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XXXVIII
RIVISTA MILITARE ITA LIANA
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ROMA VOGHERA
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INDICE SISTEMATICO DELLE MATERIE CON'l'ENUTE N ELLA. Rfi' ISTA AIIL/1'All6 11'ALIANA
Fascicoli pubblicati nel 1893
N . B. - Gli argomenti segnati con 1f vennero svolti sotto la rubrica Notizie milita;·i èstet·e - Piccola C1'0illlC(t. Quelli segnati con iH•• vennero svolt i sotto la ru brica Recensioni.
Africa.
Giardino. L'Eritrea militare Id. - ·n Deca Tesra. .
Armi porh.tlli. -
Pag. 1055 . » 1455
Tiro.
Munizioni da guerra .
'*
H nuovo fucile Mauser spag·nuolo •· Corsi di tiro in Germania . Gozzi. - La. polvere infume nel combattimento * Nuovo revolver per gli ufficiali francesi . . *' Nuova istruzione sul tiro russo . *"" Salyati. - Vocabolario di polveri ed esplosivi
Arte mlUtare. -
l
Tattica.
Pag. IGS •
>>
361
Pa,q. 57'7, 700 e '769 » 851 1447 »
2304
Strategia.
de Mora n ville.~ - Études de tactique. Pu,q. 85 Custoza. ·- Un esempio di manovre per linee interne Pag. 562 Pag. 57'7, '700 e '769 Gozzi. - La polvere infume nel combattimento. De Chaurand. - I servizi di esplorazione e sicurezza . .Ptw 5\"Jo, 72:3,
*>- Selliers <Il*
792 e 1181.
Alvisi. - Sugli esercizi dei J"iparti a cavallo Biancardi. - La difesa del littorale .
Pag. 869, 986 e 1094 . Pag. 96'7
Il
III
Segato. - La frontiera franco-germanica. Pag. l '7 43, 1935, 2058 2170 e 222ì' De Giorgis. Calcolo delle perdite nel combattimento e loro ,sottrazione reale nelle esercitazioni . . . Pag. 1901, 2088 e 215Q Notizie bibliografiche di arte militare . . Pag. 89, 183, 282, 380, 4'73, 5'11, 610, 764, 85'7, 953, 1046, 1155, 1257, 1353, 1451,1541, 1643, 1 iSl, 1832, 1031, 202(), 212'1 e 2221.
Artiglieria '" Aumenti nel treno austricao . . · Pag. 271 e 356 "' Riordinamento dell' artig·Jieria da fortezza e da montagna in Austria . . . Pttg. 355 "' Nuove formazioni nell'esercito russo . . Pag. 3'11 Saladino. -Questioni pratiche. - L'a.rtig·ller ia da campo alle manovre . . )) 959 • !\uova mitragliera austriaca. )) 2016 #' L'industria belga nella costruzione di artiglierie » 22.02·
.. Riord inamento delle truppe tecniche. * Cambi di guarnigione . * Radiazioni di navi . ... Prove del 8atellit . * Varo della Jlfétri a Teresa . * Personale . * Bilancio pel 18114 * Riordinamento dei cacciatori. * Reclutamento dei pionieri "' Morte del ministro della g uerra * Attendamento . . * Viabilit à. * Grandi manovre . * li l}linistro Krieghamrner. * Nuova mitragliera * Promozioni . * Nuova legge sulla landwchr * Nuovi reggimenti Bosniacì.
)) )) Pag. 2114 e )) . . ))
1821 20lfi 2296 2116 2206
Avanzamento.
Austria-Ungheria. • Lo promozioni nella landwehr ungherese. '"' Bilancio della marina pel 18<!3. * La fermA. di due anni. "' Aumenti negli effettivi di pace dello. fanteria Aumento di 5 squadroni treno. . . * Deposit{) di rimonta in Ì~leczadolna. " Scambi rli reggimenti di landwehr . • l struzioni ,per la landwehr nel 1893. "' Movimenti nel personale . * Modificazioni nel! 'equipaggian'lento della cavalleria -Y Riordinamento ::l eli 'artiglieria "" Aumenti ne Il 'arma del treno * Ufficiali di vettovag·liarnento "' Servizio dei JlOI'k'\feriti. "' Riordinamento della landwehr cisleitana .,. Uniforme . . * Radiazione di navi • Cambi di sedi di corpi "' Istruzione delle reclut-e "-' L'avanzamento degli ufficiali " Aumento dei quadri della landwehr. ~ Manovre per l'anno 1893. .
Pag. 1032 )) 1034 )) 1035 •> 1036 )) 1233 .' )) 1234 Pag. 1234 e 2013 P((g. 1442, 1820 e 1924 Pctg. 1443 ' l 1444 )) 1634 >) 1635 » 1820
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Perequazione dell'avan7.amento in Francia · . I limiti d'età in Francia. Malavasi - La fanteria può dar g·cnerali? * L'avanzamento in Austria . * L'avanzamento in Germania. * I generali russi. * Promozioni in Austria.
84 . )) 161 . )) 596 Pag. 848 e 2114 )) 1822 . )) 2213 , 2114 e 2296 Pag.
Belgio. -t Etfettivo dell 'esercito belga. * ~Iodificazione di organici. * La riforma militare e le idee rli llrialmont. * Industria naz ionale noli n' costruzione delle artig lierie
358 359 2201 >> 2202
Pttg. ))
55'7 749 '749 848 927 929
Bilanci.
* *
Il bilancio del 1893 per la marina austri nca. Il bilancio del 1893 per l'esercito l'Usso . .
'19 )) -372
Pag.
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* * *
Bilancio della. guerra del 1894 in Francia Bilancio 1894 per l'esercito austriaco. Bilancio 1894 per l'esercito tedesco.
. . Pag. 1148 . Pag . 1234 e ~013 Pag. 2202 e 2298
Cavalleria. _ , Rimonte. · .I·noni. - Autonomia degli squa d rom. rr" 3 Equipaggiamento delht cn.valleri~ · · ,... Aumenti di cavalleria in Polomn · · ~ ~uovo deposito di rimonta in Ungheria . Longb i. - Autonomia degli squadroni .
u
* Biografie.
Pompilio Scbiarini. - Per un dimenticato: Cesare de Laugier. * Il g enerale Gyulai . Il generale Baroffio. ., * Ii genera le Winterfeld. * Il generale Krieghammer. ~1ariotti. Il padre Alberto Gugpelmott i * Il generalo von Versen . . * >> Kameke . * .11 nuovo vicerè dnlle Indie sir Norman.
Pag. )) )) ))
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Cavalleria ind ia na · . » 535 A. L. _Le corSe di resistenza · · · · · · · · · ~· ·, ·. . . nd - I servizi diesplorazioneesi curezzaPt'fl· o96, t23, '792e l 181 De Cl\;.tura · . : . . . . , 863 986 e 1094 · S u o,...li esercizi cle t r Jpai'tl a cavallo . Pftg. ' Al VI·8 l. . » 933 * Cavalleria yeomam y · . )) 936 * Riforma della cavalleria spagnuola · . )) 1036 * R.iunione ippica in ·Fra ocia. . Pag. 1148 e 1725 * Nuovi reggimen ti di cavalleria francesi . )) 1150 * Effettivi quadrupedi in Francia. Pa!J· 1243, l 251 e 20l'i * Nuova istruzione per la cavalleria t edesca · Pag. 164'1 p g·i. _ Fer ma di tre a nni in cava.Jleri~. 4 . )) 2118 * R eolnt.'\mento degli ufficiali in Francia
Bulgaria. Da.nimaroa . Pag. 265, 33!J o 452
L 'esercito bulgato . .
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* ·* *
* *
* * * * *
* *
Is truzioni per la landwehr ;\ustr iaca nel 1893 Gt'I\Udi manovre tedesche. ~1anovre nava li tedesche . Manovre terrestri e navali fra.ncesi pel 1893. Manovr e con quadri in Francia. Manovre a ustriache pel 1893 . . Manovre d'assedio in Germania . . Nuovo campo per il corpo della g uard ia a Berlino. Manovre estive in Russia Grandi manovre in Francia . Manovre divisionali svizzere . Grandi manovre in Austria . ~Ianovra notturna in Russia . ll campo di Aldershot .
359
F anteria.
Campi e manovre.
* *
Pau
Riforme militari .
Pttg.
Pag. 271 360 e 465
))
361
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'153 929 931
* *
Anmenti e scambi nella fanteria austrinca · · Cat·ico del soldato di fanteria. tedesca .
Pag 2,.i'O e 2"i'1 Pag.
'154
Ferrovie.
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Aveta -
Studio storico Jogis t ico
Pa,q. 11129
l) 1245 Pag. 1252 e 1638
» 1725 )) 1726 )) 1821
)) 1828 )) 2203
Fran cia.
*
*
L'esP-rcito coloniale. . Pet·equazione dell'avanzamento
Pag. . »
82
84
V Il
VI
: I limiti d'età nello stato maggior generale . Il contingente della classe 1892 .- La ma rina nel 1893. " Pubblicazioni ufficiali * T rasporti militari. . * Un iforme nuova. . * Velocipedisti militari .- }.lanovre terrestri e na;ali. n~ll~9S * La legge sui quadri . . * Sussidi alle famiglie dei r ich iamnti *' Ponti di a.vanguardia * Ufficiali di in tendenza . * '\Iaoovrc ('01\ quadri . . * Riunioni di ufficiali . . . * Licenze per scopi agricoli . " Nuovo revolver * Permessi perm;ne~ti· ai .so~tu~c~<'l.l; * Riun ione ippica . * Pensioni militari . * Bilf'lncio della gucrr<~ p~l i89~ . . : Crenzione di due nuovi reg·gimenti di ~n,;all.eri~ Il reclutamento rcg·ionale . *' E fl.'ettivi- qua drupedi . * Reclutamento nell89.2 . '* Telegratìa ottica . . • Velocipedisti militari . . ~· L;~ nuova logge sui quadri . . . * Ordinamento dell'esercito coloniale' * Grandirnanovre . . " Reclutamento pel 1893 . . . * Reclutamento degli ufficiali di cn.valleria.
Genio - Fortiflca.zi oni -
* Le fortifica7.ioni del Gottrmlo * Radiazione di forti tedesch i .
"'* Bertelli. - 'Telemetria . . * Pont·i di avanguardia fraucesi.
L'areostato Higginson . * Fo1·tificazioni svizzere . . * Telegrafia ottica in Francia . . * Veloci pedisti milit:ni in Franch ' 1)<\,ll "' 111111· . . - La fototopog·rofut . ' . ~•
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"' Re-clutamento dei pionieri austriaci . . . . . . . Pag. 1443 • Forti di St. Maurice. » 112'1 Netizie bibliof,rraftcllePag. 91,384,611, '766, 955, 115'1, 1355,1452, 1832,1932
161 2'73 274 274 215 463
Geografia. -
Colonie. - V iaggi.
4G4
656 G59 751 '751 752 753 850 850 851 851 1036 1031 1148 1725 1149 1150 1238 1242 1242 1533 1'123 1'725 2111 2118
* L'e;;ercito coloni:de francese.
. ·, . Pag. 82 ... iùenarini. - La Bulgaria . . » 1'7'1 'M. G. B. - ll Chile (con uM carta) Pag. 112, 235, :no, 433, 509, 621, 132, 825, 1009 e 1103. C. ~L La questiol_!e del ~Iarocco Pag. 38"1 * L'Indocina . » 1041 Giardino. - L'Eritrea milita re . •> l 055 Giardino.- Il Deca 'l'esfà. . ,, 1455 Quaratesi. - China e Giappone. ,, I:i75 Segato. -La. front1era franco-germanica Pag. 1143, 1935,2058,2170 e 2227 •"~< Wachs. - L'esercito e il popolo russo . . . >> :G022 Notizie bibliografiche Pag. 188, 383, 414,572, 7\ili, &60, 955,1048, 1Hi'7, 12lH, 1452, 1644, 1833, l!J32, 2033, 2129 e 22.25.
Germania .
*
Tecn ologia. militare. Pa.q. 373 )) 556 GS2. )) '151 757 )) 103'7 )) 1242 1242 » 1373 ))
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Jl p1·ogetto militare .
" Le ferma di due anni * Militari in servizio postale ~ Licenze alla t ruppa. . .-. ' Bande militari all'esposizione di Chicago * Equipaggiamento della cavalleria . ·. * Panifici da campo. * Scuole dei cadetti di marina . *' Grandi manovre nel 1893. '" Distretti di reclu tamento . * Corsi eli tiro "' Guardie . . * Fig li dei sottufficiali. " Manovrt1 navali . "' ~lodificazioni alle pensioni militari. '* So,ppressione di forti. *1 Chiamat a di riservisti ~ Il enrico del s'oldato di fanteria . * Il canale del Mar do! Nord
}55 161 16:3 163 >) 163 >) 164 » Hi4 )) 164 Pa.r; . 3(i0 e 'lol> Pag. » ))
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IX
Istruzione ai riserdsti . ).fanone d'assedio . Pag. 931 -t .A.umento di batterie di Iand,veh~ . » 931 . "' La discussione del progetto militare " 9::13 • La riforma ·1·t . . · · · " · » 934 ~ , · llli 1 ate · · · · Pa.q. 1118, 1200, 1336,1426 1513 e 167' "' C~·uo'l'o .dt·~golam~n~o d'esercizi per la cavalleria Pag. 124a 1251 e 201~ am ~~ 1 g uarmgwne . . . . ' 1 * NtlOVO c · · ' · Pan l '),14 · a~npo per Il corpo della. g uard ia . ·•· • * Le va deJl·anno 1892. . . . » 1245 ~ :VIoditìcazioni all n legg·e di roclt;ta~e;lto. ,, 1246 "' Nuo · 1 » 1247 * VI re.go. amenti del genio . . . . . . >) 1249 Materiall di equipaggiamento in esperimento )) 1249 ~- Promozioni . . . . . . . . )) 1249 " li generale v. "'interfeld . . . )) 1249 "' l\ nove navi · )) 1251 ~ La legge mi;it~re ~ot.to ~u~v; fo~·m~ )) 1444 '· La legge sui segreti militari . » 144(; "' Manovre navali pel 1893.. . . . . . . )) 1446 "' Scuole prepat·atorie e scuole sottufficiali. )) 1636 "' Pu bblicazioni militari . . . )) 1()37 " L'avanzamento e la ri forma mi li~ar~ » 1822 "' Distretti costieri . . . 1824 •· Il generale v. Versen . )) 2015 "" Il generale v. Kameke . » 2017 • Classificazione dello navi )) 2018 Reclutamento . 2119 • Uni formi. )) 2119 " Tinta delle navi )) 2119 ,f< Nuove navi. )) 2120 *' l~i!ancio preve~ti~'O ~>el. 1S94 : Pag. 2203 a 2298 il
• Il campo di Aldershot . . • Il nuovo vioerè delle Indie. • Effettivo del naviglio inglese nel 1893
T
'' Riordinamento della Yeomanr,· . Pag. La riserva dell'esercito. . • )) ~ Cavalleria. indiana. . . )) * Difficoltà di reclu tamento : » "' Quadr~pedi dell'esercito . )) <~~ La vendita dei gradi. . . * Cava lleri&Yeomanry . . ~~< Le manovre navali del 189" » * Quale , ·. l' .,. · . · "' : · · · · · · >> • .::;l,\ ?r.,anizzazwne mtlitare che rneg·Jio rispondll a i bisogni a ttua lt de!! Impero britauuico · • 1•J98 e Pcrg: 13<:>9,
)) 2204 . )) 2205
Istruzioni e regolamenti. Pttg. 496 De Angeli. - L'istruzio ne del soid:tto 149 • Istruzione dello reclt'tte in Austria . » 931 "' Istruzione di riservisti in Germania ~ Istruzione di r iser,·isti in Russia. . 935 • Nuova istruzione per la caxulleria tedesca Pag. 1243, 1251 e 2011 Laderchi. - Le tendenze del nuovo sistema regolamentare Pag. 1303 e 1396 C. C - Il nuovo regolamento di servizio interno . . . . . Pag. 1'102 ""' :\i nniz- Terrones. - Concepto del ma.ndo y deber de la. obediencia » 1926
Legislazione mllitare .
*
Il prog·etto milit.'ne germanico . . Pag. 1~>5 e 932 Zendrini. - La naziona li tit nei suoi rappor ti del servizio militare . . . . . . Pag. 201, 298 e 4i3 C. Sala. - La nuova legge sul reclutamento in Italia. Pag. 39'1 e 481 • Le pensioni militari in Germania. >> 440 "' Soccorsi alle famiglie dei richiamati in Francia . , . » 151 * L'assicurazione dei militari in servizio in Svizzera. >> 1029 "' Le pensioni militari in Francia I 03'1 La ri!orrna rn.ilitare germanica Pag. 1118, 1200, 1336, 142(), 1513 e 16'11 Conadini. - La g iurisdi zione s peciale di leva e la g·iustizia amministrativa . . Pag. 1159 "' La legge militare ge rman ica· sotto nuova torma » 1444 ., La leg·ge sullo spionaggio . » 1-146 " Eft'etti della legge sui quadri ft·ancesi . » 1533
Gran Brettagna.
#'
Pag. 2203
364 368
369 310
Marina.
371 466
"' Bilancio per la. mariHa. ~.us triaca del 1893 • Scuole pei cadetti tedeschi . * J.a marina france se pel 1893 . "' Manovre navali tedesche . . "' Radiazione di navi austriache .
~J3:3
934 1551
L
Pag.
'19 164 . )~ 274 • 363 Pag. 556 e 1033
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Il canale nel ?.Iar del Nord. . ~Io.novre navali inglesi nel 18n2 Prove del Srttellit . Varo della Jlf. Tei'lst' xuove navi tedesche · :\la.nov re navali tedesche Distretti costieri in Germ~n;a Quadro delle navi tedesche . Colore delle navi tedesche . ~uove navi. . + La marina inglese nel 11393. . :\otizic bibliografiche Pag 91 188. 9S4 · -~2 1259, 1355, 1452, .l~3,2, 2o3;, .;13~':
P(l.f! . 755
934 !034 » 1288 » 1251 '' 1446 » 1824 '' 2018 » 21 l 9 » 2120 2205 '7G6, 955, l 048, 1157,
Notizie blbliograftohe.
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.~ 2~~i.
Recensioni di pubblicazioni recenti Pag. 85 169 172 1'17 1'18 2'16 3'i6 562, 661, 662. '15'1, 852, 938, 1151, '192S, 1928, 2022, 221 '1 e'230~ Bollettino bibliografico Pag. 88, 181, 280, :179, 471, 569, 6G8, 762, 855, 951, 1045, 1151, 1256, 1351. 1<1-19, 1539, 16~2, 17:10, 1830, 1930 2024, 2124, 2.219 e 2309.
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Organizzazione degli eseroltl.
* *
flag. 155 ll progetto militar e in Germilnia . Nuove formazioni nell'esercito russo l)ag. HS5, Hi'i, 168, S'il , 1825 e 2210 . Pag. 265, 339 c 452 L'esercito bulg-aro . . Pag. 210 e. 211 * Aumenti nell'esercito austl'iaco. . Pag. 358 "' Efl'et.ti vi e riforme nell'esercito belr;n. » :359 * Ri forme nell'esercito danese. l) 364 * Riordinamento ùella Yeornanry inglese . 554 * Riordinamento della landwehr austriaca )) 557 "' Riordinamento della riserva nel Cauc;~so. )) 640 Cerrot i. - L'esercit<~ russo nel 1892 * Riforma dell'esercito spagnuolo l'ag. '155 e 1254 * Riforma della cavalleriu spagnuol(l » 936 * Riorclinarnento delle truppe tecniche austriache. , 10:32 * Etrettivi dell'esercito svizzero e apprezzamenti sn di esso. » 1038 Quale sia l'organizzazione elle meglio convenga ai bisogni dell'impero brit:mnico. _ . . J>ag. 1359, 1498 e 1551 "' Riordinamento dei cacciatori austriaci . Pttg. l<l42, 1820 e 1924 '"' Servizio areonautico in Russia. Pag. 1141 * Esame del nuovo ordinamento francese (lo i d es cadres}. ,, 1533 " Ordinamento dell'esercito coloniale fr11ncese. " 172·3 " Nuova legge sulla landwehr austriaca . , 2117 "* _'\Vachs. - L'esercito e il popolo russo " 2022 Notizie bibliografiche Pag. 89, 185, 283, 4'12, 5'10, 1369, 763, 856, 953, 1046, 11 55, 125'1. 1352, 1450, 1540, 1831, Hl31, 2026, 2126,2220
Notizie polltlco-mtlita.rl italiane. Dal 22 d icembre 1892 a l 10 g·enna.io 1893. Dal 10 gennaio a l 25 gennaio. Dal 25 g·onunio al 12 rebbraio. Da l 12 l'e bbraio al 29 febbraio. Dal 29 febl>t·a.io al 12 marzo D;tl 12 nturzo al 31 marzo Dal 1° aprilo al 16 aprile : Dal l G <tprile al 30 aprile . Dal Io maggio al 15 maggio Dal 15 maggio al 1o ., ..... iuo-no . o Dal ]n gi ugno al 15 giugno Dal 15 l!'iugno al 30 giugno Dal 1° lug lio al 15 luglio . Dal 15 luglio al Sl luglio. Dal J• agosto al 15 '"agosto . Dal 15 agosto al 31 a"'osto Dal 1• settembre al !5°Sett~mbre·. Dal 15 settembre al 30 settembre Dal l' ottobre a l 16 ottobre . Dnl 16 ottobre al SO ottobre . Dal lo novembre al lG novembre Dal 1G novemhre al ]o dicembre. :\Ial 1o ùicemiJre al lG dicembre
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Politica.
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Notizie bihliogTafìche Pag. 9 11, 285, 4'15, 573, I):SG, 10~!), 115'1, 1355, 15'18, 1835, <!034, 2130, 2226.
Xli X11l
Reclutamento. E. :.\fangianti. - L'età della recluta . Pag. 97 • La ferma. di due anni in Aust•·ia. » 158 "' La ferma di due anni in Germania. . )) 161 Zcndrini. - La nazionalità nei suoi rapporti col SCl'VIZ!O miJitare . Pag. 20i, 298 o 413 .. li contingente della classe 1892 in Francia. . Pag. 21;5 C. Sala. - La n uova legge di reclutamento in Italia. Pag. 39i' e 481 •. ,. Relazione sulla leva dei nati nel 18'70 Pag. 938 *' Il reclutamento svizzero nel 1892 » 1041 •· Il •·eclutamento regionale in Francia )) 1149 Con nd ini: - Giurisdizio ne SJ)eciale di l eva e giustizia amministmtiva. )) 1159 '<· Reclutamento francese nel 1892 . · 1238 '*· Reclutamento t edesco nel 1892 >> )24() *. Rec ltltnmento dei piouieri austriaci » 1443\ Pug i. - La fercn::~ di tre _anni in cavalleria )) 1647 w Il reclu tamento francese pel 189:1 2 ll'i .. Nuova leg·g·c di reclutamento in Russia » 2120 Corrndinì. - Il diritto di esenzione nella legislazione moderna » 2131
Istruzione pei porta-feriti Manovra notturna • Nuova legge sul reclutamento · • I generali russi · • Riordinamento delle guardie dog:mali
*'
:-.ranovre estive
·lll Creazione di sezioni uerostntieri .. .t\uovn, istruzione sul tiro. * Accademia di stato mag·g-iore "' Ma.novre e g·ra ndi manovre . * Nuo v(~ l'orm(tzioni in Russia . * Truppe ùel Kulmrt .
2120 » 2213 >}
2:102
Scuole militari. • Scuole dei cadetti nella. marina germanica • Accademia di stato maggiore russa. * Scuole preparatori e in Germania ·
Pag. 164 »
1448
1oas
Servizi amministrativi.
* Esl~erienze
di panificationc da campo ·
S. C. _ La matricola nel nost•·o esercitO.
Pag. 164 )) 191
)) 35'1 di vet tovagliame nto in Austria ~'52 * Ufficiali di intendenza in Francia )) 140'7 Rota. - Del commissar iato militare )) 1634 * Attend(~mento in Austrht Pag . 764, 95:1, 1155, 1541 e 1~32 Notizie bibliografiche
*· Ufficiali
Russia. ~ Formazioni di riserva "' Nuovi reggimenti di cavalleria iu Polonia "' Truppe transcaspiane e nuove formazioni . • Aumento di t ruppe nel Transcaspio . ,. Bi lancio della gue1-ra ilei 1893. "' Riordinamento delle truppe di riserva del Caucaso Cerro ti. - L 'esercito r·usso nel 18!J2 •' Nuovi comttndi * Chia.mat:l di riservisti .
Pag. 182'i » 1828
Servizio sanitario. Pttg. » »
165 167 168 3i'1
»
372
,,
"
,, ,,
551
640 !l35
Pag. Angelo 'Viale. - Sulla fatica . )} Mangianti. _ L'età della. recluta » ** Condizioni sanitarie dell'esei·cito italiano nel 1891 * Servizio dei por ta- feriti in Austria · )} La Croce Rossa italiana Apl·osio. _ Le disinfezioni delle caserme Pag. 1614, 1661, 1'794 e Ma.n gianti. - La salute del soldato . » "' I port.'t-feriti nell'esercito russo ))
*"'
25 97 178 358 3'16 1263
1864 1827
935
,, 1252
,, 144'i )) 1448 » 1448 " 163~ Pag. 1825 e 2210 . Ptt!J. 1825
Spagna.. ·:to 1~do~ione
di un nuovo fucile
* La riforma militare . * Riforma della. cavall~erh * Stipendi degli ufficiali
. Pag. 168 Pagg. 755 e 1254 Pa.g. 936 »
1'128
xv
Storl& militare e generale .
P:
Schiarini. - Cesm·(' De Laug·ier. . Pag. 31 P1fferi. - l "c~ hrio·atfl . tl come "' · Cns·" 1e. - Come nacque visse fino ai / dì nostri . . Pag. 50 126 "* Storia del 2'7n fan teri:1.
e
Pag. 69 Pag. 112,
Il Chilo. (Sagg;o ~to.ric~ geografico con cartaì 235, 310, 433, 509, 621, 732, 825, 1009 e 1103 ~~ Rossetto. - Storjn. dell'arte miJitare . ..: ~lenarini. - La Bulgaria e l'a vvenire . d~gli. sl·n,.i » 172 "' Guerre des Alpcs . . . . . » l't'i :" Darbarich. - Guerrn civile chil~na. •> 276 661 Fabris. - La Casa Savo ia . **- ~lérnoires du général Radet. . . . Pag. 673 "' Imprese nel! 'Indo-Cino. » 852 *.* l\~ol tke. - Guerl';~ di ]);;ni~I<t~'C<t. H348~49 >> 1041 l•abrJ~. - l lna scorreria nel XVIu secolo " 1151 Boz · storia. del GOo reggimento fanteria · » 128S, . _zonl. P ft L d >> 1319 -~ er.J. a ifos;t di Casal 1\!onferrato . . . Pa 2180 9<:>i\otiZie bibliografich e . Pag. 90, 184, 282 382 4'73 571 g6.'70 7'~ ~s~-:6 954 1047 n- 6 2 • ' • , , t><>, 01, . ' ' ;) ' l 58, 1354, 1451, 1541 1644 1740 1833 1931 2032, 2128 e 2223. ' ' ' ' • M. G. B. -
Svizzera.
*
Le fortificazioni del Gottardo . * L'assicurazione dei inilitari in servizio . * Fortificazioni . . . • Gli effettivi dell'esercito . "' Apprezzamenti sull'esercito "" Il reclutamento nel 1892 ~ :.\lanovre divisionali . . l' Fortificazioni d i s. Mau rico :
Pag.
373
» 102.9
1037 » 1038
>>
)) 1039
)) 1041 >> 1'126 » 1727'
Varietà. A. :Viale. - .Sulla fatica . . . . . Licenze alla truppa in Germania . "" Bande militari tedesche a Chicago ~
Pag.
25 )) 163 ))' 163
S. C. - La. matricola nell'esercito italiano . . . . . . Pttg. 191 Boggio. - Le tabelle della società di previdenza fra gli ufficiali, ' con disegni . Pog. 255 e 318 • Pubblicazioni militari ufficiali in Francia . Pag. 274 • Trnsporti militari in Francia . » 275 • La vendita de~ gradi nell'esercito inglese . >> 466 A. L. - Le corse di resistenza . . . •> 535 GbiDon. - Dei tornei di Casa Savoia nel secolo XIX Pag. '101!, 804 e 885 • Jl carico del soldato di faute~;ia tedesco . . Pr1g. 753 Olivieri San Giacomo. - J.a commedia del sentimento P4y. 1614 e 1996 • Stipendi degli ufficiali spagnuoli . . P«:J. 1728 Sala. - Il duello . . » l '169 De Chaurand. - L'evoluzi one sociale e la. costituzione degli eserciti nel secolo XIX Pag. 1839, 1916 e 2075 "' Ordinamento delle guardie doganali russe . . . . . . >> 2302 Notizie bibliografiche . Pag. 95, 190, 285, 384, 475, 574, 671, 767, 860, 9,56, l 049, 11 58, 1261, 1356, 1453, 1548, 1645, 1836, 1934, 2033, 2129 e 2225.
Indice alfabetico degli &utorldl sorlttl originali. A. L. Al visi Anonimo Anonimo Anonimo Aprosio . Aveta Dertelli . Biancardi Boggio . Bozzoni
. . . Pag.
. . Pag . 1132 Pag. 1359, 1498 e 1551 Pag. 1263 >> 19~9
662 ))
967
Pag. 255 e 318 Pag. 1319
c. c. Cerro ti Corradini De Angeli. De Chaurand (fanteria) De Chauranà (stato magg iore) De Giorgis. , Fabris Cecilio Ghiron . Gia.I:dino. Gozzi
535
Pag. 863, 98o e 109-l Pag. 265, 839 e 452
)) Pag. 1159
1702 640
e 2131
Pag. 496 Pag. 596, 723, 792 e 1181 Pag. 1839, 1976 e 20'75 PUf!· 1901, 2088 e 2156
Pag. 6'13 e 1286 Pag. '109, 804 e 885 Pa,q. 1055 e 1455 Pag. 577, 700 e '1669
XVI
Lnderc11i
. .
Long h i
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~ininoni
1\faln vasi ~!angianti
::\Iarcotti i\lenarini i\loltke
)}
n.
Muniz Olivi eri Pnganini Piflèri Pugi Quamtesi Rade t
n ota . SnliL s~lhldini
Schiarini Segato
s. c. Viale .
Wachs Zendrini.
. \) 5 . )) 596 Pag. 9'1, 1614, 1661, 1794 e 1864 Pag. 2035 .
~foranville
i\1. G.
Pa.q. 1303 e 1396 Pag. 28'1
.,
1'1'1
)) 1151
. ))
85
Pag. 112 ed . . . Pug. Pag. 1614 e . . . Pag. Pag. . 50, 1i6 2180, e
altre 1926 1996
AUTONOMIA DEGLI SQUADRONI
13'13
2256 Pag. 164'7 )) 1575 )} 852 » 140'1 lJrt{/· 39'7, 481 e l '769 \ . . . . Pag. 95!) • • • • • •> 51 . Pag. 1743, 1935, 2058, 2 1'10 e 222'7 Pag. 191 . )) 25 . » 2022 Pag. 207, 298 e 413
I.
« Null a è perfe~to 111 q u r.~ t o mondo ; e nega re la perfettibilil.à « è nt'I{<He la vita , il mo Lo, il progrE'SSO . » ( l) Con fo rta ti da qne51.a sente nza, noi ci proponi amo di fare alcune eons i lE'raz ioui sul lltJ OI"O·rrgotamrnto d'isl?'nzione e di ser·uizio interno per La cavalLeria, io un punto che, a parer nostro, non rorri.:punde in 1u11o ai sa ni prt>Ct-Lli, che lo rendono nel suo com plesso prPgerolissJmo, e lo fe~:ero accogl iere con molto favo re da}!lì uflit:iali dell'arma. È rnPriLo della ra l'a lleria avere prodotto per la prima un regolamento che aiTerma,;se in modo e>plicito il principio della libe·l·tà d'a.:rione e della nsponsabiliul in ciascun g1·ado della gerarchia militare. i\ta sembn1 che, precis1mente pcrchè la Gostr n arma Hveva preso l'i ni zi ativa di una ri fo rma utilissima, a un certo punto le sia mancato l'ardimen to di condnrla nsqtbe ad finellt, e ab bia lasciato in vigo re alcune re;:ole le quali co uservnno il car!l ttere di un accmtt·ramento, che oggi più elle m:1i av rebbe dovuto scomparire. Nessuno metterit in dubbio che lo squadrone è la ver<l unità tatti ca della cavalleria, e che per ciò i precetti che regolano l'i(i)
PE:LT.oux - Discorso rli Livorno.
6
AUTONOnOA DEGLI SQUADRONI
struzione e il set·vizio dell 'arma devono concorret·e al funzionamento autonomo e regolare di tale unità. È avvenuto in vece che la fanteria, sulle orme deli'arma sorella, face~~e opera pit't perfetta, e che ::;!abil ito il principio della J·espo~~s~btlttà, desse , un ft•ego alle vecchie regole che potevano con trt bUtre a menomarla, anche nei comandanti delle unità minori. In fatti nel regolamento per la fanteria fu stabilito che tutte l t~ istruzioni della truppa l'assero fatte per compagnia, eccettuando quelle accessorie dei porta-feriti, dei c0nducenti, dei tt·ombeLtieri e degli zappatori , le quali abbisognano di un inseanante tecnico e di attre1.zi o strumenti speciali . Esse però non ~·ic.;hiedono eh~ l'assenza momentanea di pochi militari, in ore determinate della settimana, e in crualclto periodo dell'anno. l)er modo ~be. fissando ne le riunion i co n criterio, non può· accaderò che nel, momento in cui si aduna la compagn ia per le istruzioni primarie, una parte del personale che vi appartiene si trovi impieaato 0 altrove. Sgraz_iatamente gli stessi riguardi non furono osservati per la cavallem.; ora che tutto consiglierebbe di attenet·:;i alla massima sempl icità, e di abolire quanto pott·ebhe distogliere i riparti dall'addestramento per la guerra . La ferma di tre nnni per la cavalleria sarà quanto !)rima adotl~ta . Non si tratta di una semplice modilì ca;:ionc legislativa, ma d1 nn avven imento che deve trasformare sensibilmente il nostro metodo d'istruzione. l~ ch iaro che se devono bastare tre anni a formare un cava~iere, sarà necessa rio di non perdere una sola giornata per la sua JStl'ltZIOne. . Bisogna t{Uindi ~vitare che i militari destinati a ricevere cruakhe tnsegnamento spectale. siano distratti dal corso normale dell'istruzione e sottratti ai loro capi diretti . Ma e.;co quanto prescrive a tal proposito il nuo1•o rego lamento, nel N. 25: <:< Tutte le istruzion i alla truppa sono fatte· per squadrone; ad « eccezione di quelle degli alli evi caporali, allievi set·aenti al« lievi ufficiali di complemento, volontari di un a.nno,att·o~bet-
AUTONONIA. DEGLI SQUADRONI
7
« tten, za ppatori, conducenti, musi canti e trombeLtieri, porta« feriti, cavalieri scelti, caporali (meno
r istruzione
a cavallo, sott.'ufOtiali e cnpo« rali maggiori, le quali vengono fatte per reggim,lnlo. » Non è necessario di essere molto a dentro nel servizi o dell'anna, per comprendere che qul\ndo uno squadrone venga spolpato come vuole il nostro rego lamento, ne rimane uno scheletro il quale non può l'nnzionare con regolarità e con fruLLo. A questo stato di cose i capi tani si rassegnano , ma rimangono stìdu~iati, perdono la passione per il loro riparto; essi devono sopportare che al tri ufficiali sollraggano loro uomini e cavalli, addestrati con fatica, pet' costituirne riparti special i, nel momento appunto in cui avrebbero cominciato a serv irsene. E troppo èsigere dalla natut'a umana. Uno de\'e sempre dare, l'altro prendere senza ricambio. Quàle differenza élt~ quanto avviene in Germania, donde ahbiamo preso le massime del nostro regolamento l Là il corso dell'anno mil itare, che comincia con l'incorpo ramento del continaente e fini sce con il congodamento della classe ù anziann, scorre tranquillo e regolare, in modo da permettere l'ap · plicazione invariata dei metodi d'istruzione prescelti . Nessun uomo può essere sottratto all'au torità del c.apitano, che solo, ha la facoltà di ricompensare e...d.i pnnire. n vero decentramento del servizio , per srrlladrone, assicura a . ogni unitit la massima ttUtonomia. L' iniziati va e la responsahilitit del capitano restano intiere. Gli è nettamente tracciato lo scopo, ma gli sono 11nche concessi i mezz i per rnggiungedo . [n I talia si è pur voluto svi luppare lo spirito d'iniz iativa e il sentimento aella responsa bilità del capitano, al quale si è affidaLa la direzione dell'addestramento de' suoi uomini ; ma per ciò che riguarda la cavalleria, si sono fat te tant e eccezioni. che in verità non si può dire che egli disponga del suo per:-;ouale. E, pet· soprassello, ciò gli accade mentre egli si trova. in condit.ioni molto inferiori a. quelle in cu i si trova il capitano in German ia, per qnanto riguarda i mezzi mat.et·iali ; i quali o gli man can o, o gli appartengono in -una parte mini ma, in comunanza con altri comandanti di squadrone.
« che viene loro impartita nello
squadrone~,
( l
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AUTONOm A DEG I,I SQU ADRONI
Al nostro capitano di cavalleria per buona parte dell'anno sono telti i migliori elementi, che se ne vanno con i loro cnvall i a costi tuire rip:u·ti speciali . E come se ciò non bastasse, a ogn i segnale di tro mba del comando accentratore. gmdua ti e special isti di ogni sorta sono chiamati ad istruirsi prr 1'e[Jyilnen.lo, magari quando la .loro presenza sa rebbe più chf\ mai necessaria allo squadrone. Con 1ante sottrazioni, lo sq uadrone, che dovrebbe avere la rorza di gnena, si reca a!le esercitazioni con 70 o 75 cavalieri, male inquadrati, e costitu isce· uno strumen to im perfetto sia nelle evoluzioni, sia nella tatticfl . Nelle difficili conti ng11nze del periodo invemale e della fo n a mini ma. il capi tano si vede privato delle brnccia necessarie per mantenere in buone condizioni i cavalli, il cui numero non dimin uisce; e i Ctivalli ~ca don o in qualita, CO li danno sensibile nella seguente pt·imavera. All'ora del governo, nelle nostre caserme si verifica uno stran o contrasto . Da un Ialo ~ i vedono i r·ipa rti de~ l i alliev i sergenti, -de)!li allieri caporali. della fanfara, dei vol on tari di un <ln no, riccamente dotali di q11 adr·i, e nei quali ogni allievo governa un so lo cavall o nel modo che le buone regole dell'igiene pre~cri vono . Dall'altro, squad roni spolpati, nei qunli ogni uomo trascina tre cavnlli ;tll 'nbbevenlla : è molto se _gli riesce di togliere da dosso il fan)!O a tutti, specie ai poledri non ancora ammansiti, eire gi unti nell 'antnnn o avanz:~to semi- brodi . avrehb,)ro bisogn o di un buon soldato per ognuno. ~è v'è da slupir·~i che a tali siano ridotte le condizioni 1le)!lì squad roni duran te l' inver no, ·se la forza dei cnvalli presen te c di ·120 circa. e que lla degli uomini al govern o . varia fra i 40 e i 50, compresi i caporali. O che non sono tnlli cavall i dello Stato per aver·e Lrallamento si disparato? In guerra tutto si fond e nello squadrone, eire quasi sempre opera isolato : se l'istru1.ione vi sarà stata trascurata e i ca,·a lli sarann o in cattive condizioni, i risul tati saran u ~ infel ici, malgrado gli sforzi del capitano e l'a bi lità spet:iale dei pochi cnvalieri, che altri, contro loro voglia. si saranno preso l'incarico di istruire.
A O'rONOMlA DEGI,l SQUADRONI
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Il. Ora ci proponiamo di dimostrare che buona parte delle istruzioni speciali attualmente prescrine dal regolamento, si possono f:tre nello squadrone, con vantag~io della sua preparazione alla guerra; e che le poche altre nccessor·ie da e,;egnir:;i per reggimento, possono esser fatte in modo da non on·endere l'autonomia dell'unità tattica e ammi nistrativa più import.ante dell'arma. AltielJi caporali. -l)er efTello delle prescri;( ioni del regolamento d'istruzione (N . 29), gli allie\·i caporali devono essere riunit i in un plotone re,qyimcntale , t:o u appositi quncl ri. Sono rlLmc1ue sei e spesso otto buoni soldati con i loro cavall i, .,scelli fra i meglio addestrali, che il cn pitano vede passare alla dipendenza di altro capo - inferiore a lni ben inteso, generalmente un aiulnnle ma~gi ore in secondo - pe1· rimanere :~ggregati al deposito buonn par te dell 'auno, !\O! tratti intieramente nlla sua autorilà. Nè ~arebue po~sibile fare diversamente, volendo costituire un plotone speciale. Son note le nostre condizioni di acqua r·tieramenlo . Su 'l q.q. squadro ni mobili Labili, ne abbiamo 39. ossia pi ù di '/ , , distacca li; e un altro 1/.1 almeno accasermati in locali separati dal comando: anzi vi sono reggimenti, come ~1uelli di Bologna e di Firenze che hanno i ~ ei squadroni alloggiat.i iu cinque, e rispettivamente in sei caserme diverse. Sarebbe du nque impossib ile, tranne che in pochigsimi eorpi, for ma{·e il plotone in òiscorso, lasciando gli uomin i e i cavalli in sussistenza ai si ngoli squadroni. E ftncora con quale vanlltggio? Il capitano non si ved rebbe mai , tranne che all' ora de i pa ~ ti. Altra prescrizione del regolamento è quella che gli alliev i caporal i siano :;cel ti ed ascritti al plotone dopo 11 ten nin e del corso di reclute, afrìnchè possa no essere promossi dopo un anno di servizio, pos.~i/Jilmentr:, al conyedamento delta classe. anziana. Questa disposizi one, a parer nostr·o inutile, non si combi na con il sistema ora adottato di chiamare le recl ute in pri mavera , le quali non potranno terminare il loro col'so d' istruzione che nel
lO
AUTONO~IIA
DEGLI SQUADltONI
mese di seLLernbre, quando appunto la classe anziana se ne andt'à in congedo . L'ideale sarebbe che il capitano se li facesse a modo suo , e quando meglio credesse. ~fa volendo prescrivere dei termini, ci sembrerebbe più co nveni ente che il cor3o cominciasse in ottobr'e, dopo il congedamento della classe anziana, e seguitasse fino al marzo; nel qnale mese dovendo i quadri, ridotLi nell'i nverno, riprendere la forza organ ica normale, por l'arrivo del le reclute, son ne•;e:;sarie nu merose promozioni . Ora si tralla di studi11 re se sia veramente necessario questa specie òi conviuo per preparare ùei caporali . Vediamo clre cosh si esige da tali graduati nell'esercizio doll.e loro funzioni . Il regolamentiJ di disciplina (a rt. 1•18) vuole che il ·caporale conosca il servizio e sia capace di mC)strarlo , che sia tanto autorevole da manlenere l'ordine e la disc iplina fra i suoi subot·dinali , dni quali deve sapersi procacciare stima e obbedienza. Qui ndi e necessario l'esempio d'una conclotta irrepreosibile, e di una esatter,za costante nell'adempimento doi suoi doveri. Poi lo stesso regolamento aggiunge, che ii caporale deve iniziare il soldato alla vita militare; insegnargli a ,·estirsi , a iosellare e aiTardellare, a governare il cavallo. a mnnte!lere le armi, consigliarlo sull'igiene, vigi larne la neuezr.a, la CUt'a del corredo ecc. ecc . Ù5SC I'Viamo suhir o r.he tutte queste cognizi oni il caporale le acqui~ta con la pratica, c che le trasronderà tnnto meglio nei propri inferiori, quanto più gua da~net·il ascendente su di lor·o per mer.zo di un contegno serio, marziale, e di una in cont~ · ut.ta superiorità nell 'eseguire ciò che deve in~egnare. I o allri termini il caporale dev'essere anzi tutto nn buon soldato, che dotato di intelligenza e di cullura letteraria elementare, abbia la facolth di in segnare praticamente agli altri qnanto egli ha imparato da gregario . l n cavalleria, per trovarsi in ta li condizioni, il soldato deve compiere tutto il corso di reclnta, segnalandosi fra i rnigliot'i, e poi seguir·e quello degli anziani fino al suo compimen to . -Occorre t.:ioè un anno di tempo cit·cn, òa una primavera all'allra prossima.
AUTONOMIA DEGLI SQ,UADRON"l
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Noi crediamo errato il sistema Uf;ato da nlcnni di mellere le reclute nel plotone allievi , con il pretesto di accelerarne l'aYanzamenLo. O:;serviamo inn a n:~,i Lntto , che per i ~ i o vani che vogliono divenire presto so LL'uOiciali vi sono giù i riparti speciali d'istruzione; in secondo luogo, che si è :;ernpre \'erilicaLo come i caporalini così proclotti, mancau ti di prestigio e di esperienza , facessero 11n , pessimo servizi o. Mentre ricordiamo che nel periodo clas:>ico dell e nostre guerre d'indipendenza, òal &9 al 70, quando non si era mni fermi e non era pos~ ibil e impiantare plotoni allievi, si sceglievano i nos1ri èapot•ali fra i so ldati modelli delle classi già istruite, e se ne avevano ollimi, sollo ogni rap porto . Ammesso che il caporale debba esser abile nelle istruzioni e nel servizi o, ci sem bra molto meglio che tale di \·en ga prima di acqu istare il norrac1o·• da poi che se du1·ante il noviziato della cari ca egli si mostra iuesper 10 negli esercizi del gregari o, è evidente cb e ne scapiteranno il suo prestigio e la sua autoritir, le quali diffici lmente p<Jtrit ri rtvere più lard i. Ci si farit certamente l' obbi ezione che il caporale deve pure comandm·e c i.stmi1·e, e che è necessa rio di fargl i un corso teorieo a que$to scopo . · fl c~tporal e dev'esser capace di istru ire una squadra a piedi, senz'nrrni e co 11 le armi , di comandare un drappe ll o nrmato a ·piedi, di fare da guida nel plotone a cavallo, e di condurre una pattuglia nei ~e rviz i di s;curczza, di esplorazione e nel com battim ento. Spero bene che no n si avrà la prete~a che il caporale diventi un i:>truttore. di eq uitaiione. Ciò non è mai stato, nè anche quando avernmo la fern~ a di otto e di cinque anni. L' equitazion ~ è insegnaf.a norma.lmente dagli ufficiali> eccezion~tltnf1nte dai so tt'ufficial i anzian i. ·Determi nato quanto si richiede dal caporale, ci sembra dimostrata la inotiliti.r. di un convitto speciale, eire alcun i colonnelli fanno durare per fin o nn anno inti ero. Le qualitit del buon soldato egli le acquista in comunanza con gli altri compagni; quelle assai limitate dell'istruttore le può acqui-
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AU'rONOMIA DE GLI SQUADRONI
stare pure nello squadrone, studiando 1rualche articolo di l'egolamento, e praticando qualch e esercizio eli comando sollo la di rezione dei suoi superiori diretti. Pur che il candidato abbia sufficiente intelligenza, e sia stato scelto fra i più volonte1·osi . Lasciate al capitano la cnra eli preparare i propri caporali, e siate r.ert1 ch'egli troverà il tempo e i mezzi per istruirli ed educal'li convenientemente. Gli stessi isl r ultori del plotone allievi caporali non ~ono forse racimolati negli squad1·oni? Anche il rC'golamento dice che gli allievi sono in ma~sima promossi caporali nei medesimi squad1·oni in cni fwrvitono come ?'ccl1tte. O perchò dunque non si laseia al capitano la soddisfazi one di plasmare i graduati a. modo suo? ~on sono essi elementi importauli per il huon funzi onam ento del suo ripnrto ? ~ulla impedisce che il colonnello, o i comandauLi di mezzo reggi meuto, \: iuclichino ddl'icloneilù de i c:1nd iduli prima di pro· moverli. Con questo mezzo si aYI'à la certezza della capncitit dei ;,.! raduati, e nello ste;-;so 1empo si susciterit d :,entimenlo dt-11 t>lllular.iontl nei coma ndanti di :;qnaclrone; mentre ora se ne abhalle lo spirito, mostrando loto dillìdeuza e s!i ùueia. La~cinmo dunque un' abiLudine del passato, che poteva essere giu:;Lifi cata dalle lunghe [erme, e dal bisogno rli impiegarne il LCIIlpO. Allora il plotone allievi diventa\·a una specie di palestra, che raccoglieva i giomni più arditi e svelli nella ginnastica, nel volte,:).! io e nell'equi tazione ; era nn titolo di merito del re:.;· gimonto prescu tare all' ispell.ore o a qn.alunque eslraneo, una. se · zion e di 1;avali eri perfezionati in cavall erizza, e si capisce come con corsi prolungati vi si riuscisse. M" ora, co n tre anni di tempo e con lo svi luppo che giuslnmente ha preso l'equitazione el i campagna, bisogna rinunciare a codesti speuacoli coreognr(i ci, se non si vuo le avere caporali defk ienti negli altri ,·am i dell' istruzione e del servizio .
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I l caporale con l'attuale metodo d'istruzione giunge allo squadrone impreparato a coprire la sua carica . Le riprese a guisa di caro::e llo, i volteggi SIJ'aordinari, le evoluzioni a piedi precise, il maneggio delle armi automatico, i mi rabil i esercizi ginnastici, e tullo il corredo delle piccole l'appr·esentazioni che procurano nomèa ad un aiutante maggior·e in secondo, non giovano a dare al futuro caporale la giusta idea delle sue att1·ibuziooi . La prova della mediocritit del metodo seguito sino ad ora, la troviamo anche nella poca au torevolezza dei neo- eaporali sug!i appuntali, e sui soldati anziani. Questi, che sempre furono nello stesso squadrone, perfettamente pratici dei ~:avalli e del personale, buoni cavalieri , abitnali al mel.orlo di comando, sempre per· sonale, rlegli ullìciali e dei sott'nlficiuli, vengono impiegati più volontieri nelle varie cirC•J,c;taoze dell a vita militare, e si sentono più uti li del ~apo rale nuovo promosso, ancora recluta ai loro occhi , e per ciò si sollomettono più difli cilmento alla sua autorità. Quante mancanze di sciplinari , quante pun tztoni, quanti reati d'insubordinazione si eviterebbero, ove la scella dei caporali si facesse fra i soldati provelli! Con qnesto sistema avrebbe pur termine, con vantaggio della disciplina, quello stato di lotta continuo che si stabi lisce fra gli squadroni e la ma~giorità in causa della scelta e dell'addestramento di codesti all ievi. Allievi se1·ge1tti. - Fin cbe dnra l'attuale sistema di rechllamento per i sott'uffiriali, non ci sembra possibile di evitare la for·mazione dei plotoni per gli allievi sergenti. Essi si arruolano snb COIPitione di poter raggi ungere il grado di sott'uffic iale nel termino di due non i ; devono necessariamente essere ascritti a un riparto speciale, nel quale si tenga un metodo d'insegnament o atl hoc. È dunque indispensab ile che dieci regj:(i menli su ventiquattro si sacri fichino per il bene comune, e che i rispettivi coma ndanti eli squadrone sotlraggano dai propri crunclri il personale nbbisognevole a si[atti corsi, e alcuni bnoni cavall i, per costituirne il 1:iparto . L'inconven iente sa rit tanto meno sensibile, quanto più si avrà t·iguardo di ,dare l'incarico di tale formazione a quei c01·pi, ehe ab·
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biano comodità di accnset·mamenlc• e sufficienti cavallerizze. Quando un reggimento sente già la deficienza dci locali e dello spazio, e deve, per impiantare tali riparti, privare di due ore giornaliero di cavalleriz:t.a gli squadroni che già ne difettano, non può a meno di sentire disagio. Nè vogliamo escludere che in un pross imo avvenire il numero dei plotoni allievi sergenti possa diminuire. Con In. ferma di tre anni gl i el em!!nti promovihi li a tal grado alllniranno anche alt.1 cavalleria, che ora fuggivano con orrore , e si potril avere in ogni reggimento un vivaio di soLt'ufficiali . Con nn po'di buona volontà per pat'le dei capitani, e con qualche va nta ~gio di tranamento, che, per 11011 aggravare l'erario, potrebbe essere combinato con una diminuzione di numero, non ci pore diiTicile di creare negli Sf[ttadron i sifl'all.i graduali. R.idotti a poeh i, aumentata l' importama. dell e lor·o altr·ibuzionr, che in parLo verrebbero assorbite dai capn rali maggiori, la loro posizione divenebbe piu st imata agli occhi eli tnlti, e indurrebbe molti fra gli ouimi a continuare il servizio militare. Allù·vi u(ficiali di complemento. · - Fortunatamente qnesta specialità non turba il funzionamen to degli squndroni, perchè nella cavalleria non esistono plotoni altini ttf{tciali di complemento. Ni.: si capisce: come il regolamento d'istruzione dell' 11rma accen ni a siiTatte forma~:ioni. Il § ·177 dell' ist·m.:ione com.plementan st~l ·reclutwnento dice a questo proposito : « .. .. si prov'fJede con l' istitn,z-ivne di plotoni allielli ufficiali nei. ·reggilnenti (telle ·vc~>·ie a>· mi, meno l<t ccwaller ict ». E dunque '? Volontnri di tm anno. -Innanzi tulto conviene distinguere le due specie di volontari di un anno che oggi incooLriamo nei reggimenti. Alcuni, forniti di cultura, licenziati dal liceo o dall'istituto tecnico, si presentano dichiarando cìi aspirare al grado di ufTiciale. di complemento. Per questi è dover nostro di fornire loro un insegnamento speciale, a fine di ammaestrarl i nelle disciplin e militari un po' elevate, che ~i richiedono per la carica a cni aspirano, e clte l'esercito ha interesse di aflidar loro nel momento della mobilitazione. SiO'atto insegnamento è tnnto piit necessnrio
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nella cavalleria, che non ha istituito plotoni nllievi ufficinli, come abbiamo v&d uto . ~'l olti altri di codesti volontari, In maggior parte, devono la. lo1·o posizione privilegiata unicamente ai mezzi di fortuna, chè in fatto di cultura posseggono quella. della tel'za elementare richiesta p'er l'ammiss ione. Sorvoliamo al la questione di equi tà; se cioè sia giusto che uno zotico mercante o carnpagnuolo, solo perchè dispone di un migliaio di lire, abbia da prestare un servizio più breve e più co modo di quello che spetta a tanti altri giovani intelligenti e colti, ma privi di mezzi di for LUtHl. Ciò riguarda i nostri legislatori. Ammesso, per ora, che que5ta classe di volontari incolti , ormai speciale all 'Itali a, continui a presentarsi alle armi col privilegio di presta re un anno di servi:t.io, noi chiederemo se valga la pena di sco'mporre gli squadroni e di disturbarne ['andamento regolare, sottraendovi quadri e cavalli , per formare di loro un ripar·to speciale, come oggi si fn. Chi trae prolìtto da ciò·? Non certo la società, alla quale è indifl'erente se codesti elementi si addestrino all e armi o attendano al loro mestier~ . E tanto meno l'esercito, che, dopo molte cure e preferenze usate a questi volontari, ne ri cava al massi mo qualche mediocre gra duato di .truppa, e spesso li deve congedare con la dichiarazione di sulliciente istruzione militare, qnella che ottiene (JUa(,unque rozzo gregario. Se i nostri Jeaislatori vonanno conservare rrueslo privilegio l'l del denaro, per non perdere un cespite di entrata nelle attuali strellezze del bilancio, cosa pur sempre dolorosa, si potrebbe almeno evitare che il servizio dei corpi ne fosse ùnnncggiato. Baste.rebbe stabilire che codesti volontari fossero chiamati alle anni con le redut.e, e ùi qnesle segttissero il corso d'istruzione; poi, diniostrando volontà o attiturline per divenire gradua ti di lntppa, intervenissero alle istruzioni degli allievi cnporali per acquistàre il grado al termi ne dell'anno di ferma. La chiamata clei volo·ntari di un nnno fu stabi li ta in novembre, perchè i giovani studenti non perdessero, duran te il servizio militare, più di tJD
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anno di stud i. .\la codesti, che ~o n o giunti n venti anni , e ha nno a pena superato le elementari, si può essere certi che pur ve nendo alle nrmi in primavera con le reclute, non sarebbe1·o danneggiati solto tale rapporto, chè di studi non ne facevano più da un pezzo. · Ritorniam o ai pochi volontari di un anno , che hanno ragione di essere, nell ' inLeres$e della ~oc iet.à e in q nell o dell'esercito. In tendiamo parlare di coloro che, avendo ottenuto la licenza liceale o tecnica, sorTrirebbero di una lunga interruzione nei loro :-:tudi, e d'altra parte offrono garanzia di potere degnamen te coprire il grado di uiTìciale per la guerr·a. Questi giovani meritano effettivamente un Lrllltamento speciale, perchè in compenso di nna riduzi one nel servizio di pace, offrono al paese di prestare io guerra un servizio più importante del comune, mettendo a disposizione dell'eserr:ito la lo1·o intelligenza e la loro istruzione. Resta a vedersi se non sia possibile di procu rare a tali giovani !e necessarie cognizioni militari, fascia ndoli ripartiti negli squadroni del reggimento, in vece di riunirli in un drappello con appositi qnadri e cavalli , come ora si pratica. Per tutto ciò che riguarda il servizio e le istruzioni pratich e, non esitiamo ad asserire ch e i volontari troverebbero quanto occorre nel loro squadrone; anzi es:>enclo una frazione di codesta unità, che essi dovrebbero comandare in guerra, ne conoscerebbero mollo meaJio n il meccanismo viven<loci in mezzo. Basterebbe che . un ufficiale adatto l i gn id asse nello studio di 11 uelle poche materie militar i, che sono i ndica te nel programma per i candidati al gmdo di sottotenente di complementt>. Che se poi il colonnello credesse mezw migliore di in caricare nn solo ufficiale del reggimento di dare conveniente indirizzo ai loro studi, basterebbe che i. volontari di un anno ~li fossero affidati in qualche ora serale. L'esperienza c'iusegna che giovan i intell igenti e volonterosi, forniLi di buoni lib ri di testo, trovandosi nella. favorevo le condizione di vedere ogni giorno le applica'l.iorri pratiche di quanto teor icamen te apprendono, riescono àssai fa cil mente n superare le prove stabilite per il conferimento del )!rado più volte accennato.
Non è forse cosi negli altri eserciti europei '? Anzi il con tatto di çodesti bravi giovani con gli elementi rozzi che forn isce la leva, è ~ i ndicato assai benefico sugli ell'etLi della educazione militar·e che si cerca d'infondere nl31 l'iparlo. Trombett'iel'i. - Il regolamento d'istruziOne, come abbiamo visto, fra i mil itari da istt·uirsi per reggimento indi ca i t?'OIPbettieTi, zappato1·i, conclncenti, musicanti e t?·ornbettieTì. C(>lne ognuno vede, qui v è uua ripetizione, che non dev'essere avvenuta per r-aso; sì voleva for:.e drstinguere i tromhettieri semplici d.1 i trombeLtierimusicanti; m·• lo stampatoreha rnesso un e e unavirgoladitroppo. Comunque sia, il vocabolo musicante nella cavalleria non era più ufficialmente impiegato da circa venti anni, da quando cioè si sciolsel·o le musiche della ca valleria, che conta vano otto mil iLari di quella specie, oltre ii capo . Attualmente noi abbiamo una f'm(ara, costituita da quei trombetlieri e allievi t.rombetti eri, cbe o <~onoscono l'ù:;o di uno strumento prim!:l di 1•en ir·e alle armi , o pure mostrano l'attitudine e la raglia di apprendere quukhe part.e di acr.ompagnamento. Llfusica ·• te nel vero senso della parola non è che il sott' ufGciale capo-fanfara. La cavalleria deve a\rere anzi tutto dei buon i Lrombellieri , che siano arditi cavalieri e voltegl(iaLori, capaci di da re segnali intelligibili a galoppo e in carri et·a, con la sciabola alla drngona. Ottenere ciò in tre anni non è facile.: occorre che i trombettieri si esercitino con lo sq uadrone nell'equitazione , nel maneggio della sciabola, e in tulle le IStruzioni di campagna. iVIa ora, pur troppo, i comandanti di ~orpo, per smania d'accentramento, prendono il regolamento alla lettera, e riuniscono tutti i troq1bettier i e alli evi, apparteuenti alla fanfara, in un riparto speciale, alloggiato nella caser·ma del comando, aggregato quasi sempre al deposito , e solto la dipendenza di un aiutante maggiore. Ne viene in conseguenza che tulli i Lrombettieri e all ievi ascritti alla fa nfara sono perdu ti per il capitano, e che gli squadroni distaccati o semplicemente alloggiati in una caserma che non sia quella del comando> vale a dire la metà degli squadroni della. r-avalleria italiana, rimangono 1101w tOibt potage con un solo trombettiere, e qual che voltn con un allievo, quanto basta per dare i segnali delle i -
ANNO XXXVIII,
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operazion i gioi'Oaliere~ se pure il lrombeLLiore o allievo non si ammala . :.\ou ò 1·aro il caso che uno sq uadrone, partendo in distaccamento, lasci tulli i suoi trombettieri ed allievi, e ne prenda uno ad imprestito da un altro squad rone. Abb iamo veduto riparti recarsi all'istr uzi one di campagna con un solo lromheltiere, che non sapeva suonare che al passo. Tutto ciò avviene per il deplorevole accentramento che abbiamo accennato. Il sott'ufficiale capo-fanfa ra per legi ttim o amor proprio si preoccupa di istruire il corpo musicale, che, pet· consuetudi ne iovalsa, deve presentarsi al giudizio del pubblico, sia pure in una cillit di provincia, o in una piazza secondaria di una j.! rande citlit. E però nel suo insegnamento prevale il ramo così detto a1·tistico. Il ramo dci segnali di 1romba, che per noi è il solo impor1ante, è affidalo ai caporali trombettieri , ordinar iamente medioc1·i. Nè il capo-fanfara, provenien te quasi sempre dai musicanti del la fa nteria , sarebbe in grado di fonnarc veri Lrombettieri a cavallo. 1\"on faccillmoci illusioni; il decadimento dei nostri trom betLieri è manifesto: lo si rileva dal solo modo di tenere lo strumento alla bocca. Le cure per la fanfara hanno preso importanza e proporzioni dannose ai veri interessi dell'anna . Il i\Ii nistero della guerra ha fatto molto oppo1·tunamen1e un recente richiamo su rruesto se rvi ~io, facendo rientrare nei limiti fis · sati in origine In cifra dei suonalori, e proscrivendo gli stt·umenti che per ah uso erano stati adottati . l\Ia a parer nostro sarebbe richiesto un altro passo. Sia vietata la t·i unione della fanfara in riparto special e. I trombertieri rimangano ai loro squadroni, doYe i capitani non perderanno di mira lo scopo per cui sono creati, e ne fal'anoo buo ni cavalieri. { trombettieri degli squadroni che sono alla sede del comando siano riuniti dal sotL'ufficiale capo-fanfara una volla il lfiorno - nelle ore in cui gli squadroni attendono alle istruzion i o alle opel'azioni secon darie - per ricevere altern atamente le;-;i oni con la tromba d'ordinanza o cnn lo strumento da fan f:ll'a . Gli squadron i distaccali, in · massima partano c011 i loro trombetlieri; dul'nnte il distaccamento · il più abile faccia da insegnante agi i altri. Quan1io si presenta il caso di un partente che suoni uno strumento importa nte nella fan-
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fara, lo si cambi proYYisoriameute con altro lromlleltier e di nno squadrone che r imane, ma il riparto distaccato ahbia con SÌ} quanto occorre per fare qualunque islnrzione. . Per l'esercizio dei segnali a cnvnllo il sott'ufficiale Lrombelt.lere profitterà delle ri uni oni del re)!~imento in_pia~;-;a d'arr~i , ~ pure , scelta una striscia di terreno opportuno, vt fara convenu·e 1 trombettieri a cava llo dE.>ali squadron i pre;,enti alla sede del reggimento, n d. nel tempo lis sa ~o da)! li orari per le lezion i di tromba. L'ad nnatn ' questi cavalieri recantisi i::;olatnmente dai loro squ ndroni al punto di ritrovo, gio verebbe all a loro istruzione _equitatoriu . Con il nost.ro sistema può es~ere che le fanfare non sia no piu capaci di da re concer ti in pia7.za; ma tale non crediamo sia la missione loro. perchè a code::ti corpi musicali mancano gl i elementi necessari ~~r ciò. tranne che n•• n si vogliano procnrnre co n l'impiego al)u~i vo di ,strumenti ::morma li e di altri rnilil.a l'i del corpo, con ·dan.no dell a compa)!ine clcgli squadroni . La caratlerislicrl della fanfnm di caval leri a è quella di suonnni a cavallo alla testa rlel p1·opri o sqtn1d rone nelle p::trate o nelle marce . I n ogni al tra ot~casione gli squnrlro ni devono avere con loro i trombettieri, ch e il capitano ha il dovere e il diritto di preparare a modo suo. Essi ~ono i compagni indi,·i;;ibil i dei loro ufliciali in guemt ; stanno alloro lianco nel combatti mento, e li ai utano a u·asmettere la. loro volontit alla trnppa che tien di et.ro. Per inLendersi reciprocamente, ocwrre un lung-o :dlialamenlo, cha col sistema attuale manca assolutamente. Zappatori, conrlucenti, portn-{efiti, - Secondo il.l·.egolamcn l?, lfuesli specinlisti di truppa dovrebbero esserA tstt'Ull.t per_ reggt meoto, anche nell· equitazione, nel maneggio delle armt , ecc., poi che essi son nomi nati con gli allievi caporali, con i trombetlieri e con i cavalieri scelti, e non si fa per loro l'eccezione ch e troviamo piu innan~i per i capora li , per i quali è detto: meno l'i_strnzione a cavallo, che oiene lo1o impartita nello squadrone. Ma fortunatamente fino a quesLo punto non siam o ani vati, ed è consuetudiM dell'arma che gli zappalori, i conducenti e i porta ·fe riti facciano tulte le istruzion i nello squad ron e, ad eccezione di quella tecnica de)la loro specialità, ch e per gli zappatori si fa in qualche
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~iomo determinato clelia selliman;r, e per i conducenti e
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fe riti solo io 1;erti per iodi del corso annuale d'istruzione. Sarehi.Jc dunq ue meglio che il regola mento specilic.as;;e che !"istruzione e l'educazione dei militari di cui parliamo è aflìdala alle cu.re dei comandanti d i sqn;.tdrone, e che per quanto riguarda !'istru · zi\)ne accessoria , inerente alla. loro carica, l'insegnamento spell a rispettivamente al so ~t'urflc i al c zappatore, ai f.! l"ilduati del treno d'a r. tiglieria e ai m eùi·~ i di regg-i ll\ento. Cavalieri scelti . - In genere i militari eli truppa otLengono questa distinzione nel secondo :nwo di servir.io, al con[.!edamento delia classe anziana: ne vi ha d nbuio che se riescono il ottenere l'ambito disti ntivo, il merito spetta agli islrullor·i dello sq ua dronr ., .\Ja e~cv clte al ter1.0 nnno, quando è giun to il momento di ra··cogliere i frutti, c il capiwno potrebbe utilm ente irnpiegare cod esti abili ca vali eri , vuoi nell 'addestramento dei polct!ri, vnoi nel correggen~ cavall i viziosi, la tromlJa l'uncstn dell'ncccnlramento , faita squillare per orrli uc del so t.t' urfìcialo istrnttore d'equi taz ione, li to glie allo StfU acl rone per qualche ora della giornata, solto il prètesto di un pcrfczionamt•nto, che 11011 può essere di nlcun Utile per il ·er·,·izio . lu fa l ti l'insegnamento dell' istrullore d'equi Lazione nel ter·zo anno di ferma potrit gio,·are all' indiYiduo, cui c impartito, che potrà an che diventare u11 111 ediocre C;lvallcrizw di provincia; ma non ri dondn a beneficio del com:1 ndante di squadrone, che co n l'oper·a di cavalieri abili, !Jf\n diretti dai loro ufficiali , lme il vantaggio di nn migliore a.ddestrnmento dei propri cavalli , e suscitrt nella massa degl i uo mi ui quel sentimento ~ii emulaz.ione, chc è stimolo all ' :r r · d!mento , qu alilà indispensabile in un ripnrto di cavalleria. C(L(Jorali . - Come abbiamo visto dal le:;Lo, i caporali sarebbero i soli fm i tanti accen nati, che, secondo il regolamento, donebllero moutare a ravallo nell•) squadrone. Pare duntrnc che per essi si raglia soltnnto nn ins,egnamento teorico, di caranere magistra-le, con !o scopo di dare nniformita di metodo nel rel-(gimcuto. L' ide;r sarebue buonn; tna se consid eriamo le mol·lepl ici operazion i dello squadrone, ello si ,;uccedono senza in terruzione dnlln
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sveglia al secondo rancio, diventiamo subito conLrarii a qua lunttue di•posizione che ne distolga i gr<lduati. Dal mese di m;1rzo a q11 el lo di ouohre, nei quali si lavor;l all'aperto e si s!a fu ori dalle tre all e cirh[Ue ore, resta so lo il tempo per fare alcune istruzioni e operazion i indispensabili, per le qnali ò necessario l'intenento dei cnpora li. Nella stagione inv ernale, in eu i l' istnJZioue di eq uitazione lta. minore durata. sorge la 1lif!icolttì. del succedersi continuo del le squadre, che alternatamente de,·ono frequentare le cavalleriz7.e, le palestre, ecc . : le sezion i sono radunatE>, accomp:~guale e, in certi casi, nnche istruite dai ca porali . Ciò si verilica in nn momento in cni i cavnlli sono moll i, e gll nomini diniin niti di ' / 3 • Gl i stess i caporali in im·erno diven tano sei soltanto per squadrone. J\l cl.tetene uno di gioma ta, nno di cucina e, qnnsi sempre, uno comandato di gunrdia,'o ad altro servizio reggimental e. ve ne restano tre dispont· bi li , dato che tutli si ano sani, per le mo ltepl i~i istruzioni e per le oper~zioni di c.a.sermn. Date qne~te ci rco:>tnnze. che renflono assai scarw il numero dei gradualr, il capitano non pnò ndire a cuor leg).!i ero la tromba che chiama i poch i capol·nli che gli resta no ad un i r!se~namento . di una utilità molto ÒLtllhia e a lunga scadema, perché f;lltO nel terzo e ultimo anno della l'erma. Anche .cruestn è un ' u;;anza del passato ; del tempo in eui si aveva·n9 squadroni piccoli . qn:1dri al1bondan ti e kr'rne lnn ghc. Ade:;s.o non ,escludiamo che nella gio1·nata il cnpi tano posstL l'<l Cimol are · qualche mezz'ora per fare Llll Thl' di scuola magistrale ai ;.rrad uati; ma occorre !asciarla sceg li cn1 1la lni , qna ndo l.\ loro a:-;senzn non potrà essere dannosa. Se l' i,;truzio ne si fa sul posto, può h;lslare anche mezz'ora di tempo; mentre co nYocaudo tulli i cn porali allo stato maggiore del co rpo, l(llelli appartenen ti agli squlldron i acca · sermati alt.rove COrl 5UI11erallllO al meno due ore di tempo . Sott'nffi.cio.li c ca.p01·ali nWff!Jior i . - Higumlo ;1i caporali maggiori con ferma di tre anni , po::.siamo 'escludere che l'insegnamento speciale. in ~~ornunanza coi sotl' ul'liei al i, vo.luto da l regolamento, possa dare qnalclte ri sullnlo. Questi mil itari, ragg iun gendo· i.l loro gràdo nel terzo anno di ferma , pre.steranuo più o men buono servizio , secondo che saran no stati bene educati e scelti dai capitau i; · mn
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non ci pare possibile di farli frullare di più con una dozzina di lezioni date nell' ullimo inverno da un aiuta nte maggiore. Qua ndo mai , l' ell"etto dell'insegnamento si ~en~irebhe negl i ultimi mesi del loro servizio. ,\Iolto probabilmente il capi1nno avrebbe otlenulo lo stesso risultato, correggendo tali graduati nell' ~sorciz.io delle loro funzi on i, co n economia di te mpo e maggiore t·egolarità nel servi zio dello squadrone, giacche questo per prod urre in tre anni soldati di cavalleria che valgnno, ha bisogno del lavoro conti nuo dei suoi deboli quadri. . Quanto ai sotl'uflicia li, e ben vero che hanno cinqne an n i di ferma , ma è òa notarsi che due di questi li passarono, si può dire, a scuola. 1\on è che nel terzo anno che mellonodahanclala teoria, e si dedic:lno nll' esercizio prntico delle loro funzioni , per diventare utili allo squad ron e. Se il capi tano si accorgeri.t che a Lnlun soll' ufliciale manchi ancorn. qualche not. ione teoricn, egli troverà modo eli farlo studiare e di solluporlo a pt·ove, fin che que!111 si mostri sicuro nell' ndempimeoto della sua missione. Sappiamo ljuanto poco siano proficue le cosi delle teorie per i sott'uflictali, alle quali si fanno intervenire tulli, abili e non ahili, anziaui e l-(Ìovan i::simi. Coloro che non sen tono il biso;.1no di codeste leu.ure. si aunoinno; altri, che ue avrebbero bisogno, non vi prestano nllent.ione: tulli insieme poi diventnnr• c~o me i ragaz:t.i a. scuola. ,.j distral!gono a vicenda, e proliltano dell'a ndata fl del ritorno per fare dell o scappate . ' Altro mo tivo di accent ramento :;ono le let.ioni di equit.azione in cavaIl er izza. Gene1·alrnente ques ta istruzione vien fatta dal capi tano aiutante ma::giore, che rinnisce i sott'uflìciali e i capol'ali maggiori due o tre volle per settimana nella caval lerit.7.a migliore. Nessuno mcuerit iu dubbio che un ;;oLI' urficiale, provenga esso dagli allievi sergenti o .sia stato pro mo~so dai capot·ali maggiori, nbbia nel cav;dca re l' aiJi liLit suf!ic iente per coprire la sua cal'ica, ch6 allri111enti non :w rebbe dovuto essere tale. Il di uturno esercizio e le correzioni dei superiori direui lo renderanno sempre più fo rte e pel'fezionnto . Il comandante dello squadrone e i suoi ufOciali hanno continue occasioni di insegnare teoricamente e pratica-
AU'l'ONOm A DEGLI SQUADRONI
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mente quanto può occorrere a un sott'ufficiale per diventare abile ca,raliere e, a suo tempo. istruttore. . L'insegnamento dell'aiutante maggiore in un lnogo ch1uso, con venticinque o trenta alli el'i, n•Jn oiTre su!fi~ienle _ganuwa. T~a ~a-. vallerizza è un mezzo , ma non ò tutto; tHll vogham~ caval1 ert d~ ca!llpagna, e tali li può rendere solo il capitano, che ne Il a poch1 da istrui re e sempre con sè. Nello ~quadrone il sotl'nllidale potrebbe cavalcar~ due o tre.vo_lte il rriorno · esercitarsi nell'addestrame nto dei poledr1 , nel perlez\0na~ento 'dci cavalli proreu: e nella correzione di quelli viziosi, pure prestando la sua opera di graduato. . 1 sott'uflìciali sono nn elemento assai importante o necessano per il regolare andail10n to de~li s_qua_dron_i , _tanto pitL da _noi che abbinmo·tre soli uiTiciali subal1ern1 eflett1V1 : 1l che vuoi thre due pn rte dell'anno . La sottrazione di codesti Presenti ' nella ma.ruior n<J • • • benemeriti graduati in ore (i.s:>e, in ~ iem e con i caporali magg1ol'l , toglie al cap itano la possib ilili1 éli disporre dello squadrone durante la toro as~enza . Avviene, per ese mpio, che uno squadrone alloggiato in caserma priva di carallerizza, costretto _a rego~ arc le sue istruzioni e~tern e sulle condizioni del tempo, Sia oubhgato a tenere i cavalli in scuderia, qua n ~o li potrebbe far uscire, perchè gli mancano i. sot~uflì ciali e i ~apo ra li maggiori nel momento buono_ A che serve dire elle il cap itano ha ampia facolt:t nella scelta dei mezzi, quando nn funesto r-.ccentrameuto non gli permette di disporre degli organ i impo rtanti del suo riparto 'l Un esercizio che , lino a un certo pu nto, si cap isce possa essere fallo per ?'eggimento, è quello del ln scherma; però pe~· g_li_Sl!uadroni accaser·mati col comando : che se questi sono alloggra lt 10 cnset·me lontane vale mealio che in ogn una di esse si stabilisca una mo' " . . . . desta sala, con gli arnosi roluti, c qualche metro dì imptanltto rn legno, e che in giorni rd ore determinate vi si re<:hi l'_ istruttore dt sche1·ma a dare let.ione. l~ prel'orihile che si muova lu1 solo, certamente non troppo occupato, anz i che far muovere qu indici o ven ti sott' u!lì.ciali , per i qnali il tempo è~ prezioso . Conclnsimw. - Dopo quan to abbiamo detto, rorse io modo tedioso la co ncl usione vien natura le.
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AUTONOMIA DEGU
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S~UADROl\I
Proponiamo di modificare il nostro regolamento d'istruzione nel punto dibattuto, uniformandolo a quello analogo per la fanterio. Il terzo c11po-verso del N. 25 potrebbe suonare cosi: « Tutte lo istruzioni della truppa sono falle per· squadrone, ad « eccezione dJ quelle accessorie e specia li degli zappatori, dei con« ducenti, e dei porta -feriti». I l N. .20 don·ebhe essere compi lato nei termini precisi u~ati per lo stesso numer·o nel regolamento per la fanteria. Il movente della nostra proposta è quello di assicun11·e l'autonomia degli squadroni, che, a parer nostro, fu ammessa come principio, ma negata con i fatti . Noi crediamo di aver provato che nel regolamento di cui parliamo sono rimaste nlcune disposizioni che possono avere funeste conseguenze sul valore rlei nostri squadroni, specie con la riduzione della ferma in vista. Rammentiamoci che, come lo dice il nome stesso, il capitano dev'essere un capo indipendente; che egli arriva n tale grado con una certa maturillì di spirito e di ~:arattere ; che vi si trova in tutta la forza dell'e.La, nel pieno sviluppo del suo valore fisi co e intellettuole ; che vi pass'l i più belli anni della sua carriera militare. Creamogli dunque uoa posizione che lo soddisfi, accordiamogli la necessa ria li bertìt d'nione e i mezzi corr-ispondenti alla grave responsabilita che gli si accolla. Firenze, dicembre 1892.
L.
M.UNON!
Alaggior
gc11e1·ate.
N 0 1TE
DI
E S CURSIONE
Durante le gran di escursioai ho l'n hi tudine di portare con me ~n li bro; nelle ~io rnate di sog~iorno legi!O per qualche ora, c,
così, impedisco ch e le gambe ~ i ribell ino ;11 eervollo , acc n ~andolo di soven~h i a pigrizia. . . In questi due ul timi anni la :-;celt<t del compagno dt escur·stone fu felice ed opportuna : [.a fatica del ~l o~so, e l' fTyièn& rfe l' e.rer: cice che:: les enj"ants et les jrnmes gms ciel Lagrange. Dt1lla lettut·a d t questi libri e camminando, trassi alcuno considerazioni, che hauoo un po' d'attinenzo co! lavoro del :;o ldato. , . Messe a dorm ire, le tiro fuori or.1. dopo aver letto l art11;olo J~fa1·ce nelle manovre di campagna nel o umero ·l :16 òell' _Rge?'ctto italùmo , ove l'autore nel mentre si compiace delle marce di resistenza, esprime il de;;iderio che l( tutto questo l_a~ort_o , . I[UCst'impieo-o rli J'orze non abb ia a J'nr· acqnistare crll CI't lal:-1 od esaoerati s~lla r~si:;Lenza delltt massa delle ll'llfl pe >> . Cerco ora di ;iordinare queste mie note , se però non rin;;cirò che a dare ll~ tutto sconnes:;o e tloio:;o vorrit dire che l' impronta impres5aVt dalla fa tica et·a tanta. che neanche mesi di 1·iposo v:dsero a cancellarla. Comineio coll'allenam ento, eon cui si ottengono veri prodigi , ma con cui non si riuscirà. mai a formare delle falangi di Bargo:>si anch e con trenta chi logrammi snll e spall e. . .. L'aumentar"' il la\'OI'O man mano, per poter 10 nlltmo sosLenere f11tich e eccessive, rtu:111do non sia regolato da sano criterio, può rieseire ad un risultato opposto, a quel lo cb e si desiderava.
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SULLA FATICA
Allenare non vnol dire esaurire. T nostri muscoli dopo ossore stati lungo tem po in er·ti mal si adatteranno di punto in. bian co a sostenere il lavoro di un'ardita e faticosa escursione . E necessario prima si sgranch iscano, acquistino tenacitit ed elasticitit, acquistino cioè resistenza alla fatica, o poi saranno capaci di sostenet·e quell'eccesso di lavoro, coi , a tnll<l prima erano impari. Con questo però non bi:;ogna credere di poter ottenere •·oll'allenamento l'impossibile. Anche le nostre macchino a vapore possont> es:->ere portate ad una pressione maggiore dell'ordinaria c dare lavoro snpcr·iore a f[Uello che orJi nari:1monte producono, ma evvi nn limite, oltr·epassato il quale, la macchina si sfascia, e, giit, sotLo un aumento di pressione, ancora lontano dal limite e:>tremo, e a cui la macchina può ben re<>istere, le sne lì bre d'acciaio si logor;mo più facilmente e più rapidamente. Anche il nostro organismo può produrre nn lavoro, magg iore dell' ordinario, ma, aumentando la pr·oduzione è nece:;sario aumenti di pari passo In riparnzion e, ch e non può essere comp leta ernando la fatica sin eccessiva e soverchiamentc prolungata. E non basta che ahhin l u n ~o la riparazione, che si apporti nuovo combu stibile, è ancora neces5ari o ch e vengano allontana te le scorie,.pet·chè appunto la fatica è dovuta all'azione di qne~te scorie, di questo materiale di r iduzione, sul nostro organ ismo . L'aumento graduale ~el lavoro riesce insensibile sino ad un cet·to limite, ol tr·e il qua le si stern orano fibre adamantine . Nell'orga nismo a poco a poco si mnnifesla rm esaurimento generale, eire oltt·e a renderlo incapace a so ·tenere nn lavoro, io e,;pono ad es:>ere più facilmente anaccato dalle influenze mor bigene : qualche caso di febbre tifoidea, che ho notato nelle passate escursioni, apparve appunto, (juaudo e:>se stava no per· finire, cioè quando al la fatica crasi pagato un b11on tri buto. Quanto non è cura to l'allenarnento uei cavall i da cor;;a! oppure, osserva il Law·a nge, i ca,•alli vincitori al Derh.)' in Ingh ilterra , o al Gr·and Prix .in Fr·ancia , non si prescnLaG!l, quasi mai, una seconda vol ta nell'ippodromo : la vittoria ù stata ~~om prata co n uno sforzo snprcrno , clte ha richit'!sto Lntla la loro en ergia di ri ser vo . Ouan to sav iameote il min istro della gnerrn austriaco ha fa tto ces;are in ques t'anno que ll e co1·ridc da Yienna a J3et'l ino, nelle r1uali si sacrificarono pnrecchi cavalli , qualcuno di fama mondial e!
SULLA FATICA
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Causa della fatica è un processo di natura chimico: sostanze di riduzione, prodotti regressivi. che non possono abbastanza rapidamente e.>sere eliminati o trasformati, si accumulano nel sangue, e dànno quella sensazione dolot·osa generale, cho·indichiamo col nome di fatica . ~ella marcia protratta, benchè. il senso della faLica sia generale, pure -i museo l i che più presto e iutensamente del la faLica risentono gli efl'ulli, sono quelli che più hanno lavorato : è per qt1esto che i visitatori delle Pirnmidi d'Egitto ;;ono .-;eguiti da indigeni, che prestano il loro servizio strofinando le gambe nei momenti di sosta, acciocchè meno sia no sentiti gli efTe1ti deli a fatica , di quella ~pecial e stnnchezz:1 c irrigidimento, che diL un'erta e faticosa escursione. Con qne::to massaggio , facendo astrazione da qualche coeffi cienLA d'azione sul sisterna nervoso periferico , quelle sostanze di riduzione so no po rtttte più rapidarnenLc in cir · colo, e se ne agevola l'el imirJUzione. La fatica sarit più intensa, quanto maggiore sar~t l'aumento nel sa ngue delle sos tanze ridnLtive: co! massaggio si riesce ad oppo rre 110 ostaco lo a que:;w accumulo. e cosi ne c~e riv .1 il be neCìco in llus>o per chi dall'alto delle Pin~rnidi vuoi contemplare i doscrti de l Sah;1ra e della Libia e l'uberto3a v.d lata Ilei Nilo. Nelle nrr t·a n~i escursion i iro notato che i soldati hanno saputo trovare un espediente per otteuere un consimi le risnltato . In marce faticose in monlagua il trovare di qnando in t(llando, come fortunatamente per lo piit si trova , della buona acqua, è una delle migl iori condizion i per la resistenza del soldato . Quando questi" è madido di sudore, l'el iminazione delle ori ne, è ridotta a minimi termini·, perch<\ -l'acqua ~ ell'or~ani,;mo è ahhond;, ntemente eliminala colla traspirazione . Abbiamo così da una parte anmento del materiale di riduzione a causa dell'eccesso di lavoro; d' alt.rrt pane dil'ficoltata elim inazione tli esse perchè diminu isce fortemente l'aCIFta delle orine, per mezzo delle Llnttli :;i elim in a 1<1 maggior parte del le sostant.e di rif[uto . Col bere mollo e di spes.;o il soldato , quasi per moto istinti vo, ri esce a di luire le sostanze ridllttive accum ul ate nel sangue e a l'acilitam e l'el iminazione col le orine e co l sudore . È un massaggio j,Jrnuli co; ù un lavagg io dell'organismo pari a quello raccomandato nell'uremia e nella. maggior
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SU Ll-A F .\TICA
parte delle malattie infetti1'e. LI reder<' ~:o n che ansietà a,;pellano, r-o n cli c sien rezza in do1•innno nn za mpillo d'acqua. e co11 ehe avidita :;i gett.ano su di esso. ci per;;ttadc che da quol =>or.;o di act[ua devono aver solliei'O, benchè lo ro no n sin. o!Terto da una bella mon tan1rHt . Non siamo tutti egualmente di$po:;ti a sentire egualmente la fatica: rna ciò non dipende e~clnsivarncnl.e dull;t maggiore o min ore rob ustezza organica: evvi ancora una idio!'.incrazia !\pecialc, per· cui un ùt·gaoi:;mo reagi:>ce piit o mcn•1 int en~arne nte allo stimolo delle sostanze di ridnzi one, clte va nno nccum ulandosi nel sang ue n cansa dell<l fati c,, , nppnnto come succede per la morfina ed altre sostanze ven elìche. Al termill C rl i nna lun ga marcia in· montagna un in dividno si geùa a tctTa pr~!~O , quasi improvvi·;at!tenle da forti:>simi dolt>ri alle gamhe : i 111u scoTi si dei'ignano nelt<~ men te .'oli o la pell e rigidi , duri come legno. fo rmano dei nod i a mo ' 1li gros.:;o ro~a ri o . Col ripo:;o e col ma:;.;a~~io :;i t·iehhe presto: "comparsi i dolori, potè COlllin tw t'l' la marc.ia nei giorni .~ucce;;siv i , nù più ebbe a lagnnrsi di nul la. Un casi) degno di ~todio c che aHebbe do\'nto l'adere sotto l'osservnzione del Mo:;so i: il seguente. Si tratln di un giovane t•obusto, che m , j h•l soll'erto alcuna Jllalall ia. Un giorno, al ter· mine di una e:;1:u rsione, non molto lu nga, ma lerminn ta colla discesa da un co ll e. eseguita rapida mente, quest'indiv iduo rade a Lena privo eli :;ensi: riavntusi pochi momenti dopo. tuui i suoi mu.:;col i erano in contra'l.ione. ~on potè pi ù muovere nn pn ~ so, c si dovet te l'arto trasportare al pro:;si rno paese : solo cinque o sei giorni dopo polè riprendere il senizio Dnrant.<J il servir.io di guarn i[.(ione non ebbe più u dolersi di alcu n malore. Un giorno si esegue una marcia di re:'i-.;tenza . più lunga delle orJinarie, allora siamo da r.apo : con11 nciauo i crampi muscolari all o ga mbe, non so no però co.~ì es tesi, non sono a<:· compa !(nali da alcnu rlislnrho nella eoscienza , ma solo da malessere generale. Alla sern qne:;to individuo pnò recarsi in qua rti ere. Una ;;econdn volt a dopo poro tempo si ri pete questo fatto . Arriva il periodo d ell~ grandi é'SI;ur;;io ni, nn prrio(lo nbhastanza lungo e fatico6o, e <rnest' ind ividuo per quasi due mesi prende
l' A'l'ICA
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pnrle a tutte le marce, a lulle le esercitazioni . senza dolersi ò~ al cun dolore o di:;turho . D'allora. in poi simili fe nomeni doloros1 non si manifestarono più, n et~ n c iJ e dopo marce assa i lun ghe. Parmi che i fenomeni rileva ti la prima volta iu quest'individuo si po;;,;ano attribu ir~ ad avvelenamento acuto per le sostanze di rid uzione accumu latesi ne l sa ngue , il cui e(l'etto si spi egò spe ci.llmente sul sistema nervo::o centra le: man mano abituatosi a a quell' amlJiente. gli eli'ett i si attenuarono sino n scomparire totalmen te, co me an ·enne nel periodo più fatico5o , dnrante cioè le grandi esc nr·:;ioni Un ~lilri òa Lc involo utario. Ed è appun to quest o di•) vnolsi ottener-e coll ':d le namento: aui 1uare cioè il nos tro or ~'a ni:>mo ai veleni prodolli dalla fatica., e rend erlo refrattario . . . . . alla loro <t~.i o n e . La fa tica è ttn' au to-t nlo S SlCa~.l o ne : ct poswuno abi tuare a dosi forLi di <rueslo veleno, ma è se mpre un veleno , che per anti oloto non ha ct'te il riposo . · . Nelle ore pi ù r.alde di una giornala d' est.ate una compagnra veniva su per la gola del Con·o : un sentiero Ja camosci . ripidissi mo. stretto: t'ucce a picco da una parte e dall'altra no fa nno un for~(l. La colonna s' inalza, lenta, grave. rnutn . Cl1i dil l·l'allo vedea al disotto disviluppar$i quella co lonna avea subito un'idea .del hwort) che si protlucenl : era nn capitolo della fatica. Qnel ·' procedere lento , t:os tante . ri cordava illaboriiiiJJ?'ou us o nmù~ DÙtfit, ricordan il mnltnm. sodarit d' Ornio. 11 varco è guadagnato, comincia il bisbigli o, un::t fo lata di ''CtHO diffonde il buon umore ' e l'allegria: ia c ~ m pn g ni a non ù pit't muta. l'oche vo lte ho nola lo un silemio cosi profondo: c' è sempre la barzelletta, cl te fa capolitw: c' ù chi è sempre di bnon umo1·e, chi chiacchier-a sempre e sa tenere alle~ra la brigata. (juesto ci dimostra comP. siano diversarnenw sentiti gli elfelti della fatica Ricordo due di quesli privi leginli . Si cr<l partiti al mattino n ~ le c_i n~Jllt~ : un a fetta di carne in mezzo alla ra1:ionc di pane era li v1at1co che troppo presto doveR esser co n$umato. Da quell 'o ra non si fè che andar sempre sin o all e otto à i set·a: ~ li stimoli dolla farne si facea no sentire , il brio era in ribasso : pure ad un trallo uno per rappresentare bepe ai suoi t~ompagn i la vuotezza del suo stomaco si fct a dire: « So mi metto a ridere la pelle della pancia mi tocca il fi lo della :;chiena ». Avea ragione, ma poco dopo potea mettere a \)
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SULLA FATICA
debitn distclll za queste du e parLi det corpo. Un altro, nello stesso giorno, vede che il compagno che to precede, le tira un po' verdi, come suoi dir:;i . Camminando piglia un pezzo di tronco d'albero e glielo sovrappone al zaino dicendogli, contnbemali faeetia: « tò, c.ompare, portnlo a casa pel rancio. » Ed ora l'ultima nota . Leggo nei primi articoli della Ji'atica; « Nei piccioni, che aveano viaggiato, il cervello em pallido, quasi anemico. Questo probabilmente ci spiega perchè le quaglie quando arrivano dall'Africa vedano meno bene, e perché noi siamo incapaci a lavorare col cervello dopo una gnlnde fa1ica. » Questo mi d~ nn a s piega;~ ione e una misura della fatica, che dura n te le grandi escnrsioni sopporta un comn ndantedi compngnia , il quale oltre tutte le fat iche fisiche, deve avere tutti i fastid i dell'ammini strazioM e l'ansietà della provvista dei viveri, specialmente quando ~ i per- . corrono régioni, ove non sia da far molLo capitale sull e risorse della vallata. È vero, il co mandante la com pag-ni.a deve avere un valido aiuto nel furi ere, il quale, fra le altre cose, deve tenere al con entc il giorn ale di contabilità. Ma anche quest'uomo ~ente la fati ca . ln addietro, non so se per prescrizione regolamentare, o solo per or·dine di qualche comandante, il fu r·iere in escur·sione non portava. il zaino: quella prescrizione a \'Ca un fondamento lisiologico: tJuel lavoro che si risparmia\'a non portando il zaino era convertito in maggiore auenzione e diligenza nei lavori di furiere, e c'è da argr>mentnre che in allora le nole di osservazion i fossero meno frequenti e meno voluminose che o~g idì. Un povero dia\'olo dopo aver marciato tutta la giornata , come non deve perdere In testa in mezzo a tante cifre? Le quaglie che arrivano alla spiaggia, dopo aver <l llraversato l'azzuuo mare della Liguria , vanno qualche volta a impigliarsi nei fili telegl'afici, che seguono h Cornice e cadono tramortite sulla strada: c'è da far le meraviglie se un individuo, qualche volta, dopo aver percorso per molte ore le dentate vetle delle Alpi , salta uHR delle tante colonne del rnpporto-situazione, o dimentica di notare una variazione della forza, avvenuta entro le ventiquattro ore, o tira male una somma nel giornale di contabilità? A ~GELO VJALE tt11tnte 111tdico.
PER UN DIMENTICATO
Cesare De Laugier. ·
Molte, per V(\l'itil, so no le vite degne di ri conlo e non slate mai scr:tte. Per questo rispetl~ i 11il1 for·tunati furono gli autor·i Ili libri, iffillerocchil l'atten7.ione de: letterali si volge a loro più che agli uomini di a1.ione.
s.
SMll.ES -
Il
Cll'l'l !Liti'C.
I.
Un toscano tl i quelli ch e tengo no alta la fam a della cultura to~ scana - il prof. Barzellotti - in un bell'articolo compars~ su d~ un o-iornale napoletano pi gliava poco fa occasione dei festeggu\mentl per"Montanelli rer t'are ·nlcnne acute considerazioni sul commemorato e sui commemoranti . 'Principali queste due: Che il ~Iontnnelli incarnò, rappresentò per eccellenza quell'« idillio politico-romantico del ·18:i.8 che, nella grande i?.tona« zione d'ideali mistici, qu:~ si religiosi di quel tempo, fu pttL ac « centuato. che altrove in Toscana , percile meglio si accordava colla « indole e .le tradi:t.ioni del popolo della Toscana, mite, disavvezza · « da tanto tem po dalle anni e che non aveva nè du scuotere tirannie « sue nè da cacciar fuori de' suoi con fini gli stranieri ». Ch~ 0 11ai poi Ql l'idillio patriottico rih:ttlezzato voi nome iron ico no . . <li quarantottata, è succcduta l'apatia, la liacca, lo sceLttcJsmo, per
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PER UN DI!IlE)ì'TlCATO
cui la Toscana« da un pezzo oramai, e non certo per difetto d'in« gegni, nè di ralori suoi , nè di personalitit notevoli ed integre, c nou melle con quel la intensità di fede in sè stessa e nelle sue « for·ze che polrel>he e donebbe an!r·c, la nota sua nella gràn voce «di tutta la nazione in gll isa rla. farve la l'ihrare distinta)>. Queste riJ1e:;sioni dell'esimio professore me ne suggeriscono si parva licet, ecc ... - una rignardante non la sola Tosr:a na, ma l' Italia intera; od è questa : t•he, sebbenn in ogni ri:>urrezioue dr popolo il pensiero nbuia preceduto l'azione: e le lingue - secondo il motto Campanelliano- precedano le spade: e l'opera preparata per virui degli uomini •iella parola (poeti, lilcJsoli, statisti) sia sempre stata compiut.t dagli uomini dei falli (ma!'liri o soldati}; pur nondimeno l'unità del nostro paese, per efl'euo della dominazione francese dal 1796 al ·l '< 115, ~stt\La non solo corupinla ma anche prepar;1la e iniziata in gmn parte prima delle spad e che dalle lingue. Infatti - secondo l'acuta os~erva?.iou e di un v:o lr nt.e cultore di letteratura mil itare ('l; - «quando le lingue incom inr.iavnno a parlare si ri« mcl.levano nel focler·o molte valorose spade italiane, e prima che «?(li scrillori italiani Cussero congiunti da un a meclesirna letleratur<l « poli lica. i ~o ld aLi italiani si erano congiu nti sui medesimi campi «di battaglia». Parrebbe quindi che. a meriti e benemerenze per lo meno uguali, avrebbe dovuto far riscontro nell'animo memorc de' nuovi italiani uguale tributo di riconoscenza; ma purtroppo nou è cosi . Per parecchi e ragioni , inerenl.i al processo di formazion e del la nostra unità politica e che sarebbe facile l'enumerare, la gratitudine degli italiani si è volta ad un solo indirizzo; e gli studi, le onorauze, i marmi, le apote·òsi sono quasi esclusivamente r·iserhate agli uomini del pensiero, con irragionevole ed ingiusto oblio degli uomini della spada. E questo alleggiamanto dello spirito pubblico , del quale · ogni giorno che passa ci fornisce prove più evidenti , vn facentlosi sempre più spiccato; genera lizzandosi ed estendendosi dai fatti ed uomini che hanno una più diretta attinenza al nostro risorgimento nazionale, a que!l i più remoti che hanno oramai un posto nella storia.
(li G.
FERnAo~:LLt -
Jt yenerale D' Amlll"osio.
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PER UN Dll!ENTIC!TO
Da una parte, letterati ed erudili frugando e rifrugando per biblioteche ed archivt vanno di continuo dissotterrando ombre vane di poetucoli , ben dormienti da secoli o da ;nmi, i qu•di nella formula d.el pensiero non ra ppre~ontano nulla, se non talvolta un valore nagativo pella storia dell'nrte:. dall'altra ,. popolazioui , inv:1se di sùbita tenerezza per la glori ucola paesana, s1 aiT·tbat.tano con sottoscrizioni, con fiere. con balli a murare ia lapide o a rizzare il monumen to al nuovo Lazz.tro. ~la in questo gen erale anfanamento a pro di vecch~ e nuo~i. Carneadi di'Ile lettere e òelle arti, niuno pensa più agll uomm1 che scrissero le loro opere più col san){ue che coll'inchiostro;. che. al~e parole, più spessO sterili che feconde, preferirono le fol'll aZ\001; che ali ideali de' pensatori e dei poeti integrarono a prezzo della l vita; che i saggi disegni de,tdi uomini di stato tradussero 10 allo co solo mezzo vemme111.e effi cace) le armi. Tre secoli di abbanrlono del le armi nc::;tre hanno sviato, pur troppo - checchè se ne dica a sfogo di rettor ica - la nostra .tradizione dai fo rti esempi della vecchia Roma e delle repubbltche medievali· ed alla instaurazione del culto per le armi, primo vanto e presidio' dei popoli, non pare siano stati s~fficie.nti i .v e~ ti anni di "uerre della rivoluzione e dell'impero e glt alln venl1 dt guerre !"> • nazionali. Talché oggi, dopo 33 anni di vita politica) siamo ancora .a questo; che, in grazia dell' innesto giacobinico fior~nle sol vecchro tronco della nostra co ltura convenzionalmente class1ca, tulto quanto si rilerisce alle armi vi ene, con dispregio, chiamato militarismo, quasi fossimo ai tempi del Wallenstein o di Lui gi XIV; e di coloro che furono chiari nelle armi si parla dai più solo a bassa voce e senza entusiasmo . Epperò, mentre si va ricercando q nanto di meno. perfel~ la ~usa compiacente del Monti, del Cesarotti, e magari .d1 un G1aonJ , l~a potuto partorire per profondersi in lodi vilissime , or per francesr, or per tedeschi a. seconda del vento, si tra sc u~·a qua~to operarono e quanto anche laseiarono scritto tanti valorost soldati che - ~ome un Pino, un Fontanelli, due Lechi,, un Palomhini, un Severo.il fra i cisalpini; un Florestano Pepe, un Carascosa, un D' A~brosw f~a i napoletani - onorarono l'Italia sui campi di Spagna, dt GermaDia l)
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IJINO ltltX Vlll
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l'BR UN DlMEl\TIOATO
e di Russ ia, e distrussero, a prezzo di sangue, la falsa leggenda cito gli italiani non si ballono . Qnesto ind iiJ'erentismo generale è rotto tall·olta, è vero, in omaggio a tJUalcuuo dei valorosi soldati del nostro riscauo che ebbero la ventura di combattere solto la camicia rossa o altri menti nelle filo de' volontari: ma a questo salutat·e emnsiasmo s' imprime troppo spesso nn carattere esclusi\'O o partigiano, si da farci deplorare come in uno stato giovine, di forma -volere o no - mooarchicoco~tituzionale, sorto per slancio di popolo armato al pari che per fermezza e fedeltit di soldati regolari sia quasi un torto, poco meno che un segno di spirito greuo ed illiberale, il ''atHare o l'onorare coloro 'che hannu combattuto per la patria sotto le bandi ore del Re. Sarebbe LJUìndi a desid emre che, invece r;he con lustt·c ed ostentazioni da parata; il sentimento militare della nazione, si mani l'e s la SS(~ uella vita pri vata e pubb lica con nn rispetto più profondo per lnLI.i coloro i qu al i in una schiera o nell 'altra, diedero prova di ·valor militare, di spirito di sacrificio, di fedeltà. alla JJandier·a; che tutti i mezzi della moderna nostra civì iLit, le lettere come le nrLi. l'iusegnnmento della cattedra al pari dell'opera giornaliera della stampa, mimssero a ricercare, a mettere in luce, ad esaltare gli uomini dell'azione non meno di qnelli del pensiero, ed a creare un culto alle virtù guerriere, principale usbergo della patria . Fino ad oggi però, confessiamolo, si è ben loutanì da ciò . Le lettere, stanche quasi dello sforzo patriottico di oltre mezzo ::>ecolo. si sono abbiosdate nella rormola negativa « l'arte per l'at·te », nelle imitazion i del classicismo romano della decadenza (decadenza politica, se non artistica): le ar ti, agli alti soggetti di cui è ricca la nostra storia preferiscono il cosiddetto genere, coi suoi bambini lerci e le sue pescatrici idropiche: la stampa quotidiana • in tutt'altre faccen(le lfTacccn.t.,.ta. •
non può trascurare le storiel\e del giorno per ricordarsi I<L storia passata; e la stampa periodica., anche la più grave, non sa sottrarsi , all'and&zzo generale e non fa la debi lit parte a quanto si t·iferi sce a gesta od avvenimenti mi litari. N1~ a questa accusa, malgr·ado una recente e salutare resipisccnza, pare possa sfuggire del ltlllo la stampa militare, alla quale più che
PÉlt Uli' DU1J~N1'ICA lO
a quella politica incombe di ten er desto il cul to per le virtù guerriere: essa, a p:ll·ere di molti, i~ troppo esclusivamente assorbita dalle questioni del momento e troppo riudriusa nel la mura~dia del più ortodosso tecnicismo per dedicare tempo e spazio al la storia, ai caratteri, agli annedoti, alle biogrnlie militari; ciò che c.ogtituisce invece una delle parLi più ~tenial i e più lette di alcun i giornal i e riviste tedesche e fran cesi . Di guisa che se noi ,·olgiamo gli occhi, anche in questo, ai nost:·i vicirri di Francia non abbia mo moti1•o d' in orgo:.:l ìre al paragone: . anzi se poniamo mente all'entusiasmo patriotti co che vibra allo e sereno nei mol ti e bei quadri stori ci delle loro esposizioni e ni monumenti che sorgono ognidore ai difensol'i della patria; se osserviamo la fioritura di stndi, ùi ri cerche, di epistolari, di memòrie, intorno agli uomini eli guerra di Francia - dal maresc iallo al modesto capitano - siano ess i Borbonic;i o.l Orleanisti, Giacobini q Bonapartisti, cbe si pubb li ca no di continuo non so lo nelle rivi~te militari, ma anclte in quell e letterari e, dalla gra.ve / knw ·d~ clm~x mondesalla ecletti ca lYoto;dle H(•nu: se diamo uno sgual'do alla mi riade dì racconti , di narrazioni , di bozzetti, di pro(ili, ch e dal giornale illustra to a quello politico popolare, dal romanzo più peòsato di autore illustre al romanzo fa rraginoso e sensazionale d'appendice, mirano lutti in coro ad esaltare, a glorìlicare le virtù mililat·i; se miriamo tuLLociò, non possiamo vincere un senso d'in v.olontaria malinconia, non tanto per la steri li tà della nostra produzione lelleraria ed artiiili~. quanto pel fai~:> indirizzo da essa assunto in uno dei rami più importanti dell'educazione nazionale. ' Una prova di questo indirizzo ci è staLa. forniLa non ha mollo dalla inaugurazione del monumento a )Iontanelli, durante In quale, per quanto se ne è sentito dai giornali, non una parola è stata spesa per ricordare il generalr. De Laugier· comandante della pi ccola armata toscana a Cmlatone e )Tont.anara. E poichè sul nome di questo valoroso soldato , che ~uidò alla battaglia i toscani da tre secoli disavvezzi dalle armi, si è steso ingiustamente il velo del silenzio, stimo debito di buon cilladino ravvìvarne la memoria con pochi cenn i biografici. Pet· coloro poi ai quali non andasse a' versi questo rinvangare di memorie e glorie provinciali e pare;;se troppo !'ipeluLo il nome
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l
Pl!:R UN Olì\1ENTlCATO PER UN
DlliE~TICATO
di Toscana, osserverei elle la storia d' Italia, essendo in massima parte la storia de' suoi anticlti Stati il patrimonio dì glorie e S\'t>ll ture di lJtt e~ ti hanuo a co nsiderarsi co me patrimon io comune e concl uderci colle belle parole del generale Marselli (l): « C'è un grande e nub ile regionalismo, che gl' itnltani hanno « avuto il tono di voler ;;o[ocnr insieme con quello meschino e « procacciante, eli esso consiste nel fot·te amot·e pel natio loco, Q nella gelosa custodia delle glo rio:>e lracli1-ioni regionali , senza tli « cui In patria italiana sarebbe un'astrazione vuota di senso e priva « di 1•ita . » Il.
Cesa re De Laugier (conte di Bclleconr) nacque il o ottobre-17~U a Pol'lofenaio, lo stesso giorno in cui la plebe parigina capita natn dalla Theroigne di Mériconrl fece la prima minacciosa speòi?.ione contro la corte R Versailles. Suoi genitori fnron o Leopoldo comandante di piazza, figlio di un belga venuto in Toscana con Francesco di Lorena, e Francesca Coppi. Condotto a Firenze per esseni educato nel collegio degli Angioli e poi a Monte 01 ivlllo , eLba occasione di co noscere fìn dall'infanzia • che buon pro· rncr.sso il verbo • insegnato a suon eli nerbo •
onde ne t·iportò un'educazione tt·nscuJ·ata e nealeLLa e l'an imo irrita lo e proclive alla ribell ione. Toltone dal padre, fu avvinto con pt·o fìtto agli studi dall'in allora celelne rellore Possenli e vi rimase sino al l io anno nel quale si arrolò volontario come cadetto in un reggimento toscano. In tollerante delle bell'e c delle !;0perchie1·ie di cui i soldati più vecchi gratifi cavano allora i nuovi arrolati, e p1·ovocnto ripetutamente da uno di questi spavaldi , ve nne co n esso a conflitto, ambedue In spada alla ma no , e lo uccise . Per (IUP.sto fatto fn condannato a Ire anni d'esili o; e nd esso devesi fot·se attribuire l'orrore rimastogli pel duellare clte palesò nel l)
(l ) N. MAIISELJ.I. Gl'Italiani tlel me;;ogillniO.
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suo libro Osse-rvrt.:ioni linll'arte d.elln guerm, Firenze 181 7. Graziato dalh~ pena da ll a R. Con su lta , sclegnò la ~ r <l zi a c r-or:;(~ ad arruolarsi a l\Jilano come semplice soldato nei Veliti òella Guardia Reale Ttnliana, e su l finire del •1807 parli per la Spngna colla diYisione del generale l echi (Giuseppe). fn quella guerra terri bile, OI'C tutto era nemico- esercito, popolo, suo lo e clima - ed ove, pi •·, cl1e i grandi concepimen ti dei capitani, avevano occa~ione eli bt·i lh re il ·coraggio. il cr!terio c l'astuzia dei so ldati, il gio vine velile si cli s tin ~e pet· una brav ura ed uno sprezzo del pCl'icolo confìnanli co lla temerilit: ed all'assedio eli Gérono. il IR giugno ·1808, per l'inlrepidez7.a dimostrala co mbattendo solo e rerito contro pnrer,r,hi Catalani sulle YCI.te di S. I)aolo pt·esso ~ l atarò, ebbe da semplice soldato ·la r.roce della corona di fe;To . Al pari della hra.vnra eililc modo di tnostrare la l-'(enerosili'l dell'animo suo , perchè nel ~accheggio dato alla cillit di .\l nrtorcll egli espose più vol le la viLR per ~alvare quella degli infe li ci abbandonati a quel fl agello. In una faz ione ~ ull e spo nd e del Hio ~ (·l 6 ottobre 1808) spiegò da semplict' caponde nna Lènacia, un coraggio e llfl criterio 111 ililare segnalatissimi . _ Nel fatto d'arm i di S. Cugat si battè valorosamente a Jianco del colo~ nello Colli e con por. hi veli ti contro una grossa S([Uadra d.i cavalleria nemica. En trò rra i primi nel ridotto della croce coperta, e nell'assalto delle alture di S. Co loni lo si dovP. min acciare di punizione perchè non tra .-;cotTessc innanzi agli altri; cionondimeno nell ' ultima sortita che il presidio di Barcellona rece contro gli spagnuoli. {16 dicembre) si avventurò qnasi ,;olo fin presso la. Casa quadrata e corse peri co lo di cncl ere in mano al nemico. Benchè sempli <~e eaporaie fu addetlo come segretario alla persona del generale Lechi , ed ebbe la ventura di sa l var~li la vita presso al borgo di Esq uiroll3, ove la YaoguardiRdella divisione che · scortava in Francia :1000 prigionieri fu sorpt'esa e vòlta in fuga dalla cavalleria spagnuola . all 'useir d'u na gt,retta: ed il generale Lecbi- rimasto solo ed a piedi, stava per cadere sotto il fendente di un sergen te dt~gli u~sari, se il De Laugier fuc.endop-li ~endo del pt·oprio corpo noti aves:<e atterralo il nemico con un a fuci lala, e ~ul cavallo eli lui non avesse fatto m.ontare il suo generale . I1er questa
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PER UN l)DfEN1'lCA'rO
prova di presenza di spir·ito, di corap-gio e di attaccamento fu dccora to della croce della Leg1one d'onore. Negli assalti impreparati che ti generale Verdier diede alle opere di Gerona e che costarono tanto sangue italiano, ollenne a forza di pl'oghi<>r·e di poter far parte della prima colonna d'assal to e si slanciò primo fra i primi: ferito al 1° assalto nou volle ritl'arsi, e nel 2° . benchè di nuovo ferito nl viso, riesci a piantare una banderuola che avea nascost a solto il cappotto; tìno a tanto che rimasto solo fu rovesciato nella fussatn con nn colpo di ha ionet ta. Hiusl:i tullnvia n scamparla insieme ad alt ri 16 soli vd iti dei 180 che for mnvano la co lon na. Per questo l'atto fu promosso sergente. Al combattim ento 1iei ponti sul Ter W' settembre ·1809) diede prove di valore peninace alla testa delle poche dieci ne d'nomin i, a cui i comballimenti e le ep idem ie avevn no ridotto il su o batlaglione: e qu ando i pochi avanz i della divisione iwliana furono rnccolti solto il comando del g~ n erale 'P ino,. questi volle come segretar·io il vnlor·oso serge nte dei veli Li , il quale,. rimpatriato poco dopo perchè ridott o A rnnl partito clnlle febbri , fu p ro mos ~ o sot.totenente niutnnto maggiore il ·1° rkernhre 18 10 e tenenle in seconda il 34 apJ·ile ·I8·J:I. Fece patte della divisione Pino nella spedizio ne di Hussin; ma ammalatosi gravemente sui primi il i quella infelice ca ntpagna, nou potè dividerne che gl'infononi e le soll'erenze. Tenente in prima ii J • marzo 18 1:3 di5cipli oò ed istruì il nuovo hauaglio ne di veliti, fo rmalo in sostituzione di quello distrnlto dal gelo e dal piombo russo . e lo condusse al fuoco a La rahach il 12 settembre dello stesso anno, meritn uclosi sul campo il gr~ado di capita~o. i\el febbraio del 18 11 fu prescelto dal principe \'icerè per una missio ne nrrischiat issima per l'i mperatore allora comhallente la mirnbi le campagna di Francia. Egl i doveva attraversarr lo Alpi al Sempione e po rtare all' irnperntore la proposta di Eugenio di Insciare le fo rt c zz~ del regno in custodia all e guardie m zionali e d i tentare coll 'esercito una diversione con tro gli n!lell.t i. Caduto i;t mano dei tirolesi, non senza aver combattuto ed esser 1·imn~ to ferito, fu ri lasciato dopo la caduta di Napoleon e; cd essen(Ìo stati ri lill tati i suoi ::;ervigi cb l governo dell a To.>cnna, entrò nell'esercito 1\l uratti nno e vi ebbe l' incarico di capita no i:;lrntlore del ·13° reggimento reclutato fra gli uomini tlel!e )!arche, di recente aggregate da lte Gioachino al suo regno di Napoli.
PE R UN D tM BNTIOATO
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·Per tale incarico doYetle rimanere in Capua e non potè pigliar parte alla temeraria i mprc~a del Re: al divulgarsi della notizia del trattato .di Casalanza cor~e pericolo di o:;sere accoppato in Cnpua dalla plebaglia inferocila, che lo riputava caldo difensore della di nastia caduta. Trasferito a ~ apoli, fece insieme ad altri ufficial i domanda al l'ammiraglio inJ!Icse Lord Exmouth di pigliar senì1.io nell'esercito inglese delle I ndie; poco dopo allo !\Cioglicrsi dei corpi format i di non n<lpoletani, ebbe l'incarico di disarmare i suoi hattnglioni, ed occorse tutta l'energia rli quel l'uomo rullo ad ogni !o(enere di pericoli per evi tare 1:1 rivolta e lo ~pn rg i mcn to di sangue. Segni po i la sorte del bauaglione e ru internato come prigion iero di guerra lìno a Gross-Narden, cl'omle l'u liherato nell'oLLob ro dello stesso anno. Chiusa l'epoca eroica, en t.rò nel 'l8 19 nl servit,io dell a Tosca na col grado di capitano, se bbene so tt.o i\lurnt fosse stato promosso a capo \Jatlaglione, .e l}el grado el i capita110 l'imase fi no al '18Ji.i. Tenente colonnello alcuni an ni dopo, era ancora colonnel lo all'aprirsi della campagna del ~18Hi , duran te In quale Cu promosso a generaie. I lunghi anni d; pace furono ctal l)e Lnngiet· impiegati nell'oper·a patriollica di raccoglierè, conservare e far note lo ).(CSta dei soldnti italiani , dura nte il periorlo della rivol uzione e uapuleon ico, rimaste ignorate o wciule ad arte dagli :'-torici di Francia. Questa impresa che gli costò studi, fati che e denari molti rimessi di tasca (poichè la tristizia dei tempi e l'apatia e l'avversione per le arm i, succeduta ad un Yentennio di guone non concedevano a chi scri veva le gesta militari òegli italian i di rientrare nelle spese), basterebbe da soh , presso un popolo più cuntn lc delle sue glorie militar i 11d assicurare a Cesaro De Laugier 1111 po:sto cospicuo fra gli sc rittori e a cattiv;1rgli la stima e l r~. ve nerazione del paese. Scrisse di sto ria {'l), di arto mi li tare (2) e tralt.ò anche il romanzo (H L ettere di un u({icia !e ita linno agli ll?llin' i d elle 1'//'Mnc?·irtt mititr~•· i t.t i l' r w tci<.t. - Italia, 1819. Gli italictni i n llussi a. Mcmori<l d i lli ' nllicialo ilali<tll n. -· !tali~. 1825, vol. &P . F a sti e vicend e milìfm ·i i la.limw d a /. t 80 t a.l J8 J!i. - Italia, 1829, I'OL ,13°. L e nl.i lizitJ l.osume n e/.ln {l ue•·J·t, rlel!'iu d.iJII'IUlon ::;u rid 1848. - Pis~• . i8'o.9. lla ccoilto sto r ier) dd /.a gio1·nalu di Cu r l rl l oue ~ ;1/on i.!Wa?'a . Fire nze, 18:\~ . B ;oeve S'lt'a~·c irJ d i ~ltJ?'ia losw n a tlel CO'J "rml~ secol o. - Fircn z<', ·1803. (2) Osse•·v,tziOt~i suU'rJ,J'Ie dcl/.a fJJW T a. - Fircnzr., !.817.
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PER. UN DIMEN'riCATO
sto1·ico e il dramma ('l). I suoi scritti risentono dell'enfasi propria dell'epoca battagliel'a della sua giovinezza; ma se la fùJ'ma non fu sempre corretta, l'inlenrl imento patl'iouico fu o~ nora altissimo: fat· conoscere gl'italiani a sè stessi e ravvivare nell 'animo loro il sentimento del valore mil itare. Ad ogni modo resta il fallo che ai suoi scritli attinsel'o lar~a menle tulli colMo (non molli in verità) che, come lo Zano li, il Vacani , il Lomlwoso . il Lissoni, ecc. scrissero per illustrare quanto avevano operato gl'i taliani in tJUattl'o lnsiri di guerre; e da uno scr·itto di lu i (2) incom inciò a popo!a rizzarsi in I talia il nome grande di Garibald i. (3) III.
Non è mia intenzione narrare qui la parte presa dai toscani nlla campagna del '18.f.8, nè di eulrare in panicolari sul wmhattimento d~. Curtatone e Montanara; mi limiterò a nota1·e come il Oe Laugier, gta. se~sanlenne e dopo 34 nun i di pace in alzato d'un tratto ad un elevato comando, mostrò di congiungere all'antica energia oiovanile l'abi liti! e l'intuito d'nn valente generale. ~ Nominato comandaule in capo solo òue giorni prima dell'auacco austriaco, pel ritiro del generale D'Arco Ferrari , si trovò alla testa (l) Cosimo e La11i11ta o /<l caaul<ldcl/·• .'lepubblica Fe11eta. FirenY.e. !830. l!omanzo . Biancliini o un eroe italiano Cosimo del Fante. nrammi. (2) O•lCtUn•n~i stor1ci int<JI'no ad al~•mi falli d'arme de«li Italiani in Montevidco (Leg ione Gariba ldi) Livorno !816. "' (31 Mariano O'Ay?la nella sua lJibliogroOa mi! ilare attribuisce puN nl De Laugier l'opu~colo ~ulle cattse. 1/Miane d ctla (tlU(I di Napoleone d a ll'/Jibc1 opuscolo piuttosto ram ~n ~gg1. che conuen? curiose infurma1.iooi mtorno ai tcnt:llivi fall.i rla alcuni pat.riolll ttallam per dnre a l'ìaiJoleone la coronn d'Italia: interc.>santi $OprJUuuo il testo della ~stitnzione ch e gli it~liani irn rJone,·arlo a NapoloJo nc, ed Il rapp orto sullo spirito pnllb_l•c~ dettato rla Molcluorre fJeltlco, noi quale è scritto •lei tosca ni •lol {814. questo severo SJU diZIO: •la not:~ com une indolenza, l'insi<:nc poltronaggino degli abitan ti e la fOri) • avversione prouumiatissima per la t.:u.erra •. Il ~ontcnuto di qu esto opuscolo r11 In grau parte ~i portato da G. ~la rtini nella sua Storicr a· Italia continuata da quella l'lei Bo tta, e nlt1 mamente Cl lato da Dc Castro nel suo lih1o sui Congim·a.h lombardi. Ma • né l'uno, nel l'altro attL·ihuiscouo al Oe Laugier talt> paternila c meno ancor a il li v ' , . . n~l suo ~cr1tto •u l\'u.poleo118 ctli'H/.lm: quc<t'ullimo anzi, se la memoria nvn mi trnd•scc, pa~la dei~'OJ)UScolo como di roha pubblicata a Bruxelles. Non ho dati per con· trolla.re l asscmone nel D' Ay:~la; ma non mi parrebbe inverosimile l'ipotesi che il Do ):.augJCr po.<sa essere sta tç~ SOI!)plicemcnte il tradu Ltore clell'op uscolo in pnrola,
PER. UN DIMENTICA1'0
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di truppe eterogenee per proveni enze (civici, universitari , regoln ri) variamente e1 incompletamenle di sciplinate, armate ed approvvigionnte in modo mediocre e per di più mnlco nten te iu genere de ll'inazione a cui et·nn o condannate soLto Manlol'a; ed in mancanza. di re:rolari indicazioni.egli dovette coll' at~ività e il criterio supplire all'insullicienza di noti~ie sulla di :::po;, izi one e l'impiego del suo piccolo esercito, il quale per giunta era disteso su di un fronte di ollre 16 chilometl'i dn }lontunara a Goito. Vari giudizi si sono portaLi fìn d'allora sul comballimento di Cilrtatòn ~ e Montanara , inspirati alle pa:>sioni del momento ed oscumti dalle reciproche recrimina1.i oni a cui abbandonaronsi i due generali , piemontese e toscano. Dopo che furono note le posizioni dei piemontesi durante il combattimento del 29 ed i risultati della battaglia di Goito del 30,. i toscani ap_!)rezzarono meglio l'im portanza della pugna dn essi so- . stenuta, ch e era apparsa ad alcuni sulle pri1r.n come una inuli le nisfaua; e da allora. per bocca del loro generale, e ~:o n giornali opuscol i storie affermarono che Goito era stato il frullo di Curtatone. e che l 'e~erc i to piemontese era stnto salvato dall a pertinace ·difesa toscan a> la crnale nvova pet·messo al ~enernle Bava di raccogliere le sue truppe su Goito per l'indomani. Il De Laugier, che non aveva peli sulla lingua, e che delle virtù della disciplina non conosceva troppo quella del silenz io, nelle illu strazioni fatte al 1" rapporto sul comballimento, non si pe1·i tò di Lncciare di inesperienza ed innvrednlezza i generali piemontesi e dichiarò che CurtaL~ne ,~esser potevn ì'anello primitivo di ogni ventura italiana ». Al contrat·io nel cam po piemontese; sia perchè il disordine veduto delia ritir;,ta su Goito abb ia male impressionato ed abbia fallo dnb itnre delle prove di valore non viste . 1}: sia per la natura le inclinazione çlegli uomi ni a voler riconoscere la salvezza più d<ll p1·oprio valore elle da ll'all rui; sin inlìne pel tono poco defer enle verso i collegh i piemontesi delle parole e degli scritti del gen ernle toscano vei quali fu severamenLe redarguil.o; certo è che si mostrò di dllre nllora nl combatti mento di Curtatone e Montanara l'impo1·tanza di una av visaglia d'avampos:.i, si negò nd esso ogni . {t)
A ques to accenna, clcploramlolo, il Pinelli nella sua Storia milita-~·e clel Piemonte.
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PBR. UN DI MENTICAT O
I!ER UN UIMENTICA'l'O
inOueoza sulle sorti del successivo giorno 30, e si accusò il Oe Laugier di aver disobbedito a~li ordini del Ran1: e que..;to giudizio appassionalo prcvnl se (ed ù fa cile comprendere il perchè) negli sct·itti successivi , in ispecie se di militari od aventi ca rallere strettnntente mi.lir.are. Non è mio còmpito, nù mi sento da tanto di entrat·e qni arbitro nella tacita quanto depl orevo le contesa, dovuta più che altro a supel'lìcialilh di gindizio cd alla mancanza tla uua parte o dnll'al tra di nn e:-;ame approfonàito e minuto dei falli su carte e documenti autentici ed imparzial i. )li ristri ngerò quindi a questa osservazione: che il :;entenziare rigidnmento che i piemonte. i :;enza ia difesa di Curtatone e )fon tllnn ra sarebbero stati allaccati e sronlilli lo ste!:so giorno 29 maggio, o il successivo :30 pare nzzardato, come è azzardato in genet·c ogni giudizio fo ndal.o su ciò che avrebbe dovul.o o potuto accndere; ma nega re d 'al tra parte che quella intrepida rli l'e~n ài sei oro protraunsi fin ol tre l e ~. pomeridiane ubbia ll'il tlennto gli austriaci e dato tempo ni piemonto:; i di rac:coglier·si stt Goito, pure sia un negnre l'evidenza per determinato proposito . Forse il :10 a Goito la tenacia ed il valore piemontese arrebbero vinto ugualmente: certo è che dopo quell' indugio vinsero. i n quanto pni all'accusa mossa al De Laugier di aver di sobbedito a$!1i ordini: accusa ripetuta poi più o menu velatamente da quasi tnUi gli .~ t.o ric i e perfino di recente d:d Bersezio nel ~ u o ulti mo e bel lihro T1·ent'nnni di Pila italiana, dirò: ·1° Che il !le t augior· obhe la sera del 28 dal generale Bava not izie del concentramento austriaco solto MantoYa, concentramento che (dice la rela:done ulliciale austriaca ( l) con una leggera punta d'i r·onia' si era compiuto « sen z~t il più piccolo os tacolo da parte del nemico »,e rice,·è in pari tempo l'ordine di « Lener· fermo 11 quanto pi ù potesse e spera vasi. Sarcbhe pronlarnente e valida(( men te sostenuto »: 2° Che durante la notte dal 28 al 29 ebbe allri di spacci dello · ( t ) Bmni estJ'll.tli dalla re lazione um ~ial1: :~.ustriaca . Vccli ti UQClli molt ti -mililm·t detl'ese~·cilo a ttsll'iaco, \'icnna !S'• !l, l'iportati in un articolo dclf:1 .\'azione eli Firenr.e, 29 maggio {~86. Qttcsto artic(>lo ti uno rlci rlv·;umenti l)ift i n tcrcs~onLi fr<ì quelli raccoll1 olt1! chiaro (l rofc~sor Ghcnu·do Ncr ucc i nel suo IJell o c (l:tlr io tlico li bro 1/icol'<li slo1·ici
del ball<lglione tlllil•e-r-.<llm·io toscano alla guerra dell'imLipenat11::;n
etti '18. Prato LS91.
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stesso tenore, nell'ultimo dei qual i ricevuto sull'alba. si aggiungeva che lemevasi nn passaggio degli austriaci tra ltivalla e Goito e si ordinava di premunirsi anche da quel Ialo per imped ire la costruzione del ponte e il passaggio del lì urne. In estremo ri piegasse per Gazzoldo sn Goito; questo paese difendesse cnergica.mente: in ullimo si ritirasse su Yoltn. Non c'e bisogno eli grnnrl i cognizioni militari per vedere in quest.i ordini applicalo fedelm ente il sistema eli quella campagna di voler coprit· lutto, di fendere e p·trarc a tutto, e per r·iconoscere l'inesatto apprezzamento che il ~en e rn l e piemontese faceYa da un lato dello forze nemiche e dall 'altro della forza di coesione dello truppe toscane. Il pretendere infatti che que:;te poche migli aia d' uùmi ni (presero parte al comhat.limenlo meno di 5000) pan1ssoro ad ogni attacc.o da Montnnar<t a. (;oit.o ·contro un esercito agguerrito di 40.000 uomini; che, dopo aver tenuto fermo lino all'e:wemo, r ipiegassero su Goito per (l-<tzzoldo; e ehe per giunl a difendesser-o Goito energicamente può parere pir'l conforme al desidor·io che alla ragione; 3° Che i rinfnrzi promessi nel ·1° dispaccio, e su i quali il De La u~ier aveva ragionevolm ente dirillo di contare, sebbene nnn ne fosse più parola nell'ultimo dispaccio del mall in o del 29 , non furono nè pronti, nè validi ..... percllè non furo no spediti a!Tatto. Solo verso le 3 pom . ossia dopo quattr'ore dacchè luon:wa il cannone, pervenne al De Laugier nn altro dispaccio del Bava che lo avvertiva essere in Goito con ·120 (!) llersn g-\i eri e il reggim ento di cavalleria Nizza; !l resto 1lel suo corpo tuttora in Volta: elle se troppo si trovasse pressato, per iscaglioni si ri tira ~:'e su Goito, elifendesse vsti natamente il paese e in estremo ripiBgasse su \'olia; Di quanto f!iOYamenlo potesse f:ssere alle:~ pom. un r·inforzo di 120 bersaglieri e l reggimento di caVillleria fermi a Goito mentre si co mbalteva a Curtatone e )lontanara ognun redc; ed ~- faci le comprendere del pari come fino all'ora in cui fu spedi to il dispaccio per·durasse nell'ani mo del generale piemontese l'incertezza sulle forr.e nemiche e sul loro ob iel1 ivo, senza di che parrebbe cecitit l'aver preteso da i)OOO soldati nuoYi combo lt.enli da citHfue ore co~tro un nemico quad rn plo, d'intraprendere una lung:-t ritirata fino ;, Goito e di difendere ancora ostinatamente quest'ultima locali lit ;
PI::R U::-< DDlENTICA'l'O
.t.o Che da tuttociò chiaro rrpparisce come, di fronte nel ordini così tassativi. ad un soldato d'onore inco mbeva di domnndare alle proprie truppe tutti gli sforzi di cni erano capaci; che it Do Laugior ebbe (>rdine di difen dere il posto aflid~Hog l i fino agl i estremi e. lo fece sebbene non ;occot'so; che obllo ordi ne di r·ipiega re su Goito e lo esegu i; e che infin e se la r·itirala non fu compiuta coll'ordine desiderabile debbono aceag ionar~ene le vicende del lungo, accanilo ~sproporzionato co mbat tim ento e l' indole delle giova'ni mi lizie non abbasta nza compalfe nella ri ti rata , per qua nto intrep ide c valorosissime nel comballimento; Per ul.timo non ò f~r or eli luogo l'osservaJ·e che rniglior gius tizia fu resa ~i Toscani dagli Austriaci, i quali nella loro relazione ufliciale riconoscono di aver im piegati in combatlimento circa 30,000 uomini, confessano le loro perdite in 675 fra morti e feriti dispersi, e non tacciono che la difesa loro opposta fu strnordinariarnente energica, anzi eroica. Di (Iuesto comhauimcnro essi menarono vanto non già come di un semplice sconrro di :l\'llmposti, ma come cl i una vera e propria battaglia, dal ctti nome in titolarono anzi uua delle navi della. loro marineria dn guerra. Oflt'fl alle qualità di avved uto capitano il De Laug ier confermò la fama di soldato intrepido tld ardimentoso: c niuno può ricordare senza legitti mo orgoglio la fi erezza di questo vecch io avanzo de ll'impero accorrente con ardor·e ;.!iovanife dall'~tno all'nlrro campo ovo più ferveva il per·icolo, e l'èn1pito temerario col quale all'ron tò d~ solo i sr.r oi caccia~ori a cavallo messi in fuga da panico improvYr so, per nannoclarir e riconcl urli nl nem ico, onde travolto e r·ovesciato da Ca\·allo ne ebbe due çostolc rotte e rullo il 1:orpo pesto e malconcio; ciò che non gli impedì tuttavia el i conservare il comando ed il saogne frecldo lino a che non ebbo ridono al sicn ro le sue truppe in Goito. Ed è I.Jell o al pari ricordare la fermezza ò'an imo, de~;;na delle più forli tempre amiche e che f;t ricordare in qualche modo C~iovanoi delle Dande Nere, colla qua le, tul ro pesto .e fracass;~ to, tro1·ò lena , mentrd i medici gl i raccouciava no le costole rol.le, di dettare al civico Lcopo!rlo Cempi ni il rapporto del combatLirncnto ; ra pporto ovo la modestia, la ~empl icitit c soht·ietù nrilita rc non sono invero molLo rispeuaLe o che si chiu de colla ft·nse alquan to rettorica di Francesco I dopo h 1via : << tutto ò perduto, meno l'onore >>.
Dopo Curtntone raccolse gli ava nzi dei to scani a Brescia ed attese per ordine di Carlo Al berto a riordinarli ; ma in seguito ai lrist.i fatti eli ~'Ii Inno ed all 'armi,;tizio del genera le Salasco si t idusse in TÒscan~ ed eb be lode per aver ri condouo entro i confini del grandncato tull.e le truppe e le impedimenta senza perdere nè un cavallo nè un carro . . Ameremmo megli o tacere la pfl rte presa dal De Langier nelle civili discordie dell'anno dopo al tempo del governo di Guerrazzi: e,· sebbene lo scatenanw nto dell e passioni eli quei giorn i sra stato tale da !asciarci appena oggi di~linguere da qual parte fossel'o il dil'ilto ''ero e la legalitit sì da far ricordare il Virgiliano: lliacos int1·a m111'0s pcccatnl' et t::rtnt; nondimeno non sapremmo lodare un soldato che impugna le armi contro il goYerno del proprio paese, sia pure qnesto governo nna fazione dispotica c plebea e seuza l'asscntiTnento dei più. Perciò preferiamo tirare un velo su questo periodo e coprire d'oblio non solo l'opera del De Langier in questa contin genza, ma eziandìo quella de' suoi accn$alori e detrattori d'allora : tanti e cosi gravi fu rono gl i errori , le esagernzioni e le intemperanze di quell'infausto peri odo, che ragione e cari tà di patria vogliono non se ne faccia colpa agli uni piullostochè agli al tri. Rientrato in Toscana colla restuu razione, il De Laugier fu dopo poco nominato ministro della guen a, ed ammaestrato dai recenti esempi come prima necessità della Tc>scana, per togl iersi di dosso l'occupazione austriaca e rendersi degna di alfrontare con sicuro animo l'avve nire, fos~e insta urare le buon e armi , died ~ mano eon alacrità giovanile ad un piano completo di riform e militari; ma, ostacolato dagli altri mini stri ai quali spiaceYa li.L sua militaresca franchezza, e non ~otTetto dal gmnduca che pat'el'a prediligere la vecc.hia poli tici.L lorenese compendiata nel patr iarcale ri tornello: l'rincir•oni, ftlcili c ca nnoni l'r incipin i, ville c casi ui.
egli prefet'i lasciare il servizio attivo e si ritra sse a vita privata nel •1 85~. ~M ori in una sua vill e1ta presso S.·n omenico a Fiesole il 2o maggio ·l ~7 1, nella grave età di 82 an ni.
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PER UN DlMEN'l'lC.\T O
1\' .
. Lontano di T~sc~na, tm~ncano a ch i sc rive stcm·e indicar.ioni per ~~Sef!na rne qu1 d n tratto f1sico; ma da quanto appare da un inciSlO?e a ~pos ta ad una biografia del De L:n1gier contenula nella Gallet·la mll1lare del Lom bro;;o ( l) d'onde son tratte alcune notizie intom o alle sue p_ri me armi. egli fu in giorentù di alta e regolai·e statura, bello dr volto, con naso dritto, mento tondeg•'} iante e sgua rdo ardito ben denoranti la fierezza un po' spavalda : la tempra tenace e ferrigna che pa re avesse eredi tato dall'isola nati a. «Fu uom~ erudito t~olto - scrive di lui il prof. i\'erucci (2) « co~e lo d11n~strano 1 pa_recchi suoi scritti a stampa, nei t[Uali « lut_ll l_m_per f111 e la glorr a d'Iralia e lo svegliatla dnll 'ignavia! (< q_ ullld.t lu scmpru in sospetto al Go vcl'llo. Era però di caraLLere « r1senttlo e so ldatescamento arrogante ..... ; il suo alleg•~ia rs i e il « gesto nrea parecchio del tragico da areua, talchè si ou;cfaonò il « soprannome di (;enernl )Jedoni, comechè il }fedo ni ~·utist~ tea<1 Lrale appartenesse appunto alla scuol a dei frnseo1riatori e "estico1');, 1l . . . « 1atat·t ma n lP. l'il li ed esagerati. » . Data la tempr·a dell'uomo, pare dovesse essere un difelto scusal_>rle quello del_ « carattere_risP-ntito e soldatesca mente nrrogante »; l~rs~ a~c~ sam_~arso tale 111 qu ei ~ iom i ai volontar·i toscani, i qual i d1 dtsc1pl1nR mrhtare non potevano avere una nozione rrwllO esatta· ed alla pop?lazione loscana d'allora in genere tuLLa. garbo e gen ti ~ lezza, ma ~ •spost_a a ~omprendere ed ammirare più il sluwiter in modo che ti {o1·tttr?" m ?'e, a gustare meglio il dolce che il brusco. In quan to alla. tcatr·alità, e a quel fare da miles glo?·iostt\· e talvolta ~n po' chisciottesco che appare qua e là anche ne' suoi scritti. non d•remo nulla altro, senonchè molto debbono nvervi contt·ìhuit~ l~ _tempra (isicn , l'ed ucazione c la vita avventurosa: certamente, p1n che una posa, fu un abito particolare del carallere non ma i di ·, l ' ., t· · · ·l'(0 .GIACOMO · J.•m rllloso - ViCe . d ci priotal'i aeuerh ••·t1• <• ( •' .,,.,. ' tiCI<I l h (l la lU t/le S~ (li mse1 o tidle {Juerrc no.110ieom.elle - (florroni e ScoUi 18$3). !:!) G. :"'~>nucct - Op. cUala.
~
PEI~
UN Dl iliENTI CATO
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smosso fino nella vet.:chi ezza . Del ros.to pare che si possa addurre a. sua discolpa una l'<lgione di qualche peso, cioè : che la tcatralilà e la braveria alla J)' ArLagnan seppe conservarle da vecchio -~o me da giovine, sui campi e fra il liscbiare delle palle non meno che nelle parate e nello conversazioni . Non so decidermi a chiudere questi cenni sonza cedeee alla ten- , t.azione di isti tui re tl n ralrronto fra questo toscano ed un altro valoroso soldato dell'indipendenza nazionale, il napoletano Guglielmo Pepe. Ambedue di nna edcucazione class ica alquanto rettorica e un po' negletta ; aman ti dell e belle frnsi e delle arrin ghe eloquenti; fiden ti oltremisura sul valore dell e loro truppe come sul proprio, e sull'ascendente che la loro persona e le Iom pa rlate enfatiche potevano eserci rare sni giovani solda ti ; ma ardi ti, fieri, imperlerriti, prodi, sprezzanti d'ogni pericolo. Il Calabrese come il Toscano, figli entrambi della rivoluzi one la servirono con traspo rto; ma il primo più nll.empato di qualche anno potè avanti il 18 15 sal ire ai primi gradi , menlre al secondo non fu possi bile raggiungere che quelli su ualterni; qoindi l'uno, come general e, come cospiratore e come uomo politico, ebbe una parte principalissima uei molti e gravi avveni men ti del suo paese; nel n1entre l'altro, nella lrancruill ita beata dell a sua Toscana, rimasta qu ieta per trenlatrè anni , ascese lentamente e non ebbe ' modo di legare il suo nome ad avvenimen ti notevoli. · Nel '184-8 generali di rlne pr·incipi tiepidi fautori del la santa causa d'Italia, queste due vecch ie reliqui e dell'impero si trovarono alla Lesta delle truppe dei rispettivi stati e si mostrarono degni delL'a ntica fama e della nuova impresa . Al De Laugier mancò la vasta scena degli avvenimenti po litici ch e si dischiuse dinanzi a Guglielmo Pepe, onde questi, ora in favore or contro il govern o del suo paese, fu sempre alla testa ecl in prima linea ; e gli mancò pure l'aureola dell'esule c.he adornò la fron te del Carbonaro Calabrese per 36 anni shandito dalla patria: ma sui campi di battaglia come negli ozi forza ti della pace, arditi, valoi·osi un po' chisciotteschi nel senso migliore della parola, amanti della patria e delle armi, ebbero essi moltissimi punti di rassomiglianza.
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PER UN DlMBNTIOATO
PE& UN DIMENTICATO
Se il De Laugier quindi non raggiunse, per le ragioni anzidette, la ri nomanza del Pepe, ed a lui spetta un posto meno elevato nella scala dell a ri conoscE'nza nazionale. non meritn pero, seg11atam ente in Toscana, l'oblio a cui lo si è condannato: e se dal generale carbonaro si sono intitolate in più citttt d'italia strade, piane, caserme (queste ultime con ide:1 non troppo fc li c~ 1... ) non sembra conforme ad eqtlith elle dal nome del genera le di Curtatone e Montanara non si abbia a chiamare neppure una viuzza in Toscana, e che alla sua memoria non debba dedicarsi la sempl ice lapide di cui non si defrauda il più modesto industriale e il più pacifico capo sezione.
v. Nello scrivere del generale De Laugier non ho avuto in animQ di det.tare di lui una vera e propria biografia; (rne ne mancavano i materi;lli e l'arte) ma mi sono proposto due scopi, o per dir meglio ho accarezzato due speranze. La prima di richiamare alla memoria questa figura di soldato che, nel rifiorire di ricordi patriottici del '18&.8, avea pur dritto ad una parola; ed invogliare i cultori delle patri e memorie a dettare di lui una completa e documentata biografia, valendosi dei documenti ctJe es isteranno senza dubbio negli archivi di Toscana e delle carte ehe, al dire dell'egregio Nerucci , 113 signore Coppi, eredi del generale posseggono. E tanto più è senti to il bisogno di una biografia silfalta in quanto, ch'io mi sappia. poco se ne è scritto e se ne conosce, e persi no le enciclopedie più o meno popolari e i dizionari biografici italiani ove tanti Carneadi hanno trovato la loro nicchia, tacciono su ll'argumento; diguisachè se si vuoi saperne qualcosa bisogna - umiliante a dirsi - ricorrere ai dizionar·i biogr·alici frances i. La seconda speranza è che se i toscani, della salulare resipiscienza contro la lunga apatia hanno saputo dar bella prova col monumento. a Montanelli, possono essere stimolati a perseverare raccogliendo offerte per un modesto monumento anche al De Laugier.
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Questo sa;ebbe il vero complemento di quello: dopo l'uomo del pen$\ero e l'anima dell'idi ll io patriottico del 1848, l'uomo del~a spada che l' idillio tradusse in storia mercè il nervo del braccro e la virtù militare. Con esso, •>ltre alla loro memore ricono·scenza, dimostrer•·bbero i toscani di sde~nare e respingere quell'elogio iqsidioso che fra i loro meriti esalta su lutti la mitew1 e sempre la mitezza, vi1tù di femmine; e di volt3r riannodare la loro vi ta nazionale alle virili tradizioni di quei fo1·ti U•lmini che, da Farina ta a Castruccio, da IYiovanni deliP. B •nde nere <t Francesco Feri'Ucci, d;Jgli Strozzi a Piccolomi ni difesero e fecero gra nde la Toscana colle armi libere o le pro1~accia rono vanto e riputazione presso gli stranieri nei tempi della servitù. IJ giorno nel quale un ricordo marmore1> fosse alzato a! De Lan11ier i toscani dovrebbero incidervi un'epigrafe esprimente n qu esti sensi: CESARE DE L\UGIER GE ~ERALE
I ToscANI PER TRII: SECO LI mBELLI I GONFALON I DELLA l'ATtilA LIBE RA GIACENTI SOTTO I SANG UINOSI MUCCHI DI GAV INANA E ~1..\RCIArì O RIALZARON O AL SOLE PER COMBATTERE A CURTATO NE E MONTANAI\A -
LUI DUCE-
LA Plli)[A BATTAGLIA
D E L L A N U t) V A
l
T A L I :\ .
POM I'ILI O SCIIIARINI tenertte eU (anttria.
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ANNO UX.VJII. -
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LA BRIGATk CASALE
LA BRIGATA CASALE Come uaCI{ne c come \'isse fino ai di nostri
Le pal me tloll a glorln mni non s':~ppassi scono: e,;:<~ s'i nlioran o di una \Wimavem e-
terna.
·
(Bnws, ri,;po;tn al Desli11o co·mune).
Ema.nuele Filiborto di Savoia inguainattt la spada dopo il memorabile lO ago»to 1557 ·e fatto ritorno nei riconquistati suoi dominii, vi trovava.il popolo immiserito avvilito, ignorante, infiacchito dal lungo sermgg.i.o. A E manuele ·lriliberl;o dunque il gran còmpito di riordinare .il suo Piemonte, ridonando ai sudditi ordine e pace. E, mettendo subito in atto la sua tamosa e assennata r i . fon~a nell"esercito, abolendo le milizie feuda li e ureanclo la milizia regolare p<tesana, il saggio prinuipe riuscì. ben presto nel dif.fì.cile assunto. 'l 'olti - se non radicalmente, - in ma.ssim<\ parte, i mercenari, gente avida di guadagno, ladra per mestiere, data ad ogni sorta di vizi e sostituiti a quelli g li abitan ti del pa.ese, soli e veri. .interessati alla difesa del proprio, l'eser~ cito veniva educando :;è e gli altri, r.iport:tnèlo in seno alle fam iglie tutto quel b uono e quel bello di cui ht mente e il cuore s'anicch iv<tno rnan mano.
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E fu appunto e specialmente per le gr andi e radicali riforme portate da Emanuele Filiberto al suo esercito che il Piemonte acquistò presto iu Italia il titolo di potente in armi e di fedele all'ordine o al suo principe. E se in tre secoli di rivolgimenti, v'ebbe un paese in Italia salvo dalla dominazione straniel'a, o iu cui il nemico non potè mai saldamente impiantarvi le suo tende, lo si deve alle istituzioni e riforme di Emanuele F iliberto o in più special modo alla sana costituzione, alla buona educa?.:ione fisica e morale che quel principe seppe dare alle sue milizie. Da quell'epoca l'esercito fu il primo e gr<tnde amore di tutti i principi di Savoia i quali, italiani di mente e di cuore, fin d'allora miravano all'unione di tutte le terre italiane sotto il proprio scettro. E mentr e tutta la llenisola infiacchiva, malmenata da tiranni principotti, tiranneggiata e vilipesa da superbi padroni, nel piccolo P iemonte si lavorava inconsciamente alla preparazione del futuro riscatto. Mentre i tanti tirannelli dello altre reg ioni d'Italia taglieggiavano~ stupravano e impiccavano, un principe di Piemonte pensava e scriveva: Italia, ab, non temer !....... Chi desia di sottrarti a grave pondo Contt:o te non oougiura. Ardisci e spera! (l ) ~
* * Carlo E manuele II, seguendo la via sì gloriosamente traccia tagli dai suoi padri, sottoscritto il dì 31 luglio 1665 il trattato di Pinerolo imposta. a lui ed ai Valdesi contro cui guerreggiava dalla suparba volontà di L uigi XIV, si diede a tutt'uomo agli stlldi della pace. Fra le innumerevoli cure date al commercio, alle arti, alle scienze, il principe intese specialmente a riordinare l'esercito ridotto a ben misera cosa. (Il Carlo l!:manucle 1 di Snvoi~\ al cav . Ci. farsi liberatore d'Italia.
n.
Mal'ini che lo esortava, in un'ode, n
LA BRlGATA CAS.tLE
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LA BRIGATA CASALE
-~a~dì -·- i~ modo assoluto -- dalle bandiere piemontesi lo mthz1e for~stwr~, pubblicò severissime leggi sulla leva, in segn~ndo a1 suo1 sudditi essere la difesa della patria il primo obbhgo d'ogni cittadino. Fu ~gli p~im? a stabilire e ordinare dettagliati regolamenti m~htar~, i1ssare gli stipendi, prescrivere uniformi. la ~erarch1a d_el gra~i, le ricompense e le punizioni. Ft~ egh a. creare 1 regg1monti stanziali di fanteria che chiamò: fantena nazionale. E fu in grazia di tucte le savie riforme introdotte du. ~uel principe che ~l piccolo Piemonte potè essere per tanto ~mpo tem~to e r1~pettato da tutti, e su ottantacinquemila combattent1 che gh ~tati italiani, presi tutt'insieme potevano ~llora mettere 1n campo, ben quarantamila erano dati dal P1emonte.
Y
. « L~ nazione italiana non pot1·à mai 1·ecuperare il suo antwo. przmato mo1·ale e civile sul mondo , fi~ncl'•·e' l'uomo ~a 't z· . . zano de t nostn tempz non sadt cliventato pet?"i et (q-uello clell'a t· Roma (1) ». n zcu
Scriveva cosi un celebre nei temp· · · . . . ' l m cm pensare ad una_na~wne I~ali~na era delitto; nei dì in cui parlare d'una Itaha . h bera e mdlpenclente, saldamente cost-.l.·tnl.ta , e1.a . un, ut opla. E lo stesso _celebre scrittore filosofo era ben lontano dal supporre. che m pochi anni 'di lotta, l'Ital· • w,· avre bb e potuto essere fi:1almenlie Nazione e Stato. La storia del nostro risorgimento ebbe in sè tant· t· 1· · d' · 1 e a 1 esemp1 l ero~smo e di grandezza che i poeti potevano bene cantare con Sicura gioia: l'antico va!Ol' Neg·li ita!ìci cor non è ancor rnort.o.
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Venne il ·gran giorno in cui dopo tanto gorgogliare e ruxuoreggiare sorda.mente sotterra, il gran cratere s'apri d'improvviso, lasciando li bero L'adito a quella gran :fiumana di sangue generoso. ~~ tutfun popolo di ardenti o wolenterosi che, precipitando s ul nemico della patria, romana.mente pugnando, seppero romanamente morire per il gran riscatto. Come ebbe l'Italia, in qual modo e a qual prezzo la sua indipendenza e unità? Semplicissimamente: l'uomo italiano dei nostri tempi, diventava pari a quello dell"a.ntica Roma per rid<tr e alla nazione italiana il s~w antico primato morale e civile sul mondo. La grande rivoluzione italiana veniva preparandosi non da. anni, ma da secoli - e poichè fu caduta l'antica Roma, attraverso il buio dei tempi, di poi noi possiamo chiaramente scorgere un sottilissimo raggio di quell'esistenza eroica di animo· e di valore, mantenersi sf.tldo fino ai giorni piti. moderni, l;'ivelaudosi di tratto in tratto di tempi, ma chiaramente, a Firenze e a Ga.vinaua e a Barlètta e a Legnago; a Genova. e nei vespri celeberrimi, e dovunque era fama e gloria e sacrificio. E per quel tenne filo di luce, da quel raggio vediamo nascere poco a poco ed infiltrarsi nei cuori italiani le antichissime volonta, i generosi propositi, le gagliardi aspirazioni e nn sano desiderio di patria e eli potestà. Ecco come nei tempi moderni le virtù dei nostri padri ci meravigliano e ci entusiasmano; virtù che sono le stesse virtù dei padri antichi; ecco come il carattere eroico e generoso dell'italiano di quei tempi remoti, che anche durante la notte medievale aveva dati, rari st ma pur splendidi segni di vita, potè con~ervars i e risorgere tutto bello delle prime virtù nell'nome moderno, più sano d'intenzioni e generoso, fatto più maturo e più audace o meravigliare il mondo con tutto quel grandioso periodo di eroismi e di martirii qual'è l'epoca delle guerro per il nostro risorgimE.\nto. Ed era avendo a capo uu principe di Savoia che l'Ita.lia. doveva risorgere; ed era condotto da uno di quei principi
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L A BR IGA TA CASALE
magnanimi e generosi che l'eser cito piemontese, fatto italiano, doveva cor rere vittori'oso la gran penisola, benedetto da tutto un popolo che pugnava con lui. . S~~·isse il primo Napoleone che una r ivoluzione è sempre 1l pm g ran male che la collera divina possa infliggere ad una nazione (1) Può essere che una rivoluzione sia un g ran male; ma è sempre uu gran bene quando i frntti ch'ossa reca sono ht conquista dell'ideale di tutto un popolo; }a, r ivoluzione è sempre un gran bene quando da tutto un popolo è pensata, preparata., desiderata, voluta da secoli, aiutata da una volontà suprema che la guida risolutamente alla vittoria. E fu da quel giomo avventurato che suonò liber o: o Ita lia, 'l tripudianto coro de g li inni sul tuo novo alta.re: di s uperba armonia letizian te i t uoi poeti prendano a can tn1·e: sei t u do! mondo 'l sospirnto eliso, palpita un sogno in ogni tuo sorriso, ne la splendida. tua ,-olta stellare!.. .. (2)
..
* * _I col?nnellati istit uiti da E man uele Filiber to, erano corpi d t fant1 che comprendevano quattro o sei compagnie della forza numerica dai tre ai quattrocento uomini. Queste com . pag nie erano divise in quattro cent urie e ques te ultime in quattro squadre. Gli uomini arr uola.ti nei colonnellati non ab~andon~vano le loro casf\ se non per nocessitit di guerra, e s1 . eserCI~avan? .alle a rmi e nelle militari discipline rac~oghend?si tutt1 1 giorni festivi sotto il comando d'appositi tst rutton , e due volte all'anno sotto il comando del proprio colonnello.
« È questa l'istituzione - dice il B os.i (·f) N At•o r.E:ONE. (~] L CONFOOTL: -
che diede al
popolo piemontes_e quel~o- spir~Lo militar~ ~nto necessa~~o alla solidità degh eserc1t1 e che tanto g10vo nelle gnen:e successivamente combètttute dalle mj}izie subalpino (l'· Carlo Emanuele II volle soppressi i colonnellati e istitni un reggimento che egli chiamo di fanteria na.:t.ionale o che prendevano.·nome dal colonnello che li avevtt ~evati. F inalmente con ccl icéo del 19 ottobre 1664, 1l dnctt dava definitivo assetto a ()uesr.i suoi lmovi ordinamenti: stabiliva l'an7.ianità e la denomina7.ione dci primi reggimenti dt fan teria nazionale, chtama.ndoli, non più col nome doi comandanti ma: reggimento dell11 Gnardia, Sa,-oia. Ao:;ta. ::.Vlonferrato, Piemonte e Ni-.?.a. In prQcedere di t.empo altre cd aln-~ molte furono .le I~O difìcazioni a vvenuto uogli or cl inament1 della fan Lena l'HOmontese - e sarebbe troppo lnugo il notarli tutti - m:~ ho voluto seo·narc CJLÙ il nomu dei prtmi reggimenti e i l mor1o o . . . in cui fur ono costituit i, porchè sono <)_uelli il pnmtsstmo c vero nucleo clelFoclierno esercito nazionale italiano. Al duca Carlo Emanuele II deve adunque la :;ut~ primativa esistenza la brigatn Casale -- formata adesso dall'H o e -12° re.gg imenr.o fanwria - nome e scissione che si ebbe assai più tardi. n duca l'aveva allora formata con alcune compagnie di nn soppresso colonnellato d i Livorno aggiun te a d ne Altre grosse co1npagnie dell'antico reggimento del marche:;o <li .Con dr~y, ed aveva clri.a.ma.to il unovo uorpo: Reggi,nenlo clt J.ì lonfei'· r·ato, affidandone il conumdo al signor marchese eli LiYorno, già capo 'dell'antico colonnellato di q nel nome. Così formato, il nuOYO reggimento si preparò ad emulare la gloria dei snoi confratelli e a mantene~· . a_lta ~ imeme~ r ata la bella fama cho gi:'t godenmo le nuhr.tc ptcmontcsL Dal 14 luglio 1664, da.ta di sua creazione. fino all'anno 1672, pnò dir si che il reggimento non ha- preso par te ad alcuna campag na: attese ad istrnirsi, a fa.rsi for te cd agguerrito.
llaccMti della calli'vilti.
P;peria
dii I'A I1iP.
(il Pco
nost. -
Dizìona1·io sto?·ico-bionmfico-lopogl·a{ico mililm·c tl' lla lìa,
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Ma finalmente, l'anno 1672, segn ò la data in cui doveva aver principio una gloriosa esistenza. Fra la repubblica di Genova ed il duca di Piemonte correvano da buon tempo acri malumori per ragioni di confine v-erso il Nizzardo; e gli astìi si acouirono sì fattamente che fra principe e repubblica scvppiò la guerra. Sul colle di Nava il nuovo reggimento piemontese doveva ricevere il battesimo del fuoco. Il colle era tenuto dalle truppe repubblicane che vi avevano presa buona posizione e le milizie di Piemonte dovevano occupare le alture circost-anti, attaccare il nemico ed impadronirsi a viva forza del colle. I Piemontesi si accinsero all'opera con ardore, ed il r eggimento Monferrato chiesto cd ottenuto di poter essere del nucleo principale d'attacco fece, in quella .aspra giornata, tanto buona pr ova da saper strappare al nemico non solo la vittoria, ma riportare anche, glorioso trofeo, una bandiera genovese. Il giovine reggimento fin dalle sue prime gesta s'acquistava fama di valoroso e intrepido. I ntanto, in quel torno di tempo (1675- 1690) re Luigi XIV già conchiusa la pace di Nimega, dettava alterament~ legge all'Europa; ed i suoi Francesi, padroni di alcune fortezze, opprimevano il Piemonte da Casale e da Pinerolo, obbligando il duca Amedeo II di Savoia a perseguitare i Valdesi. Il duca, sebbene a malincuore, dovette acconciarsi pur truppo alle pretese del superbo monarca di F r ancia; ma, scoppiata finalmente la guerra di tulita Europa contro Luigi, Amedeo dopo essere stato parecchio tempo dubbioso, l'anno 1690 finì per votarsi anch'egli nemico di Francia, e si unì ai coalizzati. Ma il povero duca non soccorso dall'Austria come gli si era promesso, si trovò solo a lottare contro Francia. In questa lunga guerra, il novello r eggimento di Monferrato ebbe modo di ecceller e sugli altri per valore e virtù di sacrificio. N el 1.690 prese parte fl.l fatto d'armi di Villar ed obbligò il grosso battaglione francese di Claremban a cedere le armi e costituirsi prigione tutto intero.
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Ma non sempre la vittoria .sorride ai generosi; Nella terribile giornata del 2 agosto una parte del .reg. to Monferrato che si era fortificata nel Castello dl.Ca;:;:;n_ grossa borgata piemontese a p?chi chilometn d~ lo vi fu assediata dalle arrabbiate truppe frances1 . P mero l' del ge;nerale· Catinat. (~uei prodi sostennero l.n~g~ment~ . as. due f•Hiosi assalti· dati dai Francesi md1spett1tl per sed10 e " · . . . tanta costanza; ma decimati, fin·iti, stancht, affamati, stre~ mati dalla· lotta ineguale, aì. terzo assal~o quel pugno d1 · t 1m ' · v 1·ta dovette cedere le armi, e 1l crudele generale .nmas . . . . di Francia ordinò che tutti quei generosi fossero passati a fil di spada. . . . Più d'uno però di quei disgra.ziat1 n us01rono a sc~m~are all'eccidio, e riuuitisi a Bricherasio, si raccol~ero •. s~ .rlOrdinarono e saputo che una forte colonn~ nem1~a Sl d1ngev~ ta uscirono dal villaggio, s1 slanCiarono a que11a Vol , . · suf dt essa come leoni sulla preda e obbligarono. 1l ne~1co ~ .ug~ gire, lasciando sul terreno buon numero d1 mortl e fentl, d1 armi e dj, munizioni. lf
* * · t.1 giorni di continua e ben lott_·a,. il nostro Dopo t an . nutrita . .. reggiment o era dissanguato, sfimt.o, n~otto ,agh. estre~u, sicchè il duca di Savoia pensò a. n formrlo d arm1 e darmati e nuove reclute entrarono a ingrossare le file del reg' gimento Monferrato. · . Il nemico aveva però invaso il ducato d'~o~ta, v1 ~ena:a strage e continuava la sua marcia avant1 d1 conqmsta m conquista.. Il reggimento fu quindi inviato nel Valdostano do:e prese parte a fatti d'arme di poca importanza, ma res~I.ng~ndo sempre' il nemico, obbligandolo ad . ab~andon~re. p1~ .d una delle terre invase· {i.nchè il suo prm 01pe lo nch1amo m Val di Susa dove pÌl\ urgeva il bisogno, e lo lanciò contro le nuove truppe francesi che invadevano quel paese.
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LA RRIGAT A CASAL F.
Qui il reggimento Monferrato ebbe su bito buona fortuna. Dopo vari scontri di poca entità, tutto il reggimento prese parto al combattimento di .Avigliana dove si copri di gloria, fugando nn grosso battaglione francese e riportando al duca di Savoi-a che dall'alto del castello ammirava tanto valore, una bandiera strappata al nemico. Era la seconda che i valorosi di Monferrato guadagnavano sul ca111po. Il di 18 agosto 1690 il valoroso reggimento fu inviato a Staffarda. . - Voi vincerete! - disse il d uca, c congedò il reggig1mento fra g li squilli delle tr ombe e il r ullo dei tamburi gridando: Viva Savoia!.... ' Il generale Catinat eon un enorme numero d.i combattenti andò incontro al piccolo e ormai mal ridotto esercito piemontese. L a battaglia d i Staffa.rda va contata ii:a le più terribili d i quell'epoca. Si pugnò con ardore da ambo le parti; ma la for tuna volg~va b~ni~~1a ai J!'rancesi, più forti di numero, più ricchi d1 armi, p~u avvauta?giati dalle bu one posizioni occupate. Sulle pnme l'esercito piemontese andò a dar di cozzo con~ro q_uello nemico con una violenza tale che il generale Catmat ebbe a temere della buona riuscita della O'iomatn· ma riccvuLi rinforzi c rifornito d'armi e munizio1~. l'eser~ cito di Francia ebbe la vittoria. Il valore piemon.tese in quel giorno fece prodigi; ma, inutilmente, il reggimento Monferrato fn sempre tra i primi · al fuoco e fra ()'li ultimi ~ella ritira.ta.;. f~r~o, imperterrito, costante, da q nella, pugna megnale .sl r1tJro soltanto quando, visto inutile ogni sforzo. ebbe lasciato sul cam po i. due terzi dei suoi.
Bosi e altri, ci danno molto, ma non tutto e non sempre nè bene nè per intero. La storia ha i suoi dir itti e i suoi doveri - d ice uno scrittore fra'ncese: - Il diritto della storia. si è. di non accogliere entro il suo dominio se non o~e fat~i ~ompleti e~ incontestabili, si è di gittar via dai suo1 arch1v1 documenti incerti od inesatti; è dovere dello storico sceverare la verità da t utte le nubi che l'otfuscano e di porla nella stor ia nel posto che le compete. Lo storico dove el~varsi al. di sopra· dei partiti, delle passion i, degli. intere.ssL. Solo I.solandosi in cer to qual modo nelle elevate regiOlll della smtesi può assicurarsi la calma e l'imparzialità dei suoi gin~ dizi,· senza di che la sua opero. riesce null'altro che un hbello d'occasione (l). La storia dell;esercito ·- storia di ard ite gesta, eli maO'nanime imprese; di quest'esercito che ha saputo operare O"ran miracolo della. r edenzione italica e dell'unità - deve b . d essere scritta ad educazione del popolo, i:!cnt ta. a una penna che sappia con efficacia eli narrazione e potenza, i~ se~nare alle masse quanto possa nn popolo educato alla v u tu dell'armi. Chi, sarà quell'egregio che saprà leggere in quelle tante reliquie ammassate nell'armeria. di Torino, in que~lc bandier e lacer e, in quelle armature che sanno ancora eh pugna, in quelle armi da cui gocciola ancora sangue nemico, in .qu~i medaglieri, .in quei trofei di battaglie, ùi sconfitte e d1 :'Ittor.ie; chi saprà trarre di là non bugiarda, non ~ill~n.tatnce~ ma sincera. senza favole e sen7.a lacune la stona militare d1 tutto un p~polo, scritta per il popolo?
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" * * La storia de~l'~sercito piemontese non fu dettata ancora., Le opere del gwotti, di Promis, Cibrario, Pinelli, D'Ayala.,
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L'anno 1675 il reggimen to Monferrato fu all'assedio di Casale, poi, con le truppe poste al comando del generale \ (i) Duca di Gl'amonb. -
D:tlla llevue de fo'I'M!cc .
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Hayes, fu mandato a pacificare le insorte province di Mondovi e Ceva, entrambe in sommossa perchè rifiutavansi pa- ' gare le nuove gabelle sul sale che il duca Vittorio Amedeo TI era stato costretto ad imporre per far fronte alle enormi spese della guerra. Acchetate finalmen te quelle province, il reggimento ebbe una splE?ndida parte nella g uerra per la successione di Spagna, partecipando con bell'onore alla batta.glia di Chiari il l" settembre 1701, combattendo gli Austriaci. E dopo aver dato buon esempio di sè sotto le mura di Mantova ritornò in Piemonte dove al reggimento era serbato un bu~n posto alla memorabile difesa di Torino del 1706. . La storia di quella difesa è nota. Luigi XIV, che osteggiava Leopoldo d'Austria per avere a sè la corona eli Spagna, indispettito contro il duca di Savoia che aveva sottoscritto con l'Austria trattato d'alleanza. spinse un poderoso esercito ad invadere il Piemonte. . · La guer~a v~lse a_ male por il piccolo ducato il quale, come al sohto dimenticato dali'Austria, si trovò solo a combattere contro il potente esercito francese. Vittorio Amedeo, dopo aver perduto in una dolorcsa successione d~ sconfitte. il contado di Niz:r,a, la Savoia., e quasi tutte le_ p1az~e f~rt1 piemontesi, vide accamparsi sotto le mura d1 Tonno, m quella gran pianura che si stende tra la Veneria e la capitale, sessanbotto battaglioni nemici e ottanta squadron~ di ~avalleria, a cui egli non poteva opporre che ottom1la cmquecento fanti o-ià chiusi in •rorino d 'l o . uem1. a ch.e an~ra presidiavano Cuneo e altri cinquemila 1 quah cap1tanat1 dal duca stesso, facevano la piccola guerra battendo la campagna. . . Vitto.rioAmedeo aveva visto cadere a poco a poco in quella d1s~raz~ata ~uerra i suoi migliori soldati e i suoi più bravi cap1ta.n1 e ndotto com'era ad essere assediato nella capitale del ,suo -regno, non aveva altre speranze che nella virtù militare dellè pochE: truppe rimastegli o nell'affetto del suo pop~lo. }~ffi.data la custodia àella città al marchese di Caraglio - 1l celebre difensore di Nizza - il duca uscì di 'fol
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rino con poche truppe a di\':lturbare il nemico ne' suoi lavori d'assedio; e fra quelle eravi una grossa compagnia del reggi~ento .Monferrato. n principe incominciò cosi quella guerra spicciola che tanto molestava i Francesi e che gli servi tanto bene r.. stancare il nemico tenendolo in continuo all'arme e distogliendolo troppo spesso dai lavori d'offesa. La compagnia di Monferrato uscita di città con il duca era com.andata dal cavaliere Barrosio, il quale seppe subito sì bene operare che, incontra tosi in un con voglio di otto carri carichi di vottovagli.e francesi, piombatovi subitamente addosso se ne impadronì, fugando i soldati di scorta, facendone prigione parecchi, e la sera stessa fece condurre prigionieri e bottino in città. Così guerriglia.ndo il duca· si r idusse coi suoi sotto Saluzzo dove lo truppe piemontesi guidate dal dnca stesso seppero - dice Carlo B otta - - ùimostra.re q uauto valesse un alto coraggio regolato da capitano forte o prudente. I Piemontesi troppo pochi di numero, dovettero da Saluzzo ripiegare verso il Po c al passaggio del fiume si scontrarono· in un corpo francese che cervava di impedire a loro il passaggio. Lo scontro fra i due nemici fu terribile e il duca stesso corse gran pericolo di vita; riportando gravi ferite il giovine principe Emanuele di Soissons, il · conte San Giorgio, ed il cavaliere Barrosio comandante la compagnia di Monferrato. Ma qùi i Piemontesi ebbero buona guerra e l'iusciti a fugare il nemico poterono liberamente entrare in città. Intanto i Francesi lavorano a tutt'opera intorno alle mura della capitale piemontese. Il reggimento Monferrato era posto tntto a difesa della cittadella e ai lavori di quoi bastioni. E mentre i soldati lavoravano alle mine e alle trincee, gli ufficiali dirigevano i layori con pa<lienza, amore ed energia. In quei giorni il reggimento era comandato dal colonnello conte Cacherano della Rocca, il q naie, incontrato una notte da Vittorio Amedeo sui bastioni a spiare le mosse
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nemiche ~d esorta~o dal duca stesso a ritirarsi da quel luogo tanto penc~loso, r:spondeva: « Mio principe, non vi è pericolo dove SI lavori per voi e per il Piemonte. » E il bravo 0olonnello volle rimanere sui bastioni a faro quello ch'eaJ l· ch tamava 1l suo dovere. In queJla memorabile difesa di 'l'orino - che il L amarmora chia~a gloriosa pel principe, per le truppe e per il p.opolo - ~nnumer.ev~h furono gli atti d i generosa abnegazione e gh esempi d1 soda virtù militare. E mentre il nemico lavorava, lavorava alla distruzione dci ba.stion i torinesi, alle suo spalle piombavano ferocissimi e veloci i soldati di Piemonte recando alresercito di E'rancia tutto quel danno che loro era possibile. A. quello uscite improvvise dalla città, cha erano ognivolta danno .g~~t~dtss1mo al nemico, i.l r eggimeuto Monferrato. prese vtvlssnna p~trte e più d'un suo ufliciale lasciò glonosamente la vita in quegli scontri. L a storia registra i nomi del 'Wilippi, La Grasse, D e' Cigliè e G~tta, moria combattendo agli ordini del duca in quelle sorbte. .. ~inalmente i Francesi nelle pr ime ore del 30 agosto, ~01 presa uua mezzaluna ~t ponente presso un<t porta di soccorso, stavano per ·entrare e impadronirsi d~Ua cittadella c~e avreb.be reso loro padroni della città senza l'eroismo di P ietro M10ca. col sacrificio della. sua vita salvò Torino e con Torino il P iemonte. · tese, an1ta. · · t'1 c·[a un forte soccorso . Esercito El popolo p1emon d1 truppa condotto dal I)rincipe Euaen · plOm· · d 1· s · . · o - 10 avOia, baron? sul nemwo e con una serie di vittori<~ riconquistarono 11 perduto. o
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In quel memorabile assedio il reggimento~{onferrato lasciò ·, 1· · trecento soldati vittima del loro valore-, fra O'li. uffiC1a11 . 0 mor~1 fur?n~: ~arrosio, Talpon, Caquerau, Peyrani, Garoné, ColhJ J?e G1ghe, Matta e Hoberta; fra i feri ti più gravel~ente: D e Ia Cantarena, Sordi, l3ottero, Braicl a, due Boasso, Saluggta, Casanova e due F ili.ppi.
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Con la vittoria di 'l'orino in cui esercito e popolo pic!llOntese si copersero di gloria, obbe principio quella serie di vittorie che liberò .in massima pal'te· il Piemonte dallo straniero e che guRdagnar ouo al dllca Vittorio - coi trattati di Utrecht e di l~astadt - la corona di Sicilia, cambiata poi nel 1720 con quella di Sardegna. Ed al reggimento Monferrato era riserbato l'onore di scortare nel 1713 il re Vittorio Amedeo II quando questi si recò in Sicilia tL cingere la cm·om~ eli q nel regno, e ne riparti quando l'isola cadde novellamento in potere della Spagna l'anno 1718.
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* * Il tempò è un finme - soleva d ire llia.rc'A.urelio - che mena. seco rapidamente quanto si produce; pure dei già fatto sempre, so nou molto, alcnmL cosa rimane. Il tempo passa tr!lscinanclo eou sè uomini e cose, opere ed idee; ma ciò che il tempo non può distr ugget·e, ciò che il g ran fiume npn pltÒ travolgere uelht sua inesorabile corrente, è il ricordo dell'avvetuuo, buono o cattivo che sia, il ricordo degli uomini e delle opere il cui nome, il cni effetto, resiste nella storia ali<~. bufem dei secoli o ,·ive d'una vita efficace nella mente e nel cuore dei popoli che si succedono. . L e cattivo opere sono più presto o scordate o non cn· rate, mentre lo huoue mantengono viva l'ammirazione <.:alda e continua. Il ricordo dell e g randi opere vive più a lungo che non quello delle piccine e la memoria di chi lo compì, indicata dalla storia n.i futuri, non si spegne, ma brilla fortissima in ogni epoca, di ltlCe nuova, oggetto perenne di ammirazione, di esempio e di river enza dei popoli. Per noi soldctti itali~mi, la conoscenza della stori<l dell'esercito piemontese è uu dovere, sacro dovere, perchè fu· quello che segnò il principio dell'esercito italiano, perchè la vita di q uell'esercito ci offre tanti c tali esempi di virtù
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militare da farci bene andare orgogliosi siasi inestato su quello l'esercito della nuova Italia. Riandando, di quelle epoche, le vecchie carte che trattano d~ll',esercito_ di P~emonte, tu non sai se più ammirare la v1rtu guernera dt quel popolo continuamente in lotta con tutti ~er l'esistenza propria e la salvezza del suo principe, 0 magmfìc~re la saggezza e costanza di qu~i regnanti che seppero Il loro popolo sì fortemente educare. Ed era solo con quella educazione eminentemente militare a cui s'erano tanto_ facilmente adattati i Piemontesi che i principi di Savoia poterono avere quei soldati « del re cttstocli e clella legge, schiavi sol del dovere, ·usi obbedù· tacendo e tacen.do morir·. -- NIGRA. » . Ed è perciò che il piccolo esercito piemontese - il cui rwordo non morrà mai ,_. potè registrare nella sua storia sì splendi~a ~sistenza. militare. È per ciò che nelle pagine della ston~ di quel p1ccolo esercito troviamo segnate date tanto gl~nose _qual'è l'anno 1'i07 per il reggimento Monferrato, m cm prese parte ammirevole alla spedizione di Provenza, segnalandosi all'assedio di Tolone. ~ vi~ via tutta una successione di date splendide sono scntte m quella storia che riguarda il vecchio reggimento Monferrato. Nella guerra dal 1733 al 1735 il reggi~ento prese parte a~la famosa campagna contro l'Austria, segnalandosi in spe~Ial ~od~ il dì 29 giugno 1734 alla battaglia di Parma, ~~ ~m'. vxsta una brigata francese che, dopo aver fatto prodigi d1 valore combattendo i corazzieri imperiali e i drao-oni 0 d~l Wuttemberg, stava per cedere al nemico, corre iu suo a~uto ~ ~iomband_o alle spalle dei dragoni che s'erano appiedati, h mette 1n fuga, salvando così la brigata amica da swura rovina. I~ ~9 settembre fu alla battaglia di Guastalla, sotto gli ordm1 del re Carlo Emanuele m il quale aveva voluto combattere in persona il felcl~maresciallo austriaco conte di Konigsek.
65 La battaglia fu terribile, si combattè con ardore da ambo le parti: gli Austriaci per espugnare Guastalla, i Franco-Piemontesi per difenderla. E gli Austriaci dovettero cedere il campo e ritirarsi precipitosamente, lasciando in mano agli alleati otto cannoni e quindici bandiere, una delle quali strappata al nemico da nn pugno di valorosi del reggimento Monferrato, guidati dal cavaliere Gabotto. J:iella successiva spedi?.ione in Savoia, l'anno 1742, il reggimento fu costretto pif'gare dinnanzi al nemico più forte e più fortunato, ed ebbe a so:ftrire gravissime perdite ritirandosi sotto la mitraglia micidiale. L'anno 1743 prese parte alla difesa di Pietralunga e l'anno seguente, diviso in due parti, una di esse fu alla difesa della assediata Cuneo, l'altra. metà del reggimento pugnò invece nella celebre battaglia di Madonna dell'Olmo il dì 30 settembre combattendo contro i Franco- Spagnuoli. Nel 1745 concorse alla difesa della cittadella d' Alessandria stretta d'ogni parte da un nemico incalzante e vittorioso, e nel 1746 si trovò alla espugnazione di Savona. Fu appunto allora che avvenne la celebrata difesa dell'A.ssietta, .e in quella memoranda giornata il reggimento Monferrato colse nuova ed abbondante messe d'allori. Il cavaliere di Bellisle, intrepido capitano francese, voleva aprirsi attraverso le Alpi un passaggio che dal Delfinato gli permettesse di scendere prestamente in Piemonte. Risol~e quindi di assalire il colle dell' Assietta con cinquanta battaglioni francesi e dieci cannoni, sapendo il colle difeso da soli quattordici battaglioni piemontesi comandati dal conte di Bricherasio e non munito d'altre opere di difesa che un piccolo parapetto murato a secco. La mattina del 19 luglio 1747 i battaglioni di Francia divisi in tre grosse colonne e protetlie dal fuoco delle artiglierie, muovono all'attacco. Quattro volte fecero impeto contro la trincea piemontese, e quattro volte furono asprament.e ricacciati. I difensori de~'A.ssietta faceano rotolare giù per la china del monte enormi macigni che precipitavano sui nemici abbattendo e LA BRIGATA CASALE
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ANNO XXXVIII .
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LA BRIGAT A. OASAI.B
schiacciando tutto ciò ch'era sul lo~·o passaggio, mentro una g randine di piombo mitrag li~wa i più arditi. Il condottiere francese, indispettito della cattiva r iuscita di quegli attacchi successivi, visto sulla destra dei trinceramenti nemici un punto indifeso, vi indirizzò tosto una. parte delle SLle t r uppe ed ordinò un quinto ass~•l to da rinnovarsi con più veemenza. Ma fu presta acl accorrere sul nuovo punto assalito una intera compagnia del reggimento Monferrato la quale, mentre l'altre truppe mont ate sui pantpetti combattevano il nemico ad arma bianca, quella lo fulminava di fianco col fuoco ben nutrito. Intere file d'ufficiali - narra il Giuria - che si erano collocati in prima linea e Bellisle stesso che tentava piantare sulle trincee piemontesi la ~andiera eli F r ancia, caddero nel proprio sang ue a piè dei r ipari (1). I Franoesi sgominati d'ogni parte o scoraggiati dalla morte del loro comandante si ritirarono a Cesana e più tardi ripassarono il Monginevra lasciando in potere dei Piemontesi vincitori tutta la loro artiglieria, armi e bandiere ed oltre seirilila uomini tra morti, feriti e prigionieri. • "*
Conchiusa la pace di Aquisgrana il 18 ottobre 1748, r e Carlo Emanuele si diede tutto ~•l riordinamento de' suoi Stati e del suo esercito. Nè il r eggimento Monferrato andò immune da quelle r iforme. R e Carlo mirando a for tificarsi ed agg uerrirsi contro la Francia e ad estendersi in Italia, rivolse par ticolar men te la sua instancabile operositi~ agli ordinamenti militari. F u durante il suo regno ehe sorsero la formidabile fortezza della Brunetta ai piè del Moncenisio (2) distrutta poi
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I.A BRIGATA CASAL!::
dai Francesi nel 1798 e la fa mosa cittadella di Alessandria. n reggimento Monferrato fn, in conseg uenza dei nuovi ordinamenti, diviso in tre battaglioni, forti eli 1500 uomini ciascuno. Dopo tanto imperversare di guerre, finalmente dur ò lunga la pace; ma . in quel tacere delle ar~i si prepar~va 1.<~ ~u~ fara che doveva cadere terribile spec1almcnte su1 prmmp1 di Savoia. Scoppiava infatti la rivoluzione francese, che doveva cadere genio militar e del l " Napoleone. Amedeo III prevedendo la bufera si r ivolse invano ai principi d' Europa; n iuno l' ascoltò, e il ·re piemontese fu costretto prepararsi da solo a fare argine alla gran fiumana· che stava per irrompere ne' suoi S tati. I F rancesi inviano il generale Montesquiou ad invader e la Savoia, e l' Anselme ad impadronirsi di Nizza. Dopo quarantacinquo anni di pace l'esercito di P iemonte potea forse credersi non più. adatto ai pericoli ed alle fatiche della guerra; ma, non fu ·così: sui monti di Raus, all'Authion e 1\filleforche, seppero ben mostrare i P iemontesi d'essersi conservat i degni figli dei valorosi difensori di Torino e dell' Assietta. D r eggimento Monferrato prese par te a tutte le guerre contro la repubblica francese clal1792 al 1796 e alla celebre battaglia di Dego, il dì 14 aprile 1796, mostrossi non indegno alla pr opria bandiera. · Il Sarti - nella sua opera : l'Esercito Italiano - narra il seguente aneddoto. Io, chiedendo il permesso all'egregio professore, stacco quella pag ina e la riporto qui. L a precisione delle date e la giusta cital!.ione dei nomi dei personaggi attori non lasciano d ubbio sulla. verità della. narrazione. « (1) F ra i corpi destinati nel 1794 alla difesa. di Nizza, trovavasi il reggimento di cui sto parlando, ed uno dei battaglioni era comandato dal mar chese L uigi della Rovere.
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(l) P. GIURIA . - SIO?'ia popolat·e della mo-nanhic~ eli Savo ia. (2) BOTTA . - Sk>t'ia d'Italia. - libro XL\'.
(i) T. SAliTI. -
Stcn·ia clell'esercito italiano, faseieolo
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1.-\ IIRI0,\'1'.\
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T,A BRIGATA CASALE
« In principio del novembre esso marchese ebbo ordine di ritirarsi dalle terre uizzarde e d ·a..bbanclonarle alfa.tto. L 'inverno nei suoi preludi s'annunciava sotto gli auspici i più rigidi e disastrosi. L a strada che doveva battere il battaglione per far riéorno in Piemonte era coperta di neve H il passaggio delle colline divenuto pressochè impraticabile. «Nondimeno il battaglione riuscì a superare ogni ostacolo, eccettuati però alcuni conduttori delle salmerie, che sorpresi dalla notte, furono obbligati a fermarsi e cercare un riparo sotto le baracche costruite sull'alfio ·dei colli durante la guerra. «Non fll che all'alba dell'indomani che il marchese della Rovere, giunto ai piedi della mon tagna col grosso del batr · taglione, s'accorse mancargli alcuni uomini. « Il suo rammarico fu grande, ma la g enerosità non minore. « Rivoltosi ai sold<tti, dice loro: « - Se noi non r echiamo il più pronto soccorso ai nostri camerati, essi ::;ono irremissibilmente perduti. Orsù aintia_. moli: iu marcia ! « Il battaglione comprende e condivide la nobiltà d'animo del comandante. « Benchè spossati dalla fatica, i soldati si rimettono in caro· mino, o meglio si trascinano fra le nevi fino là dove le baracche hanno dato ricovero agli sventurati. « Ha, o~ime ! per la maggior parte essi erano g.ià morti. «Fra i sopravvissuti eravi il conte Casassa, ufficiale d'artiglieria che comandava alcuni cannonieri facenti parte del distaccamento. L'ufficiale era amicissimo del marchese delhl. Rovere. « Si figuri il lettore la gioia e l'emozione del conte quando vide giuugere il marchese alla testa dei suoi liberatori. « Liberati e liberatori scesero insieme al piano e ritornarono in Piemonte lieti gli uni della generosa azione e gli altri d'aver scampato il pericolo da certa morte)).
Ma la fu:ria della rivolu~ion e ohe portava dovunque l'annunzio d\m'era nuova, doveva vincerla sulla tenacia e la costanza del piccolo esercito, che non tralasciò fatiche, non disagi, non sacrifici per opporre valido argine all'irruenza francese; e Napoleone stesso ebbe a confessare che se il governo. piemontese avesse potuto tenorgli fermo in quel modo ancora per quindici giorni o avesse potuto opporgli sempre di quei soldati, il suo esercito sa.r ebbo stato costrotto a ripassare le Alpi. Vittorio Amedeo non volle contrarre l'alleanza offertagli· dal vincitore ; e a. Carnot che a nome del Direttorio gli diceva : ·wne colonne cle lt'Ottpes piemonlaise et la Lombarclie • est à vous, il re rispondeva con un reciso diniego, e fu obbligato a cedere ciò che gli era impossibile contendere. Il 3 luglio 1798 il reggimento Monferrato che presidiava la cittadella di Torino ebbe, dal suo re, l'ordine di uscirne per cedere luogo ai soldati di Francia che vi entravano puntando le bocche doi loro cannoni verso il palazzo reale. Caduto il P iemonte., tutta l'Italia fu in mano della Francia vittoriosa. Napoleone riordinò gli antichi reggimenti piemontesi sul sistema francese; unl il reggimento Monferrato al r eggiment o Saluz7.0 e a quello d' Alessandri~L chiamando quel grosso corpo: Seconda mezza brigata fanteria. eli linea piemontese. Ma nell'anno 1799 buon numero rli vecchi soldati del disciolto r eggimento Monferrato, riunitisi a Chieri insieme alla r iser va. dell'antico reggimento provinciale Cii 'rorino, for marono un battaglione cbo prese il nome di battaglione Monferrato il quale fu poi nol J.802 incor porato nella già formata seconch~ mezza brigata di linea piemontese che da quel oO'iorno . 1)rese il nome di 112• reggimento di linea frp,ncese. · Finalmente il gran turbine napoleonico pRssò, e restan-
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J,A lllUGATA CASALE
rato l'antico governo in Piemonte si pensò a ripristinare gli àntichi reggimenti. Nel luglio 1814 fu stabilito in Torino un deposito centrale di fanteria. Da quello fur ono estratti a sorte quattro· centocinquanta uomini a cui il re diede in custodia la vecchia bandiera. dell'antico glorioso r eggimento Monferrato e chiamò quel nuovo capo, con r egio decreto 1• novembre 1815, brigata Monferrato. E fu con questo nome che il risor to reggimento Monferrato prese parte alla piccola campagna del 1815 contro Francia ridivenuta per poco napoleonica. Dopo quella guerra alla brigata Monferrato furono incorporati i superstiti del reggimento provinciale di Novara o buona parte del reggimento di Casale e, dopo quella fusione, il dl 19 dicembre 1822 la brigata. cambiava il nome di Monferrato con quello della piccoht capitale di quel marchesato, chiamandosi: brigata Casale. Nell'ottobre del '31 · in seguito a Regio viglietto, si incorpora vano nella brigata Casale ·i superstiti . del soppresso battaglione dei cacciatori italiani e, secondo i nuovi ordinamenti, veniva divisa in due reggimenti che, pur forma.ndo insieme la brigata presero la denominazione di 11" e 12• r eggimento fanteria. Ogni reggimento si compor:eva di due battaglioni, eia · senno di sei compagnie. Il primo battaglione era formato da una compagnia granatieri, quattro compagnie fucilieri ed una di cacciatori; il 2• battaglione era formato dalla 2• compagnia granatieri, quattro compagnie fucilieri e due di cacciatori. L'organico di ogni compagnia era così composto: un capitano comandante, un tenente, un sottotenente; un sergente-furiere, due sergenti a cui seguivano un capora.l furiere, quattro caporali, otto sottocapora.li, due tamburini, un falegname, nn fleboton:to, 138 soldati. Ogni reggimento :weva uno stato m~1.ggiorc a cui ~~ppar tenevano : il colonnello comanda.nte il reggimento, un tenente colonnello, i due maggiori com~ndanti i battaglioni,
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LA BRlG!T A CASALE
un direttore dei conti, un aiutante maggiore in prima, du~ ·. ti. · 9." ,.1n ufficiale ·delle masse, tre sottotenent1 atutan 1n " , ' . . orta-bandiera., il quartier-mastro, ~ cap~ellano, tl_ c~trurgo p · e due chirur<Ybi in 2• scnttnrah, tambnnm, tromb ' l . . t' r magg1ore bettieri, vivandieri, un prevosto, i calzo al, 1 sar t e g t ascieri per il servi?.io delle prigioni. . . . . :. "~~"' 1 1839 l'esercito subì nuove modtfica.ztom, e 1 nostn .w.a ne . . . . . reggimenti fu~·ono formati. su tre battaghom atttvt 01ascuno, e un battaglione di depostto. . Così organizzata la briga.ta Ca::~ale st apprestava alla guerra per l'indipenden7.a d'Italia. F erdinando di Savoia duca di Genova appartenne ~lla nostra brigata dal 1831 al 1838, anno in cui 'Passò all'artiglieiia. ( Contim~a).
P I FFERI
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NOTIZIE POLlTI CO-}fiLITARl ITALIANE
NOTIZIE POLITICO-MILITARI ITALIANE
Il -~~ la Camel:a e il 23 il Senato si aggiornavano pel' le vacanze
nataltzt~ le quali_ durera?no un mes ', e questa volta può dirsi che scnaton e deputntt le abbtano merita le davvet·o pe l . v'd · .· . ' .. ' ' ·t'C w rat·nmentc si l e un pCiwdo dt lavoro parlnmentare così attivo c si}J'J·aat· 'l . ·l 1 · o tvo come l mese c le Hl preceduto <J ueste vacanze. . S: M .. il Re, ricevendo il 18 corrente, in ~rma solenne 1 •• ZIOnr det due ram . d l p . . , c ueputa•• ··~ <• • t e artam?nto Incaricate di presentarle gl'indirizzi dr lt~po~ta al dt~cor·su d':li!:J Corona, dopo avere ricambi·lto i . t' menti di all'etto c di fiducia esr)r·essi nei t~It' . d' . . , sen t. ·. · · " In tnzzr, accennò ai necessnn provvedimenti per restaurare le lìnan·, . Il' . . · · ze, a que 1 per arutar·e Il ~-~sor:gimento eco_nomico d~I paese e a quell i per migliorare lo condiZIOllt delle classi lavoratrtci; provvedimenti tutti eh , lecitù cure del Pnd amento. e a~pettano le solSe la buona vol ontit, la lena cd il buon accordo d' .l . · · ' d · . , l CUI a llll)O'O'IQ nm ue ranu del Pal'lamento diede otova dal . . d Il' oe t d1 d · . gtol no e aper,~ra e me es~mo .a quello delle feste natalizie, si mantel-ranno, come elova sperare, l voli del Re, che sono quelli del . ~ . esauditi. pae.,e. satanno presto 1 anza
{ ~fatti, sbt!g~ta quasi intiCJ':JtHCn tc la discussione pubblico d . l._ lanci preventiVI per l'esercizio 1A!J9-93 e di .· .,.' et )I · , . b. . , . v:ut progetti c 1 leagc 511 CUI per ICvita sorvoliamo ed .1pprovatili a "rande mao,.,.;o. ~ .• s'int .. p. ~ l' ffì . , o oo• 1anza, a1a la tese neg l u IZt l esame e la discussione dci bilanci p ~ .. l'csei'C·zio 1893 9t. pE'r d' l . revcntiv, • .' -."' e l a tl'l progetti di legc•e importantis,·1 m· Seduta tntet·essante non per numerosi inciden°c1· co r 11~ L . s· u· . l . ' l JC que ' per CU I "l IStlllse a passa ~a r~egi~I.atura, c neppure per l'impotfanza dcli'ar~ornento, ma per Il sJgnlftcnlo del voto, fu la . sed uta del giorno {6 .
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Si tt·auava di convertire in legge un Regio Decreto riguard_antc le opere idrauliche, emanato a Camera chiusa. 11 contegno dell'opposizione in questa circostanza indusse il governo a pol'l'e la questione di Gabinetto e domanda1·e un voto di fiducia, il quale ebbe luogo sopra un ordine del giorno accettato dal governo e nppt·ovato dalla Camera con 296 voti contro 22. Ma più interessante aucora e caratteristica per apptezzare le 11ttitudini della nuova Camet·a fu In seduta del 20. Discutevasi un progetto di legge . sul l'iordinamento delle banche c l'onol'evole Colnianni e qu;1lche altro deputato, facendosi l'eco di accuse, che COITevano in piazza specialmente a pmposito della Oancn Romana e per le quali il go\•crno aveva già promosso un' ispeziono governati va, proposero addi1·inura di sottopon·e tutte le banche ad un'inchiesta parlamentare. Gli allori mietuti nppunto in quei giomi dalla Camera frances>~, che aveva votato l'inchiesta per gli affari d11l Panama, turbavano la mente ed eccitavano la volontà di piit d'uno dei nostri onorevoli. Ma, da una parte l'Italia non è ancora il paese dove la messe degli s•·anùali cresca cosi rigogliosa come inFrancia; dall'altra, il dcsidct·io ùi mietere in ques.to campo trovò un ostacolo insormontahile nella volontà del Pal'lamcnto. Primo l'onorevole i\Iiceli, già Ministro d'ngricoltura c commercio in uno dci passati 6 abinetti, ribattè con for7.a le accuse fatte alla Banca Romana, aiTennandQ c~:.: l'ispezione a cui fu già so::opo~ ;a non rivelò il'l'egalarità criminose. Poi l' onorevole: Giolitti presidente del consiglio disse: « L'ispezione di cui si parla (d:dla cui relazione furono rubati alcuni fogli), risale a tre anni or sono; le amministrazioni che seguirono trovarono ogni cosa regolare; ma c'è una corrente di diiiamazione che, cominciata oltr'Alpe, vorrebbe invadere il nostro prese. Un' altra ispezione la faremo noi e la faremo :~ ccuratn . Se si approvasse l'inchiesw, il .Ministero non rimnrrebbe più nemm.eno un istante a questo posto , . Allora si alzò l'onorevole Crispt il quale disse: ~Non si può votare l'inchiesta perchè il regolamento si oppone; non si deve rotare pcrchè sarebbe antipatt·iottico ». L'onorevole Rudinì fece adesione alle parole di Crispi. Dopo ciò la proposta d' inchiesta pad arnenta1·e non fu neppure posta ai voti, e il prog6tto ùi legge presentato dal govel'llo fu approvnto con 3i6 voti cont•·o 27. La fermezza del governo c il senno della Camera in quest'occasione furono superi.ot·i ad ogni elogio, e mc3~ i a confronto cogli csem pi in contrario che appunto in quei giorni ci venivano di là donde siamo troppo
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NO'riZlE POI.!TICO -MILITARI ITALIANE
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Ma )'onorevole l\Jinist.ro della guerrn, intervenuto in seno alla com~ missione, espose le ragioni e i calcoli che l'avevano indotto a porre le attual.t. basi al suo progetto, e in ducevnno n mnntenerlo. Dopo ci.ò P? re che glt oppositori, 0 almeno la maggioranza d~lla ~om1~1issione sta w~asta. per: suasa, e che il progetto verrà al pubbltco d~battun:n~ sen~ n~1p01 ta~lt modificaziorii. E questa, a nostro parerC', sar;t la mtghore; po1che le ptoposte del Ministro, alle quali il Senato già diede voto favorcv~le~ no~ sono eccessive solto nessun rapporto, e tengono giusto .conto ~e1 dtvcrs~ diritti che la legge deve tutelare e dei diversi ct·iteri n cu1 deve. mformars1 per il b~ne dell'esercito.
soliti a 'pigliare l'esempio, fecero buona impressione in Italia c mer:lViglia al di fuori. Il Temps disse che la Camera italiana, « se non dimostrò nl mondo iutiero l'incorrultibilità delle sue personalità politiche e lìmmziarie, dimostrò che la finezza e il buon senso, preziose qualità del temperamento italiano, sono oramai alla Camera ereditaria • . È già qualche cosa.
Fra i progetti di legge più importanti presentati al Parlamento in ques.ta ultima quindicina di dicembre ve ne sono due presentati dall' onorevole Ministro della guerra: quello sul tiro a segno e quello sul reclutamento; progetti che, quando sieno approvati c posti in vigot·e, faranno progredire il paese vet·so l' idea!e della nazione armata, intesa nel suo vero senso, piucchò tutti gli sct·itti e i discorsi che si. fanno in proposito da venti :mni a f[uesta parte, anzi può dirsi che nei progetti medesimi è condensato quanto di opportuno e {li pratico si trova in tutti questi discot·si e in questi scritti. Infatti, il nuovo progetto sul reclutament,l, allat·gando il contingente fino all'estremo limite, fa dell'~se rcito in tempo di guena la vera espressione della nazione armatll; il p:·ogetto di legge sul ti1·o, provvedendo, nel miglior modo possibile, a'd educa re mil itarmente c preparare alle arm i la gioventù prima del suo arrivo sotto le bandière, tende a compensare i danni della riduzione della ferma che è conseguenza necessaria dell'aumento del contingente. Sono due progetti che hanno lo stesso scopo e si completano a vicenda. D ovremo forse parlarne più a lungo quando verranno discussi in Parlamento. Qui annu nziando la loro presen~zione abbiamo voluto accennare a questa loro qua lità CHa fleristica. Un altro progetto di grande interesse per l'esercito, presentato o, per meglio dire, riprcsentato dal .Ministro della guerra fino dalla quindicina precedente, c che fece, in questa, molto parlare di sè, benchè non ancora pervenuto alla pubblica discussione, è il pi·ogetto di legge sull'avanzament.o che si discusse in seno alla commissione del Senato. Pare che, sul principio questo progetto abbia incontrato qualche opposizione innspettatn. Il· pun to più controverso erano le disposizioni riguardanti l'ava nzamento a scelta; c(ualcbc commissario, facendosi caldo propugniltot·e del criterio dell'anzianitrt, avt·cbbe desiderato che si ri::;erbnsse alla scelta una aliquota più modcst~.
* * "' Fra le più importanti .disposi;~,ioni d'iutercsse militare, emanate in questo periodo eli tempo, dobbiamo not.nre il R. Decreto che riordina le truppe d'Africa. In base al medesimo, dette truppe fltJ'IlllUO partt' del R. ese1·ci~o c saranno costituite da una eompngnia di ca rabinieri reali, un battaghone di cacciatori su sei compagnie, quattro battaglioni di fanteria su quattro compagnie, duo squadroni di c.avulle~·ia, dt~e ~att~ri~ ~a montagna, ,:~~a compagnia cannoni~r i , unn sez 1on~ d opct:m .rl.<n·ttghcrw.' un(l compa,n1a zappatori del genio, una compagnta spectahsu .del ge~uo, ~na compagnia del treno, una sezione di sanità, una .seziOne d1 suss1sten~a. . . Oltre il comando superiore a Mass:111a, v1 saranno due com,tndl dt mna all'Asmara e a Keren, il comando loc:tle cl'(lrtiglieri(l, quello d~l genio, Ja direzione di sanità, quella delle sussistenze, ec~. ccc. Rcsl~ra, ma sensibilmente ridotto, il deposito centrnle delle reg1e truppe d Africa in Napoli. . . · •.6i La forza complessiva, escluso il deposito ccntr~le, c .f1ssnto .~~ 6~ '. uomini con H 38 quadrupedi. La forza 1wmin'i si l'l parte m 2H5 ttallan~ e 4.416 indigeni; gl'italillni stanno pertanto <tgli indigeni nel rapporto dt
47 a 1.00. 11 Confrontando, nelle :;ue particolarit.ò , quest'ord inamento con ~ue ? del 1.891, si vede che la principale ca ratteristica delle nuove dlspo:nzioui è la pit'.t larga parte fatta all'clemcnt.o indigeno, non so!o neglt uomini di truppa ma anche .nei quaclri. Su lla forza cornplessna vi è u~ leggiero aumento; ma siccome lo truppe indigene cos t~no ·meno, cos~ è presumibile che quest'aumento 1li forza possa ott.enerst restando negl1 stessi limiti di spesa.
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La maggiore
NO'l'IZIJ;:
POLI1'1C O·:IUL1TARI ITALIANE
NOTIZIE POLlTICO-'MILITAl\1 ITALI ANE'
b' ~ p · ·ederlo soltanto chi conC'è conveniema a fare «jUesto cam IO uo CI • . l'
eonoscenz~
e pratica acquistata dagl'indigeni e del modo di comandarli e la maggiore fiducin t·eciproca hanno reso possibile di venire, sema peric~.~lo, a questa variazione di proporzioni fra l'elemento italiano o l'indigeno, la qua le mentre alleggerisce all'esercito c al bilancio il fardello coloniale, può essere utile sotto nllri rapporti.
'd le co-e da un solo puniO di vi~ta . Convenienza. c nwece cl non st era " . . .. . lt dt non creare urséreditare il fucile in uso con dtscusstont mcon~u o, : .. , d' roaenze che "-OUO fantasie, ma possono diventare una roalta a fo•z·'. l ~ l o ~ h. d fosse penetrata nelle mnsso la persunswne e.clamarle; pere e quan 1 '"entissimo 1l l'inferiorità del fucile in usa, diverrebbe, per questo so o, Ulo
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cambiarlo. 'l . r . a quello dei ' 870 i soldati tedeschi avevano un fucl c ID ertOre . N"l "' 'l . ' • · L'· f .· ità che appanva francesi ma non ne erano persuasi e vtoser? ... IO et t 0 r . ,, . . ' . . d'ed, effetti senstbtlt sul campo d• battaalta, subito nelle espeneuze non 1 1' . d'. · · che nei pom ben altre con tztonl d.l b·attagl.m SI. "lJ'tr:l erchè sul campo ~ ' • . . · r .· .·.:. (Jii P . Id . l rsuaSIOOC dt la1e tU etiO! I • ..., "' lì"oni di tiro. Ma. data nel so att a pe . . e . e C'S'l fosse stata m1001 e e ma effetti sì sarebbero fatti senttre quantun~u ::; '
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* * Tra le questioni pit't importnnti d'indole milit,1rc che tennero il campo nella quindicina, noteremo quella cosideua del nuovo fucile. Se ne discusse nelln stampa, se ne discusse negli uffìzi delle Commissioni e GiultlC parlamentari 1.1 si fece entrare di straforo in qualche relazione. Vi sono molli che del nuovo e del venturo fucile fanno <Juasi una questione di vittoria e di sconfitta, e alla fabbricaz ione del nuovo sarebbero destinato maggiori somme, ritaglinndo nwgnri su altri capitoli del bilancio. 0 1·a r[ucsto, sc~condo noi, ò ttn errore. La questione del nuovo fucile è bensì importan tissima, rna non conviene poi gonfiada. È vero che tutte le gr:mdi potenze si afl'renano 11 Ila fabbncazione del loro nuovo fucile, ma è vero altresì che il nostro Vetterly, modello {870-87, considerato sotto tutti i rapporti e specialmente sotto quelli che hanno ur,'inlluenza pratica su l til·r) in guerra, non è inferiore a nessuno di quelli attualmente in USO, ne supera molti, ed è fot·se fra tutti quant.i il meno che meriti di essere già posto fuori uso. « L'a rm:J mento delle nostre truppe (di,:;se il ministro dell<J guerra nel suo discot·so di Livorno) l'armamento delle nostre truppe quale è oggi, cioè col fucilo ·18 70 trasformato a ripetizione, e col nuovo munizionamcnto di polverE' senza fumo, è buonissimo. Spet·o per l'umanità che la pace non sa rà turbat.a, ma se la guena dovesse venire n breve scadenza e prima che avessimo cambiato il nostro armamento, noi potremmo intraprenderla senza preoccupazioni di ;ot·ta a questo proposito. • Così stando le cose, sarebbe naturale che l'l ta lia non nvesse troppa frett.a nel cambiare il proprio fucile quantunque fo:sse in Iloride condizioni finanziarie; è poi naturalissimo che non l'abbia nelle condizioni in cui si trova. Le questioni che non si risolvono se non con danaro sono di !or natura complesse; o~gidì qua l unrpt~ som rna maggiorf~ che si volesse destinare alla fabbricozione dei nuovi fuci li (salvo che si ricorra a un prestito), si farebbe scontat·e al bilancio delln guerra in altra maniera, cioè andrebbe fl scapito rlì altri ~crvizi; probabilmente, ddla forza hilanciata.
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gari immaginaria. . . . . diamo da v vero perchè Eceo il danno di certe discusgtOUt. Non comp ten .. ' te ' · t entre ce ne sono gw ,an ' si vo(Jliano creare urgenze eh(>, non ests ono I11 . . . "' '. .. ·t·1 5 .1 .110l p1·oprio creare, btsognera pol so pma se qucsw de1 nuovt fu et ~ '1e n IJ1·estito 1· n possono essere c 1 11 portarne -le conseguenz~,. le qu~ 1. no o un'operazione Gnanzwna cqutv,llen te. )
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
N.OTIZI E MiliTARI ESTERE AUSTRIA UNGHERIA
Le ?romozioni di nOtJembre nella la:rulwehr unGherese . bollettwo delle prornoz·ioni, alla fine del m . , r 9 . Secondo li ungherese furono promossi: esu c l novembre, nellalandwehr nella fanteria: :l colonnello, 5 tenenti colonnelli ' 9 maggiori, 21 capitani di 1a classe 99 '"''"' » di 2" classe,' 29 tenenti, 68 sottotenent.1; nella cavalleria: 2 colonnelli 2 tenenti coÌonnelli ' 1 maggiore. -H c11pitani di 1• classe, :IO » di 2a classe 10 tenenti, ' 20 sottotenenti · negli ulftoiali add~tti a servizi sedentari: 2 colonnelli; negli ulriciali in servi7.iOsedentari d Il· l l . corrente .i ruoli degl" . d" .d . . o_ e a ane wehr destmatt a l"ener al 1 0 1 . m lVI ascl'ltl.i al landsturm · 1 maggiore, · :l capi tano di fa classe Q • "' » eli 2:t classe 2 tenenti ' nell;'luditora;o (giustizia militare) della landweh r. generale auditore, · J
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i colonnello auditore, 1 capitano auditore di 1" classe, 2 di 2" classe, •l tenente auditore; nel corpo sanitario della landweht: 2 medici di ro~gg imento di 1" classe, 5 » di 2" classe, 2 uffieiali medici su periori; negli impiegati dci rnagaz:dni di vettovaglia mento assimilati ad ufficial i: 4 capitani assimilati ùi ·1" cla~se, 1 ., di 23 classe, 2 tenenti assimilati, i sottotenente assimilato; nell'intendenza della landwchr: 1 capo intendente di 13 classe, 1 di 2n classe, 2 intendenti, 5 sotto-inwndent,i; nel ramo controllo dei conti della Janùwehr: 1 consigliere superiore di 1·• classe, i consigliere dei conti ; nella reale gendarmeria ungarica: 3 tenenti, 4 sott.otenenti, i tenente contabile ; ·e finalmente nella gendarmeria ungaro-slavo-croata: 1 tenente. Bilancio della m(tl'ina. - Il bilancio della marina pel i 893 ascende alla somma tli 12,077,680 fiorini ossia, porta un aumcuto di 4,68G,28'i fiòrini su quello dell'anno scorso. I crediti per i di(l'erenti capitoli sono ripartiti come segue : .
Spese ordinarie. Cap. 1o. Cap. 2°. ~ap. 3°. tap. 4°.
-1,404-,270 1,239,890 770,490 1,433,900
Paghe Salari e massa vestiario . Servizio a terra. Sen ,izio a mare
A 1'iportarsi
4,898,5;)0
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NOTIZIE llllLlTAnt ESTERE
NOTIZIE MILITARI ESTERE
. 4,898,550 Riporto 5°. Istituti : a) UfTkia idro~rafìco . 23,810 b) Accademia di marina . . 93,210 c) Scuola popolare di marina i ,860 d) Ospedali militari 100,800 Cap. 6°. Manutenzione del materiale e riprod uzione del naviglio: a) Acquisto di materiali, salari, spese di lavoro negli arsenali . . . . . . . . . . . . . . . . . J .. 2 b) Acquisto di materiale, ri parazioni, manutenzioni, e) /~o6,-100 spese diverse fuori degli arsenali. . . . . . . . . . 1 c) Costruzioni, macchine, caldaie: 1. 0 Per l'ariete incrociatore Kaiserin Elisabeth, la sèsta cd ultima rata della richiesta totale di 2,204,000 fiorini . . :l02,000 2° Per lavori allo scafo del Tegetthoff causati dal cambio di armamento . . . . . . . . . . . . . 100,080 3° Per nuove istal lazioni da farsi su lla corazzata Custo.z<~, la prima rata della richiesta totale di 100,000 fìorini . 30,000 4° Per il guardacoste di 5500 tonnellate, surrogant.e la fregata corazzata Habsbury, la prima rata della richiesta totale di 3,500,000 fiorini . . . . . . . . . . . . . . . 460,000 5n Per l'istallazione della luce elettrica e per modifiche alla macchina. compo!>ita dell'avviso Miram.ar, la primarata della richiesta t.otale di fiorini :l60,000. . . . . . . . 60,000 6° Per l'acryuisto di nuove macchine composite per le navi Maros e LcitJ1a, la prima rata della richiesta totale di 200,000 fiori ni . . . . . . . . iOO,OOO 7° .Barca per il servizio d'incendi 38,000 44,800 8° Caldaie di ricambio. . Cap. 7°. Artiglie1·ia e torpedini: 207,61.0 a) b) c) d) Artiglieria ecc. ecc. 9,600 e). Torpedini e ginnoti. . . i4,200 f) Siluri . . . . . . . . . . . . . . . Cap. So. CostL·uzione di fabbricati e costruzioni idrauliche . 237,070 i95,000 Cap. 9°. Spese diverse . . . 6HS,590 Ca'p. -10°. Spese di previdenza . C:~p.
Totale
. 9,78S,2SO
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Spese st1·aordinarie.
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Cap. 6°. Manutenzione ecc. ecc.: Categoria 63 : Costruzione macchine e caldaie: i o Per l' incrociatore C, la quarta rata della 1:ichiesta .totale di 3,1.40,000 fiorini . . . . . . . . . . . . 800.000 2o Per il monitore del Danubio Szamos, la terza ed ul20,000 tima ra ta della richiesta totale di 300,000 fiorini. . . . . 3o Per. la torpediniera Satellìte, di circa oOO tonnellate, la terza ed ultima rata della richiesta totale di4::l0,000 fiorini. ·170,000 (!,o Per il guardacoste B di 5500 tonnellate, la prima 350,000 rata della ric}jies~ totale di 3,500,000 fiorini. . 30,000 f)o Battelli di sorveglianza per il Danubio. Cap.'7° Artiglieria e toqJedi)li: , 636,000 Categoria a) b) c) d) Artiglieria ccc. CCt;. \ 40,000 ' Categoria e.) Torpedini e ginnoti . . . 24:,000 Categòl~ia {) Siluri . . . . . . . Cap. so. Costruzione di fubbricatiecostruzioni id rauliche: t o Per la co,truzione di quattro piccole polveriere e gli annessi muri di cinta, argini e comunicazioni coll a fabbric3 di fulmicotone di Fisclla, ia terza cd ultima r:J.ta della richiesta 4,000 totale· di 7,000 fiorini . . . . . . . . . . . . · 2o Continuazione dello impianto d'un deposito di carbone nella baia di Teodo, ri~tauro del depogito di materiali e lavori 50,000 di. dragag)!io nei punti d'approdo. . . . . . . . . . 32,000 3° Costruzione di case operaie . . . . . . . . . , 4° a) Per una casermetL:J.-marinai, la seconda ed ultima s,ooo rat~ della richiesta di 24,000 fiorini . . . . . . . . b) Continuazione di costruzione di casermeue-rnarin2i, s,ooo la prima rata della richiesta totale di 24,000 fiorini . . . . -1 ,280 5o Impianto in Dalmazia di >!azioni di colombi viaggiatori. 6o Costruzione di un molo dinanzi al deposito di granate (fabbt:icato N. 4<18) della polveriera di Vallelunga, c costru .. zione di una fel'l'ovia ed ,impianto eli una grue, prima rata s,ooo de)la richiesta totale eli fiorini H\,000 . . . . . . . . 7° Prolungamento del molo dinanzi al magazzino di carbone (fabbricato N. :1.23) in Pola, prima rata della richiesta 5,000 totale di fiorini '10,000 . . . . . · · · · · 2:lS6,200 A riportm·si 6 .:_ ANNO XXXVIII.
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NOTIZIE M1Ll'l'AR1 ES'l'ERE
NOTIZIE )flLJTARI ESTEl'lE
2•186,200 . Riporto 8° Cost•·uxiono d'una fossa por forma nella fondm·ia (fabbricato N. IJ:7), prima rata della richiesta totale di H ,OOO , fiorini . 6,000 9° :Acquisti di al<:uni tratti dì spiaggia nr.l porto di Poln, prima •·ata della richiesta totale di liorini 60,000 20,000 :1.0° ftiedìlicazioae del balipedio di 'fonle Saline . J8,QOO H " Impianto d' una stazione ùi lancio nell'arsena le di costruzione. 8,000 12° Costru1.ione di due fabbri e<1 li per lavanderia e bagni ad uso degli operai pit1o1·i . 6,400 6,800 '13° lngmndimento del cimitero della marina a Pola . 1,000 Ht 0 Im pianto di una stazione telegrafica a Sebenico . i~ì 0 Per la costruzione d'un lazzaretto, d'una sala di disinfezione e d'una cadaverir.a, prima rata ~olia richiesra 'totale rli fiorini 55,400 . 1.7,000 Cap. 9°. Spese diverse : 1° Spese di st11mpa e pubbli,~az.i o ni regolamenlari. 20,000 Spese ord inarie . Spese straordinarie Totale fio rini
Totale . 9,788,280 2,289,400
2,289,{1o00
·12,077,680
. FRANCIA.
Esercito coloniale. - Il •19 - novembre il SoMto francese ha approvato l' insieme della legge sull'esercito coloni<~l e con 24H voti contro 2. Le princ'ipal i dispos i ~ion i adot.tate dal SHnato sono in coutradizione (;() U l'idee del govoroo e L~l progetto g i~ vowto lo ~corso anno dalla Camern dci deputali. Quindi qu e~ta quasi unanimilà dell 'alta assemhlea, anzichè dare affìtlamento per i<~ riusèita finale dell:~ legge, non 'ra che rendere più spiccata la controversia che into•·no alla costituzione d'un corpo col on iale s'agita fla 10 anni iu Francia. Il pun to di maggior contrO\'ersia è ~empre stato : se assegnare f{neste truppe al fa dipendenza del ~1inistero della marina od a quello · del la gueno. · Dalla soluzione data a questa coutrover:;ia dipendeva - come fu dello in Senato - l'orientamento di tutta la legge. Dà essa infatti
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dovevano naturalmente prendere norma tntto le altre que5tioni eonc.erneoti la costituzione del corpo colouilllc, ossia il compito da affidare ad esso , la composizione degli ell'ettivi, il modo di reclutamento. . n :-)ouato s'è dich iarato re!ji~am ente contrario !di'ingerenza del M• ~istro della gtwna su queste truppe ; e ha stabilito .che e!'se dipend.ano dal Mini~tro della marina . Questo voto del Senato, p1ù che da considerazioni tecniche, sembra sia st:1t0 determinato da considerazioni politiche secondo le dichierazioni che, con tutta fran chezza, ha fatto durante la discussione il generale Bi llol, presidente della commi,;sione dell' eser. cito al Senato. • In unn democrnia, egli ha detto, o ve non sono nè principe, nè re, .n ~ im peratore, nè situazioni acquisito, atte a far dacont~·appeso a un ~li.mstro « della guerra, non si può immaginare quale 1ni1ueoza .d~ctsJva, e « forse fun esta , potrebbe avere nel proprio paese qnel Mllllstro, ar• mato direttamente o indirettnmente del potere disciplinare a base « d'obbedienza pa;siva su tuttn In popolazione m<lschin e valida da 2.0 . , a 45 anni. Credl!te voi che :1 cosill'atto potere e a cosi/l'atta incom· -. benza sia- d'uopo aggi ungere ancora uu'autorilit piena sull'cs~rcito « coloniale? Sta qui il pericolo politico, od io mi domando io qual « modo l'equilibrio dci pote!·i possa mantenersi di fronte a simil e c potenza ! ~ Slabilita la dipendenza delle tru ppe coloniali dal l\lioistro della ma· rino, prevalse naturalmente l'1dea ch'esse costituissero un corpo ~u tonoJllOdestinato :~Ile sole esi genze coloniali con1ro l'itle:t del govern~ che era di farl e cooeoner:-1 al la costituzione di un corpo d'ar.m~ta d1 ~a linea pel caso di mobilitazione clell'cscrcito. Per rispetto agli ell'ettivi l:t commissione - vedendo la c~sa dal pro.prio punto di vistn. - ritcnev~ suFficienti quanto a fnntena, 8 ~·ogg 1. menti su tre baLtaglioni, mentre il governo clomauclava che gli otL~ re"O'Ìmenti di fanteria fossero costituiti su cinque batwglioni, de1 qua l1 eo • · F · due per O"n i re""imeuto av rehuoro avnto sede not·maae LD 1·anc1a e "li altri t:e avr;~bero fo rmato le guarnigioni colonio.li. Il Seno.to de~ise In costituzione di 8 reggimenti su tre battnglioni più un quarto ·battaglione complementare di soli quadri. . Il solo punto in cui govomo, com mi:>sione o Seoat~ SI so?o. trov~ti d'accordo è stato il modo di reclutamento, che cioè glt uom1m desiinati lllc guarnigioni coloniali fossero reclutati col mezzo degli arru~): lamenti volonlari c dci riassoltlamenti. Su qncsto punto non era p1Lt posllibilo una controversia pcrchi: la pubblica opinione i•t Fr:JOcia, si
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NOTIZIE MILITAR! ESTBUE
c ra troppo recisa mente dichiarata contr·o il sistema dci " mauvais numéros • ossia di destinare alle guarnigioni colonia li coloro che' avcs:;ero es tratto i numeri più bassi. Se non che il governo nel chiedere la formazione dei reggimenti coloniali su cinque batt:~glioni , chied&va purù che i batwglioni, normal mente residenti in I•'rancia, i quali non avrebbero preso parte ad opcrar,ioni al di là dei mari se non nei C<lsi d'ur. gcnzn, fossero formati coll'ordinario contingente di leva. Ma il Senato respingendo l'una co;;a ha implicitamente respiuto anche l'altra e ba stvbilito che le truppe colon i:lli, nJn frJssero altrimenti reclntate che per mezzo di arruolamenti volontari o di riassoldamenti. Considerato dunque il ''oto del Senato in ordine ai precedenti di questo progetto di legge, o alla persistenz.a di opinion i tanto disparate non può ritener·si che quale un nuovo episodio della lunga storia, che si sta S\'Olgendo da un decennio fra il pa laz~o norbone e il Luxembu rgo, In quale non Rembra ant;or·u vicina alla ~ ua defl uiti va sol uzioae. Pel'equazwne dell' avan::amento. - Secondo l' Eclw de Paris In " l'<tndc rnnggioranza degli ufficia li fmnces i ùesidorerebbc, che la nuova"' legge dei quadri fosse proceduta da una disposizione legislutiva, che stabi lisse la perequnzione nello avaor,amcu to di tutte le armi, c correggesse l'iocouvenicnte d'essere gl i ufficia li su periori nelle armi speciali i~ proporzi~ne molto maggiora che nelle arrni di fanteria e cavalleria . (l !\1ioistro ·Frcycinet ha promesso d'e~a mi nare con la m:~ssi ma cu rn gll emendamenti, che saranno presentnti al :mo progetto di legge. Il principio di pareggiare in tutte Il' arm i la proporzione degli ufficiali nei diversi gradi sn rebbe secoudo quel giornale- che gode fama d'essere bene in formato ::nllo intenzioni del Ministro della guerra - l'unico modo pratico per Jare uua soluzione delìniti\•a al complesso problema dell'avanzamento nell'esercito francese.
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
a) Recensioni.
Selliel's de Morcmville. - Éturles de tactiryue défcnsi re olfensi\'e. Bruxelles, Spineux. - Parigi, Bcrgcr Lcvrnult, ·1893. GJ.i 'scrittori militari, dice l'autore, ufficiale rli stnw maggiore belga, sonp d'accordo su un certo numero di que:-tioni che interessano la talli'l'a difensiva-olrensiva. Cosi per esempio l' utilitil degli ostacoli che proteggono i fianchi dcii•! posizioni di combattimento, gli inconvenienti di unn linea di difesa qnnsi in:lltc~wùil e dr fronte, la nt>ccssità di possedere ùnone coruuu il'azioni indietro, nou Janno luogo a nessuna contròversia. Questo accordo rerò co~ i r.omplnto su punti secondari, non abbraceia l'orgnnizzazionc difensiva del fronte di combatti . mento ed il modo con cui bisognn ripartirvi le truppe. Eqco duoque rpacstioni di iruponanza capi tale, rimaste so~pese cd interessantissime ~op ratutto per· pnesi deboli come il Belgio. Orbene il libro si propone di tral!arc queste que::tioni senza pretendere di costituire nn trnttato completo di tatt.ica. L'autore esamina colla ;corta del e:wliual von Widdcrn (la (antel'ia in combattimento e la piccola. !JU81Tct) le defì nizioui date del! e posizioni di combattimento e le trova in generale elastiché ed in decise. Viene quindi a stabi lire alcuni principi tcorid, dimostrati con sufriciente ampiezza di criteri. Questi principi possono rinssumersi cosi: r; •1° Gli tltt:acclri contro anersario stabilito in posizione di combattimento non po::sono riuscil'e senza una prcparnziooo completa cd effìc."lce eseguita con fuochi d'artiglieria (=-ono cital.i a sostegno HofT-
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NOTIZm
NOTiZIE BlBLlOGRA FIO IlE
lllRLIOOR.AFICllE
bauer, Flohenlobe e molti recenti stud i tattici tedesch i, fr:mcesi o russi). 2° La dife~a può mettere l'n ttncc.ante nell' irnpossibilitit di prepnrnre col cnnnone l'atta<:co de!In linea .principale di resistenza. Que:>to principio ha richiest.o uua lunga dirnos tr:-~zione, In quale non è certo nè chiara nè riuscita. Prendendo le mosse drd vantaggio enorme che avrebbe la difesa se potesse rnggiungere tale scopo, l'autore fa cenuo della efficacia del tiro di fucileria che dice o«rnnJe f1·a O e 500 metri, medin fra 500 metri e 800 metri, r·istrctta f'ra 800 metri e •t 600 metri, esamina l;1 potenw del tiro d':H·tigliel'ia che ritiene poco efficace oltre i 2000 metri, e par:Jgonata la cfn cacia dei duo tiri conclude : che a partire dai ·l 000 metrr il fuoco di fanteria comincia a prendere su quello di artiglieria una certa su periorità e che artiglieria a 600 od 800 metri da fanteria iut&lla non p~ù metter::i in ballerin senza pericolo di essere distrutta. Dnti (ruesti principi, è determinata la posizione ideale per la ùifen· siva-ofleosiva che del'e: · '' 0 Sottrarre la fanteria alla vi:;ta e ~~i colpi dell'artigl ieria dell'attacco in batterin a 800 metri o più lontana. 2° Dare alla fanterin un cMn po di ti ro lihero di 800 metri. 3° Fvrnire all':H·tiglieria della dife~a una posizione a circa 500 metri dietro 1:1 linea principale tale che da essa si possa. bauere io uu raggio di 2000 a 2o00 metri tutto intorno. '~" Possedere a 700 ori 800 metri :mm ti In linen principale di fanteria dei punti favorevoli da occuparsi con distnccnmenti pr.r provoca ru uno spieg<lmento loutauo dell'auaccante. L'autore esamina poi la distr·ibuzione delle truppe in Ìinea avanzata, linP.a principale di resistcn1.a di fanteria e linea d'artigl ieria, erJUnci:mdo frn gli altri questo criter·io: L'occupa.zione delle altm·e no'n .~o lamente ha perdnto ogyi molto valore per ln fanten·a ma è .~ovente noc·iva, conoborandolo con pnr':lri di scrittori ·recenti francesi c tedeschi , con esempi storici (Tclnitz e Sokolnitz ad Ansterlit.z, FJ avign y nella battaglia di Mars lu Tou r, la linea della Li ~nine). difen. Un ultimo capitolo esamina alcuni cnsi storici di hattaalie ~ s1ve, prendendo a modello la tattica di \'ellingtnn ed esaminando Ili difensiva a Gravelotte, a Sed:w, all'Hallne c sulla Lisaine. Questo libro, che a!Jhiamo brevemente riassunto nelle sue linee principali, uon manc:t certo ùi pregio. l~ strnno però che un autore nndrito di profondi stu'di, su lla orncl izione rlel qua le non possono r.mi che elogi, desideroso rli giung•' re nlle ulti me concln:-ion i di aknne
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. e cl e ,.,]i sembrano e sono forse di indiscutibile e'•i<lcnza, · prem e~s • o ' viéne a risultati contraddittori con i princip-ii universa 1mente accc,ttatt , . . ' e, quasi si di i·ebbe, naturalmente riconosciuti. . Il dil'r.tto della tattiCll a t:,yoltno è sempre stato n~Jt> solo, qucll~> dt trascendere alle minuzie perdendo di vi; to i concetti .rl)ndamcntalre alcuni anche dei uostri scri ttori non ne ranno esenu. . . . La deduzione è logicn solo qu ando tiene a .cnlooto. tuttt gh elementi del raziocinio; la dimenticnoza di uno solo d• qnestr basta a <;ondurre nel precipizio dell' a:-su rclo. . ' 'È così c.he in uu libro, come questo elci ~·{or:1 n vdlc, stml iatù, l~en scritto e che sì leggo volentieri si può trovare esteso a lcggn t~wc~ che lo stare in basso di fronte a un nemico è vantaggtoso , ~olo p!Jrch~ io ;!cuoi paragrafi lo hanno ncc.ennat:J i maesLr~ peli' arto e..p~rche alcune posizioni basse fo ron·o io qualche battagha o ben drt?~e da truppe eccezionalrnentc agguerrite o mal aiW\?atc _dall':1nersnr~o: . La difensiva· oftensi v:~, con buona pace dellA. e una bella cof'a tu .teoi·ia, ma. in pr:nicn 1:1 vittor~a ~attica si ;iun~.c . ~~ nt~ punto . solo , -vecchio c0 me la guerra e qu11rd 1 come l nmc~nlta. dar e addl.ls,o al nemico a tempo opporwno. . . . . . Una. bella posizione, hcn difesa, con tutti i ''antagg• tde.<~li rlc:wle~at.t dall'autore è meno che niente, ~e a tempo e luogo non sr sallll ruoli a menare le mani e a ricacciare il nemico. . . 1 Francesi a Spichcren, dis posti in una posizione f?rll~rdabtle ch_e rassomigìia in modo meraviglioso alla y osizionc ide<1le d1 dt f~ust v~-o} J'onsiva dell'autore, nou poterono resistere. Ess• ave:rano d•~nentt~ato quell'aforism.u 'sernplicissimo: Appena si può, dare addosso. c Sl che l occasione era buona . si può studiare quando e como si presenterà :1 chi sta sulla difensiva re le cose .perchè quell'appena si può, e come megl.10 couveoga prepara · ~. l'azione contro-otrcnsiva si sviluppi al più pre~to e nel modo P111 efh eace; l\l'a· non hisogn:~ dimentiearc mai In ''et'U essenza della lotta ~attrca, l'ol1'ensiva .
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
b) Bollettino bibliografico.
l. Sommario delle Riviste · militari italiane. Ri'Vista di artiglw·ia e genio (novembre 1892). E. Rocchi.- Defllamento. Del Pra.- E~ame dei puot<ltori scelti nelle h'...~t•ArJ·e "' (!a cam pagna. Ri viera.- Ponti scompouibili Eitrel. l\'lola - L'edizione francese della Balistica esterna di Siacci. Miscellanea. Notizie estere. Bibliografia . Ri11ista di (ante1·ia (novembre ·1892) . ta fanteria nel combattimento reale, Saarbriicken . La poesia del mestiere. La sapient:a di Napo)eone I. Cronaca. Sta mpa mi litare. Rivista 11uu·ittima (di~cmbre 1892). All'armatn , di G. d'Annunzio. Necrologia. Poliani. - Progressi recenti nelìe macchine marine . Gelcich . - I primi pa:>si della scienza nautica. Santarelli. - A ppara1.i tclemet.rici Fiske. L'eruzione sotto marina di Paotelléria. Nohlo. - D<1listica interna. Moreno. - Trasmissione elettrica pei movimenti del timone. Bravetta. - Intorno aii'Aft·ica. Salvati. - Vocabolario di polv?ri ed esplosi\'Ì. Cronaca ostern. Bibliografia. Stati mnggiori delle R. navi . Giornale medico del R. eser.:-ito e della R. marina. Sambon. -Notizie e considerazioni sul servizio sanitario nell'esercito i1,1glesc. Rivista mtJdica. » chinll'gico.. - (Notevole : L'im portanza chirurgica delle nuove armi da guerra).
NOTIZIE BlBLIOGRAFIO flE
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Rivista' apatomica. dermosifilopatica. di terapeutica. d'igiene. Manovre sanitarie in Svizzera.
3. Organizzazione degli eserciti. - Considerazion i impor1anti sulla riduzione della ferma a due anni e sugli studi che sono in corso nl riguardo leggousi sulla Romania militara di ottobre 1892.
4. Arte militare. Lorenzo Bandini. Stbll'efficacia della (t1ci leria. Considerazioni p:·atich.e. Rowa, Voghera. ':__ E. Barone, Sul fuoco di fucileria, (Estratto dalla Rivista di fanteria.). l}oma, casa editriC-e italiana. Si raccomanda per la concisione, la -chiarezza c la precisione delle considerazioni, frutto di uno studio accurato della qmstione. Vojennii Svomich. I vari modi d'attacco della fant-eria negli eserciti europei. (Dicembre •1892). Generale Levai. (J01mwl des sciences militaires, dicembre ·1892) . Continuazione della Stratégie de mm·ch.e. Capitolo IX. Limiti dei fronti di marcia. L'auto!'e, esamina i fronti :}elle g1·andi rnarcie delle guerre celebt·i (096, 1800, 05, 06, 07, 12, 15, 1859, 66, 70, 74 ), le mutate condizioni attuali e conclude con queste parole : « Lo spiegarnento strategico, es pressione impiegata dai dottrinari, « non significa più nulla oggi. « Nella "uerra futu ra si sarà sempre in vicinanza Jel nemico. Le « operazioni~ cominceranno come una volta si finivano, dunque 1'l con« ceJJtrame,nto si i mpone fin o dail'i u izio. • D'ora in avanti non più amb~ g i, non più manovre com binate; • lo spa.zio manca. flisognerà marciare tutti sul nemico e battere con • tutti gli elementi ben com messi frA loro. Era il metodo roml,no, (quello che Napoleone ht~ di soven ti impiegato, quello _che hanno 1
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICI-lE
im piegato i Tedeschi nelle ultin;e guerre, è il lmono, il pos itivo, «l'altro (tenere cioè lunghi · fronti di schieramento iniziale e poscia ~concen trarsi per l'azione) è un t·omanticismo ». . - Gen~ra le W?rnet. (sn l me?esimo Journal). Impiego dell~ patt~tglie dt combatlnnento dt fnntena nei preliminari deìl'nione. - De Guimarais (in Spcctaleurmilitairc, •15 dicembre 189.2). L'nttaquc enveloppante in relazione colle nuove armi, analisi critica del libro tedesco : Come doll b i~ m o attnccarc. uella rrossima gu(:rra? - Lami i'!IUX (géo(•ral). Etudes rwatiques de gutm·e. È uscita In seconda edizione di ([Uesto importante libro, edi ta dal Lavaur.ellc, Parigi, L. 6. • l t:llmprende: le mMcie, il snrvizio di sicurezza; lo spiega mento, e le fas i tlel combatti men to. - Orlow. Impiego tattico degli arcostat:i (in russo). - Pictroburgo, Berezow,;ki. Taccuino mumwle per l'esercito ita(iano. 1893. - Casa Editrice Italianv Roma, via XX setlembre, ·122. - In un volumetto tnscabil·~, altre il ca~ lendario, gli elenchi uomini c cavall i delle singole unità, In stanza dei corpi, la circoscrizione ten itoriale, è coutenuto un complesso di ind icazioni utili quali tar·ilfe ferroviarie, postali, lalegrafiche, assegni, nozioni sul caval!o, sui pri mi soccorsi d' urgenza, d:tti Jogistici ecc. ecc.; cose tutte che v~ m~o consultnte ad ogui istante ; .di qui il grande vantaggio di trovarle numto e sempre a portata di mano. L'elegant~ volume tascabile consta di circa 300. pagine : è rilegato in ~utt.a pe~l~, con ~lastic~, matita e portafogli ; sui lati della copertin~ sono tmpresst m oro tl deetrnetro e la scala metrica.
NO'l'lZIE
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lll BL10Gl~A FW1ll.':
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· go Ln condotta strategica dell'esercito russo. · 4o La condoLta strat.egicn della cavalleria russa. - Vojennii Svomik (rlicembre 189'2) . Le opernzioni attorno a N(l.lvn (1700). Guerr:t di Svezia . - Les Hohenzolierrn et l'Allema.r1ne. Berli no' - Lnckhardt. Raccolta delle biografie e ritratti dei sovrani di Pru~ia da l grande Elettore n l<ederico Ili.
6. Marineria.
Garbett. T/w stmte,qù· position in lhe J11editeiTOIIRAm. (l'n .Tournal of the Royal wl'itad ser·vù;es ù1st·itution). Dicembre 1189'2 Riassunto rlelle opinioni esprc!:'se al rif;tWrdo in numerose pnhblitazioni p. es. Nord,dentschc All,qcmeine Zeilun.q, Nette Jlreie Pl'e.~St', Nouvelle Revue, Nette rnilitnrisclw 1Jliitte1·. - De Saigly - /.'h1{anterù• de ma;·ine. Interess anti ~sim a m o nogr~nn ;;torica e organica della f<t nteria di marina francese sin nella madre patrio che nelle colonie. - Dcutsche lleeres Zeiltm!J N. ·1 Ol. ~lo\•i m ento del naviglio da ,querra tedesco nell'ul Limo trimestre. - Wiiliams - The steam naVJJ o{ cnglmul. Post, prescn t and (u tnre. - Londra, Allen .
7. Tecnologia militare. 5. S~oria militare e geoerale. - Il 1~fil'iWr Wochenblatt Ila puhi)licato nel suo ottavo Beiheft: im port:mt1ssrme osservflzion·i sulla gu.cr·rn turco-r-ussa 1877·78 tr[ltte dalle carte d~ l rlefunto Strecker pascià, generale di di visione nell'esercito turco. E un I'Oiumctto di 1 00 pagine circa la cui lettura saril certamente apprezzata dagli ufficiali stuàiosi visto che trattasi di 'un documento di fonte tur·ca e ('Ompilato da nn uffic iale assai com petente. Cornpr·ende : 1• Caratteristiche dei due eserciti :.vver·sari. ~o La condotta gtrntegicn dell'esercito turco.
~el Jou.mal of the m.ilita.ry sert> ice instilttt'ion di New .Jork è 8ta to pu bblicato nn importan te ::tudio sullo Sviluppo dei cannoni a tiro m Jlido e loro impiego nella guerra modema. L' importnuza grande della quest.ione ci consiglia a darne un hreve rias,:u nto: · « A giudica re dal loro nome, si costru iscono ca nnoni n tir·o rapido allo scopo principale di otteuerc una grun :lc celeri tà di tiro combinato con una potenza d'urto ed una giustezza di tiro su fficienti. PareC(:itic condizioni !\Oil O necessarie per raggiungere cptcsto scopo : caricamento per la culatta, Sf'nrpl icc, non soggetto a guas•i, accelerato, soppres!;ionc p~ rz ia l e o totale del rinculo per economia di tempo .
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
. ~~este c!)ndizioni si sono ottenute coll'uso di cartuccia metalliche srmrlt a quelle _dei fucili che rendono più facile e spedita la chiusura della culaua, prù celere la carica, permettono t'espulsione del bossolo sparato. Que~te caratteristiche comun i alle mitragliere vn nno accoppiate ad un ?alrhro sufficreute per lanciare shrapnels e gran ate. I. rdea • e lo sviluppo dei Cl\nnon·t a ,..uo · rapt · 'do cevest J · cssem1almeute · . alln ~n:ma ; n ecess~.tata .ad_ impie:,:arli per l'aumentata velocitil delle torpedtntere e. per lra.sui.Ocrenza a proteggere contro tli esse In nave pe ~ mezzo der ca nnont dr grosso cnli bro e delle mitracrliatrici di piccolo cahbro. h I p~imi . ad adottare ~ ali cannoni furono i francesi impiegando i cann~m revo~ ve~ Hotchkrss da 37 mm. Questo essendosi chiarito insufficrente per br sogni. marittimi, dal lo stesso inventore e dal Nordenfel t venne~o pres~ntatr due. altri ti.pi di t.:annoni a tiro rapido ad un sol col p~ c~n caltbro .mag.gr.ot:o det cannoni revol ver che fino alla fine del 188o nrnasBro glt unrcr rrnpiegati. . Questi. due. ti pi di(l'el'i vano essenzia lmènte in questo: l' 'H t 1·1, · . era as.. . o c J \I SS sat pesante per so~p nmere il rinculo, il Nordcufclt più lec•llero permetteva un.. le{;(gero nn culo ed il ritorno automatico in ba tteri~. " ?o~o r ~ .18~o st fecero conoscere molti altri sistf.mi c presero pa rte aoh · TI stnd1. EKrnpp, Armstt·ong, Dri<Jos-Schriider oo , Grttsou , u~'f axrm 1rouson: . ngs~ro~, ~anet e Skoda. La diver~ità consiste special ~ meute ne1 ststemt d1 chtusura adottati. Io o:·igi ne io . tutti i sistem i si sopprimeva il rinculo, ma l'esperienza !w.p~o,va~~ ch.e Il tormento de.gli all'usti era eccessivo, è probabile che rn !l\.~ e nu e s_r permetta uu p r l'c~o lo rinculo con ritorno au tomatico in battena rne:ce molle a potente e rapidità reazione. Qt_testo ststema nou sarà <l [)plic<Jbile ai caunonr· cl,'" cn mpagna pei qua l1 O<~correra nno appositi freni . . Lo. sviluppo preso d.a quc~ti cannoni a tiro rapi do è stato notevole Gmdrcaudo dalle espen enze laue ed in vista dell'aumentato ca libt·o delìe bo~che a fuoco de'l nu?':o sistema (Canet è arrivato a pollici 5,9•1) si ~u.o _pres~tm~re l aho~tzt.one .della chiusura a cnat}O, l'adozione delln c hm :.t~ra a vite, la dtmruuzrone delle dimensioni della camera a pol:ere, l,aumen Lo dello spessore della volata per efl'etto della 1)01vere se n io .lumo. prù . pot>nt e .e cr1 que Il Il nera, la qaule permetterà un più nm za lmptego dr questi cannoni. P Jl loro impiel!:o terrestr·e puo· d'tvruersr ·... · ·m tre categor·ie: elifesa delle coste, . operazioni d'assedio, guerra di campagna. v
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Su quest'ultima ques~iono vi è da qualche anno una discussione piuttosto viva; vi è t.:hi propone i cannoni a tiro rapido por l'aniglieria a cavallo lasciando i cannoni con:>ueti all'artigl ieria da campagna . Quest'opinione pare assai fon data sia perchè non si può senza gravi inconvenienti sopprimere il rinculo nei Cf1nnoni di ct~libro di 9 centimetri con all'usti trainabili, sia perchè la celeritit di tiro ha grande importanza nell'impiego delle anigÌierie a ca vnllo. Recenti esperimenti di Gruson hanno dimostrato che si poteva no tirare •Il colpi in 5·1 secondi contro bersagli di cav~ lleri a t.:OO c:mnoni a tiro rapido e con eccellen ti risultati, rinculando complessivamente di 6 metri e mezzo e senza bisogno di rettificare di molto il punta-
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mento. Le obbiezioni principali fatte ni cannoni a tiro rapido sono: dillicoltà di traspori.O delle munizioni che sono molle e che si consumano con molta celerità, ùi11icoltil di regolare ìn tempo un uumero sufficiente di spolette a témpo pel t.iro a shrapnel. In ogni modo il principio del tiro rapido è stato presentato cd ap· plicato da così poco tempo d1e non si è avuto l'occnsione di sottoporlo a prove pratiche, ,-,op r:ttutlO in campagna. Jìiuora tu tte le nostre nozioni si limitano a esperim enti tli indnstriali, c può t.:erLamente snccedere che \c conclusioni ottenute ditl'crisc<mo da quelle a cui si per· ' verrebbe impiegando questi cannoni in guerra . Come per tutte le invenzioni recenti, i pareri sono spesso cootradittorii. l difensori più entusiasti vedono nella ouova bocca n fuoco il cannone dell'avvenire e pensnno che sostituirà tutto il materiale n retrocaric.a, eccello pei mas:;imi C.'l libri, essi segnalano il Piemon,te, nuovo incrociatore italiano eon1e un passo fatto su l(Uesta via. Dall'altra parte i conservn tori ritenevano che \a vera sfera d'azione del can none a tiro rapido b limitata :~1 suo primo scopo, t.:Joè n battere \e torpt>diniere, essi çoosidernvaoo con·dillìdenza ogni tentativo fatto allo scopo di impiegare questo cannone in al tre circostanze. Si può dire che quest'ultima opinione conta oggi pochi aderenti. L' impiego reale del c:~nnone n tiro rapido occuperit in a\•venire una situazione media fra i due apprezzamenti. Non è probabile che sostituisca nella marina e nelle fortifit.:azioni i cannoni a retrocarica di un calibro superiore ai 6 poilici, secondo ([uanto appunto asserisce Nordenfelt. Al di sotto di quel limi te è verosimi le che il cannone a tiro rapido avrà nn impiego iacontestato e sostituì rà per tutti gli usi i cnnno ni ordinari.
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N01' IZJE BlllLlOGRAF!OltE
8 . Politica . D'Estampes. La Ji'rances at~ pays noit.- Parigi, Bloud et Banal. -- È il riassunto dell'azione colonizzatrice francese nel continente nero, eseguila con missioni, esplorazioni e guerre. In e:;so sono indicati i progressi al Sencga l, al Gu bon, al t;ongo, sul Nigcr-, al Heuouè, nll' Ouganda. - \Valdteu!Tèl. Mémoi1·e pour la rétrocession de l'Alsace- Lol'raine. Purigi, P euiu. Strilno lihro sottopo~to dall' autore « au jUfJement des nations ,. Ila per ìscopo di rlimostrare che la Francin non fu mai ilggressiva c che la Germania, in mezzo a oc:ltombi e rovine, cerca c.outinuamente il dominio ,Jel mondo. - l oftus (Ioni Augusto). Tlw Lliplo1natic 9'CIItim'scences. - Londra, Cassel l. La prima serie dei ricordi di lord Loftus si rifer·iscc al periodo fra le rivoluzioni del ,p~48 e la guerra di Crimen compresa. Egli dal 18H al .J8i>3 fu addetto all'ambascintn ioglnse a Berliuo, nel '1858 invi11to straordinario in Austria, poi minrsrro plcnipotenziario a l\lonaco e le sue . memorie hanno quindi un'im portanza non comune. - Villnrd , traduzione del f11rnoso opuscolo di Richter : A checonduce il sociaolismo, con prefazione di Leroy-Beaulieu.- Questo opu:;colo ha nvuto in G ~ rmaoia un'edizione di 22 ~~ . 000 esemph1ri e si .propone di diinostrare la spaventosa monotoni~, la servitù fi sica e mentale, l' interdizione assoluta di ogni iniziativa, l'estinzione della famiglia e della CO· · scienza individuale come risultati dello impianto di una unica comunitiì socialistn nell'Europa continenta le. - Istorn iu. I viaggi e. gli studi di Nicola Prewlski nell'Asut centml-e (in russo). - Piet.robnrgo, BMezowski. - I l Cosacco. La guerm {tttura fm sarmati ed antisannal'i. - Brest. Litowski (in msso). - Ha fatto un po' di r umore, essendo stata attribuita nd uno dei comnndnuti di corro d'armata della fronti era polacca.
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NOTlZlE Blll!,lOGRAFlCHE
9 . Letteratura militare. Varietà. . to dalt' aria attorno a·i 1Jroìettil·i con vedt~te foto.~ra~che otte. Il 11WVItmeltt do ~lach- Toepler ( 1\Jitlheilwngen a-us dem Gebwte des See· nutEt .co me o • . . ll .·) wesens . ....:.. Revist.a tecnica dc infanlena y ca~a. e~ ta ; . . ' 892 . C r V'dorio (.TourMl des sc·iances mtlttcnr,es: dtcemln.e . . ) .. at'· ' · . d' · pto<>rafict tu aener e. " . " aaio di metodo di decifrmneniO del tspaCCl Cri o. :Saoz, l p n Geschichte des llfilitiil·-Erziehung und Btldw~gs wesen.s ~n - Co . ote . B ·\· Uoffmann. - Stona dello 5 VI· d . Lander Deutschan Ztm,qc. - et mo• .· . . . d ,. ~~rppo .della cducar.ione ed i:>trnzione milit~re nel p~e:;~ ~lt lmgua ted c~cnl.l . . . sono uscttl soltanto ue. c0.mprenderà quattro vol umi; pet ow no . . . d . . , S .. ·. . 1 w11 rtember•' e la Oavrera ; 11 secon o 1 pr_tmo r.rgu~rtla. " , ,as~oc~1\ap\o' Annover A~sia, Mcclembr.rgo, ecc.; il gh Stati mmort , pot es , . ' d Il ')t·us-ia . . l \l'A • ••a cd rl fJU:Irto e a x :. ' terzo SI occu pera l e U• 11 1' • . · M lto a Délorme Nouvelles milita:iri!S·- Parigt , Lavam.elle. - l o , pl • • . · • prendono posto ouorevo e prezzati rn Fraecia questl sm r~cco n LI c110 nella ricca \euetatura militare ~~ qu~l paese. d l . . - P nri"i Garoier. - GrellC«l. L'année de la Lovre.- Storta one ! ottca. . , n ,,- l o -· La cavctle1·ie francmse. · - p ano• · o· • G·ar nter · - voum - Cl!Oppm. • · l'l r iccamente illustnY.o e di ,;t.renna. - J. S. G. Le l·iVJ·e de tous.- DeIl tomtne, Parigi. - E. un 1 JfO militare di viso in due parli : . •t ~ « La thòorie du bon sol da t ». 2n. « Qni vive? L:~ France l>. Riassun to di tutti principali re· <>o\a mcnli Of"aoici io.·vigore. D · O u
Per la Direzione
Lo n ovrco
CISOT TI
mog1 ior~ M. M., incaricato
==========~=====~~==--~ DEMARCHI Ct.RLO,
gerente.
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- L'ETA DELLA RECLUTA La riduzione della. ferma., nucleo d~lla nuova legge sul reclutamento, ha richiamato la mia attenzione sul quesito dell'età, che è elemento fondamentale dell'attitudine fisica al servizio in unione alla statura ed al perimetro tora.cico, intorno a. cui, per il nostr o esercito, nel passato, scrissero più d'uno fra gli egregi che onorarono i.l corpo sanitario mi1itar.e, o che l'onorano tuttav1a, come il Barotlio, il Frauchini, il Gui.da, il Ma~strelli , il 111:onti, il Calvieri ed altri. Che se nell'ultimo decennio gli importanti argomenti vennero quasi rimessi, fu perchè tutta la letteratura medica, quindi anche la militare si trovò interamente assorta dalle imponenti conquiste scientifiche del giorno, le quali sembrano inter essare in modo pil\ evidente e diretto la salute del soldato ammalato o ferito , come, la medicazione antisettica, la dottrina parassitaria, la tecnica del servizio di sanità., gli slanci della chirurgia, i passi della chimica biologica. Per simili interruzioni, io dunque sar ò nel caso, quando occorra, di avvalorare il mio dire sovra tutto con le più vicine conf~rme dell'antropologia, scienza resa ricca e :fiorente dell'opera illuminata e non lontana di due geni organizzator i, il Broca ed il Quetelet, quindi, di una legione di allievi, che a lor volta oggi sono di venuti o stanno per 7 -
A.NNO X\X\'111,
L'ETÀ l>E LLA RECLUTA
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J:-1 ETA 1)ELI..E RECLUTA
divenire maestri. Di questi, fra gli specialmente consultati, cito il Topinard, i due Bertillon, il Dally, il Pagliaui, il Morselli e lo Zoia. -~
L'uomo a venf anni, termine, in generale, pel reclutamento di tntti gli eserciti, non solo non ha raggiunto il suo completo svilnppo, ma nemmeno quol grado di fisico vigore, che si presume accordarsi con il mestiere delranni, il quale sebbene meno pesante e più protetto d\m tempo, partecipa sempre con i più faticosi del vi·vere odierno. . I n primo luogo difetta di ossifi.cazione lo scheletro. ciò che minora o perturba l' azione dei muscoli , i quali vi prendono sopra punto di appoggio - la statura deve ancora_ progredire di par0cchi punti - così il perimetro del capo, del tronco, degli ttrti --· così il peso .intero del corpo - · così, la distanza degli organi esterni o simmetrici e via via, pe· rocchè, in sostanza, anche nelle linee apparen ti, l'individuo manca delle proporzioni che sono prestabilite dai canoni antropometrici od artistici. Non meno provata è l'imperfezione e lo squilibrio delle faco ltà intellettive e morali, cho il Quetelet, appunto nel libro V della Jtnt;·opometr-ia t l l precursore all'anLropologia criminale, dimostra seguire le stesse leggi della evoluàone fisica: onde mi ò lecito argomentare, ·~ho l'uomo a 20 anni d<'we avere conservate ancor a tracce delle camtteristiche proprie al fanciullo, c cioè : irrifiessione, tirannia degli istinti, facilit~L ai traviamenti, volont-à malfer m~L, un fondo di egoismo cd infine l' iutolleran7.a delle priva?:ioni, essendo i bisogui, negli orga,nismi in costruzione, più impouenti, avvegnachè non si tratta soltanto di introdurre quanto basta per riparare al consumo giornal~ero, ma ~:~,ncora, volta per volta, di immagazzinare <lei materiali, che devono ri,q Bruxelles, C. Muqnal'lll, iSH.
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manere e trasformarsi in esso. }~: chiaro pertanto, che tutti questi fattori negativi, benchè nel ventenue siano in grado assai minore, hanno però · egufdmen te seria importa,nza, perrocchè Yengono associati ad un mest,ìere, dove lo spirito di sacrificio , l_'i m pero eli sè stesso, gli atti g euerosi , i n molte circostanze. sono un sern p lice ed imprescin dil5ile dovere. Io non conosco autore recente di anatomia, di igiene, o di :fisiologia che per la parte propria, abbia esposte opinioni contrarie a quanto ho fino qui affermato. D'altronde anche un ufficiale provetto, ovvero altro che sia stato membro del Consiglio di leva, od infine tntti coloro che hanno rapporti continua.tivi con le milizie, pure con scu,rsa osservazione, ,possono in egual· modo con.vincorsene da soli, pensa.uclo, rispettivamente, o alle differen7.e numericl1e nelle misure del capo, del torace e della statura che si andavano inscrivendo ogni anno sul fog lietto sanitario, ovvero, riflettendo al rilevante numero di inscritti , che si mandano rivedibili alle leve successive per debolezza eli costituzione, od infine, paragona.ndo l'aspetto éompless.ivo dei sold11.ti 1tel primo e nel secondo anno di vita militare, in confronto degli anni successi vi. Non è tutto ancora, avvegnachè occo1Te pure avvertire, che anche qnando la recluta presenta. i segni eli un organismo completo, lo studio più inLimo del gr uppo umano, ci dice, che quell'organismo può aver raggiunto da troppo breve tempo le proporzioni finali e quindi mancare aucora di talune delle qualità meno apparenti, le qualità però più feconde della resiswnza organica: in altri termini, la forza fisica e la capacitit polmonare: a marzo è fatto il vino nuovo, ma occorre ancora del tempo, a vanti che esso prenda il vi.gore necessario per tollerare, ad esempio, le vicende del trasporto, od affronta.re i calori del tropico. I nfine avanti di essere un vino navigato. L a seg nente ta.vola che serv irà anche per altre deduzioni, confern1a pure le ultime cose dette. In essa, sono esposte per le diverse epoche della vita necessarie alla dimostra-
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L'ETÀ DELLA R!!:C,LUTA l ·
zione del mio ass·mito', le medie della statura, del peso, della forza renale, di trazione della manuale o di pressione, e' del consumo giornaliero di carbonio, il qua.le, lo si avverta, éssendo approssimativamente proporzionale alla quantità di calorico sviluppato della .forza umana, riesce pure un mezzo di misurazione e di controllo della medesima, oltre al rappresentare l'indice della nostra capacità respiratoria.
o
l
Statura (metri)
Eta
l
l
'15anlli
1.54-3
16 17
Il
41.2
80
1
59.1
U>54
45.4
95
63.9
»
1.594
49.7
110
71.0
·J8
))
'1.630
53.9
118
79.2
20
))
1.669
59.5
132
83.3
62.9
143
-
()4.3
147
66.2
153
-
65.9
154
88.9
))
23.
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-
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))
27
))
30
))
35
))
1.682 '
-
ll 1.686 l
1.686
66.1
87.5 .
151-
-
154
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/
66.1
Grammi di arbonio consumato in 24. ore
Forza di due mani in chilogrlmmi
Forza renate in chilogrammi l
22 »
l
Peso in chilogrammi
l
l
modernissimi c:ome il :l'opinard, ed il Bertillon J acques nei r1spetti vi lavori; finalmente, perchè anche partendo da criteri modificati, se si mutano alquanto le cifre, restano uguali sempre le progressioni, e sono questi appunto i risultati che interessano a noi. Infatti per un esempio: intorno alla forza renale che ci sembra dopo la statura, quella più indagata, in va·.·i punti del globo, da un discreto num~ro di studiosi, il . Quetelet, nell'uomo adulto, trova la media di chilogrammi 154, il Regnier, il Peron, il Freycinet, il Gaimond, il Gould, il Tom:pson il Topinard trovano le seguenti: 100, 111, 130, 140, 150, 160, 171 chilogrammi; finalmente lo Zoia (1), più preciso ìna meno semplice, dà la sotto indicata, che ho . stralciato da un suo recente studio : ' Mesosteni
l
175
l l l
181
l l
l
l Tutte le indicazioni, salvo quelle dell'ultima colonna, sono prese dall'opera classica del Quetelet, alle cui tavole pregievolissime rimandiamo il lettore, che amasse constatare lo sviluppo proporziona.le medio in ogni anno, delle singole parti del corpo. · , Conosco gli appunti che vanno . movendosi al Quetelet. in questi ultimi tempi, specie in Italia, per taluni de' suoi criteri fondamentali, come quelli dell'uomo-tipo, delle medie e delle probabilità; ma ho ugualmente seguito l'opera sua perchè è ancora la più completa, di mia conoscenza, come pure quella realmente cui si sogliono spesso riferire, autori
101
L ' ETÀ DELLA RECL UTA
{
Ipomesosteni da ' (uomini . ' (meno forti1 di forza comnne) ( da 126 a, 175 Ipermesosteni da chilogrammi , (più forti)
l
Chilogrammi
101
a
125
176
a
200
Evid'e ntemente, queste misure che vanno dai 101 ai 200 chilogrammi, e prese con tanta cura dallo Zoia. mercè i di~amometri del Regnier (modificato) e del Harneiter, comprendono in sostanza, la forza renale . media degli uomini ;i~ulti, ammessa dai più autori, per i quali ess~t sarebbe oscillata nella razza umana, dai 100 chilogrammi (Austra'liani) a 190 chilogrammi (Indiani-Froquois), e la cui media . complessivamente è molto vicina a quella stessa del Qtì.etelet. Torn~ndo pertanto al mio quadro e confrontando le ·diverse · medie con particolare osservazione all'evoluzione minima, dopo il 25·· anno, se ne deduce chiaramente : l o Che termine ultimo di accreseimento di tutti gli uomini, compresi, cioè i più deboli · ed i più tardi, è il 30° anno di .vita; (t) Jllimre della forza, ecc. Archivi per l'antropologi:t e l'etnologia, ii 0 volume, 1887.
!.'ETÀ DELLA RECLUTA L E'r1Ì. DELLA RECI.U'l'A
2'' Che per una grande maggioranza, questo termine sarà il 25• anno: 3" Che per buona parte infine eli uomini, cioè i scelti ed i favorit i, si deve presentare uno o due anni prima; avv~gnachè bisogna pure t ener ben presente, che le misure del Quetelet {l) fllrono prese senza scegliere i modelli, ma solo eliminando, gobbi, nani e giganti, mentre è scientificamente ' cer to che le malattie ed i difetti notoriamente minorativi, onde anche le cause dogli uni e delle altre, prolungano il termine del crescere umano e rli conseguenza lo abbreviano, quando tu.li elementi perturbatori mancano. A siil'atte conclusioni condussero gli studi del Bo,vditch (2), del Lihazzich (3), del Pagliani :4), del Regnier (5}, i quali in sostan:>.a, con quelli dell'Huffeland e del Broca (6), giungono a confer mare la divisione in tuita dello St~th l ( 7) che considera il vigesimo quinto anno della v"ita ve?'·o etalis ternpore, sensibililes aclolescere sen sucer-escere in longnm et lat~l!tn hmno tm·e rimellit. Sventuratamente l'Ita.lin. appartiene alle nazioni meno fortunate, perchò oltre alle causalità comuni, come la miseria, fioriscono sotto il suo bel cielo e la smagliante vegetazione tre fata.lissimi veleni: malaria, pellagra. e gozzo! Il qual fatto si deve ben ·fissar e, per la maggior ragionevolezza delle ulteriori mio conclusioni. E con ciò credo di avere abbastanza provata la verità della mia prémcssa.
(Il Pagina t74 opera citata.
(2) n e la.
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1
102
e~·oissancc
des
en[a111s. noston. !877.
(3). /,ols cle la croismmce et slntchll'e de t'llomn1e (in francese). Vicnna, 189~. (4.) l {allori delta sl ata?'a 11mtma. Roma, .U~77. (ti) Des ma!<lài e.l de croissmìce. Parig i, 1860. (6) l slructions gcn(ralu sur l'11ntropologte. Parigi, ISG:i. (7) .llorbOI'II1ll etotum (tmdamenlo.
.. * Chiusa l'en1. napoleonica, le na?.ioni d'Europa, si accinsero man mano ad organizzare i propri eserciti socor.do gli ammaestramenti lasciat.i dalla saugnino~a epopea.. In tal modo venne stabilito per quasi tntt.i, quindi anl:he per l'esercito sardo, l'età del reclu t.am(~uto al compiersi ùel 20.• r.mno. Il principio poggiava. sopra due basi allora ritenute tra di loro armonir.zauti. L ·una, sorta d<~l fatto che la scM·sità. dell~ nozion i antropologiche o le tracce porsisten~i cl ' nna medicina empil'ica, facevano consicler<l.re dai clinici, il21" anno, termine definitivo dello sviluppo fisico, come per i giuristi era garan:>.ia di senno maturo. L'alLra imponente per il ;;no carattere economico-sociale, rispondeva alle esigenze delle famiglie ed all'interesse dell'individuo, in ordine a lle <trti ed alle profe;;sioui; onde, per le lunghe ferme, diveniva necessario che si rital·dasse del meno possibile la chiamata ed il conseguente r itorno dei soldati alle lor o case. _Da. quell'epoca, a parte i progressi d·arte militare, per il diffonder si sovratutto dello spirito d'uguaglianza, ed il chiarirsi delle scienze biologiche, rorganÌ7.7.a~ione e ]a vita sanitaria degli eserciti, :; nbì nna serie eli mutamenti e di innovazioni. Così: guadua.le scomparsa dei privilegi e delle esenzioni legali, aboliz.ione del cambio, stabilita la rivedi bilit.à, più ricercata la scelta od il benessere materiale e morale del soldato, rìdu,ione delle ferrne, rnu. riman endo sernpt·e intangibile e fisso, tanto in Italia che fuori , la chiamata a 20 anni. Conseguenza certa., grave, ineluttabile eli !li fatto persever ante priucipi.o, fu ed è il conCOI't'<~re di esso come cansa massima ed oggi direi quasi intera, delle morbosità e delle perdite, tenauemente elenl.te, che oglll na?.ione dovette e deve sempre lalUentare. Negli anni dal 1884 a tutto il lS90, h:t. morb idità media dell'esercito nostro, risultò di 790 su 1000 uomini. la mor-
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L'ETÀ DELLA RECLUTA
talità di 9, 16 per 1000 e di 13,66 per 1090 le rifo~me per rassegne di rimando, cioè in seguito a malattia contratta durante la ferma sotto le armi. T itolo di perdite quest'ultimo, sempre considerevole per tutte le milizie, il quale va tenuto in calcolo ben maggiore di quanto sembrarni si faccia di consueto, perchè esso rappresenta nn numero rilevante d'individui che le nazioni danno con pr esunzione di salute e di robustezza, e che invece le si riversano fiacchi ed esausti ad avvelenar ne le generazioni future, oq ad aumentare la mortalità della glioventù presente, mentre servono per diminuire, apparentemente, ogni anno, la mortalità nelle ar mate. Eppure non ostante questa circostanza che è già di grande rilievo; non ·ostante ancora la miseria e l' improprietà della popolazione, non astante infine le costituzioni deteriorate, che restano in esse, dopo gli arruolamenti, tutti gli igienisti militari di oggi come d'ogni tempo, ebbero sempre, a constatare che la totalità delle malàttie gravi e leggere, la dnrata di esse, nonchè ~ la mortalità degli eserciti rimase ognora superiore alle . cifre cor rispondenti, che sono fornite dalle associazioni consimili d'uomini e sottoposte al controllo della. statistica, come a dire: le societ~L di mutuo soccorso, le unioni operaie delle strade ferrate, ecc. ecc. Per la Francia stessa dove la mortalità sembra scesa in questi ultimi tempi a 6/1000, e quindi sarebbe inferiore alla nostra, il Viry nel suo recente manuale d'igiene (1888), riconferma sempre la verità di questi raffronti. Francamente, sono fatti e numeri questi, destinati a senza dubbio colpire tutti gli animi, tanto più che si riferiscono a.l gruppo umano più scelto ed all'età dove meno si dovrebbe monr e. In effetto le altre cause, oltre alle comuni, ritenute e giustamente sempre predicate come funeste alle milizie, quali: agglomeramento, alimentazione ed alloggio mal propri, mutamento brusco di clima c di abitudini, fatiche inusate, abbandono della famiglia e del proprio campanile, perchè non tiranneggiate da rilevante ostacolo, toccarono man mano la benevole sollecitudine da capi, producend..o sem-
L'ETÀ DELLA RECI.UTA
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pre utili miglioramenti, ed anzi raggiungendo verso talune un g rado superiore ad ogni esigenza. Non sorge infatti da noi, timore anche lontano di epidemia, senza che intervenga rapida l'azione di essi; così pure è operoso e costante il loro studio sul vitto del soldato, come sul governo delle sne fa tiche. Ciò naturalmente valse a far discendere assai le proporzioni della morbosità e delle perdite, da quelle d'altri tempidai tempi cioè del Gr~nde Federico, il quale soleva ripe. t ere: uccidergli più uomini le malattie che sette bat- taglie! . Se nonchò da par ecchi anni non astante si fatte migliorate condizioni e l'assiduo interessamento dei capi, cui aggiungerò i frequentissimi ritocchi agli elenchi delle infermità, le proporzioni sopradette sono rimaste approssimativamente stazionarie, quasi che un fatale enigma -- enigma ben noto - pesasse sulla salute .degli eserciti. P erocchè conviene anche calcolare che in realtà, almeno da noi, toltone i volontar i di un anno, oggi, non si esagera affermando ; goderE> la maggioranza dei cittadini una vita materiale . sotto le bandiere, migliore della passata; nelle case loro. Così pure, si deve osservare che per opera radicale della scienza taluni gravi epidemie come il vaiolo non compariscono, e nè ~ornparira.nno mai più . Appresso ancora: lo spirito de' tempi che spinge l'uomo alla ricerca del suo benessere ovunque si trovi, mentre ha r eso comune l'emigrazi·one, ha anche q nasi soppresso nelle file l' ipocondria nostalgica -- nè più, i freni della disciplina possono scon volgere molto lo spirito di giovanile indipendenza., quanto le grandi industrie che sorgono ogni giorno reggono i loro dipendenti a imitazione militare, e li puniscono all'occorr enza, di saccoccia, cast igo più pungente delle pene morali, laddove meno elevata è la coltura dell'intelletto. . A questo punto pertanto, mi sembra già che spicchi chiara la giustezza della nostra affermazione, essere cioè l'insu:fficie~za dell'età, prima e più elevata causa delle rilevanti perdite sempre finora lamentate.
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:VIa essa spl~nde di tutti i suoi funesti bagliori, divenendo verità assoluta ed inconfn tabile, <] uaudo si consideri che risultano pure antiche e sinistr e prerogative degli eserciti: a) La mor talita più grave nel primo o nei primi anni di servizio. b) Essere le malattie onde vengano colpiti più facilmente i giov~mi soldati, qnellc di azione immediata e d i rapida diffusione, e così : m orbillo, scarlattina, tifoide, meningite, paludismo, angine, orecchioni e le acute di petto o di ventre; in altri termini, le stesse della adolescenza, quelle c1oè che offendano facilmente le costituzioni incomplete v ulner<tbilissi rne, appunto per la debolezza e l'impressionabilità del periodo d'accrescimento. Tncto ciò d'altronde è troppo noto e ripetuto da tu tti O'li i&ienisti perchè mi soffermi molto, solo 11ggiunquanti • <::> ., g erò come conferma più r ecente della v ecchia osservazione, i seguen ti ch~ti n umerici che comunque assoluti, pure per i pratici nella distribuzione annuale delle forze in ordine alle classi, avranno del pari un linguaggio eloquente. Dal principio del 1884 alla fine del 1887 si ebbero : (l) 5029 riformati e 3708 morti 3518 » e 2416 )) )) 1444 e 1263 )) 1004 e 81'3 » >>
nel l" anno di servizio )) nel 2° )) )) nel 3" » oltre il 3" anno
Il memorabile « -Guai al soldato che cresce sotto lo zaino! » non potrebbe avere u na più stringente testimonianza. P er verità: il motto si r iferiva ai giovani inferiori ai venti anni, che B onaparte aveva dovuto sperimentare in più di una campagna, il quale esperimento dopo tutto come prov~ ~r~ tica d ella micidiale in.fluenz~t che ha la vita nelle mth zte sopn1 gli organismi non ff.ttti può egualmente essere preso in considerazione. Vediamo : la grande armata (2) che per la campagna di Austerlit:z, abbandonando il campo di B ou(t )
Hendieonti stntislici rlell' Ispettorato di sanlta militare.
(2) ~lonA CHF: -
!(]iene •nillta1'e.
'
.
L ETA DEL !.A HECLU'l' A
107 logne compie centinaia eli leghe, senza quasi dare ammalati, ma è composta di individui di 23 o 22 am)i' al meno. _Nel 180~ invece, la seconda annata. costrntta da g iovani ven tenm e meno ancora., in una marcia minore assai. semina la strada d' infermi e di esausti . L e leve anticipate de.l 181~ l:iempi.ono le ambulanze e fanno cadere a migliaia gh uom1m, o pmttosto i tàncinlli, sulle strade, Infine durante la guerra di Crimea, Lor d R aglan rifi uta a.l 'duca di N eucastle, non ostante i bisogni, 2000 reclute perchè le ricevute precedentemente, sembnwano cosi giovani e così poco sviluppate da cader tutti « e 1·enir raccolte su come spiche ».
Se poi venio:1.rno a nuovi tempi la cronaca o ancor più. concludente: (l) Nella. guerra franco-germanica sono le classi del 69 e del 70 che più soffrono la campagna. e nelle manovre del 72 il nostro primo reggimento di volontari di un an no, diede il o per cen to di ammalati , men tre la truppa dava soltanto il S e mezzo (2). , Ma bastino ~na buona volta le prove, le citazioni, i ragionamenti e si couchiuda.
..
*" Delle due ragioni che avevano
Ull
tempo indotto il le-
gi~latiore a stabilire la chia111ata a 20 anni, la prima quella.
sc1entific~, l'abbiamo vista trasformarsi e divenire anzi con traria alla seconda, la ragione cioè sociale, che invece rimase sempre· ferma ed invita a difendere il principio contro gli urti delle nuove idee : perocchè e in Italia c fuori non mancarono ig ienisti e medici m il itari ad attaccarlo, ma furono sempre palle di neve conr.ro il eolosso di R odi ! 'l'utta.vifl., malgrado lo cose fi n 'ì UÌ dette, Dio ci gnard i dal non trovare g i ustificatissimi per la imponenza. della sua
- -(i) Y111v
- Opera citat~.
(2) S tSliONoo -
Appw tli di Ol'ganica 1nilila1'e, t87a.
' L'ETÀ DELLA RECI.UTA
L'ETÀ. DELLA RECLUTA
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causale questa resistenza della chiamata a 20 anni nel tempo passato, e quando pdr e- le fe rme del servizio effe~tivo. sotto le armi, scendevano in vari eserciti, da. otto, a se1, a cmque, a quattro, e passi ancora., sebbene già assai discutibili all~ stato sociale odierno, a tre anni: ma viva il cielo davant1 ad una nuova riduzion e che por terebbe il ser vizio effettivo a 2 anni e per cittadini meno ancora, pa.rmi già. di veder~ le basi del colosso trasformarsi in creta, i suo1 contorm nelle linee chimeriche di un' ombra. e tutto quanto in un fantasma che :;;i deve affrontar e senz'altro ed abbattere coraggiosamente come un pregiudizio. Io mi domando quale mai padre di famiglia, entrato nella mia convinzione vorrà, preferire anche il solo dubbio di un pericolo per la salute del figlio, al brevissimo ~ac~iticio, quando fosse sacrificio, di ritardare qualche mese 1l ntorno definitivo del medesimo nella famiglia: mentre l'uno e l'altro con la n nova legge verrebbero compensati da una brevitft di ferma che poco tempo addietro non si sarebbe nemmeno soo-nata, oltre al vantaggio, secondo le mie vedute, di libe~arsi dai fastidi o dai danni della rivedibilità. E pertanto siccome questa nuova legge tenderebbe anche a realmente consolidare il principio di « tutti soldati » così sono certo che se si pote"sero interpellare i capi di famiglia interessati, il voto che ne uscirebbe, sarebbe un vero plebiscito favorevole allo idee fino qui esposte. Ora lasciando pure da par te ogni interesse individuale, per quello della società, risulta ugualmente imprescind.ibile la convenienza di posticipare la chiamata, onde come e dover e di tutti, conservare ad essa. i suoi elementi tributari e sovra tutto i più vitali, avvegnachè ogni uomo scelto che si ammala o che muore è un capitale fruttifero, il quale diminuisce, quando non si ~ra~forma in onere; ovvero che s~ompare dal grande bilancio dell'attività umana.. Qu~sto ca.pitale secondo recenti calcoli è valutato approsslmatlVamente dalle 6000 alle 17,000 lire (l); tutto ciò oltre al danno altrove accennato che colpisce la produzione etnica. (1) LAV BRAN . -
Revut Scimtifiq·ue, gi ugno i892.
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A complemento finale agg iungo che il progresso moderno delle arti, delle industrie, dell'agricoltura, dei mestieri stessi e le conseg uenti molteplici cognizioni che esige l'esercizio di esse, vanno sempre più facendo crescere il numer o degli interessati pel rinvio estensibile al 26° ann o di età., onde l'articolo di legge corrispondente deve ogni volta subire, come chi~de giustizia, le più ampie interpretazioni. Ciò significa dunque che vi è una grande classe di cittadini , oltre agli studenti degli istituti professionali, indifferente o piuttosto fà.vorita dal ritardo della chiamata, cui si deve associare la classe dei rividibili costretta allo stesso ritardo, e che invece pr obabilmente scomparirebbe o verrebbe almeno limitata. Ed ora, per concludere, io dico, essersi mai presentato momento, come l'attua.le della nuova legge, più opportnno e più. ragionevole per seoonda.re il comune voto degli igiegisti, e che ho cercato dimostrare di sempre più confermata necessità, onde si protragga l'età della chiamata, secondo me, di almeno due anni. In altri tennini, sostituire il terzo alinea dell'art. 4, capo I , della legge sul reclutamento con il seguente: «Nei tempi normali concorrono alla leva nell'anno, in « cui compiono il 22" eli età. » Non è mio còmpito di investigare il comò sia possibile per i due anni di att.esa, fo rse non discari a l nostr o bilancio, mantenere ugualmente integre le nostre forze, tuttavia il mezzo più ovvio mi sembrerebbe quello di sottoporre le prime due classi, dopo promulgata la nuova legge, al governo della legge attuale, salvo indugiarne la chiamata, od anticiparne il licenziamento, quando la tranquillità dei tempi, o la ragione politica lo permettessero.. Nel frattempo, sottoporre, con rigore, ai tiri a segno i giovani lasciati nelle loro case, onde, se richiesti da esigenze straordinarie, possano giunger e alle bandie~e esperti nell'arma con la quale dovrebbero combattere. Io sono certo, che accettata la nuova età, essa non tarderebbe a dare i suoi incomparabili frutti, t~nto sotto il
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punto di vista umanitario, che amministrativo, perchè la ·molteplicità. dei no;t-valo?·i, crea sempre nelle:> file difficoltà, ingombri, e spese non ind iffe renti e tutt'affa..tto passive. E qui vorrei che la mia disadorna parola, inspirata dall'ecceclen<:;a del1'a1:gomento, ond(l indurre altrui nelle mie convinzioni, sapesse sorgere alle espressioni più stringenti e più elevate come il viso di Mirabeau, che muto ed assimetrico nella tranquillitù, divent<w a illuminato, bello, imponente, quando si accordava con la grandez7.a della sua eloquenza. Ma alla mia tavolozza mancano i colori smaglianti, ed a me non resta che protestare la fede e la sincerità di questo mio profondo convincimento. Da nuova legge dalla O amer~L verrà, io penso, approvata, in primo luogo perchè giudico ch'essa sia nell'animo del paese; secondariamente, perchè è un altro passo verso il principio della nuzione o.trmata, il q uale sorto da, pochi anni, e considerato, in generale. come utopia. è diventato già un ideale anche per molti spiriti pratici e positivi. E d anch'io credo, sia detto incidentalmente, che i popoli a qncsto arriveranno in nn tempo più o meno lontano, ma essi però ne saranno veramente degni e potranno confidarvi sicuri, solo quando radicali mutamenti avranno toccato la loro vita sociale; quando cioè le classi dirig~nti cureranno più la loro educazione fisica, e la diretta, lA. int.elletti va; quando l'inabilità al servizio sarà un'onta e non una festa per le famiglie; quando la ginnastica ed il bersaglio avranno sostitoito il g reco ed il latino nelle SCLlOle; quando non tutti gli serivani vorranno i loro figli medici od avvocati; quando la maschià bellezza verrà stima.tu. un dono provvid enziale come l'ingegno; quando dalle madri gestanti, come d!!Ile gestanti Sparta.ne si allontanera.nn~ con imperio ogni spettac •lo difforme o ributtante; quando infine la fanciulla genita da lombi magnanimi, ma snervati s'impalmerà lieta e felice con l 'oscur o, ma poderoso vincitore nelle gare olimpiche di un'età ventur a. Non vi è che dire, quell'èra è ancora ben lontana!
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I/ETÀ DE L LA ltECI, UTA
Se adunque queste riflessioni, cui il periodico che le accoglie e le opportunità del momento danno il valore mancante alla pochezza delle mie qualità, avanti di essere liravolta nella fiumana dellf> voci inascoltate, potessero essere seguite da alcuno dei nostri legislatori chiamati a discuter e la n uova legge sul r eclutamento, io mi rimarrò già soddisfatto, perchè da un' esame più diffuso, meglio appariranno la gravità delle cose el ette e la convenienz(~ di ripararle.
E.
MANGI.A.~'l'I Capitano .llec/ico.
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IL CHJl,E
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P reliminari geografici.
IL CHI LE N ote storico-militari. Le distanze terrestri sono ridotte a sì poca cosa che i vinr,oli della int era umanità si rinsenaoo ogni )!iorno più. Non è quindi desiderio di una steri le erudizione c.he talliata sospinge ad occuparsi di popo li e di tempi loutani , ma l'eiTettivo bisogno di avvicinare sempre più quella pHte d'umanità che lon tana eia noi n migliaia di chilometri od a centin•1ia di anni, lavor;mdo, ·soffrendo , cornbal.lendo, in una parola vivendo ci precedette o ci accompagna nei regni del riposo. · A t1uesto bisogno ho ceduto consacrando alcune ore di riposo alla lettura di storie delle e~treme fr·a quelle terre occidentali che Colombo riunì pel primo io modo definitivo al più antico continente; ed offrendo ai lellori della Rivista ,tfilitare un riaS$Unto delle note pre~e qua e là sul Ch ile, spero di offrire una lellura non nuova, ma che possa servire di ricreazione agli studiosi trascinati da altri a studiare qnistioni professionali, spesso irte di difficol tà e richiedenti un'allen ta meditazione. E la scelta del Chile non può dirsi ingiustifìcata quando si riguard ino le strane rassomi~lianze che la sua stori a presenta co lla nostm nella epoca della liberazwne. Gli anni HlH, e HH9 del Chile, la spedizione di Saint-Martin, l'importanza marinaresca della nuova nazione hanno un fe lice contrapposto n('( ·181~9, nel '18o9, nell a spedizione dei Mille ed in quel fortunato sv iluppo della nostra pbtem:a marittima. in cui ci è caro travedere la gloria e la grandezza avvenire dell'Italia nuova. M. G. B.
l .
Nell'immenso triangolo dell'America ~l eridio nale , il lato rivolto verso il Pacifico, si estende nella direzione da sud a nord, quasi in modo rettilineo per cir·ca 35' gradi di la ti tudine dallo Stretto di M age!l~no alla foce del Hìo Tacna. Vi~ta dal Grande Oceano questa immensa distesa di coste sembra CO$tituita da una gigantesca sca linatn, che dal mare e dal le solitudini australi ascenda ni nurnem si picchi ed alle elevate muraglie coronate dalle nevi eterne della Cordigliera delle Ande. Pt·olungandosi a rhezzodì la costa si incurva verso oriente quasi ad indicare la via che conduce all'Atlantico e term ina al ()6o parallelo di latitudine austr·ale col Capo Horn, battuto da. tempeste freque~ti e coronato dalle nebbie fitti ssime dei mari antnrtici. Il terreno che dal mare pnò scorg-en;i viaggiando dal Capo Horn fino al Porto di 'facna per nn viaggio di ben 4iSOO chilometri costituisce il Chile. Questo paese da parecchi gradi nella zona tropicale da settentrione giunge così fino quasi al circolo polare a mezz?dì.. . La costa fra il 43" ed il 5:3o parall elo australe , r1cCh1ssrma di isole, di insenatnr:e, di golli, va lentamente sprofondandosi nelle acque. La costa a nord del primo limite indicato, por.o accessibile con rari promontori, con poche haic mal dif~se dai venti, è resa ogni anno meno atta all'approdo da un lento sollevamento sismico che venne valutalo in tnlun i punti di 16 metri ogni secolo. Si tratta infine di un lembo di costa africana aggiunto ad un l~ngo tratto di litorale nor vegese. Il Ch ile, così caratteristico da questo lato, non lo è meno se dal ma1·e si passa a perctJrrerne l'interno. Le terrazze s~ompaiono, il declivio che dalla cima delle Ande scendeva al Pacifico più non esiste, ma un grr~n nurnem eli valli stranamente aperte nel granito~ nell'arenarin ·si alternano salendo rnpidamente . l vari riliev i del suolo .si mo ltip. licano , si intrecciano in modo v~riato al l'infinito sn una striscia larga dai GO ai 'lf)O chilometri. Questo terreno rouo e i;Cornposln, in cui si disegnano pochi va l8-
ANXO XXXVIII.
IL
H. CHIL E
Ioni :Jen ·definite, perpendicolari alla cos ta, in cui conono i rivi e torren ti principali, costituisce una zona di sollevamento conosci uta col nome di CO!'digliera de!l it Costa. Appoggiato a ques ta Cordigliera corre un altipiano, in ~ ui si :dternaoo n colline verdeggianti, coni basaltici denudati e strette catene dirette da occidente a d oriente, e su di esso si appoggia maestosa la Cordigliera delle And e propriamente dettn, o Cordigl iera del Ch ile. A mezzogiorno del 32° parallel o uM ter?.a Cordigliera, o meglio gli avanzi di una catena di monti, detta del .Medio, si insinua fra due andandosi a perdere nelle cime dell'arcipelago fitti ssimo che accompagna la costa dall' isola di Chiloe verso Sud. Lo :;fondo del panorama si arresta quindi ovunque alla Catena Andin a. Qut-Jsta, rotta da bacini lacustri, da cimev ulcaniche, da immensi nevai, con altezza variabile dai 'l 000 ai 2500 metri va dal lo Stretto di }iagellano al Minchinmadiva \24 ~~8) sul Canale dell'Isola lli Chiloe; quivi, a ~o miglia nza della costa si rin serra , si innalza e pren de l'aspetlo di un' enorme muraglia òa cui spiccano aguzzi picchi coronati da ncYi eterne o da enormi pennacch i di fumo vulcani.co. A misura che si procede al not·d la muraglia si rafi'orza, si innalza, dal Collaqui (2\J5'3) si sale all 'Antuco , al Tinguiririca (4478), al ì\Jaipo l;)384.), al Tupuogato ((.i-178), lìnchè giunta all'altezza di Santian"o, la capitalo de l Chi le, la catena lancia il suo nCJi<Ynnte ma na ~ giore, un ;!ruppo di con i òi porfido fumanti ed eruttanti lava al di sopm d'lli e nuoi, I'Aconcagna (6834). Di là la Cordi~ li era si allarga come per riav1•icinarsi alla costa, le cime divengono altipiani , i vulc:ani anz.ichè su una sola lmea si dispongono a schiere fra i 4 eù i 6000 metri e n! term ine della terra chilena, hl Cordigliera attaccandosi all'i mm enso acrocoro di Aconquija scompare in un sistema complesso di monti e di altipiani che ch iudono a mezzodi il bacino delle Amazzoni. Al di li.t della Cordigli era lentamente digrauando per migl iaia di chilometri si stendono le pianure stermi nate e leggerm ente decli1•i del Plata, del Colorado e del Chico, le pianure e le pampas argentine.
le
CHILE
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Fra i monti ed il mar Pacifico non intercedealcun tratto di pianura che meriti tal nome ecceLlo che nella zona pi ù settentrionale, ove una regione orrib ilmente morta si estende dal Rio Salado al !lio Loa; le cui acque sature di solfato e di nitrato di soda sono tmpropne a qualunque uso . È quello il deserto di Atacama che con una larghezza di 300 chilometri si allunga per sei gradi di latitudine almeno ed è costituito « da una ·serie di terrazze anch' esse parallele alla costa e separate « da gruppi e catene. di coll ine rocciose di mediocre elevazione. IJ « suolo, vi è coperto per due terzi da sabbie roventi e da ciolloli « angolosi , essendo quasi lutto il resto un miscuglio di arena, di << conchiglie. ài depositi salini. li vento che di consueto vi spira « dal S..o. è spes~o talmente furioso che le ;dun e (medanos), i « tomboh ed ogn1 altra ondutazione di teneno si formano e « scompaiono cou incredibile rapi dità. Le cime dell e antiche dune 1 < fr~mono e vi si solleva una nube giall astra come da! crater·e « di un vulcano allo scoppiare di una eruzione. Poi delle vere « onde . rimontano i fian chi di ogni rilievo del suolo per ricadere « dalla parte opposta in cascate tumulluo~e con una strepito simile « a quello del vapore che sfugge dalle valvole di una locomotiva. « Passata la tormenta tutto il paesaggio è completamente trasfor« ma t o (-1 ) ». In questo strano desf:lrto passano anni ed anni senza che ·vi cada una goccia d'acqua, onde l' apparizione di una nube è nn a:vven iment.o durante il quale le rare tribù vaganti da oasi a oasi St raccolgono a contemplare il fenomeno come •uno speltacol o straordinario. l~ compenso la nat.ura vi ha sparso tesori d'oro, di argento, rame, nichel, zinco, cobalto, saln itro, borace, un intero museo geo.logico nel quale al numero stl'agrande delle specie fa riscontro soltanto la ricchezza inesauribi le dei filoni . Di contro e a sud dell'isola di Chiloè una zona assai umida sì spi~ge verso le le rre magellanicho e colà giganteggiano fores te regalt di pin i, mini, cipressi , faggi, araucarie, conifere dai fru tti sostanziosi ed enormi. · Più a sud ancora le tet·re si avviano ai ghiacci perenni ed allo squallore spaventoso dell'Isola della Desolazion!l e della Terra de: Fuoco . (i) Bn~;sso!'i
- Sept aus d'exploration.
IL CHILE
Data questa forma ge nerale del terreno è facile comprendere come dal nor-d al sud i corsi d'acqua aumentino di numero e di volume; dal H.io Loa (2 1° par'<lllelo) scendendo la costa non si troV<lno fiumi che portino fino al mare le ncque del ghiacciaio Andini fino al Rio Salado (26• paral lelo). Pi ù a sud in ordine crescente di importanza si schierano fra i principali il Copiapo, l'Huasco, il Co quimbo (che traversa il distretto delle miniere di rnrne più ricche del mondo), il ~f aip u, il Maule, I'I tatn ed il .Biobi o, il maggiore dei fiumi chi leni, che rMcoglie le acque dell e aiLiss ime conche a udine in cui si specch iano i con i fumanti clell'Antuco. Seguono poi il Tolen, il Rio Buono, il Manllin ch e di fron te all'angolo nord dell'isola di Ciloe scarica le ncque del massimo bacino montano àelle ande chi len e, quello del Llauq uih ué . F:·a que,;ti fiumi faremo speciale cenno di quelli ch e rivestono una maO'aiore importnnza swrica e geografica. Quas i a metà della costa ch il ena solto il :H/' parallelo corre il )Jaipo, nato all e fa lde del vulcano omonimo. Esso precipitando per stretto gole da -~.E . a S. O. ginnge s ull'altipian~ e vi riceve il Rio Colorado sgorgato pure dalle falde di un altro vulcano, il Tllpungato, attraversa da oriente ad occidente la pianura che porta il suo nome, lunga circa 90 cbi lometri da nord e su d e larga in media 30 chilometri , quindi si caccia, dirigendosi verso sud, per •1na dirupata quebrada ai la costn, non senza aver raccolto a si nistra le acque del )'lapo.:ho su cui siede Santiago . Si getta in mare a Melipilla dopo un corso di circa 220 chilometri. lmmedialnrnefile a nord dell\'lai p0 e ad esso parallelo scorre I'Aconcagna> raccogl itore delle acque del gruppo and ino omonimo . 11 volu me delle sue acque ridou.o d'assai dalle numerose derivazioni fatto a scopo d'irrigazione non gli meriterebbe un cenno speciale se alle sorgenti doii'Acon cagna non corris pondessero le gole di Uspallata , famose nella li berazione del Chili quanto lo 0 Marsa la nella nostra ed alla sua foce (Baia di Qu intero) non so rg~sse Valparni ::o, l'emporio co mmerciale dei mari del sud. fmmediatamente a sud del 1\Iaipò scorre ad esso quasi paralrelo il Rio Hapel, che appena usci t_o dai con trafl'orti delle alte Ande attraversa la piannra agricola più fertil e del Ch ile, quella di Hancagna. l) ()
IL CHILE
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Sotto il 36° parallelo corre il Manie. Kasce questo fìume dalle lagune del ~faule a 2 l 9.~. metri di altezza nella più selvaggia e sp~ventosa delle forre andine, per una lnn.(!a valle longiturlinale si sprng~ a sud per un grado e mezzo di latitudine , quindi risa le verso nord traversa ndo quasi parallel amente alla costa la terrazza estesissima su cui sorgono Talca e Linares. Riceve a destra il Lon~omill~, acquistando un ragguardevolissimo volume di acque, e tmmedtatamente volge ad occidente gettandosi fra r.olline dir paLe al mare ove ha foce nel porto di Consti tucion, dopo avere raccolto tolle le acque dell e Ande per circa 180 ch ilometri della catena. Il Rio Biobio, il massimo fiume del Chile e la sua frontiera difensiva meridionale fino al principio di questo secolo, nasce da l vulcano di Looquimai (38° 20' di latitudine), unitosi al Collaquì traversa da S. E. a N. O. la pianura di los Angeles e si getta in mare presso il porto di Concezione. Esso rir.eve numero;;i affluenti sulla ' sinistra ric~hi di acque, benchè di breve corso i quali attraver:sano la regtone dell e fo reste e delle paludi l' Araucania, propriamente detta, paese rotto, mal noto anche .oggi, tranne che lungo l~ cos~a acquitr~nosa, in cui si annidarono per secoli gli Araucani, d~ cut lungo rtcordo conserva la storia della colonia cilena. Il B10bio è navigab ile òa Los Angeles alla Concezione per circa 90 chilometri, Per il Biobio ed il Man ie scorre I'Itata, 'notevole per riauardi stori ci e commerciali, e perchè fra le sue sorgenti esiston~ l'alla l~guna di. Loia (2ì35 metri), l'inaccessibile muraglia che per più d~ 60 c.hdometri .,;trapiomha sull~ valli ci rcostanti per migliaia dt metrt, detta muraglia di Pillammauda ed il vulcano di Antuco. Questo vulcano è un o dei rarissimi del globo che sia in perpetua er.uzionc come il bacino dell'Itala è la sode prediletla dei .t~rremott (tremblores), flagello di tutti i paesi and in i. Basterà dtre ~h e il '19 novemb re '' 822, come nel "751, come il 20 febbraio 11835 Concezione fu distrutta letteralmente dal terremoto, _che apri fessure nel suolo lunghe fino 2 chilometri e '/ . e soggtungere che non pc1ssa anno che quella re"ione non frema e si agili sotto l' influenza delle misteriose forze~"~ vulcaniche rioserrate nei suoi mon ti.
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I L 01111.1·:
lL CHILE
Geograficamente la terra ci lena può dirsi a buon di ritto mera vigliosa, così considerandola come dimora dell'uomo si resta impressionati da lla .abbondante distribuzione di ricchezze fa ttevi dalla natura. In senso longituò inaie i più ricchi distretti minerari (quello argentifero di Caracoles per esempio occopa 40 chilometri di lunghezza per 15 di larghezza) si alternano colle piaghe ove la flora è più maestosa; accanto al deserto salato sonvi campi in cu i il oranturco si moltiplica con steli che paiono lance, sonvi prati ove "pasco lano greggi innumerevoli di buoi e cavalli, sonvi b.oschi magnifici, foreste tropical i, piantagioni di caffè, di tabacco, giardini di cedri e di olivi. In senso verticale la medesima gamma si sussegue con meraviglioso rap idità. e dagli ardori sahariani si ast.:ende in meno di ·f 50 chilometri agli ster ili pianori montani ed a ghiacciai che rivale:;!giano con quelli dell'lmalaia, per tutla la serie delle flore immaginabili. A questa terra dei ghiacci (come la dicono gli Araucani), così multiforme e così ricca sovrasta, effett-O o causa della stragrande attività vulcanica dei suoi monti, un continuo pericolo . I fremiti del teneno vi sono frequenti ovunque, spesso forieri di ,disastri spaveil tosi, di conflagrazioni che sembrano vogliano rovesciare nel Pacifico la grande Cordigl iera e che spesso provocano nell'oceano invasioni spaventose che, come a Tal cahuano nel 1835 distru ogono porti e città. Nel ·1822 ad esempio, le scosse violentissime si propagarono per ben 2000 chilometri, ripetendosi tanto che in dieci giorni se ne contarono 300 ed in una sola notte la spiaooia no per centi naia di miglia si sollevò d'.un tratto permanentem ente di un metro circa. '
l)
'1-
* * Politicamente il Chile rappresenta oggi nell'America Meridionale un importante centro di nazi onalità. I suoi confini sono: a, scttent1·ione il l\io Same che sbocca in mare a 18' ' 5' di latitudi ne australe, ad o1'iente la Cordioliera delle o Ande in tutta la sua estensione dal Vulcano Tutupaca ('l'i<> di lati-
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tudin e) a M. Pinto (5~ 0 di latitudine snd), (ad eccezione della pone cor·rispondente al deserto di Atacama ove la linea eli confine si porta a metà dell'altipiano di Todos Santosl e uua linea artificiale costituila successivamen te dal 52° parai lei<• fino all'imbocco orientale dello stretto di Magellano , da l (:jç)o merid iano occid entale di.Greenvich a dal 55° p;r r:dlelo. La popolazione chilena è essenzialmente di origine spagnu ola ed i forestieri ascendono in tutto a 80 ,000 circa, :opccie Tedesch i, 'Inglesi, Nord Americani ecl Argentini. Gli ultimi avanzi delle bellicose tribù indi;r ne che fecero perdere alla Spagna più soldati che tutto il re:;to deii'Am t>rica )Jer-idionale nella difesa del loro territorio sono noti sotto il nome di Araucani e sommano a circa 70,000. llitirati al sud del n.i o Biobiu vivono in famiglie libere entro i boschi splendidi della zona temperata fredda , minacciosi sempre ma non riuniti ormai più da alcuno eli quei vincoli politici che li resero tanto terribili in passato; il governo cileno li lta in continuo sospello insi nuati come sono fra la Concezione e Valdivia . Piu a sud dell 'arcipelago di Cono! , nel cosicletto teri·iturio Mngellanico, che dà al Chile il più vasto dominio insulare del globo, vivono vaganti alcune l'ii re tribù di Tnaken che a diJTerenza clei loro confratelli del la PaLagonia orientale o argentina, vivono come lupi marini di una miserabil e pesca di foche annidati nelle r~nl'rat tuosil it di quell"' coste frant umaLe e ma l conosciute (1). I Cileni non hanno perduto clelia madre patria il carattere altero e bellicoso ed oggidi ancora ricord nno assai i loro avi, quali uscirono dalle guerre dì liberazione contro i .l\'Torì; a co ntatto con altri popoli, specie gli Inglesi e gli American i degli Stati Un iti s'i sono venuti rapidamente adattando alla civiltà modema. Sobl'ii, industriosi, buoni marinai e buoni solda ti, minatori instancabili non e$itano dinnanzi ai più gravi sacrifici per fat:e della loro patria uno Stato libero e r·ispettato. Nuocciono al Chile la posizione appartata, la poca prolificit.a, la scarsa immigrazione e la di stribuzione della proprietà in enorm i latifondi ed in misura trop po ineguale. (l) G. BovB. - .Viaggio alkl 'i er•·a del Frwco in Bollellino Società geo~roflca.
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IL CHILE
IL Cfi!LE
La popolazione del Ch ile è scarsissima a causa della conti nua emigrazioM degli agr icol tori nella confinante Argentina, ove le tene sono megli o distri buite ed ove non esistono enormi latifond i. Vi sono ci r·ca 2,8•17 ,552 abitanti (·1o g(lnnaio 11892) sopra un'area di pi ù che 750,900 chilometri quadrati a cui si possono aggiungere fra indian i e stranieri altri 4·66 ,000 abitanti . Dall'ultimo censimento ufficiale le divis!oni amministrativo e la popolazione relativa risultano le seguenti , risalendo dal sud al nord: Are:t Popolazione in chilometri per chilometro quadrati
quadrato
Val del Bapcl.
\ f
Provincia di Coricò Id. di Colch agua
7 ,550 9,900
Valle del Maipo.
Provincia d'O'Higgins Id. di Santiago
6,500 ·13 ,500
H
28
Va lle dell' Jiconcagua.
A sud del 43° pa1·allelo . Terri torio di .Magell ano
Provincia di Valparaiso Id. di Aconcagua
·190,000
Isola di
Chilo(~.
Provinci1Ldi Chiloè . Id. di Llaquihuè
4,300
16, 100 1
5·1 9
Valle del E lqw·. 10,300 20,000
R 3,•1
Provincia di Coquimbo
33,500
Deserto di Atacama e coste desei·tiche a nord del 29" pamllelo . Valle del ilio Bueno . Provincia di Valdivia. I d. l\Jali eco . di Cautin . Id.
2·1,500 7,4.00 8,100
R
n 5
Valle del Biobio.
Prov incia di Arauco di Bibbia Id. Id. di Concezione.
'l 1 ,000 ·10,800
8 H
u,H)o Valle clel ,+.faule.
Provincia Id. Id. .Id.
di Nuble . di .Maule . di Li nares . di Talca
9,200 7,600 9,·100 95, 070
·l 3
17 13
·16
Provincia di Atacama Territorio di Antofagasta Id. di Tarapaca Provincia di Tacna
<1 03,5 00 134,000 55,000 22,500
0, 9 0,2 0 ,9 ·1
Le comunicazioni mar ittime sono nhbastanza r icche atteso il numero di porti che si trovano lungo la CO!:la . Sono notevoli i porti seguenti scendendo da nord a sud. Arica, già appartenente al Perù, Pisagna, Iquique centri di esportazione del guano e del nitrato di soda. Cobija, un di porto dell a Boli via, Mejillones, bella e ~i curissima baia, A.ntofagasta, sbocco dal distretto argenti fero di Caracoles nel cuore deii'Atacam<1 . Caldera, il secondo porto del Ch ile, ove si imbarcano le t·icchezze del distretto di Copiap(l ; Chan aral, la Serena, sbocchi delle miniere svariatissi me del Coquimbo .
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IL CUILS
Yalparaiso, il primo porto del Pacifico Anstrale, l'emporio più fiorente di tutte le coste occidentali del nuovo mondo dopo S. Francisco dì Cal iforn ia con •105,000 abitanti, non ha di paradisiaco che il nome, incavata come è in rocce nude e rossaslre. Seguono poi Costituzione, Concezione, Talcahunno e ultima la baia di Corra! in cui sbocca il Callecalle sul le ~ ni rive si adagia Valdivia, un di avamposto della Colonia, oggi ah it;Ha da coloni tedeschi. Nell'isola di Chìloc un buon porto vi è in Ancud su lla costa settentrionale; degli arcipelaghi meridionali nu lla si sa di preciso se non che nessuna colonia europea vi prospera fin o a Punta Arenas. La re~e telegraficn è lunga chi lometr i '26,400 . :'iell e sue linee ge ner·ali comprende un lungo cordone telegrafico sotto m••rino proveniente da Lima elle segue la costa del Pacifico toccando Ar·ica . Iquique, Caldera; qui si riattacca ad una linea lerreslre che per Valparaiso mette cla un capo a Concezione dal l'altro n Santiago. Da Santiago un'imporlante lin ea telegraGca per il passo do la Curnbre, ì\l endoza e la Pampa argentina raggiunge Buenos Ay r.~s ove si r iallacc~ alla grande comunicazione telegrafica tran $atlanlica delle Canarie, terminante a Lisbona . Sulla terra invece sono meno frequenti e meno complete le comunicazioni; anzi può dirsi che in modo continuato si riducano ad una sola che corre su lla terr<lzza maggiore del Chile fra la Cordigliera della Ct)sla ed il piede delle Ande propriam ente dette . Essa parte da ì\'ltllipuilì o Porto l\:I ontt ·sulla ba ia di Ancnd e per· Osorno e Unìon si appressa alla costa nrggiungendo Va ldivia: di qui segue l'altipiano lìno a Los Angeles e per· Coricò, Santiag o~ e Combarbal si avvicina alla costa dì nuovo nella valle dell'Eiqui, se ne allontana poi rapidamente e per Copiapò lamiJe l'odo orientale del deserto di Atacama . donde raggiunge per Tacna ed Arica la foce del Rio Same. Tratti littoraoei importanti sono quello che da Valparaiso conducono alla Serena ed all a fuce dell'Huasco a nord, e l'altro ch e cla Arauco per Concezione va alla foce dell\'Iaule ::: sud. Un tronco infin e di linea inte1·media si osserva cla Yalparaiso a · S. Fernando dì Colchagna nella pianura del H.apel. l n queste grandi arterie scendono dai passi de lle Ande poche
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e mediocri" strade, per la massima parte mulattiere nella z0na andina e carreggiabili sull'altipiano . Questi passi che qui enumeriamo rappresentano gli unici mezzi di transi to e di relazione del Chilì c'olia Bol ivia e colla H.epubblica Argentina, essi sono così rari da far credere che la natura abbia voluto isolare il Ch ile da l consorz io americano per oi.Jb ligarlo acl espanélersi neg-l i arcipelaghi australi, ove risiede davvero il _suo venire. 1 . Passo del Tucora da Arica nd Oruro sull.'altìpiano 1:3 oliviano, l'antica via degli Tncas dal Peni al mare. 2. Passo di Pìchutn da Pisagna ad Ornro. 3. Passo di Challunquìani o di Aconquìja da Tocopill a ed Antofaoasta al Jaoo di Aulla•,ns impor·t.antissimo per la sua relath•a coo ~ n ' modità (4620 metri). Per questo passo ùeve passare la ferrovia che ont sale da Anto , fagasta ét Calama, centro del distretto argentifero di Taracoles. 4. Passi di Licanquar e ,\guas Galieote-> tlall' A~ac ::una centrale a Chico in Bolivia. 5. Passo della Laguna di l\Jarìcunga da Caldera a Tinogasta . 6. Pa;;so della Pena Negra dal confine meridionale dell'Atacama a Yinchina (40/8 metri). 7. Passo della Vaca heladas (,i-300}, Por ti llo di Yalle hermosa: (4-'12.1.), Port illo del Vento (.B86), Passo del Azul're (364-5), dalla valle del Coquimbo a S . .Jnan. nel bacìuo de! Jllata. 8. Passo dì los Patos (3637) a no rcl del gr uppo deii'Aconcagna, Portillo della Cnmbre (3000) a sud ùell'Aconcagna ùetto anche di Uspallata per cui pas$ano le str·ade che da Valparaiso e S. Felipe meLtMJO a S ..Tuan e a ~le ndoza per l'alta valle dell' Aconcagna. Per quest'ultimo venne J.tiit tracciata una ferrovi a transandì na da Santiago a Mendoza . 9. Portillo de las Pinquenas (4.-000 metri), Passo. della laguna del Diavolo da Santiago a Mendoza per le alLe valli del Maipo e Mapocho. ·l O. Passo del Planchon e de las Lenas cla Rancagna o S. Fernando a Mencloza. Al primo atto circa 3000 metri si giunge per uno stretto canale a pareti a picco e quasi rettilineo di circa 40 cb ilometr·i di lun -
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IL CHILE
IL CUILB
ghezza; in fondo ad esse torreggia il Tinguirizica sulle cui falde setlentrionali serpeggia la strada. I valichi che seguono più a sud hanno interesse più geografico che commerciale, tranne quello di Vtllarica importante anche stori camente. Citeremo fra ; più noti: - fra la valle del Maule e quella del Colorado i passi del Yeso e del Suco, - fra l'alto Biobio e più precisamente la conca di Los Angeles e Chosmalal nella pampa Argentina i passi di Chillan :(2·176), di Trelope sul vulcano omon imo (2900), di Cole sul vulcano di Lanquim11i {2800), - fra Yaldivia e Noqu em la vastissima insellatura dei laghi di Yillarica, -fra il bacino lar:ustre de Llanquihué e il rio Negro il passo di Peclro Rosales. Questi val ichi sono più chA allro forre gigan tesche, in taluni punti profonde dai tre ai quallro chilometri, spesso attraversate ad altezze vertiginose da ponti aerei sospesi a corde e continuamente cullati dal ve nlo ('1). La rete ferroviaria, indice importantissimo per misurare l relativa allività delle varie pat·ti di un paese, si presenta interrotta e stranamente conformata secondo la richiedevano i bisogni commerciali e la natura del suolo. Essa ha uno sviluppo totale di chilometri 27H4 e si compone di : alcuni tronchi per il servizio dei distretti mi nerari: Tacna - Arica; Iquique - distretto di Tarapaca - Pisagua; Antofagasta - Las Salinas - Placilla - C alam~t (miniere di Caraco les) - Toltal - Chachinal; Pan de Azucar - Charizalillo: ' ' Porto Choiiaral - Salado; · ò ) J uanGodoi(miniered'argento); Por to CaIdera - Cop1ap S A. . , . : ntomo; Ovalle; La Serena - Coquimbo Rivadavia;
e di una grande linea longitudinale che: da Valparaiso t ' . . per S. Fellpe - Sant1ago - Rancagua da S. Rosa - Linares - Chillan, fa ~~apo da un Jato a Concezione e dall'altro a Los Angeles. A Santiago dovrà alla linea longitudinal e uni1·si la ferrovia che per Uspallata dovrà portare a Mendoza ad attaccarsi là all a ferrovia della Pampa argentina. Infine la marina mercantile di questo paese comprende 200 navi di cui 50 a vapore - e con questa si fa un notevole commercio di esportazione . - 01-(gidì le esportazioni superano le importazion i e raggiungo no la cifra di circa 350 mi lioni di lire . I o questa notevole somma fig urnno per: ' Salnitro ·180 milioni . Rame 38 milioni (fu di 25 nel ,189•1) . Argen to 20 mi lioni . Oro 2 milioni e mezzo. Cereali ·l O milioni . ~~nano 6 milioni. I od io 20 milioni. Il suo esercito permanente alla fin e del ·1892, dopo la guerra ci vil e. Si componeva di 8 reggimenti di fanteria, 3 di CO \'afleria, 2 di artiglieria da cnmpagna, l di artiglieria da costa, 1 battaglione zappatori: in tulto 900 nflicia li e GOOO uomin i. Vi sono po i organizzati 9 reggime nti di fnnwr ia e •14- brign te · d'artiglieria di guardia nazionale; in totale altri 1:):1 ,000 uomin i. La marina da gu errn. comprende 6 corazzate, più ·l O bastimenti minori e l '2 torpediniere. ( Conlintta).
(l) V. Vc•gel. -
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/,e monde ttrre&lr e, Vol. 111.
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l..A BIUGATA CASALE
L.A 8 R l GA T A C A SA L E (QJnlilmazione, vedi nume1·o
precedente).
L'anno 1848, il dì 22 marzo, scoppiava la rì voluzione di Milano, e sarebbe pure snonata l'ultima ora della Monarchia di Savoia - come ebbe a scrivere Camillo Cavour in. un giornale di quell'epoca (l) - se re Carlo Alberto invocato da tutto un popolo, non fosse accorso in aiuto dei L ombardi. E Carlo Alberto infatti, ordinato che i colori della bandiera italia.na fosser o innestati sulla bandiera Sabauda, il 26 marzo partiva dalla sua capitale, e il 29 entrava in Pavia alla testa di un esercito forte di 23,000 uomini e in quello stesso giorno gli Austriaci sgombrata Venezia e Milano si r itiravano nel famoso quadrilatero. Là R adetzky attendeva il momento opportuno all'azione di rivincita che, pur troppo al Piemonte doveva costar ben cara. All'aprirsi della campagna del 48- 49 la brigata Casale al comando del valoroso generale Passalacqua, venne assegnata alla 2• divisione di guerra comandata dal luogotenente ge· nerale Gabetti di Ferrere. Agli ordini del generale Passalacqua la brigata Casale fece parte della ricognizione su Mantova.
(l) /t llisorg imento.
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E q1ù lascio l.a parola al generale Bava comandante il I corpo d'armata che di quella ricognizione così parla:. « Trovandosi la guarnigione di Mantova mal provv1sta di viveri, alcuni distaccamenti della medesima operavano frequenti sortite, nello scopo di procacciarsene nei dintorni: casicchè rapivano agli abitanti, non solo cereali e bestiami, ma peranco tutto ciò che veniva loro sottomano. Locchè er~ cagione di continui spaventi e di continue lagnanze, le quah determinarono Sua Maestà. ad operare una grande ricognizione sulla piazza, cosi per osservarla da vicino, come per tentare di far prigionieri alcuni posti, segna.tamente quelli di maggiore importanza stabiliti a Rivalta e a N. S . delle Grazie, non senza lusinga che un tale movimento potesse far risolvere la popolazione a sollevarsi in mass~L contro il presidio. « A quest'uopo, furono riuniti a Gazzoldo, nella notte del 18 al 19 aprile i reggimenti di Niz;;.;a e di Aosta cavalleria., con '.m battaglione della brigata Casale e mezr.a batteria di artiglieria a cavallo. Il maggior generale Oliveri ne prese il comando ed ebbe l'ordine di par tire all'alba da Gazzoldo, dirigersi per Sa.n guinesco e .Castelluccio a Montanara, di là, piegare a sinistra verso Curtatone e gli Angeli, attaccare di fianco il nemico se avesse cercato di difendere l'argine dell'Osone, impadronirsi dei posti nemici nella loro ritirata e infine rivolgersi verso Ma.ntova. « La brigata. Aost.a con una mezza batter ia, una compagnia di bersaglieri ed i volontari genovesi, doveva nel giorno stesso partire da Sacea sotto gli ordini del maggiore generale marchese d'Aix, correr e sopr a Rivalta e le Grazie, at· taccare di fronte il nemico, passare quindi l'Osone e portarsi egualment e verso Mantova. « Cinque battaglioni della brigata Casale, con mezza bat· teria ed i volontari di. Griffmi sot to gli ordini del luogo- . tenente generale De Ferrere dovevano partire nel ~iorno medesimo dai loro accanto namenti di Ceresara, Lamotta e Ca Bozzelli e per la strada di R odigo e Borghetto condur si
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LA rmiGATA CASALE
n N. S. delle Grazie, donde avrebbero proceduto fino alla diga di Curtatone e avrebbero formata la seconda linea d'Aosta. « Per ultimo la brigata Cuneo ed una batteria di posizione che orano state radunate a Piubega nella giornata del 18, dovevano partire il 19 all'alba e portarsi in riserva a Castelluccio e ad Ospedaletto sulla grande strada da Mantova a Cremona impadronendosi dei distaccamenti nemici che si fossero potuti scontrare in quell'ora fuori della piazza. « Tutto venne eseguito come era stato prescritto. L a colonna Oliveri colla quale io mi trovava, ebbe avviso a Montanara che il nemico aveva già riparato in Mantova; c siccome la brigata Aosta era poco dista.nte da Curta.tone, mi feci precedere dai bersaglieri e dai volontari genovesi, e seguitammo col genérale Oliveri ht nostra ma.rcia fino a piccola portata dttl forte Belfiore, nel quale erano rientrate le truppe nemiche ch'erano prima fuori di Mantova e che i nostri bersaglieri avevano preso ad inseguire. « Non avendo la pia.zza fatto uso delle artiglierie al nostro avvicinarsi, ho potuto col mio stato maggioro osservarla per buona pezza : e solo quando avevamo già volte le spallo per retrocr.dere, si aperse un vivo fuoco per cui era dai proiettili solcato il terr eno a noi dintorno. « Locchè mi determinò di far sostare la colonna sulla strada di circonvallazione, non mettendo in mossa che due battaglioni a destra e sinistra della str ada per sostenero i bersaglieri che stavano a mezzo tiro di fucile dal forto. ({ Più ·volte il nemico tentò di operare qualche sortita, ma il fuoco dei nostri lo respinse ad ogni incontro con gravi perdite. « L'artiglieria dell'avversario avendo ferito alcuni dei soldati della prima linea risolvetti, a scanso di ulteriori inutili perdite, di appostare pìù all'indietro i due battag lioni che componevano la. detta line1t, dandone contemporaneamente avviso al comandante dei bersaglieri: ciò che obbligò
LA BRJGA'l'i\ CASALE
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esso pure ad indietreggiare per non rimanere troppo distaccato dalle truppe di sostegno. « Questo movimento permise allora al nemico di tentare una sortita con quattrocento uomini e due pezzi, che scambiarono alcuni colpi con la nostra sezione di artiglieria : ma egli fu assai presto contenuto nel dover~ dai nostri intrepidi bersaglieri, e il fuoco si sostenne sen7.a perdite da parte nostra a motivo del vantaggio del terreno. «In questo mentre fni avvert iLo che le brigate CasaiP. e Cuneo erano giunte al loro destino, e siccome la cavalleria e gran ,parte dell'artiglieria non erano che di vero imbarazzo, essendo impossibile di far loro traversare i larghi e profondi fossati che fiancheggiano per lo lungo la strada in quel ' tratto, ordinai loro di allontantm.ii volgendo verso Curtatone. «Le cose erano a tal punto, quando giunse S. 1\1. la. quale passò in rassegna h1 brigata Aosta, percor::;o h~ lìnoa di circonvallazione c si avan~ò verso Mantova por la strada. che conduce da Gazzuolo a Belfiore, in guisa da potere bene osservare la piazza. « Quindi, ott.enutosi lo scopo del nostro movimento, S. M. mi or dinò di far ripassare l'Osone alla. brigata Aosta. ed ai bersaglieri, di mandare la cavalleria a pernottare a Castelluccio e dintorni col reggimento Cuneo che gii~ ~1nir i erasi r~ccolto, e governare con la brigata Casale la. diga da Curtatone a. Montanara, fino alle ore dieci del successivo mattino, istante -in cui le truppe sarebbero l'itornate ai loro accantonamenti, semprech3 il n emico non ase,;so cercato di molestarci nella ritirata; nel qual caso si doveva procurare di attirarlo in luogo vantaggioso pe1· operare contro di lui un ritorno offensivo. « Ma il nemico più non si la!lciò vedere e Ri potè quindi eseguire tra.nguilla.mente qua.nto era stato ordinato. »
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LA
BRI(:LI TA CASA LI>
*•,.. Dopo la r icognizione su Mantova la brigata Cas·ale ebbe parto importante nel combattimento di Santa Lucia il 6 maggio '48. L'll" reggimento formavè1, a Santa L ucia, il primo scaglione della 2" diyisione. Il generalo Passa) acqua., che av<wa udito tuonare r ipetntamente il cannone, si era spinto coraggiosamen te innanzi con quel r eggimento, e costeggiando lo strachde era giunto in vista del villaggio di Santa Lucia. Già, il ge11erale aveva Jato ordine di stendere alcuni plotoni di cacciatori, quando una ben nutrita scarica d'artiglieria seguita subito da vivo fuoco di fucileria partite dal cascinale Colombara da.ll'a.ltra par te della strada, arresta un momento l'avanzare dei nostri . Il generale Passalacqm1 a quel brusco rivelarsi del nemico, non si sgomenta ma, sceso da cavallo, impugna un fucile e salendo risolutamente la ripa della strada, animando i soldati con la voce e con. l'esemf)ÌO, si precipita attraverso i campi verso la Colombara. Soldati ed ufficiali, e più la compagnia granat ieri che era g ià distesa, trascinati dall'esempio del loro generale fanno a gara a seguirlo. l~ infatti i granatieri dell'll<' fanteria comandati dal loro bravo capitano, giungono pei primi sul nemico o costringono l'artiglieria a tacere. D1.~lla cascina Colombara, che avevano convertita in un formidabi,le ridotto, gli AustriiLCÌ fulminavano con vivo fuoco gli assalitori. ; ma, messa in tacere l'artiglieria., la difesa si limitava a r esistere dalla cinta col fuoco di fucileria. Giunti i nostri sulle trincee nemiche, la zuffa si riaccende più accanita. Il capitano Cavalli. spezzata la sciabola, s'arma del fucile d'un caduto e si apre il passo a calciate d'arma ; gli u.fficiali Ottavio :E'ornaca e lVIalaspinn. cadono entrambi, il primo ferito al petto, il secondo trafitto ad una coscia.
LA BlHGATA CASA L ~
131 da una baionettata austriaca, mentre animava i suoi soldati alla pugna; il sottotenente Germignano stramazza al suolo colpito in fronte da un proiettile. L a mischia è terribile / ma i capitani Brunetta e Alberta ed il tenente Zani spingono innanzi coi cacciatori. Gli Austriaci sono costretti ad abbandonare la barricata e poi il cascinale, sicchè i nostri rimasti soli pa.droni ~inseguendo il nemico riescono a penetrare nel villaggio al grido trionfale di : Viva Savoia·! P er .la. bella condotta tenuta in quello scontro , il capitano Cav.alh,. 1 sottotenenti Malaspina e L eonelli, il ca.porale Revelh e 1l soldato Capitini furon o pr emiati con la meda.o·lia d'argento, il sottotenente P orrino con la menzione on;·evole; il generale Passalacqna - il valoroso iniziatore di quella splendida azione- ebbe pure - ricompensa, osserva un egregio narratore, troppo inferiore al merito - la menzione onorevole.
si
,. * * Nel successivo giugno, mentre il resto dell'esercito nazionale marciava su Verona, la brigata Casale fu divisa in ~ue parti; Funa di queste fu mandata a Goito perchè inSieme ad a lcune compagnie di franchi-cacciatori proteggesse la destra del Mincio, l'altra parte divisa in battao-lioni 6 · fu spartita fra Valeggio, Peschiera e Villafranca. Dis~ribuita c?si, la brigata Casale non potè prender parte , a~la g10rnata d1 Custoza; ma nella ritirata generale e alla d1fesa di !l'filano, operò prodigi di valore. . Le due brigate austriache Schwar tzemberg e Strassoldo mcalzavano le truppe n ostr e che insieme ad una batteria · d'artiglieria s'erano sparse fra Cascina verde, il Musocco e Gambaloita. I P iemontesi per più di due ore tennero testa al nemico; ma., sopraggiunte a questo nuove forze furono costretti indietreggiare ced endo palmo palmo. il t~rreno, e riparare su Besana. Ma Ciam fu lesto ad appostare due obici sulla strada di Menzate che, battendo i difensori di Castagneto
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L A llltlGATA (;,\SALE
agevolavano agli Austriaci la conquista delle barricate piemont&'i. Qui tutta la linea nostra fu obbligata ad una mossa laterale sicchè il reggimento austriaco Prohaska, spingendosi inosservato a causa delle ondulazioni del terreno, riesce a prendere di fianco i cacciatori dell'lt·• fanteria che ancora combattevano verso Gambaloita ·ed a Cascina Verde contro i Croati di S trassoldo e di S upplikatz. Non si sgomentano i bravi soldati dell'll 0 e, privi ormai di munizioni. combattono ad arma bianca. Ma, alla destra dell' 11•, il 12° fanteria, che fino allora aveva anch'e:>so estr emamente combattuto, è improvvisamente assalito dall'intero corpo del generale D'Aspre, e dopo aver resistito gagliardamente, sopraffatto dai continui rinforzi sopraggiunti al nemico, è obbligato ritirarsi. su Ca' B ianca. Por tal movimento improv viso, la destm dell'l1° sguernita d'ogni sostegno, è circondata dagli Austriaci e malgrado gli sforzi e degli ar tigìieri e dei cacciatori dell' u •, malgrado la enorgica azione del tenente Pollone, non si riesce che a porre in salvo i cassoni dell'artiglieria, ma non ad arrestar'e l'impeto dei Tirolesi i quali, slanciati a baionetta in canna sui nostri, menano orribile macello d'uomini e eli cavalli e riescono a far prigione il tenente Ugo, il quale, sebbene g ravement e ferito, pugnava come un leone cercando sfuggire al nemico. In quella lotta accani tamen~e combattuta, rimasero morti: Tommaso Castelli, da pochi giorni promosso capitano ed il sottotenenl;e Molinati il quale, combattendo a fianco del padre, m<l-ggiore Molinati, ebbe il dolore, prima di morire, d i veclerlo stramazzare da cavallo ferito in più parti da replicati colpi. pi baionetta. Il figlio g itL ferito, difendendo i l padre moribondo, colpito al petto da una scheggia nemica spirava, abbracciato al suo genitore, la generosa anima a Dio. Il capitano .Balegno e i tenenti Zani ed Allegri, dopo eroici sforzi furono obbligati a cedere le ~trmi. Sopraggiunto in quel momento il generale Bava con un battaglione guardie e protetta dall'artiglieria del tenente
LA URIGATA CAS ALE
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Cugia, la brigata Casal~ potè riordinarsi più indietro per apprestarsi novella pugna. Ma era scritto che tanto eroismo non bastasse a o-uadagnare ai nostri la vittoria. o .L 'esercito liberatore dopo una marcia offensiva attraverso la Lombardia fr a applausi ed evviva, dovette cedere all'austriaco più. forte e più for fiunato, e a poco a poco ripieo-are su Milano e t er minare poi a Novara quella o-loriosa qu~nto infelice campagna. b ~a. ?rigata Casal~ ed il ~at~aglione guardie ripiegati su .Ca B ianca e Casa R ossa sr d1sposero a n uova difesa, e ;8 , pugna si riaccese più aspra e micidiale. Il sottotenente Enrichi del 12• fanteria bencM ferito ~auto protrasse la difesa di Ca' Bianca che, rimasto pres; 1U mezzo c on alcuni de' suoi, fu costretto arrenders i al n emico. Le due brigate Casale e Guardie, stanche, stremate di f orze, senza munizioni, senza soccorsi, si erano dovuto riti. ·rare. pur sempre combattendo c~ntro le preponderanti forze n emiche. P er il modo lodevole come la prima compagnia del 12• f anteria si diportò a Staffalo e Sommacampa.gna. e poi Rotto l~ mura di Milano .si ebbe, alla iìne della guerra., la meuzwne onor evole al valor militar e; e tutta la brio-ata le lodi speciali del r e. o A Peschiera, guanclo fu assediata da Hayuau, trovavasi a sua difesa un battaglione dell'll o fanteria comandato dal tenente colonnello cav. F antoni. I n una delle so1:tite fatte .a _danno dell'assediante q.uel battaglione diede mirabili prove .Ch valore, e il capitano Tiragallo rimasto solo in coda alla -colonna che rientrava in città., dato di piglio ad un fucile f~eddò sei nemici che, :-;bucati improvvisi dietro un cespuglio tn·avano sui nostri. A Go~to, il B ?maggio, l'Ilo fanteria ebbe ordine di avanzare 1 CQntro 1~ nem1eo, ed iniziò il movimento occupando la campagna dt Semenza.ri, mentre il 3° battao-lione comandato dal 0 mago10re cr · d"1 stato maggiOre · con te Felicon, attraversato il
a
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LA BRIGATA CASALE
villaggio con una batteria di artiglieria andò ad occupare una posizione che gli permise di battere di fianco l'estrema destra nomica. Finalmente l' armist izio Sala.sco venne a porre fine alla prima fase di quella disgraziata guerra e la tregua pose il fine a quella disastrosa ma eroica difesa di Milano per cui r e Carlo Alberto nel suo proclama scriveva all' esercito :... l'ultimo combattùnenlo soUo Milano onora il vost1·o co?·aggio e se la mancetn:m rl~ rntmizioni ci tolse cvi contin·uare la eli-
fesa come eì ·a arclente vostr·o clesiclerio, anche questa rilir·ata costò assa·i car·a al nemico (1) ... E il r e chiudeva il proclama raccomandando ai s uoi popoli quell'armata che si er a acquistati tanti titoli alla. stima del paese.
.". Dopo sei mesi di intrighi, di sospetti, di interne agitazioni, · di grida e di minacce, il Piemonte indisse nuovamente la guerra a ll'Austria. Questa, ormai sicura in casa sua, armata di tutto punto, accettava allegramente la partita, anelando far pagar caro al Piemonte il suo nobile ardir e. Il dì 20 marzo, Car lo Alberto, a piedi, passava il ponte sul Ticino, baldo e lieto nel cuore, primo innan~i a t utti ad inaugurar e la seconda fase di quella campagna. Il comando in capo dell'esercito era affidato ·al polacco Chzarnowsky. . In questa second11. campagna la brigata Casal e faceva. parte della prima divisione comauda.ta dal generale. Bes. Aveva il comando della brigata il gener a le Solar oli. La brigata partecipò in modo onorevole al combattimento della Sforzesca. Unita a due squadroni del r eggimento cavalleria Piemonte R eale e alla batteria del capitano Bottacce, appoggiata la (1) Proc lama del 27 ;qono 18\!l.
LA n !llG ATA C.\S ,Il.E
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propria destra al piccolo villaggio di R omondò sullo str adale di Garlasco, per una linea coperta dalla roccia Bimga e dal naviglio di Langosco, lungo lo stradale di 1\fortara, la brigata poteva. collegars i pel ponte snl Terc1obbio con le truppe stanziato a Vigevano ; ed av~va lo speciale incarico di custodire i varchi del T.iciuo e difendere tutta la divisione da nn improvviso assalto alle spalle. Ma il generale Bes restrinse poi tale linea, avendo saputo che stavano per giungere la prima divisiouc e la divisione di riserva comauùate dal duca di Savoia. Allora la brigata Casale si scontrò c si battè va.lorosamente con g li Austriaci; ma due batt~1glioni dell'l l o fa.nteria, indirizzati dal loro colonnello, si ritirarono su Vigevano, sicchè non poter ono a iutare la brigata impegnata. Nella disastrosa giomalia di Nov<tra, alcuni battaglioni della b rigata Casale furono mandati a sostegno delle truppe comandate dai ch1ehi di Savoia. e di Ge nov~~ e il resto, a scopo di attirare il nemico a sò e distoglierne il maggior numero dalla Bicocca, operò un assalto sul centro. Intanto i cacciatori del 12(' r eggimento, impadronitisi della ::ma Pisani, ed entrando f.L viva for?.f.L nell.a stalla in Cll Ì s'erano barricati buon numero di nemici li costrinsero per opera specialmente del sottotenente Bovio e del sergente Destefanis - ad arrendersi e di quelli ,:>e ne potè fi~r prigionieri venticinque, non scmm lotta, o dopo che il sottotenente Bovio n'ebbe · uccisi tre sparando loro addosso a bruciapelo. Due battaglioni dell' ll" g;,lidati dal polacco Breanski, ~i impadronirono di Cascina Visconti, rieacciando il nemico già accapigl iato con alcuni cacciatori del 12• che resistevano valorosamente difendendo le ultime case rlella Bicocca. La g iorna ta però volgeva a male ; l"escrcito piemontese sopraffa tto dagli Austriaci, ridotto ag li estremi, minacciato d'ogni lato, sen?;a sparanze d'aiuti, dovette bat~e re in ritirata, disfatto dalla, preponderanza. nernica. In quella infémsta g iornata la bri gata Casale ebbe a de· plorare molte perdite.
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L A lllt lGATA CASA LE
LA BttlGA'l'A CASALI$
Il bravo capitano Giuseppe Ma.lpassuti del 12" fanteria cadde colpito mortalmente al collo; il capitano .Mondetti dell' 11o fu ucciso da una palla in fro nte mentre alla tesLa delia sua compagnia correva alla baionetta per riprendere a forza la cascina Cittadella. Ammirabile, in quell'impr esa, la condotta del , capitano De Courten, del tenente Garmagnano e dei loro cacciatori. ·'l're soldati dell"ll" sfondata la port~ d'una casciua ue0Ì· douo quattro dei nemici che vi st~owano rirwhiusi, e fanno prigionieri gli altri . Il capitano Balegno combatteva da un'ora con una ventina. dei suoi. soJdat i per impadronir::>i d'una barric<.tta austriaca presso Bicocca, quand'ecco il soldato Battista Borello del 13° spicca un St\lto e si slancia nella barìicata gridando : - Su, compagni, coragg io, seguitemi; viva il re, viva l'Italia! - Viva Fitalia - rllipondono venti voci a quel valoroso, c t utti, trascinati dall'esempio, son sulla barricata con lui . Ma, il bravo sol.dt~to cade mortalmente colpito da una palla. al fianco sinistra. -- Viva il re - r ipete cad~ndo - sn, su, vinceret~, viva l'Italia - e muore. Il capitano si china a baciare quel suo soldato eroB e infiammato d'entusiasmo con la voce e con l'esem pio tra.scina i suoi. La barricata è conquistata, i nemici posti in fuga; e i nostri dall'alto della barricata lo inseguono col fuoco gridando : Viva Borello ! Vi va il re!. ..
furiere Cai elli, i sergenti Garbarino, Pasqua, Luigi Tapparo, Ferraris, Olino, Colombo e il caporale Tarenzini. Del 12° : il capitano E ula, il tenente Asti di San Mart ino, i sottotenenti Pacchiotti o Bravo, il furiere Foglia, i sergenti Rossi e Destefanis, il caporale Molina., e i soldati M:asuero, Tomasini e Frr-mccsco Sala. A queste onorificenze sono da aggiungm·si numerose menzioni onor evoli agli uilicia.li e alla truppa. L a campagna del 1849 finì - come si sa - con la elisgraziata disfatta di N ovara e con la abdic!l.zione d i re Ca1lo Alberto in t:wore del figlio Vittor io Emanuele. La salita al trono del nuovo re segnava per l'Italia l'era nuova in cui dovevano t'l,ver compimento e premio tante speranze, tante fatiche, tanti eroici sacrifici, tanti dolori sì lungamente ma nou inutilmente sofferti.
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Pel valore dimostrato nei fa.t.r,i d'arme di Sforzesca, del Torrione e di Fornaci, e alla battaglia di Novara, molti flu·ono i premiati della brigata Casale. Dell'l1° fanteria ebbero la medaglia d'argento i capitani Alberti, Calzati, De Courten, il luogotenente Degui.di, il
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** I ntanto che la gllerra t::we\'a, il Piemonte si preparava alla rivincita. Già nel marzo 'M) in ogni reggimento di fanteria s'era formato· un quarto ba ttaglion.e attiv o, ordinato su quattro compagnie, traendone i l personale uecassario - ufficiali e truppa - dalle già esistenti compagnie pro vvisorie. A quest'epoca il deposito di ogni reggimento era comandato da un luogotenente colonnello, aveva un capitano relatore, vari ufficiali d'amministrazione e(l era fo rmato su una sola compagnia. E - anche in quell'epoca - furono abolite le distinzioni esistenti di compagnie gr anatieri , fucilieri ecc. ecc., mantenendo però due compagnie scelte e le a.ltre dett e compagnie ordinario. Nel 1851 furono aboliti gli ascieri, il prevosto ed i sottocaporali; m<L i r eggimenti r estavano ancora, come in antico, su sedici compagnie. Fu solo nel 1852 che s i abolì ogni distinzione m com-
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L A Ui!IGA TA CA $,\I,F.
pagnie scelte ed ordinarie, e s1 formò definit ivamente la compagnia stato maggiore. . Nel 1855, quando si formò in Piemonte il corpo dt spedizione per la Crimea, la brigata Casale vi prese parte .inviando due batta~Ylioni composti deìla prima, qninta, nona. b e tredicesima compagnia di ciascnno dei suoi reggiment.L E ssi, uniti ad altri, formarono il qninto reggimento provvisorio del corpo di spedizione. F n così che la brigata Casale potè scrivere sulle sue bandier e due 1-iomi che son due gloriose pagine della stor ia mih tat·e piemontese: - Cernaia e Sebastopoli ·- 16 agosto .e 8 novembre 1855 ! -due date splendide por la valoros·a bnO'ata · i suoi battaglioni a Sebastopoli seppero respingere b ' con tale impeto un furioso assalto dei R ussi déL costringer l 1" a dar indietro ed a serbare acl altra epoca lo sfogo della loro rabbia.
*** Vit torio E manuele raccogliendo sui campi di Novara la sua corona reale sapeva bene di doverla un'altra volta, e presto, aYventurare. E dopo dieci anni, il giovine re alla testa del suo esercito ringiovanito ritornava su quei campi alla riscossa. ~ell'aprj le 1859 re Vittorio dichiarava alla Camera subalpina non poter rimanere insensibile al grido di. dolore che gli g iungeva d'ogni parte d'Italia (1), e il.1° magg ~o abbandonava Torino per recar si ad assumere ll comando dell'esercito. . Dopo la vittoria di Palestro, la giorn~ta di M~enta e la t rionfalè entrata in Milano, il cannone th S . Martmo e Solferino chiamavà l'esercit o liberator e a n uova, splendida vittoria. E quando il re vedendo che i Francesi alleati stavano per vincere, mandò a dire al generale .JYi ollard: (l) Discorsn della coron:t 30 nprile.
J.A BRiGATA CASALI::
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- I Francesi v incono, b isogna vincere anche noi. Molla1:d potè bene e sicuramenbe rispondere al messaggere -:- Dite al r e che i suoi ordini saranno eseguibi.. E si vinse. Come descrivere quell.-1. tremenda e pnr sì gloriosa giornata? Come dir~ l'irruenza delLtss:'llto, il primo dubbioso ripiegarsi, e il rincalzo furioso che por tò gli I taliani d' un balzo fin sul colle a strappare al nemico l<~ vi teoria? La brigat~t Casale in quella momorancla battaglia ebbe una parte important issima. Dura nte tutta la gnerm del '50 contr o l'Aastria la brigata fu comandata dal generale De Genova di P ettinengo, l't1° reggimento era al comando del colonuello barone L eotardi, il 12• era comandato dal colonnello cav. Avenati. L a brigata, for mava parte della 5" divisione a,gli ordini del generale Cucchiarì. Quando gli ~~nstriaci il di. 29 aprile invasero il P iemonte la brigata Casale era di guarnigione a, valenza CO Il r incarico della O'Uardia del Po. Il 1° battaglione del 12" reggi~ento com~ndato dal maggiore cav. Zino ebbe splendida parte alla faz ione di Valenza e il maggiore - valoroso conduttore del battaglione - fu premiato con la. menzione ·onorevole. Ritir atisi i nemici dalla sinistr a del Po, la brigata Casale si r iunì a Borgo San .Jia1'tino Monferrato, marciò ver·>o Casale s~nza entrar e in cittéì., e g iunta a Frassineto, fu scal)'lionata ltmO'O il fiume' rimanendo in quel serv i~ io di o o sor veglianz<t circa un mese. F inita la necessità di (]Uel servizio' fu cono·innta a lla 5" divisione, e il dì 7 giug no, varo cando il Ticino entrò in L ombardia. Cont inuando la marcia, la valorosa brigata passò. presso Milano, 6' varcati l'Adda e r Oglio, la sera del 21 s'accampò a Lonitto . La 5• divisione scese dietro Desenzano e segue.nd o h~ fer; rovia fine alla strada di Rivoltella, o,vanzava su Pozzolengo. ·La mattina del 24 giugno un battaglione dell' 11o fanteria
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LA. lllUGATA
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in servizio di esplorazione,' incontrate Je prime vedette austriache, appiccò zuffa. Sull'inizio, il nemico fu ricacciato fino oltre la P onticella · ' ma, pel giungere continuo a l ui, di nuovi soccorsi, fu necessario che alcuni reparti della 3" divis~one accorressero in aiuto alle po:::h e truppe della 2• divisione già impegnate. La lotta era oltrdmodo disuguale; il nemico, più for tfl obbligava i nostri a rinculare; e i nostri sarebbero di certo stati costretti a ripiegare se, verso il mezzodì, non fosso g iunta sul luògo del combattimento l'intera 2• di visione con. alla testa il generale Cucchiari. Il colonnello Leotardi, che coma.ndav~t l'11 o reggimento, ordina tosto tutta la sua forza in tro colonne d'attacco a sinistra della strada di Pozzuolo. A sinistra dell'll'', il colonnello Avenati del 12" sp ieo·a un intero battao-lione o il o o generale l\f ollard ordina agli altri battaglioni del 12' fanteria di coprire l' (~strema destra appoggiandosi a cascina Canova unendosi al 10" bersaglieri. . b:ra intenzione del general e di stringere fortemente le località Canova, Selvetta e lVIonata occupate dal nemico, impadronirsene e far sgombra così la ferrovia sulla quale i nostri dovevano appoggiarsi. La lotta è sanguinosa, la difesa ostinata; la battaglia., terribile. San Martino è là, su, su; bisogna arrivar vi fin lassù, bisogna impadronirsi di quel colle, bisogna vincere! I nostri combattevano da leoni, g li Austriaci, difendevano le loro posizioni con ardor~, disperat i, arrabbiati di dover cedere palmo palmo il terreno. F ra il suono delle trombe incalzanti all'attacco, il rullo dei tamburi, i Piemontesi corrono al primo assalto sù S.an lVIartino e sul Roccolo. Per tutta b linea echeo-o-ia ob ternbile e g iulivo il grido di Savoia, l'nrrah all' Italia, o ad onta della mitraglia che schi~mta ed uccide, ad onta dello baionette che infilzano e squarciano il petto dei nostri valorosi, la cascina Controcaccia tenacemente difesa cede, e tre pezzi d'artiglieria cadono in potere degli Italiani vittoriosi.
LA llRI GATA CASALE
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- Viva l'Italia e avanti - grida il sottotenente Chiovini trascinando i suoi; ma una scheggia di mitraglia nemica lo stramazza al suolo, ecl egli continua a combattere, conti11ua ad urlar e, ad incoraggiare alla pugna, fìnchè, esausto spira pur gridando fiocamente : Viva l'Italia! E là, in quella terribile mischia, in q llella confusione di uomini e eli cavalli, fra il t uonare dei cannoni, il crepitio della moschetteria., le bestemmie dei vinti e gli evviva dei vincitori, ecco i tenenti Massuero, Bosisio e Bazzi dell'll" reggimento cadere feriti, ma tL1tti e tre aiutandosi a vicenda, rialzarsi, e sostenendosi l'un l'altro, combattere, ferire, ammazzare, distruggere, finchò spossati, cadono eccitando i proprii soldati alla. pugna. Ecco nella mischia il colonnello Leotardi spingersi innanzi, sempre innau:à, alla testa del. suo reggimento, animahdo con l'esempie e con la voce ; ecco il maggiore l\fanca - che segue il suo colonnello - precipitarsi col suo battaglione sul n ernioo o imp;;tdronirsi doHa posizione più contrastata. Ecco il tenente Approsio, il quale visto a cadere il sottotenente portabandiera, corre a lui, gli strappa -la ba.nd.iera già in pericolo, lo conforta con una parola, e agitando al vento quel drappo venerato, infia.mma i soldati e li trascina addosso al nemico con tanto impeto che questi è costretto a ripiegare. E cco fra ilnuvolio della polvere bruciata, lo scroscio della pioggia che cade dirotta., nel rombare dei tltoni, ecco una voce che grida : - su compagni, bisogna piantare sul colle la ~ostra bandiera prima che venga la notte ! E la voce del soldato B et'tola il quale, cosi dicendo, si slancia con a lCLlni prodi dove più. h~> m i:;chia ò fervente. E si combatte, si combatto clovltnque, coi\ una frenesia, un ardore, una r11bhia che spaventa, a tterrisce, strabilia. Le non è . trombe squillano, i tamburi mllatto, la battao-lia o fì n1ta ancora. Il colonnello Avenati del 12° fa.nter ia trae dietro di sè i suo i soldati con tanta forza, con tanto impeto, che il nemico
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s'arresta maravigliato, e indietreggia, s ~ombussolato da quel cozzo tremendo ed inaspettato. Il. maggiore Z ino, mortogli sotto il cavallo, balza di sella e mena sciabolate d'ogni parte stramazzando quanti colpisce. S pezzataglisi la sciabola impugna la pistola; ma gli si spacca. la canna. dell'arma, ed egli brandisce il fucile· d'un 'caduto e a calciate si apre la strada fra la ressa nemica, s'allarga il passo e trae dietro di sè il sno battaglione che, seminando strage e strage CYÌ.uno-e alla chiesa di San Martino e la conquista. 't:> t:> / • f' Il sottotenente C01·dara col suo plotone mette m .ug a una compagnia nemica; il fnr_iere Molina ti visti cadere, vittime del loro valore tutti gli ufficiali della propria compagnia, ne assume prontamente il comando e la trascina vittoriosamente a.ll'assalto. E via, e via., e. su, e su, avanti, avanti sempre; i soldati della brigata Casale combattono accanitamente, muoiono, ma salgono, salgono, bestemmiando, urlando, canta~do, atterrando ogni nemico che sbarri loro la via... la v1a della vilitoria. - Su, su,. soldati, con voi combatte il re! ... E fra umt nugola di polvere, ecco Vittorio Emanuele, ecco il r.e, bello nella sua fig ura di soldato, bello e valor oso, eh~. in mezzo ai suoi soldati li loda, li incoraggia, li anima li trascina alla vittoria con le memoraude parole : - Fioeui, o fumie fe San Martin, o ch' n fan fe' San Martin a nui... curage !... - Viva il re, viva l'Italia!! E San Martino è preso, è conquistato; il nemico sloggia, e la brigata Casale prima a g inngere sulla tanto contrastata collina, rincalza il nemico fuggitivo che si precipita a valle, stordito, decimato, avvilito, sbaragliato. L a aran giornata è finita, la terribile battaglia è vinta, · l'esercito d'Italia può contare una gloria di più.
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•• La guerra era finita, perchè - purtroppo - la pace d i Villafranca lasciava incompiuto il gran programma : L'Italia libera dall'Alpi al mare. Più tardi. mcr cè nuove fatiche, nuovi stenti, altri sacrifizii altre ~ittorie, l'unità italiana era compiuta. Il generale Garibaldi co' suoi volontari risalendo la penisoht dal meri· dione e l'esercito continuando la sua marcia vittoriosa fino a R oma; il 20 novembre 1870 gli Italiani inalberavano sulla torre del Campidoglio la bandiera tricolore, e re Vittorio -- il gran galantuomo - proclamava l'Italia: libera, una e indipendente.
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* * Per la battaglia di San iVIar tino, {u cui la brigata Casale seppe sì bravamente condursi, le bandiere dei due r eggimenti furono decorate entrambe della medaglia d'argento al valor militare, d ice il decreto: per· la bella condotta ten·uta
dai mede~imi netta battaglia di San Martino il dì 24. giugno. A ricordare i morti i~ quella memoranda giornata, sorge sul colle ·conquistato una torre colossale: essa, incisi su tavole di bronzo, serve a ricordare ai posteri i norni de} valorosi morti combattendo; e della brigata Casale · · che ebbe circa 700 combattenti posti fuori combattimento molti sono i ricordati. Noi ricorderemo qui coloro la cui speciale condotta li fece meritevoli dell'onorificenza più ambita : la medaglia al valore, l'ammirazione dei. posteri. E t ornian:i.o al momento più cruento della battaglia. Su, su, di corsa: è una compagnia dell'.ll• reggimento, la 14a, che s'arrampica a fatica., correndo sotto la mitraglia.
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LA BRIGATA CASAJ, E
LA BRIGATA CASALE
austr iaca. S u, su, su ancora : è arrivata, molti di quei soldati cadono; non è nulla, avanti. Di corsa, la compagnia ò alla chiesa eli San :i\fartino, abbatte la porta; ma da quell'apertur a si precipita sugli assalitori una scarica terribile. Cadono i primi ; chi sono? i luogotenenti Massuero, Bosisio, Baggi; cadono e muoiono, quei valor osi, ma il sottotenente Chiosini è appena ferito; cade, si rialza, si pr ecipita nella chiesa, atterra un nemico, gli si avvinghia, gli pianta la sciabola nel ventre. Entrambi cadono e offeso ed offensore spirano insieme maledicendosi a vicenda. Il maggiore generale De Genova eli Pettinengo s'ebbe la medaglia d'argento. Il bravo generale combattè tutto il giorno a piedi perché fin dal mattino gli era stato ammazzato il cavallo. Qnella medaglia fu data a lui in premio d'aver saputo dare ottime le disposizioni per l'attacco. Il ba.r one Leotardi comandante l' 11• r eggimento durante tut ta la giornata, si mantenne alla tes ta del suo r eggimento guidandolo tt due a tta.cchi: fu decorato colla croce d'uf:fì.ciale dell"ordine di Savoia. Anch' P-gli aveva perduto il cavallo fin dal mattino. La medaglùL d'argento al valor militare fu poi conferita: al maggiore cav. Simone Manca, per aver saputo condurre il proprio ba ttaglione a due attacchi successivi r iuscendo ad impadronirsi della posizione. Il prode maggiore sbalzato da cavallo da un proiettile che lo ferì ad una spalla, rimontò in sella e continuò a; combattere non curando la feri ta. Al maggiore cav. Michele Sca.no il quale seppe condurre il 2• battaglione del reggimento, primo al~a conquista del coll e; al magg iore cav. Alberto di Pessinetto il quale, mortogli sotto il cavallo e spezzata la sciabola continuò a combattere adoperando il fucile d'un cad uto e guidò il proprio battaglione all'attacco. Il maggiore Annibale Garneri ebbe la medaglia d'argento per la risoluzione ferma e l'iutrepid ezza con cui condusse il suo battaglione all'assalto.
La lista dei valorosi premiati con la medaglia d'argento con mua. L'flbbero i capitani Federico Porrino, Giovanni Allegri e Giovanni Villata perchè qua.ntunque feriti non vollero abbandonare il comando della pr oprià compagnia; l'ebbe il ca.pitano Francesco C<:trlevaris aiutante maggiore in 1'' per essersi adoperato con attività e zelo al buon esito della giornata e per lo straordinario coraggio c sang ue freddo di cui diede prova. E bbe la medaglia il capitano Giuseppe Rigolino perchè due volte ferito volle continuare a condurr e all"assalto d'una cascina la propria compn,gnia, s"i mpadronl di quella f;:wendo prigioni i nemici che la difendevfl.n o. Ebbe la meda.o·lia il cao pitano R oero d i Cor tanze, il quale ferito ad nua coscia con frattura contin navèt ad <Lnimare i suoi soldati all'attacco dell'uccellanda. E i capitani Gandolfi. Filiberto, Ottavio .B'oruaca, Nicola Raiola-Pescarini, e Giova1mi Galeazzo, Bianchi di Lavagna per lo zelo, l'intelligenza A reuergia di cui d icd~r0 prova durante tutta la giornata e per il sang cte freddo dunostrato nel condurre gli attacchi. Il capi tano F elice Asti di San Martino, e il capitano Malliano di S,tn ta 1faria per essen\ stati i primi a slanciarsi sul nemico animando i solùati con l esempio. o .E d ancora ebbero la medaglia d\Lrgento: illuoo-oÌenente G. ltlseppe Lazzarini per la fermezza ed intelligenza con cui co ale , '.ndusse . -- morto il proprio capitano - la compa<Ynia l assalto; 1lluogotenen te Massuero, Albino Bosisio, ed Eligio Morselli, per lo ::>:elo, l'audacia e il sang ue freddo dimo· strato all'attacco della chiesa di San Martino. r -Ebbero pure la medaglia. i sottotenenti Onorato Ara, Giuseppe Molinari e Alberto Baggi, i quali dopo aver scac. ciato il nemico a·a una easciua, l'occuparono e disposero l'assalto contro la chiesa di San Martino. L'aiutante maggiore in 2° Battista Approsio eb be la medaglia d'argento, per avere con forza e valore salvata la bandiera del proprio reggimento da sicura perdita ed averla salvaguardata per tutta la giorna ta. t0 -
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Il sottotenente F elice 13iraghi e])be la medaglia d'argeuto al valore per hL inteJ.ligenza e il valore spiegato nel conservare la bandiera che gli era stata confidata; il sotwte· nente Chiarini perchè dei primi nel condurre all'assalto il suo plotone non badava alle ferite ricevute e continua,·a a combattere finchè soccombeva. .E'ra i sottufliciali ebbero la medag lia per il particolar e valore spiegato nel combattimento: il sorgente Carlo Bellinzona e Gatta; fra i soldati, Alessandro Bertola, Priotta, Giovanni Lazzaritto, .Bernardo Beretta, Pasquale Corchiarino e Francesco Sal-yi. .Ma vi furono anche dei sottLtfficiah promossi ufficiali per meriti di guerra. E lo fn il furiere Bartolomeo Becchi per la bella condotta tenuta nella battaglia e per essersi slanciato tra i primi al fLtoco riportando grave ferita; lo fu il :furiere I!~ f :fisio Ciuffo per la _capacità di cui diede prova - essendo rimasti modi tutti gli ufficiali della sua compagnia - nel saperla condurre vittoriosamente all'assalto; anèhe il furiere Giacomo Lesca f u. promosso ufficiale per lo stes::;o mo:,ivo; Giuseppe Torca fur iere e Leone Giambattista Gola, sergente, per l'encomiabile coraggio dimostrato e così pure i furieri Giuseppe Operti, Domenico Paolett{, di Rodorer.to. Alessa.ndro Rama e Giuseppe Nigra, sergeut.e.
Mi piace continuare fino al fine, senza dimenticarne uno, la lista dei nomi dei valorosi premiati. Il_colonnello cav. Giacmto Avenati, comandava a San Martino il proprio reggimento e seppe condurlo all'attacco con tanta energia, prima al mattino respingendo il nemico che cercava avvolgere l'àla sinistra n:ostn, poi nell'atta.cco della sera, da merita.rsi la croce d'ufficiale dell'Ordine militare di Savoia.
147 E anche nel 12·• reggimento, la lista dei premiati è lunga. La medaglia d'argento fu data: al mao-giore Raffaele 0 Sircana, perchè instancabile, opArosissimo uon lasciò che la sua truppa si sbandasse sebbene sopra-ffatta da forze nemiche preponde~·anti; al n~aggiore F ederico Drnetti per la fermezza _c~n cm _con_dusse 1l suo battaglione ad impadronirsi della pos:zwne mdwatagli; al maggiore Cosimo Poma, il quale fento da una palla e· trafitto da un colpo di baionetta cadeva estinto dopo aver slanciato il suo battaglione all'attacco; al maggiore Giacomo 7.imo d'Occimiano per la sua condotta superiore ad O[Jni elogio. Il bravo maggiore moriva poco do~o la battaglia per le gravissime ferite riportate. Il ca?1tano Luigi P rielli e Alessandro Pinazzi, per il valore sp1egato nel combat timento, quest' ultimo assumendo il comando del battaglione, per la morte del maggior e. E furono decorati i. capitani: Luigi Manuel, Lorenzo Bonètti, ?-i~1seppe ~alma~so, Angelo Rossi e Federico per gli esemp1 dt coragg10 o rli ordine dati ai loro dipendenti, dirigendo con molta energia e sang ue freddo l'assalto al colle. Jl -capitano De Martini, che un colpo di fucile freddava all'istante mentre guidava l'assalto gridando: Viva J' I talia; il capitano L eone De Guidi, e il luogotenente Ansaldo e Alessandro ID'Uschetti, quesl' ultimo, veramente di ammirevole condotta e perchè f~rito 1:on :oleva lo si trasportasse fuori del campo P. er non d1stoghere 1 suoi soldati dalla puo-na e too-lier loro . . o b il mezzo d 1 farsi onore . . · li sottotenente Filippo Marchi, Vincenzo Aiassa, lVIichele r ~ardara, per l'esemplare coraggio e sa,ngue fredd o e intelligenza con cui seppero condurre i loro plotoni nel combattimento. . . Furono premiati con la medaglia d'argento anche il ful'lere . Pi~tro 1Y1orioni per essere riuscito a far prigionieri due ~ustnac~ che gli avevan~ fatto fuoco addosso ; il sergente alvatore Sale segnalatos1 per sommo coraggio negli assalti, e Arturo Rossi e Giuseppe Gianolio morti entrambi. Il caporale Angelo .Mollia per essersi slan0iato primo ad abbatLA BR IGATA CASA LE
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LA BR IGATA CASALE
tere la porta d'una cascina difesa dagli Austriaci; il soldato Guglielmo Bertin:elli perchè assalito da quattro ne~ici, uno uccideva, uno feriva, uno faceva prigioniero o il quarto fugava;, rimanendo ferito egli stesso; il soldato Ferrante Marino, e il capor ale tamburino Giovanni Musso per a vere sotto una grandine di proiettili battuta intrepidamente la -carica, esempio ai soldati da sangue freddo e valore. Furono promossi sottotenenti per speciale benemerenza: i furieri Tasso Giuseppe, Lino Costa, Francesco Molinari e Giovanni Maria Accinni, quest'ultimo anche perchè colpito da un proiettile sotto un ginocchio gridava: «Viva l'Italia, » ed animava i soldati alla pngna benchè ricevesse una seconda ferita da farlo cadere a terra. E per ultimo il furiere Gaudio L ipr andi per l'énergia e il sangue freddo di cui die' prova e perchè f u sempre tra i primi a lato del proprio capitano. Jt.
* • E la nobilissima falange non è qui tutta nominata. Troppo
lungo sarebbe il dire di tutti quei numerosi bravi premiati con la menzione onorevole. ·
Dopo la battaglia di San Martino la brigata Casale non parte ad altre campagne, nè le sue bandiere furono spiegate nelle Marche e nell'Umbria, nè sotto Porta Pia: la valorosa brigata - pnF bramando nuova gloria -- doveva lasciare ad altri quegli allòri. Cessate le guerre, anche la brigata Casale incominciò la tranquilla vita di guarnigione, non vita d"ozio, ma di studio di lavoro, di preparazione alle g uerre avvenire. p :~esa
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LA BRIGATA CAS ALE
Jt.
* * . A te, valorosa brigata Casale, ogni augur io più sincero di nuova gloria. Noi Italiani vediamo oggi sventolare trau.quille e allegre le tue bandiere sotto il bel .cielo dell'Italia fatta libera, tutta data ai calmi studi nella pace, ma viviamo ben certi che quando la patria ti richiami a nuova pugna, quando la voce de) cannone rimbombasse novella~ente sui verdi campi della nostra penisola o rumor~g glasse cupamente nelle profondità alpine, darai al vento le tue bandiere e, anelando alla pugna, fiduciosa nella tuèL stella, correndo valorosa alla battaglia, con nuovi sacrifizi e nuovi eroismi, illustrando il t uo nome, guadagnerai alla patria amata lustro novello e decoro.
E. Pl FFERl Sottote,tente.
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NO'I'JZIE POLITICO-MILITARI ITALIANE
NOTIZIE POLITICO MlLITARI-ITALIANE
Pronostici di pace, e voti per la medesima, fecero in occasione del primo dd l'a nno quasi tutti i sovrani e capi di govorno in Europa; ma forse i voti erano più sinceri di quello che i prouostici fossero fond atì. Nessuna delle grandi 'Juestioni che minacciavano la pace al principio dell'anno •1892 e che questo aveva ereditato dai suoi predecessori è stata risolta. E~se vengono trasmesse tutte integntlmcnte al 1893. Nessuna delle speronze tante volte concepite di un pa rziale disarmo fatto d'accordo fra le potenze si è realjzzata. Invece del disarmo pt·ocedettero gli armamenti dn ppcrtutto salvo in Italia Si ebbero aumenti su tutti i bilanci mililllri salvo sui nostri. Per la prossima primavera non si parla di guerra come se ne parlava sulla fine dogli anni pa!ssati; ma non è perchè il pericolo di essa sia svamto o siasi allontanato di molto; non se ne parla, perchè si è stanchi di p<~r lame; perchè l'incertezza è diventata la condizione normale. L'Europa è divisa in due campi che si vanno semprfl piu netta mente accentuando, e il menomo incidente può mettcrli a soqquadro. Sono apparenze di tranquillità esistono cause di dissidio vive profonde; pretesti, se si voles~e coglierli, se ne presentano ogni giorno. Vi è porò molta buona volontà di conservare la pace. Chiunque sa che cosa sarebbe oggidì una guerra in Europa, rifugge impaurit,o dall'idea di provocarla o di accettarla se non vi è costretto. Uopo il 1.870, guerre a cuor leggero non se ne fanno più. Nel :l892 ebbero luogo vari incidenti che, se non fosse stato questo soero Ol"I'Ore della guerra, aVI'ebbero avuto gravi conseguenze; ma al primo manifestat·si di una favi lla tutti accorsero colla secchia dell'acqua, ed il fuoco fu spento prima che divampasse. Succederà lo stesso nel 1893 '? Può essere, ma non unischiamo pronostici.
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Certo il :l893 trova l'Europa in pace, rna in armi piucchè mni. A chi chiedesse perchè tanto apparecchio d'armi, pare che si dovrebbe ri~pon dere: per adoperarle, cioè per fare la guerra.. Invece si risponde: per nn~e~ dire agli altt·i di adoperare le lot·o, cioè per mantenere la pace. E vt o molta sincerità in tpHJSta rispostn. Martc costret.to a fare da sentinella al tempio della pace l Sembra una anomalia, ma è proprio così. Ecco a che siamo ridotti • Alle voit~ un incidente di frontiera, tre parole di un ministro, un'intervista di un (~x-mini s tro c ~imi li fattarell i a cui mezzo .secolo fa non si sarebbe neppure badato, pot:tati sull'a li del telegra fo in f(Ue~ti tempi di s~ vranità e nervosità popolare e gonfiati dagli organi della pubblica opt nione, ingrossano tanto da oscurare l'orizzonte e minacci3re tcm pest:. . l\1a poi da se stesso il pallone si sgonfia, gli organi cessano di solnare, la·nervosità del popolo si calma. Ch i ha fatto il miracolo'! ~Iarte swndo di sentinella al tempio della pace. Ed un alt.t·o incarico straordinario ebbe ~J ar·te in que•ti tempr , tncarico che diventa ogni giorno più pesante: quello di essere ~~ttore dell:_ordine Le questioni interne in ogni Stato dr ventano sempre _ptu grnvt; s _mtrecciano colle estenle c fi no ad un certo punto le neutr:~hzza no. Un grornale inglese ebbe a dit·c che la pace è sicura perehè l'Eu rop_a è piena di guai: l'Italia ò in bollettn, la Russia in c<lrestia, .'a. Gel'lna_ma ha tl Governo in lotta col l>ndamento e la marea del socwltsrno (sta por :;ctenttfico) che monta ogni giorno, l' Austt·ia ha le solite questioni di nazionalità e·di lin<>ua che minano incessantemente la compagine dell'impero, I'Inghilter~a ha la piaga irlandese che oggi o domani vn in ca ncrena, l~ Francia (sempre nlla testa del progresso) ha i din:unitardi in basso e_ 1 mangiatori di mi lioni in aho. Vi pare (dice il giornale inglese) che m - queste condizioni si pos~a pensare HIla lluerra '? .. . Rallegriamoci dunque, che nhbiamo la pace a buone eondtzront! Senonchè la guerra potrcbhe, in qùalclte caso, esset·c un mezzo pet· uscire dai guai, o almeno perschcrmire il dolo•·e dandn volta, come queiFinferma, di cui paria Dante. Non sarebbe la prima volta che la eosa è successa. Le questioni internazionali oggi accurat:unente 3ssop1te po~sono dòmani egsere uDH valvol? di sicurcaa cont ro lo scvppto delh~ questioni interne. Solo tra i sovrani e capi di Stato l'impet·atore Guglielmo non fece pronostici di pace, n1n colse roccasione del primo dell'anno. per dict1~arars~ apet·tamente in favot·e del progetto militare, che costituisce da van mes1 l'argomento principale delle pubbliche discussioni in Germania .. L' imye. ratore disse che questo progetto deve passnre. E quando lo d1ce 1111, sr
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~OTIZIE
POLITICO-MILITARI ITALIANE
può essere certi che passerà. Ma pcrchè non fece pronostici di pace'! Oel suo amore per la medesima non si può dubitare, avendone· dato prove incontrastabili. Che si creda meno profeta dei suoi colleghi? Neanche questo possiamo ammetterlo. Non fece pronostici di pace per timore che il suo popolo, credendo fn cilmente ciò che desidera, si addormenti nelln pace e si svegli nella guerra.
* * * Ogni anno al 9 di gennaio gl' Haliani accorrono al Panthcou per rendere ornaggi_o alla memoria di Col ui che no fu la guida principale sulla via del risorgirnet1to, di Colui che prese la cot·ona del Piemonte sui eampi sanguinosi di Novara e morì nella reggia d.}l Quirinale, Re d' Italia . N r1uest'nnno il concorso c la devozione furon o nt inorì che nei precedenti . L'anniversario del 9 gennaio non è di quelli che cadono facilmente iu oblio. Spariscono ad uno 11d uno i collaboru tor·i del Gran Ra fondatore dell' unità e dell'indipendenza d' lt:dia, c qua lcheduno dei tanti è già dimenticato, ma vive sempre nel popolo la memorin di Vittorio, ed ogni 3nno si ripresenta all'inunuginazione, come se fosse ieri, quel giorno in cui dopo le brevi ansie di una mnlattia fui minea si disse: il Re è mor·to. Lo sgomento della srw dipartita fu grande, ma di breve dur·ata, perchè a rinfrancare il popolo Vl·nne 13 parola di Umberto; più lungo fu il dolore. · Oggi iJll'aUi iziono che turbò Lutti gli animi è $UCCeduta la mernore r:conoscenza c una giusta estimazione delle qualità dell'uomo e del Sovrano; estimazione che è cresciutn c crescerà quanto più vengono in luce i fatti int.imi della nostra f>t.oria. )Ja, come la glori<t di Vittorio Emanuele, è immortale l'opera sua e si consolida ogni giorno. • La sicurezza acq Liistata ncll'incrollabilità dell'edinzio nazionale, il pro. gresso f<ttto dal sentimento di solidarietà di fronte allo straniero, furono tali nel breve periodo di tempo trllscorso dalla mot·to.clcl Gnm Re, da destare mernvigl ia in t:hi per poco li cousideri. · E per quanto grandi sieno i nostri guai, per quanto cammino ci r·esti ancora a percorrere, pensando al punto da cui siamo partiti ci r·allegria mo con noi stessi e ci meravigliamo d'avere progt·erl ito tonto.
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* * Torna in campo l'Africa che da qualche tempo non faceva parlare di sè. Oramni erav<Jmo as:>uefatti a non ricevere da quella parte se non notizie di pace. I:e popolazioni dell'Eritrea, certe di godersi il frutto de i
NOTIZIE POI, IT ICO- .MIUTARl ITALIANI>
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ll)ro sudori, er::mo tornate tranquillamente alla pastorizia e all'agricoltura, cd i nostri soldati, posato provvisoriamente il fucile, attendr·vano alla costruzione di strade c allo scavamento di pozzi , imitando il lavoro che, :tppunto nei ]':tesì barbari, filccvano gli ant-ichi e.~erciti romani. Gli ufficiali fungevano da ingegneri, da gi udici conciliatori, e occorrendo, da medici. Il governatore mi litare c civile faceva viaggi per vi~itare i lavot·i, per comporTe di,eordie, per ricevere omaggi dai capi tribù;• parcvn diven tato egli stesso u.n pntriar·cale c;tpo t.!i questi capi e tono col'l'el':l a gonlie vele nella migliore delle Eritree possi bili, qunnd'ecco che improvvisamente si fa sen tire un rumore d'arrm ai c.onfìni. Nel Tigrè sono a bott·l. Sperinmo, an7.i siamo certi, che di crueste niente più che il ru more s'abbia senti re nell'Eritrea, ma frattanto le nostre truppe dovettero posare In marra per riprendere il fucile, cd il governatore, smesse per un momento le fu nzioni pat.r·iarcali di capo dei capi delle tribt• eritree, dovette scaglionare prest:unente le proprie forze sulla frontiera e vegliare , a guardia della medesima . Una compagnia indigena, comandatn dal c.,pilano OJdone, ha preso posizione sulle alture di Halai, unn delle porte dell'Abissinia ver~o la nown colon in; ]'Agam ~ è fn111"eggiato da Jla banda deii'Okulè-K usui e Scimenzan;~; ad occiden te del 1\Tareb sta scaglionata la banda del Serai, comandata da Rararnbaras Tc,:fu; una compagnia indigcnn, comandat<1 dal cn pitano De Bernnr-dis, si trova presso Godofelassi per difes;~ delle vaste coltiva~i oni che si ~0;10 fau.c da quella parte; il Dembelas è guardato dalle bando di Cafci, di Kantibai ì\Tarnì e di Alì Ailom. Oltreacciò vemuHo ::tnbiliti po>ti di truppe regolari indigeno più ad· dietro, in buone posizioni fortifica te e ben provviste di munizioni c! eli vivet·i; venne stabilito un largo servizio d·informazioni al di là della frontiet·a, facendo capo al residente politico in Adua, capitano De :\[:n·tino, · e un minuto servizio di esplorazione mediante pattuglie. Dopo questo ci sembra che possiamo attendere con tranquillit~i gli avvenimenti tigrini e che il colono er·itrco possa guardare al di là del confine col l'indiflerenza del villano che vede scendor·e la tempesta « sovra campi che arati ci non ha. • Ma che cosa è saltato in capo ai nostr·i vicini del Tigrè che fnnno tanto chiasso? Le discordie e le guerre civi li in quella regione sono t.J·adiziouali e ce:::seranno soltanto qùando una nazione civile stenderà sciVra di essa il suo dominio o il suo prot-ettorato efl'ettivo. Adesso la discordia e la guerra è scoppiatn tra il nobile rns Mangascià e il fido ras Alula, e la ragione,
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NOTIZIE POLl'I'lCO-MlUTARI ITALIANE
per quanto se ne diée, è questa: rns Mangascià, accqmod~te le sue faccende con l'imperatore Menehk, vuoi recars! allo Scioa pe1· rendergli omaggio; ras Alula, sempre stato partigi~no dE'Ila ~uprernaz.ia del Tig t~è, o almeno della sua indipendenza dallo Scioa, 11llil solo ricusa di sf.'guirlo, ma· vuole irnpedirgli di andare e leva la bandiera della rivolta. Ieri si di-. ceva che avesse !\Olo venti se~u oci ; oggi si dice che ne ha più di duecomto; domani forse ne avrà più ·ii duemila. Certo il vecchio leone ti[rino esercita un gran prestigio sulla popol11zione, è astuto, ri!)oluto, intelligHnte · quanto può e:>serlo un negro e, malgrado l'inferiorità delle forze, può rius~ire un osso duro pei denti di Mangasciù. Questi muove contro dì lui con tremila uomini. Vedremo. Frattanto lo scoppio delle ostilitit tra questi due ras ha fatto risorgere nella nostra stampa una questione ch'er~ da gran tempo assopita; la questione dell'ordinamento del Tigrè. V'ha fra i nostri africanisti' un gruppo che ha sempre patrocinato l'ide~ di occupare quella regione, ma in questi ultimi anni, essendo subentrata ai primi ardori una benefica calma nelle vedute del governo e del paese I'Ìspetto alle colonie africane, si può ritenèt·e· cbe l'opinione della maggi~ranza sia oggidì con· traria ad un allargamento dello nostra sfera d'azione. Infatti ragioni d'indole politica e militare e sopra tutto necessità .finanziarie d consigliano in questo momento di mantenerci nell'attitudine di 'semplici spettatori neutrali verso le due parti belligeranti. L'Italia non è per ora in grado di assumere altri impegni; è già bastante quello che ha nell'Eritrea. Solo quan1lo questa estesa zona di tdrritorio fosse ridotta in una situazione così fa vorevolr, da rf•ndei·e la co-: lonia non più passiva; ma largamente produttiva per sè e per la madre patria, solo allora potrebbe essere il caso di pensare a qual.cbe ulterio1:e estcnd ime1i.to. Noi non può muovere nessun sentimento dt simpatia o di a1itipatia speciale nè per ras Alula, nè per ras ~Iangascià; dobbiamo credere che l'uuo e l'altro sieno nostri amici per forza. Dunque s'acconcino come loro pare e piace. L'esempio di questa guerra civil~) nel Tigt·è, ~e sapremo tenerla energicamente al di là dei conlini, non può che accrescere la fid uci~ delle popolnzioni eritree nell'amministralione italiana. Ecco per ora il solo vantaggio che possiamo, senza grave disturbo, .ritr~l'l'e dalla nuova situazione in Africa. E non è poco.
NOTll lE MILI TAR l ES TERE
a} Il progetto militare in ·Germania.
·~·
l· giornali tede~ch i recano alcuni particolari fra quelli presentati ora dal governo alla commissione parlamentare incaricata di esaminare e rife1:ire sul progettato aumento dell'esercito. Quantnnque non in ogni parte éompleti, crediamo opportuno prcscntarli ai nostri lettori. Le spese oi·clinarie (Ii'ortdmwrnde At~sgaben) per la sola. Prussia aumentnno di marchi ll9,~24,o 17 e sono ripartite nel seguente modo: Per ntlOV'Ì. quad1·i e J!er aumenti
alle~
forza delle unità esistenti.
Battaglioni fnnter ia e caceiatori marchi 23,183,650 2,220,40() Squadroni . 7,424,219 Batterie da campagna . 3,473,922 Batta~lioni artiglie1·ia da fortezza pionieri 1,895,785 1,1J4,6ft6 Ferrovieri ,, ,147,825 Compagnie treno . Aumento di ufliciali c sottuflìciali non com800,00 (1) presi nelle precedenti dicit ure.
A.umeuto tli spese generali. D'amministrazione Abolilione della Rekrutenvacanz. Au mento di paga ai Kapitulanten Prernii ai l\·a.pil1tl,cmlen .
;na rchi
tìO,OOO 3,7(1.2,827, 363,438 800,000
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NOTIZIE MI LITARI ,ESTERE
Esercitazioni di comhattimento e di tiro in ca mpagna _ . _ rnar·chi Esercitazioni di tiw P·~r gli ullìciali d'artiglieria del Beurlaubtcnstand, da campagna c da fortezza Consu mo di ber-s:tgli. EsercitazioHi d'nttncco . . _ _ . Operai borghesi per i distrerti posri in hJOtrhi 0 privi di guarnigione di fnnreJ·ia. . _ . Ampliamento delle scuole dci cadeui _ dci sottuffici[di, di quelle p1·epa1-a1.ori~ per soLLuflìciali . . . _ . . . in Per c:>ercitazioni dei solda ti in conrredo C> conse~ u enza del loro aumcni.Mo numero • Lo sommo contrassegnate ('l ) con.e Jl dre queste altre: Nuovi posti da ufnci:tli subalterni, subaltemi med ici e da sottullìciali per . mnrchi Premi, per l'anno 1893-94, ~~ i priva ti che hanno in consegna cavalli . Provvista di ca1•alli per l'artiglieria da fortezza
800,000
393,622 1.8,402 M,200 18,705
800,000 {1) l .~00,000 {1)
2,719,9~0
H 4,3M 74,400
c!oè_un totale di rnat·chi 6,005,714, non sono richieste per l'anno fin anzrano <1 893-94 ma lo saranno nei successivi . I nuovi quadri di f,mtcria consistono, per quanto ri"unrda la Prussia in 133 quarti battaglioni cadauno con un organico 8 ufficiali, ·l dico, 2 impi_eg:lli, 36 sottufficiali e -l59 soldati; verrù però soppresso il cap~tano ~ ~~ pnma class~ attualmente in hi lancio presso ogni stato m;1ggiorc d1 regg1mento, posto lll rea ltù occupa to da un maggiore (Dreizelmtenlump-
c1t
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NOTIZIE lllLITAR! ESTERE
mo:
tmanll.).
, Gli a_umenti nella forzn degli nttua li battaglioni consistono nel portare l _or?anJC~ d1 2!)? battnglioni fant~ria a 000 uomini di tru ppa (4 sottufctah e 36 soldati per ogn1 bauaglton~); nel portare 63 battaulioni fanteria a 660 uomini (per 21 bauaglioni un aumento di (1, uiTìciali, 12 sottu lTIfìciali e 88 soldati; per· 42 battaglioni un aumento di 4 ullìciali 8 sottuffìciali e 52 soldati). Analoghi aurn(•nti d'organico sono previsti, in alcuni battaglioni cacciatori. I n_uo1:i quadri por la cavalleria consistono, per tluanto riguarda la Pruss~a, tn 8 SlfUadroni qual i nucleo alle formazioni di riserva, o<rnuno con l'organico in tempo di pace di a ufficiali, H sottu fficiali, 35 ~oldati e 50 ca valli di truppa.
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L'aumenLO nella forza degli attuali J'e~gimenti (\i cavalleria consiste nell'aumentare di 5 sottufficiali, W soldati e H> cavall i di truppa l'organico dei reggi menti che si trovano sul piede ristretto: aumentare 10 uomini nei reggimen ti sul piede medio. I .nuovi qundri per l'artifrlieria da campagna consist.ono in ()O batterie (pe1· tutto l'e.sercito tedesco) con l'organico mcdi_o, cioè 4 ufficiali i H uomini e 60 cava lli di truppa. Le batterie ehe orn si Lrovano sul piede ristreao riceveranno un aumento di ·10 uomini. Presso i battaglioni del treno verranno forrnat.e ·!~ sezi oni di trnioo per l'artiglieria da forter,za (8espam1tcntJ.~abtheilnugen fiir Fussa-rtìlleric) ciascuna composta di 1 ufficiale, ù sou.ufficiali, 42 so ldati e 06 cn valli di trÙppa (12 da ~ella, ft4 da traino pesnnte), tenuto conto dei 4lJ. soldati e degli 88 cnvall i da traino pesante già pagati dal bilancio in corso per lo 5tesso scopo. Il premio che si tratta di stabilire per i Kapitutanlen (Knpitulationshandgeld.) ammonta a m:~ rch i 100, da pagarsi all'auo della prima rafferma. L'aumento di pago da concedersi a questa categoria di soldati non sarà superiore a marchi 4,50 il mese: precisamente si vuoi porwre l'attuale annua paga di marchi I!f4 a marchi Hl8; quellodi marchi 162 e mnrchi180 a marchi 2•16; qurll:~ di marcht 216 a marchi 234. In quanto nIle spese straordina rie (einrnnli_qen cmsgaben) occasionate dal nuovo ordinamento i suddetti particolari fanno conoscere che marchi 6,800,000 spettano alla Oaviora e che con i march i 6:1,000,000 ri manenti - spettanti a Ila Prussia, Sassonia e Wurtemberg - si doVJ"anno coprire le seguenti spese: .Marchi -1.6,578,000 per baraccamenti provvi.çori; locali definit ivi con le rclntive spese verranno proposti nei venturi bilanci; 5,640.900 per caval li di truppn; » 7,899,000 per arredamento e armamento; 2,390,000 per spese di viaggio e trasferimenti; 2,650,000 per approvvigiouameuti; 6,659,000 per oggetti di casurrnaggio; 300,000 per un nuovo deposito di rimon ta in Prussia; ~·,43 7.,000 per prolungo re sino a JiHerbog (scuole di tiro d'a niglieria) il tronco ferroviarìo miiitare Berlino-Kummcrsdorf (poligono delle esperienze); 1,620,000 per fondare un nuovo ist:tuto pei cadetli a Nn umburg.
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NOTIZIE m LITARI ESTERE
NOT IZIE Mli,! TARI ESTE RE
Quanto ancora manca a raggiungere i 6-l milioni è richiesto a ti tolo di ai locali delle attuali guarnigioni, pe1· piazze d'armi, bersagli, per red igere i progetti delle fut u1·c caserme, ecc. Vuoi esse1·c J'i cordato che nel bilancio ordinario !893-94, non ancora stato discusso, SO!l O già richieste non indifferenti somme per accasermamento delle truppe c per locali destinati alla loro istruzione. I pr.ogeuati aumenti d~o rganico nelle varie ill'mi, per lutto l'esercito tedesco, ,-i riassumono così: ac~:o moda mcn ti
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b) La ferma di due anni in Austria-Ungheria. La Neuc Freie Presse porta il seguente articolo interessante, relativo alla ferma di due anni: c La questione della ferma di due anni che si vuoi ad0trnre in Germania • per 1'Ì1lgiov(mù ·e c per ·r in{O!'Zal'e l'esercito, ha dato luogo 3 non poche cc discussioni nei nostri circoli militari circa l'utilità e la possibil itil di una « tale rifo rma anche in Austria-Ungheria. Mol ti sono gli ufnci<11i che « prestano.$ervizio presso le truppe, i quali l'iteugono, che l'istruire le
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, recl ute di talune provinc.l nello spazio di due anni sia cosa impossibile. Ciò si combatte da ahri e si fa osservare, come la ferrrw di due anni in c pratica si riduca a 2 anni o 3 mesi, o tutt'al più, a due anni e sei me$i. c Solo i sottuffìciali sono obbliguti a presta 1·e tre anni intìeri di servizio, « il che ba per cons(•guenzu, che la maggior parte dei soldati, per sottmrsi ,· allu ferma più lungn, funno di tutt,o per non es:>ere promossi sottuffi'« ciali. Jn ·s('guito però alla tlivcrsitù delle condizioni di reclutamento e « dell'attitudine al servizio mililil re nelle vaÌ'ie province ed in seguito alc l'aver porta to l'obbligo nlla leva d:tl 20° al 21. 0 anno di etil, vi sono c anche reggimenti di fa nteria nei quali, per mantenere l'efi'cLtivo di pace, c :;i è obbligati di auuolo1·c individui che per 3 anni di segu ito non ven' nero inc.orporati nell'eserci to. , fnfìne i 50 o 60,000 uomini, i quali reogono assegnati alla ri« serva di. complemento non ricevono che tm' istruziono della durata di 'olio settimane e vengono poi immediatamente mandati in congedo. Per « fnr sparire queste disugu:Jglianze, si dovrebbe, second o il parcn: dì molti « mìlituri : adottnre la ferma di due anni per tutti gli indi vidui obblignt.i « al servi;:io militare, anche per quelli assegnati alle due lnndwehr. a Nell'anno 1890; Ji 808,0211. inscritt i, 6·l,054 cioè il 7,5 °/o non si c presentarono nlla leva, ·187,472 cioè il 23,2 °/ 0 vennero riconosciuti « idonei e 558,25(1. cioè il 69,'1 °/ 0 vennero riconosciuti non idonei al sere vizio militare. Vennero inc6rpora Li nell'esercito 107,590 uomini l' se « aggiungiamo i volontari, gli allievi delle scuole, ecc. H iJ,204. Fu rono « nssegnati 13,803 uomini alln lanùwehr cisleitana ed H ,252 a quella « ungherese, in totale 25,055; infìne 57,291 furono assegnati nlla ri« servn di co1uplemento. Colln ferma di tre anni, la forzn di pace ri« sulla di 345,6-12 indi viuui S!mza d('durre quelli riformilti o morti du« rante il servizio militure. Con una ferma di due nnni il contingente «annuo, posto che i 57,29:l individui della nserva el i complemento « venaano ()Ssegnat.i all'esercito ntti'vo, l'isulterebbe di 3(1.(1.,9!)0 uomini'. e '· « In tal modo b forza di pace dell'esercito non avrebbe alcun numento, c invece aumenterebbe In forzn di pace delle due landwchr le quali o'ra «contano poco più di H),OOO uomini e verrebbero invece coll'adozione «della ferma di due anni ad avere 50,000 uomini circa. L'effetto di questi «aumenti si sentirebbero in cnso di mobilitnzione, giacchè, ad e~em pio, « con un contingente annuo di 187,500 uomini si avrebbero in :l2 anni, «e deducendo il ~5 o;0 , 1,800,000 uomini perfettamente iso·uiti, mentre « ora non se ne honuo che 1 . ~i G7 ,238. l n una parola i oOO,OOO uomini « assegnati alla riserva di complemento, i quali at~u a l mentc non potreb« bero nei primi mesi di una ca mpagna far pa rte dell a 1a linea, poo·eb c
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NO'riZIE MILITARI ESTERE
NOTIZIE MIUTARJ ESTERE
• bero coll'adozione della ferma di due auni entrare i mmediat:~mentc in « campagna, ed in tal modo, si potrebbero impiegare in 2" linea le elassi « più giova ni del landsturm, le q ualì attualmente per legge sono desti• nate a riempire i vuoti nell'esercito permanente e vi ponno perciò es• sere incorpornti. • Ln fe rma di due anni avr~bbe, gecondo l'avviso dei fautori, l'effetto • dì aumentw·e l'eserciLo di campagna di circa un mezzo milione di uo« mini ed ancbc quello di ringùrvanire l'esercito, in-quantochè gli uomini • della landsturm che hanno dai 32 a 42 :mn~ di età verrebbe1-o rispar• mi:llì nlmeno :~1 principio dì una ca mpagna . « Gli avversari dell11 ferma di due anni osservano come sia già oltre« modo dilficile, nelle attuali condizioni, il1·cclutarnento del numero ne a cessa rio di uWciuli c di sot.tufficiali e che !(Uesto difetto di quadri si fa• rebbe sent.ìrc :~nco1· più con l'aumento della forza dì p:~ce. ~l a anche a « ciò si può rimediare. «Anzitutto, sì è giù pa rlato della convenienza di affid:n·e taluni servizi, «attualmente disimpegnati dagli uffìcial1, ai sottufficia li . fn Uussia, nd « esempio, ca u5a la mancanza di ufficiali, si è già presa 1:1 decisione di af« lìdn1·c il cornnndo dei ploroni ai sotLuffieiali. · « Ciò sarebbe possibile anche in Austria, purchè si creasse nl. sottu fncia le • una posi;done tule da i nvogli ~1·lo a progredire nel servizio mi lita re. • La rprestione della ferma di due anni, non verrà risolta in Austriu« Uughcrio in un batte1· d'occhio, ma è eerto che Pssa è allo si.udio e che • si SI3IIIlO c:rlcolando anche gli ell'et.tì finanzi ari che avrebbe una tale ri« forma. L':wmento della forza dì pace delle due landweh r di circa 40,000 J uomini renderà necessa1·io 1111 aumento dci bilanci relativi. Inoltre • \';ormamcnto e I'C<JuìpaggiamcnLo dei 500,000 individui, or:l :1ssegnatì «alla riserva di complemento, nonchè le misun; pe1· formare un h1:on « corpo dì souufnciali, richiede.-anno imporl~'lnli :<agriflci. ,
Difatti i generali Billot, Saussier e Warnct saranno certissimamente mantenuti in attività di servizio per avere esercitato 1111 comando in capo di fronte al nemico. D'altra part.e il generalo Jamais, essendo proposto per generale di divisione pot.rà, se è promosso in tempo, sfuggire ai limiti di età; quindi il numero dei posti che resteranno vacanti nel corso del i 893 saranno non . meno di i 7 generali di divisione c 17 genCI·ali di b1·igata. Per questo fatto 34 colonnelli dovranno en Lr;u·e nel quadro dello stato maggiore generale. Nella previsione che possa essere approvata una legge sull' abha:;sn mento dei limiti ù' et:ì il quadro d' avon7.nmenro a generale, compilato nel decembre scorso co mprende un numero di proposte molto superiori, al normale. Figui·ano in essa : 23 generali di briga tn e 77 colonnelli i quali sono stnti proposti per l'avanznmento al gr:1do superiore. I colonnelli proposti sono così ri pnrtiti fra le diverse anni : '38 Fanteri:1 .
c) Piccola Cronaca FRANCIA.
I l1'nnt·i di età nello Ùa to maggim·e ytnerale -L'applicazione della legge su i limiti d'età olarà occasione a un movimento conside r~vole nello stato maggiore generale dell'esercito francese: 20 geB.Crali di divisione e 18 gcnendi di brigtrta raggiungeranno l'età prescl'iÙa per essere collocati nel quadro della riservo. Ala per diverse considerazioni può prevcdersi che queste cifre non saranno rnggiunte.
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Cavalleria Gendarmeria Artiglieria Genio.
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GERMANIA
La fer-ma di due anni e lrt classe industriale. - La questione della ferma di due anni, da lungo tempo discusso, occupo oggidì v iem:~ggiol' mente l'opinione pubblica in Germania, lìttesochil essa è in parte oggetto del disegno di legge ora in discussione al Reichstag. Fra tutte le considerazioni svolte in pro ed in contro noi giornali c negli opusco li merita di essere conosciuta la seguente pubblicazione della Allgemeine llf·ilitih· Zeitung che, senza ritomare sugli argomenti ormai noti a tutti coloro che si occupano della fer·m::r dì duo anni, fa sentire soltanto la voce delle_ classi industriali. Nélla inchiesta uflìcialc fattasi l'anno 1878 sulla industria mineraria venne assodato che il terzo anno di servizio mili tare ù di grave pregiudizio ai lavoratori. ed all'industria in generale. H -
AN KO XXXVIII.
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NOTIZIE MILI'f ..\. Rl ESTERE
Oggidì la situazione dell'industria si presenta 'ancora sotto il medesimo aspel.to, come appare dalla seguente dichiarazione espressa dal mondo indust•·iale competente: Mentrè lo sviluppo fisico e morale, l'abitudine all'ordine, la disinvoltura, impo1·tanti per la vita cilladina, si possono ouenere anche colla ferma di _due a_nni, si s~hi sce invece col terzo anno di servizio un grave svantagg1o soct:1 le. Ed mvero, rouo l'aspetto industriale non ò a dirsi che sia la st<>ssa cosa se tre individui servono militarmente due anni, o se invece due individui servono Ire anni. Col prolungarsi del tempo di servizio _in pace, crescono gli svantaggi quanto più aumenta lo svil uppo in dustnale. Po1· la maggior parte delle professioni civili è indispensabile tant_o una certa pr~tica materiale quanto una corrispondente coltura professionale, le quah soll'l·ono di pari passo col p1·olungarsi della ferma in tempo di pace. Jl giovane operaio restituito a ll'offici n~ dopo tre anni, non solo è stato sottratto alla professione un ·anno di più, ma J'iiOl'LHL all' opra ?on a!Ji litft d~ molt.o .d iminuita ed ha bisogno quindi di una più lunga t st~·~~~~o~c pnu1a dt n acqu tstare la sua primitiva capacità. Ciò è tanto più cluaJ·o, mquanlochè i rapidi progressi ·odiemi nella tecnica e le crescenti esigenze della vita industriale rendono necessarie continue modificazioni nell'esercizio, a conoscet·e le quali bisogna nuovamente indirizzare chi per lungo tempo è sta to tolto n!la sun professione. Forse pit'J grave t! ancora il discapito per quei giovani che non alla fine, mn du r3ote il loro tirocinio professionale son chiamati alle armi. In questo caso, qualunque prol ungamento dell'interruzione significa un nuovo gr.ave passo ind ietro io rapporto alla pratica ed alle nozioni ncqui~tntc,_ cd 11npo•·ta la necessità di ricominciare pressochè da capo. Questo è Il pnmo mottvo c~e induce tante famiglie a rendere possibile, mercè g_randi .sa~rifizi, il volontariato di un anno pet· i loro lìgli. l\fa questa nsorsa c riServata soltanto a poche famiglie. Oggidi non si bada tanto a far difl'erenza tra professione e p1·ofcssione' sia che riguardi piuttosto il commercio, che l'industria o l'agricollura; una . necessità sola s'impone : quella di formar;;i una posizione; e per ra"· ~ g1unge•·e questo scopo oceorre appunto di forma1·si un rilevante corredo di coguizicmi c di nbilità pr11tica, per le quali è dannoso il terzo anno di s~rv izi~ .assa_i piil .che. non i primi due. Nell o stesso caso trovansi quei gtovum 1 etn gentton possono privarsene t.crnponmearnente ~ì , ma non per l11nga durata ncll'escrc;izi(• di professioni o d'industrie; in tal cnso il terw anno di servizio, oltre allo scapito nell'abilità pratica del lìolio . ~ ' porta un ~umento d1 spesn, per la sostituzione di altri nQgli all'ari, ciò eh ~ sovcnle ~ maccia o scuote le. ct)ndizioni economiche delle famigli e.
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
Se speciàli riguardi militari esigono che una piccola pa'rte dell'esercito sia escl usa dal vantaggio della riduzione del servizio, bisogn:~ not.are per contro che, anzitut.to le truppe a cavallo ricevono un addestramento il quale riesce poi loro molto vantaggioso in nu merose professioni, e secondariamente che esse sono essenzialmente favorite a petto delle truppe a piedi nella posizione di congedo e nelle chiamale dal congedo per istruzione. Un libro d'argomento politico-militare. Nello scorso novembre è s_tato _p u~bl i cato dal dep~ tato y bcrale prog1.ssista Eugenio Richter un hbro mtJtolato: Abeceda·rw pol1t1co; è la settt ma volta che vede la luce . (1.879, :1881, 1884, i 885, 1889, 1890, 1892) ma le precedenti edizioni non portavano il nome· dell'autore. L'abeceda rio espone, talora in sue:.. . cinto, talora distesamente le quegtioni odierne più importanti e sebbene alcuna di esse, come la questione del pt·ogetto militare, sia presentata sotto il punto esclusivo di vista di un partito politico, tuttavia il libro è utile per colui !)he, senza entrat·e in particolnri apprezzamenti, vuole studiare l'inizio di una questione ed il suo successi vo svolgimento, mentre riesce difficile e talvolta impossibile il rendersene esatto conto raccogliendo le notizie sparse nei periodici, sia perchè spesso in questi le cose non sono chiaramente esposte, sia perchè sovente anche nelle biblioteche sono incomplete ~e raccolte dei giornali. In breve, l'abecedario è una raccolta di cognizioni mteressanti politiche e militari disposte in o1·dine alfabetico; dà un cenno sulla formazione d.el Reichstag e del Dundesrath, sulle leggi votate dal :1.888 ir:. qua per provvedimenti militari o d'a ltra natura; fa menzione delle pii• spiccate personalità parlamentari c fornisce molti dati sul bilancio generale 1892-93, sulle spese militari, su Ila formazione dell'esercito in pace ed in guert-a, sulla proced ura penale militare e su lla marina imperiale. . Miliùwi comandati in servizw postal-e. - A Monaco di Ba viera, dur~nte il per~odo delle trascorse feste natalizie venne comandato personale d1 fanteria e d'artiglieria per il servizio postale nella stazione ferroviaria P_rincipale. Gli uomini di truppa alloggiarono in uno dei magazzini merci ridotte per la circostanza a dormito1·io, e ricevettero ognuno dall'amministrazione postale tre m~rc hi al giomo. ~icenze pe1· il personale di t·ruppa. - Le licenze per la truppa nell'occasiOne del\~ fes te natal izie furono tJoncesse nella misura da 1o a 20 per · compagnia; ai militari delle cbssi anzi11ne furono concessi H a iorni e 4 'sol tanto, a quelli dell'ult.irna classe. . · . Bande militm·i all'esposizione mondùtle di Chicago. - Due bande mu · s1ca!i tedesche saranno mandate all'esposizione mondiale di Chicago. <J
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NOTlZlB :IIILlTA.RI ESTERE
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Quantunqué l'invio, venga fallo per conto di una impresa privata, esse verranno formate ~o n musicanti scelti fra quelli che già fecero pal'te di bande musicali nell'esercito gonnanico. . · Una sarà propriamente banda musicale e consterà eli 40 suonaLori; I'allra sarà una fanfara di 26 trombettieri, i quali saranno muniti delle trombe militari d'antico modello, ora nuovamente adottate in cavalleria per ordine dell'imperatore. La musica vestirà l'unifo1·me della guardia prussiana a piedi, e la fan fara quella delle guardie do\ corpo con corazza ed elmo sormontato dnll'aquiln. Esperienze per l' equipag,qimnento della cavalll'rùt. - Presso il reg<>imento ussari Zieten in Rathenow si sta espel'imentando un nuovo modo di porLMc l'arredamento. La modificazione principale consiste nel portarr. il moschetto ad armacollo o di sostituire alla bandoliera ·un centurino come quel lo della fanterin; al cinturino è assicurata la giberna munita noo più di 30, ma di 60 cartucce. _Uno ::quadrone, colla forza del piede di guerra, è stato cosi equipnggwto, c tjun nto prima saranno presentati all'impe1·atore 20 ussari in tale ns:;ctto. Se l'esperimento farà buona prova, la modificazione di cui trattasi sarà estesa a LuLta la cavalleria. Esperimento di pa.nificaziont! da campo. - In dicembre scorso è stata fatta sulla piazza delme1·cato a Teltow una esercitar,ione del personale eli sussistenza. Fu mandata colà la colonna provinnda N. 1 del battaglione treno della guardia, con due forni mobil~ e cinque carri di sussistenza. Eretta una piccola tenda davanti ad uno dei forn i, si disposero là vicino le conche di zinco per l'impastamento, c, scaricare l&fari ne, si diede tosto mano al lq.,voro di confezione del pane e della successiva cottura. A quanto sembra, trnttavasi di esperimentare un n1>ovo forno da campagna, il quale ha all'ineirca, la forma di una caldaia. a vapore diviso da una piastrn orizzontale, per n1odo che la parte infe:·io1·e- cc.stituisce propnamente il fornello, e quella superiore serve a ricevere i pani che possono essere infornati in numero di 80 per ogni couura.
della loro nave-scuola Stosch, mentre dapprima passavano i mesi d'estate a bordo, ed i mesi d'inverno presso la scuola di marina a Kiel. Per tal modo la loro istruzione procederà non interrotta a bordo. Questa disposizione è in armonia con quella già stata :mnunt.iata in ·un numero precedente della nostl'a Rivista, in forza della quale le reclute di marina, appena chiamate sono imbarcate, incominciando e proseguendo la loro istruzione sulla nave-scuola Nixe. RUSSIA.
)
Trasfomwzione di 12 battaglioni fantrn·ia di 1·isen;a in altrettanti ·reggimenti di 1·iserva (3 brigate). -Il Prikas N. 323 de\ 1° dicembre (i 3) testè trascorsò, stabilisce che 12 battaglioni fanteria di riserva (su 5 compagnie ciascuno) vengano trasfo1·mati in altrettanti reggimenti di riserva su 2 battaglioni (8 compagnie per battaglione), e che tali reggimenti concorrano alla formazi one di 3 nuove briga te (ossia divisioni-quadro) di fanteria di riserva (4oa, 46• e ff?a), come è qui sotto indicato. I nuovi reggìrrienli, oltre alla numerazione, port-ano il nome eli una citt-à o di un luogo illustrato da qualche fatto d'armi (lo stesso che portava il ~orrispondente battaglione d'orig~no). Non è finora indicato il luogo di sede dei comandi delle nuove brigate; vennero però nominati i comandanti di queste, i quali sono tre generali di stato maggiore, già a disposizion.e del c~po di stato maggiore dell'esercito, e cioè: Maggior generale Cursel, comandante la 4o<i brigata Goetz la 46a Yuuakov » la 47.. » Le brigate restano così costituite: Circoscrizione di Vilna
45a brigata di riserva: 1780 reggimento fanteria tli riserva, a Riga;
Marina.
111odificaz·ione 11el processo d'istruzione de·i cadetti. - Il comando superiOJ·e di marina ha apportato nel procedimento dell' istruzione dei cadetti di mare la seguente-innovazione che andrà in vigore nella prossima pri-· mavera. Durante il primo anno i ~adetti stanmno continuamente a bordo
'179°
·180° •18 1°
»
»
a Libava; a Mitava; a Vindava;
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NOTIZIE MILlTARI ESTERE
NOT17.W }f!LlTAIU EST I!llE
Ed a questo riguardo devesi inoltre osservare,_ che le ~ bri~ate fan· teria di riserva si trovano tutte fin dal tempo d1 pace ripartite nc~lc 3 circoscl'izioni militari di conlìne, c cioè : due (lt,2a e (~7a) nella cn·coscrizione di Kiev, due (45" e 46n) in quella di Vilna, e tre (43a, 44n e 48a) in quella di Var3avia. È pu re da notare. eh!' esse s.ono com. andate da giovani e dotti generali, onde è presum ibile che . tl l~ro piego, al pari di tutte le altre unità di riscl'va (52 ~·eggw~en_ll, oss_1 ~ i 3 divisioni) da formarsi in guen·a, non debba l'est ~·m g~rSI ~~ comp1t1 di seiUplici truppe di 2a linea, ma bensì a quello dr agire d1 conserva colle truppe atti ve in campo aperto, fin dall'inizio della ca rn~a gna. _ Si ricorda per ultimo l'opinione prev:~ lsa da qualche tempo 1n Russia che le divisioni fanteria di riserva debbano in caso di guerra entrare come 3• divisioni a far parte dei corpi d'anMta attivi. . Ciò pare confermato da quanto ò st:.~to detto e diti!~ tendc~Z<~ dunostrata da quattro onni a questa parte di formare tuttr 1 COI'Pl d armata territoriali su due divisioni attive (V. Rit>ist.a, settembre u. s.). Nuovi reggùnenti cavallm·ia ai con~m: occidentali. - I~ P1"ikas N. 33~ del pa$snto mese di dicembre presci·ivc, ch_e il 12° reggi ~ento eosa~~~n del Don (unico di questo Voissko non fae1ente parte d1 alcun~ .d.lvlsione di cavalleria) veng:~ uddetto temporaneamente alla 1i a ?lVJSIOn~ cavalleria a Dubno (Volinia), c che il !~6° reggi mento dragom (fa~cn~e parte della divisione cavnlleria del Caucaso) sia incorporato nella u,a dtvisione cavalieria a Plork (Polonin). Le divisioni ora nominate risultano quindi r:osì composte:
Cir coscrizione di V ilna
463 brigata di riserva:
!82° I'eggimcnto fanteria di riserva , a Vilna; ! 83° • a Vilna; 18~·
•n:-
a Grodno; a Lida;
185• Circoscr izione di Kiev
473 brigata di ·riserva
186° I·eggimcnto fanteria di risei·va, a Kiev; a Poltava; 187° 1.88°. a Niegin; » 1.89° a Kremenciug; Fino al mese di novembre u. s. esistevano nella Russia europea 3 brigaie rant.ei·ia di riserva cioè: 42a, 43a e 44a. Nel mese anzidetto, venne creata un'altra brigata. (V. Rivista militm·e del novembi·e u. s.), la quale preso la denominazione di 48° briga ta di riserva. Quésto salto nella numernione fa ceva prevedere non lontano il tempo della formazione di nuove brigate. Ciò appunto si è verificato colla recente disposizione, in seguito alla quale attualmente le truppe di riserva della Russia europea vengono a constnre di: a) 28 reggimenti su 2 battaglioni di 4 compagnie ognuno; b) 52 battaglioni non inquadrati, su 5 compagnie; c) 1. battaglione su U compagnie (d ' Arkangel). Facendo astr:1zione da quest'ultimo battaglione (Arkangel), che può ··onsiderarsi come bauaglione locale, le 5 compagnie di ogni battaglione di n serva, nll'ntto d~lla mobilitazione, si trasformano in 5 battaglioni, 4 d ~i quali formano un reggimento fanteria di risei·va·, ed il no resta come battaglione isolato temporaneamente alla sede. • Ogni reggimento poi di riserva, all'atto della mobilitazione si trasforma in un reggimento fan teria di riserva su (~ battaglioni. · Le disposizioni di questi ultimi anni, quindi, non solo tendono ad ampliare fin dal tempo di pace i quadi·i dei reggimenti da costituirsi in tempo di guerra, ma a creare fin d'ora i comandi delle future divisioni; ciò che àgevola considerevolmente il passaggio delle truppe di riserva dal piede di pace a quello di guerra.
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Divisione cavalleria.
31o reggimento dragoni, a Kremenez (Volinia). a2o reggimento dragoni, a Dubno (V~li ~ia). 03" recrcrimento dragoni, a Luzk (VolmHl). H o re!:imento cosacchi del Don a Vlad mir (Volinia). 42o re~:imento cosacchi del Don, a Torcin (Volinia) . ;,1:;) ' .J[in Divisione crwalleria.
t.,6• rerwiuwnto dra"oni, a Plozk (Varsavia).1010 e> )'
47o 'regCJitnento drngoni, a Biegiun (Varsa• via). '-.;t) (!8o rearrimento dragoni, a Plozk (Varsav13) . ;,<;> \' • ) 3o reggimento co>acchi d'Un1L a LI pno ( · arsavta .
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NOTlZIE MILITARI ESTER &
Eccezionalmente la H" divisione cavalleria consta di 5 reo~rimenti. Probabilmente tale misura è alratto transitoria, e pare che a;:enni ad altre eventuali formaz ioni nella cavalleria. F01-rnazionc della 28" brigatct locale e di .2 battagl·ioni frutteria di ?·iSCI'Va nel Tmnscaspio. Con Prikas N. 3H venne stabilita la creazione del Transcaspio della 28• brigata locale e dellHtttaf1lione di fanteria di riserva K?lskinski. Fu inoltre p•·escritto che du:ant.e il 189:3 venga crealO un ·altro battaglione di riserva del Transcaspio, il quale prender!\ il nome di battaglione di Gheok- Tepe . Queste sono le prime truppe di riserva create nella regione del Tran~ scaspio. SPAGNA.
Il governo spagnuolo, dopo lunghe esperi~nze che durarono dal 1888 a questi giorni, ha adottato un nuovo fucile di piccolo calibro per la sua fanteria. La commissione incaric-ata dal .Ministero della guerra, dopo ,aver fatti numerosi esperiment.i SII vari modelli di armi a piccolo calibro, ha scelto una modificazione dell\iauser ridotlO a .7 mìllimer.rì che ven à chiamato : «fucile Mauser modello spagnolo da 7 mitlimetri » . Un decreto reale dichiara regolamentare ques~'arma, ed incarica il .M~nistro del~a guerra di dare tutte lo disposizioni necessarie per la fabbricazione d1 q11csto nuovo fu cile, delle rela rive munizioni e della pol vere senza fumo. Le fabbriche governn tive di Toledo e Ovicdo saranno provviste del macchinario occorrente e procederanno alla fabbricazione di 70,000 fucili, 5000 carabine e :18,000,000 di cm·tuccc; sarà inoltre aperta una a::.ta per dare all'industria privatn la costruzione di allri 100,000 fu cili nel limite di iO anni. Per la fabbricazione della polvere senza fu mo si studierà l'illlpianto dì una fabbrica nella penisola, che sia grado di produrre al più presto 200 chiiogramm al giorno del nuovo esplosivo. L'acquisto del macchinario per le fabbriche delle armi, munizioni ccc. sarà fatto coi fondi ordinari del bilancio della guerra e con le som111e «traordinarie disponibili annu almente.
in
.NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
a) Recensioni.
Sto1·ia del 27° reggimento {mllc1·ia. - Firenze, tipografia Pia Casa del Patronato, ·1892. Anche il 27° reggimento volle riunire i rir.ordi della sua vita passata, e coordinarl i in un raccon to storico. È bello questo affettuoso ritorno sul passato per trar ne VIrtuosi eccitamenti e generosi sensi: · v1 si manifes ta il hisogno di ritemprarsi nel ricordo di splendide gesta pc•· cerca1·vi impulsi, che non troveremmo nella contemplazione del pl'csente. E giacchè lo stesso risveglio, per quello che mi risulto, va manifestanrlosi anche negli eserciti stranieri, presso i quali in ogni corpo sono oggetto di studio e di singolare racconto le gesta che l•l rigual'dano, no sorge uno spccia le ramo di leueratura militare. Esso è pl'odotlO necessario del pcnodo ::torico, che attraversiamo. Dopo un ventennio di pace, l~ giovani gencr:nioni, accorrendo nelle file dell'esercito, piene d'entusiasmo e ricc.:he d'ideali, voglion conoseerc che cosa sia veramenrc la guerra, c quale sia il tumulto delle passioni che si desta nella '"' prema ora del c0rnbattimento. Alla descrizione dei .movimenti degli esercir i delle m·dile concezioni stra~gich e e delle complicate combinazioni logisr.ict.e provvedono gl'insegnamenti scolastici, ed i libri militari; ma la minuta descrizione dell'ul'tn, gli episodi della lotl3, cd il fremito ehe ne sgorga. quanto, cioè, più alleua le fan t~sie giovanili, vuoi essere conosciuto per altre vie; migliore di tutte la tradizione orale delle generazioni che ci preccdertero immediatamente, e videro ancora il fumo del cannone sul campo di battaglia, c, quand'essa manca, la lettura degli elenchi di ricompensa per gli alti valorosi, e lo stralcio delle relazioni d~ i minori capi di tr11ppe sulla parte avul3 nel combattimento. Di questi elementi si nutrìcano le storie reggimcntnli, e perciò rispondono
NOTIZIE Dli3UOGRAFIOHE
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NOTIZIE BlBLlOG RAFICEIE
ad un bisogno dell'epoca, come vi rispondeva la letteratura aneddotica militare in Francia mezzo secolo fa, quando il nostro Giusti notava non esservi mai stato tanto apparato d'anni, con,qiunti a ttmor sì moderato d·i non provaTle punto. Proprio come oggi. Ed infatt; oltre all'affetto pel reggimento, che gli ufficiali del ~.!7° hanno grandissimo, anche la nobile curiosità del passato deve nverli spinti a vc))er che fosse pubblicata la storia del loro corpo. Lo si comprende dalla tessitura del libro. Altri lavo ri di simil genere, venuti alla luce negli ultimi anni descrivono lo svolgimento dell'organismo reggimentale, in quanto risente l'inlluenza escrcitatn per un paio di sncoli l'ambiente sempre mutabile della storin. Questo rovescia l'indirizzo, ed, attraverso i fatti del reggimento, studia le vicende dei tempi in cui visse, la narra, e trasporta nel racconto l'impressione dei fatti narrati. Ogni capitolo del libro corrisponde ad uno dHi momenti essenziali nella storia della recente vita italiana. L'origine del 1·eggimento risale agli avvtlnimenti che diedero indipendenza ed unità politica all'Italia. Nell'entusiasmo di quei bei giorni le signore di Pa via, coll'Adelaide Cniroli alla testa, com posero e rcgnlal'Ono Il vessillo su cui stan scritti i fa sti J'eggimentnli. Il nuovo reggimento ebbe ti battesimo del fuoco sotto le mura di Civitell:. òel Tronto, ove andarono a spegnersi le ulti me speranze della reazione borbonica nell'Italia meridionale. Durante la c<~mpag na de\1866 il reggimento fece parte della. divisione Medici, c vi condivise cogli aitri corpi il merito dei combattimenti, che risalendo la vallata del Bt·enta, la portarono fi no alle alture di Pergine. Nel 1870, era. colla divisione Angioletti, quella che aprì la breccia nelle mura di Roma p1·esso pot·ta S. Giovanni. La prima compagnia fu in Africa colla spedizione contro il Ncgus, ed il capitano Dc Vecchi, che comandava quella compagnia con un rapido cd evidente racconto descrive l'cnLUsiasmo della p<~rtenza , le novi tà dell'impresa, l':Jnsietà dell'assalto inv:JM desiderato, e la disillusione prodotta dall'imprevisto dileguarsi dei nemici. Nel frattempo tra una cam pagna o l'altra, parecchie frazioni r)el reggimento, e parecchi individui che ne fa cevano pa1·te s; distinsero combattendo contro il brigantaggio e contro il maland rinaggio, so1·to qua e là, in seguito alla rapida nnificazione dell'flalia, o consolidatosi sui cònGni del tenitorio rimasto :Jl papato per ell'etto d1 reazione ai .nuovi temri. Taio la stolTa e tale l'ordinamento del libro. La vita, l'all'etto alla patria, gli scatti dello spirito. militare vibrano in ogni sua pagina. Un insegnamento altamente morale lo chiude, e con belle e ch iare espr.essioni · ne delinea lo scopo. Nel succedersi delle generazioni che d'anno in anno passano a traverso il reggimento per addestrarsi negli esercizi militari, e
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per educarsi ai pattriottici sensi, è rìscrhata agli utnciali .la nob~le mis.sione di mantenere le tradizioni reggimentali all'altezza de1 dover1, che tl paese impone alle istituzioni mi,litari. Questa è la. ~a rte p~trio tti~a e ::ramente eflicace e produttiva del! opera loro, d1 cu1 1 soldati, che JstruJtt ed educati tornano d'anno in anno alle loro case, sono l'evidente risultato. La pace perpetua è una generosa aspirazione, ma lo disse pur ieri il nostro '{lOeta: dal sangue, la Pace sollnva candida lo ali .
Tra le num ero~e ed irrcconeiliabili nntitesi sparse ovunque in natura, ogni adattamento è pregno di lotto, ed ogn ~ m ig li o~·a mento ~ ~ uidord one di vittoria penosamente conquislata. Da noi non d1pende u~ l. accelera. re né il ntardare i sussulti di questa lotta continua che co:~tttu1sce la vtta dell'universo, e con esso la nostra; lllU l'uflici~le deve mirare a questa lotta ed ai suoi supremi fìni per ricavarne gaglilll'dia di sentimenti, forza di volontà, e sano indirizzo nell'adempimento della sua missione d'istruttom e di educatore. Si può forse desiderare maggior unità di stile e di insieme nella compilazione del libro, dovuto a parecchi collabora~J:i, ma non certamente maggior vigor~ ti! quella che eone da u.n c~po a~l.a ~tro dello scntlo, e ch'e in alcuni punt1 nbocca, como nelle pngme m eu t e 1ammentata la fine del potere temporale del papato. Perciò il libr~ .si l~gge. tutt~ d'un fiato e con crescente interesse malgrado le notiZie dt mmor tmportanza, le .quali qua e là vengono a frammischiarsi inopportunamente al racconto, e ·sa 1·ebhero stato con maggior vantaggio t:iunite in una appendtee. Pel suo contcnJJLo, per l'esposizione e per lo scopo cui mira, e per l'ampiezza dell.a . sua tessitura questo libro deve arricchire colla sua p1·esenzn tutte le btblioteche reggimentali. Non potr~i però deporre il libro e la penna senza prima c~tare. un im.portante documento, che fa seguito al libro, e comprende glt Ust e tradt-zioni vigenti nel ;no ra,qgimento : vi è compreso uno Sta.tut~ pa~·. la conservazione delle buone tradizioni. Nessun altro potrebbe megl10 dt qu e~ to e con maooiore eflìcacia tradurre in atto il desiderio vivissimo di consoli, = d' dare "'li affettuosi vincoli che si annodano tra coloro che fan parte t un reggi~tento, e gli dànno lo compagine di un~ vera fa~nigli:~. Tutto .vi è previsto: il ben atTivato ui nuovi venuti ed 1l ~omm~ato ~~. partentt; le con,.,ratulazioni e le condoglianze quando avvemment1 fehet o dolorose pw~e allietano o ratt.ristano i membri della fa~iglia regg.iment~le: la .re~ cipl·ocanza di cortesi relazioni che debbon~ es.tstere tra _1 g~·ad1. su_renor ~ e gli inferiori, tra gli ufficiali e la truppa; 1l ncordo de1 gwrm ptù C3rt
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. NOTIZIE lllBLIOGRAFI Cllt>
o più gloriosi del reggimento, e In conservazione delle reliquie del passat.o, tra cui l'album contenente i ritratti degli ufficiali, che appartennero al 27° reggimento, e fi nalmente le norme con cui si regge il g~bineuo di lettura reggimentale, centro di vita comune, ed impulso di cameratismo tra gli ufficial i. Mi sembra cl1e in quello Statuto sia assai bene interpretato il volere del legislatore, quando impone « di educare e svolgere quanto più è possibile il sentimento d'accordo e d'unione, per il quale le molle più potenti dell'umana operosità, rafl'orzate nelle parti più elette, e depurate da ogni qlemento troppo personale, vengano utilizzate a vantaggio di ogni singolo corpo, dell'esercito e del paese. >> C. F. Manuali Hoepli. Storia dell'arte militare antica e m.odmw, tlel capitano VITTORIO Ros~Erro. Mìlnno, 1893, L. 3,150. Abbiamo già avuto occasione di accenna re · in uno dei passati fasc icoli della Rivista. militare alla difficoltà che l'autore di questo m:muale avrebbe dovuto superare nel condensare in 500 pnginette la Storù~ dell' arte miltt(tre. Il grazioso regalo di un esemplare del Manuale pervenutoci da Il' ,editore ci obbliga per debito di cortesia di ritornare sull'argomento. In tesi generale gli Estratt.i Liebig delle scienze in genere ci fanno l'effetto delle essenze odorose per fazzoletto; o sono di qun lità eccellenti ed il profumo è allora squisito, o non escono da una fabbrica di primo ordine cd allora sotto le apparen7,e di un profum o che colpisce da principio l'odorato si sentono dopo CJUalche tempo tutte le emanazioni del composto chimico artificiale, lnrv9to da poche goccio dell'essenza odorosa. L'editore Jloepli ci aveva da lunga pl:'zza abituali alla produzione soprallìu• ed i suoi Manuali erano quasi. tutti gioielli; questa volta però non ha avuto la m:mo felice. Affastellare e senza critica notizie spigolate qua e là, non è certo fa•·e la sin1esi dì una disciplina, tanto meno poi fa rne la sintesi storica. La sinteSi storica non è un quad•·o cronologico, nè tanto ineno la riunione di notizie tolte rrua c là. Sintctizz:m: la storia dell'arte militare in 500 pagine vuoi dire, a nostro avviso, presentare un quadro in cui si veda lo sviluppo succe>sivo di tutte le istituzioni militari nelle
NOT!ZlE 'BIBLIOGRAFI CHE
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loro fasi caratteristiche, coordinandole allo svolgei·sì degli avvenimenti, attraverso cuj l'umanità è passata senza mai abbandonare il doloroso fardello delln guerra. L'egregio A., al quale non si può dare coscienziosamente altro merito che quello della buona volont.à, ha riunite invece io un solo quadro cronologico c, non del tutto ordinato, tutte le notizie che ha potuto raccogliere attinenti più o meno direttamente all'arte militare. Circa l'armonia della distt·ibuzione dc! lavoro bastino i pochi cenni seguenti. Nel Manuale noi troviamo im piegate le pag. 3-1, 32 e 33 ad analiziare lo spirito dei Greci, la loro religione, i l carattere Jonico; troviamo due lunghe citazioni d'Omero per descrivere lo sinaspismo, mentre che il carattere e lo spirito di Napoleone l è condensato in 32 righe. La biografia politica di Cesare (poichè l'autore si è dimenticato di quella militare) occupa 1 pagina e 9 righe; quella di Vallenstein (che nei riguardi delfarte milita re è una stella di dodicesima grandezza) 2 pagine e mezzo. Nell'ìndìce crono-bibliografico vi è indicata la memot·ia del gtmerale Roselli nella spedizione di Velletri nel 1849 ma manca per e.sr.mpio il libriccino di De Ct·istoforis, noto oramai a tutti; vi sono le memorie di Suchet ma mancano quelle ben altrimenti import:mt.i di 1\larmout. T•·oviamo per esempio dedicate 18 pNgine all'epoca preistorica e :W puginc alla poliorcetica antich issima; lo stesso spazio presso a poco dedicato al periodo dal18J5 al -18110, quasi · che fossero in un Manuale di questo gl'nere ugualmente importanti l'epoca archeologica c il secolo xtx. Aia Lasti di questo difetto di armonia che è la ca ratteristica dei libri, scritti senz~ critica in genere, c di questo Manuale in particolare. Veniamo al modo usato dall'A. per scrivere il suo libro. Ci limiteremo ad un solo esempio, senza bisogno di commenti : Rivistctmìlitllfe, mese di maggio 1890
111ctnua.le del Rossetto, pag. 403. (1893).
Questi e:;perimenti provn •·ono Questi esperimenti provnrono l'assoluta insufficienzn dei muri c l'assoluta insuflicicnza dci muri e
NOTlZIE BIDLIOORA FICI·m
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NOTIZIE BIBLIOGRAF ICI:IE
delle volte scoperte di fronte ai tiri delle bocche a fu oco oggi in uso, determinarono le dimensioni e forme più convenienti pei blindamenti e stabilit·ono infi ne la poca sicurezza delle opero attualmente eseguile (specie volto e blindamenti) conu·o il tiro dei pt·oieui da 2! centimetri circa, carichi di materie esplosive diverse dalla polvere. Gli studi della seconda specie (<ruelli sul ca lcestruzzo), fatti io Hutfans nel ,188·1, a Chalons nel 1883, n. Cummersdorf nel ·1882 · principalm ente, rlirnostrarouo l'enorme rcsistt:nza del caleestruzzo ·idraulico, l'a ùo in modo co uvenioote e dopo uno solida presa, a qunlnnque specie di tiro. Gl i e~ pe ri rncuti però eseguiti su più vastn sca la, si ri vol;ero alle t.: o rnzature. llwista m·tLitm·e italiana, id.
Hiuscirooo quindi interessanti oltremodo in Francia le esperienze di Gà\-re(l875-1880-·1881), edt St. Clwmond (H~8 .\); io Russia quelle di Ocbt.a (1882); in Itnlia quelle di Spe<\ia uel 1879 e nel 48R•I; io Germania quelle eseguite quasi annuolmenle d~ l ·1875 al•l882 a Merpen e a Buckau;iu Inghilten a quelle di Shoebnryoess (I 883); di Felisdorf i n Austria nel ·1887. Da queste esperienze risnltò ~he fra i VHi sistemi di eorazzatnra, .quella di acciaio o di Compound oll'rono la massima resistenza Bllll penetrazione, ma la minim~ durn ta, perchè pochi colpi le frantumano;
delle volte scoperte di fronte ai tiri delle bocche a fuoco oggi in uso, determill3rono le di mensioni e forme più convenienti pei b l indt~ menti e stabilirono infine la poca sicurezza delle opere attualmente eseguite contro i tiri d~i pezzi da 21 centimetri lancianti gra nate mine. Gli studi sul c.a l ce~truzzo eseguiti in Huilaas ('?) nel 1888, a Chalon::. nel ·1883,;a Cumm er~do rf nel ·1882 dimostrarono l'enorme resistenza del calcestruzzo i clr:~ nli co fatto in modo conveniente e ilopo una solida presa, a qualunque specie di. tiro. Gli esperimenti perù ehc si fetero su più larga scala, fnrono quelli rivolti alle corazze. Jliantlale pag . 404 .
Di sommo interesse riuscirono le esperienze di Gavrc ('1875-80-81) di S. Chamood (48!H), eli Ot<:ha (Russia) (1882),diSpezia( ~ 879-81 ), di Ìll eppen e Buckau (1875-8'2), di Felisdorf (·187ì). Da queste esperienze risultò che fra i v<.~ri i si:;temi di corazze, quelle di acci<'io o di Com.pound offrono la massima resistenza alla peuetrazione, mn la minima d ur ~ t.n, perchè pochi col pi le frantumano, esse ~on ven gono dove il tiro deve esgere· meno prolungato e dove si richiede il minimo peso. Quelle di ferro battuto sono le più rr.sistenti 11 una lunga serie di colpi ma le
esse convengono dove il tiro dt}ve essere meno prolungato e clo1'e si rictìiede il minimo peso. Quelle di ferro battuto sono lt: più resistenti a una lunga serie di colpi, ma le più facilmente forate e cou,·engouo (con spessori sufficienti bene inteso) alle fortificazioni terre~tri ndle cu· pole. Quelle di ghisa induritn ~ono le migl ion per le casa matte, poco ada!te per le cupole, c.ausa la enorme massa e la reiati va mente facile fessurazione. Un esperimento, al quale assistettero ufficiali di quasi tutta l'Europa, occone citare pcl suo interesse strao ~din a do, c eioè quelìo eseguito nel dicembre del J88o a Cotroceni, in Romania. Colà s' intese di paragonare •una cupola di ferro della casa Gruson, su disegni di Schu. mann, con una torre pure di ferro delle officine di St. Chamond, su disegno di 1\lougin, la primu arenata di 2 cannoni Krupp da 1.5, la seconda di 2 cannoni da •15,5 De Bange. Come si vede, erano impegnate le prime case metollurgiche · d' Europa in una gara internazionale, che direi franco-germanica. Al termine delle esperielli:e si riconobbe la minore vulnerabilità della Gruson, e quindi la superio.. rit.à delle eupolo sferiche alle cilindriche, la u;aggior perfm~i one di congegni della St. Chamond ; ambedue funzionarono egregiamente ed erano in buono stato dopo esset·e state colpi te 63 volte da proietti rfa Hì a 1.000 metri di di.3tanw. Dopo le esperienze di Cotroceni
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.Più f11~i lm e nt e fo rHe e convengo no (dnti sn ffl cienti spessori) alle fortifìcAziou i terrestri per le cu pole. Quelle di ghisn indu ri ta sono le miglivt·i per le casamane, poco ndntte per le cupule caust~ l a enorme m:•~sa c la rela:ivameote facile fessura<\ione.
Un esperimento al quale assistet: tero ufficiali di quosi tutta l'Europa fu quello oseguito nel dieembre 1885 n Cwoceni (Uomania). Colà si paragonò urw eu poia di ferro della casa Gt·uson SII disegni di Schumann con una torre pure di ferro delle offic ine di S. Churnond su disegno di i\Iougin, la prima armat!l di 2 cannoni Krupp da 15, la seconda di 2 cannoni du i 5 De Dange. Al tet·mine delle esperienze si rico nobbe la minore vulnerabilità della Gruson e quind i lo superiorità delle cupole sferiche sulle cilindriche, la maggiore perfezione di congegno della S.Chamond. Ambedue funzionarono cgt·egia mente ed erano in buono stato dopo es!>ere state colpite 63 volte da proietti da US a WOO metri di distanza. Dopo le esperienze di Cotroceni l' attività crebbe ancora e si ebbero progetti di cupole ad eclisse per cannoni da 12 centimetri, corazzatura a po:::zo per mòrtai, cupole a tiro indiretto pet· obici, cupole oscillanti di va rio genere.
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l'anività crepbe ancora e si ebbero progetti di cupole ad eclisse per cannoni da 12 centimetri, corazzature a pozzo per mort.~i, cupole a liro indireuo per obici, cupole oscillanti di vario genere. L'interesse degli studi sulle corazzature ~ oggi aumentato, attesocliè per il debole scavo fatto in esse dai colpi a palla, e per il nessun effetta dei colpi a granata esse sono ritenute dai tecnici in g r::~do di resistere agli ultimi proiett~ esplodenti.
Si stanno in questi anni facendo studi sulla resistenza che le corazze e le cupole oppongono ai proietti carichi di cotone fulminante, di essi però non si hanno risultati positivi bencbè la generalità dci tecnici ritenga che poco danno esse debba~o risentire da tali proietti, . stante il debolissimo scavo fatto in esse dai proietti a palla piena cd il nessun danno patito dai proieLti esplodenti.
J~ proprio spiace1•ole che dopo una trascrizione letterale non sia stata citata la fonte e che l'tiltirno periodo, quello meno fedelmente trascritto,
contenga esso solo delle inesattezze l Dopo questo pare non occorra continuare cd accennare ai nu merosi errori di date e di nomi. Non occorre nemmeno parlat·e di quel capitolo IX del la parto 2a « Conclusioni sull'arte militare contemporanea _e previsioni per l'avvenire ». L 'A: poteva lasciare le previsioni e riportare per intero qua!o\he articolo assennato da una Rivista periodica qualsiasi come ha falto per la batlaglia navale avvenirf> nell'appendice. E non è neppur necessario accennare ai principi di arte militare, alcuni dei quali hanno for ma addirittura umoristica. Per esempio pagina 9: J: ina:;ione in montlt{)na è iL pitì condannewle d-egli erro1'i che -~i pos· sano commettet·e - come se lo stare colle mani alla cinto!::~ in pianura fosse cosa commendevole'? Pagina 8: Qualtmqu.e po.sizìone milita?'e ot-tima sotto tutti i punti eLi ttsla, ma. che non permette a chi L' occupn di 1Jedere ed offenden; efficacemente /,' am;e1·sm·io è da 1'itenersi pessima (!). È una posizione militare CJUella da cui non si vede, nè si offende il nemico"' La squisita eleganza dell'edizione, il titolo del ì\ianu~Jie e la fama dell'editore, daranno forse a questo libro una certa facilità di esito; ma ci spiace dover dire che esso toglie molta importanza alla coll~Jzione dfJi !lbnuali Hoepli . L 'A. dice che : scrivendo questa operetta ebbe un solo
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NOTIZIE Bl llLlOGRA FICHE
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
intendi m _ento: scrivere un ma nuale. A nostro pa ret·e, quantunque sia questo Jl costume di alcuni compila tori di mauu~ li , esso ha raggiunto tutt' allr·o scopo: trascrivere molti appunti che potrebbero ser vire per compilare una parte di un manuale. M. G. B. )1E~ARIN I . -
La Bnl.nal't·a e t' avvenwc . degli slaui. " editrice ita liana, 1892.
G.
Roma,
c.~sa
L'au~ore,_ capitano nei bersaglieri, è certo nn o-io\'ane d'inr•eo-
co~
attttudrne spicenta agli studi ~tori co- fll osofici .n Diremo d. o. ?n~l e scnveeo r "· . t piUCìe l ·l. o .~10~~meot.e, c:o ~l una clna re~za e unll precisione di frase· che r:l G Harezz<~ e prec~ swu~ delle idee. LI suo opuscolo, sobrio di pae e ~enso th materta, st legge vo lentieri e tutto di nn fi ato. M~ c.tù _n on vuoi dtre . clw il lettore, se e mt:no fil osofo (o meno r oe~a, che qualcl~e volta e la stesso cosa) dell'au tot·e, lo ~co na eli ne0 ( nzwne. m · pet.stw"o, . . ...uno acl amnwttern . . . d'<lduzroue re<>.tnnd . , one le sue eonel uswn1. · . . I . lìloso_fì storic_i fanno come i mntern", · ....-,,.· " , ,· llLJ ., e~ tl. da un'assioma . . 1 ::;vo d. gono non . .serre . dr te o· t·e.1111· e l 1·1 cot·o 1Inn· fì no ;o darvi ·,u1 t.nlttato -~ geometrra; quel lr da uno n più ~'••L t i com piuti, d albi si tuazione come st. presenti! loro m un dato molllen to, svo l"o no uua "!·r·t·e dt. ·'ed . . 110 d c J" . • . "". · '" · u llZIOlll fi . ada~·\l _ uu rbtù dt ~torw dell 'avvcnrre. Mn se in rnat<>matica t t att.~n ost dt ltnee ~ oli c·r· 1 ti d · · " rere• in m . . , 't e, c e nr.rout sono inesorabilmente at~rt<o sto:rca, entrllndo nel c~lcolo elementi In cui a7.iouc è ìm~ preverltblle e mcalcolabile (la volootà e l'inoc•mo umano e ) . o o cc. , l pronosucr sono spe~sò fallaci.
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1
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Ru~u~ il ragion~mento dell'autore si ba~a sulla vittoria ouenut-<1 dalla " _g~rta conlro _•a Serbra nel 1885-86 e sulle qualità spieoate dai bul~la;~i ~~a quella Cl~·eosl:lnz::~ . Or b~nc, non ì: alrauo inlpo~s~>ilò che do· l' . . Se~bta ' ·mca la fiulgann e che sulle loro rispeuive attitud ini opmrone s tnverta. Si all'n-iuncra · rtaor· d.l queslt· tem pi, nei nostri apprezzamenti o~ . ~< cl. l.e nol· 11.3 di -un eh lr~·Lll _s~orrct _ che ::~vveug?uo a ll'e~teto, sinmo sotto l'iu llueuza . _pr~o ~udtz1 ?, ~trc mmo cost, uuturaiH, perchò di pendente dalle COD . del nostro pa e:-c in quest'ul· t' dlZIOnl I U. !:111 VH'·Ul rl 10 H da\1 a $lOrru tmo mezzo secolo· in 1 • · .. · 0 't' . · gu1 Otl..l 11 0 1 V6l1·1:11110 -ti JH'lllCI[)ÌO di n~ziOU'\. l . . . ' !l a ', e m orrnD .1 pro v..l nw1 c le n esca a swotet·e i l 11iocro r, ad 'nll'ennar"·, o armi no· ct·. · ·· · , . e ' < ' C Il • - 1 ve 1< 1111o un ptcco!o Ptemontc. Il sirnpntico au tore scri' ve un por:n s~ tto l' inllnenza di qucs tn pregi udizio. i2 -
ANNO XX X VIli .
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE NOTIZit> BiniAO GRA_l"IC.BE 178 Perciò, dopo arer leuo con piacere l'opuscolo, vene11do lllla conclusione così conr;cpita : « la grande evol uzione pansla vi,;tica si svolgeri1 auorno a dne centri diversi ed :wve r~i : la Bu lgaria per gli slavi del sud e la Russia prr gli ~lari del nord, » il !cuore non facile a lnsciarsi strascinare dice: sarh o uou sarà. E il dubbio diventa anche roagf(iore t[U<tndo l'nutore, proseguendo a tr:wctore la strada ai popoli "luv i, prevtode che a poco 11 poeo gli slavi del nord ;HsOl'hiranno rruell i del snd, e che allora « la ei,·illit slava, con la Russi11 :~ Ila testa, in izierù da l Balt.ieo e dal .M ~•r ~ero , la sua marda rli conquista ver:;o oct:identc. » Per qurtnto l'opiuionc del l" autore sia nppoggintn n rispettabili cituzioni. noi non ri uscill!no a corn prendel'e perchè qucstn tnarci;; deh lta dnvv~ro iniziarsi; sillmo anzi per:>uasi che se, itn·ece rli piantare il cnnnocchiale a Mosca e a Sofia, si piantasse a Berli no. a Londra e marrari :~ Boma (non parliamo di P ~rigi , perchè il cervello del mondo r ~m mn l ato), si potrebhe intravedere uel futu ro nna serie di 3V \'enimenti in :senso opposto e couchiuderuc ch e, pri111a che la eiviltil slava sia in " l':• do d' intra r1reorlere la :;un marci:• di conquista r crso occi" t dente, la civiltù germanico· lntina sn rà in grnclo di tB uOrlll al suo posto t' magnn di fare essa IJHalche iucursionc \'Orso I'Orienlt'.
c..\1.
Condizioni sanilrtrie dell'esercito nel 1891. Il
J~
stata puhbhcata In Relazione metlù:o-sl/rt.istica sulle co11dizioni .~anitarie dell'esercito itatùmo ntJll'wmo '189.J, <:he setnbrava destinata a non com· parire più per ragioni d'econotuia, e che invece apparve :wticipulamente in confronto a quanto avveniva negli. :mn i antecedenti. Da essa risulw: t o Che, nell'an no, cntnlrono negli ospedali militari o nelle infermerie di p•·esidio e dì corpo 178,062 militari eli trupp<t e più precisamente: 88,085 negli o~pednli cd infermerie di presidio: 89,977 nelle infermerie tli eorpo. Quc.-;tc cifre corrispondono al rapporto di 8H per ogni :1.000 uomini presenti sotto le bandiere. 2o Che la media della mortalilà nell'anno ftt del 9 per 1000. 3o Che, O!!ni WOO uomini di forza (media) ne fu1·ono riformnti o . rimandai i rived ivili in seguito a russeg nn speciale oo,7. 4o Finalmc.mte che, per ogni :1.000 ~iornnlc di presemn si ebbero 3~ giornate di ricovero negli ospeda li o nel le infennerie, cioè un totale ui 7,i50,000 circa giornate di ospedale o d'infermcritl du •·nnle l'anno.
.)
'
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Il contingente di ammalati fu variamente sommini:>trato dai vari corpi sicchè da un massimo di H09 nei granatict·i, si discende nei carabinieri acl un minimo di 36i per 1000 di forza. Le stesse condizioni s'erano vcl"i6cate nel 18VO. Nella durata invece delle malattie ebbe nel ·1891, come sempre n e~di anni precedent.i, la preminenz::tla crt valleria, e dopo di lei, l'artigli oria da campagna; è questa una conferma del volgare p1·overbio: • Uomo a cavallo, sepoltura aperta >> . I mesi dell'anno hanno influito sullo stato sanitario con l'ordine seguente: cominciamlo dal febbraio che è il più esiziale, vengono poi: marzo, aprile, gennnio, dicembre, maggio, agosto, luglio, settembre, ottobre, novembre e giugno. . In rapporto ai presidi, rnggruppati per div isioni militari, Perugin ha il primat.o nel numero dei malati (:1.046), Bologna nel uumero dci morti 1!~,3 ed in quello dci riformati per rimando 27,7 per -1000, ~filano è nel giusto me~zo, cioè cou 787 malati, 8,6. morti e 21 ,H 1 iformati per 1000. Il numero minore di malati fu a Torino, 6~H, dei morti ad Alessandriu, 6,3, dt:i rifonnat.i a Ravenna, fi ,1. Non intendiamo far seguire unn sfilata rli ~.:ifresul genere delle malattie, ma accenniamo ehe 9o,lt:54 Furono le malattie mediche, !,.6,0(1,3 le chirurgichc,!J,840 le ottalmiche, e ben 22,754 l~ vene•·ee. Queste uitiuw, che lino al 1888 raggiungevano una media di 17;100 cirea furono nel 1889 21,6:-J:~ e nel 1890 23,!23, e sono 22,75(1; nci 18U1 . Delle malattie mediehc le più frNruenti sono le bronchiti :lcute, poi le febbri reumatiche o di malaria, i catarri gastrici, tec.; la più mo1·1.alc fu la meningito con una p1·opor~;ione di 777,8 di mo1·ti per 1000 auaccati. Il num ~ro di mori i nell'anno fu di: ufncliali -12LJ:, trup pa 1978; le morti per suicidio furono 72 c vi cuntrihuirono, come negli anni an Lecedenti, in · modo propo•·zionalmen!e rilevante, i <:arllbinieri con ·14. Ve1·amentc ottime si mostr~H·ono le condizioni $aniJaric delle classi ri·Chiamntc alle :.m ni per istruzione. La classe 186;) non ehhe nessun morto c soli :H,i) Ji entrali idl'o: . spedale por iOOO di forza; la classe 1870 ;) morti e '102,8 di entrati. Non cattive f1u·ono le contlii:ioui di sa l11 l.c delle truppe d' Africa. I morti si riducono a l ufficiale, 3~ uomini di truppa (dei quali 6 di colera), le giornate dì degenza all'ospedale m su 1000 u'nssegno. Confrontate le cifre co:nple:~;ive date d<llla Relazione statistica pe l1891 con quelle datn pel ·1890, ne risulta a pri ma visw un peggioramento nelle .condi~;ioni sanitarie rlell'esercito nel ·189-1; peg~ioramento che si traclure nei seguenti rapporli:
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NOTIZIE BIB LlOG&AF'ICilE
a) maggiore alnuenza di ammalati negli ospedali e nelle infermerie
pari a
io per 1000
di fom;
/J) maggiore mortalità dell'anno 1,50 p. tOOO; c) maggior numero di riformati c di rimandati rivedibili in seguito
a rassegna speciale, pari al 45,4 per 1000. Ma questo peggioramento è soltanto apparente e prova come le cifre possano trarre in inganno, quando l'osservatore si ferma ad esse e non ne indaga le ragioni: nel nostro caso la t·agione, per la quale le condizioni sanitarie dell'eset·cito apparisoono meno soddisfacenti nel 1891 , che nell'anno precedente, è cspostn nella Relazione con le parole che seguono: «Si ritiene dov uta principalmente al fa tto che nel ·189i furono chiamati alle al'lni due dassi di leva: essendo noto che è appunto 1w·i primi rnesi del servizio che i milila.I'Ì presentmw maggiore facilità. ad ammala1·si o. Parole che trovano il loro necessario complemento, o sono illegittimocorollario di quelle altre, con le quali la Relazione dell'anno precedente, (·1800) spiega va che le cifre più confortanti del consueto « dovevansi attribuire al fatto che nell'nnno non era stata chiamata alle armi la consueta classe di leva ». Ma non basta. I mporta ancora per un giudizio completo tener presente l'altro fatto che nel ! 89! la leva sui nali del ·1870, cioè una delle due classi :)l'ruolate in quell'anno, fu chiamata sotto le armi nel mese di gennaio, cioè nell'epocn più pericolosa come notava l' onorevoltl Pelloux, relatore del bilancio por l'esercizio i890-91) per la salute delle reclute. È a vvenuto in sostanza ciò che si er·a preveduto e di cui et· asi a mpiamente discorso alla Carnera, nella diSèussione del bilancio; ma è fortu natamente avvenuto in misura meno grave, di quella che taluni orntori temevano aJiora. Infatti l'onorevole Pelloux, rclatore del. bilancio, pure accett.ando it rinvio della chiamata della classe al genunio per ragioni di finama, non mancava di mettere in avvertenza la Camera delle probnbili conseguenze igieniche del provvedimento e, nella seduta do! i 7 gi ugno, rivolgeva ai suoi c:olleghi le seguenti parole: « Non si dimentichi che negli anni in cui la chiamata della classe è stata fatta iu fine di dicembre, o in principio di gennaio, il numQro dei morti del primo trimestre fu doppio ed anche più di quello del secondo, e così anche le malattie, c probabilmente le conseguenti riforme. « Se, al contrario, la chinrna~a si fa nel me<>e di novembre, o si postici pa a febbl'aio, le cose pl'endono subito un altro aspetto, talmente che da una media per 1000 dell'8-7 si va a 3-4 ».
NOTIZIE DIBI,JOOR AFICHE
181 E qui l'on. Pelloux ricol'dava un cnso grave av venuto nel 1883, in cui 1a leva fu chiamata dal 4 al W dicembre; si ehbero allol'a nientemeno che 443 morti nel primo tt·ime$Lre, mentre furono solo 218 nel secondo. Questo fattoimpensierì molli~simo il l\Iinistero della guerra in quel tempo, tanto p1ù che si veriOcò per dne anni di seguitcJ (in un altro anno si ebbAl'O429 morti nel primo trìcnestre e 208 noi seconrlo); allol'a si manifestò il vivo desiderio che :>i riparasse a questo Janno antit;ipando la leva in principio Ji novembre. · Invece dell'anticipazione a norembrc, abbia mo ora la posticipazione a marzo, che, quantunque dovuta specinlmente ad altri motivi, avrà dal lato sanitario gli ste55i benefici ellerti. Onde si può ritenem di cel'to che l'aumento di am mal~ ti . di riformati e di morti rnanifest;Jtosi nel ,189-1 non si ripeterà nelle st;Jtisriche successive, tanto più se negli 11nni avvenire si conLinuerà, come è probabile, a fare 111 c~inmatn delln leva in marzo.
b) Bollettino bibliografico. l. Sommario delle Riviste militari italiane. Rivista di a1·tigl'ierùt e genio (novembre ,, 892). E. Hocchi. - Defì lameuto. Del Pra. - Esame dei pumatori scelti nelle battert'e da campagna . Riviera. - Ponti sco mrouibili Eill'cl. Mola - L'edizione fr:~ncese della Bn listica estemn ùi Siacci. Miscellanea. Notizie estere. Bibliografia .
R1:vista d:i (an te1·ia (dicern bt~c •1892) . Note sul reclutamento. -- D.-. questo importante articolo {lelb nost.ra con· sorella, OJI'\'emmo dn tra rre parecchie considerazioni in parte non del Lu.tto co~f~rmi a qu~lle dell'Autore, che, dallo stile elr,gante e spighat~, Cl e ~tato facile nconoscerc. Siccome però l'articolo pare oceenm a contmuare, non essendo in esso e,;amina to che •il lato ::>ll'e• nenco della quistione c soltanto pochi dei pt·oblemi importanti cltc n! r;clutamento si connettono, rimettiamo l'esame del lavor·o a quando l egregio Autore avroì fatto conoscere tutto il suo pensiero sul pr·oblcma cotanto difficile del reclutomento.
NOTIZIE B IDLIOGRA FJCBE
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NOTIZIE Bin!.IOGRAFlCHE
Il furiere. Considerazioni tat.tiche. Il coraggio nel srldato. Note ed appu n~i. Cronaca. Bibliografia.
R·ivista marittima (dice mbrc ·1892). All'armat;1, di G. d'Annùnzio. Necrologi n. Solh10i. - Progressi recenti nelle macchine marine. Geleich. - I primi pa~si della scienza nautica . Santarelli. - Apparati telemetriei lliske. L'eruzione sotto mari na di Pantelleria. ~olJi e. Balistica intema. Moreno. - Tra~mi ssiono elettrica pei movimenti del timone. nravetta. - Intorno all'Africa . Sall'tlli. - Vocnbol11rio di polveri ed esplosivi. Cronaea estera. Bi bi iografìa. Stati maggiori delle R. navi. Giornale medico del R. eser.;ito e della R. marina (novembre-dicembre -1.892). Imbriaco. - Frattura del bacino. Ba1·uffal di. - Resoconto clinico statistico (ospedale di Firenze). Saroli. - Il pensiel'o (saggio di meccanica psicologica). Ri vista medica. » chirurgica. - (Notevole : Mumford. - Una ferita insolita di arma da fuoco)·. Rivistn auatomic:.<l e fisiologica. dermosifilopatica. di terapeuticn. dì chimica . d'igiene. » di statistica medica. Il servi:tio sanitario nell' esercito svizzero. Varietà - Congressi - Notizie - Necrologie.
2. Arte militare.
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- La cast~ Legras (An vers:~) ha pubblicato um traduzione dell'opu scolo del Boguslawski, St~tdi sutl.a b~ttla,qlia di Wo1·t, riportando altresì un recentescr·itto francese << Uélation d~ l~ bataille de Fri:ischviller. » Le materie trauate costituiscono i segUt~nti capitoli: « l. Valeur· et qualités des deux armées. - II. La conduite tactique • des troupe,. - II l. Les chofs inférieu r·s (depuis le chef de peloton « jusq'au commnndant du regiment). - lV. Les chefs sup<irieurs ou • !es hauts commandements. - V. Les chefs supérieurs de l' m·mée « française. - - VI. ConsiJérations ùiverses. » L'interesse di questo studio sta nf.'lla critica fatta dnl generale pr·ussiano senza alcuna reticenza degli uomini o dellr~ cose. - Capitano Fauvart-Hastoul, Tactique directit•e, Parigi, Berger Levrault. Piccolo libro d ~:d icr1t0 esclusivamente all'orientamento tatlit:o senza l'ai uto delle ca rte topogra!iche. - Dà comba.ttimenli di notte e dollu prejlaraz.ione delle truppe nlla loro esecuzione lcgilc~i in Romcmia Mil-itwrii (novemb re '1892). -Nello Spectatc:ur m.ilitaìre lcggesi il princi pio dì uno studio, di cui è promessa la t:ontinuaz.ione, sulla Tcr(;tiqtw dans les guerres clou Jfoyen ft,qe della battaglia di Stanfor·d·Bridgc (25 settembre 1066} J.lrima vittoria medioevale di fanteria contro cava ll eria , fi no a Grauson e Morar. -- Ct·itiche assennate .sulle uumovre spa,qnuole del 1892 leggonsi nei . numeri di dicemb1·e della Revista C·ienlifìco Mil·itar. - Delle manovre navali e ter1·e.~tri fmnce~i tratla il .lahl'bikher fiir dic det,tsche A1·mev uml il1a·rine òi gennn io. - La letturu delle eonsiderazioni del maggiore Haslingen c dell'ammiraglio Henk riesce assai istrutti'va c ~arebhc impo~s i hi lo riassumernc in un cenno bibliografico le importantissime corwlusioni di ognr genere condensate in quei duP lavori pregevoli.
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
NOTIZIK BIBLIOGRAF ICHE
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« montrez à l'ruuvre sans aucune entente dcs nécessitùs de la guene, avec « ses. tergivers3tions, se~ indécisions, son manque d'audDce, ses arrets
3. Storia militare e generale. - Castonney. - La 1'évolution de Snn Domin,qu.e, Parigi, Fai vre. È il quadro degli avvenimenti che al principio del secolo XIX cd all:1 fino del xv ru produssero la perdita di quella colonia alla Francia e uno serie di considerazioni sull'avven ire della repubblica di Haiti. - Wenzel, Davanti a Digione. - Perdita della brmrliera del .2° bai· taglione del 61° 1'C.ff.fJÌmento - Ricordi di un ufficia le, Berlino-Vienua, Zieger. Questo importante episodio della guerra del '187>1 interessa tr·oppo direttamente noi italiani, perchè non sia l'origine di una polemica e perchè la lettura dell'opuseolo adorno di 18 illustrnioni non sia fatt,'\ da molli. - H ugo Kun~, J,a guerra civile nel Chile, ~ip~i:1, Droekhaus, con ca rte, piani e ritJ·ntti. - flauer, Antichità militari greche, 4° volume della collezione, lltmd· buch tler ldussischen A lttn-thum.s- Vissenscha{t diretta dal Miiller, .\lonaco, Bcck. - La retraite clc Chanzy sw· le Loù· par Piene Lchautcourt (legg3si . in Spectatew· llfil·itaù·e l 0 gennnio). - La Casa Bea udoin ha pubbliea lo in due volumi tutto lo studio del 03pilano Weil sulla cav!dleria n.ella campagna del ·1814, già stampato in numerosi brani nel Joumal des Scicnccs Jllilitaire. Il migliorc elogio del libro trovùsi ne113 pref:nione dettata dnl gencmle Levai: « C'est la premìèrc fois que 1(~ dramo si varié de l'exploration es t pni« sentti d'une manière aussi complète, aussi réelle, aussi pnlpitante. Vous c avoz habilcmcnt r€\ussi à ret•·acer le role de la envalerie, à cotte période « finale du prcmicr Empire; où les plus hautescombinaisonsJde la guen e « ètaient en partie annulées par l'inn uence préponùénmtcdu nombre. Au« t:une q u e~ tion n'était. plus esscntielle à mettre en lurnière, nexposer dans Q touto sa vél'ité, et l'on ne ·saurnit trop vous remercier rl'avoi1· nccompli c colto tache d iffieile. « Votre récit mouvementé est. comme un reOet. dc l'action meme enu·e « l>ls ad versaires « Dans le joumal de ma rche en pnrtie double on 11ssiste à J'agitation « stérile de toute ccttc cavalerie allitic autour de loquelle s'étaìt cnie une c légende sì fa usse. El le s'évanouit ù la elarlé dc la nirité. Vous nous la
• sans motifs, en p1·oìe il des ìnrruiétudes incess2ntr.s, se laissant surprendre p:wfois, renseignant mal si ce n'est pas du tout, alors- que 1'3d,·er' sai•·e n!duit i1 p•·~·sq ue rien n'ollrait pour aiusi dire plus de con tre« partie ù l'aetion des onvahisseurs dc la Fr·anOL!. Cet.te émouvanttl page r d'histoire p:n·lc haut.. « En montnmt toutes Ics en·eur:> commises dans le passé, elle fo nne c comme les propylés de In campagne de 1870-74 où 13 eavalcric alc lemande, dans dcs conditions analogucs, ne s'est guère mont1·ée supé« rieu re il la eavalerie nes eoalisés un demi-sièclc au paravant. «Ce rapproehement sa ute oux ycux; c'est co lflli domw tant d'intérct a « votre livre et le rond si ìnstructif. En p1·ouvant rme fois de plus •1ue c J'explorntion rationnclle n'a eneore été réa l i:~ée ni dans le passé, ni « daus le présent, il iospi rera sans doute à beaucoup de nos hrill:rnts « cavaliers le d(isir de travailler à la realisation d'une métlr odc meil« !euro. « On apprei1d plus par les fautcs crrw par les suecès. » - Le gentfral Porrest. - Hanno pubblic3to studi biografici su questo eelebre generale di eavalleria della guCJ'1'3 di secccssione, ex-men:.'lnte di cavalli, Pietro Lebautcourt. (in Revue de Cavalerie, dict:mhr·e 1892), ed il generale Volseley (in United Se,:vice Ma,gazine, novembre 1892). - [,e ori.flini detta cavallerw re,golal'e fnmce.çe, sotto Richelieu, sono a s~ai bene accennate nell'opera recentissi ma: Histoin1 tlu :Je 1·egimc11l cle cttil'as.~ier, del ea pìtano Moumené. - Parigi, Dergor Lcvrault.
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4 . Ordinamenli degli eserciti.
- La Casa Artario e Compagni di Vicona ha pubblicata una Cartct mncolla dislocazione delle truppe e colla circoserizione tcrr·ito riale dell'impero nei rigua rdi del reclutamento e completamento dei c:unp! dell'esercito perm:mentc, della landweh r.e della landstrum. E opera del eolonnello Zipfer, ed è nnnun~iata eomeal COI'I'ente a tulto novcmb1·e 189~. - Un interessante parn llelo fra la cnvalleria tedesca e 13 francese leggesi nel Pro,qrès liWitaù·e del 28 dicembre 1892. - Vivissima è la fliscussione sulla nuova lo·i des cad1·es fm ncese e sul progeUo militare germanico. L' l ntemational Revue di gennaio vi dcdiea due ~ninistrativc~ dell'ese~·c·ito attstro-tbn_qw ico
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NOTIZIE BIBLIOGRAFIC HE
lunghi e? assennati articoli; numero~e discussioni sulla Deutsche Heeres Zeitun_q (N. :1, 2, 3 di gennaio), sulllfilitiiJ' Vochenblalt, e su molti giornali politici dimostrano la grande i mporlatu~a che nei due paesi dell' Europa centrale si attribuisce alle nuove leggi d'ordinamento. Citiàmo fra le pubblicazioni isolate quelle tli Mittler di Berlino: Zur Militar V orl:;~ge, di Keim. Umparteiische Deleuchtung der )1 ilitiir Vorlage. Aufklti rung iHJet· die Mili tiir Vor!Hge Delbrùck- Die Militiit· Vorlage. Berlino, Wahhcr. C0ntro il progetto militare di Caprivi. Berlino, Walther. - Togliamo dallo Strefllour di gennaio il seguente importantissimo quadro riassuntivo delle forze militat·i degli eserciti europei:
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l
Forza di p nce
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Uomini
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-
Forza di guetTa Non tnobìlitahil e Mll bililD bile (esercito territ. in cnmpagna gua1·dia nazion. landst urm)
Belgio
5·1,Hi
'130,986
132,827
Bulgaria .
35,660
13!>,:300
150,000
Danimarca.
42,950
59,5G2
Germania
51i,657
2.416,300
Francia.
591,188
:~,ow,ooo
28,224
'1 0},')00
226,1 92
839,074
Grecia. Gran Bretagna , Italia .
276,013
l
1,201,181
900,000
146,000 (?-)
-
30
Monaco.
119
-
-
Monleneg ro
620
36,000
-
Olanda
66,031
109,782
78,856
· Aus tria
3W,078
'1,397,:368
474,981
P ortogallo .
35,0H8
·12[1,057
-
Rumania
51,771
i52,000
81,843
818,033
2.H0,74!3
423
San Marino
Russia S vezia
39,671
Norvegia
18 ,7~0
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S vizzera.
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Ser bi a Spagna Turcbia .
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'115,735 i82,400
180,000
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38,280
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159,763 -
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73,500
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Lussemburgo .
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N01'1ZIE BlllLIOCJHAFICllE
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:262,000
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NOTIZIE BlBLtOGRA l'I CBE
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NOTIZIE BIBLJOGitAFJCHE
5. Politica.
- Sidncy Whitman, L'impero degli Absburgo; ne è stata puhblicata una reccntisstma trad uzione a Berlino dall'editore Ulrich. - Poultney l3igelow, Paddles cmdpolitic.s down tho~ Danube, Londra, Cassel.
6. Marineria.
- Contrammiraglio Werner, La guerra di ma1·e (Seelcrieg ed il servizio di squadra. Dnrmstudt, Bergstr~isser. Libro recentissimo, assai irnpm·tante.
7. Geografia.
Abbiamo già parlato di una monografia, dovuta all'ingegnere capo del corpo dello miniere cav. Zoppi Sui fiumi Nera e Velùw. (Homa, tipogra fia Bettero). L'importanza di essa ci consiglia a darne un cenno complessivo. Consiste in un rolume in-8° di 2{3 pagine, corredato da un atlan te contenente uno carta geologico-idt·ografica del bacino di quei fium i c 43 t~n· ole. Lo stud io dei due fi umi const.u di H capitoli e può considerarsi com·~ diviso in tre parti. La pri111:1 [Ja rlc che co mprende i {H'imi sei capitoli, tratta dell'orogrnfìa, della geologia, dei profili loogitudinali, della forza motrice che si pt;ò ottenere, dci boschi, delle pioggie e delle osservazioni idrometriche cd iufine delle misurazioni dirette delle portate. La conclusione :lila quale si viene è che il Nera e il Velino hanno hneini prevalentemente p_CI'lneabili, e perciò sono alimentati da grosse sorgenti La forza motrice anco1·a disponibile è assai t•ilevante: le loealità più adatte, per le forti pendenze del fi ume, per aver forza motrice sono la cad uta delle l\lnrmore, ove si potrebbe avere una forza di 77 mi la ca-
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':alli vapore, il tratto del Nera compreso fra il piede della cuduta e Terni, con una forza di 38 mila cavalli vapore, il tratto del Nera stesso dat ponte di Augusto, presso Narni al ~! ol ino l\'era .Montoro con unu forza di cavalli vapore 23 mila. Furono fatt.e 62 misurazioni del fiume , dalle quali risulta che la magra ordinaria del Velino alla Cascata delle Marmore è di 39 metri cubi a Terni il Nera ha 58 rneti'Ì quadrati; e ad Ol'te 7i. . La seeonda parte consiste in un para Ileio fra i differenti metodi di misurazioni: queste furono fatte sul luogo con tutti i metodi allo scopo di istituire un. parallelo di questi e 1·cdere IJuale sia da presccglicrsi nelle grosse p1ene quando non è più possibile sture sul fiume nelle barche e rnanoHare le aste del mulinello. Con queste operazioni risultarono c-omprovati alcuni fenomeni nuov i sulla resistenza alla superficie dei corsi d'a c~ua e sulla convessità del 'prolìlo trasversale del pelo liquido. . la ten·a parte coordiJla tutti i fenomeni osservati per dedurne il re· gi~e dei. due fiumi. Si comincia a fnre osservare come questi fiumi, ahrnentat1 ùa grosse sorgenti, sono assai regolati e più che non alcuni fiumi alpini alimentati da ghiaccilri c regolati da1 laghi. Facendo il confronto tra il Nera acl Orte, I'Aniene a Tivoli e l'Adda c il Ticino al punto di uscita dai laghi di Como e Maggiot·e, punti ove la regolarità è mas~irna , si trova che la portat.a minimn riferita al chilometro ·quadra lo di bacino è di 8 litri por l'Adda, 12 pel Ticino e 17 tant.o per l'Aniene quanto pel Net·a. · Quest' ultimo fiume ha una so1·gente nel suo nfll ucute Velino, la quale credesi la più grossa sorgente italiana. Questa sorgente, dlllta Pescbier:1, trovasi sotto Cili-Ù Ducale, fu t.enula in osservazione per ~ anni e diede una portata minimo di metri cubi '16,5fl.6 e massima di '19,939. Nella stessa località della porta ta di . sulla destr·a del fi ume sgorgano altre sor"enti ~ met!'l cubi 10. A Santa Susa nna vi è un'altra sorgente di 6 metri cubi e sotto Narni e precisa mente nelle victnauze di Stifone, sgorgano nel letto del Nera molte sorgenti della po1·tata co mplessiva di metri cubi 43. É assai interessante J'uitimo capitlllo: discussione delt·egime generale del Nera . e del Velino. In esso si premettono considerazioni generali sulle sorgenti e specialmente sul modo di servirsi dei dati geologici per scuoprire le leggi del regime dei liurne; (]ui ndi si fa vedere come colle ?sservazioni pluviometr;che e con quelle tdrometl'icbe si possa studiare 1! regime .del fiume nei soli punti ove ~o n o posti gh idrometri, mentre ùati geologici servono a scuoprire In cause delle variazioni del re.-
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N OTIZIE
JmJJ~I OG RA FICH E
gim<', e quindi possono s~ n·i re a dedu rne i fenomeni che si devono Jli'Odurre nE-gli anni più secchi , anche nt!lle località ove non fu rono fattu speciali osservazioni 'itlromet.riehe In altre parole si fa vedere come lo studio del regi1ne di magra di un fium e non sia altro che uno studio rli sorgenti (salvo che pei fi umi alpini alimentati da ghiacciai e regolati dai laghi) e pen:iò tu tte le deduzioni debbouo I!Ssere tratte dallo studio geologieo del bacino che alimenta le sorgenti.
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8 . Letteratura militare. Varietà.
- Grande fioritura alla nue d'OIIIW di 1'01llClllZi militari e di novrlle. Cit.iamo fra gli altl'i: Le (ils dc .Tacques de René de Pont-Jest. Due nuov i volumi di racconti di Gustav Ilarven (G. Davirl della Reichswhr). lu den Konigs- Rock di Rieh ter, etc. - Un nno1·o libro abbastanza inte1·essante: T~à stenog,.afia. e l't•stnito, di Gack, maggioro ba vamse. Da nnstad t-Zernin. - L'impu•go della fotografia del maggiore anstriiJCO Pizzighelli, ha gi<\ avuto una seconda ed izione recente. Knapp, ad Halle am S. - Sulln Rev1.w de Cavalerie (dicembre 1892} leggesi la traduzione del racconto della eorsa eli resistenza. Vienua.-Rerlino, fatta dal conte St.ahrcmbel·g, primo arrivato nel l'àid. - È :~hbastanza int<'ressnnte. - Camou.s. - T/ eserc1:to ecl ·il problema. economù;o-sociale in TtaJia. F irenze, Cooper. La soluzione del problem:t cconornieo-socialf:l p1·opostll non ha nè il rnerito dell'originalità, nè quello dell a p ossibi l i !~ . Si tratta di portare la ferma a cinque anni e far lavorare i soldati come i legionari romani in lavori pubblici, bonifiche, collivazioni, ecc. (!~).
Per la Dì1·ezione LO DOV I CO CIS O'l'TI
0EM A RC HI CAR LO ,
gerence.
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LA MATRICOLA NEL NOSTRO ESERCITO DALLA COSTITUZIONE DEL REGNO AD OGGI
Forse a taluno sembrerà singolare che su questa Ri-. vista possa trovar luogo acconcio tmo studio modesto sul ~~ 1l l
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sistema matricolare. lVIa se questo taluno vorrà avere la pazienza di prestarci la sua attenzione per le seguenti poche pagine, noi speriamo che non avrà più ragione di meravigliarsi, in quanto che il nostro studio è intimamente collegato col reclutamento e coll'ordinament o dell'Esercito. La matricqla, del resto, ha il suo posto nell'organica militare, quindi nessuna meraviglia che nno studio su di essa trovi posto nella Rivista milita-re. Piuttosto è doloroso il ·dover constatare che lo studio di essa e delle sue forme sia trascurato al punto di far credere che non occupi degnamente quel posto. Ma questa credenza è certamente erronea, ed eccone le prove. Come accade di tutte le cose che richiedono, specialmente sul' principio, un lungo ed accurato studio di particolari, se si vuole, anche noiosi e minuziosi, la matricola è stata giudicata da alcuni che si sono f€'rmati scoraggiati alle prime armi; il giudizio, come ò naturale, e come. è comodo, è stato ripetuto da molti altri. Così coloro che non 13- A NNO XXXVIII.
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LA 3fATRICOLA NEL NOS TRO E SERCITO
sono arrivati a godere il frutto dei primi non compiuti st udi, per quella naturale tendenza a ,s cusare sè stessi ac: cusando gli eventi, le circostanz-e, le cose operate insomma o da operarsi, hanno disprezzato ed insegnato a disprezzare quegli studi, siccome non meritevoli e deg ni di cura e di amore. Ma, come male si apporrebbe chi dal lungo e noioso tirocinio necessario alla int elligenza della lingua latina giudicasse non meritevole e degno il giungere a leggere e g ustare, per esempio, le odi di Orazio; così, se è lecito il confronto, male si appone chi dai primi studi necessari alla int~lligenza della matricola crede di poter giudicare della utilità ed anche del diletto che dal prog resso di quegli studi possono derivare. Alcuno tdei lettori forse sor riderà; e sorrida pure. È la storia dei nostri ordinamenti militari, ma che dico! del no,;tr o risorgimento, della nostra r iscossa che vi balena alla mente attraverso alle variazi~ni matricola.ri. È la storia, lo sviluppo, il progresso di quel tanto vilipeso linguaggio burocratico militare, che poi alla fin fi ne non vale da meno di tan ti altri linguaggi tecnici speciali, che voi imparate alla lettura dei fogli matricolari dei nostri veterani. La storia di un uomo si converte nella storia di un popolo, e voi vi sentite infiammati, se lo spirito vivificatora è in voi, di fuoco sacro, di santa ammirazione per molti eroi che, morendo per la patria, rivivono di vita immor tale. So bene, e posso rimpiangerlo, che non tutti coloro, i quali pur debbono, per dovere di ufficio, occuparsi del ser· vizio matricolare, proveranno quel diletto. So che ai corpi non si dà l'importanza che si dovrebbe al servizio matricolare. So che d~1 parecchi dei nostri nfficiali contabili, ai quali è affidata la tenuta e la sorveglianza della matricola, si ritiene questo servizio come oneroso. So queste ed altre cose, che è meglio tacere. Ma io so altresì che per parecchi lo studio e la cura della matricola ha acquistato, mi si lasci dire, come un fascino,
DAL LA COSTITUZIONE DE!, REGNO AD OGGI
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~o~e un bisogno prepotente, come, che so io, un cu.lto r eligi?so,_ ~he non ho avuto occasione di ritrovare in altri dedicatiSI, pur_ con amore, allo studio di altri servizi. Egli & che la matr1e~la acquista a' loro occhi l'importanza del do~umento stonco, la delicata riservatezza del documento pnv~to, sul quale sono basati diritti ad avanzamenti, ad ononficen~e e sul q_uale poi verrà liquidata quella pensione che vorret poter ch1ama.re g iubilazione. Ma i~ so ~ltresi che _ le~gen~o i fogli de' miei, nori. più tanto g:o:a~t compagm d·armt, mi par di rivivere i giorni t:ascorst Insteme, e tutto m 'invade quella indicibile a.ttraZlOn_e che il passato esercita su di noi. So che scorrendo fogh ~at~ic~la1:i . di tempi e persone varie provo quelle sensaz10m dt g101a e di tristezza, di soddisfazione e di s_co~forto, quelle sensazioni varie di numero e di natura cosi st~pendamente descritte da Edmondo De Amicis, a proposito della lettura del vocabolario. Che pagina di storia gloriosa nella v ariazione: « Arruolato di leva della classe 1850 nel mandamento di Roma - li 11 agosto 1871. » E quanta mestizia. in quest'altra: « Morto a Dogali - li 26 gennaio 1887!
Istruzione del 18 63.
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E d ora riconciliati ~n po: ~on la. matricola, con questa po_ve~a. cenerentola de1 ser v1z1 militari, vediamone le ias · . prmctpali dal~a ~os~itu_ziono dell'esercito nazionale ad oggi~ . La necesstta dr rmmre tutte insieme le istr uzioni dettate Intorno la rett ·1 · r . . a _comp1 azwne e 1a buona. conservazione dE'li 1 ~~! matrwolan fu sentita dalla nostra am1ninistrazione mi Itare ~opo _il 1861, quando, raggruppatosi man mano intorno all esercito sardo, si formò l'esercito nazionale.
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.LA MATRICOLA N'EL NOSTRO E SE RCITO
Anteriormente erano dettate nor:me, volta per volta eh& se ne presentava l'occasione. È pregio dell'opera trascrivere qui un brano della prefazione alla prima istruzione matricolare, degna di questo· nome, pubblicata per cura dell'allora Direzione generale leve, bassa forza, e matri0ola nel 1863. Questo brano che dà le ragioni per le quali si sentiva appunto quella necessità, può riuscire altresì ad insegnare a noi giovani uon quanto· amore e con quanto studio i nostri non lontani pr edecessori nell'amministrazione curassero l'arte del dire. Ecco il brano ; « Presso tutte le civili nazioni, a misura che le milizie· « assunsero ordinamenti più regolari, fu necessario che in(( torno la; buona tenuta dei ruoli matricolari venissero pre(( scritte delle norme; e così in più e diversi tempi ne ven« nero dettate e non poche per l'esercito sardo. Ora se nei « decorsi anni, quando quello E sercito non era tanto nu« meroso, e gli uomini, onde ne era composta la forza, « veniv'a no reclutati sotto l'influenza di una legge unica e « sola, pur nullameno sembrò provvido consiglio quello di «venir dettando di mano in mano che se ne prcsentav~ la « convenienza, dello istruzioni teoriche, e nella maggior « parte dei casi ben anco precettive, intorno la più acconcia « maniera di descrivere sui ruoli matricolari tutto quello « che occorre, perchè dai medesimi ne fosse dato appren« dere di un attimo e quasi a colpo d'occhio la po~izione. « militare propria di ciascun ufficia,le, sott'ufficiale, caporale. « o soldato ; oggi che divenuto esercito nazionale ha a.s« sunte proporzioni cotanto più elevate, e che, in forza degli « eventi onde le ha potute assumere, raccolse e raccoglie « nelle proprie file un copioso numero di nomini, dei quali . .J. < l'avvicendatissima storia doi servizi prestati e l'estensione << di quelli che hanno tuttor a da prestare, occorre attingerle « dalle svariate leggi e dai molteplici atti dei cessati Go« verni, presso dei quali prestarono i primi, o· contrassero « l' imp('gno di prestare i secondi; l'avere famigliari tutte « quelle istruzioni intorno la retta compilazione e la buona
D l LL.~ COSTITUZIONE DE l. REGNO AD OGGI
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-<< conservazione ·dei ruoli matricolari, ella è cosa; da non -<<doversi mica reputare utile soltanto, avvegnachè ella me« riti davvero di essere apprezzata come assolutamente ne-<< cessaria. » L'esame della istruzione del 1863 mostra, forse più di -q uello fatto sulle successive, l'intimo legame esistente fra ~a matricola e le leggi militari fondamentali; mostra come lll generale la matricola rispecchi le cond.zioni dell'esercito. di guisa che ad un attento osservatore basterebbe l'esam~ di q_uella per giungere a stabilire le condizioni di questo. · D1amo uno sguardo alle condizioni dell'esercito e poi -vedremo come, date le condizioni di esso, la istruzione del 1863 non potesse essere che quella che fu. Una circoscrizione militare terr itoriale nel senso come la intendiamo noi, allora non esisteva. Tutto il territorio dello Stato era suddiviso, dopo l'annessione delle provincie napoletane e siciliane e quelle delle Marche e dell' Umbria. in 6 grandi comandi militari che avevano alla loro dipen : denza le truppe, ed i comandi militari di circondario che si trovavano nella zona a ciascuno di essi rispettivamente assegnata. (1) I comandi militari di circondario avevano per la. matri{)Ola. delle att.ribuzioni poscia deferite aO'li attuali nostri _distret~i, ma n_on erano nemmeno lontan:mente da para?onarsl ad ess1, per rispetto alla giurisdizione sugli uomini m congedo. I corpi dcevevano subito dopo l'assento gli uomini di l' ~ategoria ad essi assegnati dalle commissioni assegnatrici lnstituite presso ogni deposito di leva e li tenevano in forza per tutta intera la ferma, compiuta la quale i militari -erano inviati in congedo assoluto. I militari di 2• categoria, se erano chiamati alle armi. venivano assegnati ad un corpo e quivi r imanevano i~ forza ; àltrimenti restavano non incorporati, a disposizione del Governo. (l) R. D. ! 5 mar1.o i 860 e 4 aprile t86L
LA JIÌATRIC OLA NEL NOSTRO E SERCITO 196 I depositi di leva, instituiti con Regio. Decreto 23 novembre 1862, erano enti provvisori che s1 formavano con personale comandato dai reggimenti non app~na ave~an~ principio le sedute del co~sig~io. di le~a, e vemvano scwlt1 dopo compiute le assegnazwm at corp1 per cura della commissione assegnatrice delle reclute. . Apparisce quindi come i corp~, e. s.olt~nt-o ess1, . avessero aiurisdizione vera e propria su1 m1htan, ancorche fossero in congedo e v~remo quindi come r .azione ~~tricolare ~i svolga appunto fra i corpi e la super·w re reviSione del Mi-
nistero. liue parole sulla costituzione dell'eser~ito. . . Il 20 settembr e 1863 la forza dell'eserc1to nffic:ah e bassa forza, siSA sotto le armi che in congedo era di uomini 379722. Questa forza, oltrechè il risultato delle leve, rappresentava a quella data, per un buon terzo, tutte le aggr egazioni di uomini degli altri eserciti che man mano erano venuti ordinandosi intorno alle gloriose armi subalpine. Ora in questo successivo incremento dell'eser~ito, .in quest~ a vvicendarsi di aaO'regazioni di uomini provement1 da altn 0 eserciti con ferm: differenti,. per percorrere differenti carriere con vantaggi ed affidamenti diffe~enti, ?gnun ve~e quanta deve essere stata la incer tezza de1 corp1 nel d~s.cn~ vere a matricola la sorte di ognuno, quanta la necessita d1 una direzione unica che desse un unico impulso ed una uniformità di indirizzo. Ed ecco 111. istruzione per la matricola del 1863 che consacra il principio che tutti gli assenti .doves~ero essere ~ot~ toposti all'approvazione ministeriale pnma d1 es.ser~ de.senttl a matricola; stabilisce il sistema che le comumcazwnr delle var iazioni abbiano luogo fra corpo e ministero; detta, cas~ per caso, e con a.mpie spiegazioni,. le fo~mule ~~ adoper~rst per gli uomini provenienti dagli altri ~sere1t1: p~·escnve ptlrsino la calligrafia da usarsi nelle scn~turaz~on1; pone insomma il servizio matricolare sotto la diretta 1mmed1ata, continua, immanente sorveglianza e dii·ezione del Ministero, di guisa che potrebbe . dirsi che ai corpi non rimanesse che
DALLA
CO~TLT UZlONE
DEL REGNO AD OGG I
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la materiale trascrizione di quanto il Ministero aveva approvato. Questo sistema matricolare era logico, date le condizioni dell'esercito, era anzi necessario. Ma teniamo bene a mente che questa .necessità andò poi scomparendo, a mano a mano che la costituzione e l'ordinamento dell'esercito venivano consolidandosi. Istruzione del 1872.
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Così durarono le cose sino a che nel 1870 fu instit uito !'ufficio cent rale per la tenuta delle matricole ed a i comandi di provincia, che avevano già sostituito i comandi · di circondario, vennero sostituit i i distretti militari ( 1). L'ufficio centrale, che poi, fuso con l'ufficio di revisione per le contabilità de~ corpi, pr ese il nome di ufficio di revisione delle m atr icole e delle contabilith dei corpi, si sostituì. · al Ministero. I distretti divenuti veri centri territoriali eli reclutament o, divenner o anche la base principale della matricola. Con note del 25 dicembre 1870 N. 221 e 222 fn pertanto modificato il sistema matricolare del 1863, sino allora vigente, e le disposizioni nuove furono poi confermate nella Istruzione per le matricole del 10 novembre 1872. Giova qui r iferire le parole stesse con le quali il Ministero dava ragione delle modificazioni. « L 'esperienza dimostrò come sia.no utili alcune modifi « cazioni nella tenuta dei ruoli matricolari degli ufficiali « e della bassa for za onde questo ramo di servizio abbia a « funzionare colla maggior possibile speditezza ed economia, « t anto più che coll'attuazione de' Regi decreti del 13 scorso « novembre il vigente sistema diverrebbe assai complicato. (l) Notisi una volta per StJ!U(lre che sì LI'Utiano le {n·n.nrli fnsi per le qnali Jlassu il servi7.io matricolar~ e si trascurano l e innumerevo li rnodillcazioni minori che non troverebbero {}Ui cert:1mente il loro posto.
LA MATRICOLA NEL ~OSTRO ES ~~CITO 198 ~< I nfatt( se si considera che ad ogii.i cambio di corpo del-
« l'ufficiale e del militare della bassa forza devesi formare « la copia dello stato di servizio per inviarlo al corpo ri« ceven~ e quindi riscriverlo sui ruoli del medesimo e de_l« l'ufficio centrale, di leggieri si scorgerà. quale e quanta · << sia la mole dei lavori di scritturazione e la facilità d'in« correr e in inconveni enti, in error i ed in duplicazioni. <.< Aggiungasi inoltre le difficoltà che incontrerebbero i « comandanti dei distretti nel tenere a corrente i ruoli del « proprio personale, quelli dei provinciali gili. ten uti dai « comandi di provincia e quegli altri che si avessero a sta« bilire per le milizie distrettuali, allorchè ne sarà decretata « la formazione ». All0ra fu creato il foglio 'volante, come dicono in gergo i vecchi matr icolanti, che segue il titolare nelle sue varie destinazioni, e questo f11 un gran passo. Si diede al distretto il compito d.i tener la matricola di tutti i militari ad esso appartenenti ·per fatto di leva e quindi, mentr e prima l'azione matricolare si svolgeva fra corpo e Ministero, da allora si svolse fra corpo, distretto ed ufficio centrale. Questo esercitava su per giù, come ho già. detto, le stesse funzioni del Ministero e teneva la matricola di tutti indistintamente i militari sia di l' che di 2• categoria e così: se da una parte con la creazione dei fogli individuali si risparmiò tempo e lavoro, dall'altra avend o creato, presso i distretti, un centro matricolare vero e proprio; si aumentò lavoro, giacchè le variazioni dovevano essere inscritte sulla matricola da tre enti: corpo, distr etto e ufficio centrale. l struzione del 18 7 5.
I ntanto le istituzioni militari progredì vano rapidamente. L 'ordinamento dell'esercito era finalmente, dopo due prove di altri ministri, concretato per legge (30 settembre 1873); la formaz ione di guerr!t veniva regolata da apposita IstruziOne; 1 distretti aumentavano di numer o; le compagnie al-
DALLA COSTITUZIONE DEL R EGNO AD OGGI
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pine erano portate a 24 con altrettante corrispondenti compagnie di milizia mobile, e si formavano su 7 battaglioni; si aboliva l'affrancazione; ai riassoldamenti si sostituivano le rafferme con premio; si modificava la legge sul reclutamento stabilendo l'obbligo personale per tutti i cittadini, instituendo la milizia territoriale composta in parte dal contingente di 3" categoria, cioè di qnegl'inscritti sostegni di famiglia che prima erano dispensati da ogni obbligo di servizio militare, trasformando il volontariato di un anno, abolendo il passaggio dalla l' alla 2• categoria mediante pagam ento, concedendo il ritardo del ser vizio alle armi ad alcune categorie di militari. Tutte queste innovazioni radicali ed altre che taccio per brevità, nonchè tutte le modificazioni speciali già apportate ·con vari atti alla istruzione per le matricole del 1872, fra .le quali notevoli quel.le stabilite con l'Atto n. 21 del 1874, reser o necessaria la pubblicazione di un'altra I struzione, la ·quale infatti fu pubblicata il 15 agosto 1875. Le linee generali del sistema sono le stesse. Però i r uoli 'dei distretti e dei corpi cambiano natura.. Quelli dei distretti (modello N. 7) non contengono più per esteso tutte le va. ria.zioni, ma semplicemente le indicazioni sufficienti per rintracciare un apposito « foglietto di variazioni » compilato dai corpi in casi determinati ed inviato ai distretti. I ruoli · dei corpi sempli:lìcandosi si modellano, in tutto e per tutto, ·s u quelli già t~nuti dall'ufficio 0entrale. La ragione di queste semplificazioni è evidente. Creata la 3" categoria, e con essa aumentato il numero di uomini da registrarsi a matricola, si sentì il bisogno di semplificare e ridurre di ontità le scritturazioni, donde la semplificazione dei ruoli dei corpi, e la creazione dei foglietti delle variazioni. D'altra parte i corpi avevano i fogli individuali e quindi bastava che il ruolo da essi tenuto gu·i dasse, come dicevano, il numero di matricola ed indicasse l'ultima variazione del militar~ .inscrittovi. I distretti senza trascrivere sul ruolo
LA MA THI COLA NEL )rOST RO ESER CITO
le variazioni,. le avev-ano dR-i corpi nei detti foglietti che poi annullavano quando erano loro trasmessi i fogli individuali. Ho detto che le scritturazioni furono diminuite di entità. e non di numero in quanto che l'ufficio di revisione continuò a tenere la matricola eli tutti i militari eli P e di 2• cateo-oria ed a verificare tutte le variazioni matricolari, agg iu;gendo anche la tenuta al corrente dei ruoli di 3" categoria. P erò la comunicazione delle variazioni dai corpi ai distretti per i militari sotto le armi, tranne per alc~~e. poc~~ più importanti, fu limitata ad una sola, quando cwe 1l mthtare er a inviato in congedo e mediante la trasmissione del fogliett9 delle variazioni di cui a.bbiamo yar_l~to ~o~ra~ . Ai distretti fu affidata la matncola de1 mthtan dt 3 categoria per i quali però non s'impiantavan~, come non s'impiantano ora, fogli individuali, ma soltanto. rn~li te~~1ti anche e controllati, come ho detto, dal1'ufficto d1 revtswne. ...
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Istruzioni del 1877 e del 1881.
Più che nuQve I struzioni, queste del 1877 e del 1881. sono edizioni rivedute e corrette della Istruzione del 1875. Nella edizione del 1877 non furono riportate le disposizioni relative a i congedi contenute nel capo IV della Istruzione del 1.8 75. Queste disposizioni trovarono il lor o posto naturale nel regolamento sul reclutamento che fu poi approvato con Regio decreto 30 dicembre 1877, in esecuzione del primo testo unico delle leggi sul reclutamento approvato con Regio decreto 26 luglio 1876. Nella edizione del 1881 furono stabili.te norme per l'annullamento di variazioni matricolari relative a procedimenti penali; fu modificato il ruolo tenuto dall'ufficio di revisione o • furono dettate formule per Per i militari di sa cateo-oria.;
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DALL.l COSTITU:tiONE DRL REGNO AD OGG I
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gli arruolamenti e le variazioni dei carabinieri reali, in di, pendenza della legge 19 luglio 1880, relativa appunto al riordinamento di quell'arma (1). Istruzione de l 1886.
Ma se dal 1875 al 1881 fu possibile provvedere al buon andamento del servizio matricolare, con la pubblicazione di due edizioni rivedute e corrette dell' Istruzione del 1875, non fu più possibile in seguito. Dal 1881 al 1884, a dieci anni d'intervallo dalla prima amministrazione Ricotti, le istituzioni militari , sotto l'amministrazione del compianto generale Ferraro, coadiuva.to dal segretario generale Polloux, attuale Ministro della guerra, vennero avviate all'altezza dei grandi destini d'Italia. La legge che creò la posizione di servizio ausili!trio: quella d'ordinamento del 29 giugno 1882; quella di pari data per modificazioni al testo unico delle leggi sul reclutamento; l'altra pure eli pari data sul reclutamento e gli obblighi di servizio degli ufficiali di complemento; la -legge 27 luglio 1882 che istituì il tiro a segno nazionale; le leggi 8 luglio 1883 sulla circoscrizione militare territor iale e sullo stato dei sottufficiali; la costituzione delle compaanie alpine di milizia territoriale; il riordinamento del ser:izio d.i _sa~ità e sussistenza; e, per farla breve, tutte le dispoSlzrom emanate per la esecuzione delle leggi suaccennate sono là ad attestare dello incremento degli ordini militari. Tutte queste innovazioni e più specialmente, come vedremo, l'aumento di dne corpi d'armata col conseguente aumento dei contingenti di 1• categoria, dovevano necessariamente influire sul ser vizio matricolare e si sarebbe po. ( t) Ulpe to ad ogni buon Hn~, che non e qui il caso nemmeno di accennare ~ succesSive T~odillcazioni e miglioramenti, sulla comunicazione delle variazioni, sulln l'etti.li. ca~1on1 ecc., che furono adottati in occasione della st.,~mpa della seconda e dell3 tcrr.a ed1zione.
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DALLA COSTIT UZIO~E DEL HEG:"O AD OGGI
LA. MA'l'i!lCOLA. N EL N OSTRO ESERCITO
tuto asserire a p1·iori, che dovevano influire .nel senso di provvedere a semplifi.carlo e renderlo più ~ped1to. . . Quando si pensa che il contingente d1 la categona~ ~l quale dalla classe 1855 alla classe 1861 fu di 65,000 uormm, venne nel 1882 portato a 76,000 uomini per la. classe 1862, poi a 77,000 per la .classe 18~3 e fin~lmente ad 80 e 82,~~ per le classi successive, appansce chi~ramen~e che ~a n cessità di tenere la matricola, a rotazwne d1 3 cl~ss1 sotto le armi, per 50,000 militari di più di 1". c~tegona, se.nz~ tener conto dell'aumentato numero di uffic1ah e s?~tuffic1al.1, dovesse consigliare una semplificazione del serV17.10 matncolare. · 1· · Ed òra esponiamo brevissimamente le _Princ1pa 1 l~novazioni e semplificazioni introdotte nel s1stema matncolare con la Istruzione del 188Ei. . La prima innovazione radicale che si incontra leggend~ la istruzione del 1886 in confronto con quella del 1881 Sl riferisce alle attribuzioni dell'ufficio di revisione delle. matricole. Prima quest'nffìcio teneva e controllava le matncole di tutti i corpi, tanto per gli ufficiali guanto per !a truppa. Con la Istruzione del 1886: . . . lascia la tenuta ed il controllo della matr~col.a d1 tutt1 · 'l't · d'1 2" e d1. 3• cateaoria che viene qumd1 . affidata, 1 m11 an o in parte ai distretti ed ai corpi, ed in parte esclus1vamente ai distretti ; . . conserva la tenuta ed il controllo della matn.cola d1 alcnne determinate categorie di militari di l" categona sotto le anni, per i quali essa ha uua .speciale irnpo~·tanza, com~ sottufficiali, allievi uf{iciali, inva.l~d1 .e ~e~eram, .con~annat~ ed incorporati nelle compagnie d1 d1sc1plma e v1a .d1cendo ~ conserva la tenuta ed il controllo della matnc~la de1 'l't .· 1 1o categoria in congedo effettivi ai. distrett1, come m1 1 .au l' . sarebbero quelli di milizia mobile d~ fanten~ e lJe_rsag 1en e milizia territoriale di alcune arm1, e per .l qu.ah .la ma~ tricola sarebbe rimasta altrimenti affìd~tta ~l soh. dtstre~tl. Queste semplificazioni sono, come appansce evtdent~, 1~ spirate a questo concetto: che sieno sempre due, per 1 m1-
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litari di l" categoria! gli enti che conservano e controllano la matricola e sieno tre cioè, corpo, distretto ed ufficio di revisione soltanto per alcune speciali categorie di militari che compiono alle armi un servizio più lungo od eccezionale. Così, in base a questo concetto, l' nfficio di revisione cessa in massima di tenere e controllare la matricola dei militari alle armi, perchè per essi già. erano due gli enti a tenerla e controllarla: corpo e distretto. P erò non si crede giunto ancora il momento di affidare completamente ai distretti, ed ai corpi, la matricola dei militari · alle armi, poichè si stabilì che le variazioni matricolari comunicate dai corpi ai distretti e viceversa passasSe?"O per l'ufficio di revisione. _Ad ogni modo questo fu un passo gigantesco. Se si pensa clie al 30 giugno 1886 i militari di 2• e di 3" c~ttegoria erano 1,459,037 e di questi l'ufficio di revisione avrebbe dovuto, secondo il sistema antico, continuare a tener ruoli e fogli, ad inscrivere variazioni, ad eseguire retti:ficazioni, ecc. chiaro apparisce quanto grande sia stata la semplificazione. . La seconda grande innovazione si fu quella di trasformare il ruolo tenuto dai distretti rendendolo da muto, par. lante. Queste parole tradotte in altri termini voglion dire che sul ruolo tenuto dai distretti fu stabilito dovessero essere inscritte tutte le variazioni che sono inscritte sui fogli, e quind i cessando la ragione dei foglietti di variaz.ione ai quali il ruolo rimandava, questi furono aboliti. Questa d'impiantare un ruolo fondamentale presso i di~tretti fu una necessaria conseguenza della semplificazione llltrodotta nelle attribuzioni dell'ufficio di revisione. Cessando l'ufiìcio di controlla.re la, matricola dei militari effettivi a~ un cor_Po e rimanendo questo controllo reciproco affidato a1 corpi ed ai distretti, era necessario non solo di fornir.e i mezzi al distretto per esercitarlo, ma anche di impiantare un ruolo che per ogni classe di leva e per ogni categoria rendesse minuto conto clì ciascun militare. Taccio di tutte le altre modificazioni e semplificazioni
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LA MA'l' &ICOLA. NEL NOSTRO ESERCITO
DALLA COSTlT UZIO l\'E DEL REGN O AD OGGI
minori o conseguenti da quelle accennate. A me pare di aver detto abbastanza per far comp1!endere il nuovo sistema matricolare indubbiamente più razionale e corrispondente all'aumentato numero di militari arruolati in 13 categoria.
Se a tutto ciò si aggiungono le modificazioni speciali dirò così tecniche, già in gran numero introdotte nell~ istr~zione del 1886, ognun vede come fosse più che utile, anz1 ne~essaria, la pubblicazione di un 'a ltra istruzione per le matncole che è quella del 1891 ora vigente. In essa il sistema del doppio controllo è confermato e vi sono anche introdotte non poche semplificazioni che lo rendono più agevole e spedito.
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l struzione del 18 91.
L 'applicazione del sistema sancito dalla istr uzion_e precedente dimostrò come esso rispondesse allo scopo. Sx poteva osare di lasciare completamente affidata ai distretti ed ai corpi la t enuta ed il controllo della matricola di tutti i militari, sia alle armi éhe in congedo, effettivi ad un corpo. Ho accennato sopra che per costor o l'unica ingerenz~ dell'ufficio di revisione era di rivedere le variazioni matncolari che per esso dovevano passaTe. P er effetto di questa disposizione si accumulava presso quell'ufficio un. numer? enorme di elenchi di variazioni, che per la prescntta rev1· sione erano poi con rit~trdo rimessi ai distretti od ai corpi ai quali erano destinati; d'altra parte,. cor~e ho_ gi~ detto: l'esperienza del sistema recava buoni frutt1 e qumd1 _uon s1 frapponeva alcun ostacolo alle piena applicazione d1 esso. Infatti con atto N. 19 del 1888 fu abolito, in massima generale, il preventivo controllo delle variazioni per par te dell'ufficio di revisione. Frattanto veniva dato agli a.lpini un nuovo ordinamento; si istituivano compagnie e battaglioni presidiari; si creava un corpo speciale d'Afr ica; si modificava la legge d'o~dina mento, creando gli ispettorati e con la stessa legge st trasformava l'.ufficio di revisione delle matricole e delle contabilità dei corpi, stralciandone la revision~ ~elle matricole. Cosi a quell'ufficio rimase soltanto . le rev1s1~ne de~l~ contabilità militari e quella delle matn cole torno al mmxstero costituendo la divisione matricole. La milizia mobile e la milizia territoriale erano riordinate. La legge organica di r eclutamento veniva anche essa modificata con leggi l'>ed 8 mar zo 1888.
Uno sguardo all 'avvenire. Eccoci finalmente arrivati al presente; eccoci finalmente a parlare dell'avvenire. La categoria unica, questa istituzione che è destinata per sè sola a dare un'impronta, una caratteristica speciale a tutto un periodo di amministrazione militare, produrrà, come non potrebbe essere a meno, effetti rilevantissimi anche sul sistema matricolare. L a categor ia unica e le conseguenti disposizioni che nelle presenti nostre condizioni di bilancio la rendono attuabile e la completano; come dire: la minor durata delle ferme. i congedamenti a.n ticipati, le licenze straordinarie in atte~a di congedo, il concetto nuovo della forza minima o della forza massima in determinati mesi dell'anno ed i conse-guenti richiami alle armi di copioso numero di militari in congedo, reclamano una maggiore elasticità, una molto maggiore speditezza nel servizio matricolare. Questo succedersi senza tregua di operazioni, che import~no innumerevoli scritturazioni ma tricolari, esige provvedimenti intesi a diminuire, per quanto è possibile, quelle · scritturazioni. Così. se da un lato col crescere del numero, cresce la necessità di tenere stretto conto di tutti, anche perchè nessuno o per incuria, o per frod~ sfugga agli obblighi che la legge gl'impone; dall'altro diminuisce la possibilità e la opportunità. di abbondare nei particolari non strettamente indispensabili.
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I..A MATRICOLA DEL NOS'I'RO ESERCITO DALLA COSTITUZIONE, E CC.
Da una parte la g ià annunziata trasfonnazione dei di!3tretti in uffici di reclutamento, la costituzione dei depositi dei reggimenti che assumeranno molte delle attribuzioni dei distretti; la formazione dei riparti di milizia attorno ai reggimenti permanenti; l'avviamento insomma. ad un nuovo sistema di reclutamento e di ordinamento, condurranno alla necessità di adottare un sistema matricolare anche più sempliqe dell'attuale. Dall'altra le nuove leggi sull'avanzamento, sul tiro a segno e più di ogni a ltra quella di reclutamento con la istituzione dei servizi sussi~iari con· la adozione delle ferme progressive, con la trasformazione del volontaria.to di un anno, con la istituzione della tassa militare, e con le altre molteplici disposizioni minori faranno sentire la necessità di adottare criteri matricolari nuovi, fo~·mnle varie per natura e per dizione, affinchè sia possibile la tenuta della matricola di 4,180,000 t1ornini, che tanti saranno, a rotazione completa di classi, i militari descritti sui ruoli dell'esercito, dopo l'attuazione del la nuova legge di recLutamento. Allora, compiuta la grande trasformazione dell'esercito che ora è in gestazione; esplicato ed effettuato tutto il vasto ed armonico concetto chE:> inspira le riforme del ministro della gllerra, allora, ed <l.llora soltanto, si potrà efficacemente por mano alla compilazione di una nuova istruzione per le matricole, che rispecchiando appunto t utte quelle riforme, esprimerà, quasi pietra miliare, quanto lungo sia stato il cammino percorso sulla via del progresso dai nostri ordinamenti militari. S. C.
DELLA NAZIONALITA NEl SUOI
RAPPORTI COL SERVIZIO MILITARE
Nella relazione colla quale nella seduta del (1. mac111io ·1892 presentò alla Cam~ra dei .deputati il disegno di leg;; sul reclutamento del reg10 eserCJLo, l'onorevole }finistro della guerra ha s.oll.evato tr~ le alti·e, senza però ri solvorla, una qui sLione gravissima relativa :tlla ci ttadinanza. Egli ha delto, infalli, che sarebbe stato suo deside1·io di introdurre pro(Jello di le•1,.,ge, a11 o scopo d'' c1etermmare · . . nel . n · a)j obbllgh' .d' s~r.vizio militare dei ligli nati nel r·egno da stranic;i, alc~ne d.'s.pOSIZIOlll analoghe a quelle sancite da ll'articolo x del cod1ce CIVIle francese quale fu modilì cato colla legge del 2(i (Jingno '1889 sulla nazionalitit; · ma che il timore di una obi ezi~ne la quale ~vr~ht~e potulo rit:u·da,·o l'approvazione della intera l~gge - l oL11eZ10ne cioè che quella qui stione dovrebbe essere risoluta . con una legge apposita , anzichè incidentalmente in una leg~e eh leva - lo consigl iò invece a limitarsi a ri chiamare 'sull argomento l'atlcnzione della Camera 11er oli srndi " p, . 1 • · · l'l " u e l'ISo 1uzront che essa riten esse opportun e.
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* ... Che St:cle dell e disposizioni alle quali si c\ accennato non possa esser·e una legge :-;ol reclutamento, hene il Ministro l'h:1. osservato. , Per .quan.t~ ir~timameut(~ collegate con l'interesse dell'esercito, e~se drsposJZIOill appartengono anzitntr.o ad nna materia eminen~emen~e ci vile e politica d'onde dipendono molli altri interessr , socrali e privati , d'imporran~a uon minor·c di quelli milit4 -
.INNO
xuvnr.
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DEL LA NA ZIONALlTÀ. N EI ,SUO! RAP PORTI COL SERVIZlO MILITARE
tari : e siccome, oltre a ciò , introdurrebbero nel sistema del codice civi le determinazioni affatto nuove e notevolmente difformi · dal princip io· onde quel sistema è informato, così esse non po · trebbero essere sancite che con una legge speciale la quale modificasse il primo titol o del libro primo del codice. Ed è a questa procedura appunto che si attennero in Francia. lvi, infatti, per ragioni che vedremo in seguito, una ri forma dell'instituto della cittadinanza era da lungo tempo reclamata dall'opinione pubblica specialmen te per quanto concerneva il servizio milit<l re, e perciò la quistione venne sollevata in Parlament o ogni qual volta vi si disc ussero leggi di leva: ma ciò nonostante in queste non vennero introdotte al riguardo che dis po~izioni di pura forma le quali non si scostavano dai principi fondamentali: e allorchè si riconob bero necessari provvedimenti di maggiore importanza, questi furono proposti con leggi apposi te co ll e qual i venne modificato il codice . Per altro, bisogna avere presen te che sebbene gli inconvenienti ai quali il ~I ini:;tro della guerra ha accenn alo esistano realmen te e siano anr.i, a parer mio, cosi gravi che vi si dovrebbe porre riparo co11 una cena prontezza, essi non hanno però fin o ad ora preoccupato l'opinione pubblica. Per questo, c pércb è lutlo induce a temere che il Parlamen to , assorbito da più urgenti cure, non potrebbe per il momento occupar5i di questa quistio ne, mi pare deside rabile che l'onorevole Ministro assuma egli s te~so l'iniziativa delle proposte di mod ifl cazioni al cod ice civile che egl i ha 1·iconosciuto. opport une.
Ad ogn i modo, poichè nelle poch e parole che IR relazione anr.idelta ded1ca alla quistiono della nnzioualità nei suoi !'apporti col servizio mili tare que:;La è accen nata appena di volo, ( 1) io procurerò di dimostrare ni quanta impo rtanza essa sia e com e s:1rebhe neces:>ario risoh·er!a senza indugio. (i ) Nel disegno di legge su L r·eclutamento presentato alla Carner·a dci Depu tati nell a seduta del il dicembre t89j!, la questione ò stata proposta rregli identici tcr;mini del progetto precedente.
DELLA. NAZIOlfALITÀ NEI SUOI RAPPORTI COL SERVIZIO MILIT ARE
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Dei vari sistemi circa la nazionalità. I sistemi ai qua li le varie legislazioni si attengono nel determinare la nazionalità sono due: l'un o. così detto del j ns soli, ha riguardo unicamente al luogo di nascita, sicchè ritiene che ogni individuo, q nal unque possa essere la nazionalità della sua famigli a, sia cittadino dello Stato nel territorio del quale ha avuto i natali: l'altro, detto del jus sangztinis, ha invece soltanto riguardo alla liliazione, sicché riti ene ,ch e il figlio - ovunque nasca - conservi la cittadinanza della sna fami glia. Quest'ultimo sistema Lrovasi o~gi in vigore nella maggio r parte degli Stnti europei - o fra ess i anche in Itali a ed in Francia - sebbeue con alcune limitazioni ed alcuni temp~ramenti quali furono co nsi!!l iati dallt> condizioni di ciascun Stato e sopra tutto dalle esigenze del servizio mllilare. Il sistema del jtH soli, invece, il quale era stato accollo nel modo il più as5oluto da quasi tutte le legislazioni antiche, non fondate _sul _dir.i tto roma no , può dirsi oramai quasi scomparso dalle legJslazJOnl europee: ma trovasi ancora in viuore neali Stati .. . . " ., ameman1, 1 quali hanno trovato in esso il modo di trar partito dalla numeros:t immigrazione di stranieri per ac.crescer·e la loro popolazione na1.ionale, anche oggi così scarsa di fro nte alla vastità dei loro territori. Ed anzi. alcuni di questi Stati, come il Messico, sono stati a questo riguardo cosi rigorosi, da slnbilir·e che lo straniero il quale acquista ben i stab ili nei loro territori viene pm· questo solo flltlo ad assu mere la loro cittadinanza senza facoltà di poteJ·sene svincola re. . Queste ullime leg islazion i•sono certamente assai meno libera li d_, quella vigente presso di noi , e non poco è il danno ch e esse Cl recano . _Tutt ~ via .io non credo di do:vermene occupare in questo st~d~o, pe~che, per quanto forte, quel danno non potrebbe ma1 10durc1 a 1·ecedere dai princip i più conform i al di-
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DELLA NAZIONAU'l'À NEI SUOI RAPPO&'rl COL SERVIZIO MILITARE .2.11
DELLA NAZIONALIT.\ NEI SUOI RAPPORTI COL SER_VIZI O MILITARE
ritto delle genti che· è nostro vanto di avere introdotto nella no-, stra legislazi'one. l o mi studierò invece di di mostrare come por rimanendo fedeli al sistema del Jr~s sang~tinis al quale il nustro legislatore si è esclusivamente attenuto, sia possibi lé di int1·odur re nell'instituto della nazio.nalità qual e è regolato dal codice civile patrio. _alcune mod ificazi oni che rt)eglio valgano a tutelare gli interessi del nostro esercito., A ciò baste!'it un breve esame e confronto de!le disposizioni onde questa materia è regolata in I talia ed in Francia . Quanto all e altre legislazioni europee, sarebbe superfluo esaminarle : e3se sono tutte analoghe, in quesla parte, all' una od all 'altra di quelle anzidette, e perciò valgano per esse le stesse con siderazion i che si faranno riguardo a quell e.
Il. La cittadinanza secondo il codice civile e secondo la legge di leva in Italia . Ho gi it detto che il nostro legislatore si è attenuto esclusivamente, nel determicare la nazionalità, alla teo ria d~ l jus ·sangninis. Egli infalli non ha stabil ito che qu0sto solo prin cipio assoluto : è cittadino ·il figl io nato nel regno où all'estero da pad re ci ttadino (articolo 4) o, se il padre sia sconosciuto, da madre cittadina (m·ticolo 7). QIJanto allìglio nato nel regno da genitori ignl)li · e del· quale ri esce qui ndi impossibile di accertare l'origine, viene bensì consi derato egli pure come ciU11di no (articolo 7, .2° capoverso) perché altri menti restereb be p ri~· o di patria : ma questa di sposizione è ben !ungi dall'essere stata presa in applicnzion e del jns soli, perché non a}>pena - e in qualunque tempo . egli venga riconosciuto dall'un·o o dall'altro dei suoi genitori diven gon~ a lui applicahili le norme precedentemente esposte. Che se in alcuni altri casi il legislatore ha . voluto rendere
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agevole l'acquisto della cittadinanza italiana a chi nasce da uno - straniero -:- e talvolta in considerazÌ(IDe del solo fatto che la nascita ebbe luogo io I tal ia - egl i si è però, in questi casi, preoccupato sr,vra tutto del rispetto dovuto alla libertà deoli interessati: sicchè si puo . affermare che a nessuno che non ;i a di origine ital iana la nostra ci ttadi nrtn7.a viene imposta contro -sua vogl·ia. lovero, i figli nati all'estero da padre che priilla del loro nasciménto ha perduto la cittadinanza (m·ticolo 6) e fa maggior parte di coloro che nascono in Italia da padre straniero - e cioe 1,ju~lli che vi nascono prima che il padre vi ahbia fissato il suo domicilio da di cci anni non interrolli (a1·ticolo 8, 2• capovet·so)divengono ciltadi ni solamente nel caso che ess i medesimi ne facciano domanda dopo di aver conseguito la piena capacitit aiuridica . " Ed anche a coloro ~he la nostra legge reputa o dichiara italiani perchè - essendo nati nel regno da padre che prima del loro nascimento ha perduto la cittadinanza (a1·t icolo 5) o da uno straniero domiciliatovi da dieci anni non interrotti (articolo 8), ovvero avendo seguito in Italia il padre che durante la loro minore .età ha acquistato la cittadinanza (articolo 10> 3° capove?·so) tuuo porterebbe a ritenerli vincolati già alla patria italiana, è eoncessa la facoltà di scegliere la loro nazionalità or·iginaria allorquando abbiano raggiunto la maggiore età, seoz'altra condizione all'infuori di quella di farnè formale dichiarazione avanti alle autoritìt itnliane competenti prima di aver compito il 92• anno di eti1.
... "'
Il legislatore ha. oltr·e a ciò, credu to bene di concedere a chi Vt>glia valersene la facolt.l di rinunciare alla cittadi nanza italiana: e poiché, secondo il suo concetto , niuno può essere cittadino di ~~~ patrie nè conciliare i doveri verso il proprio governo col serVIZIO. a governo straniero sia nella milizia sia in uffici pubblici, egli ha ntenuto che rinuncino tacitamente alla cittadinanza ·r italiano ehe ottenga una cittadinanza estera, oppure accetti un impieoo '
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DELLA NAZION.ALITÀ NE! SUO! R.APPORTI COL SERVIZIO llli'IITARE
pubblico od assuma servizio militare in estero Stato senza permissione del governo, ed i di lui fi gli minor·enni che lo abbiano segui Lo all'estero (articolo 11). Vero è che la con;; iderazione che altrimenti non sarebhe stata po:;sibile la formazione di un esercito nazionale ('l) rese necessario di porre un freno all'e:>ercizi o della facoltù anzidetta colla disposizione che ch i perde la cittadinanza in uno dei modi sopra indicati non resta pHciò esonerato dagli obblighi di servtzio mili tare nel regno nè dalle pene innitte a ch i porta le ar mi contro la patria (articolo i 2) . Ma questo rigore fu d'altra parle mitigato colìa concessione di ri acq uistare la cittadinanza fatta all'individuo che vi rinu nziò e vi fissi il d~espressamente o tacitamente ove rientri nel reano • . • l'l mtctiJO dopo di avere rinunciato alla nazionalità straniera od all'impiego od al servizio militar·e accettalo all'estero (a?'ticolo 13) ed ai di lui figli minorenni ove ne facciano espressa dichiarazione oppure accellino un impiego pubblico nel regno o vi prestino servizio mil itare o vi concorrano alla leva senza invocarne esenzione per la qualitit di strani eri (art icolo 11, 2° capoverso ).
... ** E coloro ni quali incombeva di applicare le disposizioni sopra accennate per quanto concerne il servizio militare , hanno sempre posto la massima cura nell'interpretal'le nel loro senso più benigno: tan to che non solo hanno provveduto perchè coloro che la legue reputa italian i non vengano assoggettati al servizio militare nl)el regno prima che sia completamente scorso il tempo loro concesso per eleggere la nazional il.it di origine (§ 95 del regolamento 816 l reclutamento) , ma hanno stabilito altresì- con larghezza che non potrebbe giuridicamente giustificars i, come quella che genera una disparità di trattam('nlo, quan~o al servizio militare, fra cittadini e.cit.Ladini ( l) - che coloro ai quali il codice, purriputandol i slraIllert , accorda la facoll à di scegliere la ciuadinanzu italiana entro
- --·(!) Vedi la relazione senaLorin sul progetlo di codtce civile del Pi~nelli.
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DELLA NAZ10NALIT.~ NEl SUOI RAPPORTI COT, SERVIZIO MILITARE
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l'anno dalla età maggiore, quando l'abbiano scelta efTeuivamente non contn1ggono obbligo veruno di servizio militare nel regno (§ 19 regolamento ci<ato). E si è anzi tanto abbbondalo in questa larghezza, da rilPnersi che all orché taluno di costoro abbia volontariamente assun to servizio militare nel r·egno o vi abbia concorso alla leva senza invocarne esenzione per la qua lità di straniero (nel quale caso l'a?·ticolo 6, 2° capove?'So , del codice civile dispone doter egli essere senz'alt?·o nputalo italiano) , queslo fatto non valoa a torrlier< l"> l.? ..,rli la facol tà di eleggere entro l'anno dnlla maggiore età In cittadinanza di origine e di ottenere cosi il proscioglimento dal servizìo mili tare in Italia: mentre tutt'altro che destituita di fondamento l">ai uri dico e morale si presenterebbe, a parer mio, lil contraria opinione.
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Gio va finalmente avvertire che mentre il nostro coclice ammelle là concess ione della natu:nlitù allo straoierfl per legge o per decreto reale (articolo 10), quasi nulla si è poi fallo per invogliare gli stranie ri ad invocare questo modo di acqnisto della ciuadinanza italiana e quincli per ritmrre da quella disposizione ttllti i ''anta:zgi che avrebbero potuto deriv:t rne. . E infatti, le proposte per la concessione della naturalitù per l"=gge (la.quale soltanto conf~ri sce la pien ezza dei diritti politici) oltr·echè sono state sempre assai rare, talora · non furono dal Parlamento appr:ovate : e nessun allellamen to porge quella accordata per decreto reale, la quale non solo non co nferisco al naturalizzato la e~eggibilità alle Camere legislative, ma non concede t.ampoco il di rtlto all'elellorato pol itico (art·icolo l legge elett01·ale politica). (J.) Questo inconvenien te sarchl>c peni eliminato qualora venisse approritto l'artieolo .7 del disegno di lc~e sul rcclulamcnto; il rtuale dispone che • coloro che vcn• gano aa acquistare la citlactinanza italiana clopo la chiamat<t alla leva della • lOTo classe, saranno ill$critli St1lle liste clelia prima leva a ch iamarsi, salvo che • avessero co mpiuto Il as• anno di etil. "
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Hf. La cittadinanza nella legislazione francese fino all'anno 188g. Come già dissi, la materia della cittadi nanza è attualmente regola ta in Francia dal codice civile secondo ru modificato colla l eg~e snlla nazional ità de l 26 giugno 11889 . Per altro, perchè possn ben com prendersi l'imporlanza dell e disposizioni di (ruesta legge, credo nece~sario di riass umere succintamente {chè un più diffuso esame non mi sarebbe consentito dall'indole di questo studio) lo svolgimento che l'institulQ della nazionalitit aveva antecedentemente avuto nella legi$lnzione fran cese: avvertendo, per eh i ne avesse desiderio, che più abbondanti notizie a ta le riguardo si trovano raccolte nelle relazioni parlanHmta ri frances i ell e si riferiscono alla legge del .126 giugno ~1 88!) e piCt chiara mente ancora, per quanto concerne la ciuadinanza in relazione col servizio militare, in uno studio del sig. Remy: La nationaLité m matière de ncrutement ('l ) .
,. ** Prima della rivoluzione, la legislazione francese seguiva interamente, nel determinare la nazional ità del figlio, il j1ts soLi. Prescindendo affatto dalla sua filiazione, essa avevn ri guardo uni camente al luogo dell a sua nascita: sicchè erano fran cesi tulLi e soltanto coloro che nascevano in Francia, foss e pure da padre straniero. Però negli ultimi tempi dell'antico regime !Jnesto principio era stato modllicut?, secondo la Leo!·ia di Pothier, nel senso che francesi dovevano considerarsi altresì Lutti i figli di genitori fran cesi nati all'estero. . 11 coci ice civi le del ~1 804 , invece, auenendosi- in conformitit dei principii più liberali introdotti dalla rivoluzione :..... nl sist ema. (l) PubiJiicato neila /levr'e du set·vice de l'intendance mitilaire, anno ISSa.
DELLA NAZIONALITA NEI SUOI RAPPORTI COL SERVIZIO MILITARE
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opposto, ebbe riguardo solamente all'origine del figlio·, al jns san · gtlJinis, astrazione fatta dal luogo ove egli fosse nato: sicchè per esso era francese il figlio nato sia in Frnncia che all'estero da padre· francese, ed invece il figlio d' uno stran iero era straniero egli pure quand'anche fosse nato io Francia: però, a quest'ultimo era concessa la facoltà di divenire francese pu rchè dichiarasse entro l'anno dalla maggiore età di voler stabilire il suo domicilio in Francia.
.. ** Tranne qua,lche modifi c::~zio n e di poca importanza introdottavi con una legge del 2'3 marzo. ·l 84.9 r1uesto sistema rimase in vigore fino al •1830 : ma dopo quest'anno dovelle in parte essere moditì.cato in causa delle condizioni speciali nelle quoli Ja ~'ra n c i a si trovava di fronte alla immigrazione degli strani eri. Questi infatti, che vi erano numero$i fin dal principio , andaro no aumentando ognor più, tanto che nel ·185·1 erano già 350 mila, e via via qel 't 888 gi n~ero fìnù a cir·c~d. •li:SO,OOO. Ed crnno, nella maggior parte, riuniti in pochi dipartimenti goll anto - e cioè in quello del Nord ed in alcuni altri di frontiera dove le industrie erano più in fiore- di guisa che quelli di essi che ragori unuevano O~~'ni anno .o " "' l'età del servizio mili ta re (i CJUU!i in questi ul tim i 1empi superavano i 3600 per ciascuna classe) erano più numerosi dei giovani originari dei dipartimenti stessi che dovevano co ncorrere alla leva . 01·a, tutti quei giovani - anche quando appartene,•a no a fami ~lie che, per la l;:nga e non interrotta dimora in Fran ci:~, e per nvn aver conservato nessun vincolo co l loro paese di orihin c avrebbero potuto considenm;i come france:>i - rec lamavano sempre la loro nazional ità originaria per sollrarsi al servizio militare io Francia, senza per altro curarsi di concorrere all a leva nella loro patria. Esiccome con ques to si slema gli stra nieri trovav;rno anche modo di assicurarsi nelle case industriali po sizioni migliori che non i francesi che la leva obbligava ad abbandonare per non pochi anni i loro impieghi (a llora il servizio militare era assai piit luogo che non sia ora), tn ttociò provoeava il m a l co nten~o clelia popolazione nazionale.
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DELLA: NAZIONALITÀ NEl SUOI RAPPORT l COL SERVIZIO MILITARI!!
DELLA NAZIONALITÀ. NEI SUOI llAPl'ORTl COL SERVIZIO M1 Ll TARE
Di tal malconrento i rappresentanti dei dipartimenti sopra detti non manca1rn no mai di far:;i eco nel Parlamento. E i ripetuti invi ti che essi - allegnndo anche che tanto agglomeramento di stranieri su alcuui punti del territorio avrebbe potuto pr·esenta rsi non scevro di pericoli - rivolsero al governo per indurlo a render più rigorose le norm e relative al le nazionalità , fecero si che il sistema del cod ice civile venne grado a grado mod ificato con leggi del 7 feb - · bra io 185·1, del 29 giugno 1867, del ·16 dicembre ·1874, del ·14 feb braio ·1882 e del 28 giugno ·1883, in tese tutte a circondare di maggiori form aliti1 e garanzie lo svincolo dall a cittadiuanza france$e del tiglio nato in Francia da uno straniero.
litari e governative se non a concUz·ione che rinunciassero p?·eventi'Oamente alla Jttcoltà di eleggere la nazionalità 'dt 01· iginc : rueotr.e per le nostre leggi - almeno come sono state interpretate sinora - coloro che sono riputati italiani o stranieri possono du rante la min ore età concorrere alla le1'a ed anche contrarre arruolamento volontario nel regno, senza che questi fatti valgano a f11rli decadere dal diritto di eleggere la qualità di slra' nieri alle condizioni già note.
TV .
La cittadinanza secondo la legge francese sulla nazionalità del 26 giugno 188g. Pel comples:;o di queste leggi nel ,1883 vigevano in Francia principii analoghi aquelli sanciti dal nostro codice civile: giacchè alla disposizione per la quale erano francesi i lìgli nati in Francia od all'estero da un fr;mcese, ne era stata aggiunta un'altra per la quale - a somiglianzR di quanto determina l'art. 8 del nostro codice civile diven ivano fran cesi, restando in tal caso obbligati al servizio mi litare in Francia, anche i figli nati colà da uno straniero se entro l'anno dall'età maggiore non avessero dichiar:...to formalm ente di voler rimiwere stranieri e provato inoltre di esser rimasti tali: condizione quest'ultima che il codice nostro non richiede. Questa disposizione, veramentt~, era limitata ai figli nati in Francia da un o straniero che 'O i fosse nato egli ste.~so . . Ma se la legislazione fran cese si manteneva ancora, a questo rignardù , più larga dtlla nostra (la quale, come già vedemmo, per reputnre italiani i figli nati nel regno da padre stra11iero ri chiede so lamente ch e questi sia domiciliato in Italia da un decennio anteriormente alla nascita loro', essa si era , d'n ltra parte preoccupata più dell a no ~t ra di agevolare l'acquisto della cittad inanza francese. E $S <l infatti aveva disposto che i giovani ai quali si è dianzi accennato ed i Jìgli minori di padre straniero che avesse otten uto o riacquisL'\tO la nazi~nalitit francese non potessero , durante la minore età, arruolarsi nell'esercito od entrare nelle scuole mi -
In sostanza, però, le disposizioni che ora ho riassunto, sebbene più restritlive di qnelle del cod ice civile del 1804, accordavano ancora agli stranieri la facoltà di svincolarsi dnlla nazionalità fran cese a condizioni all e quali era ben faci le di soddisfare e che essi non mancavano mai di adempiere allo scopo di sollrarsi al serviz io militare sia in Francia, sia nella loro patria. È quindi agevole compre;Jdere ·che esse non potevano nè pone un freno alla immiara. n zrone stran iera in Francia nè eli mina re gli inconvenienti ai quali essa dnva luogo. Tuttavia, siccome quegli inconvenienti presen tavano un carattere di vera gravità soltanto in pochi dipartimenti , la legislazione francese sarebbe forse ~:masta ancora a lungo quale ora l'ho e:;posta, se radicali modificazioni non fossero state rese necessarie da un nu o ~o fat~o d'indo le ben più generale e di gravit~t ben magg iore degl1 altrr: val e a dire la diminuzione che da qualche anno si va ver·ificando nella popolazione nazionale fra ncese. Questo fenomeno non avrebbe po tuto tardare ad avere per conseguenza una diminuzione nelle fo rze militari : conseguenza che sar·ebbe stata tanto più grave ora che, per i mutati ordinamenti militari, l~ ~oteuze si studiano piu assai che per lo addietro di avere eserCilr costituiti di grandi masse di uomini.
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Esso quindi preoccupò fin da lle prime il govern o : il q_uale credette di pote-r evitare il dann o temuto, oltre che con alt~ l pr_o:v~ dimenti, col modificare le disposizioni relative alla naztonahta m modo da assorraeltare al servizio militare in Francia una buona no a· parte degli individui che prima vi si sottr·;1evano col pretesto 1 essere stranieri.
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".,
Proposta con siiTatto in tendimento, la legge del ~6 gi ugno '1889 ( l) in luo"o di riferi rsi all' unn o all'altra delle teorie giuridiche della o cittadinanza secondo il j1~s soli od il jus sangninis che avevano sin allora inspimto le varie legislazioni, si è, con criterio assai più pratiw, studiata di prender da entrambe le dette teo ri e quei principi che meglio valevano a farle conseguire il suo intento. . Essa ha quindi, in primo luogo, .conferito la nazionalitidrancese senza alcuna facoltà di rinunciarvi a tutli coloro che pure appartenendo a fami glie di ori gine straniera, potesser-o presumersi·- per la l1mga dimora dei loro parenti nel territori o ~rancese o p~r altr~e raaioni - suflìcientemente vincolati alla Prancm per poterh obbiln r~are a prestare il servizio militare colà. ,., Sicchè o\t:·e a colore che lo erano già per la legislazione anteriore (codic·~ civile modificato, m·ticolo 8 § 1) sono ora frantesi _sen-. z'altro anche i fi ati nati in Francia da uno straniero natovt eglt stesso (articolo 8 "~ 3). E così rimangono pure fran cesi defi~itiva mente i fiaìi nati in i~ rancia da parenti dei qua li sia .sconosc1uta. . . la. . nazionalitiL ed i fioli naturali nati in Francia da gen1tor1 stramen, quando la loro rì li a.,zione non sia stata legalmente stabilita prima ch'essi abbiano raggiun to la rna~giore età. (Mticolo 8 § 1) : mentre sotto l'impero della legislazione anteriore - a so':-i~lia,nza di quanto avviene presso di noi - es~i diveniYano stran1en, 10 qu a l u nq~e tempo avesse avuto luogo il loro riconoscimento o !a loro legltt.imazione. ~
(t) Oltre a coloro che ho gi~L citato e che citerò in atlpresso, st. sooo occupati di questa leggo. fra gli altr.i anche il 11rof. Lainè (!Jtude s~t la. conveni.'~'~ conc~u~ le _.~o
juillet 1891 tnl·l"P. la. Ftance el la. /Jeluique, elc.: BuUetm de la soc1e!6 de leg&Slat&on compm·ée t892, pag. 'U 9) e il s1g. Rabany (La loi stw le récrutement, 1.891, pag. 185 e segg.)
DELLA NA ZlONAf,lT;\ NEI SUOI R.<\.PPORTI COL SF:Rl'IZIO ~IILITARE
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* * Oltre a ciò la legge ha reso più numerose le categorie degli individui che, pure avenòo la facoltà di rivendic~aro la cittadìnanr.a originaria, sono co nsiderati provvisoriamente francesi fino a che abbiano raggiunto. la maggiore età: nella qual condizione si trovano ora i figi i nati in Francia da uno stran·iero nrao altrove quando siano domiciliati. in Francia al tempo dellct maggiore età (a.rticdlo 8 § 4), ed inoltre i lìgli minori eli padre st raniero o di mad1·e straniera vedova dei quali il padre o la madre abb1ano ottenuto la naturalizzazione f1·ancese dopo la loro nascita (articolo 12) ed i figli minori di un ex francese che :-i sia fallo reintegrare nella qualità di fran cese (a1·ticolo 18). Nello stesso tempo si so no rese più rigorose le condizioni e le formalità per la rinun c~ia alla nazionalità francese nei casi !'Opraindicati: giacchè lo svin co lo dalla nazionalità stessa è concesso a coloro soltan to che nel farne la formale dichiarazione entro il ~zo anno di età dimostrino - con regolari documenti tutli soggetti alla t.assa di bollo in gui$a che importano una spesa relativamente non ins!gnificante - di aver conservato la loro nazionalità di origine e, di più, di avere sodòisfa.llo agli obblighi di servizio mi litare nella loro patria. E per assicurare l'osservanza di tali disposizioni, la legge militare del '15 luglio ,1880 ha prescritto (articolo l 1) che tutti gli individui anzidetti debbono essere inscritti sul le liste coscrizionali della classe, la formazione della quale segue l'epoca del la loro maggiore età: e che ne possono venir cancellati soltanto dopo di arer debitamente ottenuto lo svin colo dalla rittadinanza francese. 'f
* * La legge ha anche aumentato le categori e eli coloro che, pure essendo considerati stranieri , possono acquistare In nazionalità francese mediante una semplice dichi itrazion e anzi chò in forza di un decreto: giacché l:l le facoltit è ·ora concessa ai figli nali in
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DELLA NAZIONALIT À. NEI SUOI RAPPORTI COL SERVIZIO MILITARE
DELLA NAZI ONALIT.\ N'El S UOI RAPPORTI COL SERVIZIO MILITARE
Francia da uno straniero nato altrove e che non siano domicili ati in Francia al tempo della maggiore età (articolo 9). a quelli nati in Francia od all'estero da genitori dei quali uno abbia perduto la quali tà di frHncese (a1·ticolo 10) ed ai tìgll maggiori dello stra niero che si è fa tto naturalizzare francese (articolo 12).
vono essere i nscritti sulle liste coscrizionali, e cioè anche coloro che la legg~ sull:~ nazio nal ità ha dichiarato francesi provvisoria~ente e de1 quali abbiamo giil parlato: ri tenendosi che per essi 11 solo fatto dell'arruolamento volontario, anco rché contralto durant~ la minore età, equivalga alìa dichiarazione fo rmale di rinunzra alla facoltà dì declinare la cillndinanza. Nè va taciuto che al servizio militare in Francia non si so tt~agg~no neppure col•)ro che acquistano in un modo qualsiasi la Cltl.adrnn ?za. f1·ancese dopo di ave1· compito la maggiore età.: per chè l artrcolo ·12 della legge ora citata dispone che essi debbono essere inscritti sulle liste di leva de lla prima classe formati). dopo che. e~si hanno mutato di naz ionali tà.
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* * E per render ancor maggiore il numero de~!li stranieri che ottengono la qualità di frances i per e!Tello della Jegge, il legislatore ·non solo ha stabilito, coll'artiwlo 9 OI'R citalo del codice e C<•ll'articolo l ·1 della legge militare che i figli nati in Francia da uno straniero nato altrove - siano o no domiciliati iu Francia - divengono fran cesi in modo defi nitivo anche durante la loro minorB eLit se, egsendo stati in scritti "ull e li5te di leva prendono parte alle operazioni del reclut.amento senza opporvi la loro qualitit di stranieri; ma - con manifesta, ma pur voluto , vil)lazio ne delle regole fondament:tli circa la capacità delle persone - ha disposto anch e (articoli 9 e 19) che il rappresentante legal e di un minòre !'traniero nato ma 0011 domiciliato in Fra ncia, oppure fig lio di donna francese divenuta stra oiem pel matrimon io e poi rimasto. vedova, possa assicurargli in mÒdo deHnitivo la qualità di franGese anche contro l'interess(l o la volontà del pupillo: e questo potere cosi esorbitante è concesso persi no quando vi si oppon e la legge personale del mi nore, la sola legge ch e dovrebbe appli carsi in materia di tutela. Questo sistema è poi stato cnmplerato coll'articolo 59 della legge militcue, il quale - mod ificando il principio anteriol'menle vigen re pe1· cui potevano contrarre arruolamento volontario nell'esercito francese soltanto i frances i veri e propri e quelle poch e categorie di gi ovani di origine straniera ai quali, come vedemmo , la legge ne accordava espressamente ed in via eccezionale l'a•JLol·ìzzazione, a condizione che ave,.,sero preventivamente rinunziato in modo formale alla facol tà di declinare la nazionalità francese - ha am messo all'arruolamento volontario senza che debbano soddisfare a veruna condi zione speciale tutti i giovani che de·
... ** La l~gge. si c inoltre proposto di diminui re i casi di perdita ?ella crlladmanza .e renderne più gravi le conseguenze. A tale m~e ~to es.~a h a dl(:b Jarato che - a prescindere dai giovani di or1~ 1D e stranr era che rinunciano alla nazionalità fran cese valendosi dc~la facol~à loro accordata dagli artico li 8, § 4, 12 e 18 del codrce (arttcolo 17, § .2) - perdono la quali tiL di fran cesi solarnente ·le segu euti categorie di indivi dui: . . a) i frances i uaturalizzati all'estero e co loro che acquistano ~letr·~ loro domnnda nn a nazional itù estera per effetto della leg:;?e: con .1:rvvert~nza ch e nel caso ch'essi sian o anco m soggetti al servrz'? mtlrtare rwlt'ese1·cito atlilJO ('l ) In naturalizzazion e all'estero. la perdere la qualita di francesi so ltan to quando sia stata automzata dal governo (articolo 17, § 1); . b). i fran ces i che nonostante divieto del governo conservino fun z,on' pubbliche loro conferite da un governo estero (m·tì:. c~lo 17, § 3); s . . c! i :r.a ~cesi ~be senza n utorizz~ zio.n~ del gorerno assuma no el vr zro rndrt,ne ali es tero , senza pregr udrzro delle snnziooi pen:tli
d;!t)o~!~va però avvertire: per non esser tratti in inganno circa la porlata di questa co P .Ione, cbe secondo 11 relawro della legge le parole esercito atlivo devono esser mp1etaee coo le altre e ta sua -riserva.
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DELLA NAZJOZ\ALIT:\ ~El Sl:Oi RAPPORT I COL S~RVIZ!O MILI TARE
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DELLA !<AZIONALlT.\ NSl SUOI RAPPORTI COL SERV IZIO MILITARE
contro 'il francese che si sottrae agli obblighi de~ la legg~ milita~~~ (al'ticolo 17, § 4). L:1 co n ~ i.zione di co~tnro vrene p01 res~ pru QTave an cora dall'arti colo 21 r1 quale - nproducendo una d_rspo;izione sa nc:ita già dal codice del 1804 - dispone che essr_ non potranno rientrare in Francia se non che in segui_t~ a~ autonz~:l zione concessa per decreto, nè ricuperare la qualrta dr . francesr se non che adempiendo alle condizioni imposte allo stra01ero per ot. . . tenere la naturalizzazion e. Quindi , la legge francese non solo non ammette le dich i~u·az,onr di rinunzia alla nazionalitit che la legge nostra invece a~1melle: m~ tiene i noltre vincolati alla nnzie}nal itit fran cese -- a d1ITerenza eh qu·anto avviene presso di no i - i fìg.li mi.nori . di coloi che perde la qualità di francese in uno dei modr anzrdeHr.
Ed~ anche bene di accen nare cbe quanto alla naturalità le vecclric leggi france;;i sancivano principii analoghi a quel~i che sono an.co.r~ in vigore pres;;o di noi: sic~h è non solo erano ~.IUtto;;to r_csll'llllVl i criteri per la eoncossione di essn, m:1 ~~~re a cr_o l? stran1ero naturalizzato non godeva la pien ezza de1 dmtt1 poh ttcr se non quando cr questa gli fo,:se stata co nl•err.[n. per leg"e . . . . 11 leaislatore fran cese però ha sempte posto ognr cura nel 1eun . . ~del·e anche per questa parte più age-.-ole t'acqurslo de.lla ctt~a-.'~ nam~t francese: c colla leg~e attuale oltre che sono stat1 amphat1 ' criteri pel t~onferimento della natnralità, von~er.o ac~ord~ti al. natural izzn.to tutti i diritti civili e politici proprr etei Clltadr no lranceso, colla so la limitazione che egl i non può essere eletLo all e ~s semhl ee legislative che dopo dieci anni dalla ottenuta natu ra~JZ- _ zazionc: termine che per altro può essere con legge spec1ale abbreviato fino ad un anno (m·ticolo 5, legge 26 giugno 1889) .
v. Applicazione pratica ed effetti della nuova legge francese sulla nazionalita. Tale è nell e w e linee generali la legge francese del 2G giugno ·1889 sulla nazionalità: ed è f'ar,ile compron ù1~ re che essa era giù, di per ~è, più che suiJicien tc ad impedire il rinn ovarsi degli inconvenien ti che si erano verifie:ati sotto l'impero della legislazi one anteriore. Ciononostante il governo france:;e, fonda ndosi snlla dich iarazione più 'lolte ri petuta nelle telazioni e nelle discussioni parlamentari che la l c~gc aveva l'unico scopo di porre un freno alla immigrazione degli str<~ ni er i , o qunnLO meno di trovare in èssa il mezzo di ripnrare alle delicieuze del l'esercito, e facendosi f'orle dell:'ap poggio accordatogli dall 'opinione pnbblica e dallo magistrntura, ha creduto di renderne ancora più gravi gli ell'eui app licandola -a mezzo di interpretazioni ora estensive ora restrittive delle varie disposizioni - con nn rigo1·e che non semprP, a mio avviso, le disposizioni stesse avrebbero autorizzrato.
Di que:-;Le dec ision i mi ~embra opportuno render note le più imporl.anli: a) Sono ritenuti fran cesi ~euza facolt:'t di rinunzia, come nati in Francia. tl:r uno stnm iero natovi egli stesso, a senso del l'art icolo 8. § 8, i figli nitti in Francia da un o st.rnniero nato in una provincia alltutlmente straniera ma che al tempo della sna nascita fosse transitoriamente :n dominio della Francia ( l) . {l ) Questa decisione C:: contr.1ria al l>rinc1pio di di1·illo inlernazional~ 111ehhlin•, accettato ed ossen·ato dalla m:~~gior parti~ cl egli Sl:1li e uropei, pcl quale in ca~e· di cessione di un territorio gli ahilanti oli P.;;so che 11 011 :.hhiano di chiaralo dì volr·r r:onservnrc 1:! loro nazionalil:'t ori!{inaria si cnnsiolerarto co rn r SeJ 110n ave<sero <l f)Pllrtr·nul() mai all o Stato cedente. l~<~a pr.rù l'n arloW1t:t in sc:>guito :rei una senlen~a d ell a Cassazion e m Padgi del 7 rli~Nnhrc ·188:;, ''' '(Ui\1(1 l'a ol i ilOi o;o nfennata C<>ll all m della Corte d':tppello di Dou~ i (:1 luglio 1889o G clicemlJt'C ·ll:l90), (101 Tri bunale civile rli Arra> (13 maggio i891) e della I:Msazione stP-ss:t (25 f~ hiJraio 1!191); sicchè la g iuri<for u ll~nza a questo riguardo puoi olirsi •:o-;tanle. t~ -
Al\XO XXX\"ICI.
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IJELI,A "'AZIONALIT.\ r\EI SUO I RAPPORTI COL SERVIZIO llllllT ARE
b) Per acaescere il numero di coloro che per non aver fatto in tempo debito la cl.ic hiarazione di r-in unzia debbono esser con sider·ati francesi in modo definitivo in appli cazione del~"-· dell'articolo 8 del codice - il quale, come <Jbb iam vi sto, si riferi sce ai fìgli nati in l•'rancia da unu straniero ed ivi domiciliati al tempo della maggiore eta - il ~ove rn o francese inLerpreta la parola domicilio tanto uel senso strettà mcnte giur:rlico della paro la, quanto - ciò che non sembrerebbe concesso, specialmente in materi a di sì gmnde importanza - nel senso largo di ?'rsiclenza: eli gui sa che l'articolo anzidetto viene applicalo tanto ai fi gli che risiedono iu Francia al 2 1° anno di eta anche se i genitori hanno il domicilio legale all'estero, quanto a quelli che nsiodono all'estero ma dei quali i pareuti sono domiciliati in Francia. c) Assai · più limitati, invece, di quan to possa a tulla prima sembrare sono - giusta quanto si desum e da nn accurati ssimo eli i n t e rcss<~nte stnrlin ~u ll a Applicatio11 {J'rrzttq·ne de la non1Jell1· loi !iW' ln nrttionalitti par l' ndminist·r ation . pubblicato dal do Ilor O. Stemlcr, addetto al ~l ini~te ro della giustizin in Francia (l}, gli ell'eui dell 'articol o '' 7 § k del cod ice , pel quale il francese che se nza auto ri zzazione del governo assume ~ e n·izio mil itare all'estero perde la qualitiì di fran cese : giaccllè il ~ove rno ha per parte sua ~ ta b i l it.o che questo articolo importa la perdita dellct r~ il.tadin :lll Z<l francese solamente quanrlo co11corrano le tre condizioni seguenti : l o che il francese abb ia assunto il :;ervizio militare all' estero dopo di aver compito il ''entunesimo anno di età . e ciò quantunque in Francia sia ammesso ad arruolarsi anche durante la minore etil. 11 servizio militare continuato all' estero in forza di un atto compilo in stato eli minore elà non imporla decad enza dalla nazionalità fr-ancese, l'arruolamento essendo viziat o dalla sua origine ; :2° che vi sia stato arruolamento volontario, cioè contratto liberamen te. ì\on perde la qualità di francese chi soddisfa ·~Ile leg:.; militari di un paese del I( Ualc si crede oa ~u rale, o è incorporaLO forzatamente per ell'etto delle leggi imperati ve del luogo ove ri siede o in forza di un trattat o diplomatico, essendovi in quest'ultimo caso autorizzuzione anticipata per parte del governo ; (l ) JOUI'IIt:tl de Ut'OÌt i nler naliOIIal )JI'ÌVé, !890.
DELI, A NAZIOKALITÀ NEI SUOl RAPPORTI COL SERVIZIO !IJLITARE
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3o che l'incorporazio ne abbia avuto luogo in un esercito regolare con intenzione di farYi caniera. a) oltre a ciò il governo ha :>tabilito cb n il fr ancese che ha per· duto la nazionalità per decadenza non può trovare nella decadenza stessa un mezzo per sollrarsi al servizio mil itare: e che perciò egli potrà essere ugualmente ricercato dall'autorità francese se non soddisfa agli obblighi di sel'\'izio militare.
*"* Ora, un po' in grazia del rigore che il governo francese adopera nell'applicare le disposizioni di cui sopra, un po' anche a causa dell'ignoranza d' una gran parte degli stranieri ai qual i esso disposizioni si riferiscono , ma owllo - senza alcun dnbbio - per merito in trinseco sno , è certo che la legge del 26 giugno 1889 ha pienamente corrisposto, fin dai primi tempi in cui andò in \'i ~o re, alle spera uze del iegisla tore. Moltissimi individui, infaui, divennero fra ncesi eone nati in Fran cia da uno stran1ero natovi egl i stesso : degli stranieri ai quali la legge altrihuisce In qualità di francesi con facoltà di ripudiarla pochissimi sono co loro che la ripudiano: e assai num erose ed ognot· c~escent i so no in veee le dichiarazioni fatte in nome di minori per nsSJCnrare loro in modo delimtivo la quali t~t di francesi e ie domande direue a conseguire la nazionalità fran cese (·l) : sicchè può dirsi che la nuora leg~e sulla nazionalità, coordinata colla legge militare del O luglio '1889, ha in una certa mi sura contri buito a mantenere salda la potenza militare della Francia non ostante la clirninu:t.ione verifìcatasi nella sua popolazione nazionale. Ed a prova di ciò credo bene di aggiungere qui il seguente prospetto, cbe ho compilati> in base ai dati risul tanti dalle relazioni al. ~I inistro della giustizia in francia :;uNii effetti della leon•e nn del 26 ~1u g no •188'l per gli anni 1889 e ·1890 (2) . ~
{i) S·mMLER, studio Sià citato. · (2) Ved i il Jom·n de tl!'oit intemCll. p?'ivé, anno 1891.
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DELLA NAZIONALITÀ NEI SUOI RAPPORTI COL SE RVIZIO ~ILITARE
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Da questi dati, sebbene mollo incompleti, si desume che nel solo biennio •1889-•1890 per efielto della nuova legge sulla nazionalità hanno acquistato la cilladinanza francese pi tì di 361 23 stranieri. dei quali ben 326 l ital iarÌi maschi . G·iova però avvertire che fra ,qqesti ultimi non sono co mpresi, perchè non se ne conosce il numero> gli italiani elle ottonneì·o la nazionalitit francese nell'anno '1889 sia per obbligo di legge, che in segui tp a naturalizzazione di favor·e : c siccome tr·attanrlos i della pri ma applicazione della legge i primi specialmente devono essere stati numeros i più che negli anni su~:cessivi , parmi si possa calcolare che nel detto biennio siano divenuti francesi più di 6000 italiani ma schi . Sarà poi bene aggiungere, per me)!lio spiegare la efficacia della legge. che dei 486 individui che ripudiarono la qualità di francesi nell'anno ,18DO, ?Wl'tl sollan lo so no di nazion alità italiann.: e che di coloro che nell'anno stesso fnrono naturalizzati francesi, il ;)6 per· cento a v eva no s p o~ato do nne francesi: ciò ch e dimostra essere in Francia frequ entiss imi i matrimoni di str<l!Ji eri con donne fràncesi . * *,. Le cifre che ho più sopra riportate bastano a dimo:;trare quali conseguenze abbiano le disposizioni della legge francese nei rappdl'ti con le altre nazioni e specialmente nei rapporti coll'Italia la quale è fra quelle che alla immigrazione straniera in Francia danno il maggior contin gente. Ma queste conseguenze diverrebbero più gravi ancora ove il governo francese non volesse recedere da un'altra decisione da lui presa recentemente ci rca la interpretazione dell'articolo 8 § 3 già citato del codie.e: io for7.a del quale egli vorrebbe ritenere frances i senza facoltà di opzione, non solo i lìgli nati in Francia da padre straniero nato,· i egl i stesso, ma anche quelli nati da pAdre stra· niero nato altrove ma da mad re ::trani era nata in Fnmcia, e considerare inoltre _:._per accrescere gli eO'etti di tale i-nterpretazione come una straniera nata in Francia la donna di origine francese
228 DELLA NAZlON.ALIT,Ì. NEl SUOI RAPPORTI COL SERVIZIO MILITARE
natn colà e divenuta poscia stran iera, a senso dell'articolo -1 9, pe'l' aver sposato uno strani ero. I soli argomenti che i comm entatori della le~'~!!'e dei2G naiu~'~n o 1889 r>.. " hanno addotto a sostegno della interpretazione anzidetta (:1) sono i segLlenti: che la espressione di wto stmniero adoperata dal § 3 dell'articolo 8 ge-nus masculinum complectitw· et {oemineum, sicchè pu ò si;.;nificare tanto nno stmniero quarHo 1ma straniera: 2" che tenuto conto delle ragion i per le quali In legge dovette essere emanata, la interpretazione di cui sopra sembra conforme alla intenzione del le!!i~ la tore. Quanto al governo francese, è certo che sulle prime era assai dubbioso circa il fond amento giuridico di quella decisione . In fatti, non solo dallo stud io già citato del dottor Sternler si desume che nel 1890 il mi nislero della giustizia ?'iteneva pl'lLdente di 1'estrinyere t' a7>pliwzioM dell' a1·ticolo in pa1·ola';1l solo padre fino a che la quistione non fosse stata 1·isoluta dai tribunali: ma consta anr.i che proprio in quel torno di tempo fu, come straniero, radiato dai ruoli dell'esercito un tale Hess - nato in Francia da padre straniero nato altrove e da madre nata francese in Francia ma cìivenuta stran!em pel matrimonio - quantunque ,egli allegasse di essere fran cese in forza dell'articolo ·1 della legge 7 febbraio '1 85 ~1 , vigente allorchè egli aveva compito il 22'' anno di età, che disponeva essere fran cese il (t,,qlio nato in fì'~rancia da uno stranieronatooi egl·i stesso (espressione che secondo lui doveva riferi rsi anche alla madre) se entro l'anno dalla maggiore etit non avesse dichiarato formal mente - ciò che egli non aveva fatto - di voler rimanere straniero. Però la decisione desider·ata dal goveruo francese non si fece attendere a lungo : perchè il IIess, appunto, si rivolse al tribunale della Senna, il qaale, con sentenza del 7 febb raio '18f.H (che, i n seguito a ricorsi del )linistero, fu poscia confermata dalla Corte di appello di Par·igi con sentenza del 2 giugno ·189,1, e dalla cassazione con altra del 7 dicem bre successivo) di chiarò il suo recl amo fondato e riconobbe perciò essere egli cittadino francese.
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(t) Vedi Stemler, stu<liò giti citato: c nel Bttlletin de la socielé de l~gislali.ot~ comparee, ~88.2, pag. 27·1 Il seguenti, le ossen-aziooi che al proposito sono state fatte in ''ario senso ìlai sigg. Louis Rcnault, Bufnoi r, e r.ogordan .
DE LLA NAZLONALI'r,\ NEI SUO I ltAPl'ORTI COL ·SERVIZIO MIL ITARE 229
In seguito a ciò il ministero, ritenuto che l'espressione sopra riferita dell'articolo ·l della legge del 7 febbraio 181>-1 fu testualmente riportata - sebLene con effetti diversi - nell'articolo 8 § :l del codice civile modificato, venne nell'avvi :;o che il gi udicato anz.idetto della Corte di Parigi possa applicarsi anclte a quest'ultimo arti co lo: e perciò ora ricusa di accogliere la dichiarazione di rinunzia alla nazionalità francese per parte dei figli nati in Francia da padre straniero nato altrove e da mad1·e nata stran iera in Francia oppure nata colà fran cese ma divenuta straniera pel fallo del matrimunio. Questil decisione però non deve r itenersi definitiva, perché la sentenza sulla quale si fonda non solo si riferi sce alla legge del 7 febbrai o 185 l ora abrogata ed inoltre e~;;en zialmente di\•er·sa da quella vi;;:ente, ma fu anche emanata in piena co nformità del desiderio manifestato dall'interessato di essere riten uto francese: ciò che consentiva al magistrato di dare alla legge una interpretazione assai più larga di quella che )!li ~a reb be stata concessa se si fosse trattato di imporre, in base alla disposizione controversa , la qualità di françes i ad indiY idui che volessero invece conservare la loro originarir1 cittadinanza estera. Perciò nell'interesse dei nostri nazion<~li che si trovano in quella posizi one speciale, io es porrò alcune considerazion i pt:r le quali , a mio avviso, la decisione in esame non è con for me alla le g~e . 1
... * * E anzituuo, che la espressione eli ·un {rancesc U:)ata da questa si riferisca tanto al padre quanto aUa madt·e, parmi non si poc;sa sostenere, e ciò per diverse ragion i: ,,. perchè nel caso in quistione la madre essendo divenuta straniera pel fallo del matrimonio, deve essere qualilìcata, secondo lo stretto val ore giuri dico dello parole, non come una Sl'rame1·a nata in [i'1·ancia, ma come una donn(L che ha pe1·dnto la qualitd dt francese : espressione questa che la legge adopera infatti quando lo crede necessario (articolo -IO); 2° pe1·chè la espressione di cui sopra non è usata soltanto nel § 3.dell'arlicolo 8, ma si trova ripetuta anche negli altri paragrari:
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DELLA NAZIONALITÀ NEl .SUOI RAPPORTI COL SERVIZIO ~IIL!TARE
e cioè nel § 4 il quale avrebbe la identica portata tanto se si i·ife- . i'isse al solo padre quanto se comprendesse anche la madre, e nel § l cbe dichiara fn~ncese senz'al tro « ogni individuo nato da nn francese in Francia o all'estero ». Ora, nessuno ha mai pensato che eon quest'u ltima disposizione il .legislatore abbia inteso di imporre la cittadinanza francese al figLJ nato all'f.sLero da madre francese mn da padre straniero , ovvero nato in Francia da padre straniero e da madre francese nati entrambi altrove : essE'ndo a questo riguardo cont:ordi i comrnent.at.ori nel ritenere che, conformemen1e al precetto patrem liberi SUfl~untn?', è la nazi onalità del padre che nel matrimonio determ ina que lln del figlio : e quin di non si comprenderebbe che un diverso valore venisse dato a quella espressione nel caso del § :] dello ste:sso articolo : 3° perchè negli articoli che la legge voleva si riferissero tanto al padre che alla madre, questi furono designati entrambi espressamente (nell'articolo ·1 O, ad esempio, è detto: « il_ lìgl io di paren ti rlei qnali uno ha perduto la quali tà di fran cese, ecc.»: e nell'articolo •12: « diven~ono francesi i figli minori di tm pa- · d1·1~ o di lLna maclTe ecc. »): sicch é il non essere la madre citata nell'articolo controverso signitica che questo si riferisce al padre soltanto. D'altra parte , per quanto la legge del 36 giugno ,IR89 non abbia voluto essere che una legge di puro tornaconto ed espediente intes1t a porre riparo con mezzi eccezionali ad eccezionali inc.onvenienti, dal complesso ([elle :.ue disposizioni si desume l'iruendim~nto di ri5peHare sempre l'unità della famiglia dello straniero residente in Francia: a meno che, bene inteso, qualche membro di essa non voglia egli stesso staccarsene dichiarando, con atto liberamente compito, di voler acquistare la cittadinanza francese. Né a questo principio fa eccezione l'articolo in esame col di chiarare francesi senz'altro gli individui che nascono su l suolo francese da famiglia che pure essendo domiciliata in Francia da due generazioni abbia conservato l'or·iginaria nazionalità estera: perch0 questa misura fu concordem(:mte gi ustit:cata colla presunzione - della quafe ncin si può a meno di riconoscere il fonda-
DELLA N.AZIOi'\"\LlT.~ NEI SUOI HAPPORTI COI,' SERVIZIO MILITARE . 231
mento- cbe pure essendo rimasta. nominalmente straniera, quell a 'famiglia de\'e in realtit aver conservato cosi pochi e deboli vin-coli col suo paese di Ol'igine, laòdove tanti obblighi moral i e tanti interessi l'uniscono alla Francia, che l'imporre la nazionalità francese al figl io t:he nasce in quella. condizione non por·te:.. ,rehbe nèssun pregiud izio all 'uni tà della ramiglia. Ora, prrchè il § 3 dell'articolo 8 potesse riferir:>i anche alle madre, sarebbe necessario dimostrare che secondo il concetto del ·l~gislatore lo straniero ehe sposa una francese debbn, pel solo fatto di tale matrimonio, r·itenersi sciolto da ogni legame con la sua. patria. Ma il legislatore non solo non ha àctto ciò, ma ha anzi affermato precisamente l'oppo,;to con l' articolo '19, disponendo che « lcL donna francese che sposa ?,mo stn1nie·1'o seyue -« la condizione giul'idica di s110 marito, a meno che il matri(( monio non le conferisca la nazionali tà del marito, nel qual caso ·« ella r imane francese . » Sarebb,e, dunque, presumibile che dopo di avere, per rispetto alla unità dell a. ramiglia , svincolato dalla nazionalità francese, ' nella quale pure è nata , la madre, la le)!ge ubb ia poi vo luto òi:Struggere questa st.essè\ unità di famiglia nei rapporti del figl io il quale, nascendo da genitori stranieri entrambi, ha con la Fran· :eia minori vincoli della madre? .Ed ol tre a ciò è necessari o por mente ad un'altra circostanza : -è cioè che per l'articolo ,19 ora citato la fr<lncese che sposa tuio straniero perde la qualità di francese solamente nel caso eh e la. legge del marito le conferisca ipso .f'ure, p el fallo del matrimonio, la cittad inanza di lui . Sicchè ove l'articolo 8, § 3 dovesse interpretarsi secondo hn creduto di fare il govemo fran -cese, da tale interpretaz ione verrebbe questo assurè.o : che di due - figl i nati en·trambi in Fraueia da padri stran ieri nati altrove che abbiano ' spo::;at. Q d ne donne francesi delle quali una sol tanto abbia perdulo la qualiti:t di francese , sarebbe fr·ancese solamen te il fig lio di que.st' u!tima il quale sarebbe nato da genitori entrambi stran ieri : mentre l'altro, che sa rebbe nato bPnsì da padre straniero ma del quale là madre ~archbe rimast<l francese, e che perciò dovrebbe es.;ere as;ai più dell'alt ro vinco lato alla Francia, sare.bbe strani ero : non potendosi a lui applicare l'articolo 8,
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DELLA NAZIONALI T.~ NEI SUOl RA PPORTI COL SEIIVIZ!O MlU'l'A HE
§ 3 dal momento che dei suoi genitor·i nessuno sì troverebbe . nella condizione di straniero nato in Francia. Ma vi è ancora, n sostegno della mia tesi, un altro argomento d'i importanza ben maggiore, il quale dimostra in modo non dubbio che gl i ind iviòui che nascono nella co ndizione anzideUrt cado no sotto l'applicnione non già del § 3, mlì de'l § 4 dell'articolo 8, e qnìndi hanno la facoltà di rìnuncìnre, nei modi stabiliti dalla legge, alla nazionalità fran cese. Infatti l'articolo 'l H sopra citato aggiunge , nell a sua seconda parte, che la donna che col matrimonio è di venuta stran iera, può ricn perare a date condizioni la qunlità eli francese -c quando« il matrimonio sia sciolto pe1· la morte del marito o per divor« zio : » e che nel primo caso « la qnalità di {'ranoese può M« .<rM·e concessa collo stesso rlecreto di reintegrazion e ai figli ?ni« nori in seguito a domanda della madre. » ()uesto articolo è il solo della legge che regoli la sorte della fami glia dello stranie1;o che sposa una francese: e siccome esso non fa. qnanto ai Ogli , nessuna distinzione fra quelli che nascono in Francia e quel li che n,ascono all'estero, bisogna ammet tere che si riferisce tanto agli un i quaiHo agli altri. Ora , mentre il fa tto ch e per esso la madre può ricuperare la qualità di francese tanto nel caso dell71 morte del marito che in caso dì di vor·zio, laddove il figlio può pel fatto ddla sola madre ottenere la qualità di francese nel primo solta nto dei detti casi è nna nuova eri ancor più manifesta prova che il legislatore ha voluto rispettare l'unità della famigli a e quindi far sì che il figlio debba in ogni caso seguire la condizione giuridica del capo di ess·t: il fatto che la legge dice espressam ent e che nel easo anzidetto al Oglio pnò, duran te la sutt minore età, esse1· concessa la citta(linanza {1·ancese pe1· deoreto di mostra all' eYidenza che eg li non nasce francese vero e proprio - chè in tal caso quella dispo:> izione sarebbe priva di valore - ma stranier·o vero e proprio, ovvero fra n.::ese colla facoltà di rinunciare alla qualità di fra ncese, secoudo 1~he la sua naseita abbi a luogo al l'e~ te ro - oppure in l<'rancia.
D.ELLA NAZION ALIT,\ N EI SUOI RAPPOR'l'l COL S!;;RVIZlO l\1jLI'l'ARE
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Quesro stud io era gia s tampato quando mi è caduto. sotr.'occhio u q articolo rlel giofnale francese L' Aven·i r militaiu relativo a que-s ta quistione. In esso - uopo esSI'rsi àccennato che la sentenza della Cassazione di Par·igi stabilisce una nuova giurisprudenza, giacche fino a questi ultimi tempi la nazionalilil del padre nella determinazione di qnella del Oglio aveva un V(tlm·e p·redomìnante e quella della madre em un elemento considm·a&ile sol qnando rosse sconosciutrt qrtella del pa.d·re, e che essa ha incontratr> nella sua applicazione alcune difficoltà ed ha in certo qua l modo commosso la colonia stra.niem- si ag-giunge : • Qu(•s ttt ;;en tenza, appli cata attualmente • dall'amministrazione, h~1. un' impo rtanzn. ca pitale in materia di leva. l rtfàLti, la. rnag• gio·r ptwte degli st?·anie·r i na.U in Fmncia sono lìgli di madre francese di origine • che ha perduto la nazlonal itiL per f<ttto dci suo matr·i monio ('Oll uno stranie ro, o di • madre eli origine straniera ma nata in Francia. Fi no ad oggi, veniva loro· app l i(:ato • sia l'art 8, § 4, sia l'art. 9, § i de l 1:odice civile modinc.ato: d'Ol'a innanzi essi sa« ranno considerati come francesi, c in ques ta qualità saranno obb liga ti al ser vizio • miljtare. Questa giul'isp ruden7.a ha <lnto luogo a p r otl!ste da parte di dive!'Si gove?'l~i « sh·aniel'i che ne cons iderano l'applicaz ion e coma contraria alle convenzioni. ln at• tesa, il ministro della guerm l"t deci:;o che i giovani ai cruali si riferisci~ 1 ~1 deci• sione della Cassazione sai'Ctnno inscritli sulle liste di leva. della classe i892 : ma • siccome il Parta·m ento c chian;ato a decidere circn m; rwoge/.lo di legge ?'etativo ai • giovarti stessi , essi pot.ranno, alla pubblicazione del!e liste rli leva, o:h iedere di e;;• sorne cancellati, prodncendo i documenti necessari per stabilire ch'essi sono s rra• nleri, ed inol tre gl i ~.tti di nasdta lot·o, dei loro genitori e del loro :lvo. Appenn il • Pa1·ta.mento si sani pronunc iato, ·ve,·ra i/.elibel'ato sui deUi reclanti •.
L'articolo non dice, e la scarseaa rlr\1 tempo non mi ha consentito il' infonna rmene, in q\lali tenn ini quel diser;no di l<'gge sia concr;p ito . Hiconoscerehbe esso for;;e che i giovani che cadono sotto l'ambigua dispos izione dcll';u·t. 8, § 3 del codice civile modificato, possono comorvare l'tlster·a cit tadi nan 7.a del padre loro'! Oppure, ll"r ta gliar corto ad ogni questione, si vorrebbe imporre loro, per esp ressa diSJJO>izione rli . lel(ge, la nazionalità francese? Con nn disegno di legge iu quest'u lt imo senso il governo avrebbe implicitamente riconosciuto che la decisione in esame non' sarobhrl ronrlata sulla legge attuale, e t.iò avrebbe don1to consigliarlo a (:o nged<tre fla sotto le anrii, in attesa delle riso luzioni del Parlamento, quegli stranieri che furono arruola ti finora in forza della giurispn1denza stessa. Siccome non const.~ che qu~s to sia staro fatto, e dato sperare elle il progetto sia concepito nel senso pili benigno, tanto più che diversamente la francia si esporrebbe. a proteste da [>arte dei gover ni stranieri ben pilÌ: fondate e più g1·avi di quelle alle qual i I'<Hlicolo accenna. Ma la contraria ipotesi non r\ esclusa : perché, secondo il dott. Stemle.r, era propri? il governo francese che nel !89!, pur non volcnrl o assumere la iniziativa del provvertimento piu rigoroso, desiderava che la questione venisse risoluta dai tribunali nel senso poscia ammesso da lla Cassaz ione, e quindi non sembra mol to probabile che, intèrve~uta tale t:isoluzione, abbia cambiato in tenzione. In tal caso, quanto ~aremm~ lontani dai tempi in cui il governo francese sperava e tentav:~ di fnr trionfare anche in America i principii liberali del suo vect:lliO codice, c, per evitare conflitti in'terna'zionali, si dimos trava persino disposto - como dice il prof. Cogordan - a renderli
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235 DELLA NAZIONAI,I•r,Ì. NEI SUOI RAPPORTI COL SERVIZIO llliLITARE
ancor più miti con l'accordare ai f..anc.esi nati in paesi dove vigeva il criterio del jus soli lo svincolo dalla cittadinanza francese l Il regresso sarebbe tale, che si farebbe ritorno senz'altro al principio in vigore ' prima della pubblicazione del codice del i 804. (teoria di Pothier), pel quale, come piti addietro abbia m visto, erano francesi tutti coloro che nascevano in Frant.ia, non importa se òa genitori stranieri, cd oltre a questi . tutti i ligi i di francesi nati all' estero. Quanto pou·ebbe giOI'are alla Francia di avere nel suo esercito tantì soldati stranir.ri tli ratto e di wore, non spetta a 1110 eli investigarlo. Ma considerando la 0ntità. del d<tnno t~he ne deriverebbe a noi, non po~so trattenermi dall'accennare alla possibilità che u rHt disposizione cosi gravosa venga introdotta nella legislazione francese, nella speranza che si possa trovare il modo di scongiurare questo ()ericolo.
IL CHI LE ( Conlimtazione, vedi nume1·o
(Conti?wa)
Dott.
precedente}
ANoHEA ZENDRINI.
CAPO I.
La conquista del Chile. Pteliminari della conqnista.
La prima nozione distinta degli Stati rivieraschi del Pacifico nell'America Meridionale si era avuta da l viagg io di Vasco ~unez de Balboa nel ·l i) ·! :(, quando questi, attraversato l'istmo di Darien, ·vide dinanzi a sè le immense distese acquee del Grande O!~eano ed udì parlare di un paese ove i potenti mangiavano in vas i d'oro. La prima spedi7.ione regolare a sud di Panama fu tentata nel 1J 522 da Pasca! de Andagoya, ma ,non raggiunse che J>orto de Pircos, estremo limite già ·raggiunto da Balboa. Nel ·l 524 i risultati della conquista romanzesca del Messico invogliarono alla deGni tiva ricerca del paese dell'oro tre uomini già noti per la loro vita avyenlurosa: France:;co Pizarro, Diago de Almagro e l'ecclesiastico Fernando de Luque. Prevalendosi delle discorclie fra gli eredi d i Huayna Capa c, In cns del Perù, del terrore che ispiravano le nnove armi ed i cavalli, con combattimenti gloriosi e con ignominie inaudite, quali la crtttura a tradimento dell' inc;< Atahnallpa in un convegno di pace, Pizarro
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IL CHILE:
ed Almagro, nell'anno 1534, erano padroni della co~ta del Perù, e dell'altipiano Boliviano; Lima, Truxillo erano fondale; Cuzco stes~a , capitale degli Incas, il l i> novembre 1533, bE'nchè di l'esa dalla immensa barriera dei suoi altipiani era Ciiduta; Fernando Pizarro , fratello clel conqu istatore, veleggiava per la Spagna per rendere conto al suo sovrano dell'immenso regno, ~.: Il e dieci anni di fatiche avevano eonquistato al la corona di Spagna. Alla conquista del Perù tennero ben presto dietro dissa pori, oclii , divisioni fra J:>izano ed Almagro; e di più, alla naturale diveruenza di interessi ' si ag"iunse una questione grave di giu rin n sdizione. L'imper<ltore Carlo V, grato agli anentnrieri della ricchissima conquista, aveva nominato Francesco Pizarro marchese di Atavi llas, governatore del regno della Nuova Cas tiglia, ponendo so tlo la sua giurisdizione tutto il paese situato a duecento sellan ta l e~ be al sud del fiume d1 Sant'J ago (11° e '20' di latitudine nord), e concesso al maresciallo Diego de Al magro i i governo della Nuova Toledo, cioè di Lutti i terrer.i al snd del lirnite sop 1·~clello . Dall'esalla misura di que:;to confine dipendeva il possesso per l'uno o per l'altro di Cuzco, importantissima sovrn ogn1 altra ci Uà. Ai malumori che stava no per degenerare in lotta armata, pose fi ne momentanea un accordo sottoscritto il 12 gi ugno l 535 n Cuzco stes~a. documento importante, il cui original e sussiste tuttora negli archiv i di Simancas. }fentre si attendevano le lettere patenti da lla Spagna a conferma delle noti1.ie ancora non precis.e su cui era hnsa to il co mpromesso di Cuzco. I'Aimngro bandì la spedizione ùel Chile. Un gran numero d' uom ini att ratti dalle maniere popolari, dalla larghezza nello spendere del maresciallo, cnnisposero a quella chiamata, speranzosi che quell'impresa dovesse ri uscire ancora più frutti fe ra di quella del Perù . [n quell'epoca una notevo le ignoranza regna v:~ fra ~ li Spagnol i !'Ulle regioni più meridionali dell'Ameri ca, i Peruviani stessi poco ne sapevano e poco ne volevano dire, quantunque il Chile e i paesi con esso confinanti ad occidente facessero nominal mente parte del la provi ncia degli Incas. deua Collasuya (paesi
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del mezzodì); questo dominio nominale non erasi però mai esteso cb e fino al Rio ~l atlle un po' a suJ dell'odierna Concezione. La sovranità effettiva !imitavasi di l'allo al margine settentrionale del deserto d'Atacama da. un lato ed alla regione sor. gen~ifera del Colorado dn ll'allro della catena andina. Una specie di principe fennatario instal lato in seguito alle scorrerie guerresr:hè dell'Inca Jupanqu i nel la provincia ù l"fl detta del Coquimbo, slal'a a guardia contro le popolazioni sem ibarbare che rumoreggiavano sul ~Iaule col nome di Purumauca::, Antulli ed nl tri. Una lunga strada militare, gigantesco lavoro di cui og~idi si osservano ~.:on meraviglia le Lrac~:e conduceva da Cuzco per la valle dell'Uru bamha e il passo di Huancna alla costa occidentale del Lago eli Titicaca; (juindi passando ai piedi del giga ntesco cono del Nevado di Sorata si ridu ceva ad oriente del lago di Aullaga per arrestarsi nell'arido pi<~n o ro Despoblado e nel P o t o~i, deserto •·i cchi s:-;imo d'argento, che corrisponde a oriente della Cord igli era. al deserto cost;ero di A ~ac:1ma. ~OTA.
Di questa strada, interessante m"numcnto tli una civilt;l :womrlat·sa, ecco come parla Sarmieuto che la vide OP. ! 1350 n che ne nrerisce nella sua llelacion de la succssion Y gobierno de las Yucas, seno re.< nntura le:; que fuerou de las prol'incias de l Pt~ rù, citati) riai Prescott, e d tP. IJll i l.rad uciamo letteralmenlc: • Una tlelle co:e çh0 mi ha mar;~io rme nt.e maravigl iato, contomp lando o Grnmi rando le coso rli ques to regno, fu il pc:ns:tr•: t:ome ed in c:he modo fJOtorono farsi sl.r'ade r.osi grandiJ e quanti uomini furono ncc0sssat·i per csegnil·lo e con quali rcrnnnenti eri utensili si poterono traforare i rnonli e riempire le val li per avr, ·le in cosi buono stato come sono, poiché mi paro che Stl l 'luotJeratore ordina.~se eli faro un'altra strada reale come quella chi\ va da Qniro a Cuzco c quell;t che sale da Cur.co per :tndarc nel Cb ile, certamente credo che tutto il suo tlotcre non otterrebbe opera simihl :1 quell:t ordinata dagli lnr.as . . . . . . . . . queHe strade raggiungevano la lu ughezT.a di t600 le;;be (") tutte per serre cosi elevate e spa,.t:nlose ~Ile da alcune parli guard:wrto ln basso la vista si perdcm e alcune di queste serre erano cosi erto c dirupate che occorse scav~t·e in ptetra viva la str:vln; in ~lt.ri luoghi aveva salilr •:osi n~prc e ripide che bisognò costruiriJ s(:<tlinatl! H riposi per le rer5one; in altri luoglli vi cra11o morti di neve c valanghe molto lcrrihi li . • Coloro che leggo no qncstn lihro c so no slati al Perù, pensin o nIla stm·da rl a Lima a Xauxa per le sr.rre rli Guay:Lcoi ra o por le 1nontagne nevose di Pnvacaca c testimonioran llo che è più meravigli oso ctuanto hanno visto di quant o io st: rivo. (") Lega spagnur1b da ~ 7 '/ 1 al gr~do - (circa 6500 metri).
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Almagro a preparare il passaggio al corpo di truppe della spedizione che si form ava, inviò tre Spagnuoliedue Americani : Paulo Topn, frnt ello dell'Inca \lanco t:apac che Pizarr·o ll.\'eva po:o:to sul tron o pemviano dopo l'eccidio di Atnhuallpa o la morte di Taparcn successore di quest'u ltimo, e Vill ac Amu, gran sa~er.dote peruviano. Un primo dista ct:amenlo eli 150 nomini sotto ~l i ordin i di un Snavedra segui da v i~ in o i messi. Alrnagro i·imase indietro per riunire nuove reclute, ma prima di avere completato le sue leve pa rti (aprile 1535) timoroso che Pizarro rompenòo i patti profittasse della piccolezza delle sue forze forse per assal irlo; il re;; to dell e truppe doveva segnire appena organiualo ('l). . Durante la prima parta del -suo viaggio Almagro approftuò del la grande strada degli l ncas, ma avvici nandosi alle fro ntiere del Cbi le, qu ella strada ce:5snva. La ~,ua marcia intenotta allora da Lu tti gli ostacoli prop1·ii della montana peruana di,'enne presto penosissima : burron i profondi (qneln-a.das) sui eu i fianchi serpeggi:1110 sen tieri slrettis:simi tracc iati da i llamas se lvagg i ~ fi umi c~ he b:dzano in cataralle spaventose ; foreste vergini; interminabili desolali pianori ove manca w~ ni vegetazione. Si giunse cosi all'a ltipiano del Potos i nel pae~e dei Chanr,as; la piccola truppa (fra portato ri e guerr-ieri circa 1000 persone) daYa )!ià segni di stanchezza e minacciava di sciogliersi se an cora per qua lche tempo si volesse sce ndere veno il sud. Alrnagro decise allora di lasc iare quella regione iu ospi tnle e diri gersi verso la costa valicando la Grande Cordigliera. Ci è ignoto il passo nel CJnale si cacciarono gl i esploratori, ma dall' insieme delle memorie co ntemporan ee può desumersi che il valico prescelto fu !J nello che sta fra la P. {,;\ del Vento e la Sierra·nnsa, sotto il 30° parall elo di la titud ine meì'id ionale. Giunti alle regioni elevate del Copiapò ove si separano i bacini (·! ) Conq uista i pohlacio n d el Pc rù (M. S. dell:t bib lioteca di Simttncns): El Allclaut.a·lo Al magro despucs quc se vide en cl C11~co descarnado rle su jcnta tcrmi o cl marquez non lo prendics. . . . . i dieccn que J>Or ser aviS3.do dello tomo la posta i se fue al puohlo de Paria donde cst;1va su ca(Jitan Saa1·edra.
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del Plata e del Colorado, il freddo divenne intenso , sì che molti vi perdettero la vita o l'uso delle dita o delle membra. Al freddo si aggiuuse la fame poichè nelle so litudini Andine improprie alla vita 110n es iste altro an imale che il condor e non allignano che pochi licheni. La strage maggio1·e avvenne negl i Americani che seg uivano come portatori e si di5se che in quell a mUJ'<lVigliosa marcia di 2000 ch i. lometri ci rca duemila indiani e centocinqunnta Spagnuoli perissero. La fame giunse a tal pun to che gli American i mangiavano i c:adaveri <.lei loro compagn i e gli Spagnnoli quelli dei loro cavalli. Appena cominciò la discesa i portatori mancanti si sostituirono inca tenando tolti i nativi eire si incont ravano attratti dalla maravigliosa vista di quella truppa ixnola. !;li stenti ptlrò rendevano pir't crudeli gli Spagnuoli, le posadc indigene e tntti i ricoveri venivano bruciati, ogni genere eli provvista derubato ed una lunga traccia di del itti seguava il primo passaggio delle truppe di Almagro sul versante occidentale dell e Ande cilene. Finalment.e venne raggiunta la media vall e deli' Elqui (presso n poco dove og ~ i lioriscono le maggiori miniere di rame cilene) e colà si riposò AlmagrcJ colle sue truppe rieevendo dai nativ i do ni di oro e di argento consi derevoli, e cl i ~tacc.ando un nfTiciale a rico. noscere i terreni ver·so sud. l)pco dopo l'n raggiunto dal rimanente dell e forze comandale da llod rigo Orgonez, avventuriere che mili tando come inse<! na nell'armata. del r.onlestabile di Borbone aveYa pt·eso parte nl fa moso :;aeco di Horna e di recente dalla co rona Spagnuola in rremio dei suoi snrv i ~ i creato ma resciallo eli quella ~u o va Toledo eli cui si afrrellava ora alla conquist:• . In qnclla circo~l anza ebbe Alma.gro il ln·evetto rea!eche gli confer iva i nuovi poteri e se~ nava h sua giu ri sdizione. TI tenore di quesw d0cumenlo eccitò i soldati :>tanchi di marce di sast J·o~e e poco profittevoli . Cuzco, essi dicevano , era compre::o senza dubbio nei limiti della Nuova Toled.o e1l era meglio rermarsi l;\ c~ ll e errare in quei deserti. Dopo due mesi rito rnò l'ufficiale mand ato in esp lorazione nella regione meridion~le del Chi li. 16 -
A N/iO X XXVI II.
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Quesl'nffìcia le, :1iutato dal terrore che inspi rava ai Ci leni la vi sta del cavallo , an imale sco nosc iu to in quei luogh i e lo spetta colo novissimo del le armi da fuoco, si era spinto finn al Rio Maule nei pressi di Talca . Là gravi diflìcoltà si erano inco ntrate negli abitanti indigeni non mai stati as so~gettali a~li Tncas e che liberi vivevan o dandosi il nome generico di Arauco od Araucani. l i paese però non e1·a ricco di oro , e secondo il dett'> di un cronista cont emporaneo, « [ como non le pa1·ecio bien la tierra por no ser qnajada de oro, » i soldati vollero assolutamente retrocedere. Vinta ogni re:>istenza di .~! magro fu ordi nato pertanto il ri torno verso i l Peni . Le dif(icoltà. della via tenuta nell'nndata fecero ritenere migliore partito adottnre ora la strada della costa attraverso al deserto di Atacama, di cni e1·a nota tultavii\ l' inospitalità. Oggidì ness nno intrapreuderebhe un simi le viaggio r.on un grosso corpo di trn ppe, ma ' gli Spagnuo li d' allora avevnno una forza erl uno :;lan cio veramente mirab ili , al punto di giustifica re il detto d i liel'l'el'n (.Histor·ia generai de las Indias) : che essi combattevano i1Hlill'erenternenle «con !os enem igos , con los - elcmcntos i co n la hamhre. n Le precauzioni maggiori consen tite dalle circostanze furono prese .. si manda rono in precedenza Ind iani a scavare pozzi, si caricarono gran nu mero di llama con otri pieni d'acqua e In colonna si avviò lentamente . Però i llama non adaui al clima caldissimo morirono, gli Indi ~1 n i solto la direz ione di 'Villac Amu incà ricati di preparare la strada fuggi rono ai monti chiamati alla grande rivolta iniziatasi allora nel l'erù. Gli Spagnuol i stremati di fo rze, assetati, s(ì niti riusci rono ancora n perco rrere :300 chilometr i nella più squallida solitudine sotto i raggi cocen ti del sole tropicale senza refri gerio e senza incontrar(:) un oasi di \'erdura. In fi ue traver;;a(.o la terribi le zona, seguitando la costa per lquique e Tacna, ~ i r idus>e Almagro ad Arequipa· e traversata la Cordigliera al pa ..;so di Pu uo si trovò di nuovo sul Titicacn, ove apprese be n strao rd in ar· i ~ notizie .
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Manco Capac sfuggito alla prigion ia di Pizarro aveva in nalzato lo stendardo della liberazione cd una sollevazio ne genende dei Peruviani era scoppiata. Un esercito numero!>o, disciplinato e coraggioso di costoro a\'eva assediato Cuzco difeso strenuamente ila un pugno di Spagnuoli. Fra le truppe di Almagro e quelle dj Manco Capac si impegnò batta~ lia ~uii'Yucay; i veterani del Chi li henchè assaliti di sorpresa da ·15,000 [ndinni li posero in fuga c ne menarono tale strage che l'Inca dovè abbandonare Cuzco . A questo punto In conquista del Chili ven ne completamente abbandonata: la rivalità pel possesso di Cuzco impegnò in una guerra civile Pizarro ed Almagro, qu esti si impadronì di Cnzco (5 nprile '1537), vi fece prigionieri Fernando e Gonzalo Pizarro. Contro lùi n1ossero Alonso de Alvaraòo e Xn uxa con un corpo di 500 cavnlieri, scontratisi sul Rio de Aba ncay vi ebbe la peggio Alvarado , eh& dovette arrendersi con tu tto il suo co1·po. P iz ~r·r·o ricevuti rinforzi da Panama si chi1r se e rallorzò in Lima; Al magro ~ce:;e per la valle di Chenita all a cos ta. l i trattato di Mala (rlCll'embre '1037) pose tregua per un momento alla guen a. Pizarro ne approfittò per r·nfforzarsi , rompendo improvvisamente le ostilità e, facendo inseguire dal fratello Fernando l'avver sar io che sorpreso si ritirava, si trovò ben prest o nei pressi di Cuzco. Almagro ammalato e sfinito lasciò il comando delle truppe a quell'Orgonez che fedelmente lo avE:va seguito nel Chili, e questi presa posizione a Las Salinas a circa 3 chilomet1·i a occidente della città vi fu battuto {'1). (l) La battaglia di Las Salinas, una rtelle piu Cllratterlstichc rlcll'cpoca e la. prima regolarmente combattuta fra eoropei nel nuovo mondo c stata benissimo narrata dal Préscott nella sua oper a magistrale, Sto1·ia detta conQttisfa del PerÌI·. Quantunque estranea al nosl ril lavo ro crediamo convonicute dare qui In trad uzione di rtu~l racC0nto. ' La PO>i7.ionc di Las Salinas prendeva i l wo nome da alcuni scavi fatti nel suolo Per la preparazione tlel sale che si tra~ 1'a eia una sor"ente uaturnle si!.uata nelle vicinanze. o La scelta della posizione era poco giurli r.iosa P<lrchu l 'in eg u;Lgl ia.rl za del lerreno contrariava la lilll~t·a azione della C(Wa lleria, che ronnara la rorza principa le llelle truiÌPe d1 Ahnagro. Quantunq ue spinto a. piit ripre:;e dai suoi u!llciali at'l avanzarsi in1·asa C(Hil pagna Or· goner. tenn e la sua posi7.ione come pil1 f;worevqte nlla difesa a ~cndo sul fronte una
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La sconfitta e la morte di Orgonez trasse con sè la caduta di Cuzco, la prigionia e la rr~orte di Almagro, suppliziato colla gar1·ote in C~J. rce re. palud e ed un piccolo fiume che scorre\'a nella pianura. Le sne farle salh·ano a 500 uommi tli ctli una metit !li cav:~lleriJ . J.n fanteria mancava di armi da fuoco e vi sup· pliva con lnnghe picche. Aveva IJ ure sei ralco nclli che •lisposc :11 fianchi •Iella fa:lleria colla ca \·alleria llivi$a in .due sq u~trlroni. · Cosi preparaw atte>c tranqui ll:uncnte l'avanzarsi del ne1r.ico. . Si virtero benlosto le tt rmi forbite e le bandiere degli Spagnuoli sotto glì ordini •li Fernando Pizarro uscire llalle gole delle montagne . .E>si n,·artzavnno in buon ordine ~ lentamente come uomini che risparll\iati nella ma rcia erano ora disposti a comb:lttcre. Travers.1.rono la pianura c si arres tarono al Ilio che CO I>ri\•a Il tronte di Orgonel. Là, sir.come il sole era tra mon t~ to Feruando prese posizione per la. notte ri mettendo all'intloman i 1'azione. La noLlzia di una prossima battaglia si era spttrsa assai lontano e 14! creste dci monti ci rcostan ti erano gucrnite tla. una moltitudine òi indigeni, a\'idi di con tcm111are un o spettacolo in cui chi unque rosse il vincitor.c la sconlltta call•·ebbe sui loro nemi ci. l,e donne e i fanciulli spagnuoli, IJicni d 'ansietà ancor maggior~>, erano usciti tla Cnzco per css~rc te~ timo n i della lotta a morto in cui dei frall!lli e dei parenti si lliSilUta,·ano il potere. . Il nu me1·o totale dei comballcnti cm insignilìcante, hench~ consirlerabi le rispetto a t1ncllo Ono allora Impiegato nelle guerre 11',\merica. Non e tuttavia il numero dei giocatori . .ma la grandezza tlella posta, che dà impo•·tanza 1•(! interesse alla partita ecl in questo giuoco sangui no.; o .ii det:i!Jcra rlel possesso di tln impcm. La nour pa•sò nel si enzio non intt•rrotto nem meno dalla folla che guerni1·a le cime 1:ircostanti. 1 soldati •lei d ue campi nemici, benc hé a. portata eli voce c bend 1 ~ lo stesso sangue co rresse loro nelle vene, non te•ltarono nessuna com uniclll.ionc. Coi1 potente era il h.1ro odio. 11 sole si al lò r<tdioso il sahato 26 aprila 1538. Ma parecchio tem[lo prima che i suoi ragg i rischiarassero la pianùra gll uomini di P1zllrro erano in armi. J.e s11e forze salivano in Lullo a 700 uomini. Erar.o stati riuniti Ila tutte le parti , r,·.no i veteran i di Pizar ro, i compagni di Alonso de Al varado Ycnuti da Lima e gli ultimi rinforz i renut dalle isole, agguerrili da marcie penose e eia molti comhattimenli. I.a :ma ~vallcria era inferiorB a quèlla !li Alma~:ro, ma lo S\'anl11ggio era compcn~ato d;tlla C antoria compl'l'llilcnte u n cOl'(IO d'archibugieri scelti renuti •la San Domi n JO c le cui n l'm i erano eli recente modello venuto dalla Fiandra. J.anc•avano ([lll~Ste , 11alle incatenato di gros~o calibro, gros;;olauc og::idi ma allora, e in m :1110 di gt! ll te (lralì~a a mane:;giarlc, isr rumento distruuore. Pizarro pose auch\!sso In fant.,·i;~ al contro e la cavalleri;Lalle ali, ari UDO S(Jnad ronc prepose Alonso d'Aivar.1 ilo, ten1u! l'altro rer sè o la rante~ia pose ugli orrtini del fr~ tcllo Gonzalo e di Pedro de Va lrlh·ia - il futu ro eroe à'Ar:ul.:."tnin. La mes~a fu rlcrta come se gli Spagnuoli stesscl'fJ per •la rc il co mhatlltnento rl clla fed e, come essi <lit:è\'<HHJ, in vece che ba:;: narsi le n tani nel san(;ue etei lo•·o campa t.ri oti. Fcmandl) arrin)!o ln-c,•cmcntc i solda ti, parlo dello ingiurie rkevutc da Almagro, ricot•dò al \'l)teraui rli suo fratello clte essi avevano conqt.istnto Cnr.co, a quelli d'Aiv(lr:tdo la. rotta di Ahancay c mostrandcr la ca(litale •!egli ln c;:ts scin tillante al sol<', disse loro che hi era il premio del vinciLore. Risposero pas;;.1.ndo con un grido di acclamaztone il fiume. l.'ac~ua non em profonda c la fanteria non ebile difficoltil. a (ll'•' l'll lcre terra; poiché Il suolo paludoso impeolira alla cal'a.llc•ria nemica di anici nar$1. Mentre si n1Wi· ,.,1110 un passo nflla )mlude l'a rtigl ieria II'Orgoncr. cominciò a tirare con ~ncccs~o
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Così peri il primo conquistatore del Chilì , il veterano di cento battaglie, in età probabile di settant'11n oi. Presso i contemporanei le qu:dilà di quest'uomo lo fecero giudicare migliore di Pizarro; esso non ne aveva invero la fredda eù implacabile ferocia, ma a lu i 'ouostava per arte di politica . 11elle prime fil() disordinandllle. GonzaiC• •~ Valdivia si gettarono In mezzo ai loro, mi· nacciando gli uni, incoraggiando gli :~Itri e ri u~cirouo a condurli sul terreno ~olido. ·Gli ar~h i bugit~•·i ~aliti su un piccolo rialr.o :q)l'irono nn ruo•:o viv~t:e sn Orgonez, dispPrd,•nrlo i suoi sold,.li armali di picche e facen do soOr lre r•arec:chio la ca\'alleria. Fra ttttndo Fernando formando i suoi squadroni in colonna, protetto dal fuoco hen nut.ril o passo il fiu mo o raggiun ta la lem• ferma caricò subito Il nemico. Orgonez spin~end o il suo cavallo e riunili anche e~so l due sq ua<lroni parti al gran galoppo .anch'esso. L'urto fu terrih 11c rra ([Ilei t! ne pug:li di uomini snpcrstili di cento combattimenti c la moltitudine degli spettatori in rliani li salutò di tllt grillo di trionfo infernale, che s'inualzò lontano :ti disopra del rumore dell a battagllà li nchi: si perdette negli eelli delle Cordìgliere. Il combattirnanto fu nccan ito. po i ch~ non er:1 la lotta del bianco contro l'Indiano sen?.a diresa. ma dello Spagnuolo con tro lo Spagnuolo; i due partiti si incoraggiavano) col gri do : El ncy y Al magro Oll[Jure : "' Rey y Pizarro, mentre si battevano con un odio a petto del quale l'antipatia nazionalo era un nonnulla, con 1,n odio fortn come i legami di sangue che erano st.~ti rotti. In questo d rnm ma sanguinoso Orgonez si battt; com~ un leone. .\ n ist:lto un ravaliere, che !lgli prese per FPrnanllo Pizarro <ti colore rlclla soprav ves te flell 'armatura, lo caricò n! galoppo e lo rovesciò con un col110 eli lancia. !'ie a~batt.è un secondo della stessa man iera ed un tnrzo che gridava troppo presto • \'itLoria • trafisse colla spada. llla col pito all a visiera da una polla d'a rchi bugio, har~oll ò e svenne; rmentro stava per rimettersi il suo C.~\'allo fu ucciso ed egli, quantunque avesse 1.1otut.o lerar;i dalle statTe, fu sopralfatLo da l nu mero. Si arr~-,;e ad un certo Foentes, che vilmente lo uc-cise con un col110 di daga al cuore. Cosi mori il cavaliere più leale, [liù intre pido e di mente migliore fra qur.lli che 3vevano intraprcs;t la conquista d'America. _Il combattimento durttva. gi~ da tm 'ora e la rorLuna volgeva con traria ai compagni rlt Almagro. Canuto Orgonez s1 accrebbe la co nfusione. La fanteria non potendo 5o-stcnero il fuoco degli archibugieri si rifugi& dietro muri a secco ~parsi qua e là. Pedro di Lenna. tentando in vano di mnnodare la ca,·alleria si spi nse addosso a FcrnamiO' Pizzaro, ((tlt'sli a ~ua \'Oita si vol~e su di lui. La lancia di Fernitlldo trapas;u la gamba '" Lenna, quella di tlu est'nltimo ruppe la cotln di maglia eli 1rernando :li~ 'ombelico ferendolo leggermente. Ma la folla separo ben presto i comba ttenti e nel _ tumulto che seg ui Lennn fu le\'ato d'arcioni e lasr.iato s ul cam po coperti) di ferite. I com r agni d'Aimagro fug:;irono precipitosamente su Cuzco ove entrarono alla rin· fusa coi vincitori. . . . . . . . l. 'azio ne non d urò due ore e pure VI morirono ·circa trecen to per3onc ~ quasi Il doppio furon o feriti, d Fr:t <:onsillerll\'Oie ''isto l'esiguo numero dei combattenti. . .. .. . : . Nelltt fretta rli3ordinata della fuga c del l'inseguimento su Cuzco il campo d~ battagha f\t n.bba nclonnto, ma ru bentosto eovcrto di predon i, quando gli Imllani dJscenilcnrJo da1 monti come avoltoi, si irnpad•·onirono della pianura sanguin osa e spogliarono tutti i cada veri. Si e trovato strano cho gli indigeni non ;~vesscro profittato del loro numero por cader~ sui vincitori estenuati dal combattimento. 1 corpi peruviani mancavuno per6 di cap~, erano abbattuti dai recenti insucces3i. e gli Spagnuoli quantunque spossati ertt no fortificati in Cuzco assai meglio di quello che non fossero stati prima.
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IL CHILE
Liberato da ogni preoccupazione, Francesco Pizarro fece partire Feroando per In Spagna, Gonzalo per la fam osa spedizione sul · Napo e l'Amazzone, Pedro de Valdiviaalla conquista definitiva del Chile. Primn di intraprendere il racconto di questi fatti accenneremo che mentre i migliori elementi cosi si allontanavan o, una congiura formavasi in Lima tra i compagni di Almngro dispersi nelle varie regioni solto il comando di Diego d' ..\ lmagro, figlio del giu$tizia to. Costoro as;alivano France;;co Pizarro nel sno palazzo c lo trucidavano senza che nessuno io rimpiangesse. «)! urio pidiendo confe~ ion, i haciendo la cr·nz, )) dice Gomara, « sin que nadi e dijese: D1o5 te pcrdone. »
La conquista. Pedro \'aldivia incaricato della conquista del Chile era nato nell 'Estremadura ed aveva fama di uno dei migliori ed all'azionati snbalterni di Francesco Pizarro. Avev<l fallo le Cilmpagne d'Italia agli ordi ni del celebre Antonio de Leva e si era trovato ai falli cl' arme di Milano e di Pavia. imbarcatosi nel '1535 per l'America aveva preso parte gloriosa e forttmata ~Ila conquista del Venezuela e del Perù. Generoso co i soldati che l'amavano con idolatria , era bello di aspello e valoro:>o, veniva citalo come modello di fedeltà , fedeltà da avventuriere se vuolsi, ma per Pizano pt·ovata col sangue. A lui veniva conferito il m:mdato di conquista t·e un pac~c che credevasi sprovvisto di oro, che per prova si sapeva difeso da frontiere naturali formidabili e abitato da popolazi oni guerriere. .E se la conquista allettass~ gli Spagnuoli ne fu pron la dinìcoltit di recl utare il corpo di spedizione, per il quale si dovette ricorrere ai buoni uffici di un as~ociato Pedro Sanchez de Hoz, che, a pa tto di ess'.lre largamente rimunerato, prom ise i:>O canili c 200 co razze. ne fu prova il non aver potuto ri condurre nel Ch ile nessuno dei compagni di Almagro tranne un frate, Antonio B.ondon , che pe1· la conoscenza ctei luoghi fu di prezioso aiuto. Ai :w di gennaio 'del H>.W rotti ~li indugi la piccola truppa che Valdivia aveva potuto riunire fu passata in rivista a Cuzco. Si con-
IL CEIILE
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tavano •150 uomini d'arme comandati da Francesco di ;\ guirre, una pi ccola compagnia di archibugieri condotta da Francesco de Villagra e qualche centinaio d1 Peruv iani per uffic io di portatori pi ù che di combattenti. Le cariche fu rono cosi distribuite: Pedro Gomez. maestro di campo, Pedro Mii·an da, alfiere, Alonzo Monroy, sergente maggi ore. Con queste forze fu decisa la traversata dell'Atacama per non urtare nel panroso passagg io della Cordigliera. Scese la piccola colonna pel consueto passo del Tucora alla co~ta e· di lit tenendosi al piede della l.onligliern sapientemente condotta e senza ecces:>ivi stenti giunse feli cemente nl ter111ine del deserto a Capiapò nella regione metallif'era. Qnivi fn ce lebrato un Te Deum di ringrazinmento; contate le truppe si vide che le perdite erano state insign ifi canti ; si vide pure che nn vinco lo nuovo legava gli avventurieri al loro capo, l'all'ezione, dovuta :tl l' in telligenle predominio ed all'umanità costante di cui Vnldivin nvea dalo non dubb ie prove. Da quel momento può dirsi che si sla uili va nel Chile una. vera potenza a cui era riserbalo un lungo avvenire ben diverso da quello ~i tutte le al tre colonie. Gli Tndiani del Coquimbo, che al primo annu nzio della spedi zionè, memori dello stato miseranclo in cui erano ,aiunti i compaan v i di Almagro, avevano ct·ednto facile di~truggere questi secondi invaso ri , al vederli uscire fieLi, ordinati e compatti dalla regione del deser·to rimasero sorpresi. Indec:si fra la pace e la guerra ed espost i ad nn urto immed iato preferì rono :1ccogliere amichevolmente gli stranieri e gli inviarono loro ambasciatori e regali. Vnldivi a, invece di chiedere oro e di permettere le deva:>lazioni consuete domandò un aiuto di portatori ed·attraversò il paese dando segni eli urnanita ed amicandosi i naturali. Da quel giorno il dominio spagnuolo fondato sn basi ami chevoli si affermò in quell a importante zona, naturale testa di linea per tutte le comun icazioni co l Perù alto e basso. . Ma al di là del Coquimbo le altre tribù eransi disposte a guerra ,collegandosi insieme.
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lL CRILE
IL afilLE
Va ldivia proseguita la marcia scontrò il nemico sulle rive del l'..\concagna; la zuffa hreve e sangui nosa, benchè fra avversari di forze assa i disuguali , fu d~ ci si1•a per gli Spagn uoli , il passo dell'Aconca~n a fu sforzato ed il paes~:~ fu libero lino al Maipò. Qui cominciò a manifestarsi l'opera vera mente colonizzat rice di V;ddivia. Convinto che un sistema di guetre conti nue non avrebbe in alcun mo:lo favori to gli intere:;si spagnuoli si accampò sulle rive del ,\Japocho e fece chiamare a parlamento genHalc i cncicchi più viz:ini. Attratti dal le in sol ite ma niere molti capi di tribù. accettaronoil r,,mvegn') che con grnn pompa fu tenuto su l Cerro Santa Lucia; vi interven nero cacit:chi delle Aude e dn lutto il bacino del Maipò e si stabili un reciproco q·attato di fede e di nlleanza. (.~ l i Spagnuoli avrebbero potnLo cosLrnire case c vascelli all ' uso di Europa e gli indigeni avrebbero concorso all"opera. Il giorno ·12 febbraio 1541 ftt posta con solennit à la prima pietra ài una. chiesa a Nostra Donna dcll ' ,\ssunzione a pi edi del Cerro di Santa Lucia. Quivi accanto sorsero snui to alcun e abitazioni ben pre.-;to circonrlate da mura, costituenti una crllarlella che \'aldivia di:;se Santia.qo del NoiJO Rstre~no e che fu poi la bella capitale cilena, oggi denominata la Perl a dell e Ande. La colonia pr·ese immediatamente a prosperare.:dlltata come era J i ter+eni fertilissimi, di acque salubri , di un cli ma temperato ed uniforme; i capi indigeni accortosi del movi mento di attrazione che esercitava quel nuovo c:entro c del propugnacolo della dom inazion e stra niera clte in un avve nire più o meno lontano sarebbe sorto colà., si co nfederarono e mossero compatti (' O n tro San ti ngo. \'aldivia intanto avova ri cevuto notizie della morte d1 Piza rro , dei torbidi de l Perù e un vngo sentore di ,;ollevazione delle tribù r.il ene del mezzogiorno. Dispose perch è si appre:-tnssero tutl i i c.o loni a difesa, si facessero pr igiÒni come ost11ggi cinque d~i capi tribu più vicini e si rinchiudessero nel Cerro Sa nta Luci11, si in izi asse .la costruzione d' un brigaulino pe r pot ere soll eci tamente recarsi a Lima. Gli avvenimenti però ad un trattn precipi tarono ; assalito nei boschi il cl istaccamento incari ciltO di taglia re i legnami per la. nave vi fu ucciso dagli stessi portato ri, gli indigeni entro Santiago. lumultnnrono, due grossi co:-pi di Indian i si avanzarono da sud,
una congiura contro Valdivia stesso :;j ordì fra gli Spagnuoli, il cacicco dell'Atacama si sollevò con tro gli tranieri e inYitò il Coquimbo alla guerra. Valdivia inforrn111 0 di tutto provl'ide con raro vigo re, punì di pena capitale i congiurati , :1 rmò i fedeli e con essi si spinse a sud con tro il maggior corpo di indiani . A poch o marce da Santiago seppe che l'altro corpo comandato da ~lic l)i maloo go si era gittato sulla ci ttadella difesa da ~l onroy . L'assa lto di Santiago fu sanguinosissimo fallo com'era da una orda di gente armata di frecce e IHncie contro parapetti difesi da cannoni e archibugi . Riuscito invano l'allacco fu tentato l'incendio sperando col favore delle fiamme di liberare gl i ostaggi e trarre in campo aperto quel pngno di co!oni e di donne che di fe ndentno le mura. L'eroismo degli Spagnuoli fu pari a quello degli indigeni; Ines Suarez moglie a Rodrig,) Quiroga nella cittadella sgozzò di sua mano gli ostaggi piunos to che renderli, e cadute le case i co loni si ritirarono tn lli nel Cerro di Santa Lucia perdendo in un gillrno case, provviste, animali, elTeui. Gli l ndiani rinnovato il giorno dopo un infrutt uoso attacco ripartirono per l'avvi cinarsi di Valdivia, che battuto l'altro co rpo ripiegava in tutta frella sullacolonia. La si tuRzione 'e ra divenuta intollerabile; e quattro mes i d'in verno si ·pr·esentavano ai coloni sprovvisti di tolto ; fu deciso di mandare per soccorsi a! Pertl. L'in trepido Monroy si offrì a fare il viagg io :ttlraverso ai paP,si in pie na, rivolta e Val clivia commosso gli forni 5 cavalieri ùi scorta coi mi gli ori caralli della colonia, nonchè sellemila duros d'oro raccolt i suii 'Aconcagna per invogliare i coloni del Peru a seguirlo nel ritorn o. Monroy ~i pose io marcia ai 18 di gennaio del H>.1·3. Il tempo di attesa fu lunghissimo pei coloni obbl igati come erano a difendersi gi orn o e notte contro gl'Indiani . Valdivia coll'immenso ascenrien le ciJ e areYa saputo acq uistnre impedì ogni scoraggiamen to, i larori furono ripresi , si racconciò il fortino del r.erro cii S. Lucin, si ridussero i coloni alla razio ne elle fu di !-)0 gr;1 ni di maiz al giorno e di un pugno rli farinn. Tuttavia la c;olonia st<l\'a per perire di stento e di fame quando 1
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IL CH ILE
dopo 9 lunghi mesi di aspettazione nel settembre HH-3 un battello ancorò a Val p t~ raiso portando notizie di pn,ssim i soccorsi. .\I ooroy viaggiando di notte e nasco ndendosi di " iorno era ri_uscito a guadagnt~re la vall e del t:opi apò; assal ito pel Zradiment.o dr uno !ipag noolu rimasto cogli Indiani /in dal tempo di Alma .. ro era. stato fatto prigiouiero; aveva pi ll ta rdi pugnalato il tradi~or~ ed il C<tcicco della lri bir e con un solo soldato rimasto vivo si er'a rifugiato nell' Atacama e di là a prezzo eli inaud ite fatiche a Cuzco. Tal e fu l'attivi tit di !Uonroy al Peni che dopo poco il suo arrivo o_n b ~ tlel l o partiva da Lima carrco di veltovaglie ed egli potè avvrarsJ co n un corpo l.Jen fornito pel deserto giungendo a Santiago alla fi ne del dicembre >15i-3 . Con quel rinforzo Valdi vin in due mesi e mezzo ebbe puniti 0al i indigeni rit;acciandoli ol tre il \ laule e trnnq uill izzan do il paes e. J~iprese immediatamente allora l'opera sua colonizzatrice. Gli' anni dal ·1543 al '11H6 furono felici; un genovese Giovanni Ballista Pastena ai servigi di Spagna partito da Panamà correva la costa con due battelli e scopriva le foci del Tolten e del Cauten l'isola di Ch iloè, la baia ove sorse poi Valdivia; Villagra ~ Aguirre correvano oltre il ~la u l e; si stabiliva il posto militare della Serena sulla via del Perù; si iniziavan o i l>:vori nelle miniere del Coquimbo; si costruirono fattorie; si scoprÌ\'a nel febbraio '' i.i/d) l'oro a Qni llota. · A Lutlo vegliava colla consueta attività e sagacità Valdivia il quale nel settembre '1 3~6 mandò la sua piccola fl olla ('? navi) sotto ali ordini di Pastena e Davalos al Pcrù per prcnder·e nnovi uomini e unovc arrni . A quel tempo gli Spagnuoli erano 350 senza contar·e le don rrc ecl i fanci ulli e certo questo nud eo era troppo piccolo in mezzo a quell'immenso paese. I torbidi gravissimi del Perù reser·o infruttuoso l' invio di Pastena; una spedizione iniziata per Lena da Monroy finì miseramente decimata dalla terribile febbre cerebrale della chavalon(to di cui fu vittima il Monroy stesso; Gonzalo Pizarro r·imasto ~~ !ora pad rone di Lima. inviò Ulloa con sentimenti ostili a Valclivia. A questi parve vitu perosa la condotla del Pizarro in allora in
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CHILE
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aperta ribellione al vicerè legittimo Vaca de Castro , e conv into che il Chile doveva rimanere come fu per secoli l'avamposto fedel e e guerriero dei dom ini :;pagnuoli si decise a torn are nel Perù per trarne nuovi coloni e difendere il vicerè. Regolate le eose della colonia e la:>ciat.o col grado di l no_\!oteneote il Villa?,ra salpò da Yalparaiso il 40 dicembre 1547 e sbarcato alla Serena giu nse a Tarapacà e di là ad Aodahuila ove si uni al commissario imperiale Don Pedro de la Gasr.a c con lui sconfisse e fece prigioniero Pizarro al guado dell'Apurirnac . In quella zuffa il valore di Valdi via brillò per modo che il vicerc gli confermò il governo del Ch ili assicurandogl i protezione e rinforzi . Valdivia stabilì di reclntare tutti coloro che volevano ~egnir·l o; ne riunì ad Arequipa, a las Charchas: e dopo mille traversie e difficoltiL riparti per la sua colonia il 15 ~e n n aio liH-9. In~anto la colonia cil ena aveva passato giomi terriiJil i; gl i Indiani appena partito Valdivht :,; i sollevavano; de Hoz congiurava di nuovo; la Serena era incendiata ; tutte le tri bù a nord dcii 'Aconcagna inn alzavano il grido di guerra. Yillagra con un a mnrcia rapidissima si vo lse al nord , ma in quel fmnempo le trihr'J del mezzodì si ponevano in marc1a su Sant.iago. Gli orrori del 1iH 4 starano per rinnovarsi, quando Yald i,•ia giunse a Valpara iso, e prese la direzione delle operazioni mi litari, in cari cò Aguirrc di fronteggiare le triuù del nord, col res to delle truppe si volse a mezzodì. Intraprese la marcia Valdi via per le terre meridionali con tutte ' le cautele suggerite da lla poca conoscenza dei lu oghi e dall'in. ' dole deg li aLitanti. L'twdine (li marcia suo ab1-luale comprt\ndeva un'avanguardia , un :~ retroguardia ed un grosso. Coll'avan guardia marciava egli -;tesso e il suo maestro di campo. ~e ll e sue istruzioni n detta avanguardi a appare chiaro l'attitudine militare di quest'uo mo, poiché egli ste$SO scr ive1•n che l'avanguardia doveva: « recorrer los contornos en todas direcion es de3cubrlendo « Lierra, recon•>ciendo el pais, senalando como los aposentadof'es, « los puntos a proposito para los descansons, y saliendo a de« sbaraLar todos los movimientos de los Indios que solion pre-
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« sentarse resuellos a cessar el paso de la trop<:~ , y hastiga rl:ì en « sus marchas )). Giunto sull'Itala inviò Valdivia un messaggio ai cacicchi del paese r.on invito di sottomettersi volontariament e al re di Spagna e non incontrando o:;tacoli si spin se sino al ~·io della Laia afllu&nte del Biobio. · Al passo della Laia ebbe luogo un pt·imo combattimen to, culla peg~io degli indigeni, un altro più grave sulle rive del Biohio ingrossato da pioggia e ioguadahile, ove Valdivia si trovò strello fra il fiume e tre masse d'Indiani. Egli riuscì tutt:n·ia ad aprir::;i un passo verso oriente e r imontando il B!obio si fermò alla vnlle di Andìl lien, ove decise di stabilire un campo. Quivi vennero ad auaccarlo le tribù araucane propriamente dette sotto la conclolta del loro toqui Aillavilla. Diamo In traduzione letterale della de~crizione fatta dello scontro da Valdivia a Carlo V nella. sua relazione delb conquista del Chile. <( Visto il campo nemico si divisero in quattro corpi e geL (\ tando grida spaventose ci attaccarono da una sola parte, percht'l « da ll'altra ernvamo coperti da una laguna, con tanto impeto che « la terra pareva tremare e cominciarono a battersi io modo tale, « che gi uro pet· la mia fede, da trenta anni che servo V. M. e ho « combattuto contro parecchie nazioni , non ho visto mai nessuna (( razza di gente combatlet·e come questi Indiani per tre ore .con· « tinue e erano ·tanti gli armaLi di picche e di marre che i cristiani « non potevano spingere i loro cavalli contro gl i Indiani; di questo « modo combauemmo il tempo che ho detto e vedendo che i ca« va lli non potevano lottare cogli Indiani lanciai loro contro la « gente a piedi. Sentendo che le spade non andavano lente e sgo« minati dalla mala opera che esse facevano, cominciarono a sba« ragliar:;i. Ferirono séssanta cristiani e altrettanti cavalli di colpi « di freccia e di lancia quantunque gli uni e gli altri non potessero « essere meglio armati ». Oisccso dopo tale fazione di nuo vo il Biohio si fermò ~···liliv i a alla costa sul rio Penco e al 3 di marzn del HHSO fondò Concezione .
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lL CHII,E
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in un sito • tam bueno e fnerte qne se pnede defender a la mas escoaida nacion guerrera del muodo ». . Ai ·lz del marzo seguente Valdivia fu att;~ccr.to dagli Arant:ani forti di pitt migl iaia d'uomini solto gli ordi ni del vice-toqui Lincoyan, ma il campo di Concezione potè resistere ed essi dovettero ritirarsi lasciando millecinquecento mol'li su l terreno . . In quel tempo giunse P•1stena per ma re alla Concezione. co~ . quallro battelli e soccorsi, e Vald ivia spedita un'avanguard1a _dt 60 cav:1 lieri sotto gli ordini di Al varete si avviò entro I'ArancannL Sulle ri ve del Cauten stabilì un altro campo fortificato che chiamò Imperia! e lo popolò con Indiani fedeli tratti dalle regtoni a nord del Biobio. Ai ,i. d'apri le del ·l i)i)·l era di nuovo a .Concezione ove ricevè notizia che Yi llagra con '200 fanti e 4·00 ca vali i era nella Pampa all'altez-za di Santiago e taie notizia era portata da Diego ~laldonado che s'em arrischiato a traversare le Ande con soli otto uomini . Si ravvicinò allora a Sar~tia go mandando ordine a Villagra di raaoiun<rer!o, riunitosi con lui scese di nuovo la costa raggiunse l'H') n ,. I mperia! e seguendo le rive del Calle Calle, Lattuto at nuovo Lincoyao, fo ndò alla foce di qu el rio la cillit di Valdivia. Una parte· delle truppe di Villagra rimaste nella Parripa la trave~·sò poi ai laghi di Vill arica, fondaudo la colonia di tal nome sulle nve del lago )lallalauquem . . Alla fi ne deil'ioYerno 'l :>i>2 Yaldivia era di nuovo a Santwgo dopo avere costruiti i fortini di Pureu, Arauco e Tucapel a maggior difesa della colonia e dispo.>to che si facesse ro rico:.;nizioni per meo-lio conoscere i territori ci rcostanti. Fu io quell'epoca che de Aguir·re fu inviato alla conquista del Tucuman, Villagra riconobbe le Ande lìno. alle sorgenti del Bi oi.Jio, Ulloa con due battelli navigò la costa e si spinse lin o quasi nllo Stretto inagellanico, rilevando isole e po rti. Nei primi giorni del :J5i):3 riparti l'i nl'aticnhile Valdivia per Concezione e di là audò a stabi lire un altro punto fonilicato ad Angol. / Erano così gli Spagnuoli padroni di quasi tulla l' Ar~ncania e tutto pareva tranquillo quando sco pp iò una form idabile rivolta. Il toqui Colocolo era riuscito a riunire le forze di tutte le popola-
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IL CUlLE
zioni fra il Biobio ed il rio Bueno ed ad attrarre nella lega anch e gli indigeni delle alte Ande . . Gen eralissimo fu el etto Caupoli can, noto per le sue virtu guer r·iere e quando tutto fu pronto si iniziò la guerra tentando-la sorpresa di Aranco . Alla sorpre:;a non riusci ta tenne dietr(' un blocco e poi nn assalto infruttuoso. Caupolican la sciò Aranco per Tucapel , che meno difeso dovi! cedere e fu distrutlo, i difensori però poterono rifu ~iarsi a Puren. Prevedeva il capo arancano che presto sarebbe giu nto Val di via e si appostò al cerro di Mariguena a met it strada fra Aran co e Coucezione. Valdi via infa tti acconeva a grnndi giornate in aiu to di Tucapel , ma sprovvisto di fona e obbliga Lo a sguernire Concezione e r\ rauco per trnrne rinforzi . Caupoli can incominciò a ritirarsi verso le Ande per quel terreno dell' Arancania che dicemmo rotto da numerosi torren ti e folte foreste . Gli Sp<1gnnoli gli si cacciarono dielro perdendo pa recchi cavalli, cosa in quella condiz;one pericolosa, dannosissima. Finalmente le due truppe si trovarono di fronte a Catiqu ichay e si venn e a gi ornata campa le . Gli India ni formavan o tre corpi con ordine di attaccare convergendo la piccola truppa spagnuola ; que.; ta a sua volta si formò in tre com p<~g nie di cui Va ldivia tenne quella del centro . L'allacco degli Ind iani fu si multaneo e terribile, non meno terribile In re;;istenza rlegli Spagnuoli che erano qunsi pet· rimanere padroni del campo quando un fatto stran o, mai veri lìcatosi fino allora ~ i mauifestò . Fnrono veduti gl i Arancani respinti riformarsi fuori del tiro degli archi bugi e ritornare compatti all'assalto. Que-sto <:am biamento di tattica che dava all a vera ar·ma degli indigeni, il numero st.ragrancl c, il suo efi'etl ivo valore era do\' Uto nd un Lautnro aio '"' vine in diano racco lto ed ed uca to da Valdivia .slesso . Rihuttnti , gli Arancani ripiegaropo e rinfrancatis i tornarono al· l'assal to ~e gli Spagnuoli che li attesero immobili. L'urto tremendo di migliaia di uomini entnsiasmati dal successo avuto sortì il suo ·• eiTetto e tutti gli Spagnuoli caddero combattendo. rn breve ora non rimnse vivente che Valdi via che salito su l
JL CIIILE
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cerro Tomelenca venn e dopo nna str·enua difesa fatto pri,r!ioniero e pot' tato a Caupolican ; cruesti lo accolse generosamente e forse gli avrebbe salvata la vi ta, se un altro dei capi non lo avesse proditori~m e nle scannato. Così caclde Valdivia ai confini del paese glorio3amente conquistato alla corona Castigl iana, fascia ndo ai suoi successori una .terribile eredita di guerre r,he ~o l o dopo tre secoli ebbero fine. Andavano del pari in lui la sobrietà. e la generositit. straordinaria fu la sua modernzione nei costum i r non meno ~ traordi naria la sua attività e l'aJTeuo ai ~ om pa{!n i d'armi. Pe~· ~li j ndigeni fu umano e dettò leggi in foro favore, ma sevenssrmo come esigevano le sue critiche condizioni. Fn onesto e ~ori po;er? , co_sa incr-edibile per quei tempi c per un avventurrP.ro. L untca rrcchezza che egli desid erava era il aoverno del Ctìili ~ nello scrivere a. Carlo V domanòava la grazia di rim aultimi nrriorni di nere ~ . vttn natura! durante a quel posto. Mori ne11li d tcembre del ·1553 di ann i ci nq uanlasei senza discendenti. .La morte di Valdivi a fu accolta r,on sg-omento alla Concezion e ed a Santiago, con gioia dagli Arancani. Essi riuscirono ancora a battere un rin fo rzo partito da Puren. ohhlignron(1 la nuarn igione òi Ar~uco a ritirars i a Concezion e; indi si :;chiera;ono in q?esto modo : Lauta ro con ·l 0,000 uomini al ren·o di )Jariguena , L1ncoyan con I,.QQO al passo di Tagebont fra AIli! Ol e Puren, Caupolican con nltri 8000 dinn anzi a Imperia!. ~n tn n to _nu~v i torbidi si soiiC\'Hano fino alie porte di Santiago; QUJrol!a nusct a sedare la rib.ellione s11ll 'a iLo Mnpocho, ma Vil lagra fu battuto al cerro di Mariguena con perdita di otlocento fm Spagnuoli e aus1liari e dovè ripi·~gare su Concezione. .Quirogn, Yill agra e Aguirre di ritorno dal Tucuman si dispn tar?no ben p_r e~to la successione di Valdlvia e sn rebhe scoppiala una guerra sunrl e a quel la -del Perù se Lantar0 non a1·esse in · cendiato e preso Concezi one ponendo poi l'assedio a \';lldivia. e se Caupolican non si fosse gett ato su I mperia!. . Villagra riconosc iuto in quel frang-ente governatore si aHiò lungo i monti contro gli Arancani e riuscì ad impadronir·si di nuovo delle rovi ne di Tucapel. La. lotta slava per di ven ire pericolosi ssima perc hè Con cezione
254
IL CHILE
era caduta in mano agl i Ara ncani, Yald ivia stretta d'assedio era pe1· cedere, quando una serie di fortunate fazio ni obbligano gli .Ùancani a ritirarsi. La guerra continuò con alternative di van taygio da una parte e dall'altra lì no a (:h e nel 1559 Ca np o l i~an battuto a Conche e poscia tracliw da un ami co, venne condotto a ignominioso snpplizio a Tucapel. . Caduto questo campione dell'indipendenza aranca na che due vol te aveva òistrullo Concezione, che a ve va ricacciaLi i suoi nemici da Angol, Puron, Villarica, Imperia!, Aranco, Oso rno, che ~lVO\'a vinti undici combatti menti in campo aperto, la guerra si trascinò fiacca lino al 11>60, epoca di una prima pace. Jlolt! Arancani si ri tirarono ver~o il sud e snll c Ande per non subire la dominazion e spagno la e i ~o l oni poterono sperare in line di rimettersi dalle fatiche della conquista. ( Continaa) .
~1.
G. B.
DATI
FONDA~1ENTALI
PER IL CALCOLO DELLE TABELLE DI ASSICURAZIONI E DI PENSIONI PER LA SOCIETÀ DI PREVIDENZA TRA GLT UFFICIALl DEL REGIO ESERCI'l 'O BCC.
Incaricato nel maggio '1 8~0 di proporre le tabelle di pensioni ed assicurazioni, per lo stat uto della Societù di previdenza tra gli ufficiali del regio esercito e della regia marin<l, mi sono dov uto anzitutto occu pare della ~ce lta delle ta\·ole dì soprav,•ivcnza da servire di base ni calcoli delle lflhnllc anzidelle, ed in attesa che l~ Società abbia avut.o campo 1ii n1cc.ogliere dati sulli cien ti per fo rmare una tavola in base alla propri:-t esp(~ ri enzn , ho ginrli catn che la pi1't co nven ienle, all o scopo d i cn lw lrlrc tabelle provvisorie per le assieul'azion i in caso di mo rte, rosse la tavola di sopravvivenza della popolazione italiana. m:1schil <', proposta dall:1 direzione ge n e ra i ~: della stati~lica, e caleolata sui ri ~ult ati dell' ultimo ~~en :;i m e nto(an n o l SIH ), tenuto conto della moJ'tnliLit veriflcatnsi nel regno nel dorlicennio 1876-1887 . I n tale circ.o:::wnzn !n mia rlttenzione cs;;(lntlosi rivo lta ad esam inare il metodo colqna le rrn. ,;tnta com pilala la de lla tavol a. mi sono ·domandato :>e a quest,a rompil:1t.inn e pote~se ro app li t:a r:; i le teorie mntematid w rel:nivt' :dia co mhinnzionn di'i clnti rl' o s~e J·,· n zione. Il c:dcolo delle prohailil itit e segnntameole il mewdo dei minimi quadrati che si npplic;l con tanto sue.eesso ~ttl olte nE're pr~ i tlat.i òi 17 -
ANKO XXXVIII.
256
DATI FONDAMENTALI
o~servaziou e .dei fenomeni naturali una precisione molto maggiore d1 qr1~lla che può e;;sere consentita dagli stru menti di misura più perfezronnt1, correggendo gli errori che i no:.tri se nsi, relativamente imperfetti, non saprebbero sfuggire, hanno fi nora ricevuto le loro maJ,!giori applicazioni nel campo dei fen omeni fisici. _ Non s~ n e~a p.erò la po.ssibili tà di applicarli anch e all a per·equaztooo de1 dat1 d osservaz,one relativi ai fenomeni fisiolooici e de mogra~i ci; e _nel c~so s peciale preso in esame, truello cio~ di perequn_re 1 coe flrc1en li d1 mortalità relativi all'intera popolazione maschde del regno ed il corrispondente numero di sopravviventi alle diverse. etit , _nor~ v'ha ragion e perchè non sia soddi.c;faua quell a le:.:ge dt conLmullà che si verifica costantemente in tutti i fenomeni na turaii.
Per quanto riguarda il calcolo di probabilità in genere sono abba stanza noti nel ca mpo della fisiologia e demografi a i lavori del Q ue~elet, Il quale in iziò le appli t:azion i a dati statistici di varia na· tu ra, dimostrando come questi si distribuiscano intorno ad una med ia, colla stessa le!-!ge che si verifica nelle osservazion i dei fen~meni fis.ic i per gli errori dovuti a ca use accidental i; quelli del Lex 1s c!te d~mostrava su,;sistere la stessa legge di distr-i buzione nella_ npa_':LJ..:I ooo dei morti per eta dal 70° anno, circa, in poi: qu el11 dellmgegnere Perozzo relativi alla distribuzione dei matrimoui s~co nd~ l'etil cl?gli sposi e vari i altri lavori del genere. . Per quanto ngua:d~ Il ruedodo dei minimi quadrati le applicaZIOt.t l, 1n tese ad ehmtna.re gli ell'e lli degli en ori accidentali colla combinazione _delle o.sservazioni , riesciranno più 0 meuo IJOSsi bili n.el. ca mpo anztdetLo a seconda del gra,do di attendibilit<l. e di preCISIOne ch e la natura dei fen om eni osservati permetterà di raggiungere. Per aleuui fenomen i di antropometria, dei qnali specialmentes i è occu pato il QueLelet, come ad esempio quelli relativ i alla statura dei giovani c.h iamati alle leve mi lita ri, le osservazioni sono j i natura immediata; sono genera lrne!lte falle con la massima cura da una sola perso na, o per lo meuo da più per:>one esperte c guidate da criteri uniformi ;. i. loro ri. ~LLitati riescono' ~ uflic ientemenle orno,enei uli . . n ' ,... erTo_r' mtntml; qtun_di l'applicazione del metodo dci minimi quadrati dovrebbe n usc11·e generalmente sudd isfa cen te.
PER lf, CALCOLO DE LLE TA BELLE D! ASSICURAZIONI , ECC.
257
Ben altri menti succede quando, invece di una semplice misura, si tratti come pel caso in esame di un fenomeno , la cui ri petizione non dipende dnlla nost1·a ''olontil e la cui os~ef\'az ione porta con sè un apprez1.amen to ( relativo all e etit) l'nt.to da varie persone. le quali non portano sempre nel loro incarico la dovuta nttenzione, e per conseguenza dann o risultati soggetti ad errori di diversa natura e di diverso grado . · Certo è che dove Su no possibi li gro:,solan i errori, il metodo dei mini mi quadrati non ò più applicabile, quando non siav i modo eli eliminare le ossen·nzion i che :le sono aO'elle; ed il fenomen o che ' mi propongo di studiare presenta appunto molti dei lamentati incom·enienti . Nel caso n o~ tro l'influenza degli errori sopracccnnati viene di molto attenuaLa d:1gli in;1egnosi arti fizi che usa a questo scopo la. direzione generale di stntistica , col racc0gl iere un grandis,;imo numero di osservozioni e col raggrupparle piut tosto in un modo che in un altro, come vedremo in seguito; è probabile però che, nonosta nte tali art.i~zi , quell 'in lln enza si eserciti in modo , da far appa rire modificata la legge cni obbedisce il fenomeno osservato. un ulteriore :: tu dio della questione porieràsicnramente ad apprezzare anr.he lJ'le.:;t.a parte d'infl uenza che non fosse totalmente eli minata coi mezzi escogitati; questo risultato, nell'applic.azione del metodo dei mini mi quadrati , credo potrà essere raggiunto col determinare cotwenientemente il pe.~;o dei dati di osser vazione. Ad o~ ni modo , tenute presenti e pesate al loro gi usto valore le dinìcoltil inerenti all a questione ed il grado di omogenei tà dei dati di ossen·azione raccolti, nonchè quello di attendib ilità dell'ipoLesi adollatn relativamente alla legge di variozione del quoziente di mortalità, credo possa ri uscire non del tutto inutile il presente lavoro . Esso se rvira, se non al tro, a richiamare l'attenzione delle persone competenti sulla po~sib i l ità di raggi ungere una rnav.gior precisione, che non siasi finora ollenuta, nel com pilare le tavole di sopravvivenza, sia co l perfezionare il sislema òi raccogl itrnuto dei dati cl'o:'-servuzione, adottando ad e5empio qualche esped iente che pcrmeua di el i· . minare o per lo meno tener conto speciale di quelli poco atten dibili , sia coll'adottare un metodo più e' alto per il trattamento dei coenìcenti !.( rezzi di mortalità. '
<
258
259
D.ATI FONDAMENTALI
PER IL CALCOLO DELLE TABELLE DI ASSICURA.ZI ON1 1 ECC .
L'argomento apparirà certamente degno della massima con siderazione, ove si rifletta, che le tavole di sopravvivenza sono la base c1'un ingente edilr7.io di ca lcoli relativi alle annuirà vitalizie, ~u i quali si fonda a sua volta la trauazione d'un num ero considerevole di contratti per somme cosp icue.
maggiore contin uità nei risultati, egli ha applic&lo i dati cosi perequali alla determinazione delle costanti che entrano nella equazione suggerita da i1Iakehnm per la curva che rappre~enta la legge ·di !>Oprai'Vi\·enza; e co n questa equazione ha calcolato un'altra tavola perequatn . L'equazione di Mak eham è la seguE>nte: k
'lo
* * I sistemi p iuo meno empirici adottati in generale per la perequazione delle tavole di mortalità si modellano su quelli suggeriti dal Woolhou:;e nel \'Olume XV del Jou1·nal of thc: Ùt8titnte of ar:tuaries and assurance ma,qa.z-ine, che si fon da!JO in grau parte sn lla delerminazione di medie aritmetiche. ~ell'a r ticolo citato il Woolhouse li ha applicati alla perequazione della tavo la Hmf the mo1·tality t~'tperic n ce, c.: lle è la tavola di sop rav1•ivenza dedotta per il tolale deg li assicurali (nw sclli e femmine) dall'esperienza dell e compagnie inglesi d'assi curazione sulla vi la. · Egli. anzichè portare le correzioni sni dati corrispondenti ai CtJeiTìcient i di mortalitit, ha preferito portarli sul numero dei vi>enti et ciascuna età, ritenendolo un elemento più ma neg;.:iahile; e così facendo ha operai o bene, per·chè conviene tener pr·esente che questi dati erano dedotti da osservazioni molto precise reiative all'elit degli assicurati :d lot·o ingresso nelle compagn ie cd alla loro morte; mentre nel nllslro caso, trnt.ta ndosi dell 'intera popolnziona maschile italiana , il puoto debole delle osservnzion i 0 appnnto la determinazione di tali etf1. Il \Voolhouse, dunque> riferendosi alla taYola di sopravvivenza dedoua. come :;opra si è detto , ha di stribuito in cinque serie r1uinquennali il nu mero dei sopravv iventi, mettendo nella prima i numeri corrisp\)f)denti alle elil di ·l O, 10, 20, '20 .... anni , nella seconda quelli corri spond enti alle etil di Il , l li, 2 1, 2G ..... armi, ecc .; po.scia ha calcolato cintrue tavole di sovravvi1·enz:t determinando i valori intermedi i per mezzo tli una formola di interpoln;:ione; q nindi, pr·endendo 1.1 media a,ritm etica dei numeri corrispondenti alla stessa età nelle cinqne tavole anzidette, ha cak.olato un a sesln tavola che propo.::e come perequala; frna_lrr;en te volendo ottenere una
tt
= ,;t
t
(g) q ....... ['l )
nella qua le t è l'età variabile ed u il numero dei sopravvi\'enti corrispondenti all'età l. Rssa è dedolla mediante !ntegrazione da quest'altra: -
dt~dt --
~~
. .
.
l ...,... 1
qt . . . . . . . Lr....) l
·nell a quale il primo membro rnppresenta il coefficiente di morla·lit :t all'età t, ed il secondo membro esprime l'ipotes i che il detto coeflìciente vada aum entando, a partire dal vnlùre1· per l' età t= o, in progressione geometrica, la cui ragione è q, coll'au mentare del l'età; òi più vada soggeuo ad un aumento dovuto a cause accidentali indipendenti dall'et;\ t, ciò che si è inteso di rappresentare ·co ll 'a~giunta òella costante i. Questa equazione [2] non rappresenta tutta intera la legge d1 variazione del coefli cient.e di mortalità, giacchè ammelle che tale <:.oeflìc iente vada continuamente crescendo dal nlore di t== o in p<1i, mentre in realtà per i primi dieci o quindici anni di etit va sensibilmente diminuendo; però tanto la [·l] che la [21 si adallano a suiTic!enza alla rappre5entazione dei dati d'ossen•azione corrispondenti alle etit superiori ai quindici anni. Il Woolhouse per determinar!} le costanti dell'equazione [1} ha preso dalla tavola da lui giit perequata una prima volla col metodo delle interpolazioni rruin qu~nnali i valori di u, cioè il numero dei sopravviv<!nti , per et~t. di 20 , .iO, 60, 80 anni, e combinando le quattro equazio ni risultanti ha ottenuto per k,h , g e q un primo valore; quindi introdu cendo successivamente nell'eqtiazione [·1] il numero dei sopravviventi per le età di :30: 50, 70 e 90 anni, dedotti dalla stessa tavola, ha ottennto per le cos!anti un secondo valore. Ha costruito in tal modo due curve che, però, per le età inter-
PEfi lL CALCOLO DELJ,E TABELLE DI ASSICURAZIONI, E CC.
260
DATI F ONDJI.l!RNTALI
medie a quelle impi egate . davano dei valori di u sensi bi lmente differenti da quelli della tavola perequata; per ottenere una curva che desse valori più prossimi a questa. il Woolhouse. prese le differenze'\ ~il risullati dal .confronto ~uccessivo delle due curve colla -
tavola perequata, ha calcolato dei valori medi
2
~~
+ ~2
. :3
• in base
l
l
Eta per gruppi. quin<(uennah
~!aschi defunti nel donicenmo
l
l
Quoz•en te 1· . . . 1 i'iumero ~ei so]lr~vviventi
1.5-20
93,0~6
30-35
l
57.,9H-
0,0060
0,009l
19
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55,o82 55.20') M.~oo
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51,04-2 :lO,<itO 49,32 1
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10
56/>35
)
106,49.6
107,501
1 ~° 1.7 18
lf.
40-lt5
Anni
57,585 57 252 5G:90H
( '
20-25
25-30
-,
·~:~, .1.-r·-m-:.:.::._''_·~:~·~l---a_!'~-.:~-·h_:s_~ò_en_g_~t__:-_e_d~J._II
Il
ai quali ha costruito una seconda tavola pei·equatae fìnalmente ricalcolate in base a questa le costanti dell'equazione [Il ha dedotto una terza tavola perequata che ha proposto come definitiva . Le varie fas'i di gestazione piuttosto laboriosa, per le quaìi è pas. :;ato il Woollro use nel dare alla Inre, in successivi scritti, il sistema sovra esposto, dimostrano come egli siasi costantemente preoccupato di far concorrere aHa determinazione del numero dei sopravviventi pflt' ciaseuna età della tavola perequata, il maggior numero possibile di dati d'osservazione riferentisi alle altre etil; ma la via seguìta per ottenere la combinazione di questi dati è quanto mai empirica e. può, tutt'al più, essere adottata in parte per ottenere un primo valore approssimato per le costan-ti delle equazioni proposte, come vedremo in seguito.
Prendiamo ora ia esame i dati ai quali mi propongo di applicare il metodo dei .minimi quadrati . Nella seguente tabella sono riportati nella colonna (a) i dati di osservazione per la ~o la popolazione maschile del regno, qual i si desumono dalla tavola mortuaria riportata a pagina cxrv del volume pubblicato nel 'J889 dalla diret.ione generale della statisti ca sul movimento dello stato civile relativo all'anno '1887; nella colonna (b) i coellìcienti d i mortai ità calcolati dalla direzione stessa e riponati alla pagina LXIx dell'Rnzidetto volume ; fìnRlmen te nella colonna (<l) il numero dei supe1·stiti per ciascun anno di età dai ·l & ai 60 anni, come si trovano registrati a pagina Lxxu del volume anzicitato, i quali sono stati calcolati d<lll'anzideua direzione genernle nella doppia ipotesi che ·i coellìcienti della colonna (11) si riferiscano all'età media del rispettivo quinquennio e che essi ,. variino nelle età intermedie secondo una funzione lineare di primo grado, cioè in progressione aritmetica.
Tavola di sopravvivenza
261
47,902 lt7,406 M'i,902
46,:393 45,877 ·H> :152 4(193 lt4,201
4~,57/f lt'2,9Hi 42,'231 4t.5:i6 40,831 40; tt r> '39 39'>
:.l~·,'ui v _) -~ :5t,8 i l
:37,042
~6,16o
,i5,235 34-,273
3:3,2JH
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34 35
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60
262
O.A.'rJ F ONO.Al!ENTALI
Da quanto si è venuto dicendo, i valori della colonna (c) sarebbero dunque rappresentati dalla equazione [ l J e quell i della C•>lonna ( b) dalla equazione [21. Siccome però i valo ri del la co lonna (c) hauno gia subito I' inJJueoza di nna ipotesi che sarebbe contraddetta dalla forma della funzio ne [:1], così gi JJ fliL:O op portuno di appli ca re il metodo dei minimi quadrati alla combinazione dei coefficienti grezzi di mortalità L della colonna (b) , che sono immediatamente clE•doLLi òni di"lti di o~serv~zi_one, dividend<l il numero dei moni ) l pel numero dei v1vent1 :'i alla corrispondente età nel dodicennio 187(i- 1887; per .L )l CUI = N· Pc_r gi udicare del grado di atLen dibi litiL de i valori dell a colonna {b) con v1en e anz1luLto esam inare come siano stati dedotti dalle osservazioni i d;1ti lVI ed ~ accenn ati. II numem dei viventi ùel dodicen nio ,1876-87 ostato calcolato, tenuto conto dei defu11 ti di ciaseun anno , in base ai risultati g-rezzi dell'ultimo censimento ( 1881 ), ecl il numero total e de i mor.ti nel do~i~erH~io stesso è dcsuuto dal movimento dello stato civile; q_nmdl sr duvrà tenere conto partitamentc deA"Ii errori di osserva~ ZJOne che sono possibili tanto nella determinazione del numeratore, quanto 10 quella del denominatore della frazione che ha servito a dare i valori l della co lonna (b). ~er lfll~nto riguarda. il deuo rniuutore, questi errori s0 no enurner~I.J a pag1_na xxxrx del volume della dire;,.ione ge ner:ale dell a statislH:a relat_JVO al Cens·inwnto deLla popoln.:::ione del 1·er;n•> al 3·1 dicembre l 8~ l,. pub b l~cato nel '188o ; se ne riporlnno qui appresso le osservazwo1 che SI riferiscono alla popolazione ma,-chi le su periore a i l i) ann·i. « L'&>perienza dt~i due censimenti anteceflen Li aveva dimostralo « che col semplice spoglio delle dich iarazioni falle dai censiti non « s! poteva _otte nere una tavola esatta della popo lazione per età . « Gli erron nella classilicazion e dipendevano specialmente dall e « ca use seguen ti: « ' l o La .tendenza ad arrotondare le cifre. (Omi.s-,~is) . Per afi «adu lti, nelle età rappr'e::;entate da un nt1rnero che lini :;ce per 0° o
PER IL CALCOLO DELLE TAB BLLE DI ASSICURAZIONI, ECC.
263
« per 1>, si trova una quantità di indi,•idui molLo ma~giore che ne« n"li anni immediatamente precedenti o susseguenti. . « :t• La vanagloria di non pochi ''egliardi di attribua·s1 una (<eta superio re alla vera, l'a si ch e il numero degli inrl ivi dui da « 80 anni in poi, dato dai eensimenti, sia generalm ente troppo « <•rande. ' ' n << a• Pèr ultimo l'u ~o dil·erso di compntarc l' eta, ora ad anno «incom inciato eci ont a(l :1 11110 compiuto . Alcnni, per esemp io, di« chiarano di avere 30 anni, appen·a entrnti nel trigesimo anno di '< ''it.a, al tri contir.uano a dichiarare di :were ':?9 anni lino a che c non abbiano compiuto l' intero anno Lrigesimo Il . Per quan to riguarda il numeratore deila frazione
~l d' . N In Jrez.Jone
di statistica a pagina J. XXXI' IL del volume sul Morimenlo dello stato civile per l'ann•> 1886 dice : «Si è osservato che le dichiarazion i della etiL dei mo rti sono -« sormeue ai medesim i errori ehe furono avrertitì nel censimento, 01'> . d_n no · 1'l d~« perchè non di rado ac:cade che i paren ti , che CJI'COn «funto, ÌJ.illOI'i"lnO la di lui eti1 e In indican<? per aprross,maz1one 10 <<cifra tonda. Per ciò vi hanno, per così di re, dei uodi nella serie -«delle cifre dei morti distribuiti per età di anno in anno, come in c quelle della popo lazione vivente classific-ate per etit; ed i gruppi ~di individui co1·rispondenti alle età che si esprimono con cifre .fl. terminanti per zero o pe r cinqne, sono piu numeros i assn.i di « quell i immediatam ent e precedenti:.. . .La direzione general e della statistica per compensare gli erron anzi accennnti ha calcolalo i quozienti di roOJ'L:dità per le etit dai 15 ai 60 anni, segnati nella co lon na (b) del prospetto , r:1ggruppando i dati per quinquenni d'eli!, scegliendo nn periodo abbastanza lungo di osservazione, Cfunle è appunto il dodicennio l 871ì-•1887 che abbraccia un periodo di· tempo i cui termiui estremi ~ono equidislanti dalla data del censimento , e riJ'erendo il numero dei morti di ciascun anno d'etit mille coetanei viventi nl principio dell ' anno stesso. Per parte mia credo opportuno limitare l'applicazione del metodo dei minimi quad rat i alle età inferiori :1 i 60 :1nni, anzitutto perchè i coelftcicnti di mortalitit relativi alle etit superiori sono stati ca lcolali dalla direzione generale della ~tati;;tica con nn sistcm<t
a
264
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D ATI 'PONDAliENTALI 1 E CC .
alquanto .d.iverso da quello sopraccennato, cioè riferendo il numero der mor'lr · · . rn un anno d'eto't al numert> , diviso per m'rlle , der· vrventr coe~aner aumentati della metit de; morti dell rt stessa classe : secondarrar~eute.perch~, le osse~·va:ioni alle età superiori esse;do poco ~~1mer ose , 1 quozrentr med1 dr mortalit.à risentono maggiormente l~nfl uenza nelle ca use d'errore. ~onost.'tnt~, ritengo che i mezzi escogitati riescano non ahuastanza eOtcac r ad el iminare l'infl uenza degli error·i, dai quali può essere aiTet.to il numeratore della frazione
NOTIZIE MILITARI ESTERE
~· , derivanti dall'ap-
prezzamento · 1 · arbitrario. dell'etù, fa'lto ' nelle denuncie di. mo r1.e, (l·· ar rgnorano Il numero de){ li anni raggiunto dai deiunti . . .\l r n:>ervo di pr~ndere in esame questa ca usa d'errore in occasroue t!e~ li.t.determrnazion e del peso che deve essere aurihuito ni quozr entr dr mortalità L segnati nella colonna (b). pare~ LI. c le
a) L'esercito bulgaro.
CAPO I.
(Continua).
Ing. C. E.
BOGGIO
Capitano d '("·Ugliel'ia milizia mobile.
-:·-= = = =
§ l. -
Notizie storiche.
Legione balgarc~. - L 'origine dell'attuale esercito bulgaro risale alla legione formata nello inverno del 1876-77 dagli emigrati bulgari che a motivo delle trame politiche avevano preso la via dell'esilio ed in gran numero arrolavansi come volontari nell' esercito russo. Originariamente formata SM 6 battaglioni, dopo l'ingresso dei li.ussi in Bulgaria crebbe sino alla forza d·i 'l 2 battagl·ioni mediante l'aiuto di quadri russi. La legione si distinse assai durante la guerra. Il giorno del passaggio del Danubio, presso Sistova, ricevette il battesimo del fuoco; precedette poi come avanguardia l'esercito russo all'assalto di Tirnova; si inerpicò sui Balkani sotto la condotta di Gourko; pagò a prezzo di sangue la sua presenza nella micidiale battaglia di Eski-Sagra e prese parte gloriosa alla difesa del passo di Scipka. La piccola schiera diede insomma una fulgida prova del valore guerresco dei Bulgari.
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NOfiZIE Mll.lTARI ESTERE
NOTIZiE MIUT ARl EST EllE
Ordinamento clell'ap1·ile 187 8. - Nell'aprile del 1878 ebbe l~ogo nel nuovo Principato, sorto per effetto del trat-
l batteria da montagna; 1 batteria di mitragliere ; l batteria d'assedio; l battaglione pionieri. Più tar di la fanteria fu riunita in 4 brigat8 di 6 battaglioni e finalmente in 8 reggimenti di 4 battaglioni. Minori progressi aveva fatto intanto l"eseroito d,ella Rumelia orientale. Condizioni finanziarie ed altri riguardi avevano cagionato il passaggio ad una specie eli milizia ordinata in tre bandi. Le t1~uppe delle provincie appartenevano all'esercito turco ed erano obbligate alla difesa dei confini, ma non potevano essere mandate a gtterreggiare fuori del territorio. La rivoluzione scoppiata in Filippopoli nel settembre del 1885 riunì la Bulgaria settentrionale alla meridionale, cosicchè si formò di m1ovo un solo esercito. ' Allo scoppio della guerra. serbo-bulgara, un ordine improvviso dello czar Alessandro privò il giovane esercito di quasi tutti i suoi ufficiali, poichè i bulgari erano soltanto 1 tenente colonnello, 2 maggiori , 7 capitani, 24 tenenti, 100 sottotenenti circa. Eppure· esso seppe in una campagna di 7 giorni vincere l'esercito serbo e nella corona d'alloro della sua giovane storia intrecciare le belle foglie di Slivnitza, Caribrod e Piro t. Cominciò in seg uito il processo di amalgama fra le due parti del riunito esercito bulgaro. IL contingente della Bul· garia meridionale, allorchè ne furono sciolte le milizie, fu fissato a: 4 reo-aimenti di fanteria (su 4 battaglioni); bb l r eggimento di cavalleria; l reggimento d'artiglieria da campagna; l reggimento pwmen.
tato d1 Santo Stefano, la prima leva regolare. . La R~g~enza_ russa aveva lavorato a tutt'uomo per orgamzzarvi l eserc1to; una scuola militare fu creata in Sofia un battaglione d' istruzione pei sottufficiali in Tirnova. ' N ell'll.utunno dello stesso anno l'esercito contava: . 30 battaglioni di fanteria: 6 squadroni di cavalleri~ · 8 batterie da campa<Yna · ' b ' l compa.gnia da fort~~za ; 2 compagnie pionieri. Scissione deU'eser·cilo.- Il congresso di Berlino dimezzò la Bulgaria formandone due parti androgine: una autonoma ~n~ al tempo stesso tributaria, pr.incipato, _sottc la sovramta del sultano e l'alta protezione della Russ1a; . . l'alt?'"a dipendente dal sultano sia politicamente che m1htarmente, e costitnita in provincia turca autonoma in fatto d'amministrazione. Anche il giovane esercito venne però smembrato in modo che alla Rumelia orien tale potessero venire asseo-nati: 0 9 battaglioni di fanteria; 2 squadr oni di cavalleria · '/ . batteria d'artiglieria. ' Ordinarmenti in Bulgaria e Rumelia. - In Bulgaria int~nto.' sotto l'energico impulso di ministri russi, l'esercito SVIlup_pa~a rap~d~ment_e per numero e qualità., e più di l o_Q U~Clah supenon e d1 stato maggiore russi ne tenevano gh a~tr comandi,_allo inten to palese di formare del piccolo eserc1to un oontmgenle a disposizione della R ussia. -~ell'anno/880 _fu stabilito l'obbligo generale al servizio mthtare e l esercrto crebbe tanto che nel 1884 conta.va: 24 battaglioni di fanteria; 2 reggimenti di cava.lleria: l squadrone g\.1ardie·; . 2 reggimenti artiglieria (6 batterie su 8 pezzi);
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N01'lZIE MILITARI ESTE RE
NOTIZIE llllL\TAR! F.S'rE&E
Ordinamento del 1.889. - Nell'anno 1889 fu introdotto l'obbligo generale al ser vizio in modo completo; ne vennero quindi mutamenti all'organizzazione. La legge 15-27 dicembre 1889 ordinò, oltre alla pr or oga della d urata del ser vizio -da. 20 a 25 anni, la formazione di un'esercito di riserva, lo sdoppiamento dei reggimenti di fanteria e di artiglieria o la formazione di un quarto reggimento di cavalleria. Sicchè l'esercito bulgaro risultò ordinato nel modo seguente:
1 reggimento pionieri di 2 battaglioni a 4 compag nie. Una nuova legge stabiliva con l'anno 1892 :un au:nent~ di organici e di unità, per cui l'attuale forza. dt pace e assa1
Fanteria. 24 reggimenti di linea a 2 battaglioni di 4 compagnie più una compag nia deposito; 24 quadri di compagnia,; l compagnia di disciplina. In caso d i mobilitazione ogni reggimento di linea formava 2 battaglioni attivi ed l di deposito. I reggimenti erano riuniti in guerra in 6 brigate d i 4 reggimenti su 4 battaglion i. I quadri di compagnia (formazioni perman enti incaricate dell'istruzione degl' inscritti che fossero esenti dal servizio di d ue anni) fornivano gli ufficiali per l'esercito di -r iserva, costituito eli 24 compagnie.
Cavalleria. 4 reggimenti su 4. squadroni (for mavano una brigata con uno squadrone salmerie).
superiore.
§ 2. -
Popolazione.
Secondo il censimento del1888la Bulgaria aveva 3,154,375 abitanti. cioè 33 abitanti per chilometro quadrato. Di qu~sti, 2,326,250 erano bulgari, 607,331 turchi, 820,794 di nazionalità d i v erse. U na statistica eseguita per ordine militare nell'estate del 1889, dà nei 24 circoli militari una popolazione maschile di 1,610,389 anime, r ipartite come appar e dal seguente specchio: 80,326 57,213 Rustchuk B urgas . 44,644 108,00G Rahova Varna . 46,749 59,240 Selvi . . V iddino 54,881 44,207 , Silistria Vrat7.a . 80,252 55,559 Slivno . Karlovo 100,751 82,782 Sofia . . K tistendil 101,694 58,884 1Eski-Saghra Lompala.nka . 68,985 59,299 !Bazardschik Lowcza ' . 39.186 57,382 Trn .. Filippopoli. 101,852. 46,752 1 'rirnovo P lewna 63,342 62,432 1IIasskoj Rasgrad 89,581 46,386 1Schumla Sistovo
§ 3. -
Finanze.
Artiglieria e genio. 6 reggimenti artig lieria su 4 batterie da ca.mpo ed una da montagna. Quadri per : 2 batterie di riserva; 2 parchi di riserva; 2 batterie da fortezza.
Il paese è sorretto dalle proprie risorse. La guerra co~t~o la S'erbia è cost ata quasi 30 milioni, od è una merav1gha della storia della fina.nza in ~uropa ohe questa spesa straordinaria abbia potuto essere coperta senza accrescere_il debito pubblico e che una g uerra abbia potuto effettuarSI senza ricorrere al prestito.
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N~gli anni decorsi le entrate e le spese si bilanciavano sugh ~o. milioni d.i .fra~chi nei quali era compreso un capit~lo d1 c1rca 13 mllwm pel debito pubblico (ammor tamento d1 un pres~ito, t ributo alla Turchia, indennizzo d'occupa.zione alla Russia).
Il bilancio della guerra che nell'anno finanziario 1880-81 era di 10,750,000 franchi; nel 1881-82 di 10,849,999 ; n el 1886 di 17,227,000; salì nel 1889 a 23,954,044; e nel 1891 a 20,617,435. Al principio del 1892, il Minister o della auerra ehiese ~.Ila .Sobranje, in seduta segr eta., nove milioni~ da spendersi m cmque anni, per la difesa dei con fi ni e gli furon concessi a pieni voti.
(Continaa)
b) Piccola cronaca. AUSTRIA-UNGHERIA.
Aumento delt'effellil;o di p•cce di 2:i reggimenti di [rinteria. _ 11 Ve~· 4ft. dd 6 di?en1l~re. pubblica un decreto di S. M. l' impelatOJ~ 111 data 2~ novembre, m vtrtu del quale, a dntare dal 1o gennaio pl'OS3Hllo, l'efi'ei! IYO di pac.c di 25 •-eggirn11nti di fanteria sarà accre.s~ i uro di 1 caporale, 2 appuntati e 6 soldati . Ciò in c~secuzion e ~le! p1·ogetto ministenale, approvato tlalla rappre~enlanza nMioualc~, di cui venne fntto cenno nella puntata del {0 novembre nd riferire del bilancio ti ella guerra austroungarico per l'anno ·1893. • ~' a•unen t~ di effettivo concernerà i seguenti reggi111enti: . N.. 2, rcg,~unent~ unehere:e (?ircolo di reclutamento Kronstadt); ~. 4, clliSlrJaCO <' Jen~ a)~ N. .'' C3J'Jr.J ztano (Klagenfurt); N. Hi, galiziano (Tarnopol); N. ·17, rh Carn1a (Lubwna); N. 19, ungherese (Raab); N. 22, dal(Sp~l.ato); N. 93, u!tgherese (Zomhor); N. 24, galiziano (Kolomea); N...7, st!l'lano (Graz);.\. 31, ungherese (Hermannstadt); N. 32, ungherc5e (Budapest); N. 34, ungherese (Kaschau); N. 38, ungherese (Kecski1.·ord:fiU,.JJqs/;tatl
ma:
NOTIZJJ:: .:.JI LI'I'A RI ESTER E
NOTI:tlE MILITARI ESTERE
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met); .N. lf6, ungherese (Szeget!in); N. '•7, stiriano (Marburg); N. 69, unghet·esc (Stuhlweissenburg); X. 71, ungherese (Trentschin); N. Si, moravo (!glau); N. 82, ungherese (Szckely-Udv:ìrhely); N. s;;, ungherese (~lar maros Szigeht); ~ . 9o, galiziano (Czotkow); N. 97, carniolo (Trieste); N. fOO, di Slesia c Moravia (Tcschen); X. 10-l, ungherese (Czaba). Avranno pertanto •m au mento d'e/Teuivo cinque reggimenti del III corpo d'armata di Graz, quattro reggimenti del lV corpo d'armata di Budapest, tre reggimen ti del Xli cot·po d'armata di Herrnannstatlt, tre reggimenti dell'Xl coq>o d':m nata di Lcm berg, due del II corpo d'armnta di Vienna, due reggimenti del VI corpo di Kaschau , ùue del V coepo ùi Pressburg e due tl 1~l VB corpo ui Tcmesvàr, infìne un reggimento del l corpo d':u·mata ,ùi Craco\·ia cd uno del comando ulilitare di Zara. Aumento di rioque sqtuulroni del treuo. - Jl V!:mrclmm,qsblatt N. '•·6 del 24 dicembre contwne un decreto di S. M. l' impcratorc, dell' 8 dicembrc, in virtù del quale il treno viene portato da 80 ad 85 squadroni ; ciò iu esecuzione del progetto ministeriale, approvato dalla rappresentanza nn~ ionale, di cui venne fatto cenno nella puntata del :Lo novembre già sopra citata. I nuo\'i S11 uadroni 8:1.0 , 82° c 83° sa1·anno assegn:~ti alla seconda divisione dol treno in Vienna, 1'84° alla quarta divisione a .Bnclapcsl, 1'8?i0 alla prima a Cracov.ia. Creazioue di un deposito di riuwn/tL in Klttcza tlobw. - Con dcereto del 6 dicembre •1892, contenuto nel Veronlmmgsblatt N. M>, vcnnn ~;reato un nuo\'Odrposito di ri111onta a Klecza dolna (prr;;so Waclovice in Galizia). Esso cunslcrù di : ·l tenente contabile, ·l tenente vete1·in3rio enpo tli I• cla!'se (ca pit:Jno assimilalo), 2 sergenti , t~ caporali, ·l maniscn lco, -1 scrivauo dì truppa, 30 soldati , 2 attendenti. c di (1,00 ca v:dli di rirnonta . Scambia eli ballaglimà (m il 2:)0 e il 'J io rer191mmclo di fitntl'ria tlelkr. landwehr ungherese. - Il l ·• eu il 2° battaglione tlel 27° fanteria di laudw~h r ungherese lt:umo fa llo pass:.ggio al 25° fa n tcri :~ Ji l:mdwchr ed il 2° c 3° haltaglione di cp)()st' ull imo hanno futto pn s~:, gg io td 27°. Contmn· poraneamente lo stato •na~j!ÌnJ't' del 27o rel!gimcnto di fanteria di l:mdi8-
ANN\1 X.U \' 11 1.
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NOTIZIE iiiiLI TARl ESTERE
NOTIZIE MILITA RI ESTERE
wehr ed il suo circolo di reclut.,mento sono stati trasferiti da flelovar a Sissek. Istntzione della landweht· Cisleitana. nell'anno 18fJ3. - Il i\linistero per la difesa del paese ha dato le seguenti disposizioni relative ad un periodo di istr·uzione della durata di quattr·o settimane per la landwchr cisleitana nell':muo 1893: A. - Le trujJpe di (cntiJria di landweh1' prender·anno parte nd esercitnioni di combattimento di 1" grado, immediatamente dopo tùrninata l'istruzione delle reclute. A qrresta seguiranno esercitazioni di ordine superiore. Verranno chia mati a prender parte n queste esercitazioni : a) tutti gli individui assegnati direltamente alla landwchr negli anni i 892, 1891, i 890, 1888, 1886 e 1883; b) gli individ ui della leva del 1882 trasferii dall'esercito nella landwehr : c) gli indi1•idui della leva del 1889 che non furono richiamati per un periorlo di tempo superiore ad 8 :;ettimarie, della levH fJel1887 che non lo furono per un periodo di tempo superiore a 12 sctti111anc, della leva del . ·188!') o del •1884 che pon lo·furono per più di 16 settimane, ed infine della leva del -18R2 r.l'r e non lo furono per una durata superiore a 20 settimane; d) gl'indi vidui dr.lla leva ·18H2, ·1889 c 1886 eire ftinno parte delltl riserva di complemento della landwehr ~eh~ non sen·irono per più di 8 scttiultrne, ed inrinc della kva 1890 c ! 891 che non furono ancora mai chiamati a pi·estar serviz!o. B. - Saranno chiamati a prestar ~ervizio nella cavalleriarlella /{l.ndWt>hr gli individui della leva del H382 e, se sarà necessario, anche quelli della l va del J881, eire per IJllalclill lllùtivo siano stati dispensati da una o più chi:-un?le sotto le anni. f'l!r.,~onale . -Con deereto del 22 novembre il maggior gencralc.Otto Bùck nobile di Nordenau venne inca ricaro delle funzioui di ispettore dell'ar·mtl del genio. Il generale von Deck ha 54 nnni , proviene dal l'accademin tt>cnica di Vienna, fu per lungo tc111po trddetto al comittrto tecnico e promosso maggiore a ~cei H• nel ·1876. Come ufficiale superiore ebbe inca riclri importanli, qual i la co<;! ru~ione drolle opere di fonilìcazioue di Cracovia, il collocarneuto di torri corazzate a P.ola, la costruzione di un pontH sulla Sawa presso Brod, in condizioni oltremodo dif'lkili. Co l grado di colonnello fu eapo sezione al comitato tecnico mil il are cd ultimamente era cnpo del genio dell'X l corpo d'armata a Lernberg. , Furono collocali a :·i poso i seguenti ufficiali generali:
Tenente maresciallo barone Hiigel, comandante della 24• divisione di fanteria. Tenente maresciallo, Horvath di Zalabi!r, ispettore degli stabilimenti equini dell'Ungheria. · Tenente maresciallo Dau blesky di Sterneck, comandante della cittù di Vienna . Venne nominato comandante delln città di Vienna il barone von Hnndel Mazzetti, attualmente comandan'te della Sa divisione, cornandtrnte di quésta il maggio1· generale von Polrl e della 243 il mnggior genet·ale von Sera esi n. Hanno avuto luogo numerose promozioni a sottotenente nella l'iserva delle vat·ie armi. Equipaggiamento. Lu, sella. modello Willwhny - Ogni reggimento di cavnlleri:~ nustroung:rrico sarit dotato in avvenire di t'SO selle modello Willrcl m~ le qua.li avendo le bande a cerniera, possono adattarsi a qualunque cava llo, nbbw esso purç una stmttura anormale, come se ne tt·ovano in ogni reggimento di cav:~ller ia. Ha poi il vantaggio di non pi'Odune contusioni sul dorso del cavallo ed anzi di non aumenta1·e quelle che per avventura già vi fossero. Questa nuova sella servirà per i cavalli di costl·uzione difetto:;a; non si adotterà però univcr:;almrnte pe1·chò l'attuale sella è più solida e r·esistente. Elmi di altuminio. - Un armaiuolo di Vienna ha costrutto degli elmi da dragone nei quali ha sostituito tutte le parti metalliche con alluminio; di rnodochè l'elmo pesa oOO grammi invece di 860 grammi come quello di presct·izione. Guant·i di la.na per la ccwatlerùt. - Sono s.tati adottati pet· la cavalleria guanti di lana di colore scuro. Ltr parte interna del guanto è rinforzata con tela fot·te, per imped ire che, tenendo ìu mano le redini, queste consumino la parte di lana del gunnto. FRANCIA.
Il contingente dclt(t classe 1802. - La cla.sse del 1892 s'annunzia molto superiore in numero alla classe del ·1891, <~ alle classi precl:ldentì. La ragione di questa dillc1·enza deve attribuirsi agli eventi del ·1870. Gran parte dei matrimoni progettati prima della guert'à non furono ef-
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
fettuati che a guerra finita; le unioni rimaste ster·ili per l'allontanamento dei mariti produssero poi, per naturale reazione, un aumento notevole nel numero delle nascite. Le statistiche di quegli anni offrono la conferma di queste induzioni: a Parigi il numew delle nascite nel i 87i giunse appena a 37,4!0, nel t 8n s'inalzò bruscament-e a 56,894. Per le ragioni suespost(l, e pel fatto che ora i natural izzati sono vincolati al servizio militare, la swmpa francese prevede a non meno di un quarto l'aumento del con ti n~ente di que3lo anno rispetto al contingente normale. È degno di ll•>ta che questo aumento vieJJ.!l ~ coincidere colla presen tazione della legge sui quadri in cui è detto che la creazione dei nuovi corpi di truppa si farà quando le risorse del reclutamento lo permetter·anno. · Lct marina {runcese nel 1893. - Il progi·amma del 1892 prevedeva distribuì te frn tutte le squadre in armamento ed in riserva 27 corazzate, pel 1893 non ve ne saranno dm 21. Nel :l892 vi erano 'lfj corazzate in pieno armamento, nel !893 non ve ne sa ranno che H; però in compenso gli incroci<ltol'i da 14 saranno portati a :l7. Le tre divisioni che costituiscono la squadra di evoluzione saranno più complete per quanto riguarda gli elementi secondari: alcune delle navi di tipo antiquato cesseranno dal far parte della srruadra e saranno sostitu ite da alt1·e più moderne, quali la Magenta ed il Neptune. La squad ra di riserva non avrà che due di visioni, ma sarà composta di navi migliori che non prima. Jel mare del Nord la squadra sarà aumentata di due incrociatori di 1a classe: l' tll_qer e l' Jsly, e di parecchie torpediniere. Il bilancio prevede per l'Atlantico una divisione composta delle navi: A1·éthuse, .Magon, Se.qond, llussard, ed in più una divisione volante e di istruzione che sarà armata al i 0 rn:u·zo, e si comporrà delle navi: Na"iade, llfilly, Rigualt, de Genonil!y. Colla nuova posizione per le navi della disponibilità, l'effettivo del personale imbarcato sar:ì portato da una media di 30,0;:6 uomini a quella di a2,1J.51, mentre per gli ufficiali imbarca ti s;uà di :lOM , invece che 1025. Si farit una migliore ripartizione delle torpediniere fra i vari centl'i di difesa, e ad eccezione della .sta1.ione avanzata di Dunkerque, d' importanM speciale (una cannoniera corazzata e tre torpediniere), tutte le torpcdiitiere saranno tenute pronte nei porti militari. JlfobUitaz1·one det naviglio ausiliario.,- l vapori mereautili, destinati quali incroeiatori ausiliari, saranno nssegnati ai porti di Hftvre, di Bor-
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<leaux e dì Marsiglia, ove tutto il materiale ad essi relativo sarà conservato in magazzini. All'ordine di mobilitazione essi armeranno nei $uddetti porti, quindi -si reche•·anno ad imbarca•·c le artiglierie, quelli di Havre a Cherbourg, ·quelli di Bordeaux a Rochefort e qudli di Marsiglia a Tolone. Pt,bblicazioni. - Il ministro dclln marina ha indirizzato una circolare alle autorità marittime e coloniali, nella quale ossen•a con rincrescimento la scar3ità di pubbl ic:~zioni, lavod e sllldi compilati dagli ufficiali ·C dai fun zionari dei corpi della marina, risultando questa per tal modo privata del concorso c dell'esperienza dei suoi componenti. Il ministro rammenta che gli autori degli articoli sono tenuti a nessuna restrizione .all'infuori di quelle presc•ittc dalle convenienze, ed al fine di incoraggiare ·le suddette pubblicazioni, le quali onorano la marina e cont1·ibuiscono al suo progresso, stabilisce che il loi'O esame sia eseguito dallo stato mag~iore generale e dagli uffici competenti. Esse vel"l'anno rtuindi, a secondo dei casi, pubblieatù, oppur no, nella Rivistn rna·rittima, e la loro importanza sar!t fatta risultare mediantH annot.a1-ioni nella matricola od attestato di lode sul Giornate tbfficiall'. Trasporti milita·rì. - Da una informazione contenuta nell' Écho de Paris -del 4 gennaio 1.893, si deduce che nel decorso anno fu completamente rimaneggiato il lavoro di preparazione dei g1·andi trasporti militari pel -easo di. una mobilitazione. Il lavoro fu rifatto per mettorlo in armonia -eon le recenti di,-posizioni relative alle forma1.ioni di 23 linea (de réserYe).
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NOTIZ IE BIBL IOGRAFI CH E
Guen·e., des 4 lpe· _ G . d l . ~ uet re e asuccesswnd'Autt·ìche - P .· . . Berger Levra ult, 2 vol. L 30. . al lgl, li luogotenente generale Franecsco E " . d J · d uoen•o e Vault durante il ungo peno o trnscorso dal ·176'1 al 1790 rore del Dep6t de la guert·e. , . era stato in Francia dirctIn .<juesta sua CJualit'a doveva provvedere a tutto .ò l ce.:>::Wrlo alla difesa dello stato Il . Cl c le era ner . • , a a SICurezza e al cambiament d 11 rontrere, all'apertura di strnde e alle rr. d' . . . o e e alle ricoguizioni ed ai lavori d Il S t;lau l ."'e dt comunicazione, [t .. . e o tnto maggtorc. . l questa qual Ha . e~Jr ebbe conoscenza d'1 . . . alle guerre che dal 16H al ,1~1 6 ~ .· · ~u!tl 1 documenti rei ati vi m Europa Il d .t tal!. documenti comr)iiò ' rrfi • .. :;I. svolsero 1' d'' questo .unpo 1·t, e su a scorta • ran nn . d auoal1 comprendenti circa ,130 . ~ nte per1o o, 1 ' vo um1 ma noscritti <1. · (irnor[l puhblicati solo i ' . · • 1 cu1 vennero 42 lt..11ettentr. 1Il ,.,uerra S dell . pagna, per opera dei generali Pelet e Blond; a successione di Il colonnello Arvers ha ort~ e<tratto cb ., . . toli riguardanti In rruerrn dell ,. . ' qucst opera •ns•gne i capidi •f\.u ·~ tnn · su 11a front1ern . ft·anco italiana c li ~h .·' . . a Sut:cess10ne . . a lllllllf.r ne1 prrmo volume d Il' . d' . btamo più sopr:. accennato il titolo e ope•a ' cui abNel . secondo volu11•1e• do vu . to esc1tts1vamente ·. all' A. . cato di ~:o lmare le lacune esistenti nel m , .·. l ve~~. questi ha Cércialmeote .d · n no~clltto d1 De Vault speponen o q 'lesto 111 ratfr·on to co d . . . , ven ut~ io luce e con le opere c;lassiche: n ocumcntt postcnormente · Saluzzo , . - Stori.a, milita1·e ciel p temonte. D Aglrano - Memo?·;·e stori che sulla g·uerra di Piemonte ~~werel' - Tt~b~au de la querre de la Pragmatiqu.e sa,;chon. . urcet - Prmclpes dç la guerre de .montagne.
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Abate Minutoli - Relation des campagnes faites pa1· S . .Il. le Roi de Sarda·igne et par ses génét"atlx. Sa int Simon - !Iistoit·e de la gtterre des Alpes en 1744 . Pesny - IJ.istm:re des carnpagnes dn maréc;hat de Maittebois. De Broglic - Études d·iplomatiqu.!s. Per maggiore chiarezzil i cnpi toli del secondo volume corrispondono a quelli del pri .no e ciascuno di essi è un'esposizione rapida e metodica delle campagne; degl! anu i 04.2-048, seguita da con~iderazio oi critiche di in teresse attuale. Il colonnello Arvers infH LLi nella f! l'efaz.ione dice: « Nous ol1'rons cc livre it uos cam~~rade s dc In frontière cfc~ Alpes, "commc une mine it cxploiter pour la richessc et la v:~ leu r dcs do« cuments qui s'y trouvent rénnis. L' histoire dc la guerre de la sncces· « siou d'Espagne, dont les opérations se ~ont clévelo ppées en Savoic, • dons le Oauphiné, la Provence, l e~ comtés Jc Barcelonnette et de , NicP- c• dans les contrées limitrophes, n'existc quc dans les biblio" tht\qnes pnbliqucs et il n't>st pas tOUJOur:> faeile de se !11 procu rer ; colle • de la guerre de la successioo d'Autriche est des tioé~ 3 entrer d:ms la • l.rihliothèque des r(:nnious d'ofnciers et de régiments.; elle offre de plus ~ sur le prùcétleot cct avnni<!Sf!, que Ics couditions d:ws le::quelfes elle . , eu t licu se rapprochcot bien plus de ce ll e~ rle lt~ guerre moderne. << Le traitr d'Utrccli t avait tracé, entre le Oauphiné et le Piémont, « les frontières qui séparcut nujourtt' ltn i ifl France d~ \'ltn lie, et dès « Ics premières camp:~gne s , la cooqucte rlc fa Sélvoie et rlu comrti dc « \lic~ ncltevait de cn;.cr entre Ics 1hmx p:1ys une sitnntion identiqtw ù « la situation ;lct.uellt!.. Pendant sept an< les belligérants eu vinrent " aux mains sur tous les points vuln é r:~h l es de 1' immense périmètre • formé p::tr le~ Afpcs P.t I'Apcun in , et In gue1Te fut .snccessivernent c portl!e daus In S;tvoic, dans le comté deNice, dans Ics p l ~ioes d u Pù <i. et de c~c lles-ci jusqu'au portes dl:l Toulon. Les cnseignements qui dé· • couient dc 1\;tude dl:ls ces cvéoemcnts sou t des plus instruetifs, on « n'cn sanrnit méconna itre la portée; q n'i l suffìse de di re que Bonapa rte • y trouva les clémenb de sa merveilleuse campagne d' l t:Jiic. • Oans le~ pays (le montagues, l t~~ ell'et:> cles transforrnntious des c armées et rles arrncs se font 1noios sentii· que pnrtout ailleurs; anssi « la méthode lristo rique y co n ~e rl'e-efle tonte sa va leur et reste-clle la « mcilleure et la plus sùrc de toutes, pnr Ics exemplcs qn' e!le fournit « à ceux qni s' intéressent à toul ce qu i se rapporte à fa défeose de nos • fron tièrcs; le mémoire de M. de Vault en cootient de nombrcux et des « mieux nppropriés aux circonstauces qui pcu ''e n t se présenter; on re·
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NOTlZIE BIBLIOORAFI CH B
N OTI ZIE BIBLIOGRAFI CHE
• connaìtra, après l'avoir In, qu' il eùt été regrettable de le laisser plus ( longtomps d<1ns l'vubli. » Riassumendo per sommi capi l[nesto lavoro importante ac~cennerem o al sommario delle operazioni na rrate, essendo qnesto :surtìciente a far comprendere quanto ne si<1 interessante anche per noi lo studio. ~nno n 42:--: Cause .òe l~ a gue1·r~. - ~harco degli Spagnuoli in I taha, l?ro rntn •onc C.(l l Napoletau,, m;• rc•a su Bologn<L - Alleanza austro piCmontese. - I Piemontesi sul Panaro, e gli Sp~g nuo l i nel niz. zardo. - Operazioni piemontesi nel nizzardo e nel modcn1)se. Anno 0 4:1.. - Battagl ia di Ca mpo Snuto e ~uo t:Oil$eguenze. - Alleanza fran co-tspana. - Difesi\ dellu Savoia. . An no ·l ?·1.4. - Difesa della-linea del r nro e del ni1.1.a rdo da parte dci PlemoulesL - Presa del Colle tli Tenda e di NizzH. - D ife~ll di r alle Stura, assedio di Cuneo e di Demonte. Anno •l 74 5. - Camp;1gna del m~ resGi allo di 1\faillebois. - Passaggio dell'Appenni no a Cairo e Cm·c ~re . - ~·farci a nella vn lle di Bormida, presa di Acqui, Serrava lle e Tortona. - Batln;.(lia di Bnssignnon.- Difesa del Monginevra. - Occupazione di Casale c Valenr.:1. Aono -111~ 6. - C!!ntpegginmenti nel Monferrato. - Battaglie di Pia· cenza e del Ti,loue. - Rilirata dei Franco-ispani nel nizza nlo. - P ia no di Mailloboi, per In difesa del la Ptoronzn. 0 47. Campagna , io Provenza e nel Nizzardo - Campagna dol Del finato - Difesa de ii 'As~ i e tta - Opernioni in Va l di Roin c Vesubia . Difn$a della lin.ea della Jloia - Trau.ato òi Aqui5grana. L oper11 è correùa t11 rh numerose carte e schizzi c rappresenta di certo un lavoro accurato e uti lissimo. Le ri fl ession i e le critiche dél colonnello :\rvers non ~ara n oo forse tuue accettabili ma certamente offrono largo campo di studio a tutti coloro ai qua li ~ ta a cuore cono:o:t:PI'e la zona monta nn, in l:ui si svo)aeranno in a vvenire le operazioni de ll 'c~ercito italiano. Q ne~to JavOI'o 1a quindi. nn altissimo va lore, sia per noi che per l'Hsercito frnncese, potendo cost1t.u1re una raccoltH preziosa di temi tattici e stratc"ici sulla nostra frontiera: " , Non i! quindi il caso di dare un gi udizio si ntetico su un'opera co~ complessa e ('Osi merite\'Oie di studio; bisognerebbe Òéll'5Ì ad un Juuao la voro di. r.isco.nu:o dei dati e dei fa ui che uon è nella nostra con1 peteu:a. La notizia IHbiiograOca c:.h e ci siamo proposti di dlll·c di fl:U esto libro non sarebbe però completa se non faccssilllo eon osc~ 1·e almeno uoo dei numerosi documenti che illustr11oo que;;to lnvoro. Abbi111110 scelto uno dei pi ù importanti, co nvinti che l'oper., del colonnello A1· ve r~ meriti di es-
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sere conosciuta e postn nelle nostre biblioteche militari accanto a q u ~lla delle ca mpagne del principe Eugenio, dolenti soltanto che di queste pagine di storia nostra non esistono studi i~alia ui paragooabili per mole e ampiezza di vedute :1 que;;te due sopra cttato. 1ltl. de V illemru· an comte d' A?'gtn8on Sur Ics hnulcurs dc I'Assieltc, 19 juill et t1~i . « Je sui:; pénétré de doulcur d'ùtre dans le ca,; de vou:; reodrc co ~ pte de la mal heureuse jouruée d'au.iourd'hui. Les retranchements dc l en« uemi oot ét•i attnqués aujonrd'hni et n'a ont pu ètrc eruportés . M. le « cheva lier de Belle-l slc a òté tné à la fin de l'a!Taire, notre porte est c immense.
«
« J'nurai l' honncur dc vous faire un détoi l plus circonstancié. La perle est si con~idérabl e que je crois u'nvoir d'nutro parti it preodre « que de me reti1·er sur le Mont·Genèv re et nu Bourget... .J'~ r!li en soir " occuper le munp où nous étious hicr, que l'ou a l.a1sse tendu ~t « <'o mme il n'est p~ s tenable, j'érai demnin lA!mper à Oul x et a pres 11 demain au l\Iont-Genèvre. Je eroi,; que ht prudeoce ne permei pa ~ c de meure les tronpcs aussi maltraitées dcvanl l'ennemi de quelq ue « temps. . « Le::; troupe;; dcsti oécs pour l'cxpèrlition projetée parttrent le ·14 du ca mp dc Gnillestrc en deux colounes ponr m<l rcher droit à Fenestrelle; « la première aux ordres du ~he1•nlicr de 13elle-Isle entra pnr le Mon.t· « Genèvre et la deuxièmc aux ordres dc M. dc Villemur par la vallee « de Quey~as. Ces deux colouoes se joigni rent le ~ 8 au col de l'~ssiettc. « Le:- eonemis voyant ces c! Ispositious, se p rcp~ rèren t ;\ nou ~ IHen re.« 1:evoir; ds garnirent lcur:; lignes, qnc In situation du terram rend ~tt prcsque inattnqunhle, , de tonte,; leur:-; meilleure,; troupes, sav.o1r: H) bntaillons et 200 Vaurloi:<. Le nombre des troupes que nou:, n1'10ns « 1testinées à ceLte !H'eutière attaque ti òtait pus a u~si considérable, et de « plus on ava il élé obligé de lai:;:>er en an·i~re 800 hommes pour gard~r te~ com mu oications, outre ·1,200 r1u'ou avait fa it passer daus In vallee 1 « de Fenestrelle, nlìn li'O\:enper les cuuemis, au cas que nons les eus« si on~ fo rcé~ . « Tou 1e5 ccs dispositioos étant fai te:;, nous non:; mìme:; en mouvemcnt « le ·19 nn ntiHin. J brigades de la gauclte ~ ·uvaucèrent sur la hauteur en « fa.;e du rell'<ìlH:hemeot, lnq uelle les enncmis abnndonnèrenl pout· ~e re«
tirer dans leur; ligncs; 3 antre:> I.J rigadt\s rnarchèrent à la droite pour
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
attaquet· le front des lignes. Le ch ev ~ l i c r de Belle-Isle ~ ttaqua nvec « (i pièccs de canon le nane et l~; rerlontes du retranchement, mai<> les • eunemi,; nyant r<\uni le plus fon de leurs t,roupes dn còté des brigades < de la Ùl'OÌte, il:; firen t des rJècharge.;; ~i forte5 et SI bica dirigée5 .fJUe « les brigndes en furenL comme écrasées. Dans un iostant le terr11in fut « couvert de morts et de hless(';. Nou-e feu faì~11it très peu ù'effeL, at• tendu que Ics rctranchcments t!taient d'une lwuteur considérniJie, que ( uon seulement il:; Jomìuaieut sur nous, mais qu'ils étaieut partout « très IJien senès de pnlissades, de · sorte que no,; troupes funmt obl i• gée,; de plier, 11près avoi t· été jusfJu'à trois fois à la charge. Mais • corume ce fut snos succès, e!les. se virent ohl igees d'abandonner le terrniu et dc se J'etircr su r le soir. <( Xl. le chevalillr dc Bellc-Isle a été tué rlans' celte :tction avec « be~1u coup d'ofO ciers. ~ Notre pcrte, tant en mort~ que ble>sés, monte il prè; de 5,000. « M. dc Bello·Isle nvait étc tromp6 pa r ses espions . qui lui avaient rnpportù <ple le;; ennerni;; n'citaien pns pl u,; de 500 on lìOO hornmes. •( Le rcste ùcs tronpcs est allé camper proche d' un enùroit que l'ou « nomme Sestrières, sur l~ frootiè re tlu Piémont, il une lieue nt demie de Briauçon. » «
b) Bollettino bibliografico. l. Sommario delle Riviste militari italiane. /lifJista di a1·tighe,·ìa e genio (dicembre '1892). Cherubini.- L'eleurolisi dell'acqua. Scuola eli tiro per l':.rtiglicria da campagna tedesC/1 . Rocchi. - La fortilìcazionc attua 1e. Istruzione sul tiro d'nrtiglieria dn fortezza <edesca. Miscellanea . Noti1.ie estere, Bibliografia. JUvis ta d·i. (ante?'Ùl (dicembre ·189:2) .
Note sul reclutnmento. li furiere. Considerazioni taLI.iche. Il coraggio nel srldato.
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Note ed appunti. Cronaca. Bibliografia.
Rivista 1na1·ittima (dicembre 1892). All'armatll, di G. d'Annunzio. Necrologi a. Soliani. - Progrc3si recenti nelle macrhioc marine. Gelcich. - I primi passi dcll11 scienza nautica . Santarclli. - Apparati telemetrici Fiskr. L'eruzioM sotto m:-~rina cii Pantclleri:l. Noble. - B:llistica iotern:~. Moreno. - Trasmissione elettrica pci movimeu ti del timone. Br:1vetta. - Intorno all'Africa . Salvati. - Voc:~bol:~rio di polveri cd l's pl o~ivi. Cronaca estera. Bibliografia. Stati maggior'i delle R. uan (}io,·nale med-ico clel R. escr.~ito c dcllt1 R. marina (novembre-dicembre i892). Imbriaco. - Frauura del bacino. Boruffaldi. - Resoconto clinico statistico (ospedale dì Firenze). Saroli. - Il pensiero (saggio di meccanica psicologic:J). Rivist:l medica. » chirurgica.- (:\'otevolc: ) l umford. - Una ferita insolita di arma da fuoco). R ivi~ta anatornic·11 e fisiologica. dCl·mosifilopnLica. di tera reu~ic.a . • dì chimica. cl ' igiene. » di statistica medica. I l servizio sanitario nell'eserci to svizzero. Varietà- Congressi- Notizie - Necrologic.
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NOTIZI E BIBLIOGRAFICHE
NOTIZl.li: BIBLIOG RAl'ICii.J::
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- Recenti pubblicazioni d' iudole st r<~tegica : La guerre du colonel Hcmwbert. ·- Parìgi, llacheue. La situation stratégique de la France dans la guerre de demain, dal russo, del gentlrale O. J. W.-· Purigi, Dentu. -Sul serviz io di pattu.glùt per le trnppe di fanttWÙI, ved:1nsi interessanti e pratiche cousiderazi oni in Organ der militiir Vereiue (ultimo fascicolo del 4892). - i.a Deutsch~ Heeres Zeitw1g, fWendendo origino dnl recente libro di l\luller, Storia della guerra di fortezza, ha pubblicato uu importante studio sull'attacco. forrn~l e di tlll campo trincerato nel la sna formn attuale. Contiene alcune novi tù a hhnstnuzn importa nti. -È uscito il ~ecoudo fa scicolo dai Tem.i tattici di J. C. von H., contenente i temi 2. 3, !~. pubblicati dall a ca:;a Seidel di Vienna e di cui fa· cemmo cen no pel pa:;sato. Si raccomandano per la ciJiarezza e per i numero~ i .schizzi e documenti allegati. '- Continua in Germania la discussione sui nuovi si~tem i tattici int.rodolli negli ul ti mi tempi . A ~ l i studi dello Scherlr intende ora t:ontrapporsi un nuovo o pu ~colo edito dnllll c:asa Luckhardt, Tattica pra.tica e tt!oria tattico..
russa che due opero principali di Fuchs e di :'vlilintin, la pri ma delle quali assai scarsn di notizie e di dnti, In seconda di carattere poli ti co e diplomatico più che militare. Simi lmente la reccote biograOa di Snvarow, dettata da P etru ~~ev ski, era incompleta recundo poche notit.ie clelia ca mpagna d' Italia. I) lavoro del colouncllo Orlolr lin il merito grande della novità, noochè quello di avere ~omp u lsu te Lulle le fonti russe cd e;tere. Egli infalli si è pmpostc' di dilucidare tutti i periodi clelia campagna e di ritrarre i tratti caraucri:.: tici di Suvarow come generale, in ha~e :1i suoi fi tti di guerra. J.l libro por tal modo intae,-;rc non solo i russi , ma tutta la storia militare di un periodo. · L'nutore ::;i è un po' prcoc.cu pato tl i trovare nel suo eroe un genio straLegico, mentre io realtil rgli era soltanto un buon tattico ed un eccelleut~ educatore delle truppe; e:;so è Ono giunto a ~cusare l'errore strategico di Snvnrow dali~~ mu rcia di fia nco alr,·ettala daii'Addn al Po per nunccarc ~l acdon:~ l d, mnrcia che pc:rrn ise nll 'a rmata di Moreau di ristabilirsi e prendore pollizioue foni~sim a fr:c V<deuza t1d A l cs~ aod r in. Tutt avia lo studio del colonnello Orloll', correrh1 to di molti piani , è notè,·olissimo pP.r le 11otizie tlcuaglinte in esso coutenute c percliè elimostra con quan1<1 cura etl amore nell'esercito russo ~ia coltivata la storia militare naziounlc. - Ca pitnno Pen e:lll , Catinat et l'·incasion d!' Dm~phiné. Ca mpagna dell'anno ·1692. - Parigi, Beando,·in.- È l'estratto di un articolo sti\m ptno su l Jonmrtl cles sciences milita.ins.
3. Storia militare e generale.
4. Ordinamento degli eserciti.
-L' inse,quimmto da Jenaa Pl'en:::lau eli Bluchor (1806), è stato trattato con molt:1 competenza, in un:t conferenza, dal colonnello LettowForbeck. (\". Bciheft I, Jfilitiir Wochenblatt). - ~l piano di ,querra di Carlo XII per la campa,qna in llt~ssù1. del -1708 legges• nel giornal.e della Krigsr;etenkaps Akademiens di Stockolma (dicembre). - Ln cns<a Ounker di Berlino il a pubblicato il •t !)o volume dell 'o· pcrn Corrispondenza pol·itica di Fedel'·ico it Grande. - Orlotf, o.~Sen)azioni S!tlle opera.zion·i di Suva9'011) in Italia. nel 17.9rJ. Sulla guerra d' Italia di Suvn row non esiste\'ano fino ra 111 lius ua
-11 nuovo orclinnmcnto dell'esercito 1·urneno è, in moclo eonci:;o e · completo, riassunto nella lntemationale Revue di gennaio. - Il .Militiit· Wochenblatt, nel sno lleiheft di geu u :~i o, ha pubblicata una memorin del c.1pit;,no Reitzensteiu, secomlo premio della corsa Oerlino -Y•enna, ~:o! titolo: L(tmùt corsttdn Brrlino a Vien11a; nna ca rta acc.ornpagua lo stndio abhnstanza intere~~antc. - Il meùesi rno periodi~:o nel sno onmero ciel l ~ geunnio porta una com pleta uotizia ::ull'ordioameoto e dislocazione tlell' artiglim·ia {mncese. - Sulla Revue J}filitaù·e Suisstl H gennnio il colonnello Pfund dell'ese•·cito della ~onfeùerazionc ha descritto lo stato, l'armamento, le dotazioni delle {ol'tificazioni del Gottard~. L'autore ne approfit.ta pe1· recla-
2. Arte militare.
NOTIZIE .BlBI,IOGRAF I CfiE
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NOTIZIE BIBLIOG&APICH E
mare alcuni urgenti riordinamenti e miglior11menti nell'Istruzione delle truppe di fanteria d'artiglieria e del genio. Sul medesimo periodico vi è pure il testo del messaggio del consiglio feder·ale concernente l'organizzazione della difesn e dell'amministrazione delle fortilìcazioni del Gottardo, e il resoconto ufliciale dello stato attuale dei lavori. Questi documenti sono oltremodo inter:cssnnti. - L'Int. militare Du piiin hn inizinto sulla Rembe du service de l'intendance militaire uno studio sull'ammi11istrazione m?lit.are austriara annlogo a quello già fatto per· l'amministrazione militare itnliana. Egli definisce l'am ministrazione militare nustl'iacn « la décentralisation porl<;e jusque rers ses limites extrèmes » e molto opportunamente ne ricerca le cause nell'organismo fondament;J!e del paese, assai bene designnto col n•Jme di «empire fédoral ,, .
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dono gli esperimlmti di tiro hanno confermato la convenienza di non « accres~ct·e il peso c la mol<~ dci cannoni. . . . , Questo fano ha impressionato tutte le m:m ner~e c n~ n puo ~erta mente essere passato sotto silenzio. Sicchè è a ntenerst che es1s tono « limiti per l'artiglieria di marina, che non è conveniente ?lt.r~pa~sarc. , Come s~mbra consider:u·e questo stato di cose la manna 1tahana'? c Tutte le nazioni rnarittirnc, compresa I'Ingltilterrn, avevano aspettato « di aumentare il peso delle artiglierie ed orn probabilmente sono con· c tente di non essersi atrrcttate. In Italia al eontrnrio in qu<~sto afl'are c si è andati troppo allll lesto c chi sa se al Ministero della nun·inn italiana « non si rimpiangano fortemente i molti dcnnri pagati ad Arm~trong. a Verril pt·eslo un tempo in cui bi~ogneri\ pensare a correggere l armac mento delle navi di prima linea della flotta italiana , . c
6 . Politica. 5. Marineria.
- Interessante e assai ricca di dati la memoria della fnlemationale Rem.te di gennaio - [ cannoni g·i,qnnteschi delle marino att-ual1:. Sono c1ssai rwtel'oli le conclusioni delle quali diano qui una traduzione: « CIre cosa osserviamo noi in q 11esto aumento delle dimensioni dei « cannoni di marina? Che vi fu un tempo, in cui ci si entusiasmava « pei grandissi mi calibri, in cui si aveva l'idea che in avvenire sa<( rebhero navi da battaglia eli prima linea solo quelle arnwte con « cannoni da 100 tonnellate. Sembrò anche che si dovesse salire fìn o « alle 160 o 200 tonnellate. ln quel tem po dell'entusiasmo, verso « il :1880, in Jnghilt.erra ed in rutlia non si pensò dH\ ai cannoni « giganti. Ma pooo per volta i cannoni giganti sono pas::ali in di mcn« t.icanza s~m pre più, finchè dal 1890 in poi nessuna potenza marittima « pensò più ai eolossi. Le na vi in costruzione dopo quell'epoca non « ebbero co me um1amento che cannoni di 70 tonnellate. « Quale conseguenza dobbiamo trane da cio'! Certamente quella che « si e fatta l'esperienza dei cannoni da :100 e che tale esperienza con« siglia a non proseguire su quella via. Le disgrazie avvenute e gli « scoppi di t.al uni ca nnoni dovevano infatti essere St!gni precursori; la « difficoltà di servizio di 11 uesti giganti,· il maechinario che essi Ì·ichic-
- Recen tissima a Pat·igi (Casa Lcci:ue Ouclin) la puhblicnzionc di un volume di Charle~ Benoist col titolo Souverains, hommes d'églilre Comprende sci hiogr11fi e di importanza politica: Leone Xlii, re G•!gli~lm~ dei Paesi Bassi, Rampolln, Cri~pi , il principe Napoleone, Lav rgene. B un libro scritto con rnolto hrio c non manct~ di osservazioni ;1cute.
7. Letteratura militare. Varietà.
- L'ordinamento del serliizio ferroviario in Russia cd il suo :;viluppo ortranico nei riguordi mili tar i form ano l' og~etto di 11 na eorrispondenza in~er&sSantc delln Jntemllzionale Rcliue di gennaio. - Uno studio psicologico assai profoncJo, esteso a wni gli eserciti europei uhbiamo r·ilevalo sul Militae1·t Tid.~skri(t di Copenaghen col tititolo. Le condizioni morali drl Foldato . La lettura di q ucsto interessante la,·oro rie5eù assai confortante per noi, essendo io esso resa a rnpia giua Lizia aIle belle qunlità del nostro esercito e citati con particolare soddisfazione le 01>era mor:lli militari del Corsi e del :\lariani.
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NOTIZIE BI BLIOGRAFICHE
- La Voienni Sbornik di gennaio contiene ill 0 enpi tolo di un bel Jnvot·o di Sergio Gerscelman intitolato Elementi pe1· /a Mo,qrafia di Sk·obel<:n. Il detto capito!o porta il titolo: Plevna, Lofscia e Plevna e contiene diverse confutazioni al noto libro di Ku•·opatkine: Lofsc in e Plev na. - Recente pubblicazione. E. H. Gt1ize Le milita-risme en E111·vpe.Parigi, Plon.
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AUTONOMIA DEGLI SQUADRONI L
Per ta Direzione Lon o vrco CrsoT'ri ,,.oggiol"e M. M., inmri,alo
Lo st~1dio del maggior generale Luigi Mainoni, comparso nella Bi·visla milita1·e ital·iana (di::;pensa I, 1° gennaio 1893) col titolo Autonomia degli squadroni, non può fare a meno di preoccupare chiungue s' inter essa alle sorti della nostra cava.lleria.. Infatti gli appunti, che in esso si fanno al nuovo regolamento d' istru:r.ione e di servizio interno dell' arma, sono esposti in modo da far credere che realmente nel compilarlo siasi incorso in errori che potrebbero avere (t,meste conseguenze sttl valO?·e dei nostri squadroni. "' Ciò potrebbe diminuire la fiducia sulla bontà del regolamento stesso in chi deve osserva.rlo. Occorre quindi che le cose siano rimesse nei loro veri t ermini, o in altre parole che sia detto quali imper iose ragioni hanno indott.o il compilatore del regolamento a fare alcune eccezioni al principio dell'autonomia degli squadroni, principio che suona molto bene alle orecchie, ma che in pratica non è sempre, almeno da noi, di possibile attuazione.
II.
DEMARCHI CARLO,
gerenLe.
Il còmpito che ci proponiam o sarà facilmente raggiunto coll'esposj.zione delle considerazioni che seguono, alle quali si è informato il nuovo regolamento nel fissare le prescrizioni d isapprovate dall'autore dello studio in parola. {9 -
AMNO XXXVIII.
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·' UTONOMIA DEGLI Sqù.-\DRO~l
1° Se sta cbe oggi l' il?truzione a cavallo deve essenzialmente proporsi d i formare arditi cavalieri di campagna., non è men v~o che s' impone dapprinuL, come mezzo necessario, l'istruzione in manegg·io,· senza della quale non è alcun risu ltato. 00 . Possibile rao-o-iungere 2° Anche nella rigida stagione sono possibili le marcre e le esercitazioni a cavallo. Ma non vi ha dubbio che con parecchi gradi sotto zer o, con la neve alta, e col .terreno gelato, non è possibile, all'aperto, una vera e proficua istruzione di eq l1 itazione. Per qn es ta ragione, ed anche per la conservazione dei cavalli, le Clli estremità presto si logorano adoprandoli sopra un terreno duro, le cavallerizze co. perte spesso s' impongono, nei mesi invernali, ai nostr~ regg imenti stEmziati nell'alta Italla, che rappresentano. 1 d~1e terzi della cavalleria. Ciò del resto non nuoce se s1 fa m modo che appunto in cp.10sto periodo di stagione la cavalleria attenda essenzialmente a ll'equitazione eli maneggio, che, come sopra si è detto, bisogna svolgere prima di passare a quella di campagna. . Ma queste cavallerizze sono scarse, spesso un reggLmento ne ha una sola a sua disposizione, la qnale non è neppur disponibile per tutta la giornata, dovendo servire anche per gli ufficiali del presidio, per l' istruzione degli ufficiali delle armi a piedi, per i cavalli degli ufficiali. e per altri usi . Da ciò il bisogno di trarne il maggior profitto, mettendovi riprese numerose, pet· quanto è permesso dalla capacità e dalle esigenze dell'istruzione. 3° I nostri squadroni hanno un personale d'istruttori scarso, spesso insuflìcientc ai vari bisogni. Ciò è risaputo da chiunque serve nei r eggimenti. Normalmente un capitano dispone di due ufficiali subalterni (e in qualche tempo di uno solo) sopra i quali oltre il compito delle istruzioni grava il servi)!;io, il quale in cavalleria è assai più complicato e faticoso che in fanteria, Di sottufficiali idonei a ben impartire nn' istruzione <t cavallo, generalmente ognt squadrone non ne possiede più di nno.
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Le varie istruzioni teoriche per dare un buon risultato devono esser spesso fatte dagli ufficiali, capitando raramente il caso d i avei·e sottufficiali capaci di impartirle. Sorvoliamo sui caporali. Questa è la verità, da.lla quale ne consegue che un comandante di squadrone si trova già imbarazzato per condurre a buon punto le principali istruzioni che gli sono affidate dall'attuale Regolamento, e cioè: L 'istruzione dell e reclute (la quale da sola richiede l ufficiale, l sottufficiale ed altri graduati); l'istruzione a cavallo degli an:r.iani; l'addestramento dei cavalli eli rimonta; le varie istruzioni pratiche e teoriche degli anziani, e tutte le altre minori istruzioni prescritte dai regolamenti. Pretender e che si faccia di più cogli attnali mezzi sar ebbe volere l 'impossi bile, tanto più che non bisogna dimenticare che oltre alle istruzioni, si deve attendere alla conservazione del materiale, e disimpegnare i djver?i servizi. 4° L'autonomia degli squadroni si raccomanda in quanto concorrre a rago-iun<Ye.re lo scopo della pace - prepararsi . o o bene alla guerra. - Se per a.lcune istruzioni tale preparazione meglio si raggiunge uol farle per reggimento, la scelta non può essere d ubbia. Ora, nelle r10stre condizioni la suddivisione del lavoro s'impone, e consiste nel lasciare ai comandanti di squadrone la cura delle istrnzioni complessive, per le quali hanno mezzi sufficienti, alleggerendoli di quelle speciali, da impartirsi ~ pochi individui, alle quali si provvede meglio. e p.iù economicamente, per reggimento. Così. tutti concorrono, nella misnra delle proprie forze, allo scopo finale, e in questo comune lavoro non può mai esser quistione nè di sciocche gelosie, nè di diffidenza; ma esiste soltanto quella lodevole emulazione che è naturale conseguenza dello spirito di corpo da cui tutti sono animati. L'essenziale si è che col sistema sancito dal Regolamento si arriva con certezza., e senza spreco nè di tempo,· nè di . forze, alla meta, che altrimenti non sarebbe· affatto possibile di r aggiungere.
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5• Quanto più presto si potranno portare i soldati ad avere le qualità necessarie per essere promossi caporali, t anto maggiore s~rà il tempo durant e il quale essi si fermeranno in questo grado con evidente vantaggio delle istruzioni e del servizio. Ciò ha una magg1ore importanza colla riduzione della ferma a tr e anni. L e principali qualità necessarie per questo grado, che sono una sufficiente istruzione letteraria, l'attitudine a divenire buon cavaliere, la prestanza militare, il carattere, e l'autor evolezza che n e consegue, si può dire che devono esser posssdute dal soldato fin da quando viene alle armi. S u di esse si potrà dare un fondato giudizio nei primi cinque o sei mesi di servizio. . . Quindi il miglior sistema si è di f1tre la scelta clegh allievi caporali appena le réclute hanno terminato la loro istr uzione, e sono ammesse a far passaggio tra gli anziani, per tosto impartir loro l'istruzione militare necessaria al caporale. . . . . . . A questo punto giova togliere gh alhev1 dagh squadrom, e riunirli in un plotone reggimentale, non solo per quanto si è o·ià detto circa i mezzi di cui dispongono gli squadroni, ma a:che perchè solo in tal modo è po:;sibile di portarli in p ochi mesi al grado d'istruzione voluto. Questo speciale corso, che non sarebbe assolutamente po:>sibile di' fare in ciascun squadrone, e dal quale verranno esclusi coloro che non daranno buona prova, oltre a costituire il vero titolo per la promozione degli allievi, serve anche a convincere della lor o superiorità gli altri soldati, compresi i più anziani, poichè anche ~~ s?lda~o ri~onosce volentieri un superior e nel compagno pm 1stnnto, 1l quale rientrando nello squadrone col grado di caporale, dopo qualche mese di assenza, potrà eser~itarvi le . proprie attribuzioni con quell'autorevolezza che mvece gh mancher ebbe ove fosse stato sempre a contatto dei soldati che deve comandare.
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I n sostanza col sistema adottato dal regolamento, il soldato dopo un anno di ser vizio potrà essere un buon caporale, e servire con questo grado ancora per due anni, il che permetterà di avere parecchi di questi graduati provetti e perfezior:.ati nel loro mestier e. P ressappoco questo sistema è già stato seguito con buon esito da parecchi dei nostr: reggimenti, i quali formando il plotone allievi capora.li t~ppena le reclute erano ammesse a far passaggio nelle file degli anziani., venivano a trovarsi nella possibilità di promnoverli, nel numero che era necessario, all'at to del congedA.mento della classe anziana, come a ppunto accenna l'~tttuale regolamento. In avvenire, colla chiamata delle reclute in primaverA., il plotone potrà esser formato in autunno, e le promozioni a caporale potranno essere fatte nella primavera successiva, quando cioè coll'aumento della nuova leva si avrà bisogno di completare i quadri . E dopo le ragioni ora dette, resta quasi inutile di accennare ad altre che pure esistono : noteremo soltanto di volo la necessità di dare a questi graduati un'unità d'indirizzo, sia per le istruzioni che devono impartire alla truppa, sia circa il governo disciplinare dei dipendenti, sui quali due importantissimi punti il comandante del r eggimento deve avere nn mezzo diretto ed efficace per esercitare la pr opria influenza. 1/ Queste considerazioni spiegano~abbastanza le eccezioni che il nuovo regolamento ha dovnto fare, circa le istruzioni, al principio dell'autonomia degli squadroni, e riducono alloro giusto valore gli appunti fatti al medesimo nel sopraccitato studio. Che se poi in alcuno rimanesse ancora gualche dubbio .circa la impossibilità. di attuare nei nostr i squadroni il principio dell'autonomia nella stessa misnra che è stato possibile per le~ compagnie, noi potremo suggerirgli nn me:;r,zo più di ogni altro convincente. Questo mezzo consiste nel fare un programma concr eto per l'attuazione di tutte le istruzioni che in tal caso do-
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vrebber o esser fatte in ciascun squadrone, ca1colando per ciascuna il personale d' istruttori (ufficiali, sottu:fficiali, caporali maggiori e caporali), il tempo occorrente, e i locali necessari, senza dimeJiticare l'impiego dell'unica cavalleriz?.:a coperta. · Ciò fatto, si confrontino i mezzi occorrenti con quelli disponibili, e noi, che già ci siamo inutilmente provati in questo ingrato lavoro, diamo parola che nessuno potrà pensar e sul serio di addossare ai nostri comandanti di squadrone un problema così ins0lubile. E siccome il r.:ero s'impone quando trattasi di concretare le disposizioni regolamentari in modo che possano poi esser e facilmente prati?ate, così vediamo che anche per l'arma di artiglieria, la quale si twva in condizioni assai simili a quelle della cavalleria, sono stato stabilite ana,loghe disposizioni per le istru:àoni dei graduati., allievi caporali, trombettier~, porta feriti, a.ll ievi ufficiali di complemento, allievi sergenti e volontari di un anno, come si rileva dai numeri 25 (pag. 18), 29, ?O o 32 del Regolamento d' istruzione · e di servizio interno per l'artiglieria (9 ·"ttobre 1892) andato in vigore il 30 novembre 1892. ll regolamento doveva eSI!Ienzialmente tener conto dei mezzi disponibili, e chi ha il dovere di ben conoscere le condizioni di tutti i reggimenti dell'arma, doveva dottare r egole di ·pratica attuazione.
Così, ad esempio, invece di vedere ad una data ora i sei squadroni del t·eggimento mandare ciascuno un gruppo di cinque o sei ca-vaJieri scelti, spesso sotto il comando di un graduato eli truppa poichò non sempre potranno disporre di un ufficiale, ad istruirsi nell'equitazione eli campagna, osserveremo, come del resto si ò sempre fatto, un ufficiale, specialmente idoneo per qnesta istruzione, riunire tutti i cavalieri scelti del reggimento, che difficilmente arriveranno al prescritto numero di trenta, per eseguire questa istruzione assai meglio che se fosse fatta dai singoli squàclroni, e al ritorno ciascun cavalier e rientrerà al proprio squadrone. Altrettanto può dirsi dei graduati, degli zappatori, dei conducenti, dei portaferiti, ecc., ecc. Soltanto gli aJlievi ct~porali, che il regolamento, per le ragioni già dette, proscrivH di riunire in un plotone reggimentale per com1Jiervi. la loro istruzione, vengono per qualche mese tolti daJ governo del comandante lo squadrone. Spetta a.l criterio dei comandanti di reggimento, nei qu.ali possiamo interamente affidarci, di r egolare le istruzioni speciali reggimentali in modo che i comandanti <.li squadrone abbiano in parecchie oro della giornata, specialmente quando ciò è necessario, tntti i propri dipendenti a loro disposizione. E ci compiacciamo di poter dir e che appunto in questo senso sono stat.i. compilat i gl'i ora;;•-i ed i ?'iparU e,leUe 'istr"u~ioni che abbiamo sott'occhio. E così non esiste un diverso trattamento di cavalli: all'ora del governo lo SC']uadrone dispone di tutti i suoi mini, eccettuati i soli allievi caporali, i quali portano però una conseguente diminuzione di cavalli da governai'si. Del resto nulla impedisce che q nesti allievi possano essere riuniti in un apposito plotone pur lasciando i cavalli allo squadrone, al qnale si recherebbero per insellarli, dissellarli e governarli, non essendo eli.~ confondere lo istruzioni colle varie operazioni di quartiere. E qui ci torna di ricordare quanto il nuovo regolamento prescrive al numero 9: « La sola conoscenza dei regolamenti non basta per un ufficiale..... »
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III.
Ed ora occupiamoci direttamente di alcuni appunti. a) Colle prescrizioni del nuovo regolamento non s1 viene affatto a spolpare lo squadrone dei suoi uomini: si è inteso soltanto di stabilire che alcune istruzioni speciali, da impartirsi a pochi individui, durante alcune ore della giornata, della settimana, o in alcuni periodi dell'anno, siano fatte per reggimento.
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« P erciò si deve agli ufficiali lasciare il tempo e fornire « i mezzi perchè s' istruiscano». Ciò è possibile in fanteria pur lasciando le compagnie interamente autonome. Ma se lo stesso principio si applicasse in egual misura per g li squadroni, ai nostri subalterni non resterebbe tempo neppur per leggere i regolamenti che devono insegnare. E ssi si troverebbero talmente sovraccaricati di lavoro da rimanere spossati di fisico, come prostrati di morale. b ) Circa gli allievi sergenti, osserviamo che se i caporali maggiori, i quali provengono dai caporali, dovranno assorbire in parte le attribuzioni dei sottufficiali, come si accenna nel citato articolo, importerà ancora di più d' impartire una speciale istruzione agli allievi caporali, anZiichè sceglierE fra i soldati provetti. c) Circa g li allievi ufficiali di complemento, l'autore dello studio in parola, dopo aver fatto osservare al compilatore del nuovo r egolamento che in cavalleria non esistono plotoni allievi ufficiali di complemento, ricordandogli il § 177 dell' istruzione complementare sul reclutamento, si meraviglia che il nuovo rf'golameuto d'istruzione dell'arma abbia accennato a siffatte formazioni, e chiude con nn: « E dunque?)} Ci. sia lecito, a nostra volta, d i domandargli perchè nel prendere in mano l'istruzione complementare al regolamento sul reclutamento per leggerne il capo X 1allievi ufficiali d i complemento) si è fermato al § 177, e non ha spinta la sua lettura fino al § 179, compreso nello stesso capo. Avrebbe letto quanto seg ue: «Nei reggimenti di cavalleria non si costituiscono plo« toni allievi ufficiali, ma verranno stabiliti, se occorre, «presso i singoli reggimenti appositi corsi d' istruzione per « i volontari d'un anno, arruolati nell'ar ma, che dichiarino « di aspirare al grado di sottotenente di complemento. A « tale effetto, appena incorporati i volontari d'un anno, sa« mnno inter pellati se intendono aspirare al g rado sudd etto, « e quelli che risponderanno in modo affermativo, mentre
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« sa.ranno ripartiti neg li squadroni, riceveranno le istruzioni « e oo-l'insso-namenti per abilitarli aìl'esame d'idoneità. . . o « Riguardo a tali volontari, i reggimenti di cavallena sr « atterranno inte-r·amenle alle norme contenute nel presente « capo pei plotoni allievi ufficiali ». Aveva dunque ben ragione il Regolamento di accenna're non ai plotoni allievi ufficiali di complemento, che tutti sanno non esistere in cavalleria causa. il piccolo numero dei concorrenti, ma bensì. agli allievi ufficiali di complemento, per i qua.li ha prescritto che le sp~ciali istruzioni da impartirsi loro saranno fatte per reggimento an7.ichè per squadrone. cl) Non varrebbe la pena di dire che il nuovo regolamento laddove prescrive che siano istruiti per reggimento i trombettieri, gli 7.app<~tori, i conducenti, i musicanti, e i porta-feri ti, ha inteso di riferirsi solt~mto all' istruzione tecnica speciale di ciascuna carica, e non a tntte le istruzioni che gli individui ora d ~tti hanno comuni cogli altri soldati. Nessnn dubbio in proposito ha lasciato il nuovo regolamento uei ::eggimenti, come non ne aveva lasciati il precedenve r egolamento in data 12 marzo 1891 che pnre al N. 13 prescriveva: « Sono fatte per reggimento le istruzioni « degli zappatori, ecc. ». I caporali, ove non si fosse fatta alcuna eccezione, dovrebbero essere istru iti per reggimento non -solo in quelle pa.rti dei vari regolamenti che essi devono P?i inse~u~r~ alla truppa., ma anche nell'equitazione, come 1 sottufhcuth e i caporali maggiori. Ma essendosi ritennta necessaria la loro presenza nelle ?'ÌP7'ese ùello squadrone, venne fatta l'eccezione alla quale non pnò attribuirsi la. portata voluta dal generale Mainoni. e) Se non è più il tempo delle riprese a guisa di ca?·osello, dei volteggi strao1·cUna?·i, e dei mirabili esercizi ginnastici non è men vero che la cavalleria dovrà sempre consacrar~ un culto specia.le all'arte dell'eq•.<itazione, e se oggi l'insegnamento deve rapidamente tendere a formare arditi
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cavalieri di campagna, non si deve per questo, nei limi ti del possibile, rinunziare ad avere alcuni cavalieri capaci di montare con . speciale raffina.tez7.a., distinzione, e intelligenza. Ed a ciò servono le rip1·ese speciali che con elementi scelti possono giungere a risultati cui alla massa non è dato di arrivare. Come pure-non è men vero che a tntti quegli esercizi che servono ad ingagliardire il fisico, come il volteggio e la ginn astica, sarà sempre accordato un posto d'onore da un' arm<~ per la quale più d'ogni a.ltra è vero il detto: mens sana in CO?''JJO'I'e sano. () Concordiamo in gran p<~rte colle considerazioni che lo scrittore dell'articolo fa relativamente ai trombettieri, come ne è prova il richit~mo recentemente fatto dal Ministero su questo servizio. · Sta che nel R egolamento è veramente occorso nel punto in quistione uno sbaglio di stampa, ma non è precisamente quello a cui si acconna: lo stampatore ha soltanto erroneamente ripetute le parole : « e t1·ornbettie1·i >> all'ultima riga della pagina 25, le quEdi per conseguenza devono essere cancellate. Cio del r(~sto si poteva, facilmente rilevare dai numeri 23 (3• capoverso) e 25 (letter a u) del R egolamento stesso. Non ci resta quindi che dire due parole circa la differenza fatta dal nuovo r egolamento tra trombettieri e musicanti. Sono se mp re gli stessi indi vidLli, poichè la fan f~·wa è fon~ata dai 0aporali e dai trombettieri degli squadroni. Ma non vi ha dubbio che se quando essi suonano la tromba si devono chiamare semplicemente trombettieri, non sarebbe proprio l'adoperare la stessa precisa parola per indicarli quando invece suonano il pelittone, il bombard one, il bombardino, il trombone, euc. n nuovo regolamento volendo prescrivere che la loro istruzione tecnica debba sempre esser fatta per r eggimento, ha adoperata la dicitura di t1·ombettieri per r iferirsi all'insegnamento della tromba, e quella di musicanti per riferirsi ~dl'insegna mento artistico cogli strumenti della fanfara, per il quale è indispensabile nn' istruzi~ne musicale.
L 'autore così chiude il suo articolo: « Creamoali (al capitano) dunqlle una posizione che. lo sod-. b . « disfi, accordiamogli la necessaria libertà d' az10ne e 1 mezzt «corrispondenti alla grave responsabilità che gli si accolla ». Belle parole, alle quali a noi non resta che da aggiungere queste: << Creiamo pure, nel limite dei mezzi di cui d ispone, al « capitano di cavalleria la posizione voluta. .dal g~n~rale « Mainoni, ma non creiamogli una situazione 1mposstb1le ». Roma, 17 gennaio 1893..
F.
LoNGHI
,J/ct{J(Iitor generale
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IJELLA NAZIONALIT.\ NE l SUOI RAPPORTI <; OL S ERV IZIO MILITARE
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*•
1t
DELLA NAZIONALITA N El
SUOI
R APPOR T l COL SE RV l ZIO M l L IT A RE
(Conlillltazio•u, vedi Wtme1·o prterdt'lll~).
VI. Opportunità di modificare le disposizioni del codice civile patrio che regolano la cittadinanza.
t Oa quan to ho detto nei capitoli precedenti è fa cile desumere che le leggi ital iana e fran cesu, sebbene in massima for.date en· trambe sul principio che noi determinare la nazionalità di coloro che nascono nel territorio dei due Stati deve aver·~i ri guardo sopra tutto a quella della loro famiglia, tlifferiscono però fra di loro in ciò: che quel principio si trova accol to nel modo il più nssoluto dalla legge italiana la quale può dirsi essersi preoccupata quas i esclusi vamente degli interessi individ ua·li, mentre la legge fran cese ha creduto di dovere invece salvaguardare di preferenza gli interessi de!lo Stato e qnindi lo ha accettato sì, ma solo con diversi ed irnrort;Jnti temre ramenti. E la di fl'erenza r.iesce più sensibile ancora, ove si confronti la mil.eua con lét quale viene appli cata la legge nostra col rigore con cui vi ene applicata quella francese. Ora, quale di qn esti due sistemi può dirsi il migliore r?
Per rispondere convenientement e, io credo anzitutto necessnrio di fare una di stinz ione ben netta fra la legge francese in sè stessa ed i criteri ai quali il govel'llo si attiene nell'applicarla. La disposizione fondamental e della legge del 26 gi ugno ·1889 - quella cioè per la quale coloro che nascono in Frnncia da uno straniero natovi egli ste;;so sono ritennti francesi ipso j1t1·e - è stata anche in Francia criticata come troppo severa (•l ), essendosi osservato che sia il padre che il figlio potrebbero esser nati entrambi ne! . territorio france5e per semplice combinazione e senza che la famiglia fosse domiciliata in Franci [' : nel qual c:~ so non vi sarebbe nessuna ragione per p1·i v are il fi glio <l ella facoltà di conservare la sua ci ttadi nanza origtnnria. Ma questa critica , a mio avviso, non è interamente fondata. Vero è che l'articol o 8 § 3, inteso secondo lo slret!o significato let terale, parrebbe portare a quella conseguenza soverchiamente ri~orosa: ma questa diviene inam missibile quando si esaminino le re!nzioni e le discussioni parlamentari, dalle qoali risul ta invece che la dispos izione sopra citata dovrebbe appli carsi solamente ne-i casi in cui il soggiorno della famiglia stran iera in Francia per due generazioni pnò l'ar presumere con qualche fondamento che essa abbia rotto ogni vincolo col suo paese di origine. (l.) , Pel' attribuire ad una persona la na1.ionnlit.à francese allor~hè essa _è li ber: di • declinarla, si esigono due condl7.iClni, la nascita e la res1den~a m Fr:tncw.: per un_• porre. senza opr.ione possibile, la nazionalità france.~e basta mvecc un~ sol~ condi• zlono, la nascita, quantunq u11 questa do1•a essere _ripetuta due volte. ~on e Q~•esta • una contraddizione, dal momento elle le due nasCite possouo essere l una e t altra , l'effet to del caso e non provano, per lo meno, un . soggiorno permanente? .... La , t?rnncia non ha nessun interesso a r•~·endicare per suoi nazionali individ ui cho circo_ c staozo fortuite hanno ratto nascere nel suo territorio, ma che non le appartengono • ne di fatto nè di diritto. Bisognerebbe dunque, per rispondere alle intenzioni stesse • del re;;isl:ttore, aggiungere alle due Mscite del padre e del figlio una tJrova certa • dello stabilimen to in Francia rtella famiglia .. . . ~ - AuorN&T, Observatlon~ su.r l_e
a la n.ationalité (mnçllìse: JOtlll'-nat de droit intcmat·ionat PI'ÌVe, Ila{!. 498. o~l resto, la legge dol 26 {:(iugno iSS9 e stata criticata in molte sun parti aneh e dal pro f. Weiss (La nottveltt loi sur la nalionalilè dans ses mpports ave~ le t·c-
'Pf'O)et de loi n lati(
~rutement
milìtait·e. - Rivista
~itala,
i 8901.
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DEI.LA NAZIONA I,I'rÀ NEI SUO I RAPPORTI COL SERVIZIO MILITARE
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DELLA NAZIONALITÀ NEl SUOI RAPPORTI COI, SER':IZIO MILITARE
E ciò è tanto vero, che· per provvedere agli :1l tri casi venne, co ll'art:colo ·17, coucessa al go verno la fa co l1it di proscio;;:liere dalla qualità di fnmce:)i anch e coloro che sarebbero ancora sou" getti al servizio militare. ('1) Il rigore, adunque, non è proprio del la legge, ma dipende esclusivamente dal governo il quale rifiuta di valersi della facol tà che la legge stessa gli ha aecordato allìnchè egli possa, ove ne siH il caso, mit igarne la iiurezza. ~la il governo fran cese va anche più in !il. Giacchè - come lo dimostrano alcune dell e decisioni che più sopra ho ~iportn to - egli interpreta sovente anche altre disposizioni della l eg~c con una severità che eccede la lettera e lo spirito di essa (2): e cosi viene ad irnpoere la qmliitit di frances i ad individui ai quali. OYe la IE>gge ,·enisse più equamente· applicata, non potrebbe ne;..:arsi la facol tà di conservare la cittadinanza dell rt loro famiglia . '1-
** Per nlulare le con::eguenze di questo sistema, bisogna por mente che no n solo esso colpisce gli inte res~a ti nel primo e plll importante dei loro di ritti - quell o di nazionìl lità - ed inoltre li CO$tringe a pr·estare servizio militare in un paese che non è la patria loro colla prospettiva, anche, di dnvet' portare, se se ne presentasse la eventualità, le armi contro la pntria stessa : ma li pone altresì in nna co ndizione anormnle e sO\'enle penosissima . Iufatti la legge francese può bensì dichiarare frnncesi individui di origine straniera nati nel territorio della repnbblica; Nel Joumal de droil in/trlllllional privé (1890, pag. 402, 1111estion ~- 39) la quisi trova risoluta precisamente in IJuesto senso. (2) Per meglio dimostraro t:1le severità, e bene aggiungere un'altra av vertenza. Ab· biain vis to che in taluni casi la legge concede la facoltà rli decl inare la nazionalità francese a condizione che l'interessato di10ostri, se ne è il ctuo, di a'•er soddisfatto al servizio militare nella sua patria. Ora, il governo dubitava, nonostante l'espre$Sione se ne é il caso usata dalla legge, che da lla facolti~ an?. idett:l dol'essero essere esclusi coloro che pure nven<lo conscr·vato la cltladinanza originaria non potesscr·o produrre il certi fieni o relalivo ili servizio mil itare, non essendo questo obbligatorio nella loro paIna. Fortunatamente il consiglio di Stato espresse il parere (J3 luglio i 890) che anche costoro hanno diritto eli cleclinam la qualità di frnnce~i . (1)
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ma non aYendo forza imperativa oltre i confini della Francia, essa non può con ciò solo svincolarli dal la. lorù ciuadinanza di Ol'i;.!inc. Quegli individui, quindi, per effetto delle ùue le~gi sono contemporanea.tne-ntP. cilladi ni dei du o Stati e come tali obblig<~ ti al serrizio milit:tre in entrambi : sicchè quandr) soJdisfano alla leva in uno di essi inconono neces;;nriamente nelle sanzioni dalle leggi dell'altro comrni nate a coloro che si sott ra ~gono agli ob bligh i militari, cd eventualmente in quelle inflitte a coloro che portano le armi contro la patria. Qnes1i co nflilli in materia di cittad inanza sono purL1·oppo frequen tissimi e comuni a tutte le na7.ioni , uè è dato per ora concepire la spernnza che abbiano n scomp:wire. Ma se essi ~ono giustificabili nll orcllè è l'interessato medesimo che, pur potendo evitarlo, si pone con un atto liher,tmente compito in qu ella condizione irregolare - come avviene agl i italiani nati in Francia ed ai francesi nati in Italia elle omellono di valet·si della facollù loro concess:1 dalla legge del paese dove nacquero el i cleclinnr·e la c ilt~\d iu a n za di esso - oppure quando dipendono da disposizioni imperative ma precise di l e~ge, mi sembra non possa lodarsi il gove1·no francese quando con le sue decisioni altri ne fa sorgere che In legge non :m·ebhe contemplato. E ciò tanto p1n, perchè coloro, ai quali - ben chè appartengano a famiglia straniera - la legge francese ha imposto la qualita di rrance5i, si trovano in condizioni tali che permettono d1 supporre non avere essi in realtà serbato n es~n n legame col paese d'onde i loro l{enitori sono oriundi, e quindi poco pref(iudizio può t·ccar loro 11 conflitto fra le due leggi : mentre il govel'no con le sue decision i colpi sce persone che colla patria di ori~me conservano ancora legami di afiello o di i nte ressi che dovrebbero essere rispettati, ed alle quali il conllitt.o medesimo appr>t'L erebbe un danno forte così (•l) da consigliare, nei casi dubbi , (t) , Per meglio spiegare la gravitit rlellc conseg uenze allo quali questa situazione irregolare può dar luogo, ritengo opportuno rlì accennare alle pene che le nostre leggi vigenti comminano a coloro che non rispondono alla leva od alla chiamata allo armi, e a coloro che portano ic armi contro la patria. L'inscritto che seur.a legittimo mot.ivo non sl pre;entn all'esame definitivo ed arruo-
OELLA NAZIONALIT.\ NEl SUOI RAPPORTI COL SERVJZ:O MILITARE
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di interpretare la legge nel modo più favorevole ad essi : come appunto fa il goveruo italiano in casi analoghi.
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"*
** Ma se il criterio con cu i la legge francese viene applicato pecca se non altro, di eccessiva severità, io credo non possn dirs i altrettanto della legge in sè. Non contesto che se si do,vesse rimanere nel campo della pura teoria e delle aspirazioni giuridiche la nostra dovrebhe esse1·e preferita perchè, avendo maggior rispetto alla volontà degli interessati, è più liberale d i quella f1·ancese. Ma gli interessi individuali, per quan to rispettabili essi siano, non sono i soli ai quali deve aversi riguardo in materia così essenzialmente di ordine pub blico quale è quella della naziona lità, essendo anzitutto necessario di proteggere quelli dello stato . 01·a, a questo proposito non si può ·a meno ùi osservnre che da qua ndo furono pubblicate le nostre disposizioni sulla ciuadinnnz-'\ si sono verificati sia negli ordinamenti militari sia nelle co ndizioni genendi della popolazione italiana - come pure nelle legislazioui straniere - cosi gravi mutamenti, che quelle disposizioni non sono più sufficienti a provvedere agli interessi sociali. Quindi, sebbene del carattere di liberalità da lui impresso all'instituto della ci ttadinam::a si facc ia. generalmente solomo vanto al nostro legislatore, a me sembra che dal lato dell a tutela sociale la nostra legge sia oggi assai meuo perfetta di quella francese.
Come s1 e visto, ad adottare le teorie ulfer[llato dal la legge del :26 rriugno ·1889, In F1·ancia fu indotta dalla necessità di disciplinare ~la enorme immigrazione di stranieri nel su~ t~nitorio, e di evitare che le sue forze militari avessero ad in deboln·s1 per etTello della diminuzione della popolazione nazionale. 11 primo di tali inconvenienti, per vero dire, non si verifica in (t.alia, perchè gli stranieri che vi risiedono - sehhene d.ebbano essere oggi assai più numerosi di quanto non appan;;~a dalle ultime notizie ufficiali , e r.ioè dalla relazione snl censJmen'.o del •188·1, ('l) nella quale ligurano nel numero di 5~ ,9~6 comples,;iva.menl e) non possono ancora. essere tanti da costitUire un pericolo: sicchè non è il ca:>o di preoccuparsen~ . . D'altra parte, la eccedenza delle n:\.~c ite sulle mort1 SI è ~ante~ nuta sempre, anche in questi ultimi an ni (dal 4887 ad o~g1) .ne1 limiti normalì, con u8a media del ·l 0,88 per mille ab1t.anll: e pe1·ciò per questa part(} la nostra popolnione nazionale apparisce in aumento costante e sensibi le. ' la p~r quanto concerne la compagine dell'esercito, no,i do~~ biamo tener conto di un. altro elemento che le reca non pot,O P1e giudizio , ed al quale invece la Francia sfugge quasi completamente: vale a d!re della emigrazion e (2) . Questa, pur troppo, come risolta dal seguente prospetto d~l mo~ 1 vimento della emigrazione permanente e temporan~a ne::~1 an~ dal 1876 al ~8~H desunto dalle più recenti pubbll cazJon• stati-
lamento ti considerato como renitente e llunito colla detenzione da un mese a due anni secondo i cà.si: e queste pene SQnO portate al doppio in tempo di guerr.l (articoli 167
e 169
legge sul reclutamento
e at·licoli 126 e 129
legge sulla l eva di mare).
Il militare che non si presenta al corpo entro cinque giorni compiuli dopo ((nello
statogli 11rescritto, e considerato come disertore e punito col minimo clelia reclusione militare (a·rticoli 139 e 140 codice penale 1)et· l'esercito). Il cittadino che porta le armi contro In pa tria e punito con la reclusione per un tempo non infel'iore ai quindici anni. La .!tes.!a pena si applica anche se ·i l colpevole aveva penluto ta cittadinanza 2Jer essere entt·ato ill servizio milila1·c di uno Stato eslel'o (cwlicoto i05 codice penale comune).
Pene consimili a quelle sotJru detto sono comminate, in casi analoghi, dalle leggi francesi.
(l) OmBZIONE GENI!:RALE I>El.I.A STATISTICA. -
Regno
a· Italia a.t 31 diccmb1·e 1881:
Relazione
Censimento àeliG .popolazio~e d~l. con('ronh lnt~rn.azl?nall,
gen~1ate _e
· l · · 59 9"6 st1·anieri sono cllstmll secondo la. 1H1Z1onahta alla pagme XXXIV e ·lOa. - "' 1 , , • quale appartengono. · . · m no numerosa (2) È noto che la emigrazione pcrnwnente francese non so1o e assa1 . e .· della nostra ma t:~~ aneti~ un camtterc ben diverso ecl inoltre tende, nella massima '' ' · 1 · <>l' ·" · nti per quanto eoncome la leva, parte, verso possedimenti francesi: s1cc 1e ., 1 em1.,ra , . . . . restano assai più dei nostri sotto la sorveglianza dell'nutonta nuhtnre. ~0
-
Ali}(O XX : tYUJ.
•
304 DELLA NAZlONALlT.~ NEI SUOI RAPPORTI COL SERVIZIO 1\IILlTARE
stiche, ('l ) è andata sempre aumentando, e dal 11887 ha assunto propor~ioni veramen te allarmanti: tanto più che mentre dapprimn la emi graziOne 1Jern•anrnte, vale a dire a tempo indeterminato, non ra~giungeva neppure la quarta parte di quella tmlltJomnea , ora invece è di molto snperiore a quest'ultima.
(3) 01RI!ZIONB GEXERAI-~: uEL!.A STATISTICA- - Emi.gl·tizione italiana aU'tSiero. Gazzetta ufficiale d~l Regno, N. 283 del 3 dicembre !892. Dalla medesima. pubblica
zione sono tolti onche gli element-i che verranno in appresso riportati relativi all'incrc· mento del la popolazione italiana .
•
'
ANNI
ANNI
l
l l
Riporto
. ..
313,907
596,572 l 0'10 479
'
'
' 19 756
89,015
108,771
1884
58,049
88,968
147,017
1877
21 ,087
78 '126
99,213
1885
77,029
80 164
157193 '
1878
18,535
77,733
96,268_
1886
85,355
82,47 4
'l G7,8~9
1879 .
·40,824
79,007
'119 831
'1 887
127,748
87,917
215,665
1880
37 9:34
81 967
119 901
1888
195,9H3
94,743 j
~90,736
188•1
41,607 ·
94225
13o 832
·1889 .
113,093
'105,319
218,412
'1882
65,748
95,814
161,562
1890
1883
68,416
100,685
169)101 l
1891
175,722
118,484
294,206
1,251,629
[~6;~52
2,718,781
1876
'
'
Totale
313,907
'
' '
'
'
'
____ _:-!
f>B6,572 1 010 479
' '
l l
.
Totale
)
306
'
307
DELLA NAziON_AL!TÀ NEI SUOI RAPPORTI COL SEII.VJZIO MILITARE
DELL,\ NAZIONALITÀ NEl SUOI !!APPORTI COL SERVIZIO lllLlTARE
.Bisogna poi avvertire ~he per quanta cura le autorità pongan() nel tener conto delle due specie di em igrazion e sia col procu rare di distinguere gli em igranti dai sem pl ici viaggiatori all'atto di rilasciar loro il. pa:>:>aportoJ sia co l tener nola delle persone · che passano all'estero senza passaporto , la statistica nlììc!alè non · riesce a rappresentare. intero questo movimento: dacch ~ non pochi dichial'ano di andare in cerca di lavoro per una p:nte dell'anno e poi, quando si tro1•auo all'estero, si convertono in emigranti l'eri e propri , sia fennando la loro dimora nei paesi dove sono capitati, sia prendendo imbar·co in un porto straniero per recarsi in paesi pi ù lonta ni . Non essendo qu indi possibile di deter·minare quanti siano gli emigranti veri e propri , si potrit, per appross imazione, considerare come tali i nazio nali soltan to che si recano in paesi fuori di Europa, nelle quan~itil indicate dal pro,;petto seg uente relativo all'ultim() quinquennio. E siccome di essi la qnasi totalità è costitui ta da persone di condizion e pov.er·a, cont<l(lini ed operai, dei quali i più non possono far ritomo in patria, dalle cifre del prospetto stesso si desume che, deducendo dalla eccedenza norma le delle nascite sull e morti, le perdite che la emigra1.ione pei eletti paesi cagiona alla popolazione nazionale - per quanto concerne il servizio militare - l'incremento normale di questa si trova ridotto, pel quinquenniO stesso , dal la media del ·10,88 a quella del 5 ,5 1 per mille.
Ora, per valutar·e quanto dan no la emigrar.ione reca alle nostr·e forze militnri , basterà accennare che in qu este ultime leve, e cioè da quando la emigra1.ione ha principiato ad eccedere i limiti normali, i renitenti - il numero dei quali era per lo addietm in continua di minuzione sia in grazia del miglior fnnzionamento del servizio di leva, sia perchè col progresso del tempo e colla ridur.ione dell e ferme sçemò nel paese l'avver~io ne al sen•izio militare obbligatorio - han no rip1·eso ad aumentare: ed an ~ he più sarebbero stati se agli inscritli di leva residenti all'estero non fossero state provvida mente concesse import.anti fa cilitazioni per r egolare la loro posizione di fronte alla leva. Nè pnò tace rsi che a coloro che non si presentarono all'esame del ini tivo ed arruolamen to dovrebbero ngg iu nger:;i, per compl'etare le notizie già. date, l[uelli che pnre essendo stati arruolati non hanno poi risposto alle ch iamate alle arm i per istruzione e che per trova rsi all 'e~te ro ~enza autorizzazione dell'autorità militare furono .dichiarati mancanti alla chiamata.
Proporzioni per mille abitanti
-· .
j!:mlgr·nzì011e
italiana
Anno ..
per paesi fuori
O"' 'N ~&)
·· ·di li:uropa
·-E "'c:;:
~~ l
taJ
l
l
g_E~ ,
Eccedenza delle nascite sulle morti
~
o
2
1887 1 1888 l
13:3191
4.50
10.95
20i795
6.98
10 Oi
1889
125781
4.20
12.72
1890
115595
3.88
9.52
1891
1.89746
6.29
11.17
Incremento della popolazione tenuto conto della emigraziono
.Media
l
5.45
l
=rr ~~ l
3.06 10.88
8.fl2 f\ .64
l
l
4.88
5.51
r
l
l l
"' ** Di questo anonMie stato eli cose il governo si preoccupò fìn dal principio, e procurò di porvi rimedi o subordinando al per · messo delle rispetti ve autorità il rilnscio dei passaporti per l'estero a coloro che hnnno aucora obblighi di leva o di servizio militare: mo l'esperienza h<l di mostl'atu che tale provvedimento non è sufficiente allo scopo, e$sendo facile agli emigranti. di espatriare anche privi d i passaporto . . , Mil{liori ri sultati si sono ottenuti con le nmnistie che venn ero concesse a c<doro che incorsero nei 1·eati òella renitenza o della mancanza alle ch iamate in causa della loro residenza all'estero; .sebbene le amnistie stesse fossero subordinate. a cond izioni .alle quali non poch i non furono in grado di soddisfare. l\'la se con tali provvedimenti si è po tuto dimi nuire il male pel passato , poco frullo è concesso spet'fH'ne per l'avvenire, giacchè t'amnistia ~ un allo cui non può fa t·si ricorso che in via alrat~o eccezio nale, ove non si vo ~lia correr rischio di menomare - col
308
DELLA NAZIONALITÀ NEl SUOI RA PPORTI COL SE RVI ZIO MI LITARE
dare ai contravventori la certezza di un vicino perdono - l'e rrì c ac i ~ della legge sul raclutament<•. · 1\ imedi assai mi gliori saranno inver.e, se, com'è a sperarsi, il Jlarlamento vorTà. appro varle, le dispos iEioni bene intese e liberali ch e il Ministro Ila introdotto nel disegno di legge sul reclutamento(articoli dal 51 al 54} allo scopo di rendere meno gravosi agir inscri tt.i residenti all' estero gli obbl ighi di leva: e più ancora h concessione del rimpatrio gratuito a tluelli degli inscritti stessi che· si trovano in stato di indigenza, ch e il governo ha saputo ottenere, colle nuor e convenzioni mariuime, da lle società di navi gazione ( a?·ticolu 56, allegato A e articolo 57, alleJato B del testo?mico delle conlìtm.;iowi). ~\'l a se queste provvide rifor me varranno a dirn inuir·e il numerodi coloro che di vengono ren iten ti in conseguenza della emigrazione, non saranno pur troppo suffi cienti ad e ~i mina re elci tutto il lamerùato inconveniente, non poteridosi dimeuticare che dei· cittadini che si recano nei paesi ove - come in Francia - le dispos izioni in fatto òi nazionali tà sono più rigorose dell e nostre oppure - co me negli Stati di Ameri ca - Vi )je tullora il cri t~r io· del jus soli, non pochi saranno in dotti dai loro intere:;si o da legami di fami~ l ia a da re la pr·eferenza alla nazionalità straniera,
Ora, poichò
J,,
riduzione delle ferme (le quali per erTett o del nuovo disegno di legge saranno ancora sensibi lmente a bbr e vi a~e) ed i mutati oròinamenti militari rendono necessario che anche l'esercito nostro sia veramente costitui to di tutte le fo rze disponibili del paese e poichò - come di mostrerò tra poco - anch e presso di noi a molti di colo ro elle or;l si ~ attraggono all a leva per la qualitil dr stranieri potrebbe essere attribuita la citt."ldinanza italiana, sembra a me che quan to sr è dello fi nora circa le condizio ni dell a popoln ione ba$ti a dimostrare la opportunità di modifi care le vigenti disposizioni in materia di na'l.ionalità in modo da render·le più conformi alle esigenze mili tar·i e quindi tali che valgono n c omp en~are almeno in par te - e, cioè in quanto le
DE LLA NAZJONALI'l' À NEI SUOI RAPPORTI COL SE RVI ZIO MILITARE
309
t•elazioni iOLernazionali lo consentono - il danno che le altre legislazioni reca no a nof. ~ e l che non doHebbe arrestarci il timore di rom!Jere nna Iradizione liberale, Anvhe in Francia questa consideraz ione fu in voca ta per impedire la rifor·ma dell e vecchie disposizioni sulla cittadi nanza che erano , come vedemmo , ancor più liberali delle nostre: ma invano, avendo l'opinione pubblica ri conosciuto, se' condo l'affermazione dei Senu to, che « per quanto ri spettab ili « possano essere ìe tradizioni e le dottrine, la necessiUt di as« sicura re l'ordi ne sociale ::osLi tui sce un fine superiore: e, sotto « pena di essere ineiTicace e sterile, il diritto deve essere costi« tuit.o indipendentemente dalla cons iderazion e 1lell e .idee parli<< col ari ed in modo conforme alla destinazione sociale ». E tanto meno doHemmo !asciarcene Lrallenere noi: sia perchè alcuni si ntomi consentono già di ritenere che i principi s anciti dalla lt~g~ e del 29 giugno ·1889 non man1:hernnno di essere accolti da altre legislazioni, e forse (in iranno col costituire - con qualche temperamento consigliato dal di ri tto delle genLi - la base . del diritto pubbl ico europeo in sifl'alla materia: sin perchè a noi sat'il. dato di evitare quelle poche mnssirne soverchiarnente rigorose che della legge fran cese co~ ti tu isco no il pun to debole. Con. ciò non solo sarà io gran parte auenuato il clistacco dalle norme attuali, ma forse alcune di queste potranno render:;i, i-n ulti ma analisi, più liberali che ora non sono . ( Conti n ua)
Dott.
AND REA
ZENoHtNI
I L CH ILE
310
IL CHI LE (CouLinua:iQI~c.
11ecli nrw!tro precedente)
IV.
Il Chile col onia spagnuola. :'ìel 156'hl Chile poteva dunque considerarsi colonin spagnuola, la men o sicura di tuuo però perche In ·guen a cogli lndiani non posava mai. - - La lotta d' insurrezione ora più ora meno inten sa, può dirsi costituisca la intera storia della colonia transnnd ina, nella qua le a diiTerenzR dell e altre colon ie america ne la razza ind igena eril rorte, sobria, onesta e valoro:sa ed il cnlt.o della li hertà assumeva un carattere eroi co e degno d'i ammirazi one. L'epopea Arancana trovò il suo rapsode in Ercilla che la can tò in un poema, quasi cronaca, intitolato Amucania. Ohgi alle generazioni lontane da quei tempii e da quei luoghi non interessa che il tracciarne un quadro cronol(lgico per venire a fatti più recenti della storia cilena . Govm·no di Ped1·o de Villaqnt. - 1156 11-63. Rivo ltn delle tribù Araucane delle Ande. - Dopo tre anni è domata dopo avere perduto e ripreso Aranco. - Yillagra sconfìgge i Cuyunchos ribellatisi che avevano distrullo un corpo spagnuolo. - È depo~to da RodL'igo de Quiroga ed inviato al Perù.
311
Gooerno di Qz,iroga. - l iJGi>-67. Guerra contro gli Araucani , sconfiui al Cerro di Rucupillan (maggio ~1 567).- Conquista dell' Isola di Chiloe. Goterno di .lfelchio?· de Sw·abia. - ·l 368. Gli Araucani sconfiggono il governatore sulle rive del Biobio. ·l 569. Distruggo no il forte di Arauco, so no battuti. 157·1. Il meticcio A. lonzo Dina solleva di nu ovo gli Araucan i, è vinto svtto le mura di Concezione. Nuovo yooerno di Quiroqa. - ·1577 7\J. Nuova in surr·ezione; gli Indiani passano il Biobio. assaltano Concezione, battuti replicatamente si acquietano . - Morte di Quiroj,ta. Governo di Rui.:: de Gamboa. - ·1583. Fondazione delle colonie Magel laniche per parte di Sa rmiento (Punta Arena s) . G,J IJM'no di Sotomayor. - ·l iS84·85. Sollevazi one di Indi an i che assediano Viii;IJ'ica e Chillan. - Sono battuti rrn Ch illan e Ango l. - Ripr·endono l'offen siva e battono ~ l i Spagnnoli. - Costituiscono un corpo di cava lleria . - Vinti nuovamente in giornata campale a Puren. 1586. Si avanzano di nuovo fin~ ad Angol. ·1587. Si fa traLLato di pace con alcune tribù e coi rinforzi avuti dal Perù si battono le altre. A quest'epoca si riferisce l'ol'Clinamento politico della colonia . Capo dell'ordine esecutivo e mili tare era un gobernador capitun jeneml, dipendente dal vicerè del Peri: , e nominato da l He di ·Spagna. - Il potere l e~ i s l n tivo interno era del'oluto al Senato sedente in Santiago, dello anche 7'eal audiencia di cui il cnpitan generale era pure presidente. L 'amminis tra~io n e della giustizia ad un cabildo compost.o di due alca ldi ordinari , un co mmissario regio. un çapo di polizia (alg1wcil mayo·r). Ogni cillit a\·eva un gO\'ernatore col titolo di corejidor e due alcadi; Santiago a,·eva inoltre sei reggitori e un tesoriere, un suo curatore, costit.uenti nn ayuntamiento o giunta municipale che ebbe sempre larghissima p;n'le nella f! Uerra di co nqui sta. Più tardi vi furono un tribunale di com01ercio, uno dei beni vacanti e due C•) rti criminali . Il regime ecclesiastico fu abbondnnte in ordinì monastici, si eùbero gesuiti, domen icani, agostini<•n i, france:;ca ni c nel 16'11'> per1
1
IL CHIL'E 312 sino frati ospitai ieri dell'ordine di San Gionnni di Dio. - La circoscrizione ammi ni strativa ven ne rr;an mano stabilendosi in provincie pressochè ugtiali alle odi eme e che presero nome dalle colonie ivi sorte o dai fiumi che le attraversavano. La circoscrizion e militare t:omprese più tardi i tre capita nali delle Ande, di ~an ti ago e della Fr·ornicra dello anche di Austria (mezzodì). La circoscrizione religiosa rimasta intatta da l 1620 in poi comprese due 'rescovati: Santiago e Concezione. - l vescovi di Concezione fi gurarono nella storia dell a colonia a volta a volta come missionari, come messaggeri agli Indiani, come difensori delle terre meridionali, ebbero cioè grandissima importanza politica. ·1588. G·li Araucani ngli ordi ni di una donna Yanequeu, vendicano la morte dei loro capi dell'anno preeedente e assediano varie fortezze. t ;>89-90 . Sotomayo_r con nuovi rinforzi da l Perù ne attacca il grosso ai lagh i di Villarica e dopo sanguinosa battaglia li 5confi gge perdendo 50 soldati morti e ci rca 300 fer·i ti . '1590-1)':2. Gl i Araucani si riuniscono di nuovo all'assedio di Imperia! e so no di nuovo battuti. Govent(l di Garcia One:: de Loiola. - 1503. I Gesuiti entrano nel Chili, fo ndano colonie, cercano mansuefare. gli Araucani, ma qnesti ne clistruggono gli stabil imenti. Sul le coste cìel Chili sacil corsaro inglese Ha\Vkins. che11«ia () 0 o 156-98. Guerra continua cogli A!'aucani , che in nn'imhoscala trucidano il governatore e i suoi 'l oO-uomini di scorta (2 1 novembre ·1598) presso I mperia!. Governo di Francisco Qui·iumes. - ·1599. Gli Indiani assediano Valdivia, Owrn o e Vill ari ca . - te c.ontinne guerre spopolano la colonia di l11periule. '1600. Il pirata olandese Van Nool depreda il nav i~lio ci leno. :1601. Gli Araucani distruggouo Villarica dopo 2 ann i e l O mesi d'assedi o. Gli Spagnuoli sono battuti nell' isola di Chiloe. '160'.2. Osorno incendia.ta e d istmtta. :J603. Sbarco di nn corpo di veterani spagnuoli. - G·li Araucani sono respinti.
IL CHILE
Gove?'IW del maestro ·di campo G<trcia /l amon. - ,1605-08. Riunisce numerose forze. - L'Ar.nrcano Ayllavillu le batte ripetutamente io tre combattimenti respingendole oltre il Biob io. '1609. Riordinamento dell'esercito portato n tre colonne volanti ciascuna di 1500 fa nti spagnuoli , 460 cavalli e una compagnia di arch ibugieri. -Battagli a di Lumacu (sin istra del Biobio) vinta 'dal governatore '1600 Spagnnol i e 6000 Araucan i. Ayllavillu prende Angol nella ritirata e la distrugge. Gooemo indù·etto dei Gesniti . - Hil ·l. Si tenta un sistema di pacili cnione delle trib ù. 46 13-'li> . L'esercito è bnttuto \n piccole frazioni e ridollo a mal partito . r;oeemo di Lope~-: utloa. - HH 8-20. N~t ova guerTa offensiva contro gli Araucani. •162•1. Gli Spagnrwli soqo respinti. Goeemo eli Ltbis Femanrlcz Cordo va - ;1625-29. Combattimento di S. Felipe e Chil lan. - Ba.uaglia òi tos C·mgrejeras di esito dubbio. '1630. Cvmbatl. imento io deciso del passo di Don Ga.rcia. La gttena si trasporta nella montagna. ·163 1. Battaglia de la Albarmda ter mi nata colla strage di .2000 Ar"<tucani. .1632- 34-. N uova campagna a S. Filipe cd Arauco terminata con l'iLi rata da ambedue le pa rti. ·1635. Riconqui:>t.a di Ù$orno. ·1636. Le frontiere del Biobio sono riaccruistate in modo definiti vo. Si tenta di r·ipopola re Aogol. f; di nuovo distrutto dagli Araucani. ' Go·1)emo del 1narchese eli Raye.l t~s. - 164.0 . Si iniziano progetti di ~ace, visLo la lentez;.;a degli Araucani ad acceuarla il governatore passa il Biobio e fu un'ardita pun t;-r fin o a \'illarica. Si conci ude un'armistizio e po i la pace. ·16i-'1. Soll evamenw di alcune tribù delle Ande. Gli Araucani stessi le obbligan o a posare le arm i. 465.f.. Un giustificato sollevamento parziale dei Cauncos è represso col sangue. Gli Araucani ne as:;umono le ragioni e si sollevano Lutti in armi con sa nguinose rappresaglie (fehbr,tio).
Il
314
IL CHlLE
•1655. Gli Spagnuoli perdono le piazze di San Pedro, Colcura, Bona Speranza, Nascimento, Talcamaveda , Santa Lucia, San Cristoval de (~amboa. Gli Arauca ni sono battuti a Concezione. Go'IJemo di Portel Càsanate. - H356- 62. Nuova battaglia sul. ri o Laia. Un disertore messicano Alexos guida gli Ar'ancani contro g-li Spagnuoli e li batte a Palomera, a Loncuen. Alexos è ucciso. Ùli Araucani sono di nuovo sconfìtti (·156·1). Go!Jerno di Peceda. - 1663. l~li ..\ raucani nomi nan o un nuovo toquè e sono battuti a Chiquil ino. Ch iedono pace. Hì65. l\ uova insurrczione parziale soffocata con castighi sanguinosi . La tribù dei Batamulpa:; prende però le redini dello Btato nrauLano. Governo di Da.'Vila. - H570 . Sollevazionf.' araucana compressa dopo dne scontri sanguinosi a San Felipe. Sollevazione degli (ndiani di Chedcuenco repressa dopo combattimenti minori. H)71J. Nnova pa~e cogli Araucani dopo averne presi a tradimento e s~ozzati i capi. '1674. Grande congresso di pace in cui si nomina un capitano degli amici (residente delle tribù) per ogni provincia. fl quell'epoca ecco le guarnigioni di t.alune piaz7.e di fro ntiera. Soldati sr1ngnuoli Indiani
Arauco
:(35
637 Yurn bel . ·109 Chìllau 190 Isola Chiloù . 182 · Puren. '146 40 Talcamaveda. 32 ~139 San Cristo val ·1686. Corsari inglesi e frnncesi comandati da Edward Oavid tentano la sorpresa di Valparaiso e Coqnimbo ma invano. ·1687 ..j()\)2. Essi si stabili ~cono nell'i sola di Mocha e int.ercettano il commercio fra Lima ed il Chile. H595. Nuovi torbidi cogli Araucani. Sono composti nell'anno successivo. l 709 . Pirateria nei mari del Sud sempre pi ù pericolosa .
315
II, CHILE
Oovr.rno di Ustariz. - l 71 •1. Sollevazione nell'Iso la di Chiloè repressa . 17115. Congiura degli Araucani e I)ntagoni scoppiata all'imp!·ovviso con animo di uccidere tutti ){li Spagnuol i, è repressa e si n slabrlrsce la pace col patto di Tupihne ,,. gennaio. Governo di Cano de Aponte. - · 1720. Grande rivoluzione nel Coqu imbo e sul Biobio; non si riesce a reprimer-la e la colonia è in serio pericolo. iJ723 . Le piaz.ze di confine so no. sguemi te e si riuniscono tutte le forze per una guerra campale e per uno estremo sforzo. La condizione delle cose minacciosissimo è cambiata dal vescovo di Concezione che a mezzo dei missionari olliene che i Batamulpas depongano le armi . Dopo elle essi ban no ce_d-uto (non si sa con quali compensi) la sollevazione si acquietò, con un generale parlamento al Lampo di Negrete febb raio '1726. '1730. I gesuiti cileni fond ano la colonia di San Luis di Mendoza nl di là tlelle Aud e. '1739-04'1. Giorgio Auson comandante inglese attacca con sette navi Valparaiso ma respinto si ritira nell'isola .Tuan Femandez . D1 qui inizia una terribile crociera sulla costa cileua e peruviaua. Una squadra spago uola mandatngli incontro da Santander è distrutta dal mare. La crociera non terminò che nel 1745 più per forza degli cl ementi che per difesa dei Cileni . Govm:no di GttW y Gonza,qa - ;1766. Insurrezion e "enerale àegli Indiani. Assaltano e distru~gono di nuovo An gol. _., -1767. Le tri sti condizioni a cui gli Araucani han -ridotto l'e · sercito della colonia obbligano questo a chiedere pace. Viene l'ordine dalla Spagna della. espulsione dei gesuiti esegui to con grande soddisfazion e del popolo cileno. 1768 . t e negoziazjoni cogli Araucan i so no interrotte. 1769- 1770 . Gli insorti attnccano Puren ed Arauco. '177·1. Nuovo trattato ~i pace. Si tiene un parlamento coi capi ~raucani a Santiago. . 1774 . "Si ammettono ambasciatori Araucani a risiedere in Sanliago _e si cerca di fondare un collegio pei giovani Araucani. '' 776 . Pei p:llti firmati la fortezza di l.Puren viene abbattuta e costruita_sulla d~stra del Biobio, il quale diviene il confine poli1
.
816
Il Cl:IILE
IL CHILE
tico fra il Chile e lo Sta to libero di Araucania. Ambrogio O'Higgins di Yalleuare:; vi ene nominato governato re dei paesi di fronti era . Governo di O' Hi!Jgins . - 1787-·1792. Tranquillità sotto il governo illuminato e sapiente di quest'uomo. '1793-96. Insurrezione nella provi ncia di Valdivia . Soffocata nel sangue. Parlamento coi capi Araucani a Los Angeles. Pace. Viene ripopolata Osorno e messa a difesa Yaldivia ._ Viene dato assetto a tutte le amministrazioni ed a lllLti i sHvizi pubblici . Il benessere re~n a nel Chile. La conquista pnò dirsi oramai assicurata . Riassumendo ernesto lun go periodo di tempo durato per hen due secoli e mezzo la guerr& nel Chile con tulli i suo i eroismi e co n tutti i suoi orrori era durata continua alle frontiere ciiP.ne. G·uerri er i che in Europa vincevano battaglie or·dinate e che nel xv1 secolo furono tra i piit t·i nomati , disponendo di armi perfezionate si succedettero senza progredire nella conquista talvolta anzi retrocedendo. Nell'altro campo selvaggi intelligenti, di in vinci bil e energia, di alti;o;simi sensi di indipendenza, senza altre armi che lancie e picche sepp~> ro resistere a vincere gli Spagnoli e posarono solo quando furono a Snntiago tralla!i da potenza a potenza. La tattica araucana estremamente offensiva, il valore ingenito di quei popoli fecero qÙello che non fu possibile mai agli altri Americani, trattennero, cioè , la colonnizzazione a quasi paritiL di forze ed imposer·o la formazione di uno Stato indigeno piccolo sì ma gloriosamente libero che gli Spagnuoli dovettero riconoscere di fotto e di diritto. Ai capi araucani mancò solo la sapienza politica perr condurre a miglior fine In lotta gigantesca, quantunque i nomi di Caupolican, Cazaocura,· Aillavilu troverebbero posto onorato nella storia di ogni popolo. civile. Alle cause materiali che resero secolare questa lotta qual i l'anim.osità dei naturali contro i conquistatori, ·la deficienza di uomini e di materinli dn guerra spesso lllmentata · da questi ultimi , si aggiunsero cause mo.1·ali e cioè, la breve durata dei governatori che non permetteva a questi di ben conoscere i bisogni ed i luoghi, le enormi distanze del paese, le passioni personali dei comandanti in sottordine lontani e dispet•si, J'eccèssivo fraziona-
mento n cui erano obbligate le truppe dannosissimo alla disciplina, l'incertezza continua della situazione, tanto variabile in un paese povero di str·ade e di così strana con formazione ~-teogr·afica. Il genio di Valdivia quasi prevedendo quelle difficoltà aveva saputo divinare in Santiago e nella regione finitima il vero centro di t'esistenza, sicchè può dirsi che Santiago abb ia eserci tato nei due secoli e mezzo, testè rapidamente accennati, le funzion i che altre citLà ebbero nel vecchio mondo ed i~ periodi altrettanto ft•rtnnosi H.oma e Costantinopoli ad esempio. La lotta tul.la\'i:t non fu infeconda di risultati, diede ai conquistatori un car·atterc di nazionalità compatta, i cui effetti !'i videro nei rivol~im enti dell 'eti~ contemporanea e permisero al Chile di meritat·si una brillante pagina nella storia militare .
( Contimta).
317
PER 11, CALCOLO DELLE TABELLE DI ASS!CURAZIONl, ECC.
::!'1 8
I second i membri di qu'este equazioni non sono funzioni lineari delle incognite X, Y, Z, ma ess i si possono rendere tali sostituendo ('l) alla ricerca delle incognite X, Y, Z, la ricerca delle correr-ioni x, y, z, da fa rsi a valori approssimaLi x. Y. z. delle incognite ste~se. Sostituendo quindi nelle equazioni [3] ad X, Y, Z, i loro valori X.-J- x, Y.+y, z.+z, ritenendo x., Y. , z. come quantità cognite, e trascur:1ndo i termini della serie di Taylor di grado supet·iore al primo delle incognite x, y, z, ciò che è permesso dalla ipotesi ch e i valori di q11este incognite siano pi ccoli ssimi, si avranno le seguenti equazioni:
/
DATI
FONDA~1ENTALI
PER JL CALCOLO DELLE TABELLE DI ASSICU RAZIONI E DI PENSIONI PER LA SOCIETÀ DI PREVIDENZA TRA GLI UFFICIALI DEL R.EGIO ESERCiTO ECC.
(Conti>ma:::iont, vedi
num~ro
3·i 9
pruetlenu)
[4) Ciò premesso vediamo come si possa applicare il metodo dei minimi quadrati alla determinazione delle costanti della equazione (2) . ~ell a via che terrò, mi studierò di seguire quasi letteralmen te quella tracciata nell'opet·a , la più comr,leta che io conosca su questo arrromen to del rrencrale Annibale Ferrero , che ha per titolo: Espo" , r> • si::ione del metodo dei minimi qu,ad·rati (tipografia Barbera, F1renze, edizi<•ne 1876); per conseguenza userò qui , per gli opportuni confronti, gli stessi simboli e lo stes~o sistema di notazioni che si risco ntrano in detta opera : Chiamate X, Y, Z le cos:anti della eqmtzione [2], che per noi sono appunto le tre incognite da determinat·si, e V, V, , V, . . . . . V(.,- t ) quei coefficienti cetcati di mortaliL~ che corrispondono •:Ile alle diverse età t , t, t., ..... t<., -il , st avranno le seguenti w equazioni , essendo w il numero dei quozienti di mortalit~ dedotti dall'esperienza che si prenderanno in consi<lerazione per 11 calcolo che si vuole isti tuire.
·. Ch iamiamo L, L,. L, . L(c.Hl i valori di V, V., Vt ..... Vc•HJ dedotti dalle osservazioni e .6. , .o., , .o. •....• ~ (t.l- 1) le differenze fra i valori veri di V, V,, v...... V(.,·tl ed i quozienti di mortalità L , L" L... ... L(~o~-t); si avrà: Vct.l-i ) -
valor·o dedotto dalle equazioni [.1.], si avranno le seguenti:
a .0. l
a•
V==X+Y.Z'
== Xo + YoZo' -L ==X. + YoZ.'• --L, ' -x - . ., + Y z• '• -L, o ~
+t Y. Zo(t-t).z +x+ z. +t, Y. Zo(t,-tl .z +x+z.'· +t. Y. z.(t.-lì .z
+x+Z.
1
1
•
y y y
[5]
Chiamati ora p, p,, p, ..... p.,..1 i pesi rispettivi delle medie
V, ==X+ Y.Zt,
v. == x+ Y.z'·
.o.= V- L, ~ . = V, - L,, .0., = V. - L, ..... .O. c~o~-t> = Lc.,-IJ e sostituendo in queste a V, V,, v•..... il loro
.--
[3]
L, L,, L....... L.,..1 assunte come valori di V, V,, )
per· ridurre tu n i gli
t;~rrori 6. , A,,
l (l ) Vedi A. FBRRRRO, ~~ -
ANJIO XXXVIII,
opera citala, pag. 64 .
a, .. . ..
v...... Vc.,-t>,
.O.(t.l · l}
al medesimo
PER IL CALCOLO DELLE TABELLls Dl ASSICU&AZIONI 1 E CC .
DATI FONDAliE NTALI
320
peso con verrà moltiplicare rispeuivamèote le equazioo i [o J per
V~,
Vii., J/jJ,,
..... V"Pw-!
.
Eseguita tale moltiplicazione e facendo:
VP. == "· ; ~. VP. =
~ V:P = r ; ~.
Vp{X. +
v• . .... t~c.>·l J/p.,.t = o,•., : L)== l.; (Xo + Yo Zot' - L, ) =l, ; .. ...
Yo z.t -
... .. ( Xo + Yo Zo,
c.~- l
a, a,,
c~2
-
L(,)_t) v-
11\o)·t
vr.
= l(.o)-1 ;
a(.o).t i coerfir;ienti di x che sono rispettivamente uguali a Vp, Vp-, , VP, , ecc. ; •• • • •
o21
·l• determinare i va lori approssir•lnti Xo, Yo , Zo delle costanti· dell'equazione [2); 2° nlntare il peso p. '(1 1 , p, .... . che può essere attribuito a ciasc uno dei quozienti di mortalità L , L, ..... dati dalla tabella riportata a pa~. 26 l colonna (b) ; 3o valutare i coefficien ti delle equazion i lGJ sostituendo valori trovat i precedentemen te ai simboli corrispondenti; 1~: 0 eseguire le som me indicate dalle relazion i (8]; :;o fin almente risolvere le e(ruazioni [7). J;.
Zot Vj) = ' b ; zot,
VP. =
b, ; zot,
V:P. =
* *
li • .
' vp(.o)-t=b...,_i; tY.z} - 1 vp=c;
. . ... Zo (.o) - t
t, Yo z.t, -
vt,• - ·1 r.zo(.o)-l P(,)- l= C(.o) - ·1 ;
·l Vp,= c,·····
t
si avranno le seguen ti equazioni lineari :
v ==l +a x+ b !J + c;: v, == t,+ a, ,1; b, ·y c, ,; Il, ==l, + a, :r: + h. y +c, ::
+
t;c.>- 1
=
l.., -
t
+
[6]
+ a.., - :r + be.~ - y + c\o)t
t
1
z .
cui corrispondono le seguenti eqna.zion:i cosideLLe ?W'I'nwli (·l) :
+ (n c) :.r + (a l). == o\( .t!+ (b b) y + (b c):: + (b l)== o [7] + (b c) y + (r: c) z +(c l) == o
Per determinare i valori appross imaLi X0 , \ ' 0 , Z0 suppongo, seguendo l'ipotesi adottata dalla direzione genernle della statistica {•1), ·Che i quozi enti medi quinquennali di mortalità. registrati nella coloooa(b) della tabella riportata a pagi na 261 corrispondano all'anno . ~li età elle ~ la in mezzo fra i cinque del rispettivo gruppo e precisamen te all'ist:lnte che sta fra il primo ed il secondo ;-;emestre di ' luest'an no; cosicchè il quo;~,iente 0,006 sarà attribuito all'età di .a nni I'"U>, il quoziente 0,0092 all'età di anni 22,5 e cosi di seguito . Sostituendo adunque nelle eq uazi oni l8) a V, V, V2 . . . i valori <iella 1;olonna (b) ed a t le corri$ponden li età anzideue, si avranno le segnen ti :
(a a) .'c -1- (a&) y
(a. b) (n c) :r
(l) )lovimento dello
nelle qnali :
(a a) = a a+ a, a, + a. a, (a b) = (a c) =
+ ..... +a..,a b + a, b, + a, li, + ... .. + a\o) a c + c, + a! c, + + a..,(b 1
a(.o) - t t b..., - 1 1 c.., - t t
Per risohrere le equazioni nm·mali [7] conviene: ( l)
Veggasi :
FY.nRERO , opera cita./<!,
J)ag. 71
st.~to civile anno xxv1, iSSi - pag. 1.xx.- Questa supposizione ad ;unmettero che la linea rappresentata dall'equazione (~] sia una spezzata costittlita da tante rétte corl'is pondenti cia~cuna ai grupp i quinquennali d 'ctil considerati. Le vere <. tiL corri;pondenti ai valori di L sono invece maggiori o minori di quelle ammesse, secondo che la curva raplHCsentata dall'ofJuaziofH) [ 1) present.:t la sua co n-cavità oppure la sua convessità verso l'asse delle t. Per determiMre l'età t cO<TiS Jlon<lonte al valore medio· eli L Fra le età t... e In converrebbe ri$01vere rispetto a t In seguente eq uazion e:
equiv~le
[8]
_
_u~,· ~= l ~
!
t.. k
"tm
'
q' (g) àl
/i.
il cui signifi~-ato apJ>arisce chiaro dalla figu ra riportata al diagramma n• 9: ma il val ore dell' in tegt·ale al denomi nato re non pu6 ottenersi solto ro rma I1nita.
1 322
DATI F ON DAMENTALI
,,. 2" 3• f.• 5a 6• 7" 8• ga
0,0060 0,0092 0,0080 0,0083 0,0•10'1 0,0•1'15 0,0·16~1 0,0,187 0,0277
== Xo+ Y~ Zo''~ == Xo+ Yo zon.s == Xo+ YoZo == Xo+ Yo z os'I.S == Xo+ Yo Zo == Xo + Yo Z,;•~.s == Xu + Yo Ze."·• == Xo + Yo Zo == Xo+ YoZ l· 27 5 '
37 5 '
•
•
•
•
•
latJ
323
57 5 0 '
Divise in tre gruppi queste nove equazioni e ricavati successivamente i valori approssimati Xo, Yo, Z0, com binando fra loro pt·ima le equazioni 18 • 4·, 7" , poi le equazioni 2•, 5•, s•, lìnalment,e l~ equazioni 3•, 6", 9", si sono ottenuli i risullaLi seguenti:
l
,,. gruppo Xi = O, 005038'18 ; Yo' == 0,00023,1383; Zu' = ·1,084.82 2" id. Xo" , ,, 0 ,0090948•1; Yo" 0,000003064 ; [~Ji Z0 = 11 .'16:239 ~ Xo'" 0,0078 18H5 ; Yu" =0,000030971; Zo"' = •l , l ·1899
=
J ntrodotti successivamente questi valori nell'equazione [2] s r sono ollenule le tr-e curve segnaLe in nero del diagramma n. I cui corrispondono i valori del coefficiente di mortalità registrati nel seguènte pt·ospelto, coeflicienti c.he paragonati con quelli grezzi. dànno le diiTerenze ri porta le nelle. colonne intestate d, d.,. d3 •
"
.N t-:
Coefficienti di ·mortalità. corrispondenti alla
c:l
Etil
in
anni
to :go-l <1)
c::: ..... q) o
i4
Curva
2a. Curva
-
-
}
'(3
Differenze
311 Curva
(.)
111 Curva
211 Curva
d,
d,
l
aa Curva
d, +ds+da 3
~
L'
L.m
i> r:<
o
o
0,0080~0
22 5 0,0092 0,0061:83 0,009200 (l ,008207 )
0,002717
l
27,5 0,0085 0,007209 0,009:H8 O,OOR500 - 0,001292
l 325 0,0083 0,008300 0,009568
'
o'0000'14
37,5 0,0101 O,f.J09930 0,0 10100 0,009917 42,b 0,0115 0,01240'1 0,011228
o,o11500
l
47,5 0,016'1 0,016100 0,01 3632 0,014278
.f>:}-,5
...t-t o
cl 3
l
17,5 0,00()0 0,006000 0,009144
~ ~
0,0'187 0,021658 0,018700 0,0191fr1
n7,'6 0,0277 0,030007 0,029477 0,027700
o - 0,000161
+ 0,003144 + 0,00204-0 o
_j_ l
o001728 '
l
0,008342 0,00835'10,008B61 0,008971
l%J
t::J
~
~
l -
0,000183 - 0,000115 0,009985 OOt00i9 '
0,011..670 0,014810
o ; -t- 0,000451 + 0,001136 + 0,002H58 o + 0,00'1362 + 0,002307 + 0,001777
0,019836 0,010923
- 0,002468
~
l:l:l t"'
- o,001822 - · o001430
o
t:r:1
C"'
0,01'17 10 0,011796
- o00027:2 '
r:< t1
1-3
+ 0,000210
+ 0,000901
~ C:)
- 0,000993 -O 00!2:37 0,0079G3 0,007990
o - 0,000158 + 0,000818 + 0,001268 .+ 0,000714 + 0,000661
o
0,007728 . 0,007775
'
ot1 o
o
'
0,029062 0,028596
> 00 (JJ
...... o c: ~
> N o
-
-z
ll1
o
.o Ci.:> ~
~
324
D ATJ
PER I L CALCOL O DELLE T ABELLE DI ASSIC URAZI0::-111 E CG.
FONDA~JENTALI
32 5
razioni di leva, giacc hò in generale il volgo analfabeta prende questo f;tlto come caposaldo per giudicare dell'eta ; quindi può ammetter·si che l'errore d'apprezzamento vada crescendo coll'affievolirsi della memoria di quel J'a.tlo, cioe, col crescere dell'età.. Senonchè non esistono dati sperimentali dai quali possa dedursi anche per approssimnzione la legf!e che espri me il peso nelle osservazioni in funzione del numero degli anni che il defu nto ha vissuto in pill dei ?0 . Se questi da ti esistessero si potrebbero indirettamente ot tenere i valori approssimati dei pesi dell e qnantiliL L, L,, L• . . . . . . . nel modo se~ uentc . Consideriamo l'elJuazione [2] mettendola solto la se~u en te forma: ·
Per ollenere una curva intermedia," i cni valori si accostino maggiormente ai coeflicienti grezzi dati dall'osservazi one, si :;ono cal colat e (lerzultima co lonn;t del pr·nspetto) le medie delle dirTerenze anzideue, che sommate algebricamente coi coefncienti grezzi ha'nno dalo i valori d~ll:t penul tima co lonna del prospetto. In base a questi nuo vi coeffìci ent.i, che chiameremo L', si sono ricn lcolate le tre curve ottenendo per Xu, YQ, Z,,, rispettivamente al tr i tre valori analoghi a quelli contrassegnati colla lettera [!3); dai quali fina lmen te si sono dedot.t.i i seguenti valori med ii ell e f'urono adottati come valo ri approssimali di X, Y, Z; cioè : X", .. = 0,0074-66()8 ; Y., ... = 0.00004-850'13; z.... = 1.·1·1·147; a <1uesti valori corrispondono i coeffi cien ti L,,, seguati nell'ultima colo n11 a del prospetto e r·iportnti sul diagramma LX . [, mediante la cun •a se).!nata in rosso, onde far vedere che essa è efl'euivamente intermedia fra le tre <~ urv e primitive dedotte direttamente dai dati dell' e:;perienza .
{(v,t) =
1.·
- v+ 1· q'-= O ...
..
[rJ.
Se nel giudicare l'età. t di O).(ni individuo morto si commelle un err·ore y, anche il quoziente di mortai ità corri spondente presenter·a uno sr.ostament.o, che cltiamerò :t', dnl vero val ore di V ; perchè o quell' in dividuo 11 veva un 'etù diversa, supponiamo, da t. e non doveva essere compr·eso nel nomeratore della f'ra;o;ione che dà il quoziente di mortalità Vo; oppure o::;so :weva prec isamente l'età t. e per l'errore commesso nel giudicarne l'et.it, e;;so è stato inclebitall,lenle escluso da l numeratore anzi dello; quindi l'equazione l y l non si. verificl1erit più esattamente, e, chiamato ò lo scosta rnento della funzion e {'( v, t) pel caso considerato, :;i avrit (l} tr'ascorando le po. Lenze degli sc ost:~ rn enti x ed !/ super·iori al la prima:
..
... * Per determinare i val ori p, p 1 • p• . . . . . . si deve so pralutto ten er corllo del numero delle osservazioni. Se quest e ossenazioni fossero tutte ugualmente precise. il peso da darsi ai quozienti di mort.nlità L, L, , L. . . . . corrisponderebbe al numero dell e osservazioni ch e han no servito a determinar! i. Però è ler.ito supporre che l'a tlenclibi:i tà di una parte almeno di queste ossen·azion i varii col variare della età dei defunti alla quale si rifer is·~on o e ciò a causa di quella in certezza, ril eva ta dalla elirazione generale di s tati~ti ca. nella qt-~alc si trovano spesso i pareuti del defnnto. quando si tratta di dichiarare l'etìt in occasione delle denun.::ie di morte . Non è impossib ile tener·e conto, mediante il calcolo delle probabi lità, dell'in tluenza ni questo en ore, qualora si possa fare qualche ipotesi attendibile intorno aila sua natura. ~el caso nostro nel quale si tratta della sola popolazione maschile può ammettersi ad esemr;io che questo errore sia mi nimo per l'età intorno ai 20 anni, nella qual e i giovani sono soggetti all e ope-
() rv·x , ... ~-() lr !l
ò =: ~
e per M osservazioni di V e di L (M sarebbe il nu mero dei morti che è st:!to preso in con sidernzione per determinare i va lori L, L,, L~ ........ ) si ayrit
dove (e'J, ·rappresenta la so mma dei quadrati degli scoslamenti O', f' (V, t ) corrispondenti agli scostamenLi
8'', i!t" .... .. ò' dell a 1:unzione (f ) V. F.t:nneno. -
r
Opera cilak1, pag. 2t.
326
PER IL CALCOLO DELLE TABE LLE DI ASSICURAZIONI, ECC .
DATI FONDAlfENTALl
x' == O,OOQ3 cui corrisponde (x'r
x,' x" , x"' ... . :v·' 1 da l coeII'1c1.ente d'1 mortn l'11.a· per ogn1· errore y', . y" , y111 .. ... y·' 1 commesso ne Il' apprezzameot0 deIl ' eta. d'1 ogn1. Singolo individuo defunto e [ (L [!/] rappresentano le somme dei quadrati degli scostamentt J' e degli errori y . Chiamando fJ. lo ~ cos tamento medio della funzion e m CJUello di V ' ' rn, quello di t si avrà: 11! ==
-( ~l)" ~y
m'
+ ( -~~t'') ~
. . . (t)
mr'
== 0,0002 x"' == O
x''
XIV=: 0, 0006 ~;'· == 0,001 3
Il valore di
( ~(:} è l'u nità:
)>
.
>)
11
1
(:r'
= 0 ,00000009
r == 0,00000004
(.r"' .' == O (.t'V)' =: 0 ,00000036 (x'T 0 ,00000·169
==
f:!='] == 0,000002•18
quindi facendo nella formola l~ l
/' ( È__) ~v .. -
1• m -
1
· ·-
(l •
·
m~
= -r·~1r•J -
fJ·
per avere il va lore di
~ ;· occorl'e
dare ad i, q ed l' i v;ll ori approssimati X0,,., Y0,.,,. Z0, , , trovati dianzi ; la determinazione di m ed m, dipeud.e dai risul tati delle indagin i che converrebbe prati care onde conoscere, per una serie surficiente di casi. l'en ore commesso nella denuncia dell'etit dei defunti : ~o n possedendo questi dati per p ro~ede re ad un calcolo rigoroso, si può adottare qualche ipotesi cho conduca almeno ad un ri sultato approssimativo. A questo effetto :;i può supporre nullo lo scostamento m, incognito e dedurre il valore di m prendendo in considerazione i quozienti grezzi di m o rta li ~à corrisponden ti a ciascun anno e confrontandoli col valore medio L del rispettivo quinquennio. Questi quozi enti ~rezzi annuali si possono desumere dalla pagina 50' del volume pubblicato dalla Direzione (~ e n erale di statistica sul movimento òello stato civile relativo all'anno 188}.). Dal prospetto iv i ri portato risulta, ad esemp io , che per l'età da '15 a )) )) Hi a )) }) ll ·17 a » )) » ·18 a » » '1! :J9 a
)) )) ))
lotnle
. sari1 uguale. ad •-l •. ed 1'l peso rel alJvo '
)) » ))
327
•16 anni il quoziente di mortalità è )) )) )) » '17 )) » H li » » ·18 » Il 119 )) )) )) }) )) » » 30 )) » »
,
))
0.0057 0. 0058 0.0060 0.0066 0.0073
Questi quozienti, confrontati col valore assunto come medio quinquennale L== 0,0060 , ci danno per lo scostamento x i seguenti valori:
si avrà fJ." p
=
[J''] ed infiu e il peso di L sarà ~I
== [xM
2
] -
_ 9304-6 0.000001H 8
==· 4-268·1' 65
Con analogo procedi mento si trova no gli altri valori di p cJ)e so no: p,= 622H ,88 ;p, =:968145,-~·5; ])3 =: P>3~89,~9; p, =: ~n/?8,'1 8 :
Ps
=
27324,4.4 ; Pa
= 25206 ,60:
]J ;
=
\.)?82,8'1; Ps = 806·1,89.
* ".... Per la valutazio ne dei simboli che entrano nelle equazion i normali basta sostiluii·e a p, p,, p~ ... . i valori anzidetti ed a Xo, Yo, Zo i valori medi trova~i:
X0 ,,.
== 0, 00/ .1.6668; \' == 0,000048i5013 ; Z ==i ,•1,11 47 . 0,.,
0,,.
Si sono ricavati co;;ì i v :~lori di a, b, c, l : et" b,, c., l., ecc : e co " mezzo delle relazioni [8] si sono ottenuti i valori delle sommatorie (aa) , (ab). (aci, (al) ecc . Determinati i coeffi cienti delle equazioni normali queste :;i sono risol te con tutta fac ili ti! mediante lo schema riportato a pag. 85 dell'opera citata de! general e Ferrero e si son o troYati cosi i seguenti valori dell e incognite: .'!;
y
== -
0.0000469:13; 0,0049885L
== + 0,0000 l 0726 : ; = -
/
328
DATI FONDAMENTALI
Sommati al~ebricnmente questi risu ltati coi valori approssimati X0,,., Y0,,.., Z0,.,, si .sono ottenuti per le costanti della equazione [2] valori : x== 0,0071·1 fl7()7; y ___: 0,00001.>92273; z == 11, l ()6q·8 1146 Siccome però il metodo seguito pet· determinare i valori approssimati X o,·m ." Y0 ' m, Zo, tn .' <Iuantun11ne conforme a.i procedimenti • wi si u:sa ri co rrere qtHndo si manipolano le tavole eli mortalltà, tuttav ia per la :;ua <trbitrarietà è un po' in disaccordo col principio ri goroso cui si in~orma il metodo dei minimi quadrati, così si è creduto opportuno di giungere a risultati più esatti ritenendo cume a.pprossimati gli ultimi valori trovati; cosicch é rifatti i calcoli· si ~ono determinati per le correzioni i seguenti nuovi valori: :c = - 0,0000076296; y = O,OOOOOH.78; z = - 0.000'184B75; che wmmati algehricamante coi precedenti d<wno fina lmente per le costanti della equazione [2J i valori definitivi : X= U.007.H213H; Y = 0,0000607053; Z = ·l ,l 06297085; per cu i la curva del quoziente di mortalità per la popolazione ma- · sehile del regno fra i 15 ed i 60 anni d'età sarebbe rappresentata dall'equazione diiierenziale
+
+
dd·n == 0,0074-'12·13 0,0000607053 X ·l ,H)6297,1' n t _ Per dedurre da qne:\ta l'equazione della curva di sopravvivenza basta moltipl icare i due membri per dt ed integrarli; si ottiene così per successive tn{sfurmazioni: 9. 7 1189.8c; i ,I0629H 1 -
n == ~l~ Òon.39s; (o' 9!)93!)8) '
I l valore della costante C può essere d~t e rminato per modo che all'età t== ~O corrisponda un numero di '' 00000 sopravviventi; in questa ipote:>i l'equazione della curva di sopt·avvivenza prende de ~ tìnitivarnente !:t forma seguente: •J oJ6506 t,i06297!1 ! n== ·l ,0074398' (0,999398) . In base a qu ~:> t a equazione si può calcolare la tavola di sopravvivenza perc:HJlWL<t; nel seguente prospetto si dànno i valori di
PER. IL CALCOLO DELLE 'l'ABE T,LE DI ASSICURAZLONI, ECC.
329
essa coi conispondenti valori· della ta\'Oia proposta dalla direzione generale della statistica (l).
l Sopl'a\'\'ivcnti secondo la tavo la j Etil anni
pcr~qunta
col tnP.todo
doì 111inimì •Iuadrali
Dìn·crenze
l pi'O(lOSia dalla ) assolut.c dirçziou ~ gçner. <11 staltsllca
percentua.l i]
l
l
l
20 2'l 2:! 23 24 25
:!6 27 28
:!9
30 3'1
!)J,:l;!5
3:! 33
90,!1 16 8D,702
;H
~8,880
31'> 36 37
88,1l4H 87,:W8 86 35!r· 8[l:486 84,604
38 ;39
83,70~
40 41
82,784
4~
43 44 !." ·l·;)
46
47
·~8
49 00 :il 52 53 5i·
5!'>
:>o o7 58 59 60
iOO,OOO
100,000 99,2 13 !IR,429 1)7,GH 9(),860 96,075 11\!87 !H.518 CJ3;7 13 U2.92t 92;12fl
81,X48
l
l
l.
80,1i7H 79,887 78.~117
77,8 1'> 7G.728 7o,60:! 74,4l4·
73.221 7J ,~l;,D
70,6H 6H,271
67.8:37 G6,3:H. 6't,7G8 6;3,125 6·1,404 59,601 57,714
1)9 'J-1'> 9i(36i 97.41):~ $16 .~79
95.724 04,885 94,072 !1:!,276 !)2,486 91 ,71 :3 9ù,9};j no, t 9:l
89,4·48
88,tl7;3 87.87$)
s1:o:)'
l l
i
~8 1 :~~ ~
.i.02 4.;() 4:37
380 az:~
25i :W7 170
136
8·1,74·2 80,807 79.811 78.756 77,63H 7o,46G 75,24() 74,01l8 72,75t 71,47H 70,187 t\f(,887 ()7,48>1 ()(),000 64,42!)
0.16 U,lG 0.'15 0.12 O,OH 0 ,0~)
0,14 0.23 o 35
176
262 :if>6 42(i 470 4.8:~
457 384 3t9 3:34. 339 3H
6·1,067 59,331
337 210 129
.l
li il
o,l (j
137 1:15 •122 ·101 72 76 ·111
()2,78 1
57,585
0,4·7 0,47 0,4·5 0,42 0,36 0,28 0,23 0 ,-Hl 0,17 0,'16
ltW
85,350 83j(i!)
O,ltì
435
1~t ·J3~J
82,6()~
0,00 0,00 0.07 0,18 0,29 0,37 0,42
GG HH
8(),~t :)
8~.~67
l
l
o
l
l
0,'17
0JJ8 0,64 0,67 0.66 o:5G C.52
o;5o 0,~3
0,55 0,55 0,45 0,22
(t) Questi valori conispondono a q~clli riport.ati nella colonna (c} del prospetto a pngma 261, colla dtiTerenza che questi partono da tOO GOO sopravviven tì a 20 anni ment.re <Juelll partono da iOO,OOO nati. ' '
330
DATI FONDA3!ENTALI, ECC.
Da questo prospetto s! vede come ·la curva perequata si mantiene, per il periodo contemplato, 3r.mpre più alta di quella pl·oposta dalla direzione generale della statistica, ma di poco. Se si spingessero i calcoli per etit superiori, si troverebbe per compenso che la tavola perequata segna, subito dopo il 60° anno d'età, una mortai ità maggiore di quella data dall'altra tavola ('l). Ing. C. E.
BoGG IO
Capitano d'adigtiuia milizia mobile.
(l ) :\'ell'unilo diagramma n. 9, Invece, la cu rva corrispondente alla tnvol:t pcrequat.a é stata per err ore disegnala in modo da tagl iare quella rclaliv:i alla tavola calcolala dall~t Oire1.ione Generale della .stnt.isti ca dopo il 75° anno d'eta. ·
.... QUOZI EN T E
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D I M ORTALI T À
D i a g r a rn ma N: l
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TAVOLA DI SOPRAVVIVENZ A D i agram ma N. 2 100, 0 00
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NB. La. ct~?·va. in n~n·o co·rris]>O>td.e al.la ~·avola. pe·r equ.nt« col a.ll.a Tavola calcolata <la.lla. Di·r6zio,. o General e. rl.ella Statistic a.
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qtt-a.d.rt•ati; €luella in rosso
33l
NOTIZIE PO LITfCO-Ml LI TA RI ITALIA NE
Il 25 gennaio si riaprì la Ca mera io condizioni hen di verse da qu~ndo si è aggiornata. Allora, argomentando dai lavori sbrigati iu novembre e in diternbre, noi facevamo i più lieti pronostici per la pronta c sollecita discussione e ;1pprovazione del program ma militare del mintstero, programma che deve scioglii!re il pt·ohlernn di dare nli' Ita lia la maggior forza possibile in tem po di guerra colla minor spesa possi bile in tempo di pace, e del quale fanno parte progetti eli legge import<ìntissimi t hc già si lrovano davanti al Parlamento. Pur troppo la calmn dci primi giorni non è durata a luogo e i nostri pronostici :;ono in parte falliti. Una screpolatura ap•ma~ i uetla crosta che copriva uno strnto di fango, su cui ~ i camminava come su terreno sodo, diede luogo n una specie di vulcano che vomita mel ma e miasmi. Le questioni, o per meglio dire, le frodi e le corruzioni bancarie, con tuui i loro annessi e connessi diventarono per qualche tempo argomento che s'i mposero all'ordine del giorno nella stampa giornaliera c nelle discussioni p·arlamentari. La Camera vi perdettc un tempo prezioso e non siamo sicuri che non ve ne perda dell'altro, perchè, sifl'atte questioni, cacciate dalla porta minacciano sempre di rientrare per la fJnestra : Fiuo dalla prima seduta il governo trovò pronta una diecina di interrogazioni sulla questione banca ria in genere e sulle malversnzioni della h~nca romana in specie. La relativa discussione durò 6 no al 28 e il p~deo te del Consiglio, on. Giolitti, sostenne e vinse una lotta verAmente titanica, che valse ad accre.;;ccre la sua autorità nel Parlamento e nel paese. Il nodo della quistione er:t qui : l'opposizione di destra e di sinistra intt·ansigente domandavano un' inchiesta parlamentare, per mettere in ch iaro gli abusi e le malversazioni nell'ammini· strazione delle banche; il governo, sapendo rtuale scossa al credito del
332
~OTIZIE
POLIT ICO-MILITARI ITALIANE
paese avrebbe potu to portare l'inchiesta parla mt'ntare ed avendo souo gli occhi l'esempio eli quanto, pe1· question i simili, avviene in Francia, dove !"i nch iesta p:~ rl~ men tare confuse tutto, iutralciò tutto e uon ponò luce su nuila , il governo, dici:nno, re::pingevn l' iuchietita perchè si lasciasse libero corso ;dl 'aziooe go 1·ernativa e giurlizinri:-~, promeucnrlo che avrebbe :1nnnito oll' iuchio,ta medesima quaudn mai (cosa improbabile) l'azione del f!OVei'UO e della m:tgistratura ~ i ['o~SC mOSL1'3t:1 inSUilicien te. La d iscussioue vi vaci ~sim n, spe~so tu mul tu osa, da va n ti n una Ca rner<1 ollollatissima, finì con urHt splendida votazione a f;t~·o re rlel gov~ ru o . L'ou. Giolitti :n·endo cl1iesto infine che si rimaudasse a tr!' m~i ogni domand:1 d'ind1iesw pa rlamen tllre. s'apri fa vot;1zione ~u questa proposta, la quale raccolse 27-~ contro 14~. Nei giorni :;eguenti 11ltre dorrtaurle d'inchiesta ~i provarono a en trare di straforo, ma fin ora uon !'O liO riuscite e speri;IUlO cile non riusciranuo. Quasi t.utt:1 la stamra it~l iana ed nuche quella straniera <H1lica dell'Ita lia lodarono il couteguo del governo e del P~rlam ento in qu es t~ circostanza.
*** I l 29 fu ri,·olta al ~linistro dell' interno uoa interpellanza sui cosidetti fatti di Cal tavuturo, nei quali nu. piccolo drappello di truppa, inviato a sciogliere un tunmutin:nnento di rirc:1 700 contadini, fu aCJcolto a sassate e fece uso dt3lle armi, ond e restarono sul terreno alcuni morti e fe ri ti. li miuistro dell ' iuterno fece la storiH dei f:~t.ti , rimontò ìdlf.' cilltse c wncltiuse che l'an toritlt giudizi:H'i:l pro ~: ede. G1: interpellanti si dichitHarooo poeo sod di~r~tti. ~la che co~n avrebbero voluto? Che mentre l'autorità l!iu<liziaria procede, il Ministro coudnnna:>se lui gli agenti della legge? Sulle cause che provocaronv l'ammutirwmento non e:>pri meremo uu giud izio e neppure cercheremo se fo~se necessario iovia1·e soldati a scio~lierlo; mu pretendere che questi, giun ti su l luogo, si facessero lapidare tranquillamente, è un po' troppo, oltrecliè non era la coo::.cgna Nè vale il dire che dovevano caricare con In baionetta c non sparare; rruesto può far~i da un nucleo abbastanza grnnde in una piazza o in una contrada; ma eon ·18 uomini io eampo npcrto, circondati da 700, cnricare con la baionetta il in:1sprire gli nmmutinnti senza metter lvro paura, è farsi ammazzare inutilmente. Tuluni credono clhl le no,·me sull'uso delle armi in r1ueste circostanze debbano essere
NOTIZIE POLITICO-MH,ITARI ITALIANE
333
ritoccate nel senso di renderlc più preci ~e. altrimenti avremo sempre 0 debolezze nel momento di dover agire o comandanti di truppa CI)U1promessi.
Pass iamo sopra comp leunnentH 11 discussioni poco iuteressan ti , mas· simc per noi militari, che tennero occupat::. la Camer<J ~ei p~· im~ gi?r·ni di febhraio e venin mo subito all'interpellanza ;;ulle lurttl•caz•on • d1 Biserta che sollevò per uu giorno la Camera 3d :~m·c più p.ure. Questa interpellanza che l' ou. Dal Yorrnc aYea prP.seutato da mal!o tempo, venne all'ordine del giomo il 6 fehbraio ed er3 CO!'Ì coucepi t.,: «conoscere "li intendimenti del governo cirta la dife!'a dell :~ Sictlia, in vista della ~·nsformazioue tli Risorta io piazza militare mariuitn<l ». Altre due simili iuterpeiJ;lllze tlYe\'fiiiO presentato gli onoreYoli :\a~i e Col·ai~nni.
Si noti che rutti e tre gli interpellan ti si ernno rivolti ni ministri ùella guerra e della marina, no11 'a quello degli alllll'i _e:;teri, ~v itaudo così di portare la q ue,;tiouc sul terreno della pohllca wternazwuale e creare imbarazr.i al governo; ~ icc hè l' on: Brio potè pPrlino astener::i dall'iultm·eni rc alla sed uta. Quest:~ prudente riserva fu giu~t:~rnente apprezzata all'interno e all'estero. . L' on. Dal Yerme rilevò l'importanza militare che va acqut~ tando Bi~erta per i lavori che vi si stanno f(H:.eodo. Fra p?co ~ara pc~· l'I13lia uu pericolo vic;no e una minac.cia costa nte. Non ht sogna_che 1l ~w s tro governo ripo~i traorrnilln sulle :-~sserzioni che a _ lh;~rta SI ~,;e~ ~u sc?n ~ sòhantll lavori a scopo commerciale•; la natura <h ()SS I e le lort•hcazHJlll che vi si fanno attorno, se 110u escludono questo scopo, mom·ano ehe si mira molto più in li1. Noi non abbiamo intenzione di assa lire alcuno, ma dobbiamo premunirei contro le po!'sibili oll'ese. Si potrebbero opporre fortificazioni a fortificazioni; ma da un lato ,.i osta la questione finanziaria , dall'alti'O non sarebbe opporlllllO fare rappresaglie. La sol uzione del problema dovrebbe cerc.'l r$i pinttost.o nel c~'l mpo politieo. Trauandola insieme ad altre vert.euze dell11 stessa indole, non Jovrcbbe riuscire diffici le trovare nu componimento. ùopo ciò l'interpellante entra iu particolari ~ u alcune opere e provved imenti . che si potrehbero rare, con poca . :;pe::a , per ngevolare l:1 difesa della Sicilia e concltiude: cc Dopo ciò- potrem mo nttendere tranquilli gli lll'venimcnti, confìd:mdo ue.l valore dell'esercito e dell'armata
334
NOTIZIE POLITI CO-MiLI'fARI ITALiANE
NOTIZÌE POLlTICO -MlLlTAIU ITALIANE
e nel patriottismo di c.ni le forti popolazioni dell'isola hanno dato tante volte così splend.ide prove >> . P(lrlarono quindi gli onorevoli Nasi e Co laian~i e poichè ebb~ro svolte anch'e:>si le loro interpellanze, rispose a tutti con uno :;ple!ldldo discorso il Ministro della guerra, dicendo che il problema della difesa d'Italia fu ogg~tto di lu nghi ed accurati stwii e si trova com~leta(nente riassun to nella relazione che, fluo dal •1883, venne comptlata dalla commissione che, nominata a quest'uopo, era presieduta dal compianto oenerale Ltiioi Mezzacapo. Da quella commissione si studiò naturalmente ~nche la dif~sa d,ella Sicilia, e i lavori riconosciuti allora uece&sn ri si trov:>no o~gidì in gran parte attuati. Da quell'epoca nessun evento ci fu 0 si prevede che possa far mutare sostanzialmente .il piano adottat?. Le opere (ii difesa fatte in Sicilia, come quelle che so~~ m pro~etto e SI lanno, bistano per riparare alla più pericolo:>a eventua hta che SI possa temere; cioè ad un oraode sbarco di ùmatt nell'iso!~. . Qui il m~istro prende ad esame le proposte dei vari interpellant!·· dichiarando qoelle che tro1;a più o meno opportune e quelle c.he fara ognetto di studio ; poi conchiude assicurando la Camera che 1l Governo :on mancherà di tenere gli occhi aperti e affrettare in Sicilia le . opere pubbliche di carattere militate, ~ss~ndo suo precipuo desiderio di far tro1•are il paese preparato a qual:>t<tSt e1•ento. . . . . . · Dopo ciò, il ministro della marina, nnendos1 ali~ .d1chwraz10ni del min istro della guerra, aggiun<>e che tutte le eventual1t t d1 guerra prese in esame da ~ l 'in~erpe llnn ti possono essere considerate ~on m?lta tranqui ll ità , tenuto conto delle fortificazioni dello strett~ dt Mes~ma e del l'eflìcienza raggiunt:l dalla nostra !lotta. E tanto rnaggwre po~ra essere la calma del paese quando gli armamenti navali avr~n no raggmnto quell~ potenzialità che è nei desideri del ~overn o, ed. a..clll. ~~<1ra non manch~ra il voto del PHiameoto. Fra quest1 ,armament1 n. mtmstro della marJOa dà speciale importanza a quelli ·dell'arsenale di Ta.ranto, il ~:~u ale cost~ tu irà uua nuova e va Jidissima base alle operaz.1ont della flotta ; . perch.e sulle navi, ttssai più che sulle fortificazioni , il ministro conta per la difesa delle coste. Così fi nirono le interpellanze su Biserta, che se non vnrranno a rìtar· dare i lavori dei fr:tn<~esi itÌ Africa, nè ad affrew:m1 di molto que.lli i~el nostro Governo in Italia, giovarono '' rischiarare, almeno p~ovvlsona mente, l'orizzonte parlamentare, e fornirono per qt~al~lie gi~rno, .al~a stampa politica, argomenti migliori che quelli: oram~1 ~1ve~~a~•- uggwst, eli milioni :;comparsi, commendatori arrestati, nomm1 politiCI compromessi e via dicondo.
335
Di un'alu·a interpel lanza dobbiamo pu re fa r cenno, ed è quella rivo lta il 7 febbraio dall'onorevole Cirmeni al ministro degli l'Steri, on. Briu, · sulle dìt:hiarazioni fatte dal generale Capri vi circa -il concorso che, in ·, caso di guerra, l'Italia potrebbe prestare alla triplice alleanza. Di queste dichiarazioni s'erano ocenpati il mese scorso tutti i giornali it~liani, ed alcur11 avevano trovato quasi una otl'esa nel poco conto che il cancelliere tedeseo avrebbe mostrato di fare dell'Italia. Ora la Camera e il pae~e furono lieti rl i sentire dall'onorevole Brin chè la versione data dalla stampa di quelle diehiarazioni era inesatta, perehè dal testo delle medesime, comunicato al nostro ambnseiatore a Berlino e da esso al govèrno, risulta avere il cancelliere affermato che nessuno più di lui riconosce il valore della triplice alleanza la quale si è sempre sforzato di conservare e rinfo rz<~ re; sicchè il nuovo progeno di legge militare in Germania non è inspirato da minore fiducia nell'alleanza stessa, o nella sua efficacia milita re, ma dalla persuasione che, anche colla triplice alleanza, la Germama deve essere io grildo di disporre di forze superiori · alle attuali . Queste (disse l'onorevole Brin) fu rono le parole, questo il concetto svolto dal gran cancel liere, oè si vede che cosa possa esservi di spiacente 'per l'Italia. Noi poi aggiungiamo cl11~ nulla di ofl(msivo vi avremmo trovato, se anche fosse stata esatta la prima versione. ,Il caneelliere. volendo dimostrare la necessità di appr·ovare il progetto militare iu discus. sione, era naturalmente portato a diminuire alquanto il valore del concorso che le potenze alleate possono portare alla Germania, e s'anche avesse detto che una buona parte del nostro esercito dovrebbe in caso di guerra restare im mobilizzato per la difesa delle coste e delle isole, a cui non basta la protezione della. Jlotta , s'aiJche l'avesse detto, ci pare che invece dì avercene a ma le sia il caso di darci attorno perchè questo non si po/ssa, con più o meno ragione, ripetere un'altra v_oha.
...
** I tre progetti d'indole militare che si trovano davanti a·l Parlamento e costitÙiscono la. parte essenziale del p1·ogramma mi litare del Ministero, cioè il progetto di legge sull'avanzamento nell'esercito, quello sul reclutamento e qoello sul tiro a segno, hanno già percorso, con discreto successo, lo stadio dell'esame negli uffizi ed in parte nelle commissioni, 22 -
AliNO
XXXVIII.
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NOTIZIE POLITICO ·MI LITARI ITALLANE
sicchè presto potranno venire nlla discus~iooe pnbblir.a nelle nu le parla mentari. Il più ioo:mzi fra questi è il progetto di legge sull'ayanz:~men to . La Com missione del Senato eh<~ lo pres(1 in esame gli si dichiarò quasi- unanimamen te favorevole e nominò :-no 1·elatore il 5enatore Taverna che già lo era stato quando lo stesso progetto venne in discussione nella passata legislatura. Ma per llrri,•are a questo pun10 ce n' è voluto! Le discussioni si protra ~sero vivacis~irn c per va rie sedute e dovette intervenire più volte in seno nlla r.ommi~sione l'on. Ministro della guerra. Singolare paese ò il no·Hro! Tn lli si lamen tano tle.lia vat·ietà cd elasticità delle leggi c regolamenti che diedero nuora e dHnno aucora norm a all 'avanzamento nell'e:.:en:llo; tutti i1ll'ocaoo da <~nui una legge e uu regolamento nuovo in annouia colle e;igeoze dei tempi, uon legge P uu re~u ln mcnto che tracci ai ministri la via da geguirsi e la munisca ai lati di siepi e di fossi t·he non si possnuo saitare ; e cou tu ttociò, qnnnrlo un nuo,·o progetto di le7ge sull'avanzamento :;i pregentn, gli si scntenano coutro tuili i ven ti co:Jll'ari perchè uon po:;sa entr<1re in po1·to. r.o~ì ne uauf•·a~:a rono parecchi e siamo uucqrn co u una legge del '1853, nou solo \'P.cchia, tArhtta e disadana ai tJHnpi. ma tutta in brandelli <.:ome le p:tndette rli Giustiniano e d1e lasci:t scapp:tre l'arbitrio da tutti i buchi. Se il progeuo che Ri trova davanti al Senato e che, appunto perchè l'ultimo è il migliore eli quanti ue furono presentati, essendo l'edizione r.iveduta e corretta dai mede,;imi, il risultato degli studi di v:~ri ministeri succedutisi l'uno nll'altrn, se questo progetw iu co ntra s~e la sorte d-ei precedenti, si potrebbe rinuuziare ad avere una nuova legge d'avan· zameuto per tutto il secolo. · Ma speriamo che ciò ncn aV\'errà, auzi per quanto riguarda il Senato ne siamo sicuri . Sarebbe troppo strano cbe un p1·ogetto di legge, giù approv·nto, tornando davanti allo stesso ramo del Parlamento, pet· ragioni indipendenti dal progetto, dovesse incontrare una sorte' divcr5a d(l quella della prima volta. La notizi;~ dell'accordo int<'t·venuto fra l'on. Ministro della guerra e la maggioranza della Commissione sonatoriale ha prodotto tra i nostri uf6<.:iali, specialmente quelli di Cauterio, la migliore impressione. Il. progetto torna al Senato quasi integralmente com'era quando fu discusso e ~tppro vato la prima volta. I limiti di età vennero accettati quali furono d1t l Ministero· proposti; solo le norme per l'avanzamento a scelta vennero leggermente variate, nel ~cuso di riserbare all'anzianità una parte alquanto maggiore.
NOTIZIE POLITlCO-MILlTARI ITALIANE
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Siccome i Senatori che fanno parte della commissione sono i più <lllmpetenti in materia fra i membri dell'alto Consesso, cosi è lecito ritenere che non solo il progeuo sarà nel suo complesso approvato, ma che non gli si faran no altri strappi e potrà giungere in porto senza no,tevoli nv:trie. lf.
** Gli altri due progetti (quello suf reclnt:tll'lento e que llo sul tiro a seg~o) , i trovano davanti alle Commissioni della Camer:t. Qui bisogna
anzitutto notare ad onor del vero che, quantunque l'anla parlamen-tare sia stata negli scorsi giorni sconvolta dalla tempesta, pure 1' esame dei due progetti sopra indicati si è fatto negli uffici con molta -calma e con lodevole sollecitudine. Diremo di più che 111 prima accoglienza d:t essi incontrata fu abbastanza lusinghiera; le obiezioni furono di lieve momento, ne!'snno intaccò i pt·incipi fondamenwli dei .progetti stessi c i delega ti dei ''a ri ullìzi a comporre la Commissione che deve riferiroe al Parlamento, sono in massi ma favor~vo li. , Per <runnto intimamente persuasi della boutit dci rlue progetti, pure -conoscendo i loro numerosi rapporti sociali e la diffie.oltà di c.ontentare tanti interessati, ci saremmo aspettati uua opposizione maggiore. Siamo lieti di esserci ingannati. lt)fatti :t che si ridu<.:ono gli appunti ? Ad obiezioni d' import.1nza minima; riguardanti disposizioni secondarie .?nzi acçessorie che possono modifìcars1, senzrt che n H resti per niente mtaccata l'e~s~n za dei · progetti. Così per esem pio, in <ruello snl reclutamento molti si dichiararono .contrari a qualunque pagamento di tassa p<}l' essere ammessi al ao.dimento di ferme più brevi, volendo ehe questo sia concesso c;me premio esclusivamente al rnerilo ; nel progetto :>ul tiro a seguo mol ti ·Si dichiarano contrari ad ogni tassa di ammissione nelle ~orietil cii tiro, .al pagamento delle cartuccia ecc. ecc. Orn, secondo noi, la ragione delle tasse e'ò, auzi ne sono parecchie le quali vengono ampinmente svolte uelle relaz10ni rninisterial i che accompagnano i progetti, ma se il Parlamento è in vena di t•cnerosità {ciò che non crediamo) noi non potrcmmo se non farglien~ i nostri rallegramenti . Sulle tasse di cui è questione nei due progetti, come pure sull'impiego del fondo che sarit per risultarne, decida come vuole Il Pat:lamento, che i due progetti, massime nei loro rapporti militari, non CI perderaono nulla.
..
338
NOTIZIE POLITICO-MILITARI l'l'ALIANE
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Lo stesso può dirsi di altri piccoli appumi fatti od emendamenti proposti da vari commissori, per esempio, nella legge di reclu tamento, quelli dell'onorevole Afa u de Rivera riguardan ti i fi gli dci militari all'estero e nella legge sul tiro ~ segno quelli dell'onorevole Dal Verme riguardanti ·Ja costruzione degli ed ifizi. L'i mportante si è che nessuno iltl<lCCÒ i principi fondam entali dei progetti; tutti riconobbero che quello sul reclutamento >egna un grande progresso rispetto alla legge vigente e se taluno (pe1· ese•npio l'onorevole Marazzi) si dich iarò panigiano della ferma di due anni pe1· tutt'i temperata da ferm e più brevi concesse ai meritevoli, questa dichiarazione è piuttosto l'espressione di un desiderio che un nppunto al progeuo. Similmente per quello sul tiro a segno, i commissari riconobbero che esso risponde pienamente al suo scopo di preparare la gioventù :d servizio militare e couscrva re 1:~ pratica delle armi nei militari iu congedo; tutti rico uobh~ro che il medesimo, compilato dopo tanti anni di studio e tanta esper!coza da uomin1 competentissimi, è quanto po· teva onenersi di praticamente migliore, date le nostre condizioni militari economiche e sociali. Quanrlo la Camera, com'è probabile, si<~ della stessa opinione e sen· timeu to dei commissari nl'lle questioni principali, le 4U t~stioncelle si accomoderanno facilmeut.e, sicchè è ragionevole sperare che a questi due progetti l'approvazione della Camera sia oramai assicurata, com'è :~1 pl'l>geuo ~u ll'avanzamcuto l'approvazione del Senato.
NOTIZIE MiliTARI ESTERE
a) L'esercito bulgaro · (Cmltimwzione verU nume1·o p1·ecerlente)
CAPO IL R ECL IJT .l .11 ENTO.
Roma, li 12 febbraio ·1893. M.
§ L - Reclutamento della truppa. P?"incipio fondamentale. - Vige l'obbligo generale e personale al servizio militare per tutti i cittadini atti ' alle armi. Eccezioni. -- Secondo l'antica legge potevano essere esenti i musulmani mediante il pagamento di una tassa di 500 franchi per una. sol volta. Tale esenzione sarebbe ora legalmente abrogata, si ignora però se la legge venà com. pletamente applicata poichè pendevano al riguardo trattative con la Sublime Porta. Termpera:menti all'obbligo generale. - Per speciali condizioni di famiglia, il servizio è ridotto ad un periodo di istruzione di mesi quattro nelle formazioni di riser va. I titoli che dànno diritto a tale r iduzione sono :
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NOTIZIE ilfiLTT.mi ESTERE
3-10
NOTIZIE llllLITARI ESTERE
. 1o Fratello maggiore di orfani di padre non abili al
lavoro;
.
questi 25 anni tra le diverse parti della forza armata, nsulta dal seguente specchietto.
2o Figlio unico di padre inabile al lavoro o di madre vedova; 3o Nipote unico, sostegno di av'oli che non abbiano figlio abile al lavoro; . . . 4" Unico zio di due o più nipoti orfam e mmorenm; 5" Uno di due fratelli inscritti nella stessa leva. J volontari e gl'inscritti i quali possiedono sufficiente coltura hanno il privilegio di un più breve servizio nello esercito permanente; tale servizio è limitato, a seconda della coltura, da sei mesi acl un amw. Agli allievi degli istit ut i superiori è concesso ~i . r~tar~ dare il servizio sino al 28" cmno; a quelli degh Ist1tnt1 secondari, sino al 2.9·•. Inoltre, ai primi senza eccezione, ai secondi se degli ultimi corsi, è permesso eseguire eser citazioni per due mesi almeno durante le vacanze, e questi vengono poi detriLtti dal servizio che per legge debbono prestare. Gl'inscritti che a causa di difetti fisici o per inabilità temporanea sono sta,ti rimandati quattro volte alla leva 'ventura e sono finalmente dichiarati abili, passano a far parte della riserva dell'esercito permanente se non hanno oltrepassato il 28 · anno, altrimenti passano direttamente nella 1·iserva. Tassa militare. - - 'l'utti i cittadini inabili al serv1z1o pagano per 10 anni un'annua imposta, variabile fra di~ci• e cento fl.·anch i, il cui ammontare viene fissato dalla commissione di reclutamento, in proporzione dei mezzi d'ognuno. Ne sono esenti solt anto i completamente inabili, ciechi, storpi, come pure altri che, quali sostegni delle lor o famiglie, sono esenti dal servizio nell'es erc~ t? pern~an~nte . Eth clella leoa. - L'obbligo al serv1zto commma al compimento del 20° anno di età; _in tempo di gnarra comincia già dal 18° anno. D"1·ata totale dell'obbligo milita1·e e sua 1·iparlizione. Essow va sino a.l 45" anno di età. - La ripartizione di
ERCITO PEmL\!'iJ.;NTE
. l nella riserva le armi di complem~nto -
l
l 1\ISERYA
~III.IZIA ~AZ LUNALE
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anni
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onn i
anni
Fanteria
~
Cavalier., artiglieria. ed altre armi.
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l
Volonta; ·i . -- Possono essere ammessi \'Olont<tr i nello esercito permanente, in pace sino al 20" anno, in guerra sino al 40" anno di etiL. Possono pure e::;ser trattenuti come volontari i sottufficiali o soldati che, finito il loro servizio, ne fac<;ia.no domanda. E ssi portano speciali contrassegni e conseguono deternati vantaggi pecuniari e eli servizio. Aspim1~ti ttj{Jcial·i eli 'i''iserva. - I giovani ehe lHwno frequenta_,to con successo un istituto medio o superiore del paese od alFestero, possono, col permesso del ministero, essere presi como vol ontari aspiranti ufficiali eli riserva. Essi, dopo nn servi:r.io rispattivamcnte di sei oppure tre Jnesi, dànno nn esame alla scuola militare di Sofia per divenire ufficiali di riserva. Non ricevono paga ed hanno diritto a stanza particolare 111 caserma. Contingente ctnm~o. - Il contingente annuo è stabilito per legge dal 1886 a 16,000 uomiui , cioè all'l per cento della popolazione maschile. Oltre a ciò debbonsi aggiungere tutti coloro che per considerazioni di famiglia sono esenti dal servizio nell'esercito permanente, come pure gli eccedenti del contiugonte annuo e ,che prestano un servizio di quattro mesi presso speciali formazioni (q-uad?'i cti ?'iSe?·va) di cui si dirà. in seguito.
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NOTIZIE MILITA RI ESTER!>
Içsecuzione delle opemzioni di le·va. - P er le operazioni di leva il P rincipato è diviso in 24 ci?·coli militari, 17 bulgari e 7 r umel ioti. Comandante di circolo è un ufficiale superiore o capitano il quale, oltre tutti gli affari riguardanti la. lev~t e le chiamate, esercita una sorveglianza e . controllo sugli uomini della riserva dell'esercito permanente, dell'armata di riserva e della milizia nazionale che abitano nel suo circolo. Ogni circolo si sudd1vide in clisl·relti eli ~·eclrntarnenlo. Il reclutamento è regionale. Ogni corpo riceve i suoi uomini dai· circoli più vicini alle sue guarnigioni . L a leva ha luogo dal 1 :1 ottobre al l5 novembr e per mezzo di Commis..,ioni di ·recltttamento. P resso ogni brigata di fanteria e sotto la presidenza del suo comandante, viene poi formata una Commissione st~ perio?·e eli r·edt,tamento, cui spetta giudicare intorno ai reclami od alle domande che oltrepassano le competenze delle or dinar ie commissioni. Tra gl'inscritti gindicati ~tbili e non esen ti per legge dal servizio, la sorte destina coloro che debbon · prestare servizio nell'esercito permanente o che debbon ricevere nn addestramento di due mesi presso i quad1·i eli rise;Ta. Computo della {or ~a a rota::ione completa. - Il n umero doi disponibili ammonta annnalmente a circa 36,000, di cui circa 12,000 sono rimandati a causa d i difetti fisici. n contingente annuo è di lG,OOO dei quali 12,7GO con ferma di due anni e 3240 con ferma di tre anni. Rimangono quindi circa 8000 uomini che non vengono incorporati ma rice vono un'istruzione abbreviata di quattro mesi presso i quadri eli ?'ise1 ·va. Allorchè la nuova legge giungerà ad avere pieno effetto (cioè tra 16 anni) la forza di guerra sarà quale r isnlta dal seguente specchio:
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NOTIZIE )IJLI 'l'ARI ESTERE
l
--:ORZA :'\UMERO DI CLASSI
ili ogni
classe
-----
TOTALE
TOTALE
parziale
generale
l
10 classi con 2 anni di
l
servizio . . . . .
1.2,700, 113,0001
E!:!ercilo e sua 8 classi con 3 anni di riserva. servizio . . . . .
l
3,2001
23,000\ 207,000
8,000
<0,000,
13,000
85,500~
10 classi con 4 mesi di servizio . . . . .
li
Ese<cito di <iRerva.
Milizia.
l
classi con 2 o 3 anni
di se"izio . . . .
\ 128,000
7 classi con 4 mesi di
servizio . . . . .
8 classi.
6,500
42,500
16,800 130,000 130,1
FORH TOTALE
.
.
.
l
465,000
1 N. B. -
'
In questo calcolo fu tenuto conto a nche delle perdite.
Recl·utamenlo clei sott'uf(ìciali. - I sottufficiali sono reclutati per promozione da.l grado inferiore, tenend o conto dell'anzianità, autorevolezza ed attitudine. Gli uomini di truppa possono essere nominati sottufficiali a seconda della coltura ed istruzione dopo tre, sei o dodici mesi. I sottufficiali di 2' classe passano alla l" classe, solo se hanno preso impegno di raffermarsi alla fine dei loro obblighi di servizio.
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NOTI ZIE l!ILITARI ESTERE
NO'rl'tiE MILITARI ESTERE
Il grado di furiere maggiore viene accordato solo dopo di aver prestato un anno di servizio in detta posizione in via d'esperimento.
2• S ottu:ffi.ciali che abbiano almeno 6 anni di servizio oltre la ferma ordinaria. n cor so dura dal l " gennaio alla fine di settembre (9 ::nesi). Alla fin e ha luogo nn esame e i promossi sono nominati ufficiali di riserva e prestano un servizio di 3 mesi presso i r eggimenti di riserva. Ufficiali della milizia. - I comandanti delle compagnie di milizia sono nominati dalle compagnie stesse e la loro nomina deve esser confermata da.l comandante di circolo.
§ 2. ·- Reclutamento degli ufficiali. Uffici ali dell'esercito pe,·manente. ~ Il reclutamento degli ufficiali col uuovo ordinamen to dell'esercito bulgaro, sarà assicurato per la massima parte mediante la scuola militare di Sofia. Gli allievi vi sono ammessi al 16° anno di età e v1 compiono un corso di tre anni. Alla fine del corso i migliori vengono n ominati sottoten-enti nell'esercito; gli altr i sono nominati alfieri e rimangono ancora sei mesi nell' istituto, prima di essere promossi. Una piccola parte degli ufficiali ha avuto l'istruzione nelle scnole militari estere (principalmente in Russia , oppure dopo di avere compito il 18° anno di età si arruolarono volontari come <tspiranti ufficiali. Questi ultimi, per esser e ammessi a questo arruolamento · speciale, debbono aver frequentato con profitto una scuola media o superiore e, r ispettivamente dopo sei o tre mesi di ser vizio, subiscono un es~une alla scuola cl i Solia per esser nominati ufficiali. Uftìcial·i di riSe1'Da. - Gli ufficiali eli riserva provengono da quegli elementi del contingente a cui la migliore coltnra (istituti medi i, uni \-ersità, istituti super iori) dà diritto ad una riduzione nel servizio Al termine del servizio (vale a dir e dopo 12 oppnre dopo 6 mesi) possono essere promossi ufficiali. P er provvedere con mr1ggior sicurezza al r eclutamento dt3gli ufficiali di riserva, nell'aprile 1892 il Ministero ha stabilito d' is~it tlire speciali corsi presso i comandi di divisiou,e. Vi sono ammessi : 1o Soldati e borghesi che abbiano compito la 5" ginnasiale con successo;
~
3. -
845
Rimonte.
R imante in tempo cl;i 1Jace. ~ L'esercito bulgaro ha per la massima parte oa.valli ungheresi. Delle rimonte fa tte in Russia sino al 1884 sono r imasti solo pochi cavalli che però, malgrado gli strapazzi sofferti, godono buona sal ute. Il cavallo ungher ese, migliorato pl~r mezzo del puro sangue, corrisponde abbastanza, quanto a celerità e resistenza, alle esigenze che oggi si hanno circa un cavallo militare ed è a.nche facile ad addestrare. I cavalli russi erano assai r esistenti ed, essendo cavalli di stappa, assuefatti alle intemperie. Erano però anche . assai r ustici e quindi difficili ad a.ddestrare. L a Bulgaria paga sni mercati ungheresi in media 500 fr. il cavallo per l' artiglieria e cav<Llleria e 700 fr . i cavalli per ufficiali . Quantunque il cavallo rnsso, anche mediocre, a causa delle spese di trasporto, c:osti più caro dell'ungherese, questo è però meno stimato. L a ragione st.a in ciò, che sono generalmente letti i lavori degli scrittori russi, e che il material e lasciato dai l~ussi in Bnlga.ria dopo l'occupazione era ottimo e già addestrato nei depositi r ussi; per contro i cavalli giovani acquistati in Ungheria sono troppo presto sottoposti a tr oppo forte ltt.voro. P er le batterie da montagna, per la gendarmeria, pei .comandanti di compagnia e per una certa ~tligu o ta (40 ca-
NOTIZIE. MlLITAiti ESTERE
346
NOTIZIE mUTAR! ESTERE
. va.Ili per còloro che accompagnano il principe alle caccie nei Balkani) per lo squadrone guardie, si fa uso dì cavalli indigeni di razza incroci1Lta col cavallo turco. Tali cavalli raggiungono la statura di metri 1,50 soltanto, ma sono resistenti, sicuri, non abbisognano di c11re e vanno assai bene sia in pianura che in montagna. Rimante in tempo di g·ue't'·ra. - N o n si conoscono i provvedimenti st udiati per completare gli organici e per fornire .i quadrupedi per le nuove formazioni. Quanto ai servizi presso le truppe in campagna si provvederà mediante vetture di requisizione, di cui secondo la legge ogni comunità di 200 focolari deve fornirne una con cavalli e bardature.
CAPO III. OUDIN il.IIIENTO
l" Esercito.
§ l. -
Direzione centrale.
Con-tando swpremo. - Il Principe regnante è, secondo la costituzione, comandante supremo dell'eserc~to. In tempo di pace esercita questo comando per mezzo di un lVIinistro della guerra responsabile. ivfiniste1·0 della guer'IYt. - La composizione del Ministero della guerra è stata definitivamente fissata nel gennaio 1890. Sono state formate t1·e divisioni: l" divisione stato maggiore, ripartita m 4 se?::ioni: a) organizza.zione; b) mobilitazione; c) ispezione; d) storia.
347
2• ·divisione contabilità e controllo con 4 sezioni: a) contabilità; b) esame dei conti; c) pensioni; cl) cassa del .Ministero. W amministrazione ed ingegneria con 2 sezioni. Ogni divisione è retta d·a un tenente colonnello o maggiore; ogni sezione da un maggiore e le è addetto un capitano od impiegato civile. Funzionano inoltre come sezioni del Ministero: al un riparto sanìtit pel servizio sanitario e veterinario. Esso ha 3 medici ed un veterinario ; b) un riparto giustizia militare; c) un ispettorato di ca v~1lleria; d. un ispettora.to di artiglieria. Aulodta militw·i ten·itoroiali. - Come autorità militari territoriali funzionano :
aJ Sei comandi eli di1;isione. Ogni eli visione consta .di 4 reggìm~nti di fanteria di linea e 4 reggimenti di riserva, uno squadrone autonomo, un reggimento d'artiglieria da campagna (5 batterie da campo, di cui una di mortai, ed una batteria da m01itagna, una compagnia treno) Le divisioni sono: l" Sofia - 2" Tracia - 3• Balkani -- 4" Preslaw 5• Danubio - 6" Vidino; b) nn comando · di di1;isione di w·tiglie1·ia; c) un comando cl'artigl·i eria; dJ. un comando eli brigata del genio; e) 24 comandi rb: circolo di 1·eclutarnento suddivisi in
distretti. Comandante di circolo è un ufficiale superiore o capitano gli sono assegnati tanti furieri maggiori quanti sono i distretti. Egli esercita i l controllo su tutti gli uomini in congedo che abitano nel suo circolo ed all'atto della mobilitazionE'\ ~
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NOTIZIE lllLITARI E STERE
spedisce gli ordini di chiamata ed invia rispettive unità..
§ 2. -
A. Fanteria.
Fm·za di pace. - In tempo di pace esistono 24 reggimenti di fanteria di linea su due battaglioni di compagnie e quadri pei 24 reggimenti di riserva. . Ogni reggimento fanteria di linea ha inoltre una compagnia deposito (infermieri, armaiuoli, sellai, treno, ecc.). La compagnia si divide in due mezze compagnie e queste in due plotoni forti, in pace di due squadre, in guerra di. quattro. La forza di pa.ce delle unità a.ppare dal seguente specchio:
'*
-1 • r.ompa- ' Deposito Sta~o nnglligma · maggiOre mento
Ufficiali . . . .
Medici eù impiegati.
Truppa . . .
l
l
5
l :
:
HO
72
110
---?'~--· -
·.-
Totali.
114
1 l
;
74
-
1. Sofia
13. Rilo
o Isker
1-±. :.\lacedonia
....
Truppe.
l l .
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NOTIZIE ill!LlTA Hi EST EltE
richiamati alle
15. 16. 17. 18 . 19. 20. 21.
3. 'Vidi no 4. Plevna. 5. Danubio ·6. Tirnova 7. Pawlow 8. Kùsten 9. Filippopoli 10. R odope 11. Sli,no 12. Balkan
-- ---
1096
G-uamigioni.- I reggimen ti dall'l all'8 e dall3 al 20 stanziano in Bulgaria settentrionale; gli altri 8 in l~umelia. Con la nuova organizzazione la forza delle nniti.t dHveessere nn poco aumentata, pero ma.ncano dati precisi al riguardo. For-::a di gue1'1'a. - In tempo di guerra i reggimenti son portati a 4 battaglioni su 4 compagme di 229 uomini ognuna. B. Caualleria. . Reggimenti di cavalleria. - I n tempo di pace esistono 4 reggimenti di cavalleria su .,!; sq nadroni di 4 plotoni ciascuno. L'organico delle unità appare dal seguente specchio: Stato ma~giore
28 1 N. B. Il 1° reggimento ha 1071 nomini di truppa poichè ha 75 musicanti invece di 34. Indicazione dei reggiment·i. - I r eggimenti oltre. al n umero progressivo portano il nome di una provincia o del luogo di guarnigione.
F~tir
Schumla Srednagora Dobrndscha 2') Tracia 23. Scipka 24. M. ~ero.
50
10 ~0
L om Palauka Lowtscha D orostal
Ufficiah.
. .
.
.
Medici ed impiegali
-Truppa.
. ..
'
SQua.:lrone
l
.-~
7
52
(di cui 24 l musicanti)
l
Reggimento
~~ 7
156
()88
-
350
NOTIZIE )I!LITAili ESTERE
Quanto ai cavalli attualmente ogni squadrone ne ha da 95 a 100. Il reggimento ha inoltre 1~.1: cavalli da tiro. I n tempo di pace i reggimenti sono riuniti sotto un comando di divisione di cavalleria. Ogni squadrone ha, ol tr e il comandante, anche un secondo capitano di cavalleria; però tre dei comandanti di squadrone possono anche essere p1aggiori. I reggimenti sono contraddistinti da un numero progressivo. Guarnigioni. - Le guarnigioni sono: l" reggimento Sofia, 2" reggimento Schumla, 3° r eggimento Filippopoli, 4° reggimeuto Yamboli. Squad~·one gua:rdie. Havvi inoltre ono squadrone guardie del principe, che consta di: 7 ufficiali ed impiegati; 202 UOmllll ; 150 cavalli da sella; 2 ca valli da tiro. Tale squadrone ha sede m Sofia. Sqttad1·oni autonomi. - Col nuovo ordinamento furono creati altri sei squadroni autonomi, da impiegarsi come cavalleria divisionale e ne fu ~ssegnato· uno per divisione.
C. Artiglieria. F ormaz ione. - In segnito alle disposizioni del gennaio e marzo 1889 e del principio del 1890, l'artig lieria bulgara si compone di: ·6 reggimenti da campagna e da montagna; 3 battaglioni d'artiglier ia da for tezza; 2 depositi d'artiglieria. Reggimenti da co:rnpagna e da montagna. - I reggimenti da campagna erano formati su 4, batterie (due da centimetri 9 e due da centimetri 8). Nell'anno 1891 venne assegnata una 5" batteria da campo, ed una 6' di 6 mortai da 12 centimetri. I reggimenti inoltr e
351
NOTIZIE MILITAR I ESTER E
hanno un reparto d'artiglieria da montagna su 4 pezzi (centi metri 7) ed l batteria di riserva. I/org~nico dalle unità risulta dal seguente specchio : l
Batteria
l
St.Ho
Ripar~. . ma;!giore da monta.,na t-e'"'imentale 00
Ufficiali.
Medici cd impiegali Truppa. . . .
·l
3 138
71
71
In pace le batterie hanno solo quattro pezzi attaccati, in guerra son portate ad 8 pezzi. I reggimenti sono contrassegnati con un numero progressivo ed hanno le seguen ti guarnigioni: l o reggimento: Sofia, Vidino, Samotow; 2" e 5° reggimento: Schumla ; 3o e 6• reggimento : Filippopoli ; 4• reggimento: Sofia. Battagtioni d' a?"liglieria da f'O?'·lezza. - I battaglioni di artill'lieria da fortezza hanno in pace tr e compagnie con l'effettivo completo ed in tempo di guerra ogni battaglione forma un a quarta. compagnia. Depositi d'artiglieria. - I depositi d'artiglieria sono a Sofia ed a Rasgrad. Essi funzionano come le nostre direzioni territoriali d'artiglieria, per quanto si riferisce al materiale ed hanno inoltre ciascuno i mezzi per la formazione di un parco di riserva. n loro organico di pace è di : 7 ufficiali ; 312 uomini (di cui 250 soldati).
23 -
A!filO XXX VIli
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NOTIZi f.: ~IILlTARI ESTERE
D. Pionieri. Esisteva -u n 1·eggimenlo pionie?"Ì sn due battaglioni. di quattro compagme. . . Col nuovo ordinamento fu dato maggwre svtluppo a questo servizio, formando u na br·igala pionie;•i con la seguente composizione: 3 battaglioni :r.appatori (su 4 compagni e ed 1 plotone deposito), l compagnia l compagnia. 1 compagnia 1 compagnia
ferrovieri, telegrafì.s ti, pontieri. parco da ponte. E. Treno.
Prima della nuova organizzazione l'esercito bulgaro non aveva in tempo di pace speciali formaz ioni p~l treno. Per altro ogni riparto aveva nel sno organ1co un. ~erto numero di uomini, carri e quadru1)edi per tale s~rvtzro. Ora invece sono state costituite sei compagme treno, assegnandone uua per divisione. F. Oompagnia eli disciplina. Esiste una compagnia di disciplina che ha sede in OsmanBazar. n suo organico era di : 4 ufficiali ; 24 uomini di truppa. Si ritiene per altro che tale numero s1a stato aumentato.
NOTIZIE MILITARI ESTERE
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G. Gendarmeria.
La gendarmeria non fa veramente parte dell'esercito, ma è piuttosto destinata al servizio di polizia e di dogana. Essa è organizzata dal Ministero dell'interno, però secondo la nuova legge, in caso di guerra concorrerà assieme alle altre forze del paese. A ll'atto della mobilitazione, dai riparti a cavallo verrà t~·atta la cavalleria divisionale per () divisioni di 1·iserva, ognuna delle quali riceverà una sotnia della forza di 160 a 200 uomini. L a gendarmeria a cavallo fornirà inoltre il personale pel servizio d i polizia presso l'esercito e pel servizio guide. La gendarmeria a piedi darà i servizi per i c}omandi di tappa. Con l'anno 1892 è stata attuata una speciale disposizione per provvedere alla istruzione della gendarmeria a cavallo nel servizio militare, sotto la direzione di ufficiali di cavalleria. L e varie stazioni vengono riunite metà per volta per un'esercitazione di 25 giomi nei capoluoghi di divisione. Son degni di lode i risultati otten uti coi piccoli ma r esistenti cavalli indigeni. Se non si possono avere pretese pel loro impiego in formazioni (!hiuse, essi saranno però utilissimi pei servizi d'esplorazione, sicurezza. e di guida specialmente nei terreni rotti e difficili. Anche le manovre di combattimento a piedi furon svolte con celerità ed esattezza.
§ 3. -
Servizi.
8e1"1Jizio d'intendenza. - Il servizio d'intendenza non è organizzato. In tempo di pace i corpi provvedono direttamente ai loro hisogni in viver~ e foraggi e gli affari relativi a tale
NOTIZIE MILITARI ESTERE
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NOTIZIE )flL ITARI ESTB RK
serv1z1o sono diretti dal Ministero della guerra. In tempo di gu erra ad ogni divisione è assegnata una sezione sussistenze. Ser~'izio san ila'l'io. II ser vizio sanitario è fatto da. medici e veterinari, alcun i dei quali sono addetti al Ministero e gli altri sono assegnati ai corpi ed ospedali. Ad ogni riparto è inoltre addetto un aiutante di sanità. ed un maniscalco, i quali ricevono una speciale istruzione. In tempo d i pace esistono 6 ospedali divisionali. In tempo di guerra ogni divisione ha una compagnia. sanità, una colonna di sanità ed un ospedale divisionale. Ogni compagnia, squadrone o batteria ha un carro per malati. Per gli ospedali da campo si ha ancora. soltanto il materiale offerto dalle società internazionali di soccorso, durante la g uerra contro la Serbia. Una legge abbastanza recente regola il servizio, ma è riconosciuta insufficiente ed in par te anche inattuabile (specie per gli aiutanti di sanità che hanno deficiente istruzione). I medici sono malcontenti della loro carriera in confronto di quella dei coll~ghi delle altre armi. S i r itiene prossima una rifo rma. Se·r·vizio d'artiglieria. .:._ Esistono due depositi d'ar tiglieria in Sofia e R ustchnk-R asgrad, con offic ine e laboratorii di riparazione. Se~·vizio del -genio. - L e direzioni del genio sono in Sofia, R ustchuk e F ilippopoli. Oltre al loro ordinario ser vizio hanno la sorveglia-nza sull'istruzione della fanteria nel servizio campale da zappatore. Giustizia milita,·e. - Pel servizio della. giustizia militare è istituito un tribunale supremo in S ofia ed esistevano tre tribunali a Sofia, Rustchuk e F ilippopoli e tribunali reggimen tali · nelle guarnigioni sedi di comando di reggimento. Mancano notizie circa modificazioni che fosser o state introdotte col nuovo ordinamento.
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Se1·vizio cartografico. - Venne istituito in Sofia nell ' anno 1892 e dipende direttamente dal Ministero, un i stituto cartografico militare.
§ 4. -
Flottiglia.
La flottiglia è alla dipendenza deL Ministero della guerra, poichè il Principato non p ossiede una speciale amministrazione della marina. Il corpo degl i ufficiali ed impiega.ti consta di 30 individui -di cui. 13 ufficiali (2 maggiori, l capitano, l O subalterni). La truppa è in cifra tonda 340 uomini. Il materiale si compone di una piccola flotta d-i 13 legni, cioè: l yacht a ruote ; 10 battelli a va pore ; 2 bar che torpediniere. P el rifornimento di ufficiali il Ministero ha deciso nel marzo 1892 d'inviare alla scuola nautica di Trieste 12 giovani scelti mediante concorso.
( Continua).
b) P iccola cronaca. AUSTRIA-UNGHERIA, Ordinamento.
Riordinmnento dell"arti[Jfieria da fortezza e da -monta.qna, - Il Verordnung.sblatt d~l 30 dicembre 18!)2 contiene le seguenti disposizioni circa il riordinamento dell'artiglieria da mo nta~na e d<t foriPWl: « La batteria da montngna N. l del 3° 1·eggirnento d"a1t igliu ia di corpo d'armata verrò sciolta e l'effettivo di pace di tutte le rimanenti batterie da mont'lgna, disloca te nel territorio del J;)o corpo d'armata (Bosnia, Erlegovina), vetTà diminui to di sei soldnti e di sei qundruperli rla basto. « L'at·tiglicria da for1cna a datar·c dal i " gennaio 1893 si compone di sei reggimenti c di 3 battaglioni indipendenti. l primi 1re reggimenti sono
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NOTlZIE
MILI TAR! ESTE RE
di tre battaglioni, gli ultimi tre di due battaàlioni. Gli stati ma"àÌori di 0 ~·eggi~nento si co m~ong~no di un colonnello, un ·tenente aiutante ~~ggiore m ~~uno, llll ufficwle dJ vettovagllamento, due medici, due ufficiali contabJ!J, du~ sott'ufficiali contabili cd un armaiulo. Gli stati maggio1·i di battaglione SI compongono del comanda nte, di un ufficiale subaltemo aiu tante maggiore ~l di u~ trombettiere; i battaglioni d'artiglieria da fortezza che non $Ono mreggunentati hanno inoltre un medico un uflìciale conl<1 bile un ~ott'u rfìc.ia le contabi le ed u~ armaiuolo. La fo:·za di ogni compagni~ d.a l?r tezza :l la ~eguente: t Cl.l pltano, 3 uffìcial i subalt.ei·ni, •l cadetto, 2 fur•en, ~ sott uffìcwle cont~hi le, 4 sergenti, 5 caporali, { trombeuiere, 80 soldati e 4 :Jttendenti, in totale 102 uomini. " Cinq uo compagnie d'artiglieria da fortezza Sllranno trasfol'lnote in caso ~i mobilitazione in grnppi di batterie mobili ·d'assedio, a queste compagme sono assegnati fin dal tempo di p11ce, in più della forza, 18 soldati e 22 cavalli per la scuola del condune. c In tempo di guerra ogni gruppo di batlcric mobili d'assedio si compone di un certo nu mero di batterie colrispeuivo pa rco di munizioni. Se ~~cl una armata sono nssogoati più gruppi di batlerie, in nllora vicn costit~ito un comando dipano d'assedio, compo:;to di un ufficiale supcrio1·e, un allltantc maggwre cd un sott' ufficiale. « Per l'auacw delle piazw forti vengono fon11ati; in caso di mobilitazione, pa~·chi ~·artigl~el~ia d'as$edio a ciascuno dci quali vengono assegnati un deposito d1 rnatcr1:~h, una o due compagnie di artificieri ed il numero n~ccssar io di sezioni del treno per il trnsporto dei matel'iali e dei viveri. S1 formeranno .inoltre apposite batterie di sortita le quali avranno le loro colonne t•·eno di campagna o da montagna. « Le eolonne treno da montagna sono divise in dt~e sezioni. La forza di g~erra di ~na comp.agnia d'artiglieria da fortezzn e di 240 uomini, quella dJ un regg11nento d1 tre battaglioni di 107 ufOci nli, 363 1 uomini e 17 eavalli, quella di un reggimento di due battaglioni di 73 ufltciali, 2424 uomini e -13 cavall i, infine quello di un hauaglione indipendcnte.di 36 ufficiali, J2H uomini e(~ cavall i. ~ A 1kmento dell'cflèttivo d·i pace e di guerra dell'armtt del treno . . l!. Verordnun~sblot.t N. 3 del 24 genn:~io con t iene alcune disposizioni in Vtrtu l~elle qu<~h. ogm ~q uadrone del treno aVl'à uu aumento in tempo di pace d1 2 uonum, og01 tluadt·o di deposito delle divisioni del treno N. 2, 4 e 8 di {3 uomini, c i depositi delle rimanenti divisioni del tt·eno di 5 uomini. Inoltre i quadri di deposito avrn uno un nrmaiuolo e Hi cavalli da sella in più della forza.
NOTIZIE !li!I.ITAHI ESTERE
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La forza di guerra dello squadrone treno assegnato al comando supremo sarà aumentata di (1, soldati e di 8 cavalli da liro; quella degli squadroni, assegnali ai (.'.Qm:mdi d'armata, di un ufficiale subalterno, uue sergenti, 4 capo•·:~ti e 80 soldati del treno, di un auendentc, 2 maniscalchi ed 1 sellaio; quella degli squadro01 assegna ti ni eorpi d'armata sarà aumentata di un se1·gente, mentre ''errft clirninuita di un caporale, 18 soldati, un manisèalco e 46 cavalli. Gli squad roni treno assegnati a fl. eq uipaggi da ponte avranno un aumento di un maniscalco ed ~!Ila diminuzione di 7 soldati e :18 cavalli. Con gli aumenti e le diminuzione suaccennatc e colla creaziono di cinque ouovi squndroni del tmno, di cui venne falla paroh' nella Riv'istn militare del 16 gennaio, la forza di pace del treno viene ad essere di 337 ufficiali, 2927 uomini di truppa e ·1652 quadrupedi. La forza di guerra del treno sal'à invece di 1459 ufficiali, (k5M4 uomini, 5i579 cal'alli c u010 quadrupedi da busto, con un aumento di 39 ufficiali, 1'248 soldati e H109 cavàlli in conft·onto alla forza di gue!'l'a finora stabilita. Progetto di rtcart! zm COI'po .~pu ùzle di t~ffù:iali di vettovaglinment{). Come ò noto, in Austria-Ungheria, in ogni reggimento vi è un ufficiale di vettovugliumeuto il quale ù una specie di aiutante rnag~iore che si occupa esclusivamente di quanto riguarda il venovagliamento della Lt·uppa ed appunto, cornHla carie:~ di aiutante, maggiore essa è temporanea e viene affidala ad ufficiali combattenti dei corpi. ~1 ministro della guena sta ora studiando, se non convenga creare un apposito cor po di ufiìciali di vettovagliamento tratti dai sott'ufficiali, 1 quali verrebhc~ ro, a pr~::fcrenzu , nominati uffìci<1 li di vettovaglia mento nel pi·oprio corpo dopo avere fatto un co1·so apposito presso i comandi di corpo d'armata ecl essere !-!lati dichiarati degni di rivestire il 0<>rado di ufliciat.: dagli ufficiali ciel reggimento. ~ Il progetto del ministeru viene molto discusso nei circoli milit~ri , giacchè si dubita che vi sin un nu mero suffìcientp, di sott' uffìciali i quali siano per istruzione e per condihione sociale vcramen te degni di esseru nominati ufficiali; mentre essi potrebbero utillnen t~ p:.~ssarc nella c-ategoria degli impiegati militari. Con ciò si opina poter ottene1·e gli stessi scopi, senza punto menomare il pmstigio della divisa di uffici:.lle ùi cui si è molto gelosi.
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NOTIZIE
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L'aumento successivo degli efl'ettivi, l'importanza cresci ut;~ di Anversa, la creazione di al tre due nuove piazze, h::nno fatto sì che il quadro dei servizi amministrati vi uon rigpondo più alle csige01;e. Perciò nello scorso novem bre è sta to pre~entato un progetto di legge il quale porta modifica7.ioni , tut.tavia di pot;a entità, all'organico di tali ser vizi. Il numet·o degli ulliciali •lell' intendenzn è porta to (escluso l'intendente in cnpo) da 3l a ·\ 3. e qtulllo degli ufficiali d' ammi nistrazione da 73 a 77 (non rompre5o J'ulliciale superiore). Il numero degli ullìcinli contabili è portoto da ,153 n .J 55. D' aJ:.n• parte l' aumento del materiale d11 guerra e delle provviste di munizione, l'estendersi degli 5tabi"li memi d'artiglieria, la creazione delle teste di ponte di N~ìnnr e Liegi, rich iedono l'aurneoto detJt, ~uardie d'art.iglierin da 24 a 3,\. (non com presa la gnardin principale), e delle guardie del genio da 50 a GO. I l progetto non pol"la alcuna gravezza fina nziaria, poichè un rimaneggia mento delle somme as<;egnate ai va ri i lt rticoli del bilancio della guerra b(tSterà per sopperir vi .
lstruzi.>ne.
Istruzione nel servizio di port.a(11riti. - Una disposizione contenuta nel Verordmm,qsblatt del 18 gennaio i 893 pnY;crivc che in ogni r-ompagnia di fanteria c dei cacciatori due uomini vengano addestrati nel servizio di portaferi ti, in ogni battaglione un cHporale. l soldati debbono essere della classe .meno 11111.iana, i C<l pora li debbono nvere du e anni di i\ervi6io. Personale. Con L e l\. Dccre1o del :H dicembre i892 pubblicato nel Verordnnn,qsblatt N. 1 del 5 gennoio, vennero collocati a riposo i tenenti mnrescialli Pachner von Eggcnsterf, comand:m te della 19• divisione di f(mterià c Nernccic di Bihacg.-ad, comaudante della i 7• divisione. A comandante della HJa divisione venne nominato il maggiore generale Polak r.d n comandante della 17n d ivisione il maggiore genera le von Wannisch.
DANIMARCA . BELGIO
Ri(OI'me rnilitw'i. - L'nrtiglieria da rortezza dell'esercito danPSe consta di 2 buttaglioni, uno dr:>i quali su 6 co mpagnie l'altro su 3. Orn pa re siasi proposto di aumentare di H compngnie queste truppe, cosicchè si . avranno in totale 20 compagnie. Anche le truppe del genio fino ad ora consistentt 111 un re~girnen to su 8 compagnie (5 attive c~{ di riserva), verrebbero au mentate di 2 compagnie, onde avere in totale iO compHgnie. Oltre a ciò è stato proposto di swbi lire delle chiamate per istru~i oni annuali, per battaglioni della landweh r, dclln durata di 6 giorni, e altre3i di riformare gli stabi limenti d' istruzione mili ta re. Queste varie disposizioni ~i ritiene importeranno sul bilancio mi litare una maggior spesa di 600,000 coro ne.
Ef[etti·t o delt'escn:ito al 1° novemfwe 1892. - L' esorcit(1 attivo comprende uove classi, dal 1885 al ·1893, formanti uo effe ttivo di 9:3,156 uomini; ai quali agginngcudo 4 2, .~68 voloutarii, si ha un tot<1le di ·1 05, 624- uomini. La ri ;;crva cont:-~ per le <.:lassi ga e ·l 0", 21 ,1~ 9 6 uomini, e per le classi Hn, ·12• e ·13a, 30,24;1; ossia un tota le di ;H ,7:39 uomini. Quindi un ell'ettivo generale di t 57,a63. Deducendo ·16,842 nm mogl inti dni tre ulti mi contingen ti , si ha u11 ell'ettivo di H0,52•1 uomini. Benchè t1ucsti il:1ti sieno tolti dul rapporto sul contingente, pure si emette da tnl uni l'opi nione ch e le cifre sieno nlqnantl' c~agerate al lo sr.opo di fare opposizione al :;istema del ser vizio perso nale obblig3torio. ilfodifìcazioni a·i l)ttadri orga.nic·i. - L'orga uizz<:~zion e dei servizi a~1ministra 1 i vi dell'esercito belga fu regolata da una legge il ~ 6 ngosto ,, 873 , os:< i;, ·~o anni fa.
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GERMANIA
Grandi 11W.ILOVrt!. - Nel corrente anno :->renderanno pa1·te alle manovre cosideltc imperiali quei corpi d'armata che nello scorso anno le dovettero sospendere, vale a dire l' VIli corpo (Provinci3 Renana) il quale manovrerà contro il X \'1 (Lorena) cd il X[(f (W ùrttenberg) che manovreril contro il XlV (Baden). C.iascuno di essi snrit passato in rivista dali'i m pera tore (!lllgenuhnc Zeitnng ). Moclificaziom: in taluni distrl!tti militari. - Nel bilancio militare del 1893-9~- verrà provveduto per nlcu ne modifìcazioni da iutrodu1·si in parecchi distretti di Pmssia, a~so nia e Wùrtteuberg, a causa dell'aumento della popolazione e del conseguente aumento del personale irr congedo dipendente d3i dist retti stessi. Le. morlificazioni riguardnno particolnrmente città grandi coi loro dintorni c contrade industriali; esse consistono in aumento di personale, mediante la formazione di duu comm issioni di leva, e nello sdoppiarnenw di qunlcht' distretto. l disu·etti di landwehr di Dernau , Tehow, Barmen, Dortmùnd, Ualle, Hannover, Riel, l\lagdehu1·g, Sr.ettin, Frankfùrt (sul fi eno) avranno un comandante col grado di comandante di rt'ggirnento tld in aggiunta un secondo ufficiale superiore. I distretti di landwehr, di Bochum, Drena, Beuthen. Alt.ona, Dùsseldorf, Mùlheim, fi oidelberg, Saarlonis, Rostock, Griifrath, saranno sdoppiati. In Sassonia i distretti di Lipsia l c li verranno ri unir.i in uno solo, sotto un comandanw col g•·ado di comandante di reggimento, coadi_uvato d11 ufficiali superiori. Si formerà inoltre un disn·etto di l:mdwehr a G1·ossenhai n e si aumenterà di un ufficiale superio re il quad!·o del distretto di lnndwehr Dreda IL Nel Wurttcnberg, il distretto di landwehr di Stut.tga rd avrà un comandante col grado di comandunte di reggimento c due ufficiali Sllperiori. Verrà aumentato il personale uffi ciali dei distrelli inca1·icato della tenuta dei ruoli e del controllo della forza in congedo, nella seguent-e misura: 50 in Prussia, 8 in Snssunia, 3 nel Wi:1rttenberg. In Prus:>ia vi ~o no gih da tempo 3 comandanti di reggimento pensionati, preposti a comandi di distretto; adesso se ne aggiungono altri 10. Però i dwJ distretti di landwehr di Berlino sono comandati da colonnelli in attività.
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
NOTIZIE )lfLITARI ESTERE
In seguit•> alle predette modifìcazioui, il numero totale dei distretti e dei capitani pensionati che vi fanno servizio per la tenuta dci ruoli e pel controllo della forza rerr:> a risulr.nre come appresso: STATI
Prussia . Sassonia 'Wu1·ttenberg Baviera.
JJi st.retti
Capitnnl
220
260
f9 •17
26 20
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Comandante del X corpo rl' annlit~1. - Il geucra le Bronsa rt. von SchcllendorJT, comandante il X co1·po d'~t rmata (Hannover) ha domandato il collocamento a riposo; fu nominato in sua vece il generale von Seebeck, comandante la 16a divisione a Tre1•iri . Il generale Bronsart von Schellendorlr, fratello del defun to generale dello ~'\tesso nome già ministro ·ctella guerra, è IWLo nel 1833. _Sottotenente di fan te1·ia a 19 anni, fu promo:;so capitano nel co rpo d1 stato ·mn o-o-iore a 29 anni c maggiore a :3a. D~rantc la 'campngna del 1870 fu capo di stato di maggiore ~el IX corpo, pro111osso tenente colonnello a 38 anni e ll'asferto capo d1 stato maggiore al X!Il corpo (W uruenbcrg). . . Nominato colonnello a 40 anni, ebbe il comando d1 un rtJ~g un ento di fanteria; maggiore gene1·ale a (~<7 anni, dopo aver con~a ndat_o un a brigata, ntornò ad oecupnre la carica di ca po di stato magg10rc d1 corpo d'armala (X). . . .. . Promosso tenente generale a ~H anni, cornondò una diV ISIODC e P?l un corpo d'armata ; cd il 1;: agosto 1889, a 55 anni d'età, fu nominato ge,nrrale di fanteria. . Corsi vari presso lrt scuolrt di til'o. - Nel corrente anno SI faran~o pet: ordine dell'imper:1tore presso la scuola di ti1·o di Spandan-Ruhleben 1corst sottoindicati: Un corso d'infol'maziuni per t.~.· enta comandanti di reggimento (o pareggiati a quelli) dal {i oltobre al 18 o tto~re_; . . . . .· Tre corsi d'inro1·mazione per 22 uffìcwh supenon ctascuno (maggton e tenenti colonnelli); Primo corso dal 17 marzo al 29 marzo; Secondo corso dal(/, maggio al ·17 mnggio; Terzo co1·so dal 23 giugno al 5 luglio. . . , . Quàttro cor:;i d'istruzione, ciascuno per 60 ca pHam· e 30 tenenti : Primo corso dal 16 febbraio al 29 marzo;
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NOTI ZIE MILITARI ESTERE
Secondo corso dal 6 ~prile al i 7 maggio; Terzo corso dal 25 maggio al :5 luglio; Quarto r.orso dal ·t3 luglio al 23 agosto. Tre corsi d'esercitazione pe1· ,:ottufficiali. 420 m co mplesso; per qu0sti corsi si fonnano coi sottulficiali stessi: una eo;npagnin d'esenitai:ione di iSO uomini a Spandau- Ruhleben , una alla pia1.za di Arys con -120 uomini P.d una a li:~ piazza d"cserciLa7.ione di Munster, pure con 120 uomini. Per 'i posti di ,quardia. - La Kiitnisc::e Zeitnn,q annunzia che a Berlino non si muniscono più di cartucce a pt1 1lottola i posti di guardia, ad eccezione di rruelli delle carceri. Questo provvedimento è stato preso in conseguenza di gra vi lagnanze che ebbero eco in PaJlamenlo, perchè nello scorso anno avvenne ripetuta mente che qualche sour.inella volendo colpire indiv idui chr, la insultavano, o commettevano <~ lr rimenti disord ini. fe rì invece innocui cittadini. La misu ra pe1·ò non è stata ancora estes; <~gli altri presidii dell'impero. Per 't {i[Jli dei snttuffi"ciali. - Un esempio dci particolari riguardi che vengono usa ti in Germania ai sott.ufficiali è portato dn ll'All_qerneine Zeitung, in un numero del gennaio corrente anno. Il corpo degli ufficiali del 3° reggimento artiglieria da can1pagna aMonaco di Bn viern adunò una sera durante le feste nntalizie tutti i fì"li dei sottuffìcin li del corpo :~ttot·no ad un ulbe1·o di Natale colmo di regali, che furono loro distribuiti. Alla festa famigliare, che :;i mutò poi in ballo, presero parte il principù Leopo ldo di Raviera, la sua .:onsorte colln principesse figlie e le persone del seguito. MernoTialu per ufficial·i. - Dalla tla~a P.ditrice II:ering di Hnmswich è stato pubb l ic:~to un · manuale per l'l'limo i 89a, com pil:~to da parecchi ufli<:iali tedeschi, eire conti•·ne un gran numero di dati sull'esercito germanico, ù su tuuo l'impero. Vi i: la genealogia delle case sovr:me tedesche, unn raccoltn di nozioni statistiche su lla Germania, e molti dati sull'e:>ten,;ione c snllo popolazione dei va1·i St:lli, non che l'indicatione dei colorì n:Jzionali dci medesimi. Il Capo Vll è dedicaLo interamente ull'esnrcito, e contiene noLizie sul· l'ordinamento, sui comandi, sulla procedura militare, sul servizio sanitario, sulla stanza dei coq)i, un estratto dell'annuario, ed alcuni dati sull'amminist.ra;:ione, sull'armamento, sul vestiario e simili. Altri capitoli dànno la forza militare di tutti gl i Stali principali ed il loro :mnamento; altl"i infi11e trattano di tiro, di fortificnio nc, di formole matematiche, di tattica, di veterinaria. Il prezzo di questo manuale è di 4 marchi.
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Mar i na.
Po1·za sotto le m·m·i. - Dal bi lancio della marina per l'anno 1893.!)4 risulta SL3bilita la fo rza sotto le armi in i 9,492 uomini, tra i quali 832 uffici:di, 107 medici, 72 conlabili, 12 annaioli, 773 ufficiali di coperta {appartengono ali<~ classe dei sottuflìciali), 3'::!44 sottufficiali, :1.3,852 marinai e 600 mozzi. · F.:l'ro wichelato. - In seguito ai buoni dsultati delle esperienze fatte nel i 89i -92 pet· l'impiego del ferro nichelato nella costruzione delle nav1 corazzate, il ministe1·o della marina ha risoluto di adottare questo met-allo, per le navi già in costruzione. Pertanto esso ven·à applicato iu parte alle corat.zate di l a c l <~sse Wiirth, Kurfurst e nella corazzata di 2n. Hildebrand, e per intero nella cora7,zata di i • Weissen-bttrg, nella corau.ata di 2a S ed in quelle nuove che si costruinmno. Esercitazion-i.- La flotta di manovra viene, dal 1° aprile iormata su 3 Jivisio)li per la durata di 6 mesi, come segue: 1"
0 I VISJONF.
corazzate di i" Badcn, Baviera, Wiirtenberg, Sachsen; avviso Zil'lcn. ·
cora;r.zate di t a Re Gugl·iel1nO, Detaschlrmcl; corazzate di 23 Sie_q(tiect. Beowul(; avviso Jaqd
3&
DIV ISIO NE
avvi~o Blitz, 2 torpedi niere divisionali e i 2 torpediniere Schiohau. AIle di verso istruz.ioni sono destinate le seguenti na vi: per l'istruzione dei cadBtti la fregata Stosch per tutto l'anno; come nave·scuola per gli allievi marinai della 2a classe la fregata Jfoltke per i 8 mesi, e per quelli della i • classù la corvett-a Nixe per 12 mesi; per l'istruzione ù'at·tiglieria, la nave-scuola Mars, la corvetta di ero· ciera Carola (per i cannoni a tiro celere) e le navi-tender Utan e Ha,y ; per l'istrutione del personale torpedinie1·e, la nave da esperienze ·· Bliicher con tender, 6 torpediniere e l'avviso da esperienze Greif; per l'istruzione del servizio da mina, la nave-scuola Rhein ;
NOTIZIE MILITARI ESTERE
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
.per istruzione di ufficiali nello studio delle coste, l':~vviso Grille; per servizio di guardia e macchinisti, il vapore Pelilcan ed una corvetta; per esperienze diverse, un avviso e tre altre navi; per protcr.ione della pesca d'alto mare, l:t corazzata di 2• Bremse per 7 mesi nel m:tr del N01·d; per lavot·i di sonda nel Baltico, il Nautilus, e nel mar del Not·d, l'A lbatros ; ·a disposizione dcll'i rnpet·atore, il y:1cht Kaiseradler. Sono inoltt·e armnte pet· le p t'OI'e le corazz:ate di ·l" J(w·f'iìi'St Friedr'ich Wilhelm e Wei.ç,çenburg, le co raz~ate Ji 2" fi'rithyof' c flildebmnd, la C'l,r vetta di crociera fmperatrice .4u,gusta e l'avviso llohcnzotlem.
GRAN BRETT AGNA.
Riordinamento della Yeomam-y.-11 nome di Yeomant·y rimonta alla metà del ~ ~o ~ecolo, essendo, in quell'epoca, così chit11nata 'Juella milizia comunule inglese che si coperse d1 gloria a Crécy ('134.6), a Poitiers ( ·1356), a Fai kirk ( ·1398), ad Ho mil do o (H.02), ad Agincourt (l!~ 15), precedendo persino gli svizzeri nel risorgimento della fanteria. 11ra costituita d<~ piccoli pro'pri etnri di e~mpa1;na e con tnd ini liberi , rnaravigl iosnmente abili sul maneggio dell'arco, e formav:t il nerho di rruelli eserciti inglesi che tennero aggiogat.~ l <~ Francia fì no alln celebre risco~sa ca pita nata da Giovann<~ O' Arco. La Yeomanry odierna ha mutato forma , e non è più che un avanzo del le <~nti che leve feudali. Constn so lamente di cavall1wia leggem, ordinata terri tori:~ l me nte in 39 reggimenti , eon una forza orga nica complessiva non moggiore di H,OOO cavalieri, ma. una forza ell'etti va sensibilmente più esigua. Il 4. gennaio è stato emanato da'I l' Ullicio della guerra nn nuovo regolamento che riordi na qne:;to elemento di forz<~ ausili:~J·ia e gli as~ego a un posto determinato nel progetto di mobilitnzione: e~so entrerà in vigore dal ·1° aprile progsimo. Ne riassumiamo qui appresso le principuli disposizioni: I ~·egg.iment·i, fino ad or<~ orguoizzati in plotoni (t1·oops, mezzi squadroni),' lo sarllnno rruincinnauzi in squadroni , come la caval leria regolare, e gli squadroni a\' ranno una forza compres<~ t1·a un massimo di i 00 ca -
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valieri ed un minimo di 70 cavalieri efficienti (•1): dopo l'aprile ·1 895 gli squadroni che contino meno di 70 efficietHi potranno essere sciolti . L'effettivo totale sarà di ·1 0,400 ufficiali H truppa. I 1·eggimenti cos i riordinati :><~ ranno r~ gg ruppati in bri,qate, ad eccezione del reggimento Pembroke che resterà adibito al servizio delle difese di Milford Haven. I reggimenti di ogni brigata dol'l'anno intervenire in campi di brigata almeno una volta ogni tre noni . Il più anziano fra i coma ndan ti di reggimento di ciascun gru ppo com:~nde •·à la brigata, ma In disciplina, l'istruzione, l'economia interna di ogni corpo, f11ranno ca po, CtlJne prima, :ti comandante di reggimento. Ad ogni hr i gn t<~ sarù as,;egnato un aiutante, ed il quadro permanente di sottnfficiali sa rà gradatn mcnte ridotto fin o n eh&in ciascun corpo ne rimangn uno solo pel SCI'\'izio generale ed uno per ogni squadrontJ, mentre prima '!C n'era uno ogni troop . Laddove net:essario, un ufficiale di Ycomnnry po trà essere uominato sotto·ai utante. Il modo eome i reggimenti sono stati raggruppati in briga te ed :tddetti in qual ità di cavalleria div is ion<~le alle nove divisioni componen ti i tre corpi d'a1·mat<1 descritti nel regolamento di mobilitazione per la difesa del Regno, risulta qui appresso: Addette alla P divisione.
14 b·l"i,qata (4 squadTon i).
Reggimento Herkshire Reggi mento Middlesex.
2• brigata (6 squad1·om). Reggimen to Duckinghamshire Reggimento Oxfordshire . Addette alla 2:. divisione.
sa brigata (7 squadt·oni). Reggimento Wiltshire Reggimento Gluncestershire.
.
(t ) Che abbiano snporato le prove t1'idoneila i~trniti.
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NOTIZIE MIIXrARI ESTERE
NOTIZI E MI LITARI ESTERE
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4• bri,qata (6 squadmni). Addett e a lla 7 a divisione.
Reggimento !\'orth So m e r~et Reggimento West Somerset.
133 brigata (9 sqnad·roni) . Reggimento Yorkshi re Hussars Reggimento Yorkshi re Dragoons Reggimento York 211d Wcst.
Adde tte alla 3a divisione.
5• b1·ì_qata (7 squq,d1·oni). Reggimento \Vorce~ tershire Reggi mento Shropshire.
14" b1·igata (6 squad:ront) . · Re<>.,.imento WcsLmoreland and Cumbel'land 00 Reggimento Duke or Lancaster's Own.
6• brigata (6 squadt·om) .
Reggimento Derbyshirc Reggimento Lcicestersh ire.
Addette all'S" divisione
15" br·igala (5 s'qttadroni).
Adde tte alla 4• divisione
Rel)'<rimento Denbighshire 00 Reggimento Montgorncryshire. l;
7" br-igata (4 squadroni). Reggimento Sufl'olk Reggimento Hertfordshirc.
Addett e a lla 9" divisione. 17• brigata (5 sqnadt·oni) .
84 bt"igata (7 squadt·om) .
Notts (Sherwood Rangers). R c,.,.i~ento oc
Reggimento Stafi'ordshire Reggimento Warwirksh ire. Addett e a lla 5• divisione.
Reggimento Notts (Southern Notts.
Non esistono la ·l O• e In 16 3 brigata. Vi sono altre tre brigate adil!ite n servi zii locali, cioè :
ga brigata (7 squad1·om:).
Jlrigata cl!i, Portsmot~th.
Reggimento Cheshire Reggimento Lnocashire Ilnssars. Addette alla
Reggimento Hampshire Reg~imeuto Dorsetshirc.
sa divisione.
Brigata Deron, asse9nata al Distretto Occidentale.
u a bt·igata (8 squackoni). Reggimento Ayrshi re Reggi men to Lanarkshirc Reggi ..wnto Lnnarkshire (Glasgow).
Retrcrimento Devoo, Royal on Re~gimeoto Devon, Royal
Brigata T<ent, assegnatrt a Do oer e alle d·i fese della costa sud. Re<rcrirnento Rov11 l Est Kent Dò .. Reggimento West Ke:lt.
1.2a brigata (5 squadroni). Reggimento !\'onhumberland Reggimento Lothians and Rerwickshire.
4_st
~o rth .
La Yeoman·ry, così riordinata , seguita a dipendere dai due comandi di Distretti di cavalleria p~r Ycomanry e Volontarii. '.t4 -
ANNO XXXVIII.
•
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NOTIZIE MILI'l'ARI ESTERE
NOTIZIE llliLITARJ ESTERE
1o Distretto di cavall ~ri:~ ; il quale include i rli~tretti 1\"orth J3ritam Nortil Eastern e Nort Western. ' 2° Distrett~ di c.wnlleria, il quale incl ude i distretti Eastern, Home South Eastern, Southeru e Western. ' . I generali comandanti dei distretti hanno ricevuto ordine di riferire mtorno alle località che loro sembrano più adauead iostallnrvi il comando di ogni IJrigata. La .1·iserva dell'esercito.- I ra ppo,ni pervenuti :~Il 'uffici v della guerra alla hne del1 892 dimostrano che le condizioni numeriche della riserva del~'eserc.ito sono miglio ~i di un anno addietro, poichè negli ultimi dodiCI mest CSS<l ebbe un lliCremento di 7000 uomini, che DC porta il tO· tale a 74,000. . Meno di iJOO di essi appartengono alla 2a classe della riserva categoria in via di esaurimento poichè fin da l ·1881 ne fu sospeso 'l'arra· lamento; costoro non po~sono essere cousiderllli com~ valori di combattimento. . Degli_uomini di ·l• cla s~e, quas i 74,000, di~pon ibili pel servizio se nch•est1, tutll nel meglio dell'età, ne appartengono 53,000 alla fanteria - e di questi, 4500 sono a5critti al la [.!nardi~-; i)300 alla caval leria · 7800_ a_ll'lll't~glieria; •1800 al genio ed ai torpediuieri; 2400 nl corpo a~m·~•strazw_ne;. ~ ' 00 :~ l co•·po sanitario ; ed il resto sono ripartiti fra mmon servJzJ dell'esf'rcito. · Tra i reggimenti di fanteria hnn no ma"••ior numero di riservisti il .. , .. . eo Aw_q s. Royal R1{les e 1:~ Rlfle B rigcule, ciascuno dci quali ne annove!:~ e•rca 1600 : ma souo corpi 11 4 JJnttaglioni. S~gnono, per nn mero, il lloyat Sussex c. he ne c:onta H 00, e succeSSI\'a~entc t'Ox(ordshit·e Ligltt l11(cmtry, il Royal Fusiliers, il Royal Scots, l East Kent, d Roya.l Wa·rwick, il Sttf{olk, il Cheshit·e, il Worce.çtershù·e, l'Ectst . SutTey, l 'llampshù·e, il Y01·kshirc L1:qht Tnfanti'JJ, il ~Yo-rth _Staffo_t·d, Il Durhcm L~qht l nfuntry, ed il Royal Dublin .f?usilim, 1 quali tn.ttJ _hanno più di 800 riservisti per ciaswno. Solamente due reggm1en t1 hanuo meno di 500 riservisti. . La riserva dell'e~ercito, aggiunw alle truppe che !'ono in servizio attivo nel reguo: portn il totale delle truppe regolari della Gran 11rettagoa ed Irlanda a m ca ·180,000 uomini. Il nuovo comandante in ca~o nelle bube. - In sostit~zione del gene· ~~le l?rd_Robcrt~, è sta to dcstmato al comando supremo delle truppe del· l In.dta .li magg10r gPnernle sir Giorgio Stcwart White, commendatore dell Ordme d~l B~gno c commendatom dell 'Ordine dell'Impero indiano. Gran parte der suo t 38 anni di se1·vizio sono stati impiegati nelle Indie, e gli
di
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ultimi di essi in nlti comandi indiani. Entrato nell'esercito nel 1853, servì durante la ribellione indiana ·1857-59, e col 92o Highlanders prese parte alla campagna afganica del ·l S/9.80 guadagnandovi l01 Croce di Vinoria. Nel •1881 diventò tenente colonnello coman dante del 2° untta· glione Gordoo Highlandcrs. Du rante llt sped izione del Nilo, nel •1885, rese segnalati servigi nello stato maggiore, c uello stesso au uo fu destinato ad uu<l brigata della spedizione inglese in Rirmania. Et) li comandò l'esercito di campagna io Birmania dal ,1886 at1'89 affermando la sua abilità pratica di generale, nelle tlillìcili e protratte operazioni che seguirono l'annessione del paese. Durante quei quattro anni comandò un esercito d'occupazione di ci•·ca 30,000 uomini tratti da tutti i rami dell'esercito inglese ed indiano. La sagacia con la quale seppe risolvere quistioni militari e civili !-(li va lse la più nlta appro,·aziooe da parte del vicerè lord Dufl'crin, (;OSÌ poco prodigo di lodi. Finito il suo servizio in Birman ia ebbe il comando del Baluchistao, il più importante oflìcio della frontiera. Durante tutta la sua carriera è stato distin to per va lore per::;onale, per sano giudizio, e per abilitò amministrativa ~el maneggio di grosse forze composte di elementi inglesi e indigeni. Tutto ciò che gli è stuto dato da fare egli ha fatto bene, e gode in alto gra do del l'amore e della stima degli eserciti indiani. Ri{omùnento di cavalleria. per l' India .. - La riserva di cavalleria presso i depositi del regno essendo st:tta trovata iosuflicientc a completare i drappelli di rinforzo richiesti pci reggimenti delle Indie, il Mini· stei'O della guerra IJ<t dom;-rndato volontari dn i reggimenti della Gran Brettagua per portnre a IIIIOlero la forza del Z0 Dragoni Guardie della Regina, ora a Rnwul P indi. · I volon tari uon devono :wer grado su peri ore a quello di sempl ice soldato, non meno di 20 nnni d'etù e non più di 5 anni di servizio . Nuovo fi.1'11Ul'I/I.CIIlo per lcteava.lleria. - Furonv diramati ordini affiochè i tre reggimenti di ravallcria della guardia sieno arma ti di uria cara· bina Martini-Metl'ortl iu vece della Ma•·tiui-Enrv che è tuttavia in uso. I comandanti dei tre reggimenti hauno in via t~ le rich ieste io b:~se al nuinero necessario per nrmare il pt·oprio' corpo. Tale riarmamento verrà esteso a tutti i reggimenti di eavalleria, a misura che altre armi saranno pronte per b distribuzione. Ndia nuova ct~ rai.Jiua, alla vecchi n canoa Henry, è sostituita una canna di · piccolo calibro sistema l\letford, all a quale corrisponde la stessa munizione del fucile da fanteria. 24' -
ANNO X:'<X\'111.
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XOTIZIE MILITARI ESTERE
Relazione sui quadr1.tpedi per l'esercito. - Dall'ultimo rnpporto rio-uardllnte il numero dei cava lli da ::;elln e dn tiro, c Jei muli, in uso ~ell'csercito inglese, risulta che il nu mero ell"ettivo di quadrupedi eccede di poco In cifra previst.a uel bi lancio, giungendo a circa 26,_000 in tutt ~. Dci quali, circa ·15,000 appartengono al l'organico britanuH·o, ed li l'l· manente all'iudi;~no, esclusi i cHvalli usati dai reggimenti indigeni ùi cavalleria indiana. La cava li e ri~ regolare inglese, iud usit>i l"eggimenti della guardia , a::sorbisc~c In ma"gior parte elci cav:~ lli, avendone .poco più di ·12,000 per montai·e ~ 9,00Ò sottufO ciali o soldati. Così si vo~e che gli uomini di cavalleria · eccedono i cavalli più rlHI 50 p. eento: nnn delle rrwggiori diffìcoltil che dovrebbe snpernrc l :~ cava lleria ingl e~c nel campo di mobilitazione sta appunto nello scarsi~simo effettivo rli cavall i. L'artiglieria ha più di H ,000 ca\·alli e muli, una gran parte dei primi essendo im piega ta per Mt:~cca re le 100 b~tte r; e a cnvallo e da campagna. 300 cavDIIi sono adoperati da :;e li ;~ e 150 muli da b[lsto fanno parte delle batterie da montagna. Le compagnie da fortezza hanno a suffi cienza di ,120 cava lli. La fanteria della Gu:ll·dia e di Linea dispone di 7~0 quadrupedi pel trasporto ordinario e il rifornimento di munizioni in campo. Il corpo d'amministrazione ne ha 1300, ed il genio 400. Le dif'ficottti del t·eclutamento. -Sono parecchi anni che l' Inghilte rr:~ si dibatto invano tra i limiti eli un bilancio relativnmente enorme e la concorrenza che le fann o, i vantaggi della vit:~ ci vi le su quella militare, e uoo riesce più a portare a numero gli organi ci di pace del suo esercito. Si escogitano conti nunmente nuovi mezzi per allettare In gioventù, ma con risultati insigo ificanli. Il capo del reclutamento, gencr.~ le F~eiJing, ha au1nentato il numero dei recluta tori, e si ch iede alle autorità civi li ed ecclesiastiche il concorso della loro inOuenza per indurre ad llfi'Oiarsi i giovani adatti al servizio. I cambiameuti di guarnigione vengono fatti a piccole t:~ ppc per mostrare a lungo alle popolazioni rurali le belle uniformi. Pe1·sino si è arrivato a distl"ibui re ai venditori di t.1bacco dei pro· spetti nei qual i sono dcscrilti i va ntaggi del servizio militare e quelli che il soldato può conseguire a ll'~•tto del congedo: i rivenditori devono avvolgere con questi mani fes ti i sigari e il t11bacco che vendono ai !oro avventori. 1
NOTIZIE
~flLITARI
ESTERE
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RUSSIA.
Creazione di una compagnia m·tiglie1·ia da fortezza. - Col Prik N. 321 1892, venne decretata la fo rmazione di una compagnia d'artiglieria da fortezza nella regione del Transcaspio, la rpwle prenderà il nome di compngnia di Ku.çckin. Le truppe d'artiglierio da fortezza risultano quindi presentemente composte di 53 battaglioni (su 5, su 4: e anche su 3 compagnie), con un totale <ii 2H compagnie inquadrate, e di 10 compagnie au tonome. Adozione di nuove borche da fuoro. - Nell'artiglieria d'assedio e da fortez7.a sono stati recentemente ndottali (Prik. 30:1., ~ 892) un cannone leggero d'acciaio da 8 pollici (mm. 203,2) ed un mortaio da ~) pollici {mm. 228,6).
Creazione di tmn divisione i1-rego!.m·1J mont/J.ta nel Transcaspio. - Pel mamenimento dell'ordine inlemo esistevano nel TrauscJspio due sotnit! a cavallo di milizia :~utonome, completate cogli indigeni di quella regione. Ora (Prikas, ~- 302, 1892) è stato prescriu.o che le due sotnie ora dettè vengano riunite in una divisione (.2 .~otnie) che prenderà il nome di Divisione ù·re!}olare di Tw·comanni et car;allo. Un a.pposi lo regolamento stabilisce che il eomandante della divisione {colonnello) e gli nltri ufficiali siano reclutati fra le t•·uppe regolari o cosacche e gli uomini di truppa fra i Turcomanni anuolat.i volontari di 19 a 30 anni d'età, che conoscono l:t lingua russn, che servi•·ono nelle truppe il'l'e"olari e si obbligano a servire per due• a nni almeno. o L'efi"ettivo dell:1 divi..;ione consta rli : 8 ufficiali (co mpreso il comandante); 1 medico; 273 uomini di truppa combat.tente; :1.6 uomini' di truppa non comhattentc; 282 cavalli da sella (di cui 9 degli ufficiali); W ca~·all i da soma. Cambio di denominazione di parchi mobili d' artiglieru1. -- I parchi d'artiglieria in Ru5sia si dividono in 3 categorie : a) parchi volanti d'artiglieria (Letucic cwtilleriskie Parki); b) parchi mobili d'artiglieria (Podvis,qnie artitlereslcie Parlcì); c) parchi locali d'artiglieria (Miestnie artiller·iskie Parkt); Più particolareggiatamente sul piede di pace essi sono:
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NOTIZIE J\11LI TARI ESTE RE
NOTI ZIE liiLITARI EST E RE
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l
a) 48 parchi volanti delle divisioni attive di fanteria, e cioò: 3 della guardia (i o, 2° e 3° · della guardia); 4 dei granatieri (1o_(lo dei granatieri); 1.~;1 di l in ea (l o- 4:1 o); inoltre: 5 delle brigate cacciatori (l o_i)o cacciarori); 3 dei reggimenti da mortai (·1°-3° dt.~ mortai); 1 da montagna. b) 56 parchi mobili delle divi~ioni attive e di riserva; inoltre !f2 parco mobi le della circoscriòone dell' Amur; 3 parchi mobili dci reggimenti mortai ({0 -3°); 1 seòone -di parco mobile da mortai. c) 8!~ par·chi loca,li delle divisioni attive e di riserva; inoltre: S parchi locali da mortai (-l 0 -3°); 1 parco locale da montagna. Una rccenle disposizione (Prik. 273, 1892) prescrive che : il 1° parco volante dei granatieri, prenda il nome di 1° parco volante; il 2° parco volante dei granatieri, prenda il nome di 3° pa rco volante; il 3° parco volante dei granatieri, prenda il nome di 35° parco volante; il 1. a parco volante, prenda il nome di i 0 parco volante dei granatieri; il 3° parco volante, prenda il nome di 2° parco volante dei granatieri; il 35° parco vola.nte, prenda il nome di 3° pa rco volante dei granati,eri; il 40° parco volante, prenda il nome di 30° parco volante; il 3l)o parco volante, prenda il nome di 40o parco volante. Nuove caserme. - A Vnrsavia, furono recentemente inau~urate due nuove caserme, •de$\Ìnate all'acquartierameo to di due reggimenti fanteria 'di ri:;et·va. La caserma di ogni reggimento ha edilìci amministrativi separati ed il numero voluto di ;1lloggi per ufficiali. Le caserme sono in legno con stuccatura all'interno. Per ogni compagnia vi è un edificio a partf'. Bilancio di previsione pe,l 1893. - Da questo bilancio risulta che le entrate sono valutate in 1,040,458,365 di r ubli, ed altrettanto le spese; con un aumento, rispetto all'analogo bil11ncio i892 (Vedi Ri·vista, febbraio 189~) di 84,677,8·18 rubli i)er le entrate, ç di 36,032,319 rubli rispetto aIle spese. Il bilancio dt previsione del ministero della guerra è di 232,937,030 rubli ( pel 1892 fu di rubl i 228,90i,132 rubli), e quello del ministero della marina di 49,892,803 rubli (pel 189~ rubli 47,882,283).
L'aumento di 4,029,898 rubli sul bilancio dell11 guerra sono dovute in ,parte allè spese per la costruzione di casct·me (! ~6,000 rubli), per l'esercizio della fer rovia del Transcaspio (2,904,000 rubli), ecc. L'aumento di 2,010,570 rubli nel bilnncio del ministero della marina va ' :attribuito alle spege per nuove costl'uzioni di navi, ed all'acquisto di un incrociatore speciale, destinato . ali n sot·vcJglianza della pesca delle foche marine, del valore di 480,000 rubli. T nl le spese ordinarie dd bilnneio fìgurnno 6,000,000 rubli di spese prevedibile per l'aumento dei prezzi dei viveri e foraggi, e 10,000,000 rubli di spese impreviste che possono r·isu lt11re da bisogni straordinnri. Tro le spese straordinarie del bilancio dello Stato figurano 62,161,'100 rubli per· lavori di strade fc t·ra l ~ e pot·ti, 29,607,000 per la trasfor·ma.zione dell'armamento, ed '1,000,000 rubli per la prepot·uziarle di riserve s peciali d'appi'Ovigionamento. SVIZZERA.
Le fortifiw.zioni del Gottardo. - Orm:-ti i lavori del Gc,uardo - come an·erma il tenente colonnello Pfund in un sno nrticolo - sono quasi compiu li , ed in grnn parte ~ono stati rimessi dal geuio all'ammiuisn·azione clelia difesa. Ecco in che cosa co o s i ~ ton o. Al md: il forte cl'Airolo, In chinsnrn clel Gran tu nnel dell:-t fer rovia, il P iccolo tunnel cl:o collega il forte col Gran tunnel, la batteria scoperta di Motto -Bartolo 200 rnetri <Il disopra del fo rte. Al centro del mllssiccio noi la valle cl'U rse ren: le opere d'A nderm att, com prendenti i forti del fliihl e del Batz, con la controgallei·ia di fronte al Biib l, la c.'lSer m:-t scavllta nella rocci:-t pre~so il Batz, un ardito sentiero che co llega i due forti . Questo sistema ha la gola esterna dife$a dall11 chiusura rlel trot~ d'Uri,· dalla porta a valle del potlle del Diavolo e dalla ridotta io mura tura del Brùckwaldboden, a ·cava llo alla strada che dal la valle di Reu5s cond uce - al forte di Batz, la quale comJlncla tutti gli accessi. Acl ovest del forte di Biitz una via militure coaduce alla posizione di Rossmettlea da lla <ruale s'infila la strada del Gouardo fin presso l'ospizio e difende l'accesso al forte da Héalp (dall'ovest). All'indietro, td coperto, baraccamenti in muratura. I nfine sulla punta del Batz, dominante tutla In regione all' i.otorno e tutto1 le vnlli di s bocco, una b:1racca d'osscr v11zione 500 metri al disopra del forte. Ad est; sull'Oberalp un complesso di baraccamenti fo rmanti un villaggio militare all'estremità est del lago, e sul Calmai una baracca
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N01'1Z1E MlLITARl ESTERE
NOTIZIE )IILlT AlU ESTERR
d'avamposto. Pi ù vicino ad Andermntt una str~ da mi litare si distacca dai risvolti deii'Oberalp e conduce alla posizione di Grossboden dove era in progetto un'opera cbe fu momentaneamente abbandonata per economia . Seguono i b:mtccameoti per la guardia delle future opere, e più. indietro anl'ora il vi ll aggio milit:He del Loch pel grosso. Sorveglia li nccessi una baracca d'osservazione sullo Stoch. Non sono. ancora cousegu:~t i all 'amm inistrozione: le opere del Furca , cioè la bnlleria casamattata del G·al lenhi'tLten, non terminata, nll' .innanzi; la strada del Gri msei, in costruzione; il ridotto sul colle; e più indietro i baracca menti della guarnigione. ln cima nl pas~o del Gottardo, l'opera dell'ospizio, la qu:~l e è il ridotto dei trinrerameuti dei Baupi . La galleria di Sturi, che fiancheggia il forte d'Airolo. L~ rete delle linee tclegrnlìche e telefoniche che coll egHno le opere e i pvsti d'osser vazione. I lavori non com pi uti Slll'anno portati alacremente a fine durante In pro$simn stagionf!. Le guarnigion i interne delle opere sono in gran paNe form11Ul, e gl1 effettivi saranno al completo quando le ultime opere saranno compiute. Le truppe destinale alla difesa mobile sono già designate e distaccate dall'esercito di campagna . I c<1nnoni destinati ad armare la ba tterin dì Motto Bartolo sono ancora a Schwytz, ma presto saranno portati in immt!diata prossi mità del for te; così pure le mitragliere per la difesa diretta dnll' ingresso del tunnul ferroviario sa rann o portate ad Airolo. Gli accessi al fo rte d'Airola e alla batteria di Molto Bartolo non sa ranno preparati che all'ultimo momento; ma gli strumenti !!d uua provvista eli legno, fil di ferro, tnrpedini, esplodenti ed , altri materi:~l i sar:lono tenuti a portata . I l comandante .l ei forte d' Aif'olo ha nvverti t.o i pastori della frontiera di avvisarlo llon appena vedessero qualche accenno di movimento; ed il Landsturm del paese si organizzerà p re~to per una prima resistenza. Ln maggior sorveglinnza contro i co lpi di mano devo fa r::i - secondo il tenente colon nello Pfund - S!JI fronte sud. Per la difesa esterna sono st:lti gin studi ati i di versi fronti, e seguiranno ricognizion i particolareggiate per l'esecuzione rlPi lavori . La mobilità delle trupp~! sarà assicu ra t~. wed iante la creazione di numerose co municazioni per cannoni e, nei siti più ùiffkili sa r:mno praticati dei corridoi (cotiloirs) per i s~arvi mediante pulegge i pezzi di grosso calibro. Per ossenrare il nemico, e disputargli il passaggio fino all 'a rrivo dei rinforzi, bisogo·eril stabilire sui punti elevati d c~.l i avamposti ba-
racca ti. Gli :l lloggiamenti saranno soliJi, ben chi usi e provvisti di fo rnelli e 1;om1Justibil0. Pcl veuovagliamento della p!!riferin del Gottardo, bisognerà decentrare i mJzzi medi•111lP. uoa ripal'li ziooe per settori. Pt:r la costruzione delle fortitì cnioni del Gottnrdo, fin o al ·1° gen.naio 1892 fu concesso da Il' Asse mbl e:~ Fedcmde nn eredito di L. 9,0'20, 000, e nel la sessione oli giugno dello stesso :tnno fu accord:~to un altro credi to di L. H)O,OOO. Totale L. 9,1ì0,000. ~Fino al 1° gennaio '1892 fu speso solamon t~; L. 7,88i ,OOO, co mpre~o il prezzo delle munizioni pei forti d' Airolo ed t\ndermatt Ma dnrnnte il cor,;o 1lci lavori si riconobbe che i credi ti accordati non basterebbero a coro plctare i la vori, pei qua li fn compilato un nuovo prog r~ mma corrispondente ad nn n spe,;a delìnitiva di L 13,887,000; pur non c~mprend endovi il forte di Go ~chent!n cd ;dtrHcostruzioni. Quindi :;arebbe n eces~ar io un nuovo cred ito di L. .\.,7 17,000. Nondimeno il Consiglin Federale ha interessato la Commi$:>iooe delle fortir.cn ioui per nna riduzione Jel!a somma eJ ha ottenuto un progn1mmn diminuito rli L. 1l,500,000 , limit:llldo così la somm:~ w mplessivll a L. 4 l .387,000, il eredi to :;upplemHf'illlrc a L. 2,247,000 . Resterebbe quindi da spcnden: ancora L :J,500,000 per lavori complemen tari. Or, se si con si d('racil e d ~ lle somme spese bisogna deùu rne ·1.38,000 lire impiegate in acquisti di munizioni, che pndar dol'rebbero comp u t:~ ti nel capitolo << mnteri;. le dn guerra » le spese f11tte r. no ;li 1° geo nnio •1892 real111ente si riducono 11 lire 7,39.1f,000 : e se dalle s peso dn ra,·~i dopo il , o genn::lio ,18!)2 (lire 3,500.000), ~i declucono :~nche ff38, 000 lire per lo ~ tesso motivo, C!;SC ammontet·armo a 3,062,000. Co,icchè in definiti1•a si avrebbe una spesa wtale di lire l 0,!f56,000 , e quiudi 11u credito supplementare da accordare di lire 1,286,000 (·10, 4.56 ,000 .- 9,00,000 = ·l ,286,000) invece el i quel lo sopp inclicnto di lire '2,27! ,000. Nondimeno tenendo conto che la riduzioue di lavori complemcnw ri nccettnta dlllla Commissione, non !'.a rebbe che uoa mom.enta.nea rinunzi:~ ad opere necessarie, il Cousiglio Federale ha autorizzato il Dipartimento militare :1 contin uare senz:~ interruzione i lnvo1·i complementari nd Airolo, al coiiH del Gottardo, ad :\ndermatt, sull'Ober Al p e sullll Furka, e cootem por:~neamen te ha ~: hi esto un cred ito supplemclntare di . lire 2,217,000, riser vurulusi dr decidere iu seguito se gli acquisti di munizioni debbano o pur no essere disu·nui dnl conto delle fortili~ cazioni . 1
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NOTIZIE BIBLI06Rt\FICHB
NOTIZIE B IBLIOGRAFICI-lE
C RoCE nossA ITALIANA. -
Bollettino
deWa -~socwzione
pe1· il socco?"so
ai malati e_ fe?"it i in gue?Ta.. Questo Bollettino, (~Ome di sol i1.0 , :si ni vide in tre p11 rti : Nella prima si danno notiz:ie ~milo sviluppo ed at.tivitil delle socil'lil estere; nclln seconda si presentano i resoconti. i bil:mci, i ruoli del person:1le direttivo inscritto nei tyundri della Croce Rossa italiana _; nel l ::~ terza si pu hblic;lllO i rnoli nomi natiYi dci so ttocomiwti ·regioua li delle vari~ circo5crizioui dcii<• Croce 11ossa in lt:1l iD. D:~ quCl'tO Bollettino 0)93$0 in courroOIO coi preceden ti <lj)p:!risce qtwnto progre:ssCl fnccin di :mno io anno la benemerita a!:'sociazione, il che tornn oou solo nd onore delle per~mw che la dirigouo, ma pure dei tempi in cu i viviamo, tristi ~otlo taot.i altri rapporti. Riesce infatti consolante lo scorgere come l'opera civile ed umnoi taria cltJIIa Crocr. Rossa vMia ovuoque acquistnudc) terreno c co n1e gli ~tll:;si Governi, ricouosciuwoe la graudP. utilitù, prclcurino, si:l con lt<ggi, sin con disposiziou i varie. di :•gevolar!n il C•Hnpito. D"nltra part.c, presso le nazioui dove e;i;;tono p:•recc.hic Societ:ì pe1· i l soccor..;o ui malati c feriti in gnerr:• , si va facendo :-trada il coucetto d<J Ila rwccssità ~sso lu ta d i 1.111' uni eH direzione cl cii 'assistenzn volont:. ria, e ltnesta corrente, oltre a ll' apportnre n un v<~ fnrza '' "'' Croce Rossa. varrà ad impedire il sorgere di pM~ ibili inconvenienti, a!lorrhè la sua opera d ove~~e :~ bbi:>ognnre. Le notizie sullo svi luppo dell" Croce 11ossa nei paesi stranieri rignm·· da no quasi tutti i paesi d'I~uropa, alcLJni dell'Asia e de ii 'Ameri-::a. I u questa prima parte del Bollettino fu a~giunto quest' ••ono nn resoconto dell a V conferenza internniouale, che si tenne nello sco rso
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aprile in Roma e che, com'è noto, fu interessantissima per l'importanza delle materie trattate, per l'elevatezza delle discussioni, per il senno ddle risoluzioni. Si pubbl ica pure il programma del coneorso a prem i stabilito dalle LL. MM. il Ue e la Regina per la ricerca dei me1.1.i più adaui ad ouunere, fa cil it~re, 111Tretta1·e il solle\ramento dei feriti ed il loro rapido, sicuro c comodo sgombero ùa l terreno della pugn<ì, com in ci:~odo dalla linet~ del fuoco o al primo Ospedale da campo od ai luoghi dai quali l'u lteriore trasporto dei fe riti puù fMsi coi mc1.1.i rli trasporto ordinari, già noti e comunemente adottati. Dal resoconto mora le cd P.conomico pel ·189·1, pubblicato nella se· conda parte ricav i:~mo le seguenti notizie: Il numero dei soci si è an menwto di quasi un m i g l i:~ i o e quello dei sotto-Ctllllitllll è st~l i to a 3·1 O dai 'H..~ che erano lo scorso annn. I quadri tlel pen;onale sono qua,;i t~l completo . Si c:ontano cioè 186 arrolnti nel personn lc direttivo am miu is tr:~t ivo e 322 arroiHti nel personale cl iretti vo st~ui tario; in tutto i.i08 funzionar i con gradi eqnipnrati a quelli degli ulficiali dell'esercito. E gi può tanto pi ù ragionevolmente :-pe1·nre che nncbe le poche vaca nze, che rel\t<lOO nel pc~rsoua le sanitario, potranno e:;:serc in breve roperte, inCJ nantochè il Miniswro del la ma rina hn pure nccordato che gli nflicia li medici della riserva navale si arrnoliuo nelle fil e della Croce Rossa, al l'istesso modo con cui il i\lini:>tcro delln Guerra l'a\•eva accordato per c"jn elli delln ruilizi11 territori11le. Poi veune portato a 92·1 individui il personale d'assistenza con Ùu . ntunento di ~ ·14 sulla cifra degli arrolnti che si conwv;~no In scorso anno. E finalm ente vennero ins\Titti nei ruoli auche i c:•ppellani, a:-:sicuranrlo il servi1.io religio~o di tutte le uniti• spedn licre dell'Associazione. • Nè del solo numero ciel uostro personale tli servizio (dice il pre· siden te dell'associazione) noi rlo~biamo r<JIIegrHci, m:1 delle prove date sempre da esso di avere tutti i rel[uisiti nece~~nri per compierlo con quella intelligenza e ·con quella àbnegnioue, che si esigono nella ardua missione aiTirlatagli. •. Acccnnnto quindi agli esperimenti di mobilitnzione di ospedal i, fatti nel 1891, il presidente cnn1i nua : _ « Per panr clell'eserci1o, non mancano nl nostro personale direttivo _le prove cii con!>iderazione e di simpati:J. « Il Circolo ~Jilitare di Mila no ha determinato che i componenti del personale direttivo della Croc-e Rossa vi possnnu essere ammessi
no
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NOTIZIE BIBLIOGRAFIC!iE
NOTlZlE DIBLIOGRA l'"l CHE
come soci, al pari degli uffìziali dell'esercito, ed una eguale determinazione fu presa dal Circolo Militare di Roma. « Così i vincoli d'intimità e di fratellanza fra gli uffiziali del regio eserci to ed il uost.ro persona le diretti1·o. vanno facendosi sempre più stretti ed il prestigio dell'a~$OCiazioue ne risente un incalcolnbile va n· taggio. • . Questo per il re~ocon to morale, veniamo <'l'a al resoconto economico. Il bilancio si chi ude cou un aUiYo di L. 2,8!~3,787.68 sicchè essendo srato d~ L. 2,807,'2t~5.'14 i'atti 1·o rimasto alla fine dello scorso anno, venne realizzato un aumento di L. 36,542.57. Tnl e aumento aggiunto alla cifra di L. 33,·161.38, che furouo spese quest'anno in acquisto eli rn:~tc riale san itario, co:>tiwi sce nna dill"ercuza in più di L. 69,703.95. Ciò pel comitato r.entr:~le. Dni bilanci poi d ~i ;.ingo i ~ sotto-comitati rilevasi che l'attiYo da L. 6!),1. ,,16·1.21, che er;1 nl pdncipio deli'anno, snlì col 31 dicemiJre alla cifra di L. 705,236.'18 , con aumento di L. 5 1,074.97 e se ituche 11 quc~ta cifra si nggiu ng•: quella di L. 59,662.85,. che risultano spesi} in acquisto di mnterinle sanitario, si ha come aumento nel patl'imÒnio dei ;;otto-com itoti durante l'anno ·189 1, unn somma di L H0,737.82.. La situazione patrimon i ~le della intera assoriazione si presenta perciò in L. 3,ti49, 023.86 di uumernrio, ed io. >> ·l ,630,775.R2
Non possiamo seguire l'esposizicne degli esperimenti di mobilitazione e corsi d'istruzione che ebbero luogo nel ~ 892, nè delle disposizioni aovemative emanate in detto ilnno riguardanti la Croce Rossa, fra cui i1 R. Decreto che conferma a presidente dell'associnione italiana il conte Gi<ln Luca della Somaglia, e l'Atto ministcriale che stabilisce l'obbligo reciproco del saluto fra i militari dt·l regio esercito ed il personal(\ dell'as~ocinzione della Croro Rossa itali11na, equi parato a grado militare e mobilitato per servizio. Per tutto questo, come pure per quan(o rigua rda i sotto-comit<lti regionali di cui è parola nella parte terza , rimandiamo al Rolleuino. No~ tiarno solo che i sotto-comi tati rcgionnli sono :tttualmente 399 e quelh femminili s;dgono a 93. l ~oc i poi ammontano a 2 ,1,792. L'evidenza dt queste c:ifre riassuntive c quanto abbiamo detto più innanzi bastano a f11 r notare in c~1e motlo funzioni la Croce Ross:~ e l'importanza indiscutibile ch'essa hn nell 'od ierna civiltà dei tempi. Coochiuderemo 11ugurando ali!; bencmoritn associazione di pubblicare negli anni futuri altri consimi li auzi migliori Bollettin i, dai quali apparisca il suo costante progresso.
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di marerialo c quindi nel totale. Deducendo le
L. 5, 179,799.68 , !~,99!),357.9 1
esistenti al 1° gennaio, :<i hnnoo L. 180,H·I.77 a rn ppre~entaro l'<~umento del pat.rimonio soci <l le durante l'anno ora pns:::Ho. Questo :~umento fu costituito in parte dalle rendite di capitali fruttiferi, iu parte dalle con tribuzioni dei soci e da quelle delle ammi·nistrazioui pro\'iuciali c comunali, in parte finalmente dal mavo dello feste di benefi cenza orga nizzate dai sotto-comitati e dalle loro sezioni femminili. Fm le tante feste i cui prodotti 1mdarouo n benefizio della Croce Rossa il resoconto fa cenno specinle del torneo che lta avuto luogo l'anno scorso a Veroua pcl secondo c~n tena rio del mggimento di cavalleria Savoin, reggimen to che, seguendo il nobile esempio dil to a ì\iil11no dal reggimento di ravall eri:~ Nizza, ha volu to dimostrnre il suo affetto e In sua riconoscenza all'<lssociazione, devolvendo una parte tlcll'iocasso a beneficio della Croce Rossil.
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b) Bollettino bibliografico. l. Sommario delle Riviste militari italiane. Rivista d' ttrtiglieria e genio (genn :-~io) . Rocchi. - La fo rtificazione attuale. Pescetto. - Sui paraful mini. Le mauoHe a fuoco di masse d'artiglieria m Froucia . M i~cellanea NoLizie - Bibliografia. Rùtista di (ante1·ia (genn11io). Dopo un anno _di vita. Il corpo di sta to m11ggiore. Note sul reclutamento (le esenzioni). Pregiudizi tnitici (il dominio). L'ufficiale armato di fucile. Varietà. Cronaca. Bibliogra fìa.
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NOTIZIE BIBLIOGRAFJCHB
Rivista marittima (dicembre 1892). All'armata, di G. d'Annunzio. Necrologia. Soliani. - Progressi recenti nelle macehine marine. Gelcich. - I primi passi della scienza nautica. Santarelli. - Apparati telcrner.rici Fi ske. L'eruzione sotto marina di Pan telleria. Nohle. - Bn listica interna. Moreno. - Tr:tSJnissioue elettrica pei movirneuti del timone. Brnveua . - I ntorno all' Afric.~ . Sa lvati . - Voc~ IJo l~ri o di po lvt!ri eri esplosi vi. Cronacfl estera. fl ibliografìa. Stati rnnggiori delle regie navi. Giomale m ed·ico del R. Menito e della R. ma?'ina (dicembre). Hepetti . - Corpi estranei nell' uretra. Astcgiano. - 1\lalattie prodolto da lla equitazione. Sgrosso. - Tenonite. Hivista medic11. » chirurgic·n. - Studi sullt1 ferite del fucil e di piccolo calibro. >> oculistica. >> anatomie:~ e fi s!ologica. >> dem1osilì lopatica. » terapcutica. » d'igiene. >> di staristica e pratica militarP.. Medici. Ya rietit. Necrol og i<~.
2. Arte militare. Segnaliamo agli studiosi come lavori importanti: - Le ,tett.ere sulla (antM'ia. pubblicate sullo Stt·effleurs di febbraio . - Ossenaziot'i critiche sull'M·glin'izzazione della f'an tena s'r;izzera del tenente colonnello Weber. - Zurigo, Orell Fiissli. - f comandant·i Ùl sotto1·dine nel combattimento di ìX. H. Y. Karlsrnhe. - Gutsch.
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
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- Sa.ggio sulla st·rategia del genernle Korsetzky già professo re nella scuola di guerra di Vienna. La strategia è esaminata col metodo storico in b~tse alle guerre dal 1796 al 1870 e il libro iutere:;sante sotto ogni riguardo com prende : I. Scopo della strategia, sue relazioni colle altre sc.ienze e colla scienza di stato, riassu nto della letteratura militare in fat to di stra· tegia. II. Condotta dèlle operazioni in genere e leggi fondamentali. - ·Applicazioue pratica dci principi strategid . III. Condotta degli esercìti. - Calcolo strntegico. - Unità di comando. - Ordini , da chi e come emanati ed e">eguiti. - Fattori morali della guerra. ·IV. Opcraz_iooi: Marcie. - Base d'operazione. - Manovre. - Combattimen to oll'e nsivo e difensivo. - Dimostrazion i. - Di versioni. · Attacco e dife>a di linee slrategiche. - Guerra di ma re. - I serv'izi di 1·et1·otinea di un ese·rcito, colonnello Schwarz dello stato maggiore austro- ungarico. - Vieooa, Seidel. __: Sul Journal des Sciences Militaires (gennaio) il generale Lewal ha pubblicato altri sei ca pitoli della sua St1·atégie de nw1·che; eccone titoli: X. Ligne de colonucs de marche. X.I. Le,; gr·audes colonoes, avantages et incooveuieots. XII. Lenteur de dcploiemeot des gnwdes colonoes. XIII. La grande colou ue est contraire à l'offensive. XiV. Iuconvénicots de deux ou plusieurs corps d'armde snr la mèrne rouLe. XV. i'lioyens proposé.- pour diminuer la profondeur .dcs grosscs colonnes. L'egregio autore si ma nifesta nemico acerrimo delle grandi colonne, gli inconvenienti ed i difetti delle qu11li sono abbaswnza evidenti senza bisogno di lunghe dimostrazioni ; esso però co nclu~.c io uu modo abbastanza strano. - Premesso che tutti evitano le grandi colonne e che tuttavia Napoleone e ~ l o ltke furono forzati ad impiegHle, fatti cono· scere i rimedi proposti, e trovati! i insuffi cien ti termina col disc : " L'inefficacité des ell'orts tentés montre, combien la grande colonne c est vicieuse. Puis que oo ne peut l'améliorer il faut la détruire et c hÌi substituet· les colounes moyennes multiplict'$. » - E se le strade non bastano, diciamo noi'? Curioso consiglio quello del medico che non potendo curare una · malattia la sopprime - Vedremo la conclusinne defi niuva.
382 - Conmes.
NOTIZI E BIBLI OGRAFICHE
~1 pe1·çu sm· la tactique de demain, mise M~ 1·appo1·t auec La 1n~issai~ce du nou..,;el a1·mement et l'emploi de la poudre sans fumée. (Par igi, fl oudoin). - Il libro non con tiene grandi novità, nè è raccomandabile per l'ordine e la concisione; ho però alcune conclusioni· interessanti. - Cardinal von Widdem.- I distaccamenti di confine e le sco1TM'ie di ca1Jalle1·ia dm·ante ta ,mob·ilitazione. - Studio storico c tattico . Berlino, Eiscenschmidt. - È il complemento degli studi sulla guerra di Verdy du Vernois.
3 . Storia militare e generale.
- Sullo Strefflem·' di febbraio è da notarsi uno studio del maggiore Duncker s·ulta gi ovent1'1 dell' Arc·ìduca Carlo; riguarda specialmente gli atti dell'arciduca a Jemappes sotlo gli ordini di Clerf<Jyt, ad Aldenhoven e Neerwinden sotto il principe di Coburgo. - È stato pubblicato a Yrcnna un uuo\'O volume della colossale opera Feldziige des P1·inzen Eugen ·lìon Sa·toyen dovuto al ca pitano Wrede. Coutiene l'i ndice deiiP. località, persone e cose notevoli dell'opera con un' appendice dei documenti consultati per In compi lnzione ~ i ess~. - Raccomandia mo la lettura sul Journal des Sciences mi li taires del p~ rallelo Kollin- Austeditz-Saint Prioat e Lenthen. - È intere:; S<lntissimo. - Recente pubblicazione Hoche, sna vi ttt c stt.a corrisp01i-dP.nza di E. Cuneo d' Ornano. - Parigi Baudoiu. - Sulla RevtM i11arit·ime et Coloniale di gennaio inizio di uno studio del tenente di vascello Silans sulla guerm civ·ile nel Chilì (489·1). Sono note per;>onali corrette in base alle notizie fin qui pubblicate sulla guerra chilena recente. - Opérations de .hmot et Well~ley dev~ n t Lisboune ('1808) V. in Spectateu1· Militai?·e '15 gennaio e ~ 0 febbraio . - La t·ewaite de Chanz y snr le !.aire - in ibidem. - Di recente è uscito alla luce un'opera di Swmford dal titolo Tl campo di battaglia della foresta di Teutob1~rgo, paziente ricerca archeologiea del luogo ove furono rotte le legioni di Varo. - Savage. - Il principe Scùunyl, storia dd Caucaso nella guerra turco-russa . - Lond ra Routrllege.
N OTIZIE DIBLIOGRAF IOHE
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4. Geografia militare. - Di ~ranrlc importanza sono le concl usioni dell'articolo Topographie m:ilitairc de la Haute A.lsac:e nel .Tortt·nai- des Sciences Militaires. - La loro importanza ci consiglia a ri peterle intcgralmentH: Groupement111'obabtedel'annie nllem.ande de l'ailcgauche.- Il suit • de ce qui précède, que le 9• .iom de l<• mobil isarioo, dans la jouroée, cc l'arrn6e de l'lli le g:n1che sera prùte ou à se portor à la rencontre ou « à receYoir ~on adver;>ai rc dans l'ordre suivan t : «Le XIV eor ps, à l'oncst de ~l nlhouse, eutre l'Ili et la route de Bel« fort -- Colmar . ( L:~ l re division bavaroise, e n échelon eu arrièrc et à g:'lllche, YOI'S , Landser, de mHnière à pouvoir preod rc position en avant pou r cou « vrir les ponts de Huningue ; <c La 2• divi$iOn havaro1se, au nord d<· ~J ulhou se; • Lé Xl.ll" corps, vers Colmar, eu si tuation de po~ vo ir en trer eu « action contre une oll'ensive veunnt de Belfor t 011 des Vosges, ou de • tecueillir le Xl Y• corps et le ·1" havaroi~ en ca!' d'échec de ceux-ci . « Tcl est le dispositif probable du ~éb u t de l'a rmée de l',tile ganche " dans l:t hanre Alsacc, ninsi qn'il semhlc ré~ n l ter ll)giqtwment dn tracé « des lignes rle concentrntiou dc l'AIIcmagne du Sud, de la disposi ti•>n « des quais de débarq ucment et cles ::~ ec i den t,; nnturcls du thr\atre des • opérntions. " D'oprè; le sen'ice en ca mpngue, des d iYi~ions de réserve, cons« tituécs avec des hommcs de la l::~nd we hr du premier ba n, doivent « entr·er dans In compositi on des armées d'opén1tious, et l'on peut ad · « mettre, d'u ne maniere geuéralc, qu'il sern form é une de ces divisions « dans chaq ne co rps d'armùe. « Ces divisions, pour Ics trois corps de la hnu te A.lsace, pou rraient « commencer à s'embarquer le ·1O• ou le H • jour et déb~rque.r le ~ 2• « 0 11 le '13.e u l\l ais cette o rgani~ati o n semhle n'eu·c l'[ Ile tr~n sitoire, et il y a des « probubilités pour que le vote de la nouvelle loi sur le se1·vice de deux « ans ait pour ell'et la constitution, en temps de guerre, de cor ps d'armée «de réserve corrcspondont aux corps d'armée actifs. « Quoi qu'il en soit, il porait enLrer dès à présenL dans les prévisions 'dn grand état-major de porter, cn cas de succès en Lorraine et si aucune
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
sérieuse n'est uirigée sur la baute Alsilce, le XIII• cot·ps et c le I.. corps bavarois sur la Moselle et la Meurthe, par les passages c rle:> Vosges cen trales, pour prendre part à la lutle qui s'engagerà entra « Epinal et Toul. « Ces dcux corps d'armée seraient ~lors remplacés par cles forrnations c de réserve, et le Xl V• sera i t reuforw d'une divisiou de réserve. r Enfin , vcr:; le 25• jour, pourrnient déba rqucr d:-~ns In baule Al• sace Jeux corps cl'nmH~e italìens, 5" (Véronc) et 6• ( Bologne) venus « par la voie fe rn~e du Brenner, r<:ccmment doublée. • TaclÙJUe de la dé(ense. - Qur~ut à la fo rme que revètira, le cas r échéant, la défeose de la haute Alsnce, étaot donoés ie caractère de « toutes les mnncenvres qui out eu liou depuis ·1880 dans le Sundgau « et !es do<~trines tactiques de l'armée al lerrumde, nous la croyons de· • voir ctrè avant tont olreusive. « La dissémination des forces et lenr répartitioo en cordoo le long c d'une frontièrc sont absolumen t t:ontraires aux idùes reç:ues en Alleoc magne, ou l'on n'oublie jamais ce principe dc· Fréd éric: Dans une • situation dé(ensive, celui qtà vettt tout couvrir ne cown·e 1·ien. << Nous pensons donc que l'armée de la hau'e Alsace .cherchera à «agir oll"cnsivemen t aYec l<• plus grande p~rti c de ses élérucut5 sur « dcux ou trois points tout au plus, de rn~nière à frappcr un coup dé« cisif et rejeter d'un bloc l'assail hmt d<,os le:; Vosges ou dans la trouée • de Belfort. » « tentative
NO'l'l7.I.b: BIBLIOGRAFICHE
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Memorie di Moltke 1° volume ed ul ti mo. Discorsi. Heoentemen te pubblic:no d;tlla casa Mittler rli Berlino. - I discor~ i pronun. ziati al Reit·.hstng sono iu ,numero di -~ ·1 c ri g u~rd ano interessantissimi -argomenti. Il volume corona quindi d cg nnm<~nre In pnbblica?.ione che hn dest<ll.O tnnta attenzione in Ruropn .
--..,;)-:-o--
5. Tecnologia militare. -
Ponte metallico sulla Cet•neyrette (Revue du Génie IV fase. 189'2). di Rri11nçon. - Les const.ruct"ions démoutlables et leu1·s apptications ndtiUliTes. (in ib.). - Attacco fo1'1nale di una piazza (orte mode1·mt (in Deutsche He&l'es
Per la Uireziont LoDovr oo OrsoTT I
Piazz~
maggiOJ't M. M., iucariCfltl)
Zeitunff, N. 6, 7, 8 , 9, .10).
6. Varietà. Pierre. Jlfarcha.nds de cheval et marchan.ds de chevaux. - S11umur !Wion.- Interessante guid11 per l'ac'[uisto dei <:avalli. - Otto Wachs. L'Egitto ed il 1'J.-far Rosso considerati rklllaw strategico (J(th1·lnicher (iir die Deutsche Annee und Marine, febbraio) DEMAKCHJ CARLO,
ge renle .
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LA QUESTIONE DEL ~tJAROCCO
Ultimo fra gli Stati nna volta fiorenti che gli Arabi fondarono nell'Africa settentrionale ed ora volto anch'esso a l'apida rovin~L, il Marocco prolunga la sua esistenza per le gelosie degli aspiranti all'ereclitù., fol'tuna questa, che il sultano ài .b""ez ha comune col sno co llega, il sultano di Costantinopoli Q,ual i sono cotesti aspirant.i? Ill\iar ocoo confin11. ad oriente coi possedimenti francc:;i della Algeria. stende il suo litorale d i fronte alle coste meridionali della Spagna e forma con queste lo stretto dì G ibilterra. ID qnanto basta per comprendere che gli aspiranti in prima linea sono tre : l'Inghilterra, la Francia e la Spagna. Durerà a lungo qu<'~sto periodo di agonia per l'infermo e di aspettativa per gli eredi? È difficile dirlo. La fine potrebbe venire t.anto da un accordo fra gli interessati (uosa improbabile), qu<1nto ch1 nn avvenimento, diremmo così fortuito, di cui uno degli interessati credesse utile di profittare. Il Marocco è uno Stato ba rbaresco non solo eli nome, ma di fatto, e fi·a. la civiltà di sua nat ura invadent e o la barba1:ic di sun. natura offrente pr otesti all'invasione, le occasion i di guerra o d'i:nte;rvento non mancano mai e, tanto si ripetono fi.nehè vione il momento che una se ne coglie. E questo mome1ito poLrebbc essere oggidì tanto più vicino in quanto ehe, da. nna. parte, la febbr e coloniale ha invaso 25 -
ANNO XX XV III.
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!,A QtlESTIONE DEIJ l ! AlWCCO
gli Stati eivili e, dall'altra, nel Marocco vanno sciogliendosi i legami che uniscono le popolazioni al governo. Qt1ind i alle occasioni o pretesti che offre naLnralmento uno staf.o l.>arba.ro, qui si aggiungono quelli che offrono i ribell i al medesimo. Smt maestf~ Sceriffiana ha sempre la rivolta in casa, sicchè non tutta la buona volontà non pnù impedire le ruberie e le prepotenze dei propri sudditi èt danno dei fo restieri europei. Ora, o sia che le potenze ci vili r endano il governo barbaro responsabile di questi fatti, o sia che, non curando il governo, s'incarichino esse stesse di ptmirli e impedirne la ripetizione, abbiamo la guerra o almeno l'intervento. ~ l'inter vento interessato della civiltà nella barbarie, le cui conseguenze si svolgono in modo .svariatissimo.
LA /lUESTIONB DEt, liAIWCCO
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Nessun<L delle tre potenze più dirottamento interessate, nè tutte o tre in~ieme, avrebbero cliri~to di sùiogl ierla, senza l'intervento di tutte le <~ltre. Perciò 110n e a. f~u· memviglia su. ad ogni notizia di seri avveHimenti nel Marocco, varie poton:r.e ·'affrettano di -spedire navi da guerm nelle aequo di 'l'angari. Oltre allo scopo generale e altameuto proclamato di proteggere i propri connazionali, esse banno quello speciale d1 trovarsi pronte sul luogo, date certe eventualitit. L'esempio degl'inglesi che saltarono così sveltame11te dalla LOlcla delle navi sulle sponde del Nilo, e quello flei francesi che, correndo dietro agli introvabili crumiri, s'impadronirono di 'runisi, resero gli autori di c1ue::;te im1we::>e di11icleuti l'uno da.ll'r.ltro e diffident e di ambedue tut to il r esto dol mondo . ~
Questo in termuu generali o, come si dice, ir.. tooritL; ma pratica.mente la cosa è meno semplice. Se hL c1uestiouo fosse tu"tta tra la civiltà e la barbarie, in- questo caso, sarebbe presto decisa. Se nell'Europa vi fosse uu solo stato civile, come nel tempo di Roma antica, il :\iarocco avrebbe oo·i<i cessato di esistere, nè vi sarebbe da rammaricarsone. Ma nelle condizioni dell'Europa moderna ogni intervonLo guerriero o pacifico, che assicuri a certe polienze europee una posi::::ione privilegiata nel :Marocco, danneggia a!Lre potenze europee egualmente civili. Perciò la questione non è tntta. tra la ci viltà e la barbarie, ma tra ;-ari stati civili (avt!nti interessi di ''ersi) ed uno stato barbaro. Non ò questione dell'Europa coll'Africa, ma questiono internazionale europea coll'aggiunta di un elemento africano. Ecco perchè le reciproche gelosie dellB potenze ci vili ne procrastinano lo scioglimento. Ecco come la conservazione eli uno stato barbaro giov<t provvisoriamen te tL mantenere l'equilibrio fra gli Stati civili. Sotto questo rapporto, la questione del Marocco può dirsi un brano della questione d'oriente perclntEL in occidente.
** Gli inglesi padroni di Gibilterra e di tante altre posizioni strategiche nel nieditormueo. hanno posto gli occhi su T angeri; preoccupati di wanteuore la propria supremazia sui mar i e di aver sempre sicura nelle mani la strada delle Indie, essi vogliono iwpetlire che il dominio dello stretto che mette in communicaziouo l'Atlantico col l\lediterraneo sia condivi:->o da altre potenze lll<Lrittirne. E in questi tempi di cannoni giganteschi e di corazzate Yelocis · sirne, il possesso di Ta.ngeri agginnto a quello di Gibilterra basterebbe a dar loro la. padronanza assoluta dello stretto medesimo. A Londra non si sono dimenticati che già altra volta, sebbene per pochi anni (rlal JGG2 a 1684) Tangeri fn possedimento inglese. E ra. ::>tato dato per dote all'infante portoghese Caterina, quando andò moglie a Carlo II d'Inghilterra. ' Ma in quel t empo g l'inglesi emno molto minori che oggidì èli forze e di aspirazioni, e molto maggiori erano inVece i marocchini ; sicchè, di fronte ai ripetuti <tttacchi
I.A QUF.!;TIO:-IF. DEL )IAROCCO
di questi, l'Inghilterra vicle olw 11 nuovo posseclirneuto costava t.roppo u. ma.ntenerlo c l'abbandonò. Oggi le par~i sono invertite e 'l'angeri può e:;sere un a.nello eccellente doHa catena che, per il Mediternmo e il :;\{ar gosso e l'Oceano indiano, legf.t le Indie all'Inghilterra. Ma il possesso di Tangeri avrebl.Je bisogno d i nn certo territorio a ll'intorno per essere sicuro. non altrimenti di qua.nto vediamo che è n eecssario a Snakim. Ma pare ch e a. qne~ to r iguardo h't. natura abbia fa.vorito i futuri p~tdroni; perchè non lnnge dalla eitt.tt. vi è uu vasto ìdLipiano che, reein t0 a nord B ovest dalle àCCJ ue del mare, è limi Lato a sucl e ad est; da bnrroui e terreni imprat;icabili ; si da coscituire una speciP di fortcz:.Ga naturale; probabilmente di. 'l'a.uger i e di q ncw1 sua appendice gl'inglesi si cont.enterebboro, ~mlvo ad occup<u·c altri pnnti st1l le coste marocehine cl ell'oeeano ed Msicnrarsi nel miglior modo il commercio del paese, per cornpletare co8Ì lo scambio dei prodotti agricol i meridionali. che g ià l'Inghilborra fìt da.lla Spagna, dal .Portoga.llo ed in parte dal .Marocco stesso, dando invece prodotti industriali ingles i.
Molto pit1 estese e meno precisate sono le a.spira:òoni de!la Francia. Se ai progetti concreti si aggiungono l}nelli in nube, crediamo che abbraccino l'intiero Marocco e non si ferm ino li. Questi proget;ti mirano da. una parte ad nn est.end irnento di confine lungo il lit.torale, dall 'altra al possedimento delle oasi di Tn at. Lungo il litoral e si tratter ebbe di portare il territorio algerino fino al fiume Ma!uia.. L a popolazione nomade, che abita ora al eli qntt ora al di là dell'attuale confine, diede luogo più volte a questioni crumiriane, di cui il governo francese si valse per chiedere una ?'eltifica-;;ione del confine medesimo. Ma l'impero marocchino, for te. dell' appogio di altro potenze, riùmu finora di lasciarsi rettificar e con questo grosso tf~glio.
LA
l~lJESl'IOt\E
lll-: 1. l!Allù(;o O
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Più intero:-;8<m~e for::>(~ per ht F raneia e pitt ristretta tra ussa e il 1\faroeuo è la questiono del 'l'uat, dw si collega al p rogetto di congiungere i posseclirnenti fr ancesi del Mediterraneo ~on quelli clell'Ocoa.no, l'Algeria col Senegal, m ediante una ferrovia attraverso il Sahara. Oggi.dì del Sahara si h tt. u n 'idea. molto diversa da quella che si aveva una Yolta. Le ultime esplorazioni hanno constata,t~o che non è un deserto inti'3 rameuLe arido e uniforme, ma che, specie nella sua parte occidentale, non manca di oasi fruttifere. L <> principale fra es;;e ò appunto quella del 'l'nat, vastissimo bosco d i palme a.Jia. cni ombra cresce l'erba e ;;corrono i ruscelli sotto un cielo ardente. Quest' oasi collocata al sud-est del Marocco (~ ml. ptmto di tappa addatrissimo t ra i posseclimeuti frances i del }fediterranoo e quelli deu·oeeano, una stazion e indispens::tbile della, progettata. ferrovia. E i disegni della Francia sul Tna~J sono favoriti dalla circostanza. cJ1e i loga.mi delle popol<lzioni del deserto col governo del .i\Iarocco sono molto allentati; esse si considerano quasi ii1clipen.dentL c gli africani. indi[?endenti sono sempre a dispos i~i o tw del miglior offerente. Quan do la. ferrovia, del S~thara corra lnngo i confini or ientali del ~fa rocco, non solo tatLe le popola:r.ioni clolle oa.:;i attraversa.te' cadranno naturalmente soLto il domiuio francese, lll<t, se l'imper o marocchino sar à ancorE~ iu pi ed i. l'intl uenza francese diventerà. cosi potente a E'ez, cln. ridurre il sultano del l\hrocl:o nelle condizioni del J3ey d i Tnn is i.
In IJ.nnnto alla Spagna , ò t:ocilc comprendere aver Hssa il maggior intcre5se a che la cosla afi:icana d i fi:onte alla sna, o contiani :Hl essere marocch in a o di,·ent,i spagnola. L'insediamento eli nn altra potenza. emopea su I}Hesto t c•rrit.orio, non solo nnorcbbe contro an ti che aspirazioni e t.radizioni ::;pag n nole, ma. sarebbe. nn p0ricolo per la sien-
:l92 n~zza
L A Q,UEST[QNE D E I, )I AHO CCO
dello ste~so territorio i berieo. 11-agioni geog mfiehe, storiche o politiche s'accor dano nel tl a.re alla S pagna un dir itto di preferenza. nella divisione delle spoglie marocchiue. Si agginnga che ht S pngna è lo Stato nelle cui mani il nuovo ac<ruil:ito sar ebbe meno dannoso agli intere~s i dei t.crzi, turberebbe meno l'equi libr io nel Mediten aneo, a.n:;;i gioverebbe forse a meglio stabilir lo. Per nn ca.so fo r tunato l'interesse generale si tr0va qni d'accordo con la giustizia : ma l'impor terà per <p.1esto sugl'interessi speciali ? Non lo crediamo. L a S pagna lHt mille buouo r agwni , Jl1f1 uou ha la forza snffieientc~ per a t:> poggHtrlEJ ; sono invece mono fondate in diritto, ma assai meglio appoggiate dalla forza le ragioni degli inter essati i n contrario. Non faremo escursioni nella storia pe r mostra.re le ant iehe relazioni della S L)ag na col. Marocco. L e memorie sono per le nazioni ciò che ò la nobiltà per le fttm ig lle; <J ncsta vale pei dcua.rosi, quelle pei for t.i. Oggi lli tante guerre e di tante conquiste al di l;\ dello streLLo, ben po•;o è r imasto alla S pagna. TLltt.o :-; i riclnce ali aleuni bn oni porti o qna lche forte&ztL non d isprez:;;abile, HHl, senz<'t. terreno retr ostanto. P f'r0 il r ieorclo dell'antica potenza in Africa è vivissimo nel popolo spngnuolo, il rrualo anzi, nella sua beata ignoran?:fL, appena sn, che qnesta poten;;o;a A svanita. La C]uestione mGLrocchina J'n sempr e eons iclerata in S pagna come question e sp1Lgnnola e bisogmt <~ ir e il vero che taJe fu essenzialmente considerata. in }';nropa fino a lla metà di que::;to secolo. ma non più oggidì. OnLmai l'Inghilterra e lc:t F rancia hanno fa tto nel l\{ed iter mneo troppe cOIH)uiste, per non aver o addentell ati con t uttoei(') che vi ii ancora da, congn istare. L a. reciproca gelosia di <J neste due potenze, il loro eschu•ivisuw rispctt.o alle altre, g ìi sforzi di i.ntt,e dne per mantenere e migliorare la propria p:>~iziono in qnest.o ln<Lre, hanno fa tto sì. che nella q nest.iouc ma rouchina la S pagna deve far e i cont,i più con e::;;;e che col .Marocco. Se fosse altrimenti, la strada. delle spedizioni n,[ eli lit. dello str etto gli spagnuoli la conoscono abbastanza e i loro possedimenti sulht costa afr icana offrono f'empre grande co-
LA QUESTIO:'< l<: DEI, ~I A l<OCC O
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moclit;à per ri\.dtt!Htr v i r-d siuurtl nomini e rnateritdo clè.t guerra. Nè il Marocco, ne ll e attuali condizioni , sar ebbe probilmente in g rado d i opporre seria resistenza. (~ues ti possedimen ti, o come si chiamano, presidi spagnoli, per quanto trascurati , Hon cessano d i essere posizioni strateg iche d i molta impor tan~a. Centa, seco ndo alcuni, 11nando f'l)SSe in hnonc mani e in bnone cond izioni, varr ebbe più clw Gibilterra stessa per il dominio dello stret-to. Ad orieme di Centa seguono lo piazze niari ttime eli. :Peuon de Velez, A.l hnce nut~ o l\felilla ; finalmente, fl.lle fo ci della 3fa.luia le isole C ~tfari u e, fra le quali la Spagna, se fosse una g rande e attiva. potenza mariLtima, avrebbe da gran tempo potuto costrnrre un porto militare di pr im'ord ine. Att ua.lmente I),Lleste piazze sono mal presidiate e. peggio arm at e. È molco se possono d irsi al sicmo da un colpo di mano d i truppe o d i briganti mar occhin i ; nessnna linea telegntfica, nessuna linea. cl i navigazione regolare le con g iunge alla madre patria. Ad ogni modo il vasto o s icuro porto eli Oeu ta present<1 sempre una località comodir;s ima per nno sbar co spagnolo. L a sped izione del 185D vi sbarcò e di l iL prese le mosse. U na specie di campo trincerato, sopra un altipiano a sud della piaz~a., offre pure un luogo adatto per la raccolta di un cor po il cni primo obbiettivo sarebbe 'l'etuan, fortezza marocchina. a, tro g iorni di nuu·cia da Ceubt e posizione strategica di g ra.ndo importanza per l'ulteriore ofiensiva. Altre operazi oni lu ngo il litorale fino al }[alu ia potrebbero essere ol> b ic~ tt iv o degli a ltri presidi. Il dominio del lìttorale, che si st.eudo per circa :250 chilometri. da Centa al Malnia co l retrostante terreno collinoso per una la.rghczza d i circa 60 chilometr i fino alla catena delratlante, non dovrebbe es:-;ere di diffici le conquista per la Spagna e s~r·~bb e forse pi Ll d i c1uanto basterebbe ad apragar e le sue aspirazioni ; perchB col possesso di tutto il territorio del Riff (anche esclnsaue 'I'angeri c il terreno circostante) non
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LA
\~ UESTJ ON"
DEL MA IIOCCO
solo si 1·onderebbero più v itali le condi zioni degli attuali presidi, ma si ~Lvreb b ero aper l;o tutte le st;rade da.lla cosli:L a lle fertili provincie dell'interno.
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Qnantnngu0 così vicino a ll'Enropa, il Marocco è finom un paese chiuso e qu~tsi sconosciuto. Il fann.tisrno religioso degli abi tanti fu sempre non solo nu argine alla diffusione della civiltà, mtt un ostacolo all'esplorazione del t erritorio. Anche vicino a strade da lungo tempo aperte al commercio, si trov,~no vasti tratti di territorio ove non è lecito a~li europei dì porre "il p iede. L e prime nozioni abbastau7.::t sicu1·e sull' intemo del ~LL· rocco si ebbero in JDuropa dallo spedizioni spagnole; ven. nero poi nella parte orientale le eseursioni della cu.valleri<L francese verso lo oasi del deserto o le relazioni eli pacifici viaggiatori. Oggi è noto che nella massa montagnosa dd · 1'_1\.tlante, fra le creste rocciose o gli aridi al tipiani, si al teman o valli fert ilissime, relatl vamente fresche e piene d i popol azi one. Si sa pure che, malg rado otoo secoli di dominio ambo. i. berberi, ra?.za antica, costituiscono ancora nna e<L~ta d istinta da quella dominante, :tnzi nemica, e che nulla ò più facile del provocare mediante denaro un insurre7.ionc d i berberi. I quali spesso ne fanno, mtehe senza spinte dal· l'est-ero, o per questioni d'imposte o per prepotenze dei dominatori o per naturale spirito di rivolta. l/esercito maroccbiuo pare oggidì. in contliz ioni rclativ<<· mente buone e dicesi che sulla sua fedeltfl. a.ll'ìmperaton' possa contar~, perchè compost:,o qnasi esclnsivmnente eli arabi ; ma non è certo tale da. potel' resistere a un corpo di spedizione europeo non t roppo inferiore di numero c che avesse l'insurrezione per allea ta. QuestO tur,t.i i preteH· denti alla divisione lo sanno; è solo la reciproca gelosia. che li tiene reciprocament-e in rispetto . .l[a se uno si muove. si mnovono tntti e proba.b ilmente prima ancora che la. lmn ·
diera spagnok sventoli sullo mura di T etuau, Sl vedra.nuo gli inglesi dominare a 'l'augeri, e i f rances i snlla destra rlcl nfaluia e forse al 'ruat.
Dare a ciascuno dei pretendenti un aeconto po ~rebbe essere una prima provvisoria soluzione, c l'impero del Marocco, r istr etto in più angns ti eon1i ni, potrebbe trasc.ina.re ancora la sua esistenza. come fa l'impero turco, per un t empo indefin ito. Ma se a ciascuno eli quesli pretendenti sembrerebbe i n se stessa non disprer.zabile la parte che abbiamo sopra indicato, come specialmente a::;segnatagli dalla situazione, non a tutti sembra sufficiente in conùonto di quella assegnata al rivale; d 'altronde uon ò possibile fare siffatti t~~gli al Marocco sen:i:a muo verg li g nerm e umt guerra, incorninciata in questa condizione di cose, nou si sa dove potrebbe arresta.rsi, nè quali variazioni, cl ipenclentomente dalla. piegà degli avvenimenti, !'l.pporterebbo n el le pret;ese di coloro che vi prenderebbero parte. Vi sono poi, oltre le snnnominatc, altro JlOtcnze che, quanttlll<lne non dil·ett.amente interessate nella guesbouc, non possono restare indifferenti a. tntt,ociò che toeca l'oc,uilibrio nel Mediterraneo. E prima fra queste è l'Ttalia. Che cos'è l'equilibrio nel l.lfeciitenaneo ? un r1uicl che ciascnno intendo a.lla sua m~miera; perci.ù potr ebbe darsene mille definizioni. Astrattamente parla.ndo, ci pare che por esso dovrebbo intendersi la ripartizione del dominio e dell'infiuen~a in questo mare secondo u u principio fdndato su condizioni naturali, q n ali sarebbero p er esempio : la. posizione degli Htat,i llt.ora.nei, l'esteuSÌOne C la conformazione delle coste, il numero, la rieche7.~fL, l'attività della popolazione marittima, ece. ecc. Sarebbe quasi il principio di nazioua.lit~t appl ica.to al mar e, o l'Italia non avrebbe nulla a perdere in qnest'appiicazione: ma chiunque vede che siffatto eqnil jbrio è nn i.d o:~ l e di attnazi nM i m possibile. Volendo
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LA QUESTIONE DEL AIA HOCC O
restare s ul t erreno pratico, i l p rinc ipio sn c ui si fonda. [" 0 . CJ u i l ìln·i o del 1\fedii.erraneo è i l diritto d ei tra.ttati. Per(;icj quesfcl).n ilibrio sig nifica : mautenimcuto dello sfPlu rtttO . Non ò certo un bell'id eale, ma, è unn, fermata. sulla via del peggioramento. Lo stal-tt quo in modo assoluto ò impossibile a mantenersi: .ta. proporz ione delle forzo var ia ogni g iorno nell\iedi.terraneo per lo sv il uppo n on p r oporzionale d elle d i ver;:e IIHtrine rla guerra e pei la vori d ' ogni ;;pet:ie che ciascuna d e lle po tenze li.toranee puù f.i.tro o {·i.-. s ul proprio territorio marittimo. E. colla propor zione dello forze, Yar ia naturalmente l'intluem:a con t u t te le sue conseguenze . :VIa r1n este varia zioni non possono imped irsi. N oi .inLendiamo parln.r o dello stoltt quo territ;oriale e politico; di que llo che. n egli u ltimi t empi, f u tudmto più volte a nost r o danno e pot r ebbe esserlo un'altra volta ancora. nello scioglimenlo del la. q uestione del Marocco. L'interesse d e ll'I tal ia i n siifa.tta fJ uestione è d i sostenere lo sta/t~ 'f'l·O il più <1 lnugo possibile: <}u ando ad uno scio· g limento p iù o meno r:olclicale ::; i d oves,;e veuire, l'inter esse d ell'Ita li a, è di appogg iare s inceramente e calorosamente quella potenz<t che. mentre vanta in teoria . maggiori diritti, turberebbe meno l'equil ibrio del Mecliterrraneo con nn aumento d i potenza : intendiamo dire la Spagna. So poi, com 'è probabile, la Fr;:mcia e l'Inghilterra si f11eesser o la parte del lc~oue, l'Italia, appoggiata alla s ua a lleall?:<L deve. chièdere nn adeguato compenso. N on ò nos tro s copo indicare g uale. Ci pensi CLÙ tocca . Frattanto importa n on las ciarsi cogliere sp rovvil') ti non solo di mezzi, ma., quel che è peggio. <li idee, come ci ac· cadde al congre-:;so di .13er lino, donde si torn.(ì c'ol clauno e le beffe . La m ente d el g overno era vuota e la coRcienza del paese era confusa. f,o stesso o press'a poco ci accadde q nalch e anno do po, q ua nclo, a ll'offerta. inglese di prendere parte alla speclizioua cl' l~g i tt..o, ;:iamo r imasti di stucco . P er ~apersi clec idore nei ca,; i imp n~Yisti, bisog na sapér e almeno quel che si vnn le . C. l\1.
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LA NU~VA u~GGI~
sut
RECI~UTAMimT.o IN ITALIA
~all'ann o
te.stè deco r~o furono presen tati alla Camera dei deputati, da S. E. il ministro Pellonx., due d isegni di legge ~ ul recl utamento de!l'c:)c rcito, il 4. rna ggic, l'uno, che non si po tù discutere per la ch iusura del la se~si on e, cd il 2 1 dicemhre l'allro . ~el secondo , co rri~p o nden t e nella :;ostanza al primo, l'n tenuto wnto di proposte, fau.e di recen!e o che :-i ha in animo di fare , per modìficazi oni ati a ltre leg gi militari, nunchè di 111101 i o maggiori studi nel frattempo compiuti. Oel primo, in rynesta stessa llivista ('f), il signor S. C. ha fauo egreuiam ente il riassu nto; del secondo ho cerca to di far e qui di sPgui w nn e ..;ame critico seguendo all' in.circu, nell a cii ~ tr i buzion e della materia, il metodo medes imo tenulo dal hrnvo autore di quello ~CritLO . avendoYÌ egli datO prova d'una competenza non !;omun e . Nel mio esame esporrò solo per som mi capi ci0 che il signor S. C. ha ~ i it ria,;,;nn to e mi e:;tcnùerò nn po' di piil sulle poposle, che nel primili1·o disegno non era no contenute . \'alerulomi peri> d i quell e poche cognizioni, the Ilo acqu istato da' miei studi sul reclutamento. ragio:1erò s ulle proposte dell'uno e dell'nllro disegno e mi stud ierò di p revedere possi bili osservazioni e d i ri sponde re <l probabil i Dppunti che taluno, più progres~ i sla forse del )1 in ist ro, potrebbe muo\'ergli qua e lit. Ciovami tullavia dichiarare fin d'ora ch e la ra:1ion e cielle un e e degl i
(f) Ln nuova
1.G giugno ·l R\12.
lc~~c
1li r,•clnlamenLo in llnli;t, :-;, C. - 1/ivi sta mililt1rc italiana
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LA l'l UOVA LEGGE SUf, RBCLUTAliiENTO li'/
rrar.u
altri mi pare sia, in OHl:iSirna , piit <IfJP<ll'ellt e ell e reah•, più impu • labile nIl e co ndizioni peculi ari dell'Jtali:I che nIl a nuova le~ge , pi1'1 . a lode di questa che a biasimo. L'ottimo ò n c rni ~o del bene ed il ~·J i ni s tro, conoscitore di uomini e di cose, ~a pt~ ndo essere il pri mo in opposi:t.ionc <•gli in teressi geuerali , ~i è aste nuto, i! ppagn ndosene, al secondo.
C i1Bt i~ s im o è il prin cipio , che vuolsi int rodu rre nella nu ova legge, di non ri fo nnnrc rlelin ilirHmPnte gl' inscri tti che, pur 11 0 11 es:;endo idonei al servizio n r rn:~to « po~sono in tempo di n"llerra . prest<Ire nn servizio util e nll'' dife..;n del pa e~tl >ec-o udo [;l spec' i:de IMo attitudi ne ( 1) ». \'i ;;;c.nn es1genze, comn <tuell e in erenti :Il · l'nmlnirii .;;tra7.ione, alla co nta bi litù , all e <\Cril.luJ':I7.ioni varie, nl vl'l.loYagliamento dell' e::crt:i lo com h<ll tcnl.e e dell e risen·e. al runzi onameuto dci 'ari senizi arre:-:'tJri nell'interno dello .S tato e >.pccialmfnte nelle piazze fort i, vi sono , ripeto, e"i~e nze alle quali. sebben e tl i prim 'onl inc, po;;:-0no bcn i;;sirnt> :-oddis fare parecchi de).(li atlunli riJ'ormati, qnnli i miop i, i def'OI'm ;It: di poc;1 en Lit:l, i deficicn li tli str~ to r a r. ampie~za to raci(;n ed alt ri. \'i si !;Oddisfa ora . in pn rl e ('.o n so ldati militnrm ente i ~ Lru i ti ma inciLi al le J'(l liche d'una l-( UCJTa, e in parte con soldat i perfettamente idonei al combattimento . Tanto ,.a,·rebhe ri:;p;.~rn iare per tulli CO:'IOro danari fl fa tiche per istruirli eti a:Iguerrirli . Li J':lr:'t ri:::.parmiarc la nuova legge, percile degl i iJlOn<' i non <arann o pi1'L assottigliati gl i t'11'e tti 1•i deii H cornpagnie, de ll e hntterie o deg li sqnarlroni , c degli inetti, mi lil:mnen te istruiti , . pi ù non si dovrit vedere nlcuno in dette unilit in rorporato . E sa1 ebbe ormai tempo che si fosse pi ù se,·eri nella visita degl'in$erilti , per e'' itarc gl'inconven ien ti d'ogni fatta ell e orn ~ i lamenta no : « una volla stahilito il prin cipio òei servizi s u s~ idia ri sarà possibile ed nlil e in trodurre ma~gior r·igore nel riconoscimen to della icloneitù al $ervi;,i o armalo ('2) ». (l ) ncl~zionc ~ l dise!-(nn di leg-go ~ul l'eclnl.:lmenl o. di cui ri oct·upi~mo. al tli,.gno tli le:rgo~ sul r~rlutamPnto, tli •'ni ri occupiamo
(~) Rel~zinll"
l.A NU<lV,\ l..F.G C:F. SUL RI::CJ.UTA~l l;t'\1'0 IN ITAI.IA
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Ben Vt' nga adunque la desider:1la inno vazione : sa rebbe utile però d te la legge lnsciasse rr.coltit al C:overno di chiamare i :;u:;s;diari , uon solo in tempo di guern1, 111a auc. he in pace, tutta volta se ue presentas"e l'opportunitit. Purtroppo le nostre slrellezze finanziarie c'impedi:;cono per ora di l'are per i sussidiari qualunque p iccola spesa; e:;:>e c'impongono il sncro:;anto dovere di dedicare tempo e danaro all'istruzi one degli idonei al servi :.~io. )la se la legge 11011 la,;cerit nep pure un Jon tauo so~ pel.lo cile f(Ualche co~a · possa es:;ere falla in P<ICe and1e per i ;-;ussidiari, dub ito fone abbiano essi a rispondere alln aspeltai'.ione. Lun;,(i da me l'idea di farne soldati ; tiualche nozi(•ne però òi disciplir.; mil itare bisogne· rebhe darla ogni anno anche ai ouovi asse~nati a tale c:Hcgoria di militari. Altrimenti l' inn ovazion e non entrerit nella roscienza delle popolazioni ed i su;;sidia ri, nei lun).! lti p t~ ri •rd i di pact: , sco rderanno , pers ino di essere tali. ln un avvenin-1, r.; II e :spero non lontano, si p()tr:t forse chiamarne, in occasio ne di grandi manovre, qu el piecio! numero clte può occo rrere a sostituire, nei ser vizi propri di sussidiari, gli iJonei (;he ad essi fossero a,Jibiti. l ntanto però si potrel•ucro ohhl ignre ogui anno, gli ascrilli alla classe fJiù :,!iovane di e.-;~i, a westarc servizio presso le esi~ tent i so1;ietà di tiro :1 segno nazionale, sia per apprendere le nozioni (li disciplina più importanti, sia per· co ncorrere co n l'opera loro ;.Ila buona eonservazione ed alla sicurezza dei campi di tiro soc;iali: si polrehllero sostituire cosi i soldati , che ora si è obbli2'ali toulierc per tale uiSO"IIa alle "' ,., n ordinarie oceu pazion i dei reggimenti. t.a spe:;a all' uopo sareube null a o lrascu ralJili"sima ed il v anL:~ t(g i o non piccolo e per la IIUOYa istiluzilJne dei sussidiari e per quella , che ci sta pure tanto a cuore, delle società de l tiro a segno nazi onal e. L'obbligo rich iederebbe se nza d'nbbio una Sllll'lione penale perchù non diven gA lettera morta ; ma non pa1·m i difficile lo stnbil irla. Consideri;tmo i sussidiari, che ''engano meno a' loro ohblrghi , alla stessa stregua dei mancanti alle islrllzioni Lemporunee indette per gli attuali ascritti 2" e 3• o per i richiamat i dnl con<·edo ed infli •miamo alle categorie ·~ n rn loro le stesse pene. Bnsterit eolpirne i primi trasgressori della le""e pe1·chè tulli si afl'rettino ad adr.mpierc scrupolosamente ai loro ol.Jhlighi; obblighi che, oltre ad essere di pochissima el1t it.à, hanno anche il vantaggio Ji non costringere i sus:'idiari ad nllonLana rsi u
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LA NUOVA LEGGE SUL RECLUTAMRN'l'O lN · r rA!,IA
da l paese natio e neppure a modificare le loro abiludini. Tale principio vedrei volentieri inl.rodouo unclle uefl;t nuova le!-(ge sul tiro a :segno nazionale, che· presto ''errit iu discussione al l'al'l aulenLo: sarebbe così assicu rato alle società di tu·o un di~cre to numero di nuovi soci i qu=di, benchè esenti ùa ogni tassa, sarebbero uLilis;;inli pei senigi che loro polrei.Jbero rendere. OlJVendo &s~i sosti tuire in massi ma dei soldati, fuuziouerei.Juero da sussidiari nel vero senso della parola.
!.a catego1·ia tmica e la nnow procedll'ra d1•lla lcra . Jler fermo trueslo dell<t categoria unica 8, come saive il signor S. C., Llll gran pa5so Yerso (( l'attuazione di quel magni lì co e vasto prin cipio che può prende r nome , Nazione armata (-1) >) . Sono ino ppugnab il i i vantaggi, che egl i se ne rip romette, relati vamente nl bilancio, aH' is1.ruzione ed educazione della forza com battente all'etJUitil nella distribu~ion e dell'ollbligo generale al servizio, all a semp lific<nioue del meccani:>mo burocratico. Nelle somme wfatti ;,sse!!naté al bilancio del:r. !!.uerra si ù veri" ' fi cato, fino a questi ultimi anni, tale nn crescendo da impiensierire la nazione. Questa, a dir Yero, si sarebbe sobiJ;n·cata di huon grado ai nuovi :;acrilici pecuniari, se essi le avessero dalo un e~erci to che, per numero e per valore intrinseco. fos~e stnlo quale i tempi richiedono. Ma, accanto ad 82 mila uomini per ogni classe, istruiti per lre anni , se ne an~v:; n o 20 ù più mi la i$truili (Jer pochi giorui e meulre i primi era no per quantità i11sutlicienti :dia bisogna, i secoudi erano insufficientissimi, pet Ljtltllilil. l'erchi: qu esti l'ossero 4ualitativamente migliorati e quelli aum entati di num ero sarcbue stato uecessario ingr·os:>are il bilancio della guerra tli parecchie diecine di milioni. Era ciò possibile senza grave danno della nazionale economia r D'altra parte, perchè meuer.s i per tal via, quando si può avere un esercito all'altezza, come :; i suni dire, dei tempi, spendendo per esso qualche milion e di meno clt e per tjuello fornitoci llalle leggi attuali '! (1) l.a nuova legl)C di r cc:lulamcnto in Italia {-(Ìll!il10
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l lil1ista mititm·e italiana •ICI ·16
LA NUOVA LEGGE SUL nl!:CL\J'fAliEN'l'O 11\ ITALIA
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È ormai dimo:>trato che, per avere uu saldo eserc;i lo, più non occorre cl1e tutti i soldati vi l'a cciano lunghi tirocini di servizio: la sempl icità e la perfe~ione delle armi, la faci lità dei metodi militari d'istruzione e la bontà de !In materia prillla, l'no mo, fo rn ilaci dalle popolaz·oui, meglio educ<;le che in pa:>sato, fann o ::i che d'u na recluta si faccia un Luon soldato in molto minor tempo. Ciò è tanto vero che la Germania sta pe1· introdurre la ferma per due anni e l'Austria- Ungheria si dispone, a qnantll pare, a segui rne l'esempio. SiO'alta radicale modilicazione sarebbe fo1·se in ltalia prem:~tura, perchè lo spirito militare, è inutile negarlo, vi è meno s,·iluppalo che in que' due imperi. Però desiderala d.1gli uni, condannala dagli al tri, riconO$Ciuta da tolti altuabi lt:l in un anenire non lontano , essa doveva naturalmen te indurre l'alta personalitù, che sia a cnpo delle cose della guerru, a cerca re una via di mezzo, sulla quale i prim i ed i secondi potessero eli huon grado seguir-lo. Lt legge di leva sulla classe '187'1 ru quell a elle indi cò quale fosse la via gius ta per l' Ita lia, e gli 82 mi la uomini di ·1· categoria diventarono 95, dei quali 06 mila con f~ nna eli tre ann i e 39 con quella di due . Così il numero dei so ldati i:;truiti l'u numentalù, e diminuito di molLi quello ùei non istruiti , restando nei limiti del bilancio non solo, ma alleggerendolo di parecchi milioni. Ed una volla incamminati per tal via era nflturale il domandarsi se fosse me,:dio avere 93 mila istruiti, come si è dello, e non impartire suffi ciente istruzione alle poche migliaia di uorniui chP. restan o, oppure rnellerl i tuui in condizione di entrare in campa;;na dall 'oggi al domaui . Di questo secondo parere furono il ~l i nistro 'ed il Parlamento, il primo nel proporre ed il secondo nell'approvare la legge di leva solla classe 18it . Si tratta ora di dare caraucre orvanico ad una dispo r: sizione transitoria; ed è ciò che il Ministro o~g i si propone, por rimanendo nei ristr·ctti limiti del bilancio allunle. E per raggiungere l'alto scopo, egli ba e;:;cogitato la categoria unica e le ferme graduali di tre anni, eli due e òi uno. 1\'aturalmente, se si vuole che lutti gli uomini di ogn i classe nbbiano un -anno almeno di servizio e che nell o stesso tempo la spesa per l'esercito non aumenti , è ginocoforza ridurre alquanto il numero dei soldati con Jerma dì tre e di due anni , non al punto però da non poleme trarre, ad e.suLeranza, i con tin gen ti Lrieunali per la cavalleria
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LA NUOVA I, Ef.GF. SU l.
ll~iC LU'l'AMENTO
LA NUOVA LF:GGE SU r. RBCI,U'l'AIIIBNT O IN lTAI.JA
I N lTA !,lA
e t[uelli, t.rie nnali e biennali ad ttn l.tHnpo, per i graduati di truppa e per le cariche tulle, le qnali richie,lono lungo tirocinio di servizio . l)uanli poss:nro essere gli asscguab iii a ciasr:una delle tn' ferm e il )Jinist.ro non puù cl ire, perch(: la rrtlegoria unica vuol e l'ineo rpo rnzione di LnLLi gl i itlonei di ogni classe o questi, come accennerò tra poco, po,-sono d'anno in anno \'ariare in più od iu meuo di qualche mi~liaw . Sta però il fatto . t he col nuovo ~ i stcma an·erno il bil anCiL, de ll:t ;::uerra ri dotto a propor zioni molto pi r't miti che tloalcllc: anno addietro e che l'esercito , per numero e per •rualiUr, sa rù trualc i tempi rrcltiedono. Per nnnhli'O è inJub ita to, impcrocc ltè sarà inco rporato in an:enire toLLo l'an nua le conLin;:(entc e uon qu ello solameutc di 82 111ila nomiui ; pe r c[Uc\litit è pure indi,;eutihile, perchè non ;;e ne av r\ 111110 più oltre '20 mila di non istruiti o quasi, mentre tuili gli allri erano for~e piir del bisogno adòcstra ti. l~ vero che, per migl iorare in tal guisa l'istruzio ne ù l'educazione della forza co mbattente, :;i obbliga no ad un anno di servizio parecchie IOi)!liaia di giov,llli di 2• categoria, che la legge attua le chinma al le armi so lo per pochi giorni. La lunga consuetudi ne di vedorli alle case loro per tutto il lelll po, o cru::tsi , che i loro eoeLanei di ·l· categor ia passano ot·a alle armi, può ind urre talun i. che gu1rdino le cose al la ,·ernice. a ritenere il nu!lvO sistema co me molto gra1•oso alle popol azio ni. Ma, per poco costoro vi rifl el.la nn sopra, si convince rauno di leggieri ehe, adottandosi la categoria unica, si renderit assni pii! Ctpw, rhe oggi non sia, la dislribuzioll·~ dell'obbligo generale del servizio . Adcs;o la cicca :;or'Le c1etcrm in;t qua li dei ~·i ovani . ·tll tti egualmcn1 c iclonci al seniz io e tuiLi nello stesso modo atti u presln rlo , rlevo ncl :;tare alle armi tre anni n quali solamen te pochi giorn i: in av,·enire invece tutti gli idonei. non assegnniJili nll:l c:1 1ego ria di riservn. sarann o in corporati, per traSCOI'f'ere SO li O le anni , secondo regol e (i~se, 1-(li uni tre an11i. altri due e parecchi uno solo. La giustizia di:ì tributi\'3 ;1ssoluta ,·orrebhe che tutli militassero per un meJesimo las;;o di tempo rna, date le mo lte ttllre imp rùteribi li esigenze. tra cui quelle fìnanzin ric, è inne).(a bi! e clt e a tale giu :;t.izin il :;i~terna dell'unica cate~oria ~i informa assai più che l'al.l.nale. t più equo avere le fc'rmc prn,:.:res·
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si ve di Lre anni, di due· e di uno, che quel le di tre anni per qn ;lltro ~uinti dell'annuo conti ngente e di pochi giorni pel restan te. .M puossi dire che gl ' interess i generali e quelli panico la ri delle (amiglie, vengano a soll'rirne imperocchè, se è Yero che il minimo servizio non sarit più in av venire di pochi giorui, co me oril avviene per li1 1l' c a te~oria, ma di un ann o almeu o, il vero altresi, come si è dello , che hi:;og nerit diminui re il nurn ero dei soldati co n fe rma di tre e di ~lue anni: di guisa che ciò che gli uni perderanno, guadagn eranno gli altri . E ne rrppt·ofille rà pure il meccanismo bnrocrntico il CJunle, e non è piccolo ,·antaggio, diverrà molto meno complicnto, che ogg i non ~ia . Chi non ha mai n;~vigato nel 1no·re magnwn del reclutamento degli escrei ti alluD li , che conLan o gli uomin i a milioni, non può farsi neppure un a pall ida idea della sua grandissima estensione, della mi riad e de' suoi rappulti, c delle diflicoltà che vi si incontrano ad ogui piè sospinto, ir·to com 'e di swgli e di soq1rese, La pluralitit delle C'ltego rie che vuol e quc:>ti rnili oui d'uomini ripartiti in ruo li òifl'erenti, che i mnwb i)i obbl igh i di sen·izio e la diver3a istruzione l0ro irnpa r·tita ed altre mille esigenze richiedono spesso di lra~ferire a miglinia dnl l'uno all'a ltro ruolo, la pluru litit, ripeto, <1~11 e categorie è una de llu principal i C;lgioni di tali di fficoltà . li lavorio che ne deriva pre s~ o l'atnmi n i~ tra zione centrale sarebbe in parte eliminato dall'adozione della c;r tegoria 1111ica: soppr imendo una delle tre cat egori e ed assegnando it iLri còmpiti all 'a ttuale terza, che sarit in avven ire denominata di risen·a, mi pare si.pcssa dire , così all'ingrosso , che tale lavorio sarebbe nssn i diminuilo. Ma non si lirnila a ciò il raotaggio . direi cosi, burocrat ico del nuovo s i ~tema : esso rende possibi le d i far·e addr rittura a meno di l11lle le operazi(H1 i riguarda nti l'estrazione a sorte. Si ricorre og-gi a questa per determinnre tprali degl' inscriui devono essere assègnati alla seconda catego ria; ma qualora la si sopprima e venga s t.n hi l i~o clte tutti gl' iclonci si a~ c r i vano atl una so la eJ unica categoria rla ch iamar:; i con lemJlOr::meamcnt!) alle armi , l'estrazioné a so rte di\' enta inutile. Si rende ~olo n eces~a rio procedere alla loro visita per ripartirli in idon ei e riformali, a qu ella stessa vi sita , cui or<t lutt.i gl' inscrit.Li , dopo l'estrazione a sorte, sono sot.t.o' posti innanzi al Consiglio di leva. 26-
A:>CI\0 XXXVIII.
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LA N UOVA LEOGE SUl. R8CLU'l'AMEN!f0 IN t 'l';\LIA
LA NUOVA LEGGE SUL ltEOLUTAMENTO JN ITA LIA
(Juali altri van taggi, oltre ai burocratici, ne derivino , non è chi non veda : vantaggi linarJzittJ;i, perchè si ri:;parmiano tutte le spese inerenti all' eslraz.i onc a so rte; l'<tnta ggi d'ord ine pubblico , perchè si eviteran no i disord in i qua e là verilìcatisi tra inscritti di difl't:renti comun i, polendol i succes~ivamente ch iamare ai cap iluogo di mandamento ; vantaggi partico lari delle romiglie. perch è si disLol)!ono dal lavoro per una sola roltu , in vece che per due , ;Ji)O mi la giovan i e più; vantag~i militari , perchè, in vece di mesi e me ~ i , s' im piegbtmmno pochi gio rni per chiama re, al l'occorrenza , arruolare e incorporare nei rcg)! imcnti tuili p-li inscritti d'u na classe. Ben veng-a dunque, panni si t!cbha e~cla m a r c anche qui, co me per l' innovazione ò'ei sussidiari , ben venga la ~ateg oria unic;l. apportatrice di 1anti l'anlaggi a favore del I.Jilancio, della quali tiL della forza comhat lente, del la gi ustizia distributiva, del mer,ca nismo hurocr:11i co e della celeritit del le openti:iont di leva. Possa il Padamenlo, che ~ IM già approrato, sia pure in via lransiLoria, l' in cCJ rpora~. ione, rlal ministro proposto, di tutto l'ann uo co ntingente; possa egli rare un altro pi ccolo pa sso avanli e stabili re cou legge .orgunic.a, che tutti gl'idonei costi tuiscano una sola categoria con rt:! rme progressi ve di tre an ni, di due e di uno , Si trolla solo d' inc/Jrporare in essa, per un anno, qu:tlche mi:.;lioio d'uomini in più che al presente : gl' interessi generali e 11uelli delle fa miglie non ne risentirebbero danno alcnno, perch è le esigenze del bil ancio richiederebbero ch e hnona parte dci giol'ani. ora con ferma di Ire e di due anni, siano assegna li a quelh di uno. Ciò, che l altn:-t iA seconda cnLC!.fO l'i:t verrebbe n perderei, riclonderehbe a t11Lto l'ant flg)! io di non picco lo n umero di quell i, che ora alla prima sono ascritti. .'\on devesi però nascondere ch e le economie derivanti dall<l abolizione del la e.,Lntz ione a sorte . diverranno pressochò n1dle :1 causa dell e magg iori spese ricl1 iesla dal diO'ercnte modo COJJ cui, seco ndo il disegno della nuova legge, si procedereb be alla vi;;ita EHI n.ll'arruolarnenlo degl' inscrilli. Ora il Consiglio di len1 ri.;iede al cn po lu ogo del circonda ri o c fa di esso il cen!J'O di riunion e per l:t visita de"l' in scrill i tli " Lu tli i man damenti che ne dipClltl ono : in avvenire iJl\'ece i cl' ntri
di visita sareuLero, in massima, <tuanl i i mil ndamenLi , ai t[Uali il Consiglio suceessivarnente si lrasfcrit·ebhe, ~e de riverebbe maggiore dispendio a carico del ìl-1inistero de!IR guerra per in dennità di viaggio ai consig li eri e non pie-colo disagio pe' medesimi, spec.ialmen te per quelli ch e dovranno percorrere regioni, in coi ranr;o ancora difetto le comunicazi on i l'ac.ili. ''la tali maggiori spese sarebbero compensate ad usura dai risparmi che farebbero i r.orn uni, uoo più costrelli a provvedere i mezzi di viaggio agi) insc ritti mi::erallili che ora devono recarsi al lontano capo luogo . di circo ndari o: ell il magg iore disagio del Consiglio di Je, a si tradurrebbe iu grande co moùiLi1 ùelle autorità comunal i e de~ li in scritti, i qunli in mass ima non si muoverebbero punto dalla loro resiJeozu. o, se di t:omuni non capoluogl 1i <Ì i mandamento, :;areuhero :;olo costreui tnisf'e rir:;i in quest i. Altre dillìcoltà at:carnperanno gli oppositori del nuovo sistema, quali , il tempo non breve che sa rit ncce::;sario al Cons igl io di leva per compiere il gi ro de i vari mandament i, la deficienza, in alcuni di qne:;ti, di loca li adatti alle ope razioni inerenti alla visit i deg l' inscrilli , eec ., ecc. :\ tali obi.J iezio ni ha giil ri sposto vitto r io~amente il mi ni stro nel la :;ua relazione, in cui egli indica i modi più accon ci per vi ncere tali clillicoltit tull'altro che insuperabili. E l' iniziati\'a ch'ei lascia al l' uopo ai signori JH'efe[ti e so ttopreret.t i è ana sicura ch'egl ino si adopereranno n tutt'uomo , e per rimuoverle O\' unque si presentino, e per affermare il nuovo !)i:>Lema, di cui nessun altro sembrami possa esse\'e piit liher:\ le c piit vantaggioso pe r com uni e per inscritti. Rimane il pit~col o inconveniente della maggiore spe5a di I(Ualche migliaio di lire a cari ~o del MIIJÌslero tlella guerra. Fo1·se taluno opinerà che l:t si potrebbe in parte dimi nuire, designando al Consi,dio di leva un solo ufTi ciale del rogio esercito invece di due, eJ alllda ndo a quello dei ca rab inieri l' incarico che ora è propri o del cle l cg:~ to in secondo. Ma, se si con sidera che questi è soventi volte membro del iberante del Consiglio a causa d' impedimento di am encl ue i consigli eri provinciali e che talvoiLa l 'ufìit~inl e dei cnrnlJio ieri può e;;~e r e inferiore iu grado del medico, si conchiuderil che tale moòilieaziono sarebbe fo rse poco opportuna . o·aiLra parw qualtl'o ot~e h i mililari, oltre quelli del-
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I.A NUOVA LEGGE SU[, RECLUTMI ENTO
l~
ITALIA
l'uJTiciale dei carabinieri, non mi paiono di troppo per la tutela degli interessi dell'esercit o. f.e (erme, la tnufonnaz-ione del volontm·iato eli un anno, i ?'itl~?"fl i del serri: io, i congetlall!enli ltnticipati pm· mgio'ltl! di jiLIN i-
gli a ~~ qnelli pet ?'a!Jtoni d·i bilancio. Delle ferme di un anno, di due e di tre anni si è già fauo cen no quando si è dimostrato ch e la progressività di e~s e permette di migliomre la crualitit dell' esercito , di aumentarne la quantità e di ridurre a più stretti confini il bilancio della guerra. l modi, onde sarebbero regolate, sono: ·lo chi, avendo una determinata coltura, si mantiene e si correda a proprie spese; e ch i, meno colto , pa:.:a una dala somma dopo d'aver compiuto ludevolmen te un anno di sen il io e d'ayer date le prescritte prove di :su lliciente istruzione, contrae la ferma di un solo anno; 2° contrae quella di uno o di due chi . è rimandato per due leve success ive o per una so la, a ca u ~a di rivedihditit o di a5segnazion e tem poranea alla categor ia di riserva; 3" è obbligato a due soli anni eli servizio l' inscritto che soddisfaccia a determinate condizioni d'istruzione mili tare di ginnastica e d i tiro a segno; nonchè il giovane idoneo che si l'accia vol ontario prima della leva, o dopo di essere stato anuolato come sussidiario .o come ascriuo alla categoria di riserva ,o dichiarato rìveclibile r o riformato ; 4-" tutti gli. altri contraggono la fe rma di tre anni a qualunque arma vengano assegnati. Dalla ferma di tre anni il disegno della nuova legge passa senz'altro a quella di ci nque, da contrarsi dai soLtufliciali, dai reali carabinieri , dagli annaiuo li, dai mu sicnnti , o òa aspiranti a speciali impieghi . Resterebbe cosi aholita eli fauo la ferma di quattro anni, che ora è propria della cavalleria. « Negare che con quattro anni ài ferma , scrive saggiamente il signor S. C. ( l}, (l l La nuova t G giugno
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di rccl ntnmcnto in lt;11ia. S.
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/lioista mitila.-e ilt1lhr1w tlel
LA NU OVA LEGGE SUL
RECT,UTA~IENTO
lN ITALIA
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si possa avere un cavaliere migliore che con ll'e, sarehbe irr-a· gionovole. ~on si può nemmeno negare che un periodo di tre anni b già abbasta nza amp io e tale da poteme formare nn abile cavali ere, in ispecie se si recluti la cavalleria fra uomini gi it capaci nel go verno dei cavalli )), Ed io sottoscrivo a due ·mani a t&le all'erma7.ione e dico, che t.rc ann i ci potranno dare nna ca vall eria mi gliore che con qu·ll.tro, quando pii1 non si recluti unicamente fra giova ni che hanno estratto il numero basso, ma di preferenza : 'l" fra quelli di regioni , quali la campagna romana, la Sardegna, le Pugli o, ecc. , dov'essi nascono, come si suoi dire, a cavnllo: 2° fra quelli di allri siti giil abili nel caYalcare o nel govern o elci caval li in genere. Ch~ se fra quelli e Ira quesli lossero tnluni che, durante la permanenza alle :mni, dimosLrassero d'essere perfetti cavalieri, non vi sarebbe ragione al mon do, perchù non s'nyessero a congedare dopo soli due 11nni. Ne verrebbe tale un'emulazione nell'arma di cavalleria da produrvi i più grandi progressi: le stesse popol azioni, che ne hanno i me7.z i, ne trarrebbero una forte spin ta al nobile eserci7.io del eavalcnre con granùe vantaggio della loro educazione fisica . Se concedonsi faci litazioni di servizio a ch i è più collo ed a chi ha frequentato con buon esito i corsi del tiro a . segno o della ginnastica, parnti le si possano pure concedere a chi , incorpotatn in cavalleria., di mostri co l tempo di esservi giunto coscritto più di nome che eli fatto. Dissi or ora, che l'elevata collnra è presa pure a criterio della riduzione dell< 1 fermn . È noto, come la legge attuale regoli il volontarinto d'nn anno e come essa elia argomento a molti di scorgervi un privilegio fnuo ai ri cchi. Gli è perciò che, nella nuova legge, esso è di mollo trasformato, giacchè vi si rinumia in gran parte ai provenli che ne veni vano alle casse dello Stato e lo si ronde accessibi le a tutti: prima condizione, :sine qua non, per esservi \Immessi, si è la elevata co ltura. Neppure basta esservi amm essi per godere il vantaggio d'nn solo anno di servizio, che ù pure indispensabile, nll'nopo. otlenere c..;it.o favorevole m!ll'esame ohhligatnrio o in quello successii'O di riparazione per la nom ina a
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L.-\ NUO\'A LEGGE SUL RECLUT,\MENTO IN ITALIA
LA NUOV,\ I.RGGJ:: SUL f{ECLUTA!I:IRNTO IN ITALIA
td'ficiale di complemento : il vo lonlari o di un anno, che nou rie:;cn nell'uno o nell'altro esame, dovrà com piere solto lo armi la ferma a lui spettante per fatto di levn. Tali volonlari non ''erscranno più , como ora, all'erario ·l ':?00 oppure ·l i:iOO lir·e secondo che aspirin o :l lla fanteri a od alla c;avalleria e fruirann o òi molte raci litazioni per soddisfnro all 'ohbligo di mantenersi e correda rsi a proprie spose. Solo i laureati in mcrlici na e chi ru r)!ia potranno e5sere esenti da ;;ill'al.lo obb lig-o : essi però dovranno rinunciare alla facoltà. falla agJ; altri, di scel!liere il corpo in cui prestai'!! servizio, entrnro invece alla scuola d'applic.: nzione di sauitù mi · litare o ç11·omettcrvi formalmente di set·vire, ul timato il corso, per due anni so lto le armi in fftl:llit<'t di nf'O ciali med ici di com· pl emento. Parrit a taluni che siavi ,:propol'Zione tra obhli).!hi e van taggi fatti a tnli laurea ti; ma quando si pensi ch o nJI;l scuola predet ta e poi nei corpi conti nuano nell'esercizio della loro professione, mentre gli nltri ''olontari ne cessan o totalmente,. si naindichl'ril . forse altrimenti. Ch e se per avventura mnl mi appo nessi , non .-. « <la merav i.!l liare che anche noi si C:$ iga dai laureati in medicina e chirurgia nn serv izio pii'L gravoso , mentre presso altre nazion i esso assume propor,ioni anche maggiori ( l )». Talo ni altri, amm irntori di (lnell o si fa olt.r'A ipi , vedranno di mal'or.chio, cile la ferma pos~a essere ridotta nd un anno. non solo per en·euo el i eleYala col tur·a, ma pn re col mezzo di unn de ter · minata somma di danaro e grideranno al privi legio, che si vnol conservare per i ricchi . Anch'io sono sta~o contrario in que::ta stes s~t Hi v i ~ ta , e sarei ancorn, al volonlarirtlo d' un anno , qnal'ù int eso dalla legge in vigore; ma esso è beo altro da quello clre il ministro proporr<> hhc. Orn, snlo per danaro , si può otletJC'I'C la riò uzioue del serYizio ari 1111 anno: in nvvenire invecl' ner C(,lttJra prima e per danaro poi . Anzi la facil itazione per rla n.aro non si può dire neppnre sia nn vero e prop rio vo lontariato di uu anno. « ~on si Lratlereòbe di far pagare una somma prima di cominciare il :-;ervizio e di garantire a priori la durata di un
anno r.;on l:1t.te le fa cilitazioni per lr, scelta del co rpo , ecc., che si accordano ai volontari d'n n anno . Si tratterebbe invece di co ncedere , previo il versamento d'u n;1 data summa, il passaggio alla ferma di un ann o a quei mili tari dell a categori:t or·di naria , vincol ati a l'erma di maggior dnrata, i qunli, compiuto lodev.olmente un anno òi ser·v i7.iO, dietio prov:t di snl'liciente istru zione {·l) ». ~on .è !JÌIÌ pertanto un obbligo che il f.!Overno si assnme, per danaro ricevuto, di congedare un giovane dopo un anno od uno e mezzo al più di scn·izio. ma nua concess ione che t-sso fa , in vista di generali interes,;i , a chi ha dato pro,'a senza preventi ve agevolezze, di essere lmon mi li tare: non sal'~L più usato a tnle giovane quel trallamento special e, che, dai solr'lat.i an che più roJ.Zi , poteva essere interpretato come prova di parzialitù faua, non ai più meritevoli . ma ai più ricchi ; sibbene ci si co mporterir. con lui come con Lull i f!l i altri. Qualora, pot· ispiri to di reazion e. si conceÙf!SSe In l'erma di un annt> solamente ni più colti, si correrebbe il rischio. per distruggere il pri vile!-! it> che si dice fntto Ol'il al dHnnro, di crearne . uno a favo re del la elevata col tu ra. Le can>:e che impediscono a parecchi gioYa ni di a:tendere a lun gbi ~ tu di rego lari, so uo molteplici e complesse e il più delle volte indipendenti dall a loro volontà, e se co'i . è, perchiJ toglie re ad essi il solo mozzo che è in loro potere per essere dispensati da una parte del servizio solto le armi "? Costoro ·Ron avranno, è vero, quella coltura che si richiede per essere uffi ciali di complemento ; ma saran no istruiti quanto basti por fare dei buoni sergenti. od almeno dt>gli eccell enti caporali maggiot·i. A mio avvi ;;o dunqn e ha ben operato il .\iini .~ lro a far loro tale concessione, alla quale egli fu indotto per rermo, non tan to dal piccolo rantaggio che ne verrit all'erario, quanto da quel lo gran dissimo che eontinuemnno a fruire i piccoli proprietari dei borghi e delle ca mpagne, che formano tutt'in sieme nna parte non piccola del la ricchezza nazionale. Quanto ai ritardi nella prestazione del servizio la nuora legge non modi fica le condizioni di tempo, ma estende, molto a ra-
(!J Helnzionc annessa al tl iso:;:no •lt leg;t•' sul l'o lçlul.amonLo rrcsr.n tato ll al ~tin i s Lrù nella seduta del 21 dicembre ·1892.
{1) Relazione r. nrticolo 9~ del disegno oli l ei!!(e sul re~lu t:tmcn to presont:\to dal Mi· nlstro nell a seduta del 2l dicomhre 1892.
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I,A NUOVA l.EGGE SUL HECLUTA3IENTO lN ITAI.IA
gione , il diritto ad un numero molto , più grande di giovani. Vi S<trebbero ammessi , non più i soli studenti delle univet·sitit c degli istituti ad esse assimilati, ma pure quelli dei licei e degl i istituti tecnici sia govemativi che pareggiati, gl i studenti dell'accademie di belle arti, dei conservatori di musica e delle scuole di agricoltura. Continuerebbero inoltre ad avervi diritto i giovnni che senza essere studenti , sono indispens~hilm ente n eces~ari pel governo d'ono stabilimento agricolo, industriale o commerciale. Gli anzidetti modi di assegnazione alle ferme progressive, mentre 1·ispondono a principi giustissimi, danno anche il mezzo d'incorporare lutto il contingen te, senza eccedere i limiti di spesa dal bilancio acconsentiti. Tendon o allo stesso scopo i congedamenti an ticipali per rng1oni di famiglia, coi quali si cerca pure di soddisfare ad importanti esigenze sociali e mi litari. Mrr pnr troppo n')n bastano all 'uopo ed i! Min istro, con l'articolo •102 del suo di segno di legge, chiede la fa coltà di anticipnrc, occor. rendo, il congednmenlo degli ascritti alla ferma di tre o di dne anni, o di co ncedere licenze straordinar ie fino alla durata di sei mesi, « qua lora il numero degli nomini sotto le armi sia eccedente all 'effettivo detenuinato dalla legge del bilancio ». Nu ll a di più naturale che, in una si vasta amministrazione q nah' è quella della guerra, il Ministro chieda una tal q11ale libertà d'azi one, per poter degnamente mantenere l'impegno assun to d'istruire tulli i disponibili e di non spendere pi ù di quello elle gli ù assegna to. Quando il contingente annuale era fisso, pote,·a:-i calcolare fino a centesimi la somma occorrente; ma ciò nou si potrn fare in avven ire, perchè bisognerà accontentare di prevedere, solo con una approssimazione di alcune mi g liair~ , qunle sarit il numero degli iocorporabili. Farà pertanto opera molto saggia il Pat'lamento, se concederà al Mini stro la facoltà da lui chic~ l a con l'artico lo •l 02; altl'imenti egli sarà costrello, più c1i frequente che pe! pasa to, a ri co rrere ad espedienti solo approvati, come egli scrive nella sua relazione, in modo inclirello con le legg i di bilancio. Sorge però qui una quistione gt'a\'e, del come cioè devono essere concessi i congedamenti anticipati; qui stione gih amp iamente
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discussa in Parlamento e da esso trarlotta in un articolo di legge, pel <ruale è in massima, seJ,;u ito il ~istema dell'estrnione a ~o rte nell'intemo dei regvim erlli. Non c'è dubbio che in apparenza tale sistema sia il più conven iente; in rea ltil però è ca usa d'una profonda pertu:-bazione nella vita dei corpi, cagionandovi un orgasmo seoza pari . che il respons'l d<>l l'nrna cnmbia, pe' non favorili, in un vero malcontento . ,\ chi vive in mezzo a' soldati non parrebbe vero che t·de si:-:tem:1 fosse surrogat•J da qualche altro, che permellesse la appli cai'.iono dei congedi anti~ip:~t.i , senza che se ne avesse menom:nucnte a risentire quell'anclnmento melotli co e cnlmo <ii tutti i giorni e di tulle le ore, che è la c~ra ueri sti ca de;.rli ordin amenti militari . Mi si dirit che in un pros~imo avvenire, le nazionali isti tuzioni del tiro a ~egno e della ginnast ica prend eranno talesv iln ppo da offrire il mezzo a molti giovani di procurarsi il diriuo d':1 ssegnazione alla fer ma di due anni. Il provvi do articolo ~l !) del disegno della nnova legge (!), che i fnutori del tiro a segno faranno con mc voti si nr,eri perchè sia approvato, arrecherà cosi due gra ndi vant.a;.rgi: ·t· quello di fare aument.are , di molto e in breve tempo , il numero dei soci delle societit di tiro giit costitnite e eli vin cere quell' :1 pa tia gen erale. che è la principal cagione , onde queste conducono vita ;Stentata e pochA nn sorgon0 di nnove; '2° quello di permettere al 31ini:.tro di tenersi nei lim iti del bilancio senza ricorrere troppo di fr<><tnente n con;.redamcnti an ticipali . } fa pur troppo, per parecchi anni ancora, saranno pochi gl'i nscritti che potranno aspirare alla r~rma di due anni per tale titolo, e anche in proseguo di tem po, dubi 10 abbiano mai ad essere tanti, da permettere di rare a meno dei congedi anticipati . Donassi dunrrue cor,Linuare a rcgolarli coll'estrazione a sorte. A mc pare che sarebbe meglio adot lare :lll'nopo il sistema della coltura intell ettuale, d'inviare <:ioè, occ.orrondo, in congedo anticipato i giovan i, ascriui alla fennu di tre · nnni o eli due, eh ~ abb iano superato gli esami di p:~ssa;.1g i o da l :1° al k0 anno di gin(i ) Articolo 05· ~ Con traggo no la fc•·ma di anni d ne: o) gli arruola !.i a senso <lcgli arlicol• 81 o 82 non che gli inscritti di leva 0hc sod llisfa~ciano alle coo,lizioni d' istruzione militare, <li ginnastica c (Ji tiro a seg no clic S<tranno specificate nel regoJ:uncnLo.
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LA NUO VA LI>GGE SlJJ, REGLUTAMENTO IN ITAJ,IA
na~io
o ù' isliluli corrispondenti. Si avrei.Jbero cosi le form e <li un anno per i giova ni molto c:olti e per quelli meno colLi che paghino una tlcterminaLn somma ; le ferme di due anni per gli inscritli di leva che ~odrl isfnccia n o a condizioni fi.;se d'istruzione mili ta re, di gin na:>lica e di Urc a segno: in fin~ i con;.:cllamenti anticipati pt>r i militari cnn ferma di tre anni e di due anni i quali pri111n di andare alle a1·mi, abuiano compiuto determinaLi cor: i d studi. PiiJ nou occorrerebbe ;~!IOJ·a !'estruion e a sorte : pi ù non accndrebht! che i :;olda ti, poch i giorni dopo il loro arrivo :1i corpi , facciano mille castelli in aria sul probabil e esito di essa per l'eventuale loro co11 gedamento anticipalo c vi li ssino l'occhio dell a rnent.e come in un miraggio . . 'or: mi na,;condo però che da tale sistema possa deriv;1re l'illconv enientf', c.he si debha inv iare in c~o ngedo per anticipaz ion e molti caporal i e r;aporali maggiori , p e rc~h ù <l. tal i grad i saranno di pre('erenza elev:lli i giovan i, ch e avra nno que'lla Lalc c.oll11 rn, la <tun le dovrebbe, a m;o avv iso, r;oni'erirne il di ritto Forse per tal r. ragiono la mia propost a parri\ a molti non all.uabile. Se così rosse, continni si pnre nel l'estrazione a sorte, ma faccius i capo ad e:;5a so lame nte quando sia del l.ullo im po~s ihil c il ridurre altrimenti la forza nei !:miti consentiti dalla leg:,!e di bi lan cio. Si r.ongcdi tu~tn la classe anziana mag:1ri quiiiChe tempo prima di rtnello si vorrebbe : si nnl icipi pure qua nto è ner.e%ario il ritorno in fa mi ~ l ia di tuili i giovani as~eg na t i per di ri ll•> alla ferma di due anni c òi uno; ma non si ricorra, che in ca:;i eccezionali:;simi , all'estrnionc a s·orle: solo così operando se ne eviteranno i lamentati inconvenienti. La concessione in\'ece di lic.enze straord inarie per lavori agricoli per opere industria li o simili, mi pare pos'a essere adottata, senza dnnn o com e valido n1eao per rimanere nei limiti del bilan cio . ~ o n occorrerehhe all ora , se male non mi appongo, nessuna estrn ionc a sorte; dove il bi so~ no si manifestasse po trebbero essere avviati tntti i mi li tari di quell 'arto o mestiere ell e nr.cessita , di uno o più co rpi a scelta dt: l Ministro e di quel ia regione, in cui i lavo r·i ::i lw nuo a compierE' .
(Coni'Ìn11.11). ·
SALA G IUSEP I'E Jlug()iore 7" (anteria .
DELLA NAZI00JALITA N E l SUOI
R APPOR T l COL SERVIZ I O M l LI T A R E
VIl
In qual modo converrebbe di modificare le disposizioni del codice civile pat rio in materia di cittadinanza. l pri ncipì fondamentali che qua nto alla citt:-~di n a nz a ~o n o st.:iti alrer·mati da;?li scrittori di dirillo internazionale - secondo li ha ri :-~ssunli e ~pie~ati con ~ra n copia òi considerazioni un conosciuto autore fra nce.>e. il proF. t:ogonlan (1) - sono i tre. seguenti: 1° ogni uomo deve possedere nna na'l.ionaliti1; 2• deve pos~ederne una soltanto: ~o deve pol.erla cambiare. Questi due ultimi pri ncipi , se potessero e~sere accolLi nella loro integri t.it d:-~ tutte le legislnzioni, eliminerebbero certamente tnu.i i confl itti dtc in fallo di nazi onalitil sono così facil i ad avverarsi fra i dirersi SL:1li e che, come si ù visto, tanlo danno recano agli ind ividui. Ma per ora essi non r;oslttutscono che una semplice aspim- . zione della dottt•itHL giaechò nelle all.nn li condizioni sociali sono
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DELT>A. NAZHlNALlT.\ NE I SUO I RAPPORTI CO L SERVl;(lO !IJLl TARE
contrari agli interessi della maggior parte degli Stati: c quindi la storia soltanto diril. se essi riusciranno, e quando, lJ. divelllare norme di diritto positivo. Quanto a me, che mi propongo di riso lvere la quistione cl1e . ci occupa in base al le legislazioni quali sono at1.11 fl.hnente e dal punto di vista non del diritto internaziona le, ma clelle esigem:e mil itari del1:1 patria nostra, pur facendo vo ti per la pronta attuazione di quei principii, ritengo c.l~e una nuova legge itnliana sulla cilladinanza non potrebbe ad essi attenersi che con molLe ri·;erve.
" * * J\on cosi però quanto alla prima delle citale norm e fondamentali, quellR per la qua le si vnrrebbe che ogni perwna deb ba possedere una nazionalità: perchè essendo l'adozione di essa consigliata dagli stC'ssi interessi di lutti gli Stati, saril assai pi ù racile che possa diveni re massima generalo di diritto pnl.Jblico. l'erciè per determinare in crunl i parti COO\'enJ?a di modificare il primo titolo del lilJro primo del nostro codice civile, credo necessario di partire appu nto da essa, che potril servirei di guida nel risolvere Lalnne dell e quistioni più gravi che dovremo esa mi nare, e nel dirn o~tr:ne co me anche presso di noi sia possibile, auche senza oiTencl ere nessun di ritto , diminuire il numero di coloro che perdono la ciLLadina oza italiana, ed aumentare invece il numero di colol'O~ti qnali la cond izione di ci ttadino deve e:;sere dalla legge imposta io modo definitivo. ~
* * Secondo il concetto che si ha comunemen te oggigiorno dei rapponi fr<l gli ind ividui e lo stato, la nazionalità costituisce bensì il primo ciei diritti dell'uomo, ma ne costituisce al tempo istesso il primo dei doveri. Tale concetto rende in a mm i ~si ltile c.h e nn inclividun possa vivere all'infuori di ogni Stato, priYo di patrin , in modo da poter
DELLA NAZiONALITÀ liEl SUO l llAPPO&TI COL SERVIZIO MIL!'l'AR.E
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approlliuarc di tutti i vantaggi della convivenza sociale senza però sopporlarne gli oneri. Ciò non ostanle gli indivi dui che viveva no in qu ella condizione, come l'u fel icemente deli nita , di lJagahondaggio inte nw :rional(~ cr;wo per lo addi etro- favorendo lo non poc:he legislazioni - numero~ i al pun to da cosLil.tl ire, specinlmen le in alcuni pnesi, non una piaga soltanto, ma ben anco un vero e proprio pericolo sociale . Furono essi appunto ch e. come si vide, indussero più di una volta la Francia a riformare l'iostituto della nazionalilil. }la oltre che in F1·ancia, anche in <litri paesi d'Europa dovellero prendersi provvedimenti a loro riguardo: e infall i il Belgio, la Svizzera o la Germania introdussero nel lo loro leggi di:;po::;izioni per le quali doveva essere imposta In nazionalità rispetti va a tu iLi gli stranieri che si fos~m·o !issati da un dato periodo di tempo nei loro territori e non potessero provare di esset· ri conosciuli come cittadini dello Stato di cni la loro fam iglia era origin aria. (-l ). Ma non tolle le nnzioni hanno seguito questo esempio co,:ì pratico e di cosi facile allnnzione: di guisn c.he quell'inconveoiente, ~ebbene sin oggi nltJuanto diminuilo per en·euo delle leggi citate, non può dirsi peranco interamente scomparso . *"* Quanto all ' ftalia. non esito ad affermare che per en·ell.o della sua. legislazio ne deve esser posta fr·.1 gli Stati rhe danno il maggior contingente di questi individ ui privi di patria: e ciò per varie ragioni . Anzi tutto, infaLLi, in forza dell'art. ·11 del codice civile perdono la ~ i l taùi n anza: ·1° chi vi rinuncia espressamente c trasferisce in paese estero la sua residenza; 2° chi ahbia ottenuto una cittadinanza str:tnier:i; 3" chi senza pe rm esso dd govcruo abb ia accettalo un impiego pubblico Cl d ns"unto serv iz io milit are in estero ( l) Co<.:ollnA~. OJJ. cii. Hl7~J, Ca(l. l , § 30.
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DEI, LA NAZ!ONAI.lTÀ. NEl S UO I UAPPOR'l'J COL
SERV17.10 MJUTARE
Stato; 4· i figli minot·i di colui che ha perso la ciuadinanza, quando abbiano sP.gnito clll'cslero il padre loro. Or;~ , nccade sovente che Laluuo rinunci alla cit tadin;Inza ilali<IIHI. senza pr·ima averne acquistato una slrnniern, e che l'imp iego pubblico od .il servizio mi litare a;;s 11nto al l'estero non basti d i per sè a conferire la ci tta dinanza sLran iera : c piu sovente anco ra cil e la nazioualiltt estera actjuistata dal padre non impo rti necessar iamente l' acquisto di essa per pa rte dei suo i li ~ l i minori: giacchl~ le le;.:islazioni eu ropee sono quasi tu!le concordi nel concedere a costoro, nella maggior pane dei casi, !a fa colti1 di eleggere la loro nazionalità di ot·igine allo1·chl: abbia nv raggi unto !a pieua capaciti! gi urid ic.1 . E si1~come in Lnlli questi casi sia che il pad re che i f i ~ li mi no ri rimango no privi di patria, ue viene che il citato articolo •Il del codice do vrebbe es:>cr modificato nel senso c.hc nelle ci rcostanze in e~:>o indicate in co rra ne!la perdita della. ci ttadinanza italiana il !>olo pad re, e solame.n te quando egli abhiR p recedentemente acquistalo una nazionalilil est..:lra: c che i suo i fi gli minori rimangano invece in ogni easo italiani fino a che, raggiunta ia m a~gio re età, siano e5si stessi in grado di acquistare la cilladinanza es: era. (l ) Queste massim e che la legge rrance;;e ha già adollato, dovrebbero essere senr.n inòugio ado ttate anche dalla QOstra non soltanto in applicazione clel principio che nessu no deve giuridil:amente trovarsi nella condizi(Jn e di non avere nazionalitil : ma a.ltresì per considerazioni di indolo rnili lft re. Bisogna infatti a qnesto proposito a,·er presente che il servizio mil itare obbligatori o - sebbene ne sia stata considereYolmen tc abbreviata la durata c più non si riscontr i presso di noi quell'avyersioue che contro di es~o era ancora così comune non molti anni l'a - cagiona anche ogg i non pochi dist urbi ~1lle fam iglie, specialmente a qu elle che risiedo no al l'e:;tero. Sir.ehè la possihililit di svincola rs i da ogni nazionali ti1 c la spe 0
(l) Questo sistema .~;mlilllc a~.;ai più lo:.;iço di •Jtw llo oggi in vigore presso di noi: l)s~cnrlovi m:tnifesLa crm tradrlizion e nel!' illJporrc ai minor i la perdi La dc: l h ci l l<ltl in:\m.n
per 1m ratto non ad r.s~i impul:dJilo, e nel I•;Her li do non n:>l.:nH,n ol>hli;;a li al servizio in Italia.
mililam
D~LLA NAZIONALI TÀ NlH SUOI RAPPORTI CO!- SEltVlZlO ~Ili,! T ARt;
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l'<tnza di potere in tal modo liberare sè ed i loro figli da ogni servizio mil i1are induce a rinunziare alla cittadinanza italiana non poclt i individui che ove dovessero invece, per potervi rinunzinre, acqui~tarn e un'altra e contran e qu indi obbl ighi di servizio mili tare in estero Stato preferirebbero, as~ ai probabilmente, rim:u1ere italia ni. Vero è che per porre un l'reno a q ue:;le rinuncie ;d la cittadi nanza l'ar:. ·12 dispoue che lu perd ita di essa nei cas i i'ovra indicati non esime dagli obhl ighi di sen izio militare. .\fa, oltre che questa disposizione alla maggior pa rte dei nostri emigranti non ù nota, è facile comprendere che lten poca efli cacia tJUe"ta mi sura può avere allorché l'emigr<llo si sia procurato al l'e::;tero una comoda posi1.ione c sia quind i disposto - come non di rado :l\'Viene - a rowperc og ni vincolo co l no))tro paese. Per tuLLO ciò è mestieri ri t.:o no.>cere che la eccessiva larghezza della no:;Lra legge per tjuanto eoucerne la perditacle lln ciuad inanza costitni:;ce, per quan to in proporzioni non eccessive, nn' altm cau;; , di diminuzione del co ntin gen te del no:;u·o e~erc ito alla quale sareliiJe opportuno di meucre un riparo .
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* * :Ila. in altri due rnodi la legge uo:;tra concorré ad numeutare il numero di coloro che re.:;tano privi di patria: e cioù, in pr: mo luogo perchè, al contrario di qnanto fa la legge fran1:e:>e, non co nsidera come ei ttadini i ligli naLi nel regno da parenti dci quali non è nota la n<1zionaliLil seh uen(:ì per ~ssi venga meno ogni ragioue di trallarl i come str.t n!eri : c ::econdn riamente perchè di. modo di ri nnmiare alla ciLLadi nanza ital ia ua a molli gio,·ani i qual i, sebbene nati nel 1·egno da parenti str;1 ni cri, potrebbero inYece, o meglio dovreb bero ritenersi italian i veri e propri. Le notizie che dall e autorità di leva vengo no raccolte al lor·chù devll dec.ider.-;i in ordin e alla ll<Lzion:d Jtit lli t<tlu no el i costoro hanno dimo:;trato che l<t immigrazione :;traniel'a in l talia , sP-hhene non sia t.:o:;ì num ero;;a quanto in Fmu cia, ha però lo ste;;so ..:nr:tll.ere di stabiliti\ che h.r geru>.ralnwntc in Francia.
418 DELI,A NAZlONA LlT,\ N!o;l SUOI RAPPORTi COL SEltVl ZIO MILl'l'ARg
Ed infatti è risultato che delle famig lie stran iere · residenti nel regno mo ltissime vi dimorano da tempo assai remoto (non poehe per·sino da quattro o cinque generazi oni) c qu in d~ non solo vi hanno ussi\ to.la sede dei loro all'ari ed interessi , 01'1 [nulla hanno più di com une con la patria di origine. Ed è parimenti dimo:;trato che i membri di esse, men tre non si curano all'atto di adempiere ai doveri che la loro cittadinanza ori del servizio mili tare, nainaria loro impo rrebbe eser nr natamenl.e ;l cruelli . non mancano però mai, allorchè ;;ono chiamati alla leva in Italia , di farsi cancellare il1I'Ocando la ~ r oal ità di slrani.eri, e (\ i el eggere Poi ' alla rna•w iore etit' la (Jualilil stessa : nel crual modo ri escono a s fu ~g ire alla leva anche nel regno . I l che suscita so ven te il malcontento degli altri iuscr itti i rrua\ i non facilmen te si persuadono deiiH ragion i per cni giovani dte la lunga re$idenza clelia loro famigli;l nel comune fa ri tenere a questo appartenenti e che appro(ittano di tutti i vanla"" i dei cruali ess i "(!Odono ., debbano invect\ essere pro sciolti dagl i oL bli ghi correlativi. · Ora,. è indiscutibile che quando nna ftnn iglia, or iginarièt di un o Stato, lw da così lnngo tempo come quelle delle rruali c; oceu · piamo trasferito in un altro Stato ·la sede principale dei suoi nlfari e(t inlen~ss i, i vi ncoli elle l'uniscono alla pat1·ia eli origi ne si vanno poco a poco aCiievolendo mentré si ratrorzano ognor più i suoi rapporti co.llo stato nel quale risiede. t quindi più che fonda la l<t presunzione che gli in dividu i rappresentanti la sewnda gener.1zione nata nel rerritorio di uno Sta to siartr> Jer•ali pei loro o"USli , pei loro atìetti e rJer la lingua loro al '· ' (:> t pae:;e nel quale sono nati anzichè Cl quel lo donde la loro f'amiglin è originaria: e cile perciò e!\si - mentre, consen tendolo le l e~g i , fa nno il possibile per sotlrani al :5er·vizio militare in entramb i i paesi - quando ft;ssero posti nella necessità di soddisfare agli ohbliahi di leva o nell' uno o nell 'altro d i essi ['lreferirebbero di sodn disfarl i in quello O\'e ri,;iedono . Perciò mi sembrerebbe conveniente che anche la legge noslr<l dichiarasse cittadini senza faco ltà di orn ione i !ìl{li nati nel regnn da un o strani ero natov i egli pure; se no n in ogni caso, almeno quando que:;te due nascite siano non twcidenta\i , ma accompagnale dalla cir.wstanza ..:he il padre ave:;:;e cos titui to il domicilio (");")
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~c mpu delh1 nascita del liglio: temperamento Lfuesl.o che mentre attenuerebbe la rigiditù. dell a rlisposizione nei rapporti (:olle altre nazion i non l:al\ontanerehbe troppo dall e norme ùra in vigore presso di no i.
in italia al
r
,. * * E anche quanto n coloro ai quali, per essere nati in Italia , può conferirsi un qualehe rliriìlo rapporto alla ci ttadi nanzn , io credo
sarebbe opportuno di modificare i · criteri ni qual i oggi il codice si attiene. Per dimostrare gli inconvenienti aì quali i ci·i teri stessi danno luogo, riprodunù qui , nella loro inte::;rita le combin ate disposizion i dei'( li articoli 5, G, 8, I G e O del codice che a quegli indiv idui si riferiseono: « l~ 1·ipu.tato cittwlino il fig lio ~alo nel regno da padre Slr'aniero « che vi a hbia fissato il suo dom ieili o da dieci anni non ·inte?'?'otti: (< l ~ re, idcnzrt per cansa di eommercio non basta a determinare « il domicili o. Egli può tutlavin elegger·e la qll'dità di straniero « punhè entro l'ann o dalla maggiore età ne l'accia dicl1iaraz ione « davanti l'uffìda le dello stato civile . della sua r·esidenza o, se si « trova in paese estero, davanti i regi agenti dipl omatici o eonso« lari (a,1·ticulo 8 r: n1·ticolo 5 capovtno). « Ove lo slranier·o non abbia fissato da dieci anni il suo dott cili o nel regno , il fi glio è i'iputato slJ'aniero, ma può eleggere « la t(llalilit di cittad ino purcilè ne laceia la dichiarazione colle Il: OO!' rYI C di cui sopra. e ftssi nel regno il SUO domicilio entro «· l'anno dalla falla dichiaraz;one. Però, se egli ha acceltal~ • nn << impiego pubblico nel regno, oppure ha servito ' o sene nel « l'armala nazionale di terra o di mare, od Ila altrimenti sod« disl'<ll.tO all a leva militare senza invocarne esenz ione per la qua~ l iLit d i stran iero sw·ù scnz' alt1·o 1'Ì1n~tato cittadinu (artico lo 8, « 2° capo ve1·so, e articolo 6, 1° e 2° capo ~Jeno). « 1l domicilio ci1ri!e di una persona è nel luogo in cui essa ·ha « la sede principale dei propri all'ari ed interessi. La residenza è « Hel luogo in cui l r~ persona ha la dimora abituale (articolo l6). '27 -
.-\N KO XXXVIU.
I)IH.I.A 1-iAllONAI.lT.\ NEI SOOI RAPPORTI COL SRRV IZIO 'Mli.ITAltF.
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DELLA NAZIO:\~LlT.\ l\Bl SUOI !lAPPORTI COL SERVIZI O )f!LI'l'ARE
Il trasferimento della re5idenza in un altro lu ogo coW intenzione « di fi ssarvi la sede principale produce cangiamento di domicilio. « Tale intenzione si p~·ov;t colla . doppia dieli iarazione fatta al «- l' uf'ficio dello stato civile del comune clte si abband ona e a « quello del comune in cu i si fissa il domicil io, o con altri falli (). che valgano a dimostrnrla (m·ticolo .f7) » <<
..
** Tulle queste disposizioni, elle si presentano a tutta prima l1en ciliare e precise, danno luogo invece nella_ loro applicazione ad una gran l(Uantità di qnistioni: alcune sollanto delle qual i io accenn(-:rò di volo, perchè da esse emerge la opportunità di meglio discipli nare q tiesta materia. E invero - per incom inciare da lfuell e che si riferiscono alla deteJ' minazi one del domicilio e che sono sen1 pt·e, per loro natura, intri calissime e di risoluzione assai ardua - c.ome si fa a riconoscere, in mancanza della formale dichi arazione all'uffìcio dello ~Lato civile, se lo straniero abbia o pur no fissalo nel regno la sede principale dei propri all'ari ed interessi e quindi il sno domidlio , quando egli, pure avendo contratto in Italia vincoli di sirni l fatla, altri ne c.onserva nel sno paese di origi ne ·? Ove manchi la dichiarazione anzidetta, la rc~ idenza abiLtwl e nel regno non dà che una semplice presunzione della costituzione del domicilio. Ora, se uuo straniero abbia dichiaralo di ele~gcre il domicilio nel regno molto tempo dopo di avervi fissato la re· sidenza abituale, nel determinare c1uando egli costituì i\ dom icilio deve aversi rignardo al tempo in cui stab ili la sua sede in Italia, o la di chiarazio ne posteriormente faLla non deve invece far ril.cnere che prima d'allora egli abbia ''oluto mantenere il domicilio all'estero? E quando si sia potuto accertare che lo stran iero ha !issato nel regno la sua sed9 pri-ncipale, come regola,·~i se egl i proYi di aver clich iaralo nel :;uo paese d i origine di conservare colit il :;uo domicilio ·? E ancora: come determinare con precisione quaudo egli abhi<L trasferito nel regno In residenza abituale o la sua sede principale
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in· modo da poter stabil ire se al momento della nascita. del ligi io e"li vi fos:;e domicil iato da un decen nio o da meno, si c.lt e possa n deèl urseoe se il li t(lio debba es"erc rip utatu cittadino oppur straniero '? Ed oltre a ciò, per la prima ipotesi 6 nec.essnrio che il domicilio nel. re..,oo ahbia duralo un rlecennio non intei'1'0tto . .\la è sempre n possib ile, io mancanza di dichiarazioni osplicile, verificare se una assenza del padre dal regno possa aver avuto carattere tal e da cosl.iluire una vera e propria. interruzione d·i domicili o'?
* * Ma ad altre conlro\'ersie. e di ben ma~giore importanza, dànoo luorro le disposizioni in es;• me . esempio : il lì gli o nalo nel regno Ja padre strani ero che al tempo della sua nascita non vi ha all'alto costituilo il domi cilio. ha oppur n<• la. facoiLi~ di el eggere all a maggiore età la cittad inanza italiana? Per vero dire, i .:ommentatori rlel codice civile soo quasi lutt i concord i uell'allermare col Ricci che: << il dom icili o trasportato dallo « straniero nei regno è condizione in<li~pen.<rabile perch è la nascita « di un suo li g-lio nel territorio dello Stato possa eonferire nel nn «individuo nn 'fnalche dil·itto rapporto alla ci ttadinanza (-1) » . ~Ia nou ostante l'autorevol e parere di questi ill ustri giureconsulti , pare a me che la quislione non sia di cosi facile risoluzione. L'a nicolo 8 parla di stranie,ro che non abbia fi:-.sato d(L d·ieci W•lli il SUO ({omicilio nd ?"e(JIW : e questa e6pressione potr·ebbe qn inél i l'ifer irsi tanto a colui che nel regno ha costituito il domic.il ioda meno eli un decenni o, quanto a colui che non ve lo ha fissato per nulla. Ed a sostegno di questa interpretazione, oltre che il va lore l etl~ rale della legge. starehbe anche questo fatto : che, nel la contml'la ipolesi, se lo straniero avesse trasferito il sno domicilio ~ e l regno posteriurmente alla nasc.ita del primo figl io m;t antenMme nte
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(l) lliccr, Cor~o teol'it;o wnt.ico di t.U•·ittD civile; ·188:_1, vo! . l, r•ag. ~ S. - N<ll lo stcs;•;o
son~o si t)spri tuono il non.~An • ( Co-mmentario del colLI.ce cwtle, -1871, vol. l, ~-a~. 1b9) e il p Ao;wtcr MAzzu.s t (Islitttzioni di 1Iiritto dvi/c, !681, vol. Il, )>n g. 35).
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DELLA NAZIONALl't,\
·,~El· SUOI RAPPOR'l'l CO!. SEIWIZIO MILITARÌ;;
alla nascita di altri figl·i, ljUesti ultimi avrebbero modo di eleggere la cittad inanza italiana ed il primo no: il che S<Jreb be contrario alla regola che il nos lro legjslatore si è imposto di 'mantenere per lJUanto è po~sibile e salvo il contrario volere degl i interessati , in fatto dì nazìonalitit, la unitil della fami glia. E inoltre: quando un giovane riputato italiano o riputato stra.niero, assume, prima di aver rnggiunto la maggiore età, un impiego od il serv izio mil itare nel regno, deve intendersi perciò solo decaduto dalla facoltà di eleggere, diven uto maggiorenne) la cittadinanza originaria? Il Par;ilicì Mazzoni ritiene di sl, percltè « qualunque di qn esti « fatti, benchè compiuto in elit minore, include tacila dichiarazione «di èleggere la cittad inanza, non essendo, rispetto ~~ veruno di « essi, rich ie.>U1 dalla legge la condizione dell'età maggiore, perchi~ (( tutti portano con se l'impronta non solo del (l iscernimento, ma ~ di propositi risolol.i e l'ermi di colui che li compie: :->icchù fa ac« qnistare la cil.l.adirHllll.<l, indipendentemen te da altre condi:t.ìoni r, « special mente d:ll lo stabilimento del dom icil io o della residenza « nel regno: giacr/hè la legge non solo non le ri1~hi ede , ma nn « esclude la necessità coll a espressione sa·t·à sen.:;'alt?'O ·riputctt!J cittadino ('l ) ». Ed io ri tengo con lui che la legge avrebbe dovuto pr·ouunciarsi in questo senso. Ma la maggiore etil è una condizione che la no~tm · legge esige in modo aswluto per la validità di qualsiasi allo giuridieo dì ben minore importanza che non sia il cambia mento clelia cittadinanza : ~ i cchè pa rmi clw, non avendo la legge stab ili to a questo riguardCI una espressa deroga n! principio gen erale, sia più esatta la interpretazione del Ricci e del Borsari, i quali ritengono che gli atti in esame costituiscono una :;ernp1 iee presunzione dì aequìsto del!a nazionalìtit: la quale essendo stabilita ad esdusìvo favore dell'i nteressato deve cedere di fronte ad una contraria ed esplicìla volontà da manifestarsi allorchè egli abbia acquistalo la piena C:ìpacita giuridica ('?). (J.J PACIFIC I ~IAZ'-ON I, op. cit., Vù l. Il, p;~g. 37. (2) IIICCJ, op. cit., Y(JI, I, pa~. 1.8 ; IIORSAJtf, op. cit., i•o l. l, pag. 156, -
Il Bor,;;tri anzi dice, rignMdo agli indiv idui di cui ~opra, che • lo Stato non pntrcbbe promu l ~are " in fonna <::ltogo ri ca ~ono cii.ICt<li'lìi, non deril•antlo tale dtt:Ldinanw da ii;LinLim ità del
DI•:LLA NAZION,\LIT.\ NE:I SUO I l\APP0R1'J COL SERVIZIO li!ILlTARE
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E ciò tanto pìU., perchè il eodice non nicc giù che in questi casi il lìglio dello straniero diricne cittndino od acqn·ist(~ ln àttadina.nz:n (espressione che usa allorehè vuole sta bi lire un mutamento delìnì tivo nella nazionalità, come negli arlicolì o., ·l O e •1·1): ma solo che essi sono senz' alt1·o ripr~tati citt(ul'ini; e l'ar lÌ l~olo 8 sp iega in modo non dubbio che qnesla espressione :; i riferisce ai casi in cu i la qualitit di cittadino (o dì straniero) è imposta in via sempli cemente provvi sorìa. tVIa r.nche risolvendo in queslo senso ia controversia, non viene eliminato ogni dubbio: rimanendo <UlCOra a determinarsi se - eome non mancano argomenti per ritenerlo - indipendentemente dalla faeo ltit. di opzione J,!li individUi che si trovano in quella condizione pos~ano mantenersi vinco lati al serv izio mi li tare nel regno in forza dell 'arruolamento sponlane;llrt ente contralto. >(.
* * Tulte qn este quistioni, pero, 10 non le ho gìit citate per rbol verle, c:IJò non ne sarel.1 he r1ucsto il luogo: ma solo per clìmoslrare quan to sia fa ci le co n una erronea in terpretazione dell e d i spo~ iz ìoni più sopra riporta le, di imporre la eittad ìn:1nZa it.a liana afl un individuo che invece vogl ia ed abbia il dir itto di riman ere strani ero, oppure di negargliela mentre egli la chieda ed abbia il diritto di ouenerla. Ora in ne~snna materia quanto in quella dell a nazionalità è necessario, per lo conseguenze gra vissime ~h e ne derivano, che ognuno possa in modo non dubb io conoscere l'esatto va lore delle disposi-
• !JJ'O(l rio diriL!O pubblicn. l•:ssi sonv c:iLt:Hiini nella estimatitJtl del le[Jislatore, il quale • sembra che t<tli atti e servizi si:Jnil luminose prove della volont{J et; ~ 11lr$OOe attac• cal.i a ii:L sua pat l'in. Si ·r·~ptttano tetti se~~;z'altro, cioò $enza obb ligo Ili altra mauife• stazione di vo lontit : o ~i ammetto no all'esercizio dei diritti politici come qn:ll unqu" « citta(lino, salvo che •w•t espr·imano in quahmqu0 tempo una vnlontit cont•·m·ia. • Su questo non panni pos;;a conveniJ·s i. b: rnanifPs!o, pel complesso degli altri :1rticoli, cho il legiisaton), r•ur tenendo t:onto deg li interessi delle f;uniglie, h~ giust:un/)nte vo: tuto che entro l'anno dalla maggiore e~a Og'Jili"O ileiJha essere, dJ fronte alle legg1 nostre, decisamente o cittad ino o straniero: c nulla induce a ritenere che a J.ale prill· ' cipio egii abbin. vt,~luto derogare nel c:tso in csamt:.
t124 '
DE L I.,\ N,\ZI ONALIT.\ N l \1 S UO I R A I' l'O HTI CO L SliHVJ l ! O llll iA'l'ARE
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D RLLA NAZIONAL!T,\ N E I SUOI llAJ>POit'rJ UQJ, SF.RV1ZIO Ml Ll'l'Al! E
zloui che lo rig~nrdano . T::.nlo piu, perchò nella maggio r pa rte dci ca si le controversie di simile natura sono deterrniùate da lle esigenze della leva, ed allora i~ l'anloritit di leva qnella che per la prima è chiamata a risol verl e. Presso di noi , forLunatamente. questa studia sempre di p.ronnnciarsi nel senso il più favorevole agli interessati: ma la poca precisione del codice· f:t si che ta lvolta la soluzione benigna non pare consentita. Che se gli in teressa!i, quand o dnIla imposi7.ione della cittadinanza o dalla esc l u~ione da essa per pn1·te dell'autor ità di leva si ritengono gravati , hanno libero l'adito ai t.rihnnali, questo non sempre libera loro e le loro famiglie da grav i molestie: gincchè talora. in aue;:a che il magistrato decida la qnistione da essi pr·omos:>a, gli inscrilli debbono an d11 re ;;otto le armi c ri man ervi. maga ri, per non poco tempo (·l). :"i è minore è ìl danno che ne risente l'esero:ito : giacchè in questi casi se il magistrato rieo nosca roncl:1 to il rcdamo del lo inscritto, l'autorità milit nre deve eoug-edarl o dopo di essere and<l l:t inco ntro per lui a spese non lrascut·nhili e di averlo istru ito in vece di un altro individuo che per l'e;:erci lo ~a rebbe :'lato un pi ù utile elemento.
" * * Per :une queste considerazioni, ed anche perchè quando non sono indisculi bi lm ente _, o non appn iono - rond:t le sul testo della Jeaoe le decisioni di cui sopra possono da r luogo a confli tti diplo"" . . matici che i' sempre bene evita re, io credo che nnche su ques11 punti sarebbe necessa rio di modificare il nos tro cod ice in analogia ai principì più pratici ~an c i ti d;lll a (ej!g-e francese .
Si òovrebhe cpri!llli sopprimere la distinzione fra ri putatì italìnni e riput ati $tranicri foll(latn sul criterio troppo fall ace de l domici lio, e stabilire invece che tutti i fi gli nati nel regno da un o strani ero sono cillad ìni (però con la facoltit di eleggere entro l'anno dalla . maggiore etit la cittadi nnnza or ir.:innria) crmt ndo al tempo dell a marra il 1/0nncilio O lct 1'1~Sùlen~-:a . n n iore e t i~ ab hi :J ilO nel I'f\gno v E questi cleme nti del do miciLio e della 1'cs·iden;-a dovrebbero essere entrambi spe.;ilìcnti dalla le~ge ove si voglia veramente che quegli individ ui ab uin no esalta co noscenza de lla loro posizio11 e •l i fro nte al la legge nostra, ed ev itare cosi che per una erron ea ìo terpretazione di questa essi debbano .;ontro loro voglia restar vinco lati alla t:it tacli nanza ita liana. Qunnto ai ligli nal.i nel regno da uno straniero che in Ital ia non abbiano nì· il domicilio nè la residenza al tempo della magvuiore eti\, a nessuna co ndizione dovrebbero so ttostare per rimanere strani eri; ma avrebbero la racolt à di dichi aht re, entro il g;2o an no di - etù, di voler di\'enir·o italiani. Oneste modi fi cazio ni , nel mentre l'a r e ~1 be ro si che 1 :~ legge sulla citt~ òi na riZ:1 verrebbe in ogni c.aso interprntata secondo il SIIO rtinsto valore. e cruind i eviterebbero llll gr.tn numer·o dì conte"' ' stazion i, sarehhero un modo sietr ro per au m e nt.:~ re il numero degli stranieri residenti in Italia che acqlli stano la nostra nazional itir . E nel lo stesso tempo nessll n danno recherebbero a quelli degli st ranie ri stessi che \'Oiessero riman er tnli : giacchè ìn s o ~ to.nza non rarebbero ch e prescriver·c anche per colol'o cbe :;ono attun lmente r ipnl ati stranieri la Jichin razione di elezione della cittadinanza oripinaria che O)!gi si richie:le soltanto per coloro che sono risultati cit.tad ini: con questo v:111ta g ~ i o, però, che ne resterebbero tlispensa li gli alluali ri pn lali italiani e ripuwti stranieri In. famiglia dei crnal i abbia, posteriormente alla loro na· scita, abbandonato l'Ital ia.
•
(1) Giu>la I'Mticolo 64-
d ~ll:t
legge <.li ln va attualt: {iflcn li co :lll 'al'tico lo
~17 ollll
pro-
gctCo per l:t nuova legge) i ,-..clam i all':o ut orilà ~ iutli,_iaria in molcl'i a rli •_: ill nd • n:HtY.:~ sospenrlono ali effetti dcll':m·uolamento so lo qnanrlo ,;ano >l;ll i presc•:tal l cntrt> d te•·•
aiorni ol alla ~ecisionc di arruolamento Questo <i l'unico mezzo fOMrntilo pct· o tto•uerc ~ho la ;osi1.iono tlci rico n·cnti rl i f•·ortt P :1;;li n!Jhii:~hi di se•·r i'l.io militare llo)U rim:u:g:~ ; IHi o!ln itam ~ n t o _sos l' esa.
* * ~l a l;\ Fra11cia, nell'accordare agli individ11i di cui sop ra la racoltà cl; declinare la qualità di francesi . Ir a creduto dì doYerla circondare di alcnne cautele e l'ha perciò limitnta a coloro soltanto
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URf,I, A NA ZI ONALIT.\ NK I SUO I RA PPORTI GOL SF:RV I ZIO )IJ LITARl~
che possono provare di essere riconosciuti come ci tLaclini di uno Staro estero ed inol tre di aver soddisfatto in questo agli obblighi di servizio militare. Queste cond izioni ch e il nostro codice non prescrive, dovremmo c pot remmo introd nl'l e noi pure nella legge nostra? ~ ess n na di fTicoiLà quanto alla prima, giacchè non havri considerazioue che Yieti di dichiat·are italiano colui che nacqne iu Jta lia e che nessuno Stato riconosce com e proprio ciuadino. ~l a il <~erti fi t ato cii cittacl i nanza ri lasciato allo stra niero dal govern o dal quale la sua famigl ia dipende, non potrt bbc b<lstare (t proscioglier-lo dalla nazion alitit it:1 lia na '? A questo riguardo bisogna osservare che questi certific:ui di cittad inanza vengono r ilasciat i anche a coloro che non :H'endo ancora ottenuto il prosciog!i mento dall a nazional ilù originaria sono però incorsi nel paese di origi ne in !Jil<tk he reato di fronltl alla levil. 31 n gli individui ch e essendo nati c viv endo lontano dal p a e~~ del quale si pretendono ori):tin ari non si cura no di soddisfar<! ai dor eri che avrebbero verso di esso e sanno i.nvo~:are la patria della loro fami glia soltanl\> allon; lr l: si tratta di ~ ruggire ai doveri nwde:>illli an r lie nel paese che loro r.oncecle l'o~pi la li Lit da lungo tempo, :si ptllt.:.:•,n o da se stcs~ i nel la condizione di nnn a1•er p<1lria. E puicl tl: io tal mod., essi dimo.:;lrano di non CCimprendere il primo e più sacrosanto degli aiTetti deìl'uomo, si rendono im mc· t·itevol i di ogni riguudo : ~icclrl: io ritengo che sarehbe nno spi· ri to di lilteralità male inteso continu are a permetter loro tl i 1•irere in questa condiziorH\ anormal e, e clte il prin ~ i p io più sopr<t af· fermato che a nessun o deve esser consentilo él i rimanere JWil'o di ogni nn;;,ionalità debba inv ece consigl iarci ad imporre loro la nostra cittadinanza e costrin gerli quindi a prestar servizio tni li · tare presso di noi . QuesLa condizione adu nque - eire non poLr<'bbc ncppu r essere tacciala di soverchio rigo re IJitan do si conside ri le l'acil itazit•ni sempre maggiori che le IWLenze europee vanno aeGordando ai loro nazionali resideu ti all'estero per regolare la loro posizione ùi frolll.e alla levn. - avrebbe anche presso eli noi, co me giit lo ebbe in Francia, il benefico r isultato di porlare progre:;sivamente alla a,--
DELLA NAZIONAL IT.\ NEl SUO I RAPPOitTI COl. SERVIZIO lti! LITARE
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~ i rni laz i o n e
di tulla una clas~e di individu i ell e va divenendo se mpre piu numerosa in Ttalia senza appartenerle e mettendos i cosi in una posizione privil egiata d te nessuna :'>OCir~ tiL può tollerare seuza pregiudizio per l'insit•me dei cittadini sui qua li incombou o lutti i pesi della colletliv ilit.
.
* * ~ù
si diea ch e i t'apporli l'r<l l' lia li a e !! li altri Stati es igerebbero che a prosciog li••re quèi giOI'ani dalla no:>lra nazional ilit dovrehhe hastare la produzione del cerlifknlo di appartenen za alla loro patria, non e~sendo spettanza dell'autorità italiana di investignre in qual e co ndizione essi si trovino di froute alle leggi imperative della patria ~tessn : e tanto meno clic una diversil misura pot,rclliJe es p orc~ i a rimoslranze da. parto dell e allre potenze. Se a rimo:;!.ranze di tal genere pot.rehhcro dar luogo t:tlun e del le cleci:;ion i che si preudo no in ha"e alle disposizioni d ~lln. le!!ge aLtualc che si prestano ad essere interpreLale in vario senso, questo pericolo S<1rebhe eliminalo ove la nuova le~ge, per tplanto pit·, severa . fo sse piiL clt ia rnmeiJte formulata. Ogni Stato, es:;encl o liberi) e indipt' ndc nte dagli altri , pnò reg-o lare secondo gli scmlll'a opportuno le formal itù c le co nd izioni cl;1 1l e quali egli fa dipendere l'acquisto e la perdita cl oll;1. qualitil di ci lladino cd alle quali subordina la permanenza degli stranieri nel suo terntorio . Questo prin cipi o, incl iscutihi le ed in tl i ~cu:;~o s emp~·e , trova una ·grnndissimu applicaz ione anche nggi: e per CO JWincer,;i di questo bnsla vedere le dif"J'erenze grand issime che passano fra le legislazioni dci vari ~lati qna11 to alia nnzionalilò't eli esamimtre le tasse speciali a cui talune potenze l)anno crednlo di assoggettare gli slranie:·i residenti nri loro territori . Ch e anzi si p11ò afTerm:1re dte Ol' tl vole,;sero tener l~ rtn lo de i IOI'o veri in teressi lo altre nazio ni non potrebbero cile approvare e desiclera t·e che ftndt r, l' [!alia accolga nell a sua legi::lnzione le norme che più sopr:-t ho indicato: percltt-. l!Ues te, in ultima analisi, lu ngi dal recar loro danno LornerelJLefo di non poco giovamen to
iJ28
DE LI,A
NAZIO!i:ALI 'I'~ NIH SUOl llAPPOR'I'I CO f, S.BltVI1.TO M!Ll'l'Altl•:
in .questo senso: che indurrebbero qnefli dei loro nazionali qui n~ll 1 o re~i~enti che vogliano conservare la cittadinanzèt originaria <~ m e lter~q ~~
reg.ola cogli obblighi di leva nella patria rispettiva.
~u ~n to .a.gll al.tn , se neppure il pensiero di do1•er prestare serVIZIO
rml1tnre 10 [talia non li inducesse a preslarlo invece al-
l'~~tero , ~1ò snrebbe indizio che nessun legame essi conservano
pnt colla loro patria. la qua le qn in di non avrrhbe motivo di lam ontamc la pe rdita.
.. "* :r ali do\Tchhero esse1·e, a mio avvrso, le di:>posizioni fo nrlarne ntalr della. nuova legge: e r·isoluti cosi i ca;;i più diffici li non riuscir~l~l ~e aròuo il p1't)vve!lere agli nltri: dei q11al i accenn erò co n IJreVISSim e parole i più importan ti : l o Tnl.li çoloro che sono in ce rto crual modo vinco la ti all ' ft:dia o pe~· na~;c.itn. o per origine o pel f'atl.o c1~~ 1 pad re (come i fi gli nat.ì ne.l 1egno od nli estero da padre che ha perduto la cittadinanza pnmn. del loro na scimento, ed i figli min ori dello strtwiero cile n:CJnist::t la c.it~adi~1anza) continn ere hbero <~d essere co me ora c.o nsHleraLI provv1sonamenle italiani o stranieri, secondo i casi. colla facolt it ~i :legge re entro l'anno dal la maggiore eti1 la nni~nalitit cl."~ pr:olertseono adempien do, quando sin ncc.cssario, all o còndiz ioni dta 111.1 accennate; • _ 3o Ai figl.i minori di donn:1 itnliana la cpwle, dopo di aver spo!:>alo nno slran rero ed averne cosi ncqnistalo la nazionnlirà. rinHtn"a vedo1•a e riacquisti la citlad iuanza originaria, dovrebbe pa ri m,en~o esse:· concessa la facoltà d~ eleggere la qunlitit di itnliani. È !Jue:>t.o nn caso che, per quanto ,;m al.Jhas tanza com une, il nostro codice non.:ontemplrt ed al Cfll~tle invece mi pare necessario di pro1•vedere nell mteresse de1 m1n0r1 stessi ; 8" Corlt.rnt~iament.e n quanto dispone 1:t legge l'rnncese, in ne:;snn. caso.al ~q.:lro di.origine ~n·ani e ra dnrrehho t'-'SCr imposta dai su or.gen1Lor1 n Lnto1·t In ciLtaclinnnza itnliana prima ci 1'e1Tii ahhia ragg111nto la maggiore etit. La òi:;posizion ~ de!la le~gc l'r;n w;.;e al
rignnr,lo. sembra a mc l'unica dellt le~ge stcgsa che non pos5a iu modo alcuno giu sl.ifit;arsi, come cruella dte ronde po5,;i!lile ch e il minore venp:.1 l e~o nei suoi intere,;si o nei suoi diritti.
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** .\la perr.hè le rirorme che mi sllno studiato di dimostrare opportllne potessero re;tlmente c•>nlrihnire a consolidare le nostre forze militari , alle di sposizioni gi:'t indi ca te · aknne altre se ne dovreb bero aggi uo ~ere: e cioè: IJ. 0 Determ inare che quando tnluno che sia ripntato provvi ~o . riamentc italiano o cbe abbia la l'ttcoltà ci i divenirlo in ba.;c aò una ,;emplice dichiarazione abhin, anche prima di av er raggiunto la ma~g io r e età, n s~unto un qua lnnque impiego pubblico o servi1.i o ·militare ne l regno , qne.,to l':1tl0 valgn a conferirgli in modo def ini tivo In qualitii di eiltadiu o. ( l ) i) 0 Jnte1·di re come fa la legge francese - ·il ritorno nel regno al cittadino che ~enza antori7.zazione del goYerno abbia assunte> ~erYizio mi li tare nll'o~ t ero. e togliere la protezione diplomatica c con~olat'e ai nazionnli residenti all' esLero cf1e non soddi~fac· ciano ngli obbli ghi di leva ('Z). Que:=;te sarebbero le misnre pill logic.he e più ellicaci per il11petlire tra:;gressioni eli tal falla , come quelle che colpirebbero i trasgre;;~ori direLtamenLe nei ·loro all'etti e nei loro interessi: nè potrebl.Jero dirsi eccessive se si rifletta che lo ag-evol ezze accordate col progelto eli legge ~ul reclutamento ai nazionali residenti all'estero per regolare la loro posiziono di fronLe alla leva rendono naluralmcnLe più grave e meno scnsabile il r·eal.o della renitenza. In line, non sarebbe fuor di pt·oposi lo di~porre che le dichiarazioni Lutle relative alla perdita ed nll'acqui:;to della cittadic~ J Nes.,un~ rropost:t è necessa s·ì<L ri~tsnrd o a coloro che u.o:q uist:m o la cittadinnsmJ. dOIJO di a••cr compiuto il ~t• anno di et.il.; !lerr.hc, como ho dettJJ nel c:op itolo Cl di questo ~tndio, con l'a r ticolo i del disegno di leg:::e sul r<•cluL.1mento si è già proneduto a eh•~ cs>i non abbiano a $1'uggir1: all<t leva nel r~~ nu. (2) Arwhe •tnestil u1isnra ,, iso vi::w re io Frnnr.ia Ono dal l873: o; in fa.tli con una ci rcolare rlcl t6 giuguo oli qnell 'anuo il )Jini,; tr ro rlcgli :l[flori esteri scriv1•va agli agenti diplomatici c consolari rtella !kpnhhllca: • Jc n' hésitc 11as i• von> antoriser il rernse r • Yotr~ J•mt.~ction nn x Cran(·n i,; qui , a dal or dc celti' anno~<', "" se sounll'tb'<}icul pa> •l :tux uld )f.!alion~ mili laire~. u
DELL,\ NaztONALl'l'À NEl SUOI RAPPORTI COL SERVIZIO mLI'l'ARg
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DELI.A :-\AZ1CJKALI'1'.\ NEl SUOL RAl'P<JRTl COl. SEUVIZlCJ MILI1'AR.E
nanza - che aLLualmeule sono valide non appen;t sono state ricevnte da ll ' ulliciale dello sl!tlo civile - debhano invece essere soggelle alla conferma dn parte cl el Ministero. L'esperienza ha dimostrato che il sistema allt;nlmente in vigore lasr~ia adito n frequen ti errori , daccltè non sempre gli ufliciuli dello stato civi le hanno modo di accertarsi di coloro che fnnn o dichiarazioni di ~ue l genere sono nell e precise condizioni volute dn ll a le!!ge . Ed oltre a ciò la mancanza di un ullicio al quale le dichiarazioni stcs:;e debbano far capo rende molte volte impos~ibile di al:certare se uno straniero abbia acr1uistato la ciL · tadinanza ilaliana: il che cl;) allo straniero, che ha ouenulo la eillad inanza itflliaua mediante le dichiarazioni di c.ui sopra, il HH'zzo di e,:.imere dal servizio mi litare nel regno i figl i nali dopo cl te egli era giù. cilta•liuo n che dovrebbero (ptin di es:-;ere ess i pure cittadini seuza facoltil di opzione.
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** Ed il sistema ~arebhu ~.:o mpletato se ÌJilakhe riforma venisse adottala anche per (1uanl.o riguarda la conce:;;;ione della naturalitit, semhrandomi troppo· reslrillivi i aiteri O:,!gi in vigore a ques1o propos ito. Per il che io riten.~o che converrebbe di determinare pe~· l e.~ge lo ea tegorie di per:>one al lo qttali e:;::;a possa venire acco rdata , e far si r,he essa co nferi sc.1 imm ediatamente al naturalizzalo l'd ottorato polili co, e la eli ggibi litit alle a5sem blee legi:;lative dopo un dato periodo di tempo . Dopo eli che si potrebbe deferire interamente al governo del re la facoltiL di conceder·la. Questi provvedimemi , nel mentre farebbero sì r.he la qualità di cittad ino italiano potrebbe ò:tgli stranieri che si ~ono sL'lhiliti ne l regno essere amhita più assai che oggi uon sia , pare a llle elle non potrebbero neppnr dar luogo ad inco nveniente di so rta. E infaLLi, dato anche ehe il gov erno po tesse in qualche caso t~c cedcrc nell ' uso della faco lttt attribuitag li - il che non si dimostra probabil e - , non mancherebbe al Parlamento il modo di richiamarlo alla retta app licazione della legge.
v1rr Conclusione. Con queste considerazioni il m;o giit troppo lnn ~o discorso dovrebbe esser finilo. :\lct io chiedo di aggiungere poche parole ancora per·chè sia ben ch iaro il significato ed il valore delle mie proposte. Siccome nel presente 5tudio non mi sono occupato, all'infuori della nostra, che della sola le~ge francese trascurando tutte le altre, e siccome delle riforme che ho suggerito non poche sono tolLe dalla legge stessa, non vorrei si po tesse pensare che nello scriverlo io mi sia proposto di con:;igliare un atto' di rappresaglia verso la Francia . Null a fu più lontano dalla mia intenzione . La conven ienza di modificare il no:>tro institulo della nnzionalilit mi sembra di averla abhor:dnntemente dimostrala più sopra . Ora, l'esame di tut.te le legislazioni, oll rechè inutile, non mi sarebbe stato consen tito dalla scar:;itit dello sp ~1 z io e dall'indole della Hi vista militare; sicchè ho dovuto limitat'mi a pal'lare della legge francese pere h è ques1a -· sebbene, studiata in tutte le sne parti, no n sia esente da talnni difetti - mi parve nel suo c~omplesso In più pratica di tul.le e qnella che megl io si adatt.erebiJe alle attunli co ndi· zioni dell'Italia. E appunto per togliere ogni dnhbio che io intendess i di co nsigliare nna rappt'esaglja, nelle mie proposte ho avuto la mnssima cura di dimostrare in quali punti la troppa severità della legge francese ci sconsigli dall'imitarla: tanto piit che monLre peda Francia si Lrallava soprallnllo di aumentare il numero degli in· dividui di origine ~tran i e ra ai quali si doveva allri buire la qualità di francesi, per noi la cosa più imporlante si è diminuire il numero degli italian i ell e perdono la cittadinanza. Del resto un conflillo legislativo colla Francia in cruesta materia non sarebbe nè da cons igliarsi nè giusti(icabile.
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NAZ IONALlT:I N EI SUOI RAPPOnT! COL SERVIZIO MII.fTAR.B
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da consigliarsi perchè, tenuto conto della diversa natura della emigru:t.ione e della immigrazione straniera presso i d ne Stati, esso tornerebbe a tutto danny dell'lLalia: non g iu~tifi cah ile percltè la legge francese del 26 gi ugno l S89 ci ha si nora reca to lfualche pregiudizio: ma quando le sue disposizion i saranno ben note e, pi ò. ancora quando il govern o si indJJrrà a recedere dai suoi cr iteri ecces:;ivamente ri gorosi ci rca l'applicazione di essa, non potrit to rnarci che di giovamen to, come quella che contribuirà in non piccola parte a di minuire il numero dei nostri r~n itenti.
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IL CHI LE
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Un'altra obiezione m1 s1 potrebbe fare : e cioè che le dispo ·izioni che io invoco poLrebbem aumentare il numero di eol oro che si trovano, per ell'euo di rlu e di ver:>e legislazioni , cittadi 11i di clue patrie ed esposti perciò alle gravi conseguenze alle quali, come abbiam visto , qu e~ ta condizione anormale dà luogo . . Ma ·anche questa osservazione avrebbe minor valore di quanto possa a tutta prima sembrare. Infatti, quando le nuove dispo:;izionì rimanessero nei limiti entro i quali a me pare dovrebbero P.Ssere circoscritte, per eO'etto di es:-:e verrebbe, si, aumentato il numero di coloro che sono riputati provvisoriame-nte italiani. Ma costoro avrebbP.ro la facoltà. di declinare tale qualitit, e non curaudo,;i di ,·a!ersene dimostrerebbero di non preoccnparsi essi stessi del le conseguenze alle quali li esporrebb e l'acquisto della nostra cittadi nanza: sicchè tanto meno dovrebbe preoccuparsene il nostro legislatore. Quanto poi n col()rO ai qn~tli 5i verrebbe ad imporre ipso j nr f. la qnalitit di italiani , sa1·ebbero così pochi ed il loro distacco de lin itivo dal paese di origine sarebbe cosi manifesto, che il pensiero ilella posizione irregolare nella qnale ess i verrebbero apparentemente a trovarsi pel contrasto delle due leggi non potrebbe - di fronte ai vant<tU i che al nostro esereito ne deri verebbero - d i~ tn gliere il Parlamento dall'appro vare le in vocate ri forme. Tanto più. elle non sareb be di f(i,~i l e di re~olare la lo ro sortH m ed i~tnte. trallali intern azionali. Dott. ANO II ~<:A Z E~o n J:-> r.
(Couli •Hia:ione, vedi numc1·o p 1·eceuenle)
v. La gue.r ra di liberazione. Durante le prime guene napoleoniche il Chile aveva risentito poc hissimo eiTetto dalla distruzione quasi completa della marina spagnnola, se se ne eccettua urm minore frequenza di relazioni colla mallre patria. La sua vita si S\'Oi geva in regioni tanto lontane che esso andò esente dalla tremenda guerra di crociera che gli lnulesi i Frances i e i loro alleati si facevano su tutti i mari e non dovè mai sol!osla re a sanguinose lot.te o a sped izioni inglesi come era avvenuto nell'Uruguay e alle foc i ùel Plata (Lord Beresfo rd e Wllitelocke, ·180(H 807). ln iziatasi la guerra pen insulare le colonie rimasero per par ecchi . anni pi1.L libero dall'azione del govt~rn o direLLo; però tutti i goverualori rimasti l'edeli tentarono di tenerle nell'o bbedienza del re legittimo Ferdi nando \' lT, provocando spesso rivolte che term inarono colla li heraziou e delle colonie stesse. Dei vicereami che avea la Spagna nell'America meridionale. Yles.s ico , ·Perit, Nuova Granata e Buenos Ayrcs , ques t'ultimo in ~
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lL Clll LF.
IT, OHILR
nalzalu la handiera di li herlà fino dall a primavem del 1809, votava uno :;taluto federale il :tz novembre l81 ·1 con nn dittatore ed una giu nta di governo; dopo una lotta ostinata bloccava per Lena c?n molle tr ~p pc volon tarie e per mare co u una squadra improvvtsata Motllev1deo, ultimo rifugio dell'au!or'il;ì spagnuo la in quelle contrade. l partiti ~empre eccc:;sivi però menavano strazio non interrotto di quel paese. 11 vicc-reame della Nuom Granata e la CUJ)i taneria <renerale eli .aracas solleva test nel 18 10 ven ivano ridolle adoLbedie n~.n rlal .\lonLevcrde in una felice campagna, ma le sue popolazioni streltes i attorno a Boli var avevano eli nuo vo triùnfato u al principi o del 18 Lf. la Venezuela era di nuovo libera.. Del vice- reamo del Per·ù o della presidenza dell'AlLo Perù ri· masti centro della vita spagnuola e dove più solide basi ave1a il dominio .direm o (juanto t! necessario per· beu comprender'e ;,:li avven1menu del Ch il e. Le notizie della guerra contro i Francesi ( 1808), era no Slftle accol te nel Pertt in modo ben diver;;o che a Buenos Ano;;. a CanWls a Sa11ta l;'t~. n Cart flgena: sodd isfatti i colon i ..del go verno del vicerù ..\.basca! si aJl'rettarouo ad in1riare soccorsi all a madre patria c la rivoluzione uon sofliò che ai contini. sulla costiera oceani ca, cioè, verso Guayaqnil c verso Chur1 u i~ac:t e la Paz (hflcino del Titicaca), ma Cutco e le provin cie (;entrali furono tru i1 1uille e fedeli . I m~virne~lli deli 'A Ilo Perii furono presto ed energ-fc:unen Il' r~press1 , e lor.se ness un torbido sarebl•e sef! uilo ;;c il goveruo d'. Bn en o~ Ayres non avesse spedit o un !)O rpo di <:i rca 1000 uo1111 11 1 nell'Al to Perii a sollevare e riunire i malc.onlenti . .~el cors~ del 18 1O questa piccola troppa c<•n a capo certo Castelli svegliò la r·i voluzion e in lulta la presidenza dell'Alto Peri1. Il Castelli anzichè, come vo leva la Ginn la <l i Buenos :\1 rcs, estendere maggiormente il fuoco della rivolta si lraLLcn~o a Chuquisaca inutilmente lo; as:::ali colà ·un americano, f:oionc,;c e, a servizio Jel vieerè con un ben disc iplinato t:orpo di 8000 nomini lo batlù due volte, ridusse il paese a soggezione c spin se delle Cùlonne sul territorio argenti uo. Poco dopo bat~uli a Tapi a e Salta si ritirarono gli Sp~1 gnu (J/ i (
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(chiameremo cosi i fedeli al vice re) su La Paz, la rivolta scoppiò di nuoro in Lutto l'Alto PerLt e fu di nuovo compressa dal j>ezuela vi nci tore a \'il capugio e Ayocumha (18'13) . Irr me'l.ZO a que., l.e vicende e a. co nl allo immed iato del Perù ancora fede le e dell' Argentina pienamente rivolm.ionar·in, il Chil o Lmversò anch'esso il periodo, di preparazione alla libertà fra Ielle ardenti, se non eire le sue speciali condizioni inteme e l'onestà degli uomin i ch e ne fu rono l'anima, impedirono che vi siverificassero e l' e:;o rbi lauza dei parliti dell'A rgentina, e le sangui nose con rulsioui del t'Alto PerLt. Al priu<:ipio dt~ l XIX se<:o lo il Chile contava circa un mi lione di aui ln nli d'o rig ine OII I'Op ea, era Cplin di il territorio relatinnn enle più popolato tla co loni dell'America meri cl ianale, il numero dei nel{ri era Jimitali$simo e gli [ndiani erano stati respinti en~rgica mcn le ver:>o .le Alte Ande e le contrade meridionali . Oltre alla estr n~. i o ne dei meta lli si era largamente sviluppata nel XV III secolo l'agricoiLura largamente rimuneratrice. Piu lontani dalla Spagn<t ma più pro;;:;imi :1 quei ma ri che solcavano le navi intraprendenti degli inglesi . deg li Olandesi , clei I'' rancesi , i Cil eni avevrlll o più d iretli rappo rt i C'J II' Euro pa seLLentrional e e ceni t'a ie; si presenlarono quindi alla guerra di en:ancipazione con intendimenti più chiari c con men ti meglio educaLe . Al momento in cui i Francesi invadevano la Spagna, nel Chile dom inava per relazion i e per intelli genza un uomo fornit o di ·doti ecce~ionali, .fuan ,\<fartinez de las Hosa~, dapprima semplice fun zionario govcmativo a Concezione, poi legatosi per matri monio con una delle pi ù ricche fami glie della colonia. A lui [;tcevano capo i più noti ri\'oluziouari di Bnenos Ayres, Ll'atlorno a lni rtunivasi una schiera di persone colte e amanti di liberlà, quali i fraLelli Paielu, Bernardo O'Higgins, Salns, Eyzaguirre ed altri ; egli stesso era in relazion e intima t~o l colonnello brigadiere, Carrasco, ca pitano· generale del Chili. Approfittando di tfOe:>Lioni di ordine interno i seguaci di Rosas riu:;t.:irono ad impaciron ir,; i di parecch i segg i dciJ',iudiencia di ~antt ngo.
.Ma nll'ao nunzio della proclamazi one di lihertit a llue.nos Ayres ed alla con:;eguenlc deposizione del vicerè Cisneros Carrasco com28 -
AN:-10 XXXI II.
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presi i pericol t che lo ci rcondavano fece arrestare Rosas e due dei suoi seguaci e condotti li a Valparaiso li fe,~e imbarcare per Lima. Quesle misure fLLrono il segnale della rivolta , il con:;iglio municipale di Santiago imitando crnell o ili Parigi in altro momen to domandò il ri torno dei pri;! ion ieri , le truppe inviategli contro frater•· uizzm·ono col popolo, vi fu un Cauildo apierto che l' l l lugli o 1~ 1O depose Carrasco e creò cap i!ano generale il conte della Conquista, vecch io di 8 (\ anni . Que:;to governo proYVisorio durò poco e combatlulo da fazioni. fu con altro Cubil(!o il ·l ~ settem bre sostituito da uwt ncriunl ·t ••overuntiva alla cui lesta era Hosas stesso . La giunta si pose in immediata. relazione con Buenos :\' res. convocò un congresso di d13putnti , pres13 misure militari conl.ro i possibi li atlacchi del vicerè peruviaoo . Questi occupato sugli altipiani holiYian i dal Castelli fu oh!Jiigato a lasciare liberi i patrioti c:leni, clte fecero ricono:>cere la loro giun ta dal governo "eli Cad ice . 11 congr·esso si riunì il l o luglio del 18 1·1 e :;i trovò co)np~~lo 1l i elementi mo lto moderati per le qui 6tioni inteme, ardentissimo per la causa dell'indipend enza. Occupata dai suoi larori questa nuova assemblea legislativa lasciò il go verno a tre capi del potere esec utivo che non seppero impedire che H.osas am bizio:>o del potere sn premo ri nnisse una corHro·giunt:t a Con.~ezione e che un fuggitivo di Cadico, certo Miguel Carrera, veni;;se ad aiutare Hosas. ltosas e Carrera co~ liLuirono un direttorio che proclamò: l'uguaglianza dei cittad ini rì'ogni colore, es'cl ns i i negri non uati nel Chile . l'abolizione del tributo annuo n!la Spélrrna aore rn , il man tenimen to \J nativo del clero, l'elelliritù dei membri dei consigli munic.ipali, la abol izion e tlella tr·atta . Però Carrera ancora più ambizioso eli i\os~~ ~ tenlò nel dicembre 48H un colpo di Stato simi le al IS lll'unwio. La guerra civile sa rebbe scoppiata fra Carrera e Hosas, a Sanliago il pri mo, a Co ncezion e il secondo , se le truppe riun ite di Hosn.' non si fos:>ero di:-per:;e obbligandolo a ritirarsi nella vi cina provi ncia argentina di Mendoza (lugl io 18 13) dol'e mo ri poco òopo di dolore. CarTern rimasto lihero si die' a tutt'uomo a d:tre un as;etto unilario e democratico nl pneso, scalzando de5tramen te no bi ltit e ciP.ru , l
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abolendo ogni segno di dominio spagnnolo e darido una costituzione, elc1bomta da Juan .e )[ariano Egariu, assai appropriata ai bisogni del pa(l:;c, di cui egli rim:meva il dittatcre. Onesti proncdimenti di carallere rivoluzion:o l'io e dispotico ad tm tempo fu rono quanto prima giustificati dagli avveni menti. Abascal libcrat.o dalle preoccupazioni che gli iuspirava l'alLo Perù in seguito alla caeciata di Castell i nel territorio argentino mandò il brigadiere Pare,-a con un corpo di circa ·l 600 uomin i sulle coste del Chile. L'areya imban.:a.tosi a Lima sceudeYa con il suo piccolo co rpo nell'iso l<t di Chiloè . Carrera appena r icevutane uoLizia ord inò una. contribuzione di guerra di 20 milioni di reali, convocò tutte le milizie, ri nnì le poche truppe già organizzate e marciò verso il Manie per arrestn re sulle rive di tluel fiume l'avversario. Pareya intanto dall 'isola era passato :>ul co ntinente. aveva occupato Valdiria, Tal - . eahunuo. la Concezion e. ,\ met.à del mese d'aprile del ·181 :1 Pa1·e~·a e Carrera si scontrarono nelle pianu re di San Carlos, nel brere combattimento arvenuto le truppe di Pareya diminu ite di numero per le diserzion i dei soldati del pae~e arruolati da poco tempo non poterono resistere all 'eno rme suporiorilit numerica e all 'entusia:;mo delle milizie cilen e e dovettero ritirarsi in allesa di momenti migli ori entro le mnra di Chillau. Carrera nou vole ndo o non potendo assal ire subi to l.t cillà corse a riprendere possesso dell a costa; Concezione e Talca huano ritornarono in suo po tere ed anzi in quest'ultima cittù gli venne fallo di prendere una freg-at<t carica di ogni specie di approvvigiona- · menti de:-tinata al corpo di spedizione del Ch ili. Si vohe poscia co ntro Ch illan sper·ando che la morte di Pareya avvr,n uta in quei gio t·ni avr~sse disan imale le truppe; ma il eoma ndanto Sanchrz succcduto al Pareya aveva si hene fortitìcata la città. che Carrera dopo p:trecch ie settimane d'i nvestinJento ed nn as~alto genera le doYel.lc ritirarsi (agosto ·18 18). l'er uno di quei rivolgimenti subitanei dell'opi nione pnbblicn che cosi fa 1~ i l m en te succedono nei tempi <li rivoluzione Canera per·deue in !fUCila ritirata l'aulorilit avuta li n al lora . Una nuov:t giunta costituita~i a SanLin.go degli eletnenti veramente li iJeral i gli tolse il co -
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IL omr,E IL Cll!I,E
mando dell'eserci to e lo trasferì a Bernardo O'Higgins il quale riunì nel novembre 18•13 i poteri militari e civi li. [ntanto però Sanchez aveva poluto avanzarsi all a costa, impadronirsi del porto di Arauco e rinnnodare le relazioni col T,erù. li ~icerè Abascal rimasto ltmgo tempo senza notizie si alrreltò nllora ad invi ar·e rinforzi nel Ch ili sotto il comando del brigadierE\ Gainza. Questi dopo una breve campagna riuscì a fare prigionieri in Concezione i l'mtelli Carrera ed a impadronirsi di Tal cahuano. Accorso O'Higgins dopo alcunB scaramuccie in cui CJainza ehhe la peggio, per la mediazione del commodoro inglese Hilliars giun to in quelle acque, si fece nn armistizio, sulla base di questo pollo: TI Cili le ri conosceva l'autorità della SpRgna ma aveva gov.emo autonomo . Firmarono l'armistizio Gainza ed il nuovo presidente cileno eletto dali' assemhlea Fra nei sco Lastra. Nè il vicerè del Perìt, nè l'assemblea cilena. ratifi carono il trattato, anzi Abascal mandò al posto di Gainza il colonnello Oso rio inviandolo a. Talcahuano col rcggimenw di Talavera di recen te "innto da Cadice uve si era imbarcato non nppcna cile Napoleone T ~!l'indomani del trallato di Valencay (dicemb re 48·13) aveva dalo ordine di ritirare · le truppe dalla Peniso la. L'a.ssemblea cil ena aveva deposto Lastra e rieletto uno dei Carrera sfugg ito di priprigione O'Higg ins aveva invano tentato di o p.p~r~s i a tale riele zione e stava forse per iniziare una delle lotte crvdr tanto comnnr e pericolose nell e repubb liche ameri cane del sud se Osorio scorrendo in lungo e in largo in paese non avesse potuto riunire tutte le rorze del partito governativo. Sr uni allora Higgin s ai Carreras e dettero battagli a a. Osorio nella pianur·a di 1\ancag ua ( l o oLtobre ·18 1.1.): la fazione sang~in~ sissirna e breve fu sfavorevole ai Cileni. Osorio in.::.egnendolr Yrvamente e senza tregua prese Santi ago e poco dopo tntto il Cltile fu ridouo alla obbedienza. O' Iliggins, i Caneras e i personaggi più compromess i fuggirono a sterito attraverso la Cordigliera ril'uggiandosi nella provincia argentina di Mendoza; per ordine espresso di Ferdin ando Vll e di A.bascal il paese fu sottoposto a un sistema inesoraL ile eli re pre~ -
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sione e terrore si mile a quello che il colpo di Stato del Re aveva inaugurato in fspagna. Il gorernatore di Santiago San Bruno fu pr·in cipale ~ trum e nto di tale repressione e gli orr~ri. succedendosi agli orrori tacque nel Chi le ogni aperta voce dr rrvolta· Al princip io del ·18 10 del res to la causa delln li bertà nell 'America :-pa;.(nu ola. aveva risentito un forte colpo;-l' Ar~e ntina .e la Nuova f~ ra n ata mantenevansi independ enti; il Chi le c l'.tlto Peni. ritornati in obuerlienza; C<ll'acas rioct;upnla e fremente dopo la sconfitta di 13olivar; il Pel'l:r. domato ma ancora tnrbal.o. La Spagna ri unita una fl otta a Cadice composta di l vascello d! linea , tre fregate, trenta basti menti da guerra minori e 10 traspor lr vi imbarcava un corpo di spedizione di ·l 0,!)4.::2 uomini ~otto gli ordini di Pablo )lorillo e la invia,·a in America a rinnovare forse le gesta di Pizarro. Gi·unta a Cum ~wa nell 'aprile del 18H> la spedizione composta di sei reggimenti di l'anteria, un bauaglione cacciatori , 2 reggimenti di cavalleria e 1]ne batterie, in hreve volgere di tempo assoggettò la Nuova Granata, rinforzò i pl'esidi dell'Allo Perir, si volse verso la Venezuela. Non rimaneva quindi libera che l'Argentina la quale nell'anno '18·16 si vide anch'essa g ra~em e n te minacc iata, ma la causa della libertà che pareva prossima a perire si rial7.ò di nuovo: La guena riarse nell'Al to Perù , Bolivar l'iaccese la sollevazione a Caracas e nella Nuova Gt·anatn, finalmente ,nella provincia di . Mencloza i fuoriusciti del Chile costitui rono una minacciosa annata agli ordini di O'Hi:Igin s. L'imminenza del pericolo riunl3ndo in nn pensiero unico Rolivnr, Puyredon {presidente dell'A rgentinn) e O'Hi ggins delle alla rivolta liberatrice un nn,ico in dirizzo . Nel Cltile ~otto il governo di Osorio e clel suo successo re Marco del Pont negli anni J 815 e l S l G non vi era ~Lato in dizio di rivolta ma i cuori si yo!Qava no al di h delle Ande dove so lto. la pr·otezion e del aovernator~" di Mendoza San Mal'l.in preparavarsi una mister·iosa ~pedizione. Le relazion i coutinue dei Cileni con gli .\ rgent.ii~i davarlO attendibilità alla notizia che la ~pedi zion e sr dovesse dn·rgerc nel Chil o. [n Lesc a. pr·òvvedervi il nuovo vicer·è peruviano Pezuela organizzando una Oolla e inviando Lruppe ausiliarie a Santiago.
440 L'anno '18 17 segnò la redenz ione del Chi le e pose le basi dell<t sua nazion nlit ir in modo d e Oni~ivo per· opera eli un uomo celeb re storia americana, il ~overnalore · della provinci;l di ~lend oza . Don ,Jos6 di Saint ~!ar t in flveva allora qua r·<~ nta anni , era stato colonnello al servizio della Spagna e si era segnalato mil itarrn ente nelle p-netTe argentine e :tll'as,.,edio di }lon tevideo . Le ~n e qua!ilit mil itari c civili lo rendevano alto <t riun ire at torn o a sù tutti gl i elementi più distinti e più vivaci f'n)!giti dal Chil i. Puyredon. presidente di Buenos A.q·e:;, lo aiu tavn di souomnno nell'impresa per qttauto lo perrnelleYa la lotta che esso sosteneva contro gli Spngrltlol i. Le d irri eo ltà dell a spedizione emno pPrò enormi , co:-;ti luire nrt co rpo eli armati nella provint:ia di ~l e nd o za iu all ora f' OI' r. ra e ;;pupcdata o traversare t:on es~a le Ande in unn regione ~pro 1 1•i:;ta cii sl.rnde em imp resa cosi disperata d re. le truppe ùi S;rntia"O o il nuon vcrnatore de! Ch ile rifii1 tavano di crederla possibile. Le in fo rmazioni però pervenuto a Marco del Pont divenfH' ro cosi p1'ecise, che egli alfin e si decise (,\ mnndarr. grosse ~-: uard i e ai p<rssi della Co rd i g l ier:~ . Questo era quanto desid eravn Saint .\fartin timoroso di ctnlerc al suo sbocco dall e ~o l e andine colle truppe spossate su un'annata vi~o rosa c conceni J'ala . Il ser;relo più ns:;ol uto fu serbnt.o sulla via da segu irsi per trarre in inga nno il governntore ci leno . La strada prescelta fn la piit breve e al tempo stesso la più di fficil e, quella liell e ~-:o le di Uspalla t:1. pel passo della Cnrn bre ove oggidi l: in iziata una fe rrovia fra Snnt iago e .\l endoza ed esisto un n mediocre mul;ltt iera. Questa strada uscendo da Mendo7.a au.ral'crsa per· r.irc.a GÒ elri lomelri un deserto · abbioso, entra (J uindi nella t'<'~io n e mo ntuosa . sale per !:\ valle alpestne d i Yillavicencio ali un lungo pi:~noro (50 chilometri) al l'a ltezw di 2700 metri circa. Il i qui il senti ero e:sistente nel ·l8 1/ si dirigevn per ci1·ca ft, chilometri lungo le sorgenti del H.io Mencloza sull'orlo di un precipir.io profondo ci1:ca GO metri; la mulat tiera vi è O)!gi ancora co~ i gtretLache non possono procerl ervi dtw uomini d i fronte s i cc h t~ rhi
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entra in quella gola deve avvisare con suoni di corn o, per non correre perieo lo di l' ila , che nessuno gli venga incontro. La strada passa sul Mendoza su un 'arcata prodoll a da frane del fium e e girando a mezzodi dei coni deii'Aconcagna attraversa la grand e Cordi ~ l i era all'altezza di 3900 mctl'i circa e quindi scellde di rellamente nella n !le del Putaendo afO uen te del ~l a~' p u con una pentl enza va riabi le da ·l i) a 30 ": o· :\Ila ùiflicol tit cl elia strada si aggiun )!evano quelle del clima eo.,ì gravi per ell'tltlo del vento violen to eire nei giorni più caldi ti ene la t.cmperatur:L sempre inferiore allo zero . Saint .\Jartiu si incaru minò per questa via co n un corpo di ..:irca :J()Oll uomin i, !!28 1 muli e ·l GOO c<tval!i , mandò d ne piccoli distaecarnenLi ai pass i elle se~: ndo n o al Coquirnho e a Tideahuano ed uno maggiore al passo di Pla netas. 1ruest'uiLimo al wmando di Hoclriguez. La colonna principale in mezzo a steuLi inllic!bili perdendo parect:hie centinaia di nomi ni , iJOOO muli e 'Il 00 cavalli riuscì a ~hoccnro s u ! PnL:letlflo quasi di sorprc;;a, all<tceò e prese i vil laggi di Ancon.:agnn n Santa Hosa ed in iziò una rnareia trionfale fra l'entusiasmo dei Cileni su Santiago. Incontro a Saint lV.l artin mandò il gov1~ r n ato re il co lonnello _\[aroto con 2000 nom in i; scontr·atisi presso Chacabnco ~laroto fu scon1ìtto lasciando circa 600 prigionieri. 11 governatore impotente a riu nire le sue forze si ri tirò in l'ret.l.a su Valparaiso abbandonando la capi tale; raggiu nto da Saint MarLin ru l'atto prigioniero e riconclo tto a Santiago dt1ve Saint Martiu entrò il li· feb hraio 1817 salutat o li bÙa tore, due giorni soli dopo il fa llo d'a1·mi di Chacabnco . Questa epopea, che l'assomi ~ l in stranamente a quella gloriosa dei Mili<' , cost ituì un fatto mirabile tanto che Saint Martin venne più tardi con s id e r~ to co n \Vashington e Bolirnr, come nno dei fondatori clelia liherlit. arnericaua. Circa duemila soldati "pngnuol i poterono a \'alparaiso im barcarsi pel Perir , gli al tri dei presidi di ~uel posto e d i Santiago o anelarono dispersi o si arruolarono nel corpo di Saint. Martin. Per efTetto della ,viuoria d i Chacahuco tullo il Chi l~ dal .\fai pò
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al deserto di Atacama fu li bero e O' Higgis vi org ani~zò immediaLamente un governo provvisorio. Gl i Spagnuoli però della provincia meridion ale si concentrarono su Tal cahuano per tenere aperto il po rto ai t'in forzi che il vicerè del J.>enì non avrebbe mancato di inviare; traevano int<1nto forze da Arauco, da Valdivia, dall'isola di Chiloè.
NOTIZIE PO LITICO-MlLlTARI ITALIANE
{Contùtna).
.\1 . G. H.
Poco ricca 1li frttti è la cron:wa della l[uindic;ina; pot;o la voro ut.iln . fece il Parlamento, se ne togli l'estune rli l'ari progetti di leggo in seno alle commissioni, !;1 diBcussiono in · Senato del disegno di legge snll'av rtll~a lll cuto nell'esercito e quella ,a ll a Cantcra sulle convenzioni rnarillimc. Del resto all<1 Camera fu un sejwito d'interrog:~zioni, di risposte e di proposto, tal volta ti pcti:r.iooi di si mil i ed egua li fn tte precedentemente solto altrn forma. Gli seandali bancari, cacciati dalla porta rientrarono dnll;t lìnl':\l,rn e fecero perdere un tempo prezioso. Ora è l'on. Bovio che vuoi sa pero il perchè delle lentezze de li<~ procedur:~ giudizi<tria per lo mah•orsazioni d~:lla banca romana; ora sono gli onorevoli Colajanni, Costa c•d altri che voglio no snpcre il eome, il quando e il perch è di opinioni diffcrl'nti, cspre;sc iu diverse epoche e in diverse circostanze, dall'on. GioJiui, prt•sidente del Consiglio, a proposito dcll'amministr:n~ione della banca medesinw; ora è l'cm. Aguini che r·ipropone sotto altra forma l'inchiesta pn rlnmentarc per gli all'ari ddlc banche, mutandole nome, cioù cbi;omandola Com.it((/0 inqu.irente per sta bilire la responsn hilitù elci vari gnbinetli negli alli11·i bancari. J\Ia la fermezza del .I!OI'erno e della lll<•ggioranza tlella Camera opposero un ostacolo iuson_;onlabilc a questi tentativi di ricntrttre iu un campo vieta to e rirn~-:tte re sul tappeto questioni rirnauJaLe a t.re rne~ i dn un voto soleune della Camera. l'o
* * Un'altro. genem d' in terpellanze, che non di remo egua lmente vane, seb. bene non abbiano portal.o n ne~sHn<t conclusione pt·atica, sono I(Uelle dell'on. Carmine cd altri -sui discorsi contro l'unità d'Italia, pronunciati
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a \'icnna in 1111 congresso eal.lolico, presènti due miui~ tri dell' impero: quella dell'ou. li'ilopanti sui grid i sovversivi c mes~ i nella ha~i li ca di S. Pietro in Homa c lJUeilu dcll'on. Lucifero s ull <~ parole pt;onuuzi;ll.l' Jal caneellicr(l dell' impero tedesco a pt·oposito dc l l' lt t~ li i' , nelh commis· sione poi cn•diti mili1~1ri. A rruest'u ltima, ch'ert~ una ripelizionedi allra di cu i abbianw gi:'t rc.~o conto noll:1 puntata precedente, ri~p(>Sc l'on. Jlrin prcss' a poco t:Otn•· avHa risposto al la prima; a quell n dell'cm. Filopa11ti ris po~c il presideut•· del Consi;.:lio c:lic i gr id i <:lll<"ssi iu Sa n Pietro, a pori n ehiuse. non giungouo fiu o agli orecehi del governo; u rtw;lla dcll'on. Carmine ri:>po;;,: l'on. Hrin , ministro d('gli all':ll·i esteri, scus:,ndo c·d <tl l.enua ndo il fano; ma natn ra Imenio non sotl•l i><fcce gl' tnlcrpcllan ti. nè potevi• sodd i~f;,rJ i pcrchi• il fatt o n..n poteva essere picn;unentc scusato. Opporlurwuwnle l'on. Ca rmine ricordò che un tnin i~t ro ilaliano iJ;, dov uto r·a::;~eg u a rc le dimis>ioni per avere <~SS is tibo ad un L~'n e hctto i1t cu i si parl.ù tli terre irrcdcntc, e c.lw il ea po del govern o d'al lora, in lcrpel · !ato iu P:11·lnmento su qucstn dj missioni, ehJw a diel1i;•r;1 re non pMcr:-:i a tn mcttt~re che un ministro Siit, pur lontanan1en1e, ~o~ pcHa lo di eonlr:ld· dire alla polit.ica dello Stato. Oggi l'on . fl riu non potev;, par!are che come ha parloto; [ccc benissimu ad auenu:ll·e l'incidente c ncgn rgli ogni importanza politic:1, m:1 eb l,r'ro torto in Ausl.ri n ;t prnvocm·lo; prima pcn~h è non conviene fare il gir:C1) degli ~He rsa ri dell'alleanza, e poi perchè non si devono urtnre lo legittime s u scettibili!~ degli alleati. Che si gridi contro l'Italia in San Pit:tro, possiamo permettcrlo r po~ siamo anche divertirci andando a sentire ques11 gridi; ma che rnini:>lri di JlllQ Stato amico ed alleato assistano a comizi dove s'im preca all'uniti• d'Italia, questo poi non ci va. Ad ogni modo tuili qu esti falli che diedero luogo <tllc sopt·:l citai<· interpcll:mze hnni.w un signifìcnLo per noi: sono 1111 a vverti 111Cn to. l nostri nemici all'interno e all'estero rialzano la testn c gli mnici s'inti<•.pidiscono pere hè: ci credC>no i ndebolili o, forse meglio, percliè ci crr:douu in vit~ d'inrkbolirci. S'ingannano a parLito, perchò lo economie fauc li nor:~ wi bilanei mili ta ri noo intacca oo la forza ne 1 :~ compagine del l'o:;ercito, il fJIIal•: anzi :~cqn i s terù maggiore ùlastici tit, quando :;i n vo lato il nno,·o progetto di loggn sul reclulamento; mu iutnulo si vcgga cl iC cll'elto hatlt'" sn l nostro cr~<l ito pol iti0o e tnilit~ n' all'estero i wgli nei bi lnnei ùell<' guerra c della m<J rina.
NOTIZIE P OLITICO -MILITA RI ITALIANE
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*" * [)i dttc ioterp!! ll;lllz<l doiJhiruuo ancnra far ccono, più inlMi~~~anti dal pu nto di ,·i~I<J ntili t-<Jre. L'uu. Coslantiui iut.crrogò il )Jini stro Jrlla guerra " sulle ragioni di'l facile c freqtwnte c.olloca men to a l' l· po::o di ufficiali superiori :1ncor;t validi n ~·· rv! z.io . » . . . l..'O'IJ. mioi~ Lro ri,;po;;c tlimo5trando b1 Jt>'t:•J::;sttu a::;~o luta d t ln r po~lo a"l i al lievi del la st:ucJIO di ~Iode na e rli Cn);ort<•, i quali ovrcbbel'l 1 d~ 1·uto ottcucre la lli'Oillvzioue fin o dall'a~o::;Lo scorso o molti non l'uucnUt.'I'O 11 nwra ;1ppunto j)I\ J' mau c.C~~za rli po,;ti di:;poniuil i; ag~inn ~e. \' ho lll'l prossiuw ;•goM•l ~i dovr~•noo nominare uffici<di altri ..~ 00. ullte"~; e ~c non 1 i S<trnnno pusti bisogucri• farli. almeno •pwnll ~a t~ll poo.;sl ~ J,ilt\. E r iù uon ,;olo per r:~giqn i di gi u ~ li z i~ . 1na per!'.ltè nllrtmODlJ :>1 n.tv inr n\hbe, per l';1 l'V C nire, i1- reclntm11en lo <ki quadri. E :;e :utdtc q uesli a Il i<n-i da prouHHJl' ra·c! !'!O u vi fos~c ro, la ~·o tazion •: n ei ' 111 :111 r~ ò 1111 ,, neecssilit cd :111<~ho i quadri di s•~co udn hnca n bb tsogo;~no rl t uomi ni validi . Certo IIOU è pi<~cevulc il dire <Hl ufli ci<l li illli:iani, hen~meriti r~er lunga carriera c per ottimi servizi resi al Kn c :11la patna • la::;ctateu• i i vostri po:;ti per<:! ti: ne ho hi::ogno nell' interc;se w:ner;llt; • ceno nou è piacevole' , tn<J 0 e :;arit pr.l .\ l ini ~tro nn ingr;ttn rlo ven~ . lino <;lte non sieno swbilit.i i li miti rl'ctic. « Solo i li miti <l'r\tit , romhinati con atnmissioni rlC'gli istitu ti meglio pr()porzion<Jte. ni f(lladri . potrnnuo fare :;i eh? la . c.arri t~ ra tlogli uflicinli si sx'olga ragolnrrnent.r senza obhliga re Ji }ltms~ero a doloro,c . eliminazioni; tìell:~ cui ne(·.cssi tà eoloro rhe ne sono l'oggeuo non restano ma i per:<uasi. r ritengono ;empre di c,;sere vittime drJ I'nrbitrio. • QtH'Sle ragioni ::<ono di uua eviùcuza co:;ì pnlrrwre che ~:~reb iJC su. . pcrll ua f~ inoppot'l [trla ogni parola di eollllllClllO. L'altra interpellanza fn rivolta :~ 1 Mi nistro della gu~rra d~? lt on. Co ·ta c Socci :~ propn:-i to della « conccssiotw rli malertale mtlttarc: c di soldati ;ti r,omitati c:~ n·evall3~chi . , . Rispose l'on. Pt>lloux che piìt vol to In C<Jrnera si è occnpat~ dt ~u ~'to argomento c non espresse mai il desirlorio che tale concesstoue rosse ritirata . Quando si proc.edette alla eompdntone del Re.gola??~en to snl ..::cnùio t.C'ITitorictlc dell'eRe rC'ito, si studiò anche ta l (~ qne!itiOne, c V<J"Iiate c poud c r~te tuuc le cirtLlstnrl7.t· prò c c-ontro la concessione <·a~ri, cavalli e eond urcn ti per il carnevale•, il ~linistero do,·ene a
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NOT/ZJF:
l'OI,ITlCO ·~ULITAR!
ITAr.IA NE
malin cuore eonvinccrsi che non ern possihil<J riflut~rc, in nna certa misura, quel concor·so. Perciò, uon potendo ncgal'io, pousò Ji rogo· larizzarlo cd inf<ltti oggid i è regollllo dai pnragrafì ·141 c 4.~2 del suddetto Hegolnmento. ,, Ma so la Camera (conchiuse il Ministro) volesse in qualche modo espri mermi il desiderio che queste concessioni non abiJiano pir't lnogo. uon ue sarei spiacen te. Tutt'altro. Però tale ri ~o luzione do11rebbe essere irrevocabile. )) La Camera non espresse ncssnn desiderio e l'interpellanza non ebbe segui to.
,. ** Il Senato r·ipre;;c lo sne sedute il 17, c lo pri me fnrouo O(;cupatc da un'interpellanza sulle banche, che finì ..:oll'approvazioue tli uu ordine del giorno DCCE·ttato da l governo. .LI :ti.! cominciò IH di~c n ss ion r. del progetto di legge sull'nv;lnzameJtto nell'esercito. Oram~ i su questo progetto Ji legge poco r!i nuovo poteva di rsi, sia d11gli avversari, sia dni difensori, e se le ragioni in favore erauo ;o;Wtn già altra volta trovate dal Senato più valide ello quelle coJ:rtro il pro· gcuo, parcru ragionevole credere che si troverebbero tali anche la seconda. Oppositori dichiarati del progetto nelle sue parti principali c io quelle accessorie si mostrarono i :-;c ~Hitori Ferrcro e Mezz<ìcapo; p11rlnrono iu merito proponendo eme ndamenti più o meuo importanti i senato1·i l{icotti e Marselli; il primo vorrcbllc rist.reui i vantaggi ti ella scdta c riconosciuti maggiori diritti all'anziani tà ; il secondo ''orrel1he stra l· ciare da l progetto rli legge snll'al'aJJzHnento tuttociù ~he riguarda i limi ti di cti1 e portarlo nel progeuo di legge sulltl pensioni . ra~scremo solto silenzio le opinioni di altri, fr'l' cui r1uelle del sen:~tore Siacci che combattè e difese q u e~ ta o quella dispo;;izione del progetto rlal punto di vista speciale dogli urfi cia li d'artiglieria. Hisposero a tutti splt1ndidamcnte il seuatore TaverM rcl<ttore del proge11o e l'on. Pelloux ministro delln guerr11. All'on. senatore Fer· rero che ciu1va \"erdi e ~J ol!.ke in pieno possesso della loro facoltit mentali dopo gl i 80 anni, fece osse nrare che in qu11nto nl primo 1 i è unn hellu dill'erenza frn le sfere dell'armonia su cui spnzin I;J mentr del grMtrle mae.:;tro c i campi polverosi c rango~i su cui deve trnttnre un generale; in q nanto al secondo, siccome ncn ha aspeuato a
distiuguorsi sopra tutti nel la vecc;hiai<1, cosi ò certo che noclte iu Italia sarebbe st<lto comprtk;o ueile eccezioni che il progetto dr legge couteru pla. . All 'on . :\larselli rispo~e il Ministro di uon trovare opportuno d triisporto delle di;posizioni rignardnuti i limiti d'età dal progetto di .legg.e sull'avanzamento a qn ~l lo sulle pensioni cd aggiunse clw per glr ulh· c.iali, minacciati nei loro interessi pecuniari da quesL'nltimo p ro~euo, sari1 henc che i limiti di età siano già approvati quando tale progeuo verri1 in discussione. Infatti ch i avrà il coraggio di togl iere ai capitani il sessennio di fa· vore, quando sia stabilito per legge che dcvouo lasciare il servizio <l •I8 anni '? Così procerfeva In discussione c si era giuuti fino all'articolo 42 che fì;;s:t In gruluatorin dci limiti di ntil. Quasi tutti eredcvauo che snrobbc stato app~ovato corno gl i altri, tanto più che n~o .era quello . che avesse incontrato maggiore opposiziouc nelle discnss10m dcll'u ffìzto cen ~r<l le; ma inaspettatameutc, anzi GO II meraviglia gnner:1le, detto articolo, messo :ti vo ti la ser:t de l ·1• nnll'zo, venne respinto . In :;cguito a ciò l'on. )iini ~ tro della guerra chiese al Senato di sospentl~re la discusRione del prog1-1tto .
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Homa , ·l " marzc, •1893. C. M
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NOTlZU:: nlll.11'Altl ESTERE
NOTIZIE MILITARI . . ESTERE
a) Modificazion i alle pensioni militari in Get·mania.
Dal progetto di. leggo presentato di questi giorni dal governo imperiale al parlamento tedesco, r eln.tivo a corrc-~ioni. ed aggiunte alle vigenti leggi sulle pensioni militari ( t), togliamo i seguenti appunti: ll tempo utile per chiedere pensione per malattie o ferit-e incontrato in servi?.io ~ portato, anche per ufficiali delle milizie temporaneamenle richiamati, da cinque a sei <l.nni : olhrc i sei anni sarebbe troppo ard'tlO riconoscere se il difetto constatato si debba o uon attribuire ft causa di serVlzw.
È pure portato a sei anni il tempo u tile, a 1mrtire dalla. conclusione della pace, per chiedere supp lemento eli pem;iono per cause di guerra (l(?·iegs:ulagen). :fu tolto ogui limite di tempo per chiedere, anche per gli ufficiali, supplemento eli pensione · a titolo di mutilazioni subite ( Jfe?·stu,mneln,tgszulage) .
·
S i estende il diritto acl aumento di pensione, ~ 21 della legge, goduto da ufficiali. e medici pensionati riammessi in servizio attivo in impiegh i prev i~ ti d~Ll bilancio, n.nche aJ ufficiali o medici gitL pensiona.ti · r ichin.mat,i in scrvi:r,io pe~r (l) Legge d e ll' impe ro 2i g iug no IS'ì'l ; id. dr.! ·l :tprile 1874; iol . dd l ottobre 1888.
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coprire altri posti nell'amministrazione militare, siuora non ::;tati conternphtLi. Agli ufficiali pensionati ri<;hi~tmati presso le truppe mobili in c;tso di guerra, per servizi di tappa ecc., è concesso un aumento eli '.·,,,, clellct pensione nel caso che il r-ichiamo duri almeno (jQ giorni. Gli uHlci<Lli peusiormti g iudicati r ei eli alto tradimento, di tradimento in g uerra, di aver svelato segreti. militari ecu., come specifica il progetto di legge ora in discussione, a <Juelli sn cni pesa la stessa accusa che fossero latit-anti, perderanno la pensione; misura che non avrà effetto retroali&ivo. Gli ufficiali pensionati collocati in impieghi comunali o provinciali (l ) non :;ul)iranno alcuna diminuzione nella pen::;ione, come già acc;Lcle agli impiegati pensionati dello Stato o del l'impero che riprer1<lono servizio nelle amministra~.:ioni com unali. o provinciali; non verrà fatta alcumt diminuzione anche qua.nclo la pensione 1~ilitare si aceumuli con nna peusioue borghese por un :;ervizio comunale o provinciale fatto in precedenza. · Ufficiali s'nbalterni pensionati collocati in impieghi civili dell'Impero o dello Stato, subit·anno una diminuzione delht pensione in n10do che fra pensioné e stipendio non possano >luperare l'annua. rendita di marchi 3000; finora questo limite fu di. 2126 marchi pel teneule, 1.946 pel sottotonente; per uffi.ciali stati pensionar,i con grado superiore il progetto non modifìea le disposi,ioni in vigore. U:flicia.li con pensione milita.re ':ritalizi!i che acqnista.no diritto, quali impiegati dell'Impero o dello Stato, ad nua pensione civile riceveranno r intera pensione miliLare da fondi milit.ari e il complemento da fondi per le pensioni ciYili. (.{nesta. di>lposizioue :mrà applicabile agli nfliciali pensionati che fanno senrizio nelle gendarmerie di Prussia., di Ba.viera, cl.Assia e dell'Alsazia-Lorena. (.l) Precis amen te t rr tti g·li ir rr p iog h i d i ogn i pu bb licn. arnm inistraz ·ion e l o~rg-o, qu iudi eo rmm i, eom;n rzi di cotunll i. (· ireo li t: J> l'l>V illcic, c.ompt·eSf! s otl;o il nonro rli Kommre 11 al r Ci'Ì!ii nde.
delle ci t·c os c rizion i t:orritorirr,li r· ioonose inte dal la
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NO'fiZIE MILITARI ESTERE
NOTIZIE liii..ITARI ES'rE}{R
Per computare il tempo di servizio dolla. bassa forza si propone di a.dottare le stesso nonne iu vigore per o·Ji uffi.ciali; anche per la bassa. fo l'ZèL g li' anni di g uerrao conteranno doppio, fatta. eccezione di quei sottufficiali -che, S(mza essere invalidi, acqnistauo il diritto dopo dodici anni (li servizio al collocamento iu un civile impiego. Il supplemento eli guerra alla pensioue (f\,·iegsz~dage) ò portato per gli uomini di truppa da ti a 0 marchi il moso. Il supplement o di pensione per quest,i invalidi che n on soun ir~. g rado di a.pprofit tare delr impiego civile (Zulage {ii\· .v whlbemttzn,l.g cles Givilvers01 -gungssdwin) verrà concesso in luogo dell'attestato, anche quando l'inabilità si manife stasse dopo uu anno; tale supplemento aumenterà. da !J a 12 marchi il mese quando l'invalido uon fruisca del suppl~mento st<Lbilito per i rnutih.tti ( f/ e; ·sliimmelungszttlar;e). E aboli t~L la prescri~ioue che l' iuvè1lid ità. dei soldati si 1~ da riconoscersi soltanto nel caso dipenda ossa. Lla ferito tou· cate in presenza del nemico, e fu aumentato il tempo utile per presentare domande di pensione per ferite o malat&ie incontrate in servizio, dalla bassa forza, da 4 a 6 anni se pe1: azioni eli. guerra, eh~ (i ·mesi a l anno se .in pace. E abolita la differenza di tra.tta.rnen to (~§ 84. e 85 dollct legge) ha l'invaliditc'L cou~tatata al momento del congedo o quella constatata dopo un tempo determinato; poichù l ;l, pratica ha dimostrato che la massima sinora adoperata. t> ,;sere lo stato di fatto constatat<• dopo aver lasciato il servi~io, non imputabile al solo servizio, conduce acl usare Hccessive durezze verso g li .interes;.;ati . Si propone che la. so:>pensione o la pordi~a della pensiorw accada per i mihta.ri di bassa for~a ne lle stesso circost.a:nz<' per le quali giit accitde per g li ufficiali; lo stesso vuol:li por i criteri relativi alla possi,bilitiL eli accumulare la pensioue m tlitare con lo stipendio di un successivo impiego ci\ril0. Il limite s uper iore del (.ìLlmnlo fu proposto : per i furieri maggiori (li'e ldwebe~j da 1000 <L 1200 mar uhi; por i c~Lpora.l i e so ldn.ti cl<L 390 a f>OO mn.rchi; per i sottttfn.ciali in genere, con 12 anni di militare servizio, da 1200 ·~ 1-:1:00 man..:b i ;
. per sergenti e caporali maggiori (Ser·gecmten, Unterotfizie~·e), eon nn minor tempo di servizio, rimarrà l'<1.Ltnale limite di 750 marchi. Si. estende 11i comuni, ai circoli e alle provincie di t utto l'impero l'obbligo di metter e a disposizione dei militari in attesa d'impiego (Jfitild1'Wt.t1Jtù•be,•) dei posti da impiegato inferiore e d<t impiegato subalterno, come g ià da anni si pratica dagli uffici imper iali o in quelli dei differenti Stati che compongono l'impero. È una import11nte proposta, calcata sulla legge prnssiana 21 luglio 1892, destinata a ricondurre ad unità quauto fu fatto sinora sull'argomento, la quale scivola di sfuggita dentro a un· progettino appar entemente di poca. importam~a. Il tempo passato in servizio militare verrà computato per conseguire la pensione di un impiego civile, nei casi e nei modi che le vigen ti p~rtico1ari leggi di ciascun Stato o provincia (L andesr"echt) comp~tano valevole per la pension e il servizio preparator io per conseguire un impiego, cui è annesso il dir itto, constatato o presunto, a pensione. S ui fondi per gli invalidi verrà pagato il supplemento che occonesse per portare la pensione civile alla misunt della pensione milita.re; ma la pensione percepita quale impiegaLo di stati, provincie o comuni non potrà essere in nessun caso maggiore di q nella che spetterebbe all'interessato qualora avesse set·vito negli impieghi dell'impero. Infine il progetto di legge contiono una disposizione sui premi stati adottati nel 1891 per i sott ufficiali, la quale mostra che i sott.nfficiali di Germania non sono differenti dai n ostri; cioè che il diritto ad nn pr emio di 1000 marchi dopo 12 anni di servizio non può essere impegnato, ceduto, nè sequestrato; guesta, ultima immunit~L è estesa a tre mesi da.U' avvenuto pagamento del premi o, salvo tuttavia il disposto del § 7-:1:!).4 del Civit- Prozess- orclmmg r elativo ai diritti della. moglie clel debitore e dei suoi figli legittimi.
29 -
.Ui:'I O XXX\'111
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ìS:Ol'IZIE MlLlTARI ESTERE
b) L'esercito bulgaro
NO'l'IZJE MILlTARI F.STERF:
SPECCHlO riassuntivo della f ona rl i ,,ace dell' esercito bulgaro.
Ii==r--== · ( C•mtilllttr : iMI C e {i ne, vedi nume1·o fil'U Whi P}
= = ; = = -__
l
Battag lioni
Slfuad roni
Quadri di riserva.
Per l'istruzione deg li uomini ascritti all<~ riserva, como pure di quelli che, per speciali condizioni di famig lia o perché esuberanti sul contingente annuo, prestano uu servizio riclo ~to, erano stati istituiti 24 quadri di compagnizt, speciali forma:r,ioni presso le quali, rnedianto deboli quad ri, si impartivano durante vari periodi le volute istruzioni . Con la nuova legge tali quadri di compagnia furono raggruppati in 8 battaglioni di riserva su tre compagnie, ed in seguito, accresciutili, se ne formarono 24 reggimenti di riserva ognuno dei qua.li in tempo di pace ha quattro compagnie permanenti, le quali poi in tempo di guerra forman o oguuna un battaglione.
Batterie o compagoio
------- ~-----
Fanteria.
§ 5. -
453
24 reggimenti di linea a 2 battaglioni. . 2~
48
r eggimenti di rise1'va a 4 cowpagnie .
V6 {i)
Cavalleria. r~>ggime n l1
4
su 4 squa-
droni . . .
l li
Squadrone guard ie. Squadroni autonomi Artiglieria. , 6 J'eggiment.i (6 batlcl'Ìe e l baLleria da montagna)
42
6 battel'ie di riser va (i per r eggimento)
(i (t )
Il l
3 ba ll.aglioni da tòrtezza. 2 parchi di riseJ'Va.
2 (~)
6 compagnie tr eno.
6
l
Pionieri. 'l brigata
(i) (2)
.
'l
l'sbtono soiLanLo deboli rluadri. Sono pl'esso i 11uc deposi t i d'nrliglìor·i;L <li !)Olia c Hasgmd.
li)
Il
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
2" Riserva . Dopo 10 anni di servi?.iO nell'esercito di prima linea gl'iuscritti passano come dicemmo a. far servizio nella 1·iserro . Mancano notizie esatto circa le chiamate per istruzione e la loro durata. In caso di chiamata però essi vengono incorporati nei reggimenti e batterie di riserva, di cui esistono i quadri sin dal tempo di pace. Circa le unità da formarsi in caso d i mobilitazione, mancano notizie esatte dopo rado?~ione della nuova legge. Sembra si intenda formare sei divisioni cl-i 'ris&r'L'a mediante i quadri esistenti sin dal tempo di pace e le nuove formazioni previste pel caso di guerra. La cavalleria divisionale per tali divisioni sa.rebbe foruitn. dalla gendarmeria.
3" Milizia. <Nnrodno opolccnie).
Appartengono alla milizia nazionale gl' inscritti che terminarono il loro servizio nella riserva. L a milizia si divide in due band i (presiv); nel primo si serve per qualt1·o anni, si passa poi nel secondo fino n.l compimento del 25° anno di servizio. In tempo d i pace non esistono quadri. Ogni circolo è diviso in distretti di compagnia ed ognuno di essi forma nna compagnia di 100 a 200 uomini, la quale porta il nome del suo centro di forma?~ione. L e grandi città formano più compagnie, mentre i piecoli comuni possono essers raggruppati per formare una com· . pagnia. A ll'atto della mobilitazione, si formeranno 24 battaglioni del p1•imo p1·esiv e 2± battag lioni del secondo.
NOTtZm MILITAIU ~STERE
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Quelli del primo possono esser mandati anche oltre i confini e formano allora sei 1·eg')·i menti su 4 battaglioni. Il secondo presiv non esce mai dal paese ed è incaricato del servizio territoriale. · Prima d'ora oran prescritte esercita~ioni domenicali; a q noste fn invece sostituita una ohia.mata del primo pre~iv, per tUl periodo non superiore alla ~etti mana e la si effettuerà durante il periodo dei eampi cl' istruzione.
C.A.PO IV. N O 'l ' l Z l
l~
V ,l, Il l E
l" Circa il· 11ersonale.
§ l. - · Gerarchia militare. Ufficiali. - Quanto a.gli ufficiali i gradi corrispondono a c:~.uelli dell'esercito austro-ungarico eon l'unica d i tferen~a che nel grado di luogotenente sono compresi tenenti o sottot0nenti. '1.'1·uppa. - I g raduati di truppa sono : appuntato; ~ottufficiale di 2' classe; sottuffìcia.le di l" classe; f urier maggiore o furiere di cavalleria,. Le denominaziont sono eguali per tutte le ar mt, salvo per l'artiglieria ohe ha nomi speciali. ~
2. -
Uniformi.
Le uniformi dell'esercito bulga.ro sono copiate da quelle della. l~uss ia. Fante'l"ia. - La f'unteria porta una specie di blouse senza bottoniera, di panno verde scuro, chiusa trasversalmente
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N0TJ7.rr,; Mll,l'l'Alll ESTERE
\ NOTIZ IE
dal colletto all'anca destra mediante ganci o mnuita di contro- spalline. . I pantaloni, d i egual colore, sono portati entro alti sLivali. Il copricapo è nn berretto di pelle di montone ornato d i un fregio ci i metallo giallo. Il cappotto è di panno grigio scuro pe1· tutto Je armi. L'equipaggiamento si compone d i due g iberne piccolo ed una grande, gavetta., borraccia, vanghetta Linnoma.nn, un telo da tenda. e due borse di tela impermeabile. Peso totale dell' eqni paggiamento con fucile e bajonetta 25 clùlogrammi. Gawllei·ia. - L' unifonhe della cavalleria fl simile a l')nello degli nlani tedesch i. Giubba con risvolto r osso e bottoniera di llletallo bianco. Pètntaloni d i panno azzurro. Copricapo come per .la fanteri<~ ma ornato di una penna di airone.
Artiglie?"ia t' pionieh . - L'artiglieria ed i pionieri sono vestiti rispettivamente come la cavalleria o la fanterùt e si d istinguono da cjue:;te ar mi, la prima pei botton i di me~allo giallo, gli ultimi per i bottoni di metallo biaue;o in luogo dei ganci. Ambedue poi hanno i l coprica.po come quello . cl ella fimteria. ~ •
3. -
Istruzioni.
l
Periodi d'istr·u~ione. - L'istruzione~ clelìo reclute chm·L d<Ll l" geuna.io al 15 ma.ggio: le esercitazioni di compa.guia. dal 15 maggio al 15 giugno; quelle di battaglione ed i tiri di combattimento sino al l " agosto; le manovr e di 0 reggimento sino al l settembre o le grandi manovro ::;iuo a.l l" ottobre ed anche più. C'ampi d' ist;·~tzione. ~ei mesi d' estate lo truppe d i fan teria, cavalleria ed artig lieria occupano campi cl' istruzione ove ricevono le istrn7.ioni sul ser vizio in guerra, sulle lllfkUOvre dal battag lione in su, circa l' impiego dell e tro <Wmi, sui tin di combattimento.
~IJLlTAitl
ESTEil.E
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'l'ali campi sono 13 c trova.nsi nelle vicintmze di : Kustendil Sofia Vidino Plewna Km:lowa Haskiòj Kasanlik Aitos. lu oo-nuno di essi sono baraccamenti. capaci di cont enere b due reggimenti di fanter ia, due batton e, uno o due s~na~ droni. Però i campi di Ka.dowa e d i Sofia sono capac1 d1 maggior quantitìL di trnppe (G ad 8 battagl ioni); altri per contro sono capaci di due battaglioni soltanto. 8pi1·ito delle ist?" n.::ioni. - I regola.monti e le preserizioni in vigore sono arwora qnell~ russi, salvo il ~ogohmwnto d' esereizi per la fan teria e 1' istruzion e p el t n· o ohe oon l'acquisto del fuoile :i\1annhclwr fnron rifatt i secondo il recrolamento austriaco. >:> All'istruzione sul tiro vien d edicata grande cura. Nei principi della Lattica aleggia nn sano spirito offensive che si basa sn i risultati dell'ultima guerra e t rae alimento dag li scritti di Souvàrow· e Dragomirow che sono molto letti. La fanteria è l'arn,ta meglio istruita, l'artig lieria ha fatto notevoli progressi, all<1 uava.lleria è dedicat<.t speciale cura perchè possa meglio cOlTÌS!10ndere alle moù~rne e~ig~nze. s::. -± - Cenni sull'avanzamento degh uffìc1ab. In;-:; g~~erale è sentita la deficienza di ufficiali, l~ quale è da ascriver e principalmente al breve tempo da cu1 data la cost.ituzione dell· esercito od all'esodo degli ufficiali russi dopo la rivolu:?.ione d i J!"'ili ppop~li. . . . . 'l'ali uffic.:ia li occupava.no quast tutt1 gh alti gmd1 nell'esercito e col no l'lm~lo andamento delle promo,zioni, i loro posti non possono ancora esser~ rimpiazzat_i. :ID ques_to il motivo per cui, a mo' cl' esemp10, c:olonnelh c teuentt colonnelli occupano alte cariche nel giovane esercito.
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J NOTIZH: MILITARI EST E:RE
Una determinazione del novembre 1889 stabilisce le condi~ioni per la promozione da capi tano a maggiore. Occorre; l" avere almeno 4 anni di grado da capitano; 2" essere riconosciuti meritevoli d'avanzamento dagli ufficiali superiori del corpo; 3'' superare f~licemente gli esami relativi, pei qua.Ji dne volte all'anno si riunisce ' u na speciale commissione di avanzamento. L e promozioni hanno lnogo al l 0 gennaio ed al 2 agosto. I capi tani cho non sono proposti por .l.' avanzamento, 0 che non superano gli esami, perdono per due anni il diritto alla promozione. Se falliscono anche alla seconda prova sono esclusi da ogni ulteriore avanzamento. Per agevolare agli ufficiali il mezzo di acquistare le cog nizioni necessarie per gli esami, fu istituito nel marw del 1890 un corso preparatorio di due mesi presso la scuola militare di Sofia. · Um~ re.c ente disposizione prescrive che ogni nfflciale debba. conoscere la lingua t edesca o la francese.- Gli ufficiali superiori debbono conoscerle ambedue. · U((lciali all'astet·o. - Ogni a<no {mancando in Bul()'aria g li istitu~i di perfezionamento) vengono comandati ttlcuui ufficiali all'estero. l n Italia ne sono comandati alla scuola di guerra ed al ta scuola d'applicazione d'artiglieria e genio. In l!ustria ai corsi superiori d'ar tiglieria e genio. In Belgio alla scuola di guerra.
§ 5. -
S cuole militari.
Di istituti esiste solo la scuola militar e di Sofia con dug anni di corso (260 allievi) por la prepan1zione di ufficia,li. Presso la scuola stessa è attuato inoltre il corso p reparatorio per gli esami da capitano a mago-iore della durata 0 di mesi due.
N OT I ZIE mL tTARI EST E RE
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:::lpocial i con;i d'lstrm-:iono sono. attuati presso ì coma.ndi di divisione per la prepftraz iouo di uHiciali di riserva. Presso i corpi sono scuole speciali per la formazione dei sott'ufficiali. I n Sofia havvi inoltro una scuola (unita a guella militare) per medici e veterinari con un eorso anche por m.anisca.lchi e f-lebotomi. Col 1° gennaio 1893 deve essere impiantato un corso ccuLrale di equitazione in Sofia a cui prendono par te ufficiaJi di artiglieria e di cavalleriR. che v i sono istruiti sulFa.cldestramento dell e rimonte e sulla. ippologia, All'isti tuto topografico di Sofia è inoltre un corso topog rafico per 20 ufficiali che abbiano giit due anni d i servizio presso le truppe.
§ G. -
Aereostatica.
Non esiste per ora specia.le personale per tale ~erv 1z10. Si sa per ò che il capitano frances'e Goclard h<L pron 1 es~o il suo concorso al comitato d ell a l" csposil!.ione nazionale in 1!"ilippopoli. Rgli farà circa 30 ascensioni, prendendo seco ogni volla n tficiali e soldati per istruirli sulla condotta c maneggio d el pallon6 o sulla manovra per inna.lzarlo.
2o Circa il materiale.
§ 1. -
Armamento.
'Funte1•ia. La fa.nteria dell'eser cito permanente e d ella ri serva. è a.rmata dì fucili Mannlicher, modello austriaco, 18&:3, di piccolo calibro (8 millimetri), a l'ipotizione. Ne fur emo acq uistati 140,000. ]'urono inoltre provviste le nm~1izioni in n umero suifì.ciente (110,000,000 di car tnccie, di cui circa 10,000,000 furon già consumate).
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NOTI7..1F. ~lll.1 1'A lU ESTE rtE
P er la mili~ia rimangono disponibili i fucili Be;dan N. 2 con baionetta triangolare, di cui era prima armato l'esercito per manen te ed il vecchio fucile K rnka ridotto a rotrocarica. Ca1•allei·ia e pioniei ·i. - Furon già distribuite alla cavalleria, ai pio~ieri ed al~a gendarmeria (reparti a cavallo) le nuove carabm e Mannh cher (di cui ne fnron o acqui· state 6000). R estano disponibil i per n uove formn.~ioni carabine Bordan N. 2. Ufficiali e sott'uffìciali di cavaller ia hanno il r evo! ver Smith-Wesson. P er la cavalleria la, briglia. c il pettorale sono di modell o tedesco, la sella ed il pacchcttaggio di modello <Lnstria.co. la !-;C:iabola ò ?ome quella. dei cosacchi russi ed è portai.;~ con un centurmo a bandoliera. A 1·tiglieria da campagna. - Ha. cannoni K rupp da 9,8 e da 7 centimetri. P er le form1.~zion i d i riserva si avevano eannoni rnssi di b1:on~~ da H libbre (12 centimetr i). Essi vengono ora so~tltmtl con 192 pezzi corti Krupp, secondo un contratto m corso. I cassoni sono di modello tedesco per le ba~terie dell'esercito permanente; per le formazioni di 11sorva si hanno i vecchi cassoni russi <t due r uote a 3 cavalli. L e bat terie . di mortai da campagna hanno 6 pezzi ognuna e sono mor ta1 da 12 centimetri Krupp. Artigli er i_a da montagna. - Le ba tterie dn montag11a hanno pezz1 da 7 .centimetri Krupp. --~ ? ·liglieria da f'orle.::.::a e d'assedio. -All'artiglieria. d'assedw e da for tezza er ano assegnati soltanto circa 80 ean~wni d i ~ronzo russi e turchi. Sono ora dispouibi li anuhc 1 cannom da 12 centimBt.ri di bronzo . di modello russo con cui doveva esHere armatn l'artiglieria della r iserva. Vennero in ol tre conune~si alla casa Krupp cannoni da 1.2 e da_ li) centimetri ed 8 cannoni da 15 furono giù conscg natt nel settembre 1892.
NOT I ZIE l ll f.ITAHi E STE im
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Rspm··ien~e oon mcovo 1'nale1 ·i.ale.
In Utsch-Bumu", Sofia, nell'ottobre 1892 fnrouo eseguite esperienze con un eannon e da 47 millimetri a tiro rapido e con una mi· t ragliera modello Skodn. Si prevede l'acquisto d i numerose mitragliere che troverebbero · utile impiego al passo di Drago m~m (Balb1n) e nelle fortificazioni di Sliwnitza. )~sper ienze debbono pure essere stat e eseg uite con cannoni Armstrong. pre~so
§ 2. -
'
Fortificazioni.
S ino ad ora i l P rincipato s'è limitato a conservare le fortificazioni che esistevano sotto la. dominazione turca. Quasi tutte le piaz7.e for ti giacciono sul Dan ubio, cosa questa facilmente spiegata. dallo sviluppo storico del gioYine Stc•to. FO?'·tez:e sul Dan-u bio. - - L o for tez7.e ~mlla riva. destra del Danubio sono abbastanza numer ose, ma poche soltanto possiedono u n certo valore tecnico. 1:: importa.n te anzit utto Vidino a causa del tAn eno pa ludoso che la circonda, dell' isola forma.tavi dal fi nme e del d ominio stùla. fronteggiante riva rumena. Ha una eintfl. continua con tracciato bastionato, oltre la quale, verso la campagna, esistono alcune opere 0ampali chiuse staccate, i uui fossi possono venire inondati per mezzo delle acque del Topoln itza. L e piccole fortezze di P lorentiu, Acker P a.lanmt o Dschiber P alanca sono più o meno di poco valore. R akowa guarda un punto del Danubio ove ò più faci le il passaggio e la sua eint[t bastionata fu rafforzata nel 1877 da alcune opere ;;emiperm~nen ti Nicoooli e Sistowa sono circondat e da alte mura e solo dall'an no 1887 possiedono opere staccate. Il fjuaclr•itatero Rulgaro. - È degno di speciale menzione il 'lnadrilatero Ttnst.chnk, Silistria, Varna. Schumla poicbè g ua.rùa la Bulga.rifL settent riona le da un attacco da nord e da uno sba.rco sulle coste del Mar N ero. R nstclmk, situata alla foce del L om nel Danubio, guan-
.·
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4G2 t uw1ue non conti che 26,800 anime è p er le~ Bulgari a della più g rande importanza, non solo a motivo dei prossimi punti di passaggio del Danubio, ma più ~mcora per la ferrovia Rustchnk- Varna che sulla sinistr a del fiume prosegue verso B nkarest, o ve si r iunisce alla rete ferroviaria dell' Enropa uentrale. La fortezza si compone di un terrapieno principale ba· sliionato verso la earnpag n a e 5 batterie da.l lato del D anubio. A d istanza di 1000- 1200 pitssi dttlla cinta trov<tsi una prima. linea. di opere st;accate; nel 1877 fu costruita una l inea più a.vauzata a circa l chilometro da quella esistente, in alcuni luoghi anzi ne fu aggiunta anche UIW, ter za e tLltte le opero antiche furon rafforzate. Silistria giace al l" angolo -nord del qnadrilatero, parimenLi ;mi Danubio. L a forLezza si compone di una einta bas~ÌO · mtta e eli umt linea d i opere :;t~tccate <t dis tar;~za di 20002500 passi dalla cinta stessa. l!' ra lo d ne forte111ze ora dette, di fronte al confluente del fium e Argi~, è la cittadina di T urtuk.an ove per ::;icurezza contro u u ten ta,tivo d i passc.tggio del Danubio, fnron eostrutte n el 18.53 alcune opere e nel 1877 furon trasformato in permanenti ed accresciute. . Varna (· a.ll'an golo s ud-es t del qnadrilatero. Come stazione te:;ta d i linea della fe rrovia Bu karest-Vicnnn,, come il pi Lt importan te dei forti marittimi del P rincipato è destinata a. di venire una delle maggiori piazze forti. A ttuc1lmente ha una cinta eli sca.rso valore. Ad est clelht eittà sono t re batterie da costa; a 1500 passi dalla cinta, presso il lago eli Varna è una linea di forti staccati c ridotte. Schumla fo rma l'angolo s ud·ovest del quadrilatero ed è ::;i.~uittc.L su eli un a ~pecie d i altopiano isolato che ad ovest e sud cade oou un ripido ciglione sul piano e solo su i lali norcl ed est ha un terr apieno continuo. È un vasto cam po tfineerato c, seeonclo le esige11ze del terreno, solo s ui lati nord, sud ed est è difesa da opere staccate a distanza di ~.1: a. 7 chilomer.ri.
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NOTIZIE Ml LI TAtl.l ES'l'BRE
ove sieno r)ossibili opeA.d oves t sono pochi l. lLloghi ~razioni d'assedio. f 'on(ine 8e1·ùo. - R osta.. infin e da far menzione del. ~orte di Beloo-radschi.k. al confine serbo, che per la su~ posizton~ fra rupi inaccessib ili è capace d~ una g rande resistenza per quanto sia di scarso valore tecmco. . . . . .Yuovi la~J01'i. -- }1anca.no n otir.ic circa l nnovl la~on.dl for tifì.eazione da eseguirsi per la sienrezza del t~rnton~. Al pnn01p10 · · · d e1 1899. il Ministero della g uerra clnese nove .:."1. milioni da spandersi in cinque annt per la difesa ~el con. fini. La S obranje approvò la spesa in seduta. scgr.e ~a,. ~er? . l . . l mese 1 avon sn1o a , di. novembre n on erR.nO Rta tl m1Zla t.L ,:.J
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c) Piccola cronaca. FRANCIA.
. . . · . d. . .· H r >n io - Con d e!'i :>imH~ lV'nO'Ij(t tumw per !Jl' u.f(!Gta.1t ·t 1W! 1.elt/1. IJ ' r, JG ·• • . • • . . • · · · le d·•l 7 ,...... l) l· ~1 io è «talll ado tt:1 lfl per gl1 nlfu;w h !'JI nm LaHLI l)) l 015 1erta . L .,. u ' . ' · nno•rn . 1· <t •.. tunic:~' in so5tituzione del dolt1Um c tlell n ·van•us1' l an tern\ una ::;ino acl Ol'a in uso. Ln tunica il detta ampin.; tnle. cioè che non dehbn sen.arsi nl corpo, · n e· pre~so _. •::t !)OCO cluelln della uostrn ~ 1nbb~ (In .,lunLa sua lun" l1ezz.. , d lln faldh Ì' di '>O cm a partire tlnll'nltimo bottone) . h nd " lICZZO e :1 " ' ~ . • • • • ,l ~ 11 ;;olo petto, con 1 bouoni. I di~ti ntiv~ ::ono ctrrol:m e ~nr~n~, ,1 diso prn pel p<trnmano, nel quale è ,aPI~Ileal.n nel scn~o della lnn~ltOz7.:-t del !traccio, 1111:1 pattina n•loma d1 ,l p1ccol1 botton i. . .. 11 colleuo è diriuu, del colore distintiro dell':-~rma o sp~c,ahla . . 11 cinturino della sciahol:~ è portato al di sotto; pet·c.IO .sul lato~~ ni stro della fald a dell:1 tnnic::t l'~ praticn to uno spat:<~O per d pnss:tggtO
del pendaglio portn -scia hola: . . . . , .· . Nella grande uniforme ~~ appltcano a quest:-~ g111hlta.le spu~li.11!, 11 · " pe • t t• ~ 1-- hnt.eria Imeno i zuavi c tir:tton :tlgenlll). messe tu uso 1 11 "" " • • ' . . Il m lore clelia tunica il ùlen-foucé per tutti, meno che per 1 tlragliatori p~ i qunli è eolor bleu-de ciel. . ta re l,a nuova t nnic.1 sarà obhli o~ratori a per la grande uo1.for me ·r· n· d~t 1· 1 · 18\l' · ma sino nl ~ o "enu::tio ~ 896 g 1 ni1C1n 1 p.o(. rdal l o gen OHIO ( .J., c • 1
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NOTIZIE MILIT.A Rl ESTERE
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tranno fa r· uso indill'ereutemcnte in tutte le altre circostanze del dolman o della vareuse. L' uso dol dolman ~ della v~rouse per gli uflk i:di iu congedo e anrm~sso p~r .un tempo mdctermin;llo ; di più nemmeno [Jcr (Juelli di tah ufGcwlr che saranno promossi in seguito è obbligatorio il possedere fa nuova grande uniforme . Con successiva decisione ministeriale del ~H fehbraio e stato adottato ancf! e per gli uftì ciali del genio un rnodclto di tn~ica con sp;iiI~J~e. srmrle a q uello della fmrterin, restnndo nncho per quell'arma 11 holru 11 dolman e In vare1~se. So~dat1: co~·l'idori. - Il Ministero della marina ha ordinato che nell:~ pr~ssJma .pmnavera sia sperimentato da alcuni diswccamenti di fant~na . m.ar~na un metodo d'allenameoto alla corsa idea to dal cnpit.1no cl nrt1g!Jerr~ ~aoul, e destinato n formare plotoni di corridori. Gh uomrnr saranno scelti frn qu ell i che volontariamente si olrriranno per fn 1· parte di questi pl otoni. .Il metod.o. cousis~e in una serie di esercizi progressivi, pri ma 8eoza zaino e. po1 rn a.rmr e b;,gaglio; cd il capitano Haoul si ripromette di potere m 3 m~st ottenere da nr111 classe di ~iovani soldati, senza zaino, 1 ">0'. e d"r ,,.. un , percorso dr :.?0 chilometri in ore ,, 1 ·1 · · . , t>CIIometrrJn un ora e mezza circa con soldati in armi e ba11a"lio. Velocipcdi m'ilùa,·i. - Cou decisione rn i nister~l: del 'i O rrennaio corr~n.te anno, i: stato adottillo In l 1runcin un modello rcrrof~mentare di hrerdetta,. sccll~ fra.! .var·i ti pi ~periment:J.ti alla :>cuo~t di Joiuvillc. 1 ; sono da t• gl~ or·dnu percltè vengano fabbricate 700 hicic.lette del ~:_P0 prcscelto, rl quale, secondo la stam pa fran cese, è t.1le da soddi:> are perfettnmente a tutte le condizioni t·iclrr·e-t" d· l · · · Jnlrtar·e· ·1· J"d"t' "'" •' SCr'VrZIO so 1 1 a. e leggerezza sopt'll tutto. 1.:t nuova bicicletta pesa ·18 cl ·1 ~ grr1mm1. Il o Jr! stato co~pl~~~~ne~Jte aholito l'e~ame orale milit:tro, ricbic:;to dalle f. edentr d1spos1ztOIII, per 1:~ uont rn a ., velocir1id1"st 1 T 1 1· · · · b ' • · • . a e (lspo,;JzJone c stat.:.t eun acc.oltn, ritenendosi dai più cJ1e rale , r .. superfl . · d" .d . 1 esame osse .·• ~ uo P~' 111• •r~r ur Cle defJJ,ono essenzialmente dar prova di re:>J:,tenza . .. • . e dr abrhta . . nella <:orsa • non che di •a r·dr.tezz~", e cl1e, meno '.nr.bsunc cccczJOnl, apparteugouo Lutti allt~ classi sociali dotate di suf· lrcwute culturn.
GERMANIA
Grandi e.sercit~~.zioni 1JI'!Msillne nel 189-5. - Il Gim'IUde Militnrc puhblicn 1:011 la tlatn drl 1. i. febbraio l'ordi ne per le specia li esP.rr.itnzioni militari ùn fa rsi nell'autunno dell'anno in cor$0, a complmncnto o a modificazione di qunnto il regolamcntt) di servizio in <'nrrqntgna, pn t·tc Il (llPlddiensl-Ordmm,g) presc ri ve venga fatto ogni anuo. J: tre c.:or pi d'armntn VJH (Coblentz), XVI (Metz) e XlV (Cn rlsruhe), ma novreranno in presenza dell' imperatore (manovre imperiali) e per ognuno di essi a\'rà luogo una rivista. L'VIII cor po, com preso il reggimeot.o gnlllatieri ~la Gu:u·,lia n. -~ , non fa rà la manovra contro nemic.o segMto p ~c rill a dal regolamento. li XVI corpo, nl qnnle vcrrù data unn sezione areonauti, fan\ una mauovrn a partiti contrnpposti invece di quell a contro ncmil:O segnato. Finite le csorcitni()ni nell ' interno di que~ ti d ne cor pi d'armata avranno lnogo,r ua ttro giomi di manovre di nno contro l':lltro. I l XI\' corpo, senza'\ ..ro la eserciwzione con tro ueroico segnato, maoonerit contro il XIII corpo ( Vu rtem berghese). Presso i corpi d'a rmatn VIII, XVI. III (Berlino) e X (Annover) si fonnerauuo quattro llivisioni di cavallcrin cli inrnate rispettivamente, A. n, C e D; ognuua di tre br·igate, le due che territorialmenta appartengono al cor po d'armntn più una presa rfa corpo d'.1rmata li mitrofo (6 reggimenti; 26-30 squadroni) , ognunn con due bauerii.\ a cavn llo c un distaccamento pionieri. La cavalleria divisiouale occorreo t~ ai cor pi d'armnta VIII c XVI verTà fo rmnta dai quioti ~q uadroni dei re~gi menti tli e~valle ria della rispettiva circoscrizioue territoriale. Le divisioni di cHvalleria C e D, eire si costi tuiscono prflsso i corpi d'armata III e X, dopo le prescritte esercitazioni di tre giorn i nel loro interno e dop\) un giorno di ri poso, ma novreranno fra loro contrnpposte sotto la rlirt3zione di un ispettore dell'arena per la durata di 1re giorni, cui se ne potranno far precedere al tri due qualora occorressero ma rce per porlare i partiti in 5peciali posizioni iuizi:.Jii. Accordato un altro giorno di riposo, i rcggimeuti di c~va ll eriu prenderanno parte alle esercitazioni dei rispetti vi corpi d'arrn:~ta; gli stati maggiori di brigata ù di reggimento po tr<.~ nu o recarsi a queste u ltime per ferro vi a. Vinggi di stato maggiore avranno luogo presso dieci cor pi d'armata. Guardie, I, H , VI, VII, VIII, XI, XIV, XV e XVJ - e un
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NO'riZJE llllf, ITARI ES'DER.E
NOTIZIE MI LITARI F.S'rERB
viaggio rli stato m<~gg ì ore per la guerra dì fo rtezaa nel X VII corpo d'arrnatn , vinggì eseguiti ~econdo l'istruzione 29 noYcmbre 1888. Due grandi viaggi d'istruzione per cavalleria avranno luogo ucl corso dcl l'csa.ate ~olio la direzione dei due ispettori rlèll'ar·ma. Vi prenderanno p(trtc generali, ufficiali superiori dì cavalleria c c.omandanti di brigate dì bullcrìc a cavallo; dureranno sei giorni non compreso i \•iaggi d'a ndata e ritorno; per ciascuno di essi sono assegnati ·100 ow rcbì per fortuiti dauoi. Il resto verrò regolato cc.me prescrive l'istruzione ·16 gi ugno 4890. Viaggi d' Ì$truzìone di cavalleria, a senso della istruzione 23 gennaio '18i9, verranno fatti iu otto corpi d'armata - I, II, HI, "\', \'l , V111, X l V e X\"I; le somme assegnate ad ognuoo per da !l nl va riano fr:. '1800 c 24-00 marchi. Por l'csf'cuzìone di uu grande simulacro di attacco e dife,;a di posiziouì fu rtìfi c~w <:on inten 'ento dì tu tte le armi , come pure per g ro ~se escrcitnzioui dì pionieri verranno dir:~matc in seguito spe<.:iali IStruzioni. L' ìm porntore si rìsorva inoltre di detei·minarc se c qu ali spedalì rormazioui (truppe di riserva'?) debbnno prender parte allo manovre irnr.eria l:. Jl l'ÌLO I'IlO ;Jr.Jie truppe D pierJ i nei Juoglti di guarnÌi!ÌOllC llòll <i OVI'Ù nccaderc pì1ì tardi del 30 settemhre.
comelt{~ o a Il' alfiere (I ), i (l ua li laseias:;ero il propriu reggi mento, ri~cve vano dai loi·o inferiori che succedevano uel grado: ·t o Se e'sì vendc.vano: il prezzo regolamen tare (somma stuuilita coil decreto) c, di regola, una somma extra -regolamentare (che noi ch iameremo sOilWUL addizionnle) che veniva concertata privatamente tra vend itore e comprat.ore; 2o Se andavano a mezza-paga: riscuotevano solamente la somma addizionale; 3o Se andavano a paga intera di ritiro: ricevevano usualmente una somma di danaro, stimolo a ritirarsi, abitualmtllllC maggiore della somma addizionale; qo Se morivano, erano rimossi dall'esercito d'autoritb, od erano promossi direttamente dal proprio reggirneuto al grado di mnggior generale: non rice1'evano nulla, e le somme d:1 essi pagate erano perduto per essi o peì loro eredi. [l 1o novembre ~1 871. fu abolito questo sistema di compra-vendita, ed i gradi allora tenuti non poterono più esser·e venduti altro che allo Stato. Il processo di liquidazione dci dritti e titoli che gli ufficiali avevano ac<luisiti col si.~tema della eom pra-vendìla, è du rato lino ad oggi, e non è completamente esaurito, rimanendo tuttavia pochi uflìcìali i cui titoli non sono ancora liq uid:1 ti. . [) punto dì vista adottato dal parlamento nel t·isolverc praticamente la lJUestionc, fu quello dì ledere il meno possibile gl'interessi pecuniarii degli ufficiali d1e avevano comprato gradi o promozioni, ossia: dare ad ogni_ uHiciale che si ritirava una somma <'quivalente a quella cbe in medùt avrebbe iotroitat.a ove il sistema di vendita non fosse stato abolito. In sostanza tutto il cambiamento di si:;tema doveva consistere in questo: che il governo si sostituiva agli ufficiali compratori, <:dava ll1<1lleveria che l'u_ffìci()le venditore n0n sarebbe posto, rispetto al brevetto che possedeva, 111 cond izione inferiore a quella che gl i sa rchlw derivata r[unlora il sistema nbolito avesse seguitato a sussistere. - I casi duhbi avr·elJbero dovuto risolversi a favore del venditore. Ma 1:1 rpwstionc ìmpostatn eon tanta semplicitlt tli termin i, preSNltnvn nH' ntto pratieu n·umerose t!iffieoltù. Oltre i reggimenti summentova tì, ve n'erano tre di ca v:-~ ll cr-in o novf\ di
GRAN BRETTAGNA.
Swria tlell'abolizinne della vendit11 dei _qm.di nell'mm:ito . - Il SÌf:IIOr Dowd, sostitu to giudice :wvocato gener.1le dell'esercito - membro dt'lla commissione adìhìta alla lìrfirìdazìone dei titoli rli compera :u:quisìti dnl!li urflcinli - ha tcstè pubb lica to una h1·eve relnione intorno al modo conu\ il governo inglese procedette nell'abolizione del sistema di vendita oh'i g1·adi nell'esercito, In rrunle ebbe luogo nei 187L- Crediamo opportiiiiO espon e in riassu nto unn questione ch'ebbe tanta par.-te nel miglion1 rncn1o di quell'esercito, ponendo in rilievo lo scrupolo col quale il governo hritannieo procurò di soddisfare ai dritti acquisiti dagli ufficiali. [n <lìascuno dei reggimenti nei ([ltali vigeva la vendita dei gradi - erano 28 di cav<J IIcriu e 104 di fanteria - gli uffieiali di grado superio1·e nll a
(·Il conteUa (cornet) cd Al{i.ere (•~•l~ign) erano il l'll'imo grudo rl'ufli cial ~,- rispettiva~ mente ncJIIa cavalleria c nclh fanteri a. Furono :tboli ti nel iSH _e sos t!Lu~Lc entra.mll• da quello tli sottotenente (SILIJ·IieuJ.cnnn t.). - 11 nome di co1·uet o ancora 111 uso nell:t
Yeomam·y.
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AliNO :XXXVIII.
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NOTlZJR llllLlT ARI ES'rERE
fanteria, detti nonpurchase corps (I ), i quali avevano un sistema di vendita dei gradi sul pieJedel vecchio esercito indiano, di cui una l'olta facevano parte - Tn questi corpi non aveva luogo precisamente una for·mal e venditn c comprn; ma si prepnrava ùna borsa come stimolo a ritirnr·si per l'urticinlt• am:inno: la promozione procedeva rigorosamente per nnzinniti•, od OJ.!ni ufficiale, gundaguando uno scalino nella ger11rchia, sottoscri1·eva por una somma proporzionata alla sua posizione ed al benHOzio conseguito, la qu:tlc era indicata da una scala o tabella apposita . Questa scala, osservaL:t stn•ttamentc quando tali corpi facevano parte dell'esercito locale indiano, fu trascu rata quando ossi furono convertiti in reggimenti di linea, e 1'3hitudine diventò cosi varinta c il'l'egolarc, da render·c difficile ri::;:llirc ad un criterio generale di compensi all'atto dell'abolizione del sistema. Condizioni pressochc identiche di cornplica7.ione presentav:mò gli ufficinli provenienti dai sei corpi indiani del materiale, i crun li er·ano stati amalgamati con l'artiglieria e il genio della Gran nrettagna. Ma l'accomodamento sanzionato dal parlamento, fnei lmcn tc pr:llie:d•ilc! noi maggior numero dei reggimenti, nei IJUali vigcva In vcnclit:J, per· qu:111t•• 1·igunrdavn il pre7.7.0 regolamentare dci brevetLi posse(iuti, incontrava gravi ostneoli in quanto si riferivn al compenso dcvolu Lo per la snrnmn rutdizionale, la quale era variabile, nei diversi reggimenti, per tempi e l:ii'(;Ostanze. \Iella cavalleria della Guardia quella somma, sebbene varinssc da un reggimento all'altro, era in ciascuno virtualmente fissat3, probabilmrlllo poi fatto che questi c01·pi non e1·ano soggetti al servilio coloniale. J\1:1 ncllrt cavalleria di linea, la somma, bcnchè potesse considernr·si come stabile in ciascun reggimento, pure subiva notevoli variazioni per l'avviccnd31·:-i del servizio nel fiegno o nelle colonie; quest'ultimo e>senoo c:wsn di forti dcprc7.7.amen ti. Nella fanteria della Guardia m·a fi~sato un valor·e reggimentale; ma IJUCSto era anche soggetto a variazioni, a causa del servizio coloniale. Nella gran massa, poi, della fanteria di linea, la somma :Hidizi o n:Jl t~ oltre a variare da un reggimento all'altro, subiva grandi var ia ;~.ioui in seno allo steS$0 corpo, a seconda dello stato di pace o di guer'l'a, tlclln Sl.:\zione del reggimento, del suo t.urno di ~ervi zio coloniale, dell:1 cond izione pecuniaria o rle.lla rnoderar.ione od avidità del vtmrlitore c del eornpr·ato1·eJ dello circostanze in cui l'uf{iciale vendeva, secondo che la vcndil.n nra volontaria n doterminatD da mo tivi di salute, da incapncit:h1l sen •i7.i'o, o dul bisogno di precorrere l'azione dell'autorità; circost:mze tutte che eont;Or(Il Corpi di nmv.comper a.
NOTIZIE MIT,ITARI ESTE!\'&
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rcvano t.alvolt.a ad aumentarla enormemente c tal oltra la riducevano perfettamente a nulla. A queste difficoltà pratiche di un ns,;c~tnmento, il quale, in sostanza, non doveva fa re altro che sostituire un com prntore ad un altro, si aggiuuse bentosto la perturbazione che la riforma po1·tava nel cotpo degli · ufficiali, e ch'ebbe eco nel pa·r\nmento stesso ovc fu stimmatiu.ata dai propugnatori delle viete costumanze conw unn spogl iazionc ed una connsca, malgrado le dichiarazioni del gol'crno promettessero un trattamento leale o largo. F~ nominata una commissione, col mandrtt'l di studiare i titoli e lepretese di iulti gli ufficiali, con pieni pote1·i per ·r·isolverP :nhitralmente i vari i casi, c senza appello. Fu composta del genemle sir Eduar Lugard, giù sotto segretai·io di Stato pe1· la guerra, dell'ora defunto maggior goner·ale conte de la Warre del signor O' Dowd,'gostituto giudice avvot;ato generale. Dt:ttn commissiorw doveva pre1ider·e a guida In sv:~ riate consuetudini reggimentali; ma siccome cruestr. erano in certo motlo 8egret~!, essa ahhisognava del. concorso degli ufficiali stessi. il quale non fu molto volenteroso - sp€:cie in principio-- pel disglrsl'o da essi prov:Jto alla dill'a lta della proposta eli pagare in danaro contante. . La commissione inviò ad ogni ufficiale di compera reggilllentnle un modello di dichiarazione da riPmpirsi rlall'interessuto con le sorn•tle addizionali da lui pagate per consegui1·e le vario prorno:-:ioì.1i. Ottenuto ciò - ·dopo qualche c.sitanza di alcuni - la commissione ebbe conoscenza di lutte le transazioni cui gli esist.enti ufr.ciali di compera avevnno pr·eso parte: co5Ì si trovò di fronte- per la grande massa della fanwria Ji linea- a l1000 titoli diversi da studiare e risolvere individu:~lmcnte. Nei suci arbitrali la commissione procurò per cinscun caso di meuersi nella condizione deiJ'ufr.ciale compratore supponendo che t]UCSti si conduce::;se nè come uno spilorcio, nè come uu prodigo, ma sc10pre tome un gentiluomo, eliminando da una parte i casi in cui gli avanzamenti erano stati comperali al semplice prcz;:o regol~meutarc, senza versare alcuna somma adlli;.:ionale, c dall'altl·a le som me nddizionali che raggiun~evano cifre fantastich e eccedenti di molto le const!Ctudini. Il 1u novembre 187'1 il numero degli ufficiali di co111pera era di fi938, con bnwetti d' un 1·alorc co mplessivo di :.Jr>O mi lioni di lire. Di c:ostoro, 1366 erano a mezza paga, epperò non potevnno pretendere alcuna somma addizionale; mentre 81JJ erano cornette od ulfiel'i e si trovavuno, perciò, in condizione idcntica·ai precedenti. - Rim<•nt:vnno f{lrindi 47::11 ufficia li i cui casi dovevano essere trattati gi uricliea rnentc. Oi questi, oG appartenevano alla cavaller·ia della Guar·dia, ti59 nll :1 cavalkrid di linea, H59 al la
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NOTIZIE MILlTAltl ES'l'ERE
f:mterill della Gu ;~rdia e 39ft.7 alla f:mteria di linea . Computali per gr:~di, t:lHnprenùcvano 189 tenenti colonnel li, :350 maggiori, :1.862 e:1pi r:mi e .2330 luogotenenti Vi erano, inoltre, 640 ufficia li del giù Corpo indiano del ma teriale. Si :~veva così un totale di 537·1 individui i cui titoli richierlevano invostignzione, studio ed aggiudicnziono giuridica. Il numero rli casi cll'ettivamente risolti fluo ad ora, in tutte lo armi, è di 3828, co•·r·ispondente ad un valore complessivo di liro 85,97ti,OOO, fra i quali 408 di provenienza dal Cor·po [ndiano del mnteriole, i quali rietvottP.ro 8,27u,OOO eli liro. Dei 34,20 ufficiali appartenenti :tlla corupera dell'esercito inglese, (i1 ernno dellu cavalleria delia Guardia, MS3 della cuvalleria di li nea, 1:50 della fante•·ia della Guardia e 2:332 della fanterin di linea: dci rru<tli 299() erano a paga inter:r o 42ft. o mezza pag:1. L';.qnmonturc eomplessivo degli arbitrati ad uflìcinli a pnga intera l'u di lire 12f.ì,600,000 ed a cruelli a mezza paga di ~7,200,000 lire. La massimn spesa unnuale fu di 21.;175,000 lire (nel 1872-7:3) dopo la quale si ellbe una costante diminu~ione. Nel 189-1-92 il capitolo rcl:tlivo port[tva in Lilanciu 1,200,000, o la spe~a ell'ct.tiva fu dt 1,162,875. Pel corrente anno la spesa presunla i• por lata in 700,000 lire e quclla effettiva si avvici ner·à di molto a tal somma. Gl i ufficiali ;mcora a p:~ ga intera con diritto a somma :Hld izionalc sono tuttavia 352, e i loro ti toli complessivi raggiungono i 10,000,000. Rimangono, inoltre, da as.<;cstarsi 66 ufficiali del Corpo fndiano del matorinlHcon diritti che ammontano a 300,000 lire. .L reclami contro gli arbitrati della commissione toccnl·ono In cinquantina; alcuni risullarono ben fondoti, e la commissione, dopo più maturo esame, li riparò; altri sorgevano da apprezzamento inesatto dei poteri della commissione e le spiegazioni date du questa riuscirono soddisfacenti; pochissimi soli rimaset·o insoddisfatti. Si escludono già da questo novero le lngnanze di ordine gencr:dl', le qunli derivano non dallo solrtzioni dei vnrii cusi fatte dnll:l co mmi ~s i onc, bensì dall'csscm:a stessa dell'nbolito si:;le.mn.
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
Bollettino bibliografico.
1. Sommario delle Riviste militari italiane. Ri·vistu (l'artiylicrit' e genio
(genn ~io).
Rocchi. - La fo l'lifìcazione attua le. Pesceuo. - Sui parafulmini. ~. _ Le nH\110\'1'6 a fuoco di ma~<;c d'a rtiglieria Miscellanea - :\'otizie - Ribliogralia. IN'lli sta (li (o.nte1·ia. ('gerl!laio) . Dopo , un anno di vita.
11 corpo di slato maggioro. Note sn l reclutnmouto (le t~senz ioni). Progi udi&i tanici (il domini o). L'ufliciulc nrmato di fucile. Yarietù. Cronac;1. fi ih liogr:-~fì:~ .
Rivista mah.ttima (gennaio). Le eserci tazioni nava li i n ~ lesi nel ·1892. A. Vecchi. - La fi ne dell'armadu. Soliani. - Sulln resistenza at· motn delle n:wi. BrnvBtta. -Intorno all'Africa. Salvati.- Vocllbolario di pol vui eò esplosivi.
Cronaca.
111
Francia.
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NOTIZIE BllJIJOGRAFI CIIF.
:-<O'r!ZIE
BIBLIOGRAFICHE
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Rivista 1tutrittinut ( febbraio) X. -
~:
Le torpediniere.
,.
L'uffìcio i?rogralì ~o di Washingtun. Sulla marlUa toscana a tempo di Pietro Leopoldo l. Soham. - Processi l'ecenti nelle mncchinc a va pore mHiue . . nr:~ve tt(l . - IntOI'ilO ali'Africn. ~n lvati. - VoL·nboi:Jrio di polveri ed .esplosil'i . Cronaca (notevole. - Lll spedizione pola re Nansen). 1{. -
3. Arte militare.
'. •g.o..-
!f·
11WI'ÙI~t e del R. esercito (gL'nnaìo). corpi estranei ncll 'nretrll. . ~~ ~ tegw no. - Mnlattie prodotte dalla equitazione. Sgrosso . - C:irca la teuonitc. K.i vista medica. >> chirurgirn. >> ocnlisticn. » ana tomicll e fis iologica. )) dermosinlopati<:il. » terapcut.ìcn . » d'igiene. » di ,;Uuistica c pratica militare. Varietà. Congressi. Necrologia.
Gionw.le medico.dell(' Hcpet.tl. -
Su l
2. Ordinamento degli eserciti.
Capo (iCI o"0 \'CI'OO 1l't l•t'' ulunul<l. .. l L' 13arouc ..: Kautbm·s. . . di stato mao<>iore oo ' esc?ctlo aust1n tmgar1,;0. _ 1,1 c a~a We· tha .. . d' J> .. 1 . . l· .. d . . , :' ._ ~ 'u:;~C I t . artg.J 1<1 pu bhl!~~~ t~. <ì ~~ a. llZI~nc J l'il ncese di questo i mportn ote li br o, concepito nello ~tcs~o spmto dt quello che quakhe auno fa fece tanto rn more 'tlll'e~ scrcllo tedes. ~.o · . .Nc raccom~ndu.uuo · · .. l'ivamente la lettura ntteso il:;ten ne pt ezzo (4- lue) c 1 :~ couo~nuta rupa~:ità dell':w ton~.
Noti .. mo frn le rccc:nti pnbhliear.ioni di nrtc militare: - Una confe renz:~ sull' im picg" doll'm·ti,qlieria. tln wtnpagnn cltll comantlaut.r. drllll !1" urìgata dì 31'liglic•rin au.;;trì1•ca colonnello ,·on Nlolnar. (Org:111 der mililiit·- wiss'3nsch!lftlichcu Vcreinc- l " vol. -tR!l3) . - Studi :;ulle prescrizioni tnlliche del nuovo rr,qolmneitto 11<'1' l(t fan terin att.strirwa df.l l tenente colonnello l{cgenspurky. - Ln tr;~dn zio ne>. sulla Revtw M·il·itltire de l' Hf,J'(t.n,qer delle Osscrvnzion·i tallirhr• dd f!Cuemlc Dmqom.irov : < 111lc mauOYl'~ dello truppe dc·l sno 1'0m:uulo 111ililai'O puhbliratc sull' fnvntid{) Russo c tnn tu diseussc all'estero. ln tc r e~s<•ttt i~s• mo.
4. Storia militare e generale.
l.a 'Vojannii S/wl'n·ik oltre i cou:;ncti lavori storici sui corpi del Cub;m, ;,ullc operazioni dì dist~ccamenti di Gurko (gi unti 0 1·~ alle opcrazioui attorno a Fi lippopoli), e le memorie per la vita di ·~obel ef IHt iniziato c:ol uuovo :~no o ttu nuovo studio storico sulla o rg~nizzar.ì o ue dell'esercito n~sso dal .J700 al 17Ol. - I l combat.timento st~U'O.qnon ilei 'Z2 ouobrc Hl70 è statn illu:<truLo sulln f ntlmwtionalc Revue di febbraio. - H cceuti s~ im :~ puhblicnzioue tlcl gencralH!lOfJ!tSlmvski.f.lt r.anrhvchr (·18 13-1893) . Berlino - ~linlcr . - Le storie che riguardano le o pe r~zion i mil itari di montag na hanno :;pecia l !~ irn portnnza per no1, crodi:nno pHn:iò 1'nilc riportare il co nt.enuto dell'opera gìil amlllnzintiL Perrcau. Cati.nat et l' invrrsion d'U TJat~phiné. 1\audtJin , Parigi . Cltopitre premiP.r. - H cvoc.~ ti on de l't'di t de Xante:-. - Ligne •l' Augshourg. - Dom~1 i n cs dc la maison de Savoie. - .Li'rontière orientale du Dauphiu6. - Victor-:\m(:dée H , due de Savoic. - Catin11t. - Morl cle Lonvoìs; sa suecession. Chapilre II. - Pn;ludes de 1:~ c::~Jnpagne dc: '1692. - N(;gociations.
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NOTIZIE BlllLIOGRAFICHE
- l'armée de Catitwt: e<~valeri e; infanterie; milil'es pro\•inciales. Victor-Amédée devant Pignerol. - Pian d'i nvasiou cles nlliés. Chapitre III. - Description géotirale de la région menncfie. - Ancien réseau des voies de cornmunica tiou . - Premières mesurcs tlércnsives de Catìna t. Chapitre I V. - Victor-1\médt\P- eutre en Franee. - .P1·isc dn Gui llestre. - M~ rc he de Schomhcrg; son éclwe devant C'hùtt:n u-Qucyrn:;. Chatinat prcud positiou ~ P<dlon. - Victor-Améd,;e 111arr:he wr l~m hrun.
Chapitre V. - gmhrno. - Le marquis de Larrey et la garuison. Etat de la piace. - Iuvest.issemeut et siège d'Emhrnu. f:hapitre VI. - Mou vcmrnt dc la cava lerie fr~ll(;ais<> . - Po~iti o u cln eorps d'obsen·ation dcs allics à Saint-Ciément ~~~ à Gmllestrc. - Po$Ìtion de Catinat ù Pallou . Chapitre VU.- Marche de l'armòe tl'invasi(lo sur Gap. - Retraite de la ca valerie fralll,!aise. - Corrcspond<HICe .de Catinat avcc la cour. Cha pit.re VIli.- La populntiou prend )es armes. Mlle du la Tourdu-Pin. - Ravnges des alliés . - Patriotisrne des protestants du Dauphinù. Chapitre lX. - Retra ite dcs alliés. - Démantclerncnt d' Ernhrun et dc Gnillestre. - Fin de la cam pagne. Chapitre X. - \'oyagc de Vauban sur la frontière dcs :\lpes. - Crcation de :\lont-Dauphin . - La posi tion dc Tournonx . - Fin de la guerre: traitc!s de Turin et de Ryswich . - Démembrcrneut du l!riauçonnn i:: au traité ri'Utrecht.- Orga nis<Hion défensive actnellc de la pRrt.ie centrale des Alpes françni ses. -
5. Geografia - Colonie - Viaggi. - D. B. Putiata ha puhhlic.110 sulla Vrifenni Svornìk dal giugno ·f 89~ al febbraio ·1893 una mouogr:.fìa delln il1mulsciuria ricchissi ma di uo· tizie e oltremodo complet:1.
NOTll',lE BIBI..JOGRAFICBE
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6. Politica.
_ 1.11 ·neutralità a·rmala delln Sv'i:;zera e le SLW recenti fortifìeahioni hanno dato argouwuto ad un anicolo interessnntc della lnte1'~1Ct tionale Revue, (Febbraio) di cui però non ci è p e r ~en _ntn che la pnma parte. Ci riserbiamo di farne co u o~re~_·e le conclus10nJ.. . , _ 'Rereutemen te puhhlicato a Pang1 da Akan /.{1. 1m·q~t~c et l hetlenisme contempomi ne di Bérard; opera che :;i_ propone d1. detcrm•uare ie forze ed i limiti della nazionalità cllcmca e la sua mOuenza nel la qui:>tione d'Oriente.
7. Varietà.
. _ L:t casa ~li ttl er rli 13erlioo, ha pubbl icato l:1 second n etlizioue di un bellissimo lavoro Jel maggiore Kutzen intitolato: Alulcitung wr Auferti!!uuo von Krokis, Ski1.zcu un d Erkundigungs.- Rcrichtcn (Norme 11e1• la .com;ilazione di piani, ~rhùzi e rapporti di ,'·ico_quizwn~~ · - . Il lavoro prege vole ò stato accu ratarncute nfauu coli agg1u nta rlwte1 essa nti 0~cmpi. . . . _ Capitano Choppin. - Ln cavale·i'ie {1·ançafse. - _Ga nuer P~n g1. Di questo libro di recentissima edi~ioue riccam en te 1.ll ~1 5 trnto nproducinmo d ~ IJ a stampa frn ocese f(U esta in teressante llOtl:t,l(l: . L~ bean volu me crue vient d~~ pnblier le cnpitaine, Chopp~n, d,éjiJ connu par de nombren'es pubblicatious c.oncernant l:l cnva len e, , n e;;t rien moins qu' une rnonographie complète, à l'~snge .~e ~0~1s, de l arme dans laqnclle il a fai t sa carrière. _ L':ll1te~n· a ~ru qua. cut(• des o~vra oes techu iques et cles an nales régm1eot:mes, ti y ava1t piace pom une ~tude d'ensemiJie rlans laquelle on s'attachcrait à faire connaìtrc la Ca· valcrie. « dans sa vie intime et dans son esprrit » et il s'est coosa_cr!S il cctte . t;ìche i nt,~resso.nte mni$ ardue, eu s'entourant _ le plus poss1b~~ de docnments. Nous croyons 1u'il a ple1nement attemt le but qu d s'était propost\ et ' quc son livre sera bien :~cwe_ill~ par tous ceux.' t< la·iqnes , aussi bien (jue mi litaires, qui aiment a evoquor le passe et ses traditions héroùJUCs.
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NOTIZI E BlUI,JOGRAFIOBE
NOTIZIE lliBI,IOGRAFl CIIE
L'ou1•rnw· est très bien distribué. Dans la prcmièrc partie, f'hi stoi1·o de chacrue subdiv ision rl'armes est retracéc :n'o(: heaucoup de soin, et l'a utenr, ~ .i:~ l oux de l'endre un éga l hommage it saiu te Barbe et :'t sàint Georgcs ». consacro nn chapitre r.wrticulicr it l'arti llerie à c:heva l. celle smur de la ca1•alerie do hot~ ille. La seconde pa rtic tr<Jitc dc l'c\· quitation militai re, de ses école· et dc ses maitre~, tlepu is les ancicnucs écurios du Uoi jusqu'à I'Ècole actuclle de Sanmur. eu passant par le manège de Lunriville et les Écoles de Vc r~a illcs et de Saint-G\lrmain ; l;~ troisii!mc pnrtie s'occu petlcs harns, remon tes, uniformcs et étcndards: l e~ quntrièmc et einrruièmc des toùrnois, carronsels, cnurser, ral lye-pll!:J;I' ... eu nn mot de tous les jcnx équestres et sportifs. La six.ième p:ll'tic en fìn est pl us partic.ulièrcment anecdotique et nous fait connll ìtre quelques grauds types, voi rc quclques . . . cc bons type3 , de cavaliers. - Lo Spcctatcw· militaire (1 i> fchhr~io) tr~Pndo origi ne tlcll ·opcra di Sidney Whitman: fmper·ial Gennany puhblira nn brillante anicolo sulla Armùe Allemande an point de vue moral - Lé conclusioni sono utili a mcditarsi anciJO da noi special111cmte qne~Ln : • Aujourd'lmi cc n· e~t pas ~e ul e m ent le:; aucicns p ro~:c'•d és tactiq ucs « qui tomhent dev:•ut Je:; procc;dc;~ nouveaux; c'est nussi une force dc « car·acti•re iuftlrieure qui est vaincne par un ca ractèrc mieux trcmpé, «un mora! u ~é qui en forcé cle céder le pas à un mora! sa in et « rohu ste. • lYllntrcs IHt tions poUJ'I'Ont cbcrcher à copier le s ys tèn~c mil.itaire des <( Allcmnnch; mais elles ne pourront qn'il ia longue s'n rproprier Ics crtw« litc~s CJUi out f01it de qualités sont le produit d'uu fe ut travail dc plurics << géuérations. L·i nstitution du I'Olonlar iilt d'un an, par excmple, " t!lc1·é « :;en si ~leml'nL le ui1·eau mora! dn so!d<~t allemand, pnr suitc des frc·· « qu \l ntnti o n ~ ~vec.: cles élémcut$ plus cultivés. En France, ce S\'Stème << u'a ricu prodnil de bon ; !es volonta ires d'un an étnieut traité~ d'ari« stocratcs , tic privil.1\giùs, et l'on u ùt1! forcl: d'v renonccr ». Merita poi speciale mentione questn pagiu11 ~u lle qu:ditilmontli deg li ullicia li prussia ni cbe volentieri riportiamo aIl' a tt.ouzioue dei nostri urfìeial i. « Les dcroières guerrcs ne 110115 oll'rent. d:m-; le,; rangs des troupcs " allemande:; , que très pen d'exemples frap pants d'cxtraordio:-cire hra« vanre per,;onelle, de ec couragc anùnat que l'on peut loujollr:;, cornmll « le dit Johu Bright, tronvet ~~ ar.heter a raison d'wte gttùuJepar sernaùw « su:1·Le marclté dt' monde. Ln f.1it est rp.1c l e~ Allcmoud:; out remportc; < leurs succès il la guerre grùce ù de nohles qu:tlil!h, hien snpérienres ·
« h celles qni, dans les temps ancieus, pa nni lt>s guerriers ti'Homère, • par exemplc, faisaient, penc.:her la bnlauee en faveur dn vainqucur. • C'est que le pr:>nplo pacifìque, qui ne se laisse p;Js rnivrcr par les « fumées de la gloi,rc. Il ne craint pns bt guerre, mais la guerre n';, « aucune amait pour lui. C'est In voix dt• devoir qui chasse du camr « de I'Allemancl l'instiuct de la peur si natu re! à l'homme. Du reste, « il est toujours prèt ft com battre ceux qui l'au ront obligd sans motif:; " it preodre les ~nn c~ . Les ltéros par métier sout do oc pen :-~p précit;s " eu Allema!!ne; et pourtan l il u'y n pa:- d'armée où le scntiment « vrairncnt chevnlaresCT ue ~o i t pl us eo ltnrmeur. Ainsi, - cntl'c) autres « exernple,, - ù In h:uaillc de Kreniggractz, nntl rom.pagni!\ rlu ~· n jgiment d'iofanteriA de la garde se tro u v<~ it à droitc dtt vill11g-e de « Rosbrritz, lor::qu'clle fut altaquée pttr tont un rr'giment de r uiras' :siers autric.:hiens. Aussitcìl le capitainc o1·donne il scs hommes de « la i5ser approchnr cetto caYa let·ic ju~11u'i, 200 mètres de sou front '' A cotte distance, une sa lve de roux bi eu aj usté:" ! Du c.o up, les « dtevnux: se cnbrent., renversent lenr,; eava lier5. Le reu cou tinue il coup$ préeipités. Dicntùt on vqit s'nmonceler des cor ps tl'hornmcs et • de cbevaux. Un cuirn ~sier dc\mont.é r·este dehout ; il sa ute :;ur uo <c che val saos ma i tre. :\ cettc vue; Que personn.e ne tire sur cetie hommc / « s'r!crie d·une voix fo1·te le commaudant tle la compagnie. Ses ltOUl· • mes lui répondent par un reteotissant hnrralt, et le cav:dicr pcut se • san ver an ga lop. " Le~ .rnot de Danton: DG l'attdace, encore dc l'mula.ce, to~jou:rs dc • t'audace! I'Allemand l'a remplac(! pal' ce lui ci: Le d1WOÌ?' et toujow·s • le devoir! En Allemagne, ou se garde bien d' inspirer an soldat, et ' mt\mc à l'officier, le mépri:; de J'ennemi; nu contrai re, on les ltabitue • plutòt ù surfaire la valeur de !'a dver~airc. C'est, du resto, nnc • idéc faussc qne celle crui consiste :i c,;onsidérer commo uu élèrnent « dc force morale pour une arméc le mépris de l'arméc r1u'elle peut « Il\'oi r a com hnt. tre. ( En All emag-ne, l'ollìcier subalterne ue se· borne pas i.t diriger les " ex.ercic.:es dH se~ hommes: i~ est.lenr éduéateur moral :·autant que <> lcur instl'uctcur tcclmiq nc. En mllrc, uu emploi militairo cooferé l< pa r l'opinion pnblique, l'avancement obtouu par protection. sont • c:hoses inconnues . Quant au rHipoti:Wlc, on ne le couçoit mcìrne pas . « :\..ucu n officier, c1uelle que soit d'nilleurs son anciennetc\, ne reçoit <t de l'avancernent ' ,;i ses ehefs directs ne sont pas eonvnincus qu'il « est capable, it tous les points dc vuc, tle remplir les obligations " du grade supérieurc. Ce n'est guèrc 1u'après douzc ou quinzo ans
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICflE
1 dc service, qu'un lieulcoaut est reconon aplc à co m m:-~ n dcr une com« pagnie et peut obtenir le gradc de c.a pitainc. Le rnci lleu•· chef de 1 compagnie peut n'òtre pas jngé ca pable de devenir uOicicr snpérienr. « Si tel le est l'opinion dc ses chefs directs, il n'a plus aucnn espoir (( de pouvoi r jarn(lÌS ètre nommé major. Dans çe:; couu i li o n ~ . lor:>que
'' son Lonr d'avauçcnwnt nrri ve, il rec,oit sans se plaiodrc l'avis d'a« voir à se retircr. 0 11 lui accordu, commc lkhe do con sulatìun le " ra.ractère de mnjor. Le sen •icc, dans l'arméc prussicnno, est un uc:
voir national, il n'esi pas néces,wiremeo t une carriòrc. L'nvcni r " d' nu offìc.ier peut t'tre 11 rrNt!, brisé sans piti1;; il tombe comme (( l' herhe sous la raux du moisonneur, dao:; l'intén\t gc;oéral, da os « l'inl tirèt de celte m~o strucn se machiue it tner Ics hommes, dont il « u'élil it qu'uo tout pe1it tHt•ment. • Cette terrible épreuve se renouvelle à chaque grade jnsqn 'it celui « de gt\ntira l inclusivcment. Qn'un aussi impitoyablc systcnJC puisse « subsister san,; soulever nucune rt!cr:minatinu et snns dégénurer eu « nn foyer d'intrigues, de caba les et rle fa veurs, ceiH demontre plus « qne tont lt~ resto les qnalités mora les du corps d'offìciers prussieu. • Il n'y a, dans l'armt'e al lemande, nulle considératiou pour les « snsceptihililés personnelles . Un litre, dcs iollnencl!!' de fnmille peu« vent !'ans doute permettre à un oflì cier d'eutrer dttus nn cles rares • rt!gi mcn t~ qni sont pri\·iltigit•$. mais cela ne pent, en aucune ma' nière, aider à son U\'anccmen t. C'est la pa.lwl'C noblesse de Prnsse « l'fUi Il rait l'armée ce qu'ellc est ll njourd'hui. Il rnt llll tem ps où « elle n'avait ponr IOtlt bien que les ernploii' d'oflìciers. Si l'orgueil « nobiliaire est excnsable, n'est-ce pas ici le ras ? On ci~e une famille; la farnille von l( leisl., qui pendant la seule gnerre de Sept « ans, perdit vi n~ t de ses membrl's snr les ehamps 01: hat:ìillc! Les deux ti ls de Bismarck, scrvnient ensemble', com me sim ples soldats " peudanL la guerre de Hl70, an régiment dc dra~o n s do In garde. < Cela paraìtraiL étrange claus ccrtains p n y~. En Allcmàgnc, on le ' trouvait tout naturcllr. l.e plus jeunc de;; clenx a\·ait m1'me dt•jit un an de pn'sence sou~ Ics drapeanx, au moment où In guerre ~•cinta . « Tous deux fure:J t nom més officiers 11prè:; la lwtaille tle Gnwellottt• . 1 On ne trouve qu 'eo Prusse nne toll e oc\gatiou dn népotisme, • On a vu derni(H·emetJL 1111 comte du Saint Empin: romain, hornme « d'ùge, au:x cheveux: gris, se trouvf! l' le plns nncien cnpitnioe de tonlc l'infanterie alh}ma nde. Ponrtnn l il appanenait it une farn ill11 c.lout « le uorn fi gu re dnns le l'amen x: .'\ lmannch tle Gotho. ~ fa i :-; "-flS 1'11-
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N01' 1ZlE UIIJLIOGRA 'FICHE
,~ cultés intellecluelles se bornaien t à ce qui c~l nécessai re pour le
• commandement d'uLle compagnie. • . - Daurit. - T-a ,gnerrc de (orteresse. - Parigi 11 lammarioo. ~ un romanzo nlln Vcrnc in c:.ui è rnccontato l'assedio di uua grande pwzzn forte rle ll'nYV t~ uirc. - È di lettura attraente e il quadro presentato non m:Jnc:t tli interesse e grnndiositi1.
f',•r
lrr. Direziont'
L ODOVI CO CISOT'l~T
-
-----------.::
-=.=::-.;:: -=---_- .-.
DEMARCHI CARLO,
gerente.
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LA NUOVA lEGGE ~UL RE~tuTAMRNTO IN l1,ALJA (Cmtti11U•tZiM!t e {ine, vedi numero p•·ecedtltle)
Le ((SSI'gna::ioni altn r:alegrwia . d·i risr·rvn
l'
la. tassn miliuu·e.
Nel dise~no dell a rlllOva l•!.gge l'alLna!e 3• cate!!oria muta nome: vi ù distinta con quello di catego·1'ia rli rùen,a. Questa però che, nel tempo di pace, ha in ;;oslanza obbl ighi di servizio iòentic i a quell i dell'allra ne avrebbe invece di mollo di/l'eren ti in caw di guerra . Imperocchè, mentre i giovan i di 3" (~:• tego ria sono ora assegnati senz'al tro nlla milizia terTitoriale. qn elli di r isen'a passc- r·ebber·o sncces;;i,•amente per· i tre gr·andi scnglioni del nostro eser·· ci to ; ad essi, come si esprime il Min islt'O, « possono rimanere ascritti lino a che vi rimangono quelli della categoria ordina!'ia i! ella ri spelli va cb::;~e. )) Cesserebbe così il grave inconveniente c·lte la milizia territoriale sia , fuor d'ogni proporzione, superiore in nurnero a quella mobi le ed anche all'esercito permanente e conti nelle sue lil e uomini eli Lntte le c~·.tegorie e di Lulte le etù dni 20 ai · :39 anni. Cosi in quanto rigunnla gli obbligh i in tempo di guerra dei cosideui esen ti dn l servizio, il nostl'O esercito sarebbe messo quasi alla pari con quelli rl ella Francia, della Germnnia e dell'AustriaUngherin. ' E sarebbe ormai tempo che si mettesse il Governo in gradq, come dice il Ministrn nella sua relazione, d i poter'e, « all'occorrenza, va3i -
ANXO ~XX VII!,
LA l\UOV.\
LEGGE SUL ItECLUTAME~TO IN r r ALIA
le.rsi come meglio crede dell'opera di tulla questa ntlida giovenLu. >> Il !asciarla pilt ol tre assegnala per leg::c alla sola milizia territori ale, cui in massima ~o no solamente allìdati, in tempo di guerra , il manten imen to dell'o rd ine interno, la guardia del le fortezze e l' eve ntuale dil'esa di queste e di determinate regio ni , panni sia recare offesa al patri ottismo di essa. Tali comp iti seco ndari sono prop ri di soldati giil avan ti nef! li anni ; i giovaA1i, a qualunque . ca tef!oria appartengano , hanno diritto che loro non sicl to lto l'onore di comb:1Lterc le bauaglie in campo aperto, dove ;;i gareggia òi valore per la grandezza e per la :,!loria della patria . Gli c perciò che io spero il Parlamento vorrà fa re buon viso all'articolo 4 Ol del progello della nuo\'a legge, risolvendo esso nel modo, ch e non si poLreblle migli ore, la quistione della quantiti1, mentre la categori n nni ca provverl ealla cp:mlità Llella forza co mhaLteute. È noto quanto le Llne question i ~ i a no state dib:1tLute in qucst:t Rivista ed in altri periodici. Du'e ann i fa pareva fosse lontano r!i paret~cltio il tempo, in ctti l'ideale dell a eate~oria unica pot05SC diventare una realtil : si studiava allora il modo di risolvere le due comple~sc quistioni col ridurre a minor numero le a:;segnazioni alla 3• cate~oria a Lutto vantag~io della 2a. I mezzi all'uopo escogitati rarrcriunuevano infa tti lo swpo ma, è inutile ne!!a rlo, la legge san reLbe divenuta pi ù fi scal e che og~i non sia: il numero delle fam igl ie, che non avrebbero avuto nessuna esenzio ne sarebbe cresci uto di mollo ed aumentati con. esso in proporzione i casi, io cui sa· rebbc stato giuoco forz:t scostarsi dall'equ ità assoluta. Non si può far~ altrimenti: qu ando si voglia lasciare intatto l'attuale si stema òelle tre categorie , si cercherebbe invano rli r idurre: lo esenzion i sen7.a cudere negli accrnnati inr.onvenienti . L'un ico modo per eritarli qnello si t'l'a di rcHnpcre il eircolo vizio:;o, in cui ci si ag~i rava ed il ~ l ini stro della guerra che, com'egli ste;;so scrive, non contara ancora nel ma~)!io 18U 1 di potersi decidere n propo rre la c<ttego ria uuit.:a, ha ideato uel maggio '1892 di provvede re con Clue:;ia alla cl eficienza qualitativu dell :t 2" caLe)!:oria e co n l' articolo H)l a quella !fuantitati va dell'ese rcito. Cl)ll lj uesti dne semplici mezzi, elle darebbero esercito istruito e numeroso, sarebbe toll.;t la ll cce;;sitit di climinuir0 di troppo le attuali esen1.ioni o si av rebbe invece tutto l'agi o di rendere la legge piu con forme a gi ustizia. Non VI è")f'
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LA. NUOVA LEGGE SUL RECLUTAMENTO IN l'l'AI..lA
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sarà più alcuna famiglia eh ~ non ne abbia almeno una e ne avranno due quelle composte di ciQque o più masch i, di cui tr·e siano ascriLLi all'esercito, o in ripo~o per· cause di servizio , o morti sotto le armi. ~on :;i può negare che l'at·t ic0lo 40'1 aggr·avi in tempo di guerra le condizioni di nn a parte deg li attuali esenti: con là legge io vi1-(ore sarebbero essi in seco nda ' linea siccome assegnati al la milizia territoriale, mentre con quella in progetto potrebbero all'occorrenza essere incorporati fra le schiere combattenti. Ma il maggior gra1·arne è piu apparente che reale: Giò chP. la legge atlnale non determina potrebbe. in caso di guerra, essere rich iesto da ioeluttabi! i necessiti! e ch i, in quei supremi momen ti, Lrovere bb ~ a ri~ dire. se i baldi giovani di 3n categoria fossero inviati ai campi di battaglia a lìanco dei loro coetnnei di prima e seconda piuttosto che a piazze fo rli in mozzo a vel.ernni? Certo nessuno ; del patriotti~ mo degl'italian i si !~ bbero pro1•e t,roppo splendide per dullitarne; ma non si può negare che la disposizion e adott<lla in e:ctrcmis, non 1 produrrebbe quegli e/fe;,tti morali che se prèparato di lunga mano. La vittoria arride di preferenza a chi ha sapu to prevedere tu tto quanto è umauamente possibile e provvedervi nel modo mialiore .., ' se noi :>anzioneremo fi n d'ora nella legge che gli esenti possono in genere e:>sere chiamati a combatLere in prima linea, nuerremo due grandi vantagRi : '1° che sarebbe SlH d i r~ to con cal ma come meo-lio impieaa r!i c l'l l'l tutto di:::posto all'importante sco po ; 3° che essi saprebbero Gno dal tempo di pace quello che da loro si rich iede e sarebbero cosi abituati all' idea di dovere occorrendo , combattere in pri ma linea: le cose, cui si è preparati, si fanno con animo piit volenteroso e sereno. Sarebbe senza dubbio desiderabile, se ci trovassimo in mi ~aliori condizioni fi nanziarie, fare un passo più avanti; non trarre cioè dalla categoria uuica neppure una piccola pane di complementi e inco rpo rnrla tutta , nun si tosto se ne presenti il bisogno, nei corpi d'armala e nelle div i,;iolli di campagna: i compl ementi si potrebbero trarre per intiero dall a categoria di riserva. Jn tal caso si potrebbero assegnare ann'nnlm ente alle truppe di prima linea da 11 'l O a '14 o mila uomini della categoria unica e circa 30 mil a di quella di riserva; selle classi potrebbero all.ora bastare per tenere a nn- .
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LA .NUOVA LEGGE SUL RECLUTAl!ENTO IN lTALIA
LA N UOVA LEGGE SUl. RECLUTAMENTO IN ITALIA
mero l'esercito permanente e tre la milizia mobile (·1). Questi duegrandi scagl·ioni sarebbero cosi ringiovaniti di due anni ed eventualmenle di quattro, perchè essi inquadrerebbero uomini non più, come ora, in età da 20 a 32 e talora a 3-i anni , si bbene da 20 a 30. « Credo preferibile, ha detto il tenente genera le onorevole Mar-· selli ·(2), un s0ldato con tre anni di ferma ad uno con due, ma credo prel'eribilissimo un giovane coscritto, con due o tre mesi d' istruzione, ai veteran i carichi d'anni, di figli e di affanni.)> E traendo lutti i complementi dalla categoria di riserva, potrebbesi infatti.eliminare da lla forza combattente buon numero di tali veterani, ringiovanendola di due anni. Ma l'egregio generale porrebbe per condizione che al giovane coscritto , da assegnar;;i ai complementi , fosse imparti ta un' istruzione, non di un mese in quattro anni come sarebbesi ora costretti a fare, ma di tre mesi od almeno di due, come praticasi in Germania ed in Austria-Ungheria. Non essendo ciò possibile a causa delle attuali strettezze finanziarie, l'un ica via a segoirsi è quella che mi pare indicata dal Ministro nel suo progetto di le~ge; trane cioè quanti più complementi sia possibi le dagli uomini della categoria unica con ferma di un anno e· completarli con quelli dellariserva. Si migl iora cosi l'esercito quali tativ:unente, perchè sono pochi i soldati, che non abbiano un anno· almeno di servizio, e lo si completa quanlitativamente con le poche migliaia, che potranno occorrere, di uomini poco o punto istruiti. È vero che l'esercito non sarebbe ringiovanito e che, se altrimenLi non si provvedesse, r·esterebbero in esso i veterani ca1·i chi d'anni , di fi gli e d'affann i. Ma ·soccorre direttamente alla bis.ogna l'artico lo 7,1 del disegno della nuova legge, quel l'articolo che parmi dimostri all'evidenza una vol la di più con quanto studiosa ctu·a l'attuale mi nistro della guerra abbia cercato di provvedere alle necessità dell'esercito. ln tale articolo è stabilito che i padri di cinqueligi i legittimi viventi possano otLenere il passaggio dalla categoria
-o rdin~ria a quella di ri:>el'va. Dasta enunciarlo per· dimostrarne
(t) Qualo ra. la. statur:t sia riportata da 1,55 m. ad ! ,56, come si {Jropone nel nuovo disegno di legge il contingente annuale sara per fermo inreriorl! a l{uello da me preveduto. (2) Tornata 29 mag,;io !891 della Camera dei Deputati nella discussione dell'articolo t• della legge, con cui si è prorogato il servizio di alcu ne classi Uno a 4~, U e 40 anni d 'eta.
tutta l'importanza e per l'esercito e per le famig lie. Taluni os -serreranno forse che la Francia ha sanzionato per tale rispetto più gra ndi V<llltaggi nella sua celebre legge del '1889 . Colà si usano riguardi a i padri di quattro fi gi i, transitando! i all' e~ercito territor·iale che corrisponde alla nostra milizia mobil e ed ai padri di. sei (i gli , passandoli senz'altro alla riserva dell'esercito territoriale pari .all'incirca alla nostra ultima milizia. Mentre pertanto in Francia non si avranno mai io prima linea padri di sei figli, noi non ne potremo avere di sei e più, perchè la nuova legge li passerebbe ·solamente alla categoria di riserva, che può eventual mente essere nssegnata ai due primi scaglioni. Meglio sarebbe fÒrse stabilire che i padri di cinque figi i, piuttosto che alla categoria di riserva, fos · sero trans itati seoz'altro alla milizia territoriale ; ma anche cosi ·com'è, l'articolo non cessa di essere molto importante. Carlo il mi nislro ebbe le sue buoni ragioni per non proporre tale passaggio e fra di esse deve tenere il primo posto la tema di sottrarre tropp i uomr nr rslru rtr alla forza combattente. E di silTatto timore. nelle presenti strettezze finanz iarie che c' impongono di trarre procltto da tu i.Lo quanto può tornare utile, bisogna tenere gran conto al ministrc,, tanto pi ù che e~li ha in animo di soccorrere altrirnenli nlle farn iglie dei rich iamati alle armi in caso di guerra. Un'ab biezione potrebbe pure essere fatta all'articolo 'l 0·1, che mette a disposizione del governo tutta la catego r·ia di riser·va, cui ·sarebbe impartita in pace una istruzione di un solo mese in quattro t1nni. Si domanderit for.>e come s'intenda impie•rare tante mi,.,liaia o "' òi )!iovani sui truali , in caso di guerra, non si polrebbe fare immediato assegnamento. Non c'è dubbio, si potrebbe rispondere, che l'isl ruzione di essi è quasi nulla: nessuno può negare però che do vendo essi, quali com plementi , entrare nelle fi le solo due o tre mesi dopo la dichiar·azione di guerra, si possa loro impartire, in tale lasso di tempo , la ne~essaria istruzione tecnica; l'educazione morale ess i la trarranno dall'ambiente pieno, saturo , in cruei soJenni momenti, di patriottico entusiasmo, fattore dei più grandi eroismi. Quello, cui si deve tendere a tuu'uomo , consiste nel prepararci ia materia prima con provvedimenti legislativi i quali, per essere a lunga scadenza, devonsi .prendere molto per tempo; quando
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LL NUOVA L~GGE SUL IIE CLU'l'A'M EN TO JN ITALI A
la si abbia in pronto , il metterla in opera o il èonservarln. ancom greggia, è quistione d' opportunità. Gl i è a prep·arare sill'atla mater ia prima che intende il ministro col suo articolo l Ol , e chiunque nltamente r;omprenda gl' in te~ess i dell'esercito, contemperati con quelli della società, deve sapergliene grado. Duoque gli articoli 7·1 e •l Ol fanno fare un grande passo a quella 1endenza. caratteristica de" nostri tempi che vuo le grossi eserciti , possibilmente priv1 di padri di n11merosa prole : ad avere esercito anche g1ovane si penserit in Itnl ia quando si avran no noride linclnze. Un altro import :nte passo avanti è fatto dal disegno della nuova legge; vi è propos to il modo di riso l vere quella quistione di equitil o di morale, che è conosciuta col nome di tassa militare. Essa si fa quasi timidamente capoli no col titolo di tassa di Msegna::ione alla catego1·irt eli rise1·orL nelle leggi dell a Svi1.1.era , dell'Austria-Ungheria e della Francia la tassa militare è sanzio11:1ta come indispeusabi le corollario dell'obbligo persona!e al servi7.io militare per parte di lulli i ci uadini. In tali Stati il principio che informa In leKge quello si è. che devesi riconoscere in essi il diritto ed il dovere c'li stabilire un equivalente della presta::ione militcm~, da cui vengono prosciolti i jis·icament1~ incapaci per (-leienn·inate 1·aqioni ter: · ni che, e dct cni sono in prwte esmtli i f~sicamente idonei pe1· 1·agioni d'01·dine sociale. E si/l'allo diritto e si fia tto dovere avrebbe pure, in tesi generale, lo Stato italiano ;· ma il modo onde la qu istion e fu tratta La e accol ta dal nostro pubblico sin dal '1882-83, ha consigliato, molto a proposito, il mi nistro a ripresen tarla so tto una forma tale da r·enderla accetta ai pi ù acerTimi avversar·i di essa. :ion sarà più ia tassa che fu messa allora in ridi colo : la donanno pagare, non tutti gli esentr dal serv izio per qualuuqne ragione sibbene, salvo il caso di provata ind igenza, i fisicamenti idonei so lamente, assegnn ti alla categoria di riserva per ragioni. d'ordine sociale. Ri dotta a si ristretti limi ti più non può esservi alcu.no che possa dubital'e sulla opportuni tà d'introdu rla anche in I talia. Della entità della lflssa mili tare e del modo di ripartil'la il disegno di legge, forse a bello stud io, non par la, per lasciare nl Pal'lamento tulla la possibile li bertà di statuire in proposito. Da quanto però il min istro ha espresso nella ;;ua relazione parreb be che, ad
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eccezione degl'indigenti, Lnlli :{l'idonei assegnali alla categoria di riserva dovessero paga're, per una voltn tanto , nn . ce nt. ioaio circa di lire. ~on v'ha duboio eire l'uniformità della tassa, dato l'ingegnoso sistema del deposito di essa a pic:cole rate in due 'o più anni su d'un Ji hretlo postal i all 'nopo vincolato, re nde r ebht~ l'esazio ne. · della tassa mollo piu semplice che ;;e fosse proporzionale alle soslanze dei singo li individui. ~on mi pare tuttavia r:he , qualora poveri e riechi debbano cleposil.a;·e nna stessa so mma , la lassa raggiunga quell'ideale di giustizia distr·ibntiva, dte sarehhe desiderabile. La stessa e5onernione dalla lao;sa, clt c si propone per ì{l'i ndigenli, partni stia a prova clelia convenienza di graduarne l'entità alle ricchez7.e di coloro, che godono del vantaggio dell':tssegna7.io ne aii<I categoria di riserva: se l'indigente non paga e clri non è tale, pur non essendo r·icco. paga l 00 lire. clovrelt be so.uostare ad una tass~t doppia, tripla ecc. chi gocle d'uu'agiatczza due. tre volte ccc . mnggiore di chi paga quella minima: alle l'arniglie aventi dirilto a due esenzioni si potrebbero, ouenendo la seconda, concedere determinate age,•ol e7.ze. ~ è le difficoltà di appli cazione, se male non m'appongo, aumenterebbero di molto, rrualorà non gli inscritti ma i loro ascendenti fossero o bbl i g~H i al pagame n lo del la tassa: so no Lfuesti uhimi che godono ùel Yanlaggio d'avere il liglio od il nipote esente dal servizio . Ora i reddili òegli ascendenti sono, per le altre imposte , diggiù accerl<lli ; occorrerebbe solo determinare quale deltba essere il tasso a scopo di assegnazione alla categoria di riserva e prendere i uecessari accordi fra i due mini:;teri clelle fin anze e della gnerra per le relative comuni cazioni agl'impiegati postali incaricati di ricevere i depositi . Si tratterebbe inso mma, non d'i mpiantare nuovi ruoli per b tassa mili tar·c, ma di servirsi all'uopo di quell i, che e~i stono dei contribuenti. La mia idea è forse campata in aria e la sua attuaf.i one presenta for·;;e difficoltà che io non so seorgere: agli studiosi pratici della rnaleria il trarne profitto .se qualcosa di buono è in essa. Sarebbe ntil e, r ipeto, trovar modo che ch i più ha più paghi;· ma qnando dalla mia idea o ila altre eonsimili dovesse venir fuori un sistema di sì difficile applic:nione da compronlet.tere la tassa militare, lo si ·altbandoni tosto e sia dessa
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LA NUOVA LEGGE SUL ltECLUTAliENT6 IN JTAI,l A
uguale per Lutti. L'importan te è, per ora, che ne sia finalm ente sanzionato il principio anche in Italia, siccome quello che renderà la nostra l e~gc eli reclutamimto più conforme a giustizia. La tasse mi litare è un lieve corrispeu.ivo pecun iario del vantaggio fatto a molti gio,•ani di .assere lasciati in fami glia, mentre parecchi altri stanuo alle armi per uno, dne o tre ann i. È vero che tal e vantaggio è frullo, non della volontà individuale. ma della legge per rngion i d'ordine sociale; però non si può nel{are che i particola ri interessi della famiglia dei primi ne ri sentono un utile reale o che la legge faccia oper;t equa e do~verosa, in vista del benessere sociale, a fa~ pagare i l servizio del tempo di pace agli uni di perso na e agli altri di horsa .
(;Lì olihl'Ì.Ijh i di
sl:?'~'t=iu,
IJl' ·inscritti resiclenti ail'eswn>, disl>o.,i zioni wt.1·ie minu1·i, l' econowia genen.t.le dd la lcgqe lld i suoi
effetti.
/
Ciò che si c detto sin qui r,ostr trllsce, direi quasi , l 'e.;sen~a, del disegno della nuova legge: 'esso però si raccomanda pnre al suffragio favo revole del Parlamento per morlificazioni ed innovazio ni che la rendono sempre pitt rispondente alle esigenze odierne. Già si è dimostralo, o parmi, come non sia ora possibile, per ragioni finanziarie, chiamare alle armi contingenti si nu merosi, da permettere di dimi nuire il numero delle classi, che ora ~i è so liti assegnare n ciascuno de' no;;tr i tre J,!randi scaglion i. l~ li Ì' perciò che il disegno della nuo\'a legge non dill'erisce gran f~ttcJ. per la durata del servizio e pel ri parto di essa, da quanto i· s:1 ncito dalla legge iu vigore. Nell'rmo e nell'altra infatti tutti i ciLLaclin i dello Stato, e quelli reputati tali , sono personalmente ()bhligati al :;ervizio mi li tare dal tempo dell a. loro leva sin o al :H tlicembre del :Hl0 anno d'eth e tale obbligo decor:re in amendue da l ·1· ge nnaio di tfuello in cui compiono il 21° . Solo è variato l'anno, in r-ui giovani concorrono all a levn, essend o proposto nel disegno abb ia ad essere ii 1W anzicl1è il 20° . Co ~i essendovi pure stab ilito che la chiamala alle ormi aV\'enga nel-
LA NUOVA LEGGf.: SUL RECLUT.lMENTO IN ITALIA
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l'anno succcssi ,,o alla leva, si ott.errù di non essere mai costretti a derogare dal principio di anticipare e non mai ritarda:-e le operazioni di leva. Un' altra variante, lieve in apparenza, importante invece per la sempl ificazione del lavoro burocratico e per l'estetica dell'esercito, risiede nella proposta , per la quale Lutti i militari, ultimata la. loro ferma, sono ascritti alla classe dell'anno in cui sono nati e tutti passa no alla milizia territoriale al 3 1 dicembre • di quello in cui compiono il 32° di lor·o et~t, anzichè il ·12" di servizio. Cosi in caso di richiamo di class i. non si vedranno pi ù in ciascnna di esse. uomini di ogni cliL dai ~3 ai ~·O anni, e la tenuta dei relativi mol i non costitu irà più come ora, un diffic il e problema. Due i'acollil si ri servereJ,I.Je molto a proposito il Ministro; quella di r itardare il passaggio alla mil izia territoriale dei mi li tari di r.a.tego rin ordina ria sin o al ~~-~ dicembre del • loro 3:Jo anno d'età (•l ); e quella di determinare la dat<L di pa s- . s:q1gio dei militari dall'esercito permanente alla milizia mol.1ile. E tali faco ltà . sono d'av\'iso, non gli si posso no negare, se non -si vuoi essere costretti a moclific:tre di continuo la legge organica di reclutamento: solo al Minisu·o sono, note. d'anno in annn. le esigenze de' nostri due prim i sca:.;lioni e solo a lui spella di sodddi sfarvi nei limiti consentiti dalla legge. Dopo, come si disse, gli uomini sono in massima, come ora, ascritti alla mil izia territoriale. Solo si far·ebbe eccezione per i militari della categoria di riserva ammogliati o Yedovi con uno o più figli legittimi, giacchù essi . t;ompiuti il :no an no di etir, sarebbero congedati in modo assolu to. N ~lla eonsiderazione che i veterani della categoria ord inarm e quelli della riserva, scapoli o .amml)gliati senza prole, bastano a tenere a numero la mil izia territoriale, non si può che plaudiro a tale di sposizione; essa compensa ad usura il maggior gravame che deriva alla ca tegoria di riserva dal dover essa passare success ivamen te per gli altri due scaglioni. lmperocchè i padri a questa ascritti ccssan9 allora da ()gni obbligo di servizio pure nvendo un so lo fig lio, mentre gli altri
(li Ora Lalc facoltà ;;li e acconlata solo pe1· G mt:sl (artiGo lo
l3~
della legge in vi1,;orc).
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I"\ NUO'I' A LEGGE SUl, !tEC LUTA)IENTO IN ITALIA
LA ~UOVA LE GGE SUL RECLUTAME1'\TO IN !TALlA
possono god'er'(3 di tale diritto solo quando abbiano almeno cinque fi gli legittimi. Questo parrà. a taluni soverchi o vantaggio, e rorse è, a confronto di quello faLLo ai paàri della ca tegoria ordinaria; ma l'in teresse dell'esercitosi op'po ne ora che si cperi altrimenti, perchè, se a questi si racesse lo stesso trattamento che a qr1ell i, e:;srJ ci verrehbe a perdere troppi uomini istrnili . Verrà forse tempo , in cui si potrauno con cedere, anche nd essi, maggiori agevolezze. Quando il principio della categoria unica siasi potuto app li care ad una rotazione di dieci o dodici class i: comincieremo allora ad avere nella milizia territoriale nna forte proporzione di uomini istruiti e, non essendov i più bisof!110' di tenerli tutti vincolati fino al 89° anno di etil, si potrnnno congednre molto· tempo p1·ima in modo assoluto quelli di essi che più saranno ca rich i di figli . A dir vero, ben altri pare siano i divisamen ti del .\:fini sLr·o, giacchè egl i considera il caso ch e.si p<•ssa allora « diminuire la durata totale dell'obbligo e di farla discendere :d :no e forse anche al 36° anno di etù. (·1)' » Ciò arrecherebbe cP.rto grand~ vantaggio ai cittadin i, ma dubito l'e5ercito ci abbia a. pe1·dere. Credo sia più util e tenere a sua disposizione un uomo di 3U an ni purchè celibe. o vedovo o ammogliato senza prole, o pad re acl esempio di due soli figli, che un altro eli 3G con numerosa fnrn iglia. Lo stesso Napoleone I, messo dall e co nti nue guerre in est remo bisogno di uomini , esegui sempre le sue leve straordinarie su quelli che di figli avevan? pnnto o pochi . i\1a questo mio è per ora discorso accadem ico; se ne riparl erit a rotazione compinta della cn Legoria unica. C'na innovazione, a lullo profitlo de' privati in teres~i, quella si 0.che riguarda gl' insc1·illi residenti all'estero. Delle agevolezze· che loro si vorrebbero fare e dei forti motivi che consigli erebbero di tt·adul'le in atto, hn parlato bene ed a lungo il signor H C. c meglio ancora il .\I inisl.ro nella sua relazione. PertanU• non mi vi soiTermerò punto; dirò solt.anto che si temerebbe a torw n'abbiano a derivare alla nostra emigrazio ne maggiori incentivi di quelli oggi esistent·i. Gli obblighi del servizio mili tare, elle la
nuova legge tende a diminuire sempre più, non hann o a che rar null a con la emigrazione ; non si lascia a ·16 anni la pn tri n e non se ne sta lontani sino a 30 per sottrarsi ad una penn anenza alle armi, che al ma:>simo è di 32 mesi. Sono uen altre ie t'orti ragioni, che sp ingono tanti italiani a lasciare il loro bel paese . Date queste co ndizi oni di r,l tto non dobb iamo, per un infu ndato timore, ristarci dnl mettere in nnnonin . con esse anche In lecr••e di reclutamento. Il pretendere, come finora si è preteso, che "" pei residenti all'estero abbian~i n seguire le :;tessè norme ch e pe r quelli all'interno, sarebbe un disconoscere la realtit delle cose. La patria sia madre e non matrigna de' "uo i fi gli lontan i, affin chè essi continuino ad amarla: si pensi che il loro benessere è di lutti e che le facilitazio ni, loro concesse, profittando a parlicolari interessi, reca no pure vantaggio a quelli generali dello Stato, estenclend'o per loro mezzo in lon tane regio n i, i commerci, le in<lu,;trie e la influenza poli tica òella Nazion e Tali sono gl'importanti scopi che si rag~iungeran~o con ' te fac il itnzioni dal )linistro proposte pei residenti a ll 'e~lero . Delle disposizion i minori, el i va ri a natura, che concorrono con le ma)!giori a dotare l' It alia d'una legge di rcclutam euto, c1uale ogcri ,•ionH>. le si couvieue, farò solo cenno dei rid)iami <llle' armi per !'> l') • istruzione, delle escl usion i da ll'esercito per indegnita, della ferma degli allier i :>ergenti e della privnzione del dirillo d'assegnazione . alla ca tegoria di ri se rva a rlanno pei padri di Jigli naturali e dei loro stessi li gli : delle altre mi pare basli quanto ha dello il signor S. C. ~el capo Xl\' del disegno di le)!ge presen tato il :3 1 dicemb re ·1893 non è più fatto cenn o, come io quello eh~ l'ha p1:eceduto in maggio, delle dispen se dai richiami all ' istruzione, che ora si a·~co rdano ai frequentatori del tiro a segno n11zionale. (\ .[ richiami alle am1i sono sempre pi ù necessari·, e sempre più lo saranno, in relazione al maggior numero di uomini che contrarranno la fe rma di anni due od nno . ì\I antenere quella possibi lilit di dispense sarebbe un grave danno pcw le e.sercitnio ni annuali e vi propongo di non riprod urla nella nuova legge ('l) ».
(!)
llclazione
al
disegno <li legge sul reclucamento presentato il 2t <licemlm! 1&92.
(l) Relazione cembre tS!H.
anne.~s:..
al disegno del13 legge sul reclutamento presenc.,to il 21 di-
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LA NUOVA LEGGE SU l, itECI,U'l'AMJ.::N'I'O I N l 'l'ALIA
l.i\ NUO VA LEGG E SUL RECI.UTA~IENTO IN l'l'ALIA
Le societit esistenti del tiro a segno ne moveranno forse qualche lamen to, ma spero che esse ne saranno sod disfatte quando pensino che i loro soci possono procurars i il diritto di assegnazione alla ferma di aue anni e che d'altra parte la legge di reclutament•) assicura loro, come ne fa fede l'articolo 1·1 del discgr.o di legge che le riguarda (·l) una fr·equenza ai loro corsi d'isu·uzione non mai avu ta sin qui.
L 'e ~c lu s i one degli indegni è pure contemplata dalla nostra lel!{.!e attuale: ma qual differenza tra essa e le leggi. di altri Stati nel vn lutarne i motivi! Noi fummo sinora di manica troppo h.ll'ga e conferim mo l'onor·e di veRfire l'assisa militare a gente, che élltrovc n'è !!indicata ind egna. Al grave inconveni ente provvedo no gli articoli ~· e 5 del progetto della nuov,, legge, il primo co l diminu ire di molto il limite della pena che dà luogo all'esclusion e, il secondo col dare la facoltà d'incorporare in un co rpo speciale inscritti , che siuno stati conda nnati a determinate peue, eire non iro portino l'escl usione. A dir vero avrei desiderato , come allra volta mi sono espresso (2), che la esclusione dal sP.rvizio ro~se pronunciata per condanne meno gravi di quelle fissate dall'articolo t\. e che l'i ncorporar.ionfl in nn corpo speciale se fosse determinata per un numero di casi molto maggiore di quell i, che nell'a r!icolo 5 saranno compresi . Ma nllora non sapeva nnçora chr: l'articolo 20 del disegno di legge del Codice pena le per l'eser•cito avrebbe stabil ilo non potere la degradazione aver luogo pe1· condanne inferiori a 5 anni di reclusione e non mi era noto che le esigenze Gnanziarie fos sero tit·anne al punto da non permellere la costi tuzione d'un corpo speciale ab bastanza ampio da capirè tutti gl' i~1 scritti che, per le condanne subite, snrebbe convenienie non
(2) Disegno ct ì legge sul Lìro a segno nazionale presentato il 'H dkembre 1892 dnl Ministro de lla gucl'ra dl concorlo cor1 qu elli dell' intemo c nell'istruzione pubulica. ( t) Pr·oposte d i nlodì fl cazioni alle legg i sul reclut~mento. - Ri·vista 111ili!are del luglio t89L
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escludere dall'esercito. ma tenerli da esso separati. Il Ministro in· vec;, ed è naturale, sapeva tullo ciò ed ha purtuttavia fatto con gli artico li .i. e 0 un passo da gigante verso la soluzione del pro· blema dell'epurazione dell'esercito. La Francia, non impedita nei • suoi movimen Li, dalle con~ide razion i finanziarie, 11 più prossi ma alla f!1eta di quello che si sarebbe noi, quando fossero approvaLe le proposte del Min istero, ma e innegabile che gl'inconvenienti, ora lamentati, diminuirebbero grandemente ; che i buoni soldati non si troverebbero più a co nlallo di pareccl li in degn i, che essi, come all'incirca si esprime il tenente generale Marselli ('1), non sarebbero più nauseati da quel tal~ sporco che con tagia e che si raggiungerebbe la quasi intera separazione delloglio dal grano : quod e::.t in ootis. Ne gnada~nerà non poco la buona qnalitit dell a nostra forza militare, ad ottenere la quale tende il ministro co n ogni sua possa . Se è prova auche l'esperimento cho egli si' riserva di fare. allo scopo di provvedere l'esercito di buoni soLlufficia li. .-\. ciò tnHi gli Stnti militari si aiTa tica no, a crua nto pare invano, a ca usa delle peculiari condizion i della presente ~ocietà. A qual pro , dice in sostanza il ministro nel la sua relnzion e, tenere ob blignti a cinque anni di servizio giovani , nell'animo dei quali sopraggiunga in pro;;ieguo il pentimento e dimostrino di non possedere le attituò in i e le qualità indispensabili ad un buon soltnfficia!e ? A quelli che si stancano della vita militare prima di rar:roiunnere tal amdo. si facc iano pur·e i pon ti d'oro : quelli che en n n non hanno saputo o voluto acquistare o perfezionare le doti necessarie per rivestirlo degnamente siano Ct•ngedati dopo tre anni di servizio. Ne ri mangano pure pochi; megl io poch i e buoni, che molti e cattivi: alle deficienze , soggiungo io, si provvederà, se possibile, con buoni caporali maggiori usciti dai plotoni allievi istruttori, i quali acconsentano a. contrarre la fe rma di cinque anni: se non aceetteranno, non sarà gran male; faranno essi le veci di sergente, come ora spesso avviene senza che il servizio ' ne sofl'r a gran l'atto . Ma non l'arà mesti eri; le vigenti disposii
(i )
La
vita
del rçggimenlo
Firen~e
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tA NUOVA LEGGE SUl. RECLUTAMENTO
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zioni prod ucono gii1 discreti frutti , e si~come quelle oro. proposte tendono n perfezionar-le, gli è certo che tra qualche anno potremo avere un buon corpo di sol!uf(iciali. Quarta fra le.disposizioni minori , che meritino più del le <~ !tre di essere segnali• te al lellore, quella si è onde i figli non legittimi o non legi ttimnti ed i padri di essi sono privati del diritto di asgegnazio ne alla categoria di riserva. Ne verrà un aumento nella quantit it della forza mili tare, perchè molti figli naturali, om esenti siccome unici o primogeniti, ecc., saranno in avvenire incorporati. I>erò lo scopo del ministro, nel proporre tal i restrizioni, è ben altro, avendo egli ;;pecialmente di miro l' interes.>e sociale più che l'aumento dell'esercito. A tutti è noto quan to, per ragioni che è inutile qui ricordnre, siano numerosi i matrimoni contra tti co l solo vincolo r-eligi t~so . Se non si porrà argine alla gr.we tendenza. non passerà gran tempo che, di fronte allo stato eivile, si avrà 11r1 gran numero di hasta1·di, con danno incalcolabile della pubblica mot'ale e delle molteplici relazion i d' intere~~i e di parentela tra le fa miglie. ~essu n mezzo parmi siu migliore di quello icleato dal min istro della guerra per ritrarre le popolazion i dal malo andazzo : quando esse sappiano elle solo -col matrimonio civile potranno fruire dei vantaggi sanzionati dalla legge di recl utamento, i padri di (ìgli naturali si affretteranno a contrarlo. Si proibirit ·al clero, come pare sia intenzione dell'attuale guardasigilli, di unire col vincolo religioso chi ancora non ~b.bia. co~ tratto qnello civile; si commineranno pene per le poche 1nfraz10n1 alla legge che, fra le tante, si riuscirà a scoprire : ma, }.ler quanto si faccia , non si raggiungerà lo scopo, quando 1101} ~i adolli la provrida menzionata pr·oposta come valido ausiliario . Agli oh~l.i~hi .della legge ~ul reclutf•mento ò assai dirtìcile sfuggire per nrt!IJCI d1 clero, e perciò il de:;iderio di fru irn e le racili lazioni. ~olo conseguibil i col matrimon.io cii'Ìi e, con cilierà co n qnesto anche i più r·ilutta nti . Così il dise~no della nuova legge provvede i11d ire ttamente, ma in modo validi ss imo, anche all 'urgente bisogno sociale di dim inuire, più che sia possibile, il numero dei giovani i quali, c:hecchi· si dica , sono bastardi eli fro nte alla legge cirile. Che se a questa
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ser.ontlaria di ~pol' izione aggiungiamo tutte le altre, dal cui compl es~o è lecit<1 dedu rre l'economia generale del disegno della nuova legge, si è co:>tr<'tti ad esclama re col signor S. C., che «esso non -è 1'ollanto un atto eli sapiente legislnz ione, ma anche di patriottismo"· Lo spassionato esame che eli esso abbiamo l'atto, parmi stia a pro,•a uon c<1nfutabile di tale asserto: esso pienamente soddisfa a tutt'i principii, ~ui quali deve posare una buona leg~e di reclutamento ed a quello in i:;pecie, che su tutti gli altri primeggio, di dover «corrispondere all e condizioni, ai bisogni. alle esigenze so~iali, fino a quell'e5tremo limite che può consentire la necessità di ~1::s i c nrare al pae5e il mezzo di servirsi, in caso di bisogno per la difesa, del massimo numero possib ile di uomini , perl'et.Lamente va.lidi erl istruiti per qu:1 nlo i mezzi finanz ia ri lo possono co nsenti re ( l ) ». Faccio roti adunque che l'impo rtante disegno sia tradotto quanto prima in legge dello Stato , per poterlo applicare, se pos~ibil.e? alla classe ·187:-.1, ~1i vi co nsi\!lia la ~o n s i de razione che le legg1 mi!Jtan, e in ispccie quelle di reclutamento, fanno sentire i loro eiTelli dopo una serie non breve di anni e che il ritardarne l'appli cnzione , senza forti motivi , <1nche di uno solo , può essere causa di gravi conseg.tenzc. SAL.\ GIUSEPPE ,1/aggiorc ;• (anteria. ( l) Relazione annessa al disegoo d i legge snl redutamento p1·esentato il ':li olicemhre 1892.
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AI~CUNE JI)EJ> SULI.A
ALLUNE lDEI~ ~UUA I~TRUliONE DH ~~LDAT~
Dacchè il servizio militare cessò di esser e un mestiere poco o punto rispettato per ina.lzarsi a dignità di altissimo dovere, non fu cosa tanto agevole formare dei buoni e veri soldati non dovendosi più eeroare in questi soltanto lo sviluppo dell~ forze :fisiche e r ab.Jità nell' uso delle anni, ma con uguale studio da svolgerne e migli orarne le qualità intellettmtli e le morali. N el soldato infatti si dovette d'allora in poi e sempre di più col progredire dei tempi - considerare insieme l'uomo e il cittadino. A mano a mano che il principio del servizio militar e ob~ligatorio si venne attuando dovunque con maggior larghezza e precisione, codesto còmpito di addestrare e nello . stesso tempo educare il soldato diventò sempre più difficile e complesso; da un lato per la nutggior copia e varieta di elementi che le ricche fonti del reclutanìento riversarono negli eserciti, dall'altro per le idee essenzialrnente democratiche che vennero formando lo spirito della società odierna, dove l'individualismo. in tutte le sue forme s'impone e prevale, e dove il concetto del diritto va sempre più allargandosi a scapito sovente ùi quello correlativo del dovere. P erciò i nostri tempi non ammettono più sistemi educativi non informati alla necessità di persuadere, nè consentono (>,sercizio di autorità troppo rigido e indiscusso. G-uidato da codesti concetti mi propongo di esporre talune considerazioni sulla istruzione del soldato, considerandola
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riguardo agli elementi su cui è destinata ad agir e, al fine che si tratta di raggiungere, e al metodo più acconcio a conseguirlo. Sarebbe ingiusto non riconoscere che il nostro eoscrit.to, quantunque non dota.to naturalmente di. tutte le migliori qualità militari, possiede per altro in sommo grado tali doti d'ind ole e di camttere che lo rendono singolarmente adatto a provare certe impressioni, a subire il fascino della parola e . dell'esempio, e ad acconeiarsi con mirabile facilità ad un nuovo stato morale e materiale come a lle esigenze delle mansioni che da lui si richiedo\10. Da ciò deriva che il nostro coscritto - e meglio ancora il nostro soldato - si presenta veramente nelle mig liori condizioni desidera bili a chi dovrà. eser citare sn di lui autorità e comando. Non molto entusiasta della vita militare, poco devoto al principio di autorità, indolente e incolto, con idee imperfette o confuse o false di patria e eli ùovore ; ma d'altra parte intelligente e sensibile, robus to e sobrio, e sopra t utto e sempre buon figliuo lo nel senso più largo cd af'fetLuoso della espressione; ecco, in mezzo ad una copiosa va.rietà di gusti e di abitudini, di tendenze e d'idee, le lince più spiccate che for mano il tipo generale del nostro coscritto. Non temo accusa di esagerazione per le eccellenti qualikì. naturali attribuite ai nost.ri giovani soldati. Noi t.utti che viviamo in mezzo a loro, sappia.mo come ~1d ogni istante codeste qmdit:~ trovino modo di manifestarsi, e come si possa in ogni occasione avere la certezza di trovare in loro g li osempi più nobili e generosi di filan tropia e di abnega~io ne. E quanto alla intelligenza, mentre moltissimi dànno prova di reale svegliatezza d i mente, ben pochi sono quelli dai quali non si r iesca a trarre sufficienti frutti d'istruzione. Cer to è che invano si cercherebbe fra di loro un tipo di zotico ignorante come quello slavo-tedesco del quale parla il principe di Hohenlohe nella 2~ delle sue T.ette1·e s'ulla (anteria, cui era, necessario applicare 1m solenne ceffone per riuscire a fargli capire che si J?arhva con lnì. Qui domando licenza di aprire una parentesi per osservare che se l'esercito prussiano, con elementi così fatt i, potè toccare 32 -
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il punto della perfezione assoluta nella sua istru7-ione, e dare di sè tali prove che pan·ero prodigi, è forza riconoscere che il metodo nell'addestramento e nell'educazione militare ha veramente vir tù d i vincere qualsiasi difficoltà., e che a noi 4eve apparire n on solo possibile ma abbastanza facile conseguire lo scopo di preparare a l nostro paese soldati ottimi e perfettamente istruiti. Leggano i nostri giovani uffiqiali, se giì1 non l'hanno letta, quella pagina dell'Hohenlohe, ed ogni vol ta che si trovano davanti un povero coscritto che mette a dura prova la loro pazienza, la ricordino, si consolino nel confronto, e ne traggano nuovo impulso a perseverare con amore e con fede nella loro missione così altamente morale e patriottica. Ivia. ritorniamo al nostro coscritto. Un cumulo di r agioni , che non occorre partitamente numerare tanto sono ovvie e conosciute, lo conduce a noi in uno stato d'animo grandemente depresso, e col pensiero intento a scrutare le miste· riose incognite di questa vita militare di cui ha udito parlare tanto e in modo cosi vario, che lo ha strappato ai luoghi, alle occupa-z ioni, agli affetti più cari, e che per molti e molti mesi dovrà in volgere tutta la sua esistenza como in un arduo problema. Egli ha dunque bisogno prima e più di tmto di sentir si rinfrancato, e di provare sensazioni calme, gradite, serene. Per ciò è ottima e lodevole consuetudine quella di accoglie~,;<: con certa solennità i coscritti che giungono nuovi a i cor! come sono ottimi e necessari tutti i provvedimenti dirett a far sì che questi si accorgano subito di trovarsi in un ambiente a loro simpatico, e di avere al trettanti amici e Ilei compagni più provetti e nei superiori tutti. A questo punto è t empo di fissar d iritto lo sguardo alla meta che si vuoi toccare, deter minando esattamente i risultati materiali e morali che impor ta di couseguire. Ammesso che il giovane italiano, al suo affacciarsi alla v.i.ta militare, ::;i presenta dotato di qualità miliéari insuffi· cienti, ma di nue qualità morali e di carattere, è ohiaro che lo scouo nltimo dell' opera nostra deve consistere nel correggere· e completare le prime, svfJlgendo e 1/lili::zando le
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seconde nel modo piu la1·go, e ponendole a base di tutto il nostro metodo educati?'O. Cosi, e soltanto così, noi potremo .sperare di vedere in lui a poco a poco germogliare le abitudini di ordine e 9-i disciplina, svolgersi i sentimenti di <lovere, di abnegazione e di sacrificio, radicarsi l'amore alla ·famiglia· militare e alle istituzioni nazionali, chiarirsi e g ran-deggiare ; concetti d i patria e di onore, di diritto e d ignità personali e collettivi. Ed infatti, soltanto un'azione pronta ed energica,_diretta al cuore e al carattere, potr à a.ver forza di dominare questo giovane cui spe.sso il dilagante scetti-cismo negò ogni conforto di serena fede e ogni impulso di nobili ideali; cui la vita apparì talvolta non nobile gara di forti propositi e mezzo di perfezionamento individuale .e sociale, sibbene lotta violenta di bisogni smodati e di meu -degne passioni; cui si additò forse come naturale diritto la tenue fatica unita al largo guadagno; nel cni sangue s'in·stillò forse anche la velenosa linfa d'incomposti desideri e <li tendenze sovversive; e che, in ogni migliore ipotesi, porta evidenti in sè stesso i segni del tempo in cui è nato .e dalla società nella quale è cresciuto. Ed ecco apparire ben delineata l'importanza delLa istruzione e della educazione militar e, e chiaro 0uale debba es·s ere il metodo da seguire onde non riesca v~na ogni opera nostm, e le spentnze del paese non vadano deluse. Potrebbe taluno affermare che noi tale metodo è già trac-ciato dalle prescrizioni regolamentari, e che esiste realmente nelle consuetudi ni e nelle tradizioni. Ma a tali affermazioni parmi oppor tuno rispondere osservando, in primo luogo, che nei regolamenti si possono bensì trovare gli elementi fondamentali d i un metodo d'istruzione e di educazione, ma non già il suo intero sviluppo; e sopra tutto poi che le tradizioni e le consuetudini, se sono eccellenti ausiliari nella pratica attuazione del metodo preferito, non ne possono costituire le sole ed uniche basi, dovendo il metodo s tesso dimostrarsi ad nn tempo rigido e preciso quanto al fine da raggiungere, al tempo e ai mezzi generali da impiegare, ma libero da ogni pastoia, adattabile a tutte le esi-
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genze e n ecessariamente e per mille ragioni differenti, & dato neanche ai più volonterosi fra noi di percorrere intero codesto periodo con tutta la t ranquillità necessaria, n è di seguire una certa "logica nella successione dei progressi, onde questi possono dirsi reali e durevoli. Certo la facilità di apprendere, che è propria del nostro soldato, attenua eli molto le conseguenze eli questo fatto: ma non per ciò e quantunque si debba riconoscerlo dipendente quasi sempre da n ecessità imperiose - cessa di c0stituire un g rave errore d.i metodo; tanto più poi quando, come avviene talvolta, sembra che una strana gara si accenda fra di noi. non giit per toccare la meta nel modo migliore e con passo sicuro, ma per arrivarvi presto e comunque. Eppure, nessuno potrebbe negare che in qualsiasi prova successiva, e malgrado gli ulteriori ·progressi possibili, il soldato n on farà che mettere sempre meglio in luce i pregi e i difetti dolla prima istruzione tecnica r icevuta. 'rornerebbe oppor tuno ed istrutt ivo rilevar e qui tutta la importanza che si riconosce ir1 Germania a cod esto ordine di idee ; ma ricorderò soltanto, per brevità, come il principe di Hohenlohe affermi che nella. educazione si.stematica del fantaccino, nelle cure proçligate a ciascun soldato individualmente, cure che, quando il soldato abbia cessato di essere coscritto, si estendono alla istJ;nzione del tiro e agli esercizi sul terreno, risiede una d~ :e cause principali dei grandi successi dell'esercito ger manf o nella guerre del 1870 » (lettera 2" pag. 17). Di pari passo con le varie istruzioni pratiche e teori~he, speciali a ciascun arma, procedono quella dirette più specialmente a sviluppare le energie fisiche del giovane soldato e a renderlo capace di r ispecchiare l'indole e il ~ carattere personale di chi è chiamato ad applicarlo. . Molte considerazioni potrebbero soccorrer mi qui per dLmostrare come la eccessi va uniformità di metodo - generando pedanteria - sia dannosa a qualsiasi istitnzione. ~a mi tengo pago di enunciare questa veriti~, osservando 1~ vece che a chiunque consideri, sia pure con occhio medw- · cremante esperto, l'andamento e i risultati delle varie istru-
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_ ·zioni presso di noi, vien fatto subito di rilevare come la parte dirò così tecnica o materiale sia di gran lunga più .curata della parte morale ; e come, studiosi sopra t utto di ottenere effetti d' insieme e apparenti, siamo tratti spesso a t rascurare i particolari e a dedicarci solo in modo fugace e insufficiente a quel lavoro di r icostruzione morale e intellettuale che tanta par te dovrebbe essere all'opera nostra. Nella istruzione .militare ·si possono distinguere tre par ti che corrispondono ad altrettanti scopi parziali e necessari -da conseguire, èioè : l" l'addestramento pratico, speciale a ciascun'arma; 2° lo sviluppo fisico e l'allenamento alle fatiche; 3° l'educazione morale. L'addestramento pratico richiede per tutte le armi immense cure, attività e buon volere illimitata, pazienza e co:sta.nza a tutta pr ova, da parte degli istruttori tutti, specialmente n el periodo di tempo che segue immediatamente l'arrivo dei coscritti ai corpi. I nostri regolamenti fissano tassativamente la durata di tale periodo, ed è fuori di dubbio che anche in questo punto rispondono in modo perfetto a criteri razionali e pratici. Ma non sempre il soldato può sopportare facilmente le fat-iche che possono essergli imposte. 1\:la mentre l'addestramento in alcune parti ha svolgimento completo - specialmente per la fi.tnteria -- durante quel periodo ·-di cui ho parlato dianzi, e il snccessiyo lavoro è diretto soltanto ad attenerne il desiderato perfezionamento, l" e~inca zione propriamente fis ica viene soltanto iniziata in quel primo per iodo, ed è svolta e completata iu seguito co11 -eser cizi continuati nei pr esidi e meglio poi nelle manovr e e nei campi. L e eserc1tazioni di marcia, ~td unque, la ginnastica e la scher ma costituiscono un ramo essenzialissimo della istruzione militare ; e molto a proposito il nostro reo•olamento d'istruzione hu cresciuto loro importam1a, e ne b ~ raccomanda particolarmente lo sviluppo « come mezzo ewcace di educazione fisica e morale ». L'addestramento tecnico e la robnstezza fis ica sono due condizioni indispensabili onde il solrlato possa essere sempre
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impiegato utilmente conie forza materiale. Ma in lui, come uomo, agiscono incessantemente altre forze che, ora frenandolo ora spingendolo, ma sempre dominandolo, regolano· tutte quante le sue azioni. Queste sono le forze morali che a volta a volta oc~orre eccitare, svolgere e correggere, ma sempre educare, allo scopo ·di trarne i maggiori profitti, e poterne fare sempre sicuro assegnamento. L'edncazione ·morale è dunque un ausiliario potente e indispensabile per chi ha il compito difficile di preparare soldati al proprio paese; e la sua massima importanza, chiara in ogni tempo e dovunque, lo è tanto per noi italia.ni, pei tempi in cui viviamo, per la condizioni storiche del no§tro esercito, perchè infine le brevi ferme- che tendenze a pena dissimulate mirano ad abbreviare ancora - renderanno sempre più. necessario di poter compensare_il meccanismo imperfetto eol sentimento caldo, e alle abitudini manchevoli sostituire le salde convinzioni. L'educazione morale del soldato comincia dal prinw giorno· del servizio; continua e si svolge in tutta la durata di questo,. e fino all'ultimo momento, tutto quanto avviene intorno al soldato, tutto ciò che egli sente e pensa, concorre a darl& indirizzo e carattere, a scuoterla o a rinvigor~rla. « La educa« zione morale, scriveva il Corsi in una sua opera giova~ile, « è cosa di tutti i giorni, di tutti i" momenti. Il graduato « la trasmette quasi senza· accorgersene nell'obbedire alle. « leggi fondamentali della costituzione militare; e senza acf «: corgersene la riceve il s~ldato. Il precetto, il consiglio~· « l'esempio, rammonizione, il rimprovero, il castigo, son~ « altrettanti mezzi di educazione moralA, ·i quali comephè, « usati individualn;ente, da superiore a sottoposto, in virtù « della vita comune estendono la loro inf-luenza a tutta la « compagnia. In sostanza, la educazione morale è il risul« tato necessario della vita . disciplinare condotta di giornO· « in giorno con metodo buono e costante ». Cadrebbe dunque in grave errore chi facesse semplicemente consistere l'educazione morale in una parlata più o meno eloquente f~tta alla compagnia una volta la settimana, e si ere-
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desse poi obbligato a rivolgere tutt:;t.la sua energia e tutta la sua capacità ad ottenere buoni risultati nel maneggio dell'arma, nel tiro, nelle marce, nelle esercitazioni sul terreno e magari anche nella corsa e nel salto. Tutte queste- non occorrerebbe neanche ripeterlo- sono cose essenzialissime, indispensabili; e specialmente la resistenza nel! H marce e l'abilità nel tiro hanno • tale e tanta importanza che si eapisce facilmente l'emulazione onde sono animati tutti gli ufficiali per queste istruzioni, ed è meritevole d'ogni lode la vera e propria ambizione con cui molti aspirano a rd.ggiungervi una decisa - superiorità sugli altri. Ma l'abilità pratica come non è tutto quello che si deve ottenere dal soldato, non può essere eleva,ta a criterio sicure, della sua completa istruzione, e però del suo valore intrin:.qco. Infatti) mentre non si può esser certi di conseguirla dove insieme con l'insegnamento accurato non si abbia o l'ascendente dei graduati o le buone tradizioni della compagnia, o la devozione affettuosa pei superiori -- qualche cosa di morale insomma che (~ontribuisca a determimtre i buoni risultati - è certo che questi, se solo casuali e apparenti, debbono essere per necessità fugaci, sparire del . tutto il giorno in cui il soldato ritorna a c:asa sua e non resisterà forse a dure prove od a cimenti pericolosi. Se vogliamo dunque, per guanto è possibile, formare dei buon:i soldati, cioè veramente disciplinati ecl istruiti, se vogliamo poter fare assegnamento sicuro su di loro, ed ottenere che imp~t rino ad amare la vita militare e ricordino poi sempre con piacere i compagni, i superiori, il -reggimento intero al quale appartennero, ecluchiam0li, educhiamoli sempre, incessantemente, con la parola. che cc.1vince e coll'esempio che s'impone e trascina; .e duchiamoli mostrandoci a loro severi ma buoni, esigenti ma ragionevoli, sempre giusti,. se..1pre imparziali; sempre moderati nell'esercizio stesso della nostra autorità, educhiamoli mostrando a tutti in ogni occasione, in ogni momento, come la coscienza del dJver~ sia l'unica nostra. guida e Funìca nostra legge; educhiamoli amandoli, dando prove contin ,1e di curarne davvero i bisogni, di sa-
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perne indovinare i sentimenti, e d'interessarci con tut to il cuore ai loro affetti e ai loro giusti desideri. Sarebbe g randemente desider abile che tutti gli ufficiali fossero egualmente convinti della speciale indole di questa educazione, e pensassero sempre come. ella sia realmente •« cosa di tutti i giorni, di tutti i momenti » ..Ma avviene talvolta, e più spesso per inesperienza dei giovani, che tali verità. siano o fraintese o dimenticate, onde i fru tti nou sono sempre così copiosi, nè così maturi come converrebbe che fosser o. L'educazione morale è dunque il risultato dell'azione continua dei superiori tutti; ma ve n'è una parte che è affidata in modo particolare ed esclusivo al comandante di compagnia, e che dalla viva parola di questo attende il suo pi eno sviluppo . Per molte ragioni astratte e positive, e nn poco anche per esperienza personale, sono intimamente convinto della e1Ìi.cacia eh~ possono esercitare sulle azioni e snl carattere dci nostri soldati gli ammonimenti, le nozioni. i consigli avuti direttamente dal proprio capitano. Chi ostenta di non crederci, per me fa sfoggio di uno scetticismo di pessimo g usto, c dà prova di non ricordare quello che sia l'uomo in generale e il nostro soldato in particolare. Ma sono altrettanto persuaso che l'utilità vera di codes~a edueazione orale si ricavi. essenzialmente dalla misura e dal momento in cui viene impartita . B però i discorsi di un capih~no ai suoi sottoposti debbono non aver nulla di uniforme, nulla di prestabilito, nulla di tassativo; essere diretti. oggi all'intera compagnia, domani ad alcuni individui od anche ad uno solo; durare un giorno pochi minuti soltanto, uu altro giorno un'ora intera; trattare a.rgomenti svariatissimi: passare, cioè, a volta a volta dai concetti più elevati convenientemente espressi - di patria, di libertà, di onore, a idee fondamentali di disciplina, quali l'abitudine dell'obbedienza, il sentimento del dovere, lo spiritg di corpo; ricordare i tasti, le date, i nomi più celebrati del nostr o risorgimento nazionale; rilevare e commentare i fa,tti più notevoli della compagnia e del reggimento, e talvolt~t anclH}
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quelli avvenuti in luoghi e in corpi lontani; svolgere prin· cipii utili d'igiene e di risparmio, e inculcare sani precetti di sobrietà, di ordine, di pulizia. Ma sopra tutto è indispensabile che « la morale » del ca.pi tano non sia fatta sempre a giorno fisso, porchè altr imenti il soldato, invece di riguardarla come cosa Lutta !>pecialc - elevata., utile e piacevole - sarà tratto a confonderla nella sua mente con tutte le altre istruzioni, ad ae;corwiarvisi di mala voglia. e a considera rla come fatica grave ed inutile. se pure non vorrà eolpirla 0011 una punta di sareasmo paragonandola al sermone domenicale del parroco. Abbandono dunque questo argomento esprimendo Lmgurio - cui molti senza dubbio faranno adesione - che nei nostri orari c repM'ti si traJasci dal far menzione d'istruzione morale, e che se ne lasci pienamente libero lo svolgimento al comandante della compagnia che n e ha c ne deve avere intera la responsabilità. Il voto or ora espr es::;o e le considerazioni svolte fin qui mi .offron o l'addentellato ad entra re in nn soggetto importantissimo, ma che tratterò a,ppena di sfuggita tocuandone alcuni lati principali: accenno alla quistione dell'iniziatira, che il Marselli ricorda come si definisca anche non inge1·en.::a nelle altrui alt,"ibuzioni. - « Conceder e a ciascun « grado della gerarchia militare la li.bertil. voluta da!la « propria sfera d'azione - scrive lo stesso Marselli - è « lo stesso che stimolare lo svolgimento del pensiero e l'af« fermazione del caratter e. Non concederla vnol dire para« lizzare l'uno e l'altra. » Stimolare o deprimere la facoltà di pensare e quella di opera.re è dunque la fatale alternati va alla q naie necessariamente conduce il sistema che rea ola in un esercito l'esercizio delle funzioni individuali. Ma t> (] Ualora tale sistema abbia per suoi capisaldi l'indirizzo preciso e l'impulso rigoroso da parte delle autorità superiori, l'adempimento spontaneo e scrupoloso del dovere da parte di tutti, il controllo severo ed ilh1minato sull'opera dei sottoposti, non può esservi dubbio che sia in ogni parte buono ed efficace.
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ALCU è\E lDEE SULLA ISTRU :O IONE OEL SOLDATO
In nessun esercito meglio che nel tedesco si comprese tutta la verità e tu tta la pot-enza salutar e di codesti prinClpll, e n essun esercito prima e meglio del tedesco seppe farne suo prò attuandoli senza restrizioni e senza diffidenze. « È impossibile - cito ancora il Marselli - studiare a « fondo la vita dell'esercito . tedesco, senza provare una « schietta ammirazione ed una forte invidia. pel sistema che « si segue nella istruzione del soldato. In esso non si di« mentica che il capitano comanda. la unità tattica fo n« damentale dell'odierno combattere e però gli si lascia, nel « metodo dell'istruzione, quella liber tà che è figlia della fiducia « e che è la spinta a mostrarsene degni . Che cosa accade? « Che la scuola del soldato diventa pure scuola pei quadri: « quel capitano che si studia di ottenere un deteTminalo « effetto nel miglior modo che per lui si possa, sente ere<< sccre coll'esercizio della mente la dignità del grado e della « persona. All'istruzione attende con più amore, in gt1erra « si mostra più uomo di mente e d'iniziativa, e il mestiere « delle armi gli si trasforma in una elevata professione. :E « il superiore, dal maggiore al generale, non è per lui un « incubo, che gli toglie ogni spontaneità e vi sostituisce « ogni timore, ma un amico che osserva con calma il pro« cesso dell'istrazione elementare, corregge soltanto gli er« rori, e si riserva di constatare il prodotto utile nel mo« mento opportuno. » (La vita ctelTeggùnenlo, pag. 281.-82). Non so resistere alla t entazione di far seguire a queste parole, tanto autorevoli, un brano nel noto rapporto del colonnello Kaulbars, sulla istruzione della fanteria nell'esercito germanico, che ne è la migliore illustrazione: « Accade « spesso, che vedendo due comandanti di compagnia diffe« r ire interamente di modo di vedere, ed istruire i loro « uomini ciascuno col metodo che ha immagina.to, il co« lonnello dichiara altamente che segue col massimo inte« r esse queste esperimento, e che aspetta con impazienza « il giorno dell'ispezione delle reclute per const.atare quali « dei due sist.emi ha dato migliori risultati. È impossibile
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« sconoscere che questo è il mezzo più sicuro per un co« mandante di reo-gimento per eccitare i suoi capitani .a b
« fare, fisicamente e moralmente, t utti gli sforzi per arn<< vare il più direttamente possibile allo scopo che si pro« pongono di raggiungere. L 'istruzione delle r eclute d iv~nta « così una vera lotta di emulazione di cui l'autorità supe« riore , ed alle volte la stessa letteratura militare, segue. « con vivo interesse le varie fasi. E in qualunque modo s1 « faccia, si an-iva sempre in fin dei conti ad avere dei sol« dati bene istruiti. >> Era ben giusto che un sistema inspirato a così alt i e sani concetti, e che aveva per sè l'appoggio di prove così solenni. fosse vivamente desiderato anche da noi. Era ben natm:ale che un senso di vi va gioia, quasi nuova forza, ci rianimasse quan~o i nostri regolament i consacrarono l'augurato sistema, affermando esplici tamente il prin cipio ap. . . punto della libertà d'azione. Noi siamo tuttavia ai primordi nell'a.pphcaz10ne d1 codesto principio, nè possiamo dire ancora di averne fatto completo esperimento. Le consuetudini e le tradizioni in onore gia da moni anni, e che pur sempre dovevano parere dotate di grandi pregi, non potevano essere abbandonate senza qualche rimpianto, nè ' sparire d'un · tratto senza qualche resisten za. D'a.ltra parte, perchè il nuovo sistema possa trovare la sua C(>mpleta e rea1e appl_ica~ione, e . disarmare ogni opposizione latente o palese, è md1spensabile _eh~ ooloro i quali maggiormente attendono di vederne cresc11.1t1 il pr e:;tigio e l'importanzJ del proprio grado: ~i ~~ostriuo a prova tutti convinti che goderA com:rleta llllz.latlV~ ne~ l'ammaestramento dei propri sottopost1, avere p1ena hberta d'azione nella scelta dei procedimenti e dei metodi d'istruzione, significa avere sopra di sè un peso tanto maggior~ eli responsabilità e di lavoro,. signifi.c.a nec_es~ità ass?luta di dimostrarsi sempre più capaci e men tevoh d1 ficluc1a, e obbligo preciso di innalzar e più alto che mai il sentimento del proprio dovere.
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Aug uria~o
dunque pr~ssimo il giorno in cui noi pure potremo du·e d'essere entrati decisamente nella nuova via la sola compatibile con le esigenze dei tempi odierni, la sol~ n_ella quale ci sarà dato cogliere i frutti che dall'opera nostra s1 attendono. , Aug~riamolo per la salute del nostro paese, e pel bene dell esercito al quale tanto affetto ci lega. DE ANOELI tlfaggio1·e in servi.z io tempr,,·aneo, distretto Uvo1·no
I L CHI LE (C(mtinua:;ione, vedi m~me1·o lJI'cceitente)
Premeva ai Cileni occupare Talcahuano timorosi di vedet·e rinnovare le imprese di O:;orio, tanto più cile il comandante delle forze reali Ordonez era risaputo uomo ardito, coraggioso e fedele . Vennero quind i n porre assedio a Tnlcahuano e sotto le mura di quella cittil per nove mesi si sostenne· la lotta per l'indipendenza cìlena. Dirigeva le opern ioni d'assed·io il generale Brayer, un veterano di Napoleone; visti insuflicenti i mezzi d'attacco regolare essendo la piazza aperta dal lato di mare, tentò questi un assali.•J generale per impadrouir5i di viva fo rza dell a piazza. Ordonez secondalo dalle sue trnppe resistè energicamente non so lo , ma con un'abile c:o ntrolìensiva inllisse all'avv~rsario una perdita di circa 600 uomini (6 dicembre Hl-17). L'assedio regolare fn ripreso se non che l'arrivo di O'orio (gennaio 18·18) a Talcahuano con rinforzi nolevoli obbligò i Cileni a ripiegare prima sulla Concezione, poi su . aoLiago, ove Saint-Martin ed O' Higgins si disposero a disperata difesa . Osorio ri unite le sue truppe con quell e di Ordonez e con altre eondollc dal Chi le . meridiona le dal colonnello Sanchez si avanzò verso Santìt:~go liducioso di potere ri petere la brillante campagna del '' iH 4. Per man tenere però in obbedienza il Chile dovevano venire in s.uo aiuto da Cadice circa 3000 uomini , altri 2000 dovevano gi un-
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If, CHILE
gere da Panama soLto gli ordini del brigadiere Canteraz, ci rca un migliaio di cavalieri Araucan i dovenno pure giungere al seguito di Snn chez. - I n pa ri tempo il vicerc del Perù ordinava a La Serna ch e campeggiava nell'Alto Perù a spingersi pel 'fucuman .su Mendoza e rich iamarvi così Saio t-MartiiL La prudenza consigliava di nllendere alla Concezion e questi rinforzi o almeno la massima parte; all'arrivo dell e primt:J centinaia di Araucani Osorio invece si mosse su Santiago. Una fatalità gravissima pesava oramai sulle cose della Spngna: La Serna non si mosse impedito dalla crescente rivoluzione e dovè anzi r·etrocedere su Chuquisaca e La Paz , le truppe di Canteraz si ferm r~ rono nella Nuova Granata, la flotta di Cadice ritaràò assa i. -Ai primi di ma rzo i due partiti si front eggiavano su ll e rive del Mau le e forse la guerra si sarebbe protratta con danno dei Cileni se una fortnrwt.n sorpresa notturna eseguita dagli Araucani non avesse incoraggiato Ordonez a passa re il fiume ed inseguire Sai nll\'lartin che si ripiegava sul Maipu. Osorio impaziente appoggiò il mo,·imento di Ordonez ed il 5 aprile 18·18 alle porte di Santiago al guado del .\iaipu :Hiar.cò Snint-Martin schierato sull.t destra di quel liume in posizion i formidabili. La lotta brevissima mn sanguin osa terminò colla rotta degli Sp<tgnuoh che contrattaccati e n er·g i c:~m en le ed inseguiti viv amente perclettero circa 2000 uomini, i ba gagli e le artiglierie. - Oso ri o si rifugiò a Talcahuano; Ordonez e Sanchez prigionieri fu r·ono internati a San Luis. La vittoria del Jlaypu fu decisiva, venn e accollll co n gioi a furiosa da tutti i Ci leni. --:- Narrasi al r·iguardo il fntto veramente no te,·ole di un cittad ino di S(lntiago morto improvvisamente di gi oia nella via udendo il primo annunzio della vittoria . La piazza di Talcahuano fo r·(issima avrebbe potuto permettere un nuovo tentativo di riconquista; ma Osorio rimastovi non disturbato fino al settembre , se ne ritirò verso la metà di quel mese dopo averla smantellata partendo per Lima. Ai primi di ot.Lobre compariva innanzi a Talcn huano la squadra di soccor;;o proven iente da Caàice. Cna tristissima sorte l'attendera . I tempi infatti erano gr·andemente r.am biati: Bolivar, Puyredo n, O' Higgin s operavano di comune accordo, sussidiali apertamente
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dagli Stati Uniti , incoraggiati dalle simpatie e dalla neutraliti.t benevola del l'Inghilterra ed una unith di indirizzo non mai ~ednta per l'innanzi , dirigeva ad un tem po la difesa del V_enezuela, ti consolidamento deli' AI'genfina, la sollevazione del la Nuova Granata e dell'Alto Perù , il rall'orzarnento del Chili , le scorrerie di pi1·ati flno sulle coste di Spagna Ct>llo scopo di poter poi attaccare il Perù , ultimo avanzo della dominazione spagnuola. . La l'quadra aveva levato l' itncora da Cadice nel ma:zgio 181 8 e si componeva di nove trasporti sui quali erano imbarcati 2000 uomini aN li ordini del comandante Dionisio Capaz; una fregata da D . • rruerra la scortava, ht Mar ia [sc~bd la. - Alle Can:m e un trasporto n . f dové fermarsi per gr<~vi avarie; i soldati che el'ano su d1 esso urono riparLiti sulle altre navi e l'agglomerazione ch e ne ris nltò fu causa che si sviluppnsse lo scorbulo nelle truppe im ua rcate. - All'al tezza di ~iontevideo la rivolta scoppiò a bordo del trasporto 'frinitcul ed i ribelli uccisi i loro capi fe cero ,-eln pel lì.io dell a J!l ata dove approda rono dan::l.o agli Argentini la nave e copi t degli ord ini del governn spagnuolo. . Da Buenos Ayres questi ordini furon o imm ediatamente comunicati al dittatore ·del Chi IL sicch è in olloure '18,18 quando Dionisio Cap;z comparve io vista di Talcahwtno lasciata àllora da Osorio. O' lliggins e Saint-l\'brtin , erant' p:·ooti a riceverlo co n non fl oua i!nprov,· isata . Questa flol.lfl della quale i Cileni erano a buon diritto orgogli osi fn il risu ltato di una miracolosa atti\'ittt. Si era :-tt:qui~Lato uu hrik da l t.- cannnn i il Pnyredon , vi >:i :11!"i uose ben presto l' A·rat~cano da 116 ~:annoni e i! Chacafmco da 2 2· :__ I r,:-~ pi tnni (~uise e O' Bmn ''ennero ben presto a rinforzarla coi loro corsari il Galranico di ·18 cannoni ed il Lauta?'O di 50. QnP.sta picco la sqnadra a;.;li ordini di don ~l unuel Bianco Encalnda, ufficiale di artiglieria di mnrina spngnnola , usci da Yalpn raiso nel l'ottoùre per impedire lo !;harcn di Di onisi o Capaz.- Giunse nelle acque di Tnlcahnano mentre deg-li otto trasponi, tre avevano suarca to te truppe ed ernno partiti pel Peri1.- La frega ta lsabella .era sola nel porto in attesa del riman ente della llolla. - ln un atttmo Bianco Enr.alada dh l'ordine di assaltarla, e la fregata serrata da presso è presa all'abbordaggio , l'equi paggio è fatto prigioniero ed
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ucciso e la bandiera cilena sventola sui suoi pennoni e la frega la Lr·ascinata !ungi dal fnoco che le dirigevano con tro le truppe sbarcate costitnisce un prezioso trofeo di viLLoria. - Dei cinque traspor·ti rimanenti quallro sono presi dalla ct·ociera ci len11 ed uno solo sfuggito andò a rico verarsi al Callao. La fregata venne ribattezzata <:ol nome di O' Higr;ins entrò a far parte della sq uadra . di cui fr1 offerto il comando generale a lord Cochrane, membro del Parlamento inglese e marin aio rinomato di recente giunto a Va lparaiso. Fu decisa subito una spedizione nei Perir ed un attacco sul Callao e su Guayaquil. i due porti che ancora restavano all a Spagna sul Par.ifico . rJ colonnello Sanchez rinforzato delle poche truppe sbarca te a Talcal tllano avanzò iu;anLo ed occnpò Concezione, ma .;Lrello d'ogni lato dovè ripiegare su Valclivia ed :mcora ritirarsi nell'isola Chi loè lasciando ad nu avvi:Jntur·iero> 13ennudez . l'incaricò di molestare con un corpo mobile i nemici. Si concertò allora una spedizio ne comun e fra il Chile e l'Arg-e ntina snl Perù . -Si doveva riunire molte fo rze a Santiago e per la co:> la assa lire .\ rica ed Arequipa mentre lord Cochrane colla flotta auaccherehbe il Callao e l'eserci tll argentino pel Tucurnan attaccherebbe il ~ene ra le La Serna. dell' .\l to l'erù. - L' idea però clovù essere rimessa ad altro tempo per la cad nta dal potere di Pnyredon. La campagna dell'anno '18·H) ~ i ridusse 11d essere quindi esclusivamente marittima. Lord Cochrane salpato tla Val paraiso il ,1.1. gennaio 181 9 con una squadra di sette navi e di 220 ca nnon i ~ i presentava. davanti al Calino irto di baluardi collo scopo di prendere quel porto di viva. forza. TI vicert! però era in istato di difendersi, la piaua aveva ·i 6:> ca nnoni , due freg-ate in porto di 4-0 cannoni ciasc una, G beiganl.ini da. ;10 a l G canr;oiJi e circa 30 scialuppe cannoni ere . Fall iti due tentativi di sfor-zare il passo Cochrane si ritirò (l co minciò nna guerr•' di corsa e di piccoli sbarchi improvvisi che ftt un modello di maoo\'l'a marittima. - Corse tutta. la costa mai raggiunto dal nemico depredando IIocacho, Paita, Supe, Guamhacho nonostante nna tlilesa co ntinua e vigilante delle compngnie costiere
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istituite dal vicerè con reparLi territorial i. rn giugno rientrò a Valpa raiso per provvedersi di razzi e brulotti ond~ incendiare la squadra spaghuola nel po rto eli Cnllao. Nel settembre era. di nuovo dinnanzi al Callao alla testa della sua squadra e di un corpo di sbarco co mandato dai colonnelli inglesi Charles e Mill er. -- La sorpresa non r·iusci erli mezzi incendiari si chiarirono iusul'ficient.i. tuttavia Cochrane rimase a blocca re con forze co:>i limitate il Call<to fi nchè non ebbe sentore di una fregala spagnuola che era sta ta ved uta nel Pacifìco ed allora in ollobre 181!) abbandonò per la seconda voltn il Callao senza ·rrutto. La fre;.:ata annunciat<l era infaui la Jl-rnelJ(t da ~O cannon i em partita cla Cadi ce in prim;tvera del ·18Hl con alt.r:i due vascelli di line:i l'.fle.'!:;anrl1·o e il Sant' Elmo. Di questi t'Alessanrf.?·o giunto sotto l'Equatore aveva dovuto retroceder·e per gravi avai'Ìe, il Sant' Et mo si era pet·duto al Capo Horn e la Prneua aveva potuto gi un gere fino al Callao. Timorosa di fare la fìn e dell'fs-a/letta el'a però cor:;a n rifugiarsi a Gnayaqui l. Lonl Cochrane non pensò rad in:Seguirla ma esegui uno shnrco a Pisw che tet•m:nò in 11nn mezza sconlìua. Rimandò flllom due navi a \'alpar,liso poiché gli equipaggi erano decimati dalla l'ebbre cereb:-ale (cltavalango) ed il 2z novemb re si diresse su Gna)aquil Yi catturò due altre navi $pagnuole finchè lasciate tre navi ad ossnrvar·e la Pnwbn rientrò in trionfo a Valparai so coll'O' fiiggim ed il Lantal'v dopo nna delle pi ù brillant i campagne marillime durata ,f:z mes i. Alla fine del 18·19 il graude dramma. della liberazione era ginn lo oramai al termine. [n quell'anno Bolivar sboccan do dai pian ori holivian i con tut:t delle poche operazioni c:he la storia possa paragonare al la ritirata di Senol'onte liLernva la Nuo·ta Granata e proclamava la repubblica unit:a ed indi visi bile d i Colombia, riunendo in nn solo 8tato tutto il nord dell' America meridional e l'm i due Oceani. Jn quell'anno in pr·esenza dei pericoli del Basso Per ù edelle minaccie degli Argentini l'esercito spagnuolo del Perù si t'i piegava su Ortu·o, lasciand o l'orlo orientale degli altipin ni da cui fin allom aveva mi naceiato gli inso rti. La potenza spagnuola era ridoua al IJaci no del Titicaca, al Perù t'ra l'Atacam:t e (;nayaqni l, all'i~oln di Ch iloè ed a V~lldivia.
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La conservaz ione dei domin ii d'America alla co rona spagnuo ln di pendera oramai dall'es ito di un o sforz o ri ~oroso. Fu stab il ito di riu nire in C:adice il massimo corpo di sped izione possib ile, ma incidenli di carattere politico ne ritardarono di tanto la partenza che gli Americani ne ebbero ooLizia . I nvece di scora!,!gian,i como giil nel •18 15, ne Lrassero argomento a nuova e più fo1te resistenza. Fra il Chile e l'Argenti na era stato fau o un Ll'allato fl i alleanza U> febbraio 18 1!>), per aiuta1·~i nella difesa, per auaccaro il Perù e cacciare gli Spagnnoli dal con tinente americano . (l ·1° gen naio ,1820, Rafael Riego , comandante il battaglione delle Aslurie. diede il segnale della ri \'olta nell 'armala riuni ta in Cadice, p:·oclamando la costituzione .del 18·1:2 e nominando Quiroga cornandanle delle truppe insorte. Qu esti atti fur ono il segua!e di una rivoluzione che ebbe il suo cont rac·~olpo io lul.l.a Euro.pn e nell ';\ merica meridionale. La ri volta mi litare si estendeva nella Galizia, nell e Asl.IJt'ie, in Ar;~ go na strappando a ~'e r òi n a ndo VII il ~ iu rame nLo costituzio nnlc. Al periodo tum ultuoso di elezion i fa lle fra gl i en tusiasmi sfrenati del popolo, saecedevano grav i di..;:;ensi fra il He ed i !'UOi mi nistri li berali , poi fra i mi ni ;;tri e le Cortes; cong- iure e controcon)! in rP: swne di sangue c repres$ ioni; battaglie fra ri ~·o l tosi di ogni ge nere e di ogn i partito, occuparo no i due anni dal 18?0 al H~ n. Un governo rivolnzinna rio si stabiliva intan to a [ rgel col norne di Reggenza in contrappo;;to al governo di Madrid che tenera in cuslodia, quasi prigionia il He; i France:;i (marzo •1823) inL<>rYeniva no con un eser~ito di .-JOO.OOO oomini agli ordini del clnc;\ d',\ngouléme, ristab iliva no il )!0\'erno as::oluto e liheranmo Ferdinando vrr da Cadice OYC le l.ortes lo tenevano chiu:-o qu<•S i a garanzia de i suo i giuramenti. L·• rivol11zione liberale aveva avuto il torto di avere fatto Lrema r0 il Re Catt olico snl suo trono; riieci anni di un<: siknz ios<• e sa nguinosa repressione , re:>a ancora. più terribil e del fanatismo religioso elc i l eg i nim i ~; t i , doveva pun ire il ten tativo e preci pi tare se mpre piil in basso h1 Sp11 gna. L'esercito riun ito in !:ad ice nel 'l 8Hl che avrebbe potn iO essere di gr·MHle ainlo alla Spagna , non raggiun"e qui ndi n ~ lo scopo nazionale ell e gli era stato primiti vameule impo sto, ne lo
IL CJIII.E
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scopo politico ch e si era proposto. Coloro ch e lo componevano rifi utandosi di andare al di là cleii' Oce:mo. decise ro realmente .del trionfo delle colon ie americane. Quando ~ l i Americani seppero dell a rivolta di Cadice che vo leva' per la Spagna la li ber là e dell'esercì to che non voleva essere min istro di ti ranni nelle colonie si operò come una rivelazione nel loro spirito . I risoluti si ra!Torzarono nelle loro idee , ~! li indncisi, ed erano in maggior nume:·o, videro che l' infl uenza morale della met ro ~ poli era perduta e sì volsero alla in dipendenza, i poc~ i segoac_1 della cau~a sp:•gnuola si senti rono vi nti e d'u n colpo s1 cancello i1 presti)!iO della corona casLi gliana. 11 Ch ile trovavasi in una situazione privilegiata. 1\'fentre neli'Ai·gentina un lungo periodo d'anarchi a trovava quiete solo so tto la presidenza di Rivadav ia, mentre le lotte continue, la d ifes~ strenua degl i Spagnuol i, le accuse e le !l tnbizion i minori ren devano d iffici liss ima la vita delle repu bbliche create da Bolivat·, nel Cl:ile tutto procedeva regolarmente. L'autorità di O' Higgins em accolta con simpa tica affezio ne; i me riti di quest'uomo completamente devoto alla causa dell'indipendenza; la libertà acquistata mercè l'in terven to delle truppe di Saint Martin senza Lroppi sacrifici ed obblighi verso il gevcrnu argentino; l'jmportanza della flotta cilena ben cotnandata e piena di prestigio; il bisogno di tenersi ~empre pronti a. combattere gli Spa~nuoli relegati nelle provincie meridionali resero l' amminisLrazJOne di O' Hiaains proficua ed assodarono l'ordinamento interno •della l "Ji'') nuova repubbl ica. Al pri_n(:ipio dell'anno 18"20 nuo,·i successi mil itari_ si ve~·iuca-. rono. Lord Coch rane nel gennaio , ai11tato dal magg10re Mlller s1 impad r·onì del porto ùi Valdi \' ia, e tagliate così le comunic_azi oOi coll'i;ola di Chiloè e col Perù dell e tmppe ancora sul contnlenLe le ohbligò a rinserrarsi in Arauco, ove prese tra due fuochi non po tevano oramai fare a!cun :•LLO oll'ensivo importante. ,. . Dopo cfnesto successo tentò Cocllrane uno sbarco n ~li 1so~~ d1 Chiloè e assaltò la ci ltil di San Carlos d'Ancud . L'energrc.fl ddesa del governatore Qu intani lla l'obbligò però a ri tirarsi ma non senza frutto poichè la sua sq11 adm al ritorno potè catturare un brick spa-
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IL CIIILE
gnuolo, il Potitlo, da '16 cannoni con un carico di mnteriali da ... o,·r·a e 20,000 duros inviati dal vic,e rè del Perù ai comandanti de11o .orze reali in Arnuco e Chiloè. 0' Higgins, convinto ·dopo il p7·onunciamento di Cadice, che il vero ed unico nemico temibil e per la libertà ci lena era il vicerè del· Perù , si accinse con tutti i mezzi a mettere la tloll.a cilena in istato da disputare ec.n successo agli Spngnuoli il dominio ~el Pacifico. Non contento concorse alla liberazione del Perù con Saint 11artin. Fino all'anno •t 820 le pressioni dell'autorità, l'abitudine dell'obbedienzn , gli interessi forse c non ultima la mollezza dei costnrni non avevano permesso che nel Perù si organizzasse un partito nazionale. La Sspagnn, avreb be potuto difendere quest'ultimo e ricch issimo avanzo dei suo i domin i; se, come di frequenti si vede nella storia, un'i nespl icabile fatalitil non avesse pesato anche qui su ogni allo del governo centrale . A Lima non erano riusciti a portare turbamento gli emiss:n·i di Buenos Ayres, di CQ.racas, di Santiago; vi riuscì imm·ediatamente Ferdinando VII ordinando di proclama re la costituzione del HW~ e di entrare in relazion e coi liberali. [l vicerè Pezuela, vedeva ad ogni istante aumen tare le cl iffìco ltù; la ma rina de(icent.e su tutto il Pacifico che da lui dipendeva , l'isola di Chiloé e I'A raucania alle pl'ese col Chi le ::.enza mE~zzi di difesa; l'esercito dell'Alto Peni impegnato contro la Colombia, il commer· cio distrullo dall'accanita e continua crociera di lord Cochranc. A 11ueste aggiungevasi in quell'anno '18~iH i torbidi interni suscitati dalla costituzione mal compresa e mal proclamata. LI timo e più minaccioso pericolo, l'invasione chilena e buenos· arian(t che nel trambusto di quei tempi fo rtunosi ven iva a far brillare agl i occhi dei Peru vioni una libertà a loro ignota e appunto perch\: tale promettitrice di misteriose feli citi!. A questa campagna d'invasione il Chile si era preparato da lungo tempo, forse all 'indomani stesso della bàtt.aglia di )faypu. Il primoabbozzo di questo piano era St.'lto concepito rja 'aint Martin c maturato da Pu yre~o n ed O'Higgins e traeva il sno fondam ento da considerazioni di vario ordine nnzitullo_sul bisoguo politico di assicurare al Chile l'egemonia del Pacifico, mentre ancora si era sot to l'impressione della sua g!oriosa liberazione e del suo rnpido-
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sviluppo; in secondo luogo sopra una sapiente considerazione strategic-a, poichè se fino a quel giomo l'unica st.rada segutta. per ~n trare con truppa nel Perù era stata quella d1 terra ove 1eserc1~0 spagnuolo anche stremato .di forze avrebbe potuto. o~porre ser1a Tesis tenza; seguendo una vta aiTatto nuova, quella cwe del mare e della costa. Si avevano grandi probabilità di riuscita. L'idea abbandonata pei torbidi ultimi dell'Argentina si impose . appena si sentirono sul Perù gli effetti dei disastri della mndre patria. . . Saint Martin, O' Higgins e lord Cochrane dcr.1sero d1 comune .accor·do che il momento cl'agil'e era giunto. O' Higgins pose a disposizione di Saint Martin due. piccole div!sioni (quella delle Ande d1 3 battaglioni, 2 squadrom e 2 bat~e~te ~ quellade1 Chilìdi 3battaglioni e ·l ba tteria, in tntto 4500 nom1?1 ~ . Pezuela dafilll'le sua.aveva disponibili fino a 23,000 uom1m. mal armatr e d'èstinati a proteggere un territol'io lungo ben 200 chi lometri. Senza la speranza di atTivare compatti e all'impensata. in u~ paese ove la popolazione si sapeva se non ansi_osa de ~l' atTI vo der ·liberatori almeno b~nevola, l'operazione appanrebbe msensata.. La spedizione parti da Valparaiso il 20 agosto '1 8~0 _e sba rcò tl 7 settembre a Pisco di cui si impadronì senza colpo feme essendo .tutli ttli abi tanti fuggiti . Do~o alcuni tentativi infruttuosi di conferenz_a a. Miraflore~ fra il vicerè e Saint Martin fu lanciata una colonna cdena.sotto g\1 or~ "' · di un certo Arenales verso l'interno allo scopo dt sollevnre '\1\lll l' b 11 paese e sparget·e la grande notizia dell'arri vo dell'al'mata 1 erntrice. 11 1·esto della spedizione si imbnrcò di nuovo ed il ~O ?ttobre prese terra nella baia di Ancona 30 .clt~lometl'i a ~ord d1 L1~a. I~ momento era propizio per impadt·onl l'SI della. c~p l_la l e p:rm uma. Arenales proseguiva il suo cammino senza g r~v1 dll~colta ; a Guayaquil erasi proclamata l'indipend_enza e la nvoluzwne; l o~~ Co~ eh rane era padrone del Caliao e vt catturava la. fre~ata ~smer alda, )'esercito dell'allo Perù era impegnato verso le frontiere argentine e colombiane.
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TulLavia l'inverno 1820-?l p11ssò in un'inazione che sem br·ereb be inconcepibile se Saint Martin non avesse nutrito il progetto di crearsi un dominio per sè invece di a iutare lealmente i cil eni nella li berazione del Perù. Tu!tavia il completo abbandono in cui rimase il Chile durante la spedizione fu per r·iuscir•gli fatale . .Appena saputt> che Saint ~l artin aveva fatto vela verso il Perù Benav ides shoccanclo da Arauco si avanlò su Concezione, la occupò, batt~ un pri mo corpo inviatogl i in contro e lo obbligò a ca pttola re a Tarp ellarH;a, fin chù il generale .Freire, uno degli emuli di O'Higgi ns , riuscì a fermarne i progress i a Talcahuano e a farlo r·ipi egare su Arauco . Ben presto anch e Arauco fu presa e i capi spagnuoli obblipt."Li a rifugiarsi fra le tribu indiane e ad intraprendere una g u e rr<~. di brigantaggio che lini col disgustare anche gli Araucani ono allora fedeli alla corona. :'{ el gennaio '182'1 prendeva lo redin i del vicerearne peruviano il La Serna, vecchio generale che aveva gloriosamente comandato l'esercito dell'Alto Perù; fra lui e Saint Martin si Jece urr armi sLizio , si tentò Lllla pacifica li berazione nel Perù. Intanto l'opera della rivoluzione erasi allargata , lima era indifendibile e il (i luglio ·182 1 le truppe spagnuole l'evacuarono lasciando presidiati i forti de l Call ao dirigendosi verso le provincie fedeli di Yauya e Cuzco . Lord Coch rane visto dall'andamento dell e cose qual i erano le mi:·e di Sai nt ~l arli n appena potè dopo un lungo blocco impadronirsi del Call ao il ·19 settembre 182 1 si ri volse di nuovo al Chile ove si recò con una parte della fl otta inviando l'altra parte verso Guayaqnil per in traprendere una crociera delle navi spagnuole dirette al ~l ess i co . ln quell'epoca due ca pi realisti Bocar·do e Car·rera abbandouar·ono la causa spag nnola sedotti dall'oro di O'Higgins; ncnavi des. fu pt·eso e condannato all'estremo supplizio con crudeltit veramente indegne ch e traevnno forse la loro causa dall'origine ind igena del Benavides stesso. Nel :J822 vi furono tentativi di sollevare le tribù indigene e vi brillarono uomini di ram energia che tentarono di assim ilarsi agli Arancani per rendere inestingoibile l'odio degli Spagnuoli contro i creoli. 11 curato Ferrabù, il colonnel lo Pico, il capitan o-
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_ Seniosain rinnovarono le avventure dei pnmt conquistatori percorrendo cou piccole bande i pian ori delf' Araucania e le Ande. Il bri ganta:~gi o co~i orga nizza to di;;ponendo dell'elemento .araucano durò per tullo l'an no 1 82~ e alla fin e del '1823 Sentosatn suscitava ancora imba razzi alla repuhhlica sol levando le tribù dei Peguenches nella vicina Jlatagonia . Forse i dann i s;u·ehhero stati maggiori >.e quei capi avessero potuto porsi in coma nicazionc col presid io dell'isola di Chilné: ma la squadra ciiena lo teneva bloccato co n cura . O ' Hi~gins sperava di costringere ~li Spagnuo li in tal modo alla fes a, n~a Quintanilla iso lato e senza ri sorse res isteva energica mente. Anzi catturata a tradimento nn a goletta cilena l'aveva armata in wrsa sotto il comando òi un ce rto ~'laineri. ~[a ~ li aLti di pirateria esercitati :; u navi di ogni genere e nazione indussero le squadre fran cesi e inglesi a dare In caccia a qnel corsaro c a prenderlo dopo che per dne ann i iul'c~tava il Pacifico. Nel periodo dal ·1820 al 1IW23 dunqne luU.i i tentativi per comba ttere l'indipendenza del Chile non avevano dnnqne servito ~ il e a ran·orzarla e la nuova nazionalità si era l'ormala. Però appena la nazi one si persuase che oramai poteva essere nno Stato sano e vigoroso una grande opposizione ad O' Hi ggin:> si mani festò la sua dittaturn strapotente apparcnòn minacciosa . O'Higgi ns da buon cittadino anzichè provocare una guerra civile ne l n<rennaio i 823 ;;i dimise. Il suo suct;e;;sore il general e . Freire . lo tradusse in tribu nale per rendere conto della sua ammtntstrazione anteriore, ma la gra tituiline generale impose un'assoluzione ben meritata ed O'Higgi n,; lasciò il Clti le ama reg~ialo e stanco. Lonl Coch rane e Saint Martin lo :;eguiton, subito . Il primo uon aveva tn~ii aspirato ad avere un a! parte po litica nella guerra di li be.,. razione; superbo di avere conqui stata al Chi le una ll olla di.l 00 nav~ da ouerra prese all a Spagna, ri cco, sodclis fallo come 1nglese dt ave~'e apeno il commercio dell' Am erica meridionale al suo pae~r. si ri tirò nel Brasile ove assun se il eo manclo uell a floLta . Saint Martin dopo avere tentato invano di crearsi un regno nel .Perù dovette t'itirarsen e per l'intervento di Bolivar e riprendere il· governo del la sua provincia di Mendozo.
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L'America meridionale alla metà del ;J823 era qu(ndi in questa situazione politica: - ~a Hepubblica Argentina ed il Cbile vivevano per loro conto; Bolivar spadroneggiava su tullo il riman~nlc del continente, eccetto il Brasile e l'Alto Pen'1; il basso .Pen1 era in piena convulsione; gli Spagnuoli occupavano ancora i' Alto Perù, l'isola di Chiloé ~d ·avevano perduto completamente il Messico prima costituitosi a 1mpero sotto Iturbide (Agostino '1°) poi a repubblica federale.
locissimo materiale e morale avevano posto il Chile a quell'emi:.. nen te posto che· esso tullodì occupa nell'America meridionale. Non una di quelle ri volte politiche che insanguinarono gl i Stati contermini, non stato d'assedio, non loue di partigiani, conturbarono questo paese felice retto da un governo moderato e onesto, se si tolgono i moti di Santiago e Aconcagna durati . dal dicembre ~1858 all'aprile 11859 e terminati colla sconfitta dei rivoltosi alla Serena (29 aprile .J 859) e colla capitolazione di San Juan (25' mflggio). Di guerre esterne una sola e gloriosa contro la Spagna. Originata da incidenti insorti nel marzo 1864· fra il I,erù e la Spagna, erasi complicata l'anno dopo quando una squadra spagnuola il 24· settembre '1865 essendo comparsa innanzi a Yalparai so a chiedere non dovute soddisfazioni aveva costretto il Ch ile ad allearsi col Perù e più tardi (gennaio •1866) colla Bolivia e coll'Equatore. Le operazioni di quella guerra possono riassumer:;i in breve in questi fatti: blocco di Yalparaiso e Caldera, cattura per parte dei Ch ileni di una nave spagnuola la corvetta Virgen de Canadonga, (26 novembre •18(10), blc,cco . infruttuoso delle tlolle cilena e pe. ruviaHa nella baia d' Ancud, bombardamento inutile di Valparaiso (3·1 marzo ·1866) e del Callao, ritirata degli Spagnuoli, mediazione pacifica. degli Stati Uniti nel luglio '1869. 11 territorio intanto era tutto esplorato e studiato, il com1 mercio e l'agricoltura fiorenti nelle provincie del centro, fiorentissime le miniere di carbone al sud, quelle di rame c argento :al nord, larga l'immigrazione europea, specie tedesca e inglese, i deserti dell'Atar.ama popolati da minatori , attivale le miniere di salnilro e l'escavazione del ~uano, costruite ferrovie, telegrafi .e navi. Tal i eranò i frutti dell'attività di un popolo la cui divisa '.era ed è : trabqjo y coniu-ra (lavoro e rellitudine). Nel ·1868 questa attività commerciale aveva gettato il seme di una grossa guerra, che ebbe forte eco in America ed in · Europa. Per la pt:ima volta la guéra rivesti il carattere di lotta nazionale a difesa esclusiva di interessi diretli e materiali di due popoli e segnò l'èra delle guerre industriali.
v.
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La guerra cileno-peruvia.na. La storia del Chiie dal ·1823 al 1183'1 può considerarsi come il preludio alla sana costitu7.ione di uno Stato la cui nazional ità erasi afl'ermata durante l'epoca della liberazione. Nel ~ 833 veniva stabilita la costituzione la quale perdura inalterata oggi di. Il governo dèl la repubb lica comprende: Un potere esecutivo con a capo un presidente eletto o;rni 5 anni e rieleggibi le per una sol volta coad iuvato da un c~'n siglio di S~r.to composto dei ministri, di 2 membri dell'ordine giudiziario, di un dignitario ecclesiastieo. di un generale e di funzionari amministrativi; ' Un potere legislativo confidato acl un Senato di 20 membri eletti ogni 9 anni e ad nna Camera di deputati r.letti ogni triennio in ragione di uno ogni ventimila abitanti. c, Il primo presidente regolarmente eletto fu il generale .Joachin o Prieto; egli ed i suoi successori il generale Bulnes, Manuel Monlt, Josè .Joachirn Perez, occuparono la carica ciascuno per un decennio. Dal ·18'Ì'1 al •1876 fu presidente don Fcderieo Erra7.nriz e il '16 settembre ~1876 gli succedelle don Annibale Pinto solto il quale si svolse la guerra che imprendiamo a narrare. Dal ·1831 al •187:1 quaranta anni di pace e di progresso ve-
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IL ClllLE
Un terri l.orio dell'Atacama su! confine d'allora fra la Boli\·ia ed il Chile em contestalo si tra-llava della strisc ia compre;;a fm i paralleli ?3" e z:)o. Veramente il co nfin e cileno arrirara al 2i.io parallelo ma fino al 23° la conquista del deserto era stata falla palmo a palmo dai Ci leni co n capitali propri . Cilena era Antofagasta, lo era Cara co les ove enormi tesori ern no stati sco per ti da arditi esploratori del Coquimbo. Nel ·1866 la Bolivia viste le ricchezze di quei dese!'li ne reclamò la sovmnità. e fra minaccie di guerra si fece un compromesso il l O agosto il quale limitava al 24.-• parallelo la sovranit;'t cilena, e :;i dividevano fra i due Stati i prodotti di dogana del territorio fra il 23" ed il 2i) 0 • / La divisione dei prodotti diè luogo a intcrm innb ili dissidi: il Chile non pagava forse tutta la sua quota <dia Bolivia, ma qu esta rimborsava al Chil e solo quello che le sembrava convenien te. La J3,)fi via opprimeva le ind ustrie nascenti nel suo territor;o e queste ricorrevano all a madre patria suscitando ire e dirriclen4C . Un trallato del di cembre 1872 firmato alla Pa;: non migli orò nè punto nè poco la si tuazione. l l Perù tormentato da guerre interne continue, oberato da debiti enormi e persuaso di potere pretendere alla egemonia militare fra gli Stati del Pacifico non manca1•a di solfia r·e nel fuoco . Nel ,,8.i3.- stabi liva un monopolio sul salnitro in odio al Ch ile e si stringeva in alleanza colla Bol ivia, ne l ~1 875 ordinava t'nequislo di tutte le miniere dì tale sale che funzionavano con capitali di Santiago e di Valparaiso. L'e mini ere furon o prese rna pagate. ~el ·1874 la Bolivia. riprendeva. un nuovo trnll.ato col Chile, ma poco dopo una delle solite rivoluzioni portava il geuerale Oaza a capo della repubblica e questi fiducioso nell'aiuto del Per·it rompeva ogni patto imponendo negli ultimi mesi del 1877 nuove tasse sulle indu;;t ri e del territorio neutro. l{eclamava il Chi le in via diplomatica e Oaza rispondeva malamente ; il Chile all'riva nn arbitmto e Daza ordinava la conlisca dei beni della compa gnia ci lena di Anlofagas la. A questo pumo non riman eva cl1e un mezzo per lror:care la qu estione e si ricorse alle a1·m i. ·
IL CH ILE
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Il uiorno stesso H.- febbraio 4 879 in cui si doveva vendere !e miniere e le ferrovie di An tofagasta 500 Cileni sbar. cavano in quel por-to e in izi avano con ciò le ostilità. A dire il vero il salnilro , Antofagasta, le imposte, le coniJ :;che non erano mezzi per risolvere una questione vitale: il Chi le amb iva possedere tutti i porti Ono nd Arica e le regiU,ni ~itr~fer~ e m~ talliferedel nord; la Bolivia temeva·, quello che In dt por, d1 esse1e isolata dal mare; il Perù si fidava alla supremazia militare credendola sLtfficiente per procurarsi le ricchezze accumulale dal lavoro cileno contr·o le quali tutto l'oro e l'ar·geoto del suo territorio erano impotenti a rivale:-Tgiare. L' urlo degli in teressi era troppo evidente, perchè l'alleanza ùe.-rli Stati del Pacirìco ~ i à inizialasi. nel ·18G5, o quan to meno o una durevole amicizia, potesse sussistere. Le forze militari degli Stn ti belligeranti emno al princip io del ·1879 tlnali risultano da questo specchio .
all'as~
ESERCITI DI TERRA.
Chilt .
! 'l O genernli.
l 96 uffici al i superiori. Esercito all ivo
G·uardia nazionale
\ 383 ufficiali inferiori . < :35 16 soldati così ripartiti: 5 battaglioni fa nteria, 2000 uomini. 2 reggimenti cavalleria, 7-12 uomini. ·l reggimento aniglieria, 804- uomini.
l
Fanteria 2 114-7. Cavnlleri a 13-HL t\ rtigl ieri a H)25.
l
524
H, CHILE
Il, CliiLE
Perù .
Ptwù.
fregata (lndipcndencia) , 550 cavalli e22 cannoni.
l 25 gen erali .
~50 uf~ c~ali superiori. t>20 uf(rcralr inferiori. \ 2200 gendarmi . 7800 ~o l da~i c?si ripartiti: 8 bauagltonr fanteria. 3 reggimenti cavalleria. 2 brigate d'artiglieria.
l
Esercito attivo
Corazzate
Bolivia.
/
1
8 generai i. 359 ufnciali. superiori. ) 654 ufliciali inferiot·i. ' 2000 soldati. MA RINA.
Chil1•. ; fregate (~lanco Encalada, Lo1·d Cochmne). 1000 cavallr, ·i 9 cn nnoni .
Corazzate
( 4 corvette ( .lfagatlanes, Esmeralda, O'lfi!J!Jins, Co· \ vadon,qa) . Navi minori · 1 galeott.a . ·l vapore armato (Rimac) . \ :13 trasporti.
l
( Perso nale
.~. ammiragli .
2 1 ufficial i superiori. 97 uffici ali inferiori. 2 batterie d'ar'tiglieria di marina. 57 ufficiali , U-8·1 uom ini. •1320 marinai.
•l monitor ariete(Huasca1') , 800 cavalli e 5 cannoni.
) 2 monitor (rimasti in Europa presso le case costrut· triei). fregatR ;n legno Oroya , 4.00 cavalli, ~1 3 carinoni . 2 corvette (Unione fl ilcomayo) , ·180 cavalli e 6 cnnnoni. 3 trasporti . 3 navi scuoln. , ii vapori pialli da fiume (nell'Alto Perù) .
1 Esercito attivo
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Personale Esse erano quindi insu{'[icienti a qualunque operazione di importanza attesa In vasti tà dei territori , il disseminamento delle forze , le enormi distanze da percorrere. Bisognava y-uindi Hmare truppe, costitu ire cot•pi regolari, t.rasportarl i a grnnde distanza, radunarle e prepararsi alla guerra sui confini della regione desertica dell'Atacama. fl Cltile comprendendo i vantaggi di un'offensiva arrischiata in qu ello stato di cosa e la necessità di occupare quanti più punti poteva della costa si decise quantunque impreparato a rompere per il primo le osLiliLà. li matti no del ·16· febbraio '187 9 cinquecento Chil eni agli ordini del colonnello Sotomayor sbarcavano ad Antofagasta accolti con gioia dalla popolazione per quattro quinti cilena. Mentre le guarni gioni boliviane della costa ri piegavano su Calama, si costituivano cogli operni cileni battaglioni di guardia nazionale, sicchè in pochi giorni circa 4000 uomini poterono assumere le funzioni di truppe di copertura .
526
lL CUlLE
11. CUlLE
· La Boli via iniziava la sua imperfe ua mobi litazione il ,l o marzo 'chiamando all e armi tutti i contingenti disponibili. li. ~erù intanto intr?prendeva nuove trallative dipl omatiche per staurl rre un accordo fra i belligeran ti, ma l'opinionP. pubblica prevalente non concedendo di dare alcuna soluzione pacifica al la quistione fece rigettare la mediazione offerta. Al rigetto fece segui to la pubblicazione del trallnr.o d'alleanza bo~iviano-peruviano e il 5 npr ile la dichiara7.ione di guen a segutta dallo sfratto dei Cileni dal territorio e dalla confisca dei beni di costoro. La guerra si annunciava terribile Hd acca nila.
/ Progetto di operazioni. Data la nawr·a del tenitorio in cui dovevano svol gersi le operazioni i due eserciti allenti :'Labilirono nel modo seguente le loro operazioni : Ese·rcito bolivictn.ì . - Concentrarsi alla Paz e marciare alla difesa della front i ~ra suaccenna ta. Bse1·cito pm·1wiano. - Concentrarsi a Tacnn, avviar~i lungo la costa. secondato dal la ma1·ina e portarsi sulle fro ntiere del Chi le. Esercito chileno . - Fidandosi sulla disorganizzazione deg li avversari e sulla lunga ed impacc iata mobili tazio ne. cosLitnire l'!'sercito con calma ed in tanto assicurarsi il possess~ del rnare c ùella costa. - Raggiunti i due scopi farsi base d'operar.ione la provincia di Tacna e di là spingersi contro al Perù, osservando soli anto i JJoliviani troppo lontani e troppo deholi per co ncorrere in tempo alle opernzioni con qual che successo. Queste erano dunque le si tuazion i dei belligeranti e le loro intenzion i ; vedremo in un breve riassunto cronofooico l'andan mento della campagn·a riserhandoci di illusu·nre con qualche maggioi·e dettaglio i fatti più salienti.
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Primo periodo.
Campagne. merittina AJirile-maqgio .J 79. - BaLLaglia di Tqu itrue. r Ch ileni determinano di bloccare l quique, ove Crll una guarn igion e di 3000 Peruviani , timorosi di eseguire nn'o ll'eosiva a fond o cou pochi mezzi . La squadra cil ena corna ndnta dn ll' ammiraglio H.ebolleclo di~ taccn alla foce del Hio Loa la corvetta .llagalhmes per guard ia ver;;o n(lrd. Il l'2 aprile !tl corvelle Unùm e Pilcomayo allaccano di fron1e a Chipana la COJ'Vettfl ch ilena che dopo dnc ore di cannone;r· giam cnto ri esce a lr~rsi in sa lvo. li mese di maggio si inizi a colle scorrerie lun go la co sta pe r di:>truggere i materi ~li per uv iaui ed il giomo ·16 In floLta cilena lasciato ad fquiqne r E~>merakia (con·ena di 850 tonnellate, co11 8 cannon i da 4-0 , costrnita nel '18iH) e ln Co -,;orfonga (goletta pre~a agli Spa~ n uol i nel ,18(ij di t.-'12 ton nel late) si avv ia al Calino. ···:'i ell a medesima nolle la 2• divisione della Ootta poruviana composta della fregala corazzata l ndipendtm.:a di 2000 tonnellate con 18 cannon i da 4 60 a 90 mill irntlLri Arrnstrong e del Jlonitore corazzato a rorre I.Tnasca·r di ·1·1:30 tonnell ate c di tre navi mi nori comandn1a ' dal co ntrnmllliraglio Urau naviga su lquiq ue. Le due squadre non si incontrano e la matti na. del 21 m ag~ t o nella rada di Iquique l'Esmeralda e la Cowdonga sono auaccate dai Peruvia ni. Dopo due ore di fu oco squarciata dallo sperone del1'/l t~asca r l'RsmM·alcla cola a picco co n tutlo l'equ ipaggio; la Cowdonr;n incapace all a lotta si dirige invece verso sud in seguita dall' lndÌJienden::a. l! comandante cileno Con dell mentre coi suoi due cannoni tene\'a spazzato il ponte della nare nemita profil!ando del l:t sua r:onoscenza del la costa si '"etta in nno s1retto pa sso fra gli .scogli e 1'/ndipenc/.en.::n vieue nell a foga dell 'in scgniment.o a urtare in un ba>'sO fon do roceioso, si sfascio. e cola a fondo. Ln Covadongtt mezzo sommersa ri est:e ancora a riparare ad A ntofagast;~ . menLre
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IL CBI LE
I L CHILE
l' lTtwscm· inseguitala dopo avere invano ten tato di attacca re quel
porto si 1·itira al nord. , Reùoll ed~ appena avvisato dispone (26 maggio) che il JJlanco .Jmcala.da e d Magallanes si rechino a Iquique e si dirill'e co l resto d.elle ~avi al!a ricerca dell' 1/uasccu·. Qnesti sfuggito ali: perigliosa SituaziOne l'l para al Callao il 7 giugno, ai utato dal la sua non comIl ne celeri tit. Gingno- ln!Jlio 1879. ·- I tre Stati allendono a rafforzarsi e a concentra1·e le loro forze. \'iene forti(icata Arica e si riun iscon(} nella provincia di Tarapaca il presidente peruviano Prado ed il boliviano Daza co n MOO Boliviani. Si stabilisce di iniziare la campa?nn mar:ttima facendo base d'operazione i po rti di Pi sagv{ e Al'lca. p_er l!berar·e_Iquique e attaccare AnLofagasta . I Chtlenr oq::an1zzano ad An tofagasta uno scelto corpo di truppe lw.n armate e ben equipaggia te con tutti i mezzi suggeriti dal la Sl)Jenz,, moderna , cosa che gli av versari sembrano a vere alquan L<> t.r·ascu1·ata ._Su questo lavoro di organinazionc é importante ri portaro alcun1 hrani di un au tore, il Ban·os .Jrana, che lo descrisse con molta ellìcacia . « Dans ton t e~ les provinces ou organisa avec la m6mc ardeur des corps de la. ~arde nationale mobil isée et l'on en commenc.a l'instruction en les sou1r:eLLant i il la plus sev0re discipline. aY~c nn zèle qui J'ùvelait un but surieux et un pian fix.e et immunble. Les nouveau:-.. so ldats fnrent équipés à J'européenne, comme l'c:·Lait naguère l'armée permanente; on leur don na les meilleures armes; il l' infanterie les ri/les Comblain , à la cavalerie des sahres l'r nnra is el des. ca!·ab in es \V incflester et it l'arrillerie Cles cnnon s Krupp eL des mJtratllfluses du derniet· systèmc. Comme le Chil i avait depuis c'l e longues ann ées joui de la pai\. aussi hien à l'in terienr qu' au deltors et qne la guerre l' avait pt·is au dòpourvu, il manq uait d'al'lnes, de munitions, de harnais, de ditTerents ohjets néces,;aires à l'éq uipement de l'armée qu'il voulait form er. Le. oouvernement étab lit des atéliers il Sanliago et il Valparaiso pour la fabri cation ~'les articles qu i pourraierit se l'aire clan:; le pa,Ys, et pnr le télògraphe 1.1 dernnn?a en Europe les ar mes et aulJ·es ohjets qui ne peuvent ntre fah rr qui'~s crue dans des ateliers spéciau:-. et qui ne s'im prùvisent pas. Dans toutes ces commandes, le gouvernement n'imposait
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qu' une seule condition: c'etait que tout fùt de première qnalité et provenant cles ineilleures fa briq ues de France, de Belgique, d' Allemagne et d' Angleterre. Pour· qu'i l n'y eti t pas le moif!dre retard , et que le crédi t du Chili ne souffrìt pas la moindre altération , tout devait ètre pnyé an comptant. « On organisait avec la meme activitè le corps sanitaire de l'armée, et l'on veill ait aux mille hesoins de l'intendance militaire pour la subsistance des troupes. On organisa également le service des ingénieurs militaires de l'armée permanente, auxquels on adjoignit quelques ingénieurs civils. Poor !es besoi ns du campement. et. de la prochnine campngne, on envoya beaucoup de charpen tiers, de forgerons, de mécan iciens, ainsi que tout le matériel nécessaire à l'établissement des lignes télègraphiques, it l'éclairage des camps, au montage et démon tage des macbines, afin de pouvoir immédiatement l'aire face a toutes )es ex.igences dn servi ce . Le gouvernt>menl voulait prolit.er de toutes les inventions de la science moderne qui simplifient et l'acìliten l Jes opérations mili t.ai res, telle que la lumicre électrique, l'héliographe, etc., et.~ .; el gnlce an zèle et à l'activité que déployèrent les chefs et employés chargés de ces se rvices, on obtint !es meillem·s rés ultats. << Ce ne fut pas tout. Oepui s pl usieurs annéeg il existe an Chili un bureau hydrogrnphique chargé de diri,ger !es reconnaissances géoKr·aph ique confiées à la marine, et de réunir toutes les cartes et toutes les notes concemant le géographie. Les trnvaux de ce bureau ju;;telf!Ont esti més pnl" le monde savant , furent. momentnnément :>nspendus, Oit ponr mieux dire, r.oncei1 trés ex r.lusivement snr J'étnde du territoire qu i devait ètre le théatre de la guerre. Le bureau hydrographique prépara ni nsi d'excellentes cartes de ces lienx et des trai tés descriptil's d' une clarté pnrfaiLe, où, comme dan s les livres nppelés Gnides d!t voyagem-, étaient groupées to utes les notes relatives aux accidents du terrai n, anx. ressources •Jn' il olfrait, aux diiTicultcs qu'il y avait à vaincre et aux moyens de les :wrmonter . Les anteurs de ces ouvrage rènn irent cl:ms ce but toute5 le& don nùes ccrtain es qu' ils trouvèrent dans Jes livres et dans le;; rapportes, et !es complétèrent an moyen de5 notes do n née~ par les ingimieurs qni avaient parconru ce terriloire. Les ouvrages Pt )e$ carte~ sortis dtl ùure.au hy31, -
Al'\ l'O Xll\' 111.
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IL CU lLE
drographique. q4i sont aujourd' hui ce que l'on a de mieux sur la géograp hie de$· c6Les du Pérou, et de tout 1 ~ terri toire voisin du littoral , furent iitlprimés e l livrés a un nombre considérable d'exemplaires. On les distrib ua à l'armée età l' es~a dre, .a~n quA ~haque officier et mcme chaque sous-officier qui aura1t a rem pilr quelque mission con nussont d'avance avec tou te l'exacti tude possible, lesconditions duterrnin il. parcourir. J1 en résulta plus tard que l'arrnée chilienrie connu t le pays envahi mieux que l e solclats qui le défendai ent. « Le go nvernemenL du Chili voulait faire n'ne guene intelligente telle que la fontles nati·)!ls les plus civilisée;;; et l'òvrnemen t a démon tré qu'i l ue se trompai t pas da ns ses prévisions. En efretA{e système lui permit de vaincre cles dilficullés énormP-s et de mr>ner rapidement à .bonne fin les opèrations militaires qui paraissaient le plus compl1quées. Mai:-;, en mème temps, il voulait faire la guerre comme il conviem a un peuple civilisé. l< Il ne se con tenta pas de dt1clarer qu'i l adhérait au\ rtlsolutions du congn~s de Genève sur !es ambulances, les bles.sès et les prisonn iers , en réglant ce service convenablemen te et d'uue m~~1ièr~ libér~le,. de mème qu'il a vait déclaré dans le p1·inci pe qu Il n emploieraJt pas les corsaires pendant la guerre ; il sut enco~·e ré~ t~ mer, dans un livre aussi clair que mél.hodiq ue, toutes les d1spositlons et tuotes les déclarations au moyen desquell es on a vouln pendanL ces vingt-cinq dernières années ùviter ou dirnir.uer Ics horreurs de la guerre. Cet onvrage ful é·•alement disLribué aux oiTiciers de terre el de mer afin. qu'en t~ules circon stances ils ré?l.assenL IEiur condu ite sur ces disposiLions. Le gouver~ emen t chJ11en voulait éviter toute efTusion de sang in nt.i le et, a force ile persévérance, il réussit, comme nous le verron:> plus loin, it réaliser presq~e toujours ces nobles iotentions. »
Campagna.. marittima. dell' « Hua.scar
>> .
Luglio-ott ob)'(~ 1879- Nessun avvnnimento mil itare im pol'tante in questo periodo fra le truppe di Lèna. - Si attende a con quistare il dominio del mare, unico mezzo di aprirsi una sicura e percorl'ibile linea d'operazione . Il blocco di Iqnique è man t.enu[o, ma nei porti li beri di Pisagoa -e Arica si continua da parte degli alleati liberamente il concentramento. La guerra marittima è co ndona in modo nmmi revole. Ai prim i di luglio la corvetta peruviana Pilcom.ayo dopo avere shn rcalo armi e truppe boliviane a {lisagna inreste e bombarda Tocopì lla po rto cileno. Jl 6 luglio l' Hnascar riparato e nettato prende il mare, il '1O è ad Arica e riceve le segnen ti istruzioni: Ri fi utare ogni combattimento, sorp1·endere i trasporti e le navi minori dei Cileni , depreddre e di;;truggere le risorse del nemico . La notte del ~) luglio jl comand ante deii 'Hr~ascm·, Grau, vio la il blocco di Iquique per sorpresa, attaccato dal Magalla,nes mentre stava per impadronirsi di un L1·asporto chileno ancorato, cerca di -colpirlo collo sperone. La IÒtta alle 3 '/! del mattino c ìnterr·otta ~all'arrivo della corazzata Coch1·ane e l'fluascar ripara ad Aricn. Di là I' Huascar e I'Union escono il n luglio, predano tre naYi -cilene di fron te <~d Autofogosta e distruggono tutte le navi cilene da commercin ancorale a Chaiiar.al , .Huasco, Cnrrizal fin o innanzi a Caldera. Retrocedendo il 23 luglio all'alba sono di nuovo davanli ad Antafagasta e catwrano il Bùnac ca rico di 300 soldati cileni , circa 200 cavall i e molte armi e munizi oni. Dalle corrispondenze tn•vate si scopre che il governo cileno attendeva 2 navi cariche d'armi dall' Europa, l' Un.ion si dirige allo stretto di Magellano per catturarlo, rnn ingannato dal governatore cileno di Punta Arenas crede i trasporti già sboccati dallo stretto e corre a no1·d a ri ce rcarl ì.
I L CHILE
11. CIIILE
Forti ma lumori nel Chi le perchè con un'annata tanto più forte si permettevano atti così audaci. Viene perciò abbandonato il hloccodi Jquique e mentre alcune naYi sono lasciate ad An tofagasta le· altre Yengouo preparate per nn a ca mpagna più a,ttiva . Il 7 agosto l'Huascar anima lo dai suoi successi è di nuovo in campagna, attaccato a Taltal dal Blanco-Encalada sfugge; il ~2· tenta il bombardamento di Antofagasta ma inutilmente ed esce dal porto cinque ore prima che giunga il Bla~tco Encalada avviatogli· contro. li '20 settembre trasporto di 3000 Cileni, di armi, cannoni e· mun izioni da Valparaiso ad Antofagasta. La flotta intera cilena riu-/ nita si mette :1lla caccia ùell'Jfuascwr . · Credendo di trovarlo ad Arico vi comp:1re il .i ottobre, ma l' Tltta · sca1· ne è già partito per il Chile. La flotta scende a sud e giunta a· Mejillones app1·encle che dopo avere corsa la costa fino al 30° pa-· l'allelo ! 'fll~asca.1· era ritornato ad Arica. La .flvlla si divide in due squadre: _ Latorre, giù comandante della Esmemlda con la corazzata Cochrane, la corvetta O' ltigyins e un trasporto incrocia all'altezza di ~Jeji llo n es.
Riheros , col 13l<mcn Enca.ladct e la Covadonga incrocia all'al-· tezza di Antogafasta. ' L' Ht~a-~cm· era però già passato felicemente al nord òi quest'ultima località nella notte; all'alba però del giorno successivo 8 ottobre l'ufficiale di guardia del J.Jlanco Encalada lo scopre a 5 o 6 miglia di distanza, e Riberos gli dà caccia subito verso nord. ·Il comanda nte Grau crede potel'si sottrarre all'inseguimenlO· . dando tutta for7.a alla sua macchina e riesce quasi a perdere di vista la corazzata cilena. · E~co la relazioue cilena della importante battaglia che ebbe grandissimo eco in tutto il mondo. << Il croyait avoir échapp0 aa danger lorsqu'il aperçut au loin trois nouveaux navires qui semblaient vouloir lui barrer le passoge . C'étaiti ~L seco nde division de l'escadre chilienne, qui sous les ordres du co mmandan t LatoJTe venait lui présenter le combat. Les .l'érl!viens pensèren t néanmoins qu'ils pourraient éviter la lutte ; et en, efl'et la corvette l'Union, beaucoup plus légère que le monitùr, prit
1a fui te en laissant son compa~non. en arrière. Le commandant Latorre en vo,·a aussitot à. la poursuile de l'Unio n la corvette O'Higqins et le ~ransp~rt qui les Slli,·a it, et il resta seui ayec le Cochrane. 'r ainementle monitor péruvien essaya de s'en fnir· d'un catr ou d'un .a•Jtre: la frégate chilienne, que ses réceutes r(·parations avaien t rendue beaucoup plus légère, lui ferm a le chemin en resserrant la distance, etl'obligea enfin à accepter le combat. . « Latone et Grau se trouvaient en face l'un de l'autre pour la se-conde fois. A Iquique, dans la nuit du 9 au •l Oj uillet, le j eu nP. ·-e.ommandant chilien, avec una simple cannonière de bois, arait ·soutenu un comb~l hémi:que contra le puissaut monitor· que comrnandait Grau. Mai ntenant, les arme~ du premier i•taient hien différenLes: la tutte al lait s'cngager enl.re clen\ navires roYètus d'une épaisse CUii'<ISS6 dP. fer. . « Le Jlnascar, sans perdre l'espi·r:lnco de fnir au nonl , ouvnt le reu 1t neuf heure;; et quart dn matin , l' l Ìl une distance de plus, de trois kilomètres tout en continu'l,ht à se retiret'. L<,· Cocl11·ane, de son coté, s'avançait silencieux et imperturhable. et ce fu t se nleme~t après avoir considérablement raccourci la distance ~ui les sép:trart, <Ju' il tira !es p1·emiers coups de canoo contre le navrre ennerru. :T~-. mais les feux. d'a rtillerie n'avaient éré dir·i~(·s a,·ec plns de precrsion et d'assurance: Les premiers bonlets du Cochranc mirent en pièces la tour blindée du llttascm·, tuanl et mutilant honiblement ·le commandaot Grau, qui s'y tenait pour diriger la manct•uvre de son na\'ire. Deux. officiers, qui prirent ensuite le comm:urclem,..nt, tombèrent l'un après l'autre ~HL poste d'honneur. Pourtan~ le rombat se soutint avec la plus grande ùner)!ie pcndant près d une heure, duraot laquelle !es mitrailleuses du Jluascar et le can_on ne cessèrent de se faire enlendre. Il y eut un moment oil le va1sseau pt:·rnvien amena son pavillon, et l'on crut ~e combat ~ermi né . ~-es feux. se suspendirent pendant quelques mmutes; ma1s le mom_tor lri=-sa de nou,·eau le drapeau péruvien, en recommen~:ant la retrarte . Immédiatemerll, le commandant Lato rTe ordonua de reprendre le feu en diminuant encore la di)tance, et la tutte reco mmen ~a avec pl us d'acharnement. Les deux navi res manwuvèrent it p~usieurs repri:>e:> pour chercher il se percer avec leur éperon , ma1s snns pour oir se toucher.
534
5.15
IL CIULE '
<< Pendant ce temps, le Blanco avançai t it toute vapeur ver.:; le thMtre clu combat, et ouvrantle feu contre le monitor péruvien, s'èlançait à son tou1· sur lui pour le per:cer. La lulle était de plus en plus acharnée, et l'épaisse fnmée ctes canons, des mitrailleuses et des fusils, cachait par moment la vraie position de chacun des navircs . Le commandant Latorre, par une manoouvre hardie, plaça enfìn le l:luascar entre deux feux ; et le monitor dut se rendre ù onze heures moins ci nq minutes. Le combat avait duré une heuro et demie. Plusieur·s marins du lfnaNcm·, cr·oyant sans doute que les vaisseaux chiliens voulaient les ens&veli:- sous les eaux, se jetèrent ~~ la mer darB le plus gr·and désordre. « Les Chilien s n'avnient nullement l'inlention de comrnettre un/ fa ute aussi énorme. Le Tiua.scm·, quoique endommagé et percé cn plusieu rs endroits, ètail une proie Lrop im po r ta nL~ po ur qu'on ne cherchàt point à s'en emparer. Le commandant Ri beros envoya ses chaloupes pour recueillir les naufrages et prendre posses:>ion du navire ennemi. Le pont était couvert de cadavres eL de dt:bris humai ns, mais ilrestait vingt-h ui t chefs ou ollìciers vivants, et plus de cenl.individus de tonte nationalité qni faisaient partie de l'éq uipage. Ils furent tous faitprisonnier:;. Les 'Péruvi ens avaient onvert les soupapes du monitor pour le couler, et l'eau entrait en grandcquantiLé dans la cale, !es vainqueurs les fermèrenL an plus vite>) . Col combattimento di Angamos (nome del capo all'al tezza del c1uale avvenne la lotta) il Perù rimase senza forze naval i e In via di mare fu assicurata al Chile, il quale poteva oramai con:;iderarst pronto alla guerra di terra.
( Contin·ua). ~l.
G·. .l:L
LE CORSE DI RESISTENZA A PROPOS ITO DEI.fa \ GRANDE CA VALC.A.TA DEI, D :\
VlENNA A 13RRT,n~O E
1°
OTTOBRE
1892
\'ICEVJ~H.~A.
~folto si discute e si scrive ·ancora, sull.a celebre cn.valcata. di resistenza a.ustro·tedesca. L a discussione è vivace; e, dalla critica sottile, dallo studio accurato delle ragioni e dei perchè, si. arriva - bisogna ben tl irlo - all' invidia, alla malignità pettegola e politica di eoloro pei quali il prestigio e la popolariti~ delFeser cito, l'interesse, col quale t n tta Europa seguì IJnei bravi ufficiali, sono una spina nell'occhio. Di co::~toro non vale la pena 00cuparsi; lo studio è in altro campo. Il tenente conte Starhemberg ·- primo premio (l) - · percorsa la distanza, 575 chilometri in 71 ore, 26 minuti, 59 secondi : il tenente barone Reitz.enstein (2) - secnndo premio - sbagliando strada allnnga di 7 miglia il cammino, percorre adunque 628 chilometri in 73 ore, 6 minnti e ;)5 secondi. L'ultimo, il 42° dei premiati, il tenente Dietze, percorre la distanza in 86 ore, 37 minuti e 50 secondi. (l ) Con • Athos ., tini hoo!>maker olalo " 8: l. Vince L. 25,00(1 e pt·ernio •1'ouorc tlt•l· l' impr.ra tore di Germania. (~) c~lcbre pei suoi .mcc~.;si nelle co r;;c, mouta • Lip[>sllringu • me'l.7.0 sun;;ue irlnndesc. Vince t . i 2,5110, il premio tl'ouor·e dell' impemtore d 'A ustri~, ed ù Jll'riJIHI>SO c•flilnno.
LI:: CuRSI! Ul HESISTEiXZA
Ciò è semplicemente enor me, non mai ancora raggiunto. P ar mi quindi assai importante un rapid o sguardo su quanto si è scritto e detto su queste corsa d i resistenza, che sarà ancora per molto tempo oggetto di seri studi d<t parte dei termici e che lascierà ancora molte questioni insolute, fi.nchè ulteriori prove, meglio organizzate e definite oon ogni loro particolare e con criterio strettamente militare, ci d iano nuova luce, che scuoterà l'indifferenza di molti per convenire in coscienza, che in cavalleria, molte cose si trascurano, che si tiene più alla forma che alla sostanza, in somma che non sempre tutto procede « pour le mietJx: dans le meilleur des mondes. » ;' 'f.
* * Per raggiungere l'eccezionale occorrono mezZl ecceziOnali, e tali che non si avranno disponibili in guerra. A llora, infatti, non si potrà farsi preparare vi ver i, cura medica e tutto il possibile e prevedibile ad ogni tappa, non si potrà farai precedere da velocipedi, che di notte vi rischia· rano la -via con luce elettrica; nè si potrà comperar e e~pre3· samente un cavallo, pagarlo car ssimo, perderlo senza rimpianto, pur di riuscire nelht prova, nella quale è impegnato l'iHnor proprio nu.zionale. Aggiungi la buona stagione, le molte corse di prova specialmente in Austria, l'aver percorso prima alcune volte la strada pe~ imparare bene a conoscerla, come appunto fe ce il conte Starhemberg, e nasce naturale la domanda, quale importanza, in tali condizioni, dal punto di vista militare, deve darsi a tale corsa (l ) fra due punti così lontani, e quindi eccessiva. La pattuglia ufficiale che percorre soltanto delle strade, è sicura di non poter riferire altro che di esser e stata r icevuta a fucilat,e a poca distanza; bisogna percorrere il terreno (l ) l tcrl c>t:h i cl11:una.no ta li corse • caval cate di d is ta nr.a . (l)ist~nzritlj tecnica men te l"e~~rc izi o della ca.valferia consistente nel percorrere gmrtuntamcnte <fis tanz~
sempre 1na.ggiori.
!. E COl:SE 1>1
l<E -lSTE:\Z.~
fuor i della ·strada, il che induce a dare pm impor tanza .alle caccie che alle corse di resistenza. P erò in pa.ttuglia, ciascuno rimane sulla strada fi.nchè può, cioè fiuchè può sperare di essere inosservato, e raggiungere :;em-.a impedimento un dato punto. In ·monta.gna poi, non vi è s pesso altra, via che la strada inaestr11, ed è principalmente in . montagna, snlla dura strada, che i cavalli prussiani si mostrarono insufficienti. Qui la questione d iventa complessa e vuole essere esaminata partitamente; ma intanto, ammesso pure come in disNltibile ciò che afferma il generale tedesco v . .Rosenberg, il tecnico per eccellenza, della maggior e importanza militare dell'addestramento alla caccia che alle cavalcate d i dist,a.nza. sono lontani dalla verità coloro che, come il gener~·.l e r~1sso Su chomlinow, direttore della scuola di cavalleria, concludono: che tali corse sfrenate per il prernio (l) perdono ogni · carat terisliica militare e q n indi ogni importa1iza, salvo fo r~e : per cavalli giunti in buone condizioni, come ad esempio due cavalli russi, l'uno di 13, l'a ltro di 14 anni , giunti r ispettivamente in 93 e 103 ore, i11 pieno ordine e .con una riserva di forze. La F1·ance miiltairc poi trova che iu Francia si rimase completamente fr eddi di fronte alla pazza c~;~.valcata. ta.nto più se si deve prestare fede a certe voci, c che cioè da p~trte tedesca non . vi fu piena libertà cl'a.zion<~. cho s i ebbero dei riguardi pel principe Jhderico Leopoldo (2) ecc. -- In l!'rancia si ha di meglio da far e. I vincitori d i Sadowa hanno t rovato un occasione per stringere più da vicino i vincoli di cameratismo; è ciò quanto di più importante cade sott'occhio, forse la sola rag ione per cui fi1 indetta la prova. Su qualunque punto si porti la, questione, egli è cer to che per percorrere tali distanze in così br eve tempo, oc( t) Anche dei milggiori premi pu6 esse re rimasLo ;tssai poco. Dell e .tOii •.OOO hre. to.tal e dei premi, 76,750 furono date agli ufficiali austriaci, ~S .Il:iO at tedeschi. (2) Vince il 37• premio rH t . 6!5, .e(} io promosso tenen te colounello. G1ungc condu·ce ndo a mano il s uù caralfo cou1p lettuncnte sfinito.
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!.E COI!S E Dl RESISTENZA
LE CORSE DI nESIS'l'BNZA
corrono più che mezzi eccezionali dei cavalieri prodigiosi, un addestramento speciale. Ciò che si è fatto è enorme e soltanto possibile a cavalli e cavalieri sotto ogni riguardo ottimi. Ora, siccome la cavalleria si compone appunto di cavalli e cavalieri guidati da uniforme disciplinètto sistema, e non di vane chiacchere, così è evidente, che in particolare modo la cavalleria austriaca, anche se rappresentata soltanto da pochi sia pure i miglior i campioni, ci da prova di grande progresso e valore t!!.le, da destare l'entusiasmo anche dei più severi giudici. Il generale Rosenberg ricorda l'impressione addirittura superiore, in alto g1·ado imponente che fece sui presentv l'arrivo degli ufficia,li austriaci. Egli scrive: « i cavalli in « complesso erano sorprendentemente freschi e non furono « superati che dai loro cavalieri; nessuno di quei signori · « sembrava molto stanco. Rallegrava il cuore, cancellava « ogni residuo di invidia o gelosia, il veder arrivare quelle « .figure diritte, leggiere, elastiche, con qtu~lle belle giovani « faccia dalle quali traspariva la gioia. Anche senza vo« lerlo, non si poteva a meno di pensare; se questi signori « sono una misura dalla quale si può giudicare la bontà •< della cavalleria austriaca, allora questa deve trovarsi per « quanto riguarda maestria nel cavalcare, tenacia, energia. « ad l.m alto posto, ed essere forse la prima del mondo >>-
zionale. Così innumerevoli articoli e scritti, cercano di diminuire l'importanza e il valore della prova di resistenza, · e rappresentare il tutto quale un inutile, rozzo divertimento. « La corsa a cavallo tra Berlino e Vienna, scrive il « Globe, ha avuto per principale risultato delle grandi << crudeltà coi cavalli. Non v.'è sportman inglese che non « rimanga indignato nell'udire, che si sono cacciati avanti « a frusta e sperone cavalli sfiniti, e che si fecero loro « fiuo iniezioni d i morfina, quando si constatava che frusta « e sperone non erano più stimoli sufficienti. Questa corsa « non ha risoluto alcun problema militare. Si sapeva già << che i cavalli ungheresi come gli arabi hanno una grande « forza di resistenza; le crudeltà commess0 nou sono com« pensate da alcun vantaggio reale ». Quei protettori d'animali devono in ogni caso concedere che i cavalli sacrificati era.no più cari ai proprietari che a · loro. Che alcuni bravi e buoni cavalli soccombono, è una necessità inevitabile. Pnr troppo ancho con le maggiori precauzioni, nBlle manovre si hanno vittime uomi~i, senza che perciò a nessuno passi per la mente d1 abohre le luno-he ma.rcie e le manovre. Se in guerra non si fao . ranno- cavalcate di tale lunghezza, se ne faranno invece m peggiori condizioni, con cavalli stanchi, male nutriti, sul duro ghiaccio, sprofondando nella neve, sen za via, senza carta, in mezzo a popolazioni nemiche o al nemico stesso. Tutto ciò vuole, che si esiga moltissimo in tempo di pace per av;'re l'indispensabile in guerra. Esperimenti con pattuglie e singoli cavalieri non sono J?Ossibili ?er m?lte ragioni, e poi essi nou ci darebbero ancora 1l desiderato. Anche il migliore soldato e pur sempre ancora troppo uomo per forzare se e il proprio cavallo fino au· estrem?. Occorre uno sprone, che, come in guerra il costante pencolo della vita, la coscienza della grave responsabilità, l'amor patrio, l'onore, centuplichi, d ia il massimo sviluppo alle nostre forze ; occorre quello spirito, <luell' animo, che S') lo troviamo fuori del caso d i guerra - nella gara,
*" * In mancanza di meglio alcuni - e duole dirlo anche persone assai competenti - trovano ingiustificabilo quanto barbaro il fatto, d'aver ':':iacrificato tanti cavalli. ~on pochi infatti, eli questi nobili animali perirono, e durante e dopo la cavalcata. Quel frustare cavalli a morte è barbaro, barbaro in sommo grado, uua vera corrida cle toros. Che importanza militare! · quella cavalcata non ne ha alcuna.: essa si riduc6' in una carnificina mascherata da falso amor proprio na-
a:
LE CORSE 0 1
RESlSTE:\Z.~
nell'emulazione, nel desiderio intenso di vincere, di pnmeggiare. Che poi in tali casi alcuno soggiaccia, che altri giunti alla meta cadano sfiniti, è perfettamente conforme a natura; meraviglia perciò .che uomini di solito logici e tranquilli pensatori, lamentino questa pur troppo amara verità, che ogni giorno, ad ogni passo nella vita umana, troviamo dovunque confermata. L'esercitarsi a percorrere grandi distanze con grande velocità, è tanto utile quanto ogni altro genera di istruzioni militari, e che su questo punto ci sia ancora molto da fare, che si possa ottenere assai di più dal cavallo e da.l cavaliere, questo appunto ha dimostrato nel modo più eviden.(e la grande gara austro-tedesca. Generalmente si credeva, che per superare la distanza da Berlino a V ienna occorrevano 5 giorni ; dopo alcune prove di ufficiali austriaci, si vide che bastavano 4 giorni; e l'arrivo a Berlino del tenente Miklos, provò bastare 3 giorni (1). Si vogliono apprezzamenti più erronei~ Molti proposero che il premio fosse accordato soltanto a coloro, che giungevano col cavallo in buono stato. Con tale proposta, che del resto non fll accettata ma. che è pur sempre ancora discussa, non si tien.e conto ài tutte le necessità e circostanze della guerra. Se un ufficiale con cavallo gii\ stanco riconosce una posizione distante più miglia, se scoprA inaspettata. la. marcia avanti del nemico, allora si tratta di fare rapporto al più presto possibile al proprio comandante. si tratta di misurare le forze del cavallo unicamente in modo che arrivi, se poi cadrà per non più rialzarsi, quel nobile animale avrà compiuto il suo dovere. In paese nemico, con linee telegrafiche distrutte, con armate che operano distac· cate a grandi distan.z~:>, sarà. necessario che importanti co· mnnicazioni sieno portate da un'armata all'altra. Allora in· teressa che un ufficiale arrivi presto, cosa sarà poi del sno cavallo importa perfettamente niente. (t) Al toncnte Mildos primo giunt o a Rerlino (con cavallo intatto) e che guadagno il terzo premio, m1rchi 6000, fu <lagli uftrciali della guarnigionG di Berlino offerto un ricordo, consist.ente in un ricco servizio da the.
LE CORBE Dl. HESISTENZA
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Perchè hanno vinto gli austriaci ?
« La ragione generale per cui siamo stati battuti dai ca« merati anstriaci, specialmente per quanto riguarda il nu-
« mero dei cavalieri giunti, così il generale Rosemberg, è « « « « « « «
presso a poco la seguente. I cavalli ungheresi, giacchè sono questi particolarmente che arrivaro11o in gran nnmero, vengono allevati assai. più duramente dei nostri prussiani. Ragione principale di ciò .il commer_cio dei_ cavalli .. Cavalli fatti non si trovano ptù presso 1 nost;n allevatori; ciò che non coìnpera la commissione di rimonta o il conte Lehndorff (1), viene dai negozianti addirittura « strappato agli allevatori . I cavalli si pagano in ragione c della bellezza e delle qualità esteriori; queste quindi gli « allevatori cercano di ottenere, pascendo con ogni cnra i « cavalli nelie stalle. Si giun-ge così più presto ~ìllo scopo, « criacchè nessun commerciante. paga la bontà intrinseca del o ' h < cavallo. I cavalli invece degli ufficiali austriaci c e sono « arrivati bene, sono quasi senza eccezione animali nobili, « leggieri, di piccola. taglia e sulla cui corretta costr uzio~e « ci sarebbe ben qualche cosa da osservare, e che probab1l· « mante da un così detto intenditore sarebbero giudicati « inferiori a quelli montati dai nostri ufficiali. « Altra. ragione della nostra sconfitta sta nel peso dei ca« valieri. Gli austriaci seppero con molto criterio scegliere (< i loro cavalieri, e che il peso abbia in t-ali cavalcate « O'rande importanza è certamente vero. Infine essi si pro<< ~osero fin da principio di procedere tanto vel~ci, d_ i ~·i « posare tanto poco, come appena poteva immagm~ rs1; 111~ « somma, senza riguardi nè per sè nè per i cavalh, e cln << non resisteva riiDAneva per la via. « Da noi era opinione preponderante che non si poteva « giungere in meno di 4 giorni, e che bisognav~· ~erci~ ' « risparmiare specialmente il primo giorno. I nostn s1gnon << quindi riposarono troppo la prima notte, e si accorsero
(l) Gran scudierc.
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I.J:: CORSE DI !\ESISTENZA
LF; CORSE DI Ht\SJSTENZA
« incontrando gli austriacì, che la partita era perduta (1). « Altra, sebbene non considerevole ·ragione della. nostra « sconfitta, sta nel fatto,- che la pessima strada in vici« nanza di Iglau, gli austriaci la passarono ?On i cavalli, « ancora freschi e di giorno; i nostri, coi cavalli stanchi, « di notte, e per di più, con nebbia eccezionalmente densa « sicchè non era possibile che avanzare al passo. » « Il comitato tedesco del resto previde la sconfitta. >> Alcuni scrittori accentuano il fatto del terreno sfavorevole ai tedeschi, giacchè essi hanno dovuto superare nell'ultimo t~atto, e cioè coi cavalli già molto stanchi, il te5' reno più difficile. 'l'eoricamente sta bene, ma, praticamen"Ge i tedeschi hanno incontrato g li. austriaci in punti molto più vicini a, Berlino che a Vienna, dal che risulta che coi. cav~tlli nelle stesse condizioni gli austriaci hanno superato più présto il terreno diftìcile che i tedeschi il facile. Il comitato di B erlino proibì di farsi precedere da carri non cosi quello di Vienna (2). Ogni genere di hnterne si dimostrò insufficiente. 'l'rottare in montagna, di 1~otte, senza lanterna, er{~ pres · sochè impossibile; sicchè i tedeschi dovettero allungare di giorno e riposare la notte. Gli austriaci invece trottarono più corto ma continuaménte; trottarono in salita e in discesa. Il 1• ottobre faceva più caldo a Berlino che a Vienna. Gli austriaci partirono dalle -6 alle 8 antimeridiane con int ervalli di 5 minuti; i tedeschi dalle 6 alle lO con evidente svantaggio per quelli partiti dopo le 8. La preparazione degli austriaci fu migliore, Fappoggio ufficiale maggiore, e lo provano le licenze ed i sussidi di denaro accordati. In complesso dei 42 premi soltanto 17 sono guadagnati
dai tedeschi, e sui primi 24 premiati figurano G ufficiali tedeschi. N elle condizioni del programma arrivarono a Vienna 34 ufficiali tedeschi contro 60 austriaci. I cavalli morti sono la ma.ggior parte degli ufficiali tedeschi, dunque la vittoria degli ufficiali austriaci è completa, incontestabile. Com~ però si è g ià visto, gli ufficiali tedeschi non ebbero molta fortuna. Oltre l'esempio del barone v. Reitzenstein, che a;vrebbe potuto benissimo giungere primo, citerò un altro ancora, il tenente v. Elanger, uno dei più reputati campioni, che, azzoppatasi h1 sua cavalla Normandy, steeplechaser rinomata, dovette abban~lonare l'impresa dopo avet'e percorso 155 chilometri in 12 ore. Per cui, se le cifre con grande eloquenza sono contrarie ai tedeschi, v'è qualche cosa nel complesso che tende a bilanciare la pa.rtita, che ... fa desiderare una seconda, pi t~ sicura prova. Fra i tecnici regnò in complesso non poca diversità di opinioni ed ·incertezza, circa il sist~ma migliore per la preparazione, circa le andature e il modo di tenere il cavallo in marcia, sui riposi più indicati, sulla ferratnra e nutrizione più convenienti. << Io credo e sostengo, seri ve il generale v. Schack, che « nessuno ha percorso la distanza nel modo più f~teile e <<..celere, e che in nessun caso era necessario soccombessero « tanti cavalli. Dicesi che il conte Starhernberg non riposò << che sole 6 ore; d unque egli percorse 76 '/t miglifL in 65 « ore e 40 minuti, cioè circa l miglio iu 51 minuti (l }. · « Sostengo: l" che il tempo o le andature erano troppo « corte, e 2'' che fu lasciato troppo poco riposo al cavallo. « Infatti la cadenz<t del trotto militare è di 300 passi al « minuto, dunque 1 miglio 33 minuti '/ ,. Con tale trotto, « su terreno piano, si possono percorrere 4 o 5 chilometri « di seguito, sen:~.a spossare il cavallo; poi 100 a 150 passi
' (Il L'incontro ebhe luogo :t Weis~wassM punto molto più vicino a Berlino che a Vieoua. (2) Paiono s lraoe molte <liveroilà ncll;t interpretazione dello condizioui: cosi per esempio gli uflil'i;tli tecf(•sr.hi erano seoz;t scia.hola, mentre era nelle condi7.ioni di por· tarla.
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(l) Il t<lnllo le v. Miklos fece t re riposi di lrL' ore t:ia;cuno, arrivò a c in ouiule conrlixioni.
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LE CO!lSJ.: fll Rto:SISTENZA
« al passo, bastano per r~prendere fiato. P er rompere la (( monotonia è conveniente qualche po' d i tranquillo ga« loppo se la strada si presta bene; poi 200 a 250 passi d i « passo, e cosi di seguito finchè la strada è buona. I n mon« tao-na nelle facili. salite il trotto un' idea più corto, 270 F.> • • « a 280 passi il minuto, nelle salite e discese maggwn con· « dnrre il cavallo a mano, ma non esagerare in ciò, giacchè « allora, pel continuo smontare e rimonta1·e, non ne trovano « compenso nè cavalio nè cavaliere. . .. « R iposando 8 ore - per esempio 2 a mezzo gwrno, b « la notte rimangono 16 ore al giorno pel lavoro: (( dunque in tre giorni 48 ore. -- Facendo 300 p~~ssi '·~ « minuto, bastano per percorrere 76 miglia e '/, 42 ore e « 30 minut i. - Rimangono 5 ore 30 minuti, senza con« t~tre il galoppo, per condurre il cavallo a mano. p ~l passo, « pel trotto un po' accorciato, e in questo tempo ~l fa pur « sempre qualche m iglio. « Per abituare il cavallo non deve farsi altro che te« nerlo fuori montato tutto il giorno, cioè progressivamente « finchè nell'ultimo mese si giunga a J 2 14 ore al ?iorno << di passo, impiegando oi·e 1 ·. '/ , a 2 per tratti eli _ti·~tto e < galoppo. A mezzogiorno a.l massimo due or è dt n poso, « perchè il cavallo si a~it~i a man~i~re pt~esto. - Spe:>~o « darei da bere acqua t1ep1da con fanna d1 segala, A abt« tuerei il cavallo a mangiare il pane, pane inzupp;.~to uella « birra e n ell'acquavite. - Così preparato il cavallo, te« nendo le andatu re come detto, ma cavalcando realmente « e non fa.cendosi portaré, giungerà più stanco il cavalier~ « del . cavallo, e non si h~menteranno più tanti cavalli « morti o rovinati ». . Altri pone per regola fondamentale della preparaz10ne « di non dar e due giorni consecutivi di lavoro salvo per le prove, e d i aumentar e il riposo coll'aumentar~ delle fè~~ tiche. >> - È fatto -fisiologico che il corpo ha b1sogno dl riposo finché caccia dai muscoli il prodotto della !atica. . Il colonnello S phor reputa g rave errore dare a1 cavali~ · T1. - Eo-h dei stimolanti quali birra, vino, cognac o stml o
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vuole anche si dia aequa fresca e non tiepida. - « Tali nutrimenti disturbano gli organi digestivi più che riuscire ntili - Occorre invece della biada di l" qualità e sen za polvere, fieno aromatico, buona paglia in abbondanza pel riposo. P er via, principalmente quando si conduce il cavallo a mano. si potrà dare del pane ordinario eli segala. » Pertanto quest'ultima grande corsa di resistenza, ricca d'insegnamenti, ci porta ad a1cune precise conclusioni. La preparazione del cavalllo deve far.s i principalmente in montagna;' trottare fi nchè possibile anche in saJita e disce::;n, altrimen ti con cavallo sia pure ottilno, ma abituato soltanto a percorrere buone strade in pianura, non si riesClra. - Tale appunto dicesi sia la ragione per cui il tenente Baltazzi, partito da Vienna con ben noto ottimo cavallo (1), e sul (]Uale si :ti:JCero molte scommesse, dopo le prime tappe era, fuori combattimento. Un nfficia.le tedesco, il v. H', che prese parte alla corsa e quindi per propria esperienza conclude: « se dovessi dare « nn consiglio per la preparazione cl~l cavallo a tali ca« valcate direi: prenda un cavallo tutto o mezzo sangue, « con buone gambe. lo attacchi e ' lo lasci correre per tre « <Jnarti d'anno almeno in montagna. » Nulla di assoluto si pt}Ò dire se si debba tenere il cavallo riunito o !asciarlo libero. D ipenderà dal cavallo stesso, dalle sne attitudini, dalh~ preparazione e dalle condizioni del momento, sicchè si otteng~:~ una data celere cad enza 11elle varie andature, vi sia armonia fra cavallo e cavaliere, e che il richiamare troppo spesso il cavallo non si traduca in stanche,za. L a questione sta - - come dire? - nel saper cavalcare, e chi non conosce assai bene la difficile arte d i Federico Griso, dei Plnvinel, N ewcastle, de la Gu érinière, non nella elegante pedanteria di quei tempi, ma nella semplicità pra.tica delle esigenze moderne, chi per energia, per
(l ) Dai booktMker qnolnto 12: 1.
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LE CORSE DI RESJSH' NL:A
LE CORSE DI UESISTENZA
elasticita, per forza di resistenza non rende assai lieve il suo già piccolo peso, rimanga a casa (1). Per la fei:ratura 'si f~cero degli esperimenti a Vienna nella scuola di cavalleria, giungendo presso a poco agli stessi risultati cui giunsero parecchi ufficiali tedeschi con esperimenti fatti privatamente. In generale si abba.ndonò l'idea dei feltri, del sughero, dell'acciaio, e si trovarono invece bene coloro che adottarono dei ferri alquanto pm duri degli ordinari, ma più pieghevoli dell'acciaio. Di tali fe_rri si servirono gli austriaci. Quanto ai riposi bisogna tenere presente che non debbono essere troppo lunghi. Riposare · quanto .occorre pr!r rimettersi dalla fatica, è in tal genere di cavalcate evidentemente impossibile. Il riposo non completo dà una maggiore reazione, e quindi si rimane più spossati che non tenendo riposi relativamente brevi, e tali che mentre ristorano alquanto, non facciano raffreddare il sangue, e si possa riprendere la marcia prima che esca fuori la stanchezza o :!!Ì pronunci acuta, la così detta febbre dei muscoli. Tenendo poi conto che in così lunghe e celeri marcie lo sforzo del oavaliere deve essere maggiore di quello del cavallo, ne risÌ1lta, che il cavaliere giudicherà da se stesso il migliore momento .e la durata dei riposi, riprendendo la marcia prima di lasciarsi cogliere daila reazione della stanchezza. Anche per la nutrizione gli austriaci fecero degli esperimenti, diretti e sorvegliati ufficialmente come tutta la preparazione. Si fecero ripetùtament;e delle corse di prova. fino a Presburgo e altrove, escludendo dalla gara i cavalli ca~tivi e lenti mangiatori. Il vino ed altri alimenti eccezionali furono consigliati, specialmente per le ultime tappe. Sarà interessante anche su questo punto, sapere qualche cosa di più dalle relazioni ufficiali. Ho riassunto così brevemente e malamente il parere di
(l) !Juanto al pe.>o di ciascuno rlei c;tralieri, si calcola che in media gli urticiaìi tedeSt)hi pe;assero t5 kg più dei colleghi austro-ungoarid.
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.alcuni scrittori, ho scritto - senza pretesa alcuna - ciò . che penso, e sono convinto di avere fatto opera per molti miei colleghi non del tutto inutile. Nel giorno forse non lòntauo di una seconda più grande, più difficile prova, s ieno essi i vincitoi'i: questo sarà il voto di ogn1 italiano. Intanto, addestriamoci!
A. L.
NOT IZIE POL! TICO -liHLIT ARI ITA f,IANl.!:
NOTIZIE POLITICO-MILITARI ITA LI ANE / Il voto di-li Senato sui limiti d'etù, di cui nhhiamo fauo cennll nella puntata precedente e che ebbe per conseguem:u il ritiro del progello di legge sull'avanzamento, fece la più penosn im pressione in tutta la parre giovane e vitale del nostro esercito. Il Minislt'O conv into della necessità di ringiovanire i quadri voleva ottenere lo scopo senza offendere le s·tscettibilit(• di nessuno; inspirandosi al bene dell'esercito e a sentimenti di equità c di giustizia, s.i :;pogliavn di un diritto lìn rrui bene o 111fllc esercitato dai vari ministri che si succedettero e sostituiva all'arbitrio delle persone la rigidità della legge. La t·.ifol'lna era vivamente t·cclarnata ed attesa; sanzionata già un:~ volta dal voto del Senato, su ll'ragata dall'a ppoggio della relazione drlla Commissione che e.saminò il progetto alla Camera, pare1•a che non dovesse t:mlare ad essere attuata; mn il Senato, con un esiguo nu mero di votanti, con una mnggioranw di una decina di voti, contradicondo il suo voto precedente l" ha respintn. Ma che cosa era nv venuto nel frattempo '? Forge In natura nvrelJIJe esteso alle gcneralitil dogli uomini il favore di una lunghis5i ma \'irilità fin ora concessn a pochi? Forse l'o bonitn vecchiaia si ~nrebbe arretrata di un passo? Niente all"atto. !l Ministro delle finnnze avea presentato un progetto sulle pen$ioni, il quale pnrvu pot·tarc un (ll!gravio :tIle conJizioni finanziarie degli uffici:di in genere e dci cD pitani in specie. Questo p1·ogeuo di legge fece l' efl'etto di :c'fliiUracchio. Invano il Ministro della guerrà eb be a dichiarare esset'Si convenuto tra il governo c 111 giun ta della Camera di lasciar immutata lu eondizionc dei capitani ri spetto al sessennio; invnno lasciò comprendere ch'era disposto ad accettare, pei cnpitani, il limite1 di oO anni imecc di t.~,S ; invano fu du qualche . senntore ragionevolm ente osservato che l'approvazione dci li-
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miti di età · <~vrebbe creato un precedente per fur mod ifica re il progetto ·sulle pen~ ioni , mostrando che non potevano esser eguali i criteri p e~· le pensioni dei militari a quelle degl'impiegati, se difi'crenti per legge crono le condizioni del loro m:mtenimento in servizio, Il Senato in odio al progetto sulle pensioni, respinse il progetto sull'av::mzamsnto. come se un ufficinle che, lautee:;sendo le pensioni, non S<~ rebbe più _abile al servtzio. continunsse ad esserlo essendo queste esigue! Ma il peggio si è che il voto del Senato non ha allon1anato i danni minac('inti d:1l progetto sulle· peosioni, mentre d'altro pnrte non ha assicu rato nù poteva assicurare gl i ufficiali di restare in serYi7.io oltre i lim iti della propria iùoneitit; pe re h ~ alla m<~ncn nz<~ di una legge, in eosa di tan1.<1 import<ltml per la buona costituzione dei quadri, continuerf• a pron edero, come ha fatto finora, la facoltà del Ministro, ed i colpiti nvrnnno tnenCI di primn l'ngionc di lngnarsi.
... " Il 7 mat·zo nl'n Camera, un'intet!rogazione dell'on. Papadopoli porsi' appunto occasione all'on. Ministro de11a guerra df spiegare i suoi intendimenti in proposito. L' intet·pell<~ nte volea sa pere «quali disposizion i prenderà il J\linistro, dopo il ritiro cieli<~ legge sull'av:mzamento, ,·ispet.to a!Jli ufji'cia.li c~ti quella lli!jge fu. gù~ applimtu » . Rispose l'on. Pelloux osserv11ndo anzitutto cbe l'intenogazione pa rte ·da uny supposizione erronea. Egli non ha m::~i applicato rispetto a nessu no altre leggi fuorchè quelle esistenti, le quali dànno al Ministro fa · coltà molto p~ ù h11·ghe che non gliene avrebbe ]asciato il pt·ogetto già presentato al Pnrlamento e ora ritirnto. Di fTU Cste facoltil continuerà a v~• lersi nel mòdo che gl i sembrerà conforme agl'interessi dell'esercito e .agli obblighi contratt.i. dal governo CJuanto al reclutamento e alla · carriera degli ufRziali. Aggiunse poi essere ben chiaro che, ~e per ben due volle ha prescnt<•to al Senato ed una alla Cnme1:a d progetto di legge sull'avanz<~ ml' nto, ;;cmpt·e eguale ne' suoi punti essenziali, ciò vuoi dire ave1· e)!li, intorno ai medcsiri1i, idee chiare e convinzioni profonde, alle qunli :;'tnspiret·à stando nei limit,i consen1.iti dalle vigenti leggi. [n quanto poi ad altre disposizioni introdotte nel disegno di legge, od acce:uue o suhite per facilitarne la tliscu.ssione e l'accettazione, come avviene !'ernprtl in materie cosi difficili ad essere condotte in porto, il · Minislro dichi arò .d i rit ener~ene picnam.ente disimpeg nato.
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NOTIZIE POLITICO-MILITA&I ITALIANE
!>O'flZI.E l'OLITli..O-Mll.ltARl lTALIANE
Di questa chiara e precisa risposta non sì tenne soddisfatto l'on. Pa-· padopolì, il quale pa1·tìva da un falso supposto per inesatta conoscenza. della vigente legislazione, sicchè il Ministro ebbe a replicarglì breve e reciso che non ha mai ·applicato se non le leggi vigenti e continuerà ad applicarle sia per q uanl{) riguarda le promozioni, sia per quanto riguarda i collocamenti, a riposo. Conforme a queste dichiarazioni, nel Bollell'ino dell'H c.orrente furono nominati sottotencnti tutti allievi delle scuole militari di Modena edi Caserta, fìnallora in attesa di promozione.
L'altra interrogazione fu rivolta dogli on~revoli Colaianni e Prdizzolo al Ministro dell'intemo, su gravi disordini avvenuti a Serradifa lco in occ.1sione di elezioni c repressi col conr.orso della truppa. Non farem~ la storin dei disordini nl! delle loro cause; noteremo !;Oltanto che gh inter pcllnnti, non soddisfatti della risposta del ~Jini ~tro, cri1ic~ro~o ~a condottn delle autoritil politiche, ma riconobbero non poters1 bJasl.mare i soldati che, insultati e colpiti, fecero fuoco contro i tu multuantl. È così raro sentire gl'interpellanti su fatti simili riconoscere l' inappuntabilità del contegno della truppu , che il_cas? meritn di. essere n otat~ a lode del sentimento di equit.à dei sunnommnll onorevol 1; ma non SI può dire lo stesso di vari giornali che.' alla p.1·i~w n.oti:ia dei fatti d: Serratlifalco, si abbandon::rono alle sohtc recrumuaziOllJ, quantunq1H, i telegrammi da e;;si s tes~ i I'iportati f:,c~s,;c~·o a pugni coi_l'elati vi co mmenii. Tanto è la forza della mala abllndwe.
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** Il 6 marzo cominciò alla Camera la discussione generale del pro(e:to di legge per le pensioni la quale, :~llargandosi fino ad abbracciare tutta la politica finanzi aria del .à1inistero, si protrasse per molti giorni e contimw ancora. La maggior parte degli oratori si dichillrò favorevole al progetto, propugnnndo emendamenti; non mancò chi mise in rilievo che le pensioni militari, sia per il tempo necessario a conseguirle, ~ia per la loro entità, devono essere stabilite in base a criteri speciali . D'altronde è noto cho importanti miglioramenti n questo proposito furono già convenuti tra il govenio e la giunt.a della Camera e verranno in luce nella discussi o!.le dci singoli articoli. l;ra le interroJ,(azioni ed interpellanze, che intramezzarono la discu!isione della legge sulle pensioni, dobbiamo notarne due che hnnno diretta attinenza a cose militari. Nella seduta del 6, l'on. Gorio, raccogliendo una voce corsa sn vari g1ornnli, chiese ul Ministro del la guerra se fosse vero che ave$Se dato commissione di fu ci li per il nostro ese1·cito a fabbriche estere. L'onore,•ole Pelloux non ebbe difficoltà a rispondere dando a questa \'Oce la più formale smentita. Egli osservò molto a propogit~ come la poteo· zialitil delle nostre fabbriche d'armi sia tale da poter produrre olt1·e a nÌille fucili al giorno; se ora la produzione giornaliera è limitai:• a 250> o 300 fncili, la ragione deve ricercarsi nelle Sll'ettezze finanz inrie, che· uou permettono di consacrare alla fabbricazione del nuovo fucile una 50mma maggiore. In caw di necessi tà, prima di commissionate t~ li' estero un solo fucile, si usufruirehbe tutta la potenzialità delle nostre fabb1·iche. Queste dichiarazioni del Ministro furono favorevolmente accolte dalla Camera .
..,... La Commissione della Camera che ha in esa me il p1·ogetto di legge sul reclut.amento ha terminato il suo lavoro cd ha nominato relatore l'on. Afan de Rivern. Gli emendamenti da portarsi, secondo la Commissione, al prog~t~o mini ~ tcrinle consistono ;;pecialmcnte nell'abolire l'esonero dal serviZio militare mediante pagamento.• e stabiliro invece la tassa di lire 200 per quelli che vengono ·assegn:~ti alla 3a ~teg~ria,. esentan~ooe però gli operai e tutti coloro che hanno un re~d1~0 10fenore alle Il re. c~nto . Il provento di questa tassa dovrebbo cost1tmre un fondo per ~O\ venzioni alle famiglie dei militnri richi amati in tempo di guerra. . . ~on parliamo di oltre piccole modilìcazioni che , ?ve ~~contnno li favore della C:~mera, trovèranno facil men.te consenziente 11 goYerno. Quasi tutti i commissari , come nbbi:~mo nowto in u_na precedente puntot:l, si trovano d'nccorclo sni prineipii fond~rn eutah della legg•~ e ne accettano le disposizioni principali. L' o~. Atan de H.1vern. nttHn.df! con sollecitudinB alla relazione che spera d1 presen tare alla Cumnllssiooe entro il mese, sicchè la Camera, volendo, possa Jntr~pre~dcr.e la discussione di :tuesto progeuo dopo quello della legge sul bilanciO d1 assestamento.
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NOTIZIE POLITI CO ·MILITARI IT A LIAN E
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* * Una notizia che fece piacero a quanti s'interessa no alla ·difesa del paese, anche a coloro i f!u ali credono es::crc l'attuale fuci le un' armn Pccellente, fu l' 11\'Cr senti to che tulti gli esperimenti fatti col fucile nuoYo, su sca la abba:aanza va~tn, h;1nno dato ottimi ri~ultati , che tutti gli elementi dell'arma ,sono oggid i determi nati, dw la fahh ricaz ione è avviata regolarmente e che orarn:1i non si tratta più se non di fure aucor;r un esperìllleuto su sen ta lnrg h i~si ma, ;i rnwudo ·co mplot:llnentc del uu01•o fucile alcuni reggimenti alpini, esperi mento che non ~!J·ii di lunga dtrrata; dopo di che si pro~eguir·à In distribuzione della u:ova armn a tutti i reggimruti alpini uol rru~nti tatiro occorrente al lorn piono armamento sul piede di gu!l rra, co mpro~i perciò i comrlemeuti di :1" e di 2a linea. Noi non ahbiamo mai creduto <1l111 facilità cli passa re le Alpi con un esercito qua le sa rebbe og!!idi necessario per inntdere I'H:1Iia; noi abhiamo sempre so>ten uto d1tl le Alpi, nello st:•to di difes11 in cui ~i trovno o oggidi non si passa no aU'ù npTDv ui so uè d'e~ t<lte uè d' in 1·erno e che, nelle attua li condizioni politiche d' Europ~. sa rebhe un11 pnzi:• se· i nostri vicini tentassero questo pas~a ggi o; !Ila coloro che tcmon•J o fingono di ternoro passaggi repentini e meuono i nn~ nzi qu e~ to per icolo come argomento conu·o il sistema della forza mo~sima c della fo rza minima tcng~ no conto del f11tto che, prim11 elle fioiscn l'auuo in co r~o, tolte le nostre truppe alpine saranno 11 r m:~ te del n\WI'O fn ciiL·.
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** Mn la notizia capitale della cruindicina, quella eire ha maggiore importam:a militare e. politica per noi ed anche per altri è l'n nnunzro ufficiale della venut.a in Roma dell'imperator·e e dell'i mperatrice di Germania nella fau s t:~ occasione delle uoue d'argento dei nostri Sovra ni·. Quest'annunzio taglia corto a tutte le maligne drcorie di rall'reddamentu tra le due corti c i due governi. L'amicizia leale e profonda dci due Sovran i non si ù smentita rnai e coglie ogni occ:.~i one p~r affermarsi in faccia n\ mondo. [n quanto .ai governi, sono troppo forti i vincoli d'inLeresso che unisc:ono le due
t\OTI:t lE POLITil:O-lll ! LITA RI I T A LIANE
nazioni, ,(ustrazione fatta dalle simpatie che crescono ogni giorno) perchè i due governi pensino a disunirsi: Possono sbraitare IJUanto vogliono clericali e radicali; l'aJJeam.a del· l'Italia e della Gennania è stabi lita non solo nei trattati, ma n~l cuore d('i drro Sovrani e dei due popoli. Homa, accogliendo colla massima compincenza la notizia di questo nuovo pegno che il geninle irnpe1·ntore della potente Germania ci dà del suo affetto per il nostro Sovr:1no c per il nostro paese, si prerara a restituire alla coppia imperiale In cordiale ed entusiastica accoglienzn ch'ebbero in Gcnnauia, e specialmcnt({ a Berlino. i nostri Sovr[r ni.
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** Il H corrente genetliaco di S. l\1. il Re ehhc luogo in Roma la ~o ]i ta riv ista delle truppe del presidio, ln quale nel s tlO comple~so è riu'i\cita :;plendid<Jmcnte, mostrando così insussistenti le preoccupazioni di talu no sull'n ~seri ta ineffì cacièl del metodo d'is~ruzion e rapida od intensa, che :;'imparte da rymrlche tempo al soldat.o italiano e dalla quale egli, pronto e intelligente com'è ~" trnrTo immediato profi uo. Le tru ppe dell' ultima :eva nssegnate alla fanteria si ti'OI'ltvano sotto le armi, inl'jnadrate nei rispettivi riparti; nè es$e, per il loro .contegno e per il modo con cui hanno sfil ato, si llistioguevano dai solda ti anziani. Ora rtuello che si è ouenuto a Roma può ottuuer5i, e speriamo che si sa rà ottenu to, io tuue le gunrnigioni; onde i malevoli sn ranno ridotti nl silenzio o gl' incred nli tocchcrnnno con mano che, mediante la buou:1 volon tà ~ ei qtllldri , il uuovo sistema t1dottato per l'istruzione della truppa può dare ottimi risultati, pur l'accodo risparmiare molto t~;>rnpo e mollo den11ro . Si amo certi che una proya di q ue~ta verità, sn scala anche più va~ta , l'••vremn alln prossima ri vbta che· st fa rir in occasione dell:l venu ta deii'Im par11 tore di G~ r mnn i a.
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NOTIZ IE MILIT ARI ESTERE
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·t 0 ottobre, periodo d'istruzione del le rl!clute, la tanJwer transleitnna l1 a sono le nrmi 26,704- uomini perchò ha ·l 0,500 reclute .
.\P.!Ia lapclwehr
ci;;leitaon vengono
bensì annua lmente istru ite
23.8 16 reclute, tua solo per un periodo di otto settim:oue. È dunque evidente che pt>r poter eq ui pa rnre le due hondwehr, sarà nece~sa rio
aumentare la forza bilanciata della Land wehr cisleitana eli
6000 uomini circa, e portnre l'obbligo rlel ~ervizio a due anni coo
NOTIZIE MiliTARI ESTERE l Piccola cronaca. AUS TRIA-UNGHERIA.
Ordinamento. flio·r ganizzazione della /andwelw cisle~ta·na . · · " .. - come venne accenuato nel f:~s~1col~ delln ~i~ista J.lf ilita1·è del 16 dicembre 1892, parlando del IHfnncJO del M mrstero per la' difesa' de l paese (P nJte . c· ·i · , ,1~ eJtana) P,Cr i ~IO IlO 11 8~3, .la laudweftr cislei ~ann (l VI':Ì un DU'liiCnto uel ~ ut~dro de suor battrJgftonJ di •l ufli ciale , furi ere 0 seraent' ., . r 4c . . • • , ~ o 1, .., c<1· pora t, app~wta~t, 2 sottuiTic.aft coowbi li e 6 solda ti; un aumento .n~fla c~~va . fl cna eh .J5 nrticinli • •19 sottuffic·1·"~1·1 , •)"9 "· olda t'1 e .33. ca n1 Il'r · 10oln·e 1 4 bnttaglioni dalmati ed i 1O hntt ~r.J ' • t'rol · ' • . .• ul'l 1 011 1 l CS I \'C l'l'/111 no onftnat1 su ~~ reggimenti di 4 e di 3 battaglion i.
Questo :lUmento di .qu:ttlri · vw · ò'1 ese. . d questo ordinamento • sono m e ~a ranno ultr matr nl più tnrd i per il ·l • l ll" i·10 'J . ... cuziOne · · . . . o . ·' n con CIO non. e terrn1 .nnto ti lavoro cl1 n o rc•a n1'zz ~ z ' e dell fi l• d 1 · · 1 • 1 0 11 . o ' ", " un we li' c1s ettaua e s1 tende mvece d1 fnr ìu modo che e$:.'- : 1 possa giungere ad avere iu tutto un valore ugaafo n qtteffa dell a t. 1·an~~eitann. I~1 ·questa, co~1e. è noto, il soldato è obbligato ad una fer mn di due nu uJ c. serve .o llett 1 :':uncn~e '19 mesi. Inoltre la landwehr truusleitana (I·~ on ved) ha uun lorza bilanciata di pace su pcrio n~, o;;sia Hi 20,! uot~llll. ( 13,003 di failleria e 3201 di t'a\'alleria), mentre In l~ndwehr n:;l<:llnun non Qe ha che ~t l , 3H · Nel per1'odo d~l ... .,.• o ma r zo fìnJO :1 1
nn servizio effettiVO di '19 111 e~i , rome uelln tran ~lei tona. Di ciò llppunto si s1a ora occupauflo ~cri nmente il Ministero per la dife,;a del paese cd i progetti rchotivi ~aran n o pr,JIHotbilmen te presentati uèlla sessione d'autunno del Reich,;rath. Sen;iz·io :;anita?·io dell'Ordine Teutonico . - È compa rso in I(Uesti giorni il resoconto per l'aun o 1892 dell' Ordine Tentoni<"o, com pilato dal maggiore conte Ho:;enherg, dal qualo riportinmo i dati prin cipali. L'Ordine pos,;ierle .H colon ne di san ità di ·la linen e ~ ospcclali di 2 3 liuea, col seguente materinle: 48 carri per oggelti di medicazione; ·186 c:~rri per feriti; 1096 barelle: 8'20 ceste, di cui 492 ripitme di materiale sanitario ; 4-8 cneine per urtì ciuli ; 48 tende per eseguirvi le operazioni. Ogni ospeclale di za line:~ può ricevere 5!00 malati. Esi~te l'armamento e l'equipaggiamento per 1284 soldati di saUJta e del treno, come pore In I.Jardatura per 48 cavalli do sella e 981• caYal li da tiro. Una qunntit;'l considerevole di materia ll\ di riservn si tl'll\'0'1 prC$SO il deposi to principale dell'Ordine ili Vicoua, il rruale possiede inoltre depositi proprii in Agram, Cracovia , Lemberg e Temesvnr. Nelle :dtre località il materiale è depositato uei magazzini mi litari. Per accelerare In mobi litazione delle colonne di snoitil, gJ"<HJ parte degli oggetti di eq uipaggiamento che finora dovevano essel"e :JCIJUistati solo all'atto della mobilitozione, venne già acquisl\lta nel corso dell'anno •1892 e riun itn nel deposito principale di Vienna. .\cll 'anno ·18!12 era st<1to deciso di preuder parte con alcun i carri dell'Ord ine allè grandi mnnovre, ma, coml! è noto, queste oon ebbero luogo a cagione del colan . I cavalieri dell'O rdine ~ouo ora H 73. , Gl i introi ti per il fondo di o::pcclale furono di 272,834 fiO!'ini, le spese di 49,620 fiorini , con un
NOTIZ IE MlLl'l' ARI ESTERE
avanzo di 223,'2H fìorini, òi cu i 2·f6,347 lìor.ini furono impiegati attivamente, il ri manente venne tenuto in contanti. Il fondo d'ospedale è co~ti tu ito da obbligazioni per il valore di 887,900 fìorioi , c da immobili a· Friesnch, Frendeothlll, Troppnu, Lengmoos . Uniforme.
I gioroali mili tari riferiscono elle sono allo studio alcnnt> morlifìcazioni alla divisa dell'esercito austro-ungarico. Saranno prolw bilmentc aboli ti i pnotaloni rossi nella cav:1\leria e nel treno e sostituiti con pantaloni gri::ri; per gli nlaoi verrà forse di nuovo <~dott<~ ta la giubba 1li {:Oior verde col petto scarlatto clte essi avevano antic.ari1ente; l ';miglieri ~ avrà la l!inbbn a doppio petto ed il treno avrà il chepì orn:~to di n~1 ~rirti era.
Quanto nlln fnntcrin, es:;a non avrà per ora alcun ca mbiamento nella ciò perchè il numero dj oggetti di vestiario giacenti nei mng:~~zini è molto rilevAnte e i eambiamenti importerebbero unn spr,gA a ssni forte. di vi ~n fl
'· Marina.
llad·iaz·ione d·i na'l)i. -Durante il mese di novembre furono rAdiate lista dellD fl otta la corazza ta Ussa cd il Yaporc Th un~ 1'v.tis: d;~lln li sta dei pontoni il trasporto Carignano ed infine fu p:1ssato dnlln lista del ltl flotta attiva a quella dei pontoni il trasporto Eli$abeth.
~allo
GERMANIA
Sop]Jressionc. e demolbione di forte::ze . - Sullo 'corc;io tlul p:l~';'t" <1nno vennero snpprcssc le fortezze di Sonderburg-D iippel e na ~t;~ll; -ora è venuta la .volta del cAstello di Pleissenburg, votato alla cl elllOIizione. Il forte castello è un monumento storico dei più nntichi di Lip;;ia e 1:~ sua struttura è simile a rruella del castello di Milnno. F11 -ed ifi cato uel IM9 accanto alle rovine di Altro cnstello demolito, eiHl ~Ha va do l •12·17 e ru assediato tre volte durante la guerra dei 30 nn ni· At.tualmonte serve soltanto ari uso di (.:aserrne e mag11zzini.
NOTIZIE lllLITARl ESTER&
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La demolizione dell'edifizio è richiesta dal la necessità di togliere nn gnwc o~ta colo chù impacci:~ le comunicnzioni t1·a l'interno. e l'o:'~e rn o ·di Lipsia. Si formerà pe~:_tauto sulla sua nrea una larga v1a e ~~ costruiranno in sua v~c·e due c:~~e•·m•'. non per fanteria , l'nlt1'a pe1· cavalleria che.dQ\Tanoo esser~ finite e di~pooihili per la Pa~q u:~ del1895. Solta;1to l'antica torre del castello, ora adoperata come !'pecvl<~, rimarrà in piedi a ricordare il maestoso monumento. Lutto ordinato p~r la '»t-01'/e d~L gcnemle v. Crotman.- Ad onorar_e la memoria del fu geuer••ll! di fanteria a dis po5i~ioue v. Grolman, ti quale fino a poco tempo ra comnuda\'o l'XI corpo d' Mmata, l' imperatr•re ha ordi nato un lutto di tre giorni per tutti gli ufficiali del corpo d'a 1:mata. e del 4-P re~Ycrimeoto gunnli~ Il piedi, ci la suite al. . quale il 00 . ' defunto generale era stato assegn:llo quando passò a disposiZIOne. .PrOS$ùne feste anniversan·e in Sassom:a.- Il 'Z·i- ottobre del corrente anno il Re Alberto di Sassonin compirà il 50° an no di ~er v1zto militare. Si preparano per la circostanzi\ grnndi feste militnri, all'e qull_li, in om:~,.,<•1o ai sentimenti ùi deferenzn e d'a ll'etto che legano l csercttoattivo ;~l personale in congedo, s:1i·anno invitati gli uff~ciali. io.ritiro. Chiamata (H risct·visti. - Dal 4" dello scorso fehbra1 o sono 1n servizio uei corpi numerosi aspiranti ufficiali. di riserva. p~r il pm·ioM delle esercitazioni di compagnia. Nel corso dell'anno s1 laraono grosse ch iamate di per-sonale in congedo, e quella più importante sarà per la costituzione di un corpo d'armata di landwehr che non si pr1tè ell'ettuare l'anno scoJ-so per misure igieniche. Mat·ina.. GiummeiLto di ?'eclute. - Il giorno 16 febbraio scorso ebbe luooo a Wilhelmshaveo il "iuramento delle reclute che furono presen<> . taleo aii'Im perawre:da no tenente di marinn. La funziOne ehbe l' aspeuo eli una vera festa. Dopo il sermone fa tto da un cnppellano, l'Imperatore parlò alle reclute con vive espre~sion i entusiasmanti. Seguironoi consueti nnà.
RUSSIA. T1 ·a.~{or-ma:;ione delle t·ru.ppe di t·i~et..oa ~~e l ~altea~ o. -Come è no~o Je 1rn ppe di riserva (specie di tcmdweiw), sul p1ede d1. ~ac~, co n~ ta~o m 111 assim~ generale di unitii-<[Uadl·i, che ali 'atto della moblltLOz~o.ne Sl svii up pauo qundru pl icando:;i, cioè: le torn p~gnie-q~a.dr? (80 fucd_t) form~nd.o IJatl:lglioui di guerrn ~u ~ compagnie, d1 200 fu crlt ctascuna; e 1buttaghom-
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NOTIZIE mL ITARI ESTERE
quadro Ji 5 compagnie formando 5 battaglioni di guerra (4000 fuci li), ripartiti in un reggimento di 4 battaglioni c 1 battaglione separato. Analogamente si-sviluppa l'artiglieria di risena (le batterie formano brigate, ecc.). Del resto queste truppe si reclutano, s'istrui~cono e si mobi litano come quelle attive. L' unica differenza fra le prime e le seconde sta in ciò, che le unità delle tru ppe attive mnntengono in ternpo di pace circa ih. della forza prescritta pel piede di guerra, mentre le unità-quadro oon ne mantengooo che circa !fw, ed hanno soltanto 1/4 dei comandi di compagnia eJ 1/5 dei comandi di bnttaglionfl. Anzi Ono n cruesti ultimtrempi "llon esistevano sul piede di pace nè i comandi di brigata nè quelli di divisione di fan leria. Peraltro nel {888 si cominciarono a trasformare mol ti battnglioni-qu11dri dei confini occidentali in reggimenti-quadri di / 2 ba ttaglioni (lO compagnie) ed a riunire questi reggimenti in brigate di 4 reggimenti: future division i di guerra, che poner:1 nno i numeri immediatamente seguenti a quelli dd le divisioni atti \'e, e senza alcuna denominar.ioue che faccia distinguere la loro provenienza (di riserva). Questa graduale e lenta trasformazione si va anche applicando alle truppp, di riserva del Caucaso . La fanteria di riserva di questa re~ione della Russia constava fino ad ora di: ·l brigata indigena, for·mata di 4 reggimenti indigeni su 2 bau.a.glioni ciascuno (8 com pagnie); 2 reggimenti (russi) egualmente su :2· battaglioni; 12 battaglioni, dei quali: 4 su 6 compagnie, 2 su 5 compagnie e 6 s u 4 compagnie. Il Prik. •1892, N. 361 prescrive: a) ch e 2. dei battaglioni su 4 com ~ pagnie (di Sukhwn e di Selian), si trasformino ciascuno in un!reggimento fanteria di riserva su 2 battaglioni (8 com p~gnie) .: b) che questi nuov i reggimenti, in unione a 6 reggimenti già esisteott (4 indigeni e 2 ru:;si), concorrono alla form azione di 2 brigate fanteria di l'iservH (sn ~ reggimrwti), da cos•ituir$i analogamente alìe 11 ltre brigate di riserva della Ru~sia europea; c) che ta li brigate prendano il nome di ~ • e 2• brigata di risena del Cauca so. Prescr·ive inoltre che i battaglioni di riserva su .~ o su 6 compagnie si trasformino in battaglioni di 5 compagnie ciascuno avendo la forza di: 36 uffJciali, 78g uomini combattenti, 30 uomini non combattenti, 5 cavalli da tiro. Non è indicato l'efl'ettivo di guerra del battnglione, ma sembra ch'es:;o
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
!'
non sarà di ver5o da rruello proscrino sul piede di pace. .carregg~o. no.n è indicato dallo specchio, ma verrà fi ssato sec~ud o speCiali prescrrzronr. In conseguenza delle recenti prescrizioni si avranno quindi nel Cau· ca;o: 2 brigate fan teria di ri,;en ·a (8 ba ttaglioni). . . ·l O ba tta(11iou i fa nteria di riserva non inquadrnt1, che st trasformano in tempo di g:erra iu reggimenti e battaglioni separati nel modo indicato dal se(1uente specchio · r> FOR~IA7.1 0NI
su
l
Heggimen ti .~ ll attaglioni
Regg imenti :
Sukhum . Novobaiazet del Caucaso t Ardagan.
' ~ Scomak ha
... '
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l
di riser\·a
_ br1 gata Selian. . di riser·va del Caucaso ( Gori Lori
!
1
1a brigala
')•
P.nLiaglioni
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separo t i
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Poti. ' .
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DI GUEHR.\
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Totale
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-
4
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4
1
1
5
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5
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Battaglioni:
Asla nduz. Baskadiklar. Maikop Akhu lgi n~k . Gheorghievsk . Anapa . Grosnensk Temir-Khm~ -Sci ura
Avar Gunib
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1
1
5
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4
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Totali
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
NOTIZIE MI LITARI ESTERE
Sono quindi sul piede di guerra •18 reggi menti (72 battaglioni) c o battaglioni sep:u·ati, cioè in totale 78 battaglioni . Forza de lle unità delt' c Opolt:enie » (miliz ia). - Nella Ri1>ista del novembre •1 8 9~ venne dato in snu to il contenuto del Regolamento suiI'Opolcenie (milizia) , notificato al Pricks ~ . 4·13, 1891. Ora il Pricbs N. 36:}, ·1892 completa tale Hegolamento, fi:-sando la composizione dei comandi di di visione e di brigata deii'Opolcenie, previsti dal mode~imo Regolamen to, e modifica ndo l'ell"ettivo delle d1·w<gine a piedi (baunglioni), stabt lito anteriormente (Pri k. •1883, N. n4), nel modo sotto indic:llo. Lo specchio contiene inoltre la composizione delle varie altre un ità dell' Opolcenie , fi ssata anteriormente (Prik. ·1883, N. 171 ) .
Comp:~go ie d'Tr·kut.~k e d'Omsk, per le circoscrizioni militari della Sibe1·ia e Turkestan. Il Prik. N. 320, ·1892, emana un nuovo Regolamento pei ripdrti sopra nomin<•ti e ne fi ssa la composizione come segue:
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UOMINI
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Comandante di compa gnia (tenente colonnello). - Ufficiale relatore (tenente colonnello) 1 'l Ufficiali inferiori. 12 10
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Funzionari (cappellani, medici, segreta ri , ecc.) 5 5 5 Truppa 99 85 71
3 35
Soppressione della 2r;a b1·~:gata locale. - (u seguito alla trasformazione delle truppe di l'lServa stabilita da Prik. 36-1 , 1892, venne anche prescritto dallo stesso Prik di sopprimere il comando delle truppe locali del Caucaso ed il comando della 2:J3 brigata locale (Cau(:aso), disponendo che le funzioni di questi due organi amministrativi siano disimpegnate dal comando della circoscrizione militare del Caucaso, il cui personale venne a tal fi ne debitamente aumentato.
(t) 3 cava lli sono [)Cr gli nlllcia li. 36 -
ANNO XX XVIII.
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
l a) Recensioni.
Custora, l.)n
es·~mpio
di manovra per linee interne.
Negli .Jaht•biicheT fu·l· die deutsche r1nnee und Jlla1·ine troviamo, titolo, un breve Studio de) fJ.Ual e porgiamo un ;;unto ~i nostri lettori :· « tn guerra tutto è semplice,· ma il sem pl ice è dirticile. • Questo classico motto del più grande fra i nostri scrittori militari trorn la sua applicazione in ogni pagina della storia. Per semplici e chiari che sieno i principii fondamentnli dell'arte della guerra, tanto nella strategia quanto nella t;~ttica, è difficilissima la loro applicazione; e colui riesce ad <1m~rrare la vittoria che com mette un eri·ore meno dell'avvcl'5:trio. Così, per esempio, ognuno sa che uno dei principali mezzi di vittoria si è ) ';~vere la superiorità del numl!ro; con tutlo ciò, nel 1870, non seppero i francesi, nè a Spicheren nè a l.\'Iars la Tour, valer:;i d.ella superiorità dE'l numero, cioè impiegare nella hauaglia tutte le forze che avevano sotto mano. Così pure tutti sanno che quando due eserciti marciano separatamente per riunir;;i in un dato punto, l' avversario che si trova in mezzo ha buon gioco per batterne uno dei due prima d~lla riunione e poi trovarsi superiore in forze di fronte all'altro; con tuuociò, nel 4866, non riuscì agli austriaci tra rre profitto delhi. triplice divisione delle forze prussiane che si avanzav:mo nella Boemia. L'e5senza della manovra per linee interne consiste in ciò che uno rleì bolligerànti può marciare con tut:e le sue forze contro una porzione SOltO f{UCSlO
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di quelle dell'avversario, senza che il resto delle medesime possa, a -causa dello spazio frapposto, prendere parte alla batt<~glia. Al principio -di una campagna questa situazione si verifica molte volte; cioè succede che l'eserciio il cruale si· trova mobi litato e radunato per il primo, e può invadere il territorio nemico prima che l'avversario sia pronto, riesce a consc:guire importanti vittorie sui diversi riparti di questo non ancora concentrato. . A tale strategia deve Napoleone I molte delle .sue splendide vittorie. La divi:;ione delle forze reca dei pericoli anche -quando ciascunn delle due parLi è grande quanto il nucleo - nemico ~he si trova in mezzo, perchè snl campo di battaglia non si è mai •troppo forti. A parità di altre circostanze, la superiorità del numero non solo _assicura la vittoria , ma, lasciando al vi ncit.or~ forze disponibili per l'inseguimento, gli porge il mezzo di trarre dalla vittoria tutto il frutto possibile. Ma l'esen;ito diviso non resta a lungo in questa sua posizione svan·taggins~ ; cerc3 di riunir·si e piombare sull':wversario, o dopo esser:;i riunito o nell'atto della riunione . . Perciò la possibi lità della manovra per linee intero ~ è di breve durat:l ediminuisce a misura che le due parti dell'esercito nemico si avvidnano. Que~ to lasso rli tempo deve essere rapidamente utilizzato, altrimenti .arriva il momento in cui non è più possibile attaccare una parte -senza avere, dopo poche ore, sulle spalle anche l'altra. PMsato il momento opportuno, la si tuazione muta: l'essere all'interno non è più un v:mtaggio ma un d:Jnno. Anzi !" posir.ione vantaggiosa ùi c ili tiel}e la linea interna dì viene la posizione peggiore possi bile qu11ndo le di verse parti dell'esercito nemico stringono all' intorno in modo da potersi dare la mano sul <;ampo di bauaglia. Konigratz ce ne fornisce un memoraLile esempio. Per l'importanila che ha il tempo nella manovra per linee interne, ~ouvi e ne di regola generale gettarsi snl riparto nemico più vicino, e metter! o fuori combattimento prima che entrino in azione . gli altri; ma spesso devono D).ettersi nel calcolo :1nche altre <:onsiderazion i: la fo rza e l' imponanza dci singoli gruppi nemici, la forza prop1·ia, la topogrnfia del teatro di guerra, i cnrattcri delle comunicazioni e via di cend.o. Se le condizioni di forza delle due pnrti lo permettono, conviene, manovrando per liuee interne, bat.Lere anzitutto quel gruppo nem ico la w i sconfìtta può avere mnggiori conseguenze e compromellere l'azione dell'altro o degli altri gruppi. . Ne segue che da una linea intema, senza precisa conoscenza dèl nemico, del_ln sua posizione, della sua forza, delle sue intenzioni, non
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NOTlZlE BIBLlOGRAFlCHE
si possono preuùere decisioni opportune, e che perciò un ottimo servizio d'informazioni è condizione necessaria per ottenere successi. D'ahra parte, il piano di chi manovra per lihee interne deve restare possibilmente secreto. Qualunque poi sia questo piano, esso deve avere per base l'attacco, ·per abbreviare mediante i "propri movimenti, il tempo necessario per venire all'urto. In un caso solo potrebbe giustificarsi l'aspettativa ed è quando il gruppo nemico che si avanza fosse obbligato ad aprirsi la strada attllccando una posizione diffici le, prima che gli altri gruppi pote~ sero sostener lo. l'Ifa si tratti di offesa o di difesa, la manovra per linee interne deve essere coodoua col le maggiori forze possibili contro il gruppo nemico cl1e ~· inte nd e di hat.tere, mentr~ gli <~Itri. bas_terà osservarli, oc.cuparl!, / trattenerli. Quante lorze dehbono essere tmptegate a questo scopo dipende dalla situazione; ma in nessun caso si deve distrarre, dal camp~· di hattaglitl principale, tal forza da compromettere il St~ccesso. Iu m ~ltt Casi possono bastare a trattenere il nemiC,1 opportUOI sbarramenti e distruzioni sulle sue linee di marcia. l\1a, dirà talnno, ~ che mirllnO t~tte c"fUCSte ·osservazioni che hanno bensì .un valore per i comandanti supremi degli eserciti, ma non riguardano nffatto la massa dei comandanti in sottordine? A quest'ohbiezione si risponde che le condizioni della linea interna hanno le :;tesse conseguenze per le manov1·e grandi, come per le piccole; si trattidi un esercito, si tt·utti di un reggimento, un battaglione, una compagnia, si tratti di uno Stato assalito da due lati , l'essenza della questione è sempre la stessa; variano solo gli accessori e le proporzioni. Per esempio, l'esercito tedesco è, nell'auuale situazione politica . d' Europa, un esercito su linea interna, perchè può essere auaccato contemporaneamente dalla Russia e dalla Francia sue due lati opposti. Qui si tratta di manovra per linee interne su sc.,la immensa, ma tut~e le considerazioni sovra esposte vi sono applicabili ed è certo che la direzione suprema dell'esercito tedesco ha già preso. in base ad esse le sue decisioni. Quale dei due nemici si de v~ attaccare prima? Quali misure si devono prendere per trattenere ,l'altro finchè la questione col primo sit' decisa? Cominciata la guerra , la stessa situazione si ripresenta in circostanze svarintissrne e su 'ntte le scale; ma le considerazioni che devono servir di base all<1 decisione rlel comando, sono sempre essenzialmente le stesse.
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Per fi ssare meglio le idee, applicheremo lJ Ue~t'! considerazioni ad nn fallo storico : la ba ttaglia di Custoza nella campagna del i 866 in Italia. Le forze degli austriaci che dovevano operare sotto gl i ordini dell'arcidue.a Alberto sommavano a 74 mila uomini , 3500 cavalli, 168 peZZI . Contro qu este forte stavano sul basso Po, lìuo 111111 metà di· maggio -circa 2i0 mila uomini, 1O mila cavalli, e ·~50 pezzi; cioè una forza tripla di ![Uella dell'e:;ercito austriaco ; una forza elle, stando unitn, qualunque stra·la :~vesse preso, uon pote\'il il meno di schiacciare il :nemico. \Iella seconda metil di rnnggio l'escn;itil italiano si divise m due parti, di cui una restò su l Po, l'altra ~i recò sul ~lincio. L'esercito del P(} avev<~ nnn forza di circ11 ·108 miJ;; uomini, 3300 t'avalli e ,168 pezzi; quello del Mincio yontnva ·162 rni ln nom ini , 6700 c:w~lli e 282 pezzi. Se pert:1nto l'esercito del Po cr:~ gi:\ superiore di forze all'austriaco, quello del Mincio avcv:1 1111:1 forzn doppia. Per quanto adunque riguarda le forze, ci:~ scun o dci due eserciti italiani poteva da solo arrischiare battnglia contro l'e!'ercito austriaco. Ad ogni modo la divisione fu lll l errore. Le cause di ess11 devono 'forse cercarsi nella maggior fa d litil. di approvv igiona re l'esercito di viso, di acc·antonarlo e simili. F ors'auco credeltero gl'italiani· che gli austriaci, vedendosi minacciati da due parti, avre!>bero diviso anch'essi le loro forze; non è d'altra parte dirtìcile nè irragionevole elle i comandanti dell'esercito italiano, vist.1 la superiori tit di ciascuno dei due grandi riparti delle lot·o fo rze, ritenessero la villoria sicura malgr:tdo l:t divi~io ne.
Riguardando ora Verona come rnet.a com une rli questi dne grnndi riparti, l'esercito del Mincio aveva da fare qn:tttro miglia tedesche e dodici quello del Po, per giungere al punto di riunione design:~t.o. Siccome ambedue gli eserciti incontrnvano no fi ume ~u l loro passaggio ; così a quello del Mincio occorrevano dH due o tre giorni, e a f]Uell o -del Po almeno otto giorni per arrivare sotto Verona. La distanza che divideva questi due gruppi dell'esercito italiauo era ·dunque rilevante, e lasciava per couseguenzn agli au,;triaci, nella prima settimana dallo scoppio delle o~tilitù, molta libel'lìJ di movimenti contro l'una o l'altra porte degli assalitori, senza temere <li :tverle contemporaneamente addosso tutte due; tanto più ('il e con
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NOTIZIE BIBLI OGRAFICH E
poche forze si poteva fa~ perder·e n una parto o all'altra · un temp(} ru·ozioso al passllggio del fiume 'che aveva dinnanzi. Si aggiunga che, sulla sinistra del Mincio, il terreno ei·a per grand'e trnuo fr.vonwole agli austriaci. Tenendosi riuniti sulle c.olline di Sommaca mpagna a sud ovest del lngo di Ga rda, mentre il nem ico in diverse colonne passava il confine, potevano o dargli battaglia ns r.·ettandolo in bnonn po:;izione sulle dette colline, o scenderne :~el attaccare i singoli riparti nella loro marcia. Ar.chc più sfavorevoli er<mo per gli italiani le condizioni topograficbe nel basso Po. Ad !:na breve rlistanza l'uno dall'altro sbarravano ad essi la strada due grandi flurni il Po e l'Adige, che corrono quasi parallelamen te al mare. Grnudi. cana li ·nel medesimo senso 'tagliano pure la contrada. Le comunicazion~ sono poche. Soltanto una g•·aude strada conduce da Ferrara a RoviaoSul mare e presso Mantova si stendono vaste paludi . Rotti i ponu sui eanalì e sull'Adige, inondati grandi tratli di terreno, si s~rebbero apprestate a un esercito in marcia difficoltà grand issime. Poca Lruppa . mn ben condotta, tenendosi a punti fortificati specialmente a Rovigo, poteva disturbare e ritardare d'assai la m~rcia del nemico. Anche senza combattimenti, sarebbero stati necessari più giorni per passare su lla sinistra dell'Adige. · 11 comanrlo supremo d.ell'esercito italiano ed il re Vittorio Emanuele si trovavano presso l'esercito dd Mincio . . Queste · erano le condizioni dell'esercito . italiano e tut.to per l' esercito auslriaco dipendeva dalle decisioni che avrebbe preso il suo co· mandante supremo. L'arciduca Alberto ponderò seriamente la situa · zione, vide il van taggio che gli porgeva la dislo~azione delle forze nemiche e si studiò di approfittarne. O l'esercito italiano del Mincio passa va questo fiume per muovere rapidamente sull'Adige (dove supponeva che fosse l'eserci t•l llustriaco} e qui vi attaccarlo, onde facilitare il passaggio all'esercito del Po, o era rtuesto che si muoveva per il primo onde richiamare sopra di sè gli austriaci e dare agio all'esercito del Mincio di passare non solo questo fiume, ma pure l'Adige. L'arciduca raccolse rapidamente il 23 giugno le sue fol'Ze su ll'Adige presso Verona per nttaccare, io ogni caso, l'esercito del Mincio, o ca· denclogli sul fianco sinistro durante la sua marcia, o magari andandolo a cercare sul-Mincio stesso. L'esercito del Po era il più debole e aveva davanti a :;è i maggiori o:;tacoli e la sua marcia in ogni caso doveva anche subi re un rallen· 1~1 mento inquantochè da Ferrara a Rovigo era costretto a marciare
sopra una sola co)onna. Di fronte a questo ripnrto dell'esereito ~ta liano, l'arciduca aveva pertnnto maggiori probabilita di vittoria. l\'Ia per· muovere contro di esso era anzitutto necessario lagciare un ·~erto nucleo di forze contro l'esercito del Mincio, per non averlo alle calcagna, e con ciò le probabilitlt di vittoria sartlbbero diminuite; in secondo luogo, batteodo l'esercito do! P o, ben poco si sarebbe. fatto pe.r la decisione della carnpagnu; perchè frattanto l'esercito del detto lhmi'e cacciandosi innanzi le poche tru ppe nemiche avrebbe pa~sato il detto . fiume e l'Adige, e gli austriaci, già scossi dalla lotta sul Po, se lo sarebbero trovato alle spalle intatto, fresco e con una su perioritù numerica schiacciante. Per battere l'esm·cito del :Vliocio, bisognava dunq ue attaeenl'lo per il primo. Ottenuto questo, la campngna s'npriva per gli austriaci nelle migliori condizioni, perdrè la vittoria contro l'esercito del Mincio avrebbe ferma to anche l'esercito del Po, o se questo, ad ogni modo, si fosse nrrischiato ad avan;~,arsi , si poteva mnoyero contr' esso con gt·a nde probabilità di v1ttoria. · La risoluzione presa dal comnodante austriaco era dunque la sola che rispondes~e alla situazione. L'esercito del Mincio era il più vicino, era il più importante; le favorevoli condizioni di terreno, in cui gli austriaci potevano dargli' battnglia, compensavano o quasi In dispa rità del numero. L'esercito austriaco .poteva bensì essere ba ttuto ; ma eiò nulla avrebbe tolto alla saggezza della decisione del .suo comandante. Il successo o l'insuccesso sul campo di battaglia era cosa che enlr:~va 10 me altra sfera di considerazioni.
*•,. Per conseguire questo suceesso, prese l'arciducn Alberto le .scgueqti misure. Anzitutto diede 111 suo esercito combattente tutla la f'orza numerica clre gli poteva dare. Per mettere in piedi una di\•isioue di più, la cosidetta di\ri;;ione di riserva, trasse dagli altri punti del teatro d'operazioni quanto gl i fu possibile trarre. Davanti all'esercito italiano de l bosso Po che gli minacciava le spalle e le comunicazioni coll' Istria e eolla Dalmazia, resto solo nn battaglione e qua ttro squadroni , non per an estarlo, ula per osser,·o rlo. Ln brigata di fanteria che colù si trovava ven nr. fatta partire per ferrovin o congiunt:~ al re!:'to dell'esercito, perchè ne.;suno
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NOTIZIE BIBLIOGRAFJOHE
màncasse il gioroo 'della battagiia. La sopra indical<i natura del terreno ·assicura va l'arciduca contro l'imminenza del pericolo. Oltre to'ni i possibili rinforzi all'esercito di campagna, r i c·~reò l'arciduca di mettere dalla sua parte :~ Itri vantaggi colla rapid ità dei mo· vimenti. La rapidità da uon pa rte ha spesso per l'altra l'elrctto delln ·sorpresa. La rn ~col ta e lo schieramento dell'esercito austriaco sulla ri va cle:;tra dell'Adige, ebbe luogo con tale prestezza che l'esercito it~ liano non ne ebb~ il menomo sentore. Su ciò influirono altre circostanze. Quanto attentamente l'nrciduca faceva sorvegliare le mosse dell'esercito nemico, altrettanto avea saputo tener segreto il suo pi<~n o . Il passaggio del confine venne impedi to a persone di qualsiasi specie. Altrettanto non si è fatto dalla parte opposta. Degl' italiani che si trovn vano sulln siuistra del Mincio huu 100 mila, uom·iui con 7000 cavalli e 1.92 pezzi avrebbero potuto essere porliti sul campo di hatwgfia, se que:'ta aves~u avu to luogo il 24- giugno sul!;~ sinistra del detto fiu me. Ben lo si sapeva al fJnartiere generale austriaco dove si conosceva la dislocazione delle forze H emiche. Questi •l 00 mila uomini costituivano sempre una bella superiorità numerica e nulla bisognava trascurare se si Yoleva averne vittoria. Nell'ordine dell'arciduca Alberto ·emanato la sera del 23 gioano ,.i "' e è un IJrano il fJUal e c.aratterizza le minute precnuzwni di questo c.omau· dante d'esercito. • Io ordino (dice l'arciduca) che le truppe: destinate per .Je operaziMi di domtlttina, facciano il rancio stasera, mangino la zuppa e be v<• no !l vino; la carne però se la terranno per domani. Oggi le trup pe· abbiano raziono di viveri doppia. Doma ttina <~I l e 3 tutti devono es:-er pronti a ma rciare e ogoi uomo deve già avere avuto la sua razion e di c~dTè, da portarsi nella horaccia. I<'innlmco te tutti i comandanti di riparto avranno cura percllè alle loro truppe sia no as~i curati qunt.tro giomi di viveri> cioè due razioni nello z3i no di ciascuno, e due soì carri proviancla. « Il grosso bagaglio resta per ora al posto dove si trova » . . Queste·sen1pli(·.i disposizioni, che fanuo testimoniauzll del senno dP-1·· l'arciduca Alberto, possono servire d'esempio a chi unque si tro,·i in uua simi le posizione. Esse ebbero non poca in nuenza su ll'esito della giornat<t di Custuza. · L'arciduca, s~pendo quanto importi in un giorno di ba ttagli a la .buona alimentazione della truppa, si prende pensiero dell'ora del rancio e dell'assicurazione tlei vi\·eri per I{Uattro giorni. Ciò che oggi tutti fl1 11 no ed è fa ci le a far~i coi vi veri iu conserva, l'areiduca Alherto ebbe cura che ::.i facesse 26 anni or sono colle :>ntiche razioni. Rispeuo ai bagagli ordiuù egregiamente di !asciarli al loro po~to,
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NOTIZIE BIBLJOG:&AFICHE
percltè ciò valeva a rendere più leggiere le colonne. Insomma l'areipreveden la battaglia per il giorno 24 giugno e aveva pre-~o tutte le disposizioni per vincere. Gli ita liani non la prevedevano e non :wcvano pr~~o disposizione. alcuna. L'esito della bauagli11 di Custoza è conosciuto. Gli italinni, appena pass1110 ii l\1inci,o, vennero fra le colline di Sommacampagna e nella pianura di Vi llafranca vigorosamente attaccati quando meno se lo aspettavano, c dopo va r·i combattimenti sostenuti con V11lore e con esito vario, finirono per essere . sconfini malgrado la loro superiorità numerica. Risogna <lggiungcre però •:Ile anehe sul campo di battaglia il comando su· premo degli austriaci si mostrò molto ~ o peri•1re a 'r1uello degli itnliaui. du e:~
L' all'ie1>o capomte. - Cogn·iz'ion·i di colt1wa geneml~ e oogniziom: m.•il'ital'i occorrenti pe1· conseguù ·e il grado di caporale. - Ti-
pograua Voghera,
~ 893.
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Prezzo L. 0,50.
Il titolo di questn modesta pubblicazione esprime chiaramente lo scopo cui è informata. l.e modificazioni a pressochè tutti i regolamenti militari, la recente ripublJ iicazionc di alcuni di essi, l'iniziatiYa lnsciata :ti comandanti di -compagnia di istrui re e di formarsi-gli allievi caporali, hanno suggerito di raccogliere in un volnmetto le più essenzial: materie che possono .costituire l'oggetto di tale istruzione. ta diligenza della compilazione risponde allo scopo.
b) Bollettino bibliografico. l. Sommario delle Riviste militari italiane. Rivistfl d'artiglicrùt e ,qenio (gennaio). Rocchi. - La fortificazion e Mtuale. Pescetto. - Sni p<~ral'u l mini. };. - Le m:movre n l'noco di masse d'artiglieria Miscellanea - ~otizie - Ribliogralìa . Ril1ista di (anterùt (fehhraio) . P remonte Rea le (;avallerill. l a f11nteria put dar generali?
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Fraucia.
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NOTIZ IE ni n LIOGitAFlCH €
NOTIZIE BIBLrOGR APICHE
Note snl reclu tamenti) (l'a:>$cgnniooe}. l.e perdite nei fn tnri combattimenti. Yarietà. Cronac3. Bibliogra fla.
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ziona mento di tnttt 1 suoi organi facendo precedere e seguire la partJ militare da importanti dati sta ti~t.ici P geografi ci. È molto commende>ole mancando a noi in Italia nn libro così popolare. La forma stessa è tale da invogliare n leggere il libro tutto di un fiato; l'accurata critic~'l che ha presieduto alla Sl.'eltn e all'ampiezza delle singole trattazioni rendé interessante e piacevole un lavoro ehe io Italia non conosciamo che sotto fo rma urtìcialc c pesnute. r:ordinnmento tedesco è da noi studia to solo da fJucl li che lo debbono conoscere per uso pro-
Rivista mm·ittima (febbraio).
X. - Le torpediniere. S. R. - L'ufficio idrografi co di Washington. Yigo. - Sulla marina tosca na a tempo di Pietro Leapoltlo I. Solill ni. - P('(lcessi recenti nel le mncchi ne a vapore mnrìne. Brnvelln. - In torno ali'Af1·ica . Salvati. - Vocnboln rio di polveri ed esplosivi. Cronaca (notevole. - La spedizione polnre Nansen}.
fes~ional e .
Con libri del genere di queiÌo dfll capitano Lnchapelle Aguilnr tutti gli nflìcial i volentieri si occuperebbero 11 ft)r mnr:;i almeno una conoscenza genernle e enmple:;siva 1lell'importn ntissimo argomento. \1
3. Arte militare. Gi01'1W l !J mccl·ico dcllt~
\
R. marina e del H. esercito (gennaio). Hepetti. - Sui corpi estranei ne\l'uretra. .Astegiaoo. :- Malattie prodotie dalla equitazione. Sgrosso. - Circa la tenonite. Rivist::t medica. » <~h irurgi !"ll . » ocnlistica. » anatomica c fi siologica. » dermosifil opaticn. >) ternpeutica. » d'igiene. >> di stnristi<'.a e pratica miliLare. Yarietà . r.ongressi . • Iecrologin .
Levai. - StTatégie rle ma·i·che (.low·nal dcs sciences m'ilitaires di febbraio). - Coritinuazione dci capitoli : X VI. Nécessité des colonnes de dimensions ~·estreint es . XVII. Inconvenients et a'l;anta.!JeS des colonnes restreintes. - l\lonbrison. - Etude comparc~tive des armes de petit calibre (in ibidem) . - Rnrthélemy. - Une question de di- {'en.se nationate. - Parigi, Scvin. L'autore non crede all'ellìcacia della neut1·a li !il svizzera e ritiene che la riunione degli ital iani e dei teile~ch i avrà luogo in caso di guerra nel Giura. :.n qne.>ta località oc-.;o1·rerà difendere la Franci;1 cd è necessario secondo l'autore creare una linea difensiva specie col sussidio di ferrO\'ie strategiche. .
2. Ordinamento degli eserciti.
4. Storia militare e generale.
- Ruiz Fornullii c Alfredo 1\it~lgar. - Organ·izacion mili tctr de F:spana y algunas potencias extra·n:jems. _:.. Toledo. Pelaez. - Lnchnpelle. - El ~jM·c?:to alemàn su actual o~·ganiza cion de 189H. - Madrid, ti p. del Con ·eo ilfil'itar. - Questo libretto dà In formazione dell 'esercito tedesco in pace ed in guerra ed indica il fun-'
- Alfreù Duquet. - Paris, la, Malmaison, le Bonrget. (?A octobre - ·t o novembre ,1870). - Parigi, Cha rpeotier. Nuovo volume della serie di studi storico-politico-militari di cui sono stati pubblicati i volumi molto apprezz11ti in Fra ncia: « Froeschwiller'» ' Chàlons, » c St:~dau, » a Les. derniers jours de l'armée du Hhin. »
en
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NOTIZ I I:: BIBLIOGRAFICH E
- 'Della grande opera del maggiore Springer La .Qtte?Ta del 18i7-78 in Europa è uscito fi nora 1'8° fascièolo C()mprendente le operazioni di un periodo che l'au tore ch iama « Quarto periodo di operazioni. " Si riferisce alla terza b:~ ttngli n di Plewna, gli avvenimenti anorno a Plewna e Scipka fino :~l 2 ottobre ai movimenti dell'armata del principe ereditario e nell:1 Dobru ~c i a fino a cruell'epoca. - Il .,~itorno della spedizione dell'Afganistan ('1 880). - V. in Jou1·nal o( the U. S . Inst'itution, febbraio, con CHtc e documenti interessan ti . - Oltremodo interessante per noi uno studio del capitano Petermann uscito nello Jahrbiicher {ut· die dentsche Armee und Marine di marzo col titolo Custoza, ttn esempic delle o-pet·aziom· pe1· linu inte?·ne (1866). - Sch ultz. - La vita tedesca ne1: secoli XI V e XV. - r\enna. Tempky. Opera ma[.(istrale eli gt·ande mole molto apprezzata in Germania.
5. Marineria.
- Arnold Forster. - The System of llfounting and Placing Guns on board Ships. (V. io Jou1·nal of the Royat United Servi ce fnstitution ) conferenza assai interessan te. - La ·Delocitci, delle attwtli coraz;;ate. (Jahrbuc!ter Fiit· die deut.;che A1·mee und Marine di marr.o e Rivista marittima ·russa). .
6. Geografia- Colonie- Viaggi.
- A l/ha de S. Thomé. - It problema coloniale porlOfJhese per A. S. Nogueira. - Lisbona. È una monografia dell'Isola di S. Tommaso, la Cuba portogl1csc, fatta in modo superiore ad ogni elogio. Yi è trattata eziondio In importante questione della consen •aziooe dei domini coloniali del Portogallo.
NOTIZIE BIBL IOGRAFICHE
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- Nel Bollettino della Società geogmfica ital·iana di gennaio leggesi un'interessante relazione del 'Diaggio del capitano Battdi di Vesme nella penisola di Somali . Una bell issima carta aumenta l 'in tcres~e di questo viaggio importantissimo per la conoscenza geografi c11 dell'Africa. -
7. Politica;
Ing. Achille Ferraris. - La IJI.lestione sociale e la tt·as{orma.:;ione del sistema tn:bntario in Itctli.a. - Como, Franchi-Vismara. · - Sentupéry. - L ' Eu1·ope politique en 1892-98. - Parigi, Lecène Oudiu. È il secondo volume dell'opera già da uoi annunziata e com prende l'Austria e il Belgio. ' - L''invasion p1·ochaine. - Paris camp retranclté, Bourges capitale. - Parigi, M11re~q . Di cruesto libro recentissimo che ha un po' urtato lo ch:mvinisme francese, crediamo utile riportare il giudizio dell' Avenù· rnilitain·e : « Avertir la nation ... Lui fai re concevoir la possibilité, et mème << la probabilité d'éventualilés graves, prévenir toute surprise de l'esprit ~ public et l'accoutumer à l'idée d'échecs initiau:x, qui seront de '' courte durée, pourvu qu'on Ics supporte avec sang-froid, tel est le « bnt dc celte t:tuJe. • c L'auteur anooyme de J'lnMs1:on prochaine n'est eu ell'e t rien « moins qu'optimiste. Sui vant lui l'invasion est non seu l~ment posr sib!e, m:~is probable; uons aurons eocore au début l'iofériorité nu<< mérique et nous serons brusquement attaqués et envahis. Heureu<< sement que le tablea u qu'i l nons fait de -la situation des forces de • tri ple all iance est quelque peu empreint d 'exagér:~ tion. c :\ l'entendre, I'Allemagne pourra réunir en '.la jours vi ngt-sept • corps d'armée prèiS à l'invasion; l' Autriche enverra du .u.e au « 28e jonr 300,000 bommes dans la Haute-Aisace; enfin la pose de « lu double voie sur la ligue du Brenner permettra aux Italiens de « transporter a1•ant le 25c jour deux. de se corps d'armée , ùgalcment • dans la Haute-Alsace. Quant il la Russie, il lui f:mdra six semaiues , pour pouvoir ptendre l'ofJensive, et jusque là une partie de l'arrnée • autrichienne suffit pour _la tlln ir en observation.
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NOTIZIE BIBLIOGRAF ICHE
. armées de la triple
NOTIZlB BIBLIOGRAF ICHE
Un r:~ccon to umoristico « La nemica dei tenenti. Due quadri di uniformi russe e tedescbe. - Varietà. Com posizioni artistiche in cromol itografia di scene della vita militare. La modicità del prezzo e l'elegànza dell'edizione assicurano a questa pubblicazione militare patriottica nn prospero avvenire.
« Douc nous aurons à lutter seuls contre les « alli ance; nous serons envahis, et envahis par surprise. Ava nt que nous c n'ayoos eu le temps de OO'lS recooaitre, l'ennemi sern dnns Pnris, « et c'est pour .éviter l'ac.tion déprimante qu'exerce fort(;ment sur un pays le départ précipité, la fui te du gouvernement, que l'anteur de« mande un décret stipulnnt que la déclaralion de guerre implique le « transfert immédiat du gouvernement et de tous ses org:mes dans cc une ville de l'intérieur; il choisit Bourges qn i, converte par le « Morvao, n'a rien ù redouter de l'inv:Jsiou. « L'idée peut certainement avoir du bnn, mais nous avouous avoir c un peu plus de confinnce dans la valeur de nos armées de carn ee pagne et daos l'effìcacité de notre réseau d•; fo rteresses. En France « malheureusement on passe 1ouj ours d'un extrème à l'nutre. La petite « brocbure dont nous p:~rlons, inspirée par le plus pur patriotis~?e, « n'en est pas moios fort intéressante it parcourir; c'est pourquoi not:s « la sigoalons à nos lecteurs. »
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Letteratura militare - Varietà.
De Vaux. - Éct~yers et écuyères . - Storia dei circhi equestri con uno .studio sulla equittli:iooe d'alta scuola. - Parigi, Rotschilct. Libro riccamente ill ustrnto e di carllttere ameno. Va notato per la sua originalità. , ,. - L'Argot de Saint Cyr. - Parigi, OllendorlT. - Da un numet'o di saggio di recente pervenutoci abbiamo rilevato l 'e~isteuza in Germania di unn bellissima pubblicazione quindicinale [l Pat1"iotische Ifausschatz (Il tesoro domestico patriottico) . - Sotto forma di nn fascicolo quindicinale al prezzo di 60 centesimi l'editore Kittel di Berlino pubblica lavori letterari militari li$Sai importanti. Il 1o fascicolo del 1893 porta ad esempio: La guerra. Il nemico in patria (traduzione dnl francese di Halévy). Biogra fi :~ dell'imperatore Guglielmo II con splendida fotografi a.
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Per la Di·rez·ione
Lonovrco CxsoTTI
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DEMARCHI CARL O,
ger ente.