ANNO
XXXVIII
RIVISTi\ MILITARE ITALIANA
D ISPENSA XIII. -
1° LUGLIO 1893
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ROMA VO G H E R A
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TIPOCRAFo-llDITORE
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l SO)UI:\RIO
iA GIURl~DJliONE ~P[CIALE DI LEVA
delle materie contenute nella presente dispensa
E LA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA LA GIURISDIZIONE SPECIALE DI LEVA E LA GHJSTIZIA . ·AMll,INISTHATIVA -
Camillo Corradini, do ttore. Pag. ·H 59
I SERYIZl D'ESPLOnAZIONE E SICUREZZA. (Co1;tin. vedi disp. IX, 'l o maggio) . . -
I.
Enrico De Chaurand de Saint
Eustache, maggiore 69 fanteria · . ·. . . . . . . · »
1181
Stato della legislazione.
LA RIFORMA llfiLITARE IN GEIUIANIA (Continu~zio.ne) " ·1200 NOTIZIE POLITICO-MILITARI ITALIANE .
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NOTIZIE MILiTARI ESTl~RE:
Pi1·cola cronaca . NOTIZIE BIBLIOGBA]!JCI-m.
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L'immutabilità della nostra giurisdizione in materia contenziosa di reclutamento, mentre tutto il nostro diritto pub.. blico tendeva a prendere un assetto più rispondente alle nuove esigenze della scienza e della costituzione dei nostri pubblici poteri, .più chè a bisogni veri di un'amministrazione, avente carattere ed esigenze peculiari, è dovuta alla necessità di non ritardare, con l'esame di organismi specjali, l'approvazione dei principi fondamentali della giustizia amministrativa. Così avvenne nella preparazione della riforma del 1865, per' l'abolizione del contenzioso amministrativo, e più tardi, come vedremo, nelle riforme del 187:7 e .1889. La riforma del 1865, infatti, era ispirata al concetto di restituire alla cognizione dei tribunali ordinari tutto ciò che era lasciato al contenzioso: studio precipuo del legislatore fu quindi quello, di concreta re la' formula che stabilisse una netta separazione tra giUtl'isdizione ed Wt"ttminist?'azione, ma 74 -
AN/iO XXX\'111.
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LA
GIUR!Sl>I'l.lO:>~F:
SPEC!Ar;·-: DI LEVA
E i. .\ G IUSTIZ IA AM>I!NtSTRATIV,\
alcuni organismi speciali rimasero, e così rimasu anche la giurisdizione poco definita sulla materia contenziosa di .reclutamento. Lo studio di questi organismi giurisdizionali speciali era rimandato, ed intanto essi rimanevano in vita, in forza dell'art. 12 dellà legge 20 marzo 1865 (all. E), ma il bisogno di armonizza\·e tali istitnti coi principi nuovi della giustizia amministrativa non tardÒ a manifestarsi. Il lVfantellini, deplora.ndo che si fossero lasciate alla pura amministr3.zione le decisioni in materia di esenzioni, scriveva: « le questioni d'esenzioni, le quali dipendono dall'in- · terprotazione della legge, aspettano un tribunale, sia pure speciale, ma un tribunale, >> non ritenendo sufficiente garanzia per gl'interessi pttr ticolari, la decisione in ultima .istanza, data dal .Ministro, sia pure assistito da una commissione centrale, la quale, sul solito esempio della Francia, non emette che pareri, sn cu i giudica il Ministro, e il Mini!'ltrct qualche volta si allontana dal parere della commissione (l) La legislazione francese, del resto. alla quale il J\1antellini riferisce il sistema introdotto nella nostra legge sul reclutamt.nto del 1854, mantenuto invariato fino alla legge vigente, è più perfetta della nostra, come vedremo in seguito, e notevolmente migliorata dalla legge del 15 luglio 1889. La riforma, intanto, invocata dal .Mant~ll ini e da tutti i pubblicisti della giustizia amn1inistrativa, nou doveva aver hwgo nemmeno colla ri~urrezione ·del contenzioso e della giurisdizionè amministrativa del 1889, che mantenne invariata. la competenza e la giurisdizione i.~ materia di reclutamento. . \ For;;e, anche allora, la r agione della mancata soluzione del problema consisteva nella ·necessità di non complicare
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MANTE I.f.INI.
Conflitti di ail1'i/lll:;;iù11Ì, a.nni
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eccessivamente la riforma, per quanto, a difesa del sistema siano invocate le ragioni solite d'opportunità e d'interesse generale. . . . Anzi nella discussione~ della nforma del 1880, mnanzt alla Camera dei Deputati, quest'interesse pubblico~ t~lm~nte in,gigantito da far escludere_ il ~i-medio del Cons1gho <h St~t~, per violazione eli legge, mnecl10 che nell~ legge ~ra?-"elSe ultima, mitiga tutto il sistema del co~tenzwso ammmlstrativo, giudicato dall'amministrazione (1). In difesa di questa restrizione il rela.tore del progetto Crispi sulla giustizia amministrativa dice: t2) _ _ « Sia pure rispettato quello che la legge def~nsc_e _al MInistro in linea di decisione, ma non si tolga 1l dmtto al cittadino di potersene gravare innanzi al Consiglio di Stato, non solo per incompetenza od eccesso di pote1:e, ma ~n-che per violazione di legge. Siccome per ò la gar anz1a. del d1r~~to priv~to deve essere sempre e dovunq_:t~, s:u~ordmata all_ m~ tegrita del diritto pubblico, quan~o n?1 c1s1amo trovat1 d1 fronte alle decisioni che in matena d1 leva, la legge clefe~ risce al Ministro, la gravità e la specialità degli argome~tl ci persuasero che quella maggiore tutela degl'interessi u~ dividuali sarebbe riuscita irreparabilmente dannosa alla dlfesa sociale ». L 'on. r elatore, come si vede, si preoccupa dei danni che alla difesa sociale potrebbero der~;vare dalla maggiot·e ga· ranzia degl'interessi e dei di<itti ihdividuali. Una '.•le p<e· \ occttpazione se non appansse a pnma v1sta un ott1m0 argomento per far passare la l_egge, non pot~eb~e cer_ta~e~to:J à.ppoggiarsi ad un qualunque fondamento d ordrue g_mrrdwo, e nemmeno politico, poichè, in questo caso la questwne non potrebbe essere che di limiti. Coll'istaurazione dunque della giustizia amministrativa,
·(·l) CA llllON, Gi ustizia e a.mmìn i$11·a.zione, C . I V., , . (1!) Torna ta. del 4- f~bbra io, di;corso Ile\ senatore ·r oo<JI.
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LA GIURISDIZIONE SPECIA LE l>! LEV.-1. E
nessuna innovazione quasi fu apportata alla o-iurisdizione conte:qziosa di reclutamento. Potranno, dice il Franceschelli pa.~la.ndo delle e~~zion_i contenute nell'ar t. 24 della legg; ul~u~a sul Consiglio d1 Stato, queste leggi essere in seguito m1gl~o~ate, ~~me dovranno sempli:ficarsi tutte le nostre leggi ammmistrative: la questione intanto rimane impreo-iudi0 cata (1) .
Sis tem a della legge francese. Il sistema della legge francese circa la giurisdizione contenziosa in materia di reclutamento è fondamentalmente · . l lU armo~Ia co l'ordinamento della g iustizia amministrativa in. Francta, non certamente perfetto, nè rispondente ad un rigoroso concetto scientifico. De~ tre sistemi circa la g iustizia amministrativa. cioè: di clefen_rla all'amministrazione stessa., o ai tribunali ordinari o a tnbunali amministrativi propri, la F rancia si è attenuta al primo (2).
Mal~~ado. però tali origini, se c:.;i facciamo ad ésaminar e le vane fast della legislazione· francese troveremo il feno~eno inverso a quello verifi.catosi in I talia, poic:hè, mentre m F rancia, l'ordinamento della giustizia amministrativa non ha subìto grandi trasformazioni, la giurisdizione con~ te~ziosa_ i~ ma~ria di leva si è venuta sempre più sottr~udo a~l ammmt.;;tra~lOn~ pu~a, ~no_ quasi ad ottenere la cogniZIOne del mento m v1a dt ncorso al Consiglio di Stato.
(2) CAR DON, op. cit.
l a giustizia nell'amministrazione pag. '
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Spetta al potere giudiziario secondo la legge del 1832 e le leggi successive del 1872 e 18&1, la conoscenza di ogni questione di stato o di diritto c~ L e questioni sono discusse in contradittorio col prefetto, a richiesta della par te più diligente, il tribunale del luogo in cui è d omiciliato l'iscritto, decide, sentito il pubblico minister o. Colla legge del 1889 ai tribunali ordinari è pure deferita la conoscenza delle controversie che possono sorgere nella deter minazione di certi reati, dipendenti da reati politici. È ammesso infatti il principio che la condanna per reato politico non porta l'indegnità, ma la condanna può riferirsi oltre che al fatto politico ad altri fatti dipendenti dalla causa politica, che la legge francese chiama connexes à des faits politiq:ues, i quali secondo la innovazione della legge 'del 1889 sono parificati per gli effetti ai reati puramente politièi e quindi la condanna par essi riportata non produce· l'indegnità. È nella deter minazione dunque di questi elementi connessi a fatti politici, che può nascere contestazione, la cui soluzione è deferita ai tribunali ordinari. Determinata, così, la competenza dei tribunali ordinari, -è determinata negativamente la competenza dei Consigli d i revisione le cui attribuzi01~i sono ripartite in due sedi nett ament e distinte. Ma di questo e della to-urnée de 1·évision, parleremo, ,per quanto riguarda il nostro tema, quando studieremo le innovazioni del progetto che ora è innanzi alla Camera dei deputati nel qua.le è sosta.nzialmente riprodotto il sistema della legge francese. L e decisioni dei Consigli di revisione, meno che nei casi nei quali bisogna aspettare la soluzione della questione pregiudiziale, pendente innanr.i ai tribunali ordinari, sono de:finitive, e questo carattere d' inappellabilità ha subito var ie fasir, nella lecrislazione fr ancese, prima di arrivare alo l'assetto ultimo della legge vigente. La legge del 1832 si limitava a dire che le decisioni dei
II.
-(1) Flt ANCI>SC!I P. LLI.
LA OlUSTLZIA AMMil'iiSTRA. TlV A
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LA GIU IH~ D I ZIONE SPECIALE DI LEVA
E LA Clt!ST!'l.IA A~IMlNl ST itA'!IVA
legge è contenuta tutta la riforma portata i~ q~esta im-
Oonsigli di revisione erano definitive: non lasciando in tal D?-Odo nessun adito al ricorso {l ). Veniva per conseguenza che contro tali decisioni non si poteva nemmeno ricorrer e, in via generale, al Consiglio di Stato, per eccesso di potere e per incompeten::;a. La legge del 1872 però nell'art. 30 già consacra espres· samente tale diritto, e, inoltre conferisce al solo ministro della guerra il diritto d'attaccar e le decisioni del Consio-lio di revisione, per violazione di legge, nell'interesse cl:lla legge stessa•. salv~ il beneficio dell'annullamento per le parti lese, le quah pero non possono ricorrere (2) . C'è,, dunque, rispetto alla legge del .1832, un vero progresso per quanto timida ed impacciata la possibilità di annullare le decisioni dei Consigli, ·per violazione di legge, che pure in principio è ricçmosciuta, ma ,che diventa una garanzia illusoria se lasciata, come nella legge del 1872 all'iniziativa del ministro. ' Nella discussione di questa legge del 1872, fu fatt.a tuttavia la proposta di concedere alle parti lese di poter in via di ricorso, provocare la decisione del ministro, contro le deliberazioni dei Consigli di revisione, nel caso vi fosse violazione di legge, ma tale proposta, non ebbe grande for-· tuna e contro di essa fur ono ripresentati i. soìiti argomenti, che cioè una tale concessione portasse troppo impa{}cio alleoperazioni di leva, ecc. La legge del 15 luglio 1889, mentre conferma definitivamente il carattere d'inappellabilità alle decisioni dei Consigli di revisione, esclude la facoltà lasciata al ministro di attaccare le decisioni stesse, ma contro di queste accorda il diritto di ricorrere al Consiglio di Stato, pe'r incompe-
portantissima materia dalla le~ge d~l 1.889; p~10he con ~al~ ricorso possono essere corretti tutt1 gh erron .d~t ?o~~tgh di revisione (1), meno quelli relativi alle condtzlOnt fiswhe dea-l'iscritti, pei quali pure. un rimedio efficacissimo si ha o . . . nella- visita al loro arnvo a1 corpt. In questa legge del 1889 il sistema giurisdizionale in materia contenziosa di r eclutamento ci si presenta abbastanza completo, manca un tribunale ammin.istrati:o, che: in gr~d~ eli appello, giudichi delle controvorste dectse da1 Cons1gh di revisione, ma questa che è evidentemente una lac~na, è in certo modo compensata dalla facolti~ di g ravars1 al Consiglio di Stato, jJer· violazione eli legge, che implica neeessariamente la conosccnr.a del merito.
III. Sistema della
(J) DUCROCQ. (~)
legg~
italiana.
§ 1. La legge. -
tenza, eccesso di pote1·e e violazione di legge. In questa facoltà, lasciata al cittadino ed al ministro di ricorrere al Consiglio di Stato, an~he per viola.4ione ' eli
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L'art. 14 della legge (testo unico 1888) deferisce ai tribmÌ.ali ordinari: a) le contravvenzioni alla legge sul reclutamento per cui si po.ssa far luogo ad applicazione di pena; ... b) le quest.ioni di controversa cittadinanza, domw1l10, od età: c). la decisione· su contesi diritti civili o ~i. fili~zione.. Le decisioni che non siano d:. competenza cte1 t nbunah ordinari, in confor mità dell'art. 14, sono attribuite, in ciascun circondario, ad un consiglio di leva. · Contro qneste decisioni è ammesso il ricors6 al ministro
C011r s de drQit adm., l, ~ 495.
Oucnoco, op. cit.
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Comment de la toi srw l e recntt , n• 2C~ .
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LA GIURISDIZIONE SP EC IALE DI LEV A
E LA OIUSTIZIA A~l>IINISTIIATIVA
della guerra, il quale, sentito il parere di una Commissione, potrà annullarle (art. 18). Colla istaurazione del tribunale supremo della giustizia amministrativa è aperto l'adito al ricorso, per eccesso di poter·e od incompeten .z a alla IV sezione del Consigliu di Stato, contro le decisioni che concernono questioni sulla leva militare (art. 24, 3• comma della legge 2 giugno 1889).
bbéne abbiano rapporto diretto colle operazioni di leva, se . l . sono, per altro, suscettivi di loro n~tura, d1 .a tn rappor 1 più estesi, tanto in ordine ~lle le~~~ generah d~l Reg~o, che in ordine ad altre legg1 spemah come a cag wne d esempio: il domicilio, la cittadinanza, l'età ~ la ~Uazione, od anche la dichiarazione d'assenza, la pnmogemtura (1·a due gemelli, e simili. . Infatti se alla parola di?·itto civile usata nell' art. 14 Sl volesse dare quel senso più lato e generico che le co~vi~ne, si dovrebbe dire che anche le esenzioni, le surrogazwm ed altri diritti che sono nella legge stessa chiamati con questo nome cadono · nelle attribuzioni dei tribunali ordinari, mentre non è dubbio che sono di competenza esclusiva dei consigli di leva, nell~ ~ui . istituzione, organizzazione . e modo di procedere e d1 gmd1care trovano la.lo~o garanzia
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§ 2. Competenza. - Abbiamo già osservato conie malgrado che nella legge sul reclutamento tali disposizioni esistessero prima dell'abolizione del Contenzioso amministrativo, del 1865, pure nessuna ~odificazione fu portata con questa legge alla giurisdizione contenziosa di leva, che fu }mantenuta insieme ad altre giurisdizioni, provenienti da leggi speciali, nell'art. 12, allegato E della legge ricordata. L e attribuzioni contenziose furono mantenute ai Consigli di leva malgrado il principl.o fondamentale della riforma, di .restituù·e alla giurisdizione ordina.ria le materie nellé quali « si facesse questione di un diritto civile o politico. • Se si volesse interpretare la legge sul reclutamento secondo lo spirito della riforma del 1865, bisognerebbe ammettere che sono que:;tioni di diritto civile, solamente quelle deferite ai tribunali ordinari in forza dell'art. 14. Ma non può cader dubbio, che nelle esenzioni, nelle surrogazioni ed in gran parte delle questioni deferite ai consigli di leva si tratti di vere e proprie questioni di diritto (l). • L e parole dir·itti civili, adoperate nell'ar t 14 non fanno ostacolo a tale interpretazione, poiche come ebbe a dichia.rare la Cassazione di Roma, a sezioni riunite, con questa espres. siobe la legge certo ha inteso di alludere a quei diritti che
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( l) MEllCCI. - lstit . ài dir. auun., pas:. q7.
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e tutela (1). . . . . . . . La divisione delle attribuzioni tra la gmnsd1z1one ordinaria, e la speciale dei consigli non corrisponde ad un vero e proprio principio scientifico_, e nessuna delle formule ~Ile quali la sci~nza. ha voluto ispirate le riforme della ~m stizia ammini~trativa, è applicabile ad una tale separaziOne di giurisdizione. · . . . Non si tratta infatti di di1·itti ed inte~·esst, polChe abb~a~o visto che molte questioni di compe~enza dei consigli sono vere e proprie questioni di diritto; e nen:~.meno d'interessi tegittimi di fronte a diritti e ad interesst se-mplici, poichè o per interesse legittimo, s' inte~de un int e· resse direttamente protetto dalla legge e allora e un vero e prop~io diritto, o pure si rit iene trattarsi d'un interesse che indirettamente si avvantaggiava dall' osservanza della leaO'e e questo non è il caso dellE~ questioni sottoposte ai t:>t:> ' · nte n ella cui giurisdizione s1• eserc1'ta escl us1vame Consigli, l'interpre~zione ed applicazione della legge sul reclutamento e relativo regolamento .
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di Roma. sez1oni riunite: Decis. ~3 a:;osto !.877.
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I,A OIUHIS!>IZION!; SPEC!.<I.LE D I l.Ev,,
B LA GIU5T!ZJA AMMI'l>!ST!!ATIV.-\ ,
Il Consiglio di leva è un vero e proprio tribunale amministrativo che decide in prima istanza, al quale compete di pronunziare in ogni caso di leva, con dedurre ed a.pplicare anche le conseguenze del giudizio proferito sulle q uestioni osservate dalla legge ai tribunali ordinari (l ). A questi è rimessa la conoscenza delle questioni enunciate dall'M·t. 14, ma eccezionalmente, e qn este st;esse q nestioni rientrano nella oompetenz<t attribuita ai Consigli di leva, per l'applicazione della legge sul reclutamento (2). Una giustificazione scientifica quindi della separazione di competenza stabilita dalla legge non può trovarsi che nella maggiore estensione di quei diritti civili la cui conoscenza è attribuita ai tribunali ordinari, di fronte a quei diritti più ristretti, cret\ti dalla legge stessa sul re...:lutamento, aventi la loro peculiare ragione di essere, nel fatt.o della leva e nella necessità della difesa.. Nella legge che stiamo esaminando le ragioni di peculiare interesse e d'oppor tunità preoccuparono eccessivamente -l a mente del legislatore, tanto da fargli respingere .qualunque proposito che tendesse a costituire una vera e propria giurisdizione, colla forma collegiale, e sulla separazione dall'amministr azione pura. ' Si ebbe il concetto di uno speciale tribunale ratione rnateriae, ma nell'esplicazione di tali concetti i.l legislatore si fermò alla prima istanza, in modo da far abor tire la pro· posta che, pure fu fatta, col progetto del 1873, d'attribuire ai Consigli una propria giurisdizione con ricorso a1 tribunale su premo di guerra. _ Non discutiamo il mer ito della proposta, secondo noi, non opportuna e, principalmente, non conforme allo spirito di una specia,le giurisdizione aml)linistrativa, ma notiamo la tendenza a non lasciar passare un q ualunque accenno alla
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(t ) Con~i!(l io G mai'ZO
eli Stato. -
Conlli tto Leonnrd i, Sorbello, Pis torio,
18i5.
(2) MANTELLI~!. -
Con{lil. di allrib.
O~cisionc
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ttrazione di certe attribu;r,ioni contenziose, dall'autorità ministeriale; tendenza che ha riscontro nella storia della legislazione francese dove troviamo che nella dis~ussione c:ella legge del 1872 fu negato a i privati perfino dt gravars1 all'autorità ministeriale per violazione di legge, commessa _ dai consigli di r evisione. In g razia di questa tendenza tutto nella nostra legge s1 volle lasciato, al prudente arbitrio o all'apprezzamento_ del Ministro tanto, da non potervisi mai sorprendere la violazione di quella regola positiva, imprescindibile di diritto, la cui offesa vizia la decisione per nullità (l).
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. § 3. (}rclinamenlo, pTocedw•a, giu?·ispr·tul~n:za. -
I ~on sio-li di leva hanno ufficio di tribunali speetah conten?-losoo amministrativi di prima istanza (2) quantunque ad ammet- 1 tere tale sentenza si presbntino x~ol~e ~ ~ravi ~ifficoltà., data l'attuale struttura della nostra g mnsd1z1one d1 leva. Infatti per ammettere la prima istanza bisogna implicitamente riconoscere che la decisione del Ministro era un vero e proprio giudizio d'appello, mentre mancano a tale giudizio molti elem.euti essenz iali; perfino la parola_ dell~ leo-o-e sembra contrastarvi pa.rlando di ricorso, che s1 avvloo cina più al sio·nifìcato di niclamation che a quello d'a po pel~o.
_ - . »falgrado tali difficoltà noi riteniamo che Sl tratt1 d1 una vera decisione d'appello quella data dal Ministr o in forza dell'art. 18 della legge, e ciò prima percbè ci sembra necessario e sufficieqJ."'.,_ per '\n atto di giurisdizio1~e l'esistenza di un litigio, cioè di una questione tra due part1, per quanto
dei· (l ) MAIITEI.Wil , 0(\. Cit. . (2) Consigiio di Stato: Lonn. Colicchio, Deris. 3 ot t. 'il. ~IANI.KLLINI, op. Cll.
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LA GltTR ISD IZlO!:'E S PECIAL E DI LEVA
m~nchi il dibattimento, propriamente detto; ed anche perchè ~s1st~ reclamo contr o l'atto d'un autor ità giurisdizionale
l mfenore.
L'Aucoc ed il Saint-Girons van no anche più in là , eritengono sufficiente perchè una decisione ministeriale sia atto di giurisdizione, che vi sia un reclamo diretto contro l'atto d'un autor ità inferiore (1). Circa la procedura, i termini, la presentazione del r icorso il dibattimento in prima istanza, non toccheremo, n on es~ sendo possibile completare il sistema in un articolo. Solo accenneremo che i ricorsi contr o le decisioni dei con~i~li so~o. t~as~essi per mezzo dei prefetti o sottoprefettl 1 quah lStttlllscono una specie d i contradittorio colle parti e spediscono (2) gli atti così istruiti al Ministero che ne completa l'istruzione e sottopone poscia alla commissione la questione pel parer e, sul quale il Ministro giudica. . Se non è l'ideale del contradittorio, e dell'istruzione, certamente la decisione è circondata da molte garanzie, e se non fosse l'assoluto arbitrio del Ministro g iudicante, che rap· presenta la pr~ponderanza dell'elemento amministrativo che è . giudice e parte, il sistema sarebbo più perfetto di quello d1 molte altre legislazioni. E sempre da questa preponderanza deriva un altr o oo-rave . . l~C?~~em~n.te, per .la ret~ applic~zi?ne della legge, l'impos· s1b1hta, c1oe, che s1 form1 una gmnsprudenza, nel significato scientifico e forense della parola., quantunque, in questo ultimo periodo l'amministrazione d~lle leve abbia tentato ~i far qual~~e c~sa, co~e un massimario di decisioni, prese m conform1tà. de1 paren emessi dalla commissione centrale· Ma la sola buona volontà, non è sufficiente, perchè la parca motivazione ~d il ristretto numero di casi, rendono l'opera inutile alla scienza; non affida, poichè, per quanto cosoien-
(l) Aucoc. /} Aam. vol. r. liv. [([, ti t. !1, eh. Il!, § 3-Li-319. SAINT GIRO~! S. La $èp. des potlVOirs, li v. Il, eh. Il!, pag. 443·453. (2) Rogol. §§ 4G8, 46Q.
E LA GIU STIZ I'\ AMM IN ISTRATIVA
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ziosa l'opera dell'amministrazione, non è possibile dimenticare che tutto il materiale contenzioso essendo nelle mani di questa, essa ha la facoltà e l'inter esse di non far conoscere i conflitti che potessero insorgere nella commissione centrale, e q uel che più importa, la motivazione delle decisioni e le ragioni dei conflitti stessi. In queste condizioni la g iur isprudenza non è ricca e si può dire che essa si limita: quasi alle sole questioni di competenza, oltr e che alle questioni deferite a i tr ibunali ordinari.
IV. La riforma dell'on. Pelloux alla giurisdizione speciale di leva.
§ l. l principi fondamentali. - Dal breve ,esame che abbiamo fatto fin qui del sistema della legge attuale sulla giurisdizione contenziosa in materia di reclutamento, e dal raffronto colla .legislazione francese da cui il nostro sistema senza dubbio deriva , risulta chiaramente, che la legge in vigore mentre r iprod uce tutti i difetti della legislazione francese, manca di una suprema garanzia che nella legislazione francese fu int rodotta nel 1889: il ricorso al Consiglio di S tato, per- violazione di legge. E questo è cer tamente il punto più saliente della differenza che passa fr a le due legislazioni, la caratteristica dei due sistemi. Il sistema francese sopprime l'appellazione, concedendo un rimedio definitivo col ricorso al C"onsiglio di Stato; il nostro sistema, non ammette questo r icorso ad un tribunale ma lascia alla stessa amministrazione una decisione in grado d'appello, che può essere arbitr aria e che è definitiva.
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LA OIORISDIZtONg SPECIALE DI Lt::VA
E LA GlUSl' IZ: A A)flllNISTilA'riVA
L'ou. P elloux col progetto che si trova attualmente innanzi alla Camera tenta di risolvere la questione, e, quel che più importa, si propone di risolverla, sviluppando il nostro sistema, integrandolo in ciò che può esservi di manche,•ole, senza ricorrere al solito esempio della Francia, come dice il Ma.ntelliui. P er riprodurre puramente e semplicemente il sistema francese sarebbe bastato sopprimere dalla legge attuale sul reclutamento il ricorso al Ministro, vale a dire l'art. 18, e sopprimere per quel chc riguarda la leva il 3' comma delrart. 24 della legge che istituisce la IV sezione del Consiglio di Stato (2 giugno 1889), Con qnesta operazione, diciamo così chirurgica, le decisioni del Consiglio di leva si potevano far rientrare nella regola generale del 1• comma dello stesso art. 24, e contro di esse vi sarebbe adito al ricorso al Consiglio di Stato anche per vio lazione eli legge. Ma come abbiamo osservato il sistema. francese è tutt'altro che perfetto, il suo difetto c~pitale consiste nel fatto che mentre per la prill1a istanz<~ ha un collegio tecnico per la cognizione della speciale materia contenziosa, manca poi di un tribuna.le d·app~llo che abbia la stessa capacità e la possibilità di conoscere gli elementi costitutivi del fatto contestato, senza limitarsi alla sola questione formale della legalità. Uno degli argomenti di cui più si sono giovati, gli illustri sostenitori della necessità di tribunali speciali per la giustizia amministrativa è appunto la reculiare competenza che questi hanno degli elementi costitutivi della controversia, ed a costoro si rispondevct invariabilmente che questa possibilità di conoscere gli elementi intrinseci del fatto o del diritto in questione, al massimo si limitava alla prima islia.nza, dovendo poi il magistrato superiore attenersi ai risultamonGi di fatto, assodati ch1..l ma-gistrato di prima istanza o per lo meno alla maggior parte di essi. Ed anche a questa obbiezione cerca di rispondere il progetto, come cerca di realizzare quella speditez~a di proce-
dura che è una delle ragioni di essere dei tribunali speciali, di fronte alla lenta e complessa procedura dei tribunali ordinari. Solo anzi per queste ragioni i tribunali amministrativi possono difendersi poichè, come dice uno dei più forti campioni del nostro diritto pubblico, i tribunali amministrativi, «.sono istituzioni di giustizia le quali non han bisogno che eli quest.e garanzie naturali: imparzialità del giudice, coltura idonea di esso, parità di contendenti, semplicità di ordini e di procedure, deter minazioni chiare di competenza per evitare la produzione di sofismi pregiudiziali c rituali » (1) . Le innovazioni del progetto rninisteria.le sono contenute nell'art. 17 (2) e consacrano i seguenti principi: a) istituzione d i un tribunale speciale amministrativo che giudica in 2° istanza, sulle controversie in materia di leva, e sottrazione di tali attribuzioni all' amministrazione pura; lJ) composizione del tribunale fatta eli elementi tecnici, amministrativi e giudiziari per conciliare la questione formale e prettamente giuridica, con l'esame materiale degli elementi costitutivi della controversia; c) una speciale procedura sommaria che si propone di conciliare la speditezza dell'istruttoria con l'esame della maggior copia possibile eli elementi materiali.
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(l) ~b;uccr hWt4ZiOI~i eli cUri/ . ammin., r:r~. 112. (il) Progetto mini.;tcrialc art. ·li Contro lP •lcci.;ioni dei r.on.<igli oli lev:1, occGUuntc quelle in materia di riforma . è ammesso il r icur.;o ad una commiss ione ccntrnlo, In quale potr·a nnnullarc le dette decisioni. l ri~or,;i pre<t•:.:er>~~ati non sowendono :;ti rrr.:tli rtcllc clccls:oni dei consigli eli leva. Le riecisioni d i quc:;t~ wmmissiooe sono inar•Pollnblli. . I ricor.;i devono essere inviati al Mini~lcro (ielln guerr;t, o:ui srcLI:t istrnil'ii, •:omunica~li al la commis~ione c notifit'arno 1101 la so hl7. ionea:;l'in l crcssati, os.lcrvaw lo prescrizioni ;(,•1 rcgolam&nlo. La commissione si r·ompone. di un pr·cs idcnle Cl el i sci memhri, a scelta del Ministro della guerra, ;lei qu,li du0 o:onsiglicri di Stato cduoconsi:; Jicri t1i Cooto di cassnione. Lo decisioni sono pure a mag~iuranzn <li ''Oti. A render valide le decisi oni ti ncccs>arla In pr·escnza almeno di '• componen ti, ed a parita di ''oti, h dcci.,ionc sarà r·inviata ad a ltr<l sed ut a.
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LA GIUI!ISDlZIONE SPECIAI.E DI I.BVA
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E LA GIUSTIZIA A)IMtNI STR.ATIVA
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l tra Òbbie:;r,ione a prima vista di qualche valore si fa sistema proceduale di cui nel progetto s_o~o ~rac ~ ciate le linee principali: i ricorsi contro le dec:s~om d~l consi .rli di leva debbono essere trasmessi al mmis~r_o 11 qualeg li istruisce, li completa e.li presenta alla Conumss1Qne
cont~oail .. *
§ 2. Ordinamento e procedw·a. - N ella r elazione mlmsteriale, questa commissione suprema che giudica in 2" istanza sulle questioni di leva è chiamata una specie di Consiglio eli leva super·iore, e altrove è detto che ad essa tutti possono ricorrere: « l'iscritto che si vedesse rifiutata l'esenzione e che credesse di avervi diritto, il membro del Consiglio di leva che credesse accordata dalla maggioranza un'esenzione che a suo avviso fosse illegale, ed il Ministro stesso della guerra, a tutela della legge e dell'interess~ degl'iscritti, contro quelle decisioni che ad esso sembrassero non regolari. » La riforma, comA si vede non potrebbe essere più ampia, più liberale, più esauriente. La commissione centrale è un campo aperto a tutti: ai privati, alla minoranza del collegio di I• istanza, al ministero stesso della guerra, nell'interesse della legge e degl'iscritti. Unica limitazione rimane la norma generale di diritto che per proporre una domanda in giudizio bisogna avervi interesse: interesse privato dell'iscritto o di quei parenti a danno dei quali si pretende violata la legge, interesse pubblico del Ministro pel ser vizio di reclutamento, poichè egli provvede e sopraintende a tutte le operazioni della leva, interesse della legge se i membri della minoranza del consiglio ritengono sia stata violata. Un lato manchevole della relazione ministeriale può parere il nessun accenno a coordinare questo speciale orga.n o contenzioso, con tutto il nostro ordinamento della giustizia amministrativa, ma, in mancanza di speciali richiami, che sarebbero certamente stati opportuni, per lo svolgimento dell'istituto, sta il fatto che esso si ravvicina indiscutibilmente a quest'ordinamento, e soprattutto si uniforma allo spirito della legge del 2 giugno 1889 e concorre a colmare le lacune da essa lasciate.
O'iudicante; così il progetto. . . , ~:> l . . . nza dell'au torith arnminlstratwa o semUna ta e mgeie . d lla brata una limitazione al princi~io. della separaz10n_e e. amministrativa dalla glUdlCante fonnula.ta, m prm • . f unzwne · h · volesse ' . .. dal proo·etto stesso, è sembrato quasl c e Sl c1p10, o . quel che . d ·e dall'ammininistraztone, con una man 0 ' npren er . . · · b· o si concedeva coll'altra, ma a nol tah apprenSIOlll sem ran
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esa~erate.
' ll vere l'abbiamo aià detto e que o 1 a Interesse supremo, o ' t che una procechna semplice e procurare nel tempo s esso, ~capito della conoscenza . d il rito troppo sommano non va a a ::; . . di tutti gli elementi intrinseci della questiO~e: m tal c!s~ . . h ] .. 'to o· à tutte le ras1 l'autorità ammimstrattva c e Ht :seg m . t:o.1 . · mmm1stratlVe ha racdella controversia, che, per esigenze a . d. -B . e colto documenti e dati, è più di tutti in ~rado l o_~mr. rontamente un largo sostrato di fatti e dl doc~mcntt s~l ~uali la commissione giudicante possa portare 11 prop no studio. . . a· .· e tutti Liberi. d'altra par te, gl'mteressatt ~ aggiun"'er .. . li elem~nti di fatto e di diritto, che rttenes_se~·o utlh. pe.r ~astenere il loro assunto e libera la commlsslOne grudL· . . h·edere all'autorità amministrativa e, per mezzo cant e d l ne 1 . · 1 tessera di questa, alle parti, tntti quelli elementt c le po . g iovare ad illuminarla. · · · · d . questo ca plIn tal modo come d icevamo m pn~c~p.l0 1 t del rito, l'esame tolo sì aggiunge alla celerità e sempl lC~· ~ coscienzioso esauriente della controversta. . ' • l! • q uesto meccamsmo, Il r egolamento potra perLeZlonare , rte defiabbastanza delicato, e sanare quella che. e la pa ciente di. esso, vale a dire la mancanza dl nn vero e pro ('f
prio contradittorio. . . · - Come abbiamo vlsto nell'esame della legge l1l vtgore, 75 -
,INNO XJ(X VIli.
L A .;JOR ISO I7.10NE SPGCIA L.E lH LKl"A
per i reclami da proporsi all'autorità amministrativa centrale contro le decisioni dei consigli, una specie di contradittorio scritto s'istituiva innanzi al prefetto al quale dovevano essere presentati i reclami che questi trasmetteva unitamente ad un rapporto spiegativo dei motivi d i diritto e di fa tto che indussero il consig lio ~Llla deliberazione contro la quale si reclama (1). È questo un sistema che può essere sviluppato e perfezionato, ·considerando che la riforma per introdurre un ver o e proprio contradittorio scritto ed orale, n on è ancora matura e cert~Lmente non molto prossima. "' § 3" Una q'uestione di competenza - L'articolo 17 del proget&o più sopra citato mentre stabilisce i limiti asse·gnati al nuo,·o istituto contenzioso, non accenna menomamente ai gradi superiori di competenza per l'annullamento pel' eccesso di potm·e ocl inr.:mnpete1~.::;a, nè alcun ~tccenno v'è nella. relazione. Ciò vuol dire che nell'intenzione del pr oponente, nulla si vuole variatç 1 cin;a la competenza, che l'articolo ~4, ultimo comma, della legge 2 giugno 1889, assegna al consiglio di Stato. ]} sta bene. JYia la questione non per questo non nasce e, se facilmente si potrà sostenere che essa non abbia nna vera e propria utilità pratica, certamente ha un'importanza scientifica circa il naturale svolgimento di queste giurisdizioni speeiali, che lasciate intatte dalla legge del 1865, da quella del 1877, che prende nome dai conflitti di attri buzione, e dalla r.i.forma della giustizia amministrativa dell'89, debbono anch'esse coordinarsi ai nostri supremi corpi giudicanti e seguire lo spirito delle riforme compiute. Per la legge del 187'7, 31 marzo, la cassazione che r egola la competenza conoscerà pure degli an nullamenti delle sentenze, sia delle g iurisdizioni speciali, che dei magistrati
l-li Hcgotamon to. - §
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E LA. GIUST!7.1.\ AMMlNISTR~TlVA
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.ordinari, le quali vengono ad essere attaccate d' incompE\tenza od eccesso di potere t 1). , La competenza della cassazione sulle g iurisdizioni spe.ciali, ·n on era compresa nel proget to Mancini e Peruzzi, vi . fu aggiunta dalla Commissione par.lamentare di cui lo stesso Mall'cini fu il relatore, ·e nella sua relazione, monumento insigne di sapienza giuridica egli così giustifica tale a.g.giunta.. , • . « P er ricolmare una lacuna avvertita nella nostra legislazione, e per· trattarsi sostanzialmente eli 1·eyolan_2entl) di ,competenza, si. r iconosce benanche nella Corte d1 cassR,zione la potestà di anndlare, per incompetenza ed eccesso di potere, le decisioni emanate dalle giurisdizioni speciali .amministrative eccezioualmen(,e conservate (2). La ragione duuque di una tale disposizione si ritrova, principalmente, secondo l'illustre ginreconsulto, nel fatto .che in tali giudizi si tratix.'l. sostan~ialmenle di ~ ·egolamenlo .di competenza e la suprema custode della co mpete nz~~ e della legalità è appunto la cassazione di R oma, per la ,legge del 1877. Nè coll' articolo 24, 3° comma, della legge 2 giugno 1889 (3), si è voluto fare un'eccezione alla regola generale della legge del ' 1877, poichè, anzi, in qnello stesso articolo ,la regola è nonfermata nel pl'imo capoverso, quando è pre-
(l) Legge 31 marzo 1877 ar ticolo 3. (2) Rrlazinne MA~r:rNJ prescr•tata a lla Camera 1lri ll ep uwtli nella, torna ta ciel 4G giugno -t8i5. · (3) L•·gge ~ gin!(llO tSS~ articolo ~.~. . . . . . Sr>etta a lta, sc1-ionc IV ·del consigl io eli Stato rli <l cwl~re sn1 >·•corsi per >n<·om r~tonzu. · per eccesso di potere o vio lazione di legge contro a tti e provvcdi~1ent• rli uu';tut orita amministrativa. n eli un corpo ;unminisLrath·o deliberante, eh<' al!hmno Per oggetto 1111 interesse tl'in<lil'itlui o •li enti mo•·ali giu rhìici e quando i ricorsi nlt:rlo;imi non. si_ano di COJilpet.onza ae ll'a.Utoritil gi udizia ria, llÌI SÌ tratti eli tnatCrk< ~De ttante ali<• g mns!ÌI-z·oni o alle attt·iiJuzioni ~ont.cnziosc rti cor(li e coll••gi speciali. "n ricorso non ~ ammesso se traUasi di atf.i e provvecli men ti ~manan ti •l:il goYcrno ncll .'eser~i~io rlel 'po tct·e politico: U ricoroo che non implichi iucompotem<l o ~ce.;so rli potere nou è ammPsso rontro ·l& decisioni le qua h concenvmo controversie •lo~anali, oppure quc>liom sulla lcYa tnl_ 'litare.
E t-A GIUSTIZIA A)lli!NlSTRo\TIV.>.
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LA l'l!U&ISDIZ!ONE SP.l::CIALE DI LEVA
scritto che non è ammesso il ricorso al consiglio di S tato, se trattasi di materia spettante alle giurisdizioni o alle attri bu~ioni contenziose di corpi e collegi speciali. E chiaro quindi che se l'articolo 24, suddetto, attribuisce 1 al consiglio di Stato, nel 3° comma, la competenza, sulle deeisioni prese dal ministro in forza dell'ar ticolo 18 della legge vigente, tali decisioni sono considerate non comegiudizi in materia contenziosa di corpi o coll egi speciali aventi giurisdizione propria, ma -come atti e provvedimenti d i un'autorità amministrativa o corpo amministrativo deliberante. l I n altri ter mini_le decisioni in materia di leva, prese secondo le leggi attuali, sono più atti amministrativi che giudicati veri e propri; e quindi a decidere dell'annullamento di essi. per incompetenza od eccesso d i potere è competente il cot1 ·igli0 di Stato. . In tal modo, e questo è un argomento indiscntibile in 1 favore della riforma proposta dall'onor evole ministro della. guerra, mentre una giurisprudenza., di cui abbiamo, precedentemente, esaminato gualche decisione, riconosce una. propria g iurisdizione ai consigli di leva, le decisioni di seconda istanza, emesse dall'autorità amministrativa pura, considerate in rapporto, anche dell'art 12, dellu. legge vigente sul reclutamen to, per cui il « ministro della guerra. provvede e sopraintende a tutte le operazioni delta levE~ >> intorbidano il concetto d i uua vera giurisdizione, mentre, d'altra parte la competenza del consiglio di Stato a conoscere degli annullamenti, per eccesso di potere ed incom-· petenza, conferma alle decisioni la qualità. di veri atti amministrativi. La rif'o1·ma toglie, evidentemente, ogni questione, non èpossibile parlare più di atto amministrativo, se lo stesso ministro è obbligato a rivolgersi alla commissione centrale che funge da tribunale in ultima istanza. Ma si domanda: perchè una volt<t sulla via della rifor ma, non si è fatto rienti·are questkt speciale giurisdizione nell a r egola generale dell'articolo a· della legge del 1877?
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Il Franceschelli, parlando appunto, del sindaca~o st_abi~ · Jito dalle nostre leggi sulle giuri.sdizio~i o . at_tn~uztOlll _{lontenziose riconosciute ai corpi o colleg t spectall d10e: (l ) . . . . .(( le loro decisioni non potranno esser e altnmentt nguardate che o come atti amministrati vi, quand'anche emosse .con fo rme rituali, o come atti di vera giurisdizione: e nel rimo oaso rie'ntreranno nella regola generale dell'articolo ~ (legge 2 giugno 1889), e il consiglio di S tato sarà _competente a conoscerne; nell'altra ipotesi saranno soggett1 alla Corte di cassazione d i Roma cne, pel N. 3 dell'artico lo, 3 .della legge 31 marzo 18 77, ha potestà. di an ~nl~ar~, per incompetenza o per eccesso di potere i pronnn01at1 d J qual:i;!iasi speciale gim:isdizione. )) . . Non sappiamo, nè vorremmo prestare a_l ~~~1stro c?~ · ..cetti e principi sull"ordinamento della gmst1z1a_ ammllll-strativa, che potrBbbero non esser divisi, e quind1 non pos-siamo dire, se, col silenzio del progetto, abbia voluto dare urr principio di soluzione ad una p!ù ~as~a _t~oria, che trova molto seguito tl'a i nost.ri scntton d1 dtntto pubblico, vale a dire quella di coord,inare, a poc~ a p~co, al -tribtmale supremo della giustizia amministrattva, oss1a alla iv sezione, tutte queste eccezionali giurisdi7.ioni. Ma . non -è possibile disconoscere che, anche data questa intenz10ne, :nell'interesse stesso della riforma SE~xehbe stato opportuno, almeno nella relazione, un q,ualche accenno.
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* * § 4" aoncl'USione. - Per concludel·e, la riforma alla giu~isdizione speciale di leva segna un vero progresso vers~ -il rago-iuno-imento di quel oo-rande ideale che è lo stato. dt b b diritto, di cui uno dei postulati essenziali è la separ azwne ·f ra le due .funzioni amministrativa e giudiziaria, e il me- :rito del proponente è tanto maggiore in quanto si trattan~ l
d ) FRANCF.SCH E I.LI.
Ltt yimtizi(l ne!l'amminislra ziMI~.
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LA GIURISDIZIONE SPEC IALE DJ L E\' A E LA GIUS'I'I ZIA AM Mi l)I IS.
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~i fiw giustizia del pregiudizio tradi~ionale che vuole l'e-
si_gen~~ della dif~s~ in contrapposizione colle esigenze della... gmstu:aa e del dtntto comune. . 1\:Ia l'onorevole Pelloux ha dato prova di voler infrangere ?en _altri pregiudizi: la riform~ della giurisdizione in ~atena ~~ r eclutamento è l'anello di una salda catena di 1:1form~, u~prontate_ alla più schietta modemità, che vuoi& l eserctto m armoma eolla vita sociale e giuridica del restodella nazione.
Dott.
CAMILLo
l SERVlll D'E~PLORAllONE ESICUREllA
OoRRADrNr. (ConHnua;;;ione, vedi clisp. IX,
10 111CI{ItJiO)
Servizio di sco1·ta .
l 02. Fa in certo modo sistema con quello di sicurezza, il Ser'l)i· zio d.i scorta. Esso è relativo ad altre truppe in marcia od a con-
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vogli . l 03 . Il còmpito di un ri par to di scorta ha senso p rettamente passivo : impedire a qualsiasi riparto nemico di molestare, distruggere o prendere il convoglio scortato ~ d ato senso generico , alla parola convoglio), o di impedire la traslocazione . 104 . Tanto la ca val! eri a che la fa nteria possono condurre servizio di scorta: quella , più adatln alla esplorazione verso il nemico fatta al largo e al servizio di vigilanza; questa, al servizio di sicurezza, t)l'opriamente detto, alln. resistenza protraua che si traduca in ~uadag n o di tempo utile al eonvoglio, quella però, ancora, capace di instabilità e di azione immediata le quali le possano favorire di · fronte ad una superiorilil di forza nemica; e, per nltimo, propria ad ogni traslocazion e celere e lunga. n asta il confronto del miglior servizio di esplorazione e vigil auza col miglior servi;-:io di sicurezz,, (a~LI'aendo pure dalla possibilitit che à la cavalleria di
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T S ERVIZI D' ESPLORa ZIONE E SICUREZZA
co mbattere appiedata) riferito al senso passivo del servizio di scorta per far dire che la ca valleria é l'arma più adatta per esso. l 05. Situazione. terren o, concorso . che possano pre:>tare al! re trnppe a portata nelle eventuali azioni di combattimento che si abbiano <1:1 sosten.ere . . mo.do e tempi occorrenti all a parte scortata per sottrarsi, sono 1 dat1 d1 base per la condotta della scorta. Anche per tale c~ndoua pnò dirsi c:he e;;sa sarit rai.ional fl , e che ne farà facile la scella , se 1 <~. si dedurrà nei vari easi speciali dall a condizioni I'Ì$petto al uemico che si supponga inc~ lzante (1}. Questa proposizione è ovvia. c importantissi ma : facile è di s~o no sce re il val ore; eppure e l'apprezzamento di essa che rende :J<tevole e semplice il compi to di nn comandante di scort11 . () '.0~· l d .ue e~trem i in fallo di conveoienz:l fra i quali ,;tanno tutt1 ' cas1 10 cu1 può lrovarsi tatticamente una scorta sono questi dne: che le condizioni rl el 1erreno sieno tali da oll'rire a pol'lnta della scorta, lungo la rl irettrice di trnslocazion e, posizioni convenienti per agire contro un riparto nern ir~o rli qn alsiasi l'o rzn, ossia pér :1rrestal'lo in conis!)o nd enza a tu tti gli accessi obhli.-rn.tori di sponibili al ri pa rlo stes;;o, oppure che fa scona non trovi'lnOI!O sn[ quale poter te:1ere . Nel primo caso la condotta della scorta è fncile: esplorazione allivitit in:;tabilrtll , cono:.cenza prevenliva del terreno, v a nl.~l)!gi reali.' r1sP.condo cnso è cri tico : la scorta potrebbe gettarsi con sp1nto di sacl'ificio sul r-iparto nemico se ;;i ripr·om etl(l dal sno attaecu un'' sosra nella av:1 nza !a nemica, clre v:dga, in tempo, lo scampo del con voglio; opp ure h scorta non potendo eo l suo attat~ co guadagnar al convoglio 1empo sufficiente, deve con siderar la sit11azione disperata ? No : procurerà .una diversione : cerchera di . trar dietro di sé il ri parto iiOrni co allontanandolo dal convo.,lio quando ha:;ti alla salvezz:r di questo (l ) e ne ~ari1 segu ir a ce; tamente , perché alt rimenti e,;sa si di:>pon·ebbe il haLterlo di nanco mentre esso stia per ra!.!giungere il convoglio . li riparto nemico,
per esemp io, lltHl la.<c iem <ll'ti~lieria. o un convO!:Iio, a vventurar·.o\i "! una stralla. s tretta e in ca.<"o ta, sunz:1 essersi dapprima resa cons(:ia cieli<) condi~ron1 rlella. strada a nch e 11er quanto r1gunr.fa la succes.>ion e eli u <cìtc che (lnls,m ti l:t s trarh stessa e 1ii luoghi ari:~ t ti n fa r 1lie tro front. . (t) Una
sr:orta,
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I SE RVIZI P ESI:'LOR AZlO NE ]!. g; c UREZZA
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potendofo per ragione di forza , si dir idet:a . e co n .una pa.r te cercherà di dar addosso alla scorta o ne vor ra determrnare l allontanamento, e coll'allra vorril ra!!gi nngere il com·oglio ? arà allora meri to della. scorta la inslabilitit e il conseguimento. p o~si bi l e alle qualità sue, di eiTetti decisivi imm edinti, contro o,;mi parte nemica separatamente. -107. Da ciò che i• detto ~oprn rispetto al h co ndo tta. dell a scorta, possono clesumersi fac ilmente le norme che informino la miglior. reciproca coodolln 1lel ri parto attaccante. Scopo per esso , il convo){lio : mezzo obhli gatorio. ht dì:'truzione o l'all ontanamento preventivi della sr.orra; sisLema necessario il più dell e ,·oi te, la di vi~ione delle forzè (un a pane per paral izzare la ~co rta, l'altra contro il conYoglio); circostnnza desi derabi le la sot·presa. 108 . Quando la scorta po~sa re;wlarmenle contare, nella e.ventualitit di cnmbnlti mento, ~n p r~ il concorw dell a truppa sco rtata (artiglieria) per esempi o. il caso rientra in quello generale di azione d'ar·mi combinate: tenuto però conio del vincolo che ha la truppa s~o rtata alla sua diretll'i ce di traslocazion e, e perdò del l'o bbli).{O che ha la scor ta di determinare pe r se l'azione n ece~sa n a · di combattimen to dentro la sfera del concorso immediato della truppa scorta ta, tenu to pur conto delle conòizi ()ni di terreno relative allo sr.h ieramenlo della t ruppa :>tessa verificantisi lungrl la trasloca7.i one (imporran te !'e t!·a t.t n~i d' arti ~l i e ria , la dista nza con cui si snccedono le possib il i posizioni) . •109. Nei casi disperati , l:1 trnppa scortata, anche senza p reventivo perrnE'sso. inlervt::rrit nel combattimento llella scorta. ma qne:;ta non deve pensare a tal concorso, tanto quanto non pensa. all a ritimta chi sì getta nd tlll att acco risolnlamente . H O. L' orien ta mento della ::corta rispetto al co nvo~ l i o la sua distanza da esso, l' ampiezza della sfera di esplorazi one, i modi in ogni istnnte prefissnti di azione debbono aYere stretta rel:1zione
(l) Un ri parto (li cavalleria non potrà m:~i, per quanlo su terreno cognrto, tirar dietro di se un aùro riparl o di e<JVILiloria, nemico, per rivolg~rg lisi poi contro do(Jo ra~giunto un Iuo"o conveniente: su ((Uel lungo, per quanl o conveniente, ~he ha la sua. pr~ronclità rrappo;ta. ai due p:trtlt i, il ''an l <~ :;gio sarà sempre per quello cho non ha da rivolgersi per poi ancora pretcnder·e di a, l' ere opportun ità di pa rte nza por la cane<~ ?
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l SER.VIZI D.'ESPLOI~AZIONE E SICUREZZA
colla natttra del convoglio e co lle condizioni oil'ene dnlla ~trada da esso seguita e dal terreno attiguo ('1). Questo accenno colla sua brevità non intende di diminuire l'importanza e !estensione del senso da esso espresso.
I SERVIZI D'ESPLORAZIONE E SICUREZZA
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·e al 'comandante dalla testa dell'avan)iuardia;
'possono essere fatti. proseguire al comandante del grande riparto per mezzo del me· desirno la,tore. rli52. La cavalleria esplorante, !Jllando il grande riparto è in stazione, .vien ritirata dietro gli avampo:>ti: impiegataperò intanto, la parte che possa oceorrere, co}!li avamposti o in qualche speciale· n1issione.
Attuazione del snvizio di esplorazione dinua~zi ai grandi riparti. Contatto col nemico. H-8. Il serv1z1o (li esplorazione dinnanzi ai grandi riparti è fatw dalla cavalleria di corpo d'al'lna ta (o divisionale, quando è _ asseg~ata cavall~r ia alle divisioni). Dtu·ante que:Ho impiego la cavallerra ~rende Il nome di cavallrJria esplonmk . . H-9 .. E 5tato accennato' in altro luogo alla disposizione della cavalleria esplorante negli ordini di marci.a. ·150. Il servizio della cavalleria. esplorante ha natura diversa da quel la dell'avnnscoperta; le r:issomiglia nel modo di esecuzione .e perciò può rispetto a que:'lo modo, dirsi una Hvanscoperta in scala ridotta. Esso cominc ia a rappresentare la rete a magl_i~ fit te; pei· conseguenza gli elementi che disimpegnano tale serv1z1o possono essere più ravvicinati che nell'avansco'pertn, e . devono corrispondere ad un contegno speciale, non solo nel loro complesso, ma anche rispetto ai riparti retrostant.i. Le <'sercilazioni di campagna fomiscono occasione di e~arriinare in detta"lio ·molte l"> delle speciali ·esigenze d i questo servizio. ·151. La cavalleria esplorante durante la marcia dip-ende dal comandante dell'aYanguardJa del grande riparto. Gli avv1s1 mandati al detto comandante devono essere eomunicati, nel transito, al comandante della frazione di cavalleria di testa dell'avanguardia
• O)_MiigUeria o carreggio può faci_lmente fare diòtro fronte su st.rrHie. l~rghe pill-rl· ' metr L o d~ 6 le non rncassate; ha b1sogno di un certo tem1•o pe1· eOèttuarlo (disgiun-' gen<1o 1 ~ren1 delle vettll!'e) S~l strade da 6 a 4 metri; deve poter uscire per sbocchi latelith >C marc1a ~u strade p1u strette di ~ metri. .
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·153. Già è stato accennato alla riduzione che deve subire l<'l distanza fra .il gros5o dell'avaoscopel'la e gli squadroni esploranti dopo pn<to i l contallo col nemico • l i:VJ?. Il contattn col nemico è pr·eso e mantenuto da Ile pattuglie di scoperta, trattasi di avanscoper'ta, ~ di esplorazione dinnanzi. a grandi ' riparti. Ma esso non plJÒ essere effeu.ivamente constatato: - · che da){li squadron i esploranti •. Questi soltanto , pos·wno assicurarsi che in qualche punto si è preso. dalla parte nemiea, nppiglio a re:;[3tenza e ch_e per conse~uenza si è di fronte a forze alle quali appunto si _intendfl ri fe rito il contatto . . <155. È ca:;o ben raro che il contatto si manife:;ti contempo· raneàmente su tutta la fronte d'esplorazione, che può essere di 2(} o· ao chilometri, di nna divisione in avans<;opeùa. Esso si stabi~isce ai nodi delle comunicazioni , alle chiavi delle posizioni, ecc. ~ppena sL<lbi lito il contatto in nn punto non si assale immediatat.pente il nemico: punlando subito in quel punto si con·erebbe fisC'hio di essere avviluppati. l nvece si stabilisce solo un · tempor.meo anesto nella marcia; cosi intanto il contatto si forma in un secondo punto, poi in un terzo; e si ottiene in nlti mo di apprez- zare l'insieme della fro nte dell'avver·sario, di giudicare .dalla situazione e poteme riferire, di affrontarla a.:l occhi aperti. '156. · Facile è perdere il contatto, dopo che_ pure lo si sia ten-uto. Sono in questo ca~o pattuqlù: speciali ché vengono diramate per ritrovarlo.
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l SE!lVIZI n 'ESPLORAZIO NE E SICUHEZZA
/,
' 157. Anche questo argomento, del modo come può essere preso, ; constatat~, mantenuto, riacquista, il contatto col nemico, si presta ad un mmuto ed es~eso esame ed a svariate esei·citazioni. In questi fogl,i ne è fatto solt;lll(O, per brevilil, l'accenno.
Condotta delle pattuglie di vario genere.
'l i:>8. E pattuglia un piccolo drappello incaricato di osservare verso. il nemic1),. sia per esplor:1zione che per vigilanza. e di rifenre m base alla propria osservazione. Ha, in ma:;sima, lihe.rtà di percorso, di condotta, dentro a!là sfera del suo scopo e aìle con dizioni di situazione. ,F·g N1 'd l · . <:> • r on H unque a pattuglra un elemento di combattimento: e~sa anzi: di ~egola non deve combatter~. Nè la qual ità propria dt pauuglw puq ~retenderfl azione di con1battimento dnlla esigua f~rz~t assegnala ali~ pattuglia stessa: esigua, per renòere meglio dts~Jmulara ~ percrò agevole la osservazione; sufficiente appena . a distaccare t necessari avvisatori (ortlinan.z:(:) verso l'indietro. a creare una certa ~rera di vigilanza la rruale permetta la a 1'anza;a .e a dare conv~nienl.e entità in paese infestato od i·n:;orto. .' ·160. _Se la paLI.uglia ha dunque ~~ome còmpito natur,de quello di ·vedere e rifi:rire, la sna (rw::a deve essere esattamente sufficiente a ciò; d11l momento che la pattuglia, quanto pi~ piccola t!, tanto megli0 può sgnt~aiolare , tener:;i celnta. Presi a. con3iderare i due estr·emi che comprendo no ogni qualità di pattnglie. la pattu.iflia 1li scope1:Ut e Lt pattn.qlia 1li 1.nqilrmza ,' si può stabilire che sia attribuito di forza: alla pattuglia di s~operta, dne individni ~(neces sarr alla o:>servazione) più tcmti (semplici o doppi o multipli). q-uanti sono gli a1>dsi clu~ presnmib{lmente avuì da manda1·e dnrant~ ii p_e1·iodo sno ili azione la pattnglia stessa, meno tcmti .quanti ntl~o stesso pwriodo ptJssano riemrm·e a fm· se·rVI:zio alla pattuglia; alla pattuglia di vigilanza dne ind ividui ancora, o più se l'oss~.rvazione obbligata nel determinato spazio attiguo alla truppa prosstma lo richiede, più tanti llll<tnti oécorrano per assicura.ré
l S'EltVJZI n'ESPLORAZlONE E SIC UREZZA
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l'immed iatr~ collegamento (due o tre coppie al massi mo). Alla pattuglia di vigilanza può talvolta pure essere allribuita maggior· forza se da ~,e~sa si richiede attività di manovre contro i nuclei nemici che abbiano ad avvicinar:::;;. >16'1. La ' pattugli<), che sia di cope·rta, è in generale incamminata lungo l<~; diret.ione di una strada continuata importante o verso punti di valore particolare. Le è ns~egnat.o il luogo o la linea dove essa àopo tanto tempo debba sostare, l'ora per ripr:endere l'avanzata,. e via via. Le è indicata in chi lometri la estensione della sua avanzata fino al luogo di sosta . D'ordinario ' a'lla sosta. corrisponderà il cambio della pattuglin. AJia pattuglia è ·pure fa'tto capire quale strada segue il grosso dello squadr·one che la d i5:acca e dove esso sosterit. ·f62: Le pal.tuglie, le quali rappresentano i prim i tentacoli avanzati verso il nemico, devono provl'edere da per sè stesse alla lorò sicurezza (la qu<lle si riduce alla semp lice vigilanza) . Esse adattarono alla nece3sità della vigilanza !e proprie disposizioni di marcia, di ferma ta, ossia il modo del proprio frazionamento, il successivo imp iego del personale, .la varia combinazione degli ,acceler·amenti e delle direzioni di avanzata, er~c , rispettato però ·sempre lo ·scopo asseg nato c.he sia quello della attiva esplorazione . . '163. Qui viene, a titolo appunto di esempio, accennalo ,che una pattuglia la quale abbia avuto inearico di esplorazione lun go una strada pon·e avere interesse, pe1· non mettersi in vista, a non percorrere tale strada m'l a percorrern e invece tratti estranei, coperti , dai qua li poter continuatamente o saltuariamente tener ~'occhio quanto si -muova lun_ go la strada stessa . '164. In massima, la pattuglia esplorante, per recarsi da un luogo di osservazione ad un altro , farà bene dj proceòere a sbalt.i 1 nel111odo seguente:-- Stando essa riunita in nn punto d'osserva· zjone, il capo pattuglia (o la punta) scruta il terreno intorno e stabilis;~e nella.'direzion e di marcia un altro punto d'osservazione. Vi~si reca lasciapdo il resto della pattuglia al primo punto, s'appressa con precauzione e se gli uomini lasciati indietro nul i a segnalano, .- li riunisce e fa un nuovo sbalzo innanzi. Scorto il nemico, avanza, rallenta o s'arresta a seconda dei movimenti di esso, avendo come
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SERVIZI n'ESPLOl~AZlONE E SICUREZZA
l SERVIZI D ' E SI'[.O!tAZlONE E S!I)URR<.ZA
mira cost:mte ed unica l'ossernu:e diligentemente i movimen ~i d el nemico. La sosta deve durare)utto il tempo necessario per acquis tare la con\'inzion e che null'altro si possa scorger~ da quel punto. Quando si eseguisce lo sbalzo si impiegano le andature veloci e specialn1ente dalla 'frnzione della pattuglia rimasta indietro.· allorquando va a riuni,·s i a quella che l'ha prec'eduta; liì qual~ è costretta ad usare maggiori precauzion.i e deve portare 1-a sua vigilanza sulle strade che attraversa e i boschi e i luoghi abitati sul ·limitare dei quali essa cammina. Hi5. La 5uddetta avanzata , a sbalzi, è papgonabile, ina non simile, a quella indicata per la pattuglia di vigilttnza, tenu to conto .che la pattuglia esplorante nella più ampia sfer<~ di terrelw cor~~ cessa alla sua condo tta ba interesse di t.ener$i il più possibile fJUOita, la pattuglia di l'igi lanza invece pUÒ permetters i mao·"iOr lrazwname~to nella sfera ristr·ella di tèr1·eno (attigua alla colonna) · su-lla quale osserva o manòvra _ 1 '161) . L'avanzata a sbalzi ed elastica della forza della pattuglia non ha nulla che fare colla av,aoza ta a sbalzi della forza dello >;quadroo e esplorante, perchè in quella non vi è grosso e condizioni ai! .esso proprie di comba ttimento da tenersi in' conto. La pattuglia ·, procecl€', sallando, come un "t'ilio> nei !)Unti liove è, mi "liore l·'(~ S~l~ pos,a; avanza eome un lombrico, prol1'erendo la• tes ta, eppoi r 1ttranoo ad essa il resto del corpo . · · 167. Come per la osservaz ione del terreno, \l) cosi per la os::;er•
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(1) Sono st<Hi (•spressi, Lra tl<Hldo dello stuùio •le i ~crren o; i :<eg~enti criteri. , _La osservaz1one MI terreno convicuCl che sia fatta, il più che pos> ibile comples'..!waTnente: oss1: da pocili punti, di dominio conveniente: Devesi Jlorre m~lta :1tten ztone " c~tJJrc l esatlo coll cga.mento fra le ~ i ngole .zone di terreno osscn•ate <lai \'<trJ pnnt1, oss1a al loro orwntamcnio reciJH'oCo Se il temmo ncn lll'.csenta punt1 •1 i es tesa Qsserva:lone cleves1 dare tanlo mag_giore irnpol'tanzit. ai su~ccssi1•i o 1·i.en tamenti quanto Plll pet canllntnamr.nto Sl sta obb l1gatl a procedere. ' • · L'eccessi·vo dominio del punto d'osservazione toglie appal'iscenza alle ondulazioni d~ l terr·eno e Jasc1a clu!!broso 11 gttHliz io dei tlominii relatil'i. 11 limitato dominio tlet punto (Il os., uvazJOno l:.t~c1a buona appariscenza at:'etrtila <ielle o:tdulazioni, ma· può facilmente condu rre ad mganno cir·ca le distanze, specialmente se le r.o~e di terreno che nmang~no $COpe~~~. alla vi>ta_ Irovansi un iformemente !illuminate, o;sia g li anallamentt r,on sono u,, ,_apparen ti rla sa lt1 dr luce o da falde in omb ra. Se rl'a lt 1·a parte tutt<~ la coQc<m tà eh un avva!J~mento non é vista, .tJen diftit:i le é la stima delle di: stanze att.ra verso "cl esso. . Può indicarsi. come dato gen~rico, che, sopra nn r~ggio (l 'o;serv~Lzionc 1[i p ~cnssata
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vf!Zione di sch iari menti nem ici preferir pochi punti estesamente dominanti al camminamen to min uto, tenendo per t·ego la ciò che, in altro luogo, particolarmente e stato detto a proposito dell' (( esame di azioni e ·sc.h ieramenti. >> ampiezza, essendo piccole le Ollftulazion i del ter·t·eno, e conven ientt) un ~Htn to d'osservazione elevato di 1" " ci rca del raggio stc;;~o $UI ba 'So (Jel terreno d<t osse rvar:; i; e, se Je ondulazioni hanno 1111<1 certa entitit, di qnel ' /~o aumentato col doppio <te: la ma ssima <tltczza delle Oll(Julazioni. Un tC:'Ltto di terreno coperto da a ll)e.ri <li :tito fusto t> . meglio riconosciuto da un )>Unto d'osservar,ione basso compreso nelll'nltezza dei tronchi d'alberi (obicazione dei piccoli posti o organi di sim ile scor.o n!'l ;;e1·vizi o (\i •'Splora'l.ione e vigilanza). Questa ci1·co;tanza e sempre da tenersi in conto nei nostri tCJTen i .a campi con filari di :t lheri. Con..•iene avvantaggiarsi, tutta rolla-che possibile, nella scelta de l pun lo <l'ossct·vazione, delle seguenti ci rcos lanze: so le :.11l e -~ Palle (cosi non lo si ha negli occhi, è ciò che si vede è in luccj; direzione <le li:L l uc~< pro~sima a•l essere parallel:t ai displuv i p·riocipali, e pe•·ciù proveniente dalla parte a monte; parallf\Ja al la wp e1·ficie del terreno, in genere, se trattasi di giudicare dei rilie,•i o· doli c diiTerenze ol i toltunt, Queste .condizioni devono toner<i speci:tlmente in conto quanrlo si è liMri d<.1lle ore della gioruata ,nelle quali pratica1·e t'osservazione, o devesi rare il progetto rlcll:t propt·ia ri co_gnizione rispetto ad 1111 terreno v:trio e con i suoi rilie vi variamente orientat.i. Cosi: se ir( una intera giornat<t de vesi ri co no><:ere il terreno ira l?rossasco-tloletto ~ Piscin:t-Riva, Si impieghe t·it il matti no per la rJianur;L H la sera per le coll ine. ·Pe1· verHJcanl le particolari tà, qu:wdo si tm tempo, o per esam inare qtt<tnlo non poteva appa.ri t·e al!a. vis ta d:tl pun lo di osserv:tzio11e, si perconerù poi il terreno secondo Una rete COJJVCJlÌ<)ntC di di rCZIOn i; (\ perdò d:tJ J)llnto Sle:;so di OSoeJ'V(lZÌOile scegliere il miglior itinor:trio da segui re. appt·czzato pure in IJ:tse ;ti t~lliJl(> di:; ponibile; iiss<t rseto in meni e, por l'in tracdarne-J:>Oi l'eli'ettivo percorso·(si nlìbia o no la carta all a mano) col rilevare rispetto ad es>o nelln. propria mente i seguenti dati, oppu re prenclendo di .questi s tessi dHi appunto scritto o disegnato: · 1° Ori ent~.mcn to g,>ner:tle, e ot·ientamento rlei singo li tratt.i co ll e relat ivr. lunghc?.Ze -di pert~orso; · 2• Tracciato generale, e tt·a.:tiato etei singoli tratti ri~petlo alla rete rleg li impluvi, e perciò anche penrlnnze o ilisli ve lli di ess i; 3° Grossezze c forme ca r·attcristrch c che controdisting uono oggetti o lla rticolaritit. .attìgue allo itinerar·io fiss;uo (campani li, caseggiati , alberi speciali, altut·e, co lture, piloni, ecc.); ~~ Punti f:•cilme,nte riconoscibili sui qua li c~dano le direzioui dall'attuale pun to di _{)SServar,ionc ad al~ri, che rlel>llano raggi uugc:r·~i, (li>Lri hui ti tun go il perco rso: almeno nel numero -di rlne per· -ogni dit·ezione, quando 8ituati oltre il punto secondario o quando più prossimi se e Jll'cvedillile <;il (l dal punto second11rio non possa vedor,;i il primo punto d'osservar.ione. Ciò per preparasri rettifiche, utili tanto più quando manchino, per il cont.rollo, dati c~r<t.tt eris tici attigui ~econrlo che è detto ~l precedente comma 3°, QuatHlo fan n difetto i JHIIlti r!'o;~er va'-to ne IMg:unente <lominauti, e si (! obhl igati a percorrere il terreno JlCL' farn e lo st.utlio, d<ll'esi tanto )Jiù po r·re attenzione alle carattoristiciH! sopra indicate, 'lWcialmente pe•· impressionarsi bene e ricordare il percorso f~tta· e' le circost(lnze ch e vi sono légate all'intorno. 'l'ai e attc.n1-ione (Jcvcsi pnrc aver» (jU<uuJo si debba percorrere un itinerario fissato, o si dehha rintnlcciare nn itin erario conveniente per un certo scopo, In cwesto caso non so lo si dcwc r:api1·e l'i!.inerario, mo lo si de1•e sapere ridbtinguere passo a passo nelle sne particolarità carat.t<lristiche. Una ri cogn izione fatta in notte buia cerca di battere di solito un itinera rio cono>_c iuto nelle s ue particolarità caratteristic.lte, o nelle di·
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l SERVl Zf D'ESPLORAZIONE E SICUREZZA
I SERVIZI D'E SPLORAZIONE E s icUREZZA
'l ~8. La sfera di vigilanza costituita da n'n a pattuglia hR il suo
raggro assolutamente obligato dalla necessità che la comuniccLzione fra i vari -elementi sia dge1Jole ed immediata. Se è ammesso che non convenga co1Te1·e o galoppare fra punta e av~nguardia , fra. drap~ell i fiancheggianti e avanguardia, possibi lmente fra pi ceolr pow e gran guardia, a meno di strade coperte dia vista e all'ud ito, tanto ' più deve tal condizione essere soddisfatta fra gli elementi di una pattuglia . ·169. Circa il criterio col quale giudii~are dell.a sfera di vigila.nza della pattuglia vale qu~nto ~i è espresso più avanti; so.stJtueudo però, alla condizione del miglior utilizzamento delle· tp.talità di co~nb(~ttimento quella della migliore facilità di s(ug!ft?·e tenendos1 celata « de se dcrober ). . ' 170. Se la pattuglia ha scopo di attiva esplomzione, questo tnco mbe, secon.do. i.l caso e il momento , a tutti o a parte dei SUOI el~mentt dr. vtgtlanza. Laddove e quando più avveduta dev;e essere l ~SServazrone, questa il Capo-pattugiia anoga a sè; maQtene~dOSJ. ~erò eapace di dominare lo slancio del proprio coraggio, dr fronte alla responsabilità che egli ha della condotta della pattuglia, quando l'osservazione da un certo punto sia )e1· ricolosa ('l). . ·17·1_- 11 compito di alliva esplorazione va tanto più diventando esclus1vo scopo delle pattuglie, quanto pitl dal teneno dove non son~ probabili le offese rlel nemico si va verso il nemico stesso, l{eclprocamente: alle pattuglie va imponendosi scopo. di manovra ac~a~ta alla pr~s::imità dei riparti, rispetto ai piccoli nuclei ne~ 1mcr~- tanto pnì quanto maggiore è appunto quella prossimità 'l d. Deve essere esattamente ri tenuto ·quànto prescrive il testo del Regolamento di « Servizio in guena », a proposito delle patt'tbglte, nel sno N. 30.
r: zioni dei suoi vari tratt i (bussola}. Anche per questa abilità del riclistinguere. vale J eserciZIO co~tante.. Deve porsi cura di sviluppare tale abilità negli indivi<lui di truppa· che, 1r1 mass1ma, v1 han no naturale disposizione. ' .li) Il capo-pattug~ia {JCI'Sonitìca l'l pattuglia; cosi che per la pattugli~tnon s i dovrebbe dire com~ pc~ un r1pano: • tanti individu i sotto i t co?na1~do del t;Lie • llHL il , t·Ile con. tant• IndiVIdui. • ' '
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·173. , Secon'do il còm pito loro affidato, le pattugli e assumo no seguenti nomi : Speciale, oppure intlipendeT~te, (2) oper antonomasia , - Uffi ciale:, (a11a qual pattuglia corrisponde lo scopo delle ?'Ìcoqnizirmi, accennate dal H.egolament(•, nella condotte della avanscoperta); . di scope1·ta (in ·un sistema di avanscoperta); di scoperta (nella esploraz ione di cavalléria di un grande ri parto marciante) . ·di'scoperta. (dinnnnzi ad una disposizione d'avamposti); esplorante o fiancheggiante (innam:i o lateralmente ad un riparto in marciR); di colLegamento (l'ra riparti affìancàti o concom itanti); di 1~ondc~ (dentro un sistema d'avamposti); eli combattimento (sul terreno d'azione). •174. La pattuglia di scoperta manda avviso allo squadrone esplorante di tulle le novità che riguardano il còmpito suo (incontro, specia lmente, di riparti nemici, da sqttadrone in su può dirsi) . Potrà talvoll,a giudi car conven iente di segnalar indietro an. - che semplici passaggi di pattuglie nemiche. Manderà avvisi, anche se neg1Hivi, due _volte al. giorno, ogni due ore, ogni ora, éome sia stnto precedentemente convenuto. 1 175. L'avvisatore (ordinanza) proveni ente da una pattugli:1 di scoperta deve raggiungere il comandante dell o sqmtdrone, comunicata, passando, OOtiZi<t dell 'avviso alla palluglia di punta O nancbeggiante wcontratil. . . ·176. Se il comandante dell o squadrone d ietro notizia ricevuta da una pattuglia, decidesse di cambiar strada col gros:;n dello squadrone, proritterehbe dell'avvis··,tore giunto per mandar conoscenza della nuova strada alla pattuglia . Alle . altre sue pattuglie manda sin.golarm ente un informa tor~., oppure , :;e A possibi le, fa da nn indicatore perconere la strad<t prima stabi lita (il <1uale mandi allo squad rone gli avvisatori che giungano, e. rientri dopo dte da. ogni pattuglia sia pervenuto un avvisatore\. Le pattnqlie di sc~lp ~rta
(2Ì Indipendente: perrhC non ha rJipr nrlcnza elle dal ~om~ndante del grande r iparto che l'ha inl·ia ta. 76 -
AN:-10 XXXVIII.
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I SERVIZI D'ES PLOR AZION E E SICU~EZZA
d~b bono sape·r semprt~ riove. travasi il f)?'OSso dello squad1·one: altri menti. esse sono in aria e lo squadrone p~:>gg i o . ·1 77. l~ detto che una pattuglia « se giudica di poter sorpren dere il nemico, gl i tende agguato allo scopo di f'ar p1·.igionieri, buon mezzo per procurnrsi inform<lZioni. » Ricordisi che il vantaggio di far prigionieri deve i> empre per la patl.ngl ia essere confrontato al momento, colla sitnazioM e collo scopo per ca pir l'C proprio convenga: - e:;ernpi nega tivi: una pattuglia di vigi lanza n?n fa pri ~ionieri rln(:' incliviilui di una pat.Luglia nernica s~ far ciò ìè la~cia re che in tan to il rimanente si avvicini di pill, veda e fu gga; una pattuglia cii scoperta, poter.do mantenersi celata , non salta fuori invece per agguantare qualche in div id uo di una palluglia nemica, tra dendo rispet.to al ri maue111e della pa tlll glia nemica la sua pre· senza c guastandosi cou ciò il buono di una successiva proficua avanzata. l prigionieri <l'al tronde sono noiosa zavorra per una pat· tuglia: inutilizzano pa rte del personale, il qnale è stato ava ramente InÌ $ll!'ato; e se lasciati sfugg ire pos5o no riportare ai propri notizie ben migli.ori t! i quelle che da es~ i si sieno polnte trarTe ! 178. Ona pallugl ia di scoperla , incrociando una palluglia nemica, se ne è àsta e f[uella pallu~l iit la olh·epassa COnlt3 pure ressa Lende di fare. si trova in presenza di una pallnglia di espl~azione (speciale c' d.i scoperta', ossia non è ancora giunta o passa allora attraverso alla fronte di S1~ope rta nemica. Se la pattuglia nemi ca invece, cistaltt, le manovra intorno, cerca di agglomerarla di non !asciarle seguire il suo ca mmi no, di spi ngerla per altra strada, di chi udere la via ad ogni avvisalore che es:;a cerchi di mandare indieiro, - la pattuglia si trova in presenza di una di vigilanza nemica (se pure precedentemente la pattugl ia non si è accorta di avere oltrepassata una fronte di scoperla nemica). Se la pattuglia nun è vista dalla pattuglia nemica, essa non sa eli quale specie quella sia, ma non ha interesse di svelarsi per conoscerlo . Se la palluglia ha capito di essere stata vista e ri conosce nella nemica la fimion e di non essere sta ta vista (4 ), egualmente capisce che quella
(!) Caso analogo J, (Juello di fluo cop pio di individui che int;ontra ndosi per stt·at'la fanno finta ri.spettil'amenta di non vedersi: Ili due coppie, perché in ogni pattuglia deve esservi l'Individuo distaccato che racr.ia da suggeritore.
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è di esplorazione, con tinua a procedere ma più )!nardinga (V.§ se~.}. . . . ·179. Quando la pallnglia è nel caso clt essere m d.u bbro ch.e 1a pattuglia nemica {perchè, da questa, non vi staJ, sia d.1esplorazron.e . v· ailanza deve allora prudentemenle ass1cu rars1 della condro dl '~ , f 'l f ziooe in cui si trova: si fermerà in luogo riparato e con act e s ug·1 e farà compiere da qualcuno, prima di continnare la suaavnngt a, . . f d. ' zat:1, una ricognizione avveduta all'H: torno 10 una s era 1 ~n P? più di --100'0 passi (estensione della vigil anza); se da tale r~cogm zione non è segnalata nessuna entità nemica, la avanzata è n presa. Questo casò 'accennato impone alla. palluglia di estendere la sua sfera di vigilanzn più di quello che essa debba . f:1re noi~~al mente, e perciò pot rebbe metterh intanto in condtztone c.rr llca , per la sua momentanea dispersione, rispe!lo al.la pat.tu~lt ~ n~ miéa che soltanto abbia fallo finta di non averla v1sta. Qutndr: ncoanizione fatta da uno o due soli,. indtvidui, intorn o; anche a costo di ~perdurar maggiormente nella sosta; qui,ndi , ancora, interesse nell'allra pattuglia di far fint a di non avAr vrsto, per pr·~durre al : meno sosta più lunga nella avversaria, se non pe~· nvolgerlest contro mentre questa , non impressionata, meno gua rdrnga P•:o.ceda. 180. «Una pnttuglia non deve darsi pensiero per l~ sua r:tttrata: pochi uomini ard iti e destri trovano sempre modo dr r~g~JUn_gere il proprio corpo ~- Le strade, in mas'>ima, sono da. consrgltar·s • p~r sfurraire, e le strade di percorso continuato e contrnuatamente stcu:O~ più che le direzi on i scelte attraverso alla campag~a: si avr~nno cavalli di mezzi potenti? ma non si è sicuri che propno ostacolt non ~i trovino mnggiori di q neli i che essi sappia n superar:e, e da. ammeltersi come assioma è, che, lungo un percorso fa crle, un mseguito e un inseguitore sono accompagnati da eg•Jali circost~nz~, lungo un petcorso difficile invece, l'inseguito .non solo fn da mdrcatore del ter reno all' r nse~uitore, ossia contrnua a perdere vanta~rgio, ma ha sempre nn ostacolo di piit che l'inseguitore da sup: rare, quello dal quale per caso sia atterrato. Strade; e strade da carta al ·l 00 000· e lena nei cavalli; lena che, co l fondo e la velocità formi iÌ me;ito dei cavalli stessi. 'Le palluglie d'altronde sono sem~re a base di cavall i di truppa; e ben di r<1do ancora avranno a
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I SERYJZI D'ESPI_ORAZIONE 'E; SlCUREZZA
l SERVIZI D'ESP LORAZIONE E SICUREZZA
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capo un ufficiale ( l). Se propt'io occorre destreggiarsi in mezzo a pi1~ nudei_ nemici, ?er sfugg_ire, allora t:ertamente si rar;"t del pro-
J,Jno megho. lena s1 abb1a d1sponiuile o abilità di s:dto. 18 1. La pattnglia speciale diO'erenzia dalla. palluglia ord inn 1·ia di scoperta non tanto per la grande varietà del còmpito che le può es~ere assegnato, ma per la grande libenà di r.ondotta che le è lasciata. non. avendo vinco~ o a~ una f1·oote di scoperta comune con al! re pal: tugl1e, e ad una du·ezwne e velocità prestabilita di avanzata. Sarà il più sovente pattuglia ullìciale. La sua forza sarà , avaramente, calcolata come per ogni patlugl ia salvo ad attribuire più di un indiYiduo per. ogni trasmissione di avviso; e potr~t ridursi a due sol i individui. se lo scopo suo è uno e tassativo, nè sia presumib-i le che dul'ante d suo mandato si presenti occasione di notizia da tenersi in co nto per essa, nè il terreno infestato o circostanze nifn cil i da. incontrarsi più ne rich ieggano. Gli individui componeiHi sa1·anno di certo, acctwatamentc ~>celti (2), e quelli di tru ppa. con atlitnd i n~ speciale :t ?"Ìntracciar l<~ ·vie~, irregolare come può e;;sere la ava nzat.a d! nn;J pattuglia speciale (come quella di nn grillo) ed este5a pllt. ).!'IOrnate di mnrcia, e difli cil e come può pertanto risnltare la retromiss:one degli avvisi. 182. Fra i còmpiti di unn patt.uglia (che sari1, più naturalmerùe una pattuglia speciale) è pur quello del collegament:.> fra grosse colonu e marci:mti (pattuglie di colleyamento) . È da att1'ibui1·si come sen:;o alla parola colle,qamento fra grosse colonne marcianti. il seguente. Conoscenza continuata per pal'le di ciascuna colonn-a delle condizioni elrettive in cui si tt·ovino in ogni momento le altre col~nne (disposizione. ~riterio di condotta, eventualità probabi li preVIste, progello di coudoLta di fronte ad esse). t a panuglia di collegamento deve a vere io sè meri w adatto a giudicare e a riferire circa a tali esigenze.
.. (l) Sì ti lamentato alle ultime manovre in Francia l'ccccssil'o uso eli ]):J.ttuglic uJH Ckìli , lo quali lasc•avnno spesso il so lo cap itano a llo squadron!l. 8 ber; raro sam il caso rl1 fll•ttugll:t spcci>J ic cos lituih da so li ufficiali. '
(2j l'et.' lo ~rdin;tri~ pattugl ie non ò, irt massima, da rarsi con to della scelta eli por-
sona!e, PO•cltc ~ l survl~io continua to ed alterno fin isce prr farvi passfLrc tutta la forzrt degli 3(jtWI I'Otll.
'"
Situazione, scopo, terreno ( l ).
•183. Ogni azione di comlHHLimcnto per la cavaller ia ha la sua base immediata nella traduzione pura e semplice delle evoluzioni a manovre regolamentari, trauisi della azione a schiere di una diYisione intept di ca,·alleria, traHisi della azione di un modesto plotone. Il com0auimenLo della cavalleria è cosi rapido e risoluto che solamente nella sua determi nazione ammeue l'intervento del comandante; non affatto nel suo sviluppo . Ln truppa deve essere per· fettamente manovriera (2) e il corno nd;1ntc sicuro della abilitit di manovra della sua truppa. Il comandante npp rezza la situazione, sa il proprio scopo ,,giudica del terreno : dec ide, e irrevocabi lmente, e la decisione sua rignarderà la prat.icabilità efficace di una manovra da piazza d'arme (non d'altro} e la scelta del momento opportuno per ngire, per attaccare (3); la manovra non ha che dari chiederla; il suo merito sta nella decisione, pronta e giusta nella suairrevocabilitit, dedotta da situazione, scopo, terreno. (Ill~oman da.nte di altra lrJ!ppa la quale non sia el i cavalleria, può decidersi a poco a poco durante !o sviluppo del combaltimento e il più delle volte essere da questo ~tesso svi luppo progressivamente consigliato). 184. Si dovrà compiere, in un teatro d'operazioni, sen •izio di esplor·azione ~ Varrà ancora la cono5cenza della sitt~a.;ione : rispetto alla parte amica, la conoscenza più che sia possit•ile perfella; ri · spetto alla parte nemica, quel tanto a tutta p1·ima che già si sappia, e poi ciò che grado a grado si venga a scoprire e cun processo razionale di rìcostruzione e di induzione si sr~pp i a pur moltiplicare.
(-1} Questo capitolo formava la chiusa di tutto l'esame teorico fatto sia circ;t 1 combattimenti che i s·wvizi. di esplo1·a:::ionr. e sicurezza. 12) Non può im]wovvisarsi da un gio t•no all'altro, truppa di cavalleria. Le e~olll zioni di piazza <t'armi sono il ''e•·o fondamento rl' lst.m~ione (>er l'arma di c:walleria. (3) " La cavall •lria non deve mai lasciat·si attaccare" ossia deve esse re semp re, il riparto ·di ess;t che si consideri, partrone de lla opportttnit:l e r\el momento di attaccat·e, scelto conveniente il terreno.
1196
l SERVIZI D'ESPLORAZIONE E SICUHEZZA
(La situazione è la disposizione razionale del complesso delle forze di due pn r·ti ~i contrapposti, sopra un teatro d'operazion i, orientate secondo uno scopo di guerra). E verrà il giudizio del te?'l env: il prolìtto che si sappia tr·arre dall e sue varie eondizioo i effeuive. E varrà, obbligatoriamente persisten te la considerazi one del propri o scopo . (La sintesi dedotta di un dato importante, dalla quale voglia venire a capo un comando superiore che abb1a di staccato divers i elementi con vari scopi, vuole da ogn i elemento il responso diretto ed esplicito a ciascuno scopo tassativo imposto) . 'i ·185. La pratica dunque à i qualsiasi còmpito di campagna e di qaalsiasi ricognizi,Jne deve per· l'ufficiale basarsi su queste trP. atti tudini: Ja ca pire la situazione; 2• ca pir~ il terreno; 3" non disconoscere mai il propno scopo E non vi è caso speciale di sorta, per il quale ogni merito non abbia basi su quelle tre allitudini. Qualunque inca rico si abbia di manovra o di azion e· tattica di ricognizione, di pattuglia, di percor~o, di guida, di osservazione, di trasmissione, e quale altro mai si voglia, vccorre capire la situazione, e così s; sa destreggiar5i in essa, avvantaggiarsene (ossia far proprio pro delle sue circostanze convenienti ,ed opportune, o magari determinarsele), confrontarla, si sa riscontrarne nitidamente i dati impor1an ti, si :>a sottrarsi al nemico, si sa attraver:~are o raggiungere quelle che importa delle truppe arniche, si sa appurare e controllare le osservazioni proprie, ecc. ecc.);. capire il terreno, e così si sa va l ers ~n e (o~sia trar vantaggio dali& sne condizioni convenienti ed opportune) e scegl iere i propri percorsi o più brevi, o più d1)rninanti , o pi ù coperti , o più alli ad azione d'attacco o di resistenza, e indovinare i punti d'osservazione propizi e veder giusto e scolpire nella propria memvria situazione effettiva ed ogni particolarità e$amirhlta ; occorr{! non disconoscere· mai il proprio scopo, e cosi non si sprecheranno forze, non si perderà tempo, non s'intralcerà con difficollà inutili o superflue Ja nitidezza dell'operato proprio . '186. Quando si sa cap ire si tuazi one e terreno, e si sa inesistibi lmente non prescindere dal proprio sc~po; e si è abitualo il propri o criterio a dare importanza a quelle tre necessità tanto
I SI!:RV!Zl o'E8PI .O RA'Zl0NE E SICUREZZ A
1197
da non poter e, per bi sogno istintivo, farne a. meno ,~ l~ ~ra tica di quaJ5iasi còmpito riesce agevole, sicurn e grusta, p~rche rl semplice razi ocinio, al disopra di ciò , etl~cato ch e esso ~r a n\la e~_all~ conoscenza dei modi di azi0ne" e dr condotta deglt t>lementr dr mano v nr, basta sempre. . ,187. È per la suddetta ragione che il prese? te co:so. s~ecral mente tende a dare idee esatte e ragionate su r modr d azt~ne. e di condotta delle armi combattenti (combattimenti, m~rce, stazJ.onrl, crireri sull'esame del terreno, norme esplicite e raz•onn~r su1 .servizi di sicurezza e di esplorazione. Le esercitazioni pr·atrch e, tatte in campagna a complemento del corso, mirano ad ~vval?ra:lo con esempi ell'ettivi , sia perchè ne risul tino educat1 rl cr.rterro, e la memoria, sin speciaJmente, perchè ne provenga a\trtudme a Ilo studio della situazione. . ,188. Lo studio clella situazione non vuoi soltanto rrguardare l'esame complessivo della situa1.ione generale supposta , ma, quando pure non indicato esplicitamente, l' orie~tamento. che da q~ella situazione si ded uca dall'operazione spec1ale prat.rcata, e la linea di condotta nitida e der.isa che per essa deve rrsultarne t~ssa tìvamente imposta. E frutto dell'abitudine al lo s~udi? d~lla ~1tua~ ziò<ile deve essere, per gli ufficial i~ il desiderro, Il brsog~o dr cono~cere sem pre, per llUalsinsi incar~o . la situazione, - rnformandosene, richiedendone, inducendola. '189. Purtroppo avviene ben sovente nell e manovre del t~m p~ di pace (e avve.rril pnr anco in guerra!) che, n.on ~o lo prccoh nuclei ma anche riparti di entità m:1rci no al bu10 r·r spetto alla situazione! Quanto sciupio di forze, qurtnta stonatura in un este~o schieramento, qnanti per·icoli , quanto patema d'anim~ e nervosigmo, in cambio di economia di forze , nitidezza d1 ~on~ott.a, sicurezza di ri;;ullato, sereoilà d'animo e di mente! E driTicrlPmolte volte sapere la situ:~zione? ! Abituiamoci alme_no ad aver: nell' istinto il bisogno eli conoscerla e nella mente rl potere Òl capirla, di giudica rne, di indurla 1. .. . . 190. E lo scopo? - Quante volle , clistaccatr, ~~ par_te; e non si sa qual e sia lo scopo della missione propria l e . s1 va verso_ il nem·ico; e s' incontra il nemico; e si manda a dn·e .c.he_·vt e it nemico; e si attacca; perchè?... Deve sempre riceversr mgrun -
1.198
I SERVIZI
D'ESPLOR~~NE
E SICUREZZA
1 SERVIZI
ZIOne espliciLl del proprio scopo. e ·non l quella . · . aver a tra bandiera che l 91. La situazione d ' , lera per (Juan to ecrf' . ed~ ebssere couo.>cinta dall'uiTiciale di cavai ' ,., l Sia l a~so crr·tdo c co n . Per CJuanto inc 1 . • . ::, # : osc luta estesamente. .JIHtc raLO,crr l1 puo poc d .. sua propria esclusiva co~dotta. di·t~c opo trovarsi 111 balia clelia ampia .;;feradi terreno e li'O .:.. ~' .cat? egl, pu ò battere una . . vrn~l Jn relazJOnn con elem t' .. o nemlel moto Ja'" .. "~" nleiJte d''I'>I'IJUill · t ., . . l - N • · · en. l nm Jcl 011 quanto estesa e d'n .' VI é Slt.unz,one per .' , , pparen;:a r:randJO' a ch e . qualità d'ullìciale d·1 C'v· 11 .· non sm adatta alla ".1 e11a nllZI l'app· quale si è esposta una .. l . .' : . . ,n·en7.a J.(rand iosa colla .. .. SI uazlone Jl pm delle vol te v·tl . . C1tà, concJ:>Jone. esattezza .· . . . • e se mph. ., ' IloOJone d• ocrnJ dato l - • o pnr a condotta presente come imporsi. per qu,tlungue altra che l'onuitarncnte venga ad l;)
,
•
"
'
·
·192. Come esempio clelia in fluer za cl .. l'iJzione costante del . .· , ' le puo a~·ere la con si de. . . p10pr1o :;copo sul propr·· . . .. . . IO srstema di condotta. può eitarsi la conci'· . È esso solo e deve lenereJZoJ~ne svariatiSS ima d~llo squ aùrone; _ .. . ccupal.o un posto~ E c d' ragl1arvisi, se può e d'l' d . ,· . ·. · " ontento 1 ;u;ser1 en e1 1 ISI passivamente. _ • · -~ e deve sostare alquanto · . e e:-.'> .•o so lo ' l n un 1UO''O per com d1 ' t• ancora alla difesa . . ?> o a sua : Terra <' ma pr eparandosl pos· i bi l l' . . . o la sfu!!'"ita · _ · • . · :. e uscrla dr Vll'a forza ,.... . , c es,o dr "ran "uardi·t ·nn · · d terrà ad avere disponibT bn o .'. r anzi a aiLre forze? l l uone cond rzJOni d'azion (l' od almeno di m·movra) . · e c attacco, ' ' Sia contro nuclei nemici d' l . chn co ntro forze nerniclte . • esp orazione . 1 • . anc le mar"fJOJ'I delle . ' squadrone esplorante~ no . . .N, sue · - e esso ' · 11 rnrrom a port'lre · . · 1 tuglie di scopert:.t· e Cf • . . ' lll!lanzJ e sue pat., ' ur, Slt.Ua:tJOQe e teneno òiran o l venga manovra l'e schivar . . . , lt mo to, con. · ' e azione ap·lostarsl m'n · ' 1. · 1 nceroso, gettarsr a capofitto. _ è . . d' . · ' e,so avan"ua rd1a ? non , : 1 srero ch e la miglio r condizione del ~. . .· . al ra a lro pen,193 :[ l · !•· . . ,..IO S:.O ICti OSt.ante; ecc. ecc . . a \O .a puo essere lo slancio d l . . . .,. sonate eh e ftccia d. , e pro p no co1·aggto perOs~r .· , l .' . ' . r,conoscero lo scopo della propria missione e, l !:>C Ha! e, Sl . m·t fJUI'Cflc' "li ~ . · ·' ' " o scopo s1. auem pi·J . non 1n altro modo · · .·. . . . • , ma se PIU SI CUI o, ben che tranc(uillo l . , o scopo possa essere l'li""Ìunto ·\l clisop.1 d l ?>.n • • • a e coracrcr,o Per ·o w lo é 'l · detta -responsa!Jilità A , ·. rn . - ~ . d l cora,q,qw ., . . . ' , speeJ,llmente la lor·zu dJ Sa f)C·re do . r p1opr10 corac"''O p .. m1nare N> el ~o n a 1e a vantaggio dell'aclempimento della
Il
D'ESPLORAZIONE
1199
E SICUREZZA
missione :n'ula. L'ntililil grande che da queslt) adempimento può provell'irne, immensa per quanto non lo si supponga, o non lo si preveda anlerionnente a circostam.e impreviste, deve ·assolutamente impor~i allo slancio, all'ardire, all'audacia che sono pure le belle doti della cavalleria l Solo si ricorrerà all'esclusivo .coraggio pe1·sonale, mancando anche alla pntde.nza immediata , quando a nessun altro sistema di condotta, per adempiere al mandato proprio sia possibile votarsi: Una pattuglia , prossirra a ved~r molto del nemico, fronteggiata da mag~ior forza nemica, non esiterà a buttarsi contro: Se un solo dei suoi oltrepassa, e vene, e ritorna, il compenso è tale all'atto temerario, da renderlo eroicQ. 1194. Sarà ben più frequente di quello che la modesta elevatezza del suo grado gli permetta di credere, per· l'ulliciale di car alleria, il caso di dover riconere al sno spirito d 'ini::iatùct (-1), distaccato, epperò paclrone del la sua condotta parallelamente all'adempimento del còmpito ò.n togli , pou·a sO\'Hnte adat.Lare la sua condotta, o modificare la prelissata, rispetto a circostanze impreviste, o dovrà gi udieare di qneste e con:>.iderarle se, e ([uando occorra al partito ehe l'ha disll\Ct:ato . - Ricordisi che l'iniziativa non è libertà cervelloti ca, ma è la facoltà lasciata alL'indiliiduo della deci.sione ?'azionnle cutattata alle circo~t(lnzl'. L' ufficiale che abbia conoscenza esalta della sitt~a~io1w (quanto il superiore dal quale non può al momer\LO aver ordini), che abbia sentimento• esplicito del suo còm..pito. e abbia dflti sicure di intelligenza e di istruzione, non può mai sviare dalla caneggiata che pu re il suo superiore, presente, gl' imporrebbe : non lavorerit mai d'in iziativa nel senso plateale della parola; avrà come sua mi gliore arma l'iniziativa nel vero senso della parola. in qualsin si speci(l fortuita di eventi. (i) L'ufficiale di ca,·aiJcria. in p~ttugha speciale. rispetto a quant\J c q ui accennato.
e spedalmcnte
ENRICO DE CuAURA:-ID nE
da consirl~rar;i
SArxr
Maggiò•·e 60 (antct·ia.
EusTACHE
1200
120
LA RIFORMA MILITARE IN GERMANIA
SPECCHIO della for; a efj'ettùJa contemplata nel cap. 24 del bilancio prussiano (pagh e alla tmppa) pm· l'anno 18 91-92
LA RJFORMA MIUTARg IN GERMANlA (Continuazione, veai numero prccedenteì
. -~~p:._. /
c
in particolare
Forza bilu:lciata totale per la Pru ssia
. l
Deduzione 35 e 36 quali la circa.
.
376,841
degli uomini pa~aq sui çap. 30i (scuol e sotluffìcrah, ecc.) P~~ for-za efietliva non P nota, ali. rn~ . . · · · · · · ·
3,885
Rimane a carico del cap. 2l ·
DISCUSSIO~E PARTICOLAREGGIATA DEL PROGETTO
La forza bilanciata (§ l del progetto). Il progetto di legge modifiea le vigenti lef!gi in tr·e modi: nel concetto della forza bilanciata della truppa ; togliendo da questa forza i sottuffìciali; nell'aumentare la forza stessa.
Concetto della forza. - La forza sinora considerata dell e leggi
tedesche e dal bilancio (fhedenp1·a~enzstt.t1'ke) - letteralmente for za presente di pace, quella che in Italia si direbbe forza bilanciata - era un limite massimo della fo rza effetti vamente alle armi. La differenza fra la forza errettivamente alle armi e quell a bilanciata, dava luogo ad economi e previste dal bilancio, come dimostra questo:
·
.
in totale
· ·
·
372,956
Forza effellivamente pa~ata nel ll~~!-92d!~~: cap. 24 a seconda det consun " '' re dalle intendenze · · · · · · · ·
·
342,226
Cioè una fo rza in meno sulla bilanciala rli
30,no
bilaucio. 1.891-92 furono Cèi~co~ l N ellolatestesSI! qualt eco norme. . . . . . ·
(gior·nate di pt·t-s.)
a) Per la ~Pkrutenoakang e. per dimi nuzioni accidenlah permanenti . . . . .
b) in permes!>O
.
c) in lugohi di pe na
·
16,911
· 0,8i •;, · 0·67
"l
3,018 della
:; ::::::::'·. . .~::; .\bi~:::,:,, 8,26
~;•
l
.
7,390 1_ _ 1,007
l
30,773
1202
1203
LA RI FOHMA MILI'l'A!IÈ IN GERMANIA
LA RIFORMA MILITARE IN GERMANIA
P.er tutto l'eserci to tedesco e per lo .stesso anno 118911-92 fu rono portate in economia 39,7G7 :,!iornate di presenza. Adottandosi il ser vizio bienn ale. la R elcrutenvakanz, cioè il tempo fra il tongedamento degli anziani e l'arrivo delle reclute, cal colato in bilau cio di 4 settimane e che nel fatto si estendeva sino a u, dovrà rid ursi. a '2 sole settimane ; ma la Ct)fl'i spon den te eco nomia invece di appari1:e sul bilancio servirà. a mantenere un'eccedenza di reclnte per le armi con servizio bi ennale, quale reclutamento suppletivo (Nachersatz:), da chiamarsi nella misura di eirca il 6 °/ 0 as si e m~ alle altre, per non diminuire ul1eriormente la perman~nza alle bandiere, e destinata a sostituire le for tuite mancanze nel contingente. Ogni 1° febb raio ~i dovrebbe avere la forza efTettiva uguale a quella bilanciata e le successive diminuzioni di forza, del resto assa i rare, si potra nno coprire con uomin i dei q~barti battaglion i o rir.hiamandone dalla risena. ~ei venturi bil anci verrebbero calcolati quali risparmi soltan to le giornate di presenza de~ l i uomini in pe1·messo, che scontano pene, agli ospedali o comanda ti altrove: cioè, nel bilancio ·18!H -92, sarebbero state ri sparmiate soltanto 19.4·37 giornate invece di 39,767. Il sistema di considerare la forza hilanciata quale forza media è già da anni adoperato nella compil:-zione dei bilanci della marina im periale ed è nn sistema che permette di rinforzare le un ità di truppa, quando si tema imminente la guerra, senza che il pubblico se ne nccorga. L'opposizione fece osservare che il concetto da attribuirsi nlla furza bilanciata rispetto a quel la effettiva non è quistione di principio ma puramente tecnica, all'alto connessa co n la lunghezza dei periodi nei quali è conveniente mantenere inalterata la forza; che al Parlamento interessa mettere in chiaro quale aumen to di fot"l.a bilanciata si nasconde nel nuovo trovato della forza media (DilrchschnittstaTke) aumento che sui dati del bilancio ,18(H - 92 salirebbe a giornate di presenza 20)330 e sui bilanci basati sul progetto in discussione salirit a 23 -24,000 uomini; il govem o vuole pertanto ~ve re èli fatto un aumento di ~107 , 000 uomini in eifra tonda mentre mostra di chiedel'lle uno di soli 72,037.
Inoltre non si ha alcun motivo per applicare il nuovo concetto della forza bilanciataRlle armi per le quali si manti ene inalterato il servizio triennale .
Forza dei sottufficiali. - Il ~o,·emo, mentre ch iede che la forza bilanciata -dei soldati. appunL;lti e caporali venga fissata peL' un tempo abbastanza lungo - 5 anni in luo~o t~ei (set.teo~ato), non mai stati rispeltat] -- ai'tìnchè le di;;postz1on 1 leg1sl:lltVe e ministeriali p0ssano dare i frutti previ sti, chiede d~e .il nUI~ero dei sottuflìciali ven ga fissato dal bi lancio , come st e stnora lallo per gli ufficiali, i medici e gli impiegati mi litari: ~ll'opposi~ion~ sewbrò che il governo volesse procurarsi lLLllt t vanta~g.' d~t Jun crhi periodi della forA~a fissa, senza averne gli inconvententt: sin~ra ogni eventuale aumento di :;ottufficiali corrispondeva a una diminuzione nel numero dei soldati; adesso s1 vuoi avere la possibilità di aumentare ogni anno i sottuflìciali senza toccare quello dei soldati; l'esperienza dimostra esistere la tendenza a tali a.umenli, perchè nel trienn io '1881'- 00 con una fo rza b.d~ncnll<l d1 t?'UJ~ptt di 468,k09 uomini, ne furono 61 ,8 11 souufhcwll 1n sul pnncipi o e ti~. '1·1i) alla fin e ; nel triennio ·18\.l?-H3 con u~a l o~·z<t bilanc.iata di 4.86,083 se ne ebbero rispelltvamente 6<>, l Oh c 65.220: ed è prcvedibile sin d'ora clte nelle armi speciali l' anmento di sottufficiali sarà in avv enire più considerevole. Fissare la forza dei sottufOciali annualmente i< un altro me:r.zo accordato nl tJOVB!'nO j)tll' ottenere a pOCO fl pOCO u!l.eri ori Ulllllell l.i nella for;a totale dell'esercito. O:!nuno fu d'accordo nel non calcolar~ nella forza futura , come fn fatt o pel pas::;ato , i \'Olonl:ll'l d1
7
un anno.
Aumento della forza. - i~ il pun to di vista oiJhietti vo più importante fra ·tutti gli altri della stessa natura per contemplat.·e il pt·ogetto; num erosi furo no i documenti chi e~li ~al.l~ .co~miSSlOll~ parlamentare ai ~overni con fed erat: sulla posstbtl)la d~ ave1.·e ti ri chiesto aumento di conti ngente e sul tempo necessarw a riempire i nuovi posti da sotlnfficiale e da ufficiale; vivaci furono le discu::..:.ioni.
1204
LA RIFORMA MILITAllB IN GERMANIA
LA RIFOR}IA MlLITARB IX GERl!ANJA
11 futuro con tingente si comporrà in cif're tonde_; a) in serviz io triennale - cavalleria e artiglieria a cnvallo - un piccolo aumento sul conringente auuale . . . . . ·19,900 b) in servizio biennale - merà della forza bilnuciata di r.uttè le truppe con tale servizio. non compresi i capitola nti . . . :iN 0,000 c) in serviz!o di sei mesi - treno - pìcr.olo aumento sul contingente attuale. 4,7i:)O
Lo specchio a pag. 1128 della Rivista, che andava annesso al progetto di legge, dimostra come il governo calcolò di sopperire idl'aumento di contingente e al necessario contingente suppletivo; quel calcolo è fondato sui risu lrati della leva del 1890 - ma per desiderio della comm issione esso fu ripetuto sui risultati della leva del ;J 89 1. 1
Futuro contingente senr.a il contingen te sup234- ,ooO ' pi Ativo . Contingente attuale. senza il contigente suppletìvo . ·l Ti-,61>0 Aumen to dì contingenlt, compresi i volontari , esclusi i volontari di un anno ,. il contingen te suppletivo e non tenuto conto det capitolanti .
60,000
Su tale aumento di contingente il governo calcola l'aumen to nella futura for1.a bilanciata nel seguente modo: ·1" parte dell'aumento di contingente destinata a sostituire l'alluale terzo anno e per la quale esi stono già posti in bi-' lancio 27,600 2° rimanente parte dell'aumento di contingente in servizio biennale per la quale occorre creare nuovi posti nel bilancio 32, 4-00 X 2 == . . . 3• correzione per le reclute comprese in 2 destinate ~fTettivame nte alla 'cavall ena. 3 anni, e al treno , sei mesi . . 4° posti da capitolante presso le truppe con servizio biennal e, posti non con templati nel contingente .
64 ,800
'14-0
7,'100
l
Aumento proposto nella truppa bilanciata (senza i sollufficin li)
72,000
1205
j
1206
LA RIF01tli'! A
LA RIFORlU
MJLIT.~RE I N GEU.AfANIA
alle an ni.
Nwne-~·o .~npposto
PRIJSSL\
1. A seconda dei r isultati della leva per l'Anno 1dH furono: a) Arruola ti (c.:>mpt·esi ~li ~ùTuolali suppletivarnente, Nachersatz) . . . . b) arruolali volontari (esciusi i volonlari di un anno: Prussia 6197. Sassonia 70i'>, vViirltem ber g HO, Baviet·a 80 l) c) l'irnasti in soprannumero . . . . Somma -l
128-1-06
7U9
l'li2R
'
21215
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14·8H
104 739
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_ 1:2207 _,
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1
877
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\ ggìung endo
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~
Somma t, 2, 3 Sa:<sonia . .
Witl'~terflbe l'g
Baviera
. .
Somma tota le VE:-!1'URO
FAB I SOGNO DI
al numero 2: Pt·ussia . . . Sassonia . . Wurt tcrnherg Baviet·a. . •
756 '1751
---1
36
x:Z8
1461
l
Hl~
435i-
l 225
359 237
358 30066
1.. tutt_i i ll_i~pcnsat,i pe_r !l'.o ~lvì ·di fami~iia; :t. f!:lt •nnbl li p~r dtfettl hStCL pct·manenu ; 3. di staLtll'a tuferiore a metn 4.,5-1-; 4-. gli inabili pe1· rltreni fisici trmporan~i ; 5. gli inahill per mal:ttUe insunaiJìli;
,u cui In corporazione nou è pt·evista nemmeno poi futuro. Differenza In meno, rispetto allo specchio (Jag. 0000 Ili :!853 uornim eh~ l'atumiuistrazione militare at tt•iboh·e allu minori nasello avvenute dOJlO la guerra del 18iO.
(t)
1-84-9
3066
185613
lQ442
2857"1
37H
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57 L
'18932:)
1065t
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RECLUTE I NCLUSO 11. nECLlJTAMENTO SUPPLE'l'! Vl
DA ·
ii -
248000 ANNO
. 4.56406
In quest i t5,640G nomini sono comnresi:
1889
'14·50
1869
484.9 .\043{
la
20868
3066
2150
rimttrreb uero
l ~617
come 1! det·to
' 30066
23722
Ct)
Somma l e 2 . . . 3. Da aggiunge1·e runo per cento sul l'aumento deiiR popolazione verificatOsi dal '1871 al 1875, per cassar e dt~i r isultati tlel t8!H a quelli del '1893 . .
-196537 ri Ai qual i, 'tualom su nt· arrnolassNo
2 Ft·o quelli s tati assegn~:.~ti alla Ersatzreseroe o al Landstu rm eeano abili e potevano es~e f'e incorporati (1):
Somma 2
OSSEI/ VAZION I
(l ) In totale rurono assegnati nel 1891 : alla J:.',·sat::weserve. . . . . . 8~4~t al /,andsltu·m l . . . . . . t09H 6
• .
assegnali alla E rsatzreserve pe ecbé i l t soprann urnet·o (§ 10,1 del Wehrordnuno . . . . . . . b) a~segnati per abilila condizionata · ~ 4f!,~b del 'v\fehrordntmg, ~ 7,2 del Heet·ordnung): · al Ersntzreseroe- . . . . . . . a l Land:;turm 1° bando quale residuo e) assP.gnati per deficeuza di sla tura, ~>ino a met1·i '1,5!t: alla Hrsat:.reseroe alla Lalldstu rn~ l' bando .
BAVIERA
wUB'ITKMBERG
SASSO XlA
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1207
MlLl'l'ARE IN GE&)!ANIA
A
249000
.x xxvm.
UOl\lllÙ.
120R
LA
Rl~'OM!A
MILITARE IN GERllAN IA
Circa il num ero del contingente fu obbiellato avere il governo spinte le sue previsioni ollre quanto il paese può dare : i! supposto dei disponibili , se dedotto dai risultati del 1890, non lascia alcun mar·gine, se calcolato su quelli del 189·1 non copre il richiesto fabisogno ; l'aumento annuo de! ·l % della popolazione e però degli iscritti non è certo; non si possono fare attendibili pr·evisioni avvenire sull'attuale fo ndo dei rimasti in soprann nmero; fondo che oscilla troppo che è frutto dei rimandati di precedenti leve. Il governo invece ha gmndissirna fid ucia nel conti nuo e rapido aumento della popolazione, di ce il progello eseguibile, ammette soltanto che negli anni di transizione fra l'alluale ordinamento e i l nuovo non si potranno tenere oltre la forza bilanciata tanti soJ dati qu :~nti sotlurfìciali mancheranno . Circa !a qual iLà. fu osservato che la maggior parte del proposto aumeuto di contingente è costituito da abili condizionati o per difetti fìsici o deficienztt el i statura, i quali con le leggi vigenti sono da a:>segnarsi alla Ersatz1'1.!St!1' lie o al Landstm·m di 'l 0 bando. Lo Statistiches Tahrlmch fiiY t{as Oeutschelleich mostra come nel :J876 furono dichiarati inabili per qual unque militare servizio (aMsge nm~ter t) ,100,809 inscri Lti, cioè il 27,4 °/ 0 delle decisioni pre:>e dai consigl i di leva per tulto l'impero, e che negli anni successiv i gli stessi inabili andarono scemando in modo regolare sino 0 ;1 1 num ero di 2i ,29'1 ='i /o raggiun to nel Hl91 ; meni re il percento degli assegnati alla E1·sat.=resene e al Landstm·m. di 1° bando andò sempre crescendo. T.a Sanitat::;-Statùtik 1les Jle eres dimostra che agl i aumenti di co ntingente av uti sin qu.i corrispose un aumento pC'r mille di individu i rimandati dal servizio nel primo anno quali in abili , individni i cu i dife tti fu rono riconosciuti o hanno peggiorato soltanto dopo il loro in co rporamento: nel 11878 fu rono rimandati per inabilità un anno di servizio 3i5,7 "/oo c nei seguenti anni 36,7: 35; 1; 38,7; 38,0; 38,iJ; 39,3; 39,8; 36,4; 42 , l; H ,1 %•. La legge del ·i 868 non stabil iva differenza di diritti fm gli abili condizionati e gli individui esenti da qualunque servizio; il Welwonlnung del ·187t) dice che gli abili condizionati possono essere assegnati :111<\ E1·sat.:wese1'1ìe ma solamen te in caso di bisogno - mancanza di abili in qualche distt·ouo di recluta:mento; il Wekro1·dmmg del1888 dice in modo esplici to che parte
LA RIFORliA
~!ILITA RE
IN GERMANIA
1209
di quegli "stessi individui (Anlage ·l) non sono affatto esclusi dal concorr·ere alla leva pel servizio attivo, che soltanto la rimanente parte (Anlage 'Z) ne è dispensata ed è versata normalmente nel Landst1mn. Cioè i risul tati di fatto e le disposizioni regolamentari mostrano la continua tendenza a servirsi di gente non perfettamente robusta per ingrossar·e i contingenti. L'amm'inistraz ione prussiana per la guerra rispose che dal settembre ,1875, quando l'ut·ono compilati i regolamen ti Wehro·rdnnn{l ed Heerordmmg , si no al '1888, non furono modificate le condizioni fis iche che, determinano l'assegnazione a varie categorie e nemmeno fu r·ono emanate norme per reoderne più o meno rigorosa l'applicazione; la legge 4 l febbraio i 888, sugli obblighi del Land.stlLrm, le ha modificate in parte, prescrivendo che inscritti permanentemente inabili al servizio att.ivo (colonna a dell'Anlage 4 all' flee1·m·dnnng) sin allora giuclic.a ti inabi li a qualunque servizi.o fossero assegnati al T.o,nd.m mn di 'l • !Jando, solamente per servizi analoghi al le professioni ·degli inscri lli, ma che l'aumento .così avuto nel numero del Lanclstu.nn rimase senza effetto su lle .condizioni fisi che degli inscrilli assegnati all'esercito permanente. nel resto i lim iti di attitudine fisica non sono obb iettivamente fis sati per legge, nè lo possono essere; la legge li adopera per poter esprimere i diversi diritti che spellano alle parti del contingente .che ne 1·isultano; definirli , applicarli nei si ngoli ca:>i è prerogativa del potere esecutivo; è cosi difllcile fiss are in pratica l' esatto confine fr·a due complessioni fisiche cui competono dne diver$i diritti .che non reca meraviglia se nello stesso anno di leva unn. commi:>·si~n·e (liudica abile un inscri tto clte una altra commiss ione gindin ·Cherebbe abile condizionato; swpo è che il contingente ordinato ·venga l'ol'!lito dal circolo cui tocca e lo sia rispettando fra i singoli .concorrenti alla leva la successione di riguardi determinati dalla legge. l'\ello slesso senso - che il bisogno deLermina la misura dell'assegnazione (4) - t\ redntlo il § 9 della citata ! eg~e ·l l feb braio ·1888 secondo il qunle sono da assegnarsi alla E1·sat.=rt>.~l' r N' >Il
(l) Tlltte 1è leggi e rego la monti militnri pn1ssiaue portan o l' impro nta Cl! l tutto su~
bordinare allo scopo [}l'incipale clell n legge; qualnurtue rigidezza noi prescrrvore 1 mod1
·ili esecuzione ed ogni vincolo rli connessio ue fra principt e modi: d ~riv:u1te <1:1 un rle-
1210
LA RIFORMA. MILITARE IN
GERMA~IA
non tutti quell i che possiedono determinati difetti ma soltantq quelli che a ~ausa di quei difelli t·imangono liberati dal servizio permanente. Il progetto attuale non chiede che l'incorporazione di tuLLi gli individ ui che si trovano nelle condizioni fisiche di quelli che furon o sinora (normalmente ed enenlttalmenle) incorporati; ma indipendentemente dalla sua approvazione furono già diramati ordini com'e io facoltà. dell'imperatore di fare perché si facciano concorrere alla prossima leva e alle successive anche gli abili condizionali e uomini di statura non inferiore a metri 'l ,54 . . Nel fatto, l'ammin istrazione mi litare prussiana non ritiene che la robu stezza dei contingenti abbia peggiorato; presentando alla commissione parlamentare le due tabelle qui an nesse soggiunge:
siderio di simmetria e di esattena di tutta l'opera, vien schivn t.'t con somma cura a fine di non compromettere o rendere meno agevole il raggiung•mento dello scopo. In Prussia il sentimento estetico vien sempre posposto a quell'altro più prat ico de! i uscire.
'
1212
RisMltati della Qisita medica
sugli inscrittì prussùtni.
(Specchio
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SOP RA 1000 VISITA TI FUnONO GIUD!CA'II
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LEVE DEGl.l ANN I
l VISITATI
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Ahlli condizionati .
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Sen·jzio
Servizio
con
senza
113 armi
le armi '
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1213
LA RIFORMA MILITARE IN GERMANIA
LA R IFORMA MlLlTAR.E I N GERMANIA
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RELATIVA~IENTE
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AL SERVIZIO ATTIVO tiELL'ESERCITO PERMANEN TE
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3:23.947
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442
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1891
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1887 '1888 t889
·l
l
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HlSO
l
l
l
1214
LA RI F01t)!A hi!LITARE lK
LA RIFOR}lA MlLITARE IN GERli ANIA
Nume1·o dei 1·imandati pe?' d'i(etti fi.sici dm: coTpi p?·ussiani (2). (Specchio originale).
"l
PARZIALI
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l
---
TOTAI.E hl• bili
Assoluto
l
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Me~zi-1 Ìlli'Uiirti
-
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Per mille (l)
l
l L878-79
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1879-80
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27,6
1880-81
8980
l
·)-
-,•
4,5
:W,8
'2,7
4,1
27,1
20,6
2,6
3,9
9711
:27,3
21,0
:2,3
4,6
1882-83 (2)
10494
27,5
20,6
2,6
4,3
1883- 84
112M
29,4
20,7
3;\.
5,3
188i-81S
11653
30,4
20,4
3,9 .
6,1
1885- 86
tHJ25
31,1
20,6
3,H
1886-87
1219:2
::I l / •
20,6
1881-82
l
l
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1887-88
13432
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1888- 8!)
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l
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l
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5,0
l
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l
'1889- 90
H148
:l3,8
20,!)
5,0
l
7,8
(t) Relativo alla forzn ell'cttil'a dell'esercìto, Kop{stirt·l•e, compresovi gli inv~lid i, cadetti c gli allievi delle sc uole preJlnr:ttorin per i soltuWciali. {2) Da l t882-83 in tlol la tabell a comp rende anche il XII corpo d 'armata (Sassonia).
GER~IA.NIA
1215
Il per mìllè dei rimandali dai corpi quali inabili (probabilme nl ~:~ dopo poco tempo di servizio) si è mantenuto coslante dal 1879 in poi: l'aumento nel pet· mille degli invalidi, sommate le due special ilà, cresci uto da 7,2 nel ·1 878-79 a ·1 2.8 nel ·1 889-90, si giustifica osservando ehe 2 •;oodi ~~umento è dato da individui · rimandati dopo il decimo anno dì servizio e il reslo pe1·chè si è ora più larghi nel giuùicare intollerabili incipienti malattie e in genere l'inabilità. incontrata in servizio, lnrgheua opporlllna vìsli .j diritti riconosciuti in quesli nllimi anni nella vila civile per fatti .di analoga natura; d'altronde le fa tiche imposte dal servizio sono aumentate . Il ~over no riconosce che è sçemalo il numero dei dichiarati ina bili a qualunque servir.io. ma che il fatto si deve agli inscritli stessi i quali preferisco no essere assegnali al LanrJstm·m che ricevere pubhl ica patente dì gravi imperfezioni fisich e, d' ostacolo a trovare occupazioni e anche al pr~nder mo ~ li e; la tabella « Bisultatì . ecè. » nell'ultima ;;olonna non da il per mille degli inabili a qualunque servizio (A.t~S91lmuste?'ltn) sibbene la somma di questi con quelli che possono essere assegnati al Landstttrm (V. colonna a e b deii'Anla[Jf 4- al 'Fher01·dnnng). All'asserzione che la·colonna degli abili al servizio con le armi mostra pt·ogressivamentc crescente il per mill e degli uomini san i, l'opposizione osserva che i numeri della colonna abili condizionati, Anlage •l . di quelli cioè asseg-11a1.i di solito alla E1'8atzresene, sono an dati diminuendo; che le Labell e presentate dall'lHnminìsLrar.ione pruss iana si po ~so no mterprelare in modo opposto a quello voluto; ch e nell' esercito permanente dovrebbero servire soltanto coloro cui il servizio militare non reca nocumento alla s·1lule, altrimenti gli · aumenli di C•)nti ngente non ingrosseranno le cla.ssi Mlide in congedo illim itato; che invece di t·~vinare la sa lute degli uomini col servizio in pace val meglio non ist ruirli Lauto a fondo per poter prelendere da loro, in tempo di ~u erra , quan to i loro mezzi li sic1 possono dare. L'opposizione è rimasta convinta che un aumento di 60,000 reclute al cont ingente attuale supera i limiti di quanto il paese può dat·e o avrà l'elret.to di diminuire la resistenza med ia del soldato tedesco; lo stesso governo proponendo e · facendo votare la legge 26 ma~gio 1893, sul riparto del con tin gente - non più in rela-
1216
LA HlFOR~fA MILITAR ~; IN GERMANIA
zione alla popolazione bensì in proporzione dei riconosciuti abili mostra che l' ordinamento mil itare tedesco sta per giungere ai confin i del possi bile , che sta per mancare ogni margine, ogni riserva, fra il supposto dal progetto e Io :>lato di fa tto. Circa la possibil ità. di provvedere all'aumento degli ufficia li, l'ammin istrazione della guerra fo nda i suoi calcoli sui seguenti dati:
l l ·~ ~
l
-
Deficie nza a l to febbraio Movimento medio neg li ultimi anni (l).
e quindi
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nuo'i nominatò
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.,."'~ :n
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l 51
a umento Hnnuo
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59
Aum en to "oluto dal prog etLo. Deficienza al l n ottobr e t893 .
1714 121
117H
180
.
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"'" .§
1 ~0
-
!)0
-
20 l 80
-
25
probabile che si avra:
Deficienza a l :-10 settembre 1891.
.. = ·~
~:~ i 1;7 1768-
4841 1 H 1330 11 :2
co ngedati .. ..
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Hl-
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23:j
l
-
81 i 233 2208
che cioè i nuovi posti da uffìcia le previ:;ti dal progello potrann o essere completi fra tjUattro ann i per il Wiirltem berg e j i'U tre ann i per g! i al tri Stati dell'impero, a contare dall'ottobre 1893. Qucst'alt•·a tabella rappresenta le prescrizioni del governo sul 1empo ocçorrente per completare i fu turi quadri àei sottuffì ciali:
( IJ Per IJrovvedere alla. delkicnza di ufficiali c in previsione \l egli attuali a umenl.i furono ratti, a cominciare dnll'ap rilc IS91, presso le nove scuole prussiane per aspiranti ufllciali (({l'ieosschulenl, tre corsi acc{!lcrati, ognuno della durat<1 di 6-7 mesi; d 'ora In poi la durat<L not·male del corso sara di 35 settimane (ord. 29, III. 93). Cosic ;hè il giovanetto borgltese rrussiano puo in soli quattordici mesi diverHar·e urtìciale di fanteria , di cavalleria e anche d'arli glieria da campagn<t senza bisogno di ulteriori scuole o esami (quello d'artiglieria solta nto pt~r altri quattro mesi) per procedere nella carriera; ttopo ventidue anni di s pallìne (mcrlill carriera.) esso percerlira uno s tipendio di 8700 lire italiane ed tt i' I'ÌI. dhitto, incondizionato per l'età, ad un<t pensione r.li 3400 lire italiane.
'
'·
.
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' ----'---- -- -- --
Wiirttcrnborg
Sassonia
Prus&ia
15 novemb. (1) 1890
'
445
141
2114
Defìcienle
Id.
1R9 t
t6H
63
Id.
1892
1124
30
( 30 seU.e mbr·e 1893
500
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(j7
di fallo \
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Defi c1eoze l
pr obabi'l i ( 1 ottobre .
- -- -
l 8H3
l
l l
2700 '1771
131
1323
o
509
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esclu~j
gli alfieri , aspit'an ti pagatori , ) artificieri , aiutanti \ d'ospeda. le e sol) t u ffi cia li m usi ca n: ti.
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'
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tl 286
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Aumento progeLtalo
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Impero
- -+-- - - -----7-- - - -- - ·-
l 1
Bavict·a
8339
l
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_ _ __ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __.!l_ - - - - - - ·-
( t) Per la Sa:>~onia ~O novembre; per la naviera 3J. rJicembrc.
l
l
391
1199
·10777
escl use le s peciali la sopraindicale , in clusi !Jl· rò gli aspiranti pagatori,
---~----~-------~---------
1218
Ma siccome l'espe rienza degli anni '188 ~1 , 1188/ è '1890 ha inse.gnato che ad ogni aumento di organico conispose un repentino .aumento nel numero dei sottufficiali (sic) e siccome il numero dei capitolanti è in questi ultimi anni considerevolmen te ingrossato, cosi le quattro a mmi n is~raz ioni tedesche per la goerrafnrono d'accordo nel ritenere che la probabile deficienza di sottufficiali al ,i o ottobre 1893 invece di quella scritta nella tabella sarà quest'allra: Prussia 7000 Sassonia . 600 Wiirltemherg. 300 Baviera 1000 Impero
1219'
G l~R~fANIA.
LA RiFORMA lliLITARE I N
LA RIF.ORMA MILI'l'ARE IN GERl!ANIA
NUMERO 01 UOMINI
eJJ
l l
P remio di r afferma, mar chi 100
8900
c..
il 8000 l 730
900
ai capitolanti da '180 a 198 .. marchi
cessivi quattro anni per la llaviera, e dà cinque anni per gli altri eserciti dell' impero . Influiranno s'u questo ,:isu ltato il premio per i sottofficiali intr·odotto nel l'im pero col bilancio del 1189~1-92 e In legge prussiana 211 luglio 92 concemente il collocam ento dei militari di bassa ron:a in .attesa d'impiego nelle amministrazioni provinciali e comunali, quale ·estensione delle vigenti disposizioni per lo stesso scopo. Vi influì ranno le propr1ste del progetto: a) di allargare le scuole per i sot tuffìciali e quelle preparatorie alle medesime: b) di creare un premio per coloro che con traggono la prima rafierma ( Kapittdationsltandgeld), di aumentare la paga ai rniiermali (Kapitolantenlohmmg) nella seguente misura:
8
162 a 198 .. 14t a 198
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216 a 2J4 180 a 216 Aumento di paga 162 a 216
e che il progl\llato organico sarà comp!eto allo spimre dei sue-.
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478 1-314 1
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t:2G1
H5
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Aumento dt paga ( 198 a 234 · · · · agli Unterla- 180 a 216 . . . . zarethgehùl.fen , 180 8 198
- -i -
Totale dei sottoaiutant i di ospeiale.
1488
-
133
72 -
-
84
l
(t) Compresi 98 in soprannumero neli a c.~ va!Ierin.
~
La parte parlamentare avanzata è d'avviso che il reclutamento dei sottufficiali può essere faci le <Juando il commercio e le industrie sono, come ora, languenti; il miglioramento delle paghe, l' introduzione di premi sono palliativi; col danaro si può far molto ma non si risolverà la questione, il cui nodo sl.a nel cattivo avan-·
1220
L ,\ Rl'FORM!I. MI L I TA R E I N GERiliA~HA
LA R I FORMA MILI'I'A RE I N GF. RM .tNH
zamento nei gradi di sottufficinle (·1), nella impossibilità di diven· tare ufTi ciale, nella catLi va posizione sociale che loro tocca ullimato il servizio al le band iere. li governo non ha mai fallo cono scere (2) i risultati ottenuti dal collocamento dei sottulficiali in civili impieghi, ma rla.quanto si ode se ne può concl11dere che il tempod'aspellatt\'a perottenere l' impie)!o promesso è troppo lnngo:. che il nu mero ùei posl i desiderati e oltremodo ristretto ; tutti gli altri esser·e assai meschinamen te retribuiti ; che, il malcontento e grande e che crescerà se non si provvederà ad al tr·i modi o d'i recluta mento o di sfogo.
(:Il La colerità c.l'avanzn menlo ai di ver~l :;:radi di ,;otturn cia le si puèl dellurre dall'or ganico dei so Ltufficiali. Il bilancio prus.,iano pel 1893·91 fissa non conta ti i musicantì, trombetlicri e l.:unburini Furieri maggiori · } '2798 !FtldtOebel etc.). Furie1·i ( e assimi lati 2650 ( Vize(eld wetJe!). Sergenti l H968 (Se·J·gel!nten). Caporali ma:;:gio ri 234-83 (Untel'O{{lzie?·e) (2) Oai calcoli ;wness• a l progetto ! 3, 11. ! 893 per mo!lificaziooi a lla legge sulle Jlensioni si deduoo e.;serc stati collocali in impieghi eh· il i (impero, stati, province e comuni).
AN~O
Furieri
l
Sergenti
1 c furieri maggiori c caporali maggiori
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Capora li e soldati
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Il ministro della guerra prussiano nolla prima•·em 1892 tliscuteudo>i la legge 2L VII . ·1892 aJ Lanclstag pnm i an o a lfermò cho la med ia annniLdedotta dall'esperienza degli ultimi anni risultava: Impieghi offerti (como sopra) . . . . . numero 70()0 Attesta ti rilasciati d i diritto a coacol'l'erc . 5000 Sotturliciali e soldati elTelti vam~o te collo•·ati HOO Soggiun.>tl che <L qnell 'upoca lll<tnC«~';WO a l quaclri 2<rJO sotturticial i o che 10000 illi/1taran,url·rtm· aspettavano tl i es;;em coll ocati.
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Il servizio biennale (ancol'a § l del progetto) . L'al'ticolo 59 della Costi tu;,ione dell ' impero modificato da ll a legge 'l 'l febbrai o •1888 determina la duJ'ala del servizio mili tare: « Ogni tedesco ahile alle armi fa parte per sette rmni - di regola dal ventesim o an no compi uto sino al principio del ven tott~sim o - - all 'e:>et·cito per·manente (stehendes Ht·e1·) e prec isamen te i pri mi tre anni alle band iere. gli ullimi quattro nel la riserva (1·eserve); nei ~ eg uen ti cinque ann i fa parle della landll'eh r di b:1 ndo, e poi . fino al 8·1 ma rzo dell'anno riel quale compie ~l trentanovesim o anno di età, fa parte del la land 11:th1· di 2" ba ndo. » TI progetto in>ece dice ch e la f'or~a llll'd'ia bilanciata si fonda sulla pret)isìone che gli ttomini delle trv.pp1' a piedi siano in genl'mte trntteuul.i all e armi per due ·anni. !\ella relnzic~ne dte accompàgt1a il pro_!!etto si aggmn ge che nelle ordinarie circosta nze tu tti .gli uomini delle truppe a pied i verrauno i ~ f iati io licenza in :attesa di congedo (zt~r Disposition bewrlaubt) e non più richi amati durante il terzo anno. _Finalmente in seno della commissione pal'iamen tart~ fu dichiarato non essere intenzi one del f!Ove mo di concedere per l e~rO'e .ai singoli in di vidu i diritto ad un :<enizio men 1• lungo dell'alli~'I~O -e· che venne adoperato il vocabolo prc1:isione ( f'orausset:nng) nell'intendimen to di conciliare i partiti est remi. Che per t1·npÌ1r c~ piedi si dovevan o intendCI:e: fanter·ia, pioni eri , fen ovie ri e arti glieria d'a for tezza ma che :w rebl.Jero serl'ito per due anni anche l'artiglieria da campagna. montata (fah1·end(• Feldm·tillerie) e il treno come pure i sol dati operai , gli aiu tanti d'ospedale e i volon tari delle !ruppe a pi edi. Pel' conlro si ma nte rrebbero vol ontari ·triennali di fanteri a da aJTuolarsi di massima o::rni ,,. ottobre· . " ' 1 cacciatori (Jii,ger) della classe A dovrebl.Jer·o sen·i re tre anni in grazia degli impegni da essi assunti nel serr izio fo restale dello Stato; ma il governo rinuncia all'intenzione stata manifestata di far servire tre anni gli uomini di meno buona condotta. Gli uomini del terzo anno non r erranno. in ci rco:-tanzt' ordinar ie,
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LA R l i'ORHA MILITARE IN GER MANIA
richiamati ; le mancanze accidentali nella forza dopo il 1° febbrai() verranno ripianate o col richiamo di riservisti o con uomini dei qnm·ti battaglioni; gli uomini del térzo anno potranno verosimilmente essere trnttenuti alle ~rm i: pel primo anno di transizillne fra il vecchio ordinamento e il nuovo, nel ca.:>o di tensione nella situazione politica e sino al termine · dell'istruzione delle. reclute, specie in vista della grande probabilità di una campagna d' in''emo contro la Russia. La pubblica discussione si rivolse sopra tre principali punti , 1 quali in pratica si confondono tra loro: ,,. se il servizio hienn:ì le d!)Vava essere accordato quale misura amministrativa oppure fissato per legge; 2o se esso poteva conside1·arsi indipendentemente dalla forza bilanciata o doveva essere legal.O a questa e per il numero di soldati e per la du rata della co ncessione; 3ocome si deve rego lare il tempo di servizio della cavalleria. . Soltanto i conservatori, coloro che desiderano di mantenere il servizio triennale e che reputano il senizio biennale del progetto qual e sperimento su larga scala, non vollero che questo venisse fissato per legge; il servizio biennale dovrebbe esser·e in di ritto una maggiore estensione dell 'attuale Kiinigsnrlau,b, licenza in attesa di congedo , cioè una misura amministrativa e non una prescrizione della legge; l'abitudine che ne ha il paese impedirebbe il malcontento fra ar·mi a cavallo qnalora lé si stabilisse per legge una dispari1à di trattamento con quelle a piedi. È s1stema che lascia al ~overno una grande latitudine e vanta).!gi d'ogni natura. La grande maggioranza desidera la fi ssazione per legge del servizio biennale: si vuole non possa essere tolto senza la volontà del Parlamento, come in Prussia accadde due volte; non bastano al paese le leali womesse degli attuali governanti; le variazioni d"ordinamento proposte sotto il pretesto del servizio biennale sono troppo grandi per tra!Larle quale variante alle auuali norme amministrative; gli obblighi del cittadino al servizio militare devono essere fissati per legge; occorre aggiungervi in modo esplicito che l'artiglieria da campagna e il tr·eno sono pure ammesse al beneficio perchè nel concet.to sinora avuto di truppe a piedi, Pr~sst1·nppen, quelle anni non erano comprese; essere enorme la diiierenza di rliriuo fra: licenziati in attesa di congedo (Disposi-
LA RIFORMA m t i T ARR IN GERMANIA
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tioMurlauber) e uomini in congedo illi mitato (Resen ;isten) : questi. possono cambiare di res idenza seuzu permesso del distretto militare, gli altri no ; che la facoltà di rinforzare alla ch etichella · c~n riservisti ,le truppe permanenti. riconoscint.n opportuna, è g1à daLa dal 6 della legge 9 novembre '1867 dove ~ i accenna ad un nothu:endi_qe llerstiirknng; che il t·ichiamo eventuale del t~rzo anno non conterebbe, secondo il progetto, quale esercitazrone (Uelnmg) prescritta dAlle vigenti leggi per i riservisti. CÌ1e cosa rimane all ora al pae:>e dei tanto decantati vantag"i del servizio biennale "? · " Tuttavia gli emendamenti proposti per introdurre nell'articolo 59 d~ll~ Costituzione dell'impero l'obbligo biennale per· le arm i a p1ed1 e quello lrienna!e per le armi a cavallo, serbando loro il complemen to <li anni >ino nlla conco rrenza dei sette nella riserva non furono accettali dai g0vel'lli confederati perchè scopo del~ - l '~1:ticolo 5~ è di defin ire i lirp iti màssimi degli obblighi di serVt7.JO non d1 precisarne tutti i moòi che nel fano vengono osservati: volon tari di nn anno, soldati del t.reno, l.ntta la marina. riservisti di con~pleme~ to (Ersat;;reseroisten, seconda categor ia), c si può ben d1 re t.utt1 quanti i soldati passati e presenti, non hanno mai sen•ito - tr·ann e i volontari triennal1 - tre anni co mpleti. [l go"erno non volle nemmeno ammettere che la fissazion e del se rvizio biennale invece dì suonare variante alla Costituzione formasse _ oggetJ.o di legge n parte (l); gli uomin i del terzo anno dovono l"i maner(} a disposizione dei reggimenti . non devJno fr uire delle libertà dei risercisti; il loro domicilio de1·'essere fi sso; dev'esser loro vietato emigrare; la sicurezza della. mobitazione lo vuole. Nel supposto ch e, il considerevole aumento di forza bilanciata sia nP.cessarìo com pen so agli svnnl.a,l!gi 10 ilitar i del servizio ·biennale fu suggerito di li ssa1·e per legge tale ser·vizio fin o a che la forza bilanciata non venisse a dim inuire; dopo i cinque ann i di dur:.ta deila legge tan to il governo quanto il Parlamento potrebbero meglio int endere e decidere per l'avvenire su basi speri mentali : Simi le proposta fu aspramente combattuta dai progressisti
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(1) Non tutte le leggi postc.rlori alla Costituzione (lell' impero e elle nel ratto modificano il tes to di <1uest.a ne fan no ~splicita menzione.
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A~;<O ~ XX \"111
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LA RIFOR.IIA
~f!I.l'f,\RE
Cf>~UI germe di l!O 1;tèrnato !Jer 1:1 fi:;saziooe della forza bilanciata e di cornplicazioni Lutte ad esclu~ivo van taggio del governo,, come lo prova l'es;;erienza dei tra~cùrs i settennati; ad ogni insignificante diminuzione d1 forza bilanciata potrebbe consaguire il ritorno o h minaccia del servizio Lriennale; uon e:;:;erVi rigiÙo legame fra Ì ch iesti aumenti e il ~ervizio di due anni, il govemo .stesso giustifieandoli con tre motivi diversi; il Parlamento deve serbarsi libero rli disc utere separat.amcnte h durata del sel'Yiz'o chi! numero oi·· lla f1l'Z ·l ; ogni vincolo fra il serv i~,i o IJienna le e il tempo J!el qnale ,;i com:edono determinati l'und i l'a assumere al servizio ste~w carall"re di p1·emio concesso al la lnnghezza dei periodi pe i quali il Parlame'nto non è più ehiamato a volare; emendatuenli in lJUe:;to senso mo:>trano infin e poca fid ucia recipr·oc<~ fra governo e J>arlarneoto , mostrano un senso contrario al buon ~n damen Lo della pub bl ica amm inistrat.ione. l\on mancaror10 proposte per ridune a due anni il servizio auclie per le armi a cavallo: il generale Boguslawski asser.i poter~ i heois:;imo j:;truire anche la . cavalleria in soli due anni ; i vo lontari di nn anno in essa lo sono in metà tempo; le r.1gioni che si ncc:,mpano per· dimostrare que,;ta proposta di non pratica :i.ttua·r.ione sono le stesse acearnpatc per dimostrare irnpossibile 1 la ridnzione del sèrvizio per le truppe a piedi ; si potr clJbero creare speciali reparti per l' educazione deii H rimont.e; o se si vuoi mantenere il :>ervizio Lriemde "i dovrebb e scorciare per le <inni a cavallo il tempo dell'obbligo nella r iserva e nella lancl11:a d.i ·1° bando. e aumentare la pa;-:a per i s•,lda t.i dur·ante il ' terzo anno di se1'1'i1.io. Il governo escluse ogni po,;,;ibilitiJ di ridur;re il servizio delle armi a cavall o a due anni , di c:ompensare la rna~gior permanenza. <~ile armi e~ o una miglior6l pa,!la; dichial';l che non sarebbe alien,o a scorciare il rempo di pennan·~nza nella l andweh~- d.i ·l" bando (ora non vien mai chiamata ari e,;ercit:1zioni, ma ·soltanto al contro ll o ann uale) ma non a quello nella riserva, perchè non bastano un paio di classi d ri.:;ervisti a costituire le f'(Jrmaz ioni di 1'isen ;a r)er l'esercito di prim<l linea, gli sqund roni di landwehr presso le fonna.zioni di landweh1· e a completare le formazioni clel treno eome qualcuno polt·eb be credere. (Continua).
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IN ·GERbfANIA
NOTIZIE POLITICO-MILITARI ITALIANE
L' interesse della quindicina si restringe alle discussioni parlamentari. Abbiamo chiuso la rassegna prec~dente alla discussione degli articoli del bilancio della guerra nella Camera dci deputati; discussione che procedette sempre viva fino all'ultimo e;fu interessantissima per le spiegazioni chie~le da vari oratori e date dai l\'linistro della guerrn. Così agli onorevoli l\Iocenni e l\Iorin che avevano accennato ambedue 3l progetto di legge sull'avam.amento, esprimendo il primo la speranza che fosse ripresenlato e l'altro quella che fosse seppellito, rispose il Ministro avet:e intenzione di ripresentarlo al ricominciare dei lavori parlamentari. E all'on. l\1orin specialmqnte, il quale si l:Jgnava che nel nostro esercito ab)liamo un solo grado di generale per diverse funzioni, cioè per quelle di comandante di divisione, di comandante di corpo d'armata e di comandante d'armat.n, rispose l'on. Pelloux che l'uomo più ardito in fatto di riforme proverebbe oggidì una certa esitanza a proporre. aumenti nei gradi di generale; il. che non signifìca però che la lacuna lamentata non esista e che presto o tardi non convenga provvedervi. All'on. Gntti-Casaz.za, che aveva rimesso in campo la questione del tra_spol'lo .della scuola di cavalleria da Pinen•lo in altra località più adatta , rispose il Ministro che siiTatta questione aveva perduto non poco della sua importanza, dopo l'istituzione del co1·so di T or di Quinto; corso di perfe-· zionamento, che ha cominciato a dare risult.ati eccellenti. È v~r·o che lo stesso on. Pello11X, nel 1.887, relatore di un disegno di legge per modificare l' ordinan1ento dell'esercito, quando si formarono nuovi' reggimenti di ~avalleria e si :)ddivenne allo sdoppiamento dei l'eggimenti d'artiglieria, ebbe a proporre, in ce1·to qual modo, che la scuola di cavalle1·ia fosse trasportata altrove; ma in quel tempo il corso di T or di Quinto non esisteva ancora e d'altra parte vi era modo di compensare
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NOTIZIE PO LITICO·MlLI'rARl ITALIANE NOTIZIE POL!TICO·MILITARI ITALIANE
la città di Pinerolo della perdita della scuola. Ciò che non si è potuto fa re ollora, riesce impossibile farlo adesso, non fosse altro perchè mancherebbero i mezzi necess:n·i, oco}orrendo non meno di due milioni per l'impianto di un nuovo stabilimento adatto allo scopo. Una viva discussione s'impegnò al capitolo At'mi d'at·t:iglìeria e genio, nella quale l'on. Afan de Rivera e l'on. Pais, relatore della Commissione, raccomandarono al Ministro di dare il maggiore impulso alla fabbricazione del nuovo fucile, ritenendo necessario che almeno l'esercito di p•·ima linea ne sia al più presto provveduto. Rispose il i\linistro, ripetendo quant{) aveva già delLo più volte, che cioè la fabbricazione del nuovo fucile è limitata dalle condizioni del bila_ncio. Per ora si è trovato il modo di assicurare la fa bbricazione di centomila fucili all'anno ; ove se ne vogliano di più, bisogna provvedere altri mezzi, ma non vi è ragione di sforzare In macchina, giacchè il fucile attualmente in uso è abbastanza buono e tale da !asciarci senza apprensioni se dovesse scoppiare una guerra prima che fosse ultimata la' fabbricazione del nuovo.
,.* ,. Altra interessante discussione che r.bbe la sua coda in Seuato, si feoo a proposito dei cosidetti con11itti naz:ionali militar·izzati. Già era stata presentatn ;;\la Camera una nota di variazioni al bilancio della pubblica istruzione , esercizio ·1893- 9({., che ove foss'! stata approvata, avrebbe portato nll'abolizione dell'ordinamento militare nei convitti nazionali di Aqui la, l\laccrata, Milano, Salerno, Siena e li av rebbe ritorn ati all'unica dipendenza del ministero della pubblica istruzione. Gli onorevoli Mocenni e Afan de Rivera ne tolsero occasione per dimostrare alla Camera l'utilitil di conservare gli attuali convitti militarizzati, anzi di estendere la militarizzazione ad altri colle~i. l1 .Ministro della guerra riconobbe la gravità del la questione, ma dichiarò che intorne ad essa deve rimettersi all'autorit.à del Ministro della pubblica istruzione che in mattria didattica ha, com'è naturale, aut.orità prevalente. · Questi poi si did 1inrò assolutamente con1rario al l'ordinamento militnrt nei convini nazionali, d ich iar:-~odo che l'esperimento, fauo uci cinq ue so p r~ indi cati uon è ritBcito, e ciò non già per còlpa delle egregie persone elle !l questi collegi erano preposte, le qu<1 li hanuo f<~tto quanto era uman11mente possibile perQhè riuscisse, ma per il dualismo elle necessariamente si deve manife.stare fra insegnanti civili e SU)Jeriori mi litari, A cagione del di verso eoncetto che e:>si hanno dei metodi educati vi.
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Dopo ciò la Camera approvò un ordine del _giot:oo d~ ll' oo . llacce\1 ~ invitante i ~lin istri della guerra e della pubbli ca IStmzwne a metterst tt'accordo ( per a ssicur~ re all' Italia l'educazione mi li tare universalizzata • . Con ciò si ven ne imp licita men t~ :~d appro\•arc la soppressione dell'ordinamento mili tate nei cinque collegi dove era stato istituito ·a guisa d'esperimento, ma si apri la v'in per dar~ a tu t~i . gli isti~u t.i di istruzione pubblica il complemento d' un'istruziOne md~ta~·e, hmt.tata a' suoi primi elementi, ed intesa specialmente ad abituare 1 giO~aoetl! al: l'ordine e al la disciplina. Se realmente si giungerà a ~ ~esto r.t~ultato ~~ generalizzare l':st.ruzioue milita re ne' wi primi ~leme nt.l 11~ tutti.' colle~1, il vautaaaio dal punto di vistn della preparaZIOne cle1 gtovam per l e· . dnIl' ord'mamento sercito, !:>Osarà, molt.o maggiore che (1uello proven1ente a comando mi!itill'e di cinque co nvitti.
Chiuse la discussione del bilanci9 dell a guerra un'interpel lanza dell'on. Antonell i reiMiva alla denu.nzia fattD da Meuelik del fam~so tratt:tto d'Uccia lli che mette l'Etio pia solto il protettorato dell'Italw. J,e spese pei pr:sidi dell'Eritrea, che costituiscono l'ultimo capitolo di detto bilancio, fecero rimandare a questo una q uesuone che, propriamente parlando, riguarda la politica estera. . . . Ri~pose in fatti, non l'on. Pellou.x, ma l'on. ~ r m , l'l ~etendo sa per giù le cose che, allo stesso propost to, aveva gta d_etto 1n Senato. ,Le divercrenze intorno all'iuterpetrazione de l trattato l'l~a l go no fino ali epoca i n cui )1enelik assunse il titolo d' im per:nore d'Et~opia, e. trovano la loro raoione in unn parola scri tta d iver~mente m nmanco e in italiano. ~el "rebbraio scorso Menelik reco noto alle potenze che intendeva denunziare il trattato; ma siccome un t~l'!icolo del medesimo stabilisce ~;he le parti contraenti possono chiedere mod i fi caz~on i. ~on ~a r~ denunzie, cosi l'Italia. ha notificato che, fino a quando tali mod1ficazton 1 n~n siensi a \'Verate. considera il trattato sempre iu vigore. A quP.~ta ·dichiarazione )~ poteuze hanno risposto o di non aver rice~ vuto la denunzia di Menelik, o di nverln rice\•uta ma non nnnettervt importanza. Aggiunse poi il Mi nistrv che le trattnti ve con Menel.ik, per trovare un accordo intorno all'int.crpetraz.ioue del tnnwto, cont.lllll(liiO e promettono bnoui ri sultati. . .. Dopo ciò si proce•.lette nlla vota~ion e del bi ln·llCIO a sct'u tlnlo segreto e si ebhe il' se!:!uente risultato. Votonti 239, f;worevo li H i contra n 92. ... ~
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NOT IZIE POT. l'f!CO- Mlr.ITA RI l'l'ALIAN ~
NOTIZIE P O LITlCO·MILlT.~Rl I TALIANe
Risuhato piuccbè soddisfacente ove .si consideri che la votazione ebbe luogo, quasi inaspetlaw mente, io fi ne di sedut~ . quando già molti dP-putati ave,·ano l~ sci;\tO l"aul~, e eLle il voto d1 fi ducia era gii1 sta to dat.o amplissimo alla dtin;nHa delln discus:>ione gener11 le, colla approvazione uell'or,line del giot'llO Del Ve"chio (200 favorevol i e i-0 comrari) come H bbiamo detto nella puntata precedeu te.
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In quanto al Ministro della guerra, la pr?posta non. po~e~a se non riusciro-li accetta, perchè in certo modo, sanzwna un prtnctpiO molte volte da lui pr:>pugnato, quello cioè di far concorrere l'indust~·ia_ ~azionale p~i vatn alla produzione dei nostri materiali da guerra, nei ltm1l1 del poss1b1l~ e senza c~sere obhli"ati, ogni quah,olta si voglia accelerare un lavoro, d1 ricorrere ad aumen~i di operai negli ~tabil:menti govemativi, i quali aumenti. al di là degli org<lnici, ries1:ono sempre dannosi nll'economia e recano imbarazzi di varie specie. vo ' nccettnto dal Ministero , fu approvato dalla L' art1'colo aacriiJllti v-b . Ca mera. La votazione del progetto a scrutinio segreto diede 240 voti favo revoli e 77 contrari; votazione tanto più notevole inquantochè l'anno ~corso, appunto nel mese di giugno, un progetto di legge perfettamen~ conform~ a quello di cui oggi si tnllta ebbe, a scrutinio segreto, 492 vo11 f:worevoh e 1~~ contrari. l
Alla òiscussione del bilancio della guerra tenne dietro quella degli :o!tri bilanci, intramezzata dalle solite interrogazioni, commemornzioni e discussioni di piccole leggi. Fra le commemorazioni noteremo quella di Silvio Spaventa, per la morto del quale la Camera prese illuuo e sospese la sed uta ; fra le intel'l'ogozioni note1·emo quella di vari deputati al Ministro degli affari este1·i, sull'aggressione consumata a Berna contro alcuni operai italiani. nispose l'on. Brio confermando la cosa e constatan~one la gravità, ma aggiu nse che le au tori tà svizzere avevano fa tto il lçu·o dovere; prendendo ~ubito enet·giche misure per punire i ~o lpevoli e proteggere i nostri operai. · Lo stesso, _aggiungiamo noi, non può sem pre dirsi delle autorità franc~si, nelle aggre;;sioni di cu i in Francia i nostri operai sono vittime. Il 22 venne in discussione il progetto d1 legge di cui abbiamo altre volte parlato, relativo a spese straordinarie sul bilancio dello guerra 1893-94 ed alienazione di armi e di cartuccie fuori uso. La discussione fu brevissima. Una raccomandazione dell'o n. D'Ayala relativa ai la vori di difesa del porto di Taranto ed una dell'on. Levi circa la somma di L. 680 mila, destinata ad approvvigionamen.ti di mobilitazione, diedero (occasione ~l ~linistro della guerra di dare brevi risposte che soddisfecero pienamente gl'interpellanti. Chiuso quind i la discussione generale, furono approvati i due articoli della legge senza dar luogo ad osservnzioni. È rimarchevoie però un articolo aggiunti\'O proposto dall'on. Afan de Rivera e da altri deputati, così concepito: • Il Ministro della guerra è autol'izzato a valersi, per la fabbricazione delle armi modello 489·1 e del relativo munizionarnento, del cottimo estemo, conteggiandone il lavoro come se fosse prodotto dagli stobilimenti governativi » . La giunta generalè del bilancio non fece opposizione a questa pi'O posta, :mzi l'on. Pais rclatore, esprimendo la sua opinione personale, dichiarò di t.rovarla inspirata ad un concetto degno di approvazione.
Il 24 venne in discussione uIla· Camera il tanto aspettato p t·og~tto di legge Pf}l riordinamento delle banche. Quantunque :dl~ tto estràne? agli interessi militari, questo progcno, per sè stessu c pet· Ii momento m cu1 venne in discussione, ha troppa importanza politica perchè possia mo astenerci da dirne una parola. Aprì il fuoco l' on. CavallotLi sostenendo non doversi procedere _alla discussione del progetto, nochè non si abbia il respOU!O ~~~. f:ot~ll.tato d'i nchiesta nominato dalla Camera per accertare le responsab!l1ta pohtJche e morali che memhri dello Camera possano avere ineontr:ti O rispétto ai banchi di emissione, e eonchiuse esprimendo il desiderio 1:hc il Comitato · ste!'so facesse sentire il. suo avviso in proposito. Allora l' on. Mordini, presidente del Comitato, lesse una dic l~ iarazìone in cui era detto che le indagin i non sono finite, tanto più che finora rm•nca al Comitato una delle maggiori fonti di luce, l' incartamen ~o del_p:·oc~sso Tanlongo, chiesto ma non avuto, perchè non è ancora ch_wso li p~nodo dell'istruttoria secreta. In questa condizione di cose il Comttalo lasCia alla Camera decidere se le convenga o no discutere una legge di 1·iordinamento bancario. Queste parole fecero nella Camera un' impres~io~e grandi_ssi_m_a. Quindi prese ln pa rola il presidente dùl Cons1gho, ~n. _G10hll1 , ~oste nendo la necessit<'t assoluta pel et·edito del paese che SI dls<:u to sub1to la
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NOTIZIE POI;ITICO-MILJTARI ITALIANE
legge, e dopo di lui altri deputati parlarono p1·o e cont1·o con grande calore e scambio di vivaci parole. Fina lmP.ntè si venne ai voti sopra una mozione dell 'on. H.Hdini che proponeva la sospensiva. Questa · mC'l7.Ìone, combattuta dal governo, fn respinta aù appello nominale da '238 voti contro ·l B. Si pas;;ò q11indi il 25 alla discussione ·della legge, che vi\•acissima e ricca di inciden ti , al momento in cui scriviamo, cpo ti nu:~ ancorn, ma l'approvazione del progeUO :SCIO UJ'a a&SiCUl'll tH.
.*.. Il Senato ripre~e le sue sedute il 23. Discusse rapidamente ed approvò V<H'i bilanci ed alcune leggi d'importanza secondaria già approvate dnlla Ca mE'ra, quindi intraprese (~9 gi ugno la discussione del hilancio della guem•, che sulle prime parve dovesse andare per le lunghe cd assu. mere un ca1·attere accademico, ma si chiuse il 30 con unn splendida votazione. Parlò per il primo il senatore Ghiaia, con un ùiscorso piuttosto di politica estera che di politica militare, desumendo dalla situazione europea e dai presunti obbligh i contratti dall'Italia verso le potenze alleate l'entità della somma che noi dovremmo spendere in armamenti. Gli tenne dietro il senatore Mezzacapo, banendo anche egli il chiodo dell'insufficienza dei 2Mi milioni, e dopo i,ui il ~enatore Ricolti che non solo riconobbe l'impossibilità in cui si trova l'attuale Ministro della guerra (e si troverebbe qualunque altro) di ot.tencre un aumento sulle spe:>e milita ri, m11 profetizzò una nuova riduzione delle medesime in un prossimo avvenire; pel' mettere poi in armonia l'ordinamento dell 'esercito coll'esiguità rlel bilancio, disseppellì la vecchia proposta della riduzione eli due corpi d'armata, combinata colla formar.ione dei f[ll3Ùri di otto corpi di mi lizia mobile. Non fu difficile all'ou. Minislro della guerra dimostrare che questi discorsi si neutralizzavano <1 vicenda, mirando a scopi in parte diversi e in pnrre opposti; tanto più che, anche nei particolari, l'on. Ricotti accettava alcuni provvedimenti· (chinmata della leva in marzo, periodi di fo rza massima e di forza minima, ccc. ecc.) che gli altri chiamavano disastrosi; ed anche meno diffi cile gli fu dare alcuni schiarimenti richiesrigli sulla fabbricazione del nuovo fucile e prOVIJI'e all'an. Ricotti cho non val proprio la pena di sco mbusso lare tutto l'esercito per adottare un uuovo sistema, il quale non presenta sull'ar.r.uale il menomo vantaggio, neppu re da l lato dell'economia, e che dovrebbe poi trovarsi11nch'esso in dis<l rmonia col bi-
NOTIZ I E l'OLITI CO·M ILlTARI l'rALIANE
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lancio, se le previsioni dell'on. Ricotti per un'uheriot·e riduzione dovessero verificarsi. Dopo ciò la discussione e1·a esaurita. Parlarono ancora il giorno appresso vari orat.ori, associandosi all'uno o all'altro dei sopranominati c non mancò chi fece risaltare il danno di mettere sempre in discussione le basi fondamentali del nostro ordinamento; l'on. Brin, ministro degli esteri, rettificò alcune affermazioni rigua rdanti i nosti'Ì rapporti colle potenze alleate; poi chiusa la discussione generale si approvarono rapidamente tutti i capitoli e l'intiero progetto fu approvato con 81. voti favorevoli contro 27 contrari . Lo stesso giorno il Senato approvo pure il progetto p~r spese milftari straordinarie.
.•..
Tra le pi ù importanti disposi1.ioni d'indole militare emanate nella quind icina, notiamo la chiamata nlle armi per il 6 agosto e per un pe·rìodo d'istruzione rli 25 giorni dei :militari di rnilizin mobile di 35 distretti, <tppartencnti ;d le classi di ~a categoria 1858-59 -60-61-62-63 e aserilti ai re~gimenti da cogtn 25° e 26•. Più per un periodo ùi 20 ai orni ' i mil itnri di 1 a -catecroria delle classi '1862-63 ascritti all'artiglieri a ~ ~ da campagna di milizia mobile ed apparteneuti al di~tre tto di Palermo . Ai richiamati v~:r ranno impartite le seguenti istruzioni: Servizio e punta mento delle artiglierie ù:~ costa che armano·le ba uerie le quali, in caso di guerra, sa rebi.Jcro dn essi pre:;idiate. - Servizio di bat.teri<t - Caricamento dei proieui e prep:~razione dci cartocci Istruzione sugli apparecchi telernctrici . I comandanti di reggimento o di bt·igata h2nno inoltre faco ltà di far e:<ecruire quel le al tre istruzioni che essi ra\•viseranno necessarie, aYuto rij!'~ardo nl servizio cni so no clestinllte le singole comp11gnie di milizia mobile e al crrado d'istruzione militare, in !!Onere, che essi avranno ri" v conosciuto posseduta dai riehiamati dopo i primi giorm della loro pre;;entazione. Altl'a importante dispo:ìizione è contenu ta in un R. Decreto cl,te modifica 8 icuni paragrafi del regola111ento sn l reclutamento, nllo sco po di semplifìc:tre la prova dei diritti degìi ioscriui di IC\'11 e dei militari all'assegnazione od al p:tssaggio alla 3• c:ttegoria e quindi di diminuire il lavoro delle :JUtori lit che debbono rilasciare i vari documenti, rendendo in pari tempo l'esame di questi più facile e più spedito.
1232
1233
NOTIZIE POf"ITICO · MILI'l'ARI ITALIANE
È natura le che, qnnutunque sin all'esa111e del Parlamento il disegno di un n nuon• lelrg~ su l rec.lntamento, poicbè intanto la leva sulla clas:;e 1873 deve e~eguirs i con la legge e le norme o~gi in vigore, il Minì ~ u·o delln gucnn ahbin cercato di migliora re e :;emplifìcare le disposizioni vi"Cilti-tnnto più che evidentemente trattandosi di semplifì..:are In prova dei diriui degli inscritti, le nuove norme trovPrnnno poi posto nel futuro regolamento. Romn il 30 gi ugno 1893.
NOTIZIE MILITARI ESTERE
.\1.
Piccola cronaca. AUS TRIA-UNGHERIA.
Marina. Vm·o detl'·incrociatore l\ltu·ia Teresa. - Il 23 aJJrile fn va•·ato a Trieste l'incrociatore corazzato Maria Ter~~a. [ dati principali sona : Spostamento, tonnellate 5270; Lunghezza, metri H 3,72 ; Larghezza, metri 16,20; Immersione media, metri 6,16. La protezione consiste in un ponte corazzato da 57 millimet•·i di corazz(l e di UDll cintura corazzata dello spessore di -10 centimetri. Ha un doppio fondo e numerosi companimenti stagni. L'am1amento principale consiste in due cannoni Krupp da 24 centimetri di 35 ~Jalihri sistemati in torri a barbetta con corazza di 1.0 centimetri. Po~s iede inol tre 8 cannoni Krupp da HS centimetri a tiro rapido, due t:annoui Uchatius da 7 centimet1·i, dicio!lo cannoni da 47 millimetri .pure a tiro rapido e due mitragliatrici. L'armamento .viene completato da quattro tuhi di l;mcio. Le macchine debbono sviluppare 7000 cavalli a tirarr: naturale e 10,000 cavalli a tirare forzato, imprimendo ri:-pettivamente le velocità di ·17 e di i9 miglia l'ora. La provvisione di carbone ascenderà a 740 tonnellate e permetterà un percorso di 4000 miglia con una velocità o1·a •·ia di miglia 10.
123·i
NOTIZIE nrtLITARl E STERE
Personale.
S. Al. l' Imperatore con decreto del 15 maggio 1893 pubblicato nel Vetordnungsblatt N. 20 del giorno successivo ha nominato capo del 1.a 0 reggimento di fanteria il granduca ~rn es to Luigi di Assia. Con decreti di pari data: il tenente generale Woinowits von .Jardol ha (\ttenuto un congedo per motivi di salute; il tenente genc•·ale Schilhawsky von Babnbrlick è stato trasferta dal comando della 28u divìsione di fanteria, al comando dell' 8• corpo quale comandante in 2•; il tenente generale barone Albori dalla H )a alla 28a divisione di fau teria; il tenente generalo Cronenbold dalla 32• alla usa divisione di Fanteria; il tenente generale Ilegedus de Tiszavéilgy comandante della divisione di cavalleria di Jaroslau è stato trasferta al comando della 32a divisione di fa nteria ed il tenente generale barone Ripp comandante la HS• brigata di cavalleria è stato nominato comandante della divisione di cavalleria di Jn•·oslnu.
OGGI~ TT O
Fiorini
l
ri~ Jlellv
alt' anno !893 l
1\ Dir ezione ceo t•·ale
494 115
III Comandi territoria li .
. .
1111 Intendenze e controllo dei conti
938Mt
IV Servizio ecclesiastico
15141-0 M5697 j
Gi ustizia milit.ar e.
V
+
·<02<5111_
. .
V I Comandi superiot•i e sla ti maggiori
1968C261
2622
+
6822 53655
+
301-13
VII Corpi di truppa
27237599
VIII ' Istituti m ilita r i.
.
l658224
I~ ~ C•Jm i tat~ ~ec~lico e~ ammi nistrativo
15lt22
+ '14-12970 + 316816 + '190
(:i'l2859
+
390
158:1-09
+ + 892191 +
30
3(i31862
2HJ892
.
. .
.· .
X 1vlagazzmr dt sussts lenza.
.
l
X l , :Y!a gazzi ni le lli
Xlii Artiglier ia tecnica X I V Depo~ilo malel'iale treno. X V Deposito materiale pionieri .
Il Ministero della guerra ha presentato alle Delegazioni, aperte il 25 maggio, il bilancio delln guerra pe1· l'esercito permanente e quello della marina, per l'anno 1894. - Detti bilanci sono ora in discussione , e, probabilmente essi verranno nppt·ovati ·integralmente in omaggio alle . parole pronunciate dall' impen1tore all'apertura delle, Delegazioni, ispirate bensì a sentimenti di pncf', mn rilevanti la necessitù di ulterio•·i ·sacrifhi materiali per il successivo sviluppo della- potenza militare dell' impero, parole alle quali fece ro eco quelle dei due presidenti delle Delegazioni austriaca ed ungherese. · La pa rte ordinaria del bilancio per la guerra è di H 4,882,703 fiorini, con un aumento di 5,01:S2,863 fiorini ri~peuo all'anno •1893, così ripartito fra i diversi capitoli :
!liorioi OafTercnza io tliù o in meno
l
Numero 1 dei J capitoli
Xli Maga z7.in i vestiar io . Il Bilancio della guerra (per l'esercito permanente) e· della marina Austro-Ungarica per t'anno 1894.
1235
NOTIZIE MILI TARI ESTERE
XV I Direzioni del genio
. .
.
~·2955
"123626
73626
2913057
+
101557
+
lt496(j
XVII Istituto geog••afic•J
356085
X VIli Servizio sanita rio.
350812o
XlX 'Pensioni . XX Stabilime nti di pena. XXI S pese va•·ie.
XXII P ane, foraggi e paglia.
XX II l Viveri . XXI V Lelti e vestial'io XX V Acquar lie•·amenlo
XXVI Rimonle .
XX VII Rafferme dei soltuflkiali.
8:~3
..L
t i!J:H2:l8
'
--
98\J2
61868 :HSOOO 16826691 '16131264 8594738 t J699896 2555593
- 150174 + 1255802
+
403 148
+ 1026878 + 106ù2:3
'1900000 + JOOOOO - - -- - - - -'l t488270:J
+ 5052863
1236
1237
NOTIZIE MILITAIII ESTERE
J-;OTIZI E! llii,ITARI ESTERE
La .parte ~traordinaria è di fiori ni -14,576,565, con una differenza in meno di 1,550,400 fiorini rispetto all'a nno :1893. Il , Ministero della guerra nel presentare il bilancio alle Delegazioni, ha accennato a quattro categorie di pro_vvedimenti, che trovano già in patte la loro attuazione nell'attuale bilancio. Queste categorie sono: :t• Aumento degli ui'ficiali. 2° Aumento della forza in uomini e cavalli dei reparti giit esistenti. 3° Nuove formazioni e trasformazione di quelle esistenti. 4° Miglioramento nell'ordinamento, ne\1" istruzione c nell'equipaggiamento. Per· l'a.umenlo degli ·ufficiali si :>ono calcolati per l'anno 1894 fiorini 479,573 uella parte ordinaria e 90,000 fiorini nella parte straordinaria. Si tratta di creare nel :1 894 due nuovi comandanti di divisione di cavalleria, poi vi sarà un aumento di 106 ufficiali superiori, cioè di 26 colonnelli, 27 tenenti colonnelli e 53 maggiori, di cui 4 colonnelli, ·12 tenenti colonnel: i e t 7 maggiori saranno già nominati nell'anno ·189(1.. - I capitani di fanteri a c dei cacciatori saranno aumentati di •144 (di cui 48 nel 1894), gli ufficiali subalterni di . funteria e dci cacciatori di 4~0 (di cui 260 nel 189!1-). - Cosi pure si aumenteranno gli ufflciali su baltemi di cavallcrin, dell'artiglieri:1 da campagna e del treno. Non è però indicata la spesa occorrente, come non è indicata quella occorrente per l'aumento degli ufficiali generali e superiori sopt·a citato. lt in progetto anche l' istiltlzione di una nuova scuola di cadetLi di fan · tcria.- Vcrr:'t aumentato il corpo sanitario militare ùi 238 ufficiali assimilati (cioè di ·l generale medico, di -18 medici capi di :1.n classe, di 2a di 2a classe, di 1(1. medici superiori, di 74 medici di reggimento di l a classe, di 20 di 2" classe e ùi 79 medici inferiori). Nell'unno 1894 saranno nominati: i generale medico, 2 medici capi di fa classe, 4 di seconda, -14 medici superiori, -13 med ici di reggimento di 1a classe, 7 medici di reggimento di 2a classe e ·14 medici inferio1·i. I prov tjedimenti per aumentat·e la forza. in uom·ini e cavalli richiedono un aumento el i spesa di ·1,244,302 fiorini. La spe3a più impo rtante è rappresentata dall'aumento di H uomiu i per ogni compagnill, già iniziato nell'anno in corso per 2;) reggimenti, e che nel -1894 sarù continuato per altri 50 reggimenti. Pe1· questi aumenti la spesa di 850,000 fio rini sarà soppo1·tata dal bilancio ordinario, di 840,000 fiori ni da quello straonlinario. Fra le 1·i{orme all'ordinamento prende il p1·imo posto <1uello dell'artiglieria. L'm:tiglieria da campagna si compone attualmente di 14 reggimenti di corpo d'armata, di 6 batterie, e di 4.2 divi~ioni indipendenti di 3 batterie
ciascuna, ossia in complesso di 210 batterie. - Questi reggimenti c divisioni sono rnggruppati in 14 briga te d'artigliel'ia. In avvenire l'artiglieria da campagna sarà anr,ora formata di 14 brignte, ciascuna però composta di q, reggimenti di 4 batte1·ic ciascuno, os,;ia irt complesso 56 reggimenti con 224, bntterie. Con ciò si avrebbe un aumento nell'artiglieria da ca mpagna di -14 batterie. Alle 8 divisioni a cavallo di 2 batterie ciascuna, e a quella del Tirolo di 3 batterie non verranno apportate modificazioni . Per questa riforma venne bilanciata per l'anno 1 89'~ una spesa di 145,000 tlorini nella partt.l onlinaria, di 2,886,000 fiorini in quella strao1·ùinaria, di cui 728,000 saranno sopportate dal bilnncio ·18HlJ,. Per In continuazione della fusione della truppa del genio c:on quella dei pionieri furono bilanciati 1.4,2,000 fiorini nella parte ordinaria e 487,000 fiorini nella parte straordinaria. Wl ,000 fiorini della parte ordinaria fu rono posti in bilancio per montare la terza parte dei capitani di fan teria anc:ora spro\•visti di cavallo. Nella parte straodinarin furono bilanciati : i/tOO,OOO !iorini quale f,j,a rata defl a somma (;omplessiva di 9,722,300 lionni nccordata pet la costru~ione di fucili e cnrabioe ~Iannlich e r. Dal ·1887 fìn o al 1893 si sono spesi per la costruzione di fucili a ripetizione 4.3,200,000 fiori ni, il che aggiunto ai 1,1100,000 fiorini dii una spcsn totnle di 4~,600,000 fi orini; e occone ancora pcgli anni successivi altra spesa Ji 2,300,000 fiori .. i, Per la polvere senza fumo pe1· In quale furono già spesi 7,i'ì milioni si è bilancialo una !>pesa eli 2 milioni per l' anno 1804, e nell'anno 1895 si richiederanno anco1·a 1,900,000 fiorini per coprire la spesn lotale occorrente di ·i 1,400,000. L·amministrazione della guerra intende inoltre di creare -14 se1.ioni telefoniche per co.mnnicazioni fra il comando di corpo d' armato ed il comando del treno ùi corpo d'armata durnnte le marcie. La spesa totale . necessaria ò di JH,OOO fiorini di cui 70,000 furono bilanciati per l'anno 1894. Infine richiedonsi 1,450,000 per opere di fortificazione; la motivazione di t.1le ricbiest.a non risulta sul bilancio riservandosi il Ministero di dare in proposito spiegazioni a voce. Il biluncio per la mrwina è di 9,912,680 fiorini per la parte ordinaria con un aumento eli 224,!~00, e di 2,565,000 fior ini per la parte strn ordi ua ria con un aumento di 275,(}00 fìorini rispetto all'anno 1893. Di questo bilancio 100,000 fiorini serviranno per riparazioni. alla nave CtMio.:;a. Per la nave difesa costiera dt\stinata a rimpiazzare la fregata
t r
1238
1239
NOTIZIE MILITARI ESTE RE
NOTIZIE MILlTA IU ESTERE
corazzata Habsbtwg furono bilanciati 700,090 fiorini quale 2a tata della somma totale di 2,340,000 fi orini. La ia rata era di 400,000 fiorini, rimane perciò ancora scoperta la spesa di ·1,240.,000 fiorini. Nella parte straordinaria rich iedesi la ti• rata di i:>OO,OOO fiorini per l'ariete incrociatore Jlfada Teresa., per il quale dall'anno 1.890 al 1.893 furono bilanciati tìorini 2,520,000 della spesa totale occorrente di 3,140,000 fiorini; la 2a rata di 725,000 fiorini per la costruzione di 11na nave difesa costiera (la 1. a t•ata era di 350,000 fiorini, la spesa tot.ale è di :3 i / 2 milioni); infine la t a ratn di 300,000 fiorini per altra nav~ difesa costiera la cui costt·u:o::ione richiederà per una spesa complessi va di 3 1/2 milioni.
Le cifre b) e c) sommate insieme danno la cifra di 16i,370, che rappresenta il contingente della classe 1.891. effettivamente incorporato, alla quale aggiungendo 20,967 uomini pt·ovenienti dai rinviati de~le cla.ss.i precedenti si ha un totale di '182,337, dal quale deducendo 46;) uom1nt dispensati dal raggiungera le.bandiere in virtù dell'articolo 50 della legge abbiamo il contingente incot·poralo nell'anno '1892 nell'esercito di terra e di mare in ·181. ,872 uomini. Questo contingente venne ripartito fra la mal'ina e l'esercito di terra nel modo seguente : R•mandati
delle classi Classe 1891
1800
FRANCIA.
l
Totatc
1889
l
Marina (inscr illi chiamat.i per 3 anni)
Reclutamento dell'esercito francese nel -1892. - fl Ministero della g uerr:~ ha pubblicaio il resoconto sul reclutamento dell'esercito francese nel1892 dal quale si u·aggono i dati seguenti : Il numero dei giovani della classe !891. ammessi all'estrazione a :>orte nel ·1892 ha raggiunto la cifra di 277,425, con una diminuzione rispetto al contingente dell'anno precedente di 22,822. Furono esentati perchè inabili a qualunque servir.io 25,884 iuscritti , resta1·ono quindi 21H,5H uomini atti alle armi, cifra inferiore di 20,021 a quella dell a classe precedente. ' Il contingente atto alle armi venne ripartito nel modo seguente:
a) giovani giù vincolati al servizio b) incorporati per un anno. ~)
incorporati per 2 o 3 anni
d) rinviati (ajourni s) e) destina~i a servizi ausiliari
{) esclusi .
21:1,627 36,890 124,480 40,1()7 20,29ti 82
2,730
Eser cito di terra: in seri l li chiamati per 3 an n t »
»
2
..
•
l
n
Totnlr .
Di !Terenzo Classe 189 1
1
ri spetto alla classe 1890
- ;),255 - 2,265 - 7,9!9 - 2,5(f2 - 2,029 H 20,021 79 -
Al\!\0 XXXVUJ.
116,051 )) 42;12/
'160,908
»
2,730
"
l "
116, 151
))
11,387
11 ,387 1 6,0! 7 3,560
14,947
l
6,017
51,704 \
18 1,872
l
1240
A1Tuolamenti volontari. - Il numero degli arruolamenti volont ~ri, nel1892, per i corpi francesi, si elevò a 26,005, cioè:
La ripartizione fra i differenti cor·pi fu la seguente: l
l
InscrìLtì 1 ' t t' chiamaLi 1nscn 1 pe r 3 a11ni l chiamati per 2 anni !per l anno
---
Truppe de ll a .\far i na
ra
l)
To tale
2.100
lal~'annol~-'
'
--
Arruolamenti volontari contratti per
l
l i
i l
'
- -
)) 1!l,fìì(J l l 1D,U80 i 6,fl00
3,2!)0
Equipaggi militnri
:2,680 '
T ruppe rl'ammi n islrazione
6,540 127,438
l
-
6,674
1!:!,670 26,880 -
1,539
118,453
l+
3,674 . -
236
HO
G,540
- -'179,142 · - -- - -
~
-
1:)0,168
51 ,704
2,637
Ar tig lieria
- -·· -
-
1 22'1
2,26 1
2,310
141
2,:215
176
28
694
- -
5,219
-
-l
3,978
/~,174
!40
4,480
'Il
667
570
- -- '15 20'•
l
l
'
947
20,786
3,380
26,:'>!15
·-
7.023 . '15,1('09-
T o tale gener Ale .
l
. l
Furono inoltre sottoscritti 5,790 arruolamenti per i reggimenti stra·nieri ed indigeni dell'Algeria, di cui pa1·te in Francia, parte in Africa, cioè :
181,872
'
cd iscritti in CJ uelli della riserva i26,535 uomini, 54,,788 furon o collocati in disponibilità e U ,·l 6i furono riformati. Sull' intera classe ·189! , ammessa all'estrazione a sorte nel {892, risultarono 19,5~7 analfabeti (7,04: 0 ] 0 circa), In Algeria· di 4,04:2 inscri tti della elasse f89·J e 467 rinviati di clas~i precedenti furono chiamati alle armi 2,388 uomini , che vennero così ripartiti fra i vari cOl'pi : Fanteria . {915 Cavalleria 60 ( Artiglieria 285 2,a88 Genio. 57 Tru ppe d'amministrazione 71.
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F a nte ria .
1- 6,6W> . Nel corso dell' anno ·1892 furono cancellati dai ruoli dp,Jl'esercito attivo Totale genera le
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Esercito di terra
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NOTIZI E MILI TA RI ESTE RE
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
R~lfe!"me ...- 11 n.umero d~lle rafferme fu nel 1892 di 3,o49 per i sottuflìcrah e 6oi per 1 ~aporah o brigadieri ed i soldati. Rispetto all'ann(} 189-1 si verificò nelle raJlerme dei sottufficiali nna diminuziane di 782 la quale è dovuta essenzialmente alla mancanza di posti néi reo ai menti ' 00 per lò che molte domande di rafferma furono respinte. · ' Velocipedistinell'esercilo {rancese.Ne\1892 il ministro della o-uerl'a . o <. vo lendo assiCurare in tempo di guerra ai reggimenti ed agli stati màa(7iori un servizio di velocipedisti-stalfett.e, pubblicò un reool<~mento che d:.terminava gli esami che gli aspiranti alle funzioni di :elocipedista militare dovevano subire. Questi esamt compl'endevano un lavoro sulla cat·ta una visita medica ed una corsa di prova. I velocipedisti da destinarsi ~i. t·eggimenti fanteria dovevano compiere in meno di quattt·o ore una corsa di 48 km. ; quelli che facevano domanda pel' i reggimenti cavalleria 0 per gli stati maggiori dovevano percorrere 90 km . in meno di 6 ol'e. Nelle prove che ebbero luogo l'a nno scot:so, a causa della sevérit.à del programma, il numet·o delle ammis.;ioni fu piccolissimo. Quest'anno essendo stato modific11to il programma, i risult.ati furoni mialiorì e su f(). 10 concorrenti, 15 fm·ono ammessi. TeterrmfitL ottù:a. - Un'istruzione ministeriale del 29 aprile contiene .im portanti disposizioni relative all'organizzazione e al funzionament(} delle reti di telegrafia ottica in Francia, Algeria e Tunisia. Tale servizio per quanto :>i riferisce sia all'impianto che al funzionamento è di spettanza del genio; se non che nei co,rpi d'a rmata di frontiera (6°, 7°, 14°, 15°), quando occorre, possono aggiunggrsi al personale . dd genio anehe soldati di altre armi. Gli ufficiali incaricati della telegralìa ottica sono scelti tra coloroche hanno seguito i corsi della scuola di telegrafia militare del Mont~ Valérien. In tempo dt pace in ogni reggimentQ del genio -vi è un cet·to numero di telegralìsti e di meccanici che deve essere costantemente tenutoal completo. Per gli esercizi del tempo di pace il Ministero della guerra determinale linee che debbono funzionare a tal uopo. Le corrispondenze si scambiano tutti i giorni, eccetto la domenica, dal mezzogiomo alle 3 f: dalle 7 o 8 pom. fino alla mezzanotte. I telearafi:>~i debbono restare in pennanenza nei. posti ottici du rante tutto il te~1po delle segnalazioni. fn tempo di guerra le reti ottiche delle piazze forti di Francia seguitano ad essere ::,ervite dai zappatoh telegrafis!i dell'esercito attivo rinforzati dai risenisti e dai rerritoriali .
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In Algeria e Tunisia i posti permanenti seguitano, in caso di mobi" litazione, a funzionare come nel tempo di pace, ma, se oocorre, si sta.biliscono altri posti eventua,Ii, non che le sezioni tt:legralìche delle , colonne mobili, con materiale depqsitato in precedenza nelle piazze designate dal l\linistero. GERMANIA
, Il progetto di nuovo 1'e,golamento d'esercizi per la cavalleria. - Questo nuovo regolamento, del quale si feM menzione nel numero XX della presente Rivista è già in vigore a titolo di esperimento in sostituzione del vecchio regolamento del :1886. Esso comprende in un volume solo tre parti e tratta .esclusivamente degli esercizi, essendo contenuti in libri ~e para'ti l'ammaestramento del cavallo. l'istruzione del cavaliere, i'istruzione sul maneggio delle a:·mi e sul tiro. Nella prima parte sono COf!l,presi gli esercizi senz'armi,· quellì c:olle armi e l'istruzione nel combnttirnento di cavalleria appiedata, cui .viene dato molto sviluppo; questa sì fa -dapprima per gruppi e per plotoni guida ti per cenni e per comandi dei lot·o capi, quindi la truppa viene esercitata nell'occupazione di località e nelle operazioni d'attacco e difesa in diverse cond izioni di terreno ed istruita sui vari mezzi di accrescere la capacità difensiva delle località stesse. Seguono esercitazioni di r itirata su una data pogizione; e poi di .ccmbattimento fra riparti contrapposti. L'unità per il combau.imento a piedi è costituita dallo squadrone, il q-uale si divide in tre partì, cioè tiratori appieda ti, cavalli a mano e ri. serva a ca vallo eh e si costituisce all' occonenza. Da 6 a dieci tiratori fo rmano un gruppo e due o tre gru ppi forma no un plotone t.iratori. Il co-. mando su più di un plotone è assunto dal comandante dello squadrone o <la un ufficiale da lui designato, l'azione è diretta con fischi, comandi, cenni e raramente con segnali di tromba; gli sbalzi della linea tiratori sono ridotti a t>O passi. Lo squadrone appiedato ha la guida al centro come lo squadrone a .cavallo. La seconda parte comprende l'istruzione a cavallo, l' istruzione dello squad rone, del reggimento, della brigata e della divisione. Le andature non sono, variate (passo: -121) passi al minuto, trotto :~00, galoppo 500); Sono soppressi i segnali di fuoco e cessate a foc. La colonna di via è su quattro cavalieri invece che pet· tre ·e eosi si ()!tiene un accorciamento di profondità,
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NO TI~IE MI LITARI E STERE
~a colonna di plotone si forma rompendo dal centro anzichè dalle ali e SI_ h_a così il vantnggio di impiegare un tempo minore. E moltre adottnta la formazione delln colonna doppia. Il _regolam~nto_ stabilisce che l'atr.acco sia preceduto da esploratori, i quah_ sono g111dat1 da. un_ ufficiale o da un sott.ufficiale e comunicano P~• cenm le l?ro os~rvaz1on1. Le pattuglie di combattimento che, come gli esploraton cons1stono di alcuni uomini, sono in massima nel reggimento comandate da un ufficiale e non prendono parte all'attacco ma con tinuano invece l'osservazione. ' . Rigu_a•·do alle formazioni di schieramento della brigata e della divis~one, !' regola1~ento ~•ce: la brigata è formata di regola su due regf!lmentJ e .su bnga te d• questa forza è basata tutta la tMtica di schiera mento della divisione. La_ divisione comprende di regola 3 brigate, due batterie a cavallo ed un d~sta~camento pionieri; essa è coatituita da ll'o1;dt·e de bataille che vale alt•:es• .d• not·ma per_ la formazione di combattimento. La !ripartizione cos1 nsultunt(l non e pe1·altro obbligatoria, ma può variare secondo l'in~-ole_ del combatti m~nt? c secondo l'obbiettivo d'a ttacco. Tutte le disposi· ZJOnt ~ l e formazJOUJ dt co mbnttirnento debbono essete combinale in modo che s•a per quanto. possibile assicurala la vittoria della prima schiera; que~ta deve, nel pnmo slancio, caricare a fondo il nemico c non !}Seguire subtto dopo la radunata. La quantità di fon e da assegnare sin da principio alla pl'ima schiera d_eve ess~re regolata in urmonia colle condizioni deJ·terreno e colla fona r~conoscwt~ o presu~pos ta del nemico da au.ac~~rc. Se è possibile colpu·e ~ol pnmo urto li nerbo principale della forza avversaria, :~ll ora deves1 preparat·e sin dall'inizio una fo rte prima schiera e, po1· renderla tale, è veramente il caso di impiega•·e più di una brigata. In simile circostanza non devesi rifuggire dallo smembrm·e unità tattiche, cos:~ che in qu~lunque nltro momento sarebbe sempre da ;·iguardare come un incon l'eniontc. La te•·za parte tratta del rendimento d'onori, delle parate, della presentaz•ooc della band iera e non ha particolari che rneritiQo speciale menzione. :, _G~mbiamenti di guarnigione. - La J a brigala •lel reggimento artigliel'la dn ca mpagna Pomeraniu N. 2 si è t1·asferita da .Gollnow a Stettin. · lì 4o rcggi•.nento fa nteria della guardia and rà da Spandau a Berlino, dopo la pt·osstma paratn autunnale del corpo della guardia. Al :1° ollohre del con·ente anno si elfeu.ueranno i seguenti ca mb i:
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Il reggi mento graontieri guardie Rcginn Augusta N. t,. da Coblenza a Spandau ; . 11 2o battaglione del reggimento fanteria N. 75 ('1 ° anseattco) da Haarburg a Brema; Tl batt-aglione pionieri Schleswig-Holst.ein N. 9, da Remlsburg ad Haarburg. . , . . . NtWvo campo militare per il col'pO tklln yuard111. - L amm!mstrazwne militare ha iniliato le pratiche p1~1· l'acquisto dei terreni di questo nuovo campo di esercitazioni presso Bed ino, pel I(Uale è stanziata in bilancio come prima rata, la somma di 5,000,000 di marchi. Sembra che la localiti,-scelta sia tra il mercato di Skaalen cd il villaggio di Fahrland. La detta località confi na col campo d'esercitazione del presidio di Potsdam e ne è separata da un lago c da un canale, cosicchè su tutt? il complesso dellè due zone si avrebbe una estensione di lcrreno lunga Cl l'ea tre nugl 1a, rieca d'ogni sorta di accidentalità come alt.urc, avvallamenti, host:hi, acque n perciò propriamente ntta alle esercìtozion i della truppa. . Nuovi co·rsi presso le swole m.ilit1Lr·ì ( [(•rieg~.~chulan) . - Per 1<oppen re alla deficienza.di ulllciali in segui to agli ultimi aumenti dcll'l)~ercito, un ordine di oabinetto del 13 noveml;re •1 8~)0 stabiliv:J che nel biennio -1891. -93 a~essero luogo aserie di corsi accelerati. presso le scuole militari prussiane (V. Rivista mil-it~tre, dicembre 1890). Nuovi ordini del ~9 marzo e 20 maggio ultimo scorso, stnbilisr.ono che dal corrente anno m poi, vengano riattivati i corsi con la loro durata. norm_a le di 8-9 r.nesi : l'intervallo però fra un corso c l'alt.ro è tenu to ndor.to m modo che •n 3 . . . . . anni possano attua1·si 4 corst d' in seg na~ent?. Anche tale disposizi.one sembra provvJsona, po1chc Il ~im1stero del ~~ 11uerra è stato in vi Lato a rife•·irc pel ·l • ottobre t 896 se possano otteners1 ptu Jun"hi i~tervalli fra un corso e l'altro, al fine di poter comanda•·e a far ser:izio presso le truppe, in questo frattempo, gli ullìciali addetti alle scuole stesse. JE.çerciktzioni eli velocipedisti militcwi. - Leggesi nell' All!Jemeine llf-t ltliir Zeitung che gli esercizi di velocipcdia miliwrc prendono. in Germa!fia semp re maorriore svi luppo. [ comandi di distretto fl ipe nd~:: nti dal II co1·po 9 d . . d'armata (Stettin) hanno chiamato i milita ri di truppa in conge o, pratiCI nell'uso del velocipede, a presenta rsi per un. servizio della durata da 14 a 20 giomi. in occasione delle esercitazioni nutun~ali uc.l co~-ren te anno: Gli accorrenti alla chiamata debbono portare seco 1 veloctpedi loro propn e ricevono in compenso un indenoit.w di 2;'1 rna l'l;hi a testa. La scuola militare di Anklam prom uove pure tru i suoi allievi J'eser· cizio del velocipede. Presso il 9° reggimento fnntoriu t~ Stargard è giù' di-
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sponibile. un cerio. num~r? di. abìli velocipedisti che nelle esercitazioni autunnal1 fa ranno Ii serv1z10 d1 trasmissione delle corrispondenze e riceveranno · d'1 sopra , , oltre all'inden n1zzo . . .per la durata delle esercitazioni men~wnato: anche le competenze d'alloggio da sottotenente. R~mltalt · ze1.'tunq . d~ Iella . . per l' llll.no 1802 · - Dall ' •a Allg• . ...metne sono stati puùhhcat1 i dati sAguenti circa i risultllti della leva 1e.r l'anno 1892 : ' 1 inscriui ueffe liste di leva di :1oni 20 65 l ,0 :~2 » » 21 406,3ì8 22 332.,256 » di olà m~ ggi o re. 73,8·19
dei quali ''ennero dichiarati : irreperibili . m~nc11 nti ~e nza cnotivi leaa Ji uon rresentatisi per moti~: di\'Orsi e soar.rotti '
l ev~1
"" "
Totale 4,463,49il
~ncora
44.,932
Il a a
rivedibili escl usi . inabili . assegnati al L:1ndstnrm di 1 o bando. 11 lla riser va di eomplemcnt•) » di marimt
' della popolnionc ulla ri serva di complemento mari ttim 11 • • ) delfa popolazione di terraferma .
_arruolati rimasti io soprannnmcro . arruol9 ti volontari I •169, 830 arruolati ,.e.nu~J'O .co~ì ripa;·titi:
assegn~ti all'esercito
l l
·1 H ,554. 3~>9,870
507, 4 4.4 1,280 30,0-l:l ·H8,31 2 81,3!~9
281 166 4 69,830
2'1,074 ·l 4,660
per il servizio coll'llrml! 16f ,660 » " senz'arme 3,598 » :dia marina • della popolazione marittima ,l ,99-~ . . - 1 • di terraferma . 2 .578 D~ qudiJ d'Btù in fer iore a 20 anni untra rooo volontariamente nell'cserCJto H ,7,~ 9 giovani, e nella marina 9H. Furono c?ndannati per emigrazione i lleaale : :W6 in scritti dr.lln _ :lar.10ne I'O'lrttt . 0 di terraferrn11 . ' ' popn ' 1mn e 23 ..89'3 della popofaztonc
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Rimasero ancora sotto processo per la medesima imputazione 381 m scrilli della popolazione marittima e :16,671 rli quella di terraferma. Nella precedente levn del ·189·1 erano st:~ ti :~rruola ti: nel!' esercito nella marina
l
in ~ervizi o coll'~ rme » scnz <J rme
·165 .'198 3,600 3,717
Totale O 'ì,515 cifra che confrontata colla corrispondente del •1892 dà una diiTerenr.a di in meno per quest'ulti mo c•)ntiogente. In vece gli arruolamenti volon tari di giovani inferiori ad ano i 20 sono aun}entati nel ·189:2 di 2686 per l 'e~e'rcito c di 'l'M por la marina (uel ·189·1 · erano ri:;pettivamcnte ·1'2,1)63 e 850) . È anche aumentaLo il numero ~:omplessivo dei condannati ptlr emigrazione illegale. Mod'ificazion'ì alle leggi r·elati·veal1·eclt~tamen to .- Con la datn ·1 giugno ,1893 è stata promu lgata una legge in1periale, la quale morlifrcn il sistema di riparto fnì gli Stnti e fra.ì distretti di reclutamento dell 'impero, del contingenta eli aonno inco rpor~tme n to. È unto come in Germani~ la legge nou stnbi lisr:a la cifra dell'annuo contingente, ma riservi all'imperHtore di d~ter minare, ~nuo per nn no, il numero dì uomini che si debbono incorpora re nell'eserCito. l e :~ntorità cui co mpete, ripartiscono il fa -bi sogno di reclute fra i singo li S tati del l'impero, e in questi, fra i va1·i distretti di reclut:Hnento, in hnsc alla popolazione stata accertata da ll'ultimo ceusimento quinqueu uule. La le1·a è operata sugli i1Hii vidui i quali , pcl compimento dci loro obbligh r, hanno eletto domicilio nel (li~tl'etto: e il numero di nomiui che cs;a deve fornire, è pari al1<1 quot:1 fii reclute st.1bilit;1 pel distretto, meno il numero dogli arrno l ~ti volontari nell'anno, i quali sono compltl:.tti in diminuzione del ~:on t in)l:ente. Da qneste dispo:>izion i che siuora hanno retto il reclutamento in Germania, ne é conseguita una diversità nel gravame imposto d~ ll n leva agli Stnti ed ~~i diSL!'~ tti. per le cause ::;eguenti: 1• I l riparto in ra ~ ion l\ della popolazione tiene conto delle variazioni nella popolazione ste5sa qtwli risultano alla fine d'ogni per iodo quinquennale, e non già negli aoni intermedi : ont!e sono favo:-iti, riS f.H.~ tto <•gli altri, quegl i St;tti o distretti, in cui la popolazione :tbbia un mnggiore incremento . Si trova in proposito che mentrP. la popolazionHtotule dell' impero si è acerc;;ciut<1, ri:-petto :di'ultimo censimento, dell'1.07 o;. all':mno, dieci Stati dell' im pero hanno av•1to un aumen to ~68 5
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· superiore ;dln media, con 1111 massitno per Aruburgo, del :3.60 o;.: e i rimanenti qnindi~i, cou l':\ lsnia · Loreo n, un numcnto inferiore :~Ila medi:r, disceso fino ad un minirtlO del 0,03% per lo st.atoùi SchaumiJÌlrgLippe. 2° Le panicolnri condizioni economiche, clirnatologirhc e d'alimenlc~zioue, f<lrendo variare l'attitudine fì:,ica al :;r:rvizio milita re dn pac~e a paese, sono anch'es$e causa di r!iversiti• ndla distribuzione rlegl i on~ri della levo, poicl1è per eoprire le quote a:>se;,:nnte in base 11 11:1 popolazione, le vrtrie autorità. ùi leva suno indotte ad npplica rc c:rit>'ri diversa mente rigorosi nelle dichiarnioni d' id on~: ità. Così si è vt~rilicll to che nel l'ulLimo quinquenuio, mentre gl'idonei sono stati il .\.6 % degli inscritti , sul complesso delle levP-, iu t:duni Stnti o distretti di corpo d'armntn invece, si è raggiunto il 5'~,85 o.'o ( \' corpo, Posnania) ed il 53,88 °/., (Abnzia-Lorem1), mentre in nltri si i: rlisco:;i al 37,8 (Brema) e fino nl 34-,8 (Amburgo). 3" lu causa dell'ern igrazioue di giov;mi per r'a)!ioni di lavoro. ùi studi, ecc. dalle ca mpagne rrelle ci ttà, il numero degli inscritti di leva nei distretti cittadini, a pnritù di popol~zioue, risulta ma!{giore cbe nei distretti agricoli: d'onde un maggiore aggravio per questi e una diversitil tlllllfl più sensibile, in quanto ~:re nell'impero ,;onvi Sl.<lli costituiti l[uasi intera rneute da un gnw ceu tro cittadino, tl ultri da regioni essenzialmente agricole. Inoltre, poichò le città dànno un gr(l n nun~ero di volontari, t~ qut~sti vanno in deduzione della quota assegnata al distretto, si verifica che le citLi1 sono stnt.e finora grnndemente fnvùrite in pnragone alle camp:1goe. Difntti, n r~ l periodo 1886-90, sul complesso delle leve negli .3t:tti dell'arnmiuistrni one militare prussiana, :; i è avuto una m edi:~ di 85 reclute di le1•a su 100 incorporati.: in confronto a questa, 'H citlà hanno dnto d11l :l8 rd 60 o;o di reclute di lcvn, e i rimanenti distretti, fra il 60 e il 98 o;.. Gottingen, pet· esempio sede di Umversik1,. copre il suo contingente col ·18 o/0 di reclute di leva e l'Rt 0 i o di volonwri (ordinari e d'un anuo): e nel1886 anzi ha interameute eope.·tn (;on volontari la quota ;rssH~natnle. Ad tlll più equo riparto ùegli oneri di leva intende la nuova legge pro· mulg:~ta il ·1° giugno ·18H3, la quale st;,bil i::'ce che il riparto del contingente aunualmeutc riehic~sto (lall'irnperntore ahlria lnogo non più in rllgione di popolnioue, nw in base al numero rle).(li inscritti i,lonei risultanti ni distretti; inoltre, per rendere meno sensibili le diversità determina che il srw:.essivo ripnrto del contingente ùipendent.o dall'am: ministrazione militnre pru5si:m;,, :~nzkhè per Stati, abbia luogo per grandi rc;.doni e cioè per corp i d'armaw, t:rlu no dei qn:di , çonl'è noto, compreudu più Stati .
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NPooi regolamcnM. - È "'tilto di rccP_nt~ pub.blic~ to il r~golarn en~o per la fortificazione pa-;seggern, che !'OStltur::-ce 10 parte un. :mnlo.: o ~ 1 1890 per· i la\'ori da cnm1)a(Tna della ftnHerra. E,~o rego· 1amen to. ue o . 'c 0~1 pendia, in un piccolo volurnH di 8!,. fHcc.inte, le norme tecnrch~ e pratiche per la fortificazione passe7gera, rnt~tteodole a Ila portata d t
qualunque ufficiale non tec~ico . _ . . ·. ·,, . . ·. È stt~tO'I so ppre~sa ]' istrur.tOne d1 ttro tlel ·1890 per. l.Jrtr,..,htll_'·' Ja ~"nn e mes"!l io l'i"orè un'istruzione prOV\'rsomt. I corp1 doCamp"n 0 · • '' ' l 0 d' vranoo riferire sull' applicazione della me•lc::WHI entro rl ' lcembre 189.\.. . . È ~tota 0'1\trt:~i pu bblicata l' istmzione ;ul fucile pP.r il t~ro. nJotto mori. ·1888 P sulle sue mnni1.ioni. La detta i;;truzione cost1tUI$ce u.IH1 appendice O'li regol:-~menti di tiro per l:r Lmterìn c. per l~ c:-~~allenn, ed al regolamentO di tiro col fuci le per l'art,ghel'la <~a ~orrezza . . llfatu·iale. -- Nel cli\:ernhrc 18!)-1 crnuo state cllstnbm~e . ad alt:~~~ riparti di truppa in via di esperimento horracce d'allumun? aventr ~~ vantaggio eli pesare :;oltanto '150 gr., ossia 35~ g~·· men~ Ù1 C~Jel~e .~ 1 vetro iu uso. Anche nell 'anuo scor.so fnrono d1stnhrlltc~ ud akun1 Ilparti b:wnresi borracce d'nl lumini~ di () modelli cl_ill'erenti. Rece~tc mente ~ stato, per ordine di ga bmetto, acc:etwto. ru prov~ un _can~ pioo~ di borraccin e di tazza (l'al lumi nio per onlrnarne ~01 .111 -~orur tura. Li1 distribuzione del nnOYO campioue è fatLfl dagli ui {ÌC' r \' estiario dei corpi. . . \'e!la fabbrica tli conserve alimentare eli Spand~n. durante rl- pnrno per: iodo fii attività chiusosi nel maggio-,eo r~o. :>011? stati ll hhatt:ni e macellati -~500 bovini della miglior quali tà. Ln cHne 111 coo.sen·n e sta~'\ confezionata a stufato, mi ano~to erl a les~o con legum1, cd anche 111 53.1cicc.ic c:on piselli, fngiol i 0 lenti. L' incetw Iii qué:>ti IHgumi per le varr.e confezioni ammoutù a 50 rru intali al giorno. Lo couser ve vengono l'lposte nei magazzinr delle su~si.;ten ze per le oc~orr·enze .li guerra; durante i' tempo di pace ::e ne fa consumare alle truppe solo quel trnto che si pre:;ume Tl!ln possa rewr.<) re ad ulteriore CùLbervilzJone seuza alterarsi. . , L'ammiuistr<tzione militare fa :~ t.t.unlmente prepa rare fl trt~lo d ~spe~ rimeuto <Yn•rtdi tende di tela per eavnlleria, au.,:. auche al ncoYero dr eavall i. ~e lla ordinazione di cousidenwo!i forn itu re .d.i teln. per· ~~nrl~ da truppn venne dnta speciale preferenza agli stO'Iblirment.t tesstlr d• Sle.si11. (Allgemeine Zeitltn[J). Nomine e prornoz'ion·i. - Il tencnt"' gener:~ l c Edler v. d. Planit7.
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NOTIZIE MILITARI ESTEliE
governatore di Magonza è
no m in ~ to
ispettore dell'artiglieria da for-
tezz~ .
Il ~n ente generale Hollel.len è nominato governatore di Magonza. Il tOOfHJte genera le v. Maln!sé, coma ndante ll1 4a brigata artiglieri n da campagna bava re:;e è nominato comandante la ~a di vision e. Il vice-ammirnglio Kuorr capo .Iella stazione mariLtimn del Baltico è nominato :~m m ira gli o con tinuaudo nella stessa Cf•rica. Jl ,qcnerale von Winter(eld. - 11 tenente generale von Winterfeld, di t·ecente nominato comandante del corpo d'armata della guardia in sostituzione del generale di fanteria von )Ieerscheidt-Hiillessem, è nato nell' ottobre 1836. Nominato sottotenente nel 1.856 in un reggimento di fantei'Ì a, fu promosso tenente nel i 863 c capitano di stato maggiore nel 1.868. Preso parte alla campagnn del 1.870 quRle addetto al q uartiet· generale pt'Ìncipàle; e nella notte dal ·1o al 2 settembre accompagnò :J Sédan il tenente colonnello Bronsart von Schellendorf per l' intimazione della resa. Dopo la guerra fu nomiuato aiutante di campo dell' imperatore. F u promosso maggiore nel :1872 e tenente colonnello nel i 877. Con quest'ulti mo grado t;Omandò un reggimento di fanteria, ma vi rimRse sol tanto i 6 mesi. Promosso colonnello nel 1.88:1, fu nominato capo di stato maggiore del XV corpo (Strasburgo ). Ri mase in questa carica per 2 anni e mezzo; poi fu capo di stato maggiore della IV ispezione d'al'fnata. Nel 1.887 fu pro1nosso al grado di mag ~ior generale e fu aiutante di campo dell'imperatore Federico du rante il suo breve regno. Fu in seguito capo di stnto maggiore della l ispezione d'armata; e poi incaricato del comando rlella 203 divisione (Annover). Nominato tenente generale nel :1890 continuò nel suo comando sino all'aprile del :1893; e finalmente, a 56 anni, fu incaricato del comando del corpo dèlla guardia. CamMo del capo di stato mag y'io-re dell'esc?'c·ito e rlel minist-ro della fitl en a "in Bav'ieru . - Il tAnente generale von Standt capo di st:t to maggiore dell'ese•·cito h<~ va rese e ispettore degli istituti di istruzione mi· litart:l per quell'esercito è stato eol loeato a disposizionP. ,ju :;eguito " sua domautlu. Lo sostituisce in quelle due cariche il !tenente genernle von llofTmaun sinora comand:~ n te dol ln 3' divisione. Al comaudo della 3" divisione è slnto nori1iMto il tenente generale vou Kuh lman11 . Il ì\iinistro della guerra ba\rarese ,·un Satl'erl ing ha chiesto ed ottenuto il suo ri tiro per motivo di salute.
N OT I ZIE !IJILITARI ESTERE
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A suo successore è stato nom ina to il tenente generale barone von Asch zn Asch auf Oberndorll'. . . LI nuovo ministro nacl]_ue nel ·1839; proviene dal eorpo de1 ca~etu ed entrò nel •1858 come aspirante urtìcialc nel ·l 0 reggimento fantcrw. Nell'a nno successivo venne nominato sottoteneute e con tale grado fec-e la c:tm pagna del ·1866. . . Prese pn rte alla guerrR Jel 1870-7 1 come . a1ntaut~ dt ~a.mpo del creoerale von d. Tnnn; e poi fu addettv alla sezwnc stortco rn tlt ta re del ~rande stato maggiore pt·ussiano per la relazione deiiR parte presa dalle truppe bavaresi nella ca mpagon ora detta. . . . . Appartenne per urel'e tempo allo statO maggio.re della 2• di\'ISI_On.e bav:~rese c nel 1885 fu nom innto ca po cl~lla sez1one persona~e ~l MInistero della guerra. Comandò poscia il •Jo reggimen~ fa ntert:t e, nel 4889, pr('l mosso al grndo di maggior generale fu destmato al comando della 7• bl'ignta. Da poco tempo era stato nominato tenente generale e comandant~ dell a 2a divisione. Cambio det comandante clel VTf corpo d'nt·mata. - ~.1 generale Al· bedyll comau.dantc il VII corpo d'arm~ ta ha ottcnu~o ~~ co.llocamen~ a r 1poso che da lungo tempo ave l'a clne~to . Lo sostltubce 1n c~u:l. co mando il tenenti~ gAoerale von Gtitze già comaudao te la 2•1n dtvtstone . . (Francoforte sul meno). .\'tww istntzione per i lar;o,-i. da campo della ca"'allena. - E :lata ~nbblic;1 tn e messa in vi g~re !1er la . cavnl ~eriR una istru,z~~n~ per.~ lavori di ta mpagna in sostt tuztOne dt qll eLe del •188H.. E~sil ~omp1e~d e oltre i lavori di distribuzione, tu lto il comple~so de1 lnvort d~ piOnieri che la eavalleria deve eseguire in campagna. cioè costnlZione dj ponti improvvisll ti , riparazioni di strade e~ o1~ere di fortilìc~zion.e pas.~ seggera. Con tiene inoltre wtto ciò d1e s~ n fens~ al passa.gg'o. d.t cor::.t d'Rcqua, ~ i R a nuoto, sia con aurez.z1 a ~ pos1tamente p1 epa •atl . e trn questi sono da uotHsi i hnttelli pieghevoli recentemente adottali. Marina.
.La con •etta Ji crocierà Gefi on di nuova costruzione è st;ltn assegnata a Il a stazione del mare dP. l Nord . E>;;a ha le seguenti dimensioni : m. 105 luughezr.a ·13 larghczzn massimn 7,8 immer::ione metliu V\UD. 3800 spost:~mento
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NOTIZIE )fl LITAlll ESTERE
Queste proporzioni dauno alla nave forme straordioa.ri~rn ente svelte ehe :tgevoi<H·ono il rnggiungimento di uun estremn velocità: le sue macch i11e hunno la forza di 9800 cavalli, superiore n quella di · tutte le altre corvette di crncier~ german iche. È armat.a e~d~bivamente con cannoni " tiro celere di calibri diversi e perfezi~oati secondo gl i odierni si;;temi; è provveduta iooltr& dellt! più recenti ed esperimeutate applicazioni tecniche. La Gefion è costrutta t.utta rruanta in acciaio; le sue corazze furono fornite dalla casn Krupp di Es~en. Con ordine di gabinetto l'ufficio idrografìco di marina prende d'ont innan~i la denominaziQne di sezione nautica del Ministero d~lla rrwrina imperiale.
RUSSIA.
Apparecchio per arrampicarsi sugl~ alberi. - Il 30 aprile (1.2 :illaggio), a Dvinsk (Dunaburg), il reggimento fanteria Yuriev fece, in presenza del comandante la 25a divisione fameria, tenente generale Turbin, vari esperimenti con un apparecchio, inventato da un soldato di quel reggimento, certo Alessandro Smirnon. L'appa1·ecchio in questione serve per arrampicarsi sui pali e gli alberi d'ogni grossezza. f soldati, mercè tale congegno si arrampicavano con grande facilità, completamente armati, su pini di considerevole altezza, e, fermandosi a circa metà altezza, potevano puntal·e il fucile e far fuoco, pur restando solidamente attaccati al tron(!o. La discesa si com pì colla stessa facilità dell'ascensione. Un soldato salì rapidamente sino in vetta ad un palo di telegrafo, per sim ulare una rottura di linea telegrafica. Secondo l'Invalido ·J'ztsso, l'apparecchio è di una .utilità straordinaria, specie nelle ricognizioni, nelle operazioni di rottura di linee telegralkhe ed anche nella difesa dei m:trgini dei boschi, ad ese111pio, mercè parecchie linee sovrapposte di combattenti. L'apparecchio si porta facilmente marciando e cavalcando. A questa ingegÌwsa invenzione si è dato il nome del reggimento di Yuriev. Le istruzioni estive. - Quest'anno le istruzioni estive saranno divise, come d' ordina•·io (vedi Il,ivista, giugno -1892) , in due reriorJi principali, cioè: quello dei campi rmrziati, avente la durata di 1 ~ settimane e quello
NOTIZIE MILITARI ESTE&E
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dei camrJi ,generali che duren\ ((. settimane. Quest'ultimo ?erì?do verrà chiuso coi, così deni, campi mobili, della durata dì 10-Hl gwrm. La durat-a dei campi può in parte variare per ragioni di clima; così per esempio, nella eirc0scrizione militare di Pietroburgo i ca~p.i parziali dureranno 7 settimane, e i campi generalì nella stessa c1rcoscnzwne e m quella della l?mlandia dureranno da 1 a 2 sett~rnane. . . . . . . · I campi pw·ziali pe1· la maggio1· parte delle mrcosct'IZIOUI m!lttan hanno già avuto regola rmente il loro principio !in dal 1° (·13) maggio. Com~ fu indicato nella Rivista di giugno 1892, la fanteria durante questo penodo d' jgtruzioni vienfl pure esercitata nel tiro al bE'rsaglìo. Ora quest'anno, stante l'adozione del nuovo fucile da 3 linee a lunga git.tata, venauno as· segnate alle truppe per l'esercizio del tiro al bersaglio zon :. di terreno m~lto più estese che non in passato. · Della fànvwia che prende parte ni campi p:mìali, il 74% sarà riunita in divisioni e brigate, e soltanto il 26 °/o per reggimenti. Il 9:5% dell'artigl iet·ia sar'à riunita ai campi per 2 bril<!ate ('12 batterie) e soltanto il n Ofo in forza minore di 2 brigate. I camri generali (ossia coll' interv,onto delle va rie armi) aHanno luogo riui1eudo le truppe in 77 e:lrnpi. È impol'ta11te notare che ai campi gene•·ali oltre alle truppe attive conèorrerà )a maggior parte d.elle truppe di riserva e da fortezza, cioè il ?4: %; come pure la scuole militari (scuole di ywzker), e una considerevole quantità delle guardie di finanza . Il per cento delle truppe che prendono parte ai campi generali, riferito al totale delle t1·uppe mantenute sul piede di pace, è rappresentato dal 90.5 % per la fanteria , dal 90.:3 "lo per la cavalleria (regolare e cosacca) é dal !)(l Ofo per l'artiglieria; coll'aumento del .O,o 0/o, rispetto alla fanteria, e del 2 °i0 rìguurdo ;:~Ila cavalleria, in confronto dell'anno scorso. : [ campi mobili avrnnno luogo nelle circoscrizioni militari di Pietroburga (in 2 zone), di Viloa (2 zone), di Var.>avia (3 zone), di Kiew ~3 zone) , Odessa (n zone), di Mosca (l grande zona e 6 minori di divisione e brigata), del Caucaso (i wna), del Turkestan (3 zone), d'Omsk (3 zone) e nel territorio del Transcaspio (i zona). In riassunto prend1~ranno parte ai campi mobili ·: il67 °/o della fanteria, 1'8-1 Ofo della eavalleria e il 67 Ofo dell'fìi·tiglieria, con un aumento, rispetto all'anno scOI'so, del 9 Ofo di fanteria , del 2l 0/o di cavalleria e del 7 Ofo di artiglieria (Novoie Vumìa.).
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
SPAGNA.
Serie riforme concerncnli l'istruzwne degli ufficiali e la riorganizzazione delle scuole militari, stanno per realizzar;;i in Spagna. Pare che il ministero Lopez-Dominguez abbia raggiunto lo scopo che si era prefisso, cioè fare delle economie modificando profondamente i sistemi di inscgnalllCuto. Viene soppressa l'nccudemia militare di Toledo, nonchè i colle~i milit-ari di Sar11gozza, Granata e Lugo e la scuola d'equitazione. Si crea nello stesso tempo uM scuola superiore di guerra, un collegio di guardie civili che corrispondono ai nostri carllbinieri ed un collegio di doganieri (carabineros). In virtù delle nuove rifor1ne vi saranno per la Spagna, per le isole Baleari e Canarie i seguenti istituti militari: l'accademia di fnnterin a Toledo, l':Jcco.demio di cavalleria a Valladolid, l'accademia di artiglieria a Scgovia, l'accademia del genio a Guadalajara e l'accademia dell 'anuni nistr:JzionH milita re ~d Avila. La scuola superiore di guerra risiedcril a Madrid, il collegio preparlllorio miliwre a Trupillo, il collegio della guardia civi le a Valdemoro ed il collegio dei doganieri a Villaviciosa di Odon. l sei primi centri d'insegnamento dipendono dal ministro della gucrrll e i due ultimi dai rispettivi dircl~ori generali . Nelle accademie di fanteria cavalleria, del genio e dell'amministrazione militare, l'ammissione avrà luogo per concorso e i candidati dovranno essere baccellieri. Per l'artiglieria c genio la durata degli studi sarà di 5 anni, come era prima dell'impianto dell'accademia generale; per le ahre accademie la durata sarà di 3 anni, finiti i quali gli allievi s~n·anuo nominati sottotenen ti. Quelli di llrtiglieria e genio passeranno tenenti come in passato finito il 5o anno di studio. I sottotenenti di fanteria e cavalleria, alla loro uscita dall'accademia, se aspirano a pnssare nei corpi del genio o di artiglieria, dovrllnno dare l'esame di quelle scienze prescritte per la specialità dell'arma e fare sei mesi di pratico esperimento. La scuola superiore di guerra ha per iscopo di diffondere fra gli uffi• ciali cognizioni militari d'ordine elevato e di fornire gli ufficiali al corpo di stato magg;ore. Le conoscenze maggiori acquisite serviranno di raccomandazione pe1· gli esa mi a scelta. I candidati oltre ad a vere le cognizioni
richit>.ste dovranno essere tenenti in ·111 o in 2• e contare almeno 3 anni nel urado di ulficiale. L'insegnamento durerà 3 anni c nessun corso potrà es~e:·e ripetuto. Alla fine dei 3 anni essi ricercranno un diploma che far~ loro accordare la preferenza per quei servizi che richiedono speciali co· "niziooi. Quelli che aspirllno allo stato maggio•·e dovranno fare 3 anni di ~rntica, dopo i quali, essi vi passeranno col grado di capitano. . Qualche disposizione transitoria permetterà di passare progresstva lllOnte dallo stato anuale alla nuova organizzazione, senY.a eh~ nessuno abbia a prov;,re alcun danno per la sua carrier3. La riform11 del piano d'insegnament.o darà l'economia di '/ " per cento sul credito che gli è attualmente per legge assegnato.
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AliNO XUVIIJ.
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NOTIZIE nJ.BLIOClRA~IC il R
NOTIZIE BIBLIOGRAFiéHE
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f:ipolloni. - Le aet1ne dell 'ospedale di Portovenere. Rivista medica. >> chirurgi•·n . oculistica. anatomico-fi giologico . dermosifì l opa ti •· ~. ternpenticn. d'igiene.
2. Ordinamento degli eserciti.
Bollettino bibliografico. f. Sommario delle Riviste militari italiane.
R-ivista d'artiylieria e genio (maggio). . Dc Feo. - 11 rn iuirno ~.:a lihro del fucile. Jto~.:ch i. - La forti lkazione e i nuovi mezzi d'oll'esa. Bona~eu~.. - Condotta rlel fuoco delle artiglierie d'assedio. lluccwnllnt. - Propost.1 di modifi cazione a fi nimenti. Mtscellanea. :\otizie. Hib liogralìa . Rivista ma.n:tti?na (giugno). Astu.to. ~Centri difeasivi lllllriLLimi e tipi di nnvì. Curnbertt.- La naftn e la tor pediniera , 04 S. So l i;~ ui. -Progressi recenti nelle macchine marino. S. R. - Le rotte transatlanticl•e. Cronacn . .\'otizie varie. - Importanti: L'investiment-o Lte11 a cor11zzata mglc:<e llowe e il naufragio del brigantino Jtat·ia. .()ionw.le medico ~tel ~~· e~~n;ito e della R. 1mtrina (a prile). l:,mtlone. - Un tnennto Llt ser vizio all'ospédale milit;lre di Toriuo L lt'la. -Apparecchio di disinfezioni. Barb;•telli . - Cura dei eru p e della difterite·.
-La ca:vallet·ia {l'tmcrse nel suo ordinamento attuale, forza e di~lo cazione. (Vedi Militii1· Wochenblatt •17 gi ugno) . - L'esen;ito se1·bo. ( \·e·li Deutsche Heeres Zeitung del ·11\. giugno) . - Il Jom··nal o[ the U. S. [n~l'it·ution ha pubblica to nel fnscicolo di r:riugno un terzo lavoro snll 'orrtinamento 1wilita.1'ep·iù adatto 'all'imp er o •inglese; 11uesto è dovuto ~ ~ maggiore Pearse e venne promiato c·.ome i due o•·ecedeuti da noi ~egoo l ati ; eomprende: ·l • Introduzione. 2.o L'eset·cito regolare, stato e ordinamento auu ~lr., modifìcazioni . Jo La yeomam1J, la milizia, i volontari. 4.9 L'esercito indiano, stnto :muale, proposte, pet· la difesa del l'ludia . 5° La difesa delle C:olouie e delle st<Jzioni nav:1 li - Augtr.11ia Tasman ia - Nnovn Zclnuda - r.anadà - Ca po - Nntale - Indie occidental i ~ Manriziù - r.cylon - Egi tto e Ci pt·o. 6o Conclusioni. - L'esercito Stletl ese n il :mo riordinamento. H. M. de l' l~ WangM' (maggio).
3. Arte militare - Manovre. le mllnovre. ?' 1/g.~e nell'estate de/ 189.1. \'erl i !Juull'ido ?'usso e .J o:L l.n rnanÙ~'/'0. di rna1·cia1'e , bel lissima c·.onferenza del colonnello HutlOil sul .fonma./, or lhe u. s. l'nstitution del {.{ iugno. ;....., Com prende: Marce tauiche. Marce strntegicl!r.. -
P~>r
:x. •l 02
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NOTIZilt BIBLIOGR.tFICHE
Ese mpi di marce strMegiche recenti. Maree di pace. Marce rorzate, E-Sempi ed lln nn segui to di interessanti di scus~ioni svolte dai generali Stew:wt, Frnser, Staples dell'e5ercito inglese. - Boha, t··neote colonoello di fanteria austriaca. - Le t.eot·ie del Vo/.ozkoi in pa1·agone coll'ùtruzione sul tiro aust1·o-ungarù;a. (Vedi Stt!fllel.t1'· luglio). · - In ibidem. - Sttl SM'IYiz·io di rù;orJniz·ione delle tn;ppe a p·i'edi.
4. Storia militare e generale. - -1815 pe1· Il. Houssaye. Pnrigi, Perrin. - Questo !Jel li bro è giunto presto alln 4a e~lizione; non crediamo di poterne nwglio defin in• il contenuto elle riportando uoa parte della prefazione. « Dnns ce livre qui est moin:>, un ellap.ìtre de la vie~ de l'empereur ~ trn_e l'histoire de la France pendant une année tragic1ue, j'ai cherchr; il « pe111dre le:; sentiments des Français de 18·15 et il marquer leur actir,n " sur les (lVéoemeuts. Napolt1on, Loui s X\'III, Tolleyt·and, .Fouch1!, 1\'ey, • Oavout, Caroot, resteot :IU premier plau; m<tis non loin d'eux oo voit • les paysans, les bou 1·geois, les ouvrier,;, les ~o lda ts, comme dan,; le • thliàtre grec on voit près d'Ajax etd'Agamemnon le ciH:.eur des vieil" la rds et des guerriers. r Pour rn'affraochir, avant de co m menc~r ce tra vai l, de tonle opinion " a 1wio1·i, j'ai f<1it l'efi'ort nssez facile d'oublier le peu que je sava i:.; « snr la Hestauration et les Cent Jours. Je me suis mis à apprcndre << dnns les difrérents dépòts d'archi ves cette page de l'histoire <le l~rnnce " comme si elle m'était aussi inconoue que la chronique des c:npereurs • de la Chine. Du milicu des papiers fro issés et jaunis ùon t qnelque!'• nns, écrits sur le charnp de Lata ille sernbleut encore senti r l'en ivr:ìnte « fumée de la poudre, j'ai vu reoaltre les ommes et !es choses. Soug • ceue impression directe, mon opioion s'est formée au jou r le jonr, « viogt fo is modilìée, cofin lìxée et affermic gràce à la multitude des « docum ent~ et à la concordance de !a pltu·<tlité des témoignnges. • J'ni ten t~ d'exprimer les idées et les passion~ de cette épo1rue trou•< blée nvec le lnngage du ternps. Quand je dis des mousquetair·es les « soldats d'nnticharnhre, des vendéens les l.n·igand~, des prètres les ca lo• tins, je parle comme les oflìciers ìt la demi-solde et les maçous du quai n~sai
NOTIZIE BlBLlOGRAFICHE
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de Gévres. Quaod j'a ppelle !X~poléon l;usurpateur ou l'a venturier corse , les rn~ récha u x de l'Empire les v:1-nu-pieds, et les couven tionoels les " assnssins, je parie com me !es <llnis du comte d'Artois. De m•\ me, j'ai , reproduit dans toute leur atroci té les propos sanguioaires des frdé1·és « bouaparti!>tes contre !es nobles et les moostrueuses monares de re;« prossion proférées il G;~nd et it Londres pM les insurgés. L' historien , ne doit pas seulemeot raconter !es <ivénemetes, il doit anssi, selon c le mot de Saiot-Marc-Girardiu , « l'aire revivre les passion:; qn'on n'a « plus •. Bujac. Précis de qttelqttes cam11ayne~ contempora·ines: Dans le.~ Balkans. - Parigi , Lavauzelle. Comprende tre campagne: 1° Occupazione della Bosni;~ o Erzegovina (·i 818). 2° Insurrezione della Bosnia ( ~ 882). 3° Guerra serbo-bulgara e contiene assennate considerazioni nonchè 19 piani e !iChizzi. - 81:og·rafì,a_del gent~rale Eblè (058-181'2) nell:.l nevttc d'at·t·ille1·ie. (giugno); interessante perchù riassn!ne tntta ia storia dei pontieri frnt.~ c.esi o l'ordinamento dei scr vi1.i d'artiglieria nelle cam pague dellfl l'lvoluzione e defl'impero. - Ltt campagna di E't'iWtt nella _quM·ra dtl 187i-78 (iu Vnjennii Svornik di giugno) .
«
5. Marineria. - te 1nanovre n(LVttl.i 1'!ts.~e nP./ /?a./t'ico de{ 1892 (V. Jounw.l
O{ t/lP
U. S. fnst'itution, giugno).
[n Germania in I nohilterra in Franci:~ la discussione del nostro ,. ' o ' Padnmento soali a!r11 ri delln m:~rina h:1 dato luogo :~d . osser v:~ zioni e o polemiche notevoli fl'a i giornn li m i l it:~ri e marinare%111. . _ Togliamo dal ·Mil itiir Wochenblatt il seguente bt·ano a:;~n• mteressnnte da un :~rticolo relativo nlln no~tra mariua ed al sno stnto llttu:~l e:
(La stampa fa premure a!In Cn mer:~ perchè sia aumentato la notta e :;i portano molti :~rgom enti a favore della tesi: p. es. ehe d e~ « !Jastimenti delln squadra pe1·mnnente alla visita dell' irnper·atore d• « Germania a Spnzia l' Affondato1·e nveva la macchio:~ inservibile e il · «
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« Piemonle avel'a l'armamento in disordine, che i tiri erano P1nl riu· • seiti, c.he gli cq uipnggi ~i ernuo presentati mal in nrnese, ecc. « I l:unenti, che la flotta non è abbastanza forte per la difesa mn« rittimn, sono ugnnli iu Ita lia e dn noi, ~oltan to che li• il go\'erno tro· ~vasi in imbarazzi finanziari d'indole generale e da noi il Reichi:t:•g ( ririnta i fondi per le più urgenti costruzioni è riparazioni. ~ l.' importanza di una potente ll ott11 per garantire la libert:ì •Ielle « proprie acque e per pi·oteggere gli iuteressi marittimi è riconosciuto ( in Italia da tutti, da noi solamente da una minoranza piccolissi ma. « ... . . Sulle grandi navi l'istl'llzione del personale è divenuta molto ( pi1't diffic.ile che pel passato e per istruire il personnle non v' è che • un mezzo « navigare molto • - perciò le grandi m:u·ine non tengono oc molta gente io ~ervizio rna ~engono permanentemente le squarlre in • mare, per es. le ~qnndre francesi del Mediterraneo c della l\ianico, la • scruadrn inglese del Canale, ccc. « Se l'istruzione del personale no11 è fa ttn con precisione e con cnra « le cose iu guena andranno ~ssai mnl e. " Senza dubbio il dis<~gio finanzia l'io ~embra risvegliare in molti r~esi a la :-fid ucia sull'aumento rlclla potenza ma rittimn it:~liann c tedescn . • Dice l' Arm.11 and Navy Gazetie cl1C': Gli stati che de\'ono m:w" tenere un gros:::o esercito, non dovrebbero al tempo stesso aspir<1re « nlla sovranitb mnrittirn:•, tenere squndre su lle. costo 11 friean e, fare " guerTe coloniali ed io una guerra europea fra la J?ranr:ia e la Hu s~ i:1 • contro la triplice rimanere inerti nei porti colle loro flotte; Germr.11ia , ed It..1lia dovrebbero lnsciar a pa rte In smania di es~ere potenze mn rit« ti mc c diminuire la loro fl otta senz':lltro; la debolczz:~ marittimn del« I'Jtnli n si è dimostrata nel l:1 recente controversia cogli Stnti Uniti pr.r • l'afl'nre di New-Jork. • Per IJUesti giornali nemiçi della triplice non vi è clifrenmza fra l'in« vio di una flotta di ba ttagl ia nel l' Oceano e la di fe~n delle proprie «<'.Oste. « Ln Germm1ia n l' ltnlia debbono nuche io marA e5-sere forti per loro • conto o· non rendersi subordinate agli niiHa ti: specia lruontH I'Italin !\n« rel!be ~e ur.a nna potente flotta al la mercè dell'Inghilterra. • r~ strano d H} J'Anny (:azette non ri volga i ~uoi 1'011!\iglì :Id Ull pa1•se « molto meno lonwno, ali:~ flr:~ncia, t;lle lll:mticne cou lfll:l popolazioni! « minore un esercito mag-giore ed u rw fl oua .Più forli: d rc non faccJa la «Germania. »
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NOTIZIE BIRLIOGRAFICHE
N OTIZIE BIBLI OGRAFICHE
. 6 . Geografia -Colonie - Viaggi. _ 11 capitano Arrnengand. [.e s'~d ommtis, ~1 ari gi:Lava~.z~lle: Gio r~ 1 d Ila vita delle colonne volant• formate nell Alge1ra rner JdJOn,de per J'insurrezioue degli Oulcd-Sidi-Chei k dal Hu-Am.una (~88'1- R2), as~ai in teres~a ute per 1:~ Y I I'~Cita. ~ fedelta dr pittura di costumi e di usi, abbastanzi• notevole dal l:~to m1htar~ . _ f~c ferrovie s·i1Je1·ùme, loro imporianzn politiea c strateg•ca (V. Mtl. Wochcnblatt, n giugno). _ La colonizacùm e.~panola per ~l a nnel Sche.iJnagel wn prefazi one di Emi lio Bonelli ~l ad ri d,I -Fernaodo Fè. . -U n iuteressantc Beibeft del Mil·ita1· Wochenblatt contrene le memorie del generale Grolrnann sul suo soggiorno nel Catwaso e 'in v Persia.
~=p~i~ere
~oll~v.ata
~lm:ab.ut
7. Letteratura militare - Varietà. _ P. (;ra:mantùw·i. C ufficiale m.~derno. Messina, Tri.'wcchi. · Dcrlirato da un ufficiale del 68° fanteria alla memona d1 ~~ collega deruuto, questo libro è e~se nziaim en te inteso a defi nire la m1ss1one educlltricc dell'uffi ciale moderno, spedc del subalterno c (~ el ea ~rtan o . . Alcuni lievi difetti di arrnoni11 e di partitu ra non drmrnm;;cono rl carallere di questo libro altamente mora!e, uè !'interesse che .esso d .~:;ta . Lo s1· 1egge t u110 d'un !iato e In lctturu .lasc1a un:1 .dolce. 1mpress10ne b : quasi :;prioionasse dal libro uu profumo dt modesta c .wtelhgente . on~ . . Auguria~10 c.he molti lo leggano e facciano tesoro d1 quelle conslde•·azioni serene, pratiche c oneste, che l'a utore ha c?n tanto gHbo esposto, seuza rettori ca c senza sfoggio di fi losoli11. _ Dnpuy. H ist<Jriqae des régiments des httssard.i (·1889··1892). Parigi, Dubois. Opt'ra ricca di dctt11g li e di not•zrc, assa i coscienziosa e completa, di1 informnzioni precise su !l~o rigiue dei corp1 di cavalleria leggera all'uso ungherese negli eserciti regolari.
Pe,. l<! .Direzione L·onovrco CrsoTTI ,mr.ggiore .\l, M., incaricalo
~ =·
UEMA RCHJ C ARI..O,
gerente.
ANNO
·'
XXXVIII
RIVISTA MILITARE ITAL IA NA l
l
!/
DISPE~SA
XIV. -
16 LUGLIO 1893
l
ROMA VOGHERA
E N R I CO
T IPO() It.A ~· o-BDITO R !t
SOJUI.\RIO
LE DISI NFEZIONI NELLE CASERME
delle materie contenute nella presente disp_ensa
LE OlSI~FEZIO NI ~E LLE CASEH~J E · ca,pttano mcd''lCO •
Roberto Aprosiò . . Pag. •1'263 : • •
• •
UNA SCORRIUUA NE L XYHI SECOLO -
CeCIIIO Fabr1s, .
.
• La dcsiufcct•ou c'est la prop hylaxie, c'est la • médecine [lréventìve, c'\1St l<\ ~uprression d'une • cause incessante d'aggr«I'Ution des maladies con-
.
• 1'>86
tenente colonnello . · · · · · · LE TENOENZJ•: DEL NUOYO SISTEMA REGO LAMENTARE . DELL' ESEilCrTO - Ludovioo Laderohi, maggior~ · » •1303 STORIA DEL 60° REOGn'l ENTO FANTERiA (sAG GIO Dt
' llnn;'es, et de l'1!<:losioo rle maladies nouvelks •. (1~. VAr.r.IN,
'ft·alté aes desin{ectants et de
/(1 desin(ecticm. - Parigi, 1882, pag. li!).
J
...
S'l'ORI.-\ REGGIMENTALE l'El\ U!'O DEl SOLDATI DEl, BEG(;I MENTO
Angefo Bozzoni,
eoo
nel fanteria )) , 319 LA RIFORMA MILITARE I N GER~lA~IA (Continuazione) • 1336 S'l'ESSO) -
11W[I[IiOI'C
NOTIZI E P O LITI CO -~I!UTAIU IT:\.LIANE · NOTIZIE BIBLl0l711AFICHE.
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)) -1347
Gli eserciti - abbenchè siano costituiti es:en~ialrnente da uomini scelti - pagano alla morte un tributo assai maggiore che non le popolazioni civili della stessa età . La cifra più elevata ce la fomisce l'esercito spagnuolo cou una media di 13 morti ogni ·l 000 soldati; - immediatamenle dopo viene l'esercito austriaco con una media di 12,27 decessi su •1000 individui alle armi; -quindi teset·cito nostro con l 'l ,<l morti per •l 000 soldati . l n condizioni più favorevoli sono l'esercito francese con una proporzion e del 9,2 o;••• l'esercito russo col 9 °/00 , e, per ultimo, l'esercito german ico con una media di 5,3 decessi sopra ·l 000 uomini di effettivo (l ) . La statistica ct msegna che sono le infezioni quelle malattie che di tanto elevano negli e:>erciti la cifra della mortalità. Essa
- -. - -· (l ) Vedi Giornal e della R. Società ital iana et' igiene, anno 1886, IJag. &93, ed anr10 1892, pag. 77. 81 -
ANNO XXXVIII .
LE DISIN"FEZIONI NEf.LE CASERME 1264 ci insegna, inoltre, che, fra le svariate malattie infettive, sonvene due, le quali hanno il triste privile~io di mietere ne~le caserme il maggior numero di vittime, e queste due mal~ttte ~ono ta tubercolosi ed il tifo. « .. . Deux affection » cosi scrtsse l Arnould (i ) « régissent surtout la mortalité militaire, ~ savoir ~a « fievre tiphoi'de et la tuberculose ». Il maggiore medtco Claudto Sforza (2) rilevò che nell'esercito italiano le sole affezioni tubercolose hanno dato, nel decennio 1878-8?, una media di 2,02 morti sopra l 000 uomini alle armi, e le affezioni tiFose u~a .mP.di~ di 2,07. Attm1.lmente, nell'esercito francese, la febbre t1f01dea ~ da sola la causa di '/3 di tnlla la mortalità, e la tubercolosi • • di '/6 (3). . . · . .1 Gli igienisti sostengono che 1! rtlevante, contmuo svt.upparst dt morbi infettivi fra le truppe e l'eccessiva mortalità degli e~er citi dipendono , pet' la ma:>sima parte dai difetti delle caserme, nelle quali oi·dinari am~n te, l'agglomerazione e l' ing,q!Ub.ro sono spinti ai loro limiti più dann!lsi, ove la ventilazione è scarsa,. l~ pulizia e le disinfezioni insuffLcienti allo scopo. Non. credo s!aVt alcuno ch e a tale opinione abbia valide ragioni d:t obb1et1.are. I danni dell'all'ollamento ce li spi~ghiamo facilmente, considerando che l'uomo in mille guise inqu ina l'aria in cui vive. La inquina coi prodolli della traspirazione cutanea; - la inquina con naas provenienti dall a digestione intestinale e con acidi grassi vo-. latili derivanti dalla decomposizione di materie organiche emananti d~l corpo umano (resi i di epidermide, sostanza sebace~, ecc·., ecc.) ; - la inquina poi, sopra tutto, r.on la respirazione. Infatti, nel compiere quest'atto importantissimo della vi ta, non solo sottrae all'aria una parte di ossigeno, sovraccaricandola, invece, di anidride carbonica, ma vi immette pure incessantemente, assieme ai prodotti della espirazione, uno di quei veleni chimici potentissimi che svno classificati s9tto il nome generico di ptomaine. Ciò è stato in questi ultimi tempi sperimentalmente dimostrato. Si può dire, quindi, che il grado eli inquinamento di una
(i) ,\ m'lou r. o, Nouveaux èléments à'II!Jgìène. - Parigi, i SSi, pag. H98. (2) s ~·o 1rLA, S1dlc piit (1'61/IJ.ell.ti eà ìrnpo,·tantì 1/Utla.ttìe d'infezione ne l R. cito i!aliano (Rivista igiellC c sanita publ1lica, !.890), ' (3) Vedi Semaine 1niàicate, !.89-1, pag. '•68.
c.
a·.
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LE DISINFEZIONI NELLE
CASER~IE
1265
.dala massa d'aria è proporzionale alla quantità di personè che in .quell'aria vivono, e che, perciò, quanto più un quartiere sarà ingombro da truppa, tanto pit'l l' atmosfera di questo quartiere -sarà corrotta. .i\'la non suggiornasi impunemente, ed a lungo, in un 'ar·ia vi . :zia la; - _essa, a poco a poco , altera la normale composizione del sangue, diminuendone pure la massa totale, d'onde quello st.ato .patologico che noi medici chiamiamo anemùt, e che ingenera un indebolimento di tolti gli organi del corpo e di tutte le fun :zioni che essi devono compiere. Orn, un individuo che versa in tali condizioni è un soggetto che ha un n ricellività morbosa (•l ) :spiccatissima per tutte le malattie da infezione, ma in ispecie ,per la tubercolosi polmonnre e pel tifo. Si è specinlmente nelle vecchie caserme dove l' agglomera·mento fa maggiormente sentire i suoi e!Telli nocivi, d()ve più infieriscono.· i morb i infettivi. Ciò sp iegasi riflettendo che nella -costruzione degli anlichi qu artieri. (specialmente di quelli alla Vauban) si aveva per unico obb iellivo di accatas tare il massimo .numero di soldati nel più. lireve spazio possibi le, e riflettendo che · :nello stesso inconveniente si incorse, allorquando per clèficienza di locali , si dovettero ridurre ad uso militare alcuni edifici in ori gine destinati a ben altro scopo, voglio dire le scuole, i conventi -e le case private. Nei quartieri, invece, che si costr·usser·o in qne· :Sti ultimi anni, si è cercato di ovviare ai danni dell'affollamenlQ .collo stabilire un rapporto tra l'area occupata dall'edificio ed il numero dei militari desti n <~ ti <~d ahitare in esso, - col limitar·e il numero delle persone che devono occupare lr. C.'! merate, - coll'as·segnare a ciascun individuo un sulfìcienle spazio cubico, - e, so-vra lutto, col favorire attivamente la ventilazione, la quale, come .è noto, ha gli importantissim i còmpit.i di con tinuamente e totalmente sostituire l'ossigeno consumato, di allon lanare gl i inquina,menti ga;;sosi, e di disperdere tutti, quei materiali di rifiuto e qu,ei germi d'infezione che, necessariamente, si acc~m ul a n o lit ove ~t) Pe•· ·r ice(tivita
m01·uosa intcnctcsi l 'al.titur.Jino di un org<Hlismo a riceverP.
_,pre.ssione <li agenti pat,·,goni, che trovano in esso :luppo. ·
1111
l' im-
am l-•ionto favorevole al loro svi- ·
LE DISINFEZION I NEL:.OE CASERME
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LE DISINFEZIONI NELLE CASERME
sono costrette a vivere sempre unite centinaia e centinaia dr persone. Di buone caserme. di quelle ci oè costruite con tutte le reaole indicate dalla moderna igiene militare, in Italia si ha estr:ma penuria; anzi , l' illustre prof. Cardarell i, in uno splendido discorsopronunciato nella Camera dei deputati nello scor:;o dicembre non esitò a dire che l' Italia, per q~esto riguardo, è l' ultim~ fra le nazioni. Auguriamoci che gli ostacoli finanziari, i quali attualmente oppongonsi ad una radicale riforma dei nostri quartieri e dei nostri ospedali, siano quanto prima superati , sicché anche nelle nostre cittiL possano presto sorgere quei monumenti di sapienza igienica e di opera provvidenziale di gov~rno, che aià invidiamo all' Inghi lterra, al .Belgi o, alla Sassonia, ed a cui ~i·a la Francia dà opera con febbrile attività. Ma - intanto - nulla possiamo, nulla dobbiamo noi fa re per impedire nel nostro esercito il continuo pullulare di infezioni , e quindi, per abbassare - e notevolmente -l' alta cifra della mor: talità che ne consegue? Io ritengo che allo scopo di conseguire tàle in tento patriottico, umanitario, molto ci resti a l'a1·e. i\ia, per megli o convincervi che questa mia asserzione non è infondata, permettetemi che, anzi tutto . io vi dica ciò che allunlmenle intendesi per inf'ezlone. Vanno solto il nome di ma l r~ttie infettive quegli al}velenamenti causati da un ger:me speciale ("), il quale, quando penetra nel no(1) Col nomi tll miçr'Obi, Ili m~rorganùmi s' indiC3flo tutli gli or"anismi inferiori microscopici, sia ello appartengano al regno ''eget:tle (mulTe, fcrmenW. baUcrì), sia eh; appartengano al regno animale (micetozoi 11 protozoi). Questi esseri infinitamente piecoh sono sparsi dappertullo CII hanno una grande importama netla economia della natura; ma in igiene merit.~no SllCciale attenzione i balltri, cui si attribuisce la gcne.>i della maggior pnrte delle: malattie infetlive. l batteri sono vegetali tl'ordine inferiore (funghi monocellulari) e si n producono o~di_n~riamen~~ Jlcr . scissio ne, talo:a per mezzo di spore. Queste spore sono lo stadio di svilu ppo pm res1stcnto del var• batteri. A seconda della loro esterna apparenza i batteri ~hiam;ulsi : :micro~o~cl~i, quando hanno forma globosa ; ba.c illi, quando hanno· forma rh bas toncini, e sptntlt t1uando sono avvolti a spira. Non .tutti i batteri sono atti · ad ingenemre rrw.lattie d' infc;done (det.l.e pure malattie mte~·ob~che)~ o quelli .i quali !1ar11.10 ta_le triste proprieta vanno colltraddistinti coll'appei i.Lt~' o rh potogem, 111ortngent. Ag1scono nell' orgamsmo umano non tanto per lo ste 1:m~nato numero in cui in breve tempo si moltipl ieano, quanto p1\r lo sostanzo ve lo'· nos1ss1m.c. che conli~ \I<Lrnentc scccrnono (ptomaine) e per il consumo di materiali indi· ~ponsab1h all'orgamsmo attaccato. La parola uer· me, più volte ripetuta in questo scritto, equivale a b(ltteriu.
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stro corpo, in esso sviluppasi e vi produce ta li guasti che sono causa dì una malattia di variabile durata, e con esito pure variabile di guarigione o di morte, a seconda dei diversi germi , della rapidità con cui si sviluppano , e dell a resistenza fisica che presenta I' individuo colpilo . (Ruata). Da questa definizione si deduce che senza germi morbigeni -non sonvi infezioni. e che, se fra !e truppe serpeggiano, piu che nelle popolazioni civili, malattie di carattere infeu.ivo, ciò vuol dire che il cattivo impianto delle caserme. il difetto in esse di ventilazione e di pulizir~ , il soverch io agglomeramento d'uomini in luogh i di capacitit ìosufliciente, non solo sono condizioni che (come- abbiamo detto piu sopra) determinano nei soldati una disposizione individuale a contrarre malattie microbiche, ma che pur anco favoriscono uno straordinario, rapido pullulare dei microbi ·stessi. Se, adL~nque, dato l'attuale sistema di acquartieramento noi ,poco pog~iamo fare per togliere le cause predisponenti,' potremo, invece, mollo adoprare! per combattere le cause efficienti .delle malattie stesse, distruggendone i germi, o, quanto meno, arrestando lo sviluppo di questi. A tale intento si puÒ riuscire .adottando pratiche ·razionali di disinfezione. La batteriologia, quella scienza che :>tudia microroanismi n ' -e che nata pur ieri si è già fatta gigante, ha ritrovato per buon numero di malattie i microbi che ne sono la causa, e solo di alcune non ha ancora rintracciato il germe . Per di più la batteriologia ha gi ~ calcolato la resistenza vitale dei microbi patogeni conosciuti, sicchè ornai facile riesce proporzionare la pot~pza dell'agente disinfettante alla esistenza del germe che si -vuoi distruggere. Siccome però, come abbiamo testè detto, non conosciamo ancora tutti i germi delle malattie, così quando dobbiamo applicare metodi generali di disinfezione (quali appunto occorrono negli ambienti delle caserme) è giuocoforza rir.orrere a cruei mezzi che, a gi udizio degli autori più competenti , sono .capaci di annientare i germi più resistenti (non escluse le spore). . . Sono, appunto, questi mezzi che la moderna scienza sp·e nmentale addita come più. effi caci, che io mi so no oggi prefisso
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' di enunciarvi nel modo più breve possibile. Passeremo assiemein rapida rassegna i mezzi razionali di disinfezione degli am bienti, degli oggetti letterecci, degl i oggetti di corredo, e dell e· latrin e, e li metteremo a raffronto con quelli regolamen ta ri a noi indi cati dall'allegato n. '10 del regolamento di discipl ina militare ( 17 marzo 1 88·~} e della relativa appendice .del 25 novembre:1885. Presto ci convinceremo come questi. ultimi riescano quasi• sempre insufficien ti allo scopo.
•
** Nell'oria , e, specialmente, nella polvere delle pareti e der pavimenti di qualsiasi abi tazione, adoperando speciali mezzi dt· · investigazione, si riesce ad isolare una straordinaria flJianlità di· germi di svariatiss ime forme. Acciò possiate averne una adeguata· idea, vi dirò .·he in un esame, prnticato nel ·1890, nell'aria di una cameratn al 3• piano del quartiere di S. Daniele a Torino ,. si riscontrarono 2670 difTerenti germ i, -- che nella polvere del· pavimento dello stesso locale se nè riscontrarono 69,H?6, e che mescolati alla polvere delle pareti se ne rinvennero 94-3 ~ Nello stesso . tempo, in un r·iparto dell 'ospedale mi litare di Torino, si constala1·ono H48 germi disseminati nell'aria, - ~1642· aderenti alla polvere del pavimento. - 8'- 1 nella polvere delle pareti (·l). Chi ~ vesse avuto tempo e mezzi oppor·tun i per istu diare tluelln miriade di cocchi, di baci ll i,di fermenti , di muffe, ne avrebbe trovato un numero ri levante di cosidetti indiflerep,tf (cioè nè utili nè nocivi alla an imale economia), ma ne avrebbe pur r·itrovato una parte di assoluLamente nocivi. Secondo alcuni' i batteri patogen i dovrebbero calcolarsi ad '/s di tulli i germi. riscontrati. Date favorevoli circostanze, tutti i germi infettivi fino ad om conosciuti possono ann idarsi negli nm bienti, dal bncillo della tu(l) V. A.
T U kl!'iA.
- )lilano, 1890.
Rìcerche sui grrmi dell'o1·ia e (/ella potve1·e dtgli ambie11 ti ·aiJito ti .
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LE DISINFEZIO:Nl NELLE CASERM E
LE DISINFEl;lONI NELLE CASER!!E
bercolosi a quello del tetano , del tifo e d~lla difterite - dai cocchi della suppurnzione (così detti piogenici) a quelli della risipola, del vaiuolo, della polmonite (il così detto pneumococco di FraenkelTalamon, che può essere causa, c>ltrecchè della polmonite, anche dell'endocardite e della meningite cerebro- spinale) , ecc. ecc . Non parlo dei microrganismi della dissenteria, del morbillo, della scarlattina, della paròtite epidemica, ecc. ecc. percbè non ancora identificati. · Ma per distmggere qttesti invisibili quanto formida~ili .a.gen_ti d'infezi one quali mezzi ci ofTrono i nostri regolameni.I m1l rtan? Tanto i regolamenti italiani, quanto quelli delle principali nazioni. non si arfidano ai cosidetti me.=.=i fwici (raschiamento delle . pare;i, strofìnamento dei muri r,on mollica di pan.e, ecc. ecc.), - e c!ò è ragionevole, perchè tal ~ mezzi, o non wfondono una assoluta sicurezza di disinfezione, ovvero espongono le persone che devono praLicarli ad un imminent~ pericolo di contagio. I~siston~, per contro, sui disinfettanti chiln~ei; ma, men tre i~ Jta!Ia ed .rn Francia si di1 la preferenza alle sqstanze gassose, m Germam~, in, Austria in Russia si preferiscono, invece, le sostanze hquide, o - per· essere più esatti _;_ quelle che s'adoptano in soluzioni acquose. Siccome nel nostro esercito non vi sono di regolamentare che le fumicazioni di anidride solforosa e quelle di cloro, così permettetemi che io sommariamente vi esponga ci ò che in questi ultimi f1 nni si è detto e ~critto della virtù microbicida di tali vapori. a) TI valore disinfettante dell'anidride sol forosa , che per lun ~o volgere di secoli (1), aveva goduto la cieca , illimitata fiducia de'i' medici, cominciò acl essere messa in dubbio nel '1880 da due medici della marina russa, il Gartner e lo Schotte (2). Nel successivo anno, alla voce di questi due. si unì quella di Wolffhuael e Koch i quali in serruito alle numerose ri cerche da loro
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(i} 11 primo accenno alla disinfezione collo zolfo Jo tr~vi~mo. iu 0MF.no ~Odissea, canto Xli). Troviaml) r>oi accennato a tale mezzo ne c E'asti di 0\tDlO (cap. l'i), e piu
dettagliatamente nel libro De 1·erum natura di l' Lc :>IO. (21 Vedi Revue d' hygiè11e et de police sani.tah·e, iSSO, pag. 819.
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LE DISlNFEZIONI NELLE
CASER~!E
intraprese, poterono dimostrare che l'anidride solforosn è insufficiente a distruggere qualsiasi microrganismo - ed anco i meno 'resistenti - se questi non sono disposti in modo da venire in .contallo diretto col gas disinfet tante. Il Woltfhugel, per di più, diceva che l'anidride :;olforosa, anche alla dose quasi inapplicabile di ., O volumi su cento, è un mezzo incerto di distruzione dei germi morbi geni, specialmente se trovasi in . istato di ess i ~az ion e (1). Nel ·1889 nn nostro distinto tenente medico, il dottor V. A. Turina, i mprese nel laboratorio di patologia generale della R. università di Torino una serie di esperienze sui principali mezzi di disinfezione stabiliti da: regolamento per il nostro esercito, e non dimenticò, quindi, di portare la sua atlenzione sopra l'anidride solforosa. Or ùene, le conclusioni a cui giunse sono che ·« . . . . l'anidride solforosa, svolta dalla combustione di 30 grammi « di solfo per metro cubo - dose voluta dai nostri regolamenti « - pur essendo n spettate tutte le modalità di esper·i mento (cioè « a preventiva saturazione dell'ambiente di vapor acqueo, la ade« guata distribuzione di numerose sorgenti deii'S 0 2 , la rapida « wmhus tione dell o zolfo) non riesce a dare che una debole dimi« nuzione del numero dei germi dell'aria e degli strati i più super« ficiali del pavimento e delle pareti ... A migliori ri sultati si arriva « colla eomùustione di 80 grammi di ~olfo per metro cubo, es« sendo notevole la diminuzione del numero dei germ i s1a del« l'aria che del pavimento e delle pareti. Non si riesce però « aiTauo alla disinfezione degli strati un po' prorondi della poi « vere che li ricopre. Le forme bacillari spol'igine {ad es. il « bacillo del Nicolajer (2), non vi sono certamente dist.r·uue anche « se messe in condizioni da venir facilmente in contatto col gas «di sinfettante, quando siano protette da un debolissimo strato. di «materiale organico .... (3) ». Kel ·1884 e poscia nel 18~ 7 il Dujardin-Beaumet7. (4}, in se-
( l) \Vou·FHiiGEL. Uebet der IVe?·llt 'aes aus de1n Kais, Gesunù., 1881).
LE lliSINFEZIONl NELLE CASERniE:
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auito ad esper imenti t'W i nell'ospedale Cochin di Parigi, cer·cò di ;imettere in onore l'anidride solforosa. In questa via lo seguì, nel ~1 890. il dottor L. H. 'fhoi not (l}, i1 quale, dopo aver premesso che vari . microrganismi possono resistere all'azione prolungata del gas disinfettante anche in forte proporzione, assevera che con una dose dai 60 agli 80 grammi di zolfo e con una esposizione ,di 2.f. ore in uqa camera ben ch iusa si riesce ad uccidere i germi del!a tubercolosi , della febbr'e tifoidea, del colera asiatico e della difterite. A~bedue gli nntori, però: raccomandano, affin chè la distrnzione dei microbi ahhia effetto realmente, questa sequela di pr'ecauzioni : assicurare la ermeticità dell'ambiente da disinfettare chiudendo con gesso e mastice tuLLi gli interstizi, tulle le fessure possibi li , - bagnare 11 pavimento della camera, riparti re la quantità di zolfo in diversi piatti in modo che ciascuno ne conten ga circa 1000 grammi, -- assicu1·are con molto alcool la pron ta e completa combustione dello ~:o ll'o . Le asserzioni del Thoi not fù.rono piLt tardi ancora co ntraddette dal Sanarelli (2), il qual e troYò che l'aniàride solforosa svolta dalla combustione di 80 grammi di zolfo per ogni metro cubo d'f•r·ia aoisce solo efficacemente sul cocco della polmonite e sull e forme n vegetative del carbonchio, ma non sugli alt1·i germi da lui studiati (microrganismi della tubercolosi, del colera, del tifo, della dilte rite, del tetano, della risipola e cocchi della suppurazione). Da quanto abbiàmo dello risulta che se la disinfezione coll'anidride ~olforosa in istalo di forte concentramento non ofl're sufficiente garanzia di distrugger·e buona pRrte dei germi, - a jo1·t:i01·i si mostrerà inefficace adoprata nelle proporzioni volute dal nostro regolamento. Inolll'e, è un mezzo che richiede per la sua attuazione non poche precauzioni, - che non è ·sbrigativo dovendosi tener n1oti i dormitoi, le camerate, ec(;. per aiJYleno una diecina di giorni, - e che non è applicabile a tutti i locali, come, ad es., le scal e, i coni do i e le camere prive di usci. p) Ed eccomi a parlare del cloro. Cominceremo citando tesLual-
Scluoe(elsaut·e ats Oesin(ectionsmitte. (illittlt.
(9) Così è chiamato, da l rtOIIIG del suo scop ri~ore, il llaci llo cho ti causa del te tano. (3) V. A. 'l'URINA, Contribttlo allo s/.tlllìO dt~i tne;.z:i c/.i disin{e::.ione de!Jii ambienti. (Gio·male delia Reale Società ita.tl•mrl d'i!Jiene, 1890). l~) Ved i Bulletin de tllémpeutùtttC, L. CVII, pag. 2~~. anno ·ISSi.
(4) Vedi AntHtiP.s (te l'i-n>tiltll Pastcw·, n. 8, iS90. (2) G. S ANAnllLLt. Su! vato1·e delle sostan ze gassose
impieaate 11ella àisin(ezio-ne
degli ambienti. (Vedi .Uti della R. Accademia dei fisiocritiCl, :tnno 1891).
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LE DISIN FEZIONI NELLE CASER!!E
.LE DISINFE ZIONI NELLE CASERME
mente le modalità per eseguire tali fumi gazioni accennate nelle nostre Norme tecnico-amministrative sulle disinfe,zioni: « P et· « l'are le f11migazioni di cloro si pone in uu vaso di terra verniciato « del cloruro di calce, e, dopo aver chiuso le fi nestre vi si ver·sa « sopra dell'acido solforico (·l '/: parte di acido su ·l parte di « cl01·uro); quindi la per·sona incaricata di far ciò, appena versato « l'acido, si allonLana rapidamente ed esce dalla stanza chiudendo « dietro di sè la porta . Il locale deve rimanere ~hi u so per almeno « 24· ore - e più a lungo se si può. Ciò fatto prima di entrarvi si « lascieranno per qualche tempo aperte le porte, e tosto che si « potrà penetrarv i senza peri colo si apriranno tutte le finestre la « scia ndo per più giorn i la stanza esposta alle correnti di aria» . Tutte ques te preca uzioni suggerite dal regolamento ci palesano che il cloro allo stato nascente è un gns tossico , che agisce in modo assai grave sulle vie aeree di . chi anche per brevissimo tempo lo respim. Sappiamo infatti che produce già. una !orte irritazione delle mucose quando si trova mescolato nell'ar ia nella tenue proporzi one di 0 ,003 per 'l 000. I)er· soprassello, ha questi altri svantaggi, di cui conviene tener conto: non si distribuisce uniformemente a causa del SllO peso specifico molto elevato; - ha azione alterante, specie sugli oggelli metallici,- è relativamente costoso, - rrchiede per la di:>infezione un tempo assai lungo, s\ da impedire che per molti giom i i locali possano essere rioccupati dalle persone. Ha però egl i tale uu potere germicida da compensarci degli inconvenienti cu i or ora abbiamo accennato? Il cloro, proposto sul principio di que:;to secol o come di sinfettante da Guyton-Morveaux, fu tenuto in gran pregio sino a quando la nuova scienza batteriologica riuscì a dimostrare come egl i ma.le si presti ad una disinrezione eflìcace. Tra i primi a metterne in dubbi o il tanto lodato valore vanno ricordati il Fisoher ed il Proskacer, ch e nel ,l883 pu bblicarono i loro esperimenti assai coscienziosamente con.dotti Dn quell':mno in poi le osservazioni si moltiplicarono , ta.nto nel campo teorico quanto nel pratico, e tutte furono sf'avorevoli ai vapot•i di cloro; dappoichè provarono che anche alla conce ntrazione di ·l volume per ~1 09 non sono capaci di di struggere che .i batteri molto snper!ìciali , e di questi solo
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quelli che offrono una media resistenza . Stando a quanto ci riferisce il Sanarelli nel suo già citato lavoro, il cloro si sarebbe mostrato addirittura inefficace contro quasi tutti i numerosi gHrmùatogeni da lui studiati. - E che dire delle fnmignzioni d1 bromo, dei vapori d'acido ipoazotico, dei· vapori d'acido nitrico, che valsero allo Smith che li propose nel ·1802 tm premio di L. 125,000, tanto era stato il fa vore con cui vennero accolti ? L'obblio in cui ora sono r.aduti ch iaramente ci addimostm che la loro virtù è ancora inferiore a quella dei vapori di anidride solforosa e di clor·o. li Hichard ha detto : << Méfio ns-nous des désin fec tants chim ique << gazeux en général. Ingéni ons-nous pour trouver mieux et pour _ « pouvoir nou!; en passer tout à fait da ns l'nven ir ('l)» . No i, diffatti , abbiamo or ora visto ch e sulle sostanze gassose non possiamo ·fare un sicuro assegnamento per una disinfezione ~enerale; proviamo a studiare brevemente i disinfettanti c:he adopransi in soluzioni acquose, per Yedere ·se in essi possiamo trovare di meglio. Per diritto di anzianità metteremo in prima riga l'imbiancatura dei muri. Stando alle osservazioni di una numerosa schiera di sperimentatori (Koc~h, Liborins, Kitasato, Friinkel , Hichard, Ch anlemes~e , Jager, ecc.) si de1•e ritenere l' idrato di calcio so3peso nell'acqua sollo formn di latte di calce come un energico disinfettante. Tutti questi autori , però, dicono che non agisce contro tutti i microbi potogeni noti; non lo si p<> trebue qui ndi ll doperar·e per··una disinfezio ne generale. lnfalli il professar De Gillxa (2), che, nel '1890, intraprese una serie di ricerche tendenti ad accertare la efficacia di questa sostanza nella disinfezione dei muri dovette dichiarare: ·1° che i muri dei loca li nei qual i dimorarono' tifosi possono essere compl etamente disinfettati coll' imbian camento al !alle di ca lce al uO per 100, e tju~ lli ove dimorarono colerosi col latte di calce al ~ O per 100 ; 3° che il latte di calce è llssolntamenle in:1ttivo anche al 50 pe r '' 00 per disinfettare pareti infP.tte di tetano, di. tuberco losi, di bacillo del carbonchio·, (t) Vedi Rtvue d.'h.!J!Jienc, p. 273, t881. (2) Yerli Annalcs de mic·>·ogroph.ie, anno 1890.
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DISINFEZ IO~J
NEI.LE CASERM E
3° che per la distruzione dello sta(i lococco piogeno aureo {che e' uno dei cocch i della snppurazione) l'imbiancamento colla soluzione al 50 per 'l 00 deve essere r ipetuto al meno due \'O lte. . Secondo, poi , il nostro 'l'urina, l'im biancatura- come ord_m ~ rinmente si pratica - non distruggerebbe i germi, ma solo h r·r~ copre, e dice che raschiando profondam ente si_no a racr:og~ i ere glr antichi strati polveros i ~ottos tan t i nll o strato d1 cal ce SI n~sce ad ottenere un numero di "ermi di poco inferiore a quan to sr a\•eva prima dell' imbiancat.ur;. Oa ciò ne in ferisce la ~o.ca !mponanza di tale atto come mezzo di rlisinfezione, e la necessrta d1 fa rlo precedere da una vera, rigorosa disinfezione delle pareti infette, quando non lo si voglia ridurre a puro scopo di pulizia e eli estetica. _ Viene poi :· per ordine di tempo, l'impiego di sol uzioni fe nicate . Nei nostri regolamenti esse non sono segnalate come mezzo e~c l u sivo di disinfezione, ma sono invece suggerite per completare la disinfezione fat ta co lle sosw nze gnssose . Infa tti , al N. ·l fi O dell' Istru- . zìone sull'irriene per il regio eserci to leggiamo: « Per otlènere ~ . . . . . « una disinfezi one più corupleta d' un locale, dopo le tumtgaziO~H St « pra ticheran no lavatu re alle par'eti e al pavimen~o con . so l_uzron~ « di cloruro di calce o di aczdo femco . >> Nou c però rn<hcato d titolo di questa soluzione. · , . . I moderni autori sono concordi nell'ammettere che l acrdo lenico al o per :100, se non distrugge le spore del cr.rbonchio, distru).!ge però, in breve tempo, tutti gli :~ Itri germi patogeni. Si prt3sterebhe perciò benissimo per una disinfezione ~otene~·ale; ma, p~1~ troppo, contro il suo ·impiego si sono soll evate du e m op pugnabrl~ obbie;.-,ioni . La prima si è quella dello 's~raclevo le odore che gli -. pr·opr·io e che per molto tempo persiste entro ai locali disi nfett: ' l . lati· la seconda (assai più impor·tante) è quella della ve enos1t.a del!~ sol uzioni , che spiegasi benissimo considerando che la dose massima toller·abile d'una soluzione fenicata al 5 per l 00 è di solo mezzo centimetro cubico. No n è, impertanto , un metodo consigliabile per le caserme. . Non vi parlo - per non dilungarmi Lroppo - ~~ _cert~ ~o stanz~ che in questi ul timi tempi furono proposte pe r: la d1sm fezw ne d_eglt ambienti (emulsion i di creolina, so luzioni eh lysol, ecc.) , po1cl~è esse- di re•'ola- non agiscono effic:-~cemente su tutti i germ1, o
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risparmiando anzi quell o della tubercolosi che nei nostri quartieri e nei nostri ospedal i è un o dei nemici più formidabili da combatter·si . Vi parlerò invece di un metodo che ornai è sta to scientificamente dimostrato il più efficace, il piit sbrigativo, il più economico, ed anche innocuo, quantunque la sostanza che si adopera sia per se stessa un terribile veleno: voglio accennare al metodo di disinfezione col bicloruro di me1·cur·io. Nessuno certo può nega re che è il più eflìcace, da che si pensi che il sublimato in una soluzione di •l : 20000, e nello spazio di 24 ore, uccide ogni spora, e che una soluzione di 'l : 'l 000- 'l : 2000 produce in pochi istanti lo stesso effetto. È economico per il tenue prezzo che il snblimato ha in commercio (·1), e per le soluzi oni deboli che ne occorrono. Si sa ch e dove occorrono, ad esempio, ti chilogrammi di aci do fenico, bastano solo 25 gr·ammi di bicloruro di mercurio . È inoltre sb1·igativo perchè in ~n quarto d'ora si ri esce n disin fettare la più ampia camerata di un quartiere. In quanto all'innocuità del metodo, essa è stata confermata da lun ga esperienza. Sin dal ·1866, nel grande ospedale Al essandro di Pietroburgo, la disinfezione delle sale degli infermi (di regola è gente colpita da malattie contagiose) viene praticata col bicloruro di mercul'io in soluzione, nè mai si ebbe a deplorare qual ~h e disturbo nella salute degli addetti al la disinfezione e di coloro che in segrtito dovettero abitare i locali cosi disinfettati. Inoltre da oltre quattro anni nelle principali città europee si procede alla disinfezi one di pubblici edifizi e di case private con questa sostanza, nè m;ti fu segnalato il più lieve inccnveniente. Tale innocuità si spiega considerando che una soluzione all'·f per 'l 000 non prod uce eJTetli nocivi se di essa non si sono già assorbiti oltre a 30 centimetri cubici, e considerando che dopo ·11> giomi dalla disinfezione praticata, tanto nei muri quanto nel pavimento non si è mai potuto constatare, con rigorosissimi esperimenti , una benché minima traccia di subl imato, o d'altro sale di mercur io.
(l ) Nell'elenco gener·ale c tarr O'a dei medicinali, pubblicato dal Ministero della guerra il l. • ottobre 1.8~. il prezzo dol bicloruro di mercurio ammonta a 1.,. 6,60 al chilogrammo.
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Coloro, poi, che eccessivamente impressionati dalla velenosi tà del sublimato non potessero convincersi della assoluta innocuità del metodo proposto, potrebbero adottare il procedimento indicato da Glitlmann e Morke ('1), quello cioè di far eseguire, dopo la lavatura delle pareti colla soluzione di sublimato, una seconda lavatura con una soluzione d i carbonato di soda all'l : 'l 00, nell' intento di convertir·e il cloruro rnercurico in un ossicloruro insolubile · facilmente rimovibile con mezzi meccànici . .Dapprincipio b1 lavatura delle pareti e del soffitto di una camera colla soluzione rli bicloruro di mercurio eseguivasi mediante una spugna od un penn ello. L' operazione esigevn .un certo tempo, ed inoltre tanto la spugna quanto il pennel lo faci lmente distaccavano i colori delle pareti e delle tJppezzerie. Ora, invece con maggior vantaggio di tempò e di fatica e co u pi ù econo mia la soluzione viene proiettata l)UIIe pareti mediante una piccola pompa. da giard ino, o mediante speciali apparecchi (eletti polve?'Ì;;zatm·i) della ditta .Teneste-Herscher. ATorino usansi certe pompe simili a quelle che i contadin i adoprano per spruzzare sulle vi ti la soluzione di solfnto rameico onde pr0servarle dal la peronospora. Brn s'intende che tal i pompe non sono metalliche, giacchè ben pr·esto sarebbero intaccate dal sublimato, ma hanno il recipiente di vetro e tutte le altre parti di ehaoi te . . Stando ngli accuratissimi stud ii del professar I. Uffreduni-Bordoni sulla disinfezione degli ambienti (2}, dirò che la solu7.ione rico nosciuta più adatta per le pareti c pel soffitto~ del 3 per· ,l 000, li evemente acidificata con acido cloridrico (3), e còe quella occorrente per i pavimen ti di ammatonato semplice (i piLt comuni nelle nostre caserme) sarebbe del 7- 8 per· 11000 . Considerando i molteplici vantaggi che con questo metodo si {)ttengono, io credo che a noi non resti che a fa r ro.ti perchè presto sia ammesso dai nostri speciali regolamenti.
Così· pure facciamo voti perchè le disinfezioni de~rJ • amb·e t' . e 1 1 n1 nçm. srano ;sol.o ap.phc~te c~uando sovrasti il pericolo d'una ep idemra,_o l.e?rdemra sra gr à dominante; ma vengano invece dai regolamentr, r~poste ad intervalli di tempo ben precisati (tuttavolta, a mo dr_ es~mpio, che la truppa allontanasi dalla , propria sede per··. recarsi . ar campi d'istruzione.' o a errrandi man ov1·e) , e CIO ·· r.ome mrsura emmentemente profilallica.
(i) IVi?·cllow's Ai'Ch. GVII, e Centmlb. (ii,?· die mcd. Wissensch., N. 43, t 8B7. (t) Vedi At·cl&it>io per le scien::e" t~ltàìcltt. - Vol. XVI, t'i. L (~) J.apl;tcc dimostro che, so ad una soluzione Ili sublirnato all'·! per HIOO si aggiunge un grammo di acido cloridrico, ~~ aumont.n consirlèrevolmcnte la proprietà an ti letliea della. mesco lanza, giacche si impedi sce la coagulazione élell'albumina, e s i permette (Juiodi nl sublimato di diffondersi sino al centro delle materie da di>in-
fetlare.
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** V~ enume~erò adesso le più importanti pratiche per la disinfezione deg~r o?geltr let~erecci e di corredo dei 11ostri soldati. 1\1 i occorre
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pero .dr .f~re prrma una breve digressione per dimostrarvi la imprescmd_rb1 le nec~ssi Là che queste disinfe;,ion i siano sempre, non solo razronalmente, ma anche prontamente eseauite La _infezione (cioè il pen etrare di un microbo pa toge~o nel nostro o~·gan1smo: p~endendo_vi s_vil ?PPO e generando malattia) può esse1·e · dtretta o~ mdu·ena. Dr~.!P.SI du·etta quando i microrganismi portano l~ m~l~ttr~ passando da un organismo ammala to in uno sano, ·e drcesr tncll7'etta quando l'infezione avviene sen za l'intervento del mal at?.' solo per mezzo di ge1·mi sparsi neJJ'ambiente. Le malattie ~he s rngenerano nel prim~ mo~o ~iconsi contagiose, e quelle msort~ ne~ seco~do n:odo drconsr 1nwsmatù~he. Come esempio di ~alattJe ~1rasmatr~he crt~remo la malaria e il tetano, e come esempio d.r ~alattre contagwse gl1 esantemi ncuti (vainclo, morbill o e scarlattma~, la di~teri te, la tubercolosi , il tifo, il colèra ecc. ecc. Le malattre che, rn questo capitolo, maggiormente ci interessano sono le contagiose. Le v_ie ~e.r le qua li i microrganismi p~togeni, p1·i ma di passare su .un JUdmdo.o sano, si eliminano dal corpo di nn infermo. contagrato, ormai sono abbastanza note. Si .:;a eire nel vaiuolo il micrococco, specifico si elimina assieme al contenuto delle pustole che .nel. morbillo · e. contenuto nelle secrezioni' . l'"ogen 1.e de1 con tagiO oculari, nasalr e bronchiali e nelle forfore epidermiche che mani0
LE DISlNFEZlONI NELLE CASERME 1278 festansi nell'ultinio peri odo della malattia, si sà che nella scarlat tina l'agente contagioso è pure nelle squammette epidermiche, che nella difterite i germi ri siedono in quelle membra.nell e grigiastre (false membrane) che dapprima tappezzano e poscia, mano a mano, si distaccano dalle mucose e dalla pelle denudata, si sa che nel colèra, nella dissenteria e nel tifo i microbi si elimi nano più spe cìalmente colle materie fecali , che nell a tubercolosi polmonare si elim inano cogli sputi ecc. ecc. . Tutti quegl i oggetti, pertanto, su cui, volontariamente od inavvertentemente, siano stati depositati questi prodotti di escrezione del malato (prodotti pieni zeppi di microb i malefici), si dovranno ritenere infetti, e saranno quindi capaci di trasmettere i germi ad altre persone, le quali, se predisposte, contrarranno la stessa malattia. Tra gli oggetti che hanno un più intimo e lungo contalto col malato (e che perciò , indubbiamente, sono sempre contaminati) vanno annoverati in prima riga le bi anch erie, i letti e gli abiti dell'infermo stesso. Perchè, adnnque, queste biancheri e, questi letti, questi abi ti non diventino agenti di diffusione del contagio, noi dovremo disinfetlar li colla massima accuratezza, e tanto maggiormente saremo sicuri di aver pre,renuto il di!Tondersi della malattia quanto più sollecitamente avremo dato opera alla disinfezione. . - 11 mezzo che attual mente gli igieni sti prediligono per la disinfezione degli oggetti letterecci, degli oggetti domestici e di vestia rio è il calon~. la cui virtù parassiticida , intuita fin dalla piu remota an tichità, non si è per nulla smentita negli esperimenLi di laboratorio che in questo secolo si intrapresero per controllarne l'azione, dapprima sulle cosidette materie vi rul ente e 5etliche. ed indi sui microrganismi pato~eni. Ormai è indubitalo che i batteri e le loro spore sono distrutti mediante una elevata temperatura (t ooo pet il calore umi_do, ,12o•-Uo0 per il calore secco), mantenuta da 2 a 4 i:> minuti a seconda della natura e della resistenza del germe. Allo scopo di utilizzat·e il calore nelle disinfezioni si idea~ono speciali apparecchi , che vennero contraddistinti col nome di forni o stn(e disinfettanti. Le prime stufe costruite agi vano per sola
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aria calda; ma, non corrispondendo all'aspettazione, si doveLLero ben p1·esto abbandonare, giacchè si provò che alla temperatura di oltre 125° (tempèratura alla quale il calore secco è ellicace} nè i tessuti di lana, nè quelli di tela resistevano. Si idearono allora delle stufe a vapore, dapprima a vapore libe1·o, indi (allo scopo di abbreviare la durata della disin fezion e ed aiTrettare la penetrazione del vapore anche negli oggetti molto spessi) a vapore sotto pressione. L'altiviLà. umana non hn limiti, ed essa si esplicò puro nel costruire o perfezionare i fornì a disinfezione; sicchè io menerei troppo a repentaglio la vostr·a pazienza se ora volessi solo enumerarvi tutti i modelli conosciuti di simi li apparecchi. Mi limiterò a dirvi che gli ul timi e pi ù perfezionati fo rni (quello Schnmmel, quello Hennemberg e quello Geneste-Her·scher) nccidono i mi· crobi più resistenti a 1·1o•, in pochi mi nuti e senza alter;1re in alcuna guisa i te<;suti souoposti al calore. In buona· parte dei nostri ospe~ali militari furono giit collocate ' delle eccellenli stufe a disinfezi one, non solo per il servizio dei reparti dell'ospedal e, ma anche per· i bisogni dei vari corpi del presidio; e tutto lascia arguire che fra non molto ogni nostro stabilimento ospitaliero sarà provvisto di un forno di sinfeLLante. Io, però , a dirvela com H la penso, ritengo che per il servizio dei corpi e nellè grandi guarnigioni siano da preferirsi alle stufe {Mse quelle cosidette locomobili, che possono, cioé, essere trainate , volta per volta, nei · quartieri ove occorre proceclere a disinfezione. . Questa mia prefe renza per gli apparecchi locomobil i provien e dal· !'aver potuto accertare che il trasporto degli effetti d'un malato dalla ca~ erma al forno di disinfezione~ come ora si p1·atica, non è sempre facile ed è spesso pericoloso . . In tanto nei presidi (e sono la massima parte) ove ancora non si dispone di speciali apparecchi a vapore, l<t disinfezione degli oggetti letterecchi e di corredo deve essere fatta con agenti chimici. Di questi i soli regolamentari sono l'acido fen ico ed il cloruro di calr.e: infatti, nell'appendice all'allegato N. 'l O del regolamento di ft isciplina, leggiamo che le lenzuola, le coperte, ecc. che abbiano servito ad infermi di malattie contagiose devono essere tenute immerse per· 24-48 ore in una soluzione di acido fenico alla dose del 2 °/0 , o di cloruro di calce alla dose dell' 11 °/o, e che i capi di vestiario, ~ -
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compresi gli. indumenti di lana, devono essere disinfettati immernuendoli solo nella soluzione fen ica al 3 °/o . . TI cloruro di calce del commerci o (detto più pr:oprinmen te t1JO clorito calcico) , siccome sviluppa lentamente del gas cloro, cosi non può essere adoperato per· la disinfezione di tessuti di colore, criacchè il cloro ha una rnarcatissima azione decol ohtnte, che ma<> nifestnsi anche a piccolissime dosi. Viene perciò consigliato per la disi nfezione delle sole biancherie; ma qui pure presenta un grande· incon veniente. Acciò il clorur·o di calce agisca in modo sicuro come disinfettante, il titolo delle sue soluzioni dovreb be essere assai più alto di quello indicato dal nostro r·egolamento, gi ~cch è .c. I,RU~ spe ri mentalmente dimostrò che per ottenere la drstruzrone der aermi el i media tenadltt occorre unn sol nzione al 5 •1•. ed all'8-1O"f. ~er l' uccisione delle form e più resistenti. Aqueste dosi•. però, non v'ha tessuto che non si deteriori, al pnnto da renderst assoluta · mente inservibile. La disi nfezione. pertanto, delle bia ncherie coll' ipoclorito calcico Mn è un mezzo pt·atico , nè consigliabil e Assai più efficace e scevro di pericolo per la solidità e colorazione dei tessu1i (siano essi d'origine vegetale, ~~o me il lino, la canape ed il co tonf', o di ori ~i ne animale come la lan a e la seta) è l'acido feni co . La dose. però, del 2 °/o suggerita dalle nostre norme è appena suiTici ent e per la di:>trnzione dei germi aventi poca resistenza vitnle: essa do vrebbe essere portata al ij 0 /o, giacchè il Fltigg_e (·1) di mostrò che per ottenere la distruzione délle f~ rme br~llerich e resisten ti (che sono il maggior numero) occorrono più ooiomi d'i mmersione deuli o oo-netli contami nali in una soluzione feni ca avente il titolo ora detto. Un mezzo, pure, che in fonde unn asso luta sicurezza di completa disinfezione degli Ol!getti letterecci e degli etl'etti di uso personale dei malati, consiste nel tenere immersi questi oggetti per H~-2~. ore in una soluz ione di hicloruro di mercu rio all' '1 °/oo, avvalorata con poco acido tartarico . Per la disinfezione nei quartier i della biancheria e delle vestimenta dei nostri soldati,. io r itengo che il modo più in nocuo, più economico, più sbrigativo, e, sopratutlo, di non dnbbia etncacia, ~n
(l) C. FLUGGP.. L e! ·microorg11nismu. BruJ'cllcs, ! 88i, p3g. :>Il.
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<dovrebbe essere quello di tenerle immerse per circa mezz' ora -entro a recipienti di acqua allo stato di ebollizione. È accertato e .dimostra to che tuili i ba tteri p:1togeni sino nel ora conosciùti, an .corchè sotto forma di spora, restano ne~essaria mente distrutti dalla bollitttra in sempl ice acqun protr;1tla per 30 minuti. I so li tessuti .di seta non possono essere a:;soggettati a tale Lr<lltamcn to; tutti gli .a ltr:i se non si oltrepassa Il i molto il limite di tempo indicato, non ·subiscono alterazion e alcu na apprezzabil e. [n Francia questo mezzo è giit in uso da qualche anno, ed alla sua diffus ione contribu irono non poco le osservazioni rlel Hichanl ( l) , ,i( quale speri mentalmente di mostrò <.;h e le stofie di panno in uso presso l'esercito fra ncese p•>tevano sopport are una boll itura della durata di 80·1 ) O minu ti senza retrar,;i o scolorirsi menomamen te , -e restando fless ibi li , elastiche come pri ma. L'esperi enza era facile a ripetersi ed io l'ho voluta ritentare sulle stolre di panno di pre:scrizione nel nostro e.;;e rcito, non potraendo però la bollitura al .di là di 45 mi rHiti (tempo pi ù 'che snffici ente per una completa ·disinfez ione' . Orb&ne, anch' io potei constatare che tanto il colore .delle stoffe qnanto lo. loro res istenza, saggiaHt prima e dopo l'o· perazione, restavano intatti, e che solo rnanifestavasi una lieve .alterazione nella tinta di qualche panno di colore pC'r bavero, manopole e fil eLtatur·a di giubbe (specia lmente del panno arancio -e del c~leste in uso presso certi reggimenti di cavali eri:~) . Come si vede, 11na filettatura da so., t.rtuirsi sarebbe hen pi cco lo danno •finan ziario: si sn rebbe rispa r·miato nn intero capo di ve;;tiario, e, -sopratutto, si sa rebbe ottenuta una rigorosa disinfezione. · Alcuni hanno giustamente suggerito che, quando gli oggetti fos:Sero assai sudici ed un tuo~ i , converrebbe aggiunl!ere al l'acqua che -si'fa bollire del carbonato di sodio nella proporzione del 2, 5 °/0 • · Hli oggetti di ennio che si deterioran o sottoronendo!i al vapore delle sture, od immergendoli nell'acqua bollente, devono sempre -essere disin fettati me!linntc prolu ngata immersione in una solu1..ione .J'01·te d'acido fenico o di sublimato corros ivo. In quanto ulle letLiere ed alle brande di fer ro, il regolamento !Prov"ede giustamente, prescrivendo ch e siano disinfettale o face n· . {l o R. l11CKA HO. Préci.l .d'I<!J!IiJne a.ppliquée, Parigi, l!Ct91, pag '~17 .
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· LE DlSINFEZION I NELLE CASJ::Ril!E
dole passare ·su carbon ( ardenti o allraverso la fiamma della paglia dei sacconi 'dei letti da disinfettarsi, paglia che deve sP.mpre essere brucinLa .
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* * Ed ora diremo brevemente della disinfezione delle latrinè, le quali, colle loro emanazioni ammoniacali, coi loro vapori sol!idrici, hanno tanta parte nel me1ìtismo delle nostre ca~e 1'me , e che, talune, inquinando l'aria e l'acqua coi microrganismi ciHl in esse pullulano, possono ingenerare nella truppa fatali malattie. Un buon disinfellante per latrine deve, adunque, a'•ere le due seguenti proprietit: essere capnce di sc.om porre eh im icamenle i gas am moniacal i, uccidere i germi ch e eventual mente si trovassero nelle feci. Fino ad ora negli escrem enti umani non si sono potuti trovare che i germi del colèra, dol tifo e delle altre malattie infettive dell'in testino (cholera, infantum, tubercolosi, ecc .). Andrei troppo per le lunghe se lutti qui volessi enumerare i va ri mezzi che, di tempo in tempo, fu rono consigliati ed adottati per la purilìcazione delle latrine. Essi oltrepassano il centinaio. Vi dirò solo che di questi alcuni sono semplicemente defeto ranti (come la Lena asciutta, la torba, ecc.), che altri (come l'acido fe nico. il sublimato, gli acicli minerali, ecc .) sono potenti germicidi, ~a non hanno azione deodorante; e che quelle sostanze le quali , a giudizio di mo lti, raggiungono i due scopi (creolina, disinfetto!, cresyl, ecc.) sono tuttora in commercio tanto costosi da non perrneuere siano adoperate su larga scala, come sarebbe d'uopo nei nostr i quartieri . e nei nostri ospedali. Il disinfettante, per noi regolamentare. è la sol uzione di solfato . ~·erroso, nella prop•>rzioJ~~ di 3-5 parti cÙ solfato per 'l 00 di acqua m peso.' e deve essere adoperata in .guisa che per ogni uomo presente smno consumat i ·l O gramm i del sa le. C om~ · deodorante ha un valore indiscutibile, ed agisce decomponendo Il solfldrato d'ammoniaca e forma ndo aet solfuro di ferr o,
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che ben presto si trasforma in solfato per 1a sottrazione dell'ossigeno ·ai composti organici meno stabili. Trasformato di bel nuo vo in solfuro, esso ricompare ancora allo stato di solfato psr lo stesso meccanismo. Da ciò il nome di disin{ettant1}pe1·petuo impostogli dal Kuhlmann. Ma come germicida ha egli la stessa importahza? Se diamo uno sguardo alla scala del .lfiqnel, ove gli antisetlici so no disposti in <>rdine decrescente pe1· rispetto al loro valore; noi troviamo il solfato ferroso nella penultima graduazione, ci oè tra quelle sostanze che, per impedi re la penetrazione di un qna11t1tm di materiale organico, devono essere adoperate in soluzioni pintlosto l'orti. Si è perciò che ii quan titativo di ·l O grammi, accenn ato nelle nostre No1'me d'igiene pe1· la trnppa, per gli escremen ti quotidiani di una persona appare insuflìciente. Il Vali in (·l) vonebbe fosse portato a 25 grammi ; ma I'Arnould (2) ritiene rate qnanlitiLancora insufficiente, ed o3serva che con que~te disinfezioni al solfato ferroso mai si videro Drrestare epidemie di co lera e di tif'o. Qualora, poi, si ''olesse aumentare la concentrazione della solu zione al di sopr;t di 25 grammi per nomo, si incorrerd)be in un altr·o inconveniente di grandissima importanza, menomando il vatore fertili zzante delle feci. Si sn, infatti, che il solfato fe rroso se unito al cessino in proporzione pi uttosto grande, non solo ne di minuisce di assa i il potel'b conciman te, ma lo trasforma anzi in so stanza noci va alle pian te (3) . · Il mezzo che, specialmente nei quarti eri , piti d'ogni altro si raccomanda per sicurezza di effetto, per economia, e perchè non diminui sca afl'atto il valore ngrari o degli escrementi si è l'idrato . di calcio sospeso in ac(rua sotto forma di latte di calce. Il Pfnh l (4.), .con esperimenti propri e v:dendos i anche di esperiment i precedentemente fatti da Li borius ed altri, dimostrò che il lalle di calce al20 °/o è C<~pace di distruggere i germi del tifo, del colèra, e Lutti gli altri rnict'O r)!anismi noti che possono rinvenirsi nelle feci, per
(i) E. V.!.LLrN. 1't·aile dts dtsi,{ectanls ti de lt• desin(tcl ion. Parigi, tSS!, pag. i 58. (2) .T. AR1iOULll. JVouvrau:c elemet1ts d'llygiene. Parigi, t8S9. png. 7{6. {3) l ~ GrGLtOLt. Fermenti e mic1·obi . N3poli , 1887, pag. iS IL { 4) Ve<ll Deutsche Jlilittirli'rzlliche Ztilschri{l, gènna:o, ·1890.
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cu1 c lecito arguire che possa distruggere anche i germi, si no aro ora sc:onosciuti, della dissenteria, la resisténza dei quali non è da ammellersi màggiore di 'quella dei bacilli del tifo. La sterilizza- · zione avverrebbe in meno di n~ezz'ora. Ha inolu·e dimostralo che è· pure un energico deodorante, perchè ha il potere di impedire llb formazione di ammoniacn , qualora abbiasi l'avvertenza di aggiun · gerla quotiòianamen te, a pi1~cole dosi, alle sostanze escrementizie, In base a questi lavori del medico militare Pfuhl, il minislero· della guerra germ:~n i co, già sin dal dicembre 1880 ('l), ordinò chedellalle di calce si valessero tutti gli ospedali mili1ari e tutti i corpi. Ed io ritengo che con questa sostanza di pochissimo costo si po-· t.rebbe anche da noi risolvere in maniera sicura, c.omoda, rnziomle, In questione della disinfezione delle lalt:ine dei nostri quarti eri.
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LE DISINFEZIO NI NELLE CASBRHE
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quali per la maggior parte rappresenta.no la nef?azio~e di ogni r~ dimentale principio igienico, urga, med1ante raz1onab e p~onte d~· sinfezioni, miligare la continna apparizione fra le trnppe d1 malattie infettive. Le riaorose disinfezioni, associate alle altre importantissime pratiche su:aerìte dall'ihiene profilattica (pronlo isolamento degli af0 l'etti di ~ alattie contagiose, allenta e continua vigilanza sugli nli· menti e sulle aClJUe potabili, ecc.) potran·no, ne so n certo, in breve tempo far diminuire la frequenza dei morbi infettivi , e quindi anche diminuire la mortalità dell'esercito. Intanto incombe a noi raccorrliere le armi che l'igiene ci ha apprestato per accingerci fiduciosi alla lolla contro 1 rmcrorg.amsm ~ patogeni che continuamente insidiano alla salute ed alla v1ta ùe1 nostri soldati . "
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RODE!lTO
..
* .. _ Ed eccomi giunto al termine del còmpito che mi ero prefisso: quello cioè di mettere a raiTronto le no:>LI'e prescrizioni re~olamen-· tari sul le disinfezioni con quanto , dopo la compilazione di detti regolamenti, la scienza , nel suo incessante prohredi re, ha dimostrato· in proposito più utile e piit efficace. A questo lavoro critico mi' sonovolentieri sobbarcato, perchè rilengo che, colle attuali caserme, le·
(l) Le norme che in tale occasiono vennero suggerite da \'on Coler (l'illustre capodel corpo sanitario prussiauo) sono le sego enti: t• per ottenere il latte di calce si spcn~tono 100 parU in peso di calce viva rlclla miglior qualità con 60 P<lrli in peso di t~cqua fino a ridurla in forma dì polvere. Un lit.ro tli questa C<Jice spcnt;J in Jlolvore, mesco-· lata con 4 litri di acqua, dit il richiesto !atto di calce, il (!llai<J hnmediatamente prima. dì essere adoprato, sara eli nuovo convenientemente rimes•·olnto; 2" si otterrà una completa disinle7.ionc solamente adoperando una tale quantità eli !aLte di calce, che, dopo. la profonda miscela di esso col cont.enuto della latrina; rimanga ancora una ~enzn di calce libera in s9luzione (Corte reazione alcalina); a• di regola c sufficiente se ; iornalmcntc si versa in ogni scdi l~ delle latrine un litro di latte di calce; l'imbuto del' sedile devo essere inoltre sufllcientemente lavato; 4• le pareti ed il fondo delle tin07.7.er delle fosst), ecc., vuote, prima che vengano nuovamente adoperate, de l'ono essere inniIla te con latte di calce.
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:\PROSIO.
Cap·itano medico .
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T _UNA SCORRERIA NEL XVIII SECOLO
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era stata , assalita dai Turchi una ventina d'anni prima. Ma tra Turchi e Francesi mal reggeva il paragone, però se esso voleva farsi, non era certo confortante per Luigi XIV, ram· mentando che aveano ba,stato· poche migliaia di soldati, con· dotti dal Sobieschi a porre in fuga l'innumerevole esercito turchesco. E tuttavia Luigi XIV era fatalmente spinto da ragioni politiche a tentare una impresa che le ragi.o ni militari sembravano sconsigliargli. T·u1·in prise, la g'ue-rre cl'Italie se peut
a'vec beattcoup moins de troupes et de si g1·ands avan- , tages que les ennemis att?'Ont peine à recommencer la campagne p1·ochaine, scriveva il ministro della guerra di Francia al ~·outenir·
comandante dell'esercito d'Italia. A questo miravano gli sforzi fatti dall'autunno dell703 in poi, gli assedi di Ivrea, di Susa. eli Nizza, di Verrua, la conquista degli · sbocchi alpii1i, e la lenta marcia offensiva continuata per un paio d'anni collo scopo di stringere sempre più da vicino la cerchia fatale i.u cui volevasi chiudere il duca di Savoia V:ittorio Amedeo II, e togliergli, cogli Stati, i mezzi d'impiegare la sua instancabile operosità nell'incagliare la politica assorbente di Luigi XIV. Nell'inverno tra il 1705 ed il 1706 la cerchia parve sufficientemente stretta, sicchè raddòppiaron:si in Francia cure e sforzi per procedere in primavera alla grande impresa, e sulla metà di maggio del 1706 s~ava già schierato tra Stura. e Dora un esercito di 40 mila uomini per · cominciare l'asf?edio di 'rorino. E le difficoltà . COf\linciarono pur esse, poichè il duca di Savoia, colla cavalleria piemontese ed imperiale di cui disponeva, si mise a molestare, stuzzicare, ed assalire le colonne francesi, che, d~l luogo ov'erano, girando al largo attorno di Torino, si portaron9 davanti alla Cittadella, contro la quale era stabilito 'd i aprire la trincea, e quelle colonne disturbate, sorprese, arrestate, obbligate a combatter e, impiegarono un mese a compiere ii breve giro. Era tanto di gn~dagnato: molto più che aperta la trincea, la cavalleria ducale raccolta in· torno a lVIoncalieri non si ristava dal disturbare come poteva le truppe francesi. Ma per obligeJ" 11;[. de Sa·voie de se retirer
I. Se Torino, capitale degli Stati di S. A. R. il duca di Savoia, cink. di valide mura bastionate pel circuito di sei chilometri e più, appoggiata da una parte al Po ed alle colline, e dall'altra ad una robusta cittadella reputata tra le migliori d'Europà, allora che l'arte forti:ficatoria era nel suo bel fiore, se una città popolata da 43,886 abitanti e presidiata da un corpo di trnppe non minore a 10 U:ila ' uomini potesse venire cinta, d'assedio dalle truppe di S. M, Cristianissima già impegnate in Fiandra, in Germani~ e sull'Adige e se l'assedio avesse speranza di 'buon esito, furon questioni d'altissimo interesse per gli uomini di Stato e di spada tra il 1704 ed il 1706. A qùe' tempi gli p.ssedi erano l'episodi~ principale, e quasi esclusivo, delle lunghe guerre scarse d1 vere battaglie, e degli assedi se ne erano v~sti a c~n~inaia ;· r:na . nessuno poteva paragonarsi a quello d1 una mtta tanto Importante quanto Torino. Anche Vienna
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~u_~sta narrazione r\ cotn[tilata sulla scorta dei clocumenti ' contenuti nell' Ar·
ch~~IO <h :stato _dt Torino, o speciahue(\te Lell~t·e ,ffinistri. del DE VAUtT, :llémoires mtlllau·es t·elatl(s a la -~uccession à'B>pagne, vol. Vi, e rlcile f.'eld-1;-iige ile> Prinzen Euge;n von Sa?oyen, vol. VIII, nonchl) sovra altre puhhlicazioni cte!l'epoca, · come il Jo~rnal ttr~ s•eue de Tnrin, ecc., e speci;tlmentc le lettera del Ouc<t di Savoia e del pnnctpe Eugenio <lhe vi fanno seguito,
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UNA SCORRERIA :'\'EL XVIII SECOLO
UNA SCOR&ERIA ~EL XVII I SECOLO
de Tur·in avec sa ca-valerie, come il duca della F euillade comandante del corpo d'assedio scriveva, un po' troppo liberamente invero, al ministro della guerra di Francia, bisognava passare sulla. destra del Po, salire la collina, allargare la cerchia d'investimento, affronta.re le peripezie dei combattimenti spiccioli, perdere nuovo tempo, ritadare l'opera dell'assedio, ed intanto chiedere nuove truppe, almeno una decina di battaglioni ed otto squadroni. Ed a tutto questo dovette adattarsi il comandante delle truppe francesi. Fi. nalmente il 17 di giugno l'accerchiamento della città stava per compiersi. A Torino non rimaneva più aperta che la via di Moncali~ri per corrispondere col resto del mondo. Che cosa aYrebbe fatto il duca Vittorio Amedeo II~ Avrebbe preso la direzione della difesa nella città assediata. Sarebbe egli stato ablige de devenir· le gavernewr de Turin, ou de s'enfuir pa1· la nuilcomme ·un bandil? come chiedeva il duca delle F euillade, aggiungendo che di questi dne partiti le pt·emiei' est le plus hardi, le second ne 2)eut point étre blamé. Il Vau ban, che conosceva. il valore del p1·ince Sattoerain tres- absolu clans san pays, intell·igent plus que san dge ne p01··te, el d'alle·ur.~ brat~e et vigo1•eux prevedeva che sarebbe rimasto in 'l'orino ai' sa p1·esence contiend1·a n on seulement sa bourgeoisie la 1·edra obeissarue, et leu1 · (sic) d.mne1·a dt~ coettr, et a ses milices camme aux meilleurs b·oupes 1·eglées , ma presagiva anche ' che egli potwrait se tirer d'afl'aire une beUe mtit, et se ?"eli?·e?" sous Coni, où en f'art p eu de temps. il se tnettrait encore en état de nous donner de la peine. E col carattere vivace, intraprendente, ardito del p1·incipe ogni supposizione era possibile, o meglio ogni previsione pot ~va essere smentita dalle risoluzioni che egli sarebbe stato per prendere; perciò non è strano che il saggio Vauban nel far pronostici si ponesse in condizioni da non poter esser e preso in fallo. Infine il 17 giugn~, di bel giorno, pubblicamente e solennemen'te, il duca di Savoia Vittorio Amedeo II, dopo di avere affidato al conte di Daup con dispotica autm·ità il co· mando di Torino, uscì dalla capitale ed attraversato il campo
della cava.lleria piemon tese ed austriaca, che se ne stava ra:~ol~~ i~torno a Carmagnol ~, se se ~ndò in Ca.rignano•. N e m I ormo poteva restare ;. pwttosto d t esser preso inutilmente in trappola, era meglio mantenersi in relazione cc1l resto dell'~ur~pa e . specialm.ente colle Potenze alleate, per affrettare l mvw de1 soccorst, che secondo le promesse dovevano essere sba.rcati in Oneglia, e delle truppe imperiali che a fJUal'u?U[Lte costo suo cugino, il principe Eu()'enio di Savoia, si era impegnato di condurli. Inoltre solar:ente in quell~ c~nd.izioni di. libertà potea conservare vivo nelle popol~ztom ptemontest il fomite della resistenza, levar milizie, eccttare la g uerra di partigiani sui fianchi ed a ter()'o delp . f 5 eserctto rancese, renderne difficili le comunicazioni col Regno attraverso le Alpi. E questa infatti fu l'opera instancabile del P rincipe mentre la sua capitale fu cinta dalle armi avversarie.
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II.
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Il g.enerale austriaco F els, cui per ragione di grado spettava 1l coma.ndo della, cavalleria piemontese ed imperiale , avea tenuto fanno in Moncalieri finchè il nemico non dimostrò. ferm.a in_tenzione di assalire quell~ borgata. Allora per . ev1tare mut tle combattimento, secondo gli ordini ricevutt, avrebbe dovuto condurre- le sue truppe dietro il canale detto dell\folin?, che va a Villastellone. Questo corpo di ~ a 4000 cavalli, posto così sul loro fianco, rendeva esitanti l.F~ancesi nel muovere da Chieri per marciare contro Moncahan. Ma psr un malinteso, o per qualsiasi altro motivo, il generale Fels ritirò la cavalleria fino a Carm~wnola e lasciò un semplice distaccamento di 400 cavalieri press~ laFricha (?} per conservare fino all'ultimo le relazioni con Torino. Tutta~ia i Francesi non si attentarono d'entrare in Moncalieri pruna del 19 di giugno, e credettero perfino che il Duca ave~se lasciato il castello nella notte precedente al loro arnvo, mentre egli vi era passato due giorni prima.
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Il duca delle .E'euillade, il generale dell'esercito assediante, s'immaginò che gli si presentasse l'occasione di finire con un g ran colpo di mauo l'assedio di Torino, la plus g?'ancle des ent?·ep?·ises, dont on ait p eut-éli·e oui pm·le1·, come diceva lui stesso S i propose d'inseguire il duca di Savoia, di coglierlo prigion iero, di farla fin ita con lui, di schiaccim·e insomma la tesla all' icl1·a. Det to e fatto: passa in seconda linea quanto si riferi-sce all'assedio : raccoglie intorno a Moncalier i una settantina eli squadroni di cavalleria ;• per sostenerli chiama una d ozzina di battaglioni ed una batteria di sei mor tai ; qllindi, postosi alla t esta di queste truppe, si mt3tte a rincorrere il d uca di Savoia per i piani dell'alto Piemonte. E ra proprio quanto it principe piemontese poteva desiderare di meglio, perchè le faccende dell'assedio andassero per le lunghe e dessero tempo ai soccorsi d' av. . . v wma.rs1. I contempor anei ci lasciarono il r itratto del duca della Feuillade. Il duca cl'Orleans ce lo descrive come un g io,·ane prepotente, briaco d i presunzione, clete~ tato dag li ufficiali, dai solda ti e dai connazionali, ma pieno d'animo, e d i immaginazione. Concepiva rapidamente, ma non si curava di approfondir nulla, nè s'adattava a i suggerimenti altrui, e l'agire non dava tempo in lui al riflettere. Brillante senza solidità, presuntuoso in tutto e specialmen te in scienza militare, pericoluso nel comando. Evidentemente il g iudizio del d uca cr O rle~tns , nella. stut acerbit.à, si risente dello scorno provato per la recente disfatta eli Torino e delle dispute avute col ]' enillade alla vigilia del doloroso avven imento. Il Voltaire, che avea. conosciuto i contemporanei del duca della F euillade, così ne schizza il ritratto : amabilissimo nel tratto, pieu d i . brio e di coraggio nell'azione, inetto quando accorrevano mente e fermezza. N el fondo i cl ue caratteri si somigliano, e differiscono solamente nella forza del colorito. Il S~tint-Simon, la più g ran linguaccia d i. un tempo e d i una società in cui linguacce malediche non mancavano, rincara la dose : c'elait un coew· co?·rO?npu à fond, une ~me de boue, ~m impie de . bel air et de p1·o(ession; pow·
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tout cli?·e, te p lus solidement malhonnéte homme 'fui ait
paru de longtemps. Ed è troppo ! Il d_uca della F euillade appartiene allo stuolo dei signori che vissero nell'epoca della bacchettoner ia di Lui o-i XIV e più tardi si raccolsero intorno al R eggente. Da~- liber~ sfogo alle passioni men nobili, e coprirne le manifestazioni coll'el~ganza e col brio; cercare ogni occasi01ie per far parlare_d1 sè, acciocchè ne arrivasse la fama al depositario d i ogm potere: tenere coll'ad ulazione e colla spavalder ia il posto conquista to coll'intrigo ; tali erano le massime adoperate da chi volea salire alto e r imanervi con L uigi XIV. Il d uca delle Ii'euillade le adattava ai casi suoi. Quando venne all'assedio di Torino avea quarantad ue anni: ben port_an~e d_ell~ persona e brutto d'aspetto specialmen te per certi b1torzoh cho gli germogliavano sul viso, ma che le donne g li perdonavano in g razia del suo brio e della sua audacia. P ien di coraggio : tred ici an ni prima a Neer winden si. era scagliato nel fo lto della mischia, bie4 poud1·é, vestito d1 r osso e r isplendente di r icami d'argento; lui ed il cavallo par~vano_ m~gnifì_ci, d ice il Saint-Sirnon, accoppiando con mahgna msmua.zwne l' uomo e la bestia. Fuori della battaglia, in servizio era negligente · e vizioso. Trovtmdosi a corto di quattrini, e pieno di debiti di giuoco, per pagar li, avea scassinato lo scrigno dello zio, vescovo di l\1etz. Il r e Luigi XIV non voleva più sentirne parlare, e lui vi rimediò sposando la,. figlia del m inistro della o<>·uerra ' bruttina an. ZIChè n o e d i piccola nobiltà, specialmente di fronte R.lla sua, che secondo lui, per a ntichità, la cedeva appena a quella del r e. L e promozioni, l'appoggio della Ma.intenon, l' esaltamento delle sue gesta e finalmente l' incarico d' as.: sediar Torino compensarono le deficienze d i fis ico e di nobiltà della sposa. Ma l'essere ardito ufficiale eli cavalleria non ?astava per dirigere un assedio, specialmente in quei temp1: Al d~ca della. Feuillade mancavano le cognizioni e le dott propne per esercitare il comando che gli fu affidato. L o comprese e cercò di rifarsene apponendovi l' orgoglio che formava il fo ndo del sno cara ttere. Sprezzò i consigli
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del vecchio Vauban, il quale ritene~ra che Torino si prendesse dalla collina, e s'incagliò in un assedio lungo e difficile: colla sua alterigia s'inimicò i dipendenti e quelli se ne vendicarono, esagerando i suoi errori, fino ad incolpado dell'abbandono di Asti, dicendo che l'avea confusa con Acqui non sapendo ove stesse di ca.s a nè l'una nè l'altra: seminò la zizzania t ra gli ufficiali del genio e quelli delle altre armi; e fini col trovare, inv~ce del bastone di maresciallo su cui contava, l'onta della sconfitta ed il rimorso d'essersela meritata colla sua a.rroganza ed ostinazione: I maligni, e ce n'erano molti in Versaglia, ne conclusero che al duca della Fouillade fosse stato dato l'incarico d'assediar 'rorino, appunto per0hè non s'era mai pensato seriamente ad impadronirsene, per non addolorare la duchessa di Borgogna, figlia del duca Vittorio Amedeo II, e carissima al vecchio Luigi XIV. Era naturale che un uomo simile cercasse di sfuggire alle noie ed alle difficoltà dell'assed io e !asciandole ai snbalterni, preferisce di scorra,r,zare per l'altipiano di Cuneo dietro al duca di Savoia.. L a corsa dmò per un mese, e quando il duca di Feuillade tornò sotto Torino, vi troyò i lavori d'assedio impigriti · e mal indirizzati, le gelosie tr a i subalterni cresciute ad un punto tale da non potersi più ricomporre, e la riuscita dell' impresa irrimediabilmente compromessa.
III. Da una parte adunque, presso Carmagnola, se ne stava il duca Vittorio Amedeo con tre a quattro mila cavalli all'incirca, sbattuti per gli strapazzi di un mese e mezzo , di continue fatiche; dall'altra gli muoveva contro il duca della F euillade con 7000 cavalli, con al trettanti fanti, ed un considerevole traino d'artigiieria. La prevf.tleuza numerica d'un partito sull' altro era indiscutibile, e perfino eccessiva tenendo conto della m1tura delle t ruppe ond' era
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formato il corpo di spedizione e dall'indole della spedizione. P el du9a di Savoia il pr oblema tattico er a questo: moderare l'insegnimento, guadagnare tempo, tenersi a portata dei rinforzi, venissero essi da.l Monferrato o dalla marina: potendolo, molestare gli assedianti e disturbarne le liuee comunicazione colla Francia. L'avversario invece doveva aftrettare i risultati nell'impresa in cui si avventurava, tornare sotto le mura di Torino, accelerare le operazioni dell'assedio, risolverle prima che gli aiuti nemici, o qualche altra diavoleria, venissero a tron<Jarlo. Secondo le idee prevalenti nella Corte di V ersaglia, presa Torino, il suo sovrano avrebbe dovuto scendere a patti, abbandonare la grande alleanza; ed era prevedibile che, allontanandosene lui, essa si sarebbe sgretolata, e coloro che la componevano sarebber o via via venuti a patti separati, con gran vantaggio della Francia. Insomma sal'ebbe avvenuto nel 1706, quello che avvenne sette anni dopo. Campo de~la lotta era il semì-elissi compr eso tra _le colline del l\foHferrato e l'Alpi: Fossano sta nel fuoco del semi.elissi: la S.tnra, uscendo dall'Alpi, lo traversa per diagonale, mette foce nel Tanaro, sotto Cherasco e con lui taglia le <Jolline -del Monferrato. Risalendo il Tanaro, poteano arrivare i soccorsi che il principe Eugenio di Savoia aveva promesso' al cugino; scendendolo, dalle alture del bO'enovesato potevano venire quelli promessi dalle potenze marittime. TI duca di Savoia costretto a percorrere la curva che limita il semi- elissi avea il vantaggio d'aggrapparsi alle pendici .che sporgono sul piano, il generale francese quello d:addossarlo alle colline del Monferrato, e tenervelo chiuso finchè - 1~ milizie o le truppe spagnuole non se ne fossero impadromte. Ma il duca, come diceva il Vauban, era tal uomo da togliersi dagli impacci quando lo si credea meno, Dal 21 giugno le operazioni si svolgono coll'evidenza delle mosse fatte sopra uno scacchiere. La cavalleria dt1Cale,, ferma a Sanfrè, obbliga la cavalleria fhtncese a( schierarsi a Sommari va del . Bosco, poi s i r itira dietro la Stura, sotto
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Cherasco, che sorge rispettato baluardo sull'imboccatura di Val di Tanaro protetto dalla confluenza dei fiumi, e dalla ripidezza della rupe sn cui siede. Fino al 1691 era munito di solide mura e di turrito castello : stavasi demolendolo, quando, per la guerra scoppiata contro la Francia, sospesa l'improvvida demolizione e sotto la direzione del Bertola furono riattate in fretta le difese con bO?-·cami. teppe e (assìnate, condotta una straqa cop~rta tra i due bastioni del Castello e di P ollenzo (quelli che comprendevano il probabile fronte d'attacco) e ripara ti due fortini ai due capi del · ponte sulla Stura, chiamati cle.lla Fraschetta quello ~ulla destra del fiume e del Lavatore quello sulla sinistra. Due battaglioni del reggimento Croéebianca, comandati dal conte di Santena, stavano a gllardia della. città, e quE>Sta pareva tanto sicura che vi si erano riparati nei giorni precedenti, la famiglia ducale, una parte del Senato per sbrigare le cause durante l'assedio: e la Santa Sinclone, per cui i torinesi sentivano affetto g randissimo, ritenendolo il palladio tutelare della loro città. La cavalleria francese, arrivata a Bra il 23 di giugno, dovette fermarsi, perchè non aveva mezzi per assalire Cherasco: ìl generale della Feuillade diede ordine che la fanteria, l'artiglier ia e l'equipaggio da ponti, rimasti nel frattempo a Carm11.gnola, si avanzassero anch'essi, che un paio di reggimenti di dragoni, si recasse in rinforzo delle truppe che sotto gli ordini del d']jjstaing assediavano il castello d'Asti, che fosse gettato un ponte a S. Vittoria a valle di Cherasco, e che un migliaio di cavalieri sostenut i da sei compagnie di gr~nat ieri, sotto gli ordini del signor di Maur oy, clirige::dosi a Fossano, cercassero un guado sulla Stura. P oi mentre i suoi ordini stavano eseguendosi tornò a ,Torino per d~re un'occhiata ai lavori d'assedio. Gli argini della Stura, troppo scoscesi, non permisero che fosse gettato il ponte a S . Vittoria, e guadi non ne fnrono trovati sia perchè il fiume era r igonfio per le recenti pioggia, sia · per.ohè la cavalleria ducale faceva buona guardia; sicchè il corpo di
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spedizione pareEL destinato a guardar da lontano Cherasco senza poter avvicinarglisi. Infine, a forza di risalire lungo la sponda sinistra della . Stura, il signor di Mauroy credet te di aver trovato il pnnto buono per gettare un portto a S . Albano di fronte alla T rinità. Ne dette avviso il 2G di giugno al s uo generale, che accor:se da T orino per assistete alla gettata del ponte. Nel mattmo del 27, dopo qualche cannonata, lo vedette niemontesi si allontanarono dalla riva della S tura; i fran~esi o-ettarono il ponte e nella sera erano alla Trinità, dond: il duca della .l!"euillado scrisse gloriosamen te a suo suocero che av~rva· deciso di porre l'assed io ~L Cherasco (come fosse nulla l'averne già avviati due, runo intorno a •.rorino e l'~ltro int~rno ad Asti). Infatti nel giorno seguente pien d arclor~ st p~se all_a testa, delle ricogn izioni inviate per app~re:chtare l'mvesttmeuto della città. Era tardi: le ricogniZlOnt seppero che due giorni· prima il duca di_Savoia aveva preso la via di Cuneo. Parve però ~l. duca della Feuillade di poter trarre par tit o dalla sua spedtztone, col fare una entratf\. trionfale in Mond?vì: e .tosto, infì.amrnandosi eli questo nuovo concetto, sperò dt coghervi prigioniera la f::.t.miglia del Dnca che vi si era ripara ta, di eccitare lo spirito ribelle delle popolazioni mal dome per la repressione avvenuta sei ann i prima, eli staccarle dalla dipendenza del duca di Savoia, e di proclamarvi una repubblica indipendente, sotto la protezione dì S. 1\f. Cris~ia~~ssìma; e ~ia via infa tuato del suo nuovo progetto commcw dallo scn verne a Versaglia. M<. per a ttuare questo po' po' di programma gli mancavan o le fanterie rimaste a Bra: bisognò chiamarle, e mentre arrivavano, la famiglia ducale tro~ò le carroz:;r,e necessarie per andarsene verso Oneglia, ed 1l duca mandò da Cuneo una cinquantina di cavalieri col marchese dì Sales, suo f:·atello della man sinistra in Mondovì, per levare in armi la popolazione contro i francesi. ~'occò al generale della Fenillade di precipitare gli eventt per non esserne sorpreso: il 2 c] i luglio . raccolse le truppe ch'ebbe sotto mano, e penetr ò in Mondovì dall'nna 83-
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Lombardi~t,
delle porte, mentre che dall'opposta uscivano i pochi. cava · lieri d ucali giunti vi poco prima, dopo d'aver fatto un lungo giro per evitare i nemici situa~i a S . Margherita sul B robbio. D ella famiglia ducale il duca della .B'euillade non trovò più in Mondovì, che il princip.c di Carignano il quale, vec . chio di settantott'anni, sordo e muto, non potendo proseguire il viaggio, fece chiedere, secondo l'uso dei tempi, nna salvaguardia: dopo molti complimenti per tutta salvaguardia f n relegato in l{ac0onigi e tenuto in mal celata prigionia acciocchò non por tasse pregiudizio alla causa di S . 1\f. Cristianissima. D 'insurrezione par che non se ne parlasse che nella lettera scritta a Versa.glia, e di repubblica ancor meno, ed in· vece il duca della Feuillade si contentò d'inviare nn paio di battaglioni ad assediare Cova e d i chiamare le truppe spagnuolo dal Finale, per scaglionarle lungo la valle del Tanaro ed interrompere le comunicazion i tra il Piemonte ed il mare.
IV. Lo slalo del P1·incipe e del paese 1u>1~ ha bisogno rli ·rappresentatione, seri veva fino dal 23 giug no il marohese di S. Tommaso, ministro del D uca eli Savoia all'ambasciatore piemontese in Olanda, la cosa è deplorabile : non dico di più e non oso guardare nell'av veni?·e. E ::;ette giorni dopo: il principe Eugenio non s'è m osso: la lr·incea è ape1·ta cla un mese sotto 1'tJl·ino, clelltt fiotta non alJbiarno ntwve. 'l'uttavia il Duca non si perdeva d'an imo : le cose polr·ebbe;·o camb,-ar·e in lJene sul fine della campagna, noi proctwer·emo di ancla1··ci sostenendo fino all'tdlimo con m antener·ci l(t comunicatione con lfMeste montagne. Con simile tt~naeità si sorressero Napoleone e Federico II noi g iorni più tristi, ed il principe Vittorio A medeo II era anche lui della lor misura. Il generale francese, benchè oramai signore delle strade che dalla pianur a piemontese eonducevano al mare ed alla
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di q uelle cioè onde potevano venir soccors i e prendere alle spalle gli assedianti di T orino, non smise l'idea di serrare contro la montagna il principe e le truppe che l'accompagnavan o. Il 3 di luglio ricominciò quindi la corsa verso Cuneo: ma scontrat.osi alla Spinetta con due reggimenti dragoni che formavano la retroguardia della cava i-· leria avversar ia, benehè li vedesse ritirarsi tranquillamente oltre il Gesso, s'arrestò contentandosi di stendere un cordone di truppe da Boves a lhtfoce di q uel :fiume nell a Stura. V'impiegò sette battaglioni e dieoinove squadr oni, poi non avendo più gente da compiere l'accerchiamento, dovette correre a Fossano a prendervi altra truppa. Ma al solito il duca Vittorio Amedeo non aspettava il comodo suo. Scrisse in Olanda accelerando l'invio dei rinforzi, cleni:mciava la persecuzione cui soggiaceva : se' ne vuole direttamente alla nostra per·sona: al principe Eu~en io fece saper e che gli restavano 2000 cavalli, e che tuttavia era in stato di non temere dei nemici, di poter rimanere a portata di T orino per farvi qualche bel colpo, e eli potersi unire ai soccors i che attendeva per mare, se Dio gl'i (ace1Ja la g1·azia di (a?· a1·1·iva?"e la (lolta sulle coste cl' On eglia. P oi lasciati in Cuneo 500 dr agoni, oramai appiedati dopo le fatiche sostenute dai cavalli, col r esto del distaccamento il 4 di luglio sfilò per Saluzzo. Intanto il duca della F eni.liade raccolse in Savigliano nientemeno che 5 battaglioni, 47 squadroni e 20 pezzi d' artiglieria, chè con m~no non avrebbe potuto plausibilmente accerchiare Cuneo e rinserrarvi l'avversario, dietro al quale in utilmente da parecchi giorni correva. F urono necessari due g iorni, il 5 ed il 6 di luglio per compiere quel concentramento d i forze, e nel frattempo due avvenimenti mutarono la, situazione. Uno la partenza del duca di Savoia da Cuneo sulla quale poteasi contar e e non pare che siasi contato: l'altro l'arrivo a Torino del duca d' Orleans venuto in Italia per surrogare il duca di Vandòme nel comando dell'esercito. Sicchè il d uca della F euillade, mod.ificando le disposizioni secondo le nuove cong iunture destinò a.lla presa di Saluzzo le tr uppe raccolte
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l.l:-A SCullllERIA NEl. X\'ill SE<:OLO
UxA SCORRglllA NEL XVII! SECOLO
in Savigliano e per trovarsi in Torino ad ossequiare il nuovo comandante ed a seguirlo nell'ispezion~ dei )avori d'assedio, c3dette con dispiacere al generale d'.A.ubeterre il comando della spedizione da cui sperava di veder finalmente coronati i suoi sforzi. Il generale d' Aubeterre mosse nel mattino del 7 luglio da Savigliano contro Saluzzo, e le sue avanguardie furono ricevute a colpi di moschetto dal sobborgo dei Cappuccini ove stavano a difesa 350 · dragoni appiedati, appartenenti alla cavalleria piemontese ed imperiale. Le fanterie francesi si spiegarono ed assalirono il sobborgo: ht misch~!b durò per tre ore eosi ostinata che alcune case dovettero essere prese d'assalto. Quando gli assalitori penetrarono in Salu zzo, non vi trovarono più nè il principe nè la sua scorta, partiti fin dal mattino per Cavour. L'An be terre, inseguendoli alla testa della cavalleria, rag .. giunse ancora la loro retrÒguardia, formata dal reggimento imperiale dei dragoni di Savoia. L'assalto fu violento, ed aspra e risoluta la difesa. Il dnca di Savoia, coi suoi ufficiali, e con una pt>,rte della cavalleria, accorse in aiuto del reggimento che stava per essere soverchiato. Il princii~ Emanuele di Carignano, giovinotto di sedici anni e figlio di IJUello che era stato fatto prigioniero in Mondovì, fu ferito gravemente in un ginocchio da un colpo di carabina, cadde da cavallo come morto e fu preso prigioniero (l ). L'al fiere Gentilotti, a,·ventatosi contro lo stendardo d'un reggimento
spagnuolo, se ~e impadronì: i dragoni ed i cavalieri asse condavano l'opera degli ufficiali. I quadri. del Vauwermann e le cariche dipinte dall'Huchtenburg possono darci un'idea di questa zuffa in cui si mescevano cavalli ed uomini, lo stridìo dei colpi di sciabola che risuonavano nel percuotere le- corazze si alternava col crepitio delle pistolettate più. rumorose che letali e tra i colori smaglianti delle sopravveste dei finiment i, delle sciarpe, delle piume al riflesso del sole mandavan lampi le corazze, l'armi, le fibbie, i galloni. Dal confuso rimescolìo cominciavano a sbanda.rsi cavalli vuoti ed impauriti, e cavalieri che mal si reggevano in sella per le ferite: dapprima pochi ed isolati. qua e là, poi più numerosi a grnppi ed a stormi, in fine una delle parti accennava a cedere, a voltare le terga e ad abbandonare il campo della mischia. I reggimenti francesi voltavano la briglia e se ne tornàvano in Saluzzo assai sconnessi, lasciando addietro da 250 a 300 tra feriti e morti, ed una cinquantina di prigionieri. - Anche i piemontesi ed imperiali perdettero una cinquantina d'uomini, e per una scara.muccia la si potè dire assai aspramente combattuta da ambo le parti. Il duca Vittorio Amedeo ne scrisse con entusiasmo al principe Eugenio, lodando la condotta del reggimento che portava il suo nome, lo slancio del colonnello de Charr6, che aveva caricato alla testa del reggimento, mostrandosi orgoglioso per il contegno ·del giovinetto principe di Carignano, e chiedendo il grado di luogotenente per il Gentilotti che si era impadronito dello stendardo nemico. Nei giorni seguenti mentre la cavalleria francese rimase tranquilla sotto Saluzzo, le scorrerie della cavalleria imperiale e piemontese da Cavour si spingevano sotto Torino e davano molta noia agli assedianti. Una volta presero loro più di centocinquanta -Qavalli, ed un' altra sorpresero l'ufficiale mandato dal duca di Vendòme per ossequiare ·il principe d'Orleans allora giunto in Italia.. Però nelle condizioni in cui si trovava la sua, cavalleria,
(l) n oportiamn unr~ mcmol'ia del)'epoca (28 lu31i0 -1706) ri:;uardantc I(UPsto principe. !.t. me me jour q11e le prince lùnalmtl {ut blesse on le po1·ta cw clllileau rle Rével. La com tesse Jrovet·o cnvoya clemc,ndet· une scnwegarde pom· le rlit clì<itectu et le viltage. .Il. d'()tJ•/eÌ't·c (Anht<trrro) !f envoya d'ctlO!'.:l il!. de C1·eswil, 111lll'Uhat cle logis utJnè1·al, avec un ct>l'tHtl~ et quatt·e Ct!l'abinìe1·s: des ! 'U 'it {ut C!ITive it upp>·oche ;1/. le 'Pl'ÌI!ce . Emtmtul, O'IIIJuet un ti1·ail dt~ 'snng, et lui dit: Monseigneur ~L <'I'Obetaro m'cni'Oit r•ono· l'Oli> tc moi ~nct· còmi Jien il est faché •.lu malh e<ll' •r ui est arril ò" v. A. et. ponr exi;ro•· vo lre 11:H·olc. tlf. le l'l'inces lni np orulit : Monsibur, 1·ous l'oyez rp1e clans l 'él:t t . r1ue .ie- suis, j e ne IIUis pas me snu ver . M. de Cniswit 1·eptiqua.: Monscigncur : c'est votrc paro le, •·om 111B ['l ri sOIInler de :;uerre. ;Jf. le P·1·incc 1'epondit de not,vcan: Dans l'ti!~ t rrue jr: ; ui s, l'o:o; v··~·ez qu c je ne puis pas mc s:llll'~r, ainsi je sui.> e n tro I'OS rnain$. !Il.' de C·1·escuit .l'cn est ,·ct.um·né it son ccr.mp, et le$ rtn atre cnr:tliiniers sont !onjonrs il nevol. ' .( · .- ·
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UNA SCORRE&L'\ N EL XV((! SECOLO
UNA SCORRERIA NE L Xl.lll SI::COlO
il duca di Savoia non poteva mantenere a lungo la sua attitudine offensiva. Dovette r iparare nelle vallate dei Valdesi, ed il 10 di luglio era a Bibbiana ed il giorno dopo a Luserna, donde aveva mandato una parte dei cavalli a rimettersi nelle buone pasture della montagna, e chiesto soccorso ai Valdesi. Tremila circa di quei montanari presei"ò le armi a sostegno del Principe che quindici anni prima li aveva difesi con tro l'intolleranza di Lt~igi XIV. Sebbene da Versaglia il ministro della guerra gli avesse scritto facendogli capire che le truppe impiegate ad inseg uire inutilmen te il sovrano del Piemonte, e ad assediare Cherasco, potevat.lo essere meglio adoperate nel cominciare un secondo attacco contro il monte dei Cappuccini, la cui padronanza r iduceva a nulla la difesa di Torino, pure il duca della F euillade s'ostinò nel suo pia no e vi fece aderire lo stesso duca d' Orleans. Distaccò altre dieci compagnie di granatieri del corpo d'assedio, e colle fa nterie che stavano già a Saluzzo, il 12 lL1glio marciò sovra Cavour, donde il duca di Savoia aveva sloggiato due g iorni prima, e si spinse fino a Pinerolo. Un tentativo fatto il 17 con 600 uomini per impadronirsi di certe alture in val di Luserna lo -convinse finalmente dei r ischi cui si rnette'ra eli fronte alla difficoltà dei l uoghi ed al contegno minaccioso dei valligiani. Tenuto consiglio d i guerra, il a dté pn:dem-
lui l'avversario non stava fermo, sicchè se fosse stato meno ardito e meno intraprendente del du0a di Savoia, non l' avrebbe mai trovato quando pensava di mettergli le mani addosso. Ma il concepire piani di g nerra senza tener conto di quanto può fare l'avversario non fu difetto del solo duca della Fenillade . Il R iistow chiama CU1'/ia clel cane la traccia del cammino percorso · da. q Lle~to animale nell'eseg uire la lepre d irigendosi dove la vede, anzichè nel punto in cn i deve trovarsi l?assato il t.empo necessario per raggiungerla. In ques to caso il cane f.i.t gran fa tica con scars1 risultati, ed il duca d elle F'enillade n el percorrere l'odo dell'altiplano d i Cuneo seguì la curva del cane.
V.
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ment conclu qu·on rdnst!lterait point S. A . R. pour ne pas ha~arder de perd1·e le fieur de l'in{ante,·ie sans le pouvoù· fo-rcer. Là deSS'US se ne tornò colle sue truppe a Torino proprio un mese dopo che a veva cominciato la sua dissennata ed inutile corsa . . L'~~presa era sta.t<~. avventatamente decisa, e le opera.~wn_l m torno a Torino ne furono pregiudicate ; le truppe 1mp1egate erano soverchie; d ovendo, specialmente allora, sparpagliate molto per farle vivere, fecero difetto quando occorreva stringere le maglie della rete tesa all'avversario. Ma, anche senza di ciò, il duca della Fenillade nei suoi piani d imenticava. u na cosa assai semplice : che muo~!endo f. r
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Intanto l'assedio di ~l'orino andava per le lunghe: durante l'assenza del generale comandan te il corpo d'assedio aveva g iganteggiato la rivalità tra gr ingegneri incaricati dei lavori di trinc.ea ed i comanda.nt.i delle trup pe, .e rina· scevano sotto nuova fo rma i dubbi snlla opportunità del fron ~;e scelto per attaccare la piazza . Quando vflnuo il dnca d'Orleans sul pr.inCJ.plO di luglio, dopo gran spreco di lavoro e di muni~ioni fu mutato l'indirizzo dei lavori, ed alle trincee a. cielo scoperto furono sostitu~ti i cammini sotterra per mezzo d i mine. Le fanterie, stremate dai distaccamenti, t.rovavu.no g ravoso il servizio di guardia alle trincee, provate dal fuoco e dalle sortite nemiche, cominciavano a risentirsi del caldo e degli strapazzi fino allora dun>.ti. ' L o scontento facevasi universale e confinava coll'indisciplina. La · mala riuscita d ella corsa, fatta dal duca della F enillade sulle tracce del duca di Savoia, non va]sB certa.mente ad aumentare la. fiducia che i suoi subordinati avevà.no scarsissima in l ui. Intanto il principe Eugenio d i S avoia, dopo aver vinto le lentezze della Cancelleria imperialH e raccolte le truppe necessarie ad intraprender e le operazioni, final mente il 6 di
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UNA ~COitRER!A NEL XVIII SECOLO
luglio ~i metteva in marcia per venire in a iuto dei Piemont~sL n duca di_ Savoia tornò ben presto al piano. I c~valh_ della cavallon a e dei dragoni si erano Lauto ben nmesst col riposo e colle pasture d i montagna, che si trova va~10 ~n m~~si ~o n etal q tt·a·u commencernent de ta campagne. Il_ 26. dt lu?Iw_ tl_dt~ca di S~tvoia eolie sue truppe era a B1bbHtua, a1 pnmt d agosto a. Polonahera un pa1·0 d.1 g wnu · · ,. , . . .o . ·, s~ colloco ardttamente alla _l\f otta presso Carmagnoht e vi runase fino all'arrivo clol principe Eugenio coll'esercito di soccorso, .molestando gli assedianti, inviando parole di confor~o e di speranza agli as:;ediati, e cercando eli far loro arnvare della polvora, di cui cominciavano <t sentire la mancanza. Nella notte tra il lo ed il 16 a· ao-osto fu fatto u~ a~dace tentativo. Il Duca Vittorio Amed~o. coi battaghom della CrocebiancEt richiamati da Cher<tsco e coi Val~esi, foce una g ran dimostrazione sulle pendici del colle di Buperga. Un centinaio di muli per i sentieri della collina e 60_0 dr~go~i per la .Madonna del Pilone, carichi g li uni e gh a~tn dt polvere dovevano approfittare di quella dimostrazwne per gettarsi a sbaraglio in 'rorino. Il tentativo non r~uscì: solamente una trentina di cavalieri e qualùhe uffiCiale, passando a nuoto il Po, arrivarono in citta. Gli altri dovet~ero tornarsene, o via via che si ritiravano, quando erano sermt1 troppo dappresso dai nemici, gettav~mo a terra la pol vero:} facendone una lunga striscia, e vi davano fuoco. Int<Lnto tutto 'i l Piemonl;e sorgeva in armi, ogni città aveva levato un rcggin).ento dì milizia. il duca di Savoia si trovava alla testa di 9000 uomini, e con essi attend.eva impavido l'aiuto degli imperiali ed apriva loro la via del P_iem?nte. Il 3 d'agosto i due eserciti erano riuniti, quattro gwrm dopo avveniva la battaglia di Torino, una delle più decisive nel xvm secolo. 0EC!LLO FABR[S
tenente colonnello.
LE TENDENZE DE L
NUOVO
SISTE~lA
1\EGOLAamNTARE DELL'ESERCITO
PREMESiA.
Il Ministero della guerra ha cominciato nello scorso anno, -e proseguita in questo, la ricompilazione di quasi tutti· i regolamenti militari più importanti; uscì nel marzo 1891 il nuovo testo delle Nor·me generali pe1· l'impiego delle t1·e ar·m'i nel combattimento; nel febb raio .92 il Regolamento eli .ese1·cizi per la jìmteda; nel marzo l'Istruzione Sttl tiro ed il Regolo:rnento di se1·vizio in guen·r~,; nel maggio il Regolamento d'·ist>·uzione e di ser-l)izio interno per la j'ante"l'ia ed in luglio dell'anno stesso l'Istruzione sulla com.pila~ione delle note caralte-J•i.<;tiche degli ufficiali e dei sottufficiali. 'raccio di .altre pubblicazioni perchè non direttamente risguardanti la vita quotidiana delle truppe e il còmpito di chi deve edu.carle: taccio di pubblicazioni analoghe per le armi a cavallo. Il lavoro ·non è compiuto. Manca il regolamento di Ser·· vizio territ01·1ale che è ancora in istudio e qualche altro ·Complemento, ma pur tuttavia, preso al punto in cui ora si trova, l'insieme di tante rinnovazioni for ma senza dubbio
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LE TEì:\DENZE DEL NUOVO SISTEMA REGOI:.MIE~TÀRE
una tal mole di cose, che meritano l'attenzione dei militari . non solo, ma di qnanti anche, pur non apJ?artenendo all'e· sercito, ne seguono con amonl le vicissitudini e la vita,. Mutare i regolamenti è mutar molto nell'ambiente militare: non che r avere regolamenti buoni voglia dire, di per sè, avere esercito buono; il grosso sta, come ognun può ere· dere facilmente, nell'a.pplica7.ione più o meno illuminata e coscienziosa: ma r egolamento buono vuol dire indirizzo sapiente al lavoro quotidianO", programma ben completo per la preparazione alle grandi pr ove : il che non può parere poca cosa ad alcuno. Studiare il complesso di t ntte tineste pt<bblicazioni non è facile, nè chi :;crive queste pagine si crode da tanto. Ma giacchè, pur troppo, su questo argomento si son già fatte non poche chiacchiere sulle riviste e sui giornali, e non son mancati i giudizi pessimisti di coloro, che, ripiangend o un passato, glorioso sì, ma pnr sempre passato, han dipinto il nuovo stato di cose e l'ideale dei nuovi regolamenti, come men solido, men disciplinato, men forte dell'antico, non sarà, io spero, discaro ai lettori della Rivista militm·e, di sentire un giudizio più benevolo, e, per natura.l conseguenza, più conforme al pensiero infonmttore che servì di guida a tutte queste novità. Sarò costretto a citar paragrafi da tutti conosciuti; sarò forzato a dir cose dette e ridette le mille volte: sarà la colpa ftll'f.trgomento, e chi legge fingerà forse di credermi, per q uella benignità che inspira sempre la volontà buonà e lo scopo sano. E lo scopo è propria~enoo questo: dimostrare che per ottenere ciò che i nostri regolamenti alitnali pretendono, non basta l'esecuzione semplice, occorre qualche cosa di più, che non mi occorre qni di definire, ma dte sta nel cuore degli ufficiali: qualche cosa che è più che lo zelo, più che la poesia del mestiere, più che il sa,cro fuoco del dovere! O, se volete, è la sintesi di tutto ciò che, nel nostro lin· guaggio convenzionale, non molto pnro, ma certamente espressivo, intendiamo con tutti questi modi di dire!
DELL'ESERC ITO
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Per una uffìcialità mediocre meglio sarebbero i r egolamenti di vecchio stampo, che regolavano, o pretendev~no di regolare ogni azione, ogni atto, e che, ~ome sple1~dldll.~ mente dimostrò il Marselli nell"anreo suo hbro: La vtta clt · i" finirono eli schiacciare oo-ni attività entro le 1·eggtmen "'' . o strette del formalismo. Per un'nffi.cialità quale noi la intendiamo, e qnale; non v'ha bene d n bb. io , ·può dare la nazione italiana stanno realmente l:. . l questi libretti, semplicissimi, piccoli di mole, c uar~ ne con· tenuto, i q nali ci han dato, finalmen w, la nota g1 ~1sta pel lavoro quotidiano, e ci prepan.mo, se b~n. comp~·es1 ed a p· licati la mao-O'ior possibile eccellenza eh n sultatl. , bb . l li P Breve e succoso lo stile, più breve a.ssa1 c 1e non que o di quanti testJi si son succedt1ti (~hi .co~ tropp.o f~·eq_uente vicenda! 1 da quando esiste l'eser01to 1tahano; . n cclu d1 ~a.s: si me gerierali più che di precetlii pedantesclu; tendent1 p m a dire ove si debba andare ·che non per quale via o per qual mezzo. . _ .· Alta l'intonazione generale: alta anche la dove la matena tende per propria natura al pedestre: chè nul~a . è b~sso per chi parla in nome del dovere. Il decre~o mm.Is~enale. c~e pone in vigore il nuovo regolamen~o. d1 eserc1z1 conunc1a con le parole: << D' Oì·dine eli . Maesta tl R e e a:pp~·Malo ecc. >> parole che potrà sembrar curioso . n?n sie~o state adoperat~ prima d'ora, ma che, da.ta l'<.tmmlsswne, c pur beli~ veder comparire per la prima volta sul. testo ~el nuovo llbretto, come se si volesse dire : - Ecco come 1l R e vuol~ che . la fanteria sia, la.vori, combatta, vinca. -- .E mi pa.r d1 senttre la voce dei buoni fantaccini risponder e, qui in pace, come a San }fartino: - Gli ordini d i Sua :M:aestà. sa.ranno eseguiti.
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LE 1'ENOENZE DE l. !\UOVO SI STE:II'A REGOLAMEN'r ARE
DELL'ESERCITO
II. Car atteri generali del nuovo sistema.
· Chi volesse, con poca fatica, procurarsi un'idea del n uovo sistema inaugurato nell'ose"rcito, non avrebbe che a leggere la prima parte del Regolamento cl'istntzione e di se?·vizio in· terno per la fanteria, ed anzi se egli a masse semplicemente d i scorrere quei fogli soffermandosi solo a pochi incisi stampati a caratteri molto neri e visibili, avrebbe subito la nozione sintetica dei principi generali che sono, per così dire, le mura maestre del nuovo edificio. « Di fronte al nemico » così la prima di tali massime « il. « valore della truppa, oltre che dall'esempio dei capi, d i« pende sopr atutto dal modo come essa è stata educata ed « istr nita )). È l'anima del nostr o lavoro, il conforto alle fatiche, alle noie, al peso d i certe parti del servizio: passate senza lagnarvi le vostre giornate al sole, alla; polvere, al gelo, dormite per terr a, soffrite senza rimpianto , perchè troverete il compenso di tutto uell'aver nelle mani lo strn· mento della vittoria. Chi non sente. questa voce, o non vuol sentirla, non ha un posto fra noi. « S iano agli inferiori ben definiti gli scopi da .conseguire « e si prenda norma dai risultati per giudicare della loro « capacità e del buon uso fatto della libertà d'azione loro « concessa » e poco più innanzi: « D superior e deve eser« citare una continua vigilanza ma intervenire sol quando « nota errori, omissioni o violazioni di r egolamenti, o quando « sia necessario r eprimere la mala voglia. o la neg ligenza )). Di queste due massime la seconda è il complemento ed anche un poco il correttivo della prima, g iacchè l'idea di lasciar fare, e giudicare poi dai risultati, è poco men che assurda se presa in senso troppo rigido ed assoluto. Giud icare dai risultati è g ià difficile in una scuola dove i pro-
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o-ramxni minuti e l'uniformità di coltura negli allievi di eia· : cuna classe danno ben visibile all'esaminatore il punto a cui i o-iovani che esperimenta debbono essere arrivati: spe;;so, e lo d icon t utti, si vedono promossi i meno stud iosi e intelligenti, rimandati alcuni dei migliori; ora in un cor po di truppa composto di elementi ~olto dispar~~i, e ~o:e le c~se da insegnarsi e da apprenders1 sono multuorrrn,. m~efimt~ di loro natura, e riguardano più il fare che non 1l du e, g h esami periodici non possono aver e che un valore assai re· lativo. -Quale è la compagnia pilt disciplinata ? - Quella che ha meno puniti; risponde qualcuno. - Quale è la com· istruzione? - Quella in cui si t:> Pabo-uia in cni si fa meo-lio hanno i migliori pe1· cento al bersaglio, e che manovra con mao-aiore corrette:;;za sul cam po - r isponde un altr o. , o;nuno vede quanto siano super ficiali simili giudi:;;i. E verissimo che un sistema ben razionale d i disciplina finisce, a lungo andare, per rendere · men numerose· le mancan7.e e le conseguenti punizioni, ma è vero anche che qualche volta avvenaono fatti di indisciplina proprio là ove men sarebbe da as;ettaraeli: è vero che un buon sislema d'isLrnzìone ha per 1·isu1tato, in genere buoni tiri al bersaglio, regolare manovra sul t er reno, ma chi non sa quante anomalie succedano ai poligon i di tiro e sulle piazzo d'armi, vuol dire che non ha pratica d i simili cose. Occorre adunque ollre a.lla cansider azione di quanto si è otten uto anch~ la sorveglianza costante del superiore, che non impaccia, che non rompe il metodo altrui (questo è sempre il pe:>simo fra gli errori) ma che veglia a tutto, esamina le piccolo. e le grandi cose e pone sè stesso fnor del caso eli basare nn g iudizio sopra un'anomalia. Senza eli ciò sfuggirà sempre all'osservatore la ·parte più seria, che è quella dell'educazione: v i è chi ·ha. l'arte di ricavare cb. ogni nonnulla un insegnamento morale pel soldato: vi è, al contrario, chi fa ai soldati molti· bei discorsi che poi concludono in niente: vi è chi cura· più la sostanza che la forma, v i è chi fa tutto il contrario. Corl!e ginchcare, come trovare
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LE TJ::NDEN<IE DEl, NUOVO SlSTE:UA HEGOLA:UENTARE
le differenze in un tratto, in un esperimento, m nn n snltato? .Ma di ciò più oltre: e frattantO proseguiamo. « I rego « lamenti danno bastanti direttive per l'educazione e per « l'addestr amento delle Lrnppe. » Queste parole d'oro vengono a porre al bando dell'impero quel mal vezzo che esistev~t in alcuni corpi, e non certamente nel nostro esercito soltanto, di creare dei r egolamenti nel regolamento, di sminuzzare una prescrizione generica in altre minori a capriccio di questo o quel comandante. ll soldato, secondo il regolamento deve fare due movimenti per presentare le armi: facciamogliene fare tre, così vedremo migliore uniformità (l'uniformità era generalmente la ragione o la scusa di gneìle sottigliezze) . Per disporre la classe d'istruzione dice il regolamento clie ogui recluta deve porsi acl. un passo dall'altra, ma non d ice com(1 ciò si debba fare: inventiamone uno coi suoi comand i relativi ecc. ecc. Erano veri reati . Si dava poi spesso il caso che chi aveva inventato quei piccoli metodi fosse cosl felice dell'opera propria da non curare e non voler vedere che quello : per accontentarlo non c'era che da fargli vedere in opera il suo trovatO, con quanto danno del rimanente è facile immaginare. Necessariament-e questi regolamentini non potevano durare se non :finchè durava quel tal superiore in quella. tale carica: po i v<3niva una piccola cris.i e poi infine tut,to cedeva alla volontà di un nuovo comandante. O ~·a q uesto non deve succede più: uno è l'indiri7.zo, uno il meccanismo; nessuno ha diritto di voler porre delle pr.escri,;ioni tassative là dove il reaolamento ha voluto lasc·.iare una latitudine : chi o ' vnol essere più alto della legge, è fuori del dovere. « Ta.li sono le trnppe, tali sono gli ufficiali. » Questo fn sempre. Ma. è forse più vero oggi che non in altro tempo mai. Una volta la lunga perma.nenza degli nomini a.Ue armi, quel non so che di meccanico, di complessivo, che avvolgeva e conduceva l'uomo, potevano in gnalche cosa supplire a,lla qualità dell' ufficiale, o diciamo piuttosto eli
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-qualche ufficiale : la separazione poi dell'ambiente militare dal ci...-ile nascondeva quei difetti alla vista del pubblico. Oggi non più casta militare, nel senso che si dava prima a questa parola, non più rigidità di sistemi, non più superiorità incondizionata d'un nome, d'un~t veste, d'un ceto. Chi ha per m issiorH~ di comandare altr ui é comandare fra l'inf uriar della battaglia, dev'e;;sere snperiore d'istruzione, di carattere, di tutto. Per q uesto, diciamo a.ù onor del vero, l'ufficialità italiana può vantarsi di essere stata sempre un buon modello pe1: le classi che a volta a volta son venute a prendere da ler istruzione di soldato o educazione d i soldato insieme e di cittadino. Perciò per noi il fantasma della nazioltiJ ar11tata, è tutt'altro che spaventevo le.. Sarebbe un errore madornale, sarebbe una na:::ione clism·mata oggi, se, d'un colpo, si volesse passare ad una completa r ivoluzion e di cui nerwnr quelli che ne parlano o scrivono, saprebbero definire la misura e le consegnen,;e: ma venir g r adatamente a quelle trasformazioni che daran modo d'aver tutti i cittadini abili pronti a pigliar lo armi, è idea che nell'esercito si accarezza, ben più che non si tema. L ungo per questo riguardo è il cammino da percorrersi: basti pensare che oggi, mal grado le societiL di tiro e di ginnastica, le corse, le gar e .di velocipeclisti ecc. ecc., sono rarissime .le r eclute che giungono alle armi sap<.mdo sparare un fucile o salire una fnne, montare a cavallo, uorrcre sul velocipede ecc. ecu. e questo perchè, sin'ora, a, t utti g li eserci,;i di simil genere s'ò dato sempr e un carattere aristocratico, e sopratntto spenderecuio. Le riforme che s'aspettano dalla nuova legge sulla educazione militare della oo-ioventt\ saranno certo bene accette da tutti : militari o no : e ben ragionevolmente a questa spinta verso il perfezionamento del nostro popolo, si vuol far corrispondere u11 miglior amento nelle qualità dei futuri ufficiali.• col rendere 1:> ..,.ratuite le scuole militari ma aprendone le porte a chi ha solida istruzione; quan ta più larga base si dà all'istruzione militare e tanto più si deve es-
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LE TE!>OENZE DEL ~UOVO SISTElL\ REGOLA)tENTARE
sere esigenti nelle qualiti.t di chi deve impartire l' istruzione. Nel complesso, adunque, grande libertà d'azione, ed insieme sen·s ibile aumento di tutte le attività vere e prodnt· tive : la responsabilità di ciascuno :sollevata al punto di essere per sè medesima un programma, che ha poco bisognodi essere sminuzzato : l'autorità del superiore non scemata, ma resa più alta, più cbnsonante con l'ufficio di. chi ha. una nobile missione, e si serve, per conseguirla, di uomini seri, capaci, laboriosi : e tutto questo fatto con animo sereno, (parole del testo) giacchè nulla può essere increscioso quando si serve la patria. Questi, se io non vado errato, i ca!·atteri generali del nuovo sistema.
III. I ni ziativa e offensiva . Fra gli aforismi che sono andato ricopiando, uno ve n'ha che ho saltato a disegno. « L'iniziativa c~ la vù·tù lti coloro uhe han (lcl ucia ·in .~è stessi. » E l'ho saltato non gi~t pe1·chè io non ércda che questa massima sia assai buona, m~~ porchè, dico la vei·ità, io non ne avrei fatto un periodo di regolamento. Sicuramente ò bellissimo, come ho g ià detto e come for se dovrò ripetere, che i regolamenti abbiano date delle belle massime o dei sani criteri in luogo di certe minute prescrit~ioni pedantesche, ma questa benedetta init~iativa, il cui nome va tanto per le bocche. di tutti, e che è certamente l'epilogo delle più alte virtù militari, diventa unit nebulosa quando se ne fa una rima obbligata. D'iniziativa s'è pa.rlato sempre e nel nostro esercito ::.e ne son visti esempi luminosi : ma molto se ne cominciò specialmente a. parlare dopo la guerra franco-germanica, e,
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forza di dirne si finì per farne un pochino la panacea per tutti i mali. Oggidì non vola m~a mosca che non si leggono s\.1 pei giornali articoli. e critiche, che finiscuuo sempre col dire che il signor tale, non essendosi nella circostanza t ale, regolato nel 1nodo che allo scrivente sembra migliore, vuol dire che non ha iniziativa. In una marcia son rimasti indietro molti soldati ? .Mancanza d'iniziativa , nel comandante. In una caserma si tien conto e annotazione di molti piccoli fatti insignificanti? Non vi si capisce l'iniziativa. In una manovra vi è stata poca prontezza negli assalti? Mancanza d'iniziativa dei capi di prima linea. In un'altra si son visti degli attacchi intempestivi fatti da semplici catene di tiratori ? ):fancanza d'iniziativa nei comandanti delle riserve che avrebbero dovuto correr e innanzi più presto, volare se occorreva, per quanto le ali non sien~ ancor comprese negli elenchi el i oggetti del corredo pe1 soldati! i Questi giudizi alfrett~ti e ~ommari si riverberano necessariamente sulla opinione che il paese ha del proprio eser cito, e, se non lo falsano, almeno lo svisano: il che è sempre da evitarsi: al retto funzionamento poi del comando e • della disciplina, se non producono ·un n.ocum.ento, non gio, vano di certo. In fond o il difetto sta in questo : che l'iniziativa, così fortemente bandita, figura più come una virtù dell' intelli· genza, che non come una dote del cuore : dire che uno non ha iniz iativa, o non lascia l'iniziativa ad altri, è come dire che è un uomo in arretrato col progre::;so, e che non è più 'all'altezza etei tempi. E da ciò un certo timore in tutti, di non essere abbastanza progressisti, e un chiedere affannoso a.lla propria coscienza: << N el fare così mostro io o non mostro iniziativa·? Andando a sorvegliare il tale o la tale. cosa, si dirà forse che io vado a togliere l'iniziativa a qualcuno? » Giusta.mente fu scritto su q ueste stesse colonne che il sistema attuale a torto veune chiamato dell'iniziativa, mentre lo si dovrebbe dir piuttosto della responsabiLità intelligente. ~ -
Al'O ;Q XXX\'111.
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r,r: TENDENZE DEL NUOTù SISTEMA REGOLAMENTARE
Ben p iù chiara è l'idea dell'offensiva, che si trova per ogni dove nei diversi libretti, ma più specialmente e piLt esplicitamente nelle norme generali pe1· l'impieyo delle lt·e
ar'mi nel combattimento.
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Queste norme contano non più di 95 pagine, ma racchiudono tanta scienza di guerra quanta non ne trovereste in una biblioteca. · Sono già alla loro quarta edizione: uscì la prima nel 1883, sotto il nome di Divisi/me di fanteria nel comballi11ient.o: ora siccome questo titolo sembrava dare alla nuova pubblicazione un carattere di vero regolamento, da porsi a seguito dei regolamenti. di esercizio che contemplano le v<~.rie unità fino alla brigata, si cambiò il titolo in quello che ancor oggi è in uso, fin dalla edizione seconda, cioè del 1885. Così si volle far comprendere a chi prendeva a leggere il libretto, che quelle erano norme, criteri, idee, non presc_rizioni. N elle edizioni successive 1887 e 1892: sempre più si cercò di far ben risaltare questa tendenza dt non voler incatenare gli spiriti, di. _1}9n voler dare degli schemi, ma piuttosto delle idee. E si guardi che questo è pregio . ben maggiore di quel che mai si possa credere, perchè vi fu un tempo, in cui per tutta Europa suonarono le lodi di un sistema schematico,' rigido, cristallino a cui aderirono non pochi uomini di guerra reputatissimi. Quella scuola che pretendeva regola~·e il cambattimento di minuto in min~to, di metro in metro, trovò in Francia il proprio apogeo con la Inst'ruction sur le combat pubblicata nel febbraio 1887, che ebbe corta vita ed è oggi ~~ritamente dimenticata. · Sulla Instruclion su1• le combo1 scrissi un lavoro sulla Rt'vista militare dell'anno 1887 : allora i giornali d icevano già che l'entusiasmo con cui era stata accolta in Francia quella pubblicazione andava. sbollendo, proprio perchè si vedeva che essa, colla sua pretesa di regolamentare ogni cosa, incatenava qu-ello slancio che, a parole, sembrava voler far rivivere. Infatti seppi poco dopo che era uscito un nuovo regolamento che aboliva l'Insln~ction. Fui perciò
DELL' i!S~RCITO
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meravigliato di leggere sulla Rivista di f'anle'f'ia che l'Instruction sur le combat è ancora la base della tattica francese. Persona bene informata mi assicura che questo è un errore, ma nella penuria di libri e periodici in cui mi trovo qui, mi è impossibile verificare la cosa. E nel passare da una all'altra di queste edizioni- l'idea dell'ardimento. dell'offensiva è andata facendosi sempre più esplicita e chiara: fin le minime frasi furono via, via, studiate e modificate quando si temette non esprimessero il pensiero che dominava l'autore, e che dominerà sempre, se Iddio vorrà, sulle armi nostre. Prendo qualche esempio a caso: « Quando la cavalleria esplorante è respinta..... » diceva l'edizione 1883. « Se la cavalleria esplorante è respinta ..... >> disse l'edizione 1885. « Quando dal complesso della situazione risulta opportuno agire offensivamente >> ~dizione 1883: fu trasformato dall'edizione 1885 nel periodo seguente: « Poichè l'azion~ offensiva è quella che permette di raggiungere i maggiori risultati, ad essa deve tendere continuamente ogni comandante di truppa. Solo in circostanze eccezionali e in modo transitorio conviene appigliarsi alla difensiva. » Queste parole furono scritte a grossi caratteri nelia edizione 1892: ed a grossi caratteri fu pure scritto : « Una energiec'l. determinazion~ sollevando il morale delle « proprie truppe e deprimendo quelle del nemico può com« pensare largamente qualche svantaggio di terreno ». Questa tendenza, questo linguaggio incisivo ed insistente, queste ri pétizioni in uno scritto così breve, stanno bene proprio ora in cui il crescere smisurato della potenza distruttiva dei congegni inventati dal progresso umano per render facile agli uomini di ammazzarsi fra loro, fan nascere, anche nei più arditi, il pensiero che lo spingere delle truppe sotto la grandine dei proietti sia l'esporle a sicuro sterminio, Ohi, d-iuante i tiri di guerra., ha passato qn(tlche niinuto nel fosso dei segnatori, può essersi fatto un'idea, se pur non completa, di ciò che debba essere un campo di battaglia : che chiasso, che turbinio, che sibili di mal augurio!
LJi: TENDE ·" ZE DEL NUOVO SISTEMA REGOLAMEN'rARE
Come si va, innanzi sotto questa grandine? E pensare che non è che una compagnia di pace che sta facendo fuoco! Da èiò una certa opinione volgare che serpeggia fra gli armati: e il sentirsi d ire, quando nelle manovre arrivate presso al partito avversario. che se ne sta tranquillamente f:!Ull'alto d'una collina: « Non sareste qui s<~ i nostri fucili fossero ca.richi a palla ». . Pure vincere è ancorp. oggi andare innanzi : vi sarà un. modo speciale di andare innanzi, occorrerà prudenza, preparazione, che so io: ma non avrà mai il vanto della vittoria chi non avrà posti i -piedi là ove gli aveva il nemico: e q~<ell'arte che si fa consistere nello scegliere buone posizioni çlifensive e sapienti linee di ritirata, o ò un accessorio, è può avere il suo valore, o se ne vuol fare la parte alta. _dello studio di guerra e allora diviene l'organizzazione· della sconfitta. :ìYla lo spirito vero da mantenersi alto fra le truppe è lo spirito offensivo: la storia di t utti i tempi e di tutti i luoghi è là per dimostrarlo. · Per questo occorre ordine, celerità 1!A',e lle truppe, alto spirito ·di sacrificio in tutti ma specialmente · fra gli ufficia.li, ai quali' spetta di infonderlo netle truppe e darne l'esempio. Il principe Hohenlohe nella sue mirabili lettere sulla strategia, racconta, fra gli altri questo fatto. L.a fanteria della. guardia prussiana, mentre si marciava, verso Sedan, giunse verso sera ad una certa posizione che le era stRta, assegnata come meta per quel giorno : pioveva a dirotto e sn quelle· colline non si aveva modo di riparare gli uomini: più indietro neppure. Convenne adunque, giacchè il ne.mico non era prossimo, portarle più innanzi perchè si_ ponessero 'a l coperto in alcuni villa.ggi colloeati nel fondo di un vallone. che veniva: a formare come il fosso della posizione. N el mat~ino seguente, rasserenato il }empo si dovette per necessità eseguire un movimento retrogrado. Or bene, i soldati, dice l'autore, avevano già solo per questo una certa. aria praoccupata., e fra loro non circolava quell'allegria che s'era sempre vista anche in mezzo alle sang uinose avanzate nei dintorni di Metz. Si videro allora i -generali ar~clare d i
DELL'ESE!tClTO
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battaglione in battaglione spiegando il perchè di qt~ell~ mossa a ritroso e la ragione di pura igiene che n'era stata · la sorgente: ma il buon umore non tornò se non quando tutt-i videro che non si faceva la difesa di quelle posizioni, :Ìna'''S'andava nuovamente in cerca delle posizioni nemiche.
IV.
La vita giornaliera. I n tempi. che non sono molto lontani da noi ogni particolare nella vita dei corpi di truppa era regolata giorno per giorno dal comandante, per 1llezzo di lunghi ordini scritti, di orari minutissimi, 'di riparti del tempo e dello spazio : ciascun nf{iciale, nel recarsi in quartiere ad ora fissa, • -sì occupava anzitutto di sapere in qual modo ·gli occorr_esse impiegare la giornata: e per saperlc, doveva spesso ~ciup..are ' 11on poco tempo: in attesa cl' m·dini era per lui tina posi.zione assai comune. Chi stava al centro doveva sempre preoccuparsi di--non lasciar nulla di dimenticato, altrimenti la grande macchina si sarebbe fermata: nè basta, non essendo ammesso come regola che ciascun superiore dovesse .istruire i pr.opri stipendiati, dover venir di là, non solo ehe . -cosa si dovesse fare, ma ancora chi dovesse farlo. Alla maggior parte, delle istruzioni sorvegliare il capitano d'ispezione, il quale aveva ordine di invigilare che tutto andasse ad ora .. .e minuti: per le istruzioni che si dicevano speciali, la ginnastica, pel' esempio, la scherma e simili, pensavano incaricati speciali; gli altri andavano tranquillamente a spasso. Da ciò molta perdita di tempo, poco rispetto ai legami gerarchici, assenza di quella vera responsabilità la quale sola può dare un lavoro realmente intenso: ma per .contro, una certa imponenza in tutte le' cose, un ordine, una simmetria in tutto, che appagavano l'oèchio e che racchi1,1de-
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LE TENDENZE DEL NUOVO SISTEMA RJ;GOLAMENTARE
vano in sè un grande ammaestramento pel soldato. L'iclea della. collettività entrava in tutto, e il tacit o pensiero che quella ubbidienza a scatto di molla s'era vista sui campi di battaglia della patria indipendenza, dava al tutto un qualche cosa di eroico, e faccia vederè in quella imponenza la rappresentazione estrinseca del sentimento del dovere: Imponente la riunione del reggimento preceduta dal segnale pei tambu,-i, e dall'assemblea sonata dall' intera batteria; seguita dal rapporto degli ufficiali e dai non brevi preparativi di par tenza. Imponente l'.arrivo in piazza d'armi con in testa gli zappatori lunga barba, col grembiale bianco e l' ascia luccicante sulla spalla, e il lungo sfilare della colonna a suon di musica, e il lento schierarsi sulle linea dei guiclon·i colorati. lmp::;nente la riunione delle compagnie per la chiamata della sera, 'col suono dei tamburi ripercosso dall' eco degli androni, e col colpo di cassa, che, a guisa di conclusione dopo quello strepito, segnava il momento preciso del comincia~·e l'appello, sull'ordine giungente peÌ.: via gerarchica dal maggiore di servizio al capo tamburo ! . Non v'ha dubbio che questa importanza rlata ai nonnulla, tutto questo far grave, serio, aveva il suo lato e bello e buono: serviva ad infondere in tutti un g rande rispetto per la disciplina, e a dare a tutti quel non so che di militarone .._ quell'abitudine istintiva all'obbedienza che è fondamento necessario di salda disciplina ». Queste ultime sono parole del nuovo regolamento di esercizi, nel quale, come in t;utto il sistema di cui parliamo, non s'è punto voluto r1nunciars a dar simili lezioni al soldato : sarebbe stato ben poco saggio il rinunciare a tutti quei mezzi, se essi fossero d.ncor possibili: e, dato che essi più possibili non siano, sarebbe ancor meno saggio d i non chiedervi se qualche cosa altro noi non vi abbiamo sostituito. Dianno anzitutto uuo sguardo alla vita giornaliera delle truppe nei tempi nostri. L 'orario non esiste più che p·er poche operazioni indispensabili: del resto ognuno va e viene; chi Ja una cosa, chi ne fa un"altra. ~on più sfoggio di se-
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DELL'ESERCITO
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parte delle operazioni basta un a v~ gna·.11·.. per la magaior o .• viso a voce, nn cenno, un fischio. Le grosse umtà.. uon s1 riuniscono che raramente cioè quando realment~ s1 debba fare l'istruzione loro : per battaglione, per reggtmento, secondo i casi. Non più chiamata della sera ; ognuno va _a letto quando vuole : mezz'ora dopo la ritirata si fa una VIsita per sapere se ognuno è al proprio posto, e buona notte a tutti . . . · Quest'ultima novità ha fatto meraviglia a ~olt1, e quas1 spavento: pareva che tutto q nesto si ris~lvesse m una gra~d~ facilita di ingannare i s~periori per ch1 avesse :oluto fallo .. e veramente in una caserma ove alloggia un mtero reggimento la garanzia del solo ufficiale di picchetto è abba~tanza debole. Lo stesso può dirsi di qualche altr.o ramo d1 _servizio di cui taccio per non tediare soverchiamente chl ha la bontà di leggermi. Un otti,m ista puro sangu~ potr ebbe dire che non è bene basare un metodo sulla drffi~enza, ~ che anzi, tutte quelle formalità d'una vo_lta, ~uegh app~lh e contrappelli, erand pt:lr qualche cervelhno bislacco un m centivo ad inaannare chi li faceva. Ma io non ;ado tanto in là, perchè neppure mi par ~uono mi metodo che abbia proprio fondamento sul modo c~1 pen~ sare di qual•}he"insubordinato: il regolamento deve _dll.r~ l mezzi per tenere ognuno nella linea_ d~l dovere. Ed 10 dtco appunto che qnesti mezzi stanno scntt1 sul _regolar_ne~~o -~ caratteri cubitali, sicchè se qualcuno non h ha v1sti, _cw sig nitl.ca che egli è. di o nei tali per cui il dov~r~ .non es1st~ ch·e nelle 'ò perazioni previste da or~ini tass_at1v1, da ,oran minuti, cla superiori cho aspettano m quartt~re eon l oro· logio alla mano. Il regolamento ha posto_ ogm caserma s_ott o l'ispezione permanente del più elevato m gr_ado fra gh ufficiali che hanno là clentro gente da loro d1pendente: ha prescritto che si facciano visite improvvise, e che gli uomini sieno sempre tenuti nell'aspettativa di qualche aUa:f'me da farsi in qualunque ora del giorno e della notte: I~ reg~ lamento ha fatto di più: semplificando le operazwm , evitando le lunghe aspettative d'i ordini, ed insieme ponendo
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LE TENDEI:>ZE Dl,;L NUdVO SISTE)f A REGOL~MENTA Rf:, ECC.
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ciascun capo responsabile di tutta l'intera vita dei propri dipendenti, ha dato tempo e modo per una sorveglianza assidua e non meno efficace dell'antica. Certo per chi ha fatto per lunghi anni il capitano, e sa di quale importanza fosse il ser vizio dell'ispezione al quartiere, deve far meraviglia il sentirsi dir e d'un tratto che il capitano d'ispezione viene àbolito come inu tile: ma quella prima impressione lascia presto il luogo a più ragioneYolo considerazione quando si legge attentamente quali mezzi di disciplina si sieno f~ (1uello sostituiti. Se adunque tntti questi mezzi non si useranno, se, tolga Iddio che io lo creda, ,gli nffici<Lli non andranno in quar tier e se non quelle pochissime volte che ciò è loro tassativamente prescritto, se, della immensa latitudine concessa si vahanno per lavorare meno, il torto .non sarà del regolamento. Il quale anzichè basar e il ser vizio sull'imponenza, ha vo·· luto basàr lo sulla intensita, e anzichè aspettarsi gli effetti dall'ordine del g iorno e dall'or ologio del capitano d' ispe.. : ziono, vuole aspettarli dallo zelo e ·dall'attività degli ufficiali tutti. (Continua). L l"DO VICO LADERCHI .Jiapgim·,·.
~TORI A DKl o~o R[GGlMENTO ~ANTERIA
SAGGIO DISTORlA REGGI~IE~TAU PER USODEl SOLDATI DEL REGGIME~TO STESSO
PREMESSA. Le gloriose e belle tradizioni form.a.no il sacro patrimonio dei corpi e costituiscono un fattore di forza per l'esercito. Esse, quale faro luminoso, valgono di guida e di esempio: e perciò ricordo quelle del 60' reggimento, convinto che il rinfrescare queste memorie, meglio di qualunque altra cosa, possa valere a preparare la mente ed i cuori e spingerli ad emulare le nobili gesta de' predecessori. · Il nostro rAggimento, in 31 anni di vita, non ha avuto mai occasione di provarsi in guerra: però nel riandare la storia delle sue mutazioni e formazioni organiche, si trovano tanti fatti che ridondano ad onore del corpo, che mi ritenni ben felice di poter r iunire in un battito solo tutti i cuori, evocando sante memorie ed esempi di vera virtù; v irt~ t anto più meritoria inquantochè rifulse sempre maggiore .quanto più le occasioni di rendere buoni ser vizi furono assai umili ed ost.mre . Sono esempi che dobbiamo imitare e prosegnire per chè se è facile nella eccitazione delle battaglie e nell'entusiasmo
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STORIA DEl.
60°
STORtA DEL
REGGIMENTO FANTERIA
Servizi resi dal reggimento . Lo sp1nto di sacrificio rende sublime la missione del soldato ed il lavoro forti fica il corpo e mora.lizza lo spirito. Perciò è argo?lento per noi di fierezza il sapere che il nostro reggimento, nei momenti del bisogno, ha dimostrato di possedere non solo il valore, mà la costanza che (importando la morte dell'egoismo ed il trionfo dell'abnegazione) formano · le vere e precipue doti militari. Il 60°. deve essere nato sotto buoni auspici, inqua.ntochè, in tutte le occasioui che gli si prdsentarono, dimostrò sempre di essere un buon reggimento', sia quando disimpegnò il servizio di frontiera subito dopo che fu formato, sia nel combattere il brigantaggio, nel sedare la rivoluzione di Palermo, nel curare i colerosi e poi nella repressione del malandrinaggio in Sicilia. In tutti questi segnalati servizi il reggimento ri~cosse approvazioni ed elogi, come risulta dalle. seguenti note che ho rim.tvato, da document,i ufficiali.
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Formazione.
1.
Sè è vero che la stabilità è un elemento di forza io stimo di attribuire a fortuna del r.eggimento anche il fatto che in 31 anni di vita il reggimento fu comandato solamente da. sei colonnelli. Il che forma in media, più di cinque anni per ciascuno e credo che siano ben pochi i reggimenti che possono enumerare un così litnitato numero di comandanti.
IIEGGIMENTO FANTERIA
E che questo fatto debba aver avuto la sua benefica influenza è incontestabile, perchè, se ci vuol del tempo per tutti per conoscere a fondo i propri dipendenti, tanto più il tempo è necessario ad un colonnello: imperocchè se sono i bravi ufficiali che fanno la buon~ truppa. il colonnello solo è quello che può plasmare a suo modo il corpo degli ufficiali. I colonnel.l i che hanno comandato il 60° sono: Colonnello Cordiglia cav. Giovanni, 10 aprile '61. » Piva cav. Domenico, 25 luglio '66. » Bettarini cav. Manlio; 24 giugno '75. » Colombini nob. Leopoldo, 28 a-gosto '76. » A.demollo cav. Claudio, 14 dicembre '84. » Micheletti cav. Giov. Battista, 19 aprile '91.
della glona guadagnatia sotto agli occhi di tutti, sentirsi trasportati a compier atti di valore, non è altrettanto facile vincere se stessi e l'istin,to umano, quando si tratta del diuturno esercizio di virtù sempre uguali ed in contingenze gravi ed isolate.
Nomi di tutti i coma.nda.nti' .d el reggimento .
n0°
n 60° reggimento fanteria venne formato in Modena il 16 aprile 1861 col quarto battaglione dei reggimenti 11" e 12 ' della brigata Casale, nonchè del 4" battaglione del 17° reggimento della brigata Acqui, elementi della antica armata sarda. Il reggimento adunque discende in linea diretta da . quei bravi reggimenti piemontesi che si distinsero nei tre secoli precedenti contro Austria, J!'l·ancia e Spagna. Sulla cronaca la consegna della bandiera è scolpita con queste parole, poche, ma scultorie: « 2 giugno .... il reggimento, in ordine di parata., al «foro B oario (Modena) andava ad appoggiarsi sopra cardini « che costituiscono il simbolo più sacro ed il più sensibile « della gloria che gli spetta col ricevere, dopo sacri e solenni « riti, dal suo comandante, la Bandiera ».
n
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STORIA DEL
60°
REGGI MENTO ~--~ NTEI\ I A
STORB
D E l, t)Qo RI!OGIMENTO F A:V TF.f!lA
Residenze .
1863.
In principio il r eggimento ebbe sedi molto mutabili second.o i punti della fr ontiera che doveva guardare. Così in agosto dell'anno 1861 .fu trasferto da 1\-fodena a Carpi; nel novembre alla Mirandola e nel dicembr e di nuovo a Modena. Nel marzo del 1-862 ritornò a Carpi. Nel giugno passò a Reggio Emilia ed il 25 agosto, mentre trovavasi al campo d'istruzione del Ghia.rdo, fu inviat o improvvisamente a Genova in att esa d'imbarco per la Sicilia onde impedire il moto intempestivo di Garibaldi su R oma: invece, dopo 12 g iorni, da Genova ripar tiva per P arma sua nuova destinazione. D'allora in poi tenne guarnigioni sempre più regolari e furono le seguenti: Parma, agosto 1862 - Capua, gennaio 1863 - Caserta, giugno 1865 -- Napoli, 28 febbraio 1_8 66 da dove par tì per la campagna il 7 giugno 1866. Dopo la guerra fu destinato a Rimini, ma appena g iuntovi, il r~gg_imento dovette partire per P alermo. Da P alermo fu mandato a Trapani, 1867, da 'rrapani a T orino nel 1869. Da 'rorino a Civitavecchia nel 1873 : poi a Mantova nel 1876, a Chieti nel1877, a Livorno nel 1880, ad Ivrea nel 1884 e, dopo, in questa citta nella quale risiede dal settembr e del 1887.
In gennaio di detto anno fu in viato ne Ila stessa provincia t utto il reggimento per agire colla identica missione. Il comando prese stanza, in Capua, ma i battaglioni e le compagnie venner o frazionati in molti distaccameu ti. In questo ser vizio di guerra alla spicciolata il reggimento ha operato continue perlustrazioni sulla sinistra del Volturno con appiattamenti diversi fr a boschi e dir upi , e con pattuglie continue fr a valli e burroni in emi le singole compagnie rimanevano isolate per otto, o dieci mesi dalla sede del corpo, incontr~ndo spesso le bande br igantesche (fra le quali quelle dei ±amigerati Fuoco e Guerra) con esito più o meno fortunato. E, malgrado tali servizi dissolventi per disagi e privazioni d'ogni specie, come in vera guerr~, e malgrado i pericoli di cader vittime di agguati, il reggimento non perdette nulla di sua virtù nè della sua ferma disciplina. A confer ma di questo attestato, che trovasi testuale nel diario storico del r eggimento, ed a riprova dell'importanza di tali ser vizi sussiste il fatto che il reggimento ebbe il merito di ricevere le seguen ti onorificenze, cioè: 4 medaglie cl 'argento al valor militare. 3 menzioni onorevoli, state poi mutate in medaglie di bronzo. Secondo l'a.ccur ato hworo del colounellc, Girolamo F rancolini intitolato: Albo del B . b'sercito [(,aliano nell'anno 1863 ricevettero la medaglia al valor militare per lo zelo ed il valore spiegato i seguenti militari: T or tori Filippo, maggiore. Provera Evasio, luogotenente. Damiano Giuseppe, caporale. P occhiola Giovanni, sergente. Dolente che nel prefato A lbo non siarw segnalati anche 1 tre che hanno meritata la menzione onorevole, aggiungo
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Specialità di servizio.
Dall'agosto 1861 al dicembre di detto anno il reggimento prestò il servizio di fronti er a. Il l" giugno 1862 il 4° battaglione fu mandato in distaccamento nell'Italia meridionale, per opera-r e nella provincia di Terra di Lavor o alla repressione del brigantaggio.
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STORIA DEL
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REG GIMENTO FANTERIA
che nell'Albo stesso sono registrate altre due medaglie state concesse a R ezzonico Paolo, sergente, per essersi distinto nella repressione del brigantaggio, 18 settembre 1863, Taverna di Conca. Grandinetti Saulle, soldato, id. id., 8 agosto, Caspoli. Altri registrati sull'Albo sono: Cousin Nicolò, sergente, medaglia d'~rgento al valor civile per essen;i distinto col perjcolo della vita in at to filantropico. Sillitt.i Angelo, sottoteuente di complemento, medaglia d'argento al valor civile, in premio di coraggiose e filantropiche azioni compiute con evidente pericolo della vita. lviedaglia d'a,·gento pei beneme?·iti della salute pubblica. Albasini Giovanni, soldato, per atti filantropici nell'invasione colerica 1867-68, Siracusa. Questi nomi di coloro che maggiormente si distinsero debbono sempre essere fatti conoscere al nuovo personale del reggimento, perchè la gloria del soldato è sempre, in ogni circost.anza, la stessa, quando a costo della vita adempie al proprio dovere; e perchè queste medaglie invidiate ci ~s sicurano che si può dar prove di coraggio nell'oscura \rita quotidiana al pari che sopra illustri campi d'azione. l
1865 . N el 1865 il reggimento seguitava ad essere frazionato nella provincia. di TeiTa di ;Lavoro ed a prestar servizio per la r epressione del brigantaggio: ed appunto in quell'anno la 10a compagnia, distaccata ad Arienzo, concorse all'importante cattura dei famigerati Pahunbo e Taddei. In merito di tale servizio il capitano Ottolini cav. Romualdo e sottotenent e Mantellini ebbero il merito di ottenere la menzione onorevole. N ello stesso anno 1865 in seguito ad un incendio sco p-
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STORIA OEL
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REGGHIENTO FAN'l'ERIA
' .piato nel comuae di Pietra Vairano, ufficiali ed individui ,di truppa, in detto com.u ne distaccati, concorsero alla estinzione del medesimo e ne furono premiati il sottotenente sig. Del Longo Alessandro con medaglia d'argento al va.lor ~ivile, e con menzione onorevole il soldato Salvatore Antonio, come quelli che più degli altri si distinsero.· Ancora nello stesso anno 1865, così seguita la cronaca: « Addensatisi nell'aria e quasi all'improvviso immensi nuvoloni con vento jmpetnosissimo accadqe sopra A.ldifreda un nubifragio accompagnato da grandine di straordinaria grossezza. Formossi così una s pecie di velocissimo fiume per la via di Aldifreda delhi profondità di un metro e mezzo 1d'acqua e che inondò magazzini e case. Per · t~~~~ frangente vennero decorati altri due coraggiosi del reggimento, cioè: il capo musica, Costa. Domenico e il soldato Grande Precolo i quali concorsero al salvamento di varie persone >)
1866. Il 6 giugno il reggimento partiva da Napoli per Piacenza (con sbarco a Genova). Da Piacenza si recò a Codogno, .dove, incorporato alla 19" divisione atti va, concorse con essa a fare la campagna contro gli Austriaci. Il 24 giugno inoltrava la sua marcia in prossimità di Villaf:-anca, ove, in seguito ad ordini superiori, dovette ritirarsi su · Goito, senza prender parte al fatto d'armi di quel giorno. Quindi, per l'avvenuto cambia.mento di direzione del corpo d'a.rmata, il r eggimento entrò nel Venc3tO passando il Po a P ontelagoscuro, e poi. per effetto dell'armistizio, venne accantonato a Conselièe su quel di Padova. .A: pace conclusa il 60" venne destinato di guarnigione a Rimini. Appena. arrivatovi giunsero notizie della insurrezione di P alermo susseguite dall'ordine di partenza ; la quale infatti fu eseguita immediatamente sui piroscafi Ca·ir·o e Voltunw.
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S'l'OR IA DE l.
60°
STORIA DEL
ltEGGIMEWCO I'ANTEI:XA
Il mattino del 22 settembre i primi a giungere nel porto dì Palermo (da Ancona ove il reggimento venne trasportato per ferrovia) furono il 1· e 2" battaglione ed il coma~dant~ il reagimento. Non appena sbarcati ricevettero ordme d1 prendere posizione difensiva in città contro i rivoltosi. ~e venne lo scambio di alcune fucilate e, senza aver perd1te da deplorare si ottenne che la città ritornasse tranquilla. Sul cader di settembre nella provincia di P alerrr:.o si manifestava il morbo asiatico: ed anche degli uomini del reggimento ne vennero c;olpiti ben 65, dei quali però 24 soli ne morirono. Il s· battaglione fu il pr imo attaccato dal morbo in Villabate ed ebbe a soffrire le maggiori perdite. :Ma queste sventure non furono che i prodromi della miseranda ed inenarrabile strage CLli doveva sottostare il reggimento e l'infelice popolazione di Palermo nell'anno successivo.
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In quest'anno il 60" fanteria ripor tò il vanto di aver superato in modo inarrivabile la suprema prova del cor·aggio f"r·ecldo . In agosto una fiera epidemia scoppiò in Palermo, durante la quale la lodevole e filantropica condotta tenuta dal ~-eg aimento in simile luttuosa emergenza, fu degna d1 menz10ne ~ei soccorsi di ogni maniera prestati da_i mil~tari d~ ogni o-rado ao-li infelici attaccati dal morbo: 1 quah per l'Impero o versare di questo e per lo spavento generale nella popolakione vennero <tbbandonati perfino dai propri -congiunti, mentre trovavano aiuto e conforto nei soldati sobbarcatisi a qualsiasi ufficio che potesse lenire la sventura di quei disgraziati. Quanti colerosi laggiù, in Sicilia, morto il medico, fugo·ito il prete, sequestrati i parenti, deserto il paese, non :bbero cl'att"orno altro viso umano che quello di nn povero
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REGGlliiENTO FANT ERIA
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fantaccino, infermiere durante il male, confortatore durante l'agonia, prete e seppellitore nella morte, e forse, all'indomani ucciso anche lui da quel medesimo male che indarno avea curato in quello sconosciuto! Vi sono in quel poema della car ità dei nostr i compagni dell'esercito degli episodi che nobilitano un'epoca e stam-= pano nella storia del reggimento orme di grandezza e di pietà ineffabile; e chi ha letto le stupende pagine del De Amicis sull'esercito italiano in Sicilia, storia che pare un romanzo, ma è un'epopea, potrà attestarlo. Come già accennai più sopra, {e lo ripeto poichè questa è la migliore scuola) il vanto più puro e più bello del reggimento, di essersi mantenuto non solido e bravo, ma grande quando i suoi singoli componenti erano isolaÙ e so:fferenti è la più sicura prova di generosi sensi e di ottima disciplina. Morire sul campo in una grande g iornata, nella ebbrezza della mischia fra le' braccia dei compagni, sotto gli occhi,dei superiori è eroico, m~t può avere il suo compenso; difendere sotto gli sguardi d'm1a R egina, alla presenza di una città .intera, in mezzo a cento spade ed a mille braccia pronte ad accorrere in vostro soccorso, la vita di un Re è sempre prodezza, anche se fortunata; ma ha nella cer ta corona della celebrità, nella infallibile gratitudine di una dinastia, un premio che nessuna altra azione di valore potrebbe spe1•are. Ma che premio e quale compenso resta al soldato oscuro che muore là, solo, non visto, nel fondo d'un vallone siciliano, o nei boschi o pei monti degli Appennini meridionali, senz'altro stimolo che il proprio dovere, senz'altro spettatore della propria coscienza? Eppure questa o militari del 60", per molti anni fu la storia quasi quotidiana del vostro reggimento... ed allora non si lavorava' e non si soffriva per l'allettamento del guiderdone, ma perchè così era lo spirito dell'esercito ... ; l'ambiente sano trascinava, inspirava... ed a noi, che ereditammo queste nobili tradizioni incombe di tenere sempre ugualmente elevato e vivo il nostro sentimento. Come il sole illuminava allora la terra ed illumina tuttora anche i più riposti meandri, così l'im85 -
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menso bene che produsse nei nostri cuori la gloria dei p.ostri predecessori e li fa palpitare, dobbiamo tenerlo acceso e raccolto nel cuore per farlo scattare, quando la v oce del colonnello ci dirà di seguirlo. Ho nominato il cuore perchè esso solo è il creatore impr ovviso di cer ti portenti. Esso afferra l'istante .che fugge nel buio di una vita volgare, lo ricigne di luce e lo avventa radioso attraverso l'eternità. Il cuore, questa pupilla aperta per le cose alte ed immortali, contempla ed intende quello a cui da sola non giunge la saggezza del mondo. È desso che inspira questa prodigalità divina che si chil:Lma e;·oismo, tradizione gloriosa del soldato italiano. Come chiusa del pietoso ~icordo dovrebbero seguire molti nomi ma come è possibile, quand o tutti dal primo all'ultimo non solo hanno fatto più del loro dovere, ma tutti sono riusciti premiabili ed ammirevoli? Epperò un·a così caritatevole condotta da parte del reggimento ed in g enerale delle truppe stanziate in Sicilia ebbe le ben meritate parole di encomio dal Ministero della guerra;' il quale emanava apposito ordine di ringra:~;:iamento. Per vero dire due anni dopo è stato pubblicato anche nn bollettino di ricompense. Ma assai scarso è perci0 tanto più onorevole e distinto, per le ragioni sovra espresse, e perchè, anche dei casi eccezionali vi sono stati c-ompresi solamente i più· salienti (Vedi anno 1869).
1868. Il 3 aprile il reggimento lasciata Paler mo si recò a Trapani, nuova sede del comando: ma i battaglioni e le compagnie vennero fi:·azionate ancora in distaccamenti per prestare servizio di pubblica sicur ezza in Alcamo, Castellamare del Golfo, Camporeale, S ~tla.-Paruta, Mazzara, Salemi, Ca, stel vetrano, Marsala, Isola di P antelleria, Ca latafimi, Monte S . Giuliano, Custonace ed Isola di Favignana.
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Questi vari distaccamenti avendo ottennto felicissimo ri~!mltato n ella r epressione del malandrinn.ggio il comandan te .generale le truppe in S icilia par tecipaYa (con circol~r~
11 luglio dello stesso o.nuo, cioe dopo soli quattro mes1) 1 ·meritati encomi del R e e del Governo per la d:mdotta -esemplare e valorosa ad un tempo serbata sempre da~ r eg-. ,g,imento in quelle diftìcili circostan ze.
1869. I n quest'anno mentre ufficiali e truppa, concon:eva~o con -tutti i loro sforzi, come ho detto sopra, a procurare 1l bene del paese, con pari slancio si accollarono anche un tributo ;pectmiario volontario, facendo in larga misura delle o:ffert_e pel Consorzio nazionale. Tale nuova benemerenza, come n·sulta da un attestato rilasciato dal presidente dello stesso .consorzio, il P rincipe Eugenio di Savoia, fruttò lire 2004,80, <divise : Lire 1(:)26,-:1:0 state pagate dagli u illciali, Lire 378,40 state pagate dalla truppa. Colla stessa, generosità e venerazione pei caduti nelle 'battao-lie del nazionale riscatto, il 60" fanteria fece anche o . ~tali offer te per l'erezione del monumento denommato : La TO?"t"e di San, :11arlino e Solferino da acquistare il diritto, -come ente morale, di essere annoverato fra i Soci perpetui -della patriottica asso cia~ione. il rego-imento si recò a Totino, sua nuova I l 2 1 m;wo-io 00 o ~stanza. · " Il comandante generale le truppe in Sicilia nel licenziare :il ·r eggim6nto da quell'isola espresse i suoi sentimenti di ,gratitudine e di alta sodclisfar.ione per gli import anti servigi resi da.l reggimento in quelle contrade nell' inte'resse .dell'ordine pubblico, come pure pel COi'aggio, per l'abnegazione e pei nobili servizi di cni diede sì splendide prove .durante l'epidemia colerica dell'anno 1867.
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In quest'anno con Regio Decreto 18 luglio vennero concesse al reggimento le seguenti ncompense: 2 medaglie d'argento, 4 medaglie di bronzo, 4 menzioni onorevoli a N. 10 ufficiali ed individui di truppa che sopra tutti si resero benemeriti della sahtte' · pubblica durante l'epidemia di cui. sopra. -
1875, Nella notte dall'l al 2 marzo 1'8• compagnia che era distaccata in Genzano accorse a prestar servizio ai danneO'-· giati di un~ casa rovinata e ne · ottenne le seguenti rico;_. pense: al tenente Negri Pietro, comandante interinale . ' menz10ne onorevole: « per gli ordini sa.viamente impartiti. « e pel coraggio in tale circostanza dimostrato, » ed i soldati. Redina, l\fasini- Rucci e Graziali furono decorati della medaglia d'argento ai valore civile « per essersi coraggiosa-« mente ado:rerati con manifesto rischio della vita al sal.:. « vamento di tre, persone sepolte nelle macerie della casa. « rovinata. »
187 6. Al caporale Paita Cesare venne concessa la menzione· onorevole : «per aver ricuperato dalle onde agitate del mare, « gettan.dosi a nuoto, la bandiera nazionale issata sul fort'e, « Michelangelo in Civitavecchia e caduta nel porto in se-· « guito a bufera. )) ·
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1 8 78. Il 15 gennaio la bandiera fu inviata a Roma onde rap-presentare il reggimento alle esequie del· defunto Re Vit·<torio Emanuele II. È difficile distinguere se in quel giorno fn la bandiera .che rese onore alla salma del Gran Re, o, se la presenza .del defunto, che aveva meritato il nome di Padt·e clella .Paf:i·ia, aumentò il prestigio al sacro vessillo. È certo però .,che, ora, attorno a qu~l drappo che rappresenta il Re e la .Patria, aleggia, come mistica aureola, il ricordo di essere. .:andato ad inspirarsi e quasi ad impersonarsi alle virtù ~guerriere del fondatore del r~gno. In nn riassunto di storia ~eggimentale come questo, e per l'intento cui tende di far amare le virtù. mili~ari, non .è possibile non fare un cenno, anche di sfuggita, di Colui .che fu non solo l'autore d i fatti che produssero la ragione :per cui fu creato questo reggimento durante il suo regno, ·ma ne ordinava anche la formazione, insieme ai corpi che --concorsero alla liberazione ed unificazione di tutta l'Italia. · Carlo Alberto, Re martire, ha il merito di avere largito Statuto, adottata la bandiera tricolore e di aver voluto :soddisfare il secolare desiderio degli Italiani di scacciare lo straniero. Ma nel 1848 fu vinto e nel 1849 colla sola bat·taglia di N ovara fu schiacciato dalb forze preponderanti ·.del nemico. Allora Carlo Alberto, stimando che la sua per·sona potesse riuscire di ostacolo alle trattati ve eli pace, .abdicò il trono in favore di suo figlio Vittorio Emanuele. -Quel che Egli abbia fatto di quello Statuto e di quella Ban..<1/iera è storia impressa da tempo nei nostri cuori, scritta · -su tutte le pietre della nostra Via Sacra; ma è storia che - 'llon sarà mai abbastanza ridetta e celebrata, poichè racchiude }in sè i destini del paese e dell'esercito. Convenuto a negoziare della pace, la prima condizione •che .il superbo vincitore tentò imporre al giovine Re fu di
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abbassare quella Bancliei·a e di cancellare quello Statuto. H primo atto di Vittorio Emanuele fu di rispondere: « )fai, « Maresciallo; se è una guerra a morte che volete, io farò· « appello alla mia nazione e vedrete ciò che il Piemonte, « sollevato, è capace di fare. « L a nostra stirpe conosce la strada dell'esilio non quella.. « del disonore. » I n questa risposta di Vittorio Emanuèle stetter o i destini d'Italia. Chi non _ne intende la grandezza, secondo la bellissima sentenza del prof. Guerzoni, non è degno eli parlare di patria. Infatti, nulla, in quegli affannosi momenti, lo inonorava a r esistere; nulla, fuorchè due parole semplici, ma . implacabili, il dovere e l'onore. Oh la bandiera raccolta dai sanguinosi campi di Novara (t). non è una metafora. Sì d isso l va nella sua realtà., la si paragoni ai rigidi documenti della storia e se ne sentirà tutta. la verità. L o stato attuale cl' Italia ci prova che in quella. battaglia non sparì t utto quanto: due trofei , che il nemiconon potè strappare, restArono sul campo di Novara e furon dessi il più glorioso riscatto della sua caduta: uno Statuto, cioè la libertà; una Bandie-ra, cioè l'Italia. Il saluto adunque, che, la nostra Bandiera, insieme alle altre tutte dell'esercitoitaliano, andò a portare nel Pantheon il 16 gennaio 1878 non fu che un saluto di r iconoscenza a Coltti, che con intrepido valore avea saputq condurre l' I talia da Novara al Campidoglio. Dell'attuale Re Umberto, il degno suo figlio e successore,. forte in guerra ed eroe di carità in pace, il reggimento ha. l'onore di possedere nella sala del rapporto, un suo ritratto rtli~~nilo della sua (i?·ma a~~tog?Yt{a. Di questo dono prezioso,. ricevuto dal Re stesso, il reggimento va altero e lo custodisce con gelosia e venerazione. . Nell'anno 1878 il caporale Carnevale Sergio venne de-·
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corato della medaglia d'argento al valor civi.le per _l'at~o · coraggioso di aver fermato un cavallo, con mamfesto nsch10 della vita, datosi a precipitosa fuga, attaccato ad nn carro con entro tre persone salvate dR. inevitabile sciagnra.
1883.
Al caporale maggiore Ficcagli Ilario, venne conce~sa la medaglia d'argento al valor civile per l'atto coraggws? e :filantropico di « aver salvato un ~ambi~o caduto nel bacmo «della darsena in Livorno, slan01andos1 nelle acque co~ « pletainente vest ito e mettendo così a rep~ntaglio la propna « vita. >>
1888.
·n reggimento formato su di un battaglione con bandiera e musica fu inviato a Roma per la rivista in onore di S . jf. l'imperatore di Germania. Conclusione. Le tradi7...ioni impongono dei doveri non meno ~o~ti di quelli che una volta attribuiv.a a se. stessa. l~ nobilta. ~~ m editazione dei fatti parlerà a1 vostn cuon . . . 111 . mod~ pm eloquente di qualunque mia parola .e v~ m.sp1rera que1 s~ntimenti di disciplina e eli dovere eh cu1 d1ecle_ro ~plend1de prove col oro, che, prima di noi , hanno serv1to m questo reggimento. Tutte le tradizioni del reggimento dovete abitua.rvi a vederle scolpite sulla nostra bandiera. Se persevereremo
(il Chi ebbe l'onot·c di t'tCC I'Cre la bandiera nazionale dalle mani di Cru·lo Alllcrt()•
tu il generale Pass1lacqua.. (Vedi
not~
in tìne}.
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tutti nell'adempimento dei nostr i doveri non smentiremo mai la bella fama di cui esso gode. I fatti ch'io ho raccolto credo che siano sufficienti per farci ritenere soddisfatti ed alter i di appar tenere a questo corpo: essi debbono esser e additati a color o che verranno ad ereditare qlle..c;te bello tradizioni perchè nulla più di esse può giovare alla prepara.:dor.e degli animi di coloro, del r eggimento, che dovranno sostenere le futur e lotte. Adunque, o soldati C!el ()0" fanteria, siate ognora degni dell'alta missione ch,.e vi è affidata ed in ogni circostanza pensate che l' 1talia vi guarda; ed a voi affida i suoi destini. Se qualche sobillatore tentasse di rappresentarvi l'ésercito come nemico del progresso insinuandovi artatamente dei r imorsi sugli or ror i della guerra e voi rispondete, che : . . . . . gli eserciti potenti sono la miglior garanzia della p ace. Fede, disciplina e ua/ore, siano sempre la vostra divisa ;
e cosi sarà dimostrato col fatto la giustezza della bella sentenza. del De-Cristofor is, che: la gue1·ra è una scien~a m<wale.
ANGEr,o BozzoNI :lfaggiot•e nel GO t·egg. {cmteria
NOTA Il marchese Passalacqua (l) era oalo in Torino da palri?.ia famiglia il 9 novembre l'i'94. D'ardenti spiriti tino dalla verde etn chwa non dubbi segni del suo valore, e nel 1815 era già sottotenentc. Indi grado, g rado
crescendo si elevò fi no a quello d i magg ior generale. Nella campagna del 1848 era comandante la brigata Casale c prese g ran parte al fatti d'armi d i quella guerra. Scampato (Ja. oua g rave feri ta avuta nel 1848 1n•eva chiesto il riposo ; ma dichiarata la guerra nel 1849 domandò di essere riammesso in servizio ed ebbe il comando della brigata Piemonte. (! ) Sicoome Il reggi mento trovasi allo!;glato nel quartieN deno111in nto Passalacqua, in memoria del generale Passalacqua. non parmi del tutto fuori m lli'OPQSito di rife· rire qual che pat·ticoh1ritil della sua vita t) tlella di lui eroica morte. che trascrivo dai cenni storici raccolti da PiergiO\'a~ni Poggi.
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Pochi momenti prima che ricevesse l'ordine eli portarsi in prima linea, così parlava coi suoi ufficiali : « Signori, voi non ignorate che prima « d'ora avevo domandato il mio ritiro e che perciò avrei potuto dispen« sarmi dal servizio; ma onore,' devozione alla pa tria ed al Principe mi « spinsero a correre all'armatn. Non dubito, s ignori, che voi farete il « dover vos t ro, come io fnrò il mio. » Allorchè si cacciò all'assalto della Dicocca, 3Ccitava coll'esempio e colle parole i suoi soldati, e quando questi l'avvertirono che da un casolare i nemici dirigevano su di lui i colpi egli rispose solo sfoderando la sciabola e gridando: '' Avan ti, coraggio, viva. l'onore dt~lle armi piemontesi, >> e pronunciando queste nobili parole, colpito, spir:wa all'istante.
Ed ora, per fa r comprenclcre il punto ove presso a poco è stato compiuto l'atto g·eneroso od esemplare, trascri vo queste altre poche righe dal Pinolli. « Era circa un'ora fJUa nclo il valoroso Principe (Duca di Genova) « slanciandosi alla pugna rovesciava quanto g li s i parava dinanzi ; nulla « resisteva al suo impeto: g li Aus triaci prontamente slogg·iat.i dallR Di" cocca, che già. avevano occupata e dalla Farsalà, cascina attigua a << quel villaggio, sono inseguiti fino al Castellazzo ed alla Cavallotta; « ma qui formidabili batterie tentano t rattenere la prode 4" divis ione. « Passalacqua. allor;t gettasi a destra con alcnne compagnie in Val « d'Arbogna (l); ma ment•·e g·ridando: Viva t'ono1·e delle a·r mi piemontesi, « tenta sloggiare il nerni<:o da nn casolare, trafi tto in pet.to da tre t>alle « cadò<' estinto. »
(l ) Dunque tr3 Cascina l,onghina e Villa Visconti : oppure tlresso le Cascine Lugon, Bosa, o Lugon Nuovo. Quest'ultima fra gli abitanti porta il nomignolo di Cil flclle JJall e, tante sono le palle che vi si vcggono ancorn oggi confltte sul lato oves t di detta C~tsci na e del casùlnro adiacente.
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.(Conlinua:;ione, vedi nr.unn·c) pt·ecedenlc)
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1
701 9! 9.
l 233, Gli aumenti nelle singole unità (§ 2 del progetto). La discussione parlamentare pose in chiaro, meglio di quanto apparisse dai documenti annessi al progetto di legge, che gli aum enti dell e singole unità oggetto del § 2 del progetto stesso si potevano ascrivere a tre mo tivi principali : l. Aumenti resi necessari dall' introduzione del servizio biennale; II. Aumenti voluti dalle progettate fot·mazioni di guerra; III. Aumen ti derivanti da minori motivi . E però i totali indicati dalla tabella a p. 112;2 si possono suddividere come questo specchio mostra:
30!
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Argomenti principali della discussione furono questi : auarti battaglioni. - La creazioHe di ·1n qnm·t·ì battagl ioni, uno per ogni reggimento di fanteria, nella mi$ura:
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due e uncompagnie comando
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LA R I F ORMA MILITARE IN GERMA NIA
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•
LA RH"ORMA MI LITARE IN GERMA~IA
costituisce, pel governo, condizione indispensabile per ridtu·re la rerma della fanteria senza toccame alla compattezza. Le sottrazioni di personale che avvengono oggidi nei reggimenti e le istrn:?ioni per scopi all'atto speciali che vi si esegniscono : •1. comBndati in permanenza altrove - Sch1·ei/l(w, Leh -Jnj'anrrwie- Bataillon, l nj'ant, 8 chief'sschule, Kr{egsschulen, Untero flt~ienclmlen 1md Von ·chtden, P1·obedienslleisttm,q bei Cil)ilbehii?'Clen, lì'esttmgstelegwLpltie, lt'esttmfjsge(ring niss1\ Gewelw- Priiftm,qskommission, l'·rainclepot, .Yenvalttm,qsdienst (Tntendantw·en, P1'0tianWmter , Ga:rnisoncencaltun,qen Ca1·nisonlazwrethe) , Bu1·schen , Ordonnanzen, ecc. per ogni reggimento in media 7 ufficiali, 22 sottufficiali, 51 capora li e soldati; 2. comnndati giornalmente di guardia - per O~"'ni rettrrimento n on in media 4 sottufficiali , 60 cnporali e soldati, 3. comandati giorn almente per lavori fuori del reggimentomedia per reggimento •l sottutTieiale •l O capor·ali e so ldati ; 4. lasc iati all a sede quale ;:ua rdia J urante le esercitazioni autun nali -· media per reggimen to 'l ·l soltufl iciali, ·140 ca porali e soldati; 5. impiegati quali opet·ai mili tari (Handu:erker) - media per reggi mento '?4. caporali e solda ti; G. impiegati quali musicanti - soltanto presso quei 05 battaglioni di fa nteria autorizzati ad aver·e una musica di battattlione l> ' in media per battagli one 8 caporali e soldati; 7. perdite durnnte l'istruzione delle ~ reclute - media per reggimento 32·:36 uo mini ; 8. perdite per morte, invalidità, condanne, ecc. - media annua per reggimen lo 67- 87 uom ini ; 9. volontari di un anno - media per reggimento scadenza di ollohre <25; d 'aprile 21 ; •IO. istruzione di operai- militari (Oe.hmomie-Handu'erker) per reggimento, anno 7; ·11. istruziùne di volontari e di reclute per i distretti - per reggimento escluso il corpo d'a rmata della guardia, anno 4; '12. istruzione dei mnestri ele'rnentari ecc. - per reggimento escl u,.;a la guardia, annualme nte ·16 per diet.:i settimane ; ·13. istruzione dei riservisti di co mplemento (Ersat;-1·esenisten)
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- ·per rep-gimento all'anno ·l 03 per dieci settimane: ·l 03 per sei settimane; l 03 per quattro set.Limane; presso i reggimenti dei corpi d'nrmat.a X.Y e X VI sollanto 38 per dieci . sei e quattro settimane ; in avvenire solament e 4-0 ogni corpo d'armata pet· la elementare istruzione militare; ·14. istruzione dei ri servisti e degì i uomini della .Landwelt1· ~ per reggime-nto annualmen te '124.6 uomini; 15. istruzione dei portaferiti e allievi aiutanti d'ospedale per t·eggimento annualmente 38 uomini, indeboliscono la forza presente all'is truzi one, distraggono gli istruttori o li stancano soverchiamente, a flanno dello scopo precipuo dell'istruzione stessa, il combaltimento . Più di quanto si fa ora sarebbe insensato pretendere; e per un, istruzione più intensa, richiesta dalla riduzione del servizio, per poter istruire annual mente: 293 reclute per battaglione sul piede rinforzato, invece eli 244 j sul piede medio, id. 228 267 id. id. l sul 'piede ristretto, id. • 209 e le classi più grosse in congedo illimitato che ne risulterann o occorre sollevare i Feldbataillone (battaglioni àa battaglia} da lle cure inerenti agli uomini comandati altrove, alle istruzioni suppleLLive delle reclute. dei volontat·i di un anno, dei maestri elementar i, delle riserve di complemento quand'anche così esigue di numero come lo saranno in avvenire ecc . ; scopo dei qnartt battaglioni sarà quello di attendere in una parola a tutti qu ei servizi speciali che non possono convenientemente essere disimpegnati dagli altri tre battaglioni del reggimento. Si può calcolnre che ùna compagnia dei qtta·rti battaglioni, congedata la classe anziana ed aven do comanclati altrove 34 tm sottuflic iali e so ldati, potrà disporre d i l O souurncial i e l l soldati anziani per la istruzione delle 40 reclute che gli spetteranno; che ultimata l' istruzione di queste potrà fare la scuola di compagnia attendere alla istruzione di pet·sonali secondari stati indicati e poi ingrossandosi con le classi r ichiamate dal congedo prender parte magari, alle grandi esercitazioni d'autunno. Ma scopo principale di essi, come ebbe a didtiarare il cancelli ere, sarà quello di agevolare la mobilitazione concorrendo a costituire le mwve f'o1·nut.zioni e le
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forma:; ion-i di 'l'iserva : ciò che non si può fa re con i tre battaglioni altuali senza rischio di scomporli; la creazione dei quarti ballaglioni è pe1· l'nmministrazione della guerra di capitale importanza. Veramente l'organico stato previsto per i qna1·ti ballaglioni è un po' piccolo rispetto al loro alto scopo, meglio sarebbo se avessero 200 uo mini invece di ·193 . Anche l'opposizione riconobbe In necessiti! ùi liberare i battaglioni attuali da una foli a di min uti servizi aiTinchè l' istruzione del soldato, ridotta a due anni, possa essere solida; le divergenze col governo naqnero sulla scel ta dei mezzi. Alcuni sostennero che si può ridtirre d'assai i comandati altrove, il servizio di guardia e l'altro sperpero di uomini e di forze dell'oggi; che, a seconda delle dichiarazioni fatte dai rappresentanti t' autoritit militare. cotesti quarti ballaglioni dovrebbero fa re su per "iù qnel che fannu i battaglioni attua li, poichè non fu detto che qu:sti non avrebbero più alcuna delle distmzioni state ·peciCìcamente enumerate, e invece fu detto c.he i quarti bnttnglioni avranno da is'trnire reclute e da esercitarsi co n i richiamati da! conoedo il limi tato. Le poco chiare spiegazion i date dalle autori:it mi ~tari convinsero che i quart-i battaglioni , cosi come furono progettati, non sono in pace necessari. Se i bàttaglioni attuali sono veramente sopracarichi di ~woro se ne aumentino i graduati, se ne aumenti la forzn , già ora ta nto grossa, ma non si creino unità senza uno scopo ben definito, nell e quali l'i struzione non potrà essere .altrettanto l1ene impartita quanto nei f''eldbrttaillone , <ruando la esperienza fatta ha consigliato di abolire i quadri dei ba ttàgl ioni di T.nndl(;efu- presso i distretti (diventati oramai uiTici ammin istrativi), quando la Francia ha continuato a diminuire il quadro de' suoi (ruarti balla~lio n i fin o a ~ oli 36 uom ini, tr-a sottur=. ficial i e appuntati. r: utilità dei qttarti battaglioni, CO$Ì come sono progetta ti . è problematic:1 anche per la mob ilitaz ion e; di veramente utile non vi s'ono che i quad ri pronti - bnsterebbe un deposito , un Er.mtzabtheilnnf} per reggimento - un tanto di meno da togliere dai battaglioni permanenti o da trarre dal congedo ; pe1' fo rmare il qnarto battaglioru~ cti ,qner1·a e i due balta!Jlioni di riserva che rincalzeranno ogni reggimento di fanteria ; ma in 'quanto alla truppa per queste formazioni, rise-rvisti e uomini della Landwl'h1·
LA RIFORMA )flLITARE IN GERlfANI ~
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mescolati io 'varia misura a seconda di particolari circostanz0, avrit appar tenuto in massi ma, non sempre o non tutta, al reggimento, e non avrà. mai una correlazione diretta e l'i ssa con questo o quel battaglione, meno di tulti col qua1·to di .pace ora progetta to. Talchè nella attuale propo:>ta occorre distinguere i quadri che soddisfano al bisogno di un d~p os ito ed i soldati che rappresentano un nuovo aumento di f'or.za Altri , non addentrand osi negli esposti particolari, osservarono che la lettera del progetto di legge « la fanteria sarit formata su 7-1·1 battaglioni » comprendend'o in una sola dicitura oltre i ~H 9 hattaglion i di fanteria e i ·19 battaglioni di cacciatori attuali, anchr i ;J?3 qu-a1·ti battaglioni da formarsi, potrebbe lasciar supporre il pericolo di unn loro futura trasformazione, quando vi fo ssero inscritti in sopranumero nei battaglioni ordinari, con un successivo raggruppamento in reggimenti e brigate (:1) ; essere però necessario fi ssare esplicitamente nella legge che i 173 qtwrti battaglioni devono essere ~tra cosa degli attuali. i\Ia su tale principio e sul nome da darsi alle nuove unità Unvollstàndige- fialb- Stanun-Kad?·eErsat.z ecc. Bataillone, fu concluso essere opportuno lasciar facoltà a chi rispo nde della pl'eparazione alla guerra; bastare al Parlamento fissare la forza uilanciata e limiti larghi per le un ità; esservi stati sioora ballaglioni, squadroni e batterie su piede rinfor·zato, medio e ri stretto senza che le leggi abbiano dovuto occuparsen e; che tali distinzioni si presentano tutt'al più e in modo all'atto incidentale nei bilanci. Contro altri emendamenti, tendenti a vincolare l'esi stenza dei qum·ti battaglioni al servizio biennale, qua le conseguenza di questo, fnrono dette le ragioni giit stnte accennate contro il vincolo per legge fra aumento di forza bilanciata e servizio di due anni.
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'Coi ·l0 apri le ISSi, -15 reggime nti !H'US>iani furono formati s u quattro battaglioni di forza egua le; col l" aQrile t890 quei io 'luarti flallagl ioni fnrono rnccotti a costi-
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LA
RIFOR~IA
MILITARE IN GERl!ANIA
LA
Fanteria e cacciatori. -
Oltre i quarti battaglioni, il pro. gettÒ del novembre 1802 pr·evedeva nell'arma di fanteria questi altri aumenti negli effettivi delle esistenti unità..
RIFOR~U
mLITARE lN GERliANIA
1343
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32
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Tali aumeuti"'Uerrebbero l'effetlo di abolire in Prussia, Sassonia e .Baviera l'attuale piede ristretto - 276 battaglioni fanteria pru!Jsiani con 560 uomini di truppa. 9 P+ 3 S ·12 battaglioni cacciatori c0n 555 uomini di truppa. ecc.; soltanto il Wiirttemherg continuerebbe ad avere, approvandosi il progetto 2·1 battaglioni sn piede r istretto -- 20 con ti80 uomini di truppa e uno soltanto con 569 (4) . I l governo li giustilìca sotto i due punti di vista I e Hl: essere i forli organici indispensab1li per l'adozh>ne del servi1.io biennale, come in generale convengono per una solida istruzione e una buona mobilitazione; doversi ricorrere a particolare rinforzo di organico per alcuni riparti posti sulle frontiere minacciate da mobili tarsi più prontamente degli altri ; massime le quali, tenuto conto delle esigenze peculiari del servizio, valgono per tutte le armi. Il generale Capr·ivi aggiunse a tal proposito ih.. eressanti schiari-
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(l) Sono i re~;gimeuti di fanteria prussiani che $i vole vano portare dal piecle l'i_
slt·ctto a quello rin[orzato e pe•·ò notati due volte neli;t tabella. (~) ~te.;sa o;;et·va zione per 4 battaglioni C<~ccia tori IH'US.>iani.
(!) l,o pic..:ole diiTercnze tli org:111ic:o hil:mciato ft;~ unita della sless;t arma ipendenti dalle quattro aunninistrazionì a n1.ononu1 P•~•· la gnen·a in Oc•·mania, .>on1 con.seguenza 1ir.l r iparto ii<JI t:ontingento ratto in proporzione .:Iella pupoln •one mentro Il nu mero dciii\ unita ()i trnppa per ri spe tto alla )ll)pol:lzione stcs.>a nvn con;;~•·va lo stesso preciso •·appa~·tu uei vari s tati ; alt1·e minol'i cau•e •·i contrihuiscon o, tlìv~··,.;u ravpo•·to hoa le anni , fra-le fot1nazionl di guerra, ccc.
86 -
ANNO XXXVIII.
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menti . Essere i piccoli effetti vi (?l) il più grande errore della fanteria tedesca; con essi la recluta non si persuade tanto agevolmente delle necessità della disciplina militare, i graduati nou possono abituarsi al com11ndo, impossibile formare buoni ufficiali; il plotone anziani all'istruzione deve avere nell'inverno almeno 20 uomini (la compagnia 1edesca è su tre plotoni); sentirsi maggiortnen te in guerra che in pace le tristi conseguenze dei piccoli effettivi. Quasi selle otta\'i (sic) delle truppe che si ha intenzione eli adoperare in guerra ;.:ono nuove formazioni, per le quali non esistono in pace quadri , da costitui rsi togliendo riparti o personale dalle unità permanenti e riempiendo i vuoti con i complementi, ufficiali e truppa, in congedo; aggiungasi che il desiderio di mobilitare al più presto possibile e la libertà lasciata ai risenmti di cambiare di domicilio (legge su lla Freizùgigkeit) obbliga l'amministrazione militare a togliere i complementi dalle local ità. prossime alle guarnigioni, senza aver riguardo se il 1;ichiamato abbia o no servito nel reggimento (11). Per la coesione della truppa è dannoso fare troppe sottrazioni (2) alle unità permanen ti, dannoso c-.ompletarle con un'aliquota troppo grande di riservisti; compagnie di Ersatzbatailtone o di Reser(jereyimente1· dove il capitano, dopo il terzo o quarto giorno di mobilitazione. si trovasse di fro nte :1.,lliill uomini che non conosce allillto e sem a i suoi solluflìciali non si possono cer tamente qualificare per solide. Gli efl'ettiv i grossi sono unn necessità inevitabile del servizio biennale, questo senza di essi sarebbe di nocumento nlla bontà del soldato, occorre che la futura classe anziana abbia la forza dell'attuale secondo e terzo anno sommati incieme. Elevando l'attuale piepe ristretto al piede medio - uomini 600 P , 632 S, iSSO W, 600 D per i battaglioni di fa nteria, uomini 620 P, 622 B per i battaglioni cacciatori -- il progetto non raggiunge completamente quella condizione, ragioni di economia vi si oppongono.
(t) .. . . . die llese·1"1Ji.l!m urosse11theils nicht zu ilwen fdt/ieren lleuimenl~~·" eingezogen wm·den. va.lga per colo•·o che t·itengono ancora adesso c5se re In mobilitaz ione prussiana esempio tipico di st•·eWt tenitorl<tliL:t. (2) 1ru detto che in un esperimento di mobilitazion e ratto nel i889 rl:tl X cOri)" di annata, comandato allora dal goncmle Caprivi, ello una compagnia di fanteria, provvis to a tutti i scrvizii che da lei si richiedenmo, rimase con 19 uom in i onziani.
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Quanto ai b[1ttaglioni da portare al piede rinforzato uomini -t860 per la fanteria prussiana, uomini 68'1 pe1· i caccia tori id. -oltre quelli che attualmente vi si trovano, è necessità dipendente .dalla loro dislocazione presso le frontiere minacciate, specie sulla ·front iera russa (3). Sono truppe che dovranno sostenere, almeno -per 48 ore; il primo impeto del nemico o della sua cava lleria, intanto che quelle dislocate all' interno si mob ilitano e accorrono ; · dov~rsi tener pr·e.sento la probabilità, l'inclinazione e i prepa rativi fatti dalln Russia per un ~! campagna d'inverno ; nessuna diplo<mazia è capace di garantirci contro tale periodo: esempi nel 18·12, ~ 8'13, ·18 14 e 1863. La nostra mobilitazione deve essere pronta ~gni giorno dell 'a nno, anche d'io ver·no ; non bastare il minor numero di comandati nltrore che han no i reggimenti di confìne 1per mellerl i in situazione di completarsi celerissimamente; non po tersi ridurre. gli e!Teuivi dci battn)!"l ioni della Guardia - tutti su lj)iede r-inl'orzato - pe1·chè-di guarnigione in una vasta cittit quale Berlino. · L'opposizione parlamentare rinunciò di massima ad entrare nella discussione particolareggiata degli aumenti, nel campo tecnico, sul quale il governo sembr-a invitarla; pensi la competente .autorità a ri pnrti1·e gli uomini nei hattaglioni a seconda della loro -dislocazione a senso dei servizi che se ne attendono in guerra ; al Parlamento compete la sola cifra totale della forza bilanciata . Essere d'altronde facile opporre a quelle del governo r11gioni che per -certo vi equivalgo no ; quelle add,)lte sulla necessità di aumentare b forza dei battaglioni non regge se confrontate r.on le speram e ,del gover-no che 22 so ldati anziani saranno suffìcienLi di fronte alle 80 reclute nei proposti qtw?·ti battaglioni . I battaglioni francesi -e russi dell'interno contano 460 uomi ni, quell i russi di riserva soltanto 4·1O, mentre i più deboli ballaglioni tedeschi ne hanno 11vuto sinora 560. Non volersi dimionire gli eiTettivi nel corpo d'a1·ma ta della Guardia per motivi diver:;i da quelli citati, m ntre (-1) i'iei corpi ()';u·owtl<L coo li nati co n la llus.; i<t si trovano ora so ltnuto 42 lJnttag lioni .fanteria (H reggimcmti) e ·l battngliono caeciatol'i sul pie;lo meclio; non vi furono mai batl<lglioni sul picrlc rinfm·zato ; soltanto reggimenti su quattro l.lat.taglioui (H•, -!S0 ·& -129°,3 negli anoi ·1887-89 In tutti ~li ;tltri corpi d 'armata dell'i ll t(ICro 110u si trow:mo b:tl laglioni sul piede on,;dio.
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LA RIFORMA MILIT ARE IN GERMANIA
chiunque sa che il piede rinforzato dei battaglioni in questo corp~ d'armata e la massima che tutli i ri servis~i della Guardia non devono essere ri chiamati nei reggimenti della line<t, genera una sovrabbondanza di complementi di nocumento alla mobilitazione. n governo non volendo pronunciarsi quale misura ritiene più importante per adottare, senza scapito, il servizio biennale, se i quarti battaglioni o gli atunenti della {01·::a negli attuali battaglioni , rende· im possibile ogn i accordo fra le opposte parti. Infine essere l'aumento di 773 soldati operai nell'arma di fanteria- 11950 in tutto l'esercito - fonte di un doppio svantaggiO' pel paese, perchè sottrae hraccia e 'lavoro alle private industt·i e (sarti e calzolai) ; sopprimendo l'istituzione dei soldati operai si potrebbero risparmiare 10,000 uomini sulla forza bilanciata . .Il governo risponde che la loro soppressione è impossibile perchè causa di risparmio e di autonomia ai reg~ imenti e perchè sono organi necessari in guerra. (Contin-na).
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NOTIZlE POLlTICO-Ml LlTARI ITALIAN E
Il proverbio motns in fine ·1;elocio1· non si j)Oiè applicare alle ulti111e «liscussioni della nostra Camera, perchè si trn ttava di sbrigare una matassa piena di tanti nodi che il far presto era impossibile; ma, come .gl i studenti alla vigilia degli e'ami, cosi la Camera nlla \'igilia delle vacanze, :tUmentò le ore di lavoro c tenue giornalmente due sedute. In quP.Jle antimeridinne si discusse1·o leggi di seconda ria importanza e si s vols~ro le solite pier·olc interpellanze; io quelle pomeridiane si pro·$eguì fi no al termine In grnnde discussione del progetto di -legge sull' or·dinamento banca rio; la q un] e scaldò i deputat.i nell'au la molto più che non sr.alda$SC le popolazioni di fuori e diede luogo a scene, diremo così, drammatiche, che in altri tempi erano ra1·issime, eppen:iò rneritaHlllO che se ne tenesse conto; ora, essendo diventate un'abitudine, ,i l pubblico non ci bnda più, epperciò il cronista ci passa sopra. Noteremo soltanto che vi furono mozza douina e più di appelli nominali, nei quali il Alinistcro ebbe sempre unH maggioranz:~ di cire:J .un centinaio di voti, e che qu:mdo Dio volle (8 corrente) nlla fine di una seduta burrnscosa, con lampi, tuoni, e minaccia di grandi ne, la .qu:lle però non venne, !'i procedette alln votazione dell'intiero progetto di legge a scru tinio segreto e col seguen te risul tato: votanti ~57, fnvnrevoli 2~2, contrari '135, astenuti 5. Dopo questo sforzo sarebbe stato impossibile tenere ancora ln Camera riunita; la stessa sera :::.i votò, quasi sen~a discussiont~, un progettino per le spese edilizie della cnpit.:Jle, poi la Camera ha so;;peso i suoi lavori per le vaca nze ~s ti ve. ~
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Fru le inten oonzioni delle sedute mattutine dobbiamo notarne una .al ~1inistro della" guerra sopra uo fatto inesistente, la quale però non Ju inopportuna, per le categoriche risposte a cui diede luogo.
NOTIZIE P OLITICO-llfiLITA RI ITALIANE
:\vendo qualche giornale annunziato che l' ammin:strazione della" guerra aveva stabilito rli fare una economia sulla razione viveri della-. truppa e che anzi detta economia era eorniuciata dal 1o luglio e avrebbe dato il risparmio annuale di oltre un milione e mezzo, che il 11-linistro avrebbe adibito ad altri usi, si sollevò nella stampa d'opposizione una gazzana sulle pretese economie che si fanno sulla pelle del soldato, e gli ono1·evoli Levi, Celli ed altri interrogarono in proposito il ~Ji nistro. Rispose l'onorevole Pelloux nella seduta dell' 8 luglio che alla ra-· zione viveri furono bcn~i portate moJificazioni, le quali si collegano ad una serie di disposizioni anteriori, llHl che non vi fu mai, neppure· lontanamente, l' idea di fare con tnl mezzo delle economie sul bi-· lancio. _ ~o scop~ dei.Ministero fu sempre quello d'impiega1·e il meglio pos· Sibrle, per rl rmgliorc nutrimento del ~oldato. l'assegno giornalim·o dJ, cen:esimi 42 che la legge stabilisce per la razione viveri . Quando nel 1871 l'onorevole Pelloux venne :ti Ministe1·o, il sistema vigente era di lasciare che i corpi prelevassero per il rancio quellederrate che meglio credevano, purché il costo di ogni razione nou su-· perasse quello della razione regolamentare. A prima vista sembra che tale sistema avrebbe dovuto funziona re· bene, ma cosi non fu. Esso Jiede luogo a molti incon venienti, a gravi eccedenze di spesa c ad altre inegolarità. Nella stessa guamigione srllvevano fra la razione di un corpo c quelln dell'alt1·o differenze ~normi ;: talvolta si sosiituiva intieramento la carne con baccalì1, ve1·dura, ecc. ecc.;. sicché il rancio non era sufticient.cmente nutritivo, Si aggiungano poi le· compl icazioni che qucst.o sistema portava nell'amministrazione e nella contabj]it:t Per rimediare, si pensò fino d<tl '189:1. di sostitui1·e ai tipi precedenttnna razione unica, nella quale entrasse una detenniMta qu:mtità di came da p1·elevarsi sem pre in natura, lasciando che, mediante un pcicolo.aumento di assegno in contanti, i corpi pote5sero a pincimento varia re,, entro certi limiti, gli altri genel'i E dopo lunghi 'studi di pe1·Mne compe-· lentissime (fra cui il compianto generale medico Baroffìo) si venne a de-· terminare nel 1892 il tipo che c stato ora adottato. Su questo fu richiesto e si ebbe fav orevole il parere dei cornand:mt i di divi,;ione e di corpo d'armata; anzi tal uni furono d'avviso che la razion,~ di pasto si potesse· ridurre anche rnnggiormente, rerchè b<1Stn entrare in unn easerma dopo" il rancio, per couvincer~i che una qunotità di pasta si sprecn. Fu dunque stabilito in massima fino dul i89t che la ra7.ione vive.-
NOTIZIE POLITlCO ·llllLITARI ITALIANE
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sarebbe stata quale è ora; ma siccome eravamo allora in esercizio provvisorio e il bilancio non era compilato in modo da potèr dare ai corpi qunttro centesimi in conwnti per ogni razione viveri affinchè potessero vn riare limitalameute la razione medesima, così si adottarono in via provvisoria alcune misure, ehe, ben lungi dal portare economia, portarono un a"crraviu di parecchie centinaia di mila lire. Io1 anto rimase ~ r. . fin d':~llora stabilii() che, wll'e,;e,·cizio ·1 893 · 9~. si sarebbe passato deiJDItivallleute al la razione fìssata. Concordi, atlun!jue. 1\lini,;tero, comandanti di co1·po d'armata e di divi~i(lne e i~pettorato di sanità, :;i fìs:>ò la razion':l <lltuale che è del valore di L. 0,42 come f11 !>empre e come la legge stabilisce. Que;ti centesimi 42 sono così ripartiti : 38 ct:nl e~imi per generi d•' prelcvarsi in natura; 4 centesimi in cont.anti per v:~J·ia1·e la razione; i quali quattro centesimi possono anche i corpi spender li in tutto o in parte per aumentare la ca me, la pasta od ambedue questi generi. Si può eS5erE' certi che nessuno lo farà; ma tutti sono padroni di farl o. L~ quantità poi dei generi che si prelevano in natura, non solo non costa meno dì 38 centt:simi, ma costa anzi C(UUlche cosa di più. Dunque non c'è economia di sorta, [IUZi ' ne risulta una leggiera eccedenza di spesa.
... 11 Senato tenne nell a quindicina poche sedute in cui discusse ed approvò senza incidenti varie leggi già approvate dalla Cnmera. Fra le 4ue!.'tioni che. dopo essere state vivl'mente dibattme.dalla Came1·a, fecero ant:or<~ una punta in Senato, vi fu quella dei cov itti militarizza ti. 11 senatore ~I arioni ed il senatore Alfieri trovarono che la soppres~ i one tlei convitti militarizzati aveva un poco della sorpresa ed espressero l'opin ione c:he ai giovani italiani avrebbe potuto giovare la discipliua militare introdotta in (presti collegi; ma l'onorevole nicotti, che era Ministro della guerra quando fn iniziato l'esperimento dei convitti militariz;:ati, dopo :-.vere spiegato lo scopo del medesimo e le cause per cui, a giudizio suo, non è riuscito, c:oncbi use col dire che, allo stato attua le delle cose. il sopprimere questi convitti o ridurli nelle condizioni di prima era CJuanto di meglio restava n farsi. E co:;ì lì1 questione è finit:L Nella seduta del !:3 il Senato discusse ed a.pprovò un progetto per la navigazione dello Stretto di Messina, dopo una raccomandazione del
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NOTIZIE POLITICO l!ILITARJ
ITALIAN ~:
senatore Cavalletto per lo sturlfo di una comunicazione souomarina tra la Sicilia ed il continente e dopochè l'on. Gena\a, ministro dei lavo~i pubblici, ebbe dichiarato che lo St-retto saril considerato nelle tariffe ferrovia rie come un pezzo di ferrovia secondaria, agevolando in tal mod(l il servizio, che così potrà anche giovare meglio a fini militari. Lo stesso giorno il Senato sospeso le sue seduto; sari\ riconvocato forse il 23 corrente per intraprendere la discussione del progetto di legge sulle banche; discussione che si prevede molto viva, senza che però esistano dubbi sull'appr·ovazione del progetto.
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
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Nella seduta del 7 corrente l'on. Ministro della guerra ha presentato alla Carnera dei deputati il progetto, da tempo annunziato, di moditìcazionì all'ordinamento dell'esercito. L'on. Pelloux malgrado il periodo avanzato della sesssione legislativa, che escludeva ogni possibil itù di esame anche negli ufflzi, ha voluto nondimeno presentare alla Camera detto progetto, alfinchù deputati e stampa abbiano modo di studiarne o discuteme i criteri , di guis:J che possa in novemhrevenire dinnanzi alla Camern preced.uto da un esame largo e profondo. La relazione, che accompagna il progetto, costituisce un volume di considerazioni, .:lati, notizie! Delle linee gener·ali di questo disegno di legge abbiamo pal'lato in una puntata precedente, riassumendo quan to fll'lwa detto in proposito l'onorevole Ministro della guerra in una riunione della maggiorunza. Ne parleremo più diffusamente quando il disegno ~ tesso sarà pubblieato.
..
* * Cbiu~a la Camera, le LL. :MM. il Re e la Regina partirono, il 9 corrente da Homa per Monza donde S. !\{. il Re torner·à fra pochi giorni; ma per breve tempo, alla capitale e S. M. la Regina si recherà, come suole tutti gli anni; a C1ressoney nella vnlle d'Aosta. Anche S. E. il Ministro della guerra fece una breve escu rsione nell'Alta Italia; recandosi ad assistere :.dle esperienze di tiro che fanno col nuovo fucile le truppe alpine. Egli tornò a Roma soddi$fattissimo di tali esperienze avendo il detto fucile nelle varie specie di tiri oseguitisi, anche in quelli accelerati e in quelli a grandi distanze, dato ~empre eccellenti risultati. Roma, ·14 luglio 1893. i\l.
•
Bollettino bibliografico. l. Sommario delle Riviste militari italiane. Rivista d' a?·tigtieria c genio (g'iugno). De Feo. - Storia della guerra d'assedio di Miiller: Figari. - Ricérche su materiali. Stassano. - L' illu minnione elettrica delle opere di fortificazione. De Chaurand. - L'andatu r:~ del caval lo desunta dalle orme. Miscellanea. Notizie. Bihliogratìa. R~uista di fanteria (giugno) . Del modo di f~tr le conferenze intorno ai regolamenti. Nel paese degli czar. L'a1·mameuto attuale della fanteria (Russia- Belgio- Damrnarca). A sua domanda. Varietà. Cronaca . Bibliografia.
Ri·vista marWima (luglio). Del Bono. - L'::~llum ioio. Mazza. - Il contrabbando di guerra. Salvati. - Termo chimica applicata agli esplosivi. 'F. S - Nuovi esplosivi .
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
Soliani . - Sul la
resi~tenza
al moto delle navi.
La perdita del Victo1·ia. Cronaca. Notizie varie. Bibl iografia. Giornale medico del R. esercito e della R. marina (maggio e gi ugno). Barof6o Felice. Sotis. - Osservazioni cliniche sopra alcuni casi di malattie nervose central i. Pasquale. - IJ.icerche comparative sugl i streptococchi. Calore. - Sopra un caso di frattura della rotula. Mehnell a. - Sopra un caso di sinovite suppurata del ginocchio per ferita articolare. Rivista medica. » chirurgi•·n. OCUliSti CII.
»
•
nnntomico.fisiologica. mlllatti~ veneree e della pelle. ternpeutica. chimica e farmacologia. tecnica e servizio medico militare. d'igiene.
Varietà. Rivista billl iografica. Congressi.
2. Ordinamento degli eserciti - Difesa degli Stati. La nat!Lt'a della gnena moderna. ed il p1·o,qetto di 1'Ì(M'ma militare
tedesco. (lntc1·nat·ionale Rev1w, giugno).
- La 1·ete fi;?TO'fliaria attomo a Belfort e la questione della neutralitci. (N. MU-ila1·i:;che Bliitter, luglio·agosto). - Killiches. - Sult'ordinamento dell'arma del genio. (Vedi llernte de l'm·mdc belge, aprile e m11ggio). - Dè{ense des f"ront·iéres de la France. (Jounw.l des sciences mili· taù·es, giuguo). Con futazione e critic-a della opera di pari titolo di recente pubbli c.~ t~ dal Ténot.
NOTIZIE BIBLIO GRAFICHE
1~153
- Una larga critica e di scussione della nuova legge del tiro a segno or riportata dallo Jah?'b ilcher fii.1' die A. und M. di luglio sotto il titolo: Il progetto di legge sulle soc'ietà. nazionali di ti?·o a segno e l'educazione milita.re dei giovani in Ita lia . L'autore si dimostra ammiratore del progetto e conclude augurando che altri paesi se ne interessino e ne facciano oggetto di sludio . - Le {er·rouie stmtegiche in Francia. (Yedi 1./'ilit,':r Wocltenhlatt. N. 57.
3. Arte militare - Manovre. :Malachovski. - Attacco {'ronlale e attacco d'a la.- Considernioni sui combattimenti di Amiens e sulla Ilallne. (11erlino, Eisenschmidt). - Tan~sescu . - Compiti del genio in cmnpagna. - Conferenza presidi:1ria tenuta a Focs11ni ::~ ssai ih1 porumte, riportata dalla nomanìa 1nilitare del maggio u. s. - Il generale Morel. - J,a gnerre de demaù~ - Strateg·ie et mohil•isation. (Parigi, stamp. del[o_Spectaten?' Militai·re). - Confutazione dei principi di stretta di fensi v:~ band iti da l i:~ No uvelle Revue (l e ·15 novembre 1892) negl i articoli ~ h e destnrooo tanto rumore sotto il titolo: La situa-tion stmtegique de· la France dans la guerre de demain . - I l servizio cti campagna dell'esercito 1·usso. - Tradm.ione in tedesco del tenente Tettau. (Berl ino, Liebcl). - Giannilrapani. - Nozioni sttLl' artigliaia da campagna a'l uso degli ufOciali delle armi di fine;, ed in cvugedo. ('l'orino, Caud'elelti) . - Bandini. - Tradu.zione dell'istnu;ione teduca sul tù·o della fanteria. - Roma, Unione Cooperativa Editrica, - La cavalleria moderna. (f,lternat?'onale Revue, giugno). Assai interessante e conciso. - Levai. - Stratégic de marche.- Con tinuazione sui.Tonma.l de.;; Sciences MilitaZ:res , (giugno) . Comprende : XX VIL - Utilisat1'on de tontes les voies. XXVIII.- Mat·che à tmvers camps. - ll nuovo pro,getto d'istruz ione per r;l1; esercià della caoalleria tedesca viene esaminato e ri::lssunto sulla Rev uc MiUtaire de l'Rtranget· (giugno).
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NOTIZIE BlllLIOGRAFICHE
4. Storia militare e generale. . - Circa 'Ìl pe?'iodo 1U gue·rra del/792-1815. (fntenwtionale l?evue ~rugn_o). - · Sg~tardo ~omples~i vo nssai be!t condotto e pieno di no~ trzJC H)teressantl, eontrene anche nu. riassun to brevissimo dei (;1·ands cavalie1·s de 1:Empi1·e 1lel genera le Thoum11s. - Natzr~er: -:- Uno s_qua·rdo 11-lta battagl~a cl-i Lttbecca (-1807). In Nelte llhlHiirtsche Blatter. (Luglio-agosto). · - Pasolini. - Caterina Sforza. - Roma, Loescher. - Si sono pubblicati i vol~mi IV, V, VI della grande Sto1·ia cit,ile del Regno d'ltal?'a, scritta d'ordine di S. M. dal Nisco. -,- Napoli Morano. ' -- Velschinger. - Le manichal Ney, 18-15. - Parigi, Plon e Nourril.. - Boisrouvray._ - Le retraùs d!n Xlli corps. Parigi, Dubois. _ Il comandante Bo1srouvray, professore di storia al111 scuola di auerra Jrancese ha riassuuto in poclw e buone pagine le operazioni di ;itirata ~el ge?erale Vi~oy da Mezières su Laon (2 e ;) settembre 1870) . _ I!. un hbi'O c!w SI legge volentieri e ~~o n. mol to profitto. - Romngny. - l11sto1re générale de l'anné~ nationale. - Parigi, Berger Levranlt. Pre11dcn~o l'esercit? francese all'epoca di Filippo Augusto l' autoré espone le d1verse trasformazioni da esso subite, dividendo lo sviluppo <lei libro in 9 c:lpitoli: •l o Prima di Emico IV. 2° Da~uriro IV a Luigi XIV. :3• Luigi XIV e Louvoi~. f~o Da Luigi XIV alla ri~·o luzi one. 5° Periodo rivoluzionario. 6° Periodo napoleooico. 7° Dal ·Jo al 2° impero. 8° Il secondo impero. 9° Oopo l:1 guerra. L'autore ha iuterca lato nel testo conside1·azioni di ordine oro7auico e tecnico, liste di generali morti dal "79'2 in poi, dei marescialli~dell'impero, dei ministri della guerra . - Wiehr. - Napoleone e Be-~·nadotte nella campagna del1813 . Berlino, Cronbach :
NOTIZIE BlBLlOORAFICliE
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- L'ocoupazione j'rancese di Oust1·in nel 1806-1807 Vedi . DetMsche Heere.s Zeitung, N. 48-54. - Vscito di receute a Berlino i volumi II e III dell'opera . del grande stato maggiore germanico : Le guerre d'i Fede1·1:co ii, grande. Il primo volume pubblicato nel ~1 890 riguardava la presa della Slesia e la bauaglia di Mollvitz; questi conducono fino all'inizio della guerra di Mara via.
7. Tecnologia militare. - .Jamot. - L'cnftuence de~ eug ins nonveaua; sur le (ort'ifìca.tion de champ de bataille. (V. Revue de l' armée Belge, maggio). - Ilmwvo ospe<lale mihtare cliMadrùl (in ibid.). . - I pont'i mil'ila1''i1nist'i (in Jow·nal des Sciences MUitaires, giugno} - Tratta dei ponti militari misti in legno e ferro pel passaggio dei corsi d'acqua io montagna e per ilristabili~neoto rapido delle an~a te dei ponti distrutti riferendosi ai ponti d'avanguardia frnncesi. - Schri:ider. - Le f'ortificaz'iOn'i corazzate. - Frobeuius. Le {orti fìcaziom:campa li .e l' is tr IJZ i one re/11. tiva i n .Tah1·bùchel' fi.ir di e dwtsche: ;1. und. ili. di luglio. - Le {e?-rorie detrim;pe1'0 ottomano. (Re--oue lllilitaire de t' Etran_qer, .giugno) .
5. Marineria. - Jedliezka. - l wnnon·i d'i gro.ç.so calibro a ti·ro rapido. - Vienna, Gerold. - Guenée. - Sayyio sal miglior ordine di comba.Uitnento in mare. (Herue man.time, giugno).
7. Politica e diplomazia. - Sgua1·do pol-it'ico-m'il'itat·e wll' Asia centmle (Inte·rnationale Revue). Concisa ed interessante esposizione dello stato dei problemi politici e militari che si dibattono nell'Asia centr~le e delk tendenze della politica inglese e russa.
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NOTIZIE UJ llLIOG R.!FICHE
NOTIZIE l!IBLIOGRAF ! CHE
8. Letteratura militare - Varietà.
-
?t-~ elementi mornh e ·il oenerale S/cobeletf. Di r1uesto bel lav~ro d1 l~ r3cc lrnann s ulla Vojennit S vornik, già da noi segnalato, si pubblica ora una traduz1one in tedesco nei Neu.e Mil·itdl'ische Blattel' (Vedi
fascicolo luglil)-agostn). - Questo periodico mili tare porta pure interessanti considerazioni sul u.nsimento ~el regno d1: Prussia; uo ricaviamo a titolo di saggio un'interessante rr parto clelia popolazione prussiaoa secondo le liug1\e parlate: Tedesco 26,438,070 Litnn no 12 1,3·I5 Polacco e affìui . 2,922,95{ ì\Iora,·o 58,~58 Vendo . 67,967 Czeco . 17,670 V:1 llone, olande~e. frisone 10.},700 Svedese, danese, norvegese . 1 ~~ ts.a oo Hu:>so . 2,!S'2il Inglese. 10,300 Francese 6,700 Lingue latine meridionn li . . . . 6,200 Co~e si vede la compa ttezza linguistica ed etnografica della Prussia è assa1 forte. - fosè Muniz y Ter l'ones - Concetto del comando e dovere delJ.'o/Jbedienza, studio <;torico, bibliog,·afìco-militare, volume I, .Madrid , Pelaez. Opera dcdical.a a S. M. Alfonso XIII. ' - Uncnuovo giornale mi lital'e ha iniziata la sua vita a Lisbona porta il t.itolo: Revista do EsM·cito e da At·mada. - De Gn!fmar·aù;- L'état cl'o{ficier· en Allemagne (Vedi Spectateur· m"ili~a·i·re, ·1° luglio). - Dittrich. - ilfoltkc e llacletzki, parallelo storico-mi litare (Ja.h-1-bii.cher fiir die deu tsche Année uncl llfat·ine di luglio). - A1·t. Iloi:; Pinyot et moi, Parigi, Bugcr Levr:wlt. È un bel libro scritto con elcgllnza e cnn molto cuore. Il racconto della vi ta di ~10 uf~ fì,;ial e còlto a contatto con nn soldato ignorante e semplice, lo svolaimento dell'azione educativa in un'a nima rozza ma buona, la bontit iut~l ligente dall'anima eleva ta sono svolte in modo magistrale e nulla manca a fare di questo libro una huonn, interessante e sana lettura. Ne citiamo <lei hr:mi : 1
•
1
« L'instruction iotérieurc commence. « La science des brigadiers étant, pnr tw ture, fa illible , on exigo « qu'ils aient entre les rnnins un questionnair·c, où toutes les mati ères « sont dédu ites, par demanrles et réponses. Si le prohlème esi.: com• ment doit-on faire un lit ? le canonnier, laissant ses mains pendre « naturellement et raidis,aot sou buste, explique que le travcrsin doit ( toucher le rer du lit, les arcle:; se dessiner carrément, etc. Il y a des « développements sur la hirrarchie; on enseigne les adresses des offì« ciers. le code rnilitaire, In solde, les ordina ircs. • Une rude besogne, cette instruction int6rieure. C'est L{ue ces gcos-là « ne Sl\vent pas parlcr, c'est·à-dire lier lo diseou rs au r.lis<mnement. « Le rcssort logirrue est rouillù cltez eu x; dès qu'ils font attention tl ce ~ qu'ils discut, ils b~gai eu t. Aussi arri ve-t-il que des officicrs se ùésin• t~re~scut de ce travail dégrossissenr. Pourlant, il y a lles sujets c auxquels l'officier seui a droit d'initicr le ~oldat . Laisserai-je nn bric gndier parler de 1 '4~le ndord ? Non. Je ferai moi-mernc cette instruction. (( J'cntre; IHs renetres sont fermées, les poeles ronìlent. Le ronne« ment rln poele: eril!\ritun d'une suine temptirature suivant le juge_ ., rnent des cnuonnier,;. En pnssant la porte, je sens une odeur ùcre < dc vie ani mnle. celle odour qni saisit et qui aogoisse an seni! des « cbaumieres pauvres. Pauvres, ccs gens-là le sont. l ls ont range ' audessus de leu r ~;ou cheuc lcur é~roit bagage, et pendu, suivant c l'ordrc prescrit, le bidon, le quart, l'4ltui de revolver et la serviette. « Le pen qu' ils pos~è d4mt, ils n'en dispoilent pas. « J'entre dnns le c~ r·c l e, ils me tìrent lcur bonnet. Et jc com • mcucc: « C'est un grand honneur pour des hom mes CJ UP, de porter une « arme. Qu'ils s'efforcont de mériter cel llonneur. Lenrs officiers son· • la s:-~ us cesse, :~u milien d'eux, comme des exemples. - Nous « som me:; les f1·ère:: nines, eux le; cndet~; notre rnère commuoe, c'est « la patrie. " Si je ne pllrlais pas ù des ignorants, je rougirais de rép6ter ces « viei lles his toire~ . ~·l a i s ceux- ci m'écontcat, bouche bée, In parole ,, étant sur eux. t.oute-puissaute. Cela les remne, les grands mots que • j'agite: l'homlllc, ignare ou savant, aime à sentir battre son camr. c Jo passe à l'expl ication cles ciuq noms de bataii!e io scrits sur •• l'étendard; cQmmc si je parlais à de petits cnl'auts, je m'co tiens « au x. cinq partics dn ntonde Sébastopol est eu l~ urope , efl Uussie; « Z.natcba èn Afrique; et l'Extreme-Orieut est on Asie, tout an bout. « Si l'on mnrchait vers le soleil Jevaut pendaut une année, on y ar-
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
ri verait i1 ce t Extréme-Orient; et rcgardez par la fenetre: c'est dc ce coté-là qu'est Zaatcha; lfuand on va au foud du polygone, on fait une lìeue ver:> Zaatcha.. . · c :\fa péroraison sera l'exhibitioo de l'èteodard. L'adjudant qui a l'oLjet en dépòt est prévenu. On lui conduit mes catéchumènes: il a voulu-etre présent, malgré ma promesse de surveiller Ies mains indiscrètes; il déploie lui-méme la chère étoffe. « Attention! - Saluez! - ~Iettez le:; mains sur le còté! - Chacun s'approche à son tour, et ceux qui savent lire épèlent les syllabe3 d'or cachées dans les plis de la soie. • S'en souvieodront·ils maiutenant, de ces ci nq noms de ba taille? Vite, nne interrogation sommaire, pour que je m'assure du résultat; puis, que le brigadier les e::nmène. Ils descendent l'escalier avec un grand bniit de voix et de sahots. Le brigadier aussi est eontent. II n maintenant des idées pour cette leçon de l'étendard. Demain, j'en suis sùr, on l'entendra demander: Qu'est-ce qui est un gr:mtl hon· neur pour un homme? Qu'est-ce que les soldat:> fo rment entre eux? Et mes troupiers s'écrieront en choour: Une grande famillc.
• Un brigadier tient un conciliabule secret a1·ec un de ses hommes. « Il s'agit d'une lettre que cel ui-ci, mal assuré en orthographe, adresse « à ses parents. L'écrivain, la piume levée, attend que l'idée soit née « dan~ le cerveau de l'épistolier, et lui, les deux poings post!s sur la « table, une large ride au front, médite. ·J'int.erviens : • --=. Avez-vous pcnsé a dire à vos parents que vos offi ciers étaient • cont~n ts de vous? • - Non, mon lieutenant, je n'y ai pas pensée ... je n'osais pas... 1 :fh bico ! H faut qu'ils le sachent. Brigadier , écrivez: Le • lieutenant me charge de li~US di·re qMe je suis bon soldat., et vottS {ait • compliment m r La marl'ibr e dont ·vouz 1n'avez élevé. 1 Puis je disparais, car il fa ut savoi r disparaitre. Mais l'homme me « suit d'un long rire, sa figure s'est éclairée; rien que par ce peu de • sympathie m8lée à son effort de style, j'aurai peut-Atre pratiqué la << maieutique ùe quelque tendre pensée qu'il pouvait susciter tout seui, « et qui ira droit au crour de ses parents ». Pm· la Direzione Lonovrco CrsoTT I m«ggiore ,,l. M., in ca.ric:ato - ··- ~--· - - -
\
ANNO
XXXVIII'
~1ILITARE
RIVISTA
ITALIANA
DISPENSA XV. -
1° AGOSTO 1893
o
ROMA VOGHERA
E N R ICO
TIPOGI\A PO-llDITORE
DE ~1ARCHI CARLO,
geren.tt.
SO~I~IAUIO
~UALR SIÀ L'O~GANillAllONE MILITARE
delle materie eontennte nella presente dispensa
CHE QUALE SIA L' ORGANIZZAZIOXE MILITARE GHE MEGLW RISPONDA AG LI ATT UALI BISOGNI DELL' IMPERO BRITTANICO . . Pag .. LA FOTOTOPOGRAFIA ALL' ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE E APPLif:AZfONE DELLA FOTOGRAMMETRlA ALL' IDROGRAFIA - Paganini Pio, in,gegnere all' i.stituto .Qeografìco mit·itare . . . » LE TENDENZE DEL NUOVO SISTEMA REGOLAMENTARE DELL' ESER CITO (Continuazione e fioe) - Ludovico Laderchi, maggiore . » DEL COMMISSARIATO MILITAnE· - Carlo Rota, tenente commissario . . » LA RIFORMA MILITARE I N GERMANIA (Continuazione) ,
~I EGLlO
RISPONDA AGLI ATTUALI BISOGNI I)EU/ BIPERO BRITTANICO
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. ~ 396
H07 1 ·126 .
NOTIZI E POLITICO-MILITARI iTALIANE -
!\egli ultimi numeri del .furu·nal oj' tlte t?oyal untted se~"vz·ce institutl'on., abbiamo trovato un importante studio dd luogot-enente ç:olonnello J. Jarqnharson e de! mag~iore .J. Adye, nel quale, oltre a. una dettagliata e franca esposizione delle morali condizioni dell'impero britannico, si leggono ri lemntissime proposte di riforma alla presente organizzazione militare. Trattandosi di at·gomento vi,·a.mente disc:usso da vent'anni in Ingh ilterra, e che, mentre interessa direttamento la. nazione inglese, deve nec:essariamente richiamare l' nt tenzione di tutti gli studiosi di cose mi litari, crerliamo fin cosn- g rata. ai nostri lettori puublico.ndone il seguente riassunto, che dobbi<•mo allo. cortesia del nostro c:ollaboratore prof. Amos Biseontini.
NOTIZIE MILITA.RI ESTERE :
Piecola
cron~ca
.
NOTIZrE RIBLIOii-RAFICHE.
» 1449
Nulla forse richiamerà maggi ormente l'attenzione de' futuri scrittori di storia in Europa, quanto l'inettitudine che ht na7-ione inglese mostra ai dì nostri, di provvedere da se a un riordinamento militare, il quale risponda ai bisogni del paese. Ne utili ammaestramenti, che pur la potrebbero condurre all'effettuazione di provvidenziali riforme, nella storia le fanno difetto. Imperocchè da trenta a () Uarant'auni l'Inghilterra occupa un po~:>to eminente tra le potenze militari di Europa: eminenza questa che, del r esto, erale stata riconosciuta anche 150 anni prima. Vero è bensì che l'impor87-
A!'i;\'0 XXX VIII.
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1
QUAI,E SIA L 0RG AN14ZAZIQN E MILiTARE
tanza militare venivate alquanto a ttenua ta dalla sua supremazia quale potenza navale, ma - giova ripeterlo e certo che nelle varie vicende della guerra essa ha occLlpato uno de' primi posti tra le nazioni d'Europa; e Bleuheim e Waterloo ne fanno a.mpia testimonianza mentre in questo secolo non fu una vittoria navale, ma una vittoria di eserciti quella che le diede per 40 anni la preponderanza sulle altre nazioni del continente. .M:a. più dell'incapacità di provvedere a una riorganizzazione militare che risponda alle, esigenze moderne, desta meraviglia il fatto, che la nazione mostra di ri~onoscere, di piegarsi quasi. alla sua relativa impotenza milita re. In altri tempi era tale il prestigio che godeva l'esercito inglese, che esso era creduto capace di mutare, se avesse voluto, i destini d'Europa. Ora, è invece considerato: une quantite negligeable, e -· strano a dirsi - l'Ing hilterra è la prima . a convenire in tale gindizio, pei·suasa com'è che per la sua forza navale. per quella soltanto, essa debba trionfare o soccombere. Quali le. oonseguenze d i tale concetto, e Jacile argomentare. L'Inghilterra, per forza di trattati, è tenuta a tutelare la indipendenza del Belgio; essa brama dare ampio sviluppo al suo commercio occupan do nuove terre in Africa. vuole mantener !"India e le altre colonie; impedire alle varie potenze d i sostituirsi a. lei ne' territori ove ha stabilito i propri interessi commerciali; e allorchè è d'uopo d'una azione energica che serva. d'affermazione de' propri diritti. indietreggia disorientalia, e _ giornali ed uomini d'alto valore politico gridano che la forza mìlitare del paese è flsaurita e che non può ora.mai più n ulla. N on sarà forse inutile eli ricercare la cagione di sì strano alternarsi di desideri e d'esitanze, per cui la Gran Bretagna, dopo aver fignrato tra le nazioni più intraprendenti e colllmerciali, fLJ..lparis0e ora timida e fiacca. N o n può . esserne causa la deficienza di popolazione dacchè questa,' dopo le varie campagne combattute contro le potenze europee, sia superiore, e di molto, a quelle delle nazioni vicine: non la
CHE MEGLIO RISPONDA AGLI A'r'l'UALI BISOGN I ECC .
i3Gl
.mancanza di denaro, dappoichè la sua ricchezza vince quella di qualunque altro Stato. La causa è complessa: · essa sta in parte nella nazione e nel governo collettivamente, ma specialmente ed essenzialmente in quel ramo speciale di g overno che è r esponsabile dell'amministrazione militare. Il paese è diventato troppo ricco; la ricchezza. ha generato l'egoismo, e questo, mancanza di ve.ro amore di patria. Che la g ran maggioranza del popolo stia ora meglio, sia meglio nutrita e vestita, è fuor di dubbio: ciò non ostante esso si ribella al pagamento delle imposte la cui appliéazione è resa più difficile dall'urt.o dei partiti: ment.re se la nazione fosse guidata. da un sano buon senso tali difficoltà scomparirebbero. La verità è che il denaro e i godimenti che <~sso procura, sono tenuti ora dagli inglesi in maggior pregio di guai che fossero altre volte. In Ing hilterra il capitale realizzato per irnposi~ioni d'imposte, è a paragone di altri paesi, irrisorio. Le entrate della Francia e della Germania. sono notoriamente molto infe,ior.i a quelle della Gran Bretagna; eppure la Francia rèi~lizza annualmente l'enorme somma di L. 126,000,000, e ne ha speso in questi ultimi tempi 28 000 000 all'anno per l'esercito; la Germania con una ' ' rendita di L. 80,000,000 si propone di spenclerne venti per la sua forza di terra; e l'Inghilterra. che ha. una rendita di L. 90,000,000, ne stanzia diciassette soltanto. Ciònonostante, appena si tratti di proporre una nno,:a imposta. o d i rendere più gravose quelle che esistono. sorgono proteste, interpellanze, discussioni sul merito della nuova imposta o sul dir itto che le classi non abbienti possano avere ad una diminuzione qualunque delle imposte stesse. Se' per converso, si tratti di dover disporre del pubblico denar o, avviene una caccia sfrenata all'erario per addentare una parte di bottino; classe contro classe, professione contro professione, industria contro industria, si assalgono, si mordono in una gara ignobile di rapina, per pagar · meno o abbrancare di più dell'altra classe, dell'altra professione e dell'industria rivale. 'Lo stesso avviene per
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QUAtP. SIA L'ORGANIZZAZIONE illlLl'rARE
gli impiegati dello Stato. Soldati, marinai, giudici, avvocati, guardie, tutti insomma si agitano, s'affannano alla rìcdrca di grossi e non meritati sti pendi, recando così un colpo tremendo alla morale, alle istituzioni, e al regolare andamento del pubblico servizio. • Che dire della corruzione el attorale? O vunq ne e da chiunque si fan pressioni volgari perchè al Parlamento giungano deputati, i quali, a lor volta, usano della loro influenza perchè vengano accordati lauti stipendi e promozioni ad impiegati che hanno voto elettivo. Ohi in altri tempi avesse sollecitato per via d'intrighi un seggio al Parlamento, facevalo a tutto suo rischio e anzitutto col proprio danaro. I candidati d'oggidì lo fa.nno col denaro dei contribuent i. Quanto ciò deprima lo spirito di patriottismo, si com. prende dal raffronto con le altre nazioni. In Francia, dal più ricco al più povero, · tntti sentono fortemente della patria. Se ivi un ministero non dasse r agione a un g iusto reclamo o a una colonia situata magari nel più remoto angolo del mondo, cadrebbe senza probabilità di ritornare al potere. Se un ministero inglese agisse parim_enti, sorgerebbero bensi delle isolate pr oteste, ma la maggioranza parlamentare non ne sarebbe scossa, e l'essere rieletto d ipenderebbe probabilmente da questione d'intrighi, di corr uzione, di denaro. ~ Pur, se come accennammo, l'Inghilterra ha il grave torto di· considerare con soverchia indolenza ciò che riauarda la t::> d'i fesà nazionale, gravissimo sarebbe quello dei futuri governi che si mostrassero indolenti o nolent i a proporre una. riforma nell'organizzazione dell'esercito. Ciò che ha fatto e sta facendo la Francia pel proprio, inc;ntrando una spesa annua enorme si compr ende per la pericolosa vicinanza della Germania: ma quel ch'e~sa fa. per la sua marineria, mostra tendenze ostili verso linghilterm la cui flotta è la sola che vinca in potenza la sua.. l\Ia l'Inghilterra non è nazione aggressiva; è ovvio dunque comprendere che le spese eccessive incontrate da,Jla
CHE MEGLIO RISPONDA AGLI ATTUALI BISOGl\1 E CC.
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Francia specialmente dal 1870 in poi (sp~se che niun governo inglese oserebbe proporre alla propria nazione) son fatte o per vana pompa. o a scopo appunto d' aggressione. I governi della Germania, del PAustria e dell' Italia ne han seguito l'esempio: l'Inghilterra., pur essendosi accorta -del pericolo a cui può incorrere, non ha fatto ancor nulla per mette:::e le sue forz e in nn piede di guerra soddisfa-
~ente.
Son vent'anui dacchè la ricca nazione ha acquistato la <Jer ta coscienza della sua impotenza militare; un'èra di cosidette riforme fu allora iniziata; la storia di tali rifor~e è storia di incertezze e di mutamenti, con poco o nessun vantaggio della sua forza militare, o almeno vantaggio di gran lunga i n fer~Orò alle spese cui ha dato luogo l'aumentu dell'esercito. Il primo e più fondato ' rimprovero che le si m·uove è questo: che tutto sia stato fatto a caso senza alcuna pratica conoscem:a. Dal 1870 in poi non un solo progetto per l'incremento e l'organizzazione dell'esercito è stato stud iato ·O condotto a termine. Eppur e fin dal 1871 Earl R usse!, in una lettera al Times esponeva le ragioni per cui l'Inghilterra ha bisogno di un forte esercito. Esse erano: 1• che il Regno Unito dev'essere difeso dalle invasioni; ~ u che l'esercito e la marina devono proteggere dai nemici le colonie; 3" che gli impegni assunti con le altre potenze dalla ·Corona, devono essere strettamente mantenuti; 4" che allorgmmdo l'onore e l'interesse sono seriamente compromessi, <iebb.ono essere ad ogni costo difesi. Ma, come si è esp0sto, nulla è stato ancor fatto, nè pre:sentato progetto alcuno che tenda a dare all'Inghilterra un -esercito ccrrispondente alle esigenze della nazione. Il sistema adottato finora - semplicissimo del resto - è quelio delle piccole ferme. E sso, nel 18 70, aveva dato ottimi risultati in Germania, che non ha bisogno di provved ere a guarnigioni nelle -colonie. nè dovere d'impegnarsi' in subite guerricciuole, e fu quindi - mutatis mutandi - adottato
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QU ALE SIA L'ORGANIZZAZIONE .\IILITARE
per l'esercito inglese, la metà del quale, per converso, presta servizio all'estero e ha d'uopo di continui rinfor zi. Ciò che . ne risultò fu assolutamente qualcosa d~ibrido, che non soltanto non risponde allo scopo delle piccole ferme, ma non fornisce puranche il contingente necessario per le operazioni di minore importanza. Ma vi è di più. Nel 1870 l'Inghilterra disponeva di 100,000 uomini di truppe effettive e pronte ad ogni evento; ora ne ha 104,000 sotto learmi e 69,000 in riserva : un totale quindi di 173,000 uo·mini. Ma di questi, 50,000 almeno, per soverchia giovinezza, sono inabili di prestare servizio all'estero: per cui la forza. effettiva si riduce a 123,000 soldati; vale a dire a un contingente · di circa 18,000 uomini maggiore a quello posseduto solo nel 1870, mentre la spesa ha subito un aumento di due o tre milioni almeno all'anno. I progetti di mobilitazione per la difesa nazionale si sue · cedono inutilmente. In due sole circostanze, dal 1815 in poi (guerra di Crimea e insurrezione indiana), l'Inghilterr a ha potuto elevare e anche allora impsrfettamente - la forza numerica del suo esercito a un veru corpo d'operazion~; mentre in caso di un conflitto con potenze, come la Francia o la Russia, l'ordinamento dei corpi dovrebbe essere di un tratto mutato a causa delle subite dislocazioni per il rinforzo delle. colonie. Dop.u ciò, si comprende la sfiducia del paese nelrorganamento militare in questi ultimi vent'anni. Egli ha veduto aumentarsi le spese e diminuire la forza reale dei reggimenti; ha riconosciuto la permanente impreparazione dell'esercito anche per operazioni di minore importanza: è sfiduciato della riserva che ritiene incapace a costituireuna forza dì primo ordine per la difesa e per l'offesa, ed esita quindi a sanzionare qualsiasi aumento alle spese militari . Gia:3cbè i teoretici sogni di mobilitazione e gli ipotetici corpi d'armata non aggiungono nulla di reale alla. potenza d'un paese.
CHE MEOLlO RISPO~ DA .o\Gl.I .~TTUAU lll SOG!SI ECC.
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L'opinione prevalente in Inghilterra è questa : che ad essa basti pochissimo esercito: che tutta la sua forza consiste nella potenz~L della sua {lotta, e che se, dato e non concesso, la potenza marittima le venisse anche momentaneamente a mancare, il paese ùovrebbe darsi per vinto o . . arrendersi per fame. Non sarà inutile una disamina eli tali argomen tazJOnl. Ohi ammette che la :flotta inglese possa essere o totalmente distrutta o indebolita in guisa che un nemico riesca a. chiudere tutti i porti delrJnghiltérra, non rammen ta che anche quando la marineria francese in questo pri_ncipio di . secolo rimase interamente sconfi.tta e la supremazw. navale dell'Inghilterra si a:ffermò,_a ·questa non riuscì mai d'~mpe dii·e che numerosi vascelli francesi entrassero o usc1ssero liberameme dai loro porti. II concetto che iÌ 'paese si arrenda per fam e, presuppone che un litorale (]i 2000 o 3000 miglia d'est ensione, si possa chiudere in auisa da impedire ch'entrino vettovaglie appunto in un: nazione nE-lla quale, se in 4ualsi~si ~u~to vi fossero sbarcate, verrebbero immediatamente d1stn btute, e dovunque, da una tìtta di rtlte di ferrovie. T t:tte le fl?t,t,e del mondo riunite insieme, sarebbero irnpotent1 a raggmngere tale scopo. Penuria vi sarebbe di cer to, ma pem~ri_a soltanto, e finchè all'Inghilterra r imanesse denaro, poss1b1lità di ni'l:Iitare ùifesa, potenza di macchine, ferro e carbone, non soltanto nessuna potenza giungerebbe a fare arrendere per fame la ricca nazione, ma questa avrebbe provvigioni a sufficienza e certezza di riconq~ista~e la prevalenza sui mari. Se ciò non fosse, nim1o e m nmna maniera potrebbe preser varla da disfatte, umiliazioni e ro· · vina ; imperoechè il suo popolo avrebbe perduta ogni antica virtù. Che la flotta sia il primo elemento di difesa per nn paese
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QIJALN SI A L 0 R.OANIZZAZIONE MILITAR E
insulare si comprende ; ma che esso possa esser grande senza forza d'eserciti, è assurdo dimostrato dalla storia. Cartagine e la Grecia nell'antichità : Pisl;l., Genova e Venezia nel medio- evo, informino. P rive di soldati che dessero volontariamente il braccio alla propria t erra, ricorsero a compagnie di ventura; ma non a queste dev'essere affidata la difesa nazionale, sibbeue a cucri che palpitino per carità di patria. L a potenza navale recò loro immense ricchezze : ma non bastò da sola a prot.eggerne il commercio.· a conser vare le ooquistate dovizie, a mantenere l'ind ipendenza del paese. Eguale sorte toccò alla Spagna del secolo xvr. E cco come Macaulay ne descrive il periodo ascendente e d iscendente : « La supremazia che a quel tempo la 8pagna aveva sull'Europa, derivavale da una indiscutibile superiorità in ogni ramo dell'arte, della politica e della guerra. Nel. xv1 secolo l'Italia non era tanto il paese delle arti, nè la Germania quella della teologia speculativa, quanto la Spagna fosse il paese deg li uomini di Stato, e dei soldati per eccellenza. Può dirsi che ne' gravi e superbi condottieri che vigilavano la tomba di Ferdinando il Cattolico, si fosse trasfuso il carattere attribuito da Virgilio a' suoi concittadini. La g rande ar te - pr·eme1··e imperio populos - non era stata meglio compresa da· Romani ne' più gloriosi gi:orni della r epubblica, quanto du. Consalvo, Ximenes, Cortes ed Alva. L a . sapienza politica degli Spagnuoli era riconosciuta da tutta l'Europa. I n Inghilterra il nome di Gondomar è ancora ricordato. La Spagna non aveva r ivali nell'arte della g uerra ; l'impetuosa cavalleria frances e, le fitte falangi svizzere erano insufficienti a resistere all'urto della fanteria spagnuola. «La Spagna aveva un esercito permanente di 50.000 uomini, numero, a quei giorni, di molto superiore a C)Uello di qualunque altra nazione. « Or bene; nel xvn secolo ·la stut potenza declinò a. un t ratto; la Spagna perdette g ran parte dei possedimenti europei; nel 1703 la Francia, l'Inghilterra, la Germania si
CHE: MEGLIO RJSPOl'DA AGLI ATT UA LI RlSOGN l
RCC.
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-contendevano la signoria del suo r egno, fìnchè a poco a poco, annientato che fn il suo esercito, e benchè restasse per un secolo ancora vera potenza mar ittima, perdette le principali -colonie, e la sua ricchezza e l'antico splendore del suo commercio, diventarono patrimonio delle altre nazioni. >> :Ma a che giova ricercare altri esempi, quando non v'è paese che ne offra meglio della stess~ nazione inglese? L a lunga lotta tra l'Inghilterra e la Francia per la sovranità della terra e del mare può d irsi corninciatu. nel 1756 e pro·seguita, con varia vicenda, fino al 1815. Nel primo periodo (1756- 1762) la Gran Bretagna aveYa ·stanziato nel suo bilan~io tre milioni e mezzo per l'armata e due e mezzo per l'esercito. N el 1760 la spesa per l'esercito era salita a sei m ilioni; quella per la marina a cinque .appena : il che vnol dire che le condizioni s~ er~~1o sos~an zialmente invertite. Eppure fu _quello, forse, 1l pm glonoso periodo nella storia dell'Inghilterra. Governat<t dal più g rande Ministro della. guerra, che, dopo Cronwell si ricordasse (l }, essa aveva respinta la Francia dall'America settentrionale e -soggiogato gran par te delle colonie nell'India _occidenta:e; quindi, scacciata. la Spagna dal P ortogallo. s· unpadromva della colonia di Manilla e d'Avana. Vero è, che tutto c10, non avrebbe conseguito senza una potenza navale: ma i -trionfi ottenuti fnron determinati dall'equilibrio della forza -d i terra c;on quella di mare; e senza nn grand e esereito la vittoria di Hawè, di Bosmtwen e di Bodney -:;arebbero riu·scite pressochè inutili. L'ultima e più ostinata lotta tra la Francia e l'Inghilterra cominciò nel 1793, e nonostante che .a Trafalgar si ch iudesse il periodo del conflitto marittimo, essa si protrasse fino al 1815. Se, come si afferma, la sola potenza navale bastasse ad una nazione, la guerra con la Francia avrebbe dovuto aver termine con la vittoria di Nelson. L a flotta britannica im-
(t ) Gug\i0lmo Pilt contl' t11 C11.:t tb:un, n:no il -15 no,·em!lrC liOS, morto 1" 11 maggio tSiS,
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QUALE SL-\ L'ORG,INIZZA ZIOXS MILITAR E
perava sui mari, il paese era sicuro, all'Inghilterra non restava che sorvegliare i suoi porti, e pel resto lasciare che le a,ltre nazioni si distruggessero a lor talento. Ben altro ne insegna la storia.. Dal 1805 al 1815 l'Inghilterra profuse sangue e denaro onde accorrere in soccorso delle nazioni del continente e annientare l'invadente grandezza di Napoleone. Il suo esercito era potente, enorme la sua flotta.. Essa,' nel 1809 possedeva 698 vascelli e 130,000 uomini di marina: nel 1813 le spese navali ascendevano a lire 20,090,006, quelle per l'esercito a 86,779,000. Ma fin dal 1810 la Francia non possedeva più una colonia ueli'I ndia occidentale, nou una nell'Oceano Indiano e nell'Africa. Ciò basti a provare come mal si appongano coloro, i quali la grandezza delPimpero britannico fanno consistere nella sola sua potenza marittima. Imperocchè questa è necessaria bensì a proteggere e a mantenere il commer•}io, l'industria e i possedimen ti coloniali: ma isolata e senza il sussidio d'una vera forza di e~erciti, non avrà mai stabilità alClma. L 'armata napoleoruca era, può dirsi, stata distrutta dieci anni prima ch'egli stesso soccombesse. L'Inghilterra contribui potentemente con la sua flotta e con la sua ricchezza acl affrettarne la rovina; ma con la forza marittima soltanto, essa non avrebbe mai potuto raggiungere lo scopo che si er11 ostinatamente da lnnghi anni prefisso.
'l'
• * Si è cercato eli dimostrare : l" che avanti di proporre una riforma militare riorganizzatrice, è d'uopo anzitutto che la nazione e i pubblici funzionari abbiano nn concetto esatto delle ragioni per cui tale riorganizzazione è richiesta; 2° che la ricchezza delle nazioni derivano principalmente dallo estendersi del commercio, delle industrie e dei possedimenti a~l'estero; 3o che un paese desid eroso di conservare le proprie ncchezze, dev'essere una forte potenza ma.rittima, la_quale.
.QiiE :MEGLIO RISPONDA AGLI ATTUALI BISOGNI ECC.
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può esistere soltanto quando possa ricorrere, come a luoghi di protezione e di appr ovviggionamento al paese, alle colonie, ai possedimenti esteri fortemente presidiati; 4• fina.lmente, che nell'ora del bisogno l'esercito dev' essere il principale sostegno della potenza marittima. Non si vuole inferire con ciò che l'Inghilterra debba mantenere un contingen te pari a quello delle altre nazioni. L o potrebbe, se volesse, giacchè dopo la guerra napoleonica la sua r icchezza e la sua popolazione sono raddoppiate; ma la spesa d'nn esercito · che rivaleggi con quello della Francia, della Russia e della Germania, è perfettamente inutile, giacchè non per nulla essa possiede la sua grande flotta. Lo stretto dèlla Manica toglie g ià da sè la possibi · lità d'un completo disastro quale segui nel 1870 alla Fraucia in v113a da mezzo milione di soldati. Il pericolo sta in q nesto: · che. conscia com'è della propria grandez:r.a marittima. o della r elativa impotenza del suo esercito a proteggere la patria propriamente detta., essa non provvegga alla sicurezza dei lontani possedimenti , che son per essa elemento essenziale di esistenza e di prosperità! Imperocchè ciò che distingue appunto l'Imper o britannico dalle altre p-otenze, sta in questo: che per quelle la eolonizzazione è, si put'> dire, g tH~stione di lusso, mentre per l'Inghilterra è imprescindibile necessità : e, se di\.to e non coneesso, le sue colonie le venissero tolte, e il suo com mercio internazionalH distrutto, la popolazione del Regno Unito non avr ebbe adeguata esistenza ancorchè i porti della madt·e patria rimanessero inespugnati. La nazione inglese, forse, non cunt tanto la difesa di tutto l'Impero quanto quella speciale e locale del Regt:o Unito; le truppe infatti poste alla difesa di quesvo appaiono sufficienti; quelle inve>..ce destin&.te a' suoi possedimenti mostrano di essere assolutamente inadeguate. E qui giovi ricordare che il contingente delle forze della :E'ranci<L (il solo- probabile nemico del quale l'Inghilterra. possa per avventura temere} è andato, dal 1815 in poi, considere.bilmente cr escendo, e che mentre l'enorme aumento
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QUA LE .SIA L'ORG,ANIZZAZIOX E MI LIT ARE
del suo esercito può avere a pretesto la vicinanza della Germania, l'eccessivo armamento navale non può g iustificarsi che dalla rivalità con la Gran B retagna.; tale rivalità può r iuscire per icolosissima a una nazione come l'inglese, che pretende di bastare a sè stessa senza il concorso di alleanza alcuna, ciò che colà. si definisce: Keeping j1 ·ee ( Tom (oreign entanglemenls, ma è appunto ciò che può diventa.re per essa fonte di .iueluttabili sventure; e il suo commercio, l'estensione de' suoi possedimenti, la impreparazione alla guer ra, danno ragione ad argomentare che da un conflitto con la F raiicia non ne uscirebbe vantag g iosamente : dappoichè contro la Francia non potrebbe agire che la forza riunita di varie potenze a lleate; mentre l'I nghilterra e le sue colonie sarebbero non soltanto vulnerabili, ma seriamente compromesse. Si è accennato alla maggiore potenzialità che la Francia potrebbe sviluppare in caso di guer,ra. Essa s'è oramai stabilita a mezzogiorno del Mediterraneo in Alger ia, a Tunisi, osteggiando non più in una, ma iR due d ir ezioni, il commercio inglese diretto in Oriente, e le comunicazioni con l'India ; in caso di conflitto, questa via sar ebbe o resa difficilissima o assolutan::.ente chiusa, e il commercio inglese perduto. Si assicurò che il porto di T unisi non sarà fortificato: assicura:;r,ione puerile questa! giacchè tlna fo~te g uarnigione francese potrebbe in poche settimane renderlo inespugnabile. Si asserisce anche che Cipro uontrobilanci B iserta. Ciò è errore : Cfpro non fu mai per l'Inghilter~a nè un porto nè un punto strategico. L a F rancia inoltre occupa parte delle Indie occidentali di dove può attaccare le colonie inglesi e le piazze forti sull'Atlantico: si è stabilita nel Senegal, sul Niger, al Congo; t iene la cost.a orientale africana di fronte ad Aden, e parecchi porti dell'Oceano indiano e del Pacifico, mentre nel lontano Oriente ha stabilito potenti guarnigioni sulla via che il commercio inglese percorre diretto verso la Cìnf1. Tutti questi stabilimenti o queste stazioni, gravano assai sul suo bilanc.io, ma.
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ME GLlU RI ~PO"DA AGLI AT'rUAl..t lllSOGNI ECIJ.
in caso di guerra diventerebbero poit~,ls cl'appui per attentare al commercio inglese. Da 50 anni, e cioè da <JUando lord p , lmerston ne mise - a proposito d'Algeri - in voga l'opinione, si crede da molti che la F rancia stabilendc, delle gnarnigioni all'ester o, non abbia fatto che renderle facile preda della potente mar ineria inglese. l\fa far sì. che 50,000 soldati sgomberino da Algeri, o si arrendano per fame, è insano proposito,. impossibile ad esser; posto in effetto da qualsiasi squadra mglese: cui - aiova ripeterlo - non r iuscì in alcun tempo d1 chiuder: i porti francesi per modo che numerosi navigli non vi entrassero ed uscissero a. piacimento. S' aggiunge che l'Inghilterra soltanto è in grado di fornir e il necessario combustibile alle navi veleggiant i per i mari lontani. ) [a l'Inghilter ra non ha il monopolio del carbone: e allo scoppio di una guerra, quals1asi potenz;;t potrebbe prov vedere a dovizia dalle nazioni o v'esso si estraesse! ' La verità è che la politica inglese, per ciò che ha rappor to alle potenze con le quali essa può trovar si in confl itto, rimane quale era a' giorni del vecchio e del giovine Pitt, i qu<tli non r iuscirono a farle fll.re un passo avanti. I poss ~ di menti coloniali inglesi sono notoriamente pochissimo · presidiati; e in caso di guerra, è fuor di dubbio che la F rancia userebbe utilmente della enorme preponderanza del suo esercito. Delle forti e ben preparate spedi7ioni sarebbero mandate su t utti i punti ove esiste una guarnigione inglese, e nelle condizioni in cui la Gran Bretag na si trova , non è difficile prevederne le conseguenze. L'Inghilter ra ha dunque bisogno d'aumentare l'effettivo del suo esercito e di migliorarne le condizioni, per porsi i~ grado, in caso di necessità., di raddoppiare le guarnigioni all'estero, e far sì che queste possano par tecipa1·e a combinate operazioni di terr~ e di mare contro le piazze forti del nemico. I 120,000 uomini di truppe effettive che attualmente tiene sotto le armi, non potendo abbandonare, in e:tso di guerra, la patria,, lascierebbero le
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QUAI,E SIA l.'ORGANl:t.ZAZ!ONE MiLITARE, E CC .
colonie indifese, e la conseguenza di· tale abbandono si mdovinano. N el 1813 le forze della Gran Bretagna ascendevano a 397,000 uomini. Di questi, 82,000 erano incorporati nella. milizia mobile per la difesa interrut del paese; v'erano dunque 315,000 uomini per la difesa dei possedimenti all'estero. La sua marineria era potente ed aveva occupato tutte le colonie francesi. Per l'India le bastavano 36,000 uomini mentre ora gliene occorrono 72,000. Una potente combinazione europea stornava dall'Inghilter ra l'attenzione di Napoleone e la più gran parte del suo esercito. Non sarebbe dunque prov\ridenziale che le sue forze fos· sero ora superiori a q Llelle che per il passato si stimavano appena sufficienti a sostenere una guerra con successo? Orbene: pur tenendo conto dell'esercitò che ha nell'India e delle guarnigioni coloniali, essa possiede ora nn totale. 220,000 uomini di truppe regolari (compresa la riser va) atte a~la difesa dell'impero. e non computando l'esercito dell'India, st ha un totale di 150,000 uomini appena.
LA FO'TOTOPOGR·AFlf\ ALL'ISTITUTO GEOGRAF ICO MILITARE
ai.
( OonlinHa).
Nel 1881 in una. nota pubblicata nel Bollettino della Società geogr·a(ica in occasione del III congresso geografico
internazionale riunitosi in Venezia, accennai ai primi lavori di fototopografia iniziati dall'istituto geografico militare. Trovandosi esso davanti all'arduo còmpito di rilevar e con maggior precisione, che pel passato, le nostre Alpi, per la formazi one della nuova carta d'Italia, intravvide l'ausilio potente che la fotografia potcwa prestargli onde raggiungere la soluzione dell'importante problema. Gii~ nel 1876 1l tenente di stato maggiore Michele Manzi incoraggiato dall'illustre generale Ezio De Vecchi, allora dir ettore dell'istituto, si serviva di vedute fotografiche in aiuto della ~soletta pretoriana nei rilevamenti di alta montagna e nella citata nota accennai alle levate da lui eseguite del Gran Sasso e del Ghiae;ciaio di Bard. La fotografia sostituiva già. con vantaggio indiscutibile gli schizzi di cui il topografo è obbligato a servirsi quando, come in alta montag•na, non può lavorare che per intersezione. Difficoltà tecniche nell'impiego del collodio umido in mou-
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LA VOTOTOPOGRAFIA
ALL'ISTiTUTO GEOGR.\FICO l liLITARE
tagna, l'imperfezione degli apparecchi impiegati, l'o~lì~ in cui furono lasciati tentativi simili presso altre nazwm e in Itali:t stessa (anche i tentativi del Porro fin dal 1855} servirono d'argomento ad una commissione riunita nel 1876 all'istituto per giudicare dei lavori del ~anzi, perchè l'aiu~~ della foto()'rafia. nei nostri rilevament1 fosse escluso e c1o b . ad ont-a del giudizio favor evole espresso in quella commissione da due distinte personalità quali il generale Avet eil capitfmo Pistoia, ora colonnello di stato maggiore. :E'ortunatamente tale esclusione durò poco perchè nel 1878 il colonnell<• di stato maggiore Annibale Ferrera, capo della di visione geodetica dell'istituto, · ora t enente generale dir ettor e dell'istituto stesso, propose alla dire?:ione di questo ad on.ta del veto posto dall'accennata commissione, di rit entare la prova. Nella lettera con cui l'illustre generale esponeva l'indirizzo dfl seguirsi per raggiunger e l'importante soluzione mi si presceglieva all'alto onore eli rinnovare all'istituto i tenta1;ivi per servirsi di <Jnesta nuova applicazione della fotog rafia. Accettai con tr epidazione, ma pur con grato animo, l'ardua missione, poichè se da. una pa.,·te sgomentavano il rec~nte verdetto sui tentativi passati, le correnti contrarie e mille altri intoppi, dall'altra m'infondeva ardore la cosciemr.a del vero fecondo da raggiungere e il sapermi indirizzato in questa via da un uomo che io tanto stimava; poi in me sanguina,va ancora la piaga pel modo brusco
« così questo non si' lasciò mai fuorviare dall'armeggio di « coloro che avversavano la fototopografia. » N ella citata relazione p el congresso di Venezia accennai già al primo lavoro eseguito nelle Alpi Apuane nel ,1878 servendomi di uno dei migliori processi di allora, al collodio secco, e queilo nelle Alpi Marittime nel 1879 col concorso di quella provvida scoperta inglese appena nota allora fra noi, del gelatina-bromuro di argento; e a quello più importante nelle Alpi Graje, nonchè all'istrumento impiegato e successivamente modificato: una camera oscura ordinaria collegat~~ ad un tendolite. Se al congresso geografico di Venezia i primi lavori eli fototopografia esposti dall'istituto colpirono già gli intelligenti di carte alpine, pur nondimeno l'apparecchio impiegato la:>ciava ancor molto a desiderare : combina%;ione come era di un'ordinaria camera os,c ura col cerchio orizzontale di un vecchio Ertol e coll'ecclii~etro di un'ancor più v~cchia diottra, toccato, ritoccato, meritava un giusto riposo fra le reliquie storiche dell'istituto. Il lavoro d'ufficio per ricavare dai panorama la levata topografica era sempre eccessivamente lungo e paziente. Si era ancora nella necessità di dover determinare col metodo di Potenot, a meno di servirsi di giri d'orizzonte su carta h'Lcida fatta cogli ordinari rapportatori - operazione poco esatta oltrechè lunga - la posizione dei numerosi punti eli stazione panoramica per situarli nella tavoletta. « g rafico » nella quale si dovevano pur costruire le poligonali dei vari panorama, ossia le loro proiezioni orizzontali debitamente orientate. Si richiedeva infine per la determinazione della posizione nel piano del disegno e dell'altezza di ciascuno dei punti delle prospettive, prescelti per la levata un'operazione grafica troppo lunga o miuuziosa per rispetto alla rapidità richiesta nei nostri rilevamenti. Difficile era il r accapezzarsi in quel dedalo di lin ee e di punti di cui la tavoletta « grafico » rimaneva coperta. La pazienza e l'esattezza del graficismo non cran mai troppe e quindi troppo era il tempo richicstç> acl nn solo operass - AXXO XXX\'111.
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" e il modo ancor m'offende ''
onde mi fu tronc~Lt<l. una, carriera che già io aveva preter ito e una mano potente e benefica mi schiudeva un'altra vita. nella mia nuova carriera, dopo una vita pur onorevole ed oper o:;a in quella, troncata dall'avversità. Nò mi sono ingannato e ben disse il capitano Marselli nella sua dotta memoria: « La fot otopografia applicata alla costruzione « delle carte alpine . . . » come nel Paganini non venne mai meno la. fede in chi aveva dato il primo « impulso ai suoi <<studi ed ora sta a capo dell'istituto geografico militare,
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ALL'ISTITUTO GEOGRAFICO i\!II.ITARE
LA F01'0TOPOGRAFIA
tore, per ricavare tutto il rilevamento che i panorama eseg uiti in una campagna estiva., potevano forni re. Qui staYa il tallone achillèo del met odo, fu l'argomento primo degli oppositori. Giustamente mi seri v eva fin dal 1880 uno stimatissimo ufficiale della nostra marina e mio carissimo amico, il comandante T rojano ... « capisco che la falange dei vecchi « t opografi sulle prime non vorri.t accettare con favo re questo « nuovo procedimento che intacca i loro interessi, perchè « richiede molto lavoro d'ufficio in confronto di quel di q campagna. Ma si accomoder anno anche gli interessi di « quei signori distribuendo equamente il lavoro o con snp· « plementi pel maggior lavoro d'ufficio, e ciò che è buono « e vero progresso dev'essere in ogni modo accettato. » Ma anche fra i bravi topografi non mancarono quelli che mi incoraggiarono nella nuova via; il capitano I>.iano, or~t colonnello di stato maggiore, appartenne per qualche tempo al nostro istituto; mentre egli. dirigev~ una sezione di topografi nelle Alpi Apuane ebbe occasione di assistere ai miei primi lavori di fototopografìa del 1878 e colpito dalla bontà dei risultati, espr esse in nn suo rappor to alla direzione dell'istit uto, favorevolissimi giudizi sul nuovo metodo. Della citata prima nota e dei primi rilevamenti fotogrammetrici sovraccennati trattò ampiamente il capitano Giuseppe Ber - , telli, già comandato per vari anni all'istituto geografico militare, ora ispettor e del catasto; nelle sue « Note ed appunti di topografìa-fototopografia » che si pubblicarono nella Rivista militm·e italiana nel febbraio 1884. Di quella prima nota o dei lavori di fototopografìa dell'istituto ne parlò pure favorevolmente fin dal 1882, N. III, la H.·ivista 'i?w..r•ittima e più recentemen\;e il capitano .M:arselli, ora maggiore, n ella pregevole memoria sopracitata che si pubblicò nel Bollettino del club alpilw italiano, volume XXIV, N. 57, 1890, accennando come quella pr ima nota e quei primi lavori non ebbero la diff usione che me· ritavano. Oltre agli accennati fa ,·orc\·oli giudizi volsero all'istituto
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.e allo scrivente per continuare impavidi nella via intrapresa:
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·sopratntto il plauso e le lod~ di auguste ~er~one quali S. A. R. il Principe di Napoh quando onoro dt una sua -visita il nostro istituto e d i S . A. R. il Duca di Ge.nova con una lettera che Egli nell<t sua bontà, ricordau~osi d.el:l'antico marinaio, volle mi fos;oe diretta dal suo pnmo amtante di campo l'ammiraglio L overa di Mar ia già mio co·m audante e che pur ammirava i nostri lavori di fototopo;grafì.a_ E va.lsero ~tltresì gli incor aggiamenti del dotto .ed intrepido alpinista il colonnello Leone Pelloux, ora te~ente ,generale che ebbi l'onore di conoscere su per le v.alh. alpine, del generale H.icci, con una beli~ let~era . alla cltrez~o.ne ·dell'istituto, dei generali Driquet e Sn·om, nelle loro VlSlte all'istituto, dei generali Bnmetta D'Usseaux e Rosseli i quand~ .come colonnelli erano direttori iu 2o dell'istituto stesso, d~1 o-enerali Genet e Baulino che ressero per qualche tempo 1l ~etto ufficio ed or son rapiti ·a questa terra, dei professor i l adatrza, Galileo Ferraris, P ucci, del quale la scienza ~iang? l'immatura perdita, Ferria, dotto ingeg:rere cl:e pur.s~ sor~I -della fotogrammetria per rilevamenti arch1tettomc1, . Ce~ l oria in una sua not.a nell'Annua,•io scien.tijìco, B rumalt1 .ch'ebbi il piacere eli conoscere sul colle del Nivolet; (V~1-savaranche), dei coltissimi illustratori delle nostre Alpi e .arditi alpinisti inglesi R ev. Coolidge, G. Yeld e G . .Baker, .del colonnello De Stefanis che fn pur tanto tempo m1o cap~ .(iivisione ora dir ettore compartimentale del catasto, de1 .colonnelli di stato maggiore e amici miei carissimi Brusati,_ Antonio Paganini, lVIoni, Della Noce, Piano e di non pochi ·superiori e vompagni della marina e dell'istituto che lungo -sarebbe nominarli tutìi in questa breve nota. • E ppure eravamo ancor lung~ dai risu.lta~i attuali? occor~ Teva perfezionare gli str umenti ed era md tspens~bllc, per..chè la fototo pografia potesse aver v ita, di semphfic~r~ e~ .abbreviare il lavoro d'ufficio. Così nel 1883 preparai l dl,seo-ni per uu nuovo apparecchio e nel 1884 fui autorizzato a farlo costruire all'officina 'Galileo di F irenze. Esso fu de. scritto in una nuova nota pubblicata ù.i poi nella Rivista
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LA FOTOTOPOGRAFIA 1
.Marittima, 1889, fascicoli VI e VII e nella R ivista di 11opc;gr~fia e Catasto, 1889, N: 8, 9 e 10, e che ha per titolo La {ototopogra(ia in Italia. Per brevità dirò solamente che esso consiste in una camera oscura speciale, sostenuta sul piatto portanon1, o alidada, di un cerchio orizzontale g raduato, da tre viti di livello e trattenuta al piatto stesso da un perno a vite con molla da stringersi mediante un molinello. Un braccio verticale fissato sull'alidada sostiene un ecclimetro o cauocchiale· con livello ; il cerchio orizzontale e r elativa alidada purmnnita di livello per la r ettifica dell'asse verticale eli rotazione è a sua volta sostenuto da tre viti di livello eh~ attraversano la testa del treppiede al quale è trattenuto da. un perno a vite con molla. In tal modo l'apparecchio chepuò debitamente suddividersi per peso e volume onde sia. facilmente trasportabile in montagna, si può riunire solidamente e con facilità nelle varie sue parti Mediante le tre viti che sostengono la camera e altri'. congegni è facile eli rendere i due assi ottici della camera. oscnra e del ca.nnochia.le, orizzontali ·e paralleli fra loro~ L'asse ottico della camera oscura è per costruzione nor-· male al piano prospettiva e l' incontro di eletto asse con·. questo piano è segnato sulla prospet tiva dell' immagine· dell'incrocicchio di dtle sottilissimi fili di argento, m·togonali fra loro, tssi innanzi al vetro smerigliato; le pro-· spettive che si ottengono sono verticali e i fili stessi vi lasciano, colla loro immagine fotografica, la traccia dell'orizzonte del punto di stazione e quella del piano verticale che contiene l'asse ottico della camera oscura. L'obbiettivo è munito di speciale graduazione che per-· mette · eli conoscere sempre, al decimo di millimetro, la posizione del suo secondo punto nocla.le rispetto al piano prospettiva cioò, per il caso nostr o, la cl:.st.anza del punto di vista della prospettiva dal piano della stessa, .Questa quant ità è l'elemento più imporbante per il rilevamento, inquantochè stabilisce il rapporto fra le dimensioni degli oggetti' e quelle delle corrisponden ti immagini sullo pr ospettive;.
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-importa quindi che essa sia determinata colla più gran cura -e all'uopo rettificata col calcolo. Poichè il 2" punto nodale ossia il punto di vista della prospettiva si trova sull'asse ottico della camera oscnra e ·questo asse incontra normalmente il piano prospettiva all'origine dei due ~ssi, orizzontale e verticale, tracciati sulla ·prospettiva, questa origine sarà altresì il punto principale .della prospettiva stessa. A questi assi ortogonali che hanno per origine il punto ·principale si possono rifer ire tutti gli altri punti della pro-spettiva; colle loro ascisse e ordinate misurate su qnosta, si possono mediante relazioni assai semplici determinare le -distanze angolari-orizzontali di questi punti cla.l punto prin· ·cipale e coll'azimut di questo anche i loro azimut, nonchè [e distanze angolari dei punti stessi, dall'orizzonte del punto .di stazione, cioè le loro altezze a.ngolari, ossia i comple- ,. menti delle loro zenitali. Con dieci prospettive prese gir ando l'apparecchio intorno .all'asse verticale di rotazione ad inter valli angolari costanti .di 36", si ottiene un panorama che abbraccia l'intero oriz·.zonte; con un campo verticale di circa 30" fLl disopra e al·trettanti al disotto dell'orizzonte. Basterà conoscere la di·rezione d,3l punto principale di una delle dieci prospetti ve per rispètto ad una direziÒne nota - quella ad un segnale ·trigonometrico o quella del meridiano magnetico -per avere l'orientamento di tutte le altre prospettive e perciò di tutto il panoramfL. Ci trovi~Lmo quindi al caso delle misure angolari che si prendono col teoclolite o graficamente colla tavoletta pre·toriana quando colla stessa si lavora 'per intersezione, col vantaggio che queste misure si possono eseguire nella tran·quillità dell'ufficio coll'immagine del terreno sempre innanzi i punti per la deter minazione del quale si possono molti·plicare all'infinito, mentre il t empo in cui si fa una sta-zione panoramica e si raccolgono quei dati angolari indi·s pensabili per la determinazione del punto eli stazione, è .di un' ora. o poco più. Coi panorama presi in stazioni gin-
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diziosamente scelte, si è nelle migliori condizioni per ir r ilevamento per intersezione pel quale si presta tanto poco· la tavoletta pretoriana e col teodolite si richiede troppo tempo per le stazioni e lunga riesce la riduzione grafica. degli elementi angolari che si ripor tano dalla campagna. Nella citata nota. La (otoloporrafia in Italia oltr e ad una descrizione dettagliata dell'apparec~hio in parola e ad una esposizione dei principi sui quali è fondat o il metodo foto-· topografico, vi sono altresì esposte le modalik-ì pratiche in campagna, per la scelta e l'esecuzione clelle stazioni panoramiche; vi sono indicati i vari elementi del panorama e della stazione, che devonsi raccogiier e in apposito librettodi campagna, per poi servire in ufficio alla costruzione della. levata topografica, infine vi è esposto il modo reso pit1. semplice e facile col quale in uf.ficio, si ricava dai panor ama la levata topog rafica del terreno che essi rappresen-· tano. Tre stmmenti grafici speciali servono a questo scopo e le operazioni grafiche procedono nel seguente modo che accennerò brevemente : Sopra due tavolette da impiegarsi l 'una per la determinazione dei punti da servire al rilevamento topografico e l'altra per il disegno definitivo di questo, si situano i vari punti t r igonometrici che devono servire di base al lavoro, nella scala stabilita e nel modo· adottato per le ordinarie levate colla tavoletta pretoriana~ Con un rapportatore speciale di 360°, a origine mobile, si possono costruire dei lucidi molto esatti delle varie direzioni ai punti trigonometrici, prese col teodolite in ciascun punto di stazione; con questi lucidi si segna sulle due tavolette anche la posizione, rispetto ai punti trigonometrici. segnati precedentemente, dei vari punti in cui si è fatta una stazione panoramica, che riescono situati secondo la. scala del disegno. Si fa quindi una ricognizione sui panorama, presi due a. due, che comprendono un~~ stessa zona di terreno da rilevare dei vari puuti che si ritengono utili per la levata ~ individuandoli con numen m minio e posc1a con un altro
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str umento apposito, chiamato « settore grafico dùlle direzioni ai punti della prospet&iYa; ~he si può•. ~rientare. sulla .tav_oletta « grafico » a seconda detla prospeot!Va che s1 cons1dera, si tracciano mediante le ascisse mi:mrate col compasso, le direzioni orizzontali a questi punti. , Dalle direzioni a puesti punti da due stazioni diverse e anche da tre e quattro stazioni diverse a seconda dell'importanza di essi e dell'esattezza ri~hiesta ~i ha la loro posizione nel piano del disegno per mterse:-wne. . . . Ottenuta Ja posizione dei vari punti nc.ono:>cmtl sm P.~ norama, s i ottiene altresì. la loro quota da due, t~·e o pt_u stazioni di proveni.en:t.a, mediante le ascisse e ~rd~nate ~1surato col compasso snlla prospetti ''a, servendos1 d1 un ~hro speciale strumento chiamato «squadro gr~~co per le dl~e r enzc di livello. » In tale maniem la pOSIZlOn-e nel grafico e ra.ltezza dei punti. che devono ser vire alla levata vengono determinate rneccanicament? con g mn f~Lcilità c Rpeditezza~ come si può comprendere dall'ispezione r1ei tre. strument1 o-rafi ci accenmLti e che sono descritti n ella preci ta.ta nota. cnra più importante è quella che si richi~de_ ~ella s_celta dei punti sui panorama e nella. loro esatta mdlvlduaztone, , sarà utile che questa pa.ltO del lavoro grafico, come la determinazione dei punti di stazione, sia fatta da chi ha eseo-uite le stazioni in campagna. 0 Questo lavoro di ufficio si pu ò a ncora abbreviare s~ s1 impiegano due o più disegnatori, _d i.stribuend~ . co~wemen temente porzioni del terreno da rilevar e su pm d1 una tav oletta « o-ranco ». I punti det ermi.mLti su queste, vengono poi ripor t:ti con cura sulla tavoletta pel disegno clefini_tivo della levata. che ri esce facile per l'efficace concorso de1 panorama. I n tal modo e coll'apparecchio descritto, continuarono i lavori di alta montagna n elle Alpi Graje e se quei lavori non dest-arono allora grande interesse in I talia dove anzi essi dovevano dibattersi fra le difficoltà finanziarie e le varie es igen~e amministrative, dagli intelligenti dell'estero pervennero lodi non poche all"istituto geografico militare al
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g enerale F erraro che aveva dato impulso a quei lavori, nonchè allo scrivente. Anzi nel 1887 dal governo inglese del Canadà, Ottawa, fu rono r ichiesti al nostro I stituto, schiarimenti e notizie sul sistema foto-topografico da noi adottato, onde farne l'applicazione per il rilevamento delle Montagne Rocciose, come già per il rilevamento dei monti del Caucaso, furono da Tiflis domandate all'istituto informazioni sul nuov'o metodo, dal barone Steinern, geografo addetto al g overno militare russo del Caucaso. I n attesa della pubblièazioue della nota « L a foto-topografia in Italia (1889) » si invia-rono a quelle autorità alcuno copie dei rilevamenti eseguiti, panorami fotografici e fot ografie dei nuovi strumenti. 1\fa presso noi. rimaneva da risolvere il problema considerato in relazione cogli scopi dell'isti_tuto, quello cioè tecnico riguardante la formazione della nuova carta d'Italia al 100,000 e quindi di far concorrere le levate fototopografich e colle topografiche ordinarie, per i fogli della stessa e in modo che la foto topografia fosso d i sussidio alla mappatnra colla tavoletta, in quei luoghi dove questa riesce meno applicabile, e lo scopo economico cioè, quello r ispondente alle condi.zioni amministrative dell'istituto, epper ò di non far e colla fototopogra:fia dei rilievi già eseguiti, o in corso di esecuzione col metodo ordinario, e quindi un doppio lavoro. Sospeso il r ilevamento del Gran Paracliso /Alpi Graje) lavoro ' che non av.e va r agione di essere che per se medesimo dal momento che quella zona er a sta.ta rilevata da varie sezioni di mappatori, il g enerale Ferr ero ritornato come direttore all'istituto, diede un nuovo e :più importante indirizzo, per l'istituto stesso, ai lavori fototopograiici, di collegare cioè, in uno stesso foglio della carta d'Italia, la zona più difficile rilevata col metodo fototopografico, con qu ella r ilevata colla tavoletta pretoriana. Il risult ato di questa n uova prova f u il r ilevamento dei . fogli 6-7 della nuova. carta d'Italia, che comprende circa 450 chilometri quadrati cioè i valloni di S . Giacomo e di )
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Lei, al nord di ChiaYenna, fino alla frontiera Svizzera, col passo di Spluga e i gruppi importanti del Pizzo Tambo e della Sur etta a nord. del P izzo Emet e del Pizzo Stella a est e del Pizzo Quadro e Pizzo T erzè a ovest . Il rilevamento di tale impor tante regione fu suddiviso nel modo seguente: il r ilevamento dal fond o dei valloni di S . Giacomo e di Lei fino alla curva dei 2000 metri e anche più, doYe il t erreno è facile e pianeggian te e comprendente quindi l'al::'itato, i pascoli e le ca3e di montagna, fu eseguito colla tavoletta pretoriana del signor D. Rimbotti, distinto topoo-rafo del nostro istituto e che ora è un bnon fototopografo. o Il restante terreno dai 2000 metri fi no alla cresta, fu eseguito dallo scrivente col metodo fototopografico. Il collegamento delle due zone rilevate con diverso metodo, riesci al di là dell'aspettativa in modo facile e conveniente. Alcune consider azioni snl rilevamento del detto foglio G- 7 e sul collegamento dei r ilievi eseguiti coi (Monte Spluo-a) o . 1. due metodi, sono contenute in una nuova nota che s1 puv· blicherà quanto prima. Mentre si tiltima.Ya in ufficio l'accennato rilevamento del foo-lio di. Monte Spluga (1889) si pubblicava, come si disse lao nota La fototop ogr·a(ia in italia. N nove lodi pervennero allora al nostro istituto specialmente dall'estero ed è notevole una nota del dottor S . F insterwalder pubblicata nei
· iliillheit1mgen Deutsches 'uncl Oester·?·eiches alpen Vereins, 1890, N . l, che ha per titolo: Die photog1·tmz.rnetne in den Jtalienischen Jf ochalpen. L o stesso pubblicò poco dopo nel
Bayerischen incl·ustTie et Gewerbablatl, IYii.i.nchen, 1890, _47, un~ nuova memoria che accenna molto favorevolmente a.t nostn lavori fototopografìci e che ha per titolo: Die Term_inaufnahme millelst Plwtogmn-?:rttel?--ie. Quede due note hanno t anto più valore in qnantochè il dottor e Finster walder, professore nel P olitecnico eli Monaco, è noto per l'applicazione che egli fece della fotogrammetria alla misura dei ghiacciai e allo studio del loro moviment o. Così parlarono favorevolmente dei lavori italiani di foto t opogt·a:fia l'ingegnere Franz Hafferl e l'ingegnere capo delle
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ferrovie austriache, Vincenzo Pollak, in notevolissimi discorsi da loro fatti al Congr esso plenario della S ocietà degli ingegneri ed architetti austriaci a Vienna, discorsi pubblicati nel WochenSCi'i(t des oste?'!". - Ingenietw- '~mel a1·chiteht,en, Yueines N. 21 e 22, 1890. Questi distinti ingegneri avevano pur eseguiti per lavori ferroviari notevoli r ilevamenti fotogrammetrici nel Tirolo e specialmente per le L avine dcll'Arlberg. L 'ingegner~ Hafferl di Vienna volle altresì rendere vieppiù noti fra i tedeschi i lavori ita.liani di fotogrammetria con una trad uzione della nota La (ototopogr·a(ia in Italia, a cui fece precedere una introduzione ( Vm·waJ•t) molto lusinghiera per il nostro Istit uto. Contemporaneamente in Germania, la nota stli!ssa, venne tra.clotta in tedesco dall'ingegnere Adolf Schepp di \:Viesbaden ed ebbe l'onore :di venire inserita nello s timatissimo periodico scientifico tedesco Z eitsclwi{t (iti' Ve;·messtmgsu;esen diretto dall'illustre J01·dan N. 3 e ~2, 1891 e N. 3, 1892. Un nnovo apparato fototopografico ideato dallo scrivente fu ftl.tto costrnrre dalristitLtto geografico militare in vista dell'aggiunta di un nuovo opei·atore alla sezione fototopog rafica, il prelodato topografo signor Rimbotti che nel rilevamento del foglio di Monte Spluga aveva avuto campo d i famigliarizzarsi col nnovo metodo. Questo nuovo apparecchio differisce alquanto da quello descritto nella nota La (ot.otopog?·a(ia in Italia quantunque la forma e le dimensioni della camer a oscura, nonchè la cli~tanza focale del suo obbiettivo, siano presso a poco le medesime. La modificazione pit\ importante ~he lo diversifica dal precedente è la soppressione del cannocchiale eccentrico, la camera oscura stessa potendo far le veci di cannocchiale centrale. Questa semplificazione fu attuata in base eJ seg uente fatto: il cannocchiale asti·onomico munito di reticolo, che si adopera per gli strumenti geodetici e topogi·afi.ci, non è altr o che un tLtbo cilindrico o leggermente con ico, ad una delle cui estremità trovasi una lente, o sistema di lenti, convergente chiamata obbiettivo; questo produce nell'internò del tubo un'immagine degli oggetti esterni, reale e r ovesciata,
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.come l'obbiettivo della. camera oscura. Nell'altra estremità di questo primo tubo ne scorre un secondo più piccolo-che porta pure un sistema d i lenti con v ergenti, chiamato ocula1·e e più precisamente pel caso del cannocchiale con reticolo, chiamato ocula1·e di Ramsclen o P')Sitivo. Esso serve come si sa, acl osservare con un certo ingrandimento, le immagini degli ogget:.ti mirati col cannocchiale, nonchè l'incrocic·chio dei fì.li del reticolo previamente portato nel piano su cui si formano queste immagini, o piano focale dell'oh· biettivo. A questo strumento ottico si dì.1 la forma tubolare perchè dei raggi che travèrsano l'abbie tti vo, non si ha bisogno che di quelli incentrantisi sull'asse ottico del sistema o in punti che di poco si scostano ; è q uindi per r endere più maneggevole, del minor volume possibile e per facilità di costruzione che il cannocchidle in genere, assume la for ma sopraccennata. A ltrimenti lo spazio oscuro compreso fra l'oculare e l'obbiettivo, può assumere qualsiasi altra forma senza ehe perciò siano mutate le condizioni ottiche del cannocchiale, semprechò siano evitati gli effetti d i accidentali .riflessioni delle pareti che comprendono questo spazio oscuro e che possono turbare la chiarezza delle immagini. Come nell'apparecchio già descritto, l'obbiettivo si può muovere rispetto al piano prospettive ava.nti a.l quale sono t esi in posizione fissa i due fili in cr oce che devono, per costr uzione, segnare col loro incrocicchio sulle prospettive la posizione del loro punto principale ; anche qui un' asticella graduata indica la distanza del punto di v ista delle prospettive del piano di queste. Posteriormente a lla c~tmera oscnra si pnò sostituire al . telaio che porta il vetro smerigliato, un altro telaio a parete opaca al cui centro ha.vvi un foro circolare munito di un oculare positivo o di Hamsden; l'asse ottico di questo si trova sul prolungamento delFasse ottico della camera oscura e il reticolo dci fili avrà il suo incrocicchio sull'asse dell'intero sistema così composto, che risulta un perietto cannocchiale astronomico, purchè si abbia cnra, onde le immagini siano più luminose, di sostituire al d iaframma l
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di piccola apedura che ordinariamente si usa per vedute, quello di apertura massima. L'oculare si situa in maniera di vedere distintamente l'incr ocicchio dei fili, quindi si muove l'obbiettivo finchè coll'ocular e si vede distintamente anche l'immagine del soggetto mirato, cioè, si port-a il piano di quest'immagine a coincidere col piano dei fil i. Della esatta di (;} uesta coinciclen:r.a è facile assicurarsi con piccoli movimenti dell'occhio guardando fili e immagine coll'ocular e e mo,·endo contemporaneamente l'obbiettivo finchè non si scorga più alcun movimento dell' immagine per rispetto ai fili, dovuto a paralasse. Questa camera-cannocchiale è contenuta in una particolare a rmatura munita sui snoi f-ianchi, dei perni ori:l:zontali d~ rotazione, no1whè da una parte del ,cerchio verticale graduato, piastra portanonì con livello e rela~iva leva con irti a contrasto, e dall'altra: da contrappeso al cerchio, vite di pressione per fermàr e la camera-cannocc:hiale nei vari puntamenti o leva folle con· relativa vite di richiart\.o, a contrasto a molla, per i piccoli movimenti di collima zione. I due perni orizzontali di rotazione sostengono la camera- cannocchiale sui cuscinetti, uno dei quali mobile con viti a contrasto, di due robusti supporti verticali fissati sul piatto portanonì, o alidada, del cer chio orizzontale graduato. Mediante parliicolari congegni si possono imprimere alla camera-canuocciale, entro l'armatura che la contiene dei piccoli movimenti orizzontali e dei piccoli moviment'i intorno al suo asse ottico, i primi per r ettificare la normalità di tale asse coll'asse or izzontale di rotazione impiegando il solito metodo del rovesciamento dell'asse ottico della camera- cannocchiale, potenclosi questa far girare intorno al suo asse orizzontale d i rotazione come il cannocchiale di un teodolite - i secondi : per ottenere l'orizzontalità del f-ilo destinato a segnare colla sua immagine sulla lastra sensibile, la linea d'orizzonte della prospettiva che. se ne ottiene. Altri congegn i servono a fis.sare solidamente la camera una volta rettificata la sua posizione, affinchè non avven-
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gano accidentali spostameuti nell' esecuzione del panorama. In quest'ul~imo apparecchio che mi onoro di presentare all'esame di questo illustre congresso e del quale una più par ticolareggiata descrizione è contenuta nella nota che si pubblicherà quanto prima, si sono realizzate le qualità. di un perfetto t-eodolite a cannocchiale centrale r ovesciabile, per lavori topogra.fici, e quelle di una camera oscura che fornisce prospettive fotografiche corredate degli element i per il r ilevamento fototopognilico della più grande e costante esattezza. Con questo nuovo strumento e con quello descritto precedentemente, lo scrivente e il topografo Rimbotti, iutrapt esero nel 1890 il rilevamento della parte più elevata del foglio 29 della nuova carta d'Italia, che comprende il gruppo importante del llfonte Rosa; dei lavori fo tografici di laboratorio in campagna: svilupp'o delle negative, loro classificazione, stampa delle positive e confezione dei panorama, fu come precedentemente, incaricato il fo tografo del nostro istituto, Cataldi Camillo, il quale fino dal 18S3, quando ancora si dovevano preparare le lastre al gelatino-bromuro, fu aggregato a.Ilo scrivente. Nel 1891 però il rilevamento del Monte R osa incominciato colla parte alta e le creste terminali dei valloni di Valtournanche e di Ayas, o di Challand, fu temporaneamente sospeso per intraprendere col metodo fototopografico, più urgenti lavori d'indole esclusivamente militare. così nello scorso anno si riuscì alla soluzione di un altro importantissimo problema che con qualsiasi altro metodo sarebbe rimasto insolubile. Nel febbraio 1891l'istituto geografico militare fu invitato ad inviare istrumenti fotogrammetrici, cogli apparecchi grafici ausiliari ed esemplari pra,tici eli levate fo totopografiche all'ésposizione del I X cong resso dei geografi tedeschi in Vienua. Non si poterono inviarvi che le fotoorafie deo-li b o strumenti, alcuni panorama fo tografici o dei saggi di levate, Pure da quell'illustre scienziato che è il colonnello a.ustria.co
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Roberto von Sterneck, a nome del comitato di quell'esposizione, pervennero all'istituto e a.llo scrivente, documenti che provavano come i lavori italiani d i fototopografia « acquistarono i ucontest.abìlmente il primo rango. >> Dal p relodato colonnello in nome di quel comitato, si richiesero altresì le copie esposte per distribuirle all'istitu&o geografico e a ll'nnivel'si.tà di Vienna, nonchè alla direzione generale delle ferro\·ie austriache. E l'ingegnere Haffeal delle ferrovie austriache competentissimo della materia, mi scriveva « Votre exposition « photogrammetrique est sans comparai:>on la meilleure. « Toutes les autres ne sont que des essais plns ou moins « manqnés de construction d'appareils fototopographique et « cles constrnctions de cartes d'une peiJite étenclue. » E in questo senso ne scrissero il d ottor F in sterwa.lcler, l'ingegnere capo Pollack e il tenente colonnetlo Otto Krifka dell'istituto geografico di Vien:na prima ancora del congresso cita to. D ella buona impressione che i nostri lavori fecero a quel congresso, l'ingegnere capo Vincenzo Pollack ne parlò anche in due notevoli memorie, la prima ha per titolo: Ubel'
pholog?·aphische Messk,unsl - Photog1·ammel1'ie und Phololopog,·aphie pubblicata. nei Mittheilungen der- J(. K. Geogmphischen Gesellsca(l, fascicolo IV - Vienna 1891 ; la seconda ha. per titolo: Die photogr·aphische 'l'e?·minauf'nahlrle - Phologrammetrie ode?'' Lichtbilclmesskunst inserita nel Centmlblatt (ii1· des gesammten Fm·stwesen 1891. D ei nostr i lavori aveva g ià parlato con lode il professore Schiffner di Pola in una nota. che ha per titolo : Die P hotog?·ammetrie in ltalien inserita nel Photog1·aphische co?·rispondenz N. 353, febbraio 1890. In Italia oltre la nota citata del Bertelli, sono rimarchevoli quelle dell"ingegnere Giacomo Buonomosegretario della società Africana : L a f'otolopog?·a(ia in Afr·icrJ,, nel bollettino della società Africana I -II 1890, quello del professore Inuocenzo Golfarelli nel bollettino della società. fo tografica italiana, Firenze 1890, aprile, maggio, quella importantissima
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g ià citata dal Marselli. L a fotog?·afìa applicata alla costruzione delle ca1·te alpine, B ollettino del Club alpino italiano, . vol. X X IV N. 57, 1890 e della quale ne fecero l'apologia il JarbucheJ · f'i~J' clie Deutsche Armee tmcl Jfarine, dicembro 1891 l'lllttslra<:ione Militw·e Italiana N. • 146, 1891 e l' ln ten~ationale
Re1.:ue iibqr die Gesammten armeen tmct (totle1l,
1891. Una nota recentissima è quella del capikino d'artiglieria L. B enuati che ha per titolo « f,a fotogm(ìa nelle
sue
app lica~ioni
militari, Rù;ista cl' cwtiglier'ia e genio.
1892, vol II.
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L' Alpine jow·nal di Londra si occupo più speciidmente del rilevamento del gruppo del Gran Paradiso e il risultato di alcuni confronti, favorevoli al nuovo metodo, è più volte 1tecennato in quel periodico, specialmente nel N. 106, novembre 1889, « New expedition » pa.g. 481. - Nelle pubblicazioni francesi del Bornecque, del Le Bou, del R enaud. Vedasi in proposito la nota nella Revue Geographique inte1·nationale N. 182, 1890 e quella del nostro Bollettino della società geog1·ajica feb braio 1891, come in quella più recente del comandante V. L egros Elements de pholog,·ammet?-ie non è fatto alcun cenno dei lavori italiani di fototopografìa. Solo il comandante Lanssedat in una sua recentissima nota. pubblicata nel Pa1'is photographe settembr e e ottobre 1891 e che ha per titolo: « Iconometrie et metrophotographie. Notice sur l'histoire cles applications de la prospective à la top0g raphie et à la cartographie >} accenna ai nostri lavori. Egli rivendicando a sè tutto il merito dell' applica.zione della prospettiva, alla topografia (egli si serviva dapprima di prospettive ottenute colla camera chiara) quantunque fin dal 1835 il Lamarmora Alberto e il De Candi~~ in Italia si servirono di panorama per il rilevamento della Sardegna (vedasi la prelodata nota del Marselli) come pure il merito dell'applicazione della fotografia alla topografia adducendo che probabilmente il Porro, cosa che parmi contestabile trovandosi a P arigi abbia preso da lui l'idea di quest'applicazione, pure egli non :c.ega il valore degli sfor zi fatti dallo stato maggtore italiano. Il giudizio però 'dell'il-
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LA FOTOTOPOGRAFIA
lustre comandante e i di lui elogi per questi lavori, a cui è impossibile negare un incontestabile valore pratico, nascondono a mala pena una certa acrimonia. . Egli chiama .« inventori in ritardo »quanti si occuparono d1 fototopografìa o fotogrammetria in quest'ultimo mezzo secolo, d'italiani e tedeschi, eppure fra questi ultimi, o-indicando imparzialmente, brillano illustri personalità ~he trattarono questa nuova applicazione della fotografia colla più g1·an profondit.-ì. di scienza, quali: J ordan, Meydenbauer, Koppe, Stèmer e altri dai quali ho molto appreso. N egli ultimi d ne anni in cui lo scrivente appartenne alla regia marina (1874-75) fu incaricato, a bordo del reo-io piroscafo Tripoli, delle vedute e descrizione delle co:te, fari e semafori, per corredarne le carte marine e i porto-. lani. Le vedute che si inseriscono nelle carte marine devono servire per meglio gnid~rc il navigante nell'avvicinare e r iconoscere una costa; i punti rimarchevoli di questa, devono essere indica~i con precisione nella vednt.a e sopra di essi dev'essere altresì segnat o il rilevamento alla bussola preso da bordo" nel punto in cui fu presa la veduta. Questo punto dev'essere altresì segnato snlla carta, o almeno indicato approssimativamente colla distanzà stimata da uno di quei punti rimarchevoli e col suo rilevamento alla bussola. Per le vedute occorreva eseguire da bordo uno schizzo per quanto possibile esatto a bastimento fermo; con un sestante si misuravano le distanze angolari fra i punti rimarchevoli della veduta e infine si prendevano dei rilevamenti alla bussola per l'orientamento delle vedute e per avere, cogli angoli misurati, i rilevament i dei punti rimarchevoli. In seguito riducendo a lunghezze, con uno sviluppo arbitrario quelle distanze angolari, si doveva collo schizzo ricostruire quella veduta che non poteva in niun modo riescire veramente esatta, sia perchè il bastimento in tutto quel tempo, non poteva che molto relativamente fer mo, sia che quegli angoli non erano orizzontali e che le altezze dei punti non riescivano in rapporto colle distanze angolari sviluppate in lunghezza sia in1ine, perchè la facilità e il
colpo d'occhio di disegnare con prontezza ed esattezza sufficiente, una veduta, non è che una qualità di pochi, e la marina sente ancora con dolore la perdita del P orro che aveva acquistato una celebrità in questo gener e dì lavori. Ricordando s.empre le difficoltà incontrate per raggiungere esattezza m questi lavori e visto in seguito, come dalle prospettive fotografiche si possono ricavare elementi e misure di esattezza più sufficiente per soddisfare alle esigenze del più scrupoloso graficismo, mi venne l'idea fin da qnando pubblicai la mia prima nota, di utilizzare la fotogrammetria per ottenere con esattezza le accennate vedute nonchè risolvere una quantità dì problemi che interessan~ l'idrografia. · Un apparecchio da servire a questo scopo e che ho chiamato « azimutale fotografico, » è ora in costruzione all'officina Galileo di Firenze. E sso può servire a ltresì per avere i settori di mare libero sottesi/ da,i fari e dai semafori, cioè i settori illuminati dai primi e il campo di vista dei secondi, per levate topografì.che e idrografiche di pprti, rade e coste poco conosciute nei viaggi dì esplorazione o scientifici, potendo in molti casi sostituire con vantaggio, le ordinarie bussole di rilevamento; oso dire, poichè l'immagine del sole e dell'orizzonte del mare da esso illuminato, rimangono molto bene segnate sulla prospettiva fotografica e potendo riferire questa immagine agli assi tracciati sulla stessa, che l'apparecchio in parola, per poco modificato, potrà forse essere utile anche alla navigazione astronomica, data, ben inteso l'appr ossimazione che sì richiede, per segnare con esattezza la posizione della nave sulle carte mar ine. La. camera oscura dell'azimutale fotografico ' i cui diseo-ni e presento all'esame dì questa illust,re assemblea differisce da quella degli apparecchi fototopogra:fici descritti; inquantochè il suo asse ottico, pure nqrmale al piano prospettico, incontra quest'ultimo ad un quarto della sua larghezza - te- · nendo per altezza della lastra 18 X 24 il lato minore eli essa di 18 centimetri, e per larghez?.:a il lato maggiore, di 24 89 -
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LA :POTOTOPOGRA FIA
centimetri - poichè in tal modo non si occupa nna metà dell'altezza della lastra col solo mare, bensi un quarto solamente, gli altri tre quarti servono per la veduta. L'obbiettivo è mobile e munito di graduazione come negli apparecchi già descritti - la d istanza dal p unto di vista del piano della prospettiva essendo pur sempre l'E'\ lemento più importante a conoscersi - e la camera è pur munita dei fili ortogonali che s'incrociano sulFasse ottico, poco innanzi al piano prospettico; essa è sostenuta da un supporto a due braccia riunite superiormente da una piasta·a orizzontale che vione a trovarsi sul davanti della camera. Tre dadi situati, l'uno sulla parte anteriore e gli altri sui fianchi della camera, servono a sostenere la stessa, sulle braccia del suppcrto e sulla piastra orizzontale, alle quali la camera è trattenuta mediante tre scatolette ove i dadi accennati sono tenuti da viti a contrasto. Il supporto è unito alla sua base, ad un disco portanonì, o alidada, con collare al centro, infilato sopra il perno verticale d i rotazione dell'apparecchio; questo pl:lrno è fissato al centro e al disopra del cerchio ori:.::;::ontale graduato, e sulla sua testa libera del collare dell'alidado, è fissata una bussola M.agnaghi; co~! il collare col disco portanoni, il supporto e la camera possono girare intorno a questo perno e alla bussola che rimane fissa. Il cerchio orizzontale è sostenuto da tre viti di livello, con doppi dadi a contrasto che traversano un robusto pÌiLtto a sospensione cardanica, sotto il quale è avvitato un grosso peso che serve ad abbassare il centro di gravità dell'in tero apparecchio e a dargli grande stabilità; un perno con vite a. molla e relativo manubrio, traversa il grosso peso e il piatto, e si avvita ad una mezza sfera mobile situata sotto il cerchio orizzontale che riman e cosi t rattenuto al piatto. Per lavori da esegLùrsi a terra, il cerchio orizzontale si può anche sostenere con un treppiede come quello degli apparecchi deseritti precedentemente, mentre che il sostegno del piatto R sospensione cardanica sul quale appoggiarvi
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l'apparecchio per lavori a bordo, è formato di quattro piedi uniti superiormente da un solido anello coi relativi cuscinetti per appoggiarvi i due coHelli esterni della sospensione cardanica; inferiormente è praticato in ciascuno dei piedi, un ' foro con vite p er fissare il sostegno alle rispettive bronzine stabilite sul ponte della nave. L'apparecchio si può pure appoggiare coi coltelli esterni della sospensione cardanica, su cuscinetti simili ai precedenti, situati in una cassetta con coperchio e maniglia, per portare l'appa.. racchio a terra per le dovute correzioni. · . Nella parete inferiore della camera, inclinata a circa 30 gradi è situata un'altra. pic:cola camera oscura ausiliaria, piegata ad angolo retto, alla cui piegatura trovasi un prisma, e il cui obbiettivo ha l'asse ottico normale al disco su cui .è tracciata la rosa e relativa graduazione, della bussola; ne .avviene che l'immagine di una porzione della rosa e gra'd uazione corrispondente si prod~1-ce sul vetro smerigliato e · quindi sulla lastra sensibile che si pone posteriormente alla camera grande dell'a.pparecchio. Una pera di gomma con tubo a due rami pure di gomma, serve ad aprire pneumaticamente e nello stesso istante, i due otturator i della grande cioè, e della piccola camera. In tal modo contemporaneam(olnte alla veduta si riproduce sulla lastra sensibile, in corrispondenza dell'immagine del filo verticale e Jlella parte superiore della veduta, una porzione della rosa della bussola; così si ha subito la direzione étell'asse ottico nel momento in cui si è presa la veduta, ossia l'orientamento della prospettiva. Un tela~ino verticale con due fili in croce e fra loro ortogonali, come nell'interno della camera, e posto anterio~ mente e al disotto di questa, e un traguardo con foro S Ituato posteriormente, sono rigidamente uniti fra loro mediante una piastra che abbr accia il collare dell'alidada; que!ta piastra, e quindi la visuale che passa per il foro del tra~ guardo e l'incrocicchio dei fili del telarino, può spostars.l, cbn piccoli ).llovimenti di rotazione, intorno all'asse verticale dell'apparecchio mediante due viti a contrasto.
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L'apparecchio per servire a bordo dev'essere convenientemeHte cor retto a terra; le correzioni si possono fare in modo che, a meno di casi accidentali, l'apparecchio rimane sempre rettificato e basterà solo rivedere tale rettifica ogni tanto, quando se ne presenta l'occasione. "Per ciò si porta l'app"arecchio a terra sulla spiaggia, onde essere per quanto si può al livello del mare; cou una livella sul disco portanoni si rettifica la verticalità dell'asse verticale di rotazione dell'apparecchio, rettifica che può mantenersi per lungo tempo perchè le viti che servono a tale ufficio hanno le teste con fori per poterle girare solamente con un'asticella, o con una chiave, e poi perchè il verme di queste viti è altresì percorso da due dadi, l'uno al di sopra e l'altro al disotto del ·piatto a sospensione cardanica. Si rallen~erauno quindi le viti a contrasto superiori delle scatolette che trattengono i dadi fissi alle par eti della camera e si muoveranno quelle inferiori, finchè il filo orizzontale teso nell'interno della camera e visto attraverso al vetro smerigliato, coincide coll'orizzonte del marvisto allo stesso modo; si serreranno allora le viti a contrasto-superiori delle scatolette e sarà così rettificata anche l'orizzontalità del piano che contiene l'asse ottico e il filo orizzontale che deve segnare sulle prospettive la linea d'orizzonte. Dirigendo infine tale asse ·ottico sopra un punto lontano si a-ssicurerà con piccoli movimenti delle viti a contrasto del' traguardo che anche il raggio visuale di questo sia diretto sullo stesso punto. La distanza del foro del traguardo a cui si applica l'occhio, dal telarino e le dimensioni di questo sono tali che guardando pel traguardo si abbraccia. un campo, limitato dal telarino, eguale al campo di vista. della prospetti.va che si ottiene colla camera oscura. Cosi a bordo, non si ha bisogno di servirsi del vetro smerigliato per le vedute che si vogliono prendere, ma invece, colla. lastra sensibile già esposta. nella camera oscura e guardando pel traguardo, si faranno sc.attar e . gli otturatori quando lo si crede conveniente che altrimenti, col · movimento della naYe, e col tempo occorrente per togliere il vetro smeri-
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gliato e situare apposto il telaio colla lastra sensibile, non si sarebbe sicuri di prendere la stessa prospettiva vista attraverso al vetro smerigliato. L e prospettive' ottenute in tal modo sono verticali, in' esse sono segnati due assi or togonali che hanno per origine il punto principale, uno dei quali è la linea dell'orizzonte all'altezza zero, o presso a poco, l'altro è la traccia del piano verticale che contiene l'asse ottico di cui si ha pure la diTezione alla bussola, cioè l'orientamento della prospettiva. Colle semplici relazioni fra i vari elementi di queste prospettive, si possono avere subito gli azimut e le altezze angolari ~i tutti i punti delle immagini in esse rapprese-ntate, D al fin qui esposto appal'e evidente come la fototopog rafia, o in senso più esteso e come giustamente viene chiama.ta dai tedeschi la <<fotogrammetria », sia suscettibile di .applicazioni in più d'un rarp.o dell'ninana operosità, ed è ad a ugurarsi che come all'Istituto geografico militar e essa potè vincere gli inevitabili ostacoli che il vecchio frappone al nuovo e divenire da appena tollerata, ormai indispensabile, .mercè la scienza e la volontà di pochi, così siano esauditi i voti del Marselli per il Club alpino, del Bnmialti, Ce:loria e altri per la Società geografica, del Bnonomo per la Soeietà africana, del Trojano, del Mirabello, del Cassau ello, ,aell'Aubr y e tanti altri per la marina, e così per il catasto , p er la geologia, per le ferrovie ecc., e infine che voce ben più autorevole della mia, valga ad aprire la via a qu~sta nuova applicazione della fotografia. della quale il primato molto difficilmente si può contendere all'Italia. P AGA.NINI Pro in:Jt{lt~(l"f'
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militare.
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LE TENDBSZE DEL NUOVO SiSTEMA &EGOT.AMENTARE DEI.L'ESERCITO
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LE ·TENDENZE DEL
NUOVO SJSTEM AREGOJJAMENTAI\E DELL'ESERCITO (Comlinuazio-11e e {i11e, veai numero pucedtntr)
v. La manovra. Quei metodi di accentramento e di rigidità ch'erano in. vigore nei tempi passati avrebbero dovuto avere per naturale conseguenza un grande ordine esterno, un manovrare corretto, preciso, e sopratutto una bella apparenza estetica nelle truppe che si presentavano al pubblico per la parata, per la. funzione pubblica e simili. Invece, a mio ricordo almeno, avveniva spessissimo che dietro ai tamburi battenti a tutto potere si vedessero soldati mediocremente allineati, con l'arme a. sghimbescio, col passo incerto ed irregolare: i giornali militari, ed anche i non militari, hanno assai di spesso elevatolamento circa il contegno poco corretto delle truppe in genere, e della fanteria di linea in ispecie, e questa volta dirò che, co.sì. fa.cendo, essi erano nel pieno loro diritto: chi va sulle piazze a farsi vedere, chi fa delle parate in luoghi conosciuti da
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tutta la città e in ore preannunciate dai periodici cittadini, ha il dovere di presentarvisi in modo che chi sta .a vedere abbia da lodare piuttosto che da biasimare: e noi a questa regola molto elementare abbiamo mancato di spesso. È difetto del sangue latino? Io dico di no, perchè vedo che quando i soldati sono ben comandati, manovrano bene. È difetto d'istruzione e di buon voler e? Forse in parte: ma non bisogna dimenticare che qnei medesimi soldati che non fanno di sè così bella mostra com'io vorrei, sono poi quegli stessi che in tante altre oceasioni, diciamo pure in tutt.e le altre occasioni, dànno così splendidi esempi di abnegazione, di coraggio, di resistenza alle fatiche, cosicchè r iscuotono bene spesso le meritate lodi di quanti italiani e forestieri vengono a vedere i nostri campi e le nostre grandi manovre. È dunque una anomalia, di quelle anomalie che si correggono quando lo si vuole veramente, e il regolamento nuovo, pare a. me, che abbia avuto la mano buona in questa parte. Anzitutto facciamo del nostro fantaccino un ginnastico, un uomo sciolto, svelto, fiducioso nelle pr oprie forze; poi esigiamo da lui rigidezza e precisione solo in quelle poche cose in cui ne è riconosciuta e indiscussa la necessità e per queste siam0 esigenti fino allo scrupolo, fino alla pedanteria: qualche cosa otterremo. Il ragionamento è certamente logico, e, s'io debbo arguire da ciò che mi dice la mia poca esperienza un perfezionamento esiste già e molto più se ne avrà in seguito, passato questo momento di transizione, purchè vi concorra la buona e ferma volontà di tutti. Come prima consegnenza di tali principi unfl> scuola di esercizi ginnastici tendenti a svilnppare le forze <lel soldato, senza tradur.;i, come accadeva qualche volta, nella ripetizione uggiosa e metodica ùi pochi movimenti elementari: ma r esa · varia ed attraente con giuochi e con gare di cni la nuova istruzione dà l'indirizzo lasciando molta latitudine alla immaginativa degli istruttori, e non lesinando troppo sui mezzi cosa che, nei tempi che corrono, è degnissima di considerazione. Poi l'istruzione militare propriamente detta tutta intenta a ciò che in guerra è applicabile, al tiro, alle andature
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LE TE~DENZE DEL NUOVO SISTEMA REGOLA&I EXTABE
veloci, al riunirsi e sbandarsi c~leremente secondo i siti e l'occasione, e rigidismo ridotto a poche cose: nel maneggio delle armi, per esempio, ai soli movimenti per presentare l'arme e portarla sulla spalla. A molti questo non è piaoiuto: vi si è voluto vedere una trascuranza di quelle apparenze. che formano la dimostrazione esterna della disciplina: ma bisogna essere logici: iltempo di permanenza degli nomini sotto le bandiere tende ineluttabilmente a scemare: le esigenze di guerra invece crescono ·per causa del perfezionarsi continuo delle armi: dunque...? Dunque bando al superfluo, bando alle lungaggini, bando a ciò che non può servire alla prova suprema. Ma la bella apparenza della truppa, il bel modo di maneggiare le armi in pubblico è pur necessario : sicuro, necessariissimo: ma per qu~sto bastano poche cose, queste curiamo e basti. Ciò che non può negarsi è questo: che le mutazioni nei regolamenti e specie nei r egolamenti per la manovra, po'rtan seco d ubbiezze, titubanze, piccoli errori che lasciano uno strascico per molti e molti anni. A. rigore di termini parlando, nna di queste c:r isi non si può dire finita sino a quando tutte le classi che stanno inscritte sui ruoli dell'esercito permanente e della milizia mobile non sieno passati per la nuova scuola. Ora che abbiamo un regolamento razionale e comprensivo ci è lecito sperare in una lunga sosta, specie per quanto rig uarda ciò che tocca da vicino il soldato e l'istruttore: per questo verso il regolamento attuale ha in sè stesso un carattere speciale di stabilità : e ne dirò il come. In tutti i regolamenti di esercizio anteriori la materia -e ra divisa in queste due parti: norme per manovrare in ·ordine chiuso - norme per manovrare in 01:dine sparso. Ora siccome i due ordini non sono fra loro così distinti ·da. formare, per ciascuno, un vero ramo staccato d'insegnamento, ne venivano non poche lungaggini e ripetizioni. Così, per cita~e un solo esempio, si aveva l'assalto per le truppe in ordine sparso e l'assalto dato da truppe in ordine chiuso, mentre, per massima, le truppe nell'andare all'assalto di una
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pos1z10ne nemica debbono disporsi parte nelruna, par te nell'altra delle due forme. Le regole non possono essere doppie, nè dipendere dalla forma in cui la gente è disposta: meg lio assai è orientarle sul còmpito che spetta alla. truppa, che è veramente la cosa essenziale. V'ha di più : con quel modo, men razionale, di disporre le materie, il tutto restava così concatenato, che dovendosi una volta ritoccare il regolamento, per essersi adottata una nuovà arma, o per qualche nuovo modo di vedere della gener alita dei tattici, si era spinti a mutare da cima a. fondo tutto il libro. Così abbiam visto cambiare e ricambiare molte piccolezze che si potevano benissimo lasciare com'erano, per poi, un bel giorno, ritornare all'antioo. Esempio classico il modo .di tenere le mani nella posizione normale del soldato colle palme prima rivolte alle coscie, poi rivolte innanzi, poi nuovamente contro le coscie! Cose da nulla, per sè stesse, ma .che diventan gravi quando 'si pensa a quanta gente vengono insegnate, e quando si pensi che questa mutabilità. nuoce necessariamente alla considerazione. in cui debbono .essere tenute, da chi sta in fondo alle scale, anche le più. piccole disposizioni di chi tiene i primi gradini. S i hanno ora per ogni unità tattica, le Formazioni e i lltloviment-ì, e poi in capitoli a parte, g li Eser·ci.z:i di combattimento : così per l'istruzione individuale, così per la scuola del plotone, della compagnia, del battaglione e di più battaglioni. In tal modo riesce chiara la differenza fr a la parte che mira propriamente al meccanismo di man ovra, e che deve farsi senz'altra preoccupazione fuor dell'esatta applicazione di r egole tassative ed uniformi, e quellEt che muove da un -concetto elementare tat t ico e dalla supposizione che innanzi a noi sia un avversario. Questo ha permesso una grandissima semplificazione nella materia; questo lascia aper to la via alle future inevitabili modifica.zioni d i alcune parti, senza che perciò possa occorrere di toccare le altre; questo sarà, se ben compreso e rettamente applicato, causa di sens ibile perfezionameJ?.tO al modo d i manovrare e di combattere della fanteria nostra.
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DEr,L'ESERClTO
LE TENDENZE DEL NUOVO StSTEMA R!!GOLAMENT AilE
Mi si perdoni se insisto su quest'argomento che a me sembra vitale. Perchè una truppa ubbidisca al volere e al comando di un uomo solo, occorre anzitutto che sappia riunirsi e sciogliersi, muoversi, fermarsi, passare dall'una all'altra formazione elementare. Non è vero ? Ora per insegnare tutte queste cose occorre molta diligenza, molta oper osità, molta pratica, ma nessuna inspirazione di guerra, propria· mente detta: che anzi, il voler manovrare in piazza d'armi partendo da una supposizione di guerra non può condurre che ad ·assurdi e ad idee erronee per chi comanda e per chi_ obbedisce. · Vi è aJunque una parte regolamentare nel senso più assoluto e duro della parola, che si dovrebbe tramandare ben precisa e immutata di classe in classe, e di anno in anno; che dovrebbe essere insegnata agli allievi delle scuole e nelle palestre di ginnastica e dovrebbe formar('l il proprio e vero· linguaggio miWa;;·e clella nazione. E più. raramente questo linguaggio sarà mutato e più. facilmente c'intenderemo. Non così nella parte alta ed applicativa, tutta propria degli ufficiali studiosi dei progressi delle scienze belliche e fatti apposta per tener dietro al movimento intellettuale che il mutare delle armi e degli ordinamen ti trae continuamente seco. Insomma: il regolamento ha fatto quanto ha potuto perchè la truppa divenga facile strnmento nella mano dei capi: ha tolto a questi capì ogni impaccio di formalità inutili, eli ordini troppo simmetrici perchè abbiano campo di applicare tutto il tempo e tutta l'attività alle cose essenziali: ma per naturale conseguenza ha fondato le proprie ::;peranze su quell'elemento che forma l'anima di ogni esercito: voglio dire sulla u fficia.li ta.
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VI. Il lavoro annuale.
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L'anno era · stato fin qui diviso in due periodi: estivo ed invernale: spettavano al primo le parti più faticose della istruzione. al secondo le manovre sulla carta, le conferenze per gli ufficiali. le scuole pei graduati pur non escludendo le cose da farsi all' aria libera. Il regolamento nuovo ha cominciato col porre come principio di base che tutte le istruzioni per la truppa si facciano in luogo aperto meno quando il tempo ed il clima rendano ciò realmente impossibile: cosa molto ragionevole specialmente dttl punto di vista c};le in Italia alcune provincie hanno l'inverno più bello che non l'estate. Il periodo d'istruzione è un solo e s'intende cominciato con l'arrivo delle nuove reclute ai corpi, e finito con la. partenza in congedo della classe più anziana. Si dedica il tempo che rimane al completamento della istruzione dei soldati e sopratutto dei graduati; di quelli specialmente che si dovranno dedicare alla delicata missione' di istruire i soldati nuovi ..È nn periodo di passaggio, che ha la sua importanza: ma è, necessariamentè la stagione morta, f{Uella in cui occorre spesso di fondere insieme parecchie unità per formarne nna sola, quello in cui il servizio territoriale assorbe una gran parte delratti vi t~ generale: per quanti art ifici si adoperino, l'attività vera si sente rallentata, la macchina generale cammina a stento. È adunque di sommo interesse che questo tempo neutro non sia troppo prolungato, eosicchè la chiamata delle reclute, fatta in marzo, pare a, me debba · considerar si come una misura assolutamente eccezionale. Altrimenti mancherà sempre quella calma, quella metoclicità che sono caratteristiche di una buona istruzione· pei nuovi soldati: e i di-
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I.E .'l Et\DRN2E DEL NOOVO SISTEMA REGOLAMENTARE
fetti nella prima istruzione, lo dice il regolamento stesso bex;t difficilmente si compensano e si correggono. ' E st.ato fiss~to che le reclute non intervengano alle parate: fu saggio consiglio, perchè l'idea di dovere un giorno o l'altro portare questi giovani inesperti a farsi vede~e in ~ubblico, ~agion~v~ una vera perturbazione nella progresSIOne degh eserc1z1. Ma questo è, in fin dei conti, un acc~ssorio. L'essenziale è che un soldato, per essere capace ·d.1 man~vrare coi compagni, senza che la sua presenza nelle nghe, sta un impaccio, un peso, deve aver già fatto un non breve tirocinio di esercizi di ginnastica e di resistenza: occorre che si sia fatta almeno la parte elementare di ciò che il regolamento intende che voglia dire il formare un soldato, e cioè: « sviluppare in lui agilità e ardire, infon« dergli fiducia in sè stesso, abituarlo a trarre 'utile pro« ~tto del t~rreno e conferirgli quella spigliatezza che gli « e necessana perchè possa con la sua a:zione individuale « concorrere al conseguimento dello scopo comune. » E finalmente occorre, come è tassativamente prescritto dal regolamento di esercizi, che egli possa, senza esaurire le p~oprie forze, fare 200 metri di corsa veloce, 1000 metri d1 corsa ordinaria in armi e bagaglio, 2000 metri di corsa ordinaria senza zaino. P er tutte queste cose occorre metodo e tempo ben più di quanto ne potesse richiedere l'antico sistema, se non si vuol ottenere un effetto precisamente opposto, ~t quello che il regolamento ha cosi formalmente e saggiamente proposto. ~ne d'ogni periodo si richiedevano rapporti e relaZIOni .m q~tantità: ~l principio d'ogni periodo nuovo riparti, snb- r1part1, specch1 e stati d'ogni forma e dimensione. A tutto si è dato di frego: vadano dove vogliono, a che ora voglio~o :_ giudic~i ciascun comandante, volta per v~lta, quah s1eno le Istruzioni da farsi o da ripetersi: pmttosto che fare certe istruzioncelle, tanto per riempire l'ora, col graduato che legge svogliatamente il reo·olamento e l'ufficiale che passeggia sbadiO'liando si la~cino • . b s rn nposo o si mandino a ·spasso: in ogni caso si riempia
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il vuoto con un po' d i ginnastica che non farà mai male : renda poi conto ognuno del proprio operato in esperimenti fatti alla presenza del proprio superiore. Così si parln. a uomini intelligenti e volonterosi quali esser debbono e quali sono gli ufficiali, ciascun dei quali sente il bisogno di muoversi liberamente entro il cerchio della propria responsabilità e ama di non esser condotto palmo a palmo ora ad ora, come si farebb e d'un ragazzo inesper to. Quando l'esperimento si avvicina l'attività raddoppift, si ripetono, si rivedono le cose fatte, ognuno esamina la propria coscienza, ognuno s·industria per figurar bene..... ma, vi è un ma anche qui. Gli esami son sempre esami, e un po' la sorte vuol averci la SLla parte. Ora delle d ue l'una: o chi fa l'esperimento vuol esaminare tutti oO' li uomini ' su tutto quello che loro dev' essere stato insegnato e allora l'esperimento diventa stranamente prolisso e ruba un tempo tale da danneggiare il complesso del lavoro: o egli si contenta, come più spesso avviene, di interrogare alcuni uomini a caso e di fare eseguire alcuni esercizi di prova, e allora. è possibile che faccia miglior figura chi ha meno la.voràto e viceversa. La presenza. continua, la. sorveglianza giornaliera del superiore d'alto grado è adunque ancor necessaria oggidì e va errato completamente chi crede che la latitudine lasciata ai comandanti delle uniti., minori, ad esempio dei comandanti delle_ compagnie, rappresenti un alleggerimento nella responsabilità dei comandanti più elevati, e per l'esempio stesso, dei comandant i · di battaglione. Assolutamente questo sarebbe l'assurdo degli assurdi: quando tutti si faceva a tempo fisso la stessa cosa, quando i luoghi erano preordinati, un·occhiata del superiore poteva bastare per vedere quel che si facesse : oggi l'ufficiale di grado superiore . che vorrlia farsi un bo-iusto ~ concetto di quel che fanno i suoi dipendenti, dev' esser molto spesso in giro a cavallo e a piedi, per monti e per valli. Insomma o s'intende che il lavoro sia aumentato per tutti, superiori ed inferio~'i, grandi e piccini o il regolamento non è stato compreso.
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LE TENORNZ l> DI!:L NUOVO SISTEMA &EGO L.UIEN'l'ARE
E allora vi sarebbe da rimpiangere l'antico accentramento, nel quale un solo era incaricato di pensare, e tutti gli altri lavorare; lavorare più o meno efficacemente, più o meno razionalmente, ma lavorare pur sempre.
VII.
Il fondo del quadro .
In sostanza che cosa si vuole da noi? Anzitutto educazione d~gli uomini: ma educazione forte, virile, alta, che ha, come snoi mezzi, più fatti che parole, e che ha fatti e non parole per propria conseguenza: che non ha ore fisse, perchè è di tutte le ore: che non ha luogo fisso, perchè si fa in tutti i luoghi e in tutte le contingenze. La parlata domenicale del capiLa.no è un assurdo, è una ridicolaggine, se considerata come uni3o mezzo : è efficacissima invece se rigùardata come l'epilogo di quanto il soldato può avere appreso dagli esempi, dalle fatiche, dalle istruzioni, da tutto. Vien poi l'istruzione tecnica strettamente legata all'educazione, il cui effetto dev'essere di restituire ogni anno al paese una classe dì uomini irrobustiti, abitLtati all'ordine ed alla disciplina, e pronti al primo cenno, a rientrare nelresercito e ad allinearsi m qualsiasi corpo dell'arma a cui appartengono. L a via è tracciata: nobilissimo il compito e degno di noi: non ci impuntiamo dunque pE\r qual'che minuzia che ci possa sembrare me n felice: siamo sulla via del progresso e di un progresso naturale e ragionevole che i tempi in oui viviamo portano inevitabilmente con sè. L'esercito piemontesè da cui il nostro derìva, era un modello del suo genere e pel suo tempo; l'esercito italiano dev'essere a sua volta modello fra le · instituzioni dell'età nostra: imi-
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tiarno i nostri predecessori nell'esecuzione del dovere quale è tracciata dalla lettera e più dallo spirito dei nostri regolamenti, senza di ciò e fuor di questa via la più strana confusione e il generale sconforto saranno il compendio dell'opera nostra.~ Ma concludiamo che n· è beu L'ora. Le buone qualità, l'alto spirito che informa le nuove disposizioni, non toglie che esse possano dar luogo ad nn lavoro non sostanziale, ad un modus vicencli fra superiori ed inferiori men vigoroso di quel che sia richiesto e voluto. La compendiosità dei nuovi testi, opposta alla prolissità degli antichi non ha valore se non per chi li studia nel modo più profondo e coscienzioso: la latitLtdine che lasciano ad ognuno, pregio loro sommo ed incontestato, ha come tutte le eose umane, i suoi pericoli: a chi non guardasse, in. somma, che la superficie delle cose potrebbe sembrare che i doveri dell'educatore militare fossero scemati, mentre, nel fatto, sono a dismisura cresciuti. :È ::;oemato il controllo propriamente detto, è scemata l'esecllziono ad ora fissa di questa o di quella minuzia di servizio: si aspetta a vedere il frutto dell'opera, ma l'opera, come credo d'a.ver dimostrato, non è così facilmente sindacabile, come par ecchi, anche militari, mostrano òi credere. Molto adunque, e il più importante, è affidat-o alla coscienza dei capi. Ufficiali, ufficiali, ufficiali 1 Ufficiali che emergano fra la folla per coltura e sentimento del dovere: ufficiali che non abbian bisogno di esser spinti, n è sorveglia.ti: llfficiali che abbiano quel che chiamiamo il sacro fuoco, , la poesia dell'arto loro: ufficiali che gttardano il loro plotone, la loro compagnia, il loro battaglione, come l'artista guard<'l. il prcprio quadro, come il padre guarda i propri figli! Si puo avere tutto CJ.Uesto se non reclutando i giovani ufficiali fra l'eletta della. g ioventù? Se arhmque si pensa oggi di elevare dal lato intellettuale le condizioni riehieste per chi vuol portare spalline, aprendo le porte delle scuole militari a chi ha cuore e mente, pnr non posse·
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LE TENDENZE DEL NUOVO SISTEMA REGOLAMENTARE DELL'ESEROI'l'O·
dendo forti mezzi di fortuna, nessnno potrà dire ,che si batta falsa via. l\fa per richiamare la migliore· gioventù nell'esercito· occorre ben altro. Occorre che il regime complessivo in cui deve vivere l'uffiuiale e l'avvenire che gli è serbato sia tale da far tranquillo di sè, chi, pur essendo uomo disinteressato, vede nelle ricompense, nella carriera, nelle pensioni, e in tutto, insomma, la parte matériale del trattamento, la dimostrazione giornaliera che l'opera sua è· apprezzata; che l'essere uno zelante educatore e un buon conduttore di soldati furon agli occhi di tutti, nèll'esercito e nel paese, Ja missione più nobile e meritoria che possa affidarsi acl un uomo ! Essere o non essere : questa è condizione di vita o di morte. P iù di questo non dirò : che la recente battaglia· parlamentare sulle leggi d'avanzamento mi spingerebbe a troppo lunghe osservazioni: ma se sarò riuscito a porre in ·miglior luce il compito che hanno oggi gli educatori militari, avrò aperta la via a conclusioni ben facili per tutti coloro a cm sta a cuore la salute di questa Italia nostra. Lunovrco LAn.nr:cc:ar :lfagyi<J?'' ·
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DEL
CO~tiNIISSJ-\:RfA TC1
l\lllLIT J-\RE' l,
pqeLi , i romanzieri, e perfino gli storici, allorchè vogliono rappresentare un campo di battaglia, metton'o necessariamente sulla scena i combattenti delle tre armi: fanteria, cavalleria, artiglieria; si occupano del collocamento dellé forze, delle strade percorse, degli ostacoli superati, degli ineontri avvenuti col nemi_co, e ben poco ci narrano del come siensi mantenuti gli eser· citi, quasi che per vincere .bastasse la strategia e la tattica, mentre la più semplice osservazione ci mostm c·ome sul · campo della guerra, al pari che sul palcoscenico, ·Vi sieno delle ope~ razioni importanti fra le quinte e sul retroseena. Lo stratega è là sul. campo, eli fronte all'avversario, coll'océh io fiss'o su di lui, attento al terreno, alle forze, alle mosse, pronto a colpire od a parare; e _per tutto quanto gli abbisogna di vitto e eli munizioni non ha che da proferire una parola, che tendere la mano, senza distogliere lo sguardo dal nemico; pèrchè vi è dietro a lui chi ha già prepar;to ogni cosa per poter soddisfare ad ogni richiesta. E questa .una applicazione mollo felice della divisione ·del lavoro nella guerra; ma quanti studi, quante fatiche e quanti eroismi ignorati per olte,nere che questa divisione sia ben regol·ata,. in modo ·da rag· :giungere· il suo difficìlissimo intento.
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A:'iNO XXXYIII.
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DEL' COMMISSARIATO MILITARE
Tutto il teatro dell'azione è circondato da persone aventi uno scopo Len definito, ·e senza il loro concorso la rappresentazione non potrebbe are•· luogo . L' importanza di queste person e non prov iene dal numero, che anzi , proporzionatamente all rt massa clefl'ese rcito è pi ccolo, II).a dalle specie di servizi che sono chiamati a disih1pegnare. I piit brillanti fatti d'arme verrebbero d'un tratto paralizzati, e le masse meglio organizzate sareb bero costrette a sfa.s<'. iarsi, se non vi fosso l'appoggio di questi ausil iari indispen sab ili. Supp.oniamo per un istante che la loro azione dovesse arre:>tarsi. La grande e giustamen te vantata coesione di un esercito, che sembra a tntta prima es:-er dovnta al solo sentimento di disciplina, verrebbe in bre\'e a mancare; ben tosto regnerebbe fra le !.ruppe disordine e confusione. Niuna meravigl ia se poeti e romanzieri e storici non danno importanza a tali servizi, ma ciò che non pnò a meno di stupirc_i ù l'osservare come talora questi sieno tenuti in poca considerazione da alcuni che ne hanno inconlc$tabile bisogno. E~l i è ovvio che ch i per naturn le inclinazione ha intrapreso una <::arri ern, abbia amore. per essa e la sti mi importnnte, ma una. tale spontanea simpatia non deve andare tant'oltre da ràr tenere in poco conto altre carriere che hanno relazione colla sna: che anzi dovrebbe accadere il contrario; ed al modo stesso che uno scien ziato vede in ogni al tro studioso nn collega, un amir.o, perchè dedicano ·ambedue le loro forze iotellelluali al progresso dell' umanirà, ed al modo stesso che lali generosi sentimenti da loro nutriti ren dono possibili le manifestazion i di concordia fratem a di cui abbiamo continui esempi nei numerosi congress i scienti fic i; ~osi ogni mili tare, avuto riguardo al comune scopo di eh i appartiene all'esercito, deve vedere in ogni altro militare un amico, un rratello. G•:an cosa è la fratellanza militare; è il senti mento più nobile e più puro che poss;t esistl)rc nell'esercito. Pi ù elevato e comprensivo d.ello spirito di cotpo, supera gli aiTetti esclusivi, giacchè se lo spir !LO dr corpo so rge dall'unione nel disimpegno di somiglianti fu nzion i, la fra tell anza mil itare è dovuta all'un ità degli intenti.
DEL COMMISSARIATO l ll i.IT.\RE
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*""* Quanto più grave t3 la. fat ica alla quale un organ ismo va soggetto t anto più sostanziosi devono esserne gli alimenti; la mancanza di .questi non può venir sopponata che per breve spazio di tempo, a.lrr imenti il loro bisogno si farebbe sentire in modo imperioso e ·violento . Per stabilire il quantit.atii'O di questi alimenti furono fatti seri ed 'importanti stud i per parte dei più illustri scienziati, e primo fra tutti si occupò con fre neroso amore di tale argo mento il comp ianto 'Senatore lVIolescoLt che nell 'ann o '1883 presentò al Ministero della guerra una elaborata e dottissima rela~ione in proposito. In essa dopo aver·c esposto quanto è necessm·io pel vitto del soldato, ·stabilì co n provvida prndenzrt il quantitativo dei viveri in modo piullosto abbondante, evi tando qu'e!la •·igorosa precisione, la qnale trattandosi dei difensori dell'onore. dei custodi della gloria della ;patria, diverrebbe una economia pericolosa, per non dire grettezza con tro il sangue del paese, co ntro il cuot•e del la sua esistenza. In tempo di pace la somministrazione dei viveri vien falla in modo regola re, giacchè tutto è in an tecedenza orilinatamente di -sposto e nulla viene ad·intralciare tali disposizioni ; ma dnmnte In guerra questo servizio procede ir to di diffico ltit e le ci rco~ tanze imprevedute si succedono , e ne rendono assai complicato lo srol-g imenlo. . Come mai si potranno in guerra adun que dar· i vi1•eri a tempo -opportuno ed in quantità. snfficiente a quella grande agglomerazione -d'nomini che si chiama esercito? Quest'artlna !fuestione ha in ogni tempo occupata la mente dei -pi ù famosi gen erali , che sempre considerarono, fm tulli i servizi .ausiliari di nn esercito, quel lo del vettovrigliamento notevolissimo, a niuno secondo; per modo che chiunque contribuisce a disimpegnarl o, qualunque sia il posto che occupa , ha ben rag ione di an.darne orgoglioso. L'importanza di tale serrizio è chiaramente mentovata anche
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DEL COlfMISSA RIATO MILITARE
nella parte I del Servizio in gtwrra; che al numero . '76 di ce~· « Il buon successo del combattimento dipende in gran par·te dalla « buona esecuzione delle marce che lo preceàono , le quali ven« gorio sopratutto assicurate mediante la più scrupolosa cura pel. « nutrimento e l'at'l'edamento ùelle truppe. )) Prima dell'epoca di Napoleone due erano i sistemi ordinaria . mente usati per l'approvvigionamento degli eserciti , in guer-ra quello di vivere con le risorse del paese , e quello di :were all e spalle dci magazzini fissi. Ahbi::tmo però qualche raro esempio· di antichi generali che tl'asport:nono le vettovaglie al seguito dei loro eserciti, e primi fra tu tti mi si presentano alia mente Alessandro e Giulio Cesare. Alessnnclro infatti, mossosi col proprio esercito contro i Persiani,. trasportò gran quantità di vi veri dalla Grecia ad alcune città dell' Asia Minore; che divennero cosi base di operazione; e Giulio Ce-· sare, nella sua guerra co ntro i Galh, tenne sempre al secruito delle truppe carriaggi di frumento, r equisito presso i popoU contro i· quali combatteva, usando così del sistema misto, delle requisizioni sopra luogo e dei traspo rti al segui to delle truppe. Ed infatti in un· suo libro i·acconta di aver richiesto agli Edui dei contributi di frumento, percbè non poteva usufruire dei viveri da lui caricati su· zattere che scendevanq il fiume Arare dovendo allontanarsi da. questo per inseguire il nemico. ( l) Venendo a tempi a noi più vicini, vediamo Luigi IX, re di Francia , cl1e nelle suo due srorlunate spedizioni alla volta della Terra Santa (l 248-:>.i-), (-1268 ·70) porta seco su navi gran quantità eli vettovaglie , c form a delle coste eli Palestina la sua base di. operazione. Il dirillo di guerra che autorizza le truppe a vivere colle ri-· sorse delle varie local ità fra le quali si svolge la loro azione è for·se antico quanto il mondo . Un tale diritto, che viene tecnicamente espresso ~oll'energico·
. (i) In terim quotidie CaC$<1r Aeduos fn11n~.ntum qnocl esse11t pubblicc pollki ti nag Jtare.... Eo aute1~1 fmmcnto, quocl fluminP. Arare navibn s ~ ub vexcrat.• fll'•)[l tere<l. IUii iUS.
nt1 potcrat quocl 1tcr ~b Amt·e He!l·cti al'el'!crant a quibu.; òbcedere nolelJat (Cae<<ll" De Bello Gallico, lilJel• l, caput f6). ··
DEL
CO~m tSSARIATO
liiiLI'r.~RE
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tmottù: « La guena deve nutrire la guena, )> è stato regolarmente e quasi letLeralmente osservato fino agli ultimi secoli , come ·ci mostra la storia milita re tlei Yarì popoli. In ogni paese al· ·traversato dalle truppe la razzia era completa, i campi venivano ·devastati, le popolazioni spogliate Questo sistema era ancora tanto in vigore nel secolo xvrt che Wallenstein, per esempio, il celebre duca di Friedland, la cui ~otenza e prepote nza crebbe al punto da inti morire lo stesso imperatore, eb be occa~i one di dire che non s::~p eva cosa pt·endessero le sue truppe per nutrimento. È bemì vero che si de1·e .eonsiderare questo capitano come un'eccezione, giacchè permet-teva al suo eserci to le piil orrende depredazioni, per modo che il suo sovrano, in seguito ai reclami degli stati cattolici, fu una -volla ( l 630) costretto a tog!iergli temporaneamente il comando -degli eserciti imperiali, ma è puì' vero ch e nel 16?5 il famo so ,gentiluomo boemo aveva ri cevuta la pai.ente di arruolare a sue ·spese un esei·ci to d•l mantener·si con la guerra. Un tal metodo di reqn isiziq ne, che non sarebbe più permesso .all'epoca nostra, grazie al grande sentimento uman itario, che in <quest'ultimo secolo ha fallo giganteschi progressi , non sarebbe .più nemmeno possibile, a can"a della cresciuta mole degli eser·'Citi odierni, i cu i combatten ti si numerano a centinflia di mi gliaia, se non a milion i. Coll'aumentare il numero dei soldati posti sul teatro della ,gnarra si resero naturalmente necessari dei più gran dio~i mezzi 1Jel servizio di vettovagliamento, che di giorno in giorno andò ,facendo si più complica~o , e ri c hie .~e cure maggiori. Napoleone l, quel genio che di venn e maesfro in rutte le cose :.alle quali volle applicarsi, m·a che principal men te fu gran rifor1llatore dell'arte della guerra, por·tò radicali modiftcazio ni non -solo nella strateg ia e nella tattica, ma ben anch e in tutti i ser·vizi ammìni:;trativi , dando loro la massima imporLn nza; ed infatti, nel primo proclama che emanò nel l 796 all'esercito fi·an·cese in Italia al l'atto di assumerne il comando, mostrò d'i nLeres. -sarsi altamente delle condizioni dei snoi soldati che erano privi .Ji vettovaglie e di ve5tiar-io e li animò con entusi::stir.he parole ~romeltendo di condurli nelle più ubertose pianure de! mondo,
DEL COlt?IIISSAfilA TO ::IIILI!'ARE
DEL CO)JM!SSARIATO MII.lTARE
ove avrebbero trovato: grandi città, laute provincie, onore, gloria , -ricchezze. Durante ia spedizione in Egitto Napoleone attese colla massima sol lecitudine al servizio di t·ifo rnimento della sua armata,. occupandosi anche dei più minuti patticolari; e quale esempiobasti rammentare come, pochi giorni prima di pronunciare l'immortali parole: « Soldati!. ... dall'alto di queste piramidi gua<< ranta secol i vi contemplano l :. , egli stesso avesse scritto una. lettera all'intendente militare dandogli delle prescrizioni riguardanti il call'c da distribuire alle truppe. Le dil'ficoltà che s'incontrano nel provvedet·e al servizio eli Yet-· tovagliamento sono tali .che Napoleone ste5so, ad onta del suo· gran gen io , e della sua grande previdenza, si vide una volla. costretto nd interrompere una campagna pe1· manca nza di viveri: e di oggetti di vestiario. Infatti nella ca mpagnn. del 1807 in Polonia, dopo la vittoria-. di Eylan dovelle sospendere per quattro mesi la guena per poter· ritwigorire i suoi soldati spossati dalla fatica, e dalle privazioni .. Se allora avesse avuto a sua disposizione sufficente quantità di vi· veri da poter nutrire l'armala per alcuni giom i, avrebbe forseposto termine in breve a quella campagna. Egli occupò però· assai vantaggiosamente i quattro mesi di tregua. Dopo aver provveduto pel suo e~ercito i viveri dalla Slesia, ed aver formato della. Yistola una sicura base di operazione, pensò anche al vestiario, di cui ordinò la fabl.Jricazione a Parigi, onde portare un vant;~ggio all'industria nazional e. Allo scopo poi òi tl'asportare tali. oggeui dalla capitale franc ese alla Polonia costituì il treno militare in sostituzio.ne d'una compagnia di impresari che fi no a· quel tem po era stata incaricata d'e;>eguire i trasporti per l'armata) ma che avea dimostrato poco zelo e pochissimo coraggio· nei momenti del perico lo. · Ed era giusto militarizzare il personale incaricato dei trasport~ al segui to dell'esercito, giacchè, siccome t.ulli i concorrenti al. disimpegno dei diversi servizi di un'armata vanno presso a poco. incontro agli stessi pericoli, è necessario che oltre ad essere' sotlopO$li a<l una ferma di soiplina siano uniti coi vincoli di ca-·
meratismo, ed abbiano le soddisfnzioni che loro procura il sentimento dell'onor militare. Quanta importanza avesse il .$ervizio di vellovag:iamento in taLe campagna lo dimostra una lettera dello stesso imperatore che il ·12 marzo, cioè circa un me~ e dopo la vittoria sangui nosa d'Eylau, sct·iveva al ministro Talleyrand : « lo ho trecentomila « razioni di bi scollo a Varsavia, occorrono otto gioi'Di per venire 11 da Yarsavia ad O:>lerode. F.tte miracoli, ma me se ne spediscano « 50000 ragion i al giorno. Procurate anche di farmi spedire « 2000 fiaschi di acquavite al giorno. Oggid i le :>'H'Li d'Europa « ed i più gr·andi calcoli dipendono dalla suss istenza delle truppe. « Battere i R u~si, se ho del pane, è una cosa da poco, c'est 1tn
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« enfentillagt~ « Ho dei milioni, nè mi rifiuto di spenderne. Tutto quanto « farete sarà bén fatto; ma è necessario che al ri cevere di questa (( mi si spediscano per t.erm a,Mlawa e Zakroczin 00000 razioni \( di biscotto e 2000 fiaschi di acqu(IVJt e itl gio rno. Sono 80 « carri in tutto che voi pagherete n poso d'o ro. Se il patriot(l
ti:>mo dei polacchi non può far questo sforzo, essi sono buvni
« a nulla. L'importanza eli questo servizio è superiore a quella. « di tulli i negoziati del mondo ..... Oel bisco llo e dell'acquavita.,
ecco ciò che mi occorre. « Queste 300000 r<lzioni di biscotto e questi ·18 o 20000 fìa« schi d'acquavi te se m'arriveranno fra qualche giorno potranno (( sventare le combinazioni di tutte le potenze. » In tale campagna l'imperatore conol.Jbe che per quanto fosse ~ utile aYer delle armale leggere e mobili era pur t<:lora. più importante averle hen fornite di vettovaglie, anche a scapito della . loro celerità; e quando imprese la campagna del 1809 non si osò più dire come pel passato ch'egli facesse la guerra senza magnzioi, o che calcolasse troppo sui viveri esistenti nelle fo rtezze nemiche. Infatti nel concentramento delle truppo SLlll'a\Lo Danubio organizzò a Ìtatisbona una forte bnse di npprovvigiona;n~nto, e nella sua marcia su Vi enna nbn si limi tò a radunare le vettovaglie ~oltanto a Braunau co1~e aveva fatto nel •180o) ma sta1<
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IJEL COMMISSARIATO MIL~TARE ,
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bilì alla distanza di 20 ieghe l'una da'li'altra mCllte p1a2~e forti ben approvvigionate (•l). , Gli è bensì vero che Vienna aperse bei:ltOsto per. la seconda volta .le.~porte. al nemico~ rendendo così ·superflqe tali saggie ed ammirevqli tlisposizioni , gli è bensì vero che .la fe lice riuscita di . tale. ~ampagna favorì sempre la pronta esecuzione dei servizì amministrativi, , ma è pur vero che l'imperatore avea tutto prov- · veduto pet· far fronte ad ogni eventualità, si·a, che avesse dov~to accampare a lungO: sotto le mura di V_ienna, sia che fosse stato costretto a marciare in· ritirata. Dopo la disastrosa campagna di Russia i nemici di Napoleone dissero ch'egli null' altro era che un barbaro conquistator·e che ' spingeva i suoi ~?!dati al macello, non curandosi di loro più che non si cut·asse. dei cavalli che trascinavano i' suoi cannoni. Nulla ' di più erroneo ed ingiusto; glacchè egli, prima: che cominciasse la campagna, aveva Lutto predisposto pemhè. nulla (lovesse mancare alla sua grande armata; 'aveva ammassati a Yar- . savia 'a Danzica ed in altre' fortezze vicine imniensa quantità di d~rrate d'ogni specie e di oggetti di vestiario, e. ·per rendere possibile poscia il trasporto di questi rifornimenti ai seguito delle truppe aveva ideato un nuovo modello di carri che sebben meno pesan.te era in grado di trasportare un èaric.o fortìssimo, se tra. scinato da quattro t.:.o.bùsti cavalli. · _ 1 · Dnndo poi un regolare ordinamento ai battaglioni dei treno · aveva, portato il loro numero da i:> a •17, _ lHa un~ grande disgrazia, tri ste presagio dell'esito della campagna,. sventò le saggie . combinazioni · di qtH~I potente genio . . Appena passato il Niemen, verso gli ultimi di giugno del ,18,.12, un · terribile ·uragano, prov~niente dal Nord, sorprese gli accampamenti dell'armata di Napoleone ed ammalò di pleuria ben 8000, cavalli che . trasportava.no i ,viveri, e 2he soggiacquero al terribile morbo. Così un servizio tantÒ importanie fu completamente. disorganizzato. MaMando i vi,;eri, germi dell' in.disciplinatezza filtrarono in . ' .
(:l) Tali piane fort! furono:
Pa,sau- Lintz - Molk é Saint Pii!ten.
DEI!. COMMISSARIATO MILITARE
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(JUell'esercitò formato colla più bella gioventù di mezza Eu- · ropa. . Furono quelli i segni di ~ma prossima ed inevitabile dissolu, zione. Tolti i legami di disciplina, ed i vincoli dell'onore delle .armi le truppe stesse contribuirono a rendere più disastrosa la ca'tastrofe. Venne ·di molto fac ilitato il sistema di vettovagliamento degli eserciti dal giorno in cui si cotninciò a trar profitto delle C~r ro~ie.
Quando queste ancor non esistevano; l'approvigionamento delle truppe in guerra era cosa difficilissimo, non tanto per la mancanza, quanto per la lentez'za dei mezzi ai cjuali doveasi ricorrere, ma usando delle ferrovie non solo si -PLbe l'immenso vantaggio di pç>tere radunare con tutta celerità in un dato punto il quantitatìvo . di vettovaglie occonenti al sostentamento delle truppe, ma divenne ·l possibile' di ·tenere i propri centri.·di rifornimento a 20o··o 300 chilometri' dal teatro dell'azione, difesi da tutto il ten·itorio nazio. naie, impedendo per tal modo la loro caduta in mano al nemico. Però una linea ferroviaria pnò essere facilmente guastata; è quindi: nècessario premunirsi .con tro trde eventuali tà .col procurare di aver disponibili nlmeno due linee per vettovagliare un'armata, e col tener pn1nti ariche gli altri possib ili mezzi .di· tntsporto (carreggio, linee fluviali e marittime) rammentandosi che in guerra le precnuzioni non sono ' mni troppe e che è atto savissimo ed importantissimo dì previdenza quello di preveder~ che non sì può tutto prevedere. · La prima campagna nella quale le fenovie furono efficacemente impiegate ed apportarono serie modificazioni al sistema di approvvigionam ento fu que11a del 118'i9 in Italia. Infatti ((l mobilitazione degl i eserciti alleati avvenne con una celerità mera'. vigl!osn, e, formatisi a Torino ed a Genova due éentri d'approviglonamento, quest'ultima' città vennero in breve tempo spe· diti da. ì\·Jarsiglia ben 600,000 quintali di derrate (•1). !Jer la
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(!) Tali derrate furono: ·l50,000 qt)intali di f<trina - 68,~00 quintai'i ·di biscotto !7,000· quintaH di car!lC salata - 2-10,000 quiot;tli d'orzo e biad a - 155,000 <tuint~lli di fieno compresso.
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DEL CO:U MISSARIA'IO MILITARE
prima rol.ta nelle guerre europee le stazioni ferroviarié , serviron o quali magazzini naturali di riordinamento e di .distribuzione ed i convogli furono dei veri magazzini mobili. . Però se le ferrovìe tr·asportano con celerità le vettovaglie, trasportano pure celerementè anche gli uomini, e se allo -spostamento improv,~ iso delle truppe non può, per qualche causa, seguire tosto un ngual movimento di viveri, il servizio di rifornimento corre pericolo di n~ancare. Così appunto accaddé._nella citat~ campagna del '1859 allorchè gli eserciti alleali pr~ssarono dali~ difensiva alla offensiva; l~ ferrq_vie non poterono trasportare i \·i veri dal 9 al · ·l'": giugno ed i soldati vissero stentatamente per mezzo di requisizioni, alle quali per vero gli abitanti si sottoposero con nobili, sentimenti d'amor patrio ('1). È generai m'ente in,·al~a l'opinione ehe nella campagna d'Italia der 11866 l'in tendenza militar·e del nostro esercito , abbia disimpegnato con:-poco zefo le sue funzioni, e sia stnla la causa prima dei molti incon ven ienti amministrativi che si verifìcnrono allora. l gior-nali di qnel tempo scagliarono grav1 accuse contro il ministero della g1.1erra pel cattivo servizio di vettovtlgliamento delle truppe, ma per vero t~li accuse erano ingiuste se si ' pon mente che solo gli eventi politici avevano mosso l'Italia ad entrare in campagna in dei.Lo anno, quanttHlf}ue le ristrettezze finam.iarie fossero grandi e l'esercito incomplet;1mente organizzato. Considerando che nel ·1859 s' incontrarono n\olte difficoltà per nutrire un esercito di poco superiore <l 160,000 uomin i in un territorio fer~ilissimo avente due linee ferroviarie ed ottime stt·ade carreggiabili, non si dovrà certo as.crivere ad incuria dell'in~eri 'denza militare se nel '186G l'esercito subì delle privazioni , specialmenle·quando s'avanzò nel Friuli, paese per sè povero di fl'llmento, e,.. che era stato depauper;Ho dalle requi sizioni fatte dagli Austriaci .,, prjma di ritirnr·si. .
(i) l l?mnccsi e i Piemontesi <tvevano in dciii g_iorui pas:;ato !':Adda, ma: il mol'i!ncnto del carreggio era stato es(•g:uito su pon ti di barche, e quindi con grande l entezza. Trovai'Onsi cosi le trnppc per alcun tempo sprovviste di vh•eri, e hencl16 fa patriottica Bergamo spedisse loro 60,000 razioni complete, essendo tale aiuto di gran lunga, irferiom al bisogno dci combattenti, questi ' d01·ettero ricorrere, come gia ·dissi, atra requisizione.
DEL
CO~!MISSAIUATO
MILITARE
Non mancarono in tal ci rcostanza i funzion1ri dell'intendenza miritare dj fa re del loro meglio per alleviare i di sagi delle truppe~ e fn da vvero straordinaria l'allivitit da loro sp iegata allorchèqueste. il ,l O agosto, abbandonato il Fx·iuli pt·esero posizion e sul basso Tagliamento. Essi percorsero tutto il territorio e fecero le piu minute _ricerche in tuui i comuni per requisirne i viveri. Tulli a dir vero i municipì pre:>tarono il maggior concorw po~sibile nel!& somministrazione di quanto veniva loro richiesto , ma tali aiuti erano sempre insufficienti ai bisogni delle truppe, che assai poco ricevevano da Pontelagoscuro, per la cui <>tretla non potevano transitare che nssai lenwmen te le immense provvigioni colà in vi<Ùe dalle varie parli d'Italia. L'intendente generale dell'esercito, nella sua relazione che diresse al tet·m ine dell:l C<lmpagna al Ministero della guerra, dopo aver accennato ai molti inconvenienti verilkatisi dichiarò che se non se ne lamentarono di maggiori lo si dovette all'au.ivititspiegata dai funzionari dell'intendenza, che supplirono sempre al difello dell'impresa mediante requisizione su vasta scala, e 'che non ri.spat·miarono nè gravose fatiche, nè sacrifici d'ogni sorta, allìnchè i generi di su~SÌ$Lenza non venissero a mancare alle truppe. I tri~ti eiTetti di una cattiva aorministrazione si videro durante la clisastro~a campagna franco-prussiana del 1870, nell'esercito 1'runcese. L'intendenza militare di qnc3to, male Jorganizzata e mal di. retta, talora mandava quantitit di vettovaglie O l' e non ve ne era bisogno, tale altra azt.ardava perfino fare rimo stranze ai generalr comandanti dei corpi d'esercito inve::e · di appliear.>i con tutto lo zelo pclssibile per la pronta ésecuzione degli ordini r·icevuti dichiarnra di non poterli eseguire. L'ammirabile servizio reso invece in tale c:1mpagna all'esercito prnssiano dalla propria intendenza lo si deve attribuire non al- 1 l'aver applicato un mezzo di vetto·,.agl iamento piuttosto che un altro, ma all'aver tenuti pronti tutti i metodi utilizzabili per serv!rsene a seconda dei casi; all'avere insomma attuato l'assioma ammini:;trativo cbe dice: essèr soltanto col tenr.r di:)ponillili van' mezzi cbe si può e.sser certi, in guerra, di riuscire nel disimpegno di lin dato servizio.
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1418
DEL CO~IMISSARIATO l!I LIT.ARE
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In quest'ullinu cam pagna l'intendenza militare germanica u~ò talora con vantnggio del sistema di far vivere il soldato presso l'ahitante ('l). L'attuazione el i tal e sistema, in alcu ni casi ntilissimo, incontrerà sel_'lpre u~a gran.dissimn difficoltà se i militari non vi saranno stat i ablluati fi n dal tempo di pace, e non sapranno conciliare le esi<~enze del servizio con l'inl eresse del.la popolazion e. n Ho più volte parlato delrintendenza di un eserci to che è costituito da l corpo amministrativo militare. Quali furo;o le sue orìgini ? Perché fu cuslitnita 'l Colla necessiti\ apportata dagli eserci ti odierni di somministrare alle tr·uppe combattenti i viveri tolti da luoghi lontani da quello nel q~al c si svo:ge l'azione divenne così complica to e difficile il si stema dr veuovagliamento che nacque spontanea la necessitit di costitui re un corpo speciale che aYesse quale unica missione il disimperno di t.aJe servizio. n Dall'epoca della ~un foncl:.lzione lino ai giorni nostri, sabi detto co1·po in molti eserciti d'Europa nrie modifir.nzioni di ord inamento. di nttribnzioni , e perfino di nome, ma ciò r1pp unto mostra che no~ è mai stato : dim ent icato, e che sempre se ne riconohiJe l'irn portanr.n . Anche nell'esercito sardo, che fu il nucleo da l qnale usci vi-
Ci) Il vilto alle truppe in marcia viene all'esercito prus.>inno somministrato anche in tempo dt _[lace d:tgll abil:1nti s te~si, che ~ono pure tenuti a fornire l"allo""io e che deve COITispondere nIle cond1zioni econumi che di <Juesti ultim i. In massim:ft ~ilitare deve :tccontentarst rlot villo rli chi l'ospila, lUll<tvla onde evila re sia lo soverch io pratesc SJ:t la insuCOcie"ntc nutrizione, è stabilila come lermlno di confronto una ra.ziono r~gol:t111ent?~ di m:ll"cia eh.: COITisponde atta gm11d~ ra::;ione \"h•eri, aumenlal<l da 2~0 grammt <h pane. Le derrate devono essere di buona rrual it~ o convenìcnt~>mento cucinate. Il soldato non h:1 diritlo ad esigere altra." bevand« all 'infuori del caiTè nero sem~r zucchero. ' GH nfliciali e gt'impirgali devono es~i pure. se intendano convivero alla mensa dell'osp,te acco:ltentars i del vitto abituale di quest'u ltimo. . l.e _prr Sl;tz_ioni di vi ver~ per lo _truppe in m at·ci:~ sono in massima a carico dei conm~ ' 1 ~u:d1 sono IenuiJ a dan•t clretto anche dietro ~enttl lici richieste espresse sul fogho d1 vta, salvo rimborw. . Le o•·a dette riclliC<~tc ~ono generalmente rila~ciate dallo autorità politiche tuttavi-1 11 1 caso d'urgenza l':lutorWi mililare può rerligerlc essa stessa trasrnot~endole ai mu~ ntctPt od anche, e~cczionalmente. agli abitanli. 1,1 mc~odo di far nnir!ro il_soidal.o datl'abilante è tradizion(lle in Prussia c rimonk't alt ep~a n~n lontana, tn eu t, tltfettando le caserme, si alloggia v:1no i soldati presso r;ll <tbttanlt anche nei tempi o•·ditwri.
DEI, CO l!aHSSARIA'l'O lii iLtTARE
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• goroso quello della nazione d'Italia , il servizio dell'amministrazione
mili tare ebbe continui ritocchi c miglioramenti. In Piemonte i servizi amministrativi com in ciarono a funzionaz·e con ot·gani propri nell' anno ·1050. nel tJuale il duca Emanuele Filiberto, avendo riacquistato per effetto del la pace di Castel Cambresis i suoi Stati , istitui, ad imitazione di quan to aveva fa tta la Repub bli ca di Firenze, una milizi<l nazional e. A quell'epoca era uso di pagare a ciascun capo di corpo o di com pagnin unn somma determinata di danarQ, in rngione degl i uomini effettivamente sotto le armi, il capo poi ripartiva_ tale somma fra i suoi subordinati, a seconda del grado e del servizio presta to, e lasciava a ciascun di lo ro la cura di provvedere ai propri bisogni di vitto, vestito ed equipaggiamento . In quel tempo gli eserciti piccoli , e le esigenze limitate dell'arte militare rendevano possibile tale sempli.cità nelle regole amministrative, che t' i rid ucevano, come già dissi, al la somministrazi one del soldo, falla ni comandanti di corpo dal contabile generale. Con tale sistema il controllo sulla presenza degli uomini mancando quasi dei tutto, parecchi capi erano fa ci lmen te indotti, dall'immunità, a dichiarare presente un numero di soldati superi ore al vero, a fi ne di ricevere a proprio vant:~ggio una somma maggiure di quella che loro spettava . Per riparare a questo inconven iente, e per assicurare in n1odo ef· ficace il buon impiego del denaro per la guerra, Carlo Emanuele I islitui nel ·l GOO gli ufficial i del soldo, che ebbero stanza in .~iascu n presidio di truppe, coll'incarico di assicurarsi dell'esistenza efl"ettiva degli uomini dichiarati presenti , e che furono cosi i prim i ad esercitare alcuna delle funzioni ch e divennero proprie in segui to dell'i ntendenza militare. Col tempo le attribuzioni degli ufficiali del soldo andarono sempre aumentando, ed nbbracciarono i nuo\•i servizi amministrativi creatidai progressi dell 'arte militare . Non voglio più dilungnrmi nccenuando alle numerose modi ficazioni subite in seguito da tal corpo nell'esercito piemontese, solo mi piace ricordare come l'istituzi one dei commi ssari ·di guerra da ti dal '1709, e sia stata fall a dal duca Vittorio AmedM cetn paten te
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DEL COMMISSARI A'l'O lflLITARE
!!Et CO!IIM!SSA!UATO M!LlTARE
del :Ì'I giugno detto anno, collo scopo di costituire all'amministrazione mili tare una po:>izione più elevata, e darle un esteso potere. I COmJniss::tri di guerra disimpegnavano funzioni di Carallere -ammiriistrativo come gli ufficiali del soldo, ma erano ben distinti .cJa questi ultimi, ed avevano attribuzioni più importanti. Sul finire dell'anno '18iS3 il Ministero della guerra in seguito al-l'ordinamento dell amministrazione cen t1·al e dello Stato, istituiva un corpo d' in tendenza militare> a\'ente una gerarch ia parifìcata ai gradi militnri, e che si estend eva da sottocommissario di guerra aggiunto (tenen te) ad intendente militare (colonnel lo) . In guerra la direzione dei servizi amministrativi era affidata :.d un ufficiale genera le od anche all un funziona1·io de il 'intendenza militare, che prendera il nome d'intendente generale d'armata, e disimpegnava le sue funzion i sotto l'immediata dipendenza del Ministro della gnena. Nella campagna del '186() fu chiamato a regger·e tal post'o un gio,'ane maggior generale che aveva tutto il diritto di aspirare alle emozioni del combattimento ed agli onori della vittoria, ma che accettò generosamente l'incarico propostegli, pen,ando che poteva anche in tal po5izione essere dì pari utilità alla sua patria. Questo nob ile uomo era il comp ianto Ministro Bertolè-Viale che fu chiamato, poco dopo lìnita la campagna, a regg3re il dicastero della guerra. Fino dall'anno ·1803 er3 stata messa in campo la questione di militarizza're il corpo dell'intendenza militare, va:1i er·ano i pareri e vive le discussioni in proposito, ma dopo la guerra Franco-Prnssiana del '1870-7·1 essendosi osservato che il calli vo funzionamento -dell'intendenza militare francese durante tale campagna proveniva in gran parte dal non esser questa sottoposta a comando, prevalse 'l'opinione dei l'i formatori, e con le~ge 30 settembre 187~l fu soppresso nell'esereito italiano detto corpo d'intendenza, e sostituito con quello ·del commissaria to militare, che è composto di ufticiali da sottotenente a ma~giore generale, ed ha l'attribuzione di sopraintendere, per delegazione del i\'lini~tero della guerra, ai servizi di amministr·azione generale, e sotto l'autorità dei comandanti di corpo -d'armata e di di,'isione ai servizi delle sussistenze, dei foraggi, del casermaggio e di altri npproviggionamenti per l'esercito.
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· Detto corpo· disimpegna il suo servizio per mezzo delle direzionì e sezioni di commissariato, ed ba ordinamentò e funzioni quasi identiche al èorpo d'intendenza mi litare dell'esercito germf\nico, sul quale si modellarono .quasi tutti gli eserciti o~i~rni in Europa. ·' .Tal sonfìglianza di ordinamento appare a prima vista . · In fatti, nell'esercito germanico il :Ministero della guerra è l'autorità amministrativa centra le, le intendenze di corpo d'armata e di divisione corrispondenti alle n'ostre direzioni e sezioni di commis-sariato, le autorità' ammini:;trative locali. · --come vi è da noi_press,o il Ministero, la dire7.ione generale dei ~ervizi amministrativi, vi ha in Germania il dipartimento dell'economia militare, e come da noi i direttori e i copi sezione di commissnriato, cosi gl' intendenti militari della G·ermania vengono _a trovarsi in doppio rapporto di dipendenza, e cioè.,..dipendono dal Ministero della guerra per quanto riguarda il buon andamento dei servizi ammin i::.trativi dal punto di vi~ta tecnico, e dal rispe ttivo cqmando di corpo d'armata e di divisione per ciò che si rirerisce al disbrigo delle pratiche economiche loro assegr1ate. Insomma. come ben dice il dotto tenente colonnello di stato magaiore U.:ro B~usati ' l'intendenza .,!!ermanica corrisponde pel servizio l.'l <J - che presta, al nostro commissariato, e l'intendente altro non-è che il capo di stato maggior~ amministrativo di ogni singolo comando (·l ). Le funzioni amministrative di un esercito, riflettenti il vitto, il ~estiario e !'allocmio di centinaia dj mialiaia d'uomini, sono tonto importanti che a-ssorbono più di dne terzi del bilancio.della guerra. L''amministrazione militare . deve provvedere e prevedere a soddisfare a tutti i bisogni dell'esercito, e deve provvedere e mantenere gl 'immensi materiali necessarì 11ile sue operazioni, ·Inoltre circostanze esclusivanu~n te a lei p!'oprie ne rendono il compiti) più difficile che non quello delle altre amministrazioni dello stato, dovendo ess'a sempre procedere col pensiero rivolto alia guerra, poichè quella è In missione naturale dell'e:-;ercito, il fine pel quale è istituito . · Tut.ti gli altri rami dell'amministrazione pubblica non sono _in ("'()
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DEL COMì!IISSARIATO .MILITARE
uguali condizion i; le loro operazioni si svolgono cos tant~rn ente in modo uniforme, e sebbene possa loro talvolta occorrere di far fron'te a bisogni straordinari, questi sono di natura sempre uguali, nè as~umo no mai il carattere così imperioso, così speciale che ha per l'amministrazione militare lo stato di guen a in confronto dello stato di pace. Aggiungasi poi che mentre le altre amministrazioni dello Stato non hanno in massi ma che da utilizzare risorse create all' infttor i della loro sfera d·azione, l'am ministrazione militare invece per il genere di esigenze che è ch iamata a soddisfare è obbligata a creare da se stessa una gran parte delle sue Ì'isorse prima di metterle in oper·a. Cos\ come si hanno le fabbri che d'armi e gli stabilimenti pirotecnici, che lavorano esci usivamente per l'esercito, ed han n<> un personale dipendente dal Ministero della guerra, vi sono gli ·Dpirici arredi, i p:~nifici, e tutti gli altri stabilimenti delle sussi!>Lenze militari. ~e è a credere che questi sieno stati istittiiti al soloscopo di econom·ia, che anzi, anche con danno dell 'erario si sarebber<> creati ugualmente, giacchè l' esperienza dimostra che in guerra le sole armale elle hanno certczz1t di avere il servizio delle sus- , • s i stem~e assicur·ato sono quell e nelle quali il medesimo è disimpegnato per cura di un ben ordinato personale soggetto alla disciplina militare. Or· questo personale non si pot1·ebbe improvvisare all'ultimo momento, che anzi ha bisogno della .pjù accurata preparazione ed organizzazione, in modo che passando dal piede di pace a quello di guerra si trovi composto di uomi ni esperti nel disimpegno di servizi che per la loro stessa natura esigono la mag- · giore prontezza. Quali consegnatari degli stabiLimenti 'delle sussistenze militari ,/ co ll ' inl~ arico di regolarne il loro funzionamento vennero destt ua~i gli ufficiali del corpo contabile che hanno sotto i loro ordini i militari delle compagnie di sussistenza. :\ tutta prima potrebbe al cuno pensare perchè mai non vennero incaricati del disimpegno di tali funzion i di carattere te•
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DEL COMMISSARI ATO !II ILlTARE
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cnico amministrativo gli ufficiali commissari, maJa piì1 semplice osservazione ne chiarisce ben presto il motivo. Il rego~are andamento di ogni buo_na amm_in~s trazione ~ia ?ubblica che privata comprende tre part1 ben d1stmte: La dtreziOne, l'esecuzione, il controllo. L'esperien1.a ha dimostrato che le oradelle funzioni danno risultati economici tanto migliori, quanto più agiscono separate, teoria questa di cui si manifesta il valore capitale solo r iflettendo allo scopo morale che si prefigge . Infatti, perchè la 'sorveglianza di chi dirige riesca effic:~ce, questi non deve avere maneggio di danaro o di robe, nè deve essere chiamalo ad approvare i propri atti. · Perchè la sua estimazione non venga meno egli deve funzionare senza che alcun sospetto lo possa colpit·e. Ora il controllo naturale che nasce dalla separazione ·assoluta fr·a J.a direzione e l'esecuzione è il più efficace mezzo per raggi ungere quello scopo. Ed un tale scopo ò t'aggiunto in grado completo nell' amministrazione militare, giacché il corpo del commissarialo, d1e , come già dissi, :~mmin istra, o per meglio dire ha la direzione ed il controllo di due terzi del bilancio della guerra non tiene in consegna un solo centesimo. . Venne più volle sollevata la questione di fon dere m un sol co rp~ ctli ufficiali commissari e contabili , ma tale proposta non ebbe mat n risultato favorevole, giacchè se ciò fosse avvenuto sarebbero state violate le regole fondamentali di ogni amministrazione bene organizzata. Una discussione in tal senso venne perfino po rtata alla Camer·a dei deputati nell'anno ·1885, ma fu respinta a grande maggioranza crrazie alle inconfutabili ragioni esposte in uno splendido discorso dall'onorevole Sani, · maggiore generale commissario ed in quel tempo direttore generale dei servizi amministrativi. L'attuale ~linistro della guerra presenterà fra breve alla Camera un progetto portante delle importanti riforme al corpo del commissariato . Sien ben venute queste riforme, purchè non menomino quell'autonomia che attualmente è concessa a detto corpo, ma servano a render più pronte le varie fun zioni che è chi amato a. di simpegnare. 91 -
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DEI, OOAIMISSARIATO MILITARE
DEL COmUSSARIATO MILITARE
Ognuno sa quanto inlluisca al buon esito delle operazioni mil itar i l' esatta esecuzione dei sen· i~i a lui affida~i, e come sia necessario che da nessuna autorità gli venga in alc.un modo intralciata la via , ma che anzi ognuno dal canto suo ro coadiuvi . Come ciò si potrebbe megl io ottenere che col porre detto corpo sotto l'i mmediata dipendenza dei comandi di corpo d' armata o di divisione, facendo ne un vero corpo di stato maggiore amministrnli\'0? Pal'lni che in tal senso sia com pilato il progeuo che forse l'm poco sn ril. discusso alla Camera dei deputati, e se ciò è, ognuno bene addentro nel servizio deve far voli perchè venga approvato , giacchò allora non so lo funzioneranno assai meglio tulli i servizi ammìnistrntivi dell'esercito, ma verrà contemporaneamente posto rimedio ad un bisogno morale vivamente sentito. T.nfalli 5e il commissariato, conscio della sua irnportnnte missione, va ginstameote orgoglioso di sè stesso, ognuno vede come, salvo rare e lodevoli eccezioni, non sia tenuto in quelli\ considerazione alla qurde avreblJe diritto. Aumentato il prestigio del corpo di commissariato aumenterebbero i concorÌ·enLi per esservi ammessi, e si potrebhe cosi, con vantaggio del ~ervizio , fare una scelta migliore. I funzi onari dell' intendenza militare non si trovano sempre lontani dalle fati che e dai pericoli come ordinariamente si crede. Anche l'ufficiale commissar·io può spesso trovarsi, durante la guerra, in posizion i difficili, per superare le qual i gli occorrono delle virtù fredde , tra cui primeggia una previdenza instancabile sempr·e in tesa al poi . Alcune occasioni posson o richiedere inoltre anche da lui prontezza d'animo, fermezza, coraggio . La subi tanea rov ina di un ponte, di una galleria> ove sieno in moto con1·ogli di vettovaglie aspettati con ansia, un ti mor panico in una colonna di cariaggi sono casi che vogliono animo e viso di ferTo. Ordinariamente però non sono queste le difficoltà che deve npparecchiarsi ad all'rontare l'uHiciale commis~ario. Le sue glorie sono modeste , 'silenzio:;e ben diverse da quelle che si conquis~ano con-l'arme in pugno e col nemico a fronte. Le sue battaglie sono giornnte faticose e notti insonni , strascicate sopra
una strada, sopra una ferrovia , in una stazione, in mezzo ad un tumulto di convogli intricali, collo spirito sospeso, in ansia, dovendo sod_disfare molte esigenze cui non corrispondono forse le forze , dovendo combattere lunghe ore contro la propria stanchezza e la malignità della fortun a. mentre forte batte il cuore in odio al nemico, mentre ardente è il desiderio di cimentarsi con fui, mentre il rombo dei cannon i s'ode lontano.... Certo in tali momenti, per quanto appassionato del suo servizio, fuffici ale commissario , vorrebbe camb iar posizione, vorrebbe -combatter·e ; ma se è grande per lui il sacrificio di star lontano dalla lolla, e pur grande l'intimo orgoglio che prova pensando che tal sacrificio, difficile quant'al tri mai lo fa per amore del dovere, per amore della patria sua. CAHLO RoTA
tenente commissario.
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LA RIFORMA ~iiLlTARE IN GERMANIA (Contiuua;; iol~t,
vedi numero
precedente)
Cavalleria. :- Nessuno degli aumenti stati progettati per quest<r arma poteva essere presentato quale conseguenza del servizi() biennale. I rinforzi di organ ico solto il motivo III (•1) furono detti necessari per i molti uomini e cavalli comandati fuori dai reggimenti1 cui : rinl'orzi si riferiscono; hanno carattere di ritocchi aflì nchè i1 servizio proceda più regolarmente. Il reggimento da creare sotto. il motivo II fu detto neéessario per coprire la mancanza nelle for-· mazioni di guerra avvenuta in Baviera nel '1890, quando fu creat:JJ la 5" divisione (2).
{l) Vedi ta bella seguente.
(2) Di fatto sono ora in Baviera IO reggimenti cavalleria, due 11er ogni divisione territoriale, e quelli dipendenti dalla a• divisione hanno piede- 25 ufficiali , 7H uomini, 76~ cavalli - massimo in cavalli f•·a tutti i reggimenti dell'impero; e però la necessi tà addotta si po tr ebbe ~pi~gare qualo desiderio di assegnare, nella mobil itazione, un reggimento ad ogni divisione di fanteria, riroanendone sei per formare 11na òivisione· · · òi ca,•alleria.
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LA RIFORltA MILITARE IN GERMANIA
Infine i nove Rcsm;e-Stamnt-E d .. sarebbero un ordinament . sca ~ons ascrttll soLto il motivo Il . o mat avuto , 0 Germ · (l) . :asstcurare la formazione d" . . . . ania ' destm ato ad . I 'eog1men t1 d1 ca l1 · d. . . va erJa I 'rtserva in caso dt guerra squad ront· h o . . ' c e SI posso no eh· . , . per n serve, squadro n i per ca Il. . Iamat e ::.quad'i·oDJ nuclei va 1 10 conoedo Il . . essere Il bisouno ct 1· d." . o 'ecc. governo disse · ~ t:.pone prontame t d.1 (di milizia mobile) cresc·Jtho , man mano ' eh n e d. cavalleria di riserva . . . ranza della cavalleria tedesc·t s e ImJOttiva la prepondeprobabil ilà di un'invasione d'Il u qt:elllla ~rancese, che aumentava la d , . e a ca' a ena russa - pe l l . O\ ettaro destmare otto reouime t. . r a qua e st o!') n ' permanenti a ~ot·m . d . . . . d. ' cavalleria are ue nuove d l VISIOni • < man mano che si d , vall ena per le divisioni di. 1r . t ,. d" . . O\ ette pensare alla ca• an e11a 1 riserva U · · d. m congedo non mancano . . OIUIOI 'cavalleria . · , mancano Invece q d,. specie cavalli adatti forn,·t,· dali .. . ua l' permanenti e ' a requtstztone r · avrebbero per scopo d,· re ld · proposti squadroni . . l ere meno sens.bT t l. IDinistrando cavalli in con d d. ' ' ' n ' mancanze amusufrullo ai privati stat·, scoge o l~ pdro~rietà del governo, dati in , < , zzona l e Ist,1 u·1 d Il numero di 50 0 , ni sei mesi· t 1 1 6 u o squadrone in squadroneJ (sic) ~on contate j o a.:. <:> 00 cavali! disponibili per se~te anni. È istituzione che fe~::~~~; dopo r:otazione. completa di permetterebbe di costituire in 48 . . pr~va_ tn Auslrta, la quale do.' e rt pa:t' d t cavalleria di riserva risparmiando allo Stato la spesa 1 nuovr re<roim · sotto quali cond,·z·o . . d . . oll entt permanenti. E• eco • ' Di mten eva li ~rove d. d val t ' cavalli già stati scozzonaf d r , .o . rno ' ce ere ai priL'amministrazione . . ' a~' ~pectah squadroni. mllttare cede ' cavalli all'eta di 5'/ d . . . per• regola rn aprile e in ottol>re d.1 . , • a 8 an m • • oon1. anno· nm~ pneta m usufrutlo ai pt·ivat· . . ~:> • • ,' ,.ngono sua pro1pe1 ' succesSIVI sett · d· . incondizt.on a• ·a d . . . e anm; ' pot diventano proprietà C. . k et pnvah . . hnmque, senza differenza di Stato c . ' . . . Circoscrizione dello squadrone l . , on stabile dtmora nella . (fosr·'anco necessal·io sia suddito ~e~ le sra presur~to aH~ aH o scopo rio di uno o più cavallisen· ,. . paese), puòdlventare usofi'Uttuaza rmrte al nomer Obbl" h. , tuario è di mantenere r cavalli atti ali o o. tg ' d.ell usufruta ouerra e Lenerh, durante ; v
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Nel!"cavallo esercito annovcres11· ,, ,· eb·oero ~oldati di ca1'alleria che andav•no · col(l)loro . · "· m cong-adc.
!.A RIFORMA MILITARE IN GERMANI A
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sette nnni, à di sposiz1one del\'antoritil militare: a) ogni anno per una e:;ercitaziune della durala sino n quattro settimane, possibilmente non nel tempo delle semine o delle racco lte, senza che ne derivi interru1.ione al computo dell'nsufrutto; IJ) ogni anno per un giorno. rassegna, oppure due volte per lo stesso tempo e scopo, quando ne!l'anno non vi sarà esercitazione; c) ad o~ni momento, per moi.Jilitazione o rinforzo dell' esercito ordinato dal sovrano, nel qual caso la durata del servizio vetT~t contata doppio nel computo dei sette anni; non potendosi restituire al privato lo stesso cavallo glie ne verrà. dato uno di riforma in proprietà, se però avr~L ~ià mantenuto il primo in buono stato per almeno tre anni. L'usnfruttuario ha dit·itto a servirsi del caval lo nel o Cuori del luogo d'abitazione, pet· tutti quei servizi che non ne compromettono la pronta attitudine alla guerra, escl uso l'impiego delle cavalle per \q.riproduzione; esso può cedere il cavallo assieme al diritto del tempo d'usufrnllo trascorso a terza persona, previo consenso dello squadrone. Lo stato dei r,avnlli in usnfrutto ven·à riconosci uto due volte all'anno - 1·asst>!]1te - ùa una commissione compost:1 di un ufficiale superiore o capitano (presidente), del comandante lo squadrone, di un veterinario militare, del sindaco del luogo o di chi per esso , più, qualora l"usufruttuario lo desideri, di due periti, uno per ciascuna parte; non sono ammessibili reclami contro pareri unanimi della commissiooe, negli altri casi l' usufruttuario potrà presentare le sne osservazioni al comando del corpo d'armata. L'usufrutluari o riceverà 011 premio di ·l Omarchi per ogni cavallo riconosciuto dalla commission ~ in ottimo ,;Lato. L'usnfrnlluario presu nto di colpa, pagherà h·O marchi di multa se non presenta il c~vallo nel giorno fissato, o se il cavallo è giudicato non atto alla gnerm ma suscettibile di ridiventarlo; se recidivo pagherà ()0 marchi, gli verrà tolto il canllo, pagherà le ever:1tuali spese fulte per ri cercare il cavallo e quelle per mantenerlo nel tempo occorrente, non oltre i tre mesi, ad allogarlo presso altro usufruttuario Quando il ca.,.allo non è abile alla guerra e si presume che non lo ridìYenlerà p;ù, o è morto, o la giumenta è pregna, paglleriJ il prezzo medio d'acqui sto, contando , nel caso, il ricavo della Yendita falla al miglio r ofierente e deducendo ·l 00 marchi per ogni
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LA. RIFORMA MH.ITARE IN
GE&MA~lA
anno di usufrutto trascorso. Aumento di 200 marchi di multa quando il cavallo fosse irreperibile, aumenti nelle singole q1ulte nel caso di mob ilitazione, ecc. non esclusa la possibilità -di sotto porre l'usufruttoario a procedimento. · Qualora sia esclusa la colpa dell' osufrulluario ; se il cavallo diventa inservihile durante le eser·citazioni o le rasse,gne tulte le spese occorrenti a rimetterlo in stato di servizio saranno a carico dell'r•m· rninistrazione militare, escluso ogni altro compenso , se diventa inservibile per sempre verrà dato all'usuft·ottuario, qualora lo abbia già ben tenuto per tre anni, un'altro cavallo in usufrutto bonificando su questo il tempo tr·ascorso col primo; se il cavallo diventa aiTatto inservibile nelle mani dell'usufruttuario resta escluso qualunque. compenso. L'usufruttuario al quale vengano a mancare i mezzi per mantenere il cavallo potrà restituirlo. Contro l'istituzione dei cavalli in congedo l'opposizione ossen'ò che gli squadr·oni proposti avviano al sistema costosissimo di avere in pace tutti i cavalli occorrenti in guerra ; che i cavalli in usufrutto non abituati , nè al lavoro, nè alla profenda dei reggimenti, daranno in guerra larghe perdite come accadde nel ~ 866; impossibile po · terneformare reggimenti in 48 ore; essere necessario contro la cavalleria russa ottimi cavalieri con cavalli perfettamente addestrati; dui.Jbioso che l'esperienza faLLa in Austria si possa applicare a tulle le provincie tedesche. Si potrebbe anche elevare duLbi sulla poss ibilit~t pralica di scozzonare e istrui re 50 cavalli ogni 6 mesi , per uno squadrone di 46 uomini, compresi sottufficiali e reclute, se l'età della cessione ai privati 5 'j ,-8 anni non mostrasse che al lavoro complesso avrebbero potuto contribuire i reggimenti ri~erbando agli squadroni nucleo per riserve specialmente il compilo della amministrazione dei cavalli in congedo. H'' Artiglieria da campagna. - Gli aumenti progettati rifletlono soltanto quella montata; le batterie a cavallo rimarranno con la forzà e nel numero attuale P 38 + S. 3 + W. O+ B6== 47.
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i43~ NOTIZIE POLITICO·llllLITARI ITALIANE
NOTIZIE POLITICO-MILITARI ITALIANE
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Il nuovo di leg(Te s uIl' ord.ma mento dell' . · 0 . . pi·orretto ·o pu hbiJcato In principio della q . d' . . . . eseicJto, c1le venne pinione pubblica Nè pote um ICma,. mcontro l'approvazione dell'o. · va essere altrunent' t t d · . · che, mentre diminuisce e d. l . I, ra ran OSI dJ un pi'Ogetto menta quello deali uffi~iali :o:~ to, Il.numero totale. degli ufficiali, au.e facilita l'ammi~istrazione a .at~nr' m.eniJ·e sernphlìca l'ordinamento bilancio d·ella guerra. ' ppol ta m parr tempo notevoli economie sul
La più importante fm tutte le modifrcaz· . . l'attuale ordinamento dell'escito è d ~~~~ p1oposre dal progetto allizione, o per mealio dire la t ~enza .u IOquella che riguarda l'abo. o • f3SJ0l'maztOne de' j' · · . . ampia e chiarissima rclazl·one t ' c rstrettJ mlhtan. Nelb ' C110 accomparrna ·1 . . .cause e gli elletti di questa riforma. o l progetto sono mdwate le . ~dottato per tutte lea r·mi il sistema ,· . .. . . . . ' 11.tSio, ClOe rl alstema dl fa r alllrrire l nchiamati dal contredo al .l . • • e reggimento avente sede . . . · ~Ollllctll, viene naturalmente a m pm pt·oss1ma ai Joro . . . nncare 1a necess·t' d' . . m caso dt mobilitazione rnce<JrriJ'es . . J a 'organi specwli che, .. • o sero e l'lUllJssero q e ,. . 1. ma ndar ll mdrappellati ed equipaa iati ali , . u ~·l _ne Ila ma ti per lontane; veniva cioè a mancare l~g . e lo~ o ~estmazwnr quasi sempre ·, • . • . . « rag10ne prmc1pale p · t~trt urtr I ÙIStl·etti· essendo evJ'd e l l J!. pa·s · er. cur ' ne c1e . erano . stati rebbe tradotto in un'inutile pe d't d' ., aggio per dtstrettl si sa.. . r ' a ' tempo e in un dannoso t'l!m·do . la moh1htaztone. pe1• Senonchè, oltt-e all'accennato incaJ·ico rinc· • tempo affidati ai distretti altri i~co.richi ~ tpnl_e, s erano coll'anda,· del <.luhbio se non fosse oppot·tuno co e~o~dan e potl·ebbe nascere il ea d' . . nservare I dtstreui almen '1 d' . ,P ono l questt; ma un accur·ato studio dell . o per l ISimmente che gli attuali distretÙ tali q r a matena. mostra evidenteessere conset·va ti. ' ua l sono, non ragiOne sufficiente di
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Gli accennati incarichi possono raggrupparsi in operazioni del t.empo di pace, (quali sarebbero la chiamato delle leve e quella por istl·uzione delle èlassi in congedo; le operazioni riflettenti le classi in congedo e quelle relative alla popolazione equina dei t·ispcttivi territori) e opemzioni del iempo di _qtwn·a (completamento dell'esercito permanente, formazione di riparti dimilizia mobile, formaztone di quasi tutti i riparti di milizia. territoriale). In quanto alle prime, é evidente non esservi necessitil di temere costituiti in modo permanente enti organici della forza degli atLuali distretti bastando all'uopp appo:,iti uffizi o circoli di t·eclutamento, composti in massima di ufficiali richiamati dal congedo, rafforzati, durante il periododella leva, da ufliciali c militari dell'esercito permanente. Questi uffizi o circoli potrebbero attendere al non difficile, compito di tutte le operazioni affidate ai diatretti nei tempi di pace. Per le operazioni poi del tempo di guerra giova osservare che l'aflluenza diretta ai corpi dci richiamati dal congedo richiede la costituzione presso i corpi stessi di appositi organi incaricati di _ricevere ed equipaggiare i richiamati e di appositi magazzini per la conservazione delle numerose serie di vestiario e degli altri materiali d'equipaggiamento. Ora può dirsi che questi organi già esistono, perchè i deposi~i dci reggimenti coi rispettivi magazzini possono benissimo fungere da organi diricevimento c di vestizione, quando la costitmione di depositi stessi e dei loro magazzini sia ampliata e modificata in modo da renderli pari aj, loro nuovi compiti. I ri~ultati di tutte .queste modificazioni sarebbero: 1o maggiore sicurezza o celerità per il completamentu dell'esercito permanente in caso di. guerra; 2° maggiore garanzia pe1· la formazione della milizia mobile, la · ·quale verrebbe preparata dagli stessi elementi che poi in guerra ne formerebbero i quadri; 3° con!len•azione in servizio attivo degli ufficiali soltanto che poosono essere destinati all'esercito mobilitato; 4° organico dei reggimenti costituito in modo che lo svolgimento delle istruzioni non possa es~ere compromesso dalle molteplici cause che oggi sottr·aggono ufficiali alle istruzioni nei corpi; 5° oconomia sensibile nel bilancio della guerra; 6° aumento atl'organico dei reggimenti di fanteri a mediante i militari di truppa oggidi assegnati a! distretti. 'f
** La seconda importante modifrcazione portata dal nuovo progeu.o di ordinamento è quella che riflette i corpi e servizi amministrativi e con-.
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NOTIZIE POLlTICO-MILlTARl ITALIANE NOTIZIE POUTICO·!IHLITARI ITALIANE
tabili. A riguardo della resa dei conti e dello sviluppo delle contabilità, nessuna sostanzinle modificazione è apportata al sistema vigente; le modificazioni si rifel"iscono al controllo. Questo è oggi esercitato dall'uffizio d·i 1·evisionc, il quale accerta il diritto agli assegni ed il loro regolare impiego verificando le contabilità e convnlidandone -i risultati. Ora la questiona che si presenta è questa: è preferibile un unico uffizio di revisione, o non conviene per avventura averne tanti quanti sono i corpi d'armata. Coll'attuale' sistema i comandi di corpo d'armata sono assolutamente estranei all'indirizzo amministrativo dei corpi dipendenJi e limitano la loro autorità a ciò che concerne la disciplina e l'istruzione .della truppa. E questo è un male, perchè tra l'i:;truzione, la disciplina e l'amministrazione esistono intimi legami, onde nessuna autorita militare può essere completa, se non si esercita sulle vuie funzioni della vita dell'esercito; oltracciò coll'attuale sistema non si rispeua quel giusto principio di discentramento che è fecondo Ji ottimi risultati c si trascura la massima che l'indirizzo a mmi~istrativ o dei corpi deve adattarsi alle circostanze speciali delle singole regioni nelle quali essi banno sta nza. Nou mancano cert.amente ragioni favorevoli alla conservazione dell' ufiizio unico di controllo, ma ammesso (ciò che non sembra contestabile) che la direzione amministrativa debba essere alfidato ai comandi di corpo d'armata nei limiti determinati dalle leggi c dai regolamenti, ne viene naturalmente che agli stessi si lasci l'alta revisione delle contabilità, cioè il mezzo di giudicnre dagli efi'etti se l'indirizzo sia savio iiJ tutte le sue parti, o se non richieda di essew in aicuna modificato e corretto. Perciò nel nuovo progetto di legge viene proposta la soppressione dell'unico uffizio di revisione, sostituendovi parecchi uffizi di controllo o di revisione di corpo d'armata, Gia~cuno dei rruah sarebbe collaterale allo stato maggiore del corpo d'armata e si costituirebbe con personale esclusivamente contabile.
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** La riforma fondamentale degli organi del controllo po1·ta di conseguenza alcune modifìc<~ zion i nel reclutamento e nell'ordinamento del co1·po contabile e del corpo di commissariato. Per quanto riguarda il corpo contabile, si propone di adotLare un sistema di reclutllm1mto misto, continuando cioè a reclutarne i sottotenenli
. . . , m letando parte delle vacan7.e con te~ della ~cuoia del sottufficla.h, ma c~ p . l t'l ouisa il reclumcnto di . • dalle vane arnu. n a "' nenti trasferll ne1 COlpo . bb . l' r"to perchè essendo meno . . Il d · ttotentl sare e mlg 10 " ' Il' ' base CIOC que o el so ~. • \a s"elta· d'altra parte co \fil· ' · bbe p!U accur:t.a v • • numerose le nomme, sare . . Ila propm·zione di un terzo, SI . l. delle vane armi ne .l l missione dJ tenen l . . . \ '' t odurre nel corpo contabl e e c,. d' t b le vnnta""IO c m r . 'l ottorrebbe \In ISCU l ~ . ' .. edl::" . \le discipline militari e che per l . .. · mentatl e •na ucat1 a . . ., . . menti ~~a spen , . t 1:>bbero essere scelt' · ·l fi·a !'o ' loro che SI senll~seJ o loro piccolo numero po re d \e qtialità moJ·a\i indlspensa. ' attratti verso questo SCI.v·zio t . pur aven .o . · . d Ile nuove manswm bili per i\ co mpJ~nento. ed. 1to del corpo medesimo, il nuovo proI n cruanto pol a\ n or ~n.am.eld. . : el· a J>IHe diminuendo di molto 1 · 1· 1e condJzlOm ' . ca l n ' na· perchè r1rofìttando deIl a getto ne mtg wra · (f' • \' che VI appartengo , l d' il numero dcgh u ICta 1. d' po d'annata trova modo l .. . tf'·. dJ revlstone l cor ' ' . d' i.stit~zione tlegll : .1ZI mero di ufficiali superiori, mentre il n or. t.natmptegare un mat:>~lor nu d' ·id trre notevolmente il numero dei camento del distre!ll permette l 1: l . . e decrli p1tam e ufficiali subal1erm. v
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*• . . . ocretto di ordina. di commiss~nato, 11 nuo'o pr e . . . . . lhguardo.al. corpo . i li alle loro naturali mansiOill, ctoe 31 sermcoto ne nduama gh uffi~ n . l quelli delle sussistenze, de\ . . · e e m part1CO are ." vi7.i di ammmistraziOll . . rcsercito escluden do1.l . . · >prov cr1 onament1 per . • d 1 casermacrlliO e l1i o1tn al "' . narlato Consideran o "'n. . · .· di cui abbHI!l)O sopra r' · darrli ulfizl Ul revi::> IOHe ' . ·ar·to "~sumo no io enciT<l una <> • • d \1' [ficia\e comulls:. "~ poi che le manslOnl e u .d. l· d rr\i spostameoti e le difficoltà del ·tanza per la rapi Jt,, eo . h' d ·ni . (frau de i!llpot ' , l '\ l o di·impe"oo riC le e uomJ t> • ·on ·ideraodo c le l or ::. o vettovagllamento, c :. , . . l e sappiano nello stesso tempo, . . 1\. ti ed espenmentaLl, c l , ' ' . .. robusti, mte 1gen . . . l .. alle· antorità CIVIli, trattare \a ti'Ul)[)a fi"O gelSI • . . l 01 tenersi a contatto c , , . l l. e tal volta anche Intuir e, . . cere \e n'orse oC<'\ 1 · • Il; ·l 't d'in tere~si sempre in coutrllsto, c.olle popolaziOlll, conos · p1·udenz:~ alli re co\la mass1ma ·· ne 01 J l :l. e dei' teneuti e sottotenentl· • one la '~-C'[1pressJOn il1:1 nuovo progetto plop commissari. . . . ·tato discernimento e per poca esperio::nz.n Ver l'età giovanile, per lnm . "ere l'·,utorevolezza e Il . ffì . r ba Iter O! po~:;ono a' ( difficilmente glt n lCHI 1 su , d . . -p.ti sopraccenuati. Certo anche t<lttO necessari nel di~impegno . edt. c~m n1l.I"S''l'Ìato [lussono trov<.re un . l'1 snbaltCrDI, . l COlll - " . delle operazioni d1. deuag l'10, in ca mpagna uff'JCI:l . . . , -oltanto nell esecuztone . M ut1le Jmp1ego, m,t :, . b .,0 e'attezza od al:~entà. a a nelle quali non richiedesJ che non sen, ' . , v
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NOTIZIE POLITICO•MI LI'r'ARI ITALIANE
queste esigenze di servizio si può opportunamente provvedere coll'ìm· piego di ufficiali commissari di complemento, ai quali soli sarebbero riservati i gradi di ufficiale subalterno. nel corpo del commissariato. Data la soppressione degli ufficia li subalteroi, è naturale che i C.1 pitani commissari debbano essere reclutati dai capitani delle varie .armt i quali sieno ritenuti idonei. « Forse le migliore soluzione (dice la relazione che accompagna il progetto) sarebbe quella di reclutarli fra i tenenti delle varie armi e del corpo contabile militare i quali abbiano fatto un corso preparatorio presso qualche istituto che potrebbe essere anche la scuola di guerra » .
,. * * Tracciate cosi le linee generali del nuovo progetto di ordinamento dell'esercito per quanto riguarda i distretti e pè1· quanto riguarda i: servizi amministrativi e contabili, non entreremo nelle particolarità delle varianti propo~ te nì singoli »rtieoli della legge attuale, e delle annesse tabelle; ba~ti di1·e che si reca un notevole aumento alle truppe alpine c alle batterie da montagna. I reggimenti alpini vengono aumentati di 9 compagnie permanenti c 20 di milizia mobile; ad uno dei reggimenti di artiglieria di corpo d'armnta si assegna tale organico, da permettere la trasfonnazione delle battet·ie da campagna di quel reggimento in batteria da montagna. Notevoli sono pure le modifìcazioui proposte all'ordinamento dell'artiglieria da fortezza, che verrebbe ordinata in batt~glioni autonomi. Era strano che, mentre quasi tutti gli eserciti d'Europa hanno l'artiglieria da fortezza in battaglioni autonomi, da noi si mantenesse il lusso dell' unità reggimentale, tanto meno necessario dopo ~he venne applicato· all' artiglieria da fortezza il sistema di mobilitazione mista, esteso fino· alla brigala. Ma di f1·onte all' abolizione dei comandi di reggimento,. avremo il notevole aumento di otto cornpr~gnio dell'artiglieria mede;;ima. In quanto alle truppe del genio, il nuovo progettato ord inament.o segna senza dubbio un rilevante progresso, e non sat•à dì poco vantaggio ai: molteplici servizi, cui l'arma del genio deve soddisfare, l'aumento delle. compagnie minatori, tele.grafìsti, specialisti e ferrovieri. Di un' ultima riforma vogliamo far cenno, cd è quella per cui si propone di ridurre il numero dei souullìciali. Tale riduzione è in parteconsentita dalla trasformazione dei distrctti, ed in pat·te può ottenersi assegnando tnlune cariche a caporali od anche a semplici soldati; caso possibile oggidì che il servizio obb lig<Jtorio introduce nr.llc ftle
NOTIZIE POf,ITIOO·MILITARI l'rAL!ANE
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dell'esercito tanti individui con istruzione sufficiente.. La diminuzi~ne 'del numero dei sottufficiali, mentt·~ perr~etterà. una più ~e~~.ra ~ern't~~ ed un micrliore tratt~mento ai poch1 elett1; dara pure pe1 l b uhato J non n·asc~rabile economia sul bilanci~.
Abbiamo più sopra accennato ai risultati d:~lle propo~te modi!ì~azic.ni al.l'o rùinameuto dei distretti, ora accenneremo :t ~1uel h. rl.elle. r~~orm ~ 111 1 ~· ·ervizi amministrati vi e contabili e dalle moùtfìcazwm a~ ·" g? . l l Il ,., . e :~rm 1 · " 1 :-. nrticoli della leggi~ attuale e ;dle tabelle orga~IC 16. 'e e ' ' l i ' . . ·. Rendere .più semplice l'amministrazione det v»l'l corpt, reparti, tstt~ tuti ed uffìci dell'esercito, affidando ('OU opportuno de.centr~rnento 1•. direzione :unmini!;Lrativa ed it controllo dell.e contnlHhl~. :H .c~~nand1 . l'~ at• de't quali io tal modo ,q com pleta l clULOrtta, · • . T , d1 corpo r urm. "• l{iordinare il corpo del commissnriato e quello . contabtle. ~1 ttal e, nel senso di af!ìdare n ciascuno di essi le nttl'tbnZ10n1 .ben dtstlnte eh~ sole <J\i competo!lo, di limitare il numero degli uffic.talt :1~1~} stret~e, . o dlll, tempo di pace e del tempo di . guerr:~,. dt. modlhcarne '.l estgeuze . • ·elL. recluwrnento, che, qunle è oggi ù c:Ju~a tlt nou . 11CVI ~~c~n:~m ' :• Riordiuare l'arm:1 del genio, in q nanto che gh attua h r eg 0 t~~ntt ,. e per numero delle unità che li com pongono c per eterogene~ta cii ' • • • · re poco ·ervtzi affìd<Hi al le untta stesse, o1tre nIl' es~e · maoect(fevoh • mal . ~ Il "'"'. là recrcq"'o si pre::.tano a fjnelh1 coesione cotnnto necessart:\ ne e um mentali; .. Hiordinare l'artiglieria da cost.a e da tortezz:~ in relazione :~Ile es!· get,lze elci tempo di guerra, ed aument;mdo il numero .del.le co•.np~gnt~ di uell:l specialità in t'OITÌspondenza ùelle aumentate !orttficaZIOOI ter
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restri e marittime; . . d · odo pt'u' .,~e 1up li ce i re.,&imenti ~dp1n1,. . aurneotr:n . d' ·ee . d 1o R10r 1nare 10 m il numero delhi compagnie, in relazioue ai nuO\'i bisogm nnpostt a la difesa della nostra frontiern terrestre. . . (( Ed a questi vantaggi principali., (dice In rel:IZIOne) che m~er~ss;~no · . · · ra~ · ca dell'esercito od intluiscono sulla sua solldtta, pala COSlllUZIOM O e" 0 1 ' ' d'1 'ù limirecchi altri se ne potrebbero aggi ungerne che, qu~n.tunque tata imporwuz:~, tendono pUJ'C a renclere ~il't sempltc.• ed a perr:~.'on~~e ~ · · d' f uestn comples,;a maccluoa che s• chrama eselCl tO. 131 meccan1sm • ' l • · '' ' . . . · l' l' ·pe·arebbero: il riordinamento di tnlunt Ispettorati per 1 ~ua 1 es .. ~ienza ha suggerii~ opportune m?di~ca?.ioni; la soppresswne delle rh~ rezioni tenitoriali di sani t~; la rmmone sono un solo comando del
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ANNO XlX\'111 .
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NOTIZIE POLITICO l!ILITARI ITA LIANI::
l'accarlemia militare e della scuola di applicazione di artirrlierin e aenio: le ~ o d'1fi ca~ .1 0n .1 appo ~tate_ agli o r·g~ niei di truppn; i vantnggi o ~ recati alla carnera de1 professori de1 colle;!i militari; l'aver dnto una posizione stabile ai disegrultori d'artiglieria e genio; 1:~ divo rs~1 ripartizione in classi degl i ufficiali di scrittura, nel senso di reca re uu vantarrgio all:~ loro carriera, o così di segu1to. "' · " E tutti questi v:lDtaggi, pn'ncipali e liP.Condari, fusi insieme ~' sottoposti all'an~lisi delle conseguenze fi nam:i:1rie, si tradurrebbero. ove do v~ssero rimanr.re f':!rmi i criteri cui sono oggi informati tntti gli :;tanz111menti ios~ritti in bilancio, io una economia di i milioni, che saranno rivolti a migliorare i servizi che pi1't ne abbisognano ! . Non è dunque a f'ar mer·;,viglia se l'opinione pubbl ica pe~ mer.zo de' suoi organi più accreditati, si è mostrata decisamente fa,·ore,•ole a 'lne:;to progcuo ,Ji legge.
... .. * D~gli nitrì progetti presentati d~l Ministro della guerra e pendenti dav~nti alla Camera, quello sul tiro n seguo fu , pro (orm a, d preso in·csame
dalla com missione centrale di tiro, in ossequio ad un or·dine rlel giorno della Camera stessa, in data 16 giugno p. s. col quale si chiuso la d<iscussione dci co_nvi~ti mi!itarizza ti invitando il Ministro della gue!'l'a c quello della .pubbhcn _rstrutwne «a mettet·si d'accordo pet· assicu rare al paese il beneft~IO~ deii 'Istru~ionc c dell'educazione militare generali~zat;l ». Abbiamo d~Lto ~l1e questo progetto di legge fu rip1·eso in esame 1n·o forma, perchc evidentemente, nllo stato attuale delle cose, il proactto stess?, così com'è cornp.licato, 1·isponde a r1uanto di meglio possa ~tte nersr nel campo pratico, cioè risponde fi n dove è possi bile al concetto espresso nel su 1·riferito ordine del giorno. La legge su ll'ordinamento bancario ehe diede tanto rla fare alla Camer.1 ed ora pendo davanti al Senato, ò ancor~ allo stadio dell'esame neali uffizi. L'alto Consesso non tenne, nella IJuindicina, alcuna seduta" pubblica. Presieduta dall'on. Fagioli, sollosegretario di Stato per il tesoro. si è radunata più volte la commissione incaricata di coordinare il testo -unico ~ella l e~ge sulle pensioni ci1·ili e milita ri e di compilare il regolamento per l esecuzwne della legge stessa; ma pare che sia ancora al principio del · suo lavoro. ' . Fra le r_rincipali disposizioni d'interesse militare cmanotc nella quindicma, dobb1amo notare le promozioni in tutti i g1·adi ed armi dell'esercito,
NOT lZlE POLl'I'l CO-MtLlTARl 1T ALU.N E
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-che valsero non poco a rialzare il morale dei quadri, ed alle quali _hanno fatto riscontro numerose promozioni negli ufficiali della manna da ..guerra.
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11 tutti gli eserciti di Europa si fanno apparecchi per le grandi ma110vrt>. sia <in terra sia in mare; anche da noi si fanno fa tti e si fa nno; ma ment1:e le grandi manovre navali avranno luogo sieuramente, altrettanto 1100 può dirsi delle ten estri, la cui elYettuat:ione dipc~d erà dalle condi.;'.ioni sanitarie delle regioni in cui debbono Sv(llgersJ. . Frattanto venne ufficialmente annunziato che al secondo penodo delle nostre manovre navali assisterà, nel p1·ossimo agosto, col consenso .dell'imperatore di Germania, il principe Enrico di Pru~sia, ~nvit.nto dal nostro Re e prenderà imbat·co sulla Lepanto. nave an11mragha, a b?rdo della ·q:.l(lle si troverà s. A. n. il Duca di Genova, comand:mte IO c:~ po la ·squadra permanente. . . . . D'altra parte il nostro P1·incipe ered1tano, personalmen~e lllVJtato dall'imperatore Guglielmo, du1·ante il sog~iorn o di S. 1\I. l. m Rorn_a~ ~s.st sterà nel prossimo settembre alle grandt 1~1an ovre ted~sch ~: che st mrzteraono presso l\1etz e sì svolgeranno verso d Bacie~' ed_ li ~ut·temberg. Questo scambio di cortesie, questa presenza d1 pnnmp1 delle due Case regnanti alle rispettive grandi man~vru ~ell e d ne potenze alleate__ha fatto la migliore impressione ni ùue paest c ptu ancora ncr due es()rcttl o nel~e due marine; perchè, ::;e i legami tra l'Itnlia e la Germama e tra le due dtnastie che ne reggono i destini son~ ~orti co~e l a~cos~i~n~a _•!he e~se han~o della propria mis;;ione e dei propri mtarcss1, non e Iout.Jle dr t.anto m t:~ n to qualche atto esterno e solenne che ~u esti legami ricordi non solo al ;popolo italiano e tedesco, ma a tutta l Europa. Roma , -t o agosto 1893.
l\'1.
144.3
NOTIZIE lULITARI ESTERE
1442
NOTIZIE MILITARI ESTERE Piccola cronaca.
che vel'l'a m tal modo ad avere 16 battaglioni da campo. I quadri di -com plemento dei predetti battaglioni nu_tonomi ~~ntinueranno, per oo ro~ a sussistere e rimarranno alle loro sed1; ma g1a a datare ~al ~ ot. tobre detti battaglioni trasfonnati si recluteranno, come tutti gh altn .dei cacciatori tirolesi, dal Tirolo e dal Vorarlberg. Infine col -1° gen-naio 1894: verrà formato un ahro quadro di battaglione di co~ple mento del reggimento tirolese, oltre i 3 ~ià .esistenti, dimodochè ~~. to~. <epoca il fletto l'eggimento a vr:\ -16 battagltom d~ campo e !J, cruadll dt battaalioni di complemento. . Se~ondo la llfilitiir Zeilung si tt·atterebbe di forma re. in _un av~en1re ·non Jont:mo. con cruesti -16 batt.aglioni, una intera d1V1:-1one cl! cac-ciatori. RECLUT AMEN'fO.
AUSTRIA-UNGHERIA. ORDINAMENTO .
Riordinnmento dci cacciatori. - Come è noto auualmente r AustriaUngheria ha : lt) un reggi mento di cacciatori tirolesi, il quale consta di uno st.atomaggiore di reggimento, di 12 battaglioni da campo, ciascuno di 4: compagnie e di :3 battaglioni di complemento, dei quali in tempo di pace esistono solo i quadri; b) 30 battagltoni autonomi di cacciatori, i quali constano di unostato lllnggiore di battaglione, di 4: compagnie da campo e di una compagnia di complemento, delln quale in tempo di pace esistono solo i quadri. In totale dunque l'Austria ha 42 battaglioni di cacciatori senza contare i battaglioni di complemento. l n caso di mobilitazione, il reggiment(} di cacciatori tirolcsi mobilita tutti e ·12 i battaglioni da campo, lasciando alla sede dei loro ci1·coli di reclutamento (I nnsbruck, B1·ixen,. Trento} i 3 bauaglioni di complemento, i quali costituiscono pure due compagnie di stato maggiore (che formano pa rte dei quartieri generali dalle grandi u ni ti~ in tempo di guerra). I. :~o battaglioni autonomi si mobilitano ~on tutte e 4 le compagnie· da campo e lasciano la compagnia di eomplemento alla sede del circolo· di reclutamento. Il Vc,.ordnungsbla.tt N. 28, i n data 1.8 luglio 1893, pubblica ora un: decreto in virtù del quale col f 0 ottobre i ~ battaglioni autonomi, N. 3 (Linz) ; N. ! 4 (Czaslau); N. io (Budweis) e N: 27 (.Marburg) verranno trasformati in battaglioni del reggimento cacciatori tirolesi,
Reclutnm.ento della truppft dei /5 battaglioni di pioniHi. - [l ~n·o,·~ .dnungsblatt N. 28 del l8 luglio 1893 pubblica un de~reto che hs~a .' ,circoli dei q,uali si recluterà in r.vvenire la tru ppa. de1 io ?auaghont pionieri,' di cu i fO battaglioni, come fu ~vo~ to an_1 p1a~e~te m pun tai~ Jlrecedenti di quest,a Rivista., sono battaghom degh anttchl 2 regg1mentt -del genio trasformati in pionieri. T~ li nuove disposizioni sono raggru ppate nella seguente tabella: SI
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recluta d;li cit·coli
di reclutamento compresi l ne l territorio del cor po d· armata
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( Pressb ul'~)
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HEGlONE
Ungheria.
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Salisburghese.
Prags . . . . . . . Boemia. Croaz.ia. !f• Xlll ~Ag ra m) . . . . . . . ;>• Il (Vtenna) . . . . . . . Austria inferi or·e. 6' VII (P rags) e IX (.J osephstadt) Boemia. U ngher ia. i' IV (Budapest) . Boemia. 8' IX (Josephsladt) g• l (Ct•acovia) Galizia. 10" X (Przemy:>l) . '11" Xl ( L emberg) . . . 1 Tra nsilvania, 12' X II (Herrmansladt) . 13' VI (Kaschau) . Ungheria. t4• VII (Temesvar) Stit•ia. 15' III (Graz) 3•
.
Austria superiore - Tu·olo e
2• H (Vienna) e X IV (Innsbl'uck)
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1444
NOTIZIE MILITARI ESTERE
1445
NOTIZIE MILITARI EST ERE
PERSONALE.
Morte del m:inistro dèlla gw:r;·a. - Il giomo 22 luglio è mono improvvisamente S. E. il Feldzeugmeister ba1·one Bauer, ministro della. guerra.
l..e maggiori economie furono faue sugl.l. cflì~ tt'lVI· delle u nit~, non rinforzandoli quanto se ne avrebbe avuto des1deno. Gli aumenti totali previsti dal nuovo progetto sarebbero: '
Della carrie1·a di questo distinto uiTicialc. generale e dei servigi da. lui t·esi si è dato un cenno nella puntata della Rivista Jfilitm·e det novembr·e 189t .
treno: le 17 sezioni traiuo per l'artiglieria da fortezza. Sono rimasti cioè nel nuovo progetto i quadri permanenti per il quartoba!laglione di guerra in ciascun reggjmento fantol'ia, tutte le batterie da campagna, gli aumenti nei quadri dei fe n ovieri, dell'artiglieria da fortezza, dei pionieri prussiani. I n alt1·e parole, la parte più importante del progetto precedente, avuto riguardo alla mobilitazione dell' esercito, èrimasta.
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GERMANIA. l,a: le,qge militm·e sotto nuovn fan na.. - li nuovo progetto militaretestè approvato dal Reichstag stabilisce la forza media annuale bilanciata per il tempo di pace a 479,229 uom ini di truppa, non compresi i sottufficial i ed i volontari d' un anno, per il periodo dal 1o· ottobre 1893 al 31 mat·zo 1899, ed il numero delle unitil a : · 538 baitaglioni fanteria ; 173 mezzi battaglioni id.; 465 squadroni; 494 batterie·d'artiglieria da campagna ; 37 batt.aglioni d'a•·tigliet·ia da fonezza ; 23 id. pionieri ; 7 id. ferrovieri ; 21 id . t1·eno. In conf•·onto al p1·ogetto p•·eccdente stato respin to dal Padamento, i~ progetto ora app1·ovato presenta le seguenti diminuzioni : cavalleria: ·1 reggimento (3 ~quadroni) in Baviera; 9 squadroni deposito (reserve-stamm-eskadrons) dei quali, 8 prussiaoi, f sassone ; pionieri: 4 stato maggiore di battaglione ed ·1 compagnia in Ba-viera ;
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cui corrispondono le l'ifre seguenti: . ·forz.a bilanciata (sottufGciali e soldnt1) ;)1)7,093 invetìe di n70,S77 ; aumento ·contintrente (cifl·a tonda) u4-,000 . .; . 60,000 0 ••u mi·1·tOUl· » (j4 rruhonr' au mento spese Ol·dina rie (l·d. ) :J:J . rw . ('d 60 • • 68 ». spesa stra01·dma t ·) Per il periodo di tempo previsto da questa legge,_ t a ~o tt~ta_ l~ f~llna biennale pm· tuue le armi, meno che ~er la ~ava llerw e _l a ~tJ~he~ lll. a c~= va llo, per le quali la fenna è di 3 anni. Pero qttnlorn >J Jll.esentl la nl.. ·t·a t1·1 n· n~orznre attivo' può essere trattenuto cess1 ,, l'esercito . · sotto , · le 1armt, · per ordine dell'intpel·atore, tutto il personale del servtzlo at.tvo c Je, m forza della dispo.> izione ont accennata sarebbe da congedare; questa continuazione di servizio conta come un •·ichiamo dal congedo por eserCitao
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zione.
(l) Cif,.e ince ..t~. (2) Pi tì ·l sellaio
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NOTIZIE t.l!LlTARl ESTERE
1446 .-!/
NOTIZIE MIL ITARI E STE.RE
La le!f.IJC sui seg1·eti militari. - Nello scorso luglio è stata approvata e pubblicata la legge sui segreti militari. Essa consta di i2 articoli e contiene in so::.tanza le disposizioni punitive che giù furono annunziate nella dispensa Ifi i892 della presente R-ivista. · Fo·rtczza di Tm·gau e 1·ispettivo comando. - Con ordine di gahinetto Ì\ stato soppresso il comando di 1'o1·gau in conseguen1.a della soppressione della fortezza ed è stato contemporane:unente investito il superiore più anziano di quel presidio d.elle fa coltà giuridiche e disciplinari di un comandante di località aperta. · Istitttti militari ·in Baviera. - Sono stati creati istitut.i di eollaudaz;onc delle a•·mi presso i depositi d'artiglieria di Monaco, Geru1ersheim, Wih·zburg c presso la fabbrica J'a1·mi di Am1wg. Alla direzione di ciascuno dei tre primi sta il presidente della commissione di l'evisione delle armi portatili e per l'ultimo, il sotto direttore della fabbrica. ilfovirnenti nell'alto pM·srmale. - Il principe ereditario di Sassonia1\loiningen tenente generale coma ndante la 2" divisione fanted a della guardia è stato esonerato dal detto comando e sostituito dal tenente generale von Bomsdorfl' già comandante la 13a divisione. Carestia nei foraggi e provvista di carne. - L'am ministrazioM militare approfittando della circostanza che molto bestiame è ofierto sul mercato a ba:;so prezm, in conseguenza della carestia nei foraggi, ha determinato di far grandi aC<Juisti di bovini e d'ovini per fa di macellare e eomer~arue la carne riempiendo le ghiacciaie di Strasburgo. Le compre sono affidate ad una commissiolle la quale contratta direttamente coi proprietari di cam pagna, senza conco1·so d' intermediari ed estende le sue operazioni ncll'nltn e bassa Alsazia, nel Wùrttemberg, nel Badcn e neii'Hessen. La · Gazzetta di Trcvù·i annunzia che, a motivo del l~ carestia nei foraggi non avranno più luogo le manovro di briga ta e di divisione dell'V W corno d'a nnata. il{(wina. Le grandi esercitazioni della Jlot.ta, che incominciano alla metà del eorrente agosto da Kiel, devono avere maggiore sviluppo che l'anno scorso cd il numero delle navi che vi prendono parte è di molto maggiore. Con ordine di gabinetto è stata formata una seconda squadra c~lla lll e IV divisione ed una seconda flottiglià di torpediniere colle dìvisioni C e D. li comando superiore delle ma novre viene assunto dall'ammiraglio von der Goltz; la form azione della flotta di mnnov ra è la seguente : i " squadra, al comando del vice-ammu·aglio Schrode1·: l a divisione: c01·azzate di l" classe: Haden, Bayern, Sachsen, Wùrttemberg ; avviso Meteor. - 2• di vi~i one al comando de'l contr' a m m ira~: io Karcher : co-
•razza te di . 1a classe :
Konig Wilhelm, Deutschlan d ; corazzale
14.47
di <;!a:
Beow~~lf~q~:i~l;~~f~" divisione al comando del con~ramrn~ragli~ v. PJa;"d·els7.;
. ....S toscll , 1\,1 ltke, Gne•senau , avvtso . a"' . d. aate di crociera : Ste.n l' o i ree' rniraglio Thomsen : corazzata • . . . . , tl Olaa e Carola: .4a divisione :~l comando del contram . ed nC• . '1 d01. G1·o·se. '"'pore Pehkan.· COl ~e· e e' s 1 'd.t J" classe · F n ~ ' "' 1 ' · d d 1 ·t, no d1corvetta c 11n1 i a divisione torpediniere coma n ::-ta li ca p• ,t .a bordo dell'avvis'o Wacht : . . . divisione .4 con 8 torpedmlere id. B con 7 id. 't di coi·velta Zeve 2a flo ttittlia di torpediniere al comando de l cap• an 0 • e :a bord 0 dell'nvviso Grille : divisione C con 7 torpediniere id. id . J) eon 6
RUSSIA.
. . . . . .. ___ c· 1 Prikas r\ . i05 fu decretata la sezwm ae' ostatwu. o N h l. k '"' . . . da fortezza di ovorr eorg Hevs iorrnazione delle due sezioni ::-erostallerl -. . . n l 1890. d d· tituirsi come le analoghe sezJOnt Cl eate ne . .e [vanogoro , a_cos . . d' .. r l' MI - Con successivo Pnkas So rt>ssione d un dtStacwmellto al ttg te . , . l" .· d.1 PP · d' · :mere il distaccamento d nrug 1e••a {N. '106) ven~e prcscntt_o -~ sop~~~ in quella località un deposito territoAskhabad c d• fo rmare m ::oua v riole d'artiglieria. . . F' . d . i battaglioni treno Dipendenzlt dei balta!llwm treno. mo a . OJ a .. cente ·di endevano dal comandante delle rispettive bngate .lo~~ah , un_ .re ,.·~k (N -t93) stabilisce che i battaglioni treno stanz•atJ nelle. cu cosc.l n as · ~ ' r· • fi dal tempo dt p3CC SU· . · -ui militari di Varsavia, Vilnn o K•ev swno n . . d . 7.10 . . . . d l tt' i comandi di elle c•rco· bordinati ai capi delle co municaziOlll a . ce • a , Crea~·iMw d~
P
d. ll ··a - Nell'intanto di diminuire per .scrizioni militari. l Statw·a cklle ,·ec ·rtte ·l cava Cl l . . Il . 'b' l ' l peso del carico dei cavalh della cava ena reoo aie <Ju:mto poss• • e • ' ·· al . . t l stabilito (Prikns i46.) che le reclu te da ammettersl m cav russa, es a o , . . f o j' 1 mini che hanno la statura da leria veng:mo scelte d ora mnan7.1 ra "' l t o . (J
metri 1.,60
~ m~tri ·C62. : . -
i~~~~~~~:~tan~;d~:~:~z~~~~ :~;;iì ma~giore.
9
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i\ttual mente sono in progetto alcune
stat:1ti dell' accademia Nirola dello stato
1449 1448
NOTIZIE MILITARl ESTEltE
Come è noto, il corso di questo isti tuto d'educazione militare superioresi svolge in 2 anni; ed è seguito da un cmso complementare della durata di sei mesi per coloro che sono dest inati ad essere ammessi nello stato· maggiot·e. Al l'accademia Gno ad ora erano ammessi annualmente 70 ufficiali, e gli ufficiali di stato maggiore venivano reclutati fro i più meritevoli, non però in numet·o determinato, ma bensì secondo le vacànze esi-· stenti nel corpo all'atto dell'uscita dall'occademia. Secondo le nuove proposte si tra tterebbe principalmente: a) di aumentare considerevolmente il uumet·o delle ammtsstoni, stante il numet·o sempre maggiore di ullìciali cllt' dot!Jandtmo d' essere ammessi neli'~CC<l demia (.f.) ; b) di fì ssare tassativamente a 30 il numero degli ufficiali rla passare nel corpo di stato maggiore La. nuo·va. • f st?·uzÌ011f' sul tiro» . - Il Pt·ikas N. 1H , annunzia la pubblicazione di una nuova Ist1·uz·ione sul liro per le tt·uppe recentemen t~~ annate del (u·:i/,, da li lint•r (millimetri 7,G). Secondo ta le istruzione il limite massimo pel tiro individuale è fissato a 1000 passi, quello pel tiroa distame note dei l'eparti di fanteria è .fìssato a 2600 passi e quello dei repat·ti di cavalleria a 2400. n corso <:ompleto di tiro è obbligatorio per la funteria atliva, di riserva e da furtezza, c pei reparti a piedi dei co·s~cchi ; esso comprende ·17 le-· zioni che SI eseguiscono sparando ii cat·tuccie per ogni lezione. fl corso della Scuoltt dt•llr distanze venne completato coll'adozione di esercizi per la misura delle distanze col telemetro Souchet, adottato recentemente dalla fanteria russa. La nuova htntz-ione sul tit·o chiudesi colla nomcnclatura del fucile da 3 linee, sua scompo,izione, rieomposizionc, conservazione. ece.
({) Nel {892 trausil.orinmcnto fu rono> ammessi t 38 nffìciall,
dal
regol~tnento.
inv~~e
dei iO prcsrl'itti·
'NC1TIZIE BIBLIOGRAFICHE
Bollettino bibliografico.
l. Sommario delle Riviste mi!itari italiane. Rivista d'a:r-tig/.ieria e genio (giugno~. . Muller. Storia della guen.a ?'assedto dt f' u i - Ricerche su maten ah. . . . ,'~a~ .lo - L'illuminazione elettrica delle opere dt. forufìcaztOne. ::st.•,sC::.ar . d l '~ndatur~ del cavallo . desunta dalle orme. De ,hauran . - _," Miscellanell. Notizie. Bi bliografia.
Di! Feo. -
Rt1,ista di fanteria {giugno). Del modo di f!lr le conferenze iutorno ai regolamenti . ~el
paese degli czar. ) L'armamento attuale della fante ria (Russia- Belgio- Dal.ll rnarca . A sua domanda.
Varietà. Cronaca. Bibliografì a. RiDista.. mar-'ittima (luglio). Del HoM. - L'~llurnioio . Mazzo. - Il contrabbando di guerra.
1450
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
S.alvati. - Te~·mo chir:nica applicata agli esplosivi. f. S - Nuov1 esplosrvi. Soliani . - _Raccolta dagli scrit.tr di \V. Froud sulla resiste l delle navr. nza a moto La rerdira del V'iCIOr'Ù~ . Cronaca. Notizie varie. flibliografia.
Giornale medico del R. esercito e della R · ( · HarofGo Ftllice. . · marma maggro e giugno). Sotis . - Ossen'nzioni clinicl1e •opra 1 · a eum casi di mala ttie ne1·"ose <:entrali. ' Ricercl e co · . Pasquale 1 . · · mparatrve suglt streptococchi. ~nlore. -Sopra uu caso di frattura della rotula . 1\'Ienuella. -Sopra nn caso di . . ferita articolare. srnovue suppurata del ginocchio per Rivista medica. v
» »
»
chirurgi,·:~.
OC.u]iStiCII. <ma tomico.fisiologica. mnl:lttie veneree e della pelte. terapeutica. chimica e farmacologia. tecnicn e servizio medico militare. d'igiene.
NOTJZJE BIBLIOGRAFICHE
3. Arte militare - Manovre. Ordini di marcia ed esccu:;ioni delle ·1ruu-cie sotto NapotcoM Jo, è il titolo di una conferenza del capit.ano tedesco Freytag-Loriughòv. n letta a Berlino. Essa costitu isce la prima parte del 7° Beihe{t del 11filitiir Wochenblatt. - La concisione e la chiarezza dell'esposi1.ione e le considerazioni veramente originali a cui l'autore è venuto esaminando le marce della campagna del !806 rendono l'opuscolo irnpor·tante e degno di nota. - Sulla Revue dt4 Gé111'e (giugno) interessante rooensinne della l st1-uzione tedesca dell' apl"ile 1893 s1tllu forti~cazioni d·i campagna. (Feldbef'estigungsvorsçlwift). - Sulla istt·uzione pmtica delle tru;ppe a piedi. Conferenza tenuta a Bri:mn dal conte colonnello austriaco Rabcnhorst. - (Vedi Stt'(l,ff/enr, luglio). - Cor·tin l. - De la mm·che ttu point de vue militaire. - Parigi, Lavauzelle. - Ri:rdgisch. - Le ricognizioni del terreno. t.,a edizione. - Li psia. Lang. - Per notizie sulle ,qra.ndi ·manovre alpùw, navali e etei pontie1·i in. Fmncia per l'anno 1893 (V. Avenir JJlilttaire, N. 1804-1806}. - Di{e8a. ed nttacco di ferrovie. ~ V~jennù Sbomik di luglio.
Varietà . Ri visra bibliografica. Congres5i.
2. Ordinamento degli eserciti - Difesa degli Stati. .· - Nel 7o Beihe(t deiJJfit. IVoche,~blatt è contenuta un' . srone del maggiore Drigalsky sul libro del Rittich uflìcialeal'mus~loa ~eG,~nl ato . l o stat 'l't d l ~ ' m lto. "' · o m t 1 are e la Russia quale è e 1, , . · L . manca d. 'nt' . , l ' qua e sm a. a recenswne non 'bi I ele~se per a natura delle quistioni importantissime che in detto ll ro sono svolte. - Ecke. - Crtrta della dislocazione dell'esercito tedesco. - Casse!; Brunnernann.
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4. Storia militare e generale. - Studio storico sull' Isolct di Lobau (1809) . - V. in Strefflew·. Luglio. - I Lisowczyken.- Episodio a.u.st·riaco della. gu.erra dei trent'anni del cap. Dolleczeck. Tn ibidem . - Maggior Elliot. - Cavalry Litcmtaure : a Biblio_qmpMcal Record o{ IVol'ks on the History, Organizatùm, Tactics and administration o( Cavab~IJ· - Lavoro di edizione ufficiale dell'uflìcio militare del vicerè delle Indie. - Lettov - Vorbeck. - Esempi ,çto1·ici milita1·i. - Berlino, Decker, edizione di un libro assai nolo e di valore notevole come guida per lo studio applicativo di questioni tattiche e strategiche. - Frilz Hoenig. - Ln guerm del 7Jopolo ~ulla Loira. - Rnrlino,
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
NOTIZIE 81BLIOGRA FICHE
Luckhardt. Comprende i fatti più salienti avvenuti nell'ultimo periodo della guerra del i870 a occidente di Parigi. - E una bell'operA. Pe1· averne un'idea basterà prendere la Heeres Zeit?tng, N. 47-5i che riporta il brano 1·iguardantc i combattimenti di Boiscommun e Lorcy nel 24. e 26 novembre !870. ' - Uomini celebri dell'India. Aurungzeb per St.anley Lane-Poolc. Oxford, Clnrendon.
5. Tecnologia militare.
6. Marineria. L'ammirqqlio Farragut. -
Comprende 21 carte precedu te ciascuna dn un cenno ~latist~co d.ella regione 1'3ppresentata. - Le carte del Sia m e. d.ell' Indo ~ma nspetllvamcnte alla scala di 2 r 5 milioni sono nssat mt.eressant1 e abbast.anza precise e ricche di indicazioni. . . . -1\leyer. - L'anmit·e l/elle colon1e tede,.clte. - L1~sw, Lan?. . _ Uch tomskij. - Viaggi~ in Orimtr del gnmdtw.t Nt~ola, prtnctpe .ereditario di Russia. - Trad uzione dal russo in tedesco d1 Brunnhofer. Splendida edizione illustrata a fast~icoli elci Brockltati,..S di Lipsia.
8. Varietà.
Piena di utili notizie e assai istruttiva è una memoria dell' ing. nel genio civile Valentini sulla sistemazione de'i torrenti. (}iomale del genio c·i·vile, fascicolo ~o. - Stmde ferrate. - Le curve a piccolo rag~io e le discussioni al riguardo nel congresso internazionale di Pietroburgo ·1892. Assai irnp0rtante. --Vedi Revue dtt ,qénit1. Fascicolo di giugno.
- Capitano 1\laht~u. Low.
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Londra, Sampson
7. Geografia - Colonie - Viaggi. - Sul Bollettino della Socieui Geografìca di maggio leggonsi importanti comunicazioni su lle esplorazioni nell' Africa orientale del viaggiatore Briccbctti e su lla Spedizione nei Somali dei capitani d'artiglieria Bottego e Grixoni. - Ora che l'attenzione è attratta verso l'estremo Oriente si moltiplicano gli studi su quelle regioni. Ne notiamo uno assai ben fatto del capitano f1·ancese Jamin. Sull'onlinmrumto civ-ile e militare della China e sull" JII'Ovincia del Kwaug·8i.- Revue Ma?"itime et Coloniale di luglio. - Trouillet. - Lt!S possessions fmnçaises au r;olft• de G-ui11ée.- Parigi, Alcan Lévy. - Sébillot. - Le grandi linee commerciali transafricane. - Parigi Dupont. - Carr,ano. - Il Teve1·e, piccola ma interessantissima monografia del gran fiume. - Roma. Biblioteca minima popolare e ntilitare. - Paolo Pela t. - Nouvel Atlas des Colonies françaises, ch·essé par ordre de l'admiili.>tration des colonies. - Parigi, Challamel.
_Nella R~Jvue dtt Génie (gi·1gno) notiumo nna interessante relazione ·dei tav01·i eli srtlvata9qio eseguiti dagli zappntori dol ·1° reggimeuto genio in una miniera franata a Chatillon en Dunois (gonn::tio 1893). - ft UazviP.dteil• ha una dettagliata relazione illustrnw da numero,;i e nitidi disegni delle (eRte colombiane di Chicago. l~ la più completa di quelle finora pubblicate dai giornali europei.. . ... - Tenente colonnello Welch. - Tllnlancw dt tm ·nlftcwle 200 anni ·fa. - M-il-i!iù· Jlfochenblatt, N. 61. È la uota delle spesr~ annuali uecessaric ad un tenenle delle cento guardie ~viueredel Grande Eleitorc Federico I di Pr.u~~ia redatta. nel 1.698. L' uìliciale in questione guadagnava 600 tallcr1 l nnuo e nassurneva .cosi le spese: Pensione senza vino a 1i, di tnllero al giorno Talleri 2ft0 8 Per fJ, cappelli a 2 talleri . 120 , 4e parrucche a 30 talleri . Hi • 6 cravatte . 36 • 6 camicie con 1·icami. q.'/, » 3 camicie da notte. • 6 ·12 fazzoletti. 9 » Altra biancheria 130 Un abito di parala . 1.20 2 uniformi ordinarie ·12 6 paia calze . " Hl 12 paia scarpe . 1.8 Lavandaià 156 Vitto per 3 domestil)i 45 Stipendio per :~ domestici . 7:) Per livree e altri bisogni . 1/i!J. Mantenimento di 2 cavalli a 12 tal\. il mese. , 60 Pe1· carrozza e berlina . TaHeri ·12i0 '/~
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NOTIZIE BIBf,IOGRAFlCHE
ANNO
de la dud!.esse d' Ab . . u~a ~rimamémoit·es volta fra il 1831 ed il ·183~ ~~~ttcs. - Sono state pubblicate dmano pei· i numerosi aneddot· . . . ~ro allora un successo stl·aor. l. pel rltl"3tll ori<>in r l produziOne dell'ambiente del n·. . o a l e pm· a esatta ri. u et tono (' dell' [m . R'd passiOne per i ricordi e le memor· d l . . . pelo. l estatasi la frères di Pal·ioi hanno ora rau l(;l e pwno Impei'O, gli editori G:~rniel' metti di ques~ o er~ ' ~ una ~uova elegante edizione in iO volup , pressoche esa unta e scomparsa E; us .; t ·t . vou me. · · .c1o 1 pnmo1 - A Colocci. - l n Bulga.t·ia.. - Note d' " . . . . . Roma. Biblioteca minima po'polal·e , . e 11ll'l'ltare l .,uel Sonorane t dJ VJaggJO. li ser ho·hulgara, scritte con molta "raz1a . e sob. · t: o e su a guerl'a ·1· hanno grande valot·e ma la le,' t u1.ae e. tuttavHl . 1:'e tar mente non ·tra,u· mi ld . al pu nto di vista uolitl'cr e (!e'I t . • s u Jva e mteres:;ant~ d -
XXXVIII .
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RIVISTA MILITARE
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16 AGOSTO 1893
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T IPOGRAPQ-IWlTOnE
1455
SO lUI.\ IliO
IL DECA-TESFÀ
delle -lllitl1•rie l'tllll ~~nnlf' nella Jlresenlf' diSJlensa
MO~OGRAFIA
IL DECA TESFA -
Gaetano Ettore Giardino, tenente. Pag. ,1455
E CARTA
DEL TENENTE GIARDINO RESIDENTE ITALIANO NEL DECA-TESFA
QUALE SIA L' ORGA NIZZ.-\ZlO\E MiLITARE f.:HE lV.lEGLIO RISPONDA AGU ATT UA LI TUSO GXl DELL'Bi PERO •• •
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LA RIFOrOJA MlLlTAHE l\ t;EJOI \."VIA (f:.,utinunione)
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CAPI'l'OLO I. l
Generalità.
NOT1ZLE POLITIC:0-\111.1"1'-AIU IT.\I.IA\E.
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Là, dove in talune carte è scri,tt'o Dembelàs, Ter·ra in" cognita e dove è posta. l'annotazione Regione paludosa. si
NOTIZIE MLUTAIH ESTEHE : Crnuncn
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stende una fra le più belle e più promettenti provincie dei!' Eritrea, il Deca-Tesfà. -Nell'Africa italiana le regioni traggono soventissimo il loro nome dalla stirpe, che prima oc~upò il paese e coltivò Ìa terra: cosi dal padre Tesfà, capo stipite della gente, che, ai tempi remoti delle emigrazioni etiopiche, occupò questa regione, essa prende il suo nome, il quale nella lingua nostra suona stirpe eli Tesfà. E le suddivisioni della terra, per identiche ragioni, si bas ano sulle suddivisioni delle fa~iglie occupanti e sono,. anzichè territoriali, vere e proprie divisioni per
NOTIZiE flliiJ.JOtill.-\ FH :m:.
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La gente di Tesfà, determinare i confini della propria terra, tramandò e conserva il motto: J1feghintau, zi 1·asù, 93 -
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IL DECA·T&SF.\ IL DECA · TESFÀ
Dobané zi ogt·ù, ossia: Al 1\'[eghintau la testa, a D obanè i piedi. Volendosi servire di linee t-opografiche a limitare il Deca-Tesfà, benchè come appare più chiaramente dalla rappresentazione grafica, tali limitazioni spesso non si -adattino in modo preciso alle accid entalità del suolo, si dovrà dire che il Deca Tesfà è compreso fra le linee generali seguenti: ad est: la cresta del Meghintau ed il torrente che nominato successivamente Mai Afalba, Dongollo, Ghergherrà, ecc., va a formare il T. Obel col nome di Mai Guallà; a :md: il corso del T . Obel, che pr ende nome di Ma i Ainì dopo la confluenza del Rehib Osà.; ad ovest : il Mareb- Sona; a nord: il T. Ambessa, dallaJ sua confluenza nel MarebSona fin o a Zada Calai; una linea irregolare ed abbastanza incerta, perchè attraversa una regione disabitata e di rado percorsfl, a cagione delle feroci antiche inimicizi~ fra i Bazén e gli Abissini, la quale da Zada Calai raggiunge a Mufàr Calati il corso del L eitò (1) : il Leìtò stesso, r imon tandone quel ramo che ha origine dal Meghiutau, presso le rupi dì Eret, che hanno nome Eblalà. I . a vasta xegione, compresa nei limiti sopraccennati, si divide in regioni minori, a seconda delle divisioni della stirpe: si hanno così il D embelàs, l' Arrasa e lo Zaid-Accolom. - 11 D embelàs a sua volta è diviso in D embelàs tahtai (Dembelàs basso) c :Oembelàs Cunò-Reddi~. Il Dembelàs ·tahtai è posto a nord del T. A mbessa e ad ovest dai ton-enti :Mai Doguàle, affluente dell' Ambessa, e 1\fai-Nemrì, affluente del Leitò. Al Dembelàs tahtai appartengono per altro anche i p~~es i di Adi Samrà e d i Ad Deca Mensciò, posti fra l'Arrasa ed il Dembelàs Cunò-R eddà, e, più esattamente, fra il Mai Bagastè ed il Mai Dumamù (alto Ambessa).
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Adì Samrà fu anzi la vera culla della gente, che ora :abita .il Dembelàs tahtai. NatTano le cronache nebulose .del Dèca-Tesfà che per fiere inimicizie coi fratelli di Ar.:rasa, la gente di Adì Samrà emigrasse luno-o le creste di ·displuvio fra il Mareb ed il Bar ca e si voless: stabilire sulle ·d ifficili alture di Degghè .Medhan; ma colà o-iunta volo-en-dosi indietr o e scorgendo delinearsi alPorizz;n te le' coniche .altu~·e di Arrasa, abbia esclamato: Ancora ci vede quella ~tttva gente! .e proseguendo la via por il pendio opposto ··dt quell'altura, che li toglieva dalla vista degli odiati fratelli e che ebbe il suo nome di Porta fortunata, si sia an,data ~ ~tabilire a. Mai Mafalòs, di dove in successo di tempo popolo 1l Dembelas tahtai. Il Dembelàs Cunò R eddà, che come d ice il suo nome fu .occupato dalle famiglie dei fratell i Cunò e Reddà è posto ,a nord dell' A mbessa e ad est del Mai Doguàle e del Mai N emri. Questa terra prende anche nome Medrì Felassiè -ossia Terra del Convento, perchè dai tempi remoti dell'im· _peratore David fino ai recentissimi di H.e Giovanni, la de. vota mu~ificenza degli imperatori d'Abissinia quella terra .concesse m feudo al Convento d i Debra Mercurios· - Debra 1\f ercurios .fu fra i g randi e potenti conventi di 'Abissinia, e, colla ptetosa considerazione del popolo, godette anche sempre delle larghezze regali: così ebbè, oltre al CunòR eddà, concessioni feudali anche nell' Amhara, le quali però furono sempre puramente nominali ed affatto platoniche: .cosi. ebbe concessioni nello Scirè, dove anche attualmente .esiste una dipendenza religiosa separata ora da D ebra :Jfer• .cm·ios · dalle vicende politiche : cosi vanta diritti feudali sui paesi di Ad Namiu, che trovasi ad un trar di sasso da Arrasa, di Adi Tesfà L ool, 'che trovasi in terra di Arrasa presso le rive dell' Obel, di Adi L aghen, di .A.di Sarauàt 8 ·d i Buhunenà, che trovausi sull'alto Obel in terra di Saraè. Cesiiate con Re Giovanni le feudali prerogative di Debra -M ercurios, il convento vive ora poveramente, ed i 35 mo' naci, che annovera ancora, traggono i mezzi di sostentamento da pochi soccorsi eventuali del Governo nostro, dalle
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I L DECA-TESF,\
IL DEOA-TESF.Ì.
modeste generosità dei capi indigeni, presso i quali fanno di tempo in tempo la questua, e dal frutto di alcune terre che la pietosa devozione dei contadini coltiva senz3. r etribuzione a profitto del convento. L' A.rrasa è situata a sud dell' A.mbessa·e ad est dal Mai Enda Ebei (affinante dell'Ambessa presso la località. di Gumbògian) e del Mai Agam, affluente di Mai Ainì. N alla terra di A.rrasa è incastrata da Est una r egione, la quale è compresa in linee generali fra il T. Fellahit, il Mai Mesaz (alto Rehib Osà}, il T. A.nzè ed il T. Mai Do guàle, e che dalla gente che l'occupò prende nome Deca'raés. Certo A.besciai della gente dei Naib d' A.rchico, venne a coltivare queste terre, e da suo figlio Taes ripetono il paese il nome e gli abitanti, fattisi cristiani, la discendenza comune, suddivisa nelle qua ttro famiglie dei. figli di Taes: A.dmogò , Naallù, Gonfi A.braham ed Omnù. Questa piccola colonia straniera ai Deca-Tesfà, così lontana dal proprio paese di origine, avendo mutato religione, essendo direi quasi intrusa in terra di 'resfà, ha dovuto per la forza naturale delle cose appoggiarsi e raggrupparsi alla stirpe più potente: e tanto più va considerata parte integrante del Deca Tesfà ora che, prossima ad estinguersi, la gente di Taes è ridotta ad un miserrimo numero di famiglie. Nello Zaid A.coolom le terre occupate dalla gente dei fra· telli Zaid ed A.ccolom non serbano fra loro una generale divisione, e poichè, per la pover tà numerica a cui si ridusse la stirpe occupante, vi si frammischiarono genti di A.dì Laghén (Seraè) e d'oltre Mareb, è lecito considerare l' in· tera regione come una sola suddivisione del Deca T esfà. Essa è posta a sud dell' Ambessa e. ad oves dal Mai Enda. Ebei e del Mai Agam : confina direttamente con quel tratto di Mareb-Sona, che è compreso fra la confluenza del Mai A.iuì e la con11ucnza del Mai A.mbessa. Riassumendo, si hanno cosi cinque regioni distinte nel Deca-Tesfa, ossia: il Dem~elàs tahtai, il Dembelàs CunòReddà, l' An·asa, il Deca-Taés, e lo Zaid Accolom.
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CAPI'rOLO II. Caratteri topograftel della regione.
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Dal M. Meghintau si distacca con direzione generale ad .ovest una catena di monti, che si eleva. a 2l60 metri di alti· tudine al M. Zeban Asseità presso Debra lVIercurios. si devrime fino a 1640 metri al colle di 1\{etrat, s i eleva nuovamente a 1920 metri sulle cime selvaggia di A.di Agnalè, si deprime ancora a 1770 metri presso A.dt Finnèh per raggiungere di nuovo 1900 metri sulla strettissima cresta che .d~t Adi Liban si stende fino a Degghè Medhàn, e degrada quindi per Mai Mafalés (1790 metri) fin oltre Mai Lam (1060 metri), poco ad ovest della quale località si stende, interrott~ solo da piccole alture isolate, la vasta pianura .dei Bazén. Questa catena dividendo le acque del Mai A.mbessa da quelle del Leitò, le prime affluenti al lVIareb, le seconde originanti il Barca, costituisce nettamente, nel Deca-Tesfà, la linea di displuvio fra i bacini del Mediter-:raneo e del Mar Rosso, e fa parte della linea generale di .displuvio fra questi due ·mari. Il versante nord di questi monti, mentre si mantiene r ipido e talo:r:a dirupa sul Mai Leitò fra il Meghintau e A.di Agualè, degrada più dolcemente verso Mufar Calati in dossi tondeggianti che si prestano talora a proficua coltivazione, .come presso il paese di Zubbuc grat, il cui nome significa b·ttOn campo, e presso A.di Liban. Fra Adi Liban e Mai Mafalès si fa nuovamente ripido, ma ritorna ancora ad essere più dolce ed a farsi coltivabile a nord-ovest di Mai Mafalès. Il versante sud è generalmente meno aspro; e, benchè di aspetto alquanto selvaggio sopra Mai Harisc e Aai Zagabnà, pure degrada assai dolcemente nelle colline di Adi Finnèh, di A.z Azer e di Chenan Cobà, che correndo paral-
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IL DECA-TESFÀ
IL DECà-TESFÀ
lelamente alla cresta principale, da cui le divide il Mai' Meschil, si spingono fino a Zefà Ganzai nelle piccole fertili alture d i Gumbogian. . Ai piedi di questo versante è la valle del Mai Ambessa. Se per origine di un corso d'acqua si deve intendere il punto di esso che più dista dalla sua foce, il Mai Ambessa. nasce presso Adi Tases e Adi Ciandoc (Cunò-R eddit) col nome di Mai Mesallem in una leggiera conca di lieve inclinazione, continua quindi per valle aspra e ristretta col nome di :Mai Daro, e, assunto nome Mai-Dumamù, sbocca. nel fertile piano d i Mecram Samrà dove si unisce all' _-\.f Ghereb, più breve, proveniente dal M. Ad Arì. Il torrente prosegue quindi con direzione generale ad ovest in valle· larga e coltivabile, e ricevuti da destra il Mai H arisc, il Mai Aai Zagabnà, il Mai Atcarò ed il Mai Doguà.le, da sinistra il T. Dongollo ed il Misellam Coinat assume nome' di Mai Ambessa. La valle si restringe quindi alquanto a Mai Xetemmet e Mai Zagarro fra le colline di Adi Finnéh ed i monti di Debra Sahli, ma, ricevuto da sinistra il Mai Dimà, si allarga nuovamente assai spaziosa a Gumbogian. ed a Zefà-Gauzai, dove all'Ambessa portano il loro contri. buto il Mai Enda E bei dai monti di Adi Asmorù e d i A di Ussuc ed il Mai Naabai ed il T . Cech-Cech dai monti di Tucùl e di Dobanè. Da Zefa Ganzai l'Ambessa si dirige verso nord- ovest fino a Mai Lam, ricevendo da destra il Mai Meschil, col nome. di Mai Sagallo, e quindi con direzione generale a sud-ovest assume nome successivamente Miù Momenà, Zada Calai e. Scirbét, dal quale ultimo punto piega bruscamente a sud, e, chiamato nel suo ultimo tratto Mareb N uso (Mareb piccolo) dagli Abissini, Mareb utì (con{fuenza al Mareb) o Macabà Mentigri dai Bazén, sbocca finalmente nel Mareb-Sona. I n quest'ultimo tratto l'Ambessa riceve da destr a il T. Scirbét e da sinistra il T. Zagazegh. D opo Zefa Gauzai la valle dell'Ambesisa non offre altre località di interesse agricolo. Fra le valli secondarie del bacino dell'Ambessa sono degne di nota la valle dell' Atcarò, la valle del Misellam Coinat,
le valli del :Mai Enda Ebei e del Mai Naabai, la valle del · Zagazegh, e, sopratutte, la valle fer tilissima del Mai Meschil, che ristretta dalle origini, presso Adi Finnéh, fino sotto l\fai Mafalés, si allarga in floridi campi fra Mai Mafalés e Mai Magera1, dove assume nuovamente in qualche tratto aspetto più selvaggio. Il Mai Ambessa non ha nel suo letto molta r icchezza di acqua, la quale non affiora per ennemente ed abbondante che a Zefà Gauzai ed a Mai Lam: più ricchi al paragone, d'acqua pE1rennemente corrente sono il M~i Enda Ebei, dove ha nome Mai Guallà, ed il Mai Mesch1l poco oltre Mai Mafa.Ies. . . Dalla catena precedentemente accennata s1 dtparte, nei pressi ed a, nord-est del colle di lVlarcaggia la linea di displuvio fra il bacino dell' Ambessa e quello dell'O bel. 'l'ale linea, meno precisamente delineata che non la precedente, si afferma presso Arr asa con alcune cime coniche carat~e ristiche, fra le quali è notevole per altezza quella che v1en chiamata Meu:ai Baraur (2200), poichè è fama che su d i essa si trovasse dell'argento. La linea proseg ue quindi pei monti di Ad Gabà, Ad Scerocai, Adi Bai (1870 metri), Adi Ussuc (1840 metri), Adi Asmorù, Debra Consci, Tucul e si eleva finalmente a circa 2000 metri nei mont i di Dobanè, che ~on quelli accennati di T~cul, dividono le acque dell' Ambessa da quelle che affluiscono direttamente al Mareb. Sona fra l'O bel e l' Ambessa. Nel versante nord di tale linea di altur~, oltre a quanto fn detto parlando della valle dell'Ambessa, sono da nota,~·s~ le fertili colline di Mulad Mantò e le colline nelle qua.h l monti d i Tucul degradano sul Mai Naabai. ~el versante sud occorre not-are il contrafforte, che dal )[. Meirai Baraur si spinge verso sud fra il Rehib ' Osà ed il Mai Guallà per M. Guoba Darò (2070 mett·i) e 'l'aben Gherè (2090), forma alcuni dossi coltivabili a Lalè Addi; Arauttì e Mahacuq, si allarga in vasto altipiano fra Adi Acsaà, Adi Gunnet e Zvan Debrì con altitudine di 2200 metri e cade quindi con ripidi pendii dal M. Igrì Maà Zug~ (2250 metri) per Adì T esfà Lool sull'Obel. La valle del Ma1 Ghergherrà, ad est di tale fi•COn~rafforte, è stretta e poco
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notevole. Assai più notevole è la spaziosissima valle che si apre con direzione parallela alla precedente fra i monti di Adi Ussuc e di Zvan Debri, la quale da Mai l'Yfesaz ·all'O })el è così vasta che viene anche chiamata pianura di Mombellà. Aspre in questo versante sono le alture di Debra Sillasi Deb~a Consci e Ad D echità; più facili, tondeggianti e pro~ dutt1ve le alture di Adi Ussuc e di Adi Asmortl; le alture fra Adi Bai e Tsada Addì, le pendici stesse di Debra Consci verso Adi Cazalà, Ad Ghemii.t, Adi Atoi, ecc., e le alture fra Adi Scerocai e Debra Sahli sono, nel versante nord di questa catena, abbastanza miti e coftivabili con frutto. II versant~ d~retto del Mareb-Sona non ha valli d'importanza. I mont1 d1 Tucul offr ono un abbastan:r.a vasto altipiano dove res~ano le vestigia di molti villaggi distrutti, che for~avano 1 gruppi di Ghezà D egau, di Enda abba Simeon, d1 Tucul, Ghezà Scirè e Mescianu, le valli del Dirtè del Mai Uoinò e del Robà Quallà non son o nè aspre, nè infeconde, ma sono limitate. I monti di Doba.nè presentano discreti altipiani e per esempio quello ove soro-evano i villaggi di Dobanè, e quello di Deconebià, ma a Dobanè non si_a.c~e~e . che per la via difficile dello Zagazegh, e per quella drffiCillss1ma di Mai Agheb.
CAP I TOLO III. Produttlvlti•. Possibilità di cotonh:za:done ft3'rlcola Uallaraa.
L 'aspetto generale del D eca-Tesfà è dunque montuoso· ma le comunicazioni non sono difficilissime, nè il terren~ sterile; bensì rende il paese aspro, ed in taluni punti selvaggio, l'abbandono in cui fu lasciato dao-li abitanti ' impari b ·. per numero ai bisogni della coltura, scemati ancora dalle larghe emigrazioni a l tempo delle g uerre e della fame. Ma
IL DECA·TESF.\.
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il bacino del Mai Ambessa e le frequenti pendici fer tili, in cui i monti degradano quasi ovunque, danno fondata sper anzl), all'attività. umana di rimuneratori raccolti ; e già, dappoichè qualche sicurezza è tornata sotto l'egida del go· verno nost;o, le bracc·i a, deposte le armi troppo a lungo brandite, e gli animi, deposta l'esten uante belligera feròcia, s i volsero in pace à.lle cure della tena, e, nonostante la scarsità ancora grande di bestiame da lavoro e la naturale pigrizia degli uomini, la miseria, merce la feracità del suolo, si può dire scomparsa, e la prospetti va dell' ag iatez?.EL sorride ovunque ai coltivatori. Senonchè, la fecond a quiete ed il suolo fecondo non bastano a supplire alla scarsità delle braccia: le r ovine dei numerosi paesi abbandonati, specialmente nello Zaid Accolom mentr e attestano che le condizioni naturali della regione allettarono un tempo gli uomini ad abitarla ed a coltivarla numerosi, sono circondate naturalmente da larghe zone incolte; ai pochi abitanti, sopravvissuti alle tristi vicende e rimasti in patria a malgrado di quelle, bastano pochi prodotti coltiva.ti in zone ristrette presso i paesi: i prodotti, che non sono di prima n ecessità alla vita, vi sono poco curati 0 addirittura neo-letti . In t ali condizio:q.i è difficilis, b simo a chi non sia tecnicamente perito e non sappia dall e produzioni spontanee della natura trarre logiche e giuste deduzioni per l'agricoltura, affermare dei giudizi sulla potenzialità agricola del paese. Converrà dunque restringersi a constatare dei fatti, lasciando ai competenti di trarne le possibili deduzioni. La vegetazione in tutto il Deca Tesfà è abbondante per modo, che spesso viene fatto di tr ovarla.· eccessiva, quando invade ed ino-ombra i sentieri. Dovunque abbondano altissime erbe, d~vunque vegetano r igogliose acacie di tutte le specie e di tutte le famiglie; alcune eli queste acacie dal tronco rossiccio e dal portamento quasi simile a quello delle ombrellifere, danno una qualità di gomma giallastra affatto trascurata dagli indigeni: queste acacie abbondano specialmente nei piani di Gumbogian e di Zefà Ganzai sul medio
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~~bessa: Delle piante d'alto fusto, si trovano nelle parti pm alte 1 colqual (euforbia candelabro) e gli ulivi selvatici: rari i sicomori, rari e poco sviluppati i baobab (adansonie) : nelle parti più b~sse, sull'_Ambessa e sul .Meschil specialmente, l~ v~g~taz1one arborea si afferma in modo più deciso. I tamarmd1 s1 trovano floridissimi e lar(Yhi di frutto sullo . Ambessa, sul ::VIeschil, sull'Obel, sul quale ultimo torrente abbou~an~, com_e il nome stesso lo nota., anche gli obel (ta~a:1sch1). I SiCOmor i si fanno più frequenti e più vigorosi; 1 baobab spesseggiano ed assumono dimensioni colossal_i quasi qu~nto quelli di Chereu . Nei tronchi giganteschi ~e1 . bao~ab s1 trovano numerosissimi alveari, dai quali gli md1gem t raggono abbondante miele, di cui fauno il tecc (idromele), ed abbondantissima cera, da cui. nonostante la ricchezza di tale merce, traggono pr ofitti . scarsissimi od addirittura nulli. J!j giova notare che le condizioni naturali dei luoghi devono essere ben propizie all'apicoltura, se gli ~lv_eari continuano a sussistere nonostante i metodi primit1v1 ed affatto barbari che gli indigeni seguono nella raccolta del miele, nella quale il fuoco è largamente imp~egato, e divampa spesso in estesi incendi. A Scirbet, nell'Ambessa, cominciano a farsi notare palme di diverse famiglie, le quali spesseggiano poi più basso ancora sull' Ambessa e sul Mareb- Sona, alle rive del quale i baobab, i sicomori, le palme, le alte erbe e le canne altissime conferiscono aspetto . interessantissimo e curioso: aspetto così gradito ad occhio europeo da far quasi dimenticare che su quelle rive infuriano, specialmente nella stagione più umida, terribili ed inesorabili febbri malariche. Fu affermato che queste regioni si presterebbero anche alla coltivazione della vite, e se ne trovarono degli esemplari dal colonnello Airaghi nello Zaid Accolom, presso Mai Uoinò, nome che conferma da sè solo il fatto accertato : io non ebbi a vedere la vite in alcun luogo, e della possibilità di coltivarla proficuamente nel Deca-'l'esfà o in alcune parti di esso non sono competente a giudicare in alcun modo. ~
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D elle colture praticate dé1.gli indigeni, prima, e di gran lunga superiore ad ogni a.ltra è quella della dura (sorgo), che richiede poco lavoro, è larghissimamente rimuneratr ice e costituisce il principale elemento alla vita, indigena. La dura vegeta e produce diversamente nelle divetse parti del Deca- 1'esfà: nell"Arrasa, sull'alto Ambessa e nel Cunò-Reddà raggiunge difficilr;;_ente l'altezza di due metri e dà un reddito del 50 circa per uno : alquanto più prospera e più produttiva è sul Mai Naa.bai: nella valle del Meschil l'ho veduta frequentemente di tre metri d'altezza, rigogliosissima, e compensa i coltivatori perfino con cento misure, per una, di bellissimi grani, più belli di quelli che si raccolgono sul · Barca e nei Bogos. N ell\iai llieschil stesso ed in genere 1::.elle terre basse ad ove::.t di l\hi ) fafales, il secondo raccoloo della dura dà un reddito non dispr egievole, che ragguaglia talora il quinto del raccolto principale. Recise le pannocchie, o per dir cosa più approssimata, i grappoli eretti della dura, i coltivatori lasciano intatti gli steli, buon numero dei quali dà vita a nuovo prodotto; e non di rado, per poco che la terra conservi di umidità o il cielo mandi di pioggia a tempo, a questo raccolto ne sussegue anche un terzo. Quest'anno m'è successo il caso abbastanza strano di sentire i contadini lagnarsi dell' eccesso di produzione, e merita che ne faccia cenno. Sor preso verso i primi di marzo da una pioggerella mentre g irovagavo fra i campi del Mai Meschil, nei guaii i contadini facevano il secondo raccolto, con alcuni di essi mi rallegrai che quella pioggia venisse in tempo per dar loro altri frutti ancora. :M:i tornò stranissima la risposta che, dopo tanti anni di fame, quella povera gente mi diede: Grazie a D io ed a.l governo adesso non temevano più la carestia; ma ora bastava : contin uando così avrebbero fatto morire i loro asini per portar e a Mai }[afalés la dura raccolta. Difatti a. }[ai l\Iafalés, per informazione stessa del capo del paese, si ven dono da tre mesi (gennaio, febbraio e marzo) giornalmente, a mercanti d'oltre Mareb e di re-
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gioni dell'Eritr ea, per 50 talleri di dura: e la provvista è lungi dall'essere esaurita. La dagussa (bianca o n era) ed il taf (bianco o nero\ dai quali si trae, come dalla dura, farina e pane, sono pi~ raramente coltivati perchè meno rimuneratori di quella: più raramente ancora e per la stessa ragione il frumento, il gra~o turco e l'orzo, dei quali però ho veduti esemplari assa1 soddisfacenti. Dei cereali si coltivano in proporzioni minuscole facriuoli 0 di diverse specie, ceci, piselli e fave : ma l'indicreno tiene pochissimo a quest,a specie di pr oduzione e di alimento. Vari semi oleosi sono coltivati qua e là, specialmente nell' Arrasa, ma in proporzioni insignificanti : il lino, il se li t il saf, ilniug, dei quali non saprei indicare i corrispondenti nomi in lingua. nostra. L.o Sciunfà e .l'Abachè, semi aromatici coi quali gli indig~m guastano 11 loro latte ed il loro burro, l'adrì, specie d1 senape, sono coltivati un po' dovunque per 5erli usi domestici esclusivamente. Merita ancora speciale menzione ed attenta considerazione il cotone, che nel Deca Tesfà attecchisce e prospera dovunque. Basso e cespuglioso, benchè ricco di candidi fiocchi sull'alto Ambessa: più alto ed arieggiante l'arbusto sul Mai Meschil, lungo lo rive del quale questa coltivazione dovette avere un tempo particolare impor tanza, poichè una località di questa valle conserva il nome di Mai Tut (acqua del cotone): alto, cespuglioso, flloridissimo l'ho trovato nell'Obel a . Calai Ab~sciai. Eccettuato quest'ultimo sito, nel quale ho VIsto un umco campo coltivato esclusivamente a cotone (l'li i~digeni non fanno coltivazioni apposite di questa pr~d~ zwne pur così. ricca, facile ed importante alla prosperità del . p.aese. Essi seminano il cotone negli stessi campi dove col· tiVano annualmente la dura, non si curano di liberarlo daali ster?i ~ dalle male erbe che ne danneggiano lo svilup;o, ed e mtracolo se lo rispettano nel compiere i lavori necessari. alla seminagione ed al raccolto della dura. Con tutt~ ciò e malgrado ciò, gli indigeni stessi assicurano che, una
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volt.a seminato, il cotone provvede la materia prima ai rozzi telai etiopici per sette anni di seguito, durante i quali non si ha altra pena che c1uella di raccogliere l'abbondan t~ prodotto, senza neppure prendersi l'incomodo di liberare la pianta dal ramosc,;llo, che ha già compiuto l'ufficio suo e pagato il suo tributo all'uomo. È lecito dedurre da tutto questo che le cure che foss ero date alla coltivazione del cotone non rimarrebbero senza larga r icompensa. },_ mio avviso. non si incontrerebbero difficoltà serie per • colonizzare il Deca-Tesfà con agricoltori . italiani. Il clima è sauissimo dovunque, se si eccettuano le immediate . vicinanze delle rive del Mareb- Soua, pestilenziali durante e dopo le pioggia. N el Dembelas si trovano, ò vero, un certo numero di febbricitanti, che di primo acchito danno triste idea del clima del paese: ma indagando si· rileva che tutti contrassero il malanno nelle terre bassissime del Sona, malanno dal quale non ebbero nè mezzi nè possibilità di liberarsi, e per il quale si vanno da mesi lentamente spegnendo. La temperatura non minaccia alcun disagio all'abitante europeo : raramente di notte scèncl e sotto i 15" centigradi raramente si eleva al disopra di un massimo di 35". A Mai Mafalés per altro , gli ufficiali della compagnia indigena, colà venuta sui primi di aprile per ragioni occasionali di sicurezza, ebbero 1... vedere il t~rmometro a massima segnare 40" centigradi; ma non sono i 40' di l\Iassaua: il sole scotta ma la ventilazione attenua il caldo; la pelle è arsa dai raggi solari, ma l'uso dell'elmetto non ò necessario e le insolazioni vi sono sconosciute. Questa, temperatura eccezionale non si riscontra del resto che in quella parte del Deca.-Tesfà, e. nè questa, nè altre eccezioni bastano a far giudicare sfavorevolmente il clima del paese in generalo. Per esempio, gli stessi ufficiali che constatarono 40° a .::\fai .Mafalés, ebbero negli stessi giorni a sentir freddo nella ricognizione notturna fatta su Mai Daro di 800 metri meno elevato di Mai Mafalés, e dove vegeta rigogliosa la palma. Contribuiva forse a questa
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sensazione la fatica della marcia d i notte e l'aria malsana: comunque sia a nessuno è venuto in mente di dedurne cha la temperatura sia fredda sulle rive del lVIareb-Sona. Più oculata previdenza per una colonizzazione agricola con agricoltori italiani . richiederebbero certamente le acque. A me pare che, poche località eccettuate, fra le quali è sconfortante annoverare il bel pianoro interposto fra Adi Assait e Zvan D ebrì, in generale non debbano le acque opporre difficoltà insuperabili e forse neppure troppo gravi . Ma io giudico _e mpiricamente e, per così dire, ad occhio e croce, traendo deduzioni forse illogiche dalle acque che, senza appositi lavori, si trovano nelle varie località, e dal fatto che gli abitanti, sAnza dubbio numerosissimi dei numerosi paesi ora deserti e distrutti, dei quali il Deca-Tesfà è coperto, dovevano certamente trovare acqua sufficiente ai loro bisogni. La questione è abbastanza seria ed il problema abbastanza impor tante perchè meriti che a r.i.solverlo si occupino competen7.e tecniche ben più autorevoli, che non sia la mia. Nessuna difficoltà politica si avrà ad incontrare coo-li abitanti indigeni per le terre da assegnare ai coloni i~ liani. La proprietà individuale non esiste nel Deca-Tesfà, se non in poche e limitatissime zone direttamente circostanti ai paesi del Dembelàs tahtai e del Cunò-Redda : tutto il resto dei terreni è di proprietà collettiva di ciascun paese. Inoltre le poche terre eli proprietà individuale (resti) sono ancora sottoposte a vincoli non leggieri ver~o la comunità: n el Cunò-R eddà non possono essere vendute se non a o-ente della famiglia stessa del venditore: nel Dembelàs tah~ai il proprietario può vendere a chiunque, ma deve prima assicurarsi che nessuno dei suoi parenti vogli'a comprare· In conclusione, proprietà esclusiva e personale di terra non esiste. La terra essendo dei paesi collettivamente, i quali dal Re ne ripetono il diritto eli coltiva~ione, ne conseo-ue che tutti i paesi abbandonati ritornano al Re, e, nel c~so nostro, sono di . pien d iritto terre demaniali. Oltre a ciò, la
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proprietà collettiv-a mal si presta al possesso geloso dei propri beni, ed anche nei paesi abitati non sarà difficile, attesa specialmente la scarsità degli abitanti, stabilire, con nessuno o pochi e lievissimi compensi alla comunità indigena, dei coltivatori italiani. · l'via il Deca-Tesfà è lontano dai nostri attuali centri della colonia, il Deca-Tesfa è regione di estrema frontiera, ed a guarentirlo dalle tmbolenze degli irrequieti vicini di oltre Mareb accorrerebbero aumenti di forze e spese relative non insignificanti. Qui sta a mio parere, la ragione suprema, per la quale da questa bella provincia dell'Eritrea non si potranno pur tr oppo per lunghi anni ancora trarre quei frutti, che essa è dispostissi ma a dare.
CAPI'l'OLO IV. lmJ,o rtlnl z a 1•olltlco 1nlllta r e d el D eea Tcsf ia .
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Oltre all'importanza agricola inerente alla feracità del suolo ed alla mitezza del clima, il Deca-Tesfa può per la s~a posizione to pografica assumere eventualmente un'altra importanza per i -commerci della colonia nostra, e dalla sua posizione topogra:fica ripete effettivamente una spiccata importanza militare nella difesa del nostro t erritorio. Se non è vano lo sperare di attrarre a noi in tempo più o meno remoto, a seconda delle politiche vicende, i promettentissimi commerci del Gallabat e del Ghedaref, basta una semplice ispezione alla più inesatta delle carte dell'Africa per convincersi che il Deca-Tesfà rappresenterà una parte consider evolissima nello sviluppo di questi commerci. La vir. di riva destra del Selit (T acazzè) è senza dubbio la più breve, che un isca Tomat ai centri · della colonia nostra, si sviluppa nella nostra sfera d'influenza, evita Cassala dalla. quale non è impossibile c:he almeno una parte di quei com-
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merci sia a noi sottratta da altre influenze, ed insomma, ove le condizioni della viabilità non si oppongan"o decisamente, h~ r equisiti tali da assicurare a noi i commer ci di quelle ricche regioni. Ma. questa via non si aprirà mai libera alle carovane senza che noi abbiamo perfettamente in mano i Bazèn, la più selvaggia delle nostre popolazioni, paziente all'agguato, audace all'aggressione, agilissima ai terreni più aspri, istintivamente pratica ai sentieri meno sospf1ttabili, nè senza che noi siamo in grado di contenere in · modo assoluto le smanie predatrici dell'Adi A.bo e dello Scirè, regioni turbolenti, che solo un salutare timore di nostre forze prossime può tenere a segno. L'azione nostra dal Barca e dai Baria non è sufficiente a tenere in mano i Bazèu: il Deca-Tesfà, operando in relazione con quella, stringe i Bazèn in una tanaglia di ferro, dalla formidabil e stretta della quale invano essi cercherebbero la liber tà alle rapine o l'impunità agli eccidi. Nè v'ha, a mio parere, altro mezzo di contenerli: i loro ordini sociali, se di tali parole mi posso valere, sono assai prossimi all'anarchia: non hanno veri capi autorevoli ed obbediti: gli anziani, che ne fanno le veci, hanno un'autorità molto discutibila e possono da un giorno all'altro non averne più affatto: la sola forza può quindi agire effica.cemente sopra di essi. Le popolazioni dell'Adi A.bo e dello Scirè sono governate da capi in parte mal fid i, in parte mal soggetti all'autorità del capo o dei capi del Tigrai, e le nostre migliori relazioni con questi non basterebbero a guarentirci dalle incursioni di quelli: irrequieti, turbolenti, raziatori, audaci tutti. Il Deca-Tesfà, diviso da essi dal solo letto del Mareb, è in posizione da tenerli a freno ed al caso da infl iggere loro una esemplare repressione. Il Deca-T esf~i. insomma, sarebbe testa della linea Tomat-Mai-1fafalès e da essa noi potremmo esercitare con sicura efficacia la protezione nostra sull'uno e sull'altro fianco della linea stessa. Ma per quanto sia prudente non perdere di vista ogni pos-
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sibile avvenire, che possa concorrer e alla prosperità della colonia italiana, di ben maggiore entità senza dubbio sono le fun zioni attuali che il Deca- Tesfa, può essere chiamato a compiere nell'inter esso generale della sicurezza del nostro territorio. }..nzitutto il Deca-'resfà, fronteggiando direttamente il Mareb-Sona, copre da sud-ovest il nostro forte centro di Asmara e sbarra le vie che attraverso il Sefà e l'altissimo Mareb conducono nell'Hamasen. N el tratto di frontiera sopra accennata cinque vie si aprono all'invasione attraverso al Mareb: le tre prime che risalgono il Robà Quallà, il Dirtè ed il Mai Moinò rispettivamente, urtano direttamente contro i monti di Tucul, le due altre, per :!\fai Giogoutè e ad ovest · da Dobanè, trovano difficoltà non lievi nei monti stessi di Dobanè, non meno aspri, nè meno sfavorevoli all'invasore di quelli di Tucul. La difesa avrebbe modo quindi sulla linea montuosa Tucul-Dobanè di esercitare la sua prima efficacissima azione. Perduta questa linea avanzata, la difesa ne trova altre r etrostanti assai propizie a t rattenere l'invasore: la cresta dei monti del Dembelas non ·sarebbe certo facile valico al n emico che tendesse al S efà, nè difficoltà minori gli opporrebbero i monti di Adi Usuc e di Arrasa ove tendesse al S eraè od al Mareb superiore. Oltre questa azione di difesa diretta dalla propria frontiera, il Deca-Tesfa è in posizione tale da concorrere efficacemente verso sud est a rintuzzare le inva~ioni tendenti da Adua a Godofelassi e ad Asmara, e da portare concorso ancora più efficace alla difesa dei Baria verso ovest e nord ovest. Nel primo caso, attraverso l' Obel ed il Mai Matarè si può puntare direttamente contro il fianco sinistro delle c9lonne n emiche, tormentarne e rallentarne la marcia, assalirne le code, batterne le i·etroguardie, distruggerne i disordinati seguiti numerosissimi, che fanno, eli consueto agli eserciti abissini il servizio dei trasporti: rendere insomma in mille modi difficili e lenta la marcia del nemico sul territorio italiano, e 9!• -
.AN1<0 XXXVIII.
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concedere tempo alla nostra difesa di meglio prepararsi ed afforzs.rsi. Il più efficace concorso, che il Deca-Tesfà può portare nella difesa dei Baria, in rari casi potrà -esplicars~ opponendosi in tempo all'effettuarsi dell'incursione. Se questa è ben preparata e tenuta segreta, riescirà il più delle volte a passare il Sona verso Mai Daro nel tempo stesso che a 1\fai-Mafalès possono appena giungerne le iri.fonnazioni più celeri: le forze nostre non potranno quindi OpJ•Orsi in. tempo al razziatore, ma esse giungeranno al Sona cer tamente prima che esso lo abbia r ipassato e certamente in tempo per ritogliergli la preda ed infl.iggergli sulla via del ritorno la meritata punizione. Questa riflessione renderà pmdenti i ladroni d'oltre M:areb, e la minaccia sovrastante del Dembelàs, r endendo pericolosiss ime al némico le vie leggendarie delle più grandi razzie, renderà le nostre popolazioni Baria salve e libere per !";empre dalle· sanguinose incursioni.
abissine.
CAPITOLO
v.
.Ucuol itinerari nel Deea Tes l'it.
§ .l . - D a Mai Mafalés a Mai D a ro.
DA MAI MAFALES A M.u L ..ur (ore 5 't , di marcia). -Da Lalai Ghezà (paese alto di Mai Mafalés, 1790 metri) f)i scende in poco più d'un'ora, per strada buona, all\1ai Meschil (1290 metri), nel quale si trova acqua ottima perennemente corrente. n punto del torrente toccato dalla strada è facilmente riconoscibile per un gran sicomoro, ehe sta sulla riva sinistra e sotto il quale trovasi un grosso masso. . Da questo punto la strada segue più o meno da presso
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la riva destra del Mai Meschil per circa un'ora, attraver:Sando, ottima sempre, fl.oridì ca,mpi coltivati. L a via raggiunge quindi in altre 2 ore o poco più Mai · .Sagallo (confluenza del )1ai 1\feschil nel Mai Ambessa) e, per chi è poco pratico e non dispone di eccellenti guide, .essa corre quasi sempre nel letto sassoso del torrente, .ma· .!agevole ai pedoni ed ai quadrupedi. tl letto può per altro evitarsi di frequente, percorrendo ['una o l'altra riva per sentieri poco o punto bracciati, difii.cilmente riscontrabili sul terreno quando fossero indicati in uno schizzo, ma utilissimi ad accelerare la marcia e a.d. .attenuare la fat ica: usufruendo di tutti questi tratti si può e mezz'ora buona sul tempo di marcia sopra inoO'UadaO'nr o .dicato. Durante questo tratto di strada, si ha accxua perenne a Mai Magerat; le acqu~ di ~ai Tut, Mai Ghif e Mai Sagallo sono quest'anno scomparse verso la fine di febbraio epoca ·nella quale dimii1uirono pure i punti d'acqua nel Mai "Magerat: fino a tale epoca il :Jieschil abbondò d'acqua ovun· -que. Notisi però che l'annata fu molto piovosa, a detta degli stessi abitanti. Da Ma.i Sa.gallo a Mai Lam si p_ercorre per un'ora scarsa il letto del Mai Ambessa, non sassoso come quello del 1\-ie:schil ed assai più facile. Negli ultimi dieci minuti la strada attraversa facilmente i terreni abbracciati da una curva del -torrente di pronunziatissima convessità a nord, riscende nell'alveo a Mai L am, dove ht truppa trova ottimo luogo .di riposo, e dove l'acqua, buonissima e ricca di pesce, affiora perennemente per qualche chilometro. Da M.H Lallr A Scrn.BET (ore 3 '/ ,di marcia). - - P er un'ora e tre quarti si segue il letto dell' Ambessa, abbastanza fa. ,cile, e si trova acqua non abbondantissima ma buona e pe'l.'enne a l\1ai 1\fomenà., oltre al qua.l punto per 20 minuti ·.ancora è d'uopo seguire il corso del torrente, benchè le sabbie co1nincino a diventare meno solide e per conseguenza la marcia riesce alquanto faticosa . A 20 min.uti oltre Mai Momenà due strade si aprono per
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Scirbét : l'una seguendo per Zada Calai il letto del torrente l'altra evitando il torrente con largo giro sulla sponda si~ n i stra di esso.
uscire dal letto d~l torrente, prima, e per passare il burrone dello Scirbét poi, considerato che per non attraversare il torrente sotto il fuoco nemico sarebbe conveniente salire sulla riva destra. La forza di tale posizione, alle spalle <iella quale si apre la più comoda e breve via per ::.\L,ti Daro, come si vedra, è di molto minore contro chi percorra la via, che qui appresso si descrive. · b) Evitando il tor1·ente Ambessa. - Il punto, nel quale -questa seconda via, di lunghezza eguale alla prima, si diparte dal torrente Ambessa, è reso riconoscibile da una roccia che dalla riva sinistra si spinge nel letto del torrente -e da un piccolo spazio della sponda stessa (sempre fittissima altrove di piante o di erbe) spoglio di vegetazione, il quale invita ad abbandonare le sabbie per calcare terreno migliO!·e. Il sentiero sempre piano ed ottimo sempre, tormentoso solo in qualche punto per arbusti spinosi, conduce con successive direzioni a sud, sud ovest e nord ovest in un'ora e 25 minuti a Scirbét e scende nell'Ambessa a 200 metri appena prima della posizione indicata nel capoverso precedente. È però facile assai, quando si trovi tale posizione oc.:. cupata, girarla scendendo nell'Ambessa a valle di essa, e di là o seguire la vi~ del torrente o raggiungere la via che attraversa l~t vasta pianura dei Bazen, della quale non mi fu possibile sapere il nome cpe per la sua vastità essa de\·e certamente avere. DA Scrn.nl~l' A MAI DARO. - Due vie: c~ seguendo il corso dell'Ambessa e del Sona; d) attraversando la pianura dei Bazen. c) Pe1· Ambessa e Sona (ore 5 '/., di marcia). - Dopo un'ora -e 20 minuti di marcia faticosa per le sabbie del torrente Ambessa, si trova acqua perenne nel punto dove l'.A.mbessa ~ chiamato Mareb Nusc, o Mareb utì, o Macabà Mentigrì. L 'acqua non ò molto abbondante, ma buona. Dal Maréb Nusc si raggiunge in 25 minuti il Sona, per il letto del quale, fra sabbie sottilissime e meno resistenti ancora di quelle dell' Ambessa, si arriva a ~fai D aro dopo 4 ore di faticosissima marcia. Un'ora circa prima di Mai Daro si tro-
R.un
DIVE.rtsr.
. a) Seguendo il to,·;·ente Ambessa. - La strada, che segue Il torrente, per tratti sassosi alternati con tratti sabbiosi più di quelli malagevoli, raggiunge in un'ora l'acqua no~ perenne di Zada. Calai, subito dopo la quale il torrente è sbarrato da numerose roccie bianche, dalle quali il sito trae il suo nome di Bianco Lago. Attraverso questo sbarramento possono pa-s sare i pedoni, non i quadrupedi, pei quali havvi una discreta via che sale sulla r iva destra del fiume e riscende in esso subito dopo lo sbarramento, nel punto dove, volgendo il torrente bruscamente a sud, le acque precipitanti da Zada Calai e urtanti la riva destra hanno operato un sensibile allargamento del letto. Da questo punto fino a Scirbét si percorre sempre, per 2o minuti, il letto dell'Ambessa. A Scirbét l'acqua non è perenne ed al finire di marzo non se ne vide, ma, a parer mio, deve essere facile scavarvi utilmente dei pozzi nel punto di confluenza del torrente Scirbét nel torrente Ambessa, poichè lì presso si trovano delle palme, le quali richiedono umidità d i suolo e non si incontrano che p~ù in basso sull'Ambessa e sul Sona, e poichè, ancora, esisteva una volta presso il monte Zinni Baria (Dente dei Baria, monticello conico, sulla vetta del quale havvi un sasso dritto), un paese che dallo Scirbét traeva. la sua acqua. A Scirbét l'Ambessa volge bruscamente a sud e sulla r~v_a destra di esso una piccola altura offre eccellente poSlzlone, che sbarra l'ultimo tratto della via ora indicata con_tro la quale urterebbe di sorpresa chi tale via percorra,' se 1l n~mico dal Sona vi avesse spinto un distaccamento, ed a girare la quale si incontrerebbe qualche difficoltà per
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vano dei pozzi nel letto del Sona presso la riva italiana. .ed ai pozzi sovrasta dalla sponda stessa un'altura adattis_:. sima a difesa, presso la quale avvenne lo scontro colla banda di Ilma, e dalla quale si vede Busonnà (paese quasi sempre occupato da piccolo distaccamento dell'Adi .A.bo) e ' si sorve~lia la pianura per cui corre la strada da .Adi Agar~\ a ~Iat D aro. Forse nel Sona si tr ova acqua, scavando, anche altrove; ad ogni modo questo è un punto d'acqua sicuro. d) Per la_· pianum dei Bazen (ore 4 , $ di m~rcia).- Si abbar.dona 11 letto dell'A.mbessa nel punto stesso della confluenza dello Scirbét e per. 25 minuti il sentiero corre in clir~zione nord ovest: poi piega a sud ovest e dopo 20 mi' nntt ancora entra s~guendo sempre la stessa direzione generale nella vasta pianura affatto spoglia di alberi. Attraversa un minuscolo affluen te dell' Ambessa; si lascia a sinistra, rasentandole, d ue piccole altur e ; dopo un'ora e· mezza. di pia~o ra_senta ancora, las~iandola a destra, una piccola. elevazwne 1solata, dopo la quale in un'altra ora e mezza. raggiunge i po_z zi indicati nel capoverso precedente e di là.,. colla precedente strada, lVIai Daro. Questa via è assai più breve della precedente ed è infinitamente mio-liore · è da. . . h b , not ars1 pero c e per questi 20 chilometri circa non si trova. alcun corso d'acqua che porti all'~~mbessa od al Sona le acq~e cadut? sul vastissimo piano, il quale si presenta nella. stagione ascmtta profondamente screpolato; non è difficile quindi che nella stagione piovosa tale terreno si conver~ in v_era palude e tale comunicazione non sia praticabile. G10va per altro ricordare ancora che alle operazioni sul Sona e sul_ ~asch, d urante la stagione piovosa, quando ogni altra -condtzlOne fosse ottima, si opporrebbero inesorabilmente da. sole le più micidiali febbri malariche. D.a q_u anto sopra è detto appare evidente che la ~aggiore. convent~nza ~er _ celerità e facilità d i marcia è data dal percorso de1 ram1 d1 strada indicati ai capoversi b) e d). }~ vero che con tale itinerario, quando non si trovi acqua a Scirbét scavando pozzi, si hanno circa 6 ore di cammino sen·· .z'acqua da Mai Momenà ai pozzi del Sona. l\f a la eccezio-
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nale facilità del sentiero compensa la mancanza dell'acqua, e concede alla truppa•d i arrivar1e in buone condizioni, mentre, pe~ le vie seguenti gli alvei dei torr~nt~, le acque p~r manenti del Jl.iar eb Nusc e quelle eventuah d1 Zada Calat e di Scirbét non bastanQ a Còmpensare la truppa ed a mantenerla in buone condizioni durante le 7 ore d i faticosissimo cammino fra sabbie, nelle quali il piede s"affonda ed ogni vigoria si spegne. f: da notar:>i ancora ~he l~ ultime tre ore di questa seconda via, per raggiungere 1 pozz1, espon0'011.0 la truppa r.ei IIJ.Omenti eli maggior fatica e di mag:iore stanchezza ad attacchi improvvisi dalla riva sinistra del l\1areb -Sona.
§ 2. - Da Arra.sa a Mal Mafal és.
· DA .A.nRA.SA A.D Am FrnNh:H. - Tre strade : a) per Mai Doguale; b) per il torrente Dongollo e Mai Ambessa ; c} per Mai H arisc, Ghezà Calati, Adi A.gualéh. . a) P e,· Mai Doguàel (or e 6, 20' di marcia). - L a strada s1 dir ige per breve tratto verso un monte ~onico_ a pun_ta mozzata situat-o ad ovest di Arrasa, poco pnma d1 raggmngere il piede del quale trova il bivio per Ad Namin (a sud ov~st) fra le testate di due burroni, l'uno .'' nord affluente delLV Ghereb. l'altro a sud affluente del .I!.,ellahit: quind: piega a nord o;est, girando al piede del monte, percorre breve tratto alquanto pericoloso su r occie liscie piombanti sul burrone, e dopo 25 minuti da Arrasa trova il bivio della strada sul torr~nte Dongollo, cui. sarà parola al capoverso b). La via continua ancora facile e piana per un quarto d' ora, quindi (2000 metri) comincia la discesa, alqu~~nto ~ifficile solo nel primo e brevissimo tratto, del p~ncho . ch~amat~ Agheb Adi Asgbì (salita di Adi Asghì, paese m ant1eh1 temp1 esistente) e più basso Auzen, e raggiunge in 25 minuti ~irca il letto dell'Af Ghereb (164:0 metri).
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La via esce quindi dal torrente sulla sua nva destra e continua ottima in piano con direzione nord ovest fra le coltivazioni di dura e cotone, dalle zeribe, che proteo-o-ono 0 le quali, è obbligata a frequenti contorcimenti fin o : racr. ' b g tUngere, dopo mezz'ora circa, Mai Dimà (Mai Dumamù) nel letto del quale quest'anno si trovò fino verso il termine di gennaio acqua abbondan~e e corrente, e dove forse non sarebbe difficile trovarne sempre, sca.vando pozzi. J?a ~{ai Dimà la strada, piana ed ottima seri:lpre, con dir ezwm generali nord ovest e ovest nord ovest attraversa prima il letto del Mai Harisc, nel quale si trova acqua più a monte presso il paese omonimo, poi il letto del Farai Dimà, nel quale si trova acqua in ogni stagione SC!LV~mdo le sabbie più o m~no ~rofondamente a seconda di quella, poi il letto del Ma1 Aa.1 Zagabnà, dove l'acqua affiora quasi semp_re ma è poco buona, poi il letto del Mai Atcarò, nel qua.le Sl trova acqua a monte verso Ghezà Calati, poi ancora il le·t.to ~i ....altri torrentelli senz'acqua, e raggiunge dopo poco ptu d1 o ore da Af Gher eb (4 ore e 20' da Arrasa) il letto del Mai Dogu<i.le, dove si trova buon sito di riposo ed acqua, che quest'anno fu abbondante a fior di terra fino alla metà d~ marzo, dopo il qual termine occorse scavare per averne m certa quantità (W45 metri). Dopo Mai Dogua.Ie la strada con direzione g enerale ovest nord . ovest p:ocede per poco in piano ed int rapr ende pòi a sahre raggtungendo succ~ssivamente, non difficile ed interrotta da brevi t ratti piani, le altitudini di 1710, 1760, 1780 metri, ed ancora, fi:a Addisc Acidi a destra, Adi T al e poi Zeban guilà (distrutto) a sinistra, 1790, 1810 e 1870 metri ; dalla quale massima alte~z<1. scende dolce e facil e q~1asi sempre fino a 171'50 metri presso Adi Finnéh, che raggiunge in 2 or~ di marcia da .1\fai Doguale. Poco prima d i Adi Finnéh, dove la strada, girato ai piedi un alto monte, piega a sud, havvi una breve diramazione a ovest, che sce1ide all'a~qua di Mai Colqual (perenne) e risale quindi subito a r~g~lllngere la via da Adi Finnéh a Adi Liban; ma è cattiva e non · praticabile a quadrupedi carichi o montati.
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b) P er il l01Tente Dongollo e Mai Ambessa (ore 5 '/ , di marcia). - P er i primi 25 minuti da Arrasa questa via è comune colla preceden te; se ne diparte quindi in direzione generale ad ovest- nord ovest e dopo pochi minuti di piano scende con direzione nord ovest per l'alveo, in ta.hmi punti difficile e ad ogni modo sempre meno facile che non la discesa di Agheb Adi Asghi, del torrente Dongollo, che ragginnge in piano dopo 2-5 minuti di scesa. Nel Dongollo ~i trova facilmente acqua. scavando, e se si può fare logica deduzione cla.lla quantità d'acqua qnest'anno ancora corrente in marzo, è lecito fare assegnamento in ogni stagione su questo punto di acqua abbondante. La v ia prosegue quindi buona fra i campi coltivati della valle del Dongollo e giunge a Mai Ambessa dopo 4 ore di marcia da Arrasa. A Mai Ambessa per aver acqua bisogna scavare il letto del fi ume, ma è lecito giudicarla perenne, poichè in ginguo 1890 n e fu trovata nelle operazioni contro Ilma. Da Jl,{ai Ambessa la via risale, sempre con direzione generale nord oyest, un piccolo e tortuoso affluente di destra del torrente Ambessa, passa presso il villaggio distrutto di Ghembér Gobaì, e raggiunge in un'ora e mezza, senza gravissime difficoltà. nella salita continua, Adi Finnéh, dove si collega colla. precedente. Q.uesta via è più breve di quella di Mai Doguale, ma per le maggiori difficoltà che presentano la discesa del torrente Dongo.llo e la salita da Mai A.mbessa a Adi ]'inuéh, è meno frequentata di quella. c) Pe1· i\IIa·i Ha1'isc, Ghe::d Calati e Acli Agualéh (ore 7 '/, di marcia). - Q.uesta strada è la più lunga di quelle che uniscono Arrasa a Adi Finnéh ; non è difficile e puo, lll caso di g randi pioggie, servire ad evitare il passaggio dei numerosi ton-enti attraversati dalla strada di Mai Doguale, od il passaggio dell'Ambessa dalla strada del torrente Don· gollo. Q.uesta strada ha comune con quella d i Mai Dogua,le il primo t ratto fi:a Arrasa e Mai Dimà., oltrepassato di poco il quale essa s i diparte verso nor d- nord ovest, ed in 10 mi-
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nuti, attraversato il ·letto dell\fai Harisch, raggiunge il paese omonimo. Di qui la via piega per breve tratto ad ovest, e quindi si biforca: proseguendo ad ovest si ricongiunge alla. via eli Mai Doguale, volgendo invece a nord- nord ovest risa,le il corso del .l!"arai Dimà e raggiunge, con poche difficoltà limitate all'ultimo tratto, il colle posto fra le sorgenti del Farai Dimà. e quelle del l\Iai Atcarò (1700 metri). Da Mai Harisc al colle si impiegano 3 quarti d'ora. Dal colle si scende, in direzione ovest- nord ovest, ripidamente per 10 minuti, e proseguendo quindi in piano per un altro quarto cl' ora si giunge al punto dove si interseca la strada proveniente dal colle eli l\'I etrat (1640 metri ; .situato ad nn quarto d'ora di cammino a nord) e dirigentesi all'Ambessa per la valle dell'Atcarò. Dell'acqua .clell'Atcatò ftl detto al capoverso a). Dal crocevia indicato in un quarto d'ora di fac ile salita nrso nord ovest si a.rriva al paese di Ghezà Calati (1750 metri), il quale trae acqua non solo dall' Atcarò, ma eziandio da un piccolo affluente del Leitò, nel quale per altro l'acqua non è permanente. Dal colle del Farai Dimà a Ghezà Calati sono complessivamente 40 minuti di marcia. Da Ghe:r.à Calati un buon sentiero a mezza costa con dir ezione ovest e sud- sud ovest porta in 50 minuti a Adi Calcai (1840 metri; patria di Cafel e di Ilma}, poco prima di appressarsi al quale si dipar te un sentiero che con direL:ione sud est collega alla via Metrat-Ambessa già accennata. Da Adi Calcai la via volge a nord ovest e, sempre ·buona. beMhè quasi sempre per cresta, por ta a Adi Agualéh (1920 mecri) in un'ora di marcia, lasciandosi a destra Momuàt T ocrir, distrutto. _ Da Adi Agualéh si scende a sud per la cresta. dei monti, l}uindi piegando ad ovest si gira a mezza costa il monte su cui travasi 7.eban Tala (abbandonato), si r aggiunge la via proveniente per Zubbuc grat da Eia Adi Saleh (Leitò) e volgendo con essa a sud si arriva a Addisc Addi in meno di un'ora complessiva di marcia faci le, e quivi si rientra, per
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giungere a Adi F innéh sulla strada proveniente da Mai Dogua.le. D .a ADI FINNÉH A M.u MAFALÉS. - Due strade: d) per Adi Liban. e) per Az Azer e Chenan Cobà.
R .u.II nivEnsr.
cl) Per Adi Liban (ore 2 ',', di marcia). - Questa via è la più diretta. Essa scende dapprima nel 'f. Mai Colqual, poco a monte del sito d'acqua, sale per poco e scende ancora nel T. Zelliru Calai, nel quale havvi acqua solo nella stagione più umida, e superata in mezz'ora circa di salita erea e faticosa, ma non difficile, Agheb Adi Liban (salita eli Adi Liban) giunge in un'9ra complessiva di cammino ~tl paese di Adi Liban, che si lascia qualche centinaio dì metri sulla destra. Adi Liban trae acqua da un affluente del Robà Me.siam (F erfer ) e tale acqua porta nome Mai Taclè Aimanot'. Da Adi Liban la via percorre stretta e rischiosa la linea di displuvio fra il Mai Meschil (Ambessa- :Mareb) ed il Robà Mesiaru (Ferfer-Barca), scendendone di pochi metri soltanto ora sull'uno ora sulPaltro versante; presenta qualche punto diffieile e pericoloso per quadrupedi carichi o montati; è però nel complesso pienamente praticabile e fu di recente alquanto riattata. Degghè Medhan, monte a mezz'ora prima di Mai Mafalés, sbarra in modo assoluto il sentiero, nè alcuna truppa potrebbe forzare quel passo anche se debolmente occupato. e) Per A~ Aze1' e Chendn Coùd (ore 3 '/ " di marcia). Questa strada è più lunga assai della precedente, ma non presenta passi difficili e rischiosi e sarehbe obbligatoria ove il M. Degghé Medhan fosse occupato. Dalle capanne eli Acli Finnéh essa scende senza gravi difficoltà in nn piccolo affiuente di destra dell'Ambessa e con direzione sud ovest rìsale facile acl Az Azer, dove giunge in meno eli un'ora e poco
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prima del quale trova acqua nel Mai Nataba sulla destra del sentiero. Da Az Azer la via prosegue buona e facile sui monti fino a Cheml.n -Coba (un'ora). Da Chena.n Co ba scende abbastanza facile per mezz'ora verso ovest-nord ovest, attraversa il Mai Gunfal, che ha acqua non perenne e che è affluente del Meschil, attraversa dopo altri 20 minuti ill\fai Meschil nel luogo, dove l'acqua perennemente co'l:rente prende nome Mai Dimà, e quindi, volgendo a. nord, sale erta e fati cosa per tre quarti d'ora a Adi Guolguol, che è una delle tre fraz ioni, in cui il paese di Mai Mafalé s si scinde.
§ 3. -
Da. Arrasa a Tuoul.
DA AnRASA A Anr Ussuc (ore 5 di marcia) . - La strada scende da Arrasa in direzione sud-sud ovest, lascia a destra, rasentandola da piede, la collinetta isolata sulla quale sorge la casa di Cagnasmac Cafei ed appoggiando quindi più decisamente a sud ovest continua piana e facile fino a raggiungere le origini di un minuscolo bUl·roncello, che porta le sue acque da sinistra al burrone proveniente da Ad Namin. Scendo alquanto difficile al piccolo burrone, attraversa il maggiore e con direzione ovest raggiunge il 'l'. Felìa.hit, dovo ha nome Mai Admogò. - Qui affiora per ennemente l'acqua, la quale si trova per altro in ben maggior quantità più a valle dove il Fellahit si denomina Roba Bet. - Attraversato Mai Admogò, la strada piega per alcuni minuti a sud e risale quindi, in direzioue ovest e per la riva sinistra, un piccolo affluente del F ellahit, alle origini del quale affluente raggiunge, dopo l ora di marcia da Arrasa, il colle CsadaOiba (1920 metri). Dal Colle continua per IO -minuti in piano verso ovest, ai piedi del M. Guoba Dar6, e scende, per scesa non difficile ma sassosa, in 20 minuti alla confluenza di un torrentello, figlio del Guobtt Dar6, nel Mai Gaè, proveniente dal colle Csada-Oibi. Segue q~indi il corso del :\fai Gaè, nel quale
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si trova acqua perenne, per 40 minuti, ecl uscendone per la riva sinistra attraversano in direzione sud ovest le collinette interposte fra il Ma,i Gaè ed il Mai AlcacA., che raggiunge in 20 minuti. Seguendo l'Alcaca, si trova, subito la sua I.JOnftuenza col Mai Dugub Ambar, proveniente dal Meirai Baraur e nel quale ha già affluito il Mai Gaè, ed in 20 minuti di marcia si raggiunge h• confluenza }\fai Alcaca:Mai Saglà, dopo la quale il torrente prende nome Mai Mesaz. Seguito il Mai nfesaz per i5 minuti, se n e esce, per breve salita e per la riva destra, in direzione ovest e per ter reno vario in o-enerale facile, si arriva in 20 minuti al monticell~ e ;aese di Dembe Hardì, dipendenza di Adi Bai. L asciatolo a destra ed oltrepassatolo di 10 minuti si trova un bivio, dal quale in direzione nord ovest si va ad Adi Bai, ed in direzione ovest-sud ovest si continua per Adi Ussuc. A 5 minuti dal bivio sopra accennato, e dopo aver a ttraversato il Mai Sogar, che ha le sue origini fra Adi Bai e Adi Sc_erocai, si passa a Noc~U clima (baobab bucato) e per strada facile risalendo un breve affluente del 1\fai Sogar, si scavalca un basso contrafforte dei monti di Adi Bai, e si scende nel minuscolo alveo di un ramo dell'Arghesa.i da nord, dal quale comincia la salita per Adi. Ussuc. Questa salita, . che dur~ complessivamente "10 minuti e che serpe_ggi~ alle testate deL vari rami dell' Arghesai, è sassosa e ddnclle soltanto nel primo tratto: diventa presto assai. più facile ed interrotta da tratti piani, e quindi piegando ad arco . verso sud- sud ovest di vanta t utt'affatto dolcissima e nell' ultimo tratto pianeggiante. . . DA A.nr Ussuc A TucurJ (ore 5 di marc1a). - Da Ad1 Ussuc si scende in 10 minuti e faoibnente, verso sud ovest, a 1\:I:ai Asmafi. dove si tr ova acqua per enne, e, dopo breve facile salita con .direzione ovest e successivamente nord si gira la testata di nn affl.uenta di riva sinistra del Calin Calai; si piega quindi ad ovest e raggiunta l'altitudine di 18~ metri s~ scende, dolcemente e serpeggiando alle testate d1 tre suo1 affinanti, .al MaiEndaEbei (1530 metri) dopo un'on1> e mezza di mar cia da Adi Ussuc. Nel ~!ai Enda E bei, che si segue
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per .poch~ m.inuti, havvi acqua abbondante e perenne; lo si l~sc~a qmnd1 poco prima della confluenza del Mai Gheddai, SI. ~ls.ale per poco quest'ultimo, si supera nn brevissimo ma difficile passo su roccie lev igate, presso le quali si trova acqua ~l.on peren~e, e, scavalcato con breve ripida salita e poco p1u dolco dtscesa un modesto contrafforte ' si arriva ai piedi della salita eli Adi QuahO. ' L 'erta, non lunga ma faticosa, ha direzione di ovest e o-i unta la via pres~o le rovine dell'antico Adi Quah6, piega' a ~ord e con largo arco, che rende facile la scesa, o-ira attorno alle or~gin~ del l\f~i Saglà, il letto del quale ra:giunge dopo 20 mmuti da Ad1 QuahO. Nel Mai Saglà, che si segue per poco, e nel suo. affluente Mai Chimà, eh~ si attraversa poco dopo, non havv1 a~ua perenne, ma se ne trova nella stagione, che segue pm dappresso la pioggia, • Dopo il 1\fai Chimà la stràda,. con direzione generale ad ovest, prosegue per terreno assai vario, non mai d ifficile nè f~tic?sa, per n.u'ora e tre qtiarti circa, fino a :Mai Baglà, ai p1ed1 della sa.hta per T ncul. Su questo tratto essa attraversa i~ fiai Barnagasci (superiormente Mai Adghi Liban, dov~ s1 tro;a a~~na pere~ne, ma lontana. dalla strada}, poi il D.t:ggu-asCla, sprovvisto d'acqua presso la via, ma dal quale, pm .a mon.te, dov~ ha nome l\fai Fafùn, traggono acqua Adi Atoi e Ad1 Cazala., passa alla testata del Tsellemtì Maun (Pietre nere), e finalmente attraversa il D ocum- cumù. sen~'acqu.a. Gìunt~ . a Mai Saglà si t rova acqua pere~ne a fior di terra, pm o meno abbondante secondo la stacrione p.ri~a di intra~reuder la salita, che, talora difficile, s:mpr: r1p1da, conduce m mezz'ora da l\fai Saglà (1520 metri) a, Tucul (1760 metri) sale:ndo a mezza costa i fianchi sud del monte snl quale sorge in vetta. la chiesa di Debra Amua Minass: (1800 metri). L'acqua di Tucul, in un piccolo affluente d i sinistra. del Mai Maabai, è buona ed abbonda.nte, e porta nome Mai Zadig.
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§ 4. -
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D a Arrasa a Mai L am.
DA ARRASA A Anr BA[ (ore 4 !,', di marcia). - - Questa strada è comune con quella indicata al § 3 da An·asa fino a 10 minuti . oltre il villaggetto d i Dembe-Hardi. Diramatasi in tale punto dalla via di Adi Ussuc, la strada per Adi B a.i assume d irezione generale a nord ovest, giunge dopo 5 minuti a l\.fa.i Sogar, nel qnale si trova acqua permanente in pozzi, i quali per a ltro sul :finire d'aprile avevano dovnto essere approfonditi a 2 metri; risale per poche decine di metri il letto del Mai Sogar, ed uscendone per la riva destra intraprende la salita per Adi Bai. Il primo quar to d'ora di. salita .è erto e talora· rischioso dal letto del Mai Sogar al colle chiamato Mezazéb, dove la via si apre fa.ticosamentc il passo in un vero strettissimo cor ridoio breve per sorte, di alte roccia. Dopo lo strettissimo colle, la via sale ancora per oltre mezz'ora a mezza costa, girando, assai meno ripida e faticosa benchè qua ·e là ancora rischio$a, le origini di due precipitosi affluenti del Sogar, e giunge ti.- , nalmente al villaggio di Adi Bai, il quàle ha acqua perenne n ella forra dove il ~fai Sogar ha origine col nome di 1\fai Alba. . D A A or R u A MAt CoLEN(.J.UAL (ore 2 '/. d i · marcia) . D a Adi Bai la strada si d irige a nord ovest per poco pitì. d'un quarto d'ora, solo presso Adi Bai alquanto scoscesa, fino al vicino villaggio di Ad Sebaù, che rasenta, !asciandolo a sinistra per assumere direzione generale ad ovest. Scende alquanto ripida dapprima fra le origini di torrentelli affluenti a sud al Ca.lin- Calai ed a nord all)fai Dimà., varca qualche piccolo burrone alquanto difficile, e con facili salite, passando presso ai villaggi di Adi Ciaracai (disabitato) e di Ad 1\faghè, che sta ora ripopolandosi, giunge in un'ora e mezza a 'rsada A ddì, grosso villaggio composto éii due frazioni (TsadaAddi L a.lai e Tsada Addì Tahtai) . In tutto questo trat.to la
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via si mantiene quasi sempre verso le sommità del contrai:.. forte, che si eleva fra il Mai D ima a nord (affluente d~ll'Am bass~) ed il Cal~n Calai a sud (affluente al 1\fai Enda Ebei) p~r 1l quale ult1mo havvi una via che collega Adi Bai colta • v1a precedentemente considerata di •rucul. Da Tsada Addì la via scende per il versante nord di detto contrafforte e più precismnente con direzione nordovest per il torrentello Mai Naajù; nel quale, dopo un'ora di facile cammino, trova acqua perenne a Mai Colenqual. L'acqua è fra roccie che sbarrano il letto del torrente e difficile riesce l'abbeverarvi i quadrupedi. DA ~AI CoLE~QUAJ", A ZEFA. GANZAI (ore 4 "/ 4 di marcia).A Mat Colenqual lo sbarramento di roccie obbliga la strada a piegare direttamente ad ovest, salendo sui monti con brevissimo sforzo, dopo il quale prosegue piana per oltre un'ora, ma tormentata dalle piante spinose che l'ingombrano. Raggiunge così il Mtù Enda Ebei a valle d i Ad i Fittau Segà, dove esso ha nome Mai Gumè, e ne seo-ue quindi o il letto sassoso o le rive ingombre di spini ~er un'ora di cammino, durante la quale ·si trova abbondantis. sima acqua perenne su lungo tratto del torrente, che qui assume nome Mai Gualla. Abbandonato per la riva destra il Mai Enda Ebei la strada sale dolcemente a nord ovest Agheb Scium Ghirghis, facilissima, e ripiegando ad ovest scende egualmente facile, nuovamente al letto dell' Enda Ebei, asciutto; ~tttraversatolo, si dirige ottima a nord ovest ne'la pianura interposta fra il Mai Enda Ebei ed il Mai Naabai, nella quale incrocia dopo '/ , d'ora, nella località detta Molchì, la strada Mai .Mafalés-Tucul (cammino complessivo da Mai Colenqual tre ore ed '/ 4 ). Da questo crocevia, a. Zefà Ganzai, l ora e ·;. di marcia." A Zef~l. Ganzai si trova nell' Ambessa acqua perenne e più o meno abbondante a seconda della stagione; acqua perenne si trova pure nell'affluente di sinistra Cech-Cech, provenienté dai monti fra Dobanè e Deconebià. DA ZEI<'À GANZAI A MAI Lxxr (ore 4 '/, di marcia). -La via
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segue sempre l' Ambessa, ed è perciò facile e piana. Dopo pit\ di t re ore raggiunge Mai Sagallo, di dove si confonde con quella proveniente da ll:fai Mafalés (§ 1°).
§ 5. -
Da. Mai Mafulés a. Tuoul.
DA MAI M.il' Au::s A T ucuL (ore 6 '/ .). - Questa comunica zione assume speciàle importanza dal fatto che essa costituisce un ottimo collegamento fra le tre vie considerate ai paragrafi. 2, 3 e 4. L a strada scende da Ma.i .:Jfafalés con quella che si dirige a Mai Lam, se ne diparte a sinistra alquanto prima di toccare il Meschil, che essa attraversa più a monte e nel quale trova del pari acqua abbondante c corrente. Attraversato il torrente la strada scavalca le colline di Chenan Coba, correndo a mezza costa sui fianchi occidentali dell'ultimo monte di considerevole elevazione d i quella cate_na scende sempre facile nella larga valle dell' Ambessa, e raggiunge a Mai Zagarro il letto di questo. A JY.(ai Zagat-ro non si trova acqua. perenne: se ne trova bensì piq a monte a Mai Mathemmet. Da 1\fai .à'Iafalés a Mai Zagarro 2 ore e ' • di cammino. Da :Niai Zagarro la. via con direzione sud-sud ovest corre piana ed ottima ai piedi dell e colline che si. spingono fra l' Ambessa ~d il i\{ai E n da E bei, il letto deÌ quale essa raggiunge dopo un'ora a Molchì, dove, come fu detto incrocia la via Tsada Addi-Zefti Ga.nzai. In questo punto il Mai Enda Ebei è privo di acqua Attraversato il Mai Enda Ebei la via procede piana fino al Mai Naabai, che, sempre pia.na, essa risale raggiungendo, in un'ora circa dalPEnda Ebei, un sito d'acc1ua non perenne, non distinto da nome speciale oltre quello generale del torrente, e che si trova in un ramo del Naabai più. orientale che non sia. quello seguito dalla via per recarsi Tucul. Da questo punto la strada. procede per poco ancora m !13 -
A:->NO XXY.\"111.
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p1ano e quind i scavalcati senza d ifficoltà i dossi coltivati di dolci colline, scende a Ma~ Atcarò, dqve troya a cqua forse perenne; da Mai Atcarò comincia la salita per Tucul, non asp.r a nè eccessivamente faticosa, ma della durata di l ora ed '/$, sul finire della quale si lascia a d-estra l'acqua perenne ed ottima di Mai Zadig, già nominata.
§ 6. -
Strade di Dobané.
I fianchi scoscesi e le vallate precipitose e brevi dei monti di Dobanè li rendono di difficile accesso. Come si è ved uto al capitolo I V, h~ posizione di 'l'ucnl difende le strade che provengono d'oltr e Mareb per il R obà Quallà, il Dirtè ed il Mai Moinò, la strada che, ad ovest d i Dobanè, tende a Mai L am la dicono difficilissima, lunga, e ad og ni modo non tende direttamente al Deca-'l'esHt, bensì ai. Basa ed ai B aria, per marciare contro i quali l'Adi Abo sceglierà sempre la via d i Mai Daro pit't facil e, più. cognita, più. sicura. R esta a difendersi la via di Mai Giogontè e restano a dettagliarsi le strade che offrono modo d i r aggiungere la cresta, su cui esercitare la· difes a. I pratici del paese (e non sono molti a causa dello spopolamento completo d i q uei mont i.) asseverano che a Dobanè non si accede che da Zefà Ga.nzai per lo Zagazegh o da Decon~bià per Mai Agheb. Essi confortano la loro asser zione col fi:ttto, tramand"ato dalla tradizione, che nelle lotte feroci fra la gente d'Arr asa e quella di Dob<:tnè, quella non riuscì mai a metter piede su q uei monti, essendo difese queste due strade, e non potè compiere l'eccidio a i Dobanè, s~ non penetrandovi per sorpresa durante una tregua. Comunque sia, la forza naturale di quei monti è davvero considerevole, e le strade ne sono importanti. DA ZEI<'À GANZArADOBAN~: (ore 4 e '/ . d i marcia). Da Zefà Gangai la strada si dirige generalmente a sud, compiendo
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u na notevole CLtrva cOn\'essa ad ovest fra l'Ambessa e !'alto corso dello Zagazegh. In questo tratto la via è piana . .e buona nella massima parte, scavalca facilmente i piccoli monti che s'int romettono fra gli affluenti di destra dello :Zagazegh, e ?i rado è tormentata da. ingombro di fitte spinose. Assunta quindi più decisa dir ezione di sud la via :risale Io Zagazegh o per il torrente, o sulla riva destra di .esso per via migliore e destinata al passo dei quadrupedi: ·ma questa, per l'abbandono totale in cui è lasciata., è ora -.quasi impraticabile; il corso del torr ente è difficilissimo e ~ fa ticosissimo per le roccie, che l'ingombrano, e per gli alti ·sbarramenti, cui conviene dare la scalata, ed attorno cui i -quadrupedi girano per il monte con fatica e pericolo grandi. ·uuo di tali sbarramenti conserva per altro un po' d'acqua :.forse permanente, ma sufficiente solo a piccoli d rappelli. Superato il difficile accesso dopo 3 ore e "1. di cammino ·da Zefà Ganzai, si trova un breve piano inclinato al ver·.sante opposto, nel quale ha origine il Mai Giogontè e ad ovest del quale, su poggio modesto, Ilma costrusse il suo ·fortino. Nel Mai Giogonté, sotto al fortino si trova acqua -perenn e: qui sarebbe quindi da stabilirsi lo sbarramento .della via proveniente d'oltre l\iareb. Voltasi ad est e ad est nord est la via, non diffi-cile, serpeggiante fra. le origini del Mai Sefn\. Zabù (affluente al l\fareb) e le origini di affluenti dello Zagazegh, porta in mezz'ora alle alte cime sulle quali sorgono le rovine dei paesi d i pobanè (1940). Nell'altissimo l\fai S efnt .Zabù si trova acqua, che la vicinanza dei distrutti paesi dà -ragione d i credere permanente. DA 'f ucm, A DoBANi<: (ore 4 e '!. di marcia) . -Da T ucnlla ·strada si dirige piana P.er 20 minuti ad ovest :fino alle rovine di Mesciàn u, oltre le quali piega a sud-snd ovest eon -scesa generalmente facile fino a raggiungere, dopo un'ora ed '! . da 'f ncul, Mai Arià, l'ultimo tratto della scesa diventando alquanto alpestre e faticoso. A .Mai Arià, nel J>Untc dove scende la strada, si troya. acqua buona perma~nep.te.
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D a Mai .Arià la strada piega a nord e con successivopiegamento ad ovest, salendo faticosa sempr e e talor a rischiosa, specialmente nell'ultimo tratto, raggìnnge in un'ora. il grosso d istrutto paese di D econebia. Nell'ora successiva di marcia la via scende abbastanza.. facile in generale, nell'ultimo tratto scoscesa, a Mai .Aghéb con largo g iro convesso a sud, incrociando alla sommitàr dell'arco la via che da Mai Uoinò per il corso del CechCech mette in diretta comunicazione Z ef'a Ganzai col Mar eb. T ale via ~ per altro presentemente del tutto abbandonata. A ~{ai .Aghéb si trova, nella forra profonda 8' paurosamente selvaggia, acqua buona e permanente. D a 1\f a.i .Aghéb (acqua della saiita) la via por ta a Dobané con un'ora di salita asprissima, faticosa e rischiosa. Il sen· tiero strettissimo, qua e là strapiombante nelle forre profonde, in qualche punto sostenuto, o, per meglio dire, ad arte scosceso per ragioni di difesa. e ad arte sostituito con piccoli muri di sacssi addossati al fianco del monte e facilm ente distruggibili, si arrampica con ardui sforzi alla cima. che tocca poco prima dei paesi di D obanè.
§ 7. -
Da. Arra.sa. a. Calà.l Abesolà.l (Obel).
ARRASA C.H.Ar AnEscra.l (ore 7 3/ , di marcia). - La stntda. da .Arrasa, con larga cur va convessa ad est, conduce in ùn quarto d'ora a Adi Chitrà, paese, abbandonato, che si lascia sulla sinistra, dopo il quale, piegando generalmente a. sud, scende aspra per 20 minuti e poscia continuando più facile a mezza costa raggiunge il letto del torrente F elIahit, ad un'ora da .Arrasa, e poc~ a monte della confluenza del Mai Saglà. In questo punto non si trova. acqua per manente, nè nel breve tratto di letto che si secrue. o prima di piegar e più decisamente a sud ovest e di- scavalcan~ con salita alquant<) difficile, sebbene breve, e con più mite discesa, le colline interposte fra il Fellahit ed il tor-
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. -rente Cantibai. Ragg iunto e seguito per poco il l etto .asciutto del torrente Cantibai, si sale con breve ma fati-coso sforzo sui monti di .Arauttì, pei quali si procede in piano r isalendo alle origini del Mai· Ciau, che si girano poco dopo aver trovato il bivio della st.rada diretta per Arautti villaggio composto di due frazioni dette Adi Filohò e Adi Caqna.t; piegando poi per breve tratto a sud si incrocia la strada che da Arauttì por ta a Adi Bai, e quindi a .Adi Finnéh, e per la qua1e corre la comunicazione più diretta fra Adi Qualà. e Yai Mafalés, e quindi si arriva a L alè Addì, dopo circa tre ore d i cammino da Arrasa. Presso Lalè A ddì si trova acqua buona e per f\nne in uno dei piccoli torrentelli che formano il torrente E mbacos, afd uen te al Mai Mesaz. F ra L alè Addi e Adi Acsaa la strada corre facile a mezza costa g irando le molte testate del 'l' . .Anzè, dopo aver ~asentato il dist rutto villaggio di Ad Gabà ed aver pas·sato il colle fra .Anzè e Saladar ò, il quale ha nome Csada Mocsas Tamen. Poco prima di raggiungere .Adi Acsa{L, dopo .circa un'ora da L alè Addì, si piega direttamente a sud e .Per difficile burrone si scende in '/~ d'ora all'acqua perma·nente di Mai Dognale, dalla quale facilmente risaliti, si ·seguita per il vasto altipiano, per strada bnona diretta. a -sud, fino a Zvan Debrì, che viene raggiunto dopo 2 ore ed '/~ .di cammino da Lalè Addì. A Zvan Debrì l'acqua si tr ova in un pr ofondo affluente del Mai Naallì, ma non è nè prvs:sima nè abbondante. D a Z van D ebrì la strada si mantiene piana per ';', d'ora fino a girar e le pendici orientali del monte Igi·ì Maa Zugò, .dopo il qua.le scende facile a .Adi Tesfà Lool, e quindi d ifficile ed aspra al letto del Mai T ellà, che essa segue tor-tuosamente per oltre un chilometro, e dal quale si distacca poscia in direzione sud est per r aggiungere facile e piano il T. Obel, dopo 2 ore e '/ , da Zvan Debri, nel punto dove ·questo ha nome Calai Abesciai,· e dove l'acqua è ottima, .abbondante e perennemente corrente.
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§ 8. -
Da Arraaa a llrla.i Gutimà (Obel).
. D~ ARlusA A l\fAr Gun:Y:A (ore 4 '/ 2 di. marcia). - Questa. v1a e comune colla pr ecedente da Arrasa al T. F allahit r aggiunto il quale essa segue il corso del Fallahit e quindi. del G,hergher rà sem:a mai uscirne e senza incontrar vi alcuna di~coltà. Nel letto del 'r. si incont ra acqua permane~te, fr equente ed abbondante nei siti chiamati E la Brahad l\:fa.1 _S~la Da~·ò, Mai Dimà, Mai E duc, ecc. Acqua abbon: dant1 ssm1a s1 trova poi al suo termine nel Mai G n t 1m.a. . :, d ·r ove l torrente assume il nome di Obel, che conser va fino· ali~ co~~ue~za del R ehib Osà, oltre la quale prende nome Ma1 ·~1m. Nell'Obel si trova acqua perenne ed abbondante· , a ~Ia1 Guti~à, a lV~a i Chidano Meret, a Calai A.besciai, a l\l~a1. Barabre, a Ma1 Zoofomnì, ed a Mai Surù . Da Mai Gutlma e dalla confluenza da sinistra del Mai Mao·à si diparte· 0 la strada che si dirige a Gundet.
§ 9. -
Da Arrasa a Debra llrlercurlos.
2 31/ ~ d'1 marcta · ). D DA ARitASA . A DEB!l.A MEncunros (ore .
a ;-\.rrasa SI possono ra~giungere in un'ora le sorgenti dell.Af Ghereb ~er due v1e, cioè girando da suù. est 0 da.. nord ovest al p1ede dei monti che al paese di Arrasa sovrastano. E ntrambe le vie sono comode e buone·. d a 11 a v1a.. · d' d · . 1 su est s1 dtstaccano prima la via per Adi Ugrì e poi quella per Heret ed Asmara. Scavalcat Ad an· r f: 'l o . quindi il colle F ar.asit, . ad est di M. J'l. con am e sa~1ta, la .strada scende nel Mai Bagastè, lo segue fin sotto Ad1 Samra ·e poi lo abbandona per salir e dolcement~ ~l paese di Ad Deca l\:fen~ciò. Presso Ad Deca Mensciò st trova acqua nel :Mai Gonò (Bagastè) ed in piccoli
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affi~enti del Mai Duma.mù, nei quali sono lè acque di Mai Zadig e di Mai Uoldi Mensciò. Nel piccolo piano oltre A.d Deca Mensciò si incrocia la via chEl pr ovenendo da Mai Harisc pel Dumamù e proseguendo per Adi Gultì, costituisce, evitando Arrasa, una succursale alla strada Mai ~afalès-Mai Dogualè- .A.rrasa- Adi Ugrì. Dopo il piccolo piano sopradetto la via scende con brevi e piccole difficoltà nel Mai Demamù, là dove esso ha nome Mai Daro, ~ dove si tr ova acqua permanente. Da Mai Daro in 5 minuti di salita aspra ed in '/ \ d'ora di più facile ascensione si raggiunge il convento ed il paese di Debra Mercurios.
§ 10. -:---- Da Arraaa a Mafàr Cala.tì (Leltò).
DA _4JnusA A Ml::l'RAT (ore 3 ':·. di marcia). - I n questo tratto la via è comune con quella descritta al capoverso c del § 2. {Vedi). DA MET-!UT AD EL AD( SAT,EH (or e l '/ , di marcia). L a via scende '/, d'ora abbastanza facile e buona a mezza costa, quindi per l'estremità dello sperone si fa r ipidissima, · tortuosa, aspr a, con taluni passi asprissimi ; questo tratto lna più specialmente nome di Metrat, e richiede 20 minuti di cammino, dopo i (}Uali la via è in piano e r aggiunge in 5 minuti Mai Sagallo dove si trova acqua, scavando, in ogni stagione. Da questo punto si dipartono le strade che, attraverso i monti fra Sagallo e L eitò, si dirigono l'una a Mai Albò per Mai Azerbè, e l'altra ad Asmara per Rehib Osà e Debra Audreas. Da Mai Sagallo si segue il letto del torrente, a volta a volta .sabbioso, sassoso ed anche roccioso, ma di rado difficile e si r aggiunge in 50 minuti Ela Adi Saleh (pozzo del paese di Saleh) dove si incrocia la via Zubbuc Grat-Mai Albò e si trova acqua sempre: oltre la metà di maggio i pozzi avevano 2 metri di profondità.
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IL DECA-TESFA
DA ELA Anr SàLEH A Mu.lfÀR CaLATi: (ore l e 20 minuti
di mar~ia) . - Si segue il corso del torrente, abbandonandolo dt rado per la riva sinistra. Dopo '/ 4 d'ora si trova acqua, che quest'anno all'epoca precitata er a '; 1 metro sotto ~e sabbie, alla confluenza. da destra del Ma i E la, risalendo il quale una strada porta a Mai Albò: similmente si· trova acqna dopo mezz'ora a Sefrà Gobaò, e finalmente a .Mufàr Calati; poco prima di quest' ultima località, fra roccie cinerine altissi_m~ o~e stringono il torrente, si trovano i pozzi detti Ela BisClalU;t. A lVfufar Calatì (pascolo di Calatì, corrispondente a Gheza Calati, paese di Calati) si trova acqua abbondante appena sotto le sabbie; tale nome continua poi comune a lungo tratto di t orrent e. Di qui si diparte la strada che a ~ocal ~imà si c?lleg~ con quella Mai Albò- Asmara: seguendo 1l M.ufar. Calati, chiamato poi Ferfer, Sciagalgul e Barca, la v1a, n cevendo più a va ll e quelle provenienti da }\fai Mafalés, porta a Cheren o ad Agordat.
§ 11. -
Da Debra Me rcurio• a. Mutar Ca.latì.
DA DEBRA :&fERcu.aros AD ELA Anc SALER (or e 3 e 10 minut i di marcia). - L a via scende ripida al 1\f ai Barahad (alto Sagallo) e con direzione nord- nord ovest sale facile . sui monti di dest~·a di detto torrente, dove, dopo '/ . d'ora. da Deb_ra ~ercunos, t1:ova il bivio della strada che per lo Zerbab1t s1 re0a a ~eh1b Osà e quindi ad Asmara per Debra Andreas. Scesa facile per ' /~d'ora a nord ovest, intraprende a scendere ripida e difficile uno dei rami del Mai Leitò e ~opo ~m 'or~ di faticoso cammino sbocca in piano nel qu~le m croCia po1 dopo un'altra mezz'ora, la via Metrat-Rahib Osà. Dopo questo punto essa scende il torrente nel suo letto, abbandonandolo solo per brevissimo tratto a Mai ~zerbè per le alte r occie, che formano cascata e che la via g1ra per la riva destra. Incrocia la via Metrat-Mai Albò e
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l L DECA- TESP'.Ì.
per il letto del Mai Atcarò giunge ad Ela Adi Saleh. Solo a Mai Azerbè si tr ova acqua scavando profondamente le sabbie. DA. Eu Anr SA'LlUI: A Mt:l!'A..R CAT.A1'ì (ore l e 20 min uti di marcia). - · Vedi § 10.
§ 12. - Breve cenno sommario sulle comunicazioni fra il Deoa Te•fà e le regioni vicine della ooloula..
Il Deca Tesfà è congiunto all'Asmara per quattro linee principali di comunicazioni : a) Metrat oppure Zubbuc Grat-E la Adi Saleh- n!fai Albò-Nocal Dimà-Mai Sorniò-Grat Gabrù-Imbertì-Asmara; b) Metrat oppure Debra Mercurios-Debra Andreas-Imbertì.-Asmara; Adi Sani c) Arrasa- H er et Ona-Ad1 Baro oppure ( Asmara; Adi Serafotò) d) Arrasa- Mai Gudal-Mai Bezò-Adi UgTì- Asmara; Di queste comucicazioni, la più celere è la prima, ma offre rilevanti difficoltà di terreno: la pil'.t lunga e facile è la 4•; convenientissima è la 3" che concilia sufficiente brevità di percorso e relat.iva facilità eli terreno. · Il D eca Tesfà. si collega ad Agordat ed a Cheren per la via Mufar Cala.tì-Ferfer-Sciagalgnl-Barca ; a Adi Qualà per la via Mai Sala Darò (Deca T aes)- Mai Baattì Ensuà-Mai Matarè; a Gundet per la via del Mai Magà affinante di sinistra del :lVlai Gutimà (Obel); a Mogolo per la via che, da Mai Mafalés direttamente, o dal basso Ambessa per Tolè ed Af:fillò, attraversano i monti di Alummò nel paese dei Bazen.
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IL DECA-TESFÀ
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NOTA SULLA
JL DEC.A-T ESFÀ.
RAPPRESENTAZIO~E
QRAFICA.
La rappresentazione grafica unita alla presente monografia fu fatta con una triangolazione operata collo squadro graduato, e con schizzi a vista inserti . fra i molti punti fissati con quella: è quindi nelle linee generali di sufficiente approssimazione. Si è cercato di iscrivervi il maggior numero di nomi perchè aiuti ad ottenere buon servizio dalle guide. Giova però notare che molti nomi di paesi, acque o località, sono comuni a più d'un paese od a più d' un luogo, poichè derivano o da simili accidenti di terreno, o da simile spec\e di vegetazione prevalente o da eguaglianza d_i nome dei capi-famiglia, ecc. Cosicchè occorrerit soventi, per ben farsi intendere, aggiungere al nome del luogo anche quello della regione oppure altro nome di località vicina. P er citare un solo esempio, nella presente monografia il nome di Leitò è usato talora ad indicare il corso d'acqua che proviene dalle rupi di Eret alle falde del ~L MeghinM,u: il Leitò è invece propriamente un affluente di sinistra di tale corso d'acqua, come appare dal disegno; ma il corso d'acqua sopra indicato fra le origini ed E la Adi Sa..leh ha nome successivamente Mai Giogonté, R ehib Osà, l\fai Azerbè e l\1ai A tcarò, nomi tutti comuni nel l>eca Tesfà stesso ed altre località ben lontane: per il che si è creduto conveniente indicarlo nello scritto col nome più specifi.cativo di L eitò. Sone segnati nel disegno anche i paesi distrutti, perchè il loro nome è ricor dato e serve se non altro a determinare la località, e perchè quasi sempre vicino ad essi è possibile di trovare acqua. pirca le acque segnate come permanenti è dover oso notare che quest'anno le osservazioni non diedero risultati esattissimi, per l'anticipazione delle pioggie e per il conse-
guente abbreviamento del periodo asciutto; s.i cercò di supplirvi con informazioni sugli anni precedent1. . . P er le strade è da notarsi che non sempre sono dtstmtamente tracciate sul terreno; talora le coltivazioni, spessissimo la vegetazione spontanea le ricopr e, le in~er~ompe, ]e fa deviare: qualche volta avviene che non st nesca a. trovare la· continuazione della via che si percorre, mentre essa si trova a pochi metri ben visibile e be~ tracci~ta, m~ separata dal vìandante da spini, d.a césp~gl.l, . da, v1lupp1, che paiono esistere intatti da temp1 remot1ss1m1: l uso della. · guida è quindi d i assolnta necessi~. L e ~ltitndini registrate furono nlevate da un aneroide compensato di Nodel. GAETANO
EuonE Tenente
GIARDINO
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·~UH~
~lA t'O~GANillAliONI~ ~f!LITARE
{HE ~IEGLIO RISPO~IIA AGLl ATTUHI BISOGNI DELLUPERO BRlTTHICO
(ContinutiZi<l'»e vedi nume1·o
precedente)
Non si è peranche parlato dei volonta~i. L' argomento è increscioso. L'istituzione dapprincipio ebbe origine da sentimento di patriottismo, e giova ancora .allo sviluppo della forza fisica della gioventù. Se i danni che ora cagiona cont rabbilancino i benefici che apporta, è argomento discutibile. Primo difetto è l'assoluta mancanza di disciplina. È im· possibile che chi attende a manovre o ad esercitazioni non per obbligo, ma per propria volontà, abbia un concetto della disciplina; il semplice fatto che la preghiera si sostituisce all'ordine, ne esclude la conoscenza. Il non eccessivo rigore è cosa buona certamente; esso presuppone degli uomini rispettosi e bene educati, e quand'essi partono per le varie ·esercitazioni, non v'è ragione di dubitare (massime se il tempo è loro propizio) che non si debbano comportare come lo esige il dovere . . Ciò che ·avverrebbe della disciplina dopo qualche tempo d1 dure fatiche, di penuria di vivere o di qualche mese
QUl.LE SIA L'ORGANIZZAZIONE li(JLlTARE, ECC.
in presenza del nemico, è altra questione ; mentre bastano talora pochi giorni di pioggia e di ozio a far sì che la disciplina scompaia totalmente, e a ridurre gli ufficiali nell'impotenza di provvedere a qualunque rimedio. Se questa assoluta mancanza di disciplina da parte di un corpo che pm pretende l'altrui ammirazione, possa determinare una legittima reazione e suonare come ingiuria da. parte de' veri soldati della truppa regolare, i quali odono, anche da uomini eminenti, profondere elogi a questo nuovo genere di soldati capaci persino di dire al loro superiore: n.on fate per noi, si comprende agevolmente. , Altro difetto è_la mancanza di affratellamento e di confidenza in sè stessi. Uomini dediti alle cure cittadine e pei quali la vita militare è un pura diversione, uno svago da:lle consuete abitudini e che si trovano fra compagni coi quali non hanno comune alcun vinpolo d'interesse, non possono considerare l'arte della guerra come loro professione. · Per ultimo, questi uomini non potrebbero essere utilizzati nemmeno per la difesa interna del paese, giacchè non sarebbe possibile toglierli alle private loro occupazioni per destinarli di permanente presidio in qualch~ punto minacciato: o se ciò avvenisse, si dov-rebbero assegnare loro delle. paghe assolutamente eccezionali, quale reintegrazione dei danni subiti nei loro interessi. D'altra. parte, se chiamati d'urgenza. a respingere un'invasione, arriverebbero sempre, o per ragioni di lontanan:.::a, o d'impreparazione, o dell'esser tolti da' vari uffici della vita privat-a, troppo tardi sul luogo. Due sole categorie di volontari potrebbero forse essere utilizzate: i volontari londinesi e i corpi stanziati nelle città. di mare. Essi sono sul posto, e si possono quindi adoperare senza toglierli dalle pr ivate loro occupazioni. In tal caso però dovrebbero essere incorporati nell'esercito attivo, per essere istrutti e resi obbedienti alla severa disciplina militare. L'ultimo e più fatale difetto sta nella loro assoluta incapacità a pre:;tar servizio nei vari possedimenti esteri, la
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QUALE SIA L'ORG AN IZZAZIONE MILITARE
.~ui difesa è pur della massima importanza. D el r esto sn ..,00,000 volont~ri se ne potrebbero forse utilizzare 60 ,000 .a.ppe~a, e ~u~stt andrebbero impiegati alla difesa di Lo~-dra ~e1 port~ d1 mtu:e·, nei quali, o vicino ai quali, essi han·no a oro abttuale dimora., Come forza di campo non h v 1 . 1 anno a Ole a c~no; e la storia insegna che la superiorità del n~lmero _ e ~l ~or_aggio individuale non valgono a nulla a t~uppe mdlSClphnate che si trovino di fronte ad ~ . -etto co 't d' . . . un e:.er . mpo~ o nomJnr ben comandati e strettamente l' . alla dtsClphna. 1g1
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La milizia mobile ha qualche vautagcrt·o sul· l t .. . l d t· 1 . o v o on an : 1 .so a I lan~o vts~uto_ nelle caserme, ed hanno avuto ual.ch~ m~se d t eeer~ltazwne; possono inoltre essere inco~ ora,lit r:uma, _o subtto dopo la dichiarazione di g nerra e !assare u:~~ed~~tamente nell'esercito attivo: la loro capacità a~ servlzw dtpen~e quindi dalla durata dell'istruzione che ~:~~vo_no. ~r~babilment_e, dopo sei mesi sarebbero suscetti1 d esser e mcorporah nelle truppe regolari. I d ifetti che pre~entan~ _sono: per conseguenza, due: insufficienza d'educazwne mihtare C~le li renda atti a prender e parte alla di~esa de~ paese subtto dopo la dichiarazione di guerra, e la mcapaCltà assoluta. nella difesa dell'impero all'estero.
R imane da ricercarsi quale sia l'orcranizzazione militare -che meglio risponda alle esigenze det paese. E ssa deve avere p~r base il sistema delle piccole ferme. P er quanto l'Inghilterra sia ricca, essa non può sostener e la spesa d i mantenere sotto le armi un esercito permanente che basti alla difesa di tutto 1' impero br it . S · · d tt h · ann.1co. l e . e o c e Il sistema attuale è ibrido: col sistema de~le piCcol~ ferme i soldati restano sotto le armi quanto basta per ncevere la necessa.ria istruzione militare, e quindi
CHE MEGLIO RISPOI!\OA AGLI ATTUALI BISOGNI ECC.
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passano nella riserva. E sso non può essere applicato al servizio ne' lontani paesi; fa quindi d'uopo che l'esercito coloniale e quello patrio a bbiano esistenza separata e diversa. A tale condizione soltanto la piccola ferma potrà essere applicata. È fatto riconosciuto che la difficoltà di reclutamento sta in proporzione . diretta alla durata della ferma. Si comincio col servizio a vita., ma si dovette rinunziarvi; a g rado a grado si scese prima a 21, quindi a 12 e 7 anni di sen-izio con 5 anni di riserva; ma si dovrà rinuncia.re anche a tale sistema. Gli inglesi d'oggiài, almeno in buon n umero, non si sanno adattare a periodi ài servizio ·che richiedono non solo una ferrea d isciplina, ma lunghi a1111i di esilio. D 'altra parte essi sono ancora schiavi d'antichi pregiudizi. Quarant"anni or sono, chi intrapr endeva la carriera mi.litare, diventava non soltanto vittima deli'altrui dispr ez:r.o, ma era considerato come perduto per sempre agli amici ed a i paren ti. Certi pregiudizi non si vincono facilmente, e per vincere questo, non rimane che fare dell'esercito indiano una cosa a sè. I mperocchè a troppi ripugna l'idea di un esilio prolungato in climi frequentemente malsani, mP.ntre se con ~m sistema di lunga ferma l'esercito indiano fosse reclutato a parte, 9,000 uomini sarebbero più che sufficienti, e costoro, terminato il servizio, rientrerebbero nelle abituali loro occupazioni, godendo inoltre della pensione, a cui per legge avrebbero diritto. . :Ammesso il sistema della g rande ferma, è fuor d i- dubbio che l'India si dovrebbe sobbarcare ad un aumento di -spesa per le pensioni : ma sarebbe questa nn' imposta che il paese pagherebbe volentieri. Si contrappongono due difficoltà : l'un a. igienica, l'altr a. disciplinare. Ad ambedue si potrebbe provvedere. L a ferma dovrebb'essere di non più -di 18 anni; al sesto, dodicesimo e diciottesimo anno i soldati verrebbero rimandati alle loro case a pubbliche spese, passando cosi un anno intero in congedo, o metà in congedo e metà ai depositi. Se un soldato desiderasse ritira rsi dal servizio dopo i primi cinque anni, potrebbe passare nella
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QCALE SIA L 0RGA~IZZAZIONE MILITARE
CHE MEGLIO RISPO~DA .AGLI ATTUALI BISOG::\1 E CC.
riserva. Dopo dieci gli verrebbe accordata una gratificazione o assegnata una piccola pensione. Al diciassettesimo gli sarebbe permesso di passarne uno in Inghilterra ·per trovarvi un'occupazione, e godrebbe poi, a servizio finito, dell'intera pensione. Tali condizioni sono forse le sole capaci di rendere, per quanto è possibile, attra.ente il servizio nell' Incha, e che gioverebbero a rimuovere le obiezioni sollevate a riguardo dell' igiene e della disciplina. Aumentando di un quinto il contingente dell'esercito indiano, esso dovrebbe ascendere a 90,000 uomini con una riserva di 15 o 20 mila soldati che godrebbero dei medesimi suaccennati privilegi. Per tal modo l'India cesserebbe una buona volta. di es51ere l'ostacolo principale all'incremento dell'esercito nella Gran Bretagna. L'altro punto della questione sta nella separazione de' due eserciti, inglese e coloniale. In quest'ultimo s'intendono comprese le truppe adoperate nei piccoli fatti d'arme che l'Inghilterra è cosi frequentemente chiamata a sostenere nelle sue colonie. A tale scopo essa è attualmente costretta a richiamare la riserva, o ad assottigliare i suoi reggimenti, o, infine, a mandarvi delle forze troppo giovani. Richiamare la riserva tutte le volte che avvengono questi piccoli fatti d'arme, è quasi un mancare alle date pro. messe, giacchè sarebbe grottesco definire cotali scaramuc:ce casi eli clifesa nazionale. · Il governo dovrebbe comprendere che quando si adottasse un vero sistema di piccole ferme, la riserva dovrebbe esser e chiamata solam&nte nei casi di un serio pericolo e di guerra immi11:ente con nna potenza europea o con gli Stati Uniti. Vi dovrebb'essere quindi un piccolo esercito (25,000 u omini circa) sempre prontì in caso di bisogno, a partire pei vari possedimenti esteri. Esso, insieme alle guarnigioni mantenute in tempo di pace nelle colonie (30,000 soldati) formerebbe un contingente di 55,000 uomini. La durata del servizio dovrebb'essere di 18 anni, dei quali, 8 passati in patria e 10 a.U'estero. Le due forze si darebbero il cambio vicendevolmente.
Potrebb'essere anche utilmente adottato il sistema eli un alternativo servizio di 5 anni all'estero e 4 anni in patria, e la facoltà di entrare in congedo o di passare nella riserva sarebbe accordata come per l'esercito delle I ndie, avendo cura di limitare il contingente della r iserva a 10,000 uomini. Per approvvigionare questi eserciti basterebbe probabilmente nn reclutamento di 6,000 uomini all'anno. Rimane a discorrere dell'esercito permanente e della sua riser va. In primo luogo occorre che il governo stabilisca q~al~ debba essere il minimo della forza necessaria all~ operazwm di difesa e di offesa in caso eli guerra con le grandi potenze europee. L e seguenti cifre sono date a titolo di semplice proposta: Esercito di presidio in patria e riserva, per i bisogni del paese e dei possedimenti esteri 265,000 Guarnigioni dell' India, delle colonie, o per l'attacco e per la difesa in caso di dichiarazione di guerra 260,000
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'l 'otale -.
526,000
La ferma dovrebbe essere di due anm di servizio attivo e di sei nella riserva. Qualche tempo fa la questione dei vantaggi che offre il sistema di un servizio attivo a cer ta durata, avrebbe sollevate serie discussioni. Vent'anni or sono, quando non si faceva a fidanza che - « st~i 'IJecchi solclati » - tale idea avrebbe incontrato una resistenza insormonta.bile. 'l'aie pregiudizio è ora notevolmente diminuito e si comincia a comprendere essere impossibile mantenere a lungo e a intera paga un grosso numero di soldati, nella ~peranza che col tempo essi acquistino ciò che :i suo~ definire - « l'abitudine alla disciplina » - . Se Sl vorra adottare il sistema della piccola ferma, ed avere con poca. 9G -
ANNO XXXVIII.
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QOALE SIA L'OHGANIZZAZION'E MILITARE
spesa una forte riserva - « i vecchi soldati» - do,-ranuo necessariamente scomparire; altrimenti il numero di costoro si assottiglierà sempre più e l'Inghilterra sari~ costretta intanto ad affidare la propria difesa ai volontari; mentre la necessità di provvedere ad una larga riserva, bene disciplinata e agguerrita, che possa essere adoper~ta per la difesa. non soltanto del Regno Unito, ma di tutto l'Impero, è certamente più sentita di <luella che sia il bisogno di tenere lungamente sotto le armi un ristretto numero d i soldati, i q nali sono, per giunta, comparativamente male ricompensati. È poi assolutamente necessario che, dato il sistema di piccola ferma ' sia osservata la più rigida disciplina : e giova insistere su tale argomento : dappoichè presentemente, in Inghilterra il principio d'autorità è teuùto in assai minor conto che per il passato: e l'influenza di gran parte della stampa e, spesso, del Parlamento, influisce ad accentuarne la tendenza. In quanto alla domanda se il Governo e la nazione siano disposti ad . approvare la maggior spesa, d'un milione allo scopo di raddoppiare il contingente di difesa e di offesa, tale argomento è stato gi!L antecedentemente trattato. Resta a sapere su quante reclute il paese possa contare. n numero raggiunto per l'esercito regolare nel 18fH fu di 35,346 uomini; quello per la milizia di 39,783: nn tot.ale dunque di 75,000 soldati. Assegnandone 50,000 per l'esercito permanente e per la SUf.L r iserva : 9,000 per l'eser cito dell'India e 6,000 per l'esercito coloniale, si ha un totale di 65.000 uomini all'anno, ossia 10,000 meno di quanto si richiede ora per la milizia mobile e per l'esercito. Non è quindi da ritenersi che quando sia adottato un breve periodo di ser vizio attivo, debbano sorgere difficoltà. a raggiungere il numero richesto dalle esigenze del paese. In q nanto iLll' ufficio d'amministrazione esso dovrebbe sottomettere ·tutte le questioni importanti all'approvazione di un consiglio o d i un comitato presieduto dal segretario
CIU': MEGLIO RISPONDA AGLl ATTIJ.-I.Ll BISOGN I ECC .
;generale del Ministero della guerra, :membri: 1o Il comandantè in capo per 2° L' ispettore generale per il 3° Il segretario generale della per le spese dell' esercito.
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e composto dei seguenti il personale di guerra ; materiale di guerra; guerra per le finanze e
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** Il f~tt to che la pace dovrebb'essere un periodo di prepara:zione alla guerra, e che un esercito in tempo di pace altro ;non è in sostanza che una scuola di soldati la cui ednca!ZÌone milit,are è t uttora incompleta., non è ancora dagli Inglesi bene compreso o appli:cato. Quando i soldati abbiano compiuta la loro educazione, .essi - in tempo di pace - non hanno più bisogno di rimanere al servizio, giacchè non solo hanno imparato a .-conoscere quale sieno i loro obblighi, m~L, se trattenuti impediscono che altri alla lor volta li imparino. Finito il servizio, giova dunque che passino nella risenra .e vi rimangano :fì.nchè si presenti una occasione in cui la loro cooperazione si r enda necessaria. La verità dei suesposti principii, è ancora, mal compresa .daila nazione e dallo stesso esercizio inglese; e ciò aprunto ha forse impedito a non far sentire il bisogno di una riforma .militare che r isponda alle esigenze eli un esercito moderno. Due sono le circostanze importantis,sime per le quali la <Gran Bretagna differisce da qualunque altra potenza europea .e che hanno rappor to alla militare organizzazione. Esse sono: la posizione insula.r e del paese e la grande estensione dei possedimenti. Cerchiamo di farne un breve esame. Il l{eg no Unito non possiede frontiere di terra, e quelle poche del Canadà e dell'India non hanno alcuna importanza. Un'invasione nel paese dovrebbe farsi per via di mare. Fa. .d'uopo quindi che l'Inghilterra possegga. una potenza na-Yale
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QUALE SIA L'ORGA NIZZAZIONE li:!LITARE
di primo ordine. L a sua stessa posizione insulare la tiene: naturalmente lontana da alleanze col continente, e rende inutile, sia in pace che in guerra, il mantenimento di un grande esercito, rendendo in pari tempo possibile l'esistenza. d'un esercito di volontari. Questo il punto massimo della differenza tra l'Inghilterra,. e le altre nazioni. ' · Il Regno Unito ha 37,750,000 di abitanti su 121,000 mi- · glia quadrate di estensione. La Francia, compresi i suoi possedimenti, ne ha 38,000,000 su 200,000 miglia quadrate, ma mentre la Francia ha un'estensione coloniale di 700,000 miglia quadrate e una popobzione di 16,000,000 d' abitanti, l'Impero inglese, oltre il Regno Unito, si estende per 8,000,000 miglia quadrate e contiene 250,000,000 di abitanti. Ciò basta a dare un'idea della differenza tra le potenze vicine, e a dimostrare che se l' Inghilte1~ra dovesse distribuire proporzionatamente l'esercito in tutto il suo immenso Impero, le rimarrebbero poche più forze per la difesa del Regno. Quando oltre i mari esiste un altro impero più. grande della madre patria e sparso su tutto il mondo, it . pr oblema della difesa è immensamente complesso. L'Inghilterra può provvedervi in tre maniere : 1° Con la formazione d'un esercito indigeno reclutato sul luogo; 2° Con l'esercito inglese reclutato nel Regno Unito e destinato al servizio interno e all'estero; 3° Con un esercito redlutato nel R egno Unito, ma, destinato soltanto al servizio dei vari possedimenti. Raggiungere lo scopo con uno solo di questi mezzi presi isolatamente sarebbe impossibile. Resta quindi a decidersi se l'esercito destinato alla difesa del Regno Unito debba essere distinto, e formare una cosa sola con quello destinato alla difesa dei varii possedimenti; e se quest'ultimo debba prestare servizio in patria e all'estero, o all'estero soltanto. L a spesa del trasporto dei soldati in tutte le parti del mondo e del conseguente loro rimpatrio è soverchia, e al-
MEGLIO RI SPONDA AG I.I ATTUALI BISOGNI ECC.
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1' I nghilterra quindi conviene un sistema di fer~a che con.senta. ai soldati una lunga dimora all'estero. S'mtende che .essi dovrebbero essere non già. delle povere reclute che abbiano ancora bisogno d'un periodo di preparazione, ma uomini d'una certa età, pronti ad entrare in campagna : ;aiacchè allo scoppio d'una guerra qualunque perdita di ·b . . ••. ·t empo può rius01re perniC10SlSSima. . .. Questi i due punti principali ne' quali l'Ingh1lterra dd, ·ferisce dalle altre nazioni per la questione che ha rapporto .al mantenimento delle sue forze militari. Esaminiamo quali pro,·vedimenti si possano prendere al·l'uopo.
L'Inghilterra, a differenza · d'altre nazioni, h~ i.l gra.vis~ ·simo còmpito, non solo di difendere da eventualt mvaswm il Regno Unito, ma adeguatamente presidiar.e immensi poHsedimenti sparsi su tutto il mondo; essa deve moltre pr~nder parte, talora, alle guerre europee, ed esser pronta a lmpeanarsi in campagne di minore importanza fuori d'Europa. ·t> Un'organizzazione che rispondesse a tali esigenze basterebbe ai bisogni del paese. Esaminiamo questi vari punti della questione : l" Difesa del Uegno Unito da event~~ali invasion·i.
Mentre la stessa posizione insulare consente al Regno ·unito una considerabile sicurezza, questa stessa pusizione offre al nemico un più facile mezzo d'avvicinamento. L'attacco rivolto ad una frontiera può talora riuscire impossibile. Difficoltà di comunicazioni, e di ap~rovvigiona mento, strade impraticabili, ecc.; sono le vane cause che impediscono qualche volta l'attacco. Un litorale invece ~ .aperto agli assalti nemici in tutta la sua. lun~hezza: tl mare è pel nemico, un buon mezzo d'approsstmaz1one verso ·qualunque spiaggia esso voglia. E, parimenti, men~re bast~ talora che una frontiera sia sorvegliata soltanto .m talum
QUALE SIA L'ORGA:l\JZZAZIONE MI LITARE
CHE lf EGLIO RlSPO~DA A GLI AT'l'UAU BISO G:11 I ECC.
punti, un litorale deve essere g uardato e difeso· in tutta Ia. sua estensione.
presidio di un proporzionato e~ercito, farebbe quanto ad essa si può richiedere. Per provvedere a tale emergenza è ragionevole credere che due cor pi d'e;;ercito sarebbero sufficienti. Un corpo di esercito in tempo eli gnerra è generalmente composto di una divisione di cavalleria, 0.-.9 - , 000 uomini ·. ao-o-iunrrèndovi 00 ..... si avrebbe un totale eli circa 70 o 75,000 nomini; il che è presumibilmente sufficiente nel caso di compar tecipazione in g uerre europee. 3° Jfantenimenlo e clif'esa dei possedimenti esle1·i. 'l'ale questione ha un carattere speciale: guello della cont inuità. L"invasione può minacciare il paese una volta in un secolo : una guerra euro pe~t può cos ~ringerlo a parteciparvi una volta in una generazione; ma il dovere di mantenere nei possedimenti esteri delle gnarnigioni è continuo, non soffre interruzione o riposo. Esso quindi costituisce il primo e più urgente obbligo che abbia l'Inghilterra, mentre in pari tempo, è il più difficile atl essere soddisfatto. Imperocchè, mentre la lontananza dei possedimenti induce l'Ino-hilterra all'applicazione delle grandi ferme: e alle piccole furme la costringe la necessità della r iserva, la diversità di clima che intercede tra le colonie e la madre patria fa sì, che pel servizio nella maggior parte de' suoi possedimenti, e specialmente nell' India, essa non possa g iovarsi che di uomini, i quali abbiano r aggiunta una cert.a maturità; ma questi, per con verso, essendosi già procurata altra posizione, nè adattandosi a rinuncia.rvi, costringono il governo ad arruolare reclnte incapaci al servizio, appunto perchè troppo giovani. Da un lato dunq ue sorge il contrasto tra la grande e la piccola ferma: dall'altro sorge quello tra il bisogno di assodare reclute giovani, e la necessità di disporre eli. uomini bene sperimenta ti e maturi, i quali, a lor, volta si rifiutano di prestare servizio. Ad accrescere tale difficoltà si aggiunga la continua espansione delle colonie e la conseguente necessità eli ing rossare le g uarnigioni : mentre nel R egno Unito, che deve fornirle, la popolazione non aumenta
1508 ·
~~- contrario, il pas~aggio di una frontiera è semplice a
~aiae.o_ne _ dell? sbar?~ In un~ spiaggia; e quando quest'u1tuno S1~s1 da1 nemwt esegmto, essi possono essere talora cos~rettl a una battaglia campale in una posizione precedenteme~te sc~lta, che ofl're tutti i possibili ·mezzi di difesa. e al nemico gh svantaggi dell'attacco. Ciò posto, non è forse troppo presumere che l'Ing hilterra ab bisoo-ni di un conti n_ gen_te d'esercito di 10?,000 soldati (circa corpi d'armata}e. d1 200,000 per ~a ~1fesa della costiera: un totale quindi cl~ 300,00~ s?lda tr d1 truppa r egolare di tutte le armi e 2oO,O?O d1 forza. ausiliaria; un totale di 400,000 sold~ti. pront1 ad oppor::'!i a qualunque eventuale invasione. In tempo ~i pace la difesa della costiera potrebbe essere· con vantagg io affidata alle truppe ausiliari. 2• Pa1·tecipazione alle guerre ew·opee. . A~che su tale argomento può sorgere divergenza d'opintom, sul contingente che dovrebbe esser messo in · d d. " . p1e e. l guerra. I uttav1a le campagne di \Va.terloo e di Orimeamseg nano che _l' ;mghilterra, alleata con le altre potenze,. non ~andò ma1 .l~ campo gran n umero di soldati (1). Gh a~·m~ment1 111 Europa d'altronde, hanno assunto tali proporzwn1 che sar~bbe m~anamente impossibile all'Inghilterra_ ~ (am~enoche non s1 determinasse d'applicare ai suoi sudd1t1 l:o_bbhgo della coscrizione diventando così un vasto· c~~~o mth tare) - co~petere per forza di eserciti con le magg1on ~otenze d~l contmente. Essa del resto può, volendo, tenere, m cas~ eh co~flagrazione europea, un atteggiamentO> n eutrale o dt semplice difesa. c Ma, · l'occasione di un confl itto può venire come e' venu ta. nmea. In tal caso l'Inghilterra non dovrebbe scordarsi ch'ella ~ a.nzitutto potenza marittima per eccellenza, e se• oltre alla sua grande flotta prestasse alle potenze alleate il
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1510
1
QUALE SIA L 0RGANIZZAZIONE_ MILITARE
Ìn proporzione del crescente · bisogno. Trovare un sistema che provveda a tutto ciò non è facile impresa. Si noti che 1 mentr'e dal 1878 al 1883 l'Inghilterra non aveva mai mandato nelle colonie più di 84,000 uomini, dal 1884 ad oggi ne tiene 99,000; in guisa che la percentuale che nel 1.871 era di 45, 'ora è salita a 50. L'importanza di questa cifra dipende nat1,ualmente dal valore degli elementi dei quali le truppe sono formate, e cioè, d'uomini reclutati sul luogo, o di trappe inglesi che servono in patria e altrove, o finalmente di truppe inglesi che prestino servizio all'estero solamente. L'India, per esempio, non potrebb'essere conservata con sole trnppe indigene: fa d' uopo che vi si aggiungano delle truppe inglesi fornite da un es·e rcito comune e adibito al servizio in patria e all'estero o da un esercito speciale destinato unicamente al servizio dell'- India. .ìVIa l'esperienza 'ha insegnàto che un esercito speciale per l' India dà pessimi risultanze: convien dunque che l'idea ne sia sbandita, e che ad esso venga sostituito un esercito il q'uale presti ·s er vizio in patria; nell'India e nelle Colonie alternativamente. Ciò stabilit o, resta a vedere a qt1anto debba essere portato il contingente. Da una relazione del capitano Duff risulta che nel 1794 il contingente delle truppe inglesi (lomandate nell'India, e~·a di 16,000 uomini, e quello delle indigene di 82,000; . · una proporzione da l a 5. N el 1.891 in vece il totale delle prime ascendeva a 72,288 soldati, quello delle seconde a 150,000 circa, e cioè una proporzione di l a 2 un. aumento d i forze inglesi rilevantissimo. Del resto una valutazione esatta del contingente necessario a proteggere l'I ndia da eventuali invasioni è difficile a stabilirsi.: si può credere però che una forza di 250,000 nomini tra inglesi e indigeni possa essere sufficiente. Il contingente verrebbe in t al guisa, aumentato di 30,000 uomi~i, i quali dovrebbero essere prelevati dall'esei·cito inglese . Se a questa cifra si aggiunga-no circa 40,000 soldati indigeni
CHE }fEGI.10 RISPONDA ~GLI AT'I;UALI BISOGN1 ECC.
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all'obbedienza a dipendenza di qualche principe del paese; si ' avrà un totale di 280,000 uomini, numero più che ba.:.. stevole a resistere a qualsiasi invasione. In q na.nto agli altri possedimenti coloniali -- alcuni dei quali sono in tutto o in parte presidiati da forze inglesi,. mentre altri ne sono affatto sprovvisti - il capitano Qraige ' afferma che per i principali port1 dell'India, e Perini e Aden basterebbe, in caso di guerra, un rinforzo di 5500 uo· mini: per l'Australia di 3700, pel Canadà di 5100; per alcune piazze forti d~ minore importanza, come Sant'Eleud, Labuan, ecc. circa 1600 soldati di marina. Per Malta, Gi. bilterra ed altri porti di prim'ordine stima sufficienti 22,400 soldati. , Concludendo dunque : la riserva di cui si è tenuto parola, destinata ad opporsi ad eventuali invasioni, a partecipare nei grandi conflitti europei e a . ser vire eli rinforzo all'India, dovrebbe in pari tempo ba:stare alle altre· colonie, giacchè non è possibile che mentre queste corrono pericolo d'invasione, l'Inghilterra si trovi nella necessitit di dover contempora,neamente provvedere alle snaccennate evenienze. 4• Prov-v edimenti pe1' campagne eli mino~·e irfllpo·d an:-7a f'uod cl' Etwopa. Non varrebbe forse la pena di trattare siffatta questione, dappoichè è fuori di dubbio: p; ima di tutto che il contingente apprestato per le suaccennate esigenze basta a p rovvedere anche a questa, e in secondo luogo che l'inghilterra non si impegnerebbe in piccole campagne nel tempo stesso in cui fosse minacciata da invasione o prendesse parte ad. una guerra europea. Essa deve bensì provvedersi di una 'forza pronta ad occorrere, in caso di bisogno, in aiuto alle forze sparse nei varii snoi possedimenti; ma per ciò far e un contingente di 25,000 soldati di tutte le armi le saxebbe, in qualunque caso, più che suffièiente. :E'isicamente, l'altezza dei soldati non dovrebb'essere in~ feriore alla statura media della popolazione. L'età preferìbile dai 25 ai 30 anni, venendo poi in seconda linea i soldati . che ne avessero 2 .o 3 di meno dei 25 o più dei 30. La
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QUALE SIA L ' ORGANIZZAZIONE MILITARE CHE MEGLIO RISPON DA ECO.
mobilita.:ione dovrebbe eseguirsi inoltre ,_ specialmente per le truppe comandate all'estero - con la maggiore possibile rapidità). R iassumiamo. 'l'enuto conto dei rinforzi che sarebbe necessario fossero mandati in caso d'invasione nelle Indie e nelle colonie : considerato l'aumento che in caso d'un conflitto con qualche potenza europea l'Inghilterm dovrebbe portare al suo contingente e degli altri provvedimenti che valgano, in tempo eli pace a guarentire la sicurezza dell'Impero britannico, si propongono le seguenti cifre : 100,000 uomini eli truppe regolari in patria (non troppo giovani o impreparati) ; in tempo di pace; 100,000 uomini di truppe regolari all'estero, (pratici e nell'et~L dell'esperienza); in tempo di pace; 100,000 uomini, contingente di riserva in caso di guerra (che per troppa lunga licenza non abbiano perduta l'abitudine alhL vita ~ alla disciplina militare) ; 250,000 uomini di trnppe ausilia.ri per la difesa interna del paese, e finalmente · 80,300 uomini di truppe locali e indigene dell'India e delle colonie.
(Co11tinua).
LA R1FORMA MlLlTARE lN GERMANIA (Continua::.ione, vet.IL numtro precedente)
L'intro.duzione del servizio bi ennale co nsiglia l'aumento di W uomini per ogni batteria montata prussiana, sassone e bavarese su qualunque piede essa si trova, specie per poter istruire bene i conducenti e per averne il numero ri chiesto dalla mobilitazione; non occorre aumento di graduati. TI Wiirttemberg continuerà ad avere batterie sul piede medio di ·11 ·1 uomini. Quasi lutti gli altri aumenti sono unilit desiderate per nuove fo rmazioni di guerra. Così le 6 batterie sul piede medio pel XVI corpo d'armata ('Ietz) sono destinate a portare la dotazione d'artiglieria di questo corpo ad essere simile ( l) a quella po:;seduta dal XV corpo (Strasshurg). · Le 34 batterie da forma rsi nuove - oltre 3 pure nuove per la Scuola di ti ro che non entrano nel conto delle 494 batterie contemplate dal § 2 del progetto - sono motivate. dal b.isogn~ d ~. averti sin dal tem po di pace specialì quadri per 1 regg1 ment1 dt artiglieria da cam pagna di riset·vn . Se si vuoi adoperare le divisioni di riserva (di milizia mobil e) in prima linea e per l'offensiva, se si vuole che siano pronte prima e meglio eli quanto possono fare le potenze limitrofe - con1e la Germania è obbl igata c~i fare per provvedere a una guerra su due fronti - è ner,essano che (l) 1 due corri tl'arm:lta nrranno acl
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1514 ~sse
LA RIFOR)fA MILITARE IN
GER~!AN I;\
siano solidamente co stitui te quanto le divisioni permanenti , e in ciò torna di grande ai uto l'artiglieria; anzi, continuò il generale Caprivi, quando la fanter ia manca di mobi lità o di coesione uq~e .che le batterie siano numerose, buone e che tirino bene. Le batterie permanenti attuali dovrebbero dare (non fu dello se tutte) un terzo del loro oiTetli\'O di pace per la fo rmazione delle Re.~ave batterien, traendo i l re ~to occorrente dal congedo: ma non ~i può dire che un ca pitano messo, il terzo o qnarto giorno di mobili taz ione, di fr·ontc a cosi svariato pel'sonale, a dei cavalli requisiti. a un mucch io di finimenti P- ad una fila di carri tratti allora dai magazzi ni , costituisca una baLLeria di pronto impiego; per ottenere questo r isultato c neccssa1·io che almeno la metit della trnppa, dei quadri e dei cavalli sia perman ente; tale è il motivo che fa proporre la creazione delle nuove batterie. Notisi che vo lendosi ri unire due div isioni di riserva per formarne un corpo d'armata di riserva mancheran no quadri per l'artiglieria (li corpo . . . . Quanto alla circostnn:r.o. che le batterie di rhi:izia. mobile sappiano lirare,cosa indispensabi le perchè è peggio tirare e non colpire che non tirare a{ra tto - si provvederà ad esercitare gli ufliciali di riserva, tanto da campagna elle da fortezza, con i fondi che lo stesso progetto richiede e co n l'aumento delle batleri e e delle compagnie per manenti alle relati\'e sc uole di Liro. L'opposizione osservò avere l'artiglieria da campagna avuto nelfnlt imo venten nio maggiori aumenti delle ~ltre armi, soltanto tre an ni fa furo no create 70 nuov e batterie e ora se ne propongono altre 63. La German ia ha propot·zionatamen te, più cavall i d'artiglieria, o pezzi attaccati, della Francia quan tunque in Francia la requ isizione cava ll i non ,; ia altretlanlo agevole . La u·;plice ha più pezzi attaccati che non ~ raneia e Russia sommate assieme. Se lo scopo è veramen te quello di migliorare le unità di r iserva, senza ~umenta re il nnm ero dei pezzi che si ha intenzione di portare in campagna, non si cap isce perchò si progettino batterie con efrettivi tanto forti ; basterebbe aumentare i graduati e i cavalli in occasione del bilancio, rispru·minndo an aumento permanente di nomini all'armi. A·rtiglieria da fortezza . - Gli aumenti proposti nel novembre 4 892 , avrebbero avuto l'effetto complessivo di portare il numero
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MOTIVO
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l I. Aumento d'organico negli e~i stenti: 24 batta glioni . p • l l t battaglioni . . . . . . s 1 battaglione . . . . . . \V Stati ma ggiori di reggiinento . . P SB I l. 2 ispezioni, 3 comandi di reg'g imento . . . . . . . . · . p 5 nuovi battaglioni . . . . . J> p Aumento aJJo s tato maggiore . 1 nuovo battaglione . . . . . . il Aumento stato maggiore di 1 reg- l gimento. . . . . . . . . B 1 nuova compagnia . . . . . s Stato maggiore di battaglione e l nuova compagnia . . . . , p IIL Aumenti alle compagnie d' istru- l p zione e a quella d'esperienze . l
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LA RIFORMA MILITARE IN
GERMA~IA
dei reggi menti dell'impero da H, a 17, il numero dei battaglioni da 31 a 38 compreso lo stato maggiore di ballagliont:} per la scuola di tiro prussiana, il numero delle com p:~gnie da 127 a l 53, comprese le compagnie d'istruzione (da 2 a 3) dell'oradetlo bauaglione e la compagnia addetta alla Commic;sione per le esperienze; avr·ebbero avuto l'etfetto di ugu ag liare, aumentando, gli effelli vi dei b ~ tta glioni, almeno quelli prussinni e sassoni a 20 ul'ficiali , GOO nomini di truppa, 'l pagatore, ·l armaiolo. I reggimen ti verreubero ad essere costituiti da due battaglioni, tranne il reggimento n. 2 pru~ siano c uno dei reggimenti bavaresi che ne avrebbero tre ; i batlaglioni costituiti su quattro compagnie, tranne un battaglione sassone che ne aHebbe ci nque e quello della scuola di tirù · che ne :IVI·ebbe tre. TI govel'l1o fond ò la domanda: I, sugli aumenti d'organico voluti dalla introduzione del servizio biennàle; II, sul la mancanza di truppa per le previste formazioni di guerra . EssP.re quest'ar·ma da mollo tempo impari ni se rvir.i che se ne aspel.lano; il presidir) delle fortezze tede;;che rièhiedere 393 '/ , compagnie; il grande s ~· iluppo dell e fortificazioni permanenti sui prob&bili lfmtri d'operazione rendere indispensabile un largo im piego dell'arma si no dai pri mi atti della guerra; in fo rmarsi a quesla neces;;ità anche la richiesta di due nuove ispe?ioni dell'artiglier·ia a piedi {56 e 6a), di t.re nno,,i comandi di re!!'gimenlo e la formazione sin dal tempo di pace alle n sezioni di cavalli pesanli da tiro. Non essere oppoi'Luno ingr·ossare oltre misura le unitft di guerra con :iusiliari di fanteria. richiedenclosi mu nì esperte per i delicati congegni d'oggiclì come l~ gnerra del '1870 ha insegnato, essore cioè stati po5ti fuori servizio più pezzi dall 'igno ra nza dellP- nostre truppe C\le per opera del uemico . .Non .calzare il confronto fra il numero di compag nie tenute in .pace dalla Ger·mania con quelle esistenti in Francia, perch è ivi si mobilitano nell'artiglieria a piedi vecchie classi di cannonieri da ca mpagna. jfeno di quanto fu proposto non si potrebbe richiedere . Falle alcune repliche sul genere di quelle st:1te e;po>te a pro · posito di altre armi, l'opposizione p:~rlamentare ricordò che non ·trttte le fortezze del paese verranno presidiate con artiglieria da ro r'lezza e che per alcune !leterm.inate batterie da costa e 'previs'l o l'impiego della ilfat'rosm artillerie, lruppa afT,ltlO tenestre, dip(}n-
-LA RIFORMA MILITARE IN GERMANIA
1517
dente dal ministero della marin:~, la quale ebbe sinor·a forza bilanciata di 1854 uomini e che si propose di aumentare di ·162 uomini (una compagnia) col bilancio 1893-Ul- , per il servizio delle batterie d.i Cux.haven. Pionieri. -Oltre agli aumenti d'organico voluti dall' introdni'.ione del servizio biennale, il gover·no disse essere necessario creare unitit fuori della dipendenza dei corpi d'armato, alle quali spetteranno nella guerra da fortezza còm~iti di c?sì diJTicile nat~t:a da non potersi allidare a reparti improvvrsatr ali alto della molHIItazione; lo stesso motivo induce a creare alcune alte cariche - nei tre corpi d'armaLa più esposti o d'avanguardia - ~6n rang.o ~i comandanti di reggimento nel fi ne di preparare capac1 condolltert , abolendo contemporaneaml'nte due ispe1.ioni delle fortezze. Tn complesso si dovranno avere N battaglioni di pionier·i in luogo di 20, 98 compagnie in luogo di 83 e tre speciali comandi; il battaglione della guardia con t.inuerit ad avere i:i c?mpngnie) il bnttaglione bavarese progettato ne avril 3, il battagli one sassone ne conterit 6 e i rimanenti SH battaglioni sara nno su 4· compngnic {'18 P+ ·l W + 2 13).
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15 baltaglioni (a 620 uomini) . Battaglione della gua rdia (a 77f> uomini). . . • • . . Battaglione (a G~O uomini) . Battaglione (~ 50!> uomini) . . 2 battaglion i (a G22 uomini).
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LA RIFORMA MILITARE IN GERM AS JA
151
Ferrovieri. ('l) - L'amministrazione militare disse aumentare l'importanza di quesLe truppe man m~no che con la massa, crescono le dinìcoltit pel vettovagliamento degli eserciti e le preoccupaz ioni eli collegarli con la base ; avere le sperienze eli questi ultimi anni permesso di fissare le idee sul modo di ndoperara ferrovie a scartamento ridotto (Peldbahnen) sul tergo deile armate operanti in regioni scarse di ferrov ie ordinarie; essersi, già. nel bilancio ·1803 ·94, votate somme per In compera dell'occorrente materiale; trattarsi ora di completare l'opera aumentando le compagnie fe rrovieri. Invece di ;-; battaglioni con '18 compagni e, se ne de:;iderano 7 (:1 reggimenti a 3 battaglioni e ! bauaglione autonomo in Baviera) con 27 compagnie. Si chiede ancora di prolungare la ferrovia Bedino-Kummersdorf, esercitata da queste truppe, si no a J iilerbog (2), per dare suflìci enle agio all'aumentato personale di esercitarsi. Sinora l'esercizio della feri'Ovia militare ( fl(!t?'iebsabtheilung rler militéi'I'-Eisenbalm) dipendeva da un utTiciale superiore della brigala (DinmtOt der Ilfilità?· Eisenbtdm), ora si propone di metle1·vi a capo Hn ufnciale con rango e competenze di comandante di reggimento e anche con un niutnntè maggiore.
(l} I ferrovieri ebbero origine in Pt·ussia col battaglione ct•eato nel t87l per yolere del maresciallo MoiLt;e; aurnentarooo di un secondo battaglione riunito al primo in reggimento sulla fino del 1875; col t• aprile 87 si formò il tel'lO e il quarto ballaglione r.omprenrlendo io questo una compagnia sassone e umt vurtemberghese, e vi si aggiunse una sezione aet'Onnuti; nel t890 furono spartiti in due t•eggimenti c lonnato un comando di brigata. In Daviera la prima compagnia fu creata nel i873 o nel iSSi ru portata a mezzo battaglione. Tutte quc.~te ronlt:lzloni furono decise in occasione dci hilanci ed ti ora per 1:1 prima \'Olta che la sslccialilil. feno,·iel'i ajJpare in una legge Ol'ganìc::l. (l!} La ron'Ovla mi litaro flerlino-Kurnmct·sdorf, lunga &5 chilometri, r~t ora capo al poligono di Kummcrsdorr, per le spericnze d'artiglieria; [H'Oiungata di altri ~ chilometri circ;l mettcrit capo al ,·a:;Ussimo poligono di Jiiterllog (sulla ferrovia UerlinoLi[>Sia-Dresda} o.J o,•e si trovano la scuola di tiro d'artiglieria da rortezza, h s•:uola di tiro d'artigliel'ia da c:•ms)agna, la scuola d';~pplicazione per i sottotencnli rt'arLigtieria Ila campa;nn, dove convengono gli ufliciali d! artiglieria di t•isct·va acl esercitarsi ccc. r.osicchè l rcrrovicri e.~ercllaoo c cscrcilcraono una linea che serve per un ,·ivo tra· spnrto di truppe, di c:walli, di ogni sorta di materiale da guerra e anche di passcgge.ri, Jloichc essa è apcl'lu al pulJIJlico. Han no v0mmente una buona ~cuoia!
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LA R l"FORJ\1A JIIILITARE IN GElt~IA!\IA.
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Treno. - Aumentando l'importanza dei ferrovieri, diminuisce ~uel!a del treno e però, all'infuori degli aumenti voluti dalla introduzione del servizio biennale, il Governo pt·opose soltanto la cren·.zione di una compagnia, mancante al XVI còrpo d'armata, e In :ereazione di diciassette sezioni di cavalli pesanti da tiro (BeRpan:tt'h1tgsabtheilungen) per le esercitazioni dell'artiglieria da fortezza.
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LA RIFORMA MILITARE lN GERMANIA
Previsioni di ulteriori spese. - Ma sembrando alla commissione parlamentare che l'aumento totale pr·oposto per la forza non ~orrispondesse, secondo le sperienze del passato, all'aumento di spese ordinarie e straor·dinarie previsto, essa provocò dal governo p articolari schiarimenti non afTatto inutili da registrare. A) Sn probabili awnenti di spese o1·dinmie, olt1·e i (i4 milioni .di marchi p1·edsti dal p1·o.c;euo.- Non è intendimento del Governo .di aumentare il personaie del Ministero della guen11, delle inten.denze e del culto (Cap. ~14, 15, '16 e '17 del bilancio); anzi desidera ·diminuirlo togliendo~;li ,il controllo delle armi portatil i in magazzino per aflìdarlo ai comandi dei corpi d' armala ('l ) ; saranno piccoli uffici Feldtvanìm-Depots, presso gli alluali A·rtillm·ie-./Jp,pots, retti da ufficiali a riposo per i cruali non è possibile prevedere le .occorrenti spese (Cap. 24, tit. 5). Non si pensa di aumentare il personale dei distretti; con l'intro·dozione del servizio biennale aumenterà sc>ltanto di qualche giorno il tempo nncessario alla leva e di poro il lavoro di controllo per le classi in congedo ; forse potranno, in. seguito occonere alcune rpodificazion i ai distretti col crescere della popolazione o con l'adJflensarsi di qùesta verso determi nati punti più di quel che ora non sia. La seguente statistica cvmpilata dalla commissione parlamentare: 188'1- 8? 1883-83 1883-84 1884-85 1 1885-86 1886-87 •1887-88 4 t<88-89 1889 -\:10 1890-9·1 1 189·1-92 ·1892-93 11893-94· 1
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Forza bil anciala in uff ici ali e truppa nei distretti tedeschi ~urante gl i anni finanziari
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('.!) L'ordine di gabinetto i3, lV, 93 ha abolito ìl lValffen-Qeptwtem ent, quasi corrispondente alla dil'isionc materiale d ' artiglieria, al ministero della guerra prussia no, .dipartimento eleo era stato cre.'lto il ·1° gennaco 1890.
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LA RIFORMA MI LITARE IN . GEIÙfANJ~
dimostrerebbe invece una tendenza a crescere · gli organici der distretti e dice che l'aumento voluto dall'aumento di contingente & già stato, almeno in par~e, votato con l'ultimo hilancio. Nel numer()de~li 'uomi ni di truppa pel ·1893 ·9,i· sono compresi 3(3 aspiranti pagatori, e per lo stesso anno s9no da aggiun gere 2 medici militari e 2 pagatori. Non verrà esteso ad altre arm i l'aumento nel capitolo 24·, titolo 6.,. (1ra proposto per esercitazioni di ti ro per ~.fficial i in congedo ò t artiglieria da fortezza e da campagna; sono esercitazioni spe-· cialmente necessarie per poter adotta re · il servizio biennale in· arti glieria. 'La somma ora fissata (capitolo 24, titolo 8) quale premio e· per aumento di paga ai rafTermati vien reputata sufficiente anch e· in avvenire. Altrettanto dicasi per i ~, .wo,OOO m!lrchi fis sati in· bilan cio quali premi ai sottufficial!: aumentare l'entità del premio· pt·odurrebùe di certo un maggior numero di concotTenti , ma pt·odurrebhe ancora soverC'hie pretese negli 'aspiranti ai ci viU impiegh•· susseguenti al militare servizio~ fra dieci anni e senza aumentare' l'entità pel pr~m i o occorrerà un aumento di i)85,000 marchi circa alla somma totale. Non· si prevedono aumenti oltre i progettati nei capitoli :21:) e· 26 ecc. sino a 3 1 inclusivamente. L'aumento di spesa proposto nel capitolo 37, titolo 20 si riferisce· specialmente a munizioni d'artiglieria; il maggior consumo di cartucce nelle esercitazioni di Liro verrà compensato dal minor prezzo· di una cat·tuccia da salve stata di recente adotta ta. Completandosi, secondo il ·previsto, jn ci nque anni il quadt·o· degli ufficiali e dei medici si dovrh aumentare ogni anno di 530, OOQmarchi l'assegno in bilancio, cioè del qu into della somma ora portata in economia. La somma di dne milioni inscritta, capitolo 7 a titolo Hl (bil<1 ncio degli interni) pel 18\'13 94 quale soccot·si alle fami glie dei• richiamati alle esercitazioni di pace, diminuirà di 5'?0 ,000 marchi abolendosi la Brsat:rrese1·ve; aumenterà di poi, man mano che i· piLt grossi conlingenti ri ch iesti andrano:> in congedo , ritomandosi·· dopo dodici ann i, quando Re~>ervt~ e Landu;eh1· di ·1° bando sarann0o aumentate di un terw, alla somma attuale all'incirca ..
LA RIFORMA MILITARE I N GBRllANJA
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B) St~ probc~bili aumenti d.i spese straordinarie, olt·t e i 68 milioni prer,cntiliaii dctl progetto, per solo acquartieramento di t1·uppe: - Dal bilancio ,1893-94 risulta che mancano ancora somme d1 circa ~n+ •12 == 37 milioni pet· l'accasermamento definitivo di ·11.4-93 uomini e 4176 cavalli in Prussia e .1.065 uomin.i e 2460 ca~alli in Sassonia; che nel Wurtember~ tntta la forza bilanciata auuale è provvista di caserme. Gli aumenti di trn'ppa ora progettati per la Prussia vcrmnno al~ louaiati : 9k·J9 nomini e H :.?.l. cavalli, mediante ripieghi, io lùcah d~~an iali esistenti , caserme, baraccamenti e forti; IO,G'73 uomini 'e 1471 cavalli in baracche da costruirsi; 2 4. ; 14 1 nomini e ·1777 ~a~ valli in ~randi locali (Massenqtw.rtiere) da afflt.tarsi; 2 1178 uomtn t e 376 c~-valli presso gli abitanti (lJnryenqna1'tie1·e) ; in Sasso~i~ verranno alloggiati in .caserme esistenti o in baracche da costnurst e soltanto 840 uomini in locale d'aflìt.to; nel Wii.rttemberg occorre soltanto la costruzione di baracche permanenti ; le spese per u.n t.ale accaseÌ'lnamento provvisorio sono contenute nell e somme nchieste. Le baracche da costruirsi co nsteranno del solo pian terreo~. con locali per 'l O-H> uomini, :;aranno più comotle, sane e arwr~dMoli di quelle sinora state costrtti.LC, .munite di speciali . . l'ahbricati d'uso comune, guardie, comandi, cuctn.e, e~c . , costttutran.no baraccamenti la cu i durata si può presumibilm ente stabilire in elfiquant'anni. Pe1· l'accasermamento delìnitivo delle ~lt.re ll'UJ~~e, .no~ alloggiate nelle baracche, si prevedono necessan 90 rntltont _d1 marchi per la l) russia, •l ,330,000 marchi per la Sass~n 1a , •1 ,~'50,000 marchi per il W iirtlemberg e 13, J.IO ,OOO march.1 pe~ la Baviera; totale 105 milioni in cifra tonda da spenderst ne~ prossimi v~nt'anni. L'accasermamento costa in media 1600 marchi O!'n i uomo e ·l '200 ogni cavallo. . . 0 B) Ci1·ca p·robabili uwne.nti ct·i .~pese onlinarie e Nt.raonl_nwne pe1• l'esercito r:. l (L ma?· in(~, conseguen:;a di leyqi oiyent~ o eh spese 'i n corso iniziate con l'assenso del Pm·lwnento . Aumento di penswni per l'eser~i to: ·l) di 2 mi lioni all'anno pet: e!Tetto deali o aumenti d'oq~anico stati ratti negli scorsi anni ; :2) d .t 407 .000 marchi nell'anno prossimo e di somme sempre crescenl1 sin; a quella di 8 milioni 1'1·a vent'anni ~ quale consegt~en:-a del!~ modifi cazìoni 22 maggio ·1803 alla legge sul le pens10n1; 3) dt ()~
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LA RIFORMA MILITARE IN GER)!ANIA
5 milioni all'anno, ma solo l'ra vent'anr.i, per effetlo del presente progello. _AUI~enlo di 3,VOO,OOO marchi nel venturo 1894-% per l'app!Jcazwne della legge 26 giugno •1889 d'assicuraz:one contro 1' in;raJidi t.ù e la vecchiaia ( Lnrali,fitiits-und Alte?·svet·s-ichmmgs geseL::): per Lutto il quinquennio 489k-99 occorrerà la somma di marchi 17,200,000. Residui non ancora volati di spese straordinarie per l'esercito. risultnnti dal bi lancio in corso e già inscritti nei Yenlu•·i : in tutto 1G2 mi lioni. dei qual i G2 da copri re con entrate ordinarie e 99 mediante prestito. ~on si possono prevedere le spese che occorr~.ranno per acq ui st,ne grandi ca mpi cl'tlsercizio (g1·osse UebHn ,rysplat::e) per esm·citnzioni di combatl.imenlo con munizioni da guerra. · Nel . bilancio della mari n" ~ono previsl.i: aumento di 'l ,8fH.i,90~. marcbt nella pnrte ordinaria e per i due nnoi ·18\H -96, consegnem.a degli aumenti già progettati nel personale; quanto alle spese straordinarie sono giit in scrilti nelllilancio del ventu1·o quinquenn io 85 mi lioni ci rca e vi potranno essere aggiunti, sulle basi della ·esperienzn, un 70 milioni ci rca. A qne:>la li tania di spese non aggiungiamo quelle già prevedibi li negli nltri rami òell'amministrazivne imper iale; è un crescendo che t:i condurrebbe fuori dal campo della riforma militare. Sog~inngiamo tulla,;ia che il mppreseotante della amministrazione prussiaoa per la guena ( l) credette suo obblt"O di dichiarare che Lutti gli schiarimenti dati non poswno in ~lcun modo vincolare le fuLure proposLe del mini:>Lero al Parlamento, spe~ic pe_r J'irnpossii.JiliLil di prevedere con adeguata npprossimaz!One 1 progressi nel tecnicismo delle arm i. (Continna). (~) lro sero~1 alle conuni~~ioni parlarnent<tri e anche nelle pubbliche sedute rlella Ci<· rnera •.. n~n '~ s~rn.pre 11 llll~lìs.tro ri~Ua guerra Ilfltssiano o i rappresentanti dogli Stati nu no11 ello fo1 nlscono sc l11 arunent• a lla d • ~cuss•one: ma può essere u n rlil'ottor·c "enc- . ~a.l~, 1111 capo. dil'is~oroe, .tu • capo sezione (dal tenente generale al rna(:(giore) 0 par:cclli , CJ,IS~II!lO Per '. (lartr.col~n e h~ spctta11o élll'impiego coperto dall'nffìciale al ministe ro. In. ta l modo ~· attnbtn.<e.~ a1 particol:lri tecnic i di ordinamento il valo,·e che devono Hvere •. •l min•stro ass umu l'eS ilunsahilitiL soltanto per le linee generali c il lato politico del IH ogcr.to, ~m<;cuno <lU;enclc alla parte ~tt<l. Uno dei cardini clelia potenza tedesca.
NOTIZIE POLITICO-MlLlTARI ITALIA NE
Il tanto contrastalo progetto di legge sulle banche ebbe finalmente \'approvazione dei due rami del Parlamento. Abbiamo già detto come fosse stato approvato dalla Camera e si trovasse in Sena1.o allo stadio dell'esame negli uffizi. Ultimato questo e dist.ribuita la relazione~ si riunì il Senato il 4 agosto e dopo cinque giomi d1 discussione vivissima, a <JUesti chiari di luna che misero a dura prova In tempra dei nostri padri coscrìlti, linì per approvare la legge con WO voti favorevoli e 57 contrari, quindi si aggiornò. A Camere chiuse, il prossimo processo Tanlongo, la mancanza di moneta spicciola e le condizioni sanitarie del paese fecero le spese della stam pa, ma so1:o questioni su cui non intendiamo fermarci.' Riguardo alle condizione sanitarie diremo sollaato che i casi di colèra verificatisi nell'esercito non giunsero alla meu:a dozzina e che fra questi due soli furono seguìti da morte. Si parlò anche molto delle visite dei generali fr ancesi alla zona di frontiera. Lunga e minuta fu quella del generale Loir.illon, ministro della guerra, alla parte settentrionale di deun zona, ed anche più lunga e minuta fu quella del generale Miribel, capo dello stato maggiore, alla parte meridionale della medesima. Queste visito però non hanno nulla di straordinario. L'ingegnere Freycinet, quando era ministro, aveva fatto delle fortificazioni e delle slrade alpine uno de' suoi studi principali. e molto spesso si recava a studiare sui luogh i c vedere il progresso dei lavori. l snoi successori continuano con alacrità l'opera di lui, e ciò deve esserci, sotto un certo aspetto, argomento d'orgoglio, perchè dimostra la stima che al di là delle Alpi si fu di noi, benchè spesso si ostenti il contrario.
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NOTIZIE l'OUTlCO· MILI'rA RI ITALI.U iE
NOTIZIE POL ITICO· MI LITARI ITA.LI ANE
Ma l 'avv~nimen to principale della quindicina sono le grandi manovre nava h che appunto in questi giorni si stanno svolgendo. Non mai l'attenzione del pubblico in Italia si e rivolta con tanto interesse alle manovre navali. PerchG? Pcrchè oramai il paese comincia ad ~p1:ire gli o~ch i sulla su:t situazione di fronte ad una gran potenza mantt1mo; commcia ad accorgersi che, fo rte abbastanza in ten·a per sl: ste:>so e per le sue alleanze, non lo è altreu.anto in mare; comineia ad acoo_rg~rs~ che le_nostre fro ntiere marittime, semi n :~te di popolose e fiorenti Ci tta sono il nostro punto più vulnerahiie o che non potremo mai fare una politica estera nost1:a indipendente, finché non sarerno sicuri dalla parte di mare almeno IJUanto lo siamo da quella di terra. . Le nost~·e manoHe ~a v ali quest'anno hanno essenzialmente per iscopo ~~ raccoglrere la mnggwr somma di am maestramenti sulla vigilanza, che m tern po di guerra, ogni singola nave ed ogni riunione di navi debbono e.~erci tare in mare ed allo ancoraggio, sul modo di scopt·irc le navi nemiche, e !li nnscondere le proprie mosse, sulla coaniziono dei semafori littoranei, e sull'i mpiego delle piccole navi e delle tor;cdiniere nelle espio razioni guerresche. Il c:unpo in cui si svolgono è il mare Tirreno limitato: ad Ol'est - c.lnl meridi:~ no di Ventimicrlia· " , a sud - dalla linea congiungente Mat·sala c il meridiano di Ven.timiglia; ad es t dalla congiungente .Marsala e Capo Ca mpanella; a nord- dalla costa Tinena da Capo Campanella a Ventimiglia. Pr~nd~no par ~e alle m_an ~vre. st.esse due partit.i; ciascuno d'3i quali esercita 11 prcpr10 domm10 w una zon:.~ determinata del meridiano di Genova; zona del.l 'ovest c zona dell'est, appartenendo la prima alla squadra pe•·manente, rappresentante il partito nemico e la seconda a11 3 squadra di manovra, rappresen tante)) partito nazionale. La squadra permanente - zona dell'ovest - il-composta: i " divisione: Comandante in capo vice ammiracrJiÒ Tommaso ui Saroia; 2• divisione: Contrammiraglio Carré; 3• divisione: Cout1·aìnmiraglio Gomzales, Due avvisi, tre sq~wdriglie to•·pediniere rli qoatt 1·o eia· scuna. La :;q ~a~l1:a di manovra - wna dell'est - è composta: i • d1V1~10ne: Comandante in capo vice ammiraglio Acinui; 2a di-
v1sione: Contrammiraglio ì\lan·a: 3" divisione: Contr(l mmiraglio Puliga. Due avvisi, tre squadriglie torpediniere di ryuat.tro ciascuna. Ventotto torpedin•erc per la difesa t•avvicinata. Nelle manovre navali ven:~nno svolti tre terni in tre periodi distinti. Il primo tema contempla il caso ehe la squadr:l permanente debba · muovere alla rìcerc:1 della squ:td1·:1 di manovra con l'intento d'impegnare un'azione risolutiva, dopo avere minacciato di oll'cndere le città litoranee non fortifica te e tentato d'interrompere le linee fenoviaric da Genova a Spezia, da Piombino a Ci\·itavccchia, c le comunicazioni tra la costa d'Italia e le isole; mentre, da canto suo, la squadra di manovra avrà il còm pito di difendere il lito t·:~le Tirreno e le isole, e di mant.encre libere le comu nicazion i f1·a rptcsto e quelle, evitando incontri risolutivi, ma stucli1:ndosi, con azioni p:1r;:inli c segnatamente con sorpresP,, di contrasta re nlla srruadra permanente ogni oll'esa contro le g1·andi ci ttà, e sbarchi di truppe sulla costa . Il periodo rek1tivo allo svolgimento dell'ora detto tema du rerù vari giomi, che probabilmente non supereranno i dieci. Nel secondo temn ~ i suppone che la SCJIHHII·a di manovra rifug!atasi a Gaeta, venga quivi bloccata dnlla squadra permanente, decisa ad un improvviso 3SS:llto noùumo di galleggia nti minori contro la s1yuadra di manovra anco1·atu, e che ques ta, i11 prcvislt.me dol pcrieolo, rom pa il blocco con tutte o parte delle sue ua vi, per rifugiarsi in piazza rncglio protetta. Final mente il terzo temu, amu1e1te l'ipotesi che la squadrn permanente, cui fu aggregato un certo num c r<:~ di navi, pet· simulare una sessantina circa di trasporti con truppa o muterialc, tenti uno sbarco sul litorale italiano, meul'ndo la squadra di manovra (ridotta all'Umberto ed a tre navi di 2" c 3" clas5c, oltre le proprie torpeuiniere di alto mare o quelle di difesa ravvicinata) su lla necessità di eontrastare, con ogni sforzo, lo sbarco medesimo. li secondo e tei'ZO periodo 1lurcranno assai meno del primo; ed ogni passaggio da un periodo all'altro segnerà una certa sosta destinato d1 rifornimento dell{ombustibile. Lo svolgi mento degli accennati tern i, scelti con molto criterio, porgerit non soltanto l'oppot"Lunità di esercitare lo stato maggiere, genio della 111arina, ed i nostri equipaggi :11 giuoco di guerra, ma al tre::;ì qurllo di fare st.11di sulla estensione del rnggio di azione delle navi della notta manovrante ri~petto alla loro autonomia individuale e collettÌI'a, sulla potenzialità delle macchi ne, in ogni circostanza di tem po e di luogo, e su quella di :lpp1·ovvigionarnento. Forge 'non mai alle nostre manovre navali furomo proposti temi così
NOTIZIE POLITIC0-111ILITARI ITALIANE: 1530 basati sull.a renltà più probabile, ed ai mede;;imi concetti è st1•ta informata la composizione delle due squadre. Quella attaccante predomina pe1· elementi di oH'esa e di difesa i mmediati, quali artiglierie e corazze, quella dell'attaccante predomina per velocità. Il coefGciente di potenza complessiva delle due sq uarlre è calcola to a 45 per quella della difesa e a 56 per quella di atlacco. Sotto qual unque aspetto adunque si guardino grandi manovre di quest'anno, esse p•·esentano un carattere eminentemente pratico, sia rispetto ai supposti del programma sia rispetto al campo dell'azione e alle armi combattenti. Il direttore superiore delle manovre si mise il giorno 7 in cont.atto colla squadra di difesa, il giorno 8 con quella di attacco, e, ricono5cluto che le condizioni eli ambedue e•·ano secondo gli ordini impartiti, diede il mattino del 9 il segn:~ l c dell'apertura delle ostilità. Dello svolgimento di crueste manovre, dei loro risultati, degli ammaestramenti che possono ricavarsene, diremo una parola a manovre fini le.
Fra le più importanti disposizioni d'indole militare emanate nella quindicina dobbiamo notare quella riguardante gl'invii in cong\ldo illimitalo e in licenza straordina ria dei militari di varie classi ed armi; invii che segneranno, nella seconda met:l. del prossimo settembre il passaggio <!al periodo di forza massima a quello di forza minima. Forse la quantiti.t di questi congedamcnti o licenze straordinarie, solleverà le :lpprensioni più o meno sincere di molti che si dichi:trano fautori degli antichi sistemi; ma ci ccnforta il pensare (:he il sistema adottalo in Italia è lo stesso ch'ebbe recentemente una sanziono solenne iu Germ:tnia coll'approvazione della nuova legge militare, anzi è lo st.esso che effott.ivamento vige nell'eserci to tedesco da vari anni. Difatti il canoellie•·c Capriv i, difendendo, nel suo ultimo discorso al Reichstag, il detto pt·ogctto contro gli attacchi tlel eonto Erberto Bismarck, pronunziò queste notevoli p:ll·ole: « Del servizio ùi tre anni è un pezzo che non abhiamo più quasi nulla. Da vari anni non abbiamo avuto mai più di :1.2 n 2() uomin i per compagnia che contas:>ero più di due anni · di servizio. Ciò che rirnant: del terzo anno di ferma è composto di alcuni specinlisti, di sarti, di attendenti e d'individui di mediocre condotta», I congeùamenti che s'inizieranno il· Hì del prossimo sett~mbre riguardano anzitutto i militari di 1:\ categoria della classe ·1869 dell'al'lnn
l'\OTIZIE POLI'rlCO-MILJTARl ITALIANE
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di cnvalleria e quelli della classe 1870 delle nltre armi. Oltrr~cciò saranno inviati in congedo illimitato per anticipazione novemila militari di prima categoria d~lla classe 1.87! appartenenti alle vnrie anni, eccettuata ~a cavalleria. La scelta si farà per estrazione a sorte. Alla stessa epoca SI avviernnno in licenza straordinaria, in a!tesa del congedo illimitato, i mil itari arroolati come rivedibili nella i a catcgorin della clnsse :1.870 dell'arma di cavalleria e 1.87:1. delle altre armi; si concedet·anno licenze straordinarie, in attesa di congedo illimitato, ai sottuffìziuli delle varie armi (eccetto quella dei carabinieri reali) che si trovino .io determinate c~ncli zioni: saranno finalmente inviati in congedo illim1tato, lo stesso g10rno 15 s~ttemb•·e, i sottotcnl!nti di complememo che pt·escro servizio colla classe 187:1. c fecero il prescritto corso d'i>Lruzione nei plotoni allievi uflìciali di complemento; gli altri sottotenenti di compl cm~nt~ sa ra.n~o pure inviati in congedo non nppena abbiano com pito tre mes1 <il servtZIO come ufficiali .
Sorvoleremo su dispo5izioni di minore importan~a qunli sarebbero: alcune rnodificazioni alla g1ubba di panno della fanteria fra cui principale, l'abolizione della filettatura rossa alla parte anteriore destra ed al fondo; la chiamnta agli esami orali, per il20 ~ettembre, di un gran nume:o di souuffi:Jiali delle varie armi aspiranti all'ammissione alla scuoln. de• ~ot tufficiali; la divisione in due sezioni del corso complementMC d1 eqllltaziono a Roma, le quali dureranno rispettivamente dal 1. 0 ottobre nl 3i marz~ ·189{(. cd a cui saranno ammessi tutti i sottotenenti allievi delia scuola d1 caYalÌeria, più alcuni uflìciali di ca,·allcria dotati di speciale attituJine e passione al c-avalcare.
...." Da molti giorni corre la voce che, stante le condizioni sani.tarie, in al~ · cune provincie del regno sarà sospesa la ~hiamat~ d~lle class1 e le grandi manovre in Piemonte cui abbiamo accennato noll ulttma puntata. Al momento in cui scriviamo, nessuna·decisione ft t ancora presa al riguardo, ma non può tardare ad essere presa.
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~OTIZIE
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PO LI'l'ICO ·MI LI'I'ARl ITALIANE
.Oggi (! 6 ago>to) S. l\1. il Re, partito da Roma t: gi unto a Spezia dove lo attendevano S. A. H. il Principe di Napoli e l'am miraglio Racchia, ministro della marina. Qui vi S. l\1. s'imbarcherà sul Sawia. che, scor.tato dalla nave ammiraglia del dipartimento e da una squadriglia di torpcdi nier:e c, quivi imbarcato il principe Enrico di Prussia, rnggi unger:ì le squadre manovranti. · Ali:: presenza del principe Enrico di Prussia alle nostre grandi manovro navali farà riscontro, com'è noto, la presen;.a del nostro Principe ereditario alle grandi manovre dell'e3ercito tedesco. Di questo fatto preannunzialo si è parlalo molto in questi giorni nella stampa italiana e francese, e se ne paderà forse ancora più quando efl'ettivamcnte avrù luogo. :Ma non vediamo proprio il motiro di tanto chias-so. S'anco le grand i manovre tedesche avessero a svolgersi in tutto o in parte nell'AlsaziaLor·cna o che per ciò? Non è noto a tatto il mondo che l'Italia e la Ger·mania sono legnte da un trattato con cui si garantiscono i rispettivi territorii? Che cosn è la presenza del nostro Principe alle manovre tedesche in confrònto di questa garanzin 'l Per noi l'A lsazia-Loreoa è oggidì non solo territorio germanico, ma tf.rritorio da noi garantito alla Germanio, la quale in conìracambio ci garantisce Romn. Per noi, il nostro Principe è ospite dell' imperatore Guglielmo a Metz come a Berlino. Nè con ciò intendiamo ofrendere le aspi·~azioni ft·ancesi . . Esse valgono quello che valgono c si realizzeranno quando patranno. Noi prendiamo lu situazione di fatto che, per nostra garanzia., siamo stati obbligati a garantire e ne accettiamo le conseguenze. Come l'imperatore Guglielmo venne più volte spontaneamente a Roma, in occasioni solenni, senza curarsi di sapere che eiTeuo avrebbe fatto la sua ven uta sull'aninio dei n~mici della nostra uniti.r, così il nostro· Principe ha egregiamente interpetrato i sentimenti di gratitudine della nazione italiana, accettando l' invito di assistere alle manovr·e tedesche senza distinzione di località. Ad ogni modo, le querele dei gio rna l~ francesi si capiscono, benchil ci semb r·ino puerili; nHI il pudore di qualche giornale italiano che, pure a mmettendo l' impossibilità di rifiutare l'invito, esprime il dispiacere che sia stato fatto e consiglia di dare al viaggio del Principe il meno di éclat possibile, è più puerile ùelle qucr·ele francesi. L'accettazione di questo consiglio, senza ingraziarci i Francesi, farebbe credere ai Tedeschi che non ab- · biamo neppure il coraggio di andar~, im·itati, nel.tcrriwrio che abbia mo garantito. Roma, Hi agosto 1893. !\l.
NOTIZIE MiliTARI ESTERE
Cronaca. F & A NCI A .
La nuolia legge sui quad!ti in Francia. - Con la data del 25 luglio è stata promulgnta io Francia la nuova legge « Sulla costituzione· dci CJtWdri e degli ell'etLil'i dell'esercito Mtii'Oe t~ rr ito ria lc » elle modi· fi ca sensibilmente quella del 13 marzo ·1875. Prima .,.di cnumernt•ue le princi pali disposizioni , non sa rà dPI tutto inu tile rammentare ai nostri lettori come e quando il progetto di questa legge sia sorto, come cd in quali condizioni sia stata proposta al parlamento ed approvata. Il p ro~etto di legge sni quadri, presentnto da l· minisiro Freycinet il 24. novembre 1892 ed acceuato salvo poche modificazioni dal suo successore generale Loizillon, per difficoltà incontrate in st>no allo Commissione dell' Esercito, pa reva, non potesse essere òi!>cusso prima della chiusura della sessione; nè pareva si a ve;;se voglia di all'retta roe la discussione, vi~tn ltt poca probabilità che la legge militare in Germania avcvtt di es~cre upprov:ua. Ma apl)Ona il Reichstag ru sciolto, in èonseguenza del voto contrario dato alla legge militare, -la Commissione dell' esercito france se, d' accordo col Min istro della guerra, su·tdciù dal primitivo progetto di legge sui quadri gli articol i più ess.enzinli, ed interessanti l' inc1uadramento ùelle formazioui di riserv<J, e tenne f(Uesto stralcio pronto per la discussione. I giornali ebbero, ed in generale osservarono In consegna, di non pa rlarne lì no al. giorno .delle elezioni in Germania. Conosciuto l'e:;:ilo di queste, cbe davano
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
una maggioronza favarevole alla legge mili tare, il progetto ridotto di legge sui. quadri fu tosto messo al l'ordine de l giorno c nella seduta del 27 g111goo <1 pprovato senza discussione di sorta . Le disposizioni principali dell n nuova legge sono le seguenti: a) Fanteria. - 1° Reggimenti sud-divisionali. - Il quadro coutplemeotare (che componevasi di l maggiore, .~ ca pitani e .t. tenenti) comprende: In 7'2 reggimenti: ·l tenente colonnello ed ·l maggiore. In 73 iu. 2 maggiori. In tutti i reggimenti: 8 eapitaui e 4- tenenti. 2o Ne' reggimenti Zuavi U) è creato un quadro complementare che comprende: 2 maggiori; 8 capi tan i; 6 tenenti; 3° Nei battnglioni cacciatori a piedi (3il) e nei battaglioni fanteria leggera d'Africa (5) è creato un quadro complementare che com prende; ·l c11pit.ano; 1 tenent.e. .}o Il quarto ufficiale di compagnia dei reggimenti sudrlivisionali ad ell'euivi rinrorzati è soppresso; nei corpi di fanteria è soppresso l'aiutante di battaglione. b) Ca-valleria. 4° Tutti i reggimenti di cavalleria sono uniformemente costituiti a 5 squadroni, eccettuato il ·1° reggimento Spahis, il quale resta costituito a 6 squadroni. ~o f qtta~ t·i dei reggimenti di Francia hanno 1:-t composizione per essi deterrrun:tta dalla legge del 13 marzo ·1875, però il capitano in 2a ùel 5° squadrone assumerà le funzion i di uffi,:.iale d'habitlement. :3° La composizione dei quadri dP.i reggimenti d'Africa (caccia~tori e spahis_) è la stessa di quella dei reggimenti di l<'rancia. Tuttavia questi quadn non avranno che un colonnello o tenente colonnello, e nei re"2imenti di S1)ahis non vi sarà nè capitano istruttore, nè porta st~ndard~." c) Artiglie?'ia. 1° L'artiglieria a piedi comprende ·18 battaglioni, (ne venoono àumentati 2). La formazione dei 'due nuovi battaglioni è subordlnata allo sviluppo delle risorse del reclutamento e all'asSO"nnzione dei crediti . l'1. o specta
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'2o I quadri di dill'ùrenti corpi d'artiglieria ricevono gli aumenti se guenti: Battaglioni a piedi - •l capitano in '2;•. H.eggimeuti :ia campllgna - ·l maggiore e a c;tpitani in 2•. Batterie alpine- 1 capitono in 2• per ognuna. Heggimenti 'pontie1·i - 2 capitani in 2•. :3• l ~o ttotenenti allievi det 2• anno della scnola d'applicazione sono a:;criui ai reggimenti di artiglieria da campagna . d) Stato mag[rim·e genemle. Il numero degli urGciali generali è portato a H O (da ·l 00) pei gencr:tli di divisione, cd a 220 (da '200) per i genera li di brigata. o) Servizio di stato magq1'ore. Sono posti fuori quadro, in tempo di pace , gli ufficiali chiamati a c.ompiere un periodo di due auni in uno st4lto maggiore, a senso dell 'articolo. 4 della legge 2!~ giugno ~ 890, e gli ufficiali allievi del 2o corso della scuola superiore di guerra. Reclutamento. Il personale fisso assegoato ad ogui ufficiO di reclutamento comprende un ul'licia!e superiore Cfl un ca pitauo. A seco'nda de\l'importanzn del =-ervizio presso gli uffici di reclutamento possono inoltre e;;ser distaccati capitani tutti dai reggimenti di fanLeria, i '!ltali però in caso di mobilitazione, rnggiungeranno il proprio corpo. E.~ercito territoriale. ,, o Oltre al reggimento d'artiglieria e allo squadrone del treno equipaggi costituiti in ciascnua regione, sono form ati: Un reggimento territoriale d'artiglieria rattaché alla 17a brigata d'a'rtiglieria; Cn i 9" :;quadrone del treno equipaggi mttaché al ~ 9° sq uadrone auivo ; . Se le necessità dell a mobi litazione lo e ~ igeranu o, un ';20• sq uadrone del treuo equipnggi, rattaché ni20o sq uadrone attivo. 2• I t)orpi di t.rnppa dell'eserci.to territona le sono ratlachés ai corpi di tmppn corrispondenti dell'esercito atti vo, designati dal Ministro della guerra, per tutto ciò che concerne l'amministrazione, l'istruzione e 111 mobi lita.zione. _,.
* • Gli ell"etti di questa legge, per- quanto eoncerne l'aumento dci quadri nei rliversi gradi e uolle diverse anni, :1ppaiono in rnodo sommario 9S -
A N:-\0 XXX\'111.
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NOTIZIE MILITARI ESTERE
NOTIZIE MILITARI ESTERE
dai seguente specchio, ric:~vato dal giornale l.:r,ivenir militaire del i ag~st~, <IVI'Crtendo che iu esso si è tenuto conto anche di leggi auteflo~J, (~om e qtLella del 25 luglio 1887 e l'altra dcl 15 luglio 1889), che 1mphcano un aumento Mi quadri, t:l che non hanno nvuto ancora esecuzione completa.
Aumenti.
l
GCIWr ;ì li
ldi di visione Slalo maggio re genera le Fanteria
l
·JO
.
-~1.
Genero li
Ufficiali
Ufliciali
di brigata
su re•·iori
inferiori
286
350
20
Cavalleria.
22:~
A rtiglieJ'ia
10:1
'f
778
Il
*•
Quanto al tempo richiesto per l'attuazione dei provvedimenti sandalla legge, è da notare che la commissione del bilancio ha dichiarato (c le · d i chiar:~zioni trovano in certo modo conferma nell' ull'ul ttmo artieolo della legge), che 1:~ legge stessa sarà applicata gradatilmente ed i nuovi impieghi saranno c0perti solo per metà durante l'anno 189·l, e per il resto - poco per volra negli nnui successiYi fino al ·1898, - nel qu:~le anno soltanto questa legge raggiungerà il suo pieno efl'etto. A1·tiglim·ia dolla 11UL1'Ì-na. - Un decreto presidenzi:~le dell'8 lugl io 4893 riordina l'artiglieria della marina sdoppiando il reggimento già esistente. Le principali disposizioni rinettenti il personale sono le seguenti: 1o Il personale dell'artiglieria della marina comprende: Uno stato maggiore generale; ci~i
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Uno stnto maggiore pnrticol:~re; I corpi di truppa. ·2o Lo st:~to maggiore generale comprende: 1 generale di divisione l in Francin. 2 generali di brigata ( 1-o st::~ to maggiore parlicolare comprende: Colonnelli <l ~ 1O ~\ 0 ( Tenenti colonnelli ·~-~4 .\ Maggiori ~ 22 ~\ H Capitani , ·100 c } 42 Guardie d'artiglieria 238 Sottufficiali H8 . ~ 3o Le tru ppe d'artiglieria della marina forrnano: 2 reggimenti; In .Fr:~ncia. 5 compagnie operai ; ) •l compagnia artificieri. Batlerie e clistacc:lmeoti di operai, di cui il . reile Colonie. nume~·o, la n.atur~~ ~In eom.p~sizi~ne sono deter: minati per dtsposlzJonc m1ot:>tenale secondo 1 bisogni . . . }o I due reggimenti comprendono: 1 stato maggiore di reggimento; ~ plotone fuori rango per reggimento; 6 batterie montate; '• batterie cl:~ montagnn; (1) 13 bntlerie a piedi; deposito degli isol:~ti; La ripartizione delle bauerie fra i due reg~im ent1 e lasci at::~ in fa..C() Ità del ministro per ndattarla ni bisogni del servizio. 5o La composizione dei vari elementi sopra indicati è la se,guente: a) Stato maggiore dei reggimenti. .}3 Ufftciali n ~ 63 Cavalli d'uffi~:iali ·~ 37 ~ 10 .... 63 P iccolo s~to maggiore (truppa) o 53 "' b) P lotone fuori rrundro. Truppa. - •l • reggimento 1 00; 2• reggimento 90. - Totnle 205. c) Bntterie.
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(l) Si verifica l'aumento di una batteria.
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NOTIZIE }I! Ll TARI BSTEHE
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) da traino leggero Quadrupedi . ( da traino.
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NOTIZIE BIBLIOGR.AFIOHE ,.: l
Bollettino bibliografico.
d) Deposito degli isolati .
Ufficiali 2; Truppa ( fJUadro per m~ n ente) 12. Cavalli d'ufficiali 2. Riassumendo fra i due reggimenti si hanno le seguenti ci fre totali:· Uffi ciali H7, Tru ppe 2742, Quadrupedi 730. . 6• ·Le compagnie operai hanno sede nei porti di Chcrbourg, Brest,. Lon ent, Rochefort e Tolone. Esse complessivamente comprendono : Uffi ciali 2 1. Uomini di uuppa 64-3. 7° La compagnia artificieri hn sede in Tolone e comprende: Uflìciali ~Uomini di truppa ·130. 8" Dn qunnto precede risulta che l'organico dell'artiglieria dell<l' marina in Francia è: Uom ini 319. Uomi ni di truppa 387•1. 9• Agli aumenti previsti nel decreto sarà provveduto progressivamente ed a misur:1 che saranno accordati i credi ti. ~ 0° I n massima tutti gli ufficiali d'artialieria della marina concorrono nel servizio delle eolonie secondo un- tui·no determinato. II ministro designa, a sua scel ta, gli ufficiali chiamati al comando del l 'a rti-~ glieria di un corpo di spedizione, come pure tutti q uclli che e..,.0 li giullicherà più adatti a disimpegnare uua missione speciale. "' J
l
(l) Ogni llattcrin oltre il c.1 pitano co mandante ha un capitano in seconda.
l. Sommario delle Riviste militari ital iane. R1'vtsta d'a1'tig/,ie1'ÙL e genio (giugno). 'De Feo. - Storia della guerra d'a;:sedio rli ~1 U i lcr. Figllri. -Ricerche su materiali . Stass:mo. -L' illum inazione elettrica delle opere di fortificazione . Dc Chauraud. - L'andatun1 del cavallo desnn ta dalle orme. :Mi:;cellanea. Notizie. tBib liogralìa. llroista di fanteria ( 31 lugl io). Ln guerra in tempo di pace. Come sono vecchie certe novità ! t'armamento nttuale dell:1 fanteria : XI. Parallelo rinsmuti vo . Le origim dei rnarèscialli di Napoleone : I. Augerean - II. i\'fasgena .-III. Victor - IV. Lnnnes. Varietà: L'uniforme in .Francia - Il calibro dei fucil i -. L'età dei vincitori - Per la storia statistica dei fncili. Cronaca : Armi, munizioni e tiro - · Miscellanea . . Rassegna delln slllmpa militare: Copertina. - Specchio dei movi menti avvenu ti negli ufficia li dell'a rmo di fanteria nal -t•) giugno al 25 luglio 1893. Il nostro Sport.
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NOTIZI E BIBLIOGRAFICHE
Rivista mar ittima (l uglio). Del Bono. - L':dluminio. .Mazza. - Il contrabbando di guerrtt. Salvati. - Termo chimica applicata agli esplosivi. F. S - Nuovi esplosi vi . Soliani. - Raccolta d.;gli sc1·it.t1 di W. Froud sulla resistenza al mot<>· delle navi. l a perd ita del Victor ia. Crouaca. Notizie varie. Bibliografia .
Gior11ale medico del R. esercito e della R. marina (maggio e giugno);. Baroffio Fd ice. Sotis. - Osser vnion i cliniche sopra alcuni casi di malattie nervose· centrali . Pasqua le: - Ricerche comparati ve sugli streptococch i. C11Jore. - Sopra un caso di frattura della rotuln. i\:Iennella. - Sopra nn caso di sinovite suppurata del ginocchio per ferita articolare. Rivista medica. » chirurgi<:ll. oculisti ca. » anatomico-fisiologica. malattili veneree e della pelle. » terapemiba. chi mica e fa rmacologia. • tecni(\a e servizio medico mili ta re. d' igicue. Varietù . Rivista bibliografica. Congressi.
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
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sulle con :lizioui reciproche dei va ri stati danullia ui, ancora in via di assetto defin itivo e clei quali è così incerto l'avvenire.
3. Amministrazione militare. - Haccomandiamo vivamente la lettura di un bello studio dell a 1/el)ista Cicnt·i(ico-MUitar molto interessante ancl1e pel nostro eserci to col titolo : J,a sel{- adm,inistracion de los cuerpos annados (amministrazione autonoma dei corpi militari).
4. Storia militare - Hub l. - La criltca ed il sao impiego nello studio della storia militare. - Gratz, l'echel. - P isani. - La Dalmntie de Ji97 à 1815. - Èpisode de:; conquctes napoléomennes. - Parigi, Picard. - La cavalerie a n ·aktir ·16 agùSIO 1.855. - Revne de catalel·ie. - La battagl1:a Sl1.lta T<atzbach (26 agosto •1843) del tenente colon, nello Vedelstiiùt (JalwbiicheT (ur di e Dettlsche Ar mee nnd Ma1·ine ). - È di imminente pubblicazione un' opera del grnerale Boguslavsk i. La gtten·a del/.a Vandea contro la repubbliw Francese, -1793-·1796. Ci riserviamo di dame cenno a suo tempo . - Con~idem;;;ioni sulla battaglia d·i W o1·th (.lfoil. Vochenblatt 2, 5, 8 ngosto ). Hoenig. - l combattimenti il'i Lorcy e Boiscomm'tLn 2·i- e 26 novembre 1870 (continuazione), N. (iO, 61, 62, 63, 6+ della Deutsch~ Jlee1·es Zeit1tng .
5. Arte militare. 2. Ordinamento degli eserciti. - ~ell 'International Revue di luglio vi è uno studio comparati vo· degli ordinamenti militari degli S tat·i del Basso . Danttbio: Serbia, Bulgaria e Rumania ; il lavoro eseguito da un dis.t,i.nto ufficiale austriaco J1a carattere riassunti vo e può servire a rendei:éassni chiare le ideé-
- n tiro da cacai/o nell'esercito l'llSSO. - Hiassunto del capitano )lladenovic suli3 polemica svolta fra Suchotin, Pnzirev~ki, Dragomirow sn questa questione tnttica, - V. Organ de·r M. W. Vereine, luglio. Nel medesimo fascico lo leggesi pure una memoria sulla dibattuta quistione: Impiego d1· (ante1·ia a .~ostegno del/.a cat'alieri a 'Ìn avan-
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
NOTIZIE BIB LIOGRAFICHE
scoper·ta. Il problema· è esamin~to sotto tutti gli aspetti in 1rue.st i capitoli: L Necessi tà di un aiuto al ln cnvalleria mercè truppe a piedi. II. Trasporto e mMce di fanteria c;on cavalleria. III. Forma1.ione di un•• divisione, di cavalleria con fa nteria. I V. Impiego delle truppe a piedi nell'av:mscopcrta. I nutile dire cl1e l'anonimo A. si chiarisce partigiano eonvinto della convenienza di nsare la f:mteria in sussidio della cava lleria. - Sulle Reoue de caualerie (luglio) notiamo una lettera inlitl)lata: Les dewc ·riva/es. T,a car;akrie fi·ança·ise en f'ace de la caoalerie otlcmande. L'A . comincia in questi termini la sua esposizione. < Il e>t difficile d'apprncier, en toUle li bertlj ·d'esprit, une nrm1;c « qn: a ponr el le. la sanction du succès. On peut cpiloguer autant « qu on voudra: r1en ne prévnut con tre le fait :-tccompli. • • Cepedant, comme on voit le plus souvent ·que les armées vie« torieuses hier son t tJattues le lendemuio par cel les mùmes qu'eii<J!' .« avaieot vaincucs, on est hien ohli g~·~ de reconnaìtre quc l:ette snnc« tion du succès est toute tcu1porair·c et circostanciellc; qu'elle repose « sur des bllses apprécinbles, profondes sans doute, mais non pas in<( destructihles. Et rneme, il raisonner d'après l'observation dès faits, a on peut presq ue di re l]u' un défaillancc appelle une réactiou, et « qu'une défaite do:t engendrer un succè:>. • Iéna a :lll'ne1: Hossbach, Sedan a effnc(: l1:nn; d'ap1·è:; la règle « ordinnire de l'évolu!ion llistorique, nous devrions remonter la cour bo « que nous avons de~cendn e. • E svolge successivnmentc questi afori1:mi che po~sono dirsi le pietre migliari del suo interessautc lavoro. • En somme, les succès Olt ics revers des cavaleries fmuçaisc og alle• mande sont bien moins dus au.1: vm·ù1tions de li'ltr propre valew· qu'à cetles de leur emplo·i. « E n so m me, t l iw (aut JHtS j'uger la mvaleric atlemcmcle tou.t entih·1· comme si elle avait Ju:rité /es traditions de {.(t ccwolerie de F1·édéric. Pm· « contre, toute la cavalerie françai:;e peul ·1·evendiquer sa de..w:endmm.1 oc directe de la cavalcrie de ln Gmnde-Arm ée. » Esamina poi l'ordinamento e l'istruzione delle due ca vnllerie ch'e ritrova migliori in Germanin e viene poi all 'esame del comando e scri ve àlcune pagine che merita no di essere ripOJ"tate per iuteru. • Ap1·ès l'organisntion et l'i nstruction, examinons rapidement le com-
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•
« mandewent. Là encore nous trouverons matière a n\fle.x.ion et - il < faut l'cspérer - à refl exion utile. « On connnit les services rcndus il la vi tal ité du corps d' ufficiers et « à l'encndrement des trou pcs de réserve par l'institution de In rctrllitc " proportiounelle. Cettc iostitutioo, fort hcureusernent, va pénétrer dans « no trc ~rmée. Oo s:lit encore com mcnt le principe de l'av~ncement il « l'ancienneté pnr sélection a t\carté tonto velléité d' intriguE', tonte com« pétition ma lsaiue, p~ r suite tout germe de dliCour:-tgement dans les • corps de troupi'S. «Mais ce r1u'ou n'a pent-1~ tre pas ~ssez remarr[Uti, c'est ce fnit, en ,, apparence anormal, que malgn\ l'nvnncement à J'ancìennet!i, si Ics « officiers subalternes el !es capitaines de l'arrnèe nllemande sont n a peu près d'un ilgc correspondant il la moyennen des offìcier:> de • memc ord re daos l'armée fraoçaise, au contraire, les offìciers sn« périeurs et géoéraux S1H1t pre.sque tons plus jeunes. " Et cette indicatiou révèlc un sens très pratiqne des condi tion:; de a la guerre. Elle révèle surtout un profond esprit d'observation et d'as.« similation. << Voici, cn e!Tet, un armée où l'oo n t1·ouvé le moycn d'appliquer, en « temps dc paix , l'adage n:•polrouien en vertu duquel le:; tronpes doivcnt « avoir il leur tet e, en tem ps de guerre, de 'lJÙuj.' capitaines et d~ jetb· <l
nes générawn.
« Cela tient à l'anucement an choi:--., véritahlement. e:--.ceptionnel, • donne exclnsivemcut aux officier.:; de Ècole snpérieure de guerre, « dnns certaiues circonstancei> determio1:es. Ce n'e~ t pas le lieu d.'e}.n« mine1· ici J'application, m ai~ on ne peut méconnaìtre l:l j us t~;se « du principe . Dnns tout système d'avancemeut ''firi tablcmen t cont:u « en vue d~ la guerre, le choix. ne doit pns résultcr, com me cli er. • nous, d'une p1·oporUon nurnériqtw; il doit ét.re une exce7>t·ion; mo-
• tivée. <l Les Allemnnd~ n'ont pm: oublié quc leur magnifique année de " ·t 806 a dCt ses plus grnnds revers il ~;e qn'ellc était commandre pnr « de vieux généran': Kalkreuth, i\lollendorr, le due de Bru nswick . ... Il est à peine n1'cessaire dc fai re remarquer que cette observa« tion g6nt!rnle s'applique avec une nirité et une intensité bien plus sai« sissantes encore it l'nrme de la cava lcrie. • L'i mpérieuse nt:ccssité d'&t re vigoureusement com mandés ressort de « J'essenc rn~ me de notre tactique . .\fai s il n'e.>t pas i!IUtilc de signaler cen passnnt, que pour pouvoir appliquer le système des « vieux capi' taioes • et des c jeunes generaux •, sans jeter les semences d'nn ml'- .
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~ OTlZIE
NOTIZIE BIB LIOGRAFI CHE
• contentement et d'un mnlaise latents, les Allemands ont dii attaclte:r « a la s'ituatcion matM·ielle et morale des cr1pita·ine8 des avantaues • q n' on ne 1·et1·ou·vc dans auwne autt·e année, et qwi depassent meme • ceu.:~; que nous accordons à nos officiers supérieurs. • C:'est ainsi, par oxem ple, que l'a ntoritè et l'initiative des CJpitainos " co mmandauts sont ah$Olues, li mitées seulement par leur responsnbil ité, « et controlées pat· la seule constatation des résultnts. C'est ainsi, dans ' nn autl'C ordre d'idt!es, (jlle le minirnum de solde annuelle d'un ca pi• wine de 2e classe est de 4,22·1 fr., tandis c1ue le maxi mum dc la solde • desCJpitainesde1 rc cl<~sse est de 7,440 fr. ( 4). << Dc tcl~ rapprochoments n'ont pas été fa it sa ns doute par la com" miss ion législa tive chargée d'étudier le fameux projet d'uuifìcation • des soldes dont « nons jouissons » depuis quelqites années. On sait ù • CJUOÌ a abouti cette immense duperie: à comacrer le vicè des tnri-fs " prPexistant.es, c'est-ù-di re l'insnfflsance de solde des officiers subalterncs " e-t sm'Lout des ca pitaines. Senis, les offi ciers supérieurs, fJu i n'en • avnient pas un pressnut besoin, ont bC:néfìci é de quelqucs avantai'1 CS . «Mais les intendants sont tous • oflìciers sup<)rienrs • ou assimi'lés. • En f;1ce dc ceLte simple considòration. on pouvait Gtre assuré d'ava ne ' CJUe la c-a.tégot·ie des capitai nos <~ppel ée par ironie « la classe inté" res:antc • des offìciers de troupes, sera it reléguée il l'a rrière-plan ou " simplemcnt oubli6e. " A s'eu rapporter au x apparences, au calcul des probnbilités, à tout • cc qui relève enfìn du domaine accessible et tangiblc, il faudrnit donc « se ranger à l'avis cf(.'s admira'teurs exclusifs dc l'arméc allema nde, " c.1r elle nous est ma nif~te mont snpérieure en organisation et en « iu struction. • ):fai:; quoi qu' en puissent penser les esprits Ics. plus ré11échis, ( ceux qui ne basent leurs convictious que sur dcs faits matoriels, ' href, le~ « positi visto:> • de 1:! gnl!l'l'C, je reviens ici à la grnnd e ' lignc directrice de celte étude entière, au orincipe dominante et es« 5entie l, et JC di:;: Tout ceci (orgauisation, instruction, règlements): -« Ìl condition qu' il n' y nit pns d' écarts trop con sidérables, est, en " sommo, d'intluence sccoud;~ire et de courte portòe. Le · MOllAr. EST • TO UT .\ LA cw ERJIE , et, sous ce rapport, on peut tout espérer ou. ( IO!~t rmindre des troupes frwu;aises; tout c..,pérer on tora t:raindre, selon
(l) . Li l'e il ce sujet ta beiiG étude du comml ndant de Sainte·Chupell e sur la cavalerie allemand.
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BIBLIOGR AFICHE
• qu'elles seront bieno" mal CO'mmandùs, selon qu' eUes aw·ont
O!L
nOib con-
« fiancc en lewrs che(s. « L'armée rivale n'oll're ni Ics m•\mes espéronces ni les mcmes • dangers. ' Les troupes allemandes, eu elTet, fJuelles que soient les inOueu« ces ci rconstancielles nuxquelles elle; sout soumiscs, ne sont sus• coptibles que d'une plu:; ou moins-value d<\terminées; elles ne sont c pas très irnpressionnnbles; elles no rcsscntent ni prompterneut ni « profondément. Et si on peut etre assure qu'elles feront honoèt.ement, ( consciencieusement leur devoi r, on ne peut pas non plus compier « sur un t~nthnusiasme violent et spon taoc', sur des coups de surprises, l :,ur de.$ prodiges. " Les troupes fraut;nises, au contraire, sont érninernment nccessiblt:s « ' aux cutraìnements subits et inattendus. « L' exa/.tation, chcz elles, peut en(anter des prodiges; tout comme les • déceptions ]Jeztvent 71rod'Uire des dé(aillances. Il fa ut y prendre garde, « cnr selon qu'clles sont bieo ou mal conduite; , elles peuvent subir « des 6carts et cles soubresan ts extraordinaires. « Et co caractère s'accentuera encoro avec l'extcnsion de> cll'ectifs • et l ;~ diminution dn temps du servico. Leur impressiouabil itt' dc" viendra excossive; dc sorte qu'il imporle encore moi ns de les bieu • iostruirc en tem ps do paix, que do lès bieo mener eu temp.> de " guerre. . • Qu'ou me permette de citer à l'appui Je cotte thèse un souvenir ( asscz ca ractéristique. « A certaines grandes man<Eu\'J'e.> réccntcs, ~ la su ite desquellos « la ca vnlen e a été, sui vnnt la cou tnmc, un peu malmenée, on a pu " voir en présence deu x régirnents de c;ette :.mne dout l' instrnctioo, « l'aspect, l'esprit rn L1me <itaient essentiellcmc,nt dill'ércnts. Dans l'un, ' In prrparation avait t'té poussee jusq u'aux limilcs du possihle; les << sous-olficiers, le:> cava lier:; mèmc couna i:;saient des fìnesscs d'equi" tation généralemen t rr•servées aux offi ciers seui::; chMJUe monvemen t, « chaque évolution avaicot c\té étudié;, anal ysés, discuté.> dans l e ur~ '' moindres ddaib. Eu un rnot, c'était un rògirnent 1nodèle, mervcil« J eu~eme ut iustruit, et dont la brillanto réputation dait, eu bicn des « points, ll;giti mc. L'nutre, an con tt·aire, d(lnt le recrutcmeut en hom« rncs et en chcvau :-: étnit d'ailleurs de fJUa litc\ nH'd ioc:rc, n'offrnit cer• tainement pas - et dc bien loin - les rm\me; conditions de prùpa" ratlon rnéticuleuse et d'in:;truction npprofondic. f; ' otait - opposés
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KOTIZIÈ BIBLIOGRAFICHR
« l'un it l'autre - un régiment de Cosaques contre uu régiment de « Mousquetaires . • Et cE>poudont, chaqne fo is qn 'ils se ren<~ontrèrcn t , le premier fut « surpris, bon:;cul<), baun . « Pourqnoi cela? Parco qu'i l:; portaient tous les dcux l' cmprt-intc « de chcfs. di[l'érents. Parce q ne le culle du dét11il, la prèoccupation « constante de la correction. de l'é,•ol ution régnlière, a vaie ot chez le « premier rclègue i1 t'~ni ère· plan l'idée simpie Cl vive; avaient placé c entre elle et l'vhjectif le perpt:tuel souci du procédé. « Parce que, chez le second, les qualité:;, de préparatioo qui fn i" saient dMan t étaient i<Hgement compen:<ées par celi es d' impulsion; « p~rcc qn'i l avait ù 'sa t1~te un de ces hommes au cou p d'ccii prompt, • an carac:èi'C dé(idé, qui s'cmbarrassent pen dcs moyen, mais qui • :;a rent commnniquer instMtanément à tous la nelle visiou du but. « En somme, Ics brillantes qnalit!'·s maoccnvrières dc l'un éta1en t an« nnléP.s parla rnpitlitl; et la s1)ret1\ ù' ~ mploi dHl'autre. Le prem ier titait « merveilleusement cntra ìné et instruit; le sceond ~~ tai t - comment « dit'i•i-je?- <c ernpoigoè "• 1\lcetrisu ! « Or - N c'c~ t ~celle conclusion sortout que j'en vo nl ;~i;; venir .. je reconnais que la cavalerie allemande est fort bien organis1ie, for t « bien in::trui tA, fort bien entraìoèe; - mai:> je crois qnc la cavalerie " fran <;aise e~t beaucoup plu:; suscepti i.Jie d'ètre • élcctrisée •. - L'al« lemand « s\'dectri se » peu ! "Le point Cllpi tal pour nous n'est donc pas tant J'ètm I.Jien ins« truits que bien commandés, jc veux surtout dire : bien employés. • Que le géoéralisstme, que Ics commandants d'armée soient !ieule• ment convaincus dc la puissance de la cavnler ie, qu'i ls oe craigueo t • pas de ~·eu serrir; que les chefs de cavalerie aieot noe notion précise c de l'empioi toctir[ue ·de leur ar me; que les pr inci pe:; de concentra« tion et de dùcisiou soien t fr:mchcmen t appliqués; par suite, que la ,, cavalerie fra n1;a i ~e ait uue ou deux affaires hcureuscs, et elle re• prendra iostontanément., avec l' asccndant mora l, sou impétuosittS " traditionnelle, son mordant. Sinon les plus élémentaires lois de' l'ata• visme seraien t mensongères. » - La llcl>ue ?m·tataire de l' Rtt·angu (luglio) pubblic.1 un'ampia, det· tagliata e precisn na rrazione delle nostre grandi manorwe nel 1892 fm Foli!Jno e Campello. Ci riserviamo di ri portare le considerazioni che cliiuderanno questo studio appena ce ne perverrà il :>eguito. Ci limitiamo intanto a rilevare questo brano che ci sembra tolto di sana pianta da uno dei nostri periodici quotidiani:
!fOTlZIE BIBLIOGRAFICRE
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• J.a ròalisation, incomplète en somme, des iotentions qui nvaient • présid1! it l'organisntioo des unité;; de maomu vre, a donn6 lieu il di" verses critiques. « Oa Il f<•Ìt rernarquer, par ex empii~ . que les unités de mancou vre « <\tllient hien pluttJt sirnplemcnt représenli!e:; quc réellement con:'ti tu,·~ es, «ce qui plnçait les orliciers dans des eonditions t.rès dilrérentes, au poiot « dc vue de l'exercice du com mandement. de celle:; où il:; se trouve• raient à la guerre. • Par suite de la faibl e;se de leurs efr~:~c ti fs, ces unité$ occupaient sur « le terr<1in des espacc~ notablement in l'érieurs it ceu:-.. qui corre:;pondent • aux elrectif; de guerre, sitnation dont les cooséquences sout prejud•~ ciahlcs à la bonn e ext\cution des maurun vres et à l'instructiou des ,, chef;. Eu effet, si, avcc des unités à effcctif nid uit, on veut occnper • totll le front (on la profondeur) assign~• il l'uniré sur le pied de guerre, c on tombe imm éd iatcm~o t d:ms des invraisemblauce:; fàchenses. Si, au • con traire, on s'en tient !>trictement an front correspondant ù l'en·ectif <c existnnt réellemeut, l'action se développe daos des limites tellement « rcstrciutcs et, plll' suite, avec une telle rapidità, qu'au lieu de repr<·" senter le cornbat d'un corps d'armée ou d'une division, la maureuvre • se trouve réduite ;\ un simple exercice de brigade. " Dc tonte fac:.on le développement et la conduite du com ha t so nt de « nature it don ner des idfies inexactes, aus5i bicn à la troupe qu'aux offi• ciers, par su ite des iovrai ~emi.Jianees qui row ltent de la r:~piditù exn« g(•r1)e avec laquelle se suecèdent les diverses phases de l'action •. Libri d·i Tecenle p11bblicc~zione. - Colonnello Baniis y Comas. A1'lc militare. Barcellona. Comprende : 1° Politica rlella guerra; 2° Organizz:~ zi o ne degli eserciti; 30 Tattica elementare; .}o Operazioni di mobilitazione radunata; 5o Strategia; 6o Logistica; i 0 Grande tattica. - Dc Navia Osoris. - Re{l.exi011es milita1·es. .BarliCJìona. - Tettau. - L'attacco della (ante1·ia russa, considerazioni sull' ultimo libro di Skugarewscki Jahrbii.cher fiir die dentschc A. und. M.
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NOTIZIE !IIBLIOGRAFICHE
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
· « progression ou d~ recul des grands ,r;(roupes humains, sm· la formation c et l'organis;~tion
6. Politica e diplomazia. Le condiz'ioni. polùico-milita1'1: della Pinlancha ·rìelt'impero rus.ço, lavoro assai ponderato e contenuto nella lnt. Revue di luglio, reca importanti considerazioni sull'opera di russiflcazione. su lle provincie baltiche e sulla possibile partecipazione della S\'ezia in una guerra europea intesa all'annessione della Finlandia, che rPsiste energicamente all':1 postolato pntblaviHa.
7. Letteratura militare - Varietà. Tu rquau - Les {emme.<: de Fmnce pendant l'ùn;asion, Parigi, llerger Levrault. - Rigollat - Ét11des et ?'echet·ches mr /'atùnentcuion et le tt·a·vail du che calde trottpe - Parigi, Lavauzelle. Opera premiata eon merlagli:1 d'oro del Mini stro della guerra francese. - La casa Hachette ha iniziata la pubbl icazione di un Atlas de géo!Jraphù: Mstorique sotto la direzione del prof. Schrader, conterrà M, carte doppie in colore, un testo Ctl 1111 grande numero di carte di dettagli, fl.gure, diagram mi, ecc. Ecco il modo e le condizioni di pubblicazione di questa importautis:sima opera: « Au verso de chacune des cartes une noticc de deu-.; pages, con« tenant de nom breu ~es fìgures, des diagrammes, des carte.s détaillées, «a permis d'emichir l'Aria!" historique de notions precieuses et d'!\vi ter « les cartouche~. qui gèuent la vue des rapports d'ense.rnlJle et nuisent « à la clarté par laquelle se doit recommander toute rouvre fran!;nise. « Ces notices ont ùté rédigées, conformément it un plnn général, pat· «une r ~u n ion dc :'avants et de professeurs qui S<~ sont attadu\s it leur « donner le plus haut degrù de simplicitè et de nettr;té, tout en les te« nant au coUI·ant des derniers progrès de la science; elle.s consti tue« ront, non pas un courò d'histoire ni un eours de géographic, mais t ·un ensemble de tnbleaux où se déroulera, sans interruptioo, l'h istoire « universelle dans ses rapports avec le milieu g~og raphi<fue qui lui n "servi de cad're ; on. y trouvera, en un mot, un complet ròpertoire rle « renseignements sur l' histoire dc l'humanit<i, su t· Ics mouvements de
politique des Etats. Grùce au concours des snv:wts éminents qui ont bien voulu lui « prèter l'autorit(: de lenrs travanx, chncun clans l'ordre où il est le « plus com péten t, l'A t las de Gliographie. histm·ique trou vera, uous l'es p~ « rons, un accueil bienveillant <lll l)rès du pn blie. -" L' Atlas sera complet en 18 livraisons, com !JO~ùes cbacune de ;:) <~ cartes doubles et de 6 p:1ges de uotices, renl'ermant de no mbreuse~ « plauches insérées dans le texte. Avec la dernière livrttison de l'Atlas (( paraitra une livraison supplémentai re cornprenant une Hotice biblio• graphique et un index alphabétique qui pcrmettra, à l'aide de ren~< vois, de ti'Ouver imrnediaterneut sur !es cartes la position du nom « cherché. / « La premièe1· li vraison de l' Atlas de géographie historique a ,; t•~ «mise en vente le 20 juillet ,1893. « La seconde livraison pa.I'ltitl'!l en octobre ·1893. 11 paraitra eusuite « régulièrernent une livrnison par rnois. « Prix de chaque=- livraison de 3 c.artes ~l'ec o pnges de notices. · • protégée par une cou vermre, ·1 fr . 50 » . - Notizie im portanti sul nuovo fucile Hebler-Krnka d~ l calibro 5 millimetri si trovano nell'All,qemeine Schweizerische Mìlitiirzeitwng di B::1silea N. 2~1. Ecco i dnti di cos!ruzione del fucile: C:llibro 5 millimetri; Proftmditil delle righe metri O, H ; :'fumero delle righe 4 ; Lunghezza della pallottola 23 milli metri: Peso della p!tllottola 4 grammi (piombo incnmiciato d'acciaio ni· .chel!ato) ; "Carica_ polvere Ki·iln-Hottveil grammi 0,7.2; Velocità iniziale 600 metri: Peso del fucile ch ilogrammi 2,5. Dati balistici t~o l proi e~t il e pieno: <<
Distanza rneu·i
veloci t<> a l l"
rt~sidua
' spa1. io battuto pet' l bersaglio alto metri 1,70
500 met. :186 ·1,000 • 285 1,500 )) 2'25 2,000 )) ·187 Limite del tiro utile 2,·2 H metri ; Ùmite della gittata r. ,H2 metri.
·14,1 50 26 ·! 5
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NOTIZIE BI BLIOGRAFICHE
ANNO
Col proieuilc Hebler si ha invece: nist:mza metri
500 ·l ,000 2,000
velocità
spazio ba ttuto
residua al t"
r er l bersaglio allo metri 1,IO
met. 617 5 'd
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8. Geografia - Colonie - Viaggi. R.os,;i - Dell' Ycmen c dell'ultim(t insttrrezione araba. - Nuot'tL Antologia, ·15 luglio. - :llilyer. - Ca1·ta mondiale per lo studio delle scope,.te geo!rrafìche e dello sviluppo dei possedùnenti coloniali. - Yicnna, Artasia. - Lemire - E:tposé chronolorrique. des ·r élat-ions dt~ Cambody c noee le Siam, l' Annam et la Fra.nce. - Parigi, Cha llemel. - Corredata di una carta tlella Cocincina francese.
RIVISTA
~1ILITARE
ITALIANA
DISPENSA XVII.- 1° SETTEMBRE 1893 0 ~0
c
Per la Direzione L ODOVICO ÒISOTTI otaggicrt M. Al., iru:ori,ato
o . 6'1
ROM A VOGHERA
======~--- =-===~~-== -===== --~~~~====·~==~========~==~ DEMARCHl CARLO,
gerente.
ENR ICO
TIPOGRA FO• I(OI'rOR t;
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SO~IJI \UIH
ijUALR SIA L'ORGANlllALIONE MILITARE
delle materie contenute nella presente dispensa
CHE MEGLIO QUALE SIA 1.' OTlGANIZZAZIO.\"E MILiTARE C::HE MEGLIO HISPONDA AGLI ATTUALI' BISOGNI DELL'IMPERO BRITTANICO (f':onti nnazione e rìne) . . Pag. •11)51
RISPO~DA
A!ILI ATTUALI
(Cunti?tUtiZim•e e {i11e. vedi
BlSOG~I
1111mm"il
\
DELL'UIPERO BRITTANlCO
pncedt nt-.)
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CHINA E - GL\PPO~E- Quaratesi, maggiore d'artiglietia » ~5 75 LA COmlEDIA DgL SENTDIENTO como, tenente
A. Olivieri San Gia))
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LA SALUTE DE L SOLDATO
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NOTlZm POL!TICO-MIUTMU ITALIANE .
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. NOTIZIE l\HLITAHI ESTERE NOTIZIE RIBLIOt;HAFIC.IIE.
·1623
• 1634 .
))
~ 6!2
L'esper ienza insegna: 1° che ta pos1z10ne insulare del R-6gno 1Jnito esige un minor contingente di forze, e che tra queste possono essere. contemplate le truppe ausiliari, 2• che le for~ inglesi destinate di guarn igione nei varii possedimenti devono ingaggiarsi per un periodo di tempo relativamente assai più lungo di quello al quale si impegnano le truppe che non escono dal territorio patrio, 3• che l'Inghilterra deve mantenere una riserva di soldati pratici e nel vigore dell'età, 4° finalment-e, che le forze inglesi nell'India non devono riroanervi permanenti. Non sarà inutile esporre dettagliatamente ciò si è già accennato su tale argomento. Il sistema delle piccole ferme e della riserva, tanto di· verso dall'antico, ha finalmente, dopo vent'anni, 'Cominciato a trionfare (in ispecie dopo la strenua difesa. fattane nella relazione del L ord vVantagè's Comittee (l) alcuni anni or sono) ~nche in Inghilterra.
OJ In essa si legge: The w M ie wcight or the evidence has full y sust"i.ned th~ con· vinction that the question of tong serv!ce in the cornmon acceplalion of the ter·m, as o p po~cd to s hor t serv ice, is not now open to argunumt. 9\l . -
ANNO XXXVIII.
> Q,UALE SI A L'ORGA~IZZAZ ! ONE: ~IILlT .\~~!552 Per acquistare un'esatta conoscenza della ~liyersità dei sistemi e persuadersi dei vantaggi che offre il moderno, è necessario esaminarne i _caratteri, per cui l'une. dall'altro sostanzialmente divergono. ';~ , Due ragioni hanno precisamer1te. indotto a _diminuir sem.pre per quanto era P?ssipilc il contingente_ dell'eser~1it.o in tempo di pace, la soverchia spesa, cioè, che rl mantenrmento imponeva sul bilancio della nazione, e il pericolo stesso da éui. ess[~ credevasi minacciata , per l'esistenza di una sover·chia forza armata ed ,. inattiva. , Allo scoppio quindi di una guerra occorreva a u n tratto assoldare' più gran numero di soldati, e ciò riusciva difficilissimo. Per aumentare i ruoli furono allora aumente.te le paghe : ma uomini abituati alle cure phvate si mostr~vano inesperti n elle armi e troppi mesi occorrevano perche fossero atti alla guerra. .Dopo un qualun(p1e periodo di pace, e non e_sistendo 'riservé, una grande gJ.Ierra improvvisa , trova.va il paese as.solutamente impreparato, Per sovvenire a tale inconveniente si fece ricorso alle ~ruppe ausiliari, e queste diedero origine ai volontari, la cui istituzione risale al 180~., In quell'anno , il paese, essettdo sta~o _r~inacciato d'invasione, f~r~~1o pro: -mulgate alcune leggt, m conseguenza delle quah s1 form<~ un imponente esercito d ì 263,000 uomini. Ma siccome cl~1 arruolavasi volontario godeva di alc~ni speciali vantagg1, così. le file dell'esercito regolare si andava~o mano a mano diradando, in guisa che il ·sig. \Vj nolhan ebbe a dichiarare che non soltanto non si era creato tUJ. esercito, ma s.i era reso impossibile .che alcun altro se ne potesse for.q1arc. È notorio del rimanente . che l'orga~tz~azione dell'esercito volontario uelh1. torma intesa oggidì, risale al 185H, e che -.esso è ora. a differenza di altri tempi, formato . puramente di veri , volontari: forniti dalle più alte classi sociali. •rale' esercito potendosi trasferire in qualunque parte della Gran Bretagna, ha un carattere più nazionale e meno r·e· gionale di quel che' avesse in ?rigine. . Gli statuti della milizia 1nobile risalgano al .1285 e a.l
CIII!: ' MEGÌ:IO RISPONDA AGLI ATT,IJALI BISOGN I ECC .
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i306, ma la· sua vera organi?:zazione moderna non va oltre al 1757; si adopera in caso d~invasione, d'imminente per·icolo o di r·il/ellione e a tale scopo fu impiegata a periodi più o meno .lunghi, dal 1759 al 1816. Nel 1813 ebbe facoltà di p1·é'stare servizio all'estero; finchè, nel 1815, fu emanato un decreto che autorizzava la Corona a mante~ nerla sotto le armi anche dopo la .guerra. Suben'~o così, a mano a mano, qualche modificazione e acquistando nuove prerogative, quest~ forza veniva gradatamente a nambiare quasi di natura; finchè nel 1854 essen-dosi formato il 3 ' e 4° reggimento di truppa regolare tertitoriale, veniva equiparata all'esercito regolare, del quale in pari tempo, adottava le insegne e l'uniforme. Essa inoltre ha spesso fornito un contingente di reclute e di soldati all'esercito regolare; e continui passagg~ avvengono anche oggidL Per comprendere a quale 1hiserriino stato l'antica organizza?:ione militare avesse ridotto l'I nghilterra, basti sapere c he nei primi quindici anni di questo secolo, · ad onta di sforzi inauditi e di generosissime paghe - (15 ghiùee a testa ad uomini di 35 anni e a . ragazzi di 17) - non fu mai possibile colmare i quadri dell'esercito; talchè nel 1807 mancavano 42,000 uomin ~ a raggiungere il contingente prestabilito. Sì può supporre che questo stato di cose sia ora mutato. Chi ciò credesse sarebbe in errore. Nel1854 a raggiungere la cifra di 124,801 uomini ne mancavano 2,337; e nel 1856 sebbene si avessero 32;119 reclute,· la deficienza risultava. essere di 50,402 uomini. Così per tre anni (1854, 1855 e 1856) consecutivi non fu mai raggiunta la forza richiesta da urgenti bisogni : si superò invece - sembra irrisorio - · ' l'anno dipoi, quando il bisogno era cessato. Q'Geste· dolorose esperienze prepararono le riforme del 1871, consistenti nell'applicazione d'una ferma relativamente piccola, o tale da consentire l'annuo pareggio d'un certo numero di soldati nella riserva per un dato periodo di
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CIIE MEGLIO RISPONDA AGLI A'l'TOALI tllSOG!\1, ECC.
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QUALE SIA L'ORGANIZZAZIONE nULITAR E
tempo, durante il quale, in caso . di bisogno, erano nchiamati. Questa riserva ascende ora a più di 70,000 soldati e serve . .. di rinforzo all'esercito in tempo di guer ra. Il sistema delle piccole ferme ha dato quindi origine ad una riserva composta di veri soldati, che han lungamente ~ervito nell'esercito regolare e che sono ancora nel fiore dell'età. Che questi uomini, in tempo di guerra, sarebbero pr onti all'appello, lo prova il fatto che nelle chiamate degli anni 1878, 1882, 1890 e 1891, 94 su 100 accorsero sotto lo armi e. di questi, 90 •,'. furono mandati ai rispettivi loro reggimenti dopo la visita medica. . L'Inghilterra tuttavia non deve avere per iscopo unico l'incremento della sua riserva ; chè se questa dovesse an- dare a pregiudizio dell'esercito effettivo, essa sarebbe pagata. a troppo. caro prezzo. 1 .. Due condizioni principali interessano direttamente la for-· mazione dell'esercito; la quantità e la qualità delle reclute. È evidente infatti, che un esercito nel quale la forma sia, per esempio; di dieci anni, esigerà un numero di reclute. doppio a quello necessario per ùn esercito nel quale la. ferma sia di 20. La piccola ferma dunque ha dato per risultato un sensibilissimo aumento annuo di reclute per il contingente dell'esercito, e l'aumentare di questo ha conseguentemente aumentato il bisogno di quelle. Dal 1872 &.l 1881 il sistema delle piccole forme cominciò ad essere compreso, ma non pòtè naturalmente essere ap· plicato atteso il gril.n numero di soldati che impegnatisi per una lunga ferma., prestavano ancora servizio attivo; e può dirsi che soltanto in quest'ultimo çl~cennio se ne siano veduti o<rli ottimi risultati. Mentre infatti dal 1862 al 1871 su 18,795 reclute chiamate a prestar servizio si rilevò una deficienza di 4017 essendosene presentate 14,778, alla iine d~l 1891 su una dimanda di 35,039 reclute, si constatò una. mancanza di sole 2,814 essendone inscritte 32,225. Da ciò emero..,.e che con la piccola ferma si richiede un numero . . · doppio di reclute, ma che queste rispondono ·più volentren
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e in più grau numero all'appello, agevolando così il tanto necessario aumento del contingente dell'esercito. Tanto, per ciò che riguarda il numero delle iscrizioni. Passiamo all'altra importante questione della qualità.. Coll'introduzione della piccola ferma fu abolita ogni qualsiasi compenso straordinario e scemato quindi lo stimolo .all'arruolamento. Parrebbe, a prima giunta, che le iscrizioni avessero dovuto diminuire; ma tanta popolarità aveva acquistato il nuovo sist.ema, che avvenne a.ppunto il contrario. Vero è che l'aumento numerico andò naturalmente a sca.pito della perfezione fisica. Mentre altre volte si richiedeva ~m~ statura di 5 piedi e 6 pollici inglesi {1), ora son dtchrarate abili al servizio reclute che hanno soltanto 5 piedi e 4 pollici e in taluni casi anche meno . Ma uno studio compa r ativo delle misure adottate dalle varie potenze europee per la statura dei loro soldati, dimostra . ohe ciò non influisce in alcun modo sulla bontà degli eserciti. D'altra parte si può stabilire che la media Ulinima della statura risultante dalle reclute tolte dalle classi lavoratr ici (che forniscono quasi per intero il contingente militare) non è 'mai inferiore alla seguente : 5 piedi e 4 pollici e '/ , a 17 anni; 5 piedi e 5 pollici e '/. a 18 anni. E c iò solamep.te in cir0ostanze di urgenti bisogni, come nella guerra di Crimea e dell'insurrezione indiana ecc. m~n tre - giova ripetérlo - con la diminuzione della misura ·s 'è notevolmente aumentato il numero delle reclute che hanno risposto alla chiamata.. Lo stesso dicasi per l'età. Il contingente d·ell~ reclute sopra i vent'anni, ha subito -in quest'ùltimi tempi poche alterazioni; ma, per converso, v'è ora nell'esercito un notevole aumento di giovani che
O} Un pieclc i.nglese ti uguale a 30 centimetri e t.S rnì ll lmetrl. Un polli ca, a 2 <:entunetri e 54 millimetri.
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QUALE SIA L 0RGANIZZAZ!ONE MILIT A.JiE
quella età non hanno ancora varcata e che, .\n..pari tempo non r aggiungono la misura prescritta. . Ora, se non l'età, 'ma soltanto la media della statura. avesse subito diminuzione, è cer to che l'Inghilteua avrebbe ora sotto le .armi una. classe di soldati inferiore a quella che aveva in altri tempi; ma poichè età e statura sono in perfetto accordo tra loro, ne consegue che se in apparenza vi è pegg ioramento, nella sostanza si ha il vantaggio inestima.bile della giovinezza: e quando questi giovan i avranno r aggiunto il loro completo sviluppo, essi non avranno nulla da invidiare agli antichi soldati di trent'anni or sono, e la nazione non mancherà del contingente necessario. Ciò. che avviene ora è semplicissi.mo: si ammettono giovani i quali, in altri tempi non sar ebbero stati giudicati abili al servizio, non già per mancanza dell'età voluta, ma perchè non avevano la statura prescritta da i regola;me]lti. E ssi, in due o tre anni l'avrebbero certamente J;agginnta •. ma nel frattempo la maggior parte di loro trovò altra occupazione e furono perdenti per l'esercito. È per tal modo che, in passato, tanto u tile forza costringevasi a rimanere infruttuosa. È naturale, del resto, che se ;v.:è tanto tempo da. crescere dopo i 18 anni, il buon vitto, la regolarità dei pasti, la ginnastica, le esercitazioni ecc. devono produrre dei benefici effetti; i quali saranno tanto maggiori, quanto più presto i soldati verranno sottoposti al sistema di vita suaccennata. Innumerevoli espenenze ne fanno testìmouianza. Una compagnia di venticinque reclute, reggimento Northamptonshire ad A.ldershot, cominciò dal 21 ottobre al 10 dicembre 1891 un ,corso di ginnastica. L' eta 19 anni : la media dell'altezza 5 piedi e 5 '/. pollici: Gli esercizi ginnastici fu rono 34, di un' ora e mezzo ciascuno. In fin di corso fu constatato una media di aumento di peso di 5 ~ 6 libbre e u_no sviluppo del petto di 2 pollici e '/,. A.l~rì esempi non mancano. In nn esercito di volontari l'organizzazione militare ha.
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Clllo: ~JlfuLIO lliSPv :\ UA AGI.l ATTUALI l!ISOGNI, ECC.
stretta dipendenza col contingente e questo con ·l'e'tà e con lo sviluppo fisico. . . Si <1 precedentemente accennato che la troppa gwvme~za de' soldati~ non deve soverchiamcnte preoccupare . .Ma [·Inghilterra da provvedere di tmppe l"!ndia. ~ l~ Coionie, (il che assorbe metà delle sue forze), e 1 ~edtct st.mostrano contrari a che le raclute ahbiano men dt 20 è'l.Ilut, quand~ . si rifietta che la n.aggior parte di queste, (circa il 70 " ) s~ inscrivono prima <le' 20, si comprenderà agevolmente qnah difficoltà s'incontrino per fornire nuovo contingente net varii possedimenti esteri . . Esistono dnnC}UO due f'cttt,i in u,perta cont,raddizione fra loro. . Da una parte, per ottenere il contingente necessario fa d'uop ·> inscrivere delle reclute troppo giovani: ~all~altro. i possedimenti esteri, e Je 'g narnigioni .dell' Incha m tspecte: esigono esperienza d i soldati che n.bbtano varcato almeno 1 :40 anni. E liminato tale disaccordo, il problema dell' organizza:f.ione militare è risolto. ' ' La .questione è irnportantit>sima. Imperocchè, stando di'fatto che l'inscrizione nei ruoli è generalmente tollerata a 18 an ni per uua ferma di sette: e, per converso, non, potendo oO'l i inscritti, nnchè non abbiano 20 anni, prestare servizio in ·quella parte dell'impero .che, (come st e osservato) assorbe metà dell'esercito, ne consegne evidentemente quella meta appunto . delle forze , le quali vengono co.mau~ date all'estero, presterà un servizio effettivo non pu\ d t sette, ma di cinque a11ni soltanto. Ciò è oO'rave per se stesso, ma vi è di ptu. Si è veduto che ' l'Inghilterra ha d'L10po d1 maggior nn.mero di reclute ·a· che,. l'ìnsùrizione nei ruoli si apre ' a 18 anni. Si è parimenti dimostrato che ora, a differenza di altri tempi, la maggior parte delle sue forze è comandata all'e-
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stero. . Ma per le Colonie, e per l' India in ispecie·, o~corrono soldtlti chè' abbiano compiuto i 20 anni e la maggwr parte del contingente è formato invece di giovani che non hanno
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ancora raggiunta questa età e che per conseguenza sono trattenuti in patria. Da ciò è facile comprendere come sia difficile e talora impossibile ottenere il contingente necessario per l'estero e come tale difficoltà sia viemaggiormente accresciuta dalla repugnanza instintiva che hanno i giovani di sottomettersi· ad un servizio che da sei mesi può essere protratto a '4 anni, e dal privilegio accordato ad a lcune armi speciali (guardie del corpo, reggimenti di dragoni, ecc.) di non uscire dal territorio del Regno Unito. · Gli arruolamenti intatti del 1890.:.1891 per i battaglioni destinati all'estero, diedero un contingente di 1800 soldati in meno; e se nel 1892 non fossero sorte alcune circostanze favorevoli, tale deficenza sarebbe ascesa a 3200 sòldati. Circa vent'anni or sono l'Inghilterra possedeva, come possiede al presente, 141 battaglioni di fanteria, dei quali 71 era.no comandati all'estero, 70 rimanevano in patria, e questi ritenevano e mantenevano nelle varie colonie e nell'India un annuo contingente di 1·eclute. Col tempo però, i bisogni dell'impero esigendolo, fu d'uopo ammontare il numero dei battaglloni destinati all'estero; e a tale esigenza. si provvede, non già con la formazione di nuovi corpi, ina distaccando i battaglioni che fino ad allora erano rimasti in patria. Ciò, come si compre;1de, diminuì considerevolmente la forza del Regno Unito, e rese più malagevole l'approvvigionamento di nuovi soldati all'estero. Due fatti dunque si oppongono all'incremento delle truppe nei possedimenti coloniali: anzitutto una ferma di sette anni ridotta effettivamente a soli cinque: in secondo luogo l'enorme aumento delle truppe che devono essere mantenute all'estero, e che costituiscono la più gran parte dell'eser cito. I provvedimenti suggeriti sono: l. La formazione di un esercito inglese esclusivamente dest~nato ·al servizio dell'India. 2. Un più lungo periodo di ferma per tutto l'esercito.
p. L'arruolamento fissato a una maggiore età della presente. 4. Ritorno alla primitiva proporzione del contingente clei due eserciti facendo rimpatriare cinque battaglioni. 5. Forma.zione di dieci nuovi battaglioni da aggiungersi all'esercito comandato in patria, al che potrebbe es1 sere provveduto anche in altri modi, come, per 'esempio, o trasferendo in Inghilterra le guarnigioni di Maltà e di Gibilterra, o abrogando i privilegi accordati alle gnardie del -corpo, ai dragoni. ecc.. per modo cohe ne sia possibile la loro dislocazione all'estero. Ciascuna proposta presenta particolari inconvenienti. Nessuna autorita competente trova opportuna la forma'Zione d'un esercito .speciale per l'India. Un più lungo periodo di ferma distruggerebbe la riserva, porterebbe un .aumento alle spese militari, e, costringendo degli uomini .a rimanere troppo a lungo ne'i climi malsani dell' India, ·determinerebbe non soltanto deterioramente fisico. rendendo per ta.l guisa il servizio impopolare. ma farebbe altresì ricadere nel vieto e antico sistema delle grandi ferme. deliberatamente da vent'anni abbandonato. · L'arruolamento ad una età maggiore di quella fissata -oggidì sarebbe sistema eccellente se non cagionasse un così forte aumento di spese che nessun governo oserebbe imporre ad una nazione. Il far r impatriare cinque battaglioni di soldati, mentre l'Egitto ne assorbe da solo tre, è cosa impossibile. La formazione di dieci 'nuovi battaglioni per le e;;igenze del paese .e opera affatto inutile giacchè esso non ne abbisogna. E in quanto agli altri espedienti proposti. è evidente essere ·essi tutt'altro che sufficienti ad appòrtare un radicale miglioramento nelle attuali condizioni dell'esercito. Altra via dev'essere forse seguita. È dimostrato dalle statistiche che dopo un servizio dì -otto anni nell'India la salute del soldato subisce un note· vole deperimento: lo statistiche provano altresì che un sol-
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dato dai 20.-ai 30 anni è assai migliore d'altro che questa. maggiora età abbia variato. A tale concetto s'ispira certamente la ferma çl i sette anni: essa è una specie di media tra la grande e la piccola ferma. · Ma. si è pariment~- fatto osservare che il servizio prestato nell'India, in luogo· di essere, come dovrebbe, effettivamente di sette anni. si riduce a 5 o a 5 'l . Ora., giiwchè pratica~ente risult~ 'che la, ter_za parte delle reclute s"inscrive a 18 o a 19, e non riesce possibile indurle ?.d arruolarsi a 20, è meglio affr,ontare addirittura' la diffi·c 6ltà costringendo chiunque s'inseriva, prima dei 20 apni, ad una. ferma più lunga, e tale infine, che valga ad assicurare un effettivo servizio eli sette anni. . Tutte le reclute tra i 18 e 19 anui ,dovrebbero quindi l' mgaggtarst per nove anm; quelle dai 19 ai 20, per otto ; e solta.nto per sette chi avesse raggiunta. l'età richiesta per l'abilitazione al servizio nelle Indie. Vi ' può essere chi osservi: l • con l'effettuazione di ' tale propost;1. l'IJ?,ghilt erra ritornerebbe all'antico sistem1L della grande ferma; 2" che essa diminuirebbe nòtevolmente la riserva; 3" che potrebbe essere cagione di un decrescimento di richieste; 4" che r e.n derebbe più difficile il consegni mento d'impieghi a chi avesse terminata la ferma.. Si può rispondere alla prima osservazione che l'aumento proposto della fer.ma è ~osì leggero (una med ia complessi va. fra le varie età di 8, '27 aimi di servizio) da poter e:>sere sicuri che essa non ricondurrebbe ' all'antico sistema delle grandi ferme. Nf il temuto pericolo d'una forte diminuzione della ri~e rva pare abbia seriç> fondamento; . giaéchè pur adottando un settennio di effetti vo servizio dopo i 20 a.nni; ma in pari temp:> vietando la ripresa della ferma e costringendo p::)scia ciasJnno a passare appunto nella riserva, il • eont,ingente di questa non potr.e bbe ragionevolmente subire alcuna sensibile a lterazione. · Il tot,ale .de' soldati inscrittisi nel gennaio 1892 per una piccola ferma (r.he quindi rinnovarono) fu d i 9948; ammesso ' che la propost!.t di cui si è tÉmuto parol~, si fosse adottata, o
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e questi soldati fossero stati per conseguenza costretti a nella riserva, il loro numero sarebbe stato sufficiente a colmare i vuoti nel frattempo verificatisi e ad evitare qnella tanto temuta diminuzione di contingente a cui si crede possa dar luogo un periodo di ferma relativamente gravoso per soldati i quali si arruolassero prima dei 20 anni. Con l'attuale sistema l'intero periodo sotto le armi essendo di 12 anni, un soldato che si inseriva a 18 anni, è esente dal servizio a 30, mentre un altro clie s'arruoli a 25, è tenuto a rima~ere sotto le armi fino a 37 anni. ~on è . que~ta anomalia che pur si potrebbe correggere fissando, per esempio, per tutti indistintamente, il ~ermine del servizio nella riserva. òltre ai 40 anni? La riserva p otrebb'essere, a tale scopo, divisa in due o più categorie, e il ptì.~saggio dall'una all'altra (non obblig atorio, s'intende. ma volontario} dovrebbe aver luogo dopo una visita medica, a cui seguirebbe un breve corso di esercitazioni. 'rutti gl'inscritti per 9, 8 e 7 anni di servizio attivo ne dovrebl?ero prestare cinque nella siserva, in guis~ che la maggior pàrte di essi entrandovi a 2·7 anni, vi rimarrebbe fino a 32. Potrebbero quindi, se lo volessero, prendervi un nuovo impegno per altri quattro anni e poscia. per quattro anni ancora. Un quid simile a questa riserva SLlpplementare esiste anche adesso, · ma non supera i 9000 uomini. Essa dovrebbe essere notevolmente aumentata e godere lo stesso soldo assegnato alle altre categorie. Ciò sare·bbe anche più consentaneo al sistema adottato dalle principali potenze del continente, n elle qua.li la riserva è ,t enuta a prestare servizio fino ai 40 anni o più. Tale riserva dev'essere soctoposta a nn corso di esercì. t<J.zioni almeno una volta ne' primi cinqne anni e un altro per ciascun rinnovamento di ferma. Delle tre categorie, in caso di bisogno, quella .che ultimamente fosse venuta dall'esercito, clovrebb'essere richiamata per prima, seguendo poi per le al tre lo stesso ordine di tempo. Per tal modo la riserva potrebbe raggmngere un conpass~re
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tingente effettivo di 100,000 nomini, mentre ora non ne ha che 80,000. Il timore che un aumento nel periodo della ferma possa determinare una. diminuzione nel reclutamento, non ha ragione di essere, e l'esperienza insegua che nove volte su dieci un giovine di 18 o 19 anni non conosce uè si cura di :->ape1.·e per quanto t~mpo dovrà prestare servizio: a meno che non si tratti di un periodo di tempo eccezionalmente lungo. I giovani entrano nell'esercito o perchè non hanno altre occupa7.ioni, o per una for te vocazione alla.vita militare; tutto il resto, per essi, ha una secondaria importanza. Si teme finalmente che ad nn uomo il quale termini il servizio a 27 invece che a 25 ann i riesca ·più malagevole trovare poscia un' occupazione. Ma è possibile supporre che un ufficio o un dicastero qualunque, il quale accetterebbe un uomo a 25 anni, lo r espinga a 27 ? Dato però, e non concesso, che tale inconveniente si possa in realtà verificare, non dovrebbe essere impossibile ad un governo porvi un rimedio, agevolando la v ia degli impieghi ad uomini che sanno l'obbedienza e la disciplina per nove anni di non interr otto servizio sotto le armi . Non sarà inutile accennare ad un altro provvedimento. Una guerra, l'aumentare dei possedimenti all'estero, una epidemia nell'India, il contagio delle diserzioni, dei delitti e mille altre cause, possono determinare l'improv viso bisogno di nuove r eclute. T utto ciò dovrebb'essere preveduto e calcolato in guisa, che in nessun tempo e per nessuna circo· stanza fosse difficile sopperire a questa esigenza. Ma è tale il rigido sistema. seguìto dal P arlamento inglese nella formazione dei r uoli (i quali non è permesso in verun modo che subiscano alcuna modificazione) che quando il Governo si trova di fronte a una di queste circostanze non sa assolutamente come provvedervi. Ne diamo un esempio. Un conflitto europeo costringe l'Inghilterra a richiamare d'un tratto ,par te della sua riserva. Appena questi uomini raggiungono i r ispettivi reggimenti,
il reclutBtmento si sospende, perchè essi sono bastati a colmare i quadri, e non è quindi permesso continuare l'inscrizione. Intanto il bisogno della risel"la cessa, ognuno t orna alle proprie case, e il rec~utamento per conseguenza si riapre. Ma allora accade questo: che durante il tempo in cui la riserva è stata sotto le ar mi, il reclutamento essendo rimasto sospeso, al Governo riesce impossibile, prima deUa :fine dell'anno di colmare i nuovi quadri dell'esercito. Tale sistema poteva essere buono ai tempi di Carlo I , quando un esercito permanente era una continua minaccia alla nazione; ma fra.ncamente, non sembra che al dì d'oggi esso abbia fatto il suo tempo? E non sarebbe forse, più che utile, necessa rio, che al iVlinistero della gnerra fosse accordata facoltà di aumentare, in caso di bisogno, la cifra delle inscrizioni ? O se ciò non è possibile, di forma re i quadri dell'esercito non già per un anno, ma per un corso d'anni in antecedenza? Imperocchè è perfettamente inutile che tali quadri sieno . i~ app~re,~za colmati, quando, in sostanza, per la stessa eta m cu1 l mscrizione è per messa, una gran parte delle g iovani reclute si trova per un anno o due nell' incapacità e impossibilità . di essere destinata al servizio dei possedimenti ester i. Il governo dovrebbe aver sempre a sua disposizione un contingente di almeno 2,000 reclute in ?i~, . o alme1~o reclutarne altrettante che avessero compllltl 1 20 anm; e non si comprende perchè in ciò l' Inghiltena non possa seguire, per esempio, il sistema della Germania, la ~ualE\, pu: avendo il vantaggio della coscrizione, ha cura d1 prestabtlire il contingente del suo esercito in tempo di pa ce, non già d'anno in anno e con cifre diverse, ma per un periodo di varii anni di seguito. Se tuttavia i due mentovati provvedimenti non sembrano abbastanza pratici, rester ebbe la formazione _d~ n~ovi r~g gimenti da aggiunger si all'eser cito di prestdiO m patn~; ma, giova ripetere, sarebbe opportuno . che . uel forn:~1:e ~l s uo esercito, il governo inglese avesse m mua non g1a 1 bt-
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sogni del momento, ma quelli che possono farsi sentire col tempo. Rimosse queste difficoltà. il presente sistema risponderebbe abbastanza - salvo qualche lieve modificazione - ai bisogni del paese. Tali modificazioni dovrebbero anzitutto riguardare il sistema con cui si procede al reclu.tameuto. È stato finora costante sistema del governo inglese di mutare la misura della statura a seconda del con tingente di r eclute necessario. Quando il concorso è poco, o maggiore il bisogno, si diminuisce la misura: quando il bisogno si fa meno sentire, o le inscrizion i sono abbondanti, la misura si aumenta; in guisa che essa è diventa.ta una. specie di valvola, che si apre e si chiude a piacimento. Ma, o un soldato che abbia l'altezza fis ica prescritta è abile al servizio, o non lo è. Se lo è, per chè non deve essere accettato oggi invece che domani ? D ovrebbe dunque stabilirsi (una volta per sempre) nn minimo di misura eguale per tutti, e che non fosse permesso di mutare, salvo in casi eccezionalissimi e per alcuni. rami speciali di servizio. Si variino quanto si vuole i quadri, ma la misura sia una per ciascun'a.rma e non si accetti oggi un uomo che sar ebbe respinto domani, o viceversa. A prova della leggerezza con cui è considerata l'importantissima questione dei rapporti fra l'età e lo sviluppo fisico, basterà di re che una stessa misura è ora adottata sì per un giovine di 18 anni che per un uomo di 25, e ciò in onta del fatto che un così forte divario di età deve necessariamente. portare una differenza di almeno cinque centimetri di sviluppo. l Un uomo a 2i'5 anni, alto metri l,G4, è meno bene conformato di un giovane di 18 anni, il quale abbia la medesima .statura. Eppure, se dovesse esser fatta una scelta, la preferenza probabilmente verrebbe data a quello di 25 per la sola ragione dell'età. S i è dato somma importanza allo sviluppo fisico; poca o p unta invece alla correlazione tra il fisico e l'età.
Sotto questo ' punto d i vista, potrebbe forse anche essere stabilita una misura per chi non abbia compiuto i 20 a.nni, ed un'altra per chi li abbia varcati; e allo scopo di stabilire una certa uniformità fra le abilitazioni al' ser vizio e le esenzioni, le superiori a.utorit.à dovrebbero provvedere che una medesima classe fosse chiamata in tur.to il paese e nello stesso ~empo. A difl'erenza delle altre nazioni, in Inghilter , a l'abilitazione al servizio è difficilissima e b()'li ufficiali medici si fanno uno scrupoloso do\·ere di usar nella visita il massimo rigore. I casi d'esenzione sono ora più frequenti che non fossero in passato. Mentre dal 1874 al 1878 non avevano superato il 300 per 1000, nel 1879 (anno in cui dei veri medici militari furo~o sostituiti ad 'ufficiali che di medicina ne sapevano poco, ma che in compenso avevano· il buon senso che conferisce l'esperienza sa.lirono al 407 per 1000; nè diminuirono poi oli:,re al 396 per 1000. A nche la questione di nazionalità, impoi·tantissima per sè, è stata finora poco consideratn. N umerosissime esoerienze provano che la media del peso e dell'altezza ne' ·giovani, varia a seconda del luogo della loro nascita. Di questo fatto dovr ebbe tenersi .conto nel procedere ad un reclutamento proporzionato alla popolazione. Appena le .reclute entrano in servizio, com·errebbe fossero divise in due distinte 'categorie. composte di giovani che avessero varcato e non ancora compito i 20 ·anni. Questi ultimi, non esse!fdo ancora abili al servizio veramente attivo. non potendo, cioè, essere destinati all'estero. doneb· baro. fìnchè non avessero raggiunto retà. prescritta, seguire un corso modera.to di grammatica. essere esenti da mano· vre soverchiamente faticose, e goder e insomma d i quei vantaggi che comunemente si consentono a chi non abbia ancora raggiunto un completo sviluppo. Si. potrebbe inoltre trar partito di questo periodo di relativo riposo per compiere la loro istruzione sotto altri ri· spetti; iniziandoli cioè, nellEt conoscen:r.a di q nalche arte o mestiere, o incoragg iarli a. perfezionare le conoscenze ae-
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quistate per modo che, terminato il servizio, non mancasse loro il modo di guadagnar di che vivere. Nè giova osservare che se tutto ciò può parere teoricamente facile, riesce nella pratica impossibile: dappoichè se pur esiste una causa. che ponga ostacolo all'effettuazione di tale proposta. essa è~ appunto la soverchia ed esclusiva educazione militare, a emi,. sin da principio, sono sottoposti i giovani; ed essa è tale da non dar loro agio di dedicarsi a null'altro. Non basta }lrendere dei soldati ,tuffarli a capo fitto nella vita~ militare, e poscia, qu~>.ndo non se ne ha più bisogno, lasciarli in balia di sè stessi. Ciò sarà. forse possibile per un esercito di coscritti, non mai per un esercito di volontari. L 'obbligo· di procurar la.voro_ a chi abbia lungamente e volontariamente servito la patria, non è soltanto una questione di umanità, esso è anche d'interesse comune. Se per il soldato,. il quale abbia compiuto gli anni di servizio, non vi sarà. poi probabili~à di · trovare un'occupazione qualunque; le inscrizioni si farànno a mano a mano più scarse; e più esse diminuiranno, e maggiore dovrà. essere la somma da stabilirsi in bilancio quale ricompensa de''loro sarvigi. In passato, a un uomo che dopo venti_ anni di serviziosotto le armi, fosse stato messo a riposo, era assegnata una. pensione. In tal guisa egli si abituava a considerare la carrier~ militare come una professione che assicuravagli i mezzi di sussistenza anche nella sua tarda età. V'è di più: un uomo di complessione robusta che sappia. ciò che vuoi dire obbedienza e cliscipli.na: che sia sobrio e· che abbia saputo fare qualche risparmio, offre certamente· migliori gnarantigie di colui che non abbia mai prestato· servizio nell'esercito. Chi dunque lo assuma ad un ufficio o in altro impiego, compie non solamente opera onesta,. ma a se stesso inestimabilmente fruttuosa. Ora invece, chi inscrittosi a 18 o a 19 anni, lascia il' ':!ervizio a 25 o .26, riceve bensì, uscendone nn fondo di massa, e continua per cinque anni ancora (mentre rimane nella riserva) a percepire una paga di sessanta centesimi a~
giorno; ma per solito, compiuti ch'egli abbia 30 anni non ha più diritto a nulla da parte dello Stato. Tutto ciò è insignin'cante per le nazioni nelle quali è in vigore la coscrizione; i vi il soldato, volente o nolente, è tenuto a prestare servizio; ma è assolutamente incompatibile con un esercito di volontari come quello dell'Inghilterra ove non si può fare assegnamento che sul fascino che può esercitare negli uomini la carriera militare, la quale dev'essere quindi resa, per quanto è possibile, attraente e popolare. La questione dunque degli impieghi s'impone sotto due punti di vista: la convenienza e il dovere.
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** L'adempimento di alcune mansioni, quali la pulizia delle caserme, il servizio delle ordinanze, quello delle cantine ecc., potrebbe essere· utilmente affidato alla riserva. I soldati in attività di servizio avrebbero per tal modo maggior campo di attendere ai loro doveri, e la riserva stessa ne ritrarrebbe profitto. In caso di guerra le caserme riD?-anendo vuote, e all'esercito in campagna occorrendo per il disbrigo di tali mansioni la metà appena degli uomini che vi attendono in tempo di pace, i soldati (della riserva) in esse impiegati, potrebbero liberamente raggiungere i rispettivi ~eggimenti . Si è spesso discusso sul valor e e sull'utilità della riserva, e molte volte concluso che non trattandosi di uomini bene esercitati alle armi, essa, in caso di guerra, riuscirebbe di pochissimo giovamento. Ma non si deve d imenticare che la più gran parte di quelli uomini ha passato sette anni sotto le armi in un'età nella quale difficilmente si dimentica, e che nessuno di essi è stato lontano dalle armi più di cinque anni e talora due anni e mezzo soltanto. Una settimana o due al massimo di esercitazioni essi riprendei00 -
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rebbero quindi l'antica consuetudine delle armi, e a ogni modo presenterebbero miglior i garanzie che non ne offra una povera r ecluta di 18 anni alla quale occorrono parecchi mesi di esercitazioni prima di essere in. gr~do di prestare servizio atti v o n f.lli 'esercito. Un'altra importantissima questione è quella dei reggimenti territoriali. La necessità assoluta che un esercito di volontari ha di stringersi e affratellarsi più che sia possibile al r esto della nazione, è evidente. Fu quindi atto di saggia politica quello di cercare che ciascun reggimento si assimilasse a una data r egione. Disgraziatamente tale sistema può essere difficilmente applica to, giacchè, nella pratica, riesce impossibile di distribuire le forze, che sono relativamente piccole, in ~gual misura in tutto il Regno Unito. Ma in quei luoghi ove la ripartizione è stata compiuta, essa riuscì della massima importanza, e ne è ivi .p rova il rapido· ammontare del contingente dei reggimenti territoriali, oriundi dai distretti militari. L'esercito deve esser e ben conosciuto da tutto il paese e goderne la stima e la simpatia: a questo si perviene con una reciproca e lunga consuetudine di convivenza, e non sembra che la tendenza attuale di concentr are le truppe in pochi e grand~ centri sia la via piit sicura per raggiungere lo scopo. Là ragione di tali concentramenti è determinata dal concetto che essi possono offrire alle g uarnigioni un'opportunità maggiore di grandi manovre: il che riesce utile ai soldati e ai comandanti. Lo scopo quindi ne è lodevolissimo. Ma le grandi manovr"' dura.no r aramente più di qualche settimana in estate o in autunno, e nel resto dell'anno, le truppe riprendono le loro consuete esercitazioni di reggimento. Non sarebbe quindi più. consentaneo spandere le truppe più che fosse possibile per tutto il paese in piccole guarnigioni, ordinando che in estate raggiungano il più prossimo campo d'esercitazione, nel quale, per qualche setti-
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mana potrebbero attendere alle grandi manovre? Ciò manterrebbe in essi viva l'abitudine delle lunghe marcie, e famigliarizzerebbe in pari tempo alla vista dell'esercito le popolazioni dei piccoli centri stimolandone i giovani, per istinto d'emulazione, ad accorrere sotto le armi. In quanto alla rinnovazione di ferma attualmente permessa., vent'anni or sono, e dopo un determinato periodo di servizio attivo, ne seguiva 8emplicemente ed esclusivamente un altro nella riserva: · Il presente sistema non risponde dunque nè all'antico della gr ande fer ma, nè a quello attuale dello piccole ferme. Ogni soldato che pro1unghi il servizio rappresenta una diminuzione del!' intero contingente (esercito attivo e riserva). Un solda.to che, finita la sua ferma continui a rimanere sotto le armi, è perduto per la riserva. e non giova al suo reggin1ento, poichè se egli pas&asse nella riserva, il suo posto sarebbe occupato da un altro. Ma a tale inconveniente contribuiscono gli ufficiali stessi, i quali sono persuasi (e non a torto) che un soldato il quale abbia già servito nell'esercito sette anni faccia più onore al loro reggimento, e sia in grado di adempiere agli obblighi suoi assai meglio che non possa adempierli la povera. reoluta destinata ad occupare il suo posto. Così facendo però essi portano nn colpo mortale al sistema, il cui intimo obbietto mira, non già acl ottenere dei buoni reggimenti in tempo di pace, sibbene nn perfetto organismo di for ze per la guerra. Quando questa avvenga, il vecchio soldato - se in riserva - può e deve raggiungere il proprio reggimento, ma non per prestar vi il solo servizio, sibbene per unirsi all'elemento giovine, che durante la sua assenza dall"esercito attivo aveva occupato il suo posto, e che se non ancora ben prepa:rato nell'esercizio delle armi, lo diverrà probabilmente in poco tempo. Quando si sappia. che nel 1892 su 175,145 soldati, 29,914 avevano uno o più volte rinnovata la ferma, si avrà luogo a sorprendere di quali funeste conseguenze sia cagione il
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male inteso amor propr io degli ufficiali, e la soverchia facilità concessa ai soldati di rinnovare la ferma. Per quanto riguarda l'estensione di detta forma, eccezion fatta per alcuni corpi che non prestano servizio all'estero, un termine unico dovrebb'esser e adottato per tutti: nè pare· equo ed opportuno che questo debba variare a seconda. delle diverse armi, mentre. per contrario. l'attuale sistem~t. pare tenda a distruggere l'eguaglianza dei diritti e dei doveri, condizione questa precipua per un esercito di volontari. Altra vitalissima questione è quella delle paghe, del vitto, vestito, ecc. Stabilita quèlla qualsiasi quotidiana r etribuzione che si stima sufficiente a indurre uomini di un dato ceto ad arruolarsi, è d'uopo r ivolger e ogni cura a tar sì che il sol- dato impari anzitutto ad appre.zzare nel suo giusto valora· e comprenda ciò che tale ricompensa effettivamente rappresent a; ed è in secondo luogo che la stabilita r etribuzione non subisca in ver un modo diminuzione di sorta, a meno che il soldato stesso non vi dia motivo, o per cattiva condotta o per infrazione agli impegni assunti. Lo stesso dicasi del vitto, vestito, ecc. Il soldato deve avere -la piena coscienza che le cure pro · digategli sono subordinate allo stretto adempimento. da. parte sua, degli obblighi incontrati; se ciò non comprende, giova meglio sia tolto d'inganno prima che il compromessot ra lui e la nazione sia stipulato. S ulla trattenuta della paga si è molto discusso. Lo scopo ne è duplice; provvedere anzitutto il soldato· d'un fondo che - terminato il servizio milita.re - possa. riuscirgli di alcun giovamento nella vita pr ivata, e cooperare a indurlo a lasciare l'esercito appena sia spirata la ferma. Se si p rovvedesse d' una occupazione chi ha prestato servizio nell'esercito e fosse vietata la rinnovazione della fe rma, la trattenuta di massa potre bbe essere abolita o not evolmente diminuita. L'organamento delle for ze indigene nell'India, non deve.
CHE MEGLIO R ISPONDA .A GL I ATTUALI BI SOONI 1 ECC.
-esser e diverso da quello adottato pel· restante dell'esercito; il contingente - per opinione comune - ne è sufficiente. Qualche riforma, tuttavia, può .esser vi introdotta. Nella formazione dei regg imenti indigeni si dovrebbe anzitutto tener conto delle differenze di razze. di r eligione, d'abitudini e di linguaggio, avendo cura, per guanto fosse possi bile, d'assimilare e fondere tra loro le varie razze per iscopo di tattica; mentre l'autonomia della loro amministrazione dovrebb'essere interamente rispettata. L e truppe alla difesa di por ti, fortezze, ecc.. dovrebber o ricevere quello speciale insegnamento necessario a renderle idonee al disimpegno delle singole attribuzioni loro affidate. Eccezion fatta dall'esercito indiano (il solo che in caso di g uerra possa essere utilizzato) le truppe locali non hanno ,gran bisogno di riser va. L'organamento di queste forze dovrebbe essere simile a q uello adotta&o per la milizia mobi,l e -e pei volontari. Il comando in capo ne sarebbe affidato ad ufficiali inglesi temporaneamente chiama ti al servizio delle colonie. n contingente dovrebbe variare a seconda delle diverse attribuzioni lor o assegnate, tenendo sempre conto che esse non costituiscono una forza militare organizzata specialmen te per g randi operazioni di g uerra: e che qualora una colonia corresse serio pericolo, esse potrebbero fare assegnamento ·sull'assistenza della madre patria. P er ciò che riguarda l'invio di truppe dal H.egno Unito onde prendano par te alle suaccennate operazioni, non sarà inutile qualche considerazione. L 'Inghilterra può essere coinvolta in una guerra eur opea: può inoltre esser e costretta a spedire parte delle sue forze altrove per campagne di minore importanza o per r inforzare una colonia. La rapidità di tali operazioni ha un valore grandissimo. Ma i vi veri, le munizioni. il vestiario dei soldati, sono ora -depositati nell'interno del paese, allo scopo - sembra -
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QUALE SlA L'ORGANI ZZA ZIONE MlLIT.\ RE
di concentrare in questi luoghi, o nelle vwmanze, l'esercito destinato alla difesa della nazione. E ciò sta bene. Senonchè almeno per ora l'Inghilterra non corre alcun pericolo d'invasione, e quando ciò avvenga, essa probabilmente dovrà ,spedire le sue trnppe, · incontro al nemico, fuori del patrio territorio. Ora, la rapidità di tali spedizioni dipende appunto dall'esisten za ne' porti di ìù1barco, di grandi depositi d' equipaggiamento: e chiaro· emerge quindi il ritardo a cui darebbe luogo il dover ricorrere ad essi nell'interno del paese. Per ciò che r iguarda la qualità, o meglio la. poten;;ialitèc delle truppe, l'esercito inglese dovrebb'essere formato non di soldati troppo giovani, ma di nomini nel pieno sviluppo dell'età e· della forza. In caso di minacciata invasione. l'Inghilterra potrebbe richiamare 75,000 uomini di riserva;. altri 75,000 ne preleverebbe dai 100,000 eh~ prestano servizio attivo e il rimanente si terrebbe pronto per qualsiasi bisogno se lo stato delle cose non mutasse. I 25,000 uomini rimasti della riserva potrebbero esser e comandati di: guarnigione nelle colonie o utilizzati in altri servigi. Nessuna nazione minaccerà l'India e il Regno Unito contemporaneamente: ma se l'Inghilterra fosse trascinata in una guerra con qualche potenza europea, essa potrebbe anche avvalersi di 25,000 soldati della .guarnigione destinati alla difesa del paese, sostituendoli con la milizia mobile: a questi aggiungerebbe, i 100,000 della riserva, mettendosi così non solamente . in grado di rinforzare l'India e le colonie con 50,000 uomini, ma di avere un esercito di 75,000 soldati da spedire in Europa. Riassumiamo dunque le riforme proposte all'attuale organizzazione militare: Esse sono: lo Facoltà di modificare eventualmente i quadri dell'esercito, loro formazione per un periodo d'anni in antecedenza, e inscrizione d'un numero superiore di reclri.te pel caso d'imprevisto bisogno. 2" Riforme tendenti ad ottenere un serv1z10 effettivo-
CHE MEGLIO RISPO:-IDA AGLl ATTUALI BISOGNI , ECC.
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di sette anni da chi, avendone compiuti 20, sia comand!tto all'estero. 3" Un minimo di statura applicato a ciascun ramo di servizio e in accordo con retà. 4:o R eclutamento di soldat;i in rapporto alla popolazione. 5" F.?rmaziono di. due classi pei soldati ·che non abbiano compiuto, o abbiano varcato i '20 ·anni. Loro vario trattamen to. 6° Provvedimenti che facilitino la via degli impieghi o d'altre occupazioni ai soldati di buona condotta che lasciano il servizio militare. 7° n servizio nella riserva protratto oltre ai quaraut'anni, mediante il passaggio in vari~ categorie. 8' Esercitazioni speciali, a varii intervalli, por la riserva. 9" Espansione delle varie forze per tutto il paese, onde affratellare l'esercito alla popolazione. 10° Proibizione a chiunque (salvo forse per i sottufficiali) di prolungare il servizio o rinno.vare la ferma. llo Uniformità. della fer ma per tutte le armi comandate all'estero. 12" Miglioramento nelle condizioni del vitto, vestito, ecc. 13° Finalmente, conseguimento della maggior possibile rapidità di mobilitazione per le truppe da spedirsi all'estero, e ciò, prima ancora che si provveda ~tlla mobilitazione delle truppe per la difesa del paese.
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In questo studio si è cercato di far risaltare i dùe punti principali che pongono l'Inghilterra in condizioni del tutto diverse da q Ltelle di ogni altra nazione. La fortunata posizione insulare offre a quel paese la possibilità di servirsi
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QUALI!: SIA L ' OztGANI<'.ZA ZlO::-JE Ml LIT AHE CHE MEGLI O RISPONDA , E CC.
d'un esercito volontario, ma ciò appunto le impone il dover e di renderlo istituzione eminentemen te popolare e parte della vita della nazione. Il governo dovrebbe q uindi fare del suo meglio per s tringere i vincoli di simpatia che legano le popolazioni all'esercito e rendere tut ti persuasi che se esso è essenziale al benessere comune, la cooperazione di tutti gli è necessaria, per r aggiungere quell'alto g rado di perfettibilità a eu~ sono per venute le magg iori potenze del continente. E a tale scopo che in questo studio si è accennato ad alcune riforme da intr odursi n ell'organizzazione militare, e che, se adottate, risponderebbero forse agli attuali bisogni " dell'impero britannico.
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CHIN A E G-IAP PON E
1 dolorosi fatt i avvenuti non da troppo lun ~o tempo nella China, dei quali furon vittima i cristiani e che tanto commossero l'opini one pubblica in Europa, hanno pu r troppo molta probabili tà di rin novarsi sia pel fanatismo religioso e sia per l'odio contro lo str<1niero, che vengono col:\ vivamente fomentati da una setta assai poten te, ·Con profonde radi ci nel paese la quale sembra avere anche scopi an tidi nastici . È quindi fatale che prima o poi le sanguinose perse · cuzioni contro i chinasi ch e abbracciarono la fede cristiana, e i maltrattamenti e gli eccidi di mi ssionari europei , replicandosi spc· cialmente per parie di una plebe aizzata da chi pei suoi fin i ama creare serii imbarazzi al governo> abbiano o. condul'l'e a confl itti armati tra la Chi na e le potenze cristiane. A questi moti vi reli ~ i os i se ne aggiungono per alcune potenze altri politici di non minore im portanza; citerò fra tanti il licenzi11 mento per parte della Chi na dei sudditi degli Stati Uniti di Americn che avevan colà buoni im· pieghi , e ciò qome rappresagl ia contro la pressochè totale espulsione dei chinesi dal suolo di quella repubbl ica; l'aiuto più o meno palese dato dalla China all e popolazioni del Tonchino insorgenti contro i fran cesi, il quale dopo aver provocato tr,1 1ft Francia e la China il serio CtJ nflitto del 1885, potrà un 'altra volta provocarnc nnche dei più serii; final mente il desiderio delle principali potenze marittime di svil uppare senza ostacoli il loro commercio nell'interno del paese spingendosi al di là di quei porti che il tratlato di Tieosin d ich iarava aperti al commercio cogli stranieri. La Ch ina, vastissimo impero che occupa una gran parte del co ntinente asiatico . è la sola potenza che disdegni la nostra civiltà e
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metta in pratica ogni mezzo palese o nascosto per sottrarre i pr~pri i udditi all'influenza straniera. Per quanto siasi escogitalo nn moclus ·oivendi, che mantiene in uno stato tollerabi le •le relazioni tra le varie potenze e il Celeste Impero, queste relnzioni sono tutl'altr·o che cordiali, e quindi appena sorga un pretesto sufficiente per· intertomperle, il co.nflitto può faci lis:>.imametHe da diplomatico cambiarsi in armato. · Fu tale appunto il caso della Francia nel :188 ~1 , ma quantunque in allora que~ta potenza infliggesse nIla Chio:~ ·danni rilevantissimi massi me agli ar.3enali ed alla flolla, i re.suitati pratici furono pres~ sochè null'i a motivo delle immense diilìcoltà che una potenza incontra nella lotta eontro un èosi vasto impero, intrapresa a così grande distanza e senza una potente e :>icura base di operazione in prossimità della China. A mio creder·é, qtentre la spedizione an alo-francese tlel -1 86(} " . contro la China con la entrata degli alleati irr Pechino e con i s<tnguinosi ricordi da loro lnsciat.i giovò grandemente alla causa della civiltà, pel salutare timore incusso e p~r l'esemplare castigo inflitto ai chinesi, che ben se l'erano meritato per la insigne loro mala/ fede, a nulla invece giovò la spedizione navale francese del ·J 880: ( chè anzi collo svelare ai ch inesi il segreto della debolezza della : Francia in un attacco a fondo contro la China, fi nì coll'iriorgoglirli 1 della lor·o lun ()'o. potenzr. rendendo così possibil i dopo non tro~1po J• , lasso d1 tempo le persecuzioni accanite contro la civiltà e la rei i. ' gwne nostra. Per ferir·e nel cuore oggigiorno un si colossaie impero, nessuna potenza auropea ha forze bastanti, ~anto più che nelle disgraz iate condizioni di antagonismo e di pace armata, nelle quali trovnsi oggidi l'Europa. mai nessunà potenza si artischierebbe ad imbarcar~i in una cosi grossa avventura per: tema che, distogliendo a tanto grande distamm un grosso ner'bo di truppe, aVesse a trovarsi troppo indebolita nella lotti ad oltranza che prima o poi dovrà combattersi in Europa. Le difese. che i ch.inèsi . dopo le d';scrrazie o { loro toccate per pnrte degli &uropei accumularono in vari punti e ) specialmente a tutela della capitale, non per•metterebhero più come t una volta un'ar·dita scorreria, un colpo di mano su Pechino per dettarv: al nemico una pace onerosa. E quindi , dovendosi combat~
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tere una gnerra ordinata. si risentono tutti gli inconvenienti locali, cioè: le immense distanze che separano le città ed i punti più im- { portanti dell'impero senza che ad abbreviarle vi sia una buona, 1. rete di strade ferrate; la neces$itit di . disporre di numerose forze [ per occupare i punti di sbarco e per mantenere le comunicazioni e · dell' esercito di operazione con la flotta da cui debbonsi ritirare i / soldati e vettovaglie e munizioni, l'impo~s i bi! ità di compiervi ra- < pido3 mosse per le ·gro5se impedimenta che le truppe invadenti sono ~· obbligate a trarsi dietro per sostenersi in quei paesi, e finalmente il clima stesso così poco adatto per gli europei che popola gli spedali più che noi facciano il ferro ed il piombo nemico Dall'altra parte la immen:;a distanza che separa l'Europa dalla Ch ina, ed i gr·andi pericoli a cu i vanno esposte le navi in quei mari in determinate stagioni, rendono pre3sochè jmpossibile il trasportare un grosso esercito con tutto il bisogne1rol e .per abbaLtere 9stacoli e difese, nonchè il mantenerne con tinuate le comunicazioni ed i rifornimenti in una guerra combattuta di lunga durata. · Ne viene quindi r.b e una potenza europe<t da ~è sola, mentre .Può infli)!gere dnnni gravissimi al Celeste Impero, sì da obbligarlo for~e a venirP'a patti, nòn potrà mai ridurlo all'occupazione di una bu'ona parte del paese ed' anche della capitale a subire tutte quelle condizioni piìt dure che al vincitore piacesse d'impon·e> affinchè non abbiansi più per lungo tempo a ripetere quegli atti di malevolenza e di ostilitil che già condussero alla g t~erra, ed abbiasi ·anche ad aprire al commer·cio. mondiale il così ricco interno della China. Per la sua posizione geografica potendosi la China nello stato attuale delle cose considerare pressochè inat.taccabile per terra, ne consegue che potranno impegnarsi seharuente in una lotta contro quell'impero le sole potenze che, come la Francia e l'Inghilterra, po.>seggono una fortissima m>H'ineria e co lonie abbastanza vicine alla China dr. farne deposito di mezzi offensivi e di approvvigionamenti pet· un gr;osso corpo di spedizione. Gli Stati Uniti d'America, 'quantunque posseggono in copi<t il denaro , nerbo principale della guerra, non han.no forze navali suffìcienti per addossarsi i ris.ch-i di una cosi lontana spedizione, i quali si fanno oggigiorno abbastanza rilevanti, dappoichè la China
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e per fortificazioni e per flolla si mise ad un livello talfl da rendere pi ullosto difiìcile un'impresa guerresca contro di essa, quando non sia preparata e cond1>tta con mezzi copiosi e potenti . Quando fosse compiuta la ferrovia siberiana potrebbe la China essere assai ita per terra dalla Russia; ma non è probabile che questa potenza, la quale oltre gli obiettivi principali in Europa 'ne ha un allro ben definito in Asia, cioè quello di farsi strada verso i possedimenti anglo indiani, vogli<'l. fi ccarsi in un'avventura contro la China. D'altra parte dovran correre molti anni pr·ima che la ferrov ia siberiana, che allacciar deve per terra l'Europa con l'estremo oriente, abbia a di,·enire uo fallo compiuto. La Russia con le sue scar:>e risorse economiche non potrà mai in breve tempo compiere qnelle mi~liaia di chi lometri di ferrovia che costituiscono la linea siberiana, e tanto meno nnnovare quel miracolo il quale dette all'Inghilterra in pochissimi anni il Canadian Pacific R.ailway che correnòo per più migliaia di migl ia tutto sul suolo inglese, potè realizzare il sogno dell'Inghilterra di avere in caso di guena sul suo territorio ed a sua piena disposizione una linea più rapida e più sicura per mandare truppe nell 'estremo oriente . Non restano dunque che In Francia e l' Inghilterra per potere in un avvenire più o meno remoto s~.:en dere seriamente in campo contro la China. E siccome l'Inghilterra pei suoi fini pol itici e per la maggiore sicurezza dei suoi possedimenti d' A~ia ebbe sempre in mira non solo di mantenere amicizia con la dinastia chinese, ma anche di dife nderla e tu1.elarla contro nemici interni, si può dire che la Francia sola tra le potenze europee potrà muover guerra al Celeste Impero. Ciò è tanto più pr·obabilc ripetendosi le per$ecuzioni rel igiose, inquantochè la Francia considerandosi e proclaman dosi fig lia primogenita della Chiesa :;i è sempre arrogata il dirillo di protezione su tuili i cattolici dell'Oriente. Potrebbe anche darsi che le pr·inci pali potenze europee in questo CCISO si mettessero d'acco rdo per una dimostrazione navale, come gitt fu ventilato ne)!li ul timi tem pi in seguito agl'incidenti spiacevoli veri fica ti si nel Yang ·1':-;e· Kiang. Però una simile dimostrazione non potrebbe se non ripetere con maggiore o minore fortuna le gesta della !lotta fmn cese nel ·1885, le qua li più che ad atti di vera
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guem\ sono da agguagliarsi ad atti di pirateria degni di una guerra di corsari, èome quella di cui fecesi banditore e propugnatore non molti anni prima della sua morte l'ammiraglio Aube. . Del resto Jinchè l'assetto d' Europa non poserà sopra altre bass più tranquille e più razionali , lìnchè gli Stati che lo compo.ngono non avran più motivi di guardarsi in cagnesco ;;empre pront1 a ve. nire all e ma ni, tull'alpiù potrit aver luogo una dimostrazione navale da parte dell e principali potenze europee e dare anche resultati apprezzabili, se la China si lascerà moralmen te influenzar·e dalla comparsa di tanti e si poderosi legni nemi ci nelle sue ~eque, e dalla rovina della sua flo tta da guerra e del suo commerciO marittimo. Ma sP. per djsgrazia :;i dovrà ricorrere ai grandi mezzi coercitivi per strappare alla China :;oddisfazion i, indennità, cessioni, vi è fo rtemente da temere che nulla di buono o ùi pratico si possa ottenere contro la China da questa flot1a delle varie nazioni, tanto vi si opponoono la oelosia che hanno tra loro le potenze, e i di,., l'l l' versi interessi che ciascuna di esse tende a far prevalet·e. E c1 questo si ebbero chiarissime prove già nella spedizione.onglo-l:rancese del ~1860 che . se fosse durata a lungo per una ostmata dtfesa della China, avrebbe probabilmente avuto per risultato l'inimicizia tra l' Inghilterra e la Francia c lo scioglimento d i un'alleanza; strella soltanto per avere più facilmente soddi sfazio ne dei torti comuni ricevuti dalle due potenze per parte della China. E da quella epoca quanto son peggiorate le relazioni tra le potenze europee! Per ottenere risullati pratici e duraturi da una spedizione in cosllon tani paesi, sarebbe neces::.ario che una sola potenza di primo ot·dine attaccasse con forze preponderanti navali e terrestri quello impero, e che la condona delle operazioni posasse io un' unica mano vigorosa, la quale libera di trar profitto di ogni circostanza favorevole sapes:;e spingere avanti delibemtamen te la guerra sino al punto d'imporre le sue condizioni ai vinti, senza dar loro agio di riaversi dal le prime batoste e di guadagnar tempo, come è loro abitudine, per mezzo di lungh i negoziati senza venire n conclusione al cuna. Mn quale sarebbe la potenza che potrebbe all'epoca attuale impegnarsi da sola in una impresa di cotan ta mole? Nel ~1860 la China aveva un esercito numeroso, ma non disci-
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pl inato, nè coraggioso astrnzion falla dalle truppe scelte tartare. l'armamento ne e1·a in tutto e per tutto scadente in confron to di quello delle truppe a ll e:~ te e quindi il risultato della campagna potc esser brillantis?imo ed attenersi in tempo abb:< st~nza breve, perchè dal ·l 0 agosto, epoca dello sbarco delle truppe alleale a Peh-tang, che segnò il vero principio della campagna combattutil, sino all a battaglia decisiva di Palikav non corsP.ro neppure due mesi, al 13 di Ollobre ebbe luogo rentrata in Pechino degli anglo - francesi, e il trattato di pace ru fìrmalo il '24 cogli inglesi e il 25 coi france;i. Però rruale lentezza per arrivare a sbarcare a Phe-taog ci rca n .mila uom ini l Eppure si aveva il mare totalmente li bero colle '2 più potenti flotte d'Europa . n ~ in alcun punto incontrarono gli allen ti seria resistenza al lo sbarr:o e all'occupazione del territorio. E qnauto tempo era ;.:ià scorso dal l'epoca in cui venne decisu l'azione comu ne dell e due potenze! La p rim~ spedizione fr ancese di c in~a 5000 uom ini aveva s:tlpato da Tolone tra il 5 e il 9 dicembre Hl59 e In seconda non arriva nte a ;JOOO uomini nel la ,l" quindici na di genn aio , mentre in decembre partiron pure cl ai porti dell'Oceano altre truppe ùell 'efretti vo di circa .2:500 uomini. È vero che allora non era aperto il ~anale di Suez e bisognava fa re il giro dell'Afri ca. . ' Il generale ~lontnuban passando invece per l'Egitto per reca1·;;i direuamente a Hong-Kong (possesso inglese) a preparare tutto per la campagna Yi arrirava il 26 febbraio essendo partito da Marsiglia il ·12 gen naio, e di là recando:;i a Sh ~1nghai dovè occuparsi snhito di procu rare 1·100 cavalli dal Giappone per l'artiglieria francese che ne era venuta sprovvista e oltre -1000 portatori indigeni da Caoton. Finchè non giunse 1'8 aprile ,·isposta all'ultiino inriato 1'8 marzo alla China dalle potenze alleate, non vennero cominciate le ostilità e si dovettero adoperare le fo rze ingle~ i tolte da Hong Kong e quell e france si tolte da Canton perchè le forze che dovev<~ n ven i1'e d'Europa erano tutt'ora lontane; cosi si potè or;cupare il 2·1 april e Chus:H1 e la sua capitale Ting- bae senza alcuna resistenza per parte del chinesi . Le prime forze francesi non arrivarono a Shanahai che il ,o mai!'gio , e fu stabi lit o come base d'operaz ione e luogo di armata delle truppe la penisola di Chl3fu nel golfo di Petchili , mentre il lu o,~o ~
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degli ; inglesi era Ta- lien-hnan in facci a a Chelu òall'altrn porte del golfo di Petchili. Però prima che fosse compiuta l'adunata dell'esercito francese e che questo di Iii salpasse per cominciare le vere operazioni di guerra contro le truppe chinesi passarono oltre 3 mesi, e tullo ciò per una forza non arTinnte a 7000 uomini senza cavalleria c con 4 balterie da r.ampagna, una di ra7.7.i e una c.ornpagnia di ponLiar·i . Ho insistito a bella posta su questi particolari. perchè l'adu nata dei francesi deve Pl'endersi come base por dedurne giuste conseguenze, come quella c.he a vveniva in condizioni da ritenersi normali per una spedizione fa tta da potenza europea . Gli inglesi invece eran o naturalmente. pro nti as~a i primn , avendo tratto truppe inglesi dal le c.olonie e tru ppe indigene dalle l ndi e in pieno assetto di guena; ma la condizione di per l'etto para li elismo nelle opemzioni degli alleati , la quale era stata stipnlat<\ in vista della gelosia tra I'In g hilt<~ JTa e. la Francia, obbligò gl'inglesi ad attendere che fossero pronti anche i ftancesi . Se invece dell' est'rcit.L> eh in ese che non osò prender mai l' oiTensivo, JH;) ~ieLle ad attendere il uemico dietro i trinceramenti ann;1ti di cannoni antiquati perclendo cosi il vant;1ggio nell'iniziativa, inYece di una popolazione all'atto indiiTerente che considerava l'adu nata degli strnoieri solo come un mezzo di arricchi rsi col commercio, avessero gli al leati trovato un eserci to mobile ben disciplinato e guidato da un hnon generale, e una popolazione ostile per ogni parle agli invasori, questi lunghi~~im i rita1:di sarebbero stati esi zi<1li alle troppe allea te, e forse avrebbero manda,to a YUolo la spedizione allestita coo sì grave dispendio. Ed ora da quell'epoca sono trascorsi più di 30 anni e in qu esto intervallo di tempo la China ha d'assai migl iorato la sua posizione militare, sia colle modilìcazioni apportate all'esercito ed all'armamento, e sia t:O! Ie valide fortificazioni erette nei punti più vulnerabi li e a difesa massi me della capitale. Invece da parte cl ell ~ potenze europee i l perfezionamento delle arrn i ha reso sempre più gravoso, dispendioso, dillicile il trasporto a tan ta distanza di quanto può occorrere, mass ime in munizionamcnto e materiali di ricambio a~ un esercito che dovrà anche essere mol to più num eroso di una volta. Così soltanto si potrà avei·e la corle7.za di sormo ntal'e tu tti
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quei maggiori ostacoli, che ora la China ha creato a difesa dell a capitale, dove soltanto un esercito vittorioso potrà dettare le condizioni di pace. E ben vero che l'apertura del canale di Suez e i grandi perfezionamenti dei battelli a vapore non che il loro cresciuto tonnellaggio hanno abbreviata di molto , anzi forse ridotta alla metà la distanza tra l'Europa e la China; ma non è men vero che anche nelle condizioni attuali il trasporto di un forte corpo di spAdizione per una seria campagna contro la China deve sotto ogni aspetto dar bene da pensare all~1 potenza che intenda di eseguirlo. Nell 'ultima campagna di rella con molta audacia [e rara fortuna dall'ammimglio Cour·beL contro il celeste impero non :si trattò infall i che di operazioni navali per arrecare il massimo danno alla flotta e agl i ar:;enali chinesi, e costringere la China a pagare una forte indennità pel tradimento di Langson; ma non si pensò neppure per nn momento ad una spedizione di un eset·cito, che con fortunate operazioni di terra spingendosi bene innanzi sul · suolo nemico obbligasse la China a subire le condizioni del vincirore. Ed esaminando bene la quistione, ò forza concludere elle una delLe principali cagioni a dissnadere la Franci a da un' impre:)n di tal sorta , sì fu appunto la difficoiLò. grandissima di condul'la da sola a buon termine. La immensità dei sacrifizi necessa ri per raggiungere lo scopo battendo tale strada non sareb be stata per nulla adeguata ai resultati che si sarbbero potuti ottenere, ammesse anche le ipotesi più favorevoli ai francesi . Certo tutto il sistema di govemo della t:hina ha in sè i caratteri della più gran debolezza, i germi dello sfacelo . Anzicllè un impero, nel quale dall'un capo all'altro gli ordini dell'imperatore sieno leggi, devesi piuttusto considerare come una riunione di va- . rie province grossissime, alcune assai piit grandi dell'Italia, i cui vicerè si considerano come pressochè indipendenti e dispongono a lor Yoglia del proprio esercito e della propria flotta. Un'azion e a scopo co mune delle forze terrestri e navali appartenenti alle varie provincie è pressoché impossibile, giacchè ogni vicerè pensa n se stesso nè si cura dello Stato, o delle provincie vicine, o degli or-
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dini che gli _giungono dalla capitale. Spesso soldati di una provincia sono tratlati come nemici in un'altra, non neco rdandosi loro neppure i viveri. E a tal proposito si narra, come nella guerra del ·1885 l'am miraglio Wu, che dopo essere sful!gito colla sua squadra alla llolla francese aveva cercato rifu gio sotto le mura di Chinhah, non potè ottenere dal Taota i di Ningpo approvigionnmenti per· la squadra, perch è questi temeva e h ~ la presenza dell a squaclr·a nel porto avesse ad attirarvi la flotta francese. D'altra parte le speciali cond ir.ioni di questo impero, alle quali già accennai, impediscono a qualsiasi poten:~a europea di ottenere ri su ltati importanti e clecisivi da un'az ione guerresca, a meno che a questo svantaggio di gtterreggiare contro la China eon base d'operazione tanto lontana non si c'ontrappongano risorse special i tratte da combinazioni politiche che sappia n profittare delle particolari co ndizion i di altre potenze as iatiche, alla China finitime ed avverse. Separato dalla China da breve tratt.o di mare tt·nnquillo e sicuro, sorge in posizione inattaccabil e per terra un altro impero, non certo forte come quello per estensione nè per popolazione, ma veramente compatto e ben ri unito sotto un :>olo scettro, dove gli or· dini rlell'i mperatore sono leggi <la un capo· all'altro del paese. Questo impero, or sono più di 5 lustri , era chiuso pressochè del tutto agli europei, e stava sotto nn regime feudale, il cui ~apo era il vero regnante, non conservando l'imperatore che l'autorità rel i.giosa. Da lluell'epoca, abbattuto il regime che aveva l'o rmato la forza interna del paese per tanti secoli , si è messo in un momento all'altezza dei tempi ed aiJbracciando con vero fe1·vore le idee della civiltà ha tutto cambiato, leggi, costumi, monete, ord inamento militare ed armamento, sicc è i t.utti i campi può ora competere con , qualsias i potenza europea. uesto impero tutlo composto di isole, che ha una popolazione di ci1·ca 40 milioni, è il Giappon e, ben noto a tutto il mondo civi le per lo zelo che melte ad assimilarsi le idee , i cost~mi, le industrie, gli ordinamenti dell'occidente, e pel gran numero dei migliori e più intelligenti suoi s.udditi, che senza badare ad incomodi e a spese girano in lungo ed in largo il mondo civ i le per imbeversi delle nostre idee e per trapiantarle nel i OI -
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proprio paese. facendosi colà apostoli della civi lizzazi one occ.identnle. Al giorno d'oggi qualsiasi potem~n che abbia nd entrare in ser·ia lolla colla China deve anzitutto assic nrarsi l'alleanza col Giappone. Là por·ti sicuri, bacin i di raddobbo di ogni gen ere, arsenali montati completamente all 'eur·opea con Ol!ni .sorta di risor·se, con operai già esperti in qualsiasi riparazione; là popolazione civile ed amica agli str·anieri , clima saluberrimo pei feriti e i malati della campagna. Col Giappone ostile ogni operazione contro la China anche solo per mare è resa pressochè impossibile. Nelln spedizion e del 11860 si .dovettero uti lizzare tutte le riso1·se del Giappone in caval li per mettere sul piede di guerra l'ar·ti glieria fra ncese e quella poca cavalleria che si riteneva indispensabile per le operazioni di campagna; nell 'ultima spedizione del ·1885 la qunle non fu che una scorreria per mare si rifornirono di viveri e carboni .le navi della Sl]uad1·a fran cese nei porti ospitali del Giap- . pon e, o feriti e maiali anda ron colli n cercare la salute perduta per le armi del nemico o pel clima insalubre clelia China, Lr·ovaodo un vero paradiso in quella regione dove la natura non ha che sorrisi. Assai più che un appoggio di benevola neutralità si può e si deve da una potenz~, che voglia vincer 1:1 China, ritral'Ì'e dal (~i ap pone. Si deve assolutamente. attirandolo colla spernnza di equ1 e dovuti compensi, uLilizzame contro la (JJ ina la potenza che a cosi breve distanza dal celeste impero può considerarsi come più formidabil e di quella degli Stati europei. A tuiLi è noto quanto gueniera sia la mzza che lo popo la , e che sembra di origine autocto na con sovrapposizion i di mongo li e di malesi , e quanto gloriose siano le sue Lradiziùni, avendo il paese sempre mantenuta la propria autonomia, anche quando sul trono della China erano assisi imperatori guerrieri , i quali invano tentarono di sottornettet·e al loro domini o quelle isole. Di ci ò menano, e ben giustamente, vanto i giapp•mesi, tanto che persi no sui bi- · glietti di banca di prima creazione I'Oilero in elegante guisa inciso uno el i questi gloriosi episodi della loro storia , qu;mdo cioè guidati da uno dei loro pìù valenti imperal.ori ricacciaron nel mare i chinasi che avevano invaso il loro paese. Nissuno stra niero potè mai
CHINA E GIAPPONE
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fermare il piede sul suolo sacro del Giappone, e chi lo tentò, fu J)en lieto di poter fuggirsene, senza trovarvi la tomb:t. La posizione felice di quell'impero è tale da farlo servire quasi . -di ponte di congiunzione tra l'oriente e l'occidente del m~ndo, rendendo così intenotta la zona dei paesi civilizzati nell'em1sfero -seuentrionale; di più il vantaggio di trovarsi per ogni parte cinto dal mare c di ess~r nbitat.o da popol azione numerosa e~ intrapren -dente lo mette rispetto all'Asia in condizioni molto simili a quelle nelle quali tl'Ovasi l'Inghilterra rispeLLo all'Europa. . . Se a tutto ciò si aggiunge la smania dei Giapponesi d1 portarsi 7 in orrn i cosa allivello delle nazion i più civilizzate, anche a costo di .... n ' sacrilìzi persino troppo gravosi al paese, e la si contrap'po,ne al d'lsprezzo e alla dilfidenza coll a quale i chinesi guard(l no tutto quanto ba attinenza alla odierna civiltà a coi tentano di opporsi in qual-siasi modo, si può presagire che in un avvenire forsanco non molto · lontano un cozw trn il G·iappone e la China è fatale, ~anto più che -esi ste tra i due imperi la quistione della Corea, regno tributario ' della China dove il Giappone vorrebbe mettere stabile il piede. La spinta ad accelerare il conPitto potrebbe facilmente -dala da una potenza la quale un isse le sue fo rze navali e terrestri a quelle del Giappone contro il comune nemico, la China. (1arantito sulle coste da questa potenza la quale spazzi all'occorr enza il mare dalla flolla chinese, il Ginppone potrebbe disporre di tutte le sue forze mobilizzabili ben disciplinate alla europea per uno sbarco snlle cOste della China e precisamente su quelle dall e .quali è più facil e spingersi direttamente verso Pechino. Col coraggio tradizionale e col disprezzo innato della morte che disting u on~ i Giapponesi, colla loro sobrietà che li fa vivere con un pugno d1 riso un po' di pesce secco, con qualche boccata di fumo di labacco e poche tazze di the, colla loro resistenza alle fatiche e velocità fenomenale che fa. dei Giapponesi i primi conidori del mondo, essi potrebbero, se ben gu.i~ati, sp~nge~·si ~n breve sino alla capi~ ) tale dopo di aver debellatr 1 soldaL1 chmes1, ch e non dettero ma1 } prove di coraggio quando ebbero a combattere con potP.nze armille in modo diverso dal loro. Se noi paragoniamo soltanto l'armamento e l'ordi namento militare dei già pponesi con quello dei chinesi, senza neppure tener
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CHI NA F.l GIAPPONE
conto delle loro diverse qualità militari, non si può neppure per un momento stare in forse :>ull'esito dr un combattimento tr·a di loro in campo aperto. Dalh• parre dei giapp~nesi, fucili a retrocarica e a ripet!zione ottimi, cannon i a retrocarica di sistema italiano, organizzazione completa alla europea che funziona da molti anni, ufficiali istruitissimi , giovani e pieni di buona volon.tà che . posson competere con buona par·l.e degli utliciali eur·l}pei. Dalla parte dei chinesi, per le sole truppe della provincia Petchili fucili e cannoni di vari sistemi , organizzazione embrional e all'europea fatta da istruttori camb iati nd ogni momento, ufficiali ignoranti, contrari di per ~e ~tess i ~ Il e innovazioui militari; per , le truppe delle altre province arm i di tutti i sistemi compressivi l'arco e le frecce, organizzazione, se pnr cosi la si può chiamare. tuuora identica a quella cbe avevano i manciuri quando con un pugno di uomini, si r·eser padroni dell'impero . Nè a vantaggio della China in una ~uena tra le due nazioni può tenersi a calcolo la grande estensione del paese e la densità della popolazione, perchè non avendo: la China. una rete di ferrovie non possono i soldati dell e prov ince lontane arrivare neppur·e in tempo a prender parte alla lotta. Non si ha qui ndi pet la difesa dalla Ch ina cb far calcolo che sulle forzeor~aniz~a te più o meno all'eu ropea per cura del vicerè di Petchili Li Hnng Cheng, che sono le miglior·i del pae:;e e trova.nsi stanziate in Tiensin, Pechino e dintorni e nei fo rti e nella pt·ovincia di Shanlun)!. Queste forze in totalità non ammontano che a 62 miln nomini e sono: ·lo Le truppe delle 8 bandiere; •:i0è '16 battaglioni di fanteria,. ·l O squachoni di cavalleria e 2 ba llìlglioni di nrtiglieria; Hl mi lC~; uomini circa. 2° Le truppe delle bandiP.re verdi, cioè 2'1 battaglioni di fanteria, 8 squ&dr'on i di ca valleria e :1batta!!lioni di articrlieria ·' ·l i mila. . ..... n uomi ni circa. 3° La milizia, 1'>8 battagl ioni di fan teria, 22 squadroni di cavalleria e 3 battaglioni di artiglieria; 36 mila uomiQ i circa. Se quest'ultima si meLLe in conto soltauto per· quel che pnò valere e pnò rendere, è a r·itenersi che si avrà da fare soltnnto con una trentina di mila uomini, quando dopo lo sbarco si conti di dirigere le operazioni contro la capitale per metter fin e alla guerra.
CIUNA E GIAP,PONE
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Nè lo l>barco sembra troppo difficile ad auuarsi , quando natur almente la potenza chE' vuole eseguirlo sia padrona del mare. Difatti da una memoria dell'ammiraglio còinese sulla necessità. di una ferrovia al surl-e:>t di Pechino risulta. che, qu antunque la co·sta del Petchili per una lunghezza di 400 chilometri sia in grnn pa rt e coperta ~i bassi fondi e di scogli , vi si trovano pure molti punti favorevoli per nno sbat·co. Da Shan-hai-Kuan rino a Yangho-ku sopra ·itna lunghezza di 60 ehilometri non havvi un punto ove le acque non siano profonde in modo da permellere l'avvicinarsi a terra di bastimenLi di gr·ossa portata. Si aggi un ~a n questo, ~ ch e la mancanza di apposite strade ferrate in quella regione fa sì ,che una floua nemica con truppe da sbarco può faci lmente mettere a terra le sue forze, laddove le truppe chineJ>i sono meno nnme1'0se, senza che le altre abbian nè tempo nè modo di accorrere in ·loro aiuto . Della possibilità e facilita di sbarco su quelle coste si ebbe esempio luminoso nella guena del 1860; è ben vero che '> .sono cambiate ~olte cose da quell'epoca ad ora, perchè attualmente la China possiede una marina corazzata di qualche impor:tnnza, pressoché tuua costrui ta nei cantieri europei; ma nell'ultima l:>onerra franco-chin ese condotta esclusivam ente per mare dall'ammiraglio Co01:bet, quando mai la Ooua chinese osò misurar·si coll'av,,ér·saria "' È anzi U(ltO che quando il governo di Pechino ord inò à1 vicerè di Nanch ino di m~ndare la sua squadra a Formosa per rompere il blocco non si trovò nissuno che volesse as.sumere il con1andl} della s<{uadra per non esporsi alla degrndazione e forsanco alla morte, se come era probabile a vesse perduto totn lmeute la più bella squadra dell'-impero in una lotta contro la· francese. Alla fine il mandarino civile Wu accettò l'incarico ma il vicerè di ~ anchino oltre l'ord ine formale provenien te da .Pechino gliene dette un altro segreto, q:~ ello cioè di non arrischiare in nissu n caso la squadra contro i francesi. E quindi si dovettero tenere 2 libri -di bordo, uno dei quali descriveva la rotta effettivamente tenuta e l'altro quella immaginaria compilata per mosLrare di aver seguito gli ordini del governo. . Sembra pure che tra il vicerè del Petchili Li -Hung-Chang e il gover·no fr·:~.ncese l'osses i sin da pr·incipio fatto un'accordo se~-:reto in
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virtù del quale la Francia s'impegnava a nsparrniare i porti settentrionali della Chi na, purchè in cambio il vicerè si obbligasse a. tener neutrale la sua squadra e ad usare di tutta la sua influenza a Pechino per ottenere che si pagasse alla Francia l'indennità domandata. E quindi, allorché all' aprirsi delle- ostilità il vicerè cedendo agli ordini perentorii di Pechino dovè mandare i suoi due incrociatori sotto il comando del contrammiraglio Sebelin a rinforzare la squadra del vi cerè di Nanchino, la Francia min•1cc iò eh rivolgere le. oper11zioni della fl otta contro Po1·t Arth ur, e avrebbe certamen te iness;.~ in e~ecuzione que~ta min accia, se il vicerè Li Hung Chang non avesse Lrovato nei disordini di Corèa un pretesto per richiamare dal sud le sue navi. . E tutto ciò non è che il risultato del sistema chi nese, uel quale Il governo centrale non ha quell'autorità indiscuti bile che po~sied& neglr Stati modemi, ma si !imita a sorvegliare e a vel'ificarel'azione delle varie amministrazioni provinciali, anzichè prendere una iniziativa pe1·sona1e nella direzione degli all'ari. Sicchè la vem unita di ?o.vemo è il Sing o provincia, che potrebbe più propriamen te de~lllli_'SJ .uno Stato sotto il protettorato dell'imperatore. Si può qU1nd1 d1re che la China, anzichè essere un impero compauo esolto una sola autorità, è piullosto una confederazione di tanti Stati, che sono le ·18 province chinesi e le 3 maociure SOltO l'altopatronato dell'imperatore, il cruale pur lasciando o~rni autonomia 0 al!e amministrazioni provinciali, si considera però sempre come solo proprietario del suolo dell o Stato e padrone assoluto della vita e dei b~ni _d~i. ,.suoi s~Jdditi , e si riserva l'investitura delle più alle funz JOOI CIVili e- mil1tari e degli alti grandi universitari non che il di ritto di ·revocare per decreto qualsiasi ft; nzionnrio ~Ile tenn e· una condotta irregolare o pregiudicante gli in teressi di tutti . Questo sistema di governo cosi autonomo per le province, men· tre può essere di molto vantaggio in tempo di pace per· lo svilu ppo· naL!Jral e delle ricchez;ze e dci cornmerei di ciascu na provin cia, presenta in vece pericoli immensi io ten1po di guerra e può essere anche la causa principale di disastri irreparabili. che mettano in forse l'esistenza della din as tia e la cessi0ne dell'impero. E difatti non può dir~i che nella China esista un esercito o uua l!olla im,... periale, ma solo un'agglom erazione di diverse fo rze terrestri o na-
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vali sp:-t rse per l'impero, le quali appun to perchè agiscono sot~o \ comandi del tutlo separati ed indipenden ti non possono essere JU } tempo di guena utili nè a sco po tanico nè a scopo strategico . Il ) CIO\ erno centrale cer~a . è vero, di riafi'ermare i suoi dirill i al su~remo comando dell e fone ~nilita~i, ~a è più ~~be prohnbi le che . non vi abhi<l a riuscire nt~ pnma ne po1. lnsi ~to più specialmente su questa 50 I'gente di deholczza d_ella China, in ttuamo rig1wrda li.i. riunione di tutte le forze terresLn ~~ uno scopo comune ben determinato, per dimo~trare sempre p1U come possa esser raci le ed anche poco dispend ioso per una potenza l'aiuto da darsi al Giappone perchè possa trionfar della China, portando sul suolo nemico nn potente esercito, che ~pi_ngen?osi rapidamente avan ti vada a ferire nel cuore qnel vast~ ss1 mo 1mper·o. S"ombrare il mare dalla fl oll•' chinese -pnò essere JOvece un problema di non troppo facil e <:oluzione per la sola floua giapponese, la quale non ha su quella una preponderanza numerica: SJ U.a~lt~n que la superi per abilità e pratica m:.:rinaresca cl egl1 ufliCl•di _e degli equipaggi; ma questo problema viene assai pront~men~.e r_Isolto, quando Ii si metta all'opera una potenza dotala ~1 1 ~ann~n~ polente, che trovi Lulli i mezzi di vettovagliam~~to e d1 r~ pa rn ZJOOI io un paese sì vici no e ·i ben fo rnito sotto tutti 1 rapporll , com~ lo è il Giappone. Anzi a Lal proposiL,, mi ricordo di _a,·er ~ell.o fino dal ·1883 suli'Anny antt Navy Mayazine, in un arlJcolo mt itolato 1'he naval St1·enghL of' China, la predizione che 1l Giappone avreb~e la rneO'Iio sul mare in Um\ lotta contro la China, e questa predJzione ntraeva sua origine da un accurat.opar:dlelo tra le forze nava l'1 dei dufl paesi. Da qncll'epoca è seot·so un lungo lasso di tem po che è stato più che dalla ' hìoa messo a profitto dal Giapp.~ne per _dar maaCTiO I' sviluppo alla sua (l otla. E lo svilu ppo della d1lesn costiera no;nè restato indietro, essendosi il Giappone messo pressochè alla pari dell' ltalia, dopo la costruzione del mag~ifìco arsenale di Os~ka dovuta nella mass1ma parte alle cure indefesse del colonnello Gnllo della nostra artiglieria , che per 4· anni ebbe la direzione di qucll'ar:;cnale. La marina da guerra chinese la quale guidata convenientemente secondo un unico piano direttivo potrebbe opporsi ad uno sbarco , consta di 4 flotte che sono le se~uenti, cioè :
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Flotta dei Pei -h o con 4 corazzate , 3 incrociatori. 8 cannoniere , e al cun i trasporti :1vvisi. Fl otta di Fu-chew con 7 incrociatori. Flotta di Shang-hai con 'l vecchia cor;•zzata, 2 incrociatori e 5 cannoniere. . Flolla di Cnntoo con 7 canoonier·e e. 1 aHiso torpediniere, ed tnoltre dr ·l flottiglia di nari torpediniere che non potè completarsi p~r .ma~ ca n ~a. .d~ denaro cd è allnal mente composta di 3 1 t orp~di nrere dr van trp1 (Yarrow, Schichau e Yulcan). Se queste 4 fl ot te, dirò co;;i re)! iooali, fossero chiamate dai ri spettiv i gove rnatori e \'it:erè, o dal ~overn o centrale a mi ~ ur·:1rsi con qualcuna dt:ll le form idnoil i fl otte delle potenze marittime, senza dubbio si rinn9verebbe il fatto giit succe;:;so nel H~85 che le· fl olfe . chinesi farebh ero del loro meglio per sfuggire nl l'incontr·o del nemi co, e non esser tratte a certa rovina. Data cos i la facilità di uno sbarco su quel punto della costa del Peiho che può ritenersi più adatto per proceder di là alle · operazioni verso il principale obiettivo della campngna, dato che si avrà da fare solo con una trentina di mila chin esi ch e per armamento ed ìstruzione non possono neppure alla lontana compet~re coi giapp.onesi,. non vi sarà per questi ostacolo troppo serro alla attuazrone dr un pia no di campagna, preventivamente ben studiato r·iguardo allo stato del paese da percorrersi ed all'obiettivo da consegu irsi. L'esercito giapponese di prima linea, senza tener conto della divisione della guardia im perial e, consta di 6 divisioni o,nuna. dell e quali è composta di 4- regJ,!imenti di fanteria, ri un ì~ in 2 brigate, di 'l reggimento di artiglieria con 4 batter·ie da c:~m pagna e 2 da montagna, di 'l divisione di cavaller·ia a 3 s.quadroni , di 'l hallaglione del genio e di ·l battaglione del treno -col rolativo parco , unitamenle ·agli altri servizi accessori . La mobi litazione deli 'esercito potrebbe farsi assai rapidamente, perchò il s i s~ema di reclutamento è territoriale, corr·ispondendo 1e 6 divisioni attive ad altrettante circoscrizioni divisionarie del paese. E a tal riguat'do indicazioni preziose, che non sa ranno certo andate perdute, ebbero a ricavare i giapponesi nel campo pra-
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t ico dalla parziale mobilitazi one dell'es e~c ito fatta nel ~ 882 , quando a cagione dei disordini avvenuti nella capitale della Corea , -che costarono la vita a vari giapponesi colir resiàent.i, si inten·deva di preparare contro quel regno una spedizione, la quale .poi fu sospesa avendo la Corea accor·dato in ogni punto le ~od .disfazioni e le indennità richieste dal Giappone. Colle fo rze speciali della colonia militare Hokaido che dtfen-dono l'isola di Feso , con tuLtn l'artigl ier·ia da fortezza (4 reg.gi menti) che difendè le coste del (~ i appone si potrebbe senza pericolo mobilitare pressochè tutto l'esercito nnche nel caso di una lotta localizzata tra i due imperi. non essendo troppo da temersi un tentativo dell a fl otta chinese contro le coste del Giappone . A più f.orte ragione 1<1 mobilit.n ion e si polril fare co ~ pleta dal momento che, clata l'alleanza con un a potenza marrttima> devesi · eonsiderare come non esistPnte la flolla chinese e .quindi come assolutamente sicuro dn ogni offesa nemica il ,Giappone. Alla facilità e prontezza della mobilitazione terrà certamente dietro la facilità e prontezza del trasporto •ielle truppe mobilitate sulle vicine coste della China, perché le società di ·navigazione giapponesi hanno già preso uno sviluppo ~ randis simo, e pel trasporto può essere pure di immenso aiuto la marina mercantile della potenza alleata. Uno o -tl.ue corpi d'esercito giapponesi , muniti di tutto quanto ·rende formidabili gli eserciti europei, potrebbero in tal moc!o .esser sbarcati ~ullc coste chinesi coll'aiuto anche della marina mer.;antile alleata e colla scorta della floua, che già ebbe a sgombrare il mare da quella chinese. ed essere mantenuti in perfella comunicazione colla loro patria. (j ueste forze abbastanza ben guidate potrebbero aver presto ragione di quelle che i chi nesi aves~ero loro ad opporre, ecl in vista dell a sobrietà degli uomini e de'Ila lpro resistenza al clima poco salubre della Ch ina potrebbero spi egare una rapidità di marcia impossi bile ad un ,esercito non avvezzo a quei climi. sicchè dopo pochi combattimenti vittoriosi giungerebbero n Pechino a dellar la lerzge al...: f impero chinese. Io, che al Giappone ebbi n tr'nll.cnermi per un tempo aoba.stanza lungo in continu o e quasi esc l~t sii'O contatto coll'elemento
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militm·e, ho avuto ogni giorn o occasion e di apprezzare le qualità militari dell'esercito, e la istnnione degli uflìcin li che sono andati formando si in quest'ultimo ventennio alla sc:uola di distinti istruttori delle potenze militari d'Europa, e non mi perito ad affermare che in una campagna co ntro Ja China l'esercito si coprirebbe di gloria. La ques•ione fo rse più seria potrebbe essere quella .dell'indirizzo stra tegico delle operazioni di guerra , giacchè coloro che trovansi :1i più alti grad i della gerarchia militare e prove~go~o _da_ll'ant.ica sc uola, non sono fJrse intimamente compresi d_e1 ~nnc:rpr gene;·ali che ass_icurano la buona riuscita dell.e operazronr nel campo strategico. E però a sper·arsi, c11e in un'impresa di tanta mol e si abbiano a tìssare bene preventivamente con qualche buon stratega d&!la potenza alleata le linee gener·ali per l'azione contro la Chiua dopo u•;o :;tudio profondo del paese da in vadersi, e che questu stratega 11b bia a trovarsi ad lal1ts del comandarrte la :;pedizione per :1 iutarlo ·dei suoi consi~rli come vi 1l ' sr. abb'ra a trovare UllO specialista per la ~ n erra d'assedio contro quellefortifìcazioni o altre difese che i chinesi hanno colù accum ulalo a protezione della capitale. Ad ogoi rnodo tenuto conto della poca istruzione delle truppe chinesi, del loro numero relativamente esiguo, della m;;ncanza di strade ferr:1te che ne impedisce la rapida radunata nei punti piu mi nat;ciati, si lw ragion e di supporre che anche sent.a consigli stranieri le operazioni abbian o a sorti reun esito felice, supplendo in tal caso il proverbiale valore dei solda ti alla forse impe.rfetta istruzione dei generali. Un altro aiulo potentissimo che al Giappone dovrà d11re il suo al.leato è qr.lel!o del denaro e del cred ito, giacchè il Gi<1ppone c paese pruttosto povero, sia perchè eminerHcmente agriculo e non mnn ifatturiero , e sin perchè all o scopo di pren dere una posizione superiore nel mondo asiatico non bado a sacrilìzi nè a spese per crearsi un potente esercito ed una potente flotta C'.apaci di r·ispondere alle esigenze della guena odier·na. D'altra parte alle spese ingenti necessarie a tal uopo Qon sì con trappone un'adeguata percen tuale di rendite ricavate dai dazi di entrata. Questi, invece di C•>stituire come negli Stati Uniti il cespite di rendite ca pace di copri1·e ogni ~pesa del bilancio, oppnr_e la metit circa come succede in Inghilterra, non coprononei brlanci giapponesi che for;;e '/3 delle spese. Ciò dipende
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essenzialmente dalla impossibilità in cu i trovasi il Giappone di elevare i dazi di entrata al di la del 5% ad valorem che gli è creata dai trattati colle 16 potenze occidentali colà diplomaticamente rappresentate. A tal proposito non credo inopportuna una digressione attorno ali· or igine di questi tratta tiPrimi ad opri re il Giappone al commercio straniero furono gli Stati uniti di America a suon di cannon ate nel ·1858, quando anco ra governava efTe~Livamente il paese lo Sbogun, capo del partito feùdale, mentre l' imperatoré ritirato a Kioto era di nom e e di diritto capo del governo, ma in r·ea ltù. soltanto capo religioso del paese. Quel trattato servi poi di modello per la serie degli altri che gli inviati europei conchiusero successrvamente col governo giapponese di allora, cercando sollanto di introdurvi clausole che assicurassero straordinari guadagni ai mercan ti loro connazionali . a spese dei giapponesi. I l rappresentante degli Stati Uniti erasi dato cura di provvedere in quest(l trattato per una possibi le abolizione delle restrizioni sui dazi d'entrata nel ~1 864·, e della clausola della giurisdizione consolare nel ·1872; cosi egli credeva , ma l'uso malcauto di una semplice parola nel trallato rese possibi le ai governi stranieri di tenere il Giappone indelìnitamente obbligato a · quelle clausole per lu i dannose ed umilianti. Invece di usa re le solite espressioni per fissare un ter·rnine alla d111·ata del trattato, e alla conclusione di un nuovo , si parlò solo di ·revisione alle date sopraccennate. Le potenze occidentali non hanno in segui to mai cessato di trarre da questa espressione un debito vantaggio , e pur sempre altamente proclamand'J il loro viYo desiderio di venire ad una revisione, si so11 o barcamenate per moclo che non si venisse a conclusione accettabil e pel liiappone. Cosi questo impero, costituito su basi totalmente nuove fin0 dal 'I I:Hi8, ha dovuto da quell'epoca subire grandi perdite economiche, e tollerare pel compimonto di fun~ioni giudiziarie un'intrusione di stranieri sùl proprio suolo, che dimostrava assol uta diftìdenza delle leggi e della giuslizia del paese. Se ciò poteva esser gi usto all'epoca nella qrwle il primo trattato fu conchiuso, non ofTrendo allora il govern o alcuna garanzia perchè gli stranieri potessero commerciare col Giappone ed avessero
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sicure sostanze e vita, si è cosa assolutamente ingiusta all'epoca attuale. Dal caos che prevalse alla fine della guerra civi le uel ~ R68 fu trallo fu ori un governo si ordinato, che potrebbe servire di modello ai governi europei dove la fiscalità regna sovrana. Non vi è paese sulla terra dove i giudici compiano il loro ufficio con maggior pronter.za e r·ettitudine. l delitti vi son rari, in parte è vero per gl' ist inti d'ordine della popolazione. ma anche per la fermezza e celerità con cui vengon puniti dai cu~todi dell'ordine pubblico. le leggi sono moderate, nè applicate con ind ehito rigore; sul solido albero delle i s titu~ioni indif!e ne venner·o fatti i migli ori innesti della legislazione europea, per mezzo di eminenti giu reconsulti chiamati a tal uopo d'Europ, con grandissima spes:1 del governo giapponese; cosicchè ora quel codice può dirsi uno dei migli ori e dei più completi del mondo. Ad ontn di t.utto ciò i governi stra n ieri sempre si sono opposti con minacce di violenza n riconoscer·e per quello giapponese i diritti comuni ad ogni governo civile, ed in special modo il diritto d'imporre a suo talento dazi sulla importazione e di sottoporre gli stranieri alla legislazione del paese. Per motivi sopra esposti essendo questa situazione intollerabile, più volte il Giappone cercò di intendersi colle altre potenze per venire ad equo componimento . Recentemente nel ·1886 fu fallo cn ultimo sforzo per metter d'accordo i diversi rappresentanti e nel maggio i delegati d'Europa e di \ nJerica si raccolsero a tale sr.opo a Tokio. Per qu:~nto eloquenti fossero i negoziatori giapponesi nel porre sotto gli occhi òei delegati le prove evidenti di quanto aveva sofferto e sofl'riva il Giappone da un così ingiusto stato di co~e. e di quanto aveva fa tto senza bndare a sagrilhi per mettersi alla .p:1ri di qualunque gover·no civile, il cor·po dei delegati non volle recedere dalle sue idee pr·econcette. Si contin uarono le co nferenze senza miglior risultato sino all'estate del 1887, erl allora dopo aver spinto le concessioni sino all'estremo li mite compatibile colla dignitil nazionale, stnnco e scoraggiato il Giappone si ritirò dalla lotta dichiarandosi vinto. Davanti a qnesio stato di cose inammissibil e è cer'to che il go-
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verno giapponese dovrà o prima o poi fare un colpo di testa per liberarsi dalla iniqua servitù impostagli dai trattati. Il modo più semplice sarebbe quello di ne,;oziare un tratl<lttJ su basi di reciprocanza con una potenza amica abbastanza forte da non tener cal.colo delle rimostranza dell e grandi nazioni mercantil i. Non molte delle potenze straniere si trovano in tale condizione, e tra queste forse una sola, gli Stati Uniti, sarebbe disposta ad ai utare il Giappone su questa v;a. Già altra volta essendo pre~ident.e lo. stesso Cleveland che ora è stato di nuovo assunto all'alto ufficio, il messaggio al Congresso dich iarnva che gli Stati Uni ti non avevano tralasciato occasione di attestare la loro costante amicizia vetso il Giappone col sostenerne i giusti reclami per l'autonomia e l'indipendenza in fa cci•l alle altre nazioni. È vero che questa dichiarazione sia stata piuttosto platonica, gìacchè all'atto pratico nel le conferenze del ·1886-K7 il ministro americano si era astenuto persino dall'incoraggiare il governo gir~pponese con un co ntegno benevolo, e ciò co lla scusa eire quel governo aveva dato prova di cercar appoggio ed a iuto piuttosto dalla Germania che dagli Stati Uniti. Non è men vero però che dopo il 1872, epoca per la quale originariamente er•l fissata la revisione dei trattati, due volte il Giappone cercò di negoziare un separato trattato coll'America in termini molto liberali e tali da far recuperare al Giappone quei diritti dei quali era stato spogl ial•> nel 1858. Speciali privilegi erano accordati agli americani, e vantaggi materiali assicurati per lo sv iluppo del loro commercio coll'Oriente. Tutte due le volte il dipartimento degli esteri fece credere ai giapponesi che il trattato sa rebbe stato accettato, ratificato e proclamato in un limi te di tempo abbastanza breve; ma tutte due le volte i negoziati furono rolli all'ultimo momento pel motivo che questo procedere sarebbe stato mal visto da certe potenze europee e in special modo dall' Inghilterra. Eppure quelia potenza che ai uterà il r. iappone a sottrarsi dalla servitù impostagli dai trattati potrà facilm ente cr·eare ai propri sudditi vantaggi notevolissimi in quel paese. Ed io r·itengo che o prima ' o poi gli . Stati Uniti si metteranno su tale str·ada,. Certo sarebbe assai meglio per le potenze em·opee di venire preslo ad un equo 1
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accordo col Giappone, da qualche tempo, dall' intr·oduzione cioè delle istituzioni parlamentari in quel paese, spira dappertullo un vento poco favorevole agli ~tra nieri , appunto per le ragi oni che sopra ho accennate. .' Non potendo il governo r ica vare quanto dovreb-be dai dazi di ) entrata, è obbl igato a ~ra vare la mano sul! ~ imposte inleme per procacciarsi i denari necessari a mantenere il Giappone come pr·ima -, potenza mi li tare asiatica . Da ciò il malcontento nel paese e l'opposizione vivissima nel Parlamento, la quale già obbligò a cambiar:e parecchi min istri e a sciogli ere poscia le Camere, facendo nuove f elezi,1ni che non mlforzarono però il partito del governo. Anzi ultimamente il nt!Ovo Parl amento si ri fi utò di votare i bi lanci e neaò } i fo ndi pei pubblici servir.i , sicchè l'impera tore per· provvede re r>ai 7 fondi Cleli a mar in a, considerata come.nno dei più potenti mezz i di difesa e di espansione . dovè ann unziare che anebba a tale scopo . P_relevalo per· 6 anni dallda su ~ li sta cifvile un milione e mezzo di ( 1rr·e e per 1o stesso pel'l o o 1 1 tempo atto ritenere il ·10 °/ sugli 0 · stipendi degli impiegati. Del resto è nawralissimo che l'opposizione si mani festi vivissima contro il go verno e quindi dì ri 1•erbero con~ro gli stranieri . Il malcontento cova natur·a lmente per parte della vecchi; aristocrazia spogliata dei suoi privilegi fe udali e sempre più diminuita di pt·esti ~io e di autorità per le nuove riforme e per la crescente infl uenza straniera. Si ebbe giù nel ·1877 una terribile insurrezione provo cata da quel pa rtito nell 'i:>ola di Sattunia, che costò enorm i perdi te di denat·o e di uomini e iu soll'ocata nel sangue. :\fa ora il ma lcontento si dimostra allrimentì e col nuo1•o regi me parlamentare può dat· luogo a dolorosi incidenti ; l'opposizione ha buon giuoco perchè non si vede aiC Llll utile pratico dalle immense spese l'alle dal governo per l'esercito e per la marin a. A che cosa servono u l'nno e l'altr11 . se da una paete il Giappone non riesce a levarsi da sul collo il pi ede che gli tengono le potenze co gl' inginsti svantaggiosi trattati tuttora in vigore, e dall 'altra non si espande fuor i dei suoi li miti con vittoriose imprese e conquiste in Co r·ea o in China ? · Se da tante spese per l'esercito e per la marina non si ritrae alcun vantaggio visibile, è molto meglio r idun e tullo negli stretti
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limiti compatibili colle scarse ri sor~e del paese, dal momento c.he la posizione stessa del (;iappone lo melle al riparo dalle imprese di possibil i nemici. Sono presso a poco gli stessi ragionamenti ~he si fa nno negli Stati europei i quali vanno in rorina per armament i esagerati; ma in questi vi è almeno un moti\'0 che chiltrle la UOCCa agli oppositori del sistema, il motivo cioè che nello stato alluale delle uazioni europee la pace at·mata. rovi nosa qnasi al pari del la guerra, è una necessità impresci ndibile. Ancli e questo malco ntento del Giappo ne potre hbe acqnieta'r:>r ed anz i cangiarsi in en tusiasmo per quella potenza che lo ai utasse a liberarsi dall'odioso vi neolo dei trattati e a stab ilirsi per esempio io Corea, paese :;empre amhito da l t; iappone, che vi ha interessi assai grandi e. colon ie numerose, si c~ h è la tassa postale. per i posti ove son stabiliti i g i ~ ppoil es i è uf!uale ;1 quella che serve per l'in terno dol G·iappone. Or1t essendo la Corea un regno ind ipendente di nome ma in realt à' sotto il protettorato de ll a China, un' impresa contro la Corea porterebbe di nalnral conseguenza. acl una guerra colla China. Ed ecco come la digress ione da me fatta a proposito del regime dei trattati e dell e condizioni politiche attuali del Giappone si ri~onnetl e in ti ma mente col tema preso ad esame di una guerra tra la China ed una potenza europea alla quale potrebbe es sere di grandissima utilità l'alleanza col Giappone, o di una guerra tra la China e il Giappone al quale potrebbero arrecare con grande loro vantaggio valido aiuto gli Stati Uniti d' America o una potenza europea . Come gia ebbi ad accenna re sul principio non sono le sole persecuzioni con tro gli stra niet·i ed i cristiani che abbiano pri m::~ o poi a produrre un conllillo tra la Chi na e le potenze europee. Agli Stati eminentemen te c.ommercird i preme mol tissimo l'apertura dell 'intemo della Ch ina al libero co mmerci o, ed i n ve r~ e quel!'i;npero n si oppone di continu o creando ~e mpre nuovi .ostacoli per l'attuazione di questo progetto. Se direttamen te non vi potrà con ){randi vittorie cos t.t· i ng e r~ il Celeste i mpero a queste con cessioni , potrebbe darsi il caso che ciò . ~ i ollenesse da una campagna viuo riosa del Giappone contro la China; come per mezzo degli Stati Uniti si aprì il Giappone n n ti cam e n~e al libero com-
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mercJO anche co~li Stati europe1, potrebbe per mezzo del Giap pone aprirsi la China. Se pure ,;iò sarà possibile, non potrà esser·!() .che per tal mezzo. Quella nazione che avrà prestato valido appoggio al Giappone per debellare la China si assicurerà vantaggi tali per l'avvenire pel commercio col Ce!este Impero da far considerare come molto bene impiegati i denari che quell'appoggio le sarà costati. Se anche altre potenze ne godranno in seguito, non :;arà men vero che i pri mi e più grandi vantaggi samnno per· la: potente nlleata del Giappone. Ma anche questa alleanza per assalire gagliardamente la China dalla pai'Le della frontiera orientale marittima non può essere prorogata indefini tamente. È ora il Giappone all'apogeo della sua potenza militare, n<) bisogna lasciare che si rovini finanziaria~ente per manten.ere così forte nerbo di armati e di navi; può dn un momento all'altro scemare di po t~nza per torbidi interni form idabili; può essere obbligato a disarmare per mancanza di risorse e ciò specialmente se non potrà uscire a li berarsi dagli odiosi Lrallati; può final mente pei motivt già esposti tanto rivoltarsi l'opinion pubblica contro gli strani t~ri da far propendere il Giappone ad allea rsi colla China; ed allora tutto quanto guadagnaron io quello estremo o1·iente le potenze andrebbe perduto. Basti l'accennare a tal propos ito, che giit dal partito ostile agli stranieri in (~i appone , , , il tJUale va Cl'e$cendo di importanza da qualche tempo, fu persin ventilato un progetto di un'altra triplice alleanza tra China, Giappone e Corea per· escludere assolutamente l'elemento straniero dn quei paesi. Devesi adunqtte ba ttere il ferro quando è caldo, venire presto a qualch e accordo col Giappone contro la China; fatto qu~sto, pretesti ad una guerra tra i due imperi non ne mancheranno mai; basta, come già ebbi a dire, la Corr<l per crear·ne quanti se ne voglia da un giorno all'altro. Anche setto questo punto di vista della estensione della influenza delle potenze civili in oriente non sarà mai . abbastanza lamentato lo stato di continua guerra (CòSÌ puossi chiamare la nostra pace armata) in cui trovasi l'Europa, che rende impossibil e a qualsiasi potenza di impegnarsi in un grosso affare a cotanta distanza. La stessa In ghilterra in vista delle' serie possi-
bili complicazioni europee non può distogliere · colà tanta copia di navi armate ed onerarie, quantunque abbia in sua mano la porta della strada più breve, il cannle di Suez . Come già accennai, gli Stat i Uniti solo potrebuero so bbarca1·si all'impresa, massime approfìuaodo del momento in cui l'Europa fosse UJtta sossopra, e l'In ghilterra obbligata a concentr·ar colà le sue forze per clifenrlere i propri inçeressi non potesse nell'estl'emo oriente contrariare la pol itic.a degli Stati Uniti. Ch i sa che questo non abbia, disgraziaramen te per noi, a succed er più pr-esto che .non ci pensiamo, e che i primi colpi di cannone che scuoteranno la vecchia Europa nou abbiano ad avere un' eco nel decrepito Oriente e nella giovine America l Non bisognn però perde1· di vista che, se questa aggressione alla frontiera or·ientale marittima della China fat.ta dn qua lche potenza formidabil e alleata al Giappone resterà per anni ed noni nel domini o dei sogni , potrebbe pur darsi il r-aso che il colpo di grazia alla dinastia chinese e al celeste impero venisse finalmente da altra parte, cioè dalla fro ntiera terrestre e per mezzo dell a Russia, la quale sa 1·ebbe al lora la primn a godern e i va nt n~?gi . Bisogna rico l!~,n·s i che la fetTO\'i n siberiana non è un milo, è una cosa che sarà co mpit:~ in un avvenire, se non molto pros~imo non però immensamente l6ntano. È vero che sussistono e sussister·nnno a lun"o trioni l'>cri:t.1 n le ra è? esposte sul principio di questo arti colo per dimost.rar·e che la Russia non sarà probabilmente quella che assalirà la Chimi per terra; ma se ciò 5ucced esse, quando sarà in pieno esercizio la ferrovia siberi aoa , il celeste impero verrebbe presto aperto da quel lato alla invasione e i resullali non ne sarebbero dubbi. Colle ferrovie la Russia po trebbe a suo pi ncara in poche setlirnane portare contro la China forze regolari imponenti , e queste sarebbero aiutate for.Lemente dalle irre:rolari che sono sparse lu ngo tutta la frontiera chinese in virtù della meravigliosa or~a nizzaz i one col~1 esistente di colonie militar·i. sul gener·e di quella degli ant.ichi conflu i militari austriaci. Lungo la frontiera russo chinese dal Turkestan alla Manciuria esiste una catena di villaggi , i cui abitanti sono un misto di cosacchi , russi e siberiani, dei quali moltissimi già ser· virono nell'esercito russo. Un certo numero di questi villaggi forma
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un distretto. dove si trova la chiesa e dimora un ufficiale. Tutti questi. distr~Lti sono tra loro in comu nicazion~ tel eg1·atìca. Ogn~ uomo valido alle armi riceve dal governo un fuc1\e e le occorrenti munizioni coll'obbligo di presentarsi ogni domenica alla chiesn. Dopo le funzioni rel igiose Lutti si mettono _in rango d_avAn t~ all a chiesa per essere passati in rivista dall'urficiale, che co1 r~o\1 alla mano verifica la presenza degli uomini e lo stato delle arm1 e munizioni. Poscia si fanno alcune ore di eserc1z1 e prima di partire pei \oro vi llaggi gli uomin i ricevono 4 rubh a testa. N~! corso della settimana gli uomin i si esercitano pure ai rispettivi vi ll aggi, dove sono spesso passati io rivista da ufficiali . Si ccome il clima è molto salubre, il suolo fe rtile e i co loni sono pecuniariamente sovvenuti dal g~verno, il loro nu~ero v~ cr~sc~n d_o di giurno in ::;iorno, e in caso dt guerra la Russ1a potra ~umd1 d~· sporre da qui ad allora di forze irregolari molto constderevolt, ben armate ed istruite per rinl'orzare l'esercito regolare. Inoltre come è noLo il Hoverno russo sovvenziona i cap i mongol i ed ha molti partigiani nel Turkestan chinese. Quindi se arrivel'it il tempo di estendere i suoi confini ùa quella parte a spese delhL China, non avril da incontrare tr·oppo serie difficoltà. Forsc.un ·invasione per parte della Russia potrebbe anche essere il segnale di un attacco alla China per parte del Giappone, forse si potrebbe nvere allora quell'n lleanza del Giappone con potenza europea che a scopo civilizzatore io grandemente vagb e~gio, ma quanto tempo dovrit sc.orrere da qui acl all ora? E le condizioni e le ·tendenze di t[uell'i mpero, e le circostanze favorevoli attuali non potranno essere tolle cambiate 1 Considerando altentamente lo :stato atluale delle cose polilich e, chi stette lungamente al Giappone, e ne studiò con amore la lingua la storia e le condizioni militari e pulitiche in rapporto con quelle generali del mondo asiatico, non può a meno in vedere con vivo dolo re come non si snppia o non si possa dalle potenze d'Europa trarre fin d'ora il rlebilo vantaggio delle peculiari condizioni del Giappone per l'ade servire a scopi civilizzatori nell'interno dell' Asia. Al mo mento attuale può dirs i ~ che l'imenso impero chinesc, · il quale se non vi fosse immobil izzalo da tanti secoli sul cammino
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della civiltà far ebbe ancora da antesignano agli altri su quella via, è stretto cb~e in una morsa al nor·d al sud dnlla Russia e dall'I nghilterra, che dopo essersi appropriate le immense regioni siberiane ed indiche, van no sempre con protettorati ed occupazion i successive allarO'ando i loro domini e la sfera di loro influenza. n L'immane colosso dai piedi di creta, l'impero chinese, sta però sempra immobilE: resis~en do ad ogni corrente d i ci viltà cristiana, garantito più che da altro dalla sua stessa immensità e dalle serie diffìcollà, che presentano gener·almente le sue frontiere ad un' invasion e nemica. Il suo lato debole è appunto il mare, dove le distanze e le difficolta dei trasporti scompaiono, e da quella parte appunto e a. breve distanza trovasi un potente impero fortemente crganizzato ed arm!l'to, che avrebbe quindi faci lità non poca di andare a ferire la China nella sua parte più vulnerabile. Tutti gli sforzi delle potenze civili sono rivolti ad aprire l' interno della Ch ina al commercio , e · per raggiunge re questo scopo quanti tentativi ripetuti continuamente con meravigliosa p:nienza e con scarsissimi risollati ! Credere che la nostra civiltà possa penetrare dolcemente a poco a poco nella China, come ha potuto fa re in altri paesi, è :follia. La razza stessa chinese"par temperamento, per educazi one, per abitudini vi è avversa, e il governo stnbi lito su basi che mal si accordano colla nostrn civiltà si avvantagg ia del suo potere e delle particolari condizioni del paese per creare quan ti ostacoli può maggiori all'annzarsi della civiltà, anzi coglie ogn i occasione per riac{juistal'e quel po' di terreno che ha dovuto cedere per un motivo o per \' nltro. L'unica potenza, a!la quale governo e paese si inchi nano, non è dis~raziatamen t.e che la fotza , simili in questo ai barbari e forsanco peggiori, innati avendo l'idea delle loro superiorità in tutto e per tutto e il disprezzo per gli stranieri e per ogni cosa che da questi provenga. La forza br:~tn l e che imponga loro col terrore il dovuto rispello aO'\i stranieri e che si obblig hi a demolire quella impenetrabile n . muraglia, la quale simile alla famosa edificata al nord della Chma per preservarla dalle incursioni dei barbari li divide dal resto dAl mondo, la forza brutale mppresentala da una vittoriosa spedizione nell'interno che vada a ferire nel cuore quell'impet·o, può, come
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già vedemmo, difficilmente adoperarsi finchè durino le condizioni di antagonismo armato del mondo europeo. Solo il Giappone, favorila dalla sua po:>izione speciale e dal suo potente esercito, potrebbe venire a capo di una impresa di cotanta mole; ma io ritengo che senza l' assicurato concor:;o di una grande potenza, che l'aiuti colla marineria e col cr·edito, non si vorrà il Giappone lanciare in quest'avventura, quantunque anche nel caso di esito infelice nissu n pericolo potrebbe corr·ere di una controinvasione chinese. Approfìttflr·e di questa. speciale cond izione di cose ed app rofittarne per tempo , prima che il Giappone abbia esallrito i suoi mezz i per quello stesso moti vo pel quale vanno esaurendoli le potenze europee, dovrebbe essere l'idea fissa di quella potenza che più s'interessa all 'apertura incondizionata della China nIla nostra civiltà, ai commerci nostri. Per ora nissuna potenza potrà o vorrà approfittare dell'aiuto po · Lentissimo che il Ginppone potrebbe darle alla realizzazione di un evento tanto desiderato, chi sa quando mai si presenteranno occasioni cosi favorevoli ? Guai all a civiltà nostra se il Giappone avesse a cambiarsi totalmente e ad entrare nelle idee di ostilitù agli.stranieri così radicnte nella Ch ina l Guai se contro gli stranieri avesse a formarsi una stretta unione, nna specie di triplico alleanza asiatica tra China, Giappone e Corea! Quello che adesso st potrebbe onenere con poco spargimento di sangue non si ollerrebbe allora, ( se pure vi si riuscisse, se non a prezzo di immensi sacrifki e di J sangue spar:w in gra n copia. E l'epoca, nella quale si po trebbe forse raggiungere fi ntento, verrebbe procrastinata si no al moruenlo in cui si fosse ottenuta la pacifi ~:azione inter·na d'Europa do!JO aver sistemate di comu ne accordo tutte le qui sti oni di nazional ità e di possesso, e si fosse giunti al tanto desiderAto disarmo. Allora, posate le armi e le ire tra i diversi Stati europei, potrebbero gli sforzi di tutti esser volti ad uno scopo comune, ad aprirsi. nuove vie e nuovi sbocchi al commercio, alle intlu:>trie, 11lla 13Suberante produzione nostr;l. In quell'epoca forse una sped izione contro . la China delle var'e potenze europee unite in un sol patto internazionale potrà aver luOI-(O
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-e con risultati soddisfacenti, ma certo con sacrifici immensi, se il Giappone non sRrà più un alleato potente e fedele. Ma quell'epoca è pur troppo lontana, mollo lontana; nè è n spararsi che l'abbiamo a veder· noi; speriamo per la pace di Europa, per la propagazione uni1rersale delle idee civili , pel bene dell'umanità, che la veggano almeno i nostri lìgli senza che abbian d' uopo di !asciarne il pio de:.iderio ai tardi nepoti l {) UARATESI
Jlay,qiore d'artiglieria.
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LA (01\tilVIEDIA DEL SENTIMENTO (a proposito · di riforme militari)
N e s~uno ?6i l~ttori della llivi.sta 1ni.lita'i·e, uJTiciale o no. pu() aver d1men t1~ato 11 grande plebiscito di plauso che accolse la circolare ministeriale del 3·1 dicembre ·1892, nella quale una idea da lungo te~po vagheggiata nell'esercito , p11.ssava dal campo della speculaziOne alla bellt:lzza del fatto compiuto. Intendo dire la facoltà fatta agl i ufrìciali di Clomandare di passare d!! un reggimento ad un altro per giustificati motivi. A tutti.' persino agli implaca bili nvversarii del m i n i~ tro, fu giuocoforza r1conoscere che la concessione del ministro Pelloux era informata ad un senso scrupoloso di giustizia e di equanimità. 1·ispondeva ad un bisogno universalmente sentito, metteva sul terreno della legalità quello che si poteva solo ottenere oer sotterfue1i e ra.cc?man.dazioni, allargava infine quello che è un~ dei più p~ tentl fatto n morali , il benessere dell' individuo senza danno del servizio . Anche la saggia disposizione era dettata da altri criteri i : si trattava di muovere un passo in nanzi verso il reclutamento reg ionale incominciando dai quadri; era forse nella mente del mi nistro di procedere innanzi a piccoli passi verso quell'alto ideale e con tale disposizione intendeva prepararsi di lunga mano ciò che non sarebbe stato prudente effettuare in breve volger di tempo. Ln Direzione. pure lasciando ampia facoltà agli autori degli artìcoli firmati di esporro le loro opwront, sr asttcne <li entrare in merito a qualsiasi discussione, ·i !Vota della Direzione.
Ebbene; nelle colonne di un accredi tato gi ornale militare La , Ri'Di~ta di fa:nt.erùt uno scrittore dilettante di statistica e deside.ro:;o di fa re del sentimentali smo a tutti i costi. prendendo in esame i movim~nti avvenuti nei !fLlndri dei varii reggimenti dall a pubblicazione di quella benefi ca circolare infino ad oggi . giunge a delle conclusioni t.:dmente slJalorditoie che ù prezzo dell'opera l'esami-, nare non fosse altro per dimostrare quanto in Itnlia sia diflìcile l'arte di ).(Overnare e quanto sia più arduo a n r~om il tro v:~r~ i a capo dell'amministrazioue della guerra e il farsi audaci pionie1·i di utili ri fo rme. Ecco dunque su quali dati J'articoli:;ta della RiiJista di fantPr ia si appoggiJI per lanciare la sua immaginaziOne al galoppo sn per le vette del sentimentalismo. Dal ·l o gennaio a circa la metil di giugno di quest'anno i trasferimenti per i diversi gradi, nelle diverse armi o corpi , furono i ~ eguenti:
Fut·ono trasrcrti in segulto a loro domandtL .\ RM A O CO R,!> O
Ulfici:1li
!
Granatier i. Fante1·ia di linea . Bersagli<·!ri Alpini. Cavalleria. At·tiglieria.
l l 1
l
superiori
2
i
Capitani
Ufficiali
l 1subalternl
Totale
i_
33 3 3 2 1
'124
159
.~
13
5
8 8
·U 2
:~
Riferendo i trasferimenti notati che sono avvenuti solo per ufficiali appartenenti ai re~gimenti, al totale [degli uffi cia li che in cia scuna arma sono eiTettivi ai reggimenti , si ha che gli ufciali trasferiti a loro domanda ft:rono: in fanteria il 24., 0!~ 0 /o in cavaller·ia il 9,2G 0 / 0 in arti~lieria il 2,30 °/.
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LA COMMEDIA DEL SENTlMENTO
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Ma quesli calcoli non bastano ancor·a al dilettante di statistica · egl i scende ad uno studio più particolareggi;)tO !ra i varii cor·pi una stu:;sa arma e scopre che gli ufficiali i quali chie!;ero ed ottennero di ca mbiar reggimento , fu rono: il 30,75 °/. in fanteria di linea il 18,60 °/.. negli alpini il '18 , 36 "/. ne' bersaglier i il O, 0/ 0 nei granatieri. E di indagine in indagine, di per cento in per cento, :;1 vrene a sapere che ~ i:a nella fa nteria di linea che dei bersaglieri; il per cento dei trasferimenti dei cap itani è inferiore al per centc• dei trasferimen ti dei subaltern i, che le rnaggiori domande di trasfer imento furono per Napoli (Z5), Roma (20), Torino ('12) , Milano (1O), Firenze (9), Palermo (8), Bologna (6), Genova (5), Verona (5)) e Ancona (5) vale a dire che due terzi giusti pei trasfeni si sono addensati nell e grandi cilti:L; r.osì avvi ene che i reggimenti che hanno perduto un ma~r~'ior numero ùi ufficiali tenaono nuarnioione a l'lO i':' Cuneo con 8 trasfertr su ~ rerwimenti Siena con 4 » ~ ,l » Gaeta con 4 » » 1 ~ Messi na con 7 >> » 2 » Nocera con 3 » » ·l n Spoleto con 3 » , ·t » Perugia con 3 • » -1 •> Girgenti con 3 » » , » Salerno con 5 » » 2 » Dall 'esame di queste ci fre l'articolista riferisce che: l. Cbe il maggior numero dei trasferi menti ha luogo nelle armi di line:a. 2. Che la fa nteria di linea propriamente delta supera snlle esaudite domande di trasferimento gl i alpini, i bersaglieri e i granatieri. 3. Che i due terzi di trasferimenti ebber(l luogo da ci ttà pic·Cole a ciuil grandi. il numero 4. Che sia in fanteria di linea che nei bersaolieri . n -dei 1:apitani che domanda rono il trasferimento è inferiore a quello -dei subalterni.
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Da tutte que.st.e considerazi oni emerge (secondo l'autore dell'articolo) il fatto che nella fanteria fa difetto l'amore al proprio corpo, che « nell'esercito nostro Ìl specialmente la fanteria eli linea che è st·relta in contpa.gine m,Q·rale di vincoli meno saldi ». E prima di chiudere le cit:azioni mi piace riportare la chi usa à .sen-sation reboante e crepitante C(lme una scappata finale di razzi retorici ("). « Contro il pregiudizio che abbiamo notato (egli chiama pregiudizio funesto quello di credere che accontentando quanto più è possibile gl i uffic iali il servizio ci verrà a guadagnare perchè con ta nto maggiore zelo serviranno il pnese quan to più saranno e si sentiran no soddisfatti) co nviene reagire altrimenti ci addormenta· remo poi un giorn o nell ' i g n~vi a inerte e ci accorgeremo - troppo tardi quando saremo inesorabilmente travolti dalla r.orrente -- che ci saremo lasciati rimorchiare dentro nel vorti ce - noi che siamo i buoni e siamo i piu- dai pochi che non sen tono fremersi dentro -la poesia del mesti er·e :..
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.. * * E ora ra~io ni amo. L'autore dell'articolo poteva concedersi il lusso di una innocente .esercitazione di statistica e il piacere di assurgere dall'analisi delle -ci fre a considerazioni di indole generale, quando per un certo numero di anni e con cifre un po' rueno esigue, i medesimi fenomeni si fossero ripetuti. fnvecù tutte le argomenl azioni che -egli mette a corollario della sua minuta anali :;i, cadono di per loro di fronte al piccolo numero dei trasfe rimen ti a vvenuli ( 19'1). Ammettenclo tuttavia che sia giusto il far parl are cervelloticamente ·le cifre (che riferite a soli sei me>i di tempo non hanl)o nem-
(l ) • Triste capitMo quello che senza lacrime - lacrime vere che s premut.e rlr•ll'affetto righi no l<! gote, lascia il comando di una <:ompagnh! per andarne a vomandarc un'altra • .
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meno un valore relativo) vediamo quanto di giusto c1 possa essere nell e deduzioni. Tra le armi l'artiglieria e tra i corpi speciali i gran11tieri, sarebbero quelli che stand o alle t:ifre ed al criterio dell'articolista della .Rivista di_ {ante?·ia , rappresentano il rnctximwn, il nec plus nlt1·a della coesiOne mor-ale dell'affezione al proprio co rpo. . Pa~si p<n: i gran nt ieri (clw essendo due reggimenti soli. dest matJ quas1 sempre nella medesima guarnigione, possono dar luogo a pochi trasferimenti), ma quanto all'a rtJcrlieria molti ssime obbiezioni potrebbero farsi, tra cui principalis:>i ~e queste : 1o l n artiglieria i trasferimenti di uHìciali da uno in un aitro reggimento , in fabbriche d'arm i. in laboratorii pirotecnici e di precisione, in comitati e direzioni ter1·itor·iali (mutamenti in cui si ti€'n sempre conto dei desiderii degli ufficiali da trasferire) accadono frequentissimamente; 2o La permanema nelle guarnigioni dei reggimenti di artiglieria è assai maggiore che quella delle altre armi, specie della fanteria; 3o Colla stanza dei corpi alla mano si può dedurre che le' nelle guarnigioni deli' artiglieria stanno nlle brutte r.ome 1 a 3, mentre in fa nteria le brutte stanno alle belle come 4 a 'l. Quanto alla cavalleria sebbene in numero minore, i trasferimenti per motivi di servizio a Pin ero lo, a Tordi Quinto, ai rlepositi al levame_nto, alle scuole militari , ai re.;;gimenti d'artiglieria (come maestn d'equitazione), agli innu merevoli posti di uffic iali d'ordi nanza, sono assai numerosi e rali da diminuire quell i <t domanda dell'ufficiale. Se io fossi un dilettante di statistica mi impeg-nerei a dimostrare che sia in artiglieria che io cavalleria il numero degli uffìcial i ~o~n ~n~at_ì fuori c~rpo_ è di grun lu:~ga superiore a quell o degli ufftc, ~l ' d1 lante1·,a, tn s•mile co ndizione per coiiSèF=,uenza gli ufficta l, d1 quelle a1·mi hanno l'opportunità di cn rnbiar residenza a spese dello Stato , mentre che se il cambi amen to dovesse avvenire in :>e~uito a loro do manda, le spe.;u di viaggio e di trasporto dei cavallr sarebbero a carico dell'i ndividuo. Tnue·le su accen nate rngiou i posso11o a mio avviso, com pensare la
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differenza del per cento nei trasferimenti e mettere tutre le armi allo stesso livello . )fa il marcio è proprio in fanLerin, ~ econdo la Rivista; a lei ahbisogna assolutamente un fenom eno morale da sviscerare, da studi;n·e, dn analizzare. « Nell'esercito no:>tro è special mente !a fanteria di linea che è « strelta in compagine morale da vincoli meno saldi. ,, E sapete perché ? Perchè dai suoi calcoli risul ta così diviso il per cento dei trasferimenti avvenuti: il 30,75 % in fanteria di linea; il 18,60 °/0 negli al pin i; il 48,36 % nei bersaglieri. C'è egli bisogno dim ost~·are che la ragione per cui nei reggimenti alpini avvengono pochi trasfer imenti è quella c~e i quadr·i di Lali reggimenti sOi)O costi tuiti in modo quasi afi'atto regional e? Chi potrebbe ne~are che gli uffici ali dei reggimenti alpi ni del ])iemonte sono quasi tutti piemontesi, e lombardi quelli dei l'eggimenti residenti in Lombardia e veneti quelli dei reggimenti del Veneto ? Quanto ai bersaglieri la loro dislocazione dà ragione della differenza percentuale; essi hanno infalti le seg uenti g-uarnigion i: Palermo, Napoli, Roma, Firenze, Genova, Torino, e poi Ascoli Piceno, A:>ti, Verona, Cremona, Treviso e Belluno, vale dire sei guarn igioni eccellenti contro sei discrete, e nemmeno paragonabili a quelle brutte della fa nteria. Ecco dunque distrutte una per una tutte le differenze sull e quali lo scrittore della Uivista aveva fondato il suo castello di carte per ave•· modo di spacciare il suo bel pistolotto su lla decadenza dello spiTito di reggimento della fanteria di linea. ~l a le lamentazioni de! Geremia della Uù,ista non si limitano qui. Studiando il fenomeno gli avviene di fare una scoperta che egli giu dica piena di origi nalitù. I trasferimento avvengono in numero maggiore fra reggimenti residenti in guarnigi.mi infelici e reggimenti che soggiornano a Roma, Napoli, Torino, )l ilano, ecc. Bej la forza ! Ammettendo che ogni ufficiale domandi di essere trasfel'ito nella s-ua ci ttà nativa dove ha famiglia e inter·essi, e
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LA CO!!MEDI.A. DEL SENTIMENTO
consider:nn do che le grandi città sono quelle che mandano alla f~cma d~ Modena il più gran numero di allievi, è anche logico l ~~magmare che per essere trasferito, puta cas(l a Roma. ci siano P.IU .doma~de. che ~ on per una delle ultim~ citladucole di provmcJa sedt d1 reggtm enti. Ma tiriamo innanzi. Nella stessa fan teria di linea chi ama meno il pmprio corpo sono i subalterni in cui il per cento dei trasferti è superiore a quello dei capitani. (!l) A que.::to punto i? abbandono ogui commento ai lettori e venao alla scappata finale dei razzi r·etorici . o . <~ Triste ca pitano quello che senza lacrime lascia il comando d1 una compagnia per andarne a. pigliare un'altra 1... . » Lascinmo andare : qui si viaggia in pieno sentimeotalismo e par di camminare con una scatolella di lacrime in saccoccia co me gli eroi dei bozzett.i di De Ami ci~. E la commedia del sentimento toeca addirittura il ;.(rottesco. ..con q~~sto principio nessun movimen to nei quadri snrebbe pm pusstbtle senza portare una dissoluzione mor<J ie nella com pa?ine ..Che cosa sarà di certi reggimenti che nel volger·e di poch r ann1 e per elfello der movimenti e delle promozioni hanno total mente cambiato i loro quadri~dal colonnello all'ultimo sottotenent~? ?uei reggi~enti secondo la Rivista di fanteria, guidati da u~CJcn~ l1 che n.on SI sono vergogna ti dì Jasciar·e la propria com~agma, 11 pr~pno batt.agl ione o il proprio plotone per pi gliare ti . comando d1 allre unita, si spanderanno in presenza del nemtco come tanti svizzeri pontificii. Andiamo, via! rimettiamo in saccoccia .le lacrim.e e s.i~mo. un po' piit serii; e pensiamo sopraLut t~ che 10 caso d1 mobilttaz1one e di gue1·ra, un maggiore, un captta~o, un tenente, .non conosceran no che un qtbinto della fol'7.a su cu1 vengono efiettJvameu te ad e3ercitare il loro comando dir: uo; rillettiamo che se fosse proprio indispensabile che un capitano co n~scesse sempre e tutti i soldati che egli dl)vrit guidare nel com~atiimeo to dovrà rimaner·e eternamente capitano, cosa che non puo accomodare nemmeno lo scrit.Lore dell'anicolo in paro la. E poichè si parla di gnerr·a non sarebbe nemmeno male di ricordarsi quante vol te un capitano ha dovuto assumere sotto il fuoco
LA COHMED IA DEL SENT UIENTO
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del nemico il comando di battaglioni e compagnie che non C()nosceva nemmeno di vista, e non pertan to si è disimpegnato dell a bisogna con grandissimo on ore. Lasciam o andare per carità la teoria delle lacrime che r igano le gote ad ogni momento, per il congedamento di un a classe, per la partenza dell'attendente. per mille picco l i nonnulla, tutti onorevol i sta bene, ma tutti inutili di fro nte all'util ità ;.tenerale. E saliamo piu in alto col pensiero; a uno spirito di corpo più generale, meno meschino, meno gretto, meno circoscritto ad un numero che si porta sul berretto. C()nùizioni speciali di famiglia o di qualsiasi altra natura pcll'la.oo un ulficiale a lasciare il co mando d i un plotone o di una co mpagnia a cui si em affezionato e i cui soldati gli erano affezionati, per prendere. il comando di un altro plotone o di un' altra compagnia in un altro corpo? Ebbene: in po ·o tempo, perdurando io lu i le doti che gli ntti rarono la benevolenza dei subordinati, egli si farit conoscere ed amare dal nuovo repar~o dn cui pr:ende il r.:omn ndo. La 71oesia del mestiere, quando veramente esiste, non bada al numero del reggimento, ma crest.e anzi io ragione diretta dello stato d'animo più o meno soddisfauo in cui si trova l'individuo il quale deve pur conciliare le e~ige.nze del servizitl con le sue esigenze private di ci ttadino, di figlio e di marito. F. creda a noi l'articolista della Rivista, le cifre della sua statistica non provano nulla : e se anche pr(lvassero che in sieme al desiderir1 di andare in altre guarni~ io ui, il desiderio di uscire d4 certi reggimenti, consiglia gli ufficiali a domandare il Lrasfe· rimento, ebbene e ch e per· ciò? Non è forse un bene che individui che per mille l':'l l1 ioni si Lrov:~ no a. disaaio in eerli re••nimenti, ~ i migliorino in altri dove tr·ovano nn ambiente di\•erso? La piti elementare pratica di comando non consiglia forse i colonnelli avveduti a cambiare di tanto in tanto di battaglione o di compagnia quegli ufficial i il cui carattere troppo ca lmo v troppo vivace esige superi ori che sappiano spingerli innami o rallenerl i a tempo?.... ~
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LA. COM111E DIA DEL SE NTIMENTO
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* * .\1i sono indugiato a discutere l'articolo della Nivista assai più di quanto l'articolo non lo meritasse, perchè mi è parw di vederci sotto una specie di malcontento malamente velatv dalla verni ce del sentimentalismo. Ed oramai siamo a questo : l'opposizione continua, sorda, sisrematica a tutte le innovazioni, a tutte le utili l'iforme proposte da persone an tivcggenti ed illuminate, non proviene dal di fuori per inettez;,a o per sp iri to di partito, no: parte dall e Gle stesse dell 'eserci to, da coloro mede;; imi che da tal i riforme vengono beneficati, che tali innovazioni debbono per i primi porre in allo. E quando innovazioni e t'i forme son<r di una cosi lampante uti lità che non si può in alcuna maniera disconoscere, all ora gli oppositori per partito preso si attacca no alla poesia del passato e inalberando la bandiera dc~l sentimentali smo cantano le esequie allo spirito mi li tare che è morto, allo spirito di 'corpo che è moribondo, ai vincoli che si srasciano, alla disciplina che se ne va. Pochi anni ra non si rim piallgevano forse i tamb uri e quei magnifici ;,appalori di una rolta con tanto di barha e di grem· bi aie bianco?.: .. E chi non ricor·da le incredibili difficoltà sollevatesi nei corpi all'adozione dei nuovi regolamenti d'esercizi , di serv izio interno e sul ti ro , non soltan to da ufficiali vecchi, ma dai giovani ancora freschi di sllld i, da .poco usciti dn Ila scuola di Modena? . ... Tutti costoro obbligati un bel giomo a pensare colla propria Lesta, ad agire per conto propr io e 'con responsabililit propria, a svincolarsi dalle dande degli o1·clini per camminare collo pro prie gambe, cominciarono ad inneggiare a qnel comodo nccentramen:o del passato che an nientava ogni individnalila e addormentava l'intelligenza nella comoda bam bagia dell'ordine da esegu iJ·e. Per costoro il passato assumeva subito una luce poetica co me quella che circonda i cavalieri del medio evo . Oh ! la disciplir.a
I.A COMMEDIA D EL
SEN T I ~I ENTO
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d'~ na volta, e il maneggio d';1rmi d'una volta, fatto a macchina in tre tempi: 1·on, 1·on, 1·on! e quell e marce in battaglia e quei picchetti e quelle riviste del bottino ! Una specie di tenerezza li assale ogni vol ta che il loro pensiero ritorna a tutt e le cose di wna. volta, agli ufficia li di una rolta. ai soltufficiaii di una volta..... I l presente non dice loro nulla, l'avveni re è bu io poichè non ci sanno veder nulla: tutto un mondo nu ovi) di uomini, di idee di ratti si agita loro dattorno senza che essi ne provi no allro sentimento che il mal di capo che dà l' inces!'.aule rumor della folla E per ogni novità sia pur bell a, sia pur buoua, ess i nutrono la diffidenza e l'od10 istintivo dei contndini per il medi co in tempo d'epidemia. Epperè costoro [e so n tanti !) all 'attuazione di ogni nuovo progetto rappresentano altrettanti bastoni rra le ruote e sono assai più nocivi colla loro commedia sentimentale di éinel che noi siano aperti contradditori e nemici dichiarati. A novembre quanòo ricominceranno i lavori parlamentari , la Camera sarà chiamata a dare il :;uo voto sul nuovo progetto di ordinamento dell'esercito presentato dall'oo. Pell oux . Come il progetto, a delta di persone competentissime, raggiun ~e il duplice intento di ~e mplifì care di mollo le operazioni della mobilitazione e i servizi amministrativi, e di conseguire una notevole economia , la Camera lo approverit e in un certo numero d'anni andrà in vigore. Allora, apriti o terra! Chi ci salrerà dalle Geremiadi di codesti sentimen tali amatori del passato? Chi ci libererà dalr ossessio ne dei piagnistei, di ques ti sognatori?
A.
01.1\'IE RI SA~ G rACOlfO Tet~ellte.
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LA SALUTE nEr, SOI.IIA'l'O
LA SALUTE DEL SOLDATO
I.
Omaggio alla Dea. o< La salute è il migliore dei beni » detto corrente da scolpirsi nella memoria di tutti, specie dai giovani, che senza scopo degno, sovente Pavventurano. Stia dunque la salute al sommo d'ogni aspirazione, perchè le altre fortune sono alla salute assai inferiori. Amica ridente dei piaceri, è supremo conforto n elle umiltà, nelle disperazioni della vita; inspira il canto incosciente al contadino che torna dal lavoro e arresta più del dubbio, la mano al disilluso che pure vorrebbe finirla. P erduta, tiene invece posto imponente, quale causa diretta, nella statistica dei suicidi : ed anzi, se si scrostano quelli stessi vestiti delle più romantiche forme, non di rado si scopre essere lo scor aggiamento d'una malattia cronica per lo meno forte elemento . consensuale. L' indomani del finale melodrammatico, donizzettiano, che tre anni sono videro silenti, le croci, i mausolei del cimitero di Bruxelles, si disse, e noi lo crediamo che il clamoroso generale per poco non divenuto signore della Fraùcia soffriva negli _ultimi tempi, incurabile vizio di cuore!
11> tn
L 'uomo, quando è sano inclina al bene, al bello. Seioglie ditirambi al sole che sorge, alla stella che vaga nelle profondità misteriose dei campi azzurri. Trova nell'alzarsi presto, nno stimolo dell'appetito, e nella brezza notturna un ristoro contro la canicola. Ammalato, dice invece a tutti che il levarsi col sole ro, vina la digestione e che i vapori, non più la brezza, della notte sono causa. di r eumatismi. Se quest' uomo è poetanel primo caso si chiama Orazio, nel secondo Leopardi. D'altra par te è anche ver o che le tristezze dell'animo soventi si manifestano con i segni est~ rni dell' afflizione · fisica. Nessuno concepisce nn uomo mal vagio o pieno d'affanni con nn viso fresco, r oseo, raggiante; in linea assoluta ciò può essere un errore, non nella maggioranza dei casi. I t iranni, o comu nque i tristi da palcoscenico, si truccano sce glien do le t inte nella gamma dei colori biliari -- i colori dell'it terizia! È un derivato ch'tll'osservazione umana. Quante infermità trasformano un carattere mito, giocondo, socievole in misantr opo, intollerante, e talvolta crudele ! Chi soffrendo di fegato Ri conserva anche semplicemente giusto, è quasi un eroe! N on chiedete favori dopo pranzo a colui che pat isce di indigestione: accade a tutti, dopo una notte il1sonne o la cena inacidita. sullo stomaco, di trovare insensati gli allegri progetti fatti la sera in buona brigata. La salate è cardine di for za, q nindi di coraggio, qualità entrambe di prim'ordine per l'esercito poichè infondono slancio nell'offesa e fanno èomunque pagar car a la perdita della vita. Se tanto è il valore della salute, altrettanto sarà in chi comanda, il dovere di conservarla a 'sè ma in specialmodo di concorrere con tutti i mezzi a mantenerla nel soldato od a r itornargliela, se perduta, sovra tutto, affinchè anche questi debba trovarsi il più possibile pronto .a s~e~dere inte~e le sue forze in difesa del p aese. T ale p rm01p1o, non esl, tiamo nell'affermarlo, s'impone a quello stesso di filantropia.
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LA BAiUTE DEL SOLDATO
P erò sebbene nella forma sembri cos'L interessata da somi· gliare quella della madre cui natura negò la provvidenza del seno e che nata pure ai piedi di un trono, scende umile ancella intorno alla nutrice mercenaria onde si dissano-ui o per il figlio suo, pure nella sostanza, il fine principale cui miriamo è in vece sempre nobile ed elevato: l'interezz.a cioè ed il rispetto altrui per I talia .nostra' In con:Seguen~a nessun scrupolo ci trattiene dal dare alla ragione umanitaria un posto inferiore: d'altronde, siamo sinceri, non tutta la pietà. che, _a' tempi nostri, ha tanta parte nell<L vita ci vile, è ispirata da commozione franca e sincera, ma piuttosto q uaudo da salutari rimorsi, quando dai lamenti che le classi inferiori oggi fanno ascendere non più con il tono lacrimoso e falso della querimonia come nnu volta, ma con il brontolare della minaccia. Aduni)_ ue per le cose ora dette, abbiamo voluto, nel pro . 0edere, e\ri.tai1do però, lo si avverta bene, di arrestarci su c1uauto specie in m'3.teria. sanitaria è già compreso di:Llle uorme militari vigeuti, tenere sovrattutto presente l'iuteresse del soldato, tanto più essendo una salute ferma maggionnente necessaria a lui. che all'ufficiale, avvegnachè in cl uesti è pure il dov ore, oltre ai doveri premessi; di resitere, di sopportare nei limiti delle sue forze fisiche e morali le offese minori alla salute propria. Spieghiamoci : L'ufficiale ha scelta la carriera per inclinazione: fu questo il suo sogno da fanciullo, e la fedeltà giurata al re ed alla patr ia implica per se stessa virtù costante dell'esempio, sprezzo del pericolo e, se occ(•rre, ·dono della vita. B ella, grande, magnanima missione, che il paese però riconoscente cerca di compensare nella misura dei propri mezzi: infatti, con tenue sacrificio di mente e d i (juattrini, esso gli assicura, prima dei vent'anni un'esistenza decorosa; il grado, lo livella alle migliori posizioni socia.li, le spalline, come gl i. schiudono più facilmente il onore delle fanciull e, cosi i ritrovi più aristocra.tici e più r itrosi; infine la sua di visa è ovunque da sola , talismano di onoratezza. In
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LA SALUTE DEI. SOLDATO
parte sarà anche questa carriera la lotta per la vita, ma ·che conserva., unica forse oggi, la poesia gentile dell'evo medio, pure nei momenti di depressione maggiore. Quando ~gli arriva alla tappa, grigio di polvere, la fronte serrat<~., esausto, oppresso, assetato ma che al suono delle fanfare, le finestre del villaggio si popolano di fanciulle che lo additano e lo avvolgono soavemente dei loro :;guardi commossi, allora d'incanto svanisce in lui ogni stanchezza. il -suo cuore si éleva, si riaccendono le sue pupille, intorno intorno sente aleggiar~ lo spirito di !olanda bella, di paggio Fe~audo, e vorrebbe pure come il fiero campione affrontare eroiche imprese per quelle treccie bionde, per quegli . occhi neri. · N el soldato la cosa mnta. Se di massima, sotto le armi ~gli trova vitto e vestito più vantaggiosi e si libera, ciò che pure vale assai, dàl pensiero di doverseli entrambi provvedere, vi incontra però anch<~ non pochi,fattori a lui avversi che collimano per imprimero-li una suscettività morbosa o . eccezio~ale, minorarne la resistenza e favorire vicino a lui lo svolgersi dei morbi diffusivi. Tali sono, la impressionabilità incontaminata del sno organismo, la promiscuità respiratoria, il mutamento di abitudini e di clima, i lavor i inusati, il pensiero della famiglia lontau~, ~ so:ratut~o la- sua costituzione .fisica incompleta . che no1 ntemamo 1l fattore più micidiale tanto da valere da solo per tutti quanti gli altri. . L~ verità di questa nostra fermissima, incrollabile, convmzwne cr ediamo aver dimostrato con fondamento di scienza di statista e di logica, vale a dire con i mezzi più luminosi in uno scritto: L'etd della recl·uta - comparso nel secondo fascicolo 1893 di questa Rivista, cui rimandiamo il lettore. !imitandoci soltanto a q n i riassumere a lcune interessantissime deduzioni e cioè; l 0 Doversi a rigore dei can6ni antropometrici anche più recenti, r itenere il termine di accrescimento dell'uomo medio al 25'' anno d'età'; protrarsi iuvece fino al nei
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LA SALUTE DE L SOI. DA '\' 0
deboli, ed anticipar e di uno o due anni negli eccezionalmente r obusti. 2• Ciò venire pure pr ovato, nella statistica degli eserciti, in primo l,uogo dal fatto che le malattie predominanti nei soldati sono le stesse costituenti la patolog ia caratteristica dell'infanzia, in altri termini quelle propr ie degli organismi in costruzione: ·secondariamente dall'altro fatto che nei primi anni di v ita militar e risultano ' notevolmente snperior i agli anni successivi, la. mortalità, la morbidità c le riforme ; titolo di perdite questo, . generalmente, a tor to, meno considerat o, mentre rappresenta un numero che oltre al peggio, va acl elevare la morbidità e la mortalità delle stati:;tiche civili, tanto in atto, quànto .future; per il conseguente impoverimento etnico, conducendo cos-ì ad ùrronee deduzioni allorchè a quelle si devono raffrontare le statistiche· militari. 3' E ssere infine, assurdo il mantenere,' negli eserciti, la chiamata a 20 ann i in luogo di protrarla almeno al 22·•, in vocando ancora oggi, come a' tempi àelle ferme lunghissime e dell'educazione opera ia umile o spiccia, la ragione sociale o del privato interesse, o della produzione di raz:r.a, ripetiamo ancora oggi, non ostante le ferme così brevi e le protratte applicazioni che esige quasi quanto , gli studi professionali l'ammaestramento completo delle arti e dei mestieri. Frattanto o1tre a questi fattori materia.li contrari al soldato, bisogna anche consider a1·e che il suo r eclutamento è forzato, e cioè che egli subisce la ferma malincuore, perciò cont.a i mesi a giornate. gli anni a mesi, avvegnachè disaminandolo le grosse unità di tempo cerca di t emperarle con enfermismi. Così la locuzione « dodici mesi » suona al suo orecchio meno dolorosa di « un anno )} onde, chi in albera il sentimento del dovere, o finge di creder vi, nella vita di qua r t iere, a freddo, senza eccitazioni prepotenti, senza scopi immediati che dicano grosso alla mente incolt,a del soldato, le necessità della" ferma, fa della . ret torica. Somma grazia
LA SALUTN DEL SOLDATO
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promuovere nelle fi le l'emulazione od effimer i entusiasmi in tal uni esercizi. che hanno chiaro rapporto con la vera. guerra, così. le gare di t iro, e le fazioni c·ampali ; ovvero dove chi comanda, oltre, alle virtù , militari. prima delle quali vorl'emmo costan te la virtù dell'esempio, ebbe il dono di una parola calda, inspira ta, affascinante. Invece di solito, in tempi .ordinari il soldato non fa che adattarsi ed obbedire passivamente per forza misteriosa della legge o per quelÌa più palpabile della disciplina. Nè compiacenze, nella guarnigione. derivano a lui dallo -scambio con la vita civile. In astratto. il borghese parla dei soldati con simpatia, .con benevolenza ;_anzi quand'essi proteggono la sua pace minacciata dalla piazza, oppure i suoi beni attaccati dal fuoco o dall'acqua, spinge la generosità sua fi no a l plauso, alle economiche benedizioni... , stando p er èt in occhio sui cassetti del mobiglio che il soldato abb~1llo tta nell'opera di salvataggio, imper occhè realmente diffida di lui sotto ogni r apporto, onde poi a bisogna finita, gli chiude prest o e volontieri in faccia l'uscio della sua casa. Nelle marce, giunto alla tappa non così tosto il soldato tr ova il riposo, la calma: vi sono sempr e l'attendamento, le corvè, la guardia, la confezi one dei viveri ed altri servizi ancora, che tutta via, se sano e for te, egli compirà allegramente , per poi scodellars i il rancio pr ofumato e quindi ancora macinando un mattone da ripulire ì s uoi lustrini, rompere il tramonto della pesante giornat a col canto gaio della n a,ti \'a canzone. llinr l'llu a anammata Ca i mi moro l'alumma mia r .1lnnnn:t mi a l'ensari tn.
**"* Così stabilito in ogni ufficiale, come un a ltro dovere il buon governo della salute pel soldato prima, quindi per sè,
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LA SALUTE DBL SOLDATO
non dovremo molto diffondersi nel dimostrare in qual modo· egli fatto padrone di nozioni sanitarie elementari; possa essere, anche senza medico, in molti frangenti comuni o. pericolosi di valido, di prezioso aiuto con l'opera. e col consiglio, alla salute del soldato,· come a quella del collega, dell'amico o della sua. Un antico capitano, r otto ai pericoli della guerra, tipo da ufficiale di ventura, pieno di espedienti nelle traversie. soleva un t empo dirci. metà· per celia, metà per oonvinzione, che aggiungendo al carico del soldato un pacchetto di sale inglese, ef,rli avrebbe fatto a meno del corpo so.uita rio. L'af· fermazione presa anche un momento sul serio ò cosi iperbolica, così grottesca da muovere tutti al riso: tuttavia rovistando.la è permesso cava:rne soltanto una modesta verità, e cioè: che con mezzi e con cognizioni semplici, si può giovare assai all'uomo sofferente, perfino quando e q uistion.e di vita. Intanto ognuno sa che, dieta, letto e talvolta un purgativo, specie a base di magnesia, bastano a quasi tutte le malattie interne minute, vale a dire, quelle di massima in cui: pochi, sono i lamenti - la febbre è mite - il mal di capo tollerabile - il respiro discretamente libero dove non si ripetano i vomiti e non vi ~ono diarree intense. D 'altronde poi, le' stesse tre misure: dieta, letto e purga, saranno sempre nell'attesa del medico proficue e regionevoli anche per molte malattie di corso, le quali si annunciano come gravi dove cioè: i brividi sono marcati -- i dolori acuti - i vomiti frequenti - la difficoltà del r espiro elevato o dove esistono: del sopore - delle smame - dei vaniloqui ·- it delirio e via. A chi poi volesse qualche esempio d i intervento efficace in casi urgenti, quando cioè sovrasta la morte, noi diremmo: in una rigida notte vion traspo'rtato nel corpo di. guardia , la sentinella assiderata, vale a dire asfittica per freddo. Quale sarebbe il soccorso più naturale per nn ignorante? Affollarla dei mazzi più. rapidi, più intensi, di riscaldamento, e così precipitarne la rovina. Ohi conosce,.
LA S .\ I.U 'rE D El. Svl.fiATO
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al contrario, con caJma. cercherà di -ristabilire il calore lentamente incominciando dallo spalancare le finestre. onde la tempera~ura dell'ambiente scenda quas~ al li.vello d ell esterna~ continuando quindi, dopo aver spogliato .11. morente o sof J.' 1 che ?. Con della neve : m apparenza due 1reo-ar o .. · · con · b co~rosensi! Invece no, poichè il d isgelo delle m~m · ra assiderate, deve compiersi a gradì, _app~mto c~me m nat~r~ a.vviene quello ùelle nevi o del gluaccw .sotto 1l tepore pi O\·· i · fe p'·rcbe' proCYri'ssivo della pnmavera., mentre, se v1cenz1a .:: o ·· ' . . n entr} caldo, accade t alvolta m altro ·onal per. cl una eccez 1 .1 . . . . . , modo. ne derivano i Ju;astn che tutt1 s,J.JlllO. Cosi , pure diremmo al nost.ro curioso: qua~e se~on~o esempio: tutti conoscono che la _sommerswne e ..un alt1 a forma di asfissia. Ebbene davant1 ad un som:n:rso non ò a prcoccn pa.rs1 m vece .del-. raro ch o s1· tenda ancora oo-gi o · . l'acqua supposta da lui bevuta in. gr~nde ~OPl.a, e·c.he,rqm~di, · ·. · ·s · sciao·uratamente, s1ano dest.matJ a. f,trghela l prtml SOCCOl. 1, 'o . · · · d' vomitare capovolgendolo perfino ed appt~and_olo per 1 p1e 1, come nelle cr onache campagnole_ tu~tav1a ~l ra~~onta. ~n esperto al contrario, liberatolo r aptdamente .d _ogm mgombn!, s'ovratutto alle nar ici ed alla bocca, esegmra tosto la resp_Irazione artificia le, così semplice, così efficace, e la conti, za soonwo-iarsi l)er ore, poichè egli ben ·rammenta, n uera. .5811 , ' ob · ' . . . • 1 · che in questa. come nelle alt~·e asfis~1e, s1 n tor.ao a v1ta a apparente, vale d el· colpiti.. dopò perfino un g10rno d1 morte d. b tt" t' l re a dire : sospensione di respiro, assenza 1 a .' 1 1 ~ . cuo ed alle arterie. colore violaceo del viso, freddo, ngtdez:~.a ed immobilità del'le membr a. . , Sono troppo ehiari e convincenti questi due ~ast parche occorra produnre degli altri; piutt~sto.n?n. v~ghamo om~t te.re che anche il riparare a bisognt mm1m1: m ta~une c1r~ costanze di tempo e luogo, può divenire fonte dt elevaL1 compensi. · . Oos'ò una vescicola d i sudore od una p1aguzza della cute ~
· Ordinariamen te, fatto senza importn.nza : .ebbene, sorta ai pied i, nell'imminenza di un combattimento, equivar-
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LA SAI.UTE lJEJ. SU L DATO
ranno alla scomparsa, alla morte delr individuo, perocchè egli non potrit condursi sul campo di battaglia; ma il capi tano cho avrà invece imposto e controllato rimpiego al proposito delle opportune pr eca.uzioni non si troverà mai con Je fi le della sna compagnia menomate, prima del f uoco. per ragioni indegne ed umilianti. E prooedencto ancora in quest'or dine di idee, noi pensiamo quale inspirato utile divurrebbe pel soldato, an?:i per r esercito, se all'ufficiale, oltre a talune norme elementari ed incomplete, che di ma~sima vengono pure trascurate. si impouessoro lino dal principio della carriera, come r igorosa materia d'esame, con indirizzo serio e disciplinato, delle no· zioni d'anatomia, d'igiene, di medicina. di piucola chirurgia pratica, di soccorso ai feriti o negli infortuni. Questo. nou già per sostituire il medico, perocchè allora t<Lli cognizioni superficiali, potrebbero condurre a rovinose conseguenzE:. ma per provvedere con sicurozza iu ogni t.empo ai primi bisogni , pure c1uando là missione tecnica dell'nfficiale fos!'E' per varie ragioni nel momento sospesa sul campo di battaglia, laddove cioè, e maggiormente lo sarà. nelle guerre future, l'opera dei sanitari, per quanto pronta, assidua, ge· nerosa ed avvalorata dalle corporazioni civili, per tutLe le nazioni, riesce disperatamente inferiore alle imperiose esigenze umanitarie. IiiconliH.moci bene tu~ti che nella guerra del 70 uon ostante la grande pieu\ concorsa dai due mondi, salì al 40 per cenio circa la propor~ione dei feriti che il mancato aiuto uccise od obbligò ad amputare. Ora si aggiunga ad essa anche il numero rilevantissimo di feriti leggeri che medicati o consigliati a tempo in qm~lche modo avrebbe ro potuto combattere ancora e sarà. facile argomentare l'inoomparabile vantaggio che ne verr ebbe se la nostra parola fosse ascoltata, il nostro vo~o esaudito.
NOTIZIE PO LlTICO-Ml LITARl ITALIANE
In principio della 'Jnindicina ebbero lu.>go falli che potevano condurre a eonseyuenzc gravi,;~i me ed anche ad una guerra tr,\ I'J 1alia c la Franci11, se la prudenza dci rluc governi non vi ave$;;c posto ri pnro. Jt noto che migliaia c mi~diaia di operai italiani si trovano a lavora re in Francia, dove gl'impres::u·i o i capi fabbrica li preferiscono Di fruocesi, non certo per simpatia, ma per convenien7.a, essendo più robusti , più lilvoratori, più disciplinati. l~ noto che questo faLLo, eccitando la gelosia degli operai francesi, aument:J;a da antipatie nazionali e da cagioni momenlance, diede luogo pill volte a lili e barufft~ in cui gli operai francesi era no sempre gli assalitori e gli italiani, inferiori di nulllero, ayevano CJLHl$i sem pre la peggio; ma le cose non erano mai giunto al punto cui giunsrro il ! j corrente nella piccola citi.~ eli Aigues Mon es. La mattill<ì di dello giorno una colo nnJ di 250 a 300 opcrni francesi . battendo la gencr11le e seguita da parlc dell;1 popolazione connivente, si rceò armata di b:~stoui, di revolver c dci ferri del mestiere agli stal•ilimenti dove lavorn vauo trnnquillamentll gli operai ilaliani, e li uggl'ed il'ono bruwlrrumtc. Questi, vedendo l'impossibilitò di resistere, in parlo si sbanda rono e in pane si asserragliarono ,in un negozio c in alcune casu. pole. i\la l'ingresso di quei rifugi venne presto sforzato ed all orn seguì una t.erribile lotta corpo a corpo in cui alcuni italiani furono uccisi. [Xt rccchi feriti ed il resto si disperse per la campagna. Ma gli assalitori non furono paghi del loro trionfo; inseguirono ferocemente i fuggiti1•i e la cacçia all' uomo prese aspetto e proporzioni che n. curdava quelln fauws~ di i\I:li'Siglia. Durò tutto il giorno e quello appresso, malgrado l'arrivo di lt'U[lpe e di Jtench•rmi. :... ~ $Ct~n~ più st•·aziante fu quella di tJ na sessan tina di ilaliani
NOTIZIE PO I.I'PICO~M ILIT.~ RI l'l'ALIA NE
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che inseguiti da ,altri 200 francesi si rifug iHono e .ba rnca rono in una casa di campagna. Sopraggiunse a· libera'l'li (?) una compagni~ eli gendarmi condottn.da un c_apita~lO, mentr.e gli assedianti saliti sul tetto ·stavano pc 1• scopet·chwl'!o. Otetro 1stnnza del capitano. costoro permiser·o che gli italiani uscis::et·o in mPzzo ai gendarmi, rna pni li ;1ssalirono per via; molti no ferirono, alcu ni ne uccisoro, sen;:;, che la sco rtn :Jbbia fatto il possibile per difenderli.
NOTIZIE POLITICO ·M ILlTARl ITA LIANE
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e la l i uppa; _degenerarouo a Genova dove il popolo, o per meglw dire gli interessati, bruciarono gli omnibus e le edic~ole di una societù francese; degtnerarono anclte peggio a Napoli dove gl i alli di vandalismo si consu, marono non solo contro le proprietà private dei frnncesi, nw nnche contro quella dei belgi conside,·ati francesi per l'identi tà clelia lingua , ed 8!lChe eontro quelle d'ital iani stessi, se avevano posto alle medesime inscrit.ioni francesi; lìnchè' lo spirito di vnnda lismo, assumendo maggiori propor"zioni, si rivolse eoiltro i fanal i a gas e gli . edifizi pu·bhl ici .
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•* . La nnti;:ia di questi mtlssacri giunta in fta lia il l9 c soprattutto la caccia agli inermi isolati e fuggitiv i data da lla plebaglia per lo campagne e le borgate, n) cospetto delle truppe e dei gcndann i conniventi o impotenti, produssero in tutte le città, in tutte 'le classi deJ popolo e nelle sfere govenwtive la pii! profonda impressione. <Lo stesso giomo in Roma e nelle pt·incipali cittit si misero fu ori bandiere abbrunate in segno di lutto; la sera cominci.arono le dimostrnzioni in segno di protesta. Le quali continuarono n.ei giot:ni seguenti e furoqQ nel loro complesso, dign;tose e imponentissime, vern espl·essiorie dell'incl~na~ zione del popolo italiano; ma in crualch(; punto oltrcpassarorio il seg:o e in altt·i, per intromissione di elementi ailarchici o sovversivi deo-en.'. ' ~ nn·ono. · Oltrepassa rono il segno specialmente a Horna dove, per due se1·e comecntive, la folla in furi~1ta, rotti i cordoni di truppn, si ri 1·et·sò in piazza Fa rnese, sede d ~ ll' amhasciat~ di Francia presso il Re d'It:dia, 1Juppe ( vetri al palauo, tent.ò sfondaàt e le por·Le e perfino incendial'lo. L'energia dei pochi carabinieri che si trov:wano nella pinzza quasi confusi ai ~tum ~d· tunnti , riuscì ad impedire q ue;;t' opet·a da forsennati. In rale occasione v~ 1· i ~arabinien ft~ !'OlltG ~ontu si, un ·marescialli) ebbe un piede ~·c h iacciato, ti. ca~1 tano Sa~tont _che ~J com.:mdava . dopo avere, çolla presenza di spirtto, ti coraggto e la paz1enza mdotto più volte la folla a ind i e treggia r~, fu col~~~ da. u~'ond~ta eh: ~o sbattè contro il rnur·o e n'ebbe rotta una spalla. S ~gh e 1 su.ot uot~1Hlt a~:essero som~glin to ~~ quella compagnia di genda~·tnt ft:an e~1 che st lnscto togltere dJ mezzo c massacrare gli italiani a c,uJ serv1va {h scorta,' a quest.'orn Roma avrebbe una rovina di più: palazzo Fa rnese. Degenerarono le dimostrnioni a 1\JÙano, dove gli an<1 rcltiei emisero grida che, _in. q~tes~'occasione , erano un insulto all'Italia e un applauso. ltglt assassmJ d1 Alf:WCS Morres, c provoca rono in ta l modo la popolnione /
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L'autorità sorpre511 nel primo momento, perchè forse no11 si aspettava uno scoppio d'indign11zione così S"-'l'io e cosi generale, prese in segu ito le più energichedi:>po,izioni per il tnftntenimento dell'ordine, c mirabile, in quest'occasione, come in tutte quelle con~i111ili, fu il contegno dell a tt·uppn. Conter~:tponmeamenw il nostro "i!OI'erno insistè colla massima eneruià , presso il governo francese per ottenere la dovuta ripa rnzioue. Tu tto era stato odioso nelle aggre:;sioni di Aigues Mortt!S, ma vi erano episodi pa1·ti_colarmente crudeli. Uno era quello ile:,d i ospeda li che avevano in principio rifiutato di ricevere i feriti ita liani, !'itltr·o el·a quello di un proclarrw del sindaco di Aigues .MorttH che f!arev3 una approvazione degli eccidi ste~si. Su questi due fatti, sull'anesto e processo degli aggresso1·i, .s ull'indennità alle vittime, si portawno gpecialmente i reclami del nostro govemo. Dal canto suo il' governo francese mostrò subito disposizioni concilianti. il t·itardo degli ospedali a I'Ì ceverc i fHriti fu spiegato colle forma lità dei regolamenti ospitalieri; il prod:tm1\ del ~indaco fu spiega to colla necessità di e~t lmare la popolazione; ad ogni modo quel1fun;:ìon3rio venne sospeso e si aprì un' inchiesta sulla sua eoudotw ; il processo venne iniziato; l'indennità promessn. In seguito a ciò l'on. Urin, nostro mi nistro degli alfal'i este!·i, autorizzò l'amb:lsciatore nostro a Parigi a dichiarare che, «a pprezzando le amichevoli disposizioni del gabinetto~france~e ecÌ avendo, per la punizione dei colpevoli, piena fede nell'opera dficace ed imparziale dei magistrati, considerava chiuso l'incidente. >> Frat111nto· il gov("rno italiano aveva, per i fatti di piazza Farnese, sospeso dalle loro fun;:ioni il prefetto di Romn e due ispettot·i di pubblica sicurezza. ~fisu t·a questn elle parve opportuna, non tanto per dare una ::oddisfazione all3 Francia, quanto pet· dare un esempio a chi è inca1·icato del mantenimento clell'ot·dine pJbhlico.
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Egli è vero che, dopo i primi concilianti telegrammi, parre che il governo francese recedesse alquanto dal la linea di condotta che aveva mostt'(ltO di voler adottare. Così, per esempio, il sind<~co di Aigue~ Mortes non fu destituito, ma se ne accettarono le volontarie dimi,;sioni, pc:·cliè l'inchiesta avrebbe fatto scoprire la sua comggio.~a filrwtropia in opposi~iono lll suo proclama ; <' la cosa ridestò, con ragione, i malumori in Italia e diede all' incidente chiuso uno strn~cico dì rancori e di r,•criminazioni. Ma di ciò non vogliamo occuparci, diciamo solo essere stato questo incidPnte un avverrjmento che ci mostrn con quant11 faeilità una \ favilla puù suscitare un incendio, con quanta facili ta si può correre alla guerra, e tluantu sia la necessi tà di tenersi preparati . Esso ci richiama alla mente queste memorabili parole di Moltke: • Nou sono più le ambizioni dei principi, ma i senl i111en ti dei popoli, il mniPssere per le condizioni interne, le men&dei partiti c speeirdrnentc dei loro capi che mettono in pericolo la paco. La grave deliberazione di una gucrr:• vicn presa più fneilmente da un'assem nlea, in r.ui nessuno porta la responsabilitù, che da un individuo, c la folla è più facile a gridar guena che pace. Ln pace durcri• fln chù i govemi ~a ranno forti ahbasranza per mantcncrla. , ,. * *
Le grandi manov re navali ebbero quest'anno un' importanza mollo) superiore a quella degii anni precedenti, sia per la quantità e qualità delle navi che vi presero parte, sia per la forza degl i equipnggi, sia per la natura dei tem i, sia finalmente per la presenza del Re, del Principe ereditario e Ji un principe imperiale di Germania al secondo periodo delle . rna novre stosse. Lo schema delle opera7.ìoni è presto detto Il 9 11pcrturn delle ostilità ed e5plora7.ìoni; la squadra d'atl aeeo è nella ntda di Vndo, ln squad ra di difesi! tra Portoferraio e Santo Stefano. Cl ·10 tentativ i di .distruzione ferro,·inrie per parte della squad ra d'll LI.acco, agguati per parte della squadra dell a difesa; l'H la squadt·a di attacco sì presenta davanti a Civitavecchia e inizia il bombardamento; giun!!e pronta la squadra di dife.~n ed ingaggia battaglia ; il 12 le due squadre si rifomiscono; quel! n d'attacco va a rifornirsi in Snrdegaa dove non t•·ova ostacolo; il 13 la squadra di dif(~;<a si raccoglie c eon ccntra pre>so Gaeta; il 14 incrocia davanti a Napoli tt!meudl) un attacco del nemico contro la nostra più popolo~a cittJJ; il ·15 giunge la squadra d::Htacco; bauuglìa davanti u Napoli. Al leggere solamente questo schema !"animo nostro si ricrea, perché
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finalm ente siamo scesi dalle nuvole nel campo della realtà. Lo svolgimento di siO'atlo programma avrà SHrvito non ;;olo a spe~·imcnt.~ rn le qunlitil nautiche delle nostre navi, a far conoscet·e ed eserCitare _l•~tru r.ione tecrlica e le qualità manovriere dei loro comandanti e det n spettivi equipaggi (tutte cose a cui poteva servire anche un altro prog ra m~ ma), 11H1 avrit dato, giova sperudo, agli uomini, cui el'entualmente s~r~ t:omrnessa la difesa della nostra frontieru marini ma, un' idea dci termim fondamentali del problema c dei mez1.i per ri$olverlo. ~~~~ non 'ò fii questo che specialmente ci rallegriamo; è del l'atto che, per la prima volta si è messo il problema chiaro dava~ti al paese. L'aver incluso nel primo tcrnn delle manovre navalt ti bombardat:tento eli ~a pol i come operazione natura lo dcll:t squadra dell'Ovest, ù un soffio benefi co nella nebbia delle illusioni onde da molti si tenta oscu rare agh occhi del popolo la situazione vera.
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* .. Il ·18 le due squad re riunite furono passate in rivista da S. M. il .Re nel t•olfo di Napoli. Fino dal giorno Hi S. M. il Re, partito da RlHna, era ; iu nto a Spezia e quivi imbarcatosi sul Savoia col priucipt: _d i Nap_o~i e il Ministro dell~ m11 rina, crasi recato a Genova per attendervi ti pnncipe Enrico di Pruss!a r.hc :nrivò lo :;tesso giorno a Iarda ::era; qu indi, ripre~o tutti imbarco sul Sa&oia, si ripMtÌ per Napoli . .. , . La nave r ea !~~ giunse alle 7 aut. del I8 nelle acque del\ 1oola d Isclua menu·e le due squadre manovr::tvllno disponendosi per In l'ivista. Questa ebbe luogo tra il capo Miseno e la punta della Campanella. Le navi erano disposte in doppia fila nell' ordine seguente: A si nistra la squadra di ·manovra (difesa) su tre divisioni; la prima divisione t:om posln delle navi Urnbe·rto, Duil·io, i11i'l1erva : la seconda . delle navi .fli.emmosca, Vesuvio, Aretusa; la ter?-a delle navi Castelfidardo , Stromboli, U1·ania. A destra la S(]U::tdra permanente (attacco) essa pure su tre divisioni; la pri111a formula ·dall e navi Lepanto, LaurùLed Euridic(~; la second<• dalle navi Ttalia, Doria ed b ·ide; la terza da lle novi Dandolo, Aff(nulalOI'e e Monznmb1mo. Le torpediniere (fl:8 della squadra di manovra c 14 della squad ra permanente) erano disposte in quadrato su lln linea mediana delle due file. L' intervallo fr:~ le rluo squadl'e era di 2700 . metri . Le llllV i procedevano con velocità rli 8 miglia.
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La nave re:lle-movendo in linea parallela ~Ila posizione delle navi, in mezzo ad esse, nella stes~n direzione e con velocità maggiore, le oltr·epassò e' ooiunta in testa alla formazione.' tutte le navi fecero il saluto alla han~ diera ger'!lanic;1. . Lo spettacolo di quc::t:1 rivista fu anùnirahi le non solo per splendidezza ma per l'ordi ne n la precisione di tutti i movir11enti delle singole navi e delle intiere squadr·c .•.. Lo stesso giorno il .Sovranò ed i Principi visitarono l' Umberto ed altre corazzate; all'indomani si fece davanti ad essi una manovr!l di carattere . tattico (simulacro di conibattimento) riuscitissima; la sera il Savoia col Re, i Principi, il Ministro della marina ecc., ecc., dopo avere manifestato alla flotta, per mezzo di segnali l~> sovrana soddisfazione, p~rtì per la Madda lena Quivi si visitarono i forti e l'estuario, si assistè ad e~pe rienze di tiro e si fece uo1.1 visitn n Ca prera alla tomba di Garibaldi, poi si ripartì per G:1eta dove le squadre d';lttacco e di difesa a l'eva no cominciato lo svolg,imento del secondo t.cma, anch'esso ùnpront<lto allì.t· più schietta realtà. , Dopo la battagli;~ di :\a pol i la .squad ra di att:acco è padrona della eittb; la S{ftJUdta cji difesa si rifugia momentaneamente in Gaeta; il nemico qerea bloccarvela; ma questa, vedendo che Gaeta non presenta le neces,;ar·ie risorse. rompe il blocco la notte dal. 22 nl 2:3, affrontando le torpediniere d~ll'attacco. -
Questa manov.ra si svolse splenrlidamente sotto gli occhi del Sovr·:1no e dei Principi. All'indomani l'ammiraglio Racchia Ministro della marina dirigeva all' arm:Jla il seg11ente or·d ine del g.iorno: · • Sua .Maestà il Ue, nostro augusto Sovrano, il 4uale con occhio vigile e sommo inter·essamento, ha se.guito per sette giorni lé vostre esercitazioni guerresche ed ba veduto r i n•ell igente op:3ra vostra, le er.cezionali fl1tiche soppor·taie dn voi con tanta energia ed ahnegalione, mi lw dato il gr~d,to incarico di esprimervi l'alta soddisfazione da Lui provata in questa c.ircostanz~ nella quale, con~e sempre, vi dimostraste degni ,della fi ducia che in voi gi11stnmente l'ipòne la Patria, ~icu r·a che ne saprete tutelare dovuncrue l'onore. « L'elogio del Sovrano, che riempie di gioia ed orgoglio i nostri cuori, ci va lga d' ineitamento a perseverare per rendercene sempre più degni. « Viva il He! - Viva l'Italia l •
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· La sera precedente vi era stato pranzo ~i gal<~ a . ~ordo del Savo:a ed .i! He ed il principe Enrico avevano scnmbrato ])l'fndtst 1mprontatr ~. l a. plll schietta cor·dialità ec( esprimenti i più vivi auguri alle due uaz ,om Italiana e Q'ennaniea, alle due dinastie, ai due e~e rci ti, alle due marrue. · I.: ultima ' visita toccò nIla Spezia, dove la nave reale si trovò il 25 ed il Re ed i Principi assistettero a importantissi me eriuscitissime esperr.enze di tiro, eù e3aminarono quanto di più im portante , presenta quella 'fWlzza e quell'arsfmale. . . . . . . , . . La sera stess:1 dopo i più cordiali co11Hnta t1, li prmcrpe Enn~o dr Prussia part.ì per la Germania, ed il Re ed il principe di N<lJlOh per .Monza. Prima di la:>ciare la Spezia S. M. il Re ha diretto a S. E. d pre;;idcnte Jel Comi~dio ~lei ministri il seguente tc!cg ram m11 : . . « Giun~o poc' anz.i ;!Ila Sper:in, mi è gn1to manifestarlù la vrva soddisfazione provata in questi giorni nel t.rova rrn i in. mezzo. alle s~uad~·e del.la no<;t;·a marina. Il morale dello swto maggiore c t.legh l!fJUlpaggr cd lll ·special modo l'emulnzione, lo zelo e ~n capaciti• degli.n ffici~li tutti.' nonchè 1 1;o1.1dizioni delle navi, htmno ;;(lnjtJrmut.o tU Me p1ena fidtwa rn C]Uesw {JI.tinw parte (lE> Ila uostra armilta, che fa c:nor·e e. de~'e da.re sit"ur''~za ~lla nostm p,1tri i1. Ptm: il Principe .Enr1co dr Prussw nporto la 1U1ghore rrnpre,;sione della fl otta i tal i:ma. » . . . Queste notizie proJ!lsset·o hJ più gran.de soddisfazroue_1n tr.~tto. rl paese e furonò un potente diversivo ~lle lristr 1ntpress1on l pet fattr dr AiJ!aes Mortes. Al momento in cur scrivi amo le due squadre ::ttlc ndon? allo svolgimento del terzo tema : tentativo di uno sban:o e rnnnovre per impedi rlo. 1:
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** Finalmente dopo molte incertezze cagiona te dalle cond izioni sanitar·ie in alcune pro\·incic del regno, venne deeiso che le grandi rMm?vn; SI facciano come era stato prestabilito e ehe con~eg u en temcn te aobtan() pieno •:orso le disposizioni !!Ìà emanate per· il ri chiamo di classi dal congedo. Hagioni rniliiar~ e poli tiche imponevano dr no.u .so~pel~dere t{ Ue~te. m3novre e quc~ti riehiami se- n.on per ca usa grav~ss1rn~, ne t.ah parvero i poch i cnsi di colora serpegg1ante .scma atteeclme.. :::io~t~n ~o,. per abbondare in prudenza, si sospese la cl11amata pr:~r alcun1 drstr:ettJ e le nwnov 1·e di campagna fra le truppe del X corpo .rL11·ma1a e qnelle della divisione di Chieti.
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ITALIA~E
Le grandi manovre avranno luogo in Piemonte sotto la rl i rczion~ superiol'e del generali-l De Sonnaz, comandante il g r corpo d'armata, (! vi prenderanno pnne le truppe del r c del II corpo d' Ul'll10ta sotto gli ordini dei rispettivi <'Otnandanti, genera li d'Oncieu c Hicci. L<1 ser·a del 31 ago:Ho c nei primi cJi settembre il quartie1· generale dell3 direzione superiore sarfr stabili1o a Ve1·zolo. Tl 4 settr•mbrc si costituiscono i p3rtiti. Il 1 corpo d':mn:•lll formerà il partito nord, il Il corpo d'nrmata, rinforzato dalla divisione di c-avalleria, costitui rà il p3rlito sud. . S. M. il Ro si troverà sul campo delle ma!.lone il o settembre. nel quale giomo assisterà ad una manovra eli corpo d'armata a partiti contraposti, che si svolgerà nelle vicinanze di Pinerolo. Poi S. M. seguiterà le manovre fin " al loro termine e passerà in ri visra a 'Torino i corpi che vi avnmno pri'SO pute. Dello sviluppo di queste manone pal'leremo nella seguente punt3La. Intanto qui vo~liamo oso.erva rc che per le grandi manovre terrestri corne per le marittime si è finalmente entrati nel campo della realtà. Il terreno su eui si svolgeranno ù lo stesso su cui avvennero nel secolo scorso le grandi hnttagli f~ di Mar.;aglia e di Stafl'arda ; è tluello su cui battaglie molto maggiori avveJTebbero se un esercito proveniente di Frnncia r i u~ci~se a passare le :\ lpi. Al momento in cui scriviamo non si conoseono ancora i tcrr.i, ma quuli che sieno sarnnno certa. rnente fondati su ipotesi ragionevoli e non SHJ'à diflicil e fondar·veli. pGrchè di queste ipotesi la storia ci porge l'esempio. Lo stes5o non potea dirsi delle mnnovre r.ell' Urnbria, fondate sopra ipotesi che mai non si verificarono nella nostra storia, e per qu<1nlo è uman:unente prcved ibile non si verificheranno mai; lo ~tc;so neppure potea dirsi delle manovre sul Chiese, fondate sopra ipotesi f>Os5ibili soltanto quando l'Austria torna~se 3d essere padrona del quarlrilatero. Pareva che si 1W ila~se con ogni studio il terreno ·vero. C:.onsideJ'ia mo pertanto come un pnsso d' importnnza rnilit:.u·e e pohtica l' nverlo •Iuest'anno prescelto.
** * Fra le disposizioni tnilitari emanate nella quindicina, oltre 'luulle relative a richiami di ·classi, notiamo •ruclle relative alle proposte di :1vanzamentc, pei tenen ti di fanterin, quelle riferentisi alla compi lnzione dei quadr·i di _avanza111ento per il 189~-. le norme ·per gli esami d'ido-
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neità all'avanzamento dei tenenti contabili, e quelle relative alla designazione per la ferma di due nnni. Su quest'u lti me ~·ogliarno un momento fermarci . · · Con In legge, in data W Dpt·ilc 1892, venne, com'è noto, data facoliù al Ministro della guena di fì ssat·e il numero degli uomini, che, nati nell':mno 1872 ed aJTuolati nella 1a categoria durante la le1ra su quelln classe, dt'bbono as~n mcrc la ferma di ann i du.! p1·evista dall' :11·ticolo ·1 21~ del resto unico del!e leggi sul reclut.,mento. Ora, tenu to conto del m:tggior numc1·o 1li militari rim3sti arruolati in ·l• catcgòria nella leva sulla clnsse 1872, in confronto <1 lfuello della precedente leva sulla cla s~e 187·1, il cui eontingcnte era stato fissato a 9~,000 uotnini; ed avut.o presente che cnn la legge 28 giugno -I8!H era stato stabilito èhe per q nella leva contraessero la ferma di due anni 30,000 uomini ed altri 9,000 poi fossero inviati in concredo illimitato . . . " per alll1C1paz10ne dopo il secondo periodo di istruzione; è stato determinato che il numero dei militari nati nell':mno 1872 e stati arruolati in { a C3 tegoria noila leva scorsa i quali debbono assumere In forma di anni due sia fissato in 40,000, ·ripnrtiti fra i va1·i distretti in pl·oporziouo del numero nati nel 1872, che risultarono, al termi ne del secondo petiodio della leva sco1·sa, anuob ti in 1• cnte2'oria Ftn le disposizioni non ancora emana te ma ' già ~nnunziate notiarno una nuova Istmzione 11er la. compilazione delle note carettet·istiche deqli u{fizia li c sotluffiziali, in ~os ri t uzione di quella pubblica ta il :l lug.lio dello scorso anno. P:il'l'ù strano a taluno che, dopo appena un 3nno di esperi mento Ji una i:;truzionc, si addivenga già a pubblien:·ne una nuova. Questa impre~sio nc, che potrà forse colpire in sulle prime, !\vanirù tosto se si prenda o considerare le innovazioni sostanziali, che l' Ist1·uzione del :1892 nveva apportato alla compilazione dello note c3ralteri:>tichc in rapporto ulla vecchia Istruzione del ·1883. L' Istruzione del 1.892, eoll'istiluzione del libretto personale unita a nuove nol'lne ed a nuove modalità, avendo radica lmente camhiato sistema, è- naturale abbia incontmto nel primo anno di sua applicazione alcune dillìcoltà, le qu:tli hanno dato luogo a quesiti per p:u·re delle autoritit militari e nd intcrpr!'lazioui diverse tii una medesima disposizione. .\ vootlo qu indi Il Minister11 avuto campo in 'luest'anno, in cui la ' istmzione ebbe la sua integra ap plicr~zione , di ril.cv:ìfe tutti gl inconvenienti sur~ccennati e di tenere conto delle proposte e dei que$itì ri. voltigli d:llle autorità milit(lri, ritenne n eces$:~ri o di ·apportare pnrec10.4 -
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NO'l'IZIF. POt,tT!CO-MI LlTARL ITA LIAN E
chie correzioni, per la pubblicazione delle quali pt~l've ~cm' altro più opportuna nua ri ~t:~m pa dell ' inter:~ Istruzione, essendo le ,·ari:uui non sulo di rorma, ma taluna nnclte di so::.tanza e di una pnrticolam importanza. J~ rra queste SOli O principali le modificazioni apportate al \~ clfl:<>i[icazionc degli ufncill li e dci sotturrìciali cd alla ~:omnnic111:ione rlelll' note. Anche in quesw nuova edizione ò ~ta ta conse r v:~tn la e:; pre:-:;ione del giu dizio comples:;ivo sul merito clell'nflicialc o del :::ounffìcia le con le qunlitìche di ottimo, buono, mediocre e cattivo . Senonchè, mentre le dcuominnioni di ottimo, mediocre e cattivo l1a,;tano di por ~i· :.1 dare un esntto gi udizio dell' urrìciale o del sotturficiale, altreunu to non può dirsi per f(Uella di buono, la quale, troppo lata da sola, non semhr:~ <;urficiente :l di,;tingucre ed a ra~ l'ilevare le rli\'erSP ~ ra rlazi o ni rli uontà, che po:;~o no :~nrihu ir~ i ati un nffkiale. l.aonde è SllllO aggiunto alla q u nlioc:-~ di bumw un coefOGieute c"prc,;so c.oi numeri da ·l a :3 . Secondo l'htruzioufl del •18\)'2 In corn noi c~,zi onf! delle note cat'ittteri6ticlte v~ni va falla ~ohHucn LO agi i nflìc ial i che ~~ve v~ no qu:~lc h e un· wzione meno buona ecl " •1nell i che maggiormenll: si scguallw:mo per zelo e lmooa volontit. Con l'attuale è s t:~hili to iu\·cce dac tale com unicniouc sia fatta a tutli iudistintnrncnte gli n rflciali, ;:a h•o soltanto per le oote riferc ote~i a difetti fisici o :~ delic.:iema intclletLu:.ìle non Ht~cèUibilc di modifi cazione. Questn innovazione, la ' lualc sarit senza dubbio accolw vuu planso dagli ufficiali tutti sopra i qua ti. non potrà a meno che escl'Cit:~re uua beneoca intlucnza, è sw tn suggerita non tan!l) per le cliflìcoltà eli ginstamente <1pprezzare i li miti entro i quali si debbono fare le comuni cazion i, qtwnto pcrchè meglio si :tddice al carntLere militare il por-· tare a cono~cenza dei siogoli individui il giudizio ed il concetto in cui essi sono tenuti dai rispeuivi superiori, o(l'ren·lo ~:o~i a cia:-cuno il mezzo o di emendar~i. o di continuare c progredire nella retta via.
S. A. H. il Prin;>ipe dii Napoli parti il 31 agosto per l<ì Germania, dai voti dell ' immensa ~ma gg iornnz a degl'italiani e da quelli unanim·i dell'esercito c dell'a rmata. ~ccompagnato
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L' Imperatore ha po~to al ~eguito d'onore del Principe, durante il -suo soggiorno in Germnnia, il luogotenen te generale r on der Planitz. ispettore in c.apo dell'artiglieria. (l P1·iucipe ar riverit il 1<• ~cttem b re a Bingerb.ruck, ove ~ari1 s:~ lu· lato, dal generale Von der Planitz, in nome dell'I mperatore. A Coblenza il Principe ~a ni ricevuto, in forma ufficiale, dall' Imperatore, dai Prirt:ipi de ll :~ Casn Heale di Prussi<~, dal quartier generale dell'Imperatore, da l Cancelliere dell'Impero, cootc di Cuprivi, _ felù.marescial lo, conte di Blumen1hal, dal ministro dell:1 guerra, dal ·Capo di Stato m<~ ggiore, dai generali e dai comandanti rlei reggimenti. _ Una ·CL•mpagni<~ del re~gi men to dei granatier i della goardi:• Regin;t Augusta, con bandiera c musira, renderà, alla stazione, gli onori mi litari al Principe di Napoli. Homa, il 3·1 ago:;to 1893.
c. ì\'f.
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NOTIZ!F:
NOTIZIE ·MILITARI ESTERE
AUSTRIA UNGHERIA.
EQUIPAGGIAMENTO.
Il Verm·dmwgsblnlt N. 30 pubblica l' istruzione proi'Visoria per l' u~o· della tenda per le armi a piedi. · Ogni ~ottuf(iciale, appuntato c soldato delle truppe a piedi porta con si• un telo da tenda, e tre picchelli. Dippi(J ogni militare, non armatodi fucile, porta anche 3 parti del bastone da tenda ed una funicella. 11 telo da tenda di color tei·ra, è di cotone e di forma romboidale· coi lnri c la diagonale minore, di metri 2,02 di lungheaa. I margini deltelo sono rinforzati con cingh ie di tessuto di lino lur·ghe 4 centimetri. Ad uno degli angoli ottusi del rombo vi è un foro pel fucile o bastone da tenda. li cor·po di sostegr.o normale d(' Ila tenda è però il fucile; il ba-· stone serve solo p;,r gli individui disarn'Ìati. Questo è composto di 6 pczr.i, due estremi e quattro mediani. Per assi-· curare l'unione dei dil'cr~i pe7.Zi, le estremità di quelli med iani ed una di quelli estrtmi, sono tagliate diagonalmente e munite di ghiere di ferro. La funicP.lla è lunga metri 2,50. Il peso delle va rio pa rti è: tclo da tenda da chilogrammi 1,02 a 1,0;); tre picch~tti da chilogra111mi 0,090 a 0,,120; due peùi mediani . . . . . . l ' ed uno estremo del bastone da tenda {da chilogrammi 0,260 a 0,30(t
~JILI'l'AR!
ESTERE
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La tenda può f<H.si con due dotazioni individuali o con un numero pari m:~ggiore di dotar.ioni. Quclln per due ha forma di piramide a base .quadrata : quella per un numero pari maggiore, ha forma di cnpnnnn. La tenda è impiegata normalmente da tutte le tru ppe n piedi accam pate. In caso di allarme. si tolgono i fucili di sostegno o si lasciano sul .posto le tende. Agli avamposti , i posti, le grnn-guardìe, i picchetti di gr1arrlin Lléllo riserve non possono far uso della tenda Queste !.ruppe hnnno però fa-col tù di impiegare il tclo da tenda come mantello da piog~ia du rante le intemperie: ciò è sempre vietato alle vedette. I picchetti di guardin agli .accampnmenti del gr·osso, le guardie ai par·chi, ecc. fanno uso di tenda, ma senza impiegarvi il fu cile. l n vicinanza del nemico si fanno lt~ tende <li due teli o di quattro. La tenda per quattro ò In normale: si può però, quando conrlizioni di terreno e di clima lo consentano, fare tende capaci di mezzo plotone ciascuna, lasciando un convenien te numero di aperture lungo i fiaMhi. Il telo da tem\:1 ò portnto dalle truppe n piedi ripiegato solto alla t:opcrtura dello zaino.
VIABILITÀ .
D:oi giornali del Tirolo <lpprcndiamu che il governo imperia le nustriaco 1)n a:;segnata unn somma di t 15,000 fio rini per \[o costru~ione del tronco stradale Novalatina (Welschnofen)- Vigo ùi ll'assa in continunione di quella t=>crià rotabile che unisce Roli,:ano e Novalatina. Anche In Dieta pro. vincia\t) di Innsb ruck ha lìssn to un contributo di '12,000 fi orini per lo stesso scopo. Il tronco indicato fa parte (\ella lunga via di c?m unicazione 1 r:1 Bolzano e Cortina d' Amper.zo. 11 ·l o tronco sarebbe nppunto quello di Bolzano-Vi!(o di Fassa per la valle dell' Eggen ed il passo di Costalunga, il 2° da Vigo di Fa~a :• Ruchenstcin per le valli di Fassa (Avisio) e di Livinalungo (Alto Cor·dcvole) ; l'ultimo da Buchenstein a Cortina d' Ampezzo per il passo di Fa l· ?.arego e la strada dei 3 Sassi. . La detta strada avrà notevole importanza per la visita eli una re.gione tanto interessante riai lato alpinistico ed anchP ~otto l' ~sper:to militare.
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NOTIZIE l\11LIT ARI EST ERE
GERMANIA .
_Modi/ìcazi?ni ~~u~~ g!·ancli ·1~1WWv1·e . -- L' Armeevet·ord~ttt11$Sblatt pubblic~ .~.m ord~n e d't gat~m e tto, m fon<'i del quale sono appo r.late le seguenti
modiiJca;:tonJ ali ordwe per le manovre imperiali, pubblicato nella c.li;; pensa V di questa Rivista: Pr~ndono parte alle manovre imperiali i corpi VIli , XIV, XV, XVI: per Ciascuno di essi vi sarù gnmde para ta a parte. · l corpi VUI e XVI faranno le esercitazioni già accennate nell'ordine p:ecedente e poi manovreranno l'uno contro l'altro per tre giorni, im·ece dt quattro. . Invece della manovra del XIV eorpo l'ontro il XIII viene prcscriuo: ti XIV ed il XV corpo fn ronno ciasc:uno [Wr sè la manov ra contr~ nemic(} segnato st~bilita dal regolamento di servi;:io in ca mpagnn; rru indi m<lnovreranno l uno contro 1'81!1'0 per 3 giomi. Rimangono in vigore tutte le altre disposizioni del citato ordine precedente. Swole prepm·at<Jrie e scuole sottufficiati. - E,;istouo nttualmente in G_erm.ania 7 scuole souu flicia li ossia: Weissenfels, Jiilich, Potsdam, B1ebnch a: Rh. Ettling~n, .M arien ver~er, ..\IarienbNg; e cinque scuole rn:e.parato_n e alle medes1me, ossia : Weilburg, Annabu rg, Neubrcisach-, .l ultcb, Wohlau; è progettata nnche l'istituzione di una sesl;t a flartenstein nella Pt-ussia ori eu tale. . Le pre-parat~rie accolgono giovani d'etù non inl'eriore a l 5 e non supc· norc a 16 annt, d t buona condotta, che sappiano leggere, s<:ri vcrc, fare le quattro operaz10ni aritmctic'hc c~ soddisfacciano a dat3 condizioni di svi- . l ~ppo n.sico ed intellet.tualc, nonchè di sa lute. La seuola 1)1'eparatoria di ::'\eubrmsach fa le ammissioni in aprile; le altre, in ouohre. L' ist:·u;:ione ~ur~ d.•Je anni ; il manlenimènto ~ gratu it.o, com preso il vestia rio. Gli al-. ltevt SJ obhl•gano però di passat·e di•·ettamente dalla preparatori;! alla sc_uola soll~ffìciali, assoggeuandosi alle condizioni di servizio prestabilite e moli re dJ servire nell'esercito due mesi in più Jella ferma per ciascu n me~e. <ll~ ch e. soltanto in cominciuto, di loro mantenimento nelln preparato n~ . L_al ltevo,. che mnnchi a ~uesto obbligo, deve paga re marchi 465 ~e r ?gnt ~uno dJ permanenza ulla scuola, preparatoria, u lneno che non gta hcenzw~o per in.ca p ac~là ~sica e~ intellettunle. Le istru;:ioni imparti(e, oltre la nultlare c l cserCJ tnztone gmnastica, sono: religione, lingua te-
NOTJ ZIE
MILI'l',IRJ
ESTERE
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de~ca, arit111etica, storia, geogra(ìa, stot·ia naturale, calligrafia, disegno, canto; ullimnmente è stato adott:Jto in qualche scuola unche l'insegnamento della stenografia. Ciascuna scuola preparatoria è comandala da un nwgniore in soprannumcro, o da un ~pila no di 1a classe, c conta ·2o0 al lieX'(Neubreisaclt :~00). Gli all ievi sono ripartiti in 2 compagnie, ogni compagnia in 2 corsi ed ogni co rso in 2 classi, vale a dire, una compren· den t·~ i rnigliori del <:orso, l'nltnt quelli inferiori. Le scuole sot\ufliciali accolgono giovani d' eti1 dai -17 unni ui 20 non ancora compiuti, sott.o pn:stabi:irc condizioni di »viluppo fisico cd iute!~ lettuale; quel le di Weissenfel~, .Ji'dich, Potsdam reclutano l'elemento dalle prepar;1torie; le altre quattro prendono giovani \'Oiontari che non hanno fallo corsi preparatorii. L.' ammissione è fatta due volte <tll' anno ed, in qualche corso, anche all'infuori delle rluc date risse, cpwndo sianvi posti disponibili . Gli allievi si obblignno a servire per 4, anni nell' esercito attivo, dalla data di loro assegnaziollfl ad un riparto di Jruppa . La permanenza nelle scuole, che reclutnno dalle preparatorir, è di 2 anni, nelle altre è di 3. Il pers?nal\~ ripartito in /J. co.mp11gnie sotto il coman~o ùiun m.nggio~·e in :;en'JZJO attJvo; !n scuo\:1 rlt .l ultcli conta soltanto 2 colllpagn1e cd e colllaodata da un nwggiore in :~op rnnnumero, o da un r:apitano di'i" cl:Jsse. L'in:;cgoamento compleu1entare alle istruzioni militari è regolato dal prin· cipio fondamentnle, che gli all iev i debbono impara 1·e soltanto ciò che loro ocr.orrc, qual i souufficiali, io qualunque servizio od in qua lunque evenienza. l~ severamellle victnto ogni sopracarico di studi. Le malel·ie d' insegn;Jmento sono: lettur<•, scrinura, lingua tede~ea, nritn1etica, coutniJilità. componi•nenti vat·i in uwlel'ia di servizio, storia, geog r afit~, disegno to pogr~tfìco, ca nto; la .stenografia, a scelt<•. ll periodo soswn;:iale di istt·u;:ione è nel semcst.re invernnlc; l'e~I;Jiè è impiegata in. ripetizioni ed in csercit:nioni pratiche. P.tbblica.zioni militari. - L' ispezione dei cacciator; e tirnlori ha compilato una [s/l't~zione sall'adliestl'!tlnf.llto ·~ snll'impiego dei cani dn guerra. Il lihro è edito dalla ca~a ,\litller und Sohn di Berlino. Esso consla di una prefazione e eli quauro capitoli: 4° ram~.,- preroga tive dei cani atti al servizio in guerr:l, - todÙeslralllelllO; 2° equ ipaggiamen to; 3° adde:;ll'atnento adat.tato al servizio; 4° allevamento d(' Ile razze e governo. L:opm·a prende a con;ider·nre le particolari doti dei cani : la do.::ilità, l';Htitud ine alla vigi lnnza, l'acuter.;:a Ji certi sensi, la devozione all' uomo e stabilisce i p;·incipii fondamenwli per t1·anc parti.to di ques te doti in motlù da im r•iegarc i cani, 111ediante ;1cconcio arnmaestranwnto, segnatumente nei s1~rv izi el i pt~rl u strazione c ~i cureu.n, c.li tr:;sm issione d'avvisi
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N OTIZIE ~IILI TARI ESTERE
delle pattuglie, veglia dci posti, comunicazione tra posti e sentinelle e tra vari riparti degli avamposti ed infine, in limitata misura, nella ricerc:1 degli sbandati. Sono osposti due metodi di educazione del cane, da presceglierc secondo l'indole del medesi mo; ossia metodo severo, tendente ad :1ssoggett.are incondizionatamente l'animale all'assoluta volontà del padrone, impiegando mezzi violenti e tenendo il cane rinchiuso; metodo mite, che tende a dnr valore alln inclinazione naturale del cane per l'uomo ed allo sviluppo delle sue doti d' intelliguoza. Scelto un metodo, devesi però seguirlo in rariabilmcote.
RUSSIA.
Le esercita: ioni estive al campo di Krasnoe StJlò. - Il 1o (-1 3) lurrliiJ, . . d . c pcl pr·r•uo peno o dcu;o.m.pipa.1·;;iali(CiaslniieSbot i-vl'rli Rivistu, giugno ultimo scorso) trornvansi riunite ai cam po di Krasnoe Selò: 6! mezzo batwglioni, ~.3 ~quadro ni , 16 sot.nie cos~r ech e e 132 pl:'zzi (di cui 32 ciell'artiglieria a cnv:~ llo). Dunrnt.e .le istruzioni di glJC>to periodo (10-13) luglio) si sqno appli<'ate per la prima volta le norme di un pm,qetto di ?'CfJOlmwmlo t>er l'az-ione del{(~ com.pa,qnic. e del battaglione incombattimento, compilato l'anno corrente per iniziativa del grand uca Vladimi1·o, comandante 1:. circm=crizione militare di Pictrobu'fgo, in b:~sc :~i d:~ti IJalistici del nuovo fucile c della polvere con poco fumo (maladitntli}. Il grandue<r. dalle esperienze fall<> in varie esercitazion i, espresse definitivamente l'opinione • che in generale le norme tattiche foudamcnt:~li im-· poste cinll'ndozionc del nuovo fucile e della poh'ere con poco fum o restano inv~rinte, da rruelle acceltate coll'antico armamento, salvo che hl loro applicazione e3ige al presente maggìon: :~bilitù, tanto nei comnndnnti. qnanto nel le truppe. '' Nel periodo dci campi !Jeneral-i ( Obstsciie SIJori) -dal -1 !:l al 28 lugliosi esegu irono manovre a pa rtiti contrapposti, da principio con pieeoli repnr·t:i eli truppa, in ultimo con inte1·e divisioni. Parte di queste manrwn.: per nwggiorli..' pro!ì tto, ebbero luogo (18-28) luglio) .fuori del c:ilnpO (c pere.i() dette cmnpi mobl:li-Podvi.stmùJ Sbori) nella dire7.iOIH' di Ya m b 11 rg~ coll'mtel·vemto di 2 divisioni fanteria W della g11 ~rd in e :37o dì linc~ ) .
NOTIZI E MILITARI ESTI<KE
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2 brigate d'artiglieria montata, una brigata di cnvalleria (della guardia) reparti cosacchi della g u:~t·ciia. Gmndi manovre. - Il 28 luglio (9 ngosto) cominciarono i concentramentì pe1· le grandi manovre, da eseguirsi (da l 291uglio nl!s: agosto) in presenza dell'imperatore, nella zon:~ compresa fra il litorale del golfo di Finlandia e la ferrovia del Baltico. Vi pre.~cro parte le truppe dei campi di Krasnoe Sciò c d' ustj-lgiora (truppe del genio), di ~-ise in due partiti: partito Ovest(att.a.ccante 1:~ c:~pitale), comandante generale Danilov: 42 batt.a.glioni, 26 S(fUàdroni o sotnie, 82 peai (•18 dell'artiglieria a cavallo); partito Est (difensore), coma nd:~nte generale Seddler : 38 tre quarti battaglioni, 26 squadroni e sotnie 90 pezzi (20 dell":~rtiglieria a cavallo). Lo svolgimento delle manovre iJ sta to il seguente: ao luglio (H agosto).- Ut cavalleria dni due paniti eseguisce ricognizioni su una fr·onte di 40 chilometri cd una profondità complessiva di circa 70. Frattanto " il part1:to Ovest di vide le sue forze in tre gruppi : avanguardia (gener·ale Grippenberg) 10 bnttaglioni, 16 pezzi, 1 squadrone; colonna di dest.1·a (generale Oholenski) H colonna di sinistra (principe Rornanvoski di Leuch ten~ tein), ciascuna di ull!l divisione fanteria ed una brigata d'artig lieri:~ ( 6 batterie): 31 luglio (12 agosto).- ll 1Hti'tito OvtJst i ni~iu la sun avanzata contro Kt·asnoe Selò, preceduto dii tutta la sua c:wa llol'ia (fa divisione delh1 guardia, ecc. - generale. Scipov); il purtito Est si dispone ad occupare posizioni difensi1·e facendosi anche coprire dalla propria cavalleria (2• divisione della guardia, ecc.- granduca Nicola Nicoloieric)- Scontro delle due masse dì cavalleria pr·es:~o il villaggio Sokuli, preceduto dal fu oco di 20 pezzi dell'artiglieria a cavallo, del ptwtito Esi. · 1o agosto (domenica). - Celehraziom' delle cerimonie religiose del enmpo e benedizione delle bandiere. 2 (H ) agosto. - Ripresa delle oprr·azioni dci due partiti: quello O r.e.~t attacca la Streua di Ropscin gagliardamente preparata a dife.~a ; quello Est la difend~ osiinat a~nente, allo scopo di guadngnnre il tempo necessario per fortificare 1:.~ posizione retrostante di Krasnoc Selò, dove deve concentrarsi l'azione princip:~Je del giomo wccessivo. 3 (Hi) agosto, ultimo giorno delle gr<ìndi nwnovre. 11 partito Ovest nvanza per attaccare la posizione fortifica ta di Krasnoe-Selo. Questa posizione, il cui sviluppo frontale è di oltre 7 chilometri, era stata rinfofzat:~ con tu tte le risOI'$0 più rnoderne dell' orte ingegneresca. Particolarmente la sua ala destra (ritenu ta la più importante percM ad essa mette capo la strada di Pietrolmrgo), presentava una serie di punti rli speciale resistenza, tra cu i ìmport,antissimo il ridotto R o~o l ovsk'i, r;Jf-
è tutti i
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NOTIZIE )lli..ITAHI E STEHE
forzalo da 3 gruppi di fogate, ciascun gruppo di 10-20 fogate (ognuna di chilogranuni). I vari punti di resistenza della posilione erano coperti e riuniti su l fronte da una serio di trincee. Tanto frn le varie parti della fronte, quanto fra esse e le riserve, erano stabilite numerose linee telefoniche e stDzion i elio;;ralìehe. Il printo scontt·o ebbe ltiogo fra la r;.avalleria dei due partiti. Frattanto la fanteria del pal"tito Ovest avanzò su tt·e colonne; quella di destra (generale Malzev), con còmpilo puramente dimostrativo; quella eentrale (generale Grippenberg) e CJltClla di ~ i nistra (principe di Leuclttenberg) per r•U.ac:;arc vigorosamente il centro, e particolarmente la destra della posizione fon ifico ta, :;ostenutc in ciò da una batteria el i 40 peai, disposta fr a le due colonne. L'attacco fu cominciato dalla colonna di sinistra contro l'ala destra del difensore; ma questi sost.enuto da rinforzi {supposti) giuntigli in quel momento, prese a sua volta l"oll'ensiva. Ne seguì un attacco genernle delle due parti, cui tenne dietro il segnale di ce.~sazione clelia esercituzione, ultimo epi5odio delle gt·andi .uanovre di quest':mno. Fra le applicnioni utili di tali manovre vanno noto te: Una larnpntla, inventat.;l dal t;Olonnollr niiklnsevski, per mantenere, durante la n"tte, in rei<Jzionc permanente le truppe tiOi comandanti di partito; i veloetpedi, impiegati dai mcciotori reggimentali (esplorn tori) per mantenersi in •·elazione colle rispettive colonne; il congegno pc; annmpicarsi ai pali telegrafici etl agli <clberi (samolrìz:tu), inventato d<tl soldato Smi rovi del 98" reggimento rant.eria tvedi Rivista giugno ultimo scorso); l'apparecchio, inventato dnl tenente Ukhin degli ulnni, per intercettare telegra lll tni; infin e i cani di suvizio o re,q.r~ime11t11Ji, adottati nel reggimento Kt'M;noia rsk, in ragione di uno per compagnia pel servizio di guerra. 01-(ni t;ane è munito di una sella con cinghia . Superiormente alla sella 1•i è una valigietta con 200 cartuccie, e uel pim!o inferio1·t~ della valigictta due scompartimenti contenenti, uno gli o.rtlini e le carte, l'altro bamhngia e la/lèlà. Ogni enne, è ammaestrato ad avvicin:1rsi" taluni solclat.i da lu i conosciuti, i qua li da lui prendono le cartuccie, lt.l carte, ecc.; dopo di che, il cane fa di nuovo ritorno nlla persona che lo mandò. Questi t;ani sono anche addestrati nella ricerc.a dei feriti. Ouraute le manol'l'e si esperi mentarono tre sprcic Ji polvere da fucileria : quella con fumo (d'nnui po1'òl.:h), quella con poco fumo (malodimui pol'ùkh) e quella senza fumo (bezaunui porùkh). l battaglioni c.1cciatori e qudli delle ~cuo le milita ri (repnrti :mnati del fucil e a piccolo calihro) fecero uso d~ polvere senzll fumo. L';H·tiglieria eseguì il tiro pa rte con ·polvere or1l iu:lria e p:n·te colla poivere con poco fumo. !1-6
NOTIZIE MI LITAHI :SS1'ER E
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Alle grandi manovre tennero dietro altri esercizi, eseguiti pure in pro.. senza dell'imperatore, e cioè :·Corse con premio degli ufficiali (4 (H>) agosto)- Una esercitazione di tutta lll cava lleria c della brigata artiglieria a cavallo della guardìa (5 ('17) :1gosto), in tu tto llO squadroni, t5 sotnie c 30 pezzi dell' <~ rtiglicria ,, cava llo agli o•·clini del granduca Nicola Nicolaievic. La rivista imperiale del 7 (19) agosto al campo di Krasnoe Selò pose termine a tutte le esercitazioni.
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NOTIZIE lllBLIOGRAFI()HE
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Copertina.' - Specchio 1!ei movimenti avvenuti negli ufficial i dell'a,·ma di fa nteria dal i " giugno ai 25 luglio 4893. Il nostro Sport.
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
Bollettino bibliografico.
l. Sommario delle Riviste militari italiane. d'm·tigliet'Ut e genio (giugno). Dil Feo.- Storin della guenn ci'Msedio di Miill er. Figari. - niccrclte su materinli. Stas,;:tno. - L'illuminazione elettrica delle opere di fortificazione. De Chaurnnd. - L'andnturn del c:nrallo rlcsunta dalle orme. Misccllauell. Notizie. Hi bliog-rnfi a. R1'v1 .~ta
R~v i11ta di fànteria '( 3'1 luglio). La ~ne n n i n tempo di pnee. Come sono vecchie certe novit;ì! L'armamen to attuale della fanlerin: X l. Pn1·allelo ria:;~uutivo . Le origim dei ra<~rèscialli di ~a polcoue: L Augercnu - IL Mas$ena - III. Victor - 1\r. T. a n ne~. Varietà: L'unifo rme in Francia - 11 calibro dei fu cili- L'età dei vincitori- Per la storia stntistica dei fucil i. C1·onac:1: Armi, mun izioni e t.iro- .\liscellnnea. n as;;egna dclln stampa militare:
fltvistn m.q.ri ttimct (agosto e settembre). Hanieri. - L'olio usa to a calmare le on(le. Hravcua. - Cenni ~ulle antiche artiglierie gigante3che. Del Bono. - L'n lluminio. Crounca . La perdita della Victo1·ia. Varietà. Bibliogralìa. Gior11ale mediw del R. esercito e della. R. 111ai'ÙW (luglio). Bacchia E. - Sopra un caso di una voluminosa cisti ematiCa della milza. Pucci P. - Forma di tran:sizione_trn il t1·emor,; ereditario semplice e la sclerosi a piastre. Pasquale. -Ricerche comparative ~ u gli streptococchi. Rivi~tn medica. »
ch i rurgi.·:~ .
oculistu:;a . m11lattiB veneree e Jella ~1ell e . terapeutica. .. tècuica e servizio medico rniliwre. Congressi. Concorsi. ~aerologia.
2. Arte militare. - La. potenza del nunwro nelle future g1terre, del tènente colonnel lo M(l$cke. \'edi Dcutsch.e ffw ·es-Zeiltmg, ~ . (io, 66, 6i e 68.
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1645
NOTIZIE BIBLlOGRAF!CHF.
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
• 1'out en confì rmmH la décision de la Conr nu sujet de la nonculpabilité de Ha:;san-Bey, decision que j'approuve, je ne puis, étant " donnés les principanx fai ts' historiqucs, ctablis par le procés relative« meot à la chute de Khlll'toum , sìnon pnr tt·ahison, du moins pa r né« gl igeuce, rlonner mon approba tion à l'e"pre!'sioo honomble qnalifiant • l'ilcqoiLtement » u A quoi il fut 1·époodu, après nonrelle d('lib(;ratioo de la Cour mar« tiale: « La Cour m:~ inti en t respectueuscmcnt sa décision. » « Le crotruis de la pl:tce de Khartonm joint au compie rendu d n procès « donne eocore plns d'intéret à ce documen l de prcmicr ordrr » . «
3 . Storia militare e generale - Coste. - Les anciennc.s troupes de la marine (-1622 -1792) - ( vari articoli pnbblicnti dal Coste sn t[uesto argomento nella Rerme Militai1·e et C. sono stati riuniti dall'autore io un solo volume di grande mole edito dal nandoiu. - T hilo von Trotka. - Le' IJI'igata cosacchi del Caucaso nello rampa,qna del 18ii-78. - Berlino, Minler.
4. - Colonie. - Nel .lounwl cles Sciences ilfitita•ires di agu~to la t;Ontinnazione dc Ho studio di Amphou:-.: P.rontière.s etptaces j'ortes des principales puissmlCes, si occupa dell'Im pero anglo- iodiano e dà interessanti notizie su Ile graudi linee di comunicazioni l'ra la Gran Breuagna e le sue colouie. - 11orelli Bcy. - La e/tute de Kluwtoum 2fi ja'twie1· 1885. - Procés du colonel Hassan Benhossaoui. - Parigi, Uautier. Ecco l:Ome pa rla di questo libro un autorevole periodico fra nrese : « T.e p1·ocès du colone! Uassan-13enhasslloni est nn des t!pisode,; in« té1·essa nts de l'lnstoire de ces deruiè.res années. " Accma d'nvoir trahi Gordon-Pncha , le 26 jnnvier 1885, lor~q u c le ~ ~lahùi prit Kha rtoum, trois jour;; avant que les batea u ~ à vapeur dc << si r Cha des Wi lson, ameoant les trou pes aoglaises de secou rs, Mri' \'assent il Khartourn, Hassan-Benhassaoui comparut devn ot la Cour . « rnartialc du Ca ire, pl'l!~idée par sir Edw arei' Zohrat-Pacha, le 14. juin 188i . 'L'on,•rnge dc M. Borelli- l:ley t'ait ronnaìtre les Jébats, Il constit u~ • ninsi un dcs docnmenls Ics plus précis trn e l'on possède sur le siè:lge « dA Khnrtoum, siège mt\mornble, puisqu'il n dnt't\ troi:; ceni di x.-sep1 • jours. • Le dénouemeut du procès est tligne d'Gtre noté. « Le colonel Hassnn·Benlwssaou i, fut declaré non coupable sur tous et Ics chef:; d':~ccus:nion, et acquittò, ltonorablement. Ce verdict déplut « nn gardc des scenux (Sù·dar) qui écrivit au président de la Cour mar• tinle cette curieuse lettre: •
5. Varieta. G·eoerale Leer. - Enciclopedia delle scien;;e Pietroburgo, Bcrezo\'ski. È usçito il Yl Yolume: Roma-Rn>sin .
=o a
~nilitari
e ·1lavali.
:=
Per la Direzioll P L ooovroo Crso'rT r
1
DEMARCHI CARLO,
gerente.
'
ANNO
XXXVIII
RIVISTi\ MILITARE ITALI A NA ·,
DISPENSA XV111. -
lG SETTE;'v1BRE 1893
ROM A .
V OG H ER A
ENR I CO
T IPOMI A I"O·I':DI"rOUE
1647
SO)IUARIO FERMA DI TRE ANNI
delle materie contenute nella presente dispensa
E CHIAMATA SEMESTRALE DELLE CLASSI IN CAVALLERIA .FELUIA DI TRE A\'NI E CHIHl.\TA SE~IES THAL E DE LLE
CLASSI I N CArA LLE BL\. -
R. Pugi, 11YI!J.Qiore
16H
• Pag .
LA SALUTg DEL SOLD.\TO (Contiunnzione)- E. Mangianti, capitano ·nu!dico . . . . . . ·. . . . . . . )> •l tì6·1 LA lUFOH~L\ MILITAHE 1\' GEHMANfA (Continuazione) ,. ·1671 OSS~R\'AZW\'I SULL'ATTU,\ZtO.\"E DEL \'U0\'0 HE(10-
LAMR.\TO DI ·SERVIZW Il\'TERXO P EH QUANTO JUGUAfWA LE fSTHUZW~I - C. C. 1702 •
1
NOTIZIE POLITI C0-1\IILITAni I'I'Af.lANE.
)) 1709
NOTIZIE àHLITATU ESTERE
• 1Tt3
NOTJZ [E BIRLIOtii\AFICHE.
)) 1730
Applicherò questo breve studio alla cavalleria, arma su :te particolari esigenze della quale ho qualche maggiore esper·ienza ; indi accennerò come corollario poche cons iderazioni sulle nltre arm i, non potendomi arrischiare a pal'lame che in termini del tutto generali. Il ridurre gli ann i di permanenza sotto le armi pesa sulla bilancia del pro e del contro col seguente principale inco nveniente : Il contingente di reclute viene a rappresentare una maggior·e aliquota. E prendendo la fase attualmente in discussione, del passaggio cioè dalla ferma , di quattro a quella di tre anni, facendo pel momento astrazione, per brevità di esposizione, nelle perdi te che subiscono mano a mano le diverse classi, le reclute verranno a rappresentare non più il quarto ma il terzo della forza solto le armi. Dissi questo il principale inconveniente; ed aggiungerò : quello eire lì riassume in sè tutti . La discussione infatti non si agita quasi più sul numero di anni occorrenti a f01·mare un soldato di cavalleria . Se nessuno nega che, a pari tà di elemento r·eclutabile, con un maggior numero di anni sì possono ottenere più perfetti cavalieri più abili maneggiatori di lancia e di sciabola, è altresì riconosciuto come tO.i -
ANNO
xxxvm.
E CHIAMATA SEMEST!!.t\ LE DELLE CLASSI IN CAVALLERIA
164H
1.649
FERMA Ul 'l'RIJ: ANI\!
il maggiore onere in paragone delle altri} armi venga a far sentire effetti neJ.(ativi, ponendo ostq.colo alla scelra degli individui, che hanno più speciale allitudine per la t:avalleria e facendo ri fu),!gire ottimi elemen ti dal servire in quest'arma. Sotto questo punto di vista sarebbe dunque desiderabile che per la cavalleria esistesse una ferm:·t eguale ch e per le altre armi Ma se in un avvenire più o meno prossimo la ferma per· la fan teria dovesse ancora ridursi, nè potendosi in via normale scender·e per la cavall eria al disotLo dei tre anni, l' accettare questo limite di tempo diverrebbe Lan to pil't necessario per non creare una di,;parità talmente marcaLa da far reputare al coscritto una vera sfortuna l'essen•i asseonato e da to"liere maoJ n O giormente o~ni possib ilitil di scèlta, eli minando anche la probabilità di ottenere in sufficiente numero un elemento abbastanza intelligente, così necessar io in ogn i se rvizi o della l:andleria e specialmente in quell o di esplurazione. Co l ridurre la ferma n tre ann i si fa maggiormente sentire il bisogno di un' i stru~.i on e celere e sem plifi cata, riducendone le e;;igenze allo scopo pratico; cd a ciò tende già lo spirito dei nostri regolamenti Prescindendo ora dal tempo che si possa ritener necessario per completare l'istruzione del soldato di ca\·allerìa, dobbiamo in ogni modo tener presente ch e in capo a sei ed all'occorrenza anche in capo a ci nqu~ ·mesi (28 rlel Rego lamento d'i~ Lrnzione e servizio interuo per la cava lleria) le reclute debJJOno trovarsi in gt'<l do, se non di valere gh anziani , almeno di poter prestare inquad rate un utile servizio, qual i in somma elemento di guerra, su cui poter contare. Ciò posto, durante i cinqu e o sei mesi che occorrono per ra••giungere tale sc?po, al pa~saggio della ferma da quattro a tre ao;i , la ma~giore aliquota rappresentata dalle reclute in paragone delle altre classi solto le armi si fara sentire per le seguenti conseguenze: 1o Aumentata difficoltà pm· l' islrH zione di 1m nw11ao pùì con~;iclertJljole di 1·eclnte. '2" Maggiori c~iffico ltà nllll' economia (lisci??lina:l'l! dei ?'eparf.i. E basti al proposito accet1nare ai r ipieghi, i quali spes5o non raggiungono che incompletamen te lo scopo, n fin e di conservare in ~
buono stato i cavalli, procedere all'ammansamento o completare l'istruzione dei poledri in un periodo in cui un soldato deve accudire giornalme.nle a due o tre cavall i (dal congedamento della classe anziana sino a che le recl ute non siano d'efficace aiuto) e nel pitì. prolungato periodo in cui le esigenze del servizio, benchè ridotte al minimo indispensabile, non permettono sempre di lasciare le due noui libere come richie~erebbe il regolamento. Domandiamoci quindi se, nelle nostre condizioni eli acquartieramento e servizi i accessorii, possiamo senza danno aumentare ancora quelle difficoltà e quei ripieghi , ponendoci nel caso di aver per; diversi mesi un numero ancor minore di uomini disponibili pel servizi o dì quanti ne abbiamo avuti sino acl ora. 3° ~~faggio1· diOicolllÌ di <tal'c sviluppo alle 1st1'1~zioni d' insieme. Durante tutto il periodo dal congedamento della classe anziana sino a che le reclute non entrano nelle ri nohe ' per le • evoluzioni di piazza d'armi ci potremo esercitare nella scuola di plotone e di squadrone, form ando questi reparti col riunire cavali eri di diversi plotoni e diversi squadroni; ma per l'istruzione di campagna, che è la più essenziale, a raggiungerfl un resultato proficuo fa d'uopo r.be almeno il comandante di squadr:one istruisca ed eser~iti i suoi dipendenti diretti. Osserviamo per incidenza come per trarre partito dalla conoscenza degli uomini e dei cavalli . per dare impulso e coordinare le qualità. individ uali anche nell'a~ zione collet tiva,.' la cavalleria abbia maggiori esigenze che la fanteria, 'e come tali esigenze vadano sempre maggiormente accentuandosi · nell 'evoluzione della moderna tattica . È quindi evidente come sarebbe dannoso che per oltre metà dell'anno il comandante di !\quadrone non potesse rn~granellare per l'i struzione nemmeno due scarsi plotoni. 4o Meno eOìcace p1·opo1·;iont~ {?' (L il nwnero eli anziam inqu-adrcmti e lli ?'eclnte inquadrate. A proposito delle maggiori riduzioni di ferma per la fa nter ia hll udita svolgere tale considerazione da persona di superiore competenza, che ho motivo di credere deb ba prossimamente trattarne l'argomento in alto consesso . Giovandomi frattmto eli quanto ho udito ed applicandolo al caso nostro, non l'arò che r ich iamare l'attenzione del lettore sulle conseguenze di un tale fatto, conseguenze morali e materiali che si faranno soprat-
1650 tu~to
E CH IAliATA S E.MESTR,\L~: DELLE CL ASSI l l\ CAVALJ, ti:lUA
FEll li!A DI TR.E ANNl
sentire allorquando si entri in campagna con una classe sempre più numerosa d'individui , :>oldati A cavalieri appena abbozzati, a cu i non si potrù chieder nulla d'individuale e elle dopo alcune paLLuglie di :>oldati provetti, che si siano dovute distaccaT'e, verranno a costituire la maggioranza rimasta nelle righe. 0° Nel caso di tma mobilita::ione, che at,venga 1wl p1;riodo di temp" (r(t il congeclamento tletla classe anziana ed il ,qio1'1W in cni lr, reclnte sieno atte ad entnt.re nelle file, notevole d irninn::ione nel nwnero dà solclati solto le atmi atti ad entrare in C(tmpagna. La fa nteria basa in gran parte le sue operazioni di mobi litazione sul rich iamo delle classi; la cavall eria invece per eutrare in campagna deve fare essenzialmente conto delle classi sollo le armi. Difa tti. non appena decisa la mobi litazione, converrà geltare avanti le no:;tre divisioni di cavalleria, le quali cer~hino di ricono~ce re e distUT·bare lo schieramento nemico e si oppongano alla ca· valleria avversarin , che irromperà per riconoscere e distu1·bare il· nostro schieramento. Quell a di qneste due caval lerie che avrà la meglio , dice Moltke, avrit acquistaLo al pr:oprio esercito l'inizia tiva strategica. ~l a per entrare in azione co n tanta prontezza non si può fare assegnamento sui rich iamati, i quali. specialmen te in un paese mediocremente ippiw come l'Italia, avranno per la maggior parte bi sogno di r·imettersi alquanto in esert.:izio per SPrvirsi del loro cavallo. I noltre sui più ahi li cavalieri fra i richiamati bisognerà fare asse~ namento per continuare l'istruzione dei poledri presso lo squadrone deposito . Ciò premesso sull' importanza n darsi al numero di uomini so tto le armi pronti ad entrare immediatamente in campagna, se prima mi è par$0 superfluo venire n particolari di cifre, a questo proposi to mi pare conveniente uscire dai termini general i. Per ottenere una relativa esattezza di computo fa d'uopo anzitutto lìssarci sulle perdite annu!l li che subiscono le classi . Gli studi già fatti, che sono a mia conoscenza. dànno que:>te p e rd~te relativamente all'esercito, non relative ai singoli reparti. Cosl gli attendenti ed i se1·vi:tì vari comandati fuori del corpo , quelli che passano ai cambinieri ed alle compagnie di disciplina, sono individui perduti _per lo squad rone e non già per l'esercito. Questo
1651
modesto studio prendendo per base lo squadrone, è necessario prender per base le situazioni di squadrone durante un certo numero di anni per istabilire In proporzione fra i giunti al corpo e quelli di anno in anno perduti. Le perdite, come ad ognuno è noto, non risultano per ciascuna classe in eguale propol'Zione durante i successivi anni di servizio; ma credo che si possa semplificare il computo senza nuocere all'esattezza del risullato col prendere una media. Dalle investigazioni fatte, ben inteso astrazione fatta dagli speciali congedamenti che hanno avuto luogo in quest1 ultimi tempi, tale media verrebbe approssimativamente a risultare
~ll'anno di
1 2
,; della forza primitiva.
Ciò posto, chiamando F la forza organica dello squadrone ed :z: il numero di reclule annualmente necessario a mantenere un tale org:1 nico con quallro classi sotto le armi, tenuto conto che la massima parte delle perdite si ver·ili!;a nella prima metil dell'anno (riforma di reclute e, per parte degt'i anziani , sostituzione nei servizi rimasti vacanti all'ultimo congedamento) a tale epoca F sarit rappresentata dalle quattro classi rispettivamente ridotte della seguente forza: :r -
l
42 x
3
x -- x E1
()SSia: x==
6
T9
F.
Se noi invece avremo la ferma di tre anni , ossia tre sole classi 1 sotto le a1·mi pure computando ad ,; le pel'dite nel primo anno di 2
E CHIAMATA SEMESTR.AI.E UEU,E
1652
FERliA DI TRE ANNI
servizio, non potremo però ritenerle di un solo dodicesimo durante ciascuno degli allri due anni, giacchè se le perdite per riforma o morte si possono all'ioch·ca valutare proporzionalmente al nu~et:o di anni di permanenza sotto le armi, invece le perdite spe· cwlt per passaggio di corpo, destinazione a servizio di attendente e simili si verilicheranno in una cifra pressochè costan te, qualu n~ue sia il numero delle classi sotto le armi. Queste perdite si venficheranno sptjcialmente durante il secondo anno di servizio ed è perciò in questo secondo anno che le consid~reremo aumentate ancora di un dodicesimo. Chiamando dunque y il numero di reclute necessario ad avere il medesimo · organico F, con tre anni di permanenza sotto le armi, a rotazione completa, F sarit. rappresentata dalle tre classi rispettivamente della seguente forza: y -
il :! 2 y
y -
12 y
y
3
4
- T2
Y
ossia: 3 y== 7· F.
Supponendo ora di doversi mobilizzare pt·ima che la giovine classe sia lilla ad entrare in campagna, chiamando M1 la forza mobilizzabile sotto le armi col sistema d,ei quattro anni di servizio, ed M11 quella col sistema dei tre anni, avremo rispeltivamente: 9
r.J.7
7
n
M.l ::=3x - -=-.F 12 .:r; -38 1
M" ==2 ~y--·y-- F ~12 '- 28 . Sostituendo ad F un val•lre abbastanza vicino a: quello dnto dalle tabelle organi che e concretanrlo:
Ct.ASSl
lN CAV ALLER IA
1658
Co t ndm'?'e ln feTI/W da (fl.Utltro a tre ' anni am·emo che: a) Converra anmentare il contingente annun di nlre wna q1Linrlicina cl' nomini per sqù1ulrone; b) .J(obilizzandosi primu che le 1'tclate sieno nelle righe, ciascnno squad1·one (LI;rà disponibile una fJltincliciha di uomini di metw. '
Se poi teniamo conto che dovremo cosi lasciare anche qualche cavallo in pi ù per le recl ute, che non dovrnn no naturalmente interrompere la. loro istruzione, nè potranno farla su cavalli di nuova rimonta o di requisizione. con de~ li squadroni così ridotti, coi pochi reggimenti di caval!eria che abbiamo relntivamente alle altre nnioni ed in proporzione delle altre armi, appare una differenza molto ragguardevole che uno di questi reggimenti sia pronto acl entrare in campagna con in più od in meno una forza equivalente ad uno de~ti squadn1ni di cni può elisporTe. Ora nulla ci assicura che una guerra non poss<l scoppiare nel periodo di crisi fra il congedamento della ch1Sse anzi:tna e l'i· strnzione non completata delle rer,lute. La storia invero ci porge per la maggior part.e esempi di osti li tà iniz.iatesi o riprese in primavera ed in principio d'estate. Ma sen no al secolo sc~rso , per un più lento wolgersi delle cause determinanti alla guerra, ciò em dato dalle consuetudini ed il rispettare i quartieri d' inverno costituiva quasi una legge, cui ne;:suno pensava a sottrarsi, ai nostri giorni le cose sono assai cambiate. Tn ogni periodo dell'anno dobbiamo essere preparati a veder sorgere incidenti che rompono quell'equilibrio politico cosi poco sicuro e r,he si regge quasi un:camento sul vecchio afot·isma: si vù pacem pa1'(L bellum. Infine se operazio ni di guerra. si sono svolte in qualunque sta· gionc dell'anno, non vi è alcun motivo assoluto perchè non si possano anche iniziare. Questa è òel resto opinione genernlmente accettala ed è superfluo clilnngar::.i per dimostrarla . Sembra quindi abbastanùt twidenle cho, anche sotto l'importantissimo punto . di vista dell a mobi litazione, la ri duzion e della ferma porta conseguenze noil favorevoli. ~la poichè considerazio ni di ancor più grave momento vengono a consigliare qu esta riduzione, per qnal motivo, aeeettancio la, non
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FEU&!A DJ Tl,l.B ANN(
si dovrebbe studiare di evitare gl'inconvenienti, che sopra ho cercato di enumerare? Allorchè si avevano otto anni di permanenza solto le armi, il contin~ente reclnte nello sq uadrone era cosa imponderabile; ma dal momento che col le success ive diminuzioni di ferma abbiamo mano a mano più che raddoppiato l'effetlivo di ciascuna classe, perchè dobbiamo continuare ad attenerci ad un sistema che era sl1ll.o creato e rispondeva a condizioni tanto differenti, al sistema cioè delle chi<lmate e consegue;Hi congedamenti annuali? fl sistema della eh iamata e congedamemo annuale ci vi ene ormai per lun_;!a tradizione; nè siamo ancora venuti a discutere se le caust~ che lo determinarono conservino sempre il primitivo valore. Eppure for~e esisteranno, ma non · mi appariscono, delle ragioni che di tale sistema fa cciano una necessità assoluta. Sempre pigliando per base il funzionamento di uno squadrone, esami niamo dunque come si svol gerebberl) le cose so lo chi amate sollo le anni eri i congedamenti, invece di essere fatt i una sola volta all'anno, fossero fatti in due volte, cioù semestralmente. Che giovi più chiamare i nati nel primo semestre di un daLo anno, poi quelli del ~eco ndo semestre, ovvero lasciare che la sorte od altro criterio qualsiasi decida fm quelli appartenenti ad una stessa annata quali debbano intraprendere il loro servizio colla chiamata della prima mezza classe e qua li colla seconda chiamata, non importa qui di esaminare, nè sarà cosa di grave momento il deciderla in un senso o nell'altro, perch è i chiamati sei mesi prima verranno pure ad essere co ngedati sei mesi prima. t:iò che ha qualche rnaJ;~giore importanza è lo stabil ire le epoche in cui gioverebbe chiamare le mezze classi. La sec()nda rnetil di · apr ile e la seconda metà di ottob re parrebbero abbastanza opportune arfinchè il periodo dell'istru1:ione all'apel'lo si potesse e!Tettuare per ciascuna mezza classe io una stagione favorevole. Oette epoche sarebbero re5petLivamenLe pr~cedute dal congeda mento della ·mezza classe più anziana, che sta per compiere i suoi tre an ni di servizio. Hidotlo così alla melit il contingente da incorporare vo lta per volta e lrovandoci normalmente ad ave re sotto le arm i sei mezza -classi, cinque dello quali giù _disponibili per ogni ser vìz io l)d istru-
E CH!A)fA'l'A SE~fF.STR.ALE Dl:.LLE CL ASSI IN CAVALLERIA
1655
zio ne verrebbero evidentemente ad eliminarsi gl'inconvenienti segnala~i nelle precedenti osservazioni ~ull' e~on_o~i~ ~isciplinare dello squadNne, sullo sviluppo delle •struzJOnJ d tOsteme, sulla non efficace proporzione rrn anziani inqundrami e reclute inqmtdrate. Colla fe rma di tre anni , anzichè peggiorare, si verrebbe cosi a -creare delle condizion i molto migliori di quelle che si sieno fin qui avute colla ferma di quattro ed anche di cinque anni col sistema -di una sola eh iamata annuale . , Altro s:1liente vantaggio sarebbe quello di aver ridotto alla metà il numero di reclute da istruire volta a volta . Se adottando la ferma triennale a chiamata unica, ciascuno sq uadrone si dovrà trovare ad istruìre oltre sessanta reclute, la cosa sarà tutt'altro che ngevole; e specialmente pei reggiment i str~n ziati nell'alta Halia, ove ìe condizioni climatich e aumen tano la necessità di vn lersi dell e cavallerizze, le qual i in molte gnarnigioni troviamo già ora 11ssa i sca rse all'uopo. . Accenniamo anche al vn nta~gi o , col venire a rirlun·e alla meta il numero delle reclute, di ridurre pure alla metà il nnmero dei cavall i ad esse destinati, nonchè a tutto il complesso per cui rimarrebbe agevolata l'istruzione non avendo da impartirla che a poco più di una trentina d'nomini . /l maggior wntaggio della chiamala semestral<· 71e1_· mez:_e _classi si farebbe {ihalmente sentire pel maggim· mwut·o r/~ ltOm~m sotto .le ann-i pronti in qnalsiasi momenw cul entrart m cam!wgn(~ . Col passaggio della ferma di <ruattro a quella di tl'e ann1a chiamala annuale, abbiamo giit visto che di Lalì uomini venivamo ad averne in meno una quinòicina per squadrone. Col ststema della .ch iamata semestrale per mezze classi, potendo sempre dispon·e di cinque mezze classi già istmtte, computand~n_e le ~erdite con .analoghe proporzioni, troviamo che la forza mobtltzzabJie,
viene invece ad e;;sere di oltre nna quindicina d' uomini superiore
.a quella che abbiamo colle quattro classi, ossia di una buona
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FERMA DI T RE AN NI
E CHiHL\TA SEMESTRALE DELLE CLASSI IN C.-I.VALi-ERIA
tre~tina d'~1omini in più di quelli che si avr:ebbero coll'adollare la lermn d1 tre anni , ma conservando la chiamata an nuale. La segu en~e tabella, compilala in base ai criteri precedenlel~en te esposti, pone in parngo ne i tre sistemi a rol.nione compiUta.
FORZA SOTTO l.E MlMI DI UNO SQUADRONE
,.
·- - - - ; - - -· -
2•
Classi
Classi con fern111 di quattro anni ich ramala annuale) --· -
---- _
_
_
con fel'l rl:l. di tre anni (chiamnta annuale)
. ! __
, 46 R eclute
l la, \ l ::
a•
Mezze classi cOt} r~nna di tre ;11111; (Ciuarnal:t semestralc)
__
61- Reclute
l
l
32 Reclute
52 96 uomini di- 3l ·IH uomi ni di( spo ~ i ~i l i per la sponibili per la -H ~ mobilitazione 27 molìi li lazione
l
'1 28 uomini di-
i
mobil itazion e•
sponibili per la
l l
22 }
Il
Totale so LLo le ar·mi 160
t~ le arm i l Totale solto le ar~i-
Totale sol
. J6U
'160
,. -Le cifreIl'ind icanti . gli uomini disponibili pel· la mob'l't 1 1 aziOne saranno a atto pralJCO alquantO diminttt'te Sr ' debl ·d · , ·' >ono sottrarre ' egen tr ali ospedale ed al l'infermer i·,, ,· .,,• · ·s·l' r·-'' t quale uno assente, , pet o elle. .per altro motivo uon ra(Jl'> glUnge · · tempo . m ·1 convalescenza , . ' corpo , e se la mobrltzzazlone capitasse mentre si hanno da poco , bb tempo . tanto. la nuova classe che le nuove I'J'mo nl e, conver'I e. e pure lnsclare qualche buou soldato per accudire a que· leulume. s Qt~ este. di~inuzioni però non vi ha ragione per·cllè debbano esser· mnggtorr . re• • •con un • sistema che con un 'nllr·o · • ,." e d'II 1 erenze sl_an~ qulnd_t mvarra?il_i. Ora fra il secondo ed il terw sistema là dr ffetenza dr 82 nomwt so uo le armi sempre pron ti per la mobi-
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.litazione, fa 192 uc.m in i per reggimento e -i-608 sui 34- reggimenti, ii che equivale alla fo rza di 35 squadroni mob ilizzati. Il sistema delle mezze classi avreb be anche un van taggio relati vamente ai congedarnen ti, quando le esigenze del bi lancio richiedano farne degli anticipati. Converrebbe infatti assai più fare due congedamen ti anticipati di un me:;e od un mese e mezzo ciascu no, di quello che un solo congedamento anticipato di un tempo ri spettivamente doppio; e ciò non solo per le più volle ripetute ragion i di disciplina e d' i!'-truzione, ma anche perchè l'ori zzonte politico è pi ù facilmente scandngliabile entro un tempo pi lt r istrelto. Il sistema pre::;o ad esame farebbe finalmente sentire qualche vantaggio anche nel parti to a trarsi dai richiam::~Li, poichè l'ultima mezza classe si troverebbe iu congedo da cosi breve tempo da non aver qua~i nulla perduta l'abitudine del cavallo e quindi io grado di entrare immediatamente in campngna al pari di quell e che si trovano solto le armi. . Il sistema delle mezze classi a chiamHa semestrale. verrebbe iovero a far trovare in p~rmanenza gli squadroni colla loro piccola cl~sse di recl ute, che in caso di mobilitazione dovrebbe rimanere a co mpletare la sua istruzion e, a meno che detta mob ilitazione non veni sse a capitare propri o verso il quinto mese . ~la anche in questo caso cr·edo che tanto varrebbe lasciare la ma)::)?ior parte di queste reclute a completare la loro istruzione, per non avere tra le lite dei cavalieri, i quali in di ver~e occasioni po:rebbero essere più d'impaccio che d'aiuto, dal momento che di essi non vi sarebbe bisogno per entrare in ca mpagna collo squadrone abbastanza fo rte. Anche il paragone dunque fra il passa re una buona parte dell'anno con un numero d'uomini solto le armi atti ad entrare in campagna molto inferiore all'etlettivo di uno squadrone completo, per averne poi un'esuberanza durante qualche mese, ed il sistema di averne costantemente pronto il numero adegualo, pat·e che doVJ'ebbe far propendere per questo secondo si:>tema . Quanto all'andamento disciplinare dello squudrone credo che nemmeno verrebbe danneggiato dall'avere in permanenza una mezza classe di recln te; anzi da questa continuità, da questo fun-
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E CHIAM:A'r.>. SEMESTltALE DELLE CLASSI IN CAVALLElUA
FERMA DI TRE ANNl
zi.~n~r~ento ~~nza s~osse, senza sbalz i da periodo a periodo, forse drscrphn.a ed rstruzr one se ne avvantaggerebbero assai . E quella scuola dr reclute funzionante in permanenza per un- ristr·etto numero d'individui si perfezionerebbe come personale, gi<~cchè ii personale addetto vi potrebbe e;;sere meno numeroso e più scelto, non s1 dovrebbe nominare · in blocco all'au.o òell'arrivo delle recl·u.te, ~a si r.in?11overebbe ma~o a mano a seconda dell'opportL;nlta;. sr pedezwnerebbè nei mezzi d'istruzione, perchè anehe questr verreb bero meglio consigliati e curati còl non servir·e solo ad interminenze; regolerebbe meglio l'istruzione delle' reclute arretrale .e. d(~i volontari ordinari che giungono al corpo in epoca non pt·establlrta. Quanto agli anziani ci siamo giit trattenuti. sull'inconv~niente per la disciplina e· l'istruzione derivame dall'abbreviamento della ferma colla chiamata annuale, per cui si può disporTe di un numer·o sempre più ristretto di essi. Aggiungiamo per incidente ì'osservazione che mentre in alcuni periodi il comandante di squndron.e .per recarsi. all'istruzione non può raggranellare che poehi uomm1 e deve por provvedere a far muovere i così detti cavalli rimasti, in altr'i periodi si debbono lnsciare decrli uomini per mancanr.a di cavalli. Ciò proviene dal non corrispondere le oscillazioni nella forza d.egli uomini alle oscillazioni nel numero dei cavalli ammessi nelle rrghe. Sarebbe dunque desiderabile ridurre ai minimi termini queste oscillazioni anche pei cavalli col far venire le rimonte ed eseguire le riforme pure semeslralmente. :\1a non è questo il soggetto sul quale dobbiamo ora fermarci : ~nello che abbiamo sin _qui esaminato si può intanto ricapitolare m questa considerazione: Allorcltt'! si riteneva che per convertire la recluta in un soÌdato di cavalieri~ occorresse qL~asi un anno e che ci potevamo pennettere un cosi lento proced1mento perchè del soldato così fatto avevamo da usufruire per altri tre, quattro, sette . anni, era nattirale conseguenza che le chiamate sotto le armi si facessero di anno in ann?; . oggi che veniamo a restringere il tempo in cni po~ssiamo usutru11:e della rec.luta divenuta soldn1o, oggi che il complesso di tante w·costanze rmpone che ciò avven7a ai più dopo !iei mesi , 1')
,
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appare conseguenza abllastanzn naturale che le chiamate avvengano di sei in sei me;;i. Ri stretto in Lutto il tempo, non può rimanere tìsso in una cosa sola.
** Non mi sento competente ad entrare per lR fanteria e l'ar- ' tiglieria in un'analisi, quale ho' cercato di svolgere per la cavalleria . Sommariamente però credo potersi ritenere che diverse ragioni addoLte per la ~hiamata semestrule in cavalleria potrebbero applicarsi anche all'artiglieria ed alla fanteria, suffragate anzi per quest'ultima dalla considerazione che il periodo d'istruzione della recluta è ancora più breve. Adottandosi sia parzialme'nte sia' generalmente la chiamata di semestre in semestre, non so ·in qual grado l'attuazione della categoria unica e delht ferrna progressiva farebbero sentire la loro influenza nel calcolo delle perdite. Ce.rto però che i congeda.menti costituendo delle pet·dite, queste verranno ad aumentare su quelle che sopra abbiamo calcolate. Om !"aumentare delle perdite assottiglia sempre più il numero degli anziani in paragone della giorane classe; di conseguenza se ne avvalorerebbe l'argomento delle clliamate semestrnli, che appunto tendono ad evitare le sfavorevoli conseguenze di un tal e fatto . Il poter poi semestralment.e riempire i vnoti lasciati dai con gedamenti agevolerebbe appunto il sistema delle perdite progr·essive, potendone avere anche di nn anno _e mezzo e dne anni e mezzo; e se la ferma di due anni e mezzo fosse quella più normalmente adottata per la fanteria, ne risulterebbe un carattere di meno disparato trattamento fra le diverse armi. .Non entro ad esaminare se le operazioni di leva si complicherebbero o si semplificherebbero çol sistema della chiamata sernestrale. Credo all'ipotesi favorevole; ma concessa pure la sfavorevole_, le operazion i di leva debbono sottostare ai criteri di reclutamento e non già questi a quelle. Non può del resto essere un fatto
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FERMA DI TRE ANNI E CHIAMA'!'.-\ SEMESTRA LE DELU; CLASSI, ECC.
imprescinMbi le che per far fu nzionare dette operazioni si debba aspettare che la terra abbia fatto un intiero giro intomo al sole. L'immutabile legge astronomica non deve ormai vincolare le nostre leggi dal momento cho moralmente .e socialmente il mondo ca mmina mollo più presto di una volta. Ho detto che non deve Yincolare; ciò non toglie in vero che possa gioYarc di farle coincidere per ragioni che a me sono sfuggite e tali da ridurre a nulla le mie poYere deduzioni. Siano queste in Lutto o in parte oppugnabili, credo ptwò che in o~ni modo le cifre riportate gio,•ino a confermare che, qunlora si riduca per la cavalleria la ferma a tre anni senz'altro provvedimento legislat ivo, convenit almeno aumentare i mezzi materiali. di cui disponiamo, per l'istruz ione della più numerosa classe ,di reclute, occnpandoci eziand io per ottenere fra i so ttul1ìcia li un più nurnero:>o elemento di ottimi istruttori; e come si rendii. pure necessario lo studiare, su poss ibi le, eli semplifieare ancora e facili.tare le istruzion i per gli anziani, ass ic.urand,oci finalmente , mediante espe· rimenti, in qnal grado dal l' oggi all' indomani si possa far conto :;11i rich iamati. ft .
.PU GI
mag()iore.
LA SALUTE DEL SOLDATO (Conti1111azi<me. vedi numero precedente)
IL Nozioni vitali .
Conviene richiamare qualche nozione sul corpo umano, che il lettor nostr'o può avere in parte dimenticato non essendo materia di sua competenza. Lo faremo però di volo come chi per chiarire un nuovo problema evoca canoni e postula.ti sommariamente noti all'uditorio. La - pelle - col suo strato superficiale, - l'epidermide - segna. i limiti del nostro corpo, confondendosi alle aperture naturali con una membrana analoga -- mucosa la quale invece -t appezza il cavo di molti visceri interni. La pelle respira e assorbe fluidi nel modo che, vedremo poi fare rispettivamente i -- polmoni- e la mucosa anzidetta; d.i più emett e grasso e sudore mercè i pori dalle infinite ghiandolet te - sebacee e sudorifere -- piantate nelle sue maglie. Delle ultime ne conta più assai la pianta d,el piede che la fronte~ onde, l'oratore popolare sceglie con poco acume speculativo il suo posto per. bagnar e il pane nel sudore! Con viene che si volga pitl basso, molto più
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LA SAI.UTE DEL SOLDATO
LA :>AJ.UTE DEL SOI,OATO
?asso. La pelle è pure la sede del - tatto - terminando ~~ essa un numero sconfinato di -· nervi senzienti __ di ·piÙ, la sua nudità ha influenza sul risveglio dell'estro o-e0 nitale.
mento così si spiega il perchè l'uomo coricato risulta più lungo, di in piedi, come pure il perchè al mattino egli appare più alto della sera. La colonna vertebrale la cui entasi è al vertice, il - cranio - si trova in un piano mediano verticale che divide lo scheletro in due parti simmetriche. Così sui lati delle prime vertebre dor sali incentrasi .l'ossatura delle due - spalle - formata, posteriorment.e dalle ·-- scapole - le due ossa cioè su cui poggia in buona parte lo zaino; avanti invece delle -· clavicole -- vale A, dire le sbarre trasversali che sostengono massimamente il fucile nello spall'arm. .&lla base della colonna abbiamo una grossa cintura solida ed immobile, il - bacino - costituita da più ossa saldate tra loro, le quali nel complesso presentano appnnto un evasamento a guisa di cat.inella, per ricevere e sopportare, in gran parte, il peso dei visceri addominali. Lé spalle atta~cano allo sch~letro le membra superiori, le quali membra sono divise ciascuna: iu - braccia- per il tratto che corre dalla articolazione della spalla a quella del -:- gomito ·- avendo un osso solo - l'omero -· ; in avambraccio dal gomito al -:- polso - con due ossa, l'esterno detto - radio - l'interno - cubito -; da ultimo in -· mano - con un numero multiplo eli piccole ossa ed articolazioni. Il bacino invece congiunge al resto dello scheletro, le membr a inferiori, distinte ciascuna: - coscia - dall'arti-. colazione - dell'anca - al ginocchio - fornita di un solo e poderoso osso il - femore - ; in -:- gamba - dal ginocchio, difeso a sua volta da uno scud etto osseo anteriore la - r otella - all'articolazione del - piede - con due ossa - tibia - interna e - perone - esterno. F inalmente, abbiamo il piede costrutto come la mano di più ossa e articolazioni. Opposto alle prime sette vertebre dorsali, sta un pilastro lo -- sterno - tra. questo e quelle, si articolano sette archi completi e leggeri le - _coste - i quali fo rmano la gabbia del petto o - torace - più basso amplificato da altr i cinque
R_imossa la pelle, si scoprono le carni o meglio i _ muscoh .- c~mposti ciascuno a fasci di fibre, ed inguainati di massima m una membrana più o meno spessa __ aponeurosi ~ che men tre li separa facilita anche loro, un'azione indipendente e libera, senza cioè obbliga.re ogni volta o·li elem~nt~ anatomici vicini ad un sensibile spostamen~o. La pnn_mpale facoltà dei muscoli è quella di contrarsi : contraziOne che può far diminuire di lunghezza in fav~re generalmente della larghezza, fino ad un terzo il tratto della parte carnea, sede reale della forza, perocchè verso o-li est~·emi ~~i ~erdo~o ~ppunto questo carattere carnoso ;er strm_gers1 m nastn b1anco-giallognoli i - tendini _ con i. quah precisamente, il muscolo si attacca alle - ossa - . Sotto . si trova lo - scheletro - la cui figura sini<>tra e' a tutt1 ben nota perocchè emblema della morte turba i sonni al , fanciullo e si fissa così assai presto nell'a mente umana. E la nostra difesa, il nostro sostegno, la nos,tra armat~ra. Consta._di oltre duecento ossa quali cementate, quali contmue ed ~mte - - art~colazioni - per dei legamenti affatto analoghi tanto a no1 che agli animali alimentari onde ognuno può ~tudiarsene il sistema sulla propria tavola,' spece del trattore Imperturbabile nel trar vivande più dal sistema osseo che dal muscolar e. Il perno della costruzione scheletrica è rappresentata dalla colonna vertebrale - composta di 24 anella ossee le vertebre - cervicali od ossatura del · collo __ 12 clorsali - e 7 lombari - sovrapposte articolate le une con le altre fra cui si insinuano altrettanti cuscinetti disevidi - carti~agini_ intervertebrali - destinati a smorzare gli urti che altnm~nt1_ nell_e ca_.clt~te spece sui piedi, si propagherebbero a regwm dehcatiss1me e non elastiche con la violenza orig~naria. E poichè questi dischi nella protratta. stazione vertwale non possono a meno di subire un certo schiaccia-
J.Q(ì -
ANXO XXXVIII.
IGG4
I.A
S.I LUTI~
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a.:rchi - false coste - che partono posteriormente dalle cinque ultime vertebre dor sali ; ma però essendo IJUe5Li archi incompleti non raggiungono al davanti lo sterno. Questo invece alla sua sommità si articola pure con restremo interno delle due clavicole. Lo scheletro, così sommariamente ricordato, ed i muscoli. costituiscono gli organi, gli strumenti essenziali del movimento; ma. noi però tralasciamo di qui intrattenerci su questa loro importante funzione, perchè abbiamo creduto di doverlo ùn-e più opportunamente in altro punto del lavoro nostro, quando cioè ci r ifer iremo degli esercizi militari cui abbiamo voluto dare un diffùso t rattainento. Intanto, pelle, muscoli, ossa, forn:iano il corpo apparente, che fu di viso, come tutti sanno, in. capo, collo, t ronco . ed arti o membra e chiude q ~attro cavità. Il capo una ne comprende, quella' a.ppunto del crauio, custode del cervello e cervelletto, d'onde in basso e posteriormente deriva e si parte il midollo spinale, gros:;o cordone nervoso che va ad allogarsi in u:ria seconda cavità, o meglio in un vuoto simile all'anima del fucilo, prepara( ' togli dagli anelli vertebrali somma ti insieme. A parte le loro elevate funzioni, cervello, cervellctt0 e midollo spinale, formano i centr i d'onde escono, o do,·o arrivano tutti i nervi di senso, di moto, e specifici, come udito, gusto. ecc. ecc., che sono · i veri, i potenti, i miste~·iosi governatori della vita, diramantesi nel nostro corpo, ovunque e all'infinito come vedremo tosto avvenire. anche di un altro sistema di alberatura, quello della . - circolazione sanguigna. Il t1·onco, por un piano, un veh1r io muscol are, il diafi:amma, che lo taglia orizzontitlmente a mezzo, prendendo appoggio all' ingiro sulle cost e inferiori, si divide nelle due altre cavità. La cavità alta - o petto - ~mnata della gabbia tomoica. alloga la massima par te dell'apparecchio r espiratorio o la ccn l;rale del circolo sanguigno. L'inferiore addome - guasi t utto -- l'apparecchio - della. digestione -ed il geniLo urinario. - i~. secondà degli atti del diafrmm11a,
LA SALUTE DEl. SO!.DATO
1G65
che si innalza e si abbassa con un moto a.lterno costante ed in ritmo con la respirazione, della quale esso diaframma è il principale motore. le due cavità del _tronco pure al~er nativamente aumentano o diminuiscono 1l loro spaz10 hbe· rando o confinando i visceri entrostanti. L'apparecchio del r espiro risulta di nn cilindretto cavo situato nella parte cent rale anteriore del collo -la trachea accessibile al tatto. che penett·ato poi nel torace si di\ide in due altri. a lor volta scindendosi in tubetti sempre di calibro min~re - grandi e piccoli bronchi. - Questi. terminano in gruppi numerosi di vescicole, la somma delle quali forma i due polmoni . A si fatti elementi an~tomici del polmone arrivano e si arrampicano i.n grand~ co~1a dell~ - · arterie - - e delle ·- vene - grand1, e cap1llan , la cm importantissima missione vedremo poi. I polmoni rivestit~ di doppia camicia - la plcnra - occu pa~o . per due ter~1 circa la cavità. del torace e fanno da pad1ghone al cuore. F io·urando in un tralciuzzo la trachea, nel raspo di due ricchl t:>oTappoli simmetrici, le ramificazioni bronchia.li, e• • • nelle bucce degli acini, sprovvisti di succo e st1pat1 quas1 a fondersi. le vescicole polmonari, si avrà a nostro avviso un discreto schema dell'intero apparecchio. Il respir o si compie in due ar,ti: nel primo - inspirazione tutte le forze funzionali concorrono ad amplificare la capacità polmonare. Così il torace. specie per il rovesciarsi delle coste, si dilata, il diaframma si abbassa -- la parete addomin_ale si inarca - le intestina si pigiano - le vescicole si distendono. Nel secondo - espirazione - tutto invece fa ritorno, pit\ lento e quasi passivo, alla quiete. Durante il primo atto, l'aria esterna, forzata pure dalla pressione at mosferica, nel volume di. circa 500 c_ent i_metri cubi. entra per le narici -la bocca essendo una v1a d1 soccors~ - quindi nella retr obocca, o attraversata la - laringe _ organo della voce, che poggia come capitello al sommo della trachea, per questa e per i bronchi precipita nei polmoni. Là., per l'ossigeno abbandonato in parte, come soffio
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LA S ALUTE DEL SOL DATO
sopra braciere semispento, essa ravviva, in vermiglia il sangue nei vasi, che or ora dicemmo incespicarsi a dovizie fra gli elementi dell'apparecchio polmonare. Ben a ragione dunque il suo spE'ciale movimento ritmico viene chiamato il mantice del nostro organismo perocchè esso si comporta appunto in questa funzione come un soffietto di una officina. N e!l'espirazione in vece, una miscela gazzosa, che comprende. ossigeno residuale, acido carbonico, al 40 per 1000. vapore acqueo ed altri prodotti dannosi derivati dalla n ntrizionè interna dei tessuti ricevuti dal sangue in cambio della quantiti1 d'ossigeno constunato, ritorna alresterno seguendo la stessa via.. Meritano cenno i due t ipi apparenti di movimento respiratorio. Se prevale la mobilità del petto, si chiama - respirazione toracica - se quella del ventre -- addomina.le. La donna respii·a più con il primo ti p o - forse, crediamo n oi. meglio che per la ragione del busto, per non creare in essa, un'abitudine fisiologica la quale disturberebbe a suo tempo la gestazione già per sè stessa g rave e penosa. L 'uomo in vece con il secondo tipo, onde og ni volta qhe si osserverà l'opposto in un uomo che soffre, si potrà prestimere in lui impegnata od offesa, pel momento, la libertà ·meccanica del respiro. Vediamo ora clella circolaz~one sanguigna. Il cuore ha quattro vani, du•3 superiori - orecchiette -.!:.' due inferiori - ventricoli. - l!.,is~iamo pertanto bene, che il ventricolo sinistro e l'orecchietta destra, sono i centri della grande circolazione, detta ancora - periferica - gli altri due della piccola o -- polmonare. ~- Il sistema tubulare che conduce il sangue clal cuore alla periferia od ai visceri si dice - ar terioso - l'opposto -- venoso. Come si compie il movimento di questa massa liquida nel nostro corpo ? Il sangue utile, ossigenato, e carico di .eiementi nutrit ivi, passa dal ventricolo sinistro ·nell'arteria madre -- aorta. Da essa e per altre arterie sempre minori ed infinite, come
l- A SALUTE DEL So L DATO
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abbiamo detto anche dei nervi, si diffonde ovunque è la vita, spogliandosi passo passo delle sue parti migliori e caricaudosi invece i corrotti r esidui dello scambio nutritivo dei tessuti. Trasformato così, esso si r accoglie fin' anche dalle fi bre o dalle molecole più lontane dal cuore, dove è mestieri éhe ritorni, nei capi'llari venosi ; continua quindi per le venuzze, poi per le vene, e sbocca infine nell'orecchietta destra, ricevendo però qualche tratto avanti, la quintessenza nut.ritiva della avvenuta digestione ,recatagli linfatico. - In questo dai tubi centrali del movimento modo re~ta chiusa. la grande circolazione. La piccola circolazione. o polmonare, che com e testè accennammo, principia dal ventricolo destro e fini sce nell'orecchietta sinistra, procede invece nel seg uente modo: il sangue venosa sopradetto, caduto n el ventricolo destro, s'apre la via per rarteria polmonare che da esso parte e mediante la medesima arriva' a diffondersi in ·tutti gli altri vasi, i quali già dicemmo abbarbicarsi in grande copia nella compagine del polmone. I vi si ribattezza per l'mspirazione polmonare, d'ossigeno e si purga, per l'espirazione, dell'acido carbonico come degli altri elementi rigettabili, · quindi di nuovo completamente forte, ricco e rutilante riguadagna il cuore immettendosi per le quattro vene polmonari nell'orecchietta sinistra, d'onde scenderà nel ·ventricolo omologo a ricomin ciare il suo grande corso verso la periferia e prima descritto. Ogni battito, e cioè ogni contra'?ione del cuore, rappre- · senta il colpo di pistone, ·d'una pompa, che getta il sangue nelle arterie, le pareti delle quali elastiche per eccellenza e quasi come q uelle dei tubetti commerciali di gomma, reagiscono con contrazioni ritmiche, offrend o il fenomeno del - polso. - Questo fenomeno è accessibile al t atto ed anche talvolta alla vista in molti punti del nostr o corpo, do ve cioè le arterie sono più superficiali, come per esempio ai lati del collo, sotto l'inguine, alle t empia. al dorso del piede e nel sito ben noto dove suol t.astarlo il medico. P ertanto in Yirtù. massimamente. di tali contra:tioni o
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LA SALUTE DE & "SOLDA'rO
per meglio dire della loro elastici~à, le pareti delle arterie spingono avanti i corpusqoli del sangue, come fanno le sponde del bigliardo per le biglie; di più, siccome il cuore non cessa mai eli muovere, così ogni ondata di s1mgne che_esso gitta nella aorta, ribatte l'ondata pr:ecedente, la quale a sua volta diventa propulsatrice di quella che le sta innanzi. In tal modo e nel tempo stesso anche ai min imi punti più periferici arriva nn sangue nuo vo, ca.ldo, nutriente, riparatore. , Il corso invece del sangue nelle molli, :flosce, cadenti pareti delle -yene è quasi affatto passivo, quindi lento e pressochè inavvertito. Esso è specialmente promosso dal v uoto assorbente della pomp~ cuore, ed agevolato dal movimento del corpo n ostro. Appunto per ciò gl'individui sedentari, od inerti, vanno soggetti alle varici, specie alle varici emorroidarie, vale a dire al ristagno del sangue nelle vene le quali in tal modo sfiancandosi, restano poi permanentemente dilatate. Il sangue oltre che dall'ossigeno acquista le sue virt,ù nutritive per i prodotti importantissimi, preparati continuamente nell' - apparecchio della digestione - come ,appresso. · Gli a.limenti dalla b occa passano nella retrobocca - faringe - e scendono nello stomaco per l' - esofago - canale sftuato posteriormente agli organi del respiro. Lo stomaco come - l'intestino - con i quali si C0m pleta il lunghissimo :- tubo digerente - stanno impacchettati nella cavitit dell'addome. P arte integrante pure ne è il - fegato - ghiandola enorme posta nell' - ipocondrio - destro, che compone la - bile - la quale sbocca nell' inte$tino subito dopo lo stomaco. Come la bile, aJtri necessarissimi succhi sono secreti da ghiandolette varie e innumerevoli, aprentesi alla superficie interna di quasi t ùtto il tubo digerent53. Così ad esempio: nella bocca, abbiamo: la - saliva - nello sto:q_1aco, il - succo gastrico - e nell' intestino l' - enterico.
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L'uomo è onnivoro; ha· bisogno ogni giomo di alimenti misti, tratti cioè tÌai tre regni della natura e non solo, ma 'anche di varia 'composizio~e, appunto perchè varia è quella dei nostri tessuti. Frat tanto la maggioranza-degli alimenti necessari si può ridurre, di massima, alle seguenti specie • chimiche e cioè cibi per eccellenza : alb~hminoidi, ·come carni e ova, ovvero amilacei, come farine , pane, e fecole cui si aggiungono, liber:i o miste ad essi, i gr·assi ed i sali. Così, una vo lta snbìta la triturazione orale, gli alimenti vengono disciolti, od attaccati nella loro essenza, in ispecie da.i diversi succhi prima nominati che li riducono in _: chilo - quindi in - chhno - e cioè in poltigli~t fine assimilabilissima. 'la qnale assorbita dalla mucosa intestinale, viene condotta man .mano per mezzo d'un sistema d i circolazione vasale simile alla sanguigna il - sistema linfatico - a sboccare definitivamente nella corrent.e sanguigna, come abbiamo già detto, avan~ti che il sangue venoso, di ritorno dalia periferia, si getti nell'oreochietta destra. In genere pertanto si può rLtenere che i succhi special. mente destinati alla principale t rasformazione od all'emulsiona}nento degli alimenti albuminoiçli sono i, gastrici; degli àmilacei e dei sali, è la saliva; dei grassi, la bile; ragione per cui gli smacchiatori si servono appunto della bile bovina per scomporre e far sparire le frittelle - medag~ie i~onorate - dagli indumenti. Gli altri succhi, pure importanti, operano attivamente, ma sopra tutti gli alimenti. Q·1anto al P\ ocedere di questi per l'apparecchio della di· gestione, esso avviene, specie per un movimento vernic~' lare di <mi sono provviste l~ ~aggioranza delle sml pareti. Da ultimo finalmente~ merita cenno anche - l'apparecchio urinario. ·-- Esso · è l'escretore mass!mo, di molti prodotti residuaÙ della n utrizione dei tessuti, che se rimanessero invece nell'organismo nostro, spiegherebbero un'azione r apidamente fatale., Consta ·esso dei - reni -"' - dne iìltri cioè, situati ai lati della colonna vertebrale nella pare~e posteriore del ventre.
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1670
LA
SALOTE UEL SULD A{O
Il sangue si accumula in questi con violenza, incessantemente gravato di tali sostanze da eliminarsi, e sotto la forte pressione, esso le lascia poi trasudare in forma d'- urina- la quale scende per un canaluccio - l'm·etere us~ente da cias~un rene e ·si raccoglie nel proprio serbatoiO, la - vesctea - posta nella parte anteriore centrale ed inferiore del ventre. _ Questa, quando è piena, si fa sentire a noi, como un bisogno; e allora per un tubetto l' - uretra - noi la versiamo all'esterno. Tali sono g li organi e le funz ioni del nostro orD'anismo cui più facilmente ci riferiremo nel corso di q uest~ studio:
LA RIFORMA MlLlTARE lN Gl~RMANlA (Contimtazione, vedi !lisp. Xl'/, 16 aooslo)
(Continnn) . E.
lYIANGLAN'l'I.
DISCUSSIONE G·ENERALE ogL PROvETTO .
(
Un rapido sguardo ai progress1v1 aumenti dell'ese1·cito tedesco nell' uhimo ventennio, renderà pi(t agevole ai nostri lellqri lo intendere le ragioni stal.e dette nella discussione generale pro e -contro il progetto stesso e di maturare un proprio giudizio sulla sua opportunità e sui modi da esso proposti per raggiungere lo scopo.
Prog ressivi aumenti dell'esercito tedesco . Le forze militari dell'impero sono; come ognun conosce e come già accadeva in Pmssia, costituite dal l'esercito, dalla marina e dal Limdsturrn . ..\l momento della costituzione dell'impero l'ob bligo di servizio nell'esercito era di Hl anni , 7 nell'esercito ·permanente (3 alle bandiet·c, t.. nella Reser'l)e) e i) nella Landwehr; la Rese1'VI~ poteva e:>sere eh iamata a due esercitazioni di •
l
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l.A RJFOR:UA :m tJ'l'ARE IN GERlUNIA
olto settimane ognuna, la Lan<ltceh1· di {anteria n due esercilazioni della dumta di otto a quattordici giorni caù una. Al L!md" slwnn appartenevano tutti gli uom ini dal diciasetlesi mo al quarantacluesimo anno eli età non ascri tti nè all' !:serc ito nè aiiJ. marina. Quando in Francia, colle l e~gi del ·1812 , 1874· e 18l), ~i portò l'obbligo di ser·vire nell'esercito a 20 ann i e si geLLHon (} le ba5i di un e5ercito assai più nur•Jeroso di qu ello tedesco, in Germania ci si accontentò di rendere più facilment e adopeeau ili parte degli uomi ni non alle bandiere : nel 187 4· si creò la E1·sat.:1'esenr: o, nna seconda categoria tratta clal Lanclstnrm, ma senza obbligarla ad alcun servir-in in pace; nel 1875 furono. stabilite norme per il controllo de~li uomini in congedo (Bearlaa)Jl&iJ..'llanll) , cioè della Ersat::resen;e, dellft Resen;e e della l,andweh1·. 1:fa dopo il trattal.o di Berli no, al lorchè la Hussia pose rnano a grosse riforme nell'esercito su lle basi del servizio obbligatoriO' e cominciò a disegnarsi la possibililit per la Germania di nua guerra :m doppio fronte, questa si aiTrettò a concludere alleanza con l'Austria, aumentò nello stesso 1880 la fot•za hilanciata e i quadri ed impose alla E-r·sat.::n~~ì·ve l'obbligo eli tre eserci tazioni, ·18 settimane in tutto; perdul'cl ndo la situaz ione ad essére minacciosa, vi fu nel ,1887, nn nuovo aum ento di, forza hilancia ta e di quadri ; nel ·1888 si allnrgò da -13 a 19 l'obbligo di servire nell'eserci to, traendo dal Landst1wm una Uuuttrelo· di secondo bando ( l), non obbligata però ad esercir. i in pace; ftt ancora prolnn~ato dal B 0 al H>0 an no di età l'v hbligo di ~er vizio nel Landstnnn distinguendovi un pl'imo e un seco ndo b~ndo a seconda che gli uomini avevano o non unrt istruzione militnre, e si portò da 18 a 20 settimane l'obbligo eli serviziD della Ersat.::rcserve. [nfìne nel ·1800 vi fu un aumento nel numero dei corpi d'armata e un altro nella forza bi lanciala .
(:lj L'l Lnnrl•ve/11' di sccoui!o llancto, nel le peecise cond iz;oni di CtiL c JIUale parteiutegrante dJJI'e>crd to come è arlesso, era st..~ta introrro•t..~ Hl Prussìn dalla 1\fehrg esetz 3 IX, !Sll eù abolila uel 1S6i costituendosi la confeclerazi•mc del :'>"ord.
LA RlFOR)IA n!ILl TARE IN GERMANIA
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La seouenle tabella pone a riscontro degli aumenti avvenuL~ negli or~anici le spese che ne sono d~rivate . N?n dim.ostra g~ r aumenti dei cavalli di tr·uppa, accordall m occasiOne d.e1 b1lancr, anche senza che fosse c:umentato il numero delle nnrtà ( ~ qua droni , batterie, battaglioni treno) fi ssato per legge.
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LA RIFORMA MILl'l'ARE I N GERMANIA
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LA RIFORlJ..\ n!ILI'l'ARE IN GERMANIA
Pro.rvessit:i aumenti
cito tedesco . s 6 M ~l E S P l~ S K (migliaia di marchi)
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L A RIFORMA MILITARE lN GERll ,\NIA -
1677
LA R IFORMA. MJLl'l'AltE l N GERMAr;JA
ANNOTAZIONI.
(!.) Nella. truppn son o compresi i sottufflc1a\i e i solda.l"i e sono esclusi i vorontari dr un anno; negli ufficiali sono ~ornpresi soltanto gli uflìci<tli di ;mni tombatlcn ti e dci distretti. Sono esclusi i medici militnri , gli impiegati. milit<n·i che fanno s(lrvizio con le truppe (pogatori, veterinari, arrnaiuoli, sellai). i soldati delle compagnie invalidi, i gendarmi e ben inteso ogni impiegato .;ivile della a.1nministrazione della g uerra (intendenze). (2) r.a numerazione dei cap itoli del bil<uldO dell' impero (1/eichshatLSiu.r.U.~-mat) e (ltogressiva per le S(lese ordinarie di tutti i rami rl'<unm in istrazione; il bilancio ordinari o fieii<L guerra (li Prussia, Sassonia, Wurttemberg com tlrende i c.ap. H·!o·3; il cap. 44 è per la quo't<L di speso milita ri spettante alla [laviera. (3) Pure prol(ressiva è la numerazione •lei capitoli di tutte le spese str<tonlinarie dell 'impero; i primi numeri !iella serie sono spe;;H ~t.raordinarie da coprir:;i con gli ordinari proventi (einmatige Ausgaben:, ontentlicllèr Etltt), i SL\eecssivi corrispondono a spese straordinarie da copt·irsi con proventi slraorilin<l.l'i (einmctlige At~sgalien; lWS· serm·denllic/tecl' Etat) ; per il bilancio della gu81T<t sono i rap . 5 e :!2, stati sommati insieme nelllt tabella. l proventi straor·dinari che servirono nel veutennio a coprire lo spese fie l capi tolo 12, si · ascrivono a tre <òe$piti : aj part.e ùeU'indennitil. di JlllC!Ta pagata da.i franco~i ; b) fondo per l ;t costru l.ione delh1 fort.ezzo; c) deb iti rlell'i mpero. (t•) Precedentemente < lli'anno nnanziario 1888-89 lo spose straordinarie ilei i~ap. ;; c quella della cassa pensioni cap. H por la Baviera sono com JII'ese nel <·ap. 44. ; r!a. qrwll'anno in poi ligur'IUlO ne.lle relalil•e c;o lonue. · (51 Il dcl'lito pubblico clell'itnpen> (non ~i parla dci rlel.i ti particolari ai singoli Stat.i) comincio nel 18iG, quando erano trt buona flarte consL\ma!'i i milia rdi ;Lvnli dalla Francia. La mas~ima parte <li esso, da<>IIO!'a.,r. t:utt'oggi, ru occasio nato da spese straordinnt·ie (cap . .f2 e cap. -13j per l't)Sct·cito c por la marin<t : ·~ir•:a 2300 milioni di march i ; il res to fu ;~ctop crato per co,trurm ferrovie noli'.\lsazi;t-Lorena., per· <t[Hi rc il canale fra il ll<tltico e il mare dlli Nord A pcì- aumentare i fondi rl'amm inis ll'lìl.ion n rlcll' impero (lletl'iebs{onds). (6) La linea. superiore mo>tra i numeri vo ta ti col bilancio !.893-9!, divenuti va levoLi soltanto sino al ~O settembre; quella inferiore mostra gl i stessi numeri morliJ;cat i rlalht legge :l agosto, cioé valcroli per la somma llel due semestri.
Se ne può concl udere che l' iniziativa degli straordinari armamenti dell'nltimo ventennio spetta alla Francia e al la Hnssia; la {'rerman ia non ha fatto che secondare la marea senza èlbbandonarv isi in balìa. Lo dimostra la lentezza c.on !a quale è proceduta l'uclozione delle leggi or·ganiche, l'ordine di succe-:.:;ione di queste, , la prudente economia nel non buttar da un ht.o quanto esiste,•n per rifabbrlcnr tu tto a nuovo, il riguardo che <:.empre ebbe di non ingolfarsi in spese superiori alle forze del paese, senza tul·Lavia permettere che altri nnni della pubb li ca nmministraz ione pretendessero un/a aliquota maggioré sulle totali entrate: i perc.ent.o ofl'eni dall a tabella ne fanno prova . Jl modo di procedere dell a Germania nell'ultimo ventennio ad aumenta1·e ht sua forza .armata. ù novell a prol'a di quella circospetta calma nel l'osservare, di quella per:>el'e['(mte energia nell'agire che sono fra le più belle doti dei tedeschi in general e e del loro governo in parti colare . Date tali premesse e vedendo che i francesi adoperano tutti gli uomini naturale che anche in Gennania si co ltiYasse il desiderio di incot·porare tutti gli nomini validi, come già da anni fa la Francia:. estendendo maggiormeJ}te _l' obb ligo 'del servizio personale ell'elli\'O, c.onsacrato in principio già da tanti ann i, ma .al quale sono ancora tll nto llllrnerose le eccezion i. Giit n e ll'ago~to '1889 il min i ~tro prussiano per la guerra ge nerale Verdy dn Vernois, d'act~orclo eol Ci.lpo di stato maggiore, gen erale Walder;;ee, dimostr-ava al Cllncell iere dell' im pero che un ulteriore progresso negli ordinamenti mili tari non poteva so pportare ind ugio; il principe Bisma:-1<, sia per gt·avi quistioni di politica interna. allora pendenti, sia per l'immincnz<l delle elezion i, non ritenendo opportuno present&re al PArlamento di gross i progetti , permi~e ch e si procedesse passo passo: cosicchè al Reich:>tag moren te fu fatto app rovare 1\>UJnento dei qnadri per due corpi 'd'armata e per una divisione bavarese (le:;ge 27, I, 90. e al Reichstag nuo vo eletto l'aumento di 118,000 uomini nella forza bilanciata ( r . tabella) . Durante qnest' ultima circostanza il mini stro Verdy, essendo poco prima aecad uto il camb io del cancelliere, dich iarò in sen•> .alln. commi,;sion e parlamenlaro, . in modo aperto e leale, che il
·. 1678
progetto d'a umento dei 18,000 uomi ni non era che una prima tappa, ch e altre avrebbero dovuto segui re aHi nchè il principiodi Scharn:1ost fosse compl etamente applicato, ma che occorreva procedere adag-io acla~io , non potenclosi di colpo provvedere all'aumento dei quadri. l partiti avanzati misero il ca mpo a rumore; il ca ncelliere, per salvare il progetto in discussione. sconfP.ssò le dichiarazioni del ministt·o ; questi si ritirò a vita privata ; e assieme al progetto furono npprovate dal Parlamento quel le quattro riso luzion i (l } proposte dal Windhorst, capo del cen tro, le quali cèrcavano di vincolare il governo a non aumentar.e le spese per la guerra, a far votare annualmente la forza bilanciata della truppa, a diminuire il tempo di serviz.io alle bandiere. )fa la convinzione del governo di non essere abbastanza forte rispetto ai probabi li avverf>a ri e di non aver adoperalo le forze vive dell a nazione, uomi ni e dfl nari, con la mi sura della Francia, g!i rendeva. impossibile di accettare le risoluzion i del Parlamento, le quali, tutte e Cfl~a ttro, concorrevano a d:minuire la possibilità di pareggiare l' inferiorità degli armamenti . Il te_mpo avrebbe diminu ita la rigidezza di quelle risoluzioni e perchè p~ recc hie si sarebbe potuto eludeme qualcnna favorendo le altre; il servi:r.ro biennale poteva essere la IE:va capace n tanto scopo. _ ( La quisti one del servizio bi ennnle aveva frattanto guadagnato le sim patie del pubblico; uno dei cardini del progranima dei partiti liberali , il desider io della sua introd uzi one diventava sempre piÌI pungente mao mano cl1e aumentava il numero dei cb iamati alle bandiere. Già. in Prussia si era avu to il servizio bien nale di diritto per la fa nteria e l'artiglieri a dal '1833 al 1802, e di 'ratto dopo il ~1 860, qu<~~1do il bilancio non era sufficiente ~\ mantenere per i prescritti tre ùnni i grossi contingenti c he l'amministrazione militare voleva avere alle bandiere ; si· estese cioè grandemente il ripiego - già adoperato da molto tempo, ma sottoposto a norme soltan to dall' 8 gennaio ·1857 in poi di licenziare in aLtesa di congedo parte degli uomini del terzo
(l ) Ved i
L A R I FOR~fA MI LITA RE IN G ERMANI A
LA IUFORMA MI LIT ARE IN GE IUIA)( IA
lli~ista
1679
anno . È si stem ~ così comodo, dal punlo di vista delle economie e per po1er impartire istruzione mi litare a. un maggior nnmero di uomini , che continuò ad essere adoperato fìno all'anno scorso congedandosi metà degli uomini dopo 22 mesi di servizio , come · mostra la segl!ente tabella.
m.ilif.are italiana, l S90, IH, IH. i07 -
~NNO JtlCX\"111.
Forza della rlasse anzia11a nelle anni a. piedi, -rimasta ai col'pi pelterzo a11110 al [tiol'llo df'l suo rongedamento 18!12. (Specchio originale) -
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1682
LA RlFOR:IIA Mll.lTA R'E IN GERMANIA
Ma dal punto di vista délla coesione' della truppa è sistema che ha e!fetti perniciosi se adoperato qnalè norma. I soldati rimasti pelterzo anno anzichè d'esempio ai giovan i erano il più spesso elemento di dissoluzione; tutti considerano questo terzo anno quale punizione o il risultato di ingiustizie da parte dei superior·i anche quando di ingi ustizia non v'era manco l'i nt.enzione; il dilflLO era nella difficol tà d'applicazione delle norme pel congedamento anticipato; chi vi ve ~.~ a contatto del soldato ne condivideva gli apprezzame:Jti ed avrebbe volonti eri bul.lato in un canto l'istituzione per adouare per tutti un servizio di egual durata. Tuttavia sopra 2 ,~0 comandanti di reggimento stati interpellati nel ·1886 dal generale Bronsart von Schellendorf allora ministro, uomo di lontane vedute uno solo r·ispose in favore del servizio biennale Gli ostacoli principali' per· la introd uzione di questo erano l'inerzia." indispensabile compaana • n della ?'ùutine, pelle file dell'esercito e il vecchio imperatore Guglielmo alla testa di tutti, il quale non deside1·àva toccare ad ordinamenti che avevano dato così brillanti risultati (·l). P.~ rallelamente si erano riconosciuti i difetti della E1·sat.n·e.~erve : il bisogno di avere larghi complementi di gente giovane e robusta , dimostrato dalla guerra d..el ·l 1)70, aveva spinto a crearla; l'impossib i·lilit di spendere di più aveva limitato il tempo· per la sua istruzione ; da l 1880 al 1890 sono stati fa tti sforzi per istruim e una parte, ci rc'a il quinto, nel miglior modo possibile ; ma ne era emerso che la E1·satzrese·n ìe costi tuiva una· dispari tà di obhlighi, germe di malcontento in coloro chiamati a servire due o tre an ni, che la sua istruzi<1ne tornava di sovarchi~ peso ai graduati perm anenti , che se questi risc rvisti si credevano nb~astanz<t istrutti per la guerm senza pretendere da loro gli esercizi di pm·a.ta contenuti . nel regolamento ' si sa rebbe ·potuto fare nltrettanto con i solda ti pe1·manenti. Il giovane imperatore Guglielmo II, . desideroso di guardare nell'av'irenire, non fn alieno dall o studiare il probl ema; nel ·1890, 1
' (i) Anche il maresciallo ~loli J,:e ebbe occasione di esprimer.;i in !'arlll,!nen<o nel tS67 Il nel 1874 1!ecisamente contrarie al servizio biennale. Vedi: , Gesamm.. Schl'i{t.en ecc. tles Gcn. Ft ldmarschalt G1·. VOil .1/ollke. 7 nand: Rede~t •.
1683
LA RIFORMA MILITARE 1:-1 GER11ANIA
mentre i competen ti uffici fanno studi a tavolino, si lascia tuttavia circolare nel pubblico diffidenza piuttosto che inclinazione verso la novità; le l'isoluzioni Windthorst sono uno stimolo a proseguire negli studi; nel giugno 1189 11 l'imperatore ordina pratici sperimenti; quattro battaglioni di fanteria dell e guarnigioni {)rientali , al trellanti di quelle ver~ o ponente e di quelle al c:entro della Prussia , più tre compagnie cacciatori ebbero ordine di formarsi - con piede rinforzato, medio e ristretto - metà con soldati del secondo anno e metà èon rec.lute, di sparare·50 cartucce nel periodo annuale io più del consueto, di condurre tutta l'istruzione come se gli uomini dovesser·o essere cong~dati dopo il secondo anno. Se ne ebbero trentuno rapporti , nei qual i le personali opinioni furono espresse, com'ebbe a nota1'e il cancel{iére, in modo molto franco: tutti convennero che l'istruzione non procede hene quando si congeda gente per an ticipazione, che è · indispensabile abo lire tali licenziamenti ; dieci proposero, per ovviare al malanno, di ritornare 1ai tre anni completi; ventuno di ridurre il tempo a due anni soltanto, sollevando le truppe da alcuni servizi seconàari che disturbano l'andamento della istruzione;· Lutti all'ermarono che i riparti simulanti ser·vizio bien011le non diedero luogo a speciali osservazioni disciplinari o di coe-· sione; che l'istruzione sul Liro dovette ·essere impartila un po· a precipizio; che infine il reclutamen to dei sottulfièiali non diver-rà men o facile, di quanto attualmente sia, perchè la maaaior parte .di coloro che vi aspirano prendono rafferma nel secondo anno -di servizio (1). , E però, allo1·che il min istro della guerra prussiano dovette ac.cingersi - stante la scadenza, 3·1 marzo ·1894, della legge sulla forza di pace- alla compilazione di un progetto militare gli scopi da raggiungere, e le vie da seguìrsi per evitare scogli eran o perfettamente definiti. Incorporare possibilm ente tutti gli abili riducendo , il tempo di servizio, aumentar·e i quadri e gli effettivi perch è le va~n
('!) L'uf:lcioso Mil. Wochenblatt del :1893, p . 2i2. analizzando il minuto servi1.io nell'interno de i corpi, dimos trò che gli svnntaggi emcrgP.nti dall:t soppressione .ctcl terzo anno di scr\·ì~io $0110 pi~coli e che essi saranno largamente .compen$ati in av1•enire ò;~ll'ordinamento ora ~l ato ,·otato.
1684
L A R t FORliA MIL ITARE I:'<
LA RlFO!UIA l\1JLITARE IN OER3JAN1A
GERMANI.~
gheggiate fon~azioni di guerrn riuscissero più solide, pr·ovvedere ad alcuni servizi nelle armi tecni che (nrtigl. da fortezza, pionieri , ferrovieri e aeron!luti). Mantenere una certa elasticità nel sistema per piega rsi alla var·iabilititannua dei riscontrati abili , essendo obbligo di rispettare il numero fissato per legge dell f~forza bilanciata; schivare le difficollà di procurar.;i in breve tempo i necessari quadri; ·evitare i pericoli di una mobili tazio ne nel tempo di transìzione; dar carattere di esperimento in grande all'introduzione del servizio .biennale, ecc ., infine superar•e l'ostacolo principale, quello della spesa. L'intenso desiderio di unfl gr•an parte del paese pel servizio ridotto, la maggior equità nella distri~uzione degli -obblighi militari che •.ne sarebbe derivata, il formare l'esercito di prima lin·ea con uomini più giovani, meno gravati di responsabi lità di famigl ia, ecc., sarebbero ~li argomen ti per convincere o piegare l'opposizione. Aggiungasi che, secondo le ottime massime dell'amm ini strazione prussiana, parecchie misure di secondaria importani;a, concomitanti con lo scopo, erano già state1 prese in p1·ece den~a , nel fine di diminuire le diiTicoltà d'esecuzione del progetto. Rico rdiamo fra
1685
la provvista di materiale per batterie da campagna ( l) pet· altro materiale d'artiglieria - il bilancio s'accontenta di dire gen er i c ~rne nte per a?·tilleristische z -u;ecke - per una somma di •l 14 milioni di marchi, gitt in bilancio da due anni; la provvista di materia le per ferrovi e ridotte, da ass.egnnrsi ai ferrovieri, sta La votata col bilancio 1893-94 ; 1 89~ che ripartisce il contingente f:·a. le aae -i>G ma•"1io la lenn nn circoscrizioni di reclutamento non più in ragione della popolazione bensì in rag-ione del numero degli insc ri tti riconosciuti abili. Vedi RitJi~tcL militcwe .i taliana, 1893 , .J 247; ecc .. ecc. Non si può tacciare l'amministrazion e militare prussi~ma di non essere stata previdente. l
Situazione politico-militare attuale della. G.eX"ma.nia. ,
que~te:
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il rescritlo imperiale. del '5 aprile ·1890, col qual e il sovrallO manifesta fe rma intenzione di aprire ai figli di tutte le onorevoli famiglie bor_qh1'.~i, la carriera dell 'ufficiale, sinora stata limitati dalle pret'ese dei comandan ti di reg~im e nto circa i mezzi di fortuna degli aspiranti. Ve(Zi Ri viste~ mil. italùt?W 18!JO, 11, 130; i tre corsi eccelerati stati fatti presso ognuna qelle scuole di guerra iModtma, Caserta) prussiane, i quali se presso alcune armi , fanteria, non hanno servito a coprire il fahisogno, presso alçune altre, artiglieria da campagna, ne hanno dati di più del numero fissato in bilan cio; le facilitazioni per la carr_iera dei sottuHìciali ::prem i istituiti col bilancio ·189,1- 92, legge prussiana del ~ l luglio :1892,.1a quale estende il.diritto di i~piego per i sottufficia li dopo 1:2 anni di servizio a tolle le amministrazioni comu nali. e provinciali; !"aumento del personale nei dis tretti stato fa tto progressivamente a cominciare dal '1890 ; l'tstituzione di due sezioni traino, presso due ba ttaglioni del l reno, per l' a rti~lieria da fortezza, stçtta fatta col bilancio de'i 189'2-93;
Le dich iarnzion i sta te fatte dal governo, specie dal generale conte Caprivi cancelliere dell'impero, sull'argomento, quantunque avessero lo scopo immediato di ottenere l'approvazion e del pro- ' ,.,rretto di lenae nn sono cosi espl icite ed im portanti da meritare un cen no abbastanza particolareggiato. La triplice alleanza, a/fe rmò il governo, ha scopo essenzialmente pacifico; esso. risulta dagli intendimenti all'alle> pacifici dei ~.re go~ verni che l'hanno sottoscrilla; la Germania , mantenendo glt attuali confini , desidera soltanto di potet· aumentare ed estenclere i ~u o i commerci, le sue industrie; i d·~sideri politiei delle due potenze al~
(l) Dal t873 in poi furono inlrodoUi, !D divcr;c ri.prc;c, nelm:n~riale tl'arUgllcrìa da campagna moltissimi perfezionamenti, 11a, :wendos• avuto cura dc mantenere lo stesso c<llibro - anzi di renrlerlo unico pct· tutto l 'esercito, toglicn•lo il cannone da cm. 8 alto L;ilteric' a ca,·aJio nel iSOO - l'ammini.;trazionc militare. ~ i e procacctara 1:~. JlO~SJ· t.ilitil di man~enere in s~n·iz io presso le battol'io pe1·mauenti. fl~r 1m tmllpo Jllll o meno .!uugo, tuil i i vari modell i prornisr:uam~nlc, .'li :tvere 111ateriale di~ponibilc r~er armnrc le nuove batterie eia formarsi, eli fare rrucstlone nn:nlZtana separata, dcl ntta nel tempo, per il {le•·sona l ~ e prr il tnat~ria le. ·
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1686
LA RIFOHMA MILITARE IN GE RM>\NÌA
leate sono così limitati da non racct1iudere in sè il pericolo di una guerra generale; aggiungasi che ogni Stato delta triplice non ò abba5tanza forte per poter muovere da solo all'attacco. Francia e Russia invece nutrono acuti desideri a soddisfare i tjual i ne nascerebbe danno per qualcuno degli Stati alleati; donde la probabilità che Russia e Francia colleghino la toro azione in nna guerra. alla quale · p•1trebbe prender parte anche il piccolo, iSO mila uomini circa, ma ottimo esercito danese.
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Rapporl1: (per cento) fra la popolazione e le forze bilanciate. (Specchi o originale) _ PO P OLA ZION I~
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?c~m-ania _ IA_ustria Ungheriaj ______ Ita~i~=-l·.r ~-~-.- ---~~~cn_c_ia_.._ l
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Escreito. Truppa (incl. volonbH'i di un anno).
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Truppa (mel. volo n lori di
un armo). Tr·u ppa e ufficiuli
5 t 5,64-:l 1,o4:3 :101-,5 u·) 0,7115.50,6 12 l,1'1.1~
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1688
LA. RlFOR)IA MILITARE IN GERMANIA
Confrontate fra loro le sorgenti dell a forza armata, popolazi one e finanze, si $Corge che gli Stati della triplice han no ·l O milioni di abitanti meno della· Francia e della Hussia, solo ten·ito1·io europeo, prese assieme; che la robustezza a tutta p1·ova delle reclute J'ussc è di lar·go compenso alla debolezza fìsica di quelle francesi e che le finanz e di Francia, largamente provvi ste, posso no equi liura1·e quelle russe. Con~ide1·ata la giacit ura geograor,a emerge che le coste prus· siane si oppongono ad un grosso sbarco, che il Reno è buona linea ' difensiva, ma che l' estesissima fronti era tedesco-austriaca verso Russia e all'att o aperta all' :n vasione; se le Al pi coprono in modo efficace l'Italia, le sue coste sono talm ente esposte ad oftesc da obbligare questa potenza, sinchè navi francesi si muoveranno liberamen te nel ~I ed ite r raneo, a tenere nella penisola grossi corpi di tntppo.; la Svizzera geogralièamente per le sue a~pi r;zioni dis~innge gli eserciti ita liano e tedesco. L'alleanza della Germania con l' Italia ha per scopo eli attirare forze francesi sui confini italiani e di coprire le spalle all'Austria (1); ih compl esso la giacitura dei contini è sfavorevole alla triplice. Quanto a forze ~ià ordinale per la gnerra è indi:>ctllibile - V. wbellaannesvc~ -ch e la triplice haun milione di soldati di meno da gettare sullo. bilancia; ne è 'molto prudente dire che il numeto potrebbe essere compensato dalla qualità, p&rchè è impossib;l e misnrar~ questa con esnttezza. La marina tedesca è cresciuta in modo da poter far testa a quella russa, ma è probabile che la Francia mandi navi nel Baltico, r. he la flotta italiana dehba contare·sull 'appoggio di qnella inglese per opernre nel Medi terra neo e che la marina austriaca sia au.a sdlamente alla difesa delle proprie coste; talch è l'n ppoggio eli mnggior valore, quello sul quale poter contare nella maggior parte dei casi, è dato alla Germania dall'esercito austriaco (3). UJ Velli Rivista., i893, p. 335. (2) lt •narc.>ciallo Moltkc, in un llromcmoria presentato all'imperatore il i O ottobre
4.879 poco prima della ratiOca del trattato con l'Austria, avrcl)bc scritto essoro la Germania ahbaSI<\OY.i\ forte per parare da sola ad nn attacco rrancesc; in quest<l possi· bititil consister<! la condiziono prinripa le 11'esistenza delt'impero; poLe•·si perdere anche una prima grossa battagli~ in grazia della rel.rO.>tante robu ~tis~ima linea del !leno e del le duo piazze Mel~ e Strashurgo C<t\lACi di distrarre 120,000 uomini. Essere però necessarlo un alleato q ualom due 11oten~c si coaliznssero. co1llro la Germania e q ue~ to alleato essere l'Austria . . . Qt•alcuno inverte ora la proposizione affl:'nnanrlo ciHl l'al; lcanza con l'Atli;tria cond~rrn la GPrmania ad una gnerra su due fronti.
LA RIFORMA MILiTARE I N GE RMA NI A
SPcondo il p1·ogctto del novembre Popolazione presunta al ·1o oto bre ·1893
.f
1689
92:
ol ,043,500
Esercito.
Truppa (incl. volontari di un an no) . Truppa e u rfir.ial i
58·1,84'7 ·l ,114·0 Gl '7,797 'l ,2·1O
Esercito e a·rmata.
Truppa (incl. volontari di nn anno) . Truppa id. e uffi ciali
600' 7 16 1 ' 17/ . 639' 0/~3 ;! ''21) '2
D'altra parte, ad onta che i. recenti trauati di commercio abbiano stretto i legami della triplice, spepie fra Austria ed Itali<1, non è da escludersi - poichè in politica conviene ponderare tull.~ le eventuaìità - che si affievoliscano le simpatie per una simile alleanza: in Austria in grazia delle dj (ferenti nazionali tà; in Italia per le co1'-· renli popolari avverse all'Austr ia o· di simpatia verso la Francia. Ognil coal izione inoltre reca in grembo alcuni germi di debolezza: . difficile cader d'accordo nel giudicare se una determinata siluazione poli~ica r.orr::i~ponda al casus belli o al casitR foederis del tt·attato'; diflìcile cbe l'entusiasmo per la guerra si trovi ad uguale nltezza o che vi si mantenga per lo stesso tempo presso le nazioni con traenti. L'Italia e l' AnsLria che hanno, come fu deÙo, riccoli desideri da soddisfare anischierehbero poco in una guerra; la (~ermania anischierebbe << l'impero » poichè l' urto principale, come la più forte e la pi ù interessata poleOZ<l della triplice, sarebbe diretto, dalle due parti , su di essa. In fi ne i fatti dicono che la Francia ha applicato sino alle sue estreme conseguenze il servizio obbligatorio; che la Russia mentre procede a còstit.uire il suo esercito sn analoghe basi spin ge di continuo truppe contro la frontiera auslro·tedesca. Si conclude che la situazione è minacciosa. .per la Germania, tanto più minacciosa quanto più grande sa:·it l'inferiorità dell e nostre f'orze. Per Logliere
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LA RtFORMA Mli.ITARE IN GERMANIA
ad alcuni la velleità di muoverei guerra occorre essere mol te potenti ; non bastano a mantenere la pace, le sapienl i co mbinazioni della diplomazia, poich è la. parola dei diploml•tici è ascol lata in quanto essa può, all'occorrenza, essere rintìancata da ar~o m e nti più decisivi; nè ~i può ,sempre pretendere d'avere .dei Bismark alla testa della politica estera. Se poi, ad onta dei nostri des ~deri , scoppiasse·la'guerra, l'esperienza c.' insegna che converrit appigliarsi all'offensiva: per essa si può con relativa facililà ollenere alcuni primi successi, scala ad altri, si può cercare celeremente le grandi battaglie, di peso sull' esito fi nale ; con essa è facile deprimere l'animo dell' avversario, mantener elevato l' entus iasmo nell' eserci to e nel paese, impedire che ~ li alleati tentennino, spingere questi ad operar·e con risolutezza; la Jmerra, se ultimata rapidamente, permelle di c o ~ l ie re maggiori fr uÙi dalla vittori11, di mantenerli con maggior facilitil e togli e per maggior tempo nl vinto 111 velleitil di ritentare la so rte: Noi abbisogniamo di guerra corta perchè non siamo .ricch i quanto i francesi, nè· indifferenti ai disagi quanto i russi. Non possiamo appigliarci alle forme difensive della guerra; non correre con la massa su Parigi per rivolgerei di p~ i verso oriente ed organizzare intanlo sulla frontiera russa difese passive o guerra da partigian i, perocchè la natura del paese non vi si presta ; vogli amo portare le operazioni sul territorio nemi co per far vivere in quanto è possibile la guer·1·a co n la guerra e disturbare nel minor modo !n-vita interna delle nostre province. Cioè non havvi per noi probabilità di rag· gi un ~ere risul tati pratici , concreti , proporzionati all' entitit dei sacrifiCI imposti dalla guerra, che adoper:ando l'offensiva; ogni I'Ìsultato sarà iDcP.rto, fuggevo le o costerà più del suo valore. stando sulle difese. La scelta del modo òi condurre la guen a è in lin fin e qu istione di tornaco.nto. Si rilletta eh ~ la Russia non impiega adesso setLe giorn i più dei 1edesch i per mob ilitare; che le truppe di guarrligione nel go\'erno di Vnrstwia sono ognora pronte a muovere ; che il Nord ·Ost See-Kanal, verso Danimar·ca, richiederà forte guardia per assicurare alln marina tedesca il vantaggio di comunicare al coperto fra i due mari; che per penetrare in Francia occorr erà prendere di viva forza parecchi sb:m:amenti, acc.erch iare almeno due ? tre grandi piazze immobilizzando per ognuna un
LA RIFORMA hll!.ITARE IN GERMANIA
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corpo d'armata e passare la ~losa in presenza del nem~co : cl~e lo investimento di Pari}!i sullo stile di quello fatto nel ·l 8 l'l n chiederebbe diciouo corpi d' armata, senza le ri serve ..... l n uua parola, . per muovere alle oiTese e prontamente, per preparare circostanze favorevoli al con:;eattimento della vittoria, per poter trarre da t> . • • questa grandi vantaggi , è nec:essaria uDa decisa _: uperlor·~ ta nt~merica, ci vuole almeno quella che avevamo nel ·18 JO· 7•1, Cl vogliono masse ben ordinate e meglio istrutle. La nostra forza attua le, pa1:a~ gonata a quella del nemico, non è, come as~e.risc_o~o gli u~mlfil competenti, in g1·ado di soddisfare a tali comp•tJ, ne ~ . ~overn1 con federali dell'impero sono in ~rado di sopportarne p111 a l ~n~o la respons<lbilità . Infine l'a liquota pagata annualr~e~te· d~ ogn1 CI L~a di no per difesa del paese, bilancio e interessi d1 t1e?1to pubbhco contratto per lo stesso scopo, è minore in Germ:ull a che pr es~o qualunque altra nazione: Germania marchi 9, 11, Austr:a-Unghena 14.. 7: Italia :iti-,:3;. Francia 4-/., ,4.; [nghilterra 2n,6. . Alla opposizione sernbt'ò manl:are la condizione principale eli una probabi le grave minaccia all'impero, cioè la strel.la alleanza fra Russia e Francia. Se queste due potenze hanno alcune vedute comuni, hanno però interessi non sempre identici e parecchi alt~·i in or•posizione; per· la Hussia è indiiTerente che l'A isazi~-Loren.a s~a francese o tedesca, mentre per i france si sareb be cag10ne pnnclpa le della guerra; per i francesi sarebbe tu~t' altr·o che in.d ill'erente una espansione russa nella penisola balcan1 ca o nel ~'l e d1ter-r~1.ne~ ; e l';mtorità dell'alln;lle governo di Francia è he~ lontana òall 1sp•~ rar; alla Hussia fiducia al punto da sottoscriver~ strelli vincol i d1 alleanza. La Germania per contro trova conveniente di secondare )' Austria a contenere Russia negli attuali co nfini e nel combnttere il pan slavismo, dannoso ai tedeschi , nelle prov.incie nustriache; circoslanze ·cbe legano più l'Austria alla Germanra che non questa a quella e che ci permenerebbe di non conlrariare la pol i ~ica rus:a nella penisola balcanica, di secondario interesse pe1· la tìermanra - quando l' Austri11 tentasse di sciogliersi da' st}oi. vinc.oli . .L'Incrhi lterra è naturalmente portata a secondare la tnpl1ce, S1anv1 o no intelligenze scritte; il suo interesse as::;omiglia a quel lo dAil'AusLria o in ogni caso ha desiderio assai più vivo che Gerruania nell'impedire ia signoria russa su Coslantinopoli e il suo espandersi nel Me-
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LA RIFORMA )!ILITARE I N GERliANIA
diterraneo; una sola nave inglese che aiutasse l'armata italiana impegnerebbe tutte !e llotte inglesi sparse nel mondo a favore della tripli ce, obbligando la Francia a guardare le sue c9ste sull'oceano e sulla ~fani cn Infine l'occupazione di Tunisi e le espansioni afri cane hanno messo un nuovo germe di discordia ft•n Franci a e ttalia a vanla;,!gio della triplice. Qualora si volesse tener conto della possibilitil che la Danimarca scendesse in r.ampo con Russia e Francia, sarebbe equo mettere in bilan cia anche gli Stati balcani ci e In Turchia coi possedimenti asiatici (·1): non è azzardato supporre, chè essi sarebbero di parte avversa alla nuss ia e, che costi tuirebbero una diversione di qualche tmportanza. fn somma, la tr'iplice aileaoza, è nel fatto, ancora in vigore per tre ann i e le probabilità che si sciolga a danno della Germania sono , minori delle probabili tà di un' allean za otfensi"a msso-francese; la situazione politi co-militare della G·ermania non 9 di certo peggiO rata di quel che lo fosse nel 1890, tptando furon o votati gli ultimi aumen ti all'esercito ; se la sit uazione fosse ·rea lmente cosi grave come il-governo si sforza a dipingere, se la fiducia. nei nostri alteati fosse scossa, se ne .dovrebtic incolpare la diplomazia tedesca, la quale continua da lustri con la stessa linea di condolla. Gli uomini cui spetta la responsabi litit delle operazioni militari hanno pi ù volle all'armato essere l'esercito tedesco abbastanza forte per misu rar;;i da solo con quello fr~nce se ; esser.e questa ·possibilità In pi etra di paragone per tener pronti i nostri preparativi militari; a co mpiere tulle le operazioni bell iche accennate dal c<l ncelliere_non sarebbe sufficiente un aumento di centomila redute all' attnale conti'ngente; provveda la diplomnzia a prel'enii·e o a neutralizzare i ptmcoli rli una coa lizione.
( l) f: nota l' ingcrenr.a •li urlleiali tedeschi n~t riordinamento de ll' e;ercito turco; ti noto ello, dal !887 in poi, si fabbricano in Germania iOO,OOO armi ~!auser. 220,000 da mm. 9,5 e il resto \la mm. 7,6.1 con te. relative munizioni, per conto detta Turchia; che r1uesta tJotenza Ila !Jato, recen temente, una grossa commessa. per artiglieria (la cam!}O~nn a.! Krnpp: ad onta del poco felice sta.to delle nnanze turc he, acl on ta che Austria. e P1·ancia abbia,no l'a lti sforzi (ler ''olgcre la cot·t·ente in loro favore; è noto cil e le ror· tincaziuni dei Dm·,Ja.notli, di ben poco intere»c per la Germanitt, giac~JOno ì n un com· plcto abbandono ecc.
LA Rlf OttMA MILITAR E I N GER!\1111:\I A
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L' opposizione parlam entare d'altronde condivide il parere del governo, essere l' t)ffen siva il miglior modo per condurre ogni sort a di guerra, che por tare le operazioni sul suolo nèmico è già un grande vantaggio , essere però del pari convinta avere il goYerno esagerato nel contare le forze del nemico e nel numerarne i vantaggi (l ). (il Non è fuor di luogo qui rieorrl:trc per sommi c:Lp ,, u_no ~cri tto rlel generato Leszczynski già comandonte del lX corpo prussiano, sulla sit uazione militttre detl'im· pero redesco alla fine del t89l., scritto stato pubblica.to nella Deutsche Revu-e e in •·ias· sunto ncll' Jtolia milìla1·c e nwrina, n. 2 del !892. La Get·rnania è superiore alla Fl·ancia e alta nussia nel metodo (.l'educazione dei soldati, nell a q nalita degli ufliciali, nella coltura c nei scn!imenli patt·iott:ci della hor· ghesia: rn.ttore quest'ultimo di grande importanza r1uando si conta ùi imp rovvisMe per la gtterra battaglioni su battt>glioni t\ sostegno di quelli permanenti. 1/i n~rossnre dellè guarnigioni russe verso occidente si spiega col desidet·io di raccorcia re il tempo o~XOJTcntc per ta mobilitazione c il concentramento clelle forze: esso sara not fatto abbastanza breve se i comlllorncnli in uomini c cavalli potranno esset-e raccolt i nel· l'interno ~on caLm:t c essere traspo1·tati ai rcggimP.nti nel tempo previsto: esattezza c1i sen•izio sulb qualt~ 0 lecito dubil<H'C. C'v in ,l-lnssia un IJ:trtito che vorre bbe la. guerra ad ogni cos to. (IUate sotlic,•o a gl'avose ci rcostanze Interne, quale occasione per la conq uista di mttggiori liberta; c'è chi parla di grandi masse ài cavalleria da gettare all'improv,•iso sul nostro territorio, e cio allarma te nostre pollOiazioni, come si tmt tasse di scorrerie all'americana. non toncndo conto che il paese c tutto coltivato, beu munito eli fcrrovié, di te legrafi, di ogni altro pubblico servizio, con guarnigioni tu tt'altro che disprezr.abili, da i quali la difesa pu<i trarre largo proll tto; sono scOrTet·le che pott·ehbero c()>tar molto c.wo ai t•ussil Ma chi & nlla testa dell e f>lcconde militAri non si nasconde la. t1ifllcott.a di un· azione militare verso la Germania. Rispetto alla Franfia noi abbiamo uomiui meglio abituati alta osscn•an7.a dci )JrO(ll'i dovet·i; t'nu1bizione dei tudes;;hi tanto nelle hasse l(uan to nelle atte cariche non sun~m mai il limito im po; to cla.l bellEI genet':llO; ness tmJ di noi pensa aequistar ~llori a sp.ese etei vicino; ch!S~uno conosce il proprio mestict'C e se ne aci:(Jntonta.. 1,; lecito ,1ubi tare se in Francia si pntr<i condurre le armate con la necessaria unita d' azione, se gli ufltcìali di grado tlOCO elevato saranno abituati quanto occorr!l in guerra nel sancr prendere una dcci~ione; i regolamenti essendovi troppo triti, desiderosi di tutto prevr.dcrc; :ul~he ro spi l'ito milit~ro va a;sottigtiando>i nelle masse l'nmccsi ; la dlsci· pli n<t in pac:o _vj è ttssai più severa t ho da noi, _ma cou la sola s,;vcri t:i. non si muovono centinaia' di migttni:t •1'uomini ; occorrono altri mezzi, '" coltm·D. degli animi, l'eseulpio, la stretta osservanza dei propri doveri cee. 1.' arnmaesl rameuto httti co o presso a poco pari in tutti gli eserciti; essa è una forma, che di por sù Ila poco peso. In Austria t'esercito Ila migliorato assai... supera per intctligeuza c disciplina quello rus:;o; in Romaoia si lavora ass idtHlll\(~ nte e \]uesto paese reca il vrtulaggio di attit·are due coqJI russi stt di so; anche l'Italia distoglie cOt'Pi nentici 11a1 no~ tm fronte ... Se I' Jngil il terra si fosse alleata obbligherebbe la Russia " lasciare due 1:orpi in Finlandia e Lh·onia c a l>residia t·e fortemente Riga c i tedt<schi non avmbllcro bisogno di rnet· Let·c tt·uppc lungo lo coste, o nello Schleswig e la nostra linea rt · lllll•t'OHigiooamento per mare sarebbe li bet·a; se si congiungesse con l' Italia rimatTCbhero a questa tre corpi d':u·m~l:tt dis ponibili per altre ope rJzioni. Ltt situazione politico militare del· l'Inghilterra. è ec:cezioualinente fa,•orevolc, perchi1 es;ll. può t·ompct·e a. favore dell'uuo . o dell'altro l'eq uilibrio di forze esi; tcute ft'rt la lt'i()lite e l:t ,lu plice ... La Germanitt deve prct>at·arsi a non averne bisogno.
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I,A lt!FOR)!A MH,!'l'AH E IN GERMANIA
LA RIFORMA MILITARE IN GERMANIA
Qn.and' anche l'insufficienza degli inscritti abili per t·ispeuo al contingente da inquadrarsi per legge in Francia sia effetto tra nsi . torio, da ascriversi alle poche nascite duranté e ~opo la guerra del ·1870-i 'l , è certo che l'aumento della popolazione ftancese non accadrà nella misura con la qual e con tinuerà ad esserlo in Germania. La forza bilancia ta francese è aumentata dal187~. (453 ,584 uomini) al 4893 (54 9,000 uomini) di 66 ,000 uomini ci rca, quella tedesca nell o stesso tempo di 86,000 nomini, cioè da 4·02,000 a 488,000; di più la forza francese indicata dal governo in 5Hl,OOO uominipng. l ·120 - è superiore al vero; il Jlliiitii?· Wochenblatt del febbraio scorso, riportando i dati della commissione francese pel bilancio, indica quale :< E/lecti( b1·ut » ossia « Total ,qtfnéral des présent et des absent » un tolale di M9 ,5·19 uomini, e quale <l b'f/et!li{net • detr·<"ltti · cioè gli ammalati, in congedo, sotto gindizio, disertori, eec. , un totale pel 'l ~93 di soli 484,665 uomini; ora per trovare in Germania un nu mero confrontabile con quell'effettivo brutto, occorte sommare la forza bilanciata 486,983, con ·l 0,000 volontari di un anno, e con .J7 ,500 uomini ci rea della E1·satzl'csc?·ve, chiamati ann ualmente per la pruna Dolta all'istruzione; cioè un totale di iH 4.4.8:3 uomini di forza bilanciata annua supel'iore a quella di Francia; e adottandosi il progetto la Germ ~n ia avrit 5/0,877 0,000 58 1,000 uomini di truppa in cifra tonda IJuale forza media bilanciata, mentre la Francia ne avr~t o02 ,000 di forza massima. Per quanLo r iguarda In fan Lerio , secondo dali ufficiali francesi, si sarebbero nell'anno '189·1 incor porat.e ·125;127 redute (l'amministrazionemi1itare pmssinn a corresse a{!giungendo-,1382'1 volontari dn 3 a 5 anni) delle quali k3 ,000 per nn servizio di sol i H mesi; se ripartite fra i 1538 ballaglioni tedeschi -darebbero una media di ·154 re ~lute ordinarie e 80 con obbligo ridotto, totale ~34. per ogni battaglione; nel fa tto in Germania si versa nei battaglioni una med ia di 2 17 reclute ( 1) per la durata ordinaria del servizio, ·l .:l. volonLarì di un anno e non meno di 20 (il governo disse anche 3i),
+'
==
(:!) l ncor·J10rano - ~~ reclute ì hattnglloni ~ u l piede rinforzato; 228 fJU CIIi su l piede m ed io; 20fl quelli sn piede rist retto; la m eclia indicata risnlta tenuto' conto del nume1·o dci hattaglioni che hanno effettivamente i tre piecli indic.ati.
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uomin i della Ersat~resr:n;e per un servizio di venti settimane, totale %1 r·eclure jann uali almeno. Su l bilancio tedesco la fa nteria figura per 3:33,:j :33 uomini, esclusi i volontnri d'un anno, su que l frances e per 32G.%i ( l'nmm inistrazione prussinna oggiung-enn ovi la fant eria òi mari n:: e delle truppe coloniali corregge in 30·1,000). Ane he paragonando le :'\ 11 ppost.e forrna:cioni di guerra non ri ~ ult a d1o la fanteria ted esca ~ia inferiore a quella francese. Onìcialmente non si co nosce qunnli battaglioni verranno mPssi in campo dalla. 1;errnania, ma da. quanto fu dello, pare che !e dodici cla:-si più giovani - e~ e rci to perman(\nte, nese7'1jt>, Landu;eh1· 1o han do ed Enat;;ust'I'Ve - ogni reggi mento di fanteria poLrit mohili tare i tre batLnglioni permanenti , rormare un quarto batlaglione, due hallaglioni di 'l'isen ;(L ed av:1m~ag li anco ra molti uomini per l'Ersat::bataillon, battaglione deposito, e per i ver·i battaglioni di L11.ndweh1· <ln costitui rsi princ:ipalment e con gli uomin i della f.nnd·11;elt1· di :2° hand(• (l); ogni battagli one cacciator i potrà, nel lo ~tesso modo. form are un haltagli1Jn e tli ri serva e nn deposito; talcl1è la (~er~ mnnia potrebbe verosimilmento dispone, in prima linea. si 11o dai primi ~ i o rni della mobilita:ci one di l ,038 hauaglioni fant eria. 38 di cacciatori, totale l ,076 hattaglioni . ::>' La Francia potrà contrapporsi, come dicono giornali ufficiosi tedfl;;;t:hi: secondo i .l/il. Politisr.IH· lllrittt'l' bntlaglion i l ,OOG Lralli
(t~ Il ~a lcol o f:~tl.o >n l cord illg'l'H le, 'u na indicato, as~eg-n al.(l ogn i ;H ilh! ;li lm t tnglioni n, ratl a la •lr:rl uziolle dol 15 "/., dopo doùici au ni c:o nr1•rmn l'all'o3n naziOJI<:. l o:<Jlll iJI<!Illl!ll ti ncces>a•'i 1' mohil i l at'C i loatlaglioni p~rmanenli e gli uomlul pcl qu ar to l i:l!lagliune di guerra verTanno di ma~si>not l. ratti ùalla /lese1·ve; gli uomini p~r i due 1/~sn·oeiJcc-loil/m~ dalla L lwdwe/11' l '' hnuolo: •tnr lli prr !' Ersa/:::bala<llon 1Jalla Jù ·salz· res r ve; ma,,sima dte vali.' •tunle r l'itcrio Ili prcre<le•.r..a no~ ll 'assegnaziOIW, tuJu • 1n;~!e c!irilt.o tfei >in;.:u!i intli,·iollli o IJIIlle vaglwzza •li classilicazion~ iturnulahilt~ l)()~tn da l gu\'Crnu a ~·~ ::tc-;so. Il go\'crno \'ttOio duo ogni reggimento mohiliti 1:u dec.erminalo tuuuero di ha!laglioni. al più lll'Cs lo po:;-iloi!o• c ~~~~iluili iu mot!o <la IIOl!•rli aolo)'emr·· snl•ilo in J•ri!lla linea; uc con"•gnc· che il fr:unmischiamcnto ,fi ufllcia!i c: <ollurflo:ia!i olo•IIP. •·ari" catr·~orin sm~1 ;:randi<,.lltO. •JUCIIOJ dc i so!rla t1 pos,ihilr. " •li >aria 111hnra. n :<r)C<Htt la rl~ l pi eolo c!1e c bile i l re;:gim r n t o in Jl;tee, d•!l ll'mpo che gl i fu as•e)lrt>ILO [lcl' mohili t~r.<i, rllll ln. coi ucido' 117.a o 11•) 11 dci ~Urli oli,; l r·ctti oli rl•d ntn rncu lo con i suui rlis l rl'l t i di utohi litazione, dt\ llfl iolonvilil fisica •Ici •·io:h i am:~li :I l moment o della 1\ IOf>i litaz ionP. , I)C·'· : t!C:C. :>/un h UVI'i (lerr:iù l'i:!ido (J<lt:aJlel iSillO fl'<l la riOIHJll1illHZÌOIIH lcgnlr·~ d<)l! e clas:;i h 1 con ~(!dù, I:.';·Mr.l :,t·e:W?'iN~, /1(~/oil!'i'CP, /;ttnfln.'f!lw, e1~t~. , o I:L dt~IH)Il!Ì lla· ZÌ(oll e d i ,!:tl PI'ra ol(d lil llll ilit ol:l f<ll'l ll:tl'.<Ì fl'i•-lct/ z /m(n.il/01/ , fii'~PI'N:Iif!lail/ull . / ,!111clti'P/I.?' •
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LA RlFO&lfA M ILITA RE 1:<' GERMANIA
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dalle cla:;si penna.nenli e dn quelle di riserva , cioè 70 .di meno dei tedescl~i; secondo il !llil. TVochenblatt (dicembre :1892 J H 27 '/. batt~ghon 1_ comprendendovi ;.>o battaglioni il'i marina e supponend~ che m Afl'l Ca vengano lnsciatì soltanto 20 battaglioni attivi ; cosa nota c:he i baLtagl ioni di marina sono dest inati. come i recrai menti regionali di fanteria, per guarnigioni fisse. Tutte-queste forz;~ssendo · c,ompo~ te cord 2 .classi tedesche e con 'l a classi franc esi , pere hè l esercrto terr1tonale franc ese va paragonato alht J.amdmeh?· di 1,>0 ~)a;Jd? tedesca, se ne può concludere cl1e la Germllnia è per null a rnJeno~e all a .Francia nè per forza in pace nè per forza in guena e che t nostr1 battagliom hanno anche, a proposito del vn ntato ~ingiov~n i ~11e r1Lo dell'esercito, un qualche vantaggio di etù su quelli lrancesr. Nel 'l870 siamo en trati in campagna con 30 divisioni di fanter ia., ora vi si entrerebbe con ft.3 divisioni· di :16 battagl ion i, non ptu con soli '' :2, il che Yal quanro dire che entreremmo ìn campagna con f)l divisioni , senza con tare 2 ;1 '/.divisione di ri serva, subito pronte, eostituite con i due batla~li~ni di rise rva per ogni reggimento. Dopo queste ri t1essioni è superfluo corifrontare tutti gli uo min i cj1e si avraono a ruolo dalle nazioni a rotazione completa.
LA RlFORMA
MILITAR~ !N GEini.c!.NL\
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rnente una 'determinata s~mma, Pa-uschquantuwn, per ogni uomo di for:z.a· nominale, Priedensp1·i:iswzstiùlw, corrispondentr. all' 11 °/o del censiml!nto '1867, co n :a <p~ale doveva sopperire a tutte le. spese dell'esercito; il bilancio della guerra si presentava allora al Bun desrath e al Reichstag soltanto p er conoscenz a. Nel '187&. non essendo sufncìeriti le somme così accordate, il governo per otten erne di più propose di sottoporre annua lmente al parlamento il bilancio della guerra a patto che gli si concedesse un aumento di forz a e l' invariabilità della forza bilnneiata (soltanto truppa) per :>ette a nn i: origine del primo setLennato . Nel '1887 l'oppo~ izione , compreso. tutto il cent1·o, non volendo approvare un nuovo aumento di forza che a patto di ri durre il tempo della forza invariabile da sette a tre anni , provocò lo scioal.ìmento del ' " ReichstHg e la formazion e fr·a i nuovi eletti di quell a coalizione temporan ea, detta fùt1·tell, della quale aveva bisogno il principe di Dism<1rk. Cioè dal '1874 in poi l'opposizione non ha fatto alcun passo concreto verso i su:oi ideali a meno che passo in nanzi vogliano chiamarsi le sentimen tal i risoluzion i del Windhor,;t, st.ate approvate da lla maggioranza del Reichstag nel :J890. Da altra parte le occasioni favorevo li all'oppos izione. per dar battaglia decisiva non erano state numerose. perehè la creazione della Ersat.z·1·esen 1e, della Lanti1oeh1· di 2° bando, l'estensione degl i obbl igh i pel 1-andstu,nn, quasi una preparazione per _la nazione armata, non ne :wevano suscitato il malcontento e perchè l'amministrazione dell a guerra fu sempre guardinga dal fornirgliene altre: come sarebbe accaduto se avesse sottoposto al par· lamento quistion ì più tecniche che di fondi occorrenti <1l tempo di pace , le quali tradotte in legg i , avrebber:o potuto diventare base a. peculiari convincimenti, mezzi di controllo e armi per i deputati d'opposizione. È noto ad esempio che quanto si riferisce a formazioni previste per la guerra, ed· ogni tabella graduale e numerica non eompariscono in nessun ~1 legge tedesca, ma che queste stabiliscono sol tanto delle eifre totali pel tempo di paee . '' " È pratica basata non su un meschino concetto di diffidenza verso i rappresentanti del paese, ma perchè la divisione dei poteri diventa c~nfusione se ciascuno non rispella o meglio non
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Conclusioni dell'oppos.izione.
Tull~ gl~ sforzi. fatti dalla oppo,stz rone pa~Jainentare, dal J:.empq de~la. Contederaz10ne del Nord in poi, ebbero di mira due scopi pnnct paiL Procurare al R.eichstag la facoltà di diritto o di fatto di anal_ìzzare i motivi di spesa (~ell'ammini strazione dell a frue rTa nella. mi,sur~ con la quale anal i1.za le spese degl i altri r;mi di ~~1 mt~ rs traz rone , e però tendere anzitutto a vo tar~.. la forza dell ?~ercrt?. annualmente o a brevi periodi . Ridurre i pesi del serYJ7.tO m1lrtare, rrpartirli più uniformemente sul paese, specie ridurre la dumla del servizio alle <u·mi. . Dal '1867 al ·187'1 quale Confederazione del Nord e dì poi · s·no ·'11 ·18'"'JiJ:l qua 1e 1mpero, · · ' 1·1 governo centrale rieeveva fl nnual-
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f:1 rispeltare il campo delle proprie allribtuzioni e perché non si vogliono creare in11tili im pi~ci all'amministrazirne in tempodi pace e danni in lempo di gue rra. La presentnziooe del progetto di legge, di cui qui si tratta, po~eva quindi sembrare alla opposi1-ione occasione favorevole per lare un passo innanzi verso i suo i fini, tan.topiù che il go verno stesso, con le propllste faLLe, poteva venir tacciaLO eli incoerenza e quindi di sOdtH.:ia; ha voluto periodi di sette anni, CJIHtle condi1-ione indispensabile per 1111 regolare fu nzionamento dell'azienda militar'e e non li !~a ri~p e tlati nemmeno una volta; ha ~mnpre osteggiato edetto rovmoso il servizio biennal e ed ora lo vuole; nel '18tl0 , per a\'ere IH mila uomini d'aumento, ass icu rò r-he per molto tempo ilOtl verrebbero pi1't fatte gros.se richieste, sco nfessò le co nlìdem.e del ministro della guerra f~ ora chiede a11rnt>nto gros:>o quanto la $Ornma di tutt i fjllelli stati concessi e presenta un progetto ricakato ::;n qnello del gl·n ernl e Vel'Cly; h :1 att r·ibui to predomi nante importan;~,a om alla qnal ità ora all a qua11t.ità p:egando la !'a!-(ione allo scopo, rag~rnppando anifìcil•samenl e onmP_I'i ;1 conforto della tesi; essere' il servitio-bienn de una lu stra per rimpolpettare il progetto con ogni sorta di aull1euti, il ringiovanimento delle cl<bsi da buttar pront;•menle addosso al nem ico essere etichetta per nascondere la naturn della merce; e~sere _i l r·i ngiovani meoto in pace, nel rernpo normale, concetto, vuoto dt senso; or·a vuoi ringiovani1·e mentre nel 1888 il governo trovò necessario di in vecchiare l'esercito n:Ygiungendovi cinque classi, la Land.1cehr di 2• bando e altr·~ t7-e classi nl Landsturrn; quando torna comodo e:: so sfoclera il « ll'it Deutsche (ii1'chten Dou sonst J'iemand » (non temiamo che l ddio), quando guast.1 es~o inse~na ad aver paura di tutti; è la solita indetcrmiuarezza, la so l1l<1 storia che non ha ii;1e, è l'eterna Sè!traniJ,• o/me Enrle: più H.-i:SO cerca di mettere in evHienza la n e·~ e~s itit del p_r~)!Cll~ <hl. un punto.di \'i,;ta esclu~ ivnme nte mili d re e più l'oppo srzJon e rn clr na n cons1derarne le co nseguenze economiche; se i si~ ll Ori general i hanno sl)a.:.:l iato liln l e volte nel pre\'erlcre potr:J:tno sbaglilll'e an('he orn; il progetto çosta troppò; non ..;i vogliono rinforza n~ le a nn i a scapito d ella vita eco nomica; e .~c . r:: 11i poca utilità ripetore ljUi la folla dell e ragioni subiJicttive, implicailll sfid ucia nel ~O\'C I'I I u. -;tnte adoperate dall a oppo~iz i one, c..:se derivarono-
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LA RIFORMA M!LI 'I'ARE IN OEHMANl A
LA RIFORMA 1\HLITARE 1::-i' GERMA N I A
t.Utte, come spes:>o accade in simili casi, dal di,·erso punto di vista ·dal quale considerare il progetlo: ciò che per l'opposizione era fine pel governo era n)eno. D'altra parre, rnollissirni deputati. per non dire quasi lulli, si lrovaYano in fondo in fo ndo d'accordo sn un .aumento della forza; o per quell'alto sentimento dato dall'educazion e ad ogni tedesco di mantenere ad ogni costo le conquiste f:JltC, in qualsiroglia ramo dell'umana allirità; o pel'Chi~ l'aumento doveva compensare il servizio biennal e; o per una peculiare predilezione per l'ar'liglieria da campo, oppure per le truppe tecniche; o pel desiderio di applicare in un moio più unifo1·me il principio dell'obbligo personale; o perchè sa rebbe meuo dillìcile far propagan•ia :;ocia lista in un eser·cilu grosso che in uno piccolo; o poi semplice piacere di approvar-e le proposte del governo; ogni pane politica l.ronvn senza dillicolta uno o più motivi di proprio gusto per accon discendere ad un .aumenlo della fo rza. La !fUestione pregincl iziale, se il paese potesse veramer;tH\. d~re tonti uomini abiti quant i il prof!elto ne vo leva, non interessò molto la mnggioranza ; l'Altra prep-indizial e. quella che spavenlava i più: indis pen~nbi l e da ventii<u·e per rendere il probl ema determinato, dove trovare nuove tasse per coprire l'oumento nella spesa ordinaria, f'n agitala soltanto dalla stampa e a bassa YOCe nelle sfere parlamentari: ognuno Yireva, su questo p:nticolare, ài voli, di spern nze, pel tornaco nl.o del proprio partito e :;'acconten ta vn di mezze parole. Non deYe quindi rec01r meraviglia se emerse, durante la di~cus sione, una grande di_sparità di vedute nello sr.egliere termine di conciliazione fra quelli che $paventati dalle odierne poco felici con dizioni dell'a!!'ricolLura e delle industrie, non volevano aoO'iunaere al bilancio nemmeno un · Groschen e quelli altri , pochi però, che avrebbero votato tutte le spese magari manteneudo il servizio triennale; non dere recar meraviJ.tlia se il nurner·o delle opinioni e degli emenç\Mpenti f'u assai grande; e se noi modi di pensare così vari si trovasse quale fa ttore wmune della ma~gioranza la volontà r.be la spesa fos se in qualche modo ridolta e che il servizio biennale fosse,,~n qualch ~ modo gara ntit o per le armi a piedi. Il go,·erno contro i molti av;·ersari 1 di1•i::;i nelle opinioni , tenue mia li nea di condotta , a giudicarla cb quanto apparve in pubblico, ~
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LA RIFORMA MI LITARE l:-1 GERMANIA
LA Rll'OR:\l.à MILITARE IN
assai chiara e semplice. Perseverare nell'uni co scopo. Il caneelli ère fi si adattò in modo ammirevole: sempre su lla breccia , sl)lo contro tutti gli oppositori, compiacente nel se!-(uirne le argomentazioni, versatil e nello scegliere i mezzi per combatterle, soldatescamente reciso nel riassumere, senza fretta nel concludere, esso gi un ~e a toccar con mano i punti deboli degli avversari , lasciò col tempo e con la indelessa opera che meglio si manifestassero le loro divergenze che provassero sta nchezza dalla battaglia, prima di fa re una qualunque proposta ~he potesse semb1·are concessione . Soltanto dopo cinque mesi di continui , pubblici e privati, dibattimenti alla vigilia della seconda lellura al Reichstag, lettura pe1· solito decisi va, dopo che la commissione parlamenl.nre aveva concluso il ri getto di ogni singola parte del pt·ogeu.o e del suo compl esso, il generale Caprivi dichiarò che il governo accettava le modificazioni risultanti dall'~mendamenlo Huene, quale limite delle concessioni possibili per l' imminente quinquen nio, accettando le quali non intendeva prendere alcun impegno per l'avvenit·e. Hespinto qncll 'e,mendamenlo nella seduta plenar ia del 6 maggio 181)3. per appello nominale, con voti 2 1O c0ntro ·162, il Reichstag fu sciolto. Tre giorni dopo l'imperatore esternava, a' suoi ufficial i raccolti sulla piazza d'armi di Tempelhof per una dell e solite ispezioni di primavera, il suo pen:.i ero nel modo seguente ( l): « Da che, miei signori, non ci siamo veduti è accaduta f!Ualche « novità nel progetto militare; la speranza che fosse accettato in« condizionatamente dai sentimenti patriottici del Heichstag fu deC< tusa, solo la minoranza di es;;o nutre tali sen timent! , l'altra ado « però concetti partigiani qual i non .,ono volon tieri uditi da colle « persone; l' ho dovuto sc iogliere. << ~h se il nuovo Reichstag non a pprova~se il progetto farò « t.Juan;o è in mio potere per conseguire lo scopo, a vendo ferma << co nvinzione della sua necessità pe l mantenimento della pace . « ~on credo che il popolo tedesco si lascerit innn en7.a.re da «gente che non ne ha il diritlo; per conli·o io so d'essere in pieno « ar.cordo con i principi confederati, col popolo, con l'esercito.
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({) Allocuzione pubblicata nella ufficiosa mnggio.
,\'or(tcLcutsche
Allge;neino Zei tung
de
OER~!ANIA
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Come m'è accatluto di iare qnando il progelto fo presentato al « Parhm1ento, ho voluto ora dir loro, mi ei '> i ~ nor i, che eosa ne « pen :;l) al riguardo. )) · .. . 11 nuovo Reichstng discnsso e approvò dal 4: al l:) lugliO, senza mutare unn. virgola il ,;econc1o progetto (4 luglio :)8931 stato compi lato dal governo sulle basi dell 'emen!lnrnen l:o Huene stato pre;;o a fondamento della lolla elettorale; lo approvo per appello nomtnale con soli :?0 1 \'OLi contro l S0 c pure con deLo le maggioranza furono approvati i rlne progetti relativi alle occorrenti. :;p.ese ordin>trie 0 a l[uelle straordinarie supplelive al bJian:to . Jn corso 189:1- 1891.. Degno di nola è che tali spese ordtnane f u1·ono in questo secrmrlo progetto, a scanso temporaneo dt altre diflic 0 11 il, adclossatc} al co ntributo (;lfatriwlarlieit1·agr') cbe ognt singolo Slnt.o vers:t nelle casse dell' impero per le spose . comuni . [)di'agosto al 1o venturo aprile si avrà tempo di studtat·e, di prep<u:nre !'opinione pubblica e di concretare qualc~he progetlo di nuove tasse. u
(Continua) .
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1i0::!
OSSC:P.VAZifJNI S UJ,t.' .n'1'llA7.10l<J:: OEI, NUOVO R E GOLAMF.N'l'o.l, EC G.
OSSERVAZIONI SULL'ATTUAZIONE DEL
NUOVO REGO.LAltlEN'l'O fH SERVIZfO INTERNO PER QUANTO RIGUARDA LE ISTRUZ IO~I
Sono cessate da poco spiacevoli polomiche in c..:ui si sono discusse varie disposizioni emanate dalle autorità militari e crueste polemiche, se pure ha.nno dato, o potranno dar e in seg~ito qualche buon r isultato, sono state tr oppo aeri e non gwvarono cer tamente al prestigio delle autorità di cui si discutevano gli ordini ed i concetti. Nou può esser mitL intenzione di scr iver cosa che possa a~che lontanamente somigliare a quelle polemi che, ora speCialmente, dopo la trist.e in1pressione provata leggendo certi giornali che diodoro troppo buon giuoeo a c;hi VLto l e ad ogni costo esager,we gl'inconvènie~nti che possono verifica r::;i nei nostri ordinamenti militari, come si verif'icano negli esercì ti delle altre nazioni. È mia intenziono far solo poche riflessioni sull'appliùazione del nuovo regolamento per quanto riguarda lo istruzioni e sui primi r isultati che si ottennero. Il tempo trascorso dalla promulgazione del nuovo regolamento è fors e troppo breve peL:chè si possa affermare quali vantaggi può olf'riro e qmt.li eorrezioni sicmo in e:ìso da apportarsi: ma i giudizi precipit<.mo. Ciascuno ama di trovare nei fatti la confe rma delle proprie previsioni, e q uautq
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sarebbe suo desiderio che avvenisse, o per t ornare all'antico, 0 per aspirare ad una libertà. d'azione ancor maggiore di quella sino ad ora concessa. . . I regolamenti, militarmeute !>arla.udo. s1 esegLUs~ouo e non si discutono: ma si ubbidisce loro con tanto nunor sacrifìcio ed assecondandone ta.nto più rettamente lo spir.ito quanto maggiormente si ò persuasi dei. principi. su cui sono basati. Non è ttnindi iuutilo il notare quelle mrcosta.nze e quei fatt i che possono ·inflnire sopra .un egno apJ:re~z~ mento dei risultati che si. ottennero applicando Il pnnc1p10 di uua moder ata iniziativa individuale a preferen7.a d i qut>llo di un quasi assoluto accentra.men~. E .. so p~re qn 0 ste poche r ighe possono avere una r~gwne . d~ . ventre alla lnce. si è in questo momento in ·cm le pnm1z1e promottou bene, ma non è ancora. completamente maturo il frtltto che dalle nuovo di;:;posiz~,oni si attendono. Gli apprezzamenti che si faranno, quando anche non diano luogo a polemichA, eome è sperabile. saranno oggetto di rliscussioni e queste non attenderanno per inftnire, specialmente sopra i giovani ufficiali, che il tempo abbia permesso di poter g iud icare con perfetta cognizione d i causa. D ue specie di fatti possono aver influito sulla pratica att uazione del nuovo regolamento,_ aleuni, e sono per numero e valore i più importanti, d ipendenti dagli attriti che necessarif.~me~te incontra ogni innova:>:ione. altri d ipendenti d<1. cil·c}os.t~Lnze speciali del. momento in cui 11 regola me11t0 in discorso fu promulgato. Un corpo numeroso come quello dell'intera ufficiothtà. di un grande esercito, non 1nodifica in un giorno il suo m.odo di pensare e di agire. Un regolamento per quanto ch1ar? dà luOO'O ad interpretazioni le une dalle aJtre alquanto dtverse. "':11J queste diver::;ità risultano dall'indole, dai preconcetti. più d i tutto ilall'tLbitud ine di chi devo applicare nno,·e disposizioni. Ol tre a ciò l'iniziati va, aceordata ai vari gradi. implic..:a per i<Ò stessa la. ueces;;; i t~\ di nou stabilire troppo tassat.i ,·amente clove cessi l'autonomia di un grado per dar luogo a
\JSSERVA7. 10N l SUI.L' A'J"l'UAZJ O~l':
quella eli un a ltro, delimitazione che potrebbe nuocere alla disciplina quando non fosse tracciata come è, con una certa larghezza, oppure quando alcuno per un momento dimenticasse che la responsabilità di un superiore copre sempre quella delrinforior e. Non solo per queste ragioni si può ritenere eho il nuovo regol~Lmento fu applicato con diversa misura c con cd teri non uniformi, ma dee ritener si che non era possibile una lar~a applicazione del regolamento stesso al suo primo appanro, per varie ragioni. I n primo luogo perchè se vuolsi in pratica completamente modificare l'indirizzo delle istruzioni conviene che non solo il r egolamento elle riguarda le istruzioni stesse ma tutti gli altri che con esso si collegano, sieno ispirati dallo stesso principio. Il regolamento ùi servizio interno in generale, e q uindi anehe por quanto rignarda le istruzioni, è più largamen te informato al principio delfantonomia che non altri regolamenti e si incontrerà per qua.lche tempo una cer ca. diHlcoltà nell'applicarne le nuove disposizioni. Secondariamente per adotLare completamente un nuovo indirizzo conviene creare usi nuovi, e questo è open> ciel tempo: conviene dimenticar e usi vecdù, e l'~tbb andonarli ò cosa tanto più penosa quanto più ' le abitudini sono inveterate, quanto maggiormente si e avuto occasione eli apprezzare i ris ultat-i che pel passato si sono ottenuti. Vedendo un giorno le compagnie di un reggimento che si recavano in piazza d'armi ciascuna per sno conto ed in diverse tenute, un ufficiale superiore che le osservava mi faceva notare come (liò, senza essere disordine perchè il regolamento lo permetteva, avesse però del disordine qualche apparenza, ed aveva ragione. Per qualche tempo la minor e uniformità di certi procedi~en ti in alcnni periodi dell'istruzione farà a qua.lcLmo l'impre;;sioue di cosa meno ordinata eli quello che prima non fosse. Il tempo ci abituerit a gue:;ti nuovi modi. Finalmente il sentimento della propria responsabilità
DI·:L .è\UUVO !ll:. GO!.AiiiEì'o'TO DI :)E(l.\'JZI<) lì'o'TEI:::-o
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fa si che molte volte il comandante di un reggimento sia., per quanto g li è concesso dal regolamento, molto guardingo nell'accordare una certa libertà d'azione, non sempre completamente tranquillo sull'assegnamento che può fare sopra tutti i suoi dipendenti. Queste cause fan sì che nel passare di~ un sistema accentra.tore ad nn altro che lo è meno, si vada, più per necessità che per deliberato proposito, procedendo per gradi, ed in molti casi si vedrà in seguito applicate il sistema di una più libera iniziativa più largamente di quello che ora non sia pu:· restando ora. e poi nei limiti concessi dal regolamento. Tutto ciò deve essere ben p onderato prima di giudicare se esso abbia dato risultati preferibili o meno a <)uelli che ottenevansi per lo passato, e converrà por mente come ed in qual misur<t fu rono attuate le disposizioni date dal nuovo regolamento nel caso particola.re che ciascuno ha sott'occhi e da cui ciascuno deduce i suoi a.pprezzamenti. Nè questo giudizio, lo si noti bene, è cosa fac ile, perchè con tutti i regolamenti e con tntti i sistemi si può rag. giungere lo· scopo, dipendendo esso principalmente dall'attività e dalla intelligenza di chi deve eseguire; e se qua.lche fatto si può rimarcare che possa ora o poi mostrare l'indiscutibile superiorità di un sistema sull' a.ltro, potrà essere . rilevato solo da ufficiali provetti che abbiano percorsa la massima parte delht loro caniera in diretto contatto colle truppe. Pregio del n uovo regolamento si è di assegnare ad alcuni gradi princip<Llmente l'incarico di istruire il soldato: ad altri quello essenzialmente di controllare i risllltati ottenuti, e ciò in modo più definito di quello che prima non fosse. Questo controllo frequente e costante più facilmente che per lo passato, conduce a rilevare inconvenienti e deficienze che passavano inosservate, e dà luogo a critiche che offrono occ<tsione per rimpiangere il sistema abbandonato. Il numero eli coloro che controllano è maggiore di quello che non era col r egolamento abr ogato. e questo controllo viene natu-
OSSEHVA:l!ON I SULL'.> T TUAZI ON E '
ralmente esercitato dagli uftìciali di grado più eleva,to, per età. più anziani, e qualche volta quindi men pro eli vi a novità. Pel passato alla fine di ogni periodo. d'istruzione venivano come ora ispezionati i vari reggimenti dai generali ispettori: ma l'ispezione di qn ufficiale generale, in causa. del tempo che vi ·può impiegare, non può essere così minuta, costante ed assidua, come quella- che è passata per ogni e singola istruzione da ufficiali _ s uperiori del reggiménto, che conoscono il personale da tempo, ed hanno preseriti anche i piu minuti particolari d elle varie istruzioni. Con segne da ciò che le is pezi6ni passate sino ad ora pnr dando un giusto criterio dell'istruzione acquis tata da ·nu·i . corpi, non poterono far rilevare sempre e costantemente i piccoli inconvenienti come si rileveranno per l'avvenire: e questo fatto potrebbe condurre a giudicare meno favorevolmente di quanto si convenga il nuovo regohunento se non si tenesse conto del più frequente cont rollo dei risultati che si ot tengono, e che si otternmno. _ Anche per lo passato difetti e mende venivano rileva.ti da clii aveva la responsabilità dell'istruzione: m 1t bntti erano inter~ssa ti a far :sì che vi si ponesse riparo senza, troppo rimarcarne o farne rimarcare l'entità, perchè f).-vevan tutti dal colonnello al sottotenente contribuito all'istruzione con disposizioni preventive che gli uni agli alt r i impartivano anche sui minimi particolari d'esecuzione. Queste considerazioni sono conseguenza della ùov ità del regolamento, e di analoghe se ne <tvrebbero a fare per ogni cosa nuova che dovesse in qualche modo mutare g li usi .e le abit udini militari : ma altre ancora son da farsi riguardanti circost~mze speciali all'epoca in cui il regolamento f n promulgato, considerazioni di cui si deve, tener . conto prima d i apprezzare il merito del regolamento stesso. Un regohtmento il qmtle, più di quello che viene a sos tit uire, si basa sulla moderata, autonomia dei repar ti, avrebbe dovuto trovar e i reparti stessi pien i di vita e
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i>J::l, N UOV O
REGULA~l E :STO D I SER l' I lil> lNTgffNO
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mezzi p8r proceder.e ala-cremente n el lavorio dell'istruzione ed invece fu promulgat o quando le ;unità erano ridotte a così poca cosa come non furon mai. Non discuto questo fatto , dovuto a cause che non è qui il caso di enumerare: nut lo noto perchè chi ebbe ad applicare e far applicare il n uovo r egolamento, non attribuisca ad esso la causa di fatti che dipesero invece dall'aver trovato reparti non solo · non atti ad adempierlo, m<L in condizioni a.fftLtto opposte a' quelle che sarebbero state necessa,rie per facilittLre una completa applicazione del principio d\mtonomiit. __ _ . L'autonomia, per ~imitatà. che sia, pnò essere drffimlrnen te concessa ad nn reparto che non sia abbastanza forni to di uomin i e eli materia-li per vivere di vita propria. Una co mpagnia eli quaranta nomini, o poco più, non poteva avere che una autonoinia alqna.n i;o limitata.. Si noti che questo nocque più specialmente alla fan teria che alle altre armi. È vero che, scarseggiando il personale n elle anni a cavallo resta poco tempo disponibile per le istruzioni. dovendo ~ssa attend er e alla manutenzione del materiale. e dei cavall{; ma è p ur vero che quando nna bat-t eria può att,acca,re un certo numero d i carri, anche con pochi serventi, o con a t tacchi ridotti, può manovrare: ~d uno squadrone può attendere alle istruzioni esterne, lnmtando la scuola delle evoluzioni di piazza, d'armi, anche con pochi cavalieri. Le ar~1i a cavallo han no numerose istruzioni di dettaglio (~d individuali, che si possoi1o impart ire bene a pochi uomini. La fanteria invece ha istruzioni individ uali più semplici e meno numerose; più per essa che per le altre ann i sono importanti le evoluzioni e le manovre d i campagna., che per reparti ecc-essi vamente r idotti d i numero. si riducono a larve di manovre vere; segue da ciò la necE~ssità di riu n ire frequentemente vari reparti, e la soppressione dell'a utonomia e dell'iniziativa dei singoli coma.ndanti, d eri va in questi casi come _·naturale conseguen za. Quanto all'istruzione delle r eclute, causa. la chiamata. ddht- classe in marzo, si sono incontrate nelle armi ~~ <..:av allo v abe difficoltà.: e quant unque si r iesca a bn oni risnl-
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OSSER\'AZIO~l SIJLL.A1'TUAZIO:\E OEL :1\ 0 0VO REGOI.AllEXT0 1 E CC.
tat.i, nessuno \Orrà paragonarli a quelli che si ottenevano gli scorsi anni in un più lungo periodo di tempo. Chi, senza tener conto di queste circos tanze, volesse appl;ezzare quali risultati può dar e una ben intesa libertà di azione per ogni grado, potrebbe forse dare un troppo severo e non g iusto giudizio.
NOTIZIE POLITICO-M1 Ll TARl ITALlA NE
C. C.
[n questa quindicina , rÌCC<t di HOIIZIC rtlÌIÌtari d'ogni Specie, i'nt· tenzione del pubblico · ru rivolta principalmente alle grandi mnoovre mnrinime e terrestri, al viaggio del Principe di N:~pol i in Germania, dell'annunziata visita di una lloua rnssa a Tolone e 11 quello di nna ~qua dra inglese a vari po rti ita liani. Delle manovre navali abbiamo già, rwtTato il primo e il seeontlo periodo: rr.sta a rlire nua p a rol :~ del terzo che si svolse ai primi di questo 111ese. , Poichè queste manovre do1•evano rappresentare LuLto 111 s1·olgimonto di una probabile guena marittima, era logico ch'esse si chiudessero con unll di quelle opernioui çhe sono il fine ulti mo dell a guerra mndttima iu tc~a moderunmente, cioè con uo'operazione di sbarco. Vc1t 0ero assegnate al pnrtito dell'ofTesa forze molto preponderaoLi; (è hc:nc çhe i nostri tnat'in:-.i si avvezzino n q nest' eveutunlitù); veune cioè supposto cl1e, in seguito a combattimenti nnteriori, poche 1 forze re~tas~e ro più alla difesa e t;he in questa situazione il nemico, quasi padrone del mare, tentasse un grosso sbarco sui tr:~tti di costa mC;ditonaneH non difesi da fort i l i c::~z io ui costali. Il convoglio dì sbarco vcuue segnato, çioi.: .;i lasciò in mare uno spnzio vuoto di sei miglia rptHdrate, nel qnnle si suppose essere i pi· rosca fì carichi di truppa; Mtoruo a c1u e~ to supposto coovoglio stavauo le nn v 1 della seortlL ,\ vvicinarvisi e bomhard:-.rlo era il compito delle uari della difesa; lancin rvi dentro i propri si luri er:-. J'inc.1rico delle wrpediniere. Lo ::;barco dnve\'a considerarsi riuscito se i l convoglio, parti to dalla Maddalena, fosse giunto non attac;Cll tO a un trotto di spiaggia favore,·ole. allo .sbarco. compreso fra P iombino e il golfo di !\'apol i e vi si fosse t.rnttcnnto trani[Uillamente per Gore.
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:\OTll'lE POLI'l'lCO -M lLI 'l' AR! JTALlA' E
NOTIZIE P OLITl CO MI LITAR I ITALIANE
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La difesa nou aveva più che unn corazzata (l' Umberto) tre incrociatori c ''entitrè torpediniere. Avreb.he baswto al suo compito? Ln ri ~po ~ t a la diedero le manov re e ru uegativa. Lo sharco venne ell'ettuato; la fl o tt~ posta sotto il comaudo di S. A. IL il Duca di Genova è rinHISlfl le sei ore pt·escriue dalle istruzioni sulla c0stn compresa tra Capo ~ l ise no e C:~ste l volturno, ha sbarcato i suoi marinai e li ha rimh11rcoti ~e ;,za c.he la difesa abbia potuto fare alcuna opcr(lzionc per im pedirlù. Le ostilità ernuo comiu.:iate alle 6 anL del giorno ·1. Il C{•nvo~lio e la ,;ua ,;corw mosoero dnlla l\ladti:dcna ::~Ile 2 po rn, per dare tempo di gu llrlagnnr·~ il largo ai propri esplornt()ri inviati in ricogniz ionn. :Velia OQUe dal l o a l ~ :;i •!ra in rott.a ::;u Civitavec-ch ia. Nelle prime on1 del mattin•>, d:tlle informazioni avu te dai suoi esploratori ::ulle rno:;,;r~ della ùif'e:;r1, il Cillllil lHiaote veuue a eonr.ltindere che il tratto di spia g~ i a oll'reu te maggiori prohll!Jilit.à di ~ icttrezza c di riusci trt di ::h:11·cn dQveYil ccrr~.r,;i al ~~~~~ P. propriamente Yerso il limite ammc,:,:o da Ile i ~tnn i on i. La :'quadra allorn pre;;e il IMgo, iuganu<1rulo t'o n linLe rn<HlOv re la vigiluoza dci ~emnro ri ,;c;1glionati luugo la costa, e riuscì picn<1meut.e uel ;;uo rliseguo di :olloutan;orneuto "' largo, scnzH che In difesa p<Jte::-c ti'O.\IiJ I'C il te111po uc il modo di 1111111 Leucre il contatto. L'Um.be1·to tr:1 Lt0 iu ingnnno dalle illfnrmaziQui rieevutf\ si r i vo l g:r~ va al uord, mantenendosi luLto il giorno nei pt·essi di Cintaveccfti:J, mentre la :<(f!HHi r:l, profittnJIIIO dc~ ll n fJ,ltt<' , vrolge\n la pro1·;~ al ~ ud, e dopo otto nn: di C~llln l i n o, si pre::;entn\'11, :dl'n lba rl<d ;l, rra Capo ~I Ì :'C il O e r.a~telvolt urno. aiutando il t~! mpo a~,:ai fosco n nuvoloso a t•~n e'rla c•1latn. · Le rptr,ttro nnvi che ,;egnavauo il ,·onvoglio d:.1varw rondo nll':,ncora, co:;titucud•l un riltta rrgolo ùi sci mif!lia di lunghezza per circa uno di larghc7.za. I.e n:tvi della :;corta si disposer·o per difendere il COli voglio :;e mni $i rosse prese nt::~to il nem ico. A; le 6 del mattino, tutto le navi comirwiamuo lu r.oper·aziou i di sbarco, le qu::~li procedettero tranquil t.Hneote e in ·ordine ~opra un es tensir•n~: di cin:n otto miglia ùi cos tn. e gli nomiu i sharc:lli furono rapiùam.:nte ordiuati per r:ompt•g;nie n per battagli o11i. Yer~o mezzogiorno, ucs~11na unve della riife:;a e~~endosi preseuwta <~ contmstare lo sbarco, r1uc:>to potea dirsi pien:tmente l'iu,:cito, <.: il rli rcuorc clellc manovre, ..- Il e nse:t segu ito il couvoglio, nlz•'1 il sr:;n~1 l o rli l'('S~an•. l'esperimento. Co~ i terminarouo le no;;tre m;Jnovrt: nandi le più iml'nrt:urti. !r• più
istruttive, e forse le meglio coudoue di -quan te ne ;1bbiamo fatte finora. TI 4 settembre il direllore, 3m rniraglio Rertelli, pubblicò il seguente ordine del giorno. « Ieri si compì l'esplicazione del terzo tema e tìui rono le manovre na\•ali. << Jnspiraudomi all'elogio lusinghiero rivoltavi da S. M. il Re, mi è grilto rii e,;pri mervi la mia soddi:;fazi oue per l'a bnegazione e la vi goria, che ho co-;tan te.mente ossen 'ale iu voi, le quali llffidano la p11Lria nostra pet· la ~ u a 3it.:urezza , io r1ua luuque grave frangente ». Pochi giomi appresso cominciò il congedarnento della classe dei marinai che, appunto per queste manovre, erano st;Hi r.ichiamati e che, durante lutto il tem po ch'erano rimasti :;otto le b:tndiere, a1•evano gareggi:~to cogli altri di zelo e tli abilitit.
•"'* Veni amo ora all e grandi manovre• tllrrestri. Della direzione superiore delle rna~ovre e delle unità di truppa che a llueste dovevano prendere p:trte, :tbbiarno già fatto cenno nella pre~:edeute puntata, orn scguirernQ bre vemente le manovre stes.:;e nel loro sviluppo. Il 2 ~ettemb re i movimenti preparatorii erano lì niti . Il partito uord (I corpo d'a rmilla) aveva riunito le sue divisiQni (Torino e Nova r<~) a Villa franco e Vigone; il partitO sud (II corpo d'arrn<~tn) avev:~ riunito le ~ ue divisioni ( C:unP.o e A:essandria) :1 Centall0 e Fro:;sn no. Ln forz:1 comple55iVll dcfl~ tru ppe dei d ue COrpi ti' :lrmal;l era di cin-:1 a0 mila UOIIIÌI1i. La grauJe piauu rn ove 411este truppe si appre.:;lll vll no Il mntwvr;ne è un ammit·abile campo straregi•·o che ~i stende da Torino a Cuneo, non iute t·rouo da rile1•anti :tccidcuta lirà ùel terreno. (, li ultimi coutran·orti deJ ia c.:erchi11 llipiua lo chiudono da nn lato; il Tau:.•ro da ll'altro Dai poggi che f:o rgQno in tnezr.o ;; lln uebhia m:ttlntina app:tiono lonta ni i campanili di Tnr ino. 11 passato pnrla t'urte su l( llr:l~to teatro di gue rra. Quivi per due s~: eoli d~l l tiOO al 006 si s vol ~ero le lotte tra la Fraucia, l'Au stria n la Spagn11 che \'euiV<lllO a contendersi il possesso d ~:lla valle del Po, e in quelle coutese tro viamo sempre involti i .Principi di Casa Savoia col loro piccolo esercito, or vincitori , or . vinti, valorosi sempre essi e l'esercito loro. {()9- AKI\0 XXX\'111.
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· La ser·a del giorno 2 la direzione superiore h:t co municato il seguente :supposto generale: «Un corpo d'a rmnta proveniente dnll'ovest si ò avnozato H l Barge e Cavour. Gli stanno iocdnr.ro considerevoli forze co ncentr·ate su Cuneo. » li 3 s'iniziò il primo _periodo co·u manovre di divisioni contrapposte. J relati vi temi erano uno sdopr,iamen to di quelli che dovevano seHire alle manovre di corpo d'armata. In ciascuno dIli due corp1 d'armata una divisione fi guravn il nemico che giunge e l'altra la parte ehe vi si ;:,ppone. Pe~· il I corpo, il nemico giungeva da Cuneo e Saviglinno; per il If, sahva do Fossano verso Cu.neo. Così una diyisionH del .[ corpo (~o vara) comandata dnl gener:Jie B~ld isser·a, avuLO indizio dell'avao za r~i delle fo rze nemiche, rarti da V1gone per arrestarle: mentre la divisione avversaria (Torino) comanda ta dal !{eocrale Leone Pelloux passnva il Po verso \'illnfraoc11 e tentava procedere sn Torino. Le dne divisioni si scorHrarono ~ nl Pellice. Per il I~ corpo, il .nemico (divi:>ione Cuneo) comandata da l gcnct•alc Besozz1 , movendo da Centallo tentò un eolpo di mnno :mi polvcri fi <:io tli Fnssano; il partito nazionale (divisione Alessandria) comanda ta dnl generale Sterpon1•, le mo;se incoUiro da Cuneo con for1.e prepooderanti. Il ne mico S(l pra IT'attr. dn! numero :;i ri 1irò sn Centa Il o. 'fnttavin una punta ·li <:ava llcria, eludendo 1<1 c;avalleria avver.,aria, arri vò :ti cancello del polvcrilizi•> e vi gettò dentro cartocci rli dinamite, colla qunlc opernione s'int.ose :;al tato in aria l'criifizio . Non ci fenmwemo a eri ti che :;ull'iHldamen to delle opernzion i. siu perd 1è ci porterebber·•l t1·oppo lungi, sia perchè ci mancnnn molti dati necess11ri. Diremo però che lino da questo primo periodo nppn n-e mirabile l'allenamento delle •truppe. . Quelle della divisione Besozzi per'l.:orsero in un'ot·a e venti minuri, in pieno assetLO di guerra, i quatLOrdi<:i ch ilometri che s~para no Cuneo da Centallo, sfi lando in segnito davanti al comandante; contemporn neamente le altre divisioni fecero C:>sc puro marcie lunghe e rapidissime, lasciando addietro nn numero nssolu tamente insignifìc<.nli' di spednti p. ritatdatnri.
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La giorunta del 4 fu semplicemente impiega ta in mr.rcie manovre di concentramento preparatorie 11er il secondo periodo. In seguito a quesro mo,•imento, il giorno 5, le truppe del prim~ corpo
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:(divi5ion1 Pelloux:. B~ ldisscrìl, 8° ber:;nglien e Piemonte Beale cavai. leria)' si trovavano raccolte nei ùinlorui di Saluzzo. Il secondo corpo ,(divil'ioni Sterpone e Besozzi, 6° bersaglieri, una brigata di tre reggimenti ~i cava ll.erin) era toncontrato tra Centallo e Busca . Questo .corpo, nvnta notizia che il primo si aiTOI'zava verso Saluzzo, mosse per attaccarlo vivamente e respi ogerlo a nord di Saluzzo stesso. A C[llC:>t'ttopo la sua brigatn di cavalleria , pas~ata l<~ Mairn a Cerda , .q uindi In Vraita all'nltezza di Lagnasco, impt·endeva con un largo .giro l'llvvolgimento della sinistra nemitn. Il 6° bersaglieri con tre batterie e uno squadront' , da Yillafaletto, p,assata la Vraita ai Delfini si dirigeva n C. Volis affine di fìanchegginrc la divisione Sterpone che, passnto pure a Villnfnlelto il detto COI'>O d'acqua, doveva per Felicetto -e Prese puntare sopra Saluzzo. Nello stesso tempo la divisione Besozzi marciava a nch'cs~a per Co~ti g liole e Verzuolo sopra Saluzzo e, giuutn n P insco, distaccava ad O\'CSt una delle sue bri gate (Torino) col compito di piombare, per Sau Salvatore e le alture di ffl:ldonna della flubattera, sopra Saluzzo. Un battflglionc era incal'icato <lei collegamento di quesla briga ta coll'altra ('1\Turche) delln st.es~a •livisione~ Frattanto il primo corpo, avuta notizi:~ dell'avanzarsi del nemico, prendeva posiz1one difensiva. La divisi one Pelloux, rinforzata dalln ·brigata di batterie del corpo 1l'armatn, dis[Joneva una brigata sulle · alture della Madonna della Ru ba tter:~ e l'altra a cavaliere della strnda .S aluzzo- Vcrzuolo-Bu sc~t . L'<tltrn divisione (Baldissern) postava una briga ta (Lombardia) mezzo squndrone e tre batterie a Gerbole; inviava clue battaglioni ·di bersaglieri e mezza ba tteria n C. Prese, un b?.unglione bersaglieri (! mezza bn tteria a Colo mbè dei Rossi . L'altra brig::~ ta (Cahbria) della ::.tessa divisione eou tre squadroni restò in risen•a presso Coalovo. Le prime punte della cavnllel'i3 dell 'attacco avevano passato la Maira alle 6 e un quarto ed, elusa la v igilan z:~ delln cavalleria avyersarin, essendo il terreno molto coperto, er~no riuscire verso le nove a P.iom.bare inaspettat.e sulla riservn (brigata C:alabria) che ne restò per un .momento disordinatn. I nwuto l'attacco pronunciavasi su tutti i punti della pi11nura con 1·ivo fu<'co di a'rtiglieria e di fu cileria. La brigata Lombardia (difesa), visto l'andamento delle cose, operava <l t:mtnmente ed a tempo un movimento di ritirata sopra un rialto .dom inante il pinno, per poter poi procedere ad un vigoroso couttat-
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tacco. La divi:;ione B:ddis~e ra, Jopo avere lunga mcute res1st11o, c~n trauaccava arditamente nella pian ur:~, sostenuta da molte batterie e da p~rte delln di vi:;ione Pelloux, che 11 l'Cl' a egregia mente dif~so la sua. posizione contro h• briga ta Marche. In questo 'momento, ore 1 Q e mezz:., :;uooò la cessazione deli;, manovra . Al l' atta~co era rn11ncn tn l'az!one rlella brigata Torin o la quale g 111n g:v~ solo m que ~ mò•ncnto sull e altnre della H. ub~uera , c pare· che SI _tosse ~erd u to Il <:ollegnmeoto trn que::>ta e la briga tn Marche. . Il pumo dt attacco era :;tato ingegnosamente combinato. Esso con ::>lsteva nel circuire il nemico, e, se qualche cor po non avesse pre-· ma tnramente pt:on n n~i ~ t o l 'at~ncco e precipitata l'azioni', c per questoe forse per altn mouv1 la bngata Torino non sì fosse trovata in ritar~o~ deuo p_ia n~ sarebbe sicurameok> riuscito. Bast.arono gli accen. natt tnconvementl a far si che pos::;a dirsi f;11l ito? Le corrispondenze~o n ~o n o d'accordo su questo punto. La sentenzn dei giudici di campo" m questo momento, non J,. conosc;iamo.
*** Ad ogni modo la giomata militare era finita, cominciavn l'nltra delladelle popolazioni all'eserci to e <li Re. Egli era gtUnto ti mattmo a SaluZl.o c subito si era portato sull' altura della Guardia donde assistette a tutte le fasi della manovra, per quanto lo permetteva il velo di nebbia che, fino a una ceri.' ora , ricopi'Ì il terreno. Accompagnavano S. M., oltre nlcuni ufficiali della sua Casa militare, il genernle Luigi Pelloux, ministro della guerra, il generale De Sonnnr. dire,u.ore delle manovre e il generalo Cosenz, capo di stato maggiore dcii c:;erctto. E la fo lla pia udente nccotTeva dalle campagne e dalle vicine· horfa te. Finita la manovra il Re tomò a Sa l u~zo, acclamato con indescrivibile· e~ tusiasmo . Nel pomeriggio sfilarono per Saluzzo tutti e due i corpi ù nrmata. I soldati marciavano allegri e spediti come se andassero non tornas5ero dalla manovra. La sera il I cot·po era concentrato n Statfarda; il Il a Saluzzo. [l 6 fu giomo di riposo; solo il I corpo eseguì brevi spostamenti verso Barge. t{:stimo~ ianza ~~lfettu osa
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• •* Il 7 ebbe luogo un'altrn numovra di corpo d'armatn a partiti con(trapposti. Il II corpo mosse dalle sue posizioni per proseguire ln rna1·oia -su Torino; il I si dispose per attraversargli la .strada 3 Barge. Gli .attaccanti si avanzavano su due colonne, l' una per la strada Saluzzo· Ba1·ge, )'altra per la strada Saluzzo-Cavou t'. La prima colonna era incn ricata di un attacco frontale temporeg~iante ; lt~ seconda di un attacco risolutivo con avvolgimento della destra nemica. F rauant<. una brigata -di cavalleria, avente piena libertà d' nzione, tentava di piombare sulle
retrovic nemiche. La difesn appoggiavasi forte mente colla destra alle alture di San Qui· rico, un battaglione di bersaglieri stava a Rocca Aragno; unn brigata .(Ca labria) si estendeva d:~ S:m Quirico fino al torrente Giandone; qut~ ttro .batterie erano po:;ta te sulle alture, in modo da poter battere la stroda 'Barge-Saluzzo; un'altra brigata (Lomba rdia) con due batterie stava presso Sant'Antonio, pronta ad accorrer~ sulla fronte o a coadiu vare la .divisione Pelloux, eh<', rinforw t.a dnIle truppe suppletive, doveva pren·dere la controll'eosiva sulla destra del nemico. Erano a disposizione della difesa anche cinque squadroni di Piemonte Reale. Alle 7 ant. le rolonne auaccanti erano in moto e verso le 8 una loro batteria apri il fuoco da Stafl'nrda contro gli squadroni di Piemonte Reale che ew no in esplorazione. L'attacco dimostrativo su l fronte ritardò .ancora qualche tempo, per dar c:ampo all'ala girante di portarsi :w_anti e rendere sim ultanea l'azione. Verso le 9, d,alle alture di San Quirico cominciava n scorgcrsi In colonna di sinistra forte di otto battaglioni e delle artigliet·ie divisionali, avanzantesi sulla linea cascina Bens-Madonna dell' Oca ; poco stante queste a1·tiglierie aprirono il fu oco a cui risposero dalle alture le bat· terie della difesa, che fece entrar!! subito in azione la brigata Lombardia. ll duello · d~lle artiglierie continuò vivissimo fino alle dieci; allora l'azione impegnavasi su tuna la linea; :però mentre il grosso della fa nteria entrava in combattimento, suonnvasi il segno della radunata. L'azione tenninava così pri ma di qualunque accenno risoluti vn, ma .pnt·e ehe, al punto a cui erano le cose. l'aggiramento tentato dall'a ttac.cante non avrebbe potuto mancare. Il piano d'attacco era stnto egrc::gia· ;mente combinato come quello del giorno innanzi ed era stato meglio .es(\guil:o, essendo stata meno precipitatn l'azione.
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Le truppe dell'attacco e dell a difesa averano mostrato lo stesso slancio.. lo stesso allenamento. Giova notare un brillante episodio. La brigata di canllleria dcll'auaecante, mossa si per piombo re sulle t·etrovie nemiche, passò inoss~t·vata il Po. quantunque vi fossero non !ungi truppe nemiche; in seguito, attaccata da fanteria, subì gravi perdite e dovette deviare dalla~ ua strada, ma riuscì a giungere con uno squadrone sUl carreggio nemico· o a diso'rdinal'lo completamente. Il Re assistette alla manovrn dal le alture di San Quirico, I'Oi enrrò in· Barge acclamatissimo.
Con la manovra del 7 è terminato il secondo p:rio lo. H giomo 8 i due corpi d'armata congiuntisi hanno formato (',,rmata' :~gli ordini del genera le Dc Sonnaz. Il giorno 9 quest'armuta (partito sud}· ha iniziato il movimento verso noni coll' intento di raggiungere l' avver'sarlo (nemico segnato) cd attMcarlo. Il primo corpo marciò da Cavou1· a Buriasco per tre strade: la :t. a divi·· :>ione per la str<lda Cavour-Bandonesca; la 2a divisione con una b1·igata (Calabria) per la strada Cavour-Marcello e coll'altra (Lombardia} pPr la strada Cavour-Buriasco. Il secondo corpo marciò su due colonne verso Ayrautl i coll' intento di pa!'.sare quivi il Pellice e quindi il Chisone e poi spingere innanzi la ca valleria per insegu ire il nemico ed accertarsi della di1·ezione della sua ritirata. Il pErrtito nord (segnato), comandante gener·ale Heusch, (IVOva una for:ta· rappresentata di 36 battaglioni, 16 sq uadroni e iO batterie. Es~o doveva· · ritardare la marcia del nemico nel miglior modo possibile. La brigata Lombardia incontrò resistenza sul Pellice, 0\'0 il parlilo· contrario si oppose anche aliti colonna del secondo corpo avanzatasi, per· la strada Devesio-Canwrana, al guado di Ayraudi. Vinta facilmente la resistenza, le due colonne proseguirono la loro \'ia, mentre a sinistra la divisione Pelloux procedevn senza ostacoli fi no a Buriasco, e sulla destm le truppe del secondo corpo si avanzavano per Cercenasco·Scalenghe. La manovra è cessata quando le teste di colonna dell'atlaccante ebberoolt.repnssato il tonente Semin!! e disposero sullo stesso gli avam posti. .li giorno 9 pertanto non si ebbe che una marcia-manovra; l' :nione si :;volse il giorno 10.
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Il p.u·tito nord, respinto, avea preso posizione di~tt· o il rio No~e? appogoiandosi colla destra a Montoliveto a nord di Pmerolo, la sm•stra al ~orrente Chi sola, occupando la fronte Ta verneue-Cascinassa. L'armata del nenerale De Sonnaz (pat'lito sud) mosse dalla fro nte Buriasco-Scalenghe per sforzare la linea del partito della difesa e separado dalla strada di Trana donde aspettava rinforzi . ' 11 primo t.:orpo a sinistra, con la brigata Sicilia, av~va l'incarico di t111nostl·are su Tavemette, mentn' l'intera divisione Balc!Jssern puntava a sinistra della direttrice Pisc.:ina di Ptossasco contro la posizione del centro nemico. . .LI secondo corpo operando con tre b ri~3 te sulla tlcstra della direttrice ·tes:;a, attaccava la sinistra nemica dal quadrivio di Ca~tellazzo alla C~ scinassa. Due brigate a di!>posizione del comandante d arma \:l '!l'ano m riserva a Piscina. La brignta di c:\Valle1·ia, aggi1·ando per Volvera e Gerbido, puntava verso Trana per guardarne gli sbocchi. Alle 7 i due partiti 'hanno preso contatto. Lo squadrone comandato dal co1\le di Torino sping1wa le sue ricognizioni rtno all'ingresso eli Pisciua. Il primo fuoco d'ortiglieria cominciò dalla des(ra de~ In. truppe a.ttaccanti Cascinassa, ed il comhauimento si fece tosto asstll I' JVO sotto 1l castello della Muraglia. . . 11 centrQ. dopo preso contatto con il nemico sui t01 reo t• Noce e R10torto, dO\'Ctle aspettare mez;r.'ora por pronunciare l'azione e per dar tempo alla brigata Lombardia, ritardata dalle cauive strade, di giungere in linet~, ed ali; brioata Sicilia di ini1.i:u·e il suo at.tacco dimostrativo. o . . ' Alle 9 e mezzo l'azione si pronunciò su tutti 1 punii. Un grandè accel,l.tnment..o d'artiglieria sulla ~inistra altoc~:nntc preparav:~ la formazione delle colonne, che poco dopo opp:ll'l'ero o rrneub~o della
carena.
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La difesa, dopo di aver re;;istito (l lungo sul rio Noee c poi sulla strada Pinerolo-Piossasco, do,;cllP. ritirarsi sulle sue posizioni di centro, verso lo sbocco di Cumiana, eli cui doveva guardare la st1·oda , sua principale anzi unica ,·ia di ritirata soprn Gio\'eno. Dopo un momento di sosta dalla parte di Coscina:>sa, impiega to in m~ none, l'azione ripigliò ancora più vigorosa e la dift>sa perduta Casctuassa si ripie~ò sopra Piossasco resistendo. Un accanito e vivo fuoeo preluse all'uhimo· episodio che fu un attacco alla baionetta, col quale ~bhe termino In fazione alle W c meuo. li Ile :mistette alla rnan ovr<~ d:\1 ciglione rwest della Madonna dell11 neve.
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NOTIZIE POLlTICO-l>!lLlTARI ITALIANE
NOTIZIE POLITiùO-Ml'LlTARI ITALIANE
La fazione riuRcì brillantissiffla specie per l'insième e il collegamento dell'azione sull'estesa fronte del combattimento. ·S. M. il Re, dove avere presenziato l'azione, si ù recato a Cumiana, donde, sempre :~cclamato rla Ile popolazioni, è poi_ tornato a Pin!\rolo.
guel"l"a, svi l up pando~i razionalmente come si debbono sviluppare in
,. ** . _co:ì terminar·ono i~ grandi manovre del 1.893, ricche d' insegnamenti pru dr quante se ne sreno fatte mai e delle quali il paese ha t·8gione di essere contento sotto tutti i rapporti. Non siamo in grado di dare giudiz i categorici sull'azione dei sino-oli 0 comanda.nti del le val'ic unità, nè sarebbe qui il luogo di darli; ma per quanto r1sulta da tutte le corrispondenze, il complesso delle manovre si svolso razionalmente, nè vi furono grandi errori da nessuna parte; qunlche manovra poi si svolse in modo mirabile. te truppe SOrJo stnte maneggiate rol massimo ordini:', · e condottA. attra 1•erso a t~rreui difficili, coperti, intricati, nei quali hanno marcillto rapidnmentc e trancrnillamente senza dispersioni di forze, senz~ an·atiCHsi, senza esporsi :~ sofrerenze, disngi e p~ivazioni, ci 11:' non hanno alcuna 1·agiou d'essere in mnnovre. Si sono vcdut~ le fanterie spiegarsi ordinata mente o marcia re iunanzi attraverso a terren i dillìeili sotto la protezione delle loro batterit' che. come ~e m pre c nouost~nte le difficollà del terreno, hanno ti'Ovato modo di mettersi in posizioni tali da preparare l'ntl.llcco, d:mdo pro,·a di uno spi1·ito d'iuizimivn che oram:c i è nbbastanza noto perchè val aa In penn di iotraueoeJ·si a parl:-t roe. e ~la vernmtmte degna di nota, in queste manovre, è starn la coudortn della cavalleria. · Il partito sud specia:mente le lasc.iò sempre liberia di manona, ed e~so . ma novrò sempre ispirandosi nri un concetto semplice ed ardito, dt g1rar largo, non badando ad ostacoli di sorta, e di gitta rsi sulle spalle del nemico e sui suoi carriaaai è'O • Questo concetto venne sem pre attuato eon una rapidità ed una riSlllutezzn superiori ad ogni encomio. Auguriamo che si mantenga se mpre vivo questo spirito nella nostra cavnlleria. · I genernli hanno conuotto l~ truppe senza mosse straordinarie, uHt con concetti semp licissi mi, qua li debbono essere quelli pl'atiei del la
m~ novrn .
Anche i vari set·vizi funzionarono eg r~::giamente. Nè si vide mai .sulle stradl:' su cui dove1•ano inoltrarsi le truppe quell' ingombt·o di carri che ebbe a lamentarsi altre volte e che riesce così funesto in tempo di g Jerra. Erano sen•i;.i di manovra, ben inteso, poichè i servizi di guerra, specialmt!nle quello dei viveri e foraggi, dovreiJbero svolgersi in mezzo a diflìcoltà di ~ran luog.1 superiori . 1'uW1vin è iu uegabile che, anc.he di fro nte alle difficoltà di m:movra, l'in izi ativ:~ e la prontezz:~ nel prendere fl ei provvedimenti c;'itituiscono un esercizi o non infecondo d' ntili ammaestramenti. Tutte le corrispondenze poi a gio1·nali di rpwlsiasi partito, anche quelle ai giornali franct!si, sono mirabilmente d:accord.o n~ll ' t:nco miar~ l~ disciplina, l'istruzione delle truppe e la l01·o forza d1 reststenza alle fatJC,he. In com plesso adunq ne possiamo conchiudere che queste manovre, se non altro, avranno servito per dare unll nuova prova della fOI"zn di resistenz:c delle nostre truppe e della loro abilità nel r~ a neggio delle armi attuali, come - avranno servito per dimost1·are agli ufficiali esteri che i nostri ufficiali agiscono con prontezza sorprendente e che nel mezzo della mischia conser· vano l:~ serenità della mente, la calma nei comandi. Qucl'te manovre svoltesi con ~u programma pratico e senza ombr11 di milhwteria, hanno inpltre prov:~to con quantn serietà di proposito, con rruanta abnegazione si continui nell'eset·cito quel diuturno intensho ilworo di prepnrazione che gli numeotati contingenti, accompagnati da minore permanenza sotto le nrmi, richiedono per parte dei quadri. Il si$teiD:t dei periofli di forza massima e di forza minima, per il primo nnno in cui fu applicato, ha dato ri~ultati a~~ai migl iori di quelli che molli si nspeuavano.
Finite le gr:mdi manone, tutte le truppe che vi aveva no preso parte mnrciarono su Torino, ove il giorno 1!~ dovev<tno essere passate in rivista da S. l\1. il Re in piazza d':lrmi. Ma una pioggia dirotta e persistente avendo reso la piazza d' armi impraticabile, si sostituì la rivista con uno stì lamento in piazza Castello, nel centro della città. Que:;to ehhe luogo appunto il giorno H. alla presenzn eli S. M. il
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NOTIZIE POI,lTICO-MILITARI ITALIA NE
Re, al cu i 5eguito si trovavano il Ministro della guerra, il capo dello stato maggiore dell'eserci to, molti altri generali ed uflìciali, fra cui gli addetti militat·i esteri e riuscì splendidllmente. L~ slilata era nperta d:J_ i giudici di campo. Seguivano i due corpi d'armala io colonna serrata nl passo . Il Duca d'Aosta era alla testa della ~UH hrigata del n o d'artiglierin c il Conte di Torino alla te:aa del suo squadrone Piemonte Renle. S. !\'[. la Regina assistette alla slìlata in carrozzn. Dai halc.oni, da lle lìnestre, dai terr·azzi, nella pinzza e nelle vie liS$i~ette foll:~ itnmensn e pl:llldcnte. Per quanto ·a simili spett<Jcoli il nostro popolo accorra sempt·e numeroso e per qu ~ nto i nostri corpi di truppa sjeno sempre salutati ed accolti dalle popolar.iooi con grande entusiasmo, ÙA molto tempo nnu si •'1"11 visto tanto trasporto per l'eserci to, quanto se ne vide que:;t' anno nelle città e nei villaggi piemontesi durante le manovre erl in 'l'orino nei giorni iu cui l'i rllicra armata eli ma novra vi si trovò raccolta. Ciò in parte di pende dall 'indole mi litare delle popolazioni piemontesi e da lla loro uadiziounle nll'ezione per il soldato; in parte nrlclre riai tempi che corrono. Dopo lo slìlamento il ~Jini:mo della guerra emanò il seguente •>rdi_ue del giorno alle truppe ~:he :~ ve\•:t oo preso parte alle grandi manovre: • S. ,1. il He, capo supremo dell'esercitiJ, che )ieg,.Je gelosamente, con occh io vi~il e cd amorosa cura, tutto ciò che al la difesn naziona le si riferisce, ha nssi~ li to, giorno per giorno. alle V•':>ll'e manovre e mi dit il gr<1to inc.1rico Ili rnanifestarvi l'alta sua soddisf:tziooe per il modo COl IJUale le :lVPte eseguite, per lo zelo e la tJU003 volontà eia tutti spiegn tn. Ciò sia la migliore ricompensa alle vostre faticlle. « Fra poco molti di voi torneranno alle loro case. Portino In e con~ervioo costante il sentimento del dovere e clelia disciplina; continuino :~d C$ercitarsi nella pratica ,(elle armi; dimostri no sempre più, coll'esempio loro, eire l'esercito è vera scuola di vinù civil i è militari, e, se un giorno, che Dio voglill lon tano, la patria dovesse dliam.arli a sna (lifesa, proveranno che il Be ed il paese, ben a' rngione, confidarono sempre nel loro e~ercito. • Ln parola del Re in •ruesta ci rcost:~ nza fu, come sempre, l'espressione dei sentimenti <lei paese. Quando si consideri che una buona parte dei soldati che ~fi larono per le vie di Torino contavano un~~ hreVl~SliYHl permçmenza sotto le armi , non si troverà certo ruori luogo la lode tributata allo zelo e alla buona volonl.à di tutti.
NOTIZIE POLIT!CO-Ml LlTARl lTALIA~E
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Il giorno ·15, come era stato precedcmemente :>tabilito, cominciò il conoednrnento dei militari richiamati delln classe del 1867. _ Es~i ernuo accor:;i alla ~:hia mata pronti e volentero::;~ e duran~e tutta la loro permanenza· sotto le armi, si~ alle grandi mnnovre, Siaalle man'ovrc di campagna, cui rispettivamente presero parte secondoi corpi a cui erano :~sscgnati, gareggiarono di zelo colle a_ltre truppe e si mostrarono cosi memori dell'istruzione e dell'educ~ uooe ~vnta, che dopo poclri giorni, non si distinguevano più ì nuov• ven utr sotto le armi d:~ tla quelli Ghe gii1 vi si trovav11no. . _ I congeda rnenti delle classi anzi:me che pnr_e erano sta~• fissa~r per il 15 come quel!i della classe 4867, vennero d1 qual ~l~e ~torno_ n~an~ d:-.ti ciò al lo scopo di evitare, nelle presenti condtZlOUl samtar1e, 1 numerosi agglo-meramenti e movimenti di militari che avr:bhero dovuto aver luogo eoutemporaueamente ~ul le fer~ovi e e su1 ptroscnfl. Venue oltracciò disposto che il coogedamento s1a fatto gradualm:enteper gruppi di corpo d'armata, !n_ modo che il I e il II corpo s1eno· oli ultimi n cono-edare i loro uommt. ~ DeHo congeda mento, per il V, il \' [ e l'VIU corpo comincerà i l giorno H\, per il IX, il X e l'X[ il giorno 22:
Ln ~ern rle! :H agù:;tù S. A. l-t il Principe di Napoli parti_ per laGermani~• . invitato dall'Imperatore alle gran di ~1anovre che st svolsero neli'Ai s:~zia-Lorena e po~cia n quelle che s1. svolsero nel granducato rE 13aden e nel regno del W urtemberg. _ _. . Accolto con tutti ;;li onori e con tuua la cordu1lrtà dali Im peratorcGuo-lielrno, dalla Corte granducale di Baden e da <tnella reale del w~·temher·~ il nostro J>rincipe assistette, a fi:•nco dell'Imperatore, a· tutte le fazi~ni a tutte le reste, ammirnto per criterio e sentrmento militare fra i moltissimi principi tedeschi che seguiron? le mau?vre, acclamatissimo clalle popolazioni alle quali st<J a ~:uore l alleanza rtnlogermanica. Le accoglienze furono egnnlmente entu:>iastich~ a Metz e~ ~t:ashuq~o come n Carlsruhe e a Stoccarda. I n alcune d1 queste crtta 11 nostro-
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NOTIZIE POLITICO ·MILITAR.! ITA LIANE
Prioc:1pe eb!Je la lieta sorpre:>n di cla morose ovazioni per parte di squadre d'operai italiani. Ia :;ern del 16 S. A. H. partì per l' Italia, ri portondo al la patriil il saluto sincero della sua forte e fedele alleata. Non ei fermeremo sui commenti che, intorno a questo viaggio, (ece la stampa frllntese. 0!1ella italiana rispose con molta pac3tezza o nou rispose all'atto. Quello tedesca, austriaca, inglese e perfi no 1<1 rnssn, non ebbero <lifficol\à a dimostra rtJ che, se la visita del P rincipe di Napoli 3II'Im . peratore Guglielmo nell ' A l ~n zia- Lorena era uua restituzione della vi· sila dell'Imperatore stesso ali n nostr·a Corte nella cittèt di no ma (a mbedue Leni tori reciprocament,e garantiti dal tratti\LO di a ll e:~n za) , ed era perciò nuovo pegno di amicizia tra l' ltalia e la Hermauiil, non era a fl'att~ una prO\'OCazione alla Jlrancin. Ma pi ù di ((Uesti ragionamenti vnfse a dare uua di ,'ersione alf e idee francesi la notizia di un'a ltra restituzione di visita . r erso In metà del prossimo mese 1l i ottvbre, nn a squ ndra russa si recherù a Tolone pet' restituire nll;1 mnrinn fl'nncese la visita che questa le fece due anni or sono a Cronstadt. Nè rtui pure ci fermeremo a descrivere l'entu:>iasmo che suscitò io Francia questo :~ n n u ozio nè a commeutare ìe deduzioni che da q u e~ta visita vollero trnrre i giornali france!'i . In quanto <111' entusiasmo lo trov iamo nrtllH:t lissirno; in quauto alle deduzioni dicinmo: se ;;aran no rose florir<.~nno . r ~os ì si ragiona in Iw lia dove In co ~n fer.:e mediocre im pre,;sione. Maggiore fo r~e n(~ fer.:e in (nghil terra, non tanto la VJSila , quanto la notizia che, dopo la medesima, alcune nnvi rla guerra russe resteranno oel i\lediterraneo per stazioon rvi permanentemente. All'annunr.io della v isi !:~ della sq nndra ru~sa a 1'olone tenne subito dietr•> quello del pro~si mo urivo di una squadra inglese n Taranto. La quale stazio~crà nelle ncqne it:lliane dunmte permanenza dell:t struadra russa a Toloue e visiterà. va ri no>tri porti, dove le sì llpprest.a quell'accoglienza che si deve, specialmente in questo occasione, alla f1otta di una unzione amicn. Ma di questi fa tti, che sì svolgeranno uel mese venturo, diremo meglio nelle seguenti puntate.
NOTIZIE MILITARI ESTERE
F RAN C IA.
J.c,qge sull,'organizzazionc dell'e~erci~o .;olon.iale. - Erano .oram~ i <I l~ anni dacchè, in l'agione 1lel nlevanle svtluppo co.osegu1to net suot po:;sedimenti coloniali, 111 l•'rancia s~ntiva i1. l~isogno d1 organrzzare apposite milizie cui affidarne 1:~ protezroue ed tfesu . . Dopo molti studi, il t 5 febb raio 1891 li governo prese~ to al P~ rl a rn~n to no progetto di legge sul l'organizzazione dcll'esel'Cito colontale, che in ·19 articoli trattava tutte le quisti oni relative : reclutamento, autonomia delle truppe, bil11ncio specialP, çomposizione dei qna.dri e ileg.li effetti vi mobilitazione, eec. Dieci mesi dopo, la Camera de1 deput.at1 sostituì :, questo un progetto lrunsito1'io eli ~oli !) a~·ticoli , che lascìa~•a ~a pa rte le quistioni più im portanti. Ma a.l Senato ti p r~ge tto transtton o non piacque e il1 8 novembre ~ 892 voto un progetto d1 le?gc. completo . A su a volta la Camera dci deputa ti non acceuò dei 25 arucoh ùef progetto senatori11fe che due soltanto, riferenti:;i ai modi di. r~cl utan~ento, e il Senato quantunque n m :~ li ocu o re , volò rl progeuo cos1 n dotto, ti qua le , divenne poi legge dello Stato, il 30 luglio '189fl. Eccone le principali disposizioni: t o L'esercito coloniale, per l] nanto si riferisce ·all'elemen to francese, .-arit reclutato esclusivamente cou volontari ( l ) nel modo seguente :
<~un i
.Roma, il 16 seuembre ·1893. C.M. (l) ~·ino ad ora, in caso d' insumcienza, con~orre~•;uJo a. formare il .c.ontin:;;~n te rlelle Colonie, coloro cui toccanlllo in sorte 1 numen pm baiSI (les mau,·:tl> numt. ros).
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NOTIZIE MLLI'l'A&l ESTERE
a) Per mezzo di
<~rrnol amen t i
volontari çon ferma di tre, quanro
-e cinque anni;
·b) Ineorporando gli inscritti di leva che al mvmcuto delle operazioni del consiglio di revisione, avranuo rlimandato di far parte delle ·truppe co lonia li e vi sBrllnno ricono$cinti mlatti; c) Per mezzo di riassoldameu to contraLti in conformità delle dis posizioni speci:~li contenute nelln le)!ge ·15 luglio 1889 3ul recl utamento dell'esercito. Tuttnvin 1 souuftìciali, hrigndieri, cnpor:~li e soldati di riserva ~ arann o riassoiJnti ;:ino nll'et~ di 32 <~nni compiti, ind~terminnte condi?.ioni, iu seguito· nd accordi che sa r<lOUO presi tra il Ministro cldla .guerra e quello della ma rina; rl) In caso 1d'insuffidenza, fa cendo appello, sotto forma di arl'llolamento, ai volontari dell'e>flrcito: sottufflciali, hrigaclieri, caporali o soldati aventi più di un anuo di set·vizio. In c~so di ~ped i zi one, se questi snr<1nuo ancora insufficienti, ~arà fatto appello alla legionr. str~nien1 . . 2• Un certo numero d'impieghi civili e ,militari, :;ari• esclu:;ivanwnte riservato, in Francia, in Algeri n e nelle Colonie, ai c:a porali , brigndieri e solclati che com piono ·15 anni di se1:vizio nelle truppt} co loniali. Questi, se ammogliati, e. qualora ue facciano dimand;c, potranno ri('evere nell'anno ~egueate al lor·o congedo, un t·itolo di concess1'o1~e :;ulle terre disponiuil i in Algeria o nelle Colonie. 3° Derogando da l prescritto dalla legge 15 luglio ·ISSH, saranuo accordati agli arruola ti volontari con ferma di 3, 4 o 5 anni ed a coloro che contrnggono ral'l'erme di uno, due, tre e cinque anni, premi, g1·ati- 1 .fic<~zioni ed alte paghe, di cui J'ammootare e le condizioni di pagamento saranno determ in:~te con speciale decreto. Chiamata dei n'servisti in p1·im(tcet'a. ·_ Il numero dei t'iservisti richiamati annual mente in prim:n·ern, essendo abbastanza limitllto, il ministro della guerra, dopo :l\'Cr rich iesto il parere dei r.omaudanti di corpo d'armata e dopo nvet'lo ottenuto farorevole ha disposto, con s ua circolare del •16 agosto, che a pnrtir·e dall'anno venturo i riservi,;ti in priinavern invece che con l'affissione dei manifesti saranno richiamati col mezzo di precetto per~ona lc, trasmesso agli interessati almeU(I un mese prima della loro partenza pel luogo nel quale dovran compiHe il periodo della loro istrnziont> . .~ ella regione del XIX corpo d'armata, stante l'èstensione del territorio e la dtssemirwzionc delle popolaziÒni iu Algeria, che renderebbero dil'ficile e lunga In crnsegn~ dei precetti persona li, si continuet'il iuvcce· a far m•o per le ste&se chia mate <lell'affissione deì manifesti.
NOTIZlE JIILl TARl ESTERE
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Fonnm:ione di dtte nuooi reggimenti eli caoalleria. - La formnzione dei due nuovi reggimenti di cavalleria (H 0 ussari e 3·1° dragoni) decisa con decreto presidenzia le in data del 5 giugno 1893, conformemente alla legge 25 luglio 1887, avrà luogo il ·16 dd prossimo mese di otto br&. È stato stabilito al rigunt·do ché ciascuno dei reggimenti sia costituito ~ou 20 plotoni della forza di 25 uomini e 30 c:n·alli di truppa. Il 44-o ussa ri si fùrmeri1 ad Alençon, ed nIla sua costituzione concorreranno: con due ploioni i reggiment: 3°, / O, 8° ussa t·i e 6°, H> 0 e n • cac<:iatori; con ·l plotone i reggimenti: 2•. 4. 0 , 5° c 10° ussari ed 2•, 4", 5" e 7° c11ccintori. Il 31o dragoni ;i form erà al ca mpo di Chalons e alla sua costituzione concorreranno : cou 2 plo!oni ciascuno dei seguenti cliP-ci reggimenti dragoni: ·11\ '7°, go go Il '>.o ,, q. o ·160 180 220 e 23°. I l ~ini;t~ro ha'· pure' dcsti~ato le unità oh e devono fornire gli al tri elementi di truppa necessari alla costituzione dei due reggimenti; gli uJ'ficia li di ogu i grado saranno ulteriormente designnti. . . I vari distaccamenti che dovranno concorrere alle nuove formaztont partiranno dalle rispetti ve guarnigioni tra il ·l O nd il H ot.tobre .a s~ conda della distanza da percorrere, e raggiungeranno per vw ordmana la città serle del reggimeuto cui dovranno dar vitn. Grand·i manovre . .,..... Ecco il tema generale delle grandi manovre che si svolcrono attualmente in Fr:mcia fra ii II e III corpo d'armata , rinJorzuti 2 divisioni di riservn e da 2 divisioni di cnvnl leria indipendenti , e che ~ouo dirette dal generale Billot. , Un' armata nemica (partito E;;t) discende il cor:<o dell'Oise. Essa <~ ha l'piolo innanzi nn corpo d'armnta a tre di visioni (2• corpo) che « il ·l r. settembre è giunto pre~so Clérmont (Oise) . " Un'armata fran cese (partito Ovest) si concentrn a Houen, copt·endo .: ftoueu, La Havre e la llassa Senna . c Nel mattino del •15 settembre, il gener<~l e comandante l'armata " dell'Ovest manda in di rezione di ~lagny e di Gisors, In sua divi' sione·di caYalleria ed il III corpo d'a rmnta (2a divisione e 4• bri" gatn), che ha frattanto terminato di concentrarsi, ali~ scopo ~i ~o « prire In radunata dell'nrmntll, e per operare fra la Senna e l Ot ~c .~~ contro le forze nemiche. segnalate a Clermont. » P er lo svolgimento delle manovre è stata fì ssnta In seguente pro-
dn
~ re~!>ion e :
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NOTIZIE
~I!LlTARI
ESTE RE
Dal 5 al 7 ;;cuembre: Chiamata dei riservisti e formazione dei reggimenti di riserva. Giorno 7 settembre: Tutte le truppe (attive e di riserva) del II e Hl corpo d'armata la scieranno le guarnigioni rispettive ed inizieranno le m~rce di concentramento. ' Da l 7 al•'14- settembre: Marcia dì concentramento e manovre preparatorie in ciasca n corpo di :~rmata . Giorno ·1 5 e ·16 sett'.lmbre: Marcia tlei due corpi d'armata. Giorno n settembre: Riposo. Giorno ·18, ·19 e 20 settembre: Azione combinata dei due CO l' pi d'armata. Giorno 2f settembre : Hiposo. Giorno 22 e ~3 settembre: Riunione dei due corpi d'armata sotto il comando del generale Billot e manovre d'armata Cl)ntro. nemico rappresent<ttO. Giorno 24 settembre : Rivista finale . a Beauvais. . Nuovo alzo pe1· l'artigl·ier ia. - Durante le mauovre di masse d'artigl ieria, che hanno :wnto luogo al ca mpo di Chalons sotto la direzione del generale La Hitte, si è e~pe ri meota to un nuovo alzo, inventato da l c<J pitano Froissart del 'l i.> reggimento artiglieria, che permette di mir3re nel tiro indiretto cruasi con pHi facilità e prec-isione che nel ti ro di retto. Sembra che le esperien1.e nbbiano tla ti risultati soddisfacentissimi.
SVIZZE RA.
Jllanovt·e divisional-i. - Le manovre del Il corpo d'armatn, IH e V divisione, c.omprenderanno le operazioni 3eguenti: i) e 6 settembre: esercizi di comlpttimento di 1·eggirnenti contrapposti, gotto la direzione dei rispeu.ivi comandan!i di briga t~. 7 c 8 set.t.embre: esercizi di brigate contrapposte, sotto la direzione dei divisionari colonnelli .Muller e Rudolf. Le brigate della Il i divisione manovre1·anno tra Il vallone di S,t Imicr e il Doubs (Franchcs Montagnes); quelle della V tra la cntena del Passwang- Hauenstein , la Birsa inferiore e il Reno. 9, H e 12 set.tembre: manovre a doppia azione della fll divisione , contro la V, sotto la dire;done del comandante del II I corpo, colonnello Feiss. La IU divisione rna1·cia cont1·~ Basilea e incontra sul suo c<Jrnmino la V divisione elle occupa In vallata della Bi l'Se. 13 settembre: manovra del [( corpo contro un nem ico ~egnalo tlai
NOTIZIE MI L I'l'AR I ESTERE
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battaglioni di reclute delle divisioni II , IV e VI , con una J ivisi•Jlle d'artiglieria da posizione (1) e la scuola di 1·eclute zappatd1·i di Liestal, sotto gli ordini del tenente colonnello distalO maggiore Weber. Questa rn:movr<J avrà luogo nelle adiacenze di Hnsil"ea. 1!~ e H) settembre: ispezione e licemdamento. L'a rtiglieria e la carnlleria roggiungeranno le loro divisioni il 6 set. ternhre; i pion ieri e il genio 1'8. --:- Le colonne di parco N. ~ o 9 e i hattng lioni del treno 111;2 e V;2 non prenderan no parte alle manovre uw fal·nnno più tardi il loro corso di ripetizione. Sono stati destinati per le fun zioni di giudici di campo i colonnelli divisiounl'i Berlinger, ~hd le1· c Tec:hhll'nHwn, il colonnello Ji stato magginre Keller, il colonnello di (;(lvnlleria J?eh1· e il colonnello d':~~·ti glieria Bleuler. - l tenenti colonnelli di stato maggiore Harlmann, Blanc, Leupold e Burckhardt seguiranno le manovre per l01·o istruzione. Le due compagnie d'n mministrazione del corpo d'armata installate a Bienno vettovagl ier~mno tutte le truppe con pane e C<ll'ne durante tutto il periodo delle manovre. A pa rtire dal !:1 sett<:mJ)re le tru ppe cu,bceranno la cnrne al mattino. Esse mange1·anno la wppa prinw di partire, la carne du ranH~ In lllli iP · fermnta, c la secunia zuppa a sera all'nccnntonamento. lticeveranno, il mattino, nella b01·accia, '/~ litro di ca!Tè. Gli ufficiali che seguono volontariamente le manovre devono essere in abito civile. Vi sa ranno ammessi in segu ito a demanda scritta, e riceveranno nn foglio di riconogcimcnto, norninatiro c numerulo, che dnt·:ì loro ùrillo :ti biglietto a metù prezzo sulle Cl't'ovie. Potr:JOno ns,;i:;tere alla critica. /~e fortifì.w zioni d:i S.I. JJ/rmrica. - l l!iornnli svizzeri riferi~H)Ono che i lavori di fort ificazione a Snvatan e Dai lly, spi nti con la rn ns~imn celerità sotto In direzione d'un personale tecnico distinto ed attivo, saranno co mpiuti quest'<Jutuuno. Presentemente eirca HOO lavoranti sono occupnti nei due C!l nticri. l.e torri girevoli sono Slll iC montate con una rapiditì• :;trnurdi nnria . L'importante questione del trasporto dei maleri<Jii, sabbia, cemento, ccc., - circ<l 600 tonnellate - dai bastioni delle isole Lavey ai fort i di Savatan (altitudine 280 metri), sovra un perco1·so di 850 metri, ù stat<J
( !) Uu:l di visione d'arligliel'ia da posiY. ione co mprend<l 2 c:ompagn ie dd i' IWLc c 2 dnlla La n!l w~ il r con 32 pe7.zi ({.1. C<J nnoni da 12 crn., IO ol>lci' da !2 cm., 8 cannnni <1:1. '8.fo. cm , di ln'OIIz'> inrluritoj - Questo m:\terin.l~ è .~crv l to da \ 08 uomini. l !H
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A;>;:>iO XXXVIII.
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N OTl:l.lli: MILI'TARI .ESTI::Rr>
abilmente risolta dai meccanici con l'inst.allazionc di una funicolare aerea pron-isoria lunga 550 n:ctri. La sabbia c_;;tralla sulla riva del Roda no, è trasport:Ha, pel tratto di 200 111etri, a mezzo di vngoncini sistema DecnuvJIIc. All'arrivo a Savatan la cassa è coilocata sopril un altm vagoncino che la trasporto ~u l luogo dell o easerma, distante '100 rnctri . Nella parte inferiore 111 gomena ù fissata da un sovrac:arico di guide ferrovinrie del peso di 600 tonnellate; nella parte Sllpcriorc ù impian- · lata nella roccia. Una locomobile a vapor.~ della foi'Zll di 10 eavalli permette d.i trasportare 600 chilogrammi per corsa. La d u ra t~ del tragitto, andatn c ritorno, è di tre minuti. Ogni giomo s'innalzano da 55 ~· 60000 chilogrammi di materiale, in cento convo)-:11. Si g• udica che sarehbcro stati necessari circa 70 cavalli d'attacco pe.r trasportare un tal peso per giol'llo.
SPAGNA.
STIPENDI OELL'UFFICIALITA.
Ufficiali !JmeraJi. - I cnpitnni generali d'esercito pcrC•)]JISCunu :30,000 lire tpesetas) all'anno; i capitani generali di distrello 25,000; i ma re" scial li di campo, coma ndanti iu secondo e cornantlanti ~e nc r:ll i rli. divisione 15,000; i brigadieri, governatori o comandanti di, bri gnta 9000. Non in atLivitù di servizio percepiscono: i tenenti generali ·l i .~50 lire; i marescialli rli eampo 7UOO cd i br1gadieri 5000_. Son vi però dei Jllaresciall ì di campo che godono di H,5~0 li re di pensione por special i se r~ vil i prestati ed altri -10,000. Sonv i pure hrigadie1·i non 1n' attivitit eh•.: percepiscono 8000 lire U{ficw.li superiori cd in{t!I'Wri. - Lo stipendio del colonnello t'• rh lire 7500; del Lenente colonnello 6000, del comandante (maggiore) 5000; del capitano 3000. del tenente 2250 e del sottotenentc 050. l r.apitaui ed i wnonti t·ice\'Ono una gratifi cazione nuuua di 600 e !180 li re rispettivamenw, quando contino~ f2 anni di ell'ettivo servizio nel proprio grado c la moti•, quando contino (i anni di servizio uel u r:~do. I colonnelli· hanno ·una grrllifica%ione di comando di H)OO lire ~nnuc (corrispondente alla nowa iuùcnnitù di car ica) ed i tenenti colonnelli, con comanJo di battaglione al.tivo indipendente lire 650.
IXOT I Zm h!ILl1'A.RI ESTE RE
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Co'!Ji di riserva. - I capi ed ufficiali percepiscono i qunrtro quinti dello stipendio di attività, con le seguenti gratificazioni di comando : lire 600 annue, i colonnell i del reggimen to di. riserva e quadri di reclutamento; 200 lire i tenen ti colooudlì ca pi dei terzi bauaglioui e quelli del deposito di cacciatori; 270 lire i tenentt colonnelli capi di battaglione di riserva delle Canat·ie. J colonnelli che dopo l~ anni di un vantaggioso . servizio effettivo al ·comando di un reggimento, sono destinati ai corpi della riserva, con~er· vano gli stessi :~s<egni dell'att.ivita di servir.io. Numerose sono le indenni tà che godono - i generali specialmente in marcia ed in ca mpagna. fl generale in capo p. e. oltre ad una lauta gratific:~zio n e in denaro, riceve 1.2 razioni giornaliere di paoe. pagha ed avena in marcia ed altrettante in crl mpagna; il tenente genernle 8 razioni e così successivamente diminuendo in ragione 4e1 grado. Le indennità di trasfot't:l sono di due specie: cioè per temporanea assenza dal l'abituale resitlenzn e per assenza prolungata. Nei due casi l'in dennitn è rispettivamente di -10 e ~O lire per gli ufficiali generali ed assimilati., 7 e '12,50 per gli uf!icinli suP;eriori' ed assimilati , 5 e 7,50 pei capitani ed assimilati e fìn almoute 3,o0 e ;) per i subalterni ed assimilati. Hanno diritto inoltre alle spese di via~gio.
1730 NOTIZIE BlBLIOGRt\FlCHE
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La perdita della V·icto1·ia. 'Varietà. Hibliografia . Giorne~le medico del R. esercito e della R. marina. (agosta). .Fane. - Sulla medit:.~LUra dei feriti in ~nerra. Battaglia. - Contributo al l<1 casuistiça dell'epicistotomiit. Sotis. - r.ontributo clinico allfl stndio della sifilide d e ll' o rec~hio interno. Rivista medica. » "hirurgi1·a. • anatomia o fisiologia normale c patologica. rn~latti e veneree e della pelle. terapeutica. chimica e fnrmacologia. " tecnica e servizio medico militnre. igiene. Varietà.
NOTJZIE BIBLIOGRAFICH E
Bollettino bibliografico.
l. Sommario delle Riviste militari italiane. R1"vtsta d'aTtigtier-ia e genio (luglio-agosto). De Feo. -Storia della guerra d'assedio di M1lller. Le "cuole di tiro in Germunia. Buccinutini . - Un nuovo telo da tenda . t'istruzione sul tiro dell':~rtigl ier ia do çampo 10 Germauia. Miscellanea. \lotizie estere. Bibliogra f1;1 . Rt-oista ~.i f'anteria ( 3·1 agosto). Il criterio storico. Il nostro sport. La monalità nell'esercito. I u1are$ciaUi di Napoleone: Gsrouchy Macdonald e Berthier. Il tiro a segno nazionale. No!e ed appunti. Varietà.
Davout -
Bc~i'-ières
RiVista tna1·ittima (agosto e settembre). Ranieri. - L'olio usato a ca lmare le onde. Bravetta. - Cenni ~ul le antiche artiglie rie giga ntesche. Del nono. - .L':~IIumioio. C ro rHtC<~.
~aerologia.
2. Arte militare.
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Dalla Uevue M·il'itaire de /'étmnger di agosto rileviamo i se).(ueoti :giudizi sulle grnodi manovre eli Foligno alcuni dei qua li d .,;urnbrano abba:>wnza ponderate. · «An point dc vue tnctique !es man~ u ,·res ont t\té gérH\ra lement « considérées rommc satisfnisan tes et la mancenvrn d'nrméc con LJ·e eu' nemi fign ré a clonrH\ lien it des éloges uomhrenx. Il ne sernhle pas. c cepeudant, que i<• raible développemCJil douné an comhat propre« ment dit, stli"Ltmt d:~os cette clernière jouroée, soit de nature à justi« fi or complètement ce;; appré.;Ìitl.ions. En cll'et, t:haqne exercice aynnt c duré en rnoyennc trois henres et dcrnie, ii e:>t douteux qu'on ait « pu disposer du ternp.; nécessaire pour passar par tontes les phnses u d'une action de gncrre, sinon çomplète, tlu moin:; suffisammeot étndiée c dans ,;es dé~~i l s. c On se trouvait, eu outrll, celle anoée, en pré;cnce rle deux que.;oc tion,; CJn'i l aur·aiL .C.:Hé intérc>sant d'étndier :n·ec soin au poiot de u vne pratique: la pondre sa ns fumée, dont le VH corps fai sail. nsnge, cct la mi~e en application du notwean règlenHllll rl'inranterie.
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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
• ~l ne semble pas qu'on se soit beaucoup préorcupé des modiC.« ca tro~s que l'emploi de la bnlistite, r·endu plus sensible encore pnr
• le fan que le IX cor·ps avait conservé la pourlre noire, exercera « ioévitablemerH sur la conduite du combat. « Aucune précaution spéciale ne parait, en efl'et, avoir · òlé prise • par les troupes de ce corps d'3rmée pour supplécr, par rur ser vice « d'éc l air~urs bi~n. co~pris, à l'obsence des indications données p~r « la lumee ~ve:: l ancrenne poudre. « Du reste, peodant ton te la dtn·ée des manceunes, il :~ t'té tenu ( fort pen de (!om pte drs effets du fcn, et il eu est souvent résult6 • des iuvraisemblances manifestes. Dès Je . commencement du combat, « on ne se préoccupe pas sufflsamt ttent des formati ous rationnelle;; ~ (jll' il y aurai t li eu de pr·endre e n vue d'assurer an l'eu tonte :;on 1 e.ffìca ~;i té, llOil plu~ d'ailfeurs qne l'on ne .tient compie des ~radua « t1ons qu'il convieut dc lui fail'e !': ubir en raison du terniÌtJ, de la « distance et des formations ùe l'enncm i. ~ Ou ne sern!Jie ~voir lfU'une :;eu!e idée: ~i' jeter .le plus tùt pos« s1hle sur l't>nnemt, sans mème attendre les reuforts, et sans nvoir· • pu ap précier les effets produits de part et d'autre par le feu. ~ Il n'est pas doutenx que l'emp loi dc scrnbiables procédés, sur .: le cbamp de bataille. au rait, avec l':trmement actuel, de lùcheuses • conséquences. « Un autre. point, qui a ·~té relevé d'une faliDn à peu près géné• rale, a tr·aJt :nt manque dc liaison W U\'eut con staté dans les « c!iversòs unités, aussi bien >..ur le frout que dans le sens de lu pro' londeur. • Le mème fait s'est d'ai lleurs produit dans les r:~ppons du com ( m~uclernent avec le:; troupes. et .i l cn est ré.snltl\ parfois l'irnpossi• brlrté, pour les généraux, de con·iger à temps l ·~s errenr~ ou les « fautes qui venaient il se produire. . « Nous avons signalé, eu son temps. la faule commise par le !!é« néral n ava en se déployant prématnrilment a\·aut dc s'ètre l'eudu « ~om pte , au n~rye u de pat:·oui lles de com bat, ae. l'inportanec des « l o rc~s e~nemres ~ ue la natt~r·e du ferraio , aiusi IJUe le m;tnque de « fu1~1ee, l em~éc liareot de vot·r . Ce poiot e~t assez important pour • « qu oo Y revrenoe. Cornrne le fait. très jllstemeo t rcrnarquer l'Italia « .lfililltre· Le te~I'[IÌO généndcrnent découpé et cou"ert oiJiige, la « plupa rt du temp$, a conservar les forrna tioos de man reuvr•! le plus « lougtemps possibiH, pour ue (Jas:;cr· aux fonnations de rombat • •ru'nu dernier moment. .\fìn d '<~ uénu e r les in convèn ient~. et mPme
NO'riZIE 8JBI.l00RAFICHE
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• Ics dangers qui résultent de ccs ci rconsta!lcCs particul ière~, il e~t « nécessl)ire de couvrir, au rnoyeu de pat1·outlles de conìbat nom" uren.~es et b·ien ea:ercees, les hataillons qui eontinueut ù marcher • cn ord rc serré jusque daus la zone des feux de l'infnntet·ie cnnemie « tn nl qu 'ils peuvent rcster déroMs à sos vneg. ( On ne saurait, ù la snitc cles courtcs actions auxquellc;; ont r!onné « lien le:; trois JOuroées dc maureuvres pro prcment di tcs, formul er une « opiuion $llr l'attitnde ùes 1lilférentcs at·mcs et tur la faço u dout elles se • ~oo t cornportées au comb::tt. « Les comptcs rendus publiés daus les journfrux italiens sont una« nime;; à louer les qualité~ de résist~nce, de discipline, tl'abnégation « et de sobriété dto so ld~t ital ien. Toutefois, un ohsP.n•atcur, pem<1 ùtre plns ìmpnrti<d, a signalè une certnine nonchalance, e•. milrne nne • certaine négl igcute tlmrs l'exécution des onJres. ~ Quoi qu' il en soit, l' infaoterie aurait montrò de réelles qualités t et nne certainc élasticité pour mllft(.euvrer dans ces terrain cou pés. " et particnlièrernent clifOciles. Gomme nous l'avons vu plu s ltaut, 4 elle a manifesté t)Oe I.C t ttl<~nee · trè~· rnarquée aux attaqu.es violentes « e xé~;utée;; 3près une préparation i'usuffisante p:1r le f1'U , et en se ' « jetant rnpigement :;u t· l'adver~u ire. L'assa ut est, de la sorte, dooné • l'ar des ligues miaee~ qui ne semhleut nullement se p réo~;c.upe r de c :;avoir si elle:> out derrière elles Ics renfori.S oécessaire~ pour t;Orubler « lps vides t\r·ocluits par le feu. t On a dterché à ju<>tifier CC:> proréclés par cles argumenls qui ne « ~ont pas snns \'aleu r. • Il fa ut tenir compte, a-t-on dit à ce snjet, « cle ce qne, ~ur le terTIIÌn tcl qu'il existe en l talie, privé dr, vues, • coupé, avec dcs communications dif!Jciles, l'i nfanterie ne peut ouvrir «le feu le plus souvent qu'anx di s tnnce~ moyennes tlu tir, ~ n elque ( fois meme nnx petites rlistan•·cs. Dans .ce ea~, il est ~;ertain que la « violence rle l'attattue, la simnltnnéi ti\ des elrom s'im poseront fré« 'jU€:mmont. • De toutes fHçon;;, réjonis:;on~·nou.s de ceLte teudance t.rès nette ù t l'nn·ensive, ùe celle tonda oce 3 tout jcter rl:ws la halance pour atq teindre à lOllt prix le bn t lìunl. Si, en ell'et, celte rna nière 11u l'aire c pré~entc parfoi s 11uelqnes inc,)HI'énient:;, ils sont moins gravcs quc « ce n x. ct~usés par nn c cxce-ssil'C prudcuce, qui ne snit jnmai;; se dé• racher, (Ili moml!nt opportun, d'uni\ honnc po;;ition, et I[Ui ne se ~ décide il employcr ses ré~en• es que lorsquo le ~ort dr. la b~taille a ost cléjit inémédia hlement dòcidé. » « L'artillerie a, d:llls toutes Ics circonstances, fait preuve rlc sé.
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' 1:\0TIZIE BIBLIO GRAF'ICU E
c rieuses qual ités. Elle a montré eu paniculier, une grande habilcll' • pi'Ofcssionnelle dans les mises en baueries su r dcs tcrrains difficile~. • ainsi que heaucoup d'activitc pour la rcconnaissance et l'ocrupatinn « cles positions. On lui a oopendaut reproché d'avoir fHfois ourcrt le « l'eu trop précipitammeol, sa ns chcrcher à se rcudre comptc du bu t « et de la distaoce. « Un reproche plus gravo s'~ dres se il J'emploi peu judicicux rp1i «a été fait de cette nnne dans certaincs circonstauces. Tt10tòt 0 11 lui « ffl isa it ou\'rir le l'eu à des •li:Hances exagérée:; où sou crlicacité au· << rait été des plus Joutenses, tno tot, 11 n con trairc, el le restni t t:n hat« terie si prè:; tle l'iof11nterio enuemic que ~a mise hors de comLat « o'aurait été l'affaire que dc: quolques iustants. • Quaut à la cavaleric, elle n'a joué pendant ees manoouvre5 q n'un ròlc • tout it fa it seconda ire. lllise dans l' impossibilitè de fai re soo ~cr v i cc « d'exploration parce que les dcux partis étaient immédinternent ~~ ~~ « contaet, elle a fai t son possible ponr ne pas rester complètemont in:H·« Li ve. Aussi lui a-t-on reproclté rl'avoin•ouli1 chargor à ,ton t pt·ix. contrt) «l' i1Jfuntcrie, saos lenir compte do:> oll"ets du feu. Parcil faiL nva it déjil « r.\ té constaté aux. grande:; ma uoou vres de ·1890: '' Nous ne dirous q uo q uelques mots des d ill"éreut:-; ser vìces, qui on1 « fouctioont\ dans des couditions irleutiques à celles du temps de pn ix On • tcnai t, en elfet, it éviter a1•ant tout de:; dépeoses exceptionoelles c pour • no pas imposer aux l>opulatioas dcs charges ti"Op lourdes en pleinc « paix. On a donc été obligé d'snlover an ravitaillem~nt et a ux opéra « tioos du logemeot des troupcs co caractérc d'im provisatiou qui l e~ « cnractérise à la guerre, et d'où r6sulten t les di fficultè5 parfo i ~ trè; si'' rieuses qu'il u'e~t pos!;ible de surmonter qtÙLI'CC Ics moyens dout • dispose alo1·:> le commandornenl >> . " Hien de sernblable ne l\' e~ t pròsento cettc aum~e, puisq ue, aprù « chaque manomvrc, les troupCJs rnntraient rlnn$ Ics cnntouucmcnt qu'rl« lo::s occupniemla vcillc pour u'on cha n ~er que le lendcma in. J.es four « nis~curs, préveous it l':wancc, s'y transportaieut avcc lcurs HpprO\'Ì " sionocmcnb, et la distri bntioo des vi\"l'es ne souiTrait aucnn retanl. • Quant au sèr vice de san l(; et au ra vitai llcntent dc~ m uu ition ~ il:; « n'ont été, ni l'n o ni l'autrc, l'oùjct d'cxpé1·iences sérieuse.s.
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« On Il vonlu \\Oir dilnti ces manmuvres, san~ grande ruison ~ uo tre Hv is, une cxpérience de mo bili sation. L'afl'ectation dcs rappr· l ~:< lìll '<
1:\0TIZIE llll! LI OGtlAF'ICll.E
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r6,ziments daos lesqucls ils ~e;a i ent incorporés réellement en temps de guene, ainsi que la formatioo dc deux régiments d'infanterio et d"uu c bataillon de bersagliers de milice mobile, ont c.ertainement contribué ;"l a fairc naitre celle 1dée. «Une experience de c.ctte nnture, sur·venant à la suite des modifica ·« tions récemment npoortées en lt:ilie à la mohili:;atton qui do n a ti ona ll~ « qu'ell e éta it, devient cn quelqnc sorto régionale. anrait, à co up siìr, " pré:;entl: beaucoup d'intérùt, mais il la condition d'P.tre pratiquéc sur • uno n<•r;1nde échelle. Or, la mo bili:;ation faite en vue de la constitu·« tion fle~ un ités dc manmLtvre o'a eu crue des proportioos ex:trèmement « restreintes. « En cc qui concerne la 111ilice mobile, par· exerople, !~ .000 horomes « seulement, appartcoaot à 9 districts di iTérenLS, ont été conYoqué$, ce « qui reprlisen!e à peu près .v.o hornmcs par district. Les n-1 p"pelés se. « sont préséntés, dn 19 an 2·1 noiU, anx d i~tricts, qui n'ont pu tormiuer << leurs opérations que d:m:> la journée du 22 . « On ~ constate, en cffet, fJ Ue les rappelé:> rrai doiveot, d'a près le ma« nifestc d'appel, se présenter tel JoJr sans indic;Hion d'heure, atten· << deut presque tou s jusqu'r1u uernier moment, entre onze heures et « minuit, pour en trer dans In cnseme. Les opératious d'l1a ~ i ll ement , et d'équi pement, eu particul ier cellesdu deroier jour, n'oot pu ,;e !aire c que la nuit, an. gt·and préjudico du bon ordre el tle la régularit6 " si nocessair·es en pareille mHtièrc. ~éan moins. les unités purent t'tre « formées assez faci lemeut On ne saurait 1outcfois tircr d'un~ cxpé« r iencc aussi li mitée dcs élt'ments d'appréciation sur les résnltnts que « donnernient, en cas dc mohilis:nion génòrale, Ics mcsurcs rccemmeut , adoptées en ltalie. • La brigade de mii ice mobi le, n ne fois costi l,nt\c, n'n pri,; a n x. « rMIOOOuvres qu'une part relntivernent restreinte. En cll"ct, april,; avoir « ex6cuto ~nx environs ti' Am:rìn() une série cl'exercices de d6t11i l, ello « rut. transportée en chemin de fer jtrsqn'à Foligno et incorporée cla n ~ « la 130 ùivision. Les jouruao x itnliens ne tarissent pas d'élo~es su r ;:on • altitude pendant les huit jours où elle a eu, soit à maooouvrer, soit « à marcher. Òn a beauconp insisté ~U t' ce fait qn' un certain nombre « des hom mes rappelés (2.c cnt(•goric de la classe 486'2) n'a vaient., « ponr aiosi dire, reçu aucune instruction milit:r ire ( 20 jour,; il << poine) . « 11 r;onvient dc rocoumdtre qne, mnlgré nn certil in dt!sonlre dnns « \es r<lflgs pendant !es mo. rclws, les tronpes de rniliee mobile cncadréos, « co mme nous l'avous vn . par un tiers environ d'officiers de l'armM « «
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NOTIZIE BlllLIOGRAF lCHt:
active, se soni, en général, bicu présentées. Elle:; ont, d'ailleu rs, été soigneusement ménagées et, dans ccrtaines manrnuvrcs, cllos étaicnt • equip6cs plus légèremen t que les troupes de l 'a r~ée perm:mente et « n'a•o:~ i e nt sur le sac ni la toile !de tentcs, ni les autres oiJjcts de cam• pement ». - Togliamo dalla Revne de Cw;alcrie, ago~to, dell tJ conclusion i dell e importanti • Lettres d'tm cav:llier • che ci sembrano fedt>lmeote rispecchiare le idee mil itari oggidi più in voga in l<'rancia e che uon sarà male meditare per ben conoscere i nostri vicini.
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::oi'OTI ZIE BJ 13LlOGRAFICHE
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Nécessité de l'unitè d 'organisation et d e doctrine.
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« La cavalerie devant ùtre tont eotière prète à remplir les diiTérente~ parties de sa wission, it éclairer, à cnnvrir, à comb:Htre. doit y ètre • uniformément préparèe. « Tout eotiì:re cl!e rloi t ètre prète à combatt.re par le choc ou par le:; • feux, ù agir par masse:; clans la hata ille, pa r légers grou pes dnns l'ex« ploration ou In stìreté. " Elle doit étre ·une, et son unité de rloctrine doit ùll·e corrclloréc pitr (( runité d'organisation, de directior. et d'instruction. c La division en « c.walsrie indépendante ,. et eo • cavaleric de « corp,; • est coutrair·e au principe dc l'unité, anx prog rè.~ tactiques «et au hou cmploi dH l'arme. Xous ne so mmes pas assez riche~ pou r • avoir deux ,a valeries, l' une réservée nu comhat, l'aut1·e à la li:~ ison « dc; armes. l « .L'nuité d'orgaoisation sera donc :1s:mrée par le groupement de << toute la cnvalerie en unités tactiqnes de comb<H, c'est-il-dire en di" visior:s. •! L'unité de directioo et d'istrnction ·sera obtenuc par uut: édnc;a" tion à rleux degrès : d'abord In prépamtion part-iculùJre de l'arme, « faite par les c,Jmmandan t~ cles divisions de cavnlerie, sous la h<1Ute (< inspectioo cl' uo membre du conseil supérieur de la guerre, dél<:gué « d n mioistre; pnis l'ernploi da.ns le concert des annes, dirigé par les « commandan ts des unit~~- auxquclles la cava lerie sera provisoiremenL • rattaclu!e. • Celle éducation co10pon er·a douc deux: sortes tle manoouvrcs: deg cc m:mronvrcs spécinles pour 13 prép,aratioa ~ la tllctique de m~s:::e:; , cc de~ manceuvrcs d'armes comhinées pour l'at!Hptation dc; ~: e tte tacti crue « à la tactique générale. Le> priucipes communs à ces denx. wctiqtie;; « et qui peuvont leur :;ervir de poi ru de !'oudurc, ;;ont eeux: de com:en'' tration, de solidarité et d'action. «
Combat à pied. « ExceptionnellemenL contre s·a rivale, mais frèquemment contrc les • antres armes, la cavalerie aura ?t faire usage du combat à pied. Elle • doit donc y ét~e sérieusement exercée. i\f:~is la plupart du tomps ce • co mb:~ t sera démonstratif; il ne devra pas tralner en JonguNu· et on ( devra y faire usage surtou t des feux d'ensernble. « La cavaleric ne perdant pas de vue le caractère essentiel de sa tactique, • la rnobillté, devra combiner l'efl'et des feux :wec l'action offensive d'uno « troupe à cheval. Soit qu'on veuille rompre le combat, goit qu'il s'ngisse • d' en recueillir les fruits, cettc troupe à chevnl sera presquc toujours « appolée à impost"r la ~olution. c L'éducatioo de la cavalerie à l'emploi dcs feux et la règlemontation « concernant 'ceUe partic de son ròle soot, d'1m boot à l'au tre, à créer .
Participation à la b ataill e. { 0
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1'11\'SIO:"'OMIE DE T.A llATA JLI,E.
« Dans la bataille, le facteu r m01·al a toujou rs t!té et restcra toujou rs « l'élément cssentiel; il ·se manifeste par la volonté du chef et la con-
c Rnnce des troupes. « La cavalerie qui est une arme d'efl'et moral aura toujours un grand « role a remplir si l'on veut et si l'on sait l'om ployer. ( Tout bataille comporle géoéralemeut deux grands actes: l'engagement « successif, puis général des troupe:> de premièro ligne; - l'inlcrvention « dcs troupes de t·éserve. « Chacun de ·ccs ncte~ se subdivise en plusieurs plwses ou plutòl se trac duit par plusiedrs manifestations. « L' engn~emen t des troupes de premi ère ligne comprend, dans l' ord re c t!e leur arrivée successive sur le c.hamp de bntaille: · c La collision cles cavnleries opposées; celle des avant-gardes; celle des ~ artilleries; celle des corps de bataille; celle dcs réserves partiellcs. « L' intenrention Jcs troupes d:} seconde lignP. eom porte : oc r; attaq uc de la réscrvo; l' exécution de la J!Olll'SUite Oli la proteCLÌOll ~ do la retrai1e. ·. . ( fl n' y a pas d' ord re norma l de bataille, mnis il y a une successi on
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N OTIZIE BIRLlOGRAF ICB E
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fiÉE'A RT ITI OlS
or.;
1.A 1:.\YALEHIE.
• Sauf quelques exceptions provenanl do tentatives h::trdies, 13 c:~r:.lierie « n'a joué un ròle tactique sur les camps de bataille qu' il la condition « d'y interrcnir en fortes masses. « Ces forte~ masses seront réparties sur !es ailes et en réserve, it la disc position du général issime. « Toutefois, des groupes variables seront placés dans )es intervalles ou « eu arrière des corps de bataillo, ù In disposition des ehefs de ccs corps, « lOIJles.les fois que lcur pré.:;ence set·a justìfiée par l'ut.iii té et la possibi lìté « d'emploi. « En somme, la répartition de la cavalerie sur le cham p de k uni lle ne « r·èsul tera pas d'une formule organique, tn<Jis bien des circonstances, des « t.el'l'ains, des intentions du générnlissime.
3°
F.FFET$ OF.~ FEUX.
« Il fa ut teni r grand cornpte de l'efl'et cles fe ux . Le tireur du clw111p tle polygone; il n' exécute pas un tir nj tJS I ~ ~ ur tir rnncllinal sur un ten'nin accideuté. « Ces conditions, jointes ù la grande tensìon cles tJ·~jecto res, font varier « consiclérablement la possibilité tlu défilem ent et la profondcu r de:; zoncs « dangereuses. « La cavalerie évitera de stationner eu masses comp<Jctes en arrìère ou • n còté des point.s pouvant servir d' objectif aux tirs d'enscmble de l'en« nemi. «Si elle ne peui se défiler des vues, ella chercbera au rnoins à éviter !es « feux rasants. Elle choisira, par rappoi·t nu x rnasses de. l' infanterie nd« verse, cles terrains prés:ntant des diJTércnces tle commandernent de pré<< fét·cnce en contre has ou en pen L e nscendante. Elle éviter<l les pcntes 1~ 7 ,, gèrement descendantes forrnant glacìs, et )es plateaux s' étontlant en « arrière des faihles cretes. « batnille n'est pas celui du « 1l ll terrRin pian, mais uu
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« Pout· évit{lr les feux, elle se déplacer<J parallèl<<tnent à son front plulòt " tJu' en profondeur. • Oès qu' elle <Jura pénétré d:ms la zone acti,·e rle la lutte, elle fera re( connaìtJ·e cles couloirs d'approche permettautd'aboutir, à l'abri des ger« bes de feux et le plus près possible de l' objectif, à un tenain de char~e. • Ln di rection de celte charge dev ra ètre obliq ue et non perpendiculaire ~ ft la Jigne des feu x.
d' engagements, une prog,:ession d' efforts résultant du déreloppemeut • nature! de la lotte. L ~ bataille se rèpartit donc sur plusieurs ligne~ c et en plusieurs moments. « Le concours de la cavalerie e5t nécessaire à chacune de ces li"ne.s et () « il chacun de ces moments. · c
2°
~lBLJOGRAFJOHE
\
• La première t.Pgle d'emploi dc la cav<Jierie su r le champ de bataille «.est de concourir à. la solidt11·ité cles m·-mcs; elle ne doit pa~ inten·enir « fniquernment, mais puissamment, pour un bu t tactiq ue, p•·ofltnble à « l'ensemble. ~ Celte préoccupation ùu but tactique doi t passer hien nvant celle de la « conservation des hommes. Par contre, la ça valerie ne doit. pas elle-mème « chercher à produire un e!Tet meurtrier, mnis bien un effet mora! dont le « retentissement, sur un champ Jcb at;,ille moderne, peut devenir con,:i« dérable. , Son :~udace doit d' aut,1nt plus s' accroitre que !es troupes <JCtuelles « n'ont aucune expérience de la guene, sont plus jeunes et plus impt·cs• sionnables. « Se:; objectifs succe,;sifs seront: ~ La reconnaiss<Jnce du champ dc bataillc et la prise du con tact dcs « colonnes ; '' La recherchc et la désorganiso tion de l'm·ttllerie; « La il•H veillnnce 01 la protection cles ailes ; a La participation à l'attaque décisive; ~ Vexploitation de la victoim ou la protection de la retraite. «La solidaritù des armes oblige la ca valerie à sacrifìer so n intéret partic culier à l'intér~t commu n: mais elle oblige aussi le génér:~lissimc et les • difl'érents commandants en chef d'employer la cavalerie, c'est-il-dire de « lui assigner, soit par cles ordres formels, soit par dcs indications prticises c un ròle et une mission confo1·mes il sa tactique. A dùfaut d' ordr·es, le • co mm ~ nd a n t de la cavalcrie a le devoir d'agir, de contribuer à ]a batail« le, der ma rcher au eanon. « En somme, le comman:dement doit procurcr à la cavn lerie la possibi « lit<i d'agir, elle-mùme doit en avoir la volonté.
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NOTIZIE llt BLTOGltAFICHB
NOTI ili l> BIBI, IO OI\ " FICHE
Ordre générat du 3 ventfi$e nn X U relat·i f à l'attentat du R niv6sc. - ilfrtthine infèrnale.
Conclusion.
• La révision de l'organisation et de:; règlernents de la cavalerie n'est • pas seulement une nécessité tactique, c'est sur tout une néces>ité morale. • Cette révision do it s'inspirer des tendances de la tactique générale, dc c l'idee de [,, guerre, et aussi du c:~ractère national. Les troupes françaises • n'ont jam3i$ puisé leur principale force dans Jes livres, mais bieu dans • les hommes. C'est clone à l'education morale et intellectuclle du com<< mandemcnt, 1\U développement de sa valeur qu'il faut surtout viser. « En facc de la cavalerie allemande très fortement organisés et ar mée. « très entrainée et très manreu vrière, pui~sante par le uombrc, par l'i ns« truction et par les traditions, la . cavalerie française a besoin de se sentir ( réconfortée, concentrée et dirigée. Il fau't. grandir chez elle le factcur • mora! ; elle ne sera forte que si elle a conlìnnce en ses chefs. •
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3· Storia militare.
- La casn editrice Bandin ha pub9licata la terza parte del 1° \ Olume dell'opera di .Pierron Le m!ithodes_de guerre actuetles et vers la fin d·u dixneuvième siècle. Que:;ta pat·te riguarda le ferrovi~::, la telcgrafin elettrica ed ottica, i piccioni viaggiawri, la telefonia militare. È ricclii$sima di notizie e di documenti importanti e contiene uno studio sulle ferrovie della fr,.ntiera fra nco-german i~'\ della zona Prussia orientale, Galir.ia, Polonia. - Notiamo sulla Revue (le Cavalerie (agosto) un' importante studio stonco documentato col titolo Les ?'égirnents des gardes d'lwnnew· (18231.81.4). Abituati ad esaminare il genio organizzatore di Napoleone nelle manifes tazioni più splendide nell'epoca dei suoi trionfi, non è inulile esaminare la creazione di un corpo, che ispirato a ragioni di alta po. litica interna e ponendo a profitto tutta la esperienza di tanti anni fn l'ultimo tentativo militare per frenare il malcontento serpeggiant:c nelle classi agiate stanche del suo diuatorato militare. - Sul medesimo periodico vi è pure una bella memoria sulla eroica Guardia consolat·e facente parte 1e1 noto Ccwnet de la Sabretache. Essa \iermiua con questi duo documenti Importantissimi dal punto di vista · storico.
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Les officiet·s c la garde ont été préscntés hier il M.me Borwparte. Le génér~ l cornmandant lui a adrcssé l~ parole en ces termes, au nom du corps: ( }l'adame, • Eu apprcnant l'alfreux compio t tramé cootre la vie du premior Consul, la gnrde a frémi d'indignation. • L'àme plem~ de ~es bienfnits, le:; oflicicrs de cc corps fìd èle et dùvo uc~ vienncnt en cette circonst~nce vous fnire hommnj!e de leurs sentimen ts. « lls scntent combien est précieusc pour In France le dépòt dont la garde Jeur est conliée. « Nous serons toujours In colonne de grnnit contt·e le; cnnemis d~ premier Consu l qui sont ceux du peuple franc;.nis. cc Permettez-nous, 1\'T adamc, dc "!)us otl'ril· !es vmux que nous fa isons pour votre bonhcur et celui de vot.re famille. » j'\f.ri.eBonapnrte a répondu on ce~ termes, nvec le ;onde la plus grande sensibilità: « Je suis on ne pl tts sensiblc aux scul irncnts que ''Octs venez de m'expc·imer au.nom de .MM. !es officiers de In ga rdc. Je n'ouhlionli dc ma vie les mnr11.ues d'affcction eL de clévoucment qu'ils ou t donuc'es au pt·emier Cousul dans uoe cic·constance nussi pénihlc pour son crout·. Je dois ajoutcr et jc me plais à vous dire que sn fa mille chérie a toujou1·s Clé le soldat, dont il counaìt, plu$ que personne, la vertu et le clévouement it l'Jt tat età lui; et !es ~oldats dc la sarde sont les aioés de cette grande famille. » Ce témoignag:e de satisfaction don né à la garde par r épou~e de l'homme·it qui nous devon:; tout, doit i-tre une dc nos plus douces récom penses. Le Général dc division, Pou r COfJic confol'me: Si gru;: BE~s t i:il!.;::, Le Colone/, B EA V H A11NAt~ . Ord·rc cln 20 flordal an Xl!. La gru·dc est prévenue que le Sénat n procl.l mé auj ourd'hui Napoleon Bonaparte Empercur dr1s Franc}ais et a fi xci l' h<Jrédi lé du pouvoi r dans. sn famil le.
NOTIZI E filUI.I<JGR; F 1CHE
v 1\'F: 1/EMl'KllEURl OI}Vouement sans bOl'lH:lS et lidéli lt~ il toutc opreuve il N:~po léon U r, Empereu1· des Fran<:.ais!
Aujourd' hui la garde prend le titre de Ganle I mpériale. Lcs officlers serout rendus à Suin t- Cioud demain ù i heure et. demie pour ètrc présentés à I'Empereur. L:~ garde prendra les armes demain et sera rendue :~u Champ dc Mars à 4- heurcs et demie pour preter le serment de lidélité à I'Empereur exigépar le séna tus-consulte. Legénéral de la ,qarde ile senice cwp1·ès de l' Emperew·, Signé: BE:;~JRRES.
- Belhommc (tenente colonnello), f-listcit·e de l'in fcmterie en France. Pa ris, La vauzelle. L'opera deve constare di quattro volumi, ùei quali fu finora pubblicato soltanto il primo il quale comprende: La Gaule - l'infantet·ie romaine- la Gaule romaine- r Empire d'occident. La conq uetc franq ue, Chlodovig, Ics )ferovingiens. Lcs Carolingiens. La lì',·ancc, les Capétiens, les Valois. L'armée perm :~ n ente: Charles VIf, Louis :.\I, Cbarles VIli, Fran1;ois 1er, . Remi II , Chnrles lX, Henri lii , Henri IV, Louis XII I. - Oliver Copons, El Castillo de Bw:qos. Hemich. i\Iaclrid. - Lrt yuerm di Finlandia (m la Russia e t(~ Svezia. (-1788-1790), vedi in Kri,g svetenkaps-A!mdemiens 1'ids!.:rift di luglio. - Da ,lfetz u. Seda·n. Cont.inun.zione dello sludio sulla 1'ecnica del com.btlttimento nelle baUagh'e attorna a Metz, è un ,:iassunto molto interessante delle operazioni dell'agosto :1 870, arricchito di dati inediti, puhblicato tini l' Organs der JTfi l itib· W issensclwftlichen Vereùw. La le ttu n1 ne è utilissima quant,mque l'argomento sia òl'amai noto. c :: ~c --
Per ln Ditezione
Lon ovt co Crso'.l'T I ================~==~~~== --~==~~--DEMARCHl CARLO,
gerente.