RIVISTA MILITARE 1893 TOMO IV

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ANNO

XXXVIII:

RIVISTA NIILITARE ITALI A N A

DISPENSA XIX. -

1° O T TO BRE 1893

--·

" ROMA VOGHERA

E N R I CO

TIPOGRA FO·EOITORI'l


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-1743

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SO~Uillll O mat(~rie

delle

NOTE ~ULLA FRONTIJ~RA FRANCO-GI~RMANICA

r.onltnntfl nPIIa Jtn·seilte diSJiensa

NOTE SULLA FROKTIEIU. FrL\~1.0-GER.\IAX lCA- L Se· gato, ?ltagfjiore di fanteria .

IL

DU J~ LLO CONS IDE~ATO

SPETTO MILITARE fanteria

LA SA LUTE DEL SOLDATO

PR F.~l ESSA.

SJ>ECrAUIB:NTE SOTT_O L'AGiuseppe Sala, ma,ggio1·e 7• )) 1769 (C:outir ru :~z i o rw)-

E. Mangianti, ))

capit(lno mcclico . • .

179~

NOTJZm POLITlC0-:111LlTAI11 LT.\I.IAXE.

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NOTl ZLE MlLlTARI ESTEHE

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NOT IZI 1\ fll RLIOI TIL\ FICHE .

)) 1830

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Su argomento di imporl.anza tanto vitflle per la pace d'Europa, qual' è quello dei rapporti strategici tra la Francra e la (~ermania, abbondano - com'è fa cile immag inare - i pregevoli ed approl'onditi studi; ma questi non a Lutli convengono o pet· la loro mole, o per la li ngua nella quale sono scritti, o fìoa~mente perchè in essi le cose sono trattate ed apprezzate sotto un aspetto troppu un il:uerale . Abbiamo quindi -~limato non inutile di raccogliere e di riassumer·~ in poch~ pagine i principa li elementi atti a fornire ai nostri camerati un 'idea generale su codesti rapporti - almeno sotto l'aspeuo materia!B - riferendoci però più specialmente all a regione pross-ima al confi ne politico, a quell a regione cioù sulla l!Uale necessariamenl e dovrebbero succedere i primi e forse decisivi scontri. Per la compilazione delle note che stiamo p~ r rcdarre, abbiamo dovuto attinget·e certo largameme alle opere più recenti e pilt complete che si hanno sull'argomento, e molte volte anzi ci occotTerà eli riporlame dati e giudizi. A nessuna di ei;se però r.i siamo legati, !imitandoci a trane da ciascuna solo quel tanto che potevn servire allo scopo che ci proponevamo di raggiungere. Ul -

ANNO XXJC VIIJ.


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NOTE SULLA FRON'flltRA FRANCO - GRRMANlCA

NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO- GERblAN!CA

Per· l ' in~ elli genza di quanto star·emo per dire, co nsigliamo :1 1 lettore la « Car te de la France et des pays vois ins pour l'étude « de la géographie phisique et militai re - par le comandant Niox )) siccome quella che, oltre a compr·endere in picco lo spazio cruasi completamente il t~atro di guerra franco·gena anico dit un 'idea ' abbastanza esalta della eonfigurazione ot·ogranca dell a regione. Per lo studio delle posizioni fortificale pet:ò con verrà ricorrere a carte a scala più f!rande.

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I.

Il terreno.

'

La parte di territorio che a noi principalmente imporla di cpn siderare è compresa tra il Heno da una parte, il bacino della Senna e la v;dle della Saona dall'altra. Un pentagono, i vertici del quale sieno Dlisseldor·f, Dunkerque, Ginevra, Costanza e l\1agoma , può ritenersi comprenda tut~a quella parte del teatro di guerra che a noi interessa di consi derare siccome presumibile campo llelle prime i.Jatlnglie; e ciò anche nella ipotesi che dni belligeranti venisse violata la neutralità del Delgio o della Svizzera. . Basta gettare' uno sguardo sull o ~cbiz zo geomet rico qui contro per convin cersi come, pur pre:;ci ndendo dalle speciali condizioni geografiche e lopografiche, ben più esposta all'invasio ne Lrorasi Pari gi che Berlino; e ciò sia che si considerino le strade che seguono la via pilt diretta tra le due capitali nemiche, violando la neutralit à bel ga, sia che si considerino quell e che , seguuno come direttrice la linea Parigi-Magonza-Berlino, la quale - ed avremo megli o occasione di dimostrarlo in seguito - traccia la

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magistrale delle operazioni tra la Germania e la Francia, ove si -supponga, da parte dei belligeranti , lo scrupoloso rispetto della neutralità def!li Stati vici ni. L'ossatu-ra del teatro d'operazione sopra delimitato è costituita -da quel tratto dello spar·tiacque fra Mediterraneo ed Atl nntico che si sviluppa tra il canale del Centro ed il lago di Ci-i nevra, quindi dalla catena dei V9sgi, cui fa segnito l'Hardt, dai massicci rnontllgnosi deii'Hunsriick, dell'Eifel e delle Ardenne, e fi nalmente da - tutte quelle ramifi cazioni collinose che si insinuano fra la Mosella e la Mosa e tra la Mosa ed il bacino di Parigi. Solamente lo spar·tiacque tra il Mediterraneo e l' Oceano, la -catena dei Vosgi . I'Hunsriick e I'Eifel costituiscono linee orogra · fiche hene definite e costantemente interposte tra i medes imi -corsi d'acqua. Le Ardenne sono invece attraversate dalla Mosa; quanto poi' ai sistemi montagqosi e collinosi compresi tra le Ar-denne, i Yosgi, l'altopiano di Langres e Parigi, questi non hanno relazione alcuna coll'economia idrografica della regione. Ed invero tra i Vosgi e Parigi si sviluppa una serie di creste conct~ntri che, dovute alla sovrapposizi one di strati sedimentari che hanno man mano colmato l'antico mare parigino, e che dopo l'epoca -diluviale vennero rotte non solamente dai vari corsi d'acqua che conver·gono su Parigi (I'Oise, l' Aisne, l'Ornai n, la Marna, l' Aube, ht Senna, 1',\rmanço n e J'J~nne) aprendo all'invasione linee naturali d'accesso, ma anche dalla Mosa, dalla Mosella e dalla Meurthe, le .qual i, a simiglianza delle corde in un arco di _cerchio, deter·minano breccie simmetriche . Noi mettet·emo anzitutto in evidenza i cnratteri orografici ,....economici e statistici delle sopramenzionate masse montagnose; accenner·emo poscia a quel sistema di alr.me cl;te sor·gono Ira i Vosgi e Parigi, le quali - combinate coi corsi d'acqua che soi~a n o la sopramenzionata regione - determinano successive e non trascurabili li~ee di difesa per arrestare l' invasione proveniente dal Reno; diremo finalmente anche una parola intorno ai principali cor si d'acqua che irrigano la regione in questo studio preso ,specia lmente in ·esame. La Cote d'Or costitl"tlsce un massiccio montagnoso , a cresta


NOTE SULT.A FRONTIERA FRANCO-GERMANICA

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NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO-GERMANICA

piuttosto mar·cata, elevato circa 500 metri. ed a li an chi ripidi. Tl ue profonde depressioni - una a snd e !'altra a nord - separano la Cùte d'Or dalle Montagne del Gharolais e del Maconais da una parte, dall'altopiano di L an~res dall'a ltra . Il canale del Centro e quello di Borgogna s'aprono appunto il pa!:SO lnn~o co~e,;te depressioni, che rappresentano gli sbocchi offensivi del Morvan verso la Borgogna: al loro ingresso so1·gono Ch<llon-sur-Saone r. Oijon. La cima pi ù elevata della COte d'Or è il bois de Janson (1386 metri). 1 pendii sono io parte boschivi ed in parte coltivali a vigneti, specialmente _snl versante orientai~; le creste coperte e spesso ·sterili. e·n11de. La viabilitit vi ~ tull'altro che facile. J}nltopiano di Lan!J?'et> ed i Paucilles nel loro coroplesso fMrnano tullo un Yasto altopiano, elevato in media un 450 metri, che si svolue ad arco eliLtico colla concavità rivolta a sud, dal canale di • l'> Borgo~na fino all'origine de ii'Ogno n. ~ell'altopiano di Langres la displuviate non è bene marcata e leo.,ere sono Ìe dill'erenze di livello . Si ha quindi un'estesa rogioneleggerl1l.ente ondulat;l, ricca di fon tane e di boschi, ma solcata eroLt=l da valloncelli e da burToni, entro cui hanno origine imrorta·mi corsi d'acqua tribulari nella Saona o del la Senna o della Mosa (la Tille, !:1 Vigeaune e le Snlon ,·erso sud; I'Ource, 1'.-\uhe. la. Marna e la ~1osa ve1·so nord) . ~elle-vicinanze di Langr·es l'altopiano presenta una vasta superlicie nuda e monotona -· specie ver·so occident~- la cui elevazione si mantiene a circa 460 men·i. Il versante occidentale ò dolce e coperto da foreste che si distendono fino a Chàtillon ed a Cbàteau Villain, l'orientale invece presenta ripidi e l>revi pendii. Oa quanto s'è detto emerge che l'altopiano di Langres non c·ostituisoe per se stesso un !;erio ostacolo, lanto più. che numerose e buone co~1unicazioni l'aura versano stabilendo facili r·apponi fra il bacino della Saont~: e quelli della Senna e della Mosa, tnttavia i frequenti valloncelli che lo solcano ed il fntto che appuotu a causa di questi, scarsi e disagevoli ::;ono i rapporti latet';lli fra le strade che attraversano l'altopiano, con tribuiscono a. rendere non del tutto seeVI'o da difneoltà e da pericoli il movimento su parecchie colonne (")ì")

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tra la valle del Rodano e quella della Senna; o per lo meno esso esige speciali provvedimenti log istici. I campi'trincerati di Langres e di Dijou, costrull i od ampliati -dopo del ·l 870 , aumentano poi in considerevole gui;;a le difOcoltir -della · traversata, ed i n genere di qual unq,ue operazione nttr!).verso all'altopiano, parlroneg~ia ndo essi i principali no~i stradn li <lella regione. I Fauci il es, nel loro tratto più orientale, 'cioè dal , Ballon di Ser vance fin verso Remiremont, presenlano cresta sollile, talchè in alcuni pupti le origin i dei corsi d'acqua che solcano i due opposti · vers:1nti sono appena tra loro distanti un cenrìnaio di metri. In ·questo primo tratto i Fauci:l es raggiu ngono e superano i ~1000 metri (Ballo n di Serva nce 'l '189 metri); la cresta si mantiene. molto vicina al fondo della sottoslante valle Mosella , e quindi il versante orientale risulta in massi ma ri pidissimo e talora anche roccioso . Le pendjci che discendono verso la valle Saona sono invece dolci E' faci li , benchè profoudnmente incise da i corsi d'acqtrrt. che scorrono verso sud-ovest. Ad occidente di Hemiremont i Faucilles acquistano caratteri che maggio;·mente rassomigliano a quelli dell'al topiano di Langres : la cresta vi è meno marcata ed è solcata dalle acque che si geuano nella Mosella e nella Mosa, mentre la displuviate si trova più a sud, nel pian ori:' paludoso che sovrasta la fore;;ta d i Darney. Numerosi stagni e boschi di coni fere ingombrano infatti il pianoro, talchè-alquanlo dirfìcile riusci1:ebbe il movimento di grosse lJUità di truppe. La viabilità, che si presenta abbastanza ricca-e fftci le tra Epinal e Remiremont da una parte, MirecourL, Plombières, Xertigny e Yesoul dall'altra, si riduce inveee a tre sole buone strnd e più a sud di Remiremont~ e cioè alle strade di M. t des Fourches. di .Chftteau Lambert e del colle del ' Ballon d'Aisace, oltre ad altre vie secondar ie che per i colli di Longili ~ouL te e de la Croiseue stabiliscono più o meno agevoli · rapporti tra i due opposti Yer·snnti. Immediatamente ad oceidente di Epinal àai Faucilles si staccano poi due 3proni; il principale si interpone tra il Modon e la Mosell a eon alture n_ude, piatte, a ver·sant.i piullosto ripidi , e che ~ i spin-


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NO 'l' .E SULLA FRONTIERA FRANCO·GERMANlCA

gono fino all'altezza di Charmes, l'altt·o si dirige verso ést (for~t. d' Epinal) fin sopra Bruyères. l n quest'ul_tim_o ha scavat? br~cc~a profonda la Mosella. Entra~bi i co?tt:aft_or tt suacc_e~natJ ~osti~UI­ scono elementi topografici 11nportanliSSim1 della pos1zwne d1 Epmaf intesa nel senso suo più largo. . . Fra il Ballo n d' Al sace ('1250 metri) e M. t Terrible ~988 metn) si apre la celebre trouée di Belfort « vera porta g i gante~ca «come la chiama il Tenot-situala tra la valle del Reno ed 11 ver(( sante francese del Mediterraneo. » La parte piaoegginnte della trouce misur~ ,i i) chilo~etri. \"a pe_rònotato che i: confine svizzero si s pin ~e al d1 là del pu;de settentnonal~ delle ultime alture del Giura e riduce l'ampiezza deiJa trouée aperta all'invasione a :J2 chilo~etri . Ballon d' Alsace,_ il ~~~es,~ou, il Rossberg, .il Barenkopf domma no 1! fianco nord, ed il ,M. l errible il fianco snd della trouée. La displuviale all'occhio nçn ar~­ pare affatto, talché l'appell ativo, che in akuni trattati -viene dato di colle eli Valdieu al punto tin cui il canale fra Rodano e Reno attra~ersa la di spluviale, non ha che vaiQre pu-ramente convenzional e. La trouée di Belfort è attraversata: , •l • Dalle due linee feJToviarie che legano la rete tedesca dell'alta Alsazia e quella svizzera alla rete francese della Franca Contea. Fra le due linee anzidette sonvi tre tronchi di raccordamento che si rannodano presso Belfort e fanno capo alla linea Delemont- Po!'l'entruy-Besançon a ~l ontbéliard , a Morvillars e a Delle. . 2• Dal canale fra Rodano e Reno.. 3° Da numerose strade, parecchie delle quali convergono su Beifort e su .\iootbéliard, e le altre passano al piede dei Vosgi, oppure a Slld di 1lontbèliard, o finalmente negli interv;~lli Ira i Vosgi, Belforte Montbéliard. l ns~mma, come facilm ente si rileva. già dal breve cenno qui l'alt(} intomo alla viabilità. l'antica piazza di Belfor t non chiudeva aifatl(} la trouèe; nè per ottenere l'in tento avrebbe bastato trasformar] a in sempl ice piazza · moderna a forti staccati: occot;reva propri•> d~re sviluppo . tale .alle opere del campo tr· int~er_ato da_ :>aldare Be_lfo~·.t da una p11rte ai Vosgi, da ll'elitra alla front1era sv1zzera. Ma di cw

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NOTE SULLA FRONTJERA FRANCO-OERMANICA

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meglio avremo agio di convincerci u·attando appunto dell'ordinamento difensivo della trouée. Come si è già. nutato, la Lrouée di Belfort si salda a sud-est alia catena àel Giur·a, e nell'eventunlit<ì d'una violnzione rl ell a neutral ità svizzera attraverso al Gium potreb bero evidentemente espl ic;•rsi le ope1·azioni di belligeranti. Ad ogni modo, an che senza , che la neutralità svizzera ven isse violata . il vet·sante occidentale del Giura interessa da vicino i rapport'i strar egici fra la Crermpnia e la Francia, offrendo a questa acconcia base per raccogliervi le forze del mezzogiomo e minacciare il fì aoco e le terga d'un 1 invasore penetrato per la tronée di Belfort nel bacino della J Saona. Caratteristica del sistema montano che stiamo esaminando è il parallelismo delle sue catene, orientate tutte da norYl-est. a sudovest> eccezione fatta dalla catena del Lomont la quale invece ha la sua cresta orienwta quasi esattamente da el>t a nord, fra Laufen sull a Birse a Clerva\ sui /Oonbs, e (~o.stituisce buon appoggio all'ala destra della trù uée di J3elfo rt. Le sovramenzionate catene parallele s'innalzano gradatamente rla occidente verso oriente, partendo dall'altitudine di 500 metri e raggi ungendo, e frequentemente oltrepassando anzi , qn ell(l media di HlOO nella cresta più orientale, la qnale sorpiornba con un dominio di circa 800 o 900 metri i laghi di Ginevra, di Nenfchàtel e di .Bienne. Fra queste creste sono comprese t·istrell~ e lunghe vallate longitudi.oali, le quali però eli quando in quando hanno fatto breccia nelle pareti che le contorn iavano, aprendovi forre angustissime. Il versante occidentale presenta nel suo complesso l'aspetto di un vasto piano inclinato, le ondulazioni del qun le vanno gr·adatamente abbassandosi verso la Saona, e ch' è inciso profondamente dai corsi d'acqua i ·crnali di quando in q ~ando attravérsano, come sopra s'è detto, le catene interpo.ste fra valle e valle. Ne consegue che la perconiklilità dell'altopiano è molto meno fncile di quanto a primo aspetto potrel.1hesi credere. La catena più elevata che, come s' è detto , si trova dall a pa rte clelia Svizzera, r·aggi11nge l'altitudine di oltre ,1600 metri nel monte Chassel'at, che so Ha sta il lago di Bienne, d i 1720 nel monte


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NOTE SULLA FRONTlEUA FRANCO-GERMANICA

Reculet e di '1723 nella Crete de la Neige, che sovrastano il lago dì Ginevra. Il sistema. geologico del Giura si prolunga tanto al di là del Reno quau!O nl di qua del Rodano . Al di là del Reno co l Giura Svevo che interrotto dal Danubio, continua lungo la sinistra del fiume stesso, nl dì qua del Rodano dal M. Ynache: dai mon ti di Chàt, dall a Grande CharLreuse, dai monti del Ver·cors. ll tratto del corso del !{odano compreso fra Ginevra e S. Gen!x è contraddistinto appunto da due delle breccie caratteristiche del sistema (breccia deli'Ecluse e breccia di Pierre Chàte'l). tUa per lo scopo del nostro studio, ben possiamo limi Lilre· lo sguardo che stiamo dando ai pi ù saglienti caratteri topografico-militah del Giura al solo tratto compreso fra il Reno ed il Rodano. La confìgn,·azione speciale di questo sistema montliil•) si rill ette nella disposizione e nel raggruppamento delle strade, le quali costituiscono nna rete piuttosto confusa, <;pecialmente nella parte · settentrionale della catena. Le valli longitudinali rappresenlan'o infalli altrettante vie d>arroccamenlo , e le breccie che incidono di quando iu quando le pareti entro cui queste vali i sono comprese, aprono altrettanti ;:;bor.ch i alle strade stesse. Ne consegue che l'andamento loro è generalmente vizioso e fati coso, che facile torna lo sbarrarle in corrispondenza delle b1·eccie che attraversano, ma che d'altra parte codeste str~de non hnnno punti di partenza e punti d'arrivo dì .carattere obbliH"atorio. · Questo stato di cose viene poi, sotto J'aspello mi litare. maggiormente accentuato dalla circostanza che il confine tra la Francia e la Svizzera non corre sempre lungo la crest4 principale. Dopo del saglientc di Pol'rentruy, che lascia alla Svizzera una parte della ùouee di BL~Ifor t, il connne trtl i dne Stati ~or re in parte lun go l'alto corso del Dòubs, ed in parte lungo creste di catene non molto elevate e frequentemente interrotte dell' altopiano Sequanese. l i confine dopo Pontarlier va poi man mano avvicinandosi alla cresta principale, attraversa questa cre:;La a sud di S. Cergues per scendere a breve distanza dalle rive del lago di Ginevra, che av --volge da vicino intorno alla ciltit omon ima.

NOTE SULLA FRONTIEUA FltANCO-GERJ!ANIGA

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Ciò stante, per formarci un' idea complessiva delle condizioni strategico logistiche della regione, in vece di indicnre le singole .strade, accenneremo ai principali nodi st,·adali i u cui si rng· gl'uppano. Principali punti di parlenza su l[uella parte del teJTitorio sviz-zero che a noi interessa d'esaminare sono: 06lemont, Biel (B ien ne), Neufchùtel, Yverd on, ed il bacino del lag-o di Ginevra fra Losanna e Ginevrn. Una ferrovia collega fra loro tul.li questi vari punti di partenza. Principali punti d'arrivo sul territorio francese sono: Belfort, .M ontbélia rd, C!erval, Baume-l es- Oames, Besançon. Salins, Arhois , Poligny, Voiteur, Lons- le- Saunier, Bourg ed Amberien. Anche da ·questa parte una f'el'l'ovia unisce fra loro luLLe le sopramenzionate loca lilit. costituendo, insieme con quella che collega i punti di partenza nel territorio svizzero e coi tronchi ferroviari Délemont-Belforl e ('. inevra-Amberien, il contomo di tutta quella parte del massiccio del Giura che vei·amente a noi interessa di consid<>rore. ·r er il già notato andamento della linea di conlioe, hanno però speciale importanza anche alcuni altri nodi stradali molto piLt vicini a codesta linea. E cosi sul tel'l'il orio svizzero meritano m~n­ zione Porrentruy. S. Ursanne, la C:l taux- de-Fonds, la Cbaux·dei\'l ilieu e l"leuvier; su l territorio fran ce:>e Delle e Blamont, cui fanno .capo le strade proYenienti dal sagliente di Porrent,[uy; Maiche. uodo di tutte le strade del settore fra S. Ursanne e la Chaux-de·Fonds: Mo1·teau, dove convengono stt·ade da Chaux-de-Fond:;, da Chaux.· -de·Mili eu e da Verri ères de Suisse; Pontal'iier punto di rannod::tm en to di tu'tte le principali strade del sellore Neufcln11el-Losanna; les Rousses, ì\iijou:-... Chatillon de l\Jichailles e Culoz dove fanno capo le strade r:he dalle rivede! lago 'di Ginevra per il Pon t per Brassu .~ . per S. t Cergues, per il colle-de la Faucill e, per I'Ecluse o per Cu loz ·conducono nel l'eJ'Sante occidentale del Giura. Merita pure speciale menzione la strada che unisce tu tti i sopra menzionati punti , mantenendosi a brevissima d•stanza dal con~ne e costituendo CO!;i una preziosa linea cl'nrrocamento per i francesi. Ma alla difesa mobile della frontiera del Giura oltre all e rotabil i, possono poi torn are pnl'licolarro ent e fal'(lt'evoli lanto ai ft·ancesi qunn lo agli svizzeri le


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:-l'OTE SULLA FRONTUJRA FRANCO GFl!UIANlCA

ferrovie internazionali, e cioè la Belfort· Delle- Dele mont; la Besançon-Mòrteau-Chaux-de-Fonds, donde a Biel od a Neufchàtel; la )loncha!'Cl- Pontal'lier, donde a ~eu fchàtel od n Losanne. Agginngasi che è in costruzione la ferrovia Nantua-S. t Claud-MoreaS. t Laurent-Cham.pagnole ed è pure in costruzione, se non già. in esercizio, il tronco Nantua-Bellegarde della linea Bomg-BeHe).!arde-Ginevra, utilissime ai francesi per la difesa della parfe mendionale della loro fronti era . Accennato così br·evemcnte ai principali caratteri topo.gralicomilitari dei gruppi montani appartenenti a quella parte della displ uviale fra Oceano e rtleditenaneo, che a noi interessava di prendere in esame, diremo ora della plastica (!el paese compreso fra l'anzidella displuviale, il Reno ed il baci no Parigino. I Vosgi, intesi prolungati dall'Hardt, si estendono per 250 chilometri circa, dalla trouée di Belfort lìoo a Magonza, con uno s.pessore medio di 30 4.0 chilometri. La grande depressione di Zabern divide in due porzioni di distinti caratteri questn' catena . . Geologicamente rinviensi simmetria ed identici caralleri fra i Vosgi e lo Schwartzwold; unica in falli la direzione delle due caLene, medesimi i teneni , poco differenti le elevazioni, analoghe le form e, onde se n'è dedotto che per lo passato i Vosgi e lo Schwartzwold non formano cbe una sola c:~tena, la qual e si è poi sprofondata per lasciat·e libero il passo al corso del Reno. Oltre alla grande depressjone di Zabem, molta importanza ha pure quella di Sanles (563m) nella quale scorrono per opposte direzioni la Hrtiche (affiuente del Reno) e la Fave (allluente della Meurthe). f Vosgi meridionali, cioè quel tratlo compreso a sud della de· pressione di Saoles, sono granitici. Caratteristica è la forma arrotondata delle loro sommità, donde il comune appellativo di Ballur~r dnto ad esse. . l (}enemlrneme codesti batlo?"tS sono nnche i nodi donde partono i contr<llforti. In massima pre5entano la forma d'una schiena di terreno leg)!:et·:~tente rigonlia, larga da 50 a •1200 mett·i, talvolta. boschi\•a al disotto dei 1000 metri, ma più spesso, special-

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N01'E SULLA FRONTIERA r'RA:-<CO-G.t:RMANICA

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mente al disopra dì l 000 :netri, coperta da pascoli che nel paese si chiamano Chatunes e alte Chat~mes, di facile accesso Codeste Chawnes sono sparse di cascine o margherie (dove si fa il fot·mnggio ), abitat~ dal giugno all'ottobre . Nei Vosgì manta quasi del tutto la mulattiera caratteristica delle nostre Alpi . Ut dove vi è qualche casa si trova certo una strada accessibile all'at·tiglieria leggera pP,r accedervi. Nei dìntomi di Massevaux di .R.emìremont e di Schirmeck si trovano i hallons più elevati , e fra tutti eminente quello dì Soullz e di t;uebeviller (H-28m). I Vosgi con;ervauo per circa 50 chilometr·ì la med ia altezza eli 1000 metri, ed in questo primo tr·auo della catena non si riscontra che nn piccolo numero di ro1 ab ìli , le q unii 1':10no comuni. care J',\ls<~zia col dipartimento de' Yosgi . Fr·a queste citeremo subito, siccome di particolare importanza , quella del colle Bussang per· cui passa la grande strada da ~liilha usen ad Epinal, il colle di Schlucht per· cui passa la stradfl. da Mlinstcr. a Frair.e ed il colle di Bonhomme che apre i l pas~o alla strada r:olrnar-Fraize: da Fraìze poi si scende a S. Oié. A nord del colle di Bonltomme la cresta vt~ gradatamente degradando, per abbassarsi fino a 558 metri in conispondenza di Saales, alle sorgenti della Brliche e comprendendo il colle di S t i\'J arie-auxMires per· il quald passa la strada da Sçhlestadt a S. L Uiè. La grande depr·essione di Saales costituisce una vera interruzione della catena, la quale è fiancheggiaLa ad oriente dalle montagne di Cl imont, di Champ- de- Feu e dalle alture di S. t Odi le, che sì·innalzano in prosecuzione dolla cresta mel'idionale de' \'osgì e che vanno a morire sulla Breusch, a sud di Molsheim. Ad occidente della depressione di Saales la catena de' Yosgì riprende la sua direzioue verso nordnor·d·est; poco el>-vata ma boscosa in princip io, raggiunge ed oltrepassa nuovamente i l 000 metri nel .\1. Donon e nei Prancey; quindi si prolunga verso nord, coper·1a da estesissime foreste fìno alla depres.>ione di Zabem, per la quale passa la ferrovia ParigiStrasbu!'go ed il canale Marna· Reno. lltt·auo della catena de' Vosgi compreso. tra le due depressioni di Saal ~s e dì Zabem (Vosgi cr.ntrali) è lungo i-0 chrlometri. Almeno sette buone strade indipendenti, oltre a molle altre strade


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NOTE SUtLA FRON'rlERA

FRANCO-GERMA~ICA

secondane, speeia lmente forestali, ma accessibili al carre)!gio leg(rero , l'altra versano. n Al di là della depressione di Zabern (Vosgi settentrionali ed Hardt) la catena non raggiunge più che 4 o 500 meL1·i d'elevazione, e costituisce un grande altopiano ondulato, boséoso, profondamente scavato dalle acque , largo fra "Bitch e Veissembonrg circa 30 l}hilomelri. La ferrovia Strasburgo-Bi tch -Saa1·~uemines corre in gran parte allraverso a questo altopiano: il quale non costitnis~e che un ostacolo militare di valore relat!vo é solt<mlo pe1· lo sviluppo delle gr.tndi operazioni. La III armnLa tedesça infatti, ~op.o Woerth attraversò i rosgi fra Bitche e Zabern su 8 colonne tOdipendenti per shoccare poi sulla Saa1· fra Saar-Union e Saa1·bour". Aldi là di Bitche l?. catena de' Vosgi si rialza alquanto, diviene più rotta e meno accessibile e prende il nome di HardL. :\! ~'al­ tezza di Kaiserlantern si sp iana di nuovo formando un nltoptano boschivo attmverso al quale passano numerose ed importanti co- , municazioni·> I'Hardt si ria lza quindi nell'altura a fianchi dirupati ' del Donnersbe1·g (M. Tonerre) che raggiunge i 700 metri. Tutto all'intorno di questo mon te, e specialmente verso nord - in direzione di Magom~a - non si h~wno però altro che semplici colline facilmente praticnbili, solcate da numerose strade e colti,•ate lino alla loro sommità. Due sono i passaggi principali allraverso aii'Hardt: quel lo di Kaiserlauter~ , punto di ranoodamento di un;ì mezza dozzina di strade e pnnlo di passaggio della ferrovia da H ombour~ a Noustadt, a doppio binario, che collega la ferrovia )l.agonza-Metz colla rete ferroviaria del Palatinato; e 'Pirmasens, pet· il quale pasga la ferrovia fra ~l etz e Landan per Saarguemiind e Zweibriicken. Durante le guerre della rivoluzione i due passag~ i sopra citati erano i sol i buoni per collegare la linea d'operazione d'Alsazia con quella per la valle della Nahe e la Lorena, donde la grand e importnnza strntegica che allora Pbhero Ka iserlauteJ~n e Pirmasens. Codesta importanza oggi non è diminuila , sebbene questi punti non sieno più di passaggio obbligatorio in segt1it.o al moltipljcn J·-;i della viabilitit attraverso alla regione montagnosa di cui stiamo trattando: se non di passaggio obbligatorio in senso assoluto, Kai-

NOTE SULLA

FRONTIER .o~.

~RA;)ICO -GER MANI CA

1755

serlautern e ,Pirmasens sono pur sempre però i nodi stradali più importanti dell'Hardt, e quindi il loro possesso è necessario per chi voglia sviluppar-e grandi operazioni allraverso ad esso (•l ). Da.lla cresta dei Vosgi al Reno la distan7.a media è di 35 a 40 chilometri fino all'alte~~.. di Zabem su entrambe le rive del Reno , ma specialmente sulla sinistra , si distende una ricca, ridente e popolosa pianura. A nord della strel!a di Zabern , cioè in corrispon- . denza del Palatinato bavarese, la valle Renana si conserva bensì larga, facil&e coltivata, ma i corsi d'acqua di I'ÌV<t sinistra sont> accompagnati pe~ lungo tratto da alture non molto elevate, ma che costi tui..;èono buone po:>izionì lattiche (Geiss berg, f<'r osc h vtller ecc .l. A nord deii'Haròt e mìlitarmente legato co n e.sso, sebbene geologicamente appa1·tenente a diverso sistema, t1·ovasi l' Jiuns1·iick, che sulla destra del Reno risorge col massiccio deJl?aunus, determinando una su·eua) pittoresca per i boschi e le roccie coronate dalle rovine di antichi castelli feudali, che !\i stende fr·a Bingen e Kohl entz. In corri~pondenza di questo t1·atto il passaggio del Reno olT1·irebbe p0che diflicoltà essendo tutta la mnssa d'acque ristretta in un letto che non raggiu nge i 4·0 0 metri di larghezza . Fra I' Hun:;r(i.ck e I'Hardt si apre la vall e della Nahe, che se~ na la direttric.e dell'importantissima l in ea d'operazione Magonza-Neunkirchen Nancy -Parigi; ed a nord \ìeii'Hunsrl.ick eone la Mosella, direttrice alla sua volla della linea d'operazione che da 1\ oblentz per Diedenophen fa capo a ~Jetz, dove si innesta uella precedente, oppure procede indipendente per Verdun e le Argonne. Parallelamente aii'Hunsrl.ick s'innalzano poi, "er:>o nord-ove-"l, I'Eifel e le A.rdtmne, massicci montani che si interpongono in massima fra la ~l osell a e la ']osa, ma che in parte qne:>L'u ltima altl·aversa. L'Eifel trova poi naturale pro:;ecuzione sulla òestra del

(I.J Al riguardo invitiamo il leLtore a rico1·dare la mar~la della Il ;ll'lnata tedesca 11el llrincipio dell'agosto {870 attnLverso l'Hard t: Il COI'PO clelia guardia, il 9° o i2" sfilarono tutti ()tre per l'unic;t strada Kaiserlautern· Lnudsthul-Homhm·g: Si pot•·:i dl~cutere se nofl sarelJb!l stato Hlco nve nìente minore d'appro!ltta rc auche di altre strade secondarie parallele all~1 grande strada sllddott~l: ad ogni morlo però cio serve a di· mostrare come la traver:;<lta della' gola rli Kai serlautern costilllisca pur serripre un'operazione logi>tìèa molto delicata per grandi m11sse.


1756

NOTE SULLA FRONTIERA l'RANCO-GERMANICA

Reno nei Sieben-Gebir·ge e nei Westerwald. Ma fra codesti sistemi montaonosi il orande li ome scorre in un'ampia valle pianeggiante, solo intenolla dalla stretta di Remagen . L'Huusriick, I'Ei fel e le Ardenne hanno caratteri molto rassomiglianti tra loro. Sono cioè fllture rotondeggianti d'ardesia .e di sch isti ne' quali le acque hanno scavato profondi bacini d'erosione. Nell'Eire! abbondano anche traccie di spenti vulcani. L' elevazione media è di 500 metri, con eminenze che raggiungono i 725 metri nell'Eifel (Hocbe Eifel) e gli 84 7 metri nell'Hunsriick (Eberskopf) . Le Ardenne non hanno cime che meritano di venire not ate. Alla superficie di queste alture non si ba che un breve strato di terra veoetale.' e nelle A1·denne e neii'Eifel sotto a (JUesto strato le l'> ' argille impediscono la filtrazione delle acque, donde i frequenti stagni che si incontrano (Hautes Fagnes nel patois vallone), e la poca salubritil del clima di queste regioni montagnose che continuano ancora ad essere in grande parte coperte da boschi di .allo fusto, dai quali appunto le Ardenne trasser·o il nome. Scarsa in massima la popolazione, povero il paese, magri i raccolti trauoe in corrispondenza di qualche striscia lungo la quale l'industria umana ha saputo strappare nll'ingr·ato suolo qualche prodotto. La viabilità attraverso le Ar·den ne ed allraverso I'Eifel è certamente oggi ben più sviluppata che al principio del secolo, quando queste regioni erano considerate come ostacoli separatori quasi assoluti fra le linee d'operazione della Sambra-Mosa e della ,\iosella, tuttavia ancora mal con vengono allo sviluppo delle opera· zioni delle grandi mass~, specialmente per la mancanza degli acca nLI)nam'enLi e delle ri sorse locali e per la poca salui.Jrilit degli accampamenti Ostacolo sepal'<llore non trascurabile è pure l'Hunsriick, seb bene molto più salubre ne sia il clima, e più popolate e r.oltiv<Jte le campagne . ~l a, militarmente, le difficoltà - specialmente per l'attaccante- sono determinate dall'economia stradale della regione. Parecchie buone strade inflitti corrono bensì parallelamente alla. direzione della catena. e mentre stabil iscono non difficili rap· porti fra la Saàr ed il Reno, conducono agli importanti punti di passaggio di Bacharach, di Saint-Goar e di Boppar·d, ma non agevoli e pochi sono i r·apporti tra~vet·sali tra la valle Mosella e la 7)

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NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO-GERYAliiCA

1757

Nahe-BIIes.Codesti rapporti si possono ri tenere limitati a tre sole strade, cioè : ·l o Tri er - Birkeofeld; 2° Bernkastel - Morbach - Birkonfeld; 3° Treis - Castellano - Simmern - 1\.reuznach Les « noeuds de communications de Morbach, de Castellano, de « Simmern, la position de Birkenfeld sur la route de Bernknstel a « Sa<1rbrnck, son l !es points stratégiques les plus importants du « Hnnsrlick. ». (Niox- Allemagn(J- pagina .1-8). Ne consegue che mentre il difensore potrà trarre profitto deii'Hunsriick non solamente per m:mtenere separate le operaz~oni offensive svolgentesi per le linee d'operazioni della Mosella e della Blies-~ahe, ma anche per minacciar·ne i fìanchi e le terga , l'assalitore sarà bensi ohbli~ato a destinar·e tJUalche corpo per guardare Hunsl'lick. ma delle strade che lo solcano per far capo al l\eno. difficilmente potrà approfittare. Riassumendo, noi possiamo dunque osservare. che nel loro complesso i Vosgi, I'Hardt, I'Hunsruck, l'Eifel e le Ardenne costituiscono un · colossale semi anello montano el ittico interposto tra le provincie francesi del norò. est ed il Reno . . Tranne in corrispondenza dei Vosgi mer·idionali • il confine corr~ 1l " da per tullo ad occidente della sopra menzionata linea di montagne: perciò queste vengono a costituire una prima barriera che l'offensiva francese dovrebbe supemre per raggiungere la seconda, quella{ del Reno. , . Le difficoltà deli!l traversata a dir vero non sono molto conside- 1 revoli s~. non in corrispondenza dei Vosgi meridionali, tuttavia anche pru _a no~·d le operazioni delle grandi masse risentir·ehbero \ -com~ sr è g1à accennato in modo sensibile l'in fluenza del fattore geografico. Ne conse~ue che acquistano speciale importanza le grandi linee di facilitazione che là natura vi ha tracciato. Sono queste infatti le direllrici delle operazioni . Cosi le due depressioni di Sa~les e di Zabern aprono il passo ai due fasci .strarlJii che, rispettivamente da Epinal e da Zoab, conducono a Strasbnrgo donde, a traverso la Selva Nem, nell'alto Danubio; le valli della Blies-Nahe, insieme colle depressioni di .Kaiserlautern e di Pirmasens, comprendono le pr·incipali comunicazioni della g1·ande zona .d'operazione che ha per base acl occiden te il fronte Toni -Verdun. per prosecuzione la valle del ~leno e per obbiettivi terriloriali l~

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Sassonia e Berlino. La bas3a )1osella, che corre serrata tra l'HunrUck a l" Eifel , traccia la diretll·ice della linea d'operaziene che per Koblentz e la valle della Lahu, conduce a Casse!; finalmente lungo il lembo nord occidentale delle Ardenne si svolge la grande linea d'opeeazione eli Samb1·a ì\'losa , che per Colonia e I' Hanno,•er, ).(uidn a Berlino. Una sola delle linee d'ope1·azione tra la Francia e la Germauia passa all'infuori della grande harriera montana sopracr-enna't a: è quella che dalla Franca Contea, per Belfort, rimonta il Reno e penetra poi nell'alto Danubio. . Per completare il rapido sguardo che siamo venuti dando alla orogmfia della regione, dobbiamo ora dire brevi parole su quella serie di alture concentriche che si sviluppano tra i Vosgi e Parigi, rendendo molto mosso, bend1 è in generale facile , ricco e popolato, tutto il terreno delle medie valli della ~I osa e della Mosella, nonchè qÌ.tello in cui hanno origine i vorsi d'acqua vhe solcano il bacino parigino. l geologi distinguono hen dodici creste concentriche, ma come vedremo meglio in seguito, hanno per noi speciale importanza soltanto la~a, che separa la fertile e popolatissima provincia dell' [le de France dalla nuda e poco fertile Champagne ponilleuse, e la CJ.l!Ì.I\U che accompagna sulla destra il corso della )Josa da Neufc~hàteau fi no a Dun. Appunto Ji qu~st'ultima la Francia si è val:;a per trasrormarla pe1· mezzo delle fortificazioni in una formidahile barriera a sbarramento delle principali strade che dai Vosgi conducono a Parigi .. La prima cresta conosciuta solto l'appellativo di fi'alaise8 Catcaires, comincia a Fontainebleau, •è attraversata dalla Senna a )Joret, dalla ~iarna ad Epernay. dalla Veste presso Reims, dall'Aisne a Berry, dall'Oise a la Fère, dove si va a confondere nell'altopiano di ~. Quintino . « Cettc Falaige calcai re est eminemment défensive entre Epernay « et la Fère, ou ses escarpes boisées alleignent un relief de plus « de 1OU mètres. Sur plusieures points, les berges, soutenues par « de~ bancs argilleux, sont presqqe verticales » ( 11). Frequenti vi (1) 6tttde S!W le ( r ontilil't du 1\'0I'I!·BSt d11 géneral X...... publllicato nella llevue .!Jillt•ri r~

Uulverselle della prironvern !892.

1759

NOTS BULLA FRON'l'IERA FJtANCO·GER:.\lANICA

NOTE SULLA FRO'NTli~HA F~ANOO·G.El'!MANICA

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si trovan<• le soiide masserie - eccellenti appigli tattic.i per la difesa. -E questi posti avanzati, ad occidente della cresta, ma $-Oggetti ftll'azione dell'artiglieria qnivi stabilita, sorgono poi alr..une alture isolate. tal\\olta rocciose come quella su cui sorge la cittadella di Laon, talvolta sabbio:;e come quelle di Be1·ru e di Nogent1' \ hl~esse, all'est di Heims. La s~conda e la terza cresta attrnver:;ano la Champaw1e; e la terza, insieme alla qua1·t.a, coc;tit.uiscono le Argonne che accompagnano sulla riva sinistra il corso della ~l osa tra il canale ~f arna­ Reno ed il canale tra I'A.isne e lr1 Mosa. Le Argoone, paese argilloso e coperto da estesi e lilli hoschi, hanno costituito durante molto tempo tm serio ostacolo, ma col moltiplicarsi delle strade attravergo a queste alture, esse hanno perduto uua parte del foro valore cl ifensivo. << La posi tiou c:tpitale de !'!\t'gonne est la bulle de M onfau~on qui domine torll le pay:; en « nvant de Sivry et un peu an nord de \·erdn n ('l) » La cruinta cresta, cono:;ciuta sotto, l'nppella~iro cl i COte:> Lorra in ~s, od anche COtes od Hautes de Mcuse , ha origine a Nuit -sou s navière sull' Ar·mançon, è superata dalla Senna a: Ch;llillon. dall'An be a ~1 ontigny. dalla ·Marna a Chaumont, dalla i\To;;a a 1\'cufclHltrau. A nord di Neufchàlean le Còtes Lon;tines si allonLnnano alquanto dalla riva della ~losa e si spingono verso la ~losella di contro al plateau de la Haye che soq~e al connu~nte della i\l eurlhc nella Mosella: descrivono quindi un grande arco eli cerchio colla con<~:wi Lit r·ivolta verso nord. riavvicinandosi alla Jiosa , di cui accompagnnno da presso il corso, con schiena generalmente mollo larga (da 1~000 a H OOO metri) , copert.n da bosch i di atto fusto e ~on dominio da 1?O v·l !JO metri sul piano sottoslante della Voevre verso del quale discendono con ripide e generalmente uni te pendici. All'alteua di Dnn le còLes sono nuovamente Ulgliale dalla Mosa e con ondula1.ioni meno sentite, si dirigono ve1·so Stonnc e ~lCi'.ières . Il punto più debole delle Cotes de Meuse è r·itenuto essere Si vn· in co.rn.s~oncl.enza del quale esse non hanno che la larghezza di por.he mrgl1am d1 metri e so no più facilmente accessibili; ma nppnnlo •

(l) B!ude sur la, (rontiére du II'OI'd-Its du gènéral X.... giù r.itato. ll:t - A.SXO 'UX\'111

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. di elro a questo punto debole sorge, sulla sinistra dell<~ Mosa, l'al1760

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NOTE ~ ULLA FnONT IERA FRAl'CO-GEI:lMANlCA

tura di Montfauçon, di cui giit sopra si è tenuto parola. . L~ creste più or·ientali, meno bene marcate del resto d1 q~elle intorno alle quali ci siamo fin qui trattenuti , formapo !'.altopiano della Haye, le altu re di Gravelotte da una parte e di Samt BR rh~ dall'al tra, intorno cioè alla piazza di 11etz; e fi.nol mente qu.elle ~~ Chàtean Salins. di Morauge, di Saint Avold-Bouzonville. di Spl chereu, ecc.J e~c . , le qtiaTÌ tntle hanno una certa importanza militare soll o l'aspetto tallìco. Ed ora bre1•i parole sulle principali linee fluv iali. . .. Di tutte qu este indiscutibilmente quP.IIa del R~no ha. l_a mass1ma importanza, ma costituendo e:>sa la grande front1era ~uht~re della Germania, ci riserviamo a discorrerne trJttando dell ordm~mento difensivo della frontiera stessa. Qui soltanto noteremo come d tratto del corso del H.eno che a noi più specialmente interessa di conside.rare, è quello compreso fra·Basi.lea e Kob_lentr: o tutto al più fin~ ~ Co lonia, ove si escluda l' ipotesi della v1olazwne dell a neutrahta. svizzera 0 belga; volendo invece tenere conto anche di quell e due ipotesi, convi ene spingere il n?stro sguard~, in ~ -mon.te lino al lago di Co:;tanza, ed in a valle fino al punto 10 cu1 11 Ren o abbandona il territ orio tedesco per entrare nell'olandese. Dalla confluenza deli'Aar la cui vall e, nell'ipotesi di un'offensiva tedesca aw·averso ta Svizzera ed il Giura, può ritenersi prolung!1re la base del 1\eno verso il lago di Ginevr:1 . e lino a Koblentz, dove nel Keno conO ui:.ce la Mosella, numerosi ma tranne l'Ili , brevi affluenti sono i suoi afflu enti di riva sinistra. Hanno essi origine nel Giura, nel Lomont, nei Vosgi. neU'Hardt e neii'Hunsriick, aprend<l naturali accessi alle strade che, attraverso ai sopra menzionati massièci montani, ' conducono nella Franca Contea, e nelia valle della Mosella. Fra codesti afflu enti citeremo i sagnenti: "oLa Birs, la quale traccia la strada ad un corpo, il quale da Basilea per Laufen e Delamorll., si propongn di gi.mre la 'difesa della trouée di Belfot·t e del t ol)lont, sboccando sull 'altopiano sequanese tra Saint Hippolyte e Maiche ; . . . · u · 2° L'Ili , che ha origine alla cosi detta altura d1 Va ld1eu e elle :;corré quindi quasi parallelamente al corso del Reno lun go tutta

N OTE SULLA FR.ONTIEiU l<'RANOO-GERUAN IOA

17 61

-l'alta Alsazia per conflllire poi nel Reno stesso poco a valle di Stmsburgo . Sulle rive dell'Til trovansi le citlit di AltkirchJ d i Miilhausen, di Colmar è di Schlestadt; e codesto imporlante affluente del Reno raccoglie le acque dei corsi d'acqua che dipendono dai Vosgi meridionali i quali aprono vie relativamente agevoli per varcare la -cresta de' Vosgi: Fra questi corsi d'acqua meritano menzione: la Thur, nella cui valle discendono le strade del colle di Bnssang, del -colle di Monl Od eron e del colle di Bramont; l&Flecht, la cu i valle conduce al ·colle di Schlucht, di Louchpach e di Boutromme; la -Giessen, rimontando la quale per Sainte )Jarie-aux-Mines si discende a. Saint Dié, dove si può pure giun ~ere rimontanòo la valle del suo affluente, l'Aitb<lch, e varcando il colle di Sai nt Urbeis; la Briiche, che discende dalla depressione di Sn alt>s e percone tma. ricca valle industriale: l'al topiano di Saales é un nodo molto importante delle ~trade ch_e r-onducono a Saint-Dié, ~u Hnon I'Etape, su Sennones per 11 colle d1 Braques, ·su Strasburgo/e su Vi llé per il colle di Steige. Fr·a il Climont ed il Donon si hanno però altre vie, oltre a quelle -che si rannodano sull'altopiHno di Saal es, le· quali dall'alta Br·iir-he ·Cond ucono verso la valle della ~leurt he (colli di J-Iaus, da Seunones a Saint Blaise; di Prayez, da Seun ones a Schimech; e colle di Mont Donon da Rao·n I'Etape a Schirmeck) . La vall e dell a Briiche, direttrice della importante linea d'operazion e che da Str:1sburgo tende alla Mosel!a fr·a Ep.inal e Charmes, ha facil i rapponi ·in vicinanza della frontiera, sia colla vall e della Gi essen per il coll e di Steige, sia colla valle della Saar per le strade della Saar Rossa e della Saar Bianca. Fra il Reno e l'Ili colTe poi il canale Reno-S"aona, tantochè !"offen siva francese procedente dai Vosgi verso la Selva Nera dovrebbe supera1·e tre successivi ed importanti ostacoli acquei. La ferrovia a doppio binario Strasbtu·go-Miil hausen-Bel l'or t. segue la valle dell'III distaccando tronchi che rimontano le valli dell'affluente di cui sopra s'è fatto menzione, rispettivamente fin o presso ~Ile loro testate. 3o Lo Zorn ha origine all e falde del Donon , percorre la importan~issima depressione di Zabern, lungo .la quale passa la linea a dopp1o binario Strasburgo -Toui- Pari gi; ~d il suo corso è accom-

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1762

NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO ·GERMANICA

pngnalo in corrispondenza dell'alla valle del vnnale fra la Mama ed il Reno . . 4-o La }loder, nell.1 vallata della quale si tro.vano Niederbronn e Reichshoffen, e che t~pre o direttamente o per mezzo de' suoi affluenti, tuM le strade pe1· alll'aversCtl'e i Vos~i settentrionali . Le varie valli , strette all'ori;.:ine, si allargan o verso lo- sbocco, ed i.l corsQ d'acqna che le so lca si apre il posto fra colli ne cbe raccordano la parte più spicca.tameme montana della catena, co lla pianura. d'A lsazia. <<c'est dans ceLle partie quese troovent les positiens mi« litaires à occuper po~1r resistér il. une attHqne ve.nant du n?rd »- , (~iox, Allemagne). , 5o La Lauter ed il Qoeich , seguiti dalle strade che da Pirmasens conducono a Bergzabern ed a Laudau. 6~ Lo Speyesbach, accompagnato dalla ferrovia a dopp io bi nario ~lanneim- N en:>tadt- 1\aiserl autern. 7" L' 1senach. che :1 pre la :;tr·ada da Man bei m a Kaiserla utel·n per Frankenstein . · 8° La Nahe, le sorgen ti della quale toccano quasi quelle del la Bli e~, affluente della Saar. Le valli della Nahe e della 131ies insieme combinate, Lr:1cciano una sentil<l ed ampia depressione (bacino carbonifero di Saarbrilckeo) !a quale segna la linea di invasione più lweve tra il cuore della Germania ed il cuore della. Francia. senza violare la neutralità. di altri St.ati. Questa fu app unto, la -linea d'operazione seguita nel ·1870 dalla l e dalla. 11. armata tedesca. . ~e:;sun corso d'acqua degno di menzione discende direuamente nel Reno dal massiccio deii'Hunsriick, quindi dopo della:, Nahe il primo affl uente del Reno di cui · occorre pa1·la1:e è la Mosella . ' 'l a quesL•), sirL per la lunghezz.a del suo corso e la. copia delle sue acque, sia perchè costituisce in parte la diret. trice di una delle gra ndi linee d'uperazione fra la Germania e la Francia, ed in parte una porzione della grande linea di difèsa Mganizzata dalla Fr·ancia, ri chiede qualche cosa più che un ~ e mplice cen no somm ario . La Mosella ha origine al Bal lon di Bussang-. Il suo corso può ven ire diviso $Olto l'aspetto militare in tre parti: il primo che co mprende l'al ta vall e, da lle sca tnrigini (ino al Frouard . punto <h ~

NOTE Sli LT.A FRONT IERA FRANCO -GE Rl!ANICA

1763

eonlluenza della Meurthe; il mediano da Frouard a Conz, punto di confluenza della Saar; finalm ente l'ult1mo da Conza Coblentz, dove la .Mosella confluisce nel Reno. Veri caratteri di alta valle si rinvengono però soltanto dal colle ·d! Bussang fino ad Epinal : in conispon-denza di questo !ratto sulla riva sinistra la ten·azza dei Faucilles sovrasta a meno el i 2o00 metri ·di distanza e col dominio di 500 metri in princi pio eli 2 o 300 metri in seguito. il fondo della valle. Come già s'è avuto occa;;ione di notare, ne consegue che ripidissime sono le scarpate, e generalmente inaccessibili a corpi di tr11ppa all'infuori delle strade. Sulla riva destra i contrafforti dei Yosgi, sebbene abbiano dei b ctllon~ anche più elevati della cresta dei Faucilles, tuttavia per le circostanze che il loro versante occidenta le è piutt•>sto dolce - circostanza che verificasi pressoché in tutt i i sistemi montani che sor.,ono su lla sio nistra del Reno nel teatro d' opernione d:1 noi preso in esame ·presentano maggiore praticnbilità c risultano in mnssima dominati nel ra;:gio d'azione delle attua li armi da fnoco dal le alture di riva sinistra. Tutta l'alta valle della Mosella è poi coperta da estesi boschi d'alto fusto. Un canale melle in relazione la Mosella colla Saona per la valle di Con~y, aOluente della Saona, e pe1· quella del ton·ente Arvières, affiuente della )l osella ; codesto canale immette nella Mosella poco .a. valle d'Epinal. , o.opo Epinal -- importantissimo nodo di strade e C<lpO sa ldo per la d1fesa qeli' Aita .Mose!h:.- i rapporti latern li della valle Mosella diventano piuttosto facili ed abbondanti; le alture acquistano forme pil1 rotondeggianti , fianchi meno ripidi e sono spesso interrotti da sentite depressioni. I punti di più spiccata impOI'tfl.nza tra Epioal ~ Frouard sono Chfttel, Charmes, Bayon, Ponte S.' Vincent e Toul. f n corrispondenza di Chàtel la riva. destra domina la sinistra· arvien.e In r:o~a inversa invece a Charmcs ed a Bayon cni fanoo'capo l~ du·ettr1c1 delie due linee d'operazione Strasburgo - depressioni ·d r Saales - Rambervillers e SLrasburgo - dep1·essione di Zabern - Luneville. Dopo Bayon la Mosella fa, sotto l'aspetto milili'll'e, intimo sistema ~olia Meul'the, da cui non dista più che una decina di chilometri: ~ rlue corsi d'acqua suddelli avvolgono da tl'e parti l'impot·tanle


1764

NOTE SULI,A. FRO~TIERA FRANCO-GERMANI CA.

NOTE SU I.!.A. FRON'l'lERA

foresta della Haye .che costituisce uno dei principali elementi dell•~ gl'ande regione fortifi cata di Toul. , L'alta valle della Mose!la, combiJiata con quella della iVIeurthe, pr~seota tutti i caralleri delle valli longitudinali rispetto alle strade· che attraversano i \'osgi meridionali . .Tenuto cJ:Jnto della faci lità dei rapporti esistenti fra le testate delle due valli anzidette, si vienepertanto ad avere una comoda strada naturale di ronda a men di una tappa dalla cresta de' Vosgi, la quale collega fra ìoro gli importauti nodi stradali di Raint i\1aurice, di Cornimont, di Girard~e r , di Fraize, di Saint Diè e di Raon-l'Etape, i quali alla loro volta. sotiO tutti .::ongiunti a R énieremon~, ad Epinal , a Charmes ed a Luneville per mezzo di tronchi ferroviari. . ,\ suo tempo si tratterà della regione boschiva compresa fra Toul e Nancy; qui diremo solo che tanto sotto l'aspetto tnttico, qnanto ~ più aoeora, sotto lo strategico, CO$Litui sce forse il punto piLt impot:tante della zontt di frontiera francese. Da Fromu·d fino al Luxembourg - col qual e la Moselt a seg.na per breve ti·atto il confine- codesta linea fluvial e è accompagnata su entrambe le rive, da alture le quali scendono ripide verso oriente, ed a dolce declivio verso occiden te : meritano specialemenzione l'n1 queste le storiche alture di Gravelqtte, di Amanvilters, di Saint Privat ecc ., il cui versante occidentale .a guisa di spalto unito e generalmente scoperto va a confondersi nella pianura della Voe\·r·e ('l). In corrispondenza del suo tratto mediano la Mosell a a ca usa d~ ! l'andamento del confine politico- non ha funzioni strategiche ben defiQite. È direttrice d'operazione a sud di Met.z; puòven ir scelta dai tedeschi come linea di difesa tra i\letz e Diedenofeo. A valle della Cl)ntluenzu della Saar, la Mosella rappresenta invece, come gin s'è notato alirove, la direttrice di un'importantelinea d'operazione. Essa scor·re tortuosamente in ristrella valle tra l'HunsrLick c l' Etfel, e le strade che da Conz conducono verso Ko- . blentz noo si mantengono nel fondo .della Yalle , ma salgono sulle alture htterali, allontanandosi più o meno dal fiume. Dopo la Meurthe .,li ,., affiuenti della Mosellit di c•.1i conviene fare menzion e sono.

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(f)

SI <li• que; to nome ILlia regione compre>a tra la Mosella. c le Còtes de

~lo11se .

I'R.~XC O -G.ERMANICA

1765

la Seille e la Saar, entramui sulla sponda destra. La Seille, che ha origin e poco a oriente di Dieuze, descrive col suo corso un grande arco di cerchio, ir centro clel qual e sarebbe S. Avold, nodo di tuite le c~municazion i che da Pont a ~J ousson ad Avr icourt attraversano ìa Seille. La sua larghezza non supera i 25 metri ma è profonda cir·ca 2 metri; lungo una parte della Seille corre il confine. Nella Seille si versa la piccola Seille, la cui valle ù segui ta dalla ferrovìa Bernsdorf-Chàteau-Salins, direllrice delle l)pet·azion i tendenti dalla media Sarre alla bassa }feurtbc . La Saar· ha origine pres:;o il ~1. Donon Ja due conenti , la Saar bianca e la Saar rossa; di speciale importanza quest'ultima per la ottima rotabile", recentemente costrutta, che apre una diretta comn-: nicazione Ira Saarburg e Schirmeck, cioG tra il fascio di strade clelia depressione di Zabern e r1 uello della de!Jressione di Saales. Saarburg, Fenestrange, Sarre nn ion, Sarrea lbe, Saarguem iind sono i punti di convergenza ~el l e strade che attraver'5ano i Vosgi settentr·ionali. A Saarguemiind fann o capo anche strade provenienti d;rettamente- da Magonza per !cl valli dell a Nahe- Biies, le quali però hann o altresì facil i sbocch i su Saarbriichen e su Saarl ouis. 11 breve tratto Saal'loius-Saarguemiind rappreserr ta adunque il fro nte d'arrivo sulla.Saar delle princip.di strad e che provengono dal tratto del Reno compreso fra Magonza e ~J aa n. Dopo del Reno è la, illosa il corsQ d'acqua p:ù importante· del_ teatro d'operazione che stiamo esaminando . La Mosa haorigine nell'altipiano di Langres, colTe da sud a nora lino a Namur, dove riceve la Sambrn che la fa divergere verso nordest fi no a Liegi, doprJ della quale cillà ri prende un corso più di retto verso il nord. In cot·rispondénzadell'alta su:' val le sono da not:wsi: Neufchàteau, impo1·tante nodo stradale e fenoyiario; Vaucouleurs e Pagny-snr~l euse dove il liume è L~tgliato da l canale fra la ~fama ed il Reno. A valle di Pagny comincia il tr,tlto che nell'economia della difesa della fron tiera francese del nord-est ù cennrnente il più importante del suo corso, perchè costiluisce nna pat·te dell11 bu.r:"ie1·e de (e1· creata dalla Fl'ancia dopo del •187•1. . · . La Mosa passa a Commercy, S. :\'Iihiel e Vèr,lun , accompagnala


NUTl~ SULLA FltONTIERA ~'RANCO-GEl\MANI C,\

1766

sempre da alturfl sulle dne sponde - 'te còtes de Meuse sul la destra, le Argonne sul la sinistra. La lVIosa presenta lino all'altezza di Du n guadi frequent i, ma i bracci laterali che forma ed un canale che c:o ne parallelamente al corso del fiume, rendono la tmversata difficile. Ragnato Verdun, la Mosa passa a Dun. a Stenay, a 13eaumont, Mouzon , a Seda n ed a Mezières, i cui nomi si legano coi ricordi delle operazioni che nel '1870 condussero alla catastrofe di Sedan. Dopo M ~zières·Cha rleville, la Mo~a attraversa le Ardenne. e~ce dal la Francia a Givet e per Liegi, Maestricht, R uremond e C'rra\'e va a confondere le sue acque con quelle del Reno presso alle loro foci rispettive. De' st1oi aflhLenti, per lo scopo di queste note, non occorre citnre che il l:hier:> sulla de~tra che passa a Longuy, Longuyo n, l\iontmedy e Cari :~ uan ; la Sambrn sulla sinistra che passa a Landrecies, dove ri ceve il c:llwle dell'Oise e diventa navig11bile, quindi a Maubeuge che, come vedr·emo, è uno dei capi saldi della frontiera della. Francia verso il Belgio. Toccato Chaderoi, la Sambra connui sce, nella Mosa a Namnr. La grande ferrovia a doppio binario Koln-Parigi segue il corso della lVIo:;a da Li egi a Namur, e quello della Sambr:t da Namur n Landrecies; dopo la quale cittit attraversa l'allopiano di S. Quintino, co::;tevrriando a distanza il canal e fra Oise e Sambr·a; e per la l'\ prima delle anzidette val ii conduce a Pari:.;i. Traccia la direttrice della linea d'operazione di Sambra- Mosa. l')

L'ulfen5i\'a tede5ca che si sviluppasse altraverso la tr·ouée di Belfort, oppure attravèrso l'altopiano svizzero ed il Giura, per forza dovrebbe far capo nella valle della Saona; e lJllivi verrebbe probabi lmente a passar·e pure un'armata tedesca che, varcati i Vosai meridiOnali, an:t.ichè a Parigi, tendesse agli obbiettivi della l'l • Francia centrale, cioè Yerso il Marvan e l'alta e media Lom1. Finalmente nella valle della Saona si darebbero la ·mano gl i eserciti tedcsc~ cd ital iano nel caso d'un'offensiva fortunata di questo ultimo atLraverso le Alpi. La Saona ha origine nej Faucilles, in corrispondenza ed a breve tlistanr.a dall e scnturigini de( Madon, ·amnente della Mosella, il ''luale scorre verso nord: auraversat\1- la foresta di Danc.v, con corso

NOTE SUI,LA FRONTIER A FRANCO-GERMANICA

1 767

molto sinuoso, va sempre maggiormente avvicinandosi all e altur~ <iell'altipiano di Langres, della COte d'Or· e dei ~non ti del Beaujaulais, chA formano la cintura occidentale del bacino, respinta vetso -questa pat·te per il fauo che le monlagne del Giura sono ben più elevate di quelle sopra menzionaLe. In forza però della stessa leu"e "" geologir.a, la riva dominante è generalmente la destra. Questa circostanza .combinata con qnel la che. scorrendo :1 ri urne da nord a -sud, la riva metidionale de' suoi vari affioenli è generalmente dominante la riva seuentrionale, contribuisce a fa,•or·ire la difesa contro un assali tore, il quale marciasse su Dij on e SLL Lione lung•l la Saona; oppure che, proveuendo dall'est, si proponesse d i Yar-carl~ ~er penetrare nel Morvan. I n conispondenzn del lleauj~ ulais p~ro SI ~~sulla r1va sin istra l'altopiano della Bres::e, tutto i:parso dr stagn1, rl quale favotirehbe invece l'oJfensiva pro,·enienLe d:d'l'esL. li bacino rlella Saona. è piutt.osto nmirlo , ma ri cco, ferti le e popolati). I punti principali che il ·fium e b:1"na ,., sono G·rny' im 1)ottante ·no do f erroviario; Aux.onne, antica piazza che venne conservata ·c_ome doppia testa di ponte e come sbarramento della ferTov ia : hrdun -sur· Ooubs al conOuente del Don bs; Chalon, p un Lo di par: · tenr.a del canale del centro tra Saonn e Loirn; Macon e Lione, dove Ct>nfluisce nel Rodano. I numer·osi snoi atllueoti in co rrisponden za dell'alla valle sono -seguiti dalle stmde che pongono in rapporto In valle della Saooa -con quella della Mosella, della }tosa e della Senna attraver·so i Faucilles e l'al tipiano di Langtes .~ Di particolare importanza per il nostro studio è il Douhs. che del resto è anche il prin cipale afllnente della Saona. Ha or·igine il ~oubs_al monte Risoux, verso il Ginra meridionale, e con corso srnuos1ssimo, dopo d'e~sersi spinto lino alla trouce di Delfort. :Jttraversando a l'ont-de-Roide la catena del Lomont corre al piede -dell'altopiano sequnnese, bagna Bcsançon, e quindf volo-endo verso sud~o~esL, bagna Dole, nodo delle lin ee ferroviarie Los:nna-Dijon Pangr e Ghalon-sur · Saona-Belfort. e conii uisce, come s'è detto ' nella Saona a Verdun. . L'alta valle 'del Doub~ Gno all'altezza di Montbòliar·d f> una continua stretta : un'altra su·etla trovasi poco :1 rnor1t."r ll..J·I Besançon, l


1768

NOTE SULLA FRON'l'lERA l"RANCO·GERMANICA

tra l'altopiano sequa oese de 'Ionl de Chaillux; dopo Besançon invece il lìume corre in aperta e pingue pianura. Per completare il nostro sguardo sommario alle condizioni oroidr·ogrnfico della regione che abbiamo preso a cons iderare, dovremmo ·ancom dire qualche parola sui corsi d'acqua che si versanonel mare della Manica tra le foci della Senna e quella della .Mosa, e più specialmente dire deii 'Escaut e del la Somme, ma per questi ci riserbiamo a far ne cenno a suo tempo trattando delle dife::e preparate dalla Francia in corrispondenza della front iera belga.

1769

IL DUELLO CONSIDERATO SPECIALJIENTS SOTTO L'ASPETTO MILITARE

(Continua). L~

SEGATO

maggio1·e di {ante·r ia.

« Il duello, quale privàta tenzone, era ìg~orato ai Greci ed ai Latini, antesignani di civiltà: non avrebber o ~apnto comprender~ come si potesse proteggere l'onore a colpi di spada. Ci venne dalle genti .nordiche, ma sotto forma di certame giudiziario, che serviva a giudicare le liti, a scoprire i delinquenti: aveva codici e statuti, sicchè le popolazioni vi scorgevano il giudizio di Dio. Da. questi giudizi in campo chiuso si passò al dnello come :partita d'onore per vendicare le ingiurie e, nella societs:\ ftmdale, esso potè persino essere elevato alla dignità d'istituzione giudiziaria (l) ». n duello era forse a que' tempi una necessità: non esistevano giudici che rendessero giustizia ed il ferro micidiale d'un guerriero equivaleva ad una .norma. di diritto. Ma in una età come la nostra, « in cui il diritto si fonda snlla ragione ed ambisce eli essere posto a servizio dei deboli e dei diseredati (l) », il duello, assolutamente ~lando, è un deplorevole anacronismo, essendo « invoncepibile che il privato possa reputarsi investito del diritto di punire e "" d'in-fliggere, fors'anco per un nonnulla, la pena di morte, facendosi in pari tempo leo-islatore bo-iudice ed esecutore . della sentenza (l) ». t')

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,

··-

(IJ Relazione al progetto di co lice penale •H minimo za n~l'·l ~lli, iSSi.


1770

IL DIIELLù

E d è per ciò che la legge, da quando le~ge ci fu, ha sempre punito il duello, ora più, ora meno ng~ro~am~nte. Ciononostante esso è passato illeso attraverso 1 .secoli, e~ è g iunto sino a n oi: si è trasformat o col mutar d1. cost unu, ma. più nelle sembianza che nella natu~a. ~d ogg1, con.m~a civiltà progredita quale altra mai, lo ~l dts.c'9-te ~ lo s1 ~ 1 sapprova in teoria, ma in pratica lo st sub1sce: e. deplora~ vola anacronismo, ma al suo tirannico impero nmno pt~o sottrarsi, che non voglia sminuite il proprio onore. Non 1~ d unque vi ricamerò sopra nna b,ella dissertazione, che tuon~ contro il malo andazzo; non sarei da tanto nè, essendo, m1 ci proverei; sarebbe fatica vana, che lascerebbe pur sempr~ il tempo che trova. Tratterò invece del dt~ello. qu~le ~!. Sl presenta nella vita pratica; anzi, ,per non d~pa.rtrrm1 dali .mdole di questa Rivista, mi limiterò a constderarlo spemalme~te sotto l'aspetto militare, dicendo; 1o come si possano evitare le occasioni delle verten:r.e , d'onore· . 2' ~ua.Le sia, riguardo ad esse, la legislazione penale in vigore e quella in progetto; 3o come si debbano regolare gli a ttori prin:cipali od i secondari in esse coinvolti.

I. L'osservanza rigorosa di tutti i dettami d'una perfetta educazione è quella che, il più delle volte, farebbe evitfj.-re le occasioni delle vertenze d'onor e. Per po~o ci si adden.tr.i nelle cause , onde sono suscitate, parrà . evtdente , .a!la venta• del mio asserto: si scorgerà che, quas1 sempre, l o.uesa, cost d tta iniziale fra militari, consiste in u na sgarberia a pa0 in atti, che taluno commette, senza intenzione forse d'offendere. _ Ciò può talvolta avvenire anche all'uomo educato m un momento in cui n on è fors e presente a sè stesso, se ~ bene eO'li debba avere tale abito della cortesia e della gentilezza o

r~le

CONSI DERATO SPECIALMENTE SOTTO L'ASPETTO MILITARE

1771

da praticarle sempre, anche quando fosse per avventura distratto. Il male si è che, una volta commessa la sgarberia, · ci s'incaponisce in essa, non la si vuoi riconoscere se altri la fa notare e si finisce per r ispondere, in tuon o spavaldo, la prenda 'Un po' come vuole, o qualche cosa di simile. Gli è vero che spesso si è indotti a ciò dai modi non meno spavaldi di chi fa notare la sgarberia, il quale, per solito, è quegli stesso, cui venne fatta. Questi non si conduce con quella calma, che sarebbe necessaria, per non f<~.r sorgere il dubbio negli astanti e nell'interlocutore, che non chieda, ma imponga gli si domandi scusa; calma; che pur troppo fa difetto frequentemente nei militari in genere e in quelli più giovani in ispecie, for se perchè in essi più bolle il sangue. Quanti duelli si avrebbero di meno, se f0sse altrimenti! Non intendo con ciò si debba torre in santa pace la sgarberia; solo il vangelo può con;;igliare di spingere la rassegnazione fino a tal punto, non io, desideroso come sono, che i militari siano gelosi custodi del loro onore; !J1a credo si possa astenersi dal dare in escandescenze o dal r ispondere con pit1 gravi offese a quelle che, in principio, sono forse dei n onnulla. Parmi si dovrebbe chiedere di esse spiegazione con quella calma dignito~a, che non deve mai andare disgiunta dall'uomç~, il quale sappia di essere dalla parte della ragione: allora la scintilla, invece eli suscitare un grande incendio, si spegnerebbe tosto. P erò non tutti i militari possono ritenersi, quanto occorre, padroni dei loro nervi, in loro, forse pel genere della vita che condncono, più sensibili che negli altri uomini. Da questa estrema sensibilità alle escandescenze sarebbe forse br eve il passo, quando alla uatnrale eccitazione, destata in loro dalla offesa, quella naturalissima si aggiungesse che può derivare dal mettersi a tu per tu con roffen3ore. per domandargliene- la voluta sp iegazione. Allora tale domanda non dovrebbe farsi dall'o stesso offeso, sibbene per me?.zo d'un suo amico_ che fo~se possibilme~te tale anche per l'av-


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versario, in analogia a quanto dirò più innanzi per una offesa dubbia (1). Che si debba provocare una spiegazione, non importa se direttamente o col mezzo d'un amico, è indubitato: il militare non può, non deve rimanersi, non dico nella certezza, ma neppure nel dubbio, che altri lo abbia di proposito o inavvertentemente offeso. Nol deve specialmente, se il reale o supposto offensore è un commilitone; come potrebbe egli trattarlo con quello schietto cameratismo, che forma una delle più belle caratteristiche della vita militare? Sarebbe costretto a rompere con lui ogni rapporto personale, a fare di tutto per evitare di trovarsi con lui in relazioni di servizio con danno grave di questo, ad essere insomma straniero per un fratello d'arme. Ciò non è ammissibile; i così detti musi tra camerati o, come pure si dice, il levare il sal~~to a qt~alcuno di essi è cosa che sa troppo di borghese . T ra mil itari ci possono esser e, in qualche malaugura to istante, equivoci od offese; ma a questi devono succedere tosto leali spiegazioni o buoni colpi di sciabola: subito dopo essi devono tornare più amici di prima. I militari dunque, che veramente vogliano evitare le occasioni dei duelli, devono astenersi dal fare sgarber ie e, se loro ne vien fatta qualcuna, domandarne spiegaziotle con calma dignitosa, o procurare che altri la chieda per loro, Soventi volte, se avranno avuto a che fare con uomini educati, verrà loro chiesto scusa e la vertenza finirà lì. Pur troppo avviene in taluni casi, che la sgarberia provenga da persona estranea alla milizia, che di gentiluomo ha solo le apparenze e taJvolta neppure. Nella maggior parte di tali casi la colpa è quasi sempre de' militari; non sono stati a sufficienza guardinghi nella scelta delle persone con cui praticare, e dei luoghi in cui intratte~ersi. Siano quelle e questi quali loro si convengono per tenere alta e rispettata la divisa che vestono e loro non capiterà,

1773

ehe assai di r ado, d'avere a che fare con gente ineducata, la quale facilmente si lascia andare alle offese e da cui non -si può richiedere adeguata soddisfazione. Un trequentatore di taverna o di postriboli, un bestemmiatore od un u bbriacone scandalosi, uno spudorato rnanten'!"to_ od altra simile genia., con la quale, frequentando luoglu troppo umili, i militari si troverebbero per fermo a contatto, non può, anche volendo, incrociare con essi un ferro, perchè da tanto onore interdetti dai codici cavallereschi. Nè basta si tengano lontani . da t~tl i luoghi e da t,ale compagnia per evitare l'occasione di essere offesi da pers one, che non possono dar loro una soddisfazione. Occorre pure si astengano, specie se ufficiali o sotttUfìciali dall'int rattenersi abitualmente dove praticano il braccia~te l'artigia~o, il ser_vo od altri d i condizioni affini, per q~1anto <>nesla e degm di stima, perchè essi non sono usi, occorrendo, alle riparazioni con l'ar mi. Se costoro od i malcreati. onde sopra è cenno, offendessero o, pego-io, ar dissero per0 cuotere l· rru'litan,· ess1· d evono ad ogni costo r intuzzare la l~ro tr~otanza : « il diritto di reazione energica ed immediata s~ ca~bia per essi in dòvere assoluto, quando fossero perco~s1 : s1. renderebbero colpevol.i d'ins'uf(iciente difesa, se non. Sl servissero dell'arma che pende loro dal fianco, per la dl~e~a del lor o onoro, per la tutela della dignità e del prest1g10 delia div1sa · .... non solo contro l'oltraggiante, ma a nche contro qual unque d e1· present1,· ~.;h e tentasse 1mped11' . . loro la reazione (l ) ». Ma, dopo tutto, se non il disonore, i militari sempre ne avrebber . la nomea di pre. o il dan no e, que1 c11e e. pegg1o, potenti e forse una condanna a tenore di codice sia pure con ~utte le_possibili attenuanti : danno, nomea e 'condanna a cm non Sl sarebbeto . pro b a b'lm 1 ente esposti.. se avessero, sempre trattato con· pari loro. Nè si crt')da ch'lo voo-lia far .

-----({) COdice cav11lltresw dt>l genera le Ang\'lini, pag. 5S.

L1 AS1'ETTO )I!LlT ARE

CONSIDERATO SPECIALMEl\TE 80'1'1' 0

IL DUELLO

(t)

Codice cavallet· . 1-1 . esco altana <li

.

IAcOPo

Gnu, p~g. 21.

o


177-l

IL DUELLO

qui professione d'idee aristocratiche: sono invece d'avviso dovere i militari .diportarsi con l'onesta gente, per quanto umile, con tutta la maggior possibile affabilità ogni volta debbano avere con essa qualche relazione; ma dall'affabilità alla dimestichezza ci còrre un bel tratto : e dimestichezza contrarrebbe essa con loro, se ne facesser o proprie le abitudini ; dimestichezza che li esporrebbe a' più grossolani scherzi i quali, pe' gentiluomini, sarebbero offese bell' e buone, come, ad esempio, il toccare d iscorrendo il proprio interlocutore, il voltargli le spalle con dispetto, il fargli la cavalletta, il dirgli parole sconce, il metter le mani nel piatto altrui e simili. · L 'affabilità tan to più cattiva rispetto, quanto più è dig nitosamente affettuosa, mentre la sprezzante alterigia è contraccambiata dal volgo, sempre con l'odio e tal fiata con la ribellione. Mal s'appongono pertanto quei militari, che credono dare alta idea di sè, g ratificando spesso il . volgo de' titoli più offensivi, maltra.tta.ndolo talvolta o percuotendolo per dei nonn ulla. E fanno ancor peggio coloro che si per mettono talune libertà con la donna del popolo, la cui onestà è difesa dai loro congiunti con t utti i mezzi fuorchè col d uello: taluni militari hanno compromesso, per tali motivi, onore e carriera mentre, se l'incidente fosse avvenuto con persone del loro ceto, avr ebbero forse potuto lavare col sangue la loro poco onorevole impresa. Poco onorevole la chiamo, perchè ' così. è, checchè si dica dai r:lonchisciotli in diciannovesimo, sia. che la si compia contro la donna del popolo, sia contro quella di classi elevate. ' Mi si dirà forse che, per farla da moralista, sono uscito d'argomento ; ma, se male non m'appongo, ci ò non è, per l'intimo legame che esiste tr a i modi di evitare le occasioni delle sfide e quelli che ci possono tener e lontani dalle contestazioni con gente che non possa, non voglia o non sappia combattere in duello. Ma torniamo alle occasioni delle sfide. Penetriamo per poco in u n crocchi'o eli g iovani militari: Vi si discorre di tutto e d i tutti aa a lta voce. Ei pare vi

CONSIDERATO SPtWIALlllENTE SOT'rO L' ASPETl'O Mlf.l'l'ARJ:i

1775

si quistioni e invece vi si discute e dalla discussione tutti si dipar tirebbero più amici eli prima, se ciascuno vi esponesse le propr ie opinioni, tenendosi in quei limiti, che sono tracciati dalla buona educazione. 1\fa. pur troppo non avviene sempre così; pur troppo taluno, forse a corto di buoni argomenti, forse boiler. te . Lchille moderno, dimentica d'nn tr atto d'essere gentiluomo e scatta in una ingiuria, dando all'interlocutore l'epiteto di sciocco, di scemo, d i asino e simili o facendo atti sconci o dicendo parole grossolane. Non nego che il calore dcll~t discussione possa attenuare la responsabilità del fatto; ma porchè la si ha a spingere fino al punto da farla trasmodare in con tosa? Che non si possa discutere con calma ed a voce moderata? Questo io r accomando ai giovani militari consigliandoli, se tutti uguali, a t1·oncare la discussione e, se di grado differente, ricordando al più elevato l'obbligo, che gl'incombe, eli far valere la sua autorità, tutta volta le parti incomincino ru:l accaloritrvisi troppo. . Che se al crocchio prendono parte borghesi e militari, Sl astengano questi u ltimi dal dir male della citti~ in cui risiedono. Non ne dovr~bbero sparl~n·e mai, neppur~ fra di loro, per chè i difetti ed i pregi delle città clevonsi considerar e in modo molto relativo; 11la specialmente non dov rebber o far parola dei difetti, quando talun abitante li ascolta : il biasimo, sùt pur fondato su ragioni di qualche valore, suona sempre male al costui orecchio, può offender.ue la suscettibilità ed essere causa iniziale d'una sfida. c_e ne fur~no esempi, fortunatamente isolati, i quali dobbiamo tutt1 augurarci non si ripetano mai più ; che ci si guadagn.a? NuUa, perchè tal genere di biasimo non raddrizza le gambe agli storpi, dato e non concesso ve ne siano · ci vuoi altro che biasimo, occorre una buona cura ortopedica della qua~~ il tempo solo conosce il segreto. · ' Opera _m . modo più riprovevole il militare, che sparli della fa~1gha altrui; che riporti discorsi o confidenze imprudenti, onde Sl· possa compromettere la nputaz10ne . . d1. tal nn membro. cl"1 essa; ch e mtacc · h"1 mahgnamente ·· l'onore lJ :) -

A:Sl'\0 ).JiX\"111.


1776

1777

IL DUELLO

CONSIDERATO SPECIALliENTE SOTTO L'ASPETTO MILl'l'ARE

d'un camerata; che calunni senza prove o, peggio; sapendo di calunniare, nascondendosi magari sotto il velo dell'anonimo; che tradisca i sacri doveri dell'ospitalità. In ognuna di queste condannevoli azioni, dato non se ne immischi il codice, sta la causa d'una sfida e d'un grave duello. Occorre i militari se ne tengano lontani: pensino all' uopo, che la famiglia altrui dev'essere da loro rispettata com'essi vorrebbero la pr opria: chi di loro ' nDn si sentirebbe compreso d'un santo sdegno, o megJio d'un giustificato furor e contro colui, chiunque ei sia, che ponesse in dubbio l'onore della loro donna, della madre, della sorella, o· l'onestà dei figli. del padre, dei fratelli? • E notisi che, il più delle volte, chi si permette eli tali dubbi nulla sa di propria scienza, ma riferisce leggermente dei dicesi raccolti non si sa dove o, se il clovE' è noto, gli furono confidati in segreto. Che se il segreto non gli fosse stato imposto, la natura dei dicesi potrebbe essere tale da consigliarlo a tacersi, a meno che non fosse dubbio, ma certezza. E neppure la certezza può essere talvolta scusa snffici.mte; sarebbe ormai tempo fossero rìprovate, più energicamente di qnello si usi fare, le impudenti propalazioni, onde si fanno belli taluni vagheggini che, dopo essere rinsciti con mille artifizi ad ottenere i favori d'una donna, non si peritano di metterne il nome in piazza. A costoro, moÌto a ragione, è interd~tto l'onore del duello (1); ma, pur troppo, i congiunti della donna vilipesa tentano per solito di lava.re l'onta patita nel sangue dello sfrontato ganimede. L a stessa fortuna hanno i calunniatori, quelli che denigrano il camerata, ed i traditori dell'ospitalità, imperoccliè i bo·entiluomini da loro offesi non sanno trattenersi dal pre. tendern~ una riparazione. Sarebbe meglio forse denunciarli ai tribunali piuttosto che riabilitarli, con un duello, dall'umi· liazione che deriverebbe dall'essere loro interdettò l'onore

delle armi. Chiunque si macchi di tali colpe, ch'io non analizzo, perchè basta enunciarle per comprenderne tutta la bas5ezza, chiunque se ne macchi dovrebbe essere cancellato dal novero de' gentiluomini. Ma pur troppo l'opinione pubblica ~ dal pregiudizio si:ffattamente traviata che, pur stigmatizzando tale offensore, non gli toglie la sua stima, mentre la torrebbe all'offeso, qualora questi non r icorresse, a tu'tela del suo onore, alla sfida ed al duello. D'altra parte lo stesso offeso preferisce tentare di rendersi giustizia da sè, piuttosto che aspettarla dai tribunali, sia perchè la pena da questi inflitta non lo compensa del danno morale patito, sia perchè ha tutto l'interesse di non concorrere egli stesso a rendere pubblica una offesa di carattere delicato. Qualunque sia la sanzione, che a tali colpe si voglia applicare, la penale o la cavalleresca, gli è certo che sono di quelle .che sporcano assai. . Se ne guardino i militari, specialmente da quelle contro l'ospitalità, nelle quali possono cadere senza che, in principio, ne abbiano forse coscienza: pur evitando il tribunale od il duello, incorrerebbero nel s13vero giudizio della gente onesta, alla quale dimostrerebbero di essere del tutto sprovvisti di senso morale.

(f)

Coiti ce cavalleresco del generale 'A:xGEt.li'it, pag. S.

II. Dalle occasioni d'una vertenza d'on0re bisoo-nerebbe i militari ~i t enessero lontani, non solo per il d:eno in sè, ma anche pet le gravi pene, che contr o di esso comminano i codici penali. Tali pene « erano un tempo veramente draconiane. Quanto alla Francia, sono celebri le leggi di sangue contenute nelle ordinanze de' suoi Parlamenti, negli editti. de' suoi _Re, quelli specialmente di Luigi XIII e Luigi XIV, nei q~1ah è prodigata la morte, la confisca dei beni, la privaZlOne dei privile~ri politici e d'oo·ni onore.'• non solo in vita ~ b ma anco al ·di là della tomba. L o stesso dicasi delln Ger-


1778

COì:\SlDERATO SPEl:ULMENTE fOTTO T} hSPET1'0 MILITARE

lL DUBLLO

mancanze cont?·o la subm·clinaziune. Le disposizioni però in esso contenute devono essere intese nel senso che non

mani::L e cleglt Stati italiani, senza d'uopo eli accennare che l a Chiesa vi aggiunse anche i fulmini delle sue sc::>muniche... Anche le disposizioni, che succedet tero ne' vari S tati d'Eur opa a quelle prime e crudeli, furono gravi e crudeli)> (1). Ma si fu ben !ungi dall'avere r ecato decisivo rimedio al male, perchè il troppo rigore per un reato sui generis, quale il duello, consigliava persino i giudici ad eludere la legge. « Per converso il nostro codice pena~e del 1859 era giustamente accusato da molti di comminare pene eli tanta mi- , tezza, che era facile sca.mbiarle per una derisione; sicchè a tale rilassatezza di pene, in confronto di quelle stabilite nei codici anteriormente vigenti negli Stati italiani, si volle da alcuni attribuire l'aumento del numero dei duelli, avvenuti nel nostro paese dopo il 1859 » (2). Nell'uno o nell'altro eccesso il nuovo codice co1;.une non è caduto; le pene ,in esso comminate tengono il mezzo tra il rigore e hL mitezza troppo grandi: vi si è procurato di proporzionarle alla trasgressione della legge, considerandovi il duello, non quale reato comune, ma come delitto contro l'amministrazione della giustizia, per combattere la generale tendenza di rendersi giustizia da sè, sia pure in modo cavalleresco. Che se, sotto il manto della cavalleria, si nascondesse un duello, che offrisse i caratteri manifesti e dotestabili del ricatto o dell'assassinio, come talvolta avviene, il uuovo cod ice si riserba per esso la più grande severità, applicando allora le pene ordinarie dell'omicidio o della lesione personale. Nove sono gli articoli del codice comune, che r iguardano il duello; essi sono numerati dal 237° al 245" inclusivi (3), applicabili, per ora, tant.o ai milita.ri quanto agli estranei alla milizia. Nulla dice dei duelli l'attuale c0dice mìlita.r e; di quelli, che fra militari possono avvenire, solo fa cenno il regolamento dì disciplina nei paragrafi 27, 28, 29, 30 e 31 dell'articolo 7v

(il Hela~ione al Jlrogetto dì (21 ncla~ionc al progetto (l i (3) Art. 2a7. CliiUHtJUO sfida

1779

nito con la multa sino a C. 500; ma se egli ~ìa stato la c·ausn ingiusta c dctermin~nte del ratto, dal quale è deril·ata la sfida, la pena è della detenzione sino a olne mesi. Va esente da pena ·chi sia stato indoUo allll sOda da gravo insulto o da grave onta. Chi accetta la sfida. 1Jua·ora sia stato la causll in:ziusta c dct~rminante del ratto olal quale essa è derivata, è punito con la mulla ola L. tOO a t300. Se H duello avvenga, si applicano soltanto le disposizioni degli nliroli s~guenti : Art. ~38. Chiunque fa uso delle armi in duello è punito, se non c.'gioni all'a\'l'er.sario lesioni personali, rolla detenzioM sino a due mesi. Se il colpevole sia stato la caul':l ingiusta e rlete1·m inan tc rlel duell o, la detenzion~ è da 15 giorni a quattro mc.;i. Art. 239. Il duellante è punito con la detenzione: :1.0 ùa sei mesi a rinque anni, ~<e uccida l'avvrrsario o gli eagioni una lesione 1•ersonale da cnl derivi la morte ; <1' da un mese a duo. anni, se gli cagioni tlrll lesione personale che protlucn alcuno drgli efTetti, preveduti n~ l Jll"iJHO capoverso <lc ll"arlicolo 372 (indcbolinunto perma.nente d"tm senso o d'un m·gcmo, od una permanente di{fìcolta dPlla [avellct, od nno , f,·rgio pe1·manentc del viso, ovvero se producct pe1·icotu di vito, o<t una nwlnllirt <li mente, o di corp o dtu·ata venti o piit !liOn<i, o, 1Jtl· uuual tem.po, l'incapacità rli atténrlere alle o!·c~ina1·ie occu11azioni) ; 1 3~ smo a qu~ttr·o mesi, se gli cagioni t1ualsinsi altra les ione i>ersonnle. . Se ti colpevole gia st:~to lll rausa ingìu~ta e determinante ile i cluello, h detenzione e, nel Primo caso, eia due a sette anni; nel secondo, clél tro mesi a tre an ni ; c nel

Vrzo da uno n sPi mesi. ~rt: 2'>0. Le pene stab~lito nella prima j)arte 'dei due prcso(lcntl o•·tico li sono di· mmtnte ila un sesto ad un terzo, se il co lpevole sia stato ln.lotto al •lncll o d<l gra\'e Insulto o da grave onta . , Art. 2H. l portat.ori rl~lla sllrla sono puniti con la multa sino a L. 500, ma 1·anno es~ntt rla pena, se tmped•scono il combattilnento. I padrini o secondi sono puniti con la mult:l da L. tOO a 1000, so il rluello non abbia per effetto alcuna le>ione personale; con la rletenzione ·sino a tS mesi negli all1·i casi; ma vann~. esenti da pena se primll del duello abbl:~no ratto quanto dipendeva tla lo1·o ~er .con~1hare le parti, o se, per opera di essi, il combattimento abbia un esito meno ..,ra1e rh r1uel!o che altrimenti pote\·a a,·ere. A!l. 2$2. Quando alcuno dei duel:anti non abbi,\ avuto llilrtc alcuna nel fatto che ~giOn~ •l anello e si batta in\•eco di chi vi ha dirottamente inl.l'resse le pene stabiJle ne1 Precedenti articoli 238 e 239 ~ono aumentate clelia metà. ' ;',~n Si applica tale aumPnto di pena, EC il ctuellanfe sia un prossimo congmnto tlella ~cr.ona d•rettamente interessata, ovvero se sia uno dei padrini o seconrli che si batta mvece del suo primo assente. .;rt. 2~3. Invece delle disposizioni degl i articoli 239 c 252 si appli ca no per l'omila lesione personale seguiti in duello, quelli tlei capi 1 e li tlel titolo IX (e~e;ollll~ contro la persona - on<icidio e lesione Jl ti"SO/lal e): 5 d t• ~ le CO'Qdizioni del combattimento non siano stato llrCccdentcmen te stabilite a padruu o sewndi, ovvero se il combattimcn t.o non so"ull alla loro "resanza· 2' se le · · .. ,. •• al"m• adoperate nel cc:>mbattimento 110n siauo eguali c non siano spade, s ·a ·Cl bole o Pl>tole eguallJlente raricll c, ovvero S() siano nrml di proci~i one o :\ più colpi; , , .

3~ .se neha scelt:• delle armi o nel con•battimento vi sia frode o \' iO[;~zio ne d0llo condtztOnl sta bilite; . 10 ' se Sia state) aspressame~te con\•ennto ovvero se risulti olnlla SllCCìc di rl nello o

codice ponalti del ~Iinist ro Zanmlelli, ·1887. coJìce penale del Ministrv Zanardelli, ·iSSi. altri a duell o, ancorché la slìda 11011 sia accettata, ò pu-

,,


178 1

IL DUELLO

CONSID ERATO SPECIALMENTE SOTTO L 1ASPET'r0 MIL I'rA RE

pr egiudichino « pupto quanto è disposto dal codice penale comune» (1) . :Dfolte furono le controversie, alle quali dette luogo il modo di considerar e il duello fra militari, imperocchè, mentre tal uni, come l'on . . Chiesi, combattono, per amore dell'uguaglianza di tutti in faccia alla legge, l'indeclinabile necessità. per essi di battersi; altr i, fra cui parecchi Ministri della guerra, come ne fanno fede alcune circolari da essi emanate, indirettamente ve li autorizzano, r iconoscendo per essi tale necesiiità. V i ha persino un ar ticolo, il secondo della legge 25 maggio 1852 sullo stato degli ufficial i, che, al numero 7, sanziona la perdita del grado per l'ufficiale che non si batta, considerando· ciò una mancanza all'onore. Nè può essere altrimenti; vogliono così il prestigio della militare divisa e il bisogno di rafforza.re nell'esercito il sentimento dell'onore ed il coraggio militare, prestigio e , sen timenti, che quasi sempre consigliàrono perfino il magi- ' strato, e tuttora consigliano, ad applicare ai duellanti militari, in modo assai mite, le già mitissime sanzioni élel

codice comtme del 1869 e quelle relativamente gravi del nuovo. Gli è forse perciò che, nonostante questo sia in vigore dal l o gennaio 1890, si seguono ancora, pei duelli fra i militari, i cr iteri di massima adottati alcuni anni prima, criteri che, per la buona prova che hanno fatto, c'è da augurarsi si continui a seguire, fino a tanto almeno l'esercito sia pure dotato d'un nuovo codice che, meglio di quello in vigore, risponda alle attuali esigenze. Secondo tali criteri, i duelli militari sono ora generalmente repressi con castighi disciplinari dalla stessa autorità. militare, sia che il magistr ato comuno, CLlÌ spetta proceder e, non ne venga neppure a conoscenza, sia intenti contro di essi l'azione penale. Non t utte però le autorità militari hanno facoltà di determinare le punizioni disciplinari in ca-so di duelli: la questione è troppo delicata, per affidarne il git~dizio a uomini, la cui. elevata posizione non sia arra sicura 'che possiedano un tatto eél un'esperienza sommi. Tale facoltà è perciò delegata ai soli comandanti di corpo d'armata: essi soli, · esaminati i singoli fatti e le circostanze onde son o accompagnati, possono fissare adeguati castighi. . Vi sono tuttavia casi eccezionali, quali sarebbero ad es. quelli di ver tenze d'onore fra qffìciali di grado differente, la cui origine diretta.mente o solo indirettamente abbia relazione col ser vizio, vi sono casi, ripeto, in cui neppure sì fatte autorità, benchè tanto elevate, possono determinare: allora è obbligatoria la denunzia all'aut01·ità giudiziaria militare. In tali casi questa non intenta l'azione penale al dnello per se stesso, sibbene alla mancanza contro la subordinazione, che da esso è derivata, mancanza contemplata, come ho detto, dal regolamento di disciplina e ~ontro la quale il codice penale militare contiene gravi sanzioni. Però, sia che l 'autorità militare si stia paga di castighi disciplinari, sia che, per meglio tutelare la disciplina nell'esercito, si trovi in obbligo di denunciare il duello al magistrato militare, quello civile ha il diritto ed il dovere d'intentare C0ntro di eSSO l'azione penale COmune, la cwale

1780

dalla diS!anza fra i combaltenti o dallo alll·e condizioni stabilite, che uno dei du ellanti dovesse rimn~~ero ucciso. Jn ogni C.'ISo la pena ò della 1·eclusione, e, ove la condanna non abbia per effetto la inte•·diziono pe•·petua, é aggiunta l'interdizione temroronea dai pubblici uffici. Se la lesione personale importi una pena iuferiore a quelle stabilite negli articoli 239 e 242, si applicano tali pene aumentate d'un terzo, soslltuita la reclusione alfa detenzione. l padrini o secondi, n~i casi dei nn meri 2", 3• c 4•, soggiaciono alle stesse peno stabilite in questo articolo per i duellanti, le !fUali però possCino essere diminuite di un terzo. La frode o la violazione delle condizioni stnbilite quanto ;llla scelta dello armi o al combattimento ò a carico non solo di chi ne sia !"autore, ma anche di quello rra i duellanti, padt·ini o secondi, che ne abbia aruto conoscenza prima o nell"atto del com ba t ti mento. Art. 214. Chiunque pubblicamente o/Tende una persona o la ra sogno in qua lsiasi rnodo a pubblico disprezzo percM essa o non abùia sfidato o ab bia ri cusato il duello, ovvero d intos tranclo o minacciando disprezzo, incita gji altri al duello, il punito con la detenz ione da un meso ad un anno. Art. 2~5. Quando colui cho proYoca o sfida a dt\ollo, o minaccia di provocare o sfldarc, agisca con !"intento di carpire danaro o altra· unlitit., si appl ic;mo, secondo i casi, le disposizioni dell'articolo 407 o dell'artico.lo 409 (esto,·sioll e) . (i) negolnmcnto <ti disciplina, edizione i885, pag. 23.


1782

CONSIDEitATO SPECIAUJEJ\TÉ SOTTO L ASPf;;T'J'O ~JJ I.ITARE

Il. nUELlO

1

mira « a combattere, con la forza predominante della leggo, un pregiudizio ~ noi t ramandato da barbare costumanze medioevali, mantenuto da scorretto stiM olo d'onore, condannato dalla moderna civiltà ( l ) >). Nasce da ciò una tal quale contraddizione tra la legge comune e le disposizioni militari riguardo al duello: la prima sanziona pene contro di esso che, mitissime .fino a ieri, sono oggi abbastanza gravi; le seconde, per 1mportanti ragioni di convenienza, punisoono quasi sempre molto leggermente chi si batte con coraggiq e in modo cavaller esco e riguardano come vigliacco e privano del grado chi, proYocato con ingiurie, non sfidi, o chi, sfidato. non accetti il duello. E contraddizione c'è persino tra le stesse disposizioni militari, perchè da una pa;rte tollerano e dall'altra puniscono. ]J'a d'uopo però notare tosto, che la cont raddizione, checchè si dica, ò inevitabile; è iusita nella nELtnra stessa del duello 1 il qua.le, cousiderato in modo· assoluto, non è alt ro che l'ef. ' fetto d'un pregiudizio e, in modo r elativo, una fatale necessità, che ha il suo lato buono, perchè affina i sentimenti ~d alimenta lo spirito cavalleresco negli individui , specie se militari, e nella nazione. Finchè la opinione pubblica riterrà gravemente disonorato chi ad uno schiaffo, inYece che con una sfida, risponde con una querela sporta al magistrato. il duello sarà una necessità per l'uoLlo dai senti menti nobili e delicati, che anteporrà l'onore, non solo alla pena comminatagli dalla legge, ma alla vita istessa . E se così è pel gentiluomo in genere, tanto più dev'essere per quello militare che, per proprio istituto, ha l'obbligo non solo di professar e sentimenti nobili e delicati, ma anche quello cft dimostrarsi cor aggioso in ogni evenienza. · Nessuna meraviglia dunque che la legge militare ril;enta dei due aspetti sotto cui è considerato il duello; da. una parte essa lo pnnisce, in ispecie nei casi in cui la disciplina.,

(H Sentenza. della cMtc d'a[lpcllo rli Perugia dell'H

n~vemhre

:1882.

1783

pietra angolare dell'esercito, può esserne scossa; dall'altra lo tollera· e talvolta lo impone, percha non si dubiti da chicchessia che, fra i difensori della patria, sia taluno che tema sta.r e a front e d'un uomo armato a· un ferro o d'una pistola. L'esercito, parte non piccola della società, specie oggigiorno, non può non informarsi alle costumanze di questa e, sopra tutte. a quelle cavalleresche; le deve anzi seguire più scrupolosamente che tutti i gentil nomini estranei alla milizia. D'una cosa sola mi pare ci si dovrebbe meragliare, come cioè i duelli tra militari non siansi ancora sottratti alla giurisdizione ordinaria. Ciò però sarà presto un fatto compiuto, non solo pei duelli tra militari di grado differente, come in modo egregio venne proposto. (1), ma anche per qn elli tra uguali. Ne abbiamo la prova nel progetto di codice penale per l'esercito, present a,to da S. E. il ministro della guerra, onorevole Pelloux, nella tornata senatoria.le del 22 dicembre 1891, progetto che; se tradotto in legge dello Stato, non passerà più sotto sileuzio, come quella ora in vigore, ma sanzionerà essa stessa le pene relative, considerandole però, a differenza del codice comune, non come inflitte a delitti contro l'amministr azione della giustizia, sibbene contro la disciplina militare. « La necessità, leggesi nella clotla 1'ela.:;ione, onde il progetto è preceduto, la necessità d' un pat·ticolare ordine di sanzioni penali per il duello fra militari si fa ora maggiormente sentire, di fronte alle disposizioni del nuovo codice penale comune ». E a tale necessità son di parere soddisfarebbero pienamente. se approvati, gli otto articoli costituenti il capo IV del meuz~oùato pr ogetto ministeriale. Il duello fra militari in genere vi è considerato eli sola competenza del magistrato militare, ed è perciò totalmente sottratto alla giurisdiz:ionè ordinaì·ia. (t) Progetto rli codice penale per l'e>ercìto di Roberto Potl'uolo, tenente de l 7° fanloria, sostituto urrtciale istruttore ne i tribunali tllllfturi. Homa, tS9L


1784

'

IL DUEL LO

Pel duello fra militari di differente grado non vi si parla più d'insubordinazione ; esso vi è incriminato come r.e ato per sè stante .perchè, se è ver o che offende la disciplina militare, è vero altresì che non si può e non si deve confondere la minaccia o la violenza. volgari, non che la vendetta o la malvagità della insubordinazione col sentimento dell'onore e della lealtà, che it+formano la sfida e presiedono al combattimento in duello. In vista perciò della violazione della disciplina, la sfida ed il du-ello vi sono puniti più severamente che dal codice comune, ma in modo assai più mite che l'insubordinazione da quello militare. È noto, che, nella dlnralità dei casi, sono sanzionate, per l'in, subordinazione, la reclusione di lu:nga durata o la morte; per la sfida invece dell'inferiore al superiore per cause eli servizio questi, se accetta, incorre nella detenzione da sei mesi a due, anni, e quegli da imo a tre anni, e, se il duello avvienE?, la stessa pena è da .d ~e a quindici anni per l'in·,feriore e da uno a cinque pel superiore. Se lo sfidante ~ il superiore, egli è rimosso e lo sfidato incorre, se a_ccetta, nella detenzione sino ad un ,anno: avvenendo il duello, la detenzione è da ·quattro mesi a tre anni per amemlue, oltre la rimozione pel superiore. Come si vede il legislatore, pur considerando con occhio più benigno che pel passato il duello tra militari di grado di verso per cause r.li servizio, pur lasciando tra il minimo ed il massimo della ~ pena una gra.nde latitudine di giudizio al magistrato, non si per,mette troppo grande clemenza, potendone d61·1vare grave ' danno alla disciplina. Quando però le cause della verten~a siano estranee al servizio, oppure il colpevole sia stf.tto indotto alla sfida da grave insulto o da g rave onta, egli non clubit~ punto di diminuire le pene, nel pri~o caso di un terzo ed anche della metà, nel secondo da uno a · due t erzi, sostituendo, in amendue, a.lla rimozione' la detenzione sino ad un anno. F ortunatamente tali d uelli sono pochi, e il radicato sentimento della disciplina, raffermato dalle ora.dette sanz;ioni penali, che

CO NSIDERATO SEECIAL)J:ENTE SOTTO L'ASPETTO M!Ll'l'ARE

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l 785

faccio voti siano presto -approvate, mi conforta .sempre più nella speranza, che essi scompariranno del tutto. Di gran lunga inferiori, e a buon diritto, sono le pene inflitte per i duelli fra militari di ugual grado, non essendo ' essi gran fatto lesivi della· disciplina. Tali pene si limitano in.·massima a castighi d isciplinari e solo è comminata la detenzione sino à due anni quando vi sia grave ferita, che produca· conseguenze permanenti o pericolo di vita, e la stessa pena da quattro mesi a cinque anni al duellante chA uccida .l'avversario o gli cagioni una lesione personale, da . cui derivi la morte. · Anche le sanzioni penali pei portatori della sfida e pei padrini variano di molto, secondo che il fatto avviene tra militari di g rado differente o uguale, essendo essi puniti con la ·detenzione sino ad un anno nel primo ca.so e andando in massima impuniti nel secondo. Questa impunità però · la si otterrà solamente qnando i portatori della sfida impediHcano il c.ombattimento . ed i padrini o secondi abbiano f~tto quanto dipendeva qa loro per concil~are le parti o se~ « per 'òpera 1 eli essi il combattimento abbia un esito meno grave di quello che altrimenti poteva avere (1) ». Le pene dunque sono assai differ enti, e l?er i due avversari, e per i portatori della , sfida, e per i padrini, se- condo 'uhe la sfida è accettata. o respinta, secondo che si .viene per opera degli ultimi ad una conciliazione o ad un duello di limitate conseguenze. '· Che çla talun militare, in massima, non si accetti la sfida, sia egli superiore od inferiore o uguale dello sfidante, non pongo )ninimamente in dubbio . sebbene, accettando, incorra in 'q uelle péne che il .codice è in dovere di sancire ·per combattere il duello: più della pena, deve importare al militare il proprio onore, che altrimenti andrebbe perduto. Dirò invece ai }_)Orta,tori di sfide ecl ai padrini o se-

Hl Articolo 20'• del progetto d i legge presentato dal ministro ((ell a guerra, onot·evole Pelloux, nella tornata 22 dicembre 1891 del Senato del Reg110.


17S6

IL DUELLO

condi quanto il codice aspetti da loro, sia per conciliare onorevolmente le parti, sia per limitare le conseguenze dello scontro. V i hanno prima di tutto l"obbligo morale ed in secondo luogo il loro tornaconto, giacchè essi, così facendo, andranno esenti da pena: il loro operato clovrà all'uopo apparire chiaramente dai successivi verbali . D el duello fra milit~:tti ed estranei alla mi li~ia il progetto di nuovo codice penale per l'eser cito non fa menzione, perchè non poteva e non doveva.. Se avesse avocato a sè la. ~ relativa procedura, avrebbero avuto ragione gl i oppositori al codice speciale, elle grida.no a l privilegio che si vu_ol fa re con esso ai duellanti mùitari. ~on potrebbesi allora vittoriosamente rispondere, come pei duelli fra soli militari, che iJ fatto, por la qnalitit delle persone, che vi sono implicate, _e per le part;icolari circost'au7.e in cui s'è svolto, ha preso il car attere di delitto \imilita.re. Gli è perciò che i dnellv dei militari con ~orghesi cadono e continueranno a cadere sotto la sanzione della legge comune non meno severa di quella militare, avendo l'una e l'altra lo scopo di diminuirne il numero.

III. Ma, pur troppo, nonostante ci si conduca da perfetti gentiluomini in ogni circostanza della vita, nonostante si conoscano le conseguenze penali, cui si va incontro quando si fosse coinvolti in una sfida od in n n duell o, pnò avvenire talvolta di dovere inviare o accettare la prima o di esserne portatori, e di dovere poi scendere sul terreno come duellanti o come padrini. Di qui der iva la necessità per tutti i genWuomini, specie se militari, eli conoscere i codici cavallereschi più. in uso e quelli, sopra tutto. del proprio paese, essendo regola eli cavalieri~ ehe g l'implicati in una vertenza cl'onore. benchè tal uno sia straniero, si . attengano, nel risolverla, ai codici dello Stato, in cui la si è prodotta.

CO~Sli>EHATO SPECJA UI I::NTE SOTTU L ' ASPETTO niiLITARE

17 87

L'Italia, per non parlare degli antichi, ne possiede due moderni, del compianto generale· Angelini l'uno e del cavaliere Iacopo Gelli l'altro, amendue. a mio avviso, d'incontestabile valore e nel contenuto non molto cl iff<3renti; amendue alla odierna civiltà ugualmente consentanei e risp')ndenti alle tendenze della pubblica coscienza e degli attnali costumi. Quale sia da preferirsi 11011 sapr ei dire: ai militari ispirerà forse più fiducia il primo, perchè dettato da un milita.re beuchè, essendo venuto alla luce prima che fesse pubblicato il nuovo codice penale comune non sia, come la quinta edizione del Gelli, alle disposizioni di e.sso coordinato. È detto in tali codici cavallereschi, come ci si debba regolare dal momento dell'offesa a quello dellct sfida; come da questa alla trattazione della vertenza; come per procederà ad un accomodamento pacifico od al verbale d i scontro; come add i v~mga alla soluzione con la sciabola, con la spad~'l. o con la pistola, che sono qualificate a1·mi 1JI'OPI'Ì~ legali op · pure cavalle1·esche; come infine si abbiano a comP.ilare i molt~plici e svariati verbali. Dell'estesa ed importante materia mi asterrò dal fare un riassunto; sarebbe, per chi legge, non piccol? tedio e, per me, lavoro difficilissimo e forse di fattura impossibile, perchò gli articoli clèi codici 11on si possono riassumere senza correre il rischio eli travisarne il significato. Non poss'o psrò r.istanni dal mettere in ovidenza alcune massime e- talune norme, che vi lessi, siccome quelle che a me paiono, fra l'a ltre, importan tissime pei genti- · luomini in genere e per quelli militari in ispecie. I duelli, per cose futili, devono essere da tutti proscritti: lo scendere sul terreno per dei nonnulla fa nascere il dubbio, che ci muova più i l desiderio d'una 1·èclame a bnou mercato, che la necessità eli tutelare il nostro onore. Gli è qui che si parrà ' tutta la calma del supposto o reale offeso e la perizia de' s uoi rappresentanti. Ci sono dei casi, in cui l'offesa è · dnbbia; in cui l'offe nsote, più ap· parente fo rse che reale, sarebbe disposto a dare le più ampie spiegazioni, se richiesto da un terzo, specialmente se

si


1788

IL DUELLu

amico. ~ quest.o deve ricorrere, prima che a due rappresentantl, quegh che sospetti siasi Yoluto offenderlo con par ole o con atti d'interpretazione dubbia, perchè l'invio di due persone « assumerebbe l'aspetto di una sfida e terrebbe all'interpellato la possibilità di rettificare la cosa (l) ». . ~he se l'?ffesa fosse patente e l'invio dei rappresentanti md~spensabile, è missione di questi « ottenere per le vie paCifiche e decorose quella riparazione che !?entità della medesima fosse per richiedere ». Alle vertenze d'onore de rivate da offese semplici, specialmente se orio-inate d~ fittili cause, de.vonsi dare dai rappresentanti s~luzioni amichevoli. Se altrimenti operassero, sarebbero in coscienza obbligati ad adottare, per lo scon tro, condizioni poco serie e correrebbero il rischio di cadere allora nel ridicolo: solo in pochis~imi c~si, ~i graviti.~ . ~ carattere eccezionali, sarebbe des1derab1le Sl facesse ncorso alle armi. Negli altr~, i ·rappresentanti, che si prendano veramente a cuore la loro importantissima missione e che non fao· ~iano pom~a di troppa rigidezza é di troppo zelo sempre mopportull1, troveranno il più delle volte la via o-iusta che .meni ad una transazione onorevole per ambedue l~ partl. Qualora poi non si potesse far a meno di scendere sul terr eno, il che, ripeto, dovrebbe solo avvenire in caso di offesa grave, rammentino i padrini che le condizioni dello scontro devono essere tali che, pur evitando, per quanto è possibile, i risultati fun esti, d iano al medesimo quell'aspetto di serietà, che non dovrebbe mai andare scampagnata da un atto di sì grande importanza. ~uin~i, mentre da una parte dovrebbero scomparire i cos1dett1 duelli a morte o ad ultimo sangtle, i quali, « par il ~atto ~~e li guida e per il carattere feroce che li distingue, s: avncmano ad un omicidio premeditato », dall'altra non Sl dovrebbero · più verificare quelli al primo sano·ue che :fi. b ' mscono per solito in una scalfìttura e con nn lauto pranzo,

(l)

Cot!ice cavalleresco, del. generale

ANGELtNI,

pag. ;>S.

CONSIDERATO SPECIALMENTE SOTTO

r.' ASPE'!"l'O

MILITARE

1789

« e che nuocciono alla. riputazìone di chi li permette ». O la querela è futile e dev' essere facilmente composta all'amichevole, o l'offesa è grave e allora il duello diventa serio e deve perciò terminare con una ferita seria o tale, che impedisca il maneggio dell'arma ». E perchè sia tale, non devesi in massima escludere nessun colpo: se il duello è considerato, spe.cialmente pei militari, come prova di coraggio, sarebbe troppo facile ottenere la patente di tale virtù, quando si scendesse sul terreno con la cer tezza di riportarne incolumi le parti vitali del corpo, quali, ad es., la testa ed il petto. D 'altra parte l'esclusione èli tali colpi pone i dti.ellanti in grande imbarazzo e rende difficilissimo il còmpito dei padrini e del direttore dello scontro, incaricati di fare rigorosamente osservare le condizioni stipulate nel relativo verbale. Si corre perciò il rischio, o di rend'ere il duello ridicolo ed. illusorio, o eli commettere infrazioni, siano pure involontarie, alle norme cavalleresche. Nè basta, perchè il duello sia serio, il mettere nel verbale di scontro, come talvolta si usa, che esso dovrà cessare solo quando così giudicher anno i medici. Si sa che questi, per proprio ministero, sono propensi al sentimento umanitario il quale~ « fors~ più che la lor o responsabilità di fronte alla legge penale e di fronte al giudizio del pubblico, li obbliga moralmente a limitare, quanto più loro è P?ssibile, le conseguenze d'uno scontro ». Non sono essi che devono tutelare l'onore dei duellanti, sibbene i loro padrini, nelle ctù mani i primi l'hanno intieramente affidato: i medici sono sul luogo del combattimento per medicare le ferite e non per coprire la responsabilità di duellanti timidi o di padrini furb i o codardi. Se si vuole perciò che i medici non si oppongano alla contin uazione della lotta e il duello proceda con 'la lealtà e la serietà volute, non si deve dare ad essi, nel verbale di scontro, nessuna responsabilità, nè inserirvi la condizione che « si porrà termine al combattimento solo quando uno dei duellanti è impossibilit~to a continuare per grave ferita ». Allora solo i medici :o,on 8 1 crederanno obbligati d'intervenire alla prima scalfittura e


1790

CONSIDERATO SPECIA UfE:to{'rE SOTTO L'ASPETTO DI:LITARE

IL DUELLO

solo, se interpellati, consiglieran no d'interrompere la lotta, per ripronderla a tempo debito, quando siano state inferte tali ferite le quali, pur non impedendo ruso delle ar~i, m'ettano uno dei combattenti in si:ffatte condizioni d'inferiorità rispetto all'altro da comprometterne l'esistenza. E it parere del medico sarà allora veritiero ed i duellanti ed i testimoni potranno in massima attenervisi, perchè non suggerito nè da responsabilità nè da sentimento umanitario, avendo esso in mira, non la soluzione della vertenza, ma la temporanea sospensione del duello. Forse non incontrerò la generale approvazione col proscrivere i duelli al primo sangue e quelli con esclusione di determinati colpi, e nel condannare le pietose bugie dei medici al lodevole scopo di salvare la vita d'un gentiluomo, pm: facendo uno strappo al codice ca'<.1lleresco. Non mi si potrà negare tuttavia, e in questo sono meco d'accordo uomini e::;perimentati, che, divenendo il ·duello una cosa seria nei snoi effetti, ci si ter rà riguardati nelle parole e negli atti per non offendere chicchessia e che anche i padrini, nella trattazione d'una vertenza d'o11ore, andranno assai cauti e eercheranno d i smorzare o di gettar e almeno un po' d'acqua sull'incendio aceesosi fra i loro rappr esentati. N el raccomandare ai portatori della sfida ed ai padrini di esser e cauti non intendo dire abbiano ad essere lenti: la len· tezza, nella soluzione delle vertenze d'onore, deve essere assolutamente bandita dai gentiluomini, specie se militari. Alla offesa deve succedere, più presto possibile, la sfida; a questa la trattazione e, poco tempo dopo, lo scioglimento, sia desso pacifico, sia cruento. Pensi l'offeso che, se dentro le 24 ore dall'offesa o dal momento in cui ne venne a cognizione, la sua sfida non è pervenuta, senza g iustificato motivo, all'offensore, questi può respingere l'appe~lo cavalleresco, facendolo incorrere così in nn doppio disonore, primo per il ritardo e poi per la mancata soddisfazione. E dal canto suo pensi lo sfl.dato, che è in obbligo di far conoscere i suoi padrini a quelli dell'avversario entro 24 ore clall'accettazion~ della sfida e che se lascia invece trascorrerne 48, va a rischio

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d'essere giudicato un pusillanime, perchè lo sfidante può ritenere nega~a la chiesta soddisfazione. Solo in tempo di guerra i militari, non pure possono, ma devono anzi rimandare sino ' alla pace la soluzione d'una ver teuza d'onore: la loro vita è sacra allora più che mai alla patria, di fr onte alla quale deve cessare ogni altra cor.siderazione, anche quella che riguarda la tutela del proprio onore. Dunque il limite massimo di tempo, concesso per risolvere una ·verten~a d'onore, non deve superare le 60 ore; regolarmente però la soluzione dovrebbe avvenire nelle 48 ore, e sarà ancora meglio pei padrini, e in ispecie per g li avversari, se la quistione, causa per gli uni e per gli altri delle più gravi preoccupazioni, sarà anche più sollecitamente definita. Però il desiderio d i far presto non deve danneo-. l t:> g1are a regolarità del procedimento e neppure indurre i padrini ad armare l'un contro l'altro due uomini, i cui ne;:vi siano ancora estremamente eccitati dalla patita o dalla. fatta offesa: gli è perciò che è stabilito, che dall'offesa alla soluzione trascorrano dodici ore almeno. Tra le ragioni giustificabili di ritardo vi è quella di non sapere a chi rivolgersi per averne l'assistenza iu una ver'tenza d'onore. Ciò non può verificarsi pe' militari, che sanno es~ere loro sacro dovere il far da padrin0 in duello all'amlCo o al. collega; sibbene per il loro possibile avversariò, c~e non s1a militare. E qualora questi si trovasse in tale crrcostanza e ne informasse i padrini dell'avversario militare, è o?bligo di costoro il pregare due amici perchè si sobba.rchino alla bisogna. Capisco che può avvenir e sia a quest1 del tutto sconosciuto quegli che essi dovrebbero rapp.resentare; ma ciò, a mio avviso, non coonesterebbe il loro rlfiuto. Se le regole di cavalleria e quelle eli ospitalità ci fa.nno obblio-o d'1 assts · t ere , persmo · · . . o uno stramero eguale a 1 n?. ln età e condizione, che direttamente ce ne preghi a · plU forte ragwne, se tah· regole conte1nplassero il· caso ' da mh~ cons~derato, ci consiglierebbero di arrenderci alle pre,. 1ere d1 · · · t:. am1c1 o collegh1, che sono coinvolti in una vertenza d'onore con uno sconosciuto. tH -

ANNO XXXVIII.


1792

11. DUELLO

È vero che il codice cavaÌleresco non impone ai militari di tener bor done all'assurda abitudine invalsa di ri,olgersi all'uopo, quando non si trovano padrini, al. primo ;tftìcia~e incontrato per via. Ma il fatto da me cons1derato e mollio diverso: dal rifiuto di assistere lo scono:=~ciuto potrebbe der ivare persino una mancata soddisfazione ~l militare c~1; lui implicato in una vertenza d'onore. Non mte~do con Cl~ che lo sconosciuto abbia a rimaner tale per cln ha accett ato di assisterlo : prima che si scenda sul terreno è obb~i?~ dei padrini di ausicurarsi con ogni mozzo. ~ella onorab.1 hta de' loro rappresentati, e tale obbligo d1v1ene ~agg~ore: quando non si conosca di essi tutto il passato.' Fm~he .d1 ciò non siasi pienamente informati, non deves1 add1vemre alla soluzione, quand'anche all'uopo si fosse costretti oltrepassar e di molto il limite massimo di t empo dianzi sta- ~ bilito. E qui avrei fin ito, se non ~i sorg~s~e il. dubbio che il lettore possa domandarmi c?m 10 . concih ru:s1eme d~e delle idee enunciate in questo mw scntto, sanzwnata l una dal proO'etto di codice penale militare, patrocinata l'altra dai codici cavallereschi in uso e da me approvata. Si legge n el primo : « i padrini o secondi vanno. esenti ~a pena se, per opera di essi, il combattimento abb1a nn e~1to ~eno.grave di quello che altrimenti poteva avere » : e scntto . mvece negli altri che il duello debba ce~sare s?lo <J.U~ndo s1a stata inferta tale una ferita, che impediSca d1 contmuarlo. La r elazione, che precede il menzionato progatto di legge, non ispiega a quali criteri i~ codic~ siasi pe~· t ale riguard~ informato : non credo tuttaVIa abb1a voluto mtendere che 1 padrini andranno esenti d~ p.ena, se .~vranno. adotta~o. tali condizioni di scontro, da lim1tarne pm che sta poss1b1le le conseguenze: 1111 codice militare mi sembra non si possa , fare paladino di duelli incruenti o quasi. Esso vuole; se male non mi appongo, che i padrini impediscano i duelli eccezionali, che sì traducono in ·vere carneficine, e che, in quelli regolari, facciano di tutto perchè le condizioni siano

CO~S!DERATO SPEC LA{.l'uE:-.:TE SvTTO l / AS PETTO MlL'ITAf\E

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osservate, impedendo, anche con loro per icolo, qualunque infrazione per quanto in volontaria. Perciò non duelli ecce::r,ionali, ma neppure quelli a primo sangue o con esclusione di colpi, che finiscono per lo più con una ridicola scalfittura; ma duelli seri, che mettano in pensiero gl ~ àvversari, e per il pericolo che presentanG, e per la gravità delle sanzioni penali onde sono colpiti. Allora solamente si sarà indotti a tenere sempre quella linea di condotta,, che è tracciata da una fine educazione e seguendo la quale si evita ognora di recar e offesa a chichessia, linea di condolilia, dalla quale i militari non dovrebbero mai dipartirsi, non solo trattando con gentiluomini, ma anche, quando bisogni, con gente del volg o. . Gli è frequentando luoghi troppo umili o di dubbia fama che si contrae dimestichezza con g~nte che trascor re ad of· fese, delle quali sa;rebbe poi incapace eli dare soddisfacente riparazione. Dimmi con chi p~·atichi e ti dù·ò chi sei; così a buon diritto ha sentenziato l'antica sapienza, ed i militari, che non si uniformino a tale massima, corrono il rischio di essere giudicati da meno di quello che sono e devono essere. Soprattutto non si sporchino di quelle colpe che rasentano il codice penal(( comune, e che un buon duello attenua ma non cancella. S e poi il duello fosse inevitabile, non importa se per colpa altrui o per la propria, il militare deve scendere animoso sul terr eno e, nQncurante del pericolo, combattere fieramente l'avversario con tutti quei modi cavallereschi, che a vero géntiluomo si addicono e che dallo condizioni di scontro sono consentiti. GrusEP PE

tnagyiore

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ftlllteria..


LA SAI.UTE DEL SOLDATO

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LA SALUTE DEL -SOLDATO (C{)ntinua:iotte, vedi numet·o precedente)

n r. (;os' è la salute?

Non essendo soddisfatti delle altrui, proveremo anche noi a dare della salute una definizione che ci accontenti approssimativamente di più . Diciamo approssimativamente, perchè essendo i confini di essa estesi, e varie le m&.nifestazioni, r iesce difficile comprendere il .tutto in un concetto chiaro e breve, come è mestieri n~lle definiz:oni. V alga il famosissimo dizionario dell'accademia di Francia, che ci offre questa: La salute è lo stato di chi è sano, di chi sta bene! - tante grazie, o signori. Secondo noi dunque la salute consisterebbe: nel movimento ORDINA.TO, A.llli(QNICO, INAVVERTITO clelle funzioni necessarie all'esistenza, in 1m a termperattwa clel co1·po quasi costante. .é..bbiamo prediletto come idea fondamentale il - movimep,to - perocchè il moto è appunto la più caratteristica espressione della vita ovunque. Nello stesso sonno che suol

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dirsi immagine della morte, innanzi tutto perdurano le funzioni indispensabili: circolazione - r espirazione - secre~ioni - digestione, ecc. ecc., di più rimangono in parte attive anche quelle dello spirito, come lo provano le reazioni persistenti sotto stimoli di un determina.to oTado, {)OSÌ pure gli stessi sogni. Ma inoltre noi incliniamo ~'t credere, che nella sua essenza, il sonno, sia pure per sè una funzione attiva, intermittente e determinata in parte dalla stanchezza. In fatti esso ha, come le funzioni periodiche, un principio ed una fine, fra cui si trova il periodo di stat~,. var!o ne~l'intensità, il quale· oppone resistenza, epperciO agiSce, SI muove. contro i fattori che mirano a tmbarlo. P.er quanto"tma definizione debba essere concettosa, pure abbiamo creduto aggiungere al movimento funzionale tre {)0~1dizioni caratteris~iche indispensabili; così dunque iii pnmo luogo si è detto che esso movimento ·deve esset~e - O?"dinato, :-- intenden.do con ciò di escludere ogni tumulto, og~i· saltuarietà; affermare invece il compiersi a t~mpo ed m proporzione ai bisogni, perocchè in altro modo, gmngerebbe tosto la fatica, l'esaurimento. Successivamente lo abbiamo voluto - a1·monico. - Questo nei ~apporti r eciproci della funzioni tra loro. Spieghiamoci meglio: Gli atti vitali godono, entro limiti oscillanti per ogni in d~ vi~uo, un'estensione, una linea graduata di attività; a nzi .sl può considerare soltanto robusto chi può oltrepassare l con>.l,Ul .~::.. . a· .. . mea·. 11 1 questa capa01t.'t, con la mago·ioranza 0 delle sue funzioni. T~le privilegio occorre per soddisfare, senza consumo og~I volta di forze eccezionali, alle svariate esio-enze ed 0 agh eventl· ma · ttes1· cm· sono sottoposti sempre le persone anche più . . ora·mate. E. per essa facoltà che . . met o a·1ch e e pm SI co~~10no, acl esempio, di solito senza ammalarsi, talvolta l~von musati, o si tollerano improvvise varianti metereolog.tche, od altrimenti si assimilano cibi di digestione non fa elle, ecc. ecc.


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LA SALUTE DEL 'SOLDATO

Ebbene noi crediamo che non si debba ritenere perfettamente sano chi presenta uno squilibrio, una disarmonia originaria od acqu isita, nella capacità funzionale dei diversi apparecchi. A che varrebbe per nn caso, possedere forti muscoli, quando è abbassato il rotere nei nervi motori? Se un battito di cuore vigoroso innonda generosamente di sangue un polmone meschinello, incapace di rinforzare all'unisono la sua attività, dopo cento passi accelerati,. avremo, o rottura di vasi sanguigni, quindi sbocchi di sangue, o sincopi oil altri sconcerti dei quali il lettore ricordando le precedenti nozioni vitali, saprà immaginare il meccanismo. D'altronde è comunemente ammesso, che lo sviluppo privilegiato di una data funzione, di un dato organo, va a carico di un altro. Gli ercoli da circo infatti vennero tenuti quasi sempre in considerazione di beoti. I ciechi nati d'ordinario hanno l'orecchio squisitissimo. Finalmente il movimento funzionale deve essere secondo· n;i - inavvertito - vale a dire, eseguirsi non solo liberamente, ma anche senza che• alcun segno soggettivo richiami la nostra attenzione anrimenti distratta, così da costringerci a preoccuparcene. In realtà ognuno può rilevare in sè, che parecchie funzioni, ovvero molti atti della vita si compiono in modo assoluto, senza intervento della coscienza e ta.luni anche dalla volontà, come per esempio, il cil'colo sanguigno e la digestione che pure hanno manifestazioni tanto naturali ed evidenti, qua.li il polso, l'urto del cuore, la fame, la sazietà, ecc. ecc. Altri invece, si trovano generalmente nello stesso st.ato di indipendenza per legge d'abitudine, così il respiro. così il camminare, così. molte altre azioni consuete. Orbene se una circostanza qualunque, spesso il dolore, ci richiamerà nel movimento attuale, poniamo d'una determinata funzione, al punto, quando è nei nostri mezzi, eli farcela moderare, sospendere, o comunque eli provvedervi, vorrà dire, che la libertà di essa è ostacolata; in' altri termini che il suo stato di Sèl.lute, per il rrwmento è alterato. .

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LA SALUTE DEL SOLOA'rO

I tre predetti modi di essere del movimento funzionale, rispondono a eoncetti di perfezione, eli ideàlità, non rari a trovarsi in un soldato, uomo scelto e nel fiore dell'età, ma meno assai in altri periodi, o condizioni della vita. Tuttavia è a ritenersi per tutti, che quei stati fisici dell'uomo i quali si allontanano appena, od in modo effimero dalle specificate tr~ condizioni, non devono mai considerarsi malattia, e nemmeno imminen7.a morbosa, tanto più che a questi stati, diremo così. di salute minore, la resistenza organica, le forze vitali, infine il patrimonio delle risorse naturali vi riparano con rapidità tale, che da noi stessi vengono tosto dimenticati. Ciò che invece produce in tutti e senza riserve, il passaggio immediato dalla salute alla, malattia, è l'alterazione, in più od in meno, del calore animale, essendo la stabilità di questo, che accennammo nella chiusa della nostra definizione, condizione indispensabile dell'umano ben' essere. Vediamo: L'uomo gode eli una temperatura generale, la quale deve ritenersi q~ta~i costante, di fronte a.lle esteme, che egli può sopportare, cioè, secondo il Kaemtz, da circa - 56•) 4'7°. Perocchè le ,oscillazioni possibili in noi, allo stato di salute, sono minime, insignificanti e pt<ecisamente da uno a due gradi centigradi, al massimo. Di più, queste oscillazioni non sempr~, nè in tntto, dipendono dalla temperatura ambiente, ma anche da altre cause, cosi: dalle coincidenze di talune ore della giornata, o meglio dallo stato di processo d'ossidazione e dai fenomeni chimici che avvengono nei nostri tessuti durante la loro nutrizione, fenomeni ritenuti anzi da taluno fra i più potenti fattori del calore vitale. In realtà il grado medio di temperatura del nostro corpo che è di 37", può scendere al massimo sino a 36'',2' nella notte, verso l'alba od elevarsi iL 37",5' sul termine della g iornata, senza che l'ambiente abbia subite variazioni. A complef.ento, aggiungiamo pure che possono essere cause di oscillazioni nella l:emperatnra nostra, sempre nei limiti eli queste misure tipiche: il modo d i comp~ere il

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LA SALUTE DEL SOL DATO

proprio giorno, le ore in cui ci si alza, ci si corica, o si mangia, ovvero, e più ancora, il genere di alimentazione. È noto infatti che un vitto nutriente, caldo, aromatico e le be· vande eccita,nti, elevano la' temperatura, come fa anche l'esercizio muscolare, mentre la deprimono l'inerzia ed il d~­ giuno. Producono altresì: pei'dita di calore, la irradiazione di questo, dalla superficie del corpo ~ l'evaporazione di acqua per la pelle o per i polmoni - il riscaldamento dell'aria da noi aspirata e delle sostanze introdotte con temperatura minore della nostra. Tutte cause que'ste, lo si noti, che il nostro istinto però, la nostra mgione, concorrono di massima a moderare o favorire, secondo i bisogni, mantenendo con ciò appunto quella costanza di temperatura indispensabile alla salute. , È notissimo -per un esempio classico, che 1 popoli del nord, poniamo i Lapponi, fanno un prep~:mderante uso nella loro alimentazione, d'i grassi e di oli, iu altri termini di veri combustibili, necessari' appunto ed idonei a.lla produzione del calore an_imale. Ripetiamo dunque, che se si oltrepassano le misure esemplari ed invariabili, che abbiamo indicato, l'individuo entra direttamente negli stati di malattia, in taluni dei qu,ali, dicorisi raggiunti degli est.remi veramente fenomenali. Pare infatti, che si sia vista: salire la temperatura umana fino a 44:!' o 45" e scendere a 28° o 27" ; ma però nella pratica corrente, pr'i ma ancora che vengano toccati tali eccessi, l'ammalato è considerato come finito. Così, pèr accennare ad una condizione morbosa, delle più comuni, quella della febbre a corso, quando la colonna termometrica giunge nel cammino dì essa a 41°,8; il pronostico può considerarsi quasi sempre fatale. Queste mutazioni di temperatura du-ra~te la malattia vengono rilevate, come tutti sanno, col termometro clinico. Esso è l'indicatore garantito della febbre : stato morboso cioè, che d'ordinario imprime tosto un certo carattere di gravità a11che alle sofferenze comuni. Non sarebbe perciò male, sia detto per incidente, che gli ufficiali si esercitassero al ma-

LA SALU'rE DEL SOLDATO

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D:eggio del prezioso istrumento; tenendò sovra tutto pre'Sente allora le seguenti regole fondamentali, che : a) il bulbo, o vaschetta, del mercurio _resti a contatto , interamente con la zona. esplorata; b) venga lasciato in posto non meno di 10 minuti; c) la parte esplorata sia mantenuta coperta onde evi.tàre l'evaporazione cutanea, causa di raffreddamento; d) ci si addestri nella lettura della scala . ·per evitare gli ~rrori di paralassi. La :regione del corpo che meglio si presta è ,i l cavo dell'ascella; dove cioè la radice del termometro può essere in og-ni punto a/ cont atto con la cute, quando ben si avverta di tenere avvicinato il braccio al t ronco e l'avambraccio piegato sul petto.

IV.

I n emici della salute , del soldato.

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Fissati così i termini della salute, vedia.mo le pi~ importa.nti infermità che la in<i'idiano .ner' soldato. Però come comporta l'indole del nostro assunto, saranno considerazioni s~~n:arie, quindi esclusa ogni malattia in particolare.: di pm CI riferil'emo solo al tempo· di pace essendo quello di campagna o di guerra eccezionale, tanto per la brevità di fronte al primo, quando per il fine, i mezzi, l'ambiente in cui si trova a vivere il soldato, dove è virtù, onore,' gloria,_ esporsi alle offese e dove i provvedimenti più razionali, più leggittimi per la salute dell'indiv-iduo. devono molte volte c~der~ Ìf pesto a quelli per la salute della patr~a. Periodo eh tempo 'c ui competerebbe un lavoro esclusivo il quale ci · proponiamo di compiere in ~ltra circostanza.


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LA. SALUTE DEL SOLDATO

Le infermità del soldato in tempi ordinari si debbono considerare originate da: I. Cause infettanti. · II. Cause comuni. La nostra distinzion~ compendiosa non si adatterà forse a tutte le specificazioni della patologia ancora corrente, 'm a essa, mentre le semplifica, rendendosi accessibile a tùtti, ci sembra avviarsi pure alle vedute generali cui riteniamo inclinare la clinica avvenire.

Ca:use infettanti. La maggioranza delle malattie pm gravi nell'esercito dipende da tali cause, ed il numero di ciascuna di queste malattie si eleva nelle file il più delle volte in due modi distinti e cioè: o perchè l'agente morboso, nato oppure penetrato nell'agglomeramento di tanti individui, ha un pr~prio potere cont~tgioso, od almeno diffusivo. Così avviene, per esempio, nellè epidemie in genere, talvolta anche minute o limitate ai soli quartieri e parimenti nelle affezioni parassitarie della. cute ecc. ecc. ; ovvero perchè l'agente lontano e non trasmissibile, fu av.vicinato per avventura dall'agglomeramento. In questo modo per esempio, accade dell'infezione palustr~· verso gli accampamenti ed aggiungi~mo pure molto sovente anche . delle affezioni veueree. In fàtti, nei campi, per la scar~ità del « soggetto », in guarnigione per il costume, specie ~1ei giovani soldati, di accedere nei luoghi di piacere, a squadre; da pecoroni, risulta facile che la stessa donna impura, contagi contemporaneamente molti individui. È per questa ragione che nelle ordinarie"indagini di pulizia sanitaria ci sentiamo poi ripetere il nome della stessa « biondina » come origine dei nume~·osi tbccati dalla sua grazia. Oltre che gli scan.:bi del corredo, non difficili nel vivere comune, possono qualche volta ;l.gevolare .il contagio quasi immediato, e fare

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sotto questo punto di vista anche le malattie celtiche . ordine delle precedenti. ]'atta pertanto questa distinzione rignardante il loro modo sv'ilupparsi, occupiamoci senza altro di ciò che più invale a dire. il c~n·attere e l'importanza delle malattie uu.'""'''"' da ·cause infettanti. a seconda della lòro presa sul nostro organismo, si separare in generali e locali. 'Le generali, quelle cioè che più si impongono e contro quali il soldato presenta una vulnerabilità _maggiore, si possono considerare come nn avvelenamento del corpo nostro sUbdolo, misterioso, quasi fatale, dove i sintomi e le manifestazioni si arrendon~ con maggiore difficoltà' all'in:dagine della scienza. Di qu~sti avvelenamenti moltissimi hanno il carattere solo diffusivo, altri il cont~gioso diretto ed inclii·etto che già accennammo. ~ Al contrario nell'infezioni locali la corruzione resta limitata ad un organo, ad un apparecchio, ad una zona del corpo, quindi di solito, esse sono più accessibili, ed in ge'nere di gravità minore, talvolta di nessuna. , La teoria recente sulla natura di tali malat,tie, è così nota chè crediamo di qui accennarla appena. · Il principio, per la conoscenza comune si può considerare simile, tantD per le infezioni generali che per le locali. Epperò noi ci r iferiremo ora con prevalenza alle prime, perchè più interessanti e eli processo l)ÌÙ. complicato. Si tratta adunque, qualche volLa di sostanze immonde, ma . per solito di germi, di pan1.ssiti infinitamen'te piccoli, di fermenti, di monadi, di corpuscoli infine nnicell ulari, i più a forma ~iritba -bacillo- ovvero tondeggi<1.ntè o elittica- cocchi - od infine a spira - spirilli -- che penetrati nel nostro organismo, tal volta in modo diretto, pit\ sovente per le diVerse viG d'a,ssorbimento - mucosa _: respiTo- pelle, ecc. e tr'01Jato terreno adatto, vivono e crescono rovinosamente per noi, èi.sterminanclo poi la malattia éhe è loro propria .estesa nelle genera,li, circoscritta nelle locali. - E poichè, quasi sempre le infezioni generali sono precedute da un, pe-


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riodo cosidetto di incubazione, manifesto, di . solito, per un malessere indeterminato, esso periodo corrisponderebbe appunto al tempo in cui gli elementi .in~ett~nti si prepara~~ nell'organismo, vi formano i batta~hom, v.1 a~lano le .arml, 0 piuttosto lo vanno saturando ~e1 ~or·o· fat~h. esc.retl.' Imperocchè, circa il modo di agi~ e 1.n s1m1h cas1, 1l c~1 terw del numero, cleUa massa, ha lasciato molto terreno m favor~ di quello che ritiene invece ultime de.ter1ninanti: i pr?do:t~ del loro ricambio di .m ateriale, ovvero le loro emanazwm, 1 loro detriti, ed i loro trasudamenti, i. quali agirebbero .n~l corpo nostro come un veleno, onde scopo della cu·r a · fimrebbe a diventare l'eliminazione di esso. È in pai:te, od almeno ci sembra, un ritorno, con c:·i~eri però più scientifici, .alla teo:ria antica q\1anto l~ medwma, detta degli ~(,moristi; la quale riteneva la malatt1a, appunto un'alterazione degli umori naturali; anzi con: la tendenza a ()"eneralizzare ed anche un tantino a.ll'eccedere, pare pure a ~oi eli veder · perfino sorgere l'ombra del _Iatr·ochimism~ - - parola ostrogota, d'una dottrina d~ve .si pensa:vat:o g.h stessi liquidi del corpo umano soggetti ad alterazlQlll chimiche specificate. Solamente che invece dell' « efferve~cenza » dell' « acredine » della « putrescenza » ecc. ecc. d1 allora, oggi si parla : di « septoemia » di « pioem~a. » di' « pt~­ ma,i ne » di « .l eucomaine }) di avvelenamenti mfiue mulhverba, con i quali · si vogliono pure inte~1dere oggi.' alte~·a. zioni particolari nella struttura degli organi o de1 tessut1 org~'11Cl.

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LA. SALUTE DEl, SOLDATO

Se ·ci piacque di pungere un tantino la brillante ~0ttri-r:a· odierna è perchè essa non: ci ~isulta ancora del tutto spogha da alcune opposizioni, o tale da essere in .tutto acc~tt~ba come dogma. Difatti: come si spiega che s1 possa.no llllet· tare delle mas~e eli gel'mi notoriamente infettive nell'orga· nismo · senza risultato~ Con la condi~ione del ten·eno aclattv alla loro evol~6Zione non si sostituirebbe per caso un mistero con un secondo mistero~ Perchè la presenza dei germi non è costante nelle malat tie ritenute da essi generate ~ Come avvenne .che si determinarono _le stesse mala,ttie

.L'inoculazione ~nche di alcaloidi, tolti dalle secrezioni· di altri animali? Ciò che rende i germi i1ifettivi, è il loro esse·re ovvero la ·provenienza eventuale da materiali cor. ?. Sono sempre la causa o qualche volta l'effetto? Tutti questi quesiti hanno la loro ragione per venire , ma ,non è qui il luogo eli diffonderci intorno ad Li evocammo solo ritenendoli una curiosità, forse di sgradita conoscenza, pellettore nostro. Comunque però, la nuova dottrina vant,a sotto altri aspetti, prove così luminose, cos1 imponenti della sua so ~. lidità., che· deve co'nsiderarsi in effetto come una degna e ' lumin<;>sa conquista della scienza .a ttuale .e noi ci inchiniamo riverenti ai sommi che la proposero e che incessantemente tendono ad illustrarla, fì:dando altresì nel completo suo trionfo: Oiò che purtroppo in realtà è destinato a rimanere eternamente superiore al potere un1ano è, che se si giungesse pure, per ipotesi iperbolica, a trovare. man mano tutte le cause dei morbi, si debba arrivare anche a distruggerne con le cure, 'radicalmente gli effetti: i bilanci dei popoli, l'equilibrio delle entrate con' le uscite, è legge immutabile e necessaria come le leggi eccelse che reggono l'universo - essa finirà solo con il finir del mondo ! Spenta una forma morbosa esiziale; altra ne sorge, ovvero quella mite ed inconseguente si trasforma in fatale. Il gri,p, la cow·bature, in altri termini l'influenza·, · c4e ieri ancora quasi inconsi- derata come malattia, attirava sui colpiti per fino la bur- , letta., oggi ha elevato in taluni centri la mortalità per qual· che giorno, al grado delle epidemie più funeste. Sono pertanto a considerarsi di massima, fra le infermità ~ella ,statistic~ sanitaria militare, come dipendenti da ragioni lD:fettanti generali: morbillo, scarlattina, vaj lo, tifo, tubercolosi, febbre tifoidea, malaria, risipola, sifilide, meningitecerebro spinale e qualch'altra ancora. ~ Invec~f da ragioni infettanti locali : polmonite, angine, oro~coh, flemmone, adenite, scabbia; tigna, erpete, talune congiuntiviti, blenorragia; ulceri veneree ed altre. l

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LA

SALU'l·~~

DEL SQI,DA'l'O

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Cause comuni. - Più semplice, più breve e più chiaro è 1"01·dine delle affezioni dipendenti da cause com~mi. Sono cause comuni di malattia: il freddo, l'umidità, il calore, le correnti d'aria, i traumi, vale a dire gli urti e le violenze. Sono pure cause ccmuni, le privazioni, gli eccessi, l'inerzia, gli esaurimenti, l'eredità ecc. ecc. Ma è specialmente per le prime ora nominate che si svolgono le malattie dette di stagione, reumatiche e climatiche non che le offese corporali, insomma : i catarri, le infiamma.zioni genuine dell'apparato respiratorio e del digerente, i reumatismi, parecchie nevralgie, le storte, le fratture, le contusioni, le ferite ecc. ecc., insomma le malattie o lesioni di conoscenza antica., e facili ad insorgere negli eserciti come molte fra le appar tenenti ai gruppi delle infettive già prima specificate. E con ciò crediamo di avere dato, secondo il proposito nostro, un'idea sommaria ma sufficiente sulla causistica morbosa delle truppe.

v. I suoi antlcl .

Esamineremo in questo capitolo importantissimo i più cospicui agenti esterni o modificatori della vita militare che hanno verso la salute nostra, ma specie del soldato, rapporti frequenti e vari, e che possono, rimanendo scelti, regolati e protetti, spiegare sopra di esso più o meno benefica influenza. Premettiamo, lo si avverta bene, che intendiamo doversi

LA SALUTE DEL SOL DATO

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proteggere il benessere del soldato e minorare fin dove è lecito le sorgenti anche delle malattie inseparabili dalla vita militare, non per la via delle cure, delle precauzioni eccessive, contrarie affatto allo spirito dell'esercito, bensì col costante buon governo dei materiali necessari alla soddisfazione dei suoi reali bisogni, e con l'elevare gradatamente la resistenza :fisica di questo giovane tolto alle abitudini ?ella. famiglia e della vita civile, mercè l'impiego sempre mtelhgente ed ordinato di mezzi semplici, specie di quelli che tendono appunto a mutarlo in utile ed ardito difensore del suo paese. Sia egli sempre attivo, allenato e dimentico dei minori n:-alanni, ma rieonosca hei lunghi periodi di pace, oltre al contmuo progresso materiale del suo organismo, intorno a sè un interesse comune per diminuire la morbosità sua, che in tutti gli eserciti è sempre rilevante. · Questa anche amministrativamente è la migliore delle e~onomie, perciocchè aumentando il ' prodotto delle forze VIve scemano i non valori che sono causa, in pace e m guer~a,. di spese, di ing?mbro, di mal esempio, infine di danp1 mcommensurabili. ~unque in ordine a q nanto sopra, ora accenneremo ai pr:mcipali agenti esterni c modificatori della vita militare ma trattenendoci maggiormente sopra quelli meno diffusi e meno noti, o che ci sembrano attualmente sempre meritare nuove attenzioni, sorvolando invece sulle vedute più alla man~. Se frattanto, dovremo uscire con qualche consiglio, lung1 dall'inspirarlo a rigorismi scientifici, esso si riferirà og~or~ a provvedimenti proporzionati al nostro bilancio, qumdi mai di grossa montatura. Tutti i sopradetti agenti e modificatori: di massima poss~no aver rapporto col benessere generale delle truppe: però llnfl.uenza di ciascuno d i essi risulterà maggiore, ad esempio per un gruppo di malattie o stati morbosi che per un altro: I n tale se n · · rapporto più rile. so no1· d·1c1amo, ch e qnelh· m vanti com le . :D 't' a· d . d l' ' m ermi a 1pen enti a cause infettanti sono· aereazione - l'acqua - la nettezza. .


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,.. * * .:lereazione. - Il montanaro povero pel quale la ca1:ne ~ il pane r estano tutto l'anno un mito, cui l'alimento qnas1 umco sono la castagna, ovvero il gran turco: tal gente, che ~ox:me, l'estate. liberamente sotto il cielo, l'inverno nella pagha a ridosso, di letamai dai f'ondi secolari; le cui capanne, sempre immonde come il capo, la pelle e le vesti dei loro abitatori, non hanno sovente ancora, nemmeno camino; questi veri ed oscuri miserabili, sono i tipi umani più floridi, più r obusti che si conoscano. Gli è che l'aria purissima. ivi ripara ad ogni bisogno. E ssa supera la miseria, vince~ sudicium~, supplisce l'alimentazione scadent e: su quelle ~t~e, le . epidemie vi arrivano deboli e rare - la morbostta è mmore _ la vita più lu,nga - il n ntrirsi d'aria, lassù, quasi non . . ' è metafora. A.l contrario: la comunanza, in ispece delle funzioni polmonari e cutanea che rnbano rapidamente l'ossigen0 all'aria, nonchè le secrezioni degli altri organi; gl'indumenti impre!mati, il corredo usato, le buffetterie rancide di grassi, i detriti alimentari, le conseguenze dell'illuminazione, la polvere il fango introdotto dal di fuori , le emanazioni del ' . . suolo, delle latrine, o delle scnderie ecc. ecc. s1 assoc1ano e si confondono, mirando, quando non vi si provvede, a creare, negli alleggiamenti della truppa, un ambien~e tutto opposto ·al descittto; l'ambiente più micidiale al v1vere umano e che corre con i nomi di: aria ferma - aria mefi.tica - aria confinata. È un tanfetto t iepido, nauseante e insieme combinato di acido carbonico, di vapore acqueo, d i sudore scomposto, di brutture putrescen ti, di prodotti chimici rigettabili, di veleni oro·anici speciali ecc. che tocca il suo apogeo nel cuore della no~te, verso l'alba, specie nell'invetpo, in m_ezzo a _cui, pro: va.tamente, le coor ti misteriose nascono o Sl ravviVano, s1 ritemprano, si amano e si moltiplicano g iocondamente, per

I.A SALUTE DEl, SO LDATO

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penetrare silenti negli organismi inermi, a. compiervi la loro opera funesta. In questo modo dunque, l'aria confinata offende l'uomo in doppia guisa cioè: l 0 per la ragione qui detta, che è la più grave; ' 2o per la lenta alterazione del sangue, determinata dalla mancata ossigenazioue. Da questo secondo danno ne consegue ancora, nell'ipotesi migliore, uua · dimim1.7-ion.e della resistenza naturale contro tutte le cause di malattie. Al mefitismo ed alla minorata ossigenazione, si ripara specialmente in clue modi: a) con fa cttbatura d'aria ambiente proporzionata agli individui raccolti ; b) con il rinnovamento costante di essa. Ciò è noto a tutti, ecl anzi le istruzioni militari cui rimandiamo il lettore, iudicano e prescrivono con detto.glio, misure e modi occorrenti por garantire entrambi questi fattori. Se uon che sventuratamente, la scarsità dei locali sopra tutto, vien solleva~~ troppo sovente a .giustificare il facile accumulo di uomini negli alloggi ed aggiungiamo per esperienz&. nostra., anche con un troppo passivo e generale adattarvisi. Si accusano, s i sa, ragioni di economia per parte del nostl·o bilancio e d i pilt, osserviamo pure che i m unici p i, cui compete di fornire gli alloggi di truppa temporanei e spesso per convenzione, c1uelli anche permanenti, mentre si dimostrano avidi di comprendere in abbondanza nelle loro mura l'o1'goglio rlella na=ione perchè '· impingui il cespite daziario e faccia circolare nel ci vile, i soldini del prestito, sono poi avaramente ostina.ti nell' opporre rifiuto alle richieste di nuovi e necessari alloggiamenti. Cosi accade, che quando viene aumentato nelle g uarnigioni, .l'effettivo dèlle truppe per la chiamata delle classi o per altre ragioni, aumenta pure la media della loro morbosità e quasi sempre con l'~ù#!orgere delle malattie più pericolose e più diffusive. Ciò è confermato da antica esperienza e noi stessi ne 115-

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ricordiamo esempi convincentissimi. N all'inverno ~el 1888 in una easerma di Genova, vidimo cessare da ~n.g10rno al. l'altro _ alla lettera _ una epidemia grave ed 1mpouente di morbillo con il solo diradamento delle brande; vale a dire. con la disposizione dei dormitori secondo le norm€> sanitarie prescritte al nostro esercito. Dopo le cose dette, vorremmo invoca.r~ dun~ue, un~ .ma~­ o-iore fermezza nel chiedere, da parte d1 ogm antonta mllitare cui spetta i(buon governo delle truppe, o pi.uttosto un convincimento più profondo in loro sulla parte m1~onent~ dell'aer~azione verso la salute delle t rnppe; perocche essa e forse l'unico modificatore della vita del soldato, tenut~ da questa autorità non in alta éOnsiderazione, se d~bb1amo .. g iudicare dalle frequenze con le qu~li si :io~an? 1~ parte i suoi principi e meno si ascoltano 1 consLgh d1 ch1 cerca metterne in rilievo il valore. · . . · . Questa poca fede, per altro comune alla 1~1agg1~nmz~ d~gl~ italiani, e anche nn lamento, consoliamoc1, che 1 sa~1tan d1 altre nazioni muovono per i propri eserciti, esempla~L F o.r:;e crediamo noi, perchè le conseguenze di un'aereazwn~ m completa, non sono così. lucide come quelle ~i altre ~us.e morbose, poniamo ad esempio : l'umidità per 1 ret:matlSlm, la polvere di strada per qualche co.ngiuntivite, ed m genere tutte le cause delle lesioni violenti. . v orremmo pure che queste autori~à si provassero a n esaminare le condizioni di alloggio attuale delle loro truppe, ove probabilmente esisterà,, in parte almeno, lo sta~o ~he lamentiamo, e quindi vedere se per avventura. è propn~ nnpos_.b.le onde oo·uadagnarl3 dello spazio, escogttare Sl l , . . sub1to qual.. ~h osa di utile· r estrino·ere, per esempw, l magazz1111, vec ) :::> r ffi' abolire realmente gli alloggi di favore, confinare .g 1 .u .c,1 minori abitati poche ore · del giorno negli amb1ent1 pl~t . tt. e peO'o-io esposti, come pure nei piani meno comod1, .... s tr e 1 oo . · 11 f dove cioè i soldati delle compagnie che v1 ab1ta.no, a . a me ·' di un giorno, sè tirassero la som~a, troverebbero .d~ avere lavorato solo nello scender e e sahre le scale, quas1. 1l doppio dei compagni appartenenti ad altre compagme dello

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:Stesso reggimento. Convincersi in fine che tutte le norme, ..comprese ventilazione e riscontri, per assicurare un ambiente ben aei:eato, sono sempre vigenti il giorno, e speCialmente la notte. 'l'utto ciò con la , stessa tenerezza, con la. stessa assiduità e con la stessa costanza in uso per il .controllo delle istr uzioni e dei servizi più importanti. Mòlte e serie malattie derivano dalle impurità dell'aria, ma la più grave che esse maggiormente influiscono e so-vente determinano in tempi ordinari, è la tubercolosi. Tubercolosi! parola gelida, sinistra, fatale, che anche solo per l'angoscia stringente con cni ci turba il ricordo delle ·tante persone care perdute p~r essa nel cammino della vita. .dovrebbe imprimere salutare preoccupazione in ognuno, grandi e piccini, cui spetta il buon governo dei soldati : ·di questi giovani che il paese dit alle file con presunzione ·di vitalità forte ed eletta {n tutti quanti, e che in vece con :proporzione relativamente imponente o si spengono per tisi ·veloce nelle file stesse, ovvero si r iversano infiacchiti da .una tisi iniziale o hn·vata, ad inquinare del loro sangue le .generazioni venture. Perocchè dobbiamo ricordarci che se grande è nell'uomo in genere l(). disposizione ad ammalare .di tnber·colosi, graudissima è quella del soldato. Ciò sovratutto a causa della respirazione in comune, vale a dire per i pericoli appunto dell'aereazione insufficiente e del mefitismo - dove cioè i polmoni e gli elementi del sangue, per il continuo contatto con agenti infetti ed avvelenati o si .estenuano od assorbono in modo diretto i germi caratteristici della tubercolosi - i bacilli di Kock - che pure un solo individuo predestinato alla tisi, può ome-ttere in ogni aspirazione, e meglio ancora fra gli sputi che lancia come bo· lidi nel dormitorio. Al contrario nell'aria mossa, questi germi micidiali vengono positivamente esportati, ovvero, negli ambienti di sufficiente capacità perciò di aria non viziata e .avversa al microbismo, agevolmente si disperdono. Notiamo pure ·che i sopradetti pericoli sono in particol ar modo favoriti nel soldato, dalla sua costituzione incompleta, che accennammo già fra i fattori generali a lui av-


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verst, come pure dalla sua facilità a cadere in quelle malattie che predispongono notoriamente alla tubercolosi, così. i catarri bronchiali, le pleuriti, le febbri tifoidee, il morbillo; questo specialmente nel periodo di convalescenza, quando cioè il soldato che ne fu colpito, torna, o tempora-· neamente o Jiler sempre, in quartiere. Ricordiamo tllncora che la trasmissibilità della tubercolosi dall'ammalato al sano e p,_·esupposta già dallo spirito d'osservazione degli antichi, oggi è scientificamente e senza dubbio provata. Ricordiamo ancora che le vie d'assorbimento non sono soltanto quelle del respiro, ma che possonoaltresì esserlo la mucosa dig~rente, quella dell'olfato o delleo palpebre, e perfino la stessa cute, quando per caso essa sì .. trova screpolata; come pure che non sono soltanto i polmoni la sede ·predi+etta della tubercolos,i, ma, oltre alla sua fa-· coltà di svilupparsi anche in tutti i punti di assorbimento· sopradetti, che essa può pure stabilirsi negli organi depa voce, nelle membrane avvolgenti viscer i ed articolazioni, e cioè nelle sin.oviali; e .:mcora, nelle ossa, nelle ghiandole, ecc, Ricordiamo finalmente, e sovra tutto, che l'infame malattia lascia oltre tomba, per lunga era, una triste eredità di debolezze precoci, di dolori indicibili, di memorie malèdette, ·~ ( Gontint~;a).

E.

MANGIANTI mectico.

C~tpitano

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NOT!ZlE PO LITI CO-Ml LlTA RI ITALIA NE

Ad un periodo ricco di f~tti ~ eg n i naturalmente nn neri odo ricco commen t1;• al le grandi manovre io terra e in ma!'u, lle discussioni intorno :~l loro piano generale, alla loro condotta, ai loro risultati. Si criticò da tnluno, nelle manovre terre$tri, il. convenzi o nnli ~mo dci ~emi, lo principali operazioni giù prestabilite e note ai eomnndanti -superior~ , i troppi riguardi imposti nel loro svolgimento .!'in per non ~lanoegg1 ~ re le proprietà, sia per altre ragioni, le quali cose tutle portano ad mnaturalezze che tolgono alle grandi m:movre il carntlere di \'81'3 immllgine della guerr:t , ne rendono fa llaci i risultati e dnbbin r utililà. ~ono critiche Tecchie e non rlel tu tto in fondate; ma il ,·edere che tult, _gli ~~erciti di Eu1·opa adn ttano, d~l più al meno, a questo conv~nz~onal~s mo le loro grandi manovre è una prova ch'esso nou può el1mmars1; mnl,c:rado ciò, tutli gli uomini competenti in gnropa ann_ettono a rrueste m:lllOVI'e una grnncle import:mza, sin c:ome esercita 'ZIOne, sin come esame, qualche gran ragione ci dev'essere. . Certo le grandi manovre non sono la guerrll , nè un'im magi ne pre· oCI~I\ del):, guerra. Ln pr i m~ e In più grande in natura lezzn. f[u ella che ba conseguenze maggiori morali e materiali, è la manc:m1.a di palle nelle cnrt~cci e; ma come, non si può assolutamente evitare questa, così non conv1ene spesso evitarne altre, per non andat·e ìncoutro a danni mnggiori dei benefizi . Ne risulta certamente che l' utilità delle <>randi manovre c. è r1m1'tat~, ma tutto è· 1·1m1·tato a questo mondo, e a nessun a .cosa SI può. chiedere più di ciò che pnò dare. L? F~ndi manovre non si fanno per studiare il ten eno c.he si :stndt~ 1~1eglio da ufficiali senzn truppa; non si fanno risolvere pro:bleml d1 strategia eh o si riso!vono meglio a tavolino; E:>pper~iò, cosi ..1'

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NOTIZIE POLITICO-MILITARI ITAI, IANE

come sou fa tte, non sen·ono o servono po:o a dimostrare la prontezza, l'intuizione dei generali nelle divci·se ci1·costanze in cui potrebbero trova1·si io guerra vera; ma si fanno per esercitare e speri mentare· i generali nel m •llleg~io delle grandi unità e, sotto questo rapporto.possonJ tiare risultati ntteuùibili come esame ed Eccellenti come i stru -· zione. . Qnando i generali abbi ano ac ·1uistato in tale maneggio la necessaria-· ahilitit, me rc~ le manovrl:l di pace, il comando in capo ha nelle maor. , uuo s tru m~oto fl datt•l per l'attuazione de' suoi concl!tti, <'Osi difensivi· come oiieosi vi, quali ch' es:;i sieno, nelle svariate situazioni che S~' pos>ono produne uel corso di una guerra. Puciò non è necessario, anzi sarebbe dannoso, subordinarr l'a ndamento delle grandi manovre allo svolgi rpento di determinati concetti-· :;trateo-ici relativi alla difesa dello Stato; concetti che non devono dio vulgal'si , che possaoo modir.cnrsi a seconda delle circostanze e che non· :;cmp re corrisponùuno a ciò che conviene meglio fare per rnggiu oge re· lo scopo speciale di una buona preparazione tattica di qu;,dri. Lo stesso che si è detto pei comandanti superiori di· truppn, vale,. in grau parte, pei direttori dei servizi amministrati vi. Cerlo provl'edere a una truppa di cui le mosse sono prestabilite, ò ben dill'ereote che proV\'edere ad una di cui non si sa al mattino dove accamperà lil sera nè su qua li strade marcerà il gioruo appre5SO; ma e sem preun'esercitazioni! e un'esame que~to provvedP.re in campagna a grandi ma5se; è sempre un risultato soddisfacente il ri uscirvi senza ritardi, senza coufusione, senza ingombro di carri sulle vie per cui devooo-fHI Ssare le coltmne eli truppa. E tale risultato si è ottenuto; anzi quest'anno, pet· la ' prima Vtll ta fl)rse non f,bbiamo sen uto a questo riguarclcr critiche o querele.

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Ma noi vogliamo considerare ao<:l)ra le grandi manovre ,;otto un altro-raoporto, rorse meno nol<lto, ma di certo non meno importante: q n~llo-­ del loro effetto sugli urlìciali inferiori e la trnppn. Per costoro le gr11ndi manovre souo immagine perfetta dell11 guet-r<l vera, qnnli che siano i temi. Le in naturalezze delle su pposizioni generali e parzin li non gi~lll­ gono fino a loro. L'unica dill'erenz:J è la mancanza di palle nelle cnn·· tnceie; del re:> to essi fanno la manovra corne farebbero In guerra. Ln campagna, il movimento, il cambiare accampomento ogui sera,.

NOTIZIE l'O l.l"l'ICO·MILITARI ITALIANE

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il va e vieni Ji reJZgimenti rl'ogni "pecie, l'incute7.za, l'., nsin di vincere. sia pure una pa·r tiut e non unn battagliq., bast1 :~d esaltarli, basta a dar loro quell' inlln:~:;ine c quel sentimento della guerr<~ che mette in moto tut!!~ le loro fa~:oltiL Tutti sono d'aceordo nel l'ammettere che, durante le grandi mnuovre, il morale degli uffi cinli e della lppa è elevatissimo. E qne,t'alznla di mot·ale, sin puro~ L 0111 po ranen, Je:;t'esaltamento dello spirito mi l itnn~ , ~.: he resra J'ultillla im prt'ssion e q~lle classi .anziane pt'ima ili andare in congedo ·e a eui partecip:1, per 1~11 quindicina · di giorni, 'l ll;llt:,he (;lus;e olnl congedo riehiamata, è un fatto di ta le irnporrnnzn per l'educazione dell'e:;ercito, nuzi del paese, da giustifka re es~o ~o lo le grandi m!orto\Te, quantunque non se ne ritraes:-:e altro l•euefìzio. . .Ma quest'anno esse erauo lll'ces~a rie e furono condnclantissi me, rispetto <lgli ufficia li infenori e :11la truppa, nnche come C$nme. \essuno ignora e:;sere quò!,;to il primo :tn 11o in cui venne npp licnto il sistema dei periodi di r,rza m as~i m n e di l'o rza mioim~ : ncs~ un o if(uora le critio:he che vennero f:J tte a quf'sto :-. i ~ tell'HI e i pronostici di ri ~ tilt~ti infelici neli' i,;truzione degli ufii eia li• inl'eri ori e nell'istnnioUll e tHJII' edtH·nioue della tru pp:'l. 01· bene q'nesti rronostici uon si -~o n o~ vverJ t.i nelle ~raudi ruanovre anzi furono 1l:t Hsse completamen te smenti ti . Nè qui può esseevi illu:;ionc od inganno; l:1 disciplinn, l'istruzione, l'llllenamento ~perial men te tlell;1 trnppa ::.ono all'alLO indi penden ti olnlla maggiore o minore razionalitil rlHi temi. SiiTatte qualit<ì si lll(lstrano qua; i so•fo, qual nuque :;i;l il su ppO>'lo dellll manovr:1. E nel c.~ so nostro mo~trand os i qtwli erano, nppn rverl) lt\li dn es,;erne soddbfutti. Tutte le CO(ri:;pondenze nostr11 lì e straniere sono d'r.ccordo ·m questo punto, e danno ragioun a un cen o :;rm ti;,, cnto di orgoglio nazi onalt>. Noi poi ci rall e~-;rìaiilfl ancora dì aver vi:;to alla prova elle, men;è lo zelo dei quadri e le attitud ini nnturnli della nostra gioventù, pos· siamo senzu danno perdurare, anzi pro~egnirc in !JUel sistema eli brevi ferme e di larghi cootingenti , chll ci pl:lnnette di llVCI'e un es13rcito abba~taoza nnmero~o senz:1 olti'GP~"'a re quei limi ti di spesa che le nostre condizi{)l!i r.nanzia rie ci couscn wno.

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Prirr.::. di chiudere questa rassegna retrospettiva -sui risultati delle grandi manovre, dobbiamo dire una parola sui tra;;porti militari eseguitisi per ferrovia, sia in occasione delle manovre stesse, sin per .la


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NO'l'lZIE BOLITICO·li'!ILI'l'ARI l'rALIANE

NOTIZ IE POLITICO-MILITARI I'l'AUAKE

formazione e lo scioglimento dei grandi riparti per le manovre di campagna. Questi trasporti PI'O<!edettero dovunque con molta regol3rità. Sono particolarmente notevol i quelli ch'ebbero luogo nei dintorni di Torino, sin per la loro im pùrtanza, sia per la celerità con cui si dovettero eflettuare. l nfatt.i dal 14 al Hi di seltembre partirono dalle stazioHi di Torino quasi ventitre mila uomini coi rispettivi equipaggi e cavalli. II fauo che in queste stnioni tutto è proceduto in morlo soddisfacente è t ~mto più rima1·chevole, inquantoch!· tale straordinario lavoro per tra· sporti militari coincideva con un mov1mento straordinario di viaggiatori, pei quali vennero attivati er.iandio alcuni convogli speciali. Una p~ ro l a di lode rnerita pure il servizio fntto' dn i militari sulla lincn Torino-Torre Pellice, do,·e il mo,·imento è stato importantissimo· o colleaato colle grandi manovre. v c ,

o quattro anni risponde,·eiu mo esservi nella rise rva nna cinl)uantina di sottot.encnti e una settantina di tenenti di vascello, tutti provenienti dalla marina milit:~t·e o da quella mercantile, ancora in buona età e con molti anni di nnvigaziune; insomma buonissimi elementi, sui qunli, in caso eli bisogno, si può fare pieno nssegnamento. Appunto in vi5ta della speri mentnt::t mancan:t-a di ul'lici3l i di marina e della necessità di ricorrere, in caso di mobilita?.ione, [dia riserva n:lvale, il Ministro delln marina ha emanato in questi giorni una circolare con (;ui si annunzia l'apertum " Spe7-ia, il -lo del prossi mo novembre, di un ~.:orso della du1·ata di cinque mesi, al quale saranno a mree~si, purchè ne rncciano domanda, i rapit;~ni delln marinn mercan tile inscritti nei ruoli dell a risel'va navale coi g1·adi di capitano di col'l'etla, tenente e sottotenente di vascello. Il corso a vrit due periodi: il primo dedicalo ad un'istruzione !>Ommari :~ sul mnte1·iale dell'artiglieria navale e :;110 uso, da seguirsi sulla nave scuoln d'artiglieria; il secondo dedicato ad un'istruzione analoga sul materiale subacqueo da segui rsi su!l:l nave scuola torpedinieri. r.ontemporaneamcnte snrù fa tto un cor::o sui regolamenti di disciplinn e servizio di hordo, .:;u lle segnalnzioni, sui principi di tnttic:-. n:JValc, ecc. ecc.

..•. A meno discussioni diedero luogo le grand i nwnoHc navali ; amituuo perchè a bordo delle navi 1nan o~rra nt i non furono ammessi i giol'llalisti, poi pe1·chè i temi delle manovre navali non sono necessariamente legati a fl uel convenzionnli3mo cui lo sono quelli delle nwnovre t.errestri. E ciò percll ~ gli approvvigionamenti sono a bordo, l'alloggio è tl bordo e il mare è tulto un campo r.he può perconersi in tutti i sen~i .se~za danno a nessun proprietario. 1\fa una cosa c~e sallò nll'occhio in queste manov1·e navali , anche senzn giornalisti a bordo, fu la mnncanztt di ufficiali. Bcnchè le grancli ma nov re si ~i ano fatte con una soln pa rte delle ~ os~rc na_vi, vari u ffi ~ia li dovettero essere richiama ti dal servizio ausihano, e Il numero d1 quelli rimasti sulle na,·i che non presero parte alle manovre o rimasti dispo~ibili per gli arsennli, le difese mob ili locali, le fortilìcazioni costiere, ecc., ccc., era assolutamrnte ·insufficiente. Vari giornali misero in rilievo l')uesto fau o e si occuparono del modo di riempire questa lacuna. È una questione a cui ahllia 1uo voluto accenna re per debito di cronisti, ma. in cu i non •>r·~d i a mo no-;tro èòmpito addentrarci. Noteremo solo che la deficienza ~i o~servn specialmente nei gradi inferiori, e che, coll'andamento attuale della nostra acctu.lcmia navale, fr~ tre o quattro anni questa lacuna snrà colm"'t:J. A r,hi obbieuasse che nessuno assJcut·a un periodo di pnce della duratn di tre

Non diremo delle grandi e piccole m;ln()vre che sj fecero in settembre presso gli altri eserciti t!J :trmnte in EHropa; mn giova fa r notare 1:1 semprè maggiore irn portanza che assumono le manovre fr:mccsi nella zona alpina, sia per la loro durata, sia per il numero delle truppe chi:' vi prendono pa rte. Ed oltre le manov re, proseguono inces:lanti in rpwsta Y.ona i lavori di fortificazione e di strode e le visite d ~ i generali. 1t noto che il defunto generale Miribel, capo di stato maggiore dell'c~ercito . francese, passò nelle Alpi una buona parte della sco1·s;t estate. Dopo la morte di ,lui, corse su qualche giornale la notizia d10 il Consiglio superiore di guerrn, contra riamente alle idee e alle disposizioni del . defuntQ, avesse deciso di diminuire le guarnigioni nelle Alpi, ritenuto essere suffi cienti forze minori, appoggiate aii':Htuale sistema di fo rtifì. cazioni . .\la questa notizia, che noi abbiamo subito \ me~so in qua r~n­ tena, f1.1 p1·esto smentita ; dispacci di questi L !timi giomi recano che Slllìrnigioni alpine non solo non ~a rn nno dill.li nuite, mn notevolmente acc1·esci ute.


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:-!OTlZIE POLlTI<.:O-M!LlTARI ITALIANE

N01'1ZIE POLITICO·MILITAR! ITALIANE

In principio della quindicina si fece un gran padare sulla questione (chiamamola così) delle due sguadre, russa ed inglese. L'annunzio della visi ta della squadra russa a Tolone destò, snlle prime, nella stampa e nelle pO'polazioni francesi tale entusiasmo da far temere che, non per se stessa, ma per il suo eiTeLto sull'animo delle popolazioni, questa visita po· tesse riuscire un serio pericolo alla pace. . Infatti, secondo le fantasie francesi, doveva significare non solo la pubblica conferma di quel trattato di alleanza franco-russo tante volle dichiarato prossimo a lìrirwrsi e (a quanto pare) non ancora Drmato: doveva essere non solo il simbolo visibile della stretl.a unione tra il grande impero e la grande repubblica, ma doveva essere una viva protesta contro la visita del Principe di Napoli nell'Alsazia Lo,·ona, doveva significare che la Russia era pronta oramai ad uscire dalla sua attitudine di aspettativa, era pronta a sac1·ificare fino alrultirno cosacco per riconqu istare alla Frnncia l' Al~azia Lorena, in compenso del pl'rmesso di marciare ~ u Cost:lutinopoli. E l'entusiasmo pupolare eccitato dalla stampa dilagava fremente e ru moro~o, invadendo le città e le campagne, le piazze ~~ le salH municipali e minacciava d'invadei'C anche siti piiJ elevati e difesi, qoanJo un soffio gel~to, che pareva p:1rtilo proprio dal fondo d!llla Siberia- agghiacciò quest'onde c ue arrestò i perieol osi ~Lraripamenti. L:t stampa I'Us;a, che aveva_ annun~iato quella visita come un fatto naturalissimo, cioè come la doveros(• restituzione della visita fatta due anni or sono dal~a St'juadra francese a Cronstndt, non solo non si associ:~va all'entusiasmo suscil<lto io Franci:~ dalla not;zia, ma se M mostrava mern viglia ta e quusi irnpensi e i·itt~; avea pal'Oie gen tili e benevoli pet· la repubblica, l''!t non scioglieva inni di guerra a ne:;;;uno; negava alla risita della squ:~dra russa qualsiasi idea di p1·otesta contro il viaggio del Principe di N:1poli in Germani<t, viuggio non urtante menornamente nè i sentimenti nègl' interessi rus:;i; nnzi · cercava di dimosti'I)J·e che •1uesto viaggio non ha nulla d'oftènsivo neppure per la F1·ancia. A questo linguaggio delln stampa moscovita dietro i comunù:ati ai giornali tli Parigi, da èui si vide ch iaramente che il troppo entusiasmo non piace,·a allo Czar, e si capì, leggendo fra le righe, che la Russia non era afi'ntto p1·onta ad entrare in campagna, o almeno non aveva nessuna vogli:-t d'entrarci; era ::o ltanto pronta a contrarre un pt·estito, del quale areva ed ha grandissimo bisogno.

Come se ciò non bastasse, all'ultimo momento, una Nota del signor Giers, mmistt·o degli aO'ari e3teri in Russia, informò i .vari governi che la vtsita . della squadra russa a Tolone non è che un puro atto di cortesia, rispondente alla vi$i ta che la sq uad •·a inglese fece a Cronstad t. A tale proposito, il cancelliere di Alessandro TH fece intendere che disapprova qualsiasi di rn ost ra~ionc ,politièa. « Come dal rento le gonOn te vele - Cudouo avvolte poiché l'alber fiacca, • - tal cadde a terra tutta la fa ntasnwgorin. E veniamo all'altra visita: quella della squad~·a inglese n vn t·i porti itàliani. L'importanza della medesimn è dimi nuita, quaùto diminuì quella della squadra ru!k\a. Parve al primo annunzio (che segui immediatamente quello della squadra russa) unn risposta ed un ammonimento; ma, a misura che variavn il signiUcato dell' una, variò naturalmente il signiOcato dell'alt•·a, ed oggi alla visita della squadra inglese ai porti italiani re$ta un significato non mir)nccioso ma semp1·c importantissimo: essa è non solo una confennn dei sbntimenti di amicizia o della comunità d'interessi nel Mediterraneo che legano I'It::lli:1 c l'Inghilterra, ma è una prova eloquentissimll c.he llì riconos0iuta comunità d'interessi darebbe in caso di guena effetti sensibili,, cioè ci assicnre1·ebbe il concorso della squadra inglese, qualunq::e ros,:c il partito che tenesse le redini del governo in .lnghil terra . L'accoglienza che gl'italiani fll!'armo alla sq uadra ingl.ese sarà fo1·se meno splendida, ma certo non meno s;ordi.ale di quf.'lla dci fnmcesi alla squadra russa, u sarà più o ·meno accentuata secondo l'ncccntuazione dell'altra. Pa;sati poi i giomi delle feste, spento l'eco dci brindisi c degli e1•vivu, emesso il prestito russo e tornllle le St'juadre alle lo1·o stazioni ordinarie, crediamo che la situa~ionc non av rù' C<lmbinto g1·an f~tto da quello che er:~ p1·ima, 'se ne togli fo r~e la permanenza nel Mediterraneo rli tre o quattro navi r11sse e l'aumento di altrettante nella sqoad1·a i n g~ese. /

.. ** Il 20 settembre anni versa l'io dell'ingrc3:;o delle truppe italiane in Roma ''~nne festeggiato, come negli anni scorsi, in tutte le citt;'l d'Italia e spE'-

cmlmente nella capitale. Il sindaco di Roma spedì un teleO'ramma d'oc. e castone a S. li. i l Re, il qun le rispose:


1818

N0Tl7.!E POLl'l'ICO-Mli.lTARl J'l'A(.! A);E

« Sa lu to se mpre con gioia la ricorrenza dì questo giorno glorìoso, eh t, rìcortla le l'ir·tù e i sacrifici che diedero all'Italia la sua capita le. L'intiera nnìone, rivolgendo o~g ì il suo pensi~ro a Roma ed ai supremi fattori del nostro risorgirnl}nto, sente rinvigorirsi nel cuore la fede in lJuegli alti ideali,· da cu i trae forza e grandezza un popolo libero. Con <[nesta fede, che sull'esem pio del passato ci insegna a vincere le più ardue prove ed a far prospern c forte la nostra cara patria, ri ngrnìo Roma della nuora testimonianza che mi n~nqe dt'l costante suo affetto. •

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"* Fra le nltrc pio imporlilll 'i disrosizioni militari emanate nel me;e di selle mh re no t: amo: :1 • n na cireo l ~ re di re tw a i prefetti e souoprefetti per la esec t~ ­ zione della lev11 sulln rlasse '1873, neHa quale dnl Mini:;tero del1:1 "·uerra si danno not·me per esperimentare se sia possibi le unn pre. vcntil'<l designazione degl i insl'ittì nbìli pet· la l'avnlleria, ~ tn o dnl telllpO in cui e:;si sono >Ottopo,;ti nlla visita nvnnti ni consigli di lel'a . [ n tal modo t:s;en1lo noto, molto tempo prima della chiama ta tlelb classe nll~ nrmi, quali in~crittì sinno abi li per la cavalleri:J, potrebbero'qucsrì essere cllì;)matì ni tlì::>trettì c assegnati ai reggimenti , vol endolo, in anticipnziou!', amichè attendere a farne 1:1 sceltn al momento delln chiamatn delln ìntìera classe. 2" È <'tato tlis!JvSto che anche in que~t'a nn o :t hhin luogo nella cittù di Bolognn, c :;otto l'altn direzione del comandnnte del l\" corpo ti'arm:,tn, nn cor;;o prepn rnt.orìo :~gli esa mi di nmmissione alla scuola dì guerra. 11 corso avrà principio il ~ o di no1•emhre prossimo, e terminerit ,·erso l:~ fìoe del mese dì fehbraio 1'894. 3o È stnto tolto il cli vieto :~Ile rinmrni~siopi in servizio dei sonuffìciali uei reggimenti eli :ll·tiglierin fin cnmpagna, da fortezza, da co-stn ed a c11vn llo. [J,o (n t:ortformith eli qnnnto :'i praticò lo scnr~o anno, anche in questo, all ievi di :)o auoo di GOI':'O della scuola dì militare (armn el i fanuli ~ . teria ), cci i ~o ttu ffkial i, che uon pCilerooo e~sere nomi n~ ti sottotenenti, per mancanza di posti di:< ponibili, fréqnenternono alla sl:uola centrale dì tiro di fnntPria un corso d' istruzione ~ nlle armi, ~n \ tiro e ~ tu lt~

NOTIZIE POLJTlCO·}JlLI'I'ARI IT AUA:\E

18 19

vori da zapratore, co l grado di sergente gli alli•wi e còl h;io grado i sotturftcia!i allievi. Tale cor~o d'imuzione avrà lt1030 dal '16 ottohr·e al '23 dicemllre del corrente anno e terrà le veci di quello che qucs:i ~dlievì e sotturlì ciali a llievì a\•rebh<!ro poi dovuto compiere, a loro turno come sottotenenti. 5o Un decreto reale dispone che gl'iuscrìlli deli:~ leva su lla classe ·1873, i quali non poterono essere ammessi all'a rruolamento volontario dì -1 anno, perchè non ne presentarono domanda prima della e:;u·azione a sorte della loro leva, sieno ammessi in tt!mpo :~ presenrnrla. 5° Un altro decreto reale modifìca l'ordinamento della scuo l;~ di guerra . Il corso di studi dì questa seuola si compirà in tre anni. Ihl Ministro della guerra verranno stabilite, mediante apposito nuovo regolamento, le materie d'esame e il loro riparto. Per·ò gli nttua!i allievi del 2•> anno continueranno il corso in conformità delle disposizioni preesistenti. ()u Vennero chiamati alle armi per un periodo d'istruzione di 15 criorni; ~ a) i militari dì truppa in congedo illimitato, compresi i sottuflìciali, di 1• categoria della classe 18<-itì, ascritti : di 'artiglieria da eam da montarrna e a cavallo, escluso il Lrcno, di t.utti i cJistr·etti, compa"na o ' presi quelli di Cagliari e Sassari ; - · b) i mil ita·;.i dì •l" categoria dtllln cl!tsse i8G6 dì tutti i distretti asct·itti ai corpi suddetti che, eh ìamati nello scot·so nnno, furono rinviati ad altra istr·uzione. Per la presentazione è fissato il giomo :1 noYembre. (!)

Roma, 30

set ternbr~ .

C. ..\T.


1820

182 1

NOTIZIE lllLlTARl ESTERE

NOTIZIE MILITARI ESTERE

AUSTRIA UNGHERIA.

S. M. l'Imperatore, con decisione del 26 giugno u s. inserta nel Ye1'ordmmgsblau. dell'H settembre, ha ordinat.o che nell'autunno del :1.893 siano formate alt re(~ compagnie di fanteria presso le truppe Bosno- erzegovesi, e che, col :l 0 gennaio :l894, siano formati 4 stati m:~ggiori di reggimènto presso le !ruppe Slesse. Per l'efl'ettuazione di tale sovrana decisione, il ministro dellu guena ha ordinuto che col ·l 0 ottobre, in ognuno dei 4 circoli di reclut:Jmento per le predette truppe, le nuove compagnie ricevano il N. ·12, si uno assegn11te ai b:Jttaglioni 9°, f0°, H 0 e ·12°, e siano costi tuite coll'effettivo di pace delle nl tre. Le disposizioni per la formazi one dei I(Uattro stati maggiori di reggimento saranno date<n seguito. Finora Le truppe bosno-erzcgovesi (o semplicemente bosniache come son chiamate in Austria) consistevano in 4/J. compagnie di fan terìa. Colle nuove 4 compagnie, e cogli sta ti maggiori di reggimento, ·;i saranno fra poco 4 reggimenti, a 3 bauaglioni ciascuno, cioè la forza di fante. ia di una nostra divisione. Fra quattro anni saranno fGrmati anche i quarti battaglioni per i quattro reggimenii, i quali verranno perciò ad assumere l'effellivo di llllti gli altri reggimenti di fanteria dell'esercito austriaco. Gru:ndi manovre.- Le manovre imperiali che si svolgono attualmente presso Gùns, in Ungheria, sono ad annate contrapposte. · La 1" :n·mata (partito Nord) è cornandat.a d:ll Feldzeugmeister barone von Schonfeld ed ha pe1· capo di stato nHlggiore il tenente marest:iallo lfiedler. Essa si compone del II e Jel V corpo e di un corpo (Farmata misto, formato colb -t3a divisione di fanteria e colla 373 divisione degli honveds, ed inoltre colla 311 divisione di ~:nvalle ri n. In tntale 8(t bntta-

glloni, 47 squadroni, :lM pezzi, g, compagnie pionieri ed un equipaggio da ponte o mezzo. Alla sera del J8 settembre, l'armata accampava fra Wiener-Neustadt e ii lago Neusiedler; ed aveva per missione di marciare rapidamente su Gii.ns, ricacciando il nemico. · La 2a annata (partito Sud) è sotto gli ordini del F. Z. M. barone von Reinlii~1der.' col maggior. geneJ:ate vou Pitreich per cnpo di stato maggiore. Il parttto SI compone de1 COI'PI d'armat[o IIl e XH I, i qualihaunociascuuo due division i dell'esercito permanente ed una di honveds, e della 2a divisione di cavalleria. In tutto: 80 baunglioni, 53 squndroni, Ht!.~c pezzi, 4 compagnie pionieri ed un cq uipaggil\ da ponte. La sera del 18 l'at·mata si trovava presso Steinamangcr, ed av(;va per missione di nwrci:Jre per Steinamanger e G ùn~ in direzione di Vienna . Pe1· disimpegnare le funzioni di giudici cnmpo, sono destinati a queste manovre: 2 generali d'armata, 9 tenenti generali, 8 maggiori generali e S. A. I. e R. il colonnello Arciduca Eugenio. · Il ministro della guci·m. generale di cavatler1:a Edmondo nobile K'l'ieghammer. - Il 23 settembre S. M. l'Imperatore nominò ministro della guerra il genera.le di c~vnll e ria Edmondo nobi le Krieghammer. .Es,;o [.\ fi~llo d1 uu ca pltnno dt cnvnll eri ~ e nacque a Lnndshut nella Moravin il 4 giugno 1832. Nel Ht~3 entrò nel l'accademia di W iener-~eustn dt e ne uscì nel •18Ml sottot.enente dei cornzzieri. N'cl •18 5!~ fn promos~o tenente, Nel1859, in qua lìtà di ufficiale d'ordinanz:~, per i suoi di ~tinti sen•if; i nella hattaglia el i Solferino, ou.r.nne lr1 h oc.e del merito militnre. NelÌo stesso anno fu promosso capitano. Nella ca rnpagnn dcl 1866, pre$sO l'arm.nt.a del Nord, seppe attirarsi l'attenzione del generale barone Edelsbei m GIUI?Y· e per sua t·accornandnzione, promosso maggiore nel •1869, fu nornmato aiutante di campo di S . .;11. l'Imperatore. Fu promosso tenente. c? lo~n e l~o nel 1872, eolonncllo nel •187fJ., maggior generale nel •ISnJ. :\eli a prde del 1 88t~ ebbe la promozione a tenente maresciallo e nel 188? ebbe il comanèlo tlell:~ divisione di cevtl lleria in Lembcrg. Qi1attro :~_nn.I d?po, nel1 889, gli fu affidato il comn!ldo del 1<>corpo (CrncoYia) . l•t~ lllSign!to dell'ordine delln Coroua di ferro di 2'~ Glasse per il modo C.OH cut resse Il comando del la di visione di CIJvallAria di Lcmberg, e contemporaneamente fu nominato colonnello titolnre del •l Ooo re-aqimenlo di fanteria (!escbeo). Nell'ottobre ·189 1 fu promosso generale c1 f~.a va llerin.. ll generale Kriegbammer è giudicato uomo intelligentissimo e di tenace volontà, e quantuuque prima d'ora non abbin mai prestato senrizio nell'a~ministraziGne militare, tnttaYia lo si crede atto a disimpeO'oare egregtameute le funzioni rlelln :;un nuo\'a carica . e 1


NOTIZIE MILITA R1 E5T'€Rii

NOTIZIE MILlTARI ESTERE

La creazione di dette unità importa per la sola Prussia un aumento di ·17·14 posti di ufficiale; di questi 1.215 spettano ai sottotenenti, 799 agli altri gradi. Per coprire i posti di sottotenente il Ministero della gue~ra ha prescritto che nelle scuole militari di Eugers e di Glogau si faccia un corso speciale a cominciare dal gennaio 1894 (q uello annuale incomincia il 1° ottobre): non si s-a quanti allievi verranno ammessi. Dei 799 posti di grado superiore al sottotenente, la mnggior parte spetta alla fanteria e ~di'artigli eri a da campagnn . Non ne seguiranno però numet·osi avanzamenti, perchù tutt-i i ]!Osti di comandante di battaglione e di brigata d'artiglieri3 sa t·3nno cop('rti dagli attuali maggiori in soprannumero e che Gno ade.>so avevano lo stipendio di capit(lno di 1.• classe; i posti che questi bscieranno vuoti saranno riempiti-con ahretlanti capitani di l n classe. In questo modo l'attuazione della grande riforma milita re non produrrà gravi perturh<Jzioni alla normale celerità dell'avanzamento. Jlfedici. - L'at.tuaziono dello rifo rma esige un notevole aumento nel .personale medico; per la sola Prussin si aumentano: J6 medici gene1·ali (ulliciali superio ri); 8 medici c3pi (capitani); Hi6 medici <Jssistenti (subalterni). Pare sia intenzione dell'amministrazione militare di provvedere ai bisogni immediati accettando nel corpo sanitario attivo sottomcdici della riserva e a~pi ranti medici di 2a classe; 3i bisogni futuri, ampliando gli i~ titu ti medici militari d'istl'Uzione, o msglio creandone dci piccoli p1·esso le altre università. Soldati ed appuntati ·raffurnu~ti. - Come con ettivo alla riduzione della ferma fu adottata la disposizione che appuntati e soldati, all'atto del congeclamento, possano contrnrre la rallerma; detti militari si obbligano a rimanere sotro le armi per altri 2 anni se tli fanteria, artigliol'ia mon tata e da fortezza, pionieri e treno; per un altt·o anno se Ji ca valleria o at·tiglieria a cavallo; per altri due se volontari di cavalle1·i3 con fei'IIHI eli /k :mni. I raflermati bilanciati sono in numei'O di~ per compagnia, squadrone o batteria; possono però occupare anche Lutl.i i posti d':1ppuntato (·12), sicchè il loro numero può salire a circa :1.4 per compagnia, squad rone o batteria. Al momento in cui contraggono la rafTerma ricevono alla mano un premio (Kapitulations-Hand,geld) di 100 marchi. Questo premio non compete ai provenienti dalle scuole dei sottufliciali, agli aspiranti veterinari, ai rnusicanti, agli attendenti, ai soldati operai, infermieri e fot·nai.

GERMANIA. ESERCITO.

· · (~.• l l" 2• nlla .Ja classe. - Fino ad oggi .la P omozione dei cxtp~twn u. .... ~ romoòone dei capitani dalla 2n alla p classe, ciò che importa un:, dt~pforenza d'1 s11penc . l'10 .a·1 l-'· 1.800, era' rerrolata nella fantena e nella L:avao loria per reggimento; . . . . .. Id. artiglieria da campagna, per bngata th 2 reggunentl ' Id. artialieria a piedi e treno, per arma. . ~le sistn~a caaionava una sensibile disparità dl trat~mcnto fra lu ~­ .. o .. . · d; 1 d endcva osc usicinti che avevano eguali ment1; ti passagg1o ' c asso I.P . . ' · C · · hanno in alcun1 rega11nenu caYamente da circostanze fortUite. OSI SI '"' . . •· · ~ i di -i• pitani eli 2• classe, il cui brevetto data dal 1.811., m altll capltan classe con brevetto del 1877. , D' . ·nn·mzi il il assaO"rrio dalla 2a alla t a classe sarà regolato per arma; Ol a l ' !:)o Il' d' f t • . . capitani i ea itani dei cacciatori faranno anzianità con que 1 l an ·en a, 1 . del ~·{inistet·o della guen·a, dello stato maggiore, delle scuole ccc. con quelh dell'arma di provenienza. . . . .. l' Il L'attuazione della ·1·i{orma militare e le promozto~n degl't t'f!icw t . ·l o ottobre del corrente anno si formano in Germama: Fanteria . 1.73 mezzi hauaglioni, di 2 compagnie (t per reggimento); Artiglieria \ 20 stati maggi_ori di .bri~ata; . . . . .. ·b •(,da 1 stato maggtOre di brigata per la scuola dt tn o Ùt Jute• Ol.,, campagna 60 l;>~1tterie ; · . . 2 stati maggiori d'_ispezi~ne d'~ll'tiglieria a p•ecll ; ( 3 id . dt reggunento; A'rtiglieria 6 battaglioni; a ·l c~' mpagni a ; piedi ) 1 stato maggjore Ì_ alla scuola di tiro di Ji'1terbog; ·l compagnia 1 3 comandi di reggimento; Pionieri 3 battaglioni; '2 compagnie; i stato maggiore di reggin~ento; 2 stati maggiori di battaglione; Fmo,ie<·i 9 compagnie ; ·1 co'rnpagnia. Treno.

1823

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ANNO XXXVIII.


1824

r\OTI ZIB )IILITARI ESTERE

NOTIZIE MILITARI ESTER&

Marina.

Dislret.ti costieri. - Por ordine di gabinetto, pubblicato nel Marincve?'ordnungsblatt, la costa marittima germanica delle duo stazioni del Baltico e del Mare del Nord viene scompartila in distretti costie1·i aventi ciascuno un ufficiale di marina quale ispettore. Da questo dipendono le seoMlazioni da c:osta, le segnalnioni marittime ed il servi~io di pilotaggio ~er quanto concerne l'nmministrazionc della marina, eccetto ciò che è amministrato dai capitani di porto di Kiel e di Wilhelmshafen. Sono soppressi i dirigenti dei rilievi da costa delle stazioni ma1·ittime c le loro fu nzioni passano :Ji detti ispettori. I distretti costieri sono in numero di sei, come seguo: ·1• distretto comprendente la costa della Pru ssia orientale c occidentale; 2o dist1·etto comprendente la costa delln Pomeranìr. e del l\lecklenburg; 3o distretto comprer:dente Lubecca e la costa orientale dello Schleswig-Holsteiu; 4.o distretto comprendente la costn'occidentale dello Schleswig-Holstein, eccetto il territorio dell'Elba; .5• distrollo comprendente il territorio dell'Elba o del Woser; 6• distrotto comprendente il territorio di .la,de, la costa di Frisia orientale e l'isola di Helgu'..)nd.

R USSIA.

Scio.qlimento della. bri!Jala cosacchi de/. Kuban. - Nel t-erritorio dei cosacchi del Knban oltre agli 8 reggimenti incorporati nelle 2 divisioni cosacche del Caucaso e nella divisione cosacca mista, esistevano 3 reggimenti riuniti \n una brigata detta bt·iyata dei cosacchi a ca·va.llo del /(uban. Uno dei 3 rcggirhenti (i 0 reggimento Tatnansk) non aveva serle nel Caucaso, ma trovavasi comandato presso la brigata cosacchi a cavallo del Tmnscaspio, c nel Kuban si trova vano soltanto i due reggimenti: •l 0 Ekatcridanki e t• Cernonwrskt. Ora, con Pl'ikas N. H2 di quest'anno, venne stabilito che qucsr'ultimo rea~,.imento sia incorporato nella 2" briaata della divisione cavalleria dl}l eo ~

1825

'Caucaso (al posto del 46• reggimento dragoni , recentemente passato a rot· .part.e della :tf)a divi:>ione cavalleria.stanziata in Polonia); che venga soppre~so il comando della b1·igata dci cosacchi a cavallo del Kuban; e, infine .che il i 0 reggimento Ekaterinodarski passi alla diretta dipendenza del comandante il. Voissko cosacco del Kuban (per tal modo il 1• reggimento Tamansk passa realmente ell'ettivo alla brigat.n cosacca del Transckaspio). In seguito a tali -disposizioni, la divisione cavalleria del Caucaso risulta attualmente composta di 3 reggimenti dragoni ed uno cosacco, analoga.rnente alle altre divisioni di cavnlleria regolare, e cioè: ·a ta ~ p · t' dragoni, a z_.arski ](oloclzi,· l . bn_a ., " tn tqo1·s,;;l !43° l'eggimento ~' ~ · 4.4° , » a Piati_qorsk; MS 0 reggimento dragoni, a Vladikarkas; Cvenomorski dei cos:tccb i del Ku h:~n 2'1 brig~ta a •1° a Krimska·ia; . 'Vlad1'km·!cas_ (inoltre divisione mon-tata - 2 squadroni - degli AssetLini. a PielÌ!J01'sk). Creazione d' artigUerirt JJC'I' la 1'1'!Jione di• l Transcaspio. - Il Prikas N. 165 prescrive che le 3 batterie 111ontate del Caucaso (2 leggere e l dn montagna), comandate lì no ad ora nella regione del Transcaspio, rientrino alle sedi delle rispeuive brigate ù'arti.!!lieria e 1•engano create per questa regione 2 batterie leggere ed 'l da montagna, da denominar!>i, l a, 2a e 3• JJatte1·ia. separata (non inquadrata nelle brigate) d'a·r tig!?:o l'ia del Tm11• u

!!Ca$pio . Il carreggio dei tomandi delle truppe. - Fino agli ultimi anni l'esercito russo non era diviso io varie armdte, ma solo dividevasi in corpi di armata, i quali dipendevano dirottamente dal comandante in capo dell'esercito. Fu appunto in queste condizioni organiche che si svolse la campagna dell'anno 1876-77 e fu su queste basi cl1e nel l 885 veniva riordinato il carreggio dei vari reparti c comandi di truppn . Nell'anno 1.890 (Prikas N. 62) fu emanato un Regotame11to sul comando .delle truppe in cmnpagna, in cui veniva prevista la ripartizione dell'esercito in armate in tompo di guerra, senza però indicare la costituzione dei -earreggi dei comandi e delle truppe. Ciò venne fatto dal Prikas N. e>o del l'anno corrente, emanando un 'llùovo Re.qolamento sul carreggio, nel lJuale oltre ad essere modilìcata ul·q~~nto lu costituzione del caneggio dei comandi di corpo d'armata di divrstone, di brigata, ecc., si fissò l'organico del carreggio del comando su.Premo e del comando di un'al'lnata in campagna nel modo che è indic11to <lal seguente specchio riassuntivo. ·


NOTIZI E MILI'fARI ESTERE

1827

ll1·r.golamento dei porta-feriti. - il P:;it.as N. i6\J: annunzia la pubblicazione di un nuovo .Re,qol,tmento Stbi porta·feriti in sostituzione del regolamento, edizione i 877 (PI.'ikas N. i 33, 1.877). Secondo questo regolamento, i portn -f~riti distinguonsi in due categorie: a) dir;isionali, riuniti in compagnie apposite presso ogni ospednle ~Lazaret) divisionale; e b) re,qgimcnta.li (di battaglione nei bauaglioni separati, di batteria e di parco) inquadrati nelle rispettive compagnie, squn<lroni~ sotnie batterie e parchi. Le compagnie portn-feriti formansi solt:mto in tempo di guerr:1, contemporaneamente agli ospedali divisioMii, a preferenza coi musicanri, lrombettieri, inservienti d'infermeria, ed alu·i non combattenri richiamati dal eongedo, i quali durante la loro perman·enza alle bandiere hanno ricevuta l'istruzione su l servizio dei porta-feriti. Le co rnpagnifl così.formate pren<lono il nome di compCl!J!iÙt porta-fe1'iti delln ..... di·visione fèmte1'ia. I porta-feriti reggimentali sul piede di pace sono calcolati in ragione di 4 per compagnia, squadrone, batteria, sotnia, parco prendenùone uno pet· ciascuna delle 4 clagsi più anziane. ,Oltre a questi individui vengono pure istrui ti nel servizio di porta-feri ti, anche gli addetti alle infe rmerie delle truppe nuive, di riserva e di forteua, nonchè i musicnnti e trombettieri delle truppe di fanteria e cavallerìa, e.;clusi quelli in servizio per ingaggiameniD volontario. Il numero dei porta feriti stabilito per le compagnie, squadroni ecc. sul piede di guerra è po t·tato al r.ompleto coi risl)rvisti richiamati dal .congedo. Jlormazioue di Wl battaglione di fro;uiem. - Fino al i890 esisterano nella Siberia orientale 5 battaglioni di frontiera; nei duP. anni scorsi il · loro numero fu portato successiv:11nente a nove. Quest'anno poi col Prìkas N. 194 venne dect·etata In fot·mnzione di un 10° battaglione con, Bede a Khabarovka. ' I 1.0 battaglioni di ft·ontiern della Siberia orientale sono cosi dislocati: 1°, 5°, 7°, 8" c 9o, n Vladivostok (t.ert·itor!o del Pl'imorski), 2•, a Blagovestsen5k (territorio dell'Amn1·), 3° e i0°, Khabarovka (territorio del Pnmorski), 4•, a Troizkosavsk (territorio del T?·ansbaikal), 6°, a Nikolaievsk (territorio del Primorski). Formazione di parchi volanti d'artigliet·ia per cacciatori. - Con Prìk(ls N. 1 8~ fu decretata la forrnazione di 5 parchi: volanti d'nTtiglieria per caccialO?''Ì. Ognuno di questi parchi deve servire in tempo di guerra al rifornì-


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. . . Comando supr e mo . . )) . di un'armata di un corpo d'arm ata isolato . . . . . . . )) di un cor po d'armata inquad rato . . . . . . )) di una divisione fanteria . )) di una di visione di cavalleria. . . . . . )) di una divisione cosacca . )) di una brigata (fanteria, cavalleria e cosacchi) . » di una brigata cacciatori . di una briga La d'artiglieria da campag na . . . . ) di una brigata d'artie;lier ia formata in tempo d1 g uerr a dalle batterie di ri. serva . . . . di una brigata zappa tori . )) di una brigata ferrovieri .

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Cosact;O. - (2) 22 c:walli di scorta. - (3) i cavallo è da bas to. -

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Risr.t·va equi na della. hriga.ta.

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'182d

1829

r\OTIZIE MILITARl ESTERÈ

NOTIZIE .MII,lTARl ESTERE

mento delle cartuccie dei due reggimenti e delle munizioni d'artiglieria delle 2 batterie d'ogni brigata cacciatori di linea della Russia europea,. (lù brigate) dividendosi a tale effetto all'ano della mobilitazione in 2 parchi: uno detto • parco volante d'artiglieria per cacciatori co11 cm·tuccie, l'altro parco volantè d'artiglieria per caèciatori con munizio11i d'arti-· glìe1·ia. Manovra notturua di due d:inisioni contrapposte. - La notte dal 9 al iO, (21 a 22) agosto ebbe luogo al campo di Skeme\•ic una manovra nottu ma in presenza del generale Gurko, alla quale presero parte: come clifen-· sori di Varsavia, una divisione della guardia, 2 reggimenti cavalleria e 6 batterie, sotto il comando del tenente generale Rasghildeiev; C(lme attaccanti una divisione fanteria di linea (103 ), colla rispettiva brigata d'artiglieria, (6 batterie) ~ reggimemi cavalleria e 2 sotnie di 0"Uardie di finanza . agli ordini del generale Ostrogradski. Le truppe, dice l'Invalido russo: presero pa1·tc alla manovra immediatamente dopo una marci3, durante la quale alcuni reparti di truppe avevano dovuto fare in completo assetto di guerra fino a 40 verste (chilometri 42 c mozzo), sotto un sole ordente e· percorrendo strade difficili e sabbiose. Circa alle 6 pomeridiane del uiorno· 9 si fecero sentire i primi colpi di .cannone c soltanto alle 6 antimeridiane del giorno successivo si pose termine alla esercitazione. Le truppe che presero .parte a questa diffici.le operazione notturna, soggiunge il giornale, fecero rlt.orno nello stesso g1orno ai loro accampamenti, dopo a\'er fatto in 36 ore c1rca 100 ve1·ste (107 chilometri) cd aver passato una notte senza. dormire. :rcrmiunta la mnnovra, il generale Gurko, riuniti i comandanti delle· tl'Uppe, fece la segueutc c1·itica: i 0 ) [ combattimenti notturni essendo soagelli. ad. eventualità imprevedibili risultano assai anischiati; perciò vi ~i· tlov :·u rrconere con molta prudenza; in vista poi che i combattimenti dÌ· giorno: .stante la ~otenza del moderno fu oco, costano molte perdite, la eosa p1u convemente sarà di avvicinn1·si al nemico verso sera mentre però ci si vede ancora, onde per mezzo del combauimenLDdi rico;•uizione sia possibile determinare le condir.ioni della posizione ntJrnica eia forza. c?~ cui ~ucsta.è.occupata, c .quindi all'imbrunire avvicinnrtJ le truppe il< PIU c~J~ c pos.s1blle .alla po~1zione del nemico ed e:;eguire i vari sposta. menh unpost1 dnl pwno d'nttacco; l'attacco stesso poi dovrà eseuuirsi al0 l'a~boggiare, quando già ù possibile distinguere gli oggetti più o meno· ch iaramente. Nel caso presente il partito attaccante avanzò troppo tardi per iniziare il combattimento, c ciò avvenne perchè le truppe, in seguito alle condizioni sfavoreroli della marcia, eseguirono questa con lentezza; il generale-

Gurko raccomandò quindi di rivolgere seriamente l'attenzione all'allenamento degli uomini, affiuchè essi possano eseguire senza stanchezza marcie for7.ate nelle circostanze più difficili, giacchè, disse, la mobilità delle truppe è una dell1 condizioni essem:ialissirnc dell'esito e dà la possibilità di agire attivamente; àuehe disponendo in generale di una forza più limit.ata, colla mobilità delle truppe, è possibile éoncentrare forze prev alenti in un punto dato e battere un nemico meno abile, trasportandosi pr·ontamente dn un ~it.o ad un altro. 2°) Sul campo devesi muovere possibiloiente con fronte larga e ciò specialmente trattandosi di reparti di cavalleria in avanscoperta. Durante l'azione si deve impedire di muovere sulle strade, giaechè in tal caso qualsiasi scontro imprevisto, od anche un proietto che colpisca eflìcncemente una colonna, può cagionare g1·avi perdite e spargere il panico nelle t1·uppe. 3°) L'attacco de've eseguirsi simultaneamente da tutte le truppe impegnate nell'a7.ione affinchè tutte le forze concorrano all'urto che s'intende effettuare. Attacchi parziali hanno luogo durante l'a:r:ione in questo o quel tratto delln linea di combattimento, ma una \'Olta deciso di eseguire l'urto principale, tutti i mezzi disponibili devono essEwe simultaneamente impiegati contro il nemico. (Tnwlùlo rt~sso N. {77 e 183). '


NOTIZ IE BIBI.I OGRAFICBE

'1830

1831

La perdita della Victo1·ia. Va1·ietà. Bibliografia .

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

Bollettino bibliografico. l. Sommario delle Riviste militari italiane. Riv~s ta d'a1·tigl'i.e1·ia e genio (luglio-agosto). De Feo. -,.. Storin della guerra d'assedio di Mllller. Le scuole di tiro in Germania . Bucciautini . - Un nuovo telo da tenda . L'istruzione sul tiro dell'artiglieria da campo in Germania. Miscellanea. Notizie estere. Bibliografia .

Rivista di {ante1·ia ( 31 agosto). Il criterio storico. Il nostro sport. La mortalità nell'esercito. I marescialli di rapoleone: Gsrouchy l.\1acdonald e Berthier. Il tiro a segno nazionale. Note ed appun~i. Varietà.

D:IVont -

Be sières -

Rivista ma1·ittima (agosto e settembre). Ranieri. - L'olio usato a calmare le onde. Bravetta. - Cenni sulle antiche artiglierie gigantesche. Del Bono. - L'alluminio. Cronaca .

Giornale medico del B.. esercito e delllt R. marina (agosto). Favre. - Sulla medicatura dei feriti in guerra. Battaglia. - Contributo alla casuistica dell'epicistotomia. Sotis. - Contributo clinico allo studio della sifilide dell'orecchio \ interno. Rivista medica. )) chirurgica. anatomia e fì~iologia normale e patologica. malattie veneree e della pelle. terapentica. ehimica e farmacologia. • tecnica e servizio medico militare. igiene. Varietà. Necrologia.

2. Ordinamento deglì eserciti. - La Riv·istl' di fanteria ha regalato ai suoi abbonati il secondo volume della Biblioteca Rossa. È un'piccolo fascicolo di due fogl i di stampa, compilato dal capitano De Lutti, collo scopo di fa r conoscere mediante opportuna scelta dei punti essenziali, i principali regolamenti organici (cl1sciplina - servizio interno di fa~teri n - servizio territoriale - Codice pennle) dell'esercito russo. Lo scopo propo~tosi dal distinto e colto ufficiale, è stato a parer nostro interamente raggiunto, sicchè egl.i mercè la sua profond2 e non comune conoscenza della lingua russa , mercè il suo soggiorno in Hussia, h11 potnto farci conoscere in breve spazio la vita intima del numerosissimo esercito dello Czar. Leggendo questo librotto, corredato di sapien ti note, si vive uu momento nella lontana terra slava con tanta intensità, che n:~ sce vivo il desiderio che l'A. non si arresti a questo e presto pubblichi le os· servazioni da lui fa tte vivendo per lunghi mesi nei dintorni di Mosca. - Giudiz i 1·ussi sttll'accrescimento dell'esercito francese in Raswiedtcik,

N. H9. - La cavalleria irregol<we tembre.

trm;a.

.MiliUi1· W ochenblatt del 13 set-


1832

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

3. Arte militare. ~Ia gg iore May.- bnpiegi di masse di m·tiglieria (in Jonnurt o{ the U. S. l nstitution, ~ 5 settem bre) . - Colonnello Wille. - Sur la conduite cles manamvres. - Francufeld Huber. - Oesmaysons. - Commenti alle istn~zioni d.ate pe1· le m(ttwvre di quest'anno dal geuerale d" Guiny cowmdante del Ill corpo d' m·tJUtta (rancese (in Spectateur Jlfilitii1·, 1!) settembre) . - Stud-io comparativo sul rifornimento delle munizioni e sui mezzi di esegui1"lo nei principati eserciti et,ropei (llfili.taert Tidsskrift di Co penhageo - 5° fa scicolo del 1893). . - Le général / .. - Les obJecti{s, les d-i1·ections et les {ronts. Studio molto dettagliato su questi argomenti tattici svolto nel corso di quest'an no sul Jou·rnal des Siences Militaires. Nel fa scicolo di settembre, si esamina il fronte di un'armata; esso ha sp eci~l e importanza e il pt·oi.Jierna studiato sotto i tre aspetti : Fronte di concentramento, f'ronte di marcia, fronte di combattimento è assai bene esaminato e di scusso. - Sulla .lnternat·ional Revue abbiamo notato ·uno studio originale sul Concentramenw di una flotta da guerm. Vi :;ono enuncwti con precisione c chiarezza i còm piti delle cor11zzate, degli incrociatori e delle torpediniet·e di alto mare e la lettura ne riescirà assai utile a tutti gli ufficiali dell'esercito clte desideranù avere un'idea netta delln suerra marittima od ierna.

4. Amministrazione militare. - Abbiamo trovato di molw utilità pratica les Cm~eriaes sur le extcution pratique dt~ sen;ics des subsist.<mce pubblicato da lla Re-vue des servics dc l'intendance militaire, luglio-agosto. Crediamo che sia questa una lettura utile ed a ttr:~ ente per gli ufficiali di tutte le armi.

5. Tecnologia militare. - Tenente r.olon nello fosbery. -L'impiego del fonog·t·afo per ttsi milita.ri (in Jonrnal of the U. S lnstitution, ·15 settembre). -Le linee\ tele!Jrafiche militari nel Tu·rkestan, lavori eseguiti nel ,1892

NOTIZIE BIBLIOGRAF!CliE

1833

dal battaglione telegrafisti con incisioni - l ngenemii Journal (giornale degli ingegneri russo di giugno 189:3) e Razwiedtcik, X. 14-8. - La ferrovia l'ladikcmkas-Tiflis e la sua. importanza pol-itico-militare. V. Iutcnurtiona/. Revue di settembre.

6. Storia militare. Colonnello )J alle:>on. - The Rej'ond1~9 of' tl~e German Empire 1840-1871. - Londra, Selley. - Baissormet. - Souvenirs tJt lerons d'histor·ie - La campagne de Russie (in Specti1teur 1ll ilitiir, ·15 sette mbre) . - Barardo. - Lct vita -milita1·e al secolo X V.l (molto interessante) in Rivista Cientifico-llf-ilitar di 11arcelloua, ·15 Agosto c •l" settembre, estratto d<dlo Almanacco della .lllnst·racion Espanola y tlmerica. - Ha un vero va lore storic:o. - La ' Revue du CercÙ Milita·ire (27 agosto) pubblica una lettera di Ricciotti Garibaldi sulle orerazioni del!!ennaio 1871 nel dipartimento della Cohe d'or. Questo documento riuscirà i nte re~santc per coloro che si occupano degli ultimi sforzi difensivi l'atti da lla Francia nella guerra del 1870 e risponde a taltt11e 11ccusc mosse ai volontari italiani d:~i componenti della disgraziata armata dell'Est. - L'Istituto cartografico militare di Bnnelles ha puhulicato un bellissimo piano del campo di battaglia di Wnterloo, riproduzione foto-litografira di una levata eseguiti uel settem bre ·18 16. Esso ba un grande e vero interesse storico ora che il terreno di Watcrloo è tanto cambiato da quello che era il 45 giugno 1815. La carla pubblicata è alla scala di •l a 3000 circa.

7. Geografia - Colonie - Viaggi. - W. Wilson Hun!er. - Bombay 1885 to ·1890. - Uuo studio sull'amministrazione indiana. Londra, Frowde. - Statistica dell'Eritrea. - Un lavoro di grande im portanza geografica e pratica fu intrapreso nella uostra colonin p,er ordine del Governatore, vale a dire una statistica metodica dei pri ncipali dati sulla popolazione e su certe produzioni del paese. Ai primi di giugno eraM già pervenuti a Massana molti dati di _quasi tntto il territorio della' proYincia di


1834

NOT JZ IE BIBLIOGRAFIC HE

NOTIZIE BIBLIOGRAF.ICHE

Keren. Li trascriYiamo qui solto, riportando, dal periodico ch e li pubblicò} l'osservazione che le cifre del bestiame non rappresentano l'ordinaria ricchezza, ma invece l'estrema deficienza del medesimo, cagionata da Ile recenti epizoozie : l

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331

Mària-R.ossi

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3,678

9,580

74

Mària-Neri .

3,872

Ménsa Ceit Sciacan .

1,i80

-

312

3l8

Mensa Ceit Ebrabè.

1,800

-

419

1,015

Ad Teclès

4,048

204 1,680

~=il

32 5 46

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3 2

23,920 129

19,603 i0,689 27,923 213,914 1,'~88 25 38

Alg heden

1,065

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1,096

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Totale

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33,'1 57 194 l3 1

Sabderàt .

--- 209

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-

storia molto istruttiva, ma ~sim e per I(Uegli europei che intendono di dominare sn popoli africani che hanno una civiltà propria, per quanto incipiente o stazionaria è più o meno ostile alla nostra. Interessanti anche alle nostre scienze sono i numerosi cenni e dati geografki e ;tatistici contenuti in parecchi dei dieci libri in cui si divide l'opera. Così nel primo c'è una descrizione generale geogr:1fica, fi sica, geologica, ect:. , dell'a Cabilia. Il seLLi mo libro contiene uu'ampia esposizione dei costumi, degli usi e delle diverse istituzioni u:1zionnli di quelle tribù. Nell.'ottavo trovansi molti e larghi cenni sul grado di . cultura intellettuale e delle industrie dul pae5u. - Da ppertutto poi, o si narrino gli eventi delle guet'l'e d'occupazione e di rc)lressione, o si descriva l'attività colonizzatrice della Francia nella Cabilia, incc.ntransi in questo libro materi:tli utili al la geografia, benchè destituiti d'ogni carauere for male scientifico .

9-

2,654 121 1,109

5 12,734

5 -

20,903 234 29 -

513

340

4-

12

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1,771

Indigeni vari inAgordal

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480

347

-

Beni Amer.

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1,292

Bab-Giangarèn

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1835

-- 1 1

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44,896 11,:324, 67,9.26 348,642 2,860 125 12

- Liorel J. - Races Bè1·be1·e.~ . 1: Kabylie du Fu1j ut·a. PI-e(ace de Jlf. E. Masqueray, etc. - Parigi , E. Lefoux . Con questo titolo venue recentemente in luce un'opera che ha per oggetto principale la storia dell a colonizzazione francese nel l'interno dell:Aigeria e particolarmente p e li~ fiera resistenza dei Cabi li. È una

a: Scienze

sociali- Politica e diplomazia •

Stadfield. - A shorte1· rco rkin!J Day. - Londrn , Mettncu. Robertson. - 'J'he eight fl o1t1'S Question. - Lond ra. Sonnenschein. Commentari nll~ qu e~tionc operai a tanto .viva in Inghilterra. - lu un grosso volume il Miuistero de.gli alTari esteri pubblicava le relazioni ufficiali ricevute dagli ngenti diplomatici e consolari per l'anoo 189% sulla emigrazione e sulle colonie re,;identi nelle città e disu·t~tti di loro giurisdizione. [n ordine alfabetico dei vari Stati, si seguono, numerose e ricche d'ogni sorta di dati statistici demografi ci, queste rela,zioni. Esse danno modo di conoscere in varia gu isa, e talvolta sotto nuovi aspetti, la vita econom ica e le condizioni politiche e mot·ali deidi I t:tli~n i residenti all'ec;tero. Da una tabella che trovflsi in fine del ~olume si rileva che nel dieembre 189·1 il numero degli Italiani residenti stabilrnente o temporaneamente ' all'estero. et·a di ·1 ,98~,84-9; fln zi più, essendo sta te date per alcuni luoghi cifre app ros~ simative e di stima inferiore, e mancando notizie d'alcuni altri paesi, benchè di lieve importanza. ~el 189 1 si c.alcolavano sparsi fuori d'I· talia negli Stati europei ~i rca :\.70,'23~ Italiani in Mrica, 75,2.f.l in Americ~a •l .~26, -ii\.6, iu A s i ~ 8,MO , in O ~eania 4-,320. Nell'aprile •1891, la Fntncia d<t sè sola contava 295,7!d ltaliftni . Nella Tunisia ve ne erano circa 30,000 MI dicembre H391, e nel l'Egitto 29,000. In Amet·ica gli ~LHti più popolati eli Itnliflni sòno sempr~ il flra sile, con .51)1.,000, ni primi del ·1892; l'A rge ntina con 4-52,000, in ùi cemhre


1836

NOTiZIE Bl BL!OG RA FI CHE

189•1; gli Stati Uniti dell'America settentrionale con 286,520 e l'Uru· guay, con •l OO,GOO lt;'lliani circa . .!.e provincie turche dell'A sin comprendono 7,693 degli R,6,'J.O Italiani residenti in Asia, nel di cembre ·189 1; e I'Austt·al in ~ritannica ~ .3 10 dei _ ·~.3'20 Italinni ~tabiliti in l'Oceania . - Intanto l'emigrazione italiana, che accenuava nn' altra volta ad aumentare nel •1891 con 293,63•1 emigranti, ridiscese nelJ':mno seguente e tcstè passato •1892, contando solllmto 223, •1O'i emigrati. Di più va uolato che' la dilfereuza in meno di 70,5'29 i: quasi tutta a diminuzionè della emigrazione permi nente: che era rappresentata nel •189·1, da 0 5,520 emigrati e nel 1892 soltanto da H 5,883. Anc:ora una voltll furono le provincie venete 11 d:1re il maggiore contingente all'emigrazione in generale con 82,777 persone, delle rJu:lli però soltauto 0,58:2 abbandonarono definitivamente l'Italia. Fu invece 111 f.ampauia che tra le regioni ita liane diede n~l ·1892 il maggior numero di emigran ti perma nenti: 19,4.27. - :\iox. - L'expansion ew·opéenne. - Parigi, Delagraw e 11oudoin, 2• edizione. È il ;)o ,volume delln geogr11fìa generale del colonnello Niox, noto agli studiosi di geografia militare; è un lavoro metodico, ricco di dati ed abbaslanza i ntere~sa nte. - Direzione generale di statistica. - Annuat·io statistico- ·itahano, 1892. - Rom:~, Bertero. Al pregio iusi to :d i'opera, oramai di fam a moodinlc, si nggiuuge la DCIII comune sollecitudine dell:1 sua compilazione. Un simile progrestiO merita i più ampi elogi . Ecco compresi nell'Annuario : Climatologia. Superficie o popolazione. [gioo e e sani t;ì. Istruzione. Opere dichi:~rate per la riserva dei diritti di antvre. Stampa periodica. Ele1.ioni politiche ed amministrative. Beneficenza ed· assistenza pnbhlica. Giustizia civile c penale. Giustizia civile e commm;iale. Giustizia pena ie. Carceri. Agricoltura. nooificazion: di terreni compiute od in corso di esecuzione n cura diretta dello Slato.

NOTIZI E BIBLI00RAF1CHB

1837

Industrie. Privative industriali. Mercedi ·degli operai addetti ad alcune indu~lri e. Scioperi. Prezzi di alcuni generi alimentari sui mercati principali . Valori di alcune merci stabiliti por le statistiche doganali. ·Com[Jiercio coll'estero. Navigazione marit.tima. Marina mercantile. Viabilità: Strade ordinm·ie. TTamvie a trazione meccanica. .Fer·1·ov·ie. Poste, telegrafi e telefoni: Poste. Teler~rafì e telefom. Moneta, credito e istituti di previdenza. Debito ipotecario i s(~ritto sulla ,'proprietà fondiari a. l<'inanze comunali o provinciali. Finanze dello Stato. Esercito. Marina militare. Possessi e protettorati in Afri~11.

9. Varietà.

- .Toaquin Locanda. - L'addestmmento metodico del cava llo da sella. - Rivista tecnica de infantet'ia y caballeria, settembre. . -: lbanez l\Iotin. - La for~a d'nn itnpe1·o. Gttglielmo II. I mpresstOnt· di ·uia,q!JiO nell' E·rtropa cent1·ale . - Madrid, Pelaez. - S:n·agat.- In case1·ma. - Milano, Chiesa e Guindani. L'autore ha studiilto sotto forma umoristica la vitn militare. Le impressioni della recluta appena giunta sono raccontate con molto brio e senza notevoli esagerazioni. Le novelle alla fine del volume sono pure abbastanza Ìnteress:.mti e originali. - Nella montagna di Samarkando. Bozzetti militari russi. - RazWMàtC'i,k N. 50 .. - Ing. LUca Rossi. - La bom.fìca degt·i stagni e delle paludi di


1838

NOTIZIE BI BLI OGRAFICHE

Ostia. - Sul Giorrtale del genio ciuile, fascicolo 6° e 7° del ·1893. È una monografia storica, geologica c tecnica, eccezionalmente completa in tulti i particolnri del primo e reale bonificnmento nell'Agro romano. È ohremodo interessante ed istruttivo e ne raccomandinmo vivamente la lettura. - Beauregard. - Chez nos aJnis de Russie. - Pal'igi, FJammarion. - La grande guerra ael/89 ... - Pubblicazione illns!rata fatta a Rcrlino da una società di uffìcinli . È un curioso lavoro di fanta~ia.

ANNO

XXXVIII

RIVISTA MILITARE '

ITALIANA

;

DISPENSA

XX. -

16 O T TOBRE 1893

- -·-

Per la Direzione LoDOV I Co CISOTTI fìt(l9giOr't

.V•.lJ., int<rr-icar(l

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ROMA VO G H E R A

DEMARCHJ CARLO,

gerente.

EN R

TIPOGRAFQ-EDITORE

ICO


1839

· SOftUU.RIO

L'EVOLUZIONE SOCIALE

delle materie contenute nella. presente. dispensa

~ E LA

COSTISTUZIONE DEGLI ESERCITI DURANTE IL SECOLO DECHIONONO

L'EVOLUZIONE . SOCIALE E LA COSTITUZIONE DEGLI .ESERCITI DURANTE 1L SECOLO DECIMONONO -'F. De Chaurand, 1izag,qiore di stato maggiore . .. ·, Pag. •1839 LA SALUTE DEL · SOLDATO (Continuaz.ione e fine)- E. Mangianti, capitano medico . . . . . . . . . . . . » 1864 CALCOLO DELLE. PERDITE IPOTETICHE E LORO REALE · SOTTRAZIONE DURANTE LE ESERCITA'liONI DI cm:lBATT!MEN'i'O - De Giorgis, colonnello cli.fanteria » 1901 NOTXZIE POLITICO-MILITARI ITALIANE. NOTIZIE MlLITA.RI ESTERE NOTIZIE BIBLIOGH.AFICHE~

)) 1926

I.

Gli eserciti ed il progresso. Nella società moderna, avvertite o non, si van.no manifestando positive ed ognora più. ac,centuate tendenze ad·una· grande e generale trasformazione. Illavorìo si compie quasi all'insaputa del pubblico, che invece si agita e commuove pe1;- questioni in apparenza più urgenti e vitali, ma che in realtà sono semplicemente 'la risultante delle metamo:dosi, spesso troppo repentine, delle istituzioni, oppure provengono dal cozzo degli ·interessi personali lesi ? non appagati. Tutti gli ordini sociali contribuiscono al progresso della umanità; e l'azione loro, per quanto qualche volta contrastante, è quasi sempre, inconsapevolmente o no, coordinata ed armonizzante. . . . l La società presente, . così come si trova costituita, è il prodotto di una lunga e lenta evoluzione: . Basta accennare questo, per comprendere come essa non sia così effimera, e non si possa annientarla con un -colpo di mano, come si è creduto da talune scuole rivoluzionarie di riformatori, l~ quali hanno condotto alFepilogo della comune di Parigi nel 1871. Hi -

ANNO XXXVIII.

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L1EVOLUZfONE SOCIALE

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E LA COSTITUZIONE DEGLI ESER çiTI DURANTE IL SECOI.O XJX

Da parecchi anni per altro le teorie rivoluzionarie vanno J prendendo adepti e cre~ito, e l~ ~nove che le surrogan~ t.èndono a raggiungere 1 loro fim poco alla. volta, . affer mandosi arado a grado nelle fatte conquiste. . I n q ue:to arrovellarsi per dare alla società un ~lverso assetto economico-sociale, non può certamente vemre lasciato ~n disparte l'ordinamento militare, il quale de~e es~ sere sempre consono all'ambiente . poFt_i~? e progred1re ~l pari passo con gli altri element1 ctvlh, secondandone tl movimento generale. Anche negli ordini della milizia ocçorre p~r altro . non si proceda a sbalzi, ma gradual~nente, per ~v~tare troppo pericolose perturbazioni, che in certi momentt potr~bbero riuscire esiziali e condurre una nazione a certa rovma. Il progress_o non interrotto clell'arte militar~ ~ ·~~ fatt~ più notevole della storia dell'umanità (1}. ~a c1vtlta d<Jgh antichi può sotto molti aspetti sostenere il confron~o con quella moderna; si possono anche addurre argom~ntt plausibili in favore della sua superiorità ; ma non s1 P~~sono aragonare le due epoche riguardo alla potenza mtht~at·e. p Napoleone avrebbe incontestabilmeri.t e vinto Aless~ndro~ ' d i nostri eserciti coloniali non darebbero nu'alta 1dea d 1 imitando la famosa ritirata dei diecimila Greci di Senofonte. Basta gettare uno sguardo superficiale sugli avvenimenti della storilit per co'nvìncorsi che la somma delle forze militari di cui dispone la razza, umana ha subito un costante e progressivo aumento. . .. Inoltre tale somma di forze è andata v1epp1u concentrandosi in determinati gruppi, che noi denominiamo nazioni civilizzate, - I barbari oggi· non sono nemmeno più dei competitori vinti ; essi hanno rinunciato completamente alla lotta. D 'altra par te i vizi militari dellar civiltà sembra vadano

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1!iminuendo a misura che la sua forza militare aumenta. Qualunque ~e sia la ragione, la. civiltà non r ende, come .altra yolta, gli uomini effeminati ed impropri alla guerra. La nostra fibra, se non fisicamente, almeno moralmente, si -è fortificata. Nell'antichità gli abitanti delle città. non erano .atti alla guerra : perdevano il coraggio morale e fors' anco l'energia fisica. Il commercio ed il, lusso toglievano alle -razze antiche le doti guerriere, ciò che oggi più nori. avviene. Un fatto strano ma indiscutibile conferma una tale idea. I popoli selvaggi spariscono a contatto della civiltà moderna, mentre hanno resisti.t o di fronte a quellà antica, ed anzi ·s i fondevano con le nazioni più civili come lo prova la ··storia di Roma. La scienza moderna spiega la scomparsa dei popoli selvaggi con l' influenza delle malattie che abbiamo loro comu1li~ate ed alle quali non possono resistere, mentre noi le -superiamo.. Ma se essi sono r iusciti a resistere al contatto -degli uomini civili d'una volta, e non possono più farlo -Qggidì ne consegue che la nostra razza è probabilmente .' più vigorosa dell'antica, perchè sopporta malattie più tremende di qu elle che affliggevano l'antichità ed allora sconosciute. L a forza militare dell'uomo si è accresciuta senza tregua, -dalle età più remote che ricordi la storia, fino ai nostri ,giorni. Ma non basta limitarsi a considerare i tempi dei quali rimane memoria nei monumenti scritti, occorre ri- . montare anche a quelle epoche i cui avvenimenti si rico-struiscono soltanto per ind.uzione con la ]ogica delle cose -esistenti. Prima che nascesse ]a storia vi è stato nell'arte militare per lo meno tanto progresso, quanto ve ne fu dipoi. Noi oggi abbiamo tanta -superiorità sugli eroi d'Omero e sui legionari r omani, quanto a lor volta questi poterono .averne sugli uomini delle città lacustri e dell'età della pietra. I.;a cagione di questo continuo progresso è semplice. I _popoli più forti hanno sempre vinto i più deboli, talvolta


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L'EVOLU7.10NE SOClALE

soggiogandoli, sempre dominandoli. Per il passato qualsiasi progresso intellettuale era messo a profitto dell'arte bellica. Ciascuna nazione voleva essere la più forte, e per conseguenza immaginava o copiava le migliori armi ; e per imitazione cosciente ciascun popolo si studiava di plasmare il proprio carattere su di un tipo adatto alla guerra ed alla conquista. L e conquiste miglioravano il genere 'umano per la fusione e l'incrocio delle forze. Le tregue armate, che portavano allora il nome di pace, lo migliorarono per la concorrenza dei mezzi d'educazione. Dall'epoca in cui le popola.zioni dolicocefale scacciarono per la prima volta quelle brachicefale dalle più fertili terre d'E uropa, tutta la storia di questa parte del mondo non contiene che una serie di sovrapposizioni di razze più guerriere ad altre che lo erano meno, non è che il racconto di conati, ora felici ora no, di ciascuna r azza per divenire sempre maggior mente belligera. In tale guisa l'arte della guerra continuò sempre a perfezionarsi, e tanto l'unione delle forze, quanto la lotta loro contribuirono a fare sviluppare l'energia della civiltà. L)ntima connessione che esiste tra lo stato sociale d'una nazione e la sua organizzazione militare, è sufficiente per dimoskare come questa non possa essere modellata su di un tipo unico, ma debba per forza adattarsi alle condizioni di civiltà in cui trovasi ciascuna nazione. Pre~so i popoli primi ti vi, nomadi per eccellenza, tutti, giovani e vecchi, pr endono le armi allorché trattasi di cambiare dimora. Le donne seguono nel combattimento i mar iti ed i figli. . Nel periodo di sviluppo d'un popolo già stanziatosi, ma che deve ancora pugnare per la sua esistenza., sono tutti gl'individui capaci di maneggiare le armi . che prendono parte alla lotta. Uomo e guerriero divengono allora sinon imi. Le epoche più brillf!-nti degli annali d'una nazione corrispondono ordinariamente a quelle durante le quali essa

E LA COSTIT UZIONE DEGLI ESERCITI DURANTE IL SECOLO XIX

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dovette combattere per affermat:si e farsi riconoscere come S tato. È l'epoca eroica della storia delle nazioni. Allorchè la sièurezza esterna per un popolo è assicurata, la civiltà fa dei rapidi progressi ; l'industria e l'idea della proprietà' cominciano a ·prevalere sul desider io di guerreggiare. La scomparsa dello spirito guerriero è una delle conseguenze inevitabili d'un tale periodo di transizione. L'ozio e l'amore per i piaceri materia!~ si sviluppano r apidament e come una malattia contagiosa, dopo un lungo riposo. La difesa della patria è allora abbandonata da una parte della popolazione all'altra, che ne trae vantaggi ed onori, oppure guadagno facendo della guerra un mesti~re . Le armi si perfezionano senza tregua, in ragione del doppio sentimento che. prova la nazione della sua debolezza e del maggiore prezzo ch'essa conferisce alla propria esistenza. È l'epoca della cavalleria feudale e delle milizie mercenarie. Sono ordinariamente le circostanze estreme che cond·ncono più' tardi le nazioni ad adottare gli eser citi permanenti. Con questi Filippo il Macedone potè vincert;j le milizie della Gr ecia; e l'imperatore Augusto trasformò le legioni di Roma in esercito permanente, il giorno che deois~ di tutelare costantemente le frontiere dell'impero. Gli eserciti permanenti ripetbno le loro origini dallo sta bilirsi del potere assoluto sulla feudalità. Costituiti da sol- _ dati mercenari, indigeni e stranieri, non ricevevano in caso di guerra che una parte relativamente piccola d'elemento cittadino: per simili truppe il servizio militar e non rappre'Sentava un dovere materiale ed onorevole in pro della .patria comune, ma nn servizio salariato qualsiasi. 'rali erano ancot a gli eserciti europei nel secolo xvm. A misura per altro che andava assumendo for ma conoreta l'idea dello stato moderno, considerato come un'associazione che garantisce a ciascuno la stessa protezion~, ma che per contro richiede da tutti gli stessi obblighi, il conoetto di un'organizzazione militare fondata sulla pr estazione ()bbligat oria d'un determinato periodo di ser vizio per tutti


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i cittadini validi, entrava nel dominio pubblico e Y l prendeva radice. L a prima potenza che abbia nettamente posto ed adottato, senza per altro attuarlo, il principio del servizio militar e obbligatorio, è stata l'Inghilterra, con un bill votato. nel 1752. Per trovare applicato effettivamente il nuovo si-. stema di reclutamento, bisogna venire fino alla rivoluzione. francese del 1789. Soffocando i vieti metodi di guerra del passato, essa .diede modo, con .la leva in massa d ur·ante la rep ubblica .e con la coscrizione sotto il consolato e l'imp ~ro, di metter e in armi coloss:1li masse d'uomini animate dal migliore spirito militare. . Oonla restaurazione dei Borboni, militarmente, in F rancia. si fece un passo indietro, si ritornò agli antichi eserciti permanen ti semi-mercenari, alimentati dalla coscrizione applicata con un rigore variabile secondo i ,bisogni del momento, c9n larghe esenzioni e facili sostituzioni e rimp iazzi. In P r).lssia invece, in seguito alla pace di Tilsit, con la. riforma del 1808, si gettavano le basi di un ordinamento. J,Ililit;are completamente nuovo, fondato sopra una larga applicazione del ser vizio gener ale obbligatorio : ordinamento che faceya ott~a prova dur_a nte l~:~ guerre di indipendenza, del 1813 e del 1814. Di guisa eh~, dopo la pace di Vienna, in E'uropa, si tr~varono di fr onte due sistemi militar i bén differenti, il francese ed il prussiano, e furono applicati presso i singoli Stati secondo le tendenze partiqola.r i di ciascuno, più o meno integralmente, :fino a che le clamo-. rose vittorie della P russia nel 1866 e nel 1870 diedero. l'assoluta prevalenza al suo sistema. L 'evoluzione degli ordinamenti militari in Europa, durante il, secolo decimonono, s'impArnia dunque :fino al 187() essenzialmente sulla genesi e sullo sviluppo successivo dei sistemi fr ancese e prussiano! ed ~ccorre indagare questi perdeterminare in q uale modo siano plasmati gli attuali ordinamenti e sor te _le presenti tendenze; da questo esame cri-

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I llUitANT E I L SECOLO XIX

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ticÒ risult~rà anche come volta f1 volta abbiano già faUo capolino e siano state discusse idee e proposte che oggi appaiono 0 vengono date per errore.

II. , Le istituzioni mi litar i della Francia fino al 18 70.

L e i~tituzioni militari della Francia datano d~ L_ouvois, · · dalla fine del secolo decimosettimo. Prima d1 lm, senza cwe . L • b dubbio la Francia aveva avuto degli eserciti, va orosr, en comandati, spesso vittor iosi; ma si può dire . che n~n era mai esistito nn ordinamento militare quals1as1 defimto con norme fì.sse e costanti. . Le istituzioni di L onvois d urarono fino all'epoca. dell~ rivoluzione. Allora l~ F r ancia disponeva di 166 regg1ment: tra fanteria e cavalleria, oltre le armi speciali, reclutat1 principalmente per mezzo del racolage. , . . rrra il 1789 ed il 1791, le agitazioni rivoluzwnane da una parte l'emi!rrazione dall'altra, disfecero l'eser cito. In quel fran~ente : con tutta l'EÙropa ostil ~. _l'Assemblea nazionale non avendo il coraggio d'imporre 1l reclutamento obbligatorio, fece appello alla nazione; ed i~ br eve tempo furono costituiti 200 battaglioni di volontan. I successi di Valmy e di Jemmapes, _e la p~es~ ~i Mag~nza nel 1792 illusero per un momento 1 patr1?t1 ~rancesr, a~ punto da fàr e loro ritenere in utile un esermto m te~p.o d~ pace: sufficiente il tenere allestita una ~er~. qu~ntltà mate;riale e l'avere disponibili qualche m1gha10 d1 soldat1 di professione per la sicurezza interna. . Sopravven endo un pericolo, un abile ~eneral_e apparirebbe come il Deus ex macchina, la guard1a nazwnale non gli far ebpe difetto e la vittorijt non mancherebbe d' arri. . . vargli. Ma venn ero le sconfitte del 1793 a toglier e le Illus10m;

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L'EVOLUZIONE SOCIA LE

dippiù. le diserzioni in massa dei volontari ridussero l'effettivo degli otto eserciti repubblicani a meno di 150,000 uomini presenti sotto la armi. La Convenzione ordinò allora la requisizione di 800,000 guardie nazionali tra i celibi ed i >edovi senza prole fra i 18 ed i 40 anni. S i intendeva così formare 533 nuovi battaglioni, i cui quadri dovevano essere costitttiti dai soldati stessi per mezzo dell' elezione. •· Oltre tutte le ingiustizj ~ cui diede luogo, la reqiusizione non raggiunse i risultati sperati; l'esercito, che nominalmente avrebbe dovuto contare 479,000 uomini, era effettivamente molto inferiore di numero, e la. Francia, attaccata da tutte le ,parti, stava per ca4ere in balia degli eserciti coalizzati. E in questo frangente che Carnot entrò nel Comitato di sailute pubblica (1793 - 14 agosto): sei giorni dopo la leva in massa era votata dalla Convenzione nazionale e ·colpiva tutti gli uomini validi dai 18 ai 25 anni. In tre mesi la leva in massa era compiuta: eçl al 1• gennaio 1794, l'effettivo dell'esercito era risalito a 771,000 uomini, da' quali almeno 500,000 combattenti. Con uno slancio inaudito, s'improvvisarono allora armi, polveri e quanto poteva occorrere all'esercito, e come base dell'ordinamento fu presa' per la fanteria la mezza brigata di tr e battaglioni. I quadri, costituiti regolarmente dal poter e esecutivo, ebbero nettamente tracciate le loro mansioni ed i loro doveri. · Al se?··vizio giornalier·o stabilito da L ourois, in base al quale ciascun generale per turno, per delegazione del comandante in capo, esercitava i comandi in sottordine, delle ali e del . centro della linea di battaglia, fu sostituita da Carnot a formazione permanente degli eserciti attivi in divisioni e brigate con i relativi stati maggiori. Gli ingaggi per denaro ed il reclutamento arbitra rio abo· liti, l'obbligo del servizio milita~e imposto a tutti ed accettato senza. resistenza, l'unità. dell'esercito ristabilita, la discir)lina saldamente man~enuta, l' .avanzamento reO'olato t:> • per legge, l'educazione scientifica e 'guerriera assicurata, i doveri dei generali tracciati, stabiliti i principii che devono

E LA COSTITUZIONE DEGLI ESERCITI DURANTE IL SECOLO XI X

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presiedere alla formazi one degli eserciti attivi e posti in pratica; tali furono i progressi compiuti in Francia sotto l'amministrazione di Carnot. Il 4 marzo 1795, Carnot parlando davanti alla conYenzione potè riassumere i risultati di nna amministrazione di diciotto mesi, con un qv.adro che vale la più eloquente perorazione: 27 vittorie, 120 combattimenti, 80,000 nemici uccisi, 91,000 fatt1 pr ig ionieri, 110 piazze forti o città importanti occupate, delle quali 36 dopo assedio o blocco, 230 forti o ridotti pr esi, catturati 70,000 fucili, 1900 misure di polvere, 3800 cannoni, 90 bandiere. Discendendo dalla tribuna, Carnot uscì dal comitato di salute pubblica, ed un mese dopo era promosso pe'i' anzianità maggiore: egli era capitano del genio e cavaliere di San Luigi prima della rivoluzione. Napoleone Bonaparte, comparso sulla scena l'occupa subito tutta da solo; prima ancora ch'egli abbia in pugno il potere supremo, i suoi atti, le sue opinioni, i suoi procedimenti assorbono l'attenzione di chiungue studi la · storia militare, foss'anco da un solo punto di vista. E cionondimeno è impossibile unire il di lui nome a qualsiasi delle grandi trasformazioni dell'esercito frà.ncese. La necessità. di improvvisare senza tregua, gli ha impedito di fondar e alcunchè di durevole, e la. sua prodigiosa abilità nel creare delle risorse, non è stata uguagliata che dalla spaventosa prodigalità con la quale le sfi:uttava. · ' Con la legge del 5 settembr e 1798 (19 fruttidoro anno VI) la repubblica francese diede carattere normale alle disposizioni adottate nel 1793 al momento della applicazione della leva in massa. In caso di ·pericolo nazionale, tutti i Francesi erano tenuti a prestare servizio militare, ma normalmente l' esercito si formava con arrolamenti volontari e con la cosc?·izione, che comprendeva· tutti i cittadini validi dai 20 ai 25 anni, salvo talune esenzioni e dispense. I nat i in ciascun anno formavano una classe, ed il contingente da incorporarsi era fissato volta , a volta dal potere legislativo. Napoloone che si valse largamente '


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L'EVOLUZI ONE SOCI ALE

d'una tale legge per costituire e tenere a numero i suoi eserciti, fu quegli che vi fene introdurre il principio della sostituzione parsonale (legge del 7 marzo 1800 -- 17 ventoso, anno VI II), e più tardi la designazione degli inscritti da incorporarsi per mezzo del sor teggio (28 dicombre 1803 -- 8 nevoso, anno X II) per rimediare agli inc.onven ienti prodot ti dai sistemi bizzarri e variabili di chiamata del contingente fino allora usati. Una simile modificazionE,l regolamentare· facilitò la chiamata delle nuove leve dopo la rottura della pace d'Amiens, e Napoleone potè in breve tempo riuniré 300,000 uomini al campo di Boulogne. L e mezze brigate di fanteria, ripreso l'àntico nome di reggimenti, fur ono raggruppate da Napoleone, come al tempo di Carnot in brigate e divisioni, e queste a loro volta 1ll corpi d'ar mata. Con la cavalleria vennero creati corpi speciali destinati ad agire isolatamen te. l granatieri, i quali avevano così bene protetta la rappresentanza nazionale nella giornat a' del 18 brumaio, costituirono il nucleo della guardia consolare, che divenne poi imperiale con la fusione dei cacJiatori a piedi e di q uell a cavallo e con l'aggiunta d'una cer ta quantità d'artiglieria. In tutto, la guardia imperiale contava 7000 uomini circa, e rappresentava la r iserva suprema dell'esercito napoleonico. Tale era, a grandi t ratti, la costituzione dell'esercito, . che per le sue imprese, più ancora che per il suo n umero; è passato alla storia sotto il nome di grande a?"mata. Decimata dalle vittorie, questa era t enuta a numer o da. nuove reclute, ma ad un certo momento ciò non bastava più ; ed allora per colmare i vuoti, senza richiamare troppo l'attenzione del pubblico, Napoleone, con dei semplici senatus consultus, chiamava alle armi un a o due classi in. anticipazione, r itornava sulle classi già sotto le armi, trovava "l'espediente della creazione• dei quar ti e quinti b.a ttaglioni in ogni reggimento, ed improvvisava r eggimenti di maroia. formati tempora.riamente, ma ai quali la necessità diede poi carattere permanente.

E LA COSTITUZIONE DE GLI ESERCIT I DU RANTE IL SECOLO l.IX

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Nel 1812, il solo corpo della gua1:dia contava 47,000 uomirp.. Gli eserciti di Napoleone risentivano per altro del modo fr ett oloso con il quale erano costituiti; l'esercito di Russia formato con soldat i ·di tutte le nazionali~à appena cuciti insieme, venne g iu stamente paragonat o ad una crociata, con maggiore ordine e meno fede. P artendo p~r la Russia, Napoleone aveva lasciati gli ordini per la chiamata di 140,000 reclute della cla.sse 1813, ed aveva ordinato di formare in coorti 100,000 guardie nazionali dai 22 a i 27 anni, residui · delle classi più anziane della. coscrizione. R itirando dalla Spagnà i quadri e servendosi di espedienti, Napoleone potè riunire sull'Elba, nel 18.13, 195,000 uomini, che toccar ono i 360,000 allorchè tutte le nuove reclute ebbero raggiunti i corpi. ,Nal 1814 l'imperatore chiamò alle armi 550,000 uomini residui delle tredici classi dal 1803 al 1815 ; ma ormai il paese, come di tutte le cose di cui si abusa, er a divenuto sterile. È con 60 a 70,000 uomini logori dalle fatiche od appena giunti alla virilità, che Napoleone, nel 1814, rallentò durante tre mesi la marcia di 300,000 coalizzati. Di ritorno da.ll' Elba, nel 1815, trovò un effettivo di 230,000 buoni soldati, e con nuove chiamate potè raggiungere i 300,000, dei quali riunì. 124,000 per en trar e in Belgio. ' Ma a questa massa mancav:a l'm;J.ione, l'armonia ; l'umore dei capi non corrispondeva a quello dei soldat i ; ed a ·w aterloo, insieme all'ultimo osercito di Napoleone, soccombev_a.no le istituzioni militari della Francia. D'altra parte poi, Siccome il governo della ristorazione si fidava poco degli av~nzi delle tr uppe napoleoniche ed uno dei suoi primi ~th era stato di licenziarli tutti, così s'imponeva. nel 1815 1n Francia la ricostituzione totale dell'esercito. Le risorse spiegate dalla P russia ed i suoi successi nelle campagne di guerra del 1813 e 1814 avevano colpito di stupore i militari. L a Svezia, la Baviera, il W ur temberg,


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L ' EI'OLUZIONE SOt:V.LE

l'Olanda, la Svizzera, il Piemonte, la Spagna e la Russia s'affret taron0 a rendere omaggio al sistema delle landwehrs con delle imitazioni più o meno felici. · In F rancia. due par titi si contendevano la su pr emazia.. L ' uno avr ebbe ;voluto un esercito r obusto e compatto, il qual~ ~cquista.sse uno speciale temperamento mereè un lungo servtzw, uno spirito di cor po che l'isolasst3 in mezzo alla nazione, ne facesse un istrumento sempre pronto a tradurr e in atto i piani combinati nel segr eto d'6i gabinetti. E ra un ritorno deciso all'antico. · L 'altro par tito intendeva fare dell'esercito; modellato sul n uovo tipo prnssiano, la scuola militare della nazione, ove i cittadini passassero per acquistare una sufficiente abitudine alle armi e rendersi idonei a difendere il proprio paese nei g iorn i di>crisi. Il primo sistema era più rigido e non permetteva d'oltrepassare ·Un dato limite di forza imposto essenzialmente dalle necessità finanziarie ; il secondo era molto più elastico, dava mezzo di disporre d'ingenti forze in caso di bisogno ; ma certamente u n esercito siffatto è meno maneggevole per realizzare le combinazioni d'una politic.a che non si capisce, ma non ha invece ug uali quando un int eresse evidente è in campo ed un sent imento nazionale l'anima. Il ministro della g uerra, ch'era allora in F rancia il maresciallo ~ouvion Saiut- Cyr, propendeva nettamente per il secondo s1s~ema : a.vere un esercito poco n umeroso in pace, ma appogg 1ato da tma solida r iser va per gli eventuali bisogni. La forte opposizione incont-rata. da un progetto di tal genere alla Oamera, condusse alla ibrida legge del 1818, che stabi.l iva l'arruolamento volontarìo come elemento principale per 1l reclutamento, e doveva essere completato con chiamate annue fatte per mezzo d'estrazione a sorte e che non potevano supet:are i 40,000 uom~ni, in maniera da assicurare un effetttvo, dedotte le perdite e i non valori, di 240,000 uomini. Gli individ ui eli leva, dopo sei anni di permanenza in servizio sotto le armi, dovevano restare vincolati per a.ltri

E LA COSTlTUZlONE DEGLI E SE RCITI DURANT E Jf. SECOLO XIX

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sei anni e sottoposti a periodiche esercitazioni per costituire, in caso di guerra, la riserva destinata ai ser vizi t erritoriali. La poco buona volontà dimostrata dalla riserva durante la guerra di Spagna, fece condannare il sistema, e con la legge del 1825 la durata del servizio sotto le armi venne portato ad otto anni e la leva annua a 60,000 uomini . La rivoluzione del 1830, che fece temer e una coalizione della santa alleanza, rimise sul tappeto in F rancia la quistione militare per aver e un esercito numeroso e fortemente costituito. Tra gli inn.umer evoli scritti che allora apparvero SU'll'argomento, è deg no d i nota quello del maresciallo Soult, che gettava le basi d'un g rande esercito nazionale e d'una riserva alla prussiana. Concretato in un disegno di leo-O'e 0 0' esso fù presentato alla Camera dallo stesso Soul t divenuto ministro della guerra, e con molte modifì.cazioni restrittive divenne la legge del 31 marzo 1832. L a durata della ferma fu limitata a sette anni, 8 l'annuo co'ntingentc· d i leva fi.s~ sato ad 80,000 uomini, lasciando facoltà al ministro della guer.ra di chi.a rnarli effettivamente tutti alle ar mi, oppure di !asciarne una parte in d isponibilità, costituendo con essi una riser va. Dal 1832 al 1848 diversi progetti più o meno indicati furono ventilati in Francia per •modificare le basi del reclutamento dell'esercito, che si chiariva non più in armonia ai tempi, e tra g li alt ri uno del prigioniero d i Ham. Era di Napoleone liT, che ceroava di adottare il regime della landwehr al t emperamento francese. Ma, come dei rimanenti, non si conchiuse n ulla. In quell'epoca all'incirca fece capolino per la. prima volta in Francia, l'idea della tassa militare. Fino dal 1824 il ge. nera.le Foy aveva classificato l'obbligo al servizio militar e come l'imposta del sangue, e doveva per conseg uenza gra- · vare ugualmente su tutti i cittadini, o passandÒ qualche anno sotto le .armi, o pagando una tassa propor zionale alla sostanza individuale od a quella dei genitori. La tassa mili~ar,e venne ufficialmente proposta all'Assemblea francese nel 1848 in una relazione del gener ale Lamoricière, deno-


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I.'EVOJ,UZIONE SOCIALE

E LA COS1'1TUZ10Ng DllGLI ESERC ITI DURANTE Il. SECOLO XIX

minandola cotisation, per non imporle il nome, poco accetto, di capitazione. Essa fu respinta. Il vizio dell'organizzazione militare francese appare nel 1848, allorchè il governo provvisorio dovette constatare che non sarebbe stato in grado d'inviare 150,000 uomini alla frontiera, e per premunirsi fu obbligato a chiamare sotto le armi tutti gl' in~critti délle classi anziane lascia.te in disponibilità ed aprire larghi arruolamenti volontari. La repubblica potè così metter~ in piedi un esercito di 502,000 uomini, che avrebbe fornito 340,000· combattenti circa per . una guerra in Italia o sul Reno. Cessato il pericolo, la quistione mi.titare in Francia venne rimessa in tacere; e l'antica legge d'ordinamento de11832 restò ·cosi in vigore fino al 1871; salvo che dopo il1853 il contingente annuo di leva fu. fissato a 100,000 uomini sul piede di pace ed a 140,000 in caso di guerra. N el 1855 venne abolita la sostituzione individuale, adottando invece l'esonerazione I;Ilediante il pagaménto d'una data somma al govern<>, che l'impiegava a facilitare le rafferme dei militari congedati : lo Stato si sostituiva alle antiche compag~ie d i assicurazione. . Dopo Sadowa, in Franuia si accentuò di nuovo il dibattito a proposito del migliore ordinamento militare, e s'accrebbe il numel'O dei partigiani delle larghe riserve che esistevano già da cinquant'anni in Prussia e che erano sempre state osteggiate dai governi succedutisi dopo il 1815 come pericolose. Ma le discussioni a nulla approdarono di . concreto; e così nel 1869 mentre· l'effettivo di pace era di 24,000 ufficiali e 385,000 uomini di truppa, in caso di guerra non sarebbe stato possibile disporre di oltre 600,000 uomini istruiti, vale a dire l~ riserva dell'esercito attivo contava appena circa 200,000 uomini. Durante l'amministrazione del maresciallo Niel negli ultimi anni dell'impero era bensì "stata abboz~ata una. specie . di milizia, ma le mancava ogni sorta d'organizzazione. Il bilancio annuo della guerra ascendeva allora in Francia a 410,000,000 di lire; ciò c h e rappresentava una spesa media

annua per soldato di 1040 lire e di lire 11,50 per abitante. In mezzo ad una ~uantità innumerevole di proposte sul .migliore assetto da darsi agli ordinamenti milit.ari , il gogerno imperiale non seppe o non potè venire alla creazione d'un esercito su basi rispondenti ai . nuovi tempi. Mentre ancora fervevano le discussioni, una di quelle grandi esplosioni che illuminano d'un ,tratto le tenebre più oscure, mise in evidenza quanto si erano ingannati coloro che reputavano l'esercito prussiano soltanto idoneo alla difensiva, ed a sue spese la Francia potè fare il paragone tra i due sistemi d'ordinamento che fino a quel momento avevano tenuto diviso il ca mpo militare in Europa. La guerra del 1870-71 fu una dura lezione per la Francia: essa non riuscì a mettere in linea, a principio della campagna, deducendo una divisione lasciata in osservazione alla frontiera spagnuola ed i presidi dell'Algeria, di Parigi e di Lione ed un debole distaccamento rimasto a. Civitavecchia, che 300,000 uomini, i quali soltanto un mese dopo, colla formazione dell'armata di Chàlons, raggiunsero i 450,000. Caduto l'impero e sfasciato l'esèi:cito regolare francese, il governo della difesa nazionale poteva disporre di 468,000 uomini circa di milizia, di 100,000 nuove reclute, oltre i f1·a?w-tire'I.J.,1'S e la guardia naziohale, ossia in totale di un milione d'uomini circa. 400,000 difensori si chiusero in Parigi, 600,000 armati fUl'Ono organizzati bene o male da Gambetta nei atpartimenti. Alla fine della campagna, la somma complessiva di tutte le truppe attive francesi ancora disponibili era di 534,452 uomini. I corpi franchi erano stati sciolti, eccetto i più validi, e le guardie nazionali erano ·indicate per il momento « incapables de rendre aucun service à la guerre». Nei depositi, nei campi d'istruzione ed in Algeria si trovavano altri 354,000 uomini e di r eclute per l'anno 1871 se ne contavano 132,.000 uomini ma non ancor a levati . Secondo la r elazione presentata 1'8 febbraio 1871 dalla commissione d'inchiesta all'Assemblea nazionale, non si po-


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L'EVOLUZIONE SOCIALE

teva. fare assegnamento su più di 252,000 uomini di truppa atta alla guerra. Si aggiunga che la flotta si era privata, per la guerra terrestre, della maggior parte delle sue truppe, in guisa da non essere più idonea · ad imprese marittime. Ecco il quadro delle condizioni dell'esercito francese durante la guerra del 18'70-71 c0n la Germania.

III. Le istituzioni militari della Prussia fino al 1870.

Le prime basi dell'ordinamento militare prussiano furono gettate nello scorso secolo dal re Federico Guglielmo I, che divise il paese in distretti, ciascuno dei quali doveva fornire e mantenere un reggimento. In caso di bisogno, tutti gli uomini validi, meno i nobili, potevano essere chiamati alle arm1. Era il germe del principio del servizio militare obbligatorio; ma lo spirito pacifico dei tempi e la filosofia del secolo xvm non potevano essere favorevoli a sifatta militarizzazione, per quanto tentasse gli spiriti per ciò ch'essa aveva di più equo, e eli piu conforme alla nozione dello stato moderno con i suoi pesi ed i suoi doveri. Eravi allora una ripugnanza per il servizio militare e per quanto rifletteva l'esercito: contraddizione evidente al movimento che portarono alla formazione d'eserciti nazionali. :B"'ederico Guglielmo, morendo, lasciò uno stato con 2,486,000 abitanti, un tesoro di 34 milioni di lire, non un soldo di debito ed un esercito di 72,000 uomini, il meglio pagato, il più disciplinato, il più istruito ed il meglio esercitato dell'epoca. Il di lui successore, Federico II, .a sua volta, lasciava uno stato di 5,430,000 abitanti, un esercito permanente di 150,000 uomini, ciò che corrispondeva al 3 °/0 circa della popolazione,

E LA COSTITUZIONE DEGLI ESERCITI DORANTE IJ, SE!COLO XIX

1855

cifra enorme paragonata alle attuali, ed inoltre una rendita di 80 milioni di lire ed un tesoro in scudi sonanti di 260,000,000 di lire. E tutto ciò dopo che la Prussia aveva dovuto resistere da sola contro quasi tutta l'Europa collegata, aveva aumentato il proprio territorio con la partizione della P olonia, e aveva tenuto testa all'Austria nella campagna di Boemia dell778. con due eserciti di 100,000 uomini ciascuno. Malgrado la sua forza numerica e le sue splendide tradì· zi<!mi, nel 1792 l'esercito prussiano non si trovò in grado di resistere · all'urto delle legioni repubblicane francesi, e nel 1806 a Jena venne completamente disorganizzato. Napoleone prese allora tutte le precauzioni più rigorose perchè quell'esercito uon potesse venire ricostituito, e per colmo d'umiliazione impose alla Prussia di non mantenere · sotto le armi più di 42,000 uo.rnini. Ma come potè verificarsi un decadimento così subitaneo? Napoleone, poco ideologo per natura, riassumeva in un vizio d'ordinamento materiale le cause della disfa.tta della Prussia, e specialmente nell'avere conservato nel suo esercito quella disposizione che faceva dei capitani tanti intraprenditori rispetto alle loro com.J?agnie. I patriotti prussiani invece cercarono altrove le cagioni di quello sfacelo, e le trovarono nella costituzione sociale e nello stato morale dell'esercito prussiano. Esso era formato essenzialmente da pr oletari e da mercenari: ausUinder. Tali elemen~i, degradati nell'opinione pubblica e nella realtà per il contatto cou l'infima specie dei vagabondi che costituivano il nucleo dei mercenari, venivano ancora moralmente depressi, dal regime cui erano sottoposti, ch'era quello della brutalità la più assoluta. Gli ufficiali, tratti dai nobili, in generale vecchi, formavano una casta del tutto a sè, che accentuava la divisione tra esercito e nazione. . IJecaduto lo spirito militare, imposto unicamente dal caratt~re personale di F~derico II, si fecero sentire i vizi d'organu?Jzazione dell'esercito prnssiano e la defì.cenza d'istruzione HS -

.\N!\0 XXXVIII.


1856

la quale si limitava alla rat~line delle parate ed a lunghe e lente manovre di piazza. Il vecchio esercito prussiano di Federico il grande aveva fatf.o il suo tempo: i metodi di guerra subivano duranto la crisi della fine del secolo una radicale trasformazione. Si paragoni la guerra dei sette anni all'e campagne della rivoluzione : da una parte eser citi estranei si può dire alla nazione, manovr e che durano anni, negoziati che si prolungmlo all'infinito; dall'altra parte·guerre attive e violente che decidono delle sorti della società. ù dell'Europa, masse d'uomini tratte dalla uazione èd animate dal suo stesso spirito, campagne ftùminee e decisive. In Prussia, ove la diplomazia e le sue formalità influivano non poco sugli avvenimenti militari, le guerre del -xvm secolo avevano stabilite tradizioni non tanto facili a sra.dicarsì; e se l'abilità di Federico II di fronte ai temporeggiaJl?.enti di Daun aveva più d'una volta servita la sua causa, gl'intrighi mil itari non più tenuti da una mano di ferro, la loro propensione per le manovre politiche, i loro lenti movimenti strategici presentavano di fronte all · ardore degli eserciti rivoluzionari ed alla decisa politica napoleonica, un contrasto troppo evidente e delle cause troppo visibili d'inferiorità. Lo stato maggiore di Mollendorf era stato nel 1793 e nel1794 un focolare d'intrighi, in mezzo ai quali la coalizione e rasi sciolta. E , nel, 1806, lo stato maggiore del duca di Brunswick con le ~me mosse compassate, con le sue indecisioni, aveva presentato per il contrasto con l'attività e la risoluzione del vincitore, un quadro parlante ove stavano scritte le cause del disastro. I difetti dell'organizzazione militare prussiana erano on-ià . stati messi in evidenza nel 1772 dal Guibert nel suo Essai geneml de tactique, e dal duca di Coiseul che fu ministr o della guerra in Fra~ia, malgrado fossero ambedue ferventi ammiratori del gran Federico. Altre critiche all'ordinamento militare vigente in Prussia nel secolo scorso, si trovano in una. 1\IIem,oria sull'esercito~ prussiano, scritta nel 1783, e citata da Behrenhorst nelle

E LA COSTITUZIONE DRGLI ESER CITI DURA NTE IL SEC OLO XIX

1857

:sue Considerazioni sull'arte della guerra, e nell'opera ben / .nota di Mirabeau sulla Monarchia. prussiana. A sradicare i mali lamentati, si adoprò Feder ico Gu~lielmo II, occupandosi essenzialmente di rilevare il morale degli ufficiali. Nel 1792 egli richiamava for malmente in vigore il prin'<}Ìpio del servizio militar e obbligatorio: così si progrediva nell'evoluzione che doveva condurre dal regime degli eser-citi· mercenari, a quello degli eserciti nazionali, al servizio militare universale limitato alla durata strettamente neces'Saria. Come conce3sione lasciata ancora ai tempi, l'obbligo generale al servizio militare veniva. temperato e ristretto con -esenzioni accordate a classi intere di cittadini, a regioni, ad una serie di grandi città. Gli stranieri che, alla. fine ·del secolo xvm, militavano nell'esercito prussian o, ascendevano tuttora a metà. del suo effettivo, e nel 1798 il tenente ~olonnello von Lecoq metteva in luce gl'inconvenienti che potevano derivarne in una memoria indirizzata al maresciallo di campo Mollendorf, presid~nte della commissione per i1 riordinamento militare. . Lecoq considerava per l'esercito prussi~no tre situazioni: di pace, di guerra e di conflitto-generale per il caso la Prussia venisse attaccata contemporaneamente da più lati. In tale guisa poteva venire ridotta. la forza. sul piede di pace, istruendo per turno un maggiore numero di uomini, abolendo ogni gener e di esenzione. Malgrado per altr o il buon volere del re Federico Guglielmo III, tali radicali innovazioni non poterono venire attuate per l'opposizione che incontrarono nelle autorità militari. Nel 1003 apparve uno scritto sull' Organizz a.zione d'una riserva nazionale e di legioni provinciali o d'onore, dovuto al maggiore Knesebeck; il quale, dopo .avere ben nettamente stabilita la differenza tra esercito permanente e milizia e messo in ch iaro quanto da questa possa attendersi, proponeva di ripartire tutti gli uomini validi, da sedici a cinguant'anni, in tre categorie: esercito per manente, riserva.


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L'EVOLUZIONE SOCIALE

e legioni provinciali o d'onore, e fissava a sei settimane la durata dell'istruzione per gli uomini della riserva. I quadri dalle legioni provinciali avrebbero dovuto essere preparati fino dal tempo di pace. . Il progetto, non appoggiato dal duca di Br unswick Eld osteggiato dalla commissione per il riprdinamento militare, non ebbe seguito. Nel 1804, pare che un _progetto di costituzione d'una milizia territoriale venisse approvato ; ma, ad ogni modo, forse per non svegliare là diffidenza di Napoleone, non fu attuato. Non ebbe più fortuna un'altro progetto attribuito a Bli.icher , apparso nel 1805, che domandava il s·e rvizio obligatorio, la riduzione della durata del servizio, l'aumento del soldo, un migliore trattamento per il soldato. Finalmente, il 17 agosto 1806, nn~ ordine di gabinetto fissava le basi per la creazione d'una milizia nazionale in Prussia. Erano tr~$cors~ dieci anni da che se ne erano iniziati i primi studi !!! Anche questa volta il progetto incontrò seria opposizione per parte delle autorità che dovevano cooperare alla costituzione dei battaglioni di riserva, e ne venne ritardata l'attuazione, finchè la mobilitazion e generale dell'esercito, indetta il 9 agosto 1806, sorprese la Prussia nelle lamentate condizioni del passato e fece lasciare in d-i sparte la progettata r iforma militar e. È precisamente, poco prima della· guerra del 1806, che vide la luce una memoria di Scharnhorst sull'organizzazione militar e della Prussia, quasi il destino avesse voluto mostrare ancora a quèl paese~ un momento prima della sua caduta, il cammino della salvezza. Scharnborst ,p ropugnava. la costituzione d'una milizia nazionale, poichè, soltanto armando tutta l'in tera · ma.ssa del suo popolo, poteva un piccolo stato come la Prnssia stabilisce, in nna guerra difensiva; una. specie d'eq uilibrio tra le .sue forze e quelle d'una grande potenza. Egli trovava che un'esercito di campagna

E LA OùST ITUZIONE DEIJLI ESER CITI DUR ANTE IL SECOLO XIX

l 8fJ~

di 220,000 uomini, quale lo annoverava allora la Prussia era troppo esiguo, mentre esso contava circa. 660,000 individui idonei a portare le armi. Scharnhorst voleva, sopprimendo tutte le esenzioni, un esercito di campagna di 520,000 uomini, costituito dall'esercito permanente e da uua milizia, fomentando con un giusto sistema di ricompense l'entusiasmo patriottico, dando maggiore impor tanza alle virtù militar i, quali il corag~i~, lo spirito di sacrificio e la perseveranza, Qbe all'arte mih · tare per s_è stessa. 1l proget to di Scharnhorst, osteggiato vivamente, per~hè <1hiedeva la soppressione dei privilegi di talune class1 e {littà ed esigeva nuovi aggravi per le popolazioni, rimase .anch'esso lettera morta. Oltre il pubblico militare, ~i appassionavano, in Prussia .a.Ua risoluzione del problema del migliore ordinamento del l'es~rcito la letteratura ed il giornalismo, il che prova come i tempi fossero maturi per una generale trasformazione. ·N el 1796 il giornale La Minerva faceva un caloroso appello ai principi ed ai popoli della Germania, affinchè ac~ <IOnsentissero ad un'armamento generale, per cancellare .l'onta tedesca in seguito alle vittorie delle armi repubbli·cane francesi. Si domandava 1a leva in massa nella sua forma più primitiva. Ribbemtrap, nel 1798, in un'ospuscolo intitolato: Dell'm·· ganizzazione dei cantoni in Prussia, sosteneva la neces.sità di modificare e limitare le dispense dal servizio militare. Al principio del s.ecolo vide la luce l'oper a di von De<~ken, che tratta precisamente dei rapporti tra l'esercito e la nazione. Decken, dopo avere tratteggiato la necessità ·degli eserciti permanenti per la sicurezza interna ed esterna ·degli Stati, accennava come la loro soppressione riuscirebbe impossibile per la semplice ragione che. tutte le potenze dovrebber o ammetterla contemporaneamente, risultato che non ~i otterrà bO'iarnmai data la diversità delle opinioni.


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E LA COSTITU ZIONE DEGLI E$ERCIT1 DURANTE IL S:,COI.O X I X

t.'EVOLUZIO'<& SOCIALE

'B isogna contentarsi dunque di ciò che esiste, diminuirne. i difetti ed aumentarne le qualità. Secondo il Deken, tutti gli uomini validi dai diciotto ai ventiquattro anni, salvo limitate esenzioni per professioni speciali, avrebbero dovute fàre parte dell'esercito, restando. un'anno sotto le armi, ed il resto d€::1 tempo in congedo, pronti a venire sotto le armi, in caso di bisogno. Il nucleo dell'esercito sarebbe stato formato, per un terzo circa dello. effettivo, da soldati di p:r;ofessione, i quali esercitati costantemente nel mestiere delle armi, avrebbero servito a continuare le tradizioni ed a dare i graduati. Era questo un progetto che si adattava più facil menteèlegli altri a quanto già esisteva in Prussia, e permetteva di fare passare tutta la nazione per la scuola di pace dello. esercito permanente. Infine, per l'appunto mentre si effettllava la critica ritirata dell'esercito prussiano nel dicembre 1806. Gueiservau. domandava la soppressione delle esenzioni ' l;obblio-o del o servizio generalizzato. l'accesso ai gradi aperto a. tutti. Si è qui acce.nnato soltanto ai principali scrittori che alla fine del xvm secolo ed al principio di questo, s'occupa,rono, in Prussia, delle guistioni concernenti l'assetto mili-tare del paese ;· ma molti altri si potrebbero ao-o-iuno-ere . 00 o • perchè dapertutto si studiava con lo stesso zelo, sebbene. senza immediati• pratici risultati, per perfezionare l'ordinamento dell'esercito. Quanto la necessità fece adottare ed eseguire sotto l'impressione d'una catastrofe militare e politica, quale furono Sena e Tilsitt, era da lungo tempo. nella mente della parte più colta della nazione. I disastri non fecero nascere le idee, ma soltanto ne imposero la realizzazione. Ciò prova che è la necessità o la disgrazia quella che il ~iù sovente o~bliga l~ nazione a riflettere, o, ciò che più Importa ad ag1re. L 'ostMolo più serio a qualsiasi riforma. risiede nell'avversione che sente la maggior parte dea-li uo· mini per un cambiamento qualsiasi, nell'antipatia che incoglie coloro che lo propongono o devono eseguirlo.

1861

La -riforma militare della Prussia uscì matura dalla mente di Scharnhorst e Gueisenau, e pot er ono attuarla senza diffiçoltà, perchè già. entrata nel convincimento dell' intera nazione. I due riformatori prussiani, dopo avere proceduto nel 1807 ad una r adicale epurazione del corpo degli ufficiali, ·aprendone le porte a tutte le classi, nel 1808 gettarono le basi del nuovo ordinamento militare, riducendo considerevolmente gli effettivi di pace delle compagnie c chiamando per turno gli individui rimasti ai loro focolari (Krihnper) ad istruirsi durante un mese al reggimento, od inviando nei giorni festivi un certo numero d'ufficiali nella zona di reclutamento di ciascun r eggimento per esercitare gli uomini in congedo. Era il servizio militare obbligatorio per tutti i cittadini, applicato con le attenuanti imposte daNapoleone e con quelle rese necessarie dalle esigenze della vita civile. Le lotte d'indipendenza del 1813 e 1814 misero alla prova ben presto il nuovo ordinamento m,ilitare della. P russia. Nel 1813, dopo la ritirata dell'esercito francese dalla Russia e dopo la defezione del generale d'York, che comandava il contingente prussiano, un'esercito nazionale si formò quasi spontaneamente nella Prussia orientale. In breve tempo esso contava 120,000 nomini. Qualche mese dopo, causa l'odio per lo straniero e l'ele· vato spirito nazionale, quell'esercito raggiungeva i 300,000 uomini. Battuto a principio1 poco alla volta si agguerri va, e verso la iì.ne dell'estate teneva testa ai Francesi. a GroosBeoren ed a L ipsia. Terminata la lotta, la legge del 3 settembre 1814 diede un ordinamento definitivo al sistema: di Scharnhorst, spogliato oramai dalle ,primitive limitazioni. Questa legge, mo· dificata solamente in qualche parte nel 1860, è quella che ha regolato le istituzioni militari prussiane fino dopo il 1870. Pun to di partenza della logge: ogni nomo valido senza eccezioni era soggetto al servizio militare; non erano am·

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1862

L' EVOLUZIONE- SOCIALE

messe nè sostituzioni nè esonerazioni per denaro. La cl.urata totale del vincolo al servizio era di ventinove anni e cioè: dai venti ai vent?:cinque anni d'età i cittadini restavano ascritti all'esercito attivo; fino a trentac~ue anni alla landwehr di l " bando; poscia a quella di 2' bando fino ai trentanove anni. per ultimo alla landsturm o leva in massa fino a quarantanove anni d'età. L 'effettiva permanenza sotto le armi, a principio, era fissata a t?'e anni; nel 1833 fu ridotto . a due; e riportata poi nel 1852 a due anni e mezzo. Un tale ordinamento permetteva alla P russia di mettere in armi, in caso di guerra non compresa la landsturm, f;>OO,OOO uomini, dei quali 350,000 per l' eser cito attivo. L' effettivo di. pace era limitato dalla legge del 1814 a 130,000 uomini; ciò che rappresentava rispetto alla popolazione, la quale ascendeva allora a 10,400,000 abitanti, il 1,25 o;., . li contingente annuo di 40,000 uomini ragguagliava il 0,40 circa per "/.. di quella popolazione. Accresciutasi questa assai rapidamente, tanto da di venire nel 1857 di 17,530,000' abitanti, e fattasi in quell'epoca minacciosa la situazione europea per le tendenze bellicose del secondo impero francese, il governo prussiano credette necessario di ra!Torzare il proprio eser cito. Con la legge del 1860, che diede occasione ad un lungo dibattito tra governo e parlamento, tanto da doversi applicare senza il conssnso di quest'ultimo fino alla sanzione del trionfo di Sadowa, la durata del servizio nell' esercito attivo per portata a seUe anni, dei quali tre sotto le armi, e venne fissata a quatt-ro anni la perma.n enza nella landwehr di 1° bando e a cinque in quella di 2' bando; in complesso il vincolo militare dur ava sedici anni, cioè dai venti ai t? ·entasei anni di età; della landsturm non si faceva più cenno. L'annuo contingente {u fissato a 63,000 uomini, ossia il .5,63 per 0 / ., della popolazione, da estrarsi a sorte tra i g iovani idonei al militare servizio che in ciascun anno r ag_giungevano i venti anm d'età, che si calcolava ascendes-

E LA COST lTUZlONE DE GLI E SERCI'l'l DURANTE IL SECOLu XIX

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s ero a 70,000 circa su 160,000 inscritti. Gli esclusi dalla sorte, dai sei ai diecimila all' anno, costituivano la riserva di r eclutamento. La durata della ferma venne riportata a t1·e anni per le maggiori esigenze dell'istruzione con il fucile a retrocarica, e per non avere troppo gr ande preponderanza di richiamati sulle compagnie in caso di mobilitazione. All'inizio della guerra del 1866, la. Prussia poteva mettere in armi 470,000 uomini dell'esercito attivo, 119,000 uomini della landwehr di 1• bando e 100,000 circa di quella di 2° bando. Durante la campagna del 1866, la landwehr di 1° bando venne versata in parte nei reggimenti attivi, in parte formò nuovi reggimenti a rincalzo dell'eser cito attivo, in guisa da lasciar e questo completamente pur avendo assicurata la retrovia. Al momento dell' armistizio di Nikolsburg, la Prussia non aveva ancora avuto il tempo di spiégare tutte le sue forze, ma .risulterebbe che essa aveva circa 600,000 uomini sotto le ar mi. Nel 1867 l' effettivo eli pace della Prussia ascendeva a 206,000 uomini, cori un bilancio di 165,625,000 lire, ciò che rappresentava una spesa annua di lire 750 per soldato, ossia 7 lire in media per abitante. E con questo la sua forza mobilitabile era di 700,000 uomini. Quanta differenza dall'ordinamento militare francese! Scoppiata la guerra del 1870, la Germania, dopo soli quattordici giorni dall'ordine di mobilitazione, aveva schierati 300,000 uomini lungo ed ·avanti il Reno; '!00,000 erano ~a­ dunati più indietro; e tenendo ~.;onto delle truppe lasciate a protezione delle coste, di quelle di presidio e di riserva, e delle formazioni di landwehr, si può calcolare che la forza dell'eser cito tedesco super ava un milione di armati. Durante i sette mesi che durò quella campagna, entrarono in Francia 1,146,355 Tedeschi ; al momento dell'armistizio vi si trovavano 631,000 uomini, ed erano ancora d~sfonibili in patria altri 235,000 uomini cir ca di truppe d1 complemento. ( Continua).

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186ft

LA SALUTE DEL SOLDATO

LA SALUTE DEL SOLDATO (Continuazione e

fine,

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precedente)

A.cqua. - L'acqua, come ognuno sa, è parte intima e copiosa di quasi tutti i nostri alimenti, ma qui dobbiamo in special modo riferirei all'acqua nello stato libero, od al più. mista con altri liquidi. Non meno importante dunque dell'aereazione è l'influenza di quest'acqua verso le truppe, che essa può spiegare in tre distinti modi: come bevanda - come elemento . del s1.colo come agente di nettezza. Come bevanda, ent,rata nell'organismo umano, l'acqua :fluidifica g\i alimenti, favorendone in alto g rado la digestione e l'assorbimento - ,regola il calore animale, mercè la traspirazione - imbeve i nostri tessuti rendendoli permeabili, elastici e pieghevoli - in fine va a formare quasi per intero la massa liquida del sangue. . Per l' insieme. di tali proprietà, essa basta largamente, ed entra appunto come bevanda unica e salutare, nella nutrizione del soldato; ciò ben inteso quando il suo uso venga regol~todallenostre normeeleme'ntari d'igieP.ee le sue buone qualità fisiche e chimit!he, ivi descritte, siano costanti. Ma il rilevante r appor to con i morbi che qui ci occupano, sta però nella immunità o meno dell'acqua dagli agenti infettivi che possono in determinate circostanze inquinarla -

1865

come abbiamo visto a vvenire dell'aria - producendo, nel caso sfavorevole, appunto le malattie in parola. Tale inquinamento, ·inoltre, è tanto più. temibile, in quanto che sovente suole avvè nire in modo improvviso subdolo e rimanendo perfino quasi nemmeno sospettato. Come avyenga la corruzione di un'acqua dianzi potabile, lq diremo tosto; mentre dimostreremo il secondo modo di agire sulla salute del soldato, cioè q·uale elemento del suolo. Nei terreni abitati, epperciò dove stanno gli alloggi permànenti o tempo-ranei del soldato devesi considerare: la superficie - lo strato proprio del suolo- ed il velo d'acqua sotterraneo, Quest'acqua, costituita in parte da ..infiltramenti di fiumi,· di laghi, di correnti, ecc., ecc. , ma in parte molto maggiore dalle piogge e dalle nevi che imbevono la terra, subisce, secondo le- varianti metereolog.iche, continue oscillazioni di / livello o di volume. Essa acqua è anche la st.essa, che vediamo poi rivenire di nuov0 alla superficie, per le sqrgenti; per_i ' pozzi naturali ed artifieiali, e che quindi si co_n suma più comùnemente, come la migliore negli usi alimentari,_o sul pesto, od avviata dove abbisogna, a mezzo di condotti, i qua:li, lo si dica subito, se come fattum ed impermeabilità di materiali contenenti, non' rispondono ad' ogni esi.genza C? ne difetta il facile governo, possono concorrere ad alterarla seriamente in tutti i modi. Sono pure queste acque, che divenendo a lor volta elemento di_ danno o di corruzione, .imprimon un CfLrattere di maggior.e o minore umidità, secondo il 'loro livèllo, al suolo degli' alloggiamenti, evaporando, anche se in eccesso, alla superficìe e perfino determinando delle pozze stagnanti. E non basta: il terreno soprastante al velo d'acqua, può trovarsi ancora, e facilmente, impregnato dall'umidità atmosferica, da variate sostanze organiche animali e vegetali sue proprie · od importatevi, o penetrate; così pure, dall' aria esterna ~ da gaz diversi, i quali con i .loro mutui contatti tendono a combinarsi, a scolìlporsi e, sovratutto, a produrre


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LA SALU'l'E DEL SOLDA'rO

fermentazioni, trasformando così anche il suolo per sè stessò, lo si avverta, in un potente focolaio infettivo! Di più, quando per mutamenti metereologici eccezionali, le oscillazioni del velo d'acqua sotterraneo sono .frequenti e varie, ad ogni abbassarsi di livello, rimarrà sempre più umido e scomposto il terreno abbandonato, crescendo evidentemente così in grado. maggiore dentro esso, le condizioni propizie al moltiplicarsi dei germi morbosi; imperocchè l'umidità in specie, come tutti sanno, è la determinante per eccellenza delle alterazioni zimotiche e delle vegetazioni parassitarie. L e muffe informino! In questo 'inodo pertanto rimane chiarito il valore del· l'acqua come elemento proprio del suolo, ed ecco del pari chiarite le principali origini di corruzioni delle acque alimentari cui alludemmo poco prima. Infatti: se il velo d'acqua, poniamo, d'onde sorge l'acqua potabile d'una caserma, ritirandosi da un suolo inquinato come sopra è detto, avrà trascinato seco sostanze organiche decomposte, o germi, o fermenti, ecc., ecc., questi penetreranno poi nell'organismo del soldato quando egli si verrà a servire di detta acqua come bevanda ed anche talvolta in altro modo. Di più è evidente che tale corruzione sarà più facile e più fatale, se per avventura filtrarono sino al velo del sottosuolo, o direttame:&te od indirettamente, le putredini delle latrine e delle fogne mal protette ; maggiormente ancora, se queste · giunsero nei serbatQi d'acqua superficiali o penetrarono ne' suoi immediati condotti. Quanto ai modi di corruzione diretta delle altre acque, eventualmente in uso, ' come le acque derivanti da fiumi e dai torrenti, che come è noto sogljono convolgere le brutture umane, tanto dei villaggi che delle metropoli, ovvero da cisterne scoverte o da acque stagnanti, essi sono così chiari e noti che qui non occorre ricordarli. Ora, se gli alloggi militari fossero tutti piantati, o si potessero elevare, sopra terreni avversi di propria natura a questo stato di cose, quindi salubri per ecqellenza, come per

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esempio: lontani dalle acque superficiali, ferme 0 correnti, ovvero asciutti, poco o punto igroscopici, ghiajosi, sabbiosi o leggermente calcari, si avrebbero assai meno a temere i pe.ricoli accennati. Ma siccome la scelta non è libera, e spesso bisogna adattarsi alle prime condizioni, così si rendono indispensabili le incessanti precauzioni e l'attiva vigilanza da. parte di tutti. Toltone i miasmi delle acque stagnanti, il cui modo di propagazione si ritiene di .màssima l'aereo, essendo O"eneralm~nte la. via d'ingresso delle acque inquinate, od :Itrimenti ~on potabili per le loro qualità naturali, la mucosa del~'app~rato. digere~te, così questo apparato è pure il primo a ris.en~ll'~e 1 d~n~1, onde nelle affezioni ·minor.i e più comuni, 1 d1sturb1 s1 arresta.n o ad esso. Così si spiega l'in_ sorge~e,. ~lvolt~ imp~ovviso, ed il diffondersi nei reggim~nti dt smto_~~ ~an. de~ tubo, gastro-intestinale, fra quali Spicca, lo stabthrs1 d1 diarree ostinata e simultanee che pu:e .no~.. di rado preludiano od accompagnano ad infe~lO~l pm profonde e generali dell'organismo. Di qlteste. pr.mcipalmente va notata, in tempi ordinari, la febbre ti~ f01dea. Forma morbosa t.:he negli eserciti sta con i suoi rapporti verso l'acqua corrotta, come la tubercolosi verso l'.aria viziata. Imperocchè, sebbenè lo sviluppo e la diffustone del suo germe speciale - il bacillo di Ebert - si reputano potersi compiere anche da parte del suolo, quando v.~gano .a verificarsi in esso le condizioni pel medesimo gta ·~escntte; parimenti, sebbene si tenda ad ammettere per fì~o 1l contagio aereo, in taluni ambienti, come quelli de~ g 1 ospedali, e così pure altri modi di svolgimento tuttavia anche a non voler· essere · · · · s1· d eve ntenere · ' esc1uSIVlSti, che' la. g~ande maggioranza- nove volte su dieci - delle epide: e ttfì.che, derivano dalle acque inquinate, messe in uso come · evanda, da sole o miste ad altri liquidi, vino, latte, ecc. ecc. 0 ppure ~doperate a detergere e fl.uidiiìcare alimenti, che no~ s~blscano poi la, sterilizzazione della bollitura ecc. e.rrfi.candosi nelle file la manifestazione e gli eventi · mul t1pli successivamente ora accennati, non sarà mai ab-


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bastanza raccomandabile la pronta applicazione delle norme igieniche prescritte, e nei casi anche appen~ sospetti, specie nelle diarree insistenti - perocchè ad ileotifo spiegato è sempre veloce, assidua, paterna l'opera delle autorità - far praticare l'immediato esame delle acque alimentari, sulle quali è appunto ragionevole portare subito l'attenzione. Quest'esame allor a, anche per semplici diarree, se non , affermerà. sempre la presenza di germi vari, come batteri spore - vermi ·- filarie o sostanze organiche in decomposizione, almeno dimostrerà mutate le qualità fisiche e chimiche di acque ritenute avanti ed accertate perfettamente come ' potabili. - Comunque, in simili eventi necessiterà porre tosto riparo al danno attuale e prevenire danni maggiori, oltre che col rivedere la presa e la conduttura, secondo i casi, o con il valersi dei mezzi di filtrazione noti, ovvero col provvedere altra acqua, la quale abbia a servire in copia per gli usi alimentari e possibilmente anche per gli usi inferiori. · A tali misure si dovranno aggiungere, molta parte di quelle che stiamo per dire ora nel tratteneroi sull'ultimo modificatore in ordine ai morbi infetti~i, e con il quale si confonde pure, il terzo modo d'agire dell'acqua cioè, come agente di nettezza.

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Nettezza. - Conviene distinguere la nettezza generale e la personale. Quanto alla prima, le cose dette avanti per l' aflreazione e per l'acqua, ci dispensano dal diffonderci su di essa, e conseguentemente dal dimostrare il perchè debba essere sempre necessaria nei locali abi~ati da truppa, la scrupolosa applicazione delle norme dì pulizia delle quali qui enumereremo sollecitamente le più interessanti, facendo fissare l'attenzione sui punti ritenuti da noi, ancora oscuri o meno prescritti ed osservati. Tali norme son.o :

Sgombero giornaliero delle immondizie, ma sovra tutto dei detriti alimenta~·i e clelle acque grasse - scolo libero nelle fogne e nei drenaggi - disinfezione rigorosa e metodica delle latrine - frequente loro svuotamento inodoro - battitum dei cortili e dei locali non pavimentati. specie per prevenire le emanazioni dal suolo - pulizia dei dormitori ove il soldat o, non dovr ebbe realmente consumarvi il rancio - protezione e custodia nelle camerate dell'acqua e clel pane distril:Juito, dalla polvere tJrdina~ia, essendo dimostrato anche questo, un mezzo attivissimo di infezione - sciorinamento del corredo {u01·i dai do1·mitori - rinnovamento del mobilio - lavatura periodica di questo come pure dei pavimenti, con soluzioni antisettiche; ma tutto ciò eseguito, lo ·ripetiamo, con convinzione e non come pratica rutinaria La nettezza personale merita maggiori e più diffuse particolarità. Abbi~mo detto al~rove che la pelle respira. In .altri termini che si stabilisce nellà rete de' suoi vasi sanguigni lo scambio gazzoso con l'aria come avviene nel polmone. Di più emettendo essa sudori e gr-assi, equilibria. il calorico animale e scarica l'organismo di produzioni immonde, facendosi così supplementare all'opera eliminatrice dei reni. . In fatti nell'inverno, quando cioè è minima la traspirazione, abbondanti sono 'le urine, mentre l'opposto accade nell'estate. L'importanza vit-ale di queste funzioni cutanee, è dimostrata dalla banale esperienza che gli animali spalmati di sostanze impermeabili muoiono in breve tempo. D'altronde abbiàm.o veduto occupandoci del mefìtismo, come le secre· zioni individuali siano altri coefìcenti di corruzione. Non basta ancora; scomponendosi, a.cidifìcandosi, fermentando, queste secr ezioni della pelle divengono pure cagione dei principali morbi cutanei, specie dei . pa.rassitari rilevabili con il- microscopio e ... senza! vale a dire, di quasi tut.ti i rossori, i prudori, le piaguzze, le croste della cute e delle ~ue appendici: peli, capelli e barba. 'ba ciò, pertanto derivano due evidenti e precise indicazioni;


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a} Facilitare il lavoro della pelle; b) Allontanarne i conseguenti prodotti, i quali tendono a ce-mentat·si sopra di essa con le scaglie d'epidermide morenti ogni giorno alla superficie, mediante l'umidità, e la polvere esterna. A questo punto ecco subito, come abbiamo non ha guarì premesso, che l'acqua riprende precisamente il suo posto come agente di nettezza, perocchè in realtà è ·l'acqua che ri~ sponde nella massima parte ad entrambe le sopra dette indicazioni, detergendo più volte al giorno le parti scoperte del soldato, e più volte al mese le coperte secondo le prescrizio~ sanitarie comuni. Operazioni tutte, che meglio raggiungeranno lo scopo se agevolate dal sapone e dal pettine, ben rammentando, che il soldato, come il fanciullo - la bestia umana! - è per istinto sul principio ribelle alle pratiche d i pulizia intima, comprese il cambio della biancheria, la quale andrebbe, secondo l'esperienza. nostra, controllata più assai degli indumenti superficiali; mentr~ poi se si insiste con amore sopra tutte quante talr pratiche, finiscono a diventare, nei soldati anche mediocri, più ancora di abitudine, un continuo ed inalterabile bisogno. E ,poichè toccammo dei capelli aggiungeremo, che essi ric4iedono particolare sor veglianza. - - Ornamento e difesa del capo, ebbero culto· speciale in ogni tempo. - Venerati oggi ancora nella ciocca bianca della madre perduta, baciati nel ricciolino della fidanzata, salvo divenuta moglie, causare querimonie e strepiti se uno ne vola nella minestra quotidiana, la loro incuria trasforma rapidamente il capo nella sozzura più immonda, più ripugnante, come anche può dar luogo ad 'infermità fastidiose, ribelli e deformanti. Le stesse malattie veneree minoreranno con la nettezza rigorosa, imperocchè mediante le lozioni ai genitali, si co. stringe l'individuo all'esame del loro stato; onde, in primo luogo vien reso tosto · palese, ogni p'iccolo sintomo e così · le malattie possono essere s~bito curate; secondariamente,

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rimovendo gli umori grassi ed adesivi, si t.oglie la prima causa delle pericolose abrasioni ed 1 tra;ttenitori dannosi dei contagi comunque là pervenuti.

Esaminiamo ora gli amici della salute del soldato, in or. dine alle malattie che si ritèngono dipendenti da cause comuni. I principali agenti o modificatori in maggior 0 più frequente, ra-pporto con queste infermità,. sono a ·nostro avviso - i l riscaldamento - l'alimentazione e gli esercizi. n riscaldamento, si può riferire all'ambiente, ovvero all'individuo. Il .primo tende a~ impedire che nell'inverno la temperatura mterna dell'abttato si metta in equilibrio con l'esterna, come è sua legge. Quando vennero occupate nel 1866 le caserme del Veneto abbandonate dagli austriaci, destarono meravio-lia le stufe 6 funzio~anti in tutti i dormitori e si trattava prima d'allora .d1 truppe nord i che, use cio~ ali 'inclemenza del clima preCisamente l'opposto di quanto suol avvenire da noi. ' o . .. . _gg1 po1 m tutti gli eserciti esempl ari, si concedono per ll nscaldamento delle camerate e dei dormitori razioni di combustibile, proporzionati ai bisogni di ogni' soldato _ La ~r.~nc~a n~ dà per fino due chilog rammi a testa, 'nei pres1d:1 d1 ~f~1ca. Nel nostro esercito non ancora, per quanto eccess1vo .s1a il fredào. Solo è prescritta la legna, e viene c~>nc~ssa l~ copia adeguata alle occorrenze, in taluni amblen~l ~p~c~ali, come sono i corpi di guardia, gli uffici, le staz10lll de1 forti ecu. ecc. Noi i~vece siamo convinti che nell'alta Italia il riscalda.:ento Sla una:necessità reale, tanto contro l'umiditil, ed il . eddo, quanto come fattore pel soldato di attaccamento d1' s1m_pat'la· a l la sua« casa. » I m,perocchè dimorando ' ' al contrario nel cam . fr dd' ·. . ' erom e 1 e res1 dopp1amente tali per la nudità U9 - ANNO XXXVIII.


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delle pareti, egli deve supplire col calore animale, ciò che diminuisce iu lui la resistenza organica - determina squilibrio nelle sue funzioni - e con ciò sovente pure, t alune delle malattie cui ora ci riferiamo. Stùla base adunque di simili criteri, non esitiamo ad in· vocare di tutto cuore per l'inverno, questa salutare e morale concessione: e accordata una volta consigliamo anche che si eviti l'errore di accendere i fuochi il mattino, nia ·invece sulla scorta della termometria vitale, altrove es po' sta, a notte, onde il grado maggiore della temperatura ambiente, risponda al minore di quella animale, cioè come sappiamo verso l'alba. Allora il freddo ha buon_ giuo~o. quando il sonno intenso, attutisce profondamente 1 senst e inavvertiti cadono dalle bra~:de, i cappotti sovrapposti abu· si vamente come supplemento alle coltri. - Quando le mura su biscono il massimo rafft·eddamento, e nelle vie scende mulinando la neve, o [)l'eco ne spazza quel lastricato secco e bianchiccio tutto proprio alle not.ti di inverno stellate. Del riscaldamento personale, nulla Yogliauo dire, perchè il corredo del soldato nostro ci sembra soddisfare al bisogno. Soltanto ci schieriamo fra i propugnatori della camicia. di flanella; indumento privileg iato che conser va il calore animale, assorbe presto il sudore, e - tessuto ruvidetto eccita dolcemente la pelle, come un tempo lo strigile, distaccandone le brutture. Quanto a foggia, noi la vorremmo a due petti, sull'uso delle nostre tuniche, fer mata da un numer o abbondante di bottoni piatti, onde rimanga chiL1sa malgrado qualche perdita, che per pigrizia, o trascuratezr.a di rado vengono dal soldato rim' piazzati. Nell'altro modo, con il petto semplice, e lo spar ato aperto proteggerebbe assai meno la parete anteriore e più vulnerabile del pett.o. Come calz~ttura siamo !ermi sull'antica scarpa serrata nelle uose - e commentiamo l'opinione nostra : la scarpa è la calzatura che da secoli porta il prete dallo scagnozzo al porporato! Con ciò è tutto detto.

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* * Alimentazione. -- Il prilllo a tto della carità è il dono di 11n po' di pane o d'una scodella di minestra; appunto perehè la necessità dell'alimentazione è cos: evidente, si esplìca in modo cosi materiale da colpire e convincer e tutti. Nella vita militare poi, questo supremo agente, spiega la sua azione oltrechè sulla salute, anche sul morale delle truppe, perocchè elevando la resistenza fisica con alimenti appropriati, si stimolano anche l'ardire. e - sia pure - la temerità. A nostro avviso pertanto, il soldato italiano, qualunque <lOSa altri ne pensi, gode d'un vitto, di massima bastevole .ai suoi bisogni: , Il vettovagliamento viene garantito da convenzioni, dalla -sorveglianza, e da controlli sanitari. La fattura del rancio nei -corpi è oggetto di attenzioni; sovente i suoi effiuvii gustosi, risvegliano, come una lecornia, il desiderio in chi non ne ha l'abitudine; è diffuso discretamente il rispetto per la -quiete del .s oldato 'nell'ora che egli consuma. i due pasti, e specie il secondo; essi pasti, salvò t empi eccezionali, come è -dovere, s'impongono abbastanza al servizio, non questo a quelli. Infine tutto sommato non solo il rancio complessivo del soldato basta al sostegno della vita, ma anche alla produzione delle forze occorrenti per il lavoro militare, variando in ragione di questo lavoro, non chè al cre'Scere del suo organismo. Infatti, la nutrizione, e l'aspetto ·del soldato, superati i primi tempi e vinti, con l'abitudine EJ la gioventù, gl'inconvenienti od i pericoli del vi· vere collettivo, in genere progrediscono, manifestamente, Qnde alla prima licenza in famiglia, la madre orgogliosa Q.el suo guerriero si riconcilia un tantino con la legge che .glielo ha strappato. Noi ci 'fermeremo soltanto sulla rimozione di un · difetto, più volte discussa e tentata senza mai generalizzarsi; e lo·


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facciamo di buon animo perchè riteniamo che ciò possa av· venire senza alcun aumento del nostro bilancio. Ci è noto, <.;he altr i hanno di verso parere, pensando già che sieno bastevoli le pochissime varianti attuali, e di alcuni corpi soltanto; ma noi convinti che si debba fare di più, non abbiamo esitato nell'interessarcene ugualmente. Qui si allude all'uniformità, alla monotonia, tanto nella qualità. degli alimenti usati, che nella varietà di confezione.' -- Tale fatto, per la gr ande parte di cibi è contrario all'istinto ed alle abitudini umane e lo è in grado così elevato da considerare la varietà, il miglior agente di assimilazione. È giudizio generale . degli igienisti, che il ripetere ogni giorno anche i piatti più delicati s'inimica il gusto, rt.:ffievola la digestione e induce a desidérare le cose pil\ semplici, più strane, meno nutrienti, quasi vili e corrotte. - Stancano le pernici ! Questa .appunto è la ragione onde il soldato, qualche volta, regala o sciupa il suo vitto, per spendere invece i pochi quattrini in cibi piccanti od aciduli, in frutta, in ci·. vaie ecc. ecc. comunque indigeste, poco assimilabili e d i aspetto, forse anche di qualità, per fino ripugnante Sul banco dei vivaudieri. non figura mai il lesso, che rimarrebbe invenduto, sebbene sia l'alimento più desiderato dai non ricchi. Ciò che noi diciamo si riferisce in special modo alla carne, perchè la minestr; subisce, ne conveniamo, in vari corpi bastevoli variazioni t anto di qualità. che di preparazione, ed il pane come l'acqua e il sale, sono ammessi da tutti come forse le sole sostanze che si sottraggano agli svantaggi della monotonia. D 'altronde la carne deve esigere cure speciali; perchè es· senclo fondamento alla nutrizione dei nostri muscoli - carne fa carne - si trova fra i primi fattori della forza, dell'energia fisica, quindi indirettamente anche clel coraggio. Siano d'esempio gli animali erbivori, miti, umili, mansueti, all'op· posto dei carnivori. L a .carne perenne di bue, a lesso, dovrebbe dunque in tal uni '

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giorni apprestarsi diversamente cotta o condita - e sovra· tutto, scegliend o i momenti più acconci dell'anno, essere sostituita con le carni pecorine; qualche volta pur e con quelle di maiale, carne più gra.ssa delle altre, quindi buon alimento respiratorio e calorifero per l'inverno. Finalmente con la carne di cavallo che uno stolido pregiudizio sino a pochi anni, tenevà lontano come alimento. dalle popolazioni civili. È dessa invece una carne sana di bell'aspetto e nutrientissima. Potrebbero utilizzarsi in tal modo i ca· valli che nello esercito vengono abbattuti in pieno vigore di età, perchè colpiti da infortunio, come pure, in tempo utile anche i caduti sul campo di battaglia. Solt~nto che in generale tutte queste carni anzichè les· sate riescono più gradevoli, alcune arrostite, altre anche salate od affumicate, sotto la qual forma conservano maggiormente i loro principii nutrienti. Qualche giorno dell'anno converrebbero pure le distribuzioni alternate di uova, di formaggio e di pesce, -- lo stocca:fisso per esempio ed il merluzzo - come abbiamo visto fare con successo più di una volta. Nemmeno si dovrebbe omettere l'uso di cibi con aceto, che riescono gustosi, g radevoli e di tanto in tanto anche necessari. In simile senso il principio della variazione gioverebbe anche nell'avvezzare il soldato ai mutamenti improvvisi eli alimentazione che possono imporre gli eventi di una campagna; la quale circostanza va pure tenuta in conto molto apprezzabile. Ciò che suole nei reggimenti rendere più faticose le prove che vi si tentano da taluni convinti, è il concorso debole da parte deg li indifferenti, o le avversioni degli increduli ma più ancora fors e, i vaniloqui eq i sopracciò che con posa , da Napoleone o meglio fotografica, mette fuo ri il soldato, quando, come per consuetudine, si ha la bontà di chiedergli il suo riverito parere sul nuovo rancio. Allo spirito oscuro del fantaccino non par vero di essere diventato una volta tanto, QOsì autorevole. E allora, per istinto di giovanile ribellione,. 'tende naturalmente a mettere, con proprio danno, ba::;toni tra le ruote agli sforzi dei s~periori . Al contrario, se la


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varietà invocata dalla maggioranza degli igienisti veniss& imposta come ordine, le difficoltà., le preoccupazioni dei fautori svanirebbero divenendo nn dovere comune a tutti & pari d'ogni altra prescrizione. Pertanto, dovendo in ugual modo la carne di bue sempre consideràrsi l'alimento albuminoide o?·dina?•io della razione, come il più preferibile per essenza nutritivll. rispetto al valore economico, per la digeribilità, e sovratutto per la con- ' fezione del brodo, dove essa gode una superioritit incom-· parabile, noi raccomandiamo molto occhio, molte attenzioni nell'accertamento della sua sceltezza, avvegnachè inspi?•anu· volentieri nei fornitori la frode, la brevità della conservazione, e le facili quanto improvvise varianti di prezzo che può subire la carne. di bue sul mercato. Per tal fine, alle vigenti prescrizioni sanitarie, le quali . indicano al lettore · i caratteri fisici delle carni accettabili, agg iungeremo, specie come norma nelle eventualità di campagna, che sono a respingersi quelle derivate da buoi spossati, esauriti cioè, per il lavoro cii più anni, carni nel taglio, pallide, magre, vischiose, aderenti; come pure quelle eli vacca e eli toro, comunque giovani, ed infine quelli di animali in 'sospetto di malattia. Sarà bene anche ricordare che un bue sano ha pelo brillante, corna e orecchie calde, occhio· dolce, narici umide, mangia di voglia, beve con moder.azione, respira placidamente e rumina nel riposo. Aggiungeremo pure che le parti migliori sono quelle del dorso, subito ai lati della colonna vertebrale, ed il quarto posteriore. Seconda riamente, seguono i quarti a.nteriori, ed i due fianchi o lati esterni del ventre. La nuca, gli arti ed il sottoventre offrono parti di proprietà nutritive affatto inferiori. Rammentiamo ancora che un buon brodo si forma immettendo nella pentola la. carne ad acqua fredda, e con una lenta cottura di circa 5 ore - perocchè ~allora essa carne, csde all'acqua molta. parte dei principii nutritivi. Tutto l'opposto avviene invece, se si gitta la carne nell'acqua bollente, perchè allora essa si vela di un coagulo, come avviene del chiaro d'uovo. che cuoce, il quale coagulo impedisce la fuoruscita dalla.

carne degli elementi migliori. È pure infine da. ricordare che un buon brodo inacidisce presto, specie l'estate, e che le ossa - da spez~arsi mai onde non2produrre piccoli e pericolosi frammenti - non aggiungono al brodo alcun vdore nutritivo: lo rende invece più gradevole ~d appetitoso, il proporzionato intervento di taluni legumi, ed erbe aromatiche. Al soldato viene pure concessa una distribuzione quasi ogni giorno o di ca·ffè o di vino a scelta dei comand i di reggimento, anzi se non erriamo è questione ancora di ab· bracciare o l'una o l'altra delle due bevande. Se così fosse noi votiamo per il caffè in forza di più ragioni, vale a dire: perchè in ogni tempo abbiamo visto il soldato pr enderlo alla sveglia con piacere. quasi con trasporto; perchè gli costituisce col pane immollatovi un primo alimento, utile , a rompere il digiuno ed a tollerare, specie nei campi, le lunghe ore che all9ntanano il soldatq dal primo rancio ·-perchè da ultimo è un buon ristoratore nelle marcia, riuscendo la bevanda più idonea a spegnere la sete .seuza grande volume. Avver~iamo invece il vino per il fatto semplicissimo che in tutta la carriera non abbiamo mai visto distribuirlo in copia proporzionata anche ai bisogni più modesti; quasi mai inoltre, viuo realmelfte buono. Ciò intendiamoci bene, non in rapporto alla adulterazione, che pure è pericolo evitabile con difficoltà, ma perchè deficiente nelle propor zioni di quei materiali che danno E1.ppunto a questo liquore le sue qualità stimolanti c nutritive. Dunque al soldato vino mai? In tutto l'anno mai la pre, ziosa e desidentta bevanda? Sì: qualche volta nelle solennità del paese. .Ma sia allora vino pm:o, generoso ed in copia tale da porgere senza eccesso una vera soddisfazione. E siano quei giorni di assoluto, di reale riposo, consacrati chie sa pe' suoi santi, pe' suo~ martiri, soltanto, come fa al panegirico degli eroi morti per Italia nostra ! Si narri al soldato. le virtù del Monarca, la lealtà purissima della sua forte casa: frat.ernizzando, tocchi in ' quei giorni il capitano

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al bicchiere del soldato, e sì beva e si brindi alla salute del re, alla g randezza della patria nostra! Ma i fondi ? Trovati : sopprimendo le luminarie agli edifici civili e militari dello Stato, cose d'alt_ri tempi od almeno d' altri momenti, e non lusinghiere per alcuno, inquantochè isolate e non spontanee. Si aboliscano quelle migliaia: di lumicini che ogni città espone ai capricci della notturna brezza, atti a destare soltanto nelle penombre silenziose dei sestieri urbani meno abitati, degli effetti elegiaci e r attristanti, mentre pesano ogni' volta come somma discretamente ·rilevante sui bilanci dello Stato.

Eserciz,i. - Il movimento è ovunque espressione della vita; occorre all'uomo quanto l'aria, quanto gli alimenti. Esso mette in circolazione il pensiero umano nella sua forma più convincente, il pensiero in carne ed ossa - esso è fonte di piacere - esso è perfino rimedio o difesa contro le privazioni, i dolori, le tristezze dell'esistenza. Byron afflittissimo per la madre morta, provava sollievo tirando disperatamente di fioretto con il ser vo mentre si compivano i funerali. Chi tormen:-ta del mal di denti muove follemente nella sua stanza. La fiera affamata misura la gabbia mille volte nell'attesa. del pasto. 11 passeggiare è buona distrazione contro dolori minuti. - Un atto pronto~ forte, veloce, ci sottrae da un pericolo imminente. --- I vortici d' un valzer, una corsa al galoppo, lo slancio dell'altalena, hanno fascini tali quasi da astrarci fuori del mondo. Per il movimento si aumettono il calore organico, il ricambio nutritivo, e la maggioranza delle funzioni vitali, che al contrario, l'immobilità minora, riduce, altera. Chi tiene il letto per un traumatismo, nella pienezza cioè di salute viscerale, oltre alle conseguenze della lesione,

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per l'inerzia, viene ~olto da agitazioni o da insonnia, infine da n ervosità varie e talvolta penosissime. In buona parte a ragione della quiete forzata, tormentose oltremodo sono le prime notti del fmtturato; più avanti, sempre per essa, di solito sorgono in lui disturbi di digestione e di assimilazione, d'onde: scadimento nutr itivo generale. Quando poi, a cura finita, si toglie la fasciatura dall'arto già offeso, questo si riscontra costantemente pallido, floscio, debole, impicciolito. Ora bisogna si provi il lettore a g~neralizzare, senza ulteriori esempi, queste condizioni di comune incontro e gli sarà facile supporre le· conseguenze maggiori dell'immobilità più estesa: le quali conseg uenze d'altronde riescono pure una controprova per i beneficii dell'attività fisica Hpe~ie quando ordinata e metodica, cioè a d ire quando prende il nome di esercizi. Occorre appena accennare che qui ci riferiamo al movimento volontario materiale ed apparente: quello che è proprio alla vita di relazione, non dell'involontario o della vita organica, come sarebbe per esempio, l'onda sanguigna, lo scamb~o intercellulare dei liquidi nutritivi, la secrezione delle ghiandole, il progresso degli alimenti nell'intestino. Il quale movimento tuttavia come sopra è detto viene dagli esercizi ugualmente ed in sommo • grado favorito. Abbiamo già accennato nel capitolo delle - Nozioni ,v itali - agli organi propri del movimento volontario; ossa, muscoli, legamenti, cartilag ini, membrana sinoviale; qui pertanto cade acconcio di sciogliere il riserbo fatto allora e così intrattenerci sul suo meccanismo, come anche sulle forze che governano una funzione tanto necessaria alla conservazione della salute di tu~ti, ma il cui massimo e perfezionato sviluppo, dev~ in sostanza essere il principio fondamentale, se pure non !'.unico dell'istruzione individuale del soldato. Difatti, in cpsa consiste tale istruzione? Nell'uso facile e spedito del fucile e nel trasporto veloce di sè come del proprio carico fino dove è possibile di giungare. In altri termini, movimento, movimento e movimento!


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Vale dunque la pena di qui occupar,cene con qualche diffusione. . Con molta facilità si sente d:ll·e che l'uomo è una macchina, di cui gli alimenti rappresentano il combustibil~. La similitndine popolare sembra a noi così propria anche ne' reconditi particolari, che non conviene abba.ndona.rla, anzi ci piace di servircene per ricamare appunto con la medesima, raffronti più particolareggiati, e se vogliamo anche

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CllrlOSl.

Prendiamo in esempio la macchina a vapore -- ta locomotiva. In essa si distinguono, come in noi: il meccanismo, e gli apparecchi che generano calore e forza, cioè il vapore. Il primo comprende gli istrumenti materiali clel movimento, così erli stantuffi, le bielle motrici ecc. - i muscoli - come 0 pure un sistema ·di leve articolate · e . ma~ tenute s~mpre ~~­ bricbe di g rasso - ossa, giunture e smov1a -per 1 quah 1l mov imento si esplica e raggiunge il suo scopo. I secondi invece, co~s tano d i organi ~avitari, e di un' estesa r amificazione tubulare, dove si sconvolgono, si trasformano e si diffondono gli elementi necessari alle funzioni della locomotiva : acqua, combustibile, ed aria. Precisamente come è dei nostri visceri, e dei nostri vasi, nonchè dell'aria, delle bevande è decrli alimenti indispensabili alla vita. S iffatti apparecchi, b . con disposizioni molto simili a quelli del corpo umano, prm- ' cipiano con la bocca di presa del focolare e della caldaia e finiscono, in primo luogo nel camino. d'onde espirano in buffi ritmici; come dalla superficie polmonare, i gaz della avvenuta combustione: quindi nel cinerar io e nei rubinetti di sfogo, che sono altre vie paragonabili alle nostre, per l'eliminazione degli ulteriori residui inutili o dannosi, cenere, detriti, acqua eccedente o di condensazione, della attività macchina. Tal quale avviene per noi, quando la. macchina che si adopera, sta ferma, produce cal or e, ma. non perde for za, epperciò abbisogna me):lo di alimento quando invece muove n e occorre copia maggiore, perocchè. ·essa produce cont emporaneamente calore e forza. Nell'ec-· cesso di lavoro si logora, nell'inerzia irruginisce !

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Nulla dunque di più evidente; ma eppure trovasi ben altro di . simile ancor a. Perchè la vaporiera compia il suo ufficio, abbisogna l'intervento di due elevati fattori affatto ruori dalla sua costruzione vogliamo dire: la ~'olontà del macchinista che determini l'a: zione e la sua mano intelligente ed e~pe1-ta la quale coordini ~ cioè misuri, pr oporzioni la forza., alla distanza, alla velocità: m:fine allo scopo da raggiungere. Entrambi questi fattori nel macchinista, sono favoriti od influenzati da taluni dei ~uoi sensi specifici : vista, udito, tatto- così pure, dall esercizio e dall'abitudine ed in qualche circostanza, anche da elementi esterni come il pericolo; ed anzi talvolta lo sono in maniera tale da apparir e quasi istintivi. . Così pure, nell'uomo, i movimenti vengono determinati dalla ~olontà, che ci deriva dal cervello e sono r etti o go/vernatl dalla facoltà di cooTdinarli, che invece ha sede _nel ~idollo-spinale. L'una e · l'altra, anche in n.oi, prendono appunto per molti a tti della vita, l'appar enza quasi d~ll'~stin~er ~' intervento, in primo luogo, dei sensi speCl~Cl ch_e c~10ano, a mo' d'esempio, le proprietà :fisiche d.e1 corp1, la_l~ro d istan za da noi, ecc. ecc. - ovvero dal perlColo che c1 1m pone le azioni della difesa -- infine dall'esercizio, e dall'abitudine, per cui noi pure rapidamente proporzioniamo le forze ed indir izziamo i movimenti a norma dei bisogni. Elementi questi ultimi due esercizio ed abitudine di preziosissimo ausilio nelle vari~ . manifestazioni della vita di relazione e suscettibili di continuo miglioramento, mentre la deficenza. di essi pu0 esporre l'uomo ad errori ed anche a danni talvolta incalcolabili_ Quando poi si manifesta tale difetto, in individui nei quali non e~a presumibile, e di più esso si riferisce alla produzione d1 att i ordinari o semplici, così da generare marcati contrasti, allora la simultaneità di queste due circostanze, suole esporre l'individ~1q che opera, al ridicolo, al g rottesc~. Così avviene per ·s olito, nelle illusioni, non rare, dei sens1 ..- P-qò; ad esempio, accadere a molti non esperti in matet'la, di giudicare in u.n salotto, per vista, di marmo


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LA SALUTE DEL SOLDATO

ovvero di metallo pieno e pesante, poniamo il bronzo, un busto artistic~, che invece è realmente di gesso ·vuoto,.- o dipinto con arte; in questo modo far impiegare per afferrarlo . un coefficente di forze\ sproporzionato alla sua leg · gerezza, e conseguentemente promuovere in . essi hna serie di movimenti che desteranno certo le risa di chi vede. D ifettando assai, i sopradetti due elementi nel bambino, ciò spi~ga a noi,i l perchè egli erra incerto colla manina avanti di poter impossessarsi di un oggetto attraente che lo ha colpito per la prima volta: ciò spiega pure il perchè fatto poi grandicello, egli sparge regolarmente, con disperazione della mamma, il vino sulla tovaglia, quando per avventura vuoi versarsene, da sè, nel bicchiere. n valore pertanto di tutti quanti questi p<;>teri ausiliarì della facoltà coordinatrice, è dimostrato dalla condotta dei poveri tabici, ai quali avendo la malattia distrutta nel midollo-spinale, appunto la sede anatomica della importante funzione, si valgono di ess1, con cura intensa, assidua ed· affannosa. E con ciò chiudiamo il nostro paralello. Ora come finale delle sopraesposte nozioni fisiologiche sul .movimènto, aggiungeremo che esso, nel corpo umano, da dir·ezioni e limi'ti vari, di cui conviene almeno ricordare brevemente i principali. Quanto a cli?·ezione, considerato l'uomo in piedi, o meglio sull'attenti, sono principalmente a distinguersi il movimento, la (le$Sione - i'avvicinarsi cioè, di due ossa secondo un angolo più o meno acuto - di estensiQne, antagonista al precedente e che consiste nel ritorno sulla linea retta -di adduzione, riferentesi generalmente agli arti, quando si ~llontanano dal tronco - di abduzione, quando invece ad esso si avvicinano - di ele·vazione e di abbassamento che sono ben chiari - di r·otaziune, il movimento angolare di un arto, o segmento di arto, attorno ad un asse - di circumdu,zione, guando -invece. essi possono descrivere un cerchio completo con perno nell'articolazione. Circa ai limiti rammenteremo che la colonna vertebrale in virtù dei suoi

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molteplici nodi articolari e dell'elasticità dei dischi cartilaginei gode sommariamente in varie direziòni. molta mobilità la quale però non si presenta uniforme 'avvegnachè essa è massima alla regione cervicale, media lombare, minima alda dorsale. - MotJilissìma è ancora l'articola~~,ione complessiva della spalla, onde per essa, l'arto superiore può dirigers1 . in quasi tutti i seJsi, essendo soltanto limitata l'abduzione all'indietro. Così pure è assai mobile il polso nei sensi della flessione, estensione, e circònduzione : ma sovratutto. fruisce di mobilità eccezionale la mano, composta dì artic~lazioni multiple, le quali dànno ad essa una agilità, così .fine, così delicata, così caratteristica, da concorrere subito dopo l'intelligenza, nel porre l'uomo al vertice della scala zoologica. L'articolazione_dell'anca ha la massima estensione nei mo~imenti di flessione e- di rotazione; assai più moderati, sono quelli di abduzione laterale, e di adduzione · minimi i movimenti di circonduzion~ e dì abduzione i~ dietro. Il piede in totalità gode eccellenti quelli di flessione e di Elstensione sulla gamba: limitatissimi sono invece i laterali. Le altre numerose sue articolazioni, ordinariamente incarcerato ass.ai presto nella calzatura, perdono la massim:a parte della loro mobilità; ma se si lasciassero libere esse sarebbero suscettibili in tutti gli uomini, di movimenti vari, ~stesi, e perfino così delicati da avvicinarsi a quelli delle mani, come se n~ ; edono esempi in · chi nacque appun~o senza pi!edi. Gom1to e ginocchio hanno massimi i ' movimenti di flessione. nulli gli altri. .

"'

* * Abbiamo già accennato, che quando i movimenti si ese-

guis~no con m~todo, vengono chiamati esercizi: fra questi, quelh che tendono a preparare alla guerra si dicono esercizi milita:i.. C~sì, essi intervennero sempre, fino cioè da tempi

remotlssimi, come ben sa il . lettor nostro esperto di storia ·

·.


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LA SALUTE DE L SOLD ATO

militare, quale primo elemento, elemento base, nell'educazione fisica del soldato. Abbiamo pure indicato non ha guarì, i benefici sommari che derivano all'uomo dal movimento, ora preciseremo quelli di essi che seguono in noi per gli esercizi ·in genere. Questi sono : 1° Attmenlo clel peso spec-ifico clel cmpo con 1·iduzione dell'assoluto. Conseguenza questa chiara e natu~ale del consumo che esso subisce, causa la produzione di maggiore cr.lorico e la perdita, specie dalla cute, delle parti meno dense, acqua e grassi. Al contr ario, altri organi prendono maggiore sviluppo ed altre parti, più compatte, si sopranutriscano, in particolar modo poi i muscoli, i quali acquistano manifestamente, come t utti sanno, un volume superiore. \ Questa è la ragione appunto perchè vengano consigliati incessanti esercizi ai soggetti t orpidi ed obesi. 2• AtnpliO:tn:ento clella ossigenazione . sanguigna, perchè i polmoni, come gli altri organi esercitati, aumentano la loro cap~tcità respiratoria. Ricordando l'azione dell'ossigeno sul nostro corpo, si comprende senz'altro l'imponente v,antaggio di questo risuUato. g• Rin(01·~o nella circolazione, che si fa più ampia, mentre i vasi acquistano maggiore sviluppo, tanto nel calibro quanto nel numero. 4• Regolarizzazione del sistema net·voso; infatti gli esercizi vengono usati, in medicina come mezzi di cura in molte affezioni del sistema nervoso come isterismo, nevrostenia, ecc. appunto perchè tendono a dis~ipare le aberrazioni, le su~cet­ tibilità eccessive, r invigorendo la fibra ner vea e facendo nposare la facoltà dello spirito. 5• Elevazione della ?"esistenza fisica, , giacchè aumentando la vitalità generale dell'organismo, gli agenti novici: freddo, caldo, privazioui, ecc. hanno verso il corpo nostro meno azione, o sono dal medesimo meglio tollerati. 6• ·L'armonia e la sveltezza · delte forme si a'vvioinano atla perfezione, lo che ha pure marcata importanza nella

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.._vita di relazione in gsnere, come nei bisogni e uelt'aspetto 'generaJe d'insieme delle truppe. Non essendo però la nostra energia fis ica. infì.ni ta e ne mmeno uguale in tutti gli individui, cosi a ben garantire gli effetti ·terminali e desidera.b~li degli esercizi. occorre che questi siano guidati da alcuni principi fondamentali, segnatamente quando, come è nei reggimenti, devono servire per una educazione fisica collettiva. Pertanto converrà in particolar modo sorvegliare che gli esercizi militari, siano in prinio luogo : progressi~;i, vale a d ire che rispondano al principio dell'allenamento, cardine di tutte le educazioni: tenendo calcolo che l'identità fisica degli individui componenti l'esercito non è assoluta ma relativa. Trattasi ben è verp di uomini scelti della stessa giovane età ma con un coefficente di forze disponibili e di abitudini diversissime, onde l'.aclatta.rsi aJ.la vita milita~e non può essere ugualmente pronto per tutti. Secondariamente occorrerà che b()'li esercizi . ' non siano eoce?Si·vi, perchè in altro modo esauriscono presto le forze organiche ed anche dato il caso, nell'ipotesi migliore d'individui eccezionalmente resistenti o con idoneità fisica speciale, al più potranno servire per produrre degli atleti i quali vengono ritenuti dagli igienisti tutt'altro che adatti per un buon servigio militare. Infatti gli ercoli, sono generalmente indolenti, oziosi, spesso pure beoti, perchè tutta la loro .vitalità è assorbita dai muscoli. Finalmente conviene che siano -variati, perchè la varietà in genere è uho dei principali mezzi per allontanare il senso della noia, come della stanchezza ; partitamente poi mette in riposo un gruppo di · muscoli, mentre altri lavorano. È dunque necessario valersene come di un buon aiuto per ottenere una maggiore durata di lavor o. . .Quando avviene di allontanarsi dalle predette norme, Pl1.1 facili o più presto, o più intenso sorger!Ì-, in chi si esercita) lo stato particolare di patimento detto fatica, oggetto .di modernissime disquisizioni fisiologiche - dove però ~on far~mo entrare chi ci segue, perchè non di pratico lnteresse .:_ ed i di cui sintomi, d'ordinario, sono così sentiti,


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LA SALUTE DE L SOLDATO

così evidenti da indurre ad ammettere che delle alterazioni positive materiali, siano avvenute nel suo organismo. Questi sintomi pertanto possono essere: immediati alr esercizio, talvolta fino a sorprenderlo quasi improvv.isamente, come è per esempio, della fugace, ma pericolosa, paralisi di un gruppo di muscoli; ovver o dell'affanno spasmodico, vale a d ire una straordinaria invincibile difficoltà e frequenza di respiro, la quale minora l' areazione del sangue, d' onde: sforzo cardiaco, congestioni in vari organi, e per fino sincopi o svenimenti. Più spvente invece seguono p1~ossimamente il termine dell'esercizio, anzi questo è il caso più comune. R icorderemo al proposito, soltanto : gli intensi dolori nei muscoli e nelle articolazioni, non di rado accompagnati da febbre più o meno elevata. Finalmente possono tener dietro \ gli esercizi , a l·unga scadenza, come la palpitazione, il cuore grosso o forzato, lo sfiancamento delle vescichette ·polmonari - epperciò diminuzione della superficie respiratoria - lo scadimento infine delle forze e delle nutrizioni generali, specie per l' impoverimento dell11 sostanza contrattile dei muscoli e la depressione dell'influenza nervosa. Questo terzo or dine di manifestazioni però suol piuttosto succedere alla fatica per·eccesso di un lavoro continuo, come avviene facile in talune classi di operai, assai raramente invece n elle nostre filo. Ciò per due ragioni; la prima, pet chè gli esercizi militari, salvo forse eccezionalissime circostanze, non superano mai le forze presunte disponibili nei soldati; la seconda, perchè quando taluno di questi presenta una p.articolare deficienza di fibra, mercè la sorveglianza assidua dei capi, egli viene.tosto rico:Q.osciuto per tale e quindi eliminato dalle file; ovvero posto in posizione, dove minori sono le esigenze dell'attivitit fisica. Il miglior preservativo della fatica sta nell'esercizio stesso, iu altri termini sempre nell'allenamento, il quale rende, grado grado, gli or~ani più vigorosi e più . resistenti. Per esso, superate una volta, restano superate per sempre quelle comuni, brevi e passeggere conseguenze dei pr imi esercizi, come : inappetenza, pesantezza del capo, malessere generale,

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dolori muscolari vaghi e senza febbre, ecc., ecc., che abbiamo tralasciato di prima nominare, appunto perchè, assolutamente trascurabili, ma che però sono facili a riprodursi in chi abbandona per troppo lungo tempo gli esercizi, avanti usati abitua.lmente. ·ll rimedio per tanto natuule contro la fatica è il riposo, il quale può essere 1·elativo od assoluto. È relativo quando ad ull:a data occupa:;r,ione se ne fa sef?uire una diversa, ovvero si sostituisce un esercizio ricreativo ad uno pesante ed ingrato; avvegnachè la fatica è più facile ad insorgere ·in un lavoro breve ma continuo che in un lavoro protratto ma variato ed interrotto da riposi frequent i. Il riposo è assoluto invece, quando l'organismo passa alla completa rila.ssatezza dei muscoli ed alla totale liber tà della mente. La posizione in piedi, per quanto libera, non è mai posizione di riposo, perchè la stazione verticale esige sempre l'intervento di alcuni gruppi muscolari. Il buon riposo è rappresentato dalla posizione orizzontale; il completo, dal sonno, riparato're. Ora siccome la copia dei riposi è contraria allo spirito dell'esercito, così conviene, per gli esercizi militari, far massimo assegnamento sul mezzo. , preventivo della fatica, e cioè l'allenamento, anzichè SL1l rimedio radicale di essa : il riposo. 01 · :S1 tenga dunque il soldato sempre pronto onde non avvenga mai che forse nel miglior momento, si debba inv~ce !asciarlo passivo, inerte ed avvilito. Molti e di natura varia sono gli esercizi chiamati militari: anzi in questi essenzialmente consic:;te il servizio sotto le ?.andiere. E ssi però di massima, sebbene in buona p~rte abo~ano le prerogative, o seguano {e leggi degli esercizi in genere, pure dovendo mirare principalmente all' addestra~ento del soldato, nelle varie particolarità del mestiere per il_ fine u uico della guerra, non in tutto e almeno non sempre dtpendono solo da queste leggi, cosi è del maneo-gio del~'armi, delle marce, dell'equitazione, ecc. ecc. Questi esercizi Infatti si trovano sottoposti anche a talune misure o vincoli ~~~ -

•I MO 'XXVII I,


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i.A SALUTE DEf, SO LDATO

imprescindibili, che regolamenti di fondo antico e conosciutissimi dal -lettor nostro consacrano, onde non è mestien per noi, ' di qui occuparcene. Un' istruzione sola di quest' ordine, la ginnastica milita-r·e n on ha rapporto diretto ed immediato verso le molte spe· cialità. del servizio, mentre poi, proponendosi r educazione fi sica geuerale del soldato, essa le influenza poderosamente tutte; perchè la ginnastica è come vedremo poi, a.pportatrice essenzialmente : di fo,·za,. mediante l'aumento delle fibre e del tono nei muscoli .:... di agilità con l'educare questi, in unione dei legamenti. ai passaggi veloci dalla massima estensione al massimo accorciamento o viceversa - di cor aggio infine, c~n il condur re all' imper o della ·;,.olontà, c con il sostituir e, in parte, alle sensibil ità, l'abitudine. I n altri ter mini dunque la g innastica genera quelle qualit\t dell'organismo del soldato che sono necessarie. in comune a tutti gli esercizi militari. Senonchè per quanto la ginnastic.~;~. militare, anzi la g inn astica. in genere abbia raggiunto o stia per raggiungere in più di una nazione odierna, un posto imponente e quale lo ebbe, come è certamente noto a chi ci legge, :;otto a lt re forme, presso pop0.l.i di età antiché, pure fra. noi italiani si trova ancora rispetto a tali nazioni, in t;~no stato quasi infantile. Abbiamo è vero, anche noi, un certo numero di convinti, cui salvo eccezioni, fra le qual\ poniamo l'autorità che ci condusse di recente in questa fede, mancano la vir&tl e la costanza per trasformarsi in apostoli: la maggioranza poi è costituita da indiffer enti e da increduh. Teoric~tm.ente, non lo negh!àmo, se ne parla assai, appunto come di argomento alla moda, argomento d'at tualità, ma viceversa si progredisce pure poco assai, nelle applicazioni pratiche. Rag ione per cui abbiamo voluto occuparci di questo potentissimo, incomparabile edtwatore ed amico della vita militare con qualche diffusione, ed anzi dedicare acl esso un ·capitolo esclusivo. Sarà questo il nostro modesto ma fer vente sermone. _

L A SALUTE DEL SOLIJNrO

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VI. Gloraarotlca militare.

L a ginnastièa militare comprende la somma di quegli 13Sercizi che mirano a rendere il giovihe, forte, déstro, atto .a special1 lavori; più resistente in circostanze difficili. e in .altre parole, a svolger e in lui le qualità necessarie perchè possa compiere sempre gli atti del mestiere del soldato in modo pronto, sicuro, quasi diremmo istintivo. - In tal senso la ginnastica militare par tecipa anche, tanto della ,ginnastica edttcativa, la quale tende ad assicurare uno svi. luppo fisico nel periodo di accrescimento dell' uomo, compresi dunque gli ann i di soldato, quanto della igienica, che .ha per scopo di temprare il corpo nostro ai lavori materiali, ed ~li strapazzi. P er q ueste ragioni la ginnastica militare si è imposta vittoriosamente nell'educazione civile dei giovani, in più d'un paese; anzi al proposito, lasciando ·dormire in pace i Chinesi antichi, come pure i poveri Greci e R omani, ' ' -così facilmente tormentati da continue evocazioni, ricorderemo, che appunto ne' t empi odièrni, condottieri insignì la considerano fra i primi elementi e per taluni il principale di g uerre fortunate. Molth infatti at tr ibuisce le vittorie germanichè alla influenza dèlle societit ginnastiche le quali abbracciavano più di ~00,000 membri. La d,i visione eli B rand~burg, ·composta nella maggior parte di ginnastici berlinesi, ' emulò in tutto e ovunque i vecchi soldati. Turr raccomanda l'insegnamento della ginnastica militare nelle scuole per preparare forti soldati alla nazione. :P g enerale Fa.vre ed il Gigat in Francia, bandirono le stesse idee; ma valga per tutti gli altri, il generale princip~ di Hohenloe, autorità. rara, ecce2ionale per coltura e per pratica, avendo assistito di pe1·sona .ad olt1·e 60 fatti d'a1·me, il quale è un vero apostolo della


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LA SALUTE DE l, SOLDA'l'O

T.A SALU'rE DEL SOLDATO

ginnastica militare fra i' più ferventi ed attivi. L e sue lettere sulla (ante?·ia, raccolta per noi meravigliosa dì scienza militare pratica, sono sparse in argomento, di preziosissimi e numerosi principi. Dicendo della ginnastica col fucile, per citare un sol proposito esemplare, egli dimostra ragioni e modo, di portarlo al punto che « il sol-èlato faccia meccani« camente, per istinto, tutto ciò che esige il maneggio delta « s·ua arma, anche quando è in mezzo alla più grande ecci-

m.ato che ogni r ecluta dev e dedicare alla ginnastica, inteTamente i tre primi mesi sotto le armi, avanti di passare ~gli esercizi propri del servizio militare. In ogni caso perÒ> conviene fissare bene nella mente questo principio fondamentale, che: occon·e far·e dei solclati (o?·ti e .svelti, non clegli a.c1·obati o dei saltimbanchi.D' onde la necessità di eliminare e di non dar peso agli esercizi ginnastici senza utilità per la vita militare, ma solo di apparenze ~veatrali; -e nemmenp di ricercare la perfezione e l'eleganza in pochi individui, particolarmente predisposti, a scapito d~l risultato <:ollettivo; al che per avventura si potrebbe essere indotti, secondando ad esempio le sollecitazioni dei primi, ovvero ·n et ·desiderio di far eccezionale figura in un esame g1nna.stico della truppa dipendente, o nelle prescritte gare e premiazioni. .. In ordine dunque a questo , caratter e fond~men tale della ginnastica militare, non esitiamo nel raccomandare, specialmente nei primi anni di vita sotto le armi: gli esercizi destinati a produrre. pieghevolezza, elasticità e sveltezza negli organi del movimento torpidi e pesanti dei giovani -soldati, benchè d'ordinario forniti di ragguardevole forza bruta o latente. Per conseguenza: agli esercizi elementari ·ed applicat-i, e più pr~cisamentè agli spostamenti ed alle fles;;,ioni degli arti, come del t ronco, alla. schet·nw col fu<:ilè, alla corsa ed ai salti senza carico o con carico, alle -scalate ed all'arrampicm~e, e fra gli atti par ticolari, sovra tutto all'attenti ed alla cad~tta, si dovranno volgere cure precise ed assidue. Imperocchè sono sovratutto questi vari ~sercizi che po.tranno, e dopo le ragioni successiv amen te esposte pochi ne dovrebbero dubitare, mettere presto il soldato nella condizione di compiere gli atti più importanti del suo servizio. La quale circostanza del p1·esto, costituisce un pregio odierno eminente, di fronte cioè alle fermi brevi ed -a lla tendenza a diminuirle ancora. Pregio tenuto in grande conto dai più assidui cultori d'arte militar.e. Non a caso però abbiamo or ora distinti, fra tanti, due soli ~tti particolari degli esercizi ginnastici l'attenti cioè e la

« tazione, 1tel combattimento, nel calore della lotta, qua;tdcr « la sua vita è in pe1·icolo. »

Con questi uomini e con questi principii non deve sorprendere se la Germania ha oggi il primo posto -in Europa .. Nelle scuole, negli istituti vi si insegnano gli· ,esercizi di ginnastica militare seriamente con disciplina e con amore. Gli allievi attendono ad essa: orgogliosi, appassionati, e la. ginnastica, con cui si compl eta l'educazione loro, quivi si afferma ufficialmente !kestinata a 1•isveglim·e ed a rinvigorire il sentimento patrio, militare e civile. È per questa. via, che la f6rte nazione ,riuscì ad organizzare quell' esercito che tutti tendono ad imitare. Segue -l a Svezia, culla. della ginnastica moderna: mercè la ginnastica militare vanta un eser cito ardito, gagliardo e temutq, benchè piccolo in causa delle finanze. Si afferma che i maestri degli istituti, soventè ufficiali in servizio, quivi vengono tenuti nel r ango uguale a quello dei professori di cattedra. rL a Francia, dopo il 70, iniziò la diffusione della ginnastica militare tanto nell'esercito che nelle scuole ed oggi conta circa 200 società sotto la ban.d iera della fedei-azione, che porta la leggenda: Patria, cm·aggio, mor'!(:Llità! Il primo articolo dello statuto ne dice lo scopo, cioè di accrescer&

le fm•ze difensi·ve del paese generalizzando gli esercizi militari. Queste sono le potenze che si- possono considerare come più avanti in Europa nella diffusione della giunastica militare, perchè l'Inghilterra sembra appassionarsi piuttosto per la ginnastica ricreativa e con scopi per conseg'tenza assai diversi. Quanto agli Stati Uniti, abbiamo visto affer-


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LA SALUTE DEL SOLDATO

caduta, ma bensì perché essi, primieramente hanno dellequalità in rapporto alla meccanica del corpo umano, d'una eccezionale e caratteristica impo;rtanza, quindi, perchè sono gli atti ginnastici più comuni e più frequenti di ogni altro; costituendo anzi da soli il principio od il termine di tutti gli esercizi. P er l'attenti questo è troppo evidente; circa alla caduta poi, onde convincer si del pari, si pensi soltanto, che il cadere cioè il venire a terra tratti dal proprio peso. rappresenta l'atto finale del sa.lto metodico negli eser cizi applicati e dei salti che seguono l'abbandono, voluto, di alcuni attrezzi, ovv13ro che accompagnano alcuni esercizi: così, si cade nel lasciare la fune, nel discenderE» q~lla capra, nella scherma con il fucile, in parecchi movimenti elèmenttari ecc. ecc. L e cadute facili ed impreviste poi, sono pure di massiwa, l'evento ordinario dei g iupchi alla t?·ave, cui vuolsi aggiungere in{i.ne le cadute affatto a.ccidentaE e del par~ inattese che accadono nelle palestre e fuo:r:i, in molte altre esercitazioni militari e comuni. Poiché dunque abbiamo chiari:tQ l'alto valore, di questi due atti ginnastici, vediamone pure in breve anche le loro. speciali caratteristiche. « La metà della ginnastica sta nell'attenti e dà valore« all'altra meta la quale da sola varrebbe poco più di zero »così scrive un illustre maestro, il dottor Baumann di Roma, imperocchè, dice egli, l'attenti ginnastico, differisce sostanzialmente dall'attenti milila1·e. I n questo infatti, l'uomo si rettifica. nella posizione eretta cercando però la minor . dispersione di forze, onde avviene che ~e parti del corpo sono quasi affatto sostenute dalle ossa, lasciando ,cioè a riposo il più possibile i muscoli. Così infatti: il capo poggia sulla colonna vertebrale, il tronco sui femori, ed i visceri addominali si adagiano liberamente contro le pareti muscolari del ventre, rilasciate 1'utto ciò dunque senza mai alcun .tentativo... ,_ ortopedico da parte dell'indi vidno, di correggere gli errori di sagoma che può avergli dato madre natura. Nell'attenti ginnastico al contrr..rio, la posizione eretta si deve convalidare costantemente mercè l'intervento forzato di una gran .

J,A SALUTE: DEL SOLIJATO

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parte della muscolatur:a. È l'all'e~ta, di~i~mo noi, il ?r·onti che l'individuo dà ai suoi muscoh, la rtvtsla che egh passa alle sue forze prima dì. eseguire il mov imento. Di più esso è tenuto pure, a.d un grande sforzo per d~re. al ~orpo la statura massima, e per opporsi agli eventuah dtfettt scheletrici· infine come raccomandano saggiamente ancora il Bauman~ ed alt~i, deve il ginnasta, contrarre le pareti addominali, ponendo in tal ·modo nella massima prorni~e~za. od ampiezza il t orace e, sovratutto favorendo cos1 11 procedere meccanico della digestione intestinale. Nulla di più vero dunque, defraforisma precitato. . La consuetudine pertant.o di un attenti così energ1co, oltre ad ~ssere già un not.evole esercizio pE:lr se stess~, finisce a rendere l'individuo signore dei diversi grupp1 muscolari, conscio delle fon~e disponibili ed a dargli infine un ' . << a piombo » abituale incomparabile; anzi per raggnmgere sempre più questa mira, crederemmo misura non. sp~ege: vole di fare qualche volta sostenere col capo de1 p10coh pesi tanto sull'attenti che marciando. Ci inspir~ questo consio-lio l'osservazione di nn procedere esemplare m colox:o che :Sano trasportare, per mestiere, carichi minuti in simile guisa. P assiamo alla cad·uta. ' L'arte del cackre è ar~e difficile in ogni senso, pel ginnasta, per l'attore, pel saltimbanco, per il politico! Quanto al ginnasta, essa è il risultato di una qualità complessa, nn insieme cioè di occhio, di misura, di elasticità, di r esistenza, forse di altri elementi ancora, che in generale viene chiamata impropriamente dai tecnici leggerez.=a. Comunque, qnesta qualità a nostro avviso è il segreto famosissimo per cui vediamo nei circhi acrobati e funamboli cadere in molti modi con grande meraviglia del pubblico, senza ritrarre offese altrimenti difficili da evitarsi. Quanto alla sua azione fisiologica, al suo risultat<_?, in , ordin~ alla meccanica del corpo umano, eli solito suol dirsi da •molti, alla spiccia che consiste: nella dispersione dell'nrto attraverso le nostre atticolazioni! L'autore da noi prediletto,

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LA SALUTE OEL SO t.DATO

il B~mmann, la rapporta con più precisione, e suffragando di esperienze il proprio dire, mediante cioè regolari cadute di diversi oggetti, controllate da uno ingegnoso strumento d i sua invenzione - l'ur·tomel!i·o - alla facoltà più o meno sensibile che hanno i diversi cor pi, secondo la materia di cui sono fo rmati, di accasciarsi. Tutti quanti poi gli scrittori in argomento. non san no esimersi dal produrre per le ulteriori dimostrazioni una quantità di formule di linee geometriche, di esponenti, di radici quadrate, antipaticissimi e che il lettore generalmente salta volentieri. N o i che ci siu.mo pr oposti di rimanere nella semplicità, eviteremo invece ogni geroglifico, cer cando ugualmente di persuadere altrui sulle nostre vedute. Perchè un uomo può saltare e quindi cadere da somm,i.tà qualche volta imponenti, sopra paglia, o segatura, o lana, od in una rete, o nell'acqua anche a corpo rigido, ovvero, per finirla, può ricevere un colpo violento sul capo, se si trova protetto da una superba tuba nuova, senza avere in ogni caso danno? Per la ragionè molto semplice, che paglia, segatura, lana, rete, acqua, cappello a cilindr o, sono tutti corpi capaci di deformarsi. Così avviene, che la forza dell'urto, in parte si consuma nella produzione delle varie deformità, ed in parte si r ompe invece, si fraziona, si tempera, nella copia delle linee spezzate e nei molti angoli èli n._uova formazione. I quali ostacoli tutti, impediscono la trasmissione. altrimenti diretta all'urto residuale specie al cer vello, che è l'evento più comune e più temibile, nello stesso modo che la moltiplicità dei boschi secolari smorzano la violenza. dei venti più impetuosi, o le curve, i seni, i promontori delle sponde, moderano la corrente di un :fiume. Tuttavia conviene por mente a due condizioni di fatto rilevantissime, e cioè, che l'utilità della deformazione è bensì maggiore in quei corpi. i quali vì presentano più estesa 1 · attitudine, . ma che però al tempo stesso possono o~;>porre nel compiere la deformazione, una resistenza proporzionata all'urto. Questo secondo principio sopratutto (del resto con-

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seguenza in parte ancora del primo, e che ci spiega il noto « cedere resistendo )} consigliato empiricamente dagli. istruttori di ginnastica. quando le cose ora dette debbano rife· rirsi alla meccanica umana) è di un"impor tanza capitale. Infatti quando la deformazione avviene con troppa r apid ità o, diremo meglio, con r esistenza sproporzionata a.I1'urto Hel· senso minore, si riproducono. fuori dubbio allora, effetti analoghi come se si arrivasse sopra :;trati non deformabili. Questa è appunto la causa, per la qua le, il nostro corpo, anche in un salto ragionevole, mentre sta attraver sando l'aria che è deformabilissima, ma meno r esistente, per esempio, dell'ac · qua, precipita, mentre invece quando arr!va nel liquido, od altrimenti in ·un mezzo deformabile ma resistente, l'urto in breve si spegne e noi veniamo gradatamente arrestati senza danno. Ritornando ora al nostr0 p,u nto di partenza, vale a dire, sul come debba comportarsi il corpo umano nella cad!t~ta, ci resterà 's olo di consigliare il ginnasta, di invertire, lette· ralmente le parti; e cioè, di applicare a sè stesso, in guisa costante, le norme della deformazione nei modi e nelle misure t estè accennate, indipendentemente dalle con· dizioni del suolo in cui deve giungere. Tanto meglio poi se questo sarà a sua volta deformabile come sopra fn descritto. Per. far arrivare pertanto il soldato ad impadr onirsi di questa. attitudine pr~;~ziosa anche in molti eventi del ser vizio, occorrerà produrre in lui primieramente: la . massima, pronta. e totale mobilità di tutte le art:.icolazioni grandi e piccole, onde la deformazione possa compiersi in molt i punti ed in di verse direzioni. - Quindi, il dominio perfezionato dei gruppi muscolari, nel fine cioè di opporre la necessa.ria r esistenza, all'occasione, anche separatamente. Da ultimo il colpo d'occhio e l'abitudine per proporzionare con rapidità questa l.1esistenza all'urto presumibile. Elementi e fattori t utti quanti, che evidentemente, dopo le cose dette, solo r iescirà a dare in breve tempo al soldato ed a mantenergli, la ginnastica ~ilitare. ~o l tanto questa potrà

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rendergli anche nelle cadute accidentali ed improvvise, presso che istintivo, il d isporre velocement~ il proprio corpo, in quei successivi atteggiamenti che sono raccomandati dagli istr utt0ri pratici, per le, cadute nei salti metodici e cioè: arri vo sulle punte, tall(llli rialzati, g inocchia piegate, ecc. ecc. - dove, in sostanza, si sostituisce appunto alla linea reLta che predomina nella stazione libera dell'organismo umano in movimento, una sequela di linee forzatamente spezzate. Questo mediante pure, contrazioni mu scolari, stiramenti di legamenti, ed opposizioni ossee le qua.lì concorrono nell'assorbire man mano, una parte delrurto originario.

..... Chiuderemo ora l'interessante argomento con un fascio di consigli, che si riferiscono a nozioni sul proposito meno elementari, e da dove venne escluso ogni altra di comune incontro pel lettore, siccome sparse nelle nonne o nelle istr uzioni vigenti pel nostro mestiere. Ciò, onde seguire sempre il principio generale a suo tempo premesso, come 1tna guida di questo lavoro: di non uccupàrci con par ticola~·ità st~ quanto il pubblico m,ili'ta?·e deve uonosce1·e. Vediamoli. l " Siano i primi esercizi di elasticità e a i pieghevolezza, eseguiti dalle reclute tosto arrivate e comunque vestite, valendosi di ogni ritag lio di tempo, e svegliando nei freq uenti riposi, la curiosità sug li esercizi futuri, spécie del fucile , che converrebbe metter lor o presto nelle mani onde con esso si famigliarizzino: mirando finalmente a r endere la g innastica non un lavoro pesante, ma un'occupazione gradevole. 2• Giova che il soldato compia gli esercizi sempre d ietr o il comando, 1onde raggiungere il fine di eseguirla « alla parola » automaticamente, per istinto, senza qtH~si ' l' inter~ento della volontà.

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LA SALUTE DEL SOLDATO

3° S i eviti ogni durezza., perocchè conviene ammaestrare il soldato con la persuasione, non con la paura. 4° Mai la pnnizione lo colpisca prima che egli abbia ' ben dimostrato pr ecedentement e d'aver compiut o altra volta un determinato atto ginnastico : imperocchè la punizione, per il suo carattere depr essivo non può essere uno stimolo ragionevole per compierlo. 5° Conviene di massima vigilare, che i ritorni sull'attenti succedano non passivamente, ma sempre nello stesso modo ordinato ed energico con il quale si è eseguito un esercizio; ciò allo scopo di impiegare anche i muscoli antagonisti ai muscoli usati prima, per compiere il medesimo. 6' Si cerchi il}cessantemente lo sviluppv eli tutta la muscolatura, e che le membra raggiungano con facilità tutti i limiti anche estremi, concessi alle articolazioni ; eseguendo in special modo gli atti che o per estensione ' o per abitudine non sono giornalieri. 7° Tra le due opposte opinioni sui modi di compiere gli esercizi, cioè, o con movimenti veloci e quasi a scatti, ovvero con lentezza, impiegando la for za grada~amente, noi consiglieremmo questo modo. nel periodo preparatorio, quello invece, più oltre; imperocchè se il primo risponde a . r agioni d i sveltezza1 eli agilità è di eleganza , si sottJ,"ae al principio della progressione e d i allenamento; ciò che non é dell'altro. SO Ad evitare accidenti o lesioni, è necessario assicurarsi ogni volta che il terreno li~ellato e ben battuto, abbia sot to ogni apparecchio, uno strato spesso di sabbia, o di segatura di legno, o di alt ra materia molle ed atta allo scopo. go Si facciano ad olt1·anza eseguire gli esercizi all'a.ria aperta, tenendo ben inteso presente !e norme igieniche comuni. Questo, in primo luogo perchè allena il soldato nel sottostare anche alle varianti metereologiche, togliendo la impressionabilità della pelle. Quindi perchè lo espone assai meno a « ?"Wninare » aria espirata: imperocchè l'uomo in esercizio attivo consuma sei o sette. volte più ossigeno che


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LA SALUTE DEL SOLDA 'rO

nel riposo ed emette - in proporzione tre o quattro volte superiore - acido carbonico e veleno polmonare. n qual Yeleno, oggi si r itiene causa principale dell'affanno spasmodico, che è appunto molto più frequente nelle palestre chiuse, delle aperte. 100 Sceltezza generale d'organismo, e benessere in atto, domandano gli esercizi violenti - come cm·sa - ar-rampicarsi - salto- qualche giuoco d'appoggio ecc. ecc.; dove cioè occorre: o vigore senza eccezioni di respiro e di cuore, altrimenti sorge tendenza alle emorragie, all'affanno, alla sincope - ovvero l'impiego dello s(o1·zo. n quale s(O?·;;o proviene da una profonda inspirazione seguita dal poderoso contrarsi dei muscoli espiratori, che ricaccerebbero cosi. l'aria all'esterno, se non vi si opponesse la forzata chiusura dell'ingresso polmonare. - Ciò favorisce, nei predisposti, la produzione dell'ernia: la fuoruscita cioè d'un viscere da . una apertura naturale, d'ordinario l'anello inguinale, per la compressione od il pigiamento che spitgano i muscoli del. ventre, specie il diaframma, sui visceri addominali.

VII. Finale.

Abbiamo finito! - P erò avanti di a.ccomiatarci, come riassunto, amiamo, sopra ogni cosa detta, fissare con precisione la mente del lettore, una volta di più, sugli agenti, o modificatori, od atti della vita militare, che sono a ritenersi del più elevato ed assoluto valore per la conservazione della salute del soldato, ed ai quali è ancora oggi dovere comune di volgere nuove cure, nuove attenzioni, concordi ed ulteriori provvediment i. Essi sono: Costituzione completa della recluta.

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Aereazione e riscaldamento dei dormitori. Salubrità ed abbondanza dell'acqua. Nettezza personale. V ari età nell'alimentazione. Ginnastica militare. In questi elementi, sta senza dubbio il segreto per diminuire . sempre più la morbosità e la mortalità nell'esercito e per moltiplicare invece nelle file, non soltanto il numero dei soldati sani, agili ed arditi ma anche dei realmente 1·obusti. La robustezza! Previlegio, grazia providenzia.le, che pochi, al mondo possono veramente godere. A.bbiamp a suo tempo accennato, cosa si deve intendere per questa · qualità preziosissima nel soldato. - Certo che ond~ essa si confermi in tutto, si richiedono prove r eplicate nei disagi, nelle privazioni, e negli strapazzi dei momenti difficili. Tuttavia, la robu.-;tezza ha manifestazioni esterne abbastanza . apprezzabili ond'essere supposta anche al primo esame di una r ecluta. Queste note palesi, secondo le nostre vedute, le indichiamo come appresso: L'uomo e la donna furono creati, dice la leggenda, a somiglianza di Dio. Solamente, d~ciamo noi, il primo porta impressa la ruvidezza ma altresì la gagliardia delle opere di getto: la seconda - con la grazia, la delicatezza delle derivate. - Anche fuori gli attributi del sesso, l'uomo tipo, si differenzia dalla donna t ipo, per segni esteriori spiccatissimi . . In questa : pelle sottile - voce dolce - tronco a cono - torace breve - ventre tumido - fianchi larghi -- arti inferiori addotti - cammino vacillante - ossa piccole - muscoli gracili - adipe copioso - ovunque finede e rotondità! Nell'uomo: alta statura - pelle scabra e pelosa - voce forte - spalle quadrate - torace ampio ventre ll\inimo - bacino stretto - arti inferiori diritti passo fermo ossa voluminose · - muscoli potenti adipe . sca1:so - ovunque angoli e rilievi. Nella donna il trionfo della linea curva, nell'uomo, della spezzata. L 'uomo sta alla donna, come il poliedro sta alla sfera!


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Tra questi due modelli si trovano molte gradazioni al punto di avere perfino femmine con le apparenze di ma schio: le vù·ago - e viceversa - i damerini. Or bene noi poniamo questa. massima : per quanto la recluta si avvicinerà con tutte le apparenze del suo corpo alla perfezione tipica dell'uomo, altrettanto si avrà ragione di controsegnarlo come nn futuro soldato robusto. Di tali soldati converrebbe tenerne sempr e nota diligente, per impiegarli, quando occorra, dove si rich.iede resistenza massima ed anche maggior ardimento, specie negli eventi di guerra; compensandoli naturalmente poi, c~me giustizia vuole, di premi e di concessioni, o r isparmiando loro serv1gi d'altra natura per i quali cioe non abbisognano le loro prerogative. E con ciò e veramente finito! Avremo soddisfatto· o con-· vinto il lettore nostro? - - speriamolo - Comunque tenga egli calcolo, che gli abbiamo risparmiato qnalsiasi citazione' greca o romana - che non evocammo mai alcuna delle lontane civiltà - che abbiamo lasciato m pace: Mosè :...__ Licurgo ' - Ippocrate - - Galeno e Celso -·che evitammo di dirg li j} peso del cer vello di mQlti uomini g ra_ndi o la durata della loro vita- che non descrivemmo, come figuravano la Salute gli an tichi, ed i templi ad essa dedicati che omettòmmo di narrargli la lunghezza della barba nel Borgomas't ro di Brunn, e quella delle unghie nei chinasi che infine dimenticammo tante altre cose.... le quali sem- / brano di solito, quasi indispensabili, ogni volta che ci si • impegna in lavori di questa natura. Dopo di che prendiamo coD,lmiato --· riverenti - augurando anche al lettor nost~·o: Salute - salute - e sempre salute!

E.

M aNGIANTI Capila·u o rnedi co.

CALLOLO DELLE PRRDITR I POTETI~H ~ KLORO REALE SOTTRAZIONE DURA~T& LE ESERCITAZIO~l DI CmiBATTIMEnO

LP. (Jiil recen ti c:unpagne

d imo~trano

la nece:;-

sit:l assoluta d1 1111:\ profonda istruzione nell'arto eli g1•hl:ll'e le tru]lf'''· Dinnanzi alla potenza schillcdnn te del fuoco il coraggio, l'PI'Oismo stesso non bastano; oc-

corre il sussidio,

~~1111H'C

maggiore, dell 'intel·

li~enza .

Col sccmat·e rloll o prol)abilitil. rli successi, dovuti soltanto ulln slancio cd al cieco coraggio, deve accrescer>i lo studio e l'ahi lit il a manovrare a ~econrla del tcrrcr.o o dclhJ cirrostanze; rleve per <:onsegurnm, csigcrsi se mpre maggiore in· telligenza in tutti i cap i, nei diiTcrent i gradi della gerarchia. V EIIOY Dll VERNOIS.

, Slt•ài sull'a r te di guidare le t ruppe.

. . Sono costretto a riconoscere che le manorre del tempo di pace, per ciò solo che in es,;e non arvengono pC&\lite durante l'azione. sono una sorgente di ideo ralse. HOUP.NLOHE

16• lettera sulla (a11teria.

PRE~1 ESSA.

Non rare volte, assistendo ad eserci ta:~.ioni di cornbnllimento, rimasi colpilO, come certamente ' lo Sl!l':tnno stati molti priÌna e dopo di me, dalla irra:tionallti'L di tal uni atti tallici, dovuta, es senzialmente al fatto che, durante il simulato combnttimento, non avvenivano perdite. ta letti.ll'a di autorevoli scrittori di cose militari mi convinse che, nelle ordinarie esercitazioni di pace, dii'ficilmente si raggiunge l'immagine vera della guerra e la con -


E LORO REALE SOTTRAZIONE, ECO.

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CALCOLO OEI.LE PERDITE IPOTETICHE

seouente efficace istruzione dei quadri, che è uno .dei principali n obbiettivi ai quali , per loro mezzo, si vorrebbe g1 ungere. Sotto J;t preoccupazione di questo doppio ordine di idee, che le citnioni sopra riportate caratterizzano, or sono alcuni anni avevo c.ominciato a studiare se non si saret,be potuto introdurre, nelle ordinarie ·esercitazioni della fanteria, un particolare che mi sembrava assni importante: il calcolo delle pe1·tlite, e la. p·ratica sottrct.zion~ • .dagli effettivi delle truppe mano·vrct~li, du- . 1·ante le t'arie e successive fasi di un combattiment•1 smmlato, delle perdite così calcolate. Il risultato dei mir.i studi mi pareva abbastanza soddisfacente; ma mi astenni dal pubblicarlo, o dal presentarl o d'~fficio, poicbè stavasi allora elaborando il regolamento provvisorio di esercizi per la fnnteria, in data '1·1 ottobre 1889, del quale un'appt:n- · dice doveva appunto essere destinata a dare norme per le eser... ci tazioni di combattim ento t e mi parve prudente aspettare la pubblicflzione dell'allegato N. 2 del regolamento stesso , per· vedere se il risultato dei miei studi non fosse per avventura reso inutil e da cotale pubblicazione. Ma nell'alleg_ato 2, ora detto, non ho r iscontrato nes::una disposizione relativa nl calcolo ed alla sottrazione delle perdite nei reparti eserr.itaotisi, In quale avesse analogia col risultato dei miei studi. ~ eppure l'attuale regolamento definitivo in datn, ·1·1 febbraio 1892, contiene al riguardo una qualche norma od istruzione. Tn questo frattempo e le mie personali osservazioni , e quelle ben maggiormente autorevoli di distinte personalità dell'esercito, mi hanno sempre maggiormente confermato nel convinci~ mento che sarehbe utili ssimo introdurre questo elemento delle perdite nell e esercitazi oni di comhallimento. Mi sono perciò in-· dollo a farne argomento di una conferenza, onde sotloporre le mie idee alla discussione, ed all'esame delle super·iori autorità . Quello che posso, sin lja questo momento, asserire, si è che il risultato dei miei studi è di applicazione fac~l e e piana, avendone fatto un qualche esperimento. Naturalmente, perchè esso diventi praticamente uti le, occorre che venga riconosciuto opportuno . dnlle superiori autorità., e conseguentemente formi argomento di apposita istruzione.

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Un'altra eonsiderazione mi ha spinto a presentare questo mio lavoro; ed è che d'ora innanzi, quando verranno di stribuile alle truppe cartucce a salve mod. ·1890, verrà a mancare, nelle esercitazioni di combatLimento, il fumo, che era per lo innanzi uno dei principali elementi dai quali potevansi dedurre: la posizione, la forza, e fino ad un certo punto anche la manona dell'avver·sario, l'utilizzazione per parte sua degli accidenti topografìci. Er·a in una parola un elemento di orientamento che Oril verrà a mancare. Questo fatto nuovo aggiungerà una nuova e reale difficoltà nelle esercitazioni, le quali rischierebbero di diventare meno conformi ancora alla realtà di quanto n"n lo siano state fino ad ora. se non si introdurrit nelle medesime un elemento nuovo cbe alla realtà le riavvi cini. Questo elemento io c.redo debba essere: L"tntrod-t,zione nelle ordtna1·ie esercitazioni di combattimento del calcolo e delle~ 1·eale sottmzione delle pe1·dite, snbite nelle successi1le fasi del combattimwn.to .simulato, dai '11ari t·epa?·ti mc.mo·vranti. Esso permetterà ni comandanti di partito di formarsi un criterio della forza dell'avversario che banno di fronte, o per lo meno della efficaci a del suo fuoco, il che ha una influenza capitale sulle disposizioni da adottare, per il migliore svolgimento succe~s ivo dell'azione. Che se non si vorrà introdune nella manovra questo elemento di realtà, occorreriL per lo meno dare, volta a volla, ai comandanti di partito notizie sull'avversario e sul fuoco !\l quale sottostanno, poichè altrimenti, con la polvere senza fumo, sar·à· impossibile, nelle esercitazioni , dedune quei criterii di mano'vra che, io guerra vera , sono imposti dalla ' intensità delle perdite. Oltre n questo vanLaggio, il quale diventa più sensibile ora che non per lo passato, appunto pel fatto dei nuovi esplosivi, ve ne sono altri, che mi pare possano essere inerenti alla introduzione di questo nuovo elemento nelle esercitazioni di pace e che qui brevemente enumero: . 1° Tl combc~ttimento .sim·ulato ver1·à, per esso, ad acqttistare un caratte1·e di verità (che ora gli manca assolt,tamente): 121 -

AI'INO XXXVJll.


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OALOOLO_ DE LLE PERDITE IPOTETICHE

E LORO REALE SOTT&AZIONE, ECC.

A) per la durata; . B) per la inevitabile confusione; C) per la diminuzione degli effettivi che è una conseguenza delle pet·dite. D) per le sostituzioni improvvise nel comando imposte dalle perdite; E) per la scelta della ampiezza opportuna della fronte. A).

Nelle esercitazioni di pace, ora, l'elemento te1npo nt>n costituisce una preoccupazione. Gli atti lattici si svolgono e si compiono in un tempo molLo minore di quello che, in guena vera, occonerebbe per !o svolgimento completo di nn episodio analogo. È raro il caso che si tenga calcolo del tempo che occorre perchè il ftwco, sia di ll t'tiglieria, sia di fanteria. abbia fatto il proprio indispensabile lavoro preparatorio di distruzione. E siccome i segni apparenti di cotale lavoro mancano ora assolutamente, perchè mancano le perdite, si sorvola facilmente su questo periodo di preparazione, e si precipita tutto lo svolgimento del· l'azione', mat:ciando risolutamente verso il nemico, che si raggiunge in breve, coi propri effettivi intatti. Ciò vale evidentemente a falsare le idee, inducendo i più in enore circa la dtwata ed il costo in uomini, degli alli tattici sul campo di batLaglia; e ne nascerà, nei primi fatti d'ar mi, un senso di sorpresa (o di terrore'!) quando si vedrà per quanto maggior tempo una truppa dovrà subire il fuoco nemico, ed a quante pe!'dite devrà soggiacere, prima di raggiungere quegli obbiettivi, che in condizioni analoghe, si raggiungevano, nelle esercitazioni di pace, in tempo : assai più breve e senza perdite apparenti . .B).

Non ,mi di ssimulo che, specialmente nei prrmr te'rupi , l'introduzione di questo elemento nelle esercitazioni di pace avrà, per conseguenza di creare una specie di apparente disordine, pro-

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dotto dal continuo cadere di uomini posti fuori di combattimento; .affaccendarsi di portaferiti; cambiamento di comandanti per effetto delle perdite. Ma questo apparente disordine, che le esei'• ~itazioni di pace daranno modo di mantenere in giusti limiti, e di regolarizzare, varrà di profiLtevole scuola a quadri e truppa; :sia per portarvi oppor·tun i rimedi con nuovi particolari di servizio, sia pet· trovarvisi già avvezzi quando , sul campo di bat· taglia, cotale disordine sarà. ineluttabile conseguenza del fuoco nemico . C). La diminuzione degli effettivi , per causa delle perdite, obbli~hera i quadri a riflettere sopra l'influenza che queste hanno nello svolgimento del combattimento e sulla assoluta necessità -di studiare tutti gli espedienti atti a diminuire il numero delle . propri'e perdite, e ad accrescere quelle infli'tte al nemico. D) . !

Non ultimo vantaggio dell'introduzione ~i . questo nuovo ele· . mento nelle esercitazioni di pace sarà. lJUello di obbligare a su• hitanee ed improvvise sostituzioni 'nel comando, durante qual~iasi fase del combattimento. Poichè è indispensabile che le per-dite simulate si effettuino egualmente in tutti i gradi della geTarchia, se si vuole che la manovra sia la vera scuola della guerra. Tutti gli scrittori militari accennano ai gt·avi inconve· nienti che nascono in guerra dalla mancanza di abitudine nelle sostituzioni di comando, e dalla facilità con la quale gli ufficiali ~col lodevole 1ntento di infondere ardire nei sottoposti) sj allon· tanano dal proprio posto e si avvicinano aUa linea di fuoco espo· · nendosi sovente senza necessità. Durante le esercitazioni di pace questi inconvenienti si fan no pure manifesti e l'introduzione del cuovo elemento varrà a portarvi sicuro rimedio.


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E LORO REALE · SOTTRAZIONE, ECC .

CALCOLO DELLE PERDITE IPOTETICHE

E).

Per quanto sì riferisce all'ampiezza della fronte, sì osserva ora nelle esercitazioni questo fa tto: che vi è tendenza ad allar· gare soverchiamente le fronti di combattimento. i\la siccome Ja truppa arriva all'atto risolutivo senza perdite apparenti, cosi non appare nei moghi una sensibile rarefazì one, la quale invece si renderebbe manifesta quando dagli effettivi mano~ranti si sot· traessero realmente le perdite che sarebbero state inflitte dal fuoco nemico. Questa rarefazione rendendo evidente la debolezza del riparto colpevole, di avere adoltato una fr9 nte troppo estesa·, obbligherebbe ad una più sollacita avanzata dei sosteani e dei n gross1 sul!a linea della catena, con il conseguente aumento di perdite che in qoes~i reparti si sarebbero potute risparmiare per qualche tempo ancora. Epperò ne deriverebbe un emcaée correttivo all'errore che troppo sovente si co mmette. k

QO L' . t ' d . dell' el emento .... -- m ro tLzwne

. nelle esercitazioni di perdtte pace obbligherà tutti ad une studio pitì· accwmto ed attento delle cù·costanze s·oa?·iatissime . del combatt-imento, le qtutli hanno. influenza sulle perdite e conseguentemente sMl ri.sMltato finale. . Le perd_ite alle quali può sollostare una ·tr·oppr. che compie un determmato atto tattico sono funzioni di tanti e così svariati elementi, che il loro calcolo esatto può dir·si assolutamente im· possibile. ~In per lo sco ~o che si ·prefigge unn Tstmzione, questa esattezza dr calcolo non è necessaria. Siccome qualsivoglìa operazione offensiva o difensiva può iniziarsi o svolgersi in condizion i complessivamente ottime buone mediocri o pessime, basterà, a parer mib, che siano 'calcolat~ qua~~ro serie di ' coefficienti di perdite per le truppe operanti of· fens~vameote, ed altre quattro serie per le truppe · dperaoti difensrvamente, nelle quali i coefficienti siano calcolati, per ciascuna fase del combattimento, in correlazione approssimata alle perdite che, nel comballimento vero , sarebbero sopportate da una

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truppa che opera offensiva mente o difensivamente io condizioni ottime, buone, mediocri o pessùne. Ma anche l'applicazione di questo calcolo semplificato sarebbe, a mio giudizio, ~ufficiente per imprimere alle esercitazioni di combattimento della fanteria il carattere di studio severo e co: scieozioso che ad esse ora manca troppo sovente. L'analisi che d•lvrebbe farsi dai direttori e dai giudici dell'eser·citaziooe, dai comandami di parti to e da quell i io sott'ordine, per determinare in quale delle quattro accennate categor·ie debba ve· nire classificato un atto offensh•o o difensi vo, richiede tale uno studio di tutte le circostanze di un combattimento, ché non esito ad espr·imere il convincimento che, da alcune esercitazioni ben condoLLe con tal metodo, tulti ritrarrebbero grandissimo p.rofitto. Dovrebbero infatti entrare in calcolo: a} la natnr·a del terreno e la sua utilizzazione per parte dei due partiti; b) la forza dei due partiti (morale e materiale}; c) la stanchezza relativa delle troppe; d) l'abilità di manovra; e) l'apprezzamento delle distanze e la condotta del fuoco; il concorso dei fuochi d'artiglieria; g\ il concorso della fortific:~zi bne improvvisata; h) l'efficacia del fuoco del partito avversario; i) il riforni mento delle munizioni, ecc., ecc. E siccome tutte queste circostanze sono. suscettibili di modifi cazioni durante lo s~olgimen to di una manovra, così J'auen·,zione dì tutti dovrebbe essere sempre sveglia, onde introdurr6, durante lo svolgimento stepso, quelle modificazioni che verrebbero a dimostrarsi necessarie nella primitiva classifica~ione fatta delle condizioni dell'attacco, o della difesa, in ottimi, · buone, rnedioc,r i o pessime. Un .attacco od una difesa. iniziati in condizioni ottime, possono durante lo svolgimento, per l>Oprav.venute nuove circostanze continuare a svolgersi in condizioni soltanto btLvne, oppure addirittura medioc?·i o pessirne. E vieever~n.

n

l


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CALCOLO DELLE PERDITE IPOTETICHE

·3° L'ìnt1·oduzione dell' eleme~to perdite ?'ende1·à facile e spon.-

tanea l'attuazione di taltme notevolissime raccomandazioni e prescrizioni, la cui esecuzione è 01·a assai difficile, per non dire problematica. Ne accennerò alcune.

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E LORO REALE SOTTRAZIONE, ECC.

la truppa quasi allo stato nebuloso, appariril evidente; e verrà ad accrescersi: nei capi, lo stimolo a far bene; nella tr~ppa, la stima e la fiducia nei propri capi dci qu~li co.m.pr~ndera e~ apprezzertt meglio le saggie ed opportune ~·spos•z•.~n•: olia cm attuazione parteciperil con maggiore attiv•til e p.m mtenso buon volere.

È opm10ne generale che le eserciL<,zioni di combattimento, pe1· essere proficue, debbano essere condotte in modo non· dissimil& dalla vera guerra e guidate e dirette dal senno e dall'esperienza dei capi. E così si esprimeva anche il nostro regolamento. Ora è nece!'sario osset·vare che se nei eapi può esservi senno, pe•· lungo studio e per natul'ale intuizione, manca pur troppo l'esperienza, poichè pochissimi ufficiali inferiori hanno fatto la guerra, e va .sempre più diradandosi anche il numero degli ufficiali superiori che .hanno condotto truppe al fuoco; ed anche questi pocht hanno fatto una guerra così divet·sa da quella che si ' faril in avvenire, che non è forse erroneo l'asserire che l'esperienza loro non può, da sola, essere maestra. Onde, mancando nelle esercitazioni l'elemento perdite, sarà assai diffi cile imprimere ad esse, col sòlo senno dei capiJ un aspetto di verosimiglianza. Il senno dei capi si manifesta: a) prirna dell'esercita rione: col prendere ad es nme dinanzi· ai propri dipendenti, gli elementi specifici dell'operazione, co~ dedurne razionalmente le norme di manovra, e le più oppot'lun& disposizioni esecutive; b) dumme l'esercitazione: collo svolgimento razionale ed appropriato dell'operazione. tenendo calcolo di tutte le cit·costanze,. col correggere gli errot•i dei dipendenti; c) dopo l'esercitazione: con la cri ticn assennata ed opportuna. Tutto ciò si fa, più o meno, anche ora; ma l'assenza di perdite negli · effettivi non rare volte t1·ascina i capi ad atti irrazionali, e impedisce alle truppe di rendersi ragione delle fermate, ·delle ritirate, degli attacchi· e dei contrattacchi che si fanno. durante l' eset·citazione. Intervenendo l'elemento perdite, tutto ciò, che ora rimane per

Il N. 2 dell'abolito allegato N. 2 al. regolamento d'esercizi, raccomandava · di non intraprendere manovre con tru ppe spossate per precedenti disagi, e di non protrarre soverchiamente la manovra perchè mant'.herebbe lo scopo istruttivo. Credo che questa racco~aodazione sarebbe da osservarsi tuttora, per.ch~ appunto le esercitazioni di comballimento mancano della pnnctpale loro caratteristica: la verosimiglianza. Ma, intt·odolto l'elemento pe~­ dite, lo scopo. istruttivo dell'~sercitazione continuerebbe ~d es•stere anche con irt~pp6 spossate; pet'chè appunto entranclo m calcolo la stanchezza della truppa, quadri e gregari ne lr~rrebbero t'inseanamento: che una truppa spossata subisce perd1Le maga·10r·1 ne ne infliaae anche molto meno all'avversario perchè ap. punto opera in condi~ ioni peggiori che non una troppa n~

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In quanto alla durata dell'esercitazione es~a sa.ra una .conse· guenza dell'energia dell'avversario; ed in QUUISI_V'Ogha f.ase SI ~ebba troncare nna esercitazione, rimnnà semp•·e pel qufldl'l e pe• we: gari un insegnamento utile;. perché in vera guerra .non so~o rnr• gli esempi di combattimen ti r.he si sono. ~rotra~t• per gwrnate intiere ed anche per più- giorni consecut1v1; ed e bene che un~ fanteria veda, e tocchi con mano, quali risultati· poss!LOO otteners1 da una energica difesa, e quali sfo\-zi siano necessari p~r averne ragione. È pure generalmente raccomandato J' ammaes~ramento della truppa nell'azione offensiva e in quella controfl~nstva a ~amento oppo·rtun,.o. Coll'introduzione dell'elemento perd1te,. sorgera natu· rale questo incitamento alla manovt·.a con~•:off~ns,va,. la q~al~, ritengo, che con le armi nuove, sara la p1u nce.~ rl1 buon•. T •s·ultati. Quando una truppa sarà rimasta in attegg•amento d1fen·


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CALCOLO DELLE PERDITE IPOTETICHE

E LORO REAllE SOTTRAZlONE, ECO.

sivo, opportunamente coperta, sia da ostacoli naturali sia da rrpnrr rmprovvrsatr. m modo però da lrane la massima efficacia dal proprio fuoco, sollostando a perdite minime ed infli~r~rendo al nemico perdite massime, e che queste perdite si sara~~o appalesate appunto con ta diminuzione degli effettivi dell'attaccante. vedra giungere il momenlo nel quale, cosciente della propri~ superior·ità, gli converrà abbandonare la difensiva per procedere ad una energica controffensiva, in condizioni favorevoli e con grandi probabilità di pr·opizio risultato. Ma nelle esercitazioni di pace ora, e fino a quando chi sta sulla difensiva. pur avendo cercato di coprir:;i con o~rni cura e di fare il migliore uso del proprio fuoco, vede l'attac;;,nte avan zare allegramente coi prop1·i effettivi intatti sulle posizioni clif~se, come e quando potrà sentirsi razionalmente indotto. a tenlare l'allo con tr·oll'ensivo? Se, dopo una loLL<L a Cuoco, due fanterie avve1·sarie hanno ancora i pr·opri· effettivi intatti, mi pare che non vi•sia ragione per la quale debba scambiarsi il carattere della rispettiva manovra. Chi attacca non avrà alcun motivo (in quel punto della fronte di battaglia) per sentirsi meno disposto all'offensiva, e chi alla si difende, . per contro. non aHà alcun stimolo che lo sp' in~ra ~ controiTenSlVIl, salvo che non intervenga un errore di manovra per parte dell'avven;ario. Ma la cosa muta d'aspetto quando al fuoco simulato, si dà l'efficacia che esso avrebbe realmente in guerra. . Il fuoco di un riparto di fanteria che opera olfensiYamenle è, tn genemle, meno efficace di quello della fanteria che sta sulla difesa: 11° perchò eseguito da appostamenti successivi, occupati dopo sbalzi falli di corsa, e dai quali, anche nmmetlendo si pussa stabili:·e con esattezza la distanza, manca troppo sovente una ~osizione .comoda e non troppo esposta pel tiratoee; 2" per·c hò li ber·saglro che presenta una truppa· collocata a do'lm·e difensi·vamen te, è molto minore rli quello che presenta una truppa che .avanza oiTensivamente, la quale, specialmente durante ~li sbalzi, presenla il massimo bers'lglio; 3° perchè la truppa che p1·ocede .ad un attacco deve economizzare le munizioni, cosa che non è •

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egualmente costretta, a fare chi stn sulla difensiva, e vi si è op· portuncmente preparato. Per conseguenza, se il fuoco è condotto, diretto ed eseguito egualmente bene dalle due parti, accadr·à che le perdite delln fanteria che attacca saranno, proporzionalmente, maggiori che non quelle della fanteria che si difende, onde, se il combattimento andrà un po' per le lunghe, potrà accadere che, ad un dato momento, le forze dei due· partiti che si fro nteggiano si equilibrino ed allora l'attaccante potrà essere arTestato, e sorgera il momento ,opportuno alla controffensiva. Ma perchè questo svolgimento naturale di un atto di guerra avvenga, anche durante le esercitazioni di pace, è indispensabile che si introduca l'elemento pm·dite. L'ultimo regolamento, del febbraio 1892 dice a pag. 105, pnr' lando dello schieramento pel combattimento: « Nell'azione offensiva importa di continuare la marcia non « i~terrolla, anche nella zona òi l'uoco della. fucile ria nemica, <( fino a, che questo non infligga tali perdite da cost1·ingen~ ad « apri,re il fuoco con parte delle truppe, alla quale spP.tta di «rendere possibil e l'avanzata fino al limite élelle piccole distanze, 4: dove al battaglione inquadrato çonvi ene di mettere in ar.ione « tutte le ~ue forze per soverchiare l'avversario, con fuoco in« tenso. » Ora come ~i potr·à gi udicare che le perdite obbligherebbero a sostare nell'avanzata, se queste perdite non avvengono? E come hanno da essere stabilite, se ne~ snna norm a esiste nl riguardo, la quale ne regoli l'int en~ità e la sottrazione da ~ li effettivi , durante .J' esercì taz.ione? Più innanzi, a pag. ·107, il regolamento dice: « Le compagnie designate in avanschiera si dirigono al tratto

« di fronte loro assegnato, rimanendo in o1·dine cb iuso o dispo« nendosi in ordine spar:>o, secondo quanto è consigliato dalle << circostanze o è richies·to da!Jli effett.i del fuoco nemico. » .Ma se questi effelli del fuot:o nemi co non si vedono durante le esercitazioni, come si potrà trùrre da essi il necessario con· siglio? .


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CALCOLO DELLE PERDITE IPOTETICHE

E LORO REALE SOTTR.AZIONE, EOC.

E più innanzi. n pag. •l tJi1 (avanzarP. a sbalzi). dice·: 195. <~ Allorquando pe1· le p&~·dtte che infligge il tiro nemico « non si possa più procedere se non alternando l'avanzata col « fuoco, conviene per abbrevlnre la durata della marcia offensiva, « che da un appostamento all'altro le compagnie in avanschiera del « battaglione si avftnzino simultaneamente. Quando ciò non sia <<possibi le si avanza a scaglioni ecc.; _ ·196. « Sempre che le circostan;r.e del combattimento non im' pongano diversamente, conviene che il grosso entri in linea non « prima del limite dell e piccole distanze. « . << Nello svolgere le varie fasi dell'ottacco fìno nll'assal to, im« porta tenere presente che lo spirito aggressivo onde una buona « truppa deve essere animata costantemente e l'istinto di spio« gersi sul nemico per decidere la lotta con la baionetla non « implicano che si debba inconsidt;ratamente lancim·e .i ?'epatti « alt' assalto prima che con un' intensa · a..zione a fu.oco .~i sia « fiaccata la ?'esistenza di!ll' a'l>versaTio . » Come si potrà conosce_re se le circostanze delle quali qui è cenno si sono avverate, se la truppa che subihce questo fuoco · non soggiace a perdite ~p parenti?

L'introduzione dell'elemento perdite nelle esercitazioni di combattimento avrà poi questo rilevante vantaggio: di rendere possibile l'attuazione dell11 Premessa apposta al capo Fuoco di {anteria nel combattitnento (N. 227 - del nuovo regolamento d'esercizi, febbraio 11892). In essa è detto: « Per In grande importanza che nel com« battimen to hanno le seguenti norme (p~r l' impiego del fuo co t: della fanter ia) è necessario che anche di e5se si (accia l'ap · « pl icazione a scopo di addestramento negli esercizi del tempo « di pace. » Ora tutte queste norme, che si compendiano nei numeri 228 e seguenti: eftìcacia del fuoco; direzione e condolla del fu oco ; disciplina del fuoco; impiego dei reparti in ordine chiuso nella zona del fuoco; preparazione del terreno; riforniorenti delle munizioni; hanno d'uopo di un controllo e di una sanzione nell'atto stesso che si esplicano durante le esercitazioni di combattimento, se si vuole che la corretta o la erro'nea applicazione loro, appaia manifesta, e serva d'istruzione e di norma per l'avvenire. Questo controllo, questa sanzione, non possono scaturire che da un fatto evidente e palpabile: le perdite che si subiscono e che st infliggono , e la cui entità è dovuta, in massima parte, alla maggiore o minore abilità nell'applicazione delle norme accennate in qaesto capo del regolamento. Abili tà che,' apprezzata convenientemente dai giudici e dai direttori delle esercitazioni, verrà convenientemente ponderata e tenuta a calcolo nello stabilire le condizioni complessive nelle quali si svolgerà la successiva fase del combattimento simulato.

E progredendo nell'esame delle prescrizioni regolamentari giova arTestarci a pag . l 24 dove è detto: « 2-17 ... Può accadere che le truppe sulla linea di fuoco , es<< sendo a stretto con tatto col nemi co, per tran·e · immediato pro« fitto dai vantaggi ottenuti , diano esse stesse la spinta per l'allo « risolutivo. « • . « È però sempre preferibile che il comandante superiore, se· (o( guendo il procedere dell'attacco, gitti in tempo i rinforzi nel« l'azione e dia cosi egli medesimo la spinta e l'ordine ·per « l'assalto, tostochè le truppe più a ~;an;;ate col loro fuoco lo ab« biano preparato et S!~flicien.za. » Or come si potrà ciò giudicare, se non si vedono perdite nelle file avversarie ?

L'i ntrod uzione dell'elemento perdite nelle esercitazioni favorirà grandemente il rnggiungimento dell'i nteresse generale per le operazioni da eseguire e del conseguente contributo di attività intellettuale e fisica per parte di tutti. I quadri ed in generale anche il semplice soldato nostro, assai intelligente, comprenderanno assai più facilmente, che non ora, la razionalità delle disposizioni adottale dai capi , in relazione al téma che si tratta di risolvere ed alle difficohà che man mano si affacciano alla sua risoluzione; e contribuir·anno, con interesse


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CALCOLO DELLE PERDITE IPOTETICHE, ECC.

e con slancio, all'attuazione delle disposizioni stesse, la cui buona riuscita, che apparirà a tutti evidente e meritata, varrà ad accrescere negli inferiori la stima e la fi du~i a nei propri capi. Non proseguirò nell'esame di tutte le disposizioni o raccomandazioni contenute nei nostri regolamenti e che per l'introdnzione dell' elemento perdite verranno con maggiore facilità osservate. Mi limiterò soltanto ad accennare che quosto nuovo elemento vanà a dare carattere di vel'isimiglianza anche alle più semplici ese•·C:tazioni di plotone e di co mpagnia, le quali ora talvolta non l'hanno, appunto perchè, mancando quell'elemento delle perdite, i comandanti si sentono indotti a manovrare con larghi movimenti ed anche con movimenti sul fianco dell'avversario, mentre ciò, all'atto pratico, sarebbe assurdo. Anche il principe Hohenlohe, nelle sue lettere sulla fanteria, lamenta questa smania di fHe della gran tattica nelle esercitazione di reparti che in guena vera , dinanzi al nemico, non possono che avanzare, o retrocedere, o sostare per p1·eparare col fuoco un movimen_to innanzi . Accennerò per ultimo al vantaggio che dnll'adozione dell'elemento pi'JI·dite ritrarranno le esl'/l·citazivni con nemico segnato . Ritengo anzi che, dopo l'introduzione dei nuovi esplosivi senza fumo, le esercitazioni d1. questa specie, quando vi s'introduca l'elemento perdite, potranno avere pressochè lo stesso carattere istrutti:vo per quadri e truppa che hanno quelle con nemico rappresentato.

(Continua). DE GIORGIS colonnello di (anteda.

NOTIZIE POLITICO-MlLITARI l.TALIANE

In principio della quindicina parve per un momento che gli alrMi tra la Francia e l'Italia s'intorbidassero, e ciò per col pa di esagerate e false notizie me:;se in giro da una parte della stampa di un paese e dell'altro. Una misura semplicissima pt·esa dal nostro governo, qu~ l e fu quella di non far coincidere il congcdamento della _çlasse anziaon .col rinvio 1\ei richiamati per le graudi manovre e le manovre di cam pagna, e di far anzi. eseguire in più riprese il congedamento di delta classe, allo scopo di evitare i nu merosi agglomeramenti e movimenti di militari, che avrebbero dovuto aver luogo in pochi giorni sulle ferrovie e sui piroscnfì, misura imposta dalle condizioni sanitarie del momento in parecchie provincie del regno, fu ;appresent~ta come una misura grave, misteriosa nello scopo t: nel modo con cui veniva attuata. · Si dissa inflltti che i ritardi al congedo erano venuti per ordini diretti, quasi segreti, contrariamente agli .ordini scritti e stampnti, mentre, se scritti e stampati, fino dn quando poco si temeva l'invasione colerica, erano stati gli ordini rigunrdanti i congedamenti, egualmente scritte, stampate e pub~lich e erano le disposizioni che li modificavano, coll'aggiunta dei motivi che nvevano indotto alla modi fìcnzione. Si parlò di grandi rinforzi alle guarnigioni alpine, di svernamenti fra le nevi perpetue, di mobi litazione della Croce Rossa come se sì fosse alla vigilia di una guerra. Che più? S'inventò perfino una circolare per il reclutamento dei cappellani. · La stampn dì opposizione, che un mese prima si a!Tanna vn a provare essere l'esercito più impreparato che mai, i magazzini vuoti, l'artiglieria senza cavalli, ecc. ec<:., ora pare\•a che trovasse il suo tornaconto nel parlare di apparecchi guerreschi non esistenti neppure


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NOTI ZIE POLITICO- MlLITARl ITALIANE

nella fanta sia di chi ne parlava, ed ebbe presto un rinforzo non chiesto e uon desiderato, ma prevedibile, dalla stampa clericale, che, interessa ta a metter male tra l'Italia e la Francia, oltrepassò nelle invenzioni e udle insinuazioni tutti i limiti del lecito e dell'onesto. Non è a dire come queste notizie fossero accolte dalla stampa francese poco amica in genere dell'Italia, e che effetto facesse sull'opinione pubblica del vicino paese. Certo fu rono credute, almeno in parte e per un momento, anche nelle alt~ sfere, perchè abbiamo visto rinforzi effettivi da contrapporsi ai nostri immaginari, e misure e movimenti niTrettati çome se si trattasse di sorprese o di accorare a un allarme. 1\-la la verità non tardò a farsi stradn. Quando nè da una parte nè dall'altra ~i hanno intenzioni aggressive, non bastano a produrre guai seri le improntitudini di una par~e della stampa a scopo di opposizione interna, nè quelle molto peggiori di qualche giornale antipatl"iottico a scopo di discordin internazionale. Scoperto l'inganno, gli amm1 si tranquillarono e si tornò alla situazione normale quale durò da v11ri anui. L'Italia riprese lo studio dei mezzi per migliorare le proprie condizioni finanziarie e la Francia si geuò ani ma e corpo nelle feste per l'arrivo della IJot"ta russa. Meglio così.

*** Di queste feste, che, malgrado i desideri espregsi dal govemo rus~o. accennano a do,·er essere colossali, noi poco ci occuperemo, riguarùandole, come alTare interno della Francia. La squadra mssa giunse nella rada di Tolone il ·13 corr~n te e si avanzò in mezzo a due file di navi francesi, accolta dalle salve dell'artiglieria, dal suono delle campane e dagli evviva entusiastici degli equipaggi e della popolazione. Il comandante russo, ammiraglio Avelia n, sbarcò all'ar:;enale dove fu ricevuto dal capo di stato maggiot·e della marina francese, indi si diresse alla prefettura marittima, dove l'aspettava il Ministro della marina, ammiraglio Reunier. L'entusiasmo e gli applausi lungo il passaggio sono indescribili . Alla sera ci fu pranzo oll"erto dal ministro Reunier alla squadra russa. I brindisi furono improntati a cordialità e sentimenti pacifici. Il ministro bevette alla salute dello Czar, il cui nome significa : Jealtù, potenza e pace. L'ammiraglio Avellan rispose sullo stesso metro. Le feste, mentre scriviamo, continuano a Tolone ed hanno un'eco

NOTIZIE POLITICO·MILITAlU ITJ.LIA NE

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in lutte le città della Francia. La nota dell'entusiasmo va ct·escendo e toccherà probabi lmente il suo puntQ culminante quando gli ufficiali rnssi si recheranno a Parigi . Quando poi queste feste saranno fluite, lascieranno il tempo che avranno trovato, nè più nè meno che qu~Jlle di Genova; sa lvo forse la permanenza di qualche n:~ ve russa nel Mediterraneo e un aumento corrispondente di n:n·i inglesi nello stesso mare. A proposito della permanenza di navi russe nel Meditenaneo, ve demmo fare nella stampa una que:;tione che non abbiamo bene capito: quella del loro porto di rifornimento . Tolone, A.iaccio, Marsiglia, Villnfranca, tutti i porti del littoralo francese hanno reclamato l'onore della scelta. Nia rifor nimento di che cosa? Di vi\•et·i, d'acqua, di carbone e di tutti quegli attrezzi rli cui può abbisognare una squadra ? Non c'è bisogno per questo di· un porto specia le. Tutti i porti di tutti gli Stati inciviliti sono porti di rifornimento in tempo di pac~. Qualunque squadra, russa , fra nc~so e ma g~ ri giapponese, può Yenire sulle nostre coste. e fare tut.ti gli acquisti di cui abbisogna, entrare nei nostri bacini di raddobbo e fare tutte le riparazioni che lo occorrono. Lo stesso dicasi per una squadra nostra, austriaca o germanica che si presentasse sulle coste frnncesi. Dunque la Russia, iu tempo di pace ha nel Mediterraneo tonti porti di rifornimento quanti ve ne sono in questo mare. In tem po di guerra poi è chiaro che le sarebbero chiusi i porti degli Stnti nemici, ma quelli dello Stato ;l)leato le sarebhe•o tutti, nonchè aperti, spalancati. . Che cosa pertanto voglia intendersi dai giornali col nome di porto di riforoifDento, noi davvero non sappiamo, salvo che voglia intendersi un porto di cui con trattato speciale si ceda anche per un tempo . determinato, la sovranità e nel quale il nuovo padrone abbia facoltà di elevare opere militari di ofi"esa e di difesa . Ma allora non si tratta di rifornimento, ma di vera e propria base di operazione e la questione piglia un altro aspetto che non è crui il caso di esaminare. Però non sappiamo vedere che cosa guadagnerebbe la Francia a cedere e la Russia ad acquistare questo porto. In tempo di pace è i nutile; in tempo di guerra dat·ebbe lo stesso utile rimanendo proprietà della Francia, senza nessuna spesa da parte della Russia.


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NOTIZIE POLITICO·MILITARI ITALIANE

NOTIZIE POLITI CO-MILITARI ITALIANE

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Il •15 correnie abbiamo ~vuto anche noi un·a bella festa su llo storico colle di San Martino, coll'intervento delle LL. Maestà il Re·la Regina, del Principe di Napoli e del Duca d'Aosta, dei Ministri della guerra e della marina, delle più alte cariche militari, dei comandanti di corpo d'armata, di divisione, ecc. e di folla immP.nsa s'inaugurò un monumento a Vittorio Emanuele II e a' suoi cooper:~ tori nella grand'opera dell'unita e dell'indipendenza d'Italia. . Su questo colle, com'è noto, sorge uno degli os~ari in cui sono racc.olte le os~a dei morti nella gloriosa giornata del 24. giugno 1859. L'altro sorge sul colle di Solferino, non !ungi dalla famosa t.orre chiamata la spia d'I talia, per la grande estensione di terreno che di là si scopre. Ora un'altra torre, che diverrà egua lmente famoso, costruita dalla Società degli Ossari suddetti, meclinnte il concorso srontaneo di italiani d'ogni parte della penisola ,. sorge sul colle di San Martino non lungi· dall'ossario omonimo, · È questo il monumento cbe la gratitudine e l'aJTetto degli italiani eressero a Vittorio Emanuele e a' suoi cooperatori. La LOtTe s'erge maestosa in mezzo a un piazzale; è cilindric-a in pretto stile italiano; misura ~O metri di diametro alla base e '13 alla piattnforma; è alta 74 metri, e si sale fino alla.sommitit per una comoda ramp11 che ha ~·1 O m~tri di sviluppo. Dal portone in ferro lavorato s'entrn nella rotonda, dove campeggia la statua in bronzo di Vittorio Emanuele (opera dello scultore Dal Zotto) sopra un piedistallo di granito. Il Re è in atteggiamento imponente ed erpressivo, in piedi, col berretto in testa; impugna colla destra la sciabola sguainata colla punta a terra e colla sinistra tiene la guaina. , Salendo ai di'versi ripiani della torre si trovano varie sale sulle cui pareti sono rappresentati i principali fatti d'arme delle nostre campagne per !:indipendenza, e in appositi registri sono inscritti i nomi .l i tutti coloro cbe vi presero parte. Imponente per la posizione ove sorge, gra nd io~a e bella per concetto artistico e per finitezza eli lavoro, sacra per le memorie e per lo scopo, questa torre merita veramente il battesimo solenne che l'Italia oggi. le diede. Davanti a cento monumenti, inalzati in questi ultimi tempi, i posteri

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sorrideranno; davanti a questo s' inchinèrnnno sempre finchè ne resti un sasso . Il senatore Breda , presidente della Società degli Ossari, pronunciò un bellissimo discorso inaugurale che lo spazio non ci permette di riprodurre e del quale diamo soltanto la concluswne : « Maestà! Gr.aziosa Regina ! Altezze Reali l Meglio che gli inni di « un fu ggevole entusiasmo, in questo istante in cui egualmente esulta « i! vostro cuore d'italiani e di figli, vi sia gradito, ed in ispecie a « Voi Maestà che_religiosamente custodite le virtù ereditate dal ma' gnanimo Gen itore, il giuramento che con Voi facciamo, di nanzi a ~questa tone, accanto a questi gloriosi Ossari, di custodire sempre « la patria, compendio e simbolo di affetto più caro, ripetendo il ·fa<< tidicc grido : Viva l'Italia l Viva il Re l Sempre avanti Sa voi~ 1 • perchè nell'alta e forto di n~stia di Savoia l'Italia si affida » . Gli applausi degli ast:\nti accolsero queste parole che vorremmo vedere scolpite -nel cuo1·e di tutti gli italiani.

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** Per domani, ~ 6 ottobre, si aspella a Taranto l'arrivo del la squadra inglese. · Le nostre feste non saranno chiassose, ma l'nccoglienza sarà altrettanto cordiale quanto modesta . Ed in ciò intcrpetreremo anche il pensiero del governo inglese, se è vero, come assicurasi, che l'ammirnglio Seymour, comandante della squadra aspettata, abbia fatto avvertire il nostro governo di desiderare cbe non vi sieno feste, perchè la marina britannica è ancora sotto la dolorosa impressione del grave lutto per i l naufr,~gio della VU;to-ria. · Da Taranto pare che la squadra inglese si recherà direttamente ~ Spezia, scortata dalla nostra squadra penQaneute sotto gli ordini del principe Tommaso. La squadra di rise1·v11 sotto gli ordini del contrammiraglio Accioni e la squadra d'istruzione sotto quelli del contrammiraglio ~iorin si troveranno pure riunite nel golfo di Spezia. Dopo l'arrivo della squadra inglese,.giungerà (dicesi) a Spezia· S. M. il He in compagnia di S. A. Il. il Principe di Napoli, e prenderà imbarco sull'yacht Savoia passando poscia in rassegna le squadre. Le feste per questn graditissima visita e quell e per il monumento a Vittorio Emanuele di cui abbiamo or ora parlato, ci solleveranno momentaneamente in un nere migliore, Jando per qualche giorno f~2 -

ANNO XXXV!II·


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NOTIZIE POLITICO-MILITARI ITALIANE

NOTIZIE PO I.ITICO-Mli.ITARI lTAI.IANE

migliori argomenti alla stam pa giornaliera e pascolo meno avvelenato alla pubblica curiosità, oramai stanca della solita" melma bancaria che più si rimescola più imbratta ed ammorba.

sentimento nobilissimo, a dimostt·are che l'Italia, pure risoluta a man~mere tutti i suoi impegni, pure risolvta a difendere in ogni caso la propria dignità e la propria indi pendenza, sa portare, in mezzo agli sfoghi -di odi ingiustificati, la parola alta e serena della ragione e di ao·ettuose memorie.

*** Il W corrente l'ambasciatore d'Italia a Parigi ha ricevuto dal Ministro della Real Casa il seguente telegramma: « S. AL è stata informatu della malattia del maresciallo Mac-1\fahon. •. S. l\1. che serba il più afl'ettuoso ricordo della parte gloriosa presa dall'illustre maresèiallo alla guerra del :1.~9, prega V. E. di essere interprete presso di lui e presso la sua famiglia dei voti che fa, affinché il maresciallo Mac-i\lahon sia conservato per lunghi anni ancora alln riconoscenza degli itnlinni, od all'ammirazione del vnloroso esercito francese ». Tutti i giornali frnncesi commentarono questo telegramma, riconoscendogli una certa import!,nW politica. Non &uttl i commenti sono gentili, m~ ll:l maligne interpetra~:ioni nulla tolgono alla nobiltà cavalleresca dell'atto. Esso è la dimostrazione che l'Italia nulla dimentica; esso attesta che dà noi non esistono quegli odi che al di là dell'Alpi molti si piacciono d'immaginare. Nè r1uesta è una dimostrazione isolata: molte altre l'hanno preceduta; anzi l'opportunità non si è mai presentata, senza che fosse accolta come una buona ventura, per far chiari e palesi ai francesi i sentimenti del governo e del popolo italiano. :Ma disgraziatamente furono sempre meteore, fuochi fatui, perchè la mano che si porgeva veniva aspramente respinta.. Si disse che la situa?.ionc politica creata dagli eventi e dai trattati ha sempre pesato sui rapporti reciprochi; ma fu risposto con ragione che degli eventi di questi ultimi anni avremmo motivo di lagnarci più noi che i francesi e che la nostra alleanza non ha scopo oO'ensivo. D'altronde non siamo noi soli in quest'alleanza; vi è l'Austria con noi, eppure tra la Francia e l'Austria corrono rapporti di deferenza e di rispeuo rccip(oco. Com'è che malgrado gli sfor?.i del governo c del popolo italiano, per vivere colla Francia negli stessi amichevC>Ii rapporti in cui ci vive l' Aùstria, i nost1·i voti sono rimttsti insoddisfatti? Non vogliamo rispondere a questa domanda e ci limitiamo ad osservare che la parola del Uc, giusta interprete, come sempre dei sentimenti •del paese, è una nuova prova di quanto sopra abbiamo detto; e, se nmi darà frutto, come pur troppo temiamo, resterà come espressione di un

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L'Africa italiana ha tornato a far parlare di sè nelle colonne dei .giornali, non già pe•· ripetizione degli antichi guai, chè anzi non fu mai -così tranquilla, ma perchè, trovandosi in Italia il generale Baratieri, gov~rnatore dell'Eritrea, ebbero luogo, lm lui e qualche corrispondente di .giornale, alcune interviste, in cui t'on. generale ebbe campo di esprimere -sul presente c l'avvenire della nostl'a colonia i suoi autorevoli giudizi. La maggior tranquillità regna in tutta _l'Eritrea e la fiducia delle popolazioni nel governo italiano c in coloro che lo rappresentano cresce ogni ,giorno. Noi dal canto nostro possiamo fidarci delle · truppe indigene che sono istruite e disciplinate come le europee, ubbidiscono pienamente ai loro ufficiali italiani ed hanno per essi il massimo rispetto. Qualità loro preziosissime-sono la resistenza alle marcie più faticose, la pratica del terreno t> il minor bisogno di nutrimento in confronto delle truppe europee. A prova della disciplina che regna in ogni compagnia basti il dire che, pur essendo le compagnie composte di cristiani e di musulmani, non avvengono mai tra essi disc~rdie nè risse. Dal canto nostro si cura che nessuno dei soldati italiani venga meno al rispetto degli usi e delle credenze delle val'ie t1·ibù, importando a noi solo che tutti rispettino le leggi. È sperahile che il commercio di 1\fassaua rifiorisca in un prossimo av_ venire, specialmente pet-.tgli scambi col Sudan orientale, non potendo l'at'tuale st.ato di cose nel Sudan dut·are a lungo. Nè, cruando cotesta regione fosse pacificata ed aperta, sarebbe molto a temersi la concorrenza di Suakim, perchè la strad:~ Kassala-Ke1·en-Massaua è migliore, più breve, più ricca di pozzi e di pascoli nelle vicinanze. Anche co Il' interno dell'Abissinia, che pare vada pacificandosi, si potrà {lnnodare qualche relazione commerciale; ma, per ora, quel che più monta è di vedere' se l'Eritrea, ne' suoi confini attuali, abbia le condizioni necessarie pet· una colonizzazione agricola italiana; il commercio coi confinanti forse verrà; le loro scol'l"erie non sono più da temersi. Appunto per la sicurezza che dànno i nostri presidi, molte tribù sono


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' NOTIZIE POLITICO·MILITARI ITALIANE

NOTIZIE POLITlCO-MILlTARl lTALlANE

tornate alla coltivazione dei campi da gran tempo abbandonati. Le valli di Deboroa, di Godofelassi fino alla lontana Adiganà e il Barca e l'Okulé Kusai sono oggidì coltivate e vanno facendosi sempre più produttive. 1\la terreno da coltivare in regioni sane e di clima temperato ve n'è ancora in abbondanza. Molto ne venne già indemani-ato ed altro ancora se ne indemanierà, perchè i coltivatori italiani possano trovat·vi lavoro e beness~re . L,~ _colonizzazione italiana dell'Eritrea presenta molte difficoltà, ma s1 vede ·ogni giorno di più ch'essa è possibile, ed una volta avviata e vinti molti pregiudizi, procederà meglio di quello che si crede.

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In quella parte d' Africa, che appartiene alla nostra cosiddetta sfera ma della quale non abbiamo noi pt·eso effettivamente possesso, ebbero luogo in questi ultimi tempi esplorazioni rimarchevoli, fra ·cui principale quella del capitano Bottego, che appunto nei primi giorni di questo mese fu di ritorno a Zanzibar dopo averla compita. La febbre delle esplorazioni africane aveva lasciato oramai pochissime regioni su cui piede europeo non avesse stampato l'orma, ed erano naturalmente quelle che, per una ragione o per l'allra opponevano al /· viaggiatore maggiori difficoltà. Tra s'il'l'atte regioni era da porsi il bacino dell'alto e del medio Giuba, dove nessun europeo era ancora riuscito a penetrare, e dove più d'uno, tentandolo, avea lasciato la vita. . All'ardua impre.~a erasi accinto l'anno scorso il capitano Vittorio Bottego, p~oponendosi di giungere dal nord al bacino superiore del Giuba-, di riconoscerne i suoi allluenti e ridiscendere il corso del' fiume stesso fino alla foce nell'Oceano indiano. E questo programma fu condotto a termine con -tenacità meravigliosa, malgrndo le difficoltà del terreno, la penuria dei viveri, le febbri che assalirono la scorla e le ostilità degl'indigeni che più volte l'attaccarono. . N·)ll St,ppiamo ancora quali possano essere i vantaggi pratici di questa spedizione, ma geograficamente e moralmente considerata essa non poteva ottenere un· successo più splendido e torna a grande onore dell'ufficiale che l'ha compita. d'influenz~.

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Avvicinandosi la riapertura del Parlamento, ricominciarono nella stampa le discussioni sui bilanci militari e sui progetti di legge d'interesse militare che verranno presentati o ripresentati. Da parecchi giornali fu accennato ad aumenti che sarebbero s~a ti concessi al bilancio della marina sull'esercizio 1.894-95, osservando che, menll·e si era d~tto che le spese militari erano consolidate, non si era poi osservata per i due bilanci militari la stessa misura. Non sappiamo quanto vi sia di vero io queste voci e aspettiamo di vedere le cifre ufficiali per discorrerne. Certo si è che i bilanci della guena e della marina sono sempre stati oggetto di egual cura per il Gabinetto e non c'è nessun indizio che possano, qualunque cosa avvenga, essere trattati ad una stregua diflerentc. In quanto ai tJrogetti di legge da ripresentarsi al Parlam•mto ritiensi come certo che l'on. Ministro della guerra ripresenterà il progetto sull'avanzamento nell'esercito, modificato in modo da tener conto dei desiderii espressi nelle discm;~ioni già fatte del progetto stesso in Senato, quale, ad esempio quello di alza1·e alquanto il limite d'età dei capitani e dei maggiori; come pure in modo di tener conto di alcune delle varianti già state votate dalla Commissione della Camera dei dèputati quando ebbe ad esaminare il detto disegno di legge. . Ft,~-1pure annunziato che. ge il nuovo' Ministr·o di grazia e giustizia non acconsentisse a ripresentare il progetto di · legge sulla preCedenza del matrimonio civile (progetto all'approvazione del quale era legata la promessa di una sanatoria per i matrimoni irregolari nell'esercito), il 1\Jinistro della guerra provvederebbe con un progetto ~pee1ale pei militat·i, dopo l'approvazione del quale si concederebbe la sanatoria desiderata. Entro il progsimo mese di novembre sa r~ ultimata la distribuzione del nuovo fu cile ai reggimenti alpini e se ne avrà in magazzino il numero necessario per armare all'occorrenza i loro com-plementi e le loro riserve. Le nostre fabbriche d'armi governative e private funzionnno eg~egiamente e, contro l'affermazione di qualche ·giornale male informato, dànno prodotti eccellenti. Roma il i5 ottobre i893. ·C. :M.


1924

NOTIZIE MILITARI ESTERE

reggimenti, molto probabilmente, nvrnnno per· sedi dei comandi : Innsbruck , Bregenz, Brixen e Trento. Aggiungendo a questi reggimenti i~ O battaglioni di tiratori nazionali (Landetschi.il.zen), i tir:~tori a cavallo, l'artiglieria da montagna e le batterie a carreggiata ridoua, si avrà in Tirolo una forza rispt~uabile, anche dato il caso che 7 battaglioni da campo sinno, come attualmente, distaccati in ll!tre region i. 111° ottobre di quest'3nno i nuovi batt3glioni cacciatori imperial i 13°, Ho, HS 0 e 16• ebbero già le loro reclute dal Tirolo e dal Voralberg, rimanendo però nelle antiche sedi dei bAttaglioni cacciatori soppressi, numeri 3, 1 .~. ~ 8 e 27.

NOTIZIE MILITARI ESTERE AUSTRIA UNGHERIA. ORDINAMENTO.

Rio1·d·inamento dei cacciatoTi. - A com plemento di quanto fn inserito nella dispeu~a XV dell_a Rivista m·ihta1·e di quest'anno, circa H riordinamento dei cacci11tori, riportiamo dalla M-il'iUitt· Zeitung quanto. segue: La ripartizione del contingente annuo delle reèlute nelle due parti della monarchia e nei singoli circoli di reclutllmento si fa in b:1se alla popolazione. I risultati dell' ultimo censi mento hanno dimostrato 111 necessità di a ~crescere tale contingente aii'Ungberin, che aveva un notevole aumento nella popolazione, r diminuirlo invece alla Boemia, all'Austria sup1•riore, al Salisburghese ed :llla Stiria . Inohre il Tirolo, da nlcuoi nnoi, ·tià un 1 conti n~tente di reclute maggiore tii quello necess:~ ri o per il reggimento di cacciatori tirolesi; f) perciò le reclute che sopravvanzano, fino ad orn, venivano assegnati direttamente ai hattnglioni tirator·i nazionali (Landesschiilzt>n). Questa circostanza indusse a sopprimere quattro battagliòni cacciatori e cioè il ~o (austriaco e salisburghese), il1 .}o e ~8· (boemi } ed il 27° (stiriano) ed a costituire in loro vece qunttro hauaglioni cacciatori tirolesi, ai quali si diedero i numeri ·13°, ·1,\.o, 15° e '169; di guisacbè ora il reggimento dei caccia tori tirolesi Imperatore Frnncesco Giu se pp~ consta di ·16 battaglioni da campo e ~~ qu<~ dri di b3ttaglione di complemento. Sir.come evidentemente ([uesta forza rli '20 battnglioni è esnberante per essere r·llggruppn.ta in un solo reggimento, si ha ora l' intenzione di ripartire le forze attive del Tirolo e Voralberg in 4 reggi menti, ciascuno dei qu11 li consterà di 'i battaglion i e di un quadro di complemento. Questi

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1926

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

Recensioni. Don J. Muniz y Terrones. - Tenente colonnello di fante-ria. Concepto de l mondo y debe1· de la obediencia. - Cbartas a Alfon s0 XII, Madrid, Fortanet. Obbedire e comandare; ceco la sintesi dei doveri d e ll'e~ercito e dei suoi quadri. Per questo l'A. ba potnto sotto un titolo ristretto trattare tuuo ciò che concerne la vita mornle di nn esercito. Redatto sotto forma di lettere al giovane re di Spagna questo libro forma due enormi volumi di 800 pagine in-·i.•. , Gli argomenti in esso svolti sono numerosissimi: dovere, prestigio dell'esercito, autorità, qualità del comandante, disciplina, subordinaziooe, obbedienza, spirito mi litare e spirito di corpo, scienza, arte, filosofia militare, istruzione ed educ..tzione, avanzamento, ri compense, gloria, corllggio, politica e filosofia della gue•:ra, diritto delle genti. Tutte le virtù di un esercito vi sono analizzate, studiate nei minimi dettagli. S11rebbe impo~sibi le esaminare io queste pagine un lnvoro così notevole sia dal punto di vista della cqncezione che da quello della esecuzione. Basti dire che non meno di ·1 00 combattimenti importanti nella storia di Spagna vi sono citati e che non meno di 600 fra generali e scri\LOri mil itari vi sono menzionati pei loro detti celebri e medi11nte sapienti citazioni di frasi e periodi. Crediamo utile solo notare un fatto essenziale. Non si tratta d't100 studio accademico; invece ad ogni pagina si vede comparire .uno scopo pratico ed essenzialmente patriottico: i l rialzamento morale dell'esercito spagnuolo. Stimando, con ragione, che il peggior servigio che può

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rendersi ad un malato è quello di dissimula•·gli il suo male, l'A. t:ou mano ferma incide e brucia là ove il maltl sembra esistere. Un esercito dovrPbbe vittoriosamente attraversare i periodi pericolosi della pace non altrimenti che i pericoli della guena , nonostante gli scogli fatali delle trasformazioni quotidinne e dell'arte della guèrrn, ilelle rivoluzioni politiche, dell'evoluzioue sociale. Spesso per mancHnza di pratica lo spirito si smarrisce nell a rice•·ca di chi mere lascianclo perdere le vere qualità guerriere che mancheranno nl momento del bisogno. Spesso invece i popoli si abbandonano a discussioni e divisioni i cui il governo perde il suo prestigio sicchè per consolidare la sua autorità pericolante si trasGina dietro l'e~ercito, il qua le ad ogni scossa perde il suo prestigio e la sua disciplina. È cosi che eserciti va loro~i. che in altre epoche hauno avuto rinomanza grandL;sima, si avviano all'impotenza. Felici coloro che un disa:>tt·o salutare rimette sulla retta via senza esaurirne le forze, più felici quell i che una mano energica guidata da un'intelligenza superiore rimette sulla diretta via facendo scomparire progressivamente tutte le causo del m~ le. . Solo la volontà eli un Sovrano può giunJ,!ere a questo risultato, se pure ai utata d:1 l concorso intelligente di tutti i buoni. Di questo concorso il colonnello Muniz y Terroues ha dato larga parte colle sue Lettere ad Alfonso XUI. Il suo libro sembra chiamato a rendere un grande servizio ad unn nazione sorella, per la quale la storia del passato è splendida testimonianza di gloria e di energia. Questo libro è non solo utile pel p'opolo e per l'esercito spagnuolo: per l'altezza delle idee e per la sceltn immensa di materiali e di esempi storici, esso è degno di venir segnalato a mtti coloro che si interessano alla vita ed al benossore mornle degli eserciti, in relazione con il com- · pito loro assegnato dalla modernn società. Ed orn ecco la bel la conclusione del 2~ volume e dell'intera opera: « Le idee princi pali sostenute in questa opera possono riassumersi << nel seguente bellissimo passaggio rlel generale Sanchez Osorio (ce· « lebre nelle guerre d'A merica del principio del secolo). c La guerra viene ad essere una religione, anzi la più antica di «tutte, dovendo scomparire per l' ultima; i popoli non guerrieri non 1• furono nè saranno mai potenti nè di cultura superiate, i Re belli• cosi sono i fari della civil tà, mentre quelli a cui ogni es~rCIZIO mar« ziale ri pugna conducuno i loro popoli alla decadenza per cruaoto « illnstri nelle scienze e nelle arti. « Guerreggiando si fecero legislatori i gr<~nrl i capit.ani e la gloria c del le nazioni non v!mne in realtil che da uom ini celebri nelle armi.


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NOTIZIE BlBLIOGRAl'ICHE

' La professione delle armi sviluppa le doti più aue al govcmo ed è sempre decaduto chi non ha saputo tenere alta questa professione. È degno di nota, soggiunge l'autore, ciò che ha scritto di recente un ufficiale francese (Henry: Fil.osofia, prologo) ponendo in vista l'errore di quelli che pretendono si debba imparare a scuole forestiere la propria ' pt·ofessione. « La vera superiorità dei nostri avversarj, ha detto, sta nella regolarità « del loro organismo militare e nella pazienza laboriosa colla quale essi « ~i sono occupati a trasformare in regolamenti e catechismi i minimi « pensieri emessi dt~gli antichi e dai nostri grandi capitani , la cui « scienza ed il cui merito hanno saputo, sventuratamente, apprezzat·e « meglio di noi. « :Meditiamo e vedremo se in Spagna siamo o no nel caso dì prendere « per nostro conto tale avvertenza •. Infine l'autore conclude il suo libro in questo modo: « Nou vi è peggiore cortigiano del cortigiano degli abusi e di quegli « abusi che richiedono solenni ammonimenti. << Questo dico per l'intonazione del mio libro che senza essere aggres« siva e scot·tese, è spesso severa ed aspra. Si tranquillizzino i timot·ati, • ché oggi non si sct·ive come nei t.empi andati in cui si nascondeva la ' verità a forza di cit·conlocuzioni e per incontrare un'idea era necessario « scorrere molti periodi. L'arte moderna ha spogliato la statua; si scriveva « una volta con penna d'oca, oggi con penna di acciaio, in terra di Ca• stiglia si scrive ora castigliano chiamando le cose col suo nome e come vuole il decoro senza guardat·e la eccellenza delle forme; io ho conser« vato il rispetto ma serbandolo ho parlato chiaro per farmi capire. « Vi sono t·iuscito? ' Lo dirà la cl'itica a cui sottometto, specie quella dei miei colleghi ai • tf uali dedico questo frutto del mio la voro " . Senza volerei erigere a critici, rispondiamo all'autore che egli ha fatto opera buona o pt·olìcua ed è riug0ito nel suo intento sì che con profitto può consultarsi il suo grande ed in'iportante lavoro. .M. G. B. Avela. - Studio storico logistico s"ll'ùnpiego delle {etrov-ie in [Jtterra Torino-Subalpina. Questo volu:ne contiene la parte storica dei movimenti fel'roviari militari c precede un altro che fra qualche mese vedrà la luce col titolo: il1amutle ped'ufficialedi stazione. . Nella prefnione del volume pervenutoci si dimostra l'importanza delle ferrovie nelle guerre odierne. «

NOTIZlE BIBLIOG&AFICBE

1929

Nella parte intitolata: Le v-ie di comunicazione attraverso i secoli, fa conoscere l'importanza che si è sempre data alle vie di comunicazione anche presso gli antichi eserciti, per concludere che oggidì queste vie di comunicazione, per gli eserciti odiemi, non possono essere che quelle ferroviarie, perchè celeri, stantechè la celerità delle mosse è la prima, dote della guerra attuale, specialmente quando si hanno eserciti colossali da far manovrare. Poscia fa conoscere i pt·imi studi fatti per applicare questo potente mezzo di locomozione agli eserciti ed i risultati che si ebbero. Seguono i grandi trasporti fatti nelle guen e, riuniti in una tabella perchè rie,ca più facile ad avedi sott'occhio. Pei, grandi trasporti fatti nelle guerre i 870-7i e 77-78 si fece uno studio a parte, per la ragione: che i primi sono quelli finora svoltisi su larga scala, e che i secondi meri~ no di essere segnalati a parte, pel modo poco razionale col quale furono eseguiti. Chiude il libro uno studio sulle attuali ferrovie della R ~1ssia, poco conosciute, dalla generalità. i Alcuni schizzi co1·redano il lavoro. Uno di essi si riferisce alle grandi strade militari romane nelle Gallio :~.venti per obbiettivo di formare un'ottima ba~e d'operazione, in posizione raccolta dietro il gomito del Reno, contro i Galli, i Germani e gli Elvezi. Le materie del 2° volume saranno: Uno studio minuto delle ferroviè italiane, ed uno sommario delle fenovie estere, Coll'esame: dei regolamenti ferroviari; delle disposizioni fen oviarie; il materiale. Vi sono annessi diversi importanti allegati, fra i quali uno che indica i distintivi degli impiegati ferroviari appartenenti alle due reti: meditet·rnnea ed adriatica. ·. Un altro fa conoscere il quantitativo e la capacità dei veicoli ferroviari appartenenti alle ora due citate reti; nonchè il numero necessario di essi per trasportare le diverse unità di guerra; dà anche le norme sul modo di effettuarlo, ecc. Il libro contiene anche uno studio accurato sui differenti sistemi di locomozione elet.triéa finora esperimentata tanto in Europa quanto negli Stati Uniti.


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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

NOTIZIE BIBLI OGRAFICHE

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respiratorio negli ospedali di Napoli in confronto con quelle dell'esercito e della popolazione civile. Morbosi t~ - mortalità - licenze e riforme. Rivista medica. » ~ll irurgir· a . » anatomia e fisiologia normale e patologica. malattifl veneree e dell a pelle. terapentica. ·~ tecnica e servizio medico militare. statistica medico. tossicologia e medicina legale. Varietà.

l. Sommario delle Riviste militari italiane. R ivts ta d' ar· ti glie·ria e genio (settemb re).

Ottolenghi. - Giuoco di liro costiero. Rocchi. - La guerra di fortezza . De Feo. - Idee pt·atiche sul tiro delle artigliet·ie da fortezza. Bonagente._ - Altre considerazioni. sulla condolta del fuoco delle artiglierie d'assedio. Miscellanea. ~otizie estere. Bi bliografi a.

Ordinamento degli eserciti. - La Revue militaire de t' ét1·anger (settembre) porta uno studio completo di ordinamento col titolo : L' arrnée serbe cn 1893. In pa rte è tratto dall'opera Tiirlcische Wehr'macht, ecc. ecc., già da noi annunziata. - Lo Strefflenr ba uno stud io completo sulla potenza militare russa che occu pa l'intero fascicolo di ottobre. Comprende l'esame dei se· guenti argomenti : Geografia - Terreno - Comunicazioni - Climatologia - Condizioni politico-sociali - Vita rus5a - Ordinamenti polttici e am-· ministraLivi - Indi~zzo politico-interno - Religione - Istruzione Vita materiale mi litare - Ufficiali ' - Truppa - Istruzione militare - Istituti di educazione e di istruzione - Progressi intellettual i Alti comandi - Intendenza - Ordinamento, forza, dislocazione del· l'esercito - Servizi accessori - Himl)nte - Disciplina - Fortezze. Conclusi oni. - Killiches. - La 1·ifo1·ma dell'anna dd genio in Austria. Esame critico in Jah1·buche1· fur die Deutsche A1·mee. und Afa1·ine, ottobre. - Sul riordinamento dell'artigheria di 1na1·ina francese. - Vedi iliiliWA· Wochenblatt, n. 85.

Riv·ista d'i fanteri a ( 30 settembre)). Per lo studio. La teoria dell'ordine chiuso. La milizia comunale e la legge penale. Replica a richiesta. La tattica russa. Le origini· dei marescialli di Napoleone: Gouvion Saint-Cyr l'tlarmont. Varietà. Cronaca. Rtvista marittima (agosto e settembre). Hanieri. - L'olio usato a calmare le onde. Bravetta. - Cenni s-ulle antiche artiglierie gigantesche. Del Bono. - L'alluminio. Cronaca. La perdi ta della Victoria. Varietà. Bibliografia.

Arte militare.

Giornale medico del R. esercito e della R. marina (settembre). Rho. - Ematuria ed altre emorragie senza lesioni apparenti organiche. .Mozzetti. - Le febbri malariche di Sabati. D'Alessandro F. - Alcune considerazioni sulle malattie dell'apparato

- Sul tiro a gran di distanze (Spectateu1· llf'ilitdire, 1° ottobre). - Critica dell'applicazione troppo letterale della frase di Bugeaud: • Tirer de loin est le type de la mauvaise infanterie, la bonue est « avare de son feu » e panegirico in favore d~l tiro a grandi distanze.

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1933

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

Sulle posiZIOni d'artiglieri a nell'attacco delle piazze forti ha uu bello studio del capitano Miksch, l' Or,qan der milita1· Wissenschaftichen Venine, ottobre. - Sul medesimo periodico studio pure interessante sulle manovre in alta montagna .

L'I talia nelle co/onù , rivista quindicinale, coi suoi prrm1 tre fascicoli ha pienamente mantenuto il programma tracciato~i. che essa stessa così riassume : « Non basta mantenere v1vo il seoti rn<Jnto italiano nelle Colonie; «non basta ricordare alla patri3 i figli lontan i, quei fi gh che all'ombra c della gloriosa bandiera tricolore, sl.'ntono battere fortemente i loro « cuori e vivono onor3ndo il nome italiano; ma bisogna che i t'apporti « fra gli un i e gli :~ I tri sieno fa cili e continu i; che nè 1 monti, nè i << mari dividano il fnsciv delle forze lavoratrici itali<we. » Il sommario stc~so di uuo dei suoi fascicoli ò prova della impor;.anza di questa pubbl icn ione eminentemente pratica, utile e patriottica. Ad esempio basti quello del 3o fascicolo. I fatti di Aigu es- Morte~ - Ettore Socci, deputato al P:~rlamento . Il socia lismo in Australia, secondo un socialista italiano. Italian i fuori d'Italia (cont.) - G. Ji Castelnuovo. Invenzioni e perfezionam~nti capaci di ~,;sere adouati con profitto dell'Indi a e nei paesi d' Oriente (r.out.) - Rovini, engineer. La Finanza e l'economia - Attacchi e difese- conte A. di Mel ano. Dispo!\izioni riguardanti . gli uffici ed il person11 le dipendente dal Ministero degli .,n·ari esteri. Per il corpo CO Jr:;olare italiano. Il Na1•iglio ausiliare. Associazioni colt'oiali - Ospedale italiano di Santa Fè - Società di M. S. io Attica, Zara, Odessa, Costantinopol i. Benefi cenza ~ol ou i ale- La casa itn linoD di ri mpatrio in Montevideo ~ Rimpatrii gratuiti dalla Francia - Società di patronato per l'emigrazione (Piacenza). Agli ita linui stabiliti all'estero. Commercio fr11 l'Iwlia e l'estero - (colla Svizzera) (prodou.i più atti agli :;cambi). La Camera di Commermo italiana n Parigi. Notizie commerciali - Paga menti all' estero di titoli e cedole italiane. Notizie ,·arie. - Esposizione internazionale in \'ienna . - .Matrimoni d'italiani all'estero. - Misure sanitarie - I.a Francia e gli emigratiJtaliao i - Giuseppe Orlando. Nuove rubriche Annunzi (emig•·azione- banche italiane all'estero - naviga zione). A com plctare poi la sua azione benefica l'Italia nelle Colonie ha istituito una sezione: AO'a ri civili e amministrativi, ed una sezione : Emigrazione, con questi scopi:

Storia militare. - Il Mi litar Wochenblatt ha pubblicato i l suo dec1mo lleiheft del •1893. - Tratta di curiosità stork he relative alle truppe anno-· veresi durante la guerra dei sette anni ; ne è autore il colonnello Bothmer.

Marineria. - Sui Neue · Militarische Bldtte1· (otto b r~). notiamo uno studio su una pos:<ii.Jile guena mariltima fra Francia ed Inghilterra; vi è esaminato in modo speciale la possibilità e le modalit.à di una lotta fra le squadre del Mediterraneo. - Gibilterra e il Mediter•raneo occidental-e • (in Jaht·bu-chet· (iit· die deu tsche Armee und Marine, ottobre.

Tecnologia militare. - Descrizione del nuovo . quartiere modello di cavalleria a Vincennes. (Vedi Revtte du génie mih'tai?·e, ~o fascico lo del ·4893).

Geografia - Colonie · Viaggi. - Una bella e coraggiosa in iziativa è stata presa in Roma, in questi giorni, quella cioè di far rivivere una pubblicazione coloniale· Di questa iniziativa ha precipuo merito il ba rone di Castelnuovo, che nei paesi ove potente è l'elemento colonizzatore italiano. ha per lunghi anni vissuto.


1934

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

Successioni, eredità giacenti, fare indagini per successioni legittime « o testamentarie, per ricerche di testamenti in Italia ed all'estero . • Prntiche e sollecilazi•mi d'alTari presso le pubbliche amministrazioni « dello Stato e estere: Vidimazioni, legalizzazioni, visti, ecc., di docu« men ti amministrativi, di Stato civile e giudiziarii. Atti e documenti « per denunzie di nascite, matrimoni, leva e decessi. r Per facilitare gli emigranti, giovandosi delle relazioni al l'uopo sta« bilite nei vari punti del globo, è oggi in grado di fornire tutte le indic cazioni necessarie ed anco di far ottenere importanti facilitazioni. « Comprendendo a quante disillusioni vanno incontro gli emigranti, « la Direzione dell'Itali a nelle Colonie, a mezzo dei suoi corrispondtmti, « interviene nei Con tr~lli per proteggere, dirigere e tutelare gli em igranti « nei loro rapporti cogli Agenti di etnigrazione, le Compagnie di naviga" zione e talvo lt:~ a neo coi Governi degli Stati nei quali vanno a stn« bilirsi ». La Direzione dell'importante periodico è r;:; Roma, Lungo Tevere Mellini.

ANNO

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RIVISTA MILITARE ITALI A N A

Varietà. - Estetica della gucn·a di Be·reng·uer in Estud·ios M·ilitare.~ (20 settembre). - Sulle grandi manovre di Ueauvais si hanno corrispondenze abbastanza dettagliate sull a Revue du Cere le Jiilttair e, numeri 38, 39, 40. - Hauschild. - Osser vazioni m,ilitm·i; paes~: e popoli dell'Europa meridionale. Berlino, Eckstein. È il 2° volume e tratta dell'Italia. - Il primo uscito nello scorso luglio e annunziato dalla Rivista militare si o~u pava della Spagna e del Portogallo. - Cap. Danrit. - La gue1·re e1~ ballon. - Parigi, Flammarion. - Una completa relazione c;ul materiale da guerra esposto a Chicago si legge nel il'lititcù· politisch~ Blatter di Berlino, nuova ed elegante pubblicazione setti manale iniziatasi uel 'l893. - Sulle mn novre russe di quest'anno vedi notizie uel Mil·i tiir W ochenblatt del 7 ottobre.

Pe1· la Di·rezione L OD OV IC O 0I SOT TI mCJggiore M. M., incGr1'cato

DISPENSA

XXI.- l o NOVEMBRE 1893

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ROM A , V OGHERA

~~=======================~ Or.:MARCHI C A RLO , ge ren ~e.

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TIPOGIIAFO· I!DITORE


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· so~UI .UUO

delle materie

conteno~e

dispens~

nella presente

NOTE ~lillA ~RONTlERA ~RANCO-GERMANICA (Conlintta:;lone, vedi clisp. XIX, f ottobre)

NOTE SULLA FHONTIEGA FRA NC O-GEUMA~JCA (ContiuuaziOue) - L. Segato, magyior·e di fanteria . . Pag. 4935 L'EVOLUZIO NE SOCIA LE E LA COSTITUZIONE DEGLI ESE RCITI DUHA 'TE IL SECOLO DECIMONONO (Conti n\laziona) - F. De Chaurand, maggiore d·i s_tato maggiore » '1 9i6

LA CO~IMEDIA . DE L SE~THlE~TO -

A. Olivieri Sangia·

como, tenente di f'an !Wia . . . . 1

Il.

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))

1996'

Il confine politico tra i due Stati.

2003

Prima degli avven imenti del 1870-7·1 la fro ntiera fra la Germania e la Fr·ancia correva lungo il lteno per 465 chilometri, dai dintorn i di Basilea a Lau terburg ; d()nde, se~uendo il corso della Lauter, piccolo aflluente di sinistra del Reno, tagliava la catena de' Vosgi settentrionali fra Bitche e Pirmasens; seguiva poi per alcuni chilometri il corso della Saar in a valle di Saarguemiind, l'iprendendo la primitiva direzione di nord-ovest; correva quindi sull'altopiano lorenese fino alla :Mosella che raggiun geva a breve - distanza a nord di Sierck. Sulla sinistra della Mosella la Francia cessav:Ldi confin are colla Germania ed era coperta~ dalla neutralit~L del Luxemburg e del Belgio , neutrali tà che durante la guerra del •1870-7'1 venne scrupolosamenle rispettata. La distanza da Lauterburg a Sierck è di :14-0 chilometri in linea retta. . Delle due porzioni ond' era costituita allora la fronti era fra i due stati , l'una - quella determinata dal Reno - costituiva una buona fro ntiera naturale; l'altra invece, tracciata attraverso monti e valli, era puramente convenziona!e e la sua debolezza neutralizzava anche

NOTIUE POLITI CO-MILITAÙI ITA LIANE.

»

NOTIZm MII,ITARI 'ESTEflE

• :i013

NOTIZIE TIIBLIOGilAFICllE.

)) 2022

1

i 23 -

ANNO XXXVIII.


1936

1937

NOTE SUI.T.A FRONTIERA FRANCO-GERMANICA

N OTE SULCA FRONTIER A. F ltANCO-GERH AN ICA

i p re~i che' poteva presentare il lato meridionale, poichè permetteva all'aggressore di girarn e le difese e di tagliare da Parigi le truppe che si fosse ro raccolte in Alsazia. Specialmente ''ulnerab ile poi era il tratto del la to settentrionale, della fro ntiera che stiamo esaminando, compreso fra il versante occidentale dei Vosgi e la Mosella, trallo lungo circa 90 chilometri . Ma se le condizioni militari della fr·onti er·a nord-orientale erano per la Francia poco fe lici prima del ·1870, ben pe~giori diven nero in forza del trattato di Versailles. Codesto trattato obbligò infalli la Francia a cedere all a sua rivale tulla l' Alsaz1a ed una parte della Lorena, tutti cioè quei dipartimenti che la Germania reclamava siccome, per lingua e per precedenti stori ci, appartenenti all a grande patria tedesca, taichè la linea di confin e conservò bensì andameot9 generale poco diverso da quello che aveva, ma venn e t.r·asportata una cinquantina di chilometri piu indi etro, e cioè sulla cresta dei Vosgi ed :1ttraverso i piani della Lorena. PiiL prec.isamente la nuova rrontièra parte ora dalla frontiera svizzera un po' all 'est di Delle, attraversa la ' trouee di Belfon ·12 chilometri ad or·iente di questa piazza, raggiunge la cresta de' Vosg i al Ballon d' Alsace e segue la displuviale dei Vosg i fin o al mo nte Donon. A parti re da l monte Donon la fro ntiera, .sensibilmente orientata lino a questo p:.ll1to da sud a nord, piega obliquamente a nord- ovest. [l suo tracciato, puramente arti ficiale, lascia alla Germania tutta l'alta v:tlle della Saar , segue le colline della ri~a sinistra della Seille, costeggi a per qualche tempo questa riviera, l'attraversa ad un certo punto per ritomare però di nuovo por.o dopo sulla sponda sinistra, donde va a raggiungere la Mosella ad 8 chilometri a valle di Pont-à -M on~so n . Dopo aver seguito per un breve tratto il corso della Mosella, la · linea di con(ine attraversa il fi ume, corre al piede delle colline che cingono Metz da occidente attraversando i .campi su cui si com· battè la battaglia del 116 agosto, lasciando Gravelotte e Vionville ·alla Germania, Mars-la-'l'our· alla Francia. Dieci chilometri ad est della piccola piazza di Longwy il confine fra la Germania e In. Francia va a raggiungere la frontiera neutra del Luxemburg. Si mi- , surano 40 cll'ilometri dalla frontiera Svizzera al nailon d'Alsazia,

80 dal Ballon d'Alsazia al M. Donon, 95 dal M. Donon alla Masell a e 70 dalla Mosella all a frontiera luxemburghese. Basta getta re l'occhio su una cart a per convi ncers i che il tratfì ume scorre bensì tutto in territo rio francese dalle sue scaturigini fi no a Givet, punto in cui entra nel Belgio, ed inoltre nelle COtes de Meuse sulla destra, nelle Argon ne sulla sinistra, presenta un complesso di eccellenti posizioni difensive per arrestare l'invasione procedente per le due grandi linee d'operazione Metz-Verdnn Reims-Parigi, e Strasburgo-Zabern-Nancy-Chàlons- Pal'igi, ma a causa della sua eccessiva lunghezza (dall 'altopiano di Langres al confi ne belga si misurano 260 chilometri), e pel' In du plice circostanza che il tl'atto Verdun-Com mercy è a meno di tre tappe dalla frontiel'a Ioreoese, e che l'in vasore sboccando dalla tl'ouée · di Belfort su Langres' e Dijon, .avrcbbe spunta ta l'ala destra della difesa e taaliatò le comunicazioni fm Parigi e Lione, an che la linea della Mosa" - nelle condizioni d'allora - ma l rispondeva allo scopo: e ciò anche ammei.Lendo che i 260 chilometri ~~l s ~o sviluppo si potessero ridurre a ~1 70 veramente att.accalHll , Jnquantochè il tratto fra Stenay ed il Belgio non è atlraver·sato da n~s ­ suna importante linea d'invasione. Per poter difendere effic:~ce me n te la linea della Mosa sarebbe stato infatti necessario chfl i francesi, vi si avessero potuto trovare pronti pri ma che i tedeschi Cossero stati in grado di prendere l'offensiva: ma, prescindendo dal numero, nelle condizion i in cui si trovava la Francia nei primi anni dopo la guerra, cioè coll'eserci to da ricostituire e cogli ordinamenti ed il sistema di mobilitazione da cambiare, codesta ipotesi non era guarì ammissibile. Tuttavia pur volendo accettarla per ragione di studio, è facile scorgere come l'esercito francese dietro la :\'[osa ben di!Ticilmente sar·ebbe stato in oarado di mantenersi riunito per fare difesa manovrata:. troppo . svariate erano le combinazioni, troppo lontane, importanti e perrcolose le direttrici di marcia che avrebl>e potuto scegliere l'invasore, troppo diflicile d'allt'a parte lo spostare da un punto all'altro dello scacchiere le enormi masse attuali, perchè si possa razionainiente ammettere .che i francesi non si sarebbero lasciati indutTe a distendersi da Belfort a Stenay, ed almeno fino a Verdun.

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NO'l'E SULLA FRONTIERA FR.Al!CO·GERMANICA

1938

NOTE SOLJ,A FRONTIERA FRA NCO- GE'RMAlHCA

Ciò essendo, a quale partito avrebbero dovuto probabilmente appigliarsi '? · Bisognava sceglierd tra la radunata nel bacino della Senna quasi sotto le mura di Parigi, e l'offdnsiva pronta ed a fondo nel' paese nemico. )la pure non tenendo conto della circostanza che codesta offensiva, senza nessun punto d'appoggio da tergo e colla minaccia ?i Metz e di Strasburgo ai fianchi, sarebbe ~tala alTischiatissima ~mpresa; pur presci ndendo d'altra parte dal riflesso che l'offensiva m parola non poteva ripr~mettersi risultati pronti e decisivi perchè sarebbe andata a ilare dt cozzo nella formidabile baniera del Reno, - pur prescindendo dunque da tutto ciò - codesta offensiva, .nelle condizioni d'allora, era pressochè impossibile. Non nmaneva dunque che appigliar.;;i al primo partito - a conce n ~rare cioè l'esercito lontano dalle frontiere, sotto le mura del la cap ttale e nel Morvan; - ma ognuno facilmente può renders;. con to del le conseguenze materiali e morali di una decisione tanto grave . EpP,ure nel '1875. quando vi fu un momento nel qual e la gu~rra tra la FrarlCia e la Get:mania parve ineviiahile, er!t stal(} appunto deciso di abbandonare la Lorena. la Cha mpacrne e la Franca Contea per fare il concentramento più indietro. l'lNè davvero si. ~ott:e~>be, muo_vere biasimo a chi stava allora a capo delle ~ose mtlttan tn Fr~n cta d'aver scel to tale partito, perchè era forse tl solo atto a scong10rare una catastrofe. Resasi però conto dell'entità del pericolo e de' sacrifici necessari per scongi urarlo, la Francia dopo del •1875 si accinse con virile energia a sostenerli . Volle avere un ésercito per numero per armamento, per ordinamento e per celerità di mobilitazion ; tal e da ~ o tere competet:e con quello tedesco in aperta campagna, ed ormat essa ha fiducta - e fiducia non infonda ta - di avere raggiunro lo scopo . Nel rifl esso però che un esercito non .s'improvvisa dall'oarri a~ d?mani, perchè non basta avere gli uomini , occorre anch; "studtare e,prep~rare quel complesso meccanismo materiale e morale· onde l ese~·ctto stesso trae la sua vita e la sua forza , provvide in'tanto a chiUdere nel miglior modo pos3ibile per mezzo delle forti. fìcazioni le principali porte che es~a aveva aperte all'invasione.

1939

pet· mezzo di for tificnioni; fortificazioni che, ben lonta ne dal riuscire poi inutili quando l'esercito fosse .;;Lato pronto. sarebbero anzi tot·nate utilissime sia per la diiesa manovrata, sia per l' offensivll, offrendo -alle forze mobili solida base, e permellendo loro di mantenersi ~on ­ centrate pet· operare senza perico lo per una qualunque delle linee dello scacchi ere. La ~Josella dalle sue sorgenti negli alti Vosgi fino ad Epinal, scorre, come già si è veduto , io un paese di mon1agna fiancheggiato da elevate e da ripi de pareti boschive e rocciose, superate da poche strade facilmente difendibili, specialmente in corrispondenza della riva sinistra. D'altra parte tutte le strade che attraversano i Vos~i tra il Ballon d' Alsace e la. depressione di Saales, fanno capo ad Epinal od alle strette montane a monte di Epinal. Da Epinal a T Qui poi, per la forma della sua Yalle e per la profonditi~ delle sue acque, la Mosella. costituisce un ostacolo naturale di entità non disprezzabi le. :t.ato di Verso.illes a veva posto la Francia i n ben dure condizioni. Non so lamente le aveva tolto le due provincie che essa si era abituata a riguai'<lare come francesi e dalle qua li continuavano le testimonianze di alieno e di rimpianto, non solamente il possesso dell' Alsazia e della Lorena rendeva ancora più formidabile la frontiera <>cci dentale della Germania_. coprendo più efficacemente i suoi sbocchi dalla linea del Reno e dando in :;ua mano l\letz e Strasburgo, oltre ad altri punti di minore importanza - ottime basi olfensive nel - l'even tualità d'una. nuova guerra - ma spalancava ai tedeschi le porte per penetrare nel cuore della Francia. )letz dista infatti meno di 300 ch ilometri in linea retta da Parigi, cui non fa schermo alcuna importante linea natur~le, ed allora neppure alcun serio ostacolo artificiale. Non meno aperLe all'invasione erano poi le strade che dalla Lorena, penetrando tra la Mosella ed i Vosgi, conducono verso l'altopiano di Langres e verso la valle della Saona, quindi sul rovescio dei Vosgi. Per veri(à neppure i Vosgi co~tituivano una linea di difesa molto gaglia1·da perchè accessibili da per tutto alla fante ria e perchè attt·aversati da numerose strade: tuttavia, quando il difensore avesse potuto dispo rre di forze sullìcienti, esso sarebbe stato in grado di

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1940

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NOTE SULLA FRONTIERA l'RANCO- GERlU.NlCA

trarne qualche profitto per la difesa diretta; ma minacciato di fronte dal nemico basato su Strasburgo e sulle altre piazze dell'alto Reno, girato alle ali, dalla Lorena verso Epinal, da Miilhausen per la trouée di Belfort verso Vesoul, nell e condizioni d'allora sarebbe stato senz'altro obb!'ignto ad abbandonnre la regione dei Vosgi in man o all'invasore. E qui conv iene poi ricor·dare che per lo sviluppo limitatissimo che avevano le opere esterne di Belfort nel 187·1, questa piazza essa era ben lontana da!lo sbarrare il fascio stradale che attraversa la trouée. ·A dir vero non si può negar·e che qualche tratto delle valli . della Mosella e della Meurthe non potesse offrire discreto appiglio alla difesa, ma anche questi dividevano coi Vosgi l'in conveniente d'avere le ali in aria, specialmente poi la sinistra, perchè i tedeschi, sbo.ccando da ~J etz, · avrebbero age,•olmente girato tutte le difese a monte delle due valli anzidette. Nè a scongiurnre codesto pericolo potevano cer·to bastare le insuffic ienti fort ificazioni di 'foul. E nemmeno il cor:>o della Mosa poteva costituire una linea di difesa adatta per copr·ire' il bacino della Senna , poichè codesto ~ e 1:onsegue che tra il Ballon d'Aisace e Tou l è possibile, e re· lntinmente agevole, di trarre partito del corso della Mosella e delle condizioni topografiche locali per' organizzare una buona linea di difesa . l Abbiamo pure notato, d'allra parte, come le cOtes de Meuse sull a destra, le Argonne sulla sinistr·a, conferiscano al corso della ~I osa tra Pagny-sur-Meuse e Oun i caratteri d'una ecc~llente linea di difesa . E siccome Toul è a meno di 1O chi lometri dalla Mosa, chiaro apparisce come poteva riuscire agevole di saldare il tratto del corso del•la Mosella a monte di Toul col tratto del COI'So della Mosa a valle di Pagny, mediante sufficiente sviluppo dato al campo ti'Ìncerato di Toul. Fra il Ball on d' Alsace e la frontiera belga, combinando opportunamente gli ostacoli naturali colle fortificazioni, è stato dunque possibile di organizzare nna buona frontiera militare, la quale però richiedeva come condizione indispensabile che le opere di. Belfort acquistassero tale sviluppo da sbarrare in modo sicuro la grande trouée, per im pedjre che la linea di difesa venisse girata per la destra.

NOT)> SULLA FRONTIERA FRANCO-GERMANICA

1941

Vedremo ora con quali criteri e con quali modalità si procedette nell'ordinamento difensivo della sopramenzionata linea: q~i intanto criova notare che se la Francia. con meravigliosa energ1a e'sollecit~Hline, ha posto mano , dopo del ;18'15, a crearsi unahnona fronti era mili tare altrettanto ha pure fatto la Germania, traendo partito di tutti i va~tarrcri che le otfriva la sua frontiera politica, specialmente per quan t~"'ha tratto alla costituzione d'una _soli~issima base difensiva sul Reno, e d'una minacciosa base offensiva m Metz ed in Strasbu rgo.

III. La frontiera militare francese dell'est.

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La trouée di Belfort, la )losella dnl B-allon cl'Alsace a Toul , e per ultimo la Mosa da Pagny al confine. belga,_.costituiscono a~ dunque gli elementi geografici dell~ fro n_t1era m1llt.are frn~ces~ d1 fronte alla Germania. Questa frontrera si lega a sud coli ordrnamento dif~nsivo del Giur·a, ecl a nord con quello in conispondenza della frontiera belga (piazza del Nord). Noi esporremo brevemen te quanto può contribuire a d~~e ~na idea suf(ìcientemenle chiara e completa dell'ordinamento drfenSIVO della linea Mosella-~l osa di f1·onte alla Germania, aggiungendo altresì hrevi cenni snlla difesa del Giura e sn (ruanto è stato preparate nell'Artois ed in Fiandra per tener conto an~he dell' ev~n­ tualitil che dn parte della Germania o de' suoi alleati possa ven ire violata la neutrali tà della Svizzera e del Belgio. , . Grande parte dei dati d i fallo che stiamo per esporre son_o tratti dalla recente opera del 'fénot - La Frontiìm~ - che ch1unctue desidera approfondire maggiormente le sue nozioni sull'argomento converrà lecrcra attentamente o almeno consul ti . Non possiamo a meno per~l') di metterlo in guardia contro lo spirito di cha1win·isme che in forma l'opera in parola, spirito forse opportuno per lo scopo per il quale il li bro è stato scritto -quello di far


1942

NOTE SULJ,A FRONTIERA FRANCO-GER!fANICA

acquistare fiducia ai francesi nella bontà e nella solidità delle nuove difese preparate in corrispondenz_a della fron tiera germanica - ma che troppo spesso e facilmente induce lo scrittore a qualificare in{ranchis.sables linee o punti che proprio tali, a nostro avviso, non sono afTatlo. 11 principio di crearsi artificialmente una fronti era per mezzo delle fortilicazioni non era nuovo in ·Francia. Yauban, ne' primi anni del secolo scorso, l'aveva applicato per difendere la frontiera di Fiandra. Con tre linee di piazze forti a scacchiera, che comprendevano non meno di venticinque piazze e che mutuamente si appoggiavauo e si lìanche!!giavano, esso avem occupati t.ulli i nodi stradali e tulli i principali passaggi sui corsi d'acqu.L Questa frontiera artificiale rese alla Francia eccellenti· servizi nella guerra per la successione di Spagna, specialmente durante le campagne del !J706, del 1711'1 e '17'12 ; ed anche nella campagna del 11·793 contro la coalizione le tornò sommamente gio vevole. Ma se la tradizione di Vauban può aver yont.ribui to a fare adottare il principio di ricorrere alla f,wtifìcazione per crearsi una frontiera anificiale, è ch iaro che codesto principio doveva venire appl icato con cri teri e con modalità affatt? diversi. All 'epoca di Vauban una piazza era presto ç_p'strutta. Con una cinta bastionata, a profilo piLL l· meno rafforzato, si serrava da presso l'abitato d'una cillil o d'una borgata, e lutto al più si spingeva a poche centi naia di metri avanti le porte qualche opera a co rnu od a corona o qu:-. lche modesto dente - ecco la piana d'allora. ta quale non solamente aveva una capacità di re:;istenza considerevol e, ma esercitava anche una forza attrattiva non disprezzabile sulle forze nemiche che manovravano in vicinanza, e ciò perèhè gli eserciti d'allora erano molto più piccoli degli atluali, meno mobili, e d'altra parte molLo meno ricca era la rete stradal e. Oggi una simile piazza - e ben lo provarono gli esempi delle ultime campngne - mal reggerebbe anche solo per pochi giorni contro i moderni mezzi d'attacco; e non ritarderebbe poi forse neppure d' un di la marcia o!Tensi'va alle enormi masse di cui gli Stati dispougc•no pei' la guerra. Affin chè oggi nna piazza risponda al suo scopo fa dunque mestieri che la città ch'essa racchiude sia

KOTE· SULLA FRONTIERA FRANCO-GERlr!ANIOA

1943

sottratta al bombardnmento serio, donde la necessità che le opere vengano spinte almeno a 4 o 5 chilometri dalla cinta; inoltre codeste opere occorre siano di tale robustezza da poter resistere agli esp l od~nti più Ierribili di cu i può valersi l'assalitore per caricare i snoi proietti •;avi. Xè d'altra parte va taciuto che le tittà hanno du plicalo o triplicato la popolazione che avevano al principio rlel secolo scorso. e per conseguenza che esse si sono e:>tese molto al di là delle antiche loro cinte murarie. Ciò stante, ben si vede quanto dispendioso torni ora il fo1'lificare in modo (•fUcace una città e come a suo presidio si richiedano forze cospicue . Il sistema delle piazze di frontiera alla Yaubnn non sarebbe stato dunqne conveniente solto nessun aspetto, tanto più che le condizion i topogralìche della frontie ra del nord sono ben diverse da quelle della frontiera nord-est. Su questa il problema poteva venire risolto in modo più economico e più ri spo ndente allo spirito della guerra moderna. La soluzione di questo probl ema fu affidata al generale Seré de Rivière, direttore delle fortificazioni. e quasi in tegralment e accettato dal cons iglio superiore del la guerra: Non potendo senza esagerato di:>pendio. nè rl' altra parte ritenendo necessar·io, di sbarTare in modo assol uto tull:l la frontiera della Svizzera al Belgio , egl i cominciò a scegliersi quei tratti della linea di difesa di cui voleva mantenerE! la padronanza. Scelti codesti tra t li. egli· l i forti ticò in modo tale cbe letteralmente nessuna s(rada rimanesse sottratta all'artif.(lieria di almeno un forte; ma nella maggior parte de' casi anzi che potesse cadere sotto l'azione di due od anche di più opere . Ben inteso che questa impeoelrabiiità si riferi sce ai grandi corpi seguiti dalle loro impedimenla, 11an già a manipoli di fan ti o di cavalieri. Inve.ce di fortificare nel vero senso della parolrl della cillà, egli co strusse dei forti isolai i robu sti e potentemente armati. In alcuni casi cod.esti forti si trovano nppunto maggiormente addensati in prossimità di rrualche città, ma in massima non è tanto per proteggere .questa, quanto per cop ri re il nodo stradale od i .


1944

NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO·GERMANICA

ponti, od una zona di terreno adatta per la raccolta d'una considerevole parte delle forze mobili, che vengono appunto a trovarsi in corri spondenza della ci ttà stessa. Nella scelta del le posizion i sulle quali fa r sorgere i forti si è certamente stati guidati dal criterio che essi fossero in grado di battere nel modo più el'ficace determinate zone. per· favorire gli sbocchi offensivi alle forze mobili, tuttavia non si può non osservare che la preoccupazione di non allontanarsi di troppo dal nocciolo centrale è di tutto coprire, di turare insomma ermeticamen te tutti i buch i, non l\bb ia tal ora prevalso , ralch è talora si vedono predom inare i criteri difensivi anzi chè gli offensivi.

La linea Oiedenhofen -Dun-H.éims-Parigi è una delle più brevi · fra quell e che possono ven ire scelte dai tedeschi per marciare sull a capitale, d'altra pane questa linea d'operazi one è costituita da .una ferTovia e da un fascio di quattro slrade fra Mosella e la )1osa, che diventano poi cinqne fra la Mosa e la Champagne ('l ). In tre tappe si raggiunge la linea della .\losa, e co n al tra due tappe si attraversano le Ar);onne e si raggiungono i piani della Champagne. A pri mo aspetto sembra dunque una linea d'oper·azione molto vantaggiosa per i tedesehi. E però da notarsi anzi Lutto che la ferrovia costecrnia. d~ .vi· crno la frontrera .Belga e che di essa l' invas<u·e non potrebbe tmrre grande profitto fìn chè non fosse padrone di Mezières e di ~ ?Lh el , aggiunga~i che le piccole piazze di 'fonlmedy di !Uezrcres, benchè crnte da fol'lificazioni . antil(uate, interdi rebbero certo per qualche tempo l' uso della ferrovia stessa. In s~c~ndo lu~go che le sue masse dovrebbero superare tre su cc~ssrvr ostacol r: le c6tes de .\:[ense, la J\losa e le Argonne . È bens1 vero che sulla destra del fiume le cates de Mense cessa no a sud di Steney e d'altra pa rte che anche l'ostacolo delle Ar·gonne vn diminuendo man mano che si procede verso nord, ma non è men vero che la direttrite Diedenhofen-Steney-Chesne- Réthel -Reims, in corrispondenza della qua le àl i ostacol i nnturali sarebbero minori, è la meno diretta, e nel" tempo stesso per l'andamento e la vicinanza del confine belga, e per l'anda. ~ent.o del corso della ~tosa, la più peri colosa per i tedeschi, Jnquantoc h(~ il difensore, appoggiato alla piazza di Verdun ed alle Argonne, potrebbe prendere la contr' offesa; e - riu::;cendo o

La nuova frontiera militare misura 270 chilometri dal confine :;vizzero, presso Montbèliard, al confine del Luxemburg, presso Montmedy. Di questi 270 chilometri ne vennero fortifi ca ti circa 200, tenuto però co'nto non solamente della pÒstazione delle opere estreme, ma anche del raocrio d'azione rttile delle arti!!lierie onde . queste sono armate: 420 ch ilomell'i cioè dal confine sviuero ad Epinul, 80 da Toul a Verdun. Rimangono pertanto aperte all'invasione due porte, l'una d' nn po' meno di 40 ch ilometri da Epinal o Toul , l'altra d' u'n po' più di 30 chilometri fra Verolm e la pi ccola piazza di Montmedy, la quale può ritenersi saldare la frontiera mil itare francese al Belgio. ~o

~

Prima d'addentra1·ci nei particolari relativi all'ordinamento difen sivo delle due baniere, conviene esaminare e discutere brevemente per quali ragioni si è creduto di poter lasciare aperte fra esse questi due importanti sbocchi all'invasione nemica . È superfluo anzitutto il rilevare come il difensore ottenga già un grande vantàggio quando egli riesca a lim itare ed a determinare le linee per le quali il nemico potrà venirlo ad assalire; tan to maggiore sarà poi codesto vantaggio quandu potrà scegliere egl i ste!>SO le linee che intende di lasciare aperte all'offesa. Ciò premesso, perchè si credette di lasciare aperto lo sbocco a · .nord di Verdun?

1945

NOTE SUI,LA FRONTIERA FRANCO-GKRMANICA

(l )

'!'hionville (OJt:denhofen)

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1 Mouzon·Serlan-n eUwt-

l Steney-

f Dun-Grand Pré

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l Chesne-Rethel- Reims. l Vouzicrsì .

Consevoye·V:~rennes·Chafons

5

llelms.


NO'l'E SULLA. FRONTIERA FRA.NCO -.GE&MA.NlCA. 19!6 addossn re l'avversario al Belgio ed al Luxemburgo. Di questo pericolo ci renderemo ancora meglio conto quando avre~o ~g­ giunto qualche notizia sulle Argon ne e sull'ordi namento dtfensi vo di Yerdun e delle còtes de i\'lense. Ouanto alle cOtes de Mens, esse costituiscono fino oltre Dun un; ma .. nifica terrazta, coprente la valle Mosella, dalla quale il difensor~ può trarre ouimo par:ito delle pròprie armi e discendere anche olrensivamente nel la piana sottostanle della Vocore. (Juanto poi alle Argonne queste, come abbiamo ~ià veduto nello s:;;uarào generale dnto alla topografia della reg10ne, sono costituite òa due creste parallele orientate secondo il corso della Mosa, che occup'ano tutto lo spazio compreso tm la Mosa, l' A.isne e l'Ornain . Fra queste due catene corre l'Aire che attraversa la catena più occidentale, che è la principale, in corrispondenza di Grand Prè. Subito a not·d dell'Ornai n e della grande stt·ada J ancy-Commercy-Bar·-le- Ouc-Chàlons le Argon ne formano un largo.. ~l.to­ piano ondulnt.o, piuttosto coperto ma in complesso non .dd(Jctl_è. Man mano che si · avvicina all a strada Verdun-Chàlons l aspet·tltl e le difficoltà di codesto altopiano aumentano e raggiunj:(ono appunto la loro più sen tita espressione fra Clermont e S. te Menehoold. « o· immenses foréts en counent !es cimes et les pentes. La « grande route de Metz a Paris par Verdun, aujourd' hui dou11 blée d'un chemin de fer, franchit celte parti e de l'Argon ne. « Les positioos excellentes y abbondent. Celle de Clermont, qui « commande la vallée de l'Aire, puis celle dus Isletles a la tra· « versée du vallon de la Bionn e, peuvent étre tenues contre des « forces trè:; supérieures. A douze kilomètres aù nord du défilé . « des lslette s'onvre celui de la Chalade, où passe la route de « Varennes à ·vienne-le-Chateau. La chaine it celte hauteur est u encore apre et hérissée de bois épais. Le troisième defilé en « all aul ver:; le nord-est celui de Grand-Pré. « L'espace d'une quinzaine de kilometre:> qui _le s~pare . du « precedent n'est traversé que par de rares chemms lorestt ers

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NOTE BULLA FRON'flERA FRAN CO- GERMANICA

1947

« qui pourraient ètre aisément obstrués par des abattis. Le defilé « de Grande-Pré souvre assez lar·gemen t (·l). »

Ad 8 chilometri a nord di Grand-Pré si ha la stretta di Croixaux.-Bois, forzata dai Prussian i nel ·1792; e finalmente a ·15 chilometri più a nord, al Chéne-Populeux, si ha l'ultima stretta delle Argonne, per la quale passa il canale delle Ardenne e la grande strada da Reims a Sedan per Vouziers. La sezione delle Argonne a nord della stretta di Grand- Prè è però meno difficile della sezione più meridionale: essa olTre ad ogni modo eccellenti posizioni difens ive ad un'armata, tanto più che il nanco sinistro, che tatticamente sarebbe il più debole, strategicamente è. daritenersi il meno esposto per !'appoggio che indirettamente le dà la prossima frontiera belga. Da quanto è stato esposto è faci le quindi convincerci di quale vantaggio possa tornare alla difesa la linea delle Argon ne per preclndere all'invasore la Grand t?'Ot~ée dell n Mosa. Quanto all'influenza che sulla difesa della breccia :>Lessa esercita Verdun noi facilmente potremo rendercene conto tra poco .

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** Veniamo ora a parlare dell'altra porta rilasciata aperta all'invasione, dello sbocco indifeso, cioè, fra Toni ed Epinal auraverso alla ì\iosella. Anche qui si ha un ~rancle sbocco attraverso al quale l'invasione può svi lupparsi in condizioni logistiche e tattiche soddisfacènti, ma è uno sbocco pieno d'insidie ove non si tenga il debito conio de' suoi rapporti coll'ordinamento difensivo-offensivo delle barriere fra le quali esso si trova compreso. Anche di ciò ci convinceremo meglio trattando specialmente dell'ufCic.io dei campi trincerati di Epinal e di Toul. Possiamo osservare intanto che fra i campi lrincerati di Toul e


1948

NOTE SULLA . FRON'l'IE RA lo'RANCO - GERMAN!CA

di Epinal, e più specialmente fra il forte di Pont S. Vincent e quello di Dogneville, corrono 50 chilometri, seguendo il cor~o della Mosella. Lungo questi 50 chilometri la Mosella è, si ~uò dire, il solo ostacolo che dovrebbe superare l'invas•Jre, se si eccel.tun il forte di Manonvillers, che sorge completamente isolato tra Luneville ed Avricourt, e che ha per· ufficio, se non d'impedire, almeno di ritardare per il nemico l'impiego della ferro via Strasburgo- Nancy . I noltre in certo qual modo esso copre la rete ferroviaria de' Vosgi tra. Luneville e S. t Diè. , Ma se la Mosella lungo il tratto di corso pr·edello è ostacolo di poco momento, e se il terreno sulle due rive non presenta ç.ondizioni difensive spiccate ed analoghe a quelle che si sono vedute per la stretta della l\'losa a nord di Verdun, è però da no· tarsi che in corrispondenza di Bayon e di Charmes - nodi str·adali di capital e importanza del tratto di Mosella che si con sidera,la riva sinistra do mina la destra, e che anche. le alLnre fra S.t Nir.olas ed Epinal av1ra!orano la difesa della grande breccia (·1). In· vece Chàlet è un punto di passaggio adatto per l' attaccante perchè quivi la riva destra do mina la sinistra , ma esso si trova a troppa breve distanza dalle opere di Epinal , sebbene non nel raggio d'azione della loro artiglieria. A Bayon fanno capo tan,Lo la linea cl' operazione proveniente dal nord per BernsdorJf e Chateau Salins quanto quella prov~­ niente dall'est per la str·etta di Zabern e Saarburg. Entrambi si riunis~ono a Lnnoville e per Bayon , Haroné Vezelisé e Colombey · Belles tendono alla Mosa a monte di Pagny. A Charmes ed a Chatel fan:10 capo le strade che all raver:;ano i Vosgi fra il colle di Bùnhomme e qnello di Monte Donon, cioè in complesso sei g~·and i rotabili e parecchie altre strade secondàrie

(l) Il Tèuor cd il Niox non s<>no dello stesso parere nell'apprezzare il valore difen· sivo della trouée della Mosella: Il primo nel farne ceru10 soggiunge : • Nous sommes ~ donc en lll'escnce d' une interruption remarqua ble et caracteri~tiquc, de la nouvene • ligne de dofense. • Il secondo irwecc dice: • Dans l'intervalle de Toul ~ Epinal, lerempart costitué par le • septieme crète entro S.• Nicolas, B1yonet Eplnal... prescnt naturellement un obsta· • cle très puissant. "

NOTE SOI.LA FRONTIER A FRANCO -GE RMANICA

1949

- . tu_tte ?erò accessibili al carreggio leggero - comprese fra qnelle prrncrpalr sopra segnalate. Il sopramenzi onato fasci o stradale si rannoda a Ram bervilliers ed a Bruyères prima di raggiungere la Mosella a .Charmes ed a Chàtel, donde procede verso la Mosa pèr )Jirecourt e per Dompaire. Nodi stradali entrambi importanti ssimi questi ulti mi, sia per operara verso la Mosa, sia per operare verso Lanares 0 ver'"o l'alla S11ona. " :. Sebbene, come s'è veduto, I~ zona d'operazi()ne ch e attraversa l~ Mosella tra Epinal e Toul risul ti logisticnmente ben condiZIOnata, non Ya però taciuta la circostanza che essa non è accompagnata da nessuna fenovia ·internazionale. Si hann~ i~vece due fenovie p11 rallele al cor·so della Mosella, quella Bla mvdle-Bayon-Epinal, e quella Nancy-Vezel i se-~lir·e­ court-Epinal. Ma_ di que,te linee pnre doversi ritenere che potrà ceno trarre maggwre profitto il difensore ciJe l' allaccante, speci11lmente poi ~ell_a seconda, che corre coperta dalla Mosella c che cade sotto 1! trro del cannone del forte di Pont -S. Vincent. Tuua 1ria non p_u~ escludersi che l'assalitore, una volta penetr·ato in forza sulla sm1stra della Mosella, con un tronco di raccordamento fra Charmes e :Mirecourt (lavoro invero no~ facile auese le condizioni locali)_ unisca_ la .linea Strasburgo- Luneville-Charmes coll' importan te nodo dr Mrrecourt donde ir·r·adiano linee ferroviarie da ooni parte (·l ). n a) La barriera settentrionale (da Verdun a Toul). - Nell'ordinamento difensivo di questa barri em oltre a sbarrare Ietterai · mente tutte le strade che l'attraversano, si volle anche or <>anizzar·e Verdu n e Toul in modo tale che potessero costi turre r~busti capi 'saldi e basi alle manovre controffensive dirette specialmente · verso Metz, od a tergo di essa.

r (l) 'CINoo snJ)rcmmo davvero associarci al giudi zio del Ténot, 11 f[ualc accenn 1utdo al

.ac;~ 01~:~~t~ Channes·Mh·ecourt, soggi uuge: • ....... ne donueralt que de nuiòiocro.> 1


1950

Le còtes d,e Meuse, o Hautes de Mense, che, come ormai più volte si è ripetuto, accompagnano sùlla destra il corso della' Mo sella nel tratto che qui si wnsidera, non presentano da pe1· tutto oli stessi caralleri. A valle di S. Mihiel hanno una dorsale piatta, . . larga in principio (in H chilometri) là quale va po1 restrtngen dosi fino a poche migliaia di metri in corrispondenza delht (ralleria per la ferrovia Metz- Verdun. Codesta dorsale è ~nita e coperta da boschi fitti, che ben difficilmente si pos~ sono attraversa1·e all'infuori delle strade battute. A monte d1 S. Mihiél invece la cresta perde il carattere di continuità, ~ssa si rompe in poggi a fianchi Tipidi verso nord-~st e. coperti pu~e (reneralmente da boschi, ma fra poggio e pogg1o s1 aprono v1e ~aturali, accompagnale da buone ~lrade, che conducono _alla Mosa. Inoltre la linea che segna l'andamento generale di qnesJe alture, si ai lontana dalla l\iosa descrivendo quell'arco di cet·chio colla COt1cavità a nord, per mezzo del quale le cotes si vanno a saldare alla piazza di Toul.. Per questo complesso di circostanze lo sbarramento delle varie strade venne preparato presso il corso della Mosa nel tratto compreso fra il campo trincerato di Verdun e s. Miche.!; venne invece portato sulla cresta delle alture in cor. rispondenza del tratto rimanente. Prescindendo dalle strade che fanno capo a Verdun od a Toul, sono 3 le grandi strade che attraversano la Mosa fra le anzidelle piazze; e cioè: 1o La strada :Metz-Chalons per Fresne-en-Voevre, Villers sur Meuse e Souilly. 2o La s-trada i\'letz-Bar-le Due per Vigneulles e Saintl'l'l i hi el. 3° La strada Pont-à-Mouson-Commercy. Di tutte queste la più importante è senza confronto l'ultima.' sic'come quella che mentre permette di girare Toul , segna la .direttrice d'un comodo fascio stradale per penetrare nel bacino della Senna; tanto più che pare non tornerebbe difficile costruire un raccordamento fra Thioncourt e Commercy, cioè fra il nodo ferroviario di Metz e la grande linea Str~sburgo-Parigi,' neutral•zzando così uno dei principali uffici della piazza di Toul, quello cioè di sbarrare in modo assoluto questa ferrovia . ~

NOTE S.ULLA FRON'JlERA FRANCO-GERMANICA

NOTE SU!..LA FRONTIERA FRANCO-GERMANICA

1951

Importante .però è anche la seconda strada, tanto più che attraversa le cotes de Mense in corrispondenza d'un punto debole costituito dal comodo vallone di Spada. I forti di Genicourt, 'di Troyon, di Paroches e quello di Camp des H.omains, che domina S. Mihiel e da cui si ha vista anche sulla dorsale delle Haules-de-Mense, difendono le prime due strade, battendone più specialmente gli 'approcci al fiume. I forti di Lionville, di Gironville di Còte .Reugnon o di J onysous-les COtes e la bttlleria del forte Lucey concorrono a difendere la cresta. dell'arco di 'alture che si svolge fra S. Mihie! e T~ul. Sotto il fuoco cii questi forti passa la grande strada Pontà-Mausson-Commercy e tutte quelle che con questa fanno si;;tema: inoltre dai forti stessi si battono gli sbocchi dalla bella foresta de la .Reine, dietro all a quale potrebbero appunto ammassarsi al coperto numerose forze nemiche per ,ino mpere a momento opp0rtuno. Accennato cosi a larghissimi tratti all'organizzazi-one difensiva del terreno fra Toul e Verdun, diciamo ora qualche cosa su queste due piazze ('l),. - Vm·dun sorge sul fondo di una ridente pianura lunga da otto a nove chilometri; larga da 0inque a sei, solcata con larghe sinuosità dalla Mosa. Al bacino immediato di Verdun fanno parete sulla destra del tìume le Còtr,s de Meuse che si atlontanano dalla lVIosa all'altezza di Haudainville per riavvicinarvisi due chilornetrì a valle della città collo speron e di c6te S. M.ichel. Sulla sinistra vi fa parete una linea d'alture, appartenenti alla catena più orientale della Argonne, la quale con schiene nude e !ondeggianti, separate da profondi v·alloncelli, va innalzandosi man mano che si avvicina alla displuviale tra la Mosa e l'A ire. Questa corona d'allure comincia all'altezia di Dugny, che si trova un po' più a monte di Haudainville , e . termina collo sperone della Marre, il quale va a cadere sulla Mosa sopra la borgata di Charny, circa quattro. chilometri a valle di

(t} Sulle fortilìcazioni in massima non si darà che un cenno sommario, rircrendoci \Jiuttosto alla loro importanza ed al loro ufficio strategico anziché alloro scopo tattico, il quale non potrcllbc venir·e convenientemente ap~1rezzato senza una minuta descrizione della posizione o senza una buona carta a grande scala.

·i2f. -

ANNO XXXVtlt.


NOTE SULLA FRONTIERA l'RANCO-GER~IAJUCA

1952

NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO - GERMANICA

S. t Miche!. Il bacino di Verdun risulta adunque, come ogoun vede, di forma ovale alquanto irregolare. La linea d'31le COtes, sulla destra della Mosella, domina da una parte la città e ìa adiacente pianura da un'altezza media di più di IJ 1O metri, dall'altra la grande pianura dell a Vocvre, che si distende al piede del ripido ed uni to suo versante orientale. da un'altezzn di poco inferiore alla precedente. I punti culminanti dei contrafforti di riva sinistra hanno un'altitudine di alcuni metri inferiore a quella della Còtes. Le fortificazioni di Verdun fin dal secolo scorso vennero trasformate, sostituendo alle mura medioevali una robusta cinta bastionata alla Vauban. Ma è evidente che anche colle armi da fuoco ad an,ima liscia la posizione della piazza era poco felice. Stabilendo le sue artiglierie sull'altura di S. t Miche!, poteva infatti l'attaccante batlel'e a meno di 2000 metri la cinta e la cillà. Col progredi re poi delle armi da fùo co .i difetti di Verdun andarono naturalmente accentuandosi, 'tullavia nel '1870 essa sostenne onorevolmente successivi attacchi di viva forza dei tedeschi, e non capitolò che il 3 novembre - più forse per la prsot.razione morale del governatore in seguito alla caduta di Metz, che per reale impossibilità di continuare la resistenza. Dopo del 11870 alla piazza di Verdun venne dato uno sviluppo gran.dioso, trasformandola in nn esteso campo trincerato con azione sulle due rive del fiume. È stata insomma trasfor mata in una poderosa doppia testa di ponte, la quale mentre intercetta le principali strade che da Metz conducono a Parigi, è in grado allresl di offrire opportuna e solida base di manovre ad un esercito il quale voglia operare nella pianura della Voevre o verso nord per la sinistra della Mosa. Ed a conferire forza e sicurezza a codesta base contribuiscono gli sbarramenti preparati a monte di Verdun i quali ne impediscono il completo investimento e proteggono le comunicazioni dell' eser"cito basato su Verdun, coll'interno del paese. Il duplice scopo sopra riferito v,enne raggiunto : 1o Stabil endosi for tememe sull 'altopiano tra il bacino di Verdun ed il piano della Voevre in modo tale non solamente da coprire quello, ma altresì da poter ballere efficacemente quest'ultimo pei·

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meLLere in crrado le truppe della difesa di sboccare sulle strade che ~ conducono a ~fetz ed a Diedenhofen. 2° Sbarrando efficacemente le due strette, che i~ a monte Pd in a valle di Verdun, ne limitano il bacino. 3° Occupando fina lm en te con fortificazioni i culmini delle alture che si staccano dalla cresta delle Argonne per venire a morire intorno al bacino di Verdun. . Sulla destra della :Mosa si vengono dunque ad avere due li nee di forti, l'una in corrispondenza ,del margine occidentale e l'altra in corrispondenza del margine orientale dell'altopiano delle COtes. · Tra le due cinte il temmo è tutto coperto da boschi d'alto fusto che si estendono molto al di là del l'aggio d'azione dei forti a sud ed a nord: codesti boschi sono malamente praticabili all'infuori delle strade batl.ute : A pparten~ono alla cinta interna i forli di Bellevi lle, Saint Miche!, Souville e Tavannes, che costi tuisco no un gruppo a difesa degli accessi alla piazza in corrispondenza del settore nord- occidentale. l for ti Belrupt e Haudainville chi udono invece le strade che provengo no dal settore sud-orientale. Fra tutti i forti sopra menzionati ha speciale importanza quello di Souville perchè si trova su un punto nel quale la catena delle Cotes-de-,1euse si restringe al punto da non lasciare che una terrazza d'un migliaio di metri. Le artiglierie del forte possono quindi ba.ttere ad un tempo il piano di Ye,rdun , la cresta della Còtes ed il piano della Voevre. Per favorire poi gli sbocchi offensivi verso la Voevre si ha il crruppo d'opere a nord della ferrovia (forti di Oonaumont e di ' 'aux, con parecchie batterie annesse) ed il gruppo d'opere a sud della fer:rovia (forti di H.ozellier e di Moulainviile, pure con batterie annesst). Il forte di Souville, che sorge' presso la ferrovia, non solamente rannoda dunque fra loro i due gruppi costituenti la 1inea esterna, ma esso rannoda altre~ i la cinta interna alla cinta esterna. Quando si è trattato di fortificare Veràun si è discnsso molto se non sarebbe stato conveniente di portar le difese di riva sinistra a dirittura sulla cresta stessa delle Argonne, più specialmente in corrispondenza diSivry-la-Perche, che·non dista più d.i Hl chilometri dalla ci ttà.


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1954

NO'rE SULLA FRON'r!ERA FRANCO-GERMANICA

Prevalse però il partito di mantenere la linea dei forti più da presso al bacino di Verdun ; e si costruirono quindi le opere di Dugny, Landrecourt, H.egret a sud della fenovia; ed a nord il gruppo d'opere della Chaume di faccia a Sivry- 1&-Perche ed i forti e batterie annesse di Bois- Bourrus e de Marre sullo sper·one che , termina sulla \l osa a Charny. Tnllavia il punto più debole del campo trincerato pare sia appunto da t{Uest.a parte, e più precisamente il contrafforte su cni sorgono le opere clelia Chaume, perchè queste- possono venir battute a cinque o sei chilometri di distanza con vantaggioso dominio dell'artiglieria nemica stabi lita sulla cresta delle Argonn e in corrispondenza di Sivry la-l?erche. ) (a presc!ndendo anche dagli inconvenienti di ca rallere difensivo, col non aver ponato le opere sulla ct·esta delle Argonne, il difensore si è tolto il vantaggio di padroneggiare gli sbocchi verso le valli dell'Aire e deii'Aisne. È . quindi presumibile che, o permanentemente, o con opere di campagnn, la posizione· di Sivry verrà saldamen te occupata. A1 lìn qui dello sn Verdun aggiungeremo che una rete ferro viaria a scartnmento ridotlo unisce quasi tutti i forti colla piazza e che in questa si hanno magazzini e depositi d'ogni fatta per servire da base d'operazione ad un esercito. 11 campo trincerato di Verdun ha uno sviluppo di 48 chilometri qu1odi richiederebbe una linea d'investimento d'uno sviluppo cert~ non inferiore a 75 chilometr·i ( l). Siamo ora in grado d'apprezzare in tutto il suo valot·e l'importanza di Verdun ed il suo uffic io strategico. Oltre a sbarrare in modo efficacissimo, come si è veduto, le strade più im portanti e pi ù direrte fra Metz e Parigi, un' armata basata su Verdun, si trova in grado di difendere anche indirettamente tutta quella grande breccia che si apre fra il campo trin cerato stesso c la frontiera belga, perchè non è gu~ri presumibi le che l'attaccante s'ar_rischierebbe a varca re

Hl Il Ténot eia como svilui~Po della linea ~'investimen to SJltanto 60 chilomelri, con che C)UC$ta non verrohbe a dtslare che meno di 2 chilometri dalla linea dei forti. Ct·ediamo sia davvel'O troppo poco o che iu media la linea d'investimento 'nou possa stabilirsi a meno di 4 chilometri dalle opet·c, <~nche nelle circostanze pii! favm·evoli per l'altaccan le.

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NOTE SUJ;,LA F RON'l'lltRA FRANCO -GERMANICA ,

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qui vi la ~1 osa e ad inoiLJ';lrsi flelle strette delle Argon ne co n tanta minaccia sul fianco sin istro, salvo che non disponesse di tale snpe· riorità numerica da poter mascherare il campo trincerato su ambedue le rive del fìum~ e procedere oltre. Ma ollre ad avere un ufficio di fensi vo, Yerdun ne ha pure uno offensivo. Le Còtes de Meu se si trovano n due tappe da Melz, e fino alle alture che avvolgono da occidente questa piazza, nessun osracolo naturale s'opporrebbe all 'ava_nzata dei francesi : Verdun rappresenta quindi base opportuna per imprcndere l'auacco di Metz . Dall'estremo 5ettentriona le della barriera della Cotes de Meu;;e, passiamo o:·a a Toni che si lro va all'estremità m~r i d i o nale. Tonl ritrae la sua :importanza dal fallo che ri attacca il fronte difensivo della Mosa a quello dell 'a lta Mosella, soarra direttamenre, le migliori e. più direlle strade che dnl l' Alsazia conducono a Parigi, fra l,e quali la grande ferrovia a due binari StrasburgoNancy-Bar·le-Duc -Clmlon s-Parigi, nella quale a Frouard si in· nesta la ferrovia di ÌI'IE\IZ, d'altra parte ofTre propizia base ad un'armata per minacciare da vicino il fianro e la terga d'un avvet·:>ar io il quale da Metz si diriga verso Commercy, oppure da Strasbur~o per Bayon su N eufchf~teau, ed esercita anche la sua azione controffensiva rispetto a chi da Metz muov esse all'attacco di Verdun . . Ma non - basta : la stessa armala trova in Toul una propizia base di partenza pet· la schiella ofTensiva nella direzione di S. Avold. · Ma affi nchè Toul fosse vet·amente in ~rado di rispondere a codesti svariati ed impol'ta ntissim i uffici, era necessario che al suo campo trincerato venisse dato tale svi luppo da poter dominare sia il punto di confluenza della Meurthe nella Mosella pl'tlSSO Fronard, sia ls città di Nancy, che non di:;ta dalla ci ltà di Metz più di 20 chilometri. Ed infatti al campo trincerato di Toul venne dato uno svi luppo . grandioso. G;iova -poi ·soggiungere subito che nessuno forse dei grandi capisaldi della bmTiere de fer che dopo del1874 la Francia si è preparata, ha èosì spiécato il carattere' di posizione organizzata in vista d'ottenere determinati scopi strateg\ci, anzichè quelli

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NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO -GEI\~lANICA

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NOTE SUf,LA FRONTIERA FRANCO-GER111ANICA

di città fortificata come, con metodi più o meno diversi, sempre si praticava per lo passato. Nelle fortificazioni di Toni conviene distinguere due 'categor·ie d'opere: Quelle cioè che hanno scopo più propriamente .difensivo, le quali sbarrano le strade che da oriente tendono alla .Mosa: e quelle che conferiscono a Toul il carattere di perno per ma · novre contr'offensi ve od anche il car·attere di base alla schietta offensiva. È chiaro però che fra le due categorie d'opere deve • esistere iotimo legame, e che le un e devono completare ad avvalorare l'aziùne delle altre. l)er renderei conto dell'ufficio dei singoli gruppi d'opere converrà premettere un sommario cenno sulla topografia dei dintorni di Toul. La città, che non conta più di 7 od 8000 anime, sorge nel fondo della valle e sulla sin istra della Mosella, gia larga ·e profonda, in corrispondenza appunto ~i quel grande gomito che essa descrive prima di ricevere la Meurthe, la quale per il suo andamento dirette presso a poco da sud a nord , pare appartenga alla stessa valle primaria nella quale scorre la Mosella a valle di Frouard. Tutto all'ingiro Toni è dominata, più o meno da vir.ino, da altur·e di grande impor·tanza militare. A sud sorgono le Còtes de !Heuse, le quali determinano un vasto altopiano leggermente ondulato e bosch ivo, specialmente ad oriente, fra la Mosella e poco ad occidente del meridiano di Toul; s'innalzano poi - con lievi pendii in principio, con pendii ripidissimi ed in mo lti punti veramente a picco in seguito, -- fi no a raggiungere la cresta, la quale è orientata da sud a nord ed ha una elevazione quasi un iforme di 400 metri. Ad occidente della cresta il pendio è dolce, uni to e bosch ivo, ad oriente ed a settentrione invece è non solo ripidissimo, ma rotto da burroni frequenli. Tranne in con ispondenza · di Toul, l'altopiano che prolunga ad ori ente le CO_tes·de-Meuse, termina dalla Mosella con ri pe ripide e scoscese. Questi sono i caratteri più spiccati ·del sistema d'altura compreso fra la Mosella da Pont Sa1nt Vin · . cent a Toul, la strada Toul-l>agny-sur-Meuse, la .M osa a monte della suddetta localit~ lìno a Sauvigny-sur-Meuse e li1 strada che per Colombey congiunge Sauvigny con Pont Saint-Vincent.

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Tre sole breccie 'olcano la cresta della Còtes de Meuse nel tratto che si considera: quella d' Jngressin , per la quale passa la ferrovia e la strada Toul-Foug-Pagny-sur-Mense, quella di Blenod, seguita dalla strada Toni-Vaucouleurs, e quella di Colombey-Pagnyla-Bianche. A nord della breccia di Ingressin sorgono le al ture di Lucey, di Bruley e di Encrouves, che appartengono pure al sistema della c6tes de Meuse. Queste alture hanno forma conica e sono raccordate fra loro in direzione da nord a sud. lmmediatamente a nurd di Toul ed a poche centinaia di passi da suoi Lastioni, si accentua l'altura isolata di S. Michel, e poco più ad occidente quella meno se ntil~ di Barine, a nord dell e qual i si distende sconfinata e leggermente ondulata la bella pianura della Voevre. Il culmine del monte Saint Miche! non dista pit't di 1 t>OO metri dalla cattedrale della cittit di Toul e la domina di oltre '' 00 metri ; come domina pure l'altopi ano hoschh•o della Haye che si di stende ad oriente di Toni , fra la Mosella e la Meurthe. Codesto grande altopiano ha form a quadri latera, da tre parti gli fanno da fossato la Mosella e la Meur·the, sul quarto lato un ciglio ben marcato 'e di notevole importanza militare si distende da Maxeville a Ludres separandolo àagli scoperti pinni di Nancy e di Fleville. L'altopiano della Haye è quasi :otalmente cope,.to da magnifici boschi ed è solcato dalla strada ~ ~n cy-Toul e da quella NancyPont-S.t Vincent, nonchè da molte altre strade secondarie o costrutte a scopo militare. I suoi pendii sono generalmente ripidi, ma ripidissimi sono poi quell i verso la l\losella a monte di Toul, talchè fra Chaudeney e i.'tlaron, in3ieme colle alture della riva opposta, l'altopiano de la Haye rinsena il fiume in una profonda e scura forra. · Nancy, ricca ed importante città, nodo di numerose strade, si trova dominata a distanza convenien te dal ciglio militare del pianoro della Haye e ne costitui sce uno dei principali sbocchi offensivi . Ciò premesso, vediamo ora in qual modo venne sistemato il campo trincerato . Fino al 1874 Toul non era difesa elle dalla vecchia sua cinta bastionaLa, dominata da ogni parte, ma ché tuttavia non era tor-

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1958

NOTE

SULI~A

FRONTIEf!A FRANCO -GERMANICA

nata inutile nella campagna del 11870 per ri tardar ai tedesch i l'impiego della ferrovia. Nel 4874 si proced~ tte alla costruzion e d~ alcune opere, la principale delle quali su l monte S. Miche!, ma anche queste erano troppo addossate alla cinta e dominate. Quando in segui Lo si procedette alla sistematica preparazione della grande frontiera mi litare giusla il progello del generale Ser·é de In Rivière, le opere costrutte nel ·1874, cioè la ridotta di S. 1\lichel a nord, ì forti della Justice ad occidente, quello di Tilhot a sud e quello di Dommart.in ad oriente, costituirono, insieme all'antica cinta, il ridotto del campo trincerato, che venne lega to all e forti ficazioni del fr·onte delle cOtes de l\leuse (parte difensiva del campo trincerato), il quale si estende per una ventina di chilometri da Lucey a Pagnyla-Biancbe. Qn esto fronte difensi vo è costituito dall 'importantissimo gruppo d'opere dt Lu r:ey dal quale si ilomina la piana della Voev r·e, si di fende la gola di Troodes e si fia ncheggia la ridotta di S. t .Michel ; dallo ridotte di Brul ey e do! fort e di Encronves, con molte batterie ann e5se, che insieme col forte della J ustice e con quello~importan­ tissimo di Domgermain sbarra la gola d'Ingressi n; dai forti di Domgermain e di Bl enod e dalle batterie intermedie di Charmesla-COte, che, costrutti presso la cresta delle Còte-de-M euse a sud della stretta cl'lngressin , dominano questa e tollo il terreno- a sud di Toul, coprendo Vaucouleurs; finalmente dal fo rte di Pagny-laBiauclie che balte la ferrovia Langres-Neufchnteau-Pagny-surMeu se e lo sbocco di Colombey. È que~to l'ultimo forte della grande barriera delle COtes-de-M euse. ln massima tulte le opere di Saint , Miche!> di Lucey, d' Encrouves, di Domgermain e di Blenod dominano il terreno battuto da piit di ·l 00 metri. La batteria di Cbarmesla-Còte di oltre200. Più a sud, presso Neufchiì.teau, sorge il forte di Bourlemont per dominare quest'importante nodo fe rroviario, ma attesa la sua distanza, non può ritenersi faccia più parte della barr iem della Mosa. È un for te isolato. Conferiscono poi carallere offensivo al campo trincerato di Toul, anzitutto i forti di S. Etienne, di lfranchevi lle e di Bouvron , che sorgono su d'un arco di cerch io a circa 6 chilometri dal for te Saint Michel, il quale arco di cerchio si appoggia a destra alla Mosella ed alla foresta della Haye, a sinistra al gruppo d'opere di Lucey,

NO'l'E SU LLA FRONTIBRA FllANCO-GERMANICA

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che completa il sistema offensivo sopra menzionato per mezzo spe· cialmente òelle ballerie che battono verso Trondes e Boucq. L'altopiano della Haye non è stato fortificato che in corrispondenza del suo s!lgliente occidentale· per mezzo delle opere di Vi ley-le-Sec, sul cu lmin e dell'altopian o. e di Gondreville, più a nord ed in basso, oltre ai forti retrostanti, costrulli già nel ·187~ di Dommartin e di Chaucleuav. Un fort~ però è stato costruito anche presso Fronard per dominare qu esto importnnte punto di passa~rgio sulla Mosella. Ne consegue ad ogni modo che tutta la regione boschi va dell'altopiano rimnne senza fortilicazion i perman enti ; vi furono però aperte vie strategiche e studiato posizioni da rafforzarsi a momento opportuno cogli spedienti della for tifica~ioll6 passeggera. Si era discusso ;;e conveniva comprendere nella regione fort ilì cata di Toul anche Nancy, ma dopo maturo e~a:ne, se ne abbandonò l'idea perchè s'è veduto che per ottenere !"intento, sarebbe stato necessario spingersi fin o suHe alture deii' Amance, le quali sorgonoa circaWcbilometri a nord della cillit. Ma, ciò facendo, si veniva a dare sviluppo tale all'intera regione d.a richiedere un presidio eccessivamente forte. Aggi ungasi che, attesa la vicinanza della regione Toul-l'iaucy alla frontiera tedesca, ben difficilmente codesto presidio potevnsi far giungere in tempo in caso di guerra. Nancy rimane quindi esposto all'invasione; anzi è possibile, per n'o n dire probabile, che intorno alla ci tt~ e perfiuo attraverso alle vie della cillù stessa, si svolgano i primi importanti episodi in caso di un atlacco proveniente da S trashurgo. Appartiene pure al grande campo trincerato ili Toul il fo ~ te di Pont S. t Vincent. che ha l'ufficio di sbanarela ferrovia e la strada ordinari a provenienti da Nancy; e noti si che questo importante punto sta per veni r posto in relazione ferrov iaria con Toni per mezzo di un tronco che percorrerò la gola di Maron. Dai cenni som mari fatti intorno alle fortificazio ni di Toul, si può già formarsi un'idea concreta sull'importanza ed uflicio di questo campo tri ncerato, sull'influenza che eserciterebbe nelle operazioni dell'avversario, e sulla ùifficoltil di poterlo completamente investire. Specialmente degne di nota sono le circostanze che fino a che Toul sussiste, difficilmente l'avversario s'arrischierà a forzare la Mosa in


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NOTE SULLA FRONTIERA FRA.NCO -GE HMANICA

corrtspondenza di Commercy; e d'altra parte che l'armata tedesca proveniel}te da Strasburgo, verrebbe da Toul rigettata molto verso sud , talchè, volendo questa marciare sn Parigi, dovrebbe per lo meno risalire la Mosa fino a Neufchàteau per ridiscenderla poscia e riprendere la primi ti va direzione. E secondo il Ténot, tutto ciò si può otten ere anche senza che su Toul s1 basi un'armata d'operazione, perchè è conseguenza della speciale topografia della regione e dell'assetto suo difensivo. Sempre secondo il Ténot, 15 o '16,000 uomini sareb bero sufficienti per la difesa pa5siva di tutte le opere. e. portando la guarnigione di Toul a 25 ,000 uomini, si disporrebbe d'una divisi one per operazioni contr'offensive nelle immediate adiacenze del campo trincerato. Se si tien.e conto del presidio giudica to necessario dal Ténot per la difesa di rerdun ('18, 000 uomini) e di quello occorrente per forti di sbarramento della Mosa, si verrebbe a concludere che con 40 o 50,000 nom ini tutta la grande barriera della Mosa, Ia quale sbarra le principali straàe che dali' Alsazia e dalla Lorena tendono direuamente a Parigi, può venire validamente clifesa . b) La barriera meridionale (da Epinal a Belfort). - La difesa della grande trouée della l\1osella è essenzialmente affidata ad Epinal, considera ta quale base d'un esercito destinato ad operare contr'offensivamente; e come ben presto vedremo, le condizioni tattiche e logistiche del terreno adiacente si prestano .mirab ilmente a conferire ad Epinal il sopra indicato ufficio strategico . l centri alim entatori di questo grande campo tri ncerato e del l'esercito che su esso si basasse non si trovano però nel bacino della Senna, dal quale troppo facilm ente potrebbero venire separati, ma bensì nel mezzogiomo della Francia ; donde la pecessità di coprire in modo sicuro le vie che collegano Epinal col bacino della Saona e coll'alta Loira sb ~na ndo le strade che, dall'alta Alsazia; attraverso ai Vosgi meridionali ed attraverso la de· pressione di llelfort, conducono nel bacino della Saona. D'altra parte llelfort male potrebbe reggere a lungo quando girato per l'alta Mosella e per i Faucilles. Ne consegue che la difesa di Epinal e quella di Belfort sono fra loro intimamente conn esse.

NOTE S.:; LLA FRON'r!ERA FRANCO·GERMANICA

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Epinal. Sorge la città s·ul fondo della valle Mosella, allo. sbocco

di quella lu nga stretta entro cui corre il fiume dalle sue oriui ni ' n stretta che si accentua tra il confluente della Voloone ed Epinal o ' perchè quivi la Mosella ha sq uarciato un massiccio orientato da ovest ad est ed alto rl.a 4i50-500 metri; che nei periodi geologici le sbarrava la strada. E appunto codesto massiccio, conosciuto sollo l'appellativo di Foret d'Epinal , ch e costituisce la posizione di cui ci occupiamo. La Fon~t d'Epinal si stacca dai Faucill es ad ovest della città e si prolunga per una trentina di ch ilometri , su tre o quattro di larghezza, fin so pra Bruyères, do ve fort i e larghe depressio ni la se. parano dai massicci della ForOt de Mortagne, tra Brouvelieures e s. t Dié. Pendii scoscesi la circondano da tre parti, specialmente in corrispondenza della gola solca ta dalla Mosella; dolc.e è invece il versante settentrionale. La larga ~p,op pa tondeggiante è tutta coperta da boschi d'alto fusto ed è tagliata da nu merose strade. Un'armata stab ilita su questo altopiano boschivo non si troverebbe che a 15 chilometri da Ramhervillers, a ·l O da Chatel , a 20 da Charmes, a 3o da Bayon; vale a dire che tutti i principali nodi stradal i della grande trouée della Mosella sono a porlata di manovra di Epinal, quindi arrischiatissimo p~r l'assalitor·e passare la Mosella per marciare su ~ eufchàteau senza aver lasciato un corpo sufficientemente forte per· coprire le sue comu nicazioni . D'altra parte però il difen:oore, copel'lo dalla Forét d'Epinal. e padrone dei numerosi passaggi che può prepararsi sul fiume in corrispondenza d'Epinal, si troverebbe in ottime condizioni per manovrare fra il cor po d'osser:vaziooe ed i corpi che avessero passa to la Mosella e si fossero diretti versò la Mosa. · Natural e zona per la raccolta dell e forze france si, destinate a manovrare fuori del raggio d'azione dei forti, è la 'valle della Vologn e tra Bmyères e Pouxeux, la qu nle è rimontata dalla strada e dalla ferrovia clie da Epi nal condu ce a Gèrardm er ed a S. t Dié. Piazze d'armi offensive per queste stesse forze sono i terreni immediatamente a nord d'Epi nal, e la valle di S. t Oger, che ha ori~ine a metà circa del massiccio boschivo di r·iva destra e che per il suo Hndamento obbliquo nonchè per l'el eva to sper~n e, in


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NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO -GERl\1,\NlGA

parte boschivo, che sulla destra ne accompal!na il cot·so, permelle di coneentrare al coperto ed al sicuro numerose forze. tanto piu , che queste si troverebbero protette dai forti sull'anzidetto sperone costrutti. Faci li e numerose sono le vie che permetterebbero alle truppe di trasfet·ir"i in men di tre ore d;~ ll a grand e piazza di raccolt:~ della Vologn e sulle piazze d'armi olfensire di S.t Oger e di Epinal ; del pari facile lo sbocco da qut~ste piazze vetso il, fronte Hambet·villers Ch:~ rmes. P~t· conferi re ad Epinal quc!le qualità offensive che si desideravano.· era necessario adunque non ~ià fortificare la città, ma stabilirsi saldamente sulla Forèt d'Epinal, in modo da poter battere tu tti gli avvallamenti c·.he le fanno corona ed in modo altresl da poter favorire lo sbor,co offensivo delle colonne . Temendo però òi dare in tale modo alle fortificazion·i sviluppo eccessivo, il genio francese ~i è limitato ad assicurar;;i il possesso ciel massiccio montuoso ch'è più pt·ossimo al la città, e perciò solide opere f11r0no costrutte anzitutto su lla destra del fium e sopra l'altura di Razimont e su quella della Mo.ucbe. Le opere del Razimont bRtton\) la strada che da Docelle, nella valle Vologne, conduce attraverso !a fore sta verso Epinal o verso Tahon; balte put'e la gr:1 nde strada Eririal ·Rambervi llcrs. Le opere della Mouche infilano la gola della Mosel la a monte di Epinal e battono la -ferrovia di Vesoul e di Rémiremont. Altre opere furon o costruLte pure su lla destra del tìum e più lontane. dalla citta, lu ngo quello sperone elevato che, come s'è dello. accompagna sulla destra il vallone di Saint O~er. Quivi sorgono infatti i forti di Ooguevill e c di Longchamps, con numerose batterie annesse, che hanno P,er iscopo precipuo di battere i piani ondulati che si distendono a nord-est verso Rambervillers e verso Charmes. Il forte di Dogneville batte la valle della Mo_sella fino a breve distanza da Chatel. Per chiudere poi l'inlet'vallo fra i due gruppi d'op ere sop ra meuzionati, noncbè per infilare l'impprla.nte strada di Rambervìllers, furon•J costrutti · i forti des Adelphes e de la Voivre. L'insieme delle opere di riva destra descrive un arco irregolare di '14 chilometri di sviluppo. Prov,reduto alla sistemazione della grande testa di ponte di

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riva destra, si pose m,ano anche a fo rti ficare le alture di riva si nistra, sia per coprire l'importantissima staz-ione ferroviarioc di Epinal , sia per mantenere le comunicazioni col resto del paese, sia per dare facoltà all'armata basata Slt Epinal di manovrare sulle due rive. Ila questa parte si spinsero a clirillura le opere fino sulla cresta dei Lraucilles, allontanandosi quindi di circca l O chilometri dalla città. Codesto sviluppo è stato consigliato non sol amente da ragioni tattich e, ma più specialmente dal proposito di assicurare allà difesa la possibilità di manovre controffensive in ogni direzione, cioè verso Mirecourt e Nancy, vet'SO Langres o Neufch;Ueau e finalmente verso Vesoul, BesancjOO e la lin ea di Lione. Le opere di riva sinistra sono divise in due gruppi. . Un primo gruppo' di cinque forti e molte batterie annesse, sorge fra la ferrovia di Vesoul e quella che conduce a Mireconrt, donde irradia verso Langres, Neuchàteau · e Nancy-To ul. Cominciando da oriente, si trova prima il forte Bambois, che insieme al forte Mouche sul l'opposta sponda della Mosella, batte il vallone di Dinozé, la ferrovia e la strada ordinaria di Vesoul; il forte di Friches e di Roulon, che ballono verso :;ud ed i forti di Ti cha e di Girarcourt che battono il terreno acl occidente. A partire dal forte di Girarcourt, che dista ·l O chilometri, dalla piazza, la linea dei forti abbandona la cresta dei Faucilles, ed il secondo gmppo sorge su u-n lungo sperone che si pro!ende verso nord llno sopra Chàtel, stretto fra la !\Iosella e la valle di Avière. Quattro forti e parecch ie batterie cos tituiscono questo gruppo (forti di Sanchey, d'Uxegney, di Bois -l 'Abbé e de la Grande Haye), che completa lo sbarramento della Mosella fronte a nord in concorso coi forti di Dogneville e di Longchnmps . Le opere di riva sinistra pt·esentano uno sviluppo di 27 chi lometri , quindi l' mtei'O campo trincerato misura ·più di · 4-0 t:hilometri di sviluppo. La sua parte più vulnerabi le si ritiene sia il settore nord- ovest:, in corrispondenza cioò della strada di )firecourt, pet·cltè mentre qui fra i Faucilles e la Mosella non si ha nessuna linea natut

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NOTE SULLA FRONTIER..,\. FRANCO-GER.~IANICA

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rale ben marcata cui possa appoggiarsi la difesa, l'attaccante invece provenien te da Charmes e da Cbatel troverebbe nel bel massiecio montano della Virine ottima base per attaccare i forti di Sanchey, di Uxegney, ecc. Ciò sotto l'aspetto difensivo. SoLto l'aspetto offensivo poi sembra che la gr·ande zona dl raccolta della Vologne sia alquanto esposta sulla sua destra , verso Bruyères, dove possono far capo numerose colonne provenienti dai Vosgi. È per·.ò da notarsi che appunto sopra Bruyèì·es le pendici della For~L d' Epinal sono t'ipidissime e cb e chi occupa la cresta ha marcato dt>minio sul terreno circostante a tutta portata d' arti· glieria; tuttavia dall'esame della carta pare che nun sarebbe stato superfluo d'aver quivi preparato un punto d'appoggio per· manente. Nella piazza di raccolta sopra menzionata arriva pure da Gérardmer, e perciò da tergo, una buona strada che per Teudon sbocca a Docelles. Anche questa, in date eventualità, potrebbe tornare minacciosa per il difensore. Molto meno determinabile che per Verdun e per Toul è la forza stimata necessaria per la difesa del campo trincerato di Epioal, e ciò perchè codesta difesa, onde tornare veramente efficace . e vigorosa, deve svilupparsi atti vamente nel terreno antestante ed intermedio alle opere. Ad ogni modo si giudica a non meno di cinquantamila uomini la forza necessaria per poter provvedere, oltrechè alla difesa pas· siva delle opere esistenti, anche ad imprimere alla difesa dell'intero campo trincerato quel carattere. di attività. che le peculiari condizioni Lopogra(ico-militari di questo richiedono. '(.

** Il fascio stradale che varca i Vosgi meridionali in corrispon.denza della barriem dell'Alta Mosella può cosi riassumersi: {" f

l

Schlestarlt--C. S. ,lfal·ie·ai'X·,Ifinet-S. Dié l . , ; 1 Dpina/. ( Colmar-C. Bonhommc·Fraise-Corcieux 1 8 tU) eres l c. Arches·Xtrli!Jn!J

NOTE SOLI.A FRONTIERA FRANCO·GER.MANICA

2•

l Colmar-Mii.nster·C. Orboy-C.

Louchpncli- Val Un Schluc/it.

l ('.urar .,. ·dmer

~

u:.1n·11. "

3" S. Arnarin' C. Bramo"t l Saulxures • C. Otlerm~

1

ti

em0 1

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~ Xertigny :

Plombières

Luxeil

l ThJ!lot-,1/. V;lgncyVcsoul Pourche-Poucogney

4• S. Amarin.C. Cussang-S. i\laurice-C. Ch. Laml1ert- Lu1·e.

Le strade sopra menzionate attraversano dunque tulle le due elevale barriere, che fanno parte all'alto bacino della Mosella e che, nel loro insieme , vengono a formare un grande V•, In complesso frequenti e facili sono i rapporti fra le anzidette strade attraverso alla regione montagnosa compresa fra le branche del V, sebbene però non tutte le strade, pur essendo in massima accessi bi li al carreggio, si presentino in condizioni egualmente bu0ne per fondo, larghezza e pendenza, specie in seguito a prolungkte pioggie. È superfluo poi ricordare come le strade di S. Marie-auxMin es e del Colle di Bonhomme non sono punto obbligate a pas· sare per Epinal, ma come da Bruyères, per la valle del Durbion , conducano anche direttamente a Chàtel, passando però sotto l'azione dei forti di f;pinal, o· finalmente come per Ram · berviller possano senz' altro tendere a Charmes, passando fuori del mggio d'azione dei forti di Epinal. Ciò premesso. osserveremo , che queste varie linee di marcia, se difficilmente potrebbero convenire e quindi venire scel te per costituire lo. zona principale d'operazione d'un esercito, costituiscono pur sempre però sbocchi minacciosissimi per tagliare Epinal da Belforte da Lione, nonchè per accerch iare Belfort. Ciò stante, era indispensabile precluderle all'invasore. Poco prestandosi per ottenerv oon poche forze l'intento il terreno intermedio , si· trattava o di fortificare la catena principale dei Vosgi meridionali, in cor· rispondenza cioè dei colli di Bussang, d'Oderon, di Schlucht, ecc. oppure di fortifìcare quel tratto della catena dei Faucilles che costeggia da vicino la Mosella dn occidente, fino sopra Epinal. Correndo il confine politico lungo la· displuviale della catena, non era conveniente appigliarsi al primo partito, perchè non si avrebbe potuto stabilire le opere sulle posizioni veramente adatte; ma più specialmente poi non sarebbe stato conveniente perchè, essendo padrone l'anrersario dei Vosgi settentrionali , di là esso l

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NOTE SULLJ~ FRONTI ERA FRANCO- GERMANICA

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avrebbe girato tutte le di fese stabilite sulle creste dei Vosgi meridionali, separandole da Epinal. Perciò, invece dei Vosgi , furono sbarrati i passi attraverso ai Faucilles tra il Ballon d'Alsace ed Epinal. Costiluiscono questi monti, come già altrove· si ebbe a nolare, una formidab ile barriera, la qullle è elevata al disopra d~i l 000 metri fra il Ballon d' Alsace . e Chàteau Lambert; dopo diminuisce bensì d'altezza, ma conserva fianchi ripidissi mi e spesso inaccessibili verso la l\'losel la , dalla quale la cresta non si allontana mai più di 2 o 3000 metri fino all'altezza di Hémiremont. Fra Rémiremont ed Epinal la cresta si sp iana ma i fianchi continuano molto ripidi . In tutto questo tr·atto dal Bal lon cl' Alsace ad Epinal i monti di riva sinistra della Mosella so n poi coperti da bosch i fitti e non . sempre facilmentè prati cabili . Sulla riva destra. fra il co lle Bussang e la conca di . R~~mi­ remont, elevasi l'aspr·o e hoschivo contratl'orte di Longegoutte, attraversato da una sola strada, quella che da Cornimont conduce a Thillot. Questo contrnfTol'te però, mentre costituisce grave mc1ampo alle operazioni dell'invasore, di poco gli gioverebbe per l'attacco della barriera fortificata perchè su questa non ha dominio che da distanze troppo considerevoli. Tutte le quattro strade che allraversano i Faucilles nel Lratlo che qui si considera vennero seriamente sbarrate. Un for te sorge sopra il villaggio d' .A1·ches, il quale infila a perdita di vista la valle della Vologne e fa sistema coi forti della Monche e di Bambois del campo trincerato di Epinal, dai quali non dista più di 7 ch ilomeui. Questo forte sbarra la strada di x èrtigny. L'importante sbocco di Il.émi remont, in corr ispondenza del quale la catena dei Faucilles si deprime sensibilmente, è sbar· rato dal forte di Roche?· Parmont, che è costrutto su una roccia tagliata a picco, la quale sorge io mezzo alla depressione , raggiungendo l'altezza di 6,13 metri sul livello del mare. Questo fol'le batte non solo co'l fuo co dei suoi cannoni , ma anche con quello della fucileria, tutte le strade che da Rémiremont condu-

NOTh SULLA FRONTIERA FRANCO-GERMANICA

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cono nella valle della Saona; ma, attesa l'importanza della posizione e la relativa facili tà del terreno circostante, richiede il complemento della difesa mobile. In corrispondenza della strada che varca il colle di Monte Fourche sorge il forte omonimo, più conosciuto però solto il nome di forte _di R~~pt. Questo forte finisce per essere di seconda linea, perchè prima di arrivarci l'invasore dovrebbe superare le difese del forte di Parmont o quelle di Chateau Lambert, che balle lo sbocco della strada di Ct•rnimont nella piccola conca di Thillot. É però da notarsi che il forte di Parmont può, fino ad un certo punto, evitarsi seguendo una strada che da Vagney, lungo le falde settentrionali del LonAegoutte, si mantiene a circa 7 chilometri dai forti . Il for·te di Chateau Lambe1·t sorge a 758 metri sul livello del mare in una posizione formidabil e; batte non solo la sollostante piana di Thillot e la strada di Lure, ma anche la strada di Cornimonta tutta portata d'artiglieria. Ollre alle sopra menzionate strade le quali gioverebbero per penetrare fra i campi trincerati di Epinal e di Belfort, occone far menzior.e anche di quella che si stacca a S. Mau1·ice dalla grande strada del Colle di Bussaug, e che per il colle compreso fra il Ballon d'Al sace e quello di Servance, scende su Gi romany e su Belfort. Troppo evidente è la importanza di q'uesta strada per operazioni contro Belfort. Era quindi indispensabile di sbarrarla in modo sicuro; e lo scopo venne raggiunto con un forte costmtto in cima al Ballon di Ser·vance, a ·1200 metri circa sul livello del mare. L'alta Mosella è stata dunque tutta seriamente fortificata, e non v'ha dubbio che prese"'~ un elemento capace di grande resistenza. Non va però taciuto che le alture di riva destra dominano i forti di Pramont, di Rupt e di Chateau Lamber'l, rispettivamente da distanze prossime ai 4-000 metri, 3000 metri e 5500 metri.

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ANNO XXXVUI.

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NOTE SULLA F RONTIEilA FBANCO -GER~fANICA

* ** Come gi lt s'è deuo ripetutnmente, complemento neces:>ario di Epinal - specialmente considerato quale perno di manovra di cospicua parte delle forze francesi - non è solo la barriera dell'alta Mosella, ma anche le fortificazioni del campo trincerato e della t1·ou6e di Belfm·t. Nel •IR70 i tedesch i si astennero in modo assoluto dall' operare alti'averso la depressiÒno di Oelfort e questo perché: '1° Lo spostamento del centro di gravità-da Vicnna a Bel'lino ha pure spostato la direttrice dell 'invasione. · 2" Per il concentramento sull'alto Reno i tedeschi non avrehbeJ·o potuto disporre che d'una sola linea feJToviaria, quella cioè che corre fra la Foresta Nera ed il fi ume fi no a Leopoldshohe, di faccia ad Hilninguen ed a Basilea. 3° Av1·ebbe1:o dovuto passare il Iteno in pr~se nza del nemico sta1lilito sulla J·iva sini stra, appoggiato a Belfort, a Strasburgo ed ai Vosgi; oltre alle nltre piccole piazze di Colmar, e di Neue-Brei sach . Oggidì la terza difficoltà è totalmente sparita in seguito alla .annessione alla Germania di tutta l'Alsazia lìno alla cresta dei Vosgi meridionali, ed anche la seconda rimane notevolmente attenuata poichè r~ l fronte Mìilhausen-Hiiningueo fanno capo tre fe1Tovie (5 binari ) e cioè la ferrovia di riva destra, la ferrovia di riva sinist1·a del medio Reno e quella che dall'alto Danubio conduce ad Huninguen rasentando la frontiera Svizzera, stretta fr·t il Reno ed il piede della Foresta Ner~a. Per ottenere quest'ultima linea tutta in terr-itorio teclesco 'furono costrutti in questi ultimi anni i necessari tronchi di r·accordamento. Ma se sono pressoèhè sparite due fra le cause che nel 70 non consigliarono alla Gemania di far passare la direttrice delle sue operazioni per la trouée di Belfort, permane sempre però la prima -la eccentricità cioè della linea d'operazione rispetto alla base naturale che è costituita dalla .Prussia, dalla Sassonia e dalla Ba viera, non certo dal Baden e dal Wiirtemberg. · Un concentramento delle forze tedesche nell'nlla Alsazia, seb-

NOTE SULI, A FRONTIERA FRANCO·GER1fANICA

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bene protetto ai fianchi da Strasburgo da Neu-Breisach e dalla neutralità Svizzera e sul fronte, lino ad un certo punto soltanto però, dai V(\sgi , rich ioderel> he come naturale conseguenza una fo rte armata in Lorena per coprire le grandi vie che co nducono al cuore della Germania , tanto più che il concentramento sull'alto Reno non potrebbe compier·si colla stessa celerità e sicurezza con cui può invece eseguirsi il concentramento sulla Mosella infer iore e sulla Saa1·; donde l'inconveniente della separazione delle forze. Ma se ci sembra poc{l probabile che i tedeschi si sarebbero decisi a scegliere la trouée di Belfort quale sbocco della direttrice principale delle loro operazioni anche quando questa non fosse stata seriamente sbarrnta, non si può tuttavia non riconoscere che l'offensiva tedesca da questa parte sarebbe tornata minacciosissima per i fran cesi , in quantochè non solamente avrebbe condotto l'avversario a tagliare Epinal da Lione, ma ben anco l'av1·ebbe condotto su ll e linee che legano i due grandi centri della Francia, Parigi e t ione, e quindi per il Morvan verso la valle delln Loira. Non v'ha dubbio quindi che ove la trouée di Belfort non fosse stata sbarrata in modo veramente formidabile e tale da non lasciar speranza di poterla superare senza lunghe e penose operazioni d'assedio, l'oiTensiva tedesca ne avrebbe tratto profitto, o pl·ima o poi, perchè, sboccando da Belfort, in tre o quattro marcie sarebbe arrivata a tagliare la strada Epinal- Vesoul-BesançonLyon . 'Per l'offensiva francese pal'Ci che Delforl abbia in vero valore molto limitato, a meno che non venisse violata la neult·alità Svir.zera. Andrebbe infatti codesta offensiva ad urtare contro il Reno prima , contro la Foresta N!ra poi, con Strasburgo e NeuBreisach sul fianco sinistro ed il confine svizzero sul destro, e col pericolo d'essere addossati a quest'ullimo, sia da un avversario che - basato in Strasburgo -- rimontasse il Reno, sia che questo ( stesso avversario sboccasse offensivamente fm Toul ed Epi ual e per Mirecourt e Vesoul, cadess~ alle spalle. Ciò deito intorno all'importanza ed all'ufficio strategico del


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NOTE SULLA FRONTJERA

FR~NCO-GBRMANICA

grande sbocco di Belfort, esaminiamo brevemenle la sua config~razione topografica ed il suo assetto difensivo

Nel rapido sguardo dato all'in tero teatro d'operazioni, abbiamo accennato come la depressione di Belfort, larga 45 chilometri, ma · d~l confine politico colla Svizze1·a limitata a 32, abbia tutto l'aspetto dJ una ve1·a e propria interruzione della catena montana. La li~ea . di dis~luvio. al!' occhio non è sensib~le che per l'opposta dJ re?,JOne deJ corsJ d acqua: essa corre a circa Hl chilometri da esL dalla città, luogo cioè la attuale linea di confine colla Germania . . Dal Ballon d' Alsace scende il torrente Savoureuse, che esce da~ le stre.tte montane a Giromagny e scorre lp~r seue· od otto ch1lometr1 attraverso un piano alquanto acquitrinoso, quindi attraverso una altura orientata sensibilmente da est ad ovest. la quale dis~a circa cinque chill)metri dalla città; bagna il piede della. roCCia sulla quale sorge lr.t cittadella di Belfort (le Chateau) e po1 scorre fm leggere ondulazioni fi no al suo conlluente nell' Allai.oe, che scende dai fianchi del Giura, e sembra ·quasi andare 1ncontro alla Savoureuse, per ripiegare però bruscamente ad angolo retto verso sud-ovest al punto nel quale in esso si getla il torrente di S. Nicolas, che scende dai Vosgi presso Roug~mont e :co1~re a breve distanza dalla frontiera tedesca per ripiegare qumd1 verso sud-ovest in direzione di Montbéliard. Poco prima di questa città la Savoureuse si getta, neii'Ailaine ed un · tre chilometri a valle di .Montbéliard quest'ultima confluisce nel Doubs, che col suo andamento sinuoso, renderebbe difficili i movimenti dell'attaccante a sud di Montbéliard. , Parallelamente alla Savoureuse, ma più ad occidente, corre la Lisaine,. che confluisce neii'Aflaine a Montbéliard. · . La Savoureuse, l' Allaine e la Li sai ne insieme al Doubs costi· t~iscouo dunque gli elementi idrografici principali della trouée d1 Belfort. Quanto alla sua ossatura orografica questa risulta: . ;1" _A n?rd dalle due grandi alture boschive di Arsot (500 metrJ ~ altrtudm~) e del Grand Salbert (64-0 metri di altitudine} le qual! s~no or·1 e~tat~ da sud-ovest a nord est, presentano larghe gro ppe tondeggianLJ, fianchi entrambi ripidi verso la solcatura fatta attraverso ad esse dalla Savoureuse; un po' meno ripidi,

NOTE S Ol.LA FROI'<TIERA FRANCO-G ERMANICA

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specialmente. quelli dell'altura del bosco d'Arso t, ma tormentati da valloncelli, sono invece i pendii che scendono nelle altre direzioni. Fra la cresta di queste alture , e Belfort corrono circa 4000 metri. Dalle alture stesse si ha vista e comando tutto all'in giro, tuttavia dall'egame della carta panebbe non troppo dif- · ficile rer l'attaccante l' avvicina rsi al coperto ver:>o la foresta d'Arso t muovendo da (~rand a Peti t Magny . 2• Aè. ovest delle alture che la Lisaine lascia sulla riva sinistra tra Chenebier e Bnsserel, per elevazione ed importanza spicca il Monte Vandois, tutto bosch ivo, eh~ domina il terreno verso Changey a nord , verso Couthenans ad ovest e verso Heri court a sud . Il monte Vandois t\ in certo modo lega to al Grand Salbert dalle alture delle Cote e di Charmée, e dista un 8 chi lometri da Belfort. 3• A sud si hanno le alture fra Brevilliers e di Bermont sulla destra della Savoureu:;e, quelle di Bosmont e della Brosse sulla sini stra, le prime lontane dalla piazza 5500 metri, lè seconde poco pitl di 3000. 4·° Finalmente ad oriente non si notano più linee ii'alture ben ·marcate all' infuori di quella lunga sottile e poco elevata che e.orre frA il rio della ~f:\da l eioe e quello di S. Nicolas, anluente <leli'AIIaine, e che dista circa 8 chilometri da Belfort. Nel centro di questa grande elisse - il cui ;isse maggiore può ritenersi determinato dalla strada di Strasburgo fra S. Germa in e Bel fort , e quindi dalla strada che conduce ad Hericourt; e l'asse mi nore dalla slrada fra Valdoye (villaggio che sorge nella stretta fra il Grand Salbert ed il bosco d'Arsot) Belfort e Vezelois - sorgono altre alture nell e immedinte adiacenze della città. Fra queste merilano speciale menzione quella rocciosa del e.astello, quella di Miotte e della .Justice a cavallo . della grande strada di Strasburgo, e quelle delle liàute3 e ~asses Perches. Com·è facil e immaginare, è appunto di questo complesso di alture di cui trasse partito il gen io francese per l'ordinamento del campo trincerato di Belfort, ma prima di trattarne, riteniamo opportuno di premettere un cenno piuttosto particolareggiato sulla rete stradale atlraver'so alla trouùe . Le principali comunicazioni sono: '

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NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO-GERMANICA

·t • La ferrovia a due binari Miilhausen-Belfort-Lure-Vesoul.

2:

La ferrov~a a due _binari Belfort-Monlbéliard-Besançon. . 3 . La ferrovt a a un bmario Belfort- Delle che a ttraverso 1·1 Grura s~ prolunga su Ponentruy e Délérnont. . • 4" Tronco ferroviario di raccordamento fra questa ferrovia e la precedente tra Morvi llars e Montbéliard 5" Il canal.e fra Reno e Rodano, che si stacca dal Doubs presso il corso inferiore dell'Ali atne · pr1ma · l'l . e · d' Montbéliard,. seaue qllln ' quello del r1o S. N1colas. Taglia a Bourogne la linea Belfor~·Delle: e ?e': Dannemarie si dirige verso Miilhausen. Fascto d1 vt~ o1·dinarie che convergono su Belfort, cioè rotabili Strasburgo-LJOne, Miilhausen-Ai lkii·ch-DI·J·o n, ·Bas1"l ea- Al t. h p . . k II'C - ar1g1. . 7o F~s~io di vie ordinarie che convergon·o su MontlJéliard , Cioè rotabili che da Miilhausen, da Basilea e da Dell~ te d a Besançon. n ono

?.

8° Rotabile che costeggiando le falde dei Vos"i pe. R _ gemont, Peti t Ma gny e Gros Ma anv conduce a G."' r . ou go A . . . . '"' J> ' ,.,romagny. llra 1 otnblle mtermed1a fra la precedente ed ·1 f· · d' B lf l l dSCIO l e or; a quale SI s ~ acca a nove chilometri a nord di Belfort dalla " rande strada d1 Strasburoo, passa ad AnJ·oute S . m 1· r . . ". . y, a e1 maaony, 1ag ta 1a lerrovla dJ Be11ort ·Vesoul alla stazione di BasEveu~. Questa sLJ·ada , ed a più fort e ragione la precedente . tuu_o Il loro pe_rcorso si mantenevano all'infuoJ·i dell'azione d~il: ant1che opere dt Belfort. ·l o• Fra Belfort e )fontbél iard corrono pure due strade che nel _1870 vennero largament.e sfruLtate dai tedeschi sia per· l'investimento del fronte sud, sJa per· i combattimenti della Lisaine contro l'armata di·Bourbaky. •Ilo Finalmente due strade conono lun~o la frontier·a Svizzera. ~a Delle con~ucouo al Doubs, l'una ad And icourt ~4 chilometn a sud-est di Montbéliard), l'u ltra . per Blamonl (o-rossa borg.ata che sorge alle f~lde del Monte Lomont) a Point-de-Roide<. od anch~ ~ S. Hyppolite per il colle di Lomont. Per queste du~ strade SI gira completamente i\'Iontbéliard da sud. o

(T

.•

N01'E SULLA FRON1'1ERA. FRANCO-GERMANICA

1973

Fino all'aprirsi della campagna del •t 870 la piazza di 6elfort era costituita soltanto: a) dalla cinta pentagonale bastionata a profilo mollo robusto. b) dalla cittadella, o Chateau. coslrutlo sull'altura rocciosa, che sorae a sud della città, e ~he è a questa addos:;ata. E' for tissima:" consta di t.·e ci nte concentriche con cavalieri, talchè permette di sviluppare cinque ordini di fuochi a sud e ad est della ci ttà. c) dai forti Miotte e J ustice, che sorgono sulle alture orno · nime a circa ~ 2ÒO metri dal corpo di pi.az1.a. Un muro a ferì · toie li unisce da una parte alla cinta della città, dall'altra alla cittadella, ed appunto lo spa~io compreso fra queste tre opere e la cinta costituiva l'antico campo trincerato, spazio, come ognuno vede,. nel quale amala pena avrebbe potuto ammassarsi ma nep: pure accampare una divisione. . Durante la campagna del 70 vennero co~trutte battet'le e nclotte sulle alture delle Perche~ e su quella di Bellevue, e vennero pure coperti i sobborghi di Montbéliard e des Ancetres, e più specialmente la stazione ferroviaria con una grande opera a corona detta Forte des Barres. E' nota la vigorosa difesa sostenuta dal prode colonnello OenfertRochereau avvalendosi appunto di queste nuove opere e più specialmente delle ridotle delle Hautes e Basses Perches, ma dopo del 7 1, pur conservando e migliorando le opere sopra descritte, l~ qual i costituiscono il nocciolo o ridotto rlel campo trinceratù, s1 munì di altre opere la grande corona d'alture, già descritta, dalla quale si può battere a buona portata le vecchie fortificazioni d\ Belfort, ed ai di là della quale l' avversario potrebbe marciare al sicuro attraverso alla stretta. I nuovi forti del vero campo trincerata di Bell'ot·t sono: ,,. Quello di Roppe, sull'altura della Foresta cl' Ar·sot, e quella del Grand Salbert. Colle loro batterie annesse battono tutto il terreno all'ingiro ed insieme all e opere lli Giromagny intercettano tutte le strade fra Belfort ed il piede dei Vosgi. 2o n forte di Monte Vaudoi,;, con due bal.lerie intermedie sulle alture delle Cote e della Charmée, per collegare fra lor? 'i porti


1974

NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO-GERMANICA

NOTE .SU LLA FRONTIERA F&ANCO·GER!IANICA

del GrandSalbert con quello di M. Vadois, ed una batteria a Chastelet per infi lare la strada di Héricourt; 3" Fra Héricourt e la Savoureuse sorgono quattro opere: l a principale è quella del Bois d'OyE\ ; più a nord-ovest di questa si hanno le battr.rie di Bermont, di Doran s e di Botan:;, che costituisco no nel loro insieme un fronte da cui si batte il terreno fra Chatenois e Brévilliers. Il forte d'Oye e la batteria di Bennont battono poi da lontano la valle della Savo ureuse ; t• Sull a sinistra della Savou r·eusP- abbiamo prima il forte di, Bosmont che serve quasi di ridollo ad una serie di ·opere costrutte all'ingiro ed a circa 2500 metri da esso, per battère il teneno fra la Savoureuse .e la ferrovia di l\f ulhausen {batterie di Sévenans, di Mer·oux e forte di Vezelois) ; 5° TI seLLo re compreso fra la rerrovia di i\f iil hansefl e la foresta d'Ar·sot è difeso dalle batterie di Chèvremont e du Haut-Tai lli s, dalla batteria di Perouse che infila la strada di Basilea, e fi nalmente dal forte di Bessoncourt. Come si vede, verso est la li nea dei !"orti non venne spi nta fi no a quelle alture ~he segnano il perimetro della gran de elisse, ma conviene osservQre che da questo forte i dislivelli sano mol to meno sensibili che ~ u g li altri fron ti, e clìe le opere di Bessoncourt, di Chévremont ecc. si trovano presso n poco allo stesso livelle> delle batterie attaccanti che venissero stabi lite sulle alture fra i rii della Madaleine e di S. NicQias. Non è però da tacersi ch e il vallonc.ello entro cui scorre il r io di S. Nico las. pn re almeno, che dovrebbe tornare opportuno all'attaccante per raccogliere al coperto ed a men di 4,500 metr'i dalle opere nemich e, i suoi mezzi d'azione. l i campo trincerato di Belfort, lJUale è stato descri tto, raggiunge lo sviluppo di 40 chi lometri. Esso intercetta. o hat.te benslla maggior parte delle strade che attraversano la trouée, ma non le batte tutte: specialmente rima_ngono indifese quelle ciro corrono al piede de' Vosgi, quelle che tendono a Montbéliard e più ancora quelle che.d:r sud girano M ~éli a rd, costeggiando la frontiera Svizzera. Per sbarrare in modo ef(icace la pianu ra interposta fra le alture del Gt:and Salbert-Monte Arsot ed il piede dei Yosgi, e più ~pec i al ­ mente .per sbanare la strada che da Rougement per Magny e Giromagny conduce nella Franca Co.ntea, vennero costrut.Le le opere di

1975

Giro ma~n y.

Un forte sull'altura Téte- de-:VIilieu ed una batt et·ia a Tète de Planches per proteggere il fianco sinistro del forte che avrebbe potu to venir battuto coo do min io da ch i fosse disceso dal Ballon d' Alsace. Entrambi queste opere sorgono sulla riva de~tra della Savoureuse, quindi battono ma non coprono la strada che da Belfort per Giromagny conduce nella valle dell'alta )iosella . ·Per sbarrare il fascio stmdale di Montbéliard si sono costrutti due forti , l'u no sull'al ~ura di Chaux, a ci rca 2 chilometri a nordest dalla città, l'altra sul Monte 13art, che sorge 4000 metri a sudovest della città stessa. L'antica ci ttadella di .\'lontbéli ard, con una batteria annessa, collega fra loro i due fo rti sopra menzionati. Il forte di Chaux b}ltte benissimo le valli delrAIIaine e della Savoureuse e tutte le strade che fanno capo alla citta. Il rorte di Mont Bart infila la valle del Doubs fino ad Audiconrt. Finalmente per sbarral'e anche le due strade, che costeggiando la frontiera svizzera, conducono a passare i1 Qottbs a Pont-de·Roide ed a s.' Hyppolite venne for·ti!ìcata la catena del Lomont nel tratto compreso fra Pont -de-Roide e la frontier·a svizzera e venne sbarrata la stretta di Pont-de-Roide. Sul colle di Lomont, che apre il passo alla str·ada Delle -Blamont-S . Hyppolite, si sono costrutli un forte e parecchie batterie; e la stretta di Pont-de-Roide venne sbarrata con tre potenti ballerie e con trinceramenti .

(Continua). L SEG ATO Alaggim·e eli fan teria..


1976

r}EVOLU~IONE SOI'!IAL L': E LA COS'!'l'fUZlONE DEGLI ESERCITI, ECC .

L'EVOLUZIONE SOCIALE E LA COSfiTUZIONB DEGLI ESERCITI DURANTE IL SECOLO DECIMONONO (Continuazione, vedi nt,mero preceàmie)

, IV. Prevalenza in Europa del sistema militare prussiano ed effettivi degli eserciti dopo il 1870.

Occorr evano i clamorosi successi della Germania nel 1870, perchè la superiorità dell' ordinamento militare prussiano venisse riconosciuta ed universalmente ammessa. Soltanto allora si formò la convinziQne nelle masse che il principio del servizio militare obligatorio per tutti, caratteristica del sistema, era il più equo anche dal punto di vista sociale, come quello che permette di ripartire in modo uniforme tra i cittadini gli aggravi e gli oblighi der ivanti dal militarismo, e di preparare · per l'eventualità d' una guerra pi~ grandi masse di armati. Quando nel 1870, il telegrafo recava l'annuncio delle vittorie dei tedeschi e del loro rapido avanzare snl territorio nemico, all'Europa pareva di sognare, e gli _idolatri dell'onnipotenza francese, ch'erano in pari tempo gli archeo logi delle cose ~tari, assistevano con stupore allo sfasciarsi di quello esercito ch'era il ·loro ideale. Da quel momento, tntti gli Stati d'Europa si posero febbril~ente all'opera per riordinare i loro eserciti sulla base del sistema prnssiano. Con l' estendere a tutti i cittadini l'obbligo del militare servizio, prohmgandone contempora-

1977

neamente la durata, limitando la esenzione ed abolendo la sostituzione, si raggiunse lo scopo d'avere un gran numero d'armati in caso di gnarra; abbreviando poi le ferme si potè tenere in limiti non soverchiamente esagerati, consentiti dai bilanci, gli effettiyi del tempo di pace, istrnendo il massimo numero d'uomini possibile. Quest' ultimo ventenuio rimarrà celebr e per i continui rimaneggiamenti negli ordini militari, in cerca d'ulteriori e sempre nuovi perfezionamenti, per addivenire ad una più assoluta uguaglianza fra le singole classi sociali, per ridurre ognora il periodo di permanenza sotto le armi in tempo di pace e per ·eliminare le esenzioni dal servizio, colpendo anche in taluni paesi con imposte pecuniarie coloro che ottenevano di fruire quel vantaggio. "Dal progresso realizzato si pnò formare un'idea paragonando gli obblighi e gli effettivi militari delle principali potenze prima del 1870, ed esaminando quindi come essi si trasformarono tosto finita la guerra franco-germanica, e raggiunse dippoi, poco alla volta, l' attuale sviluppo, che permette di chiamare alle armi milioni di uomini.

Situazione militare nel1.869. l

ErTettivi j di

S TA T I

pace

(uomini)

--

l

Effettivi di guerra (uomini)

Bilancio delle spese annue

Annota~iolli

(lire)

l

(i) Tutti istruiti ma Austria-Ungheria. r9o,ooo 750,000 (l) 228,000,000 non organizzati. (2) Solo 600,000 circa Francia . . . }19,000 1.350,000 (2) 410,000,000 istru ici ed organizzati

stabilmente.

Germania (3).

(3) Sono compresi i .1380,000 1330,000 (4): 280,000.000 contingNltl della Prus-

ltalta

costituiscono oggi .,120,000 570,000 (t) '177,000,000 cho l'impero. ·

!Russia.

ì

~la

o degli antichi stati

(~l Tutti i~trutti M ·1550,000 J-10!),000 (i) 616,000,000 orga nizzati.

l

J primi risultati della generalizzazione del sistema militare prussiano sono riepilogati n elle seguenti tabelle statistiche.


Oblighi di servt.zw.

l

Popolazione

STA T I

Oé\ta della legge di reclutamento

l l

(abitanti)

-

. Oiorno

.M~so

o/o

Dnra.ta totale del servizio (anni òi età)

Contingente

rispetto

medio annuo

alla ai nati po.pola- del· ZIOilC l'anno

Anno

Durata della ferma (anni)

da

a.

0,26 28,36

20

32

,

Austria-Ungheria. Francia.

...

Germania. Italia. Russia .

.

. . . . .

36,000,000

i)

12

H~69

95,000 '

Tre

27

...l

'1872

150,000

o1·1

40181

20

40

...D

'1874

140,000

0,33 46,67

'17

42

Tre

27,000,000

2 ...l

6

1875

68,000

0,25 24,28

20

39

'Tre- quattro

. 87,000,000

1

1

1874

'180,000

0.21

20

40

Sei

. 36,595,000

.

43,000,000

'

23,7'1

. Cinque

\

.

Effettivi sul piede di pace (1.875). Austria· Ungheria

STATI

Francia

Hussia

Italia

Germania

t

Forza bilanciata (uomini)

245,000

•;o rispetto alla popolazione

0,68 ~

.~

425,000 1,·16

418,000

l

0,97

220,000

.

0,81

;

7~0,00U

0,86

,


.....

Fon a et nwlo ( l ).

STA TI

--:::.

UIPAI\T O

Forza. tolnle

dello forze militari

(uomini)

a

260,000

7

5-10,000

Landwehr

2

100,000

Landwehr

12

Landslurm (p et· il Tirolo e V oralberg) Riserva d i complemento .

Esercito attivo Auslria-Ungher·ia

Esercito a ttivo

~

soLto le armi . . . m r tserva . .

~

soLto le armi . . . . 10 r1serva . .

Esercito territoriale.

Francia.

Riset·va dell'esercito territoriale

l

-

Riserva di complemento .

~

00

o

Annotazioni

OOO,OQO

Istruiti.

500,000

500,000

Con uu'istruzionc appena abbozzata.

29

100,000

Istruiti.

·12

80,000

HlO,OOO 80,000

5

420,000

..}

310,000

Istruiti.

350,000

'1,460,000

5

6 20

2,000,000

2,000,000

N•lll istruiti.

U>

o

o

> r t>1

380,000

~· ~~~~==~~~~~~~~~~~~~~==~~~~ ~c~~~-,r-~ ~·~ ----------~--------~=~···~ - ~~~~~~~--_J________j_______~~-~::~.~·· '• ·~. 3

400,000 l

4

500,000

Landwehr

5

GOO,OOO

Landsturm

'lO

1,000,000

22

·1,000,000

soLto le armi .

:l

185,000

in congedo.

·

Eser cito attivo

Germania

l Risel'va di

le armi . . m r1serva . . .

reclutamento

l Esercito aUivo

llalia .

1sotto

~

.

5

265,ù00

Milizia mobile .

4

200,000

Milizia territoriale

7

350,000

Complemento esercito attivo

5

150,000

Compl emento milizia m?bile

10

200,000

Mi lizia territoriale

~o

550,000

l l

l

Esercilo ùltivo

Russia

~

~ingole

750,600 970,000 :300,000

Truppe irregolari

Hl S'intende a rotazione complettt delle

'1,000,000

Non istruiti.

lslruiti

a5o,ooo

~•

450,1 100

Seconde categorie con ist•·uzionc appena abhozzata.

550,000

'l'er~a

catcgol'ia istruita. Pnrzialmente.

1

s. olLo. le armi. 10 rtserva . .

Milizia . . . . .

1

Istruiti.

450,000

100,000

Complemt> nLo milizia territoriale .

2,500,000

250,000 leggi.

l

...r ~.ooo,ooo

U>

lstruil.ì.

t;l

()

or o

250,000

Istruiti.

:.1

i<


.1,982

E LA COSTITUZIONE DEGLI ESERQIT! DURANTE IL SECOLO XIX

t'EVOLUZIONE SOCIAL.E

'

'

gf!,e?"i"a (esclusi i depositi) nel 1875.

Forvtnazioni organiche e forza di

CAVALLERIA

FANTERIA

I -rA T I

l

BATTAGLIO!\!

-

l

( 280 a ttivi . Au~tria- Ungheria

Totale

. . . ~ 35 di truppe speciali

Totale

61:1 battaglioni .

T l G l. l E Il l .\

BATTERIE

. 4:3,000 195 attivi . . . . 6,150 10 da montagna . l 10,200 20 di mitragliere.

29 di stato maggior·e

225,000

\

l

425 squadroni

63,700

225 batterie

1660

392 attivi .

58,ooo

361 a ttive.

2166 l

-- - - -

606,000

19 d'esploratori

:~5,000

--

64-1,000

411 squadroni

86,000

3tH batterie .

300 attive.

' 2166

148,000

51· di riserva

324

300 di laodwehr . .

300,000

917 battaglioni .

917,000

520 squadroni

78,000

354 batterie .

2124

251-,000

i 20 a ttivi .

16,000

100 attive. 4 da monLagna .

1'10,000

800

21 210

361,000

120 squadroni

16,000

134 batterie .

10u4

800 attivi .

800,000

22i attivi .

55,000

322 a ttivi .

168 di riserva .

168,000

144 di cosacchi.

2508 384,

29 da piazza:

29,000

160 di cosacchi di 2· e 3• turno 24,000

34,000 26,000

553 di

34 di frontiera . ~

r

1800

447 battaglioni .

26 irregolar i .

.11057 battaglioni .

-

·--

-- -

t~uppe irr egolari

061 squadroni

1,057,000

,, ·)

426 -

li

48 di riserva 80,000

. 15H,OOO ANNO XXX VIli.

l

28,000

22,000

.

1

80

148 di riserva

..._

l

40

56,000

Totale

~

4,350

30 di milizia mobile

Totale

t510

372 a ttivi.

l 317 attivi . . . . · . •· 130 di milizia mobile

Russia

-~ PEZZI

469,000

Totale Italia

!CAVALLI

1-~ l

. . . . . ( 148 quarti battaglioni

~ 469 attivi .

.

80,000

785,000

~ 606 attivi .

·

Germania

4'1 di r iser va

68 landwehr

200,000

785 battaglioni .

Francia

287 attivi .

180,000

80 sesti ba ttaglioni. 20 di stato maggiore . 225 landwehr

Il

SQUADRONI

UO~IJ NI

280,000

·180 di riserva .

1983

H di truppe locali

26 di tr·uppe irregolari

407 batterie .

88 208

3188


1986

1984

L'EVOLUZI ONE SOCIA LE

L'E \'OLUZlONE SOCl.-\LE

Spese milita1·i nel 187 6. g

Effettivi sul piede eli pace ('1892) .

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BilanCio generale delle spese

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--- -Lire

Lire

Austria· UP g heria 1,G4?i,OOO,OOO

200,000,000

Francia .

2,900,000,000

530,000,000

Germania (1)

2,086,000,000

Italia Russia

Lire

!:ire

1183,67

8,05

1217,06

14,18

49"2,000,000

1177,03

11,14

1,320,000,000

190,000,000

863,G3

7,01-

2,410,000,000

730,000,000

07:3,:33

8,39

l

l

'

I dati esposti dimostrano nel modo p i ù eloquente il co· lossale e subitaneo sviluppo subito dai principali eserciti europei tra il 1871 ed il 18 75, ma rivelano pure in taluni particolari la difficoltà. di romperla d'un tratto con gl'inveterati pregiudizi specialmente cir.:;a la durata della ·ferma. Ma anche gli ordinamenti militari improvvisati sotto l'impressione d'una guerra eli giganti, progrediròno ed andarono ma.n mano perfezionandosi, ed oggi dopo vent'anni circa, gli eserciti che abbiamo preso m esame si sono trasformati come appai·e dalle cifre che seguono:

(il Si riferisce u tutto l'impero.

Forza· bilanciata mini) ..

•J.

~isp etlo ZIO O e

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""

~

(UO -

310,500 56G,427 517,483 218,224 775,000

alla popola-

0,73

1,49

i,04

0,70

0,67


Obblighi di sm"vizio.

...

' Il

. !l

l

Data della legge di rec l u t amento

==' Cl>-

~ -

s:: ,.... :=:c> r-e

Popolazione S1' A 1'1

s

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Giorno

Mo::>c

s:: ·- ~ 0'0.._.

Anno

.

Austria- Ungher ia

. .

F r·ancia.

1·2,500,000

38,000,01)0 )

l

.

Germania

49,500,000

l l

~·1,000,000 )

Italia. Russia

.

.

1'15,000,000

- - --

Durata della. ferma

o

·- !::

-~

:::<e

(anni)

.......... c:!-

--

Ja

a

t0

42

T I' C.

65,80

2t

45

Uno, due .. tre.

:35,78

17

1-5

Due, tre: quatt.ro.

·--

<":lO

o. o o;:.

8

l

Dw·ata totale del servizio (anni cii età}

/o rispetto

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~Cl)

l

0

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(abitanti)

l

l

o

~'ii

-o

l

'

'l'l

4

'15 .

7

'1 889

o,.....

'10:3;100

27,46

l)'3

\

•11

6

2

1889 ( 1890 204· 000 ' 1891 l 1888 ! '170:000

1'1

2

'15

7

6

8

28

6

1888 "1891

26

6

1888

'

'1 8$)0

!

o,04 .. , '

0,34:

.'

.

95,000

0,31

35,85

20

M>

Due, tre, quattro.

2'10,000

0,18

21,70

20

·l

"3

Cinque.


...co

Forza a ruolo.

~ -~ S"

Il i P AtiT O

STA TI

00 00

Fori<~.

.,_ Effettivi parziali il~

delle forze militari

tohLie

Annotazioni

(uomini)

(uomini)

"' i Ese,·cit.o attivo l ~otto le armi . A ustl'ia- Ungheria .

289,000 565,000 147,000 l 1,032,000 31000 23o:ooo 230,000 700,000 700,000 155,000 155,000

3

l 10 congedo. .

7

2 12 12

Volontari di un anno Landwehr

'10 l 'lO

LandstUJ·m di t• e 2• bando .

22

Riserva di complemen to

980,000

980,000

Istruiti.

cn o n

Con istr uzione \\P pena abbozzata. Jstruili. Con istruzione appena ab· bozzata. Non is truiti.

> &,;

l!

~ ~~==~~~;;~=#~~~~~-====~~~~E:Q:er:c:it:o~: lt~·v:o~ ~ ~ot~~o:-~ e:a:r~mi~.~~~3~~4=6=9=~~00~~~~~~==~~l=~==~=:;,:~~,~~~-~~~~~~~,ii 3 2 7 6

sott0 le armi . a disposizione. di r iser va . . Eser cito territoriale. . . . . \ Riserva esercito territoriale. Esercito a llivo

Francia

580,000 i 73,000

2,'138,000

1,3~5,000

900,000 1;110,000

I:J

900,000 1,110,000 .

Istruiti.

J

..

Ge1·mania.

1 ~ rn congedo. Landwehr di ·1° bando. Volontari di un anno Landwehr di 2• bando. Landslur•m di 1° bando ~ Land:::lul'm di 2° bando . . Riserv~ _5li compiE?meoto .

.

4 5 ·12 7 22 7 19

Mt ,OOO 597,000 89,000 1587,000 2,900,000 liOO,OOO 1,600,000

. • 2,353,000 \ ) l 2,900,000 600,000 i 1,600,000

3 ' 6 6 5

2'18,000 156,000 300,000 217,000

9 6

'1 5~,000

226,000

226,000

5

179,000 I,Z58,000

179,000 1,258,000

l

Istruiti. Non istruiti. ISll'l•iti.

In tlartc soltanto istrui ti.

1

11-------------~~------

1

Italia

-

Ese ciLo attivo l ~oLlo le a rmi . . r l rn congedo. . Milizia mobile . . . . . . . Milizia lerri Loriale . . . . . c::-ercito per ma\ .( nente . . . Complemeuto mili2.ia mobile. . milizia t e rr it oriale . . . . Milizia territol'iale . •

l

7

Russia .

le armi. 1 ll S?llo E ser cl'to atl'vo dt r1serva . . Milizia di to bando Truppe irregolal'i MiliZia di 2•. . .

5

154.000

~ lslruili.

1;1

5

23

(!.) Per rag~iungere la forza bilanciata, si accordano in larga misura congedi anticipati.

_

l

Seconde categorie, con una istruzione appena ab· boz?.ata. Terza categoria, istruila in pari r.

l

(i)!

1,E<86,000 2,077,000 321,000 254,000 7,000,000(2)

l (2) A rotaziOne completa dalla. legge.

24i,OOO

l

l l

U74,000

3,788,000

lslruili.

7,Ò00,000

Istruiti soltanto in numero limitatissimo.


1990

l

1

L EVOLUtl0NE SOCI A LR

Fo?'uUtzione organiche e f'oJ·za di gue-rl'a

E LA COSTITUZI ONE DEGLI USERCIT! DURANTE IL SECOLO "XIX

1991

~elusi i depositi) nel 1.892

··}_

Fanteria

Artiglieria di campagna da montagna cd a cavallo

Cavaileria

STA T I

Annota:. ioni

l

Battaglioni

Uomini

450 a ttivi .

427,000

112 1/! di riserva

107,000

J05 laodwehJ' transleitana .

Austria- U n'gheria

100,000

102 •;,

laoòwehr CISleiltma

97,000

Squadroni

(la tterie

cavalli

252 a ltivi .

Pezzi

'lf)J 2

38,ÙOO 260 a ttive . 6,00( 23 di riserva

4-2 di riserva iO landwebr translei taua.

27 landwehr

10,000 ci-

sleila na .

4.000

'l2 •; , tirator i na-

ZIOnali del T iro lo

8 bosnioci . Totale.

12,000 8,000

l

- --

790 •;, battaglioni .

751,000

39L squadroni

584 a ttivi

620,000

435 misli

150,000

44-.S territoriali

11:60,000

2136

462 attivi

. 73,000 !..SO alti ve .

2880

Hi- misti

23,00C 362 territor iali (1) 12,00(

2Li2

---Fl'ancia

Totale .

1464 battaglioni

- - --·-·

1,530,000

681· squadroni

538 atti vi

;:)38,000

372 a ttivi .

125 di campagna

12(),000

181~

bando.

301 lanòwehr di 2• bHndo.

301,000

di

ris~ rva

!J:l di

)

------Totaie.

---------

bando .

1-

jl

! '

56,000 4·34 attive. 28,00( 150 di l'iser va 21,0{)( 150 di

.

-

.

900 900 l

'\

301,000 301,000 1,566,000 - -

Un certo numero è da fortezza.

2604

1--~-11 -----'------ 1---­

'1 ,566 battag-lioni .

(t)

50C>2

108,000 842 batterie

301 landsturm di 2"

·-

-

1-

i8 territoriali

--

301 landwehr di t• Germania.

.

58,000 288 batterie

H49 squadrom

105,000 i34 batterie

/~404

.

-


\ r~

'

1992

l

L'EVOLUZIONE SOCIALE

Cllvalle•·ia

Fanteria ST A. T l Battaglioni

l

Totale.

Squadroni

l

l

Italia

l

Uomini

346 attivi .

316,000

Artiglieria di campagna, da montagna ed a cavallo

ll

Cavalli

·144 attivi .

155,000

342 di milizia territoriale.

-

300,000

24- di riserva

860 battaglioni .

770,000

t69 squadroni

Batterie

1

Pezzi

Il

1620

17,520 270 batterie .

- --

Russia

590 attivi .

860,000

613 attivi (2).

532 di riserva

532,000

582 di trupf:e irregolar1 3) . .

·135 di fortezza .

(3) Di cosacchi eli 2° e

87,000

135,000 l

35 di frontiera .

35,000

21 di truppe irregolari.

~

H2 di riserva

736

'16 di sortita

'128

'18 di truppe irre· golari (3)

108

ll

20,000 l ·'

Totale.

1,6·1:3 battaglioni .

(2) Dei quali 286 di cosacchi <li t• tui'Oo.

2842

96,000 371 alti\'e .

'1,677,000 1,225 squadroni

38l!t

183,000 497 batterie

l

'

.

. ' ~\. ~ l

t

\

1993

Anuotazioni

1242 '17,400 207 attive. sa di milizia m o378 bile 120

l di milizia speeiale

172 di milizia mobile e speciale.

.

E LA COSTITU:tiONE DEGLI ESEROl'rl DURANTE IL SECOLO XIX

s•

turno.

. '


E L.>, CO STIT UZIONE DEG LI ESERCITI })URAN 1'E IL SECOL o" XI X

1994

L'EVOLUZIONE SOCIALE

Spese militari nel .t 89i.

B1Iancio gNleralo S TA T l

tlel!e spese

Lire

A uslria ·Un gheJ·itl

Lir:---~-Lirè

Lir~

2,081,000,000

:ll6,ù00,000

lOti, 7·1

7,4-4

Francia

3;165,000,000

676,000,000

1·1():3, '.5

17,78

Germ ania (1)

~.150,000,000

70:3,000,000

Ilali11.

., ,8ì2,000,000

25:3,000,000

1:358,50 11'>9,:36

Rusflia

:3,81-6,000,000

968,000,000

12't9,0~

l l

l

ti-,2'1

8,'16 8,i2

E d ora, se ci arrestiamo un momento per considerare il progresso realizzato nella costituzione deg li eserciti, nell'ultimo venticinquennio, due fatti ci colpirono subito : l'aumento r elativamente esiguo della forza sul piede di pace e delle conseguenti spese militari, di fronte ad uno straordinario sviluppo degli effettivi mobilitabili. Il doppio intento è sta to raggiunto dai governi attuando in tutta la sua estensione il principio dell'uguaglianza dei doveri e dei diritti per par te dei singoli cittadini, e stabilendo che il r.ervizio militare personale sia obbligatorio per tutti, allungandone la durata complessiva, mentr e poi si è abbreviata fin o allo estremo limite reputato indispensabile per l'istruzione, la ferma, cioè il tempo da trascorrersi effettivamente sotto le bandiere. Ne sono derivate ferme variabili secondo le armi, e limitazioni nel ser vizio e congedi anticipati a chi dimostra d i possedere una deter minata istruzione, oppure sia favorito dalla sorte, non idonei al servizio

( t) Si t·irerisce a tutln l'impero.

1995

militare, e_ coloro ai quali per ragioni di famiglia o per qualsiasi altro motivo spetterebbero oneri più leggeri, vennero in taluni paesi sottoposti, con modalità diverse, ad nua tassa in denaro. ,n ghisa da equiparare possibilmente tutti i cittadin i davanti alla legge militare di reclutamento (1). I favoreYoli e g randiosi r isulta.ti ovunque conseg uiti sono la riprova più .evidente della elasticità dell'at~n.al~ sistema di costituzione degli eserciti, che da omeopatici h ha trasformati in allopatici, e, senza aggravare in proporzione più che per il passato le popohtzioni e le finanze de~li St~ti: d~~ modo di istruire un molto maggiore unmero eh uomm1 e permette una colossale espansione in caso d i bi~ogn.o. Oggi, la F rancia, ad esempio, può giungere a mettere m armi fino ad un decimo della sua popolazione, mentre lo -sforzo massimo raggiunto nelle epoche anterior i e che registri la storia è st ato di '/,r., nel 1793 ~~i '/ , 7 nel ~813. Le s pese militari poi vanno ·in realtà dumnnendo d1 fronte all'aumento delle entrate complessive attuali degli Stati, e non rappresentano più come in passato la par te precipua del bilancio passivo d'una nazione. I maggior i aggravi pe· cuniari che ogg i risentono le popolazioni, devono essenzialmente attribuirsi ai cresciuti bisogni dei servizi pubblici in genere, imposti dal pr ogredire ~d e-spandersi della eiviltà e dal socialismo di stato che si manifesta essenzialmente con la pres01·izione che il governo provvecla a tutto, e tutto ad esso faccia capo.

-

(:!) Ln tnssa mi litnrc esiste giit in Au.,tri1-Ungll eria, in Francia ed in Svizzcm.

(Con tin:ua).

] '. DE

0HA 'GflAND .lfag(lian : di Stato .lfaggi"'·e


1996

LA COMlVIEDIA DEL SENTIMENTO

Con questo titolo la Rivista Militare del l 0 settembre accolse un mio articolo inteso ad oppugnare le ragioni sostenute da t1n'anonimo scrittore della .Ri·vista di Fante1·ia, sul t.rasferimen to degli ufficiali da un corpo all'altro a loro domanda. Col medesimo titolo rispondo ora alla Replica a richiesta pubblicata dallo stesso anonimo scrittore nella .Ri·vista di Fanteria del 30 settembre decorso. Mi piace mantenere lo stesso titolo non essendo le argomentazioni del mio cortese avversario riuscite a distruggere l'essenza di quanto dicevo nell' articolo del l n settembre, e mi prendo l'assunto di dimostrarlo, non già per vaghezza di polemica o di ripicca personale, ma perchè mi par bene di mettere le cose al loro posto. E cco qua : non si può negare che la risposta a base di spirito, sia abbastanza eli vertente alla lettura; rimane a provare però se sia abbastanza efficace e forte, o non rappresenti piuttosto una facile scappatoia per il rotto della cuffia. Se io volessi seguire il suo sistema, potrei riassumere il suéeo della Replica a richiesta dicendo che egli ha architettato un bel discorsetto dove c'entra un po' di tutto; la compagine morale, .1lo spirito nazionale, l'esercito che è un edificio fatto di muraglie, le muraglie che sono fatte di mattoni, ii modo . con cui si fabbricano i mattoni, eccetera, eccetera... L'articolo umoristico del mio cortese contradittore

LA COlllt ED l JI. DEl. SEN'l'!MENTO

1997

è, per i tempi che corrono, perfetto; tan t? è vero eh~ non vi ·m anca neanche il pe1· finire: un per :fimre, se voghamo, che non ha nulla a che vedere colla sostanza dell'articolo, un po' stentat iccio, qualche. co~a ~~me .un r ipiego ~apiente in mancanza di argomentaz10m pm sohde da contrapporre e fatto per lasciare i lettori a bocca dolce. Ma..·. . . Ci sono dei ma. Intanto l'anonimo dilettante eh stat1st10a non ritorna più su quelle cifre e su quei p~r cento eh~ gli erano serviti di base per lanciare l'accusa d1 poca coeswne all'.Lrma di fanteria. E questo non ritornarci .su questo no~ accettare batta""lia su quel ter reno dove pareva tanto Sl· curo, è un sint~mo grave. Nemmeno insiste più su qu~l triste pr ivilegio della fanteria di essere cioè « stretta m compagine morale da vincoli meno saldi » aforisma che era il cardine dell'articolo A sua domanda. . E (sintomo ancora più graye) non pote~do più sostener.sl sul terreno sdrucciolo e rugiadoso del sent imen to, butta VIa risolutamente il fazzoletto inzuppato di lacrime, e improvvisa qualche cosa tra il serio e il faceto che mi par prezzo . dell'opera rèsaminare. R imasto dunque assodato che tutto il paziente lav~ro d1 statistica per mezzo del quale il mio cortese avversano era arrivato a delle conclusioni così •stupefacenti è fondato sulle

nuvole ; Rimasto assodato che il maggior per cento dei trasfel'imenti avvenuti in fanteria è perfettamente giustificato da tutte quelle ragioni che ebbi occasione di esporre nell'arti. colo del l" settembre; Ritenuto per fermo che gli ufficiali delle a.rmi a cavallo e quelli dei corpi speciali (bersa#~ri, granatie~i ed ~lpini) sono destinati fin dal principio della loro carnera net reggimenti e nelle guarnigioni dove desiderano di andar~; Viene a dimostrarsi assolutamente errata la conclnswne che « n el l'eser cito nostro è specialmente la fanteria di linea che è stretta in compagine morale da vincoli meno sal~i ». Ergo tutti gli argomenti che corroboravano tale afor1s1~a e il pistolotto finale « Triste capitano quello che senza la-


1998

LA COMMEDIA DRL SENTIMENTO

cr·ime, lascia il comando eli una compagnia pe1· altda1·ne a 'un'altra, elcelera, eccetera » perdono natural-

comand~rne

mente il loro valore e la loro ragion d'essere. Chiarito questo importantissimo punto, veniamo ai due argomenti serii coi quali l'egregio anonimo ribatte le m1e ragioni. Gli argomenti sono: lo La poesia del mestiere non bada al numero del reggimento. 2° -Accontentanào quanto più è possibile gli ufficiali, il servizio ci verrà. a guadagnare, perchè con tanto maggiore zelo serviranno il paese quanto più saranno e si sentiranno soddisfatti.

* ** Ho sott'occhio la Replica a richiesta e confes::;o che il mio egregio competitore mi ha lasciato troppo buon gioco : anzi mentre io m'attendevo da lui una falange di dotte argomentazioni, mi trovo di fronte ad un'abile ritirata fatta al riparo di una retroguardia che combatte a furia di frizzi e col fuoco .. , a ripetizione di uno spirito scoppiettante. Dice dunque l'anoni mo serittore della Rivista : « ... l'esercito non è tutto d-?un pezzo come una st~ttua ricavata da un solo blocco di marmo : esso è invece il risultato di un paziente e difficile lavoro d'unione. Vengono a noi dalle case loro i cittadini, vengono dalle officine e dai campi con vario animo, con varia mente, con vario cuor@; e noi dobbiamo da tanta variet-à cavar fuori un'unità che resista salda ad urti potentissimi: noi dobbiamo con tanti elementi incoerenti mettere assieme un saldo ed ificio. Proprio così: noi non tiriamo fuori l'esercito come una statua dal marmo, noi lo fabbrich iamo come si fabbrica un palazzo. Il palazzo è fatto di muraglie e le muraglie eli

LA COMMED IA DEL SENTIMEN'l'O

1999

mattoni · e il mattone di argilla; ma coll'argilla non si fa subito il palazzo: bisogna prima fare i mattoni indurendoli al fuoco ; dopo poi sovra.pponendo e giustapponendo mattone a mattone con interposto cemento, si tirano su ben salde le muraglie e si costruisce robusto l'edificio. Parlare di spirito militare senza parlare di spirit.o di corpo è per me come parlare di fare una casa senza far prima i mattoni e con questo credo di aver . chiarito il mio pensiero... » contradditore mio, ma a me non pare, o S arà l eO'reO'io o o almeno il mio intelletto è così corto che non ci arriva. Perchè rimaniamo pure nello spiritoso apologo della casa e dei mattoni, che cosa può voler dire tutto ciò, sfrondato dal velo allegorico? L'esercito è un edifizio, d'accordo: l'edifizio è fatto di muraglie che saranno, mettiamo, i l~ corpi d'armata o tutti i reggimenti : le muraglie son fatte di mattoni che sono gli uomini. Ebbene? e che significa ciò? Qualcuno fabbricherà. i mattoni, qualcuno le muraglie. È supponibile che i capi mastri saranno gli ufficiali: ora. dato un certo numero di muraglie da costruire con un identico numero di mattoni, sarà indiffersnte per il capo mastro di costruire questa o quella, purchè Ìa muraglia veng~ solida e f?rte a maggior gloria ed onore dell'intero edificio. A meno c!le il mio gentile avversario non intenda porre gli ufficiali allo stesso livello dei mattoni, per i quali d'altronde è perfettamente indifferente di essere collocati nella muraglia A piuttosto che nella muraglia B. Per concludere, i fatti sono una cosa e lo spirito un'altra: nemmeno Rabelais e Yorick potrebb~ro a furia. d i spirito provar vera una cosa che i fatti dimostrano falsa. Ed il fatto è che da un'ufficialità colta che sa quel vuole e ciò che si v uole da lei, si può pretendere che abbia in sommo grado lo spirito militare, mentre sarebbe inutile il chiederle '.lnO spirito di ·corpo come si può, anzi si deve esigere dagli uomini di truppa. La similitudine dell'edificio infatti oltre al non essere di 1~7 -

.ll\XO XXXVIII.


2000

LA COMMEDIA DEL SENTIMENTO

una fiammante originalità, non mi pare possa ad~ttarsi ao-li uffi~iali _ch_e di tal~ edi~cio ~ono i costruttori e i capisaWi. La m1ss1one dell uffi01ale e una a qualunque reggimento a~partenga: educare_il soldato in tempo di pace per tra- · sc~narl~ alla batt~gha e alla vittoria in tempo di guerra. mez~1 per ragglUngere questo scopo sono identici in tutti 1 reggimenti, identico l'elemento che si ha sottomano identici i regolamenti, unico l'ideale. ' , No~. bisogna cÌun_q~e c~nfondere lo. spirito di corpo coll affeziQ,.U~ che lega l uffiCiale al propno corpo, specialmente d?po ~n certo n umero d'anni di permanenza in esso: affezione . che può essere fortissima, ne convengo, ma non mai supenore ai suoi interessi personali e di carriera. L~ poesia del mestie1·e non ha nulla a che fare colla poesia del reggimEinto. Come il generale non ha nulla di comune col particolare, tanto è vero che gli ufficiali di stato . maggiore che cambiano spessissimo di corpo hanno la. pnma delle due poesie e non possono avere la seconda. Dwo bene?... · · La poesia del mestiere, chi l'accoglie o la coltiva amor osamente nell'anima, deve trovarla tanto nell'ambiente del reggimento A come in quello del reggimento B. Anzi (e qui entro nella seconda proposizione) è più facile che la fiaccola ideale di tale poesia brilli nel cuore e nella mente di quell'ufficiale che è moralmente e materia;lmente soddisfatto della sua posizione, piuttostochè nell'anima di colui che per considerazioni di indole varia., ha il morale meno sol~ levato. · E passiamo alla seconda proposizione.

!

Il mio. egregio avversario scopre nell'applicazione della fam?sa C1rcolare molti inconvenienti, alcuni dei quali veri. ~~ accontentano gli ufficiali - dice lui - accogliendo le

LA C0111M ED !A Dli:L SENTIDJENTO

2001

domande di dieci o venti o duecento <:he vogliono andar e dove fa loro cumodo o piacere? Ecco : io ignoro come si proceda al Ministero della guerra per esaudire le domande di trasferimento; so però che la circolare in parola mette molte restrizioni e si circonda di sufficienti cautele per far sì che il beneficio del trasferimento sia concesso a chi p ·ovi di averne assolutamente bisogno. Se al mio contradditore consta che i 191 trasferimenti avvenuti sieno stati chiesti per il puro piacere di filare il perfetto amore sotto i tigli del Valentino o pei viali di villa. Borghese, proponga egli restrizioni e cautele più efficaci a impedire gli fl.busi, se abusi ci furono, ma non neghi l'utilità della circolar e. Poichè se essa non può accontentare proprio tutti in una volta gli ufficiali, apre però ai veramente bisognosi di un trasferimento una porta che . per l'addietro fu sempre ermeticamente chiusa. E il preconcetto che la eù·colare stessa sia poco eft1cace, perchè favorisce gli abbienti, cade dinanzi al fatto che (almeno per le armi di l~nea e per gli scapoli che secondo il mio avversario dànno il maggior per cento di domande) il trasporto personale in ferrovia cos~ sempre una somma accessibile alle più piccole borse. , Con questo la discussione potrebbe considerarsi esaurita. Rimane però C)_uello che il mio avversario chiama il mio pislolotto finale e che è la sinte~i del mio articolo La commedia del sentimento. ' Chiudevo il mio artrcolo del l o sett3mbre dicendo che sotto le considerazioni dell'A sua domanda mi pareva di vederci una specie dì malcontento sistematico, m&laniente velato dalla vernice del sentimentalismo. E insorgevo contro la mala abitudine che è nell'esercito di voler apporre, acl ogni tentatiyo di riforma utile, un'opposizione ostile, sorda, cocciuta, mascherandola con una larva sentimentale. Il mio avversario s'inalbera e dice: - :iY[a me la canta a me? ... Veramente non era mil!> intenzion e di cantarla precisamente a lni: avevo preso occasione dal suo articolo, ecrato

/


2002

2003

LA COIIlMEDIA DEl. SENTIMENTO

a _mio c~edere . nei dati statistici e nella conclusione, per stlmmat1zzare 1l brutto vezzo dell'opposizione sistematica. Egli dice che ciò non lo riguarda ed io ne sono lieto ma ciò non ~oglie che il mal vezzo esista e che sia riprove~ole, non toghe che questa opposizione sia una lotta continua tra le idee vaste ed antiveggenti di chi comanda e giudica le cose dall'alto e le idee personali, grette e limitate di chi ca.n:-mina c~l naso nella polvere, talchè mentre nel campo somale le nforme non si attivano se non dopo essere state lungamente invocate, nel nostro esercito è necessario che venganò' imposte e che incontrino le maggiori difficoltà dalla ingratitudine dei beneficati. E questo il mio autorevole avversario è padrone di chiama~lo un pistolotto: io confido però che i più sieno disposti a n conoscerlo come una verita sacrosanta. A. Or,rviEm tenente di

SANGIACOl\10 (m>lt l"ifl.

NOTIZIE POLITICO-MlLITARI ITALIANE

La cronaca politico-militare della quindicina fu caratterizzata dal discorso dell'on. Giolitti, presidente del Consiglio, pronunciato il '18 corrente nel banchetto d: Dronero e dalla lettera doll'on. Rudinì a suoi elettori; pubblicata il 23 detto. Quel discorso contiene il programma del governo por la pro:;sima sessione parlamentare c quella lettera contiene il programma dell'oppos.izione moderata. Il discorso dell'on. Giolitti è modesto noi concetti e pedestre nella forma, ma appuntn per questo è il discorso delle situazione. Mode-ili e pedestri dobbiamo essere, pe1·chè le nostre condizioni economiche e finanziarie, in stretta rela7.ionc con quelle politiche, non ci permettono voli. Forse un poco pi ù di animazione parlando dell'esercito c dell' armata, un poco più di accentuozione parlàndo di politica estera, un cenno almeno alla visita della squadra inglese e un poco più di calore orat,orio nel brindisi finale al Re, avrebbero giovato all'effetto del disQorso sui commensali di Dronero e avrebbero tolto alcuni speciosi pretesti alle critiche dei non benevoli, rna non avrebberl) mutato la sostanza del discorso che ò pienamente in armonia colla realtà delle cose. Un merito che nessuno ha negato c che non può negarsi al discorso dell'on. Giolitti è la chiarezza. Anche i meno pratici e meno intelligenti di questioni economiche e finanziarie vedono chiaramente spiegata in esso la genesi e quindi il p1·ogressivo sviluppo del nostro presente malessere economico e finanziario, dovuto ad una lunga serie di illusioni e di errori, che potrebbero chinmarsi nazionali piucchè governativi; e che forse non sarebbe stato in potere di nessun governo impedire. I lavori edilizi e ferroviari, i lavori pubblici di qualunque specie fnlti con capitale straniero, attirarono bensì per qualche tempo l'oro st1·aniero in fralia, e diedero per risultato, oltre l'utilità del lavoro, una provvi-


NOTIZIE l' OLITICO -Ml LlTARI ITALIANE

2004

NOTI7IE POLlTICO·MlLITARI ITALIANE

soria abbondanza del denaro in circolazione, ma ci sovraccaricarono di debiti i cui titoli sono per la massima pat·te in mano a stranieri, ai quali pertdnto l'llalia deve pagare una somma enorme d'interessi, che i lavori fatti sono ben !ungi dal produrre. Quindi non solo irr pochi anni è emigrato, sotto -formo. d'interessi, l'oro straniero venuto in Italia sotto fo rma di. ~api tale, ma è emigrato anche quello c,he già vi si trovava; crnindi la CI'I SI monetaria, -l'altezza del cambio, il disagio econJmico della ìla7.ione, malgrado due buone annate, le strettezze del bilancio: la necessità di arrestarsi sùlla strada dei debiti, quella di fare econ_omie dovunque sia possibile e quella di aumenta1·e le entrate dello Stato con nuovi cespiti, cioè con n uo~ imposte, proèurando po;sibilment.e di colpire la ricchezza e lasciare tranqùilla la mise1·ia, como vollero sempre, sebbene inutilmente l'u manità e la giustizia; come vuole for tunatamente oggidì anche lo spirito dei tempi. Fin qui tutti sono d'accordo, o (\Imeno ci pare che dovrebbero esserlo. .La divergenza com_incia all'atto pratico delle economie e d e lle~ imposte. Su quali spese com•iene ritagliare? Dove si può aneora trovare materia imponibile e quale dev'essere la forma dell'imposta~? Non è nostro compito seguire il discorso del pl'esidentc del Consiglio su questo tenono. Noter'emo solo cho rispetto :dia seconda questione lo misuro proposte sono due: 13 quella di esige1·o i dazi doganali in oro; <,l!a quella di mettere un'imposta prog1·essiva su i redditi_superiori allo L. r:> OOO Non siamo finanzieri, ma la prima di queste misure ci sembra così naturale e di attual ità così facile, da recar meraviglia che non sia sempre stata in vigore, o almeno non lo sia da quando cominciò a sperimentars: . grande scarsità di oro e il governo dovett.e comprarlo per pagal'e gl'interessi della rendita all'estero. La seconda è fondata sopra un principio di equit<ì indiscutibile e, se si troverà modo di applicarla convenientemente, sarù il primo passo nella vin di un1.1 migliore e più feconda ripartizione delle imposte e salverà non solo il .Ministero dalla caduta ed il bil~ncio dal disavanzo, ma aprirà un nuovo adito a quelle riforme sociali che diventano ogni giorno più urgenti per salvare il paese da crisi f01·se anche più gravi di quella fi nanziaria.

Quanto alle economie, sorvolando su tuttociò che non ci tocca direttnmente, noteremo solo che il preside,nte del Consiglio non crede potei'si ulte1·iormonte ridurre gli assegni per l'esercito e per l'armata .

2005

E poichè da taluno si mostra di credere che le economie fatte dall'attuale ministero sui bilanci milita ri sieno poche c che si debba nncora procedere su questa via, l'an. Giolitti presentò il quadro statistico delle somme che abbiamo speso per l'esercito e la marina ne~d i esercizi ~al 1886-8i al ·1892-93; donde risulta che dalla somma complessiva di 51S4 milioni spesi nel 1888-89 si è discesi a quella di 343 m!lioni, con una riduzione di 2-11. milioni ; e, prendendo come termine di confronto la spesa media degli esercizi 1887-88, 1888-89 e 1889-90, che fu di Mì6 milioni all'anno, abbiamo diminuito la spesa annua di ·123 milioni. · ~ Al disotto della spesa attuale (di ~se il presidentedel Consiglio) non potremmo discendere, perchè le necessità della difesa del paese sovrastano ad orrni altra considerazione. Il Ministero, quando si presentò la prim; volta alla Camera, dichia rò che avrebbe consolidato il bilancio della guerra nella spesa di 24-6 milioni fra ot·dinaria e straordinaria, e tale impegno fu rigidmnente mantenuto e lo sarit anche per l'avvenire. :Ua la consolidazione della spesa si congiunge, nel nostro proO'ramma, col perfezionamento degli ordini militari, per cfo fetto del quale s!a assicurato il massimo svi luppo della forza entro 1'l· limite di spesa che le necess i ti~ del la utinnza c'impongono. )) .

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Innanzi alla CamCL·a dei deputati ~ono già pronti per la discussione i disegni di legge sul tiro a segno e sal, reclutamento. Venne pure già presentato il proget.to per modificazioui all'or?inamen~o dell'esercito ~ ~i ripresenterà quello sull'avanzamento. Quesh progetti bastano da soli a carntterizzare nn programma. Colla loro approvazione ed attuazione sar~ migliorata l'educazione militare del paese . e avremo così unn solidn base per quella dell'esercito: fa remo concorrere alla difesn del paese i citlndini più validi nel maggior numero ~ossi bile e ci . nssicu~ reremo ampi e forti quadri di urflcinli, che · abbtano fede net nostn ordinamenti e sappiano alla loro volta inspirare fid ucia nelle tru ppe che comandano. ~la se bastano gli accennati progetti a caratterizzare il programma militare del Ministero, epperciò ad es$i soltanto ljmitossi l'an. Gioliui, non ne risulta però ch'essi costi tu isca no i l programma i ntiero. Altri pure impnrtanti progetti di legge si trovano :lllo studio e sono giit in ()l'OD IO e ne venne ufficiosamente annunziata la p'rossi ma p1·esonta.r.ione.


2C06

{ NOTIZIE POLITICO -MILITARI ITALIANE

Primo fra questi , è il progetto di modificazi oni, alla letrae sui matrimoni degli uffi ciali, il quale sarà redattÒ in modo da ~~emunire il futuro contro le unioni illegittime nell'esercito, risolvendo in tal modo la .questione dei matrimoni militari iu.lipendentemente da quella più. generale della precedenza del m~trìm ouio civile per tutti i cit~adini. . Naturalmente sarà presentata la legge per stabi lire il .contingente d1 leva, (che crediamo verrà incorporato tutto come l'anno scorso), e quella . sulle spese straordinarie ancora da votarsi per l'esercizio venturo, fino a raggiungere la somma rli 246 milioui stabilita pel bilancio rlella guerra, affine di poter cootintuu·e le provviste di materiale e i la\'Ori di difesa. Altri disegni. di legge saranno poi presentati per lievi tnodilìcazioni alla circoscrizione territoriale, alla legge sul servizio ausiliario, a quella sugli stipendi ecc., ecc., in conseguenza di altre leggi già votate e di quelle che ora stanno dinanzi il Parlamento. E probabile che vena& presto in discussione il nuovo ~odice penale militare, sul quale l'~f­ fizi o centrale del . Senato sta prepai·ando la relazione. Forse si potranno concretare i provvedimenti relativi ai soccorsi per le fami-glie dei richiamati in caso di guerra. E final mente dicesi cl w sarebbe intenzione del )finistero di preséntare quelle modificazioni alla legge sullo stato degl i ufficiali, che oramai sono riconosciute necessarie in seguito nlla esperienza del passato e ai muta ti ordi n :~menti militnri. Probabilmente non sarà possibile che tanta ma teria possa veDJre discussn nel prossimo periodo di vita parlamentare, ma questo è il programma ed è tale da assicurarci che le questioni militari darànno luogo a molto lavoro e interessanti discussioni in ambedue i rami del Par. lamento.

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** La lettera del l'on. Rudini ai suoi elettori (restringendoci solamente alla parte militare) nulla di nuovo propone, anzi nulln afferma di preciso o di con~reto, limitandosi a schiarimenti, che (jUi non vogli11 mo discutere, sugl'intenti del cessato Ministero riguardo ai bilanci e agli ordinamenti militari, e a risollevare, con poca opportunità, la questione del numero dei corpi d'armata; questione che il Parlamento ha ri~olto una dozzina di volte, ma che l'on. Rudinì crede non 11ncora riso lta, perehò le questioni tecniche non si risolvono con voti politici, ed anzi esprime il parere che la soluzion~ gi usta sia la contraria a quella che

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la cruestione ebbe finora e consista nella riduzione di due corpi d'armata; però non adduce alcuna ragione in proposito e si rimette a quelle dette in Senato dall'on. Ricotti per provare che, coll'attua le bi lancio di 246 milioni, non è po ~sibile mantenere dodic1 corpi d'armata, senza riconere a da nn osi e pericolosi espedienti. Tratta odosi di questione che abbiamo fatto molte volte e precisamente, fra le altre, quando ebbe luogo in Senato la discussione cni si riferisce la lettera dell'onorevole Rudinì, potremmo astenerci dal sofferma1·cisi adesso, D)a crediamo utile porre sott'occhio dei lettori la bella rispostu che a pròposito dei voti politici e non tecnici diede all'on. Rudinì l'on. Giolitti, in un discorso tenuto a 'l'orino, due giorni dopo la pubblicazione della citata lettera. « Nè l' on. di Rudinì nè io (disse il presidente del Consiglio) siamo competenti in materia tecniea, ma il dissenso apparentemente .tecnico, è in sostanza politico, 'perchè rispecchia due diverse tendenze: da un lato pochi di una vecchia scuola che vogliono l'esercito come istituzione separata dal paese con lunghe ferme e con gros~e compagnie manovranti con maggior pompa nelle piazze d'armi. Dall'altra la scuola nuova che vuole quadri numerosi di ufficiali istruiti, educazione milit8re della popolazione, ferme più brevi, il massimo delle forze nel caso di guerra, un esercito che rispecchi i sentimenti del paese. « Il Parlamento ha deciso ripetutamente di seguire questa seconda via e non solamente sper•>, ma sono fermamente convinto che non ritornerà sopra i suoi passi.

Siccome poi per gli argomenti tecnici l'on. Rudinì si rimAtte a quelli svolti in Senato dall'on. Ricot-ti, noteremo di passaggio che, quando dalle critiche il senatore Ricotti passò alle proposte concrete, non seppe proporre di meglio che il cambio di due corpi d'armata permanenti con due corpi di milizia mobile. Proposta cho non solo non incontrò il gradimento del Senato, ma fu una vera disillusione. Oramai dunque il paese è persuaso che, dato i! bilancio della guerra consolidalo in 246 milioni, non si possa utilizzare questa somma per la preparazione della guerra in modo migliore di quello che si fa attualmente. Anzi molti ritengono (e noi siamo del numero) che, se anche per le spese militari fosse disponibile una so mma maggiore, anzichè impie· garla ad aumenta re l'eiJ'ettivo dei co1·pi in ·tempo di pace converrebbe im-

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NOTiZIE POLLTICO·MlLITARI ITALIANE

piegarla ad affrettare il completamento degli armamenti e della difesa dello Stato. Il giorno in cui ci lasciassimo trascinare al gravissimo errore di ridurre l'esercito di due delle sue grandi uniti1 organiche, col pret,~sto di rinfor· zare le dieci rimanenti, avremmo diminuito di centomila uomini la nostra forza inquadrata di guerra cd avremmo rovinato moralmenle e materialmente il nostro ot·dinamento, senza nemmeno avere ottenuto un risultato apprezzabile dal lato tecnico; pe1·chè ò evidente che, subito dopo o a brevissima scadenza, molti direbbero: se prima 246 milioni bastavnno per andare avanti con dodici corpi d'armata così com'erano ordinati, perchè non si ordinano egualmente i dieci che ci restano e non si riduce in modo corrispondente il bilancio della guerra? E nu1la vi sarebbe da oppone a que~to ragionamento, nulhi almeno che vi potes..~ far arginé nell'opinione pubblica. Onde ben tosto avremmo, senza volerlo, raggiunto lo scopo che taluni (pochi per fortuna) nell'animo loro si propongono, avremmo cioè puramente e semplicemente mutilato l'esercito. Ecco dove infallibilmente condurrebbe la teoria della ' riduzione a scopo di rinforzare. Perciò non esitiamo a dire che si mile proposta (sieno pur buone le intenzioni dei proponenti) è una pericolosa insidia, il cui primo evidente risultato sarebbe la demoralizzazione dei quadri; anzi aggiungtamo che porta turbamento nei medesimi anche col semplice l"ipetersi come propostn, perchè mantiene il dubbio sulla stabilità del nostro ordinamento fonda mentale. D'altra parte i fatti vennero, or non è molto, a p1·ovare che l'cse1·cito 110stro è solido e consistente quanto lo sia stato mai; che bisogno c'è dunque di rnodifìca1·e i nostri ordinamenti? Forse per dar gusto all'opposizione politica. Sarebbe certo una soddisfar.ione che le cornerebbe gra· ditn; ma 'non ei sembra <flll~sta unn ragione sutlìcientc per dnrglìela. ·

..•* 11 1-6 corrente, com'era stato da tempo preannuoziato, giunse a Taranto la squadra inglese comautlata dall'ammiraglio Seymour e compost~ di quattro corazzate e due incrociatori. AccolLa con tutti gli onori dalle autorità, con entusiasmo dalle popolazioni e con spirito di vero crtmera tismo dal personale della nostra marina da guerra, si fermò a Taranto quattro giorni, indi si recò a Spezia dove si ripeterono su

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sc;.la anche maggiore, le reciproche cortesie e le popolari dimostrazioni di gioia per la visita graditissima. . ~on descriveremo le ovazioni, i ricevimenti, i banchetti, nè ripeteremo i cordialissimi b1·indisi; non ci fermeremo sul signilicato della visita a cui fu tolta ovni idea di Jimostrazione ostile a chicchessia,. ~ dopo che ogni simile idea fu toltn nIla visita della squadra. r~ ssa n~1 porti frnnces i; diremo solo che fu una bella dimostrniooe dt Simpatta f1'n duo popoli legati da taote memorie e da tanti interessi. . Alle feste di Taranto e di Spezia assistette col cuore tutta l' Itahn, e gli evviva di quelle popolazioni fnrono il saluto degl'italiani alla marina di una nazione dalle cui MVi non è mai sceso e non scenderà mai un corpo d'invasione sul nostro territorio; alla marina di una nazione che ci po1·se aiuto materiale e mo1·ale al tempo delle nostre lo_ttc per l'unik\ _e l'indipendenza, e non se, ne pentì dappoi, nè pretese IDa! che per grallturline dovessimo torcere la nostra politica contrariamente ai nost,ri interessi· alla marina di una nazione che, potentissima nel Mediterraneo, vide n~scei·c e crescere in questo mare la nostra flotta con occhio di si mpatia; alla ma1·ina di una na~ i ooe i cpi interessi sono così strettamente collegati coi nostri, che l'aumento delle sue forze nel Mediterran~o è da noi visto non solo senza ombra ùi gelosin, ma sinceramente des1ùerato! E l'importanza di questa visita diventa tanto maggiore e i nostri segni di "radimento tanto più giustificati, in quanto che al governo deii'Ingh~terra siede non già quel partito che notol'iamente inclinn alla triplice e a noi, ma quell'altro che verso noi ~i nostri alleati si è sempre mostrato più freddo. Il pe"no di amicizia che in questo momento ci viene dal governo di Gladsto~e dimo~tra chiaramente che la solidarietà d'interessi fra l'Italia e l' Inghiltena nel Mediterraneo è oramni un'idea comune agli uomini di Stato inglesi. In Italia ·è non solo un'idea degli uomini di Stato, ma è da gran tempo un sentimento popolare. Anche la stampa inglese pada in questo senso. Lo Standard dice che le feste anglo-italiane sebbene meno brillanti delle franco-russe hanno la stessa importanr.a, lo stesso significato e lascieranno un'impressione molto più duratura. La squadra inglese è partita da Spezia il 29 ottobre. Gran_d~ folla acclamante ha assistito dal molo alla partenza. Numeros1 vaponm e barche o-remite di persone si reca rono alla diga e salutarono con calorosi ap~lausi l'uscita delle navi dal golfo. Tra gli equipaggi delle navi italiane anco1·ate nel porto e quelli della squadra inglese si scambiarono ripetuti evviva.

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•* * Mentre duravano lo feste di Spezia, una disgrazia inaspettata porse occasione nlla popolazione della capitale di fare anch'essa una dimostrazione simpatica all' Inghilterra. 11 23 corrente moriva in Roma lord Vivian amb~sciatore di S. M. la regina d'Inghilterra presso S. .M. 'il He d'Italia: La Corte, il governo e il popolo fecero a gara per testimoniare alla nazione amica le ~oro condoglianze. S. M. il Re, appena informato della morte, ha inviato alla. vedo1•a deÌI'illustre e compianto diplomatico il se~~'uente e telegramma : «L'inattesa e crudele disgrazia che colpisce Vostra Eccellenza, affligge ~n·ofondamente me pure. Le elette doti di Lo1·d Vivian, il suo affetto per l'Italia e per mc, mi fanno considerare tale perdita come quella d'un amico. Nè ~a regina ·nè io tentiamo di consolarvi, ma preghiamo Dio di tutto cuore affinchè ~i dia il coraggio di cui avete bisogno in così doJo,·osa circostanza J. Ai funerali solenni pre5e parte. tutta la guarnigione di Boma e tutt: gli ufficiali inattività di servizio residenti nella capitale; moltissimi ufficiali in congedo. S. A. R. il principe ereditario, venuto appositamente da Napoli, seguì il corteo come rappresentante di S. M. il Re e lo seguirono uno stuolo numeroso di senato1·i, deputati, uomini politici ed illustri sotto altri l'apporti; faceva ala al passaggio, riverente e commossa tutta la popolazione di Roma. Questa dimostrazione fu molto apprezzata in Inghilten·a come apparisce dagli :nticoli che scrisse1~o a questo proposito molti giornali inglesi.

* *• Un alt1·o funerale porse occasione di fare una dimostrazione simpatic:i alla !<'rancia. Venne a morte il maresciallo Mac-Mahon, il vincitore della battagli~ di Magenta. Il fìgl io del mares~iallo ha partecipa to la morte'di suo padre al nostro ambasciatore a Parigi, pregandolo di dame l'annunzio a S. l\1. il Re d'Italia, che aveva mostrato d'interessarsi tanto all'illustl·e marescia llo, con quel telegramma che abbiamo riportato nella puntata precedente e che fu oggetto di tanti commenti in Francia. S. M. il Re rispose tosto ei<pPimetHlo al lìglio del maresciallo la vivissima parte che egli pt·endcva al lu tto di lui, e, facendosi interpetre fedele

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de' sentimenti del paese, aggiunse che questo lutto era diviso dall'intieranazione. Ai funerali poi del maresciallo furono delegati, come ra~presentanti dell'esercito italiano, il tenente generale d'Oncieu de la Batie, comandante il fo corpo d'armata e il tenente colonnello Panizzardi, addetto militare italiano a Parigi.

Le cauive condizioni della pubblica sicurezza in Siciha, dipendenti in parte da tradizionale m11 landrinaggio e in parte da questioni sociali che si fanno ogni giorno più vive, indussero il governo a prendere alcuui p1·ovvedimenti straordinari per mantenere l'ordine pubblico. Furono inviati in Sicili:1 quattro battaglioni di fanterill e quattro di bersaglieri. Le forze militari residenti nell'isola vennero divise in zone e sotto zone, formnte d'accordo tra il comandante del XII corpo d'armata e il direttore geoerale della pubblica sicurezia. l?u trattenuta sotto le armi la classe anziana, già congedata in tutti gli :1ltri ~orpi d'armata. Queste misure diedero occasione a taluoo di tornard con critiche fuori proposito sulla questione della forza massima e della forza minima e perfino sull'ordinamento dell'esercito. Ma è faci le rispondere l'esercito è essenzialmente co~ti tuito per la di fesa del paese contro nemici esterni; ch'esso ha bensì il dovere di proteggere all'interno l'ordine e le istituzioni, ma sarebbe assurdo se il suo ordinamento fosse modeiJato in vista di questo còm pito secondario, t.ioè secondo le esigenze della pubblica sicurezza, an'zichè in vistn. del còmpito principale. · · Più fondata, a prima gi untll, sotto il rapporto degli interessi individu:~li , appare la lagnanza per il ritardato congedo della classe anziana nel XII corpo; ma, in p1·imo luogo, giova •)Sservare che con questo ritardo non si lede nessun diritto, perchè i militari di ~ • categoria sono obhligati a stare sotto le armi fino al 34 dicembre del terzo anno di servizio; in secondo luogo, a compensare dettì militari di questa disparità di tratlamento, il :Ministero ha dichiarato fin d'ora ch'essi saranno dispensati dal rispondere alla prima chiamata per istruzione che venisse fatta della loro classe. '


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Fra le disposizioni più importanti emanate nella quindicina, notiamo quella per cui nel prossimo mese rli novembre s'inizierà un primo corso d'istruzione presso la scuola d'artiglieria in Nettuno, al quale inter verranno due cnpitani per ciascuno dei reggimenti d'artiglieria rla campagna. n cavallo e da montngna. Il corso avrà termine verso la fine di dicembre e sarà poi seguito da un altro analago nel successivo gennaio. . . • . L'arruolame_nto dei volontari ordina ri sarà apeltO d11 l •l o novembre p. v. a tutto il 30 11prile ~ S9.i. Il numero dei volontari ordinari, che in questo periodo di tempo possono .èssere ammeosi, è dieci per ogni reggimel!JO di fanteria di linen, bnrsaglie1·i e genio. Nei reggimenti nlpini e in quelli dell'arma di artiglieria il numero dei volontari :unmessibili è illimitato. I reggimenti di cavalleri:i polrauoo parimc01i ammellere un numero illimitato, .colla fe rma eli tre anni. Un_Regio Decreto ha disposto che gli. ufficiali di complemento all'esercito permanente e alla milizia mobile e quelli di milizia territoriale, in congedo i!limitato, i quali risultino irreperibili, sieno considera ti dimissionari. Contemporaneamei1te'una Nota ministeri31e hà determinato le norme per accertarsi chtl gli ufficiali suct'detti e quel li in posizione di servizio ausilinrio siano provvisti di tutti gli oggetti componenti l'uni. forme militare del g1·ado cui sono rivestiti. Per efiìHto di questa Notn, tutti gli u fficial i in congedo furono o saranno passati in rivista dal' comandante del rispettivo distrello militare. Roma, il _31 ottobre ·1893.

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A USTRIA-UNGHERIA.

I. Il bilanc-io per· ·il 1894 det J!fin·iste-ro c'isleitano della d·i(esa - Da questo bilancio testè presentato al Parlamento austriaco si rileva che importanti modi fi cazioni saranno introdotte nello ordinamento della Landwehr. 1•' inora \\ ciascuno degli otto comandi di corpo d'annata cisleitani era addetto un maggior generale o colonnello, col titolo e colle attribuzioni di br·igadien~ di Landwelw. Ora invece si ba l'intenzione di destinare a ciascuno dei detti comandi di corpo d'3rmata un lenente maresciallo, quale comandante della· di-ois·ione d!i Landwehr·, ed a datare dal 4o maggio ·1894-, i comandi di Landwehr presso i corpi d'armata di Yienna, Graz , Praga, Ioserstadt, Cracovia, P rzemysl, Lemberg ed Innsbruck, saranno costituiti da : •1 tenente maresciallo, 1 maggior generale, 1 maggiore ai utante ·di divisione, •1 tenente aiu tante di brigata, 5 ufficiali nddetti, 1 ufficiale superiore medico, 4 i mpi~gati dell'intendenza e ~ nd itori. Saranno pure aumeritat.i i quadri permanenti delle truppe di Land· wehr, in modo che ognuno dei 26 comandi di reggimento avrà : 1 colonnello, 1 tenente aiutante maggiore (montato), 1 tenente di vettovagliameuto (che in guerra rlceve un cavallo dall'erario}, ed 1 eontabile. A questi bisogna aggiungere, in complesso, •l 05 ufficia li medici e 121 scrivani. Per ciascuno dei 92 battaglioni si nvril : 1 ufficia le superiore (in totale 31 tenenti colonnelli e 6 1 maggiori}, ·l capitano di 1n classe come ufficiale di matricola e di amministrazione, 2 ca pitani di 4• classe na~ionale.

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ed uno di, 2•, come comandanti dei quadri d'istruzione, 6 ufficiali subalterni (in totale 322 tenenti e 230 sottoumenti), 1 cadetto, 4 furieri, 9 sergenti, ·13 caporali , 12 appuntati, 126 soldoti, 2 sottufficiali di contabilità, un atmainolo e 4 tamburini. Inoltre si avranno, in complesso, 4<}6 furieri :~ ddetti ai circoli di reclutamento. Nella cavalleria della Landwehr si avrà un notevole aumento, perchè il numero degli squadroni di ogni reggimento fu portnto da 4 a 6 come nei reggimenti dell'esercito permanente. I quadri di ogni reggimento verranno aumentati di 2 ufficiali superiori, comandanti di divisione, di H ufficiali inferiori, 1 medico, 183 soldati e H9 cavalli. Questo au·mento di organico deve esset·e completato il 1o ottobre 1894; ed allora la cavalleria della Landwehr cisleitana sarà costituita come segue: Due ispezioni di cavaMeria del- composte ciascuna di 1 colonnello, un tenente aiutante ed un sottuffìciale. 111 Landweh r. : con questo quadro permanente per ci~scuno: 1 colonnello, •l tenente colonnello, 1 maggiore, ·l tenente aiutante maggiore, 1 tt>nente istruttore per i lavori Sei comandi di da zappatore, 1 tenen,te di vettovagliamento, 4 mereggimento dico, 1 contabile, 1 veterinario, 3 sottufficia li, 4 caporale, ·l sottufficiale contabile, 3 trombettieri, 1 manisc11ko, 13 soldati e 6 attendenti. aventi ciascuno: 1 c11pitano, ·1 tenente, 1 sottotenente, 2 cadetti o furieri, ~ sergente, 3 caporali, 4 trombetliere, 45 soldati anziani montati, 8 reclute• :36 squadroni \ ·l sottulliciale contabile, 4 sellaio, 6 soldati non montati, 2 cavlllli dt carica di ufficia li, 12 cavalli di truppn e 20 cavalli giovani. In •12 squadroni vi è anche un maniscalco. 6 quadri di ~ . . . . . d composti d•: un captlflno, un sottuffictale, un casqu a d r ont 1 • • porale, 2 soldlltt e 3 cavalli di tru ppa. complemento , Per i tiratori nazionali a cavallo del Tirolo e Yoralberg il quadro dello stafo maggiore è com posto di: un maggiore, un tenente, un furiere, un sergente, un sottuffici ale contabile, un trombettiere, due maniscalchi, un armaiuolo c &. soldati non montati. Ognuno dei. due squadroni ha: un capitano, 2 tenenti, un sottotenente, 3 sottuf(ìciali, 4. caporali , 1 trombettiere, 27 soldati a cavallo, un sottuffìciale contabile, 1 sellaio, 5 soldati non montati, :i attendenti, 21 cavalli d trupp11, e 13 cavalli di nuova rimonta.

I tiratori dalmati a '}ava llo conserv11no anche nel bilancio attuale il quadro esistente per la forninzioue di uno squadrone da campo ed un riparto di complemento. Si è aggiunto soltanto un arinaiuolo. Bilancio,clel ministero della difesa ungher-e$e pet· il 1894 . -Nel bil11ncio per il 189·i del ministero ungherese per la difesa del paese si nota un aumento di fi orini 1,580,319. Le cause della maggiore spesa sono le seguenti: 4o L'aumento del numero degli ufficiali che deve essere ripartito in più esercizi: In ogni comando di distreuo di Landwher ungherese si avrà in più un generale quale supplente del comandante; in ogni · reggimento di fanteria si aumenteranno 2 ufficiali superiori, 2 capitani · ed in ogni compagnia 2 subaherni; nei reggimenti di cavalleria si aumenterà un subalterno per ogni squadrone e si avrà, fin dal tempo . di pace, il numero di ufflciali necessario per lo squadrone di complemento da costituirsi in c.1so di mobilitazione (~ capitano e 2 subalterni); inoltre in ogni reggimento di usseri si avrà un , ufficiale dei ~ioni eri ed un altro di vettovagliamento. 2o L'istituzione di 431 premi per i sottufficiali; 3° La concessione del cavallo a tutti i c-omandanti di compagnia ed agli aiutanti maggiori di reggimento e di battaglione di fa nteria; 4° L':lllmento del numero dei cavalli da assegnare ad ogni reggimento di cavalleria· (25 cavalli all'anno per ciascuno); ' 5° L'au mento dei medici militari.

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Movimenti nell'alto personale.

Con decreto .dell'i •t ottobre, S. M. l'I mperatore ha ordinato il tra· sferimento del tenente maresciallo conte Uxkull-Gyllenbllnd dal comando del VI corpo in Kaschau e quello del I in Cracovia; ed ha nominato comandant~ del VI corpo il tenente maresciallo a Kovacs von Mad, già addetto Ili com11ndo del II corpo (Vienna). , Sono stati collocati a riposo il tencute marescia llo Pelican, coman dante della forteiza di Comorn ed il maggiore generale Lauffer comandante della 7a brigat11 d'artiglieria. . Il tenente generale Giovanni von Sammonigg fu esonerato dal co . mando della 5a divisione di fanteria e destinato al Ministero della guerra. Il maggior generale Carlo von Gold, comandante della 32a brigata fu nominato comandante della 53 di visione di fanteria. i:t8 -

AMNO XX.X VIU.


2016

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NOTIZIE liiLlTARl ESTERE

Armamento.

Nuooa mitmglierq, M. 1893. - Col l'erordnungsblatt ~- 39 è stata introdotta la nuova mitragliern sistema Arcid11ca Carlo Sal'riaton~ . -maggio1·e 11on Donnus modeUo 1893. La Reichswelw ne dà i seguenti ragguagli : 'La nuova mitragliera consta di una <:.'luna da 8 millimetri circondata da un involucro. Nello spazio intermedio si fa scorrere l'acqua fresca. Il sistema di chiusura ricorda un po' quello del Remington. L'nfl'usto è a . tre piede e si .può ottenere colla massima facilità una elevazione di ~5°. ed una depressione di 20o, ciò che è di grande importanza specialmente nella guerra di montagna. " Questa mitragliera fu sperim ~nt ata nel ~ 890, c, dopo alcune modifica~orli introdotte allo scopo specialmente di aumentarne la resistenza, fu adottata . È a fuoco successivo od accelerato automatico, e questo può regolarsi n volontà. Spara la cartuccia mog&llo 1~90 con polvere senza fumo. Il suo cos~o è di 1000 fiorin i, molto Inferiore a quello dP-Ila mitragliatrice Ma xi m. Tanto la canna quanto l'a !Tu sto sono ·poco pesanti (in tutto circa 22 chilogrammi, mentre la mitragliatric:e Maxim pesa 80 chilogrammi). O_ccupa poco spazio e può dare un fu oco celere della durata di 9 minuti senza che sia necessnria alcuna untura. Infine per precisione, lunghezza di gittata (2000 metri) ed efficacia è, si può dire, eguale alla mitrag_liet·a :Maxim. Solo è ihferiore a 11uesta per la celerit~ del tiro (.i-80 colpi per minuto invece ,di 600) il che dipende dalln diversa costruzione del serba,!oio.

GERMANIA. ESERCITO. ·

N7w to Minist1·o della gtte?-ra. - L' Imperatore ha accettato le Ilimissioni del ?.Jinistro della guerra, v. Kaltenborn; :>l di Ini posto l1a n0minato il generale di fanteria, i!l pensione, Dronsart von SchelleodorfT (vedi Rici-sta militare del 46 febbraio 1893). Jl[Òrte de L comandante il III corpo d' a1·mata . - t' 8 ottobre è morto il generale di ca valleria v. Versen, comandante il III corpo ; ave\'a 60 anni. Durante le guerre del •l 866 e del 18i0 v. Versen appartenne allo stato maggiQre; dopo il 4870 quasi sempre alla cavalleria, sua arma di prO\'enienza. Dal ·1867 al 1869 partecipò alla

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guerra del Brasile contro il Paraguay; fu fatto prigioniero e corse pericolo di venir fucilllto. Era uno spot·tmann appassionato ; anche da generale prese parte alle corse. Benchè negli ultimi anni non r~g~esse ~pe~:iali comandi di cavalleria, il suo consiglio fu sempre rrcl\testo m tutte le questioni speciali dell'arma. Fu governatore dell'attuale imperatore e seppe guadaguaroe l~ massima stima e benevolenza. Al generale v. Versen fu sostituito nel comando ciel III corpo il tenente generale principe Federic:o Carlo di Hohenzolleru, 0aià comandante la 2~a divisione. 1lfo1·te del gene·rale t' . Ka1neke. - Il giomo 12 ottobre si estinse il generale di fanteria, in pensione, Giorgio v. Kameke. Ca po di stato maggiore d' un corpo d'armata nel ~18 6 6 , si distinse nel .f 870-71 come comandante di divisione nelle battaglie di Spichereo, Col ombey-~ouilly e Gravellotte ; nell' investimento di Mctz, nella presa di Thionville, i\fontmedy, ·.Mezières e nell'as~edio di Parigi. Nominato ministro della guerra nel 1873, attese per •l O anni a consolidare e migliorare l'e5ercito prus:>iano; poi :>i ritirò a vita priva La. Nuooo 1·egolamento d'eserc·iz·i per la. ca'Valteria. - L' Allgemeine Milita?· Zeitung annuncia che fra pochi giom i si riunirà una commissione presied·ota dal generale voo Krosigk per trattare importanti questioni dell'arma di cavalleria; principale fra tutte, la compilazione d'un nuovo regolamento d'esercizi. . Sar1' preso per base il re••o o l<~m cnto provvisorio, pubhliéatQ .1lcnni mesi addietro; poche modificnzioni es· . senziali vi si dovranno introdurr·e, visti i buoni risult11ti conseguiti nell'applicazione di detto r~golame nto alle grandi manovre di cavalleria eseguite presso Salzwedel e Metz. . G-randi man01m~ pel 1894 . - Lo stesso giornale ri ferisce la notizia che nel prossimo anno avranno luogo in Germania grandi manovre d'armate coutrnpposte. Non è molto tempo che l'i mperatore ed il re di Sassonia hanno accennato ailn necessità di tali manovre. Il capo dello stato maggiore generale, conte Sch liefTen, deve essere aià stato incaricato di compilaro uno studio su Lali manovre. Si affer~a che .verranno formate tlue :mnate, di 2 ~:orpi d' armata ciascuna, le qualt sarebbero comandate dai generali von Loe e conte di Waldersee. Larghezza delle p01·te nelle scuderie mil·itar~i. - Una recente disposizione dell' At·mee Vet'Ot"dnnungsblatt presc~ive che d' ora innanzi le scuderie si debbano costmrre con porte larghe m. 2, 35 per utilizzar!:, ~u~n~o non occupa te· da cava lli, per mettervi al coperto i carri dell art1gherra. da campagna. Le porte dovranno però es:;àe fatte in modo, da aprirsi normalmente con l'a ttuale larghezza di m. <1 ,oO-~ , 75. !28' -

ANNO XXX \'111.


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NOTIZIE MILITARI ESTE RE

NOTI ZIE ;mLlTARI ESTERE

MARINA.

Con ordine di gabinetto del 29 agosto 1893 , le navi della llotLa sono classificate· nel modo seguente : Co1·azzate.

Di ·t a classe ( 10000 ton n. o piò)

Brnndenbnrg Kurfurst Friedrich \Yilhelm \Veisseoburg

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Worth •

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Kooig Wilhelm Kaiser Deutsehland . · ~ ( Friedrich der Grosse Preusseu Di 3n clnsse . Daycrn (da 5000 a 7500 Snch:-en ton n.) · W ii.rttcn1 be1·g Baden Oldenbnrg Siegfrieù Beownlf Di .}• classe Fritbjof (da 3000 a 5000 IIci mdall tonn.) Ilildebrand Di 2 8 classè (da 7500 a •t 0000 ton n.)

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S. T. V.

i \Vespe Vi per B1ene i\Jilckn Skorpion Ca nn on iere Dasilisk corazzate (sotto Camiileon alle 3000 tonn.) Crocodil Salamandcr Natter HumrnHl Drummer l Brcmse

Inrrociatot·i.

Di 4• classe (calibri principali non inferiori a 2·t cm. Coperta e fianchi corazzati) Di 2" classe (calibri principali non inferiori a 45 cm. Coperta \ corazzata).

m progetto.

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Di 3• classe (calibri principali inferiori a •t 5 cm . Coperta corazzata). Di 4-" classe (calibri massimi inferiori ai ·15 cm. Coperta non corazzata, .spostamento non infer iore a 4000 tonn).

Kaiserin Augusta Prinzess Wilhelm !rene

Alexandrine Arco na Olga Mnrie Sophie Freya Gefion r Falke Dussard Schwalbe Sperbe1· Seeadler Condor Cormoran

F.

Cannome·r e.

Sposta m en t o inferiore a 1000 tonnellate

Wolf Hyane Iltis Habicht \ Lorely

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NOTIZIE MILITARI ESTERE NOTIZIE MILITARI EST ERE

Avoisi.

Kaiseradler Greif Pfeil Blitz Waclu Iagd Me teor Zieten Komet.

Ma rs Leipsig Stosch Charlotte Gneisena u Stei n ~fol tke

Uliicher Nixe Cm·ola Rhein Hay Ula n Grille Otter. Nav~

pet· se1'1lizi speciali.

Hohenzollern (Yacht imperiale) Mowe Albatross Nautilus Pelikan

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Kronprinz Friedrich Cari Lui se Armioius.

Torpedinien

Torpediniere di divisione Tor pudiniere Barche torpedi niere. Aumento di f ondi pe1· la ma1·ina. - Il considerevole aumento di fondi, previsto nel progetto di bilancio -A 891-91>, dipunde dalla attua · zione di due progetti :~p prova ti dnl Parlamento negli anni passati e già io via d'11ttur~ zi one . Col bilancio ~ 889-90 si stabilì di costruire, entro l'anno •1894-95: .!~ corr.zzate, 9 guarda-coste corazzati, 7 corvette incrociatori, 4- incro· -ciatori, ·2 ,,vvisi e 2 divisioni di torpediniere. Poichè il Reischstag, iu tutti i successivi bilanci, riduss<' considerevolmente le somme pro· vemivate per costruzioni, ne conseguì che i fond i accordati a tutt'oggi s ono sufficienti solo per condurre a termine 2 corazzate, 3 guarda eoste corazzate, 1 corvetta incrociatore, 2 incrociatori, 4 avviso e 2 divisioni torpediniere. L'altro progetto riguarda l'aurncnt,o del personale; fu iniziato con g!i stanziamenli votati nei bilanci ~ 892-93 o 93-94; col progetto di ·bilancio 9·}·95 si vorrebbe completarne l'a ttu :~z i on e . (T<iiln·i sche Zei tung).


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NO'l'IZIE BIBLIO GRAFICHE

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

a) R ecensioni. Otto Wachs - L'eserc•to ec.t '1l popoto russo - Hathenow, iVIax Ba• benzien. · Dopo avei·e :maliiznto in studi anteriori assai pregevali (La 1 u C u · r L'' . ' o a per o~ an ~mopo I Importanza politica e militare del Caucaso) tuili i pencol~ che s~vrnstano j JI'impero ouomano ed a quello inglese da parte russ.a~ 1! maggiore Wac!Js de! l'es_ernit? germanico ha pubblicato un saggio assai_ 1mportante sulla Huss1a, 1 suo1 abitanti, le sue istituzioni milita ri cons,Jde.rato _d~ l punto di vista d_i una ~uerra russo· germanica. _,,. J~ amm:slla, c.he sembra ogg1 ~r.esiedere alle relazioni fra la Hussia e 1~ per? è)ermaDico, ha la sua on gtne nelle resistenze di quest'ultimo · de~1der1 espressi dai plenipotenziari russi nel Couo-resso di Berl' Da~ .nu 1 a· l' . deIle re.azi•mi l l) IDO . l ":1 1 a cor 111 tta fra nco-russe, cementata da lle visite di ~ronsta~t. e Tolo~o e confermata , dicesi, da un trattato militare. L'aZIOn~ militare m1ra a succedere n quella diplomatica e certamente il ~ov1mento di concentramento lento e graduale delle forze r usse ad oc · c1dente non è a puro scopo difensivo. L'~. dà dapprima uno sguardo generale sulla COstituzione fisica della n_us~1a e_!Jrop~a; una successione a perdita dì vista di pianure e di altipwndi un ~foUrm1 _ dal Mar Bianco, dal Mar Nero, dalla Vi~tol:~ fino alle al-

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eg 1 ra 1.

. Il ~aggiorè Wllc ~_s, entra. io ~egu i to in considerazioni importanti Circa l etnogrnfia del! Impero, 1 costumi dei suoi popo11• 1·· Jl d r · d Il' . , 10 uenza e11a re_ IgJO~ e, e autocrazw, della civiltà occidentale sul carattere dPgl·

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La usonomia generale dell'elemento russo con ispondc all' un iformità delle immense pianure cb e esso occupa. OIlre tre ti pi distinti senza varietà apprezzabili: i Grandi Russi al centro e nei governi principali della Russia orientale, i Russi bianchi nei paesi acquitrinosi degli :~ l ti bacini del Niemen, della Duna, del Doiepcr; i Piccol i Russi che coprono l' Ucranià, In Volinia, In Podoli:~ o la Russia meridionale. La civiltà occiden't.ale non è stata in tutta l'Eu ropa orientale che sovrapposta ad un fondo di semibarbarie anteriore colla quale è ben !ungi dall'essersi fusa. Trovandosi là in presenza di elementi eterogenei essa trova di([icoltà di applicazione e vi produce effetti strani e spesso contradicentisi fra loro. Così questn civiltà non è oggidì che l'appannngg10 dell'aristocrazia e di quelle classi che hanno immediato contatto coii'E:Iemento dirigente. Essa stenta tanto più '' penetrare nelle, masse da cui questi strati superiori din·eriscono sensiùilmente non per rnza o per lingu3, ma per il difetto di idee od nbitudiui c.omuni, in quanto ch.e la transizione di nna c.lassc media manca in quasi tutti i paesi slavi. Se in Occidente la monarchia ha creduto di dovere aiut3re, per rafforzarsi, lo ~viluppo dei comuni, il pri mo atto dell'au tocrazia moscovita, trionfante sotto,Ivan III il grande e Ivan IV il terribile, fu di soffoc..1re la borghesia nella sola ci ttà ove essa aveva preso grande importanza. Lo sviluppo ibrido della Russia modema spiega uoa certa dopp1ezza dei caratteri, la disposizione che porta all' imitazione piut-tosto che alla creazione, il di fc t.to d'armonia fra le nppa renze esteriori c il fondo della vita nazionnle, le stra ,ra ganze~ i disordini provenienti da un difetto di equilibrio genernle. È così che può spiogar5i l'esistenza del nichilismo accan to ad aber. razioni religiose in rita rdo di parecchi secoli sul resto di Europn . Il maggiore Waèhs analizza 1n·seguito il soldato russo. Ne riconosce la nazionalità dalla lìsouomia in cui sono ·caratteristici: occhi bruni o grigi, piccoli ma vivaci, fronte bassa, nnso volto nll 'insù, zigomi sporgenti , mascella robusta , eapigliatura e ba rb~ abbondanti e fl uenti. Il soldato russo è robusto, membruto, di statura media; indurito a l lavoro e alla fatica , sopporta pazientemente le intemperie e le privazioni più straordinarie, stoico, può bivaccare indifferentemente sul ghiaccio e snlle sabbie infuoca te tlel Turkestan . Considera l' urllciale come un padrone infallibile :Il quale obbedisce in modo assoluto . Questa obbedienza cieca che fa dei soldati russi la miglior pasta da soldati nascondo un pericolo, abbrutisce l'essere umano e lo riduce ad essere una· macchina i nc.:~ p ace di agire senza ordiui o secondo lo spirito degli ordini, incapace dì essere guidato da sentimenti di ordi ni• superiori.


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NOTIZIE BIBLIO GRAFICHE

NOTiZIE- BIRLIOGRAFI CHE

Coll'a bitudine del silenzio e dell'obbedienzn passiva, la parola finisce roll'lls:;ere assimilata ad una r.ospirazione ed il pensiero ad una rivolta, e il soldato è russo spinto al l'astuii:t c all'ipocrisia. La pressione continua esercitata sulla volontà e sull'intelligenza conduce ad una reazione ed ecco l'origine del nichilismo. Dopo il soldnto l'A. e~amina il corpo degli ufficiali. Per origine, per posizione sociale, per educazione gli ufficiali russi si dividono in 3 categoi'ie: quelli della guardia, quelli della linea e quelli delle truppe di riserva e locali. L'aristocrazia della nascita o del denaro alimentano i quadri degli u ffici :~ l i del la guardia. Gli ,ufficiali della lintJa (fantorin, cavalleria e artiglieria) io g~uerale s~nza titoli, senza fortuna, mal retribuiti vivono tristament.e nelle guarnigioni lontane dell'impero. Gli ufficiali di stato,maggiore p, delle truppe tecniche sono in genere intelligenti, istruiti c lavora tori. L'A. toCC:t infine le piaghe che sem-· brano ~tacc<~rc il corpo degli uffiçi:1l i, russi: i lega mi di cameratismo maucaoo o fanno posto alla gelosin, gli intrighi ed il favoritismo regnano e regol<~no in gra n parte l'nvanzameuto degli ufficia li, e di qui . :;co r~ ggiamento e disperozionc negl i ufficia li onesti e laboriosi, di q~ti i progressi del nichilismo nell'esercito. Dopo avere rile1·ato le frodi e la corruzione end~miche nei servizi di intendenza il mnggiore W :~ehs dù la composizione dell'esercito russo. e ne passa in r<1ssegna le tre armi. Riconosce che la fanieria per coraggio, tenacin ed cnerg"ia sa rit all' a lt~zza del suo compito, la sua istru1.ione è soddisfacente. La cnva llerin russa è più che altro funteria montata; l'nniglieria da campagna è ben istruita. . L'A . esa mi nn infine la rossibilitit di un'offensiva russa.

Miscellaoe11. Notizie estere. Bibliografia. Riuista di fanteria ( 30 sett.embre)). Per lo studio. La teoria dell'ordine chiuso. La milizia comunale eJa legge penale. Replica a richiesta. . La tallica russa. Le origini dei tt'lltrescialli di Napoleone: Gou yiou Saint·Cyr 1\farmont. Varietà. Cronaca. Ri'flista mat'itlima (ottobre) . R. ~ettini. - Corazze· per navi (illustrato). Busio . - Relazioni elettro-magnetiche tra alcuni l'enomeui cosmici, telluriri ed atmosferici. . A. Ferroni . - Su di una formo la per calct>lare la forza indicata · media nelle macchine a vapore mnriue. S. R. - L'olio u-;nto a cnlm·ll'e le oode - ~ote . Luchioo Dal Verme. - Centri difensivi marittimi e tipi di navi.

b) Bollettino bibliogra fico. l. Sommario delle Riviste militari italiane. R'ivtsta d'a?·ti{Jlieria e genio (settembre). Ottolenghi. - Giuoco di liro costiero. Rocchi. - La guerra di fortezza. Dc Feo. - Idee prèltichc sul t.iro delle artiglierie dn fortezza. Bonagente. - Altre considerazioni sulla condotta del fuoco delle artiglierie d'assedio.

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Gion11de medico del R. esercito e della R. mari?W (settembre). Rho. - Ematuria ed altre emonagie senza lesioni apparenti organiche. Mozzetti. - Le febbri molariche di Sahati. D'Alessandro F. - Alcune considerazioni sulle mnlattie dell'appa,.ato respiratorio negli ospedali di Napoli in confronto con quP-lle dell'esercito e della popolazione civile. Morbosità - mortalitìt - licenze c riforme. Rivista medica. ">> chirurgin). :matomia e Jhiologin not·male c patn:logica. rnalattiP, veneree e della pel le. terapeutica. ,. tecnica e servizio medico miti tare. sta tistic<~ medica. tossicologia e medicina legale. Varietil .


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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

NOTIZIE BlBLlOGRA'FlCHE

Una descrizione sommaria del sistema difensivo dell' .\ustriaUngheria, leggesi nel Jot,rna.l des Sc:iences militaires di ottobre. - Zaootti - .i' arma del genio nell'esercito italiano, Roma, Voghera . Lavoro mol to mediocre, precedu to da un parallelo dei vari ordinamenti di cruest'a rm(l.

. 3. Arte militare. Duvieo - La cmicèption de l~t victoir·e chez les g1·and généraurc . (vedi Jtmmal des Sciences militaù·e.s, ottobre). Nigote - La. bataille de la Ve.sles Un ibidem). Sotto questo tiLO!o è' iniziata la pnbblicazione di uno studio abbi1Sta'nza originale sulle odierne condizioni d'Europa; per comprenderne il sigo ilicato c l'intento ne riportiamo la prefazione: " Plusieurs fous ctaient dt~bou t autonr d'un pu:ts. Chacun avait près « de lui des sacs rempl is d'or. Il viot à l'idée de l'un d'eux de jeter «un peu du précieux meta l dans ce trou; un second en lì t autaut, « les autres se mirent de la partie. L'amour-p•·opre s'en mela. Ils ne « tardèrent pas à se lancer cles regards fnribonds, comme s'ils allaient « en venir anx mains; mais il y avai t peu à craindre, car la lutte << consistnit ~eulemeot, pour eux à, s<~voir quel serait celui qui arri« verait le p•·emier à faire disparaitre sa fortu ne d~ns ce pui ts sans « foud. ' « La ouit su•·vint, le::; bras se Jevaient et s'abaissaient sans tt·eve, « les sacs se vìdaient et étaient remplacés par des 'Sacs pleins. « Une pauvre femme vctue de haillons, suivie de plusieurs eufants « à demi nus età la mine famélicrue, vint à passer; à la vue de tant « de richcsses perdues, elle se traìna jusqu'au puits et elle dit à ces « fons' : « A1es.-;eigneu1·s, 1n.es petits ont (roid et ils n'ont pas mangé cc depuis "plusieu'I'S jours. Nous sommes épuisés de {'atique. Un peu de c L' o-1·, que 'OOtts jetez ainsi, nous •rendrait la 'liie, « .Mais, tout à leur besogne insensée, Jes fous r%tèrent sourds aux « plaintas de la rnalheurcuse, et aux sacs d'or succl\daient les sacs d'or. « Lorsque le jour parut, tous les sa es étaient vides; les maios con· « tinuaieot à s'agiter frénéti(]nement au-dessns clu puits, et la pauvre • mère et ses eofants . agonisaient.

oc Cet apologue u'oll'rc·t-il pas l'image exacte de l'état_ de l'Europe depuis vingt ,ans? Les gouvernements des grandcs ptnssances, pa« reil!> à ces fous, s~ crifì t:lnt à des arrnements sans fin toutes lenrs , richesses jusqu'à ce que ruine s'eosuive, pendaot qne la p3trie, « c~mme la pauvre fnmille expirante, est sur le point de renrlre le « dernier -;oupir. « Prcnons com me exemplc ce qui se passe chez nous depuis In guerre ~d'e 1870. Nous avons changé trois fois le modèle dn no:> pièces d'ar' tillerie et avec lui tont notre matériel roulaot, et voici qu'on cnteod « dire que tout est encore r~:mis en question pour cette arme. Nous « avons également transformé trois fois notre fusil, et déjà no11·e der« nier type, qni semblnit réunir toutes !es C<\nditions d'une ~rme.par­ « fai te, est fortement critiqné dans plusieurs de scs organes . N est-ti pas « questiou d'abandonner le mécaoisme à répétition pour le chargeur? « Cela amènera la transformation de la boìt~ de colasse et du fùt, << recounu trop peu consistant. oc Combien de rnillions nous coCttcron t ces rnodifìc~tions? « Cette am(ilioration à · pcine opérée, nous nons trouverons, sans « doute, en présencc d'une . de ces iuvention3 surprenantes, com me • nous eo voyons uppnraìtre dans no lre siècle, laquelle nous entr3Ì« nera i\ rejeter défioitivement le modèle 1886 et uou·e excellent canon, « pour créer tout uo nouvel armernent. ca; c~ n'?st plus ~eulement « daus les laboratoires et les arsennux de l a,p tllcn e que na•ssent les « engins destructeurs, mnis l'industriç pri vée elle-m<lrne s'en mele; on , ne jugc plus de l'importance d'une nsiue métallurgique qne p3~' la « dimension des plaques de cuiras,;e qu'elle coule dans ses foodenc:-, « comme on a pn le voir à I'Exposit.ion du Centenaire. • « O:·, commc l'industrie ert cntraìnée dans l'orbi te parcouru p3r In « sciencc d' un pns si ~ù r et si r3eid(' depuis quelques années, on se • demande vers quello limite tend le mouvemenL de fulie qui pousse , toutes les puis~ances à employer In plus grosse portie de leur budget « à la fnb•:ication des engins cle destruction. « Aprè~ l'armement, il faut compter a vec ~es dépenses .sans nom.bre a du casernement, de l'habillemen t, do:~s subststances, 1le• l approv•s,on« nement, des places fortes, du rel'l'utement, des voies ferrées stra• tégiqnes, etc., etc.; enlìn, avec le monstre eux cents bouches, In ,, défeme de la frontière. « Au début, on discuta fort au comité des fortifì co tions pour savoit· ~ quel :;ystème on emploierait, ùes camp$ retrancbé$ nvec forts d':n-ret c on des Jignes contioues de forteresse5.

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2. Ordinamento degli eserciti e difesa degli Stati .

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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

NOTIZI'E lllUUOGRAl'IOHE

' Les défenscurs dn premicr système l'emportèrent. Les camps re~ tranchés de Verdun, de Laugres, d'Épinal, de Be~ançon, de Dijon , <<

de Heims, de Pnris, etc., furent créés; mais les partisans des

li gue~

« cont.in ues ne se tint·ent pas pou1· ha uns et, leur ioflnence ayaut fini

« par prévaloir, on vit sn rgir de terre les lignes de la Moselle, de In Meuse, des Alpes, etc., etc., et nujourd' hui plus du tiers de la Franco « est hérissé dc fortere:::ses. « M.ai5 on avait com pté sans les explo:>ifs. 01·, si nos offlciers avaien t « travaillé sans relaclre dans les ars~:: naux et obteuu des résultats pro<< digieux, Ics chimistes, enx aussi, s'étaieut m i~ a l'reune, et, lorsque « nous dormiom. hien tran'r[nilles ~ l'abri de nos fronti èrc:s, nous fùmes « tout il coup rortement surpris d'npprendre la 1l6couvert d'explosifs ' capabl<'s de faire ca.pi tnler eu quelqnes heures les places réputées « jusqujlors irnprenables. « Quelques obus fou~assPs sufD snient à fnire CI'Ouler des paus euc tiers de murai lles et à y pratiquer éles brèches nssez larges pour « livrer pnssage nux colonnes de l'nssiégeant sans le moindre tra vail « d'approche. « On se seuti t sPcoué jusq u'aux os eu li ~ao t dans les fe uilles pu« bliqucs les accidcnt:; épouvantablcs causé$ par la fabrication on le (( transport 1le ces nonveaux explosifs. « C'était à croi re que In terre el le-memc allait sauter. « L'ell'roi fut grand panni les iug6nieurs. A quoi servait dooc ce « travail de gf\aut, qni av11 it coùté tant dc tnlent P.t d'argent ? « Ils découvrirent 'JUe l'obns-torpille n'avait qne peu d'actiou sur « le béton. Aus~ilut, on se mit à l'cnuYre pour revOtir rle cette com. « position quelqne&-uns de nos onvr:~ges Ics plus import.ants. « Or, le bétonnnge est fort long et très dispendieux. Com bit!n coù« tera et qnaod ~e ra termiué ce travnil do la régénération de notre « fronti ère? · ' Dans le matériel de la marine, ce phéoomène de tran~formations « s ucce~s ivcs est eucore plus curieux à observer. Nouveau Protée, il « est c.ondamné ~ changer s:~us 1:csse de formes saus qu'on puisse « arrìver_à créer, cn temps utile, un cuirassé du dernier modèle; car « lorsqu'nn de ces navires, dont In constrnction clemande plusieurs « aunées, est termioé, son type est déjà démodé. • Un moment on crut qne c'en élait fait de ces citadeJieg flottantes • qui coùtent tnnt d'e millions et. qni portent dnns :enrs flancs des « garnisons a u~si nombreuses que celles dc oos plnces fortes. « De petits ba teanx de rrnelques millimètres d'épaissour à la coque, <<

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" minces, fluets, volant à la surface de l'eau :~vec la rapidit6 eL la légèreté de la mouette, pouvaient arri ver sur un cuirassé de haut << bord et lanccr dnos sa carène uno torpille d'autant plus di!Ticile à u éviter qu'el le cheminait entre deu.x eaux. << Les cu irassé:; s'enveloppère·nt alors de fi lets protecteurs, muhi« plièrent lenrs moyens d'iovestigation pour d(!couvrir leur invisible « ennemi et se hérissèrent d'armes à Lir rapide pouvaut en quelques « instarits le couvrir d'une nuée de projectiles. " D'autre part, les torpilleurs étaient peu stables, iohabitaLies par « les longucs traversées. Pour leur permettre d'échapper au feu re« doutable des cuirassés, il fallut augrnenter leur vitcsse et, par con« séquent, donner de plus grandes dimensions aux appareils moteurs « et évaporatoires et, en fin de compte, sacrifìer lenr plus belle qua« lité, i'ex igu'ité. " C'est alors que pamrent les rorpilleurs de baute mer, les éclai« reurs-l~rp illeurs et toute la famille des contre-Lorpilleurs, don t quel· « ques-uns ntteignent des tonnages considérahles. « Notre rnMine, tout autant que notre :umée de torre, se trouve • donc engagée dans une voie sans fin de traosformntions. " Si nous demanrlous mnintenant au statisticien d'éval ner en numé « raire tous !es sacrifices que s'irn poseot IHs nations réuuies pou1· leur ' défensc de terre et de mer, afin de 110us rlonner une idée cles dé« penses oti. elles seront entraìnées pa r ces armements à outrance, il « uous répondra pnr un chitl're eO'rayant où )es millious des ternps « passés serout représentés par des mìlliards. « On nous dira que c'est l' importance memo de ces colossales dé<t pcuscs qui assure la paix. en vertu de l'adage: si t;ÌS pacem pam « bellum. A voir ce que cotlt.e aujourd'hui le pm·a bellum, nous de· ·« vons rocoooaitre que jamni ~ les nations n'ont plus vivement désiré « l<1 paix. Mais, s'il Hn est aiusi, il ne serait pas diflicile, ·ce nous « 5emble, de fai re cesser un malentendu qui nous épuise et menace « dc dévorer toutcs nos ressoun:es en nous poussa nt à des armements « aussi dispendieux et dont il est impossible de prévoir la fin. « De telles dispositions nous permettraient d'employer nos mil• liards it des reuvres plus utiles et plus humanitaires . E n cela nous « ue fèrion s C{n'imiter cette jeune et graude nation du uouveau ' moude, qui aprè:; avoi1· soutenu une des plus graodes luttes dont « il soit fait mention dans l'bistoire des peu ples, est pnrvenue, parla « réduction de ·sou budget de la guerre, à éteindre sa dette d'Ittat et ~ il remphr ses coO'res d'or. · (<


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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

NOTIZIE BlBLIOGit_AF !CHE

• Mai:; un jour viendr~ où toutes ces bouches chargées jusqu'i: In aueule eL toutes ces machines destinées. à vomir le fer eL le plomb , feront entendre leur formidable voix, et alors se livreront des ba'' tnilles nu près desquèlles celles des plus grandes guerres passées pa« ra1tront de simples combats. · « Qui pourrnit dire aujourd'hui ,·.ombien de temps durera cette « lutte à laquelle tout homme susceptible de porter un fu sil pren« dr a pnrt '? « Doit-on supposer avec certains penseurs qu'elle sera tl'autnut « plus courte et que ]es résultnts en seront d'antant plns Mcisìfs que c lc5 masses ·engagées d~ le début de:; hostilités seront plus conc sidérables? • Nous ne le pensons pns. « Avec In grande portée des armes nouvelles, leur justesse, la « tensioll' de Jeur trajectoire et l'nbsence de fnmée, Ics troupes ad« verses s'attaqueront de fort loin et sonvent ne pourront s'aborder « <ru'après cles efforts qui clemanderont beaucoup des temps et de « trnvaux. « Les corps d'explorntion et les reconnais!'ances se heurteront sans (( cesse contre des corps de partis:ms autonomes. Les petits détn• chernents :mront désorma i toute facilitè pom· tenir la campagne , et sortout opérer en maìtres dans les fortès et l~ pay5 couvcrts, , qu'ils pourront rendrc aussi inabordables que le:; places lt:s « plu:; fortes . « Les corps de partisans opérant snr le.Jroot et les tlancs des « armées !es soutrairont longtems ù la vuc de l'adv6r"aire. « Ln lutte commencer-:.1 entrc ces avant-gardes et prendra, d~s le • débot, un devcloppement consiclérable, grace à la puissance ncquise « aux peti tes troupes par l'emploi cles nouvellcs armes il poudrc snns . « fumée. Ce ser11 probablement sur la z~n e mème où elles opereront (( que se livrera la véritablc batnille et les grandes armées eu seront • souvent réduites nu nìle d'imm0nses réserves venant se fondra dans • leurs avant·postes jusqu 'à complet épuisement; <.~r plus les armes « son_t perfect[l)nnnées et !lJOins il faut de combattants pour engager • une action et la porter à son maximum d'intensité. • - Combattimenti d·i notte. - V. lntemat·ional Revue dì ottobre. - Ordini di -combattimento. -V. Deut.~che Heeres Zeitun,g, N. S2 a 86. - M.ontbrisson :..__ Les w·mes cle pet·it calibre, étude comparative Baudoin, Parigi.

Eccone la conclusiont:: • 1° llféca~zisme de {ermeture. - L'expérience n prouvé que, ponr « résister aux pressìons exercécs sur la culasse par les nouvellcs (< poud1·es, il importait que la fermetnre ftì.t sym~trique et que les << tenoos d'attacche fussent aussi rappochés que possible du culot de « In cartouche. Les systèmes r1ui r~;:mplisseut le mieux ces conditions « son t ceux des culasscs fr:m ç:~i$e , modèle •1886, autrichieone, mo«· dèle ·1890, beige ·188!J. « Voilà, à c~ point de vne senlemeut, le classement dc l'arme« ment européen : « ~ • Frau gais; 2o Carabine autrichiennc, modèle 1S90; 3• Bolge, c Espagne, T urqnie (1\Iauser); q.o Allemagne, i\lannlichcr, mo c dèle •18S8 ; 5o Dauois modèle ~ S89; 6° A nglais, modèle 1889 ; « 7o Suisse, modèle 18S9; S0 Autricbe, modèle 11S8S. • 2° Jllécanisme de 1·épétition. - A notre avis, le mecan isme Mann« licl!er est le plus simple ot le meil leur, tant par la forme du char" geur que pas ses fon ctions comme distributeur. Il n reçu, dans les (< divcrs modèles rl'armes auxqtwls il a été ndopté, de plus ou moins • heureuses applications. .« Nons classerous, ainsi qu'il suit, les armes en service au poiòt « dc vue du système de répétition: (< 1o l\Iannlicher nutrichien, modèle de la carabine de cava« Ieri e •IS90; 2° Mannlicher, modèle allemand 1888; 3° l\Iannlicher, << modèle autrichien 18SS; 4° Beige, Mauser, 4 889 ; !) 0 Oanois, mo« dèle •IS89 ; 6• Suisse, modèlc 1SS9•; 7• Anglais, système Leè, mo• dèle 18S9; S° Frauçais, moclèle 18S6. << 3° .M'ontm·e. Solidilé. - Aspect général. - Toutes ces nouvel• les <1rmcs ont une· monturo d'une scule pièce, à l'exception des • fu sils nnglais et françai s. On a recberchr, en génériJl, un peu trop « la légèreté nu détrimentc de l:1 soliditè (fusils allemand, beige et « danois). Le fusi! suisse est l'arme In plus soignée an point dc vue .. de la montu re: tout le ca non est recouvert de bois ret.enu · par cles • boucles à vis. Ce garde-main, prolongé jusqu'au guidon, est fort <( utile, car au bout de quelqucs Cl)ups le canon s'éehauffe et les , conches d'ai!' snrchaufi'é qui l'cn vironnent ne permettent plus une « visée (:xacte ; elles formeu t, eu efret, cornme de légères vapeurs « entre l'reil du tireur et le guiùon. l\'lats si le fu sil suisse a un() (( monture soignee, l'aspect généra l de l'arme est lom·cl et déplaissant, « surtout lorsqu'on regarde la culasse. Le double canon métnlliquc « des armes allemani.le, beige et danoise donne au c:mon un aspect

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2032

NOTIZIE BI BLIOGRAFICHE

- Kuropatkme. - È uscito il 1o fascicolo (l'opera consterà di 5 fascicoli) della edizione tedesca dell'opera classica: Sguardo critico aUa guerra tu1·co •russa. Comprenderà 3 volumi : I. Dall'inuio della guer·ra al blocco di Pletvna. U. It blocco di Plewna. III. Passaggio dei Balkani del corpo di Skobelew e batta,ql·ia cbi Selinovo. - Berlino, Mittler. - Stavenhagen. - Il progetto di operazioni di Napoleone e la radunat.a del suo esercito in sctwmbre e ottobre 1806. - V. Jalwbucher fiir die dt"utsche A. und ilf., di settembre. - Wiehr. - Napoleone e Benwdot.te nella campagna del JS/3. Berlino, Cronbac.

disgracieux, et nous avons dit, à ce sujet, combieo cette innovatioo était peu recommandable. On sait aussi ce que nous pen<< sons de la monture. en deux pièces, qui est celle des fu sils anglais « et françai~. • 4° Baionnette. - Le ,sabre-ba"ionnette court et sol ide a été adopté « partout, excepté en France. En. Angleterre, en Suisse et en Dane• mark, le sabre-bai:onnette est placé sous l'axe du canon ; en Allei< magne, en Autriche, à droite. t'épée-balonnette franç;ise ·est < lua« drangulaire ; placée sous l'axe de l'arme, elle mesure 51 cent., 'ce • qui est trop. Cette ba:'ionnette est d'une longueur démesurée et peu so lide. • 5° Cat·touch.es, t·ayures et tir. - Nous avons parlé déjà des ~ re touches sans bourrelets qui sont adoptées en Allemagne, en Oelgique • et en Suisse; nous ne reviendrons p2s sur le défaut de pareilles « munit ~n s. Partout ailleurs on a conservé l'ancien tracé, excepté « en .France où le système de répétition exigeait une forme spéciale. • Les balles sont recouven es soit d'acier doux, soit de maillechort; « ce métal para'ìt le plus convennble pour la bonne conservatiOn de « l'arn1e. Les canons sont 1ayés au pas de "H il 30 cent., le nombre « do rayures est de 3 à 7, leur form ~ est concetrique, concave ou « arqué suivant le modèle. ,< Ou peut, enfin , dire hardimon t que la poudre fra nçaise est la • meilleure et la pJ us. stable. Cette poudre, concurremmeot avec le « système de culasse mobile, orocure au fusil français modèle 1886, « ior6rieur à celui des austres puissances p<u· soo système à répéll« tion, le tir le plus régulìl3r, le plus rasant et le pl us sùt· , . « «

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4.

Storia militare e generale.

5. Geografia - Colonie- Viaggi. - Sulla Revue .Maritirne et Coloniale di ottobre vi è unab ella monografia geografica, topografica e statistica del Dahomey del colonnello Gambinet. - Il llfarocco - Studio politico militare. Y. Internationale Reuue di ottobre. - Radiot. Nott:e fille de France. - Parigi, Dentu. - Monografia dell'Algeria . -La questione ispano rnarocchù!a. - Y. j[ilitiirische Politische Bliitter, N. 62, 63 e 64.

'

6. Varietà. Le manovre impe1'iali in Alsazia-Lorena. -

'

- Guother - Sto·ria delta campagna del 1800 speciale pe·r la Svizzem e pae.~i confinanti. - IIuber, Fraueufeld. - È un libro premiato nel concorso generale degli ufficiali svizzeri tenuto in Ginevra nel 189:2. - Scll\veizer - StO'I'ia della newralità Soizzem, -2o volume. Huber, Frauenfeld . - Questo 2° volume riguarda il periodo delle guerre di Luigi XIV (·1667-1698) a ll'anno ,1798 in cui la Svizzera fu invasa e divenne teatro di guerra. · - Calmettes. - !.es mémoires dtL baron Thiébanlt. - Plou, Parigi.

2033

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

'l

V. ilfilita1· Wochen-

blatt, N. 90, 9·1, 92. - Egan - Il ca·vallo Ut!gherese, le stie mzze ed il suo impiego - Parey, Berlino. Opera illustrata recentissima dedicata all' ispettore di cavalleria pussiano generale Rosemberg.

1. Marineria. - Le manovre navali frances·i del 1893 del comandante Gat·bet V. Journal o( the R. U. S. Institution, ottobre. . -Il consumo del ca.rbone nelle navi da gtwrra dell' ing. navale .Riley, in ibidem.

·.


.J 2034

NOTIZIE BIBLIOGRAFJCBB

r.

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. ANNO

XXXVIII

8. Politica. Boh. -La triplice nella politica generale di Ewropa. .:...._ V. lnternational Revue di ottobre. - Frane. - La sér.uriti nationale et le pé1'il extiriem-. - L' Angletm·e et la triple alliance. -Parigi,, Dentu . - L'incoerenza della tr i- , plice e anche della qu11drupli~ non prevarrà contro l'unione inti ma e necessaria ·della Francia colla Russia, questa è la .conclusione dell'autore. Circa l'Inghilterra egli dice: ,, Il y a bientòt deux sièdes.et demi qt1e I'Angleterre se traçait, avec « Cromwell, son p1·ogrnmme de politique extérieur .et en comrnençait c aussitòt l'application. Elle jetait dès lors le germe de son empire co« lonial paU' la prise de la J amaique sur les Espagnols, en mème c •temps que, par l'acte de navigation et les victoi r~s de Blake, elle 1 fondait sur les ruines de la puissance navale des Holland:~i s, ces « aMiens « rouliers des mcrs u, ces anciens • rois de la mer » , sa << prépondérance mariti me. Or, ce programme de politicrue extérieure, << auquel deptìis lors elle est rest.ée invariablemeot fidèle, est aussi " sim ple que sur: seme1·, alimenter, perpétuer !es divisions entre les • puissances continentales, soit ses ennemtes. soit ses alliées; obliger « ainsi tous )es peuples qni pourraien t lui ùtre dti dangereux rivaux « - la France, par exemple - à concentrar Jeur attent:oo, Jeurs 1 préccupations, leurs elforJs sur les afl'nires d'Europe, si bieo qu'ils « soient dans l'impossibilité de ricn tentar d'efficace et d~ dura ble dans « les autres parties du monde; en cooséquence, se réserver à elle « seui e une complète "liberté d'action sur toutes les mers et dans toutes " !es régions loiutaines ... »

Per la Direzione L onovrco OrsoTTI rnaggiort Il. M., inearitato

RIVISTA MILITARE ITALIANA

DISPENSA XXII. -

. 16 NOVEMBRE

o 8l

ROM A V O G H E RA

DEMARCHI CARLO,

gerente.

ENRICO

TIPOGRAFO·EDI TORK

1893


SO~UIARIO · delle materie contenute nella presente dispensa

PADHE ALBERTO GUGLIELl\iOTTI.- Temistocle Mariotti, maggiore di fanteria . . . , . . . . . . . Pag. 2035 NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO-GEH.MA~I CA (Continuazione) - L Segato, .maçjgio1·c tf·i {ante?·ia . . » 2058 . L'EVOLUZIONE SOCIA LE E LA COSTITUZIONE DEGLI ESERCITI DUHANTE IL SECOLO DECIMONONO (Continuazione e fine) - F. De Chaurand, maggiore di stato maggiore . . . . . . . . . . . , . . . . . . . . . » 2u75 CALCOLO DELLE PERDITE IPOTETICHE E LORO REALE SOTTRAZIONE DURANTE LE ESE_RCITAZIO.Nl DI Cm1B ATTIM_E N~O. (Continuazione e fi ne) - De Giorgis, colonnello di fanteria . . . . . . . » 2088 NOTIZIE POLITICO-M ILITARI

ITA LIA~E .

". 2405

NOTIZIE l\ULITARI ESTERE NOTIZlE BIBLIOGRAFICH B.

» 2·124-


2035

PADRE AlBERTO GUGllE1M~TTI - - ---·-

I.

Tutto era in lui natura di soldrtto _e di marino; •l'aspetto, l'incesso, gli atteggiamenti, il tono della voce e la stessa giovialità. A vederlo, pareva un genet:ale o un ammiraglio in ritiro: oltre l'aspetto, ne aveva la mente, il cuore, gli studi; tal ~olta, per istinto, sa.lutava perfino militarmente. Quando io ebbi ciÒ notato nello scritto che pubblicai in questa Rivista (l ) a proposito del suo Vocabolario, ei se ne compiacque più che delle lodi date al sno magistrale lavoro. · · Seppelliti da secoli i tempi in cui Fanfulla., t ipo di soldato cavalleresco, sciabolatore e . patriotta, sostituisce alla sna armatura di ferro, al ·sno spadone, la cocolla, il cingolo o la corona dei·domeni<?aÙi di S. Marco in Firenze, è strano contrasto oggidì un uomo di guerra sotto la tonaca del frate ; e cresce bizzarria al contrasto la smisurata dottrina militare, terrestre e marittin;a, sotto lo zucchetto di un padre domenicano insigne in teologia e nella universalità delle scienze sacre e profane. Dottrina militare severa, so-

(f) Di~pcnsa ·V, maggio iSS9, pag. 3l 9-329. !29 -

ANNO XXXVIII .


2036

lenne, che piglia sostanza storica e forma classica punss1ma, incisiva, ispirandosi - questa è l'antinomia forse ancora più stridente, tenendo conto dei partiti politici oggi f uriosamente cozzantisi nel nostro paese - all'alta idealità delle glorie nazionali! Nato nel 1812 a Civitavecchia, la visione del mare, gli arrivi, le partenz~ delle navi, i racconti delle avventure marins,resche, le fortificazioni della città sono le sue prime impressioni; la vivace fantasia se ne accende, e nel cuore si desta la passione delle armi e delle fortunose avventure dell'Oceano_Il volere paterno osteggia la vocazione; e poichè il giovinetto Albert.o è cresciuto a ssai pio, eccolo u. quindici anni con l'abito di San Domenico ; eccolo nella cella solo col suo eletto ingegno, con l'ardente sete del sapere, non dimentico delle prime impressioni e con la prima passione non doma. I nomi d'Italia e di lihertà che fanciulletto avea udito ripetere nella sua chiara famiglia, tutta di patriotti, - specialmente allora -ch'eran tanto recenti le memorie dei rivolg imenti nazionali - gli risuonavano all'orecchio. N è dalla numerosa parentela cessò mai in seguito di giungere alla cella. l'eco della ita.lianità del pensiero e delle opere (1}.

II.

Nell'ordine dei P redicatori trovò una scuola, in gran fama nel mondo, di pittori, di scultori, di architetti, de' quali, con intelletto e con cuore d'italiano, dettò stupende memorie il P. Vincenzo Marchese dell'ordine stesso. Trovò una. grande scuola d'ingegneri militari, pian tata da Alberto Magno, donde erano sorti fra Sisto, fra Ristoro, fra Giocondo, l (il Un suo ft·atl:'llo fu esule politico dopo il i81.9; rilllJlatri6 nel i870 c fu a Civitnvecclllo. il prìmo sinclaco del governo nazionale.

PA DRE AI.BER'!'O GtTGLIELMOTT!

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Ignazio Danti, il D 'Affiitto, l'Ambrogioni, e omettendo gli altri molti, il rampollo più degno e più stimato di tutti, fra Vincenzo Ma.culano da. Firenzuola d' Arbia._ Questi ven llto a Roma sotto il pontificato di Urbano VIII (1623·1044}, era già in alta estimazione pe' suoi lavori al castello di Piacenza, alle mur a di Genova, ed a. più altre fortificazioniclelia Spezia, di Vado e di Savona. . Dagli eminenti me riti innalzato alla dignità della porpora, conservò i semplici costumi, lo stesso amore agli studi prediletti de' suoi primi anni, e rinnovò i munimenti della Mole Ad~iana., la cinta del Gianicolo, eresse baluardi sul confine tra Bologna e Modena, fortificò molte città dell'Emilia, stette arbitro tra gli architetti della Valletta in .1\falta, fu autore della g randiosa cinta de' borghi di quell'isola, ed il po•·to si chiamò, sino ad oggi, dal suo nome, N ella guerra di Castro, di Parma, dei Barberini e dei ·Farnesi, nella quale. si mesco larono quasi tutti gli altri principi italiani, egli venne eletto g ran mastro dell'ingegneria militare negli stati romani e provvide alla difesa d'Orvieto, di Acquapendent e, dj Perugia, di V iterbo, del forte Urbano e via dicendo. Di così fatte t radizioni superbivano a buon d iritto i Domenicani; di esse, facilmente si bomprende, dovette esser preso, per la sua naturale inclinazione, il Padre Alberto, dal cui animo io penso non siasi mai dipartito, inspiratore sommo, il cardinale 1\faculano. Del qua,le,. poi e.!l'li, con in~ superabile maestria doveva illustrare le opere nel vqlume delle fortificazioni nella spiaggia romana, rivendicandogli i l merito di riformatore o~iginale ed ardito sopra tutto dei fianchi dei baluardi, che prima di lui andavano r ettilinei ed egli vi aggiunse le curve delle spalle a musone, gli orecchioni ed i fianchi ritir ati. « Singolare uomo ed unico nel seicento, "egli esclama a . d el M « propostto ' acnlano, ''' ,...che non Sl· perdette mai nei la« beriut:. delle ·-opere esteriori: ma so brio e severo, stndiand o «il. e occupando « dt forttss1me mura: scuso 1 foss1 co1 d1rup1, copn 1 fianch1

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PADRE ALBERTO GUGLTELMOTTI

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P ADRE ALBERTO GU GI"lELJIIOTTI

« con la ritirata e con lo spalleggiamento, ridusse al minimo « le spese dei principi ed i t ravagli delle guarnigioni >>.

Il P . Alber to si propose e fortemente volle essere non solo degno t:ontinuatore di quelle tradizioni, ma di oot~in­ ciarne una nuova serie, sconosciuta sino allora nell'Ordme, con opere di marineri~ da guerra. Dotato d'ingegno poderosissimo e di str.tordinaria volontà, volle essere uu uomo dotto e non tardò a diventare un sapiente, un luminare fra i suoi correligionari e nel mondo. Volle intenderai e seriverA di cose marinaresche, e diventò uno de' marini più compet enti ed autorevoli de· tempi nostri, l'illustratore più classico della marineria italiana. A o-rado a · grado venne a dignità, ad uffici sempre pm elevati - priore nel con vento della 1\iiner va, pr?vinciale, definitore del Ca,pitolo generale, professore di scienze fisiche e matematiche nell'Ateneo romano; r eggente degli studi, lettore di dommatica, istitutore di un gabinetto di fis ica alla Minerva stessa; bibliotecario alla Casa.natense, teologo nella stessa fondazione·, socio dell'Accademia dei . ·L incei, socio e censore di quella d'archeologia e corrispondente della Crusca.. Ma non fu cardinale! perchè all'alto ingegno e alla smisurata dottrina erano in lui pari la modestia, la pietà, l'amore degli st udi, e forse anche perchè negli ultimi lustri fu af::fl.itto da surdiz.ie, la quale, per altro, sottraendolo alle distrazioni, ei riguardava come benefica alle sue diuturné elu~ cubrazioni. · Nel periodo dell'insegnamento ebbe' scuola affollata, e di là uscirono valentuomini in tutte le classi e in tutte le gerarchie sociali; professori, magistrati, ingegneri, vescovi, superiori . e generali di ord ini religiosi. Nelle rispettive carriere recaron tutti il g rato e affettuoso r icordo dell'amore del maestro·, l r, venerazione della .sua dottr ina. Ma non eran la cattedra, le dignità, gli uffici menzionati che l'attraevano: ei, pur con sommo zelo, vi . attendeva per debito del suo stato, per obbedienza, aspettando però di esserne esonerato. L'ideale o-raudioso cui avrebbe voluto darsi interamentE\ la . sua mente era quello di una storia tecnica in tesa essenzial-

mente allo svolgimento della scienza, dell'arte e del lino-uctgo-io mar ino e militare coi confronti tra l'antico e il b b moderno, colle prove di ogni fatto e di ogni eletto, coi do<.:tunenti e con le citazioni attinte direttamente alle pitì. autorevoli sorgenti. Era quello di un'opera che raccog liesse intorno a Roma il miglior lume dell'arte, della scienza e ' della storia. navale, seguendo i fatti in tu~ta la loro realtà, dall'ottavo secolo al decimonono, prendendo cioè le mosse dallo inizio, nell'anno 728, dal dominio temporale dei papi, e venendo giù giù per oltre un millennio, sino agli ultimi fatti della squadra romana in ]!;gitto nel 1807. Vantaggian-' dosi poi degli innumerevoli stùdi e materiali occorrenti per· tale opera, condurre parallela la compilazione ex novo di un vocabolario italia.no marino e militare. Disegno da far tremare le vene e i polsi a qua.lsiasi pìù temerario a tleta del pensiero e del lavoro !

III.

Con ardore febbrile e con una costanza senza pari egli pre.:;e ad attuarlo sin dalla sna p_iù ver de età, sin dal tempo del suo insegnamento. Qui ripeto quanto raccolsi dal suo labbro stesso in una delle visite da me fattegli nella sua camera da studio della casa generalizia presso piazza di Spagna. Era allo scrittoio, circondato da volumi di grande formato, in gran parte antichi•. da cartelle manoscrit te, da grossi scartafacci, da bozze di stampa, un crocifisso su piedestallo davanti, con la tonaca a mo' di vG~ste tla camera, le maniche rimboccate, e senza scapolare. Mi parlò, come sempre, con semplicità e modestia ammirevoli, ma con eutusiasmo de' suoi lavori. Appresi che per lunghi anni le sue vacanze, i suoi r iposi dagli stndi, el i tavolino e della cattedra, erano state lunghe escursioni topograficho ed a,rcheologiche, per lo più (

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2040

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f!A ORI!: ALUEHTO G tJOLlELMO'I"l'l

a piedi~ e frequenti viaggi per terra e per mare. Che imbarcò talvolta su bastimenti milit~tri in ,crociera, facendo vita con gli utliciali dì bordo; che visitò Francia, Belgio, Inghilterra, Germania, Grecia, trattenendosi due anni in Oriente. . Cho si recò a Malta per istndiare le fortifica.zioni del Maculano, donde riportò preziose e rare carte topografì.che dell'isola., una delle quali rarissima e di singolar e evi· denza, che gl'Inglesi per gelosia e con sommo studio avevano ritirato dal commercio : tali carte ei donò, affinchè le custodisse, al suo dilotto nipote il comm. Guglielmo Castellani. Finalmente ch'egli ysaminò cou diligenza ed acutezza i più noti arsenali, musei, osservatori, archivi e biblioteche d'ELwopa, traendone larghissima copia di osservazioni, di appunti, di memorie e di document i inediti della massima importanza. L a passione delle scoperte, dell e ricostruzioni e delle rivendicazioni, di frugare nelle anticaglie, di vedere, di vagliar e, di rnisnraro e confrontar tutto co' propri occhi e colle proprie mani, fn predomina.nte ne' suo~ studi. E possedeva le più squisite doti per riuscirvi; la volontà indomita, l'apalisi sottile, l'erudizione pr ofonda, il giudizio sicuro e una singolare felicità d'intuito. Esulta che gl'ingegneri italiani siano stati gl'i:r;J.ventori e i maestri delle fortificazioni bastionate, o quando si tratta di stabilirne la data, agli scrittori che la :fissano alla calata di Carlo VÌII, risponde con patriottico sdegno che Carlo VIII e tutti gli stranieri non ci hanno portato in casa che r ovine. Quando il Maifei, il Promis ne dànno il brevetto d'invenzione al Sa.nmicheli egli fa a. posta nn viaggio a Yenezia, scova dalla i\lfarcian~ un codice ;manoscritto del Taccola, e per primo accerta. che questi aveva inventato la fortificazione bastionata cinquanta anni prima del Sanmicheli. L e piaz~é forti, i castelli, le torri dello Stato romano er<ìno ~nmeros~ssìm i; .nell'anno 1700 esistevano ancora, como nlevo da uu codJ.Ce stampato per solennizzare 'il g in- · bi leo del vi vento sommo pontefice, 14 fortezze e 43 torri e castelli ; molt.i, dello nnEI e degli itltri, erano già stati de-

PADRE ALBERTO

2041

GUGI.IEL~fOTTl

moliti. Il padre Gugliehnotti li visitò tutti, ne studiò la costruzione, gli uffici, la storia, facendo rivivere nella sua mente le opere scomparse. S'incamminava verso il suo ottantunesimo anno di età, soffriva di sciatica, era sordo, ma la passione della fortificazione e di verificare sui luoghi non l'aveva abbandonato. Appena quattro mesi fa, all'ora della sua quotidiana passeggiata, il buon vecchio incontra il nepote Guglielmo Castellani e l'invita a montare in carrozza con lui per una pa~seggiata utile ecl istruttiva. Il comm. Castellani possiede, come ognun sa, attitudini artistiche elettissime o s'intende d'ingegneria militare. Sapete dove lo conq usse lo zio? al bastione del Gallinaro; e quando furon lassù, volle che gliene mistira.sse un lungo tratto, discorrendo largamente cl,elle linee di fuoco e dei fiancheggiamenti, e subito dopo recandosi a far confronti con quello a fianchi riri.forzati di Paolo III a porta ,S . Paolo. Così fatte escursioni, che a.vevano per iscopo la correzione del volume sulle fortificazioni e dell'Atlante, egli continuò si può. dire .sino a ll'ultimo suo respiro. Nè qui, ch'è parola della sua sapienza d'ingegneria militare, posso lasciare in silenzio un mio ricordo personale. Un giorno ebbi vaghezza di conoscere , com'egli oggidì fortificherebbe una piazza : gliene feci la domanda, secondo il so· lito, scritta con lapis in un pezzettino di carta. Mi fissò con que' suoi grandi occhi cilestri, scintillanti, e senza esitare un attimo, mi r ispose presso a poco con queste parole in· cisìve : Cinta continua bastionata, defilata secondo il terl'eno, con fronti di oltre 400 metri e con difese a caponiera dove occorra. Niente linee esterne : por difendere gli approcci, opere campali sostenute da numerosa cavalleria (di questa nelle piazze ne avrebbe voluto un decimo della fo rza complessi va), che impedisca a distanza l' a!pertura delle trincee ; impiego delle opere esterne ~olamente per munire le alture dominanti la piazza.

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2042

I?AOltE AI,BER'l'O GUGI,I ELMOT'l'I

IV.

I lunghi anni di lavoro indefesso e di viaggi hanno ormai accumulato una dottrina sconfinata, materiaJi storici o scientifici immensi: è tempo che sull'albero della pubblicità facciau belJa mostra i frutti maturi di tanto sapere faticoso. Naturalmente la mostra vuolsi da prima di modeste proporzioni, una specie di saggio della impressione e dell'accoglienza dei lettori competenti~ ed a ciò soddisfano le effemèrid'i, mezzi efficaci, per la loro diffusione, a far cono. scere uno scrittore ancora ignoto, e, per lo scrittore, mezzi i più economici per divulgare le sue opere. Ai tempi del P. Guglìelmotti, Roma, in cui lo spirito delle anni terrestri e ~arittime erasi spento, l'arte fortificatoria, della. quale un dì era stata principale centro in Italia e in Europa, dimenticata, non offriva terreno .e clima propizi agli studi militari. Ad ogni modo, il Giornale Arcadico e gli Atti dell'Accademia di archeologia, periodici dotti e stimati, pote~ano anche a Roma soddisfare all'uopo. Ognuno immagina di leggeri la universal~ meraviglia dei lettori ~uando nella prima di codeste effemeridi videro comparire, lavoro di un frate domenicano, che piglia le mosse dal suo luogo nativo, l ba~tioni di Civila:vecchia e i clisegni eli Antonio eli Sangallo; poi nella seconda, La rocca d'Ostia e le condi;;ioni dell' architett·um miWa1·e in Italia tJ?·ima della calata eli Car:lo VIJI.. Delle · due memorie si tira.ron0 anche gli estratti, ma. a pochi esemplari che d'nn subito furono esauriti. Il padre Alberto ha provato le sue ali e si accinge a volo · più alto in aer e più vasto; nel 1862 lancia a :!firenze pei tipi· dr-l Le Monnier il Marcantonio Colonna allct battaglia cl·i Lepa1ito, e, sicuro del fatto suo, lo licenzia senza prefazione, o proemio, o pr emessa o avvertenza, senza uua nulla; egli . fieramente e con solenombra di dedicatoria; w nità entra di botto ·nella storia.

PADRE AI.BER'rO Gl1GLli>LMOTT1

2043

Un frate! come mai tanta sapienza di cose così di stormi da quell e che si studiano nel suo ceto ? Queste le esclamazioni, le interrogazioni che a ciglia inarcate dallo stupore ::;i rivolsero gli Italiani, sopra tutto tecnici nella marineria, al comparire del J.Vfa1"tantonio Colonna. L'Italia usciva allora da due guerre le~pestose; stava tutta sulle armi pel brigantaggio, per la Venezia, per Roma; chi pensava più agli studi, alla produttività letteraria? Fu quella, n è poteva essere altrimenti come insegna la storia, l'età di ferro della nostra coltura nazionale. Sia. per queste considerazioni, sia perehè la povertà nostra di scrittori militari e marini al1om era somma, e pur troppo neanche oggi ne siamo ricchi, sia infine perchè il 1Vfarcantonio Colonna era veramente magistrale per la critica storica severissima, pel tecnicismo marinar esco, per uno stile e una lingua ammirevoli - stile e lingua n. que' primi tempi delhi nostra unità goffamente imbarbariti dal gergo u.fficia.le venutoci dal settentrione della penisola - certo è che il volume andò a ruba e il frate clome;nicano, qt~asi specie di portento, andò per le bocche di tutti gl'Italiani colti. Nino Bixio, relatore alla Camera dei deptttati del disegno di legge per l'ingrandimento dell'arsenale di Venezia, nella tornata del 4 dicembre del Ì868 dimostrando nella pi ù' ampia maniera la grande import-anza passata e presente di Venezia, esce in questo giudizio: ~< Consultiamo un'opera celebre, che non parrebbe scritta « in Italia, opera di un domenicano1 il padre Alberto Gu« g!ielmotti, provinciale de' -predicatori a Roma, il più « grande scrittore di cose marittime che io mi conosca in « Italia. « Da.ll'opera di questo grande scrittore, il .11Iarcantonio « Colonna alla battaglia eli Lepanto, vediamo ecc. » Il J!3ixio era il giudico più competent'e .ed autorevole che · vantava il uostro paese, onde il suo giudizio, cui cresceva solennità e. cliffusione il luogo e il mom~nto in cui era stato pronunciato, conhibnì non poco a levar alta la fama clell"antore novello. Del quale. il Bixio fu preso a dirittura, \


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2044

PADRE .\LI.! BRTO GUOLIELMOT'l'I

l'ADHE ;lf.I.!.ERTO GUGLI!ll.li!O'l"rl

2045

'sorpresa maggiore: cbè io non ho sul momento il 111odo di j)Otet· soddisfare a.l suo cd al mio desiderio, di che le dirò brevemente. La mia. 9tot•ia della marina (non dice p ont ificia : è evidente l'intendi. mento dì attendenJ alla compilazione dì una stot·ia cltJlla marina t'i~ rJ ene· 1·ule e J>cwticolcwmente della 11/Mi?ta i taliana) ebbo 1 ~. il'r. p,·essione del ~o lo prirno volume (nel 1856) il quale (senza colpa tl 'alcuu~) rest~ i~1perfetto, non fn messo in commercio, non si tr·ova nelle pubblrcbe biblioteche 111 Roma; insomma è rarissima (l). Spero nell'anno corrente trovare l'editor·c che me uc liberi. Sono in pronto dne volumi, che fan cor po da sè, c abbra<;ciano tutto il periodo del med io evo, condotti a.lla maniera del !\larcantonio Colonna, c 11011 inutili per conoscere lo svolgimento dell 'arte e della lingua marina e militare (anclte qui si sco1·ge i l lrtVO?'O pa1·allelo delta sto1·ict e del vocal,ola?'io). Come ne sia stampato lo ne da rò avvil;o. I ba:;tioni di Ant onio 8cmgallo fmono tir·ati <l poc hi ese mplm·i. Non me nu resta che uno per ricordo. i\fa. ella puù trovarne faci lmen te nel T. XV Il dal giornale Arcadico, notissimo c cho deve essere in qualcuna di coteRto pubbliche biblioteche di Firenze. La Rocca d'Ostia fu pubblicata, ne) T. XII dogli a.tti dell'accademia nostra d i archeologia, da potorsi trovare come so pra . Non di mcuo farò di l;rovaro un esempl are forn ito. delle sue ti-e tavole, ch'io feci incider·o in nur.e, e che furono omesse negli atti suddetti. La stampa più recente delle c·oso mie è !:t Iilustt·azz'one rli tm nav al mont~mc?~to t·omano (Le due ·n avi romane scOlJiite a t'i/ievo 'ltel 1ilat"1/IO porttMnse del pt"incipe .To1·lo11ia, lavot·o di singot(t1·issimo pt·egio, t·istam~ palo dalla Rivista marittima del gennaz'o 1874), tirata a 24 esemphtrl, già come llUÒ pensare, esauri ta. Uua copia tenevo in serbo per esS(ll' douata ''Ila Accademia dolht C•·nscn, e cerca.vo l'uomo che la presentasse. La mantlo tL -lei, vj sono coso ant iche e reècntissime, può esser uti le ai marini, cd agli accademici. Vorrh ella aver la pazienza di leggerl a, e poi a tu tta sua comodit.à di presentar! a a quel benemerito consesso? Dispiacen~ di non j)Otor fare di più, rimango

fino al punto di r ecarsi all'Accademia della Crusca quasi a protestare perchè non l'avevano ancora nominato socio. Quello smisurato ::;apere marinaresco, quella precisione scientifica, quell'andamento storico così rigorosamente critico, quella forma vibrata, concisa, eJegantissima, non potevano non affascinare la sua natura entusiasta del mare, delle scienze storiche guerresche e del bello. Egli nella sua ammirazione non si contentò più del 11fm·cantonio Colonna, ricercava altro, voleva leggere altre opere dell'ormai illu:.stre domenicano, specialmente l'annunziata Storia delta mar-ina pontificia, e non trovandone, si rivolgeva a lui stesso con questa lettera: Signore,

Fil'enze, 29 aprile !868. Jl mio nome le recheri~ forse sorpresa ; m<L non le dispiaccia che mi dil·• P.:!L a lei, eh 'io onoro come 'maestro d i nal'l'nzioni storiche; m 'asco l ti. l'or ce rti miei studi di cose marittime, io al.>l.>isogno tli consultn.ro le cose da lei pubblicate, C' fin qui non mi é riuscito di leggero che il Jim·co Antonio Colonna alla battaglia di Lepanto, lavoro prezioso: vo•·robbo ella dirmi como io possa procuranni la tltoria dfJlla ma1•ùta pont~(icia dal 727 al 1500 o !t> varie disserta-doni che trovo accennate u pag·. liJ3 del jJfarco Antonio, edi:done Le ~lonnier 18G2? Ne ho fatto ricerca alle pubbljcbe biblioteche rli Firenze, segnatamente alln. Magliabocchiana, e non t rova i ntllla. Ho incari cato i l li braio Bocca di ~·arno ricerca ai librai di ltoma, e neppure sono riu scito sin qui. Mi di ca como posso c debbo procurarmi i s uoi lavori, che son tanto importanti per la storia della marina. ~on le dispiaccia. scrivormi una riga. Suo

suo devotissimo servo P.

Nl:-<0 B!X IO

AT.BF.RTO GUGLJF.L~IOTT!

dei JWCrUcato1'i.

Gene?·ale dell' ese?'Cito i talia11.o e deputato.

I due volumi della Storia cleUa mar'ina pontificia nel medio evo dal 728 al 1499, furor·o licenziati dalla biblioteca Casanatenso il 31 dicembre 1870 e vennero in luce il 1871 cou

Nella pronta risposta del P . Guglielmotti ognuno noterà il pig li,o franco soldatesco, la coscienza, che non nasconde, di sentirsi marino e quel sentirsi a t~tto suo agio trattando co' militari; così da camerata trattò sempre, non senza nostra meravigli~, con tutti noi soldati. Ecco la risposta: · Ono?·evolti si gnO?' ,r;ene?·ale !

Niuna sorpresa., nè del nome nè della domanda. Così deve essere, che marini vadano pP.r noti?.ie dai mari ni. La mia r isposta forse recherà

i tipi del L e Monnier, eguali tipograficamente identipi m

f

r

(l) Non ru co ntento rli rrn cl suo JWimo volnmo'. AIJ)Jr.ni!., LJ~f.ito alla' luce, cnn inau diti sforzi lo ritirò c lo >oppress~.


2(l46

l'A DRE ALllE&T O GUGLIEt,MOT'l'l

tutto al Marcantonir1 Colonna ed· identici a tutti o·li altri volumi della biblioteca nazionale dello stesso ben~merito editor e. Quei ·volumi comprendono i fasti della marina dal principio del dominio temporale dei Papi fino all'ultima cacciata dei Saraceni dallo Stato (728- 1095); i fasti della marina nel tempo delle Crociate, e della lotta fra il sacer dozio e l'imperio (1095- 1299\ i fasti della marina nella difesa dei cr istiani in Oriente, dal principio dell'imperio dei Tur_chi sino alla caduta d i Costantinopoli (1300-1455); i fast1 d ella marina nel riscuotere la Grecia dai Turchi e nel difenderne l'I talia (1455- 1499); inoltre, un indice aÌfabetico d elle persone, . dei luoghi e delle cose. La vasLità · della er udizione, la larghezza dei concetti, la sicurezza dei g iudizi, le cose n uove, la purezza della lingua d i questi vol nmi fecero rimanere attoniti gli studio;;i, a' quali l'autore lasciò cinque an_n i di tempo per diger irne la lettura. ~e~ 187G viene fuori con altri due volumi per g li stessi t1p1, La g'u erra dei P irati e la marina pontificia dali500 al :li5 6 O. Discorre della gra nde lotta sosteuuta dalla civiltà e dal cristianesimo per il lungo period o di sessanta anni contro la pirateria m usulmana, e ci fa sfilare dinanzi straordinari avvenimenti e i g randi capitan i L odovico del Mosca., cavaliere roman~; Baldassare Da Biassa, gentiluomo genovese; P aolo Vettori, marchese della Gorg ona ; .Andrea Doria dei signori d i Onoglia ; B ernardo Sal v iati, cavaliere Malta e p riore di Roma ; Gentil Virginio Orsini, conte dell'.~nguilla.ra; Carlo Sforza, dei conti di Santafior a · F lammlO Orsini, signore di S tabùt ~d al tri sommi, e il ,solito indice alfabetico delle persone, dei luoghi, delle cose. Da~li ultimi avven.imenti della guerra piratica (1560), che st svolsero nell'isola delle Gerbe, alla battaglia di Lep_ant_o corse_un d ecennio in cu i non .ebber luogo spedizwm navah, .e l'au tore, perchè la sua storia non avesse soluzione di t;ontinuità, riempie quel decennio con uu colossale la v?ro, ~a SlO'I'Ìa .clelle (oJ·ti(i.crt:.ioni nella spiaggia ?·omana nsa1·czte ed accresciute clal 1660 al 1.57 O, trattando . ' con maestn a inarrivabile d'ingegnere militare, d'artista di

ai

e

PA DRE AL RE R'l'O GUGLJE f,MO'l'T I

2047

erudito, i principt della fo rtificazione bastionata e del pentagono eli .Astura; della rocca d' Ostia; del castello Santangelo; del forte di Civitacastellana; del tortino di Nettuno; della for tezza di Civitavecchia; delle mura di B orgo; d el mastio Sanmichele ; delle t orri della spiaggia. .A corredo ed illustrazione del testo, unisce un Atlante, veramente monumentale per forma e per sostanza, di centotrentadue pagine di schizZi , disegni, copia. d i facsimile citati nel d iscorso. Oramai il centro della vita i taliana è Roma ed in Roma devono uscire alla lnce le a.ltissime cose romane del t.->adre Gnglielmotti. Un editore intelligente, di slancio e all'occasione disinteressato per amore della coltura nazionale, il Vogheru, è p reso di ammirazione per lui, e nel 1880 stampò la storia delle fortificazioni nello stesso formato, con gli stessi tipi e carta del Le Monnier, tale essendo la volontà. dello scrittore. Ma, per ostacoli economici insormontabili, non può stampare l'Atlante, che inedito, rimane poi molti anni a disposizione degli studiosi nella cella dell'autore e nella biblioteca Casanatense. AllA. costruzione di qu ell'Atlante avevano .:;oncorso valenti artisti, amici dei P . Guglielmotti e il suo nipote, già ricordato, commenda~ore Castellani, poichè 'egli , pure esse9-do dotato di un senso ar tistico squisito, sapeva pochissimo disegnare. · Trovato l'editore, che oramai non abbandonP-rà più, le pubblicazion i d egli ultimi tre volumi si succed ono rapidamente. Nel 1882 quello dal titolo : La squad1·a p e1•1n anente clella marina ·r omana, storia clal 1.578 al :l644 in cui si svolge .la storia mari naresca lla Cipro a Candia, sLoria più ristretta, per la natura. degli avvenimenti, di quella che precede e d i quella che segue, ma intimamente collegata ad entrn:mbe o di sommo i nteresse per chiunque ami seguire il cammino della tattica e dell'arte navale in tutti i suoi syolgimenti e progressi . .Abbiamo qui g li ord inamenti, i viaggi, l'amministrazione, i combat timenti, le comparse, le cr ocere . L'altro volume, di str a.o rdinaria importanza, La sqttetebYt ausilia·ria dellct ma1·ina ?'orrtanà. a Canài.a ed alta i1fo,·ea,


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PA DRE ALBERTO CUG!,I EUIOTTI

2048

I'ADRE Al,llER.TO GUGLIELì\IOTTI

stoda dal tfJ44 al i699, viene fuori nel 1883. Qui andiamo al soccorso di Candia col principe Ludovisi e col balì Zam· beccari; a Nnplia ed a Scio col conte B olognetti e col cav. M asci oli; all'Arei pelago col marchese Stefano L omellina; ai Dardanelli eol priore Giovanni B ichi ; alla r esa di Candia col balì Rospigliosi; a Santamaura, P rèvesa e Corone col marchese Paolo Emilio Ma}aspina; a Navarino, Modone, Nauplia e Castelnovo col conte Camillo F erretti; a Ma lvasia, alla Va.lloua ed a Scio col cav. Autondomenico B ussi· alla battaglia di Andro ed alla pace di Carlowitz col cav. F rancesco Maria Ferretti; assistiamo alla costruzione, all' armamento, all' ~J.mm in istraz ione, alla sped izione dei vascelli del seicento. L'an no appresso 1884 si pubblica la fi ne dell'opera col volume: Gli ·ult-imi t atti della squad1·a romana da Cor'j"?JÌ all' Egitto, storia dal t7 00 al t7 07, e abbiamo la squadra alla d ifesa di CorfLt col capitano balì F rancesco 1\faria Ferretti; il doppio stuolo, e le navi corsare col cap. ca.v. P a . p1no B ussi ; la fregata in alto mare col cap. com."'" Pietro di Blacar; le oorvette alla costa col cap. Andrea Zara, le mezzegalere in· Egitto e un indice g enerale d i tutti i vol umi, dal quale si rende manifesta la rigorosa e scientifica unità organica dell'opera, che prende titolo generale definitivo di Sto1·ia della marina pontificia. In questa, i volumi che vanno dal 728 al 1499, saranno nella numerazione progressiva il primo e il secondo; i Piral,i, 1500- 1560, il terzo e il qu!'Lrto; le Fortificazioni, 1500-1570, il quinto; il Marcantonio Colonna, 1570- 1573, il sesto; la Squadm permanente, 1573- 1644, il settimo; la Squaclm ansiliaria, 1644-1699, l'ottavo; Gli ultimi fatti, 1700- 1707, il nono. Nei quali nov<: mirabili volumi l'autor e - lo sente egli stesso corre per oltre un mi llennio acque profonde non mai prima da niuno solcare ' e ci fa assistere al lungo svolg imento della perpetua questione orientale, il cui maneggio, come egli osserv:a giusta mente, è sempre tornato al mare e sem pre ha fatto capo a Roma.

V.

Ultimata la pubblicazione, l'opera per unanime consenso è giudicata mon umeutale, una illustrazione splendida della letteratura militare e mar inarescaitaliana, destinata, in mezzo ètlla inanità e vacuità letteraria de' tempi nostri gazzettieri, a vivere nella posterità; destinata a tener alto il nome degli I taliani, dell'ordine dei domenicani e del papato romano. E ben si appose il vivente . pontefice che ne ordinò alla tipografia vaticana una nuova impressione di g rande fo rmato, r icchissima per carta e per caratteri, della quale i primi t re volumi videro la luce nel 1886, altri tre nell' anno . seguente, portando in fronte al sesto volume, ch' è quello della battaglia d i Lepanto, una nobilissima epistola dello stesso pontefice. I o che già ebbi occasione di pubblicarue un saggio (1}, oltr e· chè sommamente ·onorevole per lo scrittore cui era indirizzata, !i9ntenziai essere di bella e perspic1.1a latinità. Un giovan e ufficiale, al cui forte ingegno vedo con ·gioia sorridere le migliori speranze, por ta opinione opposta alla mia e giudica quella latinità difettosa, da breviario, com'egli la chiama, o assai inferiore alla fama metitata. di la.tinista eh~ gode l'illustre Autore. R iproduco qui appresso l'epistola, metto accanto la mia traduzione e abbandono il giudizio ai lettori, certo ad ogni modo, checchè d icasi degli intenti politici i quali possano per avventura annebbiarne la prima parte, che quella è una/ altissima testimonianza dei meriti insig ni del nostro storiografo.

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(t) Che ho v i~ to riprodotto in f[ncsti ;Jiorn i sn qn:tsi tutto le necrologio del vene-

rando uomo.


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pADRE Af.BERTO GUGLIELM ùTTl

Di lecto Filio Al/1e1't o (}-uglielmotti ~ Sodali Dominicano ..

LEO PP. Xlll.

PADRE ALtii>R'l'O OUGLU: LMOTTl

L E 0 N E P. X I I I .Al cUletto jlgNo rllbe1·to G·'ltglielmotti, Domenicano.

Caro Figlio, salute ed apostolica Dilecte Fili, salutom et apostobenedizione. licam bened ictionom. ~lentro gli accurati e faticosi Ea, quae in lucem per intervalla scritti da te pubblicati ad intervalli edidisti, accurate laboriosqun !'Crip· ta, si tibi non ignol>ilem intor histo- di tempo ti collocarono in un posto non ignobile tra gli storici, cortat•icos peperere locum, cert.e, illam mente ti'procacciarono anche quella quoque la.udom attul.erunt ut, in lode, onde, in un certo singolar genere. quodam siugulari, dc pongenero di let tere,sa.ra.i giudicato betificu.tu romano me~uisse iucHceris. Res enim eius gestas comploxus nemerito del pontifica.to romano. Jmperoccbè hai mccolte le sue es, uominatim ma ritimas: in quibus illustr::tndis· minus multi, nec p;este, segnatamente marit time, nell r~ tanta fortasse cum copia scientiaquo illustra:lione delle quali, molt i tlSarono travagliarsi roeno eli te, nè nauticarum rormn ola bora t·o condi suevernnt. Factot·nm a ntom soritls, • fm· ;e con altrettantaA ricchezza . et ipsa, quae passirn alt'ers, rno nu- scienza nautica. La ~eri e poi dei ratti, ·e g·li stessi documenti che monta, contln nn.nt, quantn. romanorum pontHìcum nutnct·ont ur in a lloghi di frequente , confermano Ita,liam, a tcp.tc ndeo in E uropam quanto numerosi sia no i meriti dei romani pontefici in Tta.lia, come merita : in quibus illucl permagnun, pure i n Europa; fra'-quali me riti quod civilis ooru m principatus non modo honestae libet•t."\tis, sed ipsi us v'ha quello grandissimo che il loro h nmanitatis gentinm extitit terra })rincipato civile stette propugnacolo in terra ed in mare, non solo marique propugnaculum. Quao tu cum nar ras, lector um ~tudia tones dell'onesta libertà, ma eziandio rlolla stessa umanità. Tu narrando queste sententiarum Yerboru11que delectu: cose, tie1ù avvinta. l'attenzione dci ex quo, et elucf>t splendide veritas, lettori col diletto delle sentenze e ot duplex eademquo vnlde praestans in te perspicitur fttcultas, do..:trinao delle frasi, donde splendida rifulgo la nimirum et Jitterarum. Placuit it.'l· verità. e si scorge in te egualment~ que bano a:d te, d ilecto ·fili, dare assai prestante la duplice dote della dottrina e delle lettere. Ci piacque epistolam, ut,, int.or doctorum viper tanto, o figlio diletto, d'inviart.i voru)n consentieute m landom, pr acconio testinfonioque Nostro ne ca:- questa let tera, nffincl1è fra l'unanime lode dei dotti personaggi, 110n rel'cs. Tu vero vel · hiiJc su me animum, fossi privo della no~tra pubblica et ea, quae ha bes ins t·it uta, fao testimonianza. Tu poi da ciò prendi animo, o cum alacriter pet·fl o~as . Noc en im l'operà che hai com i!1Ciato con alanomini solnm tno, sed multot·nm critit procura di compiere, giacchè utilitati, Ecclesino Ot·clinisque Do-

t

minicani ornamento servire perre:xeris. Coeles tium muneru m auspicem, praecipue benevolentiae Nostrae testem tibi apostolicam benedictionem peraminter in Domino imper timus. Datum Romae apud s. Petrum di e XXX se p tembr is, an.no ~IDCCCLXXXYI pontificatus t\ostri nono.

2051

cosi provvederai non solo a l tuo uome, ma eziandio alla uti lità di molti, all'ornamento della Chiesa e dell'Ordine dci Domenicani. Con grande a ffetto nel Signore t'impartiamo l'apostolica benedi zione, auspice dei celesti doni e testimonianza sopra tutto della nostr<t benevolenza. Dato in Roma presso S. Pietro il giorno XXX settembre, dell'anno MDCCCLXXXV I, nono del Nostro pontificato.

LEO PP. XJJI.

LEONE P. XIII.

v.r. l

l~

Con la storia non era terminata la pubblicazione del lavoro intorno al quale il Pad re Gug liel motti si travagliava da oltre quarant'anni. Quanta d ifferenza con gli scrittori odierni che appena ideato un libro, ne scrivono frettolosamente poche pagine e, per tem~ di esser precedut i da altri nell'argomento, le mandano a pigliar posto nel pubblico ! Altro che il precetto nonumque pr·ematur in annum di Orazio!. nella vita ver tiginosa di questa fine di secolo non si ha pazienza di aspet tar e neanche nove giorni, e poi accade che il sole sorgente il giorno dopo la comparsa d i tali -: scritti, li spazza via come i v!'tpori che· t rova sull'orizzonte. Il nostro paziente e sapientissimo scrittore aspettò invece quarant'anni, ed avrà il compenso di viver e nella memoria e nella estimazione dei posteri.' La stampa del Vocabolar io, un g rosso volume in-4° di ~017 colomfe, richiedeva la spesa di parecchie migliai~ di hre per la fabbricazione della carta e la fusione dJi caratte:i occorrenti. Il Voghera ebbe il coraggio, è giustizia darg liene lode nella condizione de' nostri ·industriali e del nostro {30 -

ANNO XXXVIII.


. ' 2052

PADRE AT.RRRTO

OUGLIE I,~fOTTI

commer cio, di assumere ogni spesa a tutto suo carico e di soddisfare alle cont~nue scomposizioni e ricomposizioui tipografiche volute dalla incontentabilità della lima dell'autore. Per tal modo la stampa durò sei lunghi anni. Il volume fu atteso col più vivo interesse dai dotti e da quanti cultori sono in I talia di cose m ilitari, marittime e t errestri. Gli accademici della Crusca, rallentarono, quasi sospeser o, la pubblicazione del lorp grande vocabolario della lingua italiana e chiesero i fogli di quello del Guglielmotti a mano a mano che venivano impressi per potersi valere di quella autorità e ricchezza nella compilazione del loro. Quando finalmente nell'anno 1889 venne alla luce questo Vocabolario mar·ino e militare fu giudicato uno degli acquisti per la coltura nazionale, che maggiormente onorano i tempi nostri; un libro dal qua1e possono trarre utilità vera e soda g li studiosi di g ran numero di materie; un libro eh~ possiede il nuovo merito di avere quando data, quando ripristinat a.la vera italianit à del linguaggio tecnico di ter ra e di mare. L'autore pr oemia.ndo br evemente, così manifesta gl'intendimenti che hanno presieduto alla sua compilazione : « Perchè il nostro linguaggio tecnico di terra e di mare deriva dal pelasgo, comune ai greci ed ai lat ini, sarà bene sollevare la mente alle classiche fonti originali dei nostri maggiori, anzi c4e sot tometterla alla servile dipendenza dei moderni idio:rni stranieri; d'onde è venuta sempre, e crescerebbe sempre più la nostra confusione. « Gli esem pi della Crusca, e degli altri maestri, s'intendono qui ripetuti, dove solamente qualcuno sarà aggiunto, quando .speciale convenienza lo richiede ; volendosi brevemente discorrere coi marinari e co' soldati alla maniera del Baldin ucci cog li artisti. « Se ,lo studioso lettore desidera piena contezza delle voci tecniche, inscrìtte opportunamente in ciascuna diffinizione, si addestri al maneggio e ricorra al corpo del .Vocabolario. , « Più ciascuno troverà, che non crede; anche delle voci dimenticate o neglet te della r icchissima El bellissima lingua nostra, essendosi in questo lavoro, con nuovo metodo, com-

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PA ORE Al. BETtTO OUGLJELMOT'I'I

l

l

posto ytsieme le ragioni alfabetiche a suo luogo, e le metodicM dovunque occorre, pcl richiamo perpet.uo di ciascuna specie <~l suo genere, e d i ciasctm<L par te al l;UO tutto». Noi possedevamo vocabolari del genere, ma nessuno completo come questo, il quale poi si differenzia da tntt.i gli altri per il pregio singolarissimo el i non limitarsi soltanto alla par te filologiea, ma di sviscerare sinteticamente a.nche · quella dottrinale. D' innumerevoli vocaboli esso vi oifre oltre . ' ' la spiegazione, altrett~:'l.nti veri e propri trattati della materia. Sono trattatelli di singolay;e concisione, ma completi. Oggimai che l'arte della guerra, a cagione del servizio militar e obbligatorio, interessa tutti i cittadini italiani, e che le istituzioni militari formano tanta parte del meccanismo dello Stato, il vocabolario del Gugliehnotti è utile su l tavolo dei legislatori, dei governanti, degli uo~ini politici . e di toga, ed è necessario all'ammiraglio, al generale, a tutti gli u~ciali e soldati di terra e di mare (1): La mia speranza, espressa nel 1889 a proposito d i questo libro, che cioè, l'autore pigliasse tra' marinari e soldati italiani, da' quali egli soleva dire con compiacenza che era sempre venuto il maggiore conforto alle cose sue, quel posto di maestro autore,vole cui aveva diritto, non tardò a ver ificarsi. Il Vocabo- · lario corse rapidamen te per tutte le mani. Non osta.nte però il grande successo, egli stimò che, come ogni altra umana cosa, fosse perfettibile e continuò con grande t'l.mOrtil a lavorarvi attorno, e fra i manoscritti (lasciati ve n' ha uno voluminoso di aggiunte e correzioni. P er quand'o se ne eseguirà la r istall).pa., depongo qui un voto, che è anche i l mio, dell'illustr e aut-ore del monumento a Vittorio E manuele il l conte Giuseppe Sacconi, mio amico e concittadino, vale a. dire, che il prezioso volume sia illustrato con incisioni n&lle principali voci, come si pratica all'ester o. Nel por fine al mio dire intorno alle pubblicazioni del

(i) Tlttto cio io scrissi in for;liclto vo la·llo qtù.nclo comparve il Vocak\,lnrio : lo rir.cto ~ ui: il lllio ::tiutlizio non solò 1ln (f ucl tempo 11 011 c mulato, ma si ti ~cmtl ra· più

rJ1.mcl1to.

·


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PA DRE ALBERTO GUOLlEI.MOTT!

PADR E AL'tlE!tTO OUGLIEL.)JOT'l'l

l'illustre uomo, non posso passarmi dal notare che prima di chiuder e g li occhi egli ebbe l'ineffabile consolazione di vedoro ultimata e data fuori la monnmentale edizione vaticana non solo di tutti e nove i voi n mi dèlla storia, ma altresì di quel decimo dell'atlante che gli stava tanto a cuore.

VII. \

Per tal mod o era compiuta la sua lunga giornata, coronato il suo faticoso lavoro, e alie 4 antimeridiane del 31 ottobre scorso, l'uo-mo giusto si riposò per sempre ::1ella pace del Signore. Nel testamento, che aveva conseguato al notaio sin d1ìl 1877, dispoueva che i funerali fo~sero secondo gli ordini de' suoi superiori e che la sua salma venisse tumulata nella tomba dei domenicani a Campo Verano. Seguendo un· antica. costumanza romana, lasciava due legati di uno scudo l'uno, all'ospedale di Santo Spirito e ai luoghi :>anti di Gerusalemme; istituì va erede di tutti gli oggetti, carte e libri esisténti nella sua cella, il padre Domenico Ponzoni. assistente . alla biblioteca Co.sanatense suo ca1·o amico

e compagno.

Prima che spirasse, il Pontefice dolorosamente impressionato dell'avvenimento, gli mandò la benedizione. All'annunzio della morte, il mi nistro della casa reale teIegrafa-:a. da Monza al .nipote dell'estinto, ~omm. Castellani: « Sua Maestà il Re che dimostrò sempre singolare stima e . beneyolenza al compianto padre Alberto Guglielmotti, ne intf''>e con vivo dispiacere la perdita e si associa al lutto 1 della famig lia ·dell'estinto, non che alle sue onoranze rese alla memoria del benemerito illustratore della marina italinno, ». « Nlinisl?·o: -

U.

RATTAzzr ».

.

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Sna Ecoel!en~:~a R<tcchia, mini:>tro della marina, 111 testa al foglio d' ordine pubblicava questa nota che torna a. grande onore ij.el ministro stesso: « Mhcoledì scorso, Bl ottobre, è morto il padre A lberto Gugliehnotti. << E sso non militò nell'armata, ma richiamando con grande amore e somma perizia alla memoria nostra le glor iose geste dei marinari i taliani delle età passate, ci sollevò gli ani~~ a nobil~ icle~li e ~i spronò a co~tinuare quelle glorie; perc10 sento l obbltgo d1 rammentarne la perdita e di tributarne ufficialmente un sincero omaggio alla sua memoria ». Lo stesso Ministro deliberava inoltre eli far collocare nella R. Accademia navale di Livorno una la.pide che ricordi a o·li allievi l'illustr e storico della marina padre Alberto Guo-Ji~l­ mo~ti, ·il quale nome, non è fuori di luogo sperare,b che abb1a a portare in avvenire ·u·na dalle R. navi. · il municipio di Civitavecchia iniziava pratiche perchè la salma dell'insigne cittadil'lo riposasse nel cimitero eli quella città. ·

I fu~erali furono modesti come esigeva la regola di San Domen1co e la modestia somma del defnnto; furono nel te:npo stesso solenni come addioevasi ai meriti preclari d i lu1. La cassa mortuaria, presa nella cappella della casa o-eneralizia, fu portata a braccia sul carro di terza classe sindac? di Civita~~cchia e dai parenti, i quali poi seguivano 1! carro ms1eme con un comandante della R. marina, l'aiutante di bandiera del Ministro, un tenente di vascello . ~ due assessori del municipio dì Civitavecchia. Seguivano . ll gonfalone di questa città e due vàìletti con una corona di fiori "-' nastri dai colori della città e con la scritta in oro : « Civitavecchia al suo illustre qittadino >\ • du:e uscieri del ministero della marina con altra corona fo;mata da due p~lme e fiori e nastri neri, e la scritta, pure in oro: « L a mar~n~ ~tali~na ».Fra le rappresentanze notavansi quelle del mummp10 ~l Roma e dell'accademia della Crusca, la ·q uale ave\Ta sped1t~ nn telegramma, l'ammiraglio Cerruti, il prin-

dal


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PA DRF: A LBERTO GUGLII>I,liLOTT1

PAD ltE Ar,BER'l' O OUGLlE J,JIIOTTl

cipe Massimo ed altri molti. Chiudeva il funebr e corteo carrozze di dignitari domenicani che salrnodiavano. La salma fu portata prima alla chiesa della M:inerva affollata di frati e di popolo -· il padre Guglielmotti era stato quarant'anni nell'annesso convento - dove con gran pompa fu cantata la messa, e poi a Campo Verano nella tomba dei domenicani.

quarant'anni, garanzia e fond amento sicuro dì fama duratura nei secoli, per ogni stud ioso. D inanzi /.tla, tomba del venerando vegliardo, che peregrinò sulla terra come un savio leggendario dell'antichitit, dirò com'egli disse dinanzi la tomba di Marcantonio Colonna : <lUi mi fermo, qui oro, qui poso la penna a r itemprare l'animo stanco del passato e fiducioso dell'avvenire. R oma, 9 novembre, 1893.

Il padre Gngl!elmotl;i ebbe semplicitiL di costu:t;ni e di maniere quasi vergiuali, fu di una modestia e di una pietà senza, pari. Prudente, riservato sino allo scrupolo, estraneo affatto ai partiti politici, sapeva conciliare la devozione alla 8-anta. Sed e e l'amor e alla patria; sapeva con l'affabilità dei modi e col far gioviale e bonario conciliarsi l'affezione di tutti ; dalle sue opere non ritrasse alcun materiale vantaggio. Amo il ritiro della sua cella e si qualificò da sè stesso solita1·ìo, ma tutti lo conoscevano, t utti, d'ogni partito politico, l'avevano in venerazione; i dotti, i dignitari, gli nomini di governo andavano a gara per ouorarlÒ. Nino Bixio, quando entr ò a Roma nel 1870, si recò a fargli omaggio con i suoi ufficiali di stato maggiore, il generale Cadorna andò ad esaminare nella sua cella l'Atlante · delle fortificazioni, Allora del varo della Lepanto lo invitano ad assister vi, ed egli , pur declinando l'invito, dalla solit udine della cella risponde con rin· gra~amenti, auguri e plauso di cuore. Ad ogni modo, egli fu sempr e ricordato in ogni solennW~ mal'inaresca. Nè l'ammirazione degli stranieri era inferiore a quella dei connazion ~li; il Gregorovius, tr~L gli ammiratori d'altri paesi, stette ne' primi posti. ·· Se l'eredità sua materiale deve considerarsi meschinissima, 1 qùell~ morale ed intellettuale è incommemorabile. L" esempio ·~M'~ ~della Jodestia. congiunta col sap;·e," per i vanitosi igno ranti; la semplicità dei costumi, l'affabilità delle maniere, per tutti; l a r eligione estranea al par teggiare politico, per i farisei mod ~rn i ; il lavoro indofo~so, le oper~ proseguite per l

T EllilS'l 'OCLE MARIOTTI :1/aggÙmJ di (nnter ia.

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N OTE ' SULLA FRONTI.IÙ!A Fl!ANCO-GJ>RMA NICA \.

NOTE ~lillA ~RONTIERA FRANCO-GERMANICA

l (

( Conlinu.a::ione, vedi ltttm~wo prececlenteJ.

c) Cenno sull 'ordinamento difensivo della frontiera belga e della frontiera svizzera. - La violaz ione della neu.tralità del Belgio e della Svizzera porter·ebbe la Germania a girare le formidabili difese preparate da ll a L<'rancia sulla linea di Mosa-Mosellatrouée di Bel fort. Attraversando il Giura e scendendo nella valle della Saona, gli eserciti tedeschi in breve sarebbero po i condotti a tagl iare le linee che legano Parigi col MediterTaneo e col mezzodì della Franc ia; passando invece attraverso il Belgio, marcerebbero per le vie più brevi e naturalmente pi ù agevoli su Parigi . D'altra parte sembra, a primo aspetto, che queste stesse vie tornerebbero pure npportune anche agli eserciti francesi per marciare su Berlino ; la violazione della neutrali tà svizzera- specialmente poi se falla col ta ci to accordo del governo elvetico, e meglio ancora nell'eventualità d'un'alleanza c.oll' Ital ia o coll'Austria porterebbe infatti gli eserci ti fran cesi a puntare in conispondenza d'un lato debo.J e della corazza dell'avversario - cioé verso Scltaffausen e l'alto Danubio -- e permetterebbe agli eserciti al leati di darsi la mano per procedere di conserva contro l' impero tedesco. La vio lazione della nentralitit belga - o meglio ancora, - la traversata del Belgi o d'acco rdo col g-overno di questo Stato, porterebbe gli eserciti francesi a pu ntare verso il basso Heno, cioè dove

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questo diventa barriera tatticamente e logisticamente forse meno formidabile, ed aprireb be loro vie fac ili e brev i pet· procedere su Berlino. Queste çonsider;tzioni di· carallere generale bastano a dimostrare come non deva certamente escludersi l'eventualità che la neutralita del Belgio o d.ella Svizzera possa venire violata; e pertanto come importi di' far cenno auche delle condizioni di buon successo che, souo l'aspetto pu~amente militare, presenterebbe codesta vio lazione, !anto piir che ciò contribuirit a farci apprezzare meglio il valore e l'ufficio delle difese preparate dai due grandi Stati supptlSti in lotta in conispondénza della loro frontiera poli tica. Comi nciamo dalla violazione della neutral ità belga. Se si congi un ge con una rella Berlino a Parigi, qnesta retta passa vicino a Casse! - che segna presso a poco il centro di figura dell'impero tedesco - taglia il H.eno poco a monte di lloun, nllraversa il Luxern burgo belga, quindi L1 Mosa presso Mézières. A, questa circostanza aggiungasi quella che il teneno tra il Heno e Parigi. adiacenti allasopracita ta li nea imma,qinnria, in com· plesso è facile, senza grand i ostacoli natura li all' in fu ori della Mosa, e che al nord di detta linea si trovano le provincie più popola te, più ricche e più ind ustri dell'Europa continentale. Il Bel ~io , l'Artois, la Fiandra france~ e, I' Hainaul e le provincie del basso Reno furono infatti in ogni tempo il !entro di lotta lra la Francia e le gen ti tedesche; e tanto più frequentemente ciò si è verifi cato nel XVII e nel xvm secolo, quando il Belgio apparteneva a casa d'Austria, e quando contro la Francia, insieme ai tedeschi , combattevano genm·almen te anche gli inglesi. · Una semplice occhiata ad una car!.a basta però a fa r vedere come, dati gli attu11li confini politici e quindi la ripartizione fra i tre Stati ~ Francia, Germania e Belgio - delle grandi linee idrografiche, le quali hanno qui valore preponderante nello stabilire le cond izioni strategiche dello scacchiere, pen più pronti e decisivi sarebbero i vantaggi che potrebbe ritrarre l ~ Germania che quelli che potrebbe ritrarr~ la Francia dall 'oper.u·e attraverso al territorio belga . Quella infatti non troverebbe importanti ostaco li natura li lungo la sua strada, all'i nfuori della Mosa, la qun le per la sua vicinanzn al confine teélesco in coni$pond0nza di Aix-l a-Chopelle, potrPbbe venire

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NOTE SULLA FllON'I'I E HA l•'RANCO-GKR!'IlANlCA

NOTE SUl.LA FRONTIERA FRANCO- GERMANJCA

agevol mente raggiunta e superata di sorpresa. In sei tappo i te· deschi atLraverserebbero il Belgio, in quattordici potrebbero da Aix- la-Cbapelle (Aachen) raggiungere il campo trincerato di P:1r igi, cni farebbero solo schermo avanzato la rete di canali ed i boschi che presso la frontiera saldano fra loro lo linee deli'Escaut, della Saml,Jra, deii'O ise e della Mosa, e più indi etro la linea della Somme coll'altipiano di S. G·obain. La Fr·ancia invece potrebbe bensì girare facilmente le linee della Mosa !iboccando nel Belgio anche da Givet, ma si troverebbe poi arrestata dalla fortissima linea del Reno colle piazze di Koln e di Wesel. E superato il basso Reno, gli eserciti frunce:;i si troverebbero ancora a più di venti tappe dalla capitale dell'impero germani co, senza contare che dovrebbero superare altre linee di fensive di arande valore, quali il Veser e l'Elba. . Tuttavia se si r "iflette cbe non minori difficoltà tattiche e logrstiche troverebbero i fra ncesi anche in corri~poncl enze delle altre linee d'operazione, e che anzi il tratto. del corso del Reno contro del quale an~rebb ero ad urtare passando per il Belgio è stimato il meno forte , ben si comprende come, sotto l'aspel.lo puramente mi litare ed astrazion fatta dalle compli cazioni politiche che ne poLrebbero conseguire, l'eventualità che dall'uno o dall'altro dei belli geranti venga violata •Ja neutralità del Belgio non possa escludersi. Codesta violazione si presenta però meno probabile di quanto a primo aspetto forse non sembri, anche prescinde?do dalle consitlerazion i politiciHl d'ordine complesso, quando st ponga ment e ch e anzitutto converrebbe fare i cont.i anche coll'esercito belga, la forza rlel quale per la d ifesa del paese può raggiun gere 200 ,000 nomini. E pnr ammesso che questo esercito si astenesse dall'entrare alli vamente nella lotta, quando però si mantenesse appogaiato al nrande campo tr incerato di .~nversa in atLitudine minac, r> ciosa, obbligherebbe certamente l'invasore a distr·atTe ragguar devole porzione di quelle forze che esso facesse passare allraverso del Belgio. V'ha di più. A meno ch e il Belgio non si alleasse all'invasore e no dividesse .le sorti, quest'ultimo non potrebbe avvalersi nel primo periodo delle operar.ioni dell e ferrovie, quindi \' oiTensiva · ·verrebbe a perdere la caratteristica della sorpresa .

206 1

L'olrensi\'a german ica, dopo aver dovuto lasciare fo rt.i distac ca menti per in traprender:o l'assedio di Liegc e di Namtu· o per mascherare Anversa, andrebbe poi ad urtare contro una ba rriera non meno for midabile di quella CO$ tituita dall<1 linea di l\lo:>a Mosella. la barri era cioè del le pin.zze del nord, cui fa ·S05legn.o il mass i cci~ colli noso di S. Gobain col la lineit della Somme; l'offensiva francese poi · sa rebbe indol.ln :anche più di qnella teò esca alla divisione delle forze, perchè ment.re: che un esercito marciasse su Koln e Diisseldorf. un altro dovrebbe pur sempre rimanere sulla Mosella a coprire P<lrigi; inoltrP., allraversato il Belgio ed il Heno ed indebolitasi per i distaccamenti che avrebbe dovuto gia lasciare a guardia de' suoi fia nchi, non potrebbe procedere tli rettnmente verso l'est senza seriament e preoccuparsi delle fo rze nemiche raccolte intorno a Kassel; e prob;1hilmente finirebbe per rivolrrersi ' l tro verso su(, ·l perdendo così il principale vantnggio n chtl senza presen ta la linea d'operazion e di Sambra-Mosa, - quello cioè dell a brevitit del percor·so per raggiun gere il principale obbiettivo territoriale. Ad ogni modo, o in conseguenza dell'alleanza o della tacita ~c~~ie~cen~a del .B~Igio, o in. c~nseguenza di fat ti militari e polrttcr dt cu r non c rl caso gur dr trattare, è possibile che la lotta tra la Germania e la Francia si svolga anche atLraverso il basso Reno e la lin ea Sambra-l\l osa, quindi accenneremo bt·evemente all'ordinamento difensivo della frontier~ francese da questa parte. , . La linea di Sambra-Mosa divine il Belgio in due porzioni di stJOte; quella a nord co mprende, come già s'è avuto occasione di notare. provincie ricche, popolate e nella quale trovansi tÙtlo le condizioni più favorcvolì per le operazion i delle grandi masse; quella a sud invece comprende l'altop iano delle Ardenne, paese pover~ , molto meno ricco di strade del pre::e~en te, sebbene però le antrche cond izioni economiche e quelle della viabili tà siano stato notevolmen te migl iorate, special mente verso occidente, rispetto a quelle che ernno clnrnnte le guene dèl secolo scorso. o.~gi ~rmate di forza anche molto ragguardevol~ non ~rovcrehhero P11l drfOcoltà çl i gmnde ri l i ~vo per ntlraversare questa regione, crunndo p~rò invece d'acca nlonr~re si accontentassero d'acr.nmpar·e, e quando _!la tergo provvedessero nl loro vettovagl inmento . )'


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NOTE SULLA. Fl~ONTIE RA FltANOO -GEltMI\'I'IICA

Ciò solto l'aspetto puramente logistico . Sotto l'aspetto strategico pare però polersi asserire cbe nè i tedeschi nè i franc esi avrebbero convenienza d'operare attraverso il paese delle Hautes Sagnes (de.stra della Mosella): i tedesch i perchè d:1lla violazione della neutralità belga non rilrarebbero in tale 1:aso alLro van taggio che quello di poter allaccare la li nea della Mosa in corrispondenza d~ l tratto in cui questa è meno forte (da Mézières a Dun) - vao ta~ g 10 non certamente disprezzabile, ma però non tale, a nostro avviso , da compensare gl'inconvenienti ed i pericoli derivanti dalla v iolazi on~ d' uno Stato neu tro; i fr:mcesi poi perché dovrebbero concentrarsi e sfilare esponendo il I(Jro lianco destro al la controffesa nemica basata su Oiedenhofen e su Metz. Presumi bilmente il territorio in pnrola costituirebbe uno scacchiere per operazioni secondari e; io cdso d'offensiva tedesca potrebbe servire pe1· esemp io a distacca· menti des tinati a cc,llega re i' ese~cito p1·ecedente per la lin ea MosaSambra co n quella di Loreua; nella quale eventualità però quesl•} stesse provincie delle Ardenne potrebbero offrire opportu no campo ad una parte del le forze fmncesi per manovrare intemamente tra le due masse nemiche. Il tratto della frontiera belga su cui più probabilmente · tenderebbe a gravitare l'òlTcnsiva te descr~ è dunque quello r~d occidente della Mosa. Ma siccome, per considerazioni abbastanza ovvie, i tedeschi per penetrare in Francia non andrebbero a pren· dere le vie di Gand o di Bruge5, cosi ne consegue che la zona . d'invasione più probabile e quindi per i francesi !JÌÙ minacciosa . nel la ipotesi di guerra che qui si considera, è quella compresatra I'Escaut e la Mosa. La frontiera f.-aoco-belga pnò dunque dividersi in tre sezioni distinte, l'orientale, la central e, ch'è la più importante, e l'occidentale. In coiTispondeoz~ della porzi one più orientale, cioè tra Givet od il con fine tedesco , la prinr:ipale difesa consiste nella linea dell a Mosa, nelle altu re boschive che corrono lun go la fronti era, nelle piccole piazze di Longwy, di ~l onimedy, e speciahnente nelle piazze di Mézières o di Givet. A Méziùres si è conservato la ci lladella e si è costr utto il for te eli sh:u·ramenLo òes Aynelles per dominare il nodo fe rrov iario Pnrigi - Mézières e Lilla-Mézières··Thionville.

NO'rE: · SUI,LA FRONTIERA FRANCO - GER)fANI CA

li

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Anche Givet ha. forti ficazioni di qualche valore, specialmente norcrole Il. forte d1 Charlemo nt coll ocato in po$izion e eccell ente. Alln chfo;;a dellit lin ea d'operazione deÌie Fiandre, cioè del fascio ~tra dale com pre~? tm il mare dellct Man ica e I'Escaut, il qnaie corre a.tl~·;11'~r·so terre~1 p 1 aneggi:~ nti e privi di granrl i nstacoli naturali, 51 . e Pl.ov:ed ~Lo 10 modo molto più grandioso per mezzo delle for ti~ cazion i. D rre~trice di questo f<lScio pnò ritenersi la fe novia. Ga ndLIIl~-·~1Til S~Arrllens-Parigi; ed è certamen te una direttrice import<~nt.ISsJma. Slccom.f\ lJ nella che girerebbe an che le difese del mas5 1 ~C10 CO\,\r~ OSO dJ S ..L ~Oba in : ma evidentemente non può tram e ~l ofl rt~ ch1 uon abb w li Belg1o per· base d'operazion('. Nel caso che SI c~~s1 dera, non. è ~uincli gua rì' presnmi!lile che la p1·incipale offen sna ted~.sr.a s ~ svilupperebbe da questa parte; tuttavi11, anche se~za ch.e l ~nvas1one pa~sas~e fra. il mare e J'Escau t, il campo trincernto d1 L!Ile e la reg10ne · fort ificata costituita dal qnaclrilatero ?u n.k~J·q.n e.' Bergues, Gra vel ine::- e 13ourhonrg non tomerebhe certo mutili a1. lrancc:;i, percbè oltre n sha rl'ar-e· le strade di Fiand1·a queste p1azze . costituiscon o pure ortime hnsi acl un ' n1·mata 1~ ~uale, appoggmta al mare , si pmponga di manovrare conu·o la l~n~a d'opera zione dd !' avversari~ proced Qnte pet !:1 Samhra e I.OJ s.e. Ed :rppnnto tale carallere ha dato la .Frnncin nlle fortifica.z,onJ del quadri la tero Oun kerque-13orgues-Gra I'Ci ines-BoUJ·bourcr ed nl campo trincerato di l.ille. n• Fin~lmen ~e alla difesa della sezion e centrale, cioè della .zona d i opcraz~o.ne ltmit:rta ad 01·est dalla ferrovia Ch arleroi -.\fons-Condé~a~encienn.es -13ouchain-Peron ne, ad est dalla feJTovia Chnrlero iCillmny-Auor-HirBO~ · Laon si prqvvide 11·asformnndo i\'Jaubeuge in un ~ra.nde ca mpo ln ncera!O di 30 chilometri di svilu ppo, il qua le cosl!Lutsce nel tempo stesso ottima base offensiva per· operare verso Mons, llr~JXel\es e Nnmnr. Il tratto di 50 chilometri r.ra la Sambra e la Mosa - importantissimCl i !l quantochè fa valle òeii'Oisc che - e ong · ·mr· ne 1 temtrm · ·o 1J~lgn, . segna una lin ea naturale ' di .Ir •a lo. "u mvas1one ch e gi ra Mnubeuge, - venne difeso dal fol'l.e d'Hil'son al nodo fermviar·io delle linee Lille-M éÌières e Charleroi-Laon. TI tratto fr~ la Sam bra e l'Esca nt si tr·ova invece molto più poderosa~ente d1 feso dnIle in~ndazioni deii'Esca ut c dalle piazze di Condé dr .Valenc· · e· d.1 0_uesnoy, appartenenti anco r·a' · Jennes, d.1 Douc11am

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.....,.' .

·r .

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NOTE SULLA. F RON'l'IERA 'FRANCO -GERMANIOA

all'antica barriera delle piaz'l,e del nord di Vauban, ma che nel loro com plesso e coi miglioramenti npportati loro in questi ultimi ,, nni, costituiscono anche adesso una eccr,l\ente base di manovra per un'annata la. quale si appoggi a Lille. Il_ tratto fm la Sambra e \R Mosa apparisce quindi siccome il meno difeso, ma prescindendo dalla. circo!\tanza dell'azione fiancheggi ante che i francesi potrebbero esercitare in corri~pondenza di questo tratto da Mnubeuge, convi ene altresì tenere conto che \'inv:~sore andrebbe poi ad urtare di fro nte nelle formid abili posizioni · del massiccio di s.t Gobain, di cui a suo tempo verrà fatto cenno. Per comp let:1re le notizie più saglieuli intorno alle condizioni di un'offensiva tedesca att.raver~o del Belgio , aggiungeremo che in questi ultimi anni il governo belga ha posto mano a fortilìcare Namur e Liegi , la resistenza delle quali per quanto breve, torne:.. rehbe pure sempre preziosa ai francesi p·er provvedere in modo adeguato alla difesa della loro l'rontiera del nord. Passiamo ora alla frontiera Svizzera. Da un allento esame della si tuazione unche la vit)lazione del la neutralità svizzera appnre, per entrambi gli avversari, molto pericolosa e molto meno feconda di risultati di quanto <t priJ~O asp,;tto possa forse apparire l n una lotta unicamente Lrn la Fr:mcia e la Germania non sembra infalti che le neutralità della svizzera correrebbe serio pericolo poichè nè l'uno nè l'altro dei due avvessari ri tra·rrebl.wo dallt\ violazione di essa vantaggi corrispondenti ai pericoli cui si esporrebbero. Prescindendo dalle complicazioni politichP. di carallet·e generale, non bisogna dimenticar\3 i~tfatti che se· difficilmente gli svizzeri sarebbero in grado di sostenere la difesa della linea del Reno , tra il lago di C0staoza e Basilea, di fronte ad un'invasione germanica, raccogliendosi però nel loro ridotto centrnle costituito dalle alte valli dell' Aar ,· della Renss, del Rodano e del Reno, potrebbero mantenersi ·in posizione assai .minacciosa sul !i an co ed alle spalle dell'invasore ingolfato nei passi del Giura. Ed eguale posizione minacciosa, anzi più minacciosa ancora, verrebbe ad essere quella d'un esercito svizzero qnivi raccolto , di fro nte ad una violazione del territorio da parte della Francia, la _quale per trarre profitto della sua ~arei~ attraverso la Svizzera, sarebbe condotta a

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NOTE SULLA FRONTIERA FRAN CO-GERMANICA

t~ntare pas.sag~i.o

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Jl del Reno tra Va!dshut e Stein . . . . CJalmente a SchaJihausen. per ,,. ... , . . , ma p1 u spenetrare nell 'alto Ùan b: "'Il ,\l e cosi lo Schwattzwald e pe. u IO per En ,ren e Stol" ·l . . . n. ,uc 1.. aggnmgast che non deve neppure esclude.l SI. una pnma e' non t'l d. part? degli svizzeri, dei passi stess i del G' , lllu l e lfesa da D altm parte l'ofl'ensiva Cerm · JUra. andrebbe ad urlare con t ' d.ffiantlc~ aur~verso il Giura, ollre che \' ro l !CO la talllche e l ,,. ·· f d. · levo, presenterebbe dif~tli analonhi a .. . oots •.ICle l n. Belfort: eccenLricilà e quindi lEmt n quelli veduti p~r la, trouée di tP.rrico. ~ecessi tà d' d' 'd . ezza per il primo schieramento strao , ' lV I eJe le forze p . . , Lorena, linea d'ùperazione vizio , et coprll:e l Alsazia e la biettivi d'immediata e sp· . t· ~a, male appoggJatn e senza ob· d 1cca ,t 1mportanza · ond che anclJe nel caso che l·a S' vtzzera . ., e ne spontaneam l de uciamo . . en e apri SSe le porte ai tede:>chi, questi non o ·,e . . ' corpi di secondari a imporl:ti'IZ" I Olel lt:bhbet o da.questa parte che con fi • '" · ua c e mag" IOre . n. pro tllo potrebbe forse ripromettersi dalla vi 1.•. - l quando da parte de•,IÌ s:-~zl~ne cel terntono svizzero la f?rancia, n IZZ61'1 trovasse h fac'\ 1 . . perchè verrebbe in tal m d . · e acqut escenza Andrebbe pet·ò . , o o a gtrare le difese della linee del Reno a puntare contro le p· t. · tenza tedesca e per l'" "''l· un ( e. l. ar .' n~eno s. ensi bili della po. " no •te"I ObbteLL · · · avrebbe scello la strada. . . nl n ~VI capl talt della guerra .· • . . , PIU unga. Ad ogm modo per i " ,· · · ellco 1l cur SI esponebbe ove a\i ·.. .· . ..,ra\ISSiffit P mina~ciosi nel loro ridotto nal~ra~:~~~:~.~ co.ntmua8sero a rimanere

la S\'tzzera richiederebbe o l'' Il .' d ensiVa fr~ncese attraverso Svizzera a lasciarsi violare o\ ea.mu o almeno . ~l consenso della popolo - impresa codest; di ·ct~fleta soll?mJssione di questo ficoltà o per lo meno il tem o ~~ l acl. ~ente .s ' comprende la difresto anche l' oii'en· t· v~ 1. p e forze ali uopo necessarie. Del ~ " rancese per 1' Il n . come. naturale conserruenza la d'lVIStone . . daelle o forze eno dl mplicherebbe d maggwr ragione ancora dei t d . . . , oven o a ben sulla_ Mosa e sulla l\'I osella ·er ~'i~sc~J,. las~lare una fo.r te armata en er ne l due grandt sbocchi a copnre Parigi ed il Morvan~

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. Anche nel caso di allear;za fra la G . , . .. ' . ZIOne del territorio el t' , . . etmcUI Jtt e l .[ talHJ la violache - potendo s l've tco Cl sembra poco probabile. E bensì VCI'O opemre off · eeg tere - un e-erc't :, 1 0 .Ilal'tano preferirebbe d. ensJvamente attrav(;\rso 'l G'mra anzichè. attraverso le' Alpi, ma ove rrl' ·., . . ' l to 'svrzzerJ mtendessero di d'tfel1dere seriamente la

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NOTE SULLA 'FRONTIERA FRAN CO -GERMANICA

loro neutmlità , gli italiani non potrebbero arrivare a schiera rsi · lungo il Hiura che dopo molto tempo e dopo superate difficoltà gr~· vissimc - e ciò pure ammetlendo che le operazioni contro del ridollo svizzero, oltrechè da mezzogiorno venissero condotte anche d•' settentrione, cioè da corpi tedesch i che forzassero le strette della Reuss, dell' Aar e del Reno. A pr·imo aspetto sembra invece che 1<1 Francia avrP-bbe tutto l'in· teresse a violare la neutraliLil.svizzera nel easo di al leanza fra l'Italia e la Germania, per fare cuneo tra i suoi nemicì e manovrare internamente fra essi . Certamente se la ~viz1.era fosse già una sua pro· vincia, essa potrebbe trnrne profitt o grande, specialmente per operare éontro l'Italia, ma siccome presnmihilmente dovrebbe prima superare aspra o lunga resistenza da pane degli svizzeri, così anche in quest'ultima ipotes i, la violnzione della neutralità svizzera ~p-pa­ risce poco pròbabile. l' Concludendo: operazioni ofl'ensive dei tedeschi o dei franc esi attraverso il Giu ra ·non sono probabili se non uel caso che la Svizzera non intenda di fare rispeuare la propria neutmliti1, o meglio che si schieri - più o meno apertamente ..:_ con l'uno o con l'altro \\ dei due contendenLi. Acl ogni modo, per còmpletare il sommario esame fatto delle condizioni dell a frontiera francese di fronte ad un'invasione tedesca, accenneremo brevemente anche alle difese prepamte dalla Francia in corrispondenza della rrontiera del Giura. Jl versante occidentale del Giura viene gen'eralmente diviso in tre parti : la seLLentrion ale, la centrale e la meridional e. La settentrionale è conosciuta sotto la denomina1.ione di altopiano sequanese, che ba per limiti: a nord la catena del Lom out, la quale si estende da Cherval fino alla Birse, ed a sud il corso della Loue, la cui alta valle è rimontata dalla strada Besançon -Ornans -Pontarlier. Tra la valle della Loue e l'al ta vall e della Bienne. o meglio fino alla strada !es Rousses·Morez-S .t Claude-Lons·le-Sannier) è r.ompreso il Giura centrale; ed il meridionale è costituito da tutto il versante occidentale fra l'anzidetta strada ed il Roda no. · L'altopiano sequanese presenta tre successive terrazze, la prima che ha 500 metri, la seconda 700 mçtri e la più ori entale 850 metri <

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NOTE SUL!.A FRONT IERA FRANCO - GERMANICA

2067 di altitudine. Esso è generalmente coperto da estese fo reste, profoodnm&nto inciso dalle acque e sparso da ostaco li d'ogni sorte, tal~hè difficile risultn la percorri bilitil, specialmente per l'invasore se la d·'' r·esa Ira l,avvertenza d'interrompere le strade ne' pu nti di, passaggio oiJ!Jiigato. L'accesso all'altopiano sequanese é difficile e facilmente difendibile da ogni parte, poichè la catena del Lomont e le valli profondamente incassate del Oou bs e della Loue costiLuiSGono JJn'eccellente cintura difensiva. Non si è creduto quindi necessario di sbarrare con fortificazioni le strade che dalla Svizz era penetrano nell'altopiano fra il Lomont ed il grande ed importante fascio stradale di Pontarlier, e ciò anche nel riflesso ch e un'offensiva tedesca per le strade sopramenzionale verrebbe a mancare di obhiettivi , non potrebbe esplica rsi con su fficiente intensitit e si esporrebbe all'azione controfi'ensiva delle forze basate su Desançon e sul grande campo trincerato di Belfort, inteso nel suo pi ù largo senso, cioè fino alle fortificazioni di Pont-du· Roide e da l Lomont. . La $lrada più importante che dalla Svizzera penetra neiJ"altoprano seq uanese è quella La Ch aux-de-Fon cls-ìVIortea u, ma questa va ad urtare contro formidabili posizioni intorno a Morteau · inoltre ' c'è.li progetto di cos tt·urre un tronco ferroviario di manovra fra Pontarlier e Morleau. . Molto più importante, militarmente, è la porzione centrale clel Grma, quell a cioè compresa fra Ponlal'lier ed il colle cles Hou~ses, c_he è costituila da un altopiano elevato circa 800 metri, poco coltiVato, i!'enernlmente scoperto) sebbene vi esista qualche bosco. Segna questo allopiano la displu,•iale fra il Ooubs e I'Ain ed è at~ravfirsato dalle migliori e più importanti strade. Ritrae poi la sua rmportanza dalla circostanza che permette di girare Besançon da sud, e di marciare direllamente verw la media Saona ed il À'Jorvan per nn fas~io s t.ra~al~ abbastanza bene condizionalo. Aggi ungasi che pe: g_II sbocch1 d1 Salins, d'Arbois, di Poligny, di \1oiteur, çli Loos s_' ~pra anche la linea difensiva fra Dijon e Besançon dal can_ale d, Borgogna e d,al Oonbs, d1 cui riparleremo !rauando delle p1azze di seco nda linea . . , ~Lte~a l'importanza o la relativa vulnerabilità di questo ·altopiano 1 11 ances1 posero mano a sbarrarne gli accessi più importanti. Pontaf'iier- pi nc.ip~le nodo strad11,le del l'intera frontiera del 13 t -

ANNO XXXVIII.

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NOTE BULLA FRONTIERA FRANCO- GER!lANICA

NOTE SULl.A FRONTIERA 'FRANCO- GERMANICA

Giura- era già difesa dai vecchi l'orti di Larmonl e di Joux; un altro l'orte venne costrutto a Lar·mont, ed nno sopra Tougne, nella · posizione S. t Antoine, per dominare la strada che, passnndo a su cl del lago di S. t Point, tende a Solins l!Ìrando Pontarlier: anche n Salins esistono due forli, llla questi possono ven ire facilmente girati e non battono la ferrovia Pontarlier-Monchard . Il nodo stradale des Rousses venne giit da molti annr fortifi cato con una robusta cinta e con .numerose e vaste caserme difensive. Yi si è aggiunto un forte sul monte Risoux. Centro della difesa mobile di tutto il sello1·e tra Pontarlier e les llonsses è Champagnole, nodo principale delle strade che solcano l'altopiano. La porzione meridionale dell'altopiano del G·iura, quella cioè a sud della strada les Rousses-Lons, scmha la meno attaccabile, sia per· mancanza d'obbiellivo immedi ato, sia perchè l' invasore dovrebbe superare il Giura in corrispondenza del tratto nèl quale questn è più elevato, più rollo e meno popolato. Aggi ungasi che i fran cesi sono qui padroni anche del versante orientale. e che due sole sono le strade che dalle rive del lago di Ginevra penetrano nell'altopi-ano, quelln del colle la Faucille, e quella che lungo In riva destra del Rodaqo conduce a 13ellegarde, e di qua per Chatillon-de-Michaille n Bourg. Il colle de la Faucille è difen~ib i lissimo con poche forze; la strada che da Ginevra per Bellegardc conduce a Bourg è difesa anzitutto dal forte l'Eduse, vero nido d'aquila tra le roccte, e poi passa a Chati llon -de-Micb aille dove la difesa trova pure ottimo appiglio tallico. La strada della Valsarine e della valle di Dappes e la ferroviaancora ·in costruzione - ~an tua- )lorer.- Champag nole, tornerebbero poi preziose per la difesa attiva del Giura meridionale. Acl ogni modo, anche penetrato nell'1utopiano, l' invasore troverehhe serie cl ifficoll.à a superare le linee della Bienne e de l'Ai n che corrono per quasi lutto il loro corso fra rive a picco. Quanto alle strade che dal la Savoia, attraverso al Rodano, pene trano nell'altopiano del Giura, queste potrebbero interessare sol o un'ofl'ensiva proveniente dalle Alpi , non un'ofl ensiva basata su l Reno a valle di Costanza.

rll Cenno sulle piazze di seconda linea - AIJ!Jiamo cercato di mettere in . E:v idenz<t le prineip;di clirlì t~o ltit naturali od arLficiali contro dell e quali and rebbe ad urture nn'olJensivn tedesca appena · ' superai~ la linea del confine politi co, e ciò tcnt' ndo co rrto anche dell'ipotesi che l'a~sal it ore cercasse vie più facili e più decisive all'invasione violanrlo la neutralit:\ tl el Belgio e clelia Svizzera. 'l1 cr comp letare il nostro sgnarrlo sommario al le condizioni di · Jnn~iv e della Franc.ia di fronte_ al la (;ennania, diremo ora brev i parole sulle piazze di seconda linea. Tutte le >lradc che attraversano il c~ nfine politico in corrispon· d~nza del gra nde arco compreso fr:t ~1aubeuge e Pf,ntarlier per tendere clirelta_men te a J>ari~i. vanno ad urtare in tt na grand e lin('a llatnrale di dif~~a che coprè èln vicino la capitale e la provincia comunemente conosciuta sottn l'appellaUivo di I le de Fmnu. La linea difensiva cui racc:amo allusion e è determinata dalla prima di quelle successiv e calr!lle conceniriclte che, t.rattandcvdella orogrnfia · del teatro d'operazion e oggeu.o di questo studio, abbiamo ~· etlu to avvolgere verso esl il bacino della Senna. , Questa prima Catena di irlture - conOSCiUta SOtto l'appellativo di Fala'ises de Champagne- comincia ad accentnnrsi ali'~ILezr.a della foresta di Fontìlineu leau , co~tcgg ;a da vicino In Senna liuo" Nogent-su r-Seine, quindi SI sv il uppa per Sézanne, Epernay, Craonne, Laon e La Fère, òondc va poi a'confullflei·si co ll'altopi ano di S. Quintino. Domina essa da un'nltewt media di ·100 metri la imm ensa, scoperta e monotona pi ;,nnra della Clwmpagnepotàllmse, la quale si estenll~ verso est fino alle Argonue,. e sC:'pa ra ' nppnniO cnclesta nuda e :>terile ~·ianura dnlle piugni popolate c ricche cam-pagne dell'Ile de France. La conlinuilb çlella linea di altur~ , di cui ~:i occupiamo è stata int.errolla a FonLainehlenu dalla Senna, ed Eperna y dalla Marna, a Crnonne daii'Aisn e, a L t Fè re dali'Oi~c, coi relativi -canali che nn seguono il corso. Qn este linee llnviali che si sono aperte solchi pro · fondi allraverso lt Falaises, hanno Lrac~iato le naturali strade per penetrare nell'llc de J?rance. l~ infatti il cor;;o della Senna che segnr~ il prolungam ento della linea d'operar-ione d' Aisa:~.ia p"er l'alta Mosella e per l'alta Saorm; ò il co rso delht Marna che segna l'andanteuio del la linra (l'operazione rl' Ai s:rr.ia e tli Luren:t per la rncclin

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NOTE SULLA FRON'PJERA. FRANCO-GERllANIOA

iVIosa. in corTispondenza cioè del trauo Verdun-Toul ; è il co rso dell' Aisne che segna l'andamento della linea 'd'operazione di chi dalla Lorena tedesca voglia a~gira re la ba rri era della Mosa da nord per Stenay, Chesne e Rethel; è finalmente la valle deli'Oise che traccia, insieme alla Sambra ed alla Mosa inferiore, la direttrice della grande linea d'operazione K oln -Liege--~a mur -M a ubeu ge - La ' Fèr·c-Parigi. Ciò st.ante, era naturale che, volendo preparare qualche punto di rannodamenlo, di sosta e di manovra tra la bm·rière de (e1· e Parigi, nell'eventuali tà che quella - la barrière de fer- venisse superata o girata, si cercas~e di trarre profitto delle Falaises de Champagne, le quali pi·esett tano condizioni tattiche e logistiche ecccll en ti per la di l'esn . l~ però da notare che- per·duta la linea della Mosa-ì\'Iosellaall'esercito francese si olfrono due direzion i per Ja · sua l'itirata: quella su Parigi e quella verso Morv~n e l'alla va ll e della Lolra . . Anzitul.lo, ov e l'urto fosse avvenuto in corrispondenza dell'alta Mosella, ·potrebbe riu scire o impossibile o grand emente pericolosa la ritirata dell'esercito bnttulo su Parigi, perché sua hase natural e, come gii.t s'è nello , sarebbe in tal caso Lione e la Loira superiore, e non Parigi. ln secondo luogo è da osservare che UOI}lini di alta competenza militare consigliano di preferire - ove la scelta sia possibile - la l'i ti rata verso il Morvan a quella su Parigi . Come osserva il Niox: « En '1870, on voit l'armée allemande s' eiTorcer· « loojours de déborder l'arrnée française par son nile droile pour « la rejeter sur le:; places du nord ou sur la frontière bei ge. L'in« veslissement de Metz el le desastre de Sedan sont les consé« quences de ce pian, qui isola ain»i les armées d'opératio ns du « reste de la France. - En choisissant sa ligne de retrait e sur le « Morvan , J'armée fran çaise aurait évité ce danger ». Per le cose sopra delle si viene quindi alla conseguenza che poteva bensì convenire ai fran cesi d'organizzare difensivam ente le Falai ses de Champagne per offrire opportuni punti d'appoggio alle armato cl)e, impegnate nella parte più settentrionale del teatro d'opernzione, e più specialmente dì fron te ad un'invasione proceduta per il Belgio, fosser.o poi costrelle a ritirarsi su Parigi, ma che convenienza non minore essi avevano di preparare ann -

NOTE SULLA FRON'TIEHA l<'RANCO -O.ERMi\NlCA

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loghi punti d'appoggio per le arm:1Le le quali, respinte sull'alta Mosella, si fossero direlle per il ~ro rvan verso la grande fronte stra le· gica Orleans-Lione. Di Lullo il grande arco des Fala ises de Champagne, evidentemente il trallo più esposto all'i nvasione è qui nù i quello fra la Marna e l'O ise, ed appunto questo venne potentemente rafforzato, migliorando ed accrescendo le fortificazioni di La Fère, di Laon e di Craonne, che nello insieme costituiscono h regioue fortifi ca ta del massiccio collinoso di S. Gobain; e costruendo intorno a Reims un'ampia C•>rona di forti, appoggiaLa da una parte all a Fo n~L de lleims, dall'allra all e colline di S. Tbieny. La stretta di Epernay, per la quale p~1 ssa l'importantissi ma llnea Toul-Parigi, non venne fortiricata, ma oltrechè facile sarebbe l'in· terrompere la ferrovia, si fa fidanza nell'azione controffensiva che eserc iterebbe a d.ifesa della stretta di Epernay un'armata · fran~ese . basata su lleims. Tutto il rimanente triltlO c1elle Falaises de Champngne sono spro;viste di fortificazion i, benchè anche qui fos se stato p~ogeLLa to un forte a Nogent·sur Seine. Ma oltrecltè questa è la parte che sembra meno prolH•bilmeote at taccabi~e per la circostanza che l'esercito francese battuto sull'alta Mosella e sull 'alta Mosa, tenderebbe a ritirarsi di preferenza verso il Morvan, anzichè verso Pari ai ed in tale caso si trascinerebbe dietro l'invasore, conv iene "'' notare che mentre in sette giorni si può da Metz raggiunaltresì gere R.eims ed Epernay , un ' armata tedesca proven iente dal!. l' Ahazia ne impiegherebbe dodici per arrivnre a Nogent ed a ~1onterea u; - ciò prescindendo, ben in teso dal ritardo derivante dalla resistenza che lungo la strada non mancherebbe d'o~ porre il difensore.· Per sostenere un esercito francese in ritirata dall'alla Mosella verso il Morvan , si. è invece preparato intOrllo. a Langres un grande campo trincf:ralo . Langres è infatti la piazza di deposito ed il perno di manovra di un'armata fran cese la quale operi tra la Mosa e la Mosell a. Perdutrr la baniera dell'alla ~:lò~ell a, o girata qnesta per il nord, qnesta. armata poLrebb.(l r itirarsi dietro la Mosu fnt B9urmont. e Langres ; e dòvendo 'continuare la ritirata verso il Morvan, questa armata -

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NOTE SULLA FRONTI ERA

FRANGO - ~ERIIfAN!CA

perno a Langrcs - potrebbe ripiegare la sua si ni stra prima dietro il Rognon, poi dietro la ~·I arn a fra Ch aornont e Langrcs . L'altopinno di Langres trovasi al nodo delle .valli della Mosa, della Marna, deii'Aube, del la Se au a, e deli'Amance a nord, del Salon, della Vigeanne e della 'l'il le arnu enti di destra del la Snona a sud. Un esercito quiv\ concentrato può quind i discendere a sua posta verso la Champagne e la Lorena, o verso la Borgogna e In Franca contea . Va però notato che men•re a sud e ad es t i contorni dell 'altopiano sono netti e precisi, molto meno determirurti e precisi sono verso nord, tan tochè in migl ior·i c.ondizioni deve ritenersi.unQ sbocco offensivo in valle Saona che ~e rso Chnumont. Inoltre Langres non sbarra nessuna strada essenzinle per l' invasione. Suo principale ufficio è quello di offrire opportuno punto di rannodamenlo e d'appoggio alle forze fran cesi, -sin per mi nacciare i fia.nchi dell'iri vasore, sia per inLraprendere in bu one condizioni l1 ulteriore ritiruta sul Morvan . Alle fortificazioni di Langres ven ne dr. to grande sviluppo, appu uto per poter rispondere in modo adeguato alle funzioni strategiche sopra segnalate. La linea dei fort i staccati venne sp inta fino a ·1:2 e H> chilometri dal corpo di piazza (forte Oampìerre) . Ne consegue però che tra i forLi esistono considerevo li spazi poco o punto battuti , e che dovendo sostenere un attacco, occorrerebbe provvedel·e al rafforzameoLo del fro nte mi nacciato med iante fur tilicazioni di carattere passeggero o improvvisato . A tergo di Langres e ad immed i <~lo appoggio .dell'armata in ritirata da Langres verso il Morva n o verso Lione si ha poi tra Dijon e Besan çon quella linen naturale di difesa eli cui giit ci è occorso fare cenno traLlanrlo della l'ronti era del Giura. l~ de te nuin~ta co desta linea dal cauale di Borgogna da Dijo n per S..Jean de Losne a Oò.le, quindi dal Doubs, cu i dit appo)!gio la foresta di Chaux , da Oò)e a Besançon. Dijon e Uesançon coi loro campi trincerati, costituiscono rohnsti appoggi d'ala eli questa linea. de ll a quale Auonn e, a cavall o della Sao na, form a perno di mnno\•ra al centro . . Ma oitl't:} a costitu ire gli appoggi d'ala della snddt~ ltn line:1 , Dijon e Besanço n rispondono arl altre i'u nzioni strat egiche.

NOT E SULf,A FRON TI E RA FRANCO·OERiiiAN!CA

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Dijon, che dopo il •1870 venne cinta da una co rona di robusti forti che dominano il nodo ferrovinrio Parigi-Losanna, LangresLione e Dijon-Bourg, e coprono la stretta pe1· la quale il ennnl e di ]3orgogna e la f'enovia di Pari[.!i peneu·ano attraverso la costa ' d'Oro, costitu isce un prezioso sb0cco offensivo del Morvan verso l'alta Saooa. Besançon costituisce anziLUlto un solido pun lo d'appoggio per la dife.sa del Giura, ed insieme con BeHort copre l'alla vall e della Saona. Le antiche sue fortificazioni , dominnte da tu LLe le parti , vennero considerevol mente nmplinte. Ora i forti di Besan çon dominano le due rive del Dou bs ed . occupano pusizioni fortissime sulle alture di Monte Chailluz e su l margine dell'altopiano Sequ anese.

E con ciò poniamo termine alle notir.ie dnte intorno al l"ordinamento difensivo della frontiera francese dell'est. I miliardi impiegali dalla Francia per crearsi una frontiera militare, le hanno faLLo 1·agginngere lo scopo che si era prefissa? A noi semhra che sì. Potrà discutersi se nell'impiego della fortificazio ne essa non abbia per avventura e:;ngerato; e se in qnnlche caso non [lbbia un po' fatto prevalere la tendenza di voler tntt.o coprire. tutto turare; potrà anche essere argomento di discussione se in luogo dei ri · deaux for tilìca ti della Mo:>a e della Àlosella, non avrebbero meglio risppsto allo scopo le regioni fortificaLe qual i le propone il Brialmonl. ~I a dopo ciò si è costretti a riconoscere come l'offensiva pron ta, qna~ i di sorpresa, da parte dei tedeschi sia diventata mòlto ma molto probl emnti ca, e come questa non possa ormai più r:nanif'estarsi che -per sbocchi determinati e prevedu ti, ecl in condizioni sLrategi che difli ci li, oppure per linee s!Jarrnte da fortificazioni, capaci senza dnbbio di resistenza considerevole. Insomma il genio militare francese non ha - nè potera - assicurato la vittoria fin ale al prop ri o esercito, ma ha posto questo in mi sura eli raccogliersi a tempo e con calma a difesa della frontiera minacciaLa, lo ha ·po::to in condizioni favorevoli per resistere e con tromanovrare, ed eventualmente gli ha ofTertO anche una robnsta base per, mLtovere alle offese esso medesimo . l

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NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO - GERMANICA

Ora più di q uesto n è alla fortificazio ne si può chiedere, n è mai è stata essa in grado di dare di più . Tuttavia non va taci uto il fa tto, che serittori militari tedeschi di vaglia r accomandano che il primo aH.o d i una pronta ed energica offensiva consista nel subitaneo auacco di uno o più forti di sbarramento; e sostengono che codesti scrittori militari , a llaccati quasi di sorpresa e colla necessa r ia copia di mezzi, i forti fran cesi non potrebbero sostenersi che pochi giorni, forse poche ore. Concetti ana loghi si sarebbe indotti a ritenere che prevalgono anche nelle alte sfere, poichè nessun più opportuno ed acconcio provvedimento per la loro attuazione si poteva immaginare di que' parchi d'assedio volanti, già. pronti nelle fortezze di frontiera, e che pare verranno subito assegnati alle arma te d'oper azione.

L'EVOLUZIONE SOCIALE E tA COSTITUZIONE UEGI11 ESERCITI DURANTE IL SECOLO DECUIONONO (Continlu,~ionc

e fi ne, vt•tti •tumer·o prrcetlcnic)

r

v.

(Continua).

L.

Le odierne nuove tendenze nella costituzione degli eserciti.

Sro:GAT O

lllll[l[!ìc>re eli (Ùnlcr·ìa.

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L o sviluppo progress ivo ed ognora più ver tiginoso della. vita. civile dei popoli re~de necessario, come già abbiamo avuto occasione di dimostrare, che anche le istituzioni militari vadano sempre perfezionandosi al pari di tutti gli altri organismi sociali. Il problema della migliore costituzione degli eserciti è quello che p iù spesso si presenta i mperioso per le nazioni, poichè l mentre da esso dipèncle la sicurezza esterna collettiva di tutti i cittadini, tocca poi direttamente i loro ind ividuali interessi con i due fattori essenziali del reclutamento e della spesa, sot t1:aendo braccia e denari ad altri rami dell'umana attivit-à. I cresciuti bisogni della difesa, i più facili mezzi di co munica.zione e di approvvigionamen to, la necessità. di fronte alle armi attuali di ot tenere con la massa, ciò che riuscir ebbe impossibile di raggiu ngere valendosi d'un minore numero d'uomini, quand'anehe più istruiti ed agguerrit i degli attuali, hanno consigliato in qu esti ultimi tempi l'au-

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mento delle fo rzo mobilitabili degli Sta.ti, e si è giunt i a. limiti che, pochi anni ancora or sono, sarebbero sembrati un'utopia. I cardini del siste ma sono stati: la generalizzazione e f aLlmento della. durata deli'obbligo del servizio militare, controbilanciati da una riduzione nella fer ma in guisa da preparare larghe r iser ve a rinc<tlzo degli eserciti di l" linea. Ci tr oviamo in questo momento precisamente nello stadio !].el -massimo sviluppo degli eserciti stanziali; pr ogredire p iù oltre su tale v ia uon sarebbe possibile, anzi diverrebbe per icolosq; e giit sorgono po.tenti gli oppositori degli attuali ordinamenti m ilitari, cui si a,ttr ibuisce lo squilibrio economico e la conseguente crisi finanziaria degli Stati. 1\fa al nnmero oggi n on è ' possibile rinunciare, perehò esso costituisce il primo elemento di forza d'un esercito ; riuscirà in avvenire vincitore colui che avrà saputo concentrare, nel più breve tempo, il maggiore qnant itativo di t rnppe in una determinata zona, in g uisa da sopperire all'intenso logoramento prodotto dalle armi a tiro rapido e con car tncce a polvere sep.za fumo. E ppertanto si sta cercando una nuova e più semplice soluzione al problema della nazione a rmata, non inteso nel senso d"una tumult uar ia sollevazione d\m popolo, che debba al momento del . bisogno organizzarsi ed improvvisare armi ed armati, ma bensì nel senso d'un disciplinato accorrere di tutti i cittadini al lor o posto di combattimento, secondo un piano ben studiato e pr estabilito fin dal tempo di pace. A tale -scopo occorre r itornare decisamente, come già voleva Macchiavelli , agli antichi ordini dei romani, i guaii non cono::;cevano differenza alcuna tra cittadino e soldato, e lamentava che a.ll'epoca sua l'Italia avesse commesso il fun estissimo errore di separar e la vita civile da qtiella militare, ed a questo attribuiva ·la decadenza politica e morale degli i taliani. È dunrrne fra gli orclinament.i civili stessi delle nazioni che b isogna cominciare a get.ta.re le basi del nuovo sistema militare, e preparare man mano la nazione armata, intesa

E LA COST ITUZIONE DEGL I E SE R Ul'l'l DURAN'I'.b: I L SECOLO X.LX

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nel senso più lato della parola. Ed è a qnesto ideale che oggi si tende, e lo propugnano con crescente ardore l'opinione pubblica e la stampa per iodica, e trova eco nei P arlamenti. 1\fa il passaggio al nuovo ordine d i cose non può compiersi che_gradatamente e con molta circospe:.~ione, per non creare un organismo debole che al momento della prova abbia a vacillare ed a sfasciar si. Perchè cias cun cittadino possa facilmente, quand o ne sia il caso, trasformarsi in. un vero soldato, ò mestieri anzi t utto che a tale fine convenga, l'educazione di tutta indistintamente la gioventù, o le scuole divengano, non solo palestra di forti stud i in tellettuali, ma in esse acqu istino anche largo sviluppo gli esE\rcizi del oorpo ed il t ir'o. I giovani di buon'ora imparer anno ad am<.tre le idee n obili e generose, gare.ggieranno tra loro di. onore e per opere egregie, ed avranno allora, in essi sicuro presidio la grançlezza o la libertà della patria.. In tal~ stadio della ci vilizzazione dei popoli, che trova riscontro ,nei t empi della egemon ia della Gr ecia e di R oma, e che è oggi meta dei governi più illuminati, degli attuali eserciti permanenti non rimarr anno più che i quadri, i quali rappresenteranno la vera ord itura della nazione armata. At traverso di essi, quale contiuua fantasmago ria, passeranno sempre nuove classi di leva, e vi resteranno appena il tempo strettamente necessario per conoscere le istruzioni di guerra, che non poterono apprender e nel le scnole, e saranno lasciate in dispar te tutte quelle secondario, che oggi t·ispondono ad esigenze speciali, cui dovrà provvedersi con adatti perso· nali o venir e soppresse. · L e fer me, ridotte al min imo, faranno cadere da per sè ogni genere d'esenzione, e qnesta diverrà paroht mili tarmentE~ inut ile. Categoria unica, ferme brevissime o progressi ve pm; le s ingole a.r mi: ecco ove si tende più ot meno velocemonte n ella costi tnzione degli oserei ti. N on è per a.) tro a credersi che essi eoster.tnilO meno: occorrerà sem pro pr ov. vedere in antwtpazione a t ntti g li oventnali. lor o bisogni ; prepar are larghe riserve di materiali og nora pìù costosi,


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L'Evor, UZ!O t'IE SOCIALE

migliorare e completare l'ordinamento difensivo del paese, di g uisa che quanto si economizzerà da una parte con le brevi ferme, lo consumeranno i larg hi contingenti. L 'esercito non sarà forse più -allora la scuola della nazione come adesso si vorr ebbe, a questo provvederanno invece i grossi bilanci per l'istruzione p~bblica a _car ie? del governo, delle provincie e dei comtmr ; ess~ r:marra per altro sempre la scuola del dovere e del sacnfic1~ . . . In caso di perico lo per la patria, tutti, senza d1stmz1_one, come presso gli antichi Germani, diverranno soldati: le classi più giovani costituiran no l'esercito di campagna, ~e più anziane tra d i esse saranno di complemen~o e ser~l­ ranno anche a formare le truppe di riserva destmate a n n· calzo dell'eserci to di l"' linea. Prog redendo per età, si avranno dapprima le classi destinate ai presidi delle piazze forti, qui~di q~el~e per la difesa delle coste, per la protezione delle felTOVle htoranee~ ed infine con le più vecchie si provvederà a tutti i serviz1 di g uarnigione interna. Certamente i soldati dell'avven ire non segneranno un prog resso nell'arte della guerra intesa nel senso a.s~olut? della parola; ma l'arte della guerra è forse la sola d t . c~n ~es~ suno abbia mai detto che è scopo a sè stessa. L e 1st1tuzwm militar i sono vere istituzioni sociali, e come tali bisogna considerarle sotto tutti i rappor ti. I s9ldati (vieux L?·oupiers) d'una volta si potranno forse da taluno ri:Up~~ugere~ ma si può essere cer ti che n on si vedranno ma1 p m; ed 1 nuovi l;>isognerà pronderli come sono, perchè non potr ebbero esser e differenti. Non saranno più i soldati di F ederico II che consideravano la vittor ia e la sconfitta come incerti del mestiere, e preferivano arrol arsi nelle file del vincitore, anzichè rPstargli prig ioni ; non saranno i soldati di Napoleone. I c~e an_d avano dietro alla g loria; non sa.ranno neppure 1 volontan ed i rnereenari delle r epubbliche americane per i quali la guen·a: è un episodio della loro vita avventuriera e un m~zzo _d~ sussistenza in mancanza di meglio; ma saranno mttadm1

E I,A COSTITUZIONE DRGI.I ESER CITI DURA'T"NE 11. SECOLO "XIX

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· che considerano la guerra alla. str egua stessa del loro paese: soldati che affronteranno le granate for se meglio che non resist ano ai d isagi ed alle fatiche, ma che ben guidati potranno operare miracoli, quali si riscontrano nelle guerr e d'indipendenza d'Amer ica, nello guerre della rivoluzione francese, nell'epopea garibaldina. Cer tamente le teoriche fin qui sviluppate non debbono riferir si che a ciò che forma il nucleo degli eserciti: alla fanteria, alla quale, data l'odierna tendenza a posporre alla quantità la qualità, bisogna limitarsi a richiedere quadri solidamente costituiti. Le ferme graduali 111irano per l'appunto a risolvere in parte tale problema, incitando con. pr emi i migliori a rimanere un maggior tempo in servizio durante la lJace. P er le armi tecniche senza du bbio non sarebbe possibile s~endere oltre un dato .limite· nella r.id uzione d ella ferma ; onde, anche sotto tale riguardo, 11 temperamento della diversità nella durata del servizio militare s'impone; ciò che non è affatto in opposizione, come sembr erebbe fors e a prima vist a, alla idea dell'uguaglianza sociale, quando quella differ enza sia equamente bilanciata da altri ' Vantaggi materiali. \ Il nostro concetto della nazione ar mata è ben lungi, come abbiamo cercato di mettere in r ilievo, da quello d i color o che sognano eserciti improvvisati, levati, armati ed equipaggiati tumnltuariamente. Sarebbe contrario alle leggi naturali e della log ica, il cr eare d'un tratto dal n ulla, e tanto , .più in fatto di masse armate che, per potere essere convenientemente guidate, occorre anzitutto siano disciplinate ed ordinate. Il ne s~tffit pas pou1' (orme1· une bonne m·mée, de la composer d'hommes courage~tx. Tout F1·ançais 1Jeut etre bon solclat; mais la subo,·clinalion, la disciplin-e, la r é-

signaÙon pour S't~ppm"ter ave/ patience les intempéries cles s·aisons s.ont surtout nécessaires et c'est à l'usage, à l'habitucle se~de à en clecéloppe1· le · gen1·e (1) . E per questo un tiro{t) Rapporto del t31uglio i790 dol Comita to militare aii'Asscmhloa

n~ziona l c francese.


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r}EVOLUZIONE SOCIALE

cnuo d'istr uzione militare più o meno lungo sarà m ogm tempo necessario. Milizie improvvisate che hanno potuto o potranno in avvenire fare aucora buona prova in guerra, si è nel caso di un grande sconvolgimento sociale, allorchè si pugna per un principio, per un'idea; e l'entnsiàsmo che regna ·s ovrano spinge incessantemente ~wanti. Ma, alla lunga, vince l'esercito che presenta maggiore saldezza, e quest;a dipende dalla disciplina infusa nella mente del soldato fin dal tempo di pace. Gli eserciti improvvisati · degli .Americani nella guerra di· secessione non conseguirono risultati decisivi fì.nchè la lunga pratica di guerra non tenne per essi il posto della preparazÌOl~e normale del tempo eli pace, e costarono miliardi; le milizie . francesi del secondo periodo della guerra del 1870:-71, malgrado l'a,lto sentimento di amore patrio che le an imava, non riuscirono in veruna circost'a nza a tenere testa ai Tedeschi decimati' ed affranti dalle peripezie di una guerra colossa~e combattuta ·nel cuore dell'inverno. Non deve d'altra p:n·te neppure credersi, che i futur i eserciti, derivati più o meno prossimi della nazione armata, abbiano a risultare orde capaci solt~nto di ripetere le invasioni barbare d'una volta, e che solo le supereranno per 'il maggior cumulo di rovine che laseieranno dietro di sè, a cagibne dei mezzi assai più perfeziomLti dei quali d isporranno. A tale riguardo è arra sufficiente il progresso della " un g10rno . . civiltà. Nè è a temersi che possano avere ragwne degli enormi eserciti i più piccoli solidamente costituiti, poichè a meno d'un momentaneo sconcerto nell'equilibrio sociale, sarebbe l'ammettere un assurdo: i pochi dovrebbero avere ragione dei più. Che sorga un generale di genio, che la ' fortuna gli ar rida, che possa in ancor giovane eti~ giungere alla testa d-i un relati ~amen te g rosso corpo di trnppe : ed ecco all'istante momentaneamente alterato uno dei coefficenti maggiori che influiscono sulla potenza militar e di un paese ; ed allora da pochi soldati ben agguerriti, disciplinati e sopratntto con fede illimitata nel loro capo e ne1

E LA. COSTITUZIONE DRGT.T ESERCITI DURANTE IL SECOT.O XIX

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suoi ctestini, potranno condursi a buon fine imprese arriSt;hiate ecl anche impossibili a grandi masse, specialmente trattandosi eli lontane c rapide scorrerie. Tali situazioni ~<>i riscontrano qualche volta nella storia : .Alessandr o :iYi agno, Annibale, Giulio Cesare con forze li mitA-te vinsero eserciti incomparab ilmente superiori per numero; ma non per questo simili casi. devono servire di baso ad una teoria, specialmente dopo che il progresso della ci. viltà ha livellato molte differenze sociali, ed ha frapposto non pochi ostacoli sulla via di colui che intendesse rendersi arbitro d'nn paese: ormai i Napoleoni non possono più tanto facilmente pullulare. I piccoli eserciti formati con soldati mestieranti hanno in Lutte le epoche segnato la decadenza d' un popolo, e quando questo ha cercato di risorgere vi ha sempre fatto contribuire tutte le sue forze vive. s~trebb e andare con ta·o la leggo di natura, se nella lotta per l' esistenza, si·a fi!"ica, sia sociale, non concorressero in eguale misura t utti gli clementi consimili (1 \

VI. La quistione dei quadri.

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Il sistema dello ferme brevi e dei larghi contingenti che oggi si è imposto in tnttn. l'Europa, perchè conforme allo spirito dei t empi, agli ordinamenti sociali ed alle costituzioni politiche dell'epoca, rende necessario qua.clri R.ssai più solidi che nel passato per utiliz7.are convenientemente le masse armate, 'a per dirizzarle e plasma.rle nel minor tempo possibile. D'altra parte le presenLi esigenze tecniche militari richiedono nei quadri maggiore v1gore e resistenza alle fatiche.

(1) /, • udim·lt~ t~nde,,:;:,) ur.tl 'm·gcmiz::;!l~ione ct<lflti eserciti per F'llt. tl:l~ IH·: Ct iAURA iin :h. Eus-r ACHE . - 1/itliSin illilitM·;• liCtlinUlt, ~ 888.

I>IC


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L'EVOLUZIONE SOCIALE

F. LA OOSTITUZION F. DEGLI ESERCITI DURANTE IL SECOJ,O XIX

Una volta era molto se si aveva da istruire ogni anno a nuovo un quinto della forza sotto le armi: oggi invece si tratta della metà e piò. ; senza tener conto delle classi di complemento, di riserva e di milizia chiamate temporariamente per istruzione. Ammesso che questa debba essere molto più, accurata., che si richiegga maggiore disciplina e solidità nella truppa, è evidente come sia cresciuta a dismisura l'intensità di lavoro per i quadri e l'intelligenza che devono mettere in opera. T utte le accennate difficoltà diverranno sompr,, maggiori con la successiva evoluzione verso la nazi6ne armata, dalla quale abbiamo avuto occasione precedentemente di dirè, chi'} i quadri ne sono l'orditura e la trama. Preparare quadri numerosi e capaci, è e deve ess~re a.t· tualmente la mira principale delle istituzioni militari : numerosi per la necessità di inquadrare masse enormi di armati ; capaci per la difficoltà di trasformare in breve tempo pacifici borghesi e uomini rozzi in provet ti sold~L ti , e per il profondo sentimenLo del dovere e l'alta educazione mo· rale che occ.orre dimostrino nell'ingrato compito d'istruire contingenti che incessautemente si rinnovellano. La costituzione dei quadri nell'epoca nostra rappresenta per un esercito la base e la chiave di volta di tut to l'edi· fi cio militare. Negli eserciti del passat o con soldati ~estieranti, con le lunghe ferme, con le sostituzioni e le surrogazioni, il reclutamento dei graduati di truppa ,@ra assai facile, e per mezzq d'un'avveduta selezione si poteva disporre d'unottimo elemento ; ma oggi con le fer me brevissime, con le minori attrattive ed i maggiori vincoli che presen ta la vita militare, con la sete del guadagno e con l' ambizione che ha invaso tutte le classi sociali, sono divenuti più rari coloro che, intraprendendo la carriera delle armi, si contentano di rimanere tra i graduati di t ruppa e non spingono più iu alto i loro ideali. Il vecchio sottufficiale d'una volta è quasi clapertutto scomparso : oggi bisogna. che le classi stesse chiamate alle armi provvedano n.i rispettivi graduati

di truppa con individui scelti tra. i più istruiti e dotati dalla na.tura di maggiori qualità fisiche. .n ~·innovellamento continuo dei graduati di truppa. contnbmsce ancora. Et rendere più difficile ed oneroso il compito dei quadri degli ufficiali, e ad innalzarne la irr isione: tanto che il von der Goltz, nella s na classica. opera: T-rt na:;ùme at·nzala, scrive che con il servizio obbligatorio ed nniversale, importa. che il corpo degli u1Iiciali esca dalla parte miglioro della nazione, dalle classi che nella vita comune esercitano una autorità naturale sulle masse. Una volta, con i piccoli ~erciti, pochi ufficiali bastavano · e la nobiltà dava il ·più. largo contributo: anzi il mastier~ delle armi era il solo d.a essa ambito. Gli ufficiali formavano allora una casta isolata nella s0cietà come quella decrli ecclesiastici, posta, secondo le epoche o le vicende guen~­ sche, ora sopra, ora sotto alle classi illuminate, ma mai le gatn. con esse. Oggi bisogna seguir e un'altra via, se si intende provvedere al fabisog no di eserciti colossali, i quali si presenteranno come un'onda in·esistibile, o come delle orde senza consistem>.a, secondo la qualità dei quadri. Per avere un'idea. del numero degli ufficiali occorrenti in g uerra per inquadrare le forze militari delle principali potenze, prencliamo la. proporzione minima, oaleplata dal · maresciallo 1\farmon.t nel~e sue lstitutions militai1·es, d i 25 ufficiali per 1000 uomini, ciò r appresenta 25000 ufficiali per un milione d'nomini, ossia un complesso di 75000 ufficiali circa per mobilita.r e gli eserciti della ]'rancia e della Ger~aui~, oltre tutti q nelli occorrenti per fare fronte alle perd1te dei primi contingenti che dovranno affrontare la sorte , delle battaglie. E tali perdite non saranno insignificanti ! Il von der Goltz già citato, parlando della situazione morale e materiale della II a rmata tedesca a metà oo-ennaio 1871, narra come quasi t utti i reggimen ti non contassero più. d i 15 o 20 ufficiali presenti; delle compagnie e dei mezzi battaglioni erano comandati da giovani ufficiali di l.32-

ANNO XXXVIII.


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L EV0l.U7.IONE SOCfALE

complemento e da alfieri; ad una delle due divisioni bavaresi, fin dal dicembre 1870, restava un unico capitano. Nessuna potenza, per quanto ricca, sarebbe certamente in grado di tenere costantemente sotto le armi gli accennati effettivi d'ufficiali; e quindi per misura d'economia da una parte, e per necessità sociale dall'altra, si è dovut,o pre· parare acca?lto ad un quadro permanente d'ufficiali, un quadro che con una sola parola diremo di riserva destinato a completare gli organici den·esercito di prima linea e ad alimentarle durante la gnarra, ed a costituire i quadri degli eserciti di 2• e di 3• linea. Il von der Goltz nella Nazione a?"'!nai,a mette in rilievo, e con ragione, l'importanza sempre crescente di tale classe d 'ufficiali : « Durante la pace, essi sanno quanto basta per diffondere « in tut te le classi sociali l'amore e l'intelligenza del ser« vizio ~ilitare. Possono divenire i rappresentanti attivi « degli interessi dell'e!!ercito. I n tempo di guerra - e l'espe. « rienza del 1870 lo dimostra - giungerà un momento in « cui nell'esercito attivo la. direzione sola delle unità re« starà. nelle mani di ufficiali propriamente det,ti, mentre « le piccole unità saranno confidate ad ufficiali del quadro « ausiliario. « Di più . per organizzare dei nuovi corpi di truppa e per « sostituire quelli stati distrutti, il corpo degli :ufficiali per« manenti non sarà più sufficiente: bisognerà affidare i sin« goli comandi ad ufficiali di ,complemento. Il successo d i« penderà dal valore morale di quelli ufficiali ». L'elemento attivo andrà dunque semprer impicciolendosi, d i frònte all'ausiliario: la. missione del primo tarderà ognora più a divenire quella d i istruttore; il vero quadro di guerra sarà il secondo. Nella lotta dei popoli che sono a prevedersi avrà il sopravvento quello che avrà saputo fonna.rsi i mi1 gliori ufficiali ausiliari. Il problema generale della preparazione dei buoni quadri, ammette dunque come complemento essenziale, preparare dei buoni quadri ausiliari.

E I,A COSTITUZIONE DEGLI E~ERCITI DURANTE IL SGCOJ,O XIX

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Il servizio obbligatorio che chiama nelle file giovani d i tutte le classi, eleva il livello intellettuale del soldato, ed esige per la saldezza della disciplina che l'ufficiale sia istruito. Il nocciuolo permauento dei quadri deve in conseguenza essere r eclutato alle stesse fonti delle varie professioni liberali, o ,quanto meno con lo stesso fondo di coltura. L'esercito e la nazione venendo a confondersi, la iorarchia militare e la ierarchia sociale devono essere in intima correlazione: ogni cittadino essendo soldato, bisogna che l'ufficiale abbia il suo posto tra le classi dirjgenti, intese queste, non nel senso dell'aristocrazia. della nascita o delle ricche7.ze, ma dal merito reale. Il ..generale Lewal nei suoi Studi eli guen·a scrive: «La « professione delle armi vive soprattut~o di considerazione. « Una delle disgrazie dell'esercito francese si è d'avere visto « diminuire sensibilmente la propria da una trentina d'anni « in qua. La deficienza di istruzione è stata una delle cause « principali d'un tale decad1mento. Si vedeva che l'elemento « civile non teneva in molto conto le r elazioni con gli uf« fìcial i. Si accoglieva. ben differentemente un ufficiale delle « armi speciali, ed un altro di linea; e ciò solo perchò il « primo sì reputava più istruito del sècondo. Si capiva che « in generale gli ufficiali erano poco versati nelle divers~ «' branche delle conoscenze indispensabili a chiunque occup1 « una certa posiziono in società. >> Molto si è fatto in questi ultimi tempi e si va continuamente facendo qai governi por assicurare a tutbi gli ufi:iciali dell'esercito permanente un grado d'istruzione abba' modo sol tanto ch e Sl. potra' stanza elevato; ed è a questo o-arantire per il corpo degli ufficiali, .oltre l'omogeneità, o quella situazione sociale, quella distinzione di sentimenti c di forme, quell'~scendeute sui propri subordinati che diviene sempre più necessario in chi deve comandare. Nelle società democratiche come le attuali', l'istruzione deve ];>rendere il posto che tenevano una volt,a gli ant ecedenti di fam ig lia, i vincoli del sangue, l'eredità. Bisogna faTe tes~ro delle rac-

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L EVOLUZTONE SOCIALE

comandazioni già fatte un secolo fa da vVashington al ministro della guerra : « Per far e degli ufficiali, formate dei « gentiluomini. » In armonia al quadro degli ufficiali permanenti deve essere quello degli ufficiali ausiliari. Il còr-:pito loro eli comandare un plotone od una compagnia in guerra non è certamente difficile, ma importa molto che siano scelti con cura, perchè l'ufficiale ausiliario intimamente mescolato alla società civile, dà a questa, per la posizione che vi occupa, la misum della considerazione ch'esso deve accordare al grado. La mobilitazione dell'esercito è "Un brusco orientamento di tutte le forze vive del paese verso uno scopo detenninato: la difesa del suolo patrio. Coloro che dispongono di tali forze vive e r egolano le loro differenti applicazioni alle industrie ed alle arti liberali, esercitando qua autorità naturale, devono conservarla in guerra e sono i capi pn1 adatti al momento della leva nazionale in massa e dànno senz'altro i quadri ausiliari. L'omogeneità della grande famiglia militare e la pubblica considerazione esigono pertanto che gli ufficiali in tempo di pace siano classificati tra i cittadini più stimati, e che le popolazioni in armi siano guidate dagli stessi che ne dirigono l'attività pacifica. Ecco espresso il concetto che deve informare il reclutamento degli ufficiali del quadro ausiliario. Ed ora che abbiamo a grandi linee tratteggiata la pr esente costituzione dei principali eserciti europei, e si è visto come essi sono venuti man mano fo{·mandosi e dove tendono per seguire il movimento evolutivo ascendente della società civile, concluderemo ricordando che le istituzioni militari, qualunque possano essere, non dànno nè garantiscono la vittoria; ma forniscono soltanto il mezzo di combattere, di vincere o di sopportare i rovesci. Senza di esse, finchè durerà lo stato attuale della società, finchè non vedremo fiorire quella età d'oro, pax pe1·petua, che secondo Leibnitz non esiste che al cimitero, senza 'di esse, diciamo, non havvi sicurezza, nè vera indipendenza per le nazioni.

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LA COSTlTUZIONB UEGLl ESERCI'I'I l..lURANTE lf, SECOI,O XIX

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Le istit~1zioni militari non sono un· problema aritmetico da risolversi, per giudicarle bisogna osservare l'influenza morale che esercitano, non meno che i loro risultati materiali. L a libertà raddoppia la potenza delle istituzioni militari, ne regola e modera l'uso: essa non ha nulla a temere fino a tanto che i popoli non abdicano ai loro diritti; la sua garanzia risiede nella forza dell'opinione pubblica, non nella debplezza. della milizia. FELICE DE CnAURANV DE S.'-EusTAC.B.E muygiot·e di stato 1/Hl(JOiore.


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E LORO RE ALE SOT'rRAZIONE, ECC.

maggiore tedesco, _per la campagna del 1870-71 ed in molli libri e periodici di medici na militare quali l' gsmarck, il Lassey, il Donoa nt, e nella storia medico-chirurgica della guerra di 8ecessione. nnmerosi dali relativi alle perdile. Ma sono dati comple:;si·ti , raccolti per scopi speciali, dni qunli è possibile dedurre, tutto al più, il numero dei morii, dei ferili e dei dispersi che determinati corpi hanno avnlo, complessivamente, o cluranle tnlla una campagnA, o durante tuuo un combnllimento . Ma non esistono, che io mi sappia, dati dni qunli dedurre le aliquote di perdite alle quali ona truppa so ~g inc e , nei diversi e successivi periodi di una opera7.ione offensiva o difP.nsiva, da l momento nel quale si inizia il combattimento fino al momento risolutivo. È poi più diffici le ancora trovare dati sicuri circa la proporzione che esiste fra le perdite prodotte dal fuoco dell'artiglieria e c:ruell e prodotte dall a fucileri<l. Le st.ali:>l.iche med iche accennano generalmente alla circostanza che le ferile di fucileria sono superiori in numero él quelle prodotLe dall 'arligli erin; ma non dicono , e non possono dirlo, se per i m.o·rti su:;si,;ta In proporzione inve1·sa, cosa che io 1·itenqo 'Vera (1) .

CALC~L~ DELLEPRRDITEIP~TETILHE BWRO RRALE SOTTRAZI0~1 K OURAVTELRKSERCITAZlO~l DI COJIBJ\TTUIKUO ( CnutilmitziMie e {ìnc, vedi nmne1·o del t 6 ottobre)

ESPOS IZIONE DEL SISTEMA CHE SI PIWPONE.

Evidentemente l'attuazione pratica di questo pa1ticolare di esel·citazion i: calcolo delle perdite, e reale sollrazione daoli effell ivi . l'l delle truppe manovranti, durante le varie e successive fasi di un simulato combattimento, delle perdite così ca lcolate, è subor dinata alla risoluzione di due problemi : T. Calcolo delle perdite probabili. . .n: Sottrazione con un metodo semplice e spedito, dagli eOetLIVI delle truppe manovranti, delle perdite così calcolate.

Esaminerò separata1rente questi due problemi e ne cercherò la sol uzione.

l. Del oa/oolo delle perdite. 1

calco lo delle perdite, quale occorre per la ~o luzione del proiJiema, non è l'ac ile. gsistono bensì, nelle relAzi oni di campagne di guerra modeme, e specialmente in quella dello stato 1.1

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(!.l Il llrinCille Hoh cnlohe, nella sna &.• lcLtet·a snll';u·Ugliorin, tratta a[lllunto il taulo cli;cusso argomento d ell'efficacia del fuoro oli artigl i~ria durante la campagna tiPI !870. !'ion riporterò quanto egli dico cit..-a gli oiTelli 1li 11ucsto fnoro contro l'artigl ieria avversari;L, mi limiterò a riportare alcuni fm gli llscmpi che rgli ci ta p~r dilllO$trare l'efficacia del tiro clei cannoni da cmnpa~na contro la fanteria. A pag. 74 (do(.IO aver narrato il duello :w••eouto alla battaglia di S. t Pri vai fra l'artiglieria del corpo prnssiano clelia guardia c q nella francese che corona•·a le alture fra S. t Prival ert Amanvillers; c.1lcolala in 60 bocche a fnoco, nll:1 distanza di ~500 a ~800 passi e terminato col r iti:-o. •Ielle hat tet·i~~ francesi, cho llllre erano superiori per numero e per posizione) parla del\'ef0c.1cia del t iro <li nna rartc soltan to delle batterie eli sinistra pr uss iaoe, le cruali concorsero col loro fuoco all'attacco ai S. t Priva i, e ,fl icc che q ues to fuoco ru talmente efficace, a confessione eli urllclali Francesi fatti prigio· nieri in tale com ba ttime nto, ~he se l 'attacco del vil laggio JlCr par te della Fanteria fOS$e avvenuto mezz'ora clopo, non si 'sarebhoro più tro vati difenso ri nell'abitato. 1•: piLl •>ltro, cit:tndo il concorso clelia 2• battet·in posante all'attacco di olcsl ra, dice: che la batteria san al galoppo la falda dell'altut·a e r~ggi nnse l'L e:tLeu;< tlclla propria fanteria chn sa liva ancor essa ~ll'attacco. Tre pezzi soltanto raggiunsero rlapp •·hna la so mmi tà, i tre allri rimasel'o in dietro in causa di cavalli uccisi. Lil, dove giunsel'o i t re primi pezzi, vi era una srecie di spianato e la catena nemicfl rett·oceclcva dinnanzi ai tedes•~hi ; TOn rL tula distanza d l 300 a 500 passi dai pc~v.l Si fLvml ~avnno masse eli (anteria. i'rn ncese,[itt colonna serr.tta, nell'intento di res pinf(cm 1:1 tiCilole cMcna r•russi;on:t che :tvcva conquis,tato il margine dell'< lilopiano. 11 pri mo col po sparato da lht b;Lt tcria prussian<L su queste masse lir orlussc un ciTetto s traordinnri~ , esse ~l renn;u'ono qtf.isi come col-


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E LORO Rffi1\LE

CALCOLO DELLE PE HDITE IPOTETICH E

Per potere in qu~ l c he maniera dar·e forma concreta alla idea che propugno, ho òovnto perciò adottare. dati in massima pll rl e induuivi , in mancanza di dati reaii; ma questo espediente mi pare non debba avere alcuna notevole +ttflnenza sulla maggiore o minore utiliLi\ o prnlicahilitit del sislema. · Ho gitt dallo più sopra come, per lo scopo nl quale deve mirare una razionale islruzione dei quadri e della truppa, non mi sembri necessario un calcolo esatto di tali perdite, in relazione a lutle le svariatissime circostanze òel combattimento . Basta che vi sia una cerla analogia fr<l queste circostanze, prese comple:>sivamenle, ed il nnmero dell e perdite ipotetiche, perchè, a mio modo di vedere, ne scaturisca un uti le am maestramento per tulLi. A tale scopo mi è parso che sarebbe stato suffi ciente ten er calcolo delle condizioni ottime, !Jnone, mediocri o pessime nelle quali una operazione, di qual sivogl ia genere, può ini~-:iarsi , svol-

pite da 1111!1 violt> nta scossa. t;lcitlric~. Mn quando le granat.c succe.-lentisi a bl'O\'i in if'rvalli, vennero 11. SCO IJ]liru·o in m~zzo al:\ li masse, e la Jirwa <t'artiglieria pt·ussi:In:\ venno mano mano ri nrorzltnclosi, tutt'l h f:llll~t·i:t ft·~uce,;e vol.;o le spalle. E più oltrè, 1•arlanrlo Ilei con tratlacco ratto da Amauvillers contro qLlcsta a rtiglioria pet· flarte della (ante ria rrai\CCSO, elice: • La ranteri:t s'avanzò in colonna serrata da Amanvillers sopra di noi c ci ;ttt<lcco cncq~icamente. Appena la testa eli colonna appar m su ll'altura, ì nostri colpi di tH'Ova la raggiunsCt'l) :t 4900 passi e i miei 30 pozzi aprirono un fuoco rapirlo, la fanlE>ria nemica fu avvolta in un nembo di rumo pt·otlotlo dallo scoppio delle gwuate. Ma dopo pochi momenti vcclomrno dnl fumo apparire nuo vamente i ll<mtaloni rossi di r1ucsta massa clic avan1~'Lvn. rcél cessare il fuoco; un colpo di prova fu tiralo a 1700 passi come norma allo balli'rio 11cr stabilire .il nuovo puntacnento c lasciai ch e la massa nemica avanzasse sul punlo h~ttulo, prima di ricominciare il fuoco t~tpido. E così s i pt•occxlelte successivnmcnte prr le dist.1nzc eli j 50(), 1300, HOO o 990 p;LSsi. Non o; t.,nlO l'omhilc strage, che le gt;tn<tlo seuppianU prodncc,·auo ntli loro ranghi, flueste truppe ,·alorosc continuat'OllO il loro movimento d'avanzata. Ma a!)()() passi l'ciTetlo del nostro Liro P.blJe ragione della loro cost.,nza, cd esse volsero le $t>:tllc o fuggirono. Altri due att.'Lcchi, tentati nella stessa direzione dalla fanteria l'rancé'se, cbbm·o lo stesso risul t.alo, colla dìlforen:ta· clH\ vennero rcsp inli a ÒOO lJ:tssi 1lall~• nostra lin ea. SimilmonLc 1'11 respinto, col so lo fuoco dcll'at•Liglieria, tHl ·ottacco ten tato dalla cavalleria su quell;t stessn. tlosiziono. :.,a (lCsçri zione dell'cfl'ollo che il t.iro di 1ttcnne IJatteric prt•ssiatw ellbc '' Séclan, co ntro la divisione f•·ancoso Gr:wcl1:hamp, che cere<,> di apri t·~i il varco aLtt·avorso l;, corchi:t eli fuoc•) lll'LISSianrt, iJ nflcliriUur:L raccalll'iccianLe. Non riprod ul'l'6 nopp uro ~nanto ò detto ndlcJ lel.(.t)rc s ulla fanteria, dello stessoant.orc, rolativamon l.c a ll'attacr.o dolhL foresti' dì Gat·onne, nella. giorn:l!.;t eli Sédan, llCr pat·tc clellv. i " cli v i~ ionù della gtllll'clii!. prussiana, aiutRto dal ruòco di tntl.a l'art iglillria della gu ardir~, ma chi leggo quello do>crizioni non puo più t1uhilaro (lcll;t g rand e errtcaci<t che oggitlì lta raggiunto li fuoco aella artiglieria da campagna.

SOT'l'll.A~IONE,

E CC .

2091

(fe i'S~

e· COmpiersi, per <:OmmiSUI'are, ad CSSe COnclir. ion i, i COenÌdelle pe1·dite . Naturalmente colali condir.ioni dovrebbero scaturire. da nn ponderalo esame eli tutto le ci rcostanze di terreno , di forza, di abi li tà di manovra ecc. ccc. nei quali si trovano i due partiti che stan no di fronte. CÙJnti

Ora dall'esame delle tabelle delle perdite sopportate dai cor·pi tedeschi (di fanteria) durun te i diversi periodi del la campagna ·1870- 7·1, mi parve di poter stabilire : A) che le perdite complessive eli una l.ruppa di fanteria, in uu allacco che si svolga in condizioni ottinw, possano l'agguagliarsi fra il 6 ed il 26 % dell'ef1'ellivo presente, ossia in media al •16 °/o. B) Se le condizioni dell'attacco sono buone, le perdite stesse possono valularsi fra il u . ed il 4·0 %ossia in meclia ;d 2'7 /o. C) . Se le condizioni sono mediocri, le perdite possono vaIntars i : se l'attacco ri esce, fra il 22 ed il ()2 "/., oss ia in media al 37 °/v; se l'attacco è respinto, fra il 28 ed il 62 °/0 ossia in media al 1~:5 °/ 0 • D) Finalmente, se le ~ond izioni sono pessime le perdite possono valutarsi : se l'atlacco riesce, fra il 30 ed il 64 % ossia in media al ,t-7 °/.; se l'attacco è respinto, fra il 36 ed il74· 11/ . ossia in media al ')0

°/o.

I più alti coefficienti adottaLi si riferiscono naturalmente a piccoli reparti, i quali , inc:1strati in reparti maggiori, siano forzalamente costrelti a iniziare e proseguire una operazione otrensiva in eccezionali sravorevolissime condizioni. Pur nullameno, r.redo ne. cessario ricorilare che intiere ]Jrigale sotloslfl rono a perdite anche superiori a quelle med ie soprn riportate . La :1s• brigata Westfaglia (della •J9a divisione, X corp'o) a Vionville partec ipò alla lotta con 5 battaglioni (95 uffic iali, 4M6 grega ri) e pet:detle 72 ufficiali e 254-2

"


2092

CALCOLO Dl>LU·~ PERDITE JPOTETIC RE

-

grega ri; ossia circa il 76 °/o per gli ufficii!li e il 56 % per i gregari . Per quan to ha tratto nl combattimento di fensivo gli scrittori sono unanimi nello ammettere che in es~o le perdite sono sensi· bilm ente minori. Nel combatlimento ora detto occorre inoltre considerare separatamente i due casi : a) quello nel quale In truppa si trovi protetta da opera di Jor- ,, tilk azione improvvisata, caso assai frequente in guerra vera e specialmente per l'avvenire; b) e quello nel quale essa sia sempl icemente aggrappata agli accidenti del terreno ed in parte scoperta . Yli mancano , per ora , gli elementi per stabili•·e, con qualche esaltezza, per il combattimento difensivo, coeflicienti di perdite corrispondenti a quelli :>opra enunciati, per le diverso ci rcostanze del r.omballimento olfensivo, ma ritengo che si potrebbe stab il ire . fra '1 ecl T '1 d'1 qucsL1. ul tnn1 . .. che essi. osc1'l llno

2

Per l'esposizione del sistema che propongo mi limiterò , per ora , alla determinazione dei coeffrcienti per il combattimento olfensivo (attacco). Stab iliti, come ho detto poc'anzi, i coefficienti di perdite complessivi, relativi a Lutto lo svolgimento di un auacco, occorre o r~ scendere alla determinazione dei coeffi.:iehti di perdite nei diversi momenti success ivi del comLallimento. I momen ti successivi di un combattimento oiTen~i vo possono ve ni re raggruppati nell e segnanti fasi: T f'ase. - Dallt~ prim e avvisa,qlie al 1-in{m·.::o della calt"'l(L coi sostegni . l o momento . Pri me avvisagli e. id. .Primo sch ieramento e inizio del combattim ento temporeggiante di a\;::Ingnardia; ammassamento del grosso. Spiegam ento del grosso, e·sua avanznta (inn a che la icl. catena sia da 800 metri a 700.metri dalla linea di fuoco della fa nteria nemica.

;!. 0

E LORO REALE SOTTRAZIONE, ECU.

2093

4o momento. Inizio del fuoco di preparazione. l sostegni rinforzano

la catena. ll{ase. -- Avanzata {ra i 700 e i 500 met1·i.

0° momen to. Avanzata a sbagli successivi. Primo sbalzo fra i 700 metri e i 600 met1·i. u0 id: 2• sba lzo 600 -500 metri. III fase. - AtJanzata fra i 500 e i 300 metri. Rinfm·.::o della catena coi g1·ossi. 7° momento . 3o sbalzo 500-400 metri . go id. 4o sbalzo 400 -300 metri. I grossi entrano a rinforzare la catena.

lV fase. l

A·tJanz uta fra i 300 ~~ i 100 nut1·i. Fnoco decisùJo, ctssalto.

go momento. 5° sbalzo 300-200 metri, fuoco decisivo, assa lto. ·l oo id. 6° sbalzo 200·'100. metri , si innastano le bai onette.

V fase.

-= Fnoco a 1-ìpeti.zimw) alta baionetta.

'11 o momento. Fuoco a 1·ipetizionr. id. Alla baion etta! . Quando l'allacco non riesce , od è respinto, a qu es L'ullima fase succede, o si sostituisce, In '' ~o

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~ 3° momento. Ritirata.

. Dai dati relativi alla ellicacia del fuoco di fuci leria alle diverse d1stanzeJ mi parve di peler· dedurre approssimati vamente il seguente : . Riparto fra i divers i momenU e le diverse fasi del combattrmento , dei coefficienti complessivi delle perdite ammessi a.pagina 2094 del presente scritto; nel c1uale ho altrc,;ì cerca to c] , .tener conto degli elemen ti mora li che, specinlmente neg li nltimi attt del combattimento, influiscono sulla, efli cacia del fuo c'o.


·RIPARTO fra i diversi momtmti e le dive1·se {Mi del combattimento, dei coe{ficie11ti complessivi delle perdite. CooOicieuti delle perdite per ogni iOO uomini <li effettivo JWesmt.e d urame le successivo rasi e l successivi momenLi di un combattimento orrmsivo che s'inizi e si svolga in cond izio ni complessivamente : Ottime

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2096

E LORO REALE SOTTRAZIONE, ECO .

CALCO LO DELLE PERDITE IPOTET ICHE

Noi l'llOii maLrico l<tri

11. ~ - Sottrazione delle perdite dagli effettiui

~(

l)asso ora alla esposizione del modo, ch'io av re i_i~ea to, per _po ~ ere sottrane. dura nte le successive fasi od i successiVI momen t1 d~ un simulato 'comballim ento, dag li effettivi dello truppe manoHan ll, le p crdi~e calcolate secondo la preced~nte tabella o q.uelle ~~ltre che~ in modo analogo, si potreb bero fa::ilmente colcolat e per 1c:mbnl ti menti difensivi, ed anche per le altre truppe : cavallerta, artialierh . ' n Dall'esame di numerosissimi ruol i matricolari ho potuto _dedut·~e che. nell' esercito italiano, per ogni cen to individu~~i !l~nno tn medm i se~uenti numeri di cctsati aventi e,quale let te1·a .,~1~1ale. . . An titolo di controllo colloco , in tianco ai numer1 ora dett1 , quel h in m'odo analogo dedotti dall' Annnm·io ~n-ilit~re p.el '1890,. ~o mprendente 26300 nomi; ed a ti~olo di 1~0 l1zia, , :n sc1:1v~. a1t~·e~1 11w~ ( men •e men· ana 1O;{a • dedo'li • d·tll • Annuuu·e de t a7'mce . fwnçatRe . pou1 IJ e89, comprendente 70500 nomi. (l èla\l'Annna?'lO Jli'USSWnO prl 1867 comprendente '17600 nomi.

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l'iei ruoli mau·icolari

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Nell'annnal'io tetJC3CO

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2097

Nell 'an nuar:o francese

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Dal con fronto di questa tnbella. co n quelln in~erila a pngina 22 del presen te scritto, relutiva alle perdite, appare la possibi lità di designare, per ciascuna delle fasi o dei momenti del combattimento, una o più lettere dell'alfaùe to, a cui corTisponclerebbero, in meilia , nei reparti di truppa, altreltanti casali quanti sarebbero gli individui che, in guerra vera, vel'l'ebbero messi fuori di · combaltimeoto, durant e la fa se od il momento ste;; o. . Nei se).!uenti specchi ho stabil ito, a titolo di esempio, quali sarebbero le lettere dell 'alfabeto , iniziali di altrettnnl.i casati qunnte sarebbero le pet·dite calcolale nel caso <i i attacchi iuizinti, svolti e ·éompiuti in condizioni ottime, lntont~, medioc1·i c pl'ssime. Ho ten uto calcolo, in ciascuna fase, della cit·cost:mza che lo perdite so no naturalmen te distribuite diversamente nelle diverse linee, nell e crunli si scompone nn corpo di truppa che proce!l e oll'altacco, oss ia: ca tena, sostegni, grossi, 2" sch iera, 3• schiera. BeR inteso che, quaudo sostegni grossi, 3• e 3• scJ1iera entrano nell :l linea della catenn, le perdite diventano, per ta li repa rri, éguali a quelle che subisce la cn lenn .


2098

Circostanze dell'attacco OTTIME. R iparto delle pardile fra C A'l'r~ NA

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2099

E LORO REALE SOTTRAZIONE , ECC.

CALCOJ,O DELLE PERDITE IPOTETICHE

ANNO XXXVIII.

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Circostanze dell' attacco PESSIME.

Circostanze dell'attacco MEDIOCRI.

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(l) Da rtuesto ?IUnneuto le 110rrli to diventano uguali a quelle della catena.

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Riparto delle perdite fra

CATF.NA

2101

E T.ORO REAJ,E SOTTRAZIONE, ECO

CALCOLO DE1LE PERDITE IPOTETICHE

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(l) Da questo ·momento le tlercli tc diven tmto uguali n (Juoll.(: rlclln catena .

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2102

CALCOT,O DELLE PERDITE IPOTE TICHE

Dai dati dell e quattro tabell e che precedono si vede che la proporzione ]I(Wcent1~ale delle perdite, nelle d iverse linee che·<:o· stituiscono, al momento dell'i nizio del combattimento, l'iuti ero corpo operante, sarebbe, a seconda delle circostanze nelle quali si inizia e si svolge il combattimento, la seguente: C ffiC OSTANZB DI!I.I.'AT TACCO

Otti me

llnone Mediocri Pt>ssime

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reparti inizialm ente in catena . 36,05 54 ,-15 73,65 86,30 Id. in sostegno . 3'1,45 46 ,85 67,70 78,85 I d. grosst . . 'H ,9i5 27 ,30 43, '15 55,30 Id. 2• schiera . 3,60 4,00 2 3,95 28 .~·0 l d. 3' sch iera . '' ,115 '' ,40 16,05 22 ,90 E supponendo che il primo schieramento importasse: in catena 1 /6 della forza totale in so~ teg n o . '' jG » » )) nei grossi . 1 / 3 >> » » 11/6 nella 2" schiera )) » >> nella 3" schiera ,l /6 » )) )) si dedurrebbe che le perd ite sarebbero state cosi ripartite, ossia per ogn i ·'100 uo mini dell'effettivo c01nples.<~iuo presente al coJnbattùnenw sarebbero stati messi fuori di comballimento: IN CIRCOSTANZI! :11 AT TACCO

Ottime

nell a va tena nei sostegni nei grossi . nella 2• schiera nella ::)" sch iera

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7, 8'1 9,1 o

ossia in totale . ~1 6,0.2 26,83 4-4 ,59 54· ,50 totali che poco differiscono da quel li prest.abili ti a pag. 2094- , del presente scritto.

E rORO REALE SOTTRAZION E, E CC.

2 ~03

Naturalmente que:>te perdi te sono supposte inniue ad una truppa che è ('Sposta agli en'etLi del fUOCO nem ico. Quando, durante una o pi ù fasi o momenti, i sostegni , i grossi, la 2" e la 3" schiera sono perfelt:~men te coperti, non solo alla vis ta, ma agli ell'etti :tl tresi del fuoco nemico, si iu t e nd ~ che, per quelle fasi, per quei momenti, le perdite sono nulle. Se, per eseJ'!lpio, nel caso d i ci rcostanze di attacco me<lwm·i, il comandante del grosso riesce a tenere questo ben coperto ai tiri per le prime tn fasi del co mbattimento, è naturale che le relative perdite, per un tota le di '13,65 uomi ni ogni 'l 00 del grosso, non si verificheran no; ed al momento nel lluale la 2" scbiera viene a rincalzo dell a 'l•, CJLlesLa, in vece di avere, come risu lta ,facendo gl i opportuni calcoli , soltanto il 60 "/ o del proprio elfellivo totale, ne avrà ancora il 68 °/o circa.

Nelle esercitazioni .di combattimento dei reparti mi nori: plotone , compagnia, battaglione isolato, nelle quali , in massima, i partiti eonlrapposti si compongono di sola fanter ia, ·cd il cui svol· gi mento convi ene che proceda più sollecito, si potranno adot· tare tabelle ridotte, nelle quali si terrebbe calcolo della assenza di perdite prodotte dall'artiglieria; non si considererebbe che la sola ,, . schiera; e le perdite verreubero calcola te per fasi , invece che per mome-nti. Presento, a titolo di esempio, quatu·o tabelle ridolle c b~ cor· rispondono al le quattro inserite a pag. 2094 e seg uenti del presente:

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2105

2104

CALCOLO DELLJò I'ERDI1'B ll'OTETICRE 1 E CC.

Riparto delle PERDITE fra CATENA

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NOTIZtE POLlTICO-MlLlTARl ITALIANE

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(Continna). DE GroRGis colonnello di fanteria.

Alla simpatica d i mo~trazi ouc tlel Hu, del Governo c del popolo nostro verso In nazione ingle~e. in occasione dei runor:~li di Ioni Vivian , teonero dietro i ringraziamenti clell'lnghi ltcrra, espressi in ripetuti telegrammi dal governo inglo.;e al nostro mini stro degli alfnri esteri . Oltr:n;ciò l'addetto militare al l'ambascia ta inglese, colonnello Slade, ~i è recato al Ministero della guerra per porgere, a nome della vedova del compianto :nnbasciatore, i ringrnziameu ti per le solr.nni onoranze militari reso al defunto . Ma impressione ma11giore o memoria più duratura lascia rono non solo in Italia e io In~h i\tc l'l'a, sibb<'nO in tutta l'Europa , la visita della squadra ioglr.~c ai porti di T<JI'an to e di Spezin e le reciproche cortesie scambiatcsi tra la detta sqnndra c il personale della nostra marina da guerra, cortesie a cui si associarono cordialmente, aliZi con vivo entu siasmo, le popolazioni. Quell a visitn e rruellc cortesie par vero e fnro uo realmente la dimostrazione di una simpatia che, all'occnsione, si e~primtlrà colla unione delle due notte. l\iolti e interessanti sono i commenti fatti in proposito dal la stampa europea, specie dall'inglese. Questi ultimi pos-;ono riasssurnersi così: l'Inghiltena ha tutto l'interesse al mantenimento della 'pace; essa potrit bensì essere strascinata alla guerra d11 imperiose necessità, ma nou già volerla, per tlua nti vantoggt gliene potessero venire, D'altra part11 non può disiutere~sarsi di nessun f<ltlO · che avvenga nel Mediterraneo cd oggi meno che mai dopo la comparsn in questo mare di u.na !lotta russa. 11 peri,·olo si ~ visto in tempo c vi si provvid~ col N avu.ldefence Act, ma so lo fra uu anno si potrà contar(( sulla !'ugguardevole flotta che verrà ad aument.aro la potenza na~ale inglese. È' questÒ, l


2106

NOTIZI.E POLITlCO·niiLl'l'A RI l'l'ALIANE

NOTlllE POLITlCO·MlLlTAitl ITALIANE

fra lr altre, una ragione, del contegno di vigilante riserbo che tiene l ' Iugltilterra. Fi rH;hè vi sarà al potere (; J ~ds to ne, non è probobi le che i vi ocol i tra l'[talia c l'I ughilterrn oltrepassino quelli di unn stretta nmicizia cementati da comuni interessi . Ma in ogni caso, se l'Italia fosse assalita, I'InghiltHrnr prenderebbe conl'iglio dai pri mi eventi e dal modo con cui la guerra venisse condotta. Se, per cscrn pio, le nostre città indifese venissero bombardate, la notta inglese non potrebbe a;;sistcm spettatrice indill'erente, perchè è di capitnlu importanza impedire l'adozione di questo barbnro modo di far la guerra da mare; nessunaflotta al mo1JdO potreblJe allora più difendere le ci ttà e le colonie inglesi. Un intervento armato cho avesse per iscopo d'imped ire questa barbarie, sarebbe n!'lle tendenze di Gladstonc c nvrebbe il sull'ragio rlel popolo inglese. Quanto alla comparsa di una squadra russa nol l\'leditcrraneo, I'Ingbiltena vi altribuirebbc poco valore snnza l'alleanza della Francia; perchè qual va lore potrebbe avere questa squad ra senza una !rase di opernzione, a distanza mwrme dalla m~dre patria? Coll'alleanza francese, la cosa cambia d'aspetto. Assai più grave però sarebbe il c~so, se la 11ussi:~, ~ ppoggia ta dalla Francia riuscisse oo ol.lcnere il passo pei Dllrdanelli a li:~ sna Ootta del Mar Nero. L'Iogh ilterr·a si opporrebbe anche a costo di una guerra, fosse al governo Gladstooc o vi fosse Salisbury e nou dubiterebbe di :1vere iu questo caso l'aiu t.o della triplice, perchò questa non può ignornre che, se l'Inghilterra fosse vinta nel Mediterraneo, i vincitori sarebbero pnd roni dell'Europa.

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* * Questi sono in genera le i commenti inglesi (quali appariscono da articoli e dn interviste) alla situazione crea ta, o per meglio dire svelata, dalla visita della squadra russa ai porti fr11ncesi c della squndw inglese ai porll nostri; ma levò specialmente rumore un artico lo del Times che può riassumersi cosi: il fine prevnlente della politicn ita:. liana è l'ac;,;ordo coll'[nghilterra nr~ l Mediter-raneo, e se l'Italia potessB coucretar·e quest'accordo colla stipulaziorle di nn trattato, si sentirebbe talmeme sicura, che si rit.irerebbe magari dalla t.riplicu alle:\Dza, alla scadenza ·di questa, ove L'Inghilterra glielo clriedesse. Si eomprcncle però facilmente che l'Inghilterra non desidera che l'Italia esca dulia triplice alleanza.

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2107

~ L'Italia (continua il Tunes) non ha veruu sentimento di autngo· ni.smo verso la Russin, nè alcun motivo di tcmerl::l, nè alcun ioteresse contrario ad o~sa all'infuori di quelli generali dei i 'E urop~, ma appoggierà l'lnghiltcrrn in qoabiasi questione che rìguardi il 1\J~di ­ ternweo, qualunque sia la potenza che da tnlc sua :1tt.itudinc pos::a venir dannegg:ata. L'Italia vuole la conserv<1zione dello statn qu,o nel ~Iedi terrnuco, e 1::~ stw politica tcll\le sopratutto ali::~ couserv:11.ionc dell'amicizia coll'Inghilterra, amicizia a cui la stessa triplice alleanza è subordinata. »

,. * * Non sappiamo se le aiTcrmazioni del Times sieno esatte in tutti i loro pnrticoluri, r1uesto sappi<mro che uoa simile politica avrebbe nelle sue linee ~enorali, il sull'ragio tlclla grande maggioranza del popolo italiano. L'abbiamo già detto e lo ripetiamo: la comunanza d'inte ressi coll'Iughiltr;rra è oramai fl'a noi, pincchè una opinione, un sentimento popolare. Qn~l che giom;de frnncese non sa spiegarsi il fenomeno e si atfauna a dimostrarci che il cosiddetto equilibrio nel Mediterraneo è un enorme squilibrio :1 favore dell'Inghi lterra. Grazie dell'avviso, ma la notizia non ci commuove. Dal momento che uu giusto equilibrio non può oucuersi, meglio lo squi librio con prepondera 11za iuglesH, che lo squilibrio con preponderanza rli qual~ i asi altra potenz<r. Il Mediterraneo è per l'Inghilterra nna strada coperta o, se vuolsi, un campo trincerato, ma nulla piu. Malta e Gibilterra sono fortezze, sono porti di rifugio, stabilimenti per riparare le navi, depositi di cnrhone, mag~zzini di viveri, ecc., ccc., ma non città commerciali che possano fare concorrenza a Genova e a Venezia . Cipro c !'[~gitto sono per l'Inghilterra posizioni strategiche, ma non colonie; e dq qucstl' posizioni non partirà mai un corpo d' invasione p(jr il lbrritorio italiano; ne possiamo essere certi. Gli avvenimenti nel ~1crliterrnnco toccano tre parti del mondo e l'Inghilterrn ha iu tutte tre grandi interessi; ò naturale che, poteu do farlo, siasi acconciaLo questo mare come un teatro d'opurazioni, ma dai punti d'appoggio che valgono ad nssicnrarle, in tempo di guerra, vantaggi immensi, non si gicva nè ha interesse a giovarsi per incagliare, in tempo di pace, l'attività degli Swti litorau~::i ; ha ben altri c11m.pi alla propria attività . Le ultrme sue conquiste furono siocerarnente t:O?lSel'·vatric·i, cioè l'ntte per assicurare le alire, e se .:. 1 dovesse farne a~cora rrualc!Jeduna, sarebbe un aumento di· corpi di guardia e nulla più.


2108

NOTIZIE POLITJCO-MILITARI ITALIANE

Si noti inollre cbe la posizione deii'Ingltilterra noi ~l edi tcr ranco. ha , sotto un certo rapporto, dei v:1ntaggi per noi. Fwchè questa naz1one nou scentla dal suo posto c Londra continui ad essere il gr:m centro del comm ercio mondi<de e le c·hiavi del ~hvliterraneo e del mar Ho~so ~ieno in m~uo agli inglesi, 1(1 grande str~da di questo commercio (dal Ga nge al Tamigi) passerà dnvauti al la nostra c<1sa. ~ ~e questo per ora uon ci reca vantaggi llluggiori di quello che rech1 veder pas5are i treni ed i vapori stando olia finestra, ci lascia almauo la speranza . l di profittarne nell'a n•en1rc. . . Ad ogni modo, la potcpza e maga ri la prepotenza dcgh lng.lesl u~l Muditerranr.o ci libera da una situazione infinitamente pegg•ore: ti Medit~rraneo lago francc~c o fr:~n co-russo Ecco la ragione del seuti mento istintivo che lega l'lwlia al l'Inghilterra. . . E I'Iughilterra sa che la Outw itnliana s~ril sempre 1111 a1uto potcu ttS· ;;imo per la di fesa di questo cosiddetto etruili ~rio nd i\Jetl itenaueo c:lte è o•"'idi, JHJr noi, ilmnl e 111inorl'. L' fnghiilerra sa di qunl vn ntaggio può c:;s~~Je in ca:;o di gucrnt l'avere aperti i nostri pprti eu i l'IOSt.l'i Hscuali marittimi. L' Inglt il terra ,:a che, se possiede la prima Ilotra d.cl mondo, non lw uu csllrcito uel sen;;o •nodcrno della parola, Ll clw, 111 data cvenntal i t~ . potrebbe occorrerle di coml.Hittere sulln co~ te del Mediterraneo iu luogo dove non gi ungano i proieuili della tloun. L' lughil terra sa che nelle sue "IICrre iu Europa ebbe sempre bisogno di un' :tlleata cootiuent:de e qu~st' :~licata (che fu per tanto tempo l'A ustria) può essere oggidì l'lta lifl. Ecco pcrcltè J'flmicizi<l dell'Italia è pre7.to::a ali' Inglt ilterra. E l.o è tanto più oggidì per l' intervento di un fattore nuovo nelle quistioni del Mcd itcrruneo. AfTcrmata e negata !ante volle l'alleanza franco-rusgn esiste virtualmente ,: nessuno più ne· dubita. Nèc'e hi~ogno rli dire ch'essa pesa più all'Inghilterra c:hca noi. L' Italia. eome ben riconosce il 1'ùnes, non ha antagonismi di sorta colla Bussia; può scio trovarsi di fronte :td essa per la difesn di un interesse europeo, che è in pari tempo l'interesse capitale dell"Inghilterra in Europa: l'equilibrio nel Mediterraneo.

..** Confer1na di qunnlo abbiamo esposto .>ono i significantissirni brindisi scambiatisi tra il nostro runbasciatore presso ln Regina d' 1ogltiltena ed i rappresentanti del Governo inglese, nel bnnchetlo ch'ebbe luogo a Londra il 9 corrente in occasione dell' i ns~a llamenlo del nuovo lord Mnyor.

NOTIZIE POLITICO-MILlTAUI ITALIANE

:H09

Erano presenti il Ioni cnncelliorc, i conti Kimberley e Speuccr (q ucsto prim9 lor~ dell':tmmirngliato, quegli presidente del consiglio privato e seyrotario di Stato per l'India); molti ambasciatori ed altri Jiplomatici, più di 800 invitnti. Notevo le o grad itissimo per ogni itali:lllo fu il ricevimento fatto al nostro ambasciatore, conte Tornielli , il cui :J r-_ rivo fu accolto da un'entusiastica ovnzione. · Allevare delle mense, il lord l\1 nyor fece un brindisi agli ambasciato ri c specialmente all'amba'sciatorc italiano, conte Tornielli, ricordando la cordi:tle accoglienza che la squadra inglese ebbe re~entementc in Italia. li conte Tomielli gli rispose dicendo che, quantunque l' Italilt sia riconoscentissima per questa nuova prova di amicizia dell'Inghilterra, non ha veduto in questo atto nulla di nuovo e non ha avuto bisogno di mettere sossopra la sua cnsa per ricevere cordialmente gl i :~m iei . Molli sono gli interessi comun i fra l' It.alia e l' Inghilterra. Nessuna divergenza esiste fra di loro. Vi ha invece fra loro un interesse assolutamente identico, :~1 quale l'Italia. l uvor~t con 1utte le sue forze, <:ioè il mantenimento della pace. Questo brindisi fu accolto da generali e prolungati ~pplnusi. Poscia il primo lord dell'a mmi ragliato, Spencer, rispondendo ul brindisi dellord .Mayo1', dicl.ittrò che l' lnghilterra è decisa di 111antenere la sua supremazia navale c di sviluppare la sua potenza marittima militare. Fece infine l'elogto della marina. Dopo di lui il lord presidente del Consiglio privato e segretario di Slato per l' India, Kimuorlcy, disse cho si vede con inquietudine c con apprensione a um ~ntnro continuamente gli eserciti del c~onti ­ nentc, c, facendo quindi allusione al ricevimento ch'c la SIJuadra inglese ebbe in Italia, di(:hiarò uhc tutti gl'inglesi provuno verso l'Italia i sentimenti della più sirnra tica cordialitft.

•"' • Nei primi di questo 1nese S. ~1. il Re firmò il decrelo per cui S. 1<:. il generale Cosenz, eapo di stato maggiore dell'esercito venne colloq.~ to, in s<'guilo a sua richie~la, nella posizione di servizio ausi linrio. Tutti ·i giornali della penisola ebbero in tale occasione parole di ammirazione per questo votOI'fiUO dcìlo nostre campugne d'indipendenza , che s'illustJ'Ò ;in tanti fatti d'a l'lno fìnehò durò il periodo della lotta, e resse con tanto senno le più alte cariche militari nel susseguente. pèriodo di riforme e di preparazione all'eventualità di lotte future.

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NOTIZ11<: POI,TTICO · MIT,I'l'AR.I ITALIANE

2110

NOTIZIE POLll' lCO·liiLLTARI ITALIANE

Il generale Cosenz, !:~scia ndo il se1·vizio, ha presentato al paese l'esempio piuttosto raro in questi tempi, di un uomo ill ustre che si ritira da una delle primo, anzi dalla prima fra le cariche militari, senza rammarichi, ma colla piiJ grande l'Crenità d'animo e per solo desiderio di un ben meritato riposo; pronto del l'l'Sto sempre n p c·cst:~rc l'aiuto effieacissimo dd consiglio o tic Il' opera sua cJ tHmdo le. condizioni del paese lo richiedessero. E l'allCLto, la gratitudine, la riverenza del paese · accompagnano nel suo ritiro il vecd1io patriotta, il bra1•o soldato, l'illustre generale, il cui nome è scritto a lettere d'oro nella storia del nostro risorgimetil.o, c qucst.i sentimenti unanimi del paese sono anche più vivi nell'eserciLo, n cui più strettamente il generale Cosonz appartiene. A suecessore del generale C.osenz nella carica di capo di stnto maggiore 1lell'escrcito fu nominato il generale Prime•·:u1o, giù conw ndante del J Il corpo d'annata, c •JHO~ta scelta incontrò (f01·tuna rara l) l' approvazione di tutti, o ulmeno 1101' inc:ontrò critiche per pane di nessuno. [ giornalì rieordnrono la buona prova fatta dal goner<lle Pri111erano nella sua · breve carriera polit.ico-parhnnentare, ([Llanclo fu sr.grolario gelll·rale sotto il compianto Ministro generale Mezzacapo, e la prova ccecllen t.e da lui fatta in ogni occasione come comandante di truppa c titolare di alte ca1·iche mili tari c ne trassero buoni auspici. L'esercito, che da gra n tempo riconosce nel generale Primerano uno dei suo• e<tpl più valenti, fu lieto della nomina di lui all'importantissima c<tricn.

*"* Di alt.ri fatti intero~!<anti sotto il rapporto politico-militare è molto povera la c]uindicina; non ci fermeremo sui movimenti nello stato maggiore genera i~:: a cu i diode luogo la sostituzione di cui abbiamo parlato, uè sui passnggi d1 classi dall'e.>ercito permanente alla mi lizia mobile c da questa alla tcnitoriale ordinati in conseguenza della solita rotar.ione, nè su altre disposir.ioni di secondaria importanzil; diremo iuvece <:he, quanto povera di rutti, la quindicina fu ricca di discorsi. Avvicinandosi la rinpertu rn del Parlamento , molti clepntnti credetlt:ro utile di far conoscere, con discorsi o c,m lettere, ai propri elettori, o meglio nl pubblico italiano, le loro idee intorno alle principali quf\stioni che oggidi si dibattono nella pubblica opinione, e toc-

2111

carouo, fra le altre, di quella importantissima che è la questione militare. Non snrù pertanto fuoc·i luogo acconnare di volo a quanto ne ùis. scro i più nori, per competenza in materia o por imporranza politica.

• "* L'onorevole genernle e depu tato Afan de Hivera colse occasione por esporre le sue ideH dnll' inaugurDzione della bandiera di uu circolo opera io Ji cui è prcsidcnt,o onorario. Egli disse, fra le altre coso, che In necesssità di rinvigorire il bibncio con nuovo entrate non significa abbandono del programma di economia, mediante riforme or·ganiclre; ma riconobbe la difficoltà di attuare queste riforme perchè spostano sempre interessi personali o regionali. Espresse quindi il parere che le economie sarebbe follia sperarle da nuove riduzioni sui bilanci militari, non solamente per l!l condizioni generali d'Europa, ma per quelle speciali delle nostre industrie e delle classi operaie, a hcncfizio delle quali si spendono unn buonn pal'te dci milioni inscriui nei bilanci dnlla guorra c della mari'na. Quello della guena è di!!ceso da una spesa media di 341 milioni a 2~6, quello della mnrina da 12o a 100. I 120 milioni di economia su chi maggior·mente peS:Jrono ? Sulle indust rie del paese. c Oggi sarebbe delitlo di lesa patria apportare nuove riduzioni ar bilanci militari, ma non bisogna stancarsi di spingere le due nm cninistrnzioni della guerra e della marina a tutte le economie possibili, per rivolgerlc al mnggiore incremento clell' cduc:~r.ione militare del paese, ed a migliorare cd accrescere gli ann:unenti, gli approvvigionamenti e la ripl·oduzione del nostro naviglio da guerra. » L'on. Afan dc Rivera terminò accennando alla st1·:mezza di alcuni ll'lstri uomini militari e polit.ici, che propongono la riduzione dei quadri doll'e.c:ol·cito c conseguentemente degli effettivi di guerra a scopo tecnico, mentre in tutti gli Stati d' Europa si aumentano gl i effettivi e i quadri.

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* " Altro n•Jtevole discorso fu quello pronunciato dall'o n. Fortis, il qunle; in ordine alla questione militnre, gi oceupò speeinlcuentc di confutare le idee e le fcfi'ermazioni dell'onorevole Budini nella sua


2112

NOTIZIE POLITICO-MILITARI ITALIANE

lettet·a ai propri eleuori, della quale già ci siamo occupati nella puntata precedente. Osservò benissimo l'on. Fortis che rruclle afl'ermazioni fortunat:un cntc infondnte, scuotono il nostro crcuito lllilitnre di ft:ontt: all'Europa; ehe d'altra- parte l' un. Ministro dell a guerra lw all'erm:~to non avere mai avuto l'esercito tanta forza di guerra, tanto armi, cosi pronta e facile mobilita;:ione, così abbondanti provviste ili ogni genere. . Non dòvrebbc essere possibi le un dissidio intorno a condizioni rli f:~tto e di fa cile verifica. Non si dovrebbe discutere con tanta le!!gerczza di cose interessanti supremamente gl'interessi dell a patria. L'onorevole Rudinì (conchiuse l'on. Fortis) ha l'obbligo di verificare le cose c di fare ammenda davanti al Parlamento, se le ricerche mostreranno vane le allarmanti sue afiennazioni .

NOTIZIE POLTTICO·Mll.lTARI IT.4LI ANE

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gio di di re che l'economia ouenu ra in tal modo non sarebbe il frullo di espedienti ma di una 'l'i{orma organica, attuabile « senza sccmtl re il valore intrinseco dell' esercito. » Tutte le opinioni sono discutibili, ma ci pare cltc questa non td.1bia bisogno di essere discussa, perchè i lettori cui sta a cuore la forza e il prestigio militare del paese, sappiano :1pprezzal'la. Roma, il i 5 novembre ·1893. C. M.

• ** Termineremo accennando ad una lettera e ad un discorso d'opposizione; la lettera dell' on. Nicotera e il discorso dell' on. Colombo. L'on. Nicotera nou prGpone riduzioni delle speso militari, nè critica in complesso l'attuale sistema, nè mostra di volerne mutate le basi, ina ripete le infondate afl'erinazioni sulla for·za delle Cr>mpagnie, sulla mancanza di cavalli, sulla insufficienza del materiale d'artiglieria, ecc. onde ad esso può applic'arsi, pet· questa parte, quanto l' on. Fortis disse dell'on. Rudinì. · Invece l'on. Colombo non si cura nè di cava lli, nè di materiale d'artiglieria, ma vuole fiO milioni di nuove economie dei quali 30 almeno sul bilancio della guerra. Come attenerli., l n modo semplicissimo: sopprimendo due corpi d'armata e riducendo a scheleiri gl i altri, ciot'J riducendo la forza bilanciata fino al limi te necessario per ottenere la detta economia. Altro che t•all'orzamento dei restanti dieci corpi d' armata a spese dei due da disfarsi, rafforzamento che altri dello ste)SO partito mette innanzi come pretesto per domanda re la riduzione l L' on. Colombo più ri voluzionario dei radicali, per economizzare una trentina di m!lioni sul bilancio della guerra, ci regalet·ebbe un esercito più americano che qi.tello della California, un eserci to r~ppresentato da quadri insufr.cicnti a comprendere !a forza di guerra e da un effettivo di pace ridotto a poche decine di uomini per battaglione ! E si ha il cor~l!-

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21i4

NOTIZIE MILITARI ESTERE

AUSTRIA-UNGHERIA.

Promozioni. - Dnl bolleuino ( Veronlnu.ngsblatt, ~. 40 e ~~~ del 28 ottobre '1893) delle promozion i ·semestrali fatte nell'ese rcito austroungarico, togliamo i dati seguenti: ve nnero promossi a grado su reriorc i segueuti membr i della casa imperiale : L'arciduca Ca rlo Stefano a contrammiraglio, l'arciduca Eugenio, già comandante del reggimento U~ser i N. H, a maggior generale comandante della ga l)l'igata di fanteria, l'arciduca (}inscppe Augusw n tenente uol reggimento fanteria ~ ., 72. L'a 1·ciduca Ferdinando, capi tano nel 5o battaglione pionieri, ù tmsferito nel reggimento Cacl:iatori Imperatore. Si hanno poi le seguenti proml.lzioui : al gmdo di li'eld:tel.t,qmeister il tenente generale • Emilio Da v id di Hohnfeld, cornandan,te militare di Zara (nnzianilil 23 aprile ·1886). al grad<J di tenente generale il maggior generale von Golrl Carlo, comandante della 53 rti,•isione di fanteria (anzianitil2 novembre •1888) . al grado d·i maggior ,generale •l O colonnell i (da t:~ d'anzianitil del •1° promosso, 23 dicembre '1887, dell 'ultimo, _5 gennaio 4888). Nel seguente specchi.o sono riuniti i dati circa il numero c l':mzianitit degli ultimi promossi nelle siugole :1rmi e corpi.


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Anzianità dell' n!timo promosso

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92 ·1° nov. '1887 222 io seLt. '1 889

8 '1° ma g. '1 890(3) 'lO'1 ° nov. '1 881

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A maggiori

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411° mag.1891

Stat o . maggwre del

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45 l oma g. '1888

35 1° selt. 1889

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7 1° nov. 1882 (5) 33 to mag. 1885(7) 43 1° mag. 1889

4· 1o no v. ·18HO

4 lo nov. 'l882

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711° nov. 1887

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·15/P nov. ·1887

'15 1° mag., '1891

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4j8 ma g. 1888

t3J'l o no v. 1890

..

Fra questi 2 provenienti dallo stato maggiore co.n anzianità i 0 novembre i890. (2) N.:>n tenendo conto di 2 promossi a scelta con aozia.nita ! 0 maggio t890. (3) Non tenendo c.onto di i promosso a scelta con anzianità i 0 maggio 1891. (4) Uno promosso a scelta con anzianità -t 0 maggio t Sno. (5) Uno di questi è promo3so a scel ta. (G) Di cui t2 provenienti dai tenenti rli fanteria, cacciatori e pioniet·i, due dai capitani di 2n classe di dl3tte arm i e 7 dai tenenti (7) INon tenendo conto di 5 promossi a scelta l'anziani tà dt>ll'ult.imo dei fJUali c del 1° novembre 1887. (i }

d'artigli~ t·ia.


211~

NOTIZIE MILITARI ESTERE

Necrologia. - Il :30 ottobre p. p. ò morto improvvis~ mento in Jlermnnnstadt. il gener:lle di cavalleria Antonio von Szvetena)'· dc N<~gy- O hny, comandante del 12 corpo d'annata. N~to nel 1831 a Tnrnopol, egli entrò uell'acc;1demill _mil itare di Neustndt nel 48~3. Nel ~ 8 .~9 fece la campagna d'hai ia come sottotenente di fanteria. Come capit:mo di sta to maggiore quella del 1R59. Nel ~ 87~ assunse il comando del reggimento Usseri N. H ; nel ~ 873 d iveno~ c.'lpo di stato maggiore prima a Graz poi n Vienna; nel 1877 ehbe il .comando dell'Sa brigata di c-avalleria. Nel ·1878 fu chiamato al ministero come capo del Prr.sidial-llureau; nel •1885 assunse il com:>ndo del1:1 /~a divisione di fanteria c nel •1888 quello del 42• Cllrpo d'armata . Finalmente nel 1890 fu promesso al grado di generale di cavalleria. Con lo Szveteouy l'esercito au~tro-nngarico perde un valoroso e distinto genera le. La nuova lt:gge St6ll~t Lcmdwchr. - l pun ti sa lienti del progetto di l e~ge sulla La11dweh 1' ci:>leitana, presentato nl P:wlamento austriaco da1 ministro della difesa, sono: la soppt·essione dell'art.. 19 della lttgge attuale che non permette l'impiego dello truppe di L~n dwehr all'infuori dei ,confini dell'impero senza l'approvazione del Parlamento; o In mnggior durata del servizio sotto le lll'lni. Finchè ln Landwehr era considerata come una milizia tenitoriale destinata, come ultima risorsa, alla difesa rlel territorio nazionale, si poteva ammeuere la restrizione imposta dalla legge .tuttora vigente. 1\ln r.ou i r.riteri ndott.ati oggidì per l'impiego delle truppe di L:mdwehr, lo quali devono (ar parte dell'esercito mobilit.'lto, era il~so l u t~mentc necessario di abolire quella prescrizione; perehè altrimenti, come osserva giustamente la Reichswehr, un generale in capo che fosse riu· sci to a scacciare i l nemico al di là dei confini e volesse incalznrlo, tlovrebbe lasciare indietro n battaglioni e 26 {h squadroni, fino a che il Parlamento avesse approvato od il governo, sotto la propria respon· sabilità, avesse consentito in via eccezionale, di fare oltrepassare if confine a quelle truppe. Riguardo alla maggior durata del servizio souo le armi, conviene notare che nelle due parti della monarchia austro-ungarica, gli uomini asse~?nati direttamente alla L:mdwehr hanno ora obblighi di servizio diversi. Io Ungheria gl i Ilouveds devono prestare 2 anni di servizio sotto le armi o poi sono trasferiti nella riserva della Lnudwehr per 1O anni. Nella Cisleitania invece glt iuscritti ricevono una primn istruzione di 8 settimane (per la cavalleria di 3 mesi) e poi sono chinmnti a periodi d'istruzione della durata com plessiva di ~H settimane durante tutto il tempo in cui rim&ngono in congedo.

NOTIZIE ]fiLITARI BSTERB

2 117

Col nuovo progr.tto di legge si vuole, estendere :~nche alln Landwehr austrinca l'obbligo dei dne nnni lli servizio, allo scopo di poter merrlio completare l'istruzione delle truppA. SiCC{)llle non varia il cont.in~:> ' gente annuo degli uomiui asaiui dirctt;unente alla Landwehr cisleit<•na, che è stabilito per legge a ~ 0,000 (escluso il Tirolo E-d il roralberg), non vi sarà aumento nella forzn di guerra. ~la certamente sarà di molto accresciuta la forza bilanciatn; ed a questa corrispondono gli auQlenti di quadri che si vanno mnno a mano approvando con i bilanèi annuali del ministero della difesa (Vedi Rivista 1l1iliJare dt>l 1° novem bre 1893). . Una disposizione importante di questo progetto di legge è la fa coltà concessa al governo di trnllencre sotto lo armi, per uu terzo anno di servizio, ·gli individ ui che· hanno attitudine ad ottenere il grado di sottttffi<;ia le. A questi individui sarebbe cotJCossa la dispensa dn una dello 5 chiamate di 4 settimane prescriÙe ptlr gli uomini di Landwehr in congedo; inoltre il ,3° anno di servizio snl·cbbe calcolato co me doppio nel compu to della durata dell'iscrizione nella Laodwehr, e l'obbligo ' di servizio nel Landsturm terminerebbe co l fl.0° anno di etò. Mediante questi compensi, che consistono essenzialmente nella diminuzione di 1 anno nell'obhligo di servizio uell:1 L(n~dwehr e di 2 anni in quello del Landsturm, si spen1 di troya ro un numero suffìr;iente di iudivtdui che ncconsentano di rimanere sottò lo armi per uu terzo anno, e di poter così coprire lo cariche di sottufficiali.

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FRANCIA.

Reclntamento dell'eseroito francese neL <1893. - Il Ministro della guena ha ripartito nel modo seguente, trn i diversi corpi di truppa, gl i uomini della cla~se 1892, che dovranno prest.'lro 3 anni di servizio: (una piccola porzione ha cb compiere soli due anni di servizio) 92,873 Fanteria. 23,902 Cavalleria . 21 ,8·\.7 Artigl ier!a . 4,255 Genio . 2,779 Equipaggi militari 7,227 Truppe d'amministrazione. Totnle Il numero di coloro che dovl'anuo prestare un'nono di servizio è di . .

Si ha quindi comple$sivarneute la. cifra di

. 152,883

'58,152 2H ,035

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2118

NOTIZIE MILITARI BSTEU.E

NO!IZIE MILITARI ESTERE

uomini, dec;tinati ad essere incorporati nei reggimen ti tra l'H ed il 46 novembre. Paragonando questo risultato a quello delll'nnno scorsò, si ha: Classe 1.89l

Cla~sc

1.802 In più nel !892

Inscritti chiamati per2 o 3 anni 127,53R 152,883 Id. id. •1 anno. . !>1, 704 58,152

25,345 6,H8

179,H2 21-1,035

31,793

Il notevole aumento di 3·1 , 793 uomini nel contingente incorporalo nell'esercito fran cese nell'anno •l 893 rispetto a quello incm·porato nel ·189'2 e uegl i anni precedenti si spiega col fatto clio la classe ora cb i amata alle armi è composta dei nati nel •l 872, ossia ncll'auno su c· cessivo a quello in cui si chiuse la guerra Fr·anco-pt·nssiana. Questa Ri1ìista, nella puntata del ·l 5 febbraio, già fece notare al riguardo che gran parte dei mntrimoni progettati prima della guerra non furono efl'tmuati che a guerra finita, e che le unioni rimaste sterili per l'a llontanamento dei mariti, produssero, poi, per naturale reazione, un · aumento notevole nel numero delle nascite, ciò che è <:onfer·mato dalle statistiche che danno per esempio 3 P~rigi, 56,894 nati nel 4872, mentre nel 1871 non se ne ebbero che 37,4•10. Queste r:lgioni e l'nltra - che om i nnturalizzati sono vincolati al servizio. militare- spiegano l'aumento di circa 1/ 5 nel contingente di quest'anno rispetto a quello normale. Il1·eclutmnento de,qli ufficiali di cava lle1·ia in F1·ancia. - Le disposizioni relative al reclutamento degli ufficiali di cavalleria in Francia, sembrano destinate ad essere modificate continuamente. Dal 1853 ad oggi si sono avute infatti ben sei modificazioni. Prima di detta epoca gl i allievi della scuola di Saint-Cir designarono l'arma presceltn, dopo gli esami ed in base nlla classificazione finale. Coloro che erano dichiarati idonei per l'arma di caVallcrin, all'uscita di Snint-Cir, frequentavano un corso di 2 anni, :li la scuol2 d1 Saumur. Nel ·l 8o3 il corso di Saumur fu ridotto ad un anno, e per gli aspiranti in caval · Ieri a, furono istitu iti a Saint-Cir, corsi d'equitazione. Mn nel 4873 la equitazione- fu rcsn obbligatoria per tutti gli allievi; e gli aspiranti in cavalleria furon o scelti in base alin cll\ssifìcnzione degli esam i alla fine del 1e anno di corso. Poi, nel 1881, fu ·disp•Jsto che per attenere gli aspiranti in cav~lleria, si facesse una prima selezione dopo 6 mesi dall'ammissione a Saint-Cir;

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un'altra deliuitiva dopo un'anno, io seguito al pMere di apposita comrnis~ione di equitazione. E nel •1890 fu decretuto ehe la scelta definitiva si fncesse dopo 6 mesi e che il corso di S:nunur si r.r cq uentas~e da i promo~si in cavalleria, dopo che essi avessero passato un ailno a1 reggimenti rispettivi. . . .. . , D'ora in avanti finalmente la scelta degh aspn·aott 10 cavalleria snrt~ fatta dopo 3 mesi appena dall'ammissio.oe de~li alli~vi. al~a scuola .dt Saint·l.ir ! Concedendo per tal modo, at fu tun uffic~a ~~ .d~ cav~ll~r1a : quasi due anni di tempo per aue.ndere alle loro s~ect~li l~tr~IZIO.nl, ~~ spera che ossi, giungendo a reggrmento dopo termmatt glt studt all .•l scuola possano diventare but•ni comandanti di plotone, senza aver h1: sogno di fare un lungo noviziato. Se anche tale speranza n~n sara infoudat:~, il fatto di eseguire la selezione dopo appena 3 mes1 dalla ammissione alla scuol~, fa temere (osserva giustamente il Temp.~) che della sc7.ione di r:~vallcm non fanno parte se non coloro che s 1nteu· devano ù'equitnione prima ancora d'essl'le ammessi n S~in t-Cir, ~ss~a - nell a mnggior parte clei casi -, gli allievi npparterwntt :~Ile fa~mgl1~ più ricche; poichè gli ullìcinli es~minntori saranno natnralment~ mdottt a' desicrnare per la sezione di cavalleria gli allievi che sanno g1à montaru n>:> cavallo, a preferenza di altri i qu11li non h~nno preso che poche lPzinni d'equitazione durante il loro breve soggiorno alla. scu?la,. m.a cho potrebbero forse di venta re migliori nrficia li di cnval.len a de1 pnmt. ~e l'eoperienza proverà la ooiustezza di qnosta osservazwne del Temps, .. . r non è impossibile che sopraggiunga tra non molto una s~U~m~ .m?c ~~ li ca·tione alle norme che regolano il reclutamento degh ufhcto.lr ù1 cavalleria in Francit~.

GERMANIA.

flccl·utmnento. - Pot: assicurare I'incorporazione del maggior numero di reclute voluto dalla riforma mililare, è stato abbassato da 1,57 ad 1 54 il minimo di statura per gli inscriLti di leva a:;segnati alla fant~ria ed ai cacciatori. La relativa modificazione è stata introdotta nella Heero 1·dnung e sarà probabil mente estesa anche alle reclute del treno. Per le altre armi In misura drn:me in variatn. Unifornri. - L' All,rycmeinc MUitii1· Zeitnng rip~rta la no tizi~ ripetuta da diversi altri giornali, che probabilmente verrà cambiata l'untfor~o t!elln fanteria bavarese, sostituendo la tinta , bleu scuro a quella bleu chwro,


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NOTIZIE MILITAI!! E STEl1E NOTIZJJ< MIUTARI .E STEHE

p~rc hè quesla essendo <•ssai appariscente, presenta facile bersaglio al 110 _ mico; affermasi che giù siano state ordinate gros~e forniture del nuovo

panno s~uro e ~~~e Jn genda rmeria bavarese, stata vestita coll'unifonne verde, _ncover~ ..Ii ke~y in sostituzione dell'elmo a puma. illaruw: - lmta ,qwllo-bnma nllc 11avi. - La questione delln tinla dello navi ~torpediniere della marinn imperiale è stata risolta. Si venne alla conc_lns~one cile, s1an1o le condizioni di luce del cielo e del mare nelle r?g10n1 nord come pure per l'adozio!le dci riflettori elettrici è convenumte una tinta esteriore giallo-bruna alle navi impecraatc in ~na loua_ navale; questa tinta fu giudicatn la meno apparisc:nte 0 deve copnro non soltanto lo scafo, mn altresì tutto le parti visibili dall'esrcr~o, segnatomente le l>ocche o fuoco esposte alla vista. ~~ prevedo che l'innovazione sa rà un fatto compiuto quando si forrnora ~~. s~u odra ~et· lo esercitazioni del venturo anno. Attualmen te è stata g • ~ lmta ~os1 la corazzata di t • classe Worth che sta per fare le prove dt macchma. · .Nu.ova t:o?·azza.trt. - AIJa Jine dello scorso ottobre è stata varuta a l;~ cornzzHta S, di (/,·" classe' secondo Jou nuov·,1 cl' 1lSSJ·r'JC!IZIO · ·llC (V . !.(•cl . . . • Rwl..~la 11:f~l·1tare. Italiana., disp. XIX). Questa ha ricevuto il nome di · Ha,q~n c_d e destmata priucipalmenre alla proiezione del cannle di eomunJcazJono tra il mnr del Nord ed il Baltico. Per le dimensioni c p€1r il genere di cost.ruzionc essa si può dire gemella del la corazùata Ililclcbrand.

RUSSIA.

A~odificazione aUt, chiamata della leva. - L'Invalido rttsso, n. ·175 de~l anno corrente, pubblica c com menra il testo della le""e ·l!) crennaJO •1893 , r·ela pr·•ma lt.· part•z•one · · det· g10vam · · cl11amati .l:>o " . tiva alla . questo :.nno n soddtsfare gh obbligh i di leva. . S~condo il regolamento sul recl utamento, edizione •1886, le operaZIOUJ su l ~ reclntan~ento avevano lu ogo nel modo Sl:l,guente : 0 •l Ern~o _clllnmnti a soddi:;fare gli obblighi di leva i uiovani che ·1 ree1uta mento avevano °compiuto il al 1° ~"CnnaJO . m . cui s'• esegu1·va 1. 20° anno d1 ctn. ,.2.o _Il redutnmen to e l'nsst>gnnzione r,vcvano luogo dal •fo noyernbre nl •1..> diccrniJI'e (noli:~ Siberia e nel Cnncaso dal .Ji:i ottobre nl' 3•1 dicembro) . ·

,

2121

ao Il ministro della guerra, dopo aVO!' ··icevuto dalle COffi nliSSIOni di leva dei go\rerni l'indicazione del numero dci giovan i portati sulle liste di leva, procedeva al riparto dell' intero contingente annua le di reclute fra i governi, in proporzione del numero dei giovani inscritli sulle liste di ciascun governo. Nelle liste erano compresi anche gli· esenti dal servizio attivo per mot,ivi di famiglia di •13 catego ria(~ ). Ora colJ'e.<;perienza si comtatò che mollo rcduto (il :1 9,27 %), atteso il deficiente sviluppo fisico, dovevano presto essere congedate dai corpi perchè non atte al servizio, ovvero morivano mentre ancora erano ai cot·pi sressi. Nell'intento quindi di migliorare le condizioni fisiche del contingente di reclute è stato stabilito eli elevare il limite di età dei giovani dn recluta rsi, chiamando cioè a soddisfare gli obblighi di leva turti i giovani i quali compiono il 21° anno di otù al :1° ottobre dell'Anno in cui si eseguisce il recluramento. Quesra misura, osserva l' In·valido Russo, porta l'età media del con tingente di reclute n 21 anno c 6 me~i ; e siccome il periodo delle istruzioni intensive delle reclute lùt principio ordinariamente verso il mese di gennnio, così l'età dèlle reclure a qu~l rempo vjene a risulril rc n 2:1 anno o 9 mesi. Contempor::~neamenre essendosi osservato ciHl colla chiamata al 1. o novembre pe1· le operazioni di reclui:Hnenro c d'3ssegnazione, l'invio delle reclnte ai corpi nvveniva nella sragione invernale più rigorosa, cioè dal novembre nl febbraio (marzo cd anche aprile nelle regioni dell'Asia), va le a dire con lentezza aucse le interrotte comunicazioni, e nelle peggiori cond izioni di trasporto, fu stabilito di anticipare la chiamttla stessa, fissandola dal Hl ottobre al W novembre e solo in casi eccezionalissimi, non più lardi del i 0 dicembre. Questa misura, viene osservato, in0ui3ce nuche favorevolmente sulla istruzione delle reclute , la quale, avendosi più tempo disponibile, può essere fatta con più calma. Per ultimo fu constalato che comprendendo gli esenti dal servizio per motivi di famiglia ·di ta categorin sulle liste di leva dci governi, le quali devono servire di norma P.el riparto proporzionale del contin(i) Gli esenti dal servizio <lW vo per motivi 111 f:un lgllu ~on o divisi in lt'O categorie. Alla p categoria sono assegnati gl'in!li vitlui eh!\ hanno i titoli più gravi d'esenzione (figlio unico di ramiglia, ecc.), alla 21' gli esenti per moti vi tnr no gravi, e via dicenrlo. . Gli individui che godono esenzioni 1li i ' .cntcgorln sono sr nz'altro dispensal.ì clal servizio cd inscritli alla milizia di 2• l.>anrlo, mentre gli ·esenti di 3" categoria, cct OCG/ill"rcn!lo anche quelli eli 2", servono come Ili unn riserva re•· completare il contingento · di reclute flssato pel rispetti vo governo.


2122

NOTIZIE

~J IJ,ITARl

)

ESTERE

gente di recl.ute fr~ i .governi stessi, :tvveniva che nei governi dove il numero. degli ~scntt dt :1.a catego1·ia era abbondante, on do poter comp~e~are Ii conttngente rispettivo, si era costt·etti a reclutare gli esenti d.' 3a, e talvolta antlhe di 2" catcgorin; mcntrechè nei go~erni dove t,tlc ~umero eL:a. sc.arso, . v~nivan o liberati èlal 5en·izio, non solo gli ~nli . per moli vL d1 fa mtgl ta delle varie categorie, ma anche individui ~ ..qual.l non godevano alcun titolo el i esen;.:ione. Nell'inten to quindi di t~partu·e equamenLc. r:a le varie popolazioni il peso della coscrizione, '" n~ova legge stabtllsce che gli esenti per motivi di f:unirrlia di.:l.a calegona_ non ~inno più compresi sullo liste di leva sopra ~:> dette che i goverm speùtscono al Ministero. r_n . h~se al sopra esposto, sulle liste di leva di quest'anno sono inscrtlll m co~1ples~o tutti i giovani na ti fra il :1.o gPnnaio l'd il 1o 01• tnbre 1872, ti cm numero risultò di 626,060 (i ) individu i. . l.n. que~IO nu.rnero però ~ono COlll presi 1 3~·,275 giovani che o odono 1l dmtto dt esenzione p~r motivi di farniglin di ·L• categoria (2·1,M) Ofo}~i C]ttali devono e~serfl detra1t1 dalle lisìe prima di spcòirle al Ministero. Riman~ (!umdi .di 49 1 , 7~5 . il numero degli inscritti sui quali devesi prelevate ti contmgente dt 262,000 reclute, destinato quest'<tnno a complcrare le truppe di terra e di mare. . ? sserva per u!timo l' Tnvalido R1Mso, che ~ nel presente anno l'n ppii_ caz10ne delle ~u ovo norme di recttl lamento sembra alcruanJo rrravosa per la popolaztone, _in sr?uilu alla dimin uzione del numero delle persone portate sulle . hste dt levn, a data re dnll'anno segyen lc in cui si avrà al completo ti numero dei chinnu•ti, l'onere dell a levn, in virtù (~~~~.~~ nuova l~gge, sarà più equamente ripat·tito sulla popolazione delltmpero, ed ' ?~ILr~ yu~ riren.er~i . che non saranno più incorporati n~lle ~ruppe glt mdtv1du1 aventi dmtto all'esenzione per motivi di famigha dt 3a e 2• categoria. . Riassur.nendo: per efl'etto deHa nuova legge T obbligo al servizio mih_l?re sara. meno. gravoso per la popol<nione, i giovani chiamati saranno pw robusti, cd mfìne sarà agevolata l' istruzione delle reclute.

2 123

NOTI ZIE MILITAHi E STERE

Bilancio consut}t·ivo dell'anno 1892. - Ecco sommariamente il resocauto del bilancio consuoti\'0 dell' Impero per l'nnno 1892: Previsioni

elci llil:lllcio i 89::!

Somm~

.-.,., , \·z",,'tle 1v • 1 " '

OiiTcrema rra lo previsioni o le somme realizzato

Entrate ordinarie ruhli 886,544,325 970,-164-,542 + 83,620,2·17 • straordinarie 4,490,366 i98,679,37i '19~,'189,00:>

+

891,034,691 1,•168,84:3,913 + 277,809,222 Residuo di fondo degli esercizi chiusi rubli __..!!,((,06,-120 l,t80,2o0,033 T OTALE.

S'pose ordinarie . sLraOI·diuarie . T OTALE.

»

rubli 9H ,G68,066 910,684,299 -

983,767 53,635,000 ~H4,77·1 ,408 + i6i ,·l 36,ll08

9(>5,303,066 1)~2li,M)5,707 + -160;102,6M

La relazione chiude dicendo:

~-

«

..="=

==:-.--=-

In c.omp:esso l'esecuzione del bilnncio

« 18H2 diede i scgucmti ri:;ultati:

« l • Il bilancio prevedeva un dcuci t di 25,-123,714 rubli, in rcnltù , però le entrate ordinarie hanno super:ttO le spese ordionric di

,

59,1~80,'243

rubli. c 2o 11 totale delle entrate ordinarie c straordinarie, aggiun:,!OU« dovi anche i residui di fondi degli esercizi giù chiusi raggiunge la « ~~ifra di 1,180,250,083 rubli - essa ll superiore di rubli 54,794,326 ( ttlla somma totale della spesa. Le risorse di eui dispone il tesoro «sono quindi accresciute pel-1892 di quasi 55 milioni di rubli ». · lì'r::t le entrate straordinarie fig'urano, 3317,G3o ru bli per indennità di guerra (previste 3,337 ,139). Fra le spe3e ordinarie figura no per l'esercito ula marina lo cifro seguenti: a) 23li,867,0l~6 rubli (previsione 228,907,1 3~) per conto del Ministoro della guerra; li)

h8, 18u,~83 rubli (pnwisione ft.7,882,233) poi ~linistero Jclla

marina.

c) ·1,49·1,498 rubi i por spc.->e sostenute per il rialzo dei prezzi dci vi-

(l)_Vanno scorso il numero degli inscrittì sulle liste di Jen fu di 869 000 " .

I.a 1

d•mmu~t.one dì quest'anno J)roviene da cio, che

natt

nell •r~tcrvttll o

nelle

·.

clett~ liste non s'i con~~~;:::~~

d t temJ)o 1°_ottohre al 31 dicembre e che devono essere inscritti .

sulle trste dt leva dell'anno !894.

veri c [oraggi (previsione 12,000,000). ~n fin e [1·a le :.;pese straDrd innrie sono iosoritti: . a) :3~,337,568 rubli (previsione 33,M)5,000) por lavori tli [errov te c p o r ~i;

b) 26,427,!129 ntbli (previsione 20,140,000} per la tras[ortnnzione

dell'armamento.


2124

2125

NOTIZIE lll llLlOGRAFICHE

11 raeeonto c;ompmndu gli avvenimenti degli ultimi ~ue s.ceoli c l'ossatll!·a ne ù data rlalla storia di una famiglia (i Mavroyom) eh ebbe molta parle nelle vicende dell'Oriente. . · . Intorno a que.sta storia famigliare l'autore rannoda guerre, ~rspL~te, rntrighi, avventure d'ogni specie, cd hn eura di rnettero ~cmpre 111 rrlrcvo. e in bella vista la parte che in tutto questo può avere avuto la Fraucra o qua lche francese. . n libro Ira per il lettore quasi l'attrazione eh un roma~zo; non potr·emmo a;;sicurare che abbia sempre il fondamer.to tlella stona.

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

.

l

b) Bollettino bibliografico. a)

Recensioni.

1. Sommario delle

fJa /l'mncc economique et tnnnée, per· Dupim-re, intendente generale.· Parigi, J893, Lavauzelle.

Que~Lo liJm è una chiara e particolareggiata esposizione dello s~ato er-onomico dell:~ Francia c specialmente di (juelle risor:~e che più sono nr.cessarin per il mantenimento di · un es••rcito in pace ed in guerra. L'autor·e fn utili confronLi fra le condi1.ioni economiche della Francia c CJUt'llc di ahr·i paesi e discute le cause delle differenr.e. Numerose carte c 11uadri statistici sono intercalati al testo, rendendone più facile l'intelligenza c mettendo con pochi tratti, sott'occhio dei lettori, più nozioni di quanre potrebbe farsi in varie pagine. , Il libro è specialmente utile agli ulliciali del commissn riato che, Òggidì sptJcialmente, hanno bisogno di conoscere i principii rrcnerali dell'economia politica, della statistica e della g_eografia commerciale. E per questi u!Iìciali ~pecialrncnte il libro Ù StattJ SCritto IJvendo J'au i.Onl messo in rilievo . le relazioni che possono conere Ira essi e i pr·oduUori e dettalo norme per i singoli casi sra in tempo di pace, sia in tempo di guerra. E.~sai d' histoire additionnelle cì l'histOÙ'I! de la G-rece, de la Tuntuie et de lct flottmanù , por· Th. Blancard. Par·ig.i, :1893, Flammarion. La st:oria dell'Oriente è sempre un poco misteriosa cd ha sempre del romanzo : perciò i francesi sono molto addaui a scriverla: Questa che ;~IJ. bitllllO sot~'occhio, più ch e una storia, è unn bella raceolta di fatti, di leggende o dr aneddoti carnlter·istici, ser·i tr.i r.on brio fran cese, appoggiati ' a documenti eire diconsi e;i~t.r.re negli archivi di Parigi e di Vienna . e abbellili da una fan tasia di romanziere.

Rivi st~

militari italiane.

R1:vi.~ta, d' a?·tùJlic'I'Ùt e genio (ottobre) . . Gonnella. - I ;·ifornimenti ed i servizi d'artiglieria da carn pagn~. Rocchi. - Guerra di montagna. (La canrpngoa dol :1747 su lle A!p1}. Saladino. _ Questioni pratiche. ( L'a rtiglierir~ da e<~mpagntt cd Il suo impiego nelle manovre t:On le altre armi). M:iscellanen. Notizie estere. fli bliogrolia .

,

'

Rivista mat·'ittimn (novembre). , . . . ·La pesca delle foch e nel mare di Hehring - Do.rto~ Antonro 1,eso. Appunti storici intorno all'antjca Rosa nautiUt rtahana - P. fr moteo Bertelli, bnrnabitn. . . L'u manitarismo e In leniti• nt'gli usi di gunrra - Co lo~ello C. AtraghJ. Sulla o-ucrra della successione di Spngna - Pietro Vigo. . 11 rom~n;r.o marittimo: illarryat c Pierre Loti - A. V. Vecciu. Corazze per· navi - B. Bettini, ingegnere capo del genio navale (Continuazione, vedi fascicol o precedente). Cron:1Ci1. ,.

Hùl ifi/(1, (l i fantl' 'r ia (31 ottobre).

Il fncil è e il suo pnrfctto stato di ;;ervizio. I cani . f generali di Napoleone.


2126

NOTIZIE JJ l HLI OGR.AFICUE

V:1netà. Cronaca. Hassegna della slam pa militare. GiOI"Jiil{e medico del li. esercito c della n. 11t'II"ÙUI. Cipollone. - Setticemia ùn streptocecchi. Con tributo ulle le:;ioni prodott•! dt~ dinamite.

Ch6b alpùto italiano (ottobref. Monte Paruvns a Pelvas. Prel.7.0inna, prirnn sal ita per la parete nord Pi<wrc, rnenuc c punta HalJassnrre. Cronacn alpina. Porsonnlia. Lcttcrntu ra od arte.

<1

una delle punte orientali.

2. Ordinamento degli eserciti e difesa degli Stati. f l. Bl l..l :-ò !;lO !Jltl.I, A GI!IWJ;,.\ IN f-rALIA. l'EH l;ESF.fiCIZIO f893-9(~. (flevue mililaire de l'élnwger, ottobre). È non solo un esame (sommario nel f eornplesso o particolarcDgiato per alcuni capitoli) del nostl"ù bilancio della guerra, ma un sunto delle varie questioni cha si agitarono a si agitaM ancora nella stnmpa italiana, specie in quella militare, rispetto al progra mma dell'onor·evole Pelloux. L'autor·e non dà giudizi propri, ma riferisr-e quelli degl i altri, dando la prefercn7A'\ piuttosto alle critiche che alle lodi. Dice che, quantonrtuc il bilancio si aiJermi consolidato in 21J,6 milioni, pure d:dle discussioni c relnioni parlàmentari app<lriscc cht presto •1onà essere aumentato sia per accelerare la fabbricazione dei nuovi fucili, sia per migliorare il materiale d'artrglieria. Accenna ai progetti militari che si trovano davanti ::~ 1 Parlamento c che devono compensa re il danno di alcune mist!re <• cui si è dovuto 1·icorr·ere per l'eseguiti\ del bil ancio. Trova che fra queste le due più gravi sono la ri· . rlltl.iono Jcgli nfnciali in so prniHlumPro. che J'eJHier:\ d1ffìcile la formazione dci qn:u.l1·i pni riparti di mi lii:ia mobila e il ritardo nlla chiam:r :n della leva, che rende l'esercito non eo111ple1amcn te mobililabile in lwonc condizioni fino nl mese di giugno. Espone il sistema di fo rza nHlssim:l o dì forza minima seuza criticarlo, chiamandolo però un espediente tli

NOTIZIE R!nf,lOORA'F'JOim

2127

bilancio, c segna la forza della ct>mp<1gnia nel [Jeriodo di forza minima da ~O a 60 uomiui (più discn~to dell'an. Nicwra ello l'ha segnata ~·0) . Si osteJIÙC sulla questione Ùl!i dodici o dicci coq>i d'armata. Dice cnoneamcnte che nessuno pensa a soppri111erc radicalmen te, ma ~,;hc tutti sono ù'acc01·do nel rinforwrc ~i due rorpi da soppriurcrsi i dicci che rimarrebbero e che il dissenso fra i fautori della soppressione ~·erlc solo sui modo di attuare questo rinfor1.o. Nota egregiamente che malgrndo l'autoriL1 di alcuni 1·iduttori e quella specialmente dell'~n. ~i~ cotti, la questione può dirsi decisa nel sen:;o di mantenere t dod1ct corpi, e che contrario alla riduzione è perfino il generale i\lcaacapo, il qut~le pure dissente dal ministro I•elloux iu varie altre quc~ tioni . 11 ministt·o Giolitti (dice r nu tore) fece, in fa vore do! tua nteni rnen Lo di dodiei corpi, dichiaJal.ioni molto recise, « oudc si può e:;scrc certi elle fino a d1c egli sa1·à presidente del Consiglio c l'ou. Pelloux ministro della gucna, non si 10ccherà tJI!'ordinamenJO fon1lamcntalc dell'esor~~ito , Lo scrittore della Revue Jllilitnil'e non nsprime su tale l[.uestione proprio parere ; pa r·e anzi dal complesso che alla s1abiliti1 .dcll"o_rdina· mento fondamentale di un esercito egli annetta una g1·nnde rmportnnza e che, se si trattasse dcll'csC'rcilo francese, ~a rehbc contrario alla riduzione; ma, t.rnttandosi dell'ese,·cito italiano, pur non osando dire. per a more dell'arte, che la ridu:<ionc convcngn, con su ln se stesso c lascia . la bocca dolce ai propri lettori riportando ~me conclusit>nc finale le parole pronuuziat.e dall'on. Ricolti il 29 giugno u. s. in Sanato, che cioè « l'esercito italiano somiglia a una nnve la quale fa acqua da tutte le parti , . LE TRUI'P& IRREGOLAHI DELI.'&SEI\CITO Cli i N&:IE. (Revue du cercle mi/itail:e, 5 novembre). In precedenti puntate si sono esposte le basi dell'ordinamento dell'esercito chinese, che durano intatte da due se~ li. Qui si trana dell'origine e del reclutamento delle tw ppc irregolari. Lo studio continuerà nelle altre puntate.

3. Arte militare. SULLE ESI'LO RUIONI E M1\NO'/RE DI COMIIAT rtMENTO OF. l CROSS I CO fl PI cA.vALl.ERIA. È un breve c interessante studio della Stre(flcnrs Ostel'· t'eichisclw Mìlitdrisclw Zeitschrift. (Ottobr·e). 01

J...' ! S'l 'IIUZlON.E

INTENSIVA DELL'Ii:Sf.:nCtTO 'I' EDF:SCO E GIIJDJZI Flli\ NCRSJ IN

I•nor•osJTO. Jal!rhiicher ( il1· dù: deutsclw An11Cc 1md M11rinc . CNovembre).


2128

N'OTIZIE BIBLIOGRAFICHE

LEITI~Aor~:-<

Fùn DEN UK'I'EHRHì~l'r IN FBSTUNGSKHIEG~. (Guidll per l'insegnamento nella guerra d~ fortezza). VLonna, :1893, Seidel o figlio. È .la sesta ed izione riveduta e conctta di un libro giù noLo c assai pl'cgialo che serve di testo per l'in.;eguamento nelle scuole rni litari austro-ungariche. · }L llEGOLHIBNTO FllANCBSE SIJLL~ MAl\0\'UE lll FANTERIA l) ld~ 3 QgNNAIO 1889. « Ciò che è proibito in materia di formazioni e di movimenti ;;ul cnmpo di baunglin si riduce a ben poco ; m~ questo poco ha un' importanza capitale, porchò siffatta proibizione è la base della nostra tattica .di fanterin » . r Questa è la tesi dimostrata in uno studio pubhlic~to dallo Spectntettr · mililaù·e (novembre) . Lo studio è cominciato nelle puntare .pr~ccdenti. L'Invalido rnsso nei numeri 16fi, 1.67, 168, 169 c 170, pubblica una ·bella relazione sulle grandi manov re russe di que5t'anno a Krasnoè-Selo. SiO'atta relazione t.I·ovasi tradottA nelle Re-vue m·ilitaire de l'ébmn,rJC1' (ottobre). Jr. llRCf\LAMI>NTO DI TIRO DEI, LA FANTEitlA I)AN E~E . Ampia recensione dì questo regolamento pubblicato in segu ito all'ad,lzione del fucile Kta(I .Torgensten e confronto di questo regolamento col precedente del f881 modifillnto noi 1883. Revue mil·itaire de l'étnt:nge'r. (Onobrc). R11>0HNIMENTO DEI,U~ MtJNJZJOfil 1s CHIPAQNA. (lnter·nazwnàle Revue (w· der ,qesamten Anneen tmrl rlott.en. Novembre). Esposizione e esame delle disposizioni clìe r?golano questa materia in Francia. LE VAl\IAZIONI AVVENUTE NELL'ESELICITO !l USSO DUllANTE IL 1892. (Ri· vista citata. Novembre). M... NO VllA DELLA 23 E 6• DIVJ$101\F. DI CAVAI. I~~HI A INFRANCIA NEL 1893. I~ un brioso studi.o ci·itico, evidentemente dovuto a un ufnciale dell':n·ma, apparso pet· la prima volta nel Joumal des Debats e riprod~tto da Ila llwue de ca.valel'ie.

'

4. Storia mi.litare e generale. NAURAZIONE A NEDOTTJCA DEl.LA PRESA DI SF.n IL Hl LUGLIO 188L (Spectali!U1' n~1·litaire. Novembre). Continuazione. Firsks. -LA DIFES,\ DI METZ NEL 1870. - Lipsia 1893. Seconda edizione riveduta e corretta. STonJ,\ DEl, :JJt.o nECGIMENTO ossAnr. (Revue de cavalerie. Ottobre). l nJNFOllZI DI CAVALLEUIA E LE lUMONTE D ~LLA GRANDE AllMATA. Lungo studio cominciato nella ReliUe de cavallerie di dicembre ·1892, e con tinuato nel le punta re di gennnio, fcblJt'aio, marzo, a·prile, giugno,

NOTIZIE BI BLIOGRAFICH E

2129

luglio e settembre 1893. L' ultima puntata (ot.tobre.) contiene quanto si r1ferisce· alla campngna <;lei 1806-1807. . RELAZIONE DI~L GENI>l\ALE D_oDD$ SULL\ CA MPAGNACON'l'HO IJ, DAIIOMEL È uu esame critico della detta relazione pubblicato dalla lntr:l'nationale Rwne dr:s gesamten Armeen 1.md flotten . Cominciato rielle punl:lt.e pre~ ' cedenti, termina in quella. eli novernb1:e.

5. Geografia - Colonia - Viaggi . LA ToultQUIE Ot?t>JCIALE. Costantinople. - Son gouvernement. - Ses ho.bitants, per Paolo llegla. - Parigi, Hì93, libreria Mav e .Mòttcro;:. È la ·quarta edizione riveduta e corretta di un libro pubblicato per la prima volta nel 1891. ' ETuoe GÈNÉIIAL suB LE MouvEMgNT GltOGHH'JQJJ& AFRICAIN, per NedNoll . -=- Parigi, -1893, Lavauzell.c. Il lavoro è diviso in due parti: 1° il Sudan (austr~le, orientale ed oecidentale); 2° l'Africa feticista, D'ogni contrada si dànno nozioni storico-geografiche, rendiconti di spedil ìoni ecc. ecc.

6. Varietà.

· Du DROrr DES FIJ.NCTJONliAJHI>s PUBLICs PE R ~QuBmn LA TnuuPE. Parigi , 1.893, Lavauzelle. L'argomento è ~di attualità: perchè le richieste di truppa per parte dell'autorità pol itica non furo no mai così. frergwnti L'o·puscolo contiene tutta la ·legislazione vigente in Francia sii questa materia . · L'ATTUALE onGANIZZAZI ONE DELLA Cnocg Hos$A 1:-1 GEB:I-lANJA; Jahrbii-cher fur die deutsche a-rmee und marine. (Novembre). La Revue du service d'intendence militaire (settembre-ottobre), porta il seguito di un articolo intitolato : L'AMMINJSTI\AZIONE MILJTARE A_IJSTROUNGHERESE, SUA ORGANIZZAZIO!'( E.SUO l'llNZIONAMENTO INTEMPO DI GUgRRA pe1· li sottointendente Dupain. LA PERDITA DE I~L A coRAZZATA. INGLESE « VtcTontA. » Racconto del fatto, ricerca delle qause, apprezzamenti. Streflleurs Ostetreichische 1nÌlitiirische Zei'tsch'l'ift. (Nove rn bre). LA POSTA COI PICCIONI viACGIATORt. Studio del colonnello Pervalesco. Periodico sopraeitato. (Novembre). MANOVRE DEL SERVIZÌO SANiTARIO IN FRANCIA. (Revue du cere/e militaù·e, 5 novembre).


2130

\ NOTIZIE BIBLIOGRAFICH E

È unn relnr.ione sulle manovre che gli ufficia li e le truppe sanitario

AliNO

XXXVIII

rlcl govcr11atore di Parigi fecero nello ~corso mese di ottobre, sperimentando va ri modi c vari mezzi per raccogliere e trasportare feriti dal c<tm po di battaglia alle prime stazioni di medicamento. 7. Marineria. R IORDIN.UI P.!\TC) DRLLA ~IAI\IN.~ N8ERI.A~OES&.

Presentando il bilancio della marinn per l'anno i 893 il governo ncerlandese l'ha f:ttto prccndere d:~ considerazioni concernenti l'impiego della notta in Lcmpo di guerra, poi da queste considerazioni che cosli tu iscono una specie di progrn mma rl'arle militare navale, ha dcdNto la necessità di nuove costruzioni e di un nuovo raggruppamento de mate•·iale ma ritl1111o. L'esame di questo prognlll111Ht c del ~uo v o ordinamento che ne è conseguenza sono oggcu.o di uno studio pubblica to nella flavtte militait·e ll<! l'étran,qer. (Ottobre). · STOH!A oEr. r.l sT n u~mNT t NAUTI CI. ln tercss:1ntc stud io tecnico del contra mrn irnglio Flcurinis pubhlicato da li ~ Revue rntwilime el coloniali:. (Sottelllhre). · ST UDI ~TO HII: t :Hr r.r.A MAnrN .\ PfiANC~>:sE. Seguito tli rm lun7o !\tlldio pubblicato sulla citata rivista. L'ultima pu n tat~ contiene il racconto dei fall i dal ~761. ~l -177!~ . sotto l'amministrazione dci due Choiscul o il Ministet·o do Boynos.

RIVISTA MILITARE I TA L'I AN A

' DISPENS~ XXIII. -

1° DIC EMBRE 1893

8 . Politica. T oLo~r~. l~ un articolo della lnter11aliona~e Rev·w~ t~&er die !JCSam/t•n annccn und floUen, sullo recenti feste . franco-rus~e. La for ma e la sosLam.a app:u·isce dal seguente brnno : « A Tolone gj dà ,;pettacolo per il mondo inti01·o. l~ commedia,· è dramma, è t1·agedi::~ '? La risposra la rlarit l'avvenire e probabilmente lo scioglimento finale eli r1uesto nodo che oggidì s'intreccin sa rft scritto in pagine di eterna memoria .

Pe·r la Direzione Lono v rco CrsoT'l'I tmlf!giore M. M., i ncarictiiO

o

& ROMA

V O G, H E R A

E N

R I CO

T lPOGCIA Po-t:Dl TORB

D EMARCHI CARLO,

gerente.


2131

SOIUI.~RIO

delle materie contenute nella presente dispensa

IL DIRlTTO DI ESENZIONE :"EI.LA

IL DIRITTO DI ESENZÌONE NELLA LEGISLAZIONE l\10DEBNA E NEL DISEGNO DI LEGGE DELL'ONOREVOLE PELLOUX - · Dott. Camillo Corradini Pag. 2131

LEGISLAZIOXB ~IODBRlA R]EL DISElHODI LHGGE DELL'O~OREVOLE PELIJOUX

CALCOLO DELLE PEI.lDlTE IPOTETICHE E LORO REALE SOT1:RAZIONE DURA NTE IE ESER CITAZIONI DI COMBATTIMENTO . (Conti nunzione c fine)- De Giorgis, colonnello di fanteria . . . . . . . . . . . » 2·156

I.

NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO-GERMA~ICA (Continuazione) - L Segato, maggiore di fanteria . . » 2•t 70 LA DIFESA DI CASALE MONFER RATO - Ercole Pifferi,· sottotencnte di fantm·ia . . . . . . . . . . . » 2 t 80 NOTIZIE POLITICO-MILITA lU ITALIANE . NOTIZIE MILITARI ESTERE NOTIZIE BIBLIOGRAFJCHE.

" 2·193 •

~2 00

» 22 ·17

l nfluenze.

11 diritto all'esenzione dal ser-vz1o militare, in I talia, prima della legge dell871, che stabilisce l'obbligo persona le al servizio militar e, risente pr0fondamente della disuguaglianza di classe, sopravvissuta alla disuguaglianza giuridica; una teorica di quel diritto non sarebbe stata. che l'illustra.zione di un diritto privilegiato, residuo di più larghi privilegi antoriori, le cui tracce ancora. visibili nella legislazione, erano nelle sostituzioni di persona non giustifìéate da. una qualungue ragione sociale. La legge del '71, venne a cambiare il contenuto del diritto in tutta la legislazione posteriore in Italia, come già in generale in tutta la legislazione d' Europa v'è una progr essiva tendenza a dare al diritto di esenzione una base democratica, fondata sui principi più ampi dell'uguaglianza. L e differ enze sostanziali nella costruzione dell'istituto, nei vari paesi, più che a diverso fondamento giuridico del135 -

AXI\0 :I:XXVIII .


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II, DIRITTO DJ ESENZIONE

l'istituto stesso sono dovute: alla tradizione, ad un mag . giore o minore sviluppo e quindi ad una maggiore o minore sicurezza nella valutazione, per parte del legislatore, d elle conseguenze che possono d erivarne a lla potenzialitù deìl"esercito, infine allo spirito più o meno conservatore dello stato legifenmte, ragione ·dì una 'maggiore o minore forza evolutiva di ogni istiLuuo giuridico. Un alt.ro importantissimo fattor~ che agisce e,fficacemen.te, sulln. fo rmazione dell'istituto, è l'assetto ecoilomico-sociale del reddito, considerato, specialmente, in rapporto ~lla propl:ietà fondiaria ed all'industria. agraria, la cui infl.u en·za. è visibilissima in alcune legislazioni più perfette, come m quella g ermanica. L o stu.to della coltura, dell'edncazione, le condizioui di. politica. interna, portano il loro impor tante contributo nella elaborazione della norma legislativa, e n el riconoscimento di cliri t ti a categorie sociali disparate: così in Francia, paese di concordal-O relig ioso, ò riconosciuto il diritto a coloro che si dedicano alla carriera ecclesiastica, beneficio ch e per l'indole conservatrice dello S tato tedesco ed austriaco, si ritrova anche n ella legge germanica ed austriaca, mentre in Italia, polit1carnente non v incolata nè a patti diplomatici, nè ad eccessi vi riguardi verso la classe sacerdotale, per le condizioni del sentimento religioso dèl1a popolazione, si è potuta ottenere uua più gen erale applicazione del principio dell'uguagliam:a di di ritti e di doveri innanzi alla legge. Qnesta diversità, molte volte profonda, c!:J.e si riscontra nella legislaz10ne moderns. snl reclutamento, le cui sostanziali differenze esaminere·m.o, rapidamente, in seguito, è dovuto alla natura cHsenzialmente poli t;ica ed al carattere d_i ?pportunità, che riveste la l egge, pel quale non è poss1b1le mantenere sempre ed in tutte le parti la disposizwne legislat iva, in armonia con un principio astratto ed immutabile di diritto. Una l egge sul r ecluta,mento come quella che d eve armomzzare gl'interessi della difesa con le condizioni economi-

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NIJ:L LA LEGISL.\ZI ONE )fU UERN A E NEL DlS EG;-;0 Dl LEG GE, E CC.

21-33

che e sociali di un paese e tener conto, oltre che della sua a ttività produttrice, delle s ue tendenze morali, del sno sentimento religioso e patriottico, della sua col tura, - alla quale la coscri :~;ione, ciecamen te applicR ta potrebbe produrre danni incalcolabili, -- all'assetto, in :fine, ed a l grado d i resistenza dell'organismo della famiglia, è il più sensibile e delicato istrnment o legislativo, dall11 cui perfez iono d ipende, n on solo una valida organizzazion e della difesa, ma g ran parte dello sviluppo delle forze economiche e morali di un paese. L'istituto delle esenzioni, è elemento vitalissimo del sistema, poichè se la maggior parte della legge, serYe ad una più o meno perfet.ta organi:r.zazione tecnica clel servizio di reclu tamento, spetta all'istituto delle esenzioni contemperare l'obbligo personale del servizio colle necessiti\ morali e sociali del paese; è la. parte della legge che, come la ferma dirotta-mente si l'i-ferisco acl interessi dei cittadini, mentr e la stessa difesa., intesa a tutelar;) la ,-ita dello Stato, solo ind irettamente s.i rif<:n,isoe agl'interessi dei singoli. Infine le norme legislative, che riconoscono nei cit~adini il diritto d i esenzione, costit u iscono gran parte del diri tto posihvo , che un a speciale gim·isdizione è chiamata. <t dichiarar e e acl applicare, in sede conten:r.iosa. \

II. Sostegni di famiglia od esenzioni di dir·itto.

Ogni qualvolta il clirit.to di esenzione è stato oggetto di dLcnssioni parlamentari, invariabilmen te si è presentata la questione: se n ella determina7.ione delle pel·sone chiamate a o-odere di quest.o dirit to, fo sse più ntile e più equo . tener o . conto del solo elemento formale, dato dalla compos1z10ne delle famiglie, o s~ · invece, più cho toner conto dell' elemento formale non foss e necessario indagare, caso p er caso,


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IL DI RITTO DI ESENZIONE

le condizioni reali economiche delle famiglie stesse, per stabilire quando l'esercizio di questo diritto fosse giustificato da esigenze socia.li. N ella discussione dell'ultima legge francese la questione assurse a tali proporzioni, che, la soluzione di essa, specialmente pel disaccordo che vi era fi·a i due rami del Parlamento non in l'ultima causa per cui la legge, presentata nel1885 non giunse a porto che, dopo infiniti rinvii, nel 1889. D opo questa laboriosa discussione fu mantenuto il sistema misto, già in vigore per la legge del 1872, al quale per altro furono apportate importanti modificazioni. Infatti l'articolo 21 della legge 15 luglio 1889, riproduce le categorie degl'iscritti ai quali la loro situazione di famiglia assicura l'esenzione di diritto, mentre l' articolo 22, disciplina il d iritto di esen:r.ione spettante a coloro che esclusi nelle categorie dell' articolo 21, fossero ritenuti ciò malgrado sostegni indispensabili di famiglia. Tale sistema come abbiamo già osservato, in massima, esisteva nella legislazione precedente, ma non per questo le innovazioni introdotte colla legge ultima sono meno importanti. Anzitutto l'esenzione, o la dispensa, come è chiamata nella legge francese, non è assoluta, ma semplicemente un invio in congedo dopo un anno di servizio, obbligatorio per tutti, congedo che si prolunga fino alla data del passaggio del congedato nella riserva. A questa limitazione del beneficio dell'esenzione, un'altra ancora più grave fu introdotta dal Senato nell'articolo 22, secondo la quale il sostegno di famiglia continua a godere del beneficio concessogli dalla legge, fino a quando persistono le condizioni per le quali il beneficio fu concesso. Quest'altra limitazione è anche applicabile a coloro che fruiscono dell' esenzione di diritto, sempre quando, intervenga un reclamo dell'ascendente, od altra persona a beneficio della quale fn concessa l'esenzione. D concetto che ispira il legislatore francese è senza dubbio improntato alla massima equità : colmare le sperequazioni

::\'E I.[,A LEGISLAZIO~E liiODF:IIl:'iA E N EL DISEGNO DI LEGGE, ECC.

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che possono derivare da un criterio puramente formale, quale è quello delle dispense di diritto, coll'estendere il beneficio anche a coloro che non possono rientrare in queste catego·rie, ma che in realtà sono di gmnde aiuto alle loro famiglie, e far durare il beneficio concesso così ai primi che ai secondi, finchè dura il bisogno, reale o presunto, pel quale furono dispensati, è certamente provvedimento di grande giustizia, ma, lo didamo subito, in pratica pa.re che il complicato organismo dovrebbe avere il difetto che deriva appunto dalla sovérchia complicazione. An~itutto il numero di coloro che possono essere inviati in congedo, come sostegni di famiglia, non deve superare un massimo del 5 <>f. sul contingente; si viene così a stabilire una selezione, che, per essere affidata ai consigli dipartimentali, non può a meno di risentire delle influenze locali, e che in ogni caso consacra una specie di misura di favore, concessa ad una par te sola dei veramente bisognosL D'altra parte il meccanismo troppo complicato di organi che debbono esprimere pareri e rilasciare documenti, perchè l'iscritto possa esser dichiarato sostegno di famiglia, è in contradizione colla speditezza indispensabile in una legge come questa del reclutamento. Ma non dobbiamo dimenticare che si!~mo in Francia, la patria classica dei complicati meccanismi burocratici. Tuttavia malgrado queste mende, certamente non traHcurabili. le modificazioni che la legge del 1889 ha apportato alla legge del 1872, galvanizzano, diç.iamo così, il vecchio sistema e lo rendono compatibile coll'esigenze sociali dell'epoca nostra. Sostanzialmente infatti, anche nelle esenzioni di diritto è ammessa una certa ricerca delle condi:r.ioni reali, un certo esame del contenuto, in quella specie di controllo, stabilito perchè il dispensato adempia agli obblighi di sostenere la famiglia, dal momen~ che, per l'ina.::lempimento di tali obblighi, v'è una sanzione nel richiamo immediato sotto le armi.


2t :·Hi

IL DIRITTO DI ESEN'l.lONE

E questo esame del contenuto attenua immensa'mente le critiche che si possono fare contro il sistema delle esenzioni di diritto.

La b~se del sistema g ermanico è l'accert<tmento, caso per caso, d1 una necessità sociale ed economica che reclami la presenz~ dell'isc~'i t~o, in tempo di pace, presso la famiglia, se ha,_ brsogno ~l alllto, o presso l'iudusbria, ::;pecialmente agrana, alla cu1 prosperità nuocerebbe grandemcut;e rassenza delriuscritto. Qni il principio che predomina è l'accer tamento della necessità sociale che g iustifichi r esenzione, la quale non è concessa a prio1·i, ed assolutamente, che .solo in pochissimi casi. come all'allievo che dimostra d'aver intrapresa. la carriera ec: c~esias~ica, mentre nella maggior parte degli altri casi, l'eseu zwue e concessa solo condizionatamente, sotto forma di proroga di se1Tizio. che confermata per 3 anni consecutiYi p~rdt~rando le condizioni p er le quali f u concessa, divien; esenz10n e dal servizio in tempo di pace. · A questo principio è. indubbiamente ispirnta lr~ legge francese del 1889, per ciò che riguarda i sostegni di famiglia e la revocabilità delle esenzioni di diritto in seguito a reclamo della persona in beneficio della quale l'esenzione f~ _concessa; ed a.nalo~ia v 'è certamente, tra q ucsta dispoSlz!One e quella mtrodotta dall'on. Pelloux nel l" alinea dell'art .. 62. de.l progetto, per la quale l'nssegnaz.ione alla· cato?or1a d1 rtsorva essendo provvisoria per due .leve successrve a quella a cui si uoncorrb per fac to di età, dà il mezzo di accertare, se, almeno quelle condizioni di famigliè"t, per le quali rasemr.ione ~n concessa, perduri no. _ Di fronte _alla _J~gge fi-ancese, ed anche più a C}nelln germanica la d1 sposu~10ne appare timida, ma ciò nonostante,

);ELI,A L EO!SLAZ!Ol\E MODERNA E NEL DlSKO;:>IO DI f, EGGE, ECC.

2 137

attenua sempre, immensamente, le critiche contro il sistema delle esenzioni di diritto. Tale innovazione, però, non ha avuto fortuna presso la commissione parlamentare, la cui argomentazione contro questa disposizione, noi uon oseremmo chiamare d'una solidità assolutamente gra.nitica. La. parte piu notevole dell'istituto destinato a m.itigare l'obbligo generale del servizio ne lla legge ge~rriamca, è la larl)'a concessione di proroghe dalla prestazwue del <:> • • •• • servizio stesso, fatta a tutti coloro, la cu1 att1v1t~• e n ecessaria o sommamente utile alla prosperità d'una industria e allo sviluppo generale dell'attività e della produzione nazionale. Così, per esempio, colui che è costretto ad assumere per successione il :lì tto di nn fondo rustico, di cni ha personal. mente la gestione, o il figlib d'un affittavolo che sia indispensabile coadiutore clel padre, o chi . dimostra di essere applicato acl apprendere un'arte od un mestiere, _gode del beneficio di una proroga dal servizio, in tempo eh pace, Si noti poi che queste proroghe dal servizi.o, qualora lo cause per le quali furono conces,;e, perdnrino, come abbiamo notat o precedentemente, per u n periodo di tempo che ol· trepa.ssa i B ~mni, danno cliritto al passaggio nella riserva eli complemento (e1"sat::-reser1;e), il che vuol dire vere e proprie esenzioni dal servizio in tempo di pace. Il sistema germanico, come si vede dal rapido esame del principio sul quale è fondato, ha il vant;aggio sul .sist~m~ francese, di una maggiore semplicità, senza determma.oLOl11 aprioristiche dei limit.i entro i (1uali il bene fici ~ è ~o ncess?, lasciando che qtlesti limiti siano solo determmatr dal btsogno. ' Ridurre infatti a pri.o1'i ad una percentua.le il numero delle esen:àoni da concedersi ai sostegni di famiglia, è nn criterio talmente empirico, contro il quale il dilemma più semplice ha un valore decisivo: o, infatti, la per cent1:al.e si avvicina. ad u na media di bisogni, accertata dall'espenenza, ed allora è inutile la percentuale, o quesLa è di gran lunga


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NELLA LE GIS LAZIONE M,ODEII NA E NJ>L •Dl $EGN0 DI LEGGE, E CC.

IL DIIOTTv Dl ESENZIONE

inferior e al bisogno stesso ed allora consacra un p{ovvedimento, che è una disuguaglianza. 'l 'ale disuguaglianza è resa ancora più stridente nella legge francese, dal fatto, che, accanto ad un di~pensato di diritto, la famiglia del quale, per ragioni economiche, potrebbe non avere alcun bisogno eli aiuto, viene spesso a tr ovarsi, un vero sostegno di fan1iglia, non r iconosciuto tale per gli effetti dell'esenzione, poichè al di fuori del numero fissato dalla percentuale. Data la natura quindi di una legge essenzialmente politica, . per la quale non è sufficiente che non esista disuo-uao g 1tanza reale, giuridica, ma occorre principalmente che non vi sia disugmtglianza apparente, non pare a noi che il sistema misto della legge francese sia il più perfetto, nè il più adatto a raggiungere gli scopi ai quali una legge sul reolutamento deve essere indiriizata.

· Sullo stess? fondamento della legge germanica riposa il sistema della legge dell'imper o austriaco: qui anche con maggior rigore è richiesto, perchè i titoli pei quali è con· cessa l'esenzione abbiano valore, che i chiamati. siano indispensabili alla vita della propria famiglia, e, .di fatto ·~;i

proV'vedano. Il triennio richiesto, per la conferma definitiva del be· neficio, dalla legge germanica non è ammesso dalla leo-o-e austnaca., di guisa che qui il diritto non diviene mai acquisito, e solo il godimento del beneficio è mantenuto finchè dura il bisogno, an;t.i v'ha di più che se il dispensato viene meno agli obblighi che ha verso la famigl& è subito in· corporato nell'esercito e f!egue le sorti della propria classe di leva (l) . •

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( I J ll'ehrgeset ::: sam mt \Vehl"fli'Si'!Z·tYoveltc, vom Jah1·e ! 882, un!L Dw·chfi•lwungsvo rsdwi(t, \Vio11 , 1\.K. 51a:ttsdrL1Ckcrl'i, 1882.'

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Delle altr e par ticolarità notevoli della legge austriaca, come l'esclusion e dei figli naturali, che non siano unici so· stegni della madre, dal beneficio dell'esenzione parleremo iu seguito.

III. Il sistema della legge italiana e le moditìcazloni pr?poste.

I n I talia il sis tema vigente, e cl~e con· mocl ificaz ioni, abbastanza profonde è consacrato nel progetto ministeriale, che a ttualmente si trova innanzi alla Camera dei deputati, è il sistema tradizionale delle esenzioni di diritto. Se trasfor mazione per ò non v'è st~tta ne~ principio, ciò non vuol dire che sia mancata la discussione, nè lo studio a~ourato dei bisogni, che anzi, mai come in questi ultimi tempi , problema legislativo fu analizzato con tanto amor e e con più profonda competenza di questo istituto della nostra legge sul r eclutamento. V'ha ancora di più: il ministro della guerra, che pure è sostenitore convinto dell'altro sistema, vale a dire del sistema. dei sostegni "di famiglia, come quello che non si limita. all'esame formale, ma indaga. i veri bisogni sociali delle popolazioni, ha accettato il risultato di studi fatti re· centemente, s~ondo i quali, date le nostre condizioni, il sistema delle esenzioni eli cliritto fu ritenuto come il più r ispondente ai bisogni nostri. Quali siano, d'altra par te, le modificazioni proposte dall'on. P elloux, per neutralizzare i difetti del sistema formale vedremo in seg~lito, dopo d'aver sommariamente esamina.t i gli st udi fatti sulla questione. · Gli studi fatti anteriormente, furono riassunti dalla com· missione nominata · con R. decreto nel giugno del 1891, le cm conclusioni più importanti, sono state pubblicate nella

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2 140

N E LLA I.E GISJ..AZIO NE ~IO O:·:R :\A E NE t. ll l:<.Er.:-; , • V I LEGGF., ECC.

Il. DI RITT O DI ESEl'ZI Ol\E

relazione che precede il disegno della legge sul reclutamento, presentato dal minist.ro della . guen a. l'ali conclusioni sono impr ontate ad uno spir ito eminentemente conser vatore. Il mandato ~ffidato alla commissione (l) era quello di stndiat'e il modo pel quale, all'interesse sociale non fossero sacrifìcat;i grinteressi dell'esercito, ma che i due vi tali inter essi dello S tato, fossero armoniz;o:ati perfettamente, con una r iLzionale ripartizione del beneficio a seconda dei veri bisogni e d'una vera utilità sociale o politica. Con t utto ciò per quanto ampio il mandato della commissione, pnre la tradizione e la preoccupazione di danni che eventualmente · pot 3sser o derivare all'esercito -:la una r iforma radicale, di cui non si a ve vano a sufficienza, elemen ti per calcolare le conseguenze, para lizzarono l'azione della commissione, che, :prima d i proporre innovazioni, stab ilì il principio pregiudiziale, che le sue proposte non dovessero allontanarsi eccessivamente dalla legge vigente. L a cr itica che la commissione fa al sistema dei sostegni di famigìia, si riassume in due argomenti princip~;~,li : la possibilità che infl.uenze, particolarmente d'indole pa.rlamen&ar e, date le nostre attuali condizioni politiche potessero venire ad intor bidare il concetto della p ura g iustizia, nella desig nazione dci chiamatJi a frnire del beneficio; e l'eccessivo lavoro, dato alle amministrazioni locali per fare i necessil.ri rilievi e d ocumentare lo stato degli aspiran ti alla esenzione.

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f"i nco r ico di esarni n:1r e

. . . . _ \ . • come poss:1no esser· diminu iti no:ll'mtcJr<'.~sc rl ell escrcrlf) 1 lrtolr PPl •Jnah lÌ sla• bili t~ !"esenzione dal S<'rvizio di t• e 2• categoria; · • s J, e come nell'io tere.~so economico socialu con••cnga stabilire per l'esenzione • suddetta dei nuovi til oli da sostituirsi, in tutto o in parte a quell i attuahncntt• cle' te~·mi nati ». La commissi one er·a composta: elci senatori Mezzacapo, Gloria, Cosht e Bocc:~rclo; dci dc[mtati Mocenni, Bonncci e Fo rtis; del com ru. Bodio; prosidcnte fu il senator e Mezzacapo, segretari cav. Ornio c maggiore Sala.

2 1·1 l

Argomenti come si vede di grande valore, ma che poso: sono indurre a studiare il modo di semplificare il servizio, ed a r icercare . garanzie contro le illecite ingerenze, non a condan na re puramente e semplicemente il sistema, solo perchè offrè q ualche difficoltà, sia pur grave, UGlla sua applicazione. . . . A proporre la conservazione del s1stema trad 1zwnale delle esenzioni d i d iritto, la commissione dice d i essere stata indot ta, perchè « persuasa da..ll'esperien?:a fa ttane finora, che i principi di si ffatta nostra ]egi::llazione sono molto confacienti alle sostre sociali condizioni ». Di questa persuasione degli illustri membri delta commissione, con la mig liore buona volon t.à, abbiamo cercato di r enderei conto anche noi, ma sincemmente non ci ò stat o possibile Yeni re alle medesime con~! usioni. Ed infì1.tti, la proposizione enunciata in questa forma o-eneralissima, abbraccia senza d ubbio, e respingo, come ~eno confacien ti a lle no3tre cond izioni ecou omico- socia.li, tanto il principio al quale è informato il sistema dei sostegn i d i famiglia, quant o quei titoli sta biliti specialmente nella legcre austr.ia.ca e g ermanica, i quali hanno lo scopo pi·ecipuo tut elare lo sviluppo della pr oduzione, l'i~dus~ri~ agraria, in par ticolar modo, verso la quale le legtslazwm ricordate sono larg he d i facilitazioni. Ora, pare a noi ch.e le cond izioni della pr~ dnzi?ne in~u­ striale ed agricola, specialmente di quest' ultuna., 1_u ltalta~ per poter partecipare al la convinzione degli ill~stn mem ~n della commissione, dovrebbe essere talmente fl~r1da, da poter sopportare, senza risentirnc i l menomo danno, gli oner i t utti della coscrizione, applicata. senza tener conto de~le peculiari condizioni della pr oduzionE\ stessa, allo_stesso mor~o che un organismo eccessivamente v itale, non r iSente che 111 g rado minimo e trascurabile, qualunque scos~a. Invecg quale è lo stato della nostra a.gn coltura dato, principalmente, l'aspetto del nostro reddito ag rario? Da ~ma par te una. proprietiL fo ndiaria infinitamen te frazionat a, p 3r cui la figura nor ma le del possessore del red-

di


214'2

ll. lJ!RlTTO DI ESEXZIONE

dito, è quella del piccolo proprietario agricoltore del propno fondo; e dall'altra g ravezze rilevantissime d'imposte fondiarie, per cui il lavoro dell'agricoltore rappresenta, nel tempo stesso, il sostentamento di gran parte della popolazione rurale, ed il principale provento del bilancio dello Stato. Quando l'agricoltore non è nello st esso tempo proprietario, è mezzadro o fittavolo, ed in tal caso il rapporto tra il lavoratore, il fondo · ed il fisco è il medesimo, coll'aggravante della necessità di maggiore produzione perchè, dal prodotto lordo, è necessario dedurre il reddito fondiario che spetta al pr oprietario. Nei paesi ove fiorisce la g rande industria manifatturiera. sempre il lavoratore è distinto dall'imprenditore, d i gnisa che, tra l'industria ed il lavoratore, non v'è altro rapporto che quello del salario; qui evidentemente l'assenza t~mpo­ ranea di alcune braccia, produce danni limitatissimi, poichè non porta, come n el caso del proprietari o agricoltore, o del fitta volo, del mezzadro e del colono in genere, che sono i casi tipici in Italia, la rov ina dell'azienda. P uò parer giusto, domandiamo noi, che il sistema più confac iente con questo assetto di reddito e d i produzione sia quello che di questé condizioni non tien conto assolutamente? A noi pare che togliere le braccia, unicamente valide acl una.piccola azienda, quale è l'azienda agraria tipica in Italia, del cui prodotto vive la famiglia e lo Stato t rae il suo principale reddito, sarebbe assolutamente esiziale allo sviluppo della produzione.

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...

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L 'on. P elloux, di fronte all'autorevolissimo parere della commissione reale, si è indotto a mantenere il sistema preèsistente delle esenzioni di diritto; ma, convinto t:he una moderna legge sul reclutament o, non può proporsi, sempli-

NELLA t.EGI SLA~IONE MODERNA E N EL DI SEGNO

l))

Lt;GGE, ECC.

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cemente, di organizzare la d ifesa, senza tener conto dei vitali interessi della famiglia, della produzione e dell'economia sociale, in g enere, si è immediatamente dedicato alla ricerca dei me-zzi, con i quali, anche dato il sistema formale, fosse possibile provvedere a questi imprescindibili. bisogni della società. l!: questa è la parte veramente notevole dell'istituto delle esenzioni, nel progetto di legge che sta ora innanzi alla Camera dei deputati. I mezzi con i quali l'on. :Jiinistro cerca di vivificare il vecchio sistema delle esenzioni di diritto, sono tutti ria,.ssnnti nel principio, che, in ogni fam igLia, un figlio, perfettamente valido, sia pure il p r ·i mogenito, o due se il numero dei figli maschi è superiore a cinque, dei quali tre abbiano g ià prestato il servizio, debbano esser e conservati esclusivamente ai bisogni sociali, allo svolgimento dell'organismo familiare. Il principio come nota la stessa relazione ministeriale non è perfettamente nuovo, poichè fin dal 1872 fu proposto dall'on. Ricotti (1), in un progetto eli legge, che, per vicende parlamentari, non giunse agli onori della discussione; ma quel che non nota la relazione, è che l'on. proponente ha dato al principio del Ricotti, una ben diversa estensione abolendo il limite dell'età del padre, al quale nel progetto del 18 72 era subordinato il godimento del diritto stesso. E ciò dati gl'ideali clell'on. P elloux, che sono poi quelli verso cui tende una legislazione, il cui fine ultimo, è di armonizzare l'elemento tecnico dell'esercito con i bisogni sociali, è perfettamente logico. F ino acl ora infatti all'istituto dell'esenzione, si era dato nella nostr a legislazione, un cer to carattere, direi quasi, di

(i) Relazione mi nisteriale al progetto di legge <lei i8i2: < E mi pare che questa disposi~ione sia anche più giusta della preesistente, perocché " dapprima gli effetti delle esenzioni var ia>·ano da famiglia a famiglia, secondo ti nu• mero del Hgli maschi, mentre ora verrebbero ridotti ad un'unica comune mtsura, e , nessuna famiglia che ne abbisogn i sarebbe privata del suo sos tegno "·

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NELLA LEGISLAZIONE MO DERNA E

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:'~EL DJ SEGNO D I LEGGE, E CC. 2145

IL DIRITTO DI ESE;>;ZIO>:E

istituto di beneficenza, poichè l'esenzione pareva intesa solamente ad aiutare i derelitti ed a sostener e gl'impotenti. Conseguentemente gli argomenti in favore dell'istituto stesso, avevano tntti un vago sapore sentimentale di pietà e d"umani tà . Cer to la pietà e l\unani1;à, inquanto provvedono a, bisog ni sociali. ossia nel caso concreto, quando sono intese a. sostenere le fami:glie che hanno bisogno d i hworo produttivo per la propria conser vazione, sono elementi essenziali per l'istituto, mtt non ne costituiscono l'intero contenuto. V"è tln bisogno sociale ancora pilì importante, perch~ è bisogno collettivo, il qmLle consiste nello svolgimento della attività d'un popolo, nP.ll"aumento e nel perfèzionamento della produzione, che sussiste perciò al d i fnori cl i q nei confini, pel passa.to assegnatt all'istituLo, e che uon sopporta li.m.itazione alcuna. L a famiglia il cui capo è ancora vivo, in tanto ha bisogno di essere sostenuta , si è detto, in quanto questo capo è impotente a sostenerla, e questa impotenza si può a JJ?' iO?'i stabilire ad una certa età.· Il ragionament o non fa una piega.. Ma ugualmente o più efficace è ancora quest'altro : la famiglia, oltre allo scopo, troppo povero e n egativo, di non morire, ha quello, posi ti vo, di prosperare, o contribuire come tuùtuità alla prosperità collettiva; per chò raggiunga questo sommo fine sociale, P. necessario che sia depauperata, il meno possibile, di forzA. viva, di energia vitale : se il capo della famiglia non è ancora completamen~ impotente, tanto meglio, la sua fonr.a si sommerà con quella del .figlio, se, la coscrizione, compatibilmente co· bisogni dell'esercito, non lo toglierà al lavoro produttivo. Questa ò la differe~za fra il progetto dell'onorevole Ri~ cotti o qnelld dell'onorevole P ellou x: quest'ultimo segua sul primo un sensibile progresso, ohe corrisponde all.'evoluzione avvenuta in nn ventennio nelle tendenze sociali della leg islazione.

IV. Limitazione del diritto di esenzione alla f amiglia legittima.

Quando il barone Chaurand nella diseuss:one della legge del 1872· innanzi alla Camera francese, propose con uu emendamento che i figli naturali fossero esclusi dal godimento del d iritLo all'e;;emr,ione, la Camera. l'accolse con nn urlo di protesta, come se una proposta reaziom1rìa fosse fatta nel più giacobino doi P arlamenti. Qnalche cosa d i simile, se non n·ella Camera, innanzi alla qnale non ancora il progetto di legge sul reclutamento ha avuto l'onore doHa d iscussione, nelle discussioni private, tra coloro che se ne occupano, èr accaduto della proposta analoo·a eoncre1;ata. in un articolo del diseg no di legge delo l'onorevole ministro òella guerra. Si è clettu eho una restrizione a.l d iritto comune, per colpire i figli naturali non è umana, ed è certamente contraria allo spirito del diritto moderno, la cui spiccata tend'e nza è certamente per pareggiare le condizioni dei ngli naturali, almeno di quelli riconosciuti o dichiarati, a quelle dei figli legittimi. È sempre quindi quell'aura sentimentale, :figlia primogenita dell"89 che fece scattare Ifel 1872 il Parlamento francese, contro l'emendamento del barone Chanrand, e che a prima -.;1ista conquista ::tnche l'attenzione nostra. contro una misura legislativa che ha il torto di presentarsi male, alle prese colla filantropia e colle tendenze parifica.tr ici clel eliritto moderno. Senonchè tanto il sentimento, che le tendenze moderne del diritto non hanno niente da vederci, come crediamo poter dimostrare, ed il provveclimen tÒ legislativò che si propone è inteso semplicemente a r ender e impossibile la frode a ftanno della famiglia sanamente costituita, ed a ri-


2t.l6

lJ, DIRITtO DI ESENZIONE

condurre il d iritto d i esenzione allo scopo vero pel quale fu accettato nella legislazione, .quale è quello di adempier e alla funzione eminentemente sociale ed economica, della conser vazione e dello svolgimento.. della famiglia. F u per questo, appunto, che il P ar lamento g iacobino finì p~r accettare la pretesa proposta reazionaria del barone Chaurand, come è questa la ragione per la quale merita di essere studiata. la pr oposta fatta. dall'onorevole P elloux. Noi del resto per lo studio della questione, ci t roviamo .in condizioni più favorevoli che non if Parlamento francese n ella discussione della leg ge del 18 72 . E ciò per molte ragioni.. L a proposta, data la legge francese in vigore allora, vale . a d ire la legge del 1832, rappresentava un vero salt o nel buio: si trattava di impedire alcuni inconvenienti, già rilevanti nei consigli di revisione e. noti al goven').O (1), e per ottenere questo rist1ltato. si adottava, di punto in bianco. quella riforma radicalissima, senza dati precisi per poterne valutar e le 1 conseguenze, semplicemente sul richiamo di qualche fatto. E infatti. l'argomentazione del proponénte non aveva che il sostrato d i qualche fatto, impossibile a verificarsi colla legge nostra, ora in vigor e, e fur ono questi semplici r ichiami che debellarono le opposizioni, sorte in tutti i banchi, non escluso quello della Commissìone parlamentare. L a questione come era posta, modestamen te, dal barone Chaurand, era una questione di pura inter pretazion e: la legge d iceva egli, prevede un cer to numer o di esen zioni di cui la maggior parte sono cost ituite a favore del primogenito di vedova (2) , del figlio d'un settuagenario, o eli padre cieco. (IJ Cit·colnre del 2 ago~to iSH. Circolnro del 6 gennaio !.85-1. (2) Loìs sur le récrutement d es armées de terre et dc mcr: Art. -!3. Seront ~xemptés ... . .. . 4) Le ms unique ou l'nlné dcs Uls, ou, à defaut de llls ou de gendre, le petit,.. fils uuiiJUC ou l'ulné d~ llCii ts Ili$ ll' une femme actuellement veuve, ou d' un pére avcugle ou entré dans sa soìxante et dìxieme année.

N E L LA LEG ISLAZION I' MODrm.:-:A I; N EL DISEGNO OJ I. ECOE ,E CC,

2147

Ora sono possibili due i potesi : a) che u na donna. abbia un figlio prima del matrimonio, e poscia, in seguito, altri tigli · leg ittimi di questo matrimonio : d iviene vedova . Al momento in cni il figlio 1mtnralc che essa. ha avut,l prima del matrimonio, è chiamato alla. leva, ò in favcre di questo che voi intendete applicare la dispensa o ò in favore del primogenito dei figli legittimi, nat.i dal matrimonio, che voi r iserbate questo beneficio? · b) altra i potesi : una vedova senza figli, non rispet.ta la dig nità. dello stato vedovile, nascono dei. figli e viene il momento in cui questi figli, fm tto d\ma nnione illegittima, sono chiamati alla leva: essi hanno padre e madn~, ma le~-- ) galmeute sono :figli cl.i. ma.dr e vedova, che spesso hfL con sò un uomo per proteg gerla, e u utrirla; ò in fa vore di c1uesti flgli. che voi intend ete usar o del beuefìoio concesso dalla legge ai {'igli di madre vedova ? Sarebbe lo stesso uhe stabilire nn premiu pcl concubirmto, ;-;enz~L contare, che siccome l'esem::ione è accordat~L a l liglio unicamente perchè la mad re è vedova, sarà questa una spinta potentissima ad imped ire che i genitori si mettano in regola. con la. legge . Nella Camera francese fu :mf.ficionte, l' enunciazione di queste due ipotesi, perchè la proposta fosse senz'altro accettata, malgrado la cattiva accoglienza avuta in principio, e, malg rado l'opposizione della Commi;:;sione parlamentare.

" * D a noi la cosa è ben d iversa., e .la no:,;tra legg<~ ~~ impiù rigorosa della legge francese cl el 1832, e com e dicevamo pil.). sopra, Ja proposta arud oga. contenuta. nol disegno di legge sul r eelntamento, non rappresenta. un salto nel buio, ma un passaggio logioo, da di.spo:si.zioni g ià tendenti a CJnesta esclusione, come ad nn limite, g iù, intuito mensa mente~

136 -

A:'iNO XXXVIII.

l


2 148

l~

DIRITTO 1)1 E Si>:NZlùN E

dal legislatore della legge attualmente in vigore, e verso il quale ci spiuge una giurisprudenza precisa, oltre a ragioni potentissime d'indole morale e giuridica.

v. L'esenzione a favo re dei fi gli naturali nella legge vigente. La legge italiana vigente di:spone (articolo 91) che non possono godere del diritto di esenzione dalla l " e 2" categoria : a) gli spuri o coloro a i gnali si applichi l'articolo 180 d el codice civile, v~~le a dire gfincestuosi ed a.dul terin ~ per i quali. h inibito ]KH' legge ogni diritto eli ricono;;cimento; ù) i Iigll n<1èurali, qnantnnqne legalmente riconosciuti quando esistano figli legittimi e naturali del comune loro padre. Secondo quest'articolo, dalla larga svhiera dei {-igli naturali, è necessario eliminare diverse uategorie, prima di giungere a quella privilegiata che i! )cgislatore vuole ammessa a fruire del diriLw riservato alla famiglia legittima. E prima di tutto il riconoscimento allora solo ha valore se proviene dal padre; so quindi si ha il caso di un figlio riconosciuto dalla madro soltanto, benchè questa sia rimasta vedova, non può avere il beneficio dell'esenzione pel figlio poichè r~trticolo 91 dice che tale diritto compete soltan(,o ai figli naturali riconosciuti, r1uando non esistano figli leg ittimi del comune lor·o pad1·e. Riferendosi la legge esclusivamente al padre, è evidente che soconcl o il concetto del legislatore l' esenzione ai fig 1i n atnraJi. non possa esser concessa che in relazione ai titoli riser vati n.l padre (1) .

Nm,LA U:GISLAZIONE .M ODER:\'A E NE l, D ISEGNO Dl LEGGE, ECC .

2149

Il Regolamento spiega questa intenzione del legislatore ed <esplicitamente dice, che i figli naturali riconoscuti possono aspirare all~ assegnazione alla 3" categoria allora soltanto· che risultino nell'e condizioni dci nnmcri 1, 2 e 3 dell'art. 86 della legg e, vale a dire che siano : a) figlio unico di padre viYente; b) figlio primogenito eli padre che nou abbia altro figlio maggiore di 12 anni; c) figlio primogenito di padre entrato nel 7(1' anno di età (l ). Una enumerazione degli esclusi è alLrettanto vasta, quanto d ifficile : .essa va. dai figli natmali ai c1uali la legge inibisce ogni via d i riconoscimento, :fino a quelli che quantunque figli eli genitori, legal~ente uniti. in matrimonio, ma nati p rima della cclebra,zione eli questo, e <Ì<L eutmrnbi riconosciu ti, pure non fu nomimtto il nome della madre nelh1 denunzia della n ascita allo stato civile (2) . Più d ifiìcile sarebbe ancora rintracciare la ragione etica o g iurid ic<L della esclusi one degli. uni e della concessione fatta agli altr i, se si volesse cri ticare l'art. \:H, con criter i assoluti di equità e di diritto, pintt<•sto che tener conto di preoccupazioni d'indole pulitica di fronte all'esclusione di tutti i figli naturali che pure s· intravedeY<L come la via. più logic<t, se non altro, di fronte all'odiosit..ì del priYilegio. Furono quindi queste preoccupazioni elle fecero scegliere la ,·ia di mezzo: ,;i respinse ratfonnaziono recisa del principio delresclusione c si restrinsero d'àiLra parte i larghi confini segnati dalla legge francese del 18o2, nell'angustia estrema dell'art. 9 1, consacrando nn privilegio. N ella discussione a.ttuale non si può prescindere dall'analisi del principio, anzi è necessario prima d i constatare l'iniquità del privilegio, cliscutoro uppuuto in che questo

(l) Hegolamento art . 3i3. fJ : l':,·r t·c dcll:t Comn tissiouc c~n tralc sul ri<:ot·:;o Ru ldo. u ,;d-;ìonc de l Mini,;tero dr:!la guerra dlll 23 f~IJbrai o I892.

(9) Parere rlell;t co tt\nt i,_,ionc con tt·alo sul t·icor3o SMomone. l'h)Cisionc con forme de l Mi ttistct·o ddla guer ra rlc\ 23 fell llt':liO 4892.

··,


21 ;)0

TL DI RITTO DI E SE:-:zl ONE

veramente consista per dedurne se, e fino a qual punto, l~ t endenze senbiment<tli e la tanta d iscussa sperequazione di diritti che deriYerebbe dalla escl usione abbia a che farecolla questiono presente.

VI. l figli naturali e il di ritto comune.

La diversità di d iritti che tutt e le leg islazioni stabilisconotnt i figli natur ali r iconosciuti ed i figli legittimi, se nelle lagislazioni passate appariva ed era realmente ispiràta al concetto di punire sul capo dei fi gli gl'illeciti amor i dei genitori, nel diritto moderno, è dov uto alla esclusiva tu tela delht famiglia legittima. 'D '~tl tra p~tr~e, scomparsa l' idea della pena, ed assicurata r incolumita della famiglia legittima uu altro concetto è en trato nella elaborazione de.lla norma legis lativa, concetto corrispondente a.d. un sentimento profondo di equità., quale è quello d i assicurare, per qua,nto è possibile, a coloro, cho senza colpa pr opria rimanevano fuori della famig lia legittima la magg ior somma possibile dei d iritti di questa. E qui la massima non poteva essere costante per tntti ma aveva per limite la tutela della fa miglia legittima. Quindi : dai legittimati che pervengono lt raggiungere la pienezza d i ques ti dir itti; ai na turali riconosciuti, a.i quali è fatta larga pa.rte nol diritto successor io; agl'incestuosi ed adulterini, ai quali q uando si trovino n elle condizioni rich.i.este dall'art . Hl3 del codice civile, è concessa l' azione per gli alimenti, la lE:~gge cerca eli assicurare a tutti la materiali t~t almeno della vita. In tnLti i casi l'obbligo giuridico fatto ai genitori di concedere ai figli naturali, vantagg i economici snl pr oprio patrimonio ò sempre fondato sul dovere sacrosanto che

NELLA LEGISLA Z10 !\l5 nJ ODE RNA t•: !\'E (, D \SEGC\0 Dl LEGGE , E CC .

215 1

-essi hanno di adempiere sia pure incompletamente ad ob· blig hi naturali che hanno verso eoloro cui hanno dato la YiLa. Questa d unque è la tendenza del diritto mo~ern~: ~u~e~ar~ la f 8.miglia leg ittima ed obbligare i geniton n~1 hnut1 d~ qu est~L t utela di adempiere a,i doveri. na tura!~ che ess1 hanno ver so coloro che per colpa di ess1 gemton da <)uesta fa mio·lia rimn,ngono esclus i. D qui r illazione è facile ; l'istituto d.ell'~sc.mz:one no1~ stabilisce degli oneri per i genitori a f~wore de1 fì gl1 naturali e, come adempi mento di obblighi. natur ali che essi hanuo verso eli quest i, ma bçmeiici che essi genitori r itraggono dall'esisten?.a dci figli e dal loro lavoro. Infatti non può esser vi a lcun dubbio sulla funz ione sociale dell'istituto dell'esenzione, come forza conservatrice d i q nelb, famiglia, dalla quale i figli naturali sono quasi completameuLe esclusi. Dopo quello che abbiamo eletto preceden~e.mente, un~ dimostrazione del principio sar ebbe uru~ npettztone, bastenL solo ricor dare che anche nel nostro diritto positivo ci sono ·esplicito confer mo del principio. K cl reo-o lamento per r applicazione doHa legge attualb . . mente in vin·ore è detto che l'assegnazione alla 31) categon a o . deve essere chiesta dal membro della fam iglia a bene(icw del q·uale è rlall a le[)!)e accordala (l). Nessun dubbio quindi sullo scopo dell' istituto, ma accertato questo, è distrutto completamen te l'elemento sent imentale, invocato contro l'esclusione dei figli na turali dal d iritto dell'esenzione; poichè so tale beneficio è concesso non al figlio, ma ai parenti dell'iscritto e principal n~e~1-t~ fto·li ascendenti, nou può e~servì sperequazione d1 dm tt1 0 a danno dei figli, ma mancanza di benefici a danno de~li ascendenti, vale a dire di coloro che sono la causa umca dell'escl usione dei figli dalla fa.miglia costituita secondo · la legge.

t

( l)

l\cgolnmcn·o, art. 3i3.


2152

IL DII!ITTO IH I!:SBNZ!O:\E

." D 'altra parte, come abb iano gia accennato questo diritt<>

~.ll'~sem:ione per i figli naturali, n ella nostra logge vigente

e ndotto acl una ben meschina cosa; e tale senza dubbio. da non_poter contentare coloro che sostengono l'equità della concesswne.

Per ques~i, infa~ti, l'argomento principa!e non può essere che un certo sonttmento d'umanità, in casi senza dubbio compassionevoli, ai quali viceversa la nostra. legge non provvede. Esaminiamo il caso tipico, quello che veramente commuove e riesce molto volte _a sforzare il rigido rao-iona0 mento della logica giuridica: i l ca.so dell'unico iio·lio naturale riconosciuto di madre celibe. o La donna che . si abbandon<t, in un ·m.omento di debo-· l~z~a, all'uomo, poco scrupoloso, che la tradisce, è frequen~ISSnno nella nostra società, attuale. Il. frutto di quel momen~ d'oblio, il più dello volte finisce al brefotrofio, quando non_ e . condannato prima che giunga alla maturità, e la. stat1stwa. della criminalità può dirci a quale numero rilev_a.~te . asu~ndan? gl'infanticidi, g li aborti procurati, le espoSlZlOlll d'mfantL

T~lv~lta però il sentimento della maternità, la virtù del sacnficw; qL~ell~ sublime virtù che inna.lza e purifica il momento d obho, mduce la madre a ritenere presso di sè il frutto ~lei suo peccato, a dargli il suo nome, aifrontaudo c~raggwsamente la riprovazione dell'opinione pubblica, col ntener e presso di sè la prova ~rivente del suo fa llo. Il più ~elle _ volte, e questo è il caso più pietoso, alla madreed al . figho. v1e~ m~no ogni appoggio, poichè perfin o i più stretti congmnt1 fimscono per abbandonare la caduta. . Allor~ inc?mi~1cia la lotta eroica di .tutti i momenti, lotta p1ena dt pencoh; contro le insidie del bisoo-no e le sedu0 zioni del VIZIO.

:'\'ELT.A I.EGHI.AZIOò/E )IODE!tXA E NEI, DI SIW!\0 Ul I .EGGr~, ECC.

2 l:) :~

Ebbene, se da questa lotta titanica, contro le più impe· riose necessità della vita, una madre eroica riesce a vinue.re in mezzo ad infinite lacerazioni, educando al lavoro che pur i:lica il frutto del s11o amore disgraziato, è forse u mano che la coscrizione tolga alla povera vittima., il figlio nu. trito con i brandell i della propria c:1rne, nel momento in cui questo figlio incomincia. ad essere l'unico sostegno della snu. vita indebolita dal dolore e dagli stenti '? Questo dunque che sarebbe il caso ti pico, come dicevo precedcntmnente, e cho potrebbe essere e (fìcacemente invocato dai sostenitori della tesi in favore dell'esenzione dei figli naturali, non è tutela to dalla legge vigente, la quale viceversa nconosce il diritto ai figli natura.li riconosciuti dal padre. Lt~ r agione di questa diversità. di trattamento è tutta riassunta nell'intenzione del legislatore d'impedire ad ogni costo la frode, che è f~t.eile nel caso dei figli naturali riconosciuti dalla ~adro . .A.lla vigilia della coscrizione uua don na può riconoscer e un :fi.glio non proprio, col solo scopo d i sottrarlo al servi2io militare nell'esercito permanente: in certi strati so ciali, questo fatto potrebbe assumere proporzioni rilevanti e diventare un ver o e proprio sistemtL per eludere la logge. Ancora: in molti casi potrebbe essere una spinta ad impedire ai genitori di mettersi in regola colla ltigge civile, per non togliere al Jìglio il benoficio dell'esenzione. Ma queste r agioni d'indole polit ica sono, dicin,mo noi, vere mtuse occasionali del provvedimento: la causa reale, giuri_ dica è la tendenza ~Ld escluder e ·i figli mttnrali dal godimento del diritto riservato alla fiLmiglia legittima, poichè il contenuto sociale di questo diritto è appunto la tutela e la conservazione della famiglia costituita secondo la legge. La ragione del provvedimento preso solo a motà nella legge vigente, parziale bisogna ricercarla ancora nella indeterminazione del concetto stesso del diritto dell'esenzione, il cui contenuto si è venuto es1)licauclo g radatamente, o

,


2154

IL DlltiTTO l>I ESENZIO:\'E

e verso il quale le disposizioni in vigore rappresentano misure di transizione. Nessun dubbio, in ogni caso, che il diritto riconosciuto eosì, come nella nostra legislazione, a metà, anzi accordato nei casi nei guaii la ragion~ e:fficiente, che ne forma il contenuto è minore, è la consa. crazione d'una ingiustizia. ~na conferma, se pur fosse ~c:ssa~ia, dell'in~iustiz.ia d~lla no:;tra legge attuale, che confensce 1l benefimo a cht somalm ente e g iuridicamente ne ha meno d iritto, c'è data dalla legge austriaca, la quale consacra il principio dell'esclusione dei figli naturali, facendo una, sola. eà unica eccezione pe;· i figli natu1·alì unici sostegni della mad1·e.

Anche in I talia il principio ora proposto dall'onorevole ministro delht guerra, eli escludere tutti i figli naturali dal g odimento del diritto d 'esenzione, ha precedenti parlament ari; basti ricordare il p rogetto di legge presentato nel 1872 clall'onor<wole Ricotti, in cui tale esclusione era posta pummente e semplicemente, per d edurne che iin d'allora gli studi erano +naturi per la riforma e l'arce inespugnabile del sentimento era. debellata (1). Può darsi che una non leggiera iniiuenza sulla detenninazione dell'onorevole Ricotti a presentare la proposta suddetta, sia anche venuta, dalla legge francese, in quel tempo approva.ta, ma questa non può essere stata che una causa occasionale, l'ultima sp inta a finirla col vecchio sistema, poichè lo spi;rito di tutte le proposte contenutH in quel di . segno d i legge, hanno un'impronta di arditezza che non esclude profonda ponderazione e studi, assolutamente maturi. (J.J Proge tt'J rl i kg:;:c pre>cnl;tto •lall_'onorcvolr~ 1\ico lli nella loma.!a del 20 dicembre -1Si2:

ArL 32. -- L':Js;;e;;naziouc alla 3' eategoria. non pu6 essere invocata che ilai fig li le.

giU.in1L

NE LLA I.BGISt,AZIONE MO DERNA E NEL DISE GNO DI I.EGGT,; , ECC.

2 155

A questa n uova incarn azione del principio, rimesso a nuovo dall'onorevole P elloux, i fati 'PfLrlamentari pare che ·sieno meno avversi di quel che furono alla prima, proposta Ricotti, poichè mentre allora, l'aura infida incominciò a spirare nel seno della Commissione parlamentare, che respinse ·senz'altro l' innovazion e (1), ora, la Commissione si è dichiarata favorevole: ed i p rim i n umi parlamentari hanno approvato. L'argomen tazionH de lla relazione dell'onorev ole Afau <le Rivera n.l progetto a ttuale tend<~ a d ìmostr::.re i lati manchevoli dell'attuale sistema pitt che l'intrinseco valore giuridico e sociale di quello che si propone, e riprodu ce ancora il v ecchio eliche riassunto n elle parole: « che se non si dovesse ascoltare che la voce del cuore, si sarebbe tratti a lasciare le cose come sono nella legg e attuale. » N oi . abbiamo dimost~·ato che se c'è v eramente un caso in cui la voce del cuore giunge it v incere il valore del rigo J.'OSO ragionamento, a quel caso la legge att.uale non p ro vvede. Dal punto di vista poli tico l'argomento di capitale importanza, che conferisce alla legge un'indisr.:ntibile effica~ ia, ·è che tale esclusione sarà u na spinta potentiss imlL per mdurre i genitori a legittirnare i figl i naturali. In tal modo -un numero rilevant.e d i famiglie gradatamente rientreranno n ell' ambito della legalità. Il pr incipio d unque, anche come provvedimento d'indole _politica, è san o e fe.c ondo di vantaggi morali e sociali. Dott.

C a ~nr.T,o C omtADINL

(:L) La Comm issione pat·Jawentan) sul progetto del ·18i2, ora cosi composta: Silvio SJ)~I.I'OOta,

p?·esidente; Giudici , segrelcu·io; nosi, Tasca, Cen·o ti, Corte, Fanm, J.arussa, Tot-re Ver••a Di San i\lat·7.ano, ,.elalo?·i. fi.;l ' conC.·o;lrogetlo d ella Commissione, a ll'arlico lo 3~ . del progetto ripertato n una nola precedente, fu scl$litui to J'uticolo deiht legge del l8~4,_ <:~e e quello <UJCot'<IIIl ~~­ ,gore e co nta, come si vede, pare~chi lus tri eli onorata recc!ll(na.


~.

:,: .

....

.'

2156

CALCOLO l)ELLE rERI) l.'fE IPOTET ICUE , ECO.

LALL~LO\.. DELLE PERDITE IPOTETICHE· . ELORO REALE SOTTRAZIOXE DURANTE LE ESERCITAZIONI DI CO~IBATmfENT() ( Contìnunzi•J·tle e fìnc, v etti

numero precedente)

.CfHCA IL !\lODO DI APPLICARE lL SISTE,iA PHOPOSTO. Azione della.

(anleri~.

• 83. L 'eJlì.cacia del fuoco di fucile1·ia dipen<lodalla ampiezza e Pt'ofonditil del IJersaglio, dalla sua distanza e (!alla approssimnzione con la IJUale quesl~t è valu l;tLa; rl:lll;~. inten-. · sità, dalla !Jurat;t c dal la con!loll.a del fuoco s tc~so, c rlalla Ntti:à deg li crretLi lli'OIIOLIJ ,1al Liro nemico sulla truppa che spara >. Abolite prescrizioni d' DI'dine per le esct·citazioni d i combattimento.

Fttoco di (1.1111-e·riti mt combattùnrnto. • 227. Per la gra.nrlè importanza che nel t:ombattir.ncnlo hanno le 'norme relative all 'efficacia, direzione, condoLI;t, discip lina de fuoeo, ecc., è 11ecessario che anche di esse si fact:ia l'applicaziollC ;t ~copo di addestramento negli esercizi del tempo di pace. ., llegolamenlo <L'eser·cizi del1892,

CO~IE DOVREBBE SVOLGEHSI UN'ESEllCITAZIONE ·DI COMBATTIMENTO

.Tenendo presenti queste parole dei nostri regolamenti dì eser-· cizi per _la f~n·l~ria, ho cercato in qual man iera si sarebbe pot~to add!V~Jme alia pratica applicazione, durante le esercitazioui dt comùauunento,. del sistema precedentemente esposto. Questa. appl1ca_ztone dovrebbe . cominciare · a farsi nell e esercì..:. tazionì d1 plo:ont contrapposti, ed estendersi successivamente a.

,.

2157

quelle eli compagnie e di h~Ùaglion i ; semp;-~ sotto J'imniediata azione del diret:tore c dei giudici. Una volta che fosse entrata nelle abitudini dì quest.i r~parti; riescirebbe poi facil e estenderne l'applicazione, che ora a primo aspetto può credersi complica ta, ma che realmente non lo ~. all e esercitazioni di r eparti ma)!giori con artigl ieria e cavalleria; poichè per la giudiziosa appl icazione delle perdite indicate nelle tabelle, si potrebbe fare ampio assegnamento sull'a abitudine aequistata dai c,omandanli dei minori reparti, sen za che oceorra il costante e per~onale intervento del direttore e dei giudici, presso ci,1scuno di cotali reparti. Per le e.>ercitazioni elcn1entari: di plotone, di compagnia, di battaglione, con sol<\ fanteria , basterebbe che i direttori delle · ·esercitazioni, i giudici, i comandanti di parti to e quelli in soll'ordine, fino al comrtndaote di plotone , avessero una tabell<t ana: loga a quella che, a · titolo di esempio, unisco in calce al presente stndio. · · .Per le prime volte, .chi dirige l' esercitazione, dopo avere daLo it tenw ai coiuandanti di pal'lito, dovrebbe procedere, poss ibilmente alla presenza dei due partiti o per ~ o meno degli ufficiali e dei soltnfficial;, ad un esame della so luzione ideata e delle cir- ' costanze nelle quali si ini1.ia l'esercitazione. T'er co tali esercitazioni elementari l'esame in paròla è abbastanza sempli ce puchè possa farsi con pronteZ'l.a ed in modo da essere compreso ed apprezzato dR tutti. Fondandosi ·sui risultati di qtiesto csam.e, stabi lirà in quali condizior~i: ottime, uu.one, metHocl'i. o 1Je.'>sùne si iniziano l'attacco e· la.' dil'esa. E !'esercitn ~one polrà avere principio. In queste esercitazioni elementari è ·d'uopo notare che tutta l'ab ilità tattica dei comandanti si limìta : a) alla saggia utiliwtl.ione llel terreno; v) alla razionale applicazione delle formazioni e dei movimenti regolamentari; c) alla buona direzione e condotta del fnoco . Poichè, come accenna lo stesso , Hohenlohe, nelle sue lettere sulla fanteria., è assurda , e da proscriversi , q.uella tendenza che


E LORO R EALE

2 158

CALCOLO DECI.E PE RDITE II.'OTE T1CHE

vi ~ pre5sochè in tutti i comandanti di reparti . anche minimi, di fare della gran tattica e qualche poco di str~tegia. Ora. ch i dirige l'esercitazion e, o chi è chiama lo alle funzioni di giudice , è in grado di app rezzare, nei diversi momenti che costituiscon o l'attacco o la difesa, se, e come, i comandanti di partito ~tlili.z .:ano il ie?T tlìo, ed applicano le fo·rma.zioni ed i mOl:iuwnti 1·egolamentari ?'a.:ionalmentc; e sarebbe quindi in grado, per •ru es ti aspelli, di determinare in merito alle varia1.ioni che no scaturirebbero: nelle circostanze dell'attacco e della difesa. ed applicare co nseguentemente, per ogni nuoYa fase> per ogni nuovo momento, la conveniente percentuale di perdite. Direllore e giudici dovrebbero altresì poter apprezzare il modo col qna le i due comandanti , od i comandanti d.ei repnrti in sot.t'o rò ine, rli1·(gono e conducono il fnoco; e questo apprezr.arnento cl o vrcl.lb~ .sempre farsi nel modo più esauo possibile, più iiOllecl/.o, e prefe n bdmente contempontW!O, pei due partili eh e si fronteggiano. Es.si dovre.bb~ro quiudi conosce re per r:iascuno, de i parlit; stess1, e per 1 smgoli reparti che lo compongono: ,,. il bersa,qlio prescelto; .2·. l'apprezzamento della distctn.;'a (nella supposizione, ammcssJbtle, che l'adattamento degli alzi sia sempre fatto rego lar· mente); ::~• la specie di fuoco adouato. Qu este tre indicazioni sono ind ispen sabili per poter giud ieare, ~o n qualche fon damento, della 1.liTezione e della condotta dd jwJco, ~he, com: ho dello, co:>tituisce un elemento cap itale nel co rnball1mento dt repal'li inferiori al bauaglion e. . Ogg i. qnes~o ~i udizio non può fn r5i che mollo imperfelln rnerHe; d1reuon e gt udJct don ebbero stare continuamente aLLenti ai comn n?i. dei ~ornandant i di battnglio nc, di compagnia e di plotone, r:la1tv1 al lnoco . Ctò non è possibile; e questa impossibililil ra s 1 che, 11 011 rare volte, gli ufti ciali Lrascur·ano di fare 1111 a opportuna scolr.o del beJ'3aglio, eli determinarne In di stanza e di ~ce­ gli ere la s peci~ di fuoco più opportu na , nppunto perch c com· prendono che lor,;e nessuno tiene cuicolo di quanto ossi opere· rehbero al rigunrdo.

SOTTnAZ !O~ B,

ECC .

2 159

Credo quind i che sa rebbe co~a assai utile poter dnre al dircllore ed al gi udice il mezzo per giudicare, anche stando n distanza. se, e come, i comand;tnli di rcpnrto adempiono agli ohbl it;hi che ad e,;si inco mbono . relativamen te alla direzione ed alla condoli a del fuoco . Per l'aggiungere qneslo scopo mi sono poslo il sognente nuovo problema : con nn sisu111n semplice r; spedito, 1laTe al rlù·etto re d,.,.u· rJse1'Citazione ed (tÌ g·indici, il modo di apfl1'1}.r_;are, 11noft e stando a di.<>fan.=ct, la di·re:.ione ('./(l oowlotta delfnoco, nr~ i dae part.ili r;/w .~i {ronteggiano.

A qncstù punto mi si potrebbe da taluno obbieuare che troppi sa rebbero gli elementi .sui quali dovrebbero rirolgr.rsi l'a ttenzione e l'appre'l..zamento del direttore, dci giudici e dei cotn <lll danti di pnl'lito ed in sott'ordine. lo ritengo che ciò 11 011 sia, poi cl1è nes suno degli element i sovraccennati ù di mia inve nzione; so no tutti elerr:enti sui qua li i nostri rcgo latu euti c le nostre ist ruzinni , ripctutarne nteJ raccomandano di portare ;;omma attenzione, co me a quelli ~he ha nno m(lssima in 11uen7.a snll 'ef(icacia del fuoco , e conseguentemente sull'esito di nn comba ttimenro . Ciò che io propongo n(•n è altro che un modo di obbligare tulli alla pr·eci sa c ono~ccnza . ed alla. esalla os,;ervanza, delio pre~crizi o ni regolamentari, e di giudicare, con controllo facile c spedito , c c~o 11 qttalche positiro fonclam ento. de l sapere , e fin o ad nn certo punto nnclw del r:ri terio tallico, dell a caltn:.t o dell r1 prontezza di decision e rl.ei direttor i, dei giudici e dei eornnndnnti eli partito o di rep:u·to in so ll' ordine . Nel comballimento, la. non osservanza di tal un i particolari , qual i: la detenninazione del bers;tglio, la stima delle distanze, la designazione dei fuochi e (come dirò piu innanzi) il rifornimento clalle munizioni, può a,·ere inlluenza grandissima e tal rolta esiziale ,u!l'esi to. O!'a se tulli ).(li urri ciali non suno materialtnente ohbli ~<H i , dun1nte le esercitazioni di pa~e, a rillellere ed a de terminartl su tntti que;;ti parti cola ri, in qualsùJO!]lin IJIOntento rlel com b c~ttim ento, sa rebbe uua il lnsione il eredere che, nell 'orgasmo del co rnunttimento vero, abbi<~no ad :.l\'erli present i ed '' dctcnni nare in propo5ito .


2Hì0

CALCOLO · DE LLE . P J): RDITE IPOT ETI Cil E

- L'introduzione di cotali particolari, nelle esercitazioni di combattimen to, avri1 per naturale co nseguenza un a· maggio1·e lentezza nel loro svolgimento; poJch~. specialmente nei pr·imi tempi, sarà necessario sostare ad ogni fase. 1I a il maggior tempo impiegato non sal'it perduto per l'istruzione. Il più attento studio del terreno, la più opportuna utilizzazione di tulli gli accidenti, la stima delle distanzt!, il calcolo delle perdite e le conseguenti disposi zioni, tutto co ntribuirà a dare alle e~ercitazioni di pace della fan teria , nn carattere di studio severo e coscienzioso che ora manca in molte ci rcos tanze.

Conforta to d:t questo pensiero, ho cercato una soluzio ne al probl ema sovrnccennato: /Jet re al direttore e<l a·i git~dici ,[i uno, esrlrcila ::ionfl il modo di potere appr e::::an, aneli<! swnd() r1, distanz a, lcL dire:;ione e la con· dotta del (noco , conte111 p01'aneamen trl, 1wi du e pnrtili c!tt si /rontt:yyiano . - E mi pare che In :::egnente potrebbe ~o del isfare. J,a d i.~tan;;a stim a~a del uc rsa~l io dovrebbe ven ire segnalat a media nte cifre nere sul fonno IJianco di dischi elittici suffi ciente-men te amp i. il bt·r~aglio [i?'l'~cel10 e la specie di ti1·o ado/lata doVI'ebbero venir·e :>egnalati con stuòiate disposizioni di dne tria,goli (bianchi da una parte, l'O ssi dall'altra) attorno ai dischi elittici di cui sopra. lna croce in ferro, di semplicissima struttura, può permettere la formazione. coi di~chi elittici e coi triangoli ora detti, di tutte le occorrenti compl e::;se segnalazioni . Ln crociet·a può essere in fen·o vuoto> con piccol i ganci per aLLaccare i disch i &!ittici delle cl i~tanze, i '} Uali possono essere in lamiera so ttile verniciata in bianco sulle due faccie, con i numeri in nel'o, i tria ngo li conviene siano uno di lamiera e l'a ltro di tela a intelaiatnra di giunco, bianchi rla una parte e rossi (bll'<ì lll'::t; 6S$i sarelJ bero IULlllili di piuolo, destinato ad enlt'8l'e nel foro del l'eJ'ro che costituisce lrt croce, o nell a canna del fucile, ;; Il a q naie si ass icurerebbe altresi tutta la croce per le segnalazionì. Tutto compreso quest'apparecchio può. costare li l'C se !te, e dovrebbe daJ'$ene uno per compagnin.

E LORO R E ALE SOTTRAZIONE , ECC .

2161

Cia scuno dei dischi eli tt.ici porterebbe ona cifra sul diritto e una sul rovescio . Cinque disch i sarebbero snfllcien li per la segnalazione delle di~tan ze, stimate in ettom;}tri . da ·l 00 metri a :noo metri (servirebbero per ciò anche all'artiglieria da campagna) indicando con le sole cifre l , 3, 3, le distanze di l 000, 2000, '3000 metri .

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{3)

{l) Oiritto. -

(2) Rol'escio. -

0J

Sen 'o anc:lle per il ~

I due triango!i pcrmet.tono di fare attorno a l'!Oeste elissi oltre a ce·n~osettunt~· com!Jinazioni di verse, apprezzabili a distarmi pi ìL 0 meno grande, secondo le dimensioni loro, e secondoc.l rè eh i osserva è munito di can nocchiale più o meno buono ( 1). Di queste di,·erse combinazioni, una parte minima .i; sufficiente per le indicazion i che occorrl)no, onde precisare l~ d1vers~ Circostanze della direzione e della condoua del fuoco d1 fantena, del

. . quale mi occupo. Altre potrebbero, analogamente, essere mrp1egatc per la segnalazione della condona del fuoco d'aniglieria. Presento una tavola delle principali sognala1.ioni che potrebbero occorre re pel fuoco della fanteria . Come clementi di segnalazione U\Tei ado ttato : per l'indicazione della S[lecie del JHoco le (:l) In tiiHL elbse, an~nte I me tro di as;e m aggior·,) c 0,50 di as>~ m i nore, ~ i pttù disegnar e una cifr:L la qn;LIC si IP[;(;O distintamcnt(:, anclr o ln una gtOmnt<L al'Jita nto copcr t<1 e n•!bbiosa, a 1,00 metri :lfl oechicr n uclo il a 700 me tri eo l llinoccn lo eli ca m pagna.

'l .:;egn:tli poi , f<Llti con Lt·iangoli equilateri di O.G5 el i l:l to, sono tlistl nti a 800 mctn a<l occhio nudo. eri a ·1250 co l binoccolo. l}ue.<te <JistDm.o so no ap pu nto quello clte scm~ brano più c~n" enicn ti per dar mo clo al direltOt'CI di una esercitazione. coll oca to a met:L i liSI.anza fra i d ue parUti, di seg uire i parti ço lari d~ Jia rlirc.zlonu c rlell a condotta del

fuoco nei due partiti.


21€2

CAY,COLO DEU,E PERD ITE ·I POTET! Cl:IE

quattro qui souo disegna te, da farsi co n nno dei triangoli, col ocato immediatamente so7u·n il di sco od i dischi che indicano la di ~ tanza stimaln.

---

Fuoco a salve

J.cnto

-----

,\ccelt•ra ____tn_

A

----.___ A ,·olonta

E per l'indicazione òell c dilferenti specie da farsi con l'altro triangolo:

1[-i

ripeti~ione

bcrsatjlio, le se-

~ue nti,

Ferma

Co nLL'O ra vaJiorin ln motu

Ferma

Cor\Lro arLiglieri;l In moto

r.ontro fanteria.

--

o t

l

\.. C.Henc ferme o iu moto

$().il èJ!I1Ì

Fermi

in moto

Grossi c. risen·e FeruM in moto

Come si scorge, se il bersn glio è fermo, il triangolo che lo segnala presenta la faccia bianca, e se il bersaglio invece è in molo , es:so prese n La la faccia rossa . Mnme s~i qucs1.1 el1Jill1'nt.i di seynala:;ion<', che si imparano in poche ore da t[ua l:'ivoglia militare, ecco in qu~lc maniera sarebbero comuinali a rlw! a ti w!, onde dar modo di segnalare tutte le incltcazioni rela li ve alln ~;pec i e del J':10co cd al bersagl io co ntro il quale questo fuo co ù diretto. Il elisco, od i dischi elil.lici, coll ocati fra i triangol i, indicano la distanza stùnatn.


r uvt.v a volontà

;:,1· ~v t~ !.H

--~lento · ar.celerato

a salve

a ripetizior

ferme ed ' in moto

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Sostegni

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in moto

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l fermi Grossi e riserve

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E LORO REALE SOT'rRA'llONE, ECC.

2163 '

~I ercè queste segnalazion i, il direttore dell'eserci tazione, il quale può stare fra i due partiti {parlo sempre di esercitazioni elementari) è in grado di determinare, con fondamento razionale, l'efficacia probabile del fuoco dei due partiti , in ciascun momenio o in ciascuna fase del combattimento; e stabilire quindi, anche per rruesto importantissimo particolare, in quali condizion i si trovino entrambi i partiti ed r.ssegnare conseguentemente per ciascuno il coeflicieote più probabilmente meritato di perdite. Nelle esercitazioni più complesse, nelle quoti intervengono anche reparti di alt.re armi, il solo direttore non sarà più in grado di determinare, per i vari reparti manovranti, le circostanze complessive dell'attaèco o della difesa, l'efficacia dei fuochi e conseguentemente le perdite .. Questo compito potrà essere disimpegnato dai giudici di campo, i quali ananno per tal maniera, un metodo formale sul quale appoggiare, in buona parte, le proprie determinazioni. Ad ogni giudice di campo potranno essere addetti due o più ufficiali incaricati di calcolare le pe-rdite ed il consumo probabile delle mtLnizioni. Poichè è anche necessario di richiamare l'attenzione di tutti i. comandanti eli truppa sopra questo im portan te particolare delle munizioni. Nella 'l 2a lettera sulla fan teria, il principe Hohenlohe non esita a dire che è. questo uno dei problemi più diffici li a risglver·si alla guerra: il modo di rifornire, a momento opportuno, le dotazioni di cartucce. Egl i dice che questo rifornimento deve sempre farsi, ogni qualrolln se ne presenta l'opportunità, quantunque esigua possa parere la aliquota di dota1.ione consumata . E cita esempi importantissimi tratti dalle ultime guerre, per avvalorare la propria a~serzione. Ora nelle nostre esercitazioni di pace si fa ben raramente dai comandanti di plotone, di compagnia, di battaglione, il calcolo delle munizioni consumate, e lo studio del m~do di sostituirle, sia nelle dotazioni individuali, sia negli zainicartucce. Coll'obbligo della segnalazione dei dati ùel tiro, si potrà ottenere ancora il calcolo della consumazione delle munizioni, e conseguentemente l.o ~tudio di tutti i particolari del rifornimento. Gli ufiìciali che, invece eli essere semplici spettatori, verranno ... i 37 -

ANl'iO XXX\'111 ,

Il


2164:

CALCOLO DELLE PERDITE IPOTETI CHE

addetti al giudice, pel disimpegno di questo particolare di servizio avmnno essi stessi modo di trarne uti le insegnamen to. ' Ed insisto su questo parLicolare, poichè occorre trovare un modo per ricriamare tutti i· comandanti di plotone alla rinessione sull'importanti ssimo argt>mento. Non rare volte occorre, durante le eser:ci ta.zi~n i, di udi.re ~l co~ando: '/i~oco acceletato; od anche: fuoco a npett:none, commctate ~lfoc e non udire il: cessate-il {ttoco, se non dopo alquanti minuti. Se un gi udi ce, od un ufficiale addetto al gittdice, sarit incaricato di tener calcolo delle munizioni ipoteticamente consumate, non rare volte. avverrà che uno dei partiti, od al meno talun reparto , si troverit privo di munizioni, nel momento appunto nel quale ne avrebbe il mass imo bisogno. Le conseguenze di questo stato di cose potranno essere allora dal aiudice concretate in un verdetto più o meno severo, secondo le aitre circostanze, ma che varrà sempre di profittevole ammae$tramento.

SOTTRAZfO~E

DA I REPARTC MANOVlUNTI DELLE PERDITE IPOTETICH E.

Ed ora, dopo avere accennato al sistema che mi sembrereb be opportuno di adottare per dare .al direttore, ed ai giudici di una esercitazione di combattimento, il modo di conoscere, contemporaneamente pei dtle partiti , con esattezza, con prontezza 1 e facilità, anche stando a distanza, tutti i particolari inerenti alla direzione ed alla condotta del fuoco, e con&.eguentemente anche all a sua efficacia, tenuto calcolo di tut~e le altre circostanze del simulato combattimento , le quali sulla detta efficacia hanno azione, non mi rimane che discoreere della effe ttiYa sollrazione, durante le diverse fasi ed i diver:>i momenti di una esercitazione di combat timento, delle perdite che, in ciascuno. dei due partili, sarebbero una conseguenza del fuoco ·dell'avversario . Un isco, in calce al presente scrillo, una succinta istruzi,)ne al r iguardo, che porta il titolO PERDITE Nl!:L COMBATTI!UENTO (esercitazioni di pace}, la quale potrebbes i distdbuire ai direllori, ai giudici; ai comandanti di partito e dei reparti minori, fino al plotone.

E LORO REALE SOTTRAZION E , ECC.

2165

Qnesta istruzione tiene calcolo delle perdite in fii tte dal solo fuoco di fuci Ieri a e 5i divide in due parti o tabelle: a) La prima parLe si riferisce al combattimento offensi·vo a -.;omprende le perdite, per ogni '' 00 mi l i ~ari presenti, alle quali :andrebbe incontro una fanteria operante olTensivamente in diverse -circostanze complessivamente ottime/ bnone, med·iocri e pessime eH attacco. Sono partitamente indicate le perdite alle quali souostarebbero, in ciascuna fase del cdmbattimento, ,la catena, i sostegni, i grossi ·della ·1· schiera, la 2" e la 3• schiera; b) La seconda parte, o tabella, si riferisce al combattimento -difensivo; ed in essa sono inscritte le perdite per ogni ·I00 mi1itari presenti , alle quah rispettivamente soggiaeerebbero, le catene, i s·ostegni, i grossi e le riserve di una fanteri a che accetti -un combattimento difensivo, in ciascuna fase del com battimento si.mulato, n seconda delle circostanze com plessivamente ottime, .buone, mediom·i e pessime. A. ciascuno dei numeri indicanti le singole perdite, corrisponde una lettera dell'alfabeto. Ed in un qualsiasi reparto di truppa, per· ogni •100 individui , ·ve ne sono appunto, in medi a, altrettanti il cui cognome comincia ·t on la detta lettera. Per ottenere l'effettiva sottrazione, dai reparti manovranti, delle ·perdite ipotetiche portate dalle tabelle ora dette, basterà che, al ·compier·si di ciascuna fase, i comandan ti clei singoli reparti , pro~ nunzino ad alta voce la lellera dell' alfabeto inscritta nelle tabelle, ·in corrispondenza alla determinata fase, facendola segui re dal comando « F UORL DI CO~IBATTUIE NTO >>. A questo comando, tutti i mili-tari del reparto, qualunque sia il loro grado(anche se comandanti di parti to o di ripar to) e la carica che cuoprono in quel momento , ed il cui cognome comincia con · la lettera dell' alfabeto pronunciata, dovrebbero considerarsì realmente fuori di combattimento, gettarsi a terra e non più. accompagnare il proprio riparto nè r..ll'attacco nè in r itirata. Se saranno stati designali i « posti di medicazione :. dovranno ·recarvisi, o soli, od accompagnati, o portati dai porta-feriti, a se· -conda del genere di ferita che ciascuno simulerebbe di avere riportata.


2166

CALCOLO DE LLE PERDI'l'E IPOTETICHE

A tal uopo, a ciascun militare, che deve prendere parte all'esercitazione di combattimento, dovrebbe, in precedenza, essere distribuita una tabell ina diagnostica, portante l'indicazione di una ferita o mortale, o grave, o leggiera. Anche agli ufficiali di ogni grado dovrebbe essere distribuita cotale tabellina. Quando nn mi litare è messo fuori di combattimento, deve presentare ai porta feriti la tabellina in parola, e dovrà sottostare alle indicazioni e alle medicazioni che essi faranno, in base alla fer ita. indicata sulla tabellina.

È da notare che, secondo medie dedotte da circa 30000 perditeavvenute in diverse circostanze, risulterebbe cf1e, per ogni '' 00· perdite in combattimento, si avrebbero da ·13 a 34 morti, da 5.2 a 82 feriti e da 2 u 14 dispersi. In media 2:3 morti, 69 feri i ~ e 7 dispersi. Delle ferite si può calcolare che '/ 3 siano grav i e ~/ 3 leg-gicre. Dunque, nel distribuire le tahelline diagnostiche alla LI'Uppa, converril dame '/8 circa portanti ferite mortali, ."/ 8 portanti ferite· 5 gravi, / 8 portanti ferite leggiere. Molte di queste ultime dovrebbero essere scelte dall'uffìciale medico, che redige le tabelline, fra quelle ferite che, appena medicate, permettono al ferito di· ritornare al combattimento. Facendo la distribuzione delle tabelline ad ogni esercitazione, si avrà il vantaggio di variare la labellina diagnostica a cioscun soldato. Sarà conveniente distribuire alquante tabelline, con indicazione ài ferita leggiera, a quei militari che, in causa della iniziale del proprio cognome, dovrebbero pei prim i essere messi fu ori di combr. ttimen to, on de aver mezzo d'insistere sull'utilissim o addestramento di fare r itornare al combattimento coloro cheJ pel genere della ferita ipo tetica ripot·ta tn, potrebbero in caso vero, farvi ritorno dopo medi cati. La varietà di Cel'ite portate dalle tabelle diagnostiche, e le diver3e circostanze nello quali le ferite stesse si presenterebbero alla prima medicazione dei portaferiti , servirebbero grandemente all'istruzione pral1ca dei portaferiti, a quella altresì degl i ufficia li medici incaricati del fun zionamento dei posti di medicazione, nonchè infine allo studio dello sgombro di ques~i posti.

E LORO RE ALE SOTTRAZIONE, ECC.

2167

rmmediatamente dovrebbero succedere le surrogazioni nel comando, che sarebbero una conseguenza delle perdite avvenute. E qui è il caso di notare che qualnnqtw 1~{ficiale.' delle truppe manovranti, il quale si trovi, w~r qualsivoglra motiVO, presso un reparto di truppa (catena o sostegno _o gros:o) -~ el ~uale vengono ad essere messi fuori di combattrmento _r mtlrtan. che hanno .al cognome la stessa jniziale del suo, deve rntenderst esso pure fuo ri di combaLtimento . Questa prescrizione varrà a porre un freno efficace alla smania, pur troppo assai frequente, di venirsi a collocare presso la catena. Dovrebbe ogni repat·to avere una tabella propria, dalla quale dedurre il per 0 / . di perdite corrispondente a ciascuna lettera del-l'alfabeto} tenuto conto dci cognomi dei militari che ne fanno parte. Queste aliquote pércentuali saranno, molto probt~bi l rnente, leggermente diverse da quelle indicate dalle tabelle in fine dell'articolo le quali non sono che medie. E sulla base di queste percentuali ·vere dovrebbe stabilirsi per esempio: che quando le perdite subite da un repar to attaccante rag giungono il 25 % dell'effettivo totale presente, l'attacco dovrebbe ,essere m·restato, e quando raggiungono il 40 per 0 /o dovrebbe dichiararsi non 1·iuscito e per conseguenza respinto. La fortuna, che alla guerra ha pur tanta parte, :e che nella manovra sulla c&rta, è rappresentata dal dado , avrebbe il suo coefficiente anche nel sistema che ho esposto. Credo ch e in ben pochi reparti le aliquote percentuali dei cognomi comincianti con la stessa lettera dell'alfabeto, si,,no esattamente eguali e quelle in.serite in fine dell'articolo, che esprimono le medie tratte da num'erosi ruoli. Ora può succedere che, in due reparti che si fronteggino, le .condizioni iniziali dell'attacco e della difesa si presentino lwone per entrambi. Ma alla fine della III fase, può risultare, pe~: esempio, che le perdite subite dall'allacco, per l'abbondanza dt .coanomi comunicati con le lettere L, S, l), Z, E, \r, I, siano tante ., da toccare quelle portale dalla tabella condizioni di attacco me-


.2168

l

CALCOLO E ELLE PERDITE IPOTETICHE

diom·i. Per questo solo fallo potrebbe stabi lirsi che le condiziont dell'allacco, all'inizio della IV fase siano mediocri. Viceve1·sa alla fine della stessa Ili fase, le perd ite della dife':;a; per la scarsità dei cognomi cominciati con le lettere l , i ed N, possono essere realmente cosi lievi da toccare appena quelle inerenti ad una dif~sa in ottimecondizioni. &perciò la di fesa, all' inizio della IV fase, potrebbe, perquesto solo fa tto, considerarsi in condizioni ottime. Agg ravandos~ in tal modo le condizioni dell'allacco e migliorando quelle della difesa, può avven ire in breve 0he i'allacco si trovi an·estato e poi ?'espinto.

L'appli cazione, nell e esercitazioni di combattimento, del sistema ·che ho esposto, può farsi in due distinti modi, che ch iamerei oggettivo l'uno , e soggettivo l'altro. ~el primo il direttore starebbe fra ~ due partiti, apprez.zerebhe, con l'aiuto dei giudici e deg li ufficial ~ incaricali di tener calcolo dei dati relativi al fuo co ed al consum(} delle munizioni, tutte le circostanze del simulato combattimento, ed alfa fi ne di ogni momento, o di ogni fase, fa rebbe conoscere a ciascun capo partito, o con messi o con apposita segnalazione, in qual etabella (circostanze ottime, buone, medioC?·i o pessime) debba ricer· care le perd1te, alle quali dovrà sollostare il riparto che com&nda. nella fase o nel momento successivo. Nellsecondo modo i giudici di campo :>arebbero essi incaricati di questa indicazione. Essi dovrebbero distribuirsi lungo la rronl& dei due partiti; seguirne le mosse e, senza tener calcolo, o quasi , di ·quanto può fare l'avversario, fondare unicamen l~ il loro verdett~ sul modo col quale il comandante o i comapdanti in sott'ordine. del partito che essi seguono, utilizzano il terreno , guidano la manovra, dirigono e conducono il fuoco e sul moào come manovran(} le truppe ecc. Questo secondo sistema sarebbe, nelle grandi esercitazioni,idi più facile e spiccia applicazione che non il pri mo . Esso,, facendo dipendere la maggiore o minore quantità di perdite, dalla abilità dei comandanti di vario grado, e dal contegno delle truppe, invita queste a dispiegare tutta la loro abilità. manovriera e quelli Il porre il massimo. impegiw per dimostrare ai proprii dipendenti cheson o ben guidati.


PERDITE ~~~L CO)IBATTDIENTO (Ksereilazioni di pace).

lnun reparto di truppa difanteria, che proceda ad un atlac~o, le cui circostan:e complessitamrnte esaminate, siano ollimt, buone, mediocti, opgssime1 si può, con surficiente approssimazione per lo scopo dell'istruzione, calcolare che, per o~ni l00 individui, nelle direrse linee costituenti il corpo di attacco, eper ciascuna fase del combauimeoto, le perdite domtte at solo fuoco di fucikria sienoquelle indicate nelle colonne ~er cento delle presenti tabelle. Corrispondentemente al numero ora acéennalo, rappresentante le perdite per ogni 100 individui, nella colonna lettera èsegnata una léuera dell'al[abe!o (A,B, C, D,.... ecc.). Prendendo ad esame numerosi ruoli matricolari, el'annuario militare, si è rilevato che, in media, per o~ni ~00 indi,·idui il numero di quelli il cui co~Oùme comincia coila lettera dell'alrabeto (A,B, C,ecc....) segnata nella colonna lettera è all'incirca quello che, in corrispnnden?.a alla stessa, è inscritto nella colonna per cento. ·

l1er sottrarrepraticamente, dagli effettivimanovranti, leperdite risultanti dalletabelle, basterà: all'inizio di ogni fase, tenuto calcolo delle drcostanze dell'attacco nella fase stessa,pronunziare la lettera lA:B,C,ecc....) corrispondente, facendola seguiredal comando: fuori di combaaimtntv.- Tutti i militari, di qualunque grado: i·quali. in quel momento, si trovanopresso il reparto dal quale si sottraggono le perdite, ed il cui cognome comincia conla lellera pronunciata, debbono, durante la fase che si inizia, considerarsi fuori di combattimento e cessare di segmre l'azione oesserne allonlan&li. - Ciasc~n militare avràseco una ta.beUa diagnostiea, e con l'indicazione di una ferita ipotetica: leggera, grave omort~le. Io base aquesta indicazione, i portaferiti eseguiranno la prima medicazione e l'accompagnamenlo al posto di medicazione; oppure il militare; dopo medicato, ritornerà al c~mbattimento. Ananno immediatamente h10go le con~e~uenli sostituzioni nel comando.


~iearto de~~ite fra ~ ~a SGfm;nA ~ 2"

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l'cento :::'ì~l ~ ~::"~~ · :~~~ cento ~ cento

· Riparto delle perdite fra {" SCHilmA

SCH!lll\A SCJJI~RA

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Circoslanze OTTIME di allacco

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Circoslanze BUONE ~i atlacco I . Dalle primo avvisaglie fino l al rnomento nel quale i sostegn i giungono sulla catena . . . . . . . . . 4·,10 L 1,40 z O,'lG K - - -

-

l

l

4,'10 L 4,10. L 0,20 H -

-

II . Successi va avanzata fl no ai 500 m. . . . . . . . . ' 7,60

-

s

7,60

s

0,35 E 0,10 K

lii. Avanzata fra i 500 e i 800 m. dal nemico. . . . . . . 9,40 p 9,40 p 3,60 I gt''Jssi entrano a rinforzare

5,70 F 5,J F 175 N 0,30 U -

v 0,35

- -

l 0,10 K

la catenu. 4,70 A 4,i0 A 4,i0 A 1,7G N 0,35 l

IV. Avanzata fra i 300 e i 200' m.

V.

'1,1·0 Z '1,10 Z :1,10 Z '1,40 l 0,35 E

'li,'lO

0,35

l

l

l

·19,50

v

dal nemico. . . . . . . 5,80 D 5,80 D 5,80 D a,GO Fuoco deci~ivo .

8,·15

3,45

O,'iO

Fuoco a ripetizione. Avanzala fino all'attacco alla baionetta . . . 1,75 N 1,75 N 1,75 N 1,75 N '1,20 - - - Totali 28,G5 25,95 '11,60 5,80 1,65

o

r

Cirèoslanze MEmOCRl di allacco

l. Dalle pr1me avvJsagJJe al momento nel quàle i so!;:tegni giungono sulla catena . . . . . . . . . 5,60 R '1,75 N 0,35 l

5,60 R ·1,40 Z 0,10 K 9,40 p 0,10 p '1,40

z

Ciicoslaoze PESSIME ai allmo

r tino

II. Successiva avanzata fino <Ù

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Il

- _l

500 m. , . . . . . . . . 9,40 P 0,4·0 P '1,75 N 0,30 U

Avanza la fra i 500 e i 300m. dal nemico. . . . . . . 12,80 C 12,80 C 5,80 D 0,35 l 0,30 U I grossi entrano a rinforzare la catena.

III.

11,75 B 'l1,75 B 4,70 A 0,35 l 0,30 U

l.

7,60 S 7,60 S 7,60 S '1,40 Z 1,20 O 4,10 L

t,

)'10·lL

4,10 L 3,()0

v

l

I v. Avanzala fra i 300 e i 200 m.

dal nemico. . . . . . . '11,75 8 'lt,75 B '1'1,75 B 3,60 V 1,40 Z Fuoco decisivo.

'1 ,40 z V. Fuoco a ripetizione. Avanzata fino all'a ttacco allu ba· 7,60 i·metta '.

; 8,00 G 8,001G 8,00 G 8,00 G 8,00 G VI. Attacco 1 '

46,45

42,25

25,90

13,65

10,90

re~pinlo.

s

7,60 s 7,60

s

;),40 D 3,60

v

Ritit'ala. . 10,40 M10,40 M10,10 M10,40 M 10,40 M

Tota.li

. 57,55

5:3,70

37,65

20,05

15,70


s~

il riparto di fanteria opera DIFENSIVAMENTE si potranno applicare, con le stesse norme date superiormente, le tabelle seguenti: ... (\

Riparto delle perdite fra

Riparto delle perdite fra

DIFENSIVA e OONTROFFEN8iVA"

AVANSCliiEIIA --~--1 GROSSO

AY ANSCIIIEI\A ---~-1

IIIS.EI\VA

as~

per

las;

per

~ las.

per

lask;

RISERVA

per ~ per ; per ~ per ~ ~ cento ~ cento ~ cento § cento ~

FASI , DEL COM BATTIME NT O

c e_nto ~ cento ~ cento ~ cento ~

l

. . : :. :___,~· l ~w·~u~: -~01~--lJ

_cA_TE_ l'I_A, _sos_ · T_ &ll_ Nii_ -_ ·~ - -

per

GROSSO

l

Cirmtanze BUONE di difesa

Circo3tam OTTIME di difesa I. Dalla comparsa del nemico al limite supe-

. rio re delle grandi 4tstanze a-l suo arrivo al limite superiore delle medie distanze . 0,35 l

- - - - - 1,20 o ·1,20 o 1,20 o - 1,40 z 1,1-0 z 1,40 z - 0,10 K

'1,75 N ·1,75 N '1,75 N

-

II. Ava nzata del Ì1emico fra i 1000 e i 700 m

-

V. Avanzala del nemico fra i 500 e i 300 m. Concorso delle riserve (in taluni casi)

J

3,60

v -

-

--

3,60

v

v

4,70 Al

z -

-

1,75 N '1,75 N ·1,75 N -

-

!~,'lo

z

-

-

- -

1,{0

z

i,'t-0

L 1-,10 L 4,10 L 4,'LO L

v

v .3,60 v

3,60

4-,70 A

0,35 E 0,35 E 0,35 E 3,60

-- -Totali

6/t5

7,%

-

V. Avanzata del nemico fra i 300 e l 200 m. Contrassalto . 3,60

- - - - -1,75 'N VI. l nseguimcnto col fuoco . -- -- - 7,95

8,05

3,60

-

1.,40

Ili. Avanzata del nemico fra i 700 e i 500 m.

-.

. '11,55

1'1,20

--

--

U,20

12/i:O

v

-

Circostanze PESSIME di difesa

Circostanze MreD!OGRI di dilesa ,

l . Dalla comparsa del nemico al Jimile supe·

·1,40

H 'l 75 N l 75 N -

3,60

l'iore delle gt'andi di~tanze al suo art'ivo al limite superiore delle medie distanze . 1,75 N

z - - - - - v

:3,60

v

3,60

-

- -

v

3~J

15,60 R 5,60 R 5,60 R 4,70 A 4,70 A 4,70 A

- -

-

'-

l

-:~,,70

A

- - - -

II. Avanzata del nt:mico fra i 1000 e i 700 m.. 3 GO

-22,35

o

"1,201 o 1,20

-- --

20,95

19,20

o

- -

v - - - -

360

- -

c 12,80 c 12,80 c

9,40 p

IV. Avanzata del nemico fra i 500 e i 300 m.

.

Concorso delle riserve .

12,80

V. Avanzata del nemico fra i 300 e i 200 m. . 8,00 G 8,00 G 8,00 G 8,00 G VI. Ritirata senza contrassalto

.

,

1,75 N VII. Inseguimento col fuoco.

~H,75 B 11,75 . B 1'1,75 B 1'1,75 8 . tll,'tO M 10,10 M 10,40 M 10,40 M.

- -

-

1-

-

- -

-

-

- - -

--

~

15,65

- -

III. Avanzata del nemico fra i 700 e i 500 m. . 4,70 A 4,70 A 4,70 A

4-,'lO L 4·,·10 L 4,t0 L 5,60 R VI. Contrassalto -riuscito. 1,20

v

- -

Totali

. 53,00

-

- -

-- -- -5'1,25

17,65

-

39,55

Quando è possibile, spetta al Direttore dell'e~ercitaziÒne la designazione della tabella da applicare, la qualè, naturalmente, può essere diversa nelle successive fasi; altrimenti possono designarla i giudici di campo, e gl i stessi Comandanti dei riparti, i quali dimostreranno, per tal maniera, quale sia ·il loro criterio nelle apprezzare le circostanze tutte dell'azione.

Il Colonnello DEGIOnGrs.

-


E. LORO REALE SOT'rltAZlONE , ECC .

2169

L'a\lro modo, il primo, reca forse soddisfazione maggiore, perchè dà alle esercitazioni di combatti mento il carallere di una vera lotta, nella quale il premio sarà a quel partito che ha capi più istruiti , o più attenti , e truppe più alla mano e più manovriere. Ad ogni modo è profonda in me la convinzione che, tanto l' uno che l'altro dei modi di applicazione, avrebhero per risultato di dare alle esercitazioni della fanteria quel carattere di studio severo e co · scienzioso che ora pur troppo manca assai sovente. Verona, gennaio •1893.

Il c.Jlonnello comandante il.46• fant~ria. E. ÙEGI ORGlS.


2'170

KOI'E SULLA FBON1'IERA FRAKCO - GBRMANI CA

NOTE ~ULLA FRONTIERA FRANLO-GERMANILA ( C(}ntinuaz ione, vedi -numeto precedente).

IV.

La frontiera militare tedesca dell'Ovest.

\

La tradizione secolare por ta l'esercito tedesco all 'ofTensiva ben più che opa difensiva, e ciò tanto nel campo strategico quanto nel campo tattico. Federico H, cinto da nemici da ogni parte, colle frontiere scoperte, colla capitale indifeso, cerca nella manovra, non nei fortilizi, la sua salvezza. Inferiore sempre in numero sul campo di battaglia , egli trae partito della superiqritit del suo ingegno e del suo carattere e dcll'ahilitit manovricra che ha saputo conferire alle sue truppe, per far mossa verso una' delle ali d'un nem ico lento nel pensiero, nel decidere, nel muovere. Quasi sempre codesta offensiva audacissima è coronata dalla vittoria. Blti.cher, battuto a Lign:y, non cerca ristoro al le sue truppe >nè ditHro gli stagni della Dyle, nè dietro le mura di Namur, ma ne rileva il morale conducendole nuovamente alla lotta sui campi di Waterloo ; ed ai vinti del 16 spetta l'onore della vittoria del '18 giugno. Eminentemen te oiTensive- e che olfensìval - sono le campagne del 4866 e del 'l 870-7'1. fXJi'" Nella Dispensa. XXI di questa. Rivista - oltre a qualche errore tipografico sfuggito per una deplorevole sostituzione di bozze - e anche accadu~o uno sbaglio di impaginazione. · Dopo la 3' linea della · pag. 1937 devo seguire la l '7.. linea della pag. 193.9 fino alla 198 linea delta pag. 1910.

2171

Con tali gloriosi precedenti e coll'alto concetto che ha l'eser-cito tedesco della propria fo rza, della propria superiori tà in fatto d'ordinamento, di condotta, di celerità a mobilitarsi, è naturale -che la fede nell'offensiva v"abbia messo radici profonde, talcM non deve fare meraviglia se in Germania n0n si sia molto teneri per le fortificazioni , ed anzi se esista una corrente ad esse del tutto contraria. Alle fortezze si preferiscono le ferrovie, utilis;ime per l:l difesa, ma oggi indispensabili per chi voglia farsi assal itore : donde il gr<tndissimo sviluppo dato alla rete ferroviaria tedesca, informandone il tracciato a criteri strategici, e costruendo anche costose linee d'interesse commerciale problematico; donde .la sistemazi one delle stazioni ed il grande sviluppo dato in alcune di esse a tutti i mezzi atti ad accelerare i grandi movimenti di truppe per ferrovi a. Non va però taciuto che le peculiari condizioni geogralìche e topografiche della frontiera tecle~ca dell'ovest favoriscono l'ullua·zione dei criteri direttivi sopra esposti per quanto si riferisce alla preparazione del terren o. La grande linea renana costituisce infatti una batTiera uaturale di così grande val ore che non c'è bisogno di molto lusso dì fortificazioni affinch ~ la difesa· ne po·tesse trarre completo profillo . Aggiungasi che il trotto del la sopm menzionata linea attraversato dalle strade che condurrebbero l' invasione verso il cuore dell'impero, è relat ivamente breve ed è foggiato in modo da facilitare la difesa. D'altra parte poi un -esercito fra ncese vin citore sulla ~'lose ll a o sulla Moi<a, disterebbe pur se mpre da sei ad otto tappe dal trallo del corso dél Reno cui ci riferiamo . Da ciò nor(vogliamo venire alla conclusione elle la Germania abbia trascurato di fortificare \a sua ~Jrande ba ~e o!Tensiva-difensiva dell'ovest. Tutt'altro; sollanto che essa non ha creduto necessario di dare alle fortificazioni quello stesso sv iluppo grandioso che vi ha dato la Francia, eccezione fatta per una sola piazza, per Strasburgo, la quale trovasi a breve distanza dal confine. Pi1ì che la ripugnanza per le fortezze, nell'ordinamento delle sue frontiere militari la Germani a ha acc~ntralo la sua rìpu_gnanza per conservare piazze non suscettibili di prolungata re-


2172

NOTE SULLA FRON'l'IERA FRANCO-GERMANICA

sistenza. Essa, senza esitare, ne ha quindi radiato molle, le quali mentre non avevano che fun1.ioni strategiche d'importanza ~roppo. limitata, mal rispondevano alle moderne esigenze tecniche. Forti di sbarramento in massima i tedeschi non ne hanno in corrispondenza della fronti era che stiamo esaminando, se si fa eccezione per Bitche che venne conservata perchè la speciale disposizione del terreno ne renderebbe l'investiment~ e l'attac~~ difficil i, e perchè d'altra parte sbarra in modo efficace la p1.u vicina alla frontiera delle ferrovie che collegano la rete d' Alsaz1a con la rete della Lorena. 1.1'ortificati sono pure molli de' ponti sul Reno sui quali passa la ferrovia, ma ciò col solo scopo di impedire un colpo di mano. Se costretti alla difesa tanto intorno alla piazza, quanto durante le operazioni offensive, contano i tedeschi di fa re largo impiego della fortificazione campale o passeggera; e per tale scopo nelle principali loro piazze hanno costituito grandiosi depositi di materiali e di vettovagl ie, sia per assicurare alla piazza ste:>sa una resistenza mollo prolungata, sia come s'è detto per trarne profitto nelle soste che talora occo1Te di dover fare anche durante un'offensiva forLunata. Potra nno poi rispondere ai medesimi scopi que' loro parchi d'assedio leggeri che, con mire eminentemente offensive, abbiamo veduto già essere assegnati alle loro armate d'operazione, a) Il terreno sulla sinistra del Reno - Il Reno costituisce. come già più volle s'è accennalo, la grande frontiera militare dell'impero tr.desco; tutte le . antiche e le nuove provincie di riva sinistra, cioè il Palati nato, l'Alsazia e la Lorena ne rappresentano la grande piazza d'armi ofJensiva, di cui Metz e Strasburgo sono i capisaldi. . All'infuori di Metz e di Strasburgo , non si hanno però sulla sinistra del Reno elementi naturali od artilìciali di tale valore da costituire nel loro insieme robu:-te linee . di difesa . La linea della Mosella fra MeLz e la frontiera belga, con Diedenhofen che ne rafforza il ponte,' e colle alture che sulla sinistra della Mosella· sovrastano ai piani della Voevre, rappresenta ·certamente una bella barriera per arrestare l'invasione fra11cese ,che procedesse per lo stradale nord di Verdun, ma essa è completamente gi-

NOTE SULLA FRONTl:ERA FRANCO·OE Rl\IANICA

::!173

-rabil e da un nemico che, basalo su Toui- :Nancy> puntasse verso nord-est per i terreni di riva destra del fiume. E del pari sono gi · rahili le li nee della Nied, e quella della Seille. La stessa linea della Saar, sebbene ormai tutta in territorio Ledesco, e sebbene nel suo corso inferiore non sia priva di un certo valore, è però alquanto debole alle sue origini, verso Saarbur~. Un'offensiva francese basata sulla Mosella e sulla Meurthe potreboe infatti ra«aiuncrere Saarburg in due giorni , e nel terzo girare la linea attr~~ers~ terreni relativamente facili ed aperti; poichè i Vosgi in corrispondenza della depressione di Zabem non rappresentano che un ostacolo di ben lieve entità. Appocr(rio al la sinistra della linea della Saar ci sembra che po~:>o 'l trebbe dare bensì un corpo che facesse perno delle sue manovre 1 massiccio del monte Donon. Codesto corpo, Lasato su Strasburgo ed avvalendosi per le sue manovre piu specialmen te delle due strade che per la Saar Rossa e la Saar 'Bianca uniscono SaarbUl'g con Sch inneck, nella valle della Bruche, costituirebbe, a nostr·o avviso una minaccia non trascurabile per un iovaso re il quale dovrebbe sfilare ad una tappa eli distanza soltanto per girare l'alta Saar. È chiaro però che l'intento non potrebbe venire conseguito se non alla condizione di dispone di forze ragguardevoli. Ove codeste forze facessero difetto , la linea dell'alta Saar sarebbe facilmente gi~ rata; ed in tale caso alla difesa non rimarrebbe al tro partito che o abbandonare tutta la linea stessa oppure ripiegare la sua sinistra lungo l'altopiano deii'Hardt, occupando saldamente le strette di Pirmasens. Tuttavia se sulla sinistra del H.eno mancano le formidabili linee di difesa, non mancano le accidentalità topogrnliche di cui l'esercito tedesco potrebbe avvalersi per· ritardare l'avanzala dell'avversario . e per coprire la ri tirata del grosso; oppure anche per sostare sulla sinistra del Reno in attesa di rinforzi. Prima di discorrere di codeste accidentalità topografiche esistenti tra il confine franco-germanico ed il Reno, diremo dell'nfflcio e dell'ordinamento dei due corpi trincerati di Metz e di Strasburgo. Metz e .Strasburgo, per quan to già s'è notato sopra e per la distanza che le separa (:128 chilometri in li nea retta) non rappresen-


NOTE SULLA FRONTIEllA F RANCO- GERMANICA

2174

NC'l'E SULLA. FRONTIERA FRANCO-GE RMANI CA

tano i capisaldi di una vem linea difensiva. Esse sono più .specialmente due piazze oiTensive. Tuttavia se, soLLo !"aspetto strategico , l'ufficio difensivo di Metz è limitato, inquantochè essa può venire girata da mezzodì e da ol'iente, ed un esercito che ad essa si oslinasse ad appoggiarsi , potrebbe venire chiuso dentro OHero addossato alla fro ntiera belga, Strasburgo rappresenta invece uno dei principali capisaldi della linea del Reno . Sbarra infatti importanti strade che dall'Alsazia conducono nel granducato di Baden, ed in seguito al grande sviluppo dato alle opere del campo trincerato , permette ad un esercito quivi basato , di manovrare a cavallo del Reno minacciando seriamente una invasione nemica procedente sia per l'alta Alsazia verso lo ::lchwartzwald, sia per la depressione di Zahern verso la Lauter. Le fo rtilicazioni che si stanno c:ostruendo intorno a Neu-llreisach, intese non solo a coprire quell'importante nodo ferroviario, ma anche a favorire il passaggio d'una armata s~lla sinistra del fiume, co ntribui ranno poi col campo trincerato di Strasburgo, per ralrorzare ool evolmente la linea del Reno superiore e per estendere v~rso sud il raggio di azione strategico di Sirasburgo stesso. I criteri seguiti dai tedeschi per la sistemazione dei suoi campi trincerati di Metz e di Strasburgo rispondon<• appunto al diverso ufficio strategico che hanno quelle due piazze- ~J e tz non deve assere al tro che un pnnto di partenza per l'ofTensiva, quindi fu bensì migliorata nella parte tecni~a, ma non venne esteso il raggio delle sue ()pere; Strasburgo invece, oltre a costituire la base dell'offensiva verso l'alla Mosella, rappresenta pure un importante perno per manovre contr'olrensive, al suo campo trincerato venne quindi dato sviluppo grandioso . Met::. -Si conservarono gli antichi forti, cambiandone i nomi e modificando ne in parte il tracciato. Avanti al forte di S. Quentin fu costmtto. il forte Manstein che insieme al prece,lenle - ora forte Federico Carlo - ed il fo rte Plapeville - ora forte Alvensleben costitui sce il ridotto del campo trin cerato. Furono poi costrutti altri due forti uno ad occidente l'altro ad oriente del villaggio di Voippy (forti Ko.meke ed Hindersin) per completare la ci nta del campo trincerato su l fronte not'd, e l'anti ca ridotta des Borcles, presso ltorny, fu trasformata in un robusto forte (Zastrow) che batte la

2175

strada di l\1agonza per Saarbruchen. 11 settore più robusto della piazza, sia per ragioni top.ografì ~h~ , sia per le .difese . pr~parale,. è quello su cui è stato organiZZato Il r1douo (altop1 ano d1 S. Q~enlln coi forti Principe Federico Carlo, :\'lanstei n e Alvenslchen); ti settore stimato più facilmente attaccabil e è invece quello nord est, cioè basandosi sulle alture dominanti di S. t Barbe e procedendo verso i forti Manteutl"el e Zastrow, od anche rimontando la valle della Mòsella. Appun to per coprire megliQ questo settore da poco è stata asseo-nata alla difesa di Metz una squadrigli a di torpediniere e di 2 ~ . ) scial uppe cannoniere (Vedi Le Lorrain del lugliO u. s.. Per il presidio della piazza di Metz occorrono da 20-25,000 uomini . Fa sistema - più però sotto l'aspetto offensivo ch e difensivo con Metz, la piccola piazza di Diedenhofen. I tedeschi avevano progettalo di smantellarla, ma poi si decisero di conservar la ed anzi di roioliorame la ci nta volendo traroe profitto per coprire da un colpo di mano quell'impor•tante s~zione ferroviaria. La fortezza è però dominata dalle a·lture di Gubtrange ed attaccata regolarmente, non potrebbe perdurare a lungo nella di[esa . Strasb1~1·go . - Com'è noto, quando neH'ago.:;to del •1870 venne attaccato , non esi steva intorno a Strasburgo che una robusta cinta bastionala a fossi d"acqua; qualche lonetl.a si spingeva alcune cen ti naia di metri avnnti ad essi, e la cittadella so r·geva entro alla cinta nella parte più orientale della città. Er·a insomma una piazr.a fortissima contro i mezzi d'oppugna1.ione del secolo scorso , ma non contro gli attual i ; nè, mancando di campo trincerato moderno, poteva servire d'appoggio alle manovre d'un esercito. I tedeschi hann o com pletamente trasformato Strasburgo. Han nG demolito la cittadella e l'antica cinta, sostituendo a quest'ultima una cinta poligonale di sicurezza spinta molto più in lit del postG oc~upato da q~ella bastionata. Quattordici forti, undici sulla sini-· stra e tre sulla destra del Heno, costitui scono po i il campù trincerato che compr·ende oltre Strasburgo, anche la cillà badese di Kehl. La distanza media dei forti dal corpo di piazza è di l chilomell'i, benchè taluno, il forte Schwarzkopf per esem pio, disti ancora di più. l;l


2176

NO'r E SULI.A FRONTIERA FRANCO-GERMANICA

Cominciando da nord, i forti di riva sinistra sono così denominati: 4o Franzescky ; 2° Mollke ; 3° Roon ; 4° Podbielski; 5• Kronpl'ioz ; 6° Grosshf>rzog YOO Baden ; 7• Bismark; 8° Kronprinr. von Sachsen; 9° Yon 'der 'l'a nn ; 1 o• Werder ; 114 • Sc hwarzkopf. Quelli di ri va destra : 12° J(irchbach ; ~ 3" Bose .; · '14° Blumenth al. L'intervallo medio f'ra questi · forti non eccede in massima i 3 chilometri, eccezione fa lla però per l'intervallo tra i forti Schwarzkopf e Kirchbach ch'è di circa 8 chilometri, ma codesto grande vuoto è coper·to dal Reno. Le opere sono relativamen te di piccole dimensioni, tutte appartenenti al sistema poligonale con parapetti di poco ri lievo e con voi Le di calcestruzzo . Molti hanno i foss i inondabili . Il perimetro totale del campo trincerato è di 60 chilometri, eguale cioè a quello che aveva Parigi nel ·1870 e metà circa del perimetro che allualmente ha la regione fortificata organizzata intorno alla capitale francese . Grand i difficoltà maggiori forse di quelle che presentò l'investimento di P:H·igi nél 1870.- presen terebbe l'investimento di Strasbnrgo, e ciò specialmente a ca usa della difficoltà di mantenere tesi i forti miJi tari sul H.eno . Strasburgo è orgao izzata in modo da poter alimentare, ed al bisogno , raccogliere, un esercito di 200,000 uomini. La cinta è cos tituito. da un ramparo con fosso acqueo di 1i> metri di largh ezza : le scarpe e le controscarpe del fosso non sono rivestite. Linee di tram collegano il corpo di piaz;:a. colle opere esterne e queste tra loro .

NOTE SUU,A FRONTIERA FltANCO-GE RMANICA.

2177

I rapporti tra le due rive del fiume non sono mantenuti che dal .grande forte per la ferrovia, che ha le travate estreme girevoli , e <lal ponte di barconi per la via ordinaria . La macrcrior parte dei for ti è costrutta in terreno piano : soltanto i forti Kronprinz e Grossherzog von Baden sorgono sulla col li na di 1\1 undolsheim. Il Ténot ritiene che il settore meno forte del campo trincerato sia quello sud-occidentale, in corrispondenza cioè del forte Bismark dominato a meno di quattro chilometri dalle alture di Ober' schaeffols bei m, e dei forti Kronprinz von Sachsen e Yon der Tann in corris pondenza de' qual i il terreno d'attacco si presta ai lavori d'approccio. li Ténot poi calcola che accorrano 4·.0, 000 uomini per presi· <liare Strasburgo e che bastino due corpi d'armala per bloccarlo , supposLo che venga abbandonato a l solo suo· pres idio. Ammettendo giusto il primo dato - qnello cioè relativo ·alla forza della ci sembra invero tr·oppo 0s igere la forza del corpo nauarnicrione-n d'investiment'o, tanto più tenuto conto dei rapporti non facili tra le due rive del H.eno. Pe1' quanto non si pòssa non riconoscere l'importanza strategica di Strasburgo anche sotto l'aspetto difensivo, noi riteniamo però abbia ragione il Ténot asserendo essere poco probabile che, net taso d'un'oiTensiva francese, Strasbn rgo venga atlaccato con lavori regolari d'assedio, non essendo questa la via più conveniente per portare gli eserciti francesi, villoriosi sulla Mosella, verso il cuore della monarchia germanica .. .. . << sur quelle section de son cours «(il corso del Reno) aborder le flenve et le franchir'? - si do « manda il Ténot. - La reponse est imposée par la géographie de « J'Allemag ne. C'est la trouée entre la chainc clu Tannus et le pro« longement septentrional de la Foret-N oire qui est la porte d' en<< trée nature!le des Français au delà du Rh in. C'est par là qne !es « plaines du Mei n viennent aboutir. à la vatl ée du H.hin. l e Mein, « orienté de l'ovest il l'est, de ì\'I ayence à la F.oret dc Thuringe, « trace ensuile pendant 250 kilométres environ le gr.and chemin « des armées françaises. Cette vallée du Mein onvre le pays, sépare « l' Allemagne du sud de l' Allemagne du nord , et tourne toutes les « lignes d'eau inlerrnédiaires entre le Rhin et !'Elbe. n~

.


2178

« La cha1ne des collinas de la forèt de 'Jìhuringe ne constitu& « par un obstacle de grande valcur. Sur le revers orientai de

la chalne, la vallèe de la Saale oune les plaines qui descendent ver·s l'Elba. Ces plaines ont vu les grandes chocs de Jéna, « d' Auerstaedt, de Liitzen, de Leipzick. Napoléon dans ses me« morables campagnes ùe •1806 et du primt.emps de '18-13 avait « sa base d'0pération au Rhia de ~layence a Strasbourg, sa ligne « decommunication dans la vallée du ~le in, et c'est dan s la ré« gion entre Dresde et WitlellJberg qu'il ahorda l'Elba pour se « jetel' ensuite sur· Berl in ». E più oltre conclude: « Le chemin « de fet• de Manheim- Darmstadt- W urtzbourg- Hof, qui se hi« fourq ue ensuitc su t· Leipzick et Dresde, pour converger au « delà de l'Eibe su r Berlin, jalonne aujourd'hui celle direction « fondamenta le da la ligne d'invasion des :mnées françaises contra « I'Ailemagn e du Nord». Strashurgo infatti è la chiave dell'alto Dan ubio e quindi del la strada di Vienna; .l\'Ingonza ù invece la chiave della valle del Meno e della strada di Berlino. Si potrà obbiettare che la strada più breve t.t·a Parigi e Berlino- non passa per Magonza ma per Colonia. Ciò è vero, ma è altresì vero che la linea d'operazione di Sambra-Mosa presenta all'ofl'ensiva fran cese molti più pericoli che vantaggi, come abbiamo cercato di dimostrare trallando dell'ordinamento difensivodella fr·ontiera del ~ord . Per tacere degli altri inconvenienti, ricorderemo soltanto queJJo di richiedere la separazione dell'esercito in due masse, uno in Lorena, l'altro operante per I'Hainaut ed il Brabante. Nè · pare a noi che della prima massa si potrebbo fare a meno in considerazione delle fort ificazioni erette sulla ·linea della Mosella-Mosa. A giudizio stesso dci francesi più ottimisti si potrà infatti fare aiTidamenlo sulla prolungata resistenza delle quattro grandi piazze, ma non su quella dei fot'li di sbarramento intermedi, quando veni5.sero abbandonati per molto tempo ai soli loro presidi. Le linee d'operazione centrali permeltono invece di mantenere l'esercito r iunito in una sola massa, la quale concentr·atasi prima fra Epinal e Toul , si troverebbe in buone condizioni sia per sostenere la difesa manovrata, sin per operare oJiensivamente nella di< 1<

2179

NOTE SULLA FRONTIE RA FR.\XCO·GERliANlCA

NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO·GERiiiANIC.A

rezione della media Saar e quindi del Reno per le strade elle vi conducono e vi fanno capo n monte di Coblentz e più :;pecialmente fra 'Iagonza e Ma.x.au. D'altra parte di fronte :1d un grande concentramento delle forze francesi tra T" ul ed Epinal sembra razion:1le l'ammettere che i tedeschi con trapporrebbero la massa principale delle loro forze; tenuto conto dell'ordinamento difen:>i,•o delle Còtcs rlc ~leuse e di Verdun da un lato, dell'alta Mosclla e di Bel l'ort dall'altra, nonchè delle condizi<lni strategiche poco favorevoli per un'offensiva tedesca da ~]etz per· Duwestenay verso Rethel, e dall'alta_ Alsnzia ver:>o il baci no .della Saona, si è condotti a concludere che nel quadrilatero ~'letz-Tonl St. Dié-Schirmeck, o poco lontano da esso, succederanno presumibilmente i primi, e forse decisivi scontri.

(Continua).

L. '

SEGATO

,l!aggioJ·e (!i (ante1·ict.

t38 -

AKNO XXXVIII.


2180

L A DIFE~A 01 CASALE MONFEHRA1'0

I1A DIFESA DI CASALE

~IONFERRATO

Alla mia cilta natale, per affetto.

Più che buona arte di guerra, tutta la lunga campagna del nostro risorgim.ento nazionale che corre dal 1848 al 1870, è una violenta insurrezione, è un' onda.ta turbinosa, il camshin che soffia f) spazza via, un'enorme baruffa senza p iani studiati, senza ordini prestabiliti; è la gran :fiumana che scende vorticosa, rombando, abbattendo, distruggendo, fugando tutto ciò che è ingombro al suo precipitare n rt.iginoso. E noi vediamo, durante la campagna, le operazioni militari sapientemente architettate dai generali dell'esercito regolare, inciampare spesso nelle frequenti, ardite e strane imprese dei vari gruppi gLlerr:iglieri che sorgono volontari ecl improvvisi qua e là, affannandosi alla guerra, bestemmiando chi si oppone alla loro forza, pur di raggiungere con ogni mezzo, in ogni modo il grande scopo oomune. Nella guerra per l'indipendenza italiana l'esercito fu grande, grande per le virtù del sacrificio, grande per la fermezza e la costanza nei disagi, per l'ardore nella lotta, per la vittoria ottenuta: l'esercito aveva compresa la sua missione e la compì gloriosamente. Ma ciò che è meraviglia - durante tutta la fortunata odissea italiana - è il popolo. Questo popolo delle cento provincie della penisola nostra, così. vario, così diverso nelle aspirazioni, nei desid•n·ì, nelle tradizioni, negli affetti e nelle

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volontà, che si è trovato concorde in uno stesso desiderio, tutto unito da una stessa speranza, fermo e r isoluto alla stessa lotta, pe-r la stessa fede : l'Italia. È questo popolo che ha saputo r itrovare virtù sublimi e forza d'eroismi prima non conosciuti che per la storia. Il popolo assecondò, aiutò m[rabilmente l'esercito, iugros· sanclone le file co[ volontari, aiutandolo con la piccola guerra, insorgendo per proprio conto contro il_ nemi~o di~turban· dolo frequentemente nelle sue operazwm e ne1 su01 preparati vi di battaglia. Oo-ni insuuezione popolare segna una tappa famosa, un pass~ avanti fatto nella lotta per la libertà. Le cinque gior· nate d i .Milano, i d ieci giorni di B rescia, le insurrezioni violente di Bologna e di Livorno, la esemplare resistenza dt Yenezia, la difesa di Casale Monferrato, ci mostrano quanto fosse fortemente racl.icato n egli animi del po~ol~ italiano l'odio allo straniero, e quanto ferma la volonta d1 scuoterne il giogo tiranno. Ma, se ne maraviglia l'entusiasmo, l'ardimento ed il valore, ci stupisce maggiormente la buona virtù militare che il popolo - ignaro di studi necessari alla formazione dei saui intelletti guerreschi - ha saputo mostrare. Molti condottieri dì quell'epoca - a cominciare da Giuseppe Gar ibaldi -;- crebbero e divennero tali per virtP. propria per intuito innato, per pratica di operazione, tat_tici e strateghi, ad un tempo milit,arì strettamente attenut1 alle buone reo-ole di guerra e capi-banda temerarii fino all'eccesso. dell'indole nostra la guerra spicciola, di sorpresa, direi quasi - passatemi la parola., via - brigantesca; non lo è la gnerra r egolata, fredda, calcolata. Noi abbiamo nel sa~gue - carattere speciale - la foga; noi italiani non sapp1amo misurare il pericolo, lo si affronta noi il pericolo, con la speranza della vittoria, pronti sempre a riten~a~·e la_ pro~~ finchè non sia nostra la gloria del vincitore. D1vers1 m cw dai francesi, i quali affrontano il pericolo con la cert~zza di superarlo, disperando di uscirne vittoriosi se la pnma prova fallisce.

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LA 'D IFESA DI CASALE ~IONFE RRATO

Noi non sappiamo essere freddi; carattere nostro è l'impeto: !asciateci correre e vinceremo, fateci attendere, terieteci nel dubbio, n~ll' aspettativa, e l'entusiasmo si s.pegnerà....... saremo sconfitti; è così. . Nell epoche venturose dell.a nostra guerra di resurrezione·, 1l popolo nostro viveva in ansia continua; nelle vene d'oo-ni italiano ribolliva sangue scaldato dalle passioni più vari~ e più strane; il popolo aveva bisogno d'uno sfogo..... é fu una fiammata - luxrga e benefica vampata dal 1848 al 1870non fu altro; un voglio potente, alfieriano; e il popolo che vuole veramente, ottiene sempre e tutto. Ed è dinanzi a vera virtlì militare che noi ci trovi~tmo l~ggendo l~ narrazioni della difesa di Venezia, delle cihque gwrnate mllanesi, e della difesa del Cadore e di t-ante altre azioni popolane. E cco, _il po~olo si scuote, si riunisce, si ordina in gru'ppi compatti, ogm gruppo assumendo la difesa di uno dei setton. in cui è divisa la città.; eccolo a innalzare barricate, "B. d1fenderle, ad assalire il nemico, molestarlo, resistervi, ' ?atterlo,. in~eguirlo, fugarlo; e sempre ordinato sotto capi 1 1mprovv1sat1, scaltri, avveduti, prudenti. Ed è così a Brescia, a P alermo, a Bologna, in Toscana, è cosi dovunque è :8opolo che muove, .fino a ordinarsi in ·veri battaglioni, saldi, istruiti, soldati. Certo, l'uomo nostro manca di parecchie vere virtù militari, fra le quali - principale - la calma, la fred dezza; h_a però quell'altra ottima : la perce7.ione giusta e prontisSima che lo. fa discernere e giudicare subitamente della situazione e stabilire lì per lì, senza errori o minimi la condotta d'azione. ' Che le virtù miEtari ·- ~ non son poche -- in o-erme nel nrstro popolo siano attentamente studiate e colhlvate educat? il cuor~, perchè è nel ct!Ore che r isiedono le pit{ p otent i e feconcl1 molle che fanno l'uomo valoroso ed eroico" e l' esercito della nuova Italia moverà l'invidia dell'altrui:

LA DIFESA DI

CAS~

LE

~I OXFERRATO

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Dopo la memorab ile disfatta delle truppe piemontesi sotto Milano il 6 agosto 1849, Carlo Alberto aveva conchiuso col maresciallo Radetzky un armisti7iO di sei settimane, sperando -- diceva nel suo proclama al paese : avremo nell''in-

lervallo condizioni onor·ate eh pace o ritO?"ne,·emo a combatte1·e.

l /

Quale incendio suscitasse quella capitolazione, tntti sanùo. Milano gridò al tradimento e l'esercito disfatto, affranto, avvilito dalla sconfitta, ritornò in Piemonte anelando alla rivincita, pur sapendo cb e la preparazione a quella sarebbe stata lunga e difficile. Intanto si lavorava per la pace e le trattative andarono lunghe per sei mesi, durante. i quali il popolo continuava a gridare : guerra ! gtterra !. .. l Si vole,ra la guerra ad ogni costo o la guerra fu dichiarata. Incominciò cosi quella disastr osa campa;gna del 1849, rotta dal Piemonte lacero, sfibrato, impoverito di mezzi , ricco solo di balda e santa volontà, contro l'Austria sicura, preparata, armata di tutto punto. Triste, funesta guerra qnella da tutti voluta fuorchè dall'esercito che si sen:tiva n on abbastanza.· preparato .a combatterìa, e al quale - per somma sventura ......:.. si era imposto un comandante straniero, sicchè sfiduciati i soldati e avviliti gli ufficiali, già stracchi dallo grida dei gazzet tieri che li incolpavano di tradimento e di inettitudine. Pure quella campagna fu eletta necessaria per l'onor e del Piemonte, e il deputato Mellana diceva più tardi : Oggi

ancora io persisto a cr'ecler·e dw q·uella dichiar·azione di guerra non solo e1•ct una necessità, ma em il più glm·ioso fatto eli quanti ne annove1'i nella sua slO?·iq, la Casa di Savoia; e che fu, pure l"-unica e doverosa politica che cloveva segu·ire questa italiana provincia e che solo con quell' atto, anco1·chè concomitato cla tanto l·utto, ha potuto il Piem.onte salvare il suo ono1·e e le italiane spe1·anze.


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LA DIFESA DI C,\SALE MONFERRATO

LA DIFESA DI CASAl, E llONFE RRATO

All'annunzio della intima di guerra tutta Italia esultò, e il popolo a osannare, a sventolare bandiere, a gridare evviv~ e benedizioni a quel Re e a quell'esercito che primi aveva tanto vilipesi. Certo, mai guerra alcuna Ùl intrapresa in modo cosi strano quanto quella del 1849. Si incominciò col ritirare tutte le truppe dalla frontiera del regno; le ostilità furono intimate al nemico prima che il paese ne fosse avvisato e potesse così pensare ad aiuti e sovvenzioni; i l generale supremo dell'esercito nulla sapeva della denunzia dell'armistizio e non ne seppe che cinque giorni dopo I nostri erano assolutamente all'oscuro dei preparativi che il nemico andava facendo per assicurarsi la vittoria; pure, sicuri di noi, dicevamo : Lasciateli fare, noi vinceremo perchè la nostra causa ò giusta!. .. In questo modo incominciò la gnerra fatale che doveva condurci al disastro d i Novara. Il dì 14 marzo il ministro Rattazzi annunziava solennemente alla Camera che il giorno della riscossa era. giunto e che il 12 del mese a mezzodì era stata denunciata la cessazione dell'armistizio e sei giorni dopo, il 20 marzo 1849, R e Carlo Alberto varcava il Ticino a capo del suo esercito i piemontesi correvano alla rivincita. M'a, mentre prima si voleva tenere tutto l' esercito sottomano, adesso, con subito cambiamento lo si disperde su d'una l'unghissirna linea dal Po al Lago Maggiore, sicchè il maresciallo austriaco COJ?lprese essergli facile il separare i piemontesi dalla loro base d' operazione Alessandria- Genova, attento a non lasciarsi staccare dalla propria che era Verona-Mantova. ' Radetzky . che aveva tenuto fin allora il suo esercito tutto uni to fra Corteolona e P avia, al preciso scadere dell'armistizio varca il Ticino prontamente e s'avanza in Piemonte, mentre Chrzanowsky, turbato di quella prontezza, richiama tutte le sue truppe e l~ concentra fra Vigevano e Mantova. Lo sc0ntro dei due eserciti avvenne nei piani di Novara, alla Sforzesca e una giornata - terribile, ma pnr g loriosa

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al Piemonte - bastò per assicurare all'Austria il trionfo contrastato. Triste, indimenticabile, la giornata di Novara, in cui tante eroiche vite andarono perdute, tanto valore inut,ilmente o-ettato. Inutilmente? inutilmente no, perchè le voci eli quei valorosi gridando vendetta spinsero e figli e fratelli alla. riscossa, e se l'astro da Re Carlo Alberto aspettato non s'era, per quel magnanimo, levato sull'orizzon te, sorgeva trent'anni più tardi a splendere, fatto più sicuro e forte, in tutta la sua magnificenza di glorie e di vittor ie insperate.

* "* Su Casale Monferrato - l' allegnt cittadina piemontese che occhieggia di tra il folto dei ricchi vigneti verdi di pampini e d"nve rubinizze - cadeva, il 19 marzo 1849, una pioggerella fì.ua, fitta, di quelle che penet!·ano nelle ossa, attraverso i panni saturati di umidità fredda e malsana. Pure, malgrado il fresco e l'umido, mol te gente s' affollava, in quella mattina, lhngo le vie. Era folla impaziente, folla chiassona, che parlava forte, animata, fremente d' entusiasmo insolito e, per chi guardasse dall'alto, era bello spettacolo quella marea di teste, di cappelli, d'ombr~lli ap~rti, di braccia alzat e, gesticolanti, e u n voèìo che sahva, sah va, e tutto un ondare, un ondare di tlutto ricacciato dal flutto contro la scogliera ripida e scoscesa. Gli era che per tutta la città si era sparsa fino dalla sera del dì prima la gran notizia : nell.a mattinata partiranno le truppe della guarnigione per il campo di battaglia. Ed era stata una sorpresa, una gioia e un dolore nello stesso tempo, nn fermen to in tutti i cittadini, che acco~­ revano adesso per dare il loro saluto ai soldati che partivano. E tutti giù, tutti fuori, tutti per le strade e per le


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LA DIFESA DI CASALE . liONF.ERRATO

LA DlFE SA D~ UA SAI.E 310NFERHAT0

piazze a gridare evviva, addii, auguri, a baciare, ed ab:bracciare, a piangere a ridere, impazzati. 'Casalmonferrato -· sul decli v.io delle ultime propagini delle colline monferrine che vanno dolci dolci scendendo sulla destra del Po - era una di quelle città destinate dal supremo comando dell'esercito piemontese a r imanere sgner · nite di trnppe ed affidate a sè stesse. Si dimenticava che Casale poteva essere utilissima a.lnem ico in éntrambi i casi: o per disfatta o per vittoria. Utile all'austriaco per l'abbondante rifornimento di viveri che in qnell~1 città. avrebbe potuto trovare, o per il buon gioco che ne sarebbe venuto a chi1 occupando le sue alture sulla destra, avesse voluto scenderle a traverso e giungere inaspettato nel cuore del piemonte, o di lì per la via dì Torino correre più presta· ·mente sulla uapitale del piccolo r~gno . Tutto oiò s'era posto in non cale. S'era tanto sicuri della vittoria dell'esercito nostro che a chi parlava di prudenza gli si rispondeva in faccia : Taci là, matto! .. .. quando non lo sì trattava di pauroso e peggio. E la truppa usciva di città accompagnata dagli evviva e dai saluti dei Casalesi: andava a morire per la patria..... Nessuno dubitava della eroica virtù di quei bravi e nes-· suno può dire ch'essi abbiano mancato al loro dovere. Oh ! no, perdio !.... Fnron tristissimi gli avvenimenti di quei giorni, le nostre truppe furono sopraffatte, vuoi per la mala direzione, vuoi per la preponderanza del numero nemico; i nostri cadd ero, ma caddero da forti e nel sangue dei 1380 piemontesi. morti sni campi di Novara germogliò la palma dell'nnità italiana.

d,a questa città. dt tutte le tn~ppe regola1·i, essendo necessario che i eli-versi servizi per la conservazione della pubblica quiete 'ljengano fatti dalla gua1·dia nazionale, si m·clina a tutti gli asC?·ilti alla sesta e settima comJJagnia eli l1·o1Jm·si pe1· tale scopo irnrnantinente colle lor·o armi nel to1"J.ile del pala:;~o civico (1). Il manifesto firmato dal sindaco Dc Giovanni e dal comandante la legione della gua.rdia nazionale colonnello Co· bianchi, affisso alle Mntonate delle vie fu accolto con giubilo dai cittadini. Sentivano di essere anche loro pur capaci di far qualcosa per la patria; e alla chiamata del loro colonnello i militi accorsero, furono presto in ordine le compagnie e incominciò regolarmente il servizio 'nelle tranquilla attesa di buone notizie dal campo. Ma, portata da chi non si seppe mai, la mattina del 22 marzo si sparse per la c}ttà. una brutta notizia : Il generale Ramorino ha disobbedito agli ordini superiori; le truppe piemontesi assalite improvvisamente dall'austriache resistettero inutilmente, il nostro esercito è disfal;to. L 'orribile nuova cnrre la città, vola di bocca in bocca, maraviglia, indispettisce, stordisce, giunge1~do come un colpo ·secco dato improvviso t ra capo e collo. E un domandarsi, un affannarsi, un accorrere di gente al Municipio e al ca· stello per avere dal sindaco e dal governatore militare notizie precise, chiare, esatte dell'accaduto. Sindaco e governatore ne sapevano meno degli altri; il popolo romoreggiava, n ,n voleva. credere a tanta sciagura: È impossibile - si diceva - .n o, non ci si può, non ci s1 deve credere; il nostro esercito non può esser caduto; è una favo la tntto ciò, nna dìceria sciocca messa in giro per spaventare i cittadini, inventata da chi ha interesse alla buona riuscita dell'Austria; una folla messa in giro per preparare noi a veJer gli Austriaci a Casale senza resistervi .....

Q.nalche giorno dopo la partenza delle tr uppe, il sindaco della città pubblicava un'ordinanza con la qual<~ chiamava a.lle armi la guardia nazionale. « CìttacUni! - diceva il' manifesto - Stante la pa1·tenza

(·11 Orfline del giorno del comanrlo di leg ione della guardia rpzionale di Casale. 2i ma rzo !849.


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J,A DIFiiSA OT CAS,\I.E l!ONFERRATO

Ed ecco in piazza, per le vie, sotto i portici, scende il . popolo, si formano capannelli che a poco a poco, per il sopraggiungere di altri, s'ingrossano e diventa.n gruppi; a quei pochi si unisce altra gento, al g ruppo si fa codazzo e s'ingrossa, s'ingrossa, qualcuno trova una bandiera tricolore, la spiega, la drizza fra i battimani e g li evviva entusiastici della folla. che ur1ando e cantando canzoni patriottiche s'avvia al Municipio. j\1:a fatto un po' di cammino, . quelli ch'erano in testa e che portavano la bandiera, si fermano d'improvviso; la folla arrestata bruscamente, protesta impazientità e grida : Avanti! avanti! che c'è? avanti! .... - Viva l'esercito! Evviva! rispondonò i primi con nn grand' urlo; e tutti senza saperne il perchè, a gridare a squarciagola : Viva l'esercito! ... Evviva g li eroi italiani! ... Avanti! avanti!. .. Ma. nessuno si mosse ; anzi, i caporioni, fermata quella fiumana d'uomini, si dettero a lavor are di gomiti e di braccia per aprire fra quella moltitudine un passaggio gridando : L argo, largo, i soldati, i soldati, viva l'esercito !..... fate largo, amici, largo. Venivano per quella strada e si dirigevano al castello alcuni seguendo, procedendo altri, un corro militare, una trentina di . soldaci tristi nel . volto, stanchi dal lungo cammino e dal ..., digiuno, con gli abiti a brandelli, alcuni senz' armi, a ltri scalzi, venivano avanti con la testa bassa, trascinandosi a stento e guardando come trasognati quella folla urlona, maravigliati, cou lo sguardo àtono, avviliti. - Fate largo, ecco i soldati! ... ora sapremo qualcosa, ma lasciate passare ... .. - I soldati !. ... Fu una meraviglia in tutti, non s'aspetta.v&.no. I soldati? e perchè? di dove vengono? come va?.. .. E tutti addosso a quegli sventurati, addosso tutti a quei poveretti con una frenesia d'interrogare, di chiedere, una smania ,di sapere. Che fu? Perchè siete qui? che avvenne? Abbiamo vinto eh ? Non ò vera la disfatta? Dite, dite, dite su ?... E a pigliarseli a braccetto, a t rascinarE, a strap-

LA D I I'J::SA D I CASALE llfOl\FERHATO

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parseli l'un l'altro a sopraffa.rlì eli doma.nde, di bestemmie, di compassione. E i solgati s'affannavano a narrare ancor tutti spaventati dalla catastroft:J cui avevano assist.ito, ripetendo cento volte la stessa cosa; narravano alla meglio della gran giornata, e il primo scontro alla Sforzesca· e la sorpresa del nemico, e la ritirata p recipitosa dei nostri. - Oh! se èWeste visto, che carneficina! ... che miserie ! quanto sangue, quanta. rabbia! Ma ci siamo baltuti come leoni, veh ~ se ci siamo battuti bene !.. .. Ma, han vinto! .... E il nemico avanza, incalza, verrà . fin qui di sicuro, è già in marcia su Candia, sarà qui domani, stassera, fra poco. Armatevi, difendetevi, ci siamo anche noi ... E la narrazione affannosa, dolorosa, pr ovocava esclamazioni eli dolore e besti}mmie da quella folla che prometteva, giurava che se il nemico avesse l'ardire di giungere fino a Casale v'avrebbe trovata la sua tomba. - Morte all' austria.co !... :\forte al nemico della patria, al tiranno, mortè !. Viva l'Italia! ... - e la folla si divise in due enormi gruppi, uno con quelli della bandiera s'.avv.iò al Municipio a gridare che si prendessero provvedimenti; l'altr o, più pietoso, guidò i soldati fino al castello, cantando a squarci ago là: Siam (igl·i cl' Italia, siam stirpe

cl'e?·oi!....

'1-

* * • Degli uomini son vari- canta. t' A1·io!lO .\ chi piace la chicrca, a chi la spada, A chi la patria a chi li slrani liti ....

gli appetiti,

..

e fra tutti quegli egregi uomini radunati nella maggior sala del consiglio municipale della città, i pareri eran vari e disparati. Chi proponeva si organizzassero battaglioni di cittadini e si corresse a dar battaglia all'aperta campagna , chi voleva si chiudessero le por te della città, e si atten-


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L A DIFESA DI CASACE MONFERRATO

desse l'assedio, chi voleva si facesser o trattative col nemico perchè rispar~iasse Casale della sua visita, altri propone·n~ altro, sicchè la folla che, giunta al Municipio aveva invaso il gran cortile, rumoreggiava e urlava e protestava per la lentezza dei municipali a prender e una risoluzione. Ma, ecco g iunger e :tìnalmènt e a palazzo e traversare la folla plaudente il comandan te la" guardia nazionale colonnello Cobiauchi, il quale appena messo piede nella sala in cui stava r iunito il consiglio, fu accolto dal sindaco D e Giovanni con un interrogativo : - Che si fa, colonnello? - Che si fa~ - chiese a sua volta il comandante. Ecco qui - soggiuuse -· bisogna su bito spedire una pattug~ia la quale si spinga fino a Candia e ci sappia informare a minu to di tutto ciò che sta per fare il nemico. N o i non potremo far nulla senza che essa non ci abbia saputo d ire qualche cosa; oper eremo poi a seconda delle informazioni. avute. Intanto è necessario infor ma1:e il governatore del castello di quello che facciam o. - Benissimo, benissimo -· approvar ono i pr esenti, e detto fatto. Il geometra B erretta ò incaricato della missione, e mentre il Colon1;1ello dà al B erretta le istruzioni necessarie, il sin- ,. claco abbozza un manifesto per il pubblico e una lettera da spedirsi al governatore militare della città. . Munito di una lett era per i sindaci dei comuni che doveva attraversare, il geometra Berretta con due amici esce dalla città, giunge fino a Candia e a Cozzo, s'abbocca coi sindaci di quei villagg i, s'informa di tutto appuntin,o e la mattina seguente ritorna con le informazioni raccolte. Ed eran queste : A Candia sarebbero giunte due colonne d'austriaci for ti di cinquemila soldat i. Il sindaco di Candia aveva ricevuto l'ord ine eli far preparare: 150 boccali di vino per i soldati, il pranzo per gli ufficiali all'albergo d'Ita.lia e l'allog gio ed il vitto per i cinquemila soldati che sarebbero giunti nella notte. E ra quanto si voleva sapere. Il nemico dunque era forte

LA DI F ESA D I CASALE MON I'ER it.; TQ

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e veniva su Casale con idee di conquistatore, ma Casale si preparava a r iceverlo bene. - Avvocato - disse il colonnelìb Cobianchi al sindaco - scriva subito al governatore che noi vogliamo batterci, difenderci fino all'ultimo, e intanto invitiamo i cittadini a ll'ordine perchè non succedano confusioni; e poi scriva a T orino. Il manifesto al pubblico era questo :

Civica amministrazione di Casale.

Cittadini! Dalle r elazioni a.vute r isulta che una colonna di a ustriaci trovasi vicin o a Candia , ma 'non si ha alcun moti vo di credere sia per dirigersi su questa città. Il municipiò ha date le opportune disposizioni per conoscere tutti i ' movimenti che la suddetta colonna sarà per fare e appena si potrà sapere ch'essa prenda la volta verso di noi, sarà nostro dovere di avvertirvi e dare le analoghe ·istruzioni. F rattanto continuate a mantenervi nell' ordine siccome avete fatto finora e siate fidenti in chi pone ogni studio alla vostra sicurezza. Cit tadini, n on dimenticate poi che l'esercito nostr o è tuttora intatto sotto gli ordini del genen i.lissimo e poco lungi da noi. Dal palazzo municipale, 23 marzo '49.

Il Sindaco : DE GrovANNI. l

L'avvocato :M:ellana, allora deputato di Gasale. parti subito alla volta. .di T orino per prendere istruzioni dal Governo e fu spedito subit o un corriere al quartier e generale dell'armata che si credeva ancora a Novarè:l..


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LA DIFESA DI CASAt-E MQNFERRATO

Il manifesto del sindaco mise nell'animo dei cittadini uno strano desiderio di guerra. S i sperava che gli austriaci sartlbbero venuti ad assediare Casale, era in tutti una voglia matta di vederli in faccia quei brutti ceffi dai lunghi bafti incerottati, con 'le tracolle bianche e il chepì rincagnato sulle tempia. Era uno studio in tutti per trovare mille ragi01?-i da addurre per convincersi. a v icenda che gli austriaci c1ovevano assolutamente passare per Casale ; non \''era alt{·a strada per loro : v11rranno ad assaggiare il vino dei nostri colli e, perd io, che lo gusteranno male!. .. Ed era una frenetica ricerca di armi, qualunque fossero; coltelli, pugnali, picche, baston i ferrati. fionde improvvisate ; e chi aveva due fncili ne dava uno alramico, chi ripuliva certi sciaboloni. arrugginiti, chi andava a scavare in fondo a vecchi armadi, o sui solai certe spingarde e schioppi e spadoni da comparsa ' e pugnali e pistoloni e armi straDe e dimenticate Dio sa da guanto tempo. Era una frenesia, si · volevan battere ad ogni costo, tutti eran diventati sold ati, fin le donne che non parlavano più d'altro che di armi e di vittorie e lavoravano a far coccarde tricolori da attaccare ai cappelli e all'abit0 dei mariti e dei fratelli e dei figli, discorrevan di filacce e di bende, di as-· sistenza e di aiut i, Si voleva fuoco e sangue, si voleva la .... guerra, ecco, . e si pensava già alle baricate. (Continua).

EncoLE PIFJmn.r. Soltotenm te di

{ant~t·ia.

NOTIZlE POLITICO-MlLlTARI ITALIANE

Continuarono, in principio delb quindicina, da parte di molti deput:-tli i discorsi-program ma nei quali tutti, o qnasi tutti, si toccò più o meno direttamente la questione rnilit~ re. 1\la, senza entrare in pa rtieola ri di questi vari discorsi, per non ripetere cose già dette nella precedente puntatn, non :;appiamo nascondere l' impressione che abbiamo ricevuto dal loro complesso la quale è, diremmo quasi, un sentimento d' umi liazione, per la poca chiarezza d' idee, il poco vnlore pratico e la nessuna novi tà delle proposte, e sopratutto la meschina conoscenza della materia, specialmente dei rapporti tra il bilancio, gli organici, la fot·za, la ferma, ccc., ecc., di cui diedero prova la maggior parte degli oratori. I meglio avvisati furono coloro che, volendo ridurre i corpi d'nrntata, si tennero sulle generali e si posero senz'altro sotto l'autorità del l'onore· volo Ricotti ; ed egualmente coloro che non volendo!i ridun·e, si posero sotto l'autorità del Ministro della gucn :1; ma quei pochi di una parte c dell'altra, che si anischiarono a parla re per conto proprio ~ntrando nei panicolari, dissero (salvo qualche eccezione) ~propositi da pt·~ndere colle molle. Questi vuoi fare nientemeno che tre milioni di ecotiomic cui c.1mbi di guarnigione, ignorando che, quand'anche si volesse passare sopra tulle le considerazionj che nlle volte rendono necessario il cambio, non si potrebbe ri~parmiare su quest'articolo più di qualche centinaio di mila lire. Quegli crede che la panacea di tutti i mali stia in un ulteriore riduzione della fenna, ignorando che non la ferma ma la forza J)i laociata, qualunque ne sia la fet~ma, ha cfl'etti sul bi lancio. Un terzo, colla riduzione di due corpi d'armata, vuole rinforzare; gli altl'i e fare nello stesso tempo una rilevante economia, senza accorgersi


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NOTIZIE POLITICO·MILlTAR.J ITAT. IANE

l\0T171E l'OL!T l CO-MlLIT AIH lTALIAliE

che il rinfo1·zo di truppa ai corpi restanti non potrebbe essere che di due dod icesimi, e l'economia risultante dalla so la riduzione degli oJ·ganici non potrebbe essere IV) immediata nè rilevante; non tale certo da compensare il danno. Un quarto vuole mantenere intatti gli organici ed economiz;;:are trt)nta milioni (nientemeno !) sulla forza bi lanciata. E tuttociò senza diminuire la potenza dell'esercito! Potremmo. continuare a lungo in questn rassegna, ma crediamo che basti; noteremo soltanto che s0n·izi:J peggiore resero al paese quei deputat.i i quali raccolsero dai giornn:i d'opposizione quanto di peggio vi trovarono a proposito del nost.ro mate1·ia 1e da guerra, e dando alle più maligne invenzioni il peso della propria autorevole cred ulità, giunsero ad· allenuare in faccia al paese e nll' estero che l'artiglieria manca di cavalli e di afl"usti, che i pezzi sono quasi in$erdbili, che i magazzini di equipaggiamento e di vestiario sono quasi vuoti, ecc.. ecc. Sinceramente parlando, non fu una buona azione: uè In buona fede può intit~ram ente scusarla. po1·chè questi onorevoli avranno un mezzo facili ssimo di vedere chiara la verità, per poco che si fossero presi la b1·iga di consultare i documenti riservatamente consegnati dal 11inistro della guen n nIla giunta generale del bilancio della Camera e all' ufficio centrale di fìnanza del Senato.

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Il 23 si riaperse il Parlamento. Nu merosi i depu tati, pre:;eutì tutti 1 ministri, grande aspettazione nel- pubblico. Si commamorano i defunti si convalidano alcune elezioni, sì procede al sorteggio degli uffizi. I minist.ri si recano in Senato dove hanno luogo le stesse formali tà, quindi ritornano alla Camera. L'ordine del gioi·no reca: comunic:azioni del governo. L' on. Giolitti presidente del Consiglio comunica le dimissioni del ministro guardasigilli on. Santamaria e la sostituzione dell'an. Armò; annunzia pure di avere assunto la direzione interinale del ministero dei lavori pubblici in seguito alla morte dell'an. Genala. Poi lo stesso presidente del Consiglio e vari altri ministri presentano ciascuno una quantità di progetti di leggi, di relazioni e di documenti che non ba:;terà l' intiera legislatura a discuterli. L' on. Zanar-

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delli, presidente della Camera comunica che la Commissione d' inchiesta sulle banche (comitato dei sette) ha trasmesso in plico suggellato la sua relazione e, i relativi documenti. Nè segue una discussione vivacissima cd infine, consenziente il PI·esidente del Consiglio on. Giolitti, si decide di leggere subito detta relazione. E la lettura di questo documento, in cui sono esaminate le responsabilità mai":-~ li di ministri, di deputa ti, d'impiegati dello Stato e di gior. nalisti, riscalda talmente gli animi che la lettura stessa viene tratto tratto violentemente interrotta con esclamazioni o grida in diverso senso, da dì' verse parti della Camera. La ~cena poi diventa addirittura indesc1·ivìbile, appena In lettu1·a fu terminata. Dall'estrema sinistra molti domandano la parola, il presidente non la concede, e accenna a togliere la seduta. Si grida: vi è una mozione; ma il presidente della Camera replica bruscamente che non può discutersi lì per lì. Seguono urla, fischi, boccano 'infernale. H presidente si alza e si copre, c se ne va, ment1·c grida assordanti di alcuni lo seguono. · I minisu·i si ritirano pure essi, ~d i rumori, a cui prendono parte anche le tribune, che si tenta invano di fare sgombrare, durano un pezzo _finchè vengono spenti i lumi. Il 24 vi fu alla Camera breve e agitatissima seduta. Letto il processo verbale, I'on. Cavalletti dice cbe l'estrema sinistra nella seduta precedente. dopo la l~ttura della relazione, credeva dovesse aver luogo una moziooe Il PI"esidente della Camera on. Zanardefli, spiega, giustifica la sùa condotta, e dà le ragioni del perché non credette poter concedere la parola all'o n. Cavallotti. Ricominciano i rumori assordanti del g"iorno innanzi. S' incrociano violenti apostrofi. Avendo qualcheduno di estrema sinistra detto di volen; un ministe1·o di galan.tuomini, il ministro delle finan7.e, on. Gagliardo, si alza con impeto e grida rivol to verso l'estrema sinistra: sono più galantuomo di tutti voi. Qui l'agitazione e la confusione toccano il colmo. Appena è possibile farsi sentire, prendo la parola il presidente del Consiglio on. Giolitti, il quale dopo aver detto che egli e i suoi colleghi desiderano tornare ai loro banchi di deputati per difentlersi contro tutto e tutti, annunzia che il :Ministero ha presentat-o le sue dimissioni e che S. l\1. si è riservato di fa r conoscere le sue decisioni. Passano dieci minuti tra i rumori o le scampancliatc del presidente. -Finalmente questi, ricordato che il ministero è dimissionario c che la {39-

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NOTIZIE l'OLITtCO ·lOLlTARI ITALIANE

NOTIZIE POLI'NCO ·MILI't'ARl ITALIANE

Camera deve prorogarsi, mette ai voti la chiusura della seduta, che è approvata. I deputati se ne vanno pei fatti loro e gli ex ministri si recano a faro eguali comunicazioni in s~nato.

Essa è la più solenne, efficace e categorica confutazione degli appunti ed accuse fatt.e all' amminiswazione dell'onorevole Pelloux , ed era opportuna anzi necessaria non solo come atto di difesa, ma principalmente per ridestare fidu cia nel paese con l'esame coscenzioso delle nostre condizioni militari, e rialzare il nostro credito all'est.ero, danneggiato da tante maligne insinuazioni e da tante false notizie. Tutto quanto fu oggetto di appunti, è passato in rassegna nella detta relazione: la forza minima, la mobilitaziòne, i. quadri degli ufficiali, la forzn in quadrupedi, l'armamento, le fortificazioni, l'equipaggiamento, il vestia rio, i viveri ecc. ecc., e di tutto si mostrano le condizioni migliorate in confronto di ciò che erano precedentemente.

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.. * Così cadde il ministero Giolitti e noi non faremo commenti che sarebbero fuori del nostro compito; ma per correre miglior acqua alzeremo le vele, entrllndo in argomento più specialmente militare. Nella seduta del 23, prima che si scatAlna:;se la tempesta, il Ministro del tesoro presentò i seguenti progetti di legge : Stato di previsione della spesa del Ministero della guerra per l'esercizio nnnoziario 1 f\94-95; stato di previsione della spesa del Ministoro dell~ marina per l'esercizio finanziario 189q-,1895; approvazione di maggiori assegnazioni per provvedere al sa ldo di spese residue inscritte nel conto consuntivo del 1.\'linistero della guerra per l'esercizio finanziario 1892-93. Il Ministro della guena poi presentò alla Camera un disegno di legge per spese strnordinarie da inscriversi nel bilancio di previsione del ~f ini stero della guerra per l'esercizio finanziario '1894--90. Si tr~tta di spese che son com prese nei 2~6 milioni assegnati al bil~n cio della guerra. Presentò altresì un disegno di legge per variazione agli stanzia· menti di akuni capitoli dello stato di previsione del Ministero della guerra per l'esercizio 1893-9"-; altro por le requisizioni mi litari e sorr1m inislranze dei r.omuni alle tru ppe, e finalmente un disegno di legge p_er la leva sui nati dell '~nuo 1873 . Qnanto ai due primi disegni di legge, do mandò alla Cnmerll che siano deferiti, per l'esame, alla Commissione generale del bi lancio come si è sempre fatto in casi analogh i. PCT gli altri, domandò fche seguano la via degli uffici . In ultimo presentò alla ,Camera una relazione sulle nostre condizioni militari. Al Senato l'onorevole Pelloux ripresentò la legge d'avanzamento. 1

,. ** Dei disegni ' di legge ce ne occuperemo altra volta; quanto alla relazione sulle nostre:condizioni militari giova dirne qu~ lche parola adesso.

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,. ** Quanto alla forza mtntma di pac::l non vi ·ha dillerenza sensibile fra l'attuale e quella di prima: la forza massima raggiunta è superiore. Ln fo rza di guerra disponibile per la mobilitazione era al 4• luglio 1890 di 791 mila uomini, al 'l 0 luglio 1892 di 97·1 mila, al 'l o luglio ~1 893 di 1 milione. Quanto alla mobilitazione, col nuovo sistema misto adottato si guadagnano in prontezza sei giorni . La pt•eparazione delle singole armi c corpi ò sempre proceduta alacremente; si è spinta più che in passato la preparazione degli alpini, dell'artiglieria da fortezza, da costa da montagna e delle truppe del genio. Rispetto ai qundri degli ufficiali, vi ha sensibile miglioramento nel rapporto dell'età e della resistenza fisica; le condizioni già buone, diventeran no ottime con approvnzione e applicazione delle nuove leggi sull'ordinamento e sull'avanzamento. Quanto ai qnadru pc di, :n torno a cui se ne sono dette tante, la forza in cavalli degli squadroni e delle batterie si è mantenuta alla cifra di prima; si è ritardnto anzi l'invio di parte della nuova rimonta per non oltrep:mare gli organki. Questo per il piede di pace; per il fabbisogno di guerra, cui si provvede con le requisizioni e precettazioni, la preparazione è prosegui ta con alacrità. Rispetto nlle armi portatili , giova sapertl che si hanno oggi 1,625,000 Vetterli tutti ridotti a ripetizione e col nuovo munizionamento ; si hanno inoltre 50 mila nuovi fucili già distribuiti e 2.o mila non di-


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NOTIZIE POLITICO - M1Ll1'AIU ITALIANE

stribuiti. Tuttf) le truppe alpine e le loro riserve hnnno il nuovo armamento. La c-avalleria riceverà in breve i nuovi moschetti. La fabbricazione continua in ragione di ·l 'l mila fucili al mese. Per l'artiglieria da campagna fa piacere conoscere che tutti i nostri cannoni · da 9 ·sono nuovi; il materiale è buonissimo e le bocche a fuoco sono provviste di tutte ll:l dotazioni di munizioni, affusti, car· reggi, ecc. Si sta studiando uu proietto unico. Così pure dicasi pet· l'artiglieria da montagna, che nel 4891 fu aumentata di sei batterie. Quanto all'arLiglieria da fortezza, negli ultimi tre anni si è aumen· tata di 250 bocche da fuoco di gran potenza. Anche per queste si, sta prep:~rando la sostituzione della pol vere senza fumo alla poi vere nera. Procede speditamente nelle piazze forti la sostituzione di cannonia retrocarica a quelli ad avancarica ancora esistenti; e nelle grandi piazze sono già sta biliti i nuovi congegni per faci litare e migl iornre il puntamento delle artiglierie. Anche questo è bene che si sappia in Italia e specinlmente all'estero, dove le false notizie sparse iu proposi to da giornali italiani hannotanto danneggiato il nostro credito mil itare. · Il ll:l.inistro nella sua relazione espone anche, colla debita rist>rva, alcuni dati sullo stato delle fortilìcazioni, specialmente sugli sbarramenti alpini e sulla difesa delle coste, dai quali si vede che nemmeno sottoquesto rappot·to Mn abbiamo diritto di lagaarci. Circa le dotazioni di equipaggiamenLo, dice che il vestiario esistente nei magazzini è pienamente sulficiente per tutti gli uomini che devono essere inquadt·ati nel caso di mobilitazione generale e la dotazione va gradatamente aumentando in vista delle possibili vicissitudini di guerra. Le dotazioni vestiario nel loro complesso e negl i ultimi an~ i anrnentarouo, per un valore di parecchi milioni, e ne fu data la dimostra zionP. con documenti consegnati riservatamente alla Giunta generale del bilancio della Ca'mera ed all'ufficio centrale di fìnanza del Senato. Sono pufl~ al completo pet· la completa mobilitazione d.clle forze itHJuadrabili le dot<tzioni di equipaggiamento generale di sanità e dei vari servizi acces~ori. Circa :~i viveri di riserva, dotazioni di avena gran i vettovaglie furono · date all a Giunt.11 generale del bilnncio p; rticolat:eggiate infor~ mazioni. Le dowzioni viveri sono sufficienti ed in aum1~nto ; :;i slanno fabbricando un milione di razioni di carne in conserva che sarnuno pronte fra poco·, per S·Jstituire ad esuberanza cruelle consumate p·erchè di ''ecchia data e per necessità di servizio; la quantità di avena esi·

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NOTIZIE POLITICO·l!ILJTARI ITALIANE

stenta è superiore a quella del ~ 89·1; cosi per altri generi di viveri -e rlerra te. Ed anche questo ò bene che !'i sappia in Italia e all'estero, dopo tante bugie che in proposito si sono sta. mp:~te. Il Ministero attuale non ha mai ordinato qualsiasi prelevamento dalle dotazioni esistenti, se non per far consumare generi che erano in pericolo di guastarsi, mentre provvedeva contemporaneamente alla sostitur.iorw dei consumi in quantità superiore a quelle consumate. Il Ministro fì nalmen te conchiude accennando al bilancio del la guerra consolidato in 2lf6 milioni e al modo pit't proficuo di impiegarlo. Di· mostra nece~saria la stabilità del sistema militare. Riconosce che nello; attuali condizioni non è possibile aumentare le spese ordinarie, ma aggiunge qualche speciale servizio richiede speciali provvedimenti, e -che si troverà modo di provdere anche a questo senza aumentare il bilancio se verrà approvato il disegno di legge sull'ot·dioamento delJ'esercito. Roma, 30 novembre 1893. C. M.


NOTIZIE MILITARI ESTERE

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NOTIZIE MiliTARI ESTERE BELGIO. La ?'i{orma m·ilitare e le idee del generale Briatmont. - Il voto delle CamO!'(\ di una revisione della costituzione ha fatto nascere nuove sper:mze nel cuore dei cittadini che amano una patria fortemenw costituita, atta e pronta a difsndere colle armi la propria indipendenza . Il suffrngio universale, anche temperato, chiamerà nei comizi elettornli i rappresentanti di tutte le classi sociali, e potrà prevnlere il principio dell'obbligo universale al servizio militare. Finora i deputati, eletti d}1lla classe borghese, sostenevano la SUITogazione, la qua le permetteva ai loro figli di sfuggire al $ervizio militare; e questa questione del reclut~mento servì da ùasc ai due partiti che si son disputnto il potere. Il generale Briahnoot, ora in ritiro, e deputato, si propone di provocare prossimamente una larga discussione parlamentare i:1torno alle due questioni militari più agitate; quella del reclutamento io cui egli propugna le idee li berali, c l'altra dell'ordinamento delle forze militari. L'illustre generale vorrebbe un esercito di campagna di ~ ~ 6,000 uomini ed uno da fortezza di 95,000, più una riserva di reclutamento. di 35,000 uomini. In totale una forza di ~~6,000 uomini; circa il doppio dell'attuale. Il generale Brialmont vorrebbe, inoltre, ~m pletato il grandios(} sistema ùi fonificazioni ch'egli ha creato; e non mancherà, con la sua solita franchezza e tenacità, di enumerare i milioni che ancora ci vogliono per compiere l'armamento dei forti della Mosa c di quelli sulla .linea avanzata d'Anve1·sa, l'aiiorzamento (bétonnage) di tutte le volte delle l'orttficazioni d'Anversa, la creazione di batterie corazzate e cupole sulla cir.ta e nei forti staccati della grande piazza di rifugio, la rifazione ?elle opere di Termonde e Diett: tutti lavori che, o procedono con maudita lentezza, o non procedono punto, riservandosi il governo di sopperire con opere provvisorie nel. caso di guerra. Così

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pure il governo tollera le gravi condizioni in cu i versa l'rsercito, specialmente in quanto si riferisce all'istruzione della riservn, ar~ome~t~ nel quale pare spadroneggi il sotterfugio. Infatti è noto che gli no~1?1 delle clas:>i 9a e ·l oa della milizia sono li berate da qualunque servJ;:Jo c quelli delle classi successi ve, H a, 12• c 13•, vengono affatto con~ gedati senza altro obbligo che di una eventuale chiamata nel caso d1 minaccia del territorio: costoro sfuggono perciò a qual unque controllo . Il Brialmont nella pane critica avrà quindi ùuon giuoco; però si giudica poco opportuno aprire un simile dibMtito davar:ti ad un~ C~­ mera aO'onizzante, che sarit tosto sostitui ta da altrn, sorta dal sullrag1o univer:ale. L'elenco dei milioni necessnrii per il riordinamento militare diventerebbe inrece un'arma molto efficace che il potente partito <;Onservatore, già solidnmente organizzato per la lott:l elettorale, saprebb~ bene adoprare impressionando le masse ignornuti. D'altra parte gh stessi li be Fa li non sono d' Rccordo sulln l'l)rmula del reclutnmento: alcuni vorrebbe1·o la nazione 11rmata sul sistema svizzero; ~ lu·i, il servizio permanente con 1' estr:lzione n sorte; altri, infine, l' obbl igo generale temperato dal dritto, i.n tempo di pnce, di pn3,scntarc un snrrogante. Questa profonda divisione dei liberali è stata fino nd ora In forza del partito clericale, epperò parrebbe opportuno trovare una formula d'accordo prima di sollevare la discussione. In caso opposto, lo stesso Ministro della guena, generale Bmssine, fautore del servizio personale, potrebbe essere condotto da un dibattito intempestivo, a ritardare la risoluzione del grande problema, davanti all' lltteggiamento ostile dt l suo stesso partito. L'industria nazionale nella costruzione delle artig liet·ie. - I prodotti delle fonderi9 tedesche Krupp godevano nel Belgio di grande riputazione ed erano preferite nella costruzione delle artiglierie, oiLre che per la loro qunlità, anche per l'appoggio dell'antico i:;peuore g~­ oerale dell'artiglieria e pel parere della commissione de·i cannoni ri,qatt. L'ex -ministro della guena, gener:~ le Pontus, avcYa rico~tituito l'in dustria dell'artiglieria nel paese, facendo costruire i c:~nnoni dn fortezza nella fonderia reale di Liegi. Il generale 'Brassine, presente ministr·o, h<1, inoltre, soppresso la commissione .testè c:itata. Egli, poi, ha visitato tutti gli stnbilimouti di costruzione d'armi per assicurarsi che il paese abhia i mezzi per trHre dal suo seno l'armamento nect>ssario all' c:>ercito ed alle fortezze. Si ritiene ch'egli non solo sarà pers'3verl\ote nel sistema inizi~to tlal Pontus, ma si spingerà molto più innnnzi, con gnmde vant~ggio dell'industria nazionale.


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NOTIZIE MILITARI EST:ElRE

GERMANIA.

Bilancio preventivo. - Dal bilancio stato ora presentato al Reichstag si ri0ava cbe la forza bilanciata di tutto l'impero dal 1o aprile ·1894 al 3·1 mr,rzo ·1895 sarà: ufficiali 22.,534 (16 in ptù di qnell bilanciati dal 1o ottobre scorso al 3 1• marzo •189<i); sottufficiali 77,883 (+ 1!) id.); soldati 479,229 (invariati, legge 3. VIU. 93); medici militari 2.069 (+ 1 id.). Per .i pagatori ecc: 1-102, veterìnari '5'78, armaioli ~1 060, sellai 93 e cavalli di truppa 96,84-4 non è proposto alcun aumento. Vi si legge inoltre essere intenzione del governo di: trasformare l'attuale cnpo della Landesaufnahme (Istituto geografico milita!'e) nel quarto Oberqtw,rtù!tnneister: regolare il transito dei capitani dalla seconda à>lla prima Glasse non .più per corpo bensì per arma (V. pag. 1822; estendere maggiormente fra gli impiegati inferiori il sistema della paga progressiva eon/ l'anzianità di servizio; indennizzare C138 mila marchi) i richiamati per 'gli stiY<1Ii proprii oh e pol'teranno in servizio; aumentare di ~O il numero degli ufficiali pensionati da impiegare ne4 distret'ti; munire ogni battaglione di fanteria ·O cacciaton di 2, quello d'istruzione di 4 velocipedi, cioè 830 in towle ; i 7~8 mancttnti sono preventiv-ati costare 300 marchi J''un0.; com pera re il carreggio ( 3;:!0 rnila marchi) per due \colonne mnnizioui di riserv.a d'artiglieria e due cok111ue munizioni di riserva fanteria; modificare il materia lr. delle ferrpvie porta',tiJi per la .guerra da fortezza (330 mila marchi); mandare gli u'fficiali allievi d'artiglieria da fortezza, dopo il primo. anno di scuola d'applic:tzione, per due mesi e mezzo alla scuola di ·tiro di Jutèr,bog ('150 mila marchi); comperare vesti<trio e equipagg.iamènto per mw.D'e {'orrnaz1'on'i d1: g1terra, che il continuo crescet·e dègli nomini istruni in con~edo iì limitato rermr.tte ·di mettere in campo tacc0nti su nu totale di ·14 milioni e mezzo). Si vuol cominciare la costruzione di : caserme per fanteria a . Kònigsberg, Torgau, Gòrliz, Colonia, Celle, Bitsch, Weissenlmrg e a Zittau; ·Caserme di cavalleria ,a Lyck, Dfisseldorf e a Hiesenhurg; ·caserme d'artiglieria da campagna a H,randenburg, (}logau, Schweidnitz, Saarbrucken, Gùstrow, Karl5·rwl.le, Gr;:rndenz, Neu-Breisac.h ·e a Steltino; ·Ca:;errne per i pionieri a, Kòu:igsbe.rg eu Torgntt; fH1J brillati per dist;elti ,Jnil itari a Ber l ino_ ('~ distretti in luogQ dei 2 attuali) e ad Am:tJUrgo e per l'i:::pezione ùella Lan~dwchr a Berlino.; os,peda li di .presidio 1

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41 Erfurt, Ostr.owo, Breslavia, Lockstedt, Worms, Osterode, Grimma ,e a ·Borna; una nuova seuola .preparatoria per sottufficiali a Bartenstein; un palazzo pel comando del corpo d:armata a Metz; per chie~e ..a- Br~slavia, Thorn e a Dresda. _ Il bilancio contempla ancora, le spese per l'acquisto di grandi campi militari, ora necessari per eseguirvi esercitazioni di combattimento con munizioni da guerra o per l'ampliamento e la sistemazione degli esistenti. Così un gran eampo per il corpo d':mnata della guardia (totale di 7 milioni di marchi); gran campo pel IV corpo; nuovo poligono .presso Thorn per l'artiglieria da fortezza , Hrna la qu<1le dovrà ado. perare e~clusiv~mente i J)Oiigoni di Wahn e di Tborn, non più quelli ·di Groppe, Juterbog e Bagenau; c~mpo di Arys; campo, der grosse Sand, presso Magonza; ecc. Il bilancio della marina ora presentato, aumenta la spesa ordinaria ;per più di 3 milioni quale conseguenza del graduale sviluppo del per·:>onale imbarcato e vuole un aumento di 29 milioni di m~rchi sulla parte straordinaria. Contiene iì progetto di due batterie da costa presso 'Wilhelmshaven (850 mila marchi) 'e le ba~i per un riordinamento della , -difesa costièra treando dei lWstenbezù·ksd!rntet· a Wilhelmsha ven, Bremerhaven e ad Husum pel mare del !\'ord; a Kiel e Stettino, ~~ Swinemuude e a Neufahnvasser pel Baltico. Scopo . di questi nuovi uffici del servizio costiero quello di. coordinare le' segnalazi(IDÌ fra coste e navi, la sorveglianza mi li,tare delle spiaggie, jl serviziu dei piloti e le -attuali 40 stazioni meteorologiche. L'effetto totale degli ~umeuti di ·spesa proposti nell'anno finanz iario ·1894-95, t1mto per i dicasteri della guerra e della marina, quanto per ·tutte le aìtré amministrazioni dell'i1npero, sarà di aume~ta-r~ gli interessi -del debito pubblico da 67 a 72 .milioni, io tifra tonda, (V. pag. 16'75).

GRAN BRETTA GNA.

Il tenente generale Sìr 11. Evelyn Wood e il campo d'AldM·shot. ·- Il tenente gener11le Sir H. Evelyn Wood, Gran Croce degli ordini .del Bagno, di S. Michele e di ,S. Giorgio, è staro nominato Qnartier . Mastro Generale delle forze al Dipartimento Militare .del Ministero .-della guerra. Perciò, dopo circa cinque ann·i, l'illustre generale lascia il coO)ando del X distrNto; ma il suo nome rimane indisso lubilmente legato al campo permanente d'Aidershot di cui aveva 1<1 suprema di. i'ezion·e.


NOTIZIE ~IlLITARl ESTERE 2204 Quando Sir Evelyn Wood fu des'tinato all' idto incarico, nel principio del ·1889, il campo d' AlderstH•t vi_ve~a d'una vit.a st~ntata, a auisa di quelle istituzioni che solo la forza delle tradlzlom e delle ;bitudini sostiene ' contro l'insensibile infiltrarsi della decadenza. Gli ufficiali consideravano quella guarnigione, che doveva ritenersi centro di attività e di lavoro, siccome un luogo di piacere; perocchè vi ab-. bondavano le licenze; e le manovre, gli svariati ·esercizi militari, v~ era~o informati a1 criterio di prodnrre il minimo disturbo a coloro che v'intervenivano ed a non turbare alcuna delle delizie sportive· de,.Ji uffkiali. La disciplina delle forme rigide vi era tuttavia curata; era pregio di apparenza: l'addestrame~ to tecnico: il zelo nel servizio, lo spirito di emulazione, trovav,msl ad un hvello non molto. elevato. Bastò l'entrata di quest'uomo dall'energia inesauribile, dallo spirito intollerante dei vecchi ceppi dell'abitudine e del me~ tiere, pe~ trasformare il campo di Aldershot in una scuola feconda d1 arte e dt addestramento militare e per fondervi un soffio di vita nuova che s'è· propagato in tutto l'esercito. Sir Evelyn Wood non è un solda~o di 1·outine, ma appartiene a quella scuol~ di progresso e d' avvemre· acapo della quale stanno con lui Lord Wolseley, Sir Redvers Bullcr eSir F. Grenfell. .L'opera sua ad Aldershot si estese d::~ll'alta tattica ai modesti particolari della provvista del vitto, e t:ura della cu.cina pei· solda ti, incoraggiando l'iniziativa di tùtti, ch'egli non trascurava mai di studiare e di porre in rilievo nei casi in cui era opportuno farlo .. Il benessere del soldato fu oggett.o ·di sue speL.iali cure, non accon-. tentandosi di formali rapporti, ma assicurandosi con continue sorprese e con interrogazioni individuali della realtà delle cose .. Ma la principale caratteristièa del suo indirizzo consiste nella preminenza ch'egli dette all'educazione tattica delle truppe piuttosto dl& agli esercizi formali; colpo mortale' 'Per quel sistema d'interminabili mostre che sciupavano il tempo e l'energia dei soldati. Tn tal modo. e.,.li portò J reparti da lui dipendenti ad un punto di preparazione " guerra dianzi sconosciuto nell'esercito britanmco. . alla l3enchè proveniente dalla fanteria, il generale Evely~ Wood conosce· in modo non comune il maneggio delle altre armi. E not0 che, treanni addietro si doYettero alla sua iniziativa le prime wanovre di cavalleria su larga scala, ch'egli stesso brillantemente diresse, facendo. risultare le arandi deficienze tattiche di quell'arma cui pure non mancherebhe~o gli elementi per diventare una delle migliori cavalleried'Europa. L'opera riformatrice di Sir Evelyn Wood non si svolse certamente-

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senza difficoltà e senza attritt, provenienti, forse, iu buona parte da quelle alte regioni nelle quali avrebbe dovuto trovare largo appoggio: nondimeno, col suo tatto, con l'intHlletto fine, coll'e;ridenza del bene che s'ìrradiav~ dai suoi atti illuminati e sempre informati da quel sacro fuoco che anim!P gli uomini su perio1·i; egli potè non solo procedere innanzi nell'opera sua, ma raccoglierne il pl11uso dell'esercito e del paese. Al generale Evelyn Wood succede nel comando del distretto mili, tare di Aldershot S. A. R. il duca di Connaught, già comandante del distretto meridionale (Southerìt distriet) ; designazione che non passò inosservata alla Camera dei Comuni ove diè luogo a parecchie interrogazioni non tutte discrete. Si teme da alcuni ch'egli non continui le tradizioni del suo predecessore; però nell'esercito ha voce di ufficiale provetto e di non comune ingeguo. Il duca comandò una brigata (guardie) nella spedizione d' Egitto, e poco mancò ch' ei prendesse parte èll'ettiva al combattimento nella battaglia di Tel-el-Kebir. Egli fu tre volte menzionato nei disp~cci ed ebbe i ringraziamenti delle Camere. Ora è tenente generale ed ha .~3 anni e mezzo di età. Sono stati destinati al suo st;to maggiore i colonnelli Alleyne e Miles, in qualità di assistenti aiutanti generali. Ecco l'elenéo delle truppe acquartierate nel comando d'Adershot : ( 4° reggimento · Dragoou Guards Cavalleria ~ 2° Dragoons (3 reggimenti) ì 4° Hussars \ Distacc::~meQto di polizia montata (presso il Q. G.) f •1° battaglione del Hoynl Laocastèr Fusiliers '1° » Northm:nberland Fusiliers •l 0 Royal Warwickshire Regimeut :Jo >> West Yorkshire Regiment 2° » Royal '\Velsh Fusiliers ' Fanteria ~1~ " Lincolnshire Regiment ('l ·l battaglioni) 2o " Chesl\ll'd Regiment " 2. 0 Worcestershire Regiment 'l o » Wiltshire Hegiment ~1 o » High land Light Infantry 2° >> Leinster Uegiment Distaccamento di polizia a piedi (presso il Q. G.) Artiglieria 1 A cavallo: batterie F, G e P ' (9 batterie) Ì Da campagna: batterie ·l a, 4a, :13\ ~~ ·la, 58a e 77"

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A f.la A ""la, .c.aa e 26& • d "' ~ Com pagme a c~mpagua : ·• z. , ·• Deposito da campagna G~nio Battagl ione pontieri·: i /2 squadroni A e B J Battaglione telegralìsti: •l ~ d.ivisiooe ~ Deposito e sezione :~reost1eri Servizio sussistenze e trasporti - 43 compagnie. Servizio medico - 3 compagnie di sanità e deposito. Servizio del materiale - compagnie •l", 2a e 3a. 2 compagnie di milizia e corpo sa nitario della mili~in. . Xl nuovo vice1·è delle Indù, . - In sostituzione del VIcorè Lord Lansdowne era stato designato il generale Sir Enrico Norrnan, benchè le sue idee intorno alla pol itica indiana non fo ssero concordi con quelle che ebbero s:mzione nell'opera del presente vicerè. Per~i ò, malarado le brillanti q ualitù militari dell'illustre personaggio, )a sua desian~zione non aveva raccolto un plebiscito di approvazione. Fortunatam~nte lo stesso generale Norma n ha tngliato i l nodo d~lla questione deelinando l'altro incarico per ragioni di salute; poichè egli afferma che le sue condizioni fisiche non sono tali da permettergli quell'indefesso ed energ~co ·1~voro rich i e~to dalle difficili circostanze fra\ le ([uali si svolge la v1ta d1 quella reg1one. Allo 1·a il sig. Gladstone si rivolse a Lord Cromar,. uomo _forte e di abilità. finanz ia ria non comune: ma anche questo candidato SI sottr:~ sse per « ra()'ioni private » all'invito lusinghiero. la scelta cndde infine sulla persona di Lord Elgin il r1.uale ba accettato l'alto posto a cui lo chiama la fiducia del Governo. Lord ~lgin~ testè Lord Luogotenente della contea di Fife, è gio\ranc (H aum), eh carattere elevato, ma affatto nuovo come uomo politico. Suo padre fu aià Yicerè delle Indie e vi mori n~l 4863. l!> L:-~ posizione odierna del viceril ·delle Indie non è certamente ta~ da concedere nn tranquillo godimento di lauti a·ppaùnaggi: essa è invece i:·ta di difficoltà e di pericoli. I grandi interessi dell'India al di fuori devono essere maneggiati con cura e circospezione: le fazioni interne trr~ i seguaci delle due grandi religioni presentano sinistr~ indi~ii di scoppio, ove con tntto e fermezza non vengano pa~r~n~ggmte ; mfine la condizione finanziaria del paese non è delle mi glior~, a causa del de prezzr~mento in cui è cadnta la rupia. N-ondimeno la nazione inglese accompagna il nuovo magistrato colle sue speranze è i suoi augurii, fidu ciosa ch'egli saprà dare nuovo lustro ad un nome già stimato in Oriente.

IL NAVIGLIO.

L'Ammiragliato ha testè pubblicato una relazione dalla. quale risulta il numero di navi da guerra 'in annarnento, 1:n 1·ise1·w ed in costruzione e la spesa consacrata aIla marin11 per l'nono •1893, dalle varie potenze. L'Inghilterra 11vrebbe: a) in armamento : 24 corazzate, 3 guardacoste, 60 incrociatori , 7.~ altre navi (non torpediniere); b) in riserva: •15 corazzate, •l i guardacoste, 1•6 incrociatori, H altre n~vi (non torpediniere); c) in costruzione e completamento: 9 corazzate, 49 incrociatori, 2~ altre navi, Totale : 325. La Francia: a) io armamento : 49 corazzate, 5 guardacoste, ' :23 incrociatl)ri, 50 altre navi (escluse le torpediniere) ; b) in rise n 'a : , 5 cornzza,te, 3 guardacoste, 20 incro· ~iatori (corazzati e non corazzati), 62 altre navi; c) in costruzione o completamento: 8 corazz:~te, 2 guardacoste, 19 incrociatori (corazzati e non corazzati), 5 allre navi, Totale: 22~1.


2208

NOTIZIE MILITARI BSTERB

NOTIZIE

La Germania.: a) in armamento: •11 corazzate, 14- incrociatori, 19 altre navi; b) in riserva: 3 corazzate, 6 guardacoste, 17 incrociatori, 5 altre navi; c) in costruzione o completamento: 7 cor·azzate, 3 incroctatori, 4 altra nave. Totale: 86. La Russia: a) in armamento: 5 corazzate, 9 incrociatori (corazzate e non corazzate), 3·i altre navi (non torpediniere); b) in riserva: 9 corazzate, 9 guardacoste, 6 incrociatori (corazzate e non corazzate). 37 altre navi (non torpediniere); c) in costruzione c c.ompletamento: 8 corazzate, 4 guardacoste, 2 incrociatori (1 corazzato), 4 altre uavi (non torpediniere), Totale: •120 . L'Itabia: a) in armamento:

4 corazzn te, 8 incrociatori, 46 altre navi (non torpedinier·e); b) in riserva : · 9 cornzzatc, 5 guardacoste, 5 incrociatori, ~6 altre navi (non t.orpediniere);

~IILIT ARI

ES'fERE

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c) in costruzione e completamento: 4 corazzate, 13 incrociatori (corazzati e non corazzati), 3 altre navi (non torpediniere). Totale: 93. Gli Stati Uniti: Nessuna corazzata in armamento o riserva; o in costruzione. Guardaco~te: '2 in armamento, ·16 in riserva, 2 in costruzione. I ncrociatori: 13 in armamento, 3 in riserva, •H (corazzate e non corazzate) in costruzione .o completamento. La spesa complessiva di ciascuno Stato ò: Inghilterra . L. ·}62 ,02~,900 Francia· . 267,371,500 Germania » ·H 9,873,250 Russia , 126,003,475 I talia . , 105,300,900 Cosicchè la presente spesa na'\Cale dell'Inghilterra è quasi uguale a •quella di Francia, Germania e Ru~si a, prese insieme. A questo proposito il Journal o( the Il. U. I . fa notare le considerazioni di un corrisponùeute le quali si riassumono press' a poco >COSÌ :

l

l l

• Il paese è stato condotto a credere che le Camere fossero d'accorùo nella necessità di mantenere come minima forza navale una -« flotta ulmeno uguale alle flotte combinate di due altre potenze qua-<c lunque e che il programma di costruzione del 1888 'raggiungerebbe, « quando completamente atluato, siffatto scopo : il quale parrebbe vi~c . cino a conseguirsi considerando il numero com plessi vo delle navi • inglesi (325) e quelli di Francia e Russia combinati (2~·1 120 «

{( = 3~4).

+

« Ma osservando più particolarmente le cifre, si vede che il numero totale ùi corazzate è di 43 per la Gran Bretagna e 47 per la • Francia e Russia, e quello di guardacoste è di •17 per la primo, e '< di 23 per le seconde. Così l'Inghilterra travasi io una notevole in« feriol'ità ( l O navi) per la parte più vitale della flotta: inoltre, du• raQte gli uhimi due anni la sola corazzata Renown è stata impo~ stnta, cd il Jiagnifìcent e il Majest'ic non sono stati ancora comin-<< ciati sebbene approvati i progeui; mentre la Francia imposterà nel{( l'anno prossimo tre nuove corazzate. c Ed ancoi· peggiore è il caso degli uomini; poi'chè, se Francia e -<<


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2211

NOTIZIE MI LITARI ESTERE

l(OTlZIE MILITARI ESTEKE

Russia chiamano i loro ri:>ervisti di marina, possono disporre dt almeno 100, 000 uomini più dell'Inghilterra. c E r1uesto accade con una spesa enorme da parte dell:In_ghilterra, « quasi equivalente a q•1ella di tre nltre potenze prese ms1eme, ep· " pure insufficiente ad assicurarle nemmeno l'equivalenza a dne sole c !lotte, ed incnpace nd impedire ch'essa sia cosi enormemente soverc cil iata in fa tto di personale. »

c

c

fettivo di pace sia rinforzato ùi l .} :>ottufficiali, l tamburino e 6 operai, cosicchè la forza di uno di quei battaglioni risulta di: Utliciali 36; Impiegati 3; Uomini di truppa 54-3; Cava Ili di tiro 5. Il seguente specchio dit la composizione delle -15 brigate c la ci rcoscri . zione mi lita r~ in cui es>e harwo sede. Il numero a lato del nome Jel bat· tagliooe è quello ehe assume il batt.i~g l ione stesso all'atto del l:1 mobilita· zioue, trasformandosi in nn reggimento.

RUSSIA.

Russia eu-ropea.

Oreazùme d·i 15 lll'igate di fanteria di 1·iserva. - Nella Rivista di n pril~ dell'anno corrente si diede un cenno della costituzione dello truppe db riser va (·l); resta dunque soltanto a ricorda re che per st~cces~iv_e modificnzioni, la j'antei'ÌCb di rise1·va (e~clnsn quella della Russta ast~t~e~) ~on~ stava fino al mese di ottobre u. s. di: 9 brigate (in guerra, dtviSIOD I) d1 r~ reggimenti· fanteria di riserv:-~ su 2 battnglioni (totale 8 battoglioni che iu o-uerra si sdoppiano in ·16), 7 nell:-t Russia europea (42"-48a) e 2 nel Cn~cnso (2.a e 3a) del Caucaso; e inoltre di 62 (2) IJattuglio.n_i (5~ nella Jlnssia europea e~ O nel CauC.'l!;O), non ancora inquadrati 10 bng_a~e di ri!'erva e destinati a trasforma1·~i io reggimenti all'atto della moblitwzioue. Tali battaglioni dipeodcvnuo dai cnmaudi delle brigate locali (sptlCie di comandi superiori di di ~ tre tto) . . . Or:~ il Prik1ts N. 227 del 30 settembre ('1'2. ottobre) u. s. prescnve elle vengano formate 15 ~nove IJrign tc fanteria di riservn, cioè 13 per la Rus!\ia europea (49 3 -6·tn) e 2 pel Cnucaso (3" e 4a del Cauca.so), creando. i relativi stati maggiori (3 ullìciali e t1 uomini di truppa) e lacendo concorrere, allo formazione delle ·13 brigate stanziate in Europa 50_ 'de_i battnglioui fanteria di riser va della Russi~ europeo (rest~ndo qu~ndt non inquad 1·ati 2 battaglioni), e alla fo rmaziOne dell~ 2 bngate del Caucaso 8 dei batta"lioni fanteria di riserva di q-uella reg10nc (restandone 2 non inrrundrati)~ Naturalmente i 58 battaglioni incorporati nelle nuovo bri"'ate furono tolti dalla dipendenza delle brigate locali per p:-tssare a quella delle rispettive brigate di riserva. Inoltre venne stabilito che il loro ~f-

Circoscrizione

('~00°)

Aleksandr-Nevski, (204°) Sivirski, (2'10°) Igiorski (2·1V)Orvaiski, (294- 0 ) Mokscianski, (300o) Buzulukski . (222•) Lebeclioski, (224°) Starobielski , (22.6°) Graivoronski, (228°) Oboiansk i. (230°) Ismailski, (232°) Largo- Kagulski, (~3 4- 0) Kiscinevski, (238•) Ociakovski (236°) X1kolaievski, (2,\.Qo) Perekopsk.i, (242°) Evpatorski, (2H0) Bakhcisaraiski (.216") Kremlevski , (25QO) Kl iasminski, (292.•) Okski, ('21S6°) Krasniuski (254°) Kromski, (264°) Korotoiarski, (266°) Skopinski, (268o) Borisohliehski (2.,i-8°) Troizko- Serghievski, (262. 0 ) Sciatski, (258) Yukhooovski, (260°) Epi-

m

(i ) Vedi pure Rivista. milita1·e ghigno c luglio 1891, novem~re !892 e genn aio ~ 893,

Battaglioni che te compongono

Brigate

~~i

6Qa

(2) Non vi è compreso )l battaglione dì riserva della guard1a. J.40 -

(2ì Qo) Soligaliceski, ('272°) Griasovetzki, (27~ 0) Romanovski,(276•) O:;tashkovski (278°) Sviageski , (280•) Vetlugeski, (282°) Kotelcinski, (2840) Irbitski. (286°) Lmscevski, (288o) Spaski, ('t90°)Snrski, (292°) Sizrionski (2·18°) Liesnoi, (22Qo) Bobruiski, (~96°) .F.IaJa sciovski, (298o) J< hva linski AN!\0 XXXVIII.

Piet1·obtwgo Kasan Kiev Odessa

Id.

Mosca

Id.

u lcl.

Kasan Tcl.

Id.


221 2

K OTIZIE !IILITARI ESTERE

NOTIZIE MILITARI ESTERE

Battaglioni che le compongono

Circoscl'izione

(302°) Orski, (304°) Bclebeie\·ski, (306o) Zlatoustov.ski, (216o?) Horisovski.

Kasan

Caucaso.

o

31' (318°) Maikopski, (320") Akhnlg:hiuski, del Cau.ca.so (322•) Gheorghievski, (3~4o) Anapsk i. Caucaso .~" (326°) Grosnenski, (32Ro) Temirkhansciurdel Caucaso ski, (330°) Av:~rski, (3:32o) Gunibski . Caucaso Suno quindi nelle circoscrizioui milit:J ri : di P ietroburgo, 1 briga ta cou 3 hatwglioui » Kiev, » 4 » Europn » .\l osca, )) ~ 16 " 50 batL:~glioui ) Qdessa, 2 » 8 " ,g )) Kasun, i) )) )) • del Caucaso, 2 » 8 Ca ucaso 8 ba ttaglioni I l Prilms non indica· se la recente trasformazione sia stata ordinata pet· scmphficare .Jtj complicate attribuzioni delle l>rigate locali; se, e qn :~ndo, i battaglioni fa nteria di riserva debbano trasformarsi in reggimenti fanteria di riserva su 2 battaglioni, per uniformare la com posizione delle nuove hrigate di riserva a quella delle brigate giù esistenti; non. spiega perchè le due brig:lle 49a e 50• della Russia eurape:~ :;iano su 3 bauaglioni, mentre coi 2 bauaglioni non inquadrati di questa regione vi sarebbe stato il modo di conseguire l'uniformità; nè ionne s piega percùè la nu mernzione di reggimento assegnata ai batlaglioni incorporati nelle hrig11te non sia progres$iva, ma come si verle sa ltuaria, e comprendente soltan to i numeri pari (e non tutti) del 200° (~ ) al316° pei battaglioni stanziati in Europa, e dal 3~ 8°al33x 0 per quell i del Caucaso. In f'{u alunque modo si può rileva re che fin d'ora esistono (più o meno completamente formate) '19 brigate nella Russia europea e 4 nel Canc.;1so, totale 23 brigate fa nteria di riserva (io guerra di visioni) con numerazione progressiva dall'ultima divisione attiva (4·Ja divisione), cioè dalla 42a brigata alla 61 3 in Europa, e dalla t• alla 4a nel Caucaso; e si può

( i)

è da notare che l'ultimo

rcggimcn~o fan~eria

dolio 9 brigalo di n serva precedentemente esistenti

di riserva incorporato nell' ultima {~s·) porta il N. 1.93°.

2213

desumere non esser lontano il tempo di ulteriori formazioni io questo importante elemento dell'esercito rnsso, destinato forse a fo rnire le terze tlivisiooi dei corpi d'armata. Rimpatrio del distaccamento del Pamir. -Il dist11ccnmento di Sciardgian coma ndato dal capitnno Kuznezov restò per sedici mesi accantona to nel Pamir (dal giu~ n o 1892 al settembre '1893), coii'Jncarico di mantenere l'ordine io quel ln regione. Un ordine del giorno del comandante della circoscrii ione militare de Turkestnn: dopo aver segnalato gli :~tti di vn lore, di energia, di disciplina e di devozione illimil.'lta nl Sovrano e alla patria, di cui il distaccamento di~d è prova in quel paese quasi deserto e di cl ima rigidissimo, annunzia ch'ess•) arrivò in buono stato a Marghclnn e che quindi ce~sa di esistere come speciale unità. Nomine di comandanti d·i corpo d'annata. -Il tenente generale Stoletov comand:wte la J8a divisione fan teria veu n~ nominato comandante il XV corpo d'armata a VHsavia, e il tenente generale Batianov (23• divisione fanteria) r;omandante il X,II col'po d'armata a Umnn (!Gev) . .l generali della R1,1,Ssia. .....- Ii Novoic V·remù~ forni sce i seguenti cinti sui genera li ru s~i esistenti sui ruoli al ·l 0 settembre •1892. Generali esistenti H 6.1., cioè circa il 3 1; 2 per cento del totale degl i uflìcia li (ci rca 30,000); di questi: 400 erano general i polni-i (superiot·i) cioè generali di fanteria o· di cavalleria o d'artiglieria ecc., 309 tenenti generali, 755 maggiori genera li. ~I età circa (52·1) provengono dalle n cc::~demi e militari, gli altri da varie scuole militari e civili. La maggior parte dei genetali ( 9~6) presero parte a campagne, 123 ·furono feriti in guerra. Ln massima parte (9.H-) sono ortodossi, 02 protestanti, 63 cattolici, 7 maomettani e 8 armeni. Gli ammogliati sono •l 021 e 1r~3 i celibi. La spesa generale per paghe ed assegni dei generali e di 5,681,890 rubli e 86 kopeke all'anno, ed ogni generale riceve in media 5000 ru bli al l'anno.


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NOTIZI E MILITARI ESTERE

NOTIZI E )IJLITARI E STERE

SVIZZERA.

Bilancio JJel1894. - Ecco le cifre principali del progetto di bilancio · pel 1894 fissa to dal consiglio federale: Entrate: Prodotto degli immobili c capitali Amministrazione generale Esteri . Interni . . Giusti;:ia e polizia . Guerra . . . . Finanze e pedaggi Industria e agricoltura Poste e telegrafi Imprevisto . Totale entrate

L.

i ,194 ,~j,21

~

40,000 289,900 1!.000 700 2,H57,600 ». 40,021>,000 177,000 )) 31,985,200 5·1,779 L. 75,88o,OOO

Spese. Ammorta menti e interesse del debi to Amministrazione generale Esteri Interni . . . . Giustizia e polizia Guerra . . Finnnze e pedaggi Industria e agricoltura Poste e teleg•·afi Imprevisto .

L. 36,672,lk40 J 1,007,400 1,001,000 1,835,633 li 157,400 24,422,49·1 7,09U>OO 2,407,610 3l,29o,500 28,826 ____i._ _

Totale spese

L. 79,730,000

· È, qu indi, previsto un deficit di L. 3,845,000.

In quanto al bilancio milit:are, osserviamo che l'entrata principale è fornita dn metà della tassa d'esenzione (1,400,000 lire). -11 bilancio delle spese presenta un' importante riduzione, in quanto che è inferiore nl conto di stato del 1.892 di L. H,730,000, ed al bilancio del -1893 di L. 7,380,000. La cifra designata nel preventivo comprende L. 3,640,000 di crediti già votati dall'assem blea, ossia:

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Vestiario per In riserva L. 286,000 15,000 Riserva munizioni da fanteria . . Riset·va munizioni d'artiglieria ltoO,OOO Polvet·e senz~ fumo per artiglieria •1,050,000 300,000 Saldo conto fortificazioni Gottardo Fortificazioni St. Maut·ice . 500,000 Per le fortificazioni del Luzieusteig il bilancio prevede solamente s pe~e per studii. &zio11i di mitra_ql1'ere. - Il consiglio federale h:~ lrasmesso all'assem blea federale un progetto di decreto tendente alla c1·eazione di sezioni di rnitra!Jliere da incorporarsi nei re~~gimenli di cavalleria dell'Elite. Ogni sezione sa 1·ebbe così composta : -1 ufficiale c.1po-sezione. 1 sergente, sostitut-o dell'uffìci~le, 1 sergente armaiuolo, 3 caporali, :12 cav~ J ieri , 2 ~o ldati del treno·, 3 milragliere, ·l carro-munizioni a lJ, cavalli, ·19 cavalli da sella, 6 cavalli da has1o, 4 cavalli dn Liro. Gli uomini sarebbero recl tL !ati, equipagg iati e pagati come la cavalleria ed istru iti in speciali suddivisioni delle scuole di cavalleria, e chiamati ai corsi di ripttizione col rispettivo n•ggimento. Il reclutamento dei cavalli da sella e da tiro si farebbe secondo le prescrizioni relati ve alla rimonta della cavalleria . Un credito unico di L 250,000 verrebbe aperto al consi\!lio federale per coprire le spese. Jlfoschettone di cavalleria. - fl consiglio federale ha adotta to per la cav:Jilet·ia un modello di moschett•me proposto da dipartimento mililare. È di calibro uguale a quello del fucile 1889, con chiusura rettilinea. :-;e snranno cost1·uiti 4000 alla fabhrica d'ar mi di Neuha~en presso Sci a'ffu:;n. N uovo e.splosivo. - Il signor Raoul Pictet aveva iuviato ;.~ l consiglio federale, l}ualche telllpo fa, una lunga memoria intorno r.d un nuovo esplosi vo, ed -oll'ri va gratui t:unente la sua invenzione alla confederazione per usi di guerrn . L'e."plosivo è stato sottoposto .. lr esame di ufficiali e specialisti designati dal consiglio fede rale.


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NOTIZIE Mir"lTARI ESTERE

Le esperien1.e fatte testè a Thoune hanno pi~namente confermato le previsioni teoriche. L'esplosivo presenta i seguenti caratteri: si fabbrica e trasporta senza pericolo; non produce fumo : è progressivo a volontà, dilaniato re o lento; la sua esplosione non dà gas deleterii ; non si congela. Fra breve avranno luogo esperienze con armi da guerril. Corsi (l'istruzione. - Siccome l'antica rotazione dei cor·si di ripetizione della fanteria è stata perturbata dall'introduzione del fucile di piccolo calibro e dai corsi complementari che ne furono conseguenzA, si tratta ora di stabilire una rotazione nuova. Nel progetto di bilancio che il consiglio sottopone all'assemblea, viene sacrificata l'istruzione della ~ e II divi$ione che avrebbero dovuto essere chiamate in ser·viziJ nel :l894. Ora, il rapo dell'nrma di fanteria avrebbe inte$0 sopperi re con dei corsi ridotti di tiro, della durata di otto giorni; tanto più che rrueste due divisioni saranno chiamate alle grandi manovre nel 181:15 . .Ma, a scopo d'economia, il consiglio fedeo·;tle intende sopprimere anche questi corsi ridotti, di modo che quei bauaglioni restaranno per 5 anni, dal 1892 al 1897, senza esercitarsi nel tiro: inoltre non chiamerebbe' neanche la landwehr a corsi di ripetizione nel 1894. D'altra parte, ai corsi del i89!~ sarebber·o chiamate le 'dodici classi dell' Elite. La rotazione dei corsi resterebbe così fissata: I corpo: manovre di corpo d'armata nel 1875; U corpo (divisioni IH e V): co1·si di battaglio(le e reggimento noi 1895; III corpo (divisioni VI e VII): corsi di batta~l ione e di reggimento nel 1894; mnnovrc di corpo d'armaw nel 1896 ; IV corpo (divisioni l Ve VUI): manovre di corpo d'armata nel 1. 89~, corsi di baua~lioni e di reggimenlo nel 1.896. Il consiglio federale non ha per anco risolto la questione se in avvenire debb:mo aver luogo normalmente manovre a corpi d'armata contrapposti. Compresa la chiamata di mille ritardatarii d'Eiite e di laudweh r, per una dm·ata media di 14 giomi, il pr·ogetto di bilancio consacra all'istruzione della fanteria, come _nell'anno precedente, un totale di 21100,000 di lire. G·mndi manovre ncl1804. - I giornali svizzeri annunziano che l'anno venturo le rnunuvre saranno eseguite dal IV corpo (divisionr IV e VIII), pr·obabilmente sull'allopinno tli Rothenthourm-Einsielden-Samstagern: la lV divisione si concentrerà su ll'altopiano di Sattet e J'Vlff nel piano di-Schwytz. ·

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

a) Recensioni.

Le Sottdan frmt!:a.is, per Sauderva l. Parigi, ·1893, Alcan. È un libro di viaggi. L'autore è un esploratore africano e come tutti i viaggiatori si mostra entusiasta dei paesi esplorati. È naturale, perchè altri men~i perderebbe di valore l'esplorazione. Egli comprende sotto il nome di Sudan ft·anc{)se tutti i paesi del continente nero che ha visto ed anche alcuni che non ha visto, appartengano o no alla Francia. È chiaro nelle descrizioni, vivace nel r·acconto; si mostra ardente di patriottismo, ma, secondo noi. si mostra altrettanto ingenuo nelle speranze. Bast.i il dire che crede di poter fare in poco tempo di tutto il Sudan francese (conquistato e da conquistare) una Francia africana, senza preoccuparsi d'altro che di « fare la conquista spirituale della razza nera, • assimilandosi colla civiltà quelle popolazioni che sono la ricohcua principale del continente africano. Questi sentimenti ci rendon simpatico l'autore, ma le sue dimostrazioni psicologiche ed etnologiche non ci persuadono, e ci fa sorridere la franchezza e la persuasione con cui dico di avere da solo, l\enza alcun aiuto del governo, con due esplorazioni c cinque spedizioni a proprie spese, « tracciato, conquistato ed offerto alla Francia un importante reame. ) n libro conchiude insistendo sulla necessità. della c:t·eazioue di un ministet·o delle colonie. Oggi piucchè mai le colonie sono necessarie al commercio e all'industria di eui la scienza ha decuplato l'nttivitit. Non bisogna pi'ù subire (così dice l'autore) conquiste C<•me quelle della Tunisia e del Tonchino, ma prepararle, prevenirlc, volel'le. Per questo ci vuole


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...

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NOTIZIE BIDLIOGR.\FICHE

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

una pol itica coloniale previdente e persever·ante, una po l itic~ coloni ale lungamente studiata e proseguita da un ministero speciale. Numerosi disegni adornano il testo, che è pure corredato da cinqne carte ricche di particolari « r:wcolti sul luogo, ) Al'lni e finanza, per il maggiore di stato maggiore Felice De Ch:lllrand de St-Eustache. Città di Castello, S. Lapi, 1893, L. L Iu tempi in cui il problerna militnre studiato sotto tutti i srtoi aspetti, mn essenzialmente sotto il punto di vista economico, si è esteso , tanto in Italia quanto all'estero, da formnre la parte esscn1.iale di O$!ni discorso o programma politico; in tempi in cui la par·ola d-isa1'mo, viene l:mciata non solo da pochi sfrutlatori di popolarità, o da chi vede nell'esc•·cito un ostacolo alla rapida attua7.ione di tumultuosi rivolgimenti sociali, ma altre;ì da più di un pensatorc profondo, ed è forse il miraggio di qualche em inente reggitore di umani destini; in tali tempi, il libro: Anni e finanza del maggiore De Chau rand de St-Eustache, scritto con serena imparzialità, con erudizione e competenza non comune, non può a meno di destare un grande interesse e di suscitare il plauso degli intell igenti. In tale libro di M pagine, ed ito qall'cditor~ S. Lapi di Citta di Castello, con l'abituale sua diligenza, sono sviscerate, con metodo nuovo per l'Italia ed in modo chiaro e sintetico, le più impo1·tanti q uesliùUI milital'i aventi relazione coll'economia nazionale. Benchè p1·e3entato sotto forma facile e piana, esso varrà, mercè l'efficacia della statistica, la precisione della matematica e le deduzioni stringenti delle logica, a raddrizzare più di una falsa idea ed a chiarire quella questione mi litare, che,. datala si tuazione attuale d'Europa, si congloba completamente ::on l'avvenire della patria. L'mnanita-rismo e la lealtà ne,qh l.t.SÌ di guerra. C. Airaghi. Segnaliamo ai nostri lettori questo interessante opuscoletto estratto da uno !;tudio nella Ri vista .Marittirnn. Esso sal'it letto con piacere e profitto non soltanto dai militari e dng.li studiosi di diritto intern azionale, ma anche da quella parte del pubbl ico che costituisce in tempo di guerra il cos• detto cittadino neutrale e coltiva in tempo di pace illusioni gravissime che è ben dissivare. CA M PAGN E n& LA LomE E~ ·1870·7·1 Cot;L:UIERS ET Ont.EANS. Par Pierre Lehautcourt, nn volume in go di -178 pagine con 6 carte. Pa· rigi ·1893. Berger Levrau lt. Si è 7iir scrit.to molto sulla guerra del !875-71 ed ogni giorno vede accrescer,;i l'interminabile lista dei libri, degli opuscoli, degli articoli di rivista su quest' :~rgo m euto. J.n storia che annunzi amo è una del numero e ci pare eh~ possa stare fra le migliori.

L'autore già favorevolmente noto per un :~ storia delle Spedizioni francesi nel ToMhino e per un'altrn sulla stessa campagna del -1870-71, ma avente per oggetto le opel'azioni nel tw1·d, narra in quest~t le ope1·azioni sulia Loira e si giova di '[na nto precedentemente è stato scritto in proposito. La narrazione si basa specialmente sugli ordini di movi mento, sulle istruzioni , i rapporti uffi ciali , gli stnti Jelle perdite er! al tri simili documen ti. L'au tore ha pure ricorso a testimoni ocula·ri, cioè ad opere pu lrbli· ente da ul'lìcial i francesi e tedesc hi che hanno preso parte alla ca mpagna ; ma naa delle tonti principllli 11 cur attinse, fonte abbondan tissima e finora quasi iuesploraia, .;ono le storie reggimeutali di cui la Francia è così ricc~t, e di cni alcune sono veri modelli del genere. Queste storie, oltre documenti originali qu~lche volta importn uti ssirni, con'tengono sempre inte1·essn nti particolari sullo stato del le truppe in rtuesta o iu qnella ci rcostanza, sulla Gsonomia dei va ri combattimeuti e su azioni di gruppi e cl'individ ni, che invauo si ricerchercbbei'O nl trove. È sopra ![Ue:>ti dati che l'autore ha scritto Coulmiers ed Orlecms, cioè le prime ope•·azioni dei tedeschi sulla Loi1·a; i comballimeuti di ottobre intorno ad Orleans, la lenta fo rmazione del ·! 5° corpo, più quell a dell'armata del generale d'Aurelia Paladina, attraverso le più ~raud i dirGcollà e l'estrema Fennria; il successo di Coulmiers, Yenuto troppo tardi, <ruando già le colonne del principe Federico Carlo erano in mo· vimento verso la Loira; il lungo periodo di nttesa che corse frn il 9 novembre e la ripresa tlcll'oll'ensiv:l per parte dell'annn ta delh1 Loi1·a; l'i nsuccesso della marci::~ sn Fontainebleau e la serio di comllnttimenti che finì col la riti rata dei francesi al di là della Loi•·n. Come si vede, Coulmiers cd Orleans costi tuiscono una storia com· pleta della ·la armata della Loira. Una serie di allegati è unita nl testo e ne rende più fdci:c l'iutelligenza.

b) Bollettino bibliografico

Sommario delle riviste italiane· L'Italia nelle colonie. Colaianni. -L'azione dei consoli. Caslenuovo. - Il grido di dolore.

f•


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NOTIZIE BtBI,IOGRAF ICHE

Calstelnuovo. - Alleanza Italiana di pau·onato pei lavot·atori e per gli emigrati. Franchi. - La lotta per la vita. Oltr'Alpe ed oltre mare. (Condizione degli stranieri in Franci3. Operai · italiani nel dipartimento del Gard. Missione italiana in Cina. Venezuela. Brasile. Uccisione del mal'inaio italiano 1\'Iiceli. Camera di commercio italiana a Costantinopoli. Commercio fra l'Italia e l'Egitto). Vitnle. - La naturalizzazione fo~zata e le colonie. 'Divagazioni femminili .. Scuole italiane all'estero. Nesti. - Vita italiana. Personale del Ministet·o degli esteri. Banca nazionale rlel regno d' h ali:1. (L' Italict nelle colonie è una nuova rivista qu!ndicinale alla quale auguriamo buona fortuna) . Bollettino del ministero ·de{lli a{(a1·i esteri (ottobre). L'emigrazione italiana in Sir ill. De Gubernatis, regio console geueralH in Beiru t.. L'Ove.•t della Francia e i suoi ri ~:amb i coll'Italia._Corte, regio console all'Ha vre. La Peruvian corporation e gl i em igrati italiani nella volata del Perene. LeWJ, reggente.il regio con ~o lato in Lima. L'organizznione operaia e la legislazione sociale in Svizzera. Fugarolo di Groppello, addetto alla legnione di Berna . · Il commercio della Fi landia. Trnpnnu;, regio console in Abo. L'Australia meridiona le oel 1892 . Wrigh t, regio agente consolare in Adelaide.

2. Ordinamento degli eserciti e difesa degli Stati.

2221 nelle precedenti puntate, nel quale si pags:mo in 1·assegna le leggi e i decreli con cui, nell'ultimo quinquennio, si è portato lo svi luppo dell'esèrcito francese fino al punto a cui attualmente si trova. L' E'EilCI'f(l l'fALI~Xol NELI.A PIII Mi\ METÀ oeu,' A:-.NO 1893. (Jahrbiicher fur die deulsche Armee tmd marine, novembre). È una diligente e::;posizione statisttca dello stato numerico dell'esercito coll'indicazione delle variazioni desunt.e dall'annuario, uni bilanci, dalla legge di lev", ecc., ecc.; più una rassegna coscienziosa e benevola delle principali dispo3izioni con lcuutH nel Giom,aJc Jlfilltara nel detto periodo di tempo. Vi è un nccenuo a va1·ie scuole, manovre ed istruzioni c si parla con ìode della rivista del 14 aprile 11. s. passata nei Prat di Castello dal nost1·o re e dall'imperatore di Germania. É Tt,;OE su 11 r.'oRr•.~~IS\ThJX Cll'tLI~ ET M•Lrr.uu e oE LA CHINI!:. Continuazione e fine di un lungo !'tudio di F:~mi n, capo di battaglione di fnnte1·ia di marina. (Uev1te marilime et coloniale, seltembm). E:-.nx l Sotto il titolo enigmatico la Retme de cavrtlcrie (ottobre) pubblica un articolo di ~ch inrim euto c co mmento a •m discorso del generale Coo ls, nel qu:1lo fu dettn che " l'esercito frn nces~~ ~cri tto sulla ca rta non vale quello che gene,·almente si crede. >l L'articolista ddla Revue de cavalcrie è della stessa opinione, esi rallegra clu~ questa veritù sia finalmente slata detta. LE !\OSTilE UNITÀ ·•xrncuE E STR.\TEra cuE. (Sirefllenr's Osterreichische 3/i/itii.rische Zeilsdtrift, novembre). Studio sui i'OJ·din<~mento dell'esercito austriaco per il capitano ~f. Hauser. LE M UT .\ZI O:'il XF.:tL'EsEnCITO Rl;s:;o, ounAN rE: t' Al\ No 1.892. (llllenw lionale Revue ·iiber die gesrmunf11n Armeen 1wd Ji'lotten, novembre). Lo :;v JLIJPPO D l>Ù.'.ESEHC ITO IN T uHCI H A. {Tn ternationalc lievue iiòel' die ,gesammten Ar-meen urul Flolten, novemLn-1). Dice l'autore che spesso nei giornali e nelle 1·ivist.e, spce5ialr)1ente francesi , si pubblicano studi ·sulle condizioni della T u1·cbia, nei quali si rappresenta in pieno sfacelo tutta l'amministrazione e le istituzioni dell'impero turco, compreso l'esercì lo La. cosa i~'·ece non sarehbe precisamentP così. L'eser·cito tu rco, secondo l'a utore_, v~•le molto di più di quan to generalmente si crede, e l'articolo tende a dimostrarlo. NOTIZIE U!DLIOGRAFICHE

LE lllfOR )IE XELL' i\l\ MA O"L GE!\10 PRESSO L'ESERCITO A U>'Tl\0-UNG.\IliCO.

È la seconda parte di uno studio cominciato nelle puntate precedenti degli Jahrbiicher fii·r die deulschc Annee und Ma·rine, novembre). Si fa un esame comparativo di tre difi'erenti progetti. L'&sEHCI TO · I'IIANc~:s~> I)O r•o IL 1880 (Jalw1Ji4cher fur die de1.~tsche Armee und Marine, U<>V.embre). Coutin ua~ione di un lungo studio cominciato

3. Arte e amministrazione militare. l PHOGETTI STILI.TEGICI DI~LLA FnA NCL\ SU L CON FIXE OCCIDENTALE. (fn· lemationalc Revue det gesa.mlen Arml:en iiber Flot!en. Novembre). La


2222

NOTIZIE BIBLI OGRAFICHE

tesi dell'autore è la seguente: ( Che la Ft·ancia si sia splendidamente rialzata dalle sue sconfitte, nessuno può negarlo, ma nessuno può credere che in caso di guet-ra la Francia vorrebbe tenere la difensiva, sul suo confine orientale. Tutto dimostra che ha intenzione di prendere risolutamente l'oll'ensiva. Che ne succederà 'l Lo vedremo. Intanto è certo che In pace del mondo è minacciata solo dalle due potenze che in questo momento si abbandonano a chiassose dimostt·azioni. Facciano ciò che vogliano. Dopo l'approvazione dell'ultimo progetto di legge mil itare, la Germania sta per dare tale incremento alle sue forze, da poter attendere tranquillamente gli 11vveni menti ». LA c,\VALLBiltA 1N CA~li·Ar.l\A . Continuazione di un interessante studio pubblicato dnlla Revue de wvalerie. Dopo aver tracciato a grandi linee, nelle puntate precedenti, il cò mpito generale della cavalleria nelle tre arandi unità dei moderni eserciti (i gruppi di annate, le nrmate, i ocorpi d'annata), si passa a trattare, nella puntata d'1 otto l)rO, de.Il"Impiego della cavalleria ch iamata ad operare con distaccamenti delle alt\'(\ armi. « Quest'impiego, dice l'autore, è oggetto di una piccola istru1.ione ministeriule che, sotto il semplice titolo di Osservazioni, esprime colla più · grnnde chiarezza i criteri che devono servi1·e di norma al l'impiego della cavalleria nei casi sopraccennn ti. Questa piccola istruzione non contiene molto di nuovo, ma J)Ortn lume su vari punti oscu ri » . L'esame di quest'istruzione constituiscc una buona parte dello studio in discorso. LEs ALTUttE. ou CHE scn,·Ar.. Sviluppate secondo il metodo sperimentaltl. (Revue de cavallerie. Ottobre. Continuazione). "" CAUSRRIE SU il L'EXECUI'IO"' PllA'l'IQllfo: Dll SEL\\'101~ DI!: SUU SISTAN CES. Continuazione a .fine, studio di E. ·Balme soitointen.dentc militare. (Revue du service de inte11dence militaire. 9ttobre - ~ovembre) . ~1ETHODE!.i ET FC'IlM ULRS oE UALIST!QUE EXPEiliMEl\TA.LE. ( Revuf- d' art·illeric, novembre). RÈGLEliENT o'EXERCICES POUR t'AilTJI,I,RRIE ÒE CAMPAGNE ALLRMA:SDE. Per Ferrus capitano. ( Revue d' cl1'tillerie, noYem !Jre). Continuazione e 6ne di un lungo studio comincinto nelle pumate preceùeu ti. Il giudizio comptessiYo dell'autore è il seguente : " 11 regolamento tedesco del 27 giugno 1892. non differisce uel suo spirito dal rego l :~mento precPdente. Malgrado un gran numero di modilìcazion i nei particohHi è sempre rimasto semplice e ronciso. Il suo scopo essenziale è pi ucchè mni la prepa razione al servizio di guena. « Tutte le manovre devono es~ere concepite· in vi:>ta della guena 1

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

222 3

Questo era il prineipio fo ndament.a le deL vecchio regolamento e lo è del nuovo. » LEs ~tDt ES ~E PKTIT c.uroaE. Capitano de :\Ion brison. Si oppongono i v_a ~ ta.~gt dd p_tccolo ca.ltiJro. Si fauno confronti tra diverse specie di fuCII! gta adott<•tt ed al tr1 in es peri meu to. (.Jounwl des scienccs militaires, novembre). _Co:o<cer•Ttox OR LA VICTorn& CHKZ t.Es GRANns Gt.::\'ERAUK. Capitano DerVIenx. (.Tournal des sciences mil-itaires, novembre). È uno studio cominciato nelle precedeuti puntate. In questa si esaminano le concezioni di Giulio Cesnre. r.L CAPITANO (.Tott7'n{ll des sciences militaires, novembre) . • Il grado di c~p1tan o è molto modesto, ma è uno rli quelli a cui s'i mpone nu compito p1ù grave ; è si può dire l'anima dell'esercito, perchè dal cnpitaoo dipende la solidità dell'elemento che si chiama unità di combattimento. » Lo stndio sopraci tnto svil uppa queste idee. L'ALIME:o<T.\ZrONE DEG t.I ESERCITI. A. Gervais. (Jom·nal dcs sciences militaires, novembre) · Le ntar.I!:MENT ou 3 JANVIER ·1889 su n r.r.s MANOUEI'IlF:S o'niFAXTERJE. Continuazione. (Spcctateur militaire, 45 novembre). NoTES sua L' -Himh~ HUssK. De Gutmais. (Spectatew· militait·e, ,15 -novembre). Si esaminano le condizioni degli ufficiali : avaur.Mnento, gerarchia, servizio ecc. ecc.

4. Storia militare, generale e biografie. co~IUNIC.o\ZION[ DELI.' r. E R. ARCHIVIO. Vol. VII. - E ormai nota llUesta interessante pubblicazione che esce in grossi volumi a diversi intet·valli, per cut·a della direzione dell'Archivio militare austro-unCJa• • 1:> neo, e conttene pregevoli monograGe storiche, con carattere semi ufficiale, pcrchè compilate su documenti uffici ali, ma col nome dell'autore .cl~e ne ~ss~me la responsabilitù. Questa pubblicazione porge agli uffie1ah austt'JacJ, studiosi di storia militare, una comodità che i loro coll~h~ itali.an_i non hanno: quella di pote•· pubblicare in appositi volumi .d1 bclhss1ma edizione i loro lavori storico-militari, per lunghi che s1eno, e non è a ·dire quanto sifi'atta comodità invooli a studiare • 1:> e a scnvere. Il VII volume, testè pubblicato, contiene le seguenti monogralìe :


222!

NOTIZIE Ullll.IOGRAFICHE

L'Austria nella gum·a contro la n'voluzione francese nel 1792. Maggiore Auseublas. Le difese nella bassa e nell':intenw Austt'Ù~ dttranle l'-invasione dei bava· resi 1!t!l174l. - Capitano di cavalleria Kematmiiller. Diario di un nfficiole dello stato 11utgyiore dell'esercito b.-tvarese (mag · _q·im·e principe Thur n tmd Taxis) uellt.t campagna di Russia 1812 . T'l'e rehtzion·i snll'assedio di Vt.enna de/1683. - Maggiore Dunker. Un episodio della gnerru. dei trent"anni. Dagli scritti del ·nwrescifl l/o T.udovico J(hevenhiiller. ll&ctr AZ\RDOTJQUE DR L .\ ••n1sF: oe ~.-...x . Continuazione, (Spectatcnr militaire, i 5 novembre) . SouvENIRS ET L&çoxs ~'utSTOin~<:. Sono aneddoti tratti dalle campagu e fr<1 nre~i io Algeria. (Spedatew· militairt-, 45 uovemhre). CH,IRLESTON. ( 1860-1865). Episodi della guerrn di seccssione degli Stnti Uniti tl':\merica. (Appendice de Mititai1· Wochenblatt. Fascieolo Ho novembre). Anra~, so~ OIHGI:'\8, soN lll ~TOIR!t. Robin commissario di marina. Mo D•l"'rafia storica dell a sunnorninal<~ antica città rnarittim.1 delln Prol:'> veuza. (Revue mCtl"l:tirne et coloniale, IIOI'embre). !KAll GAsP.\HD Vg;-;cE consAno g AMMtnAGLTO. Biogralìa di qne$lO rorsaro francese nei tempi d<!lla j!nerre napoleoniche. b PARWL Sr.cAnoo llETnosPsnTJI·o Al.l:AKXO 1814. Consideraziom sugli avveniment.i politico militari di quell'anno, per A. Haller. (Stre{fleur's Osterreichische mil·i'iirische Zcitschrift, n ovembr~) . .. ~ Sou,·&:;ms ET u;ç•lxs n' •usTOJHE. Bois$onet, sotto mtendente mtlttare. (Spectateur militairc, novembre). Continuazione. di uno stud io cominciato nei mesi precedenti. La parte com presa nelln puntnta ciLD I.a, tt·atta ddla campagna di Napoleone in Hussia. FOGLIE E f llJRI DELLA S'l'llRIA MIÌ..lTAliE !)l TUTTI l TgMI'I E DI T UTTI 1 popor.t. Raccolta di esernui di valore di gmppi e d'individui. Continuazione, per H. Albertali. (Streflleur' s Osterreichische militarische Zeitschrift, novembre). ' LB cltllinAL EuLR(4753·~ 8·12) Biografia (Revue ll'artitlerie, novembre) Lr. GBNERAL M1ntllEt Necrologia (Revue ll'a1·tillerie, no1•embrf'). LA uATAILLE nE LA Vesr.ss. Monografia storica del comandan te 1\'icot"' (.Tournal cles sciences mil·itait·es , novembre). LA CAliiPAGKE ou 18-14-. Monografia ~to rica del comandante Weil. La cnmpagna suddetta è stud iata specialmente da l punto di vista dello opernzioui della ca valleria. (.Tow·nal des sciences militaù·es, novem bre). LA è AmAG:\E nRs A.~ Gt.~ I s AU SounAK ('1884--1885). Comandante Plat. (Journal des sciences m.ilitaires, novembre).

NOTIZIE

UIBLIOORAFICHE

2225

5. Geografia - Colonie - Viaggi.

BAvJEnA E Ttnor.o. Studio gcogrnfìco ed etnografico da l colonnello · Lissignolo. (Tnternationale Revue ii,bei· gesannnten Armeen ?.tncl .Flotten, novembre). ÉTUDE SUR LE RASSJN DF. U Rll'lli:IIE CLAl'liE. (flevue du .~ervice d'intendance militai·re, ottobre-novembre). È uno1studio della suindicata re?ione ~onchinese, specialmente sotto il rapporto delle risor·se agricole, mdustnali, commerciali.

6. Varietà.

LA coNoscE!'\ZA nr.ou EsanctTI STRAKIRRJ. Si dimostra la necessità di studiare l'ordinamento degli eserciti 31.ranieri e di tenet· dietro ' al loro sviluppo. È un articolo dell' [n valuto 1·usso, riportato nella StreUlcnr' s Os~1Teichische rnilitii.rische Zeitsch1·ift, novembre). Eruoe sua L.-\ FABRJCA'rtox DEs cums, per Jasseron sotto intendente militare. (Rev·ue du service de l'-intendance militaire, ottobre-novemb:e).

7. Marineria.

PnOJET DE SJGNAIJX DE ROUTE DE HB U ~I E ET D& N UIT1 pe1· Fitle tenente di vascello. (Re!Fuc ma1·itùne et cow11iale, settembre). LE MANOVRE I T.Hl.\:><E :><EL 1893 .. (lt1temationale Revue ii-ber gesammte11 A1·meen und Flotten, novembre). E un lungo e interessante studio critico delle nostre ultime manovre navali, delle quali si mette in ri lievo l'importanza. DESCRIPTION ET THÈORIE o'uN CONTROLEUR DE ROUTE. Studio tecnit;o di Fajolle, tenente di vascello. (Hevue maritime et colonin.le, settembre). COMMISSION DES CHA UDIERES. Conclusioni e raecomandazioni della commissione nominnta dall'ammiragliato inglese per esaminare i tipi


2226

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

ANNO

esistenti e i disegni di maccbine e ca ldaie della marioa inglese. (Revue ma.1'itime et <:oloniale, novembre) . DESCI\Il'TION D'UN GOU VERNAIL DE l'O llTUNE. (Revue mar-ititne et coloniale, novembre).

XXXVIII

8. Politica. L A QUE~TION DE M ARil(jECos.

(Revista cie11ti{ico militar, ottobre). MAnoc. (flevue du cenle milita·ire, novembre) . Narrazione riass untiva del l'origine dell'ultimo dissidio della S pagna cogli arabi del Marocco, e delle conseguenti operazioni militari. Considen1zioni. L 'EsPAGNE AU

RIVISTA MILITARE

Nuove pubblicazioni. Abbiamo ricevuto : VocAUOLARIO DI I'OLVEUI ED ESPI.OSIVI di F~:rdinando Sallrati, capitano di corvetta· TESTO UNICO DEI.LE LIWG I E DEl REGOJ,AMENTI ~ RELATIVI DEI':RETl viGENTI IN ITALIA - N. 'l e 2 - dell'avv. prof. Alberto Nani. Di amendue queste opere parleremo nella pt·ossima dispensa.

ITALIANA

DISPENSA

XXIV. -

16' DICEMBRE 1893

c ::~ o o

Pér la Di1·ezione Lon ovico CISO'.l'TI UL(Iggio,.e M. M., incoric"ro

ROMA VOGHERA

DEMA RCHI CARLO,

gerente.

' '

E N R I CO

TIPOGRAPQ-IlDITORE


2227

SO~UL\IliO

NOTE ~UlLA FRONTIERA FRANCO-GERMANICA

delle matr.rie contennte nella presente dispensa

(Conliwua:z;ione e fine vetli numero t>recedenl~).

NOTE SULLA FHO~TIEBA FHA NCO-GER~tA~I CA (Continuazione e fi ne) - L. Segato. maygio1·e di f'anteria Pag. 2221 LA DIFESA DI CASA.LE ~'lONFEf\HATO (Contin. o fine) Ercole Pifferi, sottotenrnte di fanteria.

2256

NOTIZIE POLITI CO-MILLTAni ITALIA NE.

)) 2288

~OTIZIE

l

MlLITARI ESTERE

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE.

~~96

)) 2304

\

. Tracciata r,osi lo. direttrice principale deii'01Tens~va fran cese, riuscirà. più fac ile l'apprezzamento del valore degli efemenli topogralici di cui potrebbero giovarsi i tedeschi per osto.colal'la prima di lasciarla arrivare al B.en o. Per arrestare l'ofl'ensiva francese che sboccasse tra i Vosgi e In Mosella in di rezione della medra Saar, potrebbero giovarsi i tedeschi di una.li nea inletTolta di buone posizioni difensive esisten te tra le origini della Saar e la media Seil le. La foresta di Bt·ides che cop re una altut·a orientale fra Chtttean Salins o Bernsdorr, coll a Seille eri il canale di Salin es per fossato e la ferrovia Chàteau Salins · Bemsdorf per sln1da di ronda, costituisce uno dei principali elementi della sopramenzionata linea. Più ad occidente si 'hanno le alture, coperte dai boschi di Vannecourt, di Gro~ecey e di Delmo, ai piedi delle quali corre la Seille, e sulla sinistra sponda di ([uesta, tra essa e la Mosella, lo spazio è pure ingombro da alture che offrono buone posizion i al difensore. Come ognun vede, s·i tratta però di posizioni da battaglia per un esercit9 di poco inferiore dell'attaccante, non già di strette che si difendono co :l un pugno d'uomini ( l). {t) Paro sin appunto prosso a po~o qu<>sln linea clte i tedeschi raO'orzeranno con porti di sbarramento in t:Orrispondenr.a delle principali comnnic;11.ioni. Per tale bisogna sarebhuro giil rlèstinati in bilancio 30 mili oni.

141 -

ANNO XXXVIII.


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2229

NOTE SULI.A FRON1'1EllA FltANCO-GERMANlCA

NOTE SULLA FRONTIERA F'RA~WO·G ER!!AN ICA

nrima di rarraiun crere la Saar i tedeschi troverebbero ancora t' nn n qualche discreta pc•sizioue di retroguardia, specialmente l'm Faulquemonl e St. i\vold, ma è da uolare che Lulle le posiz ioni tra la Seille e la Saar hanno in mass ima le l oJ'o scarpe pi ù ripide rivolle verso est e versù nord, quindi in direzione non favo revole per i tedeschi. Quando la difesa disponesse di for·ze considerevoli ed ancora in istalo di manovrare, la linea della Saar le potrebbe offri re una buona linea su cui sosta re e da cui poter ancbe rjprendere in buone condizioni l'offensiva. La linea della Saar infelli ha la sua destra fortemente appoggiata alla Mosella ed al Luxemburg; ed il tratto sul quale pres11mibilmente verrebbe a puntare l'avversario si riduce ai 50 chilomelri compresi tra Saarlouis e Saaralbe. A valle infatti c'è I'Hunsriick, a ri1onte i Vosgi settentrionali. Ora l'Hunsriick è regione poco propizia per lo sviluppo del.le grandi operazioni, e tale è pure quella che comprende i Vosgi settentrionali, specialmente per operazioni che pel· raggiungere il Heno si propongono di seguire come direttrice 111 cresta della catena; cioè la linea Fenestran ge- Bi tche- Pirmasens- Frankenstei n. Alquauto debol e è invece la linea della Saar sulla si nistra altraverso i terr eni poco accidentati di Saarburg e la grande depressione di Zabern. Donde, come già altrove si è notato, la necessità di saldare la linea della Saar a Su·asburgo occupando . in forze il massiccio del Donon, oppur:e di saldarla all'Hardt da Saaralbe per Bitche e Pirmasens. Tra Saarunion e Saal'louis convergono sulla Saar le principali strade provenienti dal tratto del corso del !leno compreso tra Bingen e Maxau, le quali si r·annodano prima di giungere alla Saar a Tholey, a St. Wendel, a Homburg ed a Zweibriicken, donde l'importanza che viene ad acquistare sia il gruppo d'alture di Spicheren e di St. Avold, sia quello sulla destra della Saar, di Zweibriicken-Sainl Jugbert-Neunkirchen , che copre i nodi stradali sopra menzionati . Come già si è osservato, 1e alture di riva sinistt·a non presentano però con.dizioni Lattiche ~ollo soddisfacenti per venire occupate da un'armata in ritirata, essendo facilmente accessibile da occidente e da mezzogiorno, ripide e scoscese invece dalla parte orientale.

A valle d1 Saarlouis, le cui l'ortificnzioni vennero conservate, e che costituisce una ~esla di ponte di limitato valore sulla sinistra del Gume, il punto della linea della Saar di maggiore importanza è Conz, dove la Saar confi uisce nella Mosel la. A Conz si tr·ovano due ponti sulla Saar - uno per la rotabile ed uno per la ferrovia - ed un ponte per la ferTovia sulla ~l o­ sella. Le alture che sorgono sulle due rive della Saar e le varie strade ordinarie e fer~ate che convergono a Conz conferiscono a questo importante nodo idrografico eccellenti qualità tatLiche e logistiche, sia per coprire ie- retrostanti linee della bassa Mosella e deii'Eifel, sia per sboccare oll'ensivamente verso sudovest. Perduta nnche la linea della Saar, i ledeschi avrebbero ancora modo di ritardare l'avanzata del .nemico verso il Heno, sia basandosi sulla Mo~ella lra Berokastel e Zeli e manovrando attraverso l'Hu n~riick contro il fianco sinistro dell' invasore, sia cercando di difendere i passi deli'Hardt e più spesialrnente prendendo posizione all'altezza di Landstuhl per coprire l'importante nodo di Kai~erlautem, ed a Pirmasens per protegget·e il fianw sinistro dei difensori di Landstuhl- e per rompere l'accordo tra le masse nemiche operanti per l'Alsazia e per la Lorena. b) La linea del Reno. - Eccoci così portati ad analizzare i principali elementi naturali ed artiGciali che danno forza alla linea ùel Reno. La principale sua forza questa linea trae però dalle sue condizioni in trinseche, cioè della copia dell e acque. dalla lar.,hezza del suo letto, dalle numerose derivazioni che com prendon~ is.olotti limacciol'i, e per conseguenza dalla difTicoltà di tenere tesi ponti militari. Il Reno dal làgo di Costanza in poi non è mai guadabile e comincia a diventare navigab il e a Schafl'ausen, ma a q ualch~ chilometro più a valle, a Neuhausen, la grande cascata intercella la navigazione, ed anche dopo i"ieuhausen il suo letto è ingombrc. di scogli e da rapide e stretto fra pareti montane. Soltanto dopo Basilea il fiume scorre in pianura con corso piullos ~o lento e sinuoso, ed appunto da Basilea in poi esso è solcato da numerosi ballelli a vapore capaci in massima di uno sq u<.~drone, due compagnie o mezza batteria. Esistono poi 'molti rimorchia1ori che potrebbero

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NOTE SULLA FR.O NT IERA

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. pur servire per

NOTE SUL!,A 'FRONTIERA FRANCO·GERniA.N ICA

il trasporto di truppe. fi nalmente si polrehb e utilizzare il legname che discende lungo il li~me per forma re zat· teroni . La larghezza del li ume che è di 450 metri a Costanza, e d i l ì2 metri a Basi lea. va gradatamente aumentando fino a llingen, dove raggi unge 533 metri. Tra Bingen e Kobleotz il fiume non è largo in media più di 390 metri, perchè stretto tra le ripe ele vate e scoscese dell'Hunsriick e del Taunus; ed anche dopo Koblentz la sua larghezza oscilla tra i 364 metri (Kob lentz) e 4.84 metl'i (Bonn) per raggitwgere 827 metri al m.omento d'abbandonare la GHrmania ·per entrare in Olànda. Ad eccezione dei ponti sulla ferrovia , mol ti de' qua li sono in ferro o in muratura. tutti gli altri non sono che ponti in barr.oni, che spesso occo rre dover ripiegare durante lo sgelo delle nevi. Molli lr.a i ponti per la ferro via.hanno le pile fortifi cate. Lungo.,il c.o rso dell'alto Heno, cioè da Basifea lìno a Strasburgo , si di stende, come gia si è [IVU LO occa:;ione di notare, nna ricca e bell a triscia piana tanto sulla riva sin istra quanto sul la dest1'n, larghe 23 chilometri circa la prima, soltanto una dozzina di chilometri la seco nda. Notevvli lungo questo primo Lrallo sono il corso, dell' li! ed .i l ctu~a~e tr~ H.odano e Re~o sulla riva sinislr<1; fomentano quesL1 le dJfhcoha per una marc1a offensiva da ovest ve rso est. Sulla riva destra sorgono all'altezza di Alt-Breisach le allu1·e isolate del Kaisersthul e del T uniber~. le quali mentre c.oprono i o sbocco di Frei burg, permellono ad artiglieria che vi si appostasse, di spin· gere la sua azione fi n sull'opposta sponda del Reno in appoggio dei fianchi della testa di ponte di Neu-Breisacb . A vall e di St1·asburgo, sebbene le alture si spingano sulla riva si nistra più da vicino al corso del fi ume, aumenta però la estensione della zona fac ilmente praticabile, la quale va nuovamente restri ngendosi dopo la Lauter e fino all'altezza di Worms. Ma a valle di Worms tutto il teneno compreso fra la fe1Tovin Bingen-Aizey-Manhei.m ed il fiume costituisce una regione sentitamente ondu lata ma ricca, ben coiLivata, popola~a e coperta da fi tta rete stradale. Alzey, che si trova nel centro di questa regione ed a distanza ' pre,;so a poco egurde da Bingen, da i\'Iagonz[l, da Manheim e da

trl~ANUO·OERMA N I CA

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Kaiserslautern , è un nodo stradale di crrande imnortanza stratenica t-' ~ ' e cosliLuirebhe il perno di manovra d' un es~' rcito tedesco che ~i proponesse di rimanere snlla sinistra del Henq rlavanti a M a~o nza. Oa Alzey codesto esercito difenderebbe indireLtamcu te tutto il corso del Heno da ~·J anheim a Bingen . Presso a poco in corrispondenza di questa immensa piazza d'armi oll'ensiva, trovasi sulla riva destra un'a ltra grande piazzc.t di raccolta - tuua perfeuarneote piana , ri..:chissima e popolatissima la qua le si apre tra il piede deii'Odenwald. dello Spcssarl e del Tannus. Il ~l eno ne irriga il lembo settentrionale. A valle di Magonza il Reno corre , com'è noto, attraverso successive str·et.te fino a .Bonn ; e dopo attraverso pianure, lievemente ondulate dapprima , piatte. in seguito , fino al suo ingresso in Oland<l. Il Reno è aLLravei'Sato da otto linee d'opcruzionc. le cui direttrici possono ritenersi così individuale: ·1° Al lo piano svizzero - Schn{{anscn- Ulma ; 2• Belfort - Ne. n- Br!'.isach .~ Frei burcrl? - Donaueschin noen ·' l)

3° Toul - Zabern - Strasbur.go

l D.onau~slihingen ; l ,5 1gmarmgen;

Stuttgard -;- Ulma; ,t,• Toul - Saarnuemiind- Pirmfl· ) Heilbronn - Ansbach Niirnbero sens - Maxau.~ · Bei reuth.; 1')

1')

K·tisers-l S~uttgard - Ulma; ' '\Vi.i.rlzb u r ~ - Bam·· berg- Lichtenfeld; 6° Toul - Saarbl'iicken - Mttinz - l~ran kfurt- Schweinfurt - Cobu rg; 7° Yerdun - Di ed~nhofen Ko- l Erfu rl' blent;- V<~lle della Nah e - Casse! l MU.nd~n; ~ Erftu·t; l'10ea Sambra Casse! .. cRo p·1azze.. del N t or d . Muncfen; -- ~'losa - Koln ~'l ngdeb urg; Han nove r - Berlino. Prescindendo dalla circosta.n?.a che h prima e l'ultima delle anzidelle linee d'operazione non polrebbèro ven ire seguite se non violando. la netltralilà dell a Svizzera e del Uelgio, ci riferiamo a

5• Toul - Saarbrucken lantern - ,)fcmheim,

• l


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NO'l'li: SULLA l'RON1'1ER.A FUANCO-GE R.MANIOA

qtulnto altrove abbiamo detto ci rca la poca loro convenienza per l'olfensiva francese, specialmente ne l caso cl1e l'in vasore non potes.,rl contare sull'amicizia sicura dei due Stati neutri che dovrebbe allraversare. La seconda e la terza esclusivamen te, e la quarta e quinta volendo, dilnno accesso alla valle del Danu bio - alla via cioè di Vienna e non a quella di Berl ino. Soltanto la sesta e la settima, per vie dirette, in condizioni strategiche soddisfacenti o senza ri chiedere la separazione dell'esercito assa litore in masse nettamente distinte, conducono verso il cuore dell'impero tedesco Non ecrunlmente buone son o pP-rò le condizioni talliche e logi" . stiche di qu13ste ultime due linee d'operaz;one. La sesta , quella cioè· della valle del Meno, è in facli rapporti tanto sulla sinistra quanto su ll a. destra del lteno, colla quarta e colla quinta, le quali trovano prosecuzio ne parall elrt ed indipendente attraverso le Frankenho he verso i passi del l~ iktè l gebi rge e del Turingnwald. Nel loro ' insieme c(ueste tre linee d'operazione costituiscono pE)rtnnto' un solo fascio o zona di marcia che arTiva suJ Reno sn d'una fronte òi cento chi lometri e che all' inci rca c:onsen'a co le:>La larghezza - non cert o eccessiva per le masse onde la l"rancia di~porrebbe p.er l'offensiva - fin Vllrso l'alto Meno. Lirnitando5i poi a p~ ss are il Reno tra W orms e 1\'f axau (fronte di poco più di 60 chilomelri) rim arT~bbe l' invasore a ci rca due tappe tan to da Strasburgo qu11 n1o da Magonza, non Lrovere hhe a di fesa del fiu me che piazze di pochissimo valore, e dopo r.1ggiun ta la riva destra, nessun altro ostncolo naturale od artificiale di rilievo dovrebbe superare lino ai passi del Ficktelgehi rge, che del resto presenta no ancor questi diffic oltù di non grande mom ento. La settima linea, quella de,lla Mosclla.· La hn, per direzione si certnmente opportuna all'ofl'eusiva fran cese. ma essa resenterebbe P ' ' si trova in co ndizioni tattiche e logistiche poco soddisfacenti, ~ p e· cialmente tratt.ando.;i òei grandi e3er·citi alluali, perch è corre stretta tra I'Ei pel e I'Hunsriick prima, poi tra il Tannus ed il Westerwa ld. Rr~ggi nn ta poi Casse! ed avanti di sboccare nella valle del W eser, deves i superare l ~ J>MLe èli Wcstfa li a; raggiu nta inyece Bcllra, de·

N OTE SULLA FRONTIERA FRANOO·GERMANlCA

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vesi superare quelle di Turingia per sboccare su Erfurt nella valle della Saale. Concludendo: la zona di marcia del ~'l e n o è proprio quella che segna la magistrale probabi le delle operazioni offensive della Francia contro la Germania. Premesse queste -brevi considerazioni g<;nerali sull 'andamen to, costituzione ed importanza delle varie linee d'operazione, diciamo ora intorno all'ordinamento difensivo della li nea del Reno ed alle condizioni militari di più spiccata importanza de' vari suoi punti. Un esercito francese che, violando la n ~utt·n l ità svizzera, si pro· ponesse d'auraversare il Reno a monte di Basilea, parrebbe, a prima giunta, che dovesse trovarsi in condizioni soddisfacenti, inquantoch è i trattati del ,18H> hanno lasciato alla Svir.r.era i sag lienti di Basilea, di Egli sau, di Schalfauseo tl òi Stein, che; qna li teste di ponte, coprono i ponti stabiliti in r:orri spondenza (Ielle localit à sud· dette. Ma, prescindendo da l fatto .che i ponti snl Reno fra Costanza e Basilen sono di molto aumentati' dopo quell'epoca - se ne banno venti dì cni quattordici per strade ordinarie - presci ndendo pure · dal fatto che inv0ce in torno a l.ostamm i tedeschi sono padroni ,di nn saliente sulla riva sini stra e che sul lago dell o stesso no me pos· secrnil':lcrono una llotti ,olia a vapore considerevole, rimane molto discu.., ti bile se i francesi arriverebbero fl tempo per ~ i ovarsi dei saglienti di Basilea, di Eglisau, di Schalrausen e di Stein; e ciò non solamenle nel caso che non potessero contfl re sulla tacita acquiescenza della Svizzera, ma ben anco nel caso che po tessero in vece conlar e sulla sua stessa alleanza . Ad ogni modo gli è certo che - solto l'aspetto tattico e logistico e quando non dovesser0 fa re i conti anche colla resistenza degl i svizzeri - il tratto del cor3o del 1\cno compreso fra Basilea e Costanza, e pi ù specialmente il Lrii LIO fra l•:glisau e Stein, è il meno forte dell<L barriera renana ; nè gli esercrtr francesi troverebbero ostacoli naturali od artilicin li di rilievo fi no al Danubio. Intorno ad Ulma però i tedeschi hanno preparato un solido campo trincerato quale base della massa che · avesse per compito di difendère la t·rouée dell'alto Danubio. Ma comunque si voglia gindicare intorno nlln maggiore o minore difficoltà topograrica d'un attacco francese da qu esta parte,


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NOT E SULLA FltONT IE RA

F.RAN CO·GER ~l ANlOA

sta pur sempre per la linea d'operazione dell'alto Reno il grave difetto della sua eccentricità, colla· conseguente necessi tà di di· videre le forze. Le altre due linee che tendono all'allo Danubio passand.o il H.eno a Neu-Breisach ed n Strashurgo, sono potentemente difese in corrispondenza nppunto dei soprameoz ionati due punti di passaggio. Sull'importanza ed estensione dell e fortiOcnzioni di Stra'sburgo giit s'è par·lato ahbastaoza. Qu;1oto ai punti di passaggio a monte del suddetto campo trincerato, questi fin o a poch i anni or son•) erano invero debolmente fortificali . L'an tica piazza di Hliniuguen era stata conservata e soltanto leggermente migliorala ; .ed era sta la pure conservata la testa di ponte di Neu-Breisach per copri re quella importantissima stazion e ferroviaria , ma senza accrescerne il valore delle opere. Da qualche tempo però s'è dato mano ad accrescere notevolmente_codesto va lore e ad estendere il raggio d~ codesta testa di ,ponw. No n siamo m grado di fom ire al rig unrdo particolari; riteniamo luttnvia non anelare errati ritenendo che questa testa di ponte appoggierà le ali al Reno in cor ri s pond en~a appunto di quelle belle alture del Kaisersthal e del Tu n ib er~ ùi cui già abbiamo fallo menzione. Ma fo rs~ più ancora che sn ll e fo rtificazioni, l'importanza di Nen-Dreisach continua a poggiare sulla grandiosa sua stazi&ne fer roviaria. Quivi con binari e banchine furono occupati lul.ti i cinque chilometri che geparano la ci t~à da l Beno. Erasi progettato di fo rtifi ca re anche Mulhausen, altro impo rtan te nodo stradale, mrt se n'è abbandonala i' idea. l ted e~c h i basano infatti la difesa dell'alta Alsazia più che sulle fortificazioni , sopra un concetto oiTensivo : radunare prontamente truppe su l Reno superiore, spingendole poi lino presso alla displuvia le in ferrovia, e qu indi probabilmente subito al di lit- tale sembra sia il loro disegno, nè i france si sare-bbero in grado di opporvisi seriamente, perchè la difesa dei vari passi . specialmente di qLtelli di S.te Marie-aux- Mi nes e di Saales, sono facilm ente girabil i per l'alta Saa r. Rispondono appunto a corlesto concetto offe nsivo gli aumentati mezr.i di p;lssaggiu sul Il e no c le grandiose sta7.iou i di sbarco

NOTE SOLfJA FRONTiERA Fll.ANOO - GE&llAN ICA

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di Neu-Breisach, di Miilhausen, di Strasburgo e di Molsheim; vi rispondono pure i tronchi ferroviari spinti fino alla testata delle principal i vallate de' Vosgi. l nfatli, come già s'è detto altrove, abbiamo un tronco che r imonta la valle della Thli rre tìno a Wesserling con dir<'.mazione a Cernay per Massevaux ; altri tronchi rimo ntano la va llo della Flechte lino a Miinster, la valle della· GiesenLach e quindi dell a Lieporetle fin o a S. t.B Marie-aux.\'l ines . Finalmente una ferrovia rimonta tìno a Rothau l'importante valle della Bruche che apre la via alla depressione di Saales. Tutti questi vari tronchi sono poi fra loro raccordati dalla linea, in grande parte a doppio binario, Zabern·M olsheim· Sch lellstadtMiilhausen-Hiininguen, che corre al piede dei Vosgi. Ma v'ha di più. Secondo quanto asserisce la Fmnce militaire del ~ agosto •l ~93, le ~ua r n ig ioni dell'alta Alsazia verrebbero notevolmente aumentale in se1-1uito all'appli cazione dell a ouon le~ge mili tare. In oltre in questi ultimi, ann i i tedeschi avrebbero migliorato ed allargalo un certo numero di strade d'in1portanza strategica che conducono alla fro ntiera, tnntochè in molti punti si hanno tre e fino a quattro strade che vengono a rannodarsi al colle cui fa capo una sola strada dalla parte della Fran t~ia . E non basta ancora. In prossimità della fronti era, su l,utti i punti dominanti, es~ i: i tede~h i, avrebbero cos trutto degli osservatori che sono fot·nt lr di t avol~d'orientamen to indi(;n nli tnlti i punti più notevo li dell'altro versante e molli altri dati intere>.santi sotto l'aspetto milita re, fr,, i quali la distanza dei pùn l.i stessi dall 'osservatorio . l uso mma sotto il pretesto di costrurre osservatori per comodo dei tom·isks, essi avrebbero preparato nè più nè meno che delle ver; tavole di tiro e d'orien tamento. Analoghe indica~ioni Lro vansi poi in molti altri punti lungo la cresta dei Vosgi, e specia lrMn te sulle posizioni che sarebbero più indicate per il collocamento delle artigli erie . [nsommn, senza a~ surn e re veruna responsabilità sulla maggiore o mi nore ìl ttencl ibil ità di quanto asserisce il giornale milita re franrese, ben si scorge però come la difesa dell'all a Al sozia poggi essenzialmente su un conce\tO olfensivo, e come d'altra parte la


NOT E SULL A FRONTitmA l•'RANCO-GIJ:UMANICA

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N OTI': SUL LA F RONT IE RA F RAN CO-GE RMANICA

o fl"e11 si v;~

francese - oltre ad essere strategicamente poco opportuna - andrehhe arl urtare contro difTìcol tit topogralìehe ed artificiali molto serie. e cioè contro la di fesa mobile dei Yosgi da prima. contro la linea del Reno, con Strnsburgo. Neu·Breisach, ed Hiininguen. dopo, dietro alla quale sta lo Schwartz-Wald, che tanto si pt·esterehbe ancora alla difesa locale, sebbene ormai solcato eia numerose strade.

* * l centoquaranta chilometri del corso del Reno compre..;i tra Strnsburgo e Magonza sono pressochè indi fesi . Po,~ h i::.simo valore ha infatti la piar.za di Rastarlt presso al co nfl uente, della M u ~ r:el H.eno ; poco ne ha p11re qnella di Germersheim, cin ta da 'uua eoronu di fortini che non si spingono a più di GOO metri dal cor po d i pinzzo . Assolutamente indifesi sono poi i punti di passaggio di Maxan, 1li Speyer . di ~'l a nhei m e di Wmms, in corrispondenza dei quali la riva sinistra ha altresì leggero dominio sulla degtrn . Ma di tul!i codest i pu nti 1li cnpitale importanza è quello di Mnn heim, ....urande e ricca cillà con ·130..000 abitanti . Manheim è infatti il notlo di molte ferrovie. che irradiano in tolle le direzioni, ed è pure il nodo di due granrli linee d'opernione : quella del .Heno e quella che per In valle del Nekar, fa capo all'~d to J)anuhio . Il governo tedesco prima del ·1870 a''eva concepi to il disegno di fortificare Manhcim, ma codesto disegno venne ahhando nato dopo che la frontiera fu trasportat,"l dalla. Saar e clalla Laoter snlla Mosel la e sui Vosgi mer·idionnli . Caposaldo per la dife~a della grande tanaglia renana è il1ayon.:a ( ! ) ('l ni"nz), ch'è nel tempo stesso la piazza principale di d epo~ ito c di veuovaglinmento dei tedeschi sulla fronti era occil

(l ) Lo not.izic r ol,ll i ve a Mngonza ed alle altre piazze renanc (litl in a l'allo vennero tr nUn dn'i1'1 lii:O[II"Ii't lhir. miWaire det Niox ..

dentale. Oltre a molti altri stabilimenti mi litari, è notevole a Magon;.o;a la grandiosa fabbrica di conserve ali mentari. Il H.eno ha 4-oO metri eli larghezza a monte di Magonza, ·l 000 metri a valle. La città siede sulla sinistra del rìume: due ponti, uno a valle, l'altro a monte, mettono in relazione le ferrovie del l'alatinato con quelle deii ' A~si a e del Nassau: un ponte in barconi unisr-e il centro della cittiL colla fortoz.r.a di Ka.;;tel. che, quale piccola tesla di pnnte a linea tanagliata, sorge sulla destra del liu:ne. Dopo del i 870 l'antica cinta di ~l agon za ven ne demolita e sostituita da una cinta di sicurc1.za spinta più lontano dall'abitato. Sei grandi forti costitui scono la vera linea di resistenza della piazza ; Ire sulla riva sinistra a circa .~ 500 m et~· i dalla cinli1, altri tre snlla destra a meno di 3000 metri. Come si vede, l'estensione o l'i mportan;.o;a delle opere di ) lngonza sonn notevolmente inferiori a quelle d i Strashurgo, t alche ~·l a gonza non può chiamarsi un campo trincerato nel sensn moderno della naroln'. Ciò tuttavia .non toglie che per la sua posizione in cor;·ispondenza del rientran te renano cd n .cavall o del lìume, costi- · tuisca un punto d' q.ppoggio ed un pcm o di manovra prezioso pe!' i tedeschi. Ad ogni modo sta il fatto che delle grandi linee che costituiscono la ;.o;ona di marcia Toul-Saarhriicken-valle del Meno, sollanto quèlla più ·settentrionale è efJir.ac·.emente di f"es:1, le altre due - quelle che passano il Reno a Maxau ed a Mnnheim, le quali all a lor volta comprendono ben condi1.ionati e ricchi fasci stradali - sono indifeso. Un'offensiva francese, la quale a''esse conseguito delle villorie decisi ve sulla :linistra del Reno, potrebbe quindi proporsi di passare il lìume fra ,\l axau l) \\'orms, a due tappe cioè tanto dal campo trincerato di s~ras burgo, quanto dalla piazza di iUap;onza, e quindi procedere per la grande via del Meno verso la Tu r in ~ia e la Sassoniu . Ove però le vittori e non fw;sero ;~tale decisive c l' esercito tedesco fosse ancora in grado ùi tentn re la sorte dello armi in campo aperto sulla sinistra tlel Heno, troverebbe intorno ad Alzey condizioni favorevoli per raccogli ersi. Qnivi appoggiato a tergo da Ma.gonza, ai ltn nchi dal Heno, dn. cui non disterebbe più d" una tapp<l, renderebbe sommamente :liTisr:hiato nn passaggio


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NOTE SO!..L.\

FRO~'I'IBRA

FUANCO-OltRMANICA

nel fiume da parte del nemico tra Worms e Manheim; ed eseguilo codesto passaggio più in a mo~le, perderebbe una pane del suo carallere minaccioso, sia perché risentirebbe un po' della sua posizione alquanto eccentrica, sia perché gli fa rebbero difetto le strade per svilupparsi colla voluta celerità ed intensità. _verso il proprio obbiettivo. · Tra Bingen e Koblentz il passaggio _del Reno non present erebbe serie dillicoltà a can~a della diminuita larghezza del suo letto - 300 metri in media; donde l'importanza dei ponti di Bacharach , di Saint Goar e di lloppard. A codesti ponti si giunge però seguendo le vie dell'Hunsrlick , e al di là del lìume le strade stesse procedono fra il Tannus ed il Westerwald, co nfondendosi con quelle che segnano la prosecuzione della linea della Mosella per Trier o Kohlenlz. Ora noi sappiamo che I'Hunsr[ick non è la regione più adatta per lo svi luppo eli grandi operazioni. Ciò non toglie che i sop ra menzionati punti <lbbi;1no notevole importanza perchè vi potrebbero l'ar capo eon ,van tl)ggio colonne, le qLtali, o hce;;sero sistema con quella princip:de incamminata per la linea della Mosella, oppure che avessero per scopo d'operare <>ul rovescio di Magonza, dietro al Tannns, verso Giessen, la Nidda e la Kintzig. A difesa della linea della Mosella sorge f(oblent~ . La fortezza , cl'Ehrenbrei tstoi n, i cui accessi ~o no protetti da tluattro picQ,nle opere a breve distanza dal Reno, domina su lla desl.r<~ sponda la città. Sulla riva sinistrn si hanno due forli e pa rècchie opero intermedie. . In complesso pe:·ò la piazza di Koblentz non ha che uo valore !imitalo, atteso la poca distanza cui sono state spinte le opere della cinta ed atteso altresì le loro condizioni intrinseche non più abbastanza ri spondenti alle esigenze delle nuove armi. Maggiore sviluppo ed importanza ha il campo trincerato di Colonia ( Koln) , che sbarra una delle principali strade fra quelle che costi tuiscono il fascio Sambra-l\losa-Hannover, che è nel tempo stesso il perno per le manovro a difesa del corso del Reno in corrispondenza dell 'intero fascio. . Inoltre Colonia, grande e ricca città di •162,000 ahit.anti, sembra altresì destinata <t funzionare per rapporto alla linea d'opera-

KOTE SUU.A. FRONTIERA FRA.NCO· OEJUdANICA

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zione di Sambra""\\Josa da grande piazza di deposito e di veuovagli amenti. Aggiungasi che in segu ito alla costruzione della ferrovia che, attraver:;o ali 'Eifel, conduce a Trier, Colonia spinge anche la sua azione su l teatro d'operazione della riva destra della Mosella. Dopo del '1870 intorno a Colonia, fabbri ca la tulla sulla sinistra del Heno, vennero costrutti undici forti, piuttosto piccoli, ma a breve intervallo fra loro e coll ega-ti da lunette intermedie. Questi furti sono a' non più d'un chilometro dalla cinta della piazza cd i n LerTeno peffettamen te piano. Henchè si sostengano mutuamente, sul loro valore intrinseco, e sopra tutto sulla protezione che possono dare ad una ciuà. come Colonia per soltr-arla ai dann i d'un hombardsmento, si potrebbe ce rtamente fare qualche rise rva. Giova però ricordnre come della l'or·tificazione perm anente i tedeschi non contino di valer·si in mass ima che quale caposaldo, e forse più ancora come sicnr·o deposito di ma teriali . Costretti alln difEisa , essi faran no largo impiego della fortificaz ione improvvisala, ed intor-no a Colonia acconcie posizioni troverebbero per tale scopo sulle alture boschive die Vill1: cho... sorgono alcuni chilometri ad ovest della piazza. Un· oll'an:>iva francese che procedesse per la linea dell a Sa mbm · Mosa verso il Reno inl'er·iore, o dovrebbe assediare Colonia, impresa certamente lunga e richiedente q1ezzi considerevoli , oppure andare a passare il Reno ancora più a nord, tr~ Diisseldorf e Wesel. Le -condizioni logistiche di questo breve tratto del l'eno sono certamente ollime per la fiuezza della rete ferroviaria ed ordinaria e per la ricchezza delle provincie da attraversare, ma evidentemen te I'< Jifensiva francese si troverebbe in condiztoni molto perigl iose . An1.itutto dovrebbe poter contare in modo asso luLo sull'amicizia non solamente de l Belgio, ma anc.he dell'Olanda , in secondo luogo, subito dopo varcato il Heno, si manife.:;Lerehbe urgenle il bisogno o di piegare verso sud co l grosso dell'esercito, nel quale caso la i!nea d'operazione verrebbe a descri1•ere un gomito pronunciatissimo intorno a Colonia e a fare un gir·o molto vizioso; oppu re di distaccar-e un for te corpo che proteggesse il fianco destro del grosso in ma1·cia da Oiisseldorf per I'Hannover su Berlino da mina cciu, d'un difensore mccolto neii'A"sia , intorno


NOTE SI1LLA FRONTI EUA FRANCO - GERM ANICA

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NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO-GERMANICA

a Casse!. Oltre al di:aaccamento lasciato sulla .Mosa-Mosella per· coprire Parigi ed il centro del la J?rancia, un altro forto distaccamento dovrebbesi dunque lasciare sulla destra subito dlipO passato il Reno. Ma in tale caso quali fo r'l.e rimarrebbero all'invasore per procedere nella sua offensiva verso la media e la bassa Elba? Concludendo : Anr.he senza tenere conto di considerazioni d'ordine pi ù eleva lo e complesso, e soltanto riferendoci a qu elle di carattere puramente militare, pare a uoi rimanga confermato quanto abbiamo già notato altrove circa alla poca probal)ilità che, nel caso d'una onerra tra . la Germania e la ~·r·a n cia, la neutralità del Belgio o dell'Olanda non meno che quella della Svizzera venga violata. E codesta violazione non appare, a nostro avviso, molto più probabi le nemmeno ove si suppongrt che altri Stati, ollre alle due grandi potenze sopm nominale, fossero per prendet·e parte alla lotta. Sollanto nel caso che il Bel).(io o la Svizzera facessero causa comune con una e cryn l'altra delle due grandi rivah. queste potrebbero trova re convenienza di far passare le loro operazioni al :raverso al territorio belga od al territorio sviz'l.ero, e ciò specialmeute in date ipotesi di alleanze. Così p. e. ove la Svizzera af(cede5se alla triplice alleanza. si capi5ce che le valli dell'Aar e dell'alto Ueno diventerebbero certo teatro di lotta perche attraverso l'altopiano svizzero gli alleati cercherebb e~o darsi la mano, e la Francia avrebbe inter·esse ad impedire ciò facendo cuneo. t.rn essi. Acl ogni modo anche nel r,aso in cui il Belgio e la Sviz'l.et'<l rinunciassero spontaneamente al! n, neutra! itit per· e ntrare attivamente nella lottn, non crediamo elle attraverso a codesti Stati passerebbe la direttrice principale delle operazioni. Soltanto nel caso che anche l' Ingh i!terra prendesse parte attiva alla lotta, i più grandiosi e decisivi alli di codesta lotta potrebbero fo rse svolgersi nel Belgio. Per noi st~ dunque che, secondo le ,maggior probabilith, il pr·inci pale teatro dell a guerra f'r ·a i due grandi Stati che da oltre vent'anni stanno in armi guardanòdsi mutmùnente in cagnesco, sarit pur sempre quella stri scia di terreno che ha per base l'alta Mos.a e si svolge attraverso I'Hardt e la valle del Meno, JimiliHa

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sud-o=-t dalla congiungent e Epinal con Stra5burgo e llamberg, ed a nord-ovest dalla congiungente Verdun con Magonza e Coburg. Ciò essendo, la naturale zona di schierament o delle forze francesi appar·isce essere quell a tra Yr.rdnn ed Epinal, gravitando però verso Epinal; la natural e zona di schieramento dellE:! forze tedesche quell:t tra Metz e Strash urgo , forse con un . distaccamento ver·so Néu-Breisach. il

V. Le truppe dislocate presso al confine in relazione con la mobilitazione e con il probabile schieramento s trateg-ico dei due eserciti.

Presci ndendo dalla ~aggio re o minore necessità che la Francia e la Germania potrebbe senlire di distrarre notevole parte delle loro forzo per fronteggiare allri Stati, le forze inquadrate disponibili per la gmnde lotta, fino ad ora presso apoco si equivalevano ; con quald1 e vantaggi() per quanLo riguarda il numero delle · unità da parte della Francia (i:i84- battaglioni, compresi quelli lrggei:i e della legione sLraniera, di fronte a 538 della Germa nia, e 480 batterie di fronte a 434·). La nuova legge:: militare, tesl.è approvala in Germania, ormai permette però a cruesta potenza d'accrescere· sensib ilmente il numero drlle sue unità, spostando la diiTerenza snacrennata in suo favore. La Francia dispone di mezzi per costituire ci rca 22 corpi d'armata dell'E\sercito permanente e 7 divisioni di cavalleria, tenuto conto non solo ·dal ·l ~o corpo, che ha sede nell'Algeria, ma anche del corpo di marina ed in oltr·e della circostanza che il 6° corpo d'armata (Chalons) è composto di sei divisioni. , Ad immedi ato rincalzato di è1uesti 2.2 cor·pi cl'.armata permanenti può la Franci a disporre di 145 reggimenti di fanteria di ri ·


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NOT E SUL LA FRONT IERA FRANCO·GER~fA NICA

"ei'V''

•13 batt a"lioni di cacciatori e ·l O di zuavi di riserva ed " , . r . . queste ·150 St[uad roni pure di riserva. L :n:llg l e~· ,a pel . . unittl di riserva è fornita in massima dai r eggimenti p.ermu~ enll.

,,inoltre "• di

pel' mezzo dello sdoppiamento. In c~m~les~o la ~ra nc.la pno :uu· . d'1 80 divisioni per cosllton·e l esercitO dJ campanna . · l'e que d1sporre 1 0 1 Per il presidio delle fortezze e per la difesa ]oca_ e es~~ Ja P_ l ~ . . deli o. ( In Francia H.:) . re·•crllnenll sercilo territoriale proprHlmeute "" di fanteria, ,13 battagl ioni di cacciatori, ·l 44 squadron.J, 36'2 batterie, ·18 battaglioni del ~e nio e 18 del treno ; in Algeri~ •l O ~att~­ u['10 ii·1 zuav i 6 squad roni cacciatori d'Africa e 13 battane a pletll). " · ' Secondo la nuova legge militare. a dalare da1 1o oLtobre prO$. simo l'eserci to tedesco dovrò. comprendere :. . !):18 b!).Ltaglioni e '173 mezzi battagliOni di fn nteria; 4.Q() squadro n i di c:walleria; 4.94. batterie da CJlmpagna; 37 battaglioni a piedi ; ' • 23 battaglioni di pionieri; 7 battaglioni di fenovieri ; ~iH hattacrlioni ilei treno. . . L'alluale c ir~)scrizi one terri toriale della C'rermania porl~ '17 corp1 d' r~ r ma ta territoriali ed il corpo della guar d.Hl, d'1pendenti . •dt rett·t< mente dalla Prussia, pi ù 3 co~pi bavaresi - totale 20 corpi d armt ta, ma l' X[ cd il Xli corpo pn1sso-sassone ed il II co~·po b~varese com~ prendono 3 divisioni cadauno; d'altra parte po1 ~oll'au~ento de~ n3 mezzi battaglioni (i mezzo battaglione ogn1 re~g1mento .d ' fanteria) le forze inquadrate dell'esercito permanente ger~n<li~ ICO venaono ad accrescer·si di quanto corrisponde a 3 '1. corpi d nrmat~ _ talchè si può concludere che nella primaver~ del 94 la G ern~ania avrà subito disponibili tante unità permanenti da poL~r costi tuire 25 corpi d'armala su due divisioni. Qua~t? .a cava.llena poi dopo provveduto a fornire un reggimento per dtvi~LOne ~~ fan~ 1 :' ess" te11a, . .... p'otr:l• ancora disporre di una cinquantina . . · dd1 regg1menl · per costituire da 8 a 9 divisioni di cavallena mdtp~n enlL . . Ad immediato rin calzo dell'esercito permanente s1 ha l~ landwel~1 . di r,l • bando (30'1 battaglioni di fanteria, ·l reggimento dt <:~vallena su 4· squadr~ni per ogni brigala pennane.nte ~ una .battel'l~ mo~= tr~la od a cavnllo ri 5peui vamente pel' ognJ hngata dJ battellO pel

NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO-GERMAN ICA

2243

manente mon tata od a cavallo, cioè /~ 8 reggimenti di cavall eria e batterie da campoì. Si può ritenere quindi che colla landwehr· di •1° bando, l'esercito di campagna potrebbe venire accresciuto di altre 25 divisioni di fanteria e di 4 di cavalleria, portando così l'esercito stesso a 75 divisioni di fanteria e '12 di cavalleria - cifra che appare alquanto inferiore a quella recluta per la Francia . Codesta inferiorità non è però che apparen te. Anzitutto, sia per l'inquadramento, sia per l'età del personale di truppa, le 25 divisioni di landwehr di ·1" bando rappresentano un elemento pi1:1 solido delle 36 divisioni di riser·va francesi. In secondo luogo, dietro alle 25 division i di •1° bando h Germania dispone di altri 300 battaglioni di landweh r del 2° bando, tutta costituita da uomini islruiii ed in etit ancora a Llastanza verde (dai 32 ai 3U anni); e sebbene~il 2° bando sja più specialmente destin ato a ' d i delle fortezze, con viene notare però che servizi di 2•1 inea ed ai presi per codesta bisogna si dispone non solamente dci ~W 'I battaglio ni di ·lan dstunn, co n 99 sqund i·oni e R6 batteri e, ma oltre a qu esto che le truppe di deposi to, che si formano presso ogni uni ti permanente ('l battagl ione per reggimen1o di l'anteria, 'l compagnia per· ba.ttnglione di cacciatori, ·l sq uadrone per reggimento di cnval· leria, ·l batteria. montata per reggi mento , pi LL anello una batteria a cavallo per quei reggimenti che hnnno la brigata a cavallo} sono perfettamente impiegabi li com e truppe presidiarie, perchè esse inquadrano: (t) gl i uomini giit soLth le a;·mi non alli adentrare subi to in campagna; b) le l'iserve di complen1ento i~tmite (con '30 settimane di servizio); c) l'eccedenza dei riservisti. o· altra parte poi il complemento di guerra delle nnit.it giil partite è appunto costituito in primo luogo dalla pnl'le istruita di queste fo1·mazioni di deposito ; e non hastando questa parte, o essendo stata essa altrimenti im piegata, si ricorro all e reclute non ancora istruite, ed incorporate nell o unit.il snd'detle. Insomma, senza che il servizio di retrovie, qnello di pres idio alle for tezze rimanga compromesso, e pur assicurando il compl etamento dei!Ò unitit dell'esercito eli campa.gna, nna grande pa1te ed anche tutta la land wehr di 2" bando, po trebbe venire cir~a ~1 70

!42 -

ANNO XX XVIII .


NOTE SULLA FRONTIERA FRANCO -GJ~RMANIOA

2244

N.01'Jl: SU LLA FRONTIEltA FRANCO - G EfUJ ANICA

im piegata nell a guerra campale, portando a poco meno di l 00 di vision i l'esercito d'operazione. Comumrue sia però ci sembra po ters i _concl udere che la di!rerenza tra le forze inq uadrate di cui dispongono la Francia e la Germania non è mollo considerevole, e certo non tale da costituire un rauore di grande importi:l nza a favore od a svantaggio di una delle due parti. ' Ciò piullo~to che ~osLituisce un elemento di marcata inferiorità per la Francia è la dilferenza di popolazione e quindi la differenza del contingen te ann uo. Men tre infaLti la Germania sia per raggiungere, ed a quest'ora avrà già ragginnlo, i 50 milioni d'ahitanti (erano ~.9, 4-2·1 ,803 il 3 1 dicembre ·1890), la Francia il ,,. gennaio del '188i non contava che 38,2'18;903. Da questo facilmente si può dedur-re qua nto maggiore sin la fo rza viva disponibile in Germania -che in Francia (•l ). ____

.,

...-.~,_

~--

-

(i ) msnlta ti dd ln leva in Francia ed in Germania. (Da l ,rJantLale cii o1·gcmica m ititat·e del CORT ICt:LLI). (b) Gtwm.atl ia (risul tati della lov:t. del (a) i"t'(Utcia (risultaU medi dal t883 al

t 887). lns~rHti

310,847 .

.

. ·. 3iO,SI-7

RenitenU . . . 7450~ 37,003 8t,538 1\iformnti . . . 40,086 Hìvidibili . . . Assegnati a· servizi ausiliari . . . . Uistlcnsati per motivi di famiglia . 47 ,4-1·7 Dispensati {'er int.e· 00 !7 (~!S. 306 resse sociale . . Allievi scuola politecnira, forestale o già in servizio . ~2,93t }

17,2!~1

Arruolali . . . .

129,690

·IS90 ~u i nati nel !870 ~~ sui rividibi li dci due anni precedenti) . l nscri tl i ne lle liste (1). . t,07S;?t,S

Cancellati, indegni, ~ renitenti . . . 526,439 Riformati

1

Essendo slatn tolta colla legge i5 luglio {889 11\I<IISi:t~i cliS(lllllS1\ :l.SSOi llla, j!li illCOI'· porubili salgc nn dunq nc n circa 2~5.000 in media. n,sogn(l porò tenere conto ell e in Fr:•ncia si 6 nmmos~o come minimo d,i s la tura ·1,54.

30,680 ·1,078,748

l

zio arma lo . t75,779 ''olontari id. 12,666 ~ ~ E. P · ~per il servizio "'g_ scnz'arm• . 3,7t5 ~8 r i s e r v a Il i :l~ complcmen~

...:·; ::

310,847

. . . .

Rh•idibili (t>cr motivi di salute) . 524,629 \ per il servi-

IO •

.

.

.

E Nella marina . .

391,803

85,363 4,H O

A~;;egnali allaLand-

wehr t• banrJo . H O,liO In ~opra numero (resicluo di leva) 5,9l6

ii.!HO t ,471i,4.0 7 (l) Di ljnesli, gli a [lpartcneutl alla t "

clsssc d i etit, ossi:t i nati ncll'aun o in cui si l'iferisr.n la leva, sono 475,000.

2245

. ~~~ ~o rs: il ?rì n~ipal e f'attore che co ntribui rit a rompere in ll10do l equiltbno delle forze, sarà pn r sempre la situazione po . l1t1 ca del momento. Sarit quesl:1 inl'au i che -por presci ndendo anche ~al~ e aUe.a nze - obbl igherà una o l'altra delle due potenze che qo1 sr co nstdemno a dist1·arre pot~l i onc più o mAno importante delle loro forze per guardare altre fron Liere sulle quali si addensasse la bufera . Per ciò che ha trallo ai mezzi di c:.ti la Francia e la Germania ~ispon~ono per éoncentrar:e le loro forze in prossimità della fronLtera ~10accia ta, le coudizioni pres5o ;t poco si equivalgono. 11 m~t en al e .ferroviario all'uopo nece:;sario può ritenersi più che surnclent.e; ~·1cc h e e bene condizionate sono poi le rispetLivc ret.i fe rr·ov1ar11~ . ' , Dieci linee indipendenti (14 binari) permellono ai Francesi d( tras~~ r tare le loro forze sul fronte Belforl-Epinal- Toul- Vet·dun!VIezJeres ~ ~oco lon tano da esso, Di .undi ci linee, pure quasi toLaln.1enle tnd tpendenti ('16 bi na ri}, dispongono i Tedesch i per· lo scl11era mento sul fronte Mi.il hausen- Strassburg- Saarburg-Bern sd orf- Metz - Diede nh~fe n -T ri er, od a meno di un a tappa da co desto fronte . .ra~sa nd? .poi ad esamin nre in corrispondenz;J di qua li tratti f~e1 fl~ p e.ttrv~ fronti di sch ieramento si addensino i principali nodi fenov1an, st scorge che ciò succede tra Leronville ed Epin al da un a parte, tra Metz e Stt'n!ìbu!·go all'altra . :\ oche soli? l'aspello del movimento fe rroviario viene dunque a confermarsi quanto già abbiamo notato precedentemente, essere ctoe appunto queste le zone sulle quali probabilmente verl'ebbero a gmvitare i due eserciti avversari. La protezione della radunata dei due eserciti, più che suoli ~st:.• coli n~turali, il valo1·e dei quali è, come sappiamo, mollo lt mt lato. s1 basa sulle fortifìcazion i e sulle forze mo uili dislocate pr~sso nl l ~ fr.on ti~ra . Già si_e parlato quanto basta sulle prime, faremo .qutndt qm un cenno sulle seconde. In cor rispondenza della sua fr ontiera politica colla Germ:1nia, la Francia ha due soli corpi d'anna ta, il VL ed il VII. Ma il primo comprende all'incirca sei divisioni di fanteria e tre di cavalleria, il secondo ha in pi ù della formazi one notmale s~~lst b d e

l


NOTE SULLA I'RONTI Blt 1 l'RANCO ·O il:lnfANICA

2246

-

NOT IJ. SULLA F lt0N'f1ERA FRANCO -GERM.U U OA

un reggimento di f;m l~ria, un battaglione d i cacciatori ed _una divi sione di cavalleri a. Agg iungasi_che nel VI corpo sono dt~lo ~ cati ,12 reggimen ti regionali, 11O dei quali sono su 4- baLtaghon1 nnzichè su 3. . . D'a ltra parte è bensì vero che soltanto il XI~-, _il XV ed ·~ xvI cot·po d'armata tedeschi hanno i loro Lerntor1 confì nan_ll colla Francia, ma oltre che questi corpi d'armata sono o_rganlcamenle più forti degli altri sia per numero di u ~ ità.' s1a per en·euivi, va tenuto anche conto che nei loro terntor1 _venner~ distaccn.te porzioni r,1gguardevoli di truppe appartenenti ad altr1 corpi d'at·mata, tantochè i! XlV, XV e XVI_ cor~o. ~o~pr~ndono l'equivalen te di 7 '/. divisioni el i fanteria e d1 2 dtVISIOill d1 cavalleria, oltre, ben inteso, alle . brigate di cava]le1·ia di cor~o d'nrmata. ' Tuttavi a. pare a noi poco concludente il semplice paral lelo tra il numero delle un itit esistenti nei soli corpi d'armata di frontiera. Anzitilu.o vi sono reggi menti che, sebbene dislocati n~_i , corpi d' armata di fro ntiera, si ' vengono ~erò . a tro_varc lontani dal co nlin e di altri che appartengono a1 corp1 dellmterno. Pei' esem pi o, i reggimenti di fan teria di Boul'g e di Belley, che dipendono dal comando del VII corpo (Besa~ ço~ ), son_o sensilJilrnente più lontani da Belforl dei reggimenll d1 guarntgionr. ad Auxnn nc ed a Dijon, nel _territorio cioè deli'\'III corpo . .. (Bourges) . In seco ndo luoo-o quando un corpo di truppa 1rovas1 gm a distanza tale dal ~online da dover prendet·e la fel'rovia ._Jlon h~ più grande importanza di sapet·e se si trova ci ~quanta_ cht~O~ l<ll' l più vicino o cin quanta chih>meLri più lontano: l e_s;;~nzml c e -d1 sa· pere se esso si tcova a meuo d'una tappa ferrov1al'la dal connne, cioè all' inci1·ca a meno di 250 chilometri. Ben più im portante in questo caso è di conoscel'e e di _tener conto della forza di pace delle singole unità e della magg1ore o minorG celeri tà di cui sono susceHibili1per mobili tarsi . Se infat.ti esse ;ono mantenute con una forza ed una formazione tale da permettet·e il loro immediato. ·imp iego senza_ dare occ~1 sio~o a .troppo gravi inconvenienti per la lo ~·o tlltenore ~oh~ l 1 tn ~1 0 n ~ , ben pnò ritenersi che, pur essendo n qualche centm a10 d1 du-

plll

2247

lometri dal con fi ne, ma vicine ad una .ferrovia, esse s1 trovinG in condizioni notei'Oimente migliori a quelle di altri corpi che - sono ben sì dislocati presso il confin e, ma che per la hwo forza troppo esi!o!ua, mal si pre:; terehbero per venire impiepate in opernzioni di campagna . Tntt'al più po trebbero servi re queste per la difesa locale. La conoscenza della maggiore o minore quantità di fo rze che i due Stnti mantengono a portata immediata dal confine potrà duntrue darci !Jn'idea su i mezzi di c:.ti cinscuno di essi può valersi per la prima difesa del relrostante paese da improvvise irruzioni . Sommando poi queste stesse forze con quelle che, per il fatto della lor9 dislocazione di pace, è possibi le di far an ivare nno da l primo giom o di m~bi li tn z i o ne in prossimi tà del confine, e tenendo conto anche del raggruppamento delle forze in parola intorno a determinati punti del confin e stesso, si avrò. un dato -oltre ch-e per renderei con to ,della aumentata protezio ne della rispetti va frontiera - anche pe r' formarci un 'idea sulla maggiore o min ore allitudi ne a prontamente operare oiTcnsivarnente in determinata dire~i o ne. Non dimentichiamo però che fatto re importanti ss imo p€'r al'r·ivare a conclusi oni prohnb ili in ordine a codesta prima offensiva , è la conoscenza della forza e della costituzione organ ica di pace delle singole un itù . Altro fattore dn fare entrare nel ca lcolo sarebbe pure la rete ferroviaria . ~f a nei caso nostro possiamo Lrascurarlo, perchè, come abbiamo ved uto, codesta rete è talmente fì ua e bene condizionata, e la dislocazione delle truppe cosi regola ta, che lotte quelle più prossime al confi ne politico (cioè a meno d'una tappà ferroviaria da esso) potrebbero senza difticollil di sorta venil'e subito trasportate alla frontiera in ferrovia. ' Ciò premesso, nell e due tabell e seguenti noi abbiamo distin to: a) Le truppe che per ii fatto della loro dislocazione di pace potrebbero trovarsi impegnate fi n dal primo giomo di mobilitazione; b) Quelle ch e si tròvano dalle prime a meno d'una tappa ferroviari a; , " c) Tanto per 'le prime quanto per le seconde, si sono poi ,


2248

NOTE SULLA FRONTIE RA FR.IINCO•GER~fANICA

poste in evidenza quell e mantenute con elTellivi .rinforzati , da quelle mantenute sull'ordinario piede di pace (eJfetLivi ridotti). Cin:a a questa ultima distiuzione è chiaro però che non basta la denominninn e per stab ilire la real e diiTerenza. O~nuno comprende ehe se gli ell'ell.ivi rin forzati d'un esercito equivalgono agli ell'eltivi ridoui dell'esercito avversar io, la dill'erenza fra le unità rinforzate ùe! pri~o e qu elle ridotte del secondo è il lusoria o quasi. Al ri. gu.ardo vecla:;i da ll'esame della seg;J ente tabella quale sia la forza approssimativa delle unità in Francia ed in Germania, a secoda che esse sone mantenute sul piede ridotto o sul piede rinforzato. Hicorderemo ancora, che mentre in massima tutti i corpi d'aqnala franeesi e germnnici si co mpletano terrilorialmente, non eosì avviene per la guardia, la quale ri'ceve complementi dai corpi prussiani , e por le truppe del XV e del XIV corpo tedeschi, le quali pare si completera nno con riservisti tratti dal le pFovincie renane, dalla Wes:.falia e dall'Assia-Casse.! (VII , VUI e XI corpo d'armaLa). 1 re.~gimeuti regionali franc e:>i, che hanno sede nella zona di confioe, traggono poi i loro complemenli dagli allri corpi d'armala.

'

\


l

l t Reggimento l fanteria

. Francia.

l Germania

nattaglione

Pnrtc~ttival l

-

l

'1500

Effettivi l'inforzati

'1 800

Effettivi r idotti .

1700

Elfetli vi rinforzati

2000

l

l

750! su 6

I

~\

( 1)

da campo

a cavallo

6 pezzi e 2 cas-

6 pez~i e 6 cas-

soni 90(1 comp. 6 pcl2Zi e Gcassoni

6 pezzi e 8 cas-

I rcg~imenli regionali in forza d' una recPnle loJ?ge, sono su 4. llat.taglioni; efi lHtuno quindi 2000 uomini sul piede ridotto, 2~00 sul }Jicje rinforzato.

l

6

pezzi. senza

(n Sono sn 6 pezzi tutte le b~t­ teJ'Ie del XlV, XV e XV I

527

, 4 o 6 pezzi_sen-

650

6 pezzi e 2 cas-

za cassoni ( 1) soni

il

~A.TTER

('sserva zion i

cacciatori

l

Efl'ellivi ridotti .

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cassolll

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corpo, e la

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parte di

quelle dell'\,.111 (15 su i 8).

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(i ) Le batterie su piede ridotto francese hanno 61 cavalli quelle da campo, 87 quelle a cavallo; le hatterie su piede ridotto tedesche hanno 48 cavalli quelle su 4 pezzi, 64 quelle su 6 pezzi e 89 quelle a cavallo (vedi CoRTICEJ.Lt - JJ!anuale d i or{Jan.ica militare}.

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~

a

~

.


2250

2251

NOTE SIJ[,{,A FRONTIERA. l"RANCO -GER.~!ANIOA

NOTE SUJ,r.,A FRONTIERA ~'RAN CO-GE!llliANlOA

Sebbene anche per la cavalleria, tanto in Germania quanto in Francia, vi sia un piede rinf<trzato ed un piede ridotto, tullavia per la piccol a diJTeren:t.a esistente fra·essi e per il fatto che i reggimenti di cavalleria mobilitano su 4 squadre, lasciando il 5" di deposito , riterremo che indisti ntamente tutti i 1·eggimenti di caval leria possono muovere subito Cl)n 550 -600 cavalli. Come facilmente si può dedurre, dallo specchietto di cui sopra, i ballaglion i di fanteria tedeschi cogli effettivi ridotti si trovano in condizioni quasi egualmente buone per operare dei reggimenti di fa nteria francese co n effettivi rio forzati . Le batteri e francesi, tanto su piede rinforzato quanto su piede ridotto, appariscono a primo aspetto in condizioni migliori dell e ç_orTispondenti batterie tedesche . Se si esaminano però gli eiTettivi in cava lli - ed è ciò che più interessa - si vede che si trovano in cond izioni simili (anzi c'è un vantaggio leggero per i' Tedeschi), tanto le batterie su piede ridotto su 6 pezzi della Ger·mania, quanto quell o- pure su 6 della Francia. E, come si è già notato, le batterie mantenute' su 6 pe:~.z i con oltre 60 cavalli, costituiscono in Germania la gr·ande maggioranza di quelle dislocate nei corpi d'armata prossimiori al confine. Per i Tedeschi siamo in grado d'indicare con suf{ìciente esattezza quali sieno le unità cogli e(fettivi rinforzati e quali quelle con elfettivi ridotti, per i (•'rancesi dobbiamo !imitarci invece ad induzioni. Sapendo però che oltre una metà dei reggimenti stanziati nel VII e nel VI corpo hanno gli en·euivi rinforzati, è natur·nle che di preferenza si sia portali a ritenere essere quelli più prossimi alla frontiera. E così pure per qnnto riguarda la dislocazione dell'artiglieria francese rimane qualche dubbio. Si sa soltanto con precisione la sede dei reggimenti. La brigata del II corpo a La Fère, quella del VI corpo ha nn regg imento a Chalons ed uno fra Toul e Nancy, quella de l VU co rpo a J3esan çoo, e queli(J. dell'V III a Rourges . Si sa pure con precisione che si hanno 3 batterie a Verdun, 6 a SaintMih iel, ;1 a Toul, 2 a Hemiremon t e 2 a .Brugères, tratte dalle brigate d':wtigli eria d'altri corpi d'armata . Sembra tuttavia razionale ammeu.ere che ognuna delle div isioni del VI e del VII corpo: cioò l'H•, la. ·12•, la '13" e la H", abbiano nella loro zona i due gruppi

di balleria (6 batterie) che loro sono orp(an icamente <.~sseg nati ; e così pure che le divisioni di cal·alle1·ia abbiano vicini i loro gruppi di La tterie a cavallo. Ciò prem~sso} passiamo all'esame ~d alla discussione delle due tabelle indicanti ht dislocazione attuale delle forze francesi e .te · des<:he presso alla frontie ra ( l), avvertendo che abbiamo consideralo a portata immediata di es3a quelle che si trovano: a) Per i fi'ra.ncesi: ad oriento della strada ordinaria .BelfortColle Ballo n d' .\lsace-Sai ol Mauri ce-ferrovia da S'aint MauriceRemiremont-Arches-Saint Di é-Luneville-Nancy-Toul a Verdu n; b) Per i '1'ecleschi: ad . occidente della ferrovia Hiininguen Mi.ilhansen - Colm ar- Schlestadt -Strasburg-Zabern-Saarborg -M etzDicden hofen . Per cruanto ri ~ u arda però la cavall eria e l'artiglieria a cavallo abbiamo ritenuto come ad immediatct Jlortata della frontiera anche que' reggimenti e qnelle batterie che sebbene dislocati all'infuori delle surldette linee, con una marcia forzala sono in grado di ra g.giungerla ed oltrepassarla.

Segni cmwen.zionati : EIToUìvi rinforzati

Reggi mento di f;tnteria Balleri;l di cacciatori . 1\eggimeoLo di cavall eria . Balleria da campo . Batteria a cavai lo . J3attaglione artiglieria da fortezza

-.

~ITettivi

ridotti

--. - t-

-r-

+ t 6

(l) Quo;;tc rorz11 tra bre\'e aum~ntcranno tanto da una parte quanto d~ll'" ltra: dalla 11artc dei ~'rances i perchè $i deslinoril, paro, ali;~ frontiera dell'es t cru<~l<;he altro reg-

gimento n•gionale. c qualch·! altro 'hattaglione c;~ccìlltori per costituire la dìvisio)te della Meurthe. Dalla pat·tc dei Tede~chi por~hé in seguito all 'applicazìona della nuova lc'"'C mililat·e molti tJresillii vet·ranno notovolmonte ran·orzati c rnolle cìtLà ohe ont ~~~~ l'hanuo, ;it:everanno una g uarnigione. ,, Metz, scconrlo la Fmnce Afitilain del 2 agoJto, t{ rinforzo previsto sarOI!IlC dì GOOO uotninì, e cornp l~ssìva~ente nell~ so~a Lorena si dovrebbero trovare riun iti in tutto 60,000 uomiul. Aggmnga.s t che, per l apphc;tzione della. nuova legge mìlìtarc all' Alsazia·Lorana. saretJbero destinate 0,500,000 'lire.


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NO'l'E SUI,I,A

FlWNTJr;l{A

~'RANCO - G!!:Rii'IA NICA

NOTE SULLA FRONTIERA F R.ANCO·GEtniANJOA

Nel primo gioruo i Francesi avrebbero dunque il vantaggio di 8000 fu cili, di 3500 cavalli e di 66 pezzi (1). Nel secon do giorno co nserverebbero la superiorità in l'allo di ravall eria- '16,000 caral li contro 10,500; la perderebbero invece per quanto riguarda la fa nteria e l'artiglieria: quest'ult ima $arebhe i.nfa tti scmibilmente eguale a quella che potrebbe po rtare in linea la Francia; ed in fatto ùi fa nteria i tedeschi avrebbero il vantag!.!io di 8000 uomini (86,200 Tedeschi contro 78, 400 Francesi) . .\la non solo in numero: Com'è noto, i reggimen ti tedeschi sono organica mente pi ù for li dei fran cesi, qui ndi in migliori condizioni per operazi oni di campagna. E superfluo poi notare che cogl i aum en ti nelle truppe di fro ntiera che si avrnnn o iri Germania in seg n~to all 'appli cazioue della nuova legge militare, la situazione attuale verrà notevolmente a mod ifi carsi. Ad ogni modo ttuale dei due avversa ri pi~ probabilmente te nte~·tt subito qualc.he atto ofl'ens ivo '! ·Evidentemente i Tedesch i, almen o riferendòci soltanto allr1 convenienza sotto l'aspetto dell'ordinamento dife nsivo-ofl'ensivo dell a loro fro nti era. Anzi tutto essi non hanno che Metz vera piazza di frontiera ; Strasburgo è già molto meno esposta ad un subito attacco : Codesto pericolo è poi da escl udersi del tutto per le piazze di Magonza, di Goblenza e di Coionia . ~e consegue che con una decina di reggiment i di fanteri;l, anche sul piede ridollo, la Germania può provvedere in modo più che sufficiente al pri mo presidio delle sue pi azze dell'ovest. Rimarrebbero pert.anto 20 reggimenti di fante ri a. e 4 battaglioni di cacciatori, ~ioè all' incirca 68.000 uomini lar"an mente provvisti d'artigl ieria, per operare in aperta campagna. Verdun, Toul, .Belf'ort ed in minor,mi sura anche Epinal , nonchè i rorti eli sba rramento intermed i, sono invece tutte piazze e forti di frontiera, che nel primo o ne !secondo giorno possono venire attaccati: È indi spensabil e quindi eli man tenervi presidi eli forza ragJ

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(l) Coll'aumento eli 2t. rn ezr.i flatt;,glioni c 6 battene rla 1:ampo che, secoudo le noLorcna, ctoo 70QOfucili c 36 pe4zi ,' il van tnggio sopra ind ica to tendorebJ)C ;t ~parire. tizi e più atl~ntli bi l i si ram nell'A lsazia c

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guardevoli ; questa fo1·za potrà essere certn_menle inferiore a quell ~ aiudicata necessaria per sostenere l'assed1 0 rogolare, ma non dr ~ollo . ~oi perciò stimiamo che le fo rze disp~nihili per le opera.· zioni di ca mpagna ~i riducono per i Frances r. a ben __poca cosa_ ~ t;·~:: a qttattro divisiom al mass! mo - cioè da .10 a 3o,OOO uo,m~n1. D'alt ra parte fi no a che intor no a. Verdun, a Toul e_ ad Epmal non si avessero forze mobi li molto cospicue, l'av~ersarro potre~1be senza pericol o far cnneo allraverso alle due gran~ J_ape~·lure lascJUte lungo la ·baniera difensi ,·a ed anelarsi a_ stahdrre 1? o~p~rtuna posizi one sulle ,Argoo ne o su lla ~I osa st.rpe_nore verso_ N eu l.cl~ <~teau : sia per coprire l'n vanzata delle magg10I'1 forze dt;;po od11 ll ~ru tardi, sia per disturbare seriamente il concentramen_to e lo sch reramento dei Francesi alla frontiera. On de ne derl nc1amo che_tu tt~ quelle forze che non si stimassero inrlispensau tli p~r ~ostrtUire .11 presidio delle piazze, verrebbt>ro quasi certamente 1mp1egate a d~­ fenrlere la trouée dell a Mosa fm Yerd un e Mont.medy e la tronce 1 della Ìl'l osella fra Toni ed Epinal, e non giil per ten tare atti offen sivi. · . J1 còmpito delle truppe òi fron tie1·a nppare dunque esclusll:amcnte difensivo per i francesi, mentre può essere anche o!Tensrv~ per i Tedeschi, tenuto conlo rlell e fo rze di ~ui pe~· codes~a olfensi va questi ul timi potrebbero disporre. Agg1U ngas1che ti~ offensiva francese, anche riuscendo ad ottenere qualche van tngg10, non avrebbe 'cerl.ameole l'importanza d' una oiTensiva tedesca; que~la potrebbe tutto al più spingersi infatti fi no alla ·aar e solto. Il cnnnon e di ~letz e di Str.,sbuJ·go, nel quale caso le grand1 opera_zioni si ioi1.ierehbero pet· i Tedesc.:hi in condizioni non m~lto dt-rerse da quelle del luglio -1870, col vantaggio però d'avere 111 loro mano le due grandi piazze ::;opra menzionate. Un'offensi va fortunata dell e truppe di frontiera tede:;che, che permettesse loro di spingersi fino sulle Argo nne da un~ parte,_ fino a Ne.ufchàtea u ed a Mireconrt dall'alLrn , obb li){herebbe 10vece l Fran· cesi ad arrestare il loro movimento ferroviario alla li ~.e~ L~on­ Reims- Chalon'>-sur Marn e· Chanmont- Vesoul, e forse p111 '?d1 e_tro ancora, e quindi verrebbe a.cl essere neutrali zzato uno del _pn_nt~ipali pregi dell a gr;·,nde fronti et·a militare ç 1te l a Fr·anc1a SI è, preparata.


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NOTE SULLA FRON'l'lERA FRANCO -GERMANIC A

Ma codesta oiTensiva dei Tedeschi spin ta tanto addentro nel territori•> nemico con forze relativamente esigue è probab le? Esaminiamolo. Ammesso che nel secondo giorno i Tedeschi possono muovere dal fronte Metz-Diedenho fen verso Dun e Stenay, ed ammesso pure che riescano a superare fac ilmen~e l:1 d1fesa che vi potrebbero sostenere in buone condizioni i Francesi, non prima di quattro gl't>rni dopo potrebbero quell i pass:~ re la ·Mosa e quindi, nella migliore ipote5i, :>aiLanto il sesto od il settimo giorno di · mobilitazione potrebbero arrivnre a Voùziers, a la Che:sne ed a Grand Pré. Supponendo o1·a cl1e nello stesso secondo giorno i Tedeschi possano muovere anche da Chclteau Salins e da Saarburg verso Bayon e ChaJ'mHs. nel quarto giorno raggiungerebbero la Mosella, nel quinto Mireconrt e nel sesto o nel séltimo Neul'c!Hlteau . Fino a qualche tem po fa si ammelleva che le opera zioni di mobilitazione presso i corpi (completamento de)! li effettivi> loro vestizio ne, arredamento, ecc.) richiedessero cinque giorni tanto in Francia quanto in Ger·mania e èlte per il trasporLo di ciascun corpo d'armata fossero necessari sei giorni. Questi dati erano desun ti dagli esempi dell a mobilitazione tedesca del 11870-7•1. Ove veramente le cose stessero ancora io codesti termini , non v'ha dubbio che l'oll'ensiva dei corpi dì frontiera tedeschi potrebbe ottenere dei vantaggi ragguardevoli, inquantochè anivereb be sulle Argonne e sull'alta Mosa prima che l'avversario avesse comincialo il suo movimento ferroviario, quindi , pe1· provvedere d'urgenza nl pericolo, questi si lascerebbe forse indurre a gettare avanti altri reggimenti ancora sul piede di pace, con che ,verreb be ritardata la mobilitazione dell'esercito e sopra tutto resa co nfusa e disordinala. Dal 1870 ad oggi le cose sono però sensibilmente modificate: Orm ai si ammette che almeno i reggimenti · di fanteria sieno in grado di muovere i n ferrovia nl completo lì n dalla sera del te r~o giorno o lutto al più alla mattina del quarto giorno. I tre giorni si può eseguire il trasporto di tutt a la parte comllallente d'un corpo d'armnla, in nltri due giorni quella del J'es!o · Ne consegue che pri mn ch e fosse possibile ai Tedeschi di prendere santo piede al di là della Mosa e della Mosella, forti masse di fanteria tratte dai corpi dell'interr.o, e giil al completo, potrebbero giungere a rin -


NOTE SULLA. F lt ONT IERA FRA NCO - GERMA NICA

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calzo dell a J ifesa. Un'o(To)nsiva tedosca sp inta fi n dai prim rssrm1 giorni al di là della Mosclla, e della Mosa non presenta dunque più molta probabilità di riuscita , menLr·e invece presenta pericoli non trascurabi li. Con ciò non si vuole certamen te escl udere che i Tedeschi non abbiano in animo di tentare qualche cosa fin dai prim issimi giorni colle for·ze mob ili, relativamente rispettabili, di cui potranno disporre snbi lo. Ed al rigna rdo os:;er veremo che non può non ri chiamare l'attenz.ione la circostanz:t dellct fortissima gnarn igione di ' Melz - più forte per avven tura di quanto 1·ichieda l'importanza e lo svi luppo della piazza - e più specialmente poi il fa llo che a Metz h<tnno stanzct cinr.[ue battaglioni rl' aniglieria da fortezza, mentre a Stl'asbtu·go non ye n' ha che tre . · Ad ogni modo ognuno può fare quelle per~o nali ossel'vazion i e ded uzioni che crede circa alla dislocazione del le fo rze tedesche all a fron ti era ed al consegllente loro impiego . Per nos tro conto riteniamo sarebbe troppo arrischiato espone qui le nostre, non potendo confortarle che con elementi di valore troppo vago ed incerto per f:11· loro acq uistare un certo tal gmdo di seria prohaiJil iti:t. Questo sol o noi dichiariamo, ch e. cioè, le truppe france:>i di frontiera non hanno, nè possono avere che una missione di fensiva, mentre invece le corrisponden ti truppe di front iera tedesche possono ave1·e, e probabil1nonte hanno , nn mandato anche ofl'ensivo. Ofl'ensiva certamente parziale ecl n non grande dist<tnza riai co nfine, ma tuttavi a d' importa nza e le cui conseguenze pos!'O no essere Lull':·dtro che trascurnhil i. L. SEGATO maggio•·e tll (Ml tet·ia.


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LA DIFESA DI CASALE ~IONFEIUlATO (Cuntituurzimw c fine, velli mmte1·o pteccdcnte)

In quell'epoca era. governatore militare del regio castello di Oasa.le e della, provincia il generale Solaro barone di Villanova. Vecchio e prode avanzo delle guerre napoleoniche aveva combattuto ad Austerlitz, più tardi entrato al servizio del re di Piemonte seppe guadagnarsi la stima di quel governo e salire fino al grado di generale. Alto, tarchiato, viveva tutto solo, ritiratissimo, non parlava mai, sicchè i casalesi lo chiamavano : gufo, appunto per la vita solitaria che il generale menava. A. 71 anni, quanti glie ne pesavano addosso nell'almo di grazia 184:9, al vecchio soldato piacevano ancora le belle donnine, il vino e, soprattutto, il giuoco; di pochi quattrini, tentava la fortuna al lotto. 1\fa, valoroso sempre, all'annunzio che il sindaco gli aveva mandato dell'avvicinarsi del nemico, il ge· nerale - che stava in castello fumando tranquillamente un buon sigaro, sdraiato in un ampio seggiolone presso il caminetto in cui crepitava un buon fuoco - s'alzò di botto, rilesse la lettera del sindaco (l) ~. fregandosi le mani alle· (t )

La lettera del sindaco diceva:

Ill.mo signor governoto,·e del castello, Una colonna d'austriaci si olicc prossima a questa eitt:'t. Il municipio ha t1ovu tÒ prcvcde•-e t·e,•entualìtit che la- medesima si dirigesse a questa volla. Il municillio confida uello spirito clelia popolazione e nella sua fermezza a concorrere con l'esercito ad una l

gramente, chiese il suo berretto, la. sciabola e guanti, e corse al municipio. Signori, ecuomi qua da loro, felicissimo se, dopo tant 'anni d'ozio, potrò menare un'altra volta le mani. Che idee hanno? ' - Di difenderci, generale - rispose il sindaco - di difenderci se la città è assalita. · ·- Il castello, i miei cannoni e noi tntti siamo dispostissimi, il che, a conti fatti è già qualche cosa. Vedia mo l~ informazioni avute. Al generale governatore fu com11nicato l'esito della. spe· dizione Berretta. Benissimo, è già qualche cosa.. Sicchè, a conti fatti, 1 le due colonne austriache mettendosi in cammino oggi po· trebbero essere in vista della città domani mattina. A 'c onti fat ti -· era l'abitua,le intercalare del governatore - avremo contro di noi circa seimila uomini. Bene, vediamo adesso qual'è la forza di cui possiamo disporre noi. L tt legione della guardia nazionale di Casale si componeva di circa mille uomini; la guarnig~one militare del castello era composta del governatore, barone Solaro, dei due aiutanti di piazza Cappa e Poggio, del maggiore Giardini, sottotenente d'artiglieria Persighini, sottotenente dell'So fanteria Manfi:edi, · ai quali erano da aggiungere il fur iere d'a.rt1glieria Mesturini, e due soldati cannonieri: Borcio e Chiesa. In tntto sei ufHciali, compreso · il governatore, e tre militari di truppa. --- Ma - continuò il governatore -- trarremo profitto onorata rcsistenz:t; ma . nella maTH\nnza el i organismo militare, eli mezzi materia li e di supcrio1 i istrm:loni eli :merra, non ii in grado di prendere un :t eli fesa con le sole anni cittadine. Il municipio è però disposto a secondare V. S. 1. con tutti i suoi mezzi nel-· l '~tdompimento dc' suoi 1loveri pPr la dife~a ct d ca.stoll o e del fiume f>o acciò una tale posizione sia con~erral'a, Mi P•'Cgio comunicarlo delta dclihc•·azionc di qu~st.o Consiglio ed :ìllcndo da lei una rispo~ la onde rni serva di norma noi provvedimenti presi. Ilo l'onoro eli segnarmi :t V. S. l. Il Sind(lco A. DR GIOV.~NNI.

Casale, 23 marzo l 893.


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LA DIFESA Dl CASALE MONI<'ER itATO !,A DIFESA D I OASAT,E MONFERRATO

anche di quei soldati g iunti ieri, sbandati dal grosso del..J.!esercito, e se si porteranno bene chiederemo 'la grazia per lor~. Va?... - Ottimamente, generale. Ad ogni mÒdo era evidente che i l pensare ad una r esistenza for te, contro una colonna nemica di cinquemila uomini armata e preparata all'attacco, era temerario. Ma, nessuno ·di quei oravi casalesi pensò mai a far notar e l'audacia del proposito. Si diceva : Bisogna difenderci e basta. Era della patria che si trattava e all'affetto per essa non si comanda: alla patria tutto si sacrifica ; e qui si trattava di combattere per una patria che pareva. essere agonizzante e per salvarla ogni rimedio era valido e santo e giusto Tasso canta : · Per la fe, per la p~ tria il tuLto lccé. .

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Furono dunque subito disposti picchetti eli guardia a tutte le porte della citl.à e si studiò la difesa del ponte sul Po. Univa allora le due rive del :fiume uno stupendo ponte a piano di legno e ferro, sospeso a enormi cordoni di fer ro filato, che correvano in bella curva fra tre colossali piloni ad arco. Noi ld ricordiamo tutti e lo ricorderemo sempre il nostr o vecchio e bel ponte - che T orino, invidiosa, volle copiare in propor zioni troppo ridotte e meschine. - E ricorderemo le allegre feste dell'oca col salto dal ponte spiccato di lassù dai giovanotti arditi, e le matte risate ai tonfi rnmorosi,di quelli che saltando, senza arrivare a strappare il collo all'oca appesa a poca distanza, andavano a cadere nel fiume, nuotando poi fra le bar chette imbandier ate e tutte pavesate a festa. Ricorderemo le poetiche passeggiate nelle calde ser e della state, mentre sotto scorreva tranquillo e argenteo il gran papà dei fiumi, dolcemente cullati dal lento ondulare del ponte campato nell'aria. Oh! cara Casale mia,· lo ricordi 'i l tuo bel pont~ d'una volta?

Adesso quel ponte nuovo, ampio, massiccio, pesante, che sprofonda nell'acqua limpida del fiume i suoi innumerevoli pilastroni, è bello, sarà bellissimo ; ma, quella durezza delle linee, quel massiccio dell'insieme, tutti quegli archi, quei piloni che ci rubano la bella veduta della. distesa del nostro Po, che interrompe la corrente bianca e tranquilla, che sta lì fermo, immobile, duro, con troppa. sicurezza., come un padrone, non ha tutto il nostro affetto come quell'altro morto che ci ricordava tante belle cose e gentili, tanta bella storia. Sulle prime per difendere il ponte si pensò ... a taglia.rlo, ma l'affetto per quel monumento nostro lo salvò, e i difensori si limitarqno a tòglierne poche tavole che furono poi rimosse dopo la guerra. Certo il g enerale '\Vimpffen comandante la colonna austriaca in mar cia su Casale avrebbe avuta facilissima l'impresa di conquista.. ' I francesi ne avevano nel 1697 sman~ellata la cittadella, e la città, rimasta aperta, non era difesa adesso che d~t un vecchio oastello, innalzato n'el piano, ax·mato di tre o quattro cannoni troplJO antichi, cor~edati di poche mnnizioni da guerra e de.i quali non se ne potevano adoperare che due, vuoi per il pessimo stato in cui erano ridotti, vuoi per la deficenza del personale necessario. Gli austriaci, giunti sotto Casale, avrebbero potuto faci lissimamente passare il Po in qualunque punto l'avessero voluto e, sa.lita la collina di Saut·Anna che domina la città, scendervi ed impadronirsene se~za che questa potesse opporre alcuna resistenza efficace. Fortunatamente quei nemici non tentarono l' operazi one da quella par te, ma s'incaponirono a voler forzare l'unico ponte esistente sul :6.ume, alla cui difesa avevano bene p~n­ sato e servivY!no ottimamente i militi della guardia nazionale, e i due cannoni che l'infil avano con giusti tiri dal Castello. Fra le tante cose pensate, il governatore trovò che ottimo posto d'osservazioné poteva essere la torre eli San Stefano {13 -

ANNO XXXVIII.

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LA DIFESA DI CASALE ~!ONFERRATO

• - un' altissima e svelta torre che s'innalza dritta e svelta come una saetta nello spazio e proprio dal centro della cit.tà. L a « 'roua. » come la chiamano semplicemente e per i monfer rini quel che e per i milanesi « el ca:tnpanin clel ·Dom >> e per i roma.ni « e1 · cupolone >>. Ogni buon casalese ,... che di lontano torna all'ombra della sua torre sente nel petto battergli più precipitoso il cuore, e spia attento con la front.e appoggiata ai cristalli del finestrino del vagone del treno che lo trasporta velocemente, spia ansioso in attesa di vedere presto e da lungi la gran palla dorata e l'elegante cupolino della sua torre prediletta. Lassù, fra le campane e i meccanismi dell'enotme orologio - che allora non era ancora a trasparenza - vicino al gran campanone municipale - la campana delle grandi occasioni - lassù fu messo un posto d' osservazione ; e il sinda.co e il gov·e rnatore s~esso salivano spessissimo ad osservare le mosse del nemico sparso nella gran valle a sinistra del fiume. Date quelle ultime disposizioni, la città era pronta ed attendeva. La mattina del 24, e più presto che non s'aspettasse, la vedetta di sulla torr e diede il grido dalParme. Là, giù, giù, nel piano immenso, ecco, si solleva un gran nugolo di polvere e nel rosso dorato dell'aurora si scorgono due, tre, cinque, dieci cavalieri che galoppano alla volta della cit~à. /' La vedetta non sa distinguerne ancora il numero, aguzza la vista, sono, non sono ; sì, sì, son loro, sono le pattuglie dell'avanguardia austriaca., è il nemico che s' av~nza. - All'armi!. .... -- è il grido che il vigile ' soldato getta dall' alto sulla città,· e poi, dato di piglio alla corda del cam1)anone, g iù a scampanare a distesa: - All'armi !.... . il ,, nemico è qui!. ... : I cittadini accorrono, il sindaco, il governatore, i principali del pa~se corrono alla torre, vi salgono e ai cenni della vedetta anch' essi scorgono prima le pattuglie del-

LA DH'ESA Dl

CAS~LE

)IONFERR~TO

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l'avanguardia, poi, più indietro, un g rosso reparto di truppa che avanza lentamente e giù, giù, più lontano ancora, nera, serpeggiante, lunghissima, perdentesi nella nebbia che svapora, la colonna nemica. - Son loro, son proprio loro; finalmente !... Giù nella piazza e per la strada grande, la folla faceva ressa, avrebbe voluto salire, vedere, e rumoreggiava e smaniava, finchè uno dei saliti discese .a portare la gra.n notizia: - I nemici! i nemici!... Son qui gli austriaci! Fu un giubilo, fu una festa, una pazzia; finalmente!. .. - Viva. l'Italia! ... - si gridò dall'alto della torre; - e l'invocazione alla patria -· a cui fece eco, di sotto, la folla con un Ùrlo tremendo - salì al cielo perdendosi nel biancore delle nubi mattutine. - Signori, - disse il governatore invitando tutti a scendere - il 'nemico è qui, andiamo du!lque. -- E quando fu d isceso, ~ffacciandosi alla piccola portic~na ehe mette sulla strada, rivolto alla folla gridò: ·- Italiani, all'opera, e viva il Re!. .. - Viva il Re! ... - gli fu risposto, e la folla si disperse per la città, ciascuno dirigendosi al posto che gli era stato assegnato. Il nemico intanto 'i.van zava baldanzosamente nel piano.

lf.

" * Il maresciallo Radetszky dando le disposizioni alle sue truppe per l'invasione del Piemonte e la marcia su Novara., ordinò a lla brigata Cavriani, di giungere fino . a T rumello, là unirsi alla brigata Pr.incipe di Lichestein che doveva giungervi da Mezzana Corti ed entrambe, riunite alla bri· gata Gustavo Wimpffen che doveva muoversi da Pavia, sotto il comando del maresciallo conte Francesco \Vimp:!f~n, passando per lVIortara, marciare su Candia per ~ssere pronte '


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LA DIFESA DI CASALE llO~FEllRATO

a proteggere e mantenere libero il passaggio sul Po a Casale e quello della Sesia su Verc.:.lli. Le brigate si misero in marcia scrupolosamente all'ora indicata. e giunsero a Candia la sera del 23 . Di là, le brigate Cavriani e Lichestein furono subito inviate verso J!'rassineto con l'incarico di impadronirsi del ponte sulla Sesia e di t utti i mezzi eli passaggio che vi avrebbero trovato. Dopo una buona marcia le brigate giU:nsero a Frassineto, e trovato -libero da ogni ostaéolo quel passaggio, poterono sollecitamente informare il loro comandante supremo che la sponda destra non era per nulla occupata dal nemico. Per tutto il restante della g iornata le truppe austria_c he stettero ferme in Candia con l'unico e semplice incarico di consumare : i soldati: i centooinquanta boccali di vino e i viveri fatti preparare per loro da quel sindaco costrètto .ad ubbidire all'ordjne ricevuto ; mentre gli ufficiali. passavano il loro tempo giudicando ottimo il pranzo pr eparato per lo1:0 dal bravo cuoco dell'Albergo d'Italia. Vittorio Amedeo II prima di dar battaglia ai francesi che l'assediavano in Torino fece voto di erigere una chiesa che ricordasse la vittoria ch'egli chiedeva a Dio; Emanuele Filib~n:to, prima della battaglia di San Qnintino, baciò la sua spada e giurò di vincere; il principe eli Condè dormì tranquillo - lo. sapete bene -- la notte innanzi la g iornata · di Rocroy; Napoleone il Grande prima dJ. aff\ontare. il nemico suL campi di Marengo dicesi abbia esclamato,' montando a cavallo : _.: Andiamo a vincer e! ... - e gli austriaci - prima di assalire Casale - mangiarono saporitamente. Ben riposate e meglio rifocillate quelle truppe si disposero a marciare sulla capitale monferrina, allegre e sicure eli trovare nella piccola città, facile presa. La batteria N. 16 comandata dal tenente Rosewzweig, insieme ad una compagnia del corpo di :A.ottiglia, uscì di Candia seguìta àa un grosso plotone di ulani e da forte ausilio di cacciatori. Era l'avanguardia che s' incamminava sulia strada ~he per 'l 'erranova mena dritto su Casale.

LA DIFESA DI CASAf.E MONFERRàTO

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Altre truppe della brigata Lichestein furono. mandate in appoggio a quell'avanguardia che ·marciava, con la missione di guardare la strada di Vercelli; la brigata Cavriani fu poi lasciata ferma a Terranova in riserva,. solo dovere suo quello di gu ardare il ponte sulla Sesia, incarico che il Comandante la brigata affidò a due compagnie di fucilieri. Se quel volpo_ne - con tutto il rispetto parlando - del ' maresciallo R adestzky avesse immaginato quanto poveramente provvista eli forze fosso Casale, n on vi avrebbe di sicuro mandata. a gnardia tanta truppa. La forza messa pet la bisogna. a disposizione del generale Wimpffen per l'attacco era composta di : 1• Una brigata comandata dal maggiore generale principe eli Lichestein composta eli: 2 compagnie cacciatori· dell'imperatore 2 battaglioni del r eggimento B ukavina 2 battaglioni del regg[mento :B.,eyervary · l.Hl. totale eli 2 battaglioni del reggimento Geppert 4050 uomini l battaglione del reggimento D' Inton mrca. l battaglione del corpo di flottiglia 2 batterie da ·sei 2• Una brigata comandata dal maggiore generale Cavriani composta di: · l battaglion'e volontari di Vienna ) d' . . ' un tota1e 1 1 battnghone del reggtmento Carlo_ . · . . J l . H . , qnas1. 3600 3 b a tt ag l10m CLe reggtmento . angwttz \ . . l 'b a tt en·a d a se1· ;1 UOlUlnl. 3·• Una brigata al comando del maggiore generale Gustavo Vlimpffen , composta di: 2 battaglioni di volontari stiriani ( un totàle di l battaglione di volontari viennesi \ 3250 uomini l battaglione del reggimento Piret circa. 2 squadroni di ulani Carlo , Erano dunque più di diecimila uomini, tutti pronti a dar battagliaì baldi, pieni di entnsiasmo e eli lietezza r ecata dalle ottime nuove che g iungevano loro dai campi · di Novara.

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LA D!FE:lA DI CASALE niOl.'\FERRATO

LA D IFESA U l CASALE 1l0NPERRATO

Casale sebbene non offrisse al nemico alcun vantaggio militar e su truppa che s'avanzasse da Alessandria - pure, come abbiamo eletto più innanzi. era buon aiuto a chi volesse proteggere la strada di Torino, offriva - ed era pur questa l'ottima cosa· - abbondante e sicuro rifornimento di vi veri. Del resto raustriaco pensava essergli facile impossessarsi della città con nna semplice dimostrazione d' attacco che valesse a svilire la guarnigione di difesa e spaventare i cittadini già scoraggiati dalle tri~ti notizie del precipitare della fortuna piemontese.

- Bene, benone, benissimo!.. ... - fu l'approvazione del generale. Un cavaliere fu sbalzato di sella, un altro stramazzato insieme col cavallo, i rimasti si sbandar.ono velocemente. Il colpo era caduto g iusto. A quel primo rimbombo n e seguirono altri, ma poichè il nemico non rispondeva il fuoco ela.l castello cessò. Impensierì va però .l'avanzare continuo e ardito della colonna austriaca, sicchè più tardi il governatore -le fece lanciar contro qualche altro proiettile. Ma, strana sorpresa, il nemico innalzò bandiera. bianca; il fuoco dei nostri cannoni cessò ancora.

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Il governatore barone Solaro sceso dalla torre di 8anto Stefano e giunto al Castello fece dare nei tamburi alacre· mente - e f n un rullare continuo per tutta la giornata -- poi ordinò eli' puntare i cannoni verso il ponte sul Po. In municipio intanto si distribujvano ai cittadini due pacchetti dt cartucce ciascuno, e tutta la guardia nazionale andava a schierarsi sulla spianata che dalla; città sceJa.e al :fiume. Alla testa del ponte fu aumentato il numero degli uomini di difesa. / Il governatore dagli spalti tlel castello dirigeva egli stesso i tiri d'artiglieria. - A lei, aiutante Cappa, punti e mi mandi all'aria qualcuno di quei masoalzoni. Il brav-o ufficiale non si fece ripetere due volte il co mando. - Lo spero generale - r ispose; e si mise all'_opera. La testa dell'avanguardia nemica era ginnta adesso allo svolto della strada che va al sobborgo del Popolo. L ' ufficiale artigliere che la vedeva benis:;imo, puntò e comandò: fuoco! .....

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.. •.

Gli , austriaci chiedevano di parlamentare; ciò fece supporre che la colonna avvicinatasi a Casale non fosse che un'orda sbandata dal grosso dell'esercito nemico e incalzata dai nostri ·- di cui si sentiva lontan lontano il cannone e che certamente avrebbe cedute le anni alla prima r esistenza. Anzi, l'avere il nemico chiesto così subito di parlamentare, lasciò credere che quella colonna si fosse ap]Junto avvicinata. alla. città in cerca di vi veri. Il govet:natore del castello inviò un ufficiale ad informarsi che cosa si chiedesse. Il parlamentario nemico - che era un ufficiale di stato maggioro - scrisse con la matita su d'un foglietto di carta: Il gene1·ale lVimp(f'en vi or·ctina eli sgomb1·are e di cedere il castello e la città pe1· le ore 12; acco1·cla gli onori mililw·i aUa

gum·nigione. L'ufficiale inviato incontro all'austriaco portò il biglietto al governatore il quale ~- appena lettolo - sbuffq, pestò un pi~do a terra tre o quattro volte e senza dir parola ' scrisse eli suo pugno su un proprio cartoncino da visita:


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· Pr·oposta iliammessibile pe1·che castello e città saranno difesi milila1•mente (1) .

i

L'austriaco ricevendo il bigliet;;o di risposta osservò che si cono.>ceva Casale poco provvista di truppa e incapace a resistere, meglio risparmiassero e danni e vite. L 'Austria era VÌiitoriosa, inutile dunque la r esisteJ?.za casalese. l due parlamentari nemici stavano per dividersi, quando furono raggiunti sopra luogo dal governatore e da due membri del municipio della città. · Guiùati ,dall' ufficiale austriaco, e sulla sua parola che non avrebbero aYnta molestia, il governatore e i due municipali :>i recarono al quar tiere genera.le del comandante namico. Riuniti prima a consulto con tutti i membri del m uni cipio- che or mai aveva decretato di sedere in permanenza il bar one Solm:o avev.a avanzata la proposta.di t entare cl' ~t­ t enere che il. nemico considerasse divisa la condizione della forte1.1za da quella della città e del fiume. - Dubito - aveva giustamente osservat o il governatore - che la colonna che ci stà innanzi non sia una colonna sbandata e in cerca di viveri come n oi cr ediamo; ma sia invece una propria e vera vanguardia, aununziatrice di più forte nerbo di truppe, e ciò mi è suggerito dali~ presenza eli un generale e dello stato maggiore. Recandosi dal generale austriaco a fare la proposta eli considerare divisa. la condizione dei cittadini da quella della fortezza, il governator e voleva appunto conoscere quali fossero le intenzioni del nemico riguardo a quelli. IL Wimpffen aveva posto il suo quartiere generale alla cascina Poggio p res::~o il sobborgo di Popolo. Là - oltre al quartiere generale - s'era anche impiantato nn posto el i medicazione e pr eparato _ un locale per il ricover o dei feriti.

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LA DIFESA Pl CA SALE MONFBitltA'l'O

LA Dli'ESA D! CASALE MONFERRATO

Rapporto ciel governatore barone Solaro a S. E'. ·il generali\ maggior() coman-

cl aule l 'armata

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U omo alto, secco, biondissimo, molto inoltrato n egli anni, il generale W impffen accolse la commissione stando in piedi presso una finest ra, e subito l'interrogò: - Desiderano ? Quando seppe la ragione della venuta dei tre casalesi,_il generale rispose che per lui la città non era che un accessorio del castello, non poteva quindi ac::oudiscendere a q nanto gli si chiedeva. - Città e castello - continuò - per me sono tutt'uno, essendo questo per la difesa eli quella . So per le ore 12 e ai patti che io -yi ho o±fer ti non vi sarete resi, farò bombardare città e fvrtezza. Il governatore e i dne del m unicipio, ritornati, ripeterono in città le parole dell'austriaco, le quali sveglì.arono in cuore ai già accesi cittadini più n,spro il desiderio cl i ricacciare in goh~ quel superbo la b urbanzo~a risposta . Dunquo bisog'ua prepararsi alla difesa ; ma qui sorsero alcuùe difficoltà del r esto sub ito appianate. Voleva il municipio .che la sola guardia nazionale pr en: desse parte alla d ifesa sesondando prudentemente L'azione del casLello_, chè sperava il nemico avrebbe risparmiata la. città, visto che da questa non era offeso. T ale risoluzione inaspettata sollevò nn nngolo eli proteste da parte dei cittadini i quali, indispettiti, gridanmo . non avrebbsro dato ascolto nè rispettati gli ordini che il municipio sarebbe per dare se al popolo si fosse ìmpeclilio di difendere se stesso. E fn i..n nn momento r iempita la piazza grande di gente, che in folla si r ecò canta ndo e vouianclo snlla spianata alla. riva del fiume.· L à aveva già preso posto la guardia n azionale, là v'erano il sin daco e i consiglieri municipali, i q uali dinmmzi a quella imponente dimostrazione patriottica proclamarono che - aiutata dal governatore che av~va promesso_ogni possibile soccorso - la città sarebbe difesa dal suo popolo e la storia Casalese si sarebbe arricchit,a così eli una splendida pagina italiana.

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LA DlFE $A DJ CASALB liOXFERRATO

In nome del Re il capo della città invitava qunq~1e tutti a combattere. Un fren etico evviva accolse lo parole del sindaco, subito seguito dal g rido: Alte barricate! alle barricate! ..... Le barrimtte sono il potent e mezzo di difesa del popolo. Vanno celebri quelle di Milano, di Parigi e tante altre. Montàto su quel cumulo eli pietre, eli carri, di mobili, eli letame e eli terra, il popolo si sente invincibile. L e barricate sono le sue fortezze, gli spalti di dove egli getta la mort;e e sui quali cade da forte: Alle barricate! è il suo grido eli guerra. Alle barricate!. .... E via tutti, i casalesi, via tntti in gara a tirar fuori carri, mobili, brecciame, a lavorar e per innalzare ad ogni porta della città una barricata insormontabile. L 'avvocato Vallegia -:- che fu poi deputato eli Casale - si inc~tricò di far erigere una barricata a P o'rta Peperone, e ne ordinò un 'altra a Porta P o. E popolo e militi e ricchi, nobili, poveri. plebei, donne e bambini, ;;enza distinzioni eh classi, tutti stretti dal santo al'llore di patria, tu vedevi a, dieci a dieci tirare qua un gran carro carico di terra, d i ghiaia, di letame; e questi portava nna botte, quegli un pagliericcio, q uello sbuffava a r otolare un enorrp.e maci~o, altri. cur vi sotto il suo peso t rasportavano un massiccio batt ente scardinato da un portone, e chi travi, e chi tavole, chi legno, chi ferro. A. formare le barricate tutto serviva. Il municipio aveva incaricato della direzione del lavoro l'ingegnere Pietro Bosso, e questi sempre pronto, s'affannava a correre dovunque lo chiamasse il bisogno. Ed era meraviglia come tutti ubbidivano a i consigli, agli ordini dell'amico o di chi era preposto al lavoro. Tutto servi va a formare le barr icate, e sedie zoppe, spagliate e madie e mobili d'ogni sorta e sacchi ripieni di terra e mucchi d'ogni cosa; anche un gran fascio d i scope portato da una donna che volle a forza fosse buttato lassù in quell'arruffio di roba buona e cattiva. D negoziante Giovanni Alessio costrusse a sue spese due

LA DIFESA DI CASALE

~101\F ERRA TO

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barricate di legno : era una, febbre, delirio, gazzarra ; tutti volevano essere utili, tutti volevano lavorare, combatter e. Avresti eletta Casale ia famosa. città. dessritta dal Verne dopo l'arrivo dei due non meno famosi dottori. Tutti erano ·in moto ; si lavorava allegri, cantando le canzoni patriottiche, e scontrandosi nel lavoro, per le vie, il saluto era : Viva l'Italia! ..... - si rispondeva : Vivai[ R e !.: .. L e campane suonavano a stormo, era un'allegri~-., brilla che scendeva dai campanili di tutte le chiese mentre dall'alto della torre di San Stefano il gran campanone municipale suonava a d istesa chiamando al soccorso per la patria pericolante. · ·Era così per l'aria uno scarnpa.nio v~loce, allegro, saltellante, un trillo che metteva in cuore una festività, una lietezza, una baldanza nova; mentre giù, per le strade qualcuno con un tamburo attaccato alla bando liera andava rullando a crepapelle. -Dunque! .... . - Ci siamo!. .. .. - Finalmente !. .. .. - Viva l'Italia! ... .. - Viva il R e! Gli austriaci in tanto sulla sponda sinistra del fiume si .movevano, andavano, tornavano, recandosi acl occupare i punti più indicati da. cui cominciare agevolmente e con profitto l'attacco. Era un via vai di grossi plotoni, di battaglioni interi, di lunghe colonne di carri, di piccoli g ruppi, di cavalieri veloci, un altargarsi, un r estringersi , raggrupparsi, appostarsi e un incrocio, una pioggia d'ordini dati e replicati, un accorrere d'uomini che s'appiattavano d ietro i ripari improvvisati là per là, e di dove potesser o efficacemente mirare e tirare sul nemico La brigata Oa.vriani s:appoggia a Terranova, un battaglione Geppert con una divisione di ulani s'allunga sulla strada di Torino. Tre batterie aprono il fuoco contro la città, il castello e contro il ponte. Un battaglione di 11-ukavina rin-


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LA DIFESA DI CASALI!; MONF:E RRATO

LA DIFESA DI CAS.H,E MON FERRATO

forzato da una compagnia di cacciatori s'avvia velo::emente ad impadronirsi della testa del ponte. E vicino alla testa del ponte, il nemico riuscì a mettere in posizione la batteria razzi; poco dopo vi mandò ~m'altra battet·ia a piedi, una terza fu mandat~L a prendere posizione all'imbocco della strada di Torino. Quest'ulti ma batteria fu poi mandt~ta anch'essa, molto più tardi, con le al tre alla testa di ponte (.l). Alle 12 precise il cannone austriaco incominciò a tuona.re ed il nostro, p rontissimamente, rispose dagli spalti del ca.stello. Alla testa del ponte vegliava la gnm·dia nazionale numerosa e attenta.. Il cannone del castello ,continuava a rombare e quelll austriaci rispondE>vano fedelmente. Questi però si erano divisi il lavoro d i bombardamento, alcuni prendevano di mira. l'artiglier~a del ca.stello, altri liiravano apertament•3 sulla città , altri avevano fatto Ìoro bersaglio la testa çlel ponte. Il popolo difensore era tutto giù nelle strade, ari paro sotto i portici della piazza, contro le barricate e si divertiva a vedere volare i proiettili, ogni scoppio dei quali e1·a seguito da un urrah fragoroso. Il lavoro alle barricate continuava febbrile. Una linea di cacciatori austriaci distes~L tenta d'avvicinarsi all~, ri va ·del fiume, i _nostri di qui la disturbano con frequenti fuochi di fucileria; rna quell~ correndo, per sfuggire'al fuoco della fortezza. e a quello dei difensori sulla destra del Po, giunge alla riva., la scende precipitosamente e correndo sul ghiaret.o del fiume va a rintanarsi sotto il gran pilone dél ponte. ,Di li incomincia un nutrito fuoco di fucileria contro i difensori di qu~sto. Pronti rispondevano i·uostri alle scariche nemiche, rari i. colpi ehe cadessero in fallo . Al'Ciiti popolani stesi lungo la riva destra, ~bppia ttati d ietro il tronco degli

alberi del viale, prendevano di mira ogni austriaco che, temen.\rio, tentasse uscire dal suo nascondiglio. Sicchè quella squadra nemica, scesa sotto il ponte dovette rifare la strada velocemente sotto una pioggia di proiettili nostri che non furono lanciati inutilm.ente. Era una piccola vittoria quella per ,noi, e ne corse subito la notizia ·per la città che se n'allegrò e no trasse buoni a.uguri. Il governatore del castello dirigeva la difesa che procedeva già da più d'un'ora ordinatissima. Ma la città incominciava a prendere un aspetto triste, invadeva i cittadini un sentimento doloroso, una tristezza che proveniva dal non sapersi abbastanza forti per respingere il . nemico. Tutte le- botteghe erano chiuse, chiuse le porte e le :finestre sbarra:_te; i proiettili abbondantemente gettati dal nem~co andavano a cadere sulle case, per le vie, sulle piazze, a·bbatt,e ndo, schiantando, distruggendo; qualche raz?:Q aveva acceso qna,..lche pic,colò incendio, subito spènto dal prollto accorrere dei cittadini. Non si g rida.va più, non si cantava., era u11a tristezza generale aumentata dai piccoli gridi delle donne, dal fuggi fuggi dei bambini ad ogni scoppio di granata. A rincrudire la tristo7.za dolorosa della giornata corse per la città una brutta notizia, esagerata ma vera: il castello è in fiamme. E fu un acc_orrere g enerale per clar mano a ~ salva.re i rinchiusi, a spegnere le :fiamme distruttrici. Dal portone d'ingr esso al forte usciva infatti e saliva lenta lenta roteando nell'aria, una grig ia colonna di fumo e si sentiva dentro un crepitare continuo di legna éhe brucia e ad intervalli uno scroscio, un fracasso come di cosa che precipik Un razzo gettato dalla batteria nemica in posizione alla tes~a del ponte, era penetn~to sotto Fand-rone principale d'ingresso c scoppiando aveva appiccato il fuoco acl una catasta di gabbioni e. di. palizzate. L'aiutante Cappa acCOl'tosi quasi subito dell'incendio, ac-

(t) RnpportQ uffidat~ del maresciallo nactotszky dette battaglie di Novara c Mor l:l t'a (20 e 23 marzo 49).

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2::!7:1

LA DI FESA

nt CASALE MONF.ER I\ AT O

corse, riuscì a penetrare là. dentro sfidando coraggiosamente il fuoco che d ivampava e con l'aiuto di soldati che furo no pronti a provvedere acqua, a soffocare il fuoco sotto un cumulo di sabbia, rius~ì a scongiurare il pericolo d'tUÌ ince!').dio più grande e dello scoppio del vicino depositi di polveri. Passat o quel p ericolo e t'ranquillizzata la popolazione, eccone un'altra più dolorosa: ttna granat a, scoppiando, ha ucciso una donna. ~~lcuni accorrono e ritornano çonfermando il tragico annunzio. La !!ignorina Morbelli era stata colpita al viso da una scheggia di granata. N è furono q1,1elli i soli casi tristi: quattro difensori del forte, altri della P orta Po e del ponte erano stati feriti dai proiettili n emici, ohi meno chi più gravemente fl, trasportati in città, la folla li accoglieva muta, fremente . All'impr ovviso e dopo q uasi tre ore di fuoco vivissimo, il cannon è nemico tacque e le truppe accennarono ad un movimento di ritirata. Tacque anche il nostro cannone, e quasi i più speravano altri dubitavano che il nemico se n'andasse. Quel movimento inaspettato di ritirata dispiaceva. alla maggior par te dei cittadini, chè ormai tutti desideravano di venire alle mani con l'odiato nem~co. Questi però non si r itirava, solo usciva di sotto il t iro efficace dell'artiglieria del cas tello, scegliendo le posizioni migliori per l'attacco, decisivo cbe intendeva dare l'indomani. . L a notte scese fredda e piovviginosa, e in città, alla luce rossastra delle torce a vento, si continuava il febbrile lavoro di difesa preve.d endo giustamente che l'indomani sarebbe stata giornata decisiva. Si lavorava ancora alle barricate, a innalzare grandi ripari di ter ra, a piantare lungo la riva del fiume palizzate inter minabili, reticolati intricatissimi che arrestassero, r itar dassero la marcia del nemico se vittorioso. Si spedirono anche patt uglie lungo il corso del fiume per sorvegliare "che il, nemico non ne tentasse il passaggio in qualche altro punto; intorno ad ogni barricata si scavò un

LA Dll?ESA D I CASAtE

MO N F ER.tt.~'TO

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largo fosso e su ciascuna di esse preser o posto buon nu· mero di fucilieri. Il municipio, fin dal mattino aveva inviato lettere a Torino e ad Alessandria chiedendo soccorsi, rinfonr.i e munizioni e sperava ne g iungerebbero presto. Si sperava dunque che la resistenza avrebbe potuto farsi effì.cacemente, e compiere come si voleva, con la vittoria. Il cannone del castello durante tu tta la notte e a lunghi intervalli contin uava i suoi tiri bene aggiustati molestando il nemico, cercando impedirgli di scegliere ed occupare buone posizioni. L'artiglieria nemica però durante la notte non rispose mai aJla nostra, ciò che confermav,a in città la supposizione g ià fatta che il nemico batteva in ritirata. Ad un tratto un furioso scalpitìo di cavallo che galoppa, richiama l' att~n z ione dei veglian,ti cittadini. Che è? .... che sarà?.... E cl ecco g iunger e dalla strada di" A lessandria una staffetta inviata da quel g overnatore generale Sonnaz la quale porta al nostro l'annunzio dell'arrivo di munizioni, di fucili e di soldati. Figurr.rsi con qual giubilo fu accolta quella staffettSt che portava nuova sì lieta. Infatti, poco dopo, entrano in città due g randi carri ca· richi di fucili e dì cartucce, scortati da dieci carabinieri con a capo il t enente conte Morozzo di San Michele. Dire con quanta festa fur ono accolti quei bravi, è superfluo. L é munizioni ed i fucili fn rono tosto distribuiti a tutti quei volenterosi che ne erano privi e ne facevano domanda, e la provvista fu presto finita. Una lettera del generale Sonnaz, recata dal tenente Mo· r ozzo, incoraggiava alla pugna, ma si doleva non potere inviare in soccorso nessun soldato di artiglieria o fanteria. l Illustrissimo signor sindaco - diceva la lettera del generale. - Nella cÌ?"costanza della piazza non posso spedire la truppa chiestami in soccorso della città di Casale: pe?"Ò l'a?·tiglie?'ia dispone pe1" rnanda1·e al più presto un cassane

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LA DIFESA DI CASALE MONFE!tllATO

LA DIFESA DI CASALE l!ONFERRATO

eli ca1·tucce. Spiacemi di non a&e1· -r~~ezzi ne facoltrì, che sai'cbbe somrtw contento per rM il pote'l' difende?·e cotesta imt:J01'lante città della clivisione. G1·adisca

Il tenente Marozzo assunse volentieri la direzione della difesa della. testa del ponte, l'avvocato Vallegia prese il comando di una. grossa pattuglia di perlustrazione e si ebbe le lodi del Governatore pel suo servizio veramente utilissimo (1). Il deputato Mellana era corso ad Alessandria, a Torino dove s'era fatto in quattro per ottenere soccorsi e rinforzi d'armi e d'armati. E la · sera tornò da Torino accompagnato da cinque ufficiali di linea: Pietro Ferreri, Odoardo Raibò, V' ile, Gaspardino e Romani; ad incuorare maggiormente i combattenti, l'Intendente pubblicò al mattino un manife~to che spingev~,t i cittadini alla pugna (2).

il generale comand. la di visione SoNNA.Z. ·

Ed il cassone dì cartucce era giunto, erano g iunti i fucili erano arrivati i carn.binieri, era più di quanto s1 sperava. I ntanto giungeva no lettere da T orino incoraggiando alla difesa, il Ministro della g uerra scrive,·a lodando !"iniziativa presa e la risoluzione d i r esistere alla prepotenza nemica, dando così nobile esempio alle altre cit tà italiane (1). Ciò che impensieriva èra Passol utEL mancanza di personale -tecnico m~li tare, sicchè venne in mente di chiedere artig lieri da Asti, e si cl1iesero anche rinforzi alla guardia nazionale di Alessandria (2), a Moncalvo, a tutti i comuni vicin i.

Guardia nazionale di Casale Casale 2 5 ma1·zo 18 4 0. Ufficio dello stato maggiore. Scortato da tre uomini ricevon\ l'uomo arrestato pochi momenti sono. Con Stima. lhnìlisS. FELICE VALtli:GJA. Scritto di pugno del Governatore ai piedi del foglio : R~trocedo a~la civica amministrazione il nominato....... di cui si fa cenno sopra. non rtSult.:~ndomt nulla a suo carico; tanto più eh'egli cita delle conoscenze che da coLest.~ amministrazione si potranno verificare veridiche. Panni non rncrilcvol e di casLigo, perriò lo lascio a loro disposizione. Faccio locle alla civica massimo pel metodo valoroso come combattono i bersaglieri. (t )

Il gove1'1talo1·e m ilìtat·e

.\ll'illllslrissimo signor barone Solaro coulandantc il castello c ptovi nda Ili Casale. Consegno que•ta lellera lle r la S. V. lll.ma al signor rleputato Mcllann, munito ùi poteri stnlOr.linari e incaJ·icalo ùal ~liuis tcro di rndunnre distaccaJHcuti eli gu:u·J ic na· ziona li in tu tti i posti c luoghi di passaggio del Po per ritirare sulln riva fl cstra t;tn to i ponti che tu lle lo barche, le (Jil<di non debbono la>cial'Si llassat·e ~ u lla sponda sinistra d1e qualldo s i IH'o,;~ntMsero per p ~ssa l'e corpi o distaccamenti el ci nostri non ~o:iù. intliv iclui isolati o fu ggb sclli. ApproiiLto rli questa occasio ne per ri11ctcr lo ciò çhe le scriro ,·.on a'!Lr:t rn ia di ogg-i, "cio,ù che Ell a deve ]Ji·o vvedc•r..: mogli a c:he può ai mezr.i t:lte lta a di lei disposi1.i one nll:1 d • f~;a di Casale, ralendos1 elci soldati fu ggiascl1i at·mnli che ha raccolti nel c.1s telio e rlclla !.!U't rdia nazionale elle mi si dice animali$· sima. Tutto do1•ri\ essere pron to per tlislJ'uggPrc il ponte c1uando si avvicinassol il nemico per passarlo. Le rinnovo la preghirra di da1·mi notizie di q nanto sat·it per fare c di comu· nic;m ni quelle ello avra dell'esercito. Tormo, 24 marzo i849. Il ~lin istro di guerra e marina A. CIIIODO. (2j Signor sindaco, Giun,;o in questo punto ad Alessan•lria. Sono dall'lntenrtento genera l~. diopostissimo per noi. Ora si raduna la guard ia nnziouale di Alessandria; intnnto 1.00 uomini rlelht guarrlia ales~nndrina vengo no in av:tnguardia e saranno loro ;;,perto le porte. Il He non e mai stato ad Alessand ria. Di r1uesl.n sera sariJ çon provvedimenti :t Casale. vevolissimo ( l)

SoLA IlO.

Cittadini di Casale!... La Patria è in pericolo, ma è ben l ungi dall'essere Yinta. 11 nemico che sta a Ile vostre porte è i.n piccolissimo numero, esso tenta una sorpresa. Respingc telo con tutte le vostre forze. Tutti coloro che vorranno armarsi si presentino al Muni cipio e all'Ufficio eli In t.endenza e riceveranno un fucile colle occorrenti munizioni. Queste ci pervennero m coput nella scorstt)lO Lte. Uomini della <:ampagna entreranno oggi in ci tta In vostro soccor>o. Si diedero pc1·ci6 lo dlsposi1.ioni• occorrenti. Dal lato d~l Po siete difesi eia l llumè. e dal castello, alle altre porte accorrete ad erigere barricate; continuate le opere mtraprese fino da Ieri e difendetele colla vostra vita se pure il nemico si present.erà da <Juelle parti. Il diritto della propria difesa è innat~ nell'uomo ; i valorosi non temono d'irritare il nemico con un' energica difesa. Cittadini di Casale 1 Sovvenite volentieri alta Gommissione incaricata della costruzione delle ban·icate le occorrenti materie per farle; in caso di resistenza per parte di taluno tli voi, i membri della Commissione sono investi ti rlei poteri necessari per requisirle. I momenti sono supremi, ogni sacrificio sarà sempre inreriore al caso. pressante. Al ~ignor ingegnere Bosso da noi incaricato della dire7.lone delle opere si sono aggiunti i signori cavalier Zanotti, Oerotta c avvocato Vallegia. Il Municipio ed il Governo sono disposti ad ogni ' spesa per la difesa della Patria. Noi conlldiamo nel vostro patriottismo ed in quello della g~nerosa milizia nazionale. Casale 25 mnrzo .w. L'intendente (2)

MI".I- ANA .

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LA

DIFESA DI CASJ\ii,E ! fONl'E RRATO

Dai colli vicini scendevano a frotte i contadini che, sentito rombare .il' cannone nella loro valle, accorrevano in difesa della città. E _di mano in mano che ne giunge:v.ano e_1;ano ·subito impiegati al lavoro, o provvisti d'un fucile e di cartucce e mandati a . rinforzare i posti di gua.rdia e i picchetti di vigilanza lungo ]a riva del fiume. Era una febbre di Javoro, una , gara a suggerire, a prevenire, a fare, ormai più nessuno dubitava della buona riuscita della giornata. Tutte le disposizioni di difesa erano state prese, ognuno era a suo posto, tutti sentivano che l'indomani Casale o sarebbe stata austriaca o gloriosamente italiana. I nemici ,non avevano, durante la notte, fatti grandi movimenti, nè di molto·. cambiate le disposiz.ioni prese fino dal mattino precedente. '-~ Terranova· però era g{unto in r inforzo · un altro battaglione che si spinse poi fin fuori del pae~e, e al mattino furono aumentate di numero e rinforzat~ le catene dei fucilieri sulla riva del fiume. Giunto il mattino il nemico non si faceva vivo; ciò im1 pensieriva gli assediati e il Governatore clel Castello fece tirare più d'un colpo di cannone per tentare il nemico e provocarlo, forzarlo, a sbucar fuori. Ma guesti non rispondeva che mandando frequenti pattuglie a. tentare, così alla spicciolata, il passaggio del 'ponte. I nostri vigilavano attenti e· ad ogni avvicinarsi di qualche gruppo di nemici gli aprivano contro un fuo,~o vivissinìo che li obbligava a ritirarsi prontamente. · In città non si sapeva come spiegarsi quella tregua improvvisa; chi opinava quelle truppe fo~sero state richiamate dal generalissimo e mandate contro l'esercito piemontese sotto Novara - del ,quale però in città non si sapeva nulla .:_ altri sussurravano il nemico aver forse l'intenzione di forzare · 1a città da qualché altra parte, e per tutta la mattinata fu un triste dubbio, una dolorosa aspettativa in .tutti. F inalmente, verso le undici antimeridiane, il c~nnone nemwo incominciò a r ombare, ed il primo proiettile an-

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striaco andò a. conficcarsi sotto la nicchia d'una madonna nel muro d'una casa lungo la r iva del fiume. Quel primo scoppio era il segnale del principio delle' ostilità; il gran duello incomincia v:a, e i Casalesi si accin· gevano a resistere con tutte le forze contro il nemico. invasore e prepotente. . E subito, dopo quel primo colpo, fu un tuonare continuo d'ar tiglierie vomitanti - sulla città eroica - torrenti di piombo e di fuoco . \ La nostra :trtigli:eria, dagli spalti del Castello, perchè in ~inor numero, rispondeva più lenta, con meno rabbia, ma assestando bene ogni colpo. · Era sulla piccola città una vera tempesta ·di pall~ infuocate che s'incrociavano nell'aria, andando a scoppiare con fracasso giù per le strade, nelle piazze-, sui tetti, lungo i fossati del forte, fra l'erbe degli spalti del Castello, o si incastravano a forza nei muri d'elle case, o nelle barricate. I nostri fucpieri non stavano certo con le ·mani alla cintola, ma bersagliavano le . catene nemiche avanzanti n~l piano, affine di irnpedir loro- d'imboccare il ponte. E il fuoco durava vivissimo da un'ora, quando da alcuni cittadini e militi s'organizza una sortita e; uniti ai ~ara­ binieri e sotto il -comando del tenente 1\![orozzo, tentano il ponte per passare all'altra riva. Al primo avvicinarsi dei nostri una s0arica di moschetteria nemica li accoglie, ma quelli con audacia e fermezza esemplare, no~ indietreggiano,.'velocissimamente sotto i colpi della mitraglia austriaca guadagnano l'altra riva, e si slanciano con rabbia sulla catena nemiea che li fulminava. E fu una terribile mischia fra quel pugno di valorosi difensori della patria e il nemico arrabbiato di trovare tanta al]; dacia, tanta resistenza, tanta- virtù:. . Gli austri<)Ci indietreggiano po~o a poco e i- nostri, imbaldanziti dal successo, dietro ad insegnirli col ferro e col fuoco su per gli argini, giù pei fossi, attraverso i campi:' e via via... ma al nemicò giungono rinforzi sicchè fatto più robusto, pitl forte di numero, più arrabbiato dall'in-


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LA DIFESA DI CASALE

MONFERI~A'l'O

calzo, ripiglia l'offesa e i nostri, feriti, stanchi sono ricacciati :fiuo al ponte. :Ma non si sente ancora battuto quel pugno di valorosi nostri, chè giunto presso la testa del ponte, si getta in una casa lì vicino, ne sbarra le porte, e dalle finestre incomincia una scarica continua sui nemici che s'avvicinavano. Ricevuti rinfor zi e condotti da.l capitano Dokteur, gli austriaci assalgono la casa. Tre volte ·ripetono la prova e tre volte gli assalitori sono ricacciati, :finchè sopraggiunto un intero battaglione guidato dai capitano Naugy, l'assalto è ripetuto con pit~ forza, con più accanimento, con rabbia di vendetta. I nostn vistisi a mal partito escono dalla casa ·e corrono, insegui ti, :fìno al ponte. . Parecchi di quei bravi erano feriti, e il tenente Morozzo lo era gravemente. Si ritirarono dunque lungo il ponte, bersagliati ·dalla fucileria nemica e protetti dal fuoco dei nostri in catena lungo il fiume. E la difesa e l'offesa continuava accanita. Era bello vedere le due ri.ve del fiume che correva tranquillo e silenzioso, gremite .di comb atten~i; e il ~opolo .dall'alto delle barrìcate, appiattato dietro gh a.lben del v1ale, fra i macigni dei piloni del ponte, sfidando la 1morte sotto la straordinaria quantità di bombe e di razzi gettati dall'artiglieria nemica, combat~eva calmo, ordinat o, come vec:chio soldato. In città i feriti aumentavano e l'annunzio ricevuto che una nuova colonna austriaca fosse per giungere in rinforzo a quella che già aveva attaccato la cit~à. mise lo .sgoll_lento nel Municipio che vedeva essere impossibile orma1 resistere alla forza preponderante del nemic<;J . L e autorità civiche del paese giudicarono inutile il continuar e una difesa che non avrebbe fatto altro che vieppiù accanire il nemico contro di noi; egli sarebbe certamente s~ato poi più feroce nei patti di r esa. Con un manifesto del sindaco fu dunque invitata la popolazione a desistere dal combattimento.

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Ma il popolo si sentiva ormai forte della sua vìrtù, non voleva sentire ragioni, e gridava contro le autorità, protestando non avrebbe ceduto al nemico neppure un palmo di terreno fìnchè un solo cittadino fosse rimasto in 'v ita; e la difesa, e la pugna si riaccese più animata, feroce. Il popolo ormai si sentiva padrone, la città er a sua e voleva fare, comandare, non voleva consigli ; il popolo non conosceva altro che il pericolo : quello di cadere in mano degli' austriaci ch'egli odiava, e dai quali si sapeva odiato e voleva morire piuttosto che cedere. Bello, splendido esempio questo; d'una piccola città che pur sapendosi inferiore di mezzi e di forze aveva il santo coraggio della difesa della patrià : Cadremo, morremo, niuno d~ noi vedrà la patria vinta! Oh! gloria, gloria a voi, cui la patria deve, o forti, la sua salvezza. Be}la è la gloria acquistata nel nome della patria, bello il sacrificio per questa, bello e n1irabile esempio che la storia scrive a caratteri indelebili nelle sue pagine d'oro. E il vostro nome, o padri, e la vostra gloria vivrà, vivrà eternamente, perchè vìve fìnchè vivranno i secoli chi per la patria vince o muore. Tuttociò che è immortale è alto, è sublime, è divino; il desiderio di gloria è desiderio che non può nascere che negli eletti. Chi aspira alla gloria è uomo degno di essa e atto a raggiungerla, nasce ptlr essa, per essa combatte e muore. È necessario operar~, operare sennatamente, virilmente, eroicamente per acquistarsi quella fama stragrande che canta il nome nostro per tutto il mbndo e in tutte le lingue ; per meritarsi gli onori tributati dalla generalità degli uomini, è d'uopo meravigliare con le nostre gesta, con l'elevatezza. delle nostre opere, con l'ardire del pensiero, è d'uopo poter dire a chiunque : io sono da pìù di te. L'uomo che aspira alla gloria tende lontano, assai lontano i suoi sguardi, e senza muovere d'un passo percorre remote regioni, spazia oltr~ le nubi e per gli astri del cielo. Nella g randezza del-


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LA DI FESA DI CASA LE MONFERRATO

l'universo la sua mente non trova limite, la magnificenza del tutto non lo sorprende, n on lo confonde; percorre sulle ali d'un tenace volere un campo sconosciuto, ma del quale va passo passo prendendo possesso ; e va, va, va, finchè raggiunto un punto, si sla.ncia nello spazio e vi resta librato. La meta è là, egli la vede, egli la sente vicina, e s'affanna, e s'arrovella finchè, afferrata pel crine cl' oro la gloriosa dea sfolgoreggiante, più non l'abbandona e !\miverso meravigliato si inchina a quell'uomo che più tende ad avvicinarsi a Dio, perchè è quegli che più s'avvicina alla perfezione. È grande il filosofo che stupisce con la profondità delle sue dottrine; meraviglia lo scienziato con l'insignì e inattese scoperte ; è bella e gentile la gloria del musico che rapisce con la dolcezza delle sue melodie ; grande è il poeta che s'inhalza con voli d'aquila oltre il terreno; ma niuno ,d i essi uguaglia chi sprezza imperterrito la morte, niuna gloria è più pura, niuna gloria è più bella e sublime quanto quella che s'~Lcqu ista chi sacrifica sè stesso per la patria sua esclamando pieno d'amore : La vita che mi desti ecco t·i

rendo !... 1 Gloria, gloria a te, Casale nfia., e g ioisci clelh~ tua gloria.

~ll'oblio

Gli orgogli minuti via ;utti l-a gloria è dei ror~i... l

(llERCIJET)

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Sulla barricata che chiudeva la Porta di Po- che metteva al fiume - era salito un manipolo di arditi popolani che sfidavano di lassù i nemici prendendoli di mira ad uno acl uno, e acl ogni colpo ben assestato era un evviva che si sprigionava da que' petti, un evviva 'd i lietezza, un urrà alla patria. J!"'ra il cadere delle bombe e lo sqoppiare delle racchette, s'inoltrarono il sindaco, altri membri del col'lsiglio munici·

LA DIFESA DI

CA~Ar.E

)!ONFERUA'l'O

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pale, insieme al vescovo della città monsignor Di Calabiana, cercando convincere i difensori essere inutile la lotta. Ad ogni parola che vescovo e municipali rivolgevano a quelli della barril~ata, scendeva di lassù, come un rombo di cannone, un no, prolungato, rumorosò, risoluto, e una scarica più fitta, una più micidiale scarica di moschetteria andava a cadere sul nemico, seminando morte e rovina. E continuando il vescovo le sue parole di pace, il cittadino Evasio Mussa, gli gridò dall'alto: Basta, basta, monsignore, sappia, finchè avremo munizioni e vita non tratteremo con gli austriaci, tanto meno cederemo alle loro minacce! - e, rivolgendosi a quelli che l'attorniavano fuoco, compagni - gridò - fuoco e viva il R e !. .. - Viva il Re - gli rispose il buon vescovo e Dio vi conceda la vittoria. E fu risoluto ·ai continuare a combattere. Adesso aveva invaso i cittadini un infernale desiderio eli uccidere ; ogni colpo, prima d'essere sparato, era studiato, e quando, par tito il proiettile si vedeva laggiù sulla riva opposta cadere un nemico, era un urlo frenetico, un ap- , plauso al tiratore fortunato. Due assalti tentati dal nemico col 2° battaglione Rukavina e con la 9" divisione Nagy, furo~o energicamente respinti1 e sebbene questi riuscisse ad impadronirsi della testa di pot?-te e della piccola casa vicina., pure non si ebbe altri vantaggi. Convi~n dire che il nemico lavorava arditamente sotto il fuoco dei nostri tentando eli riattare il ponte per poter correre all'assalto della città. E già la brigata Cavriani si pr eparava all'attacco-; e i nostri che avevano compreso prepararsi l'ultimo cozzo, il più tremendo, il risolutivo, stavan pronti a sostenere l'urto nemico. Il fuoco si era fatto più vivo e micidiale, il crepitio delle moschetterie, ìl rombo dei cannoni, lo scoppio delle bombe, riempiva l'aria d'un fracasso infernale reso più triste dal lamento dei feriti, daUe preghiere e dalle bestemmie dei

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l.A DIFESA DI CASALE l\IONFERRA.TO

moJ:enti e dall'urlare continuo dei nemici incalzanti e dei difensori ridotti ormai all'estremo. D'improvviso un grido echeggiò per l'aria: Bandiera bianca! bandiera bianca! - Dove? dove? - Là, là., sul ponte; ecco, ve' la innasta un soldato; il nemico è vinto!. .. -Evviva!: .. E in cit.tà fu un improvviso rullare di t.amburi, uno squillare di trombe, e gente che correva all'impazzata per le strade, gridando: - Vittoria, vittoria! .. , - e le donne s'affacciavano alle finestre, meravigliate di quel baccanale improvviso . . - Vittoria, vittoria! il nemico è vinto!. .. Il fuoco cessò subitamente d'ambe le parti; il nemico chiedeva parlamentare, e il Governatore del Castello inviò incontro al parlamentario il maggiore Giardini. . L/ufficiale austriaco chiedeva di parlare direttamente col Governatore della città, sicchè il maggiore, fattogli bendare gl~ occhi, con la scorta di due militi della guardia nazionale lo guidò al castello.

*"* Appena avuta la notizia c'he il nemi!llO aveva innalzata la bandiera bianca, erano accorsi in Castello, il sindaco e parecchi membri del municipio insieme col vescovo. Presenti tutti quei signori, il barone Solaro ricevette l'austriaco, il quale gli notificava avere il generale Wunp:ffen ricevuto dal generalissimo le notizie della disfatta dell'esercito piemontese a Novara, e del conchiuso armistizio fra il maresciallo R adetzky e il nuovo Re Vittorio Emanuele, armistizio che sarebbe stato certo un p_reliminare di pace. Se la triste nuova della ca.duta' piemontese a Novara, addolorò i buoni Casalesi, l'annuncio che le ostilità sarebbero

LA Dll!'KS.A Dl CASALE MONFERRATO

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cessate fu per tutti un sollievo grandissimo, tanto più che ad iniziare le pratiche di pace era stato il nemico stesso. Il Governatore e l'ufficiale austriaco parlamentario conchiusero subito un trattato col q nale si dichiarava sospeso il combattere, le truppe austriache si sarebbero ritirate al di là della Sesia. La folla intanto che aveva avuto sentore del trattato, si assiepava sul piazzale del castello in attesa di nGtizie, e quando, uscendo dal for te il sindaco ed il vescovo annunziarono che il trattato di pace era stato conchiuso, .fu una gioia in tutti. I giovani e i più arditi accolsero male quella pace improvvisa, avrebbero essi voluto continuare a. combattere, avrebbero voluto che il nemico si fosse ritirato, avesse le· vato l'assedio, perchè costrettovi dalla resistenza continua ed eroica. Si deve continuare a batterci, dicevano, e lo possiamo; tanto più che in quel momento giungeva in città - accolta lietamente - la guardia nazionale di Alessandria. Dopo la battaglia, l.a festa; e giù tutti a gridare evviva, à c&.ntare, a osannare, pur dolenti della disastrosa sconfitta di Novara. Gli austriaci si ritirarono lentamente àl di là della Sesia e in città cominciavasi ad atterrare le barricate, a riparare ai danni dell;assedio, quand'ecco un'allarme improvviso richiama tutti al dovere : - . Gli austriaci tornano indietro a ritentare l'attacco! Ed ecco la città di nuoyo tutta in fermento; si grida al 'tradimento, si vuole la guerra, si bestemmiano le autorità che avevano conchiuso il trattato senza saperlo far rispettare, si rifanno i ripari, si ritorna alla difesa. La guardia nazionale alessandrina mauda una compagnia in perlustrazione fino a Frassineto, il capitano Di Negro ne guida un'altra alla Sesia, ma flntrambe ritornano in città portando notizie che _il nemico si allontana sempre più, e di non averne scorto alcuna traccia. Rassicurati i cittadini da quelle notizie e più da un manifesto del Governatore militare il quale assicurav& che il


LA DIFESA DI CASALE MONFERRATO

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LA DI FES A Dl CASALE MON'FERRATO

cannone del castello vegliava, la città riprese a poco a poco il suo aspetto e la sua vita ordinaria. L'indomani dell'armistizio i muri della città erano tappezzati di manifesti. Un~ del vescovo . invitava i cittadini ad un Te Deum.. nella cal;tedrale in ringraziamento al Signore

pe1· la ottenuta liberazione della nostra città dalle armi nemiche. Un altro manifesto del sindaco annunziando cessate le ostilità, invitava i cittadini a ripigliare tranquilla- mente le abitudini antiche, e finalmente un manifesto del Governatore mili&ar e rendeva conto del trattato conchiuso e si dichjarava .soddisfatto della fermezza e del valore dimostrato dal municipio e dalla guardia cittadina. Casale dunque era libera, e doveva al proprio valore se l'austr iaco non v'era potuto entrare da padrone. Oh! ben. venga e presto il monumento che ricordi ai fnturi l'eroica difesa, che dica ad essi la virtù dei padri e li sproni l'esempio e li fortifichi la speranza di saperli imitare degnamente. I cittadini guardino con orgoglio la loro bandiera e quella nappa d'onore al valore militare di cui la volle fregiata Re Vittorio Emanuele (l ) ricor di ad essi le due giornate 24 e 25 ma{·zo 1849 m cui pochi, sforniti eli tutto seppero per la

Torino, addi 23 marzo !850. Jll.mo Signore sig. Paci . Coll.mo, _ S. M. memore eli quanto gloriosamontn opera \'3 cotesta guardia nnionale nei giorni~~~ e 25 marzo !&9 che colla coraggios.'l ~un resistenza impeclivn l'occupazione della citta pe.r parte rtell'nrmata austriaca, deliherava in consiglio dei ministri di fre- # giar e la bandiera clelia stessa guardia nazionale di una nappa d'onoro la quale rammen ti la bella conrlott:t rli e.•sn io 'JUei giorni memor,wdi. Secondando con pfn.r.cre le inten~ioni !Iella lorlat<l M. S. io mi reco a pregio di partecipare a V. 5. lll. ma qu es to speciale contrassegno di distinz ione cui volle tributare cotesta guardia nazionale, pregandola di esse1·e presso la med esima l'inte rprete dci sovran i suoi sentimenti. OITI·enrlole in nl)me suo la nappa che riceverà ~on la pre sente, con fregiare Ella sto.> sa la bandiera in prese nm eli tu tla la guudia schierata c del consl~lio delegato. !\ella. yiva nrlucia che V. S Hl. ma ,·orra clnrc n questa sovrana dimostrazione tutta la m<~gf,~ore solenne pub iJiicità che la circostan1.n esige, incontro il van taggio di offrirle i sensi della mia distinta considerazione. Di V. S. 111. ma Dev. Oblmo servitore sottoscritto all'origioale: GAL• AGI\0.

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fede della patria resistere ad un nemico forte e prepotente, e ne vadano orgogliosi. Il maggior e generale barone Solaro di Villanova fu promosso tenente generale in premio della bene organizzata e coraggiosamente sostenuta difesa della città. Ed ebbero la medaglia di argento al v~1lore militare il maggiore Giardina, i due aiutanti di pia:r.za, Poggio e Cappa, il luogotenente P ersighini, il sottotenonte 1\Canfredi. I due cannonieri Chiesa e Biorico fu\·ono pr emiati con menzione onorevole, e lo fur ono pure i carabinieri Corbella Gaetano e Giacomo Pinardi ed i cittadini, Chirughi Pugno e Gazzone e un altro Pugao ecl il fhrmacista Gallo. Morirono sulle barricate il sP-llaio Faustino Granella e il fabbro Pietro Deregibus; il tenente dei carabinieri conte Morozzo Vittorio di San Michele morì quasi subito per le ferit e riportate nella sortita del 25, due scheggia di pro ietti!~ che gli avevano stracciato il cuore. E combattendo sulle barricate, lungo la riva del fiume e sotto i piloni del ponte e lungo il ghiareto, molti furono i feriti: il marmista Bernascone, il soldato Battista Bonarclo, il seo-retario Paolo Demattei, i soldati Pietro Forno e Grosso o Paolo, il falegname Ilfichele Gerbino e molti altri cittadini: Michele Gagliardone, Antonio Luparia, Giovanni Merlino, Pietro Mussio, Francesco Bollino, F elice Rossi e Felice Verniola e Luig i Matto. Baldassarre :::ìereno uno studente chierico, sentito tuonare il cannone e scoppiare Le bombe in città,, fugge di scuola e provvisto d'un fucile, nascosto fra i macigni nel ghiareto del' fiume dura tutti e due i giorni a freddare guanti nemici. gli venivano a tiro. IL bravo giovane fu, più tardi in Crimea e anche là fu un valoroso della legione italo-inglese. E come ricordare qui i nomi di tutti quei bravi che durante i tristi giorni dell'assedio si mostrarono degni figli di quell'Italia che, in quel momento appunto, il più grande dei Re prometteva far una e libera ? Dei morti e dei feriti della parte nemica non parlo, ess,i avvevauo ubbidito ciecamente e fedelmente alloro padrone;


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LA D IF.BSA DI CASALE MONFERRATO

e della divisione Wimpffen il maresciallo Radetszky nel suo rapporto all'Imperatore dice: « I condotti~ri, come anche il distaccamento sotto Casale e il conte Wimp(f'en, c~ascuno nella sua sfer;a d'azione, si e condotto nel modo più segnalato». IL consiglio municipale di Casale riunito in seduta solenne decretava funerali pubblici ai morti sulle mura e sulle barricate, ed una lapide che ne ricordasse il valore; sussidii alle famiglie dei mor ti e dei feriti; l'erezione di una colonna monumentale a ricordo del fi1tto; una spada d'onore al governatore del castello, un indirizzo agli ufficiali dell'.esercito, un altro alla milizia nazionale, ai carabinieri, al comitato di difesa e a tutti quei valorosi privati e soldati che concorsero all'impresa; la pubblicazione d'un elenco dei morti e feriti ; di chiedere la grazia sovrana per quei soldati che trovandosi in carcere al castello concorsero v o lo n tarie.mente alla difesa, ed infine un ringraziamento alla guardia nazionale di Alessandria, a quella di Moncalvo, di San Salvatore e Villadeati per il loro generoso aiuto.

LA DIFESA Dl CASAI. E MONFERRATO

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Oh! se li ricorda la mia Casale i brutti giorni del governo dei Duchi di Mantova, i capricci di Margarita, le dispute di Oliviero Cappello, la difesa del fortino della Rocca il bombardamento della Torre di Santo Stefano, e le pre· tese di Emanuele Filiberto, le tirannie del Gonzaga cattivo, vigliacco, feroce. E fu proprio essa, la piccola e laboriosa cittadina d'oggi quella che subì il famoso assedio del 1630 che il gran Papà Manzoni ricorda, e fu proprio la piccola e laboriosa cittadina d'oggi che ebbe gli ardimenti del 1849 che impedirono all'Austria di .aggiungere, al già fatto, altri e più calamitosi dann~ all'Italia nemica. Oh! viva, viva nella storia della patria alto il tuo nome, o città nobilissima, viva e i tuoi figli mostrando allo straniero le bombe ed il bronzo delle racchette incastrate tutt'ora nei muri delle tue strade, dicano del tuo valore, della tua fede nell'Italia grande, dicano del tuo eroismo e La rimembran.a della tua virtudo Durerà sempre, e amabile nei canti Ne sonerà per l'universo il nome (i).

" * * Ed ho finito di narrare di quelle due giornate tristi e pur belle. Casale è adesso una piccola e t ranquilla cittal dina piemontese ben nota per le sue industrie vinicole e per le sue case e fabbriche di calce e di cemento. È una . tranquilla cittadina che vive di' lavoro; tutta lieta fra i verdi vigneti di cui son ricche le sue amene colline scendenti lentamente a specchiarsi nel Po che le scorre ai piedi. E quella città così tranquilla, così pulita, così calma, conta n ella sua storia pagine terribili e gloriose. Dalla insurrezione contro i vescovi di Vercelli che la tiranneggiavano nel secolo xm, a quella contro i nobili nel 1303; passò per vicende varie sotto gli Alerami, e poi ai P aleo· loghi; fu dei franèesi, degli spagnoli e di tut~i e due ad un tempo.

ERCOLE PIFF ERI.

(i l Odtssea.


2289 progetto di legge suii'I)I·dinamento dell'esercito che pende davanti alla Camera, ed a vari provvedimenti di ordiuc amministrativo, intesi a semplificare i servizi ed a realizzare economie iu tutto ciò che non tocca la forza, onde avere mezzo di dare agli :-~ pparecchi di difesa un impulso man mano crescen te. Secondo l'int.endimeoto del :\fioistro, partendo da un minimo di 14 milioni e mezzo, come quello cile gii: fu stabi lito per l'esercizio 4893-9~. gli staoziamanti ' del In parte ~trnordioaria de l bil:10cio delln guerra dovrebbero andare gradualmente aumentando, fin o n raggiunge1·e 20 milioni, poichè 1'11pprovazione del disegno di leggo sovraccenn11to pet·metterlt di spingere fino a questa somma l~ pa rte straordinaria delle spese, nel tempo stesso che d3rà modo di rnigltorare l'istruzione clelln truppa con un leggero aumento di forza bilanciata. Per l'esercizio ·189 ·~-95, tenuto conto delle somme già inscritte in bilancio, e di quella chicst:• con questo disegno di h•gge, gl i stanziamenti della parte straordinaria ammonteranno a lire 15,380,000. Si sarebbe potùto presentnre alla Camet·a l'intiero progetto per le liro 72,46o,OOO che ancora rirnaogono a eoncedersi, col relativo riparto sugli esercizi del rruiuquenntO, co m ~ :>uo le farsi in qnesti casi, ma siccome gli aumeuti prpgressivi sono legati a rnodificazioni nell'ordinamento non ancora approva te, così il Ministero credette più regolare chiedere per ora i sol i stanziamenti necessari pel ·i 89!~-95, cioè: per fabbr icazione di fucili e. moschetti, relative munizioni ed accessori, oggetti di buffetterie e trasporto dei medesimi . . '. . . . . 8,000,000 carta topografie~ generale d'Italia . 200,000 t~pprovvigionamenti eli mobilitazione riparazioni e trasporto dei medesimi . 500,000 fabbricazione d'aniglicria di gran potenza n difesa delle co:;te, provviste e traspot·ti relativi. 500 ,000 lnvori, strade, ferrovie ed opere mtlitari. •f80,000 forti di sharralllen to e lavori a difesa dello Stato. 350,000 espropriazioni e lavori per poiigoni d'miglieria e di fanteria, costruzione di magazzini, sale d'armi e cavallerizze . 4-70,000 armamemo delle fortificazioni, mnteriale per ar. tiglieria da fonezza c rela ti vi trasporti ·t ,200,000 acqn isto di materiale d'artiglieria da camp<~gna e relari vi trasporti . 500,000 NOTIZIE POLITICO· MILITARI ITALIAKE

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NOTIZIE POLITICO-MlLlTARI ITALIANE l

Come abbiamo detto nell'ultim a dispensa, rou. Ministro della guerra, nella seduta del 23 novembre p. s., pre5entò tre nuovi progetti di legge alla Camera e ne ripresentò uuo (quello per l'avanzamento nell'esercito) al Senato. Diremo nozitutto una parola di quelli presentati alla Camera. Il primo di essi è un progetto per spese straordina rie militnri sull'esercizio 1894--95. Le spe5e etreuive ins<.:ri tte nel bilancio della guerra per il detto esercizio, come rilevasi dagli stati di previsione presentati lo stesso giorno, ammontano: per la parte ordinaria a . L. 230,620,000 e per la parte straordinaria )) 3, •1 80,000 1

Totale

L. 233,800,000

restano quinùi da inscri versi, e perciò si chiedono col detto disegno di legge . per raggiungere la cifra consolidata di

12,200, 000 » ~H6,000,000

Quest.a ~ifra, com'è noto, venne fissata fon dandosi sul r.riterio di contemperare le esigenze delhi difesa con i mezzi economici del paese, e si congiunge al proposito di dare, en tro quei limiti di spesa , il massimo sviluppo nlle forze militari e ridurre allo stretto necessario gli stanzia menti per i servizi ac·ccssori. In base a questi intendimenti venne concretato un piano delle spesb straordim.rie milita ri da fal'si nel quinquennio 1894-95 ·1898-99, le quali ascendono alla somma complessiva di lire 87,575,000; ma siccome lire 14, 930,000, già accordnte da leggi precedonti, sono ancora disponibi li, co>ì il cred•to da chiedersi per quest'uopo al Parlamento ammonta a lire 72,640,000. La somma totale ùelle spese da fnrsi nel quinquennio non au,drebbe divisa in p11rti egunli sui di versi esercizi, ma in quote di anno in :J.Dno crescenti; e ciò perchè questo piauo si collega all'approvazione del

·1 2,200,000


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NOTIZIE POLITI CO-MILlTARI ITA LIAN E

N OTI ZIE POLl TICO-MlLlTARI ITALIANE

Il secondo dei sovraccennati disegni di legge riguarda la leva sui nati nel ·1873. Questo dise:zno è in tnllo simile a quello già npprovato nel!o scorso apri le, per 1 :~ leva s ul!~ classe •1872 ; propone cioè di ado tt~re anche per la d asse 1873 questi tre .Provvedimen ti: 1o di arruolare in 1a ca tegoria tutti gli inscritti della leva sulla classe •1813 che saranno dichinrati idonei , e non abbiano diri tto all'assegnazione al la 3a categoriJ ; 2o di ridurre io adeguata proporzione la ferma degl i inscritti stati rimandati alla leva sulla classe 1873 dalle precedenti leve sulle classi 187·1 e ~872 per di fetti fis ici ( rivedibili); 3o di lasciare al governo la facollà di stabilire il numero degli arruolati in ·1 categoria che dovrnnno assumere la ferma di due anni. Pende, com'è noto, davanti al Parlamento, il disegno di una nuova legge snl reclutamento dell'esercito, ~h e già ebbe favorevole accoglienza dalla commissi(1ne della Camera incaricata di esa minarlo, e sul quale esiste una bella relazione dell'an. generale Afan de Rivera. Ai princi pi di quel disegno di legge è informato questo sulla leva della classe ~ 873 come lo era quello per la classe precedente. Avendo parlato a lungo di si{fatti principi in aiLre dispense, non ci torneremo sopra in questa; noteremo solo, riguardo al secondo dei tre provvedimenti sovraccennati, un fatto messo in ril ievo dall'an. Ministro nella sua relazione : il dubbio da taluno espresso, a proposito della leva sulla classe del •1872, che la riduzione della forma dei rivedibili avrebbe agevolato l'aumento di essi non fu confermato da ll 'esperienzH, inquantochè il numero degli ioscriui stati dichiarati ri ve~ ibili m detta leva uon è stato maggiore ' di quello delle leve precedenti.

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quei temperamenti e quelle ecce;doni che la minore gravità delle ci rcostanze permette. Questo disegno di legge mi ra anche a disciplinare 111 requisizione delle fen ovie e delle tramvie, le qual i per lo sviluppo, che da rrua lche t~mp? vauno ass.umendo, possono essere un potente ausilinrio per l'esercito 1n tempo dt guen a, ed f~ quindi indispensabile d1•5 sièluo comp l e~o.m ent~ a disposizione dell'autoritù mili tare; co ns ider~ pure necessnn o l:lw lll tempo di guerra le navi d~ll a Na vi 0cr11zione 0aeuerale c delle n!tre società siano completamente n disposizione del governo, e quindi ntenne op portnuo comprendere nella legge anche la loro requisizione.

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Il terzo degli accennati disegni di legge riguarda le 1·eqwstztoni mil'itar i e le son~;ministrazio ni dei comuni alle truppe. Esso ha per iscopo di dare norme fi s::e e precise a questa ma.teria che finora ne rnanca. Distingue nettamente le requisizioni che le truppe possono chiedere io tempo di pace, da quelle del tempo di guerra; propone che in tempo di pace ed in territorio nazionale esse vengano fatte con tutti

l i disegno rli legge sull' avanza m en t.~ nell'esercito ri present.ato al Se, n.at.o del Regno, è preceduto da una breve relazione con cui si 'dii rag•one. de~ le ~och issime modilìcazioni introdotte in quel progetto, di cui le pr10C1pah sono, come altra volta abi.Jiamo accennato: ,lo l'aumento d ~i ~ i m iti di età di due anni per i capitani e di un :~ uno per i maggJOn; 2o aver tolta ogni eccezione per il limite di età massimo degli uflìcia li genera li . I nostri lettori ricorderanno che il ·13 febbraio ·1892 ìl Sena to aveva a pp ~·ovato uu pri m~ ~ isegno di legge su ll 'av~nza mento presen tatogli d~ ll on. P.ellonx, llim•stro della guerra; che due giorni appresso 11uel (l!soguo dt legge fu presentato alla Camera dc)ve una comm issione lo esaminò e il risultato di quest'esn rn e, fu coucreta to iu una relazione dell'oo. ~ais •. in .massima favorevole al progetto, colla proposta di al· eun~ varumt1. R•corderanno pu l'l} i lettori che, c!Jiusa poco dopo la sess1one parlament.are: caddero. con essa il progetto di leggo approvato dal Senato e la relaz10ne dell on. Pais. • Nella successiva sessione lo stesso )l inistro. ripresentò al Senato (28 no.vemb~e. ~ g92) con lievi. mod~fìcazioni lo stesso pro7etto di legge e po1 lo fl l1ro durante hl d1scusSJODe per avere la maggioranza del Senato votato contro l'articolo cl1e fissa va i limiti d'età. Que~ to è il dis~gn o .di l egge che torna al Senato per la terza volta, col le due mo d • fi ~az • ?n • che . abbia mo so pra accennato. La prima è conforme ai des•don espress1 ~a. molti in Senato, la seconda è con forme alle pro· poste della <"OmrmssJOne della Camera. l 45 -

ANNO XXXVIII.


NOTIZIE POLIT ICO· MlLl'fARIITALIANE

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NOTIZIE POLITICO-MI LITARI ITALIANE

Di questo progetto abbiamo già parlato molto n eli<> precedenti punta te c ne ripa rleremo quando tornerà in discussione.

Da1 progetti già present11ti pnssnudo a quelli che si sa essere pronti , ne noteremo uno per la unifica zione ammiuistl'at-iva nella colonia Eritrea, ispirato al desiderio più volte fo rmulato in Parlamento nello scorso anno e for ma lmente accettato dai i\lioistl'i della guerra e degli 11/l'ari esteri. Tale progetto, compilato dall'ouo1·evole Baratie1·i per espress0 incarico ricerutooe dal governo centrale, mentre provYede ad uua generale semplificazione del funzionamento dei vari servizi nella colonia, ri unisce in una sola le attuali molteplici dipendenze amministrative di quel governo locale, riunendo in un bilancio unico 'rp1elia gestione fìon nziaria civile e militare sotto la respons<1bilità del ì\Iinistro degli all"ari esteri, realizzando così nn a notevole ecouomia al bi lancio dello Stato. n progetto, .già accettato nei criterii di massima e concretato nei particolari più importanti da i due Ministeri maggiormente interessati, quello della guerra e degli afl"ari esteri, dovrebbe and.are in vi?ore col prossimo esercizio finanziario e poggereb~e sulle bas1 seguenu: ~ o Un minimmn. di spesa complessiva strettamen te comm1surato <ti bi!'ogni imprescindibili della colonia ed al quale si farebbe fronte in parte col prodotto ognora crescente dei tributi loca li .fl ~e l r~ ma ­ ncote con un tenue conti ibuto per parte dello Stato da 1scn vers1 :>ul bilancio del Ministero degli all"ari esteri e con un concorso del bilancio de! Ministero della guerra "proporzionato alle spese di carattere militare. 2• Una gestione amministrativa e contabile avente il suo centro in ì\iassaua stessa alla di rezione immediata del governotorc e sotto l'alta sorveglianza e controllo del )l inistero degli an·ari esteri. 3o Un accentramento, direttivo dei vari servizi nella persona del governatore, il quale ne risponde esclusivamente verso· il i\linistero de,. li an·ari esteri e pr·ovvedc a l loro funzionamento mediante personali res ponsabi li ridotti io numero ed importanza allo stretto fab bisorrno richiesto dalle esigenze loca li. :\.proposito. deii'EritreD giova poi sapere che l'esercizio finanziario per l'anno 1892-93 si chiuso con nn notevo le avanzo. Difatti le entrate diedero un gettito superiore di lire 60 mila in con-

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fron to alle previsioni , nonostante che l'aumentata produzione loca le abbia prodotto un ristagno nei prodotti del le dogane. reddito proviene dal ricavo per affitto di terreni a ~copo Il maP<riore 00 di colonizzazione -e per tributi pagati dalle diverse tribù, il che prova l'effettivo risveglio e miglioramento della produzione ed economia generale nella colonia. ·

Fra le più importanti disposizion i d' interesse militare emanate o venute a cognizione del pubblico durante -la quindicina notiamo le seguenti: _ . . .. . - Sono state pubblit-ate le t<~belle d1 reclutamento e eh mobd1taz1one dei corpi del regio esercito, che dovran no andare in vigore il1 °del prossimo mese di gennaio •189 !~. in sosti tuzione di quelle l:he fanno seguito all'istruzione complementare al regolamento sul reclutamento cd all' Atto 37 del ·18\H, le quali conseguentemente da quel giorno s'intenderanno nbrogate. La principale innovazione ò quella di aver rese stabili le tabelle di reclutamento, assegnando a ciascllu distretto non già alcuni dati reggi· menti fissi da reclut-a re, che, cambiando di gu:.rnigione, danno luogo OPni anno a varianti nell'itinera1·io delle reclute ai corpi, con spesa ogni a~no variabile, sibhene assegnando a ciascu u distretto delle sedi Gsse di reclutamento, senza tener conto del reggimento che io quel dato tempo sia di guarnigione in quella sede . - E stata inviata ai comandi di cor po d'armata una ci rcolare con cui, nell' intento di coprire le defi cienze di sottnffieiali, che si riscontrano nei recr~rimenti di artialieria d11 cost:J e da fortezza, si dispone pei meoo v de<;i mi uno speciale reclutamento fra i sotluffiziali dei reggimenti di fa oteri;, e dei bersaglieri. A tn l uopo il Mi uiste1·o richiede per ciascuno di questi reggimenti la proposta di due sottuffiziali che rispondano a date condizioni . Fra questi il ) l ioistero si riserva di sceglier ne alcuni che saranno ammessi a frequenta re un corso d'istruzione, compito il quale, f>Otranuo essere trnsferti effeuivi nei mentovati reggimenti d'artiglieria. - È stato <l pprovato il regolamen to di servizio interno per le come o·li p:l"Hie o. o stabi liménti delle sussistente militari, il quale :1ndri1 in vigore il •1° gennaio •1894. - Vennero approvate ~ d:1tare dal •1o dicembre p. s. varie mo-


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NOTIZIE POLITICO·'MILITARI ITALIANE

dificazioui al regolamento per le compagnie di disciplina e per gli stAbilimenti militari di pena. - ~ell'intento di rendere più agevole a tuui i militari in congedo illimitato la sollecita. presenta1.ione ai distretti od ai corpi in caso di chinmata alle armi, il Ministero è venuto nella determinazione di concedere, anche pei semplici cam ui di residenza, :1 tutti ' indistintamente i militari in congedo illimitato, che ne facciano richiesta, il tra!>ferimento dal distretto cui appartengono a quello nella cui circoscrizione trova si il luogo della loro nn0\'0. residenz~.

NOTIZIE POLI'riCO·MIJ.lTARI ITALIANE

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Bnccelli, istruzione; l\locenni, guerra; :Moria, marina; Calenda de' Tavani, giustizia; Ferraris M., posta e telegrafi. Il io i nuovi ministri prestarono giuramento nelle mani del re.

*** *" * La crisi scoppiata il 23 novembre p1·ossimo scorso, come abbiamo narrato nella precedente puntata,. fu pienamente risoluta il 15 corrente. Non è nostro còmpito fare apprezzamenti sulle fasi della crisi, nè sulla sua ·risoluzione. diremo solo due parole di cronaca. ·L'onorevole Zanardelli, che per il primo aveva ricevuto dal re l'incarico di co~porre il nuovo Ministero, era riuscito, dopo un<l laboriosa gestazione, a comporre e presentare a Sua Maestà una lista di pe1·sonaggi disposti ad entrare nel nuovo Gabinetto; ma il re, esaminata la lista e visto che mancava in e:.sa il ministro delle finanze, riserbò le proprit> risoluzioni, invitando l'onorevole Zanardelli a considerare meglio la situazione. Ed invero, in un momento, nel quale la questione finanziaria pdmeggia su tutte le altre, un Ministero che si presentasse nuovo senza Minist•·o delle finanze sarebbe sta to per lo meno un Ministero incompleto. A quanto si è detto, l'onorevole Zanardelli ha insistito a non completare la sua lista nè a rinunziare t1l mandato. , l!rattanto per altre cause, l'onorcvàle Barattieri ritirò' la propria adesione; e ciò contribui a far nbortire (7 corrente) ogni combinazione di un gabinetto Zanardclli. , Qualche giorno dopo l'incarico di formare il nuovo Ministero fu affidato all'onorevole Crispi, il quale, dopo una settimana di gestazione abbastanza penosa anche per lui, riuscì a comporlo nel modo seguente: Crispi, presidenza ed ioterni; Blanc, esteri ; Sonnino, finanze ed interìm tesoro; Sm·acco, lavori pubblici; Doselli , agricoltura;

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'

Questa soluzione fu accolla con favo1·e dal pubblico e specialmente dall'esercito che, durante la crisi, aveva la coscienza di attraversare ~An'ora di grande pericolo. Il suo ordinamento fondamentale era minacciato. Tutte le correnti avve1·se all'esercito avevano preso vigore e tendevano diretlamente o tortuosamente allo stesso fine: grandi n duzioni nel bilancio della guerra, mediante grossi tagli nell'organico. Una cosa ..;ola affidava coloro cui sta a cuore la nostra potem:a militare ed era il nome dell'onorevole Crispi. Ora li affida anche maggiormente quello del nuovo ministro· della guerra. . L'accettazione del portafoglto della guerra per parte del tenente generale Mocenni, di cui tutti conoscono gli eminenti servigi, l'alta capacità mili tare ·e specialmente il carattere equanime, sempre ispirato a patriottismo c al sentimento del dovere, quest'accettazione, diciamo, è una garanzia per l'esercito e per il paese, i quali nutrano piena fiducin ch'egli saprà mantenere incolu me, in questi tristi e pericolosi momenti, la nostra potenza militare.

x.


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NOTIZIE llii LITARI ESTERE

22!)6

NOTIZIE MILITARI ESTERE

naio 1894, dei quattro reggimenti di fanto3 ria bosniaca, dei quali era cenno nella dispensa X.LX di questa Rivista. l nuovi reggimenti avranno sede: il ·. ·l in Sarajevo; 2 in Banyalnka; 3 in Dclnyn Tuzla ; » 4 in Mostar. Queste località sarann~ pure sede dei rispet.tivi quadri di bnttagliOJle di complemento e dei comandi eli circolo di reclu t:1rnen to. ·

GERMANIA.

Modificazioni in ctlcttni comandi di distretto. ·- Una importante riforma

AUSTRIA-UNGHERIA.

è in attuazione riguardo ai quattro distretti d1pendenti dall'ispezione di landweh r di Berlino (I e l[ Berli no, ~erna u e 'l'eltow), i qua li compren\.

llfovirnento nell'alto personale.- Il tenente. generale barone Euaenio Albori, comandante della 28a divisione di fanteria, è nominato co~Htll­ dante in 2° del II coq>a d'armata in Vienna. Il tenente generale Teodoro Galgoczy de Galantha comandante della 35a divisione di fanteria, è incaricato delle funzioni di comandante del XII corpo d'armata in Ilermannstadt. Il tenente generale Guglielmo G1·adl comandante della divisione di cavalleria in Vienna, nom inato addell.o al comando del XV eorpo. Il tenente generale barone Gustavo von Wersehe, comandante dolla divisione cavalleria in Krncovia, è tr~sf~rito comandante della divisione di cavalleria. in Vieona. 1 Il tenente generale Hcgediis de Tiswvolgy , trasferito dal ~~omando della 32a a quell o della 284 divisione di fan terin. I maggiori generali: Cav. Ugo Bilimek von \Yaissolm; C.arlo Zaitsek von Egbel ; Ferdinando Dillmann von Dill mout sono nominati, rispettivnmen te, comandanti della 32n. divisione di fanteria, della divisione cavn llcria in Kracovia e della 35" divisione di fanteria. Ordinamento. -Con circolare del o conente, inserta nol Verol'dnungsblatt N. 45, si dànno le norme per la costituzione, a datare dal :lo gen-

dendo una z;ona di tenitorio fittamen te abitata ed esercitano il con trollo su t'irca 180,000 uomini in congedo. Sono tolti i limiti tenitori :~ li che esistevano tra un distretto e l'ahro, cosicchè ne risulta un solo grande distretto. Per chiarire la ragione di questo mutamento bisogna notare che tra i distretti di Berlino ed i vicini dimetti di Bernau e Teltow aveva luogo un frequentissimo movimento per cambio d'abitazione di milital'i in congedo, producendo cosi continue variazioni in seguito' ad avvisi di cambiamento di domicilio; questi avvisi non saranno più n ece~sa ri ura t~ hc i quattro distretti prendono tu ui nome da Berlino, contraddistinti con numero progressivo. li I od il II terranno il controllo di tutta la fanteria e della riserva di complemento, ripartendosi tra di loro l'elemento secondo ordine alfabetico; il III (già Bernau) assume il controllo del corpo della guardia e del personale sanitario; il IV (già Teltow) assume quello della cavalleria, al'tiglieria pionieri e treno. Kc consegue una più equa ripartizione di personale e di lavoro tra i quattro comandi di distretto cd una semplificazione nell'andamento degli alTari. Trasferimento di comcmdi. - li comando della -t6a bri a~ta fanteria è ti trasfel'lto da Erfur a Torgau. ll comando del distretto di Landwehr t.li Freistatlt è trasferito a Reusa lz suli'Oder. Sale di convegno in città per soldat:i - Nella Kotnische Zeitun,g è fatto· cenno della t·iapertura ell'ettuatasi in Dusseldorf di un locale di conl'egna per soldati (Soldatenhei1n) nella stagione invernale. Esso è in o

.

'


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r\OTIZIE MiLITARI EST ERE

una trattot·ia della-città; fu inauguralo anni addietro da un cappellano, il qu ale prese l'idea da un simile t·itrovo istituito per marinai all'isola di Madera. Il convegno mili tore di Dùsseldorf ò aperto ogni domenica dalle ore u. alle 20,30; esso fu volenterosamente aiutato dalla cittadinanza con contribuzioni in denaro e libri; comprende, oltre alle sale di trattenimento ordinario, anche sale di lettura, dove i soldati trovano gratis l'occorrente per scrivere. Vi si fanno pu re sermoni per parte di cappellani, o conferenze su soggetti militari pet· parte di ufficiali. L'esempio di Dùs::eldorf trovò ben prest<l imitatori, perchè attua \mente esistono già in Germania 25 di simili ritrovi. Bilancio pel 1894. - A complemento di quanto si è pubblicato nella puntata tlel 1° dicembre 1893, sul bilancio preventivo dell'esercito tedesco per l'anno finanziario. :i89<l - 9o, crediamo op[~ortuP.o aggiungere alcune notizie pnrticolareggiate sul bilancio speciale della Prussia. La forza bilanciata dei -16 corpi d'armata prussiani è la seguente :

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Ufficiali

. .

Fanteria

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. . .

Cacciatori

.

Cirl}oli di r eclu tamento. Cavalleria

.

.

Artiglieria da campagna .

. . . . .

9097

-

541

33927

308

28

14

.

-

532

5

-

2

112i 2168

1815

177

218

74

7~08

2085 715

203

158

137

';96t.

. .

.

9i2

.

.

-

31

587

50

-

29

3139 2348

236

19

"17

'17

1288

Formszioni s peciali (compagnia g uardia del castello, compag nia soltufficiali della guardia assiana ecc ) .

396

28

. ;)

Ufficiali non ir regimenlati (minisler o de lla guerra, cor po di sta lo m aggior e ecc.) . . . . .

1792

·101

16

da fortezza

. .

.

. . .

.

Pionieri e ferrovieri. Treno .

. .

.

. .

~

r' l l

- - - -.

--

Solflati

Cavalli di truppa

Sellai

"'

46

Id.

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Medici

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Ve te- lPagatori Armae Sottnfftciali rinari c:1ri iuoli lll USIC<l

'17593

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73 137 25.

1

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7732 '1 966

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1964H

451

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37861 15'196

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2308~

12790

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82.l 43 ~3 99

37-1278

73

-

76382 76382


2::!00

NOTIZIE MI LIT AR I ESTERE

NOTlZ,lE )!fLlTAR l E STE R E

. Ali~ _forza sopraindicata devesi aggiungere quella dci chiamati per ' Isti·uzwne od· escrcita1.ioni, alla quale si provvede con speciali stanziamenti ; è prevista in : 6850 graduati di truppa e 7000 soldati: chiamati per 56 giorni; 9000 ) 49 , » 42 300 e 1580 e Hì90 28 70 200 e 1.3H5 . 20 (1.42 » e 3360 )) :l6 :1.4502 e ·126875 , :14 , 200 12 La Prussia provvede nl mantenimento dell'eset·cito con: le spese ordinarie del bilancio ordinnrio: marchi 37~ ,886,175 lo spese straordinarie del bilancio ordiu.: 35,:t02,456 le speso straordinarie del bilancio straor. : 611-,531,945 'Totale marchi: 474,520,576 Lo spose strao1·dinarie, si del bilancio ordinario che di quello straordinario, so~u . impiegate per prime provviste di oggetti d'equipaggiamento, vesttano per le nuove fo nnazioni di mobilitazione, fen ovie portatili, vclocipedi, parchi areostieri, per costruzioni di fortificazioni, caserme, magazzini, forni ecc.; quelle ordinarie pcl mantenimento dell'esercito. Il riparto delle spese ordinario fra i vari servizi risulta dal la seguente tabella : S ERV I Z I

Spesa in •n:trchi

1\'linistero della guerra 2,1.85,800 Casse militari 268,304 1,932,493 Intendenza militare Servizio religioso . 722,2~H Servizio della giustizia 603,44!~ Grandi comand i di truppe . . . 2,5-19,706 Governatori, comandanti di piazza e maggiori di piazza . 561,616 Ufficiali dell'Adju tantm· e ufficia li in posizioni speciali 9'15,876 Corpo di stato maggiore ed istituto topografìco . 2,:180,859 2,038,056 Corpo degl'ingegneri e de t pionieri Assegni (p3ghe) per le truppe . :l2:l ,079/I·H) Servizi viveri e fo rag~i . . 94,5:39,820

230 1

24,527,736 Vestiario ed equ ip:1ggiameuto . Amministrazione delle guarnigioni c competenze aIl oggi' 40,747,122 805,592 Personale addetto alle costruzioni pregidiarie . 7,369,138 Set·vizio sanitario . Amministrazione dei depositi treno e -manutenzione 929,036 utensili da campo . Spose per lo riserve di complemento ed i richiamati dal 3,161,008 congedo . . . . 7,1}7-I J38 Acquisto di cavalli pei depositi . . 2,554,564 Amministrazione dei depositi cavalli Speso di vi3ggio, indenni tà di mema e spose di trasporti 7,656,94:1 6.'174,·185 Istituti militari d' istruzione e d' educpzione . 821 ,317 Carce1·i militari 28,009,839 Artiglierie ed armi . 8 1 2,5~6 Istituti tecnici dell'art iglieria 2,729,265 Costruzione e conservazione de11e fortezze 8,609,-142 Indennità alloggio . . Sussid[ per milit.nri cd impiegati pci quali non sono 160,500 stabiliti fondi in altri posti 2,·135,208 Sussidì alla cassa vedove 663,978 Spese-varie . Totale spese ordinarie del bilancio ordinaào

nw1·r;hi 374,,886,:l7t.ì

.l/archi 374,886,·175 Spese ordina rie, bilancio ord inario .deduconsi le entrate speciali del bilancio ordinario 6,262,%0 della guerra (affitto di locali ecc.) . Resta la spesa ordinaria del bilancio ordinario

368,623,925

ed aggi ungendo a questa somma quella delle spe~o straordinarie del bilancio o rd in ~11·i o in . e quella del bilancio straordinario in :

35,·102/lM Ci4,531,9M5

si ha per la gola Prussia un tot~ di

.Jlarchi 468,258,326


2303

NOTIZIE lfi LITAI.ll ESTERE

2302

ELENCO delle bri_gate dAJ,qanieri:

NOTIZIE MILITARI ESTERE

Circoscrizione

RUSSIA.

mJiitare e

numero

delle brigate

l

Cil-colo

Ot·igate

amministrativo

Sede

Riordinamento delle guardie di finanza. - Il corpo delle guardie d1 finanza dipendeva fino ad ora dall'amm inistrazione superiore delle do·

l

Pete?·bte?·gllskctia Pietroburgo. Pietrobul'go, 2 di Pielroburgo) Rev el. R evelskaict Sez io,,eBielomo1·skt Arkangel. e 1 s ezione (Mat· Bianco) l

gnne. L' Ukas imperiale del 15/ 27 ottobre u. s. dispone ch'esso sia tolto dalla dipendenza di quell'amministrazione e venga subordin11to al Mini· :>tro delle fi nanze, che sia crea In la ca rica di comandante speciale dello stesso corpo e\ venga costituito il relativo stato maggiore. A comandante di questo corpo venne nominato il tenente generale Sviniin, il quale stabilì il suo quartiere generale a Pietroburgo. Un P'l'i kas poi, del ministero delle finanze prescrivo che gl i uomini di truppa del corpo adottino mantello, pantaloni, bashlik e furashka (berretto di pelo) come la cnvalleria . Nella Rivista del git1guo 1889 si ebbe occasione di parlate di questo corpo, il quale, essendo organizznto militarmente, è in grndo di prestare utili servizi in tempo di guerra. Esso si divide io 28 brigate, e 2 sezion i, come è indirato dall'unito specch io. Ogni brigata ha snl piede di guerra: 25 ufficiali: 7:> sottufficiali; 275 doganieri a cavallo; 600 a piedi . Coi dogonieri montati si fo rm~ W! ··eggimento di confine, con quelli a piedi alcune compagoié.

l

~

di Riga. Vilna , 5

Va rsavia, 10

.)

( di Vers hbolov (

di Vershbolov

ll

di Kalisk

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di Radzivilo v (Yolinia) .

. Kiev, 2

di Radzi'vilo v (Volinia) .

Rige$kaia A.t•enb!H'Uk$kaia Got·sllclinskaia Tonwogkenskaict Ve1·skòolovskaia

l

Riga. Arenburg (Lironit). Groshdi IKOI'no). Tauro:;- (Ko1no}. Volkovishld (Smlki).

Graicvo (l.omgia). Lomg·in. Ripin (l'lol!k). Vlozlavsk (Vwavin). Kalisb. Veliun (Kalish). Censtokov (Pelrokol'). Novobregesk (Kiell). Sandomir (Radomì. Tomasciov (lublino).

Gh ·aievskaia J,(nngi·n skctt"a lliJ!inskaia Alekscmdro~skaia

Xali sltskaz·a Veliunskaia Censtokovskaùt Norobregeskaia Satldomit·skaia Tomasciovskaia

l'

Radsvilov (folìnin). Volocisk (Id.).

Volinskai a Volocisltafa

r-

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del Sud.

di Kutais Caucaso, 4 di Baku

l

~

(llussarabia) .

Skuliani (1~. ). Ismail (Id.}. Odessa (therson). XJ·imskaia Sebastopoli (Tauridc). · Seziontl Ke1·tcenskt Kerte (ltl.). (di Kerte)

di Bessarabia Odessa, 5 e 1 sezione -

Novosoli ~i

Khoti?tskaia Sk<thanskaia I smailJkai a

) Odmk.,a

-

la"N',..;"kaia (d el Mat' Ne1·o) E lism;etpolskaia 11akùtskaia . ~ bhvanskctict l

-

Batum. Vank (l:lism l.pol). Baku. Erivan.

l


NOTIZIE BISLIOGRAFICHE

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

a) Recensioni. Vocabolario di pohie?'i ed e'sp/o.çivi , di l<ERDJ:\A':>DO SAI.\'ATI, capitano di cnrvetta. -Roma, Forzani o C., tipografi dd Senato, 1893. Prezzo L. '15.

11comandante Salvati meri ta la gratitudine e le congratu lazioni di tutti coloro che si occupano della scienza degli esplosivi, percl1è hn condotto a t(lrmiue questo mouumenta le vocabolario. La prima edizione venne orirrinariamente pubblicntn in fascicoli nella Rivista ma1·ittùna. ~ . Questa seconda ed izione ~m" un bellissimo volume di oltre 650 p01~1~e . t o scopo del l'autore fu quello di co m pe ndit~l'e il più che fosse poss1b1le con la m:~ssima precisione ed esatlezza tu tte le notizie utili e interessanti che si riferiscono alla grande copia delle polveri e degli e:>plosivi fino ra invt:ntati. ~o o era certamente rru esta nn' agevole impresa . Non sapremmo come meglio dire di questo vocabolario che l'iportando un sunto dell'accul'ata recensione che ne fece il periodico io· glese A1'1n8 and esplOS'ives, del quale è nota la grande competenza io moteria. ' « Tutti, coloro che si sono occupati, llncho superficialmente, dell'ar· "Omeuto sanno che tuuo ciò che in generale si è pubblicato sopra i nuovi t> esplosivi si riferisce più ai risultati ipotetici che l'inventore spera d'1 rag· giungol'c, che non ai risultati pratici efl'ettivamente dipendenti dalle pro· prietà dell'esplosivo. Quindi certi a nnunzi fanno spesso meravigliare il ~ub· blico con resoconti fanta stici sopra gli efl'etti di nuove sostanze osplos1ve, le quali pare che debbano portare una rivoluzione nell'a l'te d~ll a ~uerr~ e delle miniere e band ire d<1lla pratica tutte le altre sostanze n va h. Pero la scienza, come la natura, di rado fa salti, e l'esplosivo tanto decantato trovn presto il suo livello, che è soven te molto basso.

2305

«L'autore quindi si trovò in presenza di una massa imponente di esplosivi di vario genere, dci !JU:ll i non era possibile accctt.,l·e in buona fede le proprietà, sPnza prima sottoporli a un esame critico e éoscenzioso per vagliarli accuratamente. E per apprezzara la gran mole di lavoro che questo compito h01 neces:;itato, basta gettare uno sguardo anche superficiale, sul libro. «Bisognò raccogliere informazioni da ogni angolo del mondo civile e mettere a contribuzione giornali e libri pubblicati in varie lingue. « Questa era solo un'a parte del lavoro. L'a ltra cgùalmente difficile era la giudizios:1 distribuzione della materia. Ma il comandante Salvati si è messo in rruest'impresa con picuo possesso della scienza degli esplosivi e l'ha tratt<1ta maestrl'volmante. Egl i ha distribuito la ma t~ria in ordine alfabetico, a dill'erenza del colonnello Cundi ll chP- l'aveva aggruppata in varié classi, e le spiegazioni che fa uno seguito aù ogni nome di polvere od altro esplos ivo sono modelli di r!escrizione per un'enciclopedia di questo genere. Dicia mo pensa tameut\l encidopedia, perchè questo lavoro ci sembrn più un'enciclopedia che uou un vocabolario. Così vi si trovano lunghe e pt~ rtieolareggiate re~azion i ~opra quegli e3plosivi che vanno considerati come i capi stipi w delle varie cla.;si, dinamiti, polveri, ecc. e arLiQoli elaborati sul fulmicotont:, nitroglicerina e materie di speciale im· portauza, e relazioni proporzionate sopra quelli d'importanzll minore. c< Sulla fine vi è un supplemento che mette qne~to libro proprio al corl'ente colla giornata, perchè vediamo in esso citate sostanze scope1·te o inventate nel corso dell'anno, come l'aniiJcrite, l'esplosivo Magnier, la nitramite, la polvere Schoebelin e altre. "Senanta pagine di appendice souo dPdicate a un saggio molto elaborato sopra tutte le questioni che si riferi scono 11gh esplosivi. Vi si tratta delle nnalisi, delle fo rmule di composiziotJC c decomposizione, delle v;1riabilitù nei prodotti di trasform azione, del modo el i determinare i pesi moleeolari, il volume dei gas, le temperature svilupp11te, il potenziale, le pressioni, ccc,; il tutto corredato da esempi numerosi di problemi risoluti mediante l'im piego di 6 tavo:c accuratamente compilate, che si trovano in fine del volume. » Non abbiamo bisogno di aggiungere altro per dimostrare quanto l'opera del Salvati possa essere utile a Lutti gli ufficiali dell 'esercito e dell'armata che per ragioni d'uffizio o J.ler istruzione propria si occupano di poi veri e di csplo>ivi e come essa nou debba maneare io nessuna biblio teca mi l it~re.

A.,.,iuuoeremo a modo di cronaca che ctuest'opera fu tradotta in varie t'JV t> ' lingue.


2306

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

avv. prof. ALn&nTo. Repe1·torio generale della legislazione del r~gno d'Italia., coordinata per data e per materia dal1861 al189'2. - Roma, tip. del la Carnera dei deputati.

2307

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

NANI

amministrative Educazione mornle, civile e politica dei cittadini - Conclusione • .

II dovere

N;mi~ col1<1 quale può agevolmente e~sertl rintracciata qualunque dispo-

Jstntzione sommm·ia sul telegoniomet1·o tasca&tle da campagna ùel ca pit.1no FALLET-TI EnuA noo.

sizione l·egislativa e regolamentnre, uonchè ·tutte le leggi o i decreti che od essa si riferiscono. Quasi tutti i principali periodic.i d'Italia ebbero ad oc~uparsi di questo lavoro con recensioni molto lusinghiere come, fra gli altri, la Cassa;ione unica, competentissima nell a mHteria. Nè le lodi sono immeritate, poichè esso ci oO're il mez·w di sapere in un istante ciò che pri ma, sol:~meote con ripetute e fastidio,;e ricerche, avrebbesi potuto ritrovare, ~oddisfaceodo nl bisogno così frequeo19 di ricorrere nIle s\'ariatissime e rinnovate leggi uostre, sparse in un t~ serie imponente di volumi.

Scopo principa le del telcgoniometro è quello di poter es:>er facilmente im piegato io qual si~tsi circostau:4a di terreno, anche da semplici soldnti delle varie speciali!~ e di elementare coltura, per misurnre la distanw d'un bersaglio in meno d'un minuto, e per collocare ciascuna palina nel puntam_ento indiretto dell'aniglieria io meno di mezzo mi nuto, con un'approssimazione adau.a alle attuali condizioni del tiro. Per poter giudicare in CJUal• modo esso ra,.,.iun"ll tale scopo t ()i fronte a tutti gli altl'i mezzi in n:;o [inora, convieo·e leggere l'isl1'tt· .zione sommaria f::opra annunziata .

.Educaz·ion'e pat1·iottica per S . SciCH tLONJ>, provved itore ngli studi i.n nav~nna. - Palermo, ·18H3. Snndrou.

Vorschrift {ù1· di beandlu;ng, dres.~w· und Vervendung der K1·iegsh·unde . (Ptccetti per·il mantenimento, l'addestramento e l'impiego dei cani dtt guerra). Berlino, '1893. ì\1idler e Oglio.

Segnaliamo agli studiosi questa uti lissima opera del pr·of. nvv. Alberto

Chiarozzn, dottrina e patriottismo rendono interessante questo libro c l'argomento è d'occasione. Gli argomenti tratL:~tÌ'iooo i seguenti: • Int·roduzione. - Idenle patriottico e sistema educativo - La so lidnrietà naziomde e la scuola - L'educnzione civile e politica. Parte I. ·- Il presente ordinamento degli studii e gli ideali della nazione - L'ed ucazioue del popolo - La sctiola secondHia: l'nrnmissione, l'andamento , )e promozioni - Ancora. la scuola seconda1·ia: lo i nt·~rrogazi on i, gli esnmi, In passività degli alunni - L'Università - La suggestione come mezzo educaJivo - La preparazioue degli insegnanti - Ln selezione delle idee, dei sentimenti, dello fDcoltàLa selezione delle intelligenze superiori - L'educazione fisiCI\ e il sopraccarico iutelleuuale - L'educazione della donna. · Pa1·te [[. - La riforma del nostro sistema educativo - L'istruzione primaria: le scuole elementari allo Stato - Le suore nell'insegnamento pubblico - La tassa ·d' iscrizione nelle scuole elementari obhligatorie - La scuola complementare, la scuola tecnica per gli oper;,i - Il liceo e l'istituto tepnico, li bertà ai professori e severità verso di essi - Ordinamento del li ceo - La scuola normale. L'Università - Gli esami nelle scuole primarie e ~econdaric- Riforme

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Durante questi ultimi tempi le ammioi~trazion i di var·i eserciti e specialmente del germanico 3i sono occupate del modo di usufruire per gli usi di guerra le speciali qualità del cane: la sua ubbidienza, vigilanza, a!taccamento all'uomo. In Prussia, nei hattngliooi di cacciatori, si mantengono 'e si addcstranl) a questo scopo un certo numero di cani e il modo è oggelto di norme fisse, fondate sopra l'esperienza e rese obbligatol'ie da un apposito regolamento redatto dall'ispettorato dei b~ttag l ioni di cacciatori. È <pwsto il regolamento sopra citato. L'abbiamo annunziato, pcl'Chòpuò essere interes~ante a molti che anche io Ital ia si oecupau o di questa materia. Vie OTJ.el'iren die heutigen Massanheere 1 (Come operano le odierne m;,sse armate?) capitano F. ~. Berlino, 4893. P.:Jters.

li: un libro di poche pagine, ma piea o d'idee. L'autore crede che la prossima gl'aode guerra europea avri! un carattere all'atto speciale e so miglierà, sotto mol~i importanti rnpporti, più ad immigr•1zioni di popolo nel territorio nemico, che alle guerre del principio di questo secolo. Egli tl'il Wl del carattere degli e:;erciti moderni. Questo cnrattHr·e c l'enorrnita delle masse portano natura lmente alla tattica oll'eusiva . La perfezione delle armi dà una gr·ande prevalenza al numero .

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2308

2309 giore di qtt~~ll a delle alt1·e categorie di cut·ati pel motivo che essi in massima ricoverano negli ospedali soltanto per malattie g•·avi e di conseguenza più faci lmente letali. Anche nel 1892 il maggior contingente di ammalati fu dato dai granatieri; vengono in seguito, per ordine decrescente, l'artiglieria da camp:tgna, la fanteria di line:~ , il :tenio e 1:~ c.walleria . Il numero minore di ammalati l'ebbero, come in tutto il quadrienoio, i reali carabinieri . Riguardo alle giornate di ospedale e di infermeria, il mnggior numero spetta, come sempre alle :~ r mi n cavallo e più speeialmente alla cavalleria, fatta eccezione del l'anno 1891, in cui per circostanztl speciali, trnnsitorie,- ebbero la prevalenza i granatieri. In complesso la media proporzionale della morhidità nel 1892 fu sensibilmente inferiore a quella dell'anno precedente, mentre la media deiiB l!iornate eli degenzn fu superiore di una giornata . Il mese di gennaio presentò il mas:;imo della morbidità, e trova, pel 1892, la sua ragione, oltrechè nella s1agione, nel uon ancora completo adattamento • alla vita milita•·e dell'ultima classe di leva, arrivata 31le armi nel dicembre precedente. NOTIZIE fi!OLIOORAFICHE

NOTIZIE lllBLIOGRAFICBE

L'autore ent1·a pot tn pnrti(jolari sulla mar(jia di queste grandi maise, il loro ordinamento, il modo di mantenerle; accenna a .molte delle diffìcoltà incontrate nella campagna franco-germanic-a e d1ce ~aranuo marrrriori nella prossima guerra, percbè i) fronte delle battaglte C4tmpaJi"sarà doppio di quello del 1 870-7~, maggiore lo spreco delle munizioni, la durata del combattimento forse più breve. . Molte opinioni dell'autore possono essere oggetto d~ discussione presso rrli uomini tecnici; il libro, in -complesso porge a1 non tecnici un'idea" di ciò che :;aranno probabilmente le guerre futu1·e.

Relazione medico-statistica sulle condizioni sanitm·ie d~l R .. e~e1·c~~o italiano nell'anno l892 compilata dall'ispettorato dt salllta milt· tare (ufficio statistica) sotto la direzione del mag?ior g~nera~ mcdieo ispotto1·e dott. SANTANF!liA.- Roma ·1 ~93 . T•pogralta Vo~:>hera.

Da questa, como sem pre, a(jcuratissima relazione si rileva. c!Je ~e. co~­ dizioni sanitario dell'esercito presentarono nel ·189'2 un sens1bile m1gilo · rnmento, massime io confronto dell'anno precedente. . , , Tal !l micrliorameu to e però i n wan parte dovuto al fatto che nel 1891 furono chi~mat.c allo arm i due classi di leva, mentre nel ·1892 non ne fu chiamata alcuna. . Nei luoghi rli cnra l'urono ricoverati nel •1892 175,916 ~oldat1, c~a questi però vogliousi detrarre H-, ·134 che passarono dalle ll)fe~~ert e negli ospedali, o da cl\testi ai depositi di convalesc~enz~ p~r cu... Jl U.l~~ . 1 de..,! i entrati si riduce a ·161 ,78~ ammalali, nparttll cos1. T .· · fer moto rea e o . d . Nelle infermerie di corpo 71,316, negh ospe a1t m1 tta11, 10 ~ merie di pre:;idio e speciali, depositi di com•alescenza 76,235, e neglt ospedali civili 0. ,123 1. . . _ . . . . .· . .· _ Negli ospedali m.ilitan, nelle mfermene d1 pres•d•o e sp.ectalt, 11co vcrarono durante l'aono 78,/a.OO ammalati di tru?pa, ~~~è 7~, ·14 9 provenienti dirottamente dai corpi e 2281 da altn stabJitmentl sanitari . l' r Gli ammalati militari di truppa entrati dur<'nte an~o neg' ~spe~ · ·1·1 t•uron0 .,' ·•Jo,...'>3 1, oltt·c 60 provenienti da altn ospedali; dt da l ~•. (jtVJ essi 93 ricoverarono nei di versi ma?ico~i. . . .. . , t' , • . 11 totàlc dei militari di truppa curall negli ospedali e!VIIt fu d t 1~,;12 1, La mortalità degli nflìcìali curati negli ospedali fu sempre d1 gra~ lunga superi oro a quella dei mi lilari di ~rupp.a,, me:1tre la ' mor~alt ta derrli individui non appnrteneuti all'csewto V I e sem_rre sta ta !Dferlo~e. La mortalità degli uffi(jiali curati negli ùspedalt è sempre m:1g-

1

Die Attsbildung der rectuten det Feld-Artillcric. (L'istru%ione delle reclu te nell'artiglierin da ·campagna). K uMnnu cK, eapilano. Berlino, 1893. Questo libro tende a dimostrare come si possano istruire, con pieno successo, le reclute dell'artiglieria da campagna in dodici settimane ed indica il metodo g1·aduale per ottenere lo scopo . In questi tempi di 'brevi ferme, nei quali l'istruzione delle reclute nei corpi di artiglieria e cavalleria è così d•fficile per mancanza di tempo, ci sembra utile conoscere che cosa pensano l~ fanno in proposito i tedeschi, che della brevità della ferma hanno dato l'esempio. Epperciò segnaliamo agli studiosi rruesto iih•·o.

Le mm·éschal il'Iac-ilfnhon par le comandanl GRANnJN. llaton.

L'autore è già favorevolmente noto per simili lavori biograt1ci; ma questo che annunziamo ù più che una biogn:tfia, per l'estensione data al t·acconto delle opeì·azioni / di guell't·a a cu i il gène1·a le 1\lac-l\lnhon ha preso parte; consta di due volumi di 300 pagine ciaseuno. L'autore giudica i fatti da un punto di vista eleva to e con molta HG " -

..

Paris, 1893,

ANNO lXXVIll -

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' l


2310

NOTIZIE BIIILI OGRAFICHE

intelligenza delle cose militari ; scrive con stile attraente. Parlando della campagna del i 859 ne mette in rilievo le negligenze c gli errori da parte dei fr ancesi, negligenze ed errori, che non furono allora avvertiti perchè il valore dei soldati li compensò; ma.che, ripetuti nel :1870, furono. una delle cause della sconlìtta della Francia. « Durante tutta la campagna del 1859, dice J'aetore, si cammina di sorpresa in sorpresa. Le ricognizioni non si fanno o si fanno male e recano informazioni insufficienti; ma non ci si bada e si va innanzi lo stesso, alla cieca. Tutte le battaglie non sono che battaglie d'incontro, nelle quali la baionetta ha la parte principale ». La stessa giornata di Magenta, cbe forma la gloria principale di Mac-1\Iallon, ci è rappresentata dall'autore come una « lotta tra due eserciti, i cui comandan1i in capo, invece di essere l'occhio e l'intelligenza dei combauenti, sono spetta tori involontari » . Mac-Mahon corre da destra per aiTI·euare i ritardatari. Con p!ccola scorta, inseg ~t ito dalle fucilate del nemico, va incontro al generale Espinasse, saltando siepi e fossati, lo c~roa, lo trova gli mette il fuoco addosso per farlo correre, e poi saltando di nuovo siepi e fossati ritorna sul campo di battaglia. Lo stesso o presso a poco ha fa tto Lamarmora a Cust<Yta. Se Magenta fu una vittoria e Custoza una sconfitta, le cause bisogna cercarle altrove che nel cervello dei comandanti. · Del resto, in complesso, il libro del comandante Grand in è l'apoteosi del valore e dell!l nobiltà di carattere del maresciallo Mac-Mahon, del quale si mettono in rilievo tulte le azioni che fanno di lui una gloria francese.

Étude génùale stw le mouvement géogr/J.fique asiatique, per \Y EO-WOLL. Parigi, 1.893.

NOTIZIE lllBLIOGRAFICHE

2311

b) Bollettino bibliografico l. So m mari o d e Il e r i v i s t e i t a l i a ne.

Nuova Antologia (•l 0 dicembre). Enrico Nencioni - Il nuovo libro di Leone Tolstol. Carlo Randaccio - Il padre Alberto Guglielmotti. Giuseppe Ricca Salerno - La nazionalizzazione della terra o le riforme sociali. . Piet1·o Bertoliui - Gli esposti, appunti storici. Ugo Fleres - « Gloria • romanza. Giuseppe Mol'ici - La poesia delle stagioni . Gu ido Mm:zoni e Alfonso Bertoldi - Notizie letterarie. Rassegna politica . Bollettino bi bliografico. Notizie di scie11Za, lettera tu l'a ed a ne. Cronaca fi nanziaria della quindicma. Rasseana di scienze sociali e politiche (1° dicembre). La Direzione - Oggi. E~tore Coppi L'articolo 28 della legge sul Consiglio di Stato, 2· giugno '1889. Lorenzo Ratto - La teoria sociologica dei partiti polit.ici. X. - Cronaca politica. .Bibliografie. Bollettino bibliografico e notizie. , ,

L'autore, tratt:mdo dell'Asia', 'si occupa specialmente eli ciò che interessa le tre grandi potynze europt'e, che hanno possedimenti in quella parte del mondo : la Russia, l'Inghilterra e la Francia. Quest'ult.ima, secondo l'autore, non ha la parte che le spetta e che potrebbe avere se non avesse commesso molli errori. l\l a non giova rammaricarsi del passato; bisogna guardare all'avvenire. I difensori di Geok-Tepé e quelli di Tuyen·Quan (russi e f1·ancesi) devono tendersi la mano attraverso ]'Asia Centrale e per questo hanno bisogno di conoscersi e sapere che loro interessi hanno molti punti di contatlo in A'sia come in Europa. Ecco lo spirito del libro.

Rivislct di {ante·l'~a (novembre). L'uomo e la guerra. Le piazze forti. Il p as~o. Ney - Le origini dei marescialli di Napoleone. Varieti!. R·ivista d'artiylùria e genio, novembre. Guerra di montagna. La c:~ m pagna del ,1747 sul le Al pi. Per E. Rocchi, capitano del genio. (Continnazione).


231"2

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

NOTIZIE BIBLIOORAF! CHE

23 13

Istruzioni specia li per l'artiglieria a piedi tedesca. (Ail'usti, avantreni, carreggio con ·l tavola). Influenza dei nuovi mezzi di oll'esa sulla fortifi<fJzione del campo di !Jattaglia (con •t tavola). · ' Brevi considerazioni e proposte circa l'istruzione sulla presa di posizione dalle. batterie dell'artiglieria da campagna. (C. De Dominicis, capitano d'artiglieria). L'istruzione tedesca sulla fortificazione campalù (con 33 figure). Miscellanea . Notizie. Bibliografte.

L' Es~-:ncrro sERBO XRL 1.893. Continuazione. Ministero della guerra; comandi territoriali, bilancio, reclutamento, tassa militare, qut~dri superiori e inferiori, scuole militari, avanzamento., ufficiali di riserva, slnto maggi0ro e servizi. generali, artiglieria, genio, servizio di sanitil, ecc. ecc. (l?evne militaù·e de l'étmn_qe1·. Novembre). L'ssrmcrro FRAKCESE Dt!L 1889. - l\faggior<J Schott. - Cont.inuazione e fine. (.Tahrbiicher fur die dcutsche A1'mee tmd ilfarine. Dicembre) . In quest'ultima parte di un lungo studio si esamina la telegrafia militare, l'aereosta rica, il carreggio, il servizio ferroviario, le truppe di mnrina, t•c;c., ccc. Nella conclusione si fa un elogio dell'arnm inisLrazione Freycinet.

2. Ordinamento degli eserciti e difesa degli Stati.

3. Arte militare.

RELAZIOI'\E $ULLI\ LEVA E SU LLE VU.:ENOE OELL'RSEIICITO lTAL!AìSO. È stata pubblicata la Re[azione del direltore generale delle leve commenclator Becchi a S.· E. il Ministro della guerra « Dellct leva sui g·iovnn·i nati nell'anno '187·1 e delle vicende del R. esercito dali 0 ltL.?lio 1891 al 30 giug110 1892. 1 '1:-\CORPORAT!Oli EN TE.\11':' OE I'AIX ORS lllllHIES C LA S~I~:S OANS !,ES s&RvrcEs AUSli.IARIES (lkvue du cere/e mil-itaire, 26 novembre e 3 dicembre). LEs THOlll'ES IIW~\GuLIEHE:> l) E 1.' An M~~~ CtliNOlSE. Continuazion~ o fine. (Uevw: dtr ve1·cle mditaite, 26 novembre). La conclusione di questo lungo studio si è che l'esercito del Pe·Tihi-Li, istrutto in parte alla europea, contiene elementi di resistenza abbastanza seria; ma cl1e non è per far -combattere queste truppe su i confini del Tonchino ch'esse Yengono ist1·uite ed esercitate, sibbene p~r difendere la capitale dell' impero e mantonervi l'ordine. , L'EsEnCrTd· I'ORTOGHESE ED IL suo Nuovo 111NtsTuo. Uela7.ione sulle condizioni militari del Portogallo nel ·189a. (IntetnaJionale Revue iiber die ,qesa.mmten Anneen'und Flotten. Novembre). NoTE ~~: r.r.'Es~:IICITO u~:s~o. - Th. Guimarais. - Reclutamento, bilancio, gerarchia, armamento, istru;~ioni ed eserci razioni, riviste, disciplina. (Spectateur mili'aire, 1• dicembre). L'autore non trova nell'esercito •·usso altro che cose degne di lode. Socr.ursMO'E MI LfTAl\IS:\10. (.Talwbii.cher (ur tz.ie cleutsclw Annce wul Ma?'ine. Dicembre). Jntercssanre scritto in cui si t.r[ll.ta dell'ordinamento degli e>erciti in rapporto ai problemi sociali.

LA TACTICA EN Arnrt:A (Revisla técnica de in(anteria ?/cavalleria. Novemurc). Per Federico de Madariagn. LA lllllUATA DE C.uAoon.,; DE J,A IS L ·~· oE Puon·•·o-Htco. Per Paez .Tnramillo. (Revista técnica clc in(anteria y caballeria. Novembre). LA suuE DEL sOWAOO. Per flernàndes Peggio. (Revista cientifìco-militar. HS novembre). LE NOUVKAu R ~:GI .RMEXT SUU I,A I"'RTIFICATIONS OE CAMPAGNE OA!\S L'AMII~E ALI-EM.!NDE. (Revue m·ilitai1·e de l'étrcm,qer. Novembre) « Questo nuovo regolamento sulla fortificazione campale vigente in Germania dal ·6 aprile 1893 è destinaLo a !issare in modo generale la natui·a, il modo di eseguire e di utilizzare i lavori della fort.ilì e.azione di c;~rnpa gna pl'opriamente detta. Contiene tutti i dati pel' questi l<tvori , ·sia che vengano .eseguiti dalla fanteria, sia che vengano esegciti dai pionieri., Segue un lungo e ragionato esame di questo regolamento. An'l'u:LIERIA ·oA coSTA. - Colonnello S. B. Ri c;~ l'd son.- (Journat o{ / the 1'0'!}al un'ited servic11 institution. Novembre). DrmuzrONI TATTJCIIE DALt' ur:rtMO ruiGoL,~Mf>NTO (tNGLE~r;;) o'ESEHCizJ. Tenontc colonnello Smith . - (Journal o{ the royctl united service institutio'!'. Novembre). { L l'IIOilLE.UA DELLA FANTERIA MOXTATA RISOLUTO COLI,'DII' IRGO DELLA mcrr.Lr.'rTA. Continuazione. ( Revue d't cel'cle militaire. 26 novembre). IL FlJOCO 01 MOSCHRTTERIA !\'ELI.,\ GUERRA DA FOIITEZZA . (ilfilit(irisc/t 7Jolitische Bliitter. H novcmbJ·e). Cotr•O n' oCCHIO SULLE MAKOVRE lMf>,EHIAU NELr.'A r.SAZlA-LOREìSA. (MiJitiir Wochenblatt. H novem bre.


2314

NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

XOTlZIE BIB:(,IOGRAFICHE l

Lu; GRANDI ~!ANOVHÉ AUSTRO·UNGAIHGHE ·NEJ, '1893. ({ntetnationaleRevue ii.ber die gesammt~n Arme&n und Flotten, novembre). AnnGLIEUI.~ DA c.-\MPAGNA . Studio comparativo dell'artiglieria delle diverse potènze. Uffizi rnulteplici dell'artigl ieriar da campagna; ordini e form:1zioni; tiro; compito dell'artiglieria sul eam po di battaglia; preparazione dell'attacco; combattimento difensivo ecc. ecc. (lnternationc~le Revue iibe1· die gesammten Anneen und Rlotten, novembre). LE GRANDI MANOVRE FHANCESI NEL ·1893 . (fnternationale Ilevue ii.be?' die gesa.mrnten. Armeen tmcl Flotten, novembre). Le grandi manovre del I e II corpo d'armata (francesi) nel 189:l. L. Brun. (Spectateur rnilitaire, •1 ° dicembre). LA CAVALLERIA E t.' AI\ÌIGT.IERIA TEDESCA. ( Army and Nary Ga:tette. , H novembre). LES MANOEOVUES DB CAVALLE~Il<: DE fiLE:RÉ nel Seltembre ·1893. (Revuede cavallerie, novembre) . • /

4. Storia e biografie.. 'RÉCIT ANEDOTIQUE DE LA PRISE DE SFAX.. Gener:1le Jama is. Continm1zione. (Spectateu:l' m·ilitaire, o! 0 dicembre). ' · MEMOJUES DES FEM~!Es m; couR'r. ( Spectateur militaire, '1o dicembre) . E un seguito di brani contenenti aneddoti caratteristici tratti - da memorie di 'cl.onne di corte del tempo/ di Luigi XIV e suoi succ~ssori. l LUOGOTENENTI DI NAPOLEONE' E QUELLI DI iVIOLTKE. (Militarischepolif'ische Bliitter, ·l ·l novembre). ' CAMPAGNE DU MARitCHàL SOULT DAN:S LES ,['Y REI\EES OCCIDEN:TAtES -EN ~18·13-·18•1 ,~., D'ap~ès les archi ves F rancaises, Anglaises et Es~agnoles p~1· le comm~ndant Cìer. Parigi, •1893.' ,

2315

Ir. Nuovo mPARTO DELLA FLOTTA ITALIANA. (il1ilitti.r Wochenblatt, H no'l'e.mbre). LE MANOVRE NAVA LI (TEDEsCHE) NEL CORRENTE ANKO. Henk viceammiraglio. (Jalwbucher {iir die deutsche Armee wtd llfm'ine, di cembre. L.~ MARIN.'I. INGLESE E !l. SUO Bll.ANCIO NEI, ·1893-9-i. (Revue 1n1.litaù·e .de étranger, novembre). ' UNA ,STAZ!ONJ~ NELLA FLOTTA FHANGESE NEL l\1EDITE!\Ui;\NEO. (Jnternat-ionale 1Revtw· iiber gesa111;1nten Armeen und Flotten, dicembre) . l3enchè il titolo dica una stazione {hmcese, si tratta delhi stazione che va cercando nel Mediterraneo la !lotta russa. Si mostra l'importanza di questo fatto <C le çoosegnenze che può avtlre.

r

6. Geografia - Colonie - Viaggi. LA ~IISSION MIZOA. (Revue dt~ cerete militaù·e). E uno studio che co·mincia nella dispensa del 3 dicembre e continuerà nelle seguenti. « La situazjcne si complica nell'Afr,ìça austral.e. La diplomazia è intervenuta e noi · siamo alla .vigil ia di· avvenimenti d.a cui dipenderà la . 50rte dei possedimenti francesi in quelle ·regioni. Sono le pretese esa · gera te della Royal! Niger Gompany che condussero a un conflitto tra i -suoi agimti e il nostro compat.riotta l\iizoa " ). Questa è la tesi che il periodico-francese intende dimOstrare. LA SP.AGNA E IL MARocco. Continuazione. (Revuè du cercle rml-itai·re, -·19 novembre). · · LIBAc E BisEnTA, per il vice ammiraglio von Henck. (lnternati01iale Revue iiber die gesammt.en A1·meen imd Ftotten , dicembre). Breve studio geografico militare sulle due indicate località. 1 LA B..\.V!EHA E IL Tinor.o. Colonnello Lissignolo. Continqazione e fine . Stud!o come/ il precedente. (lnlel'natiorw.le Revue iiber dìe gesammten .Anneen und Flotten , dicembre)'.

7. Marineria. , 7. Letteratura. Le ~JANOVRE rrALLI.NE .NEL :1893, relazione dei comandante Garbett.,

coll'aggiunta di una relazione sulle eser~itnzioni eli tocpediniere nelle acque della Maddaleuil, di T. L Haddy. (J.otwnal of the 1·oyal uni(ed sertJice institution, novembre). • L'uLTIMO biLANcio DELT,A ~L~RINA IN GE!\i\fANIA. (Jonrna.l of tlw royaL service institMtion, novembre).

I NOSTRI SOLDATI. 'l'l l'l MILITARI DI PACE E DI GUERRA. H. Butrowski. Traduzione dal russo. (.T'ahrbiicher fur die cletttsche Annee tmd llfa.ri;w, <i icembre). Il primo eli questi tipi è intitolato il capitano Fedor. Si descrivono scene e raccontano aneddoti di una guarnigione nel Caucaso. · PÉn LA PACE. A cma del~a societ~ ononima è comp11rso in questi giorni


2316

NOTIZIE BIBLlOGRAFlCHE

il Nuovo A LMAl'<A CCO PJW I.A PACE dal titolo: Giìb le anni l È un li briccioo di oltre 100 pagine, con p(egievoli illn5trazioui. Contiene prose e poesie di Ada Negri, Edmondo De Amicis, Guglielmo Ferrero, Enrico Ferri, A. Graf. C. Lombroso, A. De Gubernati$, ThiRudière, Caldar·a, Moneta, Alben oni, A. G. Barri li, X. Colaianni, Bruno Sperani , Ga· briele Rosa, V. Pareto, G:mdolin, L. Stecchetti, Romussi, Premol i, ecc. O DIERNA I.ET1'ERATt;RA .:'{.l\'ÀLE, professore r, K. Laughton. (./ou mal o{ the t·oy(ll tmited service imtitution, novembre) .

INDICE SISTEMATICO DE LLE lllTE:RIE CONTENUTE NELLA RTVTSTA Jll/U'rARfl 11'ALUNA

Fascicoli pubblicati n el 1893

8. Tecnologia militare. UNO SGUAR DO

NEl.

C.UIPO DELLA TECNICA lllLITARE.

(.fahrbuchel'

{i~l'

clie deutsche Armee und marine, dicembre) . .t<. una breve esposizione delle uhime in venzioni e perfeziona menti nelle armi da fuoco e nelle cnrazzature.

N. B. - Gli argomenti segnati con " vennero svolti sotto la rubrica N otizie ?nilita·;·i este?'e - P iccola C?·onapu. Quelli segnati con "'* vennero svolti sotto la rubr ica Rece1~Sio1ti.

A(rioa.

L ' IMPIIWO DELLE COilAZY.E Nli:LLE FORTIFICAZIONI CONSWERATO DAl, PUNTO DJ vi STA ECONOMICO.

(Jahrbii.cher ~~~· die deutsche Armee un mw·ine, di-

cembre). E S PERIENZE DI TIRO CONTfiO PLAGCHE DI CO.liAZZA. IN GERMANIA.

(ht/81'·

Giardino. Id. -

L 'Eri trea m ilitare 11 Deca Tesfà . .

Pag. 1055 . » 1455

nationalt: Jlevue iil•er dù1 ,qesammten Armeen und .Flotten, dicembre). Armi p orhtlli. -

9. Varietà. lJ NA. I'Al\OLA SUt.L'At. LEGG KRIME:>TO DEL

PESO AL :>OLDATO .

(./ahrbii.-

clzer fiir dic deutsche Annee und llfm-ine, dicembre). Ux'ESKRCITAZIO!\B I X OISI'ENSABILE P ER IL COM BATTn! E~TO I NDIVIDUA LE

(Jahrbiicher (iir die deutsclw Annee und llfm-ine, dicembre). DR 1•.-~. STATIIE DE LAYAJ..L& A LuxF.Ytt.LE, 29 OCTODHE 4893. (Revue de cavallerie, novembr·e). LE x o u v EAU QUAnTtEn DR CAVALLERIE A V t CENNES. (Re-otte de cavallerie, novembre).

A C A vALLO .

Tir o. -

IW:unizlonl da. guerra.

,. Il nuovo fucile Mause1· spagnuolo . . . . * Corsi di t iro in Ger mania. . . . . . . . Gozzi. - La polvere infume nel combattimento " :\uovo re•ol ver per g li ufficiali francesi . . "' Nuova istr uzione sul t iro rus so . . . . . • • Salvati. - Vocabolario di polveri ed esplosivi

Pttg.

168

361 Pag. 5'i1, 100 e 769

>>

.

»

851

• 14 41 >> 2S04

L ' JNA UGliRAT!ON

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Per la Di1·ezione L oDovico CisO'l"ri m11ggiore M.

DEMARCHI CARLO,

Arte militare. -

gerente.

l i., incoriccao

Tattica. -

S trategia.

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. .. Pag. 85 . . Pag . 562 5'7'1, '100 e '169 Pugi 596, '123, 863, 98G e 1094 . . Pag. 96'1


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Segato. -La frontiera franco-g€\rmanica Pag. l '143, 1935, 2058 21'10 e 2227 De Giorgis. Calcolo delle perdite nel combattimento e loro sottrazione reale nelle esercitazioni . . . Pag. 1901, 2088 e 2156 Notizie bibliografiche di arte militare . Pag. 89, 183, 282, 380, 4'13, 571, 6'10, 764, 857, 953, 1046, 1155, 125'1, 1353, 1451, 1541 , 1643, 1731, 1832; 1931, 202(\, 2127 e 2221.

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Artlgllerla Pag. 2'11 · e 356

' Aumenti nel treno austric.'\0 . • Riordinamento dell' artiglieria da fortezza e da montagna in Austria . . . Pug. 355 " Nuove formazioni nell'esercito russo . Pag. Saladino. - Questioni pratiche. - L'artiglieria da campo alle ma)) 959 novre . . )) 2016 ? Nuova roitragliera austriaca. )) 2202 * L'industria belga nella costruzione di artiglierie

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Pag. 1032 >> 1034 >> 1035 •> 1036 » 1233 u 1234 ZJag. 1234 e 2013 Pag. 1442, 1820 e 1924 Pag. 1443 >> 1444 )) 1634 >> 1635 )) 1820 " 1821 » 2016 Pug. 2114 e 2296 )) 2116 )) 2296

Avanzamento.

Austrla-Ungherla.. • Le promozioni nella landwehr ungher ese. * Bilancio della· marina pel 1893. La. ferma di due anni. ... Aumenti negli efl'ettivi di pace della fanteria • Aumento di 5 squadroni treno . * Deposito di rimonta in Kleczadolna . "' Scambi di reggimenti di landwehr . w Istruzioi,li per la la.ndwehr nel 18\13. ·• Moviment( nel perdonale . . . . "' Modificazioni nell'equipaggiamento d'ella cavaller ia "' Riordinamento :.lell'a.rtiglieria ,· r Aumenti nell'arma del treno .,. Ufficiali di vettovagliamento "' Ser1·izio dei portaferiti. ~ Riordinamento della landwehr cisleituna * Uniforme . , "' Rad iazione di navi . . "' Cambi di sedi di corpi 'l Istruzione delle reclute * L'avanzamento degli ufficiali "' Aumonto dei quadri della Jandwehr. "' "" lVfano vre per l'anno 1893. .t . .

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Riordinamento delle truppe tecniche. Cambi di guarnigione . Radiazioni di navi . . Prove del 8atellit . Varo della Mtl-ria Te?·esa . Personale . Bilancio pel · 18~4 Riordinamento dei cacciatori. Reclutamento dei pionieri . Morte del ministro della g·uerra Attendamento. . Viabilità. Grandi manovre . Il ministro Krieghammer. Nuova mitragliera Promozioni . • Nuova legge sulla landwehr Nuovi reggimenti Bosniaci.

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" Pe requazione dell'avanzamento in Francia I limiti d'età in Francia. Malavasi - La fanteria puÒ d~r ~~~er~li; . ~ L'avanzamento in Austria • L'avanzamento in Germa~ia : . . . . "' I generali russi. "' Promozioni in Austria.

Pa,q. . "

84 161 • >> 59() Pag. 848 e 2114 )) 1822 » 2213 » 2114 e 2296

Belgio. .., Effettivo dell'esercito belg;l.. "' :\!odificazione di or!!anici. . ..... . o La rr forma militare e le idee di Br ialmont '" Ind us t rra · nazronale · · · · ie· nella costmzione dell e artiglier ..

Pag. 358 )) 35\l • 2201 >> 2202

Bllanol.

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Ili) 1'l. anelO . del 1893 pel' la marina austl'iaca. 11 "' bilancio dell893 per l'esercito russo . .

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Pag. 1148 . Pag . 1234 e '2013 Pag . 2202 e 2298

* Bilancio delltt guen a. del 1894 in Francia *

*

Bilancio 189•1 p_er l'esercito austriaco. Bilancio 1894 per l'esercito tedesco.

Cavallerlà. -

Rimonte .

Pag. 5 Mainoni. - Autonomia degli squadroni. P((y.)64 e 271 Equipaggiamento della cavalleria . . )) 16'7 "' Aumenti di cavalleria in Polonia . "" Kuovo deposito di rimonta in Ungheria . » 271 •> 287 Longhi. - A.utonomia degli squadroni . "" Cavalleria. indiana . . . . . . » 368 >> 535 A. L. - Le corse di resistenza . De Cbaurand. -- I servizidiesplorazioneesicurezza Pag. 596, '123, '792e 1181 Pau 863, 986 e 1094 Alvisi. - Sugli esercizi dei riparti a cavallo . * Cavalleria yeomanry . » 933 *' Riforma della cavalleria spagnuola . » 936 * R.iunione ippica in. Francia . » 1036 * Kuovi reggimenti di cavalleria frances i Pa,q. 1148 e l '125 ~· Etrettivf quadrupedi in Francia. . . » 1150 "' Nuova istruzione per la cavalleria tedesca . Pa,r;. 1243, 1251 e 201'1 Pug·i. - Ferma di tre anni in cavalleria. l'a g. 1647 * Reclutamento degli ufficiali in l~l'ancia . » 2118

* Biografie.

Pompilio Schiarini. - Per un dimenticato: Cesare de Laugier . * Il generale Gyulai . Il generale Baroffio. * Jl generale Winterfeld. * Il generale Krieghammer. :Mariotti. - Il padre Alberto Guglielmotti * Il generale von Versen . . * » Kameke . * 11 nuovo vicerè dnlle Indie sir Norman.

31 750

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Bulgaria. Da.nimarca .

L'esercito bulgaro . .

Pag. 265, 339 e 452

359

Fa.nterla..

Campi e manovre.

" Istruzioni per la landwehr austriaca nel 1893 * Grandi manovre tedesche . * :Manovre navali tedesche . * Manovre terrestri e navali francesi pel 1893. * Manovre con quadri in Fr·a.n cia * Manovre austriache pel 1893 . * Manovr e d 'assedio in Germania . ·* Nuovo campo per il corpo della guardia a Berlino. * Manovre estivo in Russia * Grandi manovre in Francia . * Man~vre divisionali svizzere . * Grandi manovre in A.ustrh1 . * Manovra notturna in Russia . * Il campo di A.lclorshot ·.

Pag

"' Riforme militari .

Pag. 271 Pag. 360 e 465 » 361

" Aument-i e scambi nella. fanteria austriaca. ' Carico del soldato di fanteria tedesca

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Pag 2'70 e 211 Pag. 'i'54

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Aveta -

Studio storico logistico

Pag. 1929

Francia. '" L 'esP-rcito coloniale . * Perequ azione dell'avanzamento

Pag.

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Pag.

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I limiti d'età nello stato maggior generale . Il cont ing·ente della classe 1892 * La marina nel 1893. * Pubblicazioni ufficiali *' T rasporti militari. . ., Un iforme nuova . . * Veloci pedisti milita ri * Manovre terrestri e navali nel 1893 * La legge sui qu adri . * Sussidi alle famiglie dei richiamati ,.. Pont i di avanguardia * Ufficiali di in tendenza -* Jl.·fa.novrc con quadri . * Riunioni di ufficiali . * Licenze per scopi ag ricoli . * Nuovo revolver. . . " Permessi permanenti ai sottu:flìciali * Riun ione ippica . * Pensioni militari . . '* Bilancio della g uerra pel 1894 ' / * Creazione di due nuovi reggimeqti di e;1valleria * Il reolut:lmento regionale . * Effettivi -quadrupedi . * Reclutamento nel 1892 . *. Telegrafia. ottica. . .' . * Velocipedisti militari * La nuova legge su i quadri * Ordinamento dell'esercito coloniale * Grandi manovre . . * Reclutamento pel 18!:>3 . * !teclutarncnto degli ufl'lcialt di ca.v alleri a.

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161 2'73 27<1 274 275 463 464 656 659 '151 '751 752 '153 850 850 851 851 1036 1037 1148 l'i25 11 49 1150 1238 1242 1242 1533 1723 1725 21 17 2118

Geografia. -

* L 'e~:~erc ito coloniale francese . . ** Jl.lenarini. - La. Bulgaria . ~L

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* Le fortificazioni del GottHrd o * Radiazione di forti tedeschi .

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Tecnologia. militare. Pag. »

*" Bertelli. - Telemetria .

* Ponti di avanguardia francesi. ** L'areostato Higginson .

* Fortificazioni svizzere . * Tel eg-t~1fl f1. ottica in Francia *

Velocipedistì militari in Francia Paganini. - La fototopografla

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Germania.

*

Fortlfl.ca.zloni -

Viaggi.

G. D.• - Il Chile (con una carta) 509, 621, 132, 825, 1009 e 1103. C. ~L La questione del 11arocco Pag. 38'7 * L'Indocina . » 1041 Gim·dino.,- L'Eritrea militare . •> J01i5 Giardino. - Il Deca Tesfà. . . >> j 455 Quaratesi. - China e Giappone. , 1515 Seg-ato. - La fronttera franco-germanica Pag. 1743, 1935, 205S, 2170 e 2227 *,* W~chs. - L'esercito e il popolo russo . . . » 2022 Notizie bibliog rafiche Pag. 188, 381, 474, 572,, }66, &M, 955, 1048, 115'1, 1261, 1452, 1644, 1 83~, 1932, 2033, 2129 e 2225.

* Genio -

Colonie. -

* * * * *

* * * * *

*

ll pt·ogetto militar e .

. Le ferma di due anni . :\1ilitarì in servizio postale . Licenze alla truppa. Bande mili tari all'esposizione di Chicago Equipagg·iame~to della cavalleria . .Panifici .da. campo. Scuole dei cadetti di marina . Grandi manovre nel 1893. Distretti di reclutamento . Corsi di t iro . Guardie . . . . . Figli dei s~ttufficial i. Manovre navali . :\Ioclificazioni alle pensioni militari. Soppt·essione di forti. Chiamata di rise1·visti . Il carico del soldato di fanteria . Il c:male del ).far del Nord

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Istruzione ai riservisti . Pag. 931 " ·Manon e d'assedio » 931 * Aumento di bntter ie di landwehr » 9:!3 •· La discussione del progetto militar e » 934 *. La rifOl'tlla milita re . . . Pag. 1118, 1200, 1336,1426, 1513 e 1671 ~· Nuovo reg olamento d'esercizi per la cavalleria Pag. l 243, 1251 o 2017 * Cambi di guarnigione . Pag. 1?44 "' · uovo campo per il corpo della guardia . » 1245 • Leva dell'anno 1892. ,, 1246 ' » 124'1 * Modificazioni alla legge di reclutamento )) 1249 <~'· Nuovi r eg·olamenti del genio . . "' Matel'iali di equipag·giamento in esperimento . )} 1249 » 124() *' Promozioni . • )) 1249 "' 11 generale v. \Yinterfeld . . . .. Kuove navi . )) 1251 )) 1444 La Jegge militare sotto nuova forma )) 1446 • La legge sui segreti militari . )) 1446 ~, .Manovr e navali pel 1893 . . . . )) 163p "' Scuole preparatorie e scuole sott ufficiuli. •> Hi3'7 * f'ubblicazioni m ili tari . » 1822 * L'avanzamento e In l'iforma milita.re "' Distretti costieri . . " 1824 » 2016 ' Il generale v. Versen . )) 2017 "' Il g~nerale ' · Kameke . )) 2018 • Classiffcaz ione (]elle navi " 2119 ~ Reclut amen to . )) 211 9 "' Uni formi . )) 2119 * Tinta delle n av i )) 2120 *' Nuove na vi. ~ .Bilancio preventivo pel 1894. Pag. 2203 e 22 98 i

Gran Brettagna.

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Pag. lliordinamento della Yeomanry . )) La riserva dell'esercito . . )) * Cavalleria indiana. )) et Difficoltà di reclu tamento . )) "' Quadrupedi dell'esercito "' La vendita dei gradi. . )) "' Cavalleria Yeomanry . . )) * Le manovre navali del 181l2 !l> Quale sia l'org·anizzazione miljtare che meglio risponda ai bisogni attu ali dell'impero )) ritannico. . . Pag. 1359, 1498. e ·t

304 368 369 370

' Il campo di Aldershot . • Il nuovo vicerè delle Indie. "' Etlèttivo del navig lio inglese nel 1893

Istruzioni e regolamenti. De Anp:cli. - L'istr uzione del soldato P(lg. 496 '" Istruzione delle reclute in Austria. 749 •· Istruzione di riservisti in Ge rmania )) 931 "' Istl'm~ione di riser visti in Russia . 935 .-;; Nuova ist ruzione per la crwalleria tedesca P(lg. 1243, 1251 e 201'7 Laderohi.- Le t endenze dol nuovo sistema regolamentare Pag. 1303 e 13çJ(i C. C - li nuovo regolamento di servizio interno . . . . . Pag. 1702 - • :\1uniz- Terrones. - Concepto del mando y de ber de la obedien~ia , 1926

Legislazione mUltare .

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II prog·etto militare germanico . . Pag. 155 e 932 Zendrini. - La. nazionalit,'l. nei su oi rappor ti del serv izio milita re . . . . . . Pag. 207, 298 e 413 C. Sala. - La nuova legge sul reclutamento in Italia. Pag. 39'1 e 481 "" Le pensioni militari in Ge rmania. , 440 "' Soccors i 'alle famigl ie de i l'ichiamati in Francia . >> '751 L'assicurazione dei mqitari in s ervizio in Svizzera » 1029 '~' Le pensiou i militar i in F rancia >> 1 03'7 La t·iforma mili tare ger ma.nica Pag. 1118, 1200, 1336, 1426, 1513 e 16'11 Corradini. - La giurisdizione speciale di leva e la giustizia amministrativa. . . Pr1g. 1159 "' La legge militare germanica sotto n uova forma >l 1•14•1 * J.a legge sullo spionaggio . )) 1446 "' Etl'et ti della legg e sui quad ri francesi . " l i\33

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Marina.

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Bilancio per la marina l'.us t riaca del 1893

* Scuole pei cadet ti tedeschi . * La marina francese 'pel l 893 * Manov re navali tedesche . . *

Radiazione di navi a us triache .

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Pag. 'i55 Il canale nel Mar del Kord. . 934 Manovre navali inglesi nel 1892 l) ! 034 Prove del S"tellit . )) 1233 Varo della j l{. 1'e·N sa . » 1251 ~, N~qve nav i t edesche . >) 1446 * Manovre navali tedesche . • 1824 "' Distrett i costier i in Germania . >) 2018 "" Quadro delle na.vi tedesche . )) 2119 " Colore delle r.:n-i tedesche . )) 2120 • Nuove nav i. *' La m.a rina inglese nel 1893. » 2205 Notizie bibliog-rafich e Pag. 91, 188, 284, 5'12, 6'70, '166, 955, 10,18, 115'7, 1259,· 1355, 1452, 1932, 2038, 2130 e 2225. • "' • "'

Notizie polltico- mtlltarl italiane. Dal Dal Dal Dal Dal Dal Dal D<tl Da l Dal Da.! Dal Dal Dal Dal Dal Dal Dal Dal Dal Dal Dal :\Ial

22 dicembre 1892 a l l O g ennaio 1893. 10 gennaio a l 25 g ennaio. 25 gennaio al 12 febbraio. 12 febbra io al 29 febbraio. 29 feblll'aio al 12 marzo 12 marzo al 31 marzo l o aprile al 16 aprile : 16 fl.prile al 30 aprile . l o mag·g io al 15 maggio 15 maggio a l l o g iu gno } o g iu g·no a l 15 g iugno · . 15 g iug no al SO g iugno 1° luglio al 15 luglio . 15 luglio al 31 luglio . J• agosto al 15 agosto . .' . 15 agos to al 31 fl.gosto. l" set tem bre a l 15 settemb re. 15 set tembre al 30 settembre 1• ottobre a l 16 ottobre . 16 ottobre al 30 ottobre . 1• novem~e al 16 novembre 16 novembre al l" dicembre. l 0 dicemb re al 16 dicembre

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Notizie

blbll~grafiohe .

Recension i di pubbl icar.i oni recenti Pag. 85, 169, 1'72, 1'7''7, l 'i8, 2'76, 3'16, 562,661,662 . 'i5'i, 852,938, 1151 ,1926, l 92S, 2022,2217 e2304 Bollettino bibliografico Pag. 88, 181, 280, 3'79, 411, 569, 668, 162, 855, 951, 1045, 1154, 1256, 1351, 1449, 1589, 1642, l'iSO, 1830, 1930 2024, 21 24, 2219 e 2309.

· Organizzazione degli eserciti. "' Ii progetto mil itare in Germania . flag. 155 " :\uove formazioni nell'esercito russo Pag. 165,167,168, S'il , 1825.e 2210 L'esercito bulgarQ. . . . Pag. 265, !l:39 e 452 * Aument i n eli 'es ercito austriaco. . P(lg. 2'70 e 2'i'l * E(fettivi e r iforme nell'esercito belg a. Pag. 358 '~ Riforme nell'esercito danese . . J . » 359 :'1.· Riordinamento della Yeomanry tnglese . •> 364 l' Riordinament o della landwehr austriaca 554 "' Riordinamento della r iserva nel Caucaso. , 557 Cerroti.- L'esercito russo nel 1892 , 640 * Riforma dell'esercito spng-nuolo .· . _ . p ag. ,...__ •O<J e 1254 "' Ri forma de lla cavn!ler ia spagnuola . » 936 * Riord inamento delle trup pe tecniche austri ache. . . . . , 1032 * E ffettivi dell'esercito svizzero e app rezzam en t i s u di esso . » 1038 Qua le sia l'org anizzazione che meg lio convenga ai bisogni dell' impero bri tannico . . . . Pag. 135\l, 1498 e 1551 ., Riordinamento dei cacciatori austriaci . . Pag. 1442, 1820 e 1924 .. Servizio areonautico in Russia. Pag. 144'1 "' Esame del nuovo ordinamento francese (lo i d es cadres) . » 1533 ·* Ordinamento dell'esercito coloniale francese . , 1123 * Nuov!.L legg e sulla la.ndwe hr austriRca . » 2111 . "'*' \V(LCh s. - L'esercito e il popolo russo . >> 2022 Kotir.ie bibliografiche Pag. 89, 185, 283, 412, 570, 669, 763, 856, 953, 1046, 1155, 1251. 1352, 1450, 1540, 1831, 1931,2026, 2126,22.20

Politica. Notizie bi bliografiche Pag. 94, 285, 47'5, 5/3, 95(i, 1049, 115'1, 1355, 1548, 1835, :l034, 2130, 2226.


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XII

Reclutamento. Pag. 91 L'età della recluta . )) 158 * La. ferma di due anni in Austria . )) 161 ..- La ferma di due auni in Germania . Zendrini. - La nazionalità. nei suoi rapporti col servizio miliPag. 20'ì, 298 e 413 tare . . Pag. 2'15 * 11 contingente della classe 1892 in Francia . C. Sala. - La. nuova legge di reclutamento in Italia. Pag. 391 e 481 Pag. 938 *" Relazione sulla leva dei nati nel 18'70 . , 1041 * Il reclutamento svizzero nel 1892 . » 1149 " Il reclu tamento regionale in Francia Corradini. - Giurisdizione speciale di leva e giustizia ammini)) 1159 st1·ativa. 1238 <t· Reclu tamento francese nel l 892 . >) 1246 * Reclutamento tedesco nel 1892' . » 1443 * Reclutamento de i pionieri a us triaci . )) 1647 Pugi. - Ln ferina. di tre anni in cavalieri:\ -2117 ·>~' Il recluta.mento thmcese pel 1893 » 2120 * Nuova legg·e ·ù i reclutnwento in Russia . Corradini. - Il diritto di e~;enzione nella legislazione moderna , 2131

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)) 1828 .. 2120 » .2213

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S cuole millta.ri . ""' Scuole dei cadetti nella· marina germanica Accademia di stato maggiore russa . "' Scuole preparatorie in Germania . . .

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1636

S ervizi amministrativi. Pag. * Esperienze di panificatione da campo . )) S. C. - La matricola nel nostro esercito. » * Ufficiali di vettovag·Jiamento in Alustria ' 1 * Ufficiali dl intendenza. in Franci;~ • • )) Rota. -=- Del commissariato militn.re *'' Attendamento in Austria >> Notizie bibliografiche Pag. 7G4, 953, 1155, 1541 e

..

Russia.. Pag. "' Formazioni di riserva . · )) * Nuovi reggimenti di cavalleria in Polonia )) * Truppe t ranscnspiane c nuove formazioni . )) * Aumento di truppe nel T ranscaspio . .. )) * Bilancio della guerra pel 1893 . * Riordinamento delle truppe di riserva del Caucaso " Cerroti. - ·L'esercito russd nel 1892 * Nuovi comandi '> * Chiamata di riservisti . >) * Manovre es ti ve . . . )) * Creazione di sezioni ae ros tatieri )) * Nuova istru7.ione s ul tiro. . )) * Accademia di stato magg·iore )) * Manovre e g r::mdi manovre . Pag. 1825 e * Nuove formilzioni in Russ ia, . . . J>rw " Truppe c.lel Kuban .

Pag. 182'1

... Istruzione pei porta- feriti ·' ;r Manovra notturna . . "' Nuova legge s ul reclutamento . * I generali russi . . "' Riordinamento delle gua rdi e doganali

164 191 35'7 '752

140'1 1634 1832

Servizio sanitario. 165 167 168

3/1 3'72 · 55'i

640 935 935 1252 144'1

Angelo Viale. - Sulla. f<ttic;~. . . . . . Pag. :\Iangianti. - L'età della recluta . . . . >> n Condizioni sanitarie dell'esercito italiano nel 1891 » Servizio dei porta- feriti in Austria . )) ** La Croce Rossa italiana » Aprosio. - Le disinfezioni delle caserme :Mangianti. - La salute del soldato Pag. 1614, 1661, 1'794 e . . » "' I porta-feriti nell'esercito rl\}sso ))

*

25 91 178 358

3'76 1263

1864 182'1

1448

1448 1638 2210 1825

* Adozione di un nuovo fucile *'La riforma. m ilitare. . * Riforma della ca; alleria * Stipendi degli ,ufficiali

. . Pag. 168 Pagg. '155 e 1254 Ptt-g. 936 » ~ 1'128


xv XIV

S. C. - La matricola. nell'esercito italiano . . . . . Pag. 191 Boggio. - Le tabelle della societ.ì. di previdenza fra gli ufficiali, con disegni . . . . . . . . . . . . . Pag. 255 e 318 ~ Pubblicazioni militari ufficiali in Francia. Pag. 274 +- Trnsporti militari in Francia . . . . . » 275 4 La. vendita dei gradi nell'esercito inglese . » 466 A. L. - Le corse di resistenza. . . . . . " 535 Ghiron. - Dei tornei di Casa Savoia. nel secolo XIX Pag. 'iO\l, 804 e 885 •• li carico del soldato di fanteria tedesco . . .. . . . . . )J{Ig. 753 Olivieri San Giacomo. - La commedia del sentimento Pay. 1614 e 1996 " Stipendi de~li ufficiali spagnuoli . . . . . . . . . . Pa:;. l '128• Sala.. - Il duello . . . . . . . . . . . . . . . . . » l '769 De Chaurand. - L 'evoluzi one sociale e la, costituzione degli eserciti nel secolo xtx . . . . . . . P((g. 1839, 1976 e 20i5 ~ Ordinamento delle guardie doganali russe . . . . . . . » 2302 Kotizie bibliografiche . Pag. 95, 190, 285, 384, 475, 5'i4, 6'11, 767, 860, .956, 1049, 11 58, 1261, 1356, 1453, 1548, 1645, 1836, 1934,2033, 2129 e 2225.

Storia militare e generale . P. Scbiarini. - Ces;~re De Langier. . . . . . . . . . Pag. 31 Pitl'eri. ~ La br igata Casale. - Come nacque e come visse_ fino ai d\ nostl'i . -. . . . . . . . . . . . Pag. 50 e 126 J>ag. 69 ,.., Storia del 21~ fante ria . . . . . . . . . . . . ?Il. G. B. - Il Chile. (Saggio storico geografico con carta) l>ag. 112, 235, 310, 433; 509, 621, 'ì32, 825, t009 e l 103. •" Rossetto. - Storia dell'arte militare . . . . . » 1'72 "'"' ~lenarini. - La Bulgaria e l'avvenire degli slavi » 1'77 • · Guerre des Alpes . . . . . . " 276

6 13 f

o bll~rl>aricLh. -C GuSaerra. civile chilena Pag" 6~ 1 F•a rts. a asa 'l'Dia . . . *"' ì\lémoires du général Radet . . . » 852 * Imprese nell'lodo-Cina . . . . . » 1041 *"' Moltke. - GueJ:m di D<tnimarca 1848-49 l) 1151 Fabrh;. - Cna sco!'reria. nel xvm secolo >> 1286 Bozzoni. - Storia del 60° regg·imento fanteria » 1319 Pit\'eri. - La difesa di Casal Monferrato . . . Pag. 2180-e 2256 Kotizie bibliogt-aficbe . Pag. 90, 184, 282, 382, 4'i3, 5"11 , 6'10, '1ò5, 85'7, 954, 104'7, 1156, 1258, 1354, 1451, 1541, 1644, 1"140, 1833, 19:31, 2032, 2 l 28 c 2223.

,,

A. L.

Svizzera. "' Le fortificazion i del Gott:trdo . . . . • L'assicurazione dei militari in servizio . .. Fortificazioni . . . . ' . ~ Gli etrettivi dell'esercito . "' Apprezzamenti sull'esercito ~ Il reclutamento nel 1892 "' ~!anone divisionali . . .. Fortificazioni di S. \faurice .

Pag. 3'73 » 1029 1,. » 103'7

1038 )) 1039 )) 1041 >) 1'726 )) 1127

Al visi Anonimo Anonimo Anonimo Aprosio . Aveta Bertelli . B1ancardi Bog·gio . Bozzoni .

c. c.

))

Varietà. A. Viale. - Sulla fatìca. . . . . .' "' Licenze alla truppa in Ger mania . * Dande mi li tari tedesche a Chicago .

Indice aÙ'abettoo degli au~orl dt sorlttl orlglnalt.

.. .

Pag.

» »

25 163 163

l

Cerroti . Corradini De Angeli. De Chaurand (fanteria) De Chaurand (stato magg:iore) De Giorgis ... / Fal>l'is Cecilia Ghiron . . . Giar~ino. . . Gozzi . . ..

· 9

. . . Pag.

535

Pag. 863, 98o e 1094

Pag. 265, 339 e 452 . . . Pag. 1132 Pag. 1359, 1498 e 1551 Pag. 1263 '? 1929 . ~ 662 . )) 96'i Pag. 255 e 318 Rag. 1319 . . » 1702 . . " 040 Pag. 1159 e 2131 . . . Pag. 496 Pag. 596, '723, '792 e 1181 Pag. 1839, 1976 e 2015 Pag. 1901, 2088 e 2156 Pag. 6'73 e 1286 Pag. 709, 804 e 885 Pag. 1055 e 1455 Pag. 51'7, 700 e '1669

r


XVI

Lnclerohi J.onghi . Mai noni :\lahtvasi :\langianti . 1\farcotti Menarini . 1Ioltke . . l\Ioranville 11. G. n. :Uuniz . Olivieri Paganini Pifferi Pugi . . Quamtesi Rn.det Rota . . Sala . . Saladini Schiarì n i

Segato

s. c.

Viale. Wacbs ' 7.endrini.

Pa,q. 1303 e Pag. . . . . ,, . . . . )) Pag. 9'1, 1614, 1661, 1794 e Pag. ( .

.

.

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. )) Pag. 112 ed . . . Pag. Pag. 1614 e

. .

. Pag.

Pag. 50, 126 2180, e

Pag. » •

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. » Pug. 397, 481 e

. . . . P«tl· •

. Pag. 1743, 1935, 2058, 21 '70

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1396 28'7 5 596 1864 2035 1'1'7 J151 85 altre 1926 1996 13'73 2256 16<l'i 15'75 852 140'7 11u9 959 51 222'7 191

Pag. . .. .. » 25 . . . . . )) 2022 Pag. 20'1, 298 e 413

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