 28 !·
SPECIE OEL TIRO
Annotazioni
I
Totale delle cartucce sparat e p er l'istruzione individuale nei tre a nni di tiro (1)
215
DELLE 'l'RB IS'l'RUZ!ONI SUL T IRO, ECC.
ALLEG
600 Tiro della riserve ....1. di del!' esercito at- '"''"'••· ti vo . . . . . - It 21 350 T iro dell' esercito li territor ia le . 20
tutli con modalitit diverse per ciascuna classe di ti ro .
I)
200 Tiro d'esa me indivi- 1 duale . . . . . ::i » Tiro d'esame sul terreno . ò Le modalità sono li~sate dal generale che lo or·T iri di d imostr a - . dina. · zione . . . . . 200 Per compagnia. Esercizi speciali per la truppa . . 11 10 Da <lirìger., i claì coman-
I
<lant.i cli battaglione e cl i reggimento.
I
I
/
ALLEGATO N. 2./
1 TAL I 1\
-
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·s c., ...J
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Cl)
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0<:1
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e-"-= s:l.:r,,.: <l, -
,., t:O
BERSAGLlO
Cl)
... e:: <2>:j;'~ o
Condizioni ne!le quali si escguisce il tiro
(la t• cifra inrlica il l ato <lei bersaglio
Osse1·va,z ione
che posa a terra) U)
e:.:>
za, 'O
'\
1• 150 200 '
2• 200 200 ;Jn 250 300 4.•
350 400
5• 200 200 o• 20(1 200 i• 250 300
. 8'
100 200
9a 250 300
2·
20n 200
0· 200 200
•
Tiri individuali. piedi con appoggio verticale ' 8 4 spari in . . 1110 . . . . . . • . l Id . m grnocc Id . in ginocchio 8 \ Di scuola ('1,20 1,80. Id . in piedi . . . Id. da a terra . . . 8 Id. d' in piedi . . . . . . . . , 8 Id. da a Lerra . . . . . . . . ( , Id. d' in piedi . . . . . . . . 8 In ginoccl1io acceleralo con baionetta \ Di riparto (2,:)0 X 1,80). 9 In piedi' a ripetizione con baionetta . H A terra a ripetizione con baionetta . 4 In ginocchio . . . . . . . . . Soldato a terra (0,50 X 0,50) ~ Sono gli antichi tiri .scomparente. I speciali (i5 s1)ari) riD1 scuola (1,20X 1,80) sco1re- l dotti a_ dne lezioni 4. In piedi. vole a corsa veloce. ) (8 spari) 66 Totale spari.
x·
•
8 9 '
Come sopra. Come sopra.
• I
Tiro cl'esame. Di ripprto (2,50 X 'l,80).
.!
(i ) Avvertenza co-
mune a, tntte le tabelle.
83 Totale spari. l===:::::-:::: ••7====-=-~-_:-:-;.::-:: - = --=-·:..,.,:::-:::::.-::-.. -=--::--:::=:--::-:-: • • =--=-:-=:-::-:._:::.========---'-::-: -..~===:::::".-===-::;::::::::==::==::::: .._:::.=====-===== I
A L L E G A T O
N.
3.
GERMAN I A . ~
i-.:·k
·e
~ N
e ~
~
s
Po~izioni del l.ii'atorc
~~
BERSAGLIO
g g
-
Condi:doni imposte al ti rator e
'j o·----:----·---- ------- -----~- - -- - - - - - -j-~_ _ _ ~
-~
Reclute e ~· olaase di t ir o Tiri preparatori.
A s trisci e 1.,70 X 1,20
1• 100 In piedi con appoggio..-
.l 2• 100
Id.
id.
3• ·JOO
Id.
id.
Id. A
zone
4• 100 tn piedi a braccio sciolto .
Id.
. .
Id.
5• 11~0
Id.
con appoggio
6· 1;)0
Id.
a braccio sciolto
l -
Id.
id .
3 T re colpi neJla larg hezza <l'uomo , (0,40) uno de i quali n e lla s triscia centrale di 0,1i. 1 ~ 3 Tre larghezze di uomo, due colpi r nelle slriscic, u11 0 dei quali nel I ~ circolo di 0,30. 8 3 Tre colpi nella larghezza d'uon10, dei quali due nel circolo d4 0,30 di diame tro, 27 pnn ti. 3 Tre colpi nella larghezza d'uomo,
-
I
21 punti
3 Tre colpi nella larghezza d'uomo, uno n el circolo di 0,30 di dian1e tro, 20/ punti. 3 Tre colpi nel bersaglio, due n ella larg hezza d'uomo, 15. punti.
Segue Al legato N.
a.
1:-,?
G,ERMAI(IA .
00
Posizioni del t.iraLorn Cl)
_
Q.) (.J
BERSAGLIO
Condi.zioni imposLe al Ìiratore
C.;)
:, ~
e:
·-·o ....:....___.;.. _ _ _ _ _ __
_
_ _ _ _ _;....__
__; _ _ _ _ _ _,' - -_ _ __
_ __-
51
__;__
_ _ _ _ ___
_
_
_
_
_ _--'---- - -- 1
Tiri principali.
, ,a 'l150~;o A terra braccio sciolto . Id. con appoggio . 1
)•
9· 200 lO· 200 11~ ~=\O li' iOO
I '1 3· 1:)0 I
u.• '1:>0
. . In ginocchio . . . . . . . In piedi all'appoggio dielro un trincer o.mento. . A terra braccio sciolto Id. con app0p:gio .. . . In piedi braccio sciolto .
Di teonco 0,85 X 0,40 . . . . Di bus lo 0,50 X 0,40 . . . . Di uomo in ginocchio 1,20X0,40 Di tro11co (),85 X 0,40 com parente e scompa rente . Di figura 1,70 X 0,40 . Di sezione 1,70 X 2,00. . . A zone. . .. I
.
Tre ber~agl j. Id. 5 Dne ber~agli. )
5
Id. 5 Id 5 Quattro bersagli. 5 Cinque ber sagli, tre col pi n ella lai·ghezza d'uomo, uno n'el circolo di 0,30 di diametro, 30 p unti. 5
In piedi braccio sciolto (1 car- 4. fig·ure (1,70 X 0,40 con 0,40 I 6 Senza condizioni basta col pire lre d'intervallo) . . tuccia nella canna, 5 nel serfigure. batoio chiuso. Tiro a ripetizione m ·t '). Totale . I 59
Seconda classe dt tiro .
•
,I
'1~100 In piedi con a~1p.oggio . 1<l 2· 150 Jd. :1~ 150 Id. braccio sciolto .
Tiri preparatori . A striscie . A zone.
Id.
. .
~i
3
..., (.Il
\
Condizioni la cui difficoltà va progrcssivam ente aumentando.
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. SC{JltC
All egato N.
a.
GElltllAl'W li\
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.=.:.:::=====.::= _ _·...;.- - - ·· --~----- ..._ Co11clizio11 i impos te al
BERSAGLIO
Posizioni del tiratore
ti1>;1 l(lrn
I II
Tiri pr incipali.
o
l:,:l
r
t"
t='l
-
~ . .I 5 terra con appoggio . . . Di testa 0,35 X 0,40 <~ I: t=: : 5a 150 Id. senza appoggio. . . Di busto 0,50 x 0,40 . . . . l 5 ..... li' 200, In pied i dietro un trinceramento Di tronco 0,85 X 0,40 compa1J rente e scomparente . . . 5 ""i:: 300 A terra senz'uppoggio 2 bersagli fi gura accoppiati Condizioni la cui Jiffìcolla va proo 0,80 X 1,7o · · · · · · · 5 gre$sivamente aumentando. Di Sezion e '1 ,70 X 2,00 _ . :. . . 0 l 7. s•300' In ginocchio . .. . . .... I 9(1 200 In pi edi braccio !3Ciolto . . . A zone 1,70 X 1,20 . . . . · I 5 fil e 10• ·150 In ginocchio (a ripetizione. 1 4 b er·sagli figura in ginocchio t ,20 X 0,40 con intervalli cli _ cartuccia nella canna, 6 nel ,.,.... 7 ' . . . serbatoio chiuso da sparare 0,40. . . ':0 I o in 1'). t,!j Totale .. 1461 o
il
t~· 1001A
(l'l
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~
~
lJ
~
()
P rima o 1 asse di ti r o .
Tiri prepar atori. -i~100 In piedi
con appoggio
A sLriscia
2a 150 3· 15Q
id. . a braccio sciollo
A
Id. Id.
~( Condizioni la Clll difficoltà va pro3~ gressivam en le aumentando.
zone. Id.
I
,
CD
GEU.MAIWIA.
Segue All<'gato N. 3.
Posizione del tira tore
Condizioni imposte nl tirat01·c
nERSAGrJO
T iri principali. Cll
Di testa 0,3b X 0,40. . 4a t50 A terra con appoggio . f>• 200 In piedi all'appoggio dietro un Di busto com parente e scom-
5
trinceramento. 6' 300 A terra braccio sciolto . 7• 350 In ginocchio . . 8a 600 Id. . . . . /
5·
o
~ Condizioni la cui difficoltà va pro· gressivamente aumen tando. 5
o ,.. '"" ~
li ,P;. ii~
paren te . . . . . . . . Di ginocchio doppio 0,80 X 1120
Di fi gura doppia 0,80 X 1,70 . lJi sezione 'l,70 X 2,00 . . . A zone . . . . . . . . . t~!~~\~ <Ùro li: bers ag li di tr onco 0,85 X 0,40 ad inter vallo di 0,40 . a ripetizione, una cartuccia
t r1:~
s~~11Wo·
n ella canna, 8 n el serbatoio da spararsi in 1'.
8
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I
T otale
o
. 48
Oltre a questo tre classi di tì ro ve n' è unn sp·eciale per qnegli ufficiali e gradnat.i di truppa che per dtw volte tli seg uito hanno sodrtisfatto a t.utte le condizioni imposte alla i 11 classe. Gl i eserdzi e le relative condizioni per le classi speciali sono fissale <1al comandante cti cori•o.
o
/
AL L EGATO N. 4 . FRA.NOIA ..
·~-N. IliSpecie dei tiri Lezioni stanza e condizioni nelle qua.li si eseguiscono dcli e cartucce m metri
.
,
j
'l .
2•
3•
·100 '100
·100
I
In piedi con appoggio. . . id. Id. In ginocchio braccio sciolto
_____
___------... _.
-·· -··-·-
f)~s1wvnzio:::- 1
BEHSAGL I O
Tiri () r eparator i. 4, Bersaglio quadrato~ X t Circolo di m. O,aO 1i diametro
Id. Id.
4 4
id. id.
id. id.
i
' Non si tiene conto dei risultati dei ti ri preparatori noi la
classilicai1one.
TiT'i d'istruzione. 200
200 300 400 1.00 600 200 200
In ginocchio In piedi . . . . Id. In gi nocchio A
terra .
Id. . . . . . . In piedi con baionetta. In ginocchio .
'
400
In piedi con baionetta. In. ginocchio . . . .
'14·
350
Tiro a ripetizione in ginoc-
15a
200
chio 3011 • • • • • • Ti ro a ripetizione in piedi
250
6 H 6 6 6 6 6 6
Bersaglio quadrato 2 X
Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.
t Circolo di m. 1 di dia1utro id. id. 1 id. In ogni bersaglio olid. id. 1,50 id. tro al circolo indi- id. id. 2 id. cato ve n ' é uno concent rico col id. id. 2 id. <liarnetro la meta r ettangolare 3 X 2 più piccolo. quadrato-circolo di m. ·1 di diam . id . id. /
T i 1·i d' applie~ione. 6 Bersaglio d'uomo in ginocchio . 6 2 bersagli d'uomo in ginocchio a O, 1i> d' in-
tervallo.
8 8
3 bersaglid'uomo jnpiedi a 0,15 d' intervallo. Bersaglio di busto che comparisce e scornparisce nello stesso punto d1 una trincea.
i
88 Totale . ,, __ .... IL======== :::::;::==== === == = ===--== = = == - ~. - ·· - .
t.:r.l
o o
.
ALLEGATO N. 5 · ITALIA ....
\
Di:rtanza '
in metri
l
A
l
1•50
2·
'1000
3"'
1450
Tiro cli combattimento .
[7ormazione del riparto
Specie di l'u oco
che eseguisce il tiro
che esguisce
In linea - t" riga a terra 2• riga in ginocchio. In linea - 1a riga in ginocchio - 2• riga in piedi. In linea - le due righe in piedi.
Volontà lento Comand o lento Id.
/
Qunlitò o rorma del bersaglio
Fanteria in linea in piedi - larghezza dellà · fr onte metri 30. FanLerja in ljnea in piedi - larghezza della fro n te metri 30. FanLeria in colonna in piedi - la colonna formala di due · sezioni a distanza fra loro di metri '15 - larghezza della fronte della sezione metri 30.
4"
da 500 a LOOO
Catena ordinaria
111
ginoc-
lò.
Fanlel'ia in ca tena ordinaria con un sostegno in linea a metri 300 dietro il centro della catena - larghezza del fronte della catena metri 30 - larghezza del fronte del sostegno m e Lri 15 - ca tena e sostegno in marcia
Volontà lento
Fanteria in catena ordinaria e.on due sostegni di fìltnco per <1110.Ltro a metri 300 dietro le due estr emità della catena - larghezza del fronLe del la ca lena metri 30-profondità dei so~teg11i metri 20 - cnlena e sostegni in rno.rci a LulLi in piedi.
chio.
- tutti in piedi.
Catena ordinaria a terra.
ITA.l,IA.
Scgu.e Al legato N. 5.
-----=---: Q)
e o
Oi:;lanza in metri
·~
~-·====:=.-~---~=~~-.~ ====~======~-:-.=::===========~1 Specie cli Cuoco che eseguisce
Formazione del riparto che,eseguisce il tiro
..J ---'--------- - - - - -
_ _ ___________ __ ----.
,;___
6·
da .100 a 700
Catena ordinaria a terra: la quale si porta »I·posto con uno sbalzo di corsa di me· tri 100.
Volonl8 len Lo
71
dt-t 300
Catena ordinaria a lerra il rinforzo s1 porta sulla linea della ca tena a sbalzi. Catena fitta a terra - il rin· forzo si porla sulla linea
Volontà acceleralo (50 11)
a 600
81
da 300 a 500
9·
da ·100 a 300
10· da 500 n 1000 11 a <ia 1000
1600 ·12· da 300 cl 400 A
Qua lità t: rHorma del bersaglio
--- - - -- - -- - ---
Fanteria in catena ordinaria con un sostegno a metri 3AO di etro il cenLro della caLena larghezza del fronte della catena metri 30 larghezza del fronte dèl ~ostegno metri 15 - catena e sos tegno fer mi, tutti a terra catena nella posizione per fare fuoco. Tutto come il pr ecedente. .
Fanleeia in catena fi tta co r\ due sO$legni. di fianco per quattl'O a me1ri 50 dietr o l'estre· mila della catena - largheiza del fronte della ca tena. della catena metri 30 - profondità dei so. stegni metri 20 -· Catena ferma a terra fa cendo fuoco - ~ostegni in marcia in piedi. Fanteria in catena ri nforzata con una larRipe4izione Catena or dinaria rinforzata ghezza della frnnLe di metri 30 - in marcia con baionetta (f);:>u) - cutena in ginocchio . rinforzo in piedi. . I in piedi . Artigl ieria - due pezzi in batteri a con interVolontà Catena ordinaria a terra ('l). . vallo di metrj ·J8 - due avantr en i a metl'i 20 accolerato (5511) dietr o i pezzi. ' Ar tiglieria come nel tiro precedente. Comando Catena ordinaria m ginoc-
chio ('1).
In line.i -
le due riglle m
piedi.
NB. Nelle lcxioni !P e
ma
::;parnno
!)
Comando accelP.rato ('l')
Ripetizione Cavalleria in linea - Jar ghézza àella fronte co n baionettti. ((\51J) metri 20.
<;artncce, in LuUc le altre 5. - (i) Nelle lezioni .ton e 1P la distanza e stimat:t col mezzo del suono.
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o
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ALL EGA TO N. 6 .
t,:) t,:) ~
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FRANCIA
--..--. - ------·---Q)
Distanza
'"" o .N
in metri
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Q.I
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-1a
2• 3• 4•
5•
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SP~:CIE DEL Tlt\O
CARTUCCE · Bg RSAGLf O
a sal ve
I
I I
'
a pa.11 01.t.ola
Il
Tiri collettivi.
>i
e:
600 Fuochi a salve di squadriglia in piedi o in 800 1000
ginocchio comandati dai caporali . . . Fuochi a salve di squadra in piedi o in ginocchio cornandatt dai sergenti . Fuochi a salve df plotone in piedi o in ginocchio comandati dai capi plotone . .
• !~
4.
4 4.
4.
4.
8
8
))
6
))
6
800
Fuochi a salve di plotone a ripe tizione (1'), in piedi o in grnocchio, comandati dai capi plotone. . . . . . . . . . . da UOO Fuochi a volontà avanzando comandali dai a 500 ca pi plotone . . . . . . . . . . . 350 Fuochi a ccelerati (30") comandati dai capi plotone - alzo di metri 400 Tdtale
00
20
Selle bersagli d'uomo in piedi ('l,66X0,40) a 0,15 d' in tervallo. Quattordici bers agli d'uomo in piedi ('1,66 X 0,40) a 0,15 d' intervallo. Ventotto ber sagli d'uomo in piedi (1,66 X 0,40) a 0,15 d'foterva llo.
Come per la 31 s ezione.
o ,_ o o
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SeQtlC Allegato N. ,;.
========;:===================-____.: =: :=: .: :=:=======-=-=;-:=--=-=-==========:====-, ., Q)
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Distanza
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CARTUCCE
SPECIE DEL TIRO
BE RS AGLIO
a pallottola
N . Q)
...:i
1 '
·ta
1 '
Tiri di combattimento. Ignota 600
e i OOO se s~ad r a 8 !200 se
Tiro di r ègl. a~e - a ~alye. di s quadra o plotone comandall eta sott uffic1ah . . . . . . . .
6
QuaLtordici o vell lotto bersagli d'uomo in piedi a 0,'15 secondo che tira una squadra o un plotone.
Tiro di réglage - a salve di squadra o plotone comandati da sottu fficiali ' . . .
6
Qua tlordici o ventotto bersagli d'uomo in piedi a 0,15 secondo che tira una squadra o un plotone. Tre linee compos te di 28 bersad'uomo in piedi ciascuna e colloca.te a distanze e in Jirezion i diverse rispetto a i tiratori Opp ure un be rsaglio mobile. Disposizioni di verse di bersa gli.
plotone.
2•
3"
Id.
Ignota
12
F uochi a s alve di plotone.
4a Ignota fra Tiri di compagnia 111 formazione di combatti800-200. mento in marcia offensiva contro bersagli rappresentanti il nemico . . . . . . . . 5' Tiri eseguiti da un battaglione nelle identiche . l<l. condizioni de lla 4" lezione . .
. .
·rotale
.
.
'
12 14 50
I<l.
id.
tx:j
o o
226
STUDIO COMPARATIVO
In Germania non vi' sono esercizi di fuochi di combattimento con modalità prestabilite: Ogni sottufficiale e soldato e3eguisce 15 spari individualmente e 30 in fuochi di combattimento colleuivo. Queste due cifre sono un min,'imum che può variare sia per supplemento alla dotazione cartucce della compagnia, sia -per supplementi accordati dalle autorità gerarchiche superiori.
'
A.LLEGAT O N. 7 . 1-::====- --
-·
~_pecchìo degli esercizi di tiro al revolver in ·F RANCIA . . . . ·--::-
""====.:-- - ·=
--
BE11 S AGLf0
SPECIE DEL TIRO
15 15 30 :10
15 '15
-
6
Intermittente I d. Id . Id. Con tinuo . I cl. ·
o 6 6
6 G
Ci rcolo di 0,20 di diamelro. I d. 0,20 id. id. Id. 0,40 Id . 0,40 .id. id. Id. 0,20 Id. 0,20 id .
36
To tale
,
ALLEGATO N . 8. Specchio degli esercizi di tiro a I revolver in GERMANIA. ·2 o N
(1)
~
1· 9• ..,
~
N
i:l
.s (/J
o (1) (l)-8
-
-
I
-
,_~(.)
SPl!:CIE DI 'flRO
e- ,.., ~'O z g Q) ->
Pt1nto da. mirarsi
Jtfì.:fiSAGLlO
l::tj
Annotazioni
o
()
1-,
o 20 Intermittente all'appoggio.
20 IntermittenLe-hraccio sciolto. T otale
5
5
10
B ersa g·lio d'uomo m pieùi 0,40X 1,70. Bersagho d'uomo in piedi o,40X t,70.
·-
Ginocchio Id. '
·-
I/esa ttezza dell'al'ma
e tal<~ elle un
buon tiratore può colpire il ])ersagli o ad ogni sparo
--·
ALLEGATO . N. 9 . F RAN C I A. T i r i- d e 11 a r i s e r v a d e 11' e s e re i t o a t t iv o.
-----~ l~~ Cartucce
Posizione del ·tiratore
BERSAGLIO
___________
,_....,;...._
_____________
~ V)
,~_o
__________ __
o....
I"$ c'5 _ : _ _ - - , ,;____;.,
~__,..__;,
Tir i individuali.
1• 2001 Tre colpi in piedi . . Id. i'n ginocchio
! ! Bersaglio di m. 1 di diametro
2' 300 . Id. Id.
: { Bersaglio di 1,50 di diametro
in piedi . . a terra . .
An. n.ol-a z ioni
»
o
n
6
....._,
I
I
3· 350 In ginocchio tiro a i-ipetizione 3ou . . . . . ./ . .
I•
Tre bersagli d'uomo in piedi, '15 centimetri d'intervallo. Tir i collettivi.
4' 600 Salve di squadra in piedi o in ginocchio , comandate ufficiali e sottufficiali 14 bersagli 'd'uomo in piedi . da . con 0,15 d'inter vallo. . . della riser,ra 5' 300 Salve di plotone tiro acce lerato 30") comandate dai 28 bersagli d'uomo in piedi con 0,15 d'intervallo. . . capi plotone. . .
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Totale
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N. 10.
A L L E GAT O FRANCIA. Tiro
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d el 1• e s e r e i t o t e r r i t o r i a 1 e.
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Posizione <lel tiratore
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Ann otazioni
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3• 350 Tiro a ripetizione in gmoc-
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Tre bersagli d'uomo in piedi con 0,15 d'intervallo.
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T otale.
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ALLEGATO N. 11 . P Bili'fOI A.
Tabella indicante la dotazione di munizioni, pel tiro annuale. CARTUC CE
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pallottola a sal\'O
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I prelevamenti sono fatti per cia$cun indivirluo che :1bbia appartenuto all'etrellivo durante l'anno. Le cal'Luccc assegnate ai corpi che prendo no parte :illc manovre d'autunn o sono lìssatc volta per volta con decisioni ministeriali. Gli ufficiali in attività, in risen•a e dell'esercito territorial.e possono prelc,·are a paga.menLo altre 90 cartucce per revolver all'anno.
6 ))
I
A.L tEGA TO N. 12. ITALIA. Tabella indicante ia dotazionè munizioni che i corpi possono annualmente prelevare pèt l'istrtizione.
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PARTI RICEVENTI
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Cartucce
a pallottola
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A nno tazioni
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Re~gimenti di fanteria e bersag ieri (e) . . . . Reggimenti alpini {e)
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(a) Di tali cartucce 30 debbono r iservarsi per le esercitazioni tat-
137
65 (a)
147
80 (a)
tiche <li 3° grado. I corpi che prendono parte ai cam pi d'istruzione sono autorizzati a prelevare ! 5 cartuccie <la. salve per ogni armato cli fucil o o :rposchett o; 50 quelli che prendono parte alle grandi manovre. (b) Si- fissa la cifra dal Ministero neJPordil)o di chiamata. Quest'anno i richiamati di ! 11 categoria presso i corpi ricevettero !7 cartuccie a pallotLola e 40 eia salve; quelli delle classi di miJizia mobile n a pal-
Individui di 2• categoria che com· piono la loro istruzione nell'arma . . . . di fanteria
82
Richiamati per l'istruzione di 1•, 2a e 3• categoria . . .
(b)
lottola e 24 da. sal ve; quelli della milizia territoriale 25 a pallottola
e probabilmente quelle a. salve necessarie per l'esecuzione del § i 3
30
dell'Ist ru zione sul tiro, cioè s tabiliva.
(b)
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almeno. L'ordine di chiamata non lo
(e) I prelevamenti sono fatti per ogni individuo di truppa presente al i o aprile.
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~UANTITA', QUAL!Ta' ED APPRESTAMENTO Dl!:L 'l'lTTO PER LA TRUPPA
QUANTITÀ, QUALITÀ ED APPRESTAMENTO DEL
VITTO PER LA TRUPPA
(Continuazione, vedi llivW,i 1iiilitare puntata di ottobre JSS~).
Grammi 118 cli albuminoidi, Formaggio . . .. . gr. 272 . Piselli . . . . . . » 520 Carne magra ; . . » 538 Farinadi frumen~ » 796 Uova ( 18) » 905 Ma.iz. . . » 989 )) ;1430 Pane nero )) •1868 Riso. )) 290i5 Latte. » 4575 . Patate . )) 7625 Cavolo. )) 87 14 Rape. )) 00 Birra. 1
233
Grammi 328 di carbonio: Maiz . . . . . · . gr. 80 ! Farina di frumento» · 824 Riso . . . ii 895 . Piselli . . . » 9119 » 111160 Formaggio 11340 )) Pane nero . Uova (43). » 123'1 Carne mag,:a . 1> 2620 » 3,124 Pala.le. » 4652 Lalle . )) 93,13 · Cavolo. )) 110650 Rape . >) 13 160, Birra . 1
1
1
Allri calcolò che per fornire ad un organismo adulto, medio e sano, sottoposto a lavoro faticoso occorrerebbero:
I
u. La qunlltà del Tltto mllltare, o l a scelta tle~ll alimenti per la truppa·.
gr. 2,. g r. 350 g. 50 cli di di A:wt~to Carbonio Gro:1.sso
di solo pane di munizione all'abburalLamento 20 •;. gr. . . . . . . . di sola carne di bue senz'osso gr.
1. Quali sono gli al imenti più adalli a comporre il villo della truppa? · ' Ecco il secondo importantissimo quesito che interessa. risolvere, dopo avere. studiato quello della costituzione delle razioni militari, ossivero della quantità di alimento occorrente al soldato. I l Voit, prendendo -a base la razione giornaliei-a per l'uomo med io, adulto, ben portante e solloposto a moderata attività, da. lui , stabilita in grammi •I ·I 8 di sostanze albuminoidi ed in 328 grammi di carbonio, ha calc0lato per varie sostanze alimentari la quantità che ne ocèorrerebbé giornalmente a quell'organismo , per rifo1:nirlo di quei principi nutritivi, ed ha trovato che vi vorrebbe, per procurarsi
2000
1167
3333
800
3182
2500
Queste nozion i accennano ad un fauo per no i importantissimo, e eioè ~he gli alimenti tulti contengono dell'azoto (alblfminoidi) e del carbonio (sostanze grasse e carboidrale), vale a dire il necessal'io per l'alimentazione, ma non lLtlli contengono questi principi in quella giusta proporzione che li possa fare accettare separatamente come al imenti completi; talchè spessissimo avverrebbe che, per fornire con un solo alimento la quantit~ voluta di un dato prin~ipio, per esempio di sostanza albuminoide, si sarebbe costretti ad 'introdurre nell'organismo un eccesso i11gombrante, ed anche asso lutamente dannoso, degli altri p,:incip1 nutritivi (grass? ed amilacei)
234
/
QUANTITA·, QUALITA' ED APPRE!lTAMENTO
e viceversa; e così l'equilibrio necessario nella alimentazione, che solo non stanca l'apparecchio digerente, verrebbe turbato, senza. contare che spesso e volume e peso esagerati della quantità voluta del maggior numero degli alimenti renderebbero inattuabile quella alimentazione esclusiva. Da quèsto fatto né deriva una prima condizione cui dovrà esser subordinala la scelta degli alimenti, destinati a sostentare il solda Lo, e cioè che a) L, alimentazione più razionale clovrà efjser do mandata, non ad un solo alùnento, o ad un gruppo cli"
alimenti per composizionç a[fini, ma ad una co,n.bùw-zione cU essi capace di fornire all' organism,o, sotto litnitato peso e volume, la quantità dei vari principi m!tritivi di cui esso abbisogna; quantità che, per il soldato nei suoi vari gradi di attività, vedemmo già espressa nelle: medie normali offerte dal Moleschott e riportate in principio di questo scritto. Siccome pei da quelle medie risulta che le sostanze azotate od, albuminoidi. e le sostanze ternarie o carboidrate, ed in altri terminigli elementi plastici e gli elementi termogenetici, debbono stare, in una bene appropriata alimentazione militare, nella proporzione di 1 : 5 e siccome questa proporzione non potrebbe esser realizzata nè con esclusivo villo vegetale (nel quale preponderano gli elementi ternari e termogènetici sugli azotati), nè con esclusivo, villo animale (nel quale accade precisamen te l' inver:;o', ne viene di conseguenza r.he la combinazione desiderai.a dovrà esser quella nella quale entrino ad un tempo, in u-0a p,roporzione ben inLesa , e.d alimenti vegetali ed alimenti animali. In altri termini la l'ali-· metitazione mista sarà quella più confaciente allo scopo.Poiché le trasformazioni e l'assorbimento delle sostanze al imen-: tari,sì risolvono in una, vera e propria allività materiale che non si realizza senza dispendio notevole di. eneraia oraaoica ne . conù . ' segue che la scella degli alimenti più adatti ad una conveniente alimentazione dovrà esser subordinala ad altea principaliss ima condizione, quella cioè che b) Gli alùnenti da. p1·escegliersi siano ben di.gestibili, vale a dire facilmente disgregabili, idrat?bili , solubili, e 1
~
235
DEL VlTTO PER LA 'l'ltUPPA
scevri i! più possibile di sostanze inerti. e refratlarie, inquantochè,. a parità di rendimento nutr:itivo, di dne alimenti, il più ampiamente dotato di quelle prerogative fattrici della digestibililà, sarà il più adatto a ben nutrire. Di fatto benchè, per esempio, 100 parti 1
di carne di bue
contengano: Albuminoidi Grasso . Snstanze amilacee .
:iM,4 5,2
di fagiuoli
22,0 3,0
4,6,3,
i fagiuoli, rn:llgrado il vantaggio evidente che dimostrano avere snlla carne, per quel che hariguardo a patrimonio nutritivo, non la equivarranno certo per nutrività, appunto perchè ne sono assai meno digestibil i, attesa la loro Iimitata idratabili là, la loro sov.erchia coesione, e la ricca proporzione di sostanza rafrattaria (cellulosa) I che contengono. 1 Esempi di simil genere, che si potrebbero moltiplicare a piacere, servono dunque molto bene a dimostrare, che sopra i soli risultati dell'analisi non si può basare il iiudizio intorno alla nutrività degli alimenti ; ma clrn prima di formu larlo_è indispensabile sempre porre ·in .calcolo anche il grado di loro digestibilità. . Queste le due condizioni capitali · cui devono rispondere gli alimenti destinali a qualsiasi modalità di alimentazione bene intesa. La scelta però degli alimenti destinali a comporre il vitto del so.ldat.o deve esser subordinata ad altre riserve importantissime, ehe giova pure <l.ccennare ed avere ognora ben presenti. « Il miglior regime militare, dice il Morache, è quello nel quale la carne entra per una più gran parte. » Ecco una giustissima sentenza che pone netta una terza condizione per la scelta degli alimenti militari:
c) Trattandosi di regime alimentare per le trllppe, · la carne dovrà tene1'e semp1'e il primo po.sto; e la ragione è chiara. Se è vero che gli albuminoidi rappresenlrano nell'alimento
la resistenza, così necessaria all'organismo del soldato per tante e tante ragioni che è superfluo qui numerare, è ben naturale .che la carne, principale e più agevole sorgen te di quegli elementi azotati,
236
QUANTITA', QUALITA',
;m
APPRESTAMENTO
DEL Vl'rTO PER LA TRUJ?J>A
debba trovare la suà migliore opportunità nella costituzione delle razioni militari. È appunto per obbed\re a questa legge, che oggi si vedono adottate nelle meglio intese razioni militari, ed in special modo in quelle destinate per i maggiori gradi di attivi Là del soldato, 1 elevate proporzioni di carne, fino a raggiungere, per esemp io, i grammi 500 giornalieri nella grande razione di guerra dell 'esercito germanico, e nella razione di campagna dell'esercito w izzero ( vedasi la tabella B al § 3 della I parte); e che il quantitativo giornali ero di carne venne spinto a grammi 600 per le truppe francesi al Messico, e fino a grammi 800 per i soldati russi della famosa occupazione di Kiva; ·ciò che anzi si volle riguardare dagli igienisti militari quale fattore principalissimo della grande resistenza e dell'ottimo stato di salute goduti dalle truppe impegnate in quelle originalissime spedizioni. Nel nostro esercito pure, elevando, appoco appoco, il quantilativo giornaliero della carne dalle primitive avare dosi di grammi 155 delle razioni piemontesi e di grainmi ,150 a 180 delle razioni stabilite dal vecchio regolamento d'amministrazione del 1875, fino alle dosi di grammi 220, 275, 300, 350, 400 fissate per le razioni ordinarie attualmente in vigore e di grammi 500 s~abi liti per I~ razione delle truppe d'Africa, si fece ro, senza dubbio, grandi progressi nel senso della legge sopra enunciata. Ed è a sperarsi che nemmeno siano gli ultimi, e che, dovendo una volta addivenire allf!. fissazione della razione di guerra, venga questa beneficala, come negli eserciti 1, trani eri sopraindicati, dal quantitativo di carne ma ssimo adottato fin ora per quella razione , che è il ·mezzo chilogrammo giornaliero e per uomo. , d) .Ma non basta: nella combinazione di alimenti da 1
1
1
seroire alle truppe doorà figurare in generosa proporzione la sostanza grassa, che nel regime di chi lavora, e lavora intensamente, è di prima necessità: ·1° perchè, quale elemento termogenetico , essendo assai più ricca di carbonio delle sostanze a milacee, rappresenta nell'alimento una intensa energia disponibile; 2° perchè è ormai esperimentalmente accertato che nel ricambio organico del corpo essa rappresenta un ri sparmiaLore degli albuminoidi, od alimenti 'di resistenza; sempre quando però nel materiale sosteni tore 'd i quel ricambio, nell'alimento, essa entri
237
nella voluta proporzione; ~1° perchè infine penetrando nella circolazione inalterata (sollo forma di emulsione) , non ha bisogno di subire, come gli idrocarhonati, trasformazioni che la rendano solubile, e che, ben s·intende, si risolvono sempre in ·dispendio di energia per l'organismo; stando così' a rappresentare, per dirla con una frase felice dello Sch indler, della forza immedialamento dispo nibile. Il Voit ammeLLe che iI rapporto del grasso alle sostanze amilacee, in una razione alimentare di sostentamento bene intesa, debba esser rappresentato dalle cifre 86: 350, e che debba crescere in ragi'Ol1e direlta del lavoro che si domanda all'individuo che si vuol nutrire. I l Beaunis ammeue quel rapporto debba essere eguale a quello che intercorre fra i numeri 90 : 330, e nelle medie normali fornite dal MolescotL lo si vede di 80 : 4.07 nella razione di lavoro modera to e di 80: 702 , in media, nelle razioni per lavoro faticoso ed eccessi\'o. SLabilendo poi una medi.a generale di questi vari valori, si avrebbe un rapporto di 8i: i (7, che potrebbe esser preso, con molto fondamento, come normale per l'uso delle sostanze grasse rispetto alle amilacee nel le razioni alimentari. Orbene, in seguito a. queste premesse, occorre pur confessa re, che il rapporto che intercede fra la -sostanza grassa e l'amilacea nei nostri sette tipi regolamentari di razioni non si approssima nemmeno ai l'apporti espressi di sopra, e tnnto che nel tipo I dell à. razione di marc.ia, il più provvisto cli grasso, è appena rappresentato dai nùmerì 34: 576. Dunque, senza tema di errare, può ritenersi, che una vera iacu na nelle nostre razioni regolamentari sia costi tuila . dal difetto assai pronunciato di sostanza grassa; difetto d'altronde lamentalo in quasi ,tutte le razioni militari conosciute, ed in quelle ordinariamente preparate pei lavoratori soggetti ad intensa fatica. È vero che la sostanza grassa può essere in qualche modo compensata nell'alimentazione, come sostanza termogenetica , mediante gl i amilacei nella nota proporzione, di 1 : 2,43 (Molescl?ott); ma bisogna ben guardarsi dall'a.buso di questa compen~azione, quale può dirsi si verifichi nei tipi regolamentari delle nostre razioni, perchè le soslanze ami lacee preponderanti nel vitto a scapiLo del grasso , costituiscono un elt::mento troppo ingombrante del ven Lr i colo e di 1)iù difficile trasformazione per l'organismo , che non la
~38
239
QUANTITA', QUALlTA' ED APPRESTAMENTO
DEL VlT'fO PER LA TRUPPA
sostanza grassa, la quale è elemento termogenetico preziosissimo, molto· ricco di carbonio sotto limitato Yolume, e per .sua compage più facilmente assimilabile degli amilacei, e meglio di questi preparato alle trasformazioni per cui il carbonio contenuto, da energia latente si muterà in energia manifesta, in calore e laYoro.
quale è già da lungo tempo in Yigore nell'esercito russo, e quale preconizzò ultimamente. con speciale autoreyolezza, lo Schindle1.' nel suo bel lavoro: L' alimentation variée de l' année (,t). f) Nè basta ancora. Nella combinazione delle sostanze
e) Nella combinazione di alimenti da servire alle t,·uppe è pure ritenuto universalmente necessario il concorso dei legumi ed in generosa proporzione. È per questi alimenti che la razione del soldato può esser resa
più variata, più sapida, più gradita; può esser arricchita, ed a molto buon mercato, di sostanza azotata, qualora si faccia uso di semi maturi e secchi di leguminose (lenti, piselli, fugiuoli, ecc.), e può esser resa preziosissima, in certe speciali contingenze mjlitari, per virtù antiscorbutica, qualora venga arricchita di erbe mangerecce e di patate !e quali, secondo il Fat1Yel ed altri osserYatori, agirebbero in quel senso benefico per i succhi complessi che contengono, intesi sotto il nome generico di acqua di vegetazipne. Ma a Lai proposi Lo c'è pure da segnalare una· lacuna nella costituzione delle nostre razioni militari; in esse, invero, non è falla che meschinissima parte ai legumi, i quali non vi figurano normalmente fra gli alimenti, ma Yi sono ammessi soltanto a titolo di condimento, secondo· il disposto del § 1422 de! Regolamento d'amministrazione e contabilità militare del 1885, che dice: « Alle derrate componenti le razioni viveri saranno aggiunti er« baggi ed allri generi di condimento, in ragione dell'importo di un « centesimo per ogni razione, o più se così venga dal Ministero sta'' « bilito. » Se si esamina la tavola B del § 3° della I parte, si rimane invece colpiti dalla larga parte fatta a queste preziose derrate, sia come alimenti normali, sia come alimenti di sostituzior.e, nelle bene intese razioni di altri grandi eserciti europei e del germanico ed .austro-ungarico in specie. Nè io favore dell'uso generoso dei lègumi nelle razioni ùel soldato militano soltanto que;;ti e5empi degni di imitazione; che anche il generale consenso degli igienisti mili tari per que5ta sctl utare misura è veramente notevole, spingendosi esso fino al punto di, caldeggiare la instituzione degli orli militari presso i corpi di truppa, 1
1
alimentari destinate al sostentamento delle truppe debbono figurare immancabilmente degli alùnenti nervosi, o così detti di risparmio, ed in tanta più generosa misura, quanto maggiore è l'attività elle a quelle si domanda. È questa una necessità ormai inefragabile, e dimostrata t11le anche dalla larga parte che si vede accordata, in ogni razione militare odiern~ (vedasi la tavola B più·volte ricordata), a questi speciali sostenitori delle azioni del sistema nervoso. E difatto, se gli alimenti nervosi sono capaci di eccitnre la vita dei nervi e del cervello, se valgono a sospendere, a rallentare gli atti di regressione organica, se possono disporre il ventricolo ad aspettare il ristoro più solido e durativo degli alimenti veri e proprii, cullando~o per di più in un particolare benessere, nessuno vorrà disconosdere la grande opportunitil di quei preziosi elementi nell'alimentazione del soldato destinato a lavoro energico, e spesso anche eccessivo·, che esige straordinario logoi-io organico, e subordinato sovente a privazioni di ogni sorta, primissima fra tutte quella di dover sentire suonare talvolta in ritardo l'ora del suo pasto, che esigenze imperiose' non consentiranno nemmeno proporzionale ai bisogni del momento. g) Infine a!Lre condizioni cui dovranno obbedire gli ali menti da servire al villo del soldato saranno, che la loro combinazione sia semplice ed economica, di alimenti adattati al comune gusto delle truppe, suscettibili di una semplice e facile preparazione, agevolmente conservabili e trasport,;bili ali'occorre~za, e soprattullo di buona qua-
lità, vale à dire ~è alterati, nè fals(ficati . L'assieme delle norme e dei procedimenti meglio adatti a riconoscere se gli alimenti soddisfano a quest'ultima importantissima coridizione costituisce la bromatologìa vera e propria, vasto e speciale argomento che non può trovar posto in questo scritto relativo alle l?ggi generali che governar debbono l'alimentazi1rne militare.
(!) A1·clvives de ;Jfed. mil. !885.
240
DEI. VITTO PER LA TRUPPA
QUANTITA', QUALITA' ED APPRESTAMENTO
Per tale argomento io rimando alle Qpere speciali al riguardo, non che ad un mio precedente lavoro, nel qùale appunto mi ingegnai di raccogliere e coord in are le più importanti nozioni sul proposito app licabili agli alimenti concessi all e n·ostre truppe ( 1). 2 . La combinazione degli alimenti no,·mali prescritli per la composizione delle nostre razioni militari (vedi la tabella del § 2° della I parte) è semplicissima, e risponde assai bene alle condizioni finora studiate, tranne le mende relati ve alla sost.anza grassa ed ai legumi, che ebbi cura cli rilevare a suo luogo . Difatto mentre la carne di bue fresca vi rappresenta, come in ogni altra combinazione alimentare bene intesa, l'alimento animale ed azotalo per eccellenza, l'ollimo pane di munizione e la pasta da minestra (od il riso ammesso a sostituirla per due volte la settimana) vi rappresentano la parte vegetale e conseguentemente le sorgenti dei pri ncipi iclroc11 rbonati, senza mancare di fornire rile- · vanti proporzioni complementari di materia azotala. Il lardo salato poi vi lìgura come sorgente complementare (un po' scarsa a dire il vero} di sostanza grassa e come condimento, in un ione ai legumi {pel valore di nn ceatesimo a razione) ed al sale . Infine il caffè, co ndito cli zucchero, od il vino da sostituirglisi in via eccezionale, vi rappresentano gli aJimenti nervosi o di risparmio. Ma usando esclusivamente di questa semplice combinazione di alimenti, si correrebbe il rischio di render troppo uniforme e mo-: notoma l'alimentazione del soldato, e di ridurla non abba:;tanza adatta bile alle risorse locali, cosa questa che non va mai perduta di vista nel caso di un sistema bene in teso di razioni militari. Allo scopo di non incappare in questi 'due grav issimi guai, che si raccomanda oggidì di schivare ad ogni ,c'osto, servono egregiamenle altri alimenti, detti di sostituzione, perchè ;ippunlo possono essere introdotti nella combinazione a sostituire uno, o più degli alimenti normali sopra enumerati. Tanto le prescrizioni regolamentari e ministeriali vigenti (§ 14-'19 1
1
(l) Il villo del soldato: raccol1 a di norme igieni1;he e delle più importanti nozioni sui caratteri, alterazioni, falsificazioni, prepara1.ione e conservazione <!egli alimenti concessi i.llla trupJ>a, di D011EN1co MAESTftE!.Lt capit.-wo medico. - Firenze.
241
del Regolamento di amministrazione del 1188:S e la letlera ministeriale del 115 dicembre 11886 ai comandanti dei corpi d'armata sul servizio dei viveri), quanto gli attuali Capitoli cl'oneti p er la fornitur:c dei viveri a.lle regie t,·uppe prevedono l'uso di questi alimenti di sostituzione, ed il regio Mini stero della guerra, con la lettera sopracitata, ne raccomandò caldamente l'impiego. dando, per di più , ampia facoltà ai comandanti di corpo di adoprarli .a loro lalento nella composizione delle razioni militari; ma ciò, bene inteso, a due condizioni essenziali, e cioè: 1' Che, nell'impiegarli, il costo delle ra:zioni modifir.ate con essi non venga ad oltrepassare quello stabilito per le razioni normali (§ ,1420 del Rego lamento d'amminislrazione ,1885); ' 2• Che il renclimeù to nutritivo delle razioni così corretle non venga ad esser menomato per ·1e sostituzioni operativi (§ 11.1-2·1 del regolamento stesso) . Lasciando da parte la 1• condizione di ordine puramento economico, che a noi concerne in modo ~ssai indiretlo, quale potrà essere la norma più sicura per i comandanti di corpo, onde soddisfare alla seconda condizione di interesse eminentemente igienico? La risposta non può esser che una: conoscere esallamente quali sono gli al imenti normali e quelli di sostituzione più comunemente concessi, e quale il loro vero contenuto in principi nutritivi immediati. Solo in base di queste nozioni i comandanti di corpo ed i maclici, che dovrebbero essere i loro più naturali consiglieri in que:;te circostanze, potranno esser abilitati a fare nelle razioni militari le sostituzioni cui sono autorizzati in modo razionale e proficuo. A ciò po,sono servire apposite tavole sulla composizione degli alimenti, come quelle offerte dal Peyen, dal Konig, dal Parkes ecc .• e, per il nostro caso concreto, meglio ancora la seguente tabella da mfl compilata per esclusivo uso mi litare, sulla scorta dei dati analitici offerti da reputali:;simi autori. 1
1
242
al soldato italiano, con la loro composizione percentuale in principi nu-
Altm, nti norma.li ed Alim.enti di sostituzione più comunemente concessi tr,:tioi unmediati.
su
Il
2,43
DEL VITTO PER - LA TRUPPA
QUANTlTA', QOALI1'A', EU APPRESTAMENTO
Sostanze azotate 1·
,:==i
100 PARTI
I
AL l lll E N _T I Grasso
Sostante ami \acee
li
I
Ceneri
Acqua
Il
I
I
aì Vegetali.
li Pane di m unizione (ùi farina di frumento all'abburattamento del 20 O/o) Pane del commercio . . . Galletta . . . . . Pastr;i da minestra. Riso (ordi.uario) . Farina di granturco . . . . . . Semi di leguminosi maturi e secchi Id. id. Vi,rùi Legumi e rbacei . Palale . . . .
8,00 7,87 15,60 ·13,07 r,,07 9,90 22,40 4,05 1,90 1,60
(a) 5'.3,80
0,60 0,82
1,:30
(b) M/•5 73,40 76,67
tracce
(e) 64,54 (e) 47,80 9,53 (rl) 8,30 (,/) 21,09
0,28 0,,5 6,68 2,40
83,32
0,50 0,11
I
1,00 '1,61 1,70 0,84 0,50 1,44 2,90
36,00 34,70 8,00 9,H '10,36 18,47
0,88
Vt,:30 8ò,51r
0,90 '1,56
88,ltO 74,00
Morache (1). Alessandri (2). Kirchner. Moleschott. Molescholt. P oggiale. Boussingault (3). Grouven. Boussingault (4). Peyen .
1
b) Animali.
Carne di bue .fresca ( mezzanamente ~rassa) . . . Carne di rnon toue o castrato . Id . di maiale magra ({]) . Id. d\ maiale grassa (g). Id. d1 cavaJJo (g) . . . Id. in conserva (sis tema Appert) Baccaltl secco . . . F ormaggio parmigiano Id. Emental (svizzero) Id . Gruyer.
7,00 37,50 1,40 13,33 0,30 i 9,52 32,05 29,04
3,00
80,50
3,81
56,49 ? 31,80 36,21 ~l4,59
Molesclwtl Petersen (5). Kònig, Kònig. Petersen (!i). Pecco (7), Meinert. ManetLi e Muzzo. Dahl. Peyen.
6,50
10,00
Konig.
1,17
' 5,19
21,39 20,10 20,00 H,50 22,40 27,45 77,90 :1:'l,19 24,76 31,9H
~
2,80
1,00 1,00
i
2,93
1 18 Ù>t) 0,5·;
? 6,3 1 2,39
72,25 76,60 72,00
47,00 74,60
e) Condimenti.
Lardo salato Olio d'uliva Sale . . Zucchero d) Alimenti nervosi. Cajfè. o Vino . . . , , Alcoolici (aquavite).
'-
di speciale composizione. Id. id. Condimen to speciale del caffo.
I
I
Tostato di buona qualità. Rosso e della ricchezza alco Mistr à, Rhum, ecc. di ot'ima
(t) Analisi del pane di muniziono francese, al quale deve ritenersi assimitabile il pane di 11rn Si ricorre a questi. dati ana li tici del Morache, perche, se per il pane ali.' abburattamento dol 15 ¼, 20 ¼ non si ha ancora un ·analisi attendibile. - (2) .Media di 3 analisi ratte su pane di pasta piselli. - (4) Media di 3 analisi su l cavolo nero, bianco e flore. - (5 e 6) Valor i medi degli estremi dati (a) Più 0,60 di cellulosa. - (b) Più 3,55 di celluiosa. - (e) Più 3,9i di h>gnoso. - (à) Compresa (h) Di u.so tut.to all'atto eccezionale.
olica del!' 8 O/o in volume. qualita (h). nizione. italiano, oggi che l'abburattamento della farina di frumento ne tu portalo dal 1· 5 al 20 o;.. uso fluo al !886, si possedeva l'analisi dell'Abbene, per il nuovo pane all 'abburattamento del molle, di pasta dura e su pano di Livorno. - (3) Media composizione dolio fave, lenti, fagiuoli e tall'autore. -(7) Media di molte analisi fatte nel laboratorio della farmacia centrale militare di Torino. a cellulosa. - .(e) Più i0,2 di cellulosa. - (() Più 1,64 di cellulosa. - (g) Carni d i necessita. -
in
I
Il
245
QUAN'rlTA', QUALITA', · ED APPRtSTAllENTO
DEL VJTTO PER LA TRUPPA
Esaminando questa tavola però' bisogna convincersi che il numero degli alimenLi di sostituzione più usualmente co.qcess i al nosLru soldato, .in forzit delle disposizioni regolamentari vigenLi ('I), è assai scarso, Chi volesse conYincersi di quanto ciò sia vero, e di quanto potrebbe estendersi, Yolendo, la cerch..ia delle sostituzioni alimentari, per modificare, yariare le nostre razioni mili Lari normali, o com· porne deHe nuove, non avrebbe che da consultare il recente bellissimo lavoro dello Schindier Sur l'alimentation oarieé dè l' ar,n(!,j ( Archives de Med. milit. 11885) nel quale figura una lunga lisLa di derrate alime1ìtari che., secondo l'esperienza dell'au · torevolissimo scr ittore, poLrebbero essere ulilmenLe impiegate nel comporre il vitto del soldato, nell'intento di raggiungerne à nche meglio la tanLo raccomandata varietà, e di renderlo viepiù adattabile alla grande mutabilità delle risorse locali. 3. Trattandosi di scegliere gli alimenti per cosLiLuire i viveri di riserva, che il soldato dovrà portare 1iello zaino per sopperire alia sua alimentazione in molte coiitingenze di guerra e di grandi ese1:-. citazioni; che dovranno essere 'trainati in copia al seguito delle armate per gli opportuni rifornimenti; che dovranno costituire i grandi approvvigionamenti delle piazze forLi!ìcate, occorrerà sod -
disfino ad altre condizioni speciali, oltre quelle ricordate più sopra per la scelta degli alimenti mi litari in genere . Ed ecco uu altro difficile problema da risolvere nella questione complessa dell'ali mentazione militare, e tanto più og~i che i grandi effettivi combaLtenL;, la lattica dei movimenti rapidi , la incertezza degli eventi, il tempo sempre corto per provvedere ed operare a tal riguardo, rendono la questione delle riserve alimentari in guerra · di capitale importanza. à) Primissima condiz ione cui dovr:.inno soddisfare i viveri di riserva sarà quella di possedere un alto valore nutritivo, dovendo essi. da un lato, basLare, per lo più, al sosténlamento del soldato in momenti del suo maggior lavoro, e dall'altro lato soddisfare alla necessità dell'agevole trasporlo. b) Volume e peso .minimi saranno altre due condizioni asso-. lutamente indispensabili in questi viveri speciali, onde non sopraccaricare di troppo, ed in rnod? disagevole, il soldato , già aggravato 1 abbastanza per il suo equipaggiamento ed armamento di guerra, e faci li tare il più pos:;ibile il trasporto di grandi provviste di queste riserve alimentari al seguito delle truppe, per gli oppor~uni e solleciti rifornimenti. V~lume minimo poi, in CIISO di grandi approvigionamenti d'assedio, sa1;à condizione sine qua non, oggi che nelle grandi piazze fort ificate con campi trincerati si devono contare a milioni accumulate le razioni di riserva. e) In terzo luogo questi al imenti destinali a rappresentare l' ultimo, ma sicurò, .compenso per il sostentamento det· soldato nei rapidi evenLi di guerr~a, quando i regol ari vettovagliarnenLi sono impossibil i, occorrerà siano di rapida preparazione. Durante un concenlramento di truppa in luogo non preveduto, durante il periodo di concentrazione serrata al la vigilia di una battaglia, agli avamposti, dorante il combattimento, durante un insegu imento od una marcia di fronte rapid issima in paese già sfrultalo dall'avversario, d·urante una ri tirata, nel servizio di esplorazione di cavalleria a grande distanza, in tante altre circostanze impos,-ibili a prevedersi ed in seguito a tutti gli accidenl1 che possono attraversare un servizio regolare di veltovagliamento, come diragliamenti di · treni e convogli, incendi. epizoozie ecc., mentre si presenta impo~iente la necessilà dei viveri dello zaino, occorre anche che questi siano
244
(i) , ìXei presidi fissi, ai camp i d'istruzione od :1lle scuole di tiro i comanJanti di
corpo hanno la iacoltà di variare la composizione delle razioni vi, ori, sostituendo , una ad nltr:i. delle derrate che compongono la razione normale, o variandone le sin• gole qun ntilà (% U.i8 del n'go lamento d'amminisu·azione del i8!l5) •. , Hanno anche facolt.à di sostituire in tutto, od in parte, alle derrate componenti la , razione normale, farina di granhirco, grano perlato o bl'itlato, legwni secchi, llac• calà, forinaggio, olio d'uliva, conserva 11-i pomidori, ecc., o quelli altri generi che « saranno reputati neccs~ari ·(§ t4i9 dello stesso regolamento). , Benché questo primo allinea del detto ]iaragr:iro, con la ultima frase, tenda a rendere illimitato il numero degli alimenti d i sostituzione che i comandan ti di corpo sono autorizzati a sfruttare per ronder variai.a l'alimentazione della truppa, nella l)ratica giornaliera sta il fatto cho, appena gli alimenti partitament~ ·ricordati e compresi nella tavola sono que lli usufruiti p~r quel lodevolissimo intento, in(Juantochè il sistema dello grandi imprese, attualmente vigente per il vettovagliamento ordinario delle no.s trc truppe, tende piLl a limitare clie ad allarga re; l'uso_di questi alimenti di sostituzione. Questa tendenza restrittiva è indubbiamente palese nel secondo allinea del 3 :1419, che mce : • Laddove il servizio dei viveri è fatto dalle sus~istenze militari, li< , composizione uormale delle razioni non potrà essere ,•ariata, se non in seguiio ad ,, ordin i dell'autorità superiore, e nel modo che da qùesta venga indicato. , «
16 -
ANNO XXXIV, VOL, IV
246
; .
QUAN'l'ITA', Q)JAJ;,lT! ' E D A.PPRESTAll!ENTO
247
DEL VITTO PER T, A 'l'lWPP.A
tali ·da prepararsi rapidamente, o meglio da non es igere prepai·azione alcuna, perchè al lora è irnpossibi le cpntare sulle Lre O qual- · tr'ore, per lo meno, occorr·enti alla ordin.irià confez ione degli alimenti, e sn tulli gli accessori occonienti per essa. I viveri di riserva dovranno dunque essere sempre preparabi li perla consumazione con un poco di acqua e del fuoco, ed aggi.ungi anche dnl soldato il meno intelligente ed esperto. d) Un quarto requisito dei viveri di riserva dovrà esser qt1ello della lunga conservabilità, siano essi destinatr ad esser trasportati néHo ùi.ino del soldato, òd a costituire le immense riserve alimentari che un'armata deve a vere sempre pronte per i casi di guern1 . I vi- · veri d1 riserva d()vrahno _essere perciò delle vere e p r-..op,·ie conserve alimenta.ri, e della. migliore specie: . . e) Dovranno .es~ei·e'anche facilmente ripartibil i, in modo da. · poter costituire delle · vere e proprie razioni individuali, composte .cioè in guisa da non richiedere, al momento della consumazione, nessuna impacciante associazione fra due o _più consumatori, A tal riguardo, per esempio, è fo rtemente lamentata dal Kirn la scatola di carne in .conserva di un chilogrammo, che fa parte del corredo di 4 giornate di viveri di i·isenr-a, di cui è provveiluto il sold.ato frarrnese; appunto perchè dovendo esser tutta. consumata non ap- , ·pena aperta, .altrimenti andrebbe prontamente in corrui ione, esige · di hece.ssitii il concorso di 4 consumatori per e.ssei· completamente ~ util.izzata seèondo è prescritto.. · · · /) Nè sarà da · trascurarsi affatto che i .viveri di ri_serva siano tali da incontrare il gusto comune dei soldati, onde non· correre jj rischio 'di sovraccaricarli di munizioni ,da bocca poco utilizzabili al momento del bisogno," .appunto perchè disgustos~ . . Concorreì·à efficacementÈr a realizzare questa condizione I' intro1 durre una-certa varietà. nelle conserve al imen tar(1jrescel te; menfre. varrà moll~ a screditare anche la rriigliore di questè,_quando sia in. variabilmenle somministrata alle truppe. Se vi fu, per esempio, conserva alimentare · oppO t'.l.una e fortunata, fu Certo il fa.moso Esbswurst di Griinberg. ·che rese tao.ti servizi tlell'esercito tedesco · · durante la grande gue,;ra del 11870-7,J; ma.essa pur~ riuscì talora . . gra.ve e sgradita a quelle .I.ruppe, appunto perchè procurava lorò un 'a11menlo soverchia;n·enle .monotono e pesante. · · ·. · .
g) Infin·e i viveri di riserva dovranno essere di un p1·ezzo- mo-; derato, onde non obbl igare, 'per i grand'i apprç,vigionarrienti c\10 .rle · · occorrono, ad immobilizza:re capitali ril~van tissimi . · . 4,. Ora i viveri di riserva adot.tati pel nostro esercito sodclisfano . a queste v~rie condizioni ? A tale quesito si può rispondere senza ~sita~iq~e in modo affermativo . Tanto la galletta che, come id o-gni · altra razione ·di Tiserva conosciuta, vi rappresentà ii pane, quan:to ·la carne conservata in scatolette metalliche in dosi di grammi 220, sono conserve alimentari ·ouime sotto ogni riguardo, e talmente comb inate e combinabili fra loro, come vedemmo al§ 5 della I parte, da costituire razioni assai· nutritive, molfo semplici, perchè appunto di du~ soli elementi ben delìniti, di volume e peso li mitatissimi (essendo le più leggere di quante ne sono attualmenteadottate nei grandi eserciti europei) di rapida preparazione ('1 ), di .lunga conservazione, perfettamente ind iv.iduali;:;zate, non sgradJte affatto _,il comune gusto dei soldati, e, per di più, di non troppo elevato prezzq, essendo il valore contabile di ogni rnione fissato, dal§ 6115 d.el Regòlamento · d'amministrazione ·188i:i, nella misura seguente: •
I
•
•
•
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Due gallette (senza 5acchetto) grnmmi.400 L. 0,20 Carne in conserva grammi 220 (in scatoletta). » 0,80 Totale
L. 11,00
, Di guisa che noi non siamo al caso di vagheggiare, coìile fa il Kirn per l'esercito francese, .un rinnovamento radicale n~lla costì:tuzione dei viveri di riserva, nell'intento soprattutto · di ·ottenere razioni di rapida preparazione e di lim itatissimo peso e volume, ~nde rendere possibile una dotaz io~e di vive_ri del lo .zaino spinta, come vorrebbero oggi i pi ù esigenti, fino anche alle 6 e 7 giornate per soldato. I nostri viveri di riserva, consumabili all'occorrenza
O} Senza parlare della' galletta, che e consumat~ in natura, senz,t a lcuna prevent~va preparazione, riguardo alla carne in conserva il % i63 del Regola1pento di amministra zione t885 clice: , La carne può esser conSllmat.a uerlo ,stato in cui si trova nelle sca• tolette. Immersa invoco por pochi minuti in un terzo circa di litro d'acqua bollente, • per ogni sc.atoletta, può fornire un buon brodo per inzuppare la galletta.
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248
1
QUANTITA' , QU AL,ITA ED Al'PRESTAM ENT O
senza alcuna precedente preparazione, e capaci di forni re, come vedemmo al § i:5 della I parte, 1·azioni giornalier~ di 620 od 820 grammi di peso, a seconda che costituite con due o tre gallette, sono già all a portata di quelle esigenze quanto e meglio di qualunque altra delle l'azioni di riserva ultimamente immaginale per uso delle trnppe in èampagna. Del resto un paragone dimostrerà, più che ogni altra argomentazione, la giustezza di ques to asserto. Il capitano Kirn , dopo aver studiato accuratamente, e con gran competenza, il problema della costituzione di una razione di riserva a rapida preparazione e di volum e e peso minimi da adollarsi per l'esercito francese in sostituzione delle attuali , viene nelle seguenti conclusioni: « La razione giornaliera che noi vorremmo adott~ta compren << derebbe la razione ahiluale di grnmmi 735 di biscotto e grammi « 150 di un a conserva com posta di ci rca grammi 50 di polvere di « carnè, 80 di far ina di sem i di leguminose e 30 di grasso di bue. « Ot~COtTe agg iungervi dive1·si condimen~i: sale, pepe. cerfoglio, « cipolla, il ·di cni peso però è trascurabile per una razione. Si ot· « terrebbero così i ris ultati seguen ti per ciò che concerne il potere « nutritivo. « I grammi 150 di polvere di carne, che entrano nella razione, « rappresemano 4 volle il loro peso di carn e muscolare, vale a dire « sei volle e mezzo il loro peso i_n ca rne eguale a quella atlual mente « distribuita 111le tru ppe. Questi grammi 50 corrispondono dunque « a grammi :325 di carne di macello fresca. La proporzione in ele« menti nutri tivi sarà dunque di grammi 5,85 di nzoto e 27,7'1.- di « carbonio. Gli 80 gra mmi di farina di lenti, fa gin oli o pi selli fo r« niscono grammi 4- ,05 di azoto e 45,08 di carbonio. Dovremo « inolLr·e tener conto dei gramm i :-10 di grosso adoperati nella ron« serva . Infine il biscotto, grammi 73i,, (od il pan e grammi ·1000) « forni sce grammi ·12 di azoto, gramm i 300 di carbonio e grammi « 115 di grasso . « Recapitolando si trova che la nostra razione secca di gue!'ra « fornirebbe: Aioto grammi 2 11,90, Carboni o grammi 367, Grasf,O « grammi ~.5. « In queste apprezzazioni non abbiamo tenuto conto d~I caffè e
'
249
DEL VITTO PER 1.,A TRUPPA
« del lo zucchero, che sarebbero riuniti io una sola coose!'va poco «
voluminosa e facil e a costituire, del peso di ci rca grammi 20 per
« un giorno, e capace di fo rnire ancora una certa quantità di azoto
« e carbon io.
« Con il sistema che proponiamo un giorno di viveri di riserva « comp leti ci rappresenterebbe grammi 735 di biscouo , grammi « 1150 di conserva. più grammi 20 di caffè; in totale gramm i 905. « Per conseguenza , per avere due giornate di viveri completi, il « soldato non avrebbe da portare ch e grammi ·11810, invece di « grammi 27ts6 come gli se ne impongono oggi. cc Quallro giorni di viveri completi corrisponderebbero a grammi '! 3620 e darebbero un carico totale al soldalo di circa chilogram mi « 28, anch e con il !'.istema attuale di equipaggiament?. « Per circostanze ecceziona li , o di spedizioni speciali , si potrebbe ~ andar fino a 6 od anche 8 giornate di viveri, senza raggiungere << il ca rico del soldato di chilogqtmmi 32. « Ma in tempi abilua li . siccom e il biscotto è sempre facile a tra<< sportare con vellure, siccome si può spesso trovar del pane presso « gli a bitanti per acquisto o per requisizione, si darebbero nel sacco « 2 giorni di biscotto e 4 1-{iorni di conserva, for mando un peso Lo« tale <li ch ilogrammi 2, 150 di viveri dello zaino». Questi i ca lcoli relativi alla razione di riserva vagheggiala dal Kirn, come quella che realizzerebbe, a parer suo, la migliore con· ciliazi one possibil e fra valore nutritivo sufficiente e peso e volume minimi , indispensabili nella od ieme munizioni da bocca. Vediamo ora gli identici da ti relativi alla nostra razi one dei vi· di riserva veri rinforzata (per esser più generosi nel confron to) di una terza gall ella, come fu accennato al § 5 della I parte, onde elevarne il rendimento nutritivo . Quésta razione rinfo rzata fu constatalo esser ricca di grammi 157, 4 Al buminoidi ,U.0,4 Amil acei )) 35,3 Grasso . Ciò che si risolve in grammi 24 ,f,. Azoto » 306,9 Carbonio » 3\3 Grasso 1
..
1
( .·, . 250
QU.À,NTIT A
1 1
QUALITA' ED APPII ESTAMENTO
.. Il peso di quesla razione di viveri di riserva risulta così costituito: N. 3 gallette di grammi 200 l' una grammi 600 Una scatoleLta di carne in conserva . _)) 220 )) Sale. 25 e per e~ser colllpletamente paralleli al sistema di razione del Kirn, aggi ungàsi pure la conserva di caffè e zuGcher_o mancante 'nena nostra, del peso dì » 20
l
fonendo ora a più immediato riscontro i dati relativi allo due ' raz ioni esaminale si avril.: R.azione cli viveri di riserva Proposta Ac\ottaw. del il s~iJato KI n N italiano
I : Rendime11to nul.ritioo in
gr. 1)
I)
.
21 9 367'.o 45'.0
una razione giornali era . . . . 2 giòrnate (2 razioni viveri di riservai 4 · giornate . . . . . ., . . . 6 giornate . . . . ·. . . . , . . 2 itiornate di biscotlo e 4 giornate di conserva, secondo la proposta del Kirn per i tempi ordinari, nei quali si possa fare assegnamento, per le altre due giornate di biscotto, o sui convogl i, .o sulle requisizioni » del carico del soldato di fanteria . . . . in guerra con 6 ~iornate di viveri di riserva kg. ))
))
905
1810 3620
865
·1730
3!i60
5430
5190
2150
2260
francese.' italiano
::!1,430
30,057
(a)
(b)
VEL VITTO PER LA TRUPPA
Da questo parallelo col quale la noslra razione. di vi~eri' di .ri-, .serva, _rinforza.ta, ._pei· di più, -di un.a galletta di grammi 20_0, è ci' mè~tata per tulle :1& combinazioni'suesposte_. dal_Kirn per la ·sua, si_ . . ricava: 1° Che · lr razione italiana, se'è .un poco meno c_arbonata di · quella del Kirn ; ne è ~issai più azotala; p,.-ègio q11esto che compensa ad usura quel aifelto, trattandosi Ml n_ostro caso di alimenti riser~ bati ordinariamente ·per i maggio1:i periodi cli fati'ca del soldato, dnrante i quali non si saprebbe clec,iclf-lre se abbia àsso più bisogrro di ele~enti term-ogenetici, che rappresentano l'energia latente, o di elementi azotati, che rappresentano nel vitto un prezioso patrimonio di resistenza : · 2° Che, riguardo al peso, la razione ita_liana è preferibile a quella proposta dal Kirn, dimo3trandosene costantemente in tutte le · combinazioni su opposte, eccetto una, meno aggravante del soldato. · · Due fatti soli farebbero inclinare, 1più che in favore della c_~rne in conserv,a adottala da noi, verso le modernè conserve carneoleguminose-grasse, nlla gu isa di quella proposta ·dal, Kirn, che si vorrebbe oggi introdurre nella costituzione dei viveri di riserva per ,: le truppe in camp~gna Quesli fntti .sarebbero il più basso prezzo . di queste io confronto di quell a, la possi.bilità di pot.ère con tali conserve impartire una certa varietà ai viveri di riserva. . Difatti mentre il prezzo (il valore contabile) della nostra scatq-. · letta di carne (che serve per una razione) è conguagliato ad 80 ~entesimi. la conserva a base di polvere di carne americana , com· binaLa con farina di frutti secchi di legum inose e grasso,. àdoltata ·ultimamente in 6-0 reggimenti dell'esercito . tede\ co si valuta a circa Bi centesimi per razione, e la conserva proposta dal Kirn ed accennala più sopra, sècondo i calcoli ' del medesimo, ammonterebbe, tulto al più·, a 50 centesimi per razione. Così pure per la varietà· le conserve carneo leguminose-gl·asse la vincerebbero sulla carne chiusa in scatolette, perchè << fabbricando, << dir.e il Kirn, di tale conserva si avrebbe il vantaggio d' introdurre « una grande varietà nel regime
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244
30Ù 35,3
Il. · Peso:·
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Ed avre1J10 un totale di peso della razione (trascurando gli involucri, come fa. il Kirn per la sua) di . grammi 865
Azoto . Carbonio Grasso .
,··· ·
(a) Il Kirn a pagina 70 del suo bel lavoro L' alimentation à·u sol<lat, dico che, dopo le ultime modificazioni apportate all'equipaggiamento del soldato francese, il suo carico può c~lcolarsi, in media, a 26 chilogrammi, senza i viveri dello zaino. (b) In seguito ad una scrupolosa valutazione riel carico <lel oostro soldato di fanteria di linea da me ratta ultimamente, risulta che il medesimo porta un res0 di chilogrammi 2~,867, i viveri di riserva esclusi. ·
«. « Col sistema proposto si potrebbe cambiare di legumi, non so« lamente lutti i giorni, ma anche a ciaschedun pa»lo, adottando
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QUAN1'1TA', QUALI1'A' ED APPRES1'AMEN1'0
.« delle conserve corrispondenti ciascuna ad una mezza razione. « Siccome ci si può servire di riso, di lenti, di piselli, di fag iuoli, « di patate, di carote, di maiz, si potrebbe variare sufficientemente « le sei cartucce che si darebbero al soldato per costituire, per « esempio, le tre giornate di viveri dello zaino. « Del resto la conserva avrebbe, oltre ii gusto differente di ciascun i< legume, quello. dei cond'imenti che si potrebbero variare a " volontà. « Si arri verebbe così a prevenire il disgus.lo e la sazietà, ed im« pedire che si stanchi lo stomaco; e questo solo fotto, che un si« sterna di conserve, si nii Ii per forma e voi ume, si a capace di fornire « un'alimentazione variala, costituisce una di quelle qualitàsalienti . « che non si saprebbe abbastanza apprezzare. » · Però il Kirn, nel suo facile entusiasmo per queste consenre carneo-leguminose-grasse, sembra che preveda poco un'obiezione gravissima che gli potrebbe esser mossa e cioè: m,ilgrado la loro gréi.nde varietà, queste mi~cele di polvere di carne americana od' Australia, di farina di legumi secchi e di grasso, condite di sale e spezie, saranno nffin i al gusto del la· comune dei so_ldati, tanto da dare garanzia ché verranno comp letamente consumate al momento del biso~no? · È questo un punto ancora non ben risolto per le conserve di tal genere, e la storin del sa lsiccione di piselli, simile all'Esbswurst tedesco, messo in esperimento nel ,1875 nell'esercito francese, non sarebbe t,ile davvero dfl dissipare ogni dubbio al riirnnrdo. Questo prodotto, dovuto all'i.ndnslriale Grouvel _di Parigi, composto, secondo i desiderati moderni, di ' 20 parti di carne dì porco o di bu'e, 48 » di farina di piselli, 20 » di grasso di porco o di bue, H{ » di condimenti (cipolla, sale, pepe, ecc.) messo io prova durante le grandi manovre di quell'anno, benché incomparabilmente sup_eriore nl salsiccione di_piselli tedesco, trovò una certa ripugnanza per parte delle truppe a farne uso, e ciò a testimonianza di apposita commissione incaricata di giudica rlo. · Altrenanto certo non si potrebbe dire della nostra carne in con serva la quale, benchè non variata, · ha ormai in suo favore una
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DEL Vl'l'1'0 PER LA 1'RUPl:'A
lunga e ripetuta esperienza che la afferma gradita nlla truppa, a condizion.e che non venga usata troppo conti nuativamente. Qu esto basti dunque a lranquill izzarci molto ed a farci rimanere affezionati al nostro sistema di viveri di riserva, malgrado che economicamente parlando sia qualche poco più oneroso del nuovo sistema di const)rve carneo legu,ninose-gra~se, che si va diffondendo in Germania ed in Russia e del quale si vagheggia molto l'adoiione nell'esercito francese. Non pertanto, con ciò non vogliamo dire che tali conserve alimentari debbano e:3sere perdute di vista. da noi . Sarà bene anzi tener dietro ni risultati che altrove se ne ·ricavano, e riguardarle come un'ottima risorsa per quando, alla necessità di grandi approvigionamenti di viveri di riserva, non risponde$se la produttiv ità. delle nostre officine di carne conservata, o non potessero farvi fronte le risorse del paese in carne conservabile. Allora certamente la migliore sol l1zione del problema rimarrebbe quella di aver ricorso allè carni in polvere che l'Americ.a ·e l'Australia possono versare in copia, eda mite p·rezzo, sui nostri mercati, per costituire le conserve carneo-leguminose-grasse di cui ora fu parola.
(Continua) .
D.
MAESTHELLI
Maggiore Med·ico.
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ORGANIZZAZIONE E COMPITO .STRATEGICO ATTUALE, ECC.
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255
al ,t 87 1 e co.nsu ltando un gran numero di pubelicazioni estere, il generale Pierron ha studiato a fondo ogni quislione e la presenta sotto tutti i suo i aspetti in modo da permettere al lettore dì for. marsi l:~eramente una convinzione. Una grande .quantità di interessantissimi documenti fra i quali non pochi òi Federico II e di Napoleone I e dei loro migliori genera li sono testualmente riportati. Nei principi generali che fa precedere ad ogni quistione egl i rias. sume la sua opinione che è sempre emessa con chiarezza e brevità ' . e soprallullo con convrnzione. . L'_antore delle J11éthodes de gae,·re, a dir vero, non si dimostra molto tenero per la fortificazione. Le sue teorie si basano sopratu tto sul · principio che le sorti defle nazioni si decidono sui campi di battaglia e non altrimenti, egli ritiene che il mezzo miglio!·e perriuscire vittoriosi in una guerra è quello di procurarsi un esercito che abbia una decisa supeÌ·ior itil numerica su quello dell'avversario per poter prendere l'offensiva concentrando le proprie masse sul punto decisivo ; gli è volersi privare di tale possibilità, egli soggiunge, il voler avere nlLmerose piazze forti che disl.olgono la miglior parte dell'esercito attivo per le guarnigior~i cbe le medesime richiedono. Il generale Pierron non ammette le ror1.ifi~azioni che in cnsi de· terminati e ben definiti, ma in tali casi le ritiene tanto necessarie da non potere un esercii.o farne a meno senza correre il rischio di gravemente compromettere la sua stessa esistenza. Fisso ognora ne.I suo principio però, egli reclama per le piazze forti la condizione essenziale che ~ieno organizzate in modo da non rich iedere forti guarnigioni le qn:ili nlLro non farebbero cbe indebo lire l'eser.;i ~o combattente. E qui lasciamo la parola .ill'illnstre geiierale riprodu~endo testualmente un brano della sua opera dovè egli enuncia i principì generali che $e.condo lui devono pi·esiedere oll'orgitnizzazione delle piazze forti in uno Stato. 1
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ORGANIZZAZIONE E·coMPITO STRATEGICO· ATTUALE
1)El... L E P ·IAZ.Z E FC)RTI SECONDQ IL GENERALE PlERRON
·-· Sono gia assai favore,·o lmen.te note a tuLti gli studiosi di ·cose . militari le Aféth.odes de guerre actuelles · et ven; .la fin da .:_XIX siècle del gel')erale francese · Pierron che videro la h~ce .in Francia or sono parecch i anni. Di questo pregievqli ssimo lavoro, l'autore, in vista dei progressi i mportan Li realizzatisi in questi ultimi Lempi nell'arte della guerra, si è deciso a fare una seconda edizione per mettere le sue teorie più in armonia co lle idee moderne; questa. · è in corso di pubbl icazione e nel corrente anno ba visto la luèe la 2• parte de.I tomo I che rillette l'organizzazione ed il compito stra·tegico delle. piazze forti in uno Stato. Trattan dosi di un arcromento . / , n d1 sommo Hlteresse sopra tnlto in questi tempi in cui la fortificazione si sta dibaLLeodo fra le opinioni più di;;parate, crediamo far cosa grata ai nostri lettori ·offrendo loro no cenno di un'opera che fu ' 011unque accolta con man ifesta soddisfazione. L'erudizione dell'illustre autore conosciuto per altri importanti lavori e la pratica acquistnta sui campi di hallaglìa nelle grand i guerre del!' ultimo trentennio gli danno una autori là incontestabile e le .sue idee, sebbene alcune di esse non sieno da molti di11ise, ;neritano ad ogni modo di essere portale a conoscenza degli studiosi militari. Leggendo ed analizzando la corrispondenza confidenziale ed i rapporti inediti_dei generali francesi per tutte le camp'agne daliJ 792
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« Le piazze forti « dice il Pierron » saranoq utili per offrire punti d'appoggio ad un esercito, anche se questi non fossero che mom.ontanei , nei seguenti crisi: ' ,1° Per coprirne i ,fianchi mentre effettua il suo spiegamento strategico. sulla frontiera o per mascherarne il fronte .di .adunata; . I .
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ORGANIZZAZIONE E COMPITO STRATEGICO ATTUALI<)
DELLE l'lAZZE FORTI
2° Per permeJ.tergli di coprirsi con una buona -barriera fortifica~a in caso di rilìrata e di servirsi della medesima come perno · di manovra per riprendere l'offensiva dopo di essersi rafforzato; 3° Per mettere al sicuro i ~noi magazzini ed i suoi depositi sia nell'offensiva che nella difensiva. Iri ogni caso occorre che· le piazze forti siano situate in posizioni strategiche e nella regione_ dove si decideranno le sorti della guerra. Non è necessario proteggere le ferrovie con dei forti giacchè l'esperie11za ha dimostrato che occorre maggior tempo all'invasore per riparare o rifare una grande opera d'arte distrutta che per ridurre all' impotenza una piccola piazza od un forte di sbarramento (1). I ! grande scoglio delle piazze forti è sempre quello di indebol ire l'esercito çl'operazione, richiedendo esse guarnigioni solide con ufficial i scelti per dirigerne utilmente la resistenza, elementi . in somma di cui è doloroso' il doversi privare sul campò di battaglia. Per conseguenza occorre che il numero delle piazze forti sia per quanto possibile limitato, giacchè: 1°· In tempo di pace la sorveglianza delle piazze forti è causa di sparpagliamento nelle truppe di fanteria, ciò che imped isce di dare a queste una sol ida isiruzione mi litare; un esercito vale ciò che v:i l: la sna fanteria e questa con effettivi insufficienti non può conven;enlemente prepararsi alla guerra ;· 2° L'armamento e l'equipaggiamento di queste piazze assorbono e disseminano le risorse della nazione· · 3° Il mantenimento del personale sedentario alle medesime occorrente, pesa notevolmenLe sul bilancio della guerra il quale dovrebbe per qunnlo è possibi le essere impiegato ad istruire dei combattenti per l'esercito d'operazione, poichè gli è sul campo di battaglia che si de,cidono le sorti delle nazioni e delle fortezze· 4·0 In tempo di guerra, le guarnigioni delle piazze forti indeboliscono l'esercito mentre questo, specialmente dopo un rovescio, 1
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<•>, .A quest~ rigua1:do devesi per altro osserva1'e che la distruzione delle opere (l'arte Ila I inconveniente (11 prech1dere al difensore la possibili tà di riprendere L'offensiva :il momento opportuno.
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ba subilo bisogno di rafforzarsi rapidamente con altri combattenti che sieno provvisti di tutto quanto esige con buon ordinamento; ciò che difficilmente si trova nelle piazze forti; 5° Il gran mimero di piazze forti può impedire di poter prendere l'offensiva e portare la guerra sul territorio nemico; 6° La loro resistenza. malgrado le ingenti spese di costruzione diventa sempre più precaria e prob lematica·, a misura che coi progressi delle scienze chimiche e meccan iche aumentano la gillata dei cannoni , la precisione del tiro, la potenza di penetrazione e di scoppio dei pro ietti; mentre che una piazza forte è e sarà ognora un immenso bersaglio fisso; 7° ·Un esercito che ripone la sua salute in un gran numero di piazze fo rti , si condanna da. se stesso alla difensiva, sacrifica la sua fanteria a.Ile armi speciali, dist,'ugge in essa lo spirito d'iniziativa e d'audacia e lo slanc io offensivo: ben disse con ragione il maresciallo Vi ll ars che si soccomhe spio colla difensiva, giacché un nemico auivo finisce sempre per trornre il difello della corazza di un avversario inerte . Le cillà forCilìcate provviste semplicemenle di cinta senza forti staccali :;occombono rapidamente dopo poche are di bombardamento. Il comandante per q'uanto energico e la guarnigione non possono resistere H lungo quando vedono le case ridotte in cenere, gli abitanti, g!i ammalati ed i feri ti senza riparo- contro i proietti. Invano si obbietterà che le mura sono intatte, gli abitanti risponderanno con ragione, essere appunto l'esistenza delle mura causa della loro rovina; e le lol'o lagnanze non Larderanno a demoralizzare la guarnigione, giacchè il cuore nmano è più forte delle regole astratte. Peggio ancora succede se la ciÙà è soltanto prov~ista di una cittadella. Credere che i difensori di quella faranno fuoco sulla città, sui loro compaesani parenti ed amici per scacciare il nemico dalle vie è una illusione che la realtà distrugge ~n ogni circostanza; sarebbe d'a ltra. parte ammettere una conclusione contro natura, cioè che le fortificazioni invece di proteggeregli abitanti sono destinale a distrnggerli. l i nemico invece padrone della c ittadella potrà tenere facilmente in rispetto la ciuà giacché, non avendo in essa nè parenti, nè amici, egli non esiterà ::i. bombardarla ed incendiarla per costringerla all'obbedienza.
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Invece di cvnsen'are delle cillà insufficiei1teliiente protette contro . · ~n bombardamento è meglio sman_tellÙl e, pèrc}è· la guiìrÒ igiorrn · renderebbe migliori servizi sul campo· di batiaglia e.'Jà loro esi~ · ·· · stenza non serve ,:be a provocare 111 rovina d_egli abitanti. _In questioni militari, l'esitazione è sempre peri~òlo;;a~ lé me~zè · misure sempre funeste. · · · .. · . .· . . ··. ·· · , · .:. . Trnttandosi di difendHre un cen tro ferroViario . o·d ... l).n pas~agg10 in montagna . . sarà sempre da preferirsi . un forte di ;sban:amento 'pro_vvisto di casarnatte alla prova e di torri coraiza1.e·\~1 rev9li ad una città fortificata; la guarnigione·. di quello e,-sendò .-minima non potrà all'occorrenza sensibi lmente indebolire l'esercito d'opera~ione, esso non avrà sotto' . agli occhi la desolazione <leali abitanti e· sarà . n . . . ·. convenientemente nparato contro i danni del bombarda.mento. Ufficiàli poco iniziati ai principì della strategia e. spe~ialrirente alle condizioni di tempo e di spazio necessarie allo ·sfi lamento dr grosse colonne di truppe, banno preteso che, pè1; dlÙ;e asili> a:èJ.· ~n esercito battuto e permettere a questo di rifarsi e ri1Yrendere quindi le operazioni in aperta campagna, occCJrrevàno vùsle pfazz~ ·da essi chiamate canipi tl'incerati. Gli avvenirnentì han.no smentito sempre luminosamente Lali teorie immaginarie. L'eserciro di Wurmser chiuso in Mantova dovette capitolare per difetto di viveri nel 1797 senza ritlscire ad aprirs·i il passaggio; la stessa sorte culpì l'ese{çito di :\fack ad ,.U lma nel ·1805; quello di Pe\1] ber.ton a Wi<:kshnrg (Stati Uni ti) nel ·1863; quello di Bazaine a Metz riel 1870; ed infine quello di Osman Paella a Plewna nel ,1878. E difatti, ad un eser.cito battuto, che si rilira.j n una grand; piazza, oèco rre per rifars·i un tempo tale che al nemico rimane tutto l'acrio . • . tJ di comple1aie i suoi lavori d'investimento ' e di. fort.iticarsi a sua volta; da quel' momento qualunque sortita resta esposui a fuochi concentrici . .L'assedian Le iI quale per mezzo -dei suoi osserv11(ori' può scoprire i punti di riunione delle truppe investite ha la pòssi-· . ·. .bili!à di fare accorrere in tempo le sue riserve; il numero· dell~ · s~rade che sboccano da una città in una stessa direzione è troppo r1st.retto per permett.ere alle truppe di $Ortita di spiegarsi con rsi, pidità. D'altra parte anche se l'esercito assediato riùscisse a far ·. breccia nella linea d'inve$timento, non potrebpe riprendere la sua libertà in aperta-campagna perchè i suoi parchi, i suoi convogli, i
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· suoi bagagli ' cadi:ebbero _facilmente in possesso dell'assediante che lo insegui,rebbe dopo olu;epassata. la li.nea d'investim ento. Un eser. ·cito erte si rifugia 'in ,ina piazza fo)'_te commette un suitiJio strale. g,·co ed abba ndona al nemico _il territori-o che è incaricalo di di- . : . fende.re. .. ' · , Un oampo tr(ncerato, è utile soltanto ad . un corpo o od un · eserc.ito numericamente inferiore, i11caricalo dèlla difesa dì unà eo: Ionia, di una provincia l_ontana o di un piccolo Suno; ohe · doro aver tenuto la campagna senza risultato contro r&rze superiori è obbligalo 11d adossarsi ad;' una piazza, ad un porto di mare o ad , _una testa di ponte dove. aspetta dei s9ccorsi e resiste-· fin éhe può, • per dàr tempo a Lali soccorsi di giungere. · Un altra teoria immaginaria consiste nell'attribuire·alle piazze forti un'azione offensiva a diverse giornale di marcia al di là della gitllafa delle loro artiglierie e nel credère che la guarnigione possa. uscirne a volontà per. tenere la campagna al di fuOl'i . . . Tale compito · potrebbe essere devoluto iutt'nl più ad nn corpo 4i partigiarii oppure ad una parte limitatissima della stessa guar. nigio nè. Questa è in massima parte assorbila dai lavori indisp en-: sabili per mettere le piazze in ist_a_Lo di difesa; all'alto di una dichiarazione_di guerrn una piazzg., .forie, ·si può dire, non è .pronta che a metà; occorre demolire i fabb,;icati davanti alle opere, · costruire batterìe intermedie fra rrorti, creare strade d'accesso e depositi provvisori di munizioni, completare i blindamenti, traspor · ·Lare i proietti ec'c . .D'altra parte nessu n • comandante di ' piazzà forte I • ._potrebbe consentire ad una pari.e notevo le delle sue truppe di · · à v,,e.iil11Tf!,rsi al di fuori .. lontano dalla protezione dell'artiglieria, col ... risci1io di non doverl e più riv'~d~re; e, p~r a·gire io aperta . campagna questa .g uarnigione difetta di cavalleria, di mezzi di trasporto ecc·. Oal _moment.o die l'in~asore h_a riportato una vittoria deèisivà sull'eserci_tò' d;operazionè e _che questo ne fugge il .cor1lallo, quello doinina' 1à cam·pàgna cor terrore e cosL,ringe tutte Je .guarnigioo-i_a tenersi nascoste dietro i loro ripari. · .·. . Inquan[o alla forma, la fortificazione deve sodd isfare a due condizion( · · ·. · •· ·. :1° .non richiedere ~he una risfreùissima ·guarnigione e ciò .-p·M . non ·andar contro al suo scopo fondan1èntale che è quello di es-
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sere un appoggio per l'esercito d'operazione e non una causa di esaurimento; , , 2° essere in istato di resistere ai più potenti mezzi di distruzione. l forti di sbarramento isolati suscetli bi li di essere attaccati da va rì lati da batterie convergenti che lnnceranno proietti scoppianti , devon·o essere provvisti di torri corazzate, di ricoveri al la prova e di disposiLivi di contromine. Per sba·rrare un passaggio nelle mont:igne, sarà meglio impiegare batterie caverne nelle gole con un tri ncera mento arinesso .che intercetti la strada per mezzo di ponti l~vatoi anzichè forti costruiti sui cocuzzoli , giacchè a misura che l'artigli eria aumenta la propria gittata, occorrerà coronare di forti altri cocuzzol i più lontani ciò che r-ichiederebbe nuove spese e nuove guarni gion i (1). Le grandi piazze consteranno di una cinta e di una linea di forti · staccati; Basterà che la cinta sia protett~ dall'infilata e dalla scalata giacchè la lolla decisiva avrà luogo sulla linea dei forti. Questi dovranno dominare tanto· il terreno esterno che gli sbocchi della •. pia~zà. G,lf è fra gli in tervalli dei forti che si stabiliranno nelle pieghe del terreno , le batterie intermedie dest;nate a lottare ad armi uguali co'lt e batterie dell'assediante, mentre i forti protegge.:. ranno il fianco di queste batterie contro un nLLacco di viva forza. Le forteize che servono di ridotto al paese ed i campi trincerati avrnnno In forma di una grande piazza; esse avranno però come' annessi delle teste di ponte ad una giornata di marcia a monte ed a valle della piaz.za sui corsi d'acqua che l'attraversano. Con que· ste teste di ponte formanti colla piazza centrale grandi r ientranti, la guarn igione obbligherà il nemico a tenersi lontano e potrlt sboccare sul suo fianco o prenderlo di rovescio' nel caso che esso si avv~nturasse in uno di tali rientranti. Con un simi le dispos itivo. ìa guarnigione potrà conservare piena libertà di manovra in ogni settore finchè il nemico non avrà ridotto all'impotenza le due Ìesle di ponte formanti le punte del me~esiino .
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(il Peraltro l'occupazione delle alture che rarchiudooo una gola é da tutti ritenuta indispensabile giacchè sonia di tale occupazione, il possesso del passaggio afllclato alla sola taglìata sarebllc inl'ero troppo precario,
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Ma le opere di fortificaz ione non s.ono sufficienti perchè una piazza possa difendersi; le occorre ancora, ciò che sovente· si trascura: viveri per la durata pregumibil e della guerra in magazzini alla prova degli incendi e dei proietti nemici, munizioni , una fabbrica di cartucce, apparecchi per illnminare il terreno dell'attacco, allrezzi , quadrupedi per il. trasporto del le bocche da fuoco e dei proietti oppu re una linea ferroviaria circolnre al sicu ro dell'artiglieria nem ica, nn servizio. d'ambulanz>t, acqua ne i forti isolati, cannorneri ben i:;1 ruiti, una guarnigione che non sia un'accozzagl ia di val etudinnri e di reclute e sopratutto un comandante intel ligente ed energico, capace di meltere in opera tutti questi mezzi d'azione. La posizione delle fort.ificflz ioni permanenti ha su ll 'utilità delle medesime un'influf'nza ancorn maggiore del lor,/grado d1 resistenza intrinsf'Ca . Se si teme una coalizione gl i è contro l'avversa rio più potente che le piaue devono essere raggruppate in modo da fornire de i puuti d'appoggio a t'es<•rcito d'operi,zione e proteggere flnzitutto i 5uoi p11111i deboli, i fianchi; l!ia cchè nna volta 1,attuLo l':,vver,;ario più µ01.ent.e, i ,-uoi alleati lo :;arauno anch'essi indirettamente Clispello a quPsti la f(lr'Lificazione tenderà soprat.u110 a ritardare il loro a1;anzar:;i ed a~uada)!nar Lempu finehè si ahbia riportalo una vittoria decis,v:i contro l'avversario rriucipale. In mass ima si rag,Liungerà meglio tale scopo. distrnggendo. w l te,ìlro secondari o d'operazioni, ·i pas:,;a•1gi, f,cendo saltare i po11t le gall erie, i viadotti ecc., anzi.ché colloca ndo gros,e ·gnarn iµioni in grandi pi,1zze forti; queste non farebbero che in~IPbol ire viPpp:ù J'eserci 10 nell a regione dec isiva dell e operazioni . Gli è qnind i un errore 01pit.a le, accumu lare fortezze s11 fortezze sulle fron1.iere secondarie. nssorbe11do le medesime Lrnppe considerevoli che fanno poi difetto su l campo di bnU.agl ia al momento in cui si decidono le sorti clell n guerra; alla frontie1'a dove si presenta 1·avvers:1 rio più temibile. Biso!,(na aver pre$ente ognora che le risorse di una nazione sono limitale e non ma i perdere di vista che lrt pri ma condìzione per !"iportare la vittorin sul campo di battaglia decisivo è quella di possedere la superiorità rin· ,merica sul luogo del comhall imento e non dell'e pi:1zze forti a cin'}uanla chilometri da questo. Gli è sul campo di battagli a. lo ripetiamo, che si decidono le sorti delle nazioni e delle loro fortezze. 1,
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ANNO XXXIV, VOio, IV,
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ORGANIZZAZtONF, E COMPITO STRATEGICO ATTUALE
Nell,1 regione frontiera ·dove è. da temersi J'inv:1sione dell'avversario più potente, si adotterà il disposit ivo di difesa seguente: 1° In prima linea una mascher.(t fortificata perchè l'esercito possa compiere con sicurezza il suo spiegamento strategic0. Una linea di forti è qui da preferirsi nlle grand i fortezze poich è dovendo queste costrui rsi al li mite della frontiera non potrebbero ricevere in tempo una guarnigionè di truppe terri toria li e sarebbe gi uocoforza prenderla dall'esercito attivo. Ora siccome ad ognuna di tali grand i fortezze occorrerebbe una guarnigione di un corpo d'armata, l'esercito attivo resterebbe troppo indebolito 2° Sui due fianchi del la li nea d'invasione: gruppi di piazze foi"li che diano all'esercito coinplet.a sicurezza per i suoi fianch i. e faco ltà di fare dei dtorni offensivi contro quelli del nemico . .Tali gruppi cornpo;;ti di piazze ·situale ad una .giornata. di marcia una dall'altra, serviranno in pari tempo di riparo contro un'invasione che proven isse inopinatamente attrnverso un paese neutro o contro un esercito coal izzato col principale avversa rio che cercasse di congiungersi con questo. In tesi generale la fortificazione dev'essére specialmente utiliz zata per proteggere i lati debo li di un esercito, i suoi fianchi, piuttosto che il suo fronte che è il lato forte. 3'> All'estremità del teatro delle operazioni decisive, unn linea .di teste di ponte costituirà. una base intei·na concava o ad angolo. Occorre ~i folti prevedere il caso in cui l'esercito fosse ~Lato battuto sulla frontiera e riservargli l'appoggio di una barriera fortificata su di un grande ostacolo natural.e, . al centro del paese, perchè esso possa non già rinchiudervisi ma r iordinarsi, chiamare a sè tutti i rinforzi disponibili, rimanere in possesso della maggior parte delle. risorse della nazione ed evitare di indietreggiare indefinita· mente. L'esercito si servirà delle teste di ponte di questa base interna come di perno d'operazioni per riprendere in s.eguito l'offensiva contro il fronte ed i fianchi dell'invasore. Sopra queitf base interna, soltanto le teste di ponte alle al i dovranno essere costituite da grandi piazze forti, quelle intermedie potranno anche essere semplici forti di sbarramento e ciò perchè ad un eser.cito di 150 mila uomini occorrendo almeno tre sbocchi paralleli e non aven1
DELLE PIAZZ!s F0l{Tl
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dosi questi mai in un,1 piazza forte, per quanto sia vasta, per essere le strade da essa sboccanti divergenti, esso dovrà. necessariamente sboccare frn le teste di ponte e basterà che in tal movimento le sue ali sieno protette da for ti armati di potente artiglieria. Sarà conveniente che queste piazze sieno provviste di equipaggi da ponte supplementari per raddoppiare i mezzi di passaggio dell'esercito ed aumentare la. rapidità dei suoi movimenti. Circa alla difesa del le coste è importante il persuadersi che oggigiorno, un centro maritti mo il qu~le si stenda in an fiteatro di · rettamente alla riva del mare è volato ad una distruzione certa, malgrado le sue batterie, giacchè il duello.è troppo disuguale; basta che una sola nave nemica si avv icini a portala d'artiglieria, perchè copra quest'imll).enso bersaglio di proietti incendiari, mentre la nave rimarrà. invi sibile di notte o appena ·visibi le di giorno e difficile da colpire per la sua mobi lità. Conviene dunque internare le ricchezze marillime, prima di una dichiarazione d·i guerra e sosti tuire dei porti intenÌi a quelli lungo le spiagge. Anche qui ogni i mprcvidenza, ogni esitazione sa reb bero funeste perchè sì r isolverebbero in perd ite colossali al momento dell'attacco. I pa:;saggi che conducono ai po rti in terni dovranno: 1° essere o:;Lruit.i da difese sottomarine, torpedini e sbarramenti; 2° es5ere · pr0Let1.i da potenti batterie abbastanza. internate da non essere esposi.e ai fuochi convergenti delle navi; · 3° essere illum inate di notte. Le ostruzion i dovranno essere anch'esse protei.le da ballerie co stiere per impedire che possano essere tolte dal nemico; queste batterie dovranno avere delle torri corazza le girevoli perchè nulla abbiano a temere dai proiettil i scoppianti . Le baue,;ie di Lerra non sono ammissibili se non quando esse dominano il ponte delle navi a grande al Lezz ,; è sempre vantaggioso compleLarne l'armam ento con mortai . · Se tra.l.tasi di difendere un estuario, si terranno proni.i dietro le ostruzioni dei potenti monito ,· per allaccare le navi nemich~ che riuscissero a forzare il passaggio e per attirarle sopra dei bassi fondi o sollo il fuoco di batterie mascherate. Per completare la. difesa di un grande porto militare, si deve curare d! fort.ifìcare con hallerie costiere le due rade più vicine a 1
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destra ed a sinistra che potessero eventualmente servire di base di operazione conlro di esso, ad un corpo di sbarco >> .
smantellare senza esit~zione quelle opere che non sono più indispènsabi li, specialmente quelle che ·non sono che un lascito del passnto e che devono la loro origine ad una situazione internazionale che non sia l'attuale. Le sole piazze forti da mantenere sono: ,1° Nelle alle montagne qnelle che dom inano le strade d'invasione; e conviene se esse sono soggette ad essere .attaccate dall'artiglieria, trasformarle in batterie-caverne ; 2° Nel le pian ure o terreni ondulnti quelle che coprono i fianchi della posizione assegnata all'esercito per effettuare il suo . spiegamento strategico alla frontiera; 3° I porli di guerra; ,i 0 Nell' interno del paese, le teste di ponte sui grandi c·orsi d'acqua che possono servire di barriere successive contro .un invasione; 5° Le piazze che racchiudono I~ fabbriche di bocche da fuoco e di mun izioni , se quest.e non si possono sufficientemente tene.r lonlane dalla frontiera minacciala. Si deve assolutamente rinunciare a fo rti fi care le capitali e le grandi città., per non indebolire l'esercito attivo con delle guarn igioni, per non offrire alla plebaglia· una sicn.rezza che la porterebbe a fars i complice dello straniero con delle sommosse ed infine per obbligare l'invasore ad indebolirsi per custodirle nel caso vi penetrasse. l campi trincerati permanenti. cioè le posizioni fortificate allo scopo di offrire un rifugio momentaneo ad un esercito battuto sono ugualmente da . sopprimere. anzitutto perchè non si pnò mai prevedere con certezza assoluta verso qual punto un esercito sarà respinto e poi perchè le nuove sostanze esplosive offrono precisamente il vantaggio di poter scavare quasi istantaneamente delle trincee ricovero sopra di uno svil uppo sufficiente per rendere momentaneamente una posizione inattaccabi le sia di fronte che di fia nco (,I ).
Il generale Pierron tratta quindi più specialmente della coslrnzione delle piazze forti e dei forLi . Comincia col rilevare ciò che d'altra parte è oramai da lui.Li conosciuto, vale a dire che le fonificazioni costrnite anteriormente all'invenzione delle granale-torpedini sono diventate agsolutamenle insufficienti, egli si pronuncia recisamente per lo immediato smantellamento di qnelle che non hanno uno scopo ben definito ed invoca per le altre una radicale Lrasformnzione per renderle alte a resistere al le moderne artigli erie. . . . « L'arte della fortificaz ione». dice il Pierron, « è ogg1g1orno 11miLaLa all' impiego dei seguenti mezzi per resistere aWartigl ieria moderna : ,1° Nelle m~nlagne, le batterie- caverne, scavate nella roccia o nella terra, per battere d'infi lata le strade da difendere; 2° In pianura o in terreno ondulalo, le _torri corazzate ~er co~ slituire i punLi d'appoggio ed i forti staccati aLLorno alla cinta d1 una piazza; 3° Le volle, di parecchi metri di grossezza, di calcestruzzo di di cemento, senza copertura di terra, per riparare le polveri nei magazzini sotterranei; g,° Delle batterie a fior di terra per controbattere le batl.erie dell'assediante; 5° Delle trincee-ricoveri, la cui vista sia di:;simu lata, per riparare la fanter ia; tali trincee saranito garantite dalla s·calala per mezzo di reticolati di fi lo di ferro e dovranno essere tenute abbastanza lontane d,tlle batterie perchè non vengano co involte nel la lotta d'artiglieria. Siccome il punto in bianco dell 'alluale fu.cile è a 300 metri dal tiratore, una trincea-ricovero, situata a 300 met.n da una balleria, la protegge pienamen te. Il morale della ~nteria sarebbe affatto compromesso se la si tenesse nelle stesse òpere coll'artigliaria. • Ma \'impiego delle corazzature e del calcestruzzo ~ osserva l'autore delle .1l1éthodes de gaerre » essendo estremamente costoso & la loro resistenza soltanto momentanea, ,:onviene 1:idurre ali~ sLretlo necessario il numero delle piazze ·e dei fo rti . E il caso di
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(i) Ci permettiamo di osservare che gli argomenti addotti dall'egregi~ autore per oppugnare l'opportunità dei campi trincerati non ci sembrano abbastanza convincenti, e sopratutto non ci sembra molto pratica l'idea di scavare coli' impiego delle so, stanze esplosi ve un numero cosi vasto delle cosi dette trincee-ricovero quante ne possono occo rrere per un esercito.
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ORGANIZZAZIOKE E 'cOMl?ITO STRATEGICO ATTUALE
Di quesli studì del generale Pierron non è il caso di discutere l'opportuni tà ed il valore intrinseco, è da ri tenersi però che meritano di essere mediLati perché se non altro ci svelano le i~ee di un ufficiale che occupa 110 posto eminente e che è tenuto in molta . cons iderazione dai suoi connazionali . Il problema, posto dall'autore delle ivléthodes de guerre.; presenta naturalmente varie solu zioni, egli ce ne fornisce una assai ragionala, a dir vero; gli è perciò · che crediamo utile il portarla a conoscenza. dei nostri letto1·i per quel tanto che interessa direttamente il nostro paese_ Riassumeremo qui nd i lo studio dell'illustre generale per ciò che ha Lrallo ·allo spiegamento strategico dell'esercito francese prima sulla frontiera. franco-ital iana. · e poi sn (fliella franco - sv izzera, che sono quelle , dove più presumibilmente !'esercito italiano potrebbe essere portato a guerreggiare.
, Nelle piazze sopra enumerate co1ne indispensab il i che altuah)lP,nte sono protetle so lt,rnto da forti di terra e di muratura, siccome il servizio sia dell'artiglieria che .dalla fanter ia non è più possibile in tali forti, si ricorrerà ad una linea avanzata di Lorri girevol i coraz zate; fra qnesti punti d'appoggio e .dietro ai me.des imi si costruiranno le batterie .della difesa a fior di terra per controbattere l'ar tiglieria dell'assediante, queste si porranno al sicuro 'di un colpo di mano mediante dei reticolati di filo di ferro . Dopo aver sman tellate risolutamente tutte le piazze e forti che non appartengono ad una delle cinque cr<ttegorie sopraci.tale, « conclude il generale Pierron » si troverà il mezzo più sicuro di fortificare la nazione is.truendo il maggio r numero possibile di combattenti per l'esercito d'operazione, f·i du1:endo al lo stretto necessario il nnrnero dei non cornbaLLenti e dando il massimo sviluppo alle fe rrovie, alle linee parallele alla frontiera in ispecial modo . Queste spese invece di rovinare il paese come le fortificnzioni' inett i e prec:,irie contribuiranno potentemente a svil uppare la ricchèzza, la prosperità e la forza ». ·
Il generale Pierron dopo di avere riassunto le ·condizioni a cu i devono soddisfare le moderne fort ificazioni sia rispetto alla loro posizione ed a l loro comp ito attuale che alla loro costruzione, appl ica i suoi pri ncipì alla difesa delle frontiere di Francia face ndovi concorrere l'azione com binata . dell'esercito e delle fortezze. Egli cons idera successivamente la front iera german ica, la svizzera, l'italiana e la spagnuola nonèhè, quelle marittime dell'Algeria. e della Tun isia. Trattandosi della frontiera franco -itali ana, anzitutto suppone, come più probahile, che nel caso di una guerra fra Francia e, Italia · questa. sia alleata coll a Germania; qui lo studio e completo ed in· teressantissimo. Appena accennala invece è l'eventualità ·io ~ri l'I\ talia debba far fron te da sola alla Franc ia. Verificandosi un alleanza italo -germanica è considerato prinia il caso che venga v-iolaLa, . dal le due potenze belligeranti, la neu-· tralità della Svizzera e dell 'nll.a Savoia e cl,e quì·ncli i due eserciti alleati tendano a congiungersi e poi quello che la detta neu tralità sia rispettata e che quindi i due eserciti agiscano separatamente .
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Splega111ento strate::;lco dell'esercito f1•aucese su.la fro11tiera fra11co-lh1llam:1.
« Se un esercito italiano superasse le sue fron tiere per penetrare in Francia « dice il Pierron » ciò avverrebbe verosimilmente contando sull'appoggio d iretto o indiretto o pinlloslo snlla cooperazione immediata o prossima della Germania_ In prev isione di queste due eventual ità., l'esercito francese opposto all' esercito italiano de,,e effettuare il suo sp iegamento strateaico in modo da soddisfare alle tre condizion i seguenti: 1° Sbarrare al nemico la direzione più breve su Paril{i; .2° Opporsi alla congiunzione delle forze italiane e delle forze tedesche sia in !sv izzera che in Francia; 3° Avere la faco ltà di mandare, dall a sua posizione pr_esso la frontiera italiana, dei rinforzi al principale esercito francese che combatterebbe l'invasione tedesca; Giacchè non si deve mai perdere di vista che le sorti di una campagna dipendono da 1~na ,,itloria sul punto decisivo; che il mezzo più sicuro di riportare· una vittoria è quello di ammassare le I')
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ORGANIZZAZIONE E COMPITO STRATEGICO A'l''fUALE
proprie forze; che il punto decisivo in una guerra contro la Germania e l'Ital ia alleate sarà sempre sulla frontiera della Lorrena, Se la Francia è viuoriosa contro il nemico più potente essa ricu pererà dettando la pace . la Savoia e Nizza che avrebbe abbandonate a se stesse; mentre che se le avesse conservate sarebbe poi obbligata a cederle alla pace dopo aver soccombuto contro la Germani'a, Ciò ammesso, il grosso delle forze francesi destinate ad operare contro l'eserci to italiano deve stabil irsi sul fronte Grenoble-Montmélian-Albertville. Difatti se l'esercito italiano rispetta la neutrnlità della Svizzera e per conseguenza quella del Chiablese e del l?aucigny, la porzione di frontiera francese da difendere si riduce al tra tto compreso fra il colle della Seigne, a nord-ovest del piccolo S, Bernardo. fiuo al Monginevra. sbarrato da Bri ançon ; giaccbè al sud del Monginevra, i pas5aggi fra l'Ilal ia e la Francia conducono tutti nelle vallate che discendono naturalmente verso il littorale del Mediterraneo, dalht parte opposta di Parigi, È vero che la strada la quale parte da Cun eo e passa pel colle dell'Argentiera e per la valle dell'U-baye, · permette 'di risalire sopra Gap; ma di lh per marciare su Lione e Parigi, la direzione più corta conduce a Grenoble e lo spiegamento strategico delle forze francesi sul fronte Grenoble .Moritmélian-Albertville provvede appunt<) alla n~cessilà di sbarrare quella direzione, A.mmesso che le linee d'invasione a parlire dal Monginevra sono eccenlriche rispetLo a Parigi tonducendo esse a Marsiglia, Tolone e Nizza, basta perfezionare le fonificazioni di Tolone meltere al riparo in questa piazza le risòrse marittime di Villafranca; Antibo ecc e far sbarcare all'occorrenza' leprovenienzedell'Algeria a Celle e a Port Vendres. " Nel caso che l'esercito italiano viol asse la neutralità Svizzera e sboccasse pel S. Goliardo, pel Sempione e pel Gran S. Bernardo allo scopo di congiungersi alle forze tedesche, l'esercilo fraÒ'~ese slabililo sul fronte Grenoble-Montméliao-Albertville è in gradq di · poter impadronirsi dei nodi di strade provenienti da Ginevra~ da Losanna e di prevenire il nemico distruggendo completamente le ferrovie; esso può da Albertville mandare una colonna su Ginevra per Annecy o dirigern.e una per Chamouny su Martigny con inca·
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rico di attaccare di fianco le truppe italiane discese nel Vallese e . ~he sarebbero fermate dalle milizie svizzere alla stretta for~ificala di S . .Maurice. Le strade da Thonon a Monlhey e a Bouveret permetterebbero del pari di att.accare il fianco delle colonne iLaliane che fossero riuscite a forzare la stretta di S, Maurice; quella da Albèrtville per Moutiers ad Aosla darebbe la fociliLà di aLtnccare in coda le forze che si dirigessero verso il l,{ran S. Bernardo. Si vede dunque che dal fronte Grenoble-Montmélian - Albertville l'e~ercito francese delle Alpi: ,J O Sbarra al nemico la strada d' Aos~a a Lione o Ginevra pel colle del piccolo S. Bernardo; la strada e la ferrovia da Torino a Parigi pel Moncenisio e per Modane; la. strada da Torino a Lione per Briançon e Grenoble ed .infine la strada da Cuneo a Lione pel colle dell'Argentiera, Gap e Grenoble; 2° È in grado di prevenire a <iinevra e sul Giura le colonne italiane che fossero passale pel Vel,lese, se esso utilizza la ferrovia Grenoble-Montmélian-Albertville verso Annecy e Ginevra oppure le strade da Chambery a Ginevra per RumiJly, da Albertvi lle a Ginevra per Annecy e per Sallanches; occorrerebbe però rendere carrear•iahile anche la strada del colle Aravis· per accelerare il movimento da Albertville a Ginevra; 3° È in «rado altresì di accorrere io tempo alla difesa della ·Proven,.a utilizzc1.ndo le ferrovie da Grenoble ad Aix, da Aix a Car110~1les oppure da Marsiglia a Tolone ed a Nizza e le due strade . ordinarie da Grenoble a Digne per Ga'p o Serres' e da Digne ad ' Antibo per Castelhrna; 4° Finalmente ha la facoltà, dal fronte Grenob!e-Montmélian. Albertville di mandare all'occorrenza le sue riserve strategiche a · rin(orzare l'esercito impegnato contro l'invasione tedesca nella Sciampagna, utilizzando le ferrovie da Grenoble a Lione, da l\fontmélian a i\'lacon, da Albertville a Bourg-en · Bresse e Chàlon-surSaone, . Quest'ultimo obbligo, che ha .su tutti la precedenza, · deve fare rinunciare all'idea di opporre ad un esercito itali.ano forze considerevoli nella contea di Nizza. L'essenziale nella guerra è di distinguere l'accesso rio dal principale giacchè « chi vuol tutto coprire non copre nulla :.. Pretendere di di fendere campi trinceè)1')
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Ginevra per impedire alle colonne italiane di ragg:iungere i pnssaggi del Giura per congiungersi al le colonne te~esche nel hacir,o dell a Sàone è oggidì talmente imperiosa che se si verifica il bisogno di eh iamare tuue le forze nl nord per soddisfare a tale necessità non si dovi·à esitare n far lo e converrà, alla peggio andare, affidare a del le compagni e minatori la cura di distruggere la strada della Cornice, quelle del coll e di Tenda, del colle Argentiera, del Monginevra e del Monce11i sio. Nel caso d'alleanza fra lu Germania e l'Ital ia sarebbe cominellere il più grave errore stra tegico , lo accumulare il grosso delle fol'z e fran cesi dell e Alpi, a Nizza od a Briançon ed ostinarsi a contendere il possesso dei passaggi della grande catena, giacchè queste sarebben, messe nell'i mpossibilità di poter accorrere in tempo sull a direzione essenziale, a meno che vi sia la certezza che il nemico abb ia rispettata la neutral ità della Svizzera vedendo le proprie colonne seriamente impegnate nelle altre dire zioni da non polerne conLromandar~ il movimento . Siccome i passaggi del tratto central e ·dell a porzione di cnlena delle Alpi costituente fronti era fra Ital ia e Francia sono inaccessibili , per la maggior parte, da novembre a luglio iri causa delle nevi che ne ostruiscono i colli, mentre che quelli dei tratti estrem i a nord ed a sud per essere meno elevati so.no aperti prima e chiusi piu tardi, si potrà in prirnnvera ed alla une dell'autunno sguerni re il centro di quel le I.ruppe elle le nevi co ndannel'ebbero all'i· nazione e farle affluire al nol'd o su l lilloral e secondo i bisogni. In m,1ssima· i ·passaggi al l'altitudine da 11100 n 1400 metri sono liberi dal principio di maggio ;illa fine di ottobre; quelli da HOO a "700 metri dalla: metà di mnggio alla metil. di ottobre e quelli da 11700 a 2000 metri dalla fine di gingno al principio di ottobre; sarà però prudente sempre di consultare gli abitanli del paese per cono:;cere le eccezioni locali a tali dati generali dovute all'influenza dell'esposizione e dei venti. Per collegare la difesa della Prové'nza a quella del Delfinato si concentreranno a Castellana le forze mobi li destinate ad offrire la prima resislenza in Provenza e la cui avanguardia :,i stabilirà snl Varo inferiore. Da Castellana questa riserva tattica potrà irradiarsi in tutte le direzion i sia verso il confluente del Varo e della Tinea , sia verso la foce del Varo, sia su Antibo, Cannes o Oraguignan . Se
rati nella contea di Nizza vuol dire attaccarsi ad uno scopo accessorio in una direzione eccentrica e privarsi della possibilità di mandare in tempo de i rinforzi nella regioùe decisiva cioè dove si· comhatle l' invasione tedesca . Nella contea di Nina basta distruggere la strada da Cuneo a Sospello all a stretta di Berghe, la strada da Lantosca a Nizza alla stretta dei ponti S. (~iovanni .presso Utell e, la strada della Cornice a Baussi-Rossi e di èoncentrare a Castiglione le fol'ze mobi li. A Castiglione queste si troveranno fra la strada d'invasione che disc~ende da l colle di Tenda e quella che segue la Cornice e saranno distanti meno di due leglrn dai forti B,irbonnet e Sospello e meno di tre leghe da Mentone , potranno per con segnenza agevolmente passare in un giorno da una strada all'altra per intercetla rle o nuovamente distruggerle. Tali disposiiioni costringeranno l' invasore a dei rigiri ed a creare delle strade; il difensore guadagnerà lempo senza bisogno di esauri rsi con nu· merose guarnigioni in una regione eccentl'ica ed esso, procurandosi la superiorità munerica nella regione principale, potrà riu~cirvi vitLorioso, detlnre la legge all'avversario obbligandolo a restituire dopo la pace delle conquiste effimere. Non può quindi esservi dubbio nlcuno, che le riserve strategiche del l'esercito francese opposto all'esercito italiano non debbano sta· bilirsi sul fronte Grenoble-Montmélian-Alber1.,,ille che fa parte della grande strada parallela alla catena delle Alpi, strada ,che si stende da Thonon sulle rive del lago di Ginevra fino ad Antibo passando per Cluses, Sallanches, Albertville, Montmélian . Grenoble, Gap, Digne, Castellana e Grasse . Questa grande st,·ada è il co,·ridoio obbligato nel qliale le forz_efrancesi dovono spostarsi dal sud al nord e dal nord al .sud, perchè tutte le linee d'invasione che partono dall'Italia vi fanno capo. Da I la posizione di Grenob le · Albertville queste riserve strategiche che hanno i loro·fiancbi protetti dai fort i di Grenoble e di Ugines sbarrano al n'3mico le linee d'invasione più brevi su Paricri e inno in caso di prevenir·Jo sia in !svizzera. se egli non rispetta la n~utralità della Svizzera, del Cbiablese e del Faucigny, sia in Provenza se egli si risolve a fare quel gran giro. La necess.ità per l'esercito francese delle Alpi di essere pronto a qnalunque momento a_portarsi su S. Maurice nel Vallese o sopra ('i')
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ORGANIZZAZIONA E COMPITO STRATEGICO AT'l'UAJ,E
l'invasore risale il Varo e la Tinea per raggiungere la valle di Barcellonetta la risena tattica di CasLellana costeggerà il suo mo.vi· mento per Co'mars e pel coll e di Va.lgelaye (o della Foux) affine di fei·marlo o piombare sul suo fianco nella val le di Barcellonel.La. Da. Castellana si è pàrimenti sul fianco di un invasore che volesse marciare da Nizza a Tolone e si può con successivi spostamenti coprire tutto il paese fra la valle di Barcellc,oetta ed il littorale. Ma. questi spostnmeoti potrebbero eseguirsi con maggior rapidità se le ferrovie progeLtate da Castellana a Di><Jne da una parte e da Castellana a Draguignan dall'allra fossero costrc!iLe; esisterebbe all ora da Ginevra al mare una grande ferrovia parallela alla frontiera sussidiata dalla Lione Marsigli c1_nel la valle del Rodano. Se un esercito italiano entrato nella contea di Nizza è riuscito a passarP, il Varo e marcia di concerto colla sua floua su Tolone, importa fortifica re imm ediatamente la baia di S. Nazaire ad ovest di quel grande arsenale marillimo e la gola di Olìioules , se no il nemico _padrone del mare potrà, facendo sbarcare un corpo a S .. Nazaire, tagliare Tolone da .Marsiglia ed Aix . li corpo francese cbe vuol mantenersi in soccorso della piar.za aspettando dei rinforzi deve avere il suo centro a Tourves da dove può intercettare le co· municazioni dell' invasore a Le Luc. Collocato a Tourves con dei reparti a Aubagne al sud e a Barjols al nord, l'esercito francese copre tutta la bassa Provenza, sbarra direttamente la strada d'Aix. e si trova felicemente situato sul fianco del la strada da Nizw a To: Ione ctùsso può intercettare a Solliés Ponta Cuers ed a Le Luc. Ammesso che la posizione delle riserve strategiche il cui effet-
tivo deve ammontare alla metà dell'effettivo totale dell'ese11cito sia stabilila, per l'esercito francese delle Alpi, sul fronte Grenoble-Momméliao-Albertville, da dove esse possono accorrere rapidamente al nord eù al sud, su Ginevra come su Tolone, non rimane che ad esaminare la posizione da assegnare alle riserve
tattiche.
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Si è visto che quella da collocare in Prove11za deve stabi/lirsi a_nzitutto al nodo di slrade di Castellana, pronta a spingers i fin/ sul Varo inferiore o verso il littorale. , Rispetto alla parte centrale del la catena delle Alpi, t.ali riserve tattiche destinate a sostenere i posti d'osservazione stabiliti in
prim:.1 linea lungo la frontiera., a raccoglierli quando fossero respinti da forze superiori ed a ritardare i progressi di fronte dell'invasore in modo da concedere alle riserve strategiche il tempo di arrivare sul suo fianco, si stab iliranno fin dal principio ai nodi di strade di Moutiers, Saint-Miche! cle-Maurienne, Briançon, Guillestre e Barcellonetla. . Difatti , da Moutiers si possono sostenere Lutti i posti d'osservazione della fronli era dal colle della Seigne fino al Mont-lséran utilizzando la strada da Moutiers a Bourg~Saint·Manrice e quella da Moutiers a Tiones pel colle Palet. Oa Moutiers si .può comunicare comodamente con Saint M1chel-de-Maurienne pel colla di Encombres. Da Saint-Michel-de-llaurienne si possono appoggiare tulli i posti d'osservazione della frontiera dal Monl. lséran al monte Tabor e si comunica con Brianc;on per Valloires, dove sarà stabi li lo un posto di collegamento, e per la strada carreggiabile del colle Ga• I libier. Da Briançon e da Guillestre si possono sostenere i posti d'oss·ervazione dal monte Tabor all n val le di Barcellonetta. Finalmente da qnest'ultimo punto si è in grado coll'appoggio dei forti di Tournoux e di Jausiers d·i contendere al nemico l'entrata del I' Ubayfl. . Per ritardare i prog.ressi dell'invasore nelle vie che discendono dalla grande catena cielle Alpi vèrso ovest, le riserve lattiche potranno utilizzare i punti in appresso indicati: 1° Sul la riva meridionale del lago di Ginevra, la stretta della Meill erìe guardandosi da un movimento girante per Thollon o la Dent-d'Odie; 3° Sulla strada da Martigny a Sallanches e · Ginevra, il ponte Pelissier e Cluses; 4° Nella valle della Tarantasia, l'altipiano cl'i Vulmis ·1a slretta di Cieix ed i passi Roche Cevins e Bàthie. È da notarsi che nella valle della Tarantasia esistono dei ripiani situati da 400 a 600 metri al disopra del fondo, ai quali si accede per mezzo di strade se· condarie e che permettono cli dominare e di girare gli ostacoli collocati più in basso; 5• La Mariana presenta una successione di gole e di allarga~
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ORGANIZZAZlONE E COMPl'l'O S'l'RATEOICO ATTUALE
meni.i. Il forte dell'Esseill on a monte di Modanl3, il forte Telegr:.:fo a sud di Saint-Miche! e .sopratnlle la posi zione di Yalloires sono favorevoli per fermare l'invasore. Gli altri sbarramenti dell a Mo riana sono quell i di Montricher, Vi llargondran, Henni ll<!ll, La 1:hapelle, Epierre, Argentine, e finalmente la rocca della Charbonnière che domina Aiguebel le Rov inando i ponti sull'Arc, una retroguardia può rallentare di molto il progres~o del nemico nella Mori:inn; giacchè quel torrente che entra in piena col disgelo, nel cuore del l'estate, costituisce un serio ostaco·lo . 6° Nella valle della Durance, si trova, a valle del fori.e cli Tournoux, la stretta d: Jausiers; poi quella di Méolans a valle di Barcellonetta ed infine il forte Saint-Vincent co ll'altipiano dei Cheval iers di fronte. s~ Nel Champsaur sulla strada da Gap a GrenobÌe si può utilizzare il p,:1sso di Aspres che si estende da l ponte di Ambessagne fi no a Corps; con vien~ però guardare ad ovest i coli i cl' Aguières e della Croix-Haute. In generale . si avrà di mira di utilizzare tutte quelle posizioni sopra enumerate sia per ritardare ia marcia dell'invasore, sia per ferma rlo di fronte mentre le riserve strategiche verranno ad attaccarlo di fianco e di rovescio. Se le r iserve tattiche non possono difendere tutte qneste vie esse affidernnno a corp i franchi la cura di distruggere le st.racle alle strette delle vie coll11terali oppure di mantenervisi per proteggere i .loro fianch i. A tale scopo , dei depositi di di1Hlm i1e saranno sta hil ili a Thonon, Sallanches, Beaurorl., ~,Iont.iers, Saint-J ean -de-Man rie.nne, Briançon, 'Mo,nt- Oauphin, fortè Saint-Vincent, CasLell an:1, Levens, Sospello e Men Lone. I posti d'osservazione situati in prima li nea sorveglieranno i pa:;saggi della catena e spingeranno delle 1·icognizioni sul .territorio italiano per :;coprire e segnalare in t.empo I avvicinarsi dellè1 co· Jonne. Tali posti si stab iliranno sulle comunicazioni lrasversa y più vicine alla frontiera a misura che le nevi le renderanno praticab ili . Le comunicazioni paral léle più lontane servi ranno alle r iserve per passc1re da una via nell'al tra e presentarsi sul fianco delle colonne d'iovasiooe. ( \ \
DEl,LE PIAZZE f' ORTI .
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Queste comun icazioni trasversali sono; ,,1° Fra il lago di Ginevra ed il massiccio del Pelvou:x:.
In prima linea la strada che parte da Val lorcine, passa pel colle dei Montets, a Charnouny, Servoz, ·saint ·Gervais, pel colle del Bonhomme, a Bourg-Saint·Maurice, Tignes, pel coll e del Mont l séran, a Bonneval e viene a finire a Lanslebourg in faccia al Moncenisio . Questa strada, la più vicina alla cresta delle grandi Alpi non attraversa che tre colli, ma due di essi sono molto alt.i . 1n· seconda linea, una strada parte da Evian sul lago di Ginevra passa per Biot, Les ·Gels, Taninges, Cluses, Sallanches, Mégève, colle di Véry, Beaufort, passo Cormet., Aime, M'Outiers, Bozèl , Pra· lognan Planay, colle della Va.noise e viene a finire a Termignon . fra Lanslebourg e Modane. Questa. strada come la precedente non è carreggiabile ai coli i. Da Moutiers, una strada mulattiera conduce . a Saint-Michel ·de Maurienne per il colle di Encombre:; e da Sa int ·Miche! una strada carreggiabil e conduce a Briançon per Vallones e pel col le Galibier questa però in luµ; lio è ancora o:Muita dal le nevi. Da ~foutier:; un'altra stra ia mulattiera. conduce a La Chambre in Mo riana, per ·il colle della Madeleine, e da La Chambre ad Allemont nella vall·e della Rumanche per il colle di Gian don . Da La Chambre si può scendere at)che a Goncelin, fra Grenoble e Mont· mélian per i colli del Merlet e cli .Allevard. In terza linea, corre una strada carreggiabile che !~omincia a Thonon sul lago di Ginevra, passa per Sainl-,Teoire, Cluses, Sallanches, Mégève, Flumet., Ugines, Albertville, Chamousset, Monmél ian, Goncelin per fin ire~. Grenoble. Da Albertville a Grenoble la strada è doppia, ve n'ha una sopra o;:nuna delle rive dell'Isère, D,1 Chamousset a Goncelin esistono due strade sUlla riva sin istra del l'l sère ed una sulla riva destra. Il tratto fra Mégève e Flumet è difficilmente praticabile nella stagione invernale. Su questa grande arteria carregg-iabile da Thonon a Grenol>le · trovansi giì. sbor,chi dell'A,,ly a Ugines dell'lsère ad Albertville, clel1' Ar~ a Chamousset e dell a Romanche a (;renoble, essi sono dom i· nati da fo rti costruiti fin dal 1874; disgraziatamente questi forti sono situati troppo in alto e si trovano quasi sempre nascosti dalle , nuvole. 1
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ORGANIZZA.ZIONE E COMPITO STRAT EGICO ATTUALE
Sarebbe :,;tato preferibile costruire delle batterie basse, scavate nella rocci,1, che avessero richiesto un,1 guarnigione minore. La strada da Thonon ad Albl3rtville per Bòns, La Roche, Annecy e Ugines è più lunga della precedente ma è sempre praticabile durante la stagione invernale. 2° Fra il massiccio del Pelooux ed il mare. - La comunicazione più vicina alla frontiera parte da .Briançon, pas.:;a per Cervi ères, colle d'Izouard, Arvienx, Guilleslre, co ll e di Vars, SaintPaul, forte di Toprnoux, Jausiers, colle delle Granges -Communes, Saint Etienne sulla Tinea, I,ola, Saint-Sauvenr, Saiot-Dalmas-JePlan, San Martino Lant.osca, colle di Raus, Saorgio, Breglio, Sospello e Mentone. E~sa non è carreggiabile che in parte del suo percorso. In seconda linea havvi In strada che da Barcellonetta, .passa pel colle di Valgelaye poi discende per Allos, Colmars. Castellana su Grasse e Cagnes alla foce del Varo. Essa pure è carreggiab il e so ltanto in pane . In terza linea, una · strada parte da Briirnçon passa per MonlOauphin, Ernhrun, Espinasse dové las,:ia la Duran ce, Seyne. Di gne, Castellana, Grasse e linisce ad Antibo. E~::;a è carreggiabile per tutto il suo percorso In quarta linea una sLrada parte da Di gne e si dirige su T, ,lone per Riez, B.11jols, Brignoles e Cuers. Essa è ovunque carr·~g~iabile ma molLo accidentata. In quinta linea la strad,t da Tho non a Grenoble · si prolunga al sud sia per Vif, coli A Croix-H 1uLe e Serres, sia per Corp~, Gap, Si:;;teron Aix e M;trsiglia Questa §(rande via di comnni ,:az ion e è sns,iciiata rlalla ferrovia Grennhle-A.ix per \'eynes e SairiL Aoban. Da Aix un ramo va ver,o est su Carnoules a raggiungere la, ·1inea Marsiglia-Nizza per To lone. Nel caso di una guerra fra Francia e I1.alia, essendo quest;1 isolata, lo spiegamento strategico dell'e~ercito fran cese è segn~to da un:1 parte sul~~a Beanfort-,1outiers, S. \lichel de -~lauri~nne, Valloires,1Jrìançon, Guillest.re, Tournoux; e dall'altra su ll i linea S. Sauveur (sul.la Tinea), Verranson, Roquebillière (sulla Vesnbia), L' Autiòn. Saorgio con distaccamenti di fianco a Br:eglio e Mentone. Queste due linee costituiscono una base ad angolo Per collegarle
DELLE PIAZZE FOJt'l'l
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è ne~essario che veng.1 nl Li mala la ,trada da Barcell onella ad Isola .
sulla Tinea. Da questa base si minaccieranno tutLi i passaggi e si sorprenderanno e forzeranno quelli più debolmente custoditi. Le colonne che avranno potuto superare 111. cateQa si fermeranno aIlo sbocco dei valichi nelle va ll e del Po e vi ii fortifich eranno senza avventurarsi nella pianura per non espors i ad essere disLrntLe isolatamente. Jntanlo esse apriranno il passaggio alle colonne vici!)e nelle valli collaterali , miglioreranno le strade per: rendere più agevole il passaggio delle aniglierie e dei convogli viveri. Per mantenere il nemico nell'incertezza· si . ammasseranno le forze presso Guilleslre dove esse si troveranno ad ugna! clista~za da Susa e da Cuneo, pronte a sboccare per il Monginevra e per l'Argentiera. Nella previsione cli dover ridurre dorti che sbarrano le valli italiane, sarà necessario disporre di un materiale mobile d'assedio nei forti delle valli francesi co,rrispondenti. Per una cam'pagna nelle Alpi l'esercito dovrà essere pro vvislo di uno speciale attrezzamento in rapporto colle difficoltà da superare, si dovrà disporre quindi di: bastoni ferrati e ramponi per le troppe alpine incaricate del servizio di <!spio razione e di fiancheggiamento passando p~r i valichi più di(ficili ; artiglierie da montagna, slit.Le, argani per issare le bocche da fuoco, passerelle portati li per superare i numerosi torrenti ed i precipizi; utensili da zappatore e da minatore per rendere carreggiabil i le strade, utensili da legnai uolo per scavare trond1i d'albero che serviranno (l CO O· tenere le bocchè da fuoco da trasportarsi per sentieri. Senza un tale atlrézzament~ le migliori concezioni falliranno· all'esecuzione.
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Dall'esame delle fortificazioni costrnite sn questo teatro di guerra in Francia, si deve riconoscere che la li11ea fortificata GrenobleAyton-Albertville Ugines che sbarra al nemico gli sbòcchi della . .8.omanche, de!F Aì·c, del!' Isère e del!' Arly è b,en ragionata, ma si deve deplorare che si sien0 col!ocati ad una altezza eccessiva dei forti la cui ·vista è d'ordinario mascherata dalle nuvole. I forti dell'Esseillon non dominano lo sbocco della galleria del Frejus e sono diventati inutili dopo die il forte Telegrafo difende lo sbocco della strada di Valloires. 1$ ,- ANNO X.XXIV, VOL . IV.
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ORGANIZZ...ZJOJ\ll: E COMPITO STRATEGICO ATTUALE
La piazza di Briançon sbarra la strada da Grenoble per il Lau · taret e permetl.e di minacciare le valli di Snsa e di FenesLrelle, ma le sue difese furono sviluppate smisuratamente ed i suoi forti sono soventi mascherate dalle nuv,ole. Lé difese di Queyras e di Mont-Dauph in non sono più all'altezza dei progressi delle moderne artiglierie, dovrebbero essere sostituite da una chiusa forlifical;a costruita a Mont-Dauphin e da un'altra a Lnuzet presso lo shocco della val le dell'Ubaye in quella della Durance. Si ch iuderebbero cosi, con Tournoux ed il forte S. Vincenl, le lin ee d'invasione aprentisi nel Queyras e quella proveniente da Cuneo per la valle di Barcellonella. l forti di Colmars e di Entrevaux sono inutili e dovrebbero essere smantellati. Nell a ..:ontea di Nizza sarebbero bastale del le chinsefortificate al confluente della Tinea col Varo, ai ponti di S. Giovanni sulla Yesubia , a Sospello ed al promontorio S. Luigi. ad est di )tentone. Campi triocemti a cosi grandl disLanze assorbono guarnigioni enormi che non possono più essere all'occorrenza richiamate in tempo nel bacino della Senna. Dopo lutto lo slrumenLo più ot.ile per favorire la resislenza e raddoppiare la forza dei difenso1·i sono le ferrovie, ed è urgente sv ilupparne la rete coslruendo le segnenli linee: 4° Da Bonnevi lle sull' Arve a Chamounix per Sallànches . per poter prevenire, alla stretla di S. Maurice nel Valleseo a Martigny, una colonna italiana che da Aosta, Lesta di linea, fosse passata pel colle del gran S. Bernardo o che f;sse discesa pel Sempione; 2° Da Chorges a Barcellonella per fermare, nella valle dell'U baye, le Lruppe partite da Cuneo; 3° Da Digne a Castellana e Draguignan per attivare gli srostamenti o l' invio dei rinforzi nlle lruppe che difendono la Pro\'enza. La strada da Albertville ci Ginevra ver l<'lurnel ed il colle Aravis è del pari necessaria per eseguire gli spostamenti verso il nord e dovrebbe essere senza ritardo resa car-r-eggiabile. La strada da Barcellonetla a1 Castellana per Allos avrebbe pure bisogno di essere resa carreggiabile al coll e di Valgelaye per facilitare gli spostamenti verso il sud . ·
DELLE PIAZZE FORTI
279 . Al 1:1o~ento d_ell'azion e però si dovranno sempre consultare i siodacr, 1 cantonieri ed i doganieri della fronLiera per assicurarsi dello sia lo dei passaggi e sui mezzi di girare gli oslacoli del terreno_
Sple3'an1en to s t rateg"lco sulla t'ron tlera f r nnco -s ,·izzer a.
Nel caso che la 1;ermania e l'Italia fosse ro coalizzaLe con lro la _F_rancia_ e fac~;:ero enlrare i loro eserciti in !svizzera per qu1v, co11g1ungers1, sarebbe indispensabile che forze francesi penetrassero egua lmente senza ritardo in Jsvizzera per opporsi allo sbocco delle colonne italiane, per modo che quelle tedesche fossero costreLLe a venire fino all e Alpi pel' congiungersi all'esercito allealo. Occorrerebbe, se non altro, che delle truppe occupassero, fosse pure momentan eam.ento, i nodi di comunicazione di Ginevra, Cos~ona)~, Neuchatel, L~s Convers (ad est di Chaux ·de Fonds) e Les l\angrer~ (presso Samt- Ursune) per dislruggervi completamente le SI.l'ade sra ordinarie che ferrate, e che si spingessero fin o all'Aar nel c~so che una colonna tedesca rimontasse questo corso d'acqua da Waldshut, allo scopo di impadronirsi di Ginevra O di Losanna . ed aprire il passaggio delle Alpi agli italian i. Là difesa del Giura sàrebb~ in seguito per l'esercito francese di capila le importanza; poichè se gli eserci ti cualizzati riuscissero a sbocca_re dnl _Giul'a nella valle della Saone, potrebbero prendere di rovescio le praz.7:e forti d~ll'Alta Sàone e del Doubs, come pure la base naturn le dr operazione francese contro un'invasione tedesca, base ad angolo segnato dalla linea Chagny-Nevers-Orlèans. Finchè l'esercito francese non corre il pericolo di veder forzala la barriera Belfort-Lione, coperta per diritto internazionale dall.ì neutralità della Svizzera, esso può agire allernativam.enle col arosso delle proprie forze, sia contro l'eserciLo tedesco in Lorena° e nel bacino della Senna, che contro l'esercito ilaliano nella Sayoia e nel Delfinato. Il Giura, essendo un vasto altipiano sulla sommità, non può es-
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sere difeso con vantaggio che sul versante orientale, c1oe il versante svizzero, il. quale è dirupato e bagnato al piede da laghi che lasciano fra loro delle strel.le . Da tali considerazioni risulta che lo spiegamento ~trategi.co delle fo rze francesi snll a frontiera svizzera, è segnato dalla linen Pon lar!ier-Morteau lungo la ferrovia che uni sce questi due centri , col fronte coperto dal Doubs. . L'ala sinistra si stabilirà sulla linea Pont-de Roide-Saint Hìppolite-Maiche, col fianco esterno appoggi:Ho alle fo rtificazioni di Lomonl. L'ala destra occuperà il fronte Saint, La~1rent-Saint Claude'-Nan ltrn col fianco esterno appoggiai.o al forte del!'Ecluse. Dalla posizione centrale Ponta rli er~ìVJorteau, il grosso delle forz e francesi potrà dis,~endere rapidamente per l'Orbe, Valle Travers e Valle Sàint-Imier sull a linea Vallorbes-Neùchàtel-Bi el , da dove par1.,.HJo tutte le ferrovie e slradecarreggiab ili che attraversano il centro del Giura e distru ~crcrerle completamente, se le riserve strategiche ~ . devono poi retrocedere per agire in Lorena o ne(la Sciampag.na. FincM queste staranno in posiziòne d'attesa sulla hnea Pon1.arl1erMorteau, saranno agevolmente rifornite dalle ferrovie Dole·Pontarlier e Besancon-Morteai1 . Avanti e sul fianco di tali riserve strategiche, si stab iliranno le truppe avanzate a Le Hussey, Le Lac o Villars, Moo t-le·bou, Les Allemands, Verri ères, Les l<'ourgs, Les Hdpilaux-Neufs e Mouthe. Oueste si man terranno collegate lungo le strade trasversal i. · ~ I posti d'osservazione di ,,• liriea custodiranno i passaggi sull a frontiera ed eseguiranno delle ricognizioni. L'al a sinistro potrà , dal fronte P'ont-de Roide·S. HippolyteMaiche por).a,rsi su Porrentruy, S. Ursune, Les Rangiers e DelèrÌ1ont per mettere fuori servizio le vie di comunicazione che pene- · trano in Francia da quel lato. fasa avrà i suoi posti d'osservazione . a 1.utLi i passaggi della.frontiera e si c,rngiungerà per Le Russey al gruppo ce1Hr::ile. Se obbligala a ritirarsi, essa coprirà i passaggi del Doubs a Tsle-sur-le- Doubs, Clerval e Baume ·les-Dames. L'ala destra può dal fronte S. Laurent-S. Claude-Nantua con vergere rapidamente per Saint Cergnes, Gex e Bellegar~ 1.evra, insieme alle colonne provenienti dalla Savoia per Annecy e Bonne0
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ville. Le truppe avanzale dell'ala destra si stabili ranno a La-Chapelle-des-Bois, Les Rousses, Mijoux e Chàtillon de Michaille. Esse, saranno coperte dai posti d'osservazione sulla frontiera. Parecchie ·strade carreggiabili e fra loro parallele uniscono S. Laurent a · Nan tna . Il collegamento dell'ala destra c0l cen tro, si potrà fare con }fouthe, sia per Chapelle-des-Boi s, che per Foncine, secondo la stagione. L'occupazione di Ginevra. è indispensabi le poichè l'invasore, una volta paclrone di quel nodo di comuni cazioni, prenderà di rovescio tutte le difese clelle Alpi e la Savoia. · Per avere rapidamente le notizie necessarie, si collegheranno le riserve strategiche collP- truppe avanzale, mediante linee telegra· lìchtl; le truppe avanzate a loro volta si manterranno in comunicazione coi posti d'osservazione, per mezzo di messaggeri odi segnalaz ioni ottiche, secondo lo stato del l'atmosfera. t da notarsi che la ferrovia del Go.ttardo, c;he verrebbe utilizzata dàlle tru ppe italiane, ha un debole rendimento dal lato militare, in causa delle forti pendenze nel tratto fra Biasca e Altdorf, dove si dovettero costruire' va rie ,gallerie a spirale. La ferro via del Sempione per ora si ferm!J. a Domodossola, in halia, e a Brigue, in !svizzera. La strada del gran S. Bernardo è soltan to mulattiera da Saint Remy, in Italia, a Proz, presso Bourg-S. Pierre, nel Vallese. Le truppe ita!iane, trasportate dalla ferrovia del Gottardo, non potrebbero sbarcare che a Lucerna; il governo svizzero, d'altra parte, potrebbe oppor:;i al loro passaggio, ammas5ando dell e forze nell'alto Vallese, da dove potrebbero sia attaccare di fianco per i colli di Gries, Nufenen e della Furka, le colonne italiane sfilanti per Airolo e Go schenen , sia difendere direttamente il Sempione od accorrere in tempo a ì\'lartigny, al piede del gran 8. Bernardo. Dalla Savoia le truppe francesi sareb bero a portata di sostenere le truppe svizzere nel Vallese e di c,mcorrere alla difesa della stretta di S. !VIauriçe . Esamiunndo infine le condizioni attuali di difesa ·della frontiera. fran cese del Giura, si s~orge che s:ll'ebbe urgente di: 11° Sban'.are la gola di Nantua, verso Chàtillon de Michaille, con una chiusa o cory_o_J.i guardia fortificalo che intercetti la strnda · per mezzo d'i pontY1evatoi e fiancheggiata da una balleria-caverna. Si intercetterebbe così la strada ordinaria e la fenovia da Ginevra
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a Macon e l:>arigi , giacchè il fol'te dell'Ecluse può essere girato al sud per Frang-y; 2° Sbarrn re la go la di Saint-Clau<le con un forte, per chiudere la sLrada d'invasione del co lle della Fancille · 3° Sbarrare con una chiusa for tificala Ìa gola <li )1orez per in· terceltare le strade carreggiabili provenienti da Sain t-Ceraues e da o Gex, e completare l'azione del forte di Les Rousses; . ·1'0 i\1igl iorare e compl etare le difese del forte Sain t-An Loine per dominare la strada da Jougne a. Salins, per la gola di Vaux; o~ Creare un fo rte di sba rramento n Morteau per dom inare le strade che s'i ncrocian o in Lai punto. · . Al .nord di l\1orteau la frontiera è sufucien lemente protetta dai cl1rup1 del Donbs e del · Dessoubre, dai fo rti di Monthùliard e di B'esan çoo . Al sud di )1ortean, è essenziale, siccome si è già dello, di intercellare le strade da Ginevra a Nanlua, a S. Claude e a More,r,, per ·non avere. pr~o~cupa.zion i da quella parte, e per impedire alf'inv;sore che facc1!1 ·trruz1one nel bacino della Sàone, girando Besancon. Ausonne e Digione da una parte, e Lione dall'altra. ' · .Le chiuse fortificate, col le loro baueri e-ca ,,erne es icreranh o d·eboli~sime guarnigioni che non indeboliranno l'eser;ito d~perazione, las_c1a.ndo ad .esso il vantaggio di poter accorrere in tempo sulla principale direzio.ne minacciala dal grosso dell e truppe dell ' invasore. Depositi di dinamite dovranno ess~re stabiliti a Belle(Tarde S. Glaude, PonLarlier, .llorLeau e Pont de Roide per distru~;ere I~ strade ».
Nor. possìamo chiudere il presente cenn o sulla pregevole opera del generale Pierron, senza riportarne ancora 110 brano, contenuto in un'append,ice, nel quale egli ri assu me ed afferma viemma(Tgiormenle i punti più essenziali della sue teorie. L'appendice in 1:arola, con cui termina la parte 2• del Tomo I, che abbiamo preso ad esaminare, ha per tilol o: L , al'te della fortijìca?ione alla fine del 1888. Oopo di avere accennato hrevemente, o mecr-fioriassunti i :·isul lati,~ormai a tnLti noi.i , delle esperi enze e!'.eguile nell'ann o
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1888 con granate-torpedini contro le fortifi cazioni di calcestruzzo di cemen to e le corazze metalliche, l'autore conclude colle seguenti assennatissimc osservazioni che te:;tualmente ripo1tiàmo: 1
« Da quanto precede, dice il Pierron, si vede che il creare ri coveri ·invuln erabili e delle opere alla prova dei nnovi proietti, che agiscono co me mine, diventa sempre più un problema difficile da risolvere, in ca usa della potenza r.rescenle dell'artiglieria. Qu.esta. difatti, non hn detto ancora In sua ultima parola; essa può anco1·a invent.are dei cannoni o dei proietli scomponibili con dei ca libri assai mc1,craiori de(Tli au,rali. t,n ò D'altra parte, anche se.si fosse riusci ti a dare ai difensori dei ricoveri alla prova non .s i sar eb be raggiunto lo scopo a cui deve essere info1·rnala la fortificazione; poichè se i proietti rov inano i rampari che devono coprire i difensori, questi non poi.ranno più al.lendorc nl loro còmpi to; essi a.vr:i.nno salvato la propri a vit::., ma non già. la piazza. ~ e consegue che il creare dei ricoveri sicuri per i difensori non basta; occol'l'e altresi che le loro armi, le loro arLiglierie sopralullo, possano rispondere al fuoco dell'assediante. il che esige nell'artiglieri a del difensore che essa sia: o mobilissim,a :-;e allo scope,·to, o sotto ricoveri alla pro va . La mobili Là dell'artigli eri a del difensore può esistere nelle grandi piazze, ma è impossibile ad ouenersi nelle piazze piccole. In qoante ai fort i, essi non avranno una sicurezza reiali va se non con delle torri corazzate, a scomparsa o girevoli . Qualunque dispositivo che impedisca all'assediante di vedere il 1·isullato del proprio ti ro, è vantag~iosissìmo pel difensore; così gli spalti semi nati di arbust.i, le torri circondar.e da siepi o cespugli ecc., sono nelle migliori condizioni di resistenza. :\ialgrado però tali precauzioni, il delto di Vauban è sempre vero : « Col cannone sifa breccia dove si vuole, come si vuole e quando si vuole;» ma bi sogna aggiungere: alla lunga. Ora lo scopo della fortificazione è di guadagna,· tempo; essa soddisfa al suo scopo se dii al difen sore il Lempo di chiamare a sè i suoi rinfor,r,ì o di spostkrsi . La fortificazio ne non può avere la pretesa di sfidal'e iL tempo; giacchè nulla quaggiù è indistruttibile.
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Ora, sebbene i progressi continui dell'artiglieria non cessino di rendere problematica l' invulnerabilità delle opere di calcestrnzzo o di metallo, un eserci Lo non potrà fare a meno di piazze forti: 1 1° Per proteggere i propri fianchi sulla front iera, copre11done lo spie·gamento strategico; 2° Per mettere, al sicuro alla_frontiera, o sulla base d'operazione, o sulle coste, le sue macchine da guerra, i suoi ar~enali e le sue ricchezze mnritLim e; 3° Per ·avere dei mezzi di passaggio assicuniti, su di un corso d'acqua; 4° P'er mantenere il possesso dei passaggi nelle montagne. Anche. se si dovessero costruire d'oro, ' un esercito non può fare a meno di tali punti d'appoggio fiss i; ma è questa una ragione di .più per smantellare inesorabilmente tutte le pi11zze che non sod/ disfano ad uno dei quai.tro scopi suindica ti. Una fortezza che solo sus:;iste per essere un lascito del passato, deve essere smantell ala. senza di !azione, giacchè essa indebolirebbe l'esercito col la sua guarnigione e sarebbe cansa della rov ina degli abitanti, aniichè proteggerli. I foni situati in posizioni molto dominanti, le ballerie-caverne che battono d'infilata le strette nelle alte montagne, le casamalle nelle roccie, conservano ancora presso a poco il loro antico valore. Per contro, ne·ssun forte di sbarramento, nessuna piazza secon · daria è efficace per intercettare una ferrovia od una qualsiasi via di comunicazione, quanto la distruzione di una grande opera d'arte. L'esperienza delle guerre del ·1866 e, del 11870-7 11, ha provato cbe è più agevole di ridurre per mezzo dèll'artiglieria un forte od una fortezza secondaria, che di ricostruire uùa galleria. un vi.adotto od un gran ponte. Non si deve mai perdere di vista ques1a. lezione dell'esperienza. Gli è la risorsa principale di cui dispone ormai il di fensore. iI quale con questo mezzo non s'indebolisce con delle guar· nigioni. Ma ciò che inan lerrà sempre la sua potenza, gli è un esercito numeroso per quanto è possibile, compatto. di soldati che .abbiano avuto una istruzione completa, degli ufficiali pratici ,e dei genei:ali che posseggano un'alta istruzione; con un esercito supe1:i.o.i:e~numero ed in qualità, si annullano ie piazze forli bloccandole, e si
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ottiene la vittoria al momento dell'urto decisivo, vittoria che obbliga il vinto a sottomettersi ed a consegnare le proprie fortezze · anche quando lossero rimaste intatte. Trascurare l'esercito combatten te per accumulare pietre sopra pietre, gli è prendere la questione a rovescio e sacrificare le risorse della nazione per il mezzo accessorio, invece di perfezionare l'istru · mento principale che non corre mai· il rischio di diventare disusato e impotente n. S. G.
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., RASSEGN •.{ MENSILE
RASSEGNA MENSILE
J sovrani di Germania in Italia. - .P assaggio per l'Italia di altri sovrani e principi. Morte del re di Portogallo. - l duchi d'Aosta a Lisbona. - Discorso Crispi a Palermo. - Situazione nelle nostre colonie. - Prestito · o trattato con i\Ienelik. Bilancio coloniale. - Russiii. - Austria. - Germania. - Inghilterra. - Francia.
- Peniso·ta balcànica. /
11 f9 ottobre, nella reale villeggiatura di Monza, i nostri sovrani ospi-
tarono l'imperatore e l'imperatrice di. Germania, di passaggio fra noi per recarsi in A tene, onde assistere al matrimonio della principessa Sofia, sorella-dell'iÌ:nperatore, col pri1cipe ereditario di Grecia. In quest'occasione si erano recati a Monza tutti i principi di c~sa Savoia. Vi si recò pure, invitato dal re, l'onorevole Crispi, presidente del consiglio 'dei ministri. Fra il seguito dell'imperatore vi era il conte Erberto di Bismark, mtnistro degli · affari csterf in Germania. Lo stesso giorno dell'auspìcato àrrivo dei sovrani di Germania, giunse la triste notizia della morte del re Luigi di Portogallo, cognato del nostro re. Ne furono turbate le feste già minacciate dal cattivo tempo, ma così ebbe campo di esplicarsi, anclJe maggiormente, l' intima COl'dialità delle due famiglie sovrane riunite nel castello di-. Monza. L'imperatol'e e l'imperatrice restarono a Monia tutto il giorno 20, e ne partirono il 21 -alla volta di Genova, accompagnati da S. M. il re Umberto e da S. A. R. il principe di Napoli. Vi giunsero nel pomeriggio dello st~sso giorno e pl'esero imbarco sui legni della squadra tedesca che stavano ad aspettarli; salutati tanto all'arrivo quanto alla partenza da una folla di popolo plaudente, così a Genova come a Monza. La stessa sera S. M. il re ed il prinoipe di Napoli ripartil'ono per Monza. Mentre i sovrani di Germanià s'imbarcavano a Genova, altri soy rani e principi s'imbarcavano a Venezia o a Brindisi, tutti diretti_ru:LAt:ene. Partirono da Venezia il principe e la principessa di Galles, l'imperatrice Fe-
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derico di Germania con tre figlie fra cui la sposa, col principe e la principessa ereditari di Sassonia Meiningen, ecc ecc. Partirono da Brindisi jl re e la regina di Danimarca, il principe eredit,ario di Russia, il principe Val. demaro di Danimarca, il pl'incipc Giorgio di Galles, ecc. ecc. Fu un vero di regnanti e di altezze reali e imperiali coi loro nobilissimi se~ çèl Passa<J(Jio guiti . Notiamo il fatto non solo per debito di cronisti ma anche per farvi . sopra un commento. _ Se tutt.i questi personaggi si recarono in Grecia traversando l'Italia, ciò ·. vuol dire che hanno creduto questa strada essere la migliore; e se lo è per l'andata deve esserlo pel ritorno. Quando poi si dice dalla Germania e dalla Danimarca in Grecia e viceversa, si dice Jall'Occidente in Oriente e viceversa. Non ci fa meraviglia che sovrani e principi, avendo in mira la propria comoditù, si sieno trnvati d'accordo con la_geografìa; ci meraviglieremmo invece che rton sieno sempre d'acc')rdo con essa passeggieri e merci, se non ~apessimo che ragìoni occasionali e tr;msitorie contrastano alla ec,eo"rafla più costosa e niù e , rendendo 1)rat.icamente . e lunga la sti:ada na-. turalmente pii) facile e più breve. Ìlfa se l'Italia risorta aiuterà, come s1 spera, la geogl'afìa a riprendere i suoi 8iritti, questa strada che oggi tante fa rniolie sovrane e princip~.sche battezzarono per la miglio i-e scegliendola per : e stesse, divepterà la migliore anche per la· generalità· dei mol'tali e per le loro merci e bagagli. ·
11 Hl ottobre, appena giunta la n~tizia della morte del re di Portogallo, le LL. A.A. -1.\H. il duca e la duchessa d'Aosta lasciarono Monza per Genova, dove s'im'hal'carono alla volta di Lisbona . Vi giunsero il 24 ricevu ti da.I duca J i Oporto, dai ·ministri dc1 l'egno Ji Portogallo e dal personale della legazione italiana, mentre un n·ggimento di fanteria rendeva loro gli onori militari. Saliti nelle: vetture della casa ·reale e scortati da uno scruadrone di cavalleria, si recarono al p11lazzo del\' Ajuda, residenza della re"Ìna Ma ria Pia, loro rispettiva sorella e cognnta . . e li 27 ottobre S. A. R/ f duca d'Aosta prese parte al corteo funebre del defunto re. Questi era nato nel '1838 c. salilo al trono_nel 1861, avea sposa to l,'anno appresso la figlia più giovane di Vitto1;io .E.manuele, la principessa Maria Pia. Gli succede sul trono suo fìgli o Carlo. li munic'.pio di Torino ricordando che la regina vedova di Portogallo è nata fra le mura di detta città, le inviò un telegramma di condoglianza .a cui, r1ffettuosarnente, la regina rispose. S. M. il re Umbert,o ordinò, peì· la morte del re Luigi di Portogallo, un lutto di corte di tre mesi. I 'Ciuchi d'Aosta, compito a Lisbona il loro pietoso ufficio, tornarono in Italia e sbarcarono a Genova il!~ novembre corrente.
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RASSEGNA MENSILE
Il Hl ottobre n Pnlermo, l'onorevole presidenro del consiglio dei mm,- . stri, davanti a numeroso uditorio, composto in gran parte di senatori e deputati, p1·onunziò un discorso che fece, per quindici giorni, le spese dell3 stampa nazionale ed estera. L' on. Crispi tracciò il cammino percorso dnll'[talia negli ul timi due anni, ospose il quadro delia situazione pròSente o senza invadere il campo sorbato al prossimo discorso della Corona, indicò i criteri direttivi del governo in tutte le gran.:li rruestioni che più interessano l'Italia. Esso piacque specialmente per la nobile fiercz1,a, per l'ardenlc patriottismo che l'anima e per l'intonazione pacifìca. AI plauso degli Italiani fece eco quello degli stranieri in tutti i pnesi d'Eu rnpa, salvo là dove le migliori intenzioni degl'Italiani nrtano contro una barriera d'ignoram:a volontaria e di istintiva antipatia. Ecco alcuni dei brani più salienti di questo classico discorso, e precisa mente quelli che riguardano le relazion i tra l'Italia e il Vaticano, la politica estc1·a, la politica coloniale, e le spese ed ordinamenti militari. • Il popolo italiano avendo proclamat-0 nei .suoi comizi l'Italia una ed indivisibile nel principato di Casa Savoia; Roma non poteva esserne esclusa Non rimaneva sin dal 1.860 che una questione di fatto: quella dell'occupazione ma teriale. ~ Il plebiscito diede l'ultima S3nzione. ma non era ·necessario. Ancho senza di esso, il diriuo nazionale non temeva contestazioni. La nazione esiste per virtù propria, entro la cerchia dei suoi confini . Oro, nessuna nazione al mondo ha conGni così definiti e sicuri come l'Italia. « 11 papa, come principe temporale, non aveva diritti maggiori degli altri principi spodestati; nè avtivano i romani, diritti minori degli altri cittadini italiani. « Quei principi regnavano, o per effotto d'usurpazione, o per rngioni ùi trattati - nulli l'una e gli altri, di fronte al diritto naturale. Il diritto di esistere liberi e indipendenti è anleriore ad ogni convenzione artificiale e co_nquista, donazione, occupazione, non po'ssono menomarlo. • li papato temporale, per quanto secolare, non è stato adunquc che un periodo transitorio 4ella vita di Roma. Roma su rse, visse, imperò, prima che esso fosse; rimarrò senza di esso. • Rimarrà, ed italiana. Nè vi è alcuno che senza patriottica letizia possa qui al nostro fi anco vederla, dal capo del suo libero Com1;me, rappresentata - espressione della alfin raggiunta unità. < La lusinga insidioM all'interno, la violenza dall'estero nulla potrebbero. •/ • S'insinuino querimonie, si levino minaccie, sarà indar00,-U6parola augusta, che suol riassumere le grandi idee, deflnire i grandi fatti. della
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patria, interpretando l'anima della nazione, ha detto Roma intangibile. E dall'Italia quella parola è uscita, come legge del r~~ndo '? odern~ / · , . Accennando all'accusa che si fa alla nostra poht1ca d1 serv1ltta ,~1so le potenze alleato e di provocazione verso la Francia, accnsa spesso r.'pe.tuta, ma non creduta neppure da quelli che la fa nno, l'onorevo le Cnsp1 , ironicamente, risponde: « Jt una strana servili I:\ quella che si traduce nel trat._tar~ da p~r~ a paro con la prima potenza maritt_ima del mondo,. le qu~stt,om ~olon:a!.' ~ gl'interessi della civiltà; co~ le. pnme po_tenz~con11nentah d Eu1 opa, "'l m teressi della pace e le quest10111 internaz1onah. . . . , Strana servilità quella che ne rende ·uguali ad ambo 1 .nostri ~1!~~11: non solo nell'adempimento dei pattuit.i doveri,.ma nel_J'eserc1z'.o, ~01 dm tt'. e nel riconoscimento della dignit~; che fa stimato 11 n~me 1t~~1ano d~l for li _ disdegnosi sempre dei servi - e considerat~ dai de~o,1, come 11 sostenitore naturnle dei loro minacciati diritti; che s1 sc.n:e, ,~fine, de(le alleanze, per far prevalere in Europa quel diriuo che v1 lu, pnma, dall Italia instaura to . . bl ,1 « Se poi tutto questo è una provocazione . a qualch~duno, e Jcne, s1 a nostra Ìl stata e sarà una politica provoc.itr1ce. Ma chi lo afferma non ha senso di patria. , Kè d'altronde, in modo diverso da questo, noi abbiamo chicchessia provocato. . . « grande maggioranza degli ' italiani, .ha invece,. compreso che la . n era politica che di pura difesa: difesa materiale e morale, che nostra no ' . . . cl r : · eva se volevamo conservato il rispetto d1 noi stessi e cg 1 evens1 1m. pon , ,· . di.fesa . . . d d. · 1 1· · e. I un. l'b 1 e,o tua I1 avversa, 1, , · d'interessi naz1onah e ella 1g01t,1 . . paese, al quale nessuno può con giustizia conlendere 11 respiro, 11 1nov1-
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meilto, la vita. » e . . d" A proposito della nostra politica coloniale l'_on. nsp1 1sse: « Abbiamo cercato di dare carattern essenzialmente pa?1~~0 a quella · n,·1·,tare che su spia••gie lonta ne abbiamo trovato 1111ziata. impresa 1 • , " l d. r E Yi siamo riusciti, mantenendo le prome.q~e, e a. 1 a_. . 1 ·, 1.e11 ,.- 0sa Af 1,.1ca orrenda ci si apre dinnanzi, om1ca e hdenie. , I.,a mb .. h I · che, ai suoi danni ci aveva voluto nem1c1, stanc e·r.e popo-. . . Spento co Ill1 .• · · d' "Uerre intest.ine l'Etiopit., orma,, quasi del tutto pac\1cata, ci 1az10111 i i, ' d 'd ct· . .ltb h non stende la mano nella persona di 1m sovrnno es1 eroso I c1v1 , , c e , i! mai alla sua fede venuto meno con noi, e ch_e oc..ce ne ha dato nuov1 pegni effìcaci. . fi ~ Non solo abbiamo ot1enu10 riparazione_ a~l' o~·esa, sicuro con me, e salubrità di stazioni militari; ma (senza sacnfic1 d1 sangue, e con un de-
RASSEGNA MENSILE 290 · naro messo a largo e. sicuro frutto) Lutto un vaslissimo regno. convinto della nostra lealtà. si aprirù al commercio ed alle industrie italiane; e vaste wne di terre colonizzabili, s'nffrirann o in un avvenire non remoto, :i quella esuberante fecond ità italiana di cui incominciano ad essere insoffere·,1ti altri paesi, giit costituiti a civiltà, e già s:ituri di un elemento chl' va sin d'ora perduto per la madre patria in gran parte, e che fra non molto ci verrebbe tutto, come già s'incomincia. respinto, minacciandoci a]l'interno di pletora ». Entrando finalm ente in argo mento che più direttamente ci riguarda, ron. Crispi definì come segue l'indole e lo scopo dei nostri ordinnmenti militari. « L'eserci to e l'annata sono, di fronte all'e!:tero, quel che all'interno la polizia e l'ordine giudiziario. Sono tutti strumenti_della sicurezza sociale A persuadersi che, od ouenerla, noi non· abbiamo nelle armi ecceduto, basta por mente a qucsto fatto. ad esempio: che in Francia il cittadino paga per spese milit~ri 33 franchi all'anno; più che in Inghilterra, paese pacifico per eccellenzn, dove ne paga 2:1, e più clic iu Germania, che sarebbe il paese del militarismo, dove non ne paga che 20. In.Italia, pae~e di minor popolazione, epperò di m:iggiori rischi e di mino1· difesa naturale cs~o non paga che 18 lire. « E i due ministri delle orm,i di terra e di mare han saputo trarne il maggior frutto. « Per l'armata, non si è in vero che proceduto noll'al.tuazione di 1m piano prestabilito, quando altre marine a noi prossime non avev:mo preso le proporzioni attuali, piano di pura difesa, dato 110 litorale come il nostro, date metropoli come le nostre, lasciate altrimenti alla sola tutela di quel diritto delle genti, di cui si ù apertamente professata la violazione, da ch i potrebbe essere scelto a dare di questa violazione, al mondo, l'esempiQ. « In quant.o all'esercit.o, se si son mig!iorati gl i ordinamenti, se si è accresciuta l'istruzione, e rafforzato l'iirmamento. vista la Rsonomia del pt:!riodo europeo che allraversi:imo; pur facendo front-e, almeno in parte, a questa d1n-a necessità, non abbiamo nè sostituito i nostl'i scopi difensiv i nè• rinnegato i nostri vecchi ideali. · • Le cure da noi prest~te alla milizia territoriale e allo sviluppo del tirv Il segno, dimostrano come l'esercito permànente, accus11to da taluni come lo strumento di stragi meditate a scopi di conquista, non sia per noi che il mezzo inevitabile d'avviarci a quell'espressione naturale del dirit1-0 militare, che è la nazione .armn1,u. « Or, chi disconosce questo carattere e nega questi intenti nella nostra poliiica, nega e disconosce la necessità della difesa.
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, }fa appunto si domanda: a che difendervi. e contro chi 9 chi ,·i attacca, e perchè? . . . . .. , Nessuno e per nulla, oggi, perchc srnmo forti e allrat1 dei fo1t1. , Tutti. fon,e, domani, ove nol f~ssimo più. « Campoformio insegni. . . , Or. non sarà mai che da noi, nù da alcun altro mrn1stro italiano, si prepari. così vergognosa ruina alla pati-i_a • . , . . ",. . , s. M. il Re, avuta conosconza del discorso dell on. Cr1sp1, et mvio da Monza il seguente telegramma: . . , Desidero che le pervenga un mio saluto nella sua cnra Pa_lermo. ùh compiaccio vivamente delle uftettuosissii~e accog~ìenze a lei, latte ~a~la valorosa ciHù che, più di ogni altra, fu testimone eh quanto Ella h:i solle1 to
per l'Italia. . . · · li' lt « La felicito del s11o disco1·so, 1spu-ato come tutte le sue "z101.u, a a o ed unico Nostro ideale: il bene della patria. . , . « Sono certo che la memoria di questi giorni sarà di conforto :ili anuno . . . suo e di giovamento alla sua salute. M i auguro di averla presto qui in una circostanza h~ta_ ~er la mia fo11 miolia e le confermo i sentimenti del la mia costante am1cma • . e
Fra le principali disposizioni d'interesse militare emanate in <J11esto periodo cli tempo notiamo le seguenti: . Le corse militari che ebbero luogo nell'anno corrente, ~vendo C(,nfe1malo \'utilità che esse recano allo svolgimento della ~ass1one del ~aval_care e delle cognizioni ippiche negli ufficiali delle ~rm1 a cavallo, ~l nnnist.ro dclln guerra, con atto del :1.8 ottobre, ha disposto che, _nel _i890, vengano concessi premi per dei_ Milil<wy che sa1:anno com~1:es1 nm _proorammi della Società di corse d1 Palermo, Napoh, Roma, FneU?.e, Milano : Torino ricònosci11te dal Jochey Club ìtaliano. . . di . Nell'intento di facilitare agli ufficiali l'acquisto degli oggetti _equipaggiamento militare, realizzando nello stesso tempo qucll~ economie che sono consentite dalle condizioni del mercato, venne ~t,ud1ata e pr~postn una Societ(Ì, co<>perativa fra gli ufficiali del regio esercllo e del~a regia ma.· · R.conosc· uti i vanta,rcri economici, che sono da at.tendcrs1 dalla pro1 ID8. I l ' "e . · r )" · gettata istituzione, i ministri della guel'ra e della marina, presi g_ 1 ore 1.m r S M ·1Re' ltannl) <lesionalo vari ufficiali a far pinte del C01mt~ proe I . i: . l e d . . . bT ne motore che dovrà raccogliere le adesioni alle iv1sate someta,. sta 11r lenasi ·definitive e provvedere al primo impianto. Presid~nte d1 ~etto ?o~ mitato è il tenente generale Cosenz, capo di stato ma~g10r~ dell_ esercii~, ne fanno parte ufficiali cli diverso grado appartenenti ali esercito e alla marino.
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C?l Bollettino delle nomine pubblicato il 9 corrente si fece un rfrunde ~ov1me~to fra gli u~ficial~ d~ll'esercito. Segnaliamo anzitutto la p~·ornoz~one d, S._ ~- R. 11 Pnnc1pe di Napoli, di cui appunto ricorreva il ?10m~ na tahz10. Egli f~, ~omi~ato tenente colonnello nel 50 reggimento tante11a, ne! quale ern gia mscntto còl grado di maggiore. Il tenente rrenerale·1Bonelh. comandan te l'XI corpo d'armala, fu collocato 1·n po:;1z1one ,.~. · · . . aus1 Hll'la e sostituito dal . tenente 0aenerale noni, r,!ria' coninndnnte Ia d'1\'J· . , ,, . n u ~IO~e _di I o,'.1no. fl ma~g10re generale Baldissera, già comandante supe1101 e 10 ~fuca, fu nommato comandante della brigata CalabJ'ia e sostituito dal maggior generale Orero, già comandante di detta briaata. Altre nu~eros~ promozioni e traslocazioni ebbero luogo in t1uti i g~adi e corpi doli eser01to.
confermano che tuua l'Etiopia, salvo il Tigrè, boramai soggeLta a Menelik; che nel 'l'igrè rest.ano ras Mangascià e ras Alula, ma con poco seguito e meno forr.e da opporre aJrimperatore. Anzi, stando acl un dispaccio giunto ieri (H novembre), le truppe delle due parti sarebbero già venute a battaglia. Dopo nn tentativo di conciliazione, fatto inutilmente da ras Mangascii1, degiacc Sejum avrebbe assalito le truppe di qnest' ultimo, e sconlìttele sarebbe entrato in Ad ua. Altri combattimenti frattanto hanno luogo nel sud-ovest contl'o i Dervisci. . Fino <lai primi di ottobre era giunt.a notizia che presso Cielga, città situata fra Metemmeh e Gondar, un degiacc, o fitaurari etiope, aveva battuto i sudanesi ed inviato a lfonelik le bandiere loro t.olte. Lettere posteriori confermarono lJUesta vittoria degli Etiopi, aggiungendo che, altri Dervisci essendo co1nparsi nel Vallagù, ad ovest di Gimma, re Mènelik spedi loro incontro il li tanrari Abatabat con truppe di ras Gobanà; lìnnlmente un dispaccio di questi ultimi giorni reca avere i Dervisci sorpreso e incendiato Gondar, dopo averne massacrato la piccola guarnigione, ma essere stati pochi giorni :ippresso pienamente sconfitti coli' uccisione dei tre capi che li conducevano. 1,: probabile cpe questa lotta rioperta contro i Dervisci serva a confermare mog![iorrnente l'Etiopia sotto il dominio di l\leuelik.
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, Veni~m~ o'.·a alla ~iI uazione delle colonie, delle quali con tanta efficacin I on. Cmp, disegnò l avvenire. .-\ Mas_saua, a Keren, ad Asmart1 la situazione si mantiene la stessa. In quest'ult11~a localitft si pros_eguono Ì lavori alle fortiJìcazioni e ai ricoveri, s., fa provv ,_sta d1 legna ù <l1 fieno per l'inverno, si perlustra il paese e si t1_ra_ tranq_u,llamente al bersaglio. Ras Alula non si fa più vivo; si' fan no vin 1 suoi a_ntichi partigiani sottomettendosi a noi. Xon è senza importanza la presentazione avvenuta nei primi di ottobre di un der,iacc O CfU' lcl d. . ·1 ' . . " ' d 10 c?sa '. s11 n1 e, eon 43 uomm1 annati di fuci le che erano prima a sei·vizìo d1 Ras )fan~asci~; un allro degiacc (Sabhat Agamè) scrisse al comando ~rotes1an~os1 ~evotis,sirno a_ l\Ienelik, e t1ssic11rando che un terzo degfoc (f edla A1bu) e anch esso . fa uto:e ~el nuovo imperatore d'Etiopia. Tutte queste pre~ent.az10m e nsswurazion, sembrano indicare che nel Tigrè non s1 n~trr m~lt~ fì~ucia nella buona riuscita del pretendente all'eredità di re _G1ovann1: _i~d'.cano fors·anco .ch_e vi regn~ una grande miseria; la quale pe1 ~ua11to d1ces1 non sarebbe l1m1tata,al Tigrò ma estesa a tutta l'Etiopia spec'.alme1~te a c~usa della guerra, cui s'aggiu!lSe la malatti:i. del bestiame e u~ mvas~one _di cava llette. Ad ogni modo è bene stare in guardia contro tutti questi capi e sot~ capi che passano dal nemico a noi; essi talvolta 110n sono :iltro che spie, o almeno lo diventano con la massima facilitft. l\fa il com:indo ha most1·ato di aver Jiuon' occhio e sa per provvedere in tempo. Dunque ,_in quanto ~i ~os.Lri_ posse?imenti possiamo vivere tranquilli. Quanto all mterno dell Ab1ssrnia, not1iie giunte per la via di J\lassaua recano c)1e degiacc S_ejum, capo dell'avanguardia di Menelik, si avanza per J\iakale ed ~~talo; 11 gro~so ~ell'esercito pl'ocede da Bona l\fieda per Zebul. Altre no1 1z1e per la via d1 Aden, da fonti diverse e sotto diverse date,
Il 2J ottobre partì da Napoli per l\fassaua lo Sc1•i1;-ia con (J,70 militari, ultimo scnglione dei nuovi arruolati nel corpo speciale d'Africa; contemporaneamente giunse il Polcevera con altri 620 milit.ari, penultimo sc.agliono di (tuelli che hanno ultimato la ferma; gli ultimi lf20 li riporterà lo ·Scrivili di ritorno fra pochi giorni. Ma oramai i. legni che vanno e vengono da Massaua non portano pit't soltanto militari; i viaggiatori crescono ogni giorno, perché ogni giorno crE'scono i rapporti fra l' halia e questa sua colonia. Con 11no degli ultimi vapori pm·Lirono 20 scio:rni del seguito di degiacc Makonnen; egli col rest.o dell'ambasciat.a fermossi ancora in Roma e il 26 ottobre, nel Ministero degli affari est.eri, presente l'onorevole Crispi, slipulò col direttore della Banca Nazionale un prestito di quattro milioni in talleri d'argento, batt1tti dalle nostre zecche e portanti da un lato l'efigie di Menclik, dall'altro lo stemma etiopico. La Banca Nazionale li presta a Mf'llelik colla garanzia del governo italiano. A proposito di questo prestito abbiamo sentilo ripetere il proverbio: chi garantisce paga. Anche ciò può dorsi; ma, se con questi talleri, riuscirà a llfenelik di pacifica re l'Etiopia e mantenere gli impegni clie ha contralto con noi, non mai danaro sarà stato•meglio speso. '--· ,..._____...... ·l9 -
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Di siffatti impegni, cioò del trattato conchiuso fra l'Italia e l'Etiopia, è ufficiai mente noto solo il i 7° al'ticolo, che, verso la metà di ottobre, fu comunicato dal nostrQ governo alle potenzé firmata1·ie del trattato di Berlino. Quest'articolo porta che il re d'Etiopia acconsente a servirsi dei buoni uffizi del re d'Italia, per tutte le sue relazioni con gli altri governi. L'importanza di siffatta stipulazione non può sfuggire a nessùno; ma stante gli ottimi rapporti dell'Italia con quasi tutti i governi europei, stante i servizi che essa rende in Africa alla causa della civiltà e l'evidente diritto di fare quello che ha fatto, non incontro opposi;,ione di sorta, salvo in una parte della stampa francese; a cui tenne bordone quella parte della stampa italiana che ha comuni con essa interessi e sentimenti. Le questioni di lana caprina messe innanzi in questa circostanza sono probabilmente destinate a restare senza effetto, anzi senza risposta; ma non furono del tutto inutili, perchè servirono di base al seguente ragionamento popolare: se coloro che all'estero hanno internssi contrari ai nostri, e coloro che, in easa nostra, propugnano gli interessi altrui, dicono corna rli questo trattato, eiò significa che è un buon affare. Questo semplice ragionameato fondato sul buon senso vale, per gli uomini incolti ma di buona fede, più che quelli fondati sulla politica e sulla geografia; anzi più che le descrizioni dei viaggiatori, rappresentanti l'Etiopia come un pa~sc pieno di tesori nascosti.
Tra i punti che si rischiararono vi è quello delle relazioni fra la Russia e la Germania. Abbiamo accennato di volo nell'ultima Rassegna all'arrivo -dello czar a Berlino l' H ottobre. Primo a ricevere la visit,l dell'imperatore Guglie! mo, lo czar fu l' u!timo a restituirla. L'accoglienza che gli venne fatta fu cordiale da parte dell'imperatore e della sua famiglia, rispettosa da parte delle popolazioni. Vi, furono le solite caccie, riviste e pranzi di gala; ma non l'entusiasmo che accompagnò altre visite; perchè il ritardo di questa e l'evidente ripugnanza a decidervisi aveva raffreddato gli animi. Vari furono e sono i commenti o i prognostici dell:i stampa e degli uomini pol itici sugl'effetti di tal visita. Una seuìmana fa si era quasi d'ac<:ordo che ne avrebbe avuto pochi; ma indizi posteriori, interviste che ebbero luogo ed altre.che si annunziano fanno oggidì presagire il contrario . Ed invero l'e$sere stata fatta dopo tante tergiversazioni dimostra almeno che, da una parte si è appianata la strada, o dall'al&ra.si è creduto di passare sopra agli ostacoli. È inoltre probabile che le buone disposizioni le quali resero possibile questa visita sieno m~gliorate in conseguenza di essa. Diffatt.i lo czar che, a Berlino, non rispondeva con espansione neppure ai brindisi, tornato in patria si mostrerebbe molto contento del suo viaggio e aYL'ebbe manifestato al suo ministro della guena intenlioni assolutamente pacifiche. Dall'altro lato però e come per tenere in paro la bilancia, continuano, anzi diventano più gravi, le notizie intorno agli armamenti russi. Il che signi6ca che anche in Ru~ia si possono coneiliare le intenzioni. pacifiche con la preparazione alla guena.
Il bilaneio coloniale che sarà presentato alla Camera per l'esercizio, '1889-90 contiene le seguenti eifre complessive: Entrate previste L. 950,;:ìOO - Residuo attivo dell'esercizio finanziario precedente disponibile al 1° luglio 1887, L. Hi0,000 - Totale dell'attivo L. 1,,100,500. , Passivo. - Stipendi al personale, L. 430,737 - Spese d'amministrazione L. ·'iH9,763 - Lavori pubblici L. 450,000. - To'tale del passivo L. U00,500. 'Fra le spese sono da notarsi quelle derivanti dagli assegni alle autorità \ndig~ne per L. 70,641 - e la partita dei fum'U.sciti e notabili indigeni che dà un totale di L. 15,300 ed é così descritta: :Mohamed Aman Kantihai L. 7,200-iìlohamed Aseem 1\forgani 5,100 - l\lohamcd bey <lei Naib 3,000. Ed ora lasciando l'Italia e le sue colonie, rivolgialnoci all'Europa. La situazione europea è un quadro a colori cangianti. Chi fissa gli occh~ sopra un punto e lo vede poco a poco rischiararsi, ha il tempo appena d1 rallegrarsene, perché quan'do li rialza e li fissa sopra .ad un-altro, lo trova oscurato.
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In Austl'ia nulla di nuovo, salvo una vaga apprensione di far le spese del ravvicinamento, per quanto lie_ve, fra la Germania e la Russia. Questo è un punto che si oscura a misura ché l'altro si rischiara. A dissipare ogni ec1uivoco, gioverà forse l'intervista ehe ebbe luogo il 3 corrente novembre tra il conte Kalnoki e il principe di Bismark. Antica nella sostanza ma sempre nuova nelle forme che assume è in Austria la lotta delle nazionalità e delle lingue, che s'infiltra anche più cl1e non dovrebbe, nelle co~e militari. Valga quest'esempio: l' i. r. esercito si chiamerà d'ora in poi i. e r. esercito; imperiale in quanto è au-striaco, regio in quanto è ungherese. La lotta per l'introduzione o l'esclusione di questa particella congiuntiva fu a un pelo di far cadere il ministero.
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Il 23 ottobre a Berlino venne aperto il Reichs1ag col discorso della corona, letto, in assenza dell'imperatore, dal ministro Boetticher. In questo
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discorso si dice che « le speranze espresse a favore della pace europen. quando fu aperta l' ultima sezione, non solo si realizzarono, ma acquistarono certcaa per l'avvenire, mercè i rapporti personali dell'imperatore coi sovrani dei paesi vicini, amici ed alleati. » Queste parole sono una chiara allusione ai buoni risultati ottenuti dall'incontro dell'imperntore collo czar. Però malgrado questa « certezza dell'avvenire», la Germania procede in quanto agli al'lnamenti su lla via del passato. Cosicché, nello stesso discorso, le prime leggi che si annunziano sone> leggi militari, le quali porteranno un aggravio non lieve al bilancio; ma « aumentando e riordinando l'esercito e la marina da guerra, daranno la efficacia necessaria, nel consiglio delle nazioni, agli sforzi dell'imperatore e dei suoi augusti a1le11ti, per il mantenimento della pace». Un giornale tedesco, dopo avere riportato questo brano, esclama malinconicamente: non vi è nulla di tanto costoso quanto la pace! Mentre la Germania assicura hl pace in Europa, con gli armamenti e con le relazioni pel'sonali dei sovrani, estenuo, coi trai.loti, i suoi domini in A friea. Il Rei.clurnzeiger del 2::l corrent-e pubblica la seguente notificazione: « Il t:irri torio della costa dell'Africa orienta le tra la frontiera al nord di Vi tu e la frontiern .meridionale della stazione di Kisuroio è messo sot.to il protettorato dell' Imperatore di Germania, in base ai trattati conclusi coi sultani e capi di tribù e salvo i diritti legittimi dei terzi >>. Frattonto nel discorso tlel trono venne annunziata la creazione di una nuova sezione al Ministero degli esteri per gli alfari coloniali e la richiesta di un nuovo cred ito per l'Africa; mentre, quosi contemporaneamente, si presentava al Consiglio fedrrale un progetto di legge relativo a una Jinl'a di navigozione, da stabilirsi tra i porli della Germania e l'Africa orientale. Eppure non sono tutte rose, in Afl'ica, neppure per i tedeschi. Di tanto in tanto giunge notizia che il capitan'o Wissmann, posLo a capo dei possedimenti germanici nell'Africa orientale, fu attaccato dai ribelli e li ba respinti, o li assali egli slesso e gli mise in fuga. In questi ultimi giorni fece il giro della stampa europea la notizia che il dottor Peters, partito per conto proprio, con una spedizione piuttosto numerosa in aiuto di Stanle)' e di Emin pa5cià, fosse stato massacrato con tutti i suoi uomini. Già i p~riodici tcde~hi avevano stampato lunghe necrologie del dottor Peter.,;, cllceodone ju morie assai più bene che non avrebbero detlo in vita, quando la notizia del massacro venne smentita, o almeno posta in dubbio. Ormai la politica coloniale si impone a tutte le potenze che sentono di avere un avYenire; trovare nuovi sbocchi non solo all'esuberan1,a delle
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297 produzioni agric-0le e industriali, ma pure all'esuberanza della produzione umana, è una necessità per tutti i popoli che questa esuberanza l'hanno. Solo quelli che, per naturale o volontaria infecondi tà (brutto sintomo di ~mb~due i casi), :i~scono appena a mantenersi in numero, potrebbero aslenenn dal fare poht1ra coloniale, e dovrebbero almeno guardarsi dal cont.rastare, senza buone ragioni, quella degli altri. L'Inghilterra, che colonie e terreni da colonizzare ne ha tanti, non ~rede ancora che le l>astino, e non più to.rdi del :17 ottobre prossimo scorso la regina Vittoria ha 11rmato un atto che estende l'attività della R~ale So~ cietà dell'Africa meridionale a tutto il territorio dell'alto Zambese mettendo così .sotto il protettorato dcll'fnghilterra un'estensione di 700,000 miglia quadrate, cioè un territorio che, per ampiezza e ricchezze naturali il considerato come. .non inferiore all'impero delle Ind ie. Eppure oo!'Inolesi sono . . . . o ntenut.r uorn1m pratici anche dagli avversari della politica coloniale. Degli accordi tra l'Italia e l'Inghilterra per impedire ogni ulteriore tur.bament0 dell'equilibrio nel Mediterraneo, si era parlato più volle, ma con grande _incertezza, per0hè alle ripetute dop1ande rivoltegli, a questo proposito, m Parlamento, il Governo inglese aveva sempre risposto evasivamente. Ora l'incertezza è scomparsa. Kel banchetto del lord ì\fayor, tenut~si _in questi ul,timi ~iorni , il pl'imo ~ini_stro inglese lord Salisbury ha d1cl11arato che· l Inghilterra, per prop1·10 mteresse, non soffrirà mai che l'equilibrio nel .Mediterraneo venga turbato a ùanno dell'Italia. Questa dichiara.zionc ~he ci _vie~e dal Governo d'una nazione amica, dove l'opinione pubblica guida gli atti del Governo stesso, è altamente rassicurante e lusinghiero per noi. . _In Franci_a ~Ila lotta per lo elezioni sono successe le trattative fra i par.t,tJ, ~er cosLtlu~re, se fosse possibile, una maggioranza composta di ele-
i~enti ~1oderatr. Monarchici che si adattano alla repubhlica, radicali che nnunziano al taglio di qualche radice, boulangisli cbe danno a Boulanoer jl calcio dell'asino, anelano al trasformismo; diciamo così per intende:ci, ma _questa pa rola non venne adottai-a, forse perchè sarebbe un'importazione italiana. . A proposito d'importazioni ed esportazioni vogliamo notare che l'ann unciata intenzione del nostro governo, di abolire le tariOe differenziali c?n la Francia, non fece in Francia né caldo nè freddo; anzi diede occasione alla stampa di fare i soliti commenti sulla nostra miseria e le solite profezìe s11lla nostrn prossima rovina. li ministro fra ncese signor Spu ller al'rebbe detto al nostro ambasciatore generale Ylenabrea di essere personnln1e~te favorevole a un modus vivendi economico coll'Italia, ma di non potei· Jar nulla a questo riguardo, perchò l'opinio11e pubblica e quella della
RASSEGNA MENSILE 298 Camera sono oggidì contrarie ad ogni accomodamento, anche più che l'anno · scorso. Se è così, ce ne rincresce, ma solo per il ·ministro Spuller, i cui sentimenti non sarebbero d'accordo con quelli del suo paese. Dal Tonchino sono biunte cattive notizie. Si tratta dell'insuccesso di una spedizione contro una banda chinese, nelle vicinanze Langson. Dei 600 soldàti, che componevano la spedizione, una metà rimasero sulla via malati o morti dal caldo; il resto prese una posizione che poi dovette abbandonare. Dicesi che questa spedizione sia andata fallita, per essere stata ordinata ad insr,pota del governatore civile, il quale non andrebbe d'accordo col comandante del corFO di spedizione. Dopo che i Francesi sono ol Ton~hino, governa tori civili e militari ne hanno cambiato parecchi, ma buon'accordo fra gli uni e gli altri non vi è stato mai. Valga quest'esempio per coloro che di tanto in tanto, battono il chiodo, per l'invio di un governatore civile a Massaua. L'ammiraglio Kranz, ministro della marina in Francia, diede le dimissioni cfo ministro e fu sostituito, in detta carica, dall'ammiraglio Barbey. Dicesi che le divergenze di parere cogli altri ministri, intorno al modo di provvedere agli affari del Tonchino, sieno state la causa delle dimissioni dell'ammiraglio Kranz.
Veniamo finalmente alla penisola dei Dalcani, ·dove s'agita e ribolle la questione orientale. In Serbia ed in Bulgaria la situazione non subì cambiament.i notevoli. A Belgrado c'è sempre la regina Natalia, da Sofia mancò per qualche tempo il princioe Ferdinando, ma le cose continuarono ad andare su per giù lo stesso. 11 principe Ferdinando girò mezza l'Europa; chi diceva per trovar denaro, chi protezione, chi moglie. Improvvisamente, quando molli dubitavano se sarebbe più ritornato in Bulgaria, vi ritornò il 3 novembre e aprì subito la Sobramje. In Serbia s'era già aperta la Scitp· cina. :\fa coi principi in casa o fuori,'coi Parlamenti chiusi od aperti, i due paesi continuano 11d essere campo di lotia a due influenze st.raniere (l'austriaca e la russa) e un pericolo per la pace eur0pea . ' . La Grecia fu teatro di u~im_!l.nto straordinario non già per se stesso ma per la solennità che gli si volle dare e pili' il significato di questa solennità. Le colonne del Partenone, per quanto vecchie, non videro mai tante teste coronate e tante altezze irnpel'iali e reali, quante ne videro in occasione del recente matrimonio <li una principessa prussiana col duca di Sparta. La democratica Grecia, che non conosce conti nè marchesi, percbè al tempo del feudalismo era .schiava della Turchia e al tempo delle libertà non credette necessario creare nomi senza soggetto_, fu invasa da una folla di litolati del nord. Il Pireo non vide mai tante e così potenti navi da guerra raccolte per fare onore agli ospiti del re degli ~lleni.
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RASSEGNA ME:NSJLE
La cerimonia nuziale ebbe luogo il 27 ottobre e non è nostro ufficio descrivere il corteo. I brindisi al prnnzo di gala non ebbero colore politico. I giornali tedeschi, cui la modestia è facile poichè le cose del loro paese vanno a seconda, dicono che non avrà neppure consegu1mze politiche questo « trapianto di un fiore del nord sul classico suolo della Grecia ». La Nord Deutsche Al~qemeine Zeitung, che è in Germania una specie di oracolo di Delfo, si contenta di pubblicare un inno epitalamico in greco antico. Mentre la Grecia esulta, Creta è abbastanza tranquilla. Un dispaccio del 24 ottobre recava essere sbarcati al Pireo 200 Candiotti, fra cui i più compromessi negli ultimi avvenimenti e i capi del comitato insunezionale. Se i capi dei rivoltosi sono andati 'in Grecia a godersi le feste, si capisce che l'isola sia rimasta più tranquilla. Dopo le feste, profittando della buona occasione, detto comitato presentò alle potenze un memoriale intorno aUe atrocità commesse dai Turchi in Caudia, conchiudendo col domand3re l'annessione dell'isola alla Grecia. Se questo mezzo si cui si appigliò il comitato non è il più efficace, è certo il meno compromettente. Verso la metà di ottobre, una pm'te delle truppe mandate dalla Turchia in Candia pe1· ristabilirvi l'ordine, si ammutinò per mancanza di paghe e di viveri; sic~hè parve dovesse aumentare il disordine; ma siccome è più facile soddisfare la fame dei soldati turchi, che le aspirazioni nazionali degl'insorti Candi0tt-Vcosì questn causa di disordine fu presto tolta di mezzo. Questo mese dobbiamo far posto nella nostra r·assegna anche all' impero turco. Costantinopoli per qualche giorìÌ9 fu sulle bocc4e di tut.ti; non per se stesso, ma- per il suo ospite l'imperatore di Germania. Il c1uale partito ùa Atene il 31 ottobre diresse la prora verso oriente e giunse il 3 novembre alla città del Bosforo, ricevuto dal sultano in battello alla porta del palazzo e da una folla che i giornali fanno ascendere a 200 mila persone. Siccome oggidì tutto il mondo è paese così i ricevimenti, le riviste, i pranzi di gala a Costantinopoli somigliarono a quelli di Atene e di Berlino, e non occorre parlarne. Ma quali s:1ranno gli effetti politici di questa visita? I giornali tedeschi ne parlano modestamente come della visita in Grecia. Un giornale francese (I' Estafette, organo del signor Ferry) trova che il viaggio dell'imperatore a Costnntinopoli è semplicemente frutto « del desiderio giovanile di vedere novità »; ma i giornali più seri, inglesi e russi, e il senso comune, più serio di loro, dicono che, se questa visita al sultano non varrà a fare entrare la Turchia nell'alleanza delle potenze centrali, varrù ad aumentare colà l'influenza tedesca che vi è già così grande. L'imperatore Guglielmo è partito da Costantinopoli il 5 corrente ed è aspettato quest'oggi stesso a Venezia. Roma, ·12 novembre 1889.
C. l\L
CR ONACA •
-
-
ESTER A
,e,.,;.<--
-\
AUSTRIA-UNGHERI A
Reclutamento. Risultat·i della lei,a del ·1888. - Dal 1libl·itar-Stat'istisches-Jahrbuch per l'anno 1888, teste pubblicato, togliamo i seguenti dati prin~
cipali relativi a'.la leva dell'anno scorso. La leva del ,1888. fu fatta ancora in base al l'antica legge militare. Questa, come è i;,.oto, prescri veva che alla leva concorressero i giovani, i quali nell'annat.a compivano · il 2,0° anno d'età e quelli cl elle due classi precedenti, e che quando, le tre classi non fossero sufficienti a fornire il contingente richiesto concorresse alla formazione delle liste anche (a 1t,a cla~se d'età. -~I :ontingcnte ar~nuàle..._~er ,1~e~erc1to e per la marina era fissato a 9..:,,/i. , ft. reclute: d1 queste\ 5,),922 doveano ess~re fornite dai paesi della Cisleitana, 33,552 d' i paesi della coroua ungarica. Un numero di reclute pari al decimo di quello ora .detto era destinato annualmente alla riserva di complemento; il resto del contingente disponibile era versato alla landwehr. Il contingente prescritto per legge venne ripartito tra le varie pro vincie in proporzione della popolazione risultante dall' ul timo censimento. Lo specchio segnente riassume risultati della lev.i.
-
--
,.a cla sse rl i et:·1
.f8. 2a e 3' clas.rn di età
Austria
. .
Esonerati temporaneamente I
. . . . .
.
Dichiarati assenti.
l
Ungl;cria
8408 11005
I
Totale
Ausi.ria
Ungfteria.
Somma òellc quattro classi
Totale
rina.
. . .
1Arruolati '
. .
.
.
.
Ungheria
Totale
7597
16005
112f)
·1899
3024
9533
9-i-96
·19029
29104
39109
716
40R2
/4.-79B
11721
32186
43907
Arruolati per l'esercito e per la ma-
I
Austria
.
1206
"1262
2468
53885
40951
94836
706
636
1342
2775
3t904
151
757
908
3990 2694'1
6765 35812
30151(i 692994-
22854
36031
44
22
66
239
660
899
~04.7
2835
4-882
204-7
2835
4882
52679
39689
92368
.
3284
2139
5123
. . . .
26790
81'14
per la ris er va di comµle-
1ne nto .
.
.
.
~rr uolati per landwchr
.
Inabili o rivedibil i Isr.ritti pei quali
in
.
.
391/4.78
--
8871
58885 4'14332 337547 751.879
fin a'anno non ,
era ancor pronunciato un gi udizio defin iti vo . Soprann umeri.
.
. . . .
.
195 .
-
638
-
833
-
I
Tolale
.
493839 387797 881636
28849
47524
76373 522688 43532'1 958009
I
302
CR:ONACA
Didle classi anteriori alla 4-a furono arrolati : Esercito e marina 6,389, che aggiunti a 94,836 danno ·I 0,1 675 -' 6,765 id. Ri serva di compi. 4-'I 2", id. 7, 177 !~0,2,69 Landwehr :\. ,457, id. 35,8il'.2 id. 1
Totale
137,,i-'13
. H,708
I
dall'alrn e bassa Austria, dal Salisburgo, dal Tirolo e Vornlberg, da lla Boemia, dalla Moravia e dalla Slesia. b) Il numero dei volontari dì un anno incorporati nell',n nnata fu di 3,632 .
H -9,1 2, 1 1
Essendo 6,850 gli arretrati calcolati il 3 1 agosto dell'annata precedente, 1O, 757 i perdiiti dal contingente dell'esercito e marina dell'anno 1887; a partire dal 4° settembre dello stesso anno, e 3,H 5 gli anticipati, il contingente del 1888 avrebbe dovuto essere: 94,543 + 6,850 +-10,757 - 3, H 5 ·109,035. Essendosene arrolati soltanto ,f Ot,675, resta una cifra di a·rretrra.ti pari a 7,360 da portar,;i a conto nel calcolo del contingente della leva del ·I889. La ti.a classe d'età (anno di nascita ·1865) fu chiamata alla leva nella Carniola, nella Galiiia ed- io qua,i tutti i circoli di reclutamento dell'Ungheria. Ecco ora alcuni pet· cenr.o dedotti dallo specchio. Si e,clude dal cakolo la ,i.a classe d'età, poi chè essa, essendo già stata sfruttata in parte da tre leve precedenti, si trova in c,mdizioni affatto anormali. Gl'inscritti delle prime tre classi (88 1,636) risultano così classificati : Non subirono I E!:-onerati temporaneamente . ,f ,8 ¾ ( la visita Ì Dichiarati assenti illegalmente i,5 °lo) 6, 3 ~/o Abili od abili condizionatamente .J 5, ¼ Subirono la vi sita Rivedibili o inabili . . . . 78,6 ¼ 93,7 °lo Non ancoradefinitivamenteclassificati 0,,1 °lo Presso a poco come nelle anna te precedenti. i massimi pe·r cento di abili rispetto al numero dei rispettivi ) scritti furono forniti dai circoli dell'alta e bassa Austria, del Salisburgo,' della Carinzia, del Tirolo e v'òralberg e della Dalmazia . .l m·invmi si verificarono invece nella Slesial nella Croazia, nella Galizia e nell'Ungheria. / Nella cifra 101 ,675 degli arrolati per l'esercito e per la rnarin:i è compresa quella del le reclute dichiarate abili solo condizionatamente (6,676). Queste ultime furono assegnate in più forte proporzione al treno ed ai magazzini vestiario: nessuno dì esse fu arrolata nella fanteria ,· nei cacciatori, nel genio e nel reggimento pionieri. Altri dati statistici d'un qualche j oteresse sono i seguenti : a) Del totale di reclute arrolate delle prime tre dassi 69,2 su ,100 sapevano leggere e scrivere. Il massimo per cento di analfabeti fu dato dalla Dalmazia, dalla Bukovina e dalla Ga lizia; il minimo
303
ESTERA
Ordinamento.
1
1
1
1
=
Forza a 1·uolo dcll'esei·c1·to e della marina allei fine dell'anno 1888. l)all'Jahrbuch dianzi menzionato togli:imo gli altri dati segueoti: ,10 Esercito. - I ruoli dell'esercito portavano in fin d'anno 20 ,788 utlìciali di ogn i grndo addetti alle truppe; cioè 276 ullìcial ì general i e 20,lH2 ufD cia li superiori ed inferiori . In servizio c1tlivo erano •13,026 ufficiali superiori ed inferiori . I cadetti a ruolo erano ·1, 758. I ruoli della truppa portavano 882,963 nomini così distribuiti: Solto le ~rmi d~lle ultime tre l~ve 268,'l,98 ( Esercito { Id . 1d. d1 leve pr~cedent1 . 28,6iJ8) 8'13,73{ In congedo . . . . 1• • • 5'2 1,6·18 Riserva di CO!l)plemento 69 ,229
-
1
1
l
l
882,963
Totale
Gli specchi seguenti dànno la ripartizione di questa ci fra a :sel'.onda delle armi e delle nazionalità. Secondo le ar-m i. Cifra
assoluta
Fan teria 20 Cacci,atori 30 Cavalleria ,i. 0 Artiglieria da campagna. 50 fortezza Id. 60 tecnica Id . 70 Genio 8° Pionieri . 90 Ferrovieri ,e telegrafisti 1 (lo Sanità ,1,1° Treno 12° lstituti militari 13° ì\fagnzini vestiario ,j ,\.O Magazzini sussi&tenza •I o
Totale
537,79455,%2 88 ,082 65, 92.6 20,,157 2,770 ,, ,~,366 7,5"3 5,332 22,64450,MO
885 1,311-0 9,592 882 ,963
Per °lo
60 ,9 6,3 ,io,o
7,5 2,3 0,3 •I ,6 0,9
0,6 2,6 5,1 0, 1 0,4 1, ,j
I 00 ,0
,
304
305
ESTERA
CRONACA,
506 uomini di truppa; per la cavalleria di 83 ufficiali, 9 11 uomini di truppa e 731 cava.lii. Batterie mobil'i, d'assedio. - A quanto pare, si tratterebbe d'assegnare prossimamente a ciascun corpo d'armata tre batterie mobili d' assed1;0, ognuna su quattro pezzi . La bocca da fuoco prescelta sembra sia il mortaio da 15 di bronzo compresso Mod. 1880. Le nuove batterie entrerebbero a far parte dei rispettivi reggimenti d'artiglieria di corpo d'armata. Esse sarebbero pm specialmente destinate ad eseguire un lil arcata~ a granata od a ,;hrapnel, contro truppe situate dietro ripari . Costituirebbero come un int~rmedio tr:i le batterie da campagna e quelle d'assedio. Grazie agli effetti potentissimi dei loro proietti, carichi di ecrasite (1 ), le nuove batterie troverebbero un efficace impiego non soltanto nella guerra campale, ma anche nella guerra d'a$sedio, im· mediatam ente al seguito delle truppe, come mezzo per effettuare quei procedimenti d'attaccò di viva forr.a, già da qua lche anno pronosticati dal Sauer. I mortai sarebhero incavalcati non sopra nn ceppo, ma sopra un affusto a ruote, non differente da quello dei cannoui da campo austriaci. se non nel congegno di punteria, il quale permetterebbe un rapido passaggio dalla posizione di caricamento a quella di sparo. Cost'itnzione c/;i ·1m terzo battaglione nel' r egg'i,mento ferrovieri e telegrafìsti. Dovrà aver luogo col ·I O gennaio . prossimo. twnento nella cavalleria 1mgherese di landioehr. - Il Verordnungsblatt del 7 ottobre conferma ufficialmente 1e notizie già date in proposito nelIa Riloista de I mese scorso. 1
Secondo le nazional·ità. Cifra assoluta
1° Tedeschi.
Per¼
266, 490 1C6,24-·1 126,·12.1 4-0,782 74,H •l 69,876 25,106 61 ,579 •176 45,122 7,539
2° M:igia ri . 3° Czechi e Moravi 4° Slovacchi 5° Polacch i. 6° Rutheni 7° Sloveni 8° Croati e Serbi 9° Bulgari . ·10° Rumeni . H O Italiani . Totale
882,963
30,2 18,8 14,3 4,6 8,t~ 7,9 2, 9 7,0 5,1 0,8
100,0
1
Alle ci fre precedenti bisogr.ia ancorn nggiungere quell(l della forza (l ruolo degli officiali non addetti 11lle truppe e degli impiegati militari: complessivamente 8,926, di cui 4,387 soltanto in servizio attivo 2° Marina da guerra. - In fin d'anno erano sui ruol i 569 uf~ ficia li, fra cui un ammiraglio, ,i. vice 11mmiragli e 6 contrammiragli. Forza di truppa' a ruolo "5,7M. Penonali vari ed impiegati 808. Situaz·ione de1: ·quadri e forza a riwlo della landwehr i.ngherese. - .Dal bilancio della guerra del Ministero ungherese si deducono i seguenti dati circa I' effettivo di pace b la forza a rnolo degli Honvèd. Fanteria . - Effettivo di pac(~: 1381. nfnciali , '12,893 trn ppa. Forza 1 2 3 ~i r~t~!~1'.a ::rH:~:ia!~c~r~;·s:~ r~~~\P~~:/l~;~;·~~1r~~g~:e f~~:!et~\~i eccedenza di 32,242 uomini di truppa . , . ) Ca~aU:ria. - Effettivo di ~ac~: _26~ .u~ficiali, 2903 truppa, 2,203/' caval li. !<orza a ruolo: ,i98 uffiwd1 , :2.6 ,690 truppa, 7,399 caval li. Per raggiungere l'effettivo di guerra non mancano sui ruoli che !H ufficiali e 5,296 c:availi; si ha invece un'eccedenza di "I 1,924- uomi11i di truppa. , La forza a ruolo, per tanto, ha raggiunto la cifra di 3,430 ufficiali , 209,663 truppa, 7399 cavalli . . Come è noto, negli ultimi due ann i, i quadri sul piede di pace della landwehr ungherese ebbero ·un considerevole sv·iluppo: Bastino queste cifre: per la fanteria l'aumento dei quadri fu di 226 ufficiali e 1
1
1
' Armamento.
!tfi/!ragl·iere ilfaxim. Con recente disposizione le mitragliere Maxim ,ono entrate a far parte del l'.armarneo to delle pia1,ze for ti .
(i) Stando a quanto riferiscono i giornali, l'ecrasite è l'esplosivo ormai adottato in Austria, sia per la carica interna dei proietti dell'esercito e della. marina., sia come materiaìe (ln, mi1ia . .Per formarsi un'id ea, si,1 pure grossolana,, della J}otenza. di 1:a.lc esplosivo, sono suflìcienti questi pochi dat.i : in alcune esperienze eseguite ad Olmiitz bastarono IO cC\lpi per demolire un vecchio forte; esperienze eseguite 11 Poln dimostrarono che pochi colpi con proietti carichi di ecrasite bas ta.no o. lacerare una fort.e corana. di ferro cost:tuit.a da tre potenti lastre sovrapposte e dello spesso re di m. 0,30 l'un,i; a Felisforf contro opere in terra il nuovo esplosivo elette risultati non meno potenti. L'ecrnsite e un troYato del Siersch, direttore del dinamiLificio di Pressburg.
307
CRONACA
ESTERA
Queste mitragliere fanno uso della cartuccia da .8 millimetri del ì\iann licher, modello 1888. Esse p~rmettono una velocità di sparo di MO. c_olpi al minuto. Una particolarità del loro congegno è che il servlZIO del la mitragliera, per quarHo si riferisce al!' espulsione dei bossoli vuoti, al caricamento delle cartucce ed all'accensione delle medesime, è in certo modo automatico, poichè per questo lavoro è utilizzata la forza di rinculo. Al soldato incaricato del servizio della mitragliera non incombe alt.ro obbligo, che quello del puntamento e del mettere a posto successivamente nuovi pacchi di cartucce nel!' a pposito serba toio. Un cilindro pieno d'acq!rn fresca circonda la canna. Il servente è protetto da una lamiera di ferro. Le prove definitive di tiro dettero risultati eccellenti sotto tutti i rapporti. I da ti di precisione del tiro concordano quasi perfettamente con quel li del fucile modello ,t888 . Nelle esperienze eseguite si constatò che dopo 8000 colpi la precisione di tiro dell'arma non era per nulla diminuita ; ncm fu se, non do po avere sparato 46,000 c:olpi, che si cominciò a notare una diminuzione nella precisione stessa.
geschirr). Due coregge fi ssate alle facci e laterali permettono tenervi arroto)ato il cap potto. La vanghetta può essere fissata contro la parete sinistra dello zaino. 2° Cartucciera - Di pelle ; altezza metri 0,20: lato superiore metri O, 10; iato inferiore metri O, 07.. È capace di contenere 60 cartucce ed. una parte dei viveri di riserva. Quando i viveri di riserva siano tutti portati nella tasca a pane, la cartucciera è capace di ,t 00 cartucce. La cartucciera è assicurata alle reni con fascie di canapa. La parte inferiore dell0 zaino vi poggia sopra. Il peso complessivo dello zaino e della cartucciera è ripartito così tra le spalle e le reni. Lo zaino resta alquanto allontanato dalle spalle: ciò permette che l'aria circoli liberamente tra lo zaino e la schiena. 3° Giberne - di cuoio nero rigido. Sono portate sul davanti del ciuturiuo: una a destra, l'altra a ,,inistra. Ciascuna di essa è capace <li 20 cartucce. 4° Tasca a pane. - È di tela bruna impermeabile. Si porta a sinistra, a bandoliera. Misura circa Il)'etri 0,30 di lato. All'infuori della baionetta , . della vanghetta (,J), della gavetla-marmitta (Kochgeschfr,r) ('.2), della piccola marmitta pel caffè o the (3) e delle cartucce contenute nelle due giberne, tutti gli altri oggetti di equi paggiamento del soldato e tutte le altre munizioni sono ripartite tra lo zaino, la cartucciera e la.--tasca a pane. . Nello zaino, oltre agli oggetti di biancheria èd a quelli occorrenti per In pulizia personale, trovano posto:/ una razione di biscotto, tre razioni dì minestra in conserva (le quali all'occorrenza possono essere collocate in tutto od in parte nella cartucciera o nella tasca a pane) ' dué rar.ioni dì caffè (o thè) e zucchero, una scatola pel sale, la calzatura di riposo. Nella cartuct:ier2 essenzialmente.: 60 cartucce, una razione di carne in con:ierva. Nella tasca a pane : due razioni lii pane, la boraccia di latta smaltata, iI tabacco. Quando occorra ridurre l'equipaggiamento alle sue parti più essenziali, il soldato pnò lasciar Io zaino. Allora l'~quipaggiamento di carn -·
306
Equipaggiamento.
Equipaggiamento della fanter1:a. - Jt stata pubblicata l'istruzione provvisoria per l'affardellamento dello zaiuo, della cartuçcierit e della tasca a pane. Completan~lo le notizie già date dalla .Rivista di aprile del corrente anno, esponiamo qui qualche più diffuso cenno in proposito. Le modificazioni recentemente apportate nell'equipaggiamento della f~n.terin austriaca han~o a:ut~ per .iscopo di rend,m per quanto possibile leggero e ben ripartito 11 carico d~l soldato, pur permettendogli d1 portare con sè un numero considerevole di cartucce. Si è anche voluto dividere il carico :;tesso iu due parti, l'una delle quali, cont~neute quanto è indispensabile pel combattimento e pel rancio della g1~rnata, debba essere se~pre p~rtata dal soldato, mentre l'altra possa, ali occorrenza, essere lasciata coi baO'aO'li v 0 • L'equipaggiatnento consta di: uno zaino; una cart~cciera; due giberne; una tasca a. pane. 1° Zaino. - È" di pelle. Misura metri 0,2~ di altezza, metri 0,30 di larghezza e metri 0,'13 di spes,ore. La parte di esso che si adatta al dorso <lell'nomo b, leggermente incurvata : L'a.ngolo superiore esterno è smussato per potervi meglio adatt~r su la gavetta-marmitta '(Koch·
(I) Portata dagli uomini di prima riga. Portata (lagli uomini cli second,i riga. Una ogni sei ~oldati.
(2) (3)
308
CRONACA
ESTERA
pagna si troverà così ridotto : alla cartucciera; alle due giberne, alla · tasca a pane (con un po' di biancheriu, la boraccia ed i viveri per la giornata) ed alla vanghetta, che in tal caso s~ porta appesa al cinturino, ·· sul fianco sinistro, col mailico in basso. Se il soldato deve rinumere pèr qualche tempo privato dei suoi effetti, I ' ' si può aggiungere all'equipaggiamento ndotto anche la gavetta-marmltta, d11 portarsi appoggiata sulla cartucciera. Ricordando che i viveri portati normalmente dal soldato comprendono due razioni di. viveri ordinari, meno la carne (11), (pane, legumi secchi e zuppa in conserva, caffè o thè, zucchero, sale, tabacco) ed una razion.e di viveri di riserva (biscotto, carne in conserva, zuppa in conserva, sale, tabacco) parrebbe dunque che nell'affardellamento completo )e munizioni e le varie parti delle razioni viveri debbano risultare normalmene distribuite nel modo seguente :
g ·~ N
Cartucce . Pane. Legumi secchi e zuppa in conserva . Caffè (o thè) e zucchero Sa le . Tabacco. Biscotto . . . . :,. Carne in conserva. • :- t... ( -m <i:> ,n > ,- , Zuppa in conserva. ·> ... J Sale . . . . . ro ~ Tabacco .
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·Nuova 'istrtizione per l'ispettore gene1·ale della cavalleria. - Non contiene altre varianti dalla precédente, se non quelle rese necesga.ri_e, _ per motivi di gerarchia e di disciplina, d11lla nomina recènt.e -d'i un maggior generale ad ispettore ~enera le del l'11rma. È not6 (veg!tasi la Rivista·di setter_nhre) d1e la carica, affìrlata prima al F ML principe Croy, è ora tenuta dal G M. Gem mingeo-Guttemberg. • Libro d' istrim:one pei volontari d' u.n anno della fanteria e dei cacciatot· i. - E una guida p~r abili.tare i volontnri alla nomina ad ufficiali di complemento. Consta di SP-tte parti: tattica: armi; ordinamento dell 'esercito: sturlio e ruppresentazione del terreno; lavori tecnici da campagna (accampamenti, str~rle, ponti, fortificazioni; ecc.); · corri'spondenza mi litare; servizio economico ed amministrativo. · Sono- ~ecia lmente importanti la prima parte (rattificà), la seconda (armi) e la~rza (ordinamento). . · 1
,1
~
'
Leggi e regolamenti.
., 5
309
F -M L. v. Korwin. Comand:rnte la 36a divisione (A.gram), trasferto al comando della 3·1 a di visione (Budapest). G M.. v. Pitreich, nominnto comandante la 36a divisione (Agr11m). G d C. v. Ramberg. Comandante il 13° corpo (Agram) collocato in aspettati va per motivi di salute. ' F ML. Reicher. Comandante la 33a divisione (Komorn), nominato comandante il 13° corpo (A.grarn): G M.. v. Schulembourg, nominato comandante la 33a divisione (Komorn): F M: L. Wanka. Direttore dell'istituto geografi co mi litare, collocato a a riposo. I.o sosti tuisce il G. M. v. Arhter. G M. Succowaty. Nominato comandante dell'Accademia militare di Wiener Neustadt.
,1
2
'
Grandi comandi.
Variazùmri ne'i t'itolari. - G. M. v. Ripp. Esonerato, dietro sua domanda e per ipotivi di salute, dal comando della 3,1a divisione (Budapest).
(i) In 1iualche caso anche una razione di carne fresca. (2) Il numero di iOO cartucce deve essere ritenuto coma un ni-inimo . .
Varie. ·
Nuovo p·recl:t:cato alla denominazione dell'esercito. - Un ordine imperiale del ,17 ottobre ·I 889 prescrive che l'.eserci~o e la marina da guerra, i loro riparti, organi e stabi limenti portioo d'ora in avaì1ti la denominazione imperiale e reale (K. und .K.). invece di quell::i 1;mperiale reale (K. K.) usata finora. L'ordine stesso soggiunge che in nessun modo_però l',unità- ed indi'visib'ilitd detl' esercito comune e della marina da guerra debbono essei·e p,reg1:udicate o lese. 20 -
ANNO XXXIV,
VOL. IV
;: .
CRONACA 310 Il governo austro ungarico ha inteso con ciò di ris?lvere defi_nitivamente la quistione dell'esercito posta innanzi dal partito separatista ungherese. . Ma la quistione anzichè essere risol ta è entrata in una nuova fase acuta )· ed un !')orave sintomo di ciò si trova nella proposta fatta da quel partito di mettere in istato di accusa il ministro degli Honvéd, Fej éwary.
•
Marina.
Esperimenti di torped:ini contro reti. - li 2 ottobre sono ~ominciati a Fiume gli importanti esperimenti delle torpedini eia 4.~ centimetri contro le reti Bulli vant. Nori se ne conoscono ancora i risultati. Ricordiamo che tali reti hanno finora resistito con successo anche alle migl iori torpedini Whithead. Esperimenti col nuovo cannone Skoda a tfro celere (calibro 7 centimetri). - Furono ripresi il ,J 6 ottobre al poligouo di Pola. . . La velocità iniziale risultò di 609 metri. L'anima (lunga ~O cal ibri), il ceppo, il freno a glicerina e l'apparecch io di chiusura funzionarono benissimo. Al diciassettesimo col po si dovette però in terrom pere il tiro celere, perchè alcune particelle di polvere incombusta inceppavano il funzionamento dell'apparecchio di chiusura. Movimenti'. di nav'i. - La nave-scuola fuochisti Luss·in e la nave Maros sono passate in disarmo; la nave Komet è stata rimessa in servizio. Personale. - Contrammirnglio Pelzel, collocato a riposo.
FRANCIA
Ripartizione del contfogente della classe 1888. - La circolare che porta questa ripartizione è stata pubblicata con ritardo, mentre negli altri anni essa arrivavi, agli uffici di reclutamento nei primi di ottobre. Il numero degli incorporati per ogni arma è il seguente :
ESTERA
311
79, •189 al la fanteria; ,19,,i.66 alla cavalleria; 20,095 ali' artiglieria; 3,220 al genio; 3,330 al treuo; 3,720 alle truppe d'amministrazione. In· totale ·129 ,020. . Dei rivedibili di due c:Jassi precedenti e riconosciuti abili, nessuno fu assegnato ai battaglioni alpini, alle batterie a cavallo ed alle truppe del1'Alierìa e della Tunisia . Dal punto di vista ammiui.strativo, il. ministro della guerra, ispirandosi in modo libera le al le indicazioni date dalla nuova legge militare, ha c~·rcato di avvicinarsi, per quanto possibile, al reclutamento regionale, sempre conformanclosi 11lle esigenze della difesa del paese. Saranno inviati ai corpi: l'H novembre, gli uou1ini della classe 1888 e i rivi<l ibili delle classi 1886 e ·1887, forniti dal le suddivisioni pari <li ciascuna regione : il. •13 uovembre tutti queJJi forniti dalle sud cl ivisioni impari. Nelle Basse-Alpi la partenza si effettuerà, come nella suddivisione di Aix, il ,13 novembre. Nella Senna i contingenti del 2° e .1,0 ufficio di reclutamento partiranno n ,1. e quei, del •I o e 30 il ,13 novembre. Gli uomini del contiQgente destinato' ai corpi stanziati in Algeria o in Tunisia saranno messi in viaggio da l ,J2 al '.20 novembre. Essi furono divisi in quattro grn ppi: qnelli del primo gruppo, formato dal . contingente del la rna:, 1,ia, 15a, ·1611, 17° e 43a regione di corpo d'armata, s'imbarcberanno per l'Algeria e la Tunisia il •12., ·l 3 e H novembre; quelli del secondo gruppo, cioè, delln 7•, 8•, 9a., JOa, -IP, 1211 regione, nei giorni da l 15 al 11\! ; <~d il ter'Z(I gruppo, cioè della ,Ja, 2a, 3a, ,j,•, 5a e 6• regione e dei governi mi litari di Parigi fl Lione, nei giorni 18 e 20. 1 Gl;iscrìtti assegna ti ai battaglioni leggieri d'Africa s'imbarcheranno nei giorni 23 e 27 dello stesso mese. Chiamate all'istruzione;-~ Furono pubblicate le di,,posiziooi per la chiamati\ dei dispensati- e dei riservisti. · Gli uomini detti a disposizione, cioè i dispensati dal servizio nttivo appartenenti alla cla,,se ·1888, e quelli appartenen ti nlle classi 1886 e 1887, che per ragioni di sa lute fu rono rinviati all'istruzione in altra epoca, sono stati chiamati ad un periodo di esercizi dal ,j, novembre al 28 dicembre di quest' anno. Quell i del ·1888, che otterranno una dilazione, saranno chiamati dal 1° marzo al 2.8 aprilH 4890. I riservisti delle classi ,1880 e ·I 882. (mezze classi) assegnati ai reggimenti di artigl ieria e di pontieri, alle compagnie conducenti del genÌo ed i medici ausiliari sono stati convocati, quelli del 1880, dal 7 al 31 ottobre, e quelli de.I 1882., dal 4 al 2.8 novembre corrente anno. 1
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CRONACA
Gli uomini delle classi ,1876 e ,J 871, appartenenti :igli squadroni krrito11iali di numero impari, sono stati chiamati ad una istruzione dal 13 al 26 ottobre. la lanc·ia in cavalle1·ia. - Da qualche t.empo era stata messa ih prov:i in alcuni reggimenti di dragoni un nuovo modello di lancia, ma in seguito a diversi esperimenti il Comitato SUpAriore pare Che abbia rinunciato alla sua idea di armare di lancia una parte della cavalleria di linea; così la lancia nou sarebbe ristabilita nell'esercito francese. Manovre di pontieri sul Rodano. - Il 20 ottobre 2 compagnie di pontieri, sussidiate dagli artiglieri di 2 batterie, costrussero un ponte sul Rod:mo in faccia ad Avignone. Dicesi che il ponte misurasse 250 metri e· che, cominciato alle 8 della mattina fosse già pronto alle -IO e mezza per unire la riva sinistra all'isola di Bartelasse. 'Passarono e ripassarono sul ponte uno squadrone di dragoni e 2 batterie di artiglieria. Una porzione degli uomini delle compagnie pontieri erano ri. servisti . Se1·vi.zio di ,. linea. - Il Giornale Uf!ìc,iale pubblicò due decreti che riordinano il servizio di 2a I inea delle armate ·ed il servizio telegrafico. Il primo decreto, per quanto rifl-,tte le ferrovie, completa le disposizioni emanate in principio di quest'anno per migliorarne il servizio in tempo di guerra. Detto decreto così si esprime: Il servizio di 2• linea dell'esercito in campagna ha per oggetto di assicurare la continuità delle relazioni e degli scambi col territorio nazionale, e tutto ciò si risolve nei seg11enti incarichi speciali: Trasportare l'approvyigionamento alle armate e riportare indietro gli ammalati, i feriti, i prigionieri, il materiale inutile, ecc.; regolare ed assicurare il servizio sulle linee di comunicazioni di ogni specie, riparare queste linee, ed ove occorra, stabilirne delle nuove e difenderle; provvedere all'alloggio ed ai bisogni degli uomini e dei cavalli cbe circolano e, soggiornano nelle stazioni di 2a linea; mettere nei magnzini, mantenere in buono stato e rinnovare le derrate ed il materiale tratto dal territ0rio nazionale o ottenuto sul sito per far fronte ai bisogni dell'esercito; assicurare la ripartizione e l'impiego delle truppe nei ·vari servizi di tappa; amministrare il territorio nemico occupat; fino a che non vi $Ì provveda con comandi territoriali. Il servizio di 2a linea si divide in due grandi reparti: servizio delle ferrovie e servizio delle tappe, riuniti , per l'insieme delle armate, in
ESTERA
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una grande direzione centrale presso il . comando in capo, sotto il titolo di direzione genera le de) l1:; ferrovie e delle tappe. Il servizio delle ferrovie presso le armate comprende tutto ciò che si riferisce all'organizzazione, alla conservazione, all'i mpiego, alla èo· struzione ed alla distruzione delle strade ferrate. Esso è diretto da un ufficiale· generale o superiore col titolo di direttore delle ferro,·ie presso armate ed è coadiuvato da un ingegnere delle ferrovie o da un personale militare tecnico. · Il servizio delle tappe è organizzato per armata, e abbraccia per ciascuna l'insieme dei servizi di seconda linea che non entrano nel sèrvizio delle ferrovie propriamente detto. Esso è diretto da un ufficiiile generale po.sto sotto gli ordini immediati del capo di stato maggiorn dell'armata. 11 direttore delle tappe è secoodato da uno stato maggiore e ~ai capi dei servizi di tappa, cioè servizio d'artiglieria, geni~ ndenza, sanità, gendarmeria, tesoreria e posta, telegralia militare. Egli è tenuto al correntfl da l capo di st.ato mnggiore general e dell'armata dei movimenti di truppe ord in:iti o preparati, mentre, da,! canto suo, indirizza al capo diretto tutti i ragguagli per assicurare l'ac'cordo fra il suo servizio e quelli delle truppe di opernzione. Il direttorP. geuerale delle ferrovie e delle tappe dipende immediatamente dal geuernle mn~uriore delle armate, come un aiu tante-marrofore . v v BD generaie, ed ha uel suo stato maggiore un iilgegnere del le ferrovie, assistito da un personale ausiliario, ed uù ullìcio delle tappe ove si accentrano tutte le questioni relative a questo servizio. Egl i riceve dal gene- · ral maggiore le istruzioni sull'insieme del le operazioni e sui bisogni che ne risultano, ed ha, in questo, limite la più grande iniziàtiva per quanto concerne i mezzi d'esecuzione. Indirizr,a al ministro d'ella guerra le domande di materiale(~di personale necessario. Il direttore generale è incaricato inoltre di fare. la ripartizione delle linee impiegate dalle diverse armate e di fissare la disposizione ed il compito delle stazioni di tappa, alle quali devono far capo i trasporti destinati ai diversi corpi d'armata . Limita per ciascun'armata, dietro le istruzioni del generale maggiore, la 7,ona di tappa nella qnale essa dovrà mantenere la sicurezza, l'ordine e la pol izia ed in cui potrà approffittare delle . risorse locali. · . Egli corrisponde direttamente coi comandanti d'armata. Quando un'armata opera iwlatamente la direzione del servizio di seconda linea è esercitato da un ufficiale generale dipendente direttamente dal èapo di stato maggiore generale. Egli porta il titolo di direttore delle ferrovie e delle tappe e riunisce nelle sue attrihuzion i i poteri del direttore generale del servizio delle ferrovie e delle tappe dell'armata.
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Servizio telegrafì,co.-L',1ltro decreto riorganizzò completamente l'importante servizio della telegrafia militare presso le armate, per meuerlo d'accordo con le leggi ed i rego lamenti in vigore. Le principali disposizioni del decreto sono: Il personale tecnico, che dall'amministra1,ione del le poste e dei telegrafi vien meS5o a disposizione del dipartimento della gue1'ra per l'esecuzione del servizio di telegrafia mi litare, è organizzato militarmentee gode di tutti i diritti dei belligeranti. Questo personale è assegnat~1: . 1° Al servizio della telegrafia di armata, rhe comprende delle direzioni; delle sezion i di 1a e di 2? linea e dei parchi telegrafici . . 2° AI servizio del territorio. Il persona le della telegrafia militare si recluta col personale delì'amminist.razione delle poste e telegrafì, abbia o no sodd isfa tto al servizio militare, purchè siano istruiti nella telegrafia e nel servizio di funz ion:iri, agenti e sotto agenti volontari del la medesiru;1 amministrazione, verso la quale debbono essere obbl igati per contratto ad un servizio di 3 anni almeno . L'òrganizz.1zione cli questo servizio è prepHato in permanenza, d'accerdo fr.1 i due ministeri interessati, quello· della gue1:ra e quel lo d'industria e commercio. A questo effetto, in ciascuna regione di corpo d'armata, un runzio.nario superiore dell'amministrazione delle poste e dei telegrafi è accreditato presso il comandante della regione. Il servizio è accentrato allo stato maa. giore generale del mini~tero della guefra . Una commissione puramente consultiva presiedut,1 da un 11 lliciàle genera le e composta di funzionari clel l'arnrninistrazione delle po~te e dei telegrafi e d'ufficia li di diverse armi,è,ço:;tituita al mini:;tero dei la guerra per lo studio di tutte le qmistioni di telegh(ia militare. U11 ufiìcia le generale riesignato dal niin iste~o della guerra è incnrica t.o d'ispezionare an 11 ualmente i diversi servizi di telegrafia mi litare. Anche il rnini$tro d' industria e commercio poò prescrivere delle ispezion i periodiche con lo scopo d' io formarlo, dal punto di vista tecnico, sul personale dei servizi dipendenti dal suo dicastero, come sul lo stato di conservazione del materiale . . Queste Ì$pezioni saranno fatte col conco;·so del ministero della guerra . li persona le, per essere in istato di disirn pegnare le funzioni che gli incombono in tempo di guerra, riceve in tempo di pace una istruzione militare ed un complemento d'istruzi!JI1e tecni ca . Questa istruzione è impartita, possibilmente, per clas,;e di mobilitazione secondo l'ordine di V
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BS'rERA
CRONACA
I
i)
chiamata dei riservisti . Altre riunioni speciali d'istruzione sono ugual- · mente organizzate d'accordo fra i due min isteri. Dnrantequesti di versi periodi il personale si amministra come un'unità militare formante corpo.
GERMANIA
Formazione di dne niiovi c01'JJi d'a rmata . - L'Allgemeine militar Zeitung, rende rngione del la progetta ta creazione di due nuovi corpi di . armata prendendo Je mos~e dalla disparità di forza esistenti fra gìi att1wli corpi d'armata. La composizione di que~ti è cioè la seguente: I
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Corpo d'armata I. id. II. id. III. id. IV. id . v. id. VI. id . VII. id . VIII. · id. IX. id . X. id. XI. id. xu. id. xm. id. XIV. id. xv. id. I. id . n.
Corpo della guardia . (Prussia orientale) (Pomerania) (Brandeburgo) (Sasso~ia prussiana) (Posnania) (Slesia) (Vestfal ia) (Reno) (Sch lesvig- Holstein) (Annover) (Assia) (Sassonia reale) (Wurternberg) (B~den) (Alsazia-Lorena (Baviera) (Id.) {
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Il I, II .e il Vl sono dislocati ai confini ver:,o la Russia; il XV (su tre divisioni) e parte dell'VIII e XIV sono disl.ocati nell'Alsazia-Lorena
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sulla frontiera franco-germanica. Per questa ragione i predetti corpi · d'armata annoverano un ma1,tgioi numero di battaglioni di fanteria, squadron i di cavalleria e artiglieria da fortezza in confronto degli altri corpi d'armata. Per contro l'artiglieria da campa;rna è ri pHtita in modo proporzionale fra tutti i corpi d'armata - ad eccezione dell'XI e XII che constano ciascuno di 3 divisioni di fanteria. Il XV corpo d'Hmata 'quantunque sia pure formato su 3 divisioni di fanteria e conta inoltre una di cavalleria, ha soltanto •I 8 batterie d'artiglieria dì cam pago a a sua disposizione. Allo scopo adunque di togliere questa disparità di forze nei diversi corpi d'armata (XVI e XVII) - così l'.4.llgerneine !J1ilitiir-ZeÙung è $lato presentato un progetto di legge, il quale propone la formazione per parte della Prussia di 2 nuovi CtJrpi d'armata riordinando in pari tllrnpo gli altri corpi d'armata prussiani in modo. che tutti risultino formati su 2 dil'isioni della consueta forza di 8 reggimenti fanteria a 3 battagl ioni, 1 battaglione cacciatori, 20'-30 squadroni, 20 batterie da campagùa, 4 compagnie pion ieri e 3 compagnie treuo. Ciò potrà ottenersi senza che sia necessario aumenwre i battaglioni di fanteria o gli squadroni di cavalleria. Solo s,,rebbero da formare 36 batterie d'artiglieria da campagna, 3 compagnie pionieri e 5 compagoie del treno. Colla formuz ioue delle cennate batterie, si avrebbPro 20 b11tterie per ciascun corpo d' .1rmata, ussia in tu'tto 4-00 batterie, aozichè 364 come sono attualmente in tempo di pace. Gli effettivi dell'esercito non ' saranno aumentati.
Bilancio militare ilell'i,mpero germam:co per l'esercizio 1890-91 . Esercito. Spese ordinarie permanenti, marchi 376,800,813 ossia 6,629,006 in più dell'esèrc}zio scorso. 40,127,895 Spese straordinarie correnti id. ossia 19,663,58·1 in più dell'esercizio scorso. id. 416,928,708 Totale . ossia in più 26,29z.,581 dell'esercizio precedente. · Spese ultra strnordinari.e in più esercizi id. 203.,8J.&.,257 ossia in più 139,552,300 dell'esercizio precedente. id. 620,762,965 Totale gen~rale.
317
ESTER.A
CRONACA
Mari,na da guerra. · marchi Spese ordinarie permanenti . ossia 2,55t.,275 in più dell'eserrizio precedente, id. Spese straordinarie correnti ossia 33,992,3'50 in più. id. Totale ossia 36,54-7,125 in più dell'esercizio precedeute. Spese ultra straordinarie in più·esercizi Totale
38,287,595
47,312,020 85,599,6"5
id.
38,153 ,550
id.
,t23,753,165
os,;ia in più 31,28,1, 950 dell' esercizio precedente. , i
Pertanto il totale delle spe$e per l'esercito e per la marina ammontano a nrnrchi 7,\.,i)'i'16,130 ossia a Jirt> 930,645,162. Dei 6,629,006 inscritti in au mento nelle sprse ordinarie per l'esercito sono da spendei-si 1,500,000 per la creazione del XVI e XVII corpo d'armata . . Dell'ingente somma di marchi 203,83i ,257, inscritta nella parte ultra straordinaria per l'esercito, H ,t/2 milion i vanno spesi per la trasformazione e rinnovazione degli zaini, giberne, cartuccere, ecc. , .&-5,8·13,000 per provvedere all'occorrente vestiario, armamento ecc. delle aumentate classi del la Jandvehr e del landsturin, e 6,1,22i\.,0(10 per l'aumento dei quadri e del materiale d'artiglieria e per la costruzione di magazzini. Per la formazione dei due nuovi corpi d'armata, i quali vengono costituiti dall a Prn$sia, verranno creati gli stati maggiori di .2 corpi d'armata, ~i 3 divisi~ni di ~anteria: ~ i. 5· ~~ga~e di fanteria, ~i brigate di cavalleria, d1 2 brigate d artrg!Teria dt campagna, d1 5 reggimenti di fanteria, e di.&. reggimenti d'artigl ieria di campagna. Per contro saranno 1;oppresse le dne divisioni di cavalleria del ,t 0 e 15° corpo di armata, e create invece 2 ispezioni di cavalléria. I 5 reggimenti fanteria verranno costituiti coi quarti battaglioni già esistenti presso ·I 5 reggimenti di fanteria .
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CRONACA
Forza bil<mciata dell' esercito tedesco per il ,J 890-91. Ufficiali (combattenti) ;I 9,733. Sottufficiali 55,727 • Pagatori aspiranti. 898 Sottufficiali, delle musiche, dei tam burrini e trombettieri 5,530 Soldati delle musiche, tamburrini e trombettieri '13,920 Caporali e soldati 379,438 Aiut11nti ·d'ospedale . 3,678 Operai ad economia . 9,2·18 Totale truppa (1) 468,4-09uomin i Medici militari 1,793 Pagatori e maestri di musicn 856 Veterinari 531 Armaioli 818 Sel lai . 93 Covalli 88,302. Creazione d·i una nuo'Va swola di guerra. - Nel bilancio della guerra ·1890-9·1 è imcritta una prima rata della spesa occorrente per la creazione di uoa nuova scuola di guerra da stabilirsi a Danzica . Così le scuole da gnerra sono portate a 9. La fo rmazione di essa, è causata dal crescen te concorso di gio,,ani i.;be aspirano alla carriera dell'ufficiale. Mentre p. es. il numero degli aspiranti d 1e riusi.;irono negli esami nell'anno ·1883, è stato di 735, nel ·1888 è salito a 926. Nel 48.85 le scuole di guerra ,aprirono loro corsi con 685 e nel •I 888 con 833 aspiranti.
ROMANIA
Istituz·ione, della scuola s·uper"iore d:i guerra. - Un decreto del 7/ 19 agosto prescrive la creazione, in Bukarest, di una scnola superiore d·i giierra , destinata al reclutamento degli ufficiali di stato maggiore, (¼)
Questa. forza. è identica a. quella. clcll'osercizio procedente.
BSTERA
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i quali finCI ad oggi sr sceglievano quasi esclusiva mente fra gli uffi, ciali . che avevano seguito i corsi nel le scuole di guerra negli ese~citi strnnieri. I capitani ed i tenenti di tutte le anni, con 2 anni di servizio effettivo nelle ·truppe, possono concorrere agli esami di ammissione, disti nti in teorii.;i e pratici. I primi consistono in due saggi scritti (di cui uno. sulla lingua francese e tedesca), i secondi in esperi menti sulla leg'i.slazione e amministrazione militare, storfa mib:tare, artiglieria . e forl!ifìcazioiie, sttj regolamenti di fanteria, ca·valleria e a1·tiylierin. I candidai.i devon o inoltre eseguire nna le'Oata colla tavoletta e dar prova della loro attitudine nel c.o valcare. Gli studi sono ripa rtiti in due anni di corso, nei quali si svolgono Ìe segnenti materie.
S toria ruilitare (30 sedute), tattica della f~uteria (21~), della cavalleria (4 2) , mobilitazione ( I 1-), geografia d'Eul'opa (20), artiglieria ('.2!S), fortificazione (20), lingua francese (20), li ugna tedesca (20).
Storin rnilii.are (30), tnttica gencr11le e strategia ( ·15), geografia militare dell,1 Romania (11O), telegrn fia (·I O), servizio di· stato maggiore (25), fortificazione _(45), amministrazione mi liu1re (20), diritto internaziooale ('15), liogua tedesca ('~O) , lingu,1 francese (20). Gli uffi<.:in li, che alla fi ne del loro primo anno ùi studi non vengono giudicati aui a proseguire i corsi dt:lla scno k1, sono rinvjati ai propri i.;orpi e non possono più ripetere questo primo anno. Gli uf6ci,di che superano fcl icc rnen1.e gli esami alla froe del 2° corso, ricevouo il brevetto di stato maggiQre e sooo mandati io reggimenti di no'arma differente dalla pro pri11, per compiervi un tiro(;inio di un anno, comandando effettivamente una cornr,agnia,- uno -~ uadrone o una hatterin. In segnito, essi fanno un tirocinio di stato maggiore della durata di tre anni , dei quali due presso il comando dello stato maggiore del l'esercito ed 11110 pre$so lo stato maggiore d'un corpo d'a rmata o d'una divi sione, Nou com piendo in condizioni soddi sfacenti questi vari tiroc.ini essi veugooo rimandati uella loro arma originaria.
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CRONACA
I l numero degli ufficiali da ammetter:;i alla scuola superiore di guerra è per ora fissino a 10. N~I corrente mese vennero ammessi 1 capitauo e 9 teuenti. Risultato_ delle oferazioni di leva pel contingen,te 1888. _ Dalle tabelle 1:elattve al r1snltato del le operazion i di J,wa per In fo rmazione del . contmgente . 1888, annesse al 1llonitorul 0~1,,.· , .,. n. 6'>. . , 11,·1 evans1· 1· dat1 seguenti: Popolazione dello Stato, secondo l'ultima statistica 4-,780, 067 Inscritti su Ile liste di leva . 58,14,7 Esaminati. ,19,5Hi Reclutati . 3'3,236 Rimandati (1 ° e 2° ann o) . . . ,1 t ,585 Dispensati per inabil ità al servizio milita re 3, 637 E~onerati per rngioni di fa miglia (a rt. 18) 5 ,596 'Dispensati coodiziona li ·130 Soddisfec~ro ,dia _le\'a (ali'ievi d~lle. sc~ol~ m.ili~ri) 20 Cancellnt1 dalle liste di levn per motivi vari 4,54-3 Nuovo _re?ofamen,to Std deposito di rimonta. _ Il deposi to di rimonta è rstuu,to per fncili tare le rimonte dell'esercito, mediante l'all~vamento_ rl 1 cava lli ~·ogni provenienw. Esso comprende un persorrnle d1 9 uffic,ali (tra cu, un mnggiore comnndante) e •I 16 uomini di trup~a, un~ ~ne~lia di 2°0 cava lli di truppa e 7 cavalli di ufficiali. acqu1~t1 . d1 ~avalli si fauno an11ua lmentA nello St.ato ed anche all ~ste~o. L età dei cavali, da comprarsi è fi ssata a 3-4 anni. I cavalli dr 3 anni devono avere la statura di metri ,1 48 quelli d'1 ,1. 811111• metri ,f ,50 n ,t ,52. ' ' 1
?I,
Chiamata ~ll'.ist~·uzione per le reclute dorobanzi (territoriali). _ I l ·18 ottobre s1 rru~rrono, per ricever,i l'istruzione militare di 60 gio~ni, t_,_i~te le recl~~t.e de! d-Orobanzi con scambi,J (3• parte) che ancora non , rcevettero I rstruz,one. Qt1este reclute sono asse&natc •Ile com · . · d' . . · • è ' " p3gn,c pei mament'. 1 0~~1 reggimento dorobanzi. L'istruzione, analogamente a quanto s1 pratrC<J per le altre due porzioni di reclute, comprenderà la scuola del soldato, . I.i scuola di' plotone, la scuol/l di compa"nia e il tiro al bersaglio. ">
ESTERA
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RUSS1A
Formaziore di 1,uo ve um:tcì,, comand'i, e servizi nel Caucaso. - Le truppe di riserra (6 bauagliooi quadri e ,i. drugine quadri) e locali (7 balla· glioni e 22 distaccamenti) del Caucaso vennero trasform ate nelle seguenti unità di riserv11; 6 reggimenti quadri, di 2 battaglioni. ,~ battagli oni qullclri, di 6 compagnie. 4- battaglioui quadri, di 5 com pagnie. 6 battaglioni quadri, di 4- co mpagnie. Nella stes,a circoscrizione vennero soppressi gli ospedali di Suram, Temir-K han-Sciura, f<utais e Aleksaodropol, e fu ridotto il numero dei lazzaretti locali da 4-5 n_39. Inoltre si creò la 25• brigata loca le (corrisponden te al nostro comando superiore dei distretti) con giurisdizione sui governi di Baku e Elisavetpol H sul territorio del Raghestan; e si decretò la formnz ioue di H nuovi distretti militari. Nel Transcaspio fu creato il dist:iccamento locale di Ciardgin. Crea zione (li due reg.9iment·i di batte·rie da mortr,:i. - Il Prikas del 22 .,euemb ··e, N. 225, stabi lisce la formazion e di 2 ref(gimenti d'artiglieria ciascuno di i batterie di mortai. I comand1uti delle batterie sa ranno scelti dal g<rnerele feld;;e1.1,gmei.ster e vcrrunM destinati alle medesime con Decreto im periale. Ufficia.li di stato maggiore presso le brigate cacciatari. - Presso il comando di ciascuna dell e cinque brigato cacciatori venne addetto un uf6ciale superiore di stato maggiore (colonnello o tenente colonn.e llo). I Aggimito presso il comandante le cfrcoscrizioni militat•i di Fin landia. - Fu creata la ca rica di aggiunto del comanda o~la ci rcoscrizione militare cli Finlandia. L'aggiunto avrà il grado di maggiore ge nera le. Sezione artigl-ieria da (ortezz<i presso la settola ufficiali d'artiglieria. - A datare dal 11° gennaio '1 890 verrà istituita una sezione speciale d'artiglieria da fortezza pre;:so In scuola di tiro per gli ufficiali d'artiglieria.
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CRONACA
ESTERA
Questa sezione ha per iscopo: a) di svilu ppare nell'artiglieria da for tezza l'abilità del tiro iu generale, il giusto impiego di esso nella difesa del le piazze forti, e di fissa r..- norme uniformi e genera li per l'esecuzione del tiro e pel suo inseguamento; b) di preparare teoricamente e praticamente gli ufficial i d'artiglieria da for tezza a dirigere il tiro eseguito dalle opere fortificate. · La sezione comprende due personali, un~ permanente ed . uno 'Va-
ScuoleJnnker.-Il't.7 settHm bre ricorreva il 25° aauiver$ario dalla fondazione delle scuole Jnokel', de:;tinate alla preparaiione· pel graìfo di uf. 6ciale dei volonta ri condizionali e sottuffi ciali io servizio, che possiedono un certo grado di coltura militare. L' Jnval{do r usso. (N. 20ti) descrive i II un lungo articolo il successivo sviluppo di questa importante istituzione, che ora forn isce al l'esercito russo il maggior numero degli ufficiali. Da esso risulta come nelle ·14scuole cli questa specie, esistano presentemente ai ruoli 3620 allievi, cioè: 2800 nelle 8 scuole Junker di fanteria, !~50 nel le 2 scuole di cavalleria e _3'10 nelle ,\. dei Co.sacch i. Il numero degli ufficiali p1:9venienti dalle scuole J unker, durante i 25 anni della loro esistenza , rilevasi dal seguente riepilogo:
riabile. li persona)e variabile è costituito da capitani d'artiglieria da fortezza (non più di 1O) scelti fra quell i destiu.Hi alle cariche di direttori delle
isiruzioni pratid1e d'artiglieria da for,tezza e di Mrnandanti dei bnt· tnglioni d'artiglieria da fortezza. Il corso della sezione è di mesi 7 11<;, e comprende un periodo teorico ed uno pratico. Bersaglio con manovre. - L'Invalido russo dedica un luugo .articolo per descrivere un'esercitazione di tiro al bersaglio èon manovra tattica eseguito quest'anno, durante il campo di Krasnoe-Se lò, alla presenza de) principe di Leuchtemberg, comandante la 37a _divisione fantel'ia, e del generale Daoilov, comandante la scuola ufficiali d'artiglieria. Presero parte all'eserci tazione un battaglione rnl piede di guerra ed una batteria montata di 8 pezzi . . · I bersagli erano disposti in tre gruppi, ciascuno dei quali rappresentava 1 battaglione con 6 pezzi ed ·1 squadrone; ogni gruppo figurava il disposi tivo di combatti mento della difesa in una determinata fase del\' azione tattica. · L'esercitazione, che ebbe fine con un assalto alla baionetta, durò 2 ore, nel qual te!npo il distaccamento percorse -i- chi lometri, misnrati dall'accampamento della sua avanguHdia all' ultima posizione occupatà . . Risultati general i del tiro: la fanteria (512 soldati, ossia 64- file per compagnia), lanciò 6555 pnllottole, delle qual i 965 colpirono nel segno. La batteria sparò, in 24- minu ti di tiro, ·I 4-5 colpi, cioè 4-9 granate e 95 shrapnels (celeri tà media: 6 colpi al minuto). Dalla distanza maggiore (900 sageoe; ossia ol tre ,1900 metri) si lanciarono 23 granate e 4shrapuels; co lpirono ·I granata intera, 4--1 schegge e H,7 pallouole. Dalle brevi di,tauze lanciaronsi 26 granate e 55 shrapnels (con celerità di 9 colpi al . minuto) e colpirono 9 granate intere, ,169 scheggie · e 627 pallottole. Il periodico dice che l'esercitazione destò grande interesse, tanto negli astanti, quanto nelle persone che concorsero all'esercizio, compresi i soldati. ·
o:;"' ANNO
u
:i "' $
.; "O
Compirnno il corso con diritto alla promozione ad ufficiate
ANNO
I
I
I
1865 1866 1867 1868 1869
4 10 12 13 13
Totalo dei 5 a n n i. 1875
17
· 1876
17· 17
1877 1878 ·1879
17 16
Totale dei 5 anni. 1885 1886 1887 1888 ·1889
16 1(j
16
14 14
Totale dei banni.
73 2i l
419 538 641
194 2 1561 2008 1868 2836 481 8754
l
1870 1871 1872 1873 1874
"' \ Compirono il cors~ e:; :i
o,n
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diritto I allaconpromozioue
I
15
845
16 '16
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'l6
Hi
T o t a le de i 5 a nn·.
1880 1881 '1882 1883 1884-
ad Ùfficiali
16 1'3 '16 16 16
Totale dei 5 anni.
1408 1411 1429 6203 1299 1175 1369 1305 1374 6522
1425 '1485 1689 11 31
1200 6930
In 2.5 anni, 30 ,30'! giovani compierono il corso delle scuole Junker con diritto alla promozione ad ufficiale.
324
CRONACA
Treno sanitario. - .Il 25 setl.embre, a ti toto di esperienza, parti va dall11 stazione ferroviaria di Varsavia per Odessa un treno sanitario militare, composto di tre vetture pel trasporto di militari malati e feriti (2. per sòldati, 1 per ufficiali), preparate convenientemente, secondo nove distemi differenti. Col .treno viaggiava la commissione presieduta dal generale Borokovkov. Il treno e la commissione, a cui si éra unito il dottor Grimm (noto per la sua operosità durante la guerra ~del 1871-78), ripartiva da Odessa e giungeva a Pietroburgo il ·1 O corrente. Durante i ·15 giorni di viaggio il treno fu esaminato dalle autorità militari e sanitarie in varie stazioni. La commissione, fra i vari sist~mi, diede la preferenz11 a quello dell'ingegnere Kotliarevski e a quello della ferrovi11 Brest-Mosca. Ammissione all'accadem'ia di giurisprudenza. - Sostennero gli esami d'ammis:;ione nell'accademia di giurisprudenza militare 28 ufficiali, cioè 3 di fanteria della guardia, '15 d'artiglieria, 2 dei genio e8 di fanteria di linea. Gli ammessi furono in numero di 22. All'apertura del corso (18 sèttembre) si trovavano nell'11ccademia 70 ufficiali allievi, di cui 2.3 nel corso speciale.
AFRICA
'
EGITTO E 'SUDAN.
Legge sul reclutamento. - La nuova legge sul reclutamento, in vigore ~ino dallo scorso anno nell'eser,;ito egiziano, prescrive che i giovani siano inscritti sulle liste di leva nel ,19° anno di età, e che veng,mo esaminati da lle commissioni d'arrolamento nell'anno successivo. La scelta degli uomini per l'esercito è fatta coll'estrnioue a sorte fra tutti i soggetti ,dia leva. Oltre gli esenti per irrnbilità fisica od indegnità morale vi ~ono del le dispense per privilegi, alfrnocazioni od altro ('1). (i} Coll'antica legge concorrevano ogui anno all'estrazione a ~orte i· giovani dai 20 ai :.16 anni d'età.
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ES'l'EBA
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La durata del servizio militare per gli Egiziani è di quindici anni; dei quali i primi sei nell'esercito attivo, i cinque successivi nei corpi di polizia o gendarmer1a ed i rimanjlnti quattro nella riserva. In questo ultimo periodo gli uomini sono inviati ai loru villaggi; ma possono ·essere chiamati alle armi ogni qualvolta ùccorra. K in facoltà del governo 'tratttnere nell'esercito o nella polizia, più del tempo rispettivamente fissato, un'intera classe o porzione di essa od anche singol i individui. Agli uomini così trattenuti sotto le armi è concesso un aumentò di soldo.La rinnovazione della ferma con premio è pure accordat11 ad ogni individuo di truppa che ne faccia domanda al termine ·del 1° e 2° periodo di servizio. Qualora il numaro delle vacanze esistenti nei corpi di polizia non sia tale da contenere l"intera classe anziana, sono transitati in questi corpi gl i uomini più idonei a tale s~_rvizio; mentre gli altri continuano a rimanere nell'esercito attivo sino a chP- possano alla loro V()lta pass11re uella polizia oppure essere inviati ai loro villaggi, se hanno compito gli undici anni 1 di servizio. . ' . , , Per le tnippe nere o.sudanesi l'arruolamento è volontario, e la durata della loro ferma ,non viene stabilita dalla legge. Riordinamedto dell'eserc,i,to. - In q~esti ultimi tempi ebbero luogo alcune riforme nell'ordinamento dell'esercito. Per l'am~ento del bilancio defl~ guerra si poterono nuovamente costituire i due battaglioni sudanesi , che erano stati sciol ti due anni fa pei: economia . La fanteria è ora ordiMta su ,t 3,battaglioni, dei quali otto egiziani (dal I all'VIII) di cinquecento uomiui ciascuno, e cinque neri o sudanesi (dal IX al XIU) di 600 uomini. Oltre a qnP-sti, v'è un battaglione deposito, che risiede al Cairo. 1 la cavalleria, che altra volta contava due squadroni e mezzo, è ora costituita da ·1 O troop ed uno di deposito. Ogni troop equivale a mezzo squadrone. I troop furono lasc.iati indipendenti tra loro per non creare i comandi di squadrone, d'ala e di reggimento, che sarebbero stati di troppo grave spesa. Un bimba sci (ufficiale inglese) è comandante in capo dei tròop attivi ed ha sotto di sè un altro comandante in 2° ed un bimbasci indigeno a disposizione. Comand~nte il deposito è un kaimakan indigeno. . , Le due compagnie cli fanteria montata (carnei corps) furono aumentate di altre due compagnie, che si stanno organizzando al Cairo. · L'artiglieria si compone: · Una batteri.a a cavallo di 6 pezzi da 9;cm. AR Ret. Ogni peizo è trainato da 4 pariglie. ,,---• Due b"atterie da campo, di sei pezzi · ciascuna da 7 cnJi'AR Ret. 2{ -
ANNO XXXIV, VOI.. IV.
ESTER.A.
326
327
CRONACA
Queste ba tterie non sono più someggiate da cammell i, ma da muli; però conservano il materiale per essere all'oc~orrenza, cnricate su ca mmelli: ' Tre compagnie nrtiglieria da fortezza. Fu in seguito alle continue insistenze del Sirdar GrP.nfe ll, che l'esército egiziano potè raggiunger la forzn di 10,000 uomini di truppa combattente. Il bilancio della guerra·, che nello scorso anno ascendeva a 9 milioni, fu portato attunlmente a dieci milioni e mezzo. . Frontiera del N.ilo. - In ottobre l'isolotto di Sarras, 56 km. a sud di Wadi -Alfa, fu nuovamente occupato da~li egiziani, che vi stabilirono un batt~glione di fanteria , una compagna di fanteria montat,1, quattro pezzi d'artiglieria e tre mitragl iere. Una ricognizione, spintasi più oltre verso sud, trovò Okme e Senneh (3' cataratta) sgombri dei Deruish. Non appena fu conosciuta in El Ordì ( Dongola) la disfatta dei Mahdisti · a Toski e la morte del Negumi, il vecchio Emiro Giunes Eddokane che vi comandava , temendo l'avanzarsi degli Egiziani,fece circondare di difHse la città e vi raccol~e numerosi rinforzi; ma alquanto tempo dopo,chiamato in Omdurrnan dal Kalifa, congedò la sua gente •ed abbandopò la città . Si vuole che il Kalifa abbia radunato in consiglio ségrflO i' principali emiri e fra essi Osman Digna. Non si conoscono sino ad ora le decisioni p1:ese dal consiglio. ,
MAROCCO.
. I prigionieri spagnuoli catturati dai M,1rocch ini del Riff sull'imbarcaz10ne ~lfiguel e Teresa furono rilasci.ili liberi, e l' imperatore in segno di pn?bh~a e sole~ne soddisfar.ione verso la Spagna, lrn ord inato clre le battene d1 Ti!ugen sa lu1assero con 2·1 colpi di cannone la bandiera <lel la co~azzata Pelayo , giunta in quelle acque per appoggiare i recfami del governo di Madrid . Il sultauo Muley-Hassan ba lasciato Tangeri per visitare le città minori del suo ,rn pero. Ora trovasi a Lara che. CONGO.
Si. ~ già i~barcata. ad Aove~sa Sfl~la foce della Sc;helda la prima sped1~1~ne d.10~egoen ed operai belgi che vanno a dar principio ai lavori ferroviari sulla riva sinistra del Congo. Si ritiene ché tutto il tratto da Matadi a Stanley Pool, fra 5 anni, sarà iu esercizio. LUDERITZLAND.
PROVINCIA EGIZIANA EQUI\TORIALE.
Da uria lettera di Stanley, scritta il 29 agosto 1889 su lla riva meridionale del làgo Vittoria, risulta che le truppe egiziane equatoriali si sono ribellate e che i Dervish hanno i1Ìvaso l'intera provincia, facendo prigionieri il 18 agosto ,1888 Emin pascià e finglese Jephson. Stanley, partito da Banalya sulI' Arruimi, aveva raggiunti• per la terza volta e dopo •I 4-0 giorni di viaggio il lago Alberto. Colà trovò lettere di Emin pascià che lo eccitavano ad andare io suo soccorso entro dicembre. Stanley aspettò invano dal H , febbra io.1889 all'8 maggio scorso; quindi si pose in marcia pel ritorno verso la costa orientale africana. All'estremità meridionale del lago Alberto s'incontrò con Emin , Casati, cinque Inglesi ed 800 persone del seguito. P:ire che Casati, riunite le poche trup pe fedeli, sia rin· scito a liberare i prigionieri . La c.arovana di Stanley giunse sul finire di agosto sulla sponda meridionale del lago Vittoria e da colà si doveva dirigere su Mpuapua , distant~ circa 550 chilometri (1 ). Il capitano tedesco Wissmann inviò dalla costa soccorsi di viveri e muni,ziorii a Mpuapua. . O) Mpuapua, ncll'Usagara, ad ovest di Bagamoio da cui dista' 200 chilometri oircJt,
-~em.b rn che non solo gli affari economici, ma anche quelli politicom1Jw1r1 st,eno per prendere uua cattiv11 piega in questo possedimento sud-africano della Germania. Un dispaccio dal Capo annuncia che un ufficiale tedesco, giunto nel Dam,waland a capo di una spedizione nello scorso luglio, avendo adottato contro gl' indigeni misure severissime, il capo Kama,harero ha in?iu~to.·ai ~edes~:hi di. sgombrare la region P,, tenendo in ostaggio aknn, m1ss10nar1 , coi quali egli può assicurare la vita dei suoi agenti che sono anche sudditi inglesi, e che trovansi sottomessi alle autorità germaniche in quella colonia. ZAMBESIA BRITANNICA.
La stampa europea ha in questi giorni presa viva parte alle notizie giunte dall'Inghilterra e dalle quali si rileva come stia per effettuarsi !it• -;
ANNO Xl(XIY, VOL. IT
ESTERA CRONACA 328 uno dei più arditi progetti di colonizzazione che in questi ultimi anni si sieno verific,,ti in Africa Ecco come il nostro infoticabiÌe viaggiatore M. C11mperio ne riassume le principali linee iu un suo articolo pubblicato nella Riforma del 2.5 ottobre 1889. « L'Inghilterra ha messo le mani sulla gran valle centrale dello « Zambesi e una sol:ietà 111glese l1a ottenuto un decreto di annessione « iu fo rza del quale le colonie inglesi dell'Africa meridionale si esten• dernn no ve1·so nord. « Questa nuova grande sowità prenderà il nome di Brit'ish South 1
« A.frican company.
« Per ch t ha mano in pasta io questi ~ffari coloniali, è evidente « che gl'Inglesi si avviimo !l dichiarare l'annessione di tutti i · terri« tori posti al nord dello Zambesi. « Il T'imes del 15 corrente consacra tre colonne a questo abile
• colpo del leone britannico. « Il fondatore di questa gigantesca impresa è il signor Rhodes, « noto come uomo dalle grandi iniziative, s1·impre coronate da sue « cesso. Trovandosi il medesimo al Capo per ragioni di sa lute, vi • ha fatto una gran fortuna, e mercè la sua conoscenza del paese, il « suo no{Ue è urrn caparra per la riescita. ( ~ nomi dei consi.gl ieri fondatori della nuova gra1Ì Compagnia • ,1fncana, bastano poi a moslrc1re la ~ua serietà : Duca di Abercorn • Duca Fife, lord GilTord, ~ignori Ceci! .fohn Rhodes, Albert Beit, « Alllert Grey e George Cawston. , « Qne~ti nom i ·r11ppresentano un'alta posizione sociale, ricchi censi « e spirito d'intrapresa. · • È evidente che gl'Iuglesi. mirano ad impad ronirsi di tutta l'Africa • centrale, dal ca po al Nilo, e''clò è dimostrato da qu1~sti tre gra11 • fatti; la costituzione di questa gigantesca nuova compagn ia, la spe· dizione dello Stauley (I) che avrà, senza alcun dubbio fatto di·
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« chiar,are l'alto protettorato britannico sui paesi oggi retti da Emin • e Casati, e la loro campagna del Nilo. « Se vi f_u un ~omento di sosta dopo la presa di Kartum per parte « del Mahd1,. !'ulttt~~ d(;lci_siva vittoria inglese sui Dervish, nelll\ quale « furono ucc1s1 tutu 1 capi, apre le porte di Kartum n"li An<rlo-e<ri" <') <') • ziani. « D11 Kartnm a Lado, estremo punto settentrionale dei possedi« meuti rimasti inuipeudenti, il Nilo non ha cateratte, e non sarà « I' Iugh ilterr:i che mancherà di mezzi per mettervi una numerosa • nottiglia ~he riconqu isterà quell11 valle, antica propriet't dell'Egitto. « I par.si c~e segneranno come una cllteoa ques\a irnrneus,•, colonia « ?a nord n $t1d, ~ono, genza co,ntare le colonie del (;apo e di Nau,I : • il gran regno cli lVIatébélé · :il sud e nord dello Zambesi, il lago « Baugnelo, Bemba, Kasembe, e l'Ulungo al sud del Con~o, il T:m« g;,nika lJanda al l'est, per giung~re infine all'Unioro, ove troviamo « iI · nostro Casati ». La questione che dovrebbe decidere in via di diritto l'attuale dnbhia v_e'.·ten_za fra Ingh_ilterra e Portogallo , sta nel riconoscere, se la prior1t~ d1 sc? 1~e1·1.a ?1 un dato paese disoccupato, costitu isce maggiore o mmore diritto d1 po,;sesso, che nou la posteriore presa di occupazione dei territori che ne fanno parte. . Nel Jll'L'Sente caso praticò i Portoghesi attestano con documen,ti sto· :ici _inoppugnabi li che fin dal secolo xvi e fino al principio del nostro 11 N1assaland che f~rmerebhe la zòn:i centrìl le e ,riù importan te della nuova grande colouw , fu successivamente visitata e descritta dai suoi concittadini, Mariano, Lacerda, Monteiro e Gamitto. Gl'ln<rlesi invece -vantano l'occupazione materiale' dei principa li punti della regione, compinw dal celebre Livingstone, durllnte i suoi due successìvi viaggi nel ·1859 e 1867, e dopo la quale epoca soltanto, le carte dell'Africa seguarono l'idrografia di quel vasto paèse, rimasto fino all~ra completamente muto.
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ZANZIBAR. (i) La. s.pedizione di Stanley, fatta con denari inglesi, non poteva avere per scopo
lUllcO la liberazione di Emin pascià, il quale ha sempre dichiarato di non volere abbandonare il governo di quelle provincie, ove certamente si trova più a suo agio di c1uello che si troverebbe in Euro pa o nf'i bnsso Egitto. Tutti i geografi, specie coloro che si occupano dell'Afrir.,t, hanno previsto che esso ginnt~ al nor{l, sarebbe disceSQ 1,er dare la m?no agl' Inglesi e debellare le ultime orde mahdiste. Fatto c1uesto congiun!(imento al nord, il protettorato inglese si estenrlor:i. dall'Unioro al Mediterraneo, cioe dall'equatore al 300 latitudine nord. DaÌl'equatore al raese di MatélJé!é, nuovamente annesso, non interce<lono che 15 gradi.
Un dispaccio proveniente da Berlino in data '26 ottobre, informa che, durante la permanenza del capitano Wissmann a .Mpuapua, tre Arabi riconosciuti rei di compli cità cogl'insorti che attaccarono quella stazione ed uccisero Her-Nielseu, uno degl' impiegati della compagnia tedesca del1' Africa orientale, furono impiccati.
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CRONACA BBTERA
Gl'iadigeni che hanno gradito l'intervento tedesco nei loro paesi, banno restituito al capitano Wissmann un cannone catturato alle sue truppe dagli Arabi nei primi scontri contro gli Europei, nella scorsa primavera . Il capitanò Wissmano intende impiantare una stazione milit11re a l\Tpuapua. Le ultime informazioni giunte da Za llzibar, assicurano che nello scontro av venuto in questi ultimi giorni nei pressi di Usarama fra i Tedeschi e le bande dei predoni di Bushiri, queste perdettero 500 uomini, e soltanto 7 i volontari di Wissmann, di cui nessuno europeo. Sembra che in quel combattimento il numero di ribelli africani ascenaesse a 5000; le forze tedesche erano quelle che $i trovavano agli ordini del commissario imperiale, ,più 1111 distaccamento di marina.
L I B R I E P E R I O D I C I r)
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il so1,1,,to . - Libro pel soldato italiano, del maggiore d'artiglieria FELICE MARIANI. - Pavia ,1889, tipografia Bizzoni.
Pe,•eliè s·i
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I
· Qua ndo, pochi anni or sono, l'opportunità di un libro che giovasse all'educazione del soldato era genera lmente ammessa, e il Ministero della guerra bandiva ~ quest'uopo un concorso, il maggiore Mariani si ac.cinse all'opera e fu uno dei concorrenti. li concorso bandito dal M.inistero « per un libro di educazione militare e civile pt'\l soldato italiano » riuscì a vuoto: Nessuno dei trenta lavori presentati fu -creduto degno di premio, e la commis'sione esaminatrice divise fra gli autori di tre manoscritti giudicati migliori, le lire 5000 assegnate dall'atto ministeriale pel caso che nessuno riuscisse vineitore. Uno dei tre lavori rimunerati è questo che l'autore ora presenta al pubblico. Ciò valga per dire anzitutto che il libro, quantunque recente, ha giù subito la sua prova, ed ha nn merito riconosciuto. -Ora vediamo che cosa l'autore credette più utile di dire al soldato per educarlo militarmente e (:ivilmente, coìne ha ripartito e trattato ' la materia e che linguaggio ha usato. L'autore si dichiara persuaso che un grau . g1rnio in Italia sia l' ignoranza della storia patria e delle patrie istituzioni. Ignoranz~, che, mentre lascia piena f;,coltà a qua lsiasi partito d'impressionare la mente
I•li"'""' ,,, "'""' "' ·'"'"'""' "" "''' ,,. °'~'""'· \
_(') 'La Rivista Jllilitare farà cenno di tutte le nuove pubblicazioni concernenti la ;çlenza e l'arte, con· mag,iore estensione per quelle d'interesse militare, quando gli
E PERIODICI
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'
LIBRI
vergine delle moltitudini, con racc.:mti immaginari e con false dottrine, rende il coscritto inconscio dei motivi pei quali fu chiamato sotto le armi, qunsi :iffauo privo dei sentimenti che lo animerebbero, se sapesse che cosa fu ed è suo paese, e coilvinto soltanto d'aver obbedito a una legge dura ed odiosa . · La rimozione di questo guaio parve adunqu~ il primo compito allo scrittore del libro, affine di preparare il terreno a quel lavorio educativo, che invano da molti anni si è tentato di mettere in pr.,tica nei reggimen ti colle sconnesse istruzioni mora li. A questo intento dedicò la pri ma parte del suo lavoro . . In ~ssa parlò di storia, per trarue argomenti a dimostràre perchè s1 fa il soldato e per tentare di mettere in grado le classi più facili a lasciarsi fuorviare, di scernere quanto vi sia di vero nelle massime di certi gazzettieri e mitingaj, o iilmeno di discuterle prima di accettarle. Esposte quindi le· condizioni dell'oggi, h:i cere.Ho di offrire una immagine del passato e del le sue cagioni , affinchè ne scnturis~e sponta n;eameote un sa lutare confronto, e in pa ri tempo di mettere in evidenz11 i personaggi più cospicui che concorsero al l'opera del nostro risorgimento. La storia l' ha trattata, per così dire, 11 ritroso, e per non obbligare i soldati a seguire l'ordine complesso d'idee che sarebbe scatnrito dall'esposizione simultanea dei fatti , delle loro cause e de-Ile loro conseiuenze, ha pens::ito di percorrere il cammino due . volte. Il che fu causa di non poche ripetizioni; ma siccome queste cadono specialmen te uel periodo a noi più vicino e più importante a conoscersi, così egli non se ne è troppo preoccupato, forse anche perchè t.a li ripetizioni si ri feriscono a fo tti co~sidera ti sotto differente aspetto. In que,ta parte ha procurato dÌ' conciliare la chiarezza colla conci,ione, per qu,,nto gl ielo concesse l'abbond/lnza del la ma teria presa a trattare, toccando a graudi tratti t.utte le vicende che maggiormente infl11irono sulle condizioni generali del nostro paese e intessendo in esse gli eJ}isodi più notevoli. Per facilita_re l'intel!igenza della storin, premise un cenno geografico, accompagnato da tre carte, sufficienti a dare un'idea della forma dell'I talia, della $Ha ripartizione presen te e anteriore al risorgimento, e a fissarne la posizione rispetto agli altri St::iti d' J!,uropa . La prima parte duuque, che porta per titolo: Perchè si f'a il soldato , è diretta a mostrare quali siano le condizioni at.tuali dell 'Italia; qual i furono le passate; quali le ca use ehe la tennero oppressa; a chi debba il suo risorgimento.,
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L'nu1ore fu piuttosto parco nel ricorda-re i nostri nom1 n1 ill ustri; ml'I se ne s<;n$l1 con ragione, dicendo che. dopo aver trova to molti cos{:riui chll ignorav:ino perfino il nome di Vi ttorio Emanuele, gli parve :-ul'fìcieute lo scolpir bene in mente al soldato l' immagine di quei pochi. che incarn:1110 in sè I' ideii del risorgi mento e del!' unità ciel lii pntrin. ' La seconda parte del libro ht1 per titolo: Come si forma il soldato, sicdiè ri/.!uarda più ~pecia lnrnnte que,,t'ultimo. Essa gli parla de' suoi doveri, de' ruoi di ritti, e cerca di destare in lui qnei sentimenti. senza dei qu.di è difOcile che giungfl. a servire degnamente la plllria e il re. Qui l'au tore credette opportuno di prnmettcre un cenno sull'orga-, . ninazione dell'esercito, perchè (egli dice) l'i~uora·oza su quc$tO argomento è 11 ril paese quasi pari all 'ignnranz~ in materia di storia. Ed egli crerle che a quest' ignoranza debba ascriversi, in parte almeno, l'indifferenza che spesso gl'itali:ini mostrano per le cose mi litari. Naturalmen te egli $Ì è limitato alle idçe principalissime, trnla$ciando di entrare nelle particolarità delle vnrie arrr1i e dei vari servizi. fo q111>s1n parte, adunque, si tratw della disc;ipl ina, delle istruzioni, del contegrio de,I soldato in tempo di pace e in tem po di inerra, del coraggio, dello spirito di corpo. dell'emulazione, del camerati smo, della devozioue ai superiori e, in ultimo, del sentiroen10 Jel dovere. Taluno potrebbe credere die da ·qui si dovesse co111iociiire. L'au tore ricnrre spesso ad esempi e similitudini per dimo~trare i priocipi monili che sviluppa, ritenendo giustameote che questo metodo, ai tc111pi che corrono, vale più della semplice affermazione; ma pure in cii> e.gli procura ~em pre di essere conciso, per raccogliei.e molw materia in breve ~pa7<io. Quno to .il la form;; generaie del libro, esso è diviso, come si dissP., in dne pani; le parti in sezioni; le sezioni in capito li e i capitoli in paragrafi. Que~ti uh.imi sono quasi sempre di tale lunghezza, che uu !ettor<' merl iocrc possa veuirnc a ci,po in una diecinn di minuti. Ciò è inteso ad offrire quelle pnuse, delle quali i principianti h.anno bisogno , e in pari tempo a facil itare il compito di chi voglia servirsi del libro come guida nelle . istruzioni murali. ' Tutto questo nulla toglie al l'uni't.à di coucetto, cui · il libro venne ordinato; ma la trattazione è troppo 1111ali ticn . Esso con tiene un mondo di cose utili a saper$i, esposte in modo sem plic.;e e chiaro; ma è ben lungi dal lo stile scultorio rich iesto dal programma di concorso pel · libro del soldato, e parla alla mente piucchè ali' immaginazione e al
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LIBRI
cuore, come voleva il programma stesso. Ancbe nella ripartizione della materia il libro si distacca dal programma. Ac~nnnndo a questo, intendiamo soltanto notare un fatto, senza affermare perentorìamente che la via in_dicata .dal programma fosse migliore. Volendo poi caratterizzare il libro complessi,·amente, diremo che la prima parte è un sunto di geografia e di stoda d'ltalia, ordinata, beo· scritta, e ispirata a patriouismo; la seconda parte è un ottimo commento ai regola rnenLi. Se non è quello che si chiedeva, se, a parer nostro, il libro del maggiore Mariani non -potrà diventare popolare fra i soldati , percbè è troppo analitico, troppo dida scalico, contiene troppa storia, troppa geogr11fia, troppe di~tinzioni, troppi ragionamenti , i quali, nè per se stessi, nè pel modo con cui sono preset1wti, parlano ~pecia lmente all' imm:iginazione e al cuore; è però un libro di testo utilissimo, il migl iore di quanti ne abbiamo avuti sott'ocrhio, pcl' gli ufficiali inca' ricati delle istruzioni mornli. Perchè questi potranuo scegliere, nel ricco repertorio offerto loro d11 questo I ibro, le irlee e i fatti che credern nno più adtt tti allo scopo, e colorirli ill modo che restino impressi nell'animo dell'uditorio. ili.
Sulle condi~ioni d ell11 nost,•t• l'na,•·int• •ne,•ct1n• tile, al 31 tlicè, nln·e :ISBS. - Rel azione <lei direttore
generale della marina mercantile a S. E. il Ministro della .ma rina. -,- Roma 1889. tipografia Bencini. Di ']Ue$ta interessante pubblicazione annùa le, in cui tutti gli elementi di vita della nostra marina mercautile , gli osìacoli tra cui si dibatte, le concorrenze cui deve far fronte, gli aumenti, le diminuzioni; i progressi, i regressi sono accuratamente !-egnati, e diremmo quasi scolpiti, nel lio guaggio preciso.delle cifre, cercheremo di dè1re un'idea riassumendone i brani priucip,di. Da qualche tempo gli occhi degli Italiani sono ri vol ti al mare, dove una marina da guerra, di cui la potria è superba, ha tanta parte uella difesa del nostro terri torio e dei nostri diritti; dove una marina nM·cantile, non dimP-otica delle sue gloriose tradizioni, sostiene valorosamente la fotta per l'esisteiiui, con armi impari, in mezzo alle prime mari_ne del mondo. 1
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Dunque se si fu mai tempo, in cui libri di statistica marinaresca dovessero interessare il nostro pubblico, è appunto questo che corre; e se tra siffatti libri ve n'ha uno, cbe presenti un repertorio amplissimo d( dati import.'lnti e sicuri, è appunto la rel~zione che abbiamo tra le mani. Omesse per brevità le indicazioo i, già fornite negli anni precedenq sullo sviluppo lineare delle coste del regno, la relazione comincia con un quadro numerico delle ca pitancrie di p0rto e uffizi dipendenti; seguono vari qtrndri e indicazioni sulla gente di mare. • Per gente di mare s'in'leodono tutte le persone_che, per la natura della loro professione, sono soggette alle discipline imposte dal codice della marina mercantile. Esse dividonsi io dne categorie: persone addette alla navigazione e persone addette alle arti e industrie mnrittime. Vanno parte della prima categoria i capitani ed altri graduati, i marinari, i mozzi, i macchinisti, i fuochisti c~d altre persone impiegate al servi~io delle macchine a va pore sulle navi; più i pescatori che attendono alla pesca in alto mare e all'estero. Fanno parte della seconda gl'ingcgneri e i costruttori navali, i maesrri d'ascia e i calafatti, gli operai per 1 le costruzioni in ferro, i piloti, i harcaroli, i pescatori del litorale. Al 31 dicembre ;J888 erano inscritti nei registri della gente di maré rnB,337 uomini, cioè H 9,,i.30 di prima categoria e 78,907 di seconda ; con un aumento di 32:ZO sull'anno precedente. Non seguiremo la relaziùne nel riparto di questi 198,337 uomini per specialità e per comparLimeuto maritti mo; osserveremo solo che non tutte le persone, inscritte nella prima categoria della gente di mare, esercitano ogni anno la navigazione.E ciò per circostanze diverse, non ultima la crisi , Chtl, nonostante benefici pronedimenti, ancora travaglia la marina tnercantile. La quota percentuale delle persone imbarcate nel 1888, di fronte al numero totale di quelle inscritte nella prima categoria della gente di mare, è rappreseutata nella relazione da cifre, alle quali vengono cootraJ)poste quelle che ra ppre:;entano )o stesso rapporto per gli anni 1886 e 1887. Tralasciando per brevità queste cifre, notiamo però che da l ,1886 al ·I888 si osserva, nella detta quota percentuale un leggiero aumento . Segue uo capitoj o e vari quadri rìferentisi agl'esam i sostenuti, durante l'anno 1888, per l'acquisto di gradi nella marin:i mercantile e conces~ione delle relative patenti; poi un capitolo e vari quadri riferentisi alla criminabilità. Furono dénuoziate, in detto anno, all'autorità giudiziaria, ,1·1~O persone imputate di reati previsti dal codice della marina mercantile, o di reati comuni commessi a bordo di bastimenti mercantili nazional i, o a terra in
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luoghi soggetti alla giurisrlizione marittima . Di qneste 1I 1!O per:-ooe, 680 furo110 denunziati• per diserziour, 5·1 per mancauza d1 risprtto ver:io gli ulficia li ri i purto e consolari, per rlisubhidienza, insuhorrlirrnzioue e ahn so di poterP; 47 per false diclii:irazioni e altPr:izion i rlP Ile ca rte di bordo; 62 per in fn,zioni alla polizia del la oaviiwiionc eri :dle lr~gi sanita r e: 6,1. per infrazioni alla polizia dei porti e delle spiagge; 237 per io frazioni alle leggi sul la pesca; 211 per rc111.i cC1muni . Rilevante so11ratntto è la cifra dpll c di~erzioni; ma bisogna notare che queste diserzioni d:ii. IHgui della mario:i mercantile, sebbene co~tituiscanu nn reato, so110 però Iunge dall'aver il carattere delle diserzioni d,d servizio militare. Com::! negli :inni scor:;i, così 111'1 1888, il mag~ior numero delle diser::iC1ni avven11e uel la Repu ublira Argcntinn, dove di,ertorono ben 3·1,i. persone; se;tuono poscia gli Stati Uniti tfelt'Anwrica del nord, dove ne diserta rono ·12·1; i11 Itnlia di~~1taro110 97; nell' Urnguai 54; nella Gran Brettagna :34; nel Rr11sile 21. Quella parte della relnzione che vi1rnr appresso, e tratta delle costruzioni naval i, ci mostra come dnl 1862 aH869 le medesim e siHno andate crescendo: dal 1869 al ·1887 :-i•rno ~tate in diminuzione qua$i cosrnate, e ~ulo nel •1888 :1ccennia o ad una lieve ripresn. Mentre nel •1869 si er:1110 costru lle ~ui nostri cantieri t:inte navi mercautili per 69,000 tonoell:-lle, 11el 1887 si ora scesi a poco più di 5,000; nel 1888 si raggiunsero quasi le 6,000. Io detto anno 1888 si v11ra rono 277 navi di tou ne Ili1te lorde 7047 e nelle 5960, del va lore di L.2,867,680 rrn scafi ,,d aurezzi. Con froutandoquesti ri:;u IMi coo quelli del 1887 ri~uh:i , per il 11888, uo anmento di ·I IOb,,stiincoti, di tonnellate Ionie 4384 e nelle 769. li mn 7'-u 11l!iOr on mero dei ltwui O ~11pra inrlil'ati è di piccola pnrl.ata; 8 go r10 i11 acciaio, 9 in ferro e 1 in ferr,1 e acciaio; il re,to in legnn mP. . Da l 486'2 al 1888 furono vnrnte rlni cantieri merc1111 ti li ital·nni ,10,9H navi di tonnellate 1, ,f 9\J, 2ì7 aventi in media la por tata di ci rca 109 ton nellate cia,cuna. Il più grosso bastimento in leguo, veliere, fu varnto nd ,1865 ch,i cantieri di Sestri ponente e stazzava 17·18 tonn,·llate. Il più grosso in ferro, piroscafo, fu varato uel ·1875 dal cantiere Orlando di Livorno, e stazza va tonnellate 48M. Seintono, nella ·relazione, vm·i quadri iodi rau ti le costruzioni navnli dal ·1862 id 1888 1:ipartite per cauti eri e distinte per anno. Dalle costruzion i pa:;sando :il maLeriale esisten te, si rileva che su lle matricole dei 1·ari com1rnrtirnenti, erano inm·itti , al 31 dicembre ·1887: vel ieri 6727 di tonnellate nette 732,4-9i; piroscafi 2M di t.oonellate ~
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nelle i63,43L Ora , tenuto conto degl'aumenti e delle diminnzioni avven ute durante l'ann,, 11888, ri sulta che il naviidio a vela diminuì di ,183 bas1ime11ti e 5,i ,56•1 toonella1e. mo11tre quel lo ,1 vnpore /H1mentò di 12 piroscafi e 11,969 tonnellnte. Co$icchi>al 3-f dkemhre ·1888 erano inscritti in rn:1tricola: velieri 65H di tonne llate 677,933; pirosc:ifi 266 rii tonnellate 475,rnO. Ln nostra marirrn per tanto nel decorso anno diminuì in complesgo di "7·1 bastimenti e .f\l,592 tonnellate . Se però ,i tiene ron10 dell'numento di ton uellate ,11 ,969 verificatosi nei piroscafì, la cui potenzialità può coosidernrsi tripla ili qucll:, dèi velieri, si ha che la dim inuzione complessi va di tounellate 4-2,592 viene II ridur,;i a ,18,654: . Seguono a!Guni qu11dri dimostr:rnti la fona del navi~l io nazion:de a vela e a vapore in ciascuno degl'aoui che corsero rllll 1862al 11888 iuclusivo. Risulta da es:;i primo un aumento per vnri a1111i. t11nto nei piroscafi qunnto nei velieri, poi (a cominciare dal ·1878) una diminu · zi one costante nel naviglio a vela, mentre continua l'11 11m rin to in quello a vapore. Cosicchè la potenzialibì complessiva si mantiene ~empre pre~s'a poco la stessa, èome appari!'.ce dal relativo quaclro grafko Dei tre qnadri successivi, il primo rappresentn In rorzn del navi~lio mercanti le del IH' prinr ip111i nnzio11i ou ropee, coWi nrl icnr. io1lù flel ri, pporto percentuale corri:;poo1le11l~ 11 ,·iagcn11:1 b:indiera ,fa i 1820 al 4888. Il secondo co mprende l'accrescimento· del tonnell.1ggio, pl:lr 11uove c~struz!oni ed acquisti all'estero, del naviglio mercanLile delle principnli nnz1001_ europee, dal 11850 al 1887. Il terzo indic11 ~li nu rnenti 'l le diniiouzioui del naviglio rnerc,1n tile a ve!., ed a var,ore in Italia laohil terra, Germania, Fnrncin ed Austria negli aoo i 1 885, ,1886 , 1887, 1888, e la quota percentuale che rnppresenta gli :rn menti e le diminuzioni in ciai cnn anno. · Segue la ripartizione dei velieri secondo i compartimenti marittimi a cui appartengono. e da l relativo quadro appa risce che superiore rii gran lunga ~ tutti gl i altri, tanto per numero di navi quanto per tonnellaggio, è il compartimento di Genova; viene secondo quello di Castellamare. In apposito specchio si fa un intere:;san te coarronto del tonnellaggio a vela appartenente alle pri ucipali nazioui d'Europa, in varie epoche dal 48'10 nl "888. Confronlaodo il tonnellaggio a vela nel 1875 con quello nel ~ 886, per ciascuna bandiera contempla_ta nello specch io suddetto, si rileva che diminuì nelle seguenti proporzio11i: in Svezi11 e Norl'egia del 0,05 °/ e; in Germao!a riel 7,7 °/ io Dnoima rca del 9,7 ¼; io Inghiltorrn del 13 °lo: in I1alio del 1~.8 °/ in Austrin-Ungheria del 26,7 ¼; io Francia del 40,1 ¾; in Olanda del i9,i o;o. Vale a dire •
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che dalla crisi generale che colpì il naviglio a vola l'Ita lia fu danMggiata proporzionatamente assai meno dell' Ol.. ndo , della Francia e dul1' Austria-Ungheria, e le sue perditE> superarono di poco quelle del1' Inghilterra. . Dai velieri passando ai viroscafi, la relazione offre a proposito di questi le medesime ind icazioni date per quelli. Dei 266 -piroscafi esistenti al 311 dicembre 1888, H erano in legno, '206 in ferro e Hi in acciaio. Fra Lutti stazza1•ano tonnellate 280,1'17 :orde, '175,100 nelle, ed avevano macchine della forza di 63,052 cavalli nomiu:ili e di ·189,502 cavalli indicati. T.uttociò di fronte all'anuo 1887 presenta un aumento di "2 piroscafi, 48,352 tonnellate lorde; ,1,1, 969 Lounel late uelle, '228 1 c.~valli nominali; 41,136 cavalli indicati. Segue, in appo:;itò specchio, il riparto dei piroscnfi secoudo il compartimento cu i appartengono, onde appari~ce cbe il primo compartimento per numero di piroscafi e per tonnellaggio è sempre quello di Genova; il secondo quello di Palermo. Dalla tabella dei movimento dei piroscafi nazionali, dal ·1876 in poi risulta che esso è andato sei:npre crescendo. Dal confronto del tonnellaggio a vapore 11el 1875, presso le priucipali nazioni' d'Europa, cori quello del 1886, si rileva che io ta le p_erioùo di temvo esso nnmeotò: in I talia del ·152 °/o; in German ia del H 7 °/0 ; in .\lorvegia del H6 ¼; in Francia del 14-3 ¼; nel Belgio del 1129 °,f.0 ; in Danimarca del 123 •/0 ; nell'impero bri tt.inico del i 08 ¼ ; in Ola nda del 82 °/ 0 ; in Austria del 60 °(o; in S1•ezia· del 38 ¼ - Io I talia pertanto quest' 11 umento fu proporzionatamente nrnggiore che presso qua l:;iasi a Itra naziolle d'Europa, e se, malgrado ciò, in complesso, ci Lrovia mo 11ncora tanLO addietro degli altri, si è per esserci accorti troppo tardi che In marina a vapore doveva prendere uu sopravento assoluto su' quella a vela, massime dopo 11 taglio dell' istmo di Suez, e per esserci ostinati più che non conveniva nelle nostre preforenze per la marina a velo, che aveva formato la gloria e la fortun a dei nostri magginri. Seguono nella relazione altri particola ri sui nostri pirosca fi. Per dare un' idea chiara della loro capacità al trasporto dei passeggieri e delle merci, si presentano alcuni pia11i dei principali fra essi, dimostran ti la di,mi buziono dei loca li interni e l'uso a cui questi sono destinati. Dopo la statistica delle navi mercanti li a vela e a vapore, si dà l'elenco delle oa vi da diporto, coli' indicazione del nome dei rispetti vi proprietari Poi viene la statistica dei naufragi e delle azioni generose compite a favore dei naufraghi. Qui c1lle indicazioni nominative e numeriche s'accompagna il racconto particolareggiato dei fatti più interessa nti. 1
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Segue un ampio rapporto sull a pesca; al qual e proposito si ·avverte essere state domandate informazioni più complete che q·uelle dell'anno precedente sulle diverse qualità di pesca intrapresa nel 184-8; mH le notizie pervenute no1i sarebbero sufficienti a dare un'idea esatta delle vere condizion i di qncsL' indnsLria che, sebbene io decadenza , ha pur sempre un' import:inza uùtevole, ponendo in commercio u11 proùotto assai ricerèHto e coucorrendo iu !{rande proporzione al nutrimeoto di una classe numerosa fra la gente di mare. Ad ogni modo dal complesso dei dati raccolti ri sulterebbe che, dur:rnte il 1888, si dedicarono alle di verse qualità di pe;.ca ,16, 1174. barche con 69,!~90 pescatori. li valore npprossin1.1Livo delle barche è calcola to nella som ma di L. 6.,lH6,900: quello delle reti e degli attrezzi in L. t,,263 ,985, ed iI valore del pesce raccolto è rappresentato dal capitale di L. 13,7,i.,i ,387; ma questo valore (dice il rapporto) sembra costituire una media troppo bassa per ogni galleggiante, s_ì da fa r credere che possa essere stato effettivamente alquanto più elevato . Nelle cifre che precedono non sono compresi i dati relativi alla pesca del cor:illo, della quale la relazione di.ce: è nolo che le zone cor:i lgene fin ad ora esplorate sulla costa meridionale della Sicilia formano tre banchi sottomarini e che, con Regio Decreto 2,1 aprile 1887, la pesca · fu proi bita in quelli scoperti noi ·1875 e nel 1878 perchè già sfruttati e per lasciar tem po al corallo di riprodursi . La campagna del 1888 fu pertanto eseguita sul solo banco scoperto nel rn80, che ha quattro miglia di lunghezz:i e un miglio e mezzo di l11rghezzo ; cioè una superfici'e St)ffi ciente a permeuere il lavoro si multaneo a molti pescatori. Malgrado queste restrinzioni la quantità di ,tornilo raccolta nel 1888 fu maggioro di quella otten:.ita negli anni precedenti, qua udo la pesca era libera; ma il raccolto è d'infima qualità. I metodi di pesca non vennero migliorati. Segnono dati statistici intorno a istituzioni e stabilimenti che, quantunque abbinno lor sede in LCITll , servono alla marina. Le :issociazion i fra gente di mare e società di mutuo soccorso al 3~ dicembre 1888, erano 89 con 191, O11 soci. Le società di assicurazioni marittime erano 181 con un aumento di 18 sul 1887. 1 bacini di carenaggio e scali di alaggio per le na vi erano 17. Essi ricevettero, durante l'anno, 4-96 velieri dì 134,,~·13 tonnellate, e 372 piroscafi dell a portata di tonnellate 327,i91 . Non possiamo seguire la relazione nella statistica degli stabili men ti metallurgici, dei qnali s'indica l'ubicazione, il nome dei proprietari, quello dei direttori e i lavori eseguiti, durante l'anDo 1888, per uso della navigazione. 1
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. ~i pubblica _in segui to la situazionP. economica delle casse degl'Io vahd1 del la m~nna me1:cantil.e, e , i rima.oda ;11la relnzione dell'anno precedente per I prov-yed1ment1 da ado11ars1 in proposito. ~egn?no vari cap_i u,.li e qu,1d ri che riguardano spe,:ialrnente i passegger'. ~ 1 I.oro me~z1 d'. tras.porto per nrnre. ~i danno pnnicolareggiate 1~ot1z1e dei_ vapori naz1~nal1 che trasportano passeggeri e si indica, per c1~sct_ino,. il .uumero de'. passeggeri che è loro permesso di trasportare, nei ~1agg'. _d, lunga_e m quelli di brel'e navigazione; si offrono poi glt ~tessi _dati intorno a1 vapori esteri che, trasportando pa:;~eggeri da e per 1 porti del regno , sono, come i naziouali, soggetti alle disposizion i del ~1ostro regola mento marittimo, e vennero in egua l modo misurati. Si dà ti numero dei passeggeri partiti il.i i porti di Genova , di Napoli , di Palermo, nel '1888, co n piroscnfi naziona li e con piroscafi esteri, indicando ~er ci~scun~ di qu<is~i la. n111.ionalit:ì e ripartendo i p:,sseggeri secondo 1 paesi a cui erano chrett1. Le stesse indicnzioni si danno per i piroscan e i passeggeri arri vati . ~lt_ri quadri presenrnoo il movirnentt) genera le della n.ivigazione. Da essi l'ISUlta che nel 1888 npprodarouo ni porti itnliaui ·12.7, 37!~ navi e vi sbam,rono 8, ,rn2,0i-2. tonnellate di merci; ne panirouo ,!27,099 navi e~porta~do 4-'.95!~ ,86o tonnel late. Nell'auuo precedente erano approdate m 11ostn porti ,128,'198 n.i vi sbarc:rndo 9,"83,i OO tonnellate di merci e oe erano partite i '27,870 imbarcando ,t,652, 951> ton!lellatP. di merci. Vi fn pertanto nel 1888, rispetto all'anno precedente,. nna dimionzioue nelle tonnella.te ~i merci import;1te e uo aumento in quelle esportate. Dal rruadro 1nd1cante qnant.1 parte abbia110 avuto in questo movimento le n_avi naz_ion,tli e quantn le navi e~tere, si ri leva che la parte .della marina naz1omde nel 1888 fu del 91,35 ¼ nel numero delle navi e del 52,;rn ¼ in rpiello dell<! tonnellate csport11Le. L'anno precedente era Stata del 90,'2.7 Del JJUIII CI'O delle n11vi O de( 48,33 0/0 in (fUelJOdelle tounellatP., cwè minore sollo ambedue i rapporti. Questi risultati e quelli indicati nel parngrafo precedente relnti vi all'importazione e all'esportazione, dimostr:rno che, come fu detto eO'regiameote nel discorso di Palermo, non fu rono tutti danni quelli cl:e ci venuero dalla rottura dei trattati di commercio e delle convenzioni marittime colla Francia. Seguono specchi e quad ri gl'afici d.ii qua li npparisce il movimento nei J)riocipa_li port( italiani , in co11frou10 fra loro e coi principalissimi detl estero, m varie epoche successive dal 1864- al ~ 888. Benchè ne risul t_i pei .nostri porti un progresso qunsi coswote, pure fa penosa impressione il vedere quanto il principalissimo di essi, Genova, sia an-
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cor:i inferiore. per movimenlO, a Marsigfo1, ad Amburgò, ad Anversn. D'altra portr. consola il vedere come la proporzione ch e ebbe nel movihleuto generale la bandiera itali11na , nel "888 rispetto al ~887, ·sia stata in aumento in tuUi i porti di Europa sa lvo iu quelli della Frnncia. Noteremo sommariamen te ciò che segua ancora nella rela1.ione. perchò ci sembra d'iuternsse meno generale: 1111 r:ippono sulla tHwigazicrne itali~ 1H1 a Singapore e a Penang e un altro su lla navigazione a Montevideo, dal quale si rileva l'importanza e la ricchezza della nostra colonia nell'Uragua i; vari quadri rifl~ttenti il movimento della 11nviga . zione nei principali porti dell'Europa e dell'Americ;1 ; 1111 rapporto solla concessione rii terreni arenili; un altru sui noli; unn sull':mdamento dell'ammin istrazione mercantile e marittima durante gli ultimi esercizi; uno sui lavori fatti o inizinti nei diversi porti, rade e spi:iggie, durante l'nnno 1888; u n con fronto dello svilu ppo lineari: e supernciale delle calate del porto di Genova coo quello rlei porti di An ver;;a e <li Marsiglia, dal quale confronto apparisce ·che, per ~uaoto abbi.imo fotto, troppo iincora ci resta da fore perchò Genova po:;sa stnre a fronte dei porti esteri su nominati ; descrizioni <1 uotizie specinl i riguard:,nti vari dei nostri porti, che n,iu si sa porchè siano stati scelLi di preferenza; fi naln1ente un r.ipporto sulla colouia cli Assab . Chiude il libro, un questiona rio ri~mmfo nte i diritti di ancoraggio, di fo nalaggio, di pilotaggio, ecc., ecc. Giunti al la fin e, non poi-;,iamo esimerci da un cenno di critica. I di versi r;ipporti , spec, hi, qna,lri, 1.11hell1\ ci fanno l't,ffetto di fascicoli staccati. Comprendiamo benissimo che nn libro di sta tistica non è lo svol~i mento di non tesi; ma un concetto deve sempre presiedere all'ordinamento della materia, e q11e~10 concetto deve lasciarsi iudovi nare da chi legge; anzi deve essern chiaramente espresso nelle divisioui e suddivisioni del libro. Ciò nulla toglie ;illa sostanza, a proposi:o della qua le ripetiamo quanto abbiamo detto in principio.
Per la Direzione
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LOD OVI C O CISOTTI n1aggiori M. Al., inca.ricoto
U r; MA RC HI C AKI..O,
ge re nte.
CONSIDER AZIONI
INTORNOALL'ARMAMENTO DELLA CAVALLERIA
Fra le tante questioni che da vari ann i si van no agitando intorno alla cavall eria, la più importante è senza dubbio quella del suo armamento; sì perchè essa può portare modificazioni assai profonde nei reg::(imenti a cavallo, segnatamente nel loro impiego, sì perchè malgrado tuue le discussir,ni avvenute, si mantengono sempre va ghe e disparate le idee. anco dei più competenti, circa al modo di risolverla. Nè que~to disaccordo deve far meraviglin , imperciocchè l'espèrienza falla nell e ultime guerre che si sono combattute in Europa , non porge, a vero dire, sufficienti dati per una. soluzione defini tiva nè su que~ta, nè sulle nitre qu estioni. La si.essa guerrn franco- germani ca che fu sì feco nda di insegnamenti per tuui gli ufficiali dE1lle varie armi in generale. forn i le . norme ormai sicure sul!e quali si regola J'auuale tatti ca della fanteria ; ma se mal non mi appongo·, non mi pare si pos~a dire abbia fallo altrell.nnto rispetto alla talLica della cavalleria. È vero che la cavalleria alemanna ebbe, in quella guerra. memo· randa e colossale, larghissimo campo per espli care la sua azione e coi brillanti fatti d'arme e cog li importanti servigi che essa rese al .suo esercito, e rinlzò di tanto l'onore ed il prestigio della cavalleria ~ -
ANNO XXXIV, VOL. IV
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CONSIDERAZIONI
che-oggi la vediamo ritornata a far parte delle combinazioni militari come l'elemenLo di forza iì più pronto, il più sicuro, il pi ù adatto insomma.al suo duplice còmpilo, strategico e lallico; quello consistente nelle lontane e rapide esplorazioni, questo nèll'urto, determinatp drdla carica, anche con tro fanteria, purchè scossa dal fooco. Tale in falli fu l'immenso vantaggio che dalla campagna del 11870-7·1 derivò .alla nostra arma, la quale nelle antecedenti cam·pagne e al1.'apparire delle nuove armi a fuoco perfezionate, sembra,;a-giova pur ricordarlo - talmente scemata d'importanza da doverla .quasi escludere da l quadro organico degli eserciti. Però se a Vionville, il ·16 agosto, vi fu fra gli al1.ri episodt di cavalleria in quella giornata, la brigata Bredow, ad esempio, la quale riusci a travolgere due lin ee di fanteria ·nemica insieme alla rispetliva artiglieria, minacciando di piombare addosso persino alle riserve, e provò cosi nella maniera più brillan le che la cavalleria può tuuora rendere segnalali servizi anche sul campo di bauaglia; pur tuttavia pende ancora incerta la questione fra gli. scrillori militari , se quest'arma, pei suoi migl iori effetti tattici, debba essere impi egata a piccoli reparli, in ordine sparso, oppure .in grandi masse. Gli esploratori prussiani, spinti innanzi a distanze straordinarie, su di un vastiss imo fronte, se poterono scorrere liberamente il territorio nemico, impedire ogni tentativo di riprese olTensive, man tenere il contatto col nemico, conservando quest'ultimo ognora incerto sull e mosse ed 'intenzioni del proprio esercito, è forza .pur convenire che il loro còmpito fu di gran lunga agevolato dalla completa assenza di cava lleria dinanzi al le teste di colonna dell'esercito fran cese. ' Ma nelle guerre avveni re - è indubitato :..:,_ nessuno vorra ricadere nell '.errore commesso dai Francesi e, quando due eserciti si tro\'eranno di fron te, ciascuno si farà precedere dalla propria cavalleria, il cu i còmpilo sarà allora non solo di esplorare, ma pur anco, e prima di tntto, quello di cvmbatlere per rompere· il . velo contrapposto dal nemico . per penetrare sino alle sue teste di colonna, impedirgli io pari tempo di fa re-altrettanto e compiere così l'oggi~ai ardua missione. · Ma quali fatti avvenriero nella campagna di' cui parlo d'onda ri. cavàre le norme più sicure per tracciare una linea di condotta che
INTORNO A.LL' ARMAMENTO D ELLA. CA VALLE RIA
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la cavalleria possa seguire vantaggiosamente in 8Vvenire? Potrebbe peJ' avventura L'avanscoperta, tale e quale fu allora eseguita dai 'Pruss iani essere quindi innanzi praticala con molta probabilità di successo? Non mi pare invero che poss.a darsi in q1,1esto caso una . risposta affermal:iva. Infatti presso di noi , coll'ultimo R egolaniento del se1'vizio in guerra, si sono intanto già di mollo modi ficale le norme dell'avansco· perla dettate subilo dopo quella vampagna, cioè nel '1872, e si fa imo ora se{!ui re le colonne esploranti da grÒssi disposti in schiere per -disperdere con essi , ove occorra, la cavalleria avversaria ed impe-dirle qualunque 'Lenlativo . Ma dobbiamo parlare dell'armamento. Dalla campagna de\ 1870 -71 si trasse una convinzione, accettnla ·Ormai da tutte le poten'ze, ed è che la cavalleria nelle guerre moderne, oltre alle armi da urto, deve pur possedere anche un'arma da fuoco .a lunga porlata, sebbene l'uso di qn'esta non sia )'ilen ulo conveniente ·Che in casi eccezionali. · Di ciò dovremo trallare più avanti; ora a noi interessa di vedere sé almeno, circa alle altre ~rmi di cui deve dotarsi la cavalleria, si usci fuori da quella lolla formidabile con un cri terio certo ·'8d unico da servire di buona scorta a chi deve preparare i reggi:menti a cavallo per le campagne venture. A primo aspello sembrerebbe che per sapere questo fosse mollo facile e che potesse' bastare l'esaminare semplicemen te quanto fe·cero e quali armi adottarono in seguito le due potenze scese in campo a misurarsi. Ma invece anche qui regna una grande in certezza ed -evidentemente appare come neanche quelle potenze, dall'esperienza fatta a proprie spese, abbiano ri portato un concetto comune su tale arg-omen to. In fatti (lasciando da parte la sciabola, che non delle luogo a nessuna discussione), noi vediamo i Francesi che adottando per arma principale della cavalleria quella da fuoco a lunga portata / proscris· ·sero addirittura la lancia dai loro reggimenti; mentre i .Prussiani per contro, riconosciuta la necessità di munire di una carabina anche gli ulani, posero ogni studio per conservare l'arma precipua del· l'urto; e sempre la mantennero in tanto pregio che anche non ha guari, cioè nell'agosto dell'ora scorsa estate, l'altuaJe imperatore
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CONS1DEaAZIONI
I N'l' ORNO AtL'ARMAMÈNTO DELLA C,\VAI,LER IA
ordinò ,ven issero armali di lancie il reggimento delle guardie det corpo e Lutli i corazzieri. Tale disparità di apprezzam.enlo per parte dei belligeranti alla,. fì'ne della guerra del 11870-7·1 pare un fatto, adire il vero, piutloslosingolare e, a mio credere, è stato. quello che aperse il campo ediede luogo a tutte le discussioni e proposte che si sono sinora folte· e si. vanno tuttora agi tando sull'argomento di cui adesso vogliam(), occuparci·. , . Pe1: non disorbitare affatto dal nostro còmpito, ci affretteremo ora a prendere brevemente in esame le proposte piùgeneralmenl.e propugnale sull'armamento a fine di farvi le nostre considerazioni per vedere di arrivare in ultimo ad una conclusione. Esse possonsi riassumere, in complesso , alle tre seguenti: .A quella che consiglia .di seguire l'esempiù dei Francesi e d1: rimandare senz'.allro la lancia all'arsenale; A quella di rimpiazzare quest'arma col revolver; A quella finalmente di adottare l'armamento misto , associando cioè insiem e l'azione dell'arma a fuoco a grand e gittata e della lancia. ·' Cominciamo dalla prima· proposta. Abolire la lancia e far tutti cavalleggieri o moscheltieri, come· si dovrebbero oggi chiamare, sarebbe senza dubbi? la man iera piùspiccia per toglie:e d·i mezzo gran parte almeno- delle gravi difficoltà che oggi s'impongoho alla cavalleria. Ma. siffaua proposta ètroppo radicale, e non può essere ~eanche opportuna perchè si discosta :.ssolutamen te troppo dal senso giusto della vera tallica dicavalleria che anche nelle odierne condizioni deve pur preYalere: , La lancia in infinite circostanze provò la superiorità della su a: potenza, ed in passato fu tenuta in tnnlo onore da meritare il nomedi re,qin.a delle al'mi. · Alla battagli a di Dresda, per esempio, la· fanteria del!a sinistra austriaca non poLè essere diP.persa dalle cariche ripetute.dei corazzieri, ma lo fu quando essi si fecero precedere da cinquanta lnncieri della scorta del generale La Tour -Maubourg · A Waterloo la fanter ia inglese che si vol ....,!!'e ad assalire i dra<;oni• n armali di ::;ola sciabola, indietreggia al solo movimento delle l:rncìe.
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A W:itei-loo pure tutti i dragoni inglesi furono quasi interamente -distrutti da due reggimenti di lancie,:i francesi che si erano messi ,sulla loro linea di ritirata. E fu appunto dopo ta' e!>perienza ài Wa,terloo che gli Inglesi armarono per la prima volta a lancieri una !parte delln loro cavalleria. Ma per citare esempi più recenti, accennerò a due episodì, che ,mi sembrano molto eloquenti della nostra cavalleria, uno dei quali .anzi occorse ad un piccQlo n.ucleo della brjgata della quale io pure -facevo parte nella campagna del 1866. Qualche giorno dopo la battaglia di Custoza. in uni) di quei grandi ,stradoni 'della Lombardia, cioè nelle vicinanze di Pralbuino, oltre Robecco, ove erasi ritirato il nostro I corpo d'armala, un plotone -0.i lancieri d'Aosta, comandato dal tenente Casagrande', si incontrò --con altreltanti usseri austriaci . Avvisato il tenente dao0 li uomini di panta,. della presenza del nemi co, mise il suo plotone in colonna di otto, occupando in tal modo completnmente la strada e, appena ..s corti gli usseri, comandò subito la carica. L' ufficiale austriaco · d iede nel medesimo teinpo lo stesso coma ndo e a tutta carri era, da -ufficLale valorosCi, a grnnde esempio dei suoi soldati,· si precipilò ·fra le lancie ove cadde ferito. M~ il plotone .che lo seguiva, invece, ,quando fu a pochi passi dai lancieri , arrestò i cavalli, e non potendo ,ormai voltar di briglia, 'quasi tulti gli usseri si gellarono a terra e nei fossi della strada .p er schivare il cozzo tremendo, e altrimenti (inevitabile, delle lancie. Sicchè qnel plntone fu fatto interamente ,prigioniere,. Il giorno 30 giugno, nella stes~a campagna, il reggi men Lo Foggia, ..al!ora armato di lancia, ll:ovavasi' accantonato ad Acquanegra.' D_i buon mattino tutti i soldati attendevano alla puli zia delle bardature, -0.ecomposte perc,iò in tutte le loro parti ._Avvertito il comandantedi -quel reggimento che vari squadron i di usseri del Wiirtemberg da ·Goito si eranoTecati ad occupare G·azzoldo} fece improvvisnmen te suonare a cavallo. Alla ri unione, falla come si può immaginare nella mass ima furia, si presentarono fra gli altri, dei soldati armati del la ·:Sola. lancia, vestiti di tela, e taluni di essi persino montali sul cavallo scosso, cioè senza neanche la sella. Appena ri unito il re~gimento, per nèm porre t,empo in mezzo, il .coma ndante_di quello spedì il 1° squadrone che trovavasi in testa,. 1
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CONSIDERAZIONI
in direzione di Gazzo ldo, il quale, caricando ardiLamenLe ll'f i ussari li obbligò a. ripassare confusa·menl.e il .Mincio con perdite"'consici/ revoli di uomini e di cavalli. Ma bas tano, mi pare, gli esempi per provare che la abol izionedella lancia equivarrebbe in certo modo alla rinunzia, per fa massima parte nlmeno, di quello spirito di olTensiva che deve form,fre sempr~ il carattere essenziale e proprio della cavalleria, imperocchè la lancia. - nessun o può disconoscerlo - è, e sarà sempre l'arma la più efficace per l'urto. . J\folti abolitori sembrano indotti alla loro proposta dal vederesino a che punto di perfezionamento sono arrivate le armi a fuoco ~ riten?o.n_o che per esse le c·ariche siano diventate ormai pressoché· 1~poss1bil1 s~1l campo .di battag!ia. _Se ciò foss e vero, m} pare prima d1 Lutto che I loro rag1onament1, sino ad un certo. segno, dovrebbero valere. anco per la sciabola - ma ben 11ltre sono le rin essioni che possono farsi in proposito . - Certamente sarebbe lo stesso che· chiuder gli occhi all'evidenza , se noi ufficiali ·di cavalleria non si vole_sse rico_noscere la straordinaria poLenza che il progresso dell e arm i a fl'.oco ha proc urato alla fanteria. Ma ciò non pertanto noi non possiamo accellare le idee di costoro senza, dirò così il benefizio_ d'!nventario, _e _prima di rinunziare al nostro più i1~portante ufficio in guena, c1 mcombe l'obbligo di studiare coscienziosamente e con calma quali SOf!O le condizioni che queste nuove armi ci hanno fatto, a fine di renderci un esatto conto del perturbamento che possono aver recato all ' indi zzo della nostra tauica. Innanzi Lutto bisogna ricordare eh~ la cavalleria anche ai suoi ~iù ?loriosi tempi, salvo il caso di poter gi ungere inosservata sul nem ico, si faceva preparare, per la mil)'lior riusci la il momento d ' . ~ , ell attacco d~I fuoco dell e. aHre due armi. Ed era una regola quella che non_ vern va quasi mai. trascurata e che oggi è assolutamentenecessano venga elevala a principio fondamenta le. · Mai , del resto, cavalleria sola potrà allaccare a fondo, con successo, fanteria nemica materialmen te e moralmente in tatta, beneapp?stata. ed a_vvisata in tempo dell' in:ompere dei cavalieri; e dovrà. oggi, come prima, attendere il suo momento propizio di agire. Questo momento , si sa, consi:He o nel!' incontrare fa nteria nemica scosi\a, oppure nell'opportunità di poter operare p·er sorpresa.
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INTORNO ALL AR'.\IAllENTO DELJ,A CAVALLERI A
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Il momento di incontrare fanteria nemica m~terialmen te e moralmente scossa, furono sempre, come abbiamo visto, le. armi a fuoco quelle che dovevano prepararlo, e, se non mi sbaglio, le , armi di oggi , colla fitta e terribile pioggia dei loro proiettili, mi . sembrano fotte proprio apposta per adempiere presto e bene alt'ohbli ..,11'0 loro, . favorendo così nel modo più efficac e la cavalleria anche per la sorpresa, imperciocchè quelle dense nubi di fumo , prodotte dalla celerittt dei loro Iuoch i, limiteranno certamente la vis ta dei fanti durante il combattimento . Anzi vi è da ri tenere con sicuro fondamento che le armi attuo.li, appun to per la rapi dità del tiro, polrUJ)no offrire facilm ente il destro, alla co.valleria, di incontrare fanteria, oltre che scossa, anche colle munizioni esaurite o col fucile reso momentaneamente inservibile sin a causa delle fecce, sia pel soverchio riscaldamento del la canna . Com unque, per riprendere il nostro argomento, noi dobbiamo ·sollanto osservare che in qualunque maniera riesca la cavall eria ad effettuare i suoi attacchi, sia scegliendo il ~uo momento più propizio di agire, sia servendosi della sorpresa, nna 1vol ta che ò arrivata all'urto, è pi ù che sicuro che a quel punto lì le sue armi debbono 'assolutamente avere lo stesso valore che avevano prima dei fuci li a retrocarica.. , , Ma del resto non è con tro la soln fanteria che la cavalleria ~eve · combattere. Tutti coD\'engono che il servizio di esplorazione, il quale per lo o.ddietro forma va solo oggetto delle così delle operaziÒni secondarie, oggi all'opposto. è diventato l'ufficio suo più esteso e pri ncipale. ' . Sta di fallo, del resto, che nelle campagne avvenire essa avrà ali' avanscoperta da sostenere combatti menti quo.si quotidiani colla cavalleria dell'avversario . E qui pure nessuno può sconvenire che i modi di com ba nere tra cavalleria e cavalleria, per. I' elTetto almeno delle nuove armi, non sono punto mutati da quelli che erano ai gloriosi tempi di Seidlitz e di Mur-:\t. Malgrado tntto ciò vi ha ancora chi insiste per l'abolizione della · lancia, accusandola, fra altro, di essere, in confronto della sciabola, , troppo visibile epperciò male aclaua per manovrare inavvertitamente ad una certa distanza dal nemico.
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CONS1D E RAZION i
In quanto a questo mi pare che dovrebbe bastare s.oltanto il ricordo delle guerre del 18'12- 1184 3 e fino al 1i:>, nelle quali i Russi. coi loro celebri Cosacchi, provarono abbastanza ai Francesi come la non sia realtà di serio imb1\razzo nemmeno nell e sorprese. Del resto per rendere quasi invi sibil e la lancia, quando occorra, è stato aggiunto da. qualche anno un nuovo movimento nella nostra teoria, tolto dal regolam en to prussiano, che e il cose -lane, mediante il quale ora, neanche alla più breve distanza è più dato discernere se si ha di fronle un reggimento di lancieri oppure di cavalleggeri. Questo movimento consiste nell'abbassare l'asta della lancia sino all'altezza del garrese, nascondendo la banderuola dietro il coÌlo del cavallo talmente che viP.ne anche a rendere ai lancieri faci litato il passaggio attraverso terreni coperti ed intersecati da alberi precisamente come lo è pei cavallegg~ri. i\la lasciando da parte la questione delle sorprese, per le quali,· come abbiamo visto, non può in alcun modo nuocere la lancia, io ritengo che il fauo di essere molto visibile sia anzi una. delle sue principali qualità, almeno se si deve stare a quei giusti principi che tulli i libri di taLLica ci hanno insegnato. Nel trMLato del !\fogni, per esempi o, è del.o : « L'effetto delle armi si misura col danno che l'avversario subisce; ma oltre all 'effetto materiale havvene pure uno mQrale che concorre co ll'al Lro a determinare la disorganizzazione delle forze deJ n.emie<1. « Per le armi a fuoco l'effetto morale è sempre io ragione diretta del danno maLeriale che hanno prodotto .• E naturale infatti che per una corripagnia soggetta al fuoco , altro sia perderP. dieci uomini in un'ora altro perderli in dieci minuti. « Per le armi bianche, in vece, quell'elTetto morale no_n è più in eguali rapporti con •1uello materiale; e la ragione è sempi'i ce: neil'azione lontana (cioè delle armi a fuoco) l'elTet.to materiale precede e determina quello morale; nell'azione vicina, invecP. (cioè, delle armi bianche), quesLo precede quello e puù per sè solo deter1ninare la piena disorganizzazio,ie della ·truppa che La subisce ». Dunque sadt sempre un gran vantaggio, nelle cariche. che la lancia, l'arma la più terribile nell'urto, si faccia vedere, per
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produrre a tempo opportuno tu llo quel suo effetto morale disorganizzatore di cui qui sopra il colonnell o Mogni ha parlato. · E qui Yeramente mi torna in acconcio il far osservare come i detrattori della lancia cadano in un ·vero errore quando, per denigrarla, servendosi del!a statistica, vengono a f\lOstrare che nelle cariche, anco piu riuscile, il minor nqmero di f~ riti è dato da questa arma, in quanto che non si accorgono che con ciò invece non fanno altro che esaltarne più che mai la effi cacia e la potenza. Forse l'appun to più grave contro la lancia lo fannù alcuni dei nostri scrittori , i quali , beochè convengano che qu est'arma si fa temere, perchè ferisce più da lungi, perchè arreca ferite pronte e perchè con essa si può, all'occorrenza. mediante un molinello, anche scavalcare un uomo, obieu.ano che la sua potenza non può essere grande che soltantù quando venga maneggiata da un destro e buon cavaliere, ed aggi \mgono che per ottenere questo, specialmente presso di noi, vi vuole molto tempo. La lancia, è vero, è l'arma per eccellenza della cavalleria e solamente per la sua stessa lunghezza rich ied e forse in chi deve servirsene una non comunfl bravura a cavaJlo . Però è cosa da lulli risaputa che in fi n dei conti il metod·o migliore per insegnare ai noslri so ldati il maneggio in gene,;ale delle armi è precisamente la equitazione, non acquistando quelle, del reslo, valore che in mano di nn cavnliere il qual e wmandi abilmente il cavall o che monta. l i più bravo schermidore, ignaro però del cavalcare, avril sempre infol libilmente la peggio, in arcione, contro un buon cavaliere, sia pure deficiente quanto si voglia nell'istruzione di scherma. Seidlitz che fu il primo riformatore della cavalleria, quando indusse Federico II ad abo lire.i fuochi in linea da cavallo per adoprnr soltanto le armi bianche, non si occupò più che dell'equitazione, e non poteva fare altrimen ti SeidliLz che d.el resto era so prattutto un arditissimo cavaliere. « Uno dei suoi piaceri - racconta Nolau era di passare al galoppo fra le ali di un mul ino a vento mentre gir:wa, ed a tal giuoco si diveniva ancora quand'era generale>>. Però la necessità di questa equitazione fu da noi sempre ricosci uta e saggiamente il nostro organizzatore lasciò all a cavalleria più lunga ferma onde avesse per l'istruzione dei suoi soldaLi , tem po di sponibile maggiore delle altre armi; e se non mi sbaglio
CONSIDER AZIONI
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lo ha ancora in confronto ·.di tutte le altre ca~allerie d'Europa. Di più fu anche recentemente istitnita ·la classe d_ei c~sì_ de_ui. cavalieri scelti appunto per ·premi are quei sold~tt che si d1stmguon() ·. nel!' imparar meglio e più presto a cavalcare. Dopo tutto a me sembra esagerata la preoccup~zione _che. no~ mancano mai cli manifest3J'e quasi tutti in generale I nostri scrittori militari, quando parlano della difficoltà di ottenere éelerm~nt~ qoi da noi in Italia: dei buoni equ itatori, basando le loro rag,om sul fatt~ della mancanza dei così detti cavalieri nati nel nostro -paese. A dire il vero, a noi che vivi amo da parecchi anni in mezzo nlle ri ahe della ~avallèria , pare di poter con tutta sicurezza affermare che i nostri. soldati non tardah o molt o a Ìuanifestarsi abili cavalieri · in 0 oni · circostanza e attraverso qual nnque terreno, mantenendo o l . alcun modo e eplorare 0 onorà tale saldezza in sella da non farci in _ che non tutti proven ~:Ì.no da popolazioni ded ite in principnl modo all'industria équina o ad altre industri e affini al cavallo. Del resto anche noi nbbiamo, se si vuole, i nostri cavaliel'i nati. Nelle Pnglie, in Sardegna, in Sicil ia, nella provincia di Grosseto'. nella càmpagna roman.a vi sono numerosissime famiglie nelle qual'. i ragazzi sin dalla più tenera età vengono per necessitit. addestrati nel cavalcare. Carducci nel suo i d illio Nlaremnicmo ce li descrive perfettamente questi nostri cavalieri nati, anzi ce li dipinge addirittura con un tocco . maestrevole di penna quando a Maria, che chiapia amor suo ·primo, e d'amor do lce ai_u-ora, dice: ·
' tua poppa Fo rti figli pendean daJla Certo, ed 01' baldi un tuo sguanlo cercando Al mal domo cavai saltano in groppa.
'
Eoli è cosa indubitata che se le reclute dei nostri reggimenti. di n . cava lleria avessero tulle una provenienza così falla, noi po iress1mo abbreviare di tanto il periodo dell' istruzione da poterlo quasi con · fond ere con quello stesso dell'esercit:izione. Ma pur trÒppo la leva annuale n'on pu_ò fornirci di tali reclute che~uno scarsissimo con~ngen~. · . Però, secondo il mio debole parere, supplisce molto convenien· temente al deficien te numero, l'eccellente istruzione regolamentare
INTORNO ALL'AltllAlllENTO DELLA CAVALLERIA
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di equitazione che possediamo, nonché forse, e più ancora, il sì-sterna che si può segu ire neil'appl icarla. Qui, per esempio, nel reggimento di cavalleria « Umberto f » nèl quale vige rigorosamente il sistema di far montare i solQat.i quasi tutto l'anno senza staffe, anche manovrando lasciabola, si ot- , tengono splendidi risultati, e prima ancora dei sei mesi prescritti si hanno in tal modo cavalieri sì forti in arcillne.· da poter coni.are sicuri sulla loro franchezza, a mane~giàrè qualunque siasi arma. A primo a;;petto può sembrare cosa di. poco momenfo e che poco valga ad."accelerare l'istruzione d'equitazione l'avezzar in $ingoiar modo i nostri giovani soldati a stare in sella pei· virtù sola dei proprii mezzi, senza, dirò così, l'aiuto estrinseco e meccanico dell e staffe, ma invece questo sistema , che è basato nè più nè meri o sulle legg i niitu ral i e che perciò è il più giusto e razionale, forma preci samente la miglior ginnastica, anzi I:unica che più direttamente e quindi pìù prestamente possa farci 1ra.ggiungere il nostro scopo Nella parte miologica della struttura dell'uom~ havvi tale abbon- . danza e così complessa di musco li, che basterebbe, io credo, da sola, a di-:nostra1·e quanto in tutto sia si.al.a provvida. natura. · Per esempio, essa ha posto dei mezzi m'olteplici cli contrazione _nella faceia interna delle coscie che in unione al retto interno formano i muscoli_adduttori, e questi benchè capaci di sforzi molto , potenti pure, negli usi ordinari della vii.a, non hanno , si può dire, altro 1Jfficio che di concorrere ed in una parte limitatissima e lieve, all'azione della deambulazione là quale del reste è fatta quasi unicamente da altri fasci muscolari, e ben raramente quelli hanno quindi occasione di esercitare tutta· la loro piena vigoria: per un mo,,imenl.o vero ed energico cli adduzione. · Sicchè tali viuscoli ordinariamente rimangono esili e sogliòno esse1·e piuttosto debol i appunto per questa· quasi continua · inazione del loro più speciale compito. Infatti ad un uomo non dedito ad una particolare ginnastica o al . l'esercizio del cavalcare, quante volte nel la vita potrà. occorrere di fare il suo massimo sforzo per chiudere le gambe? · Mollo cli rndo certo, e forse anche mai . Ad una donna può ,capitare per difendere la sua verginità; tanto che i medici chiamano quei muscoli anche padendi, Anzi, Hirtle, uno dei più pregiati anatomici tedeschi,
INTORNO .A.r,L'ARMAME'NTO DELLA CAVALLERIA
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CON SIDERAZIONI
nella recente sua on(lmatolo)!ia anatomica asserisce che il loro antico nome è custos oer9i11Ùatis, e chi sa fo rse ch e appunto per q11esto la natlmt 11011 li abbia dati al la donna assai più potenti che all' uomo. Ouell o che è certo si è che i 11osth giovani soldati, i qual i giun "ùl;u al ·re,nrimento nella massima parte di gi uni dell'equ itazione , nn nonch è in ).!enerale di quelli esercizi gin nastici che potrebbero (avorirue la i:;truzione; hanno assol uto bisogno di svi lupparP. in prinl:ipa l modo e r811der robusti, coll'esercizio, questi muscoli ~1vvicina1ori. de lle gambe, che sono d'altronde gli unici mezzi i qu ali sP-rvono a mantenere in ogni occorrenza saldo e forte in sella il cavaliere. Or.1, come ognuno può co mprendere, il solo esercizio che può farci raggiungere più efficacemente e piu speditam ente l'intent o é appunto quello cl i far ca val ca re i nostri soldat i senza staffe . · .Insomma, senza andare più oltre in di squisizioni così minute, mi sem bra si possa concludere che mercè l'ollimo nostro regolamento di equitazione e sopratutto con un L>uon metodo nell'applicarlo, anche malgrado l.1 diffìcolta di un reclutamento più confacente all'arma. si posso no ottenere assai so llec itamente, nei nostri reg-gimenti. de;;tri e huo11i cavalieri che siano alti a maneggiare la lancia con tutta quella sicu rezza e maestria che essa richiede. Potrei spendere molte alt.re parole in favore di quest'arm11, ma voglio sperare che quanto ho dello sino ad ora possa essere suff(cienl.e per con-vincere ch i mi ascolta che fu. se non alt.ro, ;,:ag~10 consig-1io pèr parie del nostro superiore di ciistero, quello di non seguire l'esempio dei Francesi, e di lasciare la lancia almeno a quei reggimenti che già la. possedevano, poichè, si è pur visto, può sempre tornar loro di grande utililà. . .. . Del resto noi non potevamo scordare cosi presto gli splend1d1 servizi che es!la ci ha reso nelle. nostre f!uerre nazionali, come, per esemp'io, a Volta di Manto,•a nel 18&.8, n Montebello nel 59, a Medole e a Gàzzo ldo nel 66. · 1 Prussiani che oggi sono ormai mae.stri nelle cose allinenli alla guerra. senza unila togli ere alle nuove esigenze dell'odiuna tattica . hnnno troval o modo di conservarla; mi piire, tra altro, anche giu;,o che noi si sia intanto appreso da loro almeno in questo, a ~o-11 ci liare il pn>:~resso col ri~pett.o dovuto alle tradizioni . i9"
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Veni amo alla seconda proposta. Il revolvér, in confronto delle altre arm i, poss_iede il vantag~io di esser molto leggiero, malgrado rechi seco buon numero di colpi, di essere di facil e maneggio e di non offrire in conveni enti che quasi nulli nel suo porto alla cintura. Sicchè esso in molte ci,;coslanze può tornare utile al soldato di cavalleria. Per un colpo d'allarme. nella difesa personale, specialmente quando, per qualunque causn, venga improvvisamente a mancare il cavallo , per imporsi, in paese ostile, aJ:(li impiegati di una stazione fefroviaria, di un ufficio telegrafico odi posta, per le tolte, pÙ'ò essere beni ssimo ind icato. Mn dçve il revolver può produrre effetti veramente apprezzabili , è nell 'assa lto di un convoglio. Una pattuglia , per esempio, che con una celerità pari nll 'audacia, riesc,a a deludere la vigilanza della scorta ed a porsi inosservata ben presso le prime vetture, è quasi sicura, col numero moltepli ce di colpi dei suoi revolvers, di stendere al suolo parecchi cavalli , e così mercè l'impaccio delle vetture rimaste senza mezzo di trazione, di fare anche e di molto ritardare, segnatamentè in una strada stretta, la marcia di tutto il riman ente carre·ggio . Con un'altra arma, per la velocità quasi fu lminea con cui deve essere condotta una si mile operazione, forse vi é da credere che non si possono 01.tenere effetti uguali à quelli.che può dare il revolver. Del resto è molto difficile l'enumerare a priori gli infi niti casi di guerra nei quali un'arma può venire più vantaggiosamente impiegata, e forse il revolver chi sa che non sia chiamnto dalle svariate ci rcostanze a rendere maggior numero di serv izi ed anco più importanti di quelli che ho ades:;o accennato, ma ciò che mi pa re si possa indurre senza esitilnza, è che quest'arma, perqunnto ne sia stato scritto, giammai potrà rimpiazzare convènientemente la lancia nelle cariche. Un reparto qualunque di caval leria che muova all'attacco coll'arma, di cui adesso di scorriamv, in pugno, di brevissima portata, priva di ogni effetto morale preparatore del successo, i dj éni colpi incertissimi vengo no presta mente esau riti , rimane evidenle al solo pensarvi, come non possa ottenere quegli stessi risultat i (q ualunque sia la truppa da attaccarsi), di altro reparto armnto invece di
.' CONSIDERAZIONI
lancia, dal cozzo'spaventèvole, dai colpi sicuri e soprattutto inesauribili perch è la lancia, fra le sue qualità eccellenti, ha pur anche quella di essere sempre_carica. Già fin dall'epoca di Federico II - l'ho poco fa accennato ~ venne ammesso come pr'mcipio fondamentale che la cavalleria non dovesse far uso del fuo_co nel combattimento a cavallo e, checché se ne dica, quel principio ~- rimasto sino ad ora immutabile. D'altra parte rimane anche facile il prevedere, io credo, come nel disordine immenso ed inevitabile di unamischia,especialmente tra cavalleria e cavalleria, il revolver a vati colpi, a tiro rapido, e così corto com'è, non possa fare a meno di riuscire .quasi ugua'lmente dannoso tanto ad amici che ad avversari e cbe appunto per ciò una cavalleria, per quanto sicma del s1:10 esatto allinéam~nto, si arresti al primo colpo sparato dai suoi a qualche.distanza, senza poi slanciarsi più altrimenti all'urto. E a dir vero mi pare inutile !'aggi ungere qui che una cavalleria la ·quale dovesse contenersi in tal modo, sia dinanzi a truppa .a cavallo, sia dinanzi, oggigiorno specialmente, à tnippe a piedi n~miche, sarebbe cavalleria iiTemissibilmente perduta . .. La pistola riel combattimento a ca.vallo era usata dalla cavalleria in tempi assai ·remoti, ma nemmeno allora serviva· propriamente per la carica. A causa delle poco perfezionate artiglierie come pure di tutt~ le altre armi a fuoco, era quell'arma il mezzo più diretto e più acconcio di cui disponevano per preparare in certo modo l'urto col fuoco del quale già incominciavano a sen tire la necessità per !a migliore riuscita degli attacchi. · Infatti la cavalleria a quei tempi 'si atten·eva ordinariamente al · seguente modo di . combattere: Disposta in ordinanza profonda ( vale .a dii·e su numerose righe, una dietro l'altra), avanzava per r;ighe successive fin presso--la linea nemica, tanto presso da potere, come si di~eva allora, scorgere il biaTlCO degli occhi del nemico: quindi faceva fuoco, ~d ogni riga alla 'sua volta, sgoi:nbrando la fronte, lasyiava libero il moviqiento alla riga successiva, affinchè 1 potesse -ripetere la stessa azione. Tale manovra durava sinchè l' ordinanza dell'avversario fosse scossa, ma poscia si caricaya_coll'arma bianca. . · Era insomma, quello, il così detto caracollo e si sa che anche
INTORNlil ALL' Alt.MA MENTO ))ELLA CAVALLERIA .
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.allora; abbenchè, il · movimento si facesse al passo e la pistola si s<:a: ricasse addirìUura quasi da piè fermo, pur tuttavia avvenivano ognora c,ravi disturbi e continui inconvenienti. . Tanto è ciò vero che quando . 8 Federico II abolì in mo-do assoluto l'uso del fuoco a c~vallo, dispose ia sua cavalleria su due righe (al principio del suo re·gno l'ordinanza -éra stata ridotta a sole tre) , diede per forma di combattimento tillo· s_quadrone la linea spiegata o la colonna di mezzi squadroni a di -stanza intera o doppia, a seconda dei casi, ed in una cìi queste due formazioni, al momento più opportuno, la faceva p,:ocedere all'attacco coll'arma bianca in pugno, di trouo sino ad entrare nella zona -efficace del fuoco avversario, poscia di galoppo sino a breve distanza per lanciarla poi in fine a tutta carriera sulla fronte nemica. Dal medio-evo in poi quello è sLa,to il più gran passo che abbia fallo la tattica di cavalleria, e vogliono gli storici che solo ai tempi . di Federico ess,t abbia raggiunto l'apogeo della sua gloria. Ma tànta -era in lui la tema che· qualcuno continuasse ad ad()prare il fuoco nelle cariche, ché scrisse nel suo regolamento del 17iH> queste testuali 'parole: ·<<Nessun comandante cli squadro.ne deve per-
mettersi sul suo on01~e e sulla sua riputazio1te di fare uso del fuoco nette. cariche. ». ' Io non so se aclesso, date purè le odierne circostanze di guerra, possa esser lecito o necessa.l'io di trasgredire ai'.precelli di quel gran capitano; ma da quanto è stato finora brevem.ènte accennato, mi sembra possa r_isultare con sufficiente chiarezza. come la proposta <1.e\ revolver i1) rimpiazzo, della lancia -non si possa accettare. Essa pt'Qposta d'altronde, a pensarci bene, anzi ,che farci se~mare un progresso, ci ricondur:reblje invece mollo indietro, per lo meno sino all'epoca di Luigi XIV nella quale se c1>n Condé, Turenna, Montecuccoli la strategia e I~ logistica ebbero qualche sviluppo, la tattica non 'fu certamente in fiore. · , ' '
Ora dovrei parlare dell'armamehlo misto, che fn del resto adottato 'da una parte della nostra cavalleria, , e dire come fu sciolta, · almeno qui da noi, la questione di associare, cioè, l'azione della lancia a quella dell'arma fuoco. Ma prima di andare oltre mi è necessario soffetmarmi'qui per spendere qualche parola sull'impiego di quest'ultima arma, vale a dire s?l combattimento a piedi.
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INTORNO ALL' ARMADJEN·T O DELLA CA VAI.LERIA
CONSIDEltAZIONI
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Questo genere di combattimento per la cavalleria è tanto antico da risalire a qDelle remote età, la di cui storia si -confonde, si può cfire, colla favola. Però ·da Alessandro il Macedone che ~ondusse in Persia i suoi dimachi (così chiamati perchè co~battenti in due modi, a piedi ed a cavallo) pér tut(a la st.Qria dell'epoca greca e di quella romana, troviamo qua ·e là narrati fatti d'arme precisi, nei quali la cavnlleria combatté eroic;H~enl.e anco a_piedi. Solo nel medio evo, nel tempo in cui quest'arma ebbe il primato del campo ed interi eserciti si ·componevano di sola gente acavall o, non si hanno esempi di appiedamento. Già quei famosi cavalieri che, còperti di ferro, non sognavano altro che avventnr'e perigliose e· combattimenti individuali, nvrebbero disdegnosamente respinto l'idea di mettere, sia pure un piede sul terreno della lotta, che soltanto il zoccolo del loro dè.;triero po1.èva calpestare. Tuttavia nella metà del xvi secolo, dopo l'apparizione delle armi nuove, tornò à riaffacciars i il sistema di ridoprare la cavalleri\l, nel combattimento a piedi, anzi nel 1543 .Pietro Strozzi, "fiorentino, sol.lo il regno di Enrico (I di Francia istituì i dragoni unicamente per tale impiego. Questi dragoni, armati ~i moschetto e provvi sti di cavn llo solo per trasportarsi sollecitnmentesul puntò de!J'attacco, dovevano qui,,i appiedare per servirsi dell 'arma a fuoco con maggiore• faci lità e sicurezza, ed in trii modo resero seonalati sérvi"i , <? ~ ' spec;:\'lment.e nelle scorrerie, nei partiti, nelle ricogni.zioni, e riscossero invero l'ammirazione genernle. Ciò nondimeno la loro fama non tardò ad oscurnrsi · quell a truppa " .nè più,''nè meno, che' in ultima annlisi, ,,eniva ad essere co'gtiLuita di fanti a cavallo, epperciò mentre era iìnpossibilital.a di tener test.a al.la· vera cavnlleria, non era neanche in grado poi, di fronte a qualunque lrUppa §Cossa e sgominata, di servirsi utilmente del cavallo per approfittare del momenlo opportuno onde disperderla c11l l'im ~ ' peto di bna carica. 1 Anzi, per questo difetto ac.idiritlura capitale nella loro costitu·· ziune, i dragoni dal xvi secolo in poi e sino a Napoleone, tutt.e le . volte che fecero la loro comparsa nelle irnerre dovettero oonora i? cedere il posto alle altre specie di cavalleria. · · In questi ultimi tempi, però, se ne ridestò l'idea, e dacchè fu. \
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'.'ono veduti gli ulani al 2° periodo della guerra franco-germanica, . impugnare quasi istintivamente gli chassepots tolLi ai Francesi per le loro celebri escursioni aLtraverso i paesi della Mosella, della Mosa e della Marnn, tutte le cavallerie d'Europa furono poste in condizione di potere, all'occorrenza, co mbattere in qualche modo a pied i. · Se non chè i nuovi regolamenti delle varie cavallerie si ispi rano lutti al concetto, in gener::ile, che se ne trasse dal!' ora detta campagna, .e ciascuno prescrive di usare questo genere di com batt.imento soltanto io circostanze eccezionali oppure in situazioni di
piccola forza che non possa ripromettersi effetti utili coll'urto dei caoalli come appun to si esprime, in uno dei diversi casi contemplali, il regolamento inglese Il regolamento prussiano, l'austriaco e in principal modo il russo, abbraçciando più largamente l'idea di questo appiedamento, si avvicinano maggiormente all'esteso concetto del generale Schmidt il quale consiglia addirittura alla cavai'leria l'uso del combattimento a piedi tmle le volte e dove non può I.ornarle utile di servirsi del cavallo. I . l•'ra tulti i regolamenti il nostro è invece il più ristrittivo, imperc1o~chè non solo raccomanda di rion abusare del combattimento a piedi, ma ne circoscrive tassativamente l'uso a pochissimi casi speciali. Veramente queqto nostro regolamento, a ponderarlo bene , si vede che in complesso è molto ragionato, .perchè in fin dei conti parte dal concetto d1 proporzionare per quanto è possibile l'azione tattica a piedi, alla capacità dell'arma a fuoco onde si dispone; e per verilà mi pare si possa ritenere come col nostro moschetto non Yi sia da aspirare (anche prescindendo da altre difficoltà) ad azioni molto estese e tan to meno a intraprese da fa nteria, La cavalleria perchè possa rendere a piedi utili servizi e posi tivi, bisogna.che oggimai venga prima di tutto dotata di un armamento più opportuno e che poi le sia impartita una istruzione di tiro e di rel ativa manovra da pori.aria allo stesso grado di istruzione della fanteria. La faco ltà che ba l'arma, cli cui trattiamo, di · portarsi celeremente su punti inopinati della linea di battaglia, quella ancora di potersi facilmente e rapidamente sottrarre da una situazione sfavorevole per prend ere nuove e migliori posizioni , e quella infine di 23 -
ANNO XXXI\', \'OL. IV.
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CONSIDERA ZIO N l
INTORN.O ALL' ARllAMENTO DELLA CAVALLERIA
potersi trasformare di un subito , al momento propizio, nel più potente elemento di urto , sono tali (ove se ne sappia abilmen te e conv~nientemente approfittare) da accordare, a mio credere, sotto un certo aspeuo, alla cavalleria, un non trascurabile vantaggio sulla stessa fanteria, tanto più se vi si aggiunge la co nsiderazione che i cav,ilieri, all'opposto dei fanti, giungono sul luogo del combattimento non stanchi dal camminare e che possono ivi manovrare senza il peso opprimente del sacco sulle spal'le. Al prin cipio di questa conferenza mi sono permesso di osservare come l'esperienza delle ultime guerre d'Europa, non porga suflìcienti dati per lo scioglimento dei problemi che ogg i s'incontrano nel la preparazione della càvalleria, però .havvi un'altra guerra combattu ta ultimame~te fuori del nostro con tinente , la quale benchè precedente la fran co-germanica e la russo-turca pure e sì ricca di tali insegnamenti nel!' impiego della cavalleria, da formare, il di lei studio, la più profittevole scuola per noi. Intendo parlare della gu'erra d'America così delta di secessione in cui le audaci imprese compiute Ja quei reggimenti a cavallo, mentre riscossero l'amniirazione universale, riuscirono di tal pe~o sulla bilancia della vittoria da determinare l'esito finale di quella lunga ed accan ita campagna . Vero è che l'ent.usiasmo per quei cavalieri d'ollre mare venne molto scemato dagl i scritti di valenti autori, i quali si affrettarono a provare come le operazioni della r.avalleria americana, avendo avuto luogo in circostanze cosi di verse da quelle dei teatri di guerra eui·opei, non potevano servire per noi di imitab il e esempio . Per mostrare come ·si giudicarono sulle prime in Europa le imprese di quella cavalleria, riporterò qui alcune parole cli Scherff a proposito dei famos i raicls. « Si tratta di quelle scorrerie - egli scrisse - da eseguirsi con masse cli cavalleria sui fianchi e alle spalle del nemico, che si odono talvolta ci tare come esempi i di meravigliosa atlività anche da person e competenti in fatto di cavalleria. Dirimpetto a questi concetti coloriti spesso in modo quasi idealistico, noi crediamo di poter sostenere che la ripeti;:; ione delle scorrerie ameri<;ane, nèi terreni coltivati dell'Europa centrale, è addirittura imp'ossibile. Non era che in quelle condizioni ~particolarmente favorevoli pel nutrimento e
specialmente pel camb io dei cavalli (qual i le offrono le immense pianure d 'Americ1t, nò certo i terreni col ti vati d'Europa) d1e si po· t~vano eseguire quelle ardite scorrerie che tanto seducono la fantasia, dalle quali dopo un'assenza di quattro. settimane, la maggior varte dei cavalieri arrivava sul terzo o quarto cavallo cambiato . Ma fatta anche astrazione da questo ostacolò che nelle nostre condi.zioni è da considerars i come insuperabile, le in traprese di tal genere cJi mezzi di comunicazione ché si hanno in Europa. non po1tranno nemmeno in paese amico conservare per ventiquattr'ore · ,quel segreto che è condizione capitale del successo. Quando sfogga -questo essenziale mom·ento della sorpresa, le misure che prenderà immediatameHte il nemico prepareranno in brevissimo tempo la rovina della scorreria, compensando così a bbondantemente col quasi :ann ientamento della massa di cavalleria impiegatavi, quei danni .-che essa potrà avere arrecato n . Per quanto serie e profonde siano le osservazioni di questo splendido scrit.tore militare tedesco, pure 'al tempo in cui oggi siamo giunti, forse non hanno più . lo stesso valore che potevàno . avere ,qualche anno addietro. Dal ·1862, anno in cui scoppiò la guerra di secessione, la vi,cenda ha corso velo.ce in Europa, le idee si sono già di mollo mo-0.ificate, ed i progressi nelle armi , nella tattica ste&sa di cavalleria, · -come pure i perfezionamenti avvenuti nella tecnica dei varii servizi accessori, vale a dire in quello dei poolonieri, telegrafisti, ferro.vi eri ecc. , ecc., hanno già fatto sorgere fra di noi caldi ed autorevoli fautori di questi raids . Anzi un articolo del generale C.orle, com:parso sul gio rnale milanese il Corl'ie!'e della sera, qualche tempo •indietro, mostra quanta strada abbia fatto anco fra noi nell'opin·ione ..general e l'idea di queste operazioni cavalleristiche. L'articolo in parola così si esprime nella sua conclusione : « Dalle cose qui ac· -cennate ci sembra potere indurre che nelle prossime g'uerre: le tre -arm i agiranno quasi indipendentemente l'una dall'altra collo scopo ·C<>mune di recare ognuna il maggior danno possibil e a quella forza nemica che si potesse trovare di fronte. La.cavalleria - la cui prin·cipalissima missione sembrava fo sse diventalo il servizio di avanscoperta e di perlustrazione - eserci terà invece nn' azione stra te. gica importantissima con raids all'americana intesi a deva.stare il I,>aese nemico ed a distruggervi i mezzi di viabi lità e di sussistenza».
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CONSI,DERAZJONI ll\TOR.NO ALL' AR)lAM BNTO DELLA CAVALLERI A
Ad ogni modo, se ben si considerano le cose, nel prendere sol-· tanto in esame i servizi che devono rendere ormai le ca,•allerie del· nostro continente flll'avanscoperta, si può facilmente scorgere come non riesca improbabi le il caso che masse di gente a cavallo, lanciate lit sul vasto campo strategico, vengano, ed anche non di rado, dalla necessità, ch iamate a. compire missioni se non eguali almen o· non tanto dissimili da quelle compiute dalle scorrerie americane. Ma lasciamo pure da parte i raids. La cavalleria d'oltre mare ,. non mancò di raccogliere splendidi allori anche nel campo tattico, e nelle .numerose battaglie di quella guerra vigorosa, che durò 5 anni, gareggiò spesse volte a piedi co lla propria fanteria. Ma la caVflll eria americana per arma a fuoco aveva nè più né meno che un fuci le uguale a quello dell a fanteria, e perciò poteva in moiti casi anco sostituirla. Ora non ri ha chi non ben vegga qual valore ine· stimabile avrebbe per qualunque comando, la nostra cavalleria ove,. invece di possedere un semplic~ moschetLo, foss e munita addiri ttura di un fucile a ripetizione, il meglio che si conosca, come sasebbe, per esempio, qnell o a calibro. hdotto, che mentre avrà a quanto si dice, una portata di gran lunga maggiore di qnelln del fucile Wetlerlì, sarà anche più corto e più leggero e .quindi potri\ essere con maggiore facilità portato a cavallo. Però bisogna qui avvertire che lo stud io inteso, nella preparazione, a dare alla cavalleria la massima intensi là possibi le 4i·fuoco ,. non ci faccia trascUJ:are l'altra quali tà che deve pur . possedere in egual grado quando deve agire come arma da urlo . Ciò, altrimen ti, ci condurrebbe a formare della j(mtàià montata éon tutti j. difetti dei dragoni e qtiesti .oggi -avrebbero inolto minor ragione di essere che pel passato . .sono i dimachi e non i dragoni quelli che bisogna preparare per le campagne future, e al fucile dalla maggio1· quan1.ità di fuoco va èongiunta l'arma bianca dalla maggior potenza. di urto. Infin iti sono gli esempi di falli in cui la cavalleria americana combattè gloriosamente tanto da fanteria quanto da cavalleria; ma per esser ·breve mi limiterò ad accennare solamente la condollu, da essa tenuta nell' ulti ma bauaglia, dove, tanto a piedi che a ca,·allo, concor5e brillantemente e molto' efficacemente a por termine alla. campagna.
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L'ultima battaglia della guerra di secessione fu precisamente ()nella 1i Five YVorchs che durò tre giorni. Nel primo giorno il -corpo ~el .gen erale Sheridan composto di ,f O mila cavalieri, ope. randa md1peudentemente, sostiene un accan ito combattimento cont ro due di~isioni di fanteria aiutate da cavalleria, e respinge fino . ,a no tte gli attacchi di nemici valorosi ed esasperati qual i erano i :separatisti, massime in quel momento sul finir della anerra· all'io.(! . 1' ' omani tre .bl'i~at~ di questo s·lesso corpo, soLLo gl i ordini del ge nerale .M.er'.'l t, ·appiedate accan Lo a una linea della propria f~nteria, · -dopo v1v1ss1ma lolla, prendono con essa d'assalto le trincee dei separatisti,. poi appena ·questi volgono le spalle, sono loro alle cal ,cagne ,a cav~llo e !i disper~o~o ; al terzo giorno finahnente, quando t utto I esercito dei separat1st1 condotto dal generale Lee si trovò ·Costretto ad impre~dere la ritirata, Sheridan radunato tutto. il suo -corpo di cavnlleria, si affrettò a tagliargli la strada e correndo pa1rallelamente al nemico in ritiratà, lo sopravanzò, scelse una buona · posizione e gli si schierò di front~. Il nemico per·aprirsi la strada fu ?ostrelto a spiega:si e dare un attacco in tutta regola, ·perdendo -cosi un tempo prezioso. Sheridan a quel punto non aveva altro :Scopo che quell o di guadagnar tempo, sicchè ripiegò ~opra una se·Conda. posizione e poi su di una terza, finchè sopragginnse tutta la fanteria del . di lui partilo; e l'esercito dei separatisti battuto, spos·sato, colto !Il mezzo a quel m9do, dovette posare definitivamente le armi . · Con quanto ho qui sopra ricordalo credo anche di p·otermi di ,s,pensare dal confutare l'argomen to, del resto tutto specioso , che portano gli avversari della fusione della fanteria e della cavalleria ·in un corpo solo, poichè l'esempio che ho citato, senza tan li altri ·Che potrei portare, .mi sembra sufficiente da solo a convincere .c hiunque. Del resto i contradd itori dicono: quando avrete costituito una truppa con un equipaggiamento egua lmente c(1modo per combattere · .a piedi ca.me a cavallo , quando le avrete impartito tulla la istruzione -e l'esercitazione tan to del fante che del cavaliere, mai del.la truppò. ,Potrà nbbracciare con convinzione i principii opposti onde si reagono le due diverse armi, e così tutto il lavoro, come tutta lfl istr71-· , zione, all'atto pratico, andrà f~yilmen te a cadere nei, nùlla.
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JNTORNO !. LL'ATU! AME~TO DEU.A CAVAI, LERH
CONSIDEitAZIONI
Ma basta, io credo, approfondire un po ' le cose por vedere subito come all'ano pratico debba invece avvenire precisamente it contrario. Il cavaliere ammaestrato a combattère a piedi, capirit certamente meglio del fantacc ino come gli attacchi della cnvall eria / nemica abbiano poca o nessuna probabilità di successo quando non gli giungano impreveduti e che egli si trovi bene appostato; e l'avanzarsi d'altronde di una massa di caval leria non produrTà in lu i, che ha conoscenza del cavallo, quel l'effetto morale che inevitnbilment~ produce in chi non ha confidenza con dello animale; mentre per contro potrà farsi maggiormente convinto dell a fac il iti! e della riuscita degli attacchi di caval leria quando questi arri vino impro vvisi , inaspettnti o in un momento di confusione e di sgominosu Ila fanteria. ln uno scri tto di Fambri, (:he non ila gnari mi capitò sott'occh io, m'occorse di leggere un aneddoto che fa troppo a questo caso, per · chè possa esentarmi dal riportarlo qui testualmente_: « In una caserma tedesca - egli dice - avevano comodi alloggiamenti un reggimento di cavalleria ed uno di fanteria . Lo sterminato conile era diviso da un muro, da una parte del qnrile non mancava mai un sergente di cavalleria che, insegnando ai più giovani cavalieri a girnre in ton lo la sciabola e colpire di punta, affermasse che armeggiando a quel modo lì , un cavaliere doveva, come nnlla, sciabolarsi qualtro fantacc ini; mentre dall 'al tra p:1rte del muro stesso, e' era sempre un sollufficial e di fan teria che insegnando a te nere· l'arma in resta montata e ad alternare lestamente colpi e punta te, giurava per tutti gli Dei e tutte I~ Dee che un fantaccino appoggiato· acl un ostacolo pnò molto bene infh,chiarsi di quattro cavalieri . n Fambri aggiunge : « Mssuno <lei due aveva ragione, ma con mol tn buona fede in sè e nel buon quarto d'ora ciascuno poteva. a sua volla averla. » Checchè possa dirsi in contrario, panni di poter chiudere su qnest'argomento aITermando che il saper infondere con ogni mezzo in una stessa truppa quella doppia buona f ede in sè, sarà d'ora innanzi l'arte vera del preparatore, come il sapere in guerra co· gliere a volo di opportunità ora l'uno ora l'altro di quei due diversi buoni quarti d'ora, formerà sicuramente la bravura ed insieme Ja glori a dei fu turi cooclot.lieri cli cavalleria. · 1
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Ed ora, per terminare il nostro esame, passiamo all' ultima proposta. L'armamento misto, che come ho detto fu adottato da parte della nostra cavrilleria, è quello , in teso a conciliare nei corpi a cavallo, cori la potenza di urto, l'uso di quella quantità di fuoco chedo"po la guerra del 1870-7'1 fu da t.ntti ritenuta loro necessaria. Da principio si pensò di .armare di moschetto Vet!erli i soli reggimen ti di cavalleggeri e parve che così il quesito fosse in certo modo bell'e risolto . Allora la nostra cava-lleria si com1Joneva cli 20 recrnimenti rnv , dei quali ineL/t lanceri e l'altra metà. cavalleggeri e nella formaz ione di guerra essa, con unn, bri ga ta di due reggimenti uno dell ' una e l' altro dell'altra specie, facev.a parte delle truppe suppletive in ciascun corpo d'armata. Sicchè si diceva che non occorrevano ulteriori studi inquantochè con una brigata così formai.a, ven iva ad essere riunito nel corpo d'armala un nu~ero bastan te di lance e di moschetti da potersi intraprendere qualunque operazione . E a dire il vero, sino a~ un certo punto, pel campo di battagl ia almeno, questa riflessione poteva sembrare abbastanza soddisfacen te. Ma gli è che coll'ultima Formazione cli gaerra la cavalleria venn e diversa·· mente ripartita, in ordine appunto al $UO nnovo e più importante ufficio , quello dell'avansc operta, nell ci quale, come abbiamo giit visto, può essere ch iamata ad eseguire in aspellale ed incalcolabili missioni. Dimodochè fu assegnato un solo reggimento a ciascuno dei ·dodici corpi d'armata, riservando i rimanenti al la costituzione di divisionì distinte per la esp lorazione lontana ed insomma pel servizio strategico. In questo sterminato campo natur:1lmente si sarebbe afTacc:ialo :mbito il grave difetto di armamento relativo ai lancieri, difetto che si sarebbe fatto maggiormente sentire da. noi che appunto per la nostra penuria di cavalleria, nelle estesissime reti di esplorazion e saressimo stati costretti a lasciare isolati, e forse nei punti meno adatti, reggimenti armati di sola. lancia , sern:a nemmeno l'appoggio del fuoco dei cavall eggeri . È bensì vero che ad una brigata cli cavalleria va sempre assegnata per lo meno una batteria d'artiglieria, ma quec;ta, come si sa, e come è anche risultato nelle esperienze fatte ai campi cli manovra, 1
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CONSIDERAZIONI
non può seguire dovunque l'altr'arma veloce, ed in ogni modo non potrebbe mai certamente trovarsi dappertu1t.o dove nelle esplora-zioni devono per esempio cacciarsi a volte i singoli squadroni. Sicchè, non volendo·- come con saggio accorgimento non volle il nostro Ministero - rinunziare agli utili servigi che può sempre rendere la lancia finì add irittura coll'imporsi anche quest'altra questione cosi della dell'armamento misto . Questa quistione fo a suo tempo mo lto studiata e lungamente discussa, e per vero il modo col quale fu finalmente risolta dal nostro regolamento, supera per giustezza di criteri e per indirizzo pratico quante proposte si sostennero in proposito e che da taluni ancora si vorrebbero sostenere. · Infatti si voleva da taluni togliere la lancia atutta la seconda ri"a . ò m ogni squadrone, provveder questa del moschetto, e ,così fare prima riga lancieri, seconda riga cavalleggeri; oppure togliere la lancia ad un so l plot.one in ogni squadrone ed armarlo di moschetto, mentre col sistema regolamentarmente adottato, si è ottenuto prima di tutto il gran vantaggio di munire ogni lanciere del moschetto, senza, al tempo stesso, depauperare quei reggimenti nemmeno di una lancia. Mi pa.re che al so lo mellere a confronto l'enunciato, dirò così, di questi tre modi, si comprenda subi to di quanto que~t'i;ltimo sia il migliore. Ma pure prendiamoli tutti e tre rapidamente m esame . Il primo modo. è vero, avrebbe avuto il vantaggio di porre sotto mano d'ogni singolo comandante, anche delle più piccole frazioni, un certo numero di lance e di moschetti (sebbene di questi ultimi troppo pochi per intraprendere qualèhe operazione), ma poi in ogni modo innumerevoli ne sarebbero sta ti i' difetti. Innanzi tutto l'armare di lancia la prima riga e di moschetto la seconda non ci conduceva ad altro che ad avere in campagna, diminuito per m~tà il numero delle lance là dove poteva occorrere uno squadrone di la.ncieri e per altrettanto e più il numero dei mo· scbettieri (essendo gli zappatori privi di quest'arrmiin seconda riga) lò. dove avrebbe potuto occorre~e uno squadrone di cavalieggeri; e i nostri squadroni, così armati, non avrebbero mancato ognor,1 <li provare a proprie spese come ciò sarebbe stato ad evidente danno della loro efficacia allorchè si fossero incontrati, specialmente all'avanscope!'ta, con squadroni sin di cavalleggeri sia di lanceri nemici.
INTORN O ALL' ARl\lAMEN'l'O DELLA CAVALLERIA
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Del rimanente gli squadroni armati in tal maniera nemmeno nelle manovre di guarn igione sarebbero stati mai costituit; come potevano immaginarselo i sostenitori di questo sistema. Di fatti se ::;i calcola l'ammanco che fa nelle fi le in gran parte dell'anno il gruppo delle reclute (le qua.li si istruiscono fuori dello squadrone), il vuoto non indifferente e giornaliero prodotto dalla gente di servizio equalchemalato, si vede sub ito come non avremmo avuto che molto di rado e più che altrn a caso, quella proporzione eguale tra lanceri e cavalleggeri pur necessaria per la formazione dello squadrone. E fin qui sarebbe stato anche poco, ma gli è in campagna dove gli attriti delle ripetute marcie diradano le fi le di molti cavalli e . segnatamente dopo qual che scontro, che non si saprebbe davverp immaginare sino a che punto di. confusione sarebbero giunti quegli squadron i. In quanto all'altra maniera di togliere cioè la lancia ad un plotone di ciascun sqttadrone per ar~arlo di moschetto, si vede ora sub ito come questa avrebbe tratto con sè tutti gli stessi inconvenienti dell'altra .proposta. Anzi c'era di più; che, adottandola, il numel'o dei moschetti negli squadroni sarebbe stato ancor minore e dovendo essi esser tutti riuniti in un sol plotpne, non avrebbero potuto servire in nulla agli altri plotoni quando fossero stati distaccati, cosa che all'avanscoperta capiterà ogni giorno. Tante altre ragioni del resto si potrebbero po!'lare a disfavore delle ora accennate proposte, e tante altre specialmente d'Qrdine morale che vengono in mente al solo pen;;are alla convivenza continua, in una stessa unità, di gente differentemente armala, con istruzioni diverse, ecc.; ma. orn:ai ho già abusato troppo della pazienza di chi mi ascolta e non ho più tempo di en trare in minuzie. · V~diamo piuttosto l'ultimo progetto, cioè, quello che fu adottato dal Ministero. Prima di tutto che cosa si volle ottenere con quello? Di dare ai lancieri col mosch etto, tutto qnel valore difensivo di cui potevano esser capaci e cli cui difettavano alTatto, conservando in pari tempo tutta la loro potenza di urto. Si riuscì pienamente nello intento allorchè fu trovato un mezzo per assicurare la lancia alla sella nel momento necessario per l'appiedamento, ed in tal modo furono evitati tutti quanti gl' inconvenienti che qui sopra sono stati accennati.
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CONSIDERAZIONI
Il moschetto del resto non riuscì nemmeno ad aggravare sensibilmente il carico della selli, perchè dopo le ultime riforme nell'equipaggiamento della nostra cavalleria, il così detto pacchettaggio colla soppressione di ranti oggetti riconosciuti inutili o superflui, fu scemato nientemeno che di 20 chilogr11mmi. E chi serveda vari i anni in cavalleria deve ben ricordarsi dell'epoca antecedente a quelle riforme, nella quale i Janceri erano ctrmali di lancia, sciabola, e di quel famoso pistolone il quale se non serviva a nulla in guerra, valeva però ad aggiungere al gravissimo carico di allora. del cavallo, un peso quasi eguale a quello dell'auuale moschetto Veuerli. In quanto alle istruzioni, a vero dire furono aumentate ben di poco o almeno non tanto sicuramente da aver recato la benchè mi. nima confusione in qnei reggimenti. I lanceri in confronto dei ca valleggeri non hanno oggi, rilla fine dei conti, di più che il maneggio della lancia. Ma questa istruzione è brevissima, molto semplice, e come abb iamo già visto, dipende più che altro, dalla istruzion estessa d'equitazione . D'altra parte se i progressi della tattica di cavalleria imponessero di estendere anche di più il raggio delle istruzioni come delle esercitazioni nei reggimenti armati di lancia, io sono persuaso che tutti gli L1fficiali dei nostri lancel'i raddoppierebbero di zelo e di costanza per svilupparle tnlte al massimo grado. Imperocchè anche senza ripensare all e future avanscoperte ed ai continui scontri che in esse-dovremo sostenere contro cavallerie tanto più numerose della nostra - francamente lo dico - non mi è dato di immaginarlo nemmeno che possa esservi per esempio un càpitano ff quale rinunzi, per qual,,iasi motivo, all'immenso benefici~ che può cleri vare in campagna dall'avere ai propri ordini, in certo modo, uno squadrone di cavalleggeri ed uno di lanceri ad un tempo ed a seconda delle imperiose esigenze del momento. Infatt; col si~tema di armamento adesso regolamentare dei nostri Ianceri egli non ha da for altro che dare uri semplice comando per ottenere subito come per incanto lo, squadrone che può occorrergli ad ogni circostanza ed in tutta la. sua interezza; e ove il moschetto venisse cambiato in un buon fucile, all ora oltre allo squadrone di lanceri avrebbe qualche cosa dr più d'uno squadrone di covalleggeri, avrebbe una vera e propria compagni.ì di fanteria.
INTORNO ALL' ARMAMEN'l' O. DELLA CAVALLERIA
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Ho detto una vera e propria compagnia di fanteria senza fermarmi némmeno all'eccezione cheqL1alcuno potrebbe formi riguardo all'esegnità del numero dei cornbau.enti, onde quest'unità verrebbe ad ·essere composta, poichè sembra, almeno secondo il parere di distintissime autorità militari; oggi l'esiguo numero debba considerarsi un pregio per una compagnia anzichè un difetto. Qualche settimana fa sull'Enciclopedia Britannica è comparso un articolo intitolato Guerra che il nostro solo generale come gl' Inglesi hanno soprannominato lord Wolseley, ha detto pllbhlicamente nelle colonne della Fof'tnightly Reoiew essere il migliore che nel suo genere sia mai stato pubblicato, e, commentandolo, a un certo pumo il nobile lord così si esprime rispello alla forza delle compagnie di fanteria: « Lrovo raccomandabile il sistema della tauica moderna adottata in parecchi eserciti continentali, e specialmente dai Tedeschi ma in pari tempo mi congratulo con !"esercito inglese per la picciolezz3r delle sue compagnie: Mentre parecch i eserciti hnnno compagnie persino di 250 uomini, quelle inglesi giungono appena alla metà. I Tedeschi hanno adottato ~ue~ st'unità così grossa non già per ragioni tatliche, quanto per rag,0111 economiche: Le compagnie numerose furono create .in Prussia, assai prima dell'allnale sviluppo della tattica: L'unità di compagnia inglese di circ;1 cento uomini è assai più facile di comand<1re ed il suo fuoco è più efficacemente sorvegliato e più utilmente diretto che non nella strabocchevole compagnia tedesca. Il comando del capitano inglese, in azione, è assai più agevole; può essere facilmente protei to ed impartito ovunque rrnlla linea di battaglia meglio che non succeda in quella spec.:ie di battaglione coi assomiglia la compagnia tedesca di oggi giorno. Anzi, ove non fosse per ragioni economicl1e, vedrei con piacere la forza di guerra delle compagnie inolesi ridoL.ta a proporzioni minori delle attuali ». n , Dunque allorché i nostri lanceri - che col loro modo d1 armamento sono posti, si può dire, sulla via. più diretta e più razionale per ncCO"liere quei perfezionamenti che la tattioo stessa della cavalleria, n può far necessarii in avvenire - allorchè, in altri termi~i, qu:III squadroni verranno muniti dei mezzi necessari per potersi tras!o1:mare all'occonenza, da unità potenti per la carica, in compagnie di fanteria, non sar1t la deficienza dei fucili di queste, che avremo
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INTORNO ALL'ARMAMENTO DEl, LA CAVALLERIA
37.1
CONSI DElUZlONI
da deplorare in molte circostanze, ma piutlosto la scarsezza del loro numero, o meglio ancora, riguardo a noi, la poca quantità di reggimenti di cava lleria . . A questo pun to e dietro tutto quello cbe àhb iamo detto in questa conferenza , se si risale con una rapida occhiata la storia mi lilare, si vedrà che si presenta alla nostra osservazione un fatto che sembrami non sia priyo di qualche significanza. Dopo la scoperta di Schwarz, urto e fuoco , questi due primi, essenzia li elemeuti del combattimento , perchè tanto disparati fra loro, sembrava a tu1ta prima, dovessero tendere ad eliminarsi . Invece, seb·be~e con lento processo, hanno sempre propenso a darsi la mano e ad avvicinarsi scambievolmente. · Infatti noi poss iamo vedere dalla storia che nel secolo x.v, pic'ch ieri e moschettieri, i quali combattevano in reggimenti divisi e separati, vengono :1 framrniscb iarsi insieme souo Gustavo Adolfo per fo rmare l'uni tà di compagnia, e nel secolo appresso picca e fuc ile tendono a fonders i in un'arma sola, fusione che fu in seguito completamente effettuata daVauban coll'adozione del man ico vuoto della baionetta - e collo svo lgersi di questo processo storico andò man mano scomparendo dagli eserciti il bisogno delle varie specie di fante ria. Un analogo processo. quanlunqtie ancor più lento. si è pn re andato svolgendo anche in cavnl leria, e se l'uno ed il fuoco presso di lei non sono arrivati a fondersi in un'arma so la, si sono però di già assai convenientemen te e intimamente congiunti in un medesimo indivi dt10 . · ' Dimodochè non senza un qualche fondamento mi pare si possa · prevedere che il tempo, questo primo e più grande innovatore che si conosca, arrech i anche fra non molto la necessi tà ài avere negli ;eserciti una sola specie di cavalleria, la qual e probabilmen te sarà armata di lancia (forse rientrante in sè stessa come quell a della cavalleria inglese nelle Indie, per maggiore comodità e spedi"tezza negli appiedamen ti) e del fucile più perfezionato, munito questo a sua vol La di una baionetta fo ggiala in tal maniera da tenere il mezzo tra la scimitarra .turca e il co ltell accio raccomandato da Sheridan per la_ cavall eria americana e che possa perciò servire efficacemente
anco a cavallo dopo l'urto nel!~ misch ia a corpo a corpo, e da, portarsi alla cintura al posto della sciabola. · Ma queste, per veri tà, sono induzioni che forse tendono a guardare troppo oltre, nè io me ne sento la presunzione. Solo mi sembra che ove, nelle circostanze d'oggi, si riconoscesse in tanto il bisogno di armare tutta la nostra cavalleria alla maniera dei lanceri, io tutto quello che ho tentato di esporre in ques to breve e modestiss imo lavoro, qualche ragione ci si possa trovare per con vincersi che se non pochi sarebbero ,i van taggi, insi gnificanti o quasi nulli riusci rebbero gl'inconveni enli. Ed ora , benchè malamente, ho esaurilo il mio tema; ma prima di lasciare questo posto voglio ancora rivolgere altre due paro le iii miei cornpagni di regg imento, segnatamen te ai più giovani ufficiali. La quistione dell'armam en to è seo;~a dubbio dell a più grande importanza, perchè è colle armi che si combatte e si vince. La fanteria che seppe ognora avvalersi dei loro crescenti progressi meccanici, giunse a togli erci il primato del campo e a diventare ~ come . oacri la regina delle battagli e; talmente <'><'.> meritamente vien detta che ormai noi, come l'artiglierin , non ne siamo che un'arma sua ausiliare, e d'ora in avanti tanto maggiori e più splendidi saranno i nostri .servizi, sia sul ca mpo che dovunque, quanto più s_apremo e potremo operare in prò di lei . ·. Però per raggiungere qne;;to nostro estesissimo inten to , oltre alle armi di cui ho fìno ra parlato, abbiamo anche un'altra arma, l'arma · nostra principale che è il cava llo, che non è suscettibi le di perfezionamenti per i progressi della meccanica, ma che acquista il suo più gran valore dalla nostra abilità nel cavai.care e da ci ò chf:l no~ deve abbandonare mai un cavaliero e che in gergo soldatesco s1 chiama fegato,· fegato del resto che alla cavaiI.eri a italia_na_no~ mancò mai come a nostro orgogl io l'anno scorso di questi g1orn 1 un nostro deputato potè afferro.are in pien1> Parl amento . Sicchè dunque studiamo pure le armi. si impari con fervore a mane,r(!iarle destramente, ma sopra totto a11' occorrenza buon i spron i, pront~"ardirc, prepotenza di volontà qualche volta, e i futmi campi di battaglin in ogni modo, saranno sem inati sempre d'alloro anco per noi. A.
N 1CCOLAl
Tenente colonnello reg,q. cava1l. Umberto I.
-QUANTl'l'A · , Q,UALl'.l'A' ED APPRESTAMENTO DEL VIT TO PER LA T.R.UPPA
QUANTITÀ, QUALITÀ ED APPRESTAMENTO DEL
VITTO PER LA TRUPPA
(Continuazione e fine, vedi Rivista. 1nilif.are puntata ·cti novembre 1889).
III. L'appresta1neoto del vitto 1nilltare, o la ,•arletà, la confezione ecl Il 1nodo di cousumazlone d elle razioni.
,1. Colla gi usta quantità e colla opportuna scelta degli alimenti, non é provveduto ancora a tutto quanto ha r iguardo con la buona igiene dell'alimentazione mili tare. Non basta di presentare al soldato una quantità sufficiente di determinati al imenti, ma importa sommamente di fargl ieli manaiare e di· permettere agli or(•ani diaev stivi di elab9rarli a dovere. A qnesto scopo concorrono al tre condizioni di molto peso, che giova adesso esaminare, quali la varietà, la confezione degli alimenti, il teni.po, il luogo e il modo di consumazione delle razioni. L'.ig'iene vuole che l'al imentazione, ollre ad essere sufficiente, sia anche viiriata. La varietà degli alimenti è condizione indispensabile a che il cibo giornaliero riesca appetitoso e conseguente:mente più digerito e meglio assimilato . Non vi è quanto uno si.esso ali mento, per buono che sia, imbandito quotidianamente per lungo· tempo, che si renda sgradito, nauseoso, pesante al ventricolo, difficilmente digestibile. e·
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Le Norme d'igiene per la tru,ppa, applicando questo prin · cipio generale al l'al imentazione militare, dicono : « La organ izza« zione umana esige ,., una certa varietà di sostanze al imenta ri . La <.< composizione della razione del soldato sarà variata a seconda · « delle stagioni, del clima, delle loca lità, delle convenienze e delle « circostanze in cui i soldati si trovano; legumi e vegetali mange« recci sani, freschi o secchi, renderan nq la razione più utile alla « n utrizione e più gustoso il rancio». Qu esto della varietà nell'alimentazione militare è argomento molto discusso e studiato ·àagli igienisti militari, e fu cosa sempre raccomandata da tutti coloro cui · sta veramente a cuore il benessere del soldato, tan to che, più di una volta, non mancò nemmeno chi richiamasse fra noi, in Parlamento, l'attenzione del Ministro della guerra sulla tani.o utile e desiderata vari età del villo per le truppe . Ma, malgrado le persuadenti po lem iche, le calde ed autorevoli ra.ccomanda.zioni , il soldato nostro, come del resto anche quello di :altri eserciti ragguardevoli, è ancora troppo spesso oppresso e disgustalo dalla monotonia del su·o pane quotidiano, e ciò ,· non solo perchè non divenne ancora intima convinzione di tutti il sommo utile della varietà ricordata, quanto anche perchè, in realtà, ad otteMre quest'intento pieno ed intero si parano din anzi gravi diffìf.oltà; principalissime fra tutte la ques1.ione ·economica , il sistema. del le masse villo e di sussistenza attualmente in uso e, diciamolo pure, anche un soverchio timore del nuovo, che rende ciecamente affezionati al vecchio e comodo andazzo. Lasc iando da. parte le difficoltà secondarie, che del resi.o variano a seconda dt;i casi e si ponno comprendere facilmente, fermiamoci un po; ad esaminare le tre principali adesso segnalate , per poterne meglio apprezzare tutta la portala. Secondo le ultime disposizioni regolamentari (Atto 92, del 25 giugno 1886), per l'alimen tazione del nostro soldato, vengono prelevali dal suo assegno giornaliero 62 centesimi, eccezione fotta <lei carah inieri e pontieri , per i quali esiste un trattamento speciale, che però poco monta qui precisare, come ;ipplicato alla minoranza del la forza sol.lo le arm i. Siccome poi il pane viene fornito in natura dall o Stato, al prezzo di centes:mi 20 a razione (di grammi 750) , i 62 centesimi vengono ridotti effettivamente a 42. È con questo piccolo scotto giornaliero che occorre dunque far fronte 1
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QUANTITA.', QUALlTA' E D APPRESTAMENTO
DE~ VITTO PER LA" TR~PPA
a tutte le spese inerenti alla v~ttovaglia del soldato stesso: acquisto delle derra te ali mentari (eccetto il pane), dei condimenti, del caffè o del vino . · Vista la es igui tà dell'assegno (non escl usiva d'altro11de al nostro esercito), la cosa éhe più facilmente si vaghegg:a da chi brama c~e il soldato goda di un vitto migliore e·più variato, si è un tenue aumento di quel !imi tatissimo scotto, e spesso si sente dire che l'aggiunta al medesimo di pochi centes imi, mentre potrebbe sciogliere il grave problema del vitto militare più nut~ien le e ad un tempo meno monotono, non d?vrebbe esser poi cosa da rovinare le finanze del lo Stato. Ma pur troppo l'entità. di quell'espediente, insignrficanteaprimo intuito, pren de, a conti fatti, delle proporzioni gravi ed inattese da chi lo suggerisce, d'0rdinario ascollando i soli impulsi del cuore, senza aver consultato i risultati del calcolo. Difotto, suppon iamo pure che quel piccolo aumento avesse le mòdestissi rne proporzioni di un soldo per uomo e per giorno . Orbene, questa somma insignificante di per sè, spesa ogni giorno in più per una fol'za media sotto le armi che, per far cifra tond:;., si può stab ilire per l'Italia in 200,000 uomini , si risolverebbe in un aggravio pel bilancio di 3,650,000 lire all'anno. · Credo che basti questo solo e semplici·ssimo calcolo e la cifra ingente che ne compendia il risultato , . per rilevare tutla la portata delle difficoltà. economiche che si incontran o, quando si tratta del sostentamento, sia pure modesto, di una grande collettività qnale è appunto l'esercito . L'opportuno espediente contro questa difficoltà déve dov·unque cercarsi nel nostro caso, più che nel sòccorso di maggiori asse~ni, di fficilmente realizzabili, nel principio fecondo d.ell' associazione esercitata largamente, senza pastoie, con probità, zelo ed oculatezza. Ed è a questo principio appirnto che obbedisce la instituzione delle masse dell'ordinario, che non rappresentano al t.roche l'associazione delle piccole risorse dei soldati, governata e diretta da chi deve curarne il benessere, nell'intento di provvedere al loro migliore possibile sostentamento. Ma l'organizzazione di queste masse nel nostro esercito, tale da permettere tutti i migliori effettj che se ne potrebbero attendere,
può dirsi ~on esista, dal_momento che è lo Stato stesso che provvede, per mezzo di grandi appalti, rii sostentament? del1a. truppa, entro i limiti dell'a ssegno di L. 0,62 (incl u~o il pane) per uomo e 'pér . .I . , ' g,orno. Questo sistema di 'accentram~nto esclude .il concorso illuminato, ' zelante ed attivo di coloro che sarebbero più direttamente interes.sati nella cosa, come i cornand~nti di batta.g-lione è.di compagnia; non ne mette in giuoco la emul azione, fe,:onda sempre di .ot.timi risultnt.i, e .porta delle restrizioni nèlla fissazione d~lle razioTri, nella scelta delle clerrate alim entari, sul mod'o é sui mezzi di preparazione dell'ordinario; le quali cose ridondano tùtte a çarico è1è11 a· varietà nell'alimento del soldato. Nè basta: questa varietà. tanto vaglieggiata trova un altro e non piccolo intoppo nel sistema dei contr_att.i e delle fornitiire per J'açquisto delle derrate . alimentari, il quale es~endo regol ato dall'nzienda delle sussistenze ed in es,sa accentrato, obbedisce ne.cessariarnente a delle tendenze unificath ci, che precludono ai corpi la . via alla più ampia scella dell e derrate al imentari , quale . potrebbero fare invece accedendo direttamente al libero commercio e ·sfrullando cosi · 1a concorrenza fattrice di economia: a· danno del m,mopul io dei grand i: fornitori,· d1e ad essa si s·ostituisce col sistema at~uàle. . ,. ' Osservando la tabella B del § 4 della 1• parte, che presenta un pamllelo ·delle razioni militàri adottate nei principali' eserciti eu- · ropei ed offre dei cenni preziosi sui vari modi secondo. i quali quelle vengono realiz.zate, si comprende quanta maggiore l~titudine amministrativa debba essere concessa negli eserciti inglese, tedP,' sco, spagnuolo, svizzero, russe/ ai regolatori del ,,iuo del I~ truppa, e quanto, più che nel nostro esercito, debba rimanere discentrata quella aziendv , avvalendosi del concorso efficace-, probo ed allivo ora dei · c~mandanti. di bauaglione, · ora dei éoinand;inti di compagnia, 01:a delle commissioni dell'ordinario, ai quali è data ampia libertà di regolare ed ammin istrare il vitto dei· soldati dipendenti~ come meglio reputano per il loro benessere, solo rim,\n_~ndo obbligati di mantenersi entro la falsariga· di alcune. semplici norme amministrative ed igieniche di ordine tutto affatto gen~rale. . Per dare un'idea. più esatta qel çòme la, questiorie degli ordinari potrebbe essere meglio regolata fra noi a profitto de.Ila ali11!entazione
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24 .:.. ANN{l XXX!V, VOI,, I V• •
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del soldato, e nell'intento soprattullo di eoarantirne una ma(rniore . . ~ varietà, nqn. trovo di meglio. che accennare come si passano le cos~ a tal riguardo, in tempb di pace, nell'esercilo tedesco, togliendone le notizie dalla bell'opera del Kirn, l' A limentation du soldat, 'Paris,, 188t\. . · · · Come fu. notai.o anche nella tavola B del§ 4°della l" parte, il pane nell'esercitò tedesco, come nel. nostro, è somministrato dallo Stato in nattn·a. Sono quindi devqluti ad ogni soldato '15 centesi mi per nutrimento , più un assegno variabile fra "2 e 26 centesimi. a seconda delle guarnigioni. Cop questi ·modesti . proventi ecco co~e si provvede al v,i tlo della truppa. ·. . . ·· T.n ogni batlagÌione fu,nziona una commissione che ha per presidente il capo di battaglione e. per meI9-b1·i ·un capitano, un pi·irno O secondo tenente, ed il medico di battaglione. La comm1ss1one ha libertà. illimitata, sì negl i acquisti, che nel· vaÌ·iare l'alimentazione d~lla truppa, colla sola conclizio'ne di unifoi·marsi alla quantità fissar.a dalle ordinanze ministeriali relativamente al lardo, alla càrne di bué, _di montone, .di maiale, ecc. Mantenendosi nei limi ti dei crediti stabiliti., ,può introdurre a ·suo piacere· tutte le modificazioni possibili .nell'ordinario. L'Istruzione ministeriale 8 settembre ,1S78, relativa alla amministrazione degli ordinari (lvlenage fonds) raccomanda di non . . ' trascurare alcun mezzo ,per arrivare a dare alle truppe la colazione, il desi{lare e la cena. · · È prescritto inoltre al presidente della commissione deirli ordì. ' 9 .nari di variare le pietanze', slabilen._do dei m'enus che non devono però (forare per pi·ù di una settimana-; gl i è, prèscritlo pure di tener conto del · valore rrntritivo dl ogni razione: . · ·. I colonnelli sono invitati a fare determinare, di tempo in tempo, per cura del medico maggiore; la quantità di principii assimilabili contenuti negli alim enti. Non è permesso di .fare economie, se non evitando· di nuocere alla buon!\ alimentazion·e giornaliera. . , I risparnii ·vanno al Menagc foiicl, ma devoJ10 servire al mi. gliorn mento dell 'ordinat'io . ~'altronde non devono sorpassare mai 1:20 marchi (L ·1'50) per ogni 1100 uomini. · · E prescritto al sot_tufficiale di cucina di . nòtarè ogni giorno sul libro il peso delle diverse derrale consumale, quello della carne
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DEL V ITTO PER LA TRUPPA
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QUANTITA, QUALl'J:'A, ED APPRESTA~IENTO
cotta, ésclusi gli scarti; . ed . il peso di questi; il peso di ogni porzione distribuita, il numero dei consumatori. Questo libro deve essere verificato ogni giorno dal sottufficiale contabile della commis· .sione degli ordinari, il quale n~ è nello stesso tempo niem,bro. ,Questo graduato controlla le cifre inscriue e le confronta con i buoni delle diver~e compagnie. . Finalmen te gli alimenei sono esamina.ti ogni giorno da un uffi·ciale, membro della commissione degli ordinari, comand3.to specialmente per qnesto servizio. Nelle caserme la maggior parte delle cuci rie sono· provvedute di ,~m forno per farè l'arrosto, ed ogni porzione è scrupolosamente pesata pri'ma di esser posta nella gamella . ,. La domenica una tabella . attaccala alla porta della cucina in forma il soldato della còmposiiione dei rnemls per ciàscun giorno ·della settimana. . Allo scopo di d.are un saggio d,ei buoni risultati. cui si può giungere con un sistema di assocfazione così bene inteso, svincolato -dalla tirannia delle grandi forniture e discentrato in modo da met. .i.ere a contributo l'opera i.llumi ata ~ z.elante di molti, col: funzionamento per bai.taglioni delle commissioni ·degli ordinari, t<>lgo dal . bel libro già rìcordato del Kirn qualche esempio di menus settimana! i~ quiili; alla a·omenica, si appendono alla porta . delle cucine e dei refellori per la truppa nelle ~aserme tedesche. BERLINO. · -
G-,i.ardia. Kuchenzettel dal 1° al 7 febbraio 1882.
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tiUAN'l'ITA-', QUAL!TA' ED APPRESTAMENTO DEL Vl'rTO l'ER LA TRUPPA
MAGONZA. -
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Kiichenzettel dal 5 all' 11 gennaio 1883. D1ESINARE
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Lunedì . . ! (I Maiale. . . . . .' Martedì. . Buè . . . . . . . ;Mercoledì ~ 'MAiale . . . . . Giovedì: . .Q) ( VilfllO (arrosto) Venerd1 . !:i:: Ma1aJe . . . . . · Sabato . . 8 Bue . ·. . . . . . Domenica , , Vitello (arrosto)
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Patate e piselli, ecc. Patate. e . semola . . . Patate e. fagiuoli . .
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Kiichenzettel,dal &O·al 26 luglio 1883.
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Palale e piselfi .. Pat.a te e verdura ·, . Patate e fagiuoli bianchi Bue . . . : Patate e semola . •Maiale Patate e piselli .. Bue (arros to). Patate e ri$O . . . Id . Patate e cavoli Maiale Bue . Maiale
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Carne salata-
La mattina si dà un litro ,di cafl'è nero;. a·desinare un litro di legumi. Non si dii ,nulla la domenica ,sera. La razione.della cena è di, 11O,grammi di salame o di carne salala, od un litro di caffè. li pe_so, !...della carne colta. v~ria fra grammi 15'1 e 60·. 1 1
DR,ESDA.. __: _Kiichenzettel 'dal 1° al 7 febbraio 1883.,_
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Patate e acciiighe Minestra all' erbs-· ' wnrst Pata te e burro freLenti Poréo . sco Bue Orzo perlato . .. Zuppa di pane . Montone. Cavolo bianéo . : Minestra di ,patate Bue Id.
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La razione di caffè nero del mattino è di un litro; .a mezzogiorno s i dà un litro e un terzo di legumi; la sera (solamente nei giorni <l'inverno) la razione di minestra è di un litro. Il peso della razione -di carne cotta è, in. media, di grammi 1>'1. Come può veder:;i da questi esempi, la questione della varietà -del vitto del soldato è risolta assai bene nell'esercito tedesco, e-con rrisorse niente affatto più laute di quelle,di cui si dispone nel nostro (Vedi la nota g della-tavola B del§ 4- della 1a parte). ~fa come l'importantissimo problema possa essere studialo, p_ro- ,. vato e risolto lodevolmente, lo si apprende anche meglio, e con-più -copia di dettagl i , da una pregievolissima pubblicazione dello . :Schindler sall' alimentazione va,·iata della trappa, che. rac·comando caldamente all'attenzione degli interessati nella cosa (1). ·Questa pubblicazione, che riassurne la questione fino ad oggi, dimostra, colle cifrè alla mano, ed in base all'esperienza fatta per un . .anno nella,, o• coinpagnia di operai d'artiglieria ·francese,, di stanza .a Vernon, a quali incredibili risultati si può giungere a tal riguardo .con un sistema di amministrazione . bene inteso, svincolalo dalle · ,comun i pastoie amministrative accentratrici, ed esercitato, per di , più, con intelligente perseveranza dn chi ha il fermo proposito di. riuscire. Senza en.trare in tutti i minuziosi particolari della questione, maestrevolmente trattati e risolti dall'autore, mi limitet·ò a riportare i' esemp io da lui prodotto di rnenu settimanale, per un effettivo di 200 · uomini (I).Ila grossa compagnia), conviventi ali 'ordinario, finan-. :ziarianien~e calcolato alla portata di un versamento individuale di ·20 c~ntesiini, e dell,1 indennità rappresentativa della carne fissala ,in 3·3 centesimi per giorno e per uomo; e cioè sulla totale risorsa ind[viduale e giornaliera di 53 centesimi, quale, i.n Francia, viene -ad essere adibita, in media, per il sostentamento del soldato in tempo -di pace. Il panè, al solito, è conteggialo a parte, perchè somminis trato in natura dal lo Stato . 0
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(i) ScmNDLEn, Sur L'alimenta(ion variée de l'arméé, Arch. de Meù.
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Lunedì.
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Minestra magra coi fa~iuoli,monlone a1·rosto, p~late fritte
Martedì
Mercoledì .· .
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Bove. St1·utto Bove alla mode , ~ Farina · carote ~ Aceto. Carott1
kg . 30 » 3 )) 1 )) 1 » 130
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' ~· Legumi . . . Zuppa p:rassa con Vermicelli . vermicelli, bove Bove , · . ·.. bollilo, patate al { Palai.e .. , .. brodo Strutto , . , . · Lfirdo fresco
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• QUANTtTA', QUA1.frA' ED APPRESTAMENTO .
-Ed ecco il riepilogo d·e1 bilancio seLLimanale: .
Entrata. ihdennitil.rappresentativ;i de\lacarne (200. X, X 0,33) L 462,000 Yersamènti individuali (200 X 7 X 0,20) . . . » · 280,000
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. L. 742,000 .
Sommano le entrate
Uscita. Fornaio· Macellaio. Pizzicagnolo.. Droghiere . . Legumi freschi .
L. 48,37tr .,
Sommano le uscite Restano ai fondi di economia .
)) 429,00 )) 99,,05. » 7·1,37 ~ 4,,1 ,04
L. 659;335 L. 659,335
. L. 182,665
. Se adunque ·con 53 centesimi giornalieri e per uomo si.giuns; a for'nire al soldato uria così variata e garbata al imenta,:ione, e, ,per di più, con . un risparmio settimanale di lire 82,66·(sopra una forza media di 200 uomini) in pro' della .µiassa dell'o,:dinario, non è a dubitare ·ch:e, camb i'ando siste·ma di sussistenza e volendo · ferma- · mente, con i nostri 42 centesimi da spendere al giorno e pe~· uomo (escluso i I p~ne fornito· in natura e direttamente dallo Stato) si potrebbe offrire al soldato, se non il' lusso di merws .simili a ·quello riporl~to più sopr,l, ·una alimentaziÒn~ al certo più grad ita e svariata che non quella ·di cui oggi effettivamen te egli gode. Dunqùe se la difficollà economica è subordinata ai sistema di susslstei1za,tu'tto il nodo della questione si ridurrebb·e, in fondo, in fondo, a/la terza delle difucoltà enumerate in pri~cipio: al soverchio till).Ore del nuovo, che fa spesso rimanere atiaccati 41 vèccl)Ìo, come l'ostrica allo scoglio, non senza esclamare magari: oideo rneliora,
deteriora · sequo-r:. . Avere i I _ coraggio di cambiare il sistema: ecco iI segreto per ottenere quello che M tanto tempo si , desidera e si ritiene .ali.o di giustizia: una alirnentazfone migliore ·e più variata per il soldafo .
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, DEL VITTO PER LA TRUPPA
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383
.Ma cambiando sistema di sussist~nza bisognerebbe essere veram ente radicali e fuggire dai ripieghi, dall ~ mtlzzè misure 'cne non farebbero altro c.he screditare il ,n'uovo e fàr rimpiangere il vecchio. Iri questò affare è come nelle questioni di fede, nelle quali non ' sono possibili transazioni fra il credere e non crederé: o si'ha piena fiducia nel nuo_vo sistema delle masse degli ordinari,' discentrante ' e cbé accede direttamente nl libero commercio, svincolato_clalle pa_,stoie delle grandi forniture, ed allora I? si segua; o non vi si ha 'fiducia, ed allora si rimanga sempliceménte al vecchio; sariisempre • meglio ciò che un ibridismo , una mezza misurà: un sistema misto, ~che lo $cfiindler caratterizza conie il frutto di quelle mezze convinzioni:' che furono sempre la rovina dei nuovi éd utili ritrovati. 2. Ma las·ciando da parte queste cose che per· noi rappresentano ancora perfezioni dell'a~venire, esamin.iamo quali sono i mezzi che i no.stri comandanti di corpo hanno realmente a loro dispo.sizione oggi, per pGter variare in qualche rµodo il vitto del soldato. Primo di questi, e4 assai prezioso,· è l'adozione dei vari tipi cli razione, già esaminati a suo luogo dal punto di vista del loro reudi~ ·mento nutritivo. ; ' . La costituzione di questi tipi, se ben si osserva, è tale da per'mettere soprattutto l'alternativa d1 due modi foodamentalmente di·ver.,i di preparazione del'rancio,. preferiti 01'a dall'una, ora dall'altra' parte dei s~ldati: v~glio dire il rancio di pasta asciutta più.affi ne al' .gusto dei meridion~li, e quello di minestra al brodo più adatto al "Usto dei' soldati della media e dell'alta Italia'. . . . ' All'infuori di queste d 11e alternà.Live, un secondo mezzo per rag-: gi ungere lo scopo · di ·cui è parola; ed efficace ,soprattutto se combinato col primo, i nostri cornandanli di corpo lo possono tr0vàré' .-nell'uso ampio ecl illuminato· degli al imenti di sostituzione, che il , Miili~tero dell:ì guerra raccomandava caldamente anche èoll 'ultima· 'ielteÌ'a del ,15. dicembre 18R6, intorno alle· disposizioni relative ai viveri dell a truppa, diretta ai comandanti di corpo d'armata. Gli alimerili-di sostituzione però, regolarmente ammessi ed usufruiti al.l'atto pratico nel nostro esercito, sono _ancora troppo scarsi di nume'ro, com.e ptiò vedersi nella _tabella al§ 2° della Il part~', e per di piLt non,_abbastan;r,à frequentemente adoperati nella generalità dei . -corpi, un po' p·erchè i comandanti non sono ancora troppo famiglia:... ~
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. rizznLi col l~ro uso razionale, e più anche per la nessuna facilitazione elle. il sistema di somminis.trazioi:ie di.retta dei viveri offre per. usarne con la voluta larghezza. Per comprendere quanto maggior numero di alimenti di sostituziÒne potrebbe essere sfruttato , con gran · vantaggio, neli'a composizio~e deJl'.ordinario .del soldato, basti dare un'occhiata al menu riportato più sopra, e meglio.ancora alla tabella dec,lj alimenti messi a péofi tto nella composizione del rancio della 1 oa 1"> comp· agnia di operai di artiglieria francese, dura~te l':inno d'I espe~ rimento su)l'alimentazione·variata; tavola che lo Schindler f'iporta al ,; c;.apito\o 3° del suo bellissimo lavoro piÌì volle citato . · In quella t:ivola vi figurano 112 specie diverse di carni. 7 diversi prodntti di cerèali, t qualità di corpi grassi, 8 varietà di Joi·maggio, 18 specie di legumi freschi, secchi ed in conserva, 6 qualità; di frutta, ecc. Che differenza con la nostra limitatissima lista! Un~terzo mezzo infine, e- validissimo, a disposizione dei comandanti di corpo per migliorare e variare . il .vittQ dei loro dipendenti potrebbe essere il funzionamento regolare delle commi ssioni speciali del vitto, che . vedemmo far .tanta buona prova nell'esercito ·tedesco. Di questa instituzione, . già vecchia in quell'esercito, ma nuova. per noi ,. se ne tiene paro I.a nel. § 8 della lettera più volte citata del 115 dicembre ,1 886, nel quale è detto: « Per càrare Ja va- . « ,riata composizione del rancio, sembrerebbe opportuno che presso ·« ogni corpo venisse instituita apposita commissione, presieduta da . « ufficiale superiore, per coad.iuvare il comandante del corpo .nel « disimpegno dell'obbl igo fai.logli d·al capoverso e del § 38 del Re« golamento d'amminislÌ'azione. A.questo proposito il .Mini stero la« scia ai signori ·comanda°nti di C(trpo d'rirm:ita l'impa.rtire le dispo« si.zioni che parranno più appropriate ». Ma da questa vaga raccomandazione, alla regolament.arizzazione della istituzi9ne tan to . · utile e vagheggiata, c'è ancorà un lungo tratto; per cui ·può dirsi . che su .questo valido mezzo j comand~nt.i di corpo possono · fare ancora un limitatissimo assegnamento. Non pertanto il § .8 delln Jellera ricordata è prezioso . nel senso che di1nostra come, in principio, la opportunità dellà . instituzione delle commissioni dell'ordinario è ufficialmente riconosciuta; e ciò è già mo!to; il tempo p0i e l'esperienza, è da sperare, faranno il resto . Ma fino a che ciò non avvenga, bisogna pur conven:ire, che.
DEL ViT'f,0 PEii LA 'rRUPPA
385
di alimentazione variata e.meglio apprestata ·per · il nostro soldàto non sarà il caso di di scorrerne sul serio . 3. E' fino· a qui· in ',riguardo al tempo di ·pace. Quando in·v,ece le truppe tengono la campagna per il caso guerra guerreggiata ò si. mulata, la questione della varietà dell'alimentazione prende una , posizione molto più subordinata . Allora la preoccupazione principale è di giungere giornalmente a sostentare le masse dei soldati 'in proporzione della attività che loro si domanda, a fornire cioè a quelle macchine-uomini, sottoposte ad attivi là in temi,,a, il .combusti bile a questa equivalente. Ogni altra cosa, di fronte a questo .dif. . ficil'issimo còmp1to da soddisfare in quelle ·condizioni, diviene se_condaria, e poco importa il modo col qu~le si arriverà ad' alimen:. · · tare il sold'ato. Sia che esso debba vivere sulle risorse offerte delle località, sia che debba essere alimentato presso gli abitanti, c'ome il bi:,.ogoo può suggerire; .sia che debba vivere sui magazzini , sui·. convogli, o sui vive1:i dello zaino, la preoc~upazione principale allora sarà sempre di arrivare a nutri i·lo ed in modo sufficie,nte.: tanto meglio poi se si potrà farlo iri modo .variato; ma ciò s.arà sempre subordinato al primo fatto ed alle esigenze del mom·ento. Oltre a questo è da aggiungere che la monotonia del,l'alimentazione è molto meno temibile in campagna che non in tempo di. pace, . per varie considerazioni ,meritevoli di no(a, Prima di tutto per un corpo assoggettato· a lavoro .intensissimo, come quello della vita di .. gue'r ra vera o delle grandi e~ercitazioni, l'alimento anche non troppo· variato resta sempre gradito. perchè i benefizi della varietà degli alimenti e della confezione loro vengono,' occorrendo. compensati .. dalla più saporita salsa che possa aggiungersi mai al pane quotidiçino qu(flunque .esso sia: il formidabile appetito di un uomo giovane, sano, robusto, sottoposto ad intensa attiv ità ed · all'.influenza vivificatrice dell'aria libera dei campi. In secondo luogo la precarietà delle condizioni 1di guerra è tale da attenuare ·gli effetti di una uniforme alimentazione che poss; verificarsi , ed è ben diversà la · cosa dal t.empo di pace nel quale ,uno stesso modo di alimentazione del soldato, che duri dal primo all'ultimo giorno dell'nnno, .p~ò 'ri-· solversi in una monoton ia intollerabile e dannosa. In terzo luogo infine una uniformità assoluta di al imentazione non può temerla il · solaato in campag'na, atteso i diversi sbt.emi di sussistenza che oc, . 1
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l>EL ,VITTO PER LA TRUPPA
QUANTJTA', Q,UALITA' ED APPRESTAMENTO
corre s:ru_ttare per giun~ei·e, ad ogni costo , ad alimentare grandi· masse nnùite sopra una regione relativamente 'ad'' èsse' limitala. Ji·· vitto_che sì può procumre al soldato sfrutta~do le risorse òel lnogo, o mettendolo in snssistenza presso gli abitanti·, sarà di·verso assai da quello clie gli si potr:à comp·one con- i meu,i offei"li dai mac,azzi"r1 i, dai convogli , o da quello còslit.uito d·ai viveri dello zaino. Così n·ecessaria 111.enre, con la rotazione di qirns1e ·varie fonti di su:;~i:stenza, una certa varietà sarà assicurala nell'alimento delle truppe in eampàgna Per l'alternativa poi dell'H_limentnione delle truppe in campagna sostenuta con le risorsè locali (allernativa che dev'ff.,sere la primn· e più insistentemente sfrùltata), var\'anno molto a tealizzare<1a· varietà, desiderata razioni prestabilite di guerra che prevedano la po:;$il)il ità del cqnsumo di molte e S\'ariate derrate·di sosti tuzione, e che 'pe1:·ciò appunto possano essere adallabili alle più s~ariate produzioni del luogo. · · Quali esempi di razioni d_i guerra combinate in tal guisa posson·o segnalarsi quelle dell'esercito gèrmanico, quell'e·dell'eserc ito austroung<!;rico (Vedi la tavola B ·del § 4° dellà r• parte) , e ;opratlùl.tò la r~zione di guerra dellrt Spagna, preveduta io ,J O Ùpi· diversi: che amrriettorio l'utilizzazione dei 'più svariati·alimenti , e che · sono in armonia con' i gusti' prediletti del soldato spagnuolo·, e con· le produzioni natura.li di quel ·paese. · 4·. Alla varietiì: degli alimenti. dovtebbe andar sempre accoppiaia una convenieilte· preparazione dei medesi mi , perchè una buona di gestione, come suor dirsi, principia sempre dalla' cucina. . Da cozione e cucinazione degli aliÌn~nt1 ha due· azioni importantfssime: la fisìca che. disgrega le sostanze, per l' intermediario dell'acqua che- le compenetra e de: calore che le raÌnmollis..:e; la chimica che trasfo,:ma cerci prinoipii, rendendoli così più :;olnbili e . con'seguehfemenle' più assimilabili. La accurata preparazione del villo ·rende poi gli alim~11li più sapidi più graditi~ e per conseguènza _più adalli'_a stimolare le fon-. zioni digestive. In Yista di ciò anche que!;lo della preparazione· mi gliore e· più variata delle· razioni del ~oldato, nell'intento di .forQirgli 11Q nutrimento più ~radit.o ed efficace, fu argomenl(J molto studiato dagli
38.7
igienisti militari. Il DoE!ilz, per.,esemp io, fino dal .J863 scriveva una guida sulla cucina ·del soldat'o in guarnigione, ove si.trovano molte . formule bene appropria te al la preparazione . seiµpli ce e variata del ·modesto pasto della truppa; il Paye nel 11863, proponeva un menu ._du, menage de la troupe pour une seniaine molto bene inteso; il .ìlieynne, nella sua J.qiene militare, componeva nn fÒrmulario . . assai rie.Co sul propos.ito; ,similmente faceva lo Scheible nel suo servi.zio sanitario in 9uerra ed in pace ( 1868),. ~d il Koc,hbu.cfi.lein fur s-olclaten im Felde, Munchen ,1868, si ra~comanda . come ,utilissimo per lo .scopo che ne occupa. Nè fra noi mancò chi studi asse e . pi;endesse a cuore la cosa, come .iUfajaguzzi fino cl al 1874,, il Sormani nel '1883, e .vari c9m1,111danti di corpo che si a.do- · praro.no, di quando in quando, con lodevolissimo zelo, a tradurré . in pratjca i precetti degli igieni sti mii itari .su questo importan ~ìssi mo punto. Léggendo poi il bellissimo libro del Kiro, sulla .alimentazione 'd el soldato, si può prèridere un'idea molto esatta di quanto si sia fatto e si faccia alt1'ove per la confezione accurata e vr1riata del vit.to .del soldato, ·e nel recentissimo lavoro dello Schindler, già più vol~a· citato, al capitolo quarto interessantissimo, è ·1 detta l'ultima ,pnrola in proposito, sotto la forma di it;id icazioni 1 t,Qmmarie inwrno alla maniera d, preparare gli alime.nti per.-le truppe. . Ma la preparazione migliore e variata delle razioni del soldato nell'intento, di fornirgli un nutrimen10 più gradito .ed effica~e. pcissil:iiJe soltanto con un buon impianto ed un migliOJ'e 5iervizio ., ,delle cuc.ine,,militari. .A questo proposiLo.. le -i\T.orn1,e d'igiene per .la trupp(t dicono: « Affinchè il rancio riesca nntriente e bene a~cet..to al s0Jd11to, con« vierie esercitare la massima sorv~glianza nelle cucine dei quar« , ti eri;, vi si. manterrà ,la più scrup.olo~a nettezza; i recipienti s.a •. « ra nno accuratamente ripuliti e quelli di r ame . stagnati; il rancio « poi sarà. preparalo da nomini. pratici ed ordinati »., Ol~re a ciò . nella letter:=tminister:iale delli '15dicem9,:e 1I886, già citata più volte, al § 7 è raccomandatr, caldamente l'accurata e svariata confezione ·del viti.o del soldato, ed è det,to che <l il Mini::;tero autorizza i corpi « ad.acquistare tegami ed aJLri utensiJ i. occorrenti per la preparazione ,< di vivande special i, appunto ·perchè nulla faccia ~stacolo alla pre« parazione di un rancio svariato ». 1
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QÙAN'I'ITA', QUALI'l'A' ED .U'PRESTAMENTO 388 . Però queste nòrme/queste prescrizioni r~ppresentano troppo spe!<so·fra noi più delle aspirazioni, che dei precelli fedelmente se·guiti1uel la .,,ita:'pratica dei quartieri, essendo che nelle nostre cucine militari siamo assai lungi, per ora, da.gli impianti bepe appro. priati allo ~copo, che si rifrovano nelle moderne ·cucine militari inglesi, ·tedesche e.d austriache; nè pochi tegàmi, od altri utensili auto1;izzati ; in agg(tinta alle tradizionali marmitte; potranno in verun modo equivalerli. Alla maggio:- ·parte delle nostre cucine militari potrebbe applicarsi ancora _gran parte delle osservazioni che · la commissione inrrlese per la inchiesta. sui vecchi accasermamenti ~ ed ospedali militari del regno-unito faceva sulle cucine di questi nel . famoso i:apporto del 186·1, nel quale era detto: · 1°· Le cucine 1il.ancano generalmente di tulli gli apparecchi per . la preparazione degli alimenti, ali' infuori delle marmitte; 2° Vi si tr;ovano apparati dell'ultima sp~cie, che esigono una eccessiva massa di combustibile pei· funzionare; 3° Vi ba urnt quantità: di cucine difellosarnente situate e fabbricate inopportunamente;_ 4° Vi è difello di una sÙfficiente cognizione dell'arte di cucinare nei cuochi militari, e vi è urgente bisogno di istruirli nella loro arte. · Ma in Inghilterra, da quel tempo in poi, si progreqi (anto che _gli impianti delle cucine militari si citano ora a modello; mentre presso di noi siamo ancora, a questo riguardo , poco meno che all'epoca del ·186 1. _ Per rarroiunrrere una buona oriranizzazione delle cucine militari, (')~ r., ~:, .si · ritieriecomunemente dagli igienisti occorràno: ·1° Locali bene ·scelti e ben situati relativamente {I.Ile altre parti del quartiere, ben . ventilati e provvisti di efficaci mezìi per lo scolo delle acque grasse e per il ·pronto allontanamento _dei rifiuti di ogni genere; 2° Materiale adatto per la cuci nazione degli al imenti , consistente in impianti -ben intesi di cucine economiche, che possano cqnciliare con la mas ·sim~ ec~nomia del combustibile, due cose ugualmente importanti · chè sono: . o) La 'preparazioné della carne les'ìa, ·del. brodo_e della minestra non.-sol~·,. ma altri modi di cucinazio·ue più usuali delle carni e dei legumi,ed in special modo l'apprestamento del ragout, della. carne arrosto e del fritto; b) ,L'utilizzazione del calore perduto del fornello per lo S'caldamento dell'acqua occorrente pà i bagni e per le lavanderie. 1
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DEL- flTTO PER LA TRUPP,\
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Citare e descrivere tutti i sistemi di cucine economiche, che furono. esperimentati~ pr;oposti come .atti a soddisfare alle indicazioni .· ora accennate, sarehbè lungo ed ozioso, molto più che al momento __ . di doverne applicare uno, i'o 1;itengo non ci sarebbe che da trovarsi .impacciati nella scelta. P~rò, a proposito di questa, 'mi preme sol-· "tan to di pre,;enire contro il favore soverchio che sembra ·vadano · ad acquistare nelle caserme le cucine a vapore secondo il sistema Eirot, o seéondo il sistema del Crivelli di Torino. Queste cucine. a · vapore, che gia funzionano nel la nno.va caserma degli allie,;i carabinierì a Roma ed in quella di artiglieria a Torino, se sollo il riguardo della economia del combustibile e della speditezza e faci lità ·d'esercizio sono _vera1hente·sedncenti, hanno il grave· peccato originale di non presl:.1'rsi che poco alla tanto reclamata varietà di preparazione del rancio. Tani.o é ciò vero che lo Sèhindler, competentissi mo_ in materia, si promrnciy. recisamente co·n~rario all'adozione ne i quartieri mil itari di qn~5tp- maniera d'impianti. <i: Gli apparecchi a vapqre, egli dice, forniscono al mas'0ìùo una « temperatura di •1 H° C. insufficiente affollo per_ l'arrosto e la « f;·itLura. Con questi apparecchi occorrerà limitàre alla zupp!J. ed , « alla r ata tutti i progressi nell'alimentazione variata del soldato; , I • · « si po~rir cuocere gl.i alimenti e non si potrà 111ai arrostire là'carne << e friggere i leglimi . Le frillnre e l'arrosto al_grasso esigono che « questo sia portato ad una temperatura di "80°, e più sovente a·i « 1190° C. ed anche nl di · là.· Queste temperature elevate si otten« gono- facilmente con fornelli François-Vaillant a fuoco diretto, che ,« sono certamen te assai lnngi. dalla perfezione, ma, tali quali sono, i _soti. fra tutt.i quelli attualmente . in . uso nell'armata, che per« mettono di preparare un' alimentazion·e YLl;riata .
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· « La nostra convinzione su questo punto è profonda, e non << sapremmo abbastanza ripetei'e: non cucine a vapore; tatto « eccetto qifesto »; Ed il parere dello Schindler in proposito è senza dubbio autorevolissimo, e tale da costituire legge . A complelare poi la buòna organizzazione delle cucine militari -0ccorrer:eblie un personale, preferibiimente fisso, o di rado cambiato , scelto, intell igente, prop_rio, zelante, dotato di una qualche .· · .· nozione speciale sull'arte def ·cucinare, e posto sotto gli oraini e la
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QUANTlrA', QUALITA' EP APPHEST.UIENTO
direzione di un capo veramente esperto, avente, il, grado di sottul'ficinle. A questo propo:;i(o, come si impart[scono , ai sold,a ti istruzioni speciali , come quella ~ul governo dei quadr.upedi,.ed altre di minor ;,confo. non sarebhe niente affaLto inopportuno che ad uno o due . i·ra i più adatti per compagni:i , e per ogni classe si impnrtisse"trna breve istruzione sull a' maniera di cucinare il r,ancio variato· per . la truppa. lo Ioghiller,ra, peì· .esempio, ·esiste' già da tempo ad Aldershot noa scuola speciale destinata ad ·allevare i soldati cucipieri pèr l'esercito, . ed ulti~1amen.te ilei Belg)o fu institnito pu'.e qualche cosa di sim ile. O perchè ciò oon potrebbe essere. possibile anche da noi? Pensando alla somma ~onsiderevole che i' cucinieri improvvisati dei nostri reg·gimenti sono incaricati -~j ma.neo-niare sotto forma di nlimenti, . l'aspirazione appare ragionevolis~·i;;_ A 1-2 centesimi soltanto per giorno e .per uomo, in un solo reggimento della forzà di '1000 uomini, l' importo :delle derrate manipolate dai cucinieri di un giorno, ainmonta, in un anl)o, alla ri'spettabile somrna dì ,J53,~i00 :i re. Ora la_pi;eparaziooe di alimenti che ,e·s igono un sì ra.gguàr.devole di spendio s'intende ma le debba essere affidata al soldato primo venuto . . 5.ln tempo di rguerra ed in qualunque altra circostanza qella quale il soldato tiene la campagna, il problema della organ izÌazione -dell e cucine viène differenternenle risolto. A seconda delle varie con tingenze, posso~o trov~re ia loro opportuna applicazione tre di .. versi ;istero.i: ,la preparazi.one compless iva del rancio con le ordinarie marmitte da campagna tras.portate al seguito delle trnppe; la preparazione frazionata, del mede'si.mo, firio al punto di divenir~ anche individua.le, prati.cala mediante· le grandi gamelle r~sistery t1 al fuoc'o', che fanno parte dell'equ ipaggiamento del soldato; la preparazione del rancio mediante le cuc.ine giranti al seg'.1_ito d_elle trnppe in movimento . Teoricam~nte parlando, sarebb~ ,prn des,derabile il secondo sistema, come quello che rende il soldato meno solidale dei c~mpag~i -per la. preparazione' d·el suo alimento quotidiirno. e lo chiama compartecipe al difficile e dltr'O serv1z10 del!a confezione deoJ i alimenti in campagna, e come sistema che ri sparmia il trasporto, ~e~so impacciante, al seguito delle truppé, di tutto _i,! · n'laterial~ per le ~ucine da campo . All'atto pratico però si vede p1u
DEL
·vrno
PER LA TRUPPA
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:;pesso messo in uso, 1ilmeno fra noi, il primo sistema, malgrado i suoi .grandi difetti cti ·es igùe ri1ezzi • di l.rasporto" per gli altre.zzi di cucina, ma~g iore clis1ra1.ione di .forza·dal serv,izio rn ilitai·e vero e proprio , più s,olidarietii dei r:omponenti di' ~na dnta. unità nella consumazione giorna-liera de·I pasto . t iò trova la sna principn le rn- . , gione in che questo primo sis tema è' p.iù nell e 'ab itudini _d i campa~na del solda lo chè nòn il secondo , il qual-9 , dal canto suo, in · elude la necessità di una sove,:cti ia e non sempre agevole ripar..'. tizione ·delle materie prime di consomo, dei fnoch i per cuocer!~, . dei gl'uj)pi_ per prepal'al'le f! convertirle in ,rlirneoti ulibiti; ripar· t11.ione che porla ~eco ·noo poche difficol là, che lr, maggior~nza dei soldati non è sufficienten~e nte disposta a superare sempre che sia. Non pertarilo in _çampagna è. bene-esser preparn1.i egualmen te per i· due sistemi · e giusto app unto per qu es to si véd ono oggi i nostù. soldati, cÒnie del reslo quel li della. màgg ior parte dei principali eserciti europei, .provv isti della speci/tlè gcimella re~istent:e .al fuoco e di grandi dimer1sion i, mercè_la qoa le sono posti in gr·ndri, sempre · che occo rra , di mettere in pratica la preparazione, individuale, oa . due per due, delle loro razi on i. .· . Per rendere poi possibi le la preparazione del rancio anche mentre le truppe sono in mò1,i mento. nei gio rni di granc1e attività mili tare; . si immaginarono le cucine giranti, che l'urono · sperinwntate ,fino · dal •1808 negli eserciti napoleonici e poi , giù giù, a più riprese , sempre quando vennero .impegnate grandi masse in operazion i rapide di guerra. ma che, a dir vero, non feéero quasi mai così buona prova dn incoraggiare nel loro _uso più frequente~ generale,. L'impian'to costoso , il f'atlo di aumentare uon poco il carreggio;già. so : verchio, al seguito delle truppe, e quello ancora di non poter essere udo.pera te sé_nòi1 quando le locali là· percorse sono provviste di buone ·vie di eomunicazione, costituiscono, senza dubbio. i priwcipali e più ,g,:avi peccati di que.sta specie di cucine mìlitari; dell e· quali d'.altronde se ne conossòno .di lode1•o l1ssimi ' modelli ,-come la cucina Cavalli, da 2150 o da rnoo J'(l'lÌOÌ1i, esp~ri meqtat;i più volte, con assai buon esito, ~ell'esercito sardo; la cucina tubu lare .Warren adoprata con ·si1ccesso dalle truppe Ìnglesi· della spedizi~ne di Abissinia; le marmitte termostatich e Loyre, che asso.ciano il. sistema di' · riscaldamen to a vapo re con quello delle marrniUe no1;vegiane; i 5 - ANNO xxxrv, VOL. _IV .
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QUANTITA', QUAL1TA' ED APPRESTAMENTO
•carri-cucine facenti parte del materinle di dotazione del nos tro genio militare. Oggi però ché vn acqui-stand.o sempre maggior favore · 1'uso delle conservea li me11lilri, pei·sòpperire al sostentamento delle truppe impegna(e io rapide. operazioni gt\erresd11~, quello de~l.e cu · cine m(ibili o giranti va nece;;si1 riameote perdendo sempre p1u terreno ; e tanto da faré prevedere ché nelle future campagne di guerra . _ . saranno poste completamente lh cfimenticanza. 6. Il tempo, i! luogo - ed· il modo di · consumazione del rancio hanno infine ·1a loro µ-rande influen·za sulla,buooa alimentazione ·de! soldato, 1je1· universale· conse.nsn degli igienisti militari Riguardo a! tempo, a seconda delle consuetudini dei vari paesi, · le ore di cousumazio11 e dèll'o rdinario sono variamente fissate nei diversi èserciti . Per l'esercito tedesco. per esempio, la is.truzione ministèria·le 8 settembre 1'878 fa'speciale raccoman'dazione ,alle commissioni deuli ordinari ·di non trascurare alc1in mezzo per nrrivare . . . a 'fornire nlle truppe la colazione, il desinare e la cenn; nell' esercito austro-ungarico inve,·e usa. in tempi ordinari, u·na sofadistri · buziòne fra le ,tO e le i12 del mal.lino . mentre in estate e négli accaIJ}pame~ti si dà di più al mattino la zuppa d i caffè Òd trna minestra di farina. In Ing-'hilterra si concedono aI soldnto due pasti: una co !azione di the ed uoa refezione sul mezzo del J;.ti'ornò di pane, carne, . legumi, ecc., ed in Francia, nel Belgio ed in Russia vige . pure . l'us·o dei due pasti, ,pre(eribile senza dubbio a quel lo di una sòla refez.ione, segnatamente nei periodi di. vita faticosa del soldato . Nel nostro esercito, di consueto, la distribuzione del rancio è falla in due volte, e molto rnzionalineritè la prima fra le9 . e le •10 auli· meridi~ne, dopo il primo periodo-,di lavoro del mattino, ·1a sèconda ' verso le 4. o le 5 pomeridia~e, a seconda della stagione, e cioè dopo il secondo periodo di lavoro del soldato. Questa di$posizione ~'altronde sta in armonia con quanto è dello nelle Norme d'igiene per la ·truppa, che vo·gliono . « ]a. razione giornaliera distribuita « ?-Ila truppa possibilmente in due pasti al · giorno, ·l'interv~llo da « un pasto all'altro non .mio.ore di sei ore, ed il pasL.o della sera e « quello del mattino successivo non pìù distanti, nei tempi ordì « nari,"di •16 o 17 ore )>. Però dagli igienisti militari si irisis_te sulla necessità, '>pecialmente nei periodi di faticose eserèitazioni, di un primo pasto da consumarsi subito dopo la sveglia, immeò.iatamente . avanti del primo periodo di attivilà giornaliera. ~
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DET, V.ITTO PER LA TRUPPA
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Questo pasto matlutino servirebbe otlimamente a prepara·re i soldati alla fatica, ed a prevenire quelle indisposizioni che si verificano Lauto spesso fra i medesimi al mauino, sernp1'equando, nella stagione calda in specie, siano costretti ad iniziare il loro lavoro giorn'aliero a stomaco vuoto . Orbene, a questa -esigenza, nel nostro esercibo, c'è modo di soddisfare con l'accorta distt:ibuzione delle razioni ~i caffè o vino concesse, per o~ni corpo, in numero cii 300 al- · l'anno e per uomo, dalla circolare ministeriale N. IJ28 , del ,1886, sulla composizione delle razioni normali per Ìa troppa. 1htenendosi alla ingiunzione in e;;sa fatta, che il caffè debba aver sempré la preferenza sul vino. si potrà, ognora che si voglia, assicu.ra,:e, nel mas~imo numero di giorni dell'anno, fa refezione mattutina richiesta mediante quell'alimento riervoso assai gradito al soldato. Higuardo al luogo ed nl modo di consumazione del rancio, è in-' dubitato che meritano una speciale considerazione. avendo pur essi · il lorò gnrn peso su!la buo1rn igiene alimentare del soldato. Non vi è null'l:i di più sgradito e dannoso per questo della mancanza del tempo opportuno, dell ? stretto ·occorrente e dì un angolo qualsiasi ri,ervato p1er !a tranquilla consumazione del suo pasto: È appun to in c~nsiderazi.one di ciò che dagli igienisti militari si domanda insistenteme,ùe di concedere al soldato un 1-(insto lasso di tempo per la consi1mazione dei suoi alimenti, durante il'quale non dovr.ebbe ess~re in .vern n modo disturbato, e che in molte caserme tedesche, inglesi, l'll:,Se ed americnne è invalso l'uso di appositi locali , nei qtiali il soldato, mentre può trattenersi di gi~rno a distrarsi, a leg gere, a convei:sa;·e nelle sue ore di riposo, può trovare, al momento del pasto, un sito comodo e tranquillo per consumare la sua razione. Anzi iii taluni quartieri moderni ,prussiani e sassoni, q1!esti locali . (sp eise saal), sono ordinati a refetlori veri e propri, nei qu,ali i soldati , provvisti di piatto· e posata, devono consumare i loro past.i · nell'or:dine il più perfetto, regoiarmente seduti· a mensa, in tavolate di diec,i uomini, presieàute ognuna da un gefreiter (:ippunt.ato) . · Ed è in seguito di questi luminosi esempi che la ,institÙzione dei refettori militari, sempre vagheggiata dagli igienisti militari, può ritenersi ormai dimostrata come cosa perfettamente attuabile. Lo Schindler, che senza dubbio deve annoveràrsi fra i più competenti · sull'argomento, ultimamente scriveva: << Noi siamo partigiani asso-1
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QUAN'l'l'rA', . QUALITA' ED APPRESTAMEN'ro '
DE.L VITTO PER Lts TRUPPA
« Iuli dei refettori e ne abbiamo detl.? i motivi. È questa una mi-
« sur.a d'igiene del più iJllo valore ». Per dimostrare poi quanto questa opinione del reputalo scriuore ·sia giusta e sostenuta d:1 una estesn esperienza, gio1 a ricordare che devesi appunto all'imp11 lgo ed alla iniziativa. del medesi,mo, se alla '10° compagniL0perai _di artiglieria ed al 20° reggimento di fan. teria francese di stanza a Monta.ubon i refetlor, militari fecero ottima prova.· . Anzi, nèl porre termine a questo scritto, allo scopo cli fornire un incettivo al ben fare a tale riguardo, stimo vantaggioso di riportare i principali punti di una relazione che fece il giro. non è molto, / della stampa militare, e che si deve ad un amaLMe il quale volle visitare il reggim!3n l.o francese orn ricordato , e vedere come vi fun zionasse il servizio di cucina e di Un'ola. Premesso che le condizioni di aéqnartieramenlo di quel corpo perm.ellono che ogni compagni a abbia una camera apposita nso di refettorio, la rélnzione continua nei termini segtìent.i: I muri sono imbianèati all a calce, mn si è contato :;ull'amor proprio del soldato. Egli non si è accontent;1Lo di lucidare le tavole e·di pagarsi ima posata, ha voluto anche ornare le pa1:eti cld suo refellorio. C'è da destare un senso di invidia al più lindo trattore di Parigi. Con delle tavole t.olle nlle · vecchie casse, gli armaiuoli h'. anno messi · degli assili a mensole per riporvi i piatti e le posale . . Ciò che vi è di rimarchevole è che il sottufliciale incaricato della sorveglinnzadel refettorio legge, durante i pasti, qualche raccontino 'patriollico e m_ilit.are, tolto per esempio dalla storia dei reggimenti, . e che tutti i soldati vi prestano vera attenzione. · Le paro,Je sconvenien ti sono represse dal capo della tavola, e ciascuno è obbligato ad usare le più buone maniere. Ecco del resto la consegna dettagliaLOJ dei refettori: Art. 11: - Le tavole debbono essere post.e nel refellorio secondo la disposizione adottata. Art. 2 . ..:._ Una squadra è assegnata ad ogni tayola. Art. 3. -Ogni tavola è presieduta dal caporale, od in mo difetto, dal soldato più anziano . Art.. 4-. - Gli uomini non devono mai assistere ai pasti in ma-. nica di c~micia; la tenuta può variare a sec011da delle stagioni. 1
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Art. 5. - Tutti gli uomini, compresi gli impiegati, le qrdinanze, ecc., debbono essere presenti al\'ora esalla del pasto. GI i sL~ssi cucinieri debbono mangiare colla loro squadra. Art. 6. - Gli uomini di servizio soltanto sono autorizzali, pel pasto dellà mattina, a 1nangiare dietro apposit~ 5uoneria che avrà luogo mezz'ora avanti quella della guardia . . Art. 7. - Ogni uomo deve avere a Lav:ola: un tov,1gliolo, un .piatto, una posata ed un bi cchiere che sono sua proprietà. Art. 8 - Ad ogni tavola è assegnato un materiale fisso: una zuppiera; due pi;ill.i, un ramaiolo, un forchettone, un t.,;i ncianle ed una saliera . Art. 9. - li piatto, il bicch iere e la posata debbono essere riposti dopo il pasto , e dopo essere stati puliti, sull 'assicel la all'uopo destiì1a ta, aI di sopra di nn' etich etta che indicherà il nome del l'uomo: Art: 11O. - Il pane sarà ripor~ato in camera , ove deve restare · di massima. Art. 11,1. - La cura di pulire il bicchiere e la posata è devoluta ad ogni uo.mo, per il che alla porta del refeuorio sa!'anno collocate delle tinozze contenenti. una acqua fredda, e l'altra acqua calda. Mt. Hl. - oo·po ogni, pasto gli attrezzi . della tavola:. saranno portati i~J cucina per essere pulit.i. . Art. 13·_ - Lavati è puliti che sieno sarannci riportati al refettorio e co_llocati c:o lle $al1ere sotto un'etichetta portante il numero della squadra. Le sole zuppiere, i_ piatti da carne e da legumi saranno conservati nelle cucine. I piatti, dopo essere s'tati lavati, saranno pure riportati al refettorio e saranno riparli Li sulle assicelle sotto il nome di ciasr.un uomo, coperti' dnl tovagliolo. Art. H-. - All'ora del pasto due uomini. per tavola andranno in cucina a prendere le zuppiere ed i pialli di carne e di legumi . Art. '15 .. _:__ L'n iutante cuciniere di ogni compagnia sarà· permanentemente incaricato dei servizi menzionati agli art icoli H e HL Art. 16. - I pasti sono sempre presieduti dal sergente di settimana:. Art. 117. - Il sergente di settimana-è· responsabiie, non sol11mente del buou ordine del pasto, ma anche della tenuta del refettorio. 1
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396 QUANTI'l'A', QUALl'rA' E D APPRESTAMENTO DEL VITTO PER t
LA TRU.PPA
Art. 18. - I signori ufficiali _di settimana ed i comandanti dì compagnia sono tenuti di passare q~rnlche visita, di tratto in tratto, ai refettori durante le ()re del pasto. Ar t. '19. ;- La presente consegna sarà affissa nei refettori e sarà letta, per otto giorni, all'ora del pasto dai sergenti di settimana ed all'arrivo delle reclute, ed in segui to, al giovedì di ogni settimana, al pasto del mattino. · Un aiutante, comandato per turno nel reggimento, è incaricalo del buon ordine di tutti i refettori, ,. Non più corvè, non più servizio all'om dei pasti . Ecco ora la distinta dèi pasti, e la. composizione delle portale: 1° Agnello arrosto e fagiuoli; 2° Ragoul di montone e fagì_uoJi; · 3° Manzo atTosLO e puré di palate; 4° Manzo con contorno di maccheroni; 5° Bue alla moda; 6° Bue bracialo alle palate; _ 7° Bue arrosto e fagìuoli; ' 8° Merluzzo colle palale. Segue un lungo dellaglio snl la composizione di queste portate, che, io trascuro per amore di brevi là e perchè gia ne detti un'.i1ea offrendo, al § ;I di questa 3• parte, il menll settimanale tipico dovuto al lo stesso S'chindler, inspiratore e promotore di questo maravi,glioso sist!:)ma dei refettori mi litari. Firenze, li 20 maggio 11889.
D. M AESTHELLI Maggiore Jfed:ico .
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LA
FERMA DI TRE ANNI IN CAVALLERIA
·-· I. La G~rman ia ha da molto tempo il serv izio di tre anni per tulle le armi, in Austria esiste dal 1868, la francia lo ha adottato ultimamente con la nuova legge di recl'utamento, e fra noi, che conserviamo la ferma di. qun tt.ro anni per la cavalleria, v'è chi vorreb~e ridurla a Lre anni co~e per le alt.re armi. L'esempio è venuto dall'e::;ercitò Ledésco . · .Senza indagare se I' Aust.ria a b_bia ·fauo bene, e se la l?ranèia si trovasse in condizioni dn seguire tale coi:reote .( 11), vogliamo dimostrare che per noi siffallo /provvedimento ~arebbe immaturo e dannoso alla buona ·costituzione dell'arma. . Quelli, che affermano che in tre anni si possa formare un buon cavaliere, guardano la questione da un lato solo, cioè si ,riferiscono al metodo d'istruzione . .s~tiza preoccuparsi dei graduati che la devono impartire . . Esiste in loro la persuasione di poter avere buoni risultati, mo"'. dificanqo solnmente il processo dell'isl.r~zione. Normalmente, essi dicono, quella delle reclute va compiuta in sei mesi dal loro arrivo al corpo e, ~in caso di · guèrra, la si dovrà accelerare in modo da ridurre questo tempo a cinque mesi; val quan to dire che le reclute, 1
(l.J La nuova legge sul recl1.1tamento francese ri<luce, e vPrO, la ferma a tre ,toni, ma, in quanto alla cavalleria, acciocchè i bllOni caporali e.soldati restino in servizio per qu;Jltro ann i, concede loro il riassoldamento rii un anno con diritto ad un'alta paga, e li compensa ancora rid1.1cendo a ·tre anni, in1·cce di sei, la \ore, l)ermanenza nella r1· ser·va attiva, cioè li farà passare nell'esercito territoriale e nella riserva territoria le tre. anl)i prima della loro classe. .
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LA FERMA DI TRE ANNI
arrivate al corpo ai primi çli dicembre, ,dovnrnn o essere capaci di servire negli squ:1dron i mobili e lrovn rsi proni e' ad en Lrare in campagna ai primi di aprile, . . , lo tale spàzio di ·1:empo s'insegna IÒr·o tuun. l'istrnz ione a cava ll o , (,1°, 2° e 3° periodo) , l'istruzione a pied i e quel la .su lle nrmi , il.Codice penale ed i vari rè!{o l11 ml:'lnti; di J)iù esse , devono eseguire al· cune niarce à c~ivall o e<l il tiro preparatorio al ~ersngl io . Per tut.le quesie materi e il tempo è breve; perciò neg.li altri qua ran ta mesi di ferma le reclute non fanno che- ripe tere quanlo impa rarono troppo in fretta,. Ora avviene che, lin o all'epoca del ie rmnov re, i nuovi sol<lal i prendono p·arte _alla ·scuola di . squadro ne.e ài reggim en'to ed alle esercitazioni .sul servizio in guei-ra; ma, dopo il congedarnento della r,lasse, se· non prima, parecch i·vengonn adoper:ati come attenden ti, cucin ieri, pian toni , scrii.turali, e i disponibili forino i servizi di gua rdia, di faticn , di pulizia. <l i governo; cosicchè si fi niscé che ben poch i prendono p;1rte all e ' eserci tazi oni. Qnesii poch i ~i perfezionano , è vero, ma son tro ppo pochi pe r polér rialz.nre il Iivel lo d' istruzi one della classe, e per hilancii1re il numero di coloro che, non esercitalldosi, va nno di simparando quel lo che sapevano . si sp iega il fatto che, quando si fa montare a cavallo tutt o trno squadrone di anzian i, esso, nell e manovred' insiem'e, lascia. piu a desiderare che non ·uno squadrone di i·eclute. E questo · stato di cose, .quant9 piò uon dasse diventi anziana, ~aùto magg iormenle si accentua, finch è al quartoauno i'so ldati della medesima , che vanno in piazzad'a rmi, sooo· solamen le quell i che sanno-mo ntar bene a cnra llo. Dunque, si dice, poichè' l'istruzionè, teorica e pra tica vien data in :modo compje~o nel primo ani10 di s~rvizio, e negl i r1rin i successivi si seguita con una lenta ripetizione, si può benissimo rid urre la ferm a, 'adottando un altro metodo ed 110 diverso riparto d:istruzione. · Se dei quattro anni, si calco lano i giorni; in cui questa viene impartita e po i,· senza trascurarne un solo, si distribuiscono tutti in tre anni, si potrà Oltene1·e anche un ma.~gior profitto. E se poi, specialmente in càso di prossima guen(l , il temp<• necessa rio per l'addestramento del soldato a cavallo non fosse suf'ficiente, si potrann o· diminuire le :i ltre istruz ioni a heriefic io di quest'o lt1 ma , A che serve, dicono i propu.(nÙi t.ori della fe rma di Ire anni, per· der~ uri tempo prezioso per insegna.re ai coscritti tanti nomi , di cui
Così
IN CAVALLERIA.
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ignol'a,no il signifi cato, fa r loro recita re la nomenclatura delle di.verse pnrti d'armi e dell a bardatura, la definizion e della linea dl mira, ecc.? Queste cose olLre.a<l essere poco comprese dai soldati, oon riescono 1'orò éli uLilità immediata. È preferibile che sappiano sellar bene un cavallo .e tirai· bene al bersaglio, mentre tullo il resto lo impareranno in segu ito, udendolo ripetere continu amen te dai s·ottufficiali · e dai capora li nei momenti di riposo in camerata. L'istruzione a piedi dovrebbe essere ridotlil al la sofa scherma di sciabola, e si dovrebbe impiegare il maggior tempo nelPequitazione, insegnandoh1..senza raffinatezze. Certamente soddisfa molto vedere che ~ goJdati san n·o darsi ragione dei movim ènti che fanno, ma, potendo dispone di tre an ni, è meglio che imparino da principio ciò cbe lorn è indispensabile; ciò che è pr:ati co: Dal pu nto di vista della guel'J'a, di quale utilità può essere per un soldato, il sapere come si faccia partire un cavali<, al galoppo . destro o al· galoppo sinistro? Quando vorTiL galoppare, ill!3tLeril il ·caval lo al trotto e poi lo spi ngerà :1anto con le gambe fin o a fargli prendere il galoppo, senza preoccupnrsi se porta av,mti il piede ae~lr:o od il sinistro La pri ma istruz.ione non deve n1irare ad altro se non a metLere il soldato io sella. e q1rando vi si sentirà fo rte e si sarà familiarizzato col cavallo, allon{ si potrà insegnargÌi a fare-il resto. Passatll la primavera, le reclute andrebbero con gli anziani alle manovre; e nei due anni successivi si eserciterebbero, durante l'invei·no, separatamente dalle altre classi. Nel terzo ançio non dovrebbe rin1anere altro da far~ che continue esercitazioni di servizio in campagna . In ultimo, quanto tutto ciò non bastasse a persuadere della convenienza di adotla re il servizio di tre anni, si cit~ l'esempio della Germania, che lo hn già da un pezzo. Le ragioni addoLte sono in gran pnrle vere, ma esse perdono mol to del loro valore quandq si cons iderino le nostre condizioni, e specialmente quelle che tocca no il nostro ordinamento ed i quadri . · A persuadere di ciò i lettori gioverà un parallelo fra lo squadrone tedP~~co (11) e l'italiano, tanto più che si è Vùlutocilare ·laGermani a come esempio per la riduzione della ferma. · ( t) Ci siamo giovati di un pa rallelo rr;i, la cavall~ria francc,o·c I;L Loclcsca. pubblicato · nella l/evue de Cavalerie.
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I, ),
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LA F,ERMA DI 'l'RE ANNI
II.
La cavalleria tedesca ha quadri sol i~amente costituiti con sottuffici ali, .caporali, trombettieri, maniscalchi, infermieri ed alcuni soldati con attribuzioni speciali, tutti riassoldafr, che io uno squadrone di 139 uomini raggiungpno il numero di .l9: così io un reggimento, ve ne s~ranno 245 su un effet~ivo di 695 uomini. E ciò si ricava facilmente dalla rip~,:tizione d~l contingente annuale ass~gnato alla cavalleria; il quale, come venne fissato con ordine imperi ale del febbraio 11888, dà 150 reclute per reggimento, che in tre anni, senza tener conto delle perdile, rappresentano 450 soldati. Essendo l'effettivo ·di ·un rei.?gimento di ca valleria in temp:> di pac~ di 695 uomini di truppa, una semplice s1>ttrazione ci darà esattamente il nume.rodei riassol dati. Ripartendo le 1t>O recinte nei cinque squadroni_, ogni capit ano ne ·ila annualmente 30 da i:-t1·uire: ora, çon un personale di 49 · riassoldati il suo còmpito e·quello degli uffiéiali deve rie:;tire facilissimo, non solo, ma il capitano avrà altresì. la sicurezza di. ottenere dei soldati, ben istruiti senza adoperare, come avviene da noi, quasi ~utti i graduati dello squadrone. In tal modo l'istr.uzione degli anziani non soffre verun ristagno. Il rec)'(rimento di cavallerià itaiiana riceve circa 260 reclute al'J'anno. ~ioè, 52per ogni squiidrone. Sappiamo tutti che i riaffermati, come neHe altre armi , sono sottQ.ffi ciali, musican t:i e soldati a.ddetti a cariche speQiali, quindi un comandante di squadrone, sop~onendo che abbia i suoi quadri al completo, cioè, quattro sergenti e dodici caporiili., ne p0trà, uÌ più, assegnare una metà al!' istruzione delle reclute; ma poi avviene che durante un tal periodo, dovendosi, per ragioni di servizio o per altro, sostituire di tanto. in tan~o dei i""Icrraòuati.' essa fin irà coll'assorbire tutto il personale dei quadri, a detrimento dell'istruzione degli anziani. E questo, supponendo che i gradnf,l ti siano tuùi . capaci di fare da istrullori; poichè potrebbe avvenire, specialmente ·quando la 1
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IN CAVALLERIA
40r
ferma fosse ridolla, di .non poter aridar troppo pel sottile a sceglierli, ed essere obbligati a servirsi di aJcuni, che, creati nel bisogno, forse senza che ab1biano neanche 112 mesi di servizio, siano · -appena provveduti di una superficiale· istruzione, ovvero, se an1 zìani, si trovino in quelle ·condizioni per cui non è permesso foro di uscir mai dalla mediocrità . . Aggiungasi che, con la ferma di tre. anni, per nver~ lo stesso effettivo nello squadrone, bisognerà. aumentargli il numero delle · reclute, cioè; di 52 ' e così esso ne avrà , r,·- dargliene 67 in luo!l'o ~,, . spetto al tedesco, ana quantità doppia da ist.ruire e relativamentH, con un decimo solo di istruttori. Ognuno vede come in tal modo ·1e condizioni della nostra cavalleria diventerebbero assai critiche. Lo squadrone tedesco . possiede un effettiv~ fisso c.:ome é stf1bilit(I . . ' nel bilancio, ed .invariabile per mezzo del sistema di reclu tamento regionale. Tutti gli uomini non inquadrati fanno parte·della riservR di reclutamento e vengono man ma110 chiamati ad occupare le vac~rnze prodotte dalle riforme, dise,;ziÒ'.ni, condnnne, ecc., dai primi d1 ollobre al 31 gennaio. Dopo Lai epoca le altre armi si servono degl'individui detti in congedo del rç (Konigsurlaub) per compie- · tare gl i effettivi, ma la cava'lle,·ia J on vi rièorre mai, perchè le do-· mande di riassoldamento sono pér sòlito superiori al bisogno. Così lo squadrone con un terzo del suo effettivo formato d;° riassoldati, anche se volesse assegnare alle reclute un numero d'istruttori doppio dei nostri, resterebbe sempre con un p~rsonale sufficiente pérchè non' si lasci trasandare il perfezionamento degli anziani, Di più un reggim,ento di cavalleria tedesco è permanentemente provveduto di un mater/aie d'istruziooe perfetto e· completo, e vi sono dei recrgimenti che hanno fin quattro e cinque maneggi. · n Ma il vantaggio massimo, che·in Germania faci lit:i'I' inseirnarnenl.o militare· e l'edncazione de_l soldato per la guerra, è l'a~1tonomia dello squadrone. Il comandante vi si tr'ova come in casa propria, ha la _massima responsabilità e per conseguenza logica ed indispensabile, ha aiiche una grande libertà di comando . Pure da noi il capitano · ha responsabilità ed antonomia di co- · mando, ma in,pratica poi si verifica che non solam~nle gli ufficiali superiori, ma il direttore dei conti, . i contabili, I' hfficiale di picchetto, il veterinario, e giù giù fino al furi~re trombettiere' ai . sot.
/ IN CAV ALLE RIA LA FERMA DI TRE ANNI 402 tnfficiali scudieri ed al maestro di scherma, , ora per un verso· ed ora per l'altro, sottraggono uomini allo squadrone • . E poi abbiamo .ancora un avanzo delj'antico serviiio di settimana · reggimentale; i cui rappresentanti, depositari dell'autorità del comandante del corpo, agendc, 'in nome del .servizio interno; si occupano solo del rego lare andomen to dello stesso e non del le istruzioni, il cui lavoro utile essi faci lmente turbano, ordinando coroées e chiamando graduati per averne spiegazioni, relazioni od impartir loro de.gli ordini. Esiste alLresì u11 residuo della vecchia abitudine . dei lunghi _rapporti, che in alcnni reggiment.i fanno perdere del 1empo preziosissimo, rne11tre un gran numero di forieri, scritturali e piantoni, tutto il mattino, non sanno che correre innanzi e indietro 'pel quartiere, spesso .senza nitro scopo <:.he .quella di e\'itare un' istruzione. · In Germania invece il ·complicato servizio della m::i.ggiorità gravita.su di un sol furiere ma.ggiore di giornata e Lutti gl i altri graduali vanno indistintamente alla manovra: cosicchè. diffaJcando da uno squadrone i cucinieri, gli uomini di servizio, gl i ammalati e gli as, senti, il capitono ha, al minimo, giornalmente chsponibili ,125 uomini a cavallo. · Egli impiega nell' istruzione i suoi tre ufficiali, formando 4 riprese di ree.Iute e soldati di ·1erza classe, 3 riprese di soldati di seconda classe e 3 di prima, e riserva per .sè 2 riprese di gi·aduati per l'adqestramento dei cavalli giovani . Questa poss,ibilitò. di ripartire gli · uom ini in :1'2 ripr~se di IO a Hl cavalli fa vedere che lo squad,,one può disporre del maneggio. almeno ~er nove al giorno . Aggiungendo che esso possiede un magazzino, di vestiario, di armamento, di bardaLura·e di materia.le pel Liro, e che.il capitano comandante può regolare a suo modo il servizio .interno, l'istruzione ed il servizio verso il reggimento, . si comprende subito la. vera autonomia del lo squadrone tedesco. · DunqJ1e, perchè il sen,jzio di tre ann i possa applicarsi alla cavalleria SP.l)Za nuocere alla coesione ed all'i struzione degli squadron i, è necessario assolutnmen te che si rinv igoriscano i quadri con numeros i e migliori elementi di truppa e tali che nel disimpegno delle loro allribùzioni, diano il vero e necessario concorso per faci li tare il compito del capitano.
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III.
La nostrn lei;rge sullo stato dei sottufficiali, a fine di recluta;·ne uq maggior n1~1n er? , cercò di au irarli, alleuandoli con concessioni e co~ ''.an1agg1, che mai eb_bero per il passato: si volle ap_rir loro una. la.c1.le _cflrr1era . M,1 il risnlta.to non ha corrisposto a quanto si s_rerava: ,mperocchè i 'giovani volontari , venuti sol.lo le armi con ~ idea 1 ragg 1'.10gere .l e :;palliqe; guando questa loro aspirazione noil . e sodd,sfalta, fanno d1 tutto per lasc.iore il servizio. In Germania un tal fatto non. potrà mai avvenire col metodo che si ha di aliment,1re i quadri. I graduati sono divisi· in due càteg.orie ~en d_islÌ_n1~: ~fi prima, poco numerosa, comptende i volon1.an asp1ranl1 utfic1all (avan1.,1geursì, e la seconda invece è tutta form:1t1~ di ri~s,oldati (capiiola,ni), soi.tufriciali, caporali ed allievi caporali. • ' Gl i aoan.tagéurs per L11llo l'esercito costit uiscono l'elemento dal quale vengono tratti gli ufficiali, che in tal modo hanno ,una proveni_e nza nnica'. Arruolati da i "7 ai 24 anni, dopo aver superato u'.1 esar~1~ od aver presentato il diplom:1 di licenzinlo, fanno ~~i me~i d, -~erv1~10. da _soldèllO, poi diventan? cc1pora li , ind i Portep'ée~ . F al:lU'tch - lunz1onanti da sottufficiali; c9n tale qualità sonoam . ~ess, a frequenta re un corw di dieci me~i in una delle nove scuole · di gu~rra•. co mpiuto il quale ri1.orrw10 .al reggimPnto peraspetwrvi la p_romoz1one: I n questo tempo possono funzio1}are da ufficiali in so.sl1tuzione di quelli assenti. · · . . . La loro nomina è circondata da mo.Ile garanzie, e per ot;enerla b1_sogna prima essere ben occellò nel reggimento; perciò i Fi:ihnrich, eh~ fanno servizio con gli ufficiali, vivono co~e costoro fuori del quartiere ed alla loro mensa; in tal 1110do si fanno conoscer:e ed ap~re~zare da·q~el li ~he dovranno po i dore il voto, ·quando si trat· tera d, a?ceuarl1 nel corpo . · Come conse.~uenza di tale sistem"," ,,v avvenuto ehe allualmenle, .. per allargare i quadri , essendosi follo necessario un aumento di
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IÌA. FERMA DI TRE ANNI
JN CAVALLERIA
·numero negli ufficiali., non si ricorre .all'espediente di corsi .accelerati; ma .si scelgono fra i sotl'ufficiali i migliori aiutanti furieri per adib.irli si servizio di uffiéial i, dando loro una parte delle relative c~~petenze. Essi non divenlei·anno utfidal i c.he nella riserva. Molto differente è il nostro sisterùa;· ma quel che più di tutto si nota di divèrso, sta nella preparazione degli avantageurs e dei nost~i sottufficiali per le scuo_le militari . I primi devono da sè pen' sare a tutto, poichè assolutamente il reggimento non se :ne preoccupa. anzi con loro si mostra più rigoroso e pretende che servano bene effettivament~ e praticamente per poter dare un giudizio esali.o sulla loro istru.1ione militare, quando si tra.Lterà di proporli agli esami. Invece i sottufficial i, che- nei nost,ri reggimenti domandano di andare alla scuola. vengono per lo più affidali ali}~ cure di uno o più ufficiali addetti alle scuole superiori reggimentnli , e si fanno loro altre facilitazioni, che da prima li distraggono per alcune ore . dalle 'istruzioni militari, e poi finiscon o col renderli addirittura in · disponibili, c~n grave daflllo del servizio ed anche della disci~lina, che, io tal modo, certo non si fortificherà presso i compagni, costretti a lavorar .di più per conto altrui. · L'altra categoria 'di graduati nell '. esercito tedesco, abbiam visto, è quella _dei capitolanti, e sono per lo più graduati con un minimo .di.tre anni di servizio, non ammeUendosi proJI}ozioJJi per .i soldati, mentre trascorre la loro ferma legale . . Da noi si usa invece di sottoporre le reclute-, appena arrivate al · corpo, ad esami, (li coltura gène,rale, per iscegliere fra esse quelle . da destinarsi alla formazione del plotone allievi_istruttori . Le elette vengono di poi sovraccaricate di teÒr i.e, istruzioni e r0golamenti , che, imparati a recitar con gr.1nde sforzo di memoria, 5i dimenticano_quasi sempre all'atto di doverli insegnare. · · Il soldato tedesco, qualunque merito speciale egli abbia, prima di una p,;_atica di tre anni non è ritenuto capace di fare' da istruttore .. Il capitano, in questo lasso di tempo, prepnra i suoi futuri fra i soldati più v-igorosi, intelligenti., di buona "oraduati, scegliendoli ... condotta e meglio . adatti ad istruire, e li assegna, come per provarli, alle diverse riprese dell-e reclute. Essi, non avendo nessu~ grado, ma invece, essendo forniti di una superiorità pratica in tu_tt1 gli esercizt, potranno con \' esempio e con l'esortazione ottenere facd-
, mente quello cbe alcune· volte riesce difficile col tuono altero di un · caporale. Così si abituano a far da monitori ed a comandare; ed il gallone, al quale ambiscono, si presenta loro circondato da un certo prestigio, sicchè molti, al termine della fermil, non avendo altra prospettivn, che qu~lla di guadagnarsi da vivere col lavoro delle hraccia, mentre il reggimen to promette ·1oro un avvenire più sicuro e meno gravoso. si decidono per solito a domandare la capitolazione; tanto più poi che so_n certi di restare sollo gli stessi superiori dai quali' sono am_ati e stimati. Come si vede, il nostro reclutamento dei quadri differisce assai da quello tedesc·.o. Nor considflria~o i gradi inferiori sufficientementeben coperti da quegli individ.ui c'he 'banno una. certa coltura letteraria, . il che dà luogo al fatto che non vi è impiegal.uccio o copista, il quale non venga sotto le armi senza ritenersi quasi sicuro di diventaJ'e presto gradnato e anche di trovare facilmente un posto presso qualche ufficio, ove passare tranquillamen~e tutta la ferma. È po·i da notare come siffatto elemento, causa della speciale pro'fessione che prima esercitava, è essenzialmente sprovvisto delle ·qualità fisiche e morali Ber formare un buon cavali'ere, per cui a maggior · ragione esso dovrebbe escludersi nella scèlta dei graduati .' Tutt.i sappiamo che i reggimenti difettano sempre di sottuffici4li; . il cui maggior numero, ,prov~nienti dai ploton i' allievi sergenti , sono tullavia di qualità scadente: E questo cj.eriva per lo più dalla falsa · pel'suasione di molti giovani, .i quali, c,o!']siderando il brève tempo · che s'impiega a raggiungere ia posizione di sottufficia le, la ri t.en~ · gono non _meri tevqle di interesse e come transitoria. Così in Italia, non dividendo la cla,sse dei sottufficiali in due categorie, si è, senza volerlo, creata la causa principale dell'allontanamento di molti di essi, che. dopo a,,er otten uto velocemente i primi gradi, -non possono · pàsuadersi che per loro la carriera debba arresia)·si a quella di furiere o di furiere maggiore. . . Talvol ta avviene poi che codesti disingannati diventanot peggiori dei soldati che contano i grorni per arrivare al termine dellaferma: e se questi giorni sono molti, ' tanto maggiormente il servizio vien . fatto male. Sarebbe assai ·meglio liberarsi per tempo di un tale element'o, disciplinarmente dissolvente . . , · D'altra. parte anche un graduato, che avesse prestato buon ser-
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vizio 1 nel _mo!l}enlo di d'ove,:di nuov~ vinco lare lii, propria libertà pei· un tempo ·relalivamenle lungo. rest.a spesso vintri da una. cena .esitazion~, · che un lievis_simo incidente pùò far decidere per' la ne-. "a ti va. · . · · ù ·Perciò in Germania hanno adottalo il ·1 iass9ldaniento per un anno solo, .d11rante il quale è. nnclie revocabile col consèntimenlo .delle parli.' Questo sistema, è vantaggiosissin10 'per dÙe motivi: pl'imo , perchè permette al mi li tare riassoldato di -ricuperare la sua libertà se h1 situazione personale o di famiglia ven issero a cambiàre, o se così yolessero i propri gusli e· le proprie future vedute; sècondariamehte dà ai suµer iori il ternpo ed i mezzi pei· apprezza;e meglio il vaÌore . e le facoltà del ri a·ssol_dato, e quindi gi udicarne l'avvenii·e possib ile, . anche in relazione ali' età fino a cui pofrà essere tenuto sollo le . armi. I compensi sono quasi gli stes~i del no;,1 ro r:iaffermaLo; cioè : aumento di paga. l'esenzione dalle istruzioni quando p:1sserà nell a riserva, un ·impiego civi le dopo 12 an ni di serv.izio .ed una pensione proporzionata in caso di servizi o prolungato . Non vi è lim ite d'età ed il, massimo della pensione ·si ha a 4-0 :rnn i di servizio comr>ren/ . ' t dendovi le campagne, che cçn1ano ciascu na per duè a:nni . · . · In Lai i con<lizioni di cose i superiori., per_incoraggiare j sollufficial i. a perseverare nel disimpegno zelan te delle proprie attribu- · zioni, possono t.r:1ttarli con maotrio1:i <?o .ri·.,ua.id n . i con una certa tolleranza_e far hll'o concession i, senza preoccuparsi di aver . troppo larghegggiato. poichè un ria~so ldalo, dopo che ha già fatto tre anni di servizi0 sotto una buonn discip lin a, difficilmente approfitterà malamente della benevolenza ·dei superiori .' Ma se anche cio avven'isse, ,qu~sti, quando lo _credessero ,indegno od incapace di più servire, possoffo qua-si islaptaneamen te sbaraz_zarsene. Ciò prova: come nefl'esercito tedesco siano ber( ra,,e le retrocess ion'i di gri\duali. . Lq. fe rma dei nostri sottufficiali è · di 5 anni. Ht ralierma di 3 e si conced'ono anche rafferme di un anno, a titolo, di esperimento~ . per i no_o riconosciuti abbastanza idonei e per gli allievi del .corso special~ dell e scuole mi litari. li soltufficinle, retrocessç durante la nÌfferma, viene immediatamente invialo in congedo ilÌimil.ato; se retl'ocesso nel tempo della ferma di 5 anni, è trattenuto sollo ·le armi sino a ch e non l'avrà . ultimatrt in quali tà di semplice soldato . .
La punizione per quest'u ltimo è anco,;a più grave, ma è altresì vero che in questo caso il maggior punito è lo Sta.to, che trattiene sotto le armi indi11idui, i quali, quantunque intelligenti ed istrn iti, pure, avendo perduto.il grado ed i relati1ri privilegi , diventano tanti spostati . Essi costi I uiscono un elemento pernicioso e deleterio per la disciplina, spe1;ialmente a contallo dei'gio vani ·soldati. TutLav ia, data la nostra maniera di recintare i quadri, bisogna convenire che la legge sullo staLo dei ,ultufficiali )'isponde aHe possibili esigenze per migli orare le .loro condizioni, nè potr'3 bbesi far di più; quindi se una modificazione sarit necessaria, questa dovrà portar.,i sul reclutamento dei graduali . Se non si potranno avere tutti raffermati, che lo siano almeno i souufuciali, e che i caporali abbiano almeno due anni ~i servizio da _soldato . Se, in lre anni, senza perdere un ginrno e lavorando assiduamente, abbiamo visto che si riesce appena appena a formare un mediocre soldato di cavalleria, come è possibile che, dopo pochi mesi, uno possa divenir capace di esercitare le funzioni di' gradua to'? Teniamo pur conto che egli sia un individuo scelto e quindi in possesso di certe att(tndini speciali, e di certe qualitit partico lari; che sia militarmen te parlando, al di sopra della mediocrità, ma è chiaro che l'abbreviare il tempo delI' i:;L1·u1.ione ha anche un certo limite, oltre il quale essa diventerebbe illusoria. V'è t~isogno di un tirocini o di pratica che non si può asso lutamente ridurre se si vogliono a.vere dei buoni so ldati, e tanto più poi dei gra.duaLi, che, oltre :id essere istru ifr, devono sapere la maniera d· iusegnare . Il fissare due anni di servizio, prima di diventare c·aporale, crediamo che sia il minimo possibile. 1 In Lai modo sarebbero altresì evitate molte mancanze disciplinari non solo, ma si darebbe minor messe di lavoro ai tr;ibunali militari, ch iamati spesso a giudicare di reati, che forse la maggiore esperienza od avvedutezza di tm capora le o di un sottufficiale avrebbe fatto evitare. Sono queste do ti, oggi~iorno assai più necessarie, che invece maggio rmenle difellano nei graduali, e non per colpa loro, cui manca il tempo cli acquistarle. I capùrali, che ieri erano ancora reclute, d'ur. tratto, con un gal lone, diventano sup~riori ai so ldati della classe più anziana, ai quali forse· devono l'inizio nella vita mi litare . TutLi sappiamo quanto
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negli squadroni s: tenga all'aoz ianili1, alla superioriti, prnLica , t' come vi si metta dell'amo r proprio per couservarla . E questo flmor proprio è nppunto quello, che qualche YO!La fa indugiare o !ingere di non udire \'ordinJ di un neo-capol'ale. Questi invece. per far pompa di comando, melle lo zelo dove non è necessario e, sapendo di non poLer consi.l(liare un anziano, che pel servizio ha più pra · tièa di lui, ripele l'ordine, ma con uua certa prevenzione , la quale spesso fa vedere nna trave dov'è una paglia, e così da un picccilo aurito ,;i producono quelle mancanze , che il caporale o reprime con Lroppa precipit.aziqne e produce un maggiore inasprimonto e quindi dei fatti gravissim i, ovvero tenLenna _indeciso e le tollera con grave dauno della sua autorità e della disciplina. Lo stesso dicasi per i sottufficiali con l'aggravante che, mentre la loro posizione su peri ore esige maggior pratica · di servizio, essi ne di feLLano al punto che i com:rndanLi di squadrone preferiscono aYere dei caporali maggiori È un fatto, e l'abbiamo già precedenLE':mente accennato, che alcnn i giovan i sottuffi ;~ia li, i q11 ali imprendono la ca rriera dell e armi per procurarsi uno stato sociale, molto più facile ad ou.eoere che non uu impiego od una prùfossiune civile, provveduti come sono cli una certa cuit.ura ed abituati ad·unn vita essenzialmente opposta alla militare, si atlatLa110 nel primo entusiasmo a.Ile nuove rondizioni, ma poi, a poco a poco ra1Treddc1.ndosi e, venendo alln. realtà delle cose, si dulizono di non trovare quell'ideale corrispondente alla loro ambizione. l..)uando po.i dovessero anch e fal li re g!i esami per la scuola militare o per qualunque motivo non venisse loro concesso di presentarvi3i, allora si demoralizzano del tulio e diventano indolenti, ap·1tici, svogliati , no11 curan ti del servizio e ,; pi egano una teodenr.a spiccata ad astrar ' i da lullo quanto ha n.ttinenza con la vita miliiarc, per cullare i11vece nuovi e dispa rali ideal i, portati innanzi all 'nlteral.11 fantasia dalla lelt.ura continua di romanzi, che essi nun si perita110 di leggere in serv izio ed alle i~1n1zioni i11 1erne, deludendo la vigilanza superiore. (Jue,;ti più che servire e cnns;gliare non snnuo che co mandare a bacchena e for,e. i11co11st:i del male clte fan 110, div e111ano provocaLori di manca nze, che poi vogliono µunire severamente o LOllerano a seconda del grado di indifferenza che ha uno pel servizio.
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Tu tto ciò pare ch e si potrebbe evitare co l prendere i sollu('(iciaii dai soldati di leva e dai volonLnri, face ndo prima compiere loro la ferma legale e non concedendo rafferme che d'nn solo anno. Così quelli. che ebbero per iscopo di guadagnarvi le spall ine e che fal lirono la prova. potranno presto ritornarsene alla vita civile e dedi · carsi a· lavori forse più confaci enti col loro fis ico e col loro carallere e più in relazione con gli si.udi antecedentemente compiuti. Avverrà in t,11 modo uoa specie di depurazione continu a, per CLÙ resteranno all'esercito solamente i più utili. Allora si potrà anche approssimare di più il livello di e::;ami fra le due categorie di aspiranti ufficiali, e ottenere cosi una rnaggiore snperioriti,, un distacco an• <)ora più eminentè fra l'ufficiale ed il sollufficiale. Mo lti temo no che con questo metodo si riescirebbe a non avere mai un uumero snffi cientc di sottnflìciali e tanto più se manca l'allettativa cl i ra gg iungere in poco tempo la promozione ad uffi ciale. Ma si può ri:;pondere che un tal pericolo verreb be presto scongin raLo col rondere più access ibile il grado di soltuffìciale agl'individui nei quali le quali,tà ·mil itari fa cciano largo compenso ad un po' cli difetto cli cu ltura. (Juesti tali dil'fir.ilmento avranno prelension i e ideali esagerali e si può .star sicu ri che ess i resteranno affezionali al servizio mili1are l.3nto più se non saranno obbligati a digerire continui cor,;i di teorie e di scuo le reggimen tali superiori , che per parecchi anche lullora ri escono fastidiose ed in feconòe. In fatt i, mentre Ln l.li vanuo alla teoria tre volle ai;a sellimana, capila sumpre di vedere . di quelli clie, innanr.i ill la. classe in piaz.::a d'armi , so no costretti a tirar fuori e consultare di continuo il regolamento. A che serve insegnai:e al sottuffìcialfl tante e tante cose che non saprà mai bene, mentre da esso non r,i può, nè si deve richiedere altro che vigoria, prestanza militare e quella grande pratica del servir.io, che si risolve nel curare l'osservanza dell,t tenuta, con servare il malerial e, presiedere al governo, alla pulizia, alle distribuzioni, ecc., e di più, in tempo cli guerra, nel disimpegnar bene le sue attribuzioni come capo di qualche paltuglia? E q~1este sono cose cbe non s'imparano s:ii libri . Sicuramente col metodo attuale, dovendo preparare dei graduati soll ecitamente, bisognerà sovraccarica rli cli teorie e di istruzioni e sottoporli al lresì ad una disciplina ferrea, che fi nisce col rendere insopportabile la vita militare.
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Tutto quanto riflette l'istruzione, l'edu1:azione e la condotta dei soldati è di spettanza dell'ufficiale, il cui còmpito sarà tanto più facile quanto maggiormente la ·sua cultura sarà elevata: il sottuffìciale invece non deve occuparsi che del servizio pratico; quindi le attribuzioni fra il sottufficiale e l'ufficiale devono essere ben delimitate, non solamente sui regolamenti, ma anche in pratica,' acciocchè non avvenga di vedere che i capitani ed i subalterni sono costretti ad accollarsi tul.lo., e qualche volta, se non accompagnano le coroées, poco ci manca.
IV. Oltre alle rafferme a breve termine e alla modicità delle esigenze di cultura generale e teorica, ciò che potrà contribuire a far aumentare il numero dei riaffermali, sarà l'autonomia dello squ~drone (1 ). Il capitano deve comandare effe1 Li vamente nel vero senso della parola, ed i superiori, se vogliono intervenire nella istruzione e nell'amministrazione, lo facc iano solo per giudicarne i risultati : nessuna autorità estran·ea si dovrebbe intromettere tra il comandante diretto ed i suoi dipendenti, dei quali egli solo è l'unico respllnsabile (2) . Peggio per lui, s.e non è all'altezza delle sue funzioni: la sua iniziativa, lasciata interamente libera in tutto e per lutto, farà sì che si dovrà chiedere conto a lui sÒlo se i risultati che ottiene sono inferiori a quelli dei colleghi. Questo è anche un mezzo efficacissimo per èonoscere i capitani meglio capaci L'auLonomia dello squadrone, come aLLualmente è intesa, deve trovarsi per forza in antagoni~mo con la maggiorità.
(!) Questa J)ubli!icazione fu dato alla stiimpa 11rima che venisse Cuori il nno,•o regolamento rii esercizi Je!k1 cavalleria, il quale rende m,1ggiormente ,tutonomo lo srruadrone. . (i) I superiori devono passare spessissimo tutte le ispezioni che credono necessario e come e quando vogliono. Ma devono altr!l-,ì !arie senza pre.ivviso ed. in ~odo aderruato al procedere del!' istruzione delle reclute; devono, per quanto i! poss,tnle, r~rc ciò, limitandosi ad a5sistere all'istruzione. - HoH•;NLOHK - Lettei·_e sulla cavalleria.
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La maggiorità è la vita del reggimento: da essa partono gli ordini, tanto propri che degli aftri uffici, quando questi del tramite cli lei non facciano a meno, quindi ad ogni momento innumerevol i segnali di tromba mettono in movimento sergenti e caporali di settimana, furieri e caporali contabili. Costoro ovunque si trovino e qua Iunque cosa stiano facendo, devono, alla chiamata della soneria, lasc.iar tutto e correre a precipizio per trovarsi alla sala degli ordini, altrimenti ad ogni piccolo ritardo è già fissata la relativa consegna, od nnche la prigione e la sala di disciplina in caso di recidiva. Proverbialmente l'aiutante maggiorè è sempre cli cattivo umore, è lo spauracchio dei sottufficiali; e ne ha ben donde pel gran lavoro arduo ed ingrato che lo tiene continuamente schiavo. Responsabile di una infinità di r;ose, obbligato a pensare a tutto egli resta di conseguenza sotto una perenne preoccupazione, che lo rende spietato contro coloro la cui lentezza, inettitudine od ignoranza può attraversare gli ordini dati; perciò raramente am.mette scuse, nè potrebbe agir diversamente per non essere sopraffatto. Quest'obbligar tutti ad una obbedienza passiva pare un risultato eccellente di ~alda disciplina, ma l"esercito non è fatto solamente per funzionare con regolarità e simmetria in tempo di pace per assicurare l'esecuzione metodica de\ servizio cli guardia, del servizio interno e di quello territoriale, ma bensì è crea.Lo per la guerra che ne forma lo scopo precipuo: e noi sappiamo che in campagna quest'organizzazione, così potente in tempo di pace, sparisce quasi to · talmente, e. se resta il servizio di guardia, esso, per l'importanza ~he acquista, non ha più analogia con quello che si compie in guarnigione. Quindi l'azione degli aiutanti maggiori diventa quasi nulla e non vi sarebbe da mera.vigliarsi che, sparito il perno della disciplina, essa venga a rilasciarsi d'un colpo solo, per cadere come grave fardello addosso ai capitani. Allora sì che si comprenderebbero le conseguen·ze funeste di tutto ciò che ha concorso in tempo di pace a diminuire'od affievolire la loro autorità. La disciplina, fondata esclusivamente sul timore della punizione, · è disciplina fillizia, e specialmente nel caso degli aiutanti mag~iori, dai quali non avendo i graduati dipendenza diretta, l'azione disciplinare si esercita da lontano, cioè, non può, come dovrebbe, far nascere fra i superiori ed i sottbposti quei sentimenti di <;lima e di
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affezione reciproca, che sono la base della.vera disciplina, cl i quella che costituisce la fo rza degli eserciti . Essa si svi luppa nello squad rone, ·quando al cnpitllno , unic,) interessato a formarsi ed à conservarsi i graduati, saranno lasciate intatte tutte le prerogative del comando ed alni solo il diritto di distribuire il biasimo. e l'elogio, le punizion i e le ricompense. Dopo Lutto ciò riesce faci le immaginarsi quel che potrebbe avvenire se, nelle condiii'oni attuali, si applicasse alla cavaiIeria il servizio di tre ann i. Noi non nbb iamo vo luto accennare alle molte ali.re misure elfo si dovrebbero prendere in prevenzione, qual i sarebbero il miglioramen to delle caserme, la costruzione dei maneggi, l'abolizione del servizio territo riale, delle rimonte di cavalli di ufficiali, degli atl enden ti fuori co rpo, ecc. ecc. i\'fa limitando il nostro stud io ad un CQscienzioso parallelo frn le condiz ioni diverse in cui si trova lo squadrone tedesco e quello italiano per ciò che riguarda la quali tà dei loro quadri, ci pare di aver dimostrato che, senza acccirdare .la vera autonomia al comandante dello squadrone, e senza for nirlo di migliori quadri di truppa, proporzionati per numero e qnalità alle reclute assegnate ai reparti, sarebbe molto pericoloso addiven ire alla riduzione della ferma nella nostra eavalleria. Per ottenere vantaggi assa i problematici, con una popolazione, che per natura, difetta di quello spirito, di quel la passione pel cavallo tanto necessari a per formare una buona cavalleria, si andrebbe incontro a danni sicuri. M. GAGLT ARDI.
' RASSEGNA MENSILE
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Disco rso dcll,t Coro u~.. - Senato e Cnmc·ra. - !~lezioni ~mmiDi; trnLive. - Introiti r ial i. - Nuov i pro tettorati italian i in Africa. - Presidi i afric,mi. - Cose d' !ìtiop1a. - Gr rm:,n ia - Inghillcrr:1. - Anstrh. - H11ssi:1. - Jò'rancia . - Peni,ola. dei Bai, can i. - Confo1·eu2<'l an tischi;ivisti ca lld Belgio. - Ri voluzione nel Brasile.
11 21 novembre le LL MM. il re e la regina e~- A. R. il pl'i ncipe di NnpoÌi fece1·0 ritorno in Homn . li 26 dcuo S. M. il presei~li tutti ~ membri della (amiglia reale, in:wg11 rù !lavanti all'a11ll'I np,cna eh sen:iton e di deputati e alle tribune :i fTollate cli pubblico, la srssione parlamentare col seguente discol'so:
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Si!Jnori Senatori I Signori Depu tati I 1't,-'ello imw unn1re la nu ova Session e lfg( islntiva, Sfo Lo, con un orgoglio cha p11ò essere diviso da lutti gii ftalian i.' come l' opèra dell a un ilit e delle Jiberlà nazionali ::;ias i Lanto consolidata da non temere nè insidie, nò rischi. L'ltalia. ha fa i.l o in trent'anni quello che per altre nazioni fn lavoro di secoli . li mio Genitore, col concorso di altri Grand i, dètte all a Patria l'indipendenza; Io Ilo potuto, col concorso Vostro, dare l'n gna ~l ianza ai cit tadini . 'fnL Li sono oggi d1iarrwti ad amministrare lo Stato; e, co ncecluto il completo esercizio della ,·ita pubbli ca ;i tulle le class i della _so. cietà, garantita Ja sincerità delle urne, po:;siamo s,dutare 1;011 let,i ia ~
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RASSEGNA ME NSILE
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le nuove rappresentanze dei Comuni e delle Provincie, espressione legi llima della volon t.i, popolare. L'aLLuaziooe della nuova legge ha provalo, che in ftalia puo apparire discordia d' in dividui, ma è compaltezzn cli popolo, fidente nel le istituzi oni. unanime nel culto della Patria. Concordi procederele orn Voi nello sLudio di quei probl emi sociali, cl~e non s.i possono più da alcuno obliare, e di fron te ai quali l'ind ugio diverreb be una colpa. Nel bene degl i umili io ripongo principalmente la gloria del mio Regno, ond e esca dal consenso di tutti la maggior l'orza d'Italia. E poichè vi sa ranno ripresentati alcnu i dei progetti di legge, che il difello di tempo vi tolse di discutere nella passa la Sessione legi:-;laliva, Voi potrete senz'al lro 1·i Lnrdo condt11-re f1 più moderni in1.e n ti quelle ope1\'l che stanno II dimostrare come in lutLi i tempi abbia la ricchezza in flali a piamenle sentito i doveri della rratcllanza verso la povertà . l i mio Governo sludia nuove forme della beneficenza, che rispondano all'indole del nostro tempo·, e sin d'ora vi proporrà una leg~e che tuteli noi lavoro la viLa degli operai; mentre, provvedendo alla di gnità degli islituLori, armon izzando in tutto il Regno l' insegnamento. nel la scuola primaria, preparorfl, meglio difesi nlle lotte della esistenza, gli operai dell'avvenire. L'esempio di un'ocu lata amm inistrazione deve venire dallo Stato. E a semplifi ca rne ):(li ordini, a rendere più l'acile e meno dispendioscJ l'interno re}!gimenlo della Nazione, il mio Governo vi presenterà proposte che ne rendano più ~roficui i sacrifizii.
fra le enL1·ate e le spese, e che Voi, custodi della pubblica 11nanza, d'accordo col mi o Governo, sapr.el.e far cessare. Nè si turberà per questo il nostro credito di çu i non tarderete oltre a migliorare le funzioni, e che ha sin d'ora nello in trinseco valore del J>aese, fo ndamen to sicu ro. Nella gara dell'atlivil.'1 mondiale, Voi avete favorito la produ1.i one italiana; ma la sua tutela non deve ispirarsi a diffidenze ed a sospetti che, senza frutto, divi dono i popoli e non deve impedire le riforme cbe abb:1ssando le frontiere rendano più fac ili gli scambi cd amichevoli le relazioni internazionali . Ora. che avete dato stabi le base allo sviluppo industriale, vi sarà proposto dal mio Governo di abol ire quell a tariffa difTerenziale fra l'ltalia e la Fra.ncia, ch e avete opportunamente npprornlo in un momenlo di transizione, ma che, maotenula, interdirebbe l'avviamento ad un più libero, bencbè sempre mun ito, regime commercinle, da cni il mio Governo non sarà ·ali eno , se verra ·se::ondato.
Signori Deputati, L'Italia va uscendo dal la cri si che ha travaglinto da anni l'agri · coltura e i commerci . A dar tempo che si rifacciano comp letamente, il mio Governo non ,éi chiederà nuove imposte. Quando l' economia nazionale sarà re,-Laurata , quando il IJilaucio dell o Stato si sarà rilevato, per l'aumento n.ilurale dei pubblici red diti , l'accresciuta ricchezza suggerirà spontan eamente le eventuali contribuzioni cui essa potrà senza disagio essere chiamata a prestarsi , se continuerà quel leggiero disquilibri o che ancora si avverte
Signori S enatori .I Signo,·i Deputati.I Con questi temperam'enli e con la pratica costante di una politica. eq uanim e, quanto digoitos,,, Noi i.ntendiamo a quel riposo degli animi che ri.spoucle alla. serena indole del r.ostro popolo e che è la più salda garanzia della .pace. Questa. pace appare, og-g i più che mai, assicurala al l' Europa, mercè i consigli del le Grandi Potenze e l'opera mia e dei miei Alleati. Le questioni, che possono turbarla , non sono tulle risolute; epperò , con vigile cura, ma senza gravare troppo il bilancio, continueremo a provvedere all'Esercito ed all 'Armata,' che sono .la diresa ~ella unità e della indipenden1.a, e, insieme al nostro diritto , sono !'eloquenza dei nostri interessi nel mondo . Ma le anni, da Lutti approntate, non si dovranno, io confido, adoperare, grazie alla-saggeiza dei Governi ed alla prudenza dei popo li. Noi le poseremo in Africa, dove il successo, che assiste chi sa meritarlo, ha sorriso alla Nostra poli tica, sicchè vasti possedimenti ci sono assicurati, ed una larga sfera di azione è ormai aperta alla nostra influenza.
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Accorcl'i internazionali , che si stan discutendo con la nostra partecipazione, ci daranno, speriamo, il vanto di servire efficacemente la causa dell a nrnanilù in quel co ntinente, do ve questa ancora si offende con la forma più crudele della bnrbari e. Noi faremo, in tan to, entro le nostre nuove fronti ere, e presso il Sovrano e le popolazioni che udano nell a nostra leale amici1.ia, propaganda di civili.a; e, come nei tempi gloriosi, in cui il genio italiano allargava i confin i del mondo conosciuto, tutti si gioveranno dell'opera nostra. Cosi, Io intendo, col mio Governo e con Voi, far benedetto il nome della ni10va Italia. E cosl, circondata la Patria nostra dalla un iversale benevolenza, fidente nella un iversnìe Gducia, Voi potrete, èo nsacrandovi tranquil lamente all'opern del nostro miglioramento interno, preparare l'avvenire. Noi ne possediamo il più. sirnro elemento in quel reciproco af · fetto delle nostre regioni, che recenti inclemenze d! natura hanno nuovamente provalo. Ancora una volta , io ho veduto Lutti gl' Italiani nssociarsi con imtnntabile affetto, ni dolori ed alle gio ie della mia Casa, e ne ho lra tto argomento di confo.rto e di speranza.' La loro concordia è il maggior presidio delle isti tuzioni , al cui governo tutti i ·cittadini oggi parlecipano, e clie hanno quindi maggi or titolo ad un rispell.o, a cui nessuno deve, per qualsiasi.fintento , mancare, liberi t1ttli ne i riconosciuti dir itt.i, tutti convinti che non si deve abusarne. Quel rispetlo, che il mio magnan imo Avo antepose alla fortuna, che fece l:1 fortuna del mio i;ran G(;)nitor'fl , che è i: dovere dell a mia vita, dimostrerà la costanza dei com uni p'rnposi Li e renderà pro· spero e felice il nostro Paese. Que~to discorso, spesso:_interrou.o da applausi, fu seguito da un applauso lungo, fra gornso, unanime come quelfo che accolse il i·e àlla sua entrata nell'aulà . Conforme td giucli;r,io degli onorevoli senatori e depu tati e del pubblico di Homa sul discorso reale, fu quello della grandissima maggioranza degl'Jtaliani, come si rileva dalla stampa, e quello dei circoli politici in Germania, Austria, [nghillerra e perfino in Russia. I quali, nella semplicit.à e ch iarezza della parola reale, videro non solo il sincew desiderio
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di pace, ma l'affermazione egualmente sincera, anzi la prova (nella promessa di non chiedere nuove imposi.e) del miglioramento incominci(\_to nelle ilostre condizioni economiche e finanziarie, e sopratutto rruella sicureua ne])';:ivvenirù, quel sentimento di vita e~ di giovinezza rrnzionale, che in Italia hanno tutti dal popolnno ~,! re; anche coloro che lo neg1ino o lo snaturano, per far piacere a·trui. li 26 novembn\ iJ Senato e la Camera tennero la loro prima seduta, costituendo l' ullh:io cli presidenza; la seconda sedu111 passò in commemorazioni. Nei giomi seguenti vennero presentar.i alla Came1·a vari · progetti di legge fra cui quello per l'abolizione delle tariffe dilforenziali con la Francia e quello pc! riordinamento delle opere pie, il. cr11ale fu poslo per il primo ncll'ordinf} del giorno. Il ministro dd tesoro presentò i bilnnci di aSSf!St:unento per l'eserci;r,io in corso, e cli previsione pe1· quello 1890-91. Il ministro della marina presentò dne disegni di legge l'uno per una ~pesa di L.1 ,500,000 da ded icarsi all'acquisto di munizioni di nuovo tipo; l'altro di L. 3,o00,000 per acquisto di cnrhon fossile in servizio della Jlotta. Il ministro della guena a s1.11J volta, pre<\entò quattro disegni di leggi: il. primo per una spesa str1.1ordinaria di L '17 milioni e 500,000 da inscriversi nel bilancio 1889-90 a fine di provv1!dere nuova polvere da fucile, e di costruire un nuovo po lveri fi cio; il secondo pel' una spesa strarn·dinal'ia L. i0,600,000 da inscriversi nel bilancio '1890-9:l in prnsecuzione dei fond i accordati per la difesa dello Stato;· il terzo relativo alla inscrizione nel bilancio 1889-90 della. somma di 3 mi lioni, per il pagamento dei premi cli arruolamento dov,ito :ii militari del corpo speciale d'Africa; l' ultimo per l'autori;r,zazione del pagamento di L. 540,000 alln ditta Minneci, appaltatrice del casermaggio militare in: Sicilia [n tutto fra marina e guena 36,640,000 lite. Questa spesa deve gravare per lire 26,040,000 sul bilancio 1b89-90 la cui legge di assestamento sta dinnanzi alla Camera eq1er lire 10,600,000 in q11ello di prevfaione ·1890~91. Lo staio di previsione della spesa per il rninistern della guena per l'esercizio '1890 e 189:l è il seguente: L. 258,1 35,200.00 parte ordinaria » 4,9H,MH.96 partita di gir~ » 20,561,600.00 parte straordinaria
L. 278,608,2M.96 in totale. La fo rza bilanciata sarà,' durante 'l'esercizio 1890-1 891, di 267,277 uomini. Nel progetto di bilancio è aggiunto un artico lo separato per le entrate
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e spese della colonia di Massaua, e si prescrive che sarà pl'esentato separato il conto consuntivo della colonia. Si chiameranno durante tale esercizio alle armi per istruzione 30,000 uomini della 2a categoria delle classi 1.868-69 per 45 giorni, e per 28 giorni la :ta categoria del 1864 degli alpini, fanteria, bersaglieri e artiglieria da campagna, esciuso il treno, e perciò sono bilanciate L. 4,299,180. Normalmente si chiamerà alle armi la 3a. caterroria del 1869 e la miliiia comunale durante i campi. Durante In prima decade di dicembre continuò alla Camera la discussione del progetto di le~ge sulle opere pie; il Senato discu1,se e approvò la legge sullo stato civile degl' impiegati e quella sull'orJinamento della giustizia amministrativa. l'.)
Un decreto pubhlicato in questo mese, ma <~ho andrà in vigore :;olt,into col 1° gennaio :1890, è quello che riordina gli uffizi del ministero della marina. Ecco le disposizioni piì1 importanti: Il Ministero della marina consta ~ei seguenti uffici i principali: U~fici_o di stato maggiore 'e di gabinetto - (ufficiale ammiraglio); D~rez~one generale del servizio militare - (uificiale ammiraglio); D1rez10ne generale delle costruzioni navali - (ispettore 0oenerale o ispettore del genio navale); Direzione genèrale d' artiglieria e arrqamenti - (ufficia le ammiraglio); .. Direzione generale della marina mercantile - (direttore generale rn ~ ~;
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Direziono del servizio idrografi co - (ufficiale ammira"lio)· . o ) D1rezionc del servizio sanitario - {ispettore medico); Ufficio del gonio militare - (colonnello del genio militare); Ufficio di revisione - (ispettore commissario); Ragioneria - (capo divisione civile). L'ufficiale ammiraglio, c;he regge l' ufficio di stato maggiore e di gabinetto, ha il t.itolo di capo di stato maggiore del Ministero detta marina. Il capo di stato maggiore, i direttori generali, il direttore del servir.io idrografico, il direttore del servizio saniÌario, e il capo dell'ufficio di revisione, sono membri straordinari del consiglio .m.periore d·i marina, e vengono chiamati a farne parte, con voto deliberativo, quando vi si trattano affa ri attinenti ai servizi che essi dirigono. Allorché il consiglio delibera sopra quistioni che interessano il servizio del genio militar~, il comandante superiore di questa arma per i · lavori della r. marina interviene alle sedute, nelle stesse condir.ioni pei memb1·i straordinari.
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Tre degli ufficiali superiori di vascello, capi di divisione al Ministero, sono membri straordùuwi del comitato 71ei'. disegni delle navi.. Questi ufficiali devono appartenere: uno all'ufficio di stato maggiore e di gabinetto, e gli altri due alla direzione generale di ·artiglieria e 3rmamenti. · La composizione normale del consiglio supet·iore di mli.r in(/, è st.ibilita come segue. Un vice ammiraglio, presidente. Due vie::; ammiragli, o contrammiragli, .membri ordinari . Un ispettore generale, o ispettore del genio navale, membro ordinario. Un direttore generale civile del Ministero, id. id. . Un contrammiraglio, o capitano di vascello, membro con le funzioni di segretario. Quello dei due ufficiali ammiragli, membri ordinari, che è superiore in grado, o in anzianità, ha il titolo di vice p1·esidente. Sono ·;oppressi l'ufficio per la preparazione alla guerra e l' ufficio cen·trale di sanità militare marittima, ai quali si riferiscono i regi decreti 6 novembre -1888, n. 5761, e 31 dicembre :187(i, n. 3613. Nei primi di novembre ebbero luogo, in tutti i comuni d'fta lia, le eler.ioni amministrative secondo la nuovaJ egge comunale e provinciale, e il risultato di esse. fu con ragione chiamato la vittoria del buon senso; perchè quasi dovunque, i vari partiti liberali riuscirono ad accordarsi in modo di avere una giusta e pi-oporzionale rappresentanza. Chi nutriva dubbi e timori sul ,·alorc pratico della nuova legge ha dovuto ricredersi. Dopo il discorso reale e le elezioni amministrative ciò ch e di più nolc, ole troviamo in '(UCSto periodo di tempo è l'aumento progressivo Jei redtli ti erariali. La cosa èi riguarda come italiani e come militnri; perchò il proverbio dice : l' argent fait la guerre. E se oggidì non è più asso Iutamente vero come una volta, è sempre vero che la forza molerialu degli eserciti dipendo dalla fo1-za del bilancio. Dunque ci rigiiarda e ci consola il sapere che le dogane hanno dato nel mese di novembre quasi sei milioni in più del redd ito previsto, e che altrettanti in più ne aveano dato il mese anteriore e che, fìna l111en te, un risveglio generale nei commerci e nelle industrie si nota da un capo all'altro della penisola e nelle isole nostre. Sicchè chi sperava di schiacciarci, almeM economicamente e fi nanziaria mente, non ci schiaccierà in nessuna rnaniern. Il 20 novembre un comunicato ufficialo annunziava al pubblico che il governo italiano ha notificato alle potenze fi rmata1:ie dell'atto gener:i le della
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uonferenza di Berlin o, 26 febbraio ,1885, di aver~. in data del 15 <letto mese, mnmto il protetto1·ato di quei tratti della costa orientale d' Africa, dnl limite nor<l rlel territorio di Kissimaia :li 2°, 30' <li la iiL11dine nord, che sono intermediari fra le stnzioni riconosciute, nel 1886, come a\lpartenenti al sultano di Z:rniibar. Giudicando a prima vista, parrebbe non trattarsi che di un semplice e uominale proLeU.oraLo su coste aride e deserte; e, sebbene esso si congiu nga geografica mente all'altro già concesso al su ltano di Jiopia, form ando co,;i un littor:ile di circa 600 miglia 3ottoposto nll' innucnw italiana, pure per sè stesso non :1vrebbc, al.tualcnente, va lore nè uolitico, il<\ commerciale. ~on politico, percbè q11ella costa 11011 si trova su alcuna delle grandi lince oceaniche; non corn rnorciale, pcrchù i pochi punti abitati lungoquèl l'<~s1.eso liLLorale non danno luogo clw ad una scarsa esporta7.ione e ad una anche minore import.azione; o per gi unta i più importan ti tra essi appartengono al su ltano di Zanzibar. Sarebbe dunque il caso di <lire che ad altri la polpa, a noi è toccalo l'osso. Le cose però stauno altrimenti. Qucll:i lunga oosta, che dal capo Gccardafui si stende sino all'equatore per 12 gradi di lntitudine, ù lo sfogo 1111ico, naluralo, necessario, di regioni o paesi che sono fertilissimi ed i più sani doli' Arrica nord-orientale; cioè, lo regioni abitate dalle tribù Galla e il pae:;e dei Somali . Senz.i bisogno di farsi illusioni, si può alformare che l' (talia , assumendo il protettorato su quell :1 zona. costier:.i, ha sottoposto al proprio dominio, ,dia propria influenza civile e politica, il vasto ter,·itor io che dagli altipiani etiopici digrada, per terrazze, sino.alle bassure dove giacciono i laghi equ ntorìali; territorio che comprende una superficie di più di un milione di ch ilometri quadrati, su lla quale vivono da sei ad otto milioni di abit~nti fra Somali e Giilla. · Questo paese è ·stato poco e3plorato e quindi è imperfettamente noto; ma per quanto se ne si), specialmente per le rel:izioni di viaggiatori itnliani, Massaia, Cecchi, Chiarini, Traversi, Sacconi, esso è fertilissimo e vi crescono i prorlotti della zona tropicale e della zonn temper~ta. È nota la grnncle pl'Oduzione. di bestiame nel pnesc dei Somali, e non è un mito l'i1bhondante quantità di c.ifTè che si raccoglie, con mezzi ~ffatlo primitivi, nei numerosi piccoli regni dei Galla. Dai porti di queste regioni, sull'oceano indiano. si esportano, oltre le merci indicate, gonww, aromi, penne di struao, indaco, madreperla. pelli, h11rro, ccc. Adunque tutto quanto sappiamo di questi paesi ci porta a concludt>ro che esaj sono ricchi e fertili, cli un::i ricchezza non sfruttai/I C{lrl.o, ma non µerciò rneno utilizzab:lc.
Ora uon v'ha dubbio che la porta, l'acce~so a questi belli tcrriLori ò r,pp11nto dalla costa su cui abbiamo esteso il protettorato; essa come n'è il versante geografico, no ò anche quel lo economico e cornmerciale. Nel mare che la bagnaw sboccano i m:,ggiori fiumi di quei paosi: il Giuha, l'Ucbi-Scehcli, il Doarn, l' Uadi Nogal e le foci di questi, tranne dell' Uebi-Scebeli_e forse del Doan.1 che irn pnludauo o si perdono in corso souerraneo, sono m ,nano nostra. Nè ad ovest, nò a sud possono le popolazioni ga lla esornale trovc1re uno sbocco o cadere sollo il do1111nio di una potenza civile. Quando verranno in contatto col la civili,:\ non potranno rivolgersi che ad est, all'oceano indiuno, e lì troveranno, sirnbol/1 di ucnani~à e di progresso, la bandiera italiana: ecco dove sla l'importanza dol recenLe proteltOl'alo. S' :1ggiunga fi nalmente che questa nosLra inlluen.za clesti~ata a_svilupparsi in un avvenire più o meno lon~~no, q11cst alfe1:maz10nc ~lt:i sovraniL~ . oggi sterile, ma preordina ta a diventar molto lcconcla, s1 nattacca mirabilmente alla nostr:i azfone quale si è svolt3 nel Jl.ar Rosso, a i\Inssaua ed Ass11b. Che il Giuha sia o no la stessa cosa che l'Omo (il fiume galla il cu i corso rirnan<> ancor:1 ignot,o), ciò non toglie noi.la al fatto che oggi :1rrivano a )lassnua e ad Assab, u·,wer~ando l' Abissinia elo Scioa, i prodotti cli quei regni galla, ai quali, con il nuovo pl'Otettornto, noi miriamo a dare uno sbocco più facile, più comodo, più naturale. [l viaggiatore italiano clrn, per la via d'Abissinia arrivi ai paesi galla, trihuiari dell o Scioa , senza a vcr 1·ico·rso ad nltra protezione che a quella della propria nazionalità, potrà incontrarvi sui mercati di Enna rea· e di Kaffa :1Jtri viaggiatori, partiti dall' l~rprntore, cd ivi giunti, per vie tcnestri o fluYi ali, anch'essi unicamente scortati e protelli dall'influenza e dal rispetto che ispiro il nome italiano Partendo da 1111 punto si riesce all'altro, lontano15gr:idi di latitudine, percorrendo una distanza geograGc:i cli 900 miglia . in mezzo a popoli diversi <li razza e di religione, ma ai quali sa rà comune il rispello al Il.e d' Italia.
?'
Quanto precede era già scritto, anzi stampato, quando un com unicato ufficiale annunziava avere il governo del.{\e nolilicnto alle potenw firrnatnrie dell'alt() generale della conf'eren,.a di Berlino, che l'articolo 5 del trattato stipulato fra l' Balia cd il sultano di Aussa, capo di Lutti i Danakil, è così i;oncepito: oc In raso che altri tcntas,e occupare l' Aussa od t1n punto q11alunque di essa o delle sue dipenden1.e, il sullano si opporrù e dovrà innaliare bandiera italiana dicbian111dosi e dichiarando i propri Stati , con tutte le loro dipendenze, poste sollo il protettorato italiano. •
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Questo può dirsi il coronamento dell'edifizio; oramai non solo l' Etiopia, ma tutto il territorio che la· reci nge a nord, ad est, a sud, è sotto la no:Hra l-'rotezione. Tu uo ciò S1'rà elletto del caso, o di for tunal a combinazione; ma, francamente, ha tutta l'aria di un disegno ben pensato e fel icemente condotto a termino. .. Nei noslri presidii d' Africa n~1lla di nuovo, In mancanza di. cose più notexoli, diremo che i recidili d~lla dogana a Massaua, vanno crescendo. · 111 settembre erano stati di poco più che 73 mila Ìire, in ot,tobre oltrepassarono le 105 mila. All' Asmara tutto è tranquillo; invece più a sud, verso Adua, ebbero luogo fatti di grande importanza. I lettori ricordano la situazione verso la metà del mese sco1'so: ~fenelik avanzantesi verso i I Tigrò; Degiacc. Sejum, comandante del la sua avanguardia .già arrivato nei dintorni di Adua ; le nostre bande .d' indigeni in marcia per daro la mano a Degiacc Sejum; Ras Alula e Hns Mangascià, colle loro truppe, intenti a contrastnrgli il passo. Fino dallo scorso novembre, era giunta notizia che Degiacc Sejum era riuscito o.d a vere due abboccamenti col genera le B11ldissern ; prova q uesla che le nostre truppe eran,1 vicine a darn la mano a quelle cli Menelick. Poi si· restò qualche tempo senza notizie o con notizie contradditorie; si sapeva cli piccoli scontri av venuti tra Degincc S()jum e le bande ne111ichn, ma si era inécrti sull'esito. ~,ino.Jmentc dispacci da Massaua del 7 e dell'8 Jicemhrc annunziarono che Degiacc Sejum e Oegiacc Snbhat, capo clell' Agaml', dei quali era giò not.ft l'avvenuta riunione, rinforz:iti dalle nostre bnnde d' indigeni. comandate dal capitano Bett ini, nvovano data batt:1gli,1 a Ras Alula e n Has Maugasciil ,'c li avevano sharag.lint,i cornpleta rnenLe. La battaglin sa rebbe avvenuta nel!' Hamarat il 2 dicembre, e i Ras bnt1,uti sarebbero fuggiti qunsi soli in luoghi inaccessibil i. Altri pnrticolari. :il momento in cui sc1'iviamo, mancano; 1Ha si può ritenere come certo clic ogni forza nemica, nel Tigrè, ò distrutta o scomparsa. Giova qui ricordare, bcnchù si rifcriscn a fatti precedenti, una letter:1 del dottoi· Jlagazzi giun!a ai primi di dicembre. Egli tempo addietro, avevn ricevuto l'inca1·ico di assistere come rappresentante del Governo italiano, nll'incoronaziune di Menèlik e trovavasi ad Antoto il 25 ottobre, cioè quattro giorni prima di quello fissato per la cerimonia. Di lit scrivi: di aver trovato Menclik molto lieto per le buone nccoglienze avute in llalia dnl suo ambascintore J\fakonnen, e confcr1iia la disfatto. dei Dervisci, dopo l'incendio µi Gondar; a sorvegliarli sarebbe rimasto n re del Goggiam, il quale appunto per questo non poteva assistere al l' incol'On:izionc di l\Ienclik. Nel _Tigr~, Rns Mangascià avrebbe voluL1i far ntto ùi sotto 111issione,
423 meuendo condizioni che l\lcnelik non credette di accettare. Un ufficiale russo, certo l\faschèff, che doveva l'ipart.ire per la costa, fece doni al re domandando l' invio di una missione alla Corte di Russia; ma non g,li fu accordato. Il dottor llagazzi seguirà il re nel 'fi gré. Il 3 dicembre salpò da Napoli per .Massaua il piroscafo Volta J1attendo bandiera etiopica. È forse la prima volta cbe urr legno con questa bandiera solca le acque del Medttcri-aneo . La ragione di tale novità si è che 'i) Volta nveva a bordo la missione scioana. Il principe Makonnen, dopo aver preso congedo da S. M. il Re, dal presidente del Consiglio, dai l\1inistr della guerra. e del_la ~1arina, e <la altri personnggi da lui conosciuti precedenteme~te. m Et10p1a o recentemente nel nostro paese, partì, recando alla sua ~a_trrn 11 ~al_ut~ e la protezione dell'ltalia, e al ~uo re una parte de i talleri 1mprestat1gl1 dalla nostra banca nazionale. Il giorno dopo partì per Massaua il genern le Orero, n uovo comandante superiore dei nostri presidii d'Africa. RASSEGNA MENSILE
. L'imperat~ro ~uglielmo, ritornando da Costantinopoli in Germania, ripassò per 1 It.aba; sbarcato_ a Venezia il 12 novembre, partì subito per Mon_za, ove ebbe un nuovo mc?ntro col noslro Re; poi ripassò le Alpi per la via del Brennero, ferrnanclosi ad Innsbruch , ove ebbe un 11bboccarnento con l'imperatore d'A ustria-O ogheria, ivi recai.osi appositamente. Nei circoli politici si diede molta i_mportanza a quest'abboccamento, il quale, a quanto pare, valse a dissipare le apprensioni destatesi in Austria di dover pagare le spese delle migliorate relazioni fra la Germania e la Russia. · Nel Reichstag tedesco continua, senza incidenti, la discussione di lego· · mterno. . i,l d' ore1me , . In I~gh!llerra, ch!uso ancora il Parlamento, gli uomini politici tengono d1scors1 nei banchetti e nelle pubbliche adunanze. Verso la metà di novemhre, leTò qualche rumore il discorso di lord Salisbury al banchelto del lord l\fayo1:, in cui fu detto che l'Inghilterra non avrebbe mai per~e.:so ~n .ultenore t~rbament? dell'equilibrio nel Mediterraneo. In princ1p10 d1 dicembre giunse notizia di un discorso di Gladstone, contro il cattivo governo della Turchia in Creta e in Armenia. Pèr verità non comprendiamo queste tirate contro la Turchia e a favore dell'ellenismo e dell'arme11ismo, per pa,rte di chi, qua~do fu a capo del governo inglese, non seppe e non poLè lare pe'I' la Grecia e l'Armenia più di quello che fanno i suoi successori. Dilli' Austria giunse una notizia che fece pia<:ere in Italia: la progettata, se non decretata, autonomia amministrativa del Trentino. Quanto al resto notiamo soltanto che fu presentato alle delegazioni il nuovo bilancio con 27 -
ANNO XXXIV. VOI.. IV
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aumenti nelle spese militari. In Russia continuano,gli :mnamenti e le dichiarazioni pacifiche. In Francia la nuova Camera aprì le sue sedute il i9 novembre, 1~ finora non .diede esempio di quelle scene tumultuose, onde si rese famosa la Camera precedente. Fra i progetti presentati v'è n' è uno d?iniziativa parlamentare riguardante una tassa da .imporsi agli stranieri (unicam(•nte perchè stranieri) residenti in _Francia. -Due giol'ni prima il presidente della Carriera facendo il discorso inaugurale aveva detto: « un lampo di fratellanza partì _da Parigi e passò sul mondo ». E la bella frase aveva avuto ripetuti applausi. L'abolizione dei dazi differenzia li con la Francia... proposta al nostro Parlamento non incontrò nell'opiniorre pubblica francese, quale apparisce dalla stampa, quel ricambio . di cortesia che tnluno si aspettava; presso il governo francese avrebbe incontrato buone parole e l'espressione del desiderio, che questo fosse un avviamento a migliori relazioni comrnerciali e nello stesso tempo l'espi·essione del rammarico, che a t,ale avviamento si oppongano le idee e i sent.imenti della Camera e del paese. Qucst'.espressione di idee e sentimenti del governo, in opposizione a quelli del Pal'iarnento e del paese, è per lo meno singolare. Ciò spiega perchè i Francesi distinguano sempre fra l'Italia e i l suo governo; essi credono nat.uràle una cosa che fra noi è impossibile: un governo che abbia idee e sentimenti contrari a quelli del paese. Nella penisola dei Balcìrni le cosidette materie infiammabili, accumulate si risentono dell'avvicinarsi del.J'inv.erno. La bragia coverà forse sott~ le ceneri, ma le fiamme sono spente t,{nto in Serbia quanto in ijulgaria e perfino nell'isola di Creta. Da Costantinopoli s'annunzia un firmano che accorda ;ii Candiotti importanti concessioni, le quali vananno a t1·anquillizzarli, ·almeno fino alla ventura- prim~vera. Qualche.grido di dolore dai paesi soggetti alla Turchia gi.unge ancora per la via di Londra ma il troppo lungo giro pot.rebbe averne 'alterato la nota. Nella capitale del ·Belgio tiene le ·stie sedute la conferenza antischiavista·. Non quella convocata lo scorso agosto dal cardinale Lavigerie, alla · q.uale non si presentò nessuno, ma una conferenza dovuta aJJ'iniziativa della regina Vittoria .e nella quale tutte le potenze sono rappresentate. L'It.alia vi è rappresentata dal cornm. Catalani incaricato di affari a Londra e dal barone De Renzis ministro d'affari a Brusselles. Si dovranno esaminare e discutere, in questa conferenza, le proposte di diversi Stati per stabilircl misure. che \TaJgono più di quelle }i.nora ad?ttate p~r la repressione della tratta. Ma siccome tali proposte sono diverse e m parte contradditorie, perchè influenzate dagl'interessi particolari di ciascuno Stato, così si prevede che i delegati avranno d~ dipannare una imb1'ogliata
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matassa, e le ~edute della conferrem:a andranno in lungo. Sulle sue de·liberazioni, è per ora, mantenulo il seg,·eto. . Si a~pdtta a Brusselles l'arrivo di vari personaggi.che potran)lo recare alfa conferenza notizi_e e_ consigli di grande valore. Emin pascià, ex go• · ver~atore_ de.Ile prov1~c1e equatoriali per conto dell'E~itto, rimasto per tanti anm sequestrato m c!ette provincie'dall'insunezione dei Mahdisti, il , ?apitano Casati ch'era con lui, il ·famoso viaggiatore Stanley che mO§Se m lorq soccorso ecc., ecc., dopo mil.le peripezie e pericoli inauditi, !ti.un. sero in principio di novemhre al confine déi possedimenti tedeschi ne.Il' Africa Orientale. Il capitano Wi,srnann capo di quei possedimenti ne· · diede ~ vviso. uf~ciale al suo governo; il che produsse le più lieta sorpresa perche molti h credevano morti. Questi viaggiatori, · veramente illustri, erano giunti nei primi di dice~bre a Bagomoyo, d'onde s'imbarcheranno per l'Europa. . Dall' Ame1:ica è in viaggio per l'Europa ,don Pedro ,ex imperatÒre del · Brasile, che, petduto il trono, ritorna nel paP.se dei sùoi antenati. Afl'apertura del congresso di tutti gli Sta.ti amerjcani riunitosi testè a Wasi~gton, vi era rappresentatoyn solo S1ato monarchico: l'i1npero del Brasile. Prima che il congresso fosse-chi uso, l'unico Stato monarchico dell' America era scomparso. Verso la metà di novemh!'e una congiura second-Ùta . da un pronunciamento militare, rovesciò ·i l govemo e la dinastia, senza clie manco il pu~blico ~e ne accorgesse. L'imperatorè fu fatto prigioniero n.ella ~ua ~es1denza e~tJvat e tr~tt.ato con tutti-i riguardi:. Intirnatpgli di nnunz1a1·e 1l trono disse che avrebbe ceduto soltl)nto alla fo.rza. : Allora fu imbarcato per l'.Europa còn tutta la sua famiglia; p~gandogli un'in.dennità per .i b'eni che lasciava al brasile.. Il 7 dicembre giunse.a:· Lisbona. Ricercando l~ cause di c1ue.sta rivoluzione; compitasi con la stessa facilità con cui si cambia uno scenari~, altri accen,nò al :malcontento degli ex proprietari di s?hiFi per l'abolizione della scl)iavitù, altri all'in9ignazione del popolo per l'influenza. dei gesuiti a cortè, altri ali' oro straniero ecc.. Tutt~ ragioni buonissime, ma noi spieghiamo la e-osa .anche senza .di es~e: ·Fare l'imperatore non è u.n mestiere da dilettanti, e don Pedro era· ~n dilettante. A noi ques,ta rivoluzione reca poca maraviglià, non ,t.anto _perchè è successa in America e fra u.na popolazio,ne di razza iherica,q~anto perchè il caso è capitato a don Pedro; ad un re. letterato, artista e filosofo, ma non politico, ne' militare. '· · · · · Il Balbo dice che Maroo Aurelio, uomo stimabilissimo e filosofo,di.va;glia,.fu un mediocre impei·atore e provvide male all.a propria ~uccessione. . Lo stesso forse può dirsi di don Pedro. Roma, il 12 dicembre 1889. · C.1\1.
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CRONACA ESTERA
Armamento.
CRONACA
ÉSTERA
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Nuovi proietti per bocche.da fuoco d'assedio. - Pei mortai d'assedio da centimetri 15 e da centimetri 21, modeÌlo 1880, sono stati adottali nuovi proieui con carica interna cl'ecrasite; e cioè, rispettiv:imente, una granata-ecmsite da 15 ed una bom,ba-ecrasite dn 21. La;granata-ecrasile da ·15 è lu nga metri O,,i-28, pesa 33 chilogrammi , ed ha una carica interna di chi logrammi 2,650; la bomba-ecrasi te da 2. 1 è lunga 0,599, pesa 95 chilogrammi, eri ha nna carica i11te,:na di chilogrami:ni 7,220. I seguami pochi dati bas·tano a dare un'idea degli effetti di penetrazione dei nuovi pr,)ieui nelle opere in t.,rra. La granata-ecras·ite da 15, al la distanza di metri 900 e con elevazione di 5°,30', scoppi:mil.o iu terreno duro, produ;se un rosso lungo metri ·I ,80, largo altrettanto e profondo in media metri 0,35; scoppiando in terra battuta ·da giardino, le dimensioni del foiso fu r.:>no una volta o mezza. quelle ora dettA. La bomba ecrasite da centimetri 21 , alla distnuza di .metri 5600 e cou 60° di elernzione, produ%e foss i di metri 3 di diametro e di metri 1,50 di profondità. 1
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AUS TRIA-UNGHERIA
Ordinamento.
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Awment·i nella cavalle1'ia. - Stando alle notizie dei giorna li lll ilitari, parrebbe prossimo un aumento nel numero dei reggimenti cli cavalleria. Secondo_:ilcuni di tnli gi'oroali, pel 1° gennaio prossimo dovrebbe essere , ostituito un nuovo reggimento dragoni ed a formarlo dovrebbero cgncorrere i reggimenti ora esistenti. Seconde altri.parrebbe essere intenzione del ministero di abolire i plotoni zappatori presso i reggimenti di cavalleria, lasciando tale servizio affidato soltanto ai ci11q,;e soldati zappatori , di cui ora ogni singolo squndrone dispone, ed. utilizzare così In fona di ,l'I pio-· toni per costituire due o tre nuovi reggime'nti. Finora· però non si ha nulla di urficiàle io proposito. S~rvizio telegrafico da.campagna per .la cavalleria. - È sta to iniziato , ·a Krems un corso teorico e pratico di telegrafia da c:ampagna pe1· gli ufficiali e i graduati di truppa dei reggimenti di cavallerin. L' istruzione è impartita da un capitano e due uffic iali subalterni del reggimento ferrovieri e telegrafisti. Attualmente v.i prendono pa;'le 112. ufficia li e 430 gra duati di truppa. I corsi saranu·o ripetuti fino a che tutti i reggimenti di cavalleria abbiano una sufficiente quantità di per~onale addestrato a ml servizio.
Pross'imo armamento della cavalle·ri a con carabina a r ipetizione da 8 nwn. ~'isterria 1l1annlicher. - È ann unciato dai giornali militari. Il mi nistero avrebbe pure ordinato che presso alcuni reggimenti si11uo iniziate apposi te esperienze, per decidere sul miglior modo di portare la nuovn carabina ; cioè se convenga meglio che il soldaio I~ porti a tracolla, come praticasi ora con l'attuale carabina a retrocarica modello 73-77, ovvero che l'arma sia appesa alla parte destra della sella in apposito fodero di cuoio. La dotazion~ di guerra di cartucce per ogni cavaliere resterebbe come è attualmcute, cioè di 50. Equipaggiam ento.
Selle ed arcioni Wilhelmy. - Nelle grandi mauov·re di quest'nnno vennero :,;perimcntate una nuova sella modello Wi lhelmy cd un arciooe ·in ferro, per sella, propostò d11l medesimo fab bricante. La nuova sella non deae, baon i risultati. Invece l'arcione in ferro (denominato dall'autore arcione. im·iversale) fece ouima prova: in un perìodo di tre settim:me di marcie e di manovre, le selle, mu11ite di tale arcione e normalmente caricate con Lutto l'equipaggiamento di guerra, uon produssero nei quadrupedi fiaccatura di sort..'I .
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CRONAC .4
Varie.
Promozioni di nov~mbre. - Col bollettino di novembre rurono complessivaménte pr_omossi al grado superiore: n) 3 tenenti marescialli; e cioè : il 'F. M. L. Reinliinder, comandante il X corpo d'armata in Przemysl (anzianità maggio 1880); il F. .M:. L. v. Waldst.'itten, comandante il VII corpo d'a rmata in Temeswar (anzianità aprìle ·1882); il F. M. L. G-rtinne, comandante l'V[II corpo d'armata in Praga (anzianità aprile 1882). b) 13 maggiori generali , con aozianità ·vMia liile dal maggio 188:\. all'aprile 1885. e) ~ 6 colonnelli ; 43 tenenti c~lonnell i ; 66 maggiori ; 93 capitani ; ,t 74- tenenti ; numerosi sottotenenti. N·eJla seguenté tabella sono riuniti i fbti concernenti l'anzianità relativa dei promossi nelle singole nrmi e nei sing,>li corpi.
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Data d'aniiaDità del!' ultimo promosso in :
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Fanteria
Stato maggiore
-
Artiglieria
Cavalleria
Genio
. Ruolo unico. -
Co 1onn elli a maggiori generali
Maggio 1887 Novembre 1886 Magg.io 1886
Tenenti colonnelli a colonnelli Novembre 1886 Maggio 1887 ìVIaggiori a tenenti colonnelli.
Maggio 1887
Maggio 1884.
Maggio 1886 Novembre 1886 Maggio 1885 Novembre '1 885 \
\,.
Capitan i a magg10r1 Tenenti a capitani .
Sottotenenti a tenenli
:Maggio 1882 Novembre .1879 M aggio 1882 Noven1bre ·1880 Maggio 1877 .
,. (t)
. No vem bre 1884 Maggio '1883 Novembre 1882 Maggio 1882 (2)
Gennaio 1885
,
Mag.gio 1886
Maggio 1886 Settembre 1884 Settemb1·e 1887
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{i} Un solo promosso di questa data; saltando la intera promozione degli anniJ88·1-i880-i879.
(2) Tenenti aggregati allo stato maggiore promossi · capitani effettivi nel corpo. ,
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430
431
ESTERA
CRONACA
Dalla tabella risulterebbe, che; considerato c1uale punto di partenza il grado di capitano, quello di colonnello raggiungerebbesi in Austria-Ungheria : da llo s tato maggiore in 13 anni ; dalla cavalleria in 15 e mezzo ('12. e mezzo per qualche ufficiale ecceziona lmente distinto); dalla fanteria in 16; dall'artiglieria-in 16 e mezzo ; dal genio in 2Q. Nel corso del mese vi furono inoltre le seguenti varianti negli alti comandi: F. M. L. v. Ko;wiu - comandante la 3 13 divisione (Budapest) collocato in aspettativa. , F. 1\1. L. Hotze - comandante il corso per gli unìciali superiori ed ispettore della Rcuola di tiro dell'esercito, nominato comandante la ;j.1a divisione: G. M. Hanscka, - comandante di brigata di fanteria di hrndwehr, pre:;e il posto del F. M. L. Hotze. S. A . I. l'arcidu,ca (;iovrmni, rivestito del grado di F. l\L L., già comandan te di divisione · ed ultimamente senza' comando di' truppa, ha abban~onato le fi le dell'esercito e · si è ri tirato a vita p1;i v,,t,ì. L'esercito austro-ungarico ha perduto in lui un generale distintissimo e che dava di sè le più belle speranze.
CINA
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1
Marina.
Esperimenti delle torpedini da 45 contro le 1·eti Bullivant. - Stando ai giornali, il risuhato di questi esperimenti, già annunziati nella Rivista del mese scorso, avrebbero confermato I.e buone qualità di résistenza delle reti Bullivant anche contro le torpedini da ,1.5. Pare siasi constatato però che quando la torpedine abbia · una tesla arrotondata·, sia possibile che essa, strisciando sulla reJe, vada a colpir~ il bersaglio. Altre prot'e della corazz ata a torr:e Kronprinz Riidolf'. :- Ebbero luogo a Pola-alla line di ottobre. I tre cannoni da 30 cen timetri, gli afl:usti, gli apparati pel trasporto delle !l'\Unizioni ed i congegni idraulici dettero buoni risultàti. Fu però notato che i proiettori di luce elettrica , così come sono sotto ai pezzi, non sono opportunamente collocati. 1l{ovimento di nav·i . - La. nave Kornet passa alla 1a riserva. La · Kaise1· F1·anz Josep h e la Ka·iserin Elisabeth sono ,passate nella cate:. goria degli arieti-torpedinieri. La Kronprinzessùi .Stephania passa in ' armamen to. I'
Scuole m·ilita1·i. - La scuola militare, aperta cinque anrii or sono a Tien-tsin, conia ora H>O all ievi, istrniti da 4 proressori tedesch.i. La lingua adottata per l'insegnamento è esclusivamente cbinese e tedesca. La scuola di marina, è ri partita in 2 sezioni, nella prima si preparano ufficinli di marina, nella seconda ingegneri navali. Essa novera 120 allievi; il corso d'istruzione dura 4 ano i. Il direttore del la scuola è coadiuvato da 3 professori inglesi , due dei qual i appartenenti alla marina in-· glese. Scuola di telegrafìa, istituit,1 nel ~ 88q, consta attualmente 48 al lievi, i docenti sono danesi; i quali' però dàuno l'insegnamento in lingua inglese. Scuola di medic1:na ..- Questa sciwla, recenrnmente isti tuita ed unitn ad tin ospeda le, trov,f\si attualmente in v:ia di trasformazione per poter fornire il maggior numero p~ssibile di medici , all'esercito e alla flotta. L'edificio, è capr1ce di 300 allievi. Difese nelle i sole Pescadcres . - Furono, harcati parecchi canDoni Armstrong alle isole Pescadores e sembra Ghe il governo ~hi nese voglia stabi lire a Makonam unà importante stazione navale. 1
FRANCIA
Manovre in Kabilia. - I riservi8ti algerini furono rimandati in congedo ai primi di novembre, dopo aver preso parte alle manovre di difesa dell'Algeria, le quali erano state divisi:\ in due periodi, secondo due ipo. · tesi ben distinte. · ·
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CRONACA
La prima ipotesi fn : la guerra scoppia in Europa; alcnni agenti ne-:mici cercano di fomentare l'insurrezione in Kabilia, e già le popolnioùi bellicose del Djurjura hanno armato dei contingenti che. si sono riuniti sulla strada di Tironrda - Forte Nazionale. Uoa coiouna mobile si è formata in quest' ultima loca lità per reprimere i primi tenrntivi di sollevnzione. Ess,1 si porta' contro gl' insorti e li respinge su Tirourda, ove opera i_l suo collegamento con altra colonna venuta dà Maillot. Nel la seco~da irotesi, le r.ruppe algerine 11girono contro u~ nemico europeo, èol segu~nte ~uprosto-: La Francia è in guerra con una potenza contineutale; una flotta ,nemica blocca ·il porto d'Algeri , ha distrutto il fo rte l\'fatifon ed · hà esegui to uno sbarco a Ain-Taya . Una colonna ne ~nica si dirige verso il snd della Kabilia, con la speranza di far sollevaù, lu·ogo il su0 passaggio, le tribù con cui ha già delle int~Oigenze. Dra-el·Mizan è minacciato. L:i colonna di· Forte Nazionale riceve ordine di portarsi incontri) al nemico per rigettarlo al di là di Dra-el-Mizan, col concorso del la co-· lonila cli Maillot d1e dirige rinforzi s.u Bogbari. · Questa doppia operazione ha fatto constatare la necessità di rinforzare le difese della Kabi lia ·'e perciò si sarebbe deciso di riportare a Forte Nazionale la sede della che/ferie dP,I genio, che .era stata trasferita a Dellys d:, qualche anno. , · · !,e manovre del la Kahilia furono di.rette dal generale Boitard; comandante la suddivisione d'A lgeri, e l'i presero parte .il ·1° reggi mento zuavi, e il ,1° reggimento tnrcos con l'artiglieria ed il genio divisionale. Premi d, i rias·soldamento. -:- Un decreto ministeriale· fissò i premi cli riassoldamento dei caporali e soldati, a li re 200 per nn riassoldamento di due anni, l.irè 300 por tre anni, e lire 600 'p_(lr cinque anni . I riassoldati hanno diritto altn".sì ad un'alta paga giornaliera di 16 centesimi per i ca ponili e· ·1O centesimi per i soldati. . L'equitazione mihtarc. ·- Pare cho anche ques~ anno gli ufficiali della riserva e del la territoriale saranno ammessi ad uù corso di equitazione. E già :;tato accordato ad no certo numer~ di essi, in diverse guarnigioni, di par tecipare alle scuole di equitazione per gli ufficiali dell'esercito attivo. Il corpo d'occupazione 1~ell' Indo-China . - Parlasi di ridurre l'effet· ,tivo delle tri1ppe francesi nell'Indo-China, e pcwciò e, bene ~ar sapere a quanto esso ammonta e· di qu.ili reparti si comrone. La Francia attualmente ha nell'estremo oriente : 38 battaglioni di fanteria , dei quali 15 europei e 2.3 indigeni; 5 batterie d'artiglieria; alcuni
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ESTERA
distaccamenti del genio equivalenti a quasi 2 compagnie; infine diversi distaccamenti di pendenti dai servizi ausiliari dell'esercito. Tuue queste truppe rappresentano ~n còrpo d'armata di 35,000 uomini circa, di cui più di ·13,000 europei fomi ti in pitrte dal dipai'timento del la m:irina ed in part~ da quello della guena. · · I co~pi dipendenti direttamente dalla marina sono: 3 reggimenti di formazwne (de marche) di fan,teria marina a 3 bauacrlioni; 1 re0'11imento di tiragliatori anoamiti della Coc;iocina a 3 hattagliini; 4- reO'rri;eo ti di tiragliatori t~mchinesi a ,~ battaglioni (i quadri del quarto reggimento di , pendono ancora d,,1 dipartimento della guei-ra), 4 battao\ioni di cacciatori ann:imiti coi cyuadri dipendenti dal dipartimento della \u·erra, 3 batterie d'artiglieria di marina, diversi distaccamenti di marina e-la flotta flu viale al Tonchino. ., · Le truppe dipendenti d:il ~linistero della guerra, e messe temporaneamente a \lisposizione della marina oltre oi quadri del 4-0 reggimento tonchinese e dei ,i. battaglioni cacciatori annamiti , comprendono: · r\. batta~lioni dei reggimenti stran ieri ; 2 battaglioni di. fallleria · leggera d'Africa; · 1 comp3gnia di pionieri di disciplina, e diversi distaccamenti spec.iali. I corpi ap~artenenti all'esercito saranno i primi a tornare in Europa. Io un_ prossimo avvenire . essi probabilmente non conteranno . più' 111 Tonchrno che 2 bau.aglioni stranieri, un batt:iglione d'Africa. e alcuni distaccamenti di servizi accessori. L'effettivo europeo, resterà ancora di 12 battaglioni' e qtrnllo indigeno di 2r\., se, com0t fu proposto, si costituirà nel Cambodge, un quarto battaglione nel re,rnimento indiueno della Cociucina. i,, . Clas,s i di mob'ilitaz'ione. - La nuova legge di rec;lutamento, stabilì a tre an11i il servizio nell'esercito attivo, a sette nella ris'3rva a sei uell'esercito ~erritoriale ed a nove nella relativa .riserva, fi~sò pel ,1• novembre l'epoca io cui comincia a decorrere · il tempo pel servizio milik1re, e. decise altresì che tali disposizioni fossero applicate agl i uomini chiamati in ,,irtù di leggi anteriori liberati o no dal servizio fino ~!l'età . di ,i-5 anni. In seguito n ciò le e.lassi di mobilit.azione fino al 3,j_ ottobre ,1890 saranno l~ segtÌeoti : esercito auivo, classi ·1888-8.7-86 ; riserva dell'esercito attivo, classi ·1885, di cui una parte è ancora sotto le armi, ·188,i--83-8~-81 ·80-79; esercito teri;itoriale, classi t818-77-76·75-74-73 ; riserva del]' esercito territoriale, classi ·1 872-71-10·69-68-67 66-65,6t. Gli ·uomini deli'a classe ,(864 non•saranno cei:tameote rimessi nella riserva tei:ritoriale perchè hanno più di .t5 1rnoi di età. Quelli delle classi •1865-·f 866-67-68, i quali potevano considerarsi liberi di ogni obbligo mi, lit.ne es$endo rimasti per vent'anni legati al servizio, couformernent<1 alle I'>!'.)
CRONACA 434 leggi di reclutamento •1872, dovranno fare rispettivamente ancora uno, due, tre o quattro anni nella riserv:i territoriale. Gli uomini delle classi •1873 e 1874., che facevano parte della riserva territoriale, ritorneranno uell'esercitQterritoriale per uno o due anui. Del pari la classe •I 879, appartenente all'esercito terri toriale fa1:à parte per un anno anco1·11 della risenra attivn; mentre gl i uomini delle classi •188,i- .e 1885, i qnali avrebbero dovuto passare nella riserva attiva nel ~890 e 189•1, vi sono già stati assegnati. Istriizione. - La ridur.ione di duratn del servir.io attivo e I' incorporazione della tota lità del contingento impongono ai corpi di truppa l'obbligo di subordinare ali' istruzione tulle le altre opera1.iooi militari. Come sanzione a quest'obbligo il ministro della guerrl' ha invitai.o i com:rndao ti di corpo a diminuire le istruiiooi che non sono di utilità immediata per la preparazione·completa del soldato nll., guerrn, e perciò dovrà es· sere ridotto il numero considerevole di uom ini' che occupano impiegh i speciali di allievi musicanti, tamburini, trombettieri, segret.-iri, ordi nnnze, piantoni, ecc. Il medesimo dispaccio mioi$t.eriale prescrive di nccelerare l'istruzione delle reclute e dei volontari di un anno incorporati 1'1 4, il '13 ed il rn novembre. Regolamento sulle dispense. - l a legge del 15 luglio ·I 889 sul rerlurnmeoto dell'esercito annunciava la prossima pubblicazione di 1111 regolamento determinante le condizioni per accordare le' dispense dal servizio, previste dall'nrticolo 23 della deuà legge. Questo regolameuto è ~tn to compilato danna commis&ione di diversi - rappresentnn ti del diparti mènto della guerra con on consigliere di Stato presidente; è le disposizioni che comprende, per sommi capi, sono le seguenti: 44 articoli riuniti io 8 capitoli trattano successivamente delle dispenso nuoesse a certi diplomi, titoli, R_remi e ad alcu ne ricompen:;c; delle dispenso por ingaggio decennale come insegunnte; per istudi letter.iri, scientifici e tecnici, per istudi artistici, per titolo industriale e per gli allievi ecclesiastici. Su quanto (·,om:eroe la prima categoria dei dispe11sa ti, il c.ousiglio di revisione, per i giovani non ancora incorporati, e l'amorità militare per qnelli che giìt lo furono, si pronuncia sulla dispen,a dn aeéordare in b~s~ ai diplomi o ai docnmenti giustificativi. Sono considerati come provvisti .del dipl,>ma superiore: •I O i sessanta primi allievi dell'ist\tuto d'agron?mia, in ordine di classificazione, purchè abbia110 ottenuto :il minimo una media totale di 75/100 di punti; 2° per le scuoio goveroative in cui si è am~· ml:lssi per concorso, i primi /i,/5 della lista, per ordine di merito, degli
ESTERA
4!l5
allievi elle ottenuero um, media totale di 65/400 di. punti almeno; 3° iufine per la scuola com mercia le e le scuole superiori commerciali ricooosciute,dallo Stato il i /3 dei giovan i _!;_On 60/'100 di punti. I pr~mi di Homa, che danuo luogo a dispensa, sono fissati a tre per specialità, e a quattro se il primo grao premio dell'anno precedente non fosse stato ancora conferito ad alcuno. Seguila quindi una spncifi ca della qualità e del numero delle med.iglie del la scuola di belle arti, dei premi del Conservatorio di musica e di declamazione e delle ricompense d.e lla scuola d'arte decorativa. In quanto :ill'impegno decennale, che dà dirilt-v a dispensa ai funzionari dell'istruzione pubblica, dell'istituto nnionale dei sordomuti e dei ciechi e delle scuole francesi ~ovvenzionate in Orie11te e in Africa, esso è contratt.o inn:mzi ad un'autorità e nelle forme specificate dal detto regolamento, il quale fissa ttoche gl' impieghi o le fuiizioni che gl'interessati dovranno giustificare sia all'epoca in cui sottoscrivono il contratto, epoca non inferiore al loro diciottesimo anno di età, e sia nell'anno seguente al pri mo di s~rvizio. I giovani che reclamano lll dispensa a titolo della licenza in lettere o in iscienze, di dottore in diritto o in medicina, ecc., devono i11di·pendentemente dal certiflcato d'iscrizione, produrre annualmente un attestato dichiarante che essi seguitano regolarmente i loro stndi. Lo stesso si richiede per i dispensali ~ ti tolo· degli studi artistici. Il regolamento enumera in seguito le industrie che danno il beneficio della riduzione di servizio. Un giurì dipartimentllle di St-ato,· com- · posto di sei membri alme110, metà padroni e metà operai, designllti dal prefetto nei consigl i dei probi viri e dei sindacati professionali ri. conosciuti, esaminaoo i candidati, i quali devono produrre un certificato d'esercizio della loro industria rilasciato dall'autorità municipale e· subi re una prova pratica profes.sionnle. I nomi degli nmmessi son fotti conoscere dal prefetto .il Ministero della guerra, il qu:ile stabilisce per ciascun dipartimento la cifra dei dispenso.ti 11 titolo delle arti indus triali nella proporzione legale del 1. 2 ¾ del numero dei giovani appartenenti alla primn parte del contingen te. Il consiglio di revisione concede la dispensa in c-0ocorrenza con questi). proporzione a fovore dei c:rndidati che ottennero il massimo dei punti nella prova. I dispensati devono in seguito giustilìcnre annualmente fino al 26° anno, che continunno nella loro professione, e vi consr,rvano sempre l'attitudine. Infine il regolamento obbliga gli allievi ecclesiastici, autorizzali a pro-
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ES'fERA
CRONACA
seguire i loro studi per l'esercizio in uno dei culti ricònosciuti, a presentare uu certifìcato ' del vesco'Vo o dei concistori protestanti o·del concistoro centrale israelita, verifìcato e vistato dal Ministero .. Con altri · certifica~i, ;ottÒposti alle me'desime formalità, questi giovani, 600 a che non siano giunti all'età d, 26 anni, attesteranno annualmente la con'tinuazione · dei loro 'studi. · - ·Non ostante· che 11bbiano presi gl_i ordini sacri, questi ·dispènsati so. lamente dopò il 26° anno devono forn ire annualmente un certi6cnto -dell'autorità ecclesiastica comprovante la loro app11rtenenza 111 clero secolare per essere, sotto questo titolo, rettibu'iti dallo Stato, dal ldipar: timento o d11I comune·, · ovvero da llo stabilirnentòo pubblico v'ilssi sono addetti. . Una serie di disposizioni transitorie regola la-situazione dei giovani èhe hanno già ottenuto, prima della pubblicazione del regolamento, diplomi.i titoli, e ricompense che d'orinnaozi danno diritto a disperrsa. Ingrandimento ,della sctwla politecnica. - Si annuncia che il Ministero· della cruerra domanderà dei crediti straordim,ri per costruzione o . parziale ed ingrandimento della scuola politecnica a causa dell'iumentato numero di allievi. Attualmente essa .contiene il-90 aHi1:vi, ripartiti in due divisior1i, e questa cifra sorpassa già di 8 il massimo di quella normale.
GERMANIA
Formazione di due nuovi corpi ,d'armata. - Il pr.ogetto di legge per· J:, formazione di 2 corpi d'armata, è stnto approvilto dalla commissione del bilancio nella seduta del ·19 novèmbre anno corrente. La motivazione contenuta nel progetto medesimo è qelseguente tenore: « Il contingente milrtl.fre dell'Impero dipendente dall'amministrazione « militàre prussiana ricevette, in occasione del successivo accresci« mento dell'esercito avvequto nel ·188·1 e 1887; un aumento di 51,0il-5 « uomini nell'effettivo di pace, e di 5_2 battaglioni di fan_teria e 49 « batterie nelle vàrie sue unità di. pace, prescindendo dai riparti spe« cialt. Questo aumento numerico nou è stato però S<!guito da una
.43:7
« corrispondente ripartizioni~organica; qual i grandi unità ve11nero for<< mate nel ·1881 soltanto una brigata di artiglieria di . campagna, e « n·eJ ·1887 una divisione di fanteria e due brìgnte di fanteria, tutte « presso il XV corpo d'armata nell'Alsazia -Lorena. <<. Tale ristretto numero di formazioni, dovutn meramente a mot.ivi « finanziari uuito alle misure difensive di sicnrezza che si dovettero « prendere 'man m~no, fn causa che ayvenisse un forte accumula« mento di truppe presso i corpi d'armata di frontiera·, cosicchè è resi.' , loro ormai assai difficile di svolgere proficuamente gl i ordinari 'còm« piti loro affidati, tanto più se si tien conto delle maggiori esigeuze « mi litari imposte dalla legge militare del febbraio 1888. . « In corpi d'armata di così forti proporzioni una sola autorità non « può sopraintendere io modo c9nveoiente alla direzione dell'istrn« zione delle truppe in tempo di pace, nè esercrtarne con sicurezza « il comando in guerra. È rfuindi assai urgent.e di ridurre la forza' « delle grandi unit.ì, e di aumentare invece il loro numero, repristi« n11ndo possibilmente l'organico e la forza degli .iotichi ,corpi d.'ar" mata prussiaqi, i quali fecero buona 1 prova. . « Per r~ggiuogere. tale intento si propone pertanto di ripartire per « l'avvenire il contingente militare dell'Impero soggetto all'am_minicc •strazi on e prussian.a, in ·16 corpi d'armata, anzi·chè in H. come attualmente.. Il nuovo XVI corpo d'armata verrà formato o.ella Lorena, • e il XVII nella Prussia occidentale (1) «. Questo riordinamento può essere effettuato senìa alcuna modifi« caziooe alla , legge 41 marzo 1887 riguardante l'effettivo di pace « deil'esercito germanico: Si propone quindi soltanto la formazione de• gli .stati maggiori occorrenti, e di riunire io 5 nuovi reggimenti a « 3 battaglioni i rn quarti battaglioni di fanteria crea ii nel ·1887. Que« st'ultima .misura era già per sè stessa divenuta necessaria, . poichè « l'esperienza di due anni ha dimostrato che il comando d'un reggi« mento su quattro battaglioni ossia ,16 cpmpagnie, non è più possi« bile per gli aumentati bisogni d.ell'istruzion.e. » Uf'fìciali chiamati per ist1·uzione. -:-- I comandi di corpo d'armata sono autorizzai.i a chiamare sotto le armi per una istruzione di 6 settimane gli ufficiali pepsionati ed in corrgedo (Beu,l'la1ibtenstand), che dietro loro consenso intendano in caso di .mobilitazione prestare ser-
1
(i)' S'intende la Provincia di ·Prussia; -
(N. d. tr.)
secte del corpo
d'armata sarà Danzica
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CRONACA
vizio come aìutanti presso i comandj cli corpo · d'armata territoriali. presso 13 ispezione di fonterìa della guardia immobilizzaw, . presso_I~ brigate locali, e anche presso i comandi ~i dislr~tto. ~nest'. ufficiah non devono però appartene.re alla categoria d1,gh uffic1ah d1 complemento 3ncora obbli"ati al servizio militare . . Notii'ie mil'i,tari ,!)varie. ~ ParP. sia intenzione del Ministero della cruerra di trasformare la cìttà di Hanau sul territorio dell' XI corpo (Assianò) in un centro militare di I ordine. Questa città è· sede d' un grande polverifici0. ·. · , ' Col 40 aprile del •1890 verrà disl0cato nella medesima uno stato ma~giorè di brigata con un reggimento di fa~te~ia e il 6° reggi~euto ulam. Ivi verrà pure fabbrìcato nn grande pan1fic;10, una l~vandena, un ospedale mil itare e una chiesa pel presidio. Inoltre s1 prevede che col tempo ·verrà pure 'dislocato ad Hanau un riparto di artiglieria da campagna. . . . La fortezza di Saarlouis, ai confini della Lorena, quel la d1 Torgau nella Sassonia prussiana, saranno radiate quale pia~ze '.orti. . 11 re""irnento ferrovieri, composto ora di ,l. battagl1001, della sezione areostie~i e dal ripari.O che esercita la ferrovia ,militare · Berlino-Curn. d'1 9~ mersdorf, sarà trasformato, c;ol 1° apri le 1890 in una brigata recroimenti Jerro~ieri. . . . . L' ispezione generale cfal' treno è abolit<1, e viene creata _una 1spe~ zione1 "enerale dei depositi del materiale treno. D~I ·1° aprile ,1890 1 battaolioni treno sa ranno sottoposti direttamente ai. rispettivi comandi o di corpo d'armata. . . .. Colla nuova disloçazione delle tl'U ppe nelI' A!sazia-Loreo~) le loca li ta di Schirrneck e. l\iarkirch ·uell'Alsazia rièeveranno ciascuna un bntta· "lione di cacciatori di pre:;idio. Questa specialità di trn ppa, per-le con. dizioni difficili del terreno di confine, è rlteouta la più.adatta per esercitare un buon ser vizio di frontiera . Arruolamento d'i, 'VOiontari per le tr uppe d' A(i'ica. - _Seco1~d~ quanto :ifferma la Krenzzeitwng sarebbe stato fatto appello :i~h u~m1_n1 di truppa della Guardia a piedi, che sono nel ~0 anno_d_1 ~erv1z10'. per l'arruolamento volontario nelle trn_ppe d' Afr1~~ . Questi v.olontan sarebbero chiamnti a rinforzare il contrngente militare nel s_ud-ovest d'Africa. il quale _da 2,1 nomini verrebbe port~to . a 50, e m?ltr~ a completare le truppe del corpo di spedizione d1 W1ssrnann nell Africa orientale. • . ' . I volontari . che -accettano l'arruolamento devono tncontrare I ob· bligo di servire almeno per un ~nno, In compenso ricevono 4000 m:ir-
439 chi in cont:inti, l'uniforme, il mantenimento e il viaggio d'andata ~ ritorno gratuito. Fondazione di benefìcenza. - S. A. R. · il principe reggente di Bàviera, i.n occasione del suo 50° anno che è capo del 1° reggimento artiglieria da campagna, ha fatto dono di un capitale di 20,000 marchi per' una fondazion e di beneficenza per il predetto reggimento. · Metà .degli iotereosi del· menzionato capitale è destinato a concorrere nelle spese mensà, biblioteca ecc;. che fanno in comune crli ufficiali I> ' e metil per elargire ~oprassoldi ai migliori sottufficiali riaffermati, _o io mancanzn. di questi, . per sussidiare sottufficiali bisognosi o loro famiglie . . ESTERA
OLANDA
L'Olanda è un.o dei pochi Stati europei che· non hanno ancora dato all'esercito rispettivo un.o svi luppo, corrispondente alla loro popolazione, e proporzionale a quello delle altre nazioni militari. . . ~ ifatti, mentre quel regno c;onta ,I. milioni di abitanti in Europ~ e 20 nelle colonie, la sua forza armata,coosiste unicamente in 2039 ufficiali e 63,525 uomini di tr;tppa per l'esercito d'Europa, e 1,466 ufficiali e 36,640 uomini di trupp~ per l'esercito delle Indie orientali. L'esercito d'Europa è c;ostittiito da volontari e-da' una milizia reclutata per estrazione i sorte, la quale si divi.de io milizia di terra, obbligata ~I servizio attivo per cinque anni, e milizia di mare che passa sotto le armi soli quattro anni. . · Havvi poscia . la « Schuttery • ossia una specie di landwehr obbligata al servizio p~r ,dièci anni, di c;ui cinque in servizio attivo. E '. finalmente vi è la « landsturm » a cui a pparteogono tutti gli uomini fra i 19 e i 30 anni atti a portare le armi e che non fan parte di alcuna delle categori·e precedenti. . · L'esercito delle Indie orientnli è tenuto al completo unicamente per mezzo di arrnolarnenti volontari. . . Al governo non sfuggì la grave respons~bilità che gl'incombeva ove non si fosse preoccupato di rinvigorire il proprio,orgaoismo militl)re onde n?n rimanere t'l'oppo indietro dàlle potenze finitime, e difatti il giorno 10 giugno ,1888 venne emanato un rescritto reale con cui si creava una 28 -
ANNO XXXIV, VOL. IV
CRONACA · 440 ' commi.ssione incari cata di elaborare uoa 1.rno,,a legge militare in armonia colle esigenze dei tempi. · · Tale co.mmi$~ione si accinse premurosarnent<~ all'opera , e si prefisse, pur conciliaodù gl' intere:;si militari con qtwll i del la lìnanw, di: 1° provvede re aqa difosa del paese; 2° di conservarn alla madre patria la su· premazia ·nel le colonie ; B0 di mantenere all.'Olanda· il posto• che le compete frn le potenze europee e i:netteda in . grado di soddi.s for e ai suoi doveri intern:izionali in caso di conflagrazione fra alt.ri Stati; /1° di proteggere e promuovere gl'interessi olandesi all'estero; 5° infine di mantenere l'ordine interno. Gl i stud i' della commissione in parola si concretarono nel seguente progetto : La, forza ,àrmatn del111 nnzione si dovrà dividere iu due parti: di terrà, cioè, e di mare. · L'esercito di t.erra conterrà HO;.OOO·uomini di ' prim~ li11e11 . Esso sarit costi tuito ·da: · :1° Uo esercito di .campagna di 40,000' uomini destinato in caso di guerra a difendere la fronti era r.d a spi ngersi eventualmente in p11ese nemico . Questa truppa dovrii costi tui re la parte più vitale dell'org~nismo militare della nazione e l'istruzione ne dovrà quindi essere perfetta; 2° 31,0'00 nomini di truppa di guarnigione aventi per còrnpito prin<;ipale di difendere le piam:i'fort.i e ìe regioni cii:costanti; 8° 20,000 uom ini di trnppe di sorveglianza·, che dovranno essere impiegate nelle zone iniermedie alle piazze forti, e ·d'onde si trarranno gli elementi che concorreranno per riempiere i vuoti eh~ si produnanoo nell'esercito di campagna; tr 0 Truppe cl'i deposito, là cm,i forza varierà ,fra !./r. ed l / 6 della somma complessiva delle categorie precedenti in g'nisa da portare l'esercito attivo alla cifra anzidetta di 1'I 0,000 t1omifìi. . , . .' Avra'ssi inoltre una laridwehr forte di 50,000 uominì,che dovrà,all'atto della dichiarazione di guerra, prendere tosto le arm,i e_recarsi a guern ire la frontiera miirncciata, onde dar tempo all'esercito attivo dì compiere le necessarie .operazioni di mobilitaziori'e. In caso · di bisogno essa dovrii anche coucorrel'e alla difesa del territorio nazionale . · La \an.dstm.m sarà ,pure conservata. l i reclntameoto dell'esercito cli terra si effettuerà per mezzo dell'estrazione a sorte fra i gtovani atti al servizio, rn guisa da ottenere l'anhno conti agente necessario. . La flotta verrà notevolmente rinforzat~ con nuovo materiale gàlleggiante ed .equipaggiata con. 28,000 marinai ben<~istruiti e reclutati possi· bilmente , a mezzo di .arrnolamenti v~loutari.
ESTERA
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Essa avrà una riserva ~i ·15,000 uominr per la difesa delle coste. n ~ueste so1'. o a grand_i lmee le proposte del la commissione sovra accena _a, le qual 1, pur lasciando !,'Olanda visibilmente indietro dal la ma<mi 1, pa11e . · ord'mament1. m1l. 1.'l' a · delle . , altre poteoze nello svi lu ppo dei suoi 1tar,~ s~"'na pero un progre"so considerevole ·iu .confronto dei s·ste . .' 1 v,geDte. ma tuttora cl· È I d:n~po tu~tavia di osservare che tali proposte vennero aià form~l ate ,1 o tl e 4 me$,, ma che lìno ad ora non vi si diede alcun c)[)rincipio ·c11· attuazione.
, f urono ripresi . . · I·Fortifiw.zioni ·d . ·d1:· Bnkarest. . . .. - Durante -l'an110 .m coiso.
J Ilavori elle fo rt1 ficaz10n1 di Bubrest· Nondirne , no, s tante la sca rsezza e~ e somme as~egoa~e. non si potè metter mano che a due nuovi ro/t~. 12. . I opere d. rdt fort. rficazrone . sono· e)arà pron te·, e I' i·ntern, ctnta a vra. uno. svi-' 1.1.ppo t o clnlorn&tl'I e comprenderà 18 forti e ,18 batte . . . lie , 1 · , ne 1ntermed're C sa1 auno co 11egate da una forrovia. . , Ci rca alle.tMri corazzate si è stabi lito che 'i cannoni Kru , , 1· . . da ·12,il_ce~1t1metri, dei quali sono provveduti i forti e le h pttp ~e1c_11at1 collocati d1et 10 , 11.· · . a eri e, siano . . . r~a n corazzati scomparenti. . b ~nesti :_ipnr:, s1.$te.rna Schumai~n, prepnr_ati presso Gruson a l\fàade- · mol .c> • ·u~0 0,, e t')1ct · . ptontr, sono · . to più · a buon prez·zo delle torn· ·corazzate· . peri_nettono ti puntamento ltl direzione e so110 co·tr ·' , . oirni ~ · , :; u1·t·1 .rn .modO c11e 1 pno sollevarli .ed abbassarli. Ad perni pezzo è de"tin~t u.n uomo so? , ·. r1 paro proprio. · " . ~ " o un .i
RUSSIA , Soppressione d·i una compa gn·isi artiglieria· da fortezza. Prikas 9-2A ottobre, N. 2,i 3, venne soppresso il comando e la
C~n · 1• • I compaania art1g ien a ea _fortezza di Kasalinsk . Qu rndi ii' numero di tali compa:nie
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è attualmente di 7, cioè, una 'per ciascuna delle fortezze di Piet~oburg~,
Bobruisk, Dubno, Sarriarkanda, Taskent·, e 2 per la fortezza d1 Wladivostok. · · · b · Creazione di 2 batterie. - Fu stabilita la costituzio~e d1 2 atter.ie leaoera nella 2i• brigata artiglieria (Finlandia), la quale m d'artiolieria t) ~t) tal modo viene ad avere adessù 8 batterie. ,. Movimento negli alti funzionari militari ed onorificenze - Il geDP.rale di' fantei:ia Kolpakovski, governatore generale delle_ Steppe _ecomandante le truppe della circoscrizione di Omsk, fu nommato membro del Consialio di oùerra e sostituito nelle sue funzioni dal tenente generale Taube, aggi~mto al_comandante la circoscrizione militare di Kiev. Il tenente crenerale Rosèmbach, governatore generale del Turkestan e comandante I~ truppe della stessa circoscrizione, fu nominato m_embro de! Consi1rlio di guerra e sostituito dal tenente generale Vrevski, capo di stato ~aggiore della circoscrizione militare di Odessa. . . I granduchi Nicola (czarevic) e Vladimiro, e i generali _Va~Jio_vs~i, ministro della guerra, e Sofiano, aggiunto al granmastro de_ll'art1glier 1a, furono nominati n1embri ·onorari dell'accademia d'artiglieria. · Esami d'ammisS'ione -nell'accadem-ia Nicola de'l genio. - Di 57 ufficiali che fecero domanda· per l'ammtssione nell'.accademia, ~ostennero gli esami e furono acèettati 36 ufficiali; dei quali 27 appartenenti alle truppe del genio, 7 all'artiglieria, e 2 ali' infauteria. . V
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Ammissione nell'accademia iii stato maggiore per l'anno 1889.
o\ 198 ufficiali che si presentarono
agli esami, 139 li superarono con esito favorevole. Gli ammessi furoÒo soltanto 80 (di cui 1O soprannumerari); cioè, 28 di fanterià, 12. di cavalleria, 31 d'artiglieria. e 9 de) genio. Rispetto al tempo di servizio prestato, gli ufficiali figurano cosi ripartiti: 1 con ·I 4- anni di servizio, 1 ~on 12, 3 con ·1 3 ~o? 9, 1 co: 8, 3 con 7, 4, con 6, 15 con 5, H con 4: e,35 ton 3 anni (minimum re~o. . . lamentare). lJn ufficiale ha fatto campagne. Tiri contro zone. - Tra i vari esperimenti di tiro di artiglieria e fanteria, eseguiti nel mese di agosto dalla 1•divisione granatieri ~ 1~a~po di Klementiev, allo scopo di stabilire le norme di azione dell'art,glteria e fanteria nelle varie fas·i e condizioni del combattimento, notiamo que,11° . importantissimo contro· zone, eseguito avanti apposita commissione. ' Una batteria (8 pezzi) sparò, da ·I 4-00 metri di' distanza, contro uno spazio di 120 metri di .fronte per 500 _metri di profondità, nel q~al? era~o . stabiliti 700 bersagli N. 1 (1 ); una batteria battè opere campali di forti1
(t)
Il bersaglio N. t è alto metri 1,78 e largo metri t,33.
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ficazio~e di sistema recente; 2 compagnie ( ognuna di ,t 00 fucili) tirarono, dalla distanza di 1000 passi contro uno spazio di 180 passi di lunghezza frontale e di 2000 passi, di profondità, nel quale erano collocati 1700 bei·sagli; una compagnia (100 fucili) esegui il tiro indiretto contro bersagli coperti da una trinQea campale di antico sistem:i; e uua compagnia di egual forza eseguì un tiro d'infilata conti·o bersagli disposti in una trincea per fanteria. , I bersagli stabiliti negli spazi sopradetti non rappresentavano formazioni determinate di combattimento, ma trovava.osi disposti a 5 ·passi di interval.lo su varie linee, distanti fra di loro 40 passi: ciascuna linea era formata da 35 bérsagli. Da ciascuna delle 2 compagnie furono eseguite: con alzo di 1200 passi, tre salve; di H.>00 passi, tre salve; di 1800 passi, quattro; di 2000, quattro; di 2.250, quattro; , e per le distanie · superiori a quelle segnate nell'alzo, sei salve. L'esercizio durò 17 minuti, e detraeudo le pause, 4 minuti e mezzo. I risultati di tiro della fanteria e artiglieria furono i seguenti: La batteria col,pi 6·1 O dei 700 bersagli rizzati; delle 20000 pallottole di shrapnel lanciate toccarono il bersaglio 8000, cioè il 40 ¼; i colpi risultarono uniformemente distribuiti. I 200 fucili lanciarono 4800 proietti e colpirono 1625, cioè il 36 °lo· Per poter fare il calcolo delle palle colpite in questo esperim~nto, tutto lo spazio fu diviso in 4- zone: la prima distante dai tiratori da ~ 000 a 1500 passi ; la seconda da ,t 500 a 2000; la terza da 2.000 a 2250 ; la quarta da 2250 a 3000 passi. I risultati che si conseguirono tirando contro tali zone sono appresso indicati: nella zon~ da I 000 a 1500 passi, ,t200 palle lanciate,_658 o 51$ o;,, col pite 1500 a 200.0 • 800 » 784 o 98 ¾ , » » 2000 a 2.250 ,. ,j 600 » 66 o 4 °lo » » '2250 a 3000 » rnoo » H70 o •I0-0/ 0 .. La commissione pronunziò le seguenti conclusioni: Il tiro eseguito da fanteria contro uno spazio non visibile è molto van· laggioso anche oltre le distanze segnate sull'alzo. Poichè la zona da 1000 a 3000 passi è appunto quella nella quale l'artiglieria prende posizione ed è obbligata a muoversi, così .quest'arma subirà senza dubbio danni 'considerevoli. Il numero dei colpi imberciati (55 °lo e 98 °lo) sparando dalla distanza di ·1000 a 2.000 passi danno origine alla questione, se la distanza attualmente stabilita come più efficace' pel fuoco di fucil eria e la corrispondente ripartizione, formazione, ecc. delle truppe, non debba per avventura essere cambiata. Volendo paralizzare quéstg fuoco si dovrà 1
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fin da prin~ipio mettere in azione il maggior numero pos'sibile di fucili , contrariamente alle attuali prescrizioni regolamentari . Dietro, l'esperienza fatta sul fuoco d'infilata contro trincee, fu concluso essere questo tanto efficace da meritare di impegnarvi anche alcuni riparti:11 fuoco fronta le di alcùni. riparti d'artiglieria e di fanteria con tro quelle opere carn pal i, confermò ancora una volta la insignificante azione del medesimo, massime quando ha per iscopo la distruzione dellta rincea . La qiiest1:one dei /ìi,cil'i,, - Secondo I' rir:mée und ilfarine -Zeitung (N . 30),talequestione ha dato luogo alla manifestazione di varie c.orrenti d' idee, le quali possono di,;tinguersi in tre gruppi. Alla t.esta dei partigiani del primo gruppo stn il generale Dragomirov , il quale vorrebbe lo acquisto del fucile Lebel, mantenendosi indifferente circa alle modali ti! dell'acquisto stesso. Il secondo gruppo, col generale Gurko alla testa , si . adopra per avere un fucile ,I.' invenzione rnssa , non ancora ben noto, da costruirsi esclusivamente in Russia. Il terzo gruppo finalmente con alla testa il generale Notbek, ispettore del tiro, .e generale Vasrnund, persona competente in tale materia, opinò, la questio.ne non essere ancora matura, e in caso di bisogn·o essere miglior cònsiglio di cominciare una ouerra coll'attuale Berdan, riconosciuto fucile eccellente e il equale gode " . la piena fiducia deil'esercito, che non introdurre con grnn<li spe;,e un . nuovo fucile, destinato for,e a lasciar quanto prima il posto ad un'altra invenzfone migliore. Questo partito addita i vari cambiamenti di armi avvenuti in Germania nel corso di pochi anni mentre ivi la questione dell'armamento non ha fatto un passo innanzi e non si sa ancora definitivamente ,quale sistema di fuci le si conserverà. Io contrasto alle notizie del suc(:itato giornale tedesco il 1'emps (francese) dice che .il governo russo avrebbe defini tivamente adotrato il fucile fra11cese modello l886 per l'alma mento , della fanteria. U nuovo fuci le dell'esercito rnsso dovrebbe essere foi·n ito ~i magazzino $8parabile, .capace di contenere cinque ca!'lucce, cl' invenzione belga. Peraltro nessun' giornale russo conferma tale nctizi,1. 5° centenario dell'e.s-istenza dell' a,rtiglieria r ussa. - L'S/20 novembre si celebrò nella fortezza S. Pietro e Paolo di Pietroburgo la commemorazione dei cinque secoli d'e,istenz<:t dell'artiglieria russa, coli' i ntervento delle LL . MM. l'imperatore e l'i mperatrice, di S. A, il gran<luca Michele gran mastro dell'artiglieria e delle altre principa li autorità militari. Il ministro del la guerra diede lettura delle lettere-patenti imperiaIi in cui breve,mente ,i tessé la storia e si accenna allo sviluppo riell'artiglieria russa, dal tempo dellà sua adozione in Russia (regno di Dm itri Donskoi, granduca di Mosca,~ 389), ai giorni nostri. La seduta fn chiusa
con discorso dell' imperatore esprimente .il desiderio che la pace sia ancora maritenula per molto tempo . . PrinC'i,pe bu,karese allievo rwilitare . in Rim'ia. - Venne definitivamente stabi lito dal l'emiro di Bukara cbe su,o figlio riceva l'edùcazione militare in Russia nel corpo paggi dell'imperatore. I l giov~ne principe bukar!3se, con un inv i:ito straord inariò Jsùo precettore) e numeroso seguito, arriverà a P,ietròburgo al principio dell'anno venturo. fVotiz'ie delta, marina. - I signori Hawthon, e. coin pagni, hanno varato un grande va pore per conto della flotta -volontar•ia russa , Questo . vapore sL chiama Aqi1,ila; è destinato pel traflìco fra il l\for Nero (Ode,sa) e l'Oriente (Vladivostok); in tem po di guena.servi rit cùme incrociatore e tra sport.o. Esso misura ,J3,i metri di lunghezzn, ha due macchine a triplice espansione,· con una velocit~ effettiva di ,Jg nodi. · Oltre ai passeggieri di ,J" classe ha posto per 1500 persone.
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SV E ZIA
Polvere senza f1..1,mo . ·-:- In Svezia si eseguirono molte esperienze colla nuova polvere, dett11 polvere 1Jrigia, dell'ingegnere Skoghund; nell'estate fu esperimentata alla scuola 1',,rtiglieria di Rosesberg, e s~rù' inoltre esperimentata ci.a. una commissione allo sco po di paragonarla colla cosidetta polvere di ca1·ta belga . Provata con una mitragl iera Nonlenfel t di 25 mill imetri s''ebbero i se· guen'ti risultati: il 70 °lo del la nuova polvere, · par:igonata alla r,o lvere ordinaria, diede una velocità superiorn del ;J3 ¼, .con aumento del 50 °; 0 soltanto ·della pressione interna; col 62 °lo della stessa polvere ~peso di carica·usuale), la velocità fu aumentata del ~H 0 / 0 , senz~ notevole aumen to di ,pressione; <:OI 7,t ¾ la velocità fu autnenwta del /i.O¼, senza chè l'ar,ma fosse sottoposta ~ tormento. · Quanto al fum o. esso risu ltò visibile solo per 5 second,i, i;nentre che colle mitragliere di quel sistema il.fumo della polvere ordinaria si mantiene per % secondi. '
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·CRONACA .
BSTERA
·Varo di una cannoniera. - Nell'arsenale di Lindholms a Gothenburg fu varata la cannoniera Gota dell'identico tipo della S'l)ea. Essa misura 8'2 metri in lunghezza, per .15 in larghezza, e pesca 5 metri; è armata còn ,i, cannoni Arrnstrong cli 25,i centimetri, in torre girevole; t cannoni ·cl'acciaio cli 15 centimetri; 5 cannoni Maxim di 5, 7 centimetri e 6 Nordenfelt di 25 millimetri..
« Il maggiore Serpa Pinto, . che fa studi per costruire una ferrovia nell'alto Scirè, fu attaccato 1'8 novembre dai Makololo, ai quali inflisse una completa sconfitta. •· La protl'Sta di lord Salisbury contro gli ultimi decreti del governo portoghese. eirca i possedimenti del Portogallo in Africa, fu presentata verso la fine dello scorso mese da Glynn Petre, Ministro plenipotenziario d'Inghilterra a Lisbona, al Ministro degli esteri, Barros Gomes. Il governo portoghese, pare, risponderà tosto alla protesta del governo inglese, ripetendo ciò che altre voite ebbe occasione di dichiarare. ·e ciot'> che c~lb sua azione attuale in Africa, è lungi dall'arrogarsi i diritti degli altri, e solo si limita ad una giusta difesa dei diritti proprì, che esso ha giustificato sempre con iscoperte o col pos.sesso continuato delle varie loçalità o col!' influenza effettiva, esercìtata sì.ii territorì che ora non si vogliono cedere.
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AFRICA
ZANZIBAR. CONFERENZA ÀNTISCHIAVISTA.
Fin dal principio dello scorso novembre, la commissione internazio~ale, indetta per studiare i mezzi più adatti ad ottenere l'abolizione della schiavitù in Africa, incominciò le sue sedute le qual.i ora si susseguouo, e a quanto pare le decisioni che man mano vanno prendendosi, sono tali da fare sperare che l'umanitario problema sarà presto pratic;mente risoluto. . In una delle ultime riunioni fu proposto di studiare i provvediò1enti da applicarsi sui luoghi stessi dove vengono catturati gli schit1vi. Parecchi delegati sottomisero all'a~semblea elementi di studi per .. risolvere la questione. La èommissione" decise di discuterli in seduta pubblica. Banning, delegato belga, e Cogordan, delegato francese furono nominati relatori. MOZAMBICO.
Un dispaccio da Mozambico, in data del ,11 -novembre, riferì le se· guenti notizie. : - « Il sultano M:accangire, potente capo della costa orientale del lago Nyassa, accettò l'alta sovranità · del Portogallo·. · « Pare?chi capi dei Makololo sì recarono a Quelimane · per ricevervi bandiere portoghesi.
Un dispaccio da Zanzibar, in datJ ,12 novembre, annunciò che le colonne inviate da Wismann nelle regioni di Useguha ed Usambar:i presero di assalto, il campo fortificato d~gli Arabi, disperdendone tutti i difensori. In ség11ito a tali avvenimenti giungono da varie parti domande per la conclusi.one della pace. · LA SPEDIZIONE PETERS.
:Entro il mese di novembre giunsero notizie che ora confermavano, ora smentivano la distruzione della spedizione tedesca, capitanata dal D. Peters e diretta a soccorrere Stanley ed ·Emin pascià. L'ultimo dispaccio pervenuto da Zanzibar il 23 del detto mese, torna ad asserire la di:;grazia toccata alla spedizione tedesca, 'i cui particolari sarej>bero i seguenti : · « Notizie giunte ·dall'isola di Lamti accertano la q1orte di Peters e di un altro Tedes<.:o, nonchè ai tutti ~!'indigeni della spedizione, eccetto cinque portatori. « Il massacro ebbe luogo ad Adduburora, località situata sul fiume Tana, ad otto giorni di marcia a monte di Korokoro, • Peters aveva iniziato rapporti di amicizia coi Somali della località, ma non col capo dei Somali. Questi lo attaccò ndttetempo; s'impadronì di 20 asini, i cavalli, '10 camelli e di tutto il denaro della spedizione, e gettò le armi e le munizioni nelle ~eque del Tana .•
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ES'fERA,
CRONACA
PROVINCIA ÈGIZIANA DELL' EOUATORE.
Nella lettera di Stanley, scritta il 5 ago5to 1889 da Kafurro (1) si trovano nuovi e più precisi particolari circa i fatti accadu ti nel 1888 nell a provinci~ egizi~na dell'Equa tore. Rivolta clelle truppe. - I l 2·1 aprile 1888 J ephson, inviato da Starrl~y nel.la provincia di Em in a fo r conoscere alle truppe il s 1111 arrivo. sulla sponèa dell'Alberto Nya11za (2). trovò d1e il ·1°,battaglione, forte di 700 ruci li, ·si era :il trevoltr, ammntirrn to cli av<~va 'tenwto di for prigiop.iero il pascià e che il 2°, di 600 uom ini cin;a; benchc~ si mantenesse fedele ad ·Emi!l, pure ditno_;trava, con freque nti atti d'iosubordinazione, quanto fosse difficile a comanrlare. I l '18 ago:;to ~nccessivo le truppe, suborna te da unn dozzina di ufficia li ed impieiati egi;:ian i, si ;ri bel lnvano. Gl' istigatori presero a pre-, testo la debolezza del socco rso condotto ·da Stau ley per designarlo ,come un avventuri!,)ro e non un inviato del Kedivè. Dimostrarono fa . cile ed aperta la via del Nilo per ri tornare in Egitto; essendo Kartnm,,dicevano essi, ancora in potere degli Egizian i. Infine ,accusarono Emin di vole~li s.1crifìcare all,, sue idee ,1mbiziose di potere, ,conducendoli verso il sud attraverso regioni inesplorate io contiouo perico lo d'essere massacrati d,,lle tribù se lvagge, che èolà vivevano . Nel eonvegno dei ribelli a. Dufllè sul Nilo fu deci;o· che Emiu e Jeph~ou venissero imprigionati, Voievaoo alcuni uffìci.1li, i più fa natici, che fossero ànche incate11.11,i; ,,1a vi si oppo,ero i soldati, forse per deferC'nza vfl!'_;o chi era stato loro capo per tanti auu i. J'nvasione deì Dwoish. - Il \li lo·usceodo dal lago Alqerto, corre ver~o norrl : lasci11 sulla sinistrn il l'ilk1ggi0Jli U;idelai, scelto da Emio come sede del governo dopo l' insurrezione~ rna lrdi~t.n: .e si m.i ntieue nav igabi le sino :illH gole di Dn rne~(:J). Oltrepassate' queste e pér un lungo tratto di quasi 4o0 chilometri il fi nnrn supera nna serie di cat,1 ratte; fi richè alla stazione mi litare di Regiaf si spande nella pian u;·a ed il suo corso diviene di nuovo uavigabi le. D~po Lado, città ora distl'Utta ed an1
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Ka(urro, stabili mento · arabo ad :t.• 42, lat. S. è situato nell,t ragione tlel Karague
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tica sede del governo ec1uatoriale, il ,Nilo prosegue verso nord dividendosi in v,irie rarnificnioni . Regiaf è la stazieioe mi li tnr6 più avanzata della proviocia e1Juatoriale ed è difosn da piccola gunrnigione. Rimontando il lìume, nella regione delle c11 ta.ratte, . si trovano i posti militari di Bedden, Ki rri , Muggi e Labore. · Dullle è stazione importar.te sia per la sua posizione, sia perchè su essa convergono le v'ie çhe provengonc, ad oriente <fai regni dell'Uga nda ed Unioro, ad occidente d:.d paese dei Mombuttù e dei Madi. Mentre nel la provincia di Ernin scoppiava la rivolta mi litare, i Ma hdisti si r, vanr.ava'uo da nord rimontando il fiume su numerose barcacçie, rimorchiate da tre vn pori. Erano i Dervish t 500 circa, c.:ondotti dall'Emiro Omar Saleh e :;i accamparnno i, ! ado, da l qua l luogo venn ero mandati tre messi al pascià intirnandqgli la resa di tulta la provincia . I sqldati ribelli irn prigiouarono gli in.viati e la guerra. fu allora decisa. · Poco tempo dopp il posto avanzato cli Regiaf viene a~saltato e preso dai . Mahdi.sti, che ne rnassacrauo i difensori e cond·ucono schi11ve le donne ed i f~nciull i. La notizia dell'eccidio di Regiaf sparge il terrore nelle piccole guaruigion i cli Bedden, Kirri e Muggì, le qual i abbandonano i loro posti' e fuggono verso Labore. I . .fl tentativo di riprendere Regiaf fa subire agli Egiziani wrn nuova sconfitta;. nel combattimento cadono parecchi degli ufficiali istigatori della ribellione. · · · Verso il principio cl i novembre ,1888 le cose ·volgevano· alla ·peggio nella pro vincia e1Juatoriale; il c~os e la confusione regnavano fra le truppe, mo'lti comi3ndavano, ma pochi o nessuno obbediva. Le tribù indigene erano insorte e facevano ca usa comune coi Madhisti. In tale frangente ritorna nelle trnppe la fìducia in Emine dich iarnno. di non voler combattere se non condottP dal loro capo . Ernin e Jephson vengono b&nsì liberati ma inviati a Uadelai. I Dervish , superate le cataratte ed im pad ronitisi focil rnentHdelle stazioni militari elle trovarono sguernite, giungono sotto , Duffie. Dopo quattro giorni d'assedio, assaltano, il 25 novembre, quella posizione, ma v~ngouo completamente ;confitti e costrntti ad inviar~ a Kr1rtum uno dei loro vapori a preudere rinforzi. Dopo questa vittoria Emi n decide di abba ndorn1rn tutte le stazioni in mano dei soldati ancora ribell i e ri tirar~i. coi rl t;e battelli a v_a'pore a Tungurn (·1),
ad occidente del Vittoria. Nyanz1t. (2) I soldati di Em in temevano sempre di essese inganna:ti; essi non potevano com-
prendere come iF promesso soccorso 'del Kedivè potesse gi ungere
da
sud, anziché
cl~ nord.
(3) Facevano servizio su questo tratto di flume e nel lago ctue piccoli vapori il Ke, divé cd il Nyanza.
(i} Tunguru è un'isola dell'Alberto Nyanza lungo la costa occidentale, in faccia della stlizione militare di .Mahagi.
450.
CRONACA EST ERA.
Viaggio di Stanley alla rosta orientale africana. - S1anley giun~e · il 18 gennaio 1889 a Kavalli sulla sponda meridionale dell' A'lb'èrto Nyanza, dove riceve le prime notizie di Emin. Le insistenti sue preghiere decidono il pascià ad abbandonare la provincia equatoriale ed il ,t 7 febbraio arriva al campo Emin . con le prime truppe. L'abbandono di Kavalli è protratto sino a\1'8 maggio per aspettare i soldati egiziani ritardatari e per una malattia grave sopr11ggJunta a. Stanley. . Dopo aver rimontato i( Semliki, affluente dell'Alberto Nyanza, girato intorno al lago Muta Nzige, la caro,·ana guidata da Stanley giunge il 5 agosto a Krifurro; il 1Osettembre è ad Usukuma sul fiume Isanga (3° 30' latitudine S. ); quindi prendendo la via, già percorsa dai viaggiatori Wilson e Fischer, arriva il ·I O novembre a M.puapua; dove trova le provvigioni inviategli dal capitano tedesco Wissman. Ripartito il ·12 entrav:1 il 5 dicembre in Bagamojo sulla costa orientale africana. ·
L I B R I E P E R I O O I CI r>
L'ese,•cito e lti naa,•i.aa t1uat,·o-u.aga1•ica nel :1888.
Venne recentemente pubblicato l'Annuario militare statistico del!'esercito austro-ungarico nel 1888. È ,questo un documento ufficiale redatto per ordine del Ministero della guerra e per cura della terza sezione dei comitati amministrativi· e tecnièi. Contiene, in distinti e numerosi quadri, i più ampi particolari sul persona!~ dell'esefcito e della marina austro-ungarica. Si comincia col reclutamento per distretti e la ripartizione delle reclute fra i corpi,; si éontinua col riportare, smi~uzzandole ' per classi e per distretti, tutte le variazioni colletive, e si conchiude con una diffusissima statistica sanitaria. · Da questa interessante pubbli.cazione ricaviamo 1,)cuni dati ri1;uardanti l'effettivo dell'esercito (non compresa la landwer) e della marina da guerra:
'
I. -
Uffi.ciali dell'eserC'i,to.
L'esercito austriaco su Ila fine dell'anno 1888 contava 276 generali (fra cui •I fel dmaresciallo, 32 feldzeugtneister e' generali di cavalleria, 96 tenenti feldmarescialli, 1 i7 maggiori generali), 356 colonnelli, 368 tenenti colonnelli, 650 maggiori, 3923 capitani, ·u.10 tenenti, '10, 7,~5 sottotenenti, in tutto 20,512 ufficiali ,di tutti i gradi. ,
(') La Rivista Militare farà cenno di tutte .le nuove pubblicazioni concernenti la scienza e .)'arte, con maggiore estensione per quelle d'interesse militare, quando gli 3utori o ,gli editori manderanno una copia alla Direzione.
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E PERIOD ICI
LIBRI
In . questo numero sono compresi 13 generali in disponibilità, pi ù 1
7•1 genera li che hanno cnriche speciali ( presso la i. r. Casa, presso la
i. r. guardia, io mission i dirloma tiche, in servizi pol itici) , le cui paghe ·non figµrano sul bilancio della guerra . Dei suddetti ufficiali snperiori ed inferiori 7202 appartengono alla riserva di complemento, cioè: .2 uffic ial i ~nperiori, ,I.O capitan i, 7·166 fra t.eo~nti e sottotenen ti. Gli · ufficin]i , in aspeuativa per infermità tempo ranee,' con paga d'aspettativa erano 2.2.0; gli ufficiali in permesso ·senza paga erano 58 . · . Dei generali, •181 avev~no un comando nell'eserci to ('1 feldmaresr,iàllo, ,Ji fe l'dzeugrneisìer e generali di cavalleria, 57 tenenti feldmarescialli, ·109 maggiori genera li) . ln r;1 ppo rto alle div13r:;e armi, gl i ufficia li superiori ed inferiori i n atti vi.là di servizio, si dividevano eome se~0 ue: corpo di stato mac,c,iore 287 ' ,!lç fànterin e cacciatori 779·1, cavallerill 1675, artiglieria 485•1, geo io 52.l , reggìmenti pionieri ,J50, ferrovieri e.telegrafi:;ti 59, truppe san itarie 77, . treno 288, ufficiali d'ammini!'> trazione · delle costruzioni mi iitari ,f 3 ufticiali ad<leLtr :il l'amministrazione del vestiario 60, ufficiali in im ~ieahi speciali vari 254 . ·· · " li numero complessivo degli ufficial i s11 periori ed inferiori in attività · di servizio era alla fi ne del ·1 888 maggiore che .alla fi ne dell'anno precedente, trovandovisi in più: 29. colonnelli , ·I 2 maggiori, 137 ·capitani, 3·13 tenenti e 78 sottotenenti; vi si trovavano p1~rò in meno 4- tenenti co lonnelli. II ùumero degli ufficiali superiori ed iuferiori ap1rnrtenenti alla riserva di comp lemento nel corso ùel l'nnno ·1888 sa lì da 7022 n 7208, cioè, ebbe un aumento. di 186. · · Negli uffic iali in congedo con paga d'aspewttiva st riscontra un aumento di 4-·1 rispetto all'an110 préceden te; in quell i senza paga vi è una diminuzione di 13. . · ' La diminuzione uatufolè (per morte, collocamento a ri poso, in di spc1uibilitil e io qualsiasi altra maniera fuori servizio) fn pei g,rnerali del ·10,5 per cento. In questa diminuzione, i singol i grndi erano rappresen· tati cbme stigue: fe ldzeugmeister 1, tenenti fe ldmarescialli ,f 2, maggiori general i 11\.. Degli uffici ali su periori ed inferiori dell'esercit~ attivo lasciarono il servizio nel corso dell'ano(): per morte· 109, per collocamento a ri poso 285, per collocamento i~ as~ett.ativa 174-, per passaggio nella landwer, nella guardia im peria le, ecc., ecc., 304; in totale 8'19 , cioè, il.6,6 per cento. La perdita in complesso fn alcr~anto so periore a quella dell'anno antecedente. • 1
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Le perdite proporzionatamente maggiori·ebbero luogo nel corpo san itorio, le tr.'inori nei reggimen ti pion ieri. I casi di mprte fu rono più nì.1merosi nel corpo del treno . Negli umciali superiori ed inferiori della riserva di complemento le d iminuzioni furono del 3,9 per cento quel le per morte; ~el 39,6 per caJ.: locamento a riposo; ciel 26,2. per passaggio iu attività ; del 5,6 per al tri motivi . • · Nel corso dell'anno morirono 3 genera li: essi appartenevano tntti e tre al grado di tenenti fo ldmare:;cialli. Fra gl i ufficia li s·up.eriori' cd inferiori in ;itt.ivitil di servizio rnorirouo 109; fra quelli nell a riserva di complemento morirono 38: fra quelli in aspettivà 7. · I passaggi dal l'attività e dal la posizione di aspett::i'tiva al riposo,: presi complessivamente, fmono meno numerosi che nel precedente anno •I 887 e ,press'a p;ico eguali a quell i del •1886. · ·, Durante \' an no 1888 fecero passaggio alla landwer: 1 coloi1riello, 2 maggiori , 38 capitani , 81 O tenen ti e sotto tenenti; in totale 85·1 ullìciali, cioè, 633 nell'i . r. Jaudwer austriaca e 2•18 nell a r. landwcr uugherese. Degli uffìci11li passati nelhi landwersolo 9·1era no in 11ttività di servizio, 758 appartenevano.1 1la riserva di complemento e 2 si trov~vano in iispettativll. Le prorno?,ioni 11ei diversi grad·i ebbero luogo, du rante l'anno ,J888,, nelle seguenti propoizioni: il 9,5 per cento dei colonnelli rimasti iniervizio allll fine del l'anno precedente; il 2.7,3 ,per cento dei. tenenti ,oloiinelli; il HJ,,i- per cento dei maggiori; il 5 per cento dei ca pi tani; il '15,5 per cento dei tenenti ; il 30,2 per cento dei sottoteaenti. I c'adetti rimast i iu attivo servizio all a fine dell'a nno pnicedente ebbero promozioni,) sottotenente nella pr?porzione del ,i-,i.,6 per cento. . Per quanto Hguarda le diverse anni, (fotta astrazione dai reggimenti pionieri e dal reggimento ferrovieri - telegrafisti) le promozioni d'uflki~li fu rono r:e lati vamente più numerose in cavalleria che nelle nÙre armi, come avviene d11 parecchi aoni . Nell'artigli eria furono relntivameote numerose le rromozioo i da tenente colonnello a colonne!lo . ' In ttllti i gradi, eccetto in quello di tenen te colonnello, le promozioni furono molto più numerose che nei due Hnni precedenti. Questo accadde (specialmen te p1~r le promozioni a·capi tano e per qnelle a tenente e a St)t· totenente) in conseguenza 1Jell'aumen to dei quadri. Di 100 uffic ial i in attiv ità di servizio alla chi lJ.Sl1 1'l1 dell'anno, 1O appartenévano ag'!i ufficiali wperiori; però qnesta media · generale non é applica bile alle singole armi. Ne~ gen io gli uffìciali superiori sono nel la proporzione del ,J6 per ·cen.to; nel reggimento ferrovieri e telegrafisti sonc, nella proporzione del •IO; in caval leria nella proporzione del 9; nelbi fan teria ~ nell'artiglieria in proporzione dell '8; presso il corpo sanitario 1
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455 La proporzione delle singolè armi rispetto all'effottiv9 totale dell'~sercito è a.umentata del 2 per cento nel la cavalleria, nelle truppe sanitarie ·e nel le truppe del treno; dell' I per cento nell'artiglieria da campagna ; per l'opposto è diminuita del 6 per cento nella fanteria e dell' 1I per ceuto ne, cacci:itori. Le altre armi non presentano variazioni a questo riguardo. Il numero degli uomini di truppa rimasti volonta.riarncnte sotto le armi, dopo ultimata la ferma, salì nel , 888 al 45 per mi lle; nell'anno precedente t1ra il (~6 per mi lle encl 1886 era ii 47. Qnesta proporzion<~ fu relativamente maggiore nell'artiglieria tecnica , minore nel le truppe di sanità, nei ferrovieri e telegrafisti. Gli uo_mini di t.ruppa a cui fu, per castigo, prolungata la ferma , ascesero al numero di f ,1· per mille, pari al la proporzione dell'anno prece dente, 'contro 1_2. per mille, . che erano nel ,J 886. Ebbero, sotto questo rnpporto, una proporzione superiore alla med ia le truppe dell'anirni. nistrazione del yestiario ('18 per rni Ile); la proporzione minore .si riscontrò nelle truppe dell'artiglieria tecnica. Gli 882,963 uomini ché si trovavano inscritti illl'effetti.vo sulla Jì r1e del 1888 si dividevano per naziot!alità nel modo seguente: E PER.IODICI
e le truppe del treno nella porporzione del 7; fina'lmente nei 1'eggimenti pionieri nella proporzione del 6. Differenze co~rispo~denti. si ris.co?(r~no anche nei o-radi di capitano. Nell'arma del genio, nei reggimenti p1on1er1 e nel reggi~ento ferrovieri e telegrafisti, questa _relazione ha subìto un no·tevole mi"lioramento nel corso del 1888. Un conf:onto · tra il numero degli ufficiit!i in attività di servizio · nel 1888 colle cifre corrispondenti ai due anni anteriori, mostra quale naturale aumento abbiano subito i quadri. , · Si trovavano difatti in attività di servizio, nel 1886, 12,4-53 ufficiali; nel 1887, erano cresciuti a ·12,461; nel ,J 888 finalmen te, si trovarono in numero di '13,026. , Per l'opposto i cadetti in attività erano 2367 alla fine del 1886, 2297 alla fine del 1887 .e solo 1758 alla fine del 1888. La notevole dimi·nuzione dei cadetti in attività è la conseguenza immediata delle prò· mozioni a gradi superiori. Veffettivo degli ufficiali superiori ed _inferi~ri della riserva di complemento va gradatamente crescendo da vart anrn e. alla fine del ·1888 era maggiore che in tutti gli anni precedenti.
II. - Uomini di truppa. Ailla fine dell'anno 1888 gli uomini di truppa inscritti all'effettivo erano 882,963 ; nel ,1887 erano 885,617 ; nel 1886 erano 881, 7,1,6. L'effettivo perciò alla fine del ,J888. ern minore di. 27l$ft. uomini confronto di quello del 1887 e maggiore di ·1217 10 confronto d1 quello del 1886. . ,· Gli 882,963 , uomini icscritti all'effettivo alla fine del 1888 erano cosi ripartiti nelle diverse armi: Fanteria . . N. 537,79i pari al 609 per mille Cacciatori ' . » 55,952 » 63 » Cavalleria • 88, Ò82 ~ 100 » )) A,rtiglieria da campagna • 65,926 75 », )) » · da fortezza » 20,157 23 • )) 3 » tecnica • 2,770 )) 16 Tru ppe del genio .. • H,336 )) )) 9 Pionieri . 7,513 )) Ferrovieri e telegrafisti » 5,33;2 6 Truppe di sanità » 22,6.U26 , ')) 57 • Truppe del treno » 50,6,i.O » 1 Scnole militiiri . » 885 • D Stabilimenti d'amm. del vestillfio » ·l ,340 )) 1' )) Sussistenze militari. ' » 9,5~2 )) H
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Tedeschi I Ungheresi. • j Czeclii e Moravi . · .Slov:ichi Polacchi Ruteni. Sloveni Croati e ,Sf,lrbi . Bulgari Rumeni Italiani.
2.66,fi.90, cioè il 302 pel mille ,166;~/i1, ,188 »· ,126,12,1,- )) 1,1.:3 )) ,j.6 )) fi.0;78:2, 7i,.JH , » )) 8i 69,876, )) 79 2,5,106, \} 29 6·1,579, . )) )) 70 h
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Le perdite ·naturali e casuali. negli uomini di trnppa duran!e l'anno 1888 ascesero a 25,532 uomini, cioè il 28 per mi lle del l'effettivo rimasto
alla fine clell'anno. I morti furono 6,fl6, pari al 6,86 per mille; i diser· toi'i ~'163, p:iri al 3 per mille ; i cancellati dai ruoli per degradazione 250, pari al 0,29 per mille ; i riformati, fin.al mente, furono 1 1,53i'!, pari al rn,,13 pe.r mille. . Le perdite per ri1orti e per riforme :iscesero nel ·1888 .i\d un4 cifra al• quanto minore cl1e nell'an~o precedente; il numero dei cancellati dai ruoli diminuì di uno; il numero dei d.isertori fu c1lquanto maggiore. ·Le perdite re)'ativamente i~aggiori le ebbe la cavalleria; cosa ctre si 1
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ASNO. XXXIV. VOL. IV.
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·ripet~ da vari ann~; le minori l'ebbero, come Panno precedente, le truppe degli stabilimenti militari d'istruzione e quelle del treno. I trasferimenti da un'arma all'altra nel ·1888 si limitàrono, come nel 1887, quasi esclusivamente a quelli· necess1Jri per equiparare gli effettivi. Nel mese di settembre vénnero transitati dalla cavalleria in altre armi. e special men te nel treno 8533 uomini.
III.·- Personale addetto. Alla fine del ·1888 gl' impiegati e funzionari addetti al servizio della truppa, ma uon aventi grado effettivo di ufficiale, erano 8926 dei qual i· 4-387 prestava1.10 servizio effettivo, ft.5'1 ft. appartenevano alla riserva di complemento e ;z5 erano in aspettativa. Questi funzionari ed impiegati si divi dovano come segue : Cappellani mi litari Uditori di guerra . ,1596 Medici militari . 34 Chirurghi e sottomedici 583 Contabili presso i reggimenti 582. Impiegati di controllo dei conti mili~ari Impiegati del l'Intendenza mii itare. 2.H 33 Impiegati della cassa militare . 996 Impiegati delle :.ussistenze militari ,103 Impiegati delle matricole. 665 Farmacisti milit~iri 267 Contabili delle costruzioni mi litari . 6U Im.piegati tecnici del!' Istituto militare geogra~co ;J77 Veterinari militari •19 .' . Impiegati tecn.ici dell'artiglieria, Impiegati tecnici del deposito degli attrezzi del treno Impiegati tecnici del comitat0 militare amministrativo e 2 · 'tecnico . Organi del conimissariat.o di guerra 1 Organi della categoria impiegati contabi li. 1 Organi della categoria scrittura li militari. 6 Pro(essori civ ili e maestri nelle scuole militari . 38 ìVlaestri nelle scuole degli orfani 12. Pro{ossi (capi guardiani di carceri militari) . 95 Aiutanti sanitari . · ·I 3 Personaie tecnico degli stabilimenti miliJari. 245 , 207 Pianton-i; uscieri, ecc.
Il confronto coll;anno antecedente dimostra ché l'effettivo dei cappellani, dei medici militàri, degli impiegati delle sussistenze, dei farmacisti e dei veterinari militari ha subito un rilevante aumento. Invece il numero .degli irnpiegati del controllo dei conti subì una, rilevante diminuzione. L'aumento nella categoria dei medici militari, degli impiegati delle sussi.stenze, dei farmacisti e veterinari militari, riguarda tanto quelli in .attività, quanto quelli in riserva; l'aumento dei cappellani riguarda solo ['effettivo della riserva; la diminuzione degli impiegati del controllo ri, : . . . . guarda quelli .in attività. L'effettivo della riserva di complemento pe1 cappellam, med1c1, impiegati del.le sussistenze, farmacisti e veterinari è da quattro 'anni in Co.stante aumento. I cappellani che nel 1885 erano ,1664, nel ,1888 erano 2366; i medici crebbero da ,t71I :i 651; gl' impiegati delle sussistenze da i69 a 626; i farmacisti militar] da 4-73 a 5·10; i veterinari militari da H-1 a 2,iO. Le perdite natural·i e casuali (cioè non comprese l~ pro~ozioni e i trasferimenti nella landwer) furono dell'8 per cento per gl' impiegati del controllo, de'l 7 per cento per i contabil i presso le truppe, del 5 per cento per i contabili delle costruzioni militari, del: ft. per cento degli auditori di guerra, del 3 per cento per i medici, gl' impiegati d'intendenza, gl' im· piegati delle sussistebze, gl'impiegati della mat.ricola, del 2 per cento pei farmacisti e veterinari , delJ',j per cento pei cappellani. I collocamenti a riposo furoi:to relat:i'yament!é\ più ~umerosi presso gli impiegati del controllo; meno numerosi fra i cappellani e i farmacisti.
IV. - Jfa1'ina da guerra. --: Uffeciali. All'effettivo del corpo degli uffic:iali di marina erano inscritti alla fine dcli' anno ,1888: 1 ammiraglio, 4- vice-.immiragli, 6 contrammiragli, 18 capitani di vascello, 2,1 capitani di fregata, 26 capitani di corvetta, 180 tenen ti, ,t 82 sottotener1ti, ,134 cadetti e aspiranti; in tutto 569 persone contro 558 nell'anno precedente. , ,Il 'resto del pèrsonale appartenente àlla marina da guerra, ma non agli equipaggi, si divideva come segue: Ufficiali superiori ed inferiori in p~sizione sedentaria · Cappelhiui . · Ud itori di guerra . M.edici. . 29' -
ANNO ;tllXIV, VOL. IV.
tH 50 7 · 1it
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Impiegati tecnici Impiegati del corrimjssariato . Impiegati dell'ufficio idrografico. Persone addette ali' insegnamento . Impiegati contabili dell'antico ordinamento Aiutanti, piantoni, uscieri, ccc. . ·
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V. - Truppe d:i" ·mar1:na.
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.· L'effettivo del corpo dei ~arinai alla fine del 1888 era di 15 754 uomini; nell'anno antecedente era di 17,29·1 e nel 1886 era di ·17,281. · Dei 15, 70,1 uomi~i che costituivarro l'effettivo alla fine del l'anno 188~, erano in servizio attivo 6696 ùomini delle quattro classi più giovam; 67H app::i.rtenevano alla riserva di complem~nto e ,H61 al complemento ~ella ~·ise.rva. Gli altri_883 uomini si trovavano in servizio per le. seguenti rag1om: 9·1 ebbero prolunaata la ferma per castigo '· 436 ç nmasero in servizio volontario ; 327 erano musicanii macchinisti ' mozzi, ecc.,_ non appartenenti alle quattro classi in ser~izi~; 6 ~ran~ volontari di .un anno; 23 erano uomini che alla fine di dicembre 1888 avrebbero dovuto essere trausitati nella riserva e per inotivi individuali uol furono. ·· . I 15,754 uo.rùini. inscritti all'effettivo, in fine dell'anno 1888: si ripar. t1vano per naz1onahtà nel modo seguente: · . .
,199
. f capitano di vascellq, H tenenti; 18 sottotenenti e 9 fra cadetti e aspiranti appartenevano alla riserva di complemento; vi appartenevano pure ·76 impiegati e funzionari del personale sopra indicato. . Il confronto tra l'effettivo alla fin·e dell'anno 1888 con quello che risultava alla fine dell'anno precedente mostra un leggiero aumento negli uffi. · ciali di marin,a, n~gli ufficiali in servizio sedentario, negli impiegati del Commissariato e negli impiegati dell'ufficio idrografico; mostra invece una leggera diminuzione nei cappellani, negli :mditori, negli impiegati tecnici e nelle persone addette all'insegnamento. Nella riserva di complemento, alla fine dell'anno '1888, si trovavano i2 ufficiali di lllarint1 e càdet.ti, 42. cappellani, n ~edici, 15 impiegati tecnici, 15 impiegati del commissariato .. L'effettivo dellaJiserva di complemento degli ufficiali di màrina, dei cadetti w·dei medici fu dal 1886 al ,1888 in costante aumento; quello dei cappellani fu in costante diminuzione. Le perdite del corpo degli ufficia li di marina e dèl rest~nte personale durante l'an'no 1888, furonq le seguenti: per morte 9, per collocamento a riposo 2.8, per trasferta in altri rami d'amministrazione ,19, per passaggi nella landwer 4, ·per soppressione della carica ·1, per dimissioni ·12, per cancellazioni in seguito a consigli di guerra 2; in totale 75, ' pari al 5,5 per cento dell'effettivo. esistente alla fine deWanno. I collocamenti a rìposo e le riforme pe;· 'difotti fisici furono in generale meno numerose che nell'anno precedente, ma più numerose che nell'anno ,1886. Le promozioni, durante il 1888, furono in tutti i gradì e cariche più numerose che nei due anni precedenti. Fu nominato un ammira çal io . (grado che negli anni prP.cedenti era rimasto scoperto), · 2 vice-ammiragli, ·1 contrammiraglio, 3 capitani di vasCE\llO, 4 capitani di fregata, ,13 capitani di ?òrvetla, 25 tenenti, 36 alfieri, 35 cadetti ed aspiranti . 11 maggior.numero delle nomine e delle promozioni, rispetto agli ailni precedenti, non fu causato dalle maggiori perdite, ma da un aumento porlato negli organici.
Tedeschi .1·, 1461, pari al 93 per mille. Magiari 808 51 >> Czechi, Moravi e Slovachi 629 40 > Polacchi 83 5 Rliteni ,' 6 )) )) Sloveni 520 )) )) 33 Croati, Serbi, Slavi e Dalmatini 7371 )) 468 » Rumeni . 5 )) )) Italiani )) 4871 310 )) ))
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. Alla fine del detto anno ·1888 vennero congedati 276·1 uomini per fine d, ferma. . . Le perdite, gurante l'anno ascesero a 566 uomini, pari al 32, 73 per mille dell'effettivo. Di questi 566 se ne perdettero 166 per morte, ,\.5 per diserzione, 2 per condanne infamanti, 177 per riforma. Le perdite, tanto prese nel loro complesso, come nelle singole specialità furono alquanto maggiori che nell'anno precedente.
E PERIODICI•
LIBRI
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·1,. 1ti-in,el .F,•a,açczs. lULES PAPILLON. -
Anglais sur les reconna:isances, par P arigi 1889, tipografia Lavauzelle. 1
Abbiamo ristre tto il titolo del libri;, e ommesso i ti toJi dell'autore. Si tratta di un_volumetto in sedicesimo di circa un centinaio di pagine divise in due colonne, nella prima delle q~ali vi sono dialoghi in francese, ri petuli nella seconda in inglese. I primi nove di questi dialoghi hanno . per argomento le ricognizioni. Si figura che un superiore in_terroghi un inferiore che Lornn dall'avere riconosciuto una strada , una ferrovia, un fiume , tin bosco, un villnggio, una valle, un'altura; una strettll, un ponte. I due uhimi dialoghi hanno per oggetto le informazioni. Si figura un interrogatorio fauo a un viandante e un altro fotto a un disertore del nemico. · Siffatti interrogatori li abbiamo chiamati dialoghi, ma non sappiamo se così p·ossa chiamarsi realmente una serie di domande e di risposte. Si iiggiunga che le domande sono spesso fatue e poco precise; _le risposte incomplete e·inconcludenti.. Ecco alcun i e$empi : il superiore chiede la larghezza e la lunghezza di una forrovia. La risposta è lasciata in bianco. Il superiore continua: è a sempl ice o a-doppio binario'? L'inferiore risponde: oui, ovvero in inglese yes; in italiano direbbe siss'ignm·e. Ecco una risposta tipica. È la vera risposta di chi non ha càpito; ina non ci aspettavamo di vederla stampata per norma. I dialoghi rig1.rnrdanti le in formazioni presentano le stesse· amenità. Al pri~o viandante che passa si domand,1: che c'è di nuovo? · ed egli risponde: ,hanno dich iarato la_guerra . Al disertore del nemico si domauda: chi è che porta i dispacci'? ed egli risponde: cavalieri e ve\c,. · cipedisti. Così è tolto il dubbio che li portino le tartarughe. L'autore dedica il suo libro al presidente della Società politecoica militare, ;< approvata e sovvenzionata dal minÌstero delÌa guerra, da quello della pubblica istruzione e dal municipio di P arigi, allÒ scopo di formare ufficiali per la riserva ». L'autore non dice ma lascia intendere che il libro è scritto· per essi. Non l'avremmo creduto. Questo libro non ci sembra addatto per un corso di ufficia li .; tutt'al più potrebJje servire per i battaglioni scolastici. Forse l' autore, più che scrivern un libro d'arte militare, volle esporre un metodo per fare apprendere ai militari francesi la lingua inglese e agl:inglesi la fran cese. Ci conferma in tale opinion; il vedere che ai citati dialoghi segue una specie di vocabolario, in cui si danno, in :imbedne le lingne;i nomi dei . diversi gradi, le parole e le frasi dei comandi, i nomi delle varie parti di un'opera di fortificazione, i nomi dei vari cJpi
461
di vestiario e d'equipaggiamento, ecc. Ma se tale eta' l'intenzione dell'autore ~oveva dirlo chiaramente e cambiare il ti tolo del libro. Allora noi l'avremmo giudicato da un altro punto di vista.
Notions élé1ne,it,,i,•es ,le -to:,,og,•,,fie in•titique pou,· les levées " v11e et s1u1s ·i nst,•tr•·u eH,tes,
par R. BRU NET, capilaine. . vauzelle.
Parigi 1889, tipografia La-
È un libretto tascabile, di 60 pagine e con elegn nte legatura. Il contenuto risp(mde perfettamente al titolo, cioè si trovano.in questo manuale le nozioni necessarie per fare una levata a vista , nè più nè meno; e v.i si trovano esposte in modo chiaro e preciso. Cpme conclusione al suo libro, J"autore dice che taluni attribu iscono :ili' ignoranza in geografia e in topografia i disastri dei frances! nel ,18701871!, ma che egl i inclina piuttosto a credere avere le ricognizioni· giornaliere trascurato il1loro incarico per la smania d'ingaggiate combattime.nto col nemico; sicchè ad ogni modo la cansa dei disastri s.urebbero .le ricognizioni malfatte. Troppo piccola èausa per così grandi effetti!
AVVISO
Pe,•cliè e c,nne si f,i -il sol,ltito, del maggiore cav. FELICE MARIANI .
: Quest'opera. fu giudicata fra le tre migliorì di quelle pre- . sental;e al concorso indetto claJ .Ministero. della guerra per un libro di etlncazione civile e militare del soldat o. La prima parçe è un compendio cli storia patria., conciso e chiaro, dove dall'esposizion,e delle ecwse che tennero divisa e schiava l'. Italia si trae argomento ad istrnire il let-
I
,I
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LIBRl E PERIODICI
tore sull'ìmportanza delle cori.dizioni e delle istituzioni attuali, e a' persuaderlo della necessità di difenderle. Essa riuscirebbe utilissima nelle scuole dei corpi in genere . e in .quelle degli allievi sergenti e plotoni allievi. La seconda parte è un'interpretazione viva ed illustrata del regola- . mento di disciplina, benissimo ordinata ·per servire di. guida · nelle istruzioni morali. · Il librò, corredato di tre carte geografiche, costa L. 2 'e. si vende pre.sso gl'i editori successori Bizzoni, P avia e presso i prìncipali librai dèl Regno.
SOMIIARIO DELLE MATERIE
eonlennte nelle dispense di ottobre, novembre e dicembre f889 < I.
OTTOBRE
,
-.....5,TUDIO COMJ>ÀHATIVO. DELLE TRB ISTnUZIONI SUL TIRO RECENTEMENTE
PUBBLICATE IN T<'RA'NCIA, ,GERJ\IANIA E ITALI.A.
-
Mirandoli, maggiore i9° fanteria. . . . QoANTIT,\; QUALITÀ ;En APl'RESTAlllll.NTO DEL VITTO PEU - O. Maestrelli, maggiore medico . . . . Pé la Direzione . LODOVICO 0ISOTTI maggiore M. M., focaricatQ
ALcuNE ossE1wAz10N1 su1,LA NÌLvERE
capitano.
. . . . .
sENzA
Fu1110. -
Giovanni . .Pag.
5
LA Tl\Ul'J'A.
. » 36
o. Zavattari
. . . . , . . . . . . ,, 70
.--REGOLAMENTO D'ESERCI ZI E DI MANOVRE PEL LA l"ANTERIA FRANÒESE.
-
(continuazione). G. Sala.
RASSEGNA MENSILE ,
» ' 76 100
.D
CRONACA ESTERA:
Austria· Ungheria . )) Cina )) Egitto . )) Francia )) Germania )) Giappone » Gràn I,lret~agna Russia )) Svizzera . · . )) Avvenimenti pol itico - militari svoltisi in Africa nel mese di :iettembre •I889- . » Lrnm E PERIODICI: État du Corps du Genie • ))
/
DEMARCHI CARLO,
gerente.
/'
1H 122 ·123 12+ •127 129 130 ,134
uo 1,i,'~
'144
464 Études sur le hatailles moderues et sur .le ròle dc la fort.1fication improvvisée. - V. D EGUISE . Pag. '145 Apuutamientos de un curso de arte de la guerra. - BAa1uos Y CARRION . (( ,j 4'7 Allgemeine Kriegsge:;chichte aller Volkerun Zeiten. - N. S. GA· Ll'I'ZIN. » H7
.
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LA COOPERAZIONE NEL CAMPO ECONOMICO.._ S uoi l'lUNCIPI, - SuB ' : APPL1C.AZI0N1 NELLA SOC(ETÀ ~\ftLlTARE . ....:....
Felice de Chaurand .
de St Eustache
» ·149 STUDIO COMPARATIVO DELLE TRE ISTRUZIONI SUL TIRO RECENTEMENTE ---PUBB,LI~ATE IN FRANCIA,GERMANIA E ITALIA.( continuazione e fi tie) · - Giovanni Mirandoli, maggiore 49° fanteria . · • >> >185 QUAN'f!TÀ, .QUALITÀ ED APPRESTAMENTO DEI. VCTTO PER LA TRUPPA ·(continuazione). - O. Maestrelli, maggiore medico. » .23~, _.-01\GANIZZAZIONE E COMl'ITO STRATEGICO ATTUALE DELLE PIAZZE FOHTI .SECONDO IL GEN . .PIERON. - s. G. » 25.i. RASSEGNA MENSILE . » 286 CRONACA ESTERA: Austr:ia- Ungheria ,» 300 Francia . )) 3·1O .Germania » 3·15 '\ Rumania » 3·18 Russia . » 321 Africa . » 3~4 LIBRI E l'ERIODJCJ: , _.,,.--Perchè si fa i.I soldato. - FELICE MARIANI ·. . » 331 • · Sulle condizioni della nostra marinà mercantile, al 3·1 dicembre
1888
)) 334
Dlè:~!tlBRE
, CoNSIDEflAZIONI INTORNO ALL'ARMAMENTO DELLA C.ÙALL'ERIA. -A, · Nicolai, tenente colonnello regg. ca vali. Umberto I. » QUANTITÀ, QUALITÀ ED APPRESTAMENTO DEL VITTO PER LA :rnuPJ>A. (continuazione e fine) . - O. Maestrelli; maggiore medico . >> ;/"' LA FERMA D1 me ANNI 1N CAVALLEmA. - M. Gagliardi . . » • RASSEGNA llENSILE . . »
.,,,.,,-
343 372 397 413
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CRONACA ESTERA: Austria• Ungheria · Pag. Cina.· )) Francia. ; » / Germania )> Olanda . )) Rumania )) Russia. )) Svezia . Africa . LIRRI E l'ERIODICI: L'esercito e la marina austro-ungarica nel. ·1888. " :Manuel Fraucais. - Iu'u:s PAPILLOK. >> Notions éléni~ntaTres de topografie pratique pour les levées a vue et sans instrumentes. - R. BnurrnT. . » Avviso. - Perchè e come si fa il soldato. . - Fro:r,rcE MARIANI »
42.6 43·1 431 436
439 441
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45,1 64-0
46·1 46,(