RIVISTA MILITARE 1897 TOMO I

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ANNO

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XLII ·

RIVISTA MILITARE

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DISPENSA I. -

1° GENNAIO 1897

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-OPERAZIONI MILITARI MARITTIME 0

r:011/imiazione . -

Veài dispe11-sa _XX I

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Considereremo ora le forme e i mezzi p.ella guerra di cosla e, r icordando che, specie dalla d:fesa, si usufruiscono gli eleinenli di forza terrestre, tratteremo partitamente: · ' a} del blocco; b) del bombardamento~ e) degli assedi marittimi; d) delle opèrazioni' Jittoranee; e) delle operazioni fluvial i.

Ù blocco f} opdrazione dell'attacco . Ha per iscopo d'impedire che la nazione attaccato- possa, per: via cli mare, r ifo rnirsi dai neutri di (mni , viveri, munizioni, danari, di tutto quanto insomma pu6' essere necessario ed Ùtile per continuare la 'lotta. · · Si 'bloccano quindi le cosle ed i porti sia · mercantili che di gtierra, nel qual ultimo caso si ha. anche di mira di paralizzare l'aziolìe delle l'orze navali che ancora rimanessero all'avversario. Ma, secondo le regole del diritto internazionale, il blocco deve ess.ere effettivo, « cioè mantenuto. da una forza adatta e sufiìciente ad impedire l'accesso al littorale nemico ». In tale senso si esprfme la dichiarazione annessa al trattato di Parigi del 16 aprile 1856·. Ora si comprende di leggieri come sia difficile osservare questa · prescrizione se per poco il paese aLtaccato abbia, come ad esempio l'Italia, un'estesa frontiera marittima ·e moltissimi porti d'approdo fo rtiOcati o no . , L'animiraglfo .Aube a questo proposìto dice: « Il blocco di tutto il littor.ale di un paese è impossib ile: quello di un sol porto (Ì .di difficile esecuzione, non è étiettivo che me1

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OPERAZIONI_ MILITARI MA~ITTntE

diante la concentrazione di numerose squadre di blocco scac,lionate . su più Iinee concentriche attorno al porto stesso » ( 1). Inoltre, al giorno d'oggi non sarà difficile forzare il blocco se ' •questo non è rigoroso: la rotta della nave non è più subordinata al mutare del vento e la velocità sebbene contrastata da eleinenti immutabili come condizione d.i mare e condizioni meteoroJoc,iche ' èl . ' 11a per fa ttori macchina e carbone, fattori che sono alla mercè dèll'uomo·. ,Alle ria,vi bl0ccanti occorrerebbe quindi tenere sempre i fuochi, accesi ed un'alta pressione, pur _cappeggiando, per non vedersi filar via a tutto vapore navi dell'avversal'io e piroscafi carichi, <li contrabbando di guerra senza possibilità di dar loro la caccia. Ma il carbone, che non manchèrà nei depositi e nei porti , é limitato a bordo ed occorre, per quanto si-può, non sciuparlo iùu'tilmente.'Questo a tempo sereno: .solo poi· che vi sia un po' di fortunale o una pl'ovvida nebbia, migl iori saranno le condizioni dei bloccati, peggiori quelle q.ei bloccanti. Condizione quindi essenziale perchè il blocco al dì d'ocè:10 rcri 8ia 'realmente eJfetttvo, si è che le navi incaricate di mantenerlo. ab- · bi ano sempl'e ed in .cgn i momento modo cli esplicare velocità su· periore alle navi. bloccate e possa.ho a turno essere rile~ate per gli opportuni rifornimenti. Con molta probabilità qliindi, nelle fu- ' ture lotte sul mare, questo mezzo 'di iuerra sarà più raramente usato1 salvo si tratti, e cio: l;ia più . attinenza alle grandi operazioni strategiche navali, di immobilizzale, in un porto :militar'è._ o in un centro strategico tutta o gran patte· d61la flotta avversaria che avesse schivato battaglia · O fosse stata battuta nei combattimenti . di . s~uadra. Pe1: il resto g~overè. a.ssai , ~i1:1 la guel'ra di crociera o meglto quella dr coTsa.. . · , . · · - J.I bombardamento è _mezzo .di guerra usato dallò ·a1.taccante ed è assa i temuto dalle immagina:zioni popolari, tanto più .ora che la fama dei mezzi esplodenti, sicuri apportatori· di morte, distru· • zione, incendio, si è venuta volcrarizzando 1' • Non v'ha chi non ricord.i le polemiche, le fiere cont,:oversie sorte nei vari stati trattandosi dell'organizzazio{1e difensiva' delle coste, e si può affermare che -non v'ha ciuà marittima oh~ non t ~

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(i) Op. cit., pag. 2i .

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OPERAZIONI .MILì:TARI MARI'rTrnE

abbia solleva to clamori infiniti per tental'e di ottenere dai governo -l'ausilio e In protezione di fprt ificaz ioni nella fallace sper-anza che esse sole potessero metterla al sicuro dal bombardamento, incubo e spat1racchio della popolazione . , Effettivamente è mezzo di no-uerra utile per teni.are la distru· . zione di arsenali , cantieri ed altri stab ili menti ·marittimi: può essére episodio , dell 'operazione più complessa di assedi di piazze forti litoranee; è minaccia, ri tenuta efficace,, per imporre grosse -taglie .alle città indifese ç commercial i;. può essere mezzo adò~t.ato per attrnrre· alla difesa di queste città la flotta nazionale che, in· fe riore in potenza, a'vesse fino allora eluso , il combattimento navale. Ma forse - più che sull'effet to materiale, di cui vedrerpo in secruito ~ . le limitazioni , (Juesto mezzo di gnerr~a 'ha sua ragione di. esse~e sull' effetto morale che produce, specie se diretto su ciuà aperte. AlctÌni considerano il bombardamento contro città aperte come n'na inntile· barbarie, e vo rrèbbero che queste, per · anal,).gia, alle . città interne, non avessero nella lotta da subire al tro che l' occn1 paz.ione militare · ,1emica e le imposi~ioni ·dj guerra; è senso altamente umani tario ma i11ammissibil.e in guerra nell' interesse stesso della difesa . fofatti 111 città ma1;illime' devono ·consi.derarsi come· località di fronLi era, e sarebbe cosa ill usoria se nell'assetto difen· sivo mal'ittimo si profo ndessero teso1'i nelle fortificazioni di cerLi punti ritenu ti d'importanza strategica, per lascin,e al l'avversario libertà di occupazione e cl i adito al territori-o a poche miglia di distanza. Alle cillà aperte si provvede e colla flotta i.n vigilante cr~ciera e colle forze mob ili terrestri, op.pon'endosi, se non si pnò al bom bardamen to, almeno ai teo ta~ivi di sbarco. Del resto non bisogna illudersi: nell a guerra sul mare le flotte che fron troveranno sul loro carD;mino seri ostacoli ; si rivolgeranno di' sicuro contro gli empori commerciali dell' avversario, siano essi protetti o no da fortificazione. È il .....arid·o di i!nerra., è l' ideale , della lolla pe1 novatori, ed· otten·it intera ed asso luta esplicazione nelle ft1ture guerue marittime.

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OPERAZIONI }IIUT4-Rl MAR!TTJME

Così si esprime l'ammiraglio Aube ( 1):

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« ..... bisogna abbandonare il sentimenti,1lismo che ha creato

« barsi, ecco uno scopo i-icco di risultati pratir.i. » (,f ).

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« i diritti della guerra e ritornare alla logica che in realtà governa « il mondo . « La gue~ra può definirsi : lo sforzo stipremo del diritto contro la

« forza che nega questo diritt.o - da ciò l'obbiettivo snpremo della « guerra.: fare il più che sia possibile del danno al nemico·. Ora. es-

« sendo la ricchezza il nerbo della guerra, tutto ciò cbe c~lpisce il

« nemico nella sua ricchezza, a fortiori tutto ciò che lo colpisce nelle « i:;orgenti stesse della r icchezza, diventa non solo cosa legillimn, <<

ma

si impone come, cosa obbligatoria. Bisogna dunque aspèllarsi

« di vedere le flotte, padron~ del mare, rivolgere la loro potenza « di attacco, di dist,ruzione, in ma_ncnnza di avversario che siri'fiu« tasse al comb~ttimento, contro le città litoran~e , for.titicate o no, <<

Ol?ERJ\ZIONI llflLITARI MARIT'l'IME

pacifiche o guerriere, incendiarle, rovinarle o quant_o meno sotto-

« porle a gravissime contribuzioni di guerra. Ciò si è fallo in :-iltri

« tempi, ora non si faceva più, ma si farà ancora». E più oltre -ritattendo il chiodo: · ·

« Ogni punto de! litorale può diventi11:e meta di sbarco : ogni « città litoranea può esser.e incertdiata e sottoposta a contribu« zione di guerra da parte della flotta e da sempl ici incrociatori. » E il .Monl.échaut, ,studiando la questione $O tto altro aspetto: <~ .Non p0ssiamo figut~rcì. due/otenze marittime in . lòtta fra « d, loro con delle squadre al :largo dandosi la caccia per ~Qm<< binazion~, divertendosi,. per modo di dire, a nasconde,·si, al« lorcbè sull e coste vi sono tante ricchezze accumulate da rovi« rni.re, tanti cantier_i industriali da,}istruggere, tante energie « morali d;l ab battere. « Si può ave,rne la cei:Lezza: ie avarte delle navi da guerra « moderne sararino assai numerose allo in izio stesso delle osti. « lità. Nè i cantieri dellp Stato, ·nè que)li defl'indus ti'ia ·privata « saranno sufficienti a ripararle. Dond e ne consegue che ~si deve « fare ogn i sforzo per dis.t_ruggere quanto si p'uò completamente « e presto ·i cantieri di costruzione di -riparazione che. possono

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(1) Op . cit., pag. 22-23:

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servire alla flotta avversai;ia. Imped ire a questa di raddob-

E i[ 1;1ostro Bonam ico (2) : {< Contro l'azione del bombardamento la sola difesa possibile è « quella della (lolla, quanao le condiziÒni idrografiche e topo« grafiche non coprano · la città dai tiri a J_unga gittata del le mo« denie arti~dieri e. · « 11 prob lema del bombardamento n·on è più una lotta fra « ballerie di terra ~ di mar~, ma dipende dalla probabilità d.i « colpire, dal rapporto dei bersagli, dalla potenza incendiaria dei « p~oietti, ed è evidente che sotto questi Lre aspetti non vi è « quasi li_mite alla poss ibil ita di bo·mbal'dare. « li bombardamento è per eccellenza l'azione navale, poichè è .« quello dal qnale si possano ouene1:e grandi risultati con minimi « rischi. » · .Ma al caso prali_co avrà real1nenLe il. bombardamento. quella grarfde elìira_cia, che gli viene in generale attribuita, o il sno ef. f~Lto · teotico subirà delle notevoli limitazioni o/ Due recentissimi ~ studi (:-l) sull'argomento inclinano a menomare l'ecèellenza di qne:;to mezzQ df guerra marittima e) e deduzioni loro, fo rse nel complessò troppo ottimiste, non 9ono senza valore . È bene e:;am inade, perc.hè éon.v iene farsi ·del pericolo un'.idea ragionevo le. ed esaua scevra di qua ls iasi esagerazione. Distingu iamo ·- ànzitutl(l · dne. casi : il homba~·damento di una piazza marittima per ott.enere la distruzione di arsenali, magazzini, sta_bilimenti vari che interessano più parLicolarm.enLe l'azione mrlitare ed il bombardamento di città. ape1:te, a rovina del C(jÌn:.mercio -.e dell'industria, .per imposizior.e di taglie, pet conseguimento di effetti morali che v~ lgaoo a deprimere lo spirito nazionille del difensoi-e. Le piazze mal'ittime si trovano generalmente situate n·ei punti della costa ove le condizio~i orografi che ed idrografiche c6nsen(i ) Op. cit., pag. 16'>. \2) Op. cit., pag. 470. (3) Veggansi gl i stncli: Des 07Yémtio11s ·uiaritimes contre les c,ites et .dcs déb(irq·ue-ments, pa1· M. O. B. G., capitolo Il, :1894. - L'altacco ,i la difesa delle co~le, E. RocL1H maggiore ctel g(;nio. Riuis{(i <l'artiglieria e ge1iio, Ing llo 1896.


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0PERAZI0NI }IH, ITARl MAHlTTIME

tono la maggior p1:o tezione naturale e in esse si accumularono oggidì i più potenti mezzi di difesa artificiale, Contro queste piazze quindi la flotta che eseguirit il bombardamento o si terrà fuori della gittata delle artiglierie della difesa, cioè a 9 e H) chilometri dalla costa, oppure J·e navi si acconceranno, avanzandosi, a ten!are il bombardamento lottando in pnri tempo contro le opere co~tiere, Il prin(;i·pio ci1e- (< l'èf.'ficacia ·del tiro è in, ragione direl!a della « facilità di osservarne i risul tati » è immanente. A quelle grand i distanze le nRvi non veggo.no,. non possono apprezzare i risultati del ti.ro, quindi non possono i'ellificarlo: i pro ietti ti si dissem ineranno un po' dovnnque, . la densità del fuoço sarit debole ·su ogn i punto .ed i risultati per conseguenza ben differenti da quelli che colpiscono l'immaginazione dei più . A quattro o cinque chi lom etri non v'ha dubbio che la preci sione del tiro sarà magg iore ·e quind i il b9mbardamento potrit avere risulfati as~ai ·più concludenti; ma le navi entrando Ì1el la zona della gittata uti ~ delle artiglierie nemiche avranno a sostenere un11 lotta aleatoria e pericolosa contro le opere del la difesn, ciò che infl uirà singolarmente 'sul ·risultalo fina le cui si tende. Se il bombardamento è diretto invece contro città aperte a distanza mile è certo $i svilupperanno incendi, si distrugge1:anno · fabbricati , si ammazzerà del la geQte senza che la oi ttà indifesa possa ritorcere le offese: ma se_\ir:oràiamo che l'appfovigio0.a- · menLo in mun izioni di una · notta: é _limitato, nè si può iniziare e proseguir~ il fuoco fino a completo esaurimento delle munizioni, si vede quanto, anche in questi càsi'' Riù. favorevoli, sia limitata l'azione intensiva del fuoco. Si è . ritenuL0 si possa da una flolla, come sforzo massinw, lan ciare 6000 proieLtili su nn a éittà: questa cifra benGhè arbitrari lì co rrisponde nel la pratica ad un cor,isurno ·considerevole di munizioni . Orbene, tenendo conto della p.atura ' del bersaglio, accolta di muri e di caseggiati con spazi interposti scoperti, come strade, piazz~, ~iardioi, cortili ecc, il risultàto del bombardamento si ridurrebbe alla. distruzion e di 3 o k case su 'IOOO fabb ricati, aliquota minima per le città mar ittime di una certa importanza e che presumibilmente potrebbero sottostare a questa azione di guerra. ·

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OPERAZIONI ~IILlTARl MAR!'l"f()!E

Anche 'contro nn :ir:,enale si esagera, spesso J;1 potenza distruttiva di 1m bombardamento. Si ragiona c~me se ogni proietti le. caduto nello spazio occupato dan"'arsenale fosse dannoso: si dimentica che là sopratutto la squadra nemica sarh tenuta loGtano dal bersagl io oui mira, che questo bers~glio per-le sue dimension i è da paragonarsi a una vera ciltà e che i ?/,0 della sua snpèrficie si compongono . di bacin i, di canali , di strade, e che molti edifici , tettoie, officine, magazzini-, vuotati per la mobil itazione della riotta e per la messa in stato di difesa della piazza. non conterranno più gran che di prezioso. Se i,c~anni materiali· sono abbastanza lievi , l'effetto morale ch e producono nell'anim·o delle p0polazioni , agglomerazion e di persone d'ogni classe, d'ogni sesso , d'ogni età, è notevole e di esso va tenuto conto per apprezza re al suo· giµs ~o valore l'impcirtanza di questo mezzo di guerra . · Certamente dobbiamo aspeuarci ad avere un certo numero di porli bornba1;dati in caso di guerra: è un pericolo a cui non poss.ia1:uo sottrarci". L'av,,ersario userà di questo mezzo anche nei pri missimi inizii della1 lotta sol mare per tentare l'intimidazion e e fo r nasèere torbidi nei cen tri marittim i popo!àri che crein6 imbarazzi ali~ autorità locali e al governo c~11trale a detrimento .delle energie esplicantisi sn al tro e più ·1ontano tealro d'operazione. Bisogna quindi' preparare gli an imi a questa eve.ntual il~ e far cono_scere 11lle p:opolazioni costiere la verità vera, cioè che qùasi tutte le città ma· ritti me potranno sottostare al bombardamento mà. che i danni su' . biti saran no insign ificanti e sopportabilissimi e che ad ogni mod~ qoesto parzialissimo risultato delravversario non avrà gran pesò nella lotta oé!i erna fra due nazioni .. Qtiando l'obbiettivo di una flotta non è so ltanto la distruzi one di uno stabil imento ma:rittimo o di una. ½ittà commerciale ma la padronanza d'i un porto o di un centro forLificato, il che ri ch iede in · primo ltrogo l'annientamento delle difese locali, la flotta ri,~orre allora .1d m1a serie di operazioni conosc iute e raggruppate souo il nom e di assedi m:iritti'mi . Qu indi l'assedio marittimo è l'attacco con fo rze navali , in concorrenza per lo più d'al tre terrestri, di porti o stabilimenti ma· rittimi e dell e loro opere difensive a scopo di 9ccupazione. · .

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0PEl{AÌI0NI MILITARI MARITTIME OPERAZIO:'S'I MILITAR r MA&l'rTilffE

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~gni assedio sia terreswe cbe marittimo è un'operazione metodica regolata da norme determinate, e quasi costonti · diversamente applicata secondo il terreno ed i m_ezzi della difesa. ~enza quindi entrare nei particolari tecnici basterà accennare le fasi princ/pal i che c.:arauecizzano questa azione di guerra. Esse so'no : . 1° La ·rico_;nizione della piazza dal lato di' mare e se b possi· bile dal lato d1 terra; 2" .L'investimento e il blocco marittimo; . .. . 3° L'atlacco dei forti esterni o di 1a linea, sbarchi. di truppe, nr.p 1anto a terra di contro l?atterie; . , . 4° Distruzione delle CO$trozion l e sba!'l'amenti e:5tern i ed .attacco dei forti di 2·· linea; '· . 5° ForzamentH dei passi dell'estuario maritt̵Jo in terno della piazza; 6° Bomb~rdamento del nuc.leo centrale. Molti autori op iaano che contro opere. o p'iazze marittime oli sbarch i,' gli auacchi di sorpresa e di viva . ('orza cond~rran~o se1~pre a ri~ultati più positivi clell'assedi9 regolare, specie se tentati 1mprovv1samenle al'l'aprirsl delle ostili\à (11). La riuscita di un tal genere di operazioni, che deve essere interamente affidato a oavi potenti e velocissime~ può avere· un'influenza cl-ecisiva suli'ulteriore sviluppo delle oper~zioni _1t1arittim~. sia per i danni materiali arr~cati al nem ico, sia per l.'.effett? morale che produrrà. un successo riportato al pri~cipio del la_ l?ttà, ed è per questa ~oùsiderazione che la difesa dovrà mantener.e le piazze od opere ma:rittime, maggiormente esposte a un colpo di ' n,1ano, in perfetto e permanente assetto difensivo. ' . , , . _l;e operazioni l_itoranee sono quelle il cui caratÌere è per lo pru la sorpresa e che tendono speci'almente alla distruzion~ dell e strade rotabili o ferfate in vicinanza delle coste · all'interruzione del.le comunicazioni telegrafiche O semaforiche, di;Jle seg'1~aÌazic1~i otpche; allfl, distruzione de~ depositi cli viveri, carbone · e munizion i; alla momentan ea occupazione cli un tratto di cÒsta· o di un gorto per rifornimenti o per rifugio .. 1

(1) E.. Roccru,. op. cit. pag. 23·30.

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Qneste operazioni, ve;·i colpì dì mano, quantu~que episodi della . guerra marittima, acquistano notevole im·portariza e possono, per la natura dei luoghi, rendere malagevoli le operazioni di mobilitazioo·e, iutfalciandone i trasporti per :vie ferrate litoranee e ad ·ogni modo m~ntengono la difesa in uno stato d' irre~uietezza e spesso la obbligano a commettere l'err9re di disseminare le forze, per voler tutto vigilare, donclo così agio all'ntLacco cli preparare e portare a compimento, nel punto più debole una decisiva azione costiera e interna. , Infine le operazioni fluviali non hanno importanza per noi ·italiani . e per gli estuari mari uimì del Mediterraneo, perchè i fiumi non sono n:1'vigabili apche. per ' le minòri navi da guerra, e tult' al più dàqno passaggio a torpediniere e lancie a vapore armate . Ma trattando in generale delle operazioni militari H\arittime è bene accennare in ché consistono. Là flotta costituisce la base d'opeì·a:zione·sussidiata naturalmente dalla occupazione e me.ssa in stato di difesa di parte del territorio e clelh\ costa in prossimità. della foce del frnme; il fiume è la ila turale 1.inea1 d'operazione; l'obbiettivo è per lo più qualche i1npòrtante città commerciale sulle rive di esso.' Attacco e difesa si gtovano cli elementi di forza ~térresti'i e iQ genere il fiume serve come veicolo per i riforn imenti . Sulle coste dell'Atlantico, su quelle dei mari del ~ord ·e del Baltico, sul Danubio nel mar Nero, si trovano molti esempi d~ località. che possono dar luogo ad operazioni comb inate della flotta _e cli truppe di terra negli esLuari fluviali . In Italia la laguna costie1·a che ricinge 'la pia'zza maritlima di Venezia nell'Adriatico, può, specie dal :lato clella difesa, dar_lnogo ad operazioni cli carattere fluviale.

Si è g_uasi sempre. trattando . delle op~razioni cosriere, parlato dell'attacco, poco o punto della difesa: questa è; sr può dire, una conseguenza del carattere special e di esse operazioni: · · La difesa, non v'ba dtlbbio, fa grande assegnamento nelle forze nrvali· .e sarebbe errore grave se cosi- non facesse; ma ne fa '

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OPE ltAZ!ONI Mlt.11'A RI MAR I'l''l'D!E

OPERAZIONI JIILITARI MARITTIM8

pure, e non piccolo, sulle forti~cazioni e sulle forze mobili térrestri ; suo carattere è la territorialità . . L'atta~co esplora, tentn, punta in uno o più 1i1oghi e s·e non riesce ritorna all'al to mare, al mar, libe110 e cangia obbiettivo trasporta.ndosi Ìn breve tempo anche a grande distanza: suo èa'rattere è l'azione marittima per eccellenza. Sembra quindi ' ragionevole che le operazioni dell'attacco riescano, per loro natura, più varie,, più caratteristiche, meglio delineate ·e lumeggiate che non quelle della di fesa. Operazioni · intern~.

Hanno sempre carattere d'invasione e sono ·eseguite dalla t1otta da guerra e da quella oneraria per qua11to. si riferisce al trasporto delle truppe ~ dei materiaii dai porti di partenza ai Iuogh i prescelti per lo sbarco e dalle truppe di -sbarco dalfa costa allo obbiettivo strategico cui si tende. P-ossono però presentarsi du_e casi: a) invasione concorrente, . b) invasione diversiva. Nel primo caso le trhppe sçarcate-Jianno un ol;-iettivo comune con altre colonne moventisi per le frontiere · terrestri ed operano quindi sullo stesso scacchiere. di guerra, · diversamente , l'opera. zione si svolge s.n altro scacchie1:e o· su altro teatro di guerra con obbiettivo tutt'affatto $pe-ciale. , .Da questa diversità d'in tenti ne nasèe . una notevole dìfferenza nélle modalità d'esecuzione: la prineipafe e più caralleristica sembra possa essere, la seguente: nell'imasione' concorrente il luogo di sbarco può essere sistemato quale base. d' operazione temporanea , poiché le truppe mano mano che si accostano alle altre colonne ,di terra posso!\O rendersene indipendenti e in un dato· momento abbandonarla del tutto _,. nell'invasione diversiva la base d'operazione sulla costa, pur rimanendo sussidiaria, poiché ' la vera base sono sempre i porti e gli stabilimenti militari e maritti~i del paese invasore: deve invece stab ilirsi in modo da potei~ funz1on~re per tutta la durata dell'azione diversiva , qufndi deve

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essere si:cura dal mare e da terra, ricord ando che in questo caso è' sempre il mare 1., linea naturale' di rifornimen to e di ritirata. Attacco e difesa in queste operazioni interne si giovano delle forze nn\lali e terrestri : la flolla dell'auaccante ha per su.a missione la scorta del convoglio, la preparazione e la prote?ione dello sbarco•: quella di difesa cerca invece di ostacolare il viaggio e ·l'approdo della spedizione. In questa prima fase sono dunque le sole forze navali che si contendono il passo: ciò ben inteso quandò l'a ttaccante non abbia già annientato o bloccato le navi d'al to mare della difes·a e non siagli rimò.sto in modo incontrastato il dominio del m:ire. M'a al momento dello sbnrco ed in appresso entrano da ambe le parti in giuoco .le forze terrestri e in questa fase la difesa avrà campo di esplicare una grande vigoria se le risoi·se·del paese sono state convenientemente studiate, raggruppale e ripartite co n larga, iu tensa ed ocu lata preparazione ~fin dal tempo di pace. Poichè ('·operazione del las~iare !'e naYi e prender: terra rappresenta per ·l'attacco un momento di vera crisi e , il difensore accorto e sollecito· può la crisi convertire in disastro .ricacciando in mare chi ~al , mare tràeva la forza, la. via, il modo, l'ausilio . ·dell' iuvasione. , ,

(Contintt~i)

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SPECI ALIT;\ DELLA 'l'ATT!CA 1N MONTAGNA

SPECf_ALITÀ DELLA TATTICA .JN MONTAGNA

Marciare, vivere, combatterr, qliesti t re atti nei quali s, ·chmp ~ndia la gnerra , si fanno vieppili difficili in montagna e general mente IH di flìro ltit vanno :iumentancto a misura chn aumenta J'elevazione. I

Ar.1..,soN. Impiego <lell' artig'ti,eria in g1irrr a. pag. 345.

' I -concettj ordinar.( dj spazio e di tempo, sono in . montaO'na intralciati -da · molLeplici fattori; talchè si scorge come la au:i.;a nelle regi,oni -alpestri ed il successivo svolgèrsi delle oper:zionti taLt.ic,he, debba necessariamenLe avere esigenze sue proprie, seguire fornie e criteri tatti particolari. Ciò posto, se si consigerano le condi;ioni - O'eoo-rafiche · della nostra frontiera occìdentale; costi~uita dal siste;a n~rografico alpino , si vede il bisogno di rivolgere la . nos bra at.Len,zione alle eventualità _di una guerra di, moniagna e di studiare con a'lacrità e diligenza tutto ciò che concerne il ·particolarè svolaimento dei combattimenti alpestri. ·. ,, ·n .· . E ciò_ a:ssume specialmente irnportan'za, oggidì che per effetto d~lla triplice alleanza, l'Italia deve seguire u.n indirizzo politico diverso, per non dire opposto, a quello della nostra vicina e P?tente repuob(ica ;. o.ra che, con ogrii pr9babilità, allo' scoppiar d, una guerra 1 pr11n1 e fors'anco i ,decisivi fatti d'arme ·sian. dranno svolgendo sull'alta m~n tagna. · , . ~e 11ostr_e truppe alpine che, a buon diritto, ~odono in Europa d1 s1 bella lama,e che formano una delle più ~elle ()'emme dell'esercito italiano, co·stituiscono il nucleo delle nostr/ forze destinate ad agire in montagna, e su esse r'iposan o fidenti le speranze di ogni cittadino.

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Ai nostri baldi montanari poi, in caso di conflitto, amlranno · con tulla probabilità. ad unirsi gran parte delle truppe stanzia:Le nelle zone di fronti era, costituendo per tal modo delle grandi -unità tattiche aventi vera e ·pura missione di guerra ·montana . Se dunque tale è la prospettiva che si presenta dinanzi a noi , tutti comprendono di leggieri quale sia l' importanza. a~sunta oggidì dal problema alpino, in vista specialmente, del numero consider.evole di arm!),ti cui verrà affidala la missione di agire sulle al.te montagne. Molte, difficili ed oltremodo complesse sono le questioni che si solleva.no in qnesto, ampio campo, nè io mi sento di affrontarle, sia per la vastità dell'~rgomento in se stesso, come, e principal· mente, per la mia poca esperienza in_tale materia. Farò ciò non p~rtanto del mio meglio per esporre quel poco che mi venne dato raccogliere su questo vitale argomento , limitando le mie considerazioni alla sola parte tattica . Prenderò per base la eccellente 'nostra istruzione sull'i mpiego dAile tre :Jrmi nel combattimento, nella quale sono compendiate le norme da aversi nelle operazioni di montagna e senza di lun ·garmi in discussioni. generali, est.rarrò senz'altro le regole, · a · parer mio essenziali, contenute in tale i:;truzione, unendovi ·quelle poché ossenazioni alte a rendere vieppiù spiccala la specialità ,dèlla tattica di montàgna . I

Queste regol e o massime sono pertant.o le seguenti : 1° Contro una linea di difesa molto estesa l'attaccante deve r,estringere la , propria azione nel fare dapprima dimostrazione su vari punti per dirigere poi la maggio r parte del:e · sue forze conJro uno o due passi soltanto. 2° Conlro la difesa concentrata su di una fronte ristretta, ·saranno opportuni gli avvoliimenti, allo scopo principale di tagliare laI ritirala al nemico. 3° In montagna si dovrà _sopratutto cercare dì assicurarsi l'iniziativa delle operazioni. ,,,. t La difesa non dovrà ma, essere assolutamente passin. 5° Nella difesa verranno occupati punti avanzati per far smascherar.e le forze dell 'a vversa.rio;· all'indietro poi le- forze princì0

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SPE<.:lAUT.\ DELLA TATTICA lN . MONTAGNA

.SPECIAUTÀ OELLA :rA'ITICA IN l\fON'l'AGNA

pali saranno collocate in Juog~i opportuni per l'azione c_onrroffonsiva. 6°' In montagna, sia nell'attacco come nella difesa, le l'orze dovranno ripartirsi su p.iù colonne per diverse strade per concorrere nel ti"na azione comune. 7° La difesa manovrata, . se opportunamente predisposta, :H trovi in condizioni favorevoli di fronte all'aggressione. · 8° Il domi,nio offre in montagna grande vantaggio tattico. 9° Le posizioni di montagna debbono venire occupate con criteri diver°si a seconda dei loro speciali caratteri. 1n rnonLagna le formaz;oni, . tattiche debbono seguire 1 J modalità speciali. · , .1,1° ln montagna sono el1icacissime le. sorprese. ·12° Nella , guerra di montagna l'artiglieria può dare alla fanteria un ~otevole concorso. · 13° La resis tènza, f13rmezza e persevùanza delle truppe, e più specialmente l'abilità dei capi, sono fattori principali di vittoria.

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Non mi '!sembra il caso ,di svolgere' considerazioni su Lult~ le ~orme ora esposte, alcnne delle quali ~ono di per se . stesse evidenti e · direi quasi elementari; gioverà invece che io mi inlrat· tenga : sugli allacchi av~olgepti, sulle modalità 'd'attacco~ sulle speciali oper~zioni di sorpresa, sulla. missione dell'artiglierin, infrne sulle qu11,lit1t fisiche e mora! i che· esige la gnerrn di montagna.

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I clifeLti capitali del sistema dì dife'sa a cordo.ne sono troppo noti, come nori sono i numerosi esempi storici comprovanti_la fallacia d( un metodo cosiffatto. Il metodo di difesa op'posto, ç.onsistente nel concentrare il nerbo delle truppe nelle posi'zioni naturalmente forti retrostanti, ' guardando ì p1inti a-v.anzati con piccoli riparti, sarà quellv contro cui più facilmente occorrerà di rivolgere i propri attacchi in una guerra di moot.agn·à. Contro una difesa così organìzzatn, l'attac~o frontale _porterebbe a- gravi perdite con poca o ninna probabilità di riuscila . Converrà perciò ,con opportuni movimenti aggiranti, seguiti . con pi:ù.

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colonne scnglionate in avahti , creare dell e. serie preoccupazioni al nt:Jmico sulla propria linea di ritiratn. Un tale si stema non può a 'ineno di portare a buoni risultali inquantochè in montagna., per gli scoscendimenti, i forti ba lzi, le alte vette, in una parola per l'impraticabilità naturale del terreno, è pressochè impossibile al difensore di poter accorrere prontamente sul rovescio ed assicurare le minacciate retrovie. In tali casi però -non sarà bastevole una semplice dimostrazione, mii. l'avvolgimento dovrà avere forza ed importanza taÌe da minacciare sef'iamente la ritirata al difensore. Un simile movimento eseguito con deboli forze non riuscirà a nulla, perché se pure perverrà, ad allirare il nemico fuori della , posizione, non avrà certo valore tale da portare ad un risu.llato decisivo, e le truppe avvolgenti c01Teranno rischio di e~sere battole separatamente . Si rifletta del resto che l'aggirante è a sna yolla aggirato, epperciò una tal manovra non sarà permessa che qua.odo si abbia superiorità di l'orze sul nemico, o quando la min a"ccia alla sua linea di ritirata non compromena quella del partito aggiran te. « Se il nemico,; scrive il Clausewitz, occupa una posizione uq. « po' concentrata nelle .montagne a_llora i mov.imenti per girarlo' « formano una parte essenziale d-ell'allacco, ma lo scopo di qùesti « mov.imenti lateral i dev,e esser~ piuttosto di tagliare la rìtirata al « nem,ico che di attaccarlo di fianco o a tergo ». 1 A sua volta I' Allason nel suo bellissime studio di geografia J militare, così si esprime: « Le posizioni difensi_ye presentano di solito in montagna una) (( tale forza di resìslenza che non conviene ·auaccarli direttamente, ) « per lo ·più si deve cercare di f~rle cadere_occupando 'sul rovescio « .o ~ui fianchi del difensore altre posizioni che minacciano le sue «· comunicazioni e lo obbligano ad abbandonare le linee occupate . « o ad uscire p'er farsi esso stesso attaccap te ». · E' nel· ,medesimo ordine cli idee il generale Kuhn scrive: « Per ç.onseguenza, ·sempre che sia possibile, tornerà utile « d'imprendere mosse aggiranti , perchè i vantaggi che le accompa« gnano sono mollissimi, e raramente il difensore può àttuare « contromano_vre feconde di risultato.

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SPE;CIA LITX DELLA TATTICA IN J!ONTAGNA

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SPECIALI'!'.\ DE LLA T ATTICA IN MONTAGN A '

Peraltrù è indispensabile che gli ·aggiramenti siano faui colla « forza principale, ché .diversamente il difensore troverebbe .\'occa« siorie di ballere en cletail l'aggressore ». « . : .. Gli aggiramenti sono sopratutto indicati H1, ove l'attacco « sul fronte es igerebbe troppi sacr,fìgi, in causa della naturale (< forza della posizione nemica ». Del resto che nella guerra di montagna i movimenti aggiranti i·appresentino una grande p~rte, lo provano i pochi esempi storici che mi è dato di ricordare. , Il tz gennaio '1797 Alvinzy atlaccò debolmente la posizioné della Corona; J oubert resistette ma sapendosi aggir~to da una colonna austriacà che marciava costeggiando il Garda, pélla notte si ritirò néllà posizione di Rivoli. , Nel 1866 la posizione di M. Suello fra $. '.Agostino e Bagolino • fù dagli Austriaeri. lungamente contrastota ai volontari garibaldini, che invano tentarono forzarli di ·fronte, e solo riuscirono a determinarne lo ·sgombro, minacciando di girare, pel vallone di Berga, la de:;tra nemica. ~apoleone ha lasciato scritto : 1 « Nella campagna dei 1644- contro Turenne,' il principe di « Condè ha 'violato uno dei· principi della guerra di m·ontagna: « gia-mmai attaccare le fruppe che occupano delle buone posizioni « nelle montagne, ma bat.tei:le occupando dei camp1 sui loro fian« chi od .a tergo ». E più oltre: « Turenne fu fedele alla massim_it: Non attaccate di fronte le « posizioni ehe potetè ottenere_ giràrujole ». In Bosnia-Erzegovina gli Austriaci, dei quali è conosciuta l'abili tà per la guerra di montag4\a, a_vevano adottato ~n sistema di colonne aggiranti permanenti per mezzo delle.quali l'attacco gene- , raie si riduceva sul fianco e sul rovèscio. A Dolgna, Tuzia e Bihati no~ avendo forze sùflìcienti per seguire un tale sistema, gli Austriaci ehbero serie perdite e furono respinti. Dopo quanto precede non vorrei però si credesse che l'attaeco frontale debba In modo assoluto ritenersi bandito dat.la tattica di montagna.

HavV'i anzi ·chi sostiene che oggidì mercè l'adozione de1 piccoli calibri nelle ar mi portatili e delle nuove polveri, l'attacco diretto sia non solo possibile ma in taluni casi preferibile all'aggiramento. E ciò non voglio contes1are, ma ove faccio le mie debite riserve si è nell'ammtteere cbe i casi accennati dai sostenitor·i degli attacchi diretti abbiano a presentarsi in pratica con una certa frequenza. . Mi permetto dubitarne fortemente e ritengo invece che, appunto in segliito ai progressi raggiunti nell'armamento della fanteria e data la speciale conformazione dei terreni montani , che il più spesso . offrono · ol.lime· posizioni difensive, i casi favorevoli per poter attu~re con fidanza di riuscita l'attacco frontale si riscontreranno be·n di rado. Per renderne l'esito certo le posizioni dell'attaccante dovrebbero presentar'e frequenti tratLi al coperto ed estesi angoli morti (I) mercè i qual i fosse permesso alle schi~re ' d'attacco di ordin.a rsi man .mano e prendere nuova lena per procedere oltre, sarebbe necessario poter disporre di notevole superioirtà di fo:ze; possedere inoltre numerosa artiglieria ed opportun ità di buoni appostamenti per stabiVirla ; mfine poi le Lruppe da impegnarsi dovrebbero essere di accertata tenr,cia e resistenza e molto abituate alle difficoltà dei monti. Sarà ciò facile a verificarsi ? Non lo credo. Epperciò, pur ammèttendo la possibili tà dell'attacco frontale, ritengo che i' casi favorevol i per effettuarlo si presenteranno assai di rado e l'attacco sarà tuttavia di non facile riusci ta. Dirò per ultimo che dell'opportunità dei movimenti aggiranti e degli auacchi frontali si occu.pò recentemente il capitano Chapperoo in un pregevole articolo comparso sulla Rivista militare, (~)

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H) Ciò sarà tanto più dillk il,e a verilicarsi se si rill etl.c: che tali posti, particolar!Ilente favore,,o!i, saranno efficacemente baLLuti dalle linee della difesa situate più innanzi. Il' generale R1cc1 osserva a questo riguardo: · ' , Gli angoli morti che si riscontrano di frequen te iii montagna. do vranno essere sem• p1·e battuti da fuochi fiancheggianti. Bastano per crnesto pochi e buoni tiratori, ai quali • si deve bene in,licare i punti eia battere e bene incu lcare che non si de, ono lasciare • distrarre per nessuna causa dal compito loro assegnato , . (2) S1illa tatticti <li 1nontag1ui. - A. Ct1APPH1w;,; - Rivista militare italiana, dispen~a XX, 15 ott.obre· 1895.

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ove fra altre importantissime ciuestioni tattiche di monlngna tratta di[usamente questo argomento Non setruirò l'ecrrecrio colJeaa riel! ·;( r> è> 0 , efficace sua dissertazione, a me basta, d:iio l'in dirizzo che mi sono tracciato, di citare In massima dal medesimo san~ita come conclusione al suo studio e che forma d'altra parte la sintesi cfoali avvolgimenti e cio'è : « doversi lanciare le c0lon'ne aggiranti p~r « tempo .e non aspettare per tentrire l'avvolgimento la non riu-· « scita dell'attacco frontale. ;y. •

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La speciale struttura dei terreni montuosi e <di ostacoli che dividoiio una valle dà.lJ'altr~, rendono necessaria, ~sia neli'auacco come nella difesa la ripartizione delle forze in . più ·co lonne, le quali, per vie diverse, debbono poi conc.orrere ad un'azione comùoe·. . I_n montagl)a infatti non è possibile, come in pianura, di dipar· t1rs, ·dalle strade ed"operare tale suddivisione quando le lèircostanze del momento lo rir,hiedono . · Si è, il più sovente, impegnati in gole e strade incassate fi·a roccie e dirupi che inceppano la ma~cia e rendono l'avanzarsi assai malagevole; nè si può cer-tamente provvedere, a rnovirnent.o iniziato, ad un pronto schieramento; guai adunque addensare in una sola via il · nerbo del la forza: con un nemico attenw ed ardito si può essere sorpresi 'e travolti. E necessario adnnque in ri10ntagna suddividere flno ·da prin cipio ·le forze in àltrettante distinte colonner egolarmenle costitu,ite e si è certi <:osi faceµdo, di corrispondere pienamente alle esigenze tattiche coli' abbreviare il ·tempo neces$ari0 allo schiera, mento, nònos~ante che, suddividenclo le forzé per pi~ strade , si ven~a ad estendere il fronte sopra una zona p'it\ -larga che ordi... nariamente. E di q11est' ultim.o inconveniente, inerente al si ste_pia stesso, converrà menomarne il più possibile l,e dannos.e èon;egneuzè. 1 ,I Sarà neces~ario pertanto af(idar-e il comando dj queste :colonne ·: ad alt1'ettanti comandanti in sott'ordine di esperimentata capacità, \ non esser~~o i.~ :1lcun, m~do possibile co~ser:vare, nel!~ éondotta delle ope1 az,on, sia o(fons1ve come control1enstve rn montaana una direzione un ica generale. · , <'> ' •

Si dovranno perciò emanare in modo ç,hiar.o e preciso disposi- ~ zioni speciali per ogn1 singola co lonna ed indicare specialmente ) l'ora io cui ciascnn.a di esse dovrà muovere ·e sostare per ginn- ( gere io tempo su l teatro d'azione , calcolando esallamente gli spazi a percorrersi in base alle distanze, alla elevazione, alle di•fficoltà ed ai ri!ardi inevital,ili che forz ntamente debbonsi subire in montagna. , Si. J;1scierà in une ampio campo all ' inizintiv& di ogni capo in sott'ordine per raggingere nel modo mi~Jiore lo scopo prefisso. « Non si deve prescrivere minutamente io pre-cedenza il modo « ·col quale òevono operare le singole colonne in ogni e possibile « eventnalita. Quando i capi in sotL'ordine , si trovano di fronte a « situazioni impreviste, devono ado uare quella li nea di condotta; << c.he. secondo le condizioni del momento, megl io può condurre al (< conseguin;iento dello scopo general e, avendo sempre presente « che sul campo d'azione la concorrenza degli sforzi è condizione !.< indi spensa bile di vìtLoria ». Ù%errnrò infine a questo riguard9 che, stante le difflcollà del terreno, sia nell'nuacco come nella difesa di posizioni montane, ed eccezione fatta per casi panicolan)1ente favorevoli, ciascuna colonna o cia~cuoa pf1rte dell a fronte, dovrà disporre di una speci ,ile riserv~ da lanciare al l'atto risolutivo per- decìdere l'·azid.he ritenendo che: « Non . meno che irf-[)ianura, è da isclutlere in mon« ta1.tna ii concetto che .le riser:ve debbono servire per coprire la «, ritirata » (~ ).,

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SPECIALIT.\ DELLA TATTICA IN nfONT,!:GNA

SPECIALIT.Ì. DELLA TATTICA I N MO':'<'l'AGNA

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*** È no.Lo cbe la natura del terreno influisce grandemente sullo sviluppo delle operazioni militari. Tale influenza si manifesta in modo caratteristico nelle re 0 iooi montuose ove la scarsità di comun icazioni rende lenti e difficili i movimenti delle truppe, la specil):le strullura delle montagne impedisce 10 f piega mento di considerevoli masse d'armati, la resistenza delle posizioni d.ifensivc obbliga il più spesso per farle cadere, ad occupare sul rovescio o sui fianchi del difonsore altre posizion i eh~ minaccino le sne comonicazioni. 1')

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m iltemo;fole 7ie,· t'1t{fìèiale d.i stato maggioi·e in g,w.,.a,

edi1.ione ! S92, 11ag. ,193. '

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SP,EC!ALIT.\ BELLA 1fA.TTiCA IN ;\I0N1' AGNA

Tnttociò , come vedesi, dà alla- guerra 'di monta:gua un carattere suo proprio e ben si comprende col!le nei terreni montuosi le ostilità debbano prolungarsi 1}9tevolmente, come il combaHimenlo i·ìesoa quivi slegalo e suddiviso in alLreltanLi fatti isolati, come infine soltanto dall'insieme di questi si abbia l'azione decisiva che · conduce alla vittoria.od alla sconfitta fi'nale. Tale complesso di circostanze porta naturalmente ad un modo speciale di impiegare le truppe in montagna. Cerchiamo ora di in(,l.icare sommariamente le modalità da seguir.si nelle formazioni tattiche delle truppe destinate ad :igire nelle regioni alpestri ed il caratt~re speciale assunto dal combattimento. Sui monti , come già vedemmo, le varie colonne agiscoqojsolatamen~ , guidate soltanto dall'unità di concetto e dal comt1ne scopo che si vuol conseguire. Ne deriva da ciò che non solo il battagli one, ma talvolta finHnco la stessa co1lfpagnia' dovrà essere in grado di iniziarè e svolgere l'azione con le sole proprie ,forze. In ' montagna l'estensione delle fronti.sarà variabile a seconda del terreno e· la particolare disposìzio ne delle truppe si allontanerà di moll? da quella regolarità che conlrodistingue le formazioni tattich e di pianura. \ . r La catena dei· Liratori non esisterà e questa sarà sostituita da altreLLanti gruppi di forza variffli ile i quali si disporranno su tutti i punti dai quali si potrà balte,:e . efficacemente la posizione nemica . . ( 1 sostegni ed il grosso poi, in generale, non si recheranno a rinr forzare la c~tena come accade in piano, ma invece . mentre ne seguiranno l'avanzarsi in altrettante hnee di col6nne, approfittando delle grandt differenze di 11ve'llo che ' _s'jncontraoo in montagna, ' entreranno direttamente in azione facendo fuoco da appostamenti situati alle spalle. ~ei movimenti poi predominerà la f9.rmaziooe di fianco e per fila, unico mod.o di mèglio avanzare in terreni così_frastagl iati , per formarsi nuovaménte in grnppi od in piccole colonne coprendosi " non appena il terreno lo permetta per prendere nuovo vigore. In montagna, ,assai più che in' pianura, avranno largo impiego le .pattuglie di, collegamento µer la direzion e dei riparti e per sicurezza ai fianchi. •

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SPECIALfr.\ DELLA TAT'rlCA IN• )I0N1'A0NA

fl capitano Chap.peron, nell'articolo già citato, fa un efficace parallelo fra il.modo di agire ·delle varie linee it1 pian ura ed in montagna che mi piace poté qui riprodurre. « ln pianura, egli dice, le.catene aprono il fuoco , in montagna ' « i f1.wchi sono quasi esclusivamente fatti dai grossi, opportuna« menfo postati; in piano al momento dell'assalto, i grossi si « uniscono all'avanschiera ed in sostanza sono essi ,che ese_gui- · v sco110' l'atto risol.utivÒ; sui monti è lei catena che ·va all'assaltù, · « allontanunclosi sempre piìi clai grossi rhe rimangono fermi . ·· Adunque rion linee s·ottili ma manipoli all'ava,nschiera - le riserve avanzano in linee di colonne per eseguire fuoehi ben nudriti e preparare l'atlacco - l' nssallo in line è ll!Tettuato dalla prima schiera.

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Nell'occupazione delle posizioni ed in genere nelle operazioni offensive e difensive in montagna, è necessario r ivolgere una speciale attenzione ai fianchi ed o5servare Lutti i passi atti gui pei quali il nemico potrebbe eventualmente operare. Devesi in aÙri tel'mini porre molta a'uen~ione al le sorprese, cotanto comuui nelle r·egioni montuose; sorprese clre, come è noto . se sono bene organizzate -riescono il più spesso di gr:i.ndissima eflìcacia. La montagna infatti pé'l' la speciale sn<?, strut1ur,1; i molteplici sentieri, le anguste sue valli, le st rade sconosciute, la dillìcoltà di cooni2ioni esatte dei luoobi. in una parol a per le eccezionali t ondizioni di via bilità e praticabilità, non che per le eccezionali condizioni climatièhe le quali spesso limitano la visibilità e rendono lisicamente impossibi le la sorveglianza attiva e l'esp lorazione, la montagna dir.o, si presta mirabilmente all e sorprese. Ammesso ora che la guerra montana debba ritrovare pur sempre il proprio fondamento nel ri~esso delle operazioni svoltesi sui monti nei tempi passati, d9bbiamo convenire ooe se per lo add ietro la 0 ue!'l'a. di monta(Jna fu -esclusivamente ·guerra di parti~ia,ni, di ctfr o · n le scorrerie -e le imbosca te costituivano la base principale, dobbiamo , del pari ammettere che anche oggidì le sorprese avranno ~empre buon ginoco nello svolgersi delle varie fasi dei combattimenti alpestri. "

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SPEClALlT,\ DELLA TATTICA 1N MONTAGNA

. Per assicurare però l::i riuscita di una sorpresa converrà valendosi di buoni informator i, di abili guide .reclutate snl posto ove vuo lsi agir~, saper vincere dillìcoltà Lalliche che richiederebbero altrimenii sacrifìzi enormi di tempo e di sangue; non arrestarsi dinanzi ad ostncol i e contrar ielil.di ogni gen ere , ma spingersi risolutamente avanti gu idati soltnnLo da l!~ scopo che vuolsi raggiungere e pioinbare in tempo opportuno , 1oaspeltatàmente sol tergo o sul fianco del nemico, agevo lando cosi l'az ione principale al nerbo delle forz e che agiranno direttamente . Non si ·dovranno trascura1;e strade o sentieri rotti e scoscesi, sarà mestieri tal una volta aprirsi il varco fra roccie e .dirupi, approfìuare della noti.e, dell a. nebb ia e fi11anco della tormenta pur di r:iggiungere il cnlmine pretìsso, prevenire il nemico ad un passo importante, cadere di sorpresa su l fiéinco od al tergo · qelle co lonne nem iche in rnircia. « Non sempre, di ce la nostn; istruzione sull'impi ego delle tre « nrmi nel combattimento, uno spesso strato dì neve costituisce « ostacolo insuperab ile ai movimenti del le truppe speèie co l tempo « freddo, e·éèez ionalmente anzi può a·gevolare la marcia aura,,erso « ta luni tratti montan i , . · L'arditezza e la pronta decision e non ,dovranno far difel.to in chi vuole avven_turarsi in imprese di sirn il genere; tali doti dovranno esser possedute in sommo gredo; nel l'orga nizzate e ,condurre a buon fine una sorpresa: senza di .esse simili mosse incerte ed arrischiate degenererebbero in vero insuccesso . A conferma di ·quanto sopra, se ptn-e è necessario> valgano que sti po!:h i esempi. '" I l generale Gurko nell'ultima éamp~g~a l'USSQ-turca: operò con manovra !Jrill.rnte ed ardita la sorpresa del passo di Schipka. « Nel 1!800; Frirdi 10 ed in tell igente uiliciale di stato rnaggiore « Telemaco Costa di Beauregard, non .avendo cannoni per armare <1 i trinceramenti costrutti dagli Austro-Sardi nelle. adiacenze della « Bruneltn , del Giaglione delle Gravère e del Colet di Meano, id eò ~«' di prenderli al nem ico con un attacco di sorpresa dell'altipiano « del. Moncenisio, occupato dai France:;i> i qnal avevano eretto « una• grossa batteria all a Gran Croce.

SPECIALITÀ DELLA 'l'A1'TICA IN MONTAGNA

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« Sebbene si fosse già nel' mese di apri le, la cresta alpin~ era « ancora coperta di neve e gh.iaccìo, scabrosa e difficile si presen « tafa la 1-inea displuviale dal!' Ambin al Rocciamelone. « Fm·ono requisite buone guide paesane ed utensil i per far « gn,d ini sulla neve ·indurita, vennero acqu_istati viveri , preparate << slitte per caricare i cannoni da prendersi, ecc ., ecc. La marcia: « vien eseguita prima di noll~ con ogni cautela, di giorno invece <<' .si muove rapidamente. Così si pen etra in val Savine varcando il « col.le Clapier. Un distaccamento deve proseguire per Bramans « ed Auxois, il resto della colonna ·traversa il colle del piccolo « M·oncenisio e scende in val Sav,il ina . Giunti alle grangie omo «. nime un s~couao· distaccamento muove per la Ramasse onde im« pedire aiuti all'avversario; un terzo sorprende le truppe accanto« nate alla Posla ed all'ospizio; l'ul timo piomb:1 repentinamente <t snlla guatdia e su lla batteria dell a Gran Croce . « Il ·risultato di questa ben diretta sorpresa fu : l'abbandono « dell'id tip iano del Moncenis,io ; la presa,di 1 O pezzi d'arti)(!ieria; « l'evacuazione di La1'slebourg, molti bag'agli lasciati, prigionieri « vari e fuggiaschi per ogni dove (1) . · « Nel combatL(mento di Val-Carlos il gene~ale Neguès fece con« durre a fòrza cli braccia dell'aitigl ieria su sommi tti a. falde ripi « de che dom inavano il campo degli Spagnuoli. « Questi spaventati e fulminati da quelle alture credute imprati« cabìli, abbandonarono frettolosamente le loro posizioni> dinanzi « ad on nemico molto inferiore di forze » (2). -Anche nella guerra per l'occupazione della Bosnia-Erz~govina. nbbiamo un bell'esempio di azione per sorpresa . << li comandante la ,J 8· divisione austriaca non potendo impie« gare tuùe le sue forze sulla . strada di Imoski, concepì l'ardito « p-ensie1:o di avanzare dalla linea Imoski- Yergoratz utilizzando « tutti i sentieri fino all ora mai stati praticati da truppe regolari, « per compiere poi una çonversione a destra, fronte alla Narenta, « base in,dispensabi le all'occupaz\one, e spin g_ersi sollecitamente « a Mostar. 1

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(i) Norme pe1· t'impiego delle tre armi nel combattimento. pag. 90. , (2) G Z A YATTAHt.- S01·presa d,l MonceniSill nel t800. - Riv ista .~lilitare lltiliMJlt,

l uglio i884.


SPECJALIT.\

DELLA TATTICA IN llONTAGNA

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« La .io e 2· brigata dovevano passare la frontiera a Vergoratz

« seguendo i sentieri di montagna, la ;3• brigata sarebbesi avan« zata qontemporaneamente per la strada di Imoski; tulle e tre « avrebbero raggiunto, come primo obicuivo; Limbuski. « Due strade si presentavano: la 11" lungo la valle della Na« renla, da Mekowilz a Mostar, fovo re,,ole alla difesa, la 2• molto « peggiore, cla Iml)ski per Raschtowalcha e Siroki-~rig diretta < parimenti a Mostar. Il maresciallo austriaco non dubitando che « gli insorti lo aLLenderebbero sulla strada della Narenta, non solo << lasciò credere che si sareb be avanzato da quella parte, ma anzi << ne divulgò ad ane la voce e rece fare dalle truppe tecniche i « preparativi necessari attorno a )Jetkowitz per accreditarla. . « Il segrelo sulle operaz.ion i fu man tentlto ed i movimenti co« minciati il 11° agosto si eseguirono nel modo più regolare. Il 2 « dopo u~a ·marcia faticosissima la l• e 2" bri gata occuparono <t Limbuski senza colpo ferire , la 3" briiata che aveva un più « lungo cammino vi giunse al doma ni. « Gli in$orti che si erano portati .in massa sulla strada di Mel« kowitz restarono sorpresi dell'apparizione improvvisa delle « truppe ansLriache e si ritirarono su Mostar » ('I).

G. ( Continiia)

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L'ocwrJCizi one a,istro 1,n ga.ricn della. Bosnfo-Erzegovi,,11 nellli'vist<i milita,·e ila/.ia1111 , anno 1885.

CHAIJnAN IJ. -

l'a11110 i8ì9. -

LgG

maggio1·e 11° m·tìgliel'i<i.

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REGOLAMENTO ITALIANO E FRANCESE SUL SERVIZIO lK Ci\ MPAGNA Co11tim1a ,;;1one. -

l'edi élispensa XXI I',

PARTE

a11110

1896

lI.

Parallelo fra· i regolamenti del servmo in guerra italiano e francese.

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La parte · •t • del noslro regolamento sul serviiio in·. guerra 6 marzo ,189~, ha la precedenza su quello fran cese che ricevette la sua sanzione,. tre ar.n i più tardi e cioè il 28 maggio 18%. Circa la' parte 2• (Servizio delle Intendenze) sembra siasi adottato in Italia il temperamento di dare alle stampe altrettanti fascicoletti speciali quanti sono i serviz1. Essi sostituiranno coi;ì completainente la parte 2a, tuttora in vigore, ed avente la data del •I 4 gennaio ·1881. · Il regolamento rrancese, che in molte cose s'è ispiralo al nostro ed a quello germanico , ha nella distribuzione della materia, tenuto un ordine diverso. Come s' è veduto nella prima parte di questo lavoro, i francesi hanno seguito, meno poche eccezioni, la naturale successione delle operazioni ; nel nostro regolamen to invece i paragrafi vennero raggruppati per affinità di sen'izio facendo precedere, ad ogni · cosa, le norme: di comando, di disciplina, di amministrazione, della giustizia; seguire ad esse gli ordini e, come con, seguenza logica dei medesimi, i r~pp1>rti. Nel servizio di sicurezza si sono riuniti gli articoli riguardanti la cavalleria· esplorante, il servizio d'avanguardia, di fiancheggiatori, di retroguardia, di avrimposti e le scorte.


REGOLAJIENTO l'r.,LIA-:-O E l'RA:NCESE

SUL SER VI JJO

Si sono raggruppate sotto il titolo di informazioni, le ricognizioni e l'avanscoperta, alle f{Uali tengono dietro le marce, gli all oggiamenti , i combattimenti. Ora prendendo per base il regolan1ento francèse si osserva. che il contenuto del Titolo [ (Organisatiòn générale de l'Armée) forma oggetto del capitolo Comandi Superiori e Stati Maggiori del nostro ma_nuale - il I ( Wes oi-dres) dei capitoli: Ordini e rapporti - il III (Exptoration) del .capitolo: Avanscoperta - il IV (Sii1·eté) dei capitoli: GenernliHi sul Servizio di sicurezza - Ser vizio di sicurezza in !}larcia - Avamposti - il V (Des marches) dei c~pitoli: Norme comun i alle marce in lontananza e a quelle in vicinanza del nemico - Norme speciali per le mar·ce in lontananza del nemico - Norme speciali per le marce in vicinanza d.el nemico - il VI (Cantor1inements, bfoouacs et cq,nips) del capitolo Allo1giamenti ~ il VII (Remplacement lÌes 1ii1mitions) dell'arti colo ·109 (Rifornimen to ùalle mun izioni) facendo , parte del capi tolo Combattimenti; - !' VIII (A limentation.des ·troupes en campagne) ed ìl .IX (Réqiiisitions) fo rmeranno oggetto nella Parte II (Seri;.izio delle Intendenze) di ùn'istruzioJ.?.e avente f)f\l' titolo: Se,,,vizio del vettovag-iiamento - Ince{~a delle risorse locali. li X (Détache_ments). non trova riscontro in capitoli speciali; se ne . fa però cenno nel servizio qelle truppe - l''XI (Reconnaissonoes) ed il XlI (Des con,vois ei de leurs esco1·tes) hanno il loro corri spondente nei capitoli omonimi, Ricognizion'i (articoli 60, 6 11) e Sçorte (aÒicoli 57-58): il titolo XIII (Seruice de la gendm·merie cmx ~rmé~s) viene contemplato n~lla Parte If sotto il titolo di sèrrizio, dei Carabi nieri Beal i; v'è" però un ·leggero accenno di questo servizio nell'articolo 1108 della ·Parte J, . linalm eme il titolo XIV (dii Combat) ha _il s_uo omonimo nel nostro regol.amen~o (articoli · f03 .,11O) . Il manuale italiano considera, in capitoli speciali. l'attacco e la difesa delle piazze fort i, gli usi , e .le convenzioni · di guerra, nozioni già contenute nel vecchio regolamento francese, e soppresse nel nuovo· pel' farn e oggeuo d'un ,regolamento a parte. Siccome però il maggior numero di quelle noz~oni, .depurate da ciò che è di pura spettanza. dell'arma der. genio, risulta di interesse generale, avrebbe dqvuto ' continuare a. far parte del servizio in guerra.

JN CAMPAGNA

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li non averlo fo tto non troverebbe altra giustificazion e, per quanto ri gn:1rda l'attacco e la difesa delle piaz.:e, ?Ile nella i_ndecisione d'attenersi , d'ora in avanti come metodo d1 espugna:11one, sia al vecchio ,_;iste111a regolare ioa'ugurato dal Vauban , sfa a quello speditivo, ri10dernissimo, che non ebbe ancora il battesimo del fuoco, propu~oaLo dal Von Sauer. Ciò po::;to passiamo ,dl'esame dei sin goli titoli seguendo 1' 01~dine del re):}olamenro franc ese. CAPITOLO

I. -

Organisation génera/e de l'armée.

Il rcg-olamento francese nel capitolo l (Form.ation lles armées), trattando della costiLuzione delle armate, lascia facol tà al Ministro della "nerra di fi5sare l' ordi ia, cioè di regolare. - ne di battagl . la formazione delle truppe in corpi d armata , armale e grnpp1 d'armate, e' dà la ·costituzione delfç1 divisione di fanteria e del corpo d'armala. Da noi invece, tro vandosi la compos1z1one dell e varie unità contemplata nel ~omo T di mobilitazi one e la formazione di guerra nel fascicolo di radu nata, non si è creduto ò'pportnno di farf1e cenno nel rngolamento sul serv-izio in . guei'l'a . ()

CAPITOLO

1

1

1

• I

11. -

Du oommandement .

In Italia il comando in Citpo spella di diritto al Re ; non assumendolo pers0n,d1n ente· può ~llìdarl o ad nn uffiyiale generale . Seco·!ido la costituzione J,' rancese il Capo derlo Stato, pur essendo ·militare, non assume il comando ; la ·scelta del eomilndan.Le in capo si fa inoltre entro un limite più ristretto del nostro dovendo esso ,~ppartepere ai marescial li di Francia od ai genera li di div isione. Dicasi lo stesso per il co mandante di un'armata del quale il . nostro rego lamento non ra cenno . · li manuale haliaho precisa, per ciò che si riferisce alla con.dotta della glierra, la responsab ili1i.t del comancla ntè in capo, la cli cui ·autorità militare e politica estendesi , con diritto di dels.gazione ai comandanti d'annata, oltre che sull'esercito mobilitato


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SUL SERVIZIO lN C.UIP,IGNA

REGOLAMEN'l'O lT.ILIANO E FR,\NCESE

a. tullo · il tèrritorio sul quale opera nonch è sulla Regia marina per quanto è richiesto dalla necessi tà di coord inare l'azione militare rnaritti ma con quella terrestre. Il comandante in ,capo può inoltre concludete, di propria auto- · riHv convenzioni militari, tregue, ·sospensioni d'armi e armistizi di corta durata. - Quetli che 111odificano essenzialmente la situazione reciproca d'ei belligeronli o stab iliscono preJiminari per la conclusione della pace richiedono però il consentimento del Re. ~ Il' regolamento francese lascia unicamente facoltà al comandante in capo di modificare l'ordine di battagl.ia ed introdurre, . fra i genera li posti a' suoi ordini, quelle ;nutazioni che le perdite nei combattimenti e, la necess ità del servizio consigliano. De l'ad1ninùtration aux armées. -:- Quanto è dettò in una pagina viene..da noi riassunto in poche parole nell.a pretqessa, ove si rimanda, per tùtto ciò che si riferisce alla ocrerarch ia' attribu. zioni e funzionamento delle intendenze, alla parte II del regolamento. Droits ciib commandement. - Il· regolamento francese contempla riguardo a tale argomen to ogni singolo caso passando dalla sostituzione di comando in ·mancanza irp.provvi sa del ti!.olai·e al diritto di comando .degli ufficiali in servizio !J.tt.1vo, di ~riserva, territoriali, in ritiro, dimiss.ionFi ed ufficiali stranieri; non parla però delle precedenze fra loro degli ufffoiali dell'eserci.to attivo. Il regolamento italiano tratta soltaqto nel N. 4 della mancanza. improvvisa del comando e della.sostituzione del capo (ti stato maggiore essendo gli altri casi c9ntemplati dall'articolo 4°, § 22 del regolamento di disciplina militarè'. , CAPITOLO

·'

I II. -

CAPITOLO

Des seruiaes.

Tratta 10 modo riassuntivo ,dei varì servizi ove, per la prima volta, si . fa dislinziorle fra services de )'avan:, (a disposizione ,immediata dei corpi d'armata) e services de l'arrière (subordinàti 3,lla direzione delle tappe). , Fra i 8ervizi vari ciòè, d'artiglierin, del genio. d'intendenza, di sanità, di culto, di tesoreria e poste è da notarsi quello della .telegrafia militare che non dipende dal servizio· del genio, ma ha personale proprio e possiede una direzione speciale al quarti~re gen~rale d'armala. La parte I del nostro regolamento tratta solamente del comando d'ilrtiglieda e genio in quantochè al medesimo, oltre alla direzione dei. servizi delle rispettive armi, spetta l'impiego tattico delle truppe e delle bocche da fuoco, tanto neli'a guerra campale, che nell'attacco e difesa delle piazr.e. Dei servizi propriamente detti si occnpa la parte li (serv.izio delle . len denze,. \ / IO ·11 nostro r~golamenlo traw1 sugcintamente,della disciplina', della giustizia militare e de servizio delle truppe. - Nel capitolo Disciplina,.ove si insiste sulla necessità di mantenere desti nel soJdato quegli elevali sentimenti ispiratigli con l'educ,aziooe militare-e coll'esempio dat9 dagli ufficiali, si discorre breVeJnente dei Consigli di disciplina convocati p?r ordine ·dei comàndantt di èor·po d'armala presso le divisioni clipendenti od, eccezionalmente, presso il proprio quartiere generale. La .-giustizfa penale militare è; per,contro, ordi~ariamente àmminfstrata da tribunali militari di corpo d'armata che fanno .parte de) .- ri·spettivi stati maggiori ~d eventualment~ presso unità minor~, lungo le linee di tappa o ne!le piazze forti dichiarate in stato di guerra ,che non posseggono già un tribunale militare.

Des états-majors et quartiers g~néraux.

Il capo di Stato. Maggiore dell'esercito francese (l1qjor génércit per quanto abbia a' suoi ordini degli ufficiali generali detti ccaides 1na}ors généraux » non ha m;msioni troppo differenti da quelle di un comune capo di stato maggiore, le cui attribuzioni si limitano ad una semplice esecuzione di ordini; da noi invece essendo interprete del pensiero _del comandante · in capo, è o,:ga:no auto revole per tradurlo in ordini ai comandi dei ()'randi riparti alle <'> ' mtendenze e per invigilarne l'esecuzione.

IV. -

33

.' . I

,, 3 - ' ANliO XL!Ì.

'

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SUL SER'VlZ TO IN CAMPAGNA.

REGOLAMENTO HALIANO E FRANCESE

Tt TOLO

II. - Des Ordres.

· Ifa il sno corri; poodènté nel capit.olo ·omonimo del nostro rego. lamento. Però, mentre quello fra ncese si limita · alla c.lassifi çazione degl i ordini in general i e particolari secondochè essi: si rivolgono al la totalità o ad una fra7, ione della trnppa ed all'inscrizione dei ,medesimi su tre registri , ii nostro manm1le occupasi, giudiziosamente, del modo di formulare e compilare questi ordin i, aflìnchè riescaoo ch iari, brevi; precisi·, ed abbiano l'indicazione della rapiditit con cui debbano essere plirtati a qestinazione. Cire.a la trasmissione degli ordin i si osservano su per giù, le $Lesse prescrizion i ,nei due regola1:n'enti. Il nostro pero , tratta dei : posti di cM1'ispondeflza da stabilirsi· sulle vie che collegano le sedi di varie a.ntQrità mi liuni allorché facciano difetto le comun icazioni telegrafi che e postali e specialmente se si prevede di dover rimanere per qualche ·gi~rno in una çlata pos)zione. 0

"

TnoLO III. -

Exp/oration.

Tratta· in modo succin,to, del serviz io di esplorazione corrispon dente alla nostra avanscoperta., oggetto ·dei nurileri dal 62 al 75 . Pur essendo identici n~i due eserciti, i p1:incipii fo~dam ental i che reggono questi serviz1 e gli scopi da · raggiungersi , il modo d'attuazione presenta però deile spiccate differenze. ' Da noi il corpo di 'cavalleria io" ,avanscoperta dispone, in generale, di un grosso della rnas.sima forza'. possibile, preceduto a distanza variabile, entro limi ti assegn~ti, da squadroni esploranti i quali, alla. loro volta, spingono innanzi pattuglie di scoperta. · Inoltre . per far riconoscere punti . lontani e più speéialmente ìmportanti innanzi o lateralmente alla truppa con cui si cerca il cootallo·, il comandante dell'avanscoperta invia in ricognizione uf, fìciali presi dal grosso. In F1:a ncia i1nvece si sono SO'ppressi gli sq~adroni esplòranti; il s~rvizio viene attualo, in avanti del grosso dell'avanscoperta, dalle pattuglie di ricognizione comandate da ufficiali e da distacca'

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menti di caval leria di fo rza variabile a seconda delle ci rcosL11 nze e de'llo scopo da raggiungere. Jt faci·le séorgere come il sis.tema francese, buonissimo nel caso che si ,avesse di fronte un avversario poco attivo o che imRieghi lo stes~o metodo d'avanscoperla, .non possa rinscire nello intento prefisso , quello, cioè, di vedere, poichè, sia le pattuglie·d'ufficiali, che quelle di scoperta staccate dal gtosso a seconda dei casi, anderanno sempre ad urtare nel sistema a. magi ia abbastanza fiLto da noi con servato : ora ammesso anche che le pattnalje di sco.' , "' ·perla per essere costitu ite con forza alquanto ma1giore delle nostre arrivino a respingerl e sugli squadroni esploran ti , . non pet.ranno però •procedere oltre di questi. · Le pattuRl ie ufuciali saranno respinte da quà ln nque piccolo reparto che esse incontrino. Per coi:itro qllalora le pat.lugli e avversari e véni~sero respinle dalle nost1;tl esse dovreb bero retroeed'?::e sino sol grosso per trovare un punto di . re:;isteoza. Ne viene pertanto · che ,;o! nostro sistema si giunge. sia a trattenere alquanto più innanzi la cavalleria n·emica; sia I.) spingersi ad una profondità maggiore verso il nemico e pertanto a vedere più lontano. Per quanto si riferisce all'a.ttuazio n'e del servizio d'avanscoperta, nel manuale francese viene lasciato all'iniziativa del generale di cavalleria che la c·omanda, -tanto la scelta dei mod i da lui ritenuti migliori per l'adempinto della sua missione, quanto la' d·istanza da tenersi, sia dalle trnppe combattenti, che da vari elementi di scoperta. Nel.· nostro regòlamento, pur lasci:rndo al comandante ampia libettà di escuzione, si stabiliscono certi criteri che valgono .ad im[iedire le esagerazion.i tendenti, sia ad allontanare troppo dalle trµppe i vari element: della scoperta , sia a tenerli troppo vicini. Que$Le dista-nze v~lgono a. far conoscere, con una. certa,presumibilità, al comandante in capo . l'altezza raggiunta dalle estreme punte deJla sua cavalleria anche senza averne ricevuto avviso. Nell'altro caso n&n si potrà rnai dire nulla nemmeno di approssimativo. , Nel· regolamento francese si fa ceuno, per la prima volt.a, di artiglieria a· cavallo tenuta ~i solito da noi tlltta riunita con la eolonna principale nonchè di riparti di fanteria dati in sostegno delln ·cavalleria.

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SUL SERVIZIO IN CAMPAGNA

REGOLMfENTO l'l'ALIANO E FRANCESE

Sembra .che nel regolamento francese il servi7.iO di sicurezza si trasformi preferibilmente in qu~llo di iofo,.rnazioni. È ovvio che uno ·dei modi di proteggere la truppa da una sorpresa sia quello di conoscere dove trovisi e che faccia il nemico. Ma tale compito' spelta specialmente alla cavalleria in avanscoperta· la cruale avendo , p,:eso cont.att(l coìl'avver~aria avrà cercato, tanto fugandola, che trattenendola, di .nccompagoarla fino a dar posto alla cavalleria esplora_nte ed a trar:;i verso il fianco e sorvegliare li movimeOlo degli altri col'pi avversaf'i che nori sono ancora venuti a contatto peJ mezzo delle trnppe di copertura. È bensì vero che se il servizio della cava llerja e,ploran te venisse bene èseguilo non vi dovrebbe più essere questione di sorpresa e pertanto alla caval leria. esp.lol'ante non rimar.rebbe altro sco po che qnello di, informare; è bene però ricorch,rsi che se una trupp,t come quella d'avanséoperta ha un icamente per iscopo di in for mare e deve ali' occorte.nza sacrifi~;1rsi per vedere~ l'altra~ in esp,Jorazione, deve impedire ad ogni costo che il nemico veda sacrificandosi pur di non dare indietio e Ja5ciar infiltrare, fra le sue pattugli e, la cavalleria avversaria. 1 H. nostro servizio di esplorazione ha per termine èorrispondente nel regolamento francese qriello c}.iA<Service de si1ret1! de preniière

Non occorre spendere parole per dimostrare l'utilità. dell'artiglieria a cavallo con truppe in avanscoperta; è. probabile che senza di essa sarebbe sufficiente l'occupazione di una casa, o di ' una posizione con un pÒ' di truppa appiedata per nrrestare anche una grossa cQlonna di cavalleria. Per quanto sì riferisce alla fanterià é ovvio che, allorquando ad un corpo in avanscoperta, ·venisse assegnato un riparto di quest'arma, capace di assicurargli il. possesso di al.cuoi punti specialmente importanti .;ul tergo, esso si troverebbe in grado di opei·are con maggiore ~rdimento, e si avrebbe la certezza che nessuna punta di cavalleria avversaria, sfuggita alla truppa in avanscoperta, potrebbe giungere a contatto delle colonne retrostanti. · È naturale che la eavalleria per non perdere della sua mobilità ·dovrebbe c,2nsiderat;si come affatto indipendente dal)' altr' arma e non spbordinare le sue mosse alla minor velodtà di quella, per la qual cosa. i punti da occuparsi sul tergo saranno sempre distanti dal grosso della ca ,;alJeria; in qual.che 'caso però la fanteria, alleggerita /per queste operazioni aello zaino, potrebbe venire · utilizzata per la protezione del carreggio. ,

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TITOLO

lV.--:- Sureté. (Corrisponde at nostro servizio di sicurezza Gonteniplato, nei niimeri dal 29 al 45).

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Messi a raffronto i due regola~enti sì nota, fin da 1Je premesse, una notevole. differenza nello scopo del · servizio di sicurezza. Nel nostro si legge: ogni corpo di tr~ppa si premunisce da so,.prese impiegando riparti i quali, se il 'corpo é in marcia, /p11endono · nome di avanguardia, retroguardia, fia:nchéggialori e, ~e è fermo in stazione; quello di avamposti. Le colonne ad armi combinate sono. inoltre precedute da cavalleria esplorante. 'P er il regolamento francese lo scopo principale del servizio di sicurezza sarebbe: I O Di tenere informato il comandante della presenza e dei movimenti del nemico in una zona determinata; 2° Di proteggere le truppe retrostanti cpntro -le sorprese e _dare al comandante il tempo necessario- per prendere le sue disposizioni.

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Alla canll~ria france_se., oltre il compito di i\1 fo rmazione e di / protezion~, viene imposto quello di fornire i dati rela~ivi alle vie di comuni cazione ed alle risorse del paese in vista della preparazione deli'e marcie e dell'istallazione degli accantonamenti. ,· Questn moltiplici1à. di esigenze sembra alquan to esagerala e pòirebbe condurre a trascurare co mpi ti di rna).{gior.e importanza. · Sembra pertanto ' meglio motivato lo scçJpo della nostra éaval- . Jeria espJoranLe che si deve limitare a scopi'ire il nemico, riCO"'. no:;cerne le forze ed info rmarne in tempo. Bisogna però soggiundella medesima, non le si potrebbe gere -::he, data. . la scarsità ,. . . .,.. nnporre comp1t1 magg iori. - Io Frnncia si aromet.te che a questo sé.rvizio po.mrno e:;sere assegnati dei distaccamenti di fanteria e delJ'.artiglieria. Nel nostro regolarnenLO ciò non è specifìcato per h1 r,1gione che ' l'artiglieria a caval lo vierie tutta assegnata alle divisioni di caYal -

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ltF.GOLA~IE:XTO ITA LIANO E FRAKCESE

· le.ria in :rnrnscoperta, e ch e quell a da centimetri 7, esperimenluta nelle manovre al segi uto della cavalleria non ha dato, per quanto zelo siasi messo, quel risultato che si sperava . t però probabi le che sentendosene la necessità si faccia uso in questo servizio dell'c1rtiglieria e specia lmente dei riparti di fanteria. Il servizio di avanguardia e di inramposti costituisce ciò che dicesi la « protl':ione immerliat'.I. delle colonne. » . Le disposizion i, relative al servizio di av:rniiuardia, dei dne ·regolamenti si eqnivalgono sensihi lmentc; in quell o l'rancese scorge:;i 1111a cerla con traddizion e circa l'indicazione degli scopi fra quanto è detto 11e l 3° all in ea dell'articolo '.:?2 - e nel 2° dell'articolo ~3 - (!Ve il comp i10 de!la proLezione che dovrebbe oc;sere il principale e vero del !'ava ngnardia è messo dopo quello di impadroniraj di posiJ,ioni \'anLaggiose eù obbl igare il nemico a smasche1 are le sue forze. Sembra perlanto migliore e più precisa la dizio ne del uomo regolnmento il qnale dice : l'a.vangnardia, sia di fa uteria, che di cavall eria ha per comp ilo di da re sicurezza sulla fronte (e per piccole èolonne anche sui fianch i), di rimuovere quegli ostacol i materiali che possono impedire o rallentare la marcia del _gr:osso e .di assum ere informazion i sul nemico. Alle ovanguardie di fanteria spetta inoltre, incontrando il nemico , impegnar co~baJ.timent.o per obbli:,tarlo a svelare le sue int.enzi oai e per dar temp(I al comandante della coloryna di pren dere 1.e disposizioni necessa ri e. Fiancheggiatori. - Secondo il regolamento francèse sono distaccali dalle prime truppe del grosso, per piccole col onne; per riparli maggiori da altri elementi· della colonna. Da noi vengono. nel primo caso, di staccati . dall 'nv~nguardia , nel secondo, <lai grosso. Per questo servizio è dello che, sempre quando sia possibile, venga fallo dalla cavalleria . Non si nega che quest'arma si possa sping~re più lontano che ·non usi farlo la fanteria e disimpegni più sollecitamente il suo servizio; in caso di attacco però non è capace di grande resi- · stenza, nè può impedire che truppe cli una certa forza arrivino , sulla co lonna. Sembra per1a111.o più opportuna la disposizione del regolamen to francese il quale dice: in generale una colonn a di

I

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SUL SERVIZIO IX CAMPAGNA

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fian~h,eggiatori cons La di truppa di fanter ia. inca ricata di r~s istere sul punto scelto e di alcnui cav:-il ieri il rui compito e di segna lare l'avvicinarsi del nemico. Il regolamento francese dà alla retroguardia~ di truppa che marcia verso il nemico nn compi to maggi ore del nost1;ò il q11a le si limita al servizio di polizia e di discipli na. In l'alli essa avrebbe per mission e : di ossenare tutto ciò che avviene dietro la colon na, di prevenirla qualo ra venisse minacciata ed offrire una prima resistenza in caso di al.tacco . Ciò significa che mentre la nostra non avrebbe altra preoccupazione che nel senso dell'avanzata per raccogliere i r itardatari, la francese si gna rcla a11che alle spalle e fa bl10n uso della ·caval!Mia che le si aggrega ogni qualvolta è possibile. Circa gli scopi e la composizione d'uaa retro~uardia di tyuppa in ritirata i due regolamenti coocorùauo; il francese insiste però sul l'opportnn itò. di a5segnarle una dotazione maggio re d'artigli eria e cavalleria. di queilo che le spetterebbe nel caso che l\111gesse da avangnardia della stessa colonna in marcia verso il nf'mico, facendo la giu ~ta osservazione che tale retroguardia non può nè deve contare su ll'appoggio del corpo ch 'ess.a copre il quale, anzichè darle aiuto, cercheril di allontanarsi al più presto. possibile. li nostro accenna. all'opportunità della retroguardia di sbarrare strade, distruggere ponti e creare ostacoli ali' inseguimento del nemico. Il regolamento fran cese trulla nell'articolo '.26 di colonne ad armi combinate operanLi i.;olatamente. Mentre nel nostro re)!olamento anche a queste colonne verrebb~ applicalo, per qua nto si riferisce al servizio di sicurezza, il caso generale, nel francese si fa dalla cavalleria addetta alla colonna esercitare il servizio di sicurezza di prima linea (co rrispondente alla nostra esplorazione) e concorrere a q,1ello della pro iezione immediata delle truppe, cioè di ' avanguardia. Avamposti. - Sebbene a tolta prima non si scorga -nei due regolamenti che una differente dispO$izione di materia, l'esame delle singole parti dà luogo ad importanti osservazioni. Si nota anzitutto che, mentre gli avarnp'osti sono costiLuit.i di tutta o parte del!'.lVanguardia d'una colonna. e vengono comanda ti


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REGOLAME:NTO ,ITALIANO E FRANCESE

'dall'ufficiale a cui direttamente a.ppartiene il riparto destinato a questo servizio·, il re;;ponsabile dell'esecuzione del servizio stesso è il comandante di brigata dà! quale dipendono le truppe impie. gate in pnrte. \Ne viène con questo che, mentre il comandanie della co lonna dii. le ist.ruzionì circa il collocamento degli avamposti, il generale brigad iere che è chiamato responsab'ile di questo servizio non si accontenterà_ di emanare gli ordini al com.andante de()'li avamposti o di ciascun settore, ma vorrà andarne ad invill'il.1re . n in perwna _il collnGamento con grave danno dell'iniziali va dei comandanti stessi. È anche naturale che nel timore d'un attacco degli avamposti questo generale abbia tendenza ad intervenire, fiI1 dal princi,pi,o, .portandq GOSÌ ad ogni ·mini1110 allarme i~ turbamento nelle truppe f~hè ha sotto m,rno e Ghe, non appartenendo . al la riserv_a ~avamposti, si lrof,n\ò all'accampamento :id. una certa distanza dalje truppe di copertura . Nel regolamento francese gl i avarnposbi sono sempre forniti , per le marce in avanti, da ll'avanguardia; da noi invece si esclude che possano venire fomiti dalle truppe più prossime della colonna. Ogr~i qualvolta però venissero for'niti dall'avanguardia è prescritto che alla granguardia ed ai piccoli posti sieno clestinaU riparli del grosso del l'avanguardia stessa. · È cbiaro che nella plunilità. dei casi convenga adottare questa ultima di_sposizionc mòlto più sbrigativa secondo la q11ale, mentre le parti estreme dell'avanguardia si arrestano in fermata protetta, le truppe del grosso, cbe sono le P,iù prossime e le meno . stanche veng'Ono manda te a prendere posizione; dato ·però il caso che ,l'a- vanguardia , sia per l'esecuzione d't)ùa. marcia fatiCO$a, sia p~r continui allarmi' o per essers i spieg11ta abbia dovuto faticar~ molt.o, è convenient~~ricorrere, per l'imporLante servizio d'avamposti, · ad altre tr'uppe più fresche e vicine a quelle, cioè poste alla testa dei. grosso della colon·na. · Qu~sta opportunità è tanto sentita che nelle marce· in ritirata gli , avamposti l'rancesi vengono, di massima, Torn iti· dalle truppe del grosso della colonna anzichè dall a retroguardia. ,11 no-stro r_egolamento tratta di una certa categoria d'nvamp,>sli detti di marnia ai qual i si ricorre quando per l'ora tarda d'arrivo e per la necessità di riprendere la marcia il.dì seguente non si possa o non convenga far uso di avamposti regolari. ..

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SUI. SERVIZIO IN CAMPAGNA

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Per quanto il rego lamento francese non faccia esplir.ita menzione di tali avamposti, pare ne consigli l'impiego nel punto ove esso di.ce: in. mol ti casi basterà per la sicurezza delle truppe d'occupare o di far, sorveglia1'e con dei distaccamenti o d·ei posti isolali le rotabil i e le comunicazioni che conducono al nemico . Gr,m g,uarclie. - Secondo il rego lamento francese l'effettivo abituale è di una compagnia alla quale aggregasi qualche cavaliere. _ Da noi le grnngnardie devono avere forza non inferiore al, doppio di quella complessiva d.ei piccoli posti dipendenti e di solito inferiore ad una coi:npagnia. La medesima fornisce ab itnalrn enl.e 3 o 4 piccoli posti costituiti · da un capoposto e di 3 o 4- soldati, più un post.9 particoiare (8 a ;JO ,uomini) col ,qnale si stabil isèono vedette per scoprire i segMli dei piccoli posti e si forniscono uoniini per mandate 01:dini a questi. In Frnncia una meta della comp(lgnia di granguardia forn isce i picc9li posti, la metil della parte disponibi le costilui,ce il picchello (corrispondente al no~lro post<} parti'colare). Piccoli po,st:i '- In Francia l'effettivo massirr(o d'un piccolo posto è. d'una ùc~ion_(corrispondente al nostro ploione). · Ogni piccolo pòs10 stacca davanti a sè delle sentinel le doppie ed una sem1plice· davanti al:p,osto. Da noi il piccolo posto ba l_a forza di un capoposto e di 3 o,~ uoinini se di giorno, il doppio se di notte . Ogni piccolo posto colloca una o due vedette a seconda del bisogno. - P~nendo ora a confrontò le posizioni ?ei due regoJa'menti, si viene a stab ili re che, por ma-ntem~ndo la stessa denominazione 11elle siogple parti, il sistema d'avamposli de, due ·eserciti presenta una nutevole differeoza; progredendo dalb periferia al centro, da noi, si incontra una :fi tta rete di vedette, poi un numero metà di piccoli posti, cli forza 1imitata i qual i·, in caso di attaccò, non hanno generalmente il compito di resistere s'tll .posto, ma quello di retrocedere snlle gran gu,1 rdie; in Francia invece presentandosi ai piccoli posti una fnrza reh,tivamente grande ed essendo compilo di ciasctll1iì frazione impegnata (articolo 37 del regolamento) di non retrocedere davant i a qualunque sacrificio per dar tempo al le truppe retr·ostan li di prendere .le di:;posiz ioni di combattimento, ne con -


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SUL SERVIZIO I N CAMPAGNA

REGOLAMENTO ITALIANO E 'fRANOESE

segue che la resistenza verrà 0pposta il più delle volte in terreno non Lropp,) adau.o alla medesima attirando man mano su quello le truppe· r~trostanti ed obbligando le a rinunciare a posizioni naturalmente forti e predispos.te pel combattimento. Secondo le nostre istruz ioni questo inconveniente non dovrebbe mai veri ficiirsi essendochc ì piccol i .posti per la loro esiauilà sa~ ranno sempre portati, dopo aver l'iconosciuto il nemico, dato l'allarme e mandato av~iso, a ritirarsi ,sulla propria 'gran guardia la .quale verrà prestamente ,1ppoggiata dai'le gran gunrdie vicine. Posti d'avviso. - Non trovano riscont('o nel rego lamento fran cese . Es;;ì si sL~bil iscobo quas i sempre di giorno quando vi siano punti avanti o ançhe dietro la linea de i pie.coli po$ti d.ai qual i sia ~ossibile vedere a gr:1nd1i, distanza il te\·,~eno verso il nemico e par· trnolarmente lt direzion i.per le quali esso più probabilmente possa giunger:e. Questi posti dispongono le loro vedette sui punti elevati, {torri, camp·ani li , ecè .) pt;ovvedando, se sono estern i, al la loro si wrezza; e.~si debbono, qualora si trovassero molto distanti, essere · costituiti con caval lèria e tenersi pronti ; empre a montare a cavalio. l i regolamentc>'franr.ese prescriv e un servizio analogo pe r ,la cavall er ia ngli avamposti (àrtico lo 34). · Pèittitglìe di scopm·ta. - p~ noi, vengono distaccate dalln riserva qualora debbano spipgèrsi a grande distania; dal le gran gua rdie, se dovesser,o allo,ntanarsi meno . ln Francia vengono forn ite dall e gran guardie od anche dai .piccoli posti, però si fa uso ancora di .distaccamenti di ri coc)'nizi one o comandati da ufficial i e distacca ti dall~ri,servri . Posto di riconos,cimento. - Corrisponde al Poste ie.r;am,en,,; ha per compi.Lo di ricevere, .esaminare, inlerrogare lutte le persone che vogliono att.r;a:versa,re la linea dègli avamposti . Secondo il rego lamehto franc ~se è il comandante degli avamposti ch'e ne fissa Ja composizione ed .il pnnto o,•e deve e·ssere stabililo . .Da noi hanno · que.sto incarico le _gran gup.rdie designate dal comandante degli avamposti. . 11 regolamento fra ncese non dà norme speci Eli per gli avamposti 10 l,erreno di montagna . · C'.1l~ocmnentò degli avarnposti. - Le truppe in.r,aricate di questo serv,zro sono, secondo il regol amento italiano, tolle di preferenza

j

! · l·

43

dall'avangnardia ed . in questo caso vengono somm101straLe dal gro,gso; non si ~sciude però la possibilità di prelevarle dalle trnppe più vicine della colonna . Sia in un caso che nell'alt ro il col lncaìnen to degli avamposti, av~ viene soLto la pròtezione della Lesta dell'avanguardfa la quale si ritira dopo ultimala la loro istallazione In .Francia, ove le truppe in ~vimposti sono sempre forni'te dall'avan guardia e. pare anche da quelle che costituivano la Lesta della medesima, non esiste nell'istante del loro col locamento che una protezione incompleta fa tta dalla truppa. designata a costituire la riserva degli avamposti. . Il c.ollocamerno verrà probab ilmente eseguito in modo più rap\do del nostro, però ·1e truppe impiegate sono le più stanche di tutta lR colonna ed, in caso di attacco, potrnbbero venire disorganizzale prima cbe la riserva abbia avuto tempo di orien tarsi ed accorre'.·e. Cambio tlr;gli avamposti. - li nostro rt3golarnento presc.nve ogni '.24 ore per le av:1 nguardie, ogll'l 6-8 ore ocl anche più spesso per i piccoli posti e posti d'av,,iso . , . Il cambio degli avam posti si fa di preferenza poco prima dell'alba allo scopo. di avei'. clisponibile forza doppia nel mo mento appunto in cui è più probnbile un al.tacco d~J.nem ico . . .. Nel reoolam eritO france'5e le norme del cambi o veng, o no slabil ,te 1!> . volta a volta dal comandan te la co lonna. Sembra però ev.idente la necessità di dare una forma stabile a tutte ·quelle prescrizioni che tendono a semplificare il servizio.

0

TrroLO V. - Des marches. ( cQrrisponctente ai mbmeri del regolcimen'to 'italiano dal 7 6 al 98).

Per qnanlo rig1,rnrda' la cl assifi cazione delle marce il regolamen to francese ha cred uto opportuno di aggiungere a quelle eseguile in lontananza del nemico, ed in v·icinanza del medesimo le (( rnarches à l'e,inemi 'in vist'a di nn combattimento immediato ·» Le p~escrizLoni rel ;1Li ,•e a queste ultime so no determinate dal la c~nsiderazione • di tutto sacrificare ·3l la necessità di potersi impeanàre con lntli i m'ezzi d'azione; le truppe devono a quest'effelto 1 tr·pvarsi il più sottomano possibile c;lel proprio ·comandante. 1')

'


44

REGOLAIIIEJ:lTO ITALIANO E FRAN CESE

SUL SERVIZIO IN CAMPAGNA

.N:lla zona di marcia assegnata a ciascun corpo d'armata si molti . pl1cano le colonne ut_ilizzando tutte le vie di comunicazione. _ In caso - · le si.,·ace l vengono assegnate solamente all'arti· : .d1 necessita gliena éd al carreggio di' com b'attimento ; le colonne di fanteria segu~no_ attraverso i cam pi delle ind!cazion i stabilite da distocca~ent1 d1 z11 pp11tori e riconosciute da uOìciali dì sta to mao-"iore. Se il terrel)o l? permette. le Brigate, le Di visioni , i Corpt d·armata stes~1 marciano _aura verso la campagna, in formazione di co 1. battimen to. . n .

/i'ormazioni di marcia. - Secondo il regolamento francese la _ marcia si effettua possibilmente lungo il lato clestro della strada lascjando libero l'opposto per la circolazione. In Cl'enerale la fanteria marcia a ran2:hi , raddoppiati; la càvalu leria per 4, le vetture d'artiglieria, il carreggio su una fila , i cavalli a mnno, i muli , per quattro o per due. Da noi si preferisce marciare colle truppe per quattro con le .righe divise sui due lati dell'a strada . · Solo quando convenga diminuire la profondità d.ella colonna, si può iar marciare la fanteria per otto o per sei, affiancando le compagnie od i plotoni disposti per quattro, o pure disponendo in ogni compagni(I uno dei plotoni per due su un lato della via e. gli altri . per quattro sul lato opposto. La cavalleria ·marcia normalmente pe,· dlie, disponendo una riga per ciascµn lato della strada. Può anche marciare per quattro. L'artiglieria ed il éarreggio marciano normalmente in · colonna per pezzo o per carro, tenendo il lato destro o il mezzo della strada in modo però da lasciar libero il transito. • • Velocit<Ì d·i mçircia. - Il regolamento fran.cese mentre prescrive che la velocità di marcia d'una colonna ad armi combinate sia quella della fanteria ,' non ac~enna, nè. a!la velocità di quest'arma, nè a quella delle ~I tre · qualora dovessero marciare isola~

~elle st~sse co_~diiioni si può essere portf_l ti a condu1:re truppe atti averso_ 1 bosch , usando le precauzioni necessarie per Forien ta~ me?to ed il _raggruppamento dell e truppe . J carre,rni reggimentali ed I convogli sò·no tenu ti; O rimandati indi etro. vn Il r~golameoto france~e cita ancora~ · dando qualch e normn. lé ma_rce forzate;"le marce di notte e quelle eseguite· sotto i raagi .so" lan o nella stagione rigid à. li man uale italiano riass ume molto opportunamente in un cap·. t~lo le norme ~~muni all e m~rce,, sia _in lontananza, che i~ vic:nan~a del nemi co, ed -in altri due quel le ad esse spec,iali. Tratla particola rmente de:le marce noll.urne. .. · Il regolamento fra ncese tocca i punLi seguenti:

L.-

Re'g/es ge'ne'r a1es (corrispondenti . alle nostre norme comuni alle marce in . lonlananz·a ed a quelle

é ,.\PITOLO

'in vicinan'za del nemico.

'

\

. ' Hicorda 0 ~ . . .. - brevomente ed opportunamen ~e qua 1I. siano h elemenLJ. cosl1LuH1v1 dell e col onne. É ·uti le fa r pres.ente ad ogni ufficiale quali sian~ i me . repti per combattere e per vi ve~·e e come rrue:11· s· . dz.z1 oc~or. ·1 " , ,ano 1spost1 in una colonna in marcia. ' · . (h-dine di ~iu.rcia degli d enienti- d'w ia c; lonna. - Tal slione trova r1sc.ontro da noi nelle no rme o-onerali oer r· e ~ue~ delle Ire armi le qu::di danno (1i-p~-.. . "'1 . ·À.r 1mp1e~o , ,. • . • < ~ :,lZIOO i C 1e cornspondono SU 0 pe1 _..,1u a qu elle stab il ite -nell'artrcol o 47 del reao'a111ent ' o ,, o 1·rancese. l')

\

45

,

\

' \

tamente~ Nella considernione che il regolamento sul servizio in guerra de-ve servire non solo agli ufficiali cui venne affidato il comando, , ma altresi à tutti gli altri in sottordine che, o per ragioni di carriera, o di opportunità non hanno potuto occuparsi del le altre arn:i, non sembra fuori di proposito l'ave_r brevemente riassunte, come ne! regolamento italiane,, le velocità di marcia di ciascun'arma. ·T1'ttppe che si incont1·ano. - Secondo il regolamento frances e, lontano dal nemico l'uflìcinle più l\llziano passa di diritto; in prossimità del _nemico il più anziano, dopo ayer letti gli ordini- rispetti.vi, ,giudica chi debba passare pei primo . Da noi è sempre il superiore che decide, o rilascia ali' infe· riore, se richiesto, l'ordine scritto. Onori. ~ Da noi si rendono gli onori a Sua Maestà ed al comandante in capo dell'esercito . · In Francia a nessuno.


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SIJJ; SERVlZIO IN CAMPAGNA

RB:GOLAl!E:.N'l'O l'l'A.LfANO •E FRANCESE

Disposizioni speciali Maroe in lontananza del nemico

CAl'Jl'OJ.O II. -

4-7

(]antonnements, biuouacs et camps.

Tr~or:o Yf.

Corrisponde al nostro capitolo Alloggiamen ti , dal N. 98 Il nostro regolamento insiste s11ll'util i1.à di lasciarn n ciascuna a'.·ma la ma~gi~'.' possib ile indipendenza. e_valersi, sempre quando s, possa, ;d ' pm s_t,:ade ~5segnandone una a èiasc_un 'arzna O per lo meno lar marc iare la fante1;ia .su una di esse e le armi a . cavallo su di nn'&ltrn . Q,w.ndo si . dovesse marciare su di' una sola strada, si in ~olonnano le diverse arm i per ordine di .velocità in cominciando · dalla più veloce oppure in ordine inver~o . , E. probabile che· ancl7e nell'eserc'ito fn1ncese si :idol.tino analoghi te mperamenti; stantio però .al rei;;olamento sembrel'ebbe che solo la ca,va ll~ri a, tranne casi speciali, possa esimersi dall'incolonnarsi co lle altre truppe .e che per fa ci litare ii movimento di qt'.este e( si limiti ad aumE<ntare le· distauze fra i vari e'lemenl.1 ,n modo. da dar loro maggiore indipendenza . . . Marce in 11icinanza. riel nemico: - In ambedue i regolamenti s1 most'.'i'. lct necessità di. diminuire, il più che sia possib ile, la profondila delle colonne; il nostro consiglia peruno, ove il terreno lo permeue,. di far. marciare la fanteria fuori della ·strada ' . ed anch ~ a. fianco dell.'artigl ieria. 11 regolamento francese · trai.la anche · particolarmente delle marce eseguite all'incontro del nemico nell'intendjmento di attaccarlo . ·· · Le prescrizi9ni ivi contenute sonò ,c111elle che nel nostro. mnnuale sono accennate nel' N.. 96. ' ,.. . Si moltiplicano '1e colonne utili~zitn,,do tulle ie vie ,di comunicazione'. · POten~o, la fanteria muove per la campagna attrav'erso i boschi- e, se il terreno lo permette, le grandi nnit.à. di combattimento_ avanzano .coi diversi elemen ti formati e disposti nell'ordine assegnato dal comandante. ·

al 1103.

I,

\.-

1

unità.

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'

Il regolamento italiano è mollo -succibto in proposito,' tu ttavi'a dopo una breve premessa, relativa· ai vari modi di sfazionare, tratta dell a di1,tribuzione degli alloggiamenti, della ripa.r,tizione delle zone di terreno fra le grandi uni tà, .della formazione da prendersi ·dal battaglione, squadrone e batteria e della disciplina e servizio negli alloggiamenti. . In Francia si fa quasi esclusivamente uso dell'accantonamen.to · o del bincco s&Uo baracc):ie od all'aperto; la ten-da non è mantenuta _che per gl i alpini o per le truppe che hanno missioni speciali in monu:igna . Il .manu:ile prescrive minutamente tutte le operazioni per preparare u~ accantonamento od un-bivacco, per istallarvi le truppe. ' per regolarvi il comando; traua del servi~io giornal iero, della. polizia e della. siyurezza. Fa inoltre· menzione del cantonnem.ent d' alerte e del canton'nemen·t-bfoouac i quali ·sono un_a- v/a di mezzo fra l'accantonamento e l'addiaccio in attesa del combattimento. Le unità per le quali-, è p;:evisto una ,formaz'ioue d.i bivacco regolamentare sono: per la fanteria il baltaglione, per la cavalleria il reooimento· per l'artiglieria la. hat(eria. · Per le unità superiori ai ballaglioni, reggimenti o batteriè, sono dispostb le une per Ì'ispet.Lo alle altre, sia in colonna, · sia in linèa a distanze ed interval li vnriaLìli a seconda del terreno . N.el regolamento non vi sono e forse sarebbero stiperflui i dettagli della formazione d'accampamento delle varie unità, tuttavia sarebbe stato opportuno di citarne le dimensioni generali utilissime per assegnare speditamente le .zone occorJ>entì a ciascui)a ç)i;)

'

.. .,


'

48.

I

REGOLAMEl<'TO ITALIANO· E . FRANCESE

Remplaaeinent des munitions.

Trrow VII. -

Trova riscontro nel nostro manuale nel Cap'itolo Combauimenti, N. 109. . È pregio dell'opera di mettere a confronto il modo di rifornimento · della fanteria e déll'arliglieria. I

FANTERIA.

IN J.<:RANCIA

Mupìzioni dell,;,, linea

I

I

I

IN ITALIA

Munizioni della linea di battaglia

di battaglia Mod. 70/871 Mod. 91

'

..

Portate dal...soldato . Carl'eggio reggimentale . , Par,co divisionale . Parco di col'po d'armata. Parco d'armata. Deposito centrale . I

120

96 20

65 72

·. ' TÒTALI .

162 23

4i

HO

30 50 20

-

a'o

25 87

415

246

400

48

I

.

,,.,

6} )

' PER L ARTIGLIERIA • .

I Pezzo

.

da 90mm.

-

.. . Nella batteria ·. Parco divisionale . . . . Parco di corpo,d'.armata. Parco d'armata . .. Riserva .. . . . . .. ~

TOTALI

...

I

Pezzo Pezzo Pezzo Pezz~ Pezzo da 7 e da da , da 80 da da ·so mm. da mont. 9mm. 7 mm. montagna

I

i30

100 200 ,

-

-

100 100 200

142 58 100

140

600

600

130

143 62

156 87

HO

53 102

62 140

-

445

-

-360

-

-

130 70

-

-

.'

SUL SERVI ZIO IN CAMPAGNA

Per il rifornimento immediato della truppa vennero adouati da 'llOi gli zaini da cartucce in ragione di 16 per compagnia. In montagna si hanno invece ~ei cofani someggiati. Per il rifornimento suc·cessivo i parchi fanno avvicinare i carri -di · mul)izioni alle truppe combattenti fin' dove le condizioni del terreno lo permettono. A'd essi v~nno a rifornirsi i portatori degli zaini da car:Lucce convenientemente indrappellati. Secondo il rego\amento francese il rifornimento individuale in stazione ed in marcia è alimentato con le cartucce ritira.te agli ·amma.lati od assenti; non si ricorre alle carrette di compagnia che .in caso di insufficienza di risorse precedenti. l carri di compagnia sono riforniti alla prima occasione dalle sezioni munizioni. In caso di combattimento o di breve marcia verso il nemico ·si fa una distribuzione .a.i soldati delle cartucce delle carrette di compagnia; qualora ciò non avesse potuto aver luogo dette car. rette ·seguono il battaglione ed il comanda~te di questo fa in. modo che le vartucce siano portate alle truppe. Du,rante il combattimento le carrette di compagnia non vanno a rifornirsi alla s'zione munizioni , i soldati prendono le car'tucce ·a i feriti od ai morti o sono riforniti direttamente · dalla sezione munizioni fatta avvicinare dal geqerale di division~ o per inizia<tiva 4el comandante ta sezione stessa. · Il rifornimento si fa dall' indietro in avanti approfittando di ·ogni circostanza favorevole come sarebbe· una . momentanea sospensione nel combauimento, un rallentamento ,del fuoco, ecé.; è .assolut'amente proibito il movimento di drappelli o vetture dal:.. ,l'avanti al!' indietro. , · Il carreggio reggimentale ,può fornire munizioni alle truppe ·della divisione. che ne abbiano immediato biso 0~ no. . In quanto all'artiglieria il rifornimento avviene da noi così: I cassoni delle bauerie sono raggruppati in due ripar;ti , il secondo .a distanza non maggiore di 800 metri dai pézzi. Gli avantreni ·si. tengono al coperlo a distanza conveniente da que:;ti. I pi.\'rchi d'artiglieria delle divisioni e la prim~ sezione del parco di corpo d'armata si tengono a 3-4 chilometri dalla linea <li fuoco parcando fuori delle strade, 1 4 :- ANNO XLI(.

1,


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REGOLAi!JENTO !'~'A LIANO E F ltAKCE.SE SUL S ERV IZIO Il\ CAMPAGNA

..

l pezzi si ri fo rn iscono subito ni cassoni del 1° ri parto che. tosto vuotali, sono soslituili da quelli del 2°. I casso ni vuoti condotLi nl luogo dov'è il 2° riparlo so no r ifo rniti da un con ispondente numero di casson i crll' ichi che i parch~ divisionali e la I O sezione del pareo di corpo d'armata fanno avanzare iu tem po. Consumato· le mun izioni del secondo riparlo, la balleria si rifornìsce di nuovo dal primo già completato. Le munizioni degli avantreni :sono considerate come nna riser\'a che non :;i tocca tìno a quondo si ha modo di r icevere pron tamente le mu nizioni dei riparli aozide)ti. Ogni parc0 d'artiglieria ha l'obbligo di rifornire anche le truppealle quali non è orgioicamente .iddett o. Secondo il regolamento francese il riforni mento delle mun izioni si fa dapprima per scambio di vetture fra i due riparli detti (Groupi: rles balte?'ies de tir e Gronpe des échelons de com /Jat) . Le munizioni inviate all e baLLcrie sono iu segui lo sostitui te con allreaanLe provenienti dalla sezione di munizion i; fra. que~ti carri però il riforn imento si f',1 per trasbordo di munizioui e no n pee sca mbio dì vetture. Solo in caso di urgenza gli unìciali generali possono autorizzare. ' . un'eccezione a questa regola • Nel re11olamenw fraocese si accenna ancora al ri fo rni mento dei corpi di cavalleria i quali ricofrono: per gli nomin i, alia sczitine munizion i di fanteria e per l'an iglieria, al parco di corpo d'a rmata pi ù prossimo. .\ . C, (Cont inua) I')

VARIET A LE ,DL\ZZONÌ

<1>

(Confer enza fatta at cir col o ·m.ilitcwe d·i Nnpoli il 22 novem bre 1890).

nendi alle donne onor; intesson ro.,c Alla terrenn vita col to in Cielo Stringon rl 'amor catene avventurose E delle grazie col pndiro velo Del dolce sentimento il fuoco santo Serbar poronnc ognor hanno il hcl vanto. ( Ode di Sc1m.1.1rn).

Questi aurei versi ,lei grande poeta com pendiano tutta l'aspirazione dell' umanità vei·so la donna. Eppure qua le aotitesi stridente con le tendenze femminili ,li altre età! Sin leggenda o storia, o mito o fa vola , la fa ntasia evoca ancora le donne guerriero degli antichi tempi; chiuso il seno nelle cor;izzo, ab7 bandonato il crine flu ente 'a i c:ipricci del vento, imperterri te nelle battaglie, sfolgor~nti d' ira nellé vendeLte, lascive nei misteri d'amore. Sono avventurose fa langi fem miuili che, dato l'ad dio ai pntri lari, solcano i mari, vn licano i rrionti, combaLtono, vincono, creano stati , fonda no civiltà. Guidate dall 'orgoglio, avvolte .in una porpo ra cruento, fa nno del de.Jitto. la loro morale, dell 'infami:i In loro legge . Inalberano la bandiera della ribelIione femm inile, gl i uomini sono trucidati; le più fo rti città che incontrano sili loro cammino sono vinte

.'

(t ) Invitato a tenere nna conrerenza ho scelto questo argomento che senza uscire dal cnmpo militare mi p,1r vo 1io tesse de~tare interesso anche, all e signore che col loro intervento. all ietano Jo. sal t riel circolo. ·(L' Auloi·e).

,


52

VARIET~

e conquistate, e si fonrla una repubblica iu cui dovrP,bbero essere capovolte le leggi della natura. Esse vint:onò ; ma la loro è vi ttoria fi ttizia, perchè. è scritto nell'ordine naturale delle umane funzioui che la donna se alla patria deve dedica re il cullo del suo sentimen to, non può però rendersi estranea alla fami glia, cellula fondamentale della s_ocietà. Pure un forte tentativo di tal fatto vi fu, e fu soggetto di epopea e di leggenda; ma non durò, cbè anzi, ridirnn uti più feroci tempi, la clonna considerata come essilre debole e bisognoso di protezione, fu principale oggetto di quel ~entimento ·cavalleresco ch e poi anche esso finì col ridicolo, suggellato ùal famoso romanzo del nobile cavaliere Don Chisciotte. Questo tentativo fu fallo dalle Amazzoni; ma i sentimenti stessi che lo mossero, la disperazione profonda che sèg11ì, lo sconforto dell'esilio e della vedovanza,.furoq, la prova della grande aberrazione: a lungo non poteva durare un ordine di cose coutrario all'umana natura acrli antipodi con ~uella. gentilezza, con quella squisi.tezza e bon tà d'animo che è patri mon io del la donna e la rende all'uomo superiore nel campo del sentimento, e può essere fonte di quel sublime eroismo consacraw dalla storia a lettere d'oro nelle sue pagine. ,

L E AMAZZONI

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Narra là tradizione che ~ino e Scolopito, principi della Scizia ; cacciati dal regno da una fazione di grandi, vennero a porre loro dimora sui confini della Cappadoccia, lungo il fi ume TermoJonte. Trassero in compagnia' tutta la gioveotù loro a.mica con le mogli, e si de!tero a scorrazzare IP. contrade vici ne cooquistando quella di 'femiscira, O\Te eressero una città; te loro scorrerie, la loro vita di Nlpina dava però non poca noia ai. popoli limi troli, cbe, ordita una concriu1·a . o ' deliberarono di assal ire i conquistatori predom e trucidarli. E così fu . Pochi si salvarono dalla strage; e Temiscira vide per più giorni le laorime delle donne sconsolate, che luoge dalla patria e prive dei mariti :rovarono insopportabile la vita. Fu questa disperazione, qn~sto abbattimento profondo che destò in esse quel sentimento di ribell ione per cui d_eli_be~arono di vh:er~ da sole, formandosi un regno proprio e leggi specia li, libere da ogm vmcolo coniugale; trucidarono anche i pochi uomini superstiti, ed eletta una regi na, ardimentose affronta rono i nemici e si difesero. Fatto animo dalle prime vittorie passarono agli assalti, e fu1

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rono per più tem po do minatrici di ricche contrade e di città che presero il nome della regina che le fond ò. Ma s'avvidero presto che venendo meno il loro numero per le guerre in cui erano di continuo in voite, in breve sarebbero tutte estinte, e pensarono a creare chi loro snccedessH. Non volendo però venir meno a quanto avevano sta bilito, a rruauto formava il caposaldo della loro stituzione, deliberarono coi vicini Gargaresi d' incontrarsi ogni anno nei primi due mesi della primav:era sul monte che divideva le loro terre, e con rito vermnente bizwrro fr:1 le tenebre accoppiavansi a casacciÒ con chi s'imba11ev:100. Fecondate ritornavano alle loro case. Se l'unione fruttava un maschi0 veniva rimandato ni Gargaresì che lo allevavnno in comunione, se noa femmi na la ritenevano. Tale commercio dn rò poco e si volsero ad altri popoli sempre propensi iii · loro deside1·i. Ma mutarono le condizioni, e maschi e femmin e erano da esse ritenuti ; quelli erano condannati dalla nascita a taluni trattamenti d' una barba rie selvaggia ed inaudi ta ; <Jueste erano l'oggetto di tutte le cure, perchè destinate a perpetuare il regno delle donne. Ai masclii appena nati veniva no torte ed amputate le gambe o le bracciv. I sopravvi venti cresciuti con eccessiva molle1.za, erano resi inabili al combattimento e solo capaci agli uffici di marito secon do il motto: Il miitilata1 assai bene si congiun_qe. Le Jonne ricevevano una educozioae se lvaggia e tutta loro proprià: alimentate dapprima con latte .di giumenta e r.ol midollo di nlcune carni che crescevano sulle rive del Térmodonte o del Ponto EusiOO' venivano appena era possibile, cibate delle carni <li belve e quasi sempre crude. Si sviluppava così io esse uu sentimento di ferocia, di coraggio indomito, che renderle doveva degne em ulatrici di chi le avevn messe alla luce. Ad una certa età, come la 1radi1.ione volle lungo tempo, veniva loro applicato un ferro caldo alla mammella destra per essicc:1rne le fi bre ed evitarne lo sviIn ppo. Vogliono altri clic si aspe!tasse invece lo svil up-po completo per fa rne poi l'amputa1.ione. La guarigione non dubbia era immediata. Ln ragione della soppres~ione della mammella destra ri~iedeva nel principio che una donna, per quanto energica e fo rte, non avrebbe potuto rendersi cosi nbile nel trar dell'arco come nn uomo, apptrnto per' l' impaccio che arreca il .rilievo del petto. Molti vollero altre5ì che dnj l'am putazione cii nna mammella derivasse il loro nome di amazzoni. La storia tace sul loro abbigliamento; ma da 11lcune medaglie :ioven_ute a Tyatira, città fab bricata dalle amazzoni, si vedono qneste guerriere vestite alla foggia degli eroi della Grecia al tempo dell' im pero


LE AMAZZONI

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YARIET,Ì.

Macedone .. coperte da un giubbettino a forma di corazza, portano una gonnel(a mtl1tare che non olt.repassa il gi nocehio; ca lzano due stivaletti comun.1 .ed un e.Imo \I .visiera ?lzat.a con triplice pennacchio orna il capo dalle ~h1ome ~p10:ent1. Uon ddle amazzoni tiene nella palma destra IJ.n~ piccola vittoria alata recante uuà palma e coronata (!'a lloro : nella sm'.s~ra ha .un lungo scudo ed u~ larga azza bifida su llà quale si appoggia. Un altra medagl ia rappresentante una amazzone è in tutto simi le alla prima nel vestimento; nelÌa destra però inrcte del la vittoria, ha un piccolo ttirnpio; , in altra ancora si scorge Ercole armato .di una clava mentre assale. un'amazzone a cavallo; questa ha una veste che. scende alle calcngna , sostenu ta da una stri,cia di cnoio ferma ta alla cintura, che, a guisn di st.n ffa, sos·tiene la gamba all a metà. Gli abi ti che le c~oprooo però qual si sia la forma, son. sempre pelli delle belve ~a e3se uccise, e legate'"su!la spallo sinistra, lasciano il braccio destro libero nei snoi mov}menti, nè imp,•C(;iàno la gamba •Jltre il O'inocchio. Loro arm~ primimitiva fu, :·arco elle presero dagli Scitte per cu1 5 1 resero celslm; traevauo un dardo senzo tema di folli re e d:1 · fronte e da' ~ergo,. ed ebbero perci'.) il nome di jaculatrici; venute a pugna più se11ata, la celebre Pentastlea introdusse l'uso della fanc ia nella quale toccarono n tan ta perfezione e maestria e grazia insieme, che ne usarono c~me d'u.o ornamento. La regina Talestri, allorchè compa rve per visita d1 cortesia ad Alessandro, aveva tra le mani due lance e simi lmente le da?1e clre l'J1c.compagnavaJJo.por'ia vaoo uo 'azza a doppio taglio. . Sviloppandos1 sempre. più tu esse il gu~to e la passione delle armi, 1nt~odnssero lo s~udo che ;dif~'~ ri va rlaUa forma per gli alt.ri.; tagliato a mezzaluna con le dne punte etevate e 1n dentro seosibi lm~nte ricurve nel mezzo del la cavi tà aveva un ril ievo p:·ot\trnciato che rendeva I~ scudo, da loro chi r'. mato Pelta, più '"tldo a pa rare .i col pi di spada e nel contempo avente più comoda e sicur:i' l'imbocca tura. In un frammento di rame che il caso ha conservato e che dev'·essere piccola pa rte di {tn:ilche grau soggetto, vcd.esi uuo di questi scudi iu. cui è·rappr.esentnta u'.1 amazzon~ . atlegg1ata ,1 profondo dolore . che ha su lle ginocchia una p1ctol:r fa nci ulla und::1, cd alle· spalle una cornetta che forse doveue es$ere lo :;t.rurnento usato pel segnale dell a guerra, nonostao te la tradiziotie J icil fosse il sistro. Questo invero pel suo suono flebile non è ano a destare lfLlClle violenti passioni, IJUel coraggio che deve commuovere .\'a nimo e disporlo all'assal to. ·

1;urono i primi poeti greci che di queste eroine· dell'a ntica leggenda ·tramandarono .1i posteri !e gesta 111agoiJìc11te. Ostacoli tli ogni na tura ebbero a supera re le Ama1,zoni per stabilir, i nel regno da e;sc prescelto; sconfissero tutti i popol i circostantì del monte Cattca30, i Cimhri, i Slrmati, i Colch i,' gli Iberi, gl i Alba nesi, dimorando nel paese da noi co ncsciuto col nome Ji Crimea, Circassia e, prime terre della piccola Tnrtaria. .Sottomisero gran parte del l'Asia l\iinore e fo ndarono più ci ttà di c:ui si rieo.rd:ino Smirne, Cu ina , nlirina, Tyatirn, Ef~so, Pafo, Amiso. Di .tutta la loro vita i\Vventnro$a si ricordtmÒ cinque imprese per cui mutarono sovente loro dimol'a, c. la cni storia collegata a quella di altre nazioni di origine ben nofa, panebbc confermare l'es.i steoza del le Arnaz7.l)n i, mutando la leggenda io fatto storiço ., La prin)a guerra , di cui purla la legg,mda , fu contro Ercole fra1 cllo di ·Euristeo re di Micene. Que;ti, offuscato da l va lore di Ercole e della fama che accompagn11va il suo nome, non tra lasciav::i occasione per perderlo, ingolfandolo in avventure sca brose da cui non ~r:i fnci le uscirne salvo; . stuzz.icaodone l'orgo~lio, lo _spinse alln con'luista del ciuto tl<.'l l'e Amazzoni ,che per es5e era di$ti ntivo preziosissimo; quasi il talismano della loro 'Verginità. ,• Ad acquistarlo era me3tieri assalire la regi na ste..;s,a e ven ire olle •p(ese con quell'esercilo di va lorose ed impavide che gii1 tanti popoli avea -domati.I · • E rcole, arma te nove uavi col fiore della gioventù greca, venne nlle -spiaggie di Temiscira. Regnavano in quel tempo due sorelle, Orizia ed An tiope: la pri ma· ~ttendendo alle cosè della guerra, l'al tra al regime del lo sta to secondo loro costunwiza. l\la Orir.ia tra vava::;i nel!' t\ sill Minore a guen:eggiarè col meglio deil'e~ercito, eLI Autiope sorpre,a d'improvviso fu soprnlfaq.a <la terrore. Richiamato p~rò ben presto il suo coraggio muo.ve dal la città ·contro il n.ernico. la cu i forza e valore la costringe a ripiegare e rifugiarsi in Tem\scira. Ercole allora ,domanda ad Antiope il cinto; e questa disde· ·gnan40 la strana richiesta, si prepa ra aggnenita alla difesa . .La cittù ben fortificata non poteva essere pre,a <l'assa lto e.decise i Greci all'assedio; la natura ribelle delle A.mnz,,ni, l'orgoglio indomito, le consiglia ad unn ·sorti,ta per disperdere gli assedianti. ?Ifa questi vinser.o, ed An tiope e Menalippe sn3 sorella, furono i'atle prigioniere e messa a fu oco ladtià .


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VARIETÀ.

· Ercole; ottenuto il cintò e caricate tre n·avi di Amazzoni, liberò.le prigioniere e passò il Termodonte. Una burra.sca tolse al forte vincitore.la gloria di condurre in porto tutte le sue navi; in quel!a occasione le Amazzoni giuati io mare i pochi uomini che le custodivano, affidandosi al vento, perchè ignare di nauiica, approdarono al lago M~otide nèlla regione che fu loro culla, la Soizia. ,Qui, rapito il primo armento di c_avalli che incpotrano si danno a pre.dare; ed a tutti incognite per lingua, costumanze, vestire, sono scambiate per guerrieri. e vengono a battaglia; ma accortisi gli' Sci ti d'aver alla, loro presenza delle donne, le fanno , amiche e le inducono ad unirsi, alla loro gioventù. Le Amazzoni insofferenti delle nuove costuman?e esortano i mariti a· pa!-s~re il Tanai; e viaggiando verso Oriente .ritornano alle foro terrenel paese dei Sauromati/ Pochi anni dopo la sconfitta. delle AòÙzzoni, Teseo principe greco veleggiò a Temiscira; essendo egli avvenente d_ella persona fu ben accolto. dalle poche superstiti che ivi dimoravano. . Invagbito di Antiope, l'invita a banchetto cordiale sulla sua nave; ma avutala a bordo, s:i.lpa veloce e. naviga verso Nicea città della Bitinia. Erano con ·Teseo tre giovaneui ateniesi, fratelli; il minore Soloonte si innamora perdutamenfc di Antiope e non potendo averla, disperato d'amore· si gitta in ·un fiume e vi mu~re. Questo fatto , fece accorto Teseo che a ricordo di tanto amore fonda una ciuà che, chiama Pitopolì ove lasciù. a presidio i due fratel li sùfier:;titi; dà al fiume il nome di' Soloonte e. si allontana. r Intanto Orizia, conosciuto il rapimento di sua sorella, giura di vendicarsi' degli A·teniesi; e chiesto aiuto'.a Sigillo, re degli Sci ti, muove col figliuolo di costui, Penassagora, chè guida una forte squadra di cavalleria, con tutto il suo esercito da Smirne, sul continente greco . . Ma. venute le Amazzoni n dissidio coi militi di Penassagora, sòn da quesù abbandonate ed affrontano d:i sole l'esercito di Tese~1 nelle vicinanze di. Poi.ce e ' Museo. Investite ferocemente retrocedono 'sino alle Eumenidi, ed incalzatesino ad Efeso. Qui si raccozzano1 riordinano, e serrate, non curanti dellarilorte, muoyono con tanto accanimento disperato contro il nemico, che i · · Greci sbalorditi ristanno. Sopraggiunge la notte e dall'una e da ll'altra. parte par si voglia attendere il nuovo dì; ma non è. ancora l'alba e i Greci si gittano nelle . file Amazzoni e le mettono in fuga disordinata ~

LE AHAZZON'l

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queste, protette dalla cavalleria scita, fanno appena in tempo ad as$erraglia rsi nei loro accampamenti. · S'interpone Antiope e si viene. ad un traltato di pace, per cui è concesso ;,,Ile Amazzoni, di for ritorno ai loro paesi. i\Ia molte perirono nell'isola Eubea e dèlle altre che sì mettono in cammino, è assottigliato ogni giorno il numero dai travagli della guerra, dalle ostilità dei popoli nelle cui terre passanq,. . Giunsero a stento nella Tracia ove fermarono loro sede, accoppiandosi agli uomini di quel p:iese. E'così a poco a poco di loro si perdette il nome e solo rimase del'le Amazzoni un ricordo nei traci costumi. Vi fn una terza ~pedizione nell:i Licia ed anche qui vennero vinte da Bellerofonte; nna quarta nel regno di Laomedonte ai tempi di Priamo ed una quinta ed ultima, condotta da Pantasilea, h regina d~lle poche Amai· zoni rimaste in Temiscira. Costei, dopo pochi anni di regno, aveudo per un caso nefasto ucci~o. cacci:mdo, la propria sorell;:t, volle allontanarsj da quei lidi errando col suo dolore per .le regioni del Ponto e della Bitinia; venuta a conosi:enza dell'impresa dei Greci contro· Troia, mosse con poche compagne ~be l'avevano seguita' nella ·dta errabonda, a sussidio di Priamo nella Troade; combattè con mirabile valore, reso più forte dall'odio inveterato e.ontro i Greci, e cndde vinta dal potente Achille. Scompare così d'un tratto il regno delle Amnzzoni e la storia tace Ji . esse per lungo volgere di anni. Rived}nr10 poi ài tempi, di Alt1ssandro queste eroine., abitatrici e sign·ore· delle regioni che si esteri dono dal Tosi af Caucaso; Talestri, loro regina, ammirala del valore del grande Maçe· done, si presenta a lui con trecento Amaizoni a:I seguito e con lui viYe desiderosa di prole; Alessandro );i voleva compngna nelle· sue spedizioni, ma· Tàlestri se ne schermì e fe' ritorno ai suoi domini; di tratto in tratto ricompaiono e si ha ragione .di lor~ esistenza fino ai tempo di Pompeo e Druso. La storia delle Amazzoni si riassume pertanto così: partite dalla Scizia ; vennero con Iliuo e Scolopito sul fiume Termodonte;' ove fondarono Temiscirh; la regina Marpesia estese le sue conquiste sino alle gole del Caucaso, di cui una roccia inaccessibile, ove esse celebravano i loro sacrifizi, prese il nome della reg:na. Dop_o la sconfitta toccata ;1 T.ermodonte, molte temenri di maggìor disastro, ivi posero loro sede; rpieste sono indicate co! nome di Amnzoni· del Caucaso. . · . Altre furono dette Sauromatidi e sono quelle che, gettate dalla fortuna di mllre nel lago Meotide, abbandonata la Scizia, vennero qui vi ad ahi-


.. VAlUET,\.

I.E AMAZZONI

-tari.i coi. loro congiu nti; le Tr~·ciè son le ultime che, scampate dal disastro dell'Auiea rifugiarono in' questa regione. Dominarono più h luogo e vincitrici 11ell'Asin Minore, ove la regina Marpesir, fondò Temi~cira pres~o il Termodou te. Le più alte montagne di <1nestn regione, nelln pa rte.centrnle tiella -Cappadoccia e nella Sirin Alba, presero il nome cl i Amazzouie; la regina Otriria coni piè la eittà di Efeso fon <lata da un greco; Smirne prese a'nchf: il nome di una reginn che l'e,lificò, coriùi ~Iirioa e Cùma, Magoesi:i, Amiso, Sinope, Miti lene, Amari, -(; leto, ecc: Il tempo io cui vissero le Amazzoni è assai remoto e fa d'uopo rimontare ai t~m pi della :-ped izione di Sesostri nella Scizia, cioè al '17~0 , come sono di p,1rere Giustino, Eu~cbio e più recentemente Prichar. Ai tempi di Ercole,. verso il •t'.:(20, il regno delle A'maz1.0oi era già eh tre se~oli ed avea vita Oorente,,!)nd'è che p11ossi stabilirn l'i nfanzia del regno -delle Anrnzwni verso il •1550. Tre seco li dopo, cioè neH 25P a C., Nino il ,·inciwre rlegli St:iti, sconfis,è le A; azzoni Sauroma te che iv i $Ì condussero rpinsi sul declinare delle loro glorie, oud'è che riassnmendo cronologit:ameute i principali avvenimenti, (l bbiamo:

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llino.e Scolopito princi pi Sciti, eia coi :;01·tironq le An~zzoni ì\Iarpesia, la più antica regina e sue conqni:;te . Erco le al Termot\onte Teseo è Amnwni ue ll' ~ ttica . Ttllestri e· Alessandro il ~:Iacedone ' (

,1550 ,

'1150 •1250 1210

330

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Le Amnzoni ebbero go,·erno mouatGh ico e corregnavar10 dne regine, l'noa cn rando ,Je cose di guerrn , l'altra il governo interoo dello S tato. Si dividevano in duù classi; le più mature erano de<li1e alle cose domesti che, aH'allevame1Ho clei fig li, t. l pa,colo dei ue:;tia mi, specie dei cavalli, e' menavano vita tr,rnqni lla; tutte però a veano compiuto il loro tirocinio militare; nessuna poteva essere madre se non avesse prima ne- · -ciso tre nemici di sua n;ano. L'altra classe era delle più robuste ·ein vigore cli e1i1, ou<le più atte .:,gl i esercizi mili 1ari e adtlestravnnsi alla caccia; ~l l'eq uitazione, al maneggio delle armi . La loro relio-ione la trassero daoli Sciti ,-. adorav:ino Diau<, Tauropol i, . " o cni elev,1 rono un tempio in Efe;;n ; signo1'eggiaudo l' Asin Minore r ice·

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vettero il cul to della Brìtomarte, la Diana d·ei Cretesi ed ii°doravauo Apcl·lìne, fratello· della loro Dea; ub pare fosse sconosciuto il culto cli Marte. La mutilazione della mammella non h:i ornai più seguaci. Vinckelmaoù avverte di non av>\r mai veduto negli antichi mon umenti ra ppresentanti le Amazzoni, queste prive di mammella; la dona antichità ac-colse la tradizione come indulta da Il e stesse ìeggi della fisio logia e la accettarono Platon e, Plntarco, Dio?oro, Giusti no, Virgilio, !'linio , F il~strato e tutti oli scrittori che trattarono delle Amazzoni. E pure bùbara usanza di spegnere e mntila re la prole ritenuta f,wolo, a. maschile. È · indnbitat~ però che anche attualmente v' hanno popoli si ~t.rocemente superstiziosi, le cui abitudini ei fanno rabbrividire. Ko n si può recisa mente negare la religione di coloro ché · abbandonano a c3ui, appositamente cresciuti, i corpi infermi o i cadaveri dei ,propri parenti ed· amici ; altri èhe mercanteggiau~ la <'.arue dei padri decrepiti; nitri la di,•ornno in domest,i ci conviti a titelo di santo precetto; altri' immolano ai propri idoli ii bambini teneri, spruzz~ndo del saogne di qàesti còn feroce e superstiziosa esultanza il volto degli idoli, i sepolcri dégli .ivi. Ma non ci sol'f~rmiamo più a lungo ·sn particolari da c~i il 'nostro en,iero ri fuo-oe inorridi to e nause .ato . Il periodico com mercio delle. ùO ,, P Am:1.zzoui co i popoli vicini non ét f~ rà meravigl ia se pensiamo che il ~uore non parlò mai ad esse che videro. anzi sempre uegli uomini gli avversari 11ccani ti e · terribili. Fiere ed orgogliose ebbero qnel lo spirito di libertà cui tiltto · sacrificarono e che le distinse nel le l0ro nion i , scebero . a loro 1 dimora regioni aspre e montuose, come lé più confacenti alla loro tempr:i forte , ribelle ed arden te. E noi ved iamo n~lla storia biill.arn le virtù guòrriere e J'.-imore di libertà di pi ù popoli che si trova rono nelle stesse condir.ion i ; così a ILrngo resistettero ai Romani i S:inniti, i M,mi deÌl'Appenniùo, gli u0,miui dell'Ahru_zzo e del la Ca- · lal.iria. I rnontaJ·ari Asturi, i Ca11t.abri della Sien a Morena oppQsero ìa più valida resistenza aJ l'i~Yasionc dei · Goti e Sa raceni in 1.spagna; gli Alfiaues i, i Transilvani, glì Ungheresi ai Tnrt:hi. Alfo Amazzoni s'a ttribuisce l' introduzione del cavalcnrc . Una delle foro pa·rticolarità fu il cinto che serviv:i come segno J' imporo e di -castit.à ed eTil simbo lo di forz a e va lore. -L' uso della ci ntura lo troviamo .però in altre nar.ioni antiche le qua li usavano disti nguere con ta le orna· ,rneoto le giovanette dalle donne.

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LE AMAZZONI

VARJETÀ 60 Delle Amazzoni e dei loro co&tumi non rest:i ornai che la memoria ; i numerosi sepolcri nelle vicinanze di Scotusso e della Cinocefale ricordano le Amazzoni sconfitte da Teseo; alla porta d'Itone vedesi una colonna detta Am:tzzonia; a Melgara vi è il sepolcro di Ippolita rappresentarite uno scudo d''l1mazzohe, e nella Troade vi è il sepolcro ,d~ J\foina. Alcuni vogliono che il mare Egeo pigli jl nome dalla regina delle Amazzoni· Egea che vi perì. Dei costumi di queste guerriere vi è tracci:i. ancora tra i Saùromati ;, ivi difatti ne$suna vergine si sposa. se non ha prima ucciso qualche nemico, e molte inve1!chiano senza maritarsi. Plutarco racconta che nella battaglia dei Romani ,contro gli Albanesi e·d altri popoli della Colchide si trovarono tra le spoglie ne' miche alcune pelli proprie delle Amazzoni ed a lcnni coturni da quest& calzati. Alcuni storici son. tra ).oro in contraddizio.ne · sul nome della sposa di Teseo. Pausania taj fiata la chiama Antiope, tal' altra. Ippolita ;' entramb~ però questi nomi possono app11rtenere alla stessa pergona, poichè Ippolita serve specialmente a significare l'amore ai cavalli, proprio delle Amazzoni; Eusipide la chiamù anzi p.utonomasticamente l'Amazzone. La, versione nou è precisa snUa morte di questa eroina; poichè chi la diss& morta di un colpo di scure, chi di dolore-dopo essersi ritirata a Megara, chi uccisa da Molpadia, chi, finalmente, pigliando occasione da,.' ùna tr.agedia in cni Teseo era perseguitato dai suoi concittadini per· aver sposata una straniera, 1a' fan morire per le sue stesse r,nani arti ne- · di riconciliarsi l'animo dei suoi. Nel portico detto Pisianachia v'era un dipinto rappresentante la ·bat-. t11glia con Teseo; si rìcordano ancora le 50 Amazzoni di bronzo che il tempio di Efe,;o. Fidia sullo scudo dP,\la stia Minerva, - decoravano , ' rappresentò i I conflitto dei Greci con le Amazzoni; e sopra un lato del trono del suo Giove raffigurò la battaglia di Ercole al Termodunte. Si aminirano tuttora nel Museo Pio Clementino un'Amazzone di esimici. ,,alore in a!IO di tender. l'arco; ìl Visconti la.crede l\folpàdia nell'atto di saettar Antiope; sulla facciata del sarcofogo nel Museo Capitolino sono anche rappresentate delle Amazzoni; fra le ruine di un piccolo, tempio ionico presso Propileio ammirasi un frammento di soggetto amaz-· zoniano. I vasi etruschì sono ricchi. di tale sogge.tto; Pentasilea vinta. da AchillE} si vede nei sarcofaghi del Vaticano, del Museo di Parigi. del Rospigliosi . .il Rubens ha un quadro d'imponente ampiezza rap:preseotanle la battaglia di Ercole al Termodonte. (

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*** In te~npi più rece11ti, più ai nostri vicini, vediamo ancora di queste iuerriere. L'imperatore Corrado quando si recò :d Sinai, avev;1 al se.guito una truppa di donne; i crociati videro combattere a fianco ai cavalieri una di queste truppe di. eroine, le quali forse dettero al Tasso ,ed alÌ'Ariosto l'ispirazione delle Clorinde, delle Armide, delle Bradamaati, cosi gra~iose sotto il cimiero e la corazza, così valorose con la spada e la lancia alla mano; le cronache ric<irdauo ·che i battaglion feminei si segnalarono all'agsedio di Antiochia. ' I re d'Oude avevano una guardia di donne· specialmente incaricate del servizio io terno dell'Harem; ne trovano egualmente nel palazzo del re dei De~an ed il principe Soltikoff descrive q~esto corpo speciale armato di fu cili con· baio.nette; vestono un giubbetto di stoffa rossa a galloni hiancbi con pantaloni verdi; hanno un kepì rosso gallonato, .sormontato da una piuma del colore dei calzoni; il portamento marziale le farebbe apparire COJlle battaglioni di giov11netti se non le tradissero le trecce abbondanti ed il rilievo del petto. ' I ' La guardia reale del re del Dahomey è costituita di 600 Amazzoni, ;giovani negre da ;18 a 25 anni,. armate di spada àccetta ·e fucile, alte '<ii statura, .robuste, coraggiose, ben istruite nelle evoluzioni militari. 1 La guardia particol31·e del re del Siam è t~ttora .formata 'di 4-00 donne le più belle· e robuste giovani del paese; ammesse al servizio :a 13 anni en,trano MIia riserva à 25 ; a questa et,à cessano cli essere adibite al· ,servizio personale del Sultano e vengono impiegate ;fìno alla mo11te a gnardia dalla casa reale e ~elle proprietà della c;oroua. Tutte devono far voto di castità (come i cavalieri dell'ordine di '!\'{a lta) ,e non possiino rompere tal voto se non pel principe $tesso, qualora. le chiami a far parte delle sue mogli legittime; sono armate di laocia che ~aneggiano con abili~à straordinaria. Nella guerra di secessione in America vi fu un battaglione di donne arni:ite di carabine, chiamate perciò Rit1le-women. Anche in Francia abbiamd avuto, a diverse riprese, ba(taglioni delle, ste.%0 genere; sotto la prima rivoluzione la famosa Théoroigne de Méricourt, sì bella sotto il -cappçllo piurnato, con le pistole alla cintura, a capo di u-n battaglione di donne e facendosi spesso trasfel'ire in marcia .a cavallo d'un cannone, trainato dal popolo furibondo; nel 484-8' la Vé5uvienne; nel 1871 un battaglione di ·volontari armati di Chassepot che non fu dammeno degli altri nel difendere .la comune.

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Per quanto queste donne possano strapparpi nn grido d'amm irazione,. è indnbitato c;be le ,irtù gnerriere mal si addicono al sesso gentile e il più bel-lo epitaffio per una donna sarà sem pre quello di una matrona romana : Domo mansit lanam fecit. Ognuno resti nella cerchia in cui lo ha posto natura; per la ~;ic_a:iostituzione l'uomc, è più adatto a la voti faticosi, ad alTrontare perwoli, a superare ostacol i; la donna più abile in tutto ciò ché. all'uomo possa l'ecare compenso alle ftniche,. più pronta alle privaziooi, curatri<:e dili~ gente di tutto ciò yhe appartiene alla casa e a questa si riferisce._; se l'uomo la donna sopravvnurn nel vigore del l_a mente, è cfo questa vmtonelli bontà , nella gentilezza dell'unimo; e da quest'insieme di forza e gentilezza, mente e cuore, risulta quella stupenda armonia fra ì due esseri che rende l'umana specie la più perfetta tra le. opere create. · È il cuore che deve parlai'e alla donna, è la generosità dell'animoche deve farla ardimen Kisa, 'ignara del perièoÌo; la storia d'Italia ci ricorda i I nome delle rlon ile ehe prepa'rarono trn le mura domesticlie la le(ra lombt, rda e sostennero l'onore nazionale in Pontida e Legnano; 0 le ri vol uzioni d'Italia ci ricordano nel loro luogo martirologio il nome di spose e venerandi madri intrecciato a quello dei mariti e dei figli, .moni per la libertà, emu latrici in patriQttismo e virtù dei cl:issici e;empj. di Sparla e di Roma;· a que~te fortissime donne che con vera forza di,, sentimento h.1nno tutto donato alla patria; abdicando per essa alle gioie. della i'amiglia, agli onori della loro casta, all:1 felicità dei loro aoni. più, belli, noi inand iamo un saltl.to riverente. · · Qnale contrasto . fra queste gen tili e generose tutrici dell'educazione delle fnmiglie, di ques~e vestali d'nua religione non mai destinata a morir~, e le guerriere inumane che vagavano ;·amioghe per le terre a, cui non affetto le legava che_ non intel letto di amore inspiran , cheda solo spirito belligero erano· gnidal~. Quale contrasto! Nelle prime-' è i'l bisogno del cuore che :;i manifestà veemente, che padroneggia la natura , che reprime l'istinto, che cop.tempera ,l'a.fTe tto della fam iglia con, quello della . pwia, che li fo11de, l' in~igantisce; nelle seconde è il senso che si nppaga, Ja. vo lutlà dell'orgogliosa yittoria , che si estingne, -il bisogno di avventure cbe dive.nta imperioso e le sospinge lontano dar patrio suolo in estranei lidi; fra genti barbar e, fra sconvenienti costumi solo auspicate dall'a ura spiran te conrp1ista, dall'idea di sperate vittorie. Sono su blimi le prime e spirn dai loro atti la. piacente· serenità degli .eroi , perchè eroism i · fortissimi registra riellè sue pagine immortali la storia. Non 1é sp:weota il patibolo ; i tormen ti non strappano loro l'am- · f.

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VARIFII'À

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LE . A)J.AZZONl 1

bita delazione, nulhi ; es,;e muoiono imperterrite., m1st1camente ornate da qùella aureo l::i immorr..ale che pn r opera di un Dio e sospingi~ a diventar leggenda la .verità dell' icri pei lettori del le venture et.ii . ,

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, Spen ta dunque In vecd1in utopia della donu:1 dominatrice perchè forte, si può senza ri mo.rsi cnlarc 1rn sipa rio eterno su questa cre,itura, che oggi nemmeno più rispoude ai capisaldi delle leggi e delle precli·sposizioni sociali. La viragine loric?ta e faretrata dileguò . per sempre: ed è molto se talora ìa si accetta aocora dal solo punto di vista di pro·3pettiv~ più o m'eno plastiche, sul pa lcosce,nico dell'operetta nelle ))onne gi1er1··ie·re o nei Granat'ie1·i. M:1 il cl:ìssioirn10 amauonio è sepolto pei secoli . Nè val meglio J'ela-t-erio 11uovo, cl1 e, abband°ona to lo spirito mil itar~ di combattività, ·-vuol riso! versi in alt r.-i più moderna . e non meno speciiile f?rma. ç'è oggi ir1fntti chi all 'Amazzoue sfuma ta per l'aria , corne on.cirro 11 sera, intende sf)stiLuire lo sport-wownan, $arehhe a <lire la femmi na s porti va, uoa forma senza dubuio più elegant</del la prisca , ma non perciò meno .coefficiente ciel In degenerazione di costei che Giova nni Prati indiò·COII celebri versi dipii1genclola librata sulle « ali d'.angelo e rose fra le . ( diw )) , I , Ma nem1heno quest'al trn manì11olazione della donna · moderna wa.ppata ·alle sue glori.e secitimefitali ed· alle sue p,,ssi0'0ali dolcezze: - pnò riprornellersi le èompiacenze del successo. È così : la donm1 ,. ·questa man ifestazione cli tutto quunto havv i elle dal cielo possa. discendendo, acclim:11,:;i su lla terra, rifugge u,rn solo dall'çnor delle pugne, ma alt.resì dal.le ipèrboli che iuteodono impol'lesi sotto colore di sviluppo e di miglioramèn to fis iologico. La soave visione della gen tile compagn:1 nostra 11 0 11 ha bisogno rli troueggi.-ire anti·e,t.etic:imente dalla ruo1a di u11a AdleÌ·. pistninola an tipatica , in uu -récord di resistenza, e sot_to nnn divisa che di lei, appolfoia ta lassù, fa un gruppo raccolto ,,iolentem ente sopr,i cli sè, mostruosa contrazione di quelIn· celeste figura co,i hrrnoniosamente 11,Gi tii da lla sorridente fant:isia del Creatore. Non ha biwgno di a!'l'ancare - r.-inottiep della moda - sui remi dei gusci e dei JJetissoù·es, che p:1rtono, come barbare frecce, sul l'acqua con,tesa nelle 'inoumere reg,ìle. Non ha bisogno di carnminare pei boschi " di pennmi e fiere in tracci.a» nell'animo beona to e mite, l.'.Ostretta II sopprirneée i sentimenti pi(1 déli cati fe più pietosi della donna. Non ha Lisogno infine di chiBderc ad esercizi prcssochè fnn arn hol ici, un esponente .

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VARIETÀ -

LE ,\llIAZZONl '

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' I e sarebbe· invece una profanazione di incognita, nuovo e ci ' . quella · I dd' cui · I e col ·olo vol11er.e d'uno s11uardodum1ooso., col so o Ia · h1tare· essa riso v , ::, I;) • "' • ·, d'un gesto che è una carezza, col scio pronunciare d una paro a, e a e. una melodia. . .. . I alla serie dei L' ~Amazzone» , antica- non appartiene pm ormai e ie , . . ricordi che furono. Ma la sport-womnàn moderna - se ~osprnta olue i confini della convenienza-'- vale ancor 'meno _ed assai meno. C'è di meglio ,/a sperare, a credere, a senure dalla _don_na_ e nella ne donna: sperare il suo trionfo perenne in quel reame degli affetti coslituiscono la vera e naturale pode_stà: _c1:e~~r~ nella sna ~-he e la · ' d'I m1•"'ol'ior•re del ,suo son m1sswne " il mondo colla 1rres1st1b1hta . d 1so I Ie del · sta nella sua · e ')0 ezza, suo pianto: e sen t·1rv" che tutta · , la' sua olona eche è viceversa la sua fortezza suprema. . . . . L'aridità dell'evo, che pomposamente prete_nde ?1ust1ficare tu~to :. t't I ndolo fin di secol6 - tenta distruggere ol tre il resto ao?he il t~po lll t ola fi ·ico della donna nostra. Ma ·non ci ani verà. Ed il candido mora e e ~ · . ·..r 1• che . d della :i.edenta Eva cal'pesterà in eterno il capo a1 tù.a ,gno - . . . ~: d~ disponeva dell'equivoco frutto dell'Eden, ·ed og~i v~rrebbe serv:iriU della donna dell'avvenire per distruggere i( femmimno_ ~ per fort~n~ - eterno, anche nella gentilezza, nella grazia, nella famiglia, nella ~,eta e nell'amore - la prima e l'ultima parola - snlla terra e nel cielo "'

NOTIZIE POLITICO-MILITARI

eh:

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I.e interrògazioni, le interpellanze e varie que5tioni che potrebbero dirsi incidentali, avendo rubato molto tempo ai lavori della Camera, non : ne restò a sufficienza per discutere il nuovo progetto d'ordinamento dell'esercito; e ciò quantunque la Commissione incaricala di esaminarlo abbia proceduto con notevole solerzia, e il relatore (~n. Grandi) abbia presentatQ fino dal ·14 corrente la sua relazione. Questa è in massima fa vorevolissima! al nuovo prog~uo, solamente propone ~!cune ~'ariaµti, di cui ecco le p;incipali: .l\'.Ientre .il p1:ogetto_miàisieri:..Je porta 5 generali d'esercito e 45 tenenti generali, la C,ommissioue propone 5 genera li d'esercito, 1O generali di corpo d'elercito e 35 tenenti generali . La creazione di questo nuovo grado di genèrale si conteney~_.,già nel progetto Ricotti appro,vato ,dal Sen'ato. La Commissione della Carnera, a_maggioranza crede che tale -grado sia indispensabile per il b.uon funzionamento degli alti comandi milit~ri. L'aumento di stipendio da tenente genera le a generale di corpo <l'esercito sarebbe di lire 11500, cosicchè la proposta della Commissione non rechere!:,be, se' acceuata , un aggravio al bilancio ~aggiore di lire ·15 mila. -

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ETTOI\E BELTR.UI!

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maggiore d'artiglieria.

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Un altra variante riguarda il personale dei distretti . .Mentre, secondo il progetto . ministeriale, può essere adibito ai distretti ua certo numero ,di · uffizial,i io posizione •ausiliaria ed in riserva, la Commissione crede -che basti ricorrere agli ufficiali in posizione ausiliaria . Una terza variante riguarda i collegi militari a propo3ito déi quali la .Commissione così si esprime: q Nella relazione ministeriale che precede il disegno di legge si espongono le -ragioai che hanno indotto il Governo a propc,rre, in misura limitata e subordinata, la conservazione dei cpll~gi mil itari. , « Esse si possono riassumere in due che, cioè, nei ' collegi militari si compia·no studi classici o tecnici e che alla spesa occorrente facciano fronte i_collegi stessi, seuza rdcun aggravi-o pel bilancio della guerra. 5-

Ai'!l!O XLII .

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S'OTJZIE l!OLI'i'ICO-MIL l'l ',\RJ

NOTIZIE POUTIOO-MlLl'l'Altl

« Pure ammettendo che in questi collegi si svolgano corsi classici <> tecnici, è ovvio che tali corsi non vi sì potranno fare mai per intero, giacchè da nessuno si pretenderà che in simili istituti i giùvat;ti stiano· ri,nchiusi dai sette ai nove anni, quanti ne occonono per condurre a compimeo io gli studi tecnici o classici. . ·, « Ora è · egl i possibile che un giovane il quàle ha intrapreso, rimanendo in famiglia, un corso di studi, si .decid.i proprio per compier~ gli ultimi tre anni a rinchiudersi in un collegio militare? « A parer 11ostro la risposta non può essere che negativa. • Se si pretende pei che i collegi debbano badare a sè stessi, bisognerà elevare le rette d'egli allievi a cifra tale, eh.e ben rare saranno le famiglie da poter sostenere simi le spesa, ed allora il numero degli allievi sarà c11sì esiguo che 1ton permetterà affotto la esistenza, di. UD collegio. . oc Per queste con:;ide'fazioni !a vostra Commissione non si può neppure. acconciare al le proposte ()reser1t1ite da\l'on. Ministro della guerra, e si dichiare unanime (fatta eccezione di un commissario il q'uale fece· le sue riserve) per l'abolizione dei collegi militari. « A questo concetto fu anche indotta· dalla circostanza, che l'abolizione, dei tollegi si I può dire ormai un fatto com più to, perchè dei cinque dapprima esistenti, ne sooò rimasti in ,vita solo due, senza che da due anni· a questa parte vi siano state fa.ue uuove ammissioni . ( Naturaln}ente, nel proporvi l'abolizione dei collegi militari la vostra, Commissione vi' propone di1 cooservare in via provvisoria i due collegi di Napoli e Boma, fino a che non ne. siano man mano usciti gli allievi, che ora. vi sono. » (, · ·

** * Tralasciamo l'.l altre varia uti di minor conto ed accenniamo solo all a, espressione di due desideri . . La Commissione ha i.;reduto opportuno di richiamare l'attenzione del, Ministro deHa guerra sulla esistenza, che talvolta si verifica, di due . ospedidi militari in una medesima città, uno cioè per l'esercito ed uno per la marina. E' poicll'è io talune città, come al la Spezia, funziona già> uu solo· ospedale militare alla dipendenza d"ella marina, e che accoglie anche i militari dell'esercito, così si potrebbe egualmente provyedere nell~ città di Napoli e di Venezia, dove gli ospedali milit:1ri dell'eser~ito pot,:~bbero anche servire per i militari di marina. . L·ou. -Ministro della guerra, interpell ato in proposito, rispose che di-. buon grado avrebbe iniziato le pratich.e iu tal senso.

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Rispetto alle fabbriche d'armi non s1 .· e' d"·1ss1mu ·. Jr1ta " • , d . · la Commissione · _oravi~a ,. e11a quest10o~ e conchinse che la riduzione-di siffatti stab1hm~nt1 s impone; tut(avia copsiderato che ]'armamento del nuovo fucil e non l 'e ancora· . a· Cvmpleto per l'esercito di [lfima e second a 1·mea, e CIle ~ ovr~ qurn, l. p~r alcun tempo continuare il ftmzionamento delle attua li fahbnche magg10· ., a·,darmi,· ha creduto . .opportuno ·. ' nella, sua' 1:>rrrand1·s-1:';n1~ ,. 1,anza, . r. ,1ccoghere la drspos1z1one di legge, quale e stata proposta dalI on. ìVhn_1stro de.Ila guerrn. ~~a con ciò I~ CommL,sione non intese punto di preaiudicare l'avve~ ire; ,?hè an~1 'ess:1 è d'avviso potersi in. un giorno n;n lontano affic!a.1~ aU 1~dust.n~ P.nvata l'esercizio di alcuni degli attuali stabilimen.ti m1htar1 d1 . art1glier!a e del genio, ed .in tal senso ha proposto il seguente ordme del giorno: .~.La Ca~era'. com'inta del l'utilità finarizjaria ed economica di affidare ali mdm;t'.·ia p1:1:ata ~u~na ~a~te. dei lavori che attualmente si producono negli st.ab1liment'. d1 arttglrena e genio, invita il GovernQ a presentare analoghi provvedimenti legislativi. » • L~ r:lazio?e d~lia. Commiss.ioue si chiude coll'augurio che senza frap- · P?rtv m<lugio, si discuta:' s1 approvi il progetto di legge colla certezza d1 rendere un grande servizio alla patria: Ma questo voto npri potè esserti es.iudito; onde fu aiocoforza prnroaare 1~ durat~ dei decreti legge 6 novembre ·189.i.; il eh: si fece co "' ,~ t1colo d1 I aa ·I . . . . . n un m a , . e,,oe per I qua le q11est1~decret1 restano m vigore fino alla 'PP~0: azwne del nuovo ptçigeltb di ordinamento, ma ad ogni modo no·n al d1 la del 30 giugno ,J8~7. · J

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imFr~ttan!o :venne presentato alla CamP.ra un alt;,0 disegno di legge pure portanttssi mo: quello per modificazioni :i.I testò unico del la [ea()' e sul 00 reclutamento de.I regio esereito. . . . · hbV ~n~revo Ie Pelloux, quando fu altra volta al Ministero della aue1Ta · · ~I e gia ,a presentare su questa materia due completi diseani dt?legaP.' det· qua1·I Il!\ I 1893 gnmse · "J' · 1mi,\secondo . fino ad essere esaminatot> d'alla Cornee -;wne della Camera che Jo _approvò salvo lievi modificazioni. Le vin ~ parlamentari impedirono che quel disegno ofonges~e fiho afla di-' sc11sswne .. . . " · ~ . e l' ono re,,o1e ~ n1101stro I1ice, nella sua relazione chfl non a"rebbe· tralasc1at 0 d1· ripresentarlo · ' ·e I (tanto è eviden'te la necessità' di riord'1nar nostra J •I · · a , e~,s azione sul reclutamento unificando le leggi che lo reuolano 0 ne Il esercito J I' · · e ne armata), se altre urgenti questioni non rendessero ,


NO'l'IZlE POLl't'ICO-MILlTAltl 68 qu:isi impossibile in questo momeu to I' esa1ne d'1 tutto un sistema organico sul reclutamento. . Egli ha pertanto rinunziato al divisamento d1 presentare un completo disegno di legge, limitandosi per ora a proporre ol ~aria mento (sotto for~a di modificazioni ed aggiunte all'attuale tegto un~co d.el.le !egg1 sul 1e~ clutamento del Reoio esercito) soltanto quelle dispos1z1on1 che non s1 possono rimandar/ senia grave pregiudizio degli interessi dell'esercito e dei cittadini. A tre ar,,.omenti tocca questo disegno di legge. A megli~ regolare il modo di soddisfare alla le,,11 dei cittadini residenti :dl'estero. . . A render possibile la preparazione dei giov:rni cbe desiderio~ d.1 d~dt· carsì alle missioni all'estero e la loro destini)zione per queste m1ss10m. A modificare finalmente le disposizioni relative alle assegnazioni :illa 3a catègoria determìnaw!o che queste non possano essei: conces:e s~~za pagamento di una lieve tassa dalla quate però saranno d1spensat1 gh m· di genti. ~ . . . .. . . Quest'ultima parte del disegno di legge riguarda c10 che 10 al tri .ter· mini chiamasi tassa militare e il disposi ti vo riguardo alla medesnna suona cosi : , , Ai documenti wm provauti il diritto degli inscritti alla assegnazione alla 3a categoria deve essere unita : . . . < o la.prova del pagamento di una tassa 11 cui ammontar~ sara per ciascnna leva stabilito nella le,ge del .bilancio dell'entrata; « o la dichiarazione di dispensa da questo pagamento. , li pag11 ment.o della tassa dovrà essere fatto nelle Casse postali dì risparmio con le norme che saranno date ~a~ regolamento. . . « I relativi interessi saranno conteggiati a favore della persona cui e intestato il libretto . • Sono dispensati dal pagamento della tassa soltanto coloro che com.provino l'assoluta indigenza propria nonchè riuell11 della persona obbl1""ata· per legde al loro mantenimento. • . :, Da queste°'disposizioni implicitamente risulta che sono dispensati dalla tassa, oltre gli indigenti, anche gli inabili al servizio, perchè questi non vengono ascritti ad alcnna categoria.

Fra gli altri progetti d'i~port~nza militare pres~ntati_a.lla Camera notiamo anzitutto quello sul b1lanc10 della guerra per 1 eserclZIO 1897 · 98.

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NO'!'lZlE POI,lTICO-MH,l'rARI

Eccone le cifre riassunti ve: Spesa effetti va or,1inari& • » straordinaria

L. 229,2io,ooo » 2,0 10,000

1. 23·1,250,000

Spes'l straordinaria con separato disegno di legge . . . . . . . Totale

»

H,750,000

L. 2 ,~6,000,000 =

=

Questa somma comprende 7 milioni; concorso del )linistero della guerra per le spe$e d'Africa e 2:-l9 da spendersi per l'esercito in Euro~.

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Un progetto d'iniziati11a parlame.ntare presentato ;i lla Camera e da essa rapidamente discu~so ed :ipprovato è il seguente a fovol'C dei ve1 terani der 184.S-!t.9: ' Art. ,t. - A cominciare dal .\. gennaio -1897 a tuui i veterani contemplati dalla legge 28 giugno 1881 sarà l iquìdato l'assegno portato dalla legge stessa. Art. 2. - Agli effetti dei presente :irticolo, allo .,stanziamento relativo del bilancio del tesoro per l'esercizio 1896-97, ù fatto un aumento di lire 359,000. J)er l'esercizio . 1897-98 e per quello 11898-99 l'aumento sarà rispeuivamente limitato a lire 250,000 e 400,000. Al Senato ru 1,resent:ito dal lliuistro gnardasigilli un disegno di legge contro lo spionaggio col titolo « Per la difesa militare i11 tempo di pace:, Questo disegno venne dal Senato rapidamente discusso cd apprllvato ed ora :ispetta l'approvazione della <:amera. Pn pure presentato al Senato il progetto del nuovo codice pena-le militare ed atti.ialmeute si trova allo studio della relativa Commissione. ll 2·1 corrente la Came~a ha preso le vacanze n:Ùalizie aggiornandosi al 25 gennaio ·1897; il giorno appreS$O sospese le sue sedute il Senato, ma soltanto fino all'8 gennaio, dopo aver votato · tu ttc le leggi già approvate dalh, Camern, fra cui quella sul m;i trimouio degli ulficiali, quella per l:i proroga dei decreti-legge 6 novembre 489i, e quella a favore dei veterani di cui abbiamo or ora parlato. 1

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Dell'Africa nulla d' importante, fuorchè il ritorno dei pr1g1ou1en. Cl maggiore ~erazzini, partito da Adis' Abeba dopo nvere ratifica to il trattato di pace, giunse il 27 novembre ad Harrar col primo ~caglione

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NOTIZIE POLITJC O-M!Ll'URI

NOTIZIE POLlTICO-M(f,ITARI

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di 2A 5 prig-ionieri agli ordini del maggiore Gamerra, e ne ripartì il 21 detto per Zeila ove giunse iI ,18 dicembre., Lungo la via, co ll'aiuto del le autorità ingle3i di Zeila, erano state ìrn} piantllte stazioni di rifornimento e ali' incontro dei prigionieri , fino dal giorno 1O, erano partiti i soccorsi spediti dal Governo e quelli spediti dalla ,Croce Rossa; sicchè il convoglio arrivò in, ottimo stato'. Le accoglienze avute a Zeila dalle autorità inglesi fnrono le più cordiali sotto tutti i rapporti, e Nera·zziui ne scrisse espressamente al nostro ministro degli affari esteri, pregandolo, a nome degli ex prigionieri, di render,-:i interpetre della loro gratitudine verso il goveruo inglese per le fraterne accoglienze e verso la Croce Rossa per i generosi soccorsi. A Zeila gli •ex prigionieri s'imbarcarono pHr Massaua ove ooiunsero · . il 2·1 ed all 'indoman i ripartirono per l'Italia; si aspettano a Napoli per il ,1° o il 2 aeonaio . NeU'E ritre; tutto· è t1:-;ùqui llo. Il generale Valles cogli ufficiali. che dovevauc accompagnarlo nella progettata mis_sione allo Scioa, è tornato in Italia. ~ Unii recente dete.rminazione del governatore ri partisce il territo l'io della colonia politicamente ed amrnini stl'ativamente in cinque .zone: 1. I l S:,mhar (cu: .è annesso il territorio di Assab e coste limi-

** I l -17_ dic~'.11b.re venne_ fatt~ la restituzione degli stendardi ai primi 19 regg1me-nt1 rh c:ivalleria, g,usm le disposizioni di cui abbiamo parlato -nella v·ecedénte pu ntata. A tal uopo ciascuno dei suddeui reggimenti aveva manda.to a Torino \U~a rap~resentanza composta del colonnel lo, d'un ufficiale superiore, .d un capitano', un tenepte, del souotenente più anziano, destinato a poriare lo. st_srndardo, d"irn sottu {ficia le. e d' un soldato. 1 Alle 01 I :mtirneridiane le suddette rappresentanze si trovano raccolte 11ella regia armeria, dov'erano conservati gli stendardi, ed ivi ricevettero dalle mani di S. A. R. iI duca d'. Aosta, quale rappresen tante del e· iato di S. '.\'I. il Re, lo stenda.rdo rispettivo, alla presenza· di S. A. R. -il duca di Genova e di molti generali in attività od a riposo. Alrauo della consegna si lesse un a nobilissima lettera del genera le {},donl'a, c<;>nservatore della regia' armeria , e quiud·i il generale d'Oncieu -de la _natie, comandante del 11° corpo d'armata, pronunciò parole ispirate ai pnì elevati sentimenti militari! Al di fuori era schiera to, agl i ordini di S. A. R. il conte di Torino <il reggimento di ca va,lleria Roma e tre battaolioui rli fameria, · ' " . Ricevu ti gli stendardi ·con i presèritti onori , vennero dai co lonnell i ~·i messi . a! portastendardi che. attendevano sulla piazza a cavallo; quindi ti hatta~ho~e di fanteria che ,aveva" la band iera, ed il reggimeuto di -cav:allena sfi larono davant,i gli stendardi, che poi, scortati dal reggimen~o-R~_ma, vennero .depositati nella caserma del medesimo. · All'indomani le raopresentanze p'artirono 1ier i loro rerraimenti ai Qò ' < quah fecero la solenne presentazione. del rispettivo stcudardo. Se con grande soddisfazione era stata accolta la determinazione ministeriale -che restitu_iva lo stendardo ai vecchi' reggimenti di cav.illet;ia e lo concedeva ai U\lOl'Ì, iodimeo tical.Ji ll:) fu J'irn pressionè che l'atto rii -questa resti_tuzion~ l11sciò nei nostri ca valieri, nffi eia Ii e truppa.

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2. L'Ocu lè-Cusa.i, Scirnenzaua; 3. Saganei ti-Gura; . ,i.. Seraè-Hamasen; ,, 5. Cheren,- Cassala (Sudan italiano). . Xei paesi sori:ial.i Jel protettorato ital iano tutto pnre è tran4uillo. Notizie giunte da colà tecarono che il 2 dicembre la regia nave Governolo aveva bomb.irdato il villaggio di Gesir~, dieci miglia a sud di l\fogadisciù, abitato dalla tribù Uadan che a,,eva preso parte all'eccidio defl a .spedizione Cecchi. A Mogadisciù continuava il prncesso contro gli aggressori fa tti pri- · gionieri. Ci11qnantà ·ricouosciuti colpevoli ei'ano già stati fucilati . Gli energ.ici provvedimenti avevano prodotto la migliore.' im pressione. Quanto µ11:avvenire si assicura essere stato deci'so d'inviare al ·Benad.ir, come governa tore, il capitano Sorrentino della regia marina, i'l quale deve partire dà N.apoli il ;JO corrente colla regi11 nave Elba.. Erd i avrà il comando di tulte le navi da guerra italiane~ che si trovano vin quei paraggi, e sarà munito di tutte ie facol tà necessarie per pi·ovvedere alla tra nq uili itù e al la sic11 rezza dei ..nostri protettorati.

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Fra le più interessau ti disposizioni d'-interesse mi litare emanate nella <Jninditina notiamo le ~eguent.i: · . · Col § 232; dellà istruzione .complementare al regolamento sul reclu~ameuto, quale fu modificata dall',itlo ,183 del 118%, fon~e $!abilito che m nessun caso possa essere ripetuto l'esame per sottotenente di complemento. ,

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NOTIZIE POUTICO-MILITARI

E poichè il ministro della guerra non crede che,- come in genere per qualsiasi prova ·di esami è amme~sa la prova di riparazione, possa questa · rifiutarsi per aJi aspiranti alla nomina a sottotenente di complemento, così ha determinato che sia rimessa in vig'òre la disposizione preesistente . al ,18H e che al detto paragrafo sia sostituito il. seguente: « § 2:32, Nella seconda quindicina· del mese di febbraio avrà luogo, ·con le stesse norme date dai paragrafi precedenti, una ·seconda prova di esami di idoneità al grado di sottotenente .di co~plemento, alla quale i comandanti di corpo d'armata potranno ammettere ;1uegli a.spiranti che no1J siano stati dichiarati idonei alla prova di esam i del precedente me2è di dicembre ed anche coloro che non abbiano potuto a questa presentarsi per causa indi pendente dalla loro volontà'. « Quelli dei detti aspiranti che verranno co::-ì ,1mmessi a<-1 una prova di riparazione, dovranno in questa ripetere qu~Jli· esami soltanto nei quali rimasero deficien ~ nella prova già sostenuta ». . Il 4° del venturo mese di febbraio, presso l'ispettorato d'artiglieria da campagna, saranno chian1ati a :;ostenere l'esame d'idoneità all'avanzamento i tenenti d'artiglieria, non provenienti dalla scuola d'applicazione d'artiglie_1:ia e genio, aventi l'anzianità a tuuo il ,1887, i quali non si tnwino nelle condizioni d'esclusione. A soluzione di quesiti, il Ministero ha-determinato che i militari della classe ,1874 e di classi precedenti, presentatisi aIle armi con la classe 1875 e stati inviati, in seguito · a rassegna di rimando. in licenza di convaJèscenza di un am)O, non debbono, allo scadere della· licenza, venire Ì1vviati ai corpi, ma invete' devono essere lasciati in licenza con . obbligo di presentars.i alle ~rm, in· occasione della chiamata generale della classe 1876. · Per stabilire la reciprocità di trattamento per parte degli ufficiali del regio esercito verso quelli della gua1:~ia di fiuanza, il Ministero della guerra ha determinato i . ·IO Nei presidi ove risieda, oppure venga costituito, un yomando della guardia di Jìn:;i.nza, deve passare lo s~ambio _della visita fra l'autorità militare e quella della guardia di finanza, in occasione che l'una o l'altra assuma il comando; 2° Fa la visita pe,I primo chi è di grado inferiore: a pnrità di' grado, l'a\1torità che arri-va fa la visita per la prima. ·3° L'ufficiale od il sottufficiale comandante dell'arma dei carabinieri reali del luogo deve far la visita di dovere al comando del\a guardia di finanza nella circostanza e nel modo oradetto , cruàlorn nella stessa sede non esista autorità militare a lui superio're;

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NOTIZIE POL11'IC0 - MH,IT ARI

1 4? La v1slla ila luogo in grande uniforme, e ch i _la riceve deve restituirt;i en.tro le 24 ore. Venne fatta fa.coltà alle presiclenze delle società di. tiro a segno nazionale di richiedere il cambio d~i fucili modello ,1810 e di quelli modello 1870-81 di loro proprietà e non più in buone condizioni di servizio con altrettanti modello ,1870-87. · Vennero pubblicate norme precise circa il modo di condursi dei drappelli di fatica :il seguito dei carri da trasporto e delÌe. carretie da ba.ttag1ione per l'incetta dei viveri, del pane, della legna, del foraggio, della paglia e dégli arnesi da casermaggio. Souo stati pubblicati, in 5 fascicoli distinti ed in un volume che tntti li riunisce, i nuovi caricamenti dei carri del le batterie da c-a1npagna, destinati ·a sostitnire _quelli corrispondenti nel volnme VI, titolo _II delle Istruzioni pratiche d'artiglieria e relative appendici. ' Venne pubblic:ùo il programma per il concorso al pre,mio Riberi per gli't1fflcia li medici ciel regio· esercito e dell;:i regia marina scaden1.e il 3~ !ùglio . , 898. _Yenne dato preavviso dei cambi di guarnigione ·che avranno luogo )lei ·I 897. i .Roma , il 29 dicembre ·1896.

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ANNO XLII.


NOTlZl'E MILLTART ESTERE

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NOTIZIE MILITARI ESTERE I

FRANCIA

Il bilancio dellet guerra pe1· l'anno 1897 . - Il progetto di legge del bilancio della guerra per l'anno 1891, relatore il signor Boudenoot, domanda un credito di 627,04.2,000 franchi . Il bilancio, a differenza degli altri aooi, è uno solo com prendente le spese ordio;1rie e straordinarie e si divide in due sezioni , e precisamente: ~,. sezione (spese ordinarie) 60•1,300 ,000 fran chi ; · 2~ sezione (spese straordinarie) 25,7412,000 franchi, con una differenza io meno, in confronto dell'esercizio 4896, di franchi 6,7·15,000. Nelle spese straordinarie si dormindano in meno 9,977,3,iO franchi, sulle spese ordinarie si chiede invece un aumento cli 3,652,33/i, donde, su l . totale, una diminuzione di franchi 6.7~5.000 come sopra è detto. Nel fatto però le economie introdotte noi bilancio dall'attuale ministro deila guerra asceudono a somma assai più,rilovante. Se si esamina , dice il reiatore, il progetto del ministro, non basta, per rendersi un con to esatto delle cose, di fermarsi alla semplice cifra di 6,745,000 franchi, che rappresenta- la diminuzione delle spese previste pel ·1897 di frorlte a quelle del 1896, e che risulla dalla differenza fra il totale d'i 633,757,000 fra oc.hi di crediti votati per l'esercizio ~896 e il tota le di 627 ,0,V2,000 franchi di crediti chiesti per l'esercizio •1897. Bisogna, inoltre, per stabilire un vero raffront-0, tener conto delle uuove spese che furono introdotte nel bilancio 1897 e che non ligurava no in quello del 1896, · spese che corrispondono a migliorie e perfezionamenti di servizi e di materiali, ed a riforme cd a leggi già votate nel Parlam,mto. 1

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Cosi ricorderemo : · Una spesa di 4 milioni per l',wmento Julla forza effettiva; Una spesa di l 07,000 franchi per la creazione di un seuimo sergentt' nei reggimenti di fanteria .(legge del ·1893); Uua spesa di 300,000 franchi per migliorare le pensioni degli operai ; Una spesa di 205,000 francbi p&r aumentare i quadri della riserva; Uua spe~a di 960,000 frauchi per là ~oppressione del doppio armamento .: Una spesa di 800,00,0 fran chi pei tiri d' istruzione;

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Uua spesa di '160,000 franchi per i trasporli nel sud alieriuo; Una spesa di 450,000 franchi pei d,mni cagionati dalle manovre; Una spesa di 122,000 frant:hi per lo sviluppo di lavori del :;enizio geografico ; ·cna spesa. di 11'26,000 franchi per spese varie (polveri e sal nitro, ecc.). In totale 6,930,00J rranchi i quali aggi unti ai precedenti 6,7~5,000 franchi , costitui,;cono una somma di 13,645,000 fran chi, che avrebbe dovuto gravare il bilancio del ~897, se il ministro non av'!~se trovato altroYe te corrispondenti economie. D'accordo poi co l ministro clP.llo guerra, .(!ener;ile Billot, la Commi ssione del bi lnncio vi ll n introdotto nitro economie per 5,972,000 franchi , o cioè: . franchi 4,!;'28,200 Sulla •13 sezione 1,,\.,\.,\.,500 Sulla 2n sezione '

Toto le

. franchi 5,972,700

di ouisachè oooiunoendo questa somma all'altra di 13,61l1i,OOO sopra l)1'\ù -accennata, si viene ad un totille rea le di economie di franchi '19,617,000, ed il bi lancio per la parte ordio:1 ria in pieno accordo coli" onorevole ministro della guerra, rlisceude da 601 milioni a 597. È i.nteressante di rilevare gli enormi sacriGci di denaro faui dalla Francia dopo il ,1870 per istabilire il suo ol'Cliname11to mi litare. Pel materiale di guerra, per le fortificazion i, ecc., la Francia ha speso 3, 12t•,833,062 franchi; però, ritenendo orma i di essere compiutamente armata e cli avere anzi rlouizioni esuberanti al bisogno di noli nuova izuerra nazionnle, d:il 1892 ha ridotto le spese straordinarie in li miti assai modesti, é cioè, ad una spesa meclin annua di 1.9 rniiioni : e il relatore esprime la speranza che da qui in avanti le spese straordmarie non abbiano :i super.ire dai 20 ai 30 milioni per anno, a meno che intervengano fotti speciali,.. come profonde modifle3zioni all'armamento. l'CC. Per le spese ordirJ arie poi, ess~ diminuirono dal 1882 al 1888 scen.clendo dalla cifra di 64-'1 mil ioai a quella di 54.9 milioni, mn dal 1888 in poi andarono costantemente aumentando, rnggiungend~ 1:i cifra di 600 milioni (60·1 mi lioni pel 1896 e 597 pel •1897) . Tuuavia all'a umento del bihincio corrisponde un 11umento assai uo· tevole dt>ltn fon.1 dell'esercito, senza contare lo importanti moilificazioni introdotte nei vari servizi ed a vnntaggio degli ufficial i e della truppa; ~ se li- varie ammiuiwazioni <:he si su(ce,ser~ in qnesto h1S$O di tempo l)

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NOTI ZIE MIUTARl ESTERE

NOTIZ!B MILITARI ESTERE,

76 nou :wessero sempre cercato di realizzare tutte le maggiori econoniie. possibili, il bilancio sarebhe salito a somma .assai maggiore. La forza bi.Jànciata che Ml 188'2 ammontava a 46ii,OOO uomini è fi&$ala pel 1897 in 058,000 uomini, mentre la spesa da 556 milioni non è salita che a 597 milioni, malgrado gli aumenti degli stipendi.e del le paghe, e le migliorié introdotte nei vari servi ii. Un'idea esatta degli sforzi fatti dai vari ministri dell~ guerra per contenere le spese del proprio dicastero, la si rileva nel modo più evidente, dal fatto che la spesa pet ogn i singolo uomo da 937,'7l nel ' '1887 è scesa a 859, J.I pel 1897; ciò che ridorida 'a gran lode del, l'ammiuistrazione .militare francese, Comunque sia, la spesa eh.e sopporta la Francia p~l suo assetto mili tare è puÌ·· sempre enorme, e calcolando in ~sse ie spese fodirette, quelle cioè che s~bbene aventi n11 car~ttere ed· un'origi~e militare, non pes:mo sul bilancio, mil,itare ma su que\to d~l ministero delle finanze, come le pensioni militari, quelle della Jegion d'onore, ecc. ammontano pel •I 897 a nientemeno che a franch i 8i0,lvl 5,8Q/•, cosi ripartite d~I ' relatore: . F. 591,·193,·153' Bilancio· diretto dedotti gli iutroiti » 2M,'-422,70il' , Spese indirette. Totale F. 8t5;fd5,85i

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C1·edUo per gli iscr ittci, della Riunione . - Nella seduta d~_I 7 dicemb\·e la Camera. dei depJ!lati ha approvato con 372 voti .favorevoli contro. i, il' progetto di . legge riflettente un su pplernento di spesn a favo1;e del Ministe.ro delle cplonie per l'applicazione della legge sul reclutamento uell' isoll). della Riunione. , Econe il testo: M·ticolo unico. - È aperto al Ministro del le colonie, sul bilancio gen1mile del 11896, ia aggiunta ai crediti accord~ti colla legge di finanza delli 28 dicembre 1'895, un credito supplementare ammontante alla

sornuia d, 500.000 franchi ripartita fra i seguenti capitoli: Capitolo H . Tfoppe alle. colonie 50,000. Capitolo ·11. Spese di viaggio per terra e per mare e spese accessorie. Per~onale militare 50,000. Capitolo 18. Vive,·i e foraggi 50,000 . Capitolo 31 . .Materiale di accampamento e di casermaggio 200,000. Capitolo 2'2. Materiale dei servizi rnil itaTi •I 50,000. A questo credito sarà provveduto sulle risor5e generali del bilancio dell'esercizio ,1896. · 1

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Fra l'a ltro, 11. Relatore ·scri ve (jl~anto segue &]re giova rilevare: Spetta a voi o colleghi, di apprezzare s'l questi gravi· pesi che s'1ffim p_o.nebbe lo Stato per ass!curare la legge del ·1a agosto, saranno su 1C1entemeute compensati dai ser,;izi che potranno rendere nel nostro nuovo possedimento le reclute provenienti da ll a Riunione. « ~oll'e_sperien~a delJ'~1 ltima campagna è infatti permesso domandarsi se g!O'_van1 ~oldat1, nuovi ali~ vita militare, avranno la resistenza ne· ce~sana per sopportare le fat iche che toccheranno alle nostre truppe al Ma dag~s~ar, almeno _durante primi anni della nostra ocQupazione ». 11Vo~iz1e del Ton_kmo . .,- L Armand Béhic, corriere del ia Nuova Caledonia dell'Australia e dell'estremo Oriente, giunto a.Marsiglia il 7 del corrente mese, porta le seguenti notizie del Tonkino; . Una co)onna continuava attivameote le sue operazioni nèl la pro,,incia d,1 Bac-N,m_b . _Essa ha formato un cerchio ~vviluppante iotorno a DeTh~m, _e s1.sper~ che non potrà sfuggirli . .Il ouo\'o Toog-Doc è disposto a Ja\'onre energicamente Fazione di quel la milizia. A Bac ~uang r, avvenuta una terribile disgrazia su l fiume Clai re. Tre sa7ans s1 so~o iofr~_nti su l.le ro~cie,,_ andando a picco. Un ~aporale t~le;:,rafista europeo e oO cool,es chmes1 destinati alla costruzione della . l'.nea telegrafica. Bacqu iang !lngianp, e così pure i piloti dei sampans si sono _annega.Il: !'.Un solo t1ragliatore ~ riuscito a sfuggire alla rµo rte. . U~ ''.'ole~.to ciclone ha devastato la provincia di Bing-Dinb. Iterrtton ~t "Tu1-Phuoc, Phumy e AnJ1hon furono intierarnente inondati. I pontt. furono portati via e le strade rese impraticaoiii. I guasti sono notevoli. Sono perite ·12 persone. . La tr~nquillità la P!ù compl(,ta regna ndla.regione di Vinh, io quella d4 ~ao ~ay ~e~ Nglna~, nell'Ha1.in l1 ed anche nel Shong-Phong, ri fugio d1 tutti 1 band1t1 della China e del Tonkino. A Song~Khone, nel Laos, il sig. ì\ienager fu :.issassinato il 27. otto_bre dagli anuamiti cl:ie ,l'accampagnavano nelle sue ricerche di miniere, al Cammon. .. La missione del tcnènte di mar'.in:a Hourst nel Sudan. ·- Il 'tenente di vascello Ji.ourst ed i su~i compagni di esplorazione il tenente di vascello · marina . BinzeL e il medico di ma. , Ba udry, 1·1 tenente· dt· fanteria ~ma r~bnr~l sono arri v.1ti a Parigi il ·13 di questo mese, di ritorno dal ungo viaggio, compiuto attraverso il Sudan e che ha duralo da l mnrzo ·l 894, all'ottobre 4896. · ' ~ono~ceva _11· Sud_an da lungo tempo e vi :iveva ' oiàIl )ca ,po del Ia m1·s~1one I as~o.~o pareccln ann i prima, d1 compiere l'auuale missione. Vi fece e sue prune esplorazioni nel ,1888, agl,i ordini del mnggiore Da voilst, •«

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NOTIZIE MILITAltl ESTERE

NOTIZIE MIUTAIU EST!!RE

rimontò il Niget .a monte di Bammako e il suo grande. allluente, il ·ranku,so. l I l ·1 ° marzo 18\"H, J'Hourst s'imbarcò a Bamrnako sul batte.Ilo in alÌuminio Davougt, e cominciò la gran discesa del Niger. Oggi si ha il rilievo del Niger in ,tutto il suo corso. È provato ch'esso è uavigabi le per ,un per-:or~o di circ,d 700 chi lometri, intiernmente compresi ' nella zona d'azione della 11 r11ucia; _è q.uesta la gran strada de,tionta a servire H Sudan. ' . L'Hourst ed i suoi .ufficiali hanno $Oggiornato cinque mesi e mezzo a Say; sono arrivnti a Forcados su llo stesso battello col quale erano partiti da Tombuctu, e nel corso di questo viaggio cli dieci mesi n-OJi. fq tirato on sol colpo di fucife nè dnlla missione nè contro di e:ssa, e non un uomo fu perduto , per diserzione o malattia. GE~J:\IANIA.

Bilancio cle/.l(imarina. - GiuMa il bi lancio di previsione per l'anno ,1891 la marina comprenderebbe: •1,013 1,1fficial i, 122 medici; 23,302 uomini di trnppa con un armamento; rispètto all'esercizio precedente, di ·109 Iufficiali, 6 .medici, 265 sottnffk ial i e ·1 ,186 marinai. Gl'impiegati della marina ammon teranno a: 167 impiega.ti superiori; · 937 impiegati di medio rango; 502 impiegati di rango subalterno, e cosi in totale ·1606 . -·r credi ti ch iesti per l'esercizio ·1897-98 per le costruzioni_ navali ammontano alla cifra tota le di 39,068,000 marchi. Unà parte è destinata· alla costruzione di ·corazzate in.rjmpiazzo d'altreuau te che per vetustà debbonsi fra poco porie. fuori servizio, ma oltre la metà della somma richiesta dovrà ·servire all'aumenìo della flotta tedesca, spe~ial mente alla costrnz\one di incrociatori protetti di 2a classe, del tipo_ del Gefìon ; dei quali quattro sono già in costruzione e due lo saranno ben tosto. Saranno pure costrutti un in~rociatore di 4-a classe e parecchie altre navi di ·minore iro portanza. RUSSIA. ,

Espl{>ratori di cavalleria. -- Furono testè pubblicate le nuove norme per la formazione di speciali d[stàccamenti di esploratori di cavalleria. In Russia si è adottato il principio di af6d~re questo còmpito soltanto

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ad 1èo111ini scelti per intelligenia, ottima vista, ed udito delicato. Essi ·sono sottomessi ad uno speciale allenamento. Ogn i squndror.e ha 1'6 esploratori, i quali ricevono un'adatta istruzione, e così pure tuliti i ·sott'ufficiali. Quelli che dimostrano di non essere atti a tale uf6oi'~ sono tosto eliminati e cambiati con altri ; coloro invece che fanno buona pro_va, dopo un certo J11sso di temp<) fissa to, ricevono un.o speciale distfotivo e go.dono•inciltre dì alcun i vantaggi·. G-11 esploratol'i sono montati sopra ca' valli scelti, e la loro istruzione è affidata, in ciasc,on sq1rndrone~ al l'uffìciale giudicato più idoneo a,tale missione. Uno cl.et vantaggi loro accordati consiste nell'essere-promO$SO sottufficiale fuori quadro dop.9' 2 anni, senza aver ricevuto l'istruzione speci':'lle dei candidati n qnesto grado, a patto però cl1e rimangano sugli sta ti degli esploratori. Ufficiali d~i cosacchi. - Gli ufficiali dei cosacchi, per miglionire la foro posizione, erano, ·sino ad ora, costretti ad abbracciare qualsiasi genere di professioni , le qnal l talvolta non enrno d'a<lcordo col grado da essi coperto nell'esercito. A rinnuovare questo ~tato di cose, r~c~nti disposizioni stabiliscono cbe gl i ufficiali dei cosacchi del Don e clen:'Orembnrg, appartenenti ai reggi'.ment'i in congedo, pur conservando la lol'o qualità di nfficial i, possano essere nominati atarnan delle stanitzas, ossia capi dei comnili cosacchi. Gli ataman in cap6 di qt1e$te due armate s9no autorizza~i a fare le destinaiiooi necessarie per le piccole località. Gli obblighi d<>gli ufficia li, per quanto ha t1·; tto ai periodi d'istruzione nell'estate e .:dia chiamata sotto le armi in pace ed in guerra , rimangono in vHiati. . Essi accumulano lo stipendio eh ufficia le .:loti quello di funzionario. Queste prescrizion i son·o pure applicabili agli ufficiali dei cosacch i dell'Ur.al che sono nominati ataman .di stanitzas. Se l'uflk iale nominato atarnan è chiamato sotto le armi, colui che lo deve rimpiazzare e i! suo agginnt~ né sono dispensati. . ' . È però a n'otar,j ~he queste disposizi.ooi riguardano soltanto un ristretto numero di ufficia li, mentre queli i <;he soho in congedo rappresentano all'incirca dne terzi del 'totale. _. Nuove f0'1'.mazion-i nella cavalleria". - Un ordi ne del 28 fCOrso settembre prescrive la formazione di una 2,a brigata indi penden te di cavnlleria,· colla creazione di due nuovi reggiment,i di dragoni che prenderanno il numero' ti·l Tschernigow e numero !.S2 Nyiiscb10 . I 11uadri di ca v::i lleria di rimpiazzo ·I 60 e 17°, da d'ue grnppi sono P?rtnti a tre. Sino ad ora, all'infuori delle due divisioni della Guardic1 e della divi:-ione del Caucaso eranvi soltanto •15 divisioni di cavalleria ed una bri·gata indipendente di cavni leria. È evidente che colle dlie brigate indipendenti si mira alla formazione dr,l la 16a e 17a divisione di ca.valleria.


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.NO'l'l1.IE MlLlTARl ESTERE

Infatti i comandanti di codeste brigate hanno già rièevuto le prerooative ~ di comandanti di di visioni e sono anche provvisti de' loro stati maggiori. La Russia avrà in allora ~H- divisioni di caval leria, e cioè: 2 del la Guardia, 1 del Caucaso, ·I7 di linea, ,i. di cosacchi (2 in Europa , 2. al Caucaso) . Pero, siccome senza la Guardia, vi sono in Europa ~O corpi d'ar:ma~a, e la 13• e ,t,1.a divisione di cavalleria formano·un corpo di cavalleria. e 1a 15a di visione e la :za dei cosacchi non sono addette\ad alcun corpo d'armata, ne viene che parecchi corpi d'armata no~ ha,nno la loro divisione di caval leria, e precisamente i corpi d'armata ,10, ,~·. 7° 130, 46°, ,t70 e ,j 80. Il nno,:o reggimento di dragoni N. 5·1 Tschernigow, per. memoria del o1 ° reggimento Cacciatori a cavallo delio stesso. nome, ha ricevuto 7 troml,Je d'argento, che giò erano state accordate al detto reggimento Caciatori per la sua condotta a Katzbach (·I 8'13). Alla formazione dei due nuovi reggimenti ·cone;orrono sq uadroni iutieri tolti a vecchi reggimenti .

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RIVISTA DEI PERIODICI M'ILITARI

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Giornale medico del Regio esercito.

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N ecrologia dei maggior generale medico Fedwrico Tosi. Un caso di ep'ilessia psichica. Lettura fa tta dal dottore GJA.CINTO

Ottobre 1896. -

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C0Lucc1, "sottotenente medico alla conferenzà scientifica del l'ospe-

SPAGN:A.

Forza sotto le·arrwi. - Oggidì sonvi ~ella penisola: 128,865 uomini ~O\i divisi : fanteria . Gi ,800 cavalleria H -, 3,i.6 artigl ieria H,774genio. 5,294' a1)1 minist.razione mili tare. 1,500 in fermieri 900 scorta reale. brigata :topografie~, ecc. · ,f ,2 96 gendarnìi -. H,779 doganieri H,186 A Cuba, non compresi i volontari indigeni, la Spagna ba sul piede di guel'ra 200,000 uomiui . · Alle F ili ppine, 1eneado conto degl i· ultimi rinforzi ivi spediti, non vi sono meno di 30,88 1. uomini, de' quali ·1 0,23,i. furono spediti dalla penisola. :-\. Porto Rico fina lmente trovansi 6000 uomini. La Spagna p~rtanto ha oggidì sotto le armi 365,716' uomini, mentre due anni sono, .compresi i gendarmi e i doganieri, non ne contava che 140, 000. ·

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dale militare di Bari nel marzo (896. Studio assai interessan te dei dottori G. Lucc,ou,., capitano medico :issisten te onorario e C. l\iAGNANI, assistente volonta~·io alla clinica oculistica della R. Universitù di' Torino, che termina con nna lunga bihliogralh di opere francesi, tedesche, 'inglesi, americane che tratt.ano de\l'a questione. Riu'ista med'ica. - VrTREs. Versamenti pleurali, dalla Gazette d(lS Mpitaux. - Dm. BREL. L' ortica.ria delle vie respiratorie, dal Jo!trnal de "V,édecine et di\ chirurg'ie, luglio 1896 . - Bn1AULT. La tubercolosj occulta_, dal Jo1wnaL de. médecine et de cli-iriirgie , maggio 1896. ---: H. H uc11ARD. Ipoclururia e aclornria urinari·e, considerate come elementi qi.- prognosi grave ed anche mortale nei corso delle ma lattie croniche, Journal de méd!ic'ine et de chirui·gie, luglio ·1896. - F. DREnus. Rotture va lvolari consecutive ai traumatismi ed agli sforz i, dal fonrnal dc ,médecinc et de chfrnrgie, l'aglio 1896. - DE SAN'rr, medico militare, Della morte improvvisa attribuita al!' insolazione nell'esercito· influenza del calore ..sull'eccesso pernicioso, dnl Journal de -médec·ine et de cli:imrgie, luglio 1896; lavoro di grandissima importanza, . nel quale si di mostra che in moltissimi casi le morti improvvise attribuite ali' insolazione, sono dovute ad eccessi pernici,osi. Rivista chimrgica. __: Dott. Rooor.Fo A BEL. Sull'etiologia dell'ozena, dal Zeitsclwift fui· Ifigiene ed lnfect:ionsk1:ankheiterh. Fra I' altro dimostra che la malattia è di natura infettiva, come lo prova il fatto che nei pazienti col uas0 inalato, si formano spesso nuovi foc?lai morbosi lontano dalla sede priinitiva, nella trachea e nella laringe. Produttore del processo dell'ozena è il bacill11,s -mi,cosns · ozaenae. - Dott. H. BmcHim. Nuove ricerche sul l'azione di armi portatili con atlante di 40 tavole, Aarau, ·1896. Importantissimo

La schiascopia. -

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RIVIS'f'A 1>1'1 PERJODICI )IILITARI

lavoro che può dirsi uua guida completa pel medico mililare su questo argomento. Riuista d' •igiene. - La ipotesi Jei parassi ti malarici fuori dell'uomo, dal Policlin-ico, N. 14., 4896. Rivista di medicina legale. - GuERVAiè\. L' importanza delle 9osLole cervicali io rapporto al ser vizio militare, dal Oentral Blatt fur Chirnrgie, N. 2-1-, 1896. Varietà e notizie. - Il servizio medico militare italiauo. Rivista tecnica de infanteria y caballeria.

Il rcclutarnento (servizio genera le e obhl igatorio), per F@ERI CO DE MADA!\SAGA. 1 campi di Cuba, per X. - Si prendono in e$ame la co ltivazione ed i prodoui dell' isola di Cuba. Il battagNone cacciatori d·i S. Q1iintino, per CELE STINO REY ,. Jor.v. Co,:pv che in vista delle splendide ,me vecclìie lradizioni, dovrebbe riordin~ rsi . i O dicembre 1896. -

Lei fabbricaz·ione delle sciabole in fnyhillerra e per S. Passaggio di fiumi della ca lialleria. Si rende conto dei principali passagg,i, eff~lluati in questi ultimi anni dalle caval lerie europee a scopo d' istruzione, ,e fra questi il passaggio del Ticino eseguito quest'anno da uno squadrone del reggimento Vicenza (~·1°) durante le manovr.e di campagna al campo di S0mr11a. Marcie for:;ate e11UZrcie notturne . Si prendono in esame le marcie forzate e notturne eseguite ultimamente nei pricipali eserciti europei, fra cui parecct1ie·compiute dai nostri soldati. 1lrmamento della car,alleria .teàesca. ·, È il rendic.ooto di un ·articolo <li un ufficiale tedesco pubblicato nella Hamb urf!'!r Correspondenz nel quale l'autore si di~ostra contrario all'attuale arm11mcrnto delln cavalleria tedesca e vorrebl)e che la lanci:i fosse conservata soltanlo per gli ulaui . Le S pectateur militaire.

Dicembre rn96. - Perchè una statua a la Tour D'Aui,ergne? per L. SAMSO~:. L'àdunata, la 9uerrn d1; cirmate e 'la gtiet·rci di masse, per P IETRO LB11 .1 UTCOURT. (

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RIVISTA DEI PE(UOOICl }llLlTARI

È una breve risposta agli st udi 11nonimi comparsi sulla Rem.te de cacalerie, dal litolo: Nos grandes manoew;res. Destnicl-ions nécessaires, testè riuniti in un volume. L'autore pur notando l'originalità e il valore dei concetti svolti in quelli studt, non può convenire che, in luogo di ripartire l'esercito in varie arma te, lo si debba tenere riuni:o in una grande massa, pe1· le 4ifficoltà quasi insuperabili sia del comando; sia logist.ìche. Il rapporto sul bilancio de/la. guerra del 1897, per F. T fr.

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Guv-

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1I ARA1S.

Le onorificenze - Croci e medaglie (continuazione), per Boisso:-iET, sotto-intendente a r iposo. Cronaca della quindicina, Ì\'IANDAntNr. SATRAPI. S0d1lis(11.zione offerta al colonnello Ali.aire. - l'inverno e le punizioni. - L'assassinio del tenente Collot. - Un nuovo campo di ti ro . - IL premio !,fontyoy (2000 fr'anchi) concesso al· l'abate Lanusse. - A rmata coloniale.. Rivùta della stampa .mit-itare estera. - Germania: Bil.rncio e fo rza sotto le armi. - Le mutilazioni \'.olontarie. - Ingh-illerra: R ingiovanimento dei quadri. - Spagna: Forza solto le ar mi dell' esercito in Spagna e nelle isole. - Russia: Marcia rl'ìoverno. Bibliografia. / R evue m ilitaire de l'étranger .

Novembre 1896 . - Le 1na1101;re imperiali tedesche nel 1896. Narrazione particoloreggiata cfolle manovre imperiali tedesche di quest'anno , con ioteress~nli Mnsìderazìoni snila condotta di quelle grandi esercitazioni e sull'impiego delle varie :irmi durante le medesime. Le tendenze attuati della fanteria tedesca. ~ Continuazione e fine. La conclusione dì questo studio si riassume in questa rrase, parecchie volte ripetuta dall'autore dell'articolo: « Il successo appartiene si n da prima a quello dei dne avversari, il qua le possiede la migliore istrnziorie nel tiro, la pìù severn disciplina del fuoco e la direzione la più abile » doti, in grado eminente, che sì riconoscono nella fanteria tedesca. La spedizione egi,àana nel Sudan. Vi si narrnoo le operazi,oni Lestè compi ute dalle iruppe anglo-egiziane per l'occupazione della provincia di Dongola. Eccone il giudizio finale: i La campagna è cosi termioatn e l'obbiettivo ufficialmente nssegnato alla spedizione è sta~o raggiunto senza alcun combattimento importante.


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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

ANNO

{ «J cani dervisci , il cui seguito pare fo$Se stato precedentemente gn:i • <lagnato .... ,. }a · .. ògiziana si sono mostrati poco in tra prc11d,euti. Quel li che hanno voluto difendere seriamente il loro territorio, h:innc, dovuto cedere di fronte alla superiorità del uumero e doll'armamento dei loro avversari. Il fuoco dell 'a rtiglieria, in special modo, ebùe. facilmeute ragione della loro resistenza. « Lo stato maggiore inglese ebbe, sovratuuo, a combattere le difficoh1t del terreno e del clima. In quest.a lotta contro gli elementi e la m;ilauin, esso ba spie6ato tanto prudenz:i quanto tenacità, ed è riuscito a raggi un• gere il suo scopo, senza avere esposte le sue truppe» .

Lo sviluppo progressiuo delle scuole di tiro detl'nrtigl.ùria in German'Ì<l. Notizie militari. - Impero tedesco. Ordinamento della fanteria bav,arese dal 1° :iprile ·1897. - Nuove formazioni nel XII corpo di armata Sas,oue. - Orcliname,,t,, del!~ f1111teria Wurtemberghese dal 1° aprile ·18\lì. - ~IodiUcazioni recate alle stanze dei corpi dell'esercito tedesco dal 1° aprile 1896 al 1° ottobre 1896.

XLII

RIVISTA MILITARE ITALIANA

/

Neue militarische Blatter.

Dicembre ,1896. - Di alcnne caratleristiéhe de ll'ordinmnento attuale rlell'ei;ercito nMso e della sua tatl'ica . Sote stor'iche ·intorno alla campagna del 1i96 'in Ge·nnan-ia. la padr·onanza sul ma1·e, per' OTTO WACIIS. Corrispcndenze dalla Francia e dall'Italia.

D ISPENSA II. -

16 GE>!N.\10 1897

In qu,~st'ultinrn si parla del matrimonio di S. A. R. il Principe di Napoli, della pace conciti usa in -Africa, e delle presenti nostre condizioni militari nell'Eritren. · Piccole notizie. - Pel giorno natalizio di Leopoldo von Rauke. bliogra/in.

/Ji-

- ---' Per la Di1·ezione

Lonovr·o o 01so ·rT1

ROMA DEMARCliI CARLO,

gerente. ,

VOGHERA

ENRICO

TIPOGI\APO·&IDTOl\8


SO l\11\1 A RI O

QUESTIONI ·vrr_AJ..iI

DELLE MAT l::RIE CONTENUT C NCLL A PHESENTE DI SPENS A

Sutropportunità o m eno di affidare all'industria privata la cost rnzione dei materiali da g uerra

Questioni vitali. - S u!loppo1·tunità o meno di c,Jjidare a11' i1ulusti'ici p r ivàta 1(1 costruzio11e dei materiali da gue1·ra. - ETTORE Hm.T RAMI, rnag-g·iorn, rl'a rtig·I ie r ia. . . . : . : , . . Pag. 85 Operazioni milìtari marittime. -

L. L. - ( Contimwztone) . » 120

Specialità della tattica in montagna,. 11° artigli eria. -

I.

( C011tinuaz1 one) .

G . LANG, mag·g·iore ..

» 133 '

Regola.mento italiano e francese sul ·servizio in campagna,, - A. C. - . (Conti'nuazionc e ,fìM) . » 140 Notizie politico-militari. -, ::c.

»

1 4'7

Notizie mWtarl estere: )'

Francia: Disposizioni per l'Iiidu- Ci,1(1. -

Delimitazione della fr·on li<I1·a del To 1iclti'ilo, - Progett/ di legpe re/Mivi. all' a;-Nglieria ter1·itorùile. - Chia111.ttta alle armi degli uomini in congedo pe1· l'anno 1897. - Disposizioni speciali. - Bse1·cito· terr itoriale. - Riserva dell' esenito ter"ritoi·(ale o dei servizi ausiliMi. Disposi zioni speciali pe,· l'Al,qeriu: e la 1.'un isia. - A1·mata di man. lfmt.domandci di clt'sa1·mo.generàte.' - CamJJO d'i Cluilons. . - Società di soccot·so a-i milita1·i della Colon~a , - Vacanze 11ella Legione d'on.01·e. - Creazione di J.-l5 battaglioni. - Cannoiii a, . , . . . . . » 155 Nro 1·api·do , , . . . , . , . Germania: 0/i ·ctlti comam# e lo;·o età. Cvinanrlanti di co1·po » 159 . d'annata . . .

Rivista dei perlodiol militari

C ASA

Eorriuc rs LmR,\ RlA E. V oGl !ERA -

,. lf.il

PROPl{ IETi\ L ETTERARI ... .

.

... La Commissione no111ina1:i dagli uffici dell a Camera coll'incarico di esami nare il progetto di ordinamenLo dell'esercito presentato dal mi nistro· della guerra , on . genera le Pelloux, ha deliberato di p,;oporre ali' assemblea l' approvazione del seguente ordine clel giorno : « La Camera, convi nla dell 'utili tà Jìnanziarìa e~ economica di « affidare atrindustria privata buona parte dei lavori che attuàl« mente si prodtfoono negli stabilimenti di artiglièrin~ e ~~ O,· « invita 'il G·oyerno a presentare analoghi provvedimèntiifegi« sia Li vi n , ,,,, · Così la vecchia qnestìone dell'affidare itll'indusLria privata la costruzione dei T)rnterial i da guerra, ritorna · un'altra volta sul tappeto. E vogliamo sperare · sia l' t11Lima. Questa inGertezza . da '~ui l' ammini~trazione della guerra è tor mentata, non tanto.. perchè essa stessa sollevi la questione, ma per i continui inviti che· i singol i depu tati, e qualche volta la Camera, le h(ln fatto, s~ conservare gli stab ilimenti governativi d'artiglieria e gen io o affi darli ali' industria priva.la, non torna cer to a vantaggio degli s1.abilimenti' stessi . La pri·nia condizione per viver~ bene è quella di non es~ere minacciati continuamente . di morte; la incertezza del domani conduce difi lato gli uomini e le isLifozioni al fatal ismo,. alla mancanza di fiducia. d'iniziativa, allu rinunzia a farsi gtiidare dalla volo.n tà per abbandonarsi supinamente ag li eventi. È bene dunque cbe una decisione defiqitiva si prenda, che sia- leci to scrivere la parola fine, su questa dolorosa cronistoria 6 -

ANNO Xl.Il.


87

QUESTlONl VI T.~LI

QUl-:STlOl\l \'lTALl

delle incertezze, delle discussi1mi, chi, si sono fatte e si fanno sulle sorti dei nostri stabi limenti d'artiglieria e genio . E sotto questo punto di vista l'ordine del giorno , che la Commissione parlamentare sottopone all'approvazione della Carne, a, è un bene, poi chè esso provocherà una decision·e e, qualunque questa sia per essere, si saprà quale via ci si para dinanzi, tiuale via dobbiamo percorrere . ~la appunto per questo, appunto perchè la decisione della. Camera sarà, secoudo ogJ1i probabilità, definitiva, è necessario che essa sia presa con piena cognizione dell ~ question e, in base ad osservazioni preci se, spassionate, non in segu ito ad un giudizio aprioristico, che si voglia dedurre dal principio apparen temente vero che l'industria priva ta produce a migpor mercato degli stabilimenLi esercitali per conto del Governo. . TI procedere per-. via di silloHismi là, ove la osservazi one e l'esperimento, ch e è quanto dire l'induzione, è l'uuico metodo logico applicabile, è cosa assai pericolosa, chei. se può soddisfo re lo spirito nos tro di voler Lutto far rientrare sollo il governo di leggi generalissime , vivèversa ci può con durre ad affer mare .cose che i l'aLti radicalmeme smenti:,;cano. Poichè dal gio~·no in cui la Commissione incari~ala dal Ministero di studiare un puovo ordinamento per l'arma di arti glier ia, sollevava la questione. l'unico grand.e argomento che si è ,!)lesso innanzi a sostegn 0 dell a tesi di cedere gli stabilimen ti all'iudusLria privala e di affidare a questa la fabbricazio ne del materiale da guerra.; è quell o .~he si riassume in questo si llogismo di una semplicità meravigliosa : L'in,fostria privatri procl'tice meglio 'ed a rnigtio,i· pre.J.:::O degli opifici esel'citati p er conto dello Stato. Ma l'industria p1·ivata fabbrica anche i 11iatel'iali da guerra. Dnnqtle se si 1,uole a1Jere nna prod,ii.:::ionc migliorP, e se co ,Hem.porcmeam,:nte si ·1Juole spendere mer,o, i materiali da guerra debbonu es-~ere a/fw.ati all' indust.rio, privata ( I ) . . Nel ·t 889 la Giun ta generale del bilan1.;i.o sollevava la questione senza pronunciarsi ; ma nella relaz ione sul bilancio della

•uerra per il ·1890-9 1 :,;i ripeteva questo ragionamento, si ~1cg cennava alle economie che sarebbe stato poss1'b 1'le conseguir~,

O) (.!uosta.. afrernrn zione assol uta elementi positi vi.

con,·alidata da

f Ll

r ipetuta iiiù \'Olle, ma '

1100

fu mai prova ta nè

~ostituendo agli stabilimenti gestiti per conto dello Stato, slab1 · limenti pri va ti e s' invitava il Mini stro, il generalè Etto1:e Be'.'- _ tolè·Yiale, a studiare una riforma nell'ordinamento ~eg,h .sta? 1~ Jimenti d'artiglieria esisten ti in ltalia, all o scop o t> d1 d1m10u'.rl1 di numero, ovvero di aflidare il confezionamento delle arm i Eì delle munizioni ecc. , all'industri a pri vata. E la questione risorse con i tlecr~ti di e,ri fo rma al.la. le~g: su ll'ordinamentO dell'esercito, approvati da :sua l\laest.a li 6 dicembre ,J804. , su proposLfL del ~lini stro dell a guerra, onorevole Mo-

..

cennt. . .. . Con questi decreti si riducevano da H, a \:l gli sta b1ltment1 d'artigl ieria, riduzione che non avvenne però, non avendo avuto la sanzione del Senato . Con ambedue ì progetti presentali dai successori dell'onorevole ~Toceon·,, n iuna variazione s'introduce nello stato attuale deoli stabilimenti l4overnativi d'artiglieria e genio, ma la. questi~ne·, non più sollevata dall'amministrazione dEllla guerra_, nsorge per opera della cominissio ne parlame~tare, la .quale cl11 ede alla Camera quanto ù accennato nel suo ordme del giorno. Ma se vi fu rono coloro, i quali si lasciarono sedurre dati ~ apparente semplicitit del ragionamento 0 r ora ric~r~ato.' c?n Ct~1 si .tenta 11iustifìcarc la convenienza e I opportun1ta d1 arnda1 ~ all'indust~a privata la costruzione dei_ material_i da guerra, . v 1 sono anche coloro, e- non solo in ltalta, che s1 opposero n~olutamenle a tale radi cale innovazione . 'Basta rammentare a rag10n d'onore il discorso p1·onu nziaLo io Parlamen to nel I ~9 1. d~I t~neote generale comm . Adami, ispettore dell e ?o~Lruz1on1 ~ a.rti ~ glieria1 ed altri discorsi pronunciati due anni la da _uom111 1 di. compl:ltenza indiscussa, con cui si criticava co!1 un . rag1_onamento setrato e stringente il progeuo, che allora si caldeggiava nell~ · · · 1·1, d.1 atJìdare ·,1 Il' 1·11du·:, t1,.1a. d1 s[ere m1111$tena . • p1··1vata. l'arsenale , . Napoli ed il cantiere marittimo di ~astellam~re d1. Stab1~; quel cantiere, che pure aveva fatto il miracolo ~1 cangiare d1 c~lp~ il ~enere della sua produzione, e di passare dalle cos~ruz1on'. delle vecchie e tradizionali navi in legno , alla cost.ruz1one d1 1


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I

Q.U ESl'IONl Vl'l'AU

89

QUEST IONI V ITAL [

quell'anlesi~nano della . r innovata flotta Ila . Iiana, che fu l'ornai vecchio, ma sempre glorioso lhàlio. _E fno'.·i. ~'foi lia, nel p~ese anz i in cui è sac1·0 il culto della r1vata rn1z,1~t":a.: _in c_ui lo St:-ilo abbandona all'iniziativa pri,•ata, rn _anche I e:,e1 c1z10 d1 . qualche diritto so~rrano, in Inghilterra, non son~ 1~1~ncate voci autorevolissiine che hanno proclamato la s?~erio1:1ta delle_ p~odu~ioni degli stabilimenti governa11v1 su crii stab11lment1 pr1vat1 rn tatto di materiali da gnerra. Valcra ~r tutte quell~ autorevol'.ssima di Sir Ardenson, direllore a;~1 e1~le ?elle fabbric~e -d'arm1,_munizioni e polverifici inglesi . il qual~ ' 111 una confe, enza pubb lica, tenuta nel novembre rJ890 n,fl' " l'· IL •• •· • d . .. , ,, erma\,l ,1 a sup~1'.011ta egh stabil1men ti gove1:nativi e diceva : . «J' Il. .Ministero della " uerra pro1eg11e · 1'· 1 ndu ' ' t · · . . ·· . .-, n S I la privala: pero. <e g '.. :.t~b1!1ment1 _governativi sono di gran lunga superi ori ai « pr ,vali . . e e della . • rn , noraz1a , . .della ' I o, •o per 1·eua organizzazion « con_trnmta del_ fnnz1onamenlo, delle grandi 1:iroporzion·, d'1 l". « von e e1eli'~ b.1']'it~· de~h· operai (permanentemente · occupa i.i) « La fa~bnca eh Enfield , ha forn ili· fuci li a magn zeno in nu« mero suHicente per armare Lutte le tru•_[lpe d. t ' palna. . I' ' l d" . . 1- s anza 11) ~ a1 sena~ i Woolw1ch (artiglieria) e il polverificio di Wal tl , cc i\.bbe)' ha · f',uo, relaL1vamente ·iam . . . nno scon_ al tempo impi eaa10 nell « esecuzione delle ordin'azioni ed al costo tntt' . I , , . a. << tiLori . . , . , I o10 eompe-

E l'Ingh ilteiTa è non solo il paese dell'iniziativa priv:ata per eccellenza, ma. è il paese dove esiste un canti ere · Arrnstrong,

0

'

"

«. ~elle var ie s~ecie_ di : J)l'oietti e munizioni in genere, quelle .

« p1 o o.tle nelle fabbriche governa li.ve non costéino ch e la metà «. delle analoghe prd'é!otte dall' i'ndustria · « NelFarsenale di costr·uz, · oue \ , li · · . . (\ • . . . • •. . • , • , r(H? . e arl1 gliene fu l,'0110 COStl'lHti Cttnnoo1 d1 tult1 .' .cal1Lm, m serie crescente fino al J"b. i· « 1H3 mm . d' . . . . . . , ca 1 1 o cu ,. ., ~ i una qualrta d1 cm non riscon trasi l'u,,uale « ~~nza eh~ d1.11·~nte la loro fabbricazione o durante il loro?) es e~ << I i mento sia mai successa ,la più piccol a disgrazia. p « In q_u~nto ai grandi cannoni che lo anno scorso hanno « d~to origrne a mo_fte critich e, cioè i cannoni"aa ,1,J OT. e 4.,13 . <e 0 1ova notar h · · mm . 1!l • ' e . e e essi non sono stati costr utli nell'arsenale .« governativo d1 _Woolwich, ma sòno stati fornit i dall'industria, « privc1t.a, e precisamente daJln ditta A1·mstrong, tlfitchell e C. »

r J· 1 I

· fornito ad esuberanza di mezzi meccanici e fin9nziari e che rivaleggia .col celebre stabilimento Krupp di Essen per , fornire di canffo ni e di mat~riali da µ:uerra tutto il mondo civile; - E poi l'esperienza di tanti anni e di tanti popoli, nulla proprio da:ve dire? Di n:izioni, che posseggano eserci ti orga nizzati all'europea o che sono sulla via di possederne, che non abbiano opifici govemativi per la costruzione del materiale da guerra non vi sono che la Turchi:1, l'Egitto_,· la Cina e altri Stati ·di _simile grado di ci viltà. t o sl.e;;so . Giappone ha organizzali suoi opifici governativi per la ,costruzione del materiale da guerra; ora è possibile presumei-e che . il progresso, la verità , si trovino presso questi Stati, che non :;ono ceri.o tra i primi · fra gli Stati militari, e non si trovino presso le granili potenze militari europee, che, al pari di noi, malgrado l'inclusL~ia privata sia in· essi sviluppata come in ltaliil non è, malgrado ivi abbondino i capitali e vi sia più che fra noi conc~rso di condizioni favorevoli allo impianto di tali 'industrie, hanno stabilimenti governativi per la costruzione del_ materiale da guerra ? È un'enumerazione, die rin.scirà. noiosa forse, ma che pure ha la sua eloquenza ed una forza persuasiva assai maggiore del troppo semplice :,illogismo, con et1i si vuol giustificare la con. venienza di .affidare all'industria privata. 11). costruzione del matet'iale da guerra. Se in Italia abbiamo mantenuti dal Governo quattordici ~tabi\imenti e cioè: quattro fabbriche d'armi (Torino, J3rescia, Terni, Torrè Annunziata); tre fonder ie (Torino, Genova, Napo li): due arsenal i di ;;ostruzione (Torino, ~apoli); due polverifici (Fossano e Fontana Li ri); un labo1:atorio di precisione (Roma) e due laboratori pirotecnici (Bologna e Capua); le altre grandi potenze r , militari hanno anche stabilimenti ~overnativi p ~r la costruzione di matei·iali da ~uerra, se non di numero , di potenzialità produttiva . maggiore dei nostri. L'[nghilterra ha in questo ienere di ·. produzione stnbilimentì privati ultra p(>lenti.


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Q UBSTIO Xl '1TA LÌ

- QUEST101'I VIT.Ul

Citiamo alcuni di qu e$1i stabilimenti e prima poniamo, a buon dritto, la Ditta Armstrong che ha ofGcinè tanto vaste da . poter tenere occupati circa dodicimila operai e fabbric a cnnno,ni. proietti e affusri. Diamo il secondo posto alla pitta Adamsancl e C., ch e possiede offic in e vastissime a Londra, _afle 'alla èostruzione dei materiali da guerra. . · Così via via, non molto inferiori a queste, vengono la Ditta Viche1'sea a Staftìeld; WMtwostft a Manchester, Ooxforda a Sunder land; Suyder Dognamitti P1·oyectile a Londr:i ; The miniature ta1'gent and ran.z-e C. a I,ondra, ecc. Dopo ciò vediamo che non son o pochi g!i_stab ilimenti privati che in In ghilterra potrebbero provvedere di armamento l' eserci to· e la · mar;na. Si noti ancora ch e benchè in q;uella nazione, j,[ Ministero della guerra prote~ga l'industria privata, pur tutta~·ia gli stabilimenti governc1tivi funzionano regolarmente, ed il Go verno inglese non di.pende dall'industria ptivara s~ non in cnso d'urgenza :issoluta e anche allora soltanto per il più stretto necessario. fn fa tti' il Governo inglese mantiene in e::;ercizio i se~meo ti sta'hilimenti militari: ' ,J• li Regio arsenale di Wool wich· il quale comprende: a) la fabbrica di cannoni ; b) la fabbrica di affusti e carre,1Igio; ' e la fabbrica di proietti., cartucce, razz ~ torpedin i; 4) la fabbrica di gas; l'otncina macchine ; e) uno stabilim ei.to di chimi ca e di fotogl'afia ; 2° La rep-ia fabbrica d'armi in En'field con. f11 bhrica succursale a Bil'mingham ;

3° Il l'f\QÌo polverificio in Wattham Abhey. t

Ed ugualmente stabii'ìmemi governativi possiede lri. Germania la quale pure conia grandi opifici privati come quelli di Kn;.pp, G-mson,, ecc.; basta citare la sola Ditta lfrnpp,.nelle of~ine di Essen, pro vviste delle macchine più pot enti che finora si conoscano, ove si costruiscono cnnnoni,, proietti , affusti , e dà lavoro a 13 mila operai, ed altri '7 mila ne impiega al poligono 1

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. d'1 ,\.men, nre$SO /! 11• ,·~' lti fo rni , nelle r di Meppen, oell 'ac 0iaiena .

. miniere di carhone, ecc. ~, te· in orado di pro'vve·· t ,,, 010 sarebbe prn c,1 ,., · Que~to stabtl1men o , . . 1· . non $Olamente 1 , . . d Ile artJo 1er1e e al-c11sti · , de.re alla fablmcaz1one _e ' ,.., per l'armament·o dal le abbisognevoh• per 1,eser·cito ' ma henanco . fortezz'e di ~.nella nazi on~d sco bench è si avvalga di esso e di al\ri Eppure il g?ve~no t_e e . on cessa tuttavia di tenere proprie stabilimenti pr1vat1 naz1od?al1 , n_ . ci·, q11es'ti per la ma~gior parte . e 'a t.sena,r , e 1 serv1rs1 ·· fonderie , dei lavori. . . . . f nzionano continuamente i 1,eopo u · · · · d ·forA questo. .se . inm1ltt.·m . Gei . manta . a·. netti. da iifficiali d'art1glier 1a• 1·a . nuenti stabrl1ment1 < • ff' . r d"a,.. enale ed art.1g tena, "' a coadiuvati da ufficiali e solln _1c1~ '. . , - ~, . tezz ' da nn person<1 ' le ài in "oeo-ner1 c1v1l1. nonchè ,. . Essi sono: . . . . . . . tabil it1 a Spandau, T)en1z, l);rnzica,, ù arsenali d1co::.trnz1one s . . : Strasburgo, O_res~ ,t e Mon ~co. . ndan e Ingoi~tadt; que1,t'nl1 ima 2 fonder ie d1 cannoni a Spa -. fabbrica anche proietti. . , ' 1 'fabbri ca di proietti a L1egb1? g. 1 . dt ' . . . . Spaodau ed Tngo st.1 . . 2 laboraton p1rctecn1 c1a ' H . Gua;chwitz e Ingol c:ta_clt. :S polverifici ,Spandau, MP-tz, en,m, . . . , mentare che st.ab iliment1 govern_aEd è quasi superfluo il ':u~ I da "11e··1·a possi ede ia Frnn c1a. · · i I materia e .. ·i tivi per b costrnz1ooe le . , . ,... ' 'non conta stabtl1ment · ,. d · r"vc1ta in l•rnnc111. !ìe , . 1 Eppure I in ustr1a P ' . . ,"' e di f(rnpp in (yerman1a, 11 . ' t·onr 1 7mJn "11te1ra ·1 come quello d1 M'ms . " :1· come il Cr1inzot, 1 t· di fama mon11a1e e·. . . 1 1 conta pure st:i )1 imen t . o Lione ecc. ecc. ,1 0 . . li d. Rrnc rie Gtlll'S press ' ' .. Cail a Par1g1, que o_ I : • ,:r nti stabilimen ti governat1 v1 . Francia esistono t se,...ne nonostante rn . .. . ilei' matenale da gu1?rr,1. per la costruzione ' lc1borc1 torio pirotecnico a Bourges,. . .fi ·· T tare a 13011chet. 1 polven JCIO m1 i.' . ~ . nt- Etienne e Chateller.~ut .. 8 f:i,bbric.he d'armi a Tulle, , ai . . ·I

·r.'

1 fonderia a Bour~e~. l .. Ve.rnau Avignone, Auger, a ar 1e:-;, ' 5. ar~.enfl 1·1 d.1 "o·trnz1one , ,. ~ Pnteaux.


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Q.UES1'l0Nl VIT.~Lt

QUESTIONI " VIT ALI

.. ~9 di.rezio~i d:aniglierin per la consarvazione, distribuzione e piccole r1parazwn1 del materiale.

correnti pet' l'armamento del nostro esercito, consentendo che il pagamento segu!sse in un periodo relativamente lungo di anni . E ·1· ctalia, che dovrebbe. essere la ·prima a rompere la tradì. z.ione costantemente seguìta in questo campo da tutte le grandi potenze militari, quali stabilimenti privati potrebbe e·,sa meli.ere a fronte degli· Arrnstrong, dei Krnpp, dei Steyr , del Cnnizot? Noi non pretendiamo far,e nn elenco esatto degli stabilimenti metallurgici e meccanici esistenti in Italia; però, poichè dei principali stab ilimenti ci sembra non dimenticarne nessuno, è fac!le vedere che fra 'Ossi non ve ne ha alcuno che possa neanche lontanamente gareggiar~ coi Kritpp, cogli A.rmstrong, coi Creuzot, coi Stey·1·, ma che possa in questa specialissima produzione stare a fronte degli stabilimenti .governativi italiani. Le case industrial i italiane si possono distinguere in quattro specie, cioè: fonderie, f11bbricbe d'arm i, laboratori dj precisione ed arsenali .

1:i_ solt~ is~eziohi ~egli stabilimenti metallurgici per ' vigilare sulla f~?br1?az1.~ne dei materiali d artiglieria, che occasionalmente sono atfidat1 ali industria privata.

In Russia gli stabilimenti militari destinati alla pr,oduzione dei IJ!alerii.tli da gu~rra sono: · 3 arsenali locali stabiliti a Pietrobur(Yo Kie,~ e Br ·antl - ·· _ 1, ·. · d · . 1l ' , . , ID , can cat, ella fabbr1caz1one degli affqsti e carreggio. · Quelli di Pi.etrobu1:go e Briant'k hanno pure una foI1deria per I~ b_ocche da fuoco d1 bronzo e di ghisa, e per i proietti; a quello di Pietroburgo è a~!rnsso un laboratorio di precisione.

3 poh'.erifici (Okhta, Choska e Kazan).

.

3 fabbr!che ~'armi (Tulà, Ìsgev e Ssestrodazk). ,f fabbrica d1 cartucce a Pietrobui:go. ,f fabbrica di razzi a Nicolavew J •

'

. In Austl"ia la fabbricazione dei materiali" da "Uerra è in massima affidata all'arsenale di Vienna, ·Che yomprende: , . a) ·I officina per I~ costn.;zione e r·,·paraz·o de I carreggi1> , ,1 ne

bardature e macchine . . b) ,, laboratorio per le munizioni. e) ,1 fabbrica d'armi. d) ,i fonderia per le ooccl1e da fuoco. e) ·I polverificio a Stein. ',· ·

·, Nello Stato vi sono inoltre 25 depositi principali e ,J 3 fil" .1· d· · · ' . l 1a I ,( _1rez1on.1 e co1.n~n~, l~ca(i) _'de~Linati al.Ja conservazi()ne e distribuzione. de,. mater,alr . _ d art1gl1ena, munizioni , armi , ecc ., p.tesso 1· qun 11 ~ono stab1l1ti dei [:)iccoli laboratori di riparazione e in ,, 9 d1 ~ss1 anc~1e un. laboratorio d'allestimento delle "tnuniziodi. Eppure l,Austna possiede la famosis sima fabb"rica d'ar~i di . s.te~r, la quale ha tale potenzialitit. produttiva e tali mezzi finanziar,, c~1e le permisero di fare al nostro Governo l'òfferta di co- . stru1re 111 brevissimo tempo tutii i fucili di ,.nuovo modello oc-

Le fonderie sono: 1° Ditta Giovanni Ansaldo in ~ampierdarena. - Può fondere 1'>arossi mate/ iali di ,,ghisa e di bronzo. 2• Dilla Gregorini Giov. Bq,ttisla in Lovere . - Può fabbricaré blocchi d'acciaio per cannoni lino al calibro da 15, fabbricare e lavorare cerchi d'acciaio per nrtiglierie fino al calibro da 24, ed inoltre proietti d'acciaio e di ghi sa indu1·ita. 3• Ditta G. /locchetti e C. in Torino. ·- Può fondere grossi materiali ·in ghisa. La casa non lia forni a riverbero. ,S.0 DiÙ; Poccardi e C. in Torino. - Può fondere grossi màterià.li di ghisa e di bronzo, ed è nell:i cond i~ione della pre- · cedenté. · 5° Società anonirnci clella fonderia del Pignone in Firenze . Può fondere parti di materiali di bronzo e grossi mnteriali di ghi~a. La casa. non ha forni a, riverbero. . . (j° Fonderia Orotea in Palermo. - Lavora come la precedente. · 7° Frcifrlli C~lla in Torino. - Può fondere grossi materiali di ghisa e di bronzo. La casa non ha forni a riverbero. 8° Fonderia Vanzetti-Sagromasò in ~:Iilano . - Può fondere · parti di ottµrazione e rocchi per paiuoli. 1


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QIJFS'l'IONI VITALI

QUESTIONI VÌTALI

Vi . sono inoltre- le case (htppy e Pattùson in Napoli, Ai:chimede in Messina, F.rafolli Orlando in Livorno. Ne1Jille in Venezi a, Società '/)(meta di costmzion'i meccaniche e /onderùi in Treviso, Bosisio in Milano, Tosi in Le~rnano, Poqlia,no e 1'ari.z.zo in Torino , TVilson in Sarnpierdarena, C1·a·i;ero in (~enova, Orero in 'sestri Ponente, e molte altre, che $arebbero in grado di fondere grossi materiali di ghisa e di bronzo; ma quasi tnlle hanno le specia-: lit:'.t di fabbricazione. '.l'ali case si occupano a costrurre motrici a vapore, macchine, 111.ensili, costruzioni nav11li, ecc. , e mancano . perciò sia degli nllrezzi bisognevoli per la lavorazione delle arLi!,l'lierie e parli di e,:se, sia dei persona li prntici in 1ali ma1eri e;· nè porrebbero dedici.irsi alla lavorazione di tal genere, senza di. minuire quei lavori, che aLtnalmenLe producono e senza cam- ; biare radi ca lmente l'inrl irizzo e lo scopo del!a loro industria. Dette . case poi ,:on quasi _tulle prive rli forni a riverbero. Le fabbriche d'armi sono: D(ua. Francesco Glùenti /ii Gio1Janni in Brescia. - P.nò foh- · bricare armi portalili dn guerra, ma s'ignpra se sia in grado di provvedere con qne!la precisione richiesta dafl'.introdol!o p1:incipio df'!la permutabilità delle parti. Oiua Ferrato Lor;nizo in Torino. - Costrnzi(\ne aste di noce per casse da fucili e rno·schet1 i. Ad essa già ricorroQo le f,,bbriche d'nrmi governative. · . Dilla AstM·no Alessandro in Torino. - Può fabbricare parti d'armi portatili in ferro ed acciaio. Oi1ta Giov. And·rea Gregorini in Lovere. - Fabbrica parti di acciaio e di ferro per armi portati Ìi: . Dilla Achille Fa,zzar-i in Monginnà. - Pnò fabbricare armi port_atili da guernL

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I lab·wator1 di precisione sono: 0//ìcinci Galileo in Firenze. - Pnò costruire te!~metri, strumenti geodetici, ol.tici, topografici e fisici. ~~ · 1'ecnomasio ùaliàno in Milano. - Può costrnire rlinam0 elettriche e strumenti geodetici , ottici, topo~rafìci e fi,:ici. r Il Governo si serve di giit dell'opera di queste due case per l'allestimento di alcuni di detti strumenti di precisione.

·,

Esaminiamo gli arsenali : , . In Italia le case che potrebbero concorrere per I allestimento di affusti, sotLaffust.i, carreggio e parti diverse . per gli arsenali militari sono moltissime. Ma la maggior parte di s-i!Tatte case gono dedite a speci:il i lavori, come _costn11.ioni navali ,' ponti , tettoie, motrici, macchine, utensili, carri per ferrovia, pompe, ecc. , per ciò noi faremo qui cenno soltanto di quelle, che già si occuparono dell'aHestimenw d.i materiali pei no-;tri arsenali, e c,he in -conseguenza .di ciò ·sono provviste dell'attrezzamento occorrent e. " Esse sono: 1° Dilla Giov . .4.nsaldo in Sampierdarena. - Affusti e carri. 2° Ditta Rocchetti e. C. in Torino. - Forni da campagna . :3• Soòetà na:,ionale cfolle officine di Sauigliano. -: Affusti da difesa con sottaffusti ~ carri. 4° Giov. Andreci Grllqorini in Lovere. - Parti di acciai o e ferro per carreggio. . . . . ' 5° fng. Rreclci allei Elve.tica in , Milano. - Affusti da difesa con sollaffu sli. 6° Carrnra 1d>1·ato in Torino. - Affusti di mortai da ·15 . 't .

Oltre ngli stabilimenti indicati, possiamo aggiungere i seguepti, i qt1ali fa;rno lavori promiscui ,. comuni alle fonderie ed agli arsenali:

. ficciaieria di Terni. - Piastre di corazzatura, cerchi per artiglierie. Tardy, Benech 11 C. in Savona ('1). - Fu~ina a pressione idrauli ca, pPzzi d'artiglieria. Armstrnnq .lfitchell e. C. in Pozzuoli. - Lavora è'lrtiglieri e e affusti , n0n ha forni. Dopo que~ta breve disamina, pure ammettendo r.he i _mat~riali da guerra potrebber~ venir fabbri cali da stahilimentt privali , concludiamo col dire che: a) Nesrnnn, delle fondrrie private :1ttirali può fondere e 1:i - . vÒrare artiglieri e, prrch è sono quasi t.utt'e sprovviste di i'orni a (il

Questo ~tabi limento ora appartiene alla Societ:'l rtelt'acciaieri:1 di Terni.


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'l,\iESTlONI Vl'UI,1

Q,UEST10N! Vl'rALl

riverbero· · . . 1. . ' tu,'I e p01· sono sprovviste · d li le lavorazioni delle artialierie ·e m e ~-mace1me spec1alr per dette lavorazioni. " ancano i personale pratico per Queste fond.ei·ie private possono sol . : . . parti d'artiglie1'ie. tanto fondere e lavorare

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b) Solo la casa France-,co Glisenti d'1 , .· . . . citre delle armi portati!" d· Bi esc,a, può fabbri- · i a guerra complete· però d , · etta casa, essendo troppo piccola. (SOO O erai . , so~tituire la minima delle nosfi,e ra:~,r~a~ nod~ ~ot'.·ebbe ~eppure po r si vale .,·: d.. , . c e ai mi. Il Governo bri~he , 1:'a I es::;a per certi !avori, perché le nostre fabffi . . . . d armi, certe volte, non son commesse loro affidate. o su 1c1ent1 per esaurrre le e) Delle due case, che costruiscono la ' 11,· . ,, .. ne vale ,"ià anche il no·t · . • b , . . ,o di p1ec1s1one, se,• , ~ , -"'io 1cl o1ator10 dr prefr·one I d non puo tar fronte a tutt" . I . . . . ::.1 , c 1e a solo . . , , avori ordmat,gJ., dal Governo . . , sost1tu1re . . ol . · . .1 · , 10 . · d) Riguardo alle case ' che potr'el)be che O e.sse sono ,, . d.b. n I ar sena 1, d 1c1amo . .. 1">,a a I rte a compiere ,· I · qu rna, mancano de11Ji attre·"·a111er1t, · . . cer,1 avori e. . " ,;,,e neces.san O , h attrezzamenti necessari ma sono così . , ppu1e anno gl, p1ccol.e da non poter sosti'tuire gl i arsenali gov;rnativi. I

·-r ,

. .' . ~i queste ultime case i! Governo di aià .· ,· , ltarre per l'allestimento - degli afT:11~ti / d ls1 ::.erve ~ome ausi' . , e carregg,o e parti àiverse.

. - Com_e dunqne abbiamo visi.o l'osse_rvazione d'1 . e praticato dalle più ,, , . ct·1 .. quanto finora sì ·di Stati, in cui ,/in(Ì;~~~ta ;~:::ze_ militari, anche trattandosi ci di~e ,~he' di regola _la. costrnzione ~e; 1::~;,:.~:i:1~:t~'n:;~uppatfl, in mas:,.rma essere riserbato ao-1' ·r. . . . " a debba verno. " r op1 1c1 gest1t1· per conto del Go. Ora, !ie é vero quello cl~e diceva un u . .. che un :rolo centimetro di fatti vai'e . , o'.no polrtrco americano di belle parole, é lecito doma l , · p,~ d1 tutt~ un cl1ilometro .. .,· . ne ar;;1 CO;;a vale il nudo , , t anronamento aprioristico . il se1n 1·, -. o11 1srno . e· magro . . 'fi ' . p l(je ::.lll , · gmst1 icare il ·passaao-io de"1· 't b·1· . ". ' 1;00 cu, s1 vuol l">t> <'l I ::, a I 1ment1 Ora ;,, aeotit1· daJ ., , (~:i-overno

ail'industria privata, di fronte ai . fatti numerosi e costanti, che noi ab~iiamo cilati. l)el resto noi abbiamo già detto che non è questa trna mat~ri a, . in cui possono valere ragionamenti aprioristici fondati su deduzioni da principi generalissimi , non controversi, ma che 'appunto perchè tali, soffrono qualche eccezione. Chi studia questa materia nn · solo metodo ,logico può applicare; l'incluzione da dati quanto più numerosi ed ·e~atti è possibile, raccolti mediante l'osservaz·ione ,e l'esperimento. Fuori di questo metodo si ·rischia di fare delle semplic~ declamazioni, delle aITermazidni che possono più o meno lusingare ·i desideri , delle turbe, ma non stabilire delle veriti1, che i fatti non riescono il smenti1'e . È evidente che se l'esperimento fosse possibile 1n tale ma - . teria, la vera maniera di convincerci delht b"ontà dell'una o dell'al ~ra soluzione, che_ alla questione si vnol dare, sarebbe quella di fare un esperimento su scala assai larga, di richi edere per uno · o_per due anni al l'indnstria prìvata quella stessa quantità di produzione, che danno gli stabilimenti governativi, e poi· fare il confronto sia della qualità, sia del costo. l\fa il [are esperimenti di tal fatta non ef possibile senza dispendi enormi; perciò in mancanza di sperin1énto bisogna contentarsi dell'osser vaz ione iacendola più ampia che sia po;;sibile. Ed intanto è facile osservare che il confronto fra i clue sistemi de,re farsi sollo nn doppio punto di vista. Deve cioè cominciarsi · a vedere se ollre i vantaggi o gli svan· taggi, per dir così finanzi ari, risultanti dalla minore o maggiore spesa, vi sono per il sistema degli stabilimenti governa.tivi, altri vantaggi per ramminis~raz ione dell a gnerr(I di ordine per dir così tecnico, che, -vale a dire, · facilitino, e in questo campo ed . in altri, il raggiungimento dell'alta missione, cui l'amrninistrazi,one della guerra sovraintende . Crediamo meglio spiegarci con un esempio . Che i fun1.ionari addetti all'amm,inistrazione centrale al Mi nistero della guerra, si:xno borghesi o milital'i , il dispendio si può ritenere eguale . .Ma, se i detti funzion ari sono mil itari, si ha il. va-ntnggio di poter disporre per il tempo di guerra di una schiera, non . disprezzabile per numero, di uffici ali, i quali, · abbandonando J'uf1

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'!UBSTl ON! VITALI

licio Jrnrooratico a borahesi O ad ff . . . . servizio attivo posson; ·o ·t· . . u icralr dr nserva menu atLi al · . ' c :s rtuue un el emento p · . · Jormaz,one dei quadr· d. .1.•. . 1 ez1oso per /a . • • . i , m1 iz1a mobil e, eccetera. Pe,che e evidente ritorn ·1ndo al spender meno . non 'puo· e nostro argomento, che lo . . essere la preoccup' · . anz, il dire semplicemente /ar,, 1, ' . . _azione escl usiva; senso; essa va contemperata co, Il' nl econonna e una frase senza . a Ira ' che ne è 1·1 neces;;arl(l complemento non in r·o ,l'> uardo a11a sola a . . . guen·a, ma in ooni campo d' e mmrn,strnu one della . ì. I') , , ottene1·e lo ~te!Sso er7eu ·t e ( , una evidenza int.uitin. . n o ii tt e. (),uesto Ora_ ottenere l<, stes~o effetto wit,r nell'· .., . . . . che stiamo tratlan do , · ·a a, ,.,omento :-.pec1al1ss11no I I · . ' .:,Jgn ica c ie, aHidando fa , , · '. matel'lal, da cruerra ali'. d . . CO.:,t1·uzìone de, prodotti di u; "t·ado a·, brno t 1 ~tna plrivata, si dovrebbero ottenere "' n ,! ucrua e a q Il0 d · . dagl i stabil imen ti govern·Hi· v· N,., . ~e. e, prodotti uscenti • , ' · I o, non d,c,amo ne I : ionalmente · non ct ·,c· . a11c 1e propor' iamo neanche cioè ·t18 J b . . del 'industri a privata stia ,11 p d e a onta de, prodotti rapporto. in cu· l'l . bo11t· cd . rezzdo a_ essa pagato nello stesso · ' ' a e, pro oll d 1· ·· nativi sla al loro prezzo d. , _eg , stab1J11nenti govel', costo, percbc questo po t bb . . tture un pericolo ,1ravissimo ('I . re e cost,f . o · · , l e rmporta che I' ind t · . orn,sca a metà spesa de,rJj l L'f' . . us rra pnvata che abb ia la melit della ;. t sda _i iment1 ~overnat1vi un cannon e, officine dello Stato quand '· a e, cannoni similiari usceuti dalle , o. appunto per quest . .. . ' 11 cannone p uò d., veu ·Il.e insei·v, · · . blle . al a Vlla . p,u. breve , esso si ha bisogno? momen to in cu, più di Non sempre ·,1 vanta"--10 ,.· d':'1 1·,n · nova . · riale compensa la brevi;';" della vita del re, co~t,nuamente il mate, d' . mate, raie stesso ; e d'altra parte q· uest fJ ca:,O l una m1no1·e bonta . ,. costo è assolu tamente ipotetico. Noi l' /b·,_opor~ionale al minor mento ab a b.su1·do per .. ,r,un{)'ere . a dim ,a iam . I fatto. .come arO'oo el usione : La qualità de/'n•ato .· t o,,tra1e a verJta della con. . • • e1 ia e p1·odotto è el , t t· · · . ass.ai più impo1·tante del costo d l d . . , emen o l ,t gwdi.:.io , . e me esimo E CIÒ è t· t .. . • <I O O p1u vero in quanto fa b . d' da guerra io fatto non .· . , . . oma_ 1 questo materiale f.. . . .:, J m1:-.u1a a ceotrmetr, 0 a m·1r .· t,1 rl buono o il ca' tivo s· . d. , ,met11 , ma Ora d '.. . , puo n·e non esservi via di mezzo ., ata la quar,ta specialissima del materiale da . , . . . , evrnente che quasi in tutt" . .· .1 _ . p1 odul! e, e . , , ca::,1 , .:,empl,ce collaudo non basta.

QUBSTIONl VITALI

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$i tratti per esempio di una bocca ùa fuoco, cui l'industriale privato abbia applicato diligentemente un · tassello · o un tappo avviLato ad una caverna scovertavi , il coll audo operalo anche da persona com petentissima in fatto di costruzione d'artigli eria, non riuscirit a farlo scoprire; eppure la bocca da fuoco avri1 una qualità assai inferiore a quella di un pen o similiare, non difettoso di fo ndila. Perciò occo rre una sorvegl ianza continua durante la costruzione, una sorveglianza che tanto più si devG<- e:Sercitare da l ptlrsonale governativo di ~iò incaricato, con i cento occhi di Argo, in quanto l'operaio che al tornio, a mo' d' esempio, scopre la caverna in uo cannone, la dennncerit al propri etario dell 'oflicina perchè non h~ nessun interesse a tacergliela, ma non la rivelerà a colui, che all'officina è estraneo e che è solo incaricato di sorvegliare. E non sono lJUesti casi meramente ipotetici - sono casi real mente avvenuti. Ognuno sa clrn nei grandi stabilimenti 1odustriali esteri vi sono delle olfi cine, in cui · è rigorOsameute interdetto l'ingresso agli estranei ; ora uo nostro ullìciale d'artiglieria, visitando nel 1887 uno stabil imento tedesco, potè per caso accorgersi che in un cannone di grosso ca libro da cosLa destinato alla Turchia si stav,t ponend o nella parte su cui poggiava la cerchiatura, un tassello per nascondere una caverna ivi esistente. Abbiamo citato que.;to caso, in cui il collaudo non è sufficeme ad ilCCertc1 re della bontà della lavorazione, ma ne potremmo citare cent.o altri. · Nell e artiglierie di bronzo p~r esempio, lJUando durante la lavorazio ne si scoprono caverne o solfiature nella parte esterna, essend9vi esuberanza di metallo , è facilissimo chiuderle superficialmente col metall'o stesso in guis;:i che niuno può scoprire tali difetti. Cosi anche nelle artiglierie di ghisa cerchiale, se è faci le verificar.e i cerchi di acciaio, ed il diametro della bocca da fuoco prima di procedere alla cerchiatura, dopo che la cei·cbiatura è stata fatta ogni collaudo serio e rigoroso è materialmente impossibile. Ed ù~ualmenle nella fus ione e lavorazione dei proieLLi le caverne e le solfiature possono essere masch'erate con tappi o con sovrapposizione di g·hisa fusa.


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Q.UES'l'IONI VITAT,1 I

Quanto poi alle1 c;1rtucce il collaudo costituis·ce una impossibili ta logica. - Giornalmente possono trafilarsi 250,000 bossoli in ciascuno degli altuàli labor,1tori pirotecnici. - La Commissione preposta alla son~egliapza potrà verificarné dal 5 al ;JO per mille, ma con molta. racilità può essere trai.La in inganno specialmente riguardo al di·stacco dei fonèell i, dife1.to cbe produce danni ,rrav1ss1m1 tra I c1uali precipuo I' inntilizzazione dell'arma. E chi potrà poi garantire l'esatto caricàmento dei bossoli? La stessa riflessione può· fa rsi riguardo all e spolette, i cui di- · fet.ti di fabbricazione sono pure assai diffic ili a rintracciarsi e:,;- · sen<lo costituite da moltissime piccole parti, ciascu na del!,~ quali dev'essere C?Strui la co!la massima . esall.ezza affi ncbè non a vvenga?o scoppi prematuri che deteriorano le bocche da fuoco o scoppi nei cofani qnando trasportansi in campagna, che non va nno mai • . esenti da disgrazie personal i. Spesso case industriali rispet.Labilissime, pur sàpendo che i loro materiali ernno destinati. ad esser sottoposii a prove speciali ed ecc~zionali di collaudo, si,;1.~ri della bontà dei loro prodotti, li inviarono agli stabilimenti governativi, da cui erano stati commessi , ma alle prove se ne mqstrò la deficienza. · · .Citerò un esemp!o: !n ~poca in cui lo scri,,en te trovavasi ap:,. ' plicato aJla fondèna d1 Napoli , -questa ebbe a ricevere da una casa nazionale rinomata due blocchi di acciaio per !;allestimento di' dne cannoni da 112 ; uno di questi si ruppe sul tornio nel .I . corso d~lia lavorazione; l'altro , se potè esser lavorato' ·scopp iò · ' , pero ·al primo colpo. · Ma oltre alla difficoltà di eserci tare quesia so rveglianza cosi minuziosa, così incessau.te, che lìniscè ~ol to~l iere ,ali ' industriale privato quella lib~rtà di movimenti, che costituisce la. sua forza vera in confronto degli opi.fici governativj, vi è la possibili tà di frodi da parte degl' industriali stessi. Niuno · avrli dimenticato il processo svoJtosi alcuni anni fa in Ger1nani a contro un grandioso e ben noto stab'ilimento siderurgico . : _S i trattava di una forn itura di rotaie d'acciaio per fe1T~vie. U1sul1ò che si era riusciti a falsificare il marchio, con cui i col( .>, Hmdatori segnavano le roLaie collaudate, di modo ch e molte rotaie fornite del bollo falsi fica to fnroqo considerate come collnudate. •

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CÒsì avvenne a N11poli nel 186'2-64 per il collaudo di un'ini ente quantit à di granate da cent. '12 e '16 fornite da uno stabiiimento privato , delle .qua li buona parte. fu 1ifi.u tata dalla Com,missione incaricata del collaudo. Il foroilore ebbe l'·audacia di mandare' al Ministero della guerrn , ,una cassa' di grn nnte bnone, bollandole. e.o! marchio di rifiuto, che era riuscito a falsificare, ed accusò la Commissione di aver ·:anito senza alcun criterio. E di ques'to inci den te ne poLrebbe dare i npnrLicolari il ~ià capitano d'artigl ieria cav. Colacicchi, ora di•rettore della Società Elettrica di Napoli. , ~ Oré} tutto ciò •non può verificarsi negli stabilimenLi governativi; ,quivi i capi-tecnici e. gli ufficiali, che vi 'sono preposti! non hann~ ,nessun interesse a far p,1 ssare per buono un. prodotto, che e ,riuscito cauivo, anzi e.,si hanno Lutto l'interesse a ch_e i prodotti ,dello ~·stabilimento, alla lavorazione dei quali banno sovrainteso, .-siano buoni. Scoppia in un'esercitnzio ne di tiro la canna di un fu cile, ed ~eco che una fobb rica d'armi ne indaga diligentemente le cause e, ,qualora queste, lascino sospettare un di fe tto di fabbri cazion~, il •Governo ha tosto' il mezzo di rintracciare come o perchè il difet to -si sia veri licato; ha il mezzo di rintracciare e rendere re,ponsabili, ed al -caso punire i coll audntori, anche. dopo 3, i, 5 anni -che il materiale è sta to di stribuito. Si è verificato il caso di colonnelli diretto ri di lnbora.tori piro·tecnici. che .h anno dovuto severamente rispondere per la fabbri -cazion~ mal fa tta di cartucce, state di stri b11 ite parecchi an.ni p~ima ·di essere ·sparate. Il personale militare addetto agli stabil imenti tutto questo lo -sa perfettamente, ed è ben convinto che la responsab ili tà per . una cattiva lavornione, a cui esso hn sovr~inteso , lo accompagna •finchè egli è in carriera. ,. . Certo questa ,~aranzia non si avrebbe quando agli stabil·imenti militaci sovraint~nde~sero ufficiali inc11paci o sfornit\ di amor proprio, ma ciò non è ammissibile.. In primo lqogo qpe~to caso av,~ebbe là stessa, identica possi<bilità di ' verificarsi così quando si trattasse di u{µciali preposLi ,alla direzione rl.i stabilimenti militari, come quando si trnttasse di 1

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QUES'1'10NI VITALI

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QOBSTIONI VITALI

QU ESTIONI· VITALI

ufficiali pr:eposti alla sorveglianza di stabili men ti privati ed ai collaudo di materiali da tali stabilimenti prodotti. Ma sono tali le garanzie che si richiedono perchè un uffi ciale possa essere destinato alla direzione di uno stabilim ento gover.nativo, che è impossibile ne venga prescelto alcuno men che capace di coprire tale ufficio. Di più le continnA ispezioni per opera d• generali, la cui competenza è universalmente riconosciuta, eliminano il personale, che si appalesa insufliciente .. Queste sono cons iderazioni, c-he non si deducono a pri(lri, con un ragionamento troppo sempli ce per poter essere .,i usto ' . D con una deduzione da un principio generalissimo, che ap punto perchè tale può avere le sue eccezioni, ma sono invece basate su osservazioni elementari di fatti che ognuno può ripetere. Ma non basta : la moltiplicilà degli stabilimenti governativt produce un altro vantaggi o di non lieve momento. . Gran parle del lavoro eseguito dagli stabi limenti i.:overnalivi è lavoro di riparazione del materiale già esistente. La fabbr icazione di materiale nuovo, rappresenta una parte rilevante sì, ma non tutta la loro prod 11zione. Ora mentre tutti quanti gli stabilimenti debbono impiegare parte delle loro forze a riparare ·il materiale già esistente , essi possono specializzàrsi per la fabb-ricazione del maleriale nuovo. Qnesto non sarebbe -possibile se il Governo si servisse del· l'industria privata, che (ciò è di un'evidenza palmare) àovrebbe essere nazionale. L' esperieo1.a dimostra che gl' industrial i privati vogliono da~ Governo avere assicurata una cerl~ quantità di lavoro per ogn• anno; l'industriale è spinto a chiedere questo per non trovarsi un anno senza la'!Wro e tenere infruttifero ii propri o capitale; ciò che impedirebbe la specializzazione della produzione fra gli stabilimenti privati. Ma in fatto non si verifica che ogn i .inno l'amministrazione mii ilare abbia bisogno di tali quantità di materiali, che siano fra loro in proporzioni costanti ; un anno l'amministrazione militar(} , può non aver per nulla bisogno di un <lato g'enere di materiali ed allora lo stabilimento privalo, che all a produzione ài esso si èdedicato, si troverebbe senza lavoro; cercherebbe quindi con ogn~ mezzo di imporsi al Governo per non rimanere inoperoso .

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J\1a non basterebbe che l'industria privala produces,e materiali ugualmente buoni di quelli prorlolli dalle officine governative (il che, abbiam visto, non è); non basterebbe che li producesse a minor prezzo, per poter autorizzare chi, senza pregi udizi i studia la questione, a da re ad ess i la preferen1.a. I/amministrazione militare ha non solo bisogno di essere servita a buon prezzo e di buoni materiali , ma lia anche uguale bisogno di essere serv ila celeri ssimamenle ed a giorno fisso, pure dovendo conservare la libertà di camb iare i tipi dei prodotti richies~i. Figuriamoci che l'amministrnzi9ne ave.sse ·concluso dei contratti con opifici privnti per la provvista di un certo numero, per esempio, di un deterininnto tipo di fa cili. .. Sopra:vvien e dur~ nle l'esecuzione del contralto una nuova scoperta, la .quale, modificando il tipo <:ommesso, consiglia l'amministrazione a non avval ersi più ·di quel determinato tipo ordi o1to al fornitore e di sostituirlo col nnovo. All ora l'amministrazione sebbene sia libera di rescindere ili contratto col fornitore, ptfr tuttavia gli dovrà pagare il risarcimento dei <lanni, e nel caso che il fornit ore accetti le novelle modifiche di tipo, queste dovranno essere pagale assai largamente dal Governo, . Cogli stabilimenti militari questo non succede : nn ordine telegrafico può costituire tutta la spesn occorrente alla interruzione della esecuzione di una lavorazione incominciata per la parte non ancori)- espletata. Non solo; ma basta aver un po' di pratica <l i quello che succede fra tutte le amministrazioni dello Stnto in genere e, i provveditori e tutti gli appal tatori di ogni natura per essere ultra · convinti che, malgrado tulle le mnlt,e, tutte le penali. che si abbia' la preveggenza di stipulare, i casi in cui il forn itore. non è pun- · tuale costituiscono la r!'gola, e quelle in cni il fo rnitore è puntuale, l'eccezione. . Ed è naturale che sia così. L'in dustriale privato cerca di procurarsi il maggior numero di clienti possibile ed anzi, dovendo di due cl ienti sconten tarne uno, preferisce scontenLare quello ch e egli sa che per forza per a_ltre ragioni ~ornerà di nuovo a fa r capo a loi.


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, QUESTION I VITALI

Si figuri un induslriale, il qua le sLia eseguendo una commis- · sione ricevu1a dal Governo italiano, e che nel frauempo riceva una nuovt1 co mmissione da uno Stato estero . Non sa rebbe più un induslriale, se rifi utasse la commissione del Governo estero per la ragione che tutta la po tenzialità. del suo stab ilimen to deve essere impiegata per l'esecuzione della commessa ricevuta .dall'amministrazione italiana, e cosi accetLerà il lavoro propostogJi dallo Stato estero. Anzi, a preferenza , contenterà questo piuttosto che l'amministrazi one ita liana perchè sa rhe questa, timorosa di · vedere operai disoccupati e premuta in mille altre maniere, finirà · di nuovo col far capo a lu i. Di Lui.lo qnesto nessun pericolo negli stabi limenti governativi . Questi non hanno che un solo cliente ; perciò non han ragione di preferirn e uno e trascurare l'altro. La commessa ch e loro si dà coll 'obbligo di terminada per un daLo giorno si calcola in base alla pòlenziali tà dello stab ilimenlo , di modo che a meno di caso cli l'orz<1 m~ggiore o di commesse di nuovi lavori cbe l'amm ini strazione militare gi'udicasse più urgenti, non vi è pericolo di ritardi nell a con segna. · E. ciò se nza contare che negli stabilimenti militari manca una delle cause di t'jtardo cbe esi~le negli stabilimenti privali e che talvolta può essere susciL3.ta dagli inclu.~triali stessi, aflìn e di poter accampare un caso di forza maggiore a scansare responsabili1à derivanti da ritardi colposi. In tend iamo parlare degl i scioperi . Gli operai degli st,1bili l)lenti gover.oativi, quantunque paga ti meno di quelli dell'ìndustria privata, pnre non hanno mai scioperato. Gli è . che essi hanno il pane assicurato, v,i sia o non vi sia lilvoro ; non hanno il timore di essere licenziati quando il lavoro ma nca, non sono gallati sul lasJrico se sono colpili da infort unio dur:i nte il lavor o, e, avanzati negli anni, non ~ono gettati via come ferri vecchi inutil i, ma hanno in,·ece, per quanto magra, una pensio ne di riposo. Ed appunto per qu esto gli operai governati vi non fa nno una sola giornata di sciopero; perchè sanno che se scioperassero sarebbero licenziati e mai più riammessi, perdendo cosi il benefir,io della pensione e tutti i rilasci giit fatt i por ottenere la medes ima~

QUESTJOlH VITALI

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Se nonchè contro tutte queste ragioni si è fatta una obbiezione, a prima vi,;ta assai grave. Si è detto che gli stabilimenti appunto perchè governativi e non pri n1 ti, in caso d'invasione diven lerebbero facil e preda del nemico. )la la qnestione a noi sembra mal posta, Si tratti di stabilimenti privati o cli stabilimenti governativ i, quando il nemico in,rasore presumr.rà che distruggendoli po trit arrecare grave danno alla nostra difesa, non esisterà un momento a fa rlo. Non appartengono le rerrovie a società privatef eppure la prima cosa che fa il nemico è Inten omperle e gnìlstarle. Potrà farsi per tanlo questione della ubicazione dei detti stabilimenti· ma non si pn ò asserire che la fabbri ca d'armi ' ad esempio ' di Tori' no o quella di Bres.cia se fossero afCì date all'intlustria privata sarebbero rispellate dal nemico invasore. , Potrà pert anto discutersi se, restando governativi o diventando, privali, quei stabilimenti non convenga trasportarli al di qua del1:Appenn ino; ma dire che il cederli all'industria privata basterà senz'altro a salvaguardarli, è dir cosa che presuppone la dimenti· canza di tutta la elasticità dei principi di diritto int~rnazionale, che dovrebbero osservare i belligeranti, e della rinessione che, dopo tnlto, è eminentemente logico, eminentemente equo, togliere al nemico i mez7.i di rifornirsi d'armi, quando questo provvedimento -danne;,!gia ,o lo l'esercito, ma non qanneggia in alcuna mani era in modo ,lireLto le popolazioni.

III. Tec nica mente adunque , se si con sidera la quis tion e prescindendo dalla maggiore o minore spesa, gli stabilim enti governativi sono preferibili all'in dustria privata. Qua nto alla pretesa economia che il servi rs i· degli stabi limenti .Pri vati pi uttosto che cl i opilìci gestiti per proprio conto .dovrebbe risen tire l'amministrazione della guert':1, argomento che costi tuisce il cavallo cli ballaglia degl i avversari degli ~~tabili menti mil itari di artiglieria e genio, non è che una fo rma cli adorazione ~pinta al J' eccesso <lelr inizia tiva privata e dei benefi ci effett i della !ibera.


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concorrenza. Ma questa· adorazione a noi sembra eccessiva e ci pare ·cbc ad essa si, potrebbe applicare quella stessa similitudine che Lord Salisbury volle fare fra i cu ltori all'eccesso del libero scambio· od i Talmudisti. Egli . assomigliò la dottrina del libero scam bio ai principi scritti nella Bibbia, e l'esa"erazione di esso a quelli scritti nel Talmud. , ~ E come i Talmudisti, nou vedendo che il Talmud, arrivano a dimenticare la Bibbia, così i fa utori all'eccesso del libero scambio, per segui re le esagerazioni della dollrina, finiscono coll'a pplicare malamente la. dollrina fondamentale. Lo stesso potrebbe dirsi di coloro che, fidando in un principio troppo general e, per essere ve;.o in og.ni ca.$0 s·enza ~!cuna eccezione, vorrebbero il passaggio all induslna privata degli ' stabilimenti d'artirrlieria e :-,"en·io • I') i\priorismo per apriorismo , potrebbe loro rispondersi che il carattere della grande industria nei nostri giorni è quello di produrre 5empre maggiori quantità di materiali di molta appari scenza, a molto buon mercato, ma di una bonlà intrinseca assai dubbia. Invece pe1· la produzione dei materiali da guerra questi caratteri costituirebbero un demerito assoluto. Certo il buon mercato è una hella cosa: il p1:odurre molto e presto è una cosa anche mialiote· ma il produrre materiali che siano buonì solo' nell'appar:nza ~ non anche nella sostanza, costituisce nè più nè meno che un disastro. Facciamo un esempio. Chi vuole un abito di seta di una certa appariscenza, ma di poco costo, -va in uno dei •trandi ffifl"azz ini di • I') " nov1ta e co mpra ·bell'e fatto l'ab'ilo , per poco prezzo; chi invece vuole uno di quegli abi ti di seta splendidissimi da superare in ricchezza gli antichi broccali, per cui andava gloriosa questa terra d'Italia, incarica u~a persona, la quale, lavorando per suo conto, s'incaricherà dell 'acquisto di sera finissima, faril fare il disegno del tessuto. sul dìsegno la farà tessere, e farà fare un figurino, e su l figurino tagliare e cucire l'abi(o. Il primo abi to avrà costalo 100 lire. l'altro 'I0.,000, ma su lla qualità dei due abiti non potranno farsi confron ti . ' . Nella stessa posizione 'di chi vuol l'abito di set'a vera men le buono · è l'amministrazione militare quando dt>\'e procurarsi materiali da guerra. Essa non pnò conteoU11·si della sola apparenza di bontà,

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poiché l'esercito non serve mie~ per le parate, ma deve rir.ercare fa bontà,della sostanza e perciò le torna a prod1me per suo conto, piulloslo che ricorrere all'industria privala . Ma non basta; rruello che assicura, che sprona, che dà vita alla iniziariva privata è la libera concorrenza. P~rchè io, e non Io stabilimento mio c.oncorrente abbia il lavoro e perciò il guadagno, io. cercherò di produrre meglio e di far prezzi migliori. Ma la libera <:oncorrenza nella produzione del materiale da guerra non esi:;te o se e,;iste è facilmente eliminata. Per qunlc!te pl'Odotto speciale lo Stato può ricorrere nlle officine estere, ma per la massa del ma1terial e di cui ba bisogno, dovrebbe ricorrere al lavoro . nnzionale; diversamente oltre a to~liere il lavoro ad un gran numero di operai si andrebbe incontro al pericolo di affidare segre~ di fabbricazione, modelli e sjmili ad industriali esteri, alla possibilità di non trovare in tempo di guerra chi ci rifornisca di armi, muniziorii, ecc .... E trnllandosi di una produzione assa i ristrella," trattandosi che pochi potrebbero essere gli stabilimenti dediti a questa speciale produzione, ognuno immagina con quanta facilità si formerebbero dei sindacati fr·a questi pochissimi stabilimenti affine di dettar la leige all'amministrazi9ne ed imporlo prezzi pi ù elevali. Non si giungerebbe certo all'esagerar.ione perchè l'amm.inistraiione mil itare polre.l)be sempre ricorrere agli stabilimenti esteri, ma un qualche aumen~o di prezzo potrebbe esserci e ci sarebbe. L'esistenza di stabilimenti governativi, in ogni caso, funziona perciò fo certo qn:il modo ùa valvola di sicurezza, di guisa che gl'industriali privati non possono elevare i prezzi, altrimenti l'amministrazione, ricorrerebbe agli operai avventizi, e aa altri simili espod ienti. Ma è poi vero che gli stabilimenti _governalivi producono ad un vrezzo maggiore di quello a cui potrebbero produrre gli stabilimenti privati1 Certo il fare un confronto è assai difficile perchè, rive~1endo lo Stato una doppia qua lità, quella di industriale, per cosi ,di11e, e l'altra derivantegli dal1'esercizio del potere sovrano, per poter fare un bilancio esatto, bisognereb~e tener conto anche di q.uello t?,he lo Stato introita per imposte nell' un caso e nell 'altro . Così per esempio negli stabilimenti go;ernalivi sui salari degli -Operai, sugli stipendi dei ca pi-tecnici e degl i ufficiali si paga la


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QUESTIO}n YJTAL1.

tassa di ricchezza m·obile fino all'ultimo centesimo: tutti i CQntralli· che gli stabilimenti gov.ernativi fanno per·l'acquisLo di inaterie primesono bollati e registrati e. preced uti da inserzioni nella Gazzetta Uf ficiale, il cui introito percepisce pure lo ~Lato. Negli stabilimenti priva.ti le denunzie dei redditi sottoposti al-·· l'imposta di ricchezza mobile sono sempre inferiori '.al ve1'0; i con. tratti .di ·compra e vendita di materia prima si fanno senza pagarele tasse di bollo, di registro e molto meno si fanno annunzi µella. Gazzetta Ufficialé. Viceversa poi l'Ei:ario no·n introita nulla a titolo· '' di spese di [.!O.sta per la numerosa co rrispondenza degli stabilimenti militari, mentre i privati pagherebbero per intiero le tasse po stali. Ed ancora·: a scapito degli stabìlirnenti ~overnativi bisognerebbe far entrare in linea di conto l'interesse sul ·capitale fisso (macchi- · nario e locali) capitale, che pui·e una volt1t si è speso e -che; per· quanto in piccolissima parte, si ricupererebbe; nel caso di cessionedegli stabilimenti governativi all'industria privata. E proseguendo:: sé all'attivo delle spe3e di esercizio degli stabilimenti governativ.i si dovrebbero mettere _i rilasci che operai, impiegali -eq ufficiali· fan-no per la pensione, viceversa, àl passivo bisognerebbe porre H maggior carico derivante dal pagamento delle pensioni. . Come si vede noi non nascondiamo alcuno degli elemenli che, potrebbero influirn.contro la soluzione della quislione che difendiamo, ma un conto precisò è assai difficileifarlo , e non lo tentiam0, chè ce ne manr,a il tempo: E tanlo ro.eno ci .è possibile farlo in quanlo- · non possiamo nel redigerlo, nemm~no essere aiulati da un conto che i sosteniL6ri della tesi conlraria, 'del passaggio cioè d~gli ~labilimenti per la produzione del,malèriale- da guerra alla industria . • I , pnvata, avessero l'altcl .. Ma se . non ci è dato · fare" un conto, che in t1na cifra finale sinletizzi tulli gli elementi per · risolvere la questio11e, possiamo, però ricorrere ad un lavQro di. analisi che ci polr~t far vedere quali. differenze di spe.se si. hanno Ml"i'µn caso e néll 'altro. . Vedia,mo cioè quali sono gli elementi in cui si scompone-il prezz0, di costo di un maleriale che si produce: il il costo delle mater'ie prime; ,. 2~ l'importo della mano d'opera;

3° le spese di direzione, sorveglianz.a, amministrazione e contabilità; 4• le spese di esercizio, tasse, illuminazione e simili; 5° il consumo del ìn acchinario; 6° la manutenzione dei locali; 7° l'inter~sse del _capitale d'impianto (capitale fis..so); s· L'interesse del capi_tale circolante, occor-rente per. il pagamento delle m:iterie pr(me e genericamente di tutte le sp~se dt esercizio, finchè non si riscuota il prezzo del ma'teriale prodotto; 9° il profitto dell'industriale; ·10°. la spesa d~i trasporti delle materie prime allo stabili Il)ento e del materiale prodotto nello stabilimento al luogo d'im, piego o di consumo.

Uno di questi titòl i può riuscire a svantaggio degli ~ta biliimenli gestiti per conto. dei' Governo ed è quello relativo alle spese per la mtnutenzione Uei locali. L' industriale privato provvede in econom;a a queste riparazioni, facoltà che non hanno le Jirezioni \ ' degli st.abilimen ti,· governati vi, le quali debbono forzosamente riçorrere al sistema degli appalti . . . Ma questo non è il titolo di spesa più importante, ed è inoltre da notare che Ìa massa ~norme delle riparazion i, che il genio militare deve e:se(ruire nei numero:;i.,simi fabbricali in uso dell'amministra. zione della guerra, ridnce a ben poco le maggiori spe;;e. Jn un a,ltro elemento di spesa si vorrebbe fo r;;e ritrovare un vanruirgio per · gli stabilimenti privati di fronle agli stabi'lirnenti governativi e precisamente nelle spese di direzione, son·eglianza, amm in istrazione e contabilità. Certo è indubitato che tulla l,t complicata contabilità, imposta dalla· legge e dai regolamenti agli stah il i: menti governativi, dovrebbe fare aumentare questo titolo di spesa. ~'.la è da notare che in compenso gli stabili111enti priva,ti debbono assoggettahi a lavori amministrativi completàm-ente sconosciuti negli .stabiljmenti go~1ernativi. Tali sarebbe_ro le spese che lo stabilime·nto privato è costretto a fare per prot urarsi lavoro,, spese di réclame, spese per inviare impiegati in tutti i luoghi, in cui si 1 tengono aste, cui si vogli:i. concorrere, spese per il personale che devé esaminare i èa pitolati .degli appalti per vedere se allo stabili~

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mento conviene o meno di concorrervi e simili. QuesLi maor,wn lavori sconosciuti negli . stabili menti gove\nativi, compensano il m?ggioi· lavoro, amministrativo, a cui questi debbono sottostare per l'applicaz"ione della: legge di contabilità e dei regolamenti. E po, bisogna tener conto che gli stipen,ii' che si corrispondono agli impiegati governativi, siano militari, siano borghesi, sono assai minori di quelli corrisposti agli impiegati negli -stabi limenti privati. Di ciò. vi sono parecchie ragioni. La prima eh.e lo stabili-, _. menlo·privato nel 'rliret!ore oltre che un!abililà tecnica richiéde una .abi lità commerciale di prim'ordine, perchè per lo stabilimento privato la cosa più importante è quella di procurarsi lavoro. Questa .abilità nel direttore dello stabilimento governativo non è richiesta. Di più gl'impiegati governativi hanno una sicurezza della loro posizione, che li fa contentare di uno stipendio mino1;e, a, pi·escindere dalla m,,g~iore considerazione, che essi godon0 nel civile consorzio. Tt~tto questo che si è del.lo linora val.e anche per gli operai <iegli stabi limenti governativi, che hanno paghe minori, ma che però han diritto alla pensione, e non corrorro -iÌ pericolo di ·essere da un momento all'altro licenziali per una diminuzione di lavoro, ~he lo stabilimenLo snbisc:i, e sono soccorsi in caso d'infortunio. . Certo per avere una concl.usione precisa intorno n questa quistione , -0ccorrerebberò dei dati numerici da confrontare, dati che noi non -abbiamo; però ranimentiamo che in un caso in cui è tanto minore l'inferior ità dell'opificio privato di fronLe 3:ll'opificio govemativo, oel ca!IO cioè di cantieri per la costrn~ione di navi, il çosto di pro-. duzione nel regio cantiere di , Castellàmmare è assai minore del costo · di produzione nei grandi cantieri, degli Orlando a Liv9rno e degli Ansaldo a S~mpierclarena. ·· E poi 'non si capisce· perchè gli operai negli stabilimenti governativi dovrebbéro lnvorare meno ala_cremente che negli opifici privati, quando si tratta di grandi ~tabi limenti appartenenti per lo più a società pP,r azioni o a privàti, che, attesa la vastità dell'opificio, non possono ,esercitare una vigilanza continua, incessante, sugli operai. Si ~a pisce che un intraprenditore il quale tenga ,1O o 112 operai li possa sorvegliare · costantemenLe ed ottenga perciò da essi una sommà maggior? di lavoro, perchè la sorveglianza _sua è continua, . l')l')

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incessante, di ogni momento; IUiL queslo non è_più quando si tratta di orandi stabilirrienti con qualche centinaio -di operai; e perciò in tal ""caso lo stabilimento privato non può ottenere più di quello che -0itiene lo stabilimento · governativo. È poi òccorre considerare ohe negli stabilimenti governativi è· àpplicato largamente il ~sistema del collimo, il quale in'teressp-ndo i'operaio a lavorare celeremente, elimina il pericolo che esso lavori meno alacremente che i suoi confratelli negli stabilimenti . . ,privati. Quanto agli interessi sul capitale lì-sso (macchmario, mate·riali, ecc.) e sul capitale circolante, il vantaggio è tutto degli stabilimenti oovernativi in confronto degli stabilimenti ' privati. Gli interessi deile somme spese dal!' amministrazione _pe1;- impiantare gli stabilimenti non figu~ano nel bilanc,io dello Stato, ma, se dovessero calcolarsi, rappresenterebbero una cifra minore di ,quella, per etti fiourerebbero nel bilancio di uno stabilimento privalo, dap"' ' poichè il credito dello Stato è più. alto di quello dei' privati,. e do~e lo Stato trova danari al 4 per ·cenLo, i privati spesso, per rnvest1' menti industriali · debbono -calcolare almeno il 6 per cento. Ugùal' . . , mente'per il capitale ciréolante, per qnelle somme cioè che deb. bt>no erogarsi in salari:, in acquisii di mater~e prime e nelle spese di e~ercizio che ven~opo rimborsate a lavoro compiuto, e collaudato. Questo tempo è ahbastanz~ lungo; si tratta di somme relativ~mente rilevanti, su cui bisogna calcolare !'interesse al 5 per eento, chè a tanto è presso di noi il saggio dello s~onto. Invece, lo Stato paga sulle•sue entrate ordinarie queste spese negli stabilin~enti a.overnativi e sicc,o me la maggior parte dell'anno tiene grosse somme~ accumulate nelle sue casse, per questo ·capo ·nulla spénde; Ciò ha anche influenza sul ·costo delle materi.e prime. Lo .Stato paga .a contanti appena avuta la consegna; in tal modo ottiene dai fornitori un risparmio i'n confronto dei prezzi, che a questi debbono pagare i privali industriali, i €juali-non pagano. ry, co~tan_ti; m;~ co~ eambiali a trè ed a sei mesi; ne consegue che I formton per 1. pn · vati che pagano a dilazione aumentano il prezzo per compenso sia della morn che concedono, si a del riischio eh.e corrono per le più o meno facili insolvenze dei loro debitorL

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Inoltre, il privato industriale vuol fare nn profiuo, elemento dt spesa che non è· per nulla nella produzione degli stabilimenti governativi. Quanto alla spesa dei trasporti, occorre notare cbe se si tratta.. di matel'iali da guerra, ,gli stabilimenti governativi .godono nn ri · basso enorme sulle ferrovie, mentre i prìvati pagano la tariffa ordinarin. Ora, data la natura del contratto intercedente fra lo Stato e le soeietà ferPoviarie in Italia, la più gran parte di questa mag· giore spesa andrebbe a beneficio de!le società ferroviarie e vic.eversa !'.industriale privato la farebbe sopportare allo Stato. · Ed· è poi · anche più rilevante . l'economia che gli stabilimenti governativi, possono.fare per i trasporli dalle stnzioni ferrovi(lriP. ngl i stabili-. menti e viceversa. Ogni sf,1bilimento governativo ha un corredodi carri a trazione animale ed in caso cli straordinari bisogni, puòfacilm.e1Jte richiedere altri carri ed nitri quadrupedi da tiro ;ii reggimenti d'artiglieria e r.avalleria che in géneré sono di gnarnigionenelle città ove risiedono gli stabilimenti stessi, e questi po::;sono fornire e e.arri e quadrupedi e uomini se:1za danno del servizio. · Altrq .elemento di m.inore spesa per gli stabilimepti govermrtivt in wnfronto dei privati, quando q.uesti fianno potenzialità limi :: tata, risulta per alcune lavorazioni dalla sc:arsa quantità che essi dovrebbero farne. Le fonderie governative fondono ogni anno nn numero limitato <li canno,qi. Ora, ognuno sa che in massima su I00 canr:i.oni, d~I cinque al dieci per cento non riescono bene, sia pel" la non ·buona fusione, sia per la lavort1zione succe;;siva. ()nesta, lo, s'intende bene, è una legge tenderìziale, non una lecrue :isso Iuta· di modo che, se è vero che in media s'u '100 cannoni da 5 a ,JO ncn riescono bene, non è affat.to vero Ghe su. 20 ne riesca male solo uno o due; anz~, siccome la mala riusci ta in genere di-· pende dalla troppa spesa che presenterebbe il fare saggi trop.po' numerosi così è che col cre.,cere d~I numero dei cannoni da costruire, cresce in proporzidne minore il numero di quelli che riescono male ; mentre invece col diminuire il numero dei cannon·i da costruire, diminuisce in proporzione assai minore il numero deglL scarti; dimodochè è molto pos;;i bile che dovendosi costruire .20 cannoni saranno .cinque quelli che riusciranno male. Ma niuno può prevedere con sicurezza qual·e, dato un numero di cannoni da· •

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-costruii'si, sarà '!a proporzione deJli scarti. Ora questa circostama -c<)Slituisce un'alea, da cui l'industria privata, ed a-rag:one, vÒrrà mettersi :-al sicuro; prevedendo il numero massi mo dei li scarti ed ·~unientando di conseguenza il prezzo totale. Invece negli s1abilimenti governativi, l'alea, è vero, vi è sempre; però, .se questa si risolve in bene, il vantaggio va tutto a beneficio -dell'amministrazione, mentre se la lavornzione è eseguita da st:1bidimeriti privali il beneficio è tutto dell'industriale. E poi affidandosi la lavorazione a stabilimenti privati vi e un .altro elemento di spesa , che manca del tutto, quando la lavorazione , ,è affida.La a stabilimenti governalivi; qtrnsto elemento è costituito dalla spesa per il persoÒale governativo che deve sorvegliare la lavo· razione e collaudare i prodotti; e non si tratta di un ,personale ri· stretto; occorrerebbe,lo stesso per:;onale che ora sta alla direzione dei singoli stabilimen ti governativi, perché· noi l'abbiamo già dimostrato, il collaudo non basta; occorre la sorveglianza durante la lav;razione. E con ciuali pericoli, con quali ·minori garanzie per -l'amministrazione, noi l'abbiamo detto; stanno lì a dimostrarlo· processi. di Bochum. e di Venezia. Quanto poi alle riparnzioni che assorbono gran parte .dell'attività degli stabilimenti governativi, I' aJridarle -agli stabilimenti privali costituirebbe senz'altro un disastro finanziario. I~ primo 1uoao Pichiederebbe ·un personale doppio: uno governativo e.be dov~ebbe riconoscere il gliasto sopravvenulù e determin,are .la speciale riparazione da eseguire ; ed uno proprio· dello stabilimento, , che, riconosci uta gi usta, dirò co~ì, In diagnosi, eseguisse .Ja riparazione. . In second(, lu,ogo l'industri'ale privato, per lavorare e guada·~nare di più, vot:rebbe eseguire sem pre la riparazione più costosa ànche non fosse strettamente necessaria, e la esegu irebbe nelllt . pegg1or mani era che gli fosse con~en tita, per :l.V'ere occasione di doverne eseguire in breve tempo un'altra. . Dato lo spirito liti gioso degli i tal inn i, dato il.vantaggio c.he in ge-' nere i privati ritrovano a litigare con lo Stato, si può immagina.re . <.Juale fonte inesauribile di confli tti sarebbe l'affidare l'esecuzione delle ri.paraiioni a stabilimenti prirnti ed in ogni case quale en,orme

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cart~ggio dovrebbe corrére per una sola ri parazione. da esegt~ire ad un· solo J ucile fra' i corpi e gli stabilimenti privati. Ed a questo proposito torna opportuno notare come il dimi- , nuire gli stabilimen ti · ora sparsi in tutta. Italia per il fatto che le riparazioni costituiscono la parte più dispendiosa del lavoro da essi fatta, costituirebbe nè più nè meno che una fonte di maggiori spese per il' maggior dispendio p·er trasporto a cui si andrebbe incontro. Ed infine, magn,ificando la pretesa economìa che gli stabilimenti privati dovrebbero offrire in confron to dei governativi, si dimentica che questi danno agio ad un'eletta per quanto piccola schiera di ufficiali di dedicarsi allo studio pel miglioramento · dell'armamento e che quando questi studi approdano il r.overno fa un'economia enorme, Citiamo fatti ': essi sono più eloquenti di mille considerazioni. Fu un capo-tecnico al servizio dell o St;1 LÒ che trovò I' in "eanoso " o sistema di trasformare a retrocarica i vecchi fucili ad avancarica: · il Carcano. Se l'invenzione fosse stata falla da nn privato egli avrebbe preteso ah;neno due lire al fucile; data. l'ingente ma~~a. dei fucili trasformati, lo Stato avrebbe dovuto in complesso pagare qualc!le milione. Il Carcano non ebbe per tutto compenso, essendo già stip~ndiato dallo Stato ed avendo fatto i suoi espe. rimenti neilo stabilimento governativo, che poche migliaia di lire.· Andiamo innanzi. Fu il maggiore Vitali che trovò m.odo di cangiare à ripetizione il facile WetLel'li e di migliorarlo gral\demente . . Se fosse stato ·un privato avrebbe pr~teso non Q)eno di due lire per fucile e lo Stato a_vrebbe sborsQLO qualche milione. li Vitali, invéce non ha avuto,. se non erriamo., che 20 mila lire. Il nuovo fucile M. 9'1 è stato studialo da ufficial i, i quali , pur avendo dotato I' ese~cito italiano del miglior fuc ile esistente in Europa, non hanno avuto alcun compenso finanziario . E dal.l'altra parte ramméntiarno il caso del fucile ,Wellerli inveo: tato da un privato. L'acquistarne la privativa è costato allo Stato un milione di lire. Quello che lo Stato può risparmiare per questo capo sono somme· rappresentale da parecchie cifre. (~li affusti · idropneurn;i.ti~i per obic.i da 28 fo~n iti dalla casa Armstrong ru.:. rono pagati 1150 sterline ognuno, vale a dire 37 ,500 lire italiane l

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0ro. Se questi affusti si l~ssero ·costruiti negli stabilimenti governativi non sarebbero costati che · la metà di questa somma-~ l'altra metà rappresentava per tan to il prezzo, veramente favole,o, cui la ' Casa Armstrong' fece pagare 11 brevetto, il privilegio di cùi ·godeva . D,i materiali identici forniti_ dall'industria priYata C contempora:neamente da. stabilimenti governativi, non si è quasi mai dato il caso ~ p~rciò non possono farsi confronti in cifre. Però n~n. _è fuori di luogo il rammentare che quando il compianto Sella -reggeva il Ministero delle Finanze e decise l'allestimento dei con tatori pel macinato ricorse ali' industria. privata; i, primi allestì.ti da diverse · offic.ine pri vale furono pagati · oltre L. 60 ciascuno e mai iunzionarono bene e,d anzi- così male da dover essere scartatL Fu allora allìdato l'allestimento di nuovi conta.tori alla fabbrica d'armi di Torre Annunziata, in quel tempo diretta dal colonnel!o cav. Olioli ~ menLre i contatori ivi fabbricati furor)<> . riconosciuLi· tutti di ottima costruzione e di preciso furizionamento, 'i l loro costo non superò che di poco le L. 20, vnle a dire due _terz~ di, meno del prezzo pagato :1gli industriali privati. ,jn

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Noi abbiamo,, almeno tanto presumiamo, dimostrato che gli stabilimenti governativi sia in riguardo alla qualità dei prodotti,' sià. ' in riguardo al loro costo, sono da preferirsi agli stabilimenLi privati. Ma noi vogliamo per un momento dimenticare ·tutto quelloche abbiamo detto, 1utti i dati che abbiam? raccolto e vagliali~ . tutte le osservazioni che abbiamo sottoposte all3: riflessio.n,e _del lettore , ' tulli i raaionBmenti che abbiamo sottomessi alla sua.crit) tica e vogliamo in linea di mera· ipotesi, ben s'intende, concedere pér un momento che in astratto sia più utile l' ·affidare la costi:uzione dei màteriali da glìerra ali' industria privata piullosto che· a stabilimenti eaovernativi. È indubitato però che. noi non siamo. per cosi dire, a caso ,•ergine., perch è per lunga pezza noi ab·biamo affidate queste costruzioni a stabiliinenti governativi e cheil ~ambiare sistema pon sarebbe per noi pertnn lo la stessa cosa che per uno Stato nuovo, il quale, non avendo stabilimenti pro-


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rri e volendo la fabbr icazione in paese dei materiali da guerr.1, ·dovesse scegliere fra le due vie di im pianlare stabilimenti go ver nativi da gesti re pe·r proprio conto, oppure di promuovere l'impianto di stabilimenli privali. Cosi per la fabbricazione dell '.1cciaio, l'Italia aveva libertà di scella fra le due vie prima de! 1887; -0 impiantare uno stabilimen10 governativo, o indurre dei privali ad impiantarne uno, accordando loro delle facili lazioni . Allora si prescel5e la seconda via, e mediante un fo rte dazio protettivo ed un'obbligazione assunta dal Governo di ncquistare ,una certa quanti li\ di acciaio ogni anno (rotaie, cora.:ze e simili) <_lei privati impiantarirno 11 grandioso stabilimento di Terni. Ma il Governo era libero di sce~liere l'una via o l'altra . Nel c:1so nostro questa lil>erlà è diminuila. Gli sta bilimenti militari "iit esistono . Si Lrauerebbe di abolirli o per. lo meno di ce·-derl i a privati industriali . Il prezzo a cui lo Stato po1rebbe vendere questi stabilimenti sarebbe assolutamente irrisorio ed enormemente in feriore alle somme che il loro impianto ha costato. L' Italia difetta di capi tali , tanto che molte industrie sicuramen te rimunerntrici non s' impiantano per man çanza di capitali . Inoltre egli è evideote che è lim!LaLo il numeco di coloro, i <1uali son disposli ad investire i lorn capi1ali nell' impir,nLo d' in- • dustric meccaniche. Coll'olTl'ire in veudiLa i snoi slah ilimenli lo ·Sta to verrebbe ad numeniare enorm emente la domanda di capital i pel' industrie mecca nich'e, · e poit:Ì1è l'uf{erta di capita li resterebbe la stessa, ne conseguirebbe nece·sseriamente una dim inazione di prezzi e lo Stato così non dovrebbe v,endere, ma svendere. Un fallo abbnstanza ignoralo mn veramente tipi co dimostra a quali co ndizioni si f'arebb éro si mili cessioni. Sollo il Ministero pre-cedenle, lo · dichiar~ l' on . Crispi al Sindaco di Napoli, si aveva in animo di cedere l' Arsenale Marillimo di ~apoli ali' industria privata. Fu rono intavo lati anche dei pourparlers. Ebbene l' indu·striale privato non so lo si prendeva gl'ati:s l'Arsenale, ma voleva inoltre che lo Stato si obbligasse a commettergli otto milioni di la·vori all'anno. E si trattava. di un Arsenale marittimo pe)· cui è possibile procurarsi una cl ientela privatn; figuriamoci qnundo si Lrattasse di stabil imen ti per la costruzione di materiali da guerra in

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-cui vi è nn solo cliente possibile: lo Stato. Non solo lo Stato non ·ricaverebbe che poco o nulla dalla cessione dei suoi stabilimenti, ma dovrebbe in oltre obbligarsi a fornire loro una certa quantità ,di lavoro. Ora c,iò avrebbe il sup remo inconven ien Le cli diminuire per mezzo di vincoli contrattuali la libertit del l'Amministrazione mili1are di vedere non solo anno per anno, ma mese per mese, per così dire, quali sono i materiali di cu i ha bisogno. Nè ci sarebbe gran che da sperare in un po.ssibile svilnppo <!egli stabilimenli pr1vati in modo che questi potessero proc~rarsi delta clientela anche all'estero; le mat erie prime, che questi stabil imenti d'artigli eria sottopongono ·a lavorozione sono colpite da forti daz'ì protettivi che ne aumentano . il prezzo; così per l'acciaio per il qunlc t'aumento di prezzo è del 50 pdr cento. Ciò ha reso assai diffi cile, come sostiene l'ingegnere Atfrejo Cottrau, in u~a sÙa pregevole e recentissima pubblicazione, l'esportazioné dei prodoui delle industrie rne<:ca niche : renderebbe ugualm ente diffi cile l'esportazione del m:i teriale da guerra. Con ciò noi non vogliamo dire che t_utto procede come nel migliore, dei- mod i po!>sibi li negli stabilimenti mi lit~ri governativi. Anzi noi crediamo che sia no possibili alcune riforme che tol gano -aleune delle poche cause d' inferiorità di maggiori spese, c~1e. ess~ hanno di fronte agl i stahil,iménti privali, di modo che, el1mmat1 f( li svantaggi, resterebbero si.llo i vantaggi, che di fronte agli , stabi li menti privati essi presentano . Le riforme che si rendono possibili riguardano: I)' il miglioramento del per:;onale dirigente; Il) la dim in uzione delle spese di amrnin isfraz;one specialmente per lo acquisto dell e materie prime; , ][() una macr..,iore n! ilizzazione della. mano d'opera. en Quanto al personale dirigente, se noi riconosciamo l'ntililtt r.he -gli ufI~iali proposti atl1:1 direzioni , p:'lssi110 un certo ·periodo della_ 'loro carriera nei reggimenti, ciò che dà loro la possib ilith di riconoscere alla prova dei fotti i pregi ed i difelti dei materiali da 11 11erra che daoli stabilimenti proven,,0 ono , ci sembra però che, l') ' o ricono$ciuta irt un ufficiale una spiccata attitudine a far parte delta direzione di uno stabi limento, negli stabilimenti questi ufficiali si lascino il maggior tempo possibile, dando loro anzitutto

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A:S.:'\0 ILll.


QUESTIO);J V rTA LI

QUESTIONI VJTAJ,I

i mezzi di svil uppare tali altitudini, come per. esempio quello dt tener di etro a tulli i progressi della scienza e del!' industria sia mediante lettura di pubblicazioni opporltlne, sia mediante c,pportuue visite ai più rinomati slab ili meriti esteri. tu semplificazione delle norme amministrative e contabili è lm · largo campo da mietere e da spi golare: Data l'esistenza di grandi Borse internazionali, in cu i giornalmente sono quotati i prezzi degli acciai, dell a ghisa; del rame, del carbone, ecc., è eliminato ogni pericolo nell'esercizio della facoltà che si desse ai Diretlori degli stabilimenti di acqu istare a trattativa privata le materie prime. In ogn i caso il telegrafo permetterebbe di stabi lire per la trattativa privata la gara nzia dell'autorizza zione o del .\lin istero o del1' Vpellore delle Costruzioni. Non si capisce perc:l1è debbano continuare ad aver vita norme r-ontnb ili ed ammiuistr,1tive immag inate a garanzia dell'interesse. dello Stato, quando il telegrafo non esisteva ancora e qna11do non esistevano le grand i Borse internnzional i, e l'indust ria nou ern arrivata ad un'eguaglianza costante di tipi nella produzione degli acciai, e delle ghise, ecc., ecc. Perciò una riforma di quest~, norme s'impone . Così si potranno anche gli stabilimenti avvalere più largamente· dell'industria privata percliè ora molti diretto ri per evitare le complicazioni amministrative preferiscono sempre avvalersi della lavo razione negli stabilimenti militari. In riguardo alla mano d'opera non si nega che qualche miglioramento nell'auuale maniera d'irÌÌparlire il cottimo, e cosi pu re in altri particolari riferentisi alla lavorazione, non si possa ottenere; ciò sarà tanto più fac ile qu:1nto più il per:;o nale militare addello agli stabi ~menti vi sarà più stabil e. ln lìne devesi studi ,r~ il modo di aumenta re gli stipendi dei capi- tecn ici , ogg i troppo poco compensati di fronte all'P.oorme responsabilità che incon trano etl al la importanza loro nella vita dell'offir,ina. Ma tulle queste sono riforme complemen tari . Il punto Yerodella ~ue:;tione sta nella inc:;auezza dell 'afl'erm:izione che gl i stabilime11ti privati pro'd 11cono a m;gl ior conto degli stabil imenti governativi e nella ri flessione che gli srn bilirnenti i-'O,-ernativi co-

stituiscooo il regime della pc1cP-, d1•ll<t fì,ilucùi, per cosi dire, e il .sistema di affidare la lavornz ione n stnhilimenti privali, il reg im e del sospello , ar.zi il sospetto /'levato a si.~tema. Sospello contro tntto e contro tutti ; sospetto ,co nlro l' in dustriale privato, sospetto contro il per;;ooale governativo adibitò alla so rveglianza ed al collaudo. · Questi stabilimenti militari hanno pure, ua passato glorioso, :anno pu~e ~ssi ~orlato la lo~·o pi etra alla costruzione di quel orande ed11ìc10 mrl 11 are, che e stato la organizzazione dell'esercito. i~alinno: perchè si debbono di 11n co lpo :;olo spezzare qneste trad1z1oni gloriose'? Per correre dietro :dia vana chimera di una econ.omia . irrealizzabile, per porre l'ese.rci lo iwl pericolo· di trovarsi al momento della prova :;uprema con un materiale che subito si guasti. Ed nllora quando una halfaglia si perda p~rch è cannoni mal f.ibbricnti dopo pochi co lpi sono diventati inservibili, perchè i fucil i non funzion ano pi,·1 bene, allora le maledizi oni di un esercito sbaraglia to, di luLlo un popolo sco nfitto, sarebbero il prezzo doloroso a cni la nazione pagherebbe la meschina, i:iesistente economia I

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11:9

Napoli , 29 dicembre 1896 . 1

ETTORE BEl,TRAlU maggiore d' artigtierta.

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120. OPEHAZ[ONI MILITARI 111AR1'l' Tnrn

OPERAZIONI MILITARI MARITTIME Contìnuazione. -

Vedi dispensa I

PAlHE SECONDA

S PEDIZIO N l

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MA RIT1'CME.

Qtialnnque trasporlo di truppa, per via di mare, inteso a raggiungere un obbiettivo territoi:iale dicesi ·spedizione 1narittim,a. Gli scopi prin~ipnli di· questa operazione di guerra possono · esserp,: 11° Agevolare l'invasione del territorio nemic,) concorrendovi per la via del mare; 2° Operare per vitt di mare una diversione; 3• Coadiuvare l'azione della Dolla in un assedio marillimo collo ·sbarco sul littorale di truppe di terra. Nei primi due casi l'es.ercito è l'elemento principale e la flotta è mezzo _'logistico; nel terzo caso la flolla è l'elemento primo e le truppe sono, elementi ausiliari .. Oggidì l'orgariizzare e l'.effetluare una,spedizione marittima ritiensi un'operazione assai più facile che non per il passato. Le ferrovie concen'trano rnpidam~nte le truppe ed i materiali nl porto o ai porti d'imbarco; in -queste località le migliorate condizioni nautiche, i mezzi meccanici, il materiale aumentato per ragi'Oni militari, o commerciali, permettono un s_ollecito imbarco: il mutalo motore delle navi assicura a queste velocità m(lggiore e _direzione pr.eslab ilita e prec isa; ali' appròdo si può pren<Ìer terra più rapidamente se 10· sbarco è incontras tato, si hanno maggiori e più potenti mezzi di. offe; a se l'avversario si oppone. Ma ogni medaglia ba il suo rovescio; oggi la difesa ha mezzo d'essere informata per Lempo del tentativo d'invasione: potrà co-

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noscere a pr1or1 ·ii lavorìo d'organizzazione e l'obbiettivo cu, st tende; se questa informazione mancasse, non è probabile che una Ootla e i convogli navighino inosservati e sfuggano ad una crociera atLiva e vigilante e ciò pur accadendo sareblforo segnalati in tempo utile dalle stazioni semaforit~he e telegra(ìche del litorale. Coll'ordinamento della difesa costiera' come è o(rc,1 innn Lesa, dato l'allarme, :;i possono rapidamente ragunare sul luogo minacciato forze e mezz i, che, se non riescono ad imped ire l'.itto mnteriale dello sba·rco, possono c~nlrastarne il progresso in terra ferma e scema.me l'efficacia. Se poi vi sbno ancora navi atte a tenere il mare e cuori di feno che le conducano.' il convoalio n .. segnalalo corre pericolo serio di non arrivare a destinazione . ALlacco e difesa pregredirono presso _a poco in proporzione eguale; ri spello al passato· i mezzi mutarcino dando m11ggiore elasticità, vigoria, celerità all'operazione; il ri sultalo di essa avrà. invece le ·stesse garanzie dÌ.success.o di allora. Saranno forse più freguen Li , anche perchè la mole stragrande degli eserciti odierni si troverà a disagio nello ·spazio i·islretto d_el le 'frontiere territoriali e tenLerà un''utile òiversione nel vasto campo · aperto del mare; ad una condizione però, fattasi più indispensabile che non pel pas~nto, che n mare sia veràmenLe libero. · Ad una specli2.ione marittima concorron.o forze di mare e di terra. 'La sua organizzazione comprende qnindi questioni te(rn iche miliuu,i terrestri e,militari marillime, che devono di necessità essere· stmliàte e risolte di pieno accordo fra le autorità di terrR e di mare, col concorso degli ufficiali dell'esercito e della marina. « Non bisogna che gli errori, le ,colpe siano da addebitarsi a « mancanza d'esperienza nelle persone incaricale di dirigere le ope« razioni di ' nna spedizione marittima alla parten.za ed all'arrivo . « Si avrit un bel òire: la p:1rola di Napoleon~ sarà sempre vera <S. e non do·vrebbe mai venire dimenticata: L'arte della guerra « è m,t'arte es'clu_sframente d'esercizio. <~ L_e persone d'esperienza saranno in campagna sempre snpe« nor, alle. persone di pura scienza. Né si creda che sia nel « nostro pensiero. di denigrare la scienza, ma la scienza ignora « spesso le difl~coJ ta prntiche e di esse non si nvvede che ·al mo· « mento di t.radnrre in atto ·i suoi. cancelli: allo.ra è troppo tardi.


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01.'ERAZIONI MlLlTARI itARITT!ME

« Lo stratega a tavolino fa presto a gettare 20 o 30,000 no« mini su una spiaggia : il vero generale vede più lon tano e più. « netlamente e si domanda con una i::erta preoccupazione come i « suoi so ldati arriveranno a terra . Non può curare i dettagli, ma «. se ~1uesti sono da tu tti conosciuti e bep applicai{ _potrà fare il « compito suo di comandante in capo ed abbraccia.re l'insieme « delle operazion i ~ (,J). , ?:uesto s~mpl,ice acce~n_o dimostra quanto .s ia interessante per I ulhc1 ale dt terra lo studio delle modal ità di organ izzazione ed elTeuuazione di una spedizione nùrittima e specialmente lo studio di quanto riflette l'imbarco, la navigazione e .lo sbarco di ' un èon''.og.lio di truppe che è, allo stringere dei conti, il fattore principale, l elemen to vitale, di llne:.;ta importante azione di .;..,uerrà .

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** Verranno quindi, nella trattazione .del l'argomento, considerati i seguenti punti principali: 111° L'organizzazione del corpo· di sped izione, cioè le _ operazion i preparatorie da esegui rsi prima dell'effet.tivo imbarco delle truppe. z. 0 Le modalità d' imbarco delle truppe e dei materiali . 3° La 11<1v igazione del convoglio. -4, Le,operazidn i di sbarco.

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0RG-ANIZZAZIONE Dl UNA Sl'EDlZ!ONJ-:.

' Decisa una spedizione, fissato l'obÌri~ttivo e il modo di operare, bisogna organizzarla. Queslo è lavoro t'ls;;ai c~omple~so, rna se vien fatto co11 cura e solel"ti:1 , risparmi,t molti incidenti dell'ultima ora, age~o la la celer ità dello imba rco, non lascia al puro caso ciò che è umanamente prevedibilt3 e fa procedere ogn i cosa con calma, ordine e regolarità, fattori primi di riuscila in ogn i impresa e specialmente in imprese di questo genere. . (i) Gencral Lur.~ux gU1a 7, 8 c -t6.

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transpo1·t; dcms les .e.i;pédition.s autre-mer. - P,1ris ·

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OPERAZIONI MILITARI MAR11'T ll\IE

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Or~anizzare una spedi1Àone vuol quindi dire pre,,edere e provvedere quan to occorre per metter!'\ in grado il corpo di spedi zione di' effelluare l'imbarco provvisto di ogn i mezzo necessario .ad operare. Effel.luato l'imbarco - usci.te le navi d,11 porto - la spedizione ·naviga, sbarca ed opera secondo un piano d'operazione prestabili to in massima come concetto strategico e po litico, ma i ·cu i particolari d'esecuzione potranno v,iriare ogni momento a seconda -dell 'aueggiaroento del -nemico e del le difficoltà cui si va incontro. Qperato lo sbarco e assicurato il possesso di una certa zona st1l littor~le nemico, l'organ izzatore ritorna ad occuparsi dyl corpo di spedizione lontano sia coll'impianto sul suolo invaso di una: base sussidiaria, sia col rego lare, quall)ra, ed è il caso più probabile . i rifornì menti seguano la via di mare, l' afflusso di questi . Non sembra sia il caso d'occuparsi di questa seconda fase del- l'azione dell'organiz~atore, ritenendosi suffìcente per l'intelligen~a della questione, il tralleggiare invet e quanto opera fino all'effettivo imbarco delle truppe e dei materiali dei'la sped izione. Questo comp les,so di operazioni, da chiamarsi preparatorie , si possono specificare nel modo seguente: a) formazione organ ica del corpo di spedizione, radunata ·delle truppe e dei materiali nei luogh(d' iml.Jarco ··' b) scelta dei punti <l'imba rco e conveniente preparazione dei mezzi per porlare a bordo truppe, materiali e quadrupedi; e) scelta dell e navi da trasporto, loro concentramento nei poni des ignati, loro sistemazione a bordo per imbarcare_i vari elemen ti de'I corpo di spedizione; d) composizione e radunata della Il.olla cli scorta. ('.

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** Formazione e concentrament.ù del corpo di spedizione. - La fo rmazione del corpo di spedizione, ossia il qùant.i tativo delle truppe. è stabilito_ dal piano di operazione e dallo scopo che si , vuol raggiungere giungendo sul territorio nemico. Ma all'orga. nizzatore spella porre i reparti ed i serv izi nell'assello più utile per la spedizione, si,r rispetto all'arredamento come al munizionamento ed ~gli approv vigionamenti.


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OPERAZIONI MILITARL MAR1TT,~1E

Considerando la spedizione come particolare azione di guerra, già iniziala, i corpi, i servizi saranno in massima pronti e mobilitali, ma mancheranno, o avranno soverchia.abbondanza di p_e rsonale,. di materiale, di quadrupedi ed a questo bisog1Ja pu1· provvedere.' Inoltre e· nece$Sario ridurre i servizi al puro indispensabile per i primi bisogni, sfrondando il soverchio cbe, utilissimo in azioni terrestri, può rinscire d'imbarazzo al trasportoper mare: coòi, ad esempio, lraini poco numeros_i, caricamento dei carri modificato, dando larga p11rte alle mun.izi.oni, al ma·te· riale sanitario, ai viveri di riserva (se dove si va non è possibile vivere sul paese); poca invece ai ricambi di oggetti vari: a ciò. che mancnsse si provvederà in segui lo co_n success ivi convogl i di alimenlazione ·della base sussidiaria. Assestato così il corpo di · spedizione nel senso della maggiore combattivilà e leggerezza, pur non difettando del necessario pe1' operare, cioè per marciare, vivere e comballere, bisogna concentrare truppe e materiali nei luoghi designali per l'imbarco. - Questo concentramento va e~eguito con regolarità e c&lerita e predisposto in modo da non generare confusione ai luogi di. imbarco: Le ferrovie sono un poteòte aiuto per la celerità, ma il movi-; mento ferroviario va studiato e si devono avere i veicoli neces,;ar~ • pronti o sottomano per ottenerla. 'Quindi compilaziohe, trasmissioµe ed esecuzione di ordini db movimento per via . ordinaria e ferrata; im~ianto, ove occorra, di.. servizi di Lappa per le soste e i vellovagliamenti; classiGcazioo e e -separnzione dei materiali vari, ece,; operazioni tulle che rir,h iedono tempo, ma che," se sono studiate bene in tutti i menomi particolari, renderanno ad ùsu ~a il tempo trascorso nella preparazione, nella celeri L~ ;e nell'ordine con cui l' elfeltuazione del mo- • vimento potrà esplicarsi • . Non v'ha dubbio che molte delle operazioni ci rca i movimentr possono essere ~tudiale e preparate fin da l tempo di pace, specialmente per quei paesi ove le co~dizioni idrogra,ìcbe litoranee_ 1 e l'ubicazione dei porti militari o di commercjo impongono a priori, i luoghi di imbarco per un'eventuale sped izione: e ciò sarit tanto di guadagnato per l'organizzazione della spedizione stessa. ·

OPERAZI0:'.111 AIILITARI MARlTTD!E

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** Scelta ed assestamento dei lnoghi d'imbarco. - II memoriale per l'ufficiale di stato maggiore in guerra dice che la scelta dei posti per l'imbarco va folta tenen_do conto (§ 329 pag. 236):

i I

1° della facil ità di trasportarvi le lruppe da imbarcare; 2° della faci lità di riunirvi le navi occorrenti e di rifornirle di carbone, vi l'eri ed acqua ; ~ 3° della faci lità d'imbarco per truppe e maleriale; j.,O della po;izione dei detti porti . rispetto al luogo di desLinaz1one. 1

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1

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Queste n,>rme sintetiche e chiare di per sè slèsse non avrebbero bisogno di essere più ampiamente illustrate, ma per la naLura di questo stud io si ritiene utile entrare in · ma!!giori particolari. La prima condizione, quando la spedizione si prepara e salp;t o da poni ·miliL~ri o da quelli mercantili di maggiore importanza, come per lo più avviene, è in massima soddisfatta; percbè e per interesse militare, e per ragioni commerciali la rete stradale (ferrata ed ordinaria) ·che da quei porti si dirama ver;,o l'interno del p:iese si presta all a sicurezza e_d alla celerit/t del transilo ed o!Tre quindi facilità di trasporto per le truppe. La seco11da condizione contempla le qual ità nautiche ed intrinseche del porlo rispelto alle navi; poichè non basta aver suffìcente specchio d'acqua per le manovre e l'ancornggio e mezzi convenienti per i rifornimenti vitali delle navi (carbone, acqua e viveri} ma bisogna aver inoltre facil ità e sicurezza di ingresso - di ,stazione - di U$Cita con qualunque tempo e con qualunque carico. La terza condizion!;l invece rifleue le qualità nal.ltiche e intrinsE1che del porto rispetto al carico da eseguirsi: cioè fa ·tener conto dello sviluppo di banchine, tettoie, magazzini, binari' olìici ne ecc.' del numero ed ubkazione di mancine, grù, macchine di forza per solleva,r pe2.i; della ,quantità di galleggianti d'ogni specie e di at-


126.

OPERAZIONI MILITARI MARITTB!B

trezzi nri per porLare a bordo da tena uomini, cavalli e materiali ; del modo e grado di il luminazion e per imbnrchi nollnrn.i. Anche sotto questi riguardi i porti più sopra. acQennati offrono in Iar1ra misura la facilità ri chiesta. J,a quarta condizione inline tien conto della navigazione del ~onvoglio. È cerl,) che sarebbe sempre .desiderab ile che il tragitto dal punto d' imbarco al luogo di sbarco fosse il più breve possibile; . ciò per misura di sicurezza del convoglio e per il minore disagio ch e la percorrenza più breve arrec~ alle trupp~ ed ai quadrupedi imbarcati .sulle navi . Però oggidì , più che non pel passato, converrà forse, anche per tener incerto l'avversario , di usufrui re per preparare la spedizion e, specie se grossa, di più porti, sebbene· distanziati fra loro·, ciò che rende l'accennata condizione mollo relativa. Pinllosto, a mio avviso, si dovrit badare che , qualora i porti .. prescelti per l'i mbarco fossero parecchi, la loro po5i,zio ne reciproca sia tale da rendere facile, r11pida e sicura la formaz ione del convoglio in un punto prestabilito dopo effettuato il carico delle singolè navi . Dopo quan to si è venuto esponendo pann i risulli chiaro anche il lavoro di prepnrazione nei porli per una ~pedizione. Oltre al provvedere che non manchino i riforni menti p~r le navi, si _dovrà assegnare a qoesLe il posto d'ormeggio in relazione al canco da esegui re; essere certi ·che i me~zi locali, {ì,;si o mobili, manuali e. meccanici, i galle:rgiaoti vari, i materiali d'ogQi speci"e, occorrenti per le operazioni d'imbarco, siano nella copia e della potenziali tà ,•oluta; organizzare le manone di forza e i viaggi da terra a bo rdo in modo che riescano operazioni regÒfari, senza perdita di tempo, senza inlra lciarsi le une colle altre; predisporre per un aumento, se del caso , d'illuminaz ione di notte; c1m,re infine che non difetti lo spazio, causa priml di disordine e di nocevole agglomen:imentr, . • Anche questo lavoro preparatorio sarit di molto facilitato se, (in dal tempo di pace , ·se ne studiarono le modali tà d'esecuzione in quei porti che presum ibilmente serviranno al i' imbarco di una spedizione. Plotta dd trasporto . - AI tra cura dell 'orga niz.za lo re è Ia scelta del material e navale e il suo allestimento per l'effettivo traspor lo della spedizi one.

OPERÀZIONI MILITARI }IARITTIME

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Afateriale. - Il materiale navale di cui si pt1ò· disporre è classificalo nelle seguenti categorie: ,Ja Navi da guerra combattevti.

2· Navi da guerra cla trasporto. 3• Nàv i mercantili a vopore. 4,• Navi mercantili a velét. Sulla prima categor ia che comprende la flotta da guerra propriamente detta, cioè le navi da bai.taglia - - gl i incrociatori ,gli avvisi - non c'è da fa re assegnamento che in casi eccezionalissimi - sia perch è esse debbono setvire di scorta al convoglio ~d avere perciò per il combattimen to massima libertà d'azione e nessun incaglio a bordo per le manovre; sia perchè data b loro sper.. iale costruzione e il numeroso equipaggio per il servizio, rimàne su di esse ben poco spazio per imbarco òi altri uomini e ma, teriali da guerra. I trasporti militari - <2· cate)!oria: - sono navi costruite ed allestite, come diM il nome, per il lrasporlo di truppe, q1Jac1 rnpedi I . • . • • ~ materiali. S0ncH 1uindi certamenta I p1u convenienti, ma sono · pochi, da noi pochissimi, e vanno man mano scomparendo dai ' ruoli delle flotte, (·I ) poi cli è si è riconosciuto essere più fac ile e i,>iù econo'mico , ri correre alle navi del commercio requi site e noleggiate ·al momento o legate, con speciali convenzioni,, al serv izio militare per nli dell'èser<~ito e della marina. . n evenluali hi~oani o I trasporti militari, tntt'ora in uso, si distingnono in: a) 1,'rasporti per truppa - ada tti specialmente per il cariço di truppe di fanleria con quei pocl1i carri e quadrupedi annes;;i ai reparti 01·ganici e tatLici ch e imbarcano. b) Trasporti scuderie - mnniti di ponti alti m. 2,25 a 2,50 con tntle le co nven ienti installnzioni per cavalli . · Servono a i'eparLi dell e armi a canl,Jo. ' e) Trasporti per gran carico - adatti al trasporlo di mate. riale da. ,guerra - carri - viveri - foraggi - munizioni , •ecc. ' (il 1l lettore ch e volesse conoscere f(lJali e quanti traspo rti mil itari abbiano le prin.;ipali ·potP.nze m:iri tlime c(1ns ull i il re.cr.n te li bro <li G,0 111;10 )l,H,1.1, L e spcdi:t{oni ma·rilti,ne .rni!Hari moderne -

Wla110 ~$9i - da pag. 9i a pag. 33.


OPERAZIONI MILI1? AR.! MAR.l'J;TrnE

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OPERA~lONl lllLlTARl ?.fARlTTIME

La loro capacità di tras porto a seconda della specia lit& è perfettamente nota, ciò che agevo!a . l'assegnazione su di esse dei reparti ' e del c~rico. · I vapori mercantili possono essere costrutti per il servizio postale e di passerrrr ieri ' nel qual caso, specie quelli che imbarcano glt ~ r;q ' emigranti , sono ntti al trasporlo di uomini di truppa e se banno . i ponti. ad altezza conveniente anche per trasporto di quadrupedi; o · son.o· di gran carico, cioè adibit i al servizio del le merci e in tal caso, servono ben issi mo per il traspo rto. del materiale. Le navi mercantili a . vela, oggidì non sono guari usàle nei convogli. Ma .potranno essere utili per trasporto cli materiali e di approvvigionamenti nella seconda fase della spedizione, quando trat- ~ tasi di alimentare la base sussidiaria stab il ita sul ttrritorio nemic<> avendo mare liberò e tempo favorevo le !ltisurrl delle navi . - Tanto dei vapori come delle navi a vela ' ·devesi a priori determinare -la capacità di trasporto riguardo esigenze militari. , La misura di capacità delle navi da guerra è ind icata dal dislo- . camento ossia dal peso dell'a.cqua di mare spostata espressa in tonnellate metriche . La niisura per le nav i mercantili è espressa dal tonneUaggio di · registro, misura conveniionn le e relativa nl cai-ico non tenerido : conto del peso ma dello spazio t1ispon ibile. È cioè il rappoi:to tra, lo spazio interno del la nave espresso ·in metri cubi e il fattore costante 2,83 (100 piedi cubi ingiesi, che è lo spazio medio occo.pato da una t0nnella ta di carico). Queslo rapp,orto dà -il tonnellaggio_ lordo; togliendo lo spazio occupato dalle caldaie, macchine, carboniere, ~cc. , si ha il tonnellaggio netto, che è la rnisùra a cui si deve ricorrere per il servizio militare. Eda avvertire che in genere l'organizr.atore di tina • spedizione trova questo lavoro già fatto, * poichè presso tolti gli slat.i oggidì si fa assegnamenlo su un certo numero di piroscafì nazionali per seì·vi re da trnsporto e di questi si tien , nota della reale capacitit nonchè dei lavori occorrenti per l' eventuale sistemazione a bordo di uomini, quadrupedi, carri e materiale (·I). Giornale militare n/fìciate, 1896, parte 1', dispensa. 46'.

Scelta delle na'IJi. -- Rimarrà solo da fare la scelta del rna{eriale navale disponibile e concentrarlo nei punti d'imbarco. È natura le che non tutti i piroscafi a molo possono al momento opportuno essere requisibili : moll:i si troveranno' in navig,1z.ione )on lana, vari si troveranno in bacino per riparazioni . Per esempio l'Italia ha circa 330 piroscafi a ruolo, di qi1esti uti li, perché superano le 600 tonnell;1le, ve n'ha ,, 30. La statistica dimostra che circa '/, dei 130 non è recJuisibile per varie cause. Di pisoscafi superiòri a 2000 lonnellate ve n'ha una ventina: di qnesti i ~; . si possono considentre disponibil i ad ogni momento. Ma non basla: calcoli folti hanno dimostrato ch e o~lCorrono circa 8 giorni di tempo per sistemare il piroscafo al trasporto di quadrupedi - li giorni per i,I trasporto di uomini ( 1). t dov,ere quind i dell 'organizzatore fare in tempo le pratiche _occorrenti colle Società sovvenzionate per scegliere il materiale mvale, per concentrare nei porli designati i piroscafi prescelti, assegnando -ad ogni singola nave la: località, il giorno d'imbarco, fa. specialità di carico, provvedendo infine che a bordo siano sollecitamente esegui li i lavori necessari per l' installazione del ca1 rico stabil ito. -Capienza èlelte ncivi. - Conos~inta la misura delle navi se ne de\le determ inare la capienza in uomini, quadrupedi e carri; il restan te materiale si alloga · nelle stive. Bisogna quindi conoscere 1o spazio occupato da ciascuno di questi elementi . Uomini. - L'altezza dei ponti è sempre sullìc ien,te : lo spazio -orizzQntale varia iiecondo la lunghezza della traversata . I dati più comun emente accettati sono : · m.q. 0,90 per uomo (comandante Grillo) . » 1,00 » (spedizione di Crimea) . » 11,30 » (regolamento inglese, per viaggi · di 300 miglia) . » 2, ! Ò » (regol. sanitario mnrittimo italiano, per . viaggi oceanici). Ca·valli.· - Si possono trasportare in casse {boxes) sul p·onte scoperto, o in stalli nei ponti coperti · nel qual caso l'altezza dei ponti n·on deve essere inferiore a m. i,25. 1

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(1) Vedi ad esempio

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(1) Vedi giornale

L'&ercito ilaticino, n. :1.59 del !895


· Ol'E&AZlONl- )IILlTARl MAJ_ilTTllIE

130

Col boxes si occupa. uno spazio di m q. 3: negli stnlli , tenuto conto cÌelle corsie di servizio~ ogni cavallo abl:Jisogna di · m.q. 4,25. . . Carri. - I carri a. 2 ruote in media O(icupano m.q. 6; quelli a 4. ruote (avantreno e retrotreno) m.q. ·I O; quelli da _pon te (pit~ lunghi) '15 m.q . Si possono cnricare sui. ponti scoperti, _rn quell'. coperti e nelle stive sempre quando vi· sia suflìc iente arup1ezza nei__ boccaporti per in trodurvel i. fi'ora.gyi-viper-i-acqiu1;. - Per un viaggio di chn'ata non superiore ai ·cinque giorni non si tieò. calcolo dello spazio occorrente per i viveri ed acqua per la truppa, dei fo raggi ed acqua pei quadrupedi. Se la traversata ha durata maggiore si calcola per 1000 razion i viveri 3 m.c ., per it-000 razioni fora ggio m.c. •17, ed un · consumo medio di acqua di 3 litri per uomo e di •12 litri per qua- · drupede al giorno . · . _ . ·· Da quanto si è venuto finora 6$ponendo c1rcri la. capienza dell e navi si ar•ruisce facilmente che si può con sufficiente esat· " . .. tezza assegnare ad ogni ·elemento militare di nna sped1z1one _un coefficiente numerico indicante quante tonnellate di dislocamento · · 0 cli registro o frazione di · tonn ellata si rich ieda pel suo im barco. Quelli comunemente accettati dalla generai iLà si trovano racc0lti nel la tabella che stralcio dal memoriale già citato. ~

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131

OPERAZIONI DIILlTARl MARITTIME

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Comrires i 5 ginrni d i viveri, for::igl,!iO, ed ac·

qua .

Lo stesso memoriale dà i seguenti dati per le unità tattiche· e i ma...,"iori reparLi di n<>uena.: n-~ . Per un l)a.ltagl ione con CillTeggio e quadruped i occorrono vapori da 1200 a HOO T. R. netlo. · Per ·due squadroni con t.a1Teggio, navi da 1600 a 2000 T. n. nello. Per uria balleria da 7 o da 9 su sei pezzi, navi da 900 a 1200 T. H.. nello. · Per il parco cl'artiglieria divisionale vapori cla ·1'.200 a "600 T.H. netto . 1

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. Lo ;,tesso occ·orre per metà. del parco cl'artigl ieria di corpo di armata. Per un corpo d'armata e serviz i relati\'i inune occorrono circa 6Q navi del tonnellaggio medio di '1000 a ·1200 T. R. netto . Adattamento dei piroscu,fì,. - L'adattamen to dei piroscafi si fa o nei porti stessi designali per l' imbarco o dnranre il periodo del loro concentramento per guadagn are tempo. Per gli uom ini por.hi lavori occorrono e sono intesi ad uliliz'zare nel miglio/ modo lo spazio disponib ile, pur lasciando una certa comodità : bisogna pensare al le scçile di accesso ai ponti coperti ; alle cndne;" alle latrine; aìl'acqna da tenersi in recipienti di ferro per la distribuzione; agli ammalati per cui saranno allestile delle cuccette comode con materass i, ecc . Per i quadruped i bisogna provvedere i boxes se instal lati in coperta; costruire gli ,sta lli se nei ponti coperti . Questo ultimo è orn il sistema preferito: usato dalla marina sarda per la spedizio·ne di .Crimea ebbe la: sanzione della pratica: permette un più accurato governo dei CélYUlli e Ull carico più numeroso. Per i carri e materiale vario non occorrono preparativi . Per le dOl'rate bisogna avveri.ire al modo con cui vengono , caricate e cfoposte; sollo quelle più pesanti e suscellibili di cala~gio, sopra le leggier~; il fieno deve essere asciutto . Per le munizioni _occorre preparare un locale s·icn ro, lonlanri dalle macchine, separato d'ogni· altro e di faci le cn~todia. Flotta di scorta. - L:l composizione della llott:1 di se.orta non ha niente di assoluto . In mass ima è formata da nav i da ba ttagli a e


1"32

OPERAZIONI MILITAUl }IARITTU!E

da veloci .incrociatori in quel numero che la situazione del momento, l'imp~rtanza del convoglio, le forz e del nemico, faranno giudicare opportuno. Essa potrà concentrarsi tutta in un porto o suddividersi per division i nei vari punti ove si effettua l'imbarco o attendere in un dato estuario marittimo lfl · radunata .delle varie navi del convoglio o ancora vigilare i11 croc iera sùlla éosta ove l'imùarco s1 eseguisce.

:SPECIALITÀ DELLA, TATTICA IN MONTAGNA

Cor, linuuzione. -

Vedi /Jispensa. I

(Continua). L: L .

J! noto che non· solo l'artiglieria da montagna ma eziandio quella

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,da campagna potrà in taiune circostrinze completare l'azione deHe .truppe che combàttono fra i monti, lasciando alla prima le zone montanè p,iù aspre, mantenendo la seconda nelle regioni meno ~levate e difficili e specialmente nelle1 più larghe valli. · Inspirati da questo concetto, presso di noi si destinarono, non è ,, molto, apposite batterie da campagna a disimpegnare promiscuamente il servizio da montagna e da campngna. Tali batterie, che si chiamarono tras/~rrr.abili, vennero in seguito definitivamente •ncorporate nel reggimento da: mpnlagna cessando dal loro servizio ,promiscuo ('I). · Così pure la F1'ancia a·somiglianza· nostra ha mutato di ree:ente molte, delle sue batterie someggiabili in altrettanti batterie campali .su neWalto delle vallate nelle posizioni stesse piu elevate . Ed ha ,preparai.o queste baLterie, dice il colonnello Viglezzi in un articolo -comparso sul giornale l'Esercito Italiano nello scorso gennaio, , « cori aurezzamenti ed Istruzioni , tutte speciali ,che le pongo no ·« in grado di .in~rpicarsi I e tirar _su il materiale scomposto sulle -<~· vette più impervie. Ha cos't' acquistato più ampio dominio , ed -« ha truppe preparate alla discesa, già organizzate anche per la (l) Di rò a questo riguardo cbe la creazione di queste batte1:ie ·ru.forse più un ~sp e. -<liente politico, cui ebbe ricorso il. ministro Pelloux che te ideò, anzichè un provvedimento con carattere stabile. Infatti i concetti org;inici e tattici ~lte informano le (1111) artigl ierie sono cosi diversi ·sia per il persona.te che pei q11adrupedi ed il matcdah.1 che non sembra potersi amm ettere permai1entemente ht ·promiscuità n,il loro im11iego. 9 - . ANNO Xtll. '


13-!

Sl'ECI ALIT.\ DELLA T.>,.TTICA IN .MONOAO~A

« guena ca mpale e per le celeri· prese di posizione, per le evo!u« zioni manovriere nei terreni pia neggianti » (·I)Della convenienza di assegnare batterie campali in sussidio a quelle di mon tagna ab biamo del resto esempi nelle ultime guerre combaaute nell a zone montane (2) . Così nel 1866 al ·corpo dei volontari di Garibaldi operante nel Tirolo venne assegnata una balleria da montagna e la brigata de_l 5• reggi mento da campagn a sotto gli ordini del maggiore Dogliolli. Egualmente la divisione ~ledici destinata ad operare per la linea del Brenta verso Tr~nto aveva con sè la sua artiglieria di visionale; eà anche il generale austriaco v. Kuhn disponeva di una balleria campale. Nella guena della Bosnia- Erzegovina, l'impero ·austriaco ado- ' però ampiamen te l'artiglieria campale ed adollò anzi , in seguito a quell a campagna, un' artiglieria a carreggia ta ridotta per essere impiegata sui monti, unitamente a qltella di campagna. . La Russia poi ha adottato un'artiglieria a cavallo da·montagrì!a nella quale Lutto il materiale è trainato EL gli uomin i sono a cavallo ed il materiale è scomponibile per modo da poter · essere· tn;:,portato sui cavalli si.essi mediante appositi basti. li tenente colonnello Allason, dal quale sono tratti in gran parte questi dati, aggiunge ancora: « ~ella guerra di montagna 1· azi one dell 'artiglieria è ritenuta « ta nto più opportun a in tJ.uantoéhè il cannone è per eccellenza « l'arma dei terreni molto acciden·tali, svariati di rilievo, nei quali « si alternano le posizioni elevate che permettono di utilizzare le « lunghe gittate dell 'artigli eria, col le locali tà depresse nelle . « qual i importa cercnre con tiri cur vi il nemico ». Non pal'lni però che il sistema adottalo dalla ;Russia, come pure il vaohecrtriare le lunl!he 1:.ittate, possano portare tutti i desiderabili • r, ~o "" \• vantaggi nella guerra di montagna. ~ei terreni montuosi infatti la guerra si decide o in aggiramenti senza quasi combattere o in combattimenti molto da vicino (escludo (ll Anche d:t noi con co nce tto -simi le si è -ini ziato il sistema di man<fo re sui monti . alc;.unc delle nostre batte ri~ leggere d,l campagna. g a desiderarsi che• tal e provvedimento abbia a ri11etllrsi ogni anno e su più vasta scal:1. (i l Gio\'a notare che qui trattasi di a ltra cosa ed è giusto e razionale che ciò sia stato ratto.

sp.1,; c1 ALl T.~ OELL~ T.\'1'1'IC A IN MO:V'l'AG.KA

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135

l'auaoco delle fortificazioni pel qua le richiedonsi mezzi speciali) ; riten:.io perciò che _l'artiglieria debba essere an.:ritutlo e sopra tutto ,nobile, co mposta cioè cli unità piccole, ('1) armala di cannoni anche di calibro inferiore a 7 ce ntimetri (2), ma di pronta messa in batteria, cioè di un solo pezzo con un copioso munizionamento composto di poche grana.le e di moltissimi shrapnels. I cannoni da montagna, a mio credere, debbono essenzialmen te, mi si passi la fras e, essere a passo rapido, posto che una balleria che non cammini , o perchè troppo pesanti di calibro o perchè troppo pesante di composizione, arriverà sempre in ritardo come ' i fam osi carabinieri di OIJenbach , e perciò sarà più d'i mpaccio cl10 di giovamento e converrà bandirla da ogn i operazione di vera montagna . Dopo aver esp resso cosi a largh i tratti il mio concetto e prendendo occasione dalle polemiche sollevate non ha guari dai giornali, dirò su bito che sono parimente contrario all 'adozione per la guena di montagna - e qui intendiamoci bene parlo' esclusivamente dei combattimenti in campo aperto - del cannone a tiro celere come pure all 'impiego di batterie manovranti di mortai. Infatti i vantaggi che a tutta prima sembrano presentare tali bocche da fuoco ed. i portentosi effetti per esse decantati, scompa- iono dinanzi ad un attento esame e si è portati a riconoscere che le ~randì qual ità., l'eccezionalè eJiicacia delle medesime sono più che altro illusorie ed apparenti . Il cannonP, a tiro celere da montagna da milli metri ,i,3 sistema Nordenfeld - che è la bocca da fuoco inviata in Africa e· che sembra raccolga tante simpatie - lancia la sola granata e la scatola a mitr,1i,:lia. - La granata non è a frattura prestab ilita, pesa CQilogrammi 11, 113-i·, ha una carica interP:.1 di 35 grammi e fo rnisce, nomi nalmen te, nelìo scoppio quaranta schegge con un peso medio di circa 28 grammi (3). (t) Per raggitUJgere la mobilità massima arrirn perlioo ad ammettere la formazione delle batterie da montagna su- quattro pezzi. (~ In tendo però semprr. parlare di cannoni e non già di spini::arde, e su ciò mi • ~ riservo lii spiegarm i rn~glio in Sijgu ito. $3) Risulta invece che le schegg'ie prodotte nello scoppio dalla granata del cannone d3 4:t millimetri non sui,erano la deci na.

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' 136

SPECIALITÀ DELLA TA'l"fICA I N MONTAGNA

· .La scat6Ja a mitraglia pesa cÌ1ilogrammi · 1,470 e contiene 79 palleue . . / Il cannone dà 7 da montagna \cincia la granata; . lo shrapnel e la gcatola a rr.etraglin. La grannta pesa chilogrammi 4,280, è a frnttura prestabilita, · ha una carica int.ernn di 140 grammi· e produce in media nell o · scoppio 130 ' schegge del peso medio di 30 grammi. Lo .shrapne) pesn thilogrammi 4 ,470, con~ienè circa 'I 11 O pallette. del peso d1 113 "ram mi (alle pallelte devonsi poi aggiungere le schegge del- . l'in;olucro). La scatola a .meLragli~ infine pesa chilogrammi /4. ,,t 00 e contiene Hm pallette del peso medio di 23. grammi. . Se confrontiamo tali dati in'dipendentemenle d~l tempo; ii evi: dente la enorme superiorità della seconda boe.ca da fuoco, ma se si tiene conto della c~lerità d.el tiro le cose cambiano a vantaggio , della prima. Tale vantaggio però è più ~pparenLe che reale. '· In vero la celerità del tiro del cannon e da 42 mi lli metri ~ pratica ben diversa da quella ,nominale ed i risultati ottenuti in ,'. arie esperienze, a tale scopo eseguite, ci permettono di asserido. Se a ta le circostanza aggiungesi la scarsa e[icacia ·nel Liro e,se si ammeLLe la .necessità di rettificare' il puntame,oto, si viene a rico noscere che in tal-e cannone di celere non rimane che il nome·. Si osservi poi che il cannone Nordenfeld da 42 millimetri ~on ha lo sh rapnel che, come ,è noto, rappresenta un fattore immen~ò di potenza per l'arliglieria campaJe' e più specialmente ancor_a per , quella da montagna, e dato anche lo avesse, per il suo piccolo calibro, sarebbe pur sempre un _proieuile ben misero e di poca efficacia . ' E ciò sussiste pure per i cannoni a tifo celere di calibro magcriore cioè da mi'llimetri 57, 60.. e 61 i qual i sebbene prov.vi~ti di ~ . . shrapnel hanno le pall'3tte o . eccessivamente piccole, ovvero 1n. · piccolo numero. Conviene poi notare che la rapidità del Liro diminuisce in modo ancor più sensibile nel tiro a tempo, dovendosi praticare la gradua- · 'zione della spòletta, e da esperienze eseguite, taie celerità sembra , debba esse,;e ridoua alla metà di quella col tiro a percussione (1).

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(t) La. celerità di. \iro

SpÉCIAU'llÀ DELLA TATTICA 1N MON'J',AGNA

137

A ciò conLribuisce pure il fatto che il tiro a tempo occorre ,venwi · reg,olato sui risultati avuti in precedenza rallen tandone sempre più, la céleri.ti:1. Del resto anche ~li stessi partigiani dei cannon i a t.iro celere convengono nel riconoscere che que$l.e bocche da ·fuoco non si prestano per l'impiego dello shrapnel, e nel dicbianire ciò, banno indubhiamente sentenzialo l'esclusione di esse dall'armamento dell'artiglieri \l campale e da montagna. . (l Lo shrapnel , dice l'Allason, e il tiro iJ_ tempo, devono sotto « ogni aspetto essere preferiti nelle regiÒni montuose, perchè m~« gli~ si prestano a colpire un nemico che avrà · frequente j)oss1« bilità di cop·rirsi colle ondulazioni del terreno . « Collo shrapnel la zona d'azione è molto profonda, può com« peos'are in util misura gli errori commessi nella d·eterminazione « della ~istanza,· e le irregolàritit delle spolette;· finalmente collo « ~5hrapnel e colla spoletta a doppio effetto SÌ· ha la po,;sibiltil di · « raggiungere nel munizionamento del'!'artiglieria la massima sem« plicilà eh.e sia lecito vagheggiare. « E questa circostanza, associala alle altre - la maggior inceru tezza. nella detelminazio'ne della dis.tanza la mio.ore esat- . « tezza del tiro (11) - ·e la minore_ efficacia, mi porta a conclu.« dere che econsiderata nel complesso coi fattori .che praticamente « la c~mpongono, e in relazi~ne a tutte le circostanze che accom« pagnano l'esecuzione dél fuoco nella guerra c;ampale) la potenza « dei. cannoni a tiro ·celere ù molto inferiore a c{uella dei cannon i « ordì nari (2) )>.

1i) L'esattezza dei caunoni a. tiro cel ere non è molta. Basta un -vento ançh_e legger~ 1ier scemarla grandemente. Essa li alquanto maggiore di quella dei cannoni ordman alle brevi distanze, dllcresce molto ra1iidamente ,:ol crescere della rl1stanza ed è già . . . sensibilmente 1>iù 'piccola alle distanze mMie di combattimento. · (2) E ciò tanfo più - osserverù io - so in quest' ultimi verranno applicati quei perfezionamenti, ora in istudio, atti a ridune il rinculo ,id a rendere il tiro sempre più sollecito. , ~Del resto l'indole ri i questo Javt>ro non consente di estendermi maggiormen te (JUesta parto vitale dell'argom~nto ed io non lo faccio per non abusare della pazienza del cortese lettore~il quale, volendo, potrà consoltare il trattato rlel tenente colonnello Allàson sull'im piego dell'artiglieria in gl1e1-r,1, Parte l'V, e l'articolo dello stesso autore compa rso sul'Ja Rivista et' artiglieria e genio - fiun tata luglio-agosto, anno i890, col titolo:. / cannoni a li'ro rapido e i'arti,1fie1·ia. campale.

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teori~a de\ cannone da mHlimctri 4i è di 34 colpi al t'.

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SPECIAI.lTi D E l, LA TA TTICA IN :MONTAGNA

SPECIALIT.\ DEI.LA TATTICA IN MONTAGNA

Ma v'ha di pitl, ed altre ragioni, e forti, si oppongono ancora all'impiego dei cannoni a tiro celere . All'artiglieria campalé e da montagna è necessario di poter scorgere i risultati dèl Liro per apportare al medesimo le volt1Le correzioni ; ora la lieve nuvolell.a prndotta co llo scoppi o dei proietti lanciati da tale bocèa da fu oco non ne permette, spec ialmente in montagna, l'ossen•azione. · Il proietto deve fornire, per offendere il bersaglio, molte sch egte ,e di un peso e volume conveniente per porre essenzialrnente fu ori combattimento esseri animati e dò non si raggiunge coi cannon i a tiro celere pei quali la maggior parte delle scheggie od è troppo voluminosa od {• affatto inoffensiva, · « La batteri a di cannoni a tiro celere è assai ·piìt pesaate di « una da 7 da montagna, val e a di,re occorronc, più muli a Lra« sportarla; non compensando la diminuzione.di calibro , la ma~<( gior quanti là cl i pro iettili che la prima deve a vere in dota« zio ne {11). " I can noni a tiro celere infine auhisognano di munizioni raccolte in cartucce a bossolo metallico coi relativi inconvenienti d'origine; olturatori con tutli gli organi di apertura e chiusura automatica, di scallo, di percussione, di estrazione; necessitano . di affusto e conge~ni speciali per lo pi1'1 complessi e delicati da • bandirsi specialmente in montagna. « ... , , 11 voler portare in guerra campale o di mon la~ma e: cann oncini cosi ridotti non è un progresso n(· una so luzione, « È un ri piego, buono per gli abissini faci li a lasciarsi impres« sionare da avveduti industriali , e, buono per qualche caso spe-. « ciali ssimo di nemico vi cino ed addensato (2). « . , . , , Il cannone da mon tagna da 75 millimetri allualmente « in serrizio da noi, per esauezza, per facil ità di regolare il tiro , « e per efficacia è tanto •prevalente da non potersi nemmeno pa,< rago nare cogli Hokch'kiss ahi,-sini , vere spìngarde piuttosto che « artig lieri e, (l ) / cannoni a tiro ra11ido. -

Gioma.Je l' ltali1i .llilitare e ,1/ai·irta, gennaio t 806,

n. 2~. (2) L'accelerazione del (uoco rimane pur se mprt op11ortuna e rii suprema im;>orl:rnw. nella guerr:i navale cd in 11 nella d'assolilio.o ,li posizione.

13~

« E que,to cannone someggi'.lb ile è portatile con egual e faci « lità, è componibile con maggiora semplicità, è più solido , ed « assai meno soggetto a guasti. . « E sopratutto l)Lilizza ftno all 'ultimo gramma del peso di mu« nizi'oni porlate, munizioni meno costose e. più poderosamente <1 elficacj ( 1) ». ln merito poi all'i mpiego dei mortai , si osser\'a che essi so.no <1ncor meno adatti nella guerra in mont.agna (2) . DifaLLi le batterie di mortai risulterelibero troppo pesanti richiedendo pel trasporto delle munizioni , le q~ali sono eccessivamente pesanti , un quantitativo di muli molto superiore a quello ,,ichiesLo per le attuali bal.lerie da montagna. Il mortaio da 9 poi , non può essere puntato direttamente ed è di sen•,zio poco pratico pei terreni vari ed accidentali della monta~na, l1a un a!Tusto privo di ruote, eseguisc& il solo tiro arealo e non pnò tirare a mitraglia. 1

(t) I. V1Gu1.z1. - Cannoni r, Jiro ce.lere. - Giornale r Ertrcil<• Italiano, gennaio t896, n. l ! . (!J Si esclu,lono naturalmeot•l le azioni di attacco e difesa di posizioni fortificate ed i casi eccezionali In cui couvenà gLierni rn con queste bocche da fuoco località ulevnte c1,111e quali debb:isi battere con tiri curvi i valloni circosL,nti.

G. LANG maggiore tt• artir,lieriu.

(Cont:in11,a) ·

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REGOLAMENTO ITAl>IANO E FRA NCESE SUL SERV IZIO

140

IN

CAM PAGNA

{41

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REGOLAMENTO JTALJANO E FRANCESE : SUL SERVIZIO TN CAMPAGNA

Contin,uazio11e e {i1i.e. -

Vedi àisp1J11sa I

T1ror.o V!Il. - Alime"ntation des troupes. en campagne. · . I

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11 nostro servizio in guerr,1 Lratlerà di ·questo argomento nell.a: · nuova . - Parle II (Servizio delle Intendenze) sollo il titolo Servitlo, di Commissariato e più propriamente ·al. capitolo " Servizio di veLtovagliamenlo -:-- incetLa delle risorse locali ». ·1e mi,mre stabilile col regolamento francese tendono alla realizzazione delle seguen li condizioQi: Non inceppare la liberlà delle operazioni, evitare fatica alle ' truppe, risparmiare il più che sia possibile i viveri trasporlali al ~eguilo .delle colonne .e quellé dei magazzini destinali a· rinnovarli; ridurre allo slretto necessario il nìHnerQ delle veuure impiegatepel rifornimento. , Deve pertanto studiarsi ogni me,zzo per vi vere il più che sia possibile sul paese, conservando intatti i viveri portati dalle truppe- . o trainati al loro seguito. Allorquando le risorse locali riescano insufficenli, si utilizzanQ per quanto è ·possibìle le strade ferrate, i canal i, i l!Uini n~vigabili onde rifornire direltàmente il carreggio reggimentale. La_razione ".i veri· si dislingue in razione n.ormale e razione forte da campagna. 'Quest'ullimn viene assegnata nel caso che si debbano imporre· al soldato delle fatiche eccezionali o durante un freddo rigoroso . A quesle razioni possono aggiungersene delle straordinarie. •

I

I generali comandanti d'armate e di truppe isolate' hanno di:ritto di ordinare il passaggio da una razione all'altm, di prescrivere le sostituzioni o di •. stabilire l'indennità equ ivalente. Vivendo sul paese il diritto di prescrivere le sosLiluzioni è ac· cordato :id ogni ufficiale di corpo o .di distaccamento. Gli approvvigion,1menLi del soldato in campagna sono di qualtro . categorie: . ·I" Vit>res <lu sac Otf 1,le ré.serve porla ti dal soldato e da · consumarsi allorchè ogni maniera à'alimentazione è impossibile; 2• Vi1ìeri <( d(; d6ba rqnemeni » pol'lati dalla truppa e desti nati ad essere consumati su l silo di radunata; 3• Viveri r. ré!]im.&ntaires » trasporlali da apposito carreggio onde assicurare la distribuzione giornali~ra; 4,• Viveri ·trasporLati dai « convois administratifs » delle divisioni o dei quarlieri generali di ciascun corpo d'armata. A.cl essi si annelle un parco buoi e costituis,cono, ·sia un[!. riserva al se guito delle truppe, sia un riforn imento dei treni reggimental i. Le truppe dirette sul sito di radunata colla fèrrovia ricevono gli alimenti nell 7 stazioni di vettovagliamento. Alla parlenza si dà loro le ·razioni di pane, d'avena o di. tìeno per il tragitto. Al loro arri1 Ò devono avere al çompleto i. viveri di sbarc'o. Le truppe che si muo,vono per via ord inaria prelevano gli ali-m.enli dal carreggio d1e le accompagnano recanle i viveri di sbarco e tp1elli reggimentali. Durnnte le operaiioni di ~uerra i viveri detti d11; jotir vengono, per principio, dislrihuiti ogni sera prelevandoli dai carreggi reggimentali o sul sito con requisizioni. · · La. distribuzione viene fatta per compagnia, scruadrone o batteria <lai furiere sotto la responsabilità del comandante l' unilà. I carreggi reggimental i sono riforniti col mezzo di compere ò di requisizioni operate sul sito da ulliciali di approvvigionamento o di intendenza. In mancanza di, risorse locaÌi si ricorre ; i magaz;,,ioi '< de l'artière » riforniti colla strada ferrata o per via d'acqua. Allorchè non. fosse possibile tale sistèma, il rifornimento del .carreggio reg~imentale si farebbe co i convogli ammin iWalivi.. 7

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S UL S E RVIZIO JN CAMPAGNA

REGOLAMEN·ro IT ALIANO E J,'RANCESE

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?er quanto riguarda l'alimentazione presso gli abitanti, le truppe vengono distribuite nelle case dei privati , i quali sono obbligati . a somministrare .ai militari alloggiati il viti o giornaliero ialeramel,lte confeziorn1to oppure da confezionarsi ed in questo cas@ anche gli utensili, il condimento ed il combustibile per la preparazione · del vitto. Anche senza esservi alloggiate, le truppe possono essere mandate presso .i privati per ricev~rvi il vitto. Pe,· l'alimen- · tazione dei quadrupedi è preferibil e la requisizione dei foragii opde distribuirli nei modi soliti.

Questi vengono riforniti o con risorse locali o coi; approvvigio namenti del convoglio ausiliario delle sussistenze. · Alime1itazione presso gli abitanti . - l generali ·d'armat11 e corpo d'armala possono far nutrire gli uomini ed i cavalli dagli abitanti, s'ia contro rimborso , sia grntuiLameut.e se· si è in pae::e nemi co. Questo procedimento si adopera i;iormalmenle per i piccoli di staccamenti. ' · La _cavalleria operante sul davanti delje colonne deve più di qualunque altra truppa vivere sul paese. Essa non trae · al suo seguito i Yiveri dit y'onr.: le distribuzioni sono fatte all'arrivo all'accantonamento per la sera e la mattina dopo, Le vetture vi veri del c,11Teggio reggimentale possono, dietro ordine del comandante, o essere lnsciate a disposizione del corpo, come avriene per le altre truppe, o riu nite in un sol gruppo • onde costituire il convoglio <li riserva della divi sione. · "' Anche da n?i si pronecfe al .vettovagliamento in tre moài, cioè · • · per· mezzo delle risorse locali, col sistema dell'a!fluenza e con vi-"'veri di riserva. Il primo è da preferirs.i, si ricorre al terzo quando rion ,se ne possa fore assolutamente a meno. Noi non possediamo che una sola specie di razione di vi~eri ordinari della normale però , nelle giornate di slraordinarie fatiche, i comandanti di corpo d'armala o ,di divisione stabil iscono quale · aumento .debba farsi alla razione normale. Si possono surrogare . i vi veri con altri generi. L'incetta delle risorse loç~li ~i f~ C(ln compere o t'.On requisizioni. ', · Voiendo ricorrere al sistema dell'allluenza i nostri mezzi consistono: del carreggio reggimen~ale reèante una razione di viveri meno la carne fornita alla tappa "dalla sezione sussistenze. 1 convop;! i reggimentali francesi portano COll' sè · ia carne mace_llala e non hanno sezione sussistenze. · Le sezioni sussistenze si riforniscono alla co lonna viveri èhe fa la catena colle sue tre sezioni mettendosi in relazione col, maaaz. Q zino a~vanzato viveri ordinari, che alla sua volta fa capo, col car.:. raggio del treno borghese a disposiìione, al depo5i1o centrale o ad un deposito intermedio.

TITOLO

TX. -

Réquisitions.

Verrà. traLLato molto diffusamente nella Parte 1f formando un capitolo del servizio di vettovagliamen,Lo. Secondo il regolamento francese, i generali hanno il dirillo di imporre requisizioni e possono delegarne l'esecuzione ai funzionar i delle intendenze, ai comandanti di corpo e di distaccamento. Nessuna requisizione può essere eseguita se non in virtù d' un ordine scritto e 1 firmato da un'autorità avente qualità pei· re,quisire. Chi ordina una requisizione de,;e rilasciare ricevula del g-cnei·e fornito. Si insiste sulla .conveilienza di non ricorrere alle requisi :zioni che in mancanza di qualunque al tra risorsa,. sulla necessità di disciplina e della più severa e pronta repressione del,!li abusi di autorità e degli altri di saccheggio. Gli ordini di requisizione sono rivolti dal!' autorità mii itare a ,quelle municipali ed in mancanza alle notabilitil locali. Dietro rifiuto di queste l'au torità militare ricorre alla forza per provvedersi delle derrate _occorrenti. Circa le contribuzioni in danaro il regolamento · dice esser · necessario in paese nemico di sostituire, alla requisizione delle prestazioni in natura, delle contribuzioni in danaro, le quali devono essere sempre ordinate dal comandante in capo. Le norme che verranno prescritte nella II Parte del nostro regolamento sono pressochè analoghe, traùandosi però, pitt che di norme , di prescrizioni per l'esecuzi one del servizio, la II ·Parte è molto particolareggiata. •

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. R:EGOLAMEN1'0 lTALIANO E :FRANCESE

, : O_ltr~ le r~quisizion! reg-olari e forzate annoveransi le requisì. z1on, d1 marcia le quali debbonsi eseguire lungo la zona di marcia da drappelli posti fra l'avanguardia ed il (rrosso, comandati d; . 1·1. .:, ufil c,a T1To.LO · X. -

(Des dètachements).

Non lrova riscpntro nel nostro regolamento, il. quale però ne fa cenno al N. H nel capitolo .: « Servizio delle truppe » che classifica i distaccamenti fra i servizi esterni. Per i medesimi si comandano, in massima, inte6 riparti Moanici e vi si fanno concorrere le varie i,trmi in reisura divers~ ~econdo la natura del ser,,izio. Nel regolamento francese si dit maggior imponanza al ser\Tizio di di~tàccamento e pertanto si scende nei particolàri qni riassunti". Le frazioni delle diverse arr~1i che entrano a far parte dei dislac-· . camenti devono essere sempre unità intere. '\ In ogni corpo· le ·truppe sono destinale secondo ,rn turno di servizio. Il comandante d'un distaccamento è sempre designato dall'autorità che ha ordinato là formazione del distaccament~. Esso deve · essere comandato possibilmente da un uffiçiale, superiore in orado a quelli di ciascuna Trazione dipendente. Essi hanno a11toritàn.d'uil comandante di corpo per lél po_lizia, la disciplina ed il servizio della truppa sotto . i loro ordini. Se;rnl)no 1ioi: i déttag!i' per la preparazione delle operazioni, la condot~a dei distaccamenti aventi per ~issi·one una sorpresa, l'attacco d un convoglio ed in(ìne un articolo (109) sulle prese belliche. TnOLO

XI. . -

Réconnaissances.

Trovano il loro corrispondente- negli articoli 60-6·1. L'obbiettivo, la composizione dei drappelli incaricati di tali 1~i:<;sioni, il modo di esecuzione delle medesime si equivalgono nei d'.ie regolamenti; il francese accenna ancora aJle ricognizioni offensive, che per essere del dominio del combattimento richiedono quanto è prescritto nel titolo che tràtta dei combaltimenti stessi.

14,5

SUL SEltvIZlO lN CÀMP.AGNA

Come si è gia notato, n~I nostro regolamento queste operazioni non costituisèono un titolo a sè, ma venn~ro messe in testa al servizio di avanscopertn: che è al postutto ima grossa ricognizi,,ne~ TITOLO

XII. -

Des conuois et de leurs escortes.

Segue presso a poco l'ordine del corrispondente capitolo del regolamento italiano il quale tratta di questa materia nei numeri 57 e 58 subito dopo le norme di sicurezza essendovi qualche analogia fra le scorte che pr(lteggono un convoglio di carri o di prigionieri f. quelle che coprono delle truppe in. marcia od in staiioirn. TITOLO

XIIl. - Seruice de la Gendarmerie aux armées . .

Questo serv1z10 ha un debolissimo riscontro nel N. 108 dell.-. lPar:e del nostro regolamento, per ·contro la JI Parte (S,wv'izio delle i~tendenze) tratta distesamente di questo servizio il quale ha per oggetto: 1

li) Il servizio di polizia gen_eriil~. b) Il servizio di salvaguardi~, i sen1 1z1 di scorta , di guida e di guardia, presso gli stati maggiori. o) Il servizio di corrieri posÌali. d) lnc.ombenze o missioni speciali di fiducia. Il regolamento francese tratta esclusivamente del servizio di polizia. La gendarmeria viene incaricata: 11° Della ricerca e della constatazione dei crimini, del iui e contravvenzi'oni, della ricerca ed arresto .dei ,colpevoli·. 2° Della polizia e del mantenimento dell'ordine nella zona. 3°,Della sorveglianza degli individui non !Uilitari cl~e seguono le truppe. 4° Dell~.-r iunione, direzione e polizia dei treni reggimentali. I vari capitoli tratÙrno poi partitamente, dell'organizzazione della gendarmeria, delle pri gioni , della ricerca dei delitti , della sorveglianza sul personale militaye e borghese.


\. 146

T ITOLO

XIV. - ·Du oombat. (Lo stesso argomento .. viene da noi trattato nei nwneri dal 103 al 110).

P.erò mentre il regolame9to italiano limi tasi a citare delle sen1eoze e delle norme che possono servire tanto all'umile soldato che al generale in capo, il francese, dopo aicune premesse, tratta de)le varie fasi del combattimento ed espone per ciascuna di esse le modalità inerenti allo svolgimento delle medesime ed al gìud1.:.. zioso impiego delle forr.e per conseguire la villoria. . Oltre a questo in un ti tolo special.e, tratta della proprie1·à e modo di funzionare delle varie ;irmi copibatlenti, poi in successi vi capitoìi, dell'azionE\ del comandante, esposta con scrupolosa curn, dei doveri degli ufficiali e dèi solqati, infine del _s en~izio sanitario durante l'azione, .delle misure da prendersi dopo il com-.· . battimento, per l'insegni mento e pel servizio di sicurezza, le posi• zioni da _occupartarsi, il modo di· assicurare le distribuzioni, la: ". ricerca dei fe riti, il seppellimento dei morti dopo averne constatata r idemità, infine dei rapporti da Lrasmetlersi dalJe varie nnità dopo un fatto d'armi. ' · In questo lungo titolo la nota dominante è l'offensiva, la sola, dice il regolamento francese, che permetta di ottenere dei risultali decisivi mentre la difensiva passiva è votata é!d una sicura disfatta e quindi da proscriversi assì:>lutamente. li nostro regolarnento tràua del contegno e doveri nel combattimento di ciascun militare, insiste suÌ l'.opportunità di u~' illuminata iniziativa il cui principio, che ·-è tra i più potenti fattori di vittoria, applicasi a tutli i gradi irt ragione-della responsabilità che a ciascuno compete, infine delinea nettamente i doveri dei comandanti dei vari riparti e degli ufficiali di stato maggiore i quali, oltrechè tenersi al corrente della situazione, devono porre ogni loro impegno per la fedele interpretazione del pensiero e per la esalta trasmissione degli ordini del loro comandante diretto.

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REGOLAMENTO iTALIANO .E FRANC ESE: SU I., SE!tVI¼10 IN CAl\fPAJ,NA

NOTIZIE POLITIOO-~fILIT ARI

L'avvenimento della quin~liciua ù I' arri,·o in I tal ia del primo sca• glione degli e~ prigionieri, col maggiore Nerazzini latore del testo del trattato di pace. . Giunsero a Napoli col piroscafo Adria nella notte dal 1° al 2 e, per evitare ipco_nsu lte dimostrazioni popola ri, furono fatti sbarca1;e, nelle prime ore del mattino ed acquartierati ai Grani li, donde nei giorni seguenti, alla spicci'olata , partirono daséuno per la propria destinazione. Erano in tutto sette ufficiali, fra cui due medici: e duecento otto mili1ari di truppa. A dimostrare sempre maggiormente quanto accanita sia stata la battaglia di Adùa e disputata pgli Abissini la ,yittoria, giova notare che, io questo primo scaglione' ben due ufficiali e centoveu- · ' ticinque ucrnini di truppt1 portano il ~egno di ferite in combattimento. li secondo scaglione è in marcia da Adis Abeba per I' Harrar si ca lcola che possa giungere a Zeila verso la fine del mese còrreute. Sarà di circ:i ,150 uomini, pei·ch~ I~ difficoltà di approvv1gionameoto lungo la via , ,;pecialmente per quanto riguarda l'acqua, hanno consigliato d_i non fare scaglioni.troppo forti. Frnttanto apposite stazioni di rifornimento furono impiantate fra _Zeila e l'Harrar, e la Croce Ros.sa con:tinuù ad inviare generosamente all'incontro dei reduci soccorsi di viveri di vestiario e di denaro. Si calcola che ai primi di aprile tutti i prigionieri possano essere tornati in Italia. Le notizie recate intorno al trattamento avu to da essi durante la - prigionii,1 sono ~ Iquanto contraddittorie; si vede che vi furono i tra~tati bene e i trattati male, secondo il capo da cui, ~ipendevano. Tutti sono d'accordo soltanto nt!I narrare gli orrori della marcia dal Tigrè allo Sr:ioa, dnrante la quale molti ammalati e feriti morirono di fame, di stenti, di maltrattameuti; e tutti ammettouo pnre che, giunti a destioitzione, le cose migliorarono sel1beue io_ differente misura per ·crnesti e per <1uelli, finchè il trattamento divenne genernlmeu~e merf duro quando, giunto Nerazz.ini :ilio Scioa, crebbero le probabilità di pace..Mòl,ti poi dei pati m~nti ;,offerti dipesero piuttosto dallo

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NOTIZIE P OLITICO-MI LITARI

inu sitato genere di vita, e dall11 mancanza dì tuttoriò che è un lusso per l'abissino, ma una necessiti\ per l'europeo, che dal malanimo <lellt'popolazioni . e delle autorità.

La sera del 2 Nerazzini ru a Roma, e !381 g1orui seguenti venne ricevuto dal presidente del Consiglio, dai ministri della guerra e della marina e dc1 S. l\I. il Re. Il ,i venne pubblica to il testo ciel trattato di p:ice e della convenzione relatin1 alla restituzione dei prigionieri. Sono due' docnmeoti cl'importanz.t storico-politico-militare cbe giova riportare testualmente: Trattato di pace tra il Regno d' Italia e I' T?npe1·0 d'Etiopia. ~cl nome ,lolla Santissima Trinità, Sua .Maestà Umberto I, Re d'Italia, e Sna Mac~tà l\Ienelik II, Imperntore di Etiopia, desiderosi di met- 1 tere lìne alla guerra e cli fare riviYere l,1 loro aniica amicizia, hanno stipulato il trattato seguente: Per _couchi1~d.ere. questo t~att11to S~ia Ma~stil il Re d' Itali:.1 ha d~ • legato rn qnahra d1 suo 1nv1ato plenipotenziario il ma~<1iore dottor Ce0 sare Nerazzini, cava liere dei Ss. Maurizio ~ Lazzar;, ufficiale del1a Corona d'Ital ia. I pieni poteri del maggiore Nerazzini essendo stari riconosc1ut1 m buona e dornta forma, Sua Eccellenza il signoT mag1ior Nernzzini , in nome di Sua Maestà il Re d'Italia, e sua Maestà ìVIenelik II, Imperatore di Etiopia e dei p::iesi i;a l la, in suo proprio ·nome, l11mno convenuto e Cl)ncluso gli arri coli s,eguenti: · Art. 1. Lo stato cli guerra trn l'Itali11 e l'Etiopin i· defi nitivamente terminato. In couseguemrn vi sa rà pace ed amicizi,1 perpetua tra Sua Maestà il He d'Italia e Sua !Vfaesrft l'Imper:itore d'Etiopia, come tra i loro successori e sudditi. ' · Art. 2. Il trattato couchiuso a Outchalù il 25 mMzo 188·1 (corrispondènte al 2 maggio ·1889) è e resta dclinitivamente annullato, così pure i suoi annessi . Art. 3. L' Italia riconosce l' indi pendenz:i assoluta e senza risen:a' dell'Impero etiopico come Stato sovranù e indipendente. Ari. r•• Le due potenze contr:ienti, non nveudo potuto meuer$Ì d'accordo sulla questione delle fron tiere e desidcro5e, ciò nondimeno, di conch it~dere la pace senza ritardo e di assicurare t:osi ai loro paesi i benefici_della pace, 1'> stato con venuto che, nel periodo di un anno, a datare da oggi, delegati di fiducia di Sua Mae~tà il Re d' Italia e di

NO'l'IZIE POL!T!CO-)!IL!TAR(

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'Sua Maestà l'lmperalOre di Etiopia stabiliranno, di amichevole accordo, •le frontiere definitive. Fino a tanto che queste fronti ere siano state cosi stabilite, le ·due •parti contraenti convengono di osserva re (observer) lo statu quo ante, proibendosi rigorosamente dall'una e <la ll' ,iltra partP, di varcare la 'frontiera provvisoria, determinata dai corsi dei fiumi Mareb, Belesa ,e ~luna. Art. ~ Fino a tanto che il governo italiano ed il governo etiopico :abbiano, di comune accordo, fi ssate le loro frontiere definitive, il governo italiano si impegna di non fa re cessio.IJ.e qualsiasi di territorio -ad alcun' altra potenza. Nel caso, iu cui volesse abbandonare di sua propria volontà una parte del territorio che esso ritiene, esso ne farà .consegna all'Etiopia. Art. 6. Allo scopo di favorire i ra.pporti commerciali ed industriali tra l'Italia e l'Etiopio, accordi ulteriori potranno essere c.onchiusi tra :; due governi. Art. 7. Il presente trattato sarà pa rt~cipato alle altre potenze a cura 1 ,-dei due governi contraenti. • Art. 8. Il presen te trattato doVl'à essere ratificato dal governo itai iano nel periodo di tre mesi, a dotare da oggi . Art. 9. Il presente trattato di pace, conchiuso in questo giorno sarà -scritto in amarico ed in francese, in due testi esattamente c'onformi e sfatti in due esem plari firmati dalle due parti , dei quali uno resterà nelle mani di Sua ~faestà il Re d'Italia e l' 11ltro nelle mani di Sua 'Maestà l'ImperatC'M di Etiopia . · Essendo interamente d' accordo sui t.erm ini di · que~to trauato, Sua :Maestà Menelik II, I mperatore di Etiopia, in suo proprio nome, e Sua Eccellenza il maggiore, dottor Cesare Nerazzini, in nome di Sua :Maestà il Re d'Italia , l'hanno approvato e munito dei loro sigilli. Fatto ad Addis-A beba, ii dieciassette Te-Kemt mille ottocento otftantanove ( corrispondente al '.26 ottobre ,1896). Convenzione relativa alla resti tuzione dei prigionieri di guerra italiani. - Nel nome della Santissima Trinità! Fra sua i\laestà l\lenelik II, Imperatore d'Etiopia e dei paesi Galla, ·e Sua Eccellenza il maggiore dottor Cesare Nerazzini, inviato plenipotenziario di Sua Maestà Umberto I Re d'Italia, è stata stipulata e :conciusa la seguente conYenzione : d' I.Art. ·I . Come conseguenz:i del trattato di pace fra il Re<1no 0 'ta lta e l'Impero d'Etiopin, firmato oggi, i ,prigionieri di guerra italiani, ..trattenuti in Etiopia; son" liberi. Sua Maestà l'Imperatore di Etiopia lO -

A~NO Xl.li.


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NOTIZIE PpLI't'ICO-MlLITARI

s1 impegna a riunirli nel più breve termine possibile ed a consegnarli ad Rarrar al plenipotenzinrio italiano, non appena il trattato di pace sarà stato ratificato. Art. 2. Per facilitare il rimpatrio di questi prigionieri di guerra e per assicurare ad essi tutte le cure necessarie, Sua Maestà l'Imperatore di Etiopin autorizz:i un distaccamen to della Croce Rossa Ita liana a venire fi no ·a Gueldessa, Art. 3, Il plenipotenziario di Sua Maestà il Re d' Italia, avendo spontaneamente riconosciuto che i prigiouieri sono stati oggetto della più grande sollecitudine da parte di Sua Maestà l'Imperatore d'ELiopia , constata che il loro mantenimento ha imposto spese considerevoli e cbt', per questo fatto, il Governo italiano è debitore verso Sua Mae,tà delle somme corrispondenti a quéste spese. Sua Maestà l'Imperatore di Etiopia dichiara di rimettersi :illa ·equità del Goveruo italiano per indennizzarlo di questi sagri fici. In fede di che, Sua Maestà l'Imperatore di Etiopia, in suo nome proprio, e Sua Eccellenza il maggiore dottor Cesare Nerazzini, in nome- · • · di Sua Mr.esJà il Re d'Ita lia; hanno approva to e munito dei loro si"'- · gilli la µresente convenzione. Fatto ad Addis-Abeba, il 17 Te-Kemt 1889 (corrispondente al 26 ottobre 189ti).

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Il I '

' Questo trattato e annessa convenzione furono argomento di lunghe ed aspre polemiche nella stampa periQdicn, benché dopo il sunto datone dal telegrafo, nulla di realmente nuovo abbiano portato a conoscenza del pubblico; ma il paese in generale fu lieto di questo risultato ottenuto che parve ed è migliore ~i quanto potevasi rrgionevolmente sperare dopo In sconfi tta di Adùa, coli' aggravante di 150(} · prigionieri rimasti come pegno io mano al nemico. Durante le tratLative la tranquillità più perfetta ha durato nell"Eritrea e vi continua ancora, tanto all 'interno quanto sui due conJìni. Ultimamente· .. corse voce che i dervisci avessero invaso il territorio dei Beni Arner e, fatto grandi razzie, ma poi si venne in chiaro che tutto riducesi ad, una. piccola scorreria fatta nella seconda metf1 di <l icembre da , unn banda dipendente da Osmrn Digma nella regione al nord di Agordqt e nel basso Barkn. Questa condizione di cose nell'Eritrea ho permesso al governo d~ annuire alla domanda del generale Daldissera di .essere esonerato dalla

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NOTI ZI E p QI,JT! CO-lllLIT.A RI

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·ca d"i oovernatore e tc,rnare in Italia n comandare il su'o corpo e · t y· · d'a rmata. Probabilmente sarà nomin:ito in i:ua. vec1-1 11 genera e '1~ano attuale vice-governatore. ' . . , . Resta, è vero, pendente la quel-tione dei confini che 11 trattato ~1 pace non ha determinato, ma, data la b~ona volontà da a~b~ I~ par~i, siffatta questione non può essere cnusa c.11 nuov~ c~m pl.1 caz1?n1. Menel1~ ha interesse e desiderio di vivere iu pace con no,; I ltaha poi è stanca d, contese, che nella migliore ipotesi lrnnno per effetto .un enorme spreco ,di danaro,· e qualche· voll:i possono finire con un d1sast1:o. Ciò che attualmente ci abbisogna nell'Eritrea è la s1_curezza . uon mantenuta col la forza delle armi, con aggraviò del bilanc10, ma risul~ tante naturnlmen te dall'accordo coi vicini. L'Eri trea deve cessare . <f1 essere per l'Italia una cousa di danno lìn:inziario e di debolezza m,h-. tare. Per ottenere questo scopo, non deve sembrarci troppo g~ave, 5e fosse necessario, il sM:rilìcio di poch i chilometri di terreno steri le. Ciò cbe importa è rinforzare l'esercito e l:i marina in Enropa, _rer non essere sorpresi imrreparati da aV\'enimenti che po~sono. c~ml~iare la foccia delle cose nel bacino del Mediterraneo: avven1me~t1 d1 fion te ai quali l'avere o non aver.e una colonia nel Mar Iloss•> diventa questione affatto secondaria. Fr:i poco il maggiore Nerazzini tornerà allo Sci~a, appun to _per d~finire la questione dei confini e Mabilire l'indennttà da pagarsi per il mantenimento dei prigionieri; nè v'è dubbio che saprà cond~u~e a termine con sodclisfnione del pae,e i negozi già cosi bene avvia~1. Frattanto il comandante Sorrentino, colla naYe Elba e con un distaccamento di ascnri preso a Mas,;:iua, è in viaggio per il Benadir, onde assicurare i punti da noi occupati imi la $piaggia; il caso del cap1w~o 1 · · aIl''mteroo,' ed Cecchi renderà più prudenti· ,le esp Iorazioni , è ·"' perab1 . . •e. che l'Africa, per qualche tempo almeno, non dia più grossi fosudi ali' Italia.·

cari

**'I-

Il Senato riaprì le sue sedut.e il giorno 8, ma finora nes:;un p~ogetto d'interesse militare venne in discussione. La Camera non le riaprirà fino al 28. . . Ci tro,•iamo dunque per le <]nestioni milirnri in un pe~1odo. d, sosta, che sarà' di breve durata, percbè il nuovo rrc,getto di ordrnam~nto dell'esercito è sempre all'ordine del giorno e verrà forse in discus~1one tra i primi alla riapertura clf\lla Camera.

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NOTIZIE POLITICO-M!LITARI

NOTIZI.E POLIT-100-'MILITARI

Pochi g'iorrnlli finora trattarono di quesio progetto e; fta essi, nessuno per oppugnarlo direttamente. , Oram~i il ~aese' è. per$uaso della sua necessità, della sua' urgenza. An~he g10'.·1Hrh. che · poco tempo. ad<~ietro avevano sostenu\o i progetti dell on. RLcou,; fon~ati . sull;i. r1du:'wne de lle unità organiche e quindi . della forza dell esercllo lll tempo d1 guerra (per-mettere dicevano es ·i l'orga~ico in armoni~ co! bilancio) oggi che il bilanci~ venne aumesn~ · tato di qualche milione convengono nell'utilità _di non sconvolvere dalle ba~i l'ordinamen~o a.ttu.ale come avrebbero fa tto quei pr~getti: m,; consolidarlo dandovi m1gl1or.o asseuo, sfrondando i rami meno utili a ben~fizio degli altri. e commisu11a1~d~ meglio. le spese per avere in tempo d, pace la maggior forza poss1bile, senza detrimento della forza di guerra; al che appunto tende il progetto del}'on,. Pelloux. Non sapphimo se in . P~rlamento questo avrà la .sorte così benigna come nella. stampa per10d1ca; può darsi che taluno, per smania d'iu-' povare tornando all'antico o per i pochi milioni aumentati nel bilancio della guerra, e tal altro per puro spirito di partito lo .combatta 0 ,'aJ.; •· meno gli nllghi il voto, ma ia sua approvazione può ritenersi sicur-a · anzitutto perchè l' opinioni\ pubblica si è. oramai manifestata chiara~ mente, e poi perchè diminuire la . forza dell'esercito e il bilancio dt;lla ,guerra, mentre le nazioni che ci stanno d'intorno spinaono ì loro· à _ mamenti fìno all'estremo limite e la situazione interna~onale è tan~o . malsicura, im porta una responsabilità che solo i nemici delle istituzioni. possono leggerm ente affrontare. ·· Quindi ci sembra fuor di luogo mettere innanzi , 'come fanno certuni I' opportunità di sciogliere Ja _Camera anche per assicurare il trionf6 dei ·progelt! mil itari. Su questa ·opportun it~ 0011 discutiamo ma il t'.·ionfo dei. pr~getti n~ilita.ri -lo riteniamo assicurato anche con' questa Camera ; s1c;che lo sc10glimento della. medesima, considerato soltant.o d~l p~nto di yista degl'interessi mil.itari,' sarebbe una perdita di te~p.o ~ nient altro.

Resta quindi abrogat,o l'Atto n. 2.0\l del 1894- in quanto si riferisce · alle rassegne di rimando e l'Atto n. 20 del 1:896. . In vista degli stretti rapporti di servizio che, in caso di guerra per la so1·veglianza e difesa delle coste, ~n caso di epidemia , per lo stabilimento dei cordoni sanitari, ed in molte altre circostanze, devono necessariamente passare fra i militari del regio eserr,itq ed il personale delle capitaoerie di porto, ed in seguito ad accordi presi fra il Ministero dell11 gnerra e quello della marina, fu stabilito l'obbligo reciproco ' del saluto fra i militari del regio esercito ed il personale delle capitanerie di porto . . . Il Giornale mil·ita1·e ha pertant~ pubblicato l'assimilazione di grado del· personale delle dette capitanerie. Fa la visita pel primo chi è di grado inferiore; a parità di grado, J'aùtorità che arriva fa ia ,visita per la prima. La visita ha luogo in grande uniforme e chi la riceve deve ·restituirla. entro 2.i ore. Gli uf6ciali .generali non restituiscono personalmente la visita. Per norma delle autorità militari e civili il Ministero ha pubblicato il riparto fra l'esercito permanente, la milizia mobile e la milizia ter, ritoriale delle varie classi e categorie obbligate al servizio militarn alla · d.a\v del, 1° gennaio 1897. Vennero pubblicate le norme- per i corsi d'istruzione che avranno Juogo presso la scuolr. centrale di tiro per la fanteria nell'anno ·I 897, dei quali alcuni saranno per ufficiali, :iltri per truppa . Cor si per ii(ficiali. - a), Corso per ufficiai i di armamento da I ,1° marzo al 5 maggio; b) corso per uffic:;ial i zappatori dal ·12. maggio al 31 luglio. A ciascuno dei due corsi sopra indicati ogni reggimento di fanteri:i, bersaglieri ed alpini invierà. un ufficiale scelto dal comandante del corpo fr11; i sottotenenti anziani, o, fra i tenenti poco anziani, dotato di tali qualità d:i' far presumere che riescirà bene nella specialità dei corsi , cui viene destinato. · Cor·i;i per zappatori di truppa. - 1• corso ~al 16 febbr:i io a.I ·I .i, aprile ; vi prenderanno parte 3 ~aporali, allievi 1,appatori .o soldati di ciasèuno dei reggimenti di fanteria e bersaglièri dei primi sei corpi d'armata. 2. 0 . corso dal '16 aprile àl ,12 giugno: vi prender,;inno parte 3 caporali, allievi zappatori o soldati di ciascun bà uaglione alpini. !1° corso .dal al ·IO ae:osto: vi 'prenderanno j)arte 3 caporali, . ·1/~ oaiuano o ., allievi znppatori o soldati di ciascuno dei reggimen ti di fanteria e bersaglieri degli ultimi sei corpi d'armata . ·

~ra. I.e più (mportanti. disposizioni d'interesse militare emanate nella· qumd1cma notiamo le seguenti: Tenuto. conto det'l'esperienza di quasti ultimi anni e per regolare e ~en .P1:ec1sare le norm~ relati ve al servizio delle rassegne di rimando, 11 m1n1stero ha determinato che al capo XVI dell'istruzione complemen tare al regolamento sul reclutamento ne sia sostituito ìrn altro che venne pubblicato dal Giornale 'militare.


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N0TIZIE POl,ITICO-)[!LITARI

Yen nero pubblicate }e seguenti norme ·per gli esami d'idoneità al1'11vanzamento ad anzianità ed a scelta dei tenenti commis·sari. Nel prossimo~mese di :iprile e nei giorni, che saranno in serruito indic;.ui, avranno ì uogo gli esami di idoneità all'avaniamento ad anzianità ed a scelta, pei· tenenti .commissa'ri con anzianità · sin; a tutto l'anno 1891 ,- i qua li siano giudi'.lati meritevoli di avanzamento dalle Commissioni compilatrici delle note caratteristiche e non si-trovino nei casi d'esclusione. Gli es:,rui per l'avanzamento ad auzi:rnità saranno in iscritto ed orali: cd avrllnno luogo sulle materie e iu base ai programmi riportati ne}l'Atto 1 H della Raccolta delle d:sposizioni in vigore. L'esame in iscritto avrà luogo presso i comandi di e.or.po d'armata, nella circo$crizione dei qual'i !fanno sede le ·direzioni o rrli uffici cui gli esam inandi sono addetti. · · i,, L'esame orale sarà dato i'n Roma. La chiamata agli esami in iscritto avrà luogo .mediante inserzione . nel bo'llettino ufficiale, nel quale -verrà indicato il rriorno in cui i con- . correnti dovra nno presentarsi 'ai comandi d( corpo" d'armata . L'esame a scelta avrà luogo presso i comandi di corpo q'armata'è consisterà nello svolgimento dei due temi spriui dati . dal Ministero · i quali saranno comunicati e svolti in due giornate successive. All'~sarn_e. specia_le anzidetto potra nno concorrere soltaoto q'uei tene~ti . comm1ssan I quali avendo riportato l'idoneità in tutte le materie .nel-· l'esame per anzianità, con un punto medio finale non' inferiore a 16 · ne facciano domanda. '

NOTIZIE MILITARI ESTERE

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noma, 12 gennaio ~897. x.

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. FRANCIA

Disposizioni per l'Indo-Cina. - Fra il governatore genera le delt'Indo-Cina signor Rousseau (testè defunto) e i.I genernle Bichot, furono ;prese di ,pieno accordo, le seguenti disposizioni: . . . . 10 In vista della scomparsa defle grosse band~ dei p1rat1 e dei progressi della pacificazione, alla missione puramente militare deH'esercito -è sostituita una missione di ordinamento, nella quale incombe all'uf.ficiale un triplice còm pito: A) Un còmpito diplomatico, al fin<, di · stabilire sulla frontiera una polizia mista, per la quale i coma nòanti di zona, come còmgiis- · sari, e, gli uffìcialj subalterni· come comandanti dei ,posti doppi, ,debbono mantenere éostanti relazioni colle autorità chinesi, conforme alla -éonvenzione $tipulata a Pechino ne_J 1'895. · B) Un còmpito politico, inspiranòòsi, rispetto agli indigeni, alla politica di razza, i cui princi pii ·fu rono formulati dai colonnelli Pen· nequin e Gallieni, e l'applicazione dei quali richiede uno studio profc,ndo del paese, delle sue tradizioni e de' rnoi abi tanti. ç) Un còmpito 'amministrativo per richiamare alla vita i paesi, · nuovamente occupa.ti, aprirvi strade, rifo11marvi dei mer.cati, ricosti-tuirvi i centri di popolazione. 2. L'eventualità di grosse operazioni di .guerra dev'essere eliminata salvo ·un'imprevista modificazione della situazione. 3. Devesi pure mettere da banda il .progetto di ricostituire le bri{late, le quali sovrap,porrebbero un i~granaggio ai eoµY_andi di territorio, .ai quali importa di lasciare la maggiorfl iniziativa-ed indipendenza possibile nell'ufficio d'ordinamento che loro spèua. · 1t,'. 'È necessah0 d'orientare ·nettamente a questo spir1to. veramente -colon iale tutti ~oli ufficiali dei territori milita ri, di incoraggiarveli, e . -di tener loro il massimo conto dei risultati ottenuti. Coloro, del resto , -che se ne son0 inspirati, vi ~anno sempre trovato il più potente e {

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NOTIZlE MlLlTARI ESTER.E

NOTIZllll MILlTAIU ESTERE

fecondo interesse. Nell'applicazione, è il caso di trarre maggior partito· dall'istituzione del settore - sotto-divisione del circolo o zona, che corrisponde al comando di un capitano cd agli chau o huyen degli indigeni - e di sviluppare sempre più l'iniziativa del suo capo e le sue attribuzioni. Delimitazione della frontiera del Tonchino. - Giusta un telegramma del 17 dicembre '96 da Hanoi al ministro delle Colonie, i• lavori di defioizioue della frontiera ch inesc, cui attendono il colonnelloPennequin e il mandarino Li Cou, sono spinti attivamente, e la pa·cifi caziooe completa déllc regioni de~ Tonchino prossime al Yuu-Nan; sembra assicurata per tutto l' inv_eruo, senza che siavi bisogno di ricorrere a Ila forza. Progetti di legge relativi all'artiglrieria territoriale. - L'ordinamento attuale dei corpi territoriali d'artiglieria ·presen ta dal punto di. vista ·amQ'linistrativo parecchie difficoltà, poiché trattasi di molte unità. Il ministro della guerra ba perciò pregato la Commissione militaredella Camera di prendere in esame il progetto di legge a quest'uopo.· presentato sin dal 1894- dal generale Marciar: La Commissione· ha approvato il progetto di legge del quale eccon~ il te5to:

UOMIN I A DISPOSIZIONE DE Ll.'ESERClTO AT'l'IV~:

a) gli uomini di cui ali' artico lo 23 della legge 1o luglio 1889, ~ppartenenti alla classe del 189~: b) !!li uomini di cui all'art~colo. 2·1 e 22 della ~tessa leJge ~ppar1enenti alla classe 1893, i quali prima del 1° aprile 1891 , ~vranno ~nformato il generale comandante della souodivisi~ne di regione del loro domicilio, della loro intenzione di concorrere m seguito al grado d'ufficiale di riserva. UOMINI DELLA RISER\'A:

gli uomini di tulle le armi della riserva dell'esercito altivo delle

Articolo unico.

,classi 1886 e 1890; · . ali uomini della riserva dell'esercite, attivo delle classi 1887 e 189·1 o . •dei reaaimenti di fonteria d'I l'ISen'a. Dis;:sizioni speciali. - Le manovre d'autunno avranno luogo da lunedì. 23 11 rroslo aI In domenica ·I 9 settembre. . 1·reaaime;ti di riserva di fanteria (battaglioni 4°, 5° e 6°; compagm~ di dep~~to 28a, 29a e 30a e sezioni fuori riga) saranno chiamati ~Ile armi ,durante il periodo cbe intercede fra la partenza della classe anziana e la ,chiamata òegli inscritti. Esercito ten·itoriale. - Gli uomini deWesercito territoriale della ~las~e •I 88 1 appartenenti: al treno degli equi paggi ; · . . .· . , . . . . alle sezioni dei commessi ed operai mil1tar1 d amrn1n1straz1one, alle sezioni di infermieri; alla gendarmtiria. . . .. . . Riserva dell'esercito territoriale e dei ser·vizt atm/.ian. -. Gli ~o~ ,mini della riserva dell'esercito territoriale della classe 1876, gh uomm1 <lei servizi ausiliari delle classi ·I 89i-, 1890, 1~86, ·I 88·1 a ·I 876. sarannq ,chiamati nlle armi, nel 1897, per uun rivista di chiamata in prunavera, durante il periodo dei consigli di revisione. . . Disposizioni speciali per l' 11/geria _~ la Titnisia .. --:-- Nel_ ,1.89_7 '. sa•r.anno dtiamati alle armi mediante avv1s1 pers?nalt , 1 riservisti d1 tulle le armi del continoente algerino delle classi •1887 e ·1892. Armata di ma;e.,..... Nel ·1897, saranno chiamati alle armi a mezzo di avvisi individuali : a) fanteria di marina - artiglieria di marina - armainoli di marina: 1 o gli uomiui della classe ·1893, di cui agli articoli 23 della iegge •lo lugli'O 1889; 1

L'articolo ~8 della legge 13 marzo 1875 è sostituito dnl seguente: Ogni regione è formata da un numero vnriabile di unità d'artiglieria. a seconda del le risorse del reclu tamento: aa un bauaglione del genio con compagnie di zappatori-minatori, e di zappatori conducenti; da uoo S<[uadrone del treno degli equi paggi militari; . da un'uni tà d'artiglieria d'ogni regione formata da grnppi d'ar- _ tiglieria territoriale. Ciascun d'essi è comandato da un urlìciale superiore alla dipendenza, del capo del corpo attivo, aI quale è addetto. Il comandante del gruppo, può essere un tenente colonnello. In questo caso può avere a' ,suoi> ordini uno o parecchi rnoggiori. Sono inoltre formati dei gruppi d' ai;-tiglieria territoriale, del genio. e del trend, la cui direzione è unir.a alla •I 9a brigata d'a rtiglieria. Chiamata alle armi degli uomini in congedo per l'anno 1897. Ecco il testo della circolare ministeriale: Saranno ' chiamati alle a~mi, a mezzo di avi•isi individuali, per compiere un . periodo di esercizi e di manovre:

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ANNO XLU.


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NOTIZIE MJLIT.UU ESTERE

2° i riservisti ,app~rtenenti alle classi ,t8·86 e 1890. b) i riservisti degli equipaggi della ·!1otta appartene.nti alle classi ,J888 e ,f89'0. · . . Una domanda d·i disarmo· generale. - Nella seduta della Camera dei deputati· del ,, 9 dicembre il signor Dejeante depose la seguente proposta, firmata da lni e dai depurati signori Groussier, Sembat, Coutant Toussaint, Renon, Vaillaot, Walter e Fahérot, e ne chiese l'urgenza: ' « La Camera invita il Governo della Repubblica .a provocare una conferen1.n di tulle le na~ioni, allo scopo di procedere al disarmo generale pro?re~si.vo, per modo che sino al suo· compimento, le forze delle singole naz1on1 rimangano le stesse. , l'onorevole Dejeante, per appoggiare la sua propo$ta, fra l'altro, ha detto: • Ri_cordo il gran rumore delle ultime feste· franco-russe. Esse. hanno fatto nascere un equivoco che giova dissipare. Alcuni vi hanno. vis~o la speranza di una prossima rivincita. Bisogna adunque che il Governo si spieghi chiaramente ed affermi· la sua volontà dì mantenere, in accordo colla Russia, la pace universale ·». L'onorevole Gauthier gli ha risposto; "-. « Il signor Dejeante ha ,dimenticato che alle nostre frontière viCTilano tre potenze in armi. Ha dimenticato che le provincie violenteme;te da · noi separate spernno sempre in giorni migliori. Ha dimenticato finalmente . che l'integrità e la difesa della patria, costituiscono gli elementi necessari per gli interessi e la civiltà del mondo intiero. Nel fatto messa ai voti l'urgenza, fu respinta con {90 voti contro 35. . Campo di CM{ons. - Il tronco ferroviùrio che fu costrntto 111 campo d, Chàlons dalle truppe del ·genio nell'occasio_n!l della rivista passata dall'Imperatore delle Russie, e le due baracèhe da campo, nelle quali il giorno del la ri·vista, 9 ottobre 1896, hanno preso stanza le Lo rei Maestà l'Imperatore'e l'Imperatrice di. Russia è ·i! presidente della Repubblica, saranno conservate. ' Per l'arredamento delle due baracche è aper'to un credito al Ministero dellp gnerra di 2000 franchi. La prima baracca non servirà che pel presidente della Repubblica-o pel ministro della guerra; l'altra è fissata pel comandìlnte superiore delle truppe nell'occasione di grandi riunioni. Società d·i soccorso ai militari della Colonia. - La Società di soccorso ai militari delle èolonie, nell'assemblea generale che ebbe luogo il 29 dello scorso novembre, ha stabilito di istituire una casa di convalescenza, nel_la quale i soldati anemici potr:inno, al ]oro ritorno dalle colonie, soggiornarvi per alcune settimane, e rif.lrsi in salule prima di ricominciare a lavorare od 11 servire il loro paese.

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A quest'uopo un caldo invito è indirizzato alle persone che desiderassero contribuire alla realizzazione di questa generosa iniziativa, aflìnchè mettano a disposizione della Società l'immobile necessario, o facciano ·delle o-tTcrte che ne permeuano l'acquisto. Vacanze nella Legione d'onore. - Le vacanze nella Legione d'onore .e neJle medagl ie militari verificatesi nd corso del seme.stre 1° giugno30 novem bre, sono cosi stabilite dal Consiglio dell'Ordine: ., Grandi uffiziali 1O - 7 militari, 3 borghesi. Commendatori 40 - 30 militari, 10 borghesi. Uffiziali ·137 - 106 militari, 31 borghesi. Cavalieri 833 - 6i1f militari, 192 ho1~ h&si. Meda"lie militari 109i - ,1091 militari.

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È voce quasi ufficiale che il ministro ,della guerra presenterà fra breve un progetto di leggH per la ricostitu-zione dei quarti battaglioni presso i ·I 45 reggimenti di fanteria, ciò che .porterebbe un aumento (ben s:intende ove si trovino gli uomini necessari) di circa 70,000 uomici di fanteria sul piede di pace. · Code:,ti quarti battaglioni furono soppressi colla legge del "5 luglio ·~887; meno 54, batta~lioni' che passarono a formare ,f 8 reggi1:1enti l'.egionaii, i quali poi ri9evettero il i 0 battaglione nel ,J891.; per cm trattereb-. hesi, ora di ricostituire quei battaglioni soppressi nel 1887. ·· Cannoni a t'iro rapido. - Si ?.CCeha che ìl ministro. dellH guerra Billot presenterà pure il progetto di legge per sostitu ire alle attuali bocche .a fuoco cannoni a tiro r:ipìd'o. La spesa ammonterebbe a non meno di 200 milioni . . Creazione di 145 battaglioni. -

GERMANIA.

Gli alti comandanti e loro età (I). - Il ministro della guerra von Bossler è nato nel 1841 ; , il ca.po del grande stato maggiore von Scltlieffen ha 43 anni ; . capo della ta ispezione d'armata che siede ad Hannover e comprende -il ,10, 20, 30, ,f oo e ,t10 corpo d'ari:nata è il principe Alberto di Prussia nato nel'·1837 · capo della 2,, ispezione che siede a Dresda e comprende il 50, 6° e ·12., -<:orpo d'armata è il principe Gior~io di Sassonia, nato nel ·1832 ;

(!.)

Da un opuscoletto testé pubblicato a Parigi dal signor M. P. de Pardiohan.


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NOTIZIE MILITAR I E STERE

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capo della 3 ispezione di st;mza a Berlino e 'Che com prende i~ 70 · go 11 ° e "3° corpo d':irmat11 è il feld-maresciallo von Blumenlhal, nat~ nei 18-f O; C.'lpo della 43 ispezione che siede a Monaco e com prende il 30 4o · corpo d'nrmata ed il 1° e 2° Bnva re~i, è il principe Leopoldo di Ba;ier/ nato nel 18.i6; ' ca po dell:i 5a che ha sL1nza a Karlsru lw e comp;ende iI 440 ,150 e ·J 60. corpo d'armata è il granduca di Baden, nato nel 4826 . ' Comandanti di c~rpo d'armata. - Guardia (Berlino) von Winterfeld nato uel 1836 ; 1° corpo d'armata (Konigsherg) il conte von Finkenstein, nalQ nei 1835; 2° ~ (Stettiuo) YOn Blomberg, nato nel ,t 836; 3° 1> (Berlino) von Lignitz, n11to nel 18ti1 ; 4° » (M11gdeburg) von Honisch, di 66 anni; 5° » (Posen) von Seeckt, nato nel •I 833 · 6° » (Breslau) il prinripe di Saxe-Mei~ingen nato net 185'1; (Miinster) von Golze, n11to nel ·1829 · "7° • 80 » (Coblentz) Voge) von Falkeostein, n;,o nel 4839; 9° • (Altooa) il conte voo Waldersee, na to uel 1832· 10° » (I-fanoovel') von Seebert, n11to nel 183,i ; ' 11° , (Casse!) von Wittich, nato nel -1836; 12° , (Dresda) il principe Giorgio di Sa~sonia, nato ne) 1832, cbP. coornnda insieme _la 2a ispezione d'ar~ mata; 13° , (Stuttgard) voli Lindequist, nato nel 1838; · 0 H ' (Karlsruhe) von Biilow, n1110 nel 1837 · • 15° • (Strnsburg) il barone von Falkenstei~, nato nel •1 8i0; ·I 6° » (Metz) il conte von Hiiseler, nato nel •I 836; 47° » (Danzica) von Lentze, nato nel 1832 ; 1° corpo d'armata bavarese ( Monaco) il principe Arnolfo di Bàviera. rwto nel •1852; 2° » (W(irtzburg) von Xilander, di 59 anni.

RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI Rivista marittima.

Dicembre 1896. - Caldaia Yarrow e caldaia Thomyero{t, per l' ingegnere di 11a cJasse M .UFATTJ. Queste due caldaie sono quelle che hanno ricevuto le maggiori applicazioni sulle navi da- guerra inglesi di piccole e di medie dimensioni, e il M ALFATTI ne fa un'estesa descrizione, corredata da grande numero di fi gure.

b nrpiego delle torpedinìe1·e, pel tenente di vascello

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'

A RTURO

Rrmo.

La scarsa autonomia, l' impossibilità di ottenere un buon $ervizio di vedetta, la poca comodità di osservazione, il limitato orizzonte, la faci lità di scambiare l'amico pel nemico, sconsiglian~ l' impiego delle 'torpediniere per la ricerca del nemico. Le tor pediniere troverebbero invece utile impiego nel più modesto ma non meno import:mte incarico dell'attacco del nemico a breve distanza dalla base di operazione.

La colonia tedesca dell'Af1·foa orientale, pel capitano di frega ta F. 1ll0NG1ARD1 Nr.

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Ln regia nave Volturno salpava il ,t 8 luglio scorso da Zanzibar per Dar-el-Salam, da qui per Bagamoyo, e di pni por Tanga. Il l\f0NG1AnD1N1, che comand11va detta regia nave, rende conto della navigazione da lui com piutn, ed accompngna la relazione con interessanti notizie sui porti e paesi ·visiti.ti. , È questo, crediamo, l'ul timo laYoro del capitano di fregata i'llONGJARDtN1, poichè, mentre e:iso cm in corso di stampa, giungeva l'infausta notizia della di l\ti morte, sulle sponde del fi ume Uebi-Scebali, insieme al console generale Cecchi e agli ~Itri suoi valorosi compagni. La marina e gli agrari, pC'r ANTONIO Tsso.


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RlVIS'l"A I>El PERIODICI MILITARI

RIVISTA DEI PERIODICI J\IILI'J'ARI

Su di un problema di strate,qiq, navale.

carri au.çi/ia·ri per feriti od ammalati. Si propoug?no parecchi mezzi per ridurr/\ conveoientemeoie codeste vetture, affiuehè sieno atte al trasporto dei feriti.

Il problema, di c11pitale importanz~,- è il seguente: Qual vi~ si deve seguire pe1· avere 'il più gran nu1r:ero di probabilità di trovare un ne- . mica, di cil'i è conosciuta la ·velocità massima, ·e che in un dato istante è stato segnalato ùi ·u n punto determinato? Questo problema fu recentemente studiato nèll'opera Essai de st1·atéy'ie naoale dei signori commandnnt Z. e H. MoNTÉCHANT. I profos~ori I.azzeri e Pesci della R. Accad_emia uavale hanno pur essi studiato la questione e compilato in propo,1to I~ due note che ora pubblica la Rivista. ·

Lettere al direttore . -:- S·ulta ca ldaia Du Temple . prietà delle lat-itadini crescenti. ln/~rmazioni e notizie. Bibl-iografia.

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Atti uffici-ali . - Nomine e promozioni. . . . Notizie e cronaca. - Sv·izzera: Soeietà valdese delle armi speciali. Germania: Un nuovo armamento della flotta. - Belg·io: Riordinamento militare. - Spagna: Insurrezione di Cnb~. - Italia: La pace di Adis-Abeba. :B1'blfografia.

Sn afcune' proRe;vue d'artillerie.

Dicembre 1896. - !Vota s1tll'istruzione delle rechtte nell' artiglier'ia di càmp~gna tedesca, pel tenente d'artiglieria G.. SrTz.

Revue militaire suisse.

È un estratto, ben compilato, rli parncchie opere di scrittori tedeschi, ~elle quali si indica la progressione a seguirsi netl' istruzione delle reclute d'artiglieria , dopo l'adozione del servizio rli due anni.

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Dicemb1~ 'I 896. - Le manovre del cor1)0 d'armata. Continuazione e fine, per tl,tenente <;o]ounello J. HEPOND. Sono JJOte1•ol i le deduzioni riguardanti l'alto ·comando ne ll'e;ercito · svizz~ro. Il conwndante del Ili corpo d'armaia ha disimpegnato assai, ~ene il suo còmr.,ito, mi.. per ciò :,ppunto, essendosi veduto ciò che può I far.e un capo d1 cqrpo d'.armata preparato alla sua n~issiòne da una funga, atttva e bella carriim, militare;,si è divenuti più esigenti verso gli altri. generali. Bisogn·a fare pe1: l'alto comando ciò che si è 1'11tto per la cavalleria: alzarlo ad un li l'elio tale di c11pacità, che permetta d'aspettare con fiducia la prova su prema, alla quale, alla lunga,noÙ può sfuggire alcun po·polo. Ciò renderà forse inevitabile un ordinamento alq uanto più razionale, di quelli che mettono caro invarialJilmeote a trarre, gli elementi indispensabili alla fauteria, dalle speci,1lità.' In ogni caso, la riforma dell'alio comando dev'essere, un.i buona volta, gu:irdata io faccia. È questo r insegnamento più chiaro, che ,i tr:ie non soJo dalle ultime manovre ma da tutte le nostre grandi riunioni di truppe ».

, Studio d'un mn.teriale d1: ca.mpa_qna per l'artiglier1:a svizzera, pel maggiore d'artiglieria A. ìV11CHA1JT. - Continuazione e fine. Termina il lavoro un particolareggiato rendiconto di tutte le varie boGche a fuoco che eotrano·nella co~posizione dell'artiglieria federale. 1I

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I

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Apparecchio ottico per la 1,erific~zione delle canne da fucile, pe1· E. Gu1L1,AU ME, capita no d'artiglieria. Nuove proposte relat fre all'accomodamento delle vetture dette ausiliarie pet trasporto dei feriti; per L. FnòLrCH, ,tenente colonnello medico. Pel cnso di mobil itazione geuerale, 1.a requi sizione deve . fornire 344 carri al servizio di sani tà. Di questi 2ì8 sono sin d'~ra destinati come

·.

.)

Nota sopra un alzo atto a · correggere lo sca.rto domito all'inclina- zione delle ruote, pel capitane d'artiglieria Dnon&Au. Studfo ml/e armi da èaccia , pel capitano d'artiglieria C. A1mtANN. - Cootinuazi.one e .fine. . NÒti.zie v~rie. - Francia: Raffrou to fra }e forze milita1·i di l~rancra e Germania. Sono pareccl1i specch i interessanti estratti dalla relazione sul bilanci-O militÌire pel '1897 dell'onor. 80NOENOOT.

Stàti Uniti: Alzo sistema Lyman pei fucili da guerra,. ~ Cannone · Hunt

.

Russia: Esempi d'ecc,nomia re.ilizzata ,nel la consumazione ~e~!~ mumzioni d'Htiglieri.i mediante l'impiego rlel telemetro, nei tm cont~o posizioni fortificate. - L'istruzione del puntamento nelle batterre della circoscrizione di Kiew. Svezfo: Notizie sul nuovo Hmamento della fanteria e cavalleria: . _, Necrologia liP-1 colonne llo lhiter, ~irettore d'artiglieri_a a Nizza.


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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

,

RIVISTA DEI PE&IODICI MILITARI

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L'isola d'Anticasti. L'esercito italiano e il progelto d'ordinamento del generale Pello11x. Il nuovo circolo mil-itare dì Pietrobnrgo. G(i oyget,li da campo in alluminio. . . Cronaca francese. - La '· neutralità dell'Alta Savoia e la linea ferro-

Revue du génie.

Dicembre 1896. - Studio di ima nuova via d:i comunicazione dalla G-uinea france se verso ·il lWger, per capitano del genio SALESSEs.

viaria ·Aosta-Martigny. - La ferrovia del campo di Chalons. Il concorso per oggetti da cucina per l'esercito nel ,I 895 : - La. cqmposizione del consiglio superiore di marina. - · La disponibi'lità coloniale. - II corso pratico di tiro dell'artiglieria. - I quadri e le vacanze nelle trurpe di marina. - Sospensione degli arruo-. lamenti e rafferme nella marina. - I funerali della signora Furtado-Heine. - Proposte pel grado di sottotenente nella cavalleria . · . - La requisizione dei cavalli in caso di mobilitazione. - Chiamata delle ciassi in congedo nel ,1897. - Gl i allievi-gendarmi. -:. Progetto per la creazione di compagnie di ciclisti. - Gli arruolamenti volontari negli equipaggi della flotta. - L'assemblea generale della socie~à di topografia di Francia .. Notizie estere, - Austria- Ungheri?, çhina, Germania, Italia, Inghilterra, Grecia, Portogallo, Spagna; Stati Uniti, Russia e Svizzera :

Il capitano SALESSES ft~ ·incaricalo dal governo di studiare il traccialo di una strada che dall'Atlantico condticesse al Niger; strada che fosse pure adatta per la costrmiioile di una ferrovia e di farne la levata. In questo interessante scriuo l'autore rende conto ùei lavori eseguiti a compimento del la sua missione. La strada da lui studiata si stende da Konakri sull'Atlantico a Farauna sul Niger, con un percorso di oltre ,i.00 chilometri. Accresce il pregio della rel·azione una carta del territorio rilevato. Notizie pratiche sulle proprietà del ferro e dell' accìaio impiegato nelle, costruzioni, pel capilano'dol genio BRACONNOT. - (Coo tinuazione) .· Foi·tifìcazioni , ecc.

Si prende in particolareirgiato esame l'opera del DEGUISE: La fortificazione permanente applicala aUe fortezze di grande sviluppo.

Bibliogrnµa. Notizie 1iar-i~ e documenti iiffìciali ed amminìstrativì,

/

Semanario militare.

Revue du ·cercle militaire.

N. 49, 50, 5·1, àelli 5, .1'.2 e 19 dicembre 1896. - fo settimana mi-: litare. - Le notizie dei Madagascar .. - La proc)amazi.one del generale Gallieni. - All'accademia frar.icese. - Il grande premio ,· Mootyon all'abate Lanusse. - L'ordine del giorno del generale Maillord. - Il discorso del signor dJiaussonville. - Onore e patria. Le tradizioni nell'esercito . - La Santa Barbara·. - li fuocq sacro. ' La Tour-d'Auvergne. - Uoa statua al ,priino granatiere di Franci~- -:- La festa del _·19 d:cembre all'Opéra, - Un progetto patriottico. _ , !,a questione del Ciclismo. - Il s11lone del ciclo al palazzo :d'industri.a. _; Il progetto di creazione delle compagnie cicliste militari. - La bicicletta pieghevole. - Le vetture automobili e il loro probabile avvenire. - La bicicletta al Sudan . I rifugi mi lita1·i alpini in Italia. I gio'Oawi soldati. - Loro primi ·passi al reggimento. Il vest-ia1·io dell'Im1>eratore Gitglielmo. ·

Novembre 1896. - Reyolamento mi campi di tiro in Germania. La bicicletta negli eserciti.

Considerazioni generali sulla marcia dei parchi d'artiglieria e svpra l'approvvigionamento delle rriunizìoni -negli eserciti. .La cavalleria. - Del suo potere offensivo, pel tenente dell'·11 ° reggimento cavalleria An1STOTULO R. C ACERE S. Questioni d·i artiglieria. -

'

.)

Vuolsi da taluno che la cavalleria non .possa più spiegare la sua azione offensiva, ma una ~avalleria, decisa a vincere od a morire, troverà , sempre occasione di caricare e riportare brillanti successi., Nei nostri terreni poi (dell'Argentina) così vasti, la missione della cava lleria sarà sempre di capitale importanza.

La ca lmn del maresciallo· Lannes. Proiettili a canale centrale. Uso della dinamùe. I nformazioni e bollet{ino uffìcl~le militare.


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RIVISTA DRI PERIOl>ICI MILITAR[

RIVISTA D'El PER10DICI MILITARI

Journal des sciences militaires.

potente è questione d'essere o non essere. Spetta poi a!le ·rìcerche militari il dar risposta .a questa questione.

Dicembre 1896. - La chimera del disarmo, pel ge_nerale

:Fuochi di guerra, pel maggiore D. · . Il genet·ale Alexis Dubois_. - La cavalleria nelle armate del Nord e di Sambra-e-Mosa, d1.irante, le campagne del 1794 e 179ff, per LÉON

LEWAL.

È la continuazione e la fine del lungo studio scritto dal noto generale e di cui s'è parlato nelle precedenti dispense. Qnesto articolo com prende i capitoli 90, 100, ,.t ·I O, •I2° e le conci usioni. Nel 9° capitolo si prende principalmente in esame il servizio di due ~nnì in Germania e la proposta del·servizio di uu anno in Fr.ancia, e · la forza che ne risulterebbe in Francia, Germania e Ilussia·. ~el 10° capitolo si parla della necessità di conservare e migliorare il rn'ateriale delle ferrovie, della mobilitazione, delle armi e munizioni-delle fortificazioni, ecc. per .conchiÙdere che la conservazione ste$sa .del ma teriale d'artiglieria si oppone al disarmo. Nell'1 •1 capitolo si pone in rilievo il miraggio della riduzione della· spesa, poichè si avrebbe una lieve. diminuzioJ;}e colla riduiione della · forza, mentre aumenterebbe la spesa per le rafferme e rimarrebbe 1wua le l'ingente spesa pel materiale.e pel cambio d'armamento. D'altra pa;te la guerra si prepara col denaro, e l:1 Francia non deve perdere in questa fotta il vantaggio che le dà la sua ricchezza. · 1112° capitolo è un breve riassunto, la cui concbiusione è la se- · guente: « L'esercito è la Francia stessa. Tutto ciò eh~ vi ha tratto, tocca « ugualmente il paesoe. Le nostre istituzioni militar.i ricostitnite,con ranta « perseYeranza e· tanto coraggio, sono buone. Miglioriamolea11cora, senza « arrestarci e circondandole di un assoluto rispetto, d'una estrema sol« lecitudine. Non pt'rmettiamo a degli imprudl)nti di portar-vi una mano «criminale.Tutti i buoni cittad ini debbono unirsi per.conservare questa « grande opera militare, il pal.ladium dei nostri destini, e senza a'scol~ tare gli ideologici, i sognatori, i-socialisti')- lasciare continuare la chi« mera del disarmo •.

HENNET.

LEWAL,

Jntroduzione agli stud·i scientifiè'i sulla tattica, pel tenente generale MAs1.on' dell'esercito russo. ' . È la prim:i parte d'un lavoro che si dimostra origin:ile e assai interessante. Si vuol provare che prima di acci'ngersi allo studio della tattica è mesiieri convinc,tJrsi di talune veriti1 . Co~ì ù d'uopo ammettere, cbe in guerra si raccoglie solrnnto ciò che si ù serniuato in pace, che, piaccia o non piaccia, bisogna sottomeuersi alla volontà suprema della natura e riconoscere il dominio della forza. Perdò per ogoi ,nazione il divenire

È il termine d'un lungo lavoro, pubblicato nelle precedenti dispense -dal 489,f al ,t 895. Io quest'ultimo articolo si rende conto della parte presa dal generale Dubois .nell'armata d'ltaiia nella campagna de~ '179~. 11 4 settembre il ,<renerale Vaubois attacca il campo trincerato d1 Mori. ·Dopo aspra lotta,i,il nemico è respinto, ed il generale ~ubois ricev~.J'or· <fine d'inseguirlo. Eglì si mette alla testa del ·I O reggimento ussari decide la pugna, ma riceve tre palle che lo feriscono m_ortalmente.

.Studio sull'ordinamento di un'artiglieria a t~ro rapido. La. gran tensione delle traiettorie e il fuc·ile dell'ao1Jenire; pel tenente D'Aou1·, dell'es.ercito belga. · Revue de cavalerie.

Novembre 1896. L Lettere d'un cavaliere. (Nuova serie). - L'armamento e la tattica. 13-iusta il l'eaolamento di evoluzioni della cavalleria tedesca «' tutte le 0

\

~ formazioni e tutti gli ordini di combattimento debbono essere tali da

.issicurare per quanto è possibile, la vittoria della prima lìnea •. La cavalleria tedesca inoltre è tutta armata di lancia. , A codesta tattica audace, essenzialmente lineare, corrispr,tidono'modalità di combattimento ed un armamento meravigliosamente adatti .. In Francia,. inyece, attùal mente si h:i ancora la tattica delle linee {schier~), della coesione, dell'urto, - e co~tro lancieri, non si hanno laocie. . Bisogna scegliere : o generalizzare la lancia - o modificare la no·stra tattica. Sovratutto bisogna ·sapere ciò che si vuole, e volerlo decisaI mente. «

'

..,

.

· La ca.valleria tede.~ca da Sédan a P~r·iyi. Dell'i.strttz.ione prafica dei quadri net.la Cfl'Oaller·ia.

'

È la continuazione del 'pregevole 'studio già comparso in parecchie .precedenti puntate. In questo articolo si parla diffusamente del combat-


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RIVISTA DEI PERIODiqI MILITARI

RIVISTA D El PERIODICI MILITAR[

iimento delle pattuglie di combattimento, della distruzione ed impiego degli esplosivi,. nel riguardo dei graduati di truppa. Indi si passa alla _ istruzione pratica degli uffi~ialì, e si prendono in esame le ricognizio~i. Notevole la critica fatta a queste ricogn izioni c~e specialmente alle · grandi manovre, non avendo a su perare alcuna difficoltà, sono spintea grandi distanze, e si svolgono in un ambiente affatto differente da quello della vera guerra. Si obbietta che allora l'u ffi zia le non si com porterebbe np,Jlo stesso modo, e l'autore risponde giustamen te: « allora perchè questa caricatura della « realtà? No, l)isogoa una buona volta romperla con queste fancinllag« gini, bi:}ogna fare dell'istruzione seria e 11011 giocare ai soldati (jouer « au:x. soldats) ». · · Parole giustissime, soggiungeremo noi, che valgono non solo pei ca-· val ieri francesi, ma; in generale, per la. maggior par'te degli uffiziali 'di tt11te le cavallerie europee.

ll generale Ba1:banégre e la difesa di Huningen nel 1815. Il ~allo romano, pel maggior generale a disposizione WoLF.

Notizie dell'esercito e della marina, russi. Piccole notizie stot·ico-niilitari. Uno sguardo nel campo tecnico-mil1:tare. Varietà. - Notizidibliografiche. Mittheilungen iiber Gegenstande des Artillerie-und Genie-Wesens.

Dicembre ·I 896 . .,- L'impernieabilità di tesrnti per scopi mil·h ari, pel sottotenente Eou..1.Roo ALSCHER. · Interessante articolo, nel qua le si rende conto di quanto a quest'uopo fu praticato io Austria: Dei pali con viti e loro i mpieg(I nelle costruzioni di p~nti .in Danimarca per A. KuTzLNIGG. J>er conosce1·e il proces8o delle esplos·idn'i-, pel tenente T. von,EsTRElCHEH.

Jahrbiicher fiir die deutsche Arme~ und Marine.

Dicembre ,1896. - Lei ,querra italiana-abissina del 1895-96. È l'ultima parte di questo lavoro, e io e,sa si descrivono la battaglia di Adua., le operazioni del generale Baldissera per la liberazione di · Adigrat. Riguardo alla battaglfo del 1° 'rnarzo, vi si leggono molte inesattezze. 1

È una l'elazivne degli studi e prove intrapresi dal noto chimico olandese C. HorrsEMIA nel laboratorio chimico della regia Accademia' Mililar,e di Breda, / sui .risultati ottenuti al rigua1·do.

.Piccole notizie. Bibliografia.

I

Army Na.vy Gazette.

l'esercito e la flotta d' ltal'ia nel 1° ;emù tre del.1896 . Articolo assai bene compilato, ·nel quale, colla massima esattezza si passano in rivista le vicende nostre militari,, d.a'lle operazioni di Bai~ dissera ai progetti d'ordinamento dell'esercito del generale H.icòtti, alle probabili idee del generale Pelloux, alle manovre di campagna ed ai nuovi regolamenti. R1.cordi della ,911.e1'rci del 1796. · guerra della r-i1Joluzione.

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Un contributo alla storia della

·È un rapido e interessante sguardo alle operazioni rnifoari di centC> anni fa, svoltesi nell·a Baviera' e comandate da!Farciduca Carlo che vi riportò le note vittorie · di Amberg (2:i- agosto), e di Wurzburg (3 settembre). ·

',

Pubblicazione del 26 dicembre. - ·comando marittimo. Il primo articolo di questo periodico militare è dedicato all'esame di una recente pubblicazione del maggiore Callwell sugli Effetti del co·mando ma.rittimo sulle campagne di terra posteriori alle guerre napo· leon·ich~, pubblicazione che vie~ detta il r,iù importante contributo che la stam,pa abbia fornito recentemente alla grande strategia. L'argomento trattato dall'autot·e è di mettere in rilievo l'influenz'a della potepza navale ' . svoltasi nei tempi moderni... Ricca di ilfustrazioni ricavate dalle guerre combattute nal secolo che volge al suo termine nei due emisferi, esamina te con ampiezza di criterio ferma per ultimo l'attenzione sulla guerra giapponese contro la Cina, ove le forze navali e terrestri dei primi, ope1:arono, io perfetto accordo, con


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RIVISTA DEI PERIODICI MIL1TAIU

RIVISTA DEI PERIODI<)) ~HLITA,RI

E pure l'accanimento di quelle lotte gigantescheèancl1eadessoricord~to da nomini anche non vecchi. Non è quindi presuntuoso l'asJerire, che ove la gùerra scoppiasse ora fra gli Stati Uniti e la Spagna, le truppe di sbarco amnicaoe si troverebhero di fronte al nemico in condizioni di disperata inferioFità di ,numero e di attitudine a combattere. Nè le forze navali degli Stati Uniti sooo tali da impedirtl efficacemente lo sbarco di una flotta nemica, per esempio alla Nuova Orleans, ciò che avrebbe un enorme. elfotto morale. Le navi da guerra degli Stati Uniti sommano in totale a 74-. Dician.nove di queste, sono solo navi di difesa costiera, tre sono torpediniere, · e cinque sono poderose cannoniere. La Seagna atibencbè non abbia che una sola grossa cornzata, possiede novauta incrociatori di varie classi, ed è difficile presumere, che sian vi fr:i I di essi legni di vecchio stampo, inetti al servizio, come tanti ne conta la · marina degli Stati Uniti. , Di più .Ja Spagna , ha una eccellente stazione navale all'Avana per la fornitnra di carbone dei suoi legni da guerra. Gli Stati Uniti non ne hanno una sola io quei paraggi. '' D11 ·ciò ne segue che se non i sentimenti di giustizia e di onesti1 politica; almeno la coscienza del proprio interésse dovrebbe convincere il µiù temerario .degli Americani, che qualsiasi intervento armato nella <1uestione ispano-cubana, è saturo di pericoli per l'unione americani,. Il prudente coOLegno dèl pre_;;idence·Cleveland ci assicura, del resto, che nel bre:ve periodo del suo reggimento, nessuna strana determinazione sia per essere mllndata nd effetto. Il neo nominato successore Mac-Kinley penserà seriamente a dare ascolto alle avventate suggestioni' dei partigianj degli insorti cubani. _· fo altro · articolo di fondo si occupa del minacciato intervento degli ~lati Uniti nella qnestione· dell'iusun;ezione deÌl'isola _di Cuba contrò la Spagna che giudica inopportuno.

mirabile esempio, ottenendo gli $plendidi successi che sorpresero il mondo ... · · L'articolo così conchiude: « Crediamo che -gli uffiziali dell'esercito e « della marina, saranno gr;;.ti al maggiore CalweH per questo SllO'pre'' zioso lavoro che contribuirà· efficacemente a stnbilire simpatici nccordi « nelle ri~pettive funzioni dei due servizi_ ., Cuba e gli Stati Uniti d'America,

Le potenze europee che hnnuo in America possedimenti coloniali non si piegheranno facilmente ad ammettere J'a pplicazione pratica delle teorie di Monroe, come sarebbe suggerita dalle proposte del senatore Cameron nel Congresso di Washington d'intervento del Governo degli Stati Uniti nel_la questione della Spagna, coi ribelli di Cnba. Quale titolo di diriuo possa perciò invocare la grande Repubblicb. che ern lontnna dal nllscere come Stato indipenrleott>, quando la Spagna era da un secolo almeno in -:. posses:.;o dell'isola di Cnba, nessuno sapr.ebbe comprendere. La sola spiegazione plausibile è una morbosa inconsiderata tendenza : di estendere il territorio degli Stati, che io questo caso.si vorrebbe .giustificaré col pretesto plausibile di venire in aiuto di oppresse popolazioni. Ma oltre che è molto discutibile il vantaggio che possa derivarne agli Stati Uniti dall'annettere e ammi_nistrare paesi _ove la razza negra è lar- · · gamente predominante colla prntica esperìenza, delle difficoltà che presenta appunto questa questione della razza negrn, dà luogo a stupore come leggermente si affronti in Congresso una qnestioue d'intervento attivo nelle con4izioni di dife_tto di preparazione delle forze dello Stato per entrare in lotta colla Sp:1·gn:1. In qùesto momento, la Spagna ha a Cu_ba un e·sercito di 200 mila nomini non -inclusi i volonwri dell'i,ola; ha in Europa ·128 mila soldati sotto le armi. Tenendo ca lcolo dei malati, drsertori e altri impediti, eritenendo necessari ·100 mila uomini per tener fronte agli insorti, potrà sempre opporre •100 mila solda\i agguerriti alle eventuali forze di truppe americane, che tentassero uno sbarco nell'isola. • L'esercito permànente degli Stati Uniti somina a 2.5 mila uomini, e questa cifra è ànche raramente raggiunta. E vero che nella guerra civile di secessione fra gli Stati del nord e del sud anc,he con un minor numero· di primo impianto, l'esercito Jel norq presto salì nel ·186·1 a •186,000, nel ,t 862 a' 637,000, e fimilmente a più di un milione di soldati nel ,t 863· " ma quelle truppe smisurate, esse stesse da' principio senza istruzione, ; mal disciplinate, erano chiamate ad affrontare masse nemiche .indisciplinate se pur coraggiose; ciò che non ~arebbe ora il caso.

171

United Service Magazine.

I

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11 dispensa del •1891. --=- I più spiccati articoli di questo periodicò sono: ·1° Uno studio mlla ritira ta da . Il1osca e -i l pa.ssaggio della Beresina - (col_onnello Turner). · 2. 0 La g11erra nel .Madagascar - (colonnello Graves).


, 172

RIVISTA DEI l'ERIODICI 1111I.ITARI

ANNO

(Seguito della corrisponclenza tenuta da un uffiziale su perio re inglese -consulente militare delle autorità nialgascie). 3° Studio sulle condizionf sanitarie delle trnppe inglesi nelle Indie - (colonello medico Hill). i. Bicfoletta portatile per la fanteria mobile. · 5° Le tre armi sui campi di battaglia moderni. 6. Studii sull'organizz11zio'(l,e dell' artig lim:a.

XLII

RIVISTA MILITARE I'TALIANA

DISPENSA" III. -

1° FEBBARIO 1897

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I

Per la Direzione ' , LODOV I CO

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DEMARCHI CARLO,

lfJtl~II: ~olor1neUo

0ISOTTI

,J!. T . .4 , , (ncaricat•

ROMA

gerente.

VOG H

ERA

ENRICO

TIPOGRAFO-SOITORK


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173

SOMMARIO

DELLE MATERIE CONTENUTE NELLA PRESENTE DISPENSA

OPERAZIONI lVIILITARI MARITTIME L. L. -

Opera.zlonl militari marittime. jltie) .

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Specialità. della. .tattica. in montagna.. 11 ° artiglieria. - ( Co1iti'nuazione e fine).

.

G.

( Continuazione e . . . . Pag. 173 LANO,

» 194 »

a;.

226

,. 236

Notizie militari estere: Aus tria-Ungheria: Trombettieri di fa1iteria a cavallo. - .,fomento dei quad1·i dell'esercito nel 1.897 . . . . . . . . . . » 245 Francia : Il generale 8aussie1·. Comitati tecnici. Legione d'ono1·e e -medagli'a militare. - Regolamento di esercizi ed evoluzione per la cavalleria. - Esami pe1· la scuola di 8ai11t C:yr. - Corsi d't'st1'uzione sul Uro co,i cannoni. - Piazze d'armi d'esercitazioni.. - Campi di ti?'o per l'artiglieria. - Una misst'one topografica al_Madagascar. - C1·eazione di 14.5 battaglloni » 245 Germ ania: Ot·dine dell' impe1·atore Guglielmo a complemento delle disposizioni del 2 maggio 1.874., 1·iguardanti i tr(bunali d'onore per gli ulftziali; in data 1° gennaio 1.897. - Regolamento speciale sul duello. - 0-randi piazze d'armi per le esercitazùwi di tutte le at"mi. - Co1'si d' ist1'uzione presso la scuola di tiro per la ja1iteria durante l'anno 1897 . . . . . . . . » 248 » 255 Romania : ..1l101n·mento mll'alto personale . . . . . . . » 255 Russia : Ippologia. - Il ca1·po delle guardie di f1·ontie1·a Spagna: C'uba e le isole Filippine . . . . . . . . . » 257 Stati Uniti d'America : Rappo1·to annuale del War Depa1·timent. » 258 Turchia: Bi'lancio miUta1·e . . » 258 Rivista. del p erlodioi mlllta.rl

CASA EDITRICE LI_B RARIA

E.

VOGHERA -

L'h!BAIICO.

205

DANTE PARENl'l.

Die Heere unde Flotten der Gegenwart Deutschland. (0-li eserciti e le flotte nello stato attuale) »

Notizie politico-militarl. -

Veài dispensa Il

maggiore

Le manovre imperiali in Germania. . . . . . . . .

Nota. bibliogra.fica.'. -

Co1lli11uazione e fine. -

,. 259

PROPRIETÀ L ETTERARIA.

Piano ll'ùnbarco. -· Nel mentre si vanno attuan do le opera-zionL preparatorie di una spedizione bisogna redigere nei suoi -particolari il piano d'imbarco .e di sbarco. Non il piano d'ape-razioni, che ha carattere strategico e che si può formulare in poche righe, ma il piano della materiale esecuzione delle operazioni di porre da terra a bordo e viceversa le truppe ed i mate-riali di una spedizione. Converrà anzitutto -prefissare le modalità dello sbarco poichè -da cjueste ne deriva l'operazione più importante dello imbarco, ,-cioè l'assegnazione del carico speciale ad ogni singola nave e la .formazione del convoglio una volta imbarcata la spedizione. Infatti devesi, a mÒ' d' e:;empio, imbarcare su navi di poca pe·scagione le truppe che si destinano per le prime a prender terra, ,quale avanguardia del corpo di spedizione, e ciò per facilitarne -l'accostamento alla riva e rendere lo sbarco più facile e più pronto. Inoltre devesi considerare, se si vuol sbarcare contem•poraneamente le unità tattiche di uno stesso corpo (battaglioni, batterie, squadroni) o in modo successivo. In genere la capacità dei galleggianti che UllJl nave porla seco per lo sbarco è rag.:: guagliato a '/3 della forza che trasporta: quindi ad esempio pE;ir ,sbarcare contemporaneamente un reggimento, i suoi tre battaglioni ·dovranno essere imbarcati su tre navi; volendo invece lo .stesso reggimento a terra per successivi battaglioni , potrà. il corpo intero trovar imbarco su una sola nave di conveniente tonnellaggio . Come si ve.de il piano di sbarco ed imbarco sono in stretta ·ed intima correlazioQe fra loro e devesi dal fine impostare .il 1Jrincipio. H -

AN !(O XLII.


174

OPERAZIONI M!Ll'rARl MA!tlTT lME

Assegna to in dipendenza di quanto si è detto, il carico ad ogn·i• nave, bisogna determinare per ogni nave la progFessione delleoperaz ion i materiali dell'imbarco, regolando l'aflluenza dei mate~ rial i e delle truppe nei siti e nell e ore prestabilite, in modo da non gen erare confusioni che sarebbel'o cagione di perdi ta non lieve di tempo. Il nomo regolamentu sul servizio dei tra~po rti del novembre ·1876, - nel suo dibro secondo - Viaggi sulle navi - da i p:i rticolal'i di esecuzio~e per l'imbarco e sebbene sia stato redatto per gli , ordinari e straordinari movimenti di truppe in. tempo di pace, peranalogia debbonsi intendere applicabili anche al ca,so d' imbar~o. di una spedizione in tempo di guerra; tanto più che in un 'operazione sì complessa e per natura sua un po ' tumulluaria, solo. coll'applicazione di norme prestabilite e regolamentari si potr.\ ottenere la razionale divisione del lavoro, fallore di ordi ne, di cnlma .e di celerità nel l'eseguimento del la,toro stesso . · Sarà quindi utile, sebbe:ie il regolamento sia da Lutti cono-·· sciuto, ri epilogarne le pi ù importanti prescrizioni. U/Jicia.fo rli trasporto (art. 27). - t scelto di preferenza fra, gli aiut~nti maggiori (§ ·134). È conveniente averne uno pe1: ogni nave che imbarca elementi cli forze combattenti (~ mo}~ Suo compito è di assumere tolt e le più particolareggiate informazioni relati,•amenle ai mezzi di co i si dispone per imbarcare la truppa; alla nave che deve trnsporlarla; alle ore in m i si, dovrà cominciare l'imbarco; al modo più· conveniente di· far ve,.Ìire gli uomini, i quadru pedi, il materiale alle calale; alla forza dei drappelli che, con verrà comandare in ,aiuto ai barcaio oli ed ai, marinai per il carico (§ ·135). È in una p:1rola il direllore delle operaz.ioni di dettagl io d' imbarco dei repani che prendono posto so una nave. Vari modi d'imbarco (art. 28). - Il regolamento contempla tre .modi differenti d'imbarco osservando che il loro impiego. dipende dal materiale disponibile, dal'sito d'ancor;1ggio' delle navi ,, dalla natura delle sponde e da altre circostanze varie (§ ·I :38) . Questi lre metodi, ch e in una spedizione di qualche impo.rtanza saranno usati contemporaneamente, sono:

Ol'ERAZIONI MILITARI MARI't'TlUE

175-

I Quello di trasportare i I carico da terra a bordo sopra . barche, chiatt.e, zattere 1>d altri galleggianti conclolli a remo o co·· munque rimorchiali. Con questo metodo bisogna sempre issare i quadrupedi, i carri ,. il material'e dalla barca o chiatta su l ponte della nave per me7,zo. di paranchi e gru, e spesso devesi fare sin da prima un'analoga. ma inversa operazione per ca larli dalla banchina sul barcone . 2° Quello di far passare uom ini, cavalli e carri su 'cli un, ponte galleggiante gillato fra i l molo e il fianco della nave. Così non si perde tempo nel caricare gli oggetti sulle barche e nel rimorch iare queste ultime; ma, giunti al fian co della nave, bisogna pur ~empre ~ar saliro gli uomini ad uno ad uno per lescale oblique ed issare a bordo quadrt1i)edi e materiale . 3° Quello di far passare uomini, cavall i e carri da terra a bordo per ~ezzo cli ponti passatoi gittali tra la banchina e la. nave quando questa può accostarsi alla calata. E il metodo più. spiccio e comodo ma si può usare, date le circostanze locali, molto di rado. Essendo il primo modo quello d'impiego pit't generale le norme· regolamentari si riferiscono specialmente ad esso (§ HO). Per una spedizione converrit usare il primo metodo per le arm ~ a piedi; in tal modo si potranno far accostare alla nave ,i, treni di barche (alle 4 scale oblique, due per lato) e im ba rcare simullaneamente le-4 compngnie cl' ogni battaglion e. - una per· scalà - il secondo e terzo metodo potrà di preferenza usarsi · per la çavalleria ed artiglieria i quali elementi sono quelli chepresentano le maggiori difficoltà per l'i mbarco. È utile, sempre nell'intento di evitare confusioni , che ogn i scala sia desti nata. all' imbarcò degli uomi ni di una data unitài (compagnia, squadrone, sézione d'artiglieria) ogni paranco e gru ai cavalli o carri di un dato squadrone o sezione di balleria. l mbarco di fanteria (art. 30). -- Si principia col far traspc.rtare a bordo i carri, i quadrupedi, il bagaglio del, {·eparlo (§ 144). Questa spedizione vnol essere regolata dal lavoro che si fa sulla nave per il carico. L'operazione deve succedere senza che avvengano interruzion i per causa del tardo arrivo dei barconi; d'altra parte per non tenere occupate molte braccia senza g,uadagno di O

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I


OPERAZIONI MI LITARI MARlTTIM.E

176

OPERA ZIONI MI LITARI llARITTIME

tempo, si evilerà di mandare a fianco della nave più barconi carichi di quanto la nave può contemporaneamente scaricarne(§ 1!i:7). L'imbarco degli uomini ·procede in questo modo. Giunto i! reparto alla calata all'ora prefissa, rimane in rango ordinato e in silenzio cogli zaini a terra. L'ufficiale di trasporto lo divide in tanli drappelli di forza proporzionata alla capacità dei galleggianti; ciascun drappello è agli ordini di un ufficiale o graduato al quale incombe far seendere a tempo debito, il suo drappello nella barca assegnata, manlenendo l'ordine ed il silenzio (§ 44-9). J.\"elle zntlere e nelle grandi imbarcazioni conviene tenere gli uomini in piedi; nei palischermi più piccoli seduti. Per evitare l' imbarazzo delle armi sulle imbarcazioni e rendere al soldato più faci le la salita per la scala di bordo, si posso'no ri Lirare le armi , che ri unite in una sola Larca sono caricate c91ne materiale a bordo e quindi nuovamente distri'buite ai soldati sulla nave. A bordo in precedenza si invia un graduato d'ogni compagnia coll'incarico di rimnnere in coperta presso ogni scala e avviar~ gli uomini appena giungono sul ponte al posto assegnato al reparto . (§ mo). · I treni di barche sono rimorehiati ai piedi delle scale oblique; ivi giunti il comandante d'ogni drappello fa salire ad uno ad uno e senza precipitazione gli uomini, avvertendoli di non produrre nel muoversi oscipnziooi e movimenti trbppo violenti sul ba-rcone (§ HH). Gli uomini salgo no a bordo tenendo con una mano lo zaino e ri servando l'altra libera per aiu tarsi in ogni evenienza. Se sono .armati, salgono colla sciabola al fianco ed il fucile nella stessa mano che porta lo zaino affine di avere sempre l'altra libera (§ 152).• Imbarco di cat'alleria (art. 31) . - L'imbarco di quest'arma si eJJettna caricando prima il bagaglio ed i veicoli, indi i cavalli e infine gli uomini. L'i mbarco dei cavalli è l'operazione più importante, più difficile e più lubga. Nel caso di una spedizione di guerra conviene che le selle e le briglie sian tenute presso ogni cavaliere; diremo qliindi come l'operazione secon.do il regolamento deve procedere (§ 1154). 1

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177

. I cavalli giungono insellati e imbrigliati sulla banchina; quivi si sguerniscono non lasciando loro che la cavezza ed i) filetto. Ogni cavaliere lo consegna al drappt>llo inca!·icato coi barcaiuol i di eseguire il carico e presa la briglia e la .sella si pon e in rango nel sito fissato e resta in attesa di sali re a bordo . I cavalli sono issai.i a · bordo o co l box o co lla braca: due drappelli di caval ieri scelti attendono al carico e scarico sulla banchina ed a bordo (§ ·155- ·156). In generale non si issano a bordo en tro il box che i cavalli che debbono rimanere in coperta; gli altri-si imbracano; in qnesto caso bisogna fa r attenzione che la braca o fascia dr sospensione sia ben aderente nl cavallo e bisogna con una corda ,attaccata alla cavezza guidare il cavallo affi nch è nell'ascensione non roti, non urti o strisci contro il fian co della nave; cosi pure si porrtL avvertenza che la gru in izi il movimento adagio e con gradazione, che non se ne giri l'albero finchè le estremità del quadru pede, tese e stecchite, siano state sollevale di 11O cent. almeno sul ponte. Su questo si avrà cura di sparge11e sabb ia e paglia specie sn l sito dove, allentatasi la catena della gru, il quadrupede dovrà riprendere l'appiombo sulle proprie gambe, all'inchè non scivoli e si danneggi (§ ,160- 116,1-·162). Dopo i cavalli si imbarcano gli uomini come si è detto per la fanteria . I quadrupedi essendo elemento diffi cile a surrogarsi nel sito di sbarco e di dirficile condotta nella traversata bisognerà che siano scelli con cura nei reparli .e perfeuamente sani. C,ioverà inoltre sot· toporli nei giorni precP.denti !'imbarco a un regime specinle, dando loro poco cibo (metil razione ordinaria di biada con crusca) e facendol i lavorare mollo. All'atto poi dell 'imbarco non devono essere sudali od a stomaco pieno per non risentire danno durante la sospensione colla br:ica. In queste condizioni, una Yolta a bordo prenderanno il cibo e si abituera nno pir1. fa ci lm~n le al loro nuovo stallamento. Tmba.1:co di artiglieria (art. :32). - QuesL'arma· ha mal eriali, quadrupedi ed nomini, e in quest' ordine viene effeLLualo l'imbarco. fl materiale se smontato si colloca nelle stive; ma tratt.andosi di una spedi:done, converrà -che non sia smonLato, allogandolo sul ponte ed assicurandovelo. r finimenti son-o riuniti pezzo per pezzo (~ ·I 66) .


!178

OPERAZIONI Mli.lTARl i\IARITTJME

. 1'e!npo occorrente per l'imbarco di nna spedizione. - È cosa d1ffic1!e, in uno studio di carattere generale ed astrallo, deterini•nare 11 _tempo occorrente per l'imbarco di .una spe~izione, e tampoco dr ur~a ~1~alsiasi ,unità organica o tallica. Troppo numerosi e trop~o variabili, da caso a caso, sono i fattori che concorrono a de1:ermr~arla. li ~empo complessivo si _può infalli scomporr_e nei seguenti momenti parz ial i:. a) tempo occo1:rente per il caricamento dalla banchina sul .galleggiante; . . b) tempo impiegato nel viaggio del galleggiante dalla \an·C Iirno al la nave; ,e) tempo necessario per issare a bordo il carico; d) tempo del viaggio di ritorno delle barch e dalla nav~ alla :banch ina. Que~ti te_mpi parziali sono a due a due uguali pres,,~chè ·fra ·loro_: li prnno e il terzo sono anc.he faci lmente calcolabili pel' · O~IJJ elemento del carico : il secondo ed il quarto variano col va,riare ~e! percorso cfoè col sito d'ancoràggio dell a nave rispetto alla · bancbrna. , , I Lo_ stud(o pe1:·ò ~elle spedizioni recenti giit es~guite, ~~iichè dei ,mezzi che 1 porti principali presentano alla lol'O effettuazione hanno· permesso ali' organizzatore di stabilir_e in modo approssimativo · :.anche questo fattore del problema. , . Bisogna ricordar~ che i reparti ,,ari di un corpo di spedizione ~ Hnh~rcano non rn modo s11ccessivo ma simultaneo; cosi ad -e~empro,. sull~ 60 navi, che_sarebbero_necessarÌe per il trasporto ~1 un cot po d armata completo, le operazioni d' imbarco verranno fatte _cont~mpor'.1 neamente; _di modo -~he .si pùtrà con molla ap~~ossi.ma~ron~ _n~en~re che il tempo occorrente pe,r l'im9arco delI rnteia ~ped1z1one sia uguale a quello impiegato dal ripa 1:to' più ,lento . · Ora la pratica e la teoria concordano nell'ammettere che i re.part!,. i_~ruali i~pie~ano maggior tempo nell'imbarco, sugo quel)i f~r ?rtr ~i molti carri a 4, .ruote; cioè i reparti d'artiglieria ed i ser-v1z1 van. · · N~ll'_espor'.e :e modalità· d' imbarco dei vari elementi combattenti Sl è già accennato .che perl 'artiglieria, cava'Jleria e servizi .converrit di prefe~·enza (e ciò sarà sempre possibile anche· i~

-OPE RAZIONI b1JLl1'Aµ,I nÌARl'l"l' IME

179

'On porto di limitato sviluppo di calate) far àtcostar.e alle bànchine ~e navi. Cosicchè p.er. questi reparti, o meglio per queste navi, il tem.po occorren(e per le operazioni materiali d'imbarco è uguale '3.1 terzo momento parz·iale più sopra indicato, cioè a quello delfissare a bordo il carico e questo tempo dipende dall'elemento di carico che si considera - cioè dai carri. 11 nùmero massimo di carri a ,i. ruote.che una nave può caricare :ol suo bordo è ordinariamente di I45 a 50: il tempo impiegato per , • i:l foro caricamento sarà adunque qu~llo che - in .teoria'- abbisogna per\' imb·arco dell'intera spedizione; giacchè gli altri elememi , qnadrupedi, uoròini , materiale vario, si caricano sulla stessa ·e sulle altre navi contemporaMamen te. 0gni carro a 4,. rno~e richiede dne alzate; una per l'avantreno, ' ·una per i,l retrotreno·: 0gn i alzata si può eseguire in /~'. se la grù è mossa a vapore., in ;y se Ìnossa a mano . · · , Stabilendo un complesso di ilO a ,12 rninuli per carro, per tener -conlo anche del -~mpo òccorrente a fare e disfare le imbracature, -si otterrà. per 50 c,arri un tt)mpo complessivo variante da 8 ore e 1rt1ez,z;a a 11O ore. ('1') . I , In leoria quin'di 8 a 19 ore sarebbero sufricenti pe1' l' imban~o <li una spedizione-di una certa importanza, quale ad esempio della forza di un corpo d'armata; in pratica poi bisognerà concedere maggior larghezza di tempo in vista di tutti gli inconvenienti che •non è umanamente possibile di evitare, per quanta siasi spie..gata previggenia ed ope110si,ta nella preparazion~ delle operazioni materiali d' imlrnrco. Il memoriale per l'uflìzia·te di stato maggiore in gue1:ra dà a pagina 237 i seguenti dati ci rca ,il tempo occor!'enle per l'imbarco di unità taniche : • , Una nave che imharchi due battaglioni sul piede di guerra -coi loro qnadrupedi e ·cani imJ}iega circa 4 ore per essere pronta a muovere,· purchè la travenata aa· terra a bordo non superi 2()' . · Il tetn,Ji)O occ0nenle per imbarca~e caya:lleria si può calcolare ' Titenendo che -occo1Tono 2' per c~vallo,' se il carico si fa diretla1

(l) Comandante Gr111.1.o. - Studi o ·sui !raspoi,ti d,i, /,n ipJ.)e per via di m,ire - !Si5 •(litografato - ,1/ivista mcirit.ttma,), · · · · ·


180

OPERAZIONI MI LITARI J\JARITTU!E

OPERAZIONI lllLITARt MARITTIME

mente dalla banchina: coi box _3'. Disponendo di due mancine &i vapore si può calcolare che in 8 o ,1O ore si caricano due squa-droni su un trasporto scuderia di ,1• e.lasse . . Per una balleria occorrono 1. O o 12 ore. 1

N..\ VJGAZCONE .D.~L

1

GONVOGLTO.

La sped izione non, deve lasciare il porto d'imbarco se le condizion i di navigabilità non sono tali da permettere, nei li miti delleumane induzioni , una traversata ed uno ·sbarco con surficiente· calma di mare. Quando l'imbarco avviene in porti ' differenti, la partenza delle· varie navi si stabilisce in modo che .il convo~lio si form i in 1111 sito predesigna to e _in un giorno determinato. , La navigazione del convoglio è regolata da esigenze nautiche e.da esigenze mi litari. Si accenneril' qui ad alcune norme principai·~ rifleuenti: · a) la form:izione del con·voglio; b), la tra versata; e) l'ancoraggio . Formazione del convoglio . - Il copvoglio deve essere formato. in. modo che si mantenga riunito ed ordinalo e che sia in oo-ni mo" mento sotto la protezione efficace della flotta di scorti. Rer tenerlo riunito ed ordina to occorre regolare la ;elocità del!; navi su quelle meno veloci e d<1re alla formazione stessa uno -svi luppo che no·n sià eccessivo perché i segnali del comandante la, flotta siano visti e gli ordini eseguiti; 'n,_on troppo ristrello perchè .siano evitati incidenti di manovra, specie di notte. Una nave è design?-ta a gui'él a della rotta e si mantien e in~testa alla formazion e, ogni comandante di nave avrà istruzioni · segrete e preventive pei, casi in cui per forza maggiore di tempo o di co19battimento ve. nisse data libertà di· manovra. Dal lato militare nella formaz ione d_i un conv.oglio si deve tener coh!o dell'ordine coìl cui le varie unità tattiche dovranno essere, sbarcate e della sicurezza matèr;.iale del convogl io. Si è già detto che ,prima d'intraprendere una spedizi one marittima occorre essere padroni del mare , ma questa padronanza non,

181',

esclude la possibi lità di attacchi da parte dell'avversario ,. che avessedelusa la sorvegl ianza d'una crociera- e si presentasse anche con ppche navi o con torpediniere, risoluto ad essere distrutto, ma in. pari tempo a disorganizzare il convogli o e impedirgli di giungere· a destinazione. Per parare a questa eventuali tà il convoglio è preso in mezzo,.. dalla flotta di scorta, che riparte il suo naviglio in testa, ai fianchi, i n coda alla colonna raggruppandosi po, , ,n caso cli minaccia, da~ Jato·ove venisse segnalato il nemico. La traversata. - Le norme di disciplina e di serv1z10 da osservarsi dalle truppe imbarcate sulle_navi, durante la traversata, sono contenute nel regolamento sui trasporti già citato, al capo IX e non è qui il caso di ricordarle. Sarà bene però rammentare cheincombe l'obbligo ad ogni comandante di reparto di curare la conservazione degli uomini e q.uaJrupedi. , Costante cura deve essere quindi l'osservanza delle norme igieniche; la sorvegl ianza dell'alimentazione; ìl mantenhnento dell'or-· . dine e della pulizia. ~.Ancoraggio . - I~ l'operazione term ine della navigazione equella preliminaré per lo sbarco. . Anzitutto , bisogna riconoscere ~la,. costa . Le carte maritt.ime, le · informazioni raccolte fin dal .Lernpo di pace, le monografie, danno particolari preziosi ; ma occorre sempre veri fica re lo stato delle cose--in quel momento e in ispecial modo ie difese dell.a spiaggia. Questa ricognizio ne, se l'ancoraggio e lo sbarco si eITeLtueranno di notte, cqsa possibile in grazia ai rifletto ri elettrici, verrà esegu ita. , ::il -tramonto : una nave sola non desta allarme nella dì fesa e bencbè· segnaìata dai semafor i o dai posti di vedetta non · indica e syopre· il convoglio. Se invece, c~rne avverrà · di consueto, ancor:iggio e , sbarco si vorranno eseguire all'alba per conservare, co_lJ'avanzare-di notte il convoglio, il carattere di sorpresa proprio e favorevole a siffatte open1zioni, il riconoscimento. dovrà precederle di poco ~. . Si nell'uno cl~e nell'altro caso è operazione di.ffidile ed. ing:u1 nevole: si potrà con ·certa sicurezza .ri ferire sè vi hanno sulla . spiaoaia opere di fortificazione permanen ti ed improvvisate, _accampa menti, se si scorgono movimenti di trnppe, se a ridoso delle · in,e.nature s1 occul tino Lorpediniere o navi costiere; mase il di- ,

(')1'

'


OPERAZIONI MILlTARl MARITTIME

', 182

OPERAZIONI MILITARI MARrrr·tnrn

' fensore è accorto e sicu ro di sè potrà trarre fa.:-ilmente in 'in o-anno .col non lasciarsi scorgere per contrapporre sorpres~ a sorpr~sa 0 far comparire assai più di quello che ha in realtà sottomano. Ad ogni modo riconosciuta per quanto è possibile la località si dirige al si,to prescelto per l' ancoraggiÒ' quella parte del convo~lio -. che deve operare per la prima ·10 sbarco e col restante si eseo-uono · d_imo:tt.'a~ioni su al_tri punti _vicinio ri della costa per trarre ;ianto .si puo 111 inganno I avversano sulle vere in tenzioni e tenerne l'animo ' sospe.so anche cìuando semafor i o posti d.i vedetta segnali oo lo sbarco ,. parz:ale dell'avanguardia. . , , Nello stesso tempo navi del!a Ootta d( scorta tenteranno di distruggere coi tiri o con sbarchi parziali dì marinai, le ferrovie li, toranee, i po_sti di segnainzione ; le .comunicazio n~ in genere. _La format1one della flotta da trasporto all' ancoraggio cli pende da esigenze nautiche e militari ; le prime sono in relazione a·ua nàtnra · -delle coste ed alle condizioni idrografiche dell'estuario marillirn~ · come altezza del fondo, natura 'di esso, direzione e forza di cor~ ' renli, di. v~nti domi.nanli ecc: le seconde rifl~ttono il piano . di · sbarco, cJOe_ le tmppe che devono sbar-care per le. prime, qual.i di conserva e 111 m?do successivo; -le difese che ii nemi~o può op·porre ; la protezione. che la flotta di scorta può dare. . . In genere l'ancoraggio della flotta da trasporto à su tre ,linee: ie navi che lrasport:mo l'avanguardia in ,1• linea; qt1elle del gros~o · ·- combaUente·in 2', ed in 3a linea quelle recami ·servizi ed i materiali vari. . · ·

·Lo SBARCO ~ f;eneralità.. - La scelta della località generale di sbarco è giil. , fatta nel concretare il piano d'operazioni della spedizione e ;.i- ' sponde alle considerazioni politiche e strategiche· del momento: la , scelta invece dei sin goli punti di sbar::o per le varie unità tattiche , benchè stabilita in massima nel piano di sbarco è concretata dietro ~-i l risultato della ricognizione eseguita e secondo· l'ordine di anco· .raggio.

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In massima la spiaggia che si presceglie pBr effelluare mate<tia}mente l'operazione dello sbarco, oltre al presentare le , quali lit . mautiche necessarie per un sicuro ancoraggio delle navi e per un facile approdo deqe truppe deve avere in sè ,qualità t~tliche tal i da ,renderla facilmente occupabile e difendibile dalle prime truppe sbarcale e prestarsi specialmente al domin'io del ftioco delle arti:. .glierie delle navi e _delle arm i à tiro rapido delle lancie armate e poco invece al fuoco dello avversario. · Gli sbarchi per lo più si etfettnano su coste aperte, indifese da opere di fortificazione perchè il tempo per ridurre queste al s'i'IEtnzio toglie all'operazione il carattère della sorpresa che è uno dei ,fattori più importanti per la sua riuscita. Per lo stesso motivo si ·evitano i centri ab itati e.di porti: ma una volta eseguito lo sbarco · sarit utilissimo rendersene padroni per costituire una ba.se d'operazione alle truppe sbarcate e un luogo di ri fugio per le nav,i da guerra e da trasporto. Da ciò risulta che per efTettuare lo.sbarco il {~orpo di spedizione deve contare solo sui propri mezzi, per nulla affatto sui mezzi locali. · Sarà q\lindi bene es-aminare quali e quanti sieno questi mezzi ·e tome possono essere messi in opera. I mezzi di sbarco che una spedizione porla seco sia sul le navi da guerra, sia su quelle- m~rcant1l i da trasporio si possono cosi -classificare: · . a) barche a vap.ore ---;- di cui sono fornite tutLe le navi cla .guerra e assai nnamente quelle . del commercio. Servono a ri' morchiare gli alt ri ~alle.ggianti; , · b) lancie e barche - in dotazione più o meno 1'lo-rande a· ' ,.tutte le navi in~isl?ntarnente. Sono impiegate specialmente per il trasporto degli uomin i; . e) piatte e chalands - carico normale det trasporti militari ma portate anche in caso di bisogno ,dai piroscafi di medio tonnel•iaggio. "Servono per il trasporto da bordo a terra dei quadrupedi e del carre:ro-io· · d) ponLi volanti di 'sbarco - il cui ynateriale è preparato ·secoçido appositi modelli è p_ortat:o _dalle nav~ reca'nti l'avan~uardia. l')~

l I

183

)

'

I


184

OPERAZIONI )IJ LJ TART MARITTH!E

diverse imbarcazioni (1) e in base ad essi si potrà calcolare il ma.· teriale necessario. per lo sbarco delle varie unità tattiche ed or, ganiche.

(i) Comandan te GRlLl,O. - Op. citat,,. - O. BONAmco. - Id. - Jlfemoriale per l'ufficiale di S. M. in guerra. pag. 234·235. - BAG 1N1. - Lezi.oni d'ade navate·- Scuole

di (Jucrra 189.9 (li!ograrateJ.

=-----,,,-- ~===== --- - ~ - - ----=

Lancio Q

barche grandi Uomini in armi e bagaglio

40

Cavalli },larda li coi c onducen ti

12

Carri a ·~ rnote

1

Carri a 2 ruote

2

i I

MARI NA MILITARE ITALIANA

flJrche a vapore Làncie o barche medi e

Lnncie o bnrcl1e piccole

(lnng. m. !2)

Barche N.4

----30

I

I

20

Servono per lo più al trasporto (li urtlciali e per il rim orchio. Possono_por ta re eia 20 a iO uom.

. m. c.

I

1

10

10

I Barche l N. 2

I

Lancie

N. I

J

Lnncie

N. 2

l'i. 3 (lung. 5 a

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'15

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10

4

8

2

30

2G

10

Aniiotazioni

l,ancic

{lung. l 3 a {)u ng. ll a (lung. ! O a (lung. 9 a 7 Ul.) li m .) 9 m.) 9 m .)

, - ---

Pezzi d 'artiglieria. completi .Approvvigiona menti .

·

I --==ifi====-=- -=======~~-==--=== = = = = ~ = - '

11,\n!NA '.l[EfiCANTILE

ELEM ENTI DA TRASPOlll'ARE

185

OPE RAZIONI MILITARI MARITTIME

In caso .di bisogno si possono utilizzare an che le lancie e le ?arche p~r il trasporto dei quadrupedi e del ca rreggio, quando il fondo piano di esse abbia larghezza almeno di 2 metri. Il materiale della marina mililare si compone di diversi 11 p, regolamenlari , qu ello delle navi del commercio sono invece di tipo vario . Nella tabel.fa seguente vi sono registrati i dàti di capacità delle

4 m.)

30

20

10

ò

I

Nelle b~rche o lanci o i carri devono essero smon tati.

l

1 pezzo

6

100

La dotazione alle varie navi di questo materiale risulta dn. questa altra· tabella.

=;==~======~ === - - - - = - - -

MARINA MERCANTI LE (Vapori) TIPI O: IMBARCAZIONI

di o ltre lOOO T.

/

da 700

a lOOO 'l'.

I

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;or, T.

I

,I

c1n. 300

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I t• classe

I

2• classe

3• classe

Barche a vapore Barche N. 1. »

1

N. 2.

»

N. 2, o medie.

»

N. 3 o piccole

Dattelli o y ole .

, I •

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1

1

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2

3

2

2

2

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1

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I

1

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Annolazio11i ,

2

2

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A1•visi

I battelli o yole sono solo capaci di s uomini. Igrossi traspor ti hanno poi 4 piatte.

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l

,-

2

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Trasporti Trasporti di ,i• classe di 2• classe

l

l

Lancie N. l o grand i :3

-"·=·-=~"--~-====

-

MARINA MILITARE (Navi)

3

1

4

2

1

I


187 -

OPERAZIONI MILlTAR! !JARITTIME

186

OPERAZIONI MILITARI MARl'rTLUE

dalla-quale si rileva che, anehe giovandosi delle imba~cazioni dell ai: marina militare, le navi del convoglio non possono in generale sbarcare in una volta che 1/ 3 circa della forza combattente imbarèatavi. Questa che a prima vista sembra una deficienza in realtà non. lo è, pe_rchè all'atto pratico non si potrebbe, anche volendolo ed avendo i materiali necessari; superare di molto ·questa cifra: man,cherebbe se non foss' altro lo spazio lungo i fianchi della naveper far ac.costare le lancia e barche tutte insieme alle scale simultaneamente. In base ai dati su rriferit i è stato calcolata la flouig lia occorrente allo sbarco delle minori unità tattiche e il q·uantitativo di galleggiant~ necessari per una divisione e per un corpo d'armata (11). Eccone le cifre : ., . 1° Per un battaglione : a) 4 gruppi per trasporto soldati. Ogni 'flotti glia o gruppò> è composta di una barca a vapore, una. barca·N. 1 e 4 Jancie NA · · e galleggianti di corrispondente capacità. b) 1 _gruppo per tra~porto dei cav~lli e carri, formato dai un rimorchiatore e 2 piatte. .2° Per uno squadrone; .2 gruppi di 4 piatte ognuno. 3° Per una batteria; 6 piatte portante ognuna un pezzo èornpleto: 4° Pet' una divisione; 70 _gruppi, suddivisi nel mo_do seguente:

. 5° Per il quartier generale di corpo d'armata e per le truppe- · suppletli ve; 43 gruppi, suaa'ivisi cosi : 1--

=-=,,===~==.==~-==;=;====;='== B,ncho

I Lancie

1:3

Per il quavtiere generale (carreg·gio)

Per il reggimento . bersaglieri (car-

PiatLe

I

Rill'IO I'-

cbiatori

3

Per il quartiere generale (personale) Per il reggimento bersaglieri (uomini)

12

,1s

4

12

6

s

Per il reggimento cavalleria (a 6squa. droni) .

48

1'> I'-'

Per· l'artiglieria (2 brig ate) .

4S

12

reggio)

1

1

r Barcfl~

Per le truppe di fanteria [uomini} (2 brigate) . . . . . . . . . ·

I

I

Lancio / Piatte

'

Per la compagnia zappatori (uomini)

1

48

190

! 1

Per la compagnia'zappatori (carreggio) Per il; qu ar tier generale [personale).

llAG!NI, -

24

12

24

6,

3

1

.2 6

ossia in totale circa 400 imbarcazioni. Op. Cil(l/(1. -

48:

2

Pel' il quartiere generale (ca!'l'eggio)

(l) 130~All!CO. -

Rimorchiatori,

!

Per le truppe di fanteria (carreggioj Per l'arti g·Jieria (1 brigata a 4 batterie)

I

Lezioni citate.

)

)

l ~

'

..

ossia un totale di circa 230 gal:eggianti. Con queste cif,re presentì alla 1nehte · vediamo ora le disposi- , . . · zi·oni d'online per e[ettuare lo sbarco. Ord-ine dello s~9-rco . - Concetto fondamentale dell ordm~ _ai sbarco si · è lo avere a terra unità tattiche complet~ e. pos:1b1~ ~ mente unità delle varie armi in querrapporto Che SI St1mera plll coni-'eniente tenendo conto delle circostanze del momento e delle· ma,rniori dilncoltà che artiglieria e, cavalleria presentano allo sbarco- · no in confronto della fanteria. . · Come è naturale le troppe hanno la precedenza · s111 _serv1z1: sic;hè l'ordine di sbarco abbraccia questi periodi dislipti: ,t• Lo sbarco delle truppe d'avanguardia; · · . 2° Lo sbarco della forza combattente del corpo di spedizione; 3° Lo sbarco dei servizi acce'Ssori - viveri - materiali vari. .Modalità di sbarco. - Avari,guardia. - Bench é s, ·cercl!i , per quanto po_s,ibile, di efTelluare lo sbarco su . un tratto d1 c?st~ indifeso, non per queslo si devono trascurare tutte le precauz1or-u che ne assicurino l'esilo ' anche se l'avversario lo contrastasse. Pe~ciò l'avanguardia, com posta di _qnal,clre battaglione e qualcl~e sezione d'artiglieria, viene accompagnata-a tèrra_da b~rche e,l~nc,~ armate in auerra con cannoni -a tiro rapido e mitragliere; le qual, i~barcazio~i port,andosi in posizioni convenienti ai lati della distesa

è

¾


188

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OPER àZIONI MILlT.ARI MARITTIME

. della spiaggia possano coi loro fuoèhi incrociali tener lontano il nemico. Insieme all'avanguardia vengono porlate a terra squ~dre di marinai e di soldati del genio (za1)patori e ponti eri) che aiutano •'le truppe allo sbnrco ed attendono alla costruzione, col mqteriale già pronto, degli scali volant~. L'avangua rdia ha l'i ncarico di riconoscere la spiaggia e internarsi quanto può per coprire, quale Lesta di ponte; la loca!ìtiI. dello sl>arco. li far prendere terra alle poche truppe del!' avan guardia non offre, grandi difficoltà; già si è dello che esse si trovano sulle navi di minor pescagione e quindi anc?rale più vicino che si. può alla riva, già si è accennato che queste riavi precedono il resto del convo~lio ; è quindi presumibile che l'operazione p,issa fa~i rapidamente, senza serio contrasto, e che anzi la truppa sbar.cata, possa, in unione alle navi di scorta, proteggere con sùc- · -cesso le succe.ssiv·e e più importanti operazioni del grosso · del trasporto, nonchè i lavoratori alla sistemazione della riva per fa. ~ilitare lo sbarco delle truppe e dei materiali. Sbarco del grosso . - Ciò che interessa veramente . la speèli-2.ioue é il portare a terra la forza combattente - cioè il grosso -ed è questo il momento di crisi di tutta l'operazione. Lo sbarco dei soldati dalle navi non presenta di!Iicoltit: i'n ge,.nere si eseguisce l'operazione inversa del.l'imbarco . Ogni nave, prepar.1te 4 scale oblique a cui si accostano le imbarcazioni , fa scendere in esse contemporaneamente le 4 compagnie di un bat· taglione. I soldati .sono in pieno. assetto di guerra e portano seco ·tre razioni di viveri. Non c'è bisogno di precipitare il movimento ·che può essere eseguito con cal ma e rapidamente se ordinato e sor vegl iato dagli ufficiali · e dai graduati. I cavall i·, i carri, i materiali presentano maggiore difficoltà e -richiedono tempo e cure maggiori. I cavalli si alzano con grù e con paranchi ai pennoni e quindi si calano sui galleggianti : le grosse navi possono simultaneamente .,·sbàrcare le 4 sezioni di una batteria e i 4 plotoni. di uno squadrone ; due per lato: le navi minori non p0S$Ono eseguire-questa manovra che con due mancine.

OPE RAZIONI MILITARI ~lARlT'l'UIE

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I cavalli, in caso mancasse il materiai~ da trasporto ( grosse barche, pialle, zattere), possono essere sbarcali a nuoto . .Basta perciò che alcuni di essi siano guidati da. soldati in pal ischermi col filetto, i restanti, ammainati in acqua nello stesso modo sopradetto, e lasciati liberi seguitano a nuoto ·i. pri~i. vers~ la s~iaggia. Ma per attenersi a qudsto sistema, assai sp1cct0, bisogna che l'approdo sia a dolce pendenza , a piano inclinato, per modo che i quadrupedi possano facilmente risa lire la riva. Conviene che i v·ari gruppi di flottiglie, di cui s1 e parlato dando i datì del materiale da sbarco , lasci no simultaneamente le navi a un segnale convenuto e si dirigano verso i punti predesi,gnati per ogni unità sulln spiaggia. Ogni barca a vapore inalbererà per evitare cu nfusioni un se. gnale distintivo del reggimento che rimorchia e questo segnale sarà pure tenuto alzato dalla nave fi nchè vi siano truppe a bordo. Ciò faciliterà l'andata e il ritorno del materiai~ evitando possibili e dannosi framru ischiamenti. A terra; nel frattempo , si saranno allestiti gli scali volanti; questi utili e necessari, speci e per il mat~riale, posson~ essere costruiti in vari modi e in breve tempo: essendo questione tecnica non è il caso di enLrare in maggiori particolari; loro scopo è funzi onare · da banchine dei porti e quindi ad essi di fia nco e di poppa si .~ccostano ·1e imbarcazioni ; devono essere possibilmente muniti di mancine o capre per sollevare pesi. La manovra per prendere terra è la seguente ('I ). I vari gruppi di flottiglie, partiti.dalle navi al segnale conven~~o, si dirioono verso i punti della riva ove deve sbarcare la [anLer1a, o . . la cavalleria, l'artiglieria, il materiale; giunti presso la sp1agg1a si mollano i rimorchi e tutto il treno di. barche si sviluppa in linea di fronte verso la spiaggia se l'atterramento si fa .direttamente dalla harca in terra o si accostano alia banchina se· si va n terra su· di essa. . Nel primo caso le barche voltano a riva la poppa, accostan dosi q·uanto più 'possono alla spiaggia e· lo sbarco si eff~ttq.l). fa·Cendo passare uno alla volta i soldati sulle tavole da sba1•co che

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(I ) B.,G1:-.1. -

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Lezioni cilalt.

ANNO Xl. Il.

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OPERAZIONI MILITARI MARITTUIE

OPERAZIONI MILITAR! MARITTIME

possono ossere più di una, se lo spazio da percorrere è grande, e sostenute da coppie di marinai coi piedi nell'acq ua. Con questo mezzo si evita di far bagnare la truppa: se non si _può farne a meno si guada. Per le chiatte o zattere che portano cavalli o carri si ~otr:rnno tirare allo asciuttò a forza di braccia e ormeggiarle a riva e qui ndi eseguire lo sbarco del contenuto con ponti di tavole inclinate che della imbarcazione salgono a poppa e da questa discendano sulla spiaggia. · Nel 2• caso l'atterramento non offre difficoltà. e si opera come agli scali di un porto qualsiasi. Non appena il carico ha' preso terra si avrà cÙra di sgombrare la ri va, e di rinviare alle navi ,.il materiale galleggiante \:UOlo per nuovi viaggi.. Sbarco dei seroizi. - Sbarcate le truppe combattenti tulio il matériale da sbarco è a disposizione dei servizi accessori e· del materiale vario . Riserbando ai quadrupedi ed al carreggio le grosse piatte e barche, potranno essere usufruiti anche i palischermi che prima se1·vivano per gli uomini, per lo scarico del bagaglio, degli approvvigionamenti, della riserva di munizioni! L'operazione non offre difficoltà, sarà solo ,quistione di tempo e di braccia-per le ordinarie manovre di forza e di scarico dalla nave sul galleggiante, da questo sulla riva. . 1'empo occorrente p&i· lo sbarco . - Esaminate così le modalità materiali dello sbarco le cui operazioni, come è naturale, hanno carattere meno regolari di quelle dell'imbarco e riescono più tumultuarie, sa rà bene indicare il tempo occorrente allo sbarco di una grossa spedizione: ad es·empio di un corpo d'armata. · Jon tengasi conto del tempo impiegato a prendere terra dall'avanguardia, perchè come si è più volte ripetuto, questa opèra da per sè mentre che il grosso del convoglio attende all'ancoraggio, ' e ai primi preparolivi a bordo per lo sbarco. • È un dato di fatto che le imbarcazioni del convoglio e della Ootta di scorta possono in generala essere suffic(enti al trasporto simultaneo di '/ 1 della forza trasportata dal convoglio . Trattandosi dunque di un corpo d'armata si può ritenere di avere materiale sufficiente per la forza effettiva combatlente di una di visione cosicchè occonerebbero tre viaggi per esplicare in tempo

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il 2~ periodo dello sbarco, cioè quello della parte comballente· del corpo d'armala. · Quale sarà quindi il tempo d'ogni viaggio del materiale oalleggiante? Esso è la somma dei tempi parziali occorrenti: n 0 . ,f A calare in mare le imbarcazioni ed accostarle alle varie navi;

~·- All'im~arco dalle navi su di esse degli elementi di truppà (uomm,, cavalli, pezzi, carri) ; 3" Alla durata del viaggio da bordo alla spiagoia · 0 4- Allo sbarco sulla spiaggia del carico tras;or;ato; 5• Al viaggio di ritorno del materiale vuoto dalla riva alle navi.

I dati ~r~ti~i, (,1) oUenut! da(le qu~tidiane esperienze per ragioni commerc1ah lat~ dalle navi ~~1 porti o nei vari ancoraggi su rive aperte, o desunti dalle spedizioni eseguite, permettono di ritenere che occorrono : a) 4.0' circa per la 1• operazion.e; » 2" o 4.• operazione se s1 tratta di uomini, b) 15' "' 30' se si iratta diI altri elementi >· . c) .per p~rcor.rere. col rimorchio di una barca a vapore CJrca I miglio marmo, 11 che permette di calcolare la durata della 3" e 5• operazione. • C~n~retando, se si suppone che le navi siano ancorate a r.irca '.' ~1gh? d.alla costa si avrà bisogno per sbarcare gli uomini di 3 v'.nggr e ~n complesso di circa ,t ore di tempo; per sbarcare ca-.. valli e carn_comh~ttenli di 3 viaggi in circa 6 ore di tempo. . ~er scaricare 11 restante del corpo di spedizione, cioè i serv1z1 a~cessori .e i materiali vari bisognerà calcolare il tempo necess.ano per riformare le flottiglie a seconda dei bisooni delle ~av~ _e delle capacità in tonnellate dei vari galleggianti :~in media s1 r1t1ene occorrano a!tre 8 o 9 ore di tempo, per il 3° periodo di ~areo. . Queste sono cifre medie ed all'atto pratico c·onverrà aumentarle di qualche poco. Ciò che si dovrà, con ogni mezzo cercare 1

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GRILLO -

B ONAl,IICO -

BAGl~I. :--

Opere citate.


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OPERAZIONI MIL1T.,Rl MARITTIME

OPERAZIONI MILITARI lfARITTIM'E

si è di accorciare, per quanto si può, lo spazio di tempo del 2· periodo che è il momento di crisi di tutta l'operazione. È vero che in genere anche allora, ad onta degli sforzi più energici della difesa, l;:i. forza dell 'attacco è sempre di gran lunga superiore; ma è pure presumibile che anche un piccolo distaccamento, pratico del terreno e che sappia cogliere il momento opportuno, può seriamente compromettere l'operazione, ritardandone se non altro il compimento e dàndo tempo a riuforzi di arrivare sul luogo o trincerarsi io buona posizione sulla via che la spedizione dovrà percorrere. E questo ritardo che si deve ad ogni costo evitare coll'agire, non appena sbarcati, colla massima energia verso l'interno : il numero avrù facilmente ragione delle più vicine e debpli difese locali; la marcia avanti, disturbando la raccolta iniziala delle forze ~ell'avversario, scemerà ad esso la possìbil ilà di rigettare al mare rin· vasore.

di intenti, <Juesta mutua conoscenza e serena lìdÙcia nei nostri mezzi è un imprescindibile dovere. Ricordiamo che il mare fu fattore di . nostra grandezza antica e lo può essere ancora. , · Ricordiamo che esercito di terra e marina da guerra hanno identica missione, che sono entrambi instiluli di forza emananti da uno stesso alto ideale, da una medesima nece::sità umana e sociale affermata nella storia d'ogni tempo, d'ogni luogo: la difesa della patria.

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lVil s1ib sole, novi - e non si ha davvero la pretesa di avet; esposto èose nuove. Sono idee, son,o dati che si trovàno nelle riviste, nei manuali, negli opuscoli, nei regolamenti , sui giornali : sono deduzioni e conclusioni che ognuno, ragionando sulla materia trattala, può trarre dalla sua mente. · Si è cercato di presentare al lettore militare l'evoluzione del pensiero maritLimo intorno alle fÒrme che può avere, che avrà forse ai nostri tempi, la lotta sul màre, nella profonda convinzione che la conoscenza dei mezzi giovi alla concordia di intenti nelle relazioni che vìncolirno esercito e marina nello svolgersi di operazioni di guerra. Per noi italiani che abbiamo sulle rive dei nostri mari territoriali numerosissime città aperte, fiorenti e popolose, che abbiamo a poche miglia · dalla costa la capilale, centro luminoso di glorie secolari e d'attrazione universale , per noi che, validamente difesi verso terra dalla barriera alpina, dobbiamo aver , l'occhio vigile sulle aperte frontiere 1harittime, qnesla concordia

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Roma, ottobre 1896. 1

L. L.

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SPECIALITÀ DELLA TATTICA IN MONTAGNA.

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SPECIALITÀ DELLA TATTICA ,IN MONTAGNA Contiiiuazione

e_ fine. ·-

Vedi dispense, lI

Ed ora un'ultima considerazione riguardo c;tll'artiglieria da incintagna. Le posizioni alpestri (non parlo bene inteso di fortificazioni) mancando generalmente di estensione e sopratutto di profondità:, la difesa come l'attacco di esse, sia frontale che avvoLgente . sono azioni lattiche di loro natura piuttosto rapide; epperciò ·an&h'e · maggiore è l'obbligo per l'artiglieria dell'altacco di essere proni~ · all'~zione; quindi ne desumo che oltre ad esse1:e a pas:so rnpido deve avere una bocca da fuoco semplice, ed un metodo di tii·o semplicissimo. Cinque punti sotto media quindi ai e-annoni a ti.ro rapido, e 0,3 punti ai mortai l Artiglieria il cui posto legittimo· · fu già trovato. nei parchi speciali d'assedio da montagna. b Dopo ciò due parole circa le proprietà tattiche caratteristiche dell'artiglieria da montagna. In massima le batterie destinate ad agire in montagna, per quanto loro permette il terreno montuoso, seguiranno norme analoghe a quelle -che informano la condotta dell'artiglieria in pianura. Sa, ranno però intimamente· legate a due circostanze essenziali : la maggiore difficoltà del terreno in genere e Fimpossibilità di adot- . ·tare ce!e'ri andature: l'artiglieria da montagna non va che di passo. , Dato poi i~ carattere della gue1;ra in montagna e la faci lità di essere sorpresi, l' a'rtiglieria da montagna dovrà essere sempre accompagnala in modo permanente da una scorta in ragione di · una compagnia per ogni .batteria. Sull'alta montagna non sarà facile l'impiego çelle batt~rie a gruppi. Le posizioni e !e distanze sono in montagna inesorabilmente imp~ste · dal terreno; le batterie, ciò non pertanto, si sposter~nno

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possibilnieµte e quirndo ne sia il caso, per appoggiare con maggioré efflcacia i movimenti, della fanteria. Va da sè, che l'artiglieria da montagna · cambierà sempre po,sizione allorquando la . direttrice del combattimento verrà a spostarsi e la su_a azione sia rfohiesta in altre località, fn montagna l'inseguimento materiale tornerà spesso impossibile, ciò non pertanto l'artiglieria si recherà, potendolo, in posizioni prossime ai punti pei quali il nemico è costretlo di passare ed ,agendo col fuoco ·cercherà. disturbarne ed anche impedirne la ritirata. Nella guerra della Bosnia-Erzegovinii, l'artiglieria venne impiegata su vasta scala dagli Austriaci facendo spesse volte avvicinare le batterie fino a breve distanza dall'avversario (11) ed in qualche caso riunendo pure in un gruppo soli> parecchie batterie. « Cosi il 7 agosto nel combatti°mento di Ieptche le due batterie << de!Favanguardi,1 apersero il fuoco simultaneamente ad una di't stanza di 1500 metri; fu~onp prontamente raggiunte da una « batteria leggera da campagna la quale non potendosi, postare, « per le · condizioni del terre!}o, vicino alle due prime, si portò « più i~rnanzi. Qheste· tre batterie dopo aver fatto tac.ere i pezzi « n·emici, -volsero il fuoco su di _un han occupato dagli insorti < mentre la fanteria si ~p1ngeva all'a ttacco. 't Jl 4 agosto a Kosna,' le batterie dell'avanguardia che avevano . « già occupala una prima posizione a 4 ·125 metri furono portale « a , 600 l)letr'i dalla linea dell'avversario; esse però, per le dif<< ficoltà che presentava il terreno, gi1u)sero troppo tardi e non · « poterono aprire il fuoco perchè la loro fronte trovavasi ma« -scberata· dalla 'fanteria. · « A Tcbitl ick e· Jeptcha le ·ultime posizioni dell'artiglieria fu« rono a 750 metri. « li maggior concentramento d'artiglieria venne faLLo allorno « a Serniewo il 119 agosto. Alle ore 11 del mattino, al momento (!) Dato il carattere delle guerre in mont~gna si c;ipisce come l'azione tattica contro truppe appostate debba portare l'artiglieria àd agire spesso da posizioni rnvvicinate ; ciò che del resto con1·eiTà anche nei riguardi tecnici del · tiro perchè credo sia assai djfficile in montagna (anche per circostanze atmosferiche) vedere bene a distanze grandi i punti di caduta dei proietti e quindi otten ere la vol,u ta esattezza ed elllcacia nel tiro,


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SPECIALIT.\ DELLA TA·TTICA IN MONTAGNA

SPECIALlT.\ DELLA ,TATTICA IN lfON'rAGNA

« in cui la fanteria austriaca si avanzava verso _la fortezza, quasi

consiste nel mezzo che l'artiglieria (( possiede di regolare sempre « il suo tiro sui risultati del tiro stesso e nella facoltit di poter << concentrare il suo fooco su àelcrminati punti del campo di bat« taglia; possibilit.il che mancherà sempre nel flloco di fucileria, « quali che siano i perfezionamenti dell'arma adoperata » ('1). - In seguito poi o:;servo che la te:;i sostenuta dal capitano Chapperon tende quasi a far credere che la proporzione dell',nliglieria sia talmente scarsa da non averne quasi mai a disposizione. E qùi lascio senz;altro la · parola al maggiore Natnle il quale ha confutato sulla stessa Rivistci Militare alcune delle teoi·ie enunciate dallo Chapperon. « . . . , . La nostra artiglieria, egli -dice, quella da ·montagna « specialmente, è povera :in proporzione ' della fanteria; ma lo « scrittore sa benissimo che se ciò avyiene per noi, così non è · • per i nostri avversari del domani, e che, conseguentemente, « il caso di avere a che fare con nemico sprovvisto . d'artiglieria, « difficilmente si · verificherà; e non verificandosi nella pluralità « dei casi, come potranno sussistere i. sorprendenti effetti delle « batt~rie dì fucileria soggettt1 a tutta l'efficacia del tiro a gra(( nata ed a shrapnel? » , ·: Quale riuscita sarit adunq1;1e a ripromettersi dagli attacchi frontali àato che il principa,re fattore sui quali questi si posario, cioè la preponder_anza e l'enorme ~fficacia dei fuochi di fanteria, abbia a mancare ·1 · A sfHtare poi maggioÌ·mente il miraggio delle batterie di fucileria, tanto magni ficate dallo Chapperon, si pensi che, come ossèi'va ancora il mao-aiore Natale, l'avversariò f. i1 cui mandato .sa~V . « rebbe ·quello ·di :tenere difensivamente · la posizione, potrebbe <<' ·contrapporre altra tattica più speciale ancora, mà .pure logica«· mente d'erivante dalla prima; e sarebbe_semppcemente questa: « tenersi completamente defilato, riparandosi dietro massi ùi roc« eia, muri·a secco, trinceramenti, ecc. ; lascia,i·e che _le batterie « di fucileria agi$~ano, se vogliono ; . aspelta'rfl a mettere fuori la

« concentricainenle dai due · lati, 52 pezzi da campagna e mon-

« Lagna si trovavano in balleria. sulle alture; contro il solo ca« stello ·diri·gevano il loro Juoco 24 bocche da fuoco da càmpagha « e ·16 da montagna alla distanza di 2200 TT\etri. . , i Una di queste bauerie da montagna si f!vanzò più tardi fino « ·a ·170 metri da.I perimetro della città, tiran,do sopra gl'insorti, « che si erano trincerati nei giardini, a mitraglia· ed a shrapnels « (introdotLi nell'anima dei pezzi col fondelfo in avanti)» ('I ). 'In montagna ad unque il concorso dell'artiglieria 5arà _di .grande rilievo e di assol11ta necessità per prepara-re l'attacco, sostenérlo, e proteggere validamente l'avanzata od il ritirarsi delle truppe · alle qtia{,i essa verrà assegnala. · . Tale asserto, ormai universa lmente aqimesso, ha sollevato (ut' . . tavia di recente una, qualche obiezione della qualè -GO_nvien~ ci occupiamo. , Il capitano Chapperon, già più volte citato durante il corso 4i · questo la;voro, vede ad eseD1pio coli' adozione delle ni10ve a:_mi un mezzo pot~te e sicuro per sopperire alla mancanza od alla defrcienza di artiglieria in montagna. Egli infatti-propugna in taluni casi la costituzione delle cosideue bcitterie di fucileria, mercè le q~ali, preparando J'allacco con numerosi e micidiali fuochi ;. anco le posiz!oni le più forti debbono cedere. Dobbi.amo pertanto ritenere col!' egregio autore che il fuoco del!a fanteria abbia ora ·acquistalo tanta potenza da eguagliare ·quasi queHo dell'ar.tiglieria '? Possiamo egualmente ammettere oh,e l'attacco fronta le delle posizioni di montagna, a.neo le più solide, .debba in anenire essere attuato di preferenza ? Francamente non credo debbasi spingere la cosa tanto oltre. , Anzituuo non esito a dichiarare che la pòtenza deHa fucileria • non è poi aumentata al plÌnto da far perdere al fuoco deWartiglieria la soa superiorità, affermo anzi, ?enza tema di errare, ~he ciò non potrà mai avvenire, giacchè tralasciando ogni altra_considerazione d'indol.e tecnica, basta far notare che tale superiorità ' f!) lilE CIIAORAND. ,..,...

Opera citat~.

· (I) ,'\t.LASON. -

volume IV.

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Al'liglieria da 1nontagna. - Rivista <l'artiglieria e genio, anno 1895, ' ·


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SPECIALITÀ DELLA TATTICA IN MONTAGNA _

SPE CIALl'rÀ D~ LLA TATTICA IN MONTAG NA

« testa n.e-l 111omento in -~ui le colonne .assalitrici stanno per gua« daan3re la sommìtit della posizione. ·~ Ed allora ? Allora addio idealità della nuova tattica; addio « tavole di tir.o determinaoti il tempo entro il quale ta difesa « dovrà cedere. - « Le batterie di fuoileria, che non ·avranno, certamente po• tuto tirare prima per mancanza di bersaglio; .rion potranno ti«, rare poi, tuovandosi già assalitori ed assaliti quasi.a .contatto. (( Si fisserebbe per contro di avere, a parità di forze, due « truppe contrappost.e ; l'una stanca per la salita fatta, dominata « ed in formazione profonda; l'altra riposata, con immediato do~ « minio e già spiegata. Chi delle due truppe avht la peggio ? E « ovvia . la_ risposta. . . . .. « Se una verità -e- conclude l'egregio ·maggiore Natale ........,_si « ritrae dalla tesi propugmi.ta dal càpitano Chapperon· essa ·è_la « seguente : . . . . « che in montagna, piu che in piano, la fan teria sente il hi-:« sogno dell'ausilio dell',Ùtiglierìa1 senza del quale ausilio, d\f« ficilmente e non se!Dpre .essa potrit esplicare la sua missione. « In montagna, delle posizioni di stanti fra loro da 11000 a .2500 .· « metri, per le. batterie di° cannoni, se ne troveranno sempre ; << meptre :;iltrettarito non può dirsi del.le posizioni ravvicin!fte fra . << loro a disLanze inferiori ai 600 metri, per le batteri.e di fuci« leria: Il cannone · può t3gominare fanterie nascosi.e dietro rì« pari; il fucile, no : E siccome, oggi la ·guerra di mo·ntagna, « per le odierne conc}izioni politic~e~milit~ri, va ad acquistare , « per noi, im,porlanza grandis.sima;',se. una tesi havvi da· propu« onare, essa se ma.i, sarebbe quella intesa aù · ollenere il mi.. "' .;liorament'o e !'.ulteriore aum_ento della nostra artiglieria da « montagna, la quale va in ogni , luogo, ed in ogni luogo trova' « posizione » {11). ., ,. Osserver() ancor~1 che qùest'ullirna circostanza saril assai piit facilmente raggiunta per l'artiglieria da n10nLa gna quando e~sa . venga portata ad avere la qualità di una speciale fanteria con un più potente . proietto. I

• (l) Maggiore :-;AT AL1>, - A pr op osito (lella tattica di mont:,gna,. - Wvi.~t.a Militare Jt.a tiaria , dispensà Il, 46 geonuio I896.

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Concedetemi dei cannoni non a tiro ma a passo -rapido e, se- . condo il mio debole parere, le sorti deUe· nostri armi sui monti , saranno assicurate. Non finirò pertanto _questa parte del presente mio lavoro - ove mi lasciai forse trascinare eccessivamente dalla mia qualità professionale e della qual cosa chiedo venia al cortese lettore - senza d'ichiarare ancor più solennemente che: « l'azio.ne del cannone « sarà sempre e moralmente e materialmente di principale impor« tanza nelle gu·erre alpestri , continuando l'artiglieria ad essere, « come lo fu fino ad ora, uno dei tre mezzi . d'azione con cui si « v1~cono le battaglie, in pinnnra come in montagna i>.

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Le grandi difficoltà di ogni genere opposte dai ~erreni montuosi allo sviluppo delle azioni tattiche-strategiche , rendono necessarie per parte delle truppe destinate ad agire in montagna qualità e~cezionali di fibra, di resistenza .'e di. istruzione; indomabile energia e possesso al massimo grado di · qualità morali, · militari e tecniche sono richieste dal personale lutto: senza di che è impossibile raggiungere il conseg.uimento dei propri fini, è inutile pensare alla , vittoria ('I). Come già ebbi occasione ' di accennare fino dal principio di questo mi9 scritto, le no'stre truppe alpine, res.e oramai oggetto di ,ammirazione e ,di st:idio presso gli altri ·eser·citi, riuniscono al soll.).mo grado tali qualità e sotto questo aspetto offrono ogni guaren~igia di successo~ · Ora però, ·vista -l'importanza acquistata dalla guerra in montagna, è necéssario sviluppare queste doti morali e fisiche in tu~te le truppe che con probahilitit saranno chiamale àd agire . sui monti·, costituendo cioè grosse unità tattiche coi riparti scaglionati lungo la frontiera ed organizzando delle mnnovre estive ed aut~nnali sull o scacchier.e delle nostre Alpi.: I

(l) Non sarù ma\ inferiore ai suoi com1iiii n~lla guerra ai inontagna quella truppa, che educata fin dal tempo <1i pace ad un vigoroso s pirito offensivo unirà nella resi~tenza, nella. marcia e nelrabilità del tiro la persel'eran2a net sopportare i dis4gi . e le intero· Pene e la fermezza incrollabile nella lotta; qualità che distinguono in ogni circostanza una bu?na truppa, ma che in montagna- più che altrove sono richieste in sommo g rado. - Impiego <lelle tre armi n ei combatt,imento, pag. 95. .

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SPECI ALl'r .~ DELLA '!'ATTICA 1N MO ~ T AGNA

È solo in tal mod0 che il nos tro soldato potrà acquistare l'abitudi ne a salire, potrà ;issuefarsi ad agire fra le aspre pendici delle nostre vette : in una parola temprarsi alle grav i fati che della montagna. Con tale mezzo si verranno pure a costituire buoni quadri poichè t'apprezzare le difficoltit grandissime e svari:ite presentate dai monti nelle operazioni di guerra. il formare il giusto criterio sul miglior modo ed il tempo ner,essario per superarle ~ono qualità che non possono acquistarsi che col lungo e conti nuato esercizio. Mai, come in montagna, il superiore di ogni grado potrà trovarsi nel caso di dover provvedere alle esigenze del momento ed agire da solo, epperciò, con frequenti esercit:izi oni, risol vendo i più svariati casi che possonC\ presentarsi 11elle azioni fra i"mo_nti. converrà sviluppare la par ticolare in tell igenza di ognuno, svegliare nei capi quel giusto spiri to _di iniziativa che forma la ba.se_ principale di ogni operar.ione in monta:;:na. La. mac~hi na uomo, la pri ma sempre bene inteso in pian~ra, è qui primissima perchè l' ar.ione individuale e la vigorosa ini· ziativa gli è più largamente conces;;a_ A Waterloo, neppure l'arri vo di Groucby (è stato dimostrato) · avrebbe salvalo la giornata; nd Amba Alagi il piccolo corpo di Arimondi sarèbbe molto probabilmente bastato a tragformore in vittoria quella gloriosa disfatta , Sulla importanza delle manovre in montagna cosi scrive il co · lonnello Massonat (,t ): , « Continuando a fai' muovere uùa parte dell'esercito ogni aono (( su zone alpestl'i, di riconosciuta importanza militare, i nostri « qua_d,:i. a base nazionale, alimentati dagli Italiani di tulle le pr,o(< vincie, si assuefaranno ad operare ed agire ne11a·maes1osa massa « di .,,~a nilo che ci ci l'conda ed a comba ttere sull e lin ee princi;« pa li" di operazione del nostro baluard ~. « (Jue~ti sim ulacri sono somrnamN1te pratici e per con~ef( nenza « utili, Gli u!Ticiali imparano ad appl'ezzare il valore delle posi« zioni che so lcan o il ver:;ante alpino; i .soldati si abitua no a com•I)

C.

ll.\s~oNAI'. -

App,rnl-i sttlla guerra tli mo11tag1ia.

SPECI ALIT,\

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DELLA TA'l'TJCA IN MONT AG ::,{A

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« battere ed agire in luog-hi disagevoli , presso quelle fron tiere che « sooo la provvidenziale salvaguardia dell a nostra unità! Eserc.i<I. ti amoci a tutelare questo sacro retaggio, che costò ai nostl'i padri << molto sangue e molti sacrifi zi. « Se 'vuolsi approfondire la guerra di montagna si percorràno « le nostre Alpi per esaminal'e ·gl i eccelsi gioghi e le gloriose (< tVo llaite; anzitutto ,pel' prendere conoscenza e prati ca del nostro e baluardo. Contemplando quelle l'Occie, la mente si ritempra a « studi guerl'ieri ed iI corpo si rinvigorisce ». Le doti speciali ri chieste per ogni co mandante in solt'ordi ne per bene agire in montagna, dovranno essere possedute al massimo grado dal comandante in capo, pel quale sarà naturalmente necessaria un'attitudine spiccata alla guerra di montagna, un vasto corredo di cognizioni speciali: qualità e doti questl:I che si dovrà aver cura di ricercare colla massima dil igenza. Si ponga mente che se dalla scelta-del capo dipende la riuscita della guerra in genere, in montagna t.,1.le scelta è di somma irnportanza, poichè qui le qualità del comandante condurranno irr·emissibilmente alla vittoria od alla sco nfi tta (11}. Il capita.no Chapperon dice giustamente che: « La montagna dà << vantaggio alla tr uppa che possiede maggior gagliardia fisica e « morale, il comandante più energico; è funesta ai deboli di corpo , « ai fiacch i di animo ». A sua. volta il generalé Kuhn osserva : « Conviene destinare a capo, persona che un isca al una infles« sibile pertinacia ed a grande energia, convenien te a,:vedutezza, « avendo cognizioni esatte intorno alla. montagna. ed al camttere « della guerra che ivi suolsi sostenere. « L'agire in modo indipendente è bene che sia cosa innal~ in « questo comandante. I noltre è bene che sia tuttora vigoroso ed « avvezzo alle fatiche per poter facilmente superare tulle le dif« fiooltà fisiche che por~a seco la guerra di montagna. Egli non I (i) Nel i 866 il genera le Garibaldi con scarsi me;zi ebbe a lottare contro un avver-

sario formidabile per intelligenza del capo e abitudine delle tru11pe a quel genere di guerra . Ciò non permise a l prode generale d i spiegare la sua singolare ed inc,,ntestat:1 at titudine alla guerra di moutagria, eb be nonostan te il vauto di splendidi succ,·~~i as~:ti gloriosi per lui e per gli Italiani tuUi.


202

SPECIALITÀ DELLA TATTICA IN MONTAGNA

« deye ailerrirsi di fronte a qualsiasi ostacolo, perchè i sorpren· · « denti 'risultati non si possono ottenere che per mezzo d_i mosse ~

apparentem~nte ineseguibili i.. Adunque scealiendo un capo mancante di tali qualità · caratteri' ~ ' sticbe, la guerra in montagna non sarà. condotta colla voluta ener• ..,iria, accortezza e sagacia; là lotta sarà portata nelle . .. . valli che . con-. sentono facili movimenti, ed il nemico recandosi mvece·sm monti con colpi vigorosi verrà a gittarsi alle spàlle delle truppe situate al basso cagionandone la sconfit_ta.

..

Prima di porre fine a questo mio lavoro ·mi sia cçmc~sso .Per ultimo far cenno sommario di un'altra spiccata specialità della ~;it. tica di montagna e ad ess,a intimamente legata; voglfo dire de~la . fortificazione improvvisata e ·speditiva. . È fuor di dubbio che 1~ truppe manovranti ritrarranno en0r_mi vantaggi da quelle zone di terreno in ,cui gli ostacoli naturali . sa• ranno stati utilizzati , a difesa e perfezionati dall'arte. . I lavori di rafforzamento, se impiegati a tempo ed in luogo op· portuno, renderanno in montagna importante e talvolta indi spen· sabile servizio nel campo -lattico. ,. Ultima prova di qu"'sta indiscutibile verità rabbiamo n~ll'eroicà resisten~a di Macallè, ove il sommo valore dei difensori trovò valido appoggio nei parapetti improvyisati del forte, per opera, del prode. e compianto maggiore Toselli : .,_ La fortificazione improvvisata in montagna dovrà trarre profitto dei materiali del luogo costruendo trinceramenti in terra, apprestando· località con pietrame, . con gabbioni sostenuti da' pali, ecc. Si allai:ghera:nno e apriranno strade ~ sentieri, si serreranno accessi, si disporranno a difesa zone boschive impiegando robusti tronchi d'albero, si romperanno o pratich_eranno delle comunic3r- . zion1, si semineranno di ostacoli !e vie da percorrersi dal nemico. Avendo maggior tempo si costruiranno infine ridotti, fortini, tes!e

SPECIALITÀ DELLA TA'ITICA IN MONTAGNA,

203

di ponte, bloekhaus; come pure si stabiliranno difese accessorie · (reticolate, fogate, abbattute, piccole buche da lupo, ecc.) ('I). I/uso delle mine faciliterà grandemente i la.vori di distruzione per aprire o chiudere vie di comunicazione, per produrre ostacoli luncro la via da percorrersi dal nemico od apprestare i materìali I occorrenti nei lavori di difesa . L'impiego di sostanze esplosive sarà ad esempio assai vantaggioso nella difesa dei valichi alpini r.ovinando le made che ad essi conducono in . modo da renderle impraticabili ed obbligare il nemico ad un lavoro più o meno lungo per il necessario sgombro. · Le nostre truppe alpine provviste opportunamente di cariche di · gelatina esplosiva, sono particolarmente addestrate in lavori di simil aenere cosicchè nella difesa della frontiera, qualora le nostre colonne -avanzate dovessero ripiegare sui sostegni principali ovvero sui forti di sbarramento, tali truppe, col praticare mine nel.le falde dei monti e nei siti più opportn,ni, ne ostruiranno il passaggio e renderanno impraticabili le vie di acc~sso alle c?lonne invadenti. Del resto è ormai noto a tutti che alla nostra frontiera alpina i passi sono tutti opportunamente di:;posti per essere minati, ed appositÒ~personale (sergenti gnarda-inina), ~rovve~~L~ del m~te~ riale occorrente, è destinato a produrre le necessarie mterruz1on1 stradali. Oltre ai casi sopra accennati, gli esplosiyi verranno ancora im· piegati in montagna per: 1 distrucr,-rere palizzate, slec'cat'e e palancate, ponti in leg~o, muratura in-ferro, abbattere alberi, demolire muri, fabbric,ati, terrapiéni, tunnel, rompere roccie, ghiaccio, ecc. ecc. · Apposita istruzione regolamentare prescrive le norme da seguire per l'impiego della gelatina esplosiva in: ogni singolo caso, e ciò . mi dispensa dall'entrare in particolari (2). i,

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(I) Data l'indole di questo seri tto non mi è possibiJ~ dih.rngarrni su tale argomento. Per dettagli il lettore potrà consultare il belJiopuscolo: -Rico1·di di r,orti{icazione speditiva del maggiore SPACCAMELA, ove sono indicati' i profili ~pecìali d~ adottarsi in montagna per .le trincee è descritti del pari tutti i la1·ori ai quah converra aver ricorso per apprestare a difesa posizioni e località. (:!) Voi, 7°, Utolo II delle istruziohi pratiche del g~nio.


204

SPECIALlTÀ D6LLA TATTICA IN MONTAG!S"A

205

A queslo riguardo non esito però a dichiarare che il concorso dell'arma del genio sarà veramente prezioso nell11 guerra di montagna, e mi auguro che dopo aver crealo il reggimento minatori si dia al medesimo organizzazione simil e ai riparti alpini sia di f~nteria _che d'artigl ieria, assegna?do alle rispeltive brigate appo· · site sedi fisse estive (!}. Pongo ora termine a questo mio scrillo coli' intima persuasione che le ottime qualilà delle nQslre lruppe alpine, guelfe altrettanto buone dei riparli destinati ad agire di rincalzo .ad esse, l'abilità dei nostri quadri ed infine ·le specchiale qualità dei nostri r,api, varranno ad assicurarci la vitloria in caso di conflitto, per cui il nostro esercito in qualunque punto della frontiera sia chiamato a difendere l'integrità del territorio nazion~le, fedele alle gloriose tradizioni, fiducio so nelle sue forze, saprà àffrontare og.ni evento e fregiare di novelli allor i la nostra bandiera. 1

G.

LANG

maggiore 1. 1.• Mtiglierfa.

LE MANOVRE IMPERIALI IN GERMANIA Crediamo utile, come studio, di riassumere dal rapporto i dati principali e le considerazioni sulle manovre imperiali eseguite in Germania, nello scòrso autunno (11).

Tema generale. Un 'armata dell'est ha rinchiuso in Breslau un'armata dell'ovest. 8 settembre.

Tema speciale pel partito ovest. Il reparto di armata che sta·riunendosi in Sassonia il 7 settembre raggiunge colle sue punte: la 23 divisione Weissig e Radeberg; » 24• » Pulsnitz ; » 32" » Kamenz; » s• » Bielha; la divisione di cavalleria i dintorni di B·, utzen. Il comandante del reparto ha il còmpiLo, senza aspettare le truppe non ancora suscettibili di marcia che trovansi nella Marca (Brandeburgo) di portarsi celeremenLe sopra Breslau per liberare l'armala dell'ovest, i cui viveri sono ormai pressochè esauriti. Si ha notizia che un corpo d'armata nemico è in marcia .sopra Liegnitz e Lowenberg. Giusta un telegramma pervenuto da Reichenbach, questo corpo d'armata il B era giunto a Gorlitz. Sin dal mattino del 6 la comunicazione con Reichenbach, e dal mattino del 7 quella con Bernstadt e Ostritz, è interrotta. Le stazioni di Niesky, Weis3en berg,, Lobau, Herrohut il 7 sera funzionano ancora. 4

(i) Vcgga3i al riguardo l'articolo del maggiore Sue a ET (1/i vi&ta d'a,·tiglieria e ge11io. voi. 2°, anno ¾895, mese cli ma·ggio). . • :'

(i) Per lo sviluppo delle operazioni delle manovre imperiali veda.si 11 foglio :'\. 419 Bautzen - Karte de$ Deuts~hen 1/eiches, alla scala di ! : tOO;OOO.

i3 -

ANNO :UII.


-206

LE MANOVRE IMPERIALI I N GER>rANIÀ ·

207

LE UANOVRE IMPERIALI I N GERMANIA

Reparto. ( 1) . . , dell'armata dell'. ovest. '

XII CORPO . D' AIIMATA

4,8 '/ , battaglioni, 4.0 .squadroni, 45 batteri~ (220 pezzi). - , XVIII CORPO D'-}R.\IATA . .

24

battaglioni, 6 squadroni, 22 batterie (pezzi I 08).

. • • . • 2• dw1sione-., .1f.ant.eria,

(2)

24 battaglioni, 8 squadroni, 21 batterie (iI02 · pezzi). t

1 / .

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1, ,.

9 ~4-.

,i.a brigata fanteria, N. 48. 7°-reggimento fanteria, N. ·106. s• reggimento fanteria, N. '1-07.

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3• dìvision<> di fanteria N. 3&.

8~ divisione di fanteria.

6" brigata di f9nLeria, N . 64.

16" brigata di Ja.9teria. 72° re~gimento fanteria. 96° reggimento f;i.nte1:ia . •.

(Reale S-assone). (,()

1• di-visione fanteria, N. 23. 2• brigata fanteria) N. 46.

3° reggimento fanteria, N. 102. 4° reggimento fanteria, N. 103. 1

f),.,,

Reggimento fucilieri, N. ·I 08. Battaglioni ca0ciatori, rn·, •12°, .p_so.

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1

.f0° reggimento fanteria, N •I 34.

1

Reggimento misto di cavalleria 24. -t squadrone 17• ulani. •I squadrone carabinieri. -t squadrone det.2• reggimento Cavalieri della Guardia.

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Reggimento misto di cavalleria .32. · 1 squadi·one ·,1_8° , ulani. 2:.s_quadroni •18". ussari.

1

H O reggimento fanteria, NA 39.

5•1 brigata g.i ,.!'anteria, N.. 63. 1. 15a brjga,t!). fanteria. reggi mento. '·ruèi Iieri. 5° reggimento fanteria, N·. '.' Qt. 1,. 36° tt' ' J' ~I • ;reggi!Ilen.to fanteria. 9• reggimento fanteria, N.. ·.133.

I

3• brigata fanteria, N. 47.

-~ ,sq_uadroqi_ d~I rn°,nussari.

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1a brigata fanteria, N. 45.

1• reggimento Granatieri del

Corpo, . N. '1.00. 2~ reggimento . G·ranatieri del Corpo, N. 1 ·101. •I compagnia della Scuola de; souuffidali. :J s_qùadroni . del 18° ussari. 1

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_, Artiglieria.

,41;tiglieria.

r !:~g~imento.brigata del treno divisio··

' ,,6 batterie del '2.~;0u reggjrn~n,to. . 16Tf ba~~eri~ d~l '.' , •I AOmpagnia,~.i pio.nieri del 12°.

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6 batterie del 32° reggimento. 2, compagnie del :12 pi~nieri,. Brigata divisionale del tr.eno.

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. nale) u~• reparto telegr'afisti. ,. , ' 1:.,,, ,~1 .e,;, '.

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6 batterie del ,12• reggimento . . 1 compag9ia del ,12• .pionieri. ·Reparto ,.divisiorwle_.,di t~,h~grafÌStÌ.

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Artig)iElria di ~orpQ..Q~~rmata,., ~.b, a,tteri~ (_3 del 2s•• reggimento,1 tf , , e. 6 del, H)·). ~

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' .... (I) Comanòan te .il Principe Giorgio di Sassonia. (2) Comandlmte 'n gene;ale 'di cavail~rià ,•on Haenisch. 1

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·, 'lr!ìg(i~ri~ èli corpo"a'armatà, 1 6 batterie· del 32~ reggi~·ento, 3 batterie e ·I balleria a' cavallo del 12° reggimento. ' ' Reparto' telegrafico di -corpo· d'armata. Reparto di areostati. · 1

(l) Comandante il tenente generale Barone von Hodenberg.


208

LE MANOVRE lMPElHALl I N GERMAX! A

0lV1SI0NE DI CAVALLERIA.

26 squadroni , 2 ballerie {·I O pezzi) .

Brigata C 4. squadroni carabinieri.

/i. squadroni Cavali e ri della

4 squadroni 118° ulani.

Guri rdi a. 4 squadron i -17° ulani.

Brigata B

Brigata ,i 5 squadroni ussari guardie del Corpo_. 5 sqnadroni 2°. ulani della Guardia . Distaccamento pionieri , 2 batterie a cavallo del 112° reggimento.

Ordine d'armata del partito ovest. Quartier generale Dresda, 7, 9; 11Oore mattina. 1. Il reparto d'armata ha il còmpi to di portarsi àvanti ce!e- , remente per sbloccare l'armata dell'ovest racchi usa in Breslau, i cui viveri sono ormai pressochè esauriti. · Un corpo d'armata nemico, in marcia sopra Liegnitz e Lowen- berg il 5 selt?,mbre era giunto a Gorl itz. Fin dal 6 matlino è interrotta la comunicazione con Reichenbach, e dal mattino del 7 anche quella con Bernstadt e Ostritz. I La linea Niesky-Weissenberg-Lobau-Herrnhut sino al· 7 sera 1 non era ancora raggiunla dal nemico . 2. Il reparto d'armata, il mattino dell'8 settembre inizierà. In / marc.ia nella direzione di Ba~tzen , e respingerà le, forze nemiche 1 I che mconlrasse. 3. La .divisione di cavalleria 1'8 settembre di buon mattino si 1 porla innanzi ed esplora verso la linea Herrnhnt-Lobau-Weissen· ~ berg-Niesky. Imporla stabilire se il corpo d'ar.mala nemico, del quflle si eb· bero nolizie, trovisi ancora a Gorlitz, e cosi pure se il nemico siasi avanzalo in al tre direzion i, o se compia trasporti in ferrovia, ~ 1

'I

n special modo nella direzione Bunzlau-N iesky e sulle strade e ferrovi e che dalla Slesia e dalla Boemia, al sud di Gorlil z conducono nei dintorni di Loban.· Devesi mantenere osservata. la strada da Bautzen a Neu-Salza. .\.. L'8 settembre i corpi d'armata si mellono in marcia di buon mattino nella direzione di Ilautzen e nello stesso giorno rarrgiungono: 'il XII corpo d'arma ta col grosso delle sue forze i dintorni di Biscbofswerda, e. le avanguardie spinte innanzi sulla strada Bischofswerda- Bautzen e al sud sino alla linea Ober PutzkauTrobigau-Wolkau . Quartier general e a Bischofswerda ; il XVIII corpo d'armata colle avanguardie la linea Liebon (strada Kamem-Bautzen}-Neschwitz, il grosso immediatamen te dietro . Quartier generale Kloster ,',larienstern. Limite fra i due corpi d' armata la linea Rauschwitz al sud di Elstra-GodlauGlaubnitz-Uhyst-GrosshiihnchE,n, colle sopra dette località nel raggio del XVIII corpo d'armata. o. Per la marcia del 9 sellembre sareb be mia imenzione: di portare il XII corpo d'armata sulla strada .BischofswerdaBautzen e sull e vie di comunicazione al sud della stessa; il X.Vlll corpo d'armata sulla strada Kri menz-Bautzen sino ai dintorni di Dobscbke e sulle vie r.he conducono al nord della stessa e al nord dell a strada Bischofawerda-Bai.uzen. fi,1·maco : G 10RGIO, Duca di Sassonia. La ·cavalleria, in seguito all'ordine ricevuto , dai dintorn i di Bautzen (,fen kwitz), alle 8 del mattino si di resse per Hochkirch sopra Ne~hen , e alle 9,30 si volse da Laucha al nor~ verso Spittel e Weissenberg, quando le pervenne la notizia che il Lobauer-Wasser (torrente) era occupato da cacciatori nemici postati presso Klein-Radmeritz e Glossen, mentre già. prima era slato riconosci uto ché ugsari trovavansi presso Lobau. Prima cl' iniziare la marcia, la di visione di cavalleria aveva spinto innanzi pattuglie ufficiali sopra Ostritz e Perizig, onde avere informazioni intorno all'avversario da nord e da sud,· mentre quattro sqnadrç,ni esploranti sopra ampia fro nte av_an·zavano verso est. La marcia della ili visione fll continuala sino a Strohmberg,, di dove polè osservare uM forte colonna di cavalleri a n_emica in


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210

LE MAN1)YRE IMPE.BlALI IN ' GERMANIA

marcia verso est sopra Weissenberg .. ·Alle '10 ,40, quando la divisione si spiegò sullo Strohmberg, ricevette fuoco da batterie neroiéhe in posizione fra Krischa e Weissenberg e quando le batte1;ie' del fa divisione risposero a quel fuoco, un' ,al.tra batteria nemica aprì pure il fuoco da una . posizione al di là del. LobauWasser presso Alt-Cunnewitz. , . · 'La 'divisione di cavalleria alloi·a si ritirò a Lii.uske, e alle H ,40 · ricevette ia notiZiJl. che una colonna nemica da Lobau avanzava sopra ' ·Bautzen, e che il:Veva collocato i suoi avamposti presso Ejsende e Nechen : 'La divisione si portò indietro per Rodewitz-D1:ehsa a Kumschutz e nel pomeriggio· col grosso raggiunse Nadelwi:z, mentre gli avamposti tenevano la linea Wuischke-Cannewitz0-oberschiìtz : Le altre truppe ·deli'armata delFov~st raggiunsero i prescritti obbiettivi di marcia e il ' comando generale· dell'armata· ,ricevette nel corso della giornata le seguenti informazioni: . Una divisione di fanteria nemica marcia da Gorlitz per Wiesa verso Allersdorf. Altra divisione di fanteria nemica è in marcia per Konigshain· Hllbersdorf sopra .Dobschi.ilz. Truppe di tutte le armi, a quanto pare una divisione, prove:nienti dall'est hanno raggiunto Lobau e collocato avanguardie presso Eisende. Il grosso della divisione di ·cavalleria nemica lo si supporteva presso Groditz. Il XVÌIT corpo d'armata inform~va di aver, occupato Bautz,en e i passi del fiume con 4 battag,lion i, 11 squadrone e 1 compagnia del genio . .· ' ,

LE MANOVRE IMPÉRIALl IN GERMANIA

211

rt comandant~ di questo repartb ila il· compiW: di 'rigettare il nemico che avanza5se in Sassonia, poscia di volgersi contro l'av- · versa1;io che più tardi devesi aspettare d·alla Marca, e che, sino · allÒra, non può essere os·servato che da piccoli repahi. · . · D~l pr'imÒ nemico si sa che u una di visiorle, il' giorno 5,. ha · pa~sat~. Élba presso Riefa e che un'altrà era aspetta~a._a_D~èsda · pel giorno 7. Numerosa cavalleria deve precedere le d1V1s1on1 alla distanza di circa due n11iornate di marcia e nella direzione di Gorli Cz. ' , . Nella Marca le forze nemiche si radunano presso Gutien.

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Reparto d'armata del_l'ovest. ('I) 50 battaglioni, ~5 squadroni, 48 batterie (244 pezzi) VI CORPO o' AJtllÌATA ( 2)

25 battaglioni, 9 squadroni, 23 batterie (H 6 · pezzi)

1

I ::t divisione di f'a1iteria. ·

1 I"

dvvisione di fanteria. ,

24' brigala di fanteria. Reggime~_to fanteria 23°. Reggimento fanteria 63°:

2.2 ' brigata di fanteria. . Reggimento granatieri 1i1°. Reggimenta fanteria 0·1°. .

-23" . brigata fanteria. . Reggimento fanteria 22n.

2;1a brigata fanteria.. . Reggimento gran·atieri fO•. Reggimentò fo.c'ilitii 38~. 6° bn.ttag! ione cacciatori.

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Tema generale pel partito dell'Est.

_ll;gginien to fariteria 62°. Reagimento di cava.Ilaria 19.0 . 1 squadrone 2° ulani . 1 squadrone 6° u~san. 1 'squadro~'è 8° dra·goni. ~ squadrone ,t O coraz"zieri. 7.)

· Per coprire l'investimento di · Breslau è formato un reparto dell'armata dell'Est col V e VI corpo d'armata, e una divisione di cavalleria A, le quali truppe si concentreranno presso Gorl itz, giungendovi : il 5 settembre il :V corpo d'armala per tappe ; la sera del 7 la divisione di cavalleria per tappe; il 7 e 8 il VI corpo d'armata per ferrovia.

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5 squadroni 4° ussari.

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Comandan te H generale dì cavalleria Conte von Walder,ee. Comandante, genèrale di fanterì;t Prin~ipe Ereditario Bornardo von SachsenMeiningen. (O (':!}

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212

LE )IANOVRE ll! PERIALI IN OERUA NIA

LE MANOVRE IMPE RI ALI IN GE RMANIA

2 13

Artiglieria. 0 tVIS10NE DI CAVALLERIA .·

6 batterie 2·1° :reggimento. 2 compagni e 6° genio. Brigata divisionale del treno. Artiglieria di corpo d'armala

1

6 batterie 2,1° reggimento. 2 compagnie 6° genio . . Brigata divisionale treno. 9 batterie da campagna, 2 da cavn llo d?l 6° reggimenì.o.

'% squadroni , 2 baLterie ( 13. pezzi).

Bri gata C. .i squadroni 6° ussari. 4 squadroni 2° ulani .

Reparto tel egrafisti di C~rpo d':i rma ta

Brigata B. 4 squadroni 1• cor:izzieri 4 squadroni 8° dragoni.

Brigata A.. o squadroui 4· dragoni. 5 squadroni 1° ulani. Distaccamento del genio. '2 batterie a crivalfo 5° reggimento . 0

v CORPO o' ARMATA ( I ).

25 battaglion i, ,io squadroni , 23 batterie (H 6 pezzi)

I o• dioisione di fantetia.

9• clfrisione di {ante-ria.

Reggimento granatie1·i 7°. Reggimento fa nteria rn·. 15° battaglion e cacciatori.

Reggimento fanteri a 4. i".

Reggimento fanteria 50°. Reggimento fan teria 58°.

Cavalleria.

Artiglieria di corpo d'armata

1·1i squadroni

10° ulani.

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8 batterie del 5• reggimento. 2 compagnie del 5° genio.

Brigata treno divisionale. Reparto telegrafisti divisionale. 6 batterie 20° reggimento, 3 bauerie 5° reggimento.

Reparro telegrafisti di corpo d'armata. Reparto di areostati. (I)

7-9-4, ore se ra.

·I 7• brigata fanteria .

,19" brigata fan teria. Reggimento granatieri 6°. Reggimento fanteria .i.6°.

A.rtiglie1·ia . 6 batterie 20• reggimento. 1 compagnia 5° genio.

Quartier generale Gr.-Biesnitz (a trn chil. sud-ovest di Goriitz)

·I 8' brigata fanteria.

20a brigata di fanteria. Reggimento fuci lieri 87°.

5 squadroni 2° ussari.

Ordine d'armata pel partito ,est.

Comandante il generale di fanteria Riccardo ,·on SeecH.

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I . Dell'armata di sbl occo nemica il 5 settembre una divisione ha passalo l'Elba. presso Iliesa; un'altra divisione è oggi aspettata a Dresda. · Forte cavalleria trovasi innanzi a ci rca due giornate di marcia. 2. È mia intenzione di marciare incontro- al nemico che, a' quanto pare, avanza verso l'alta Sprea; e nel caso mi riesca-di battert'o di rivolgermi . contro ' ·te altre truppe avversarie, che stanno radunandosi presso Guben. 3. A quest'uopo il reparto d'armata dovrà, il H settembre, raggiungere la Sprea o impossessarsi dei passaggi da Klix fin o a Bautzen . . _ i. La divisione di cavall eria, oggi alle 8 ant., partendo dalla linea Kodersdorf·O ber-Konigshain-~Iarkersrlorr avanza verso il Lobauer Wasser e deve raggiungere i pressi di Groditz. Le esplorazioni devono spi ngersi verso la Sprea e possib ilmente sino alla Sprea. 5. Pattuglie di ufficiali, da spingersi mol-to innanzi, Ollserv:rn o verso Guben ; una pattuglia deve occnpar·e in mod0 permanente Muskatt


214

LE MANOVRE HIPERIALI lN GER)IANIA

LE MANOVRE IMPERIALI IN GERMANIA

6. 11 5° corpo d'armata raggiungerà dom;rni: .la 9• divisione Tetta e dintorni., la ,1o• divisione Drehsa e dintorni, l'aniglieria di corpo. cl 'armata e il comando generale l\'Ielaune. , I reggimenti di cavalleria che saranno riuniti per formare una brigala di 8 squadroni e un.a batteria da campo , si 'porranno in marcia per Konigshain alla· volta di Reichenbach, per modo che per le 'I O del mattino raggiungano questa città, in'di si porteranno per Schops all'altura 227, ove r.imarranno a mia di.sposizione. 7. Il VI corpo d'armata domattina alle ore 7, colle truppe ·di. sponibili dell'Ha divisione s'impadronisc~. d.ei passi sopra il Lobauer Wasser, da Laptitz sino a Lobau incluso, e colle sue-.truppe avanzate si porta sino alla linea Spittel-Pesch.en ed esplora per Hoéhkirch e Halbau-Cunewalde verso B.rntzen; colla ,12• divisione raggiunge i dintorni .di Schops, e coll'artiglieria di corpo d'armata Reichenbacb. li comando generale si reca a Klèirr-Rad-· meritz. 8. 1'8 set\embre alle 7 ore del mattino mi recherò pa Gross- · Bi·esnitz, per Reichenbach sull'altura 227 al nord di Klein-Radmeritz sulla· slrada che conduce a ~ielaùne; il quartiere generale dell'armata andrà preE-nmibilmente a Krolrnitz. ' firmato: Conte V. wAL!)EHSEE., La divisione di cavalleria riunì le sue u·e brigate alle, 9.li.1 qel mattino ad ovest di Arnsdorf e per le 10,25 raggiunse Krischa, dove s·i spiegò, e provvisoriamente si trattenne. Aveva spinto i.nnan,zi pattuglie ,d'ufficiali verso Gube~ e Muskau ..ed anche verso Hoyerswerda, Kamenz e Bischofswerda, e cosi yure due squaclroni, l'uno per 'Diehsa e Klix verso Hoyer::;werda e l'altro per Weissenberg e Nieder-Gurig alla volta di Kamenz. Essi dovevano osservare in m'odo permanente· i principali passaggi de!lp. Sprea da Klix a Bautzen, e possibilmente mantenere occupati quelli di Kltx e Gurig. La divisione di cavalleria ebbe la no.tizia che una divisione di cavalleria nemica trovav,,si nelle vicinanze di Pitschenberg al st.1d di Spittel, e ch e si osservava la sua avanzata verso lo St.rohrnberrr 1 ( 10,50 del ma~tino). ·

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La st:essa oss~rvazi~ne fu fatta dal comànd0 dell'armata, il quale colla brigata mista d1 cavalleria del V corpo d'armata, ,1 batteria e una sezione.di ciclisti, alle ore '10 era giun to all 'altura 227 al nord di Klein-Radmeritz. Del YI corpo d'armata, un distaccamento composto dal 6' bat- · tagli?ne c,acciatori e 4° us.sari aveva già per tem.po occup,1to i passi sul Lobauer-Wasser in giù sino a Lautitz. · · Le batterie della di\•isione di' cava,J.leri~, post.ate ,;ull'allura 206, apri.rono il fuoco ·contro la cavallel'ia nemica sullo Strohmberr,, e la batteria della brigata mista pre~e part~ al detto c'ombatt,m;~to da Alt-çunnervitz, dove si portò la brigata. Allorchè la divisione di cavalleria nem'ica sì ritirò., la divisione di cavalleria avan~ò tosto al nord del Lobàuer· Wasser. Al!'1 di sera essa stava-al nor~ di Groditz, tenendo occupati .i passaggi di Cannewitz sino ai pi:es8i di Weissenberg. · . La brigata di cavalleria mista, collegata alla divisi.one di cavalleria, collocò avamposti sulla linea.Sarka-Trauschwitz e si riunì al V .corpo d'armat;i.. ..J)eB'H • divisione di fan_teria, l'avanguardia della 2118 bri oata fanteria, sin dalle 9,20 del mattino, era giunta a1obau e dis;onevasi per ·spiegarsi contro la ~avalleria nemica al sud di Nechen. ma q.ues14 tosto scomparve: ·. , Alle ,10,35 la testa dell'avanguardia si arrestò all'altezza di J:>e· schen e più I.ardi collocò avamposti sulla linea Pitscben berg-:-Pe· ' schen-Jauernick. · L~ alt~e truppe del reparto d'armata raggiunsero i prescritti obbi~tt1vi di marcia. · · , . Le_informazioni giunte la sera al ·comando generale recavano çhe fanteria nemica con avanguardie aveva oltrepassato i t~rrenti .Sch:varzwasser, e lange Wasse'r fra le strade Ba~tzen-Kamenz . ~ Bautzen-Bischol'swerda, e che la divisione di !~a'valleria nèmicà Stl),Va ad, e·st di B.autzen. Durnnté Ja notte si seppe ancora che la ~visi9ne di ~avalleria nemica stava al sud d.i Bautzen e che le località ad ovest di. Bautzeu erano. occ~pate· dalla fanteria. In Salzenforst (a nord-ove~t di Hautzen), aoveva esser giunta della fanteria alle 7 di sera.

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LE MA?\OVRE IMPERIALI l)l GERMANIA

9 settembre. LE ÌlANOVRE IMPERIALI IN GERMANIA

Sunto degli ordini .

Partito ovest. 11 partito ovest vnole impadronirsi della sponda destra della Sprea, e già sin dalla $era delJ.'8 settembre ha spinto innanzi 4.battaglioni a Bautzen ed una compagnia a Gurig. La marcia comincia alle 7 del mattino. ta '33' divisione da Trobigau per Gnaschwitz si . porta a Ober-Kaina, la 2:1a divisione e l'artiglieria di corpo .d'armala dà Wokau per Goda a Bautzen, e con questa colom1a trovasi il co mando del corpo d'armata e quello ancora dell'armata. La 32• divisione coll'artiglieria di corpo d'armata da Prisclf)vitz si porla a Seindau ed ivi passa la Sprea. '· L'8" divisione dalla linea Saritsch-Uebigan si reca a Malsitz -_e Nimschiilz sulla Sprea; la divisione di cavalleria rimane ad est di Ba~Lzen, e dopo che il reparto di armata ha passato I~ Sprea, sireca sulla su~ ala sinistra. La marcia avanti fn iniziala secondo gli ordini dati ., Il comando dell'armata afle 9 giu nse a Bautzen, e quivi si fermò .allo sbocco orientale della città. Durante la marcia erano giunti intorno al nemi co le seguenti notizie: ·I . Una divisione di fanteria alle 6,.i8 del mattino era in marcia sopra Diehsa; la sua avangùardia a Radisch e più tardi a Dubraucke. 2. Una più forte colonna di fanteria alle 7,30 del mattino avanzava da Korlnitz sopra Cannewilz-Bel gern. 3. Truppe nemiche con numerosa arliglieria da Lobau marciavano verso Hochkirch, alle 7 ,i.o la lesta era g;unta ad Eiserode. Alle 8,25 la testa della 32· divisione era giu nta a Nieder -Kaina, e fu colà trattenuta sino a che ambedue i corpi d'armala avessero passata la S prea.

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Allora la 32" divisione si portò innanzi ad ovest del suddetto villaggio, mentre l'artiglieria di corpo d'armata prese posizione ad est di .Bautzen. Alle ore 9 I' 8' fo·isione cominciò a spingersi ad ovest di Kreckwitz. , 11 comando del X VI II .corpo d.' a1;m;ita aven pr~so posto a nord-est di Baut~en. · · Alle ore 9. la 24• divisione attraversò .Bautzen disponendosi a schierare la ·4sa brigala; coll'artiglieria divisionale e con quella di corpo d'armata, presso Nadelwitz, e la 4ì " brigala all'uscita orientale di Bautzen. · Nel frattempo la 23• divisione col grosso era gi unta a Ober':K.aina, coll'avanguardia a Grubditz, e quivi si arrestò e si schierò. La sezione di areostalieri entrò in azione all'a·ogo.lo nord-est di Baulzen. ·· Il comando del XII corpo d'armala prese post,~ allo sbocco est di .Baut.zen. La divisione di cavalieria alle ore 7, da una posizione di aspettativa sull'altura 166 pressò Pui·schwilz, aveva Òsservato lo spiegamento della cavalieri.a nemica pre~so Cannewitz e il fuoco della sua artiglieria diretlo su di essa; la forza della cavalleria nemica fo stimata ad una divisione, la quale si diresse sopra Preitilz. La divisione di cavalleria allora si porÌò presso Kreckwitz su · qnelle prossime alture, e prese posizione di aspettativa al Weinberg (8, 75). 1

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Sunto degli Òrdini.

Pm·tito est.

La di vis ione di cavalleria alle 7,30 del mattino da Caonewitz ayanza nella direzione di . Bautzen. La brigata mista di cavallei·ia del corpo d'armala alle 7,15 da Nieder-Kotitz si porla a \Vurschen e si unisce alta divisione di cavalleria. La. ·1o• divisione àlle ore 7 da Gross-Radisch si porta io du·e colonne a Guttau e Gleìna.


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La g• divisione . e l'artiglieria di corpo d'armat,l alle 7.30 da Krischa marciano sopra Cannewilz al nord del Lobauer·W;sser. ~a H?;_divisione e la metà dell'artiglieria di corpo d'armata alle 9,45 da Nostitz per Nieder-Kòtilz muovono alla volta di ~en-Purschwitz. L'·I·I" divisione e l'altra metà dell'artiglieria di corpo d'armata alle 8,39 d~ Peschen marciano sopra Neu'kubschiHz; coo un distaccamento fìan cheggianle a des1ra che da Spiltel va a Cani tzChrislina. li coma~do 'd'armati marciì:i. colla •12• divisione. Il comando del VI corpo d'armata coll'1 ·Ia divisione. La divi'sione di cavalleria aveva rilevato la riubione di caval!eria ne!:nipa presso Purschwitz, e alle 7,30 aveva passato la stretta :presso Cannewitz coll'appoggio della propria artiglieria, la q~ale· J:lrasi collocata in batteria presso le vecchié fortificazioni . Indi si àlresse a Preìtitz, e pei ponti di pietra di Klein-Bautzen al Weinberg. Alle 8,45 si venne qui a combattimento fra le due cavallerie. La . pugna rimase indecisa ed ambo le pàrti si ritirarono dietro le al.tnre, dat'le quali avevano mosso all'attacco. Alle 9,30 ebbe luogo un secondo combattimento di cavalleria ' . . , ::i] quale prese p~rte la 'tesla dell'8• divisione, che fece volgere la lotta a favore della divi sione di ' cavalléHa del partito ovest. La divisione di cavalleria del partito est si ,:itirò al Windmiililenberan presso Gleina, non inseguita dai cavalieri nemici, ·poichè aveano sofferto gravi perdite. - • · ·,. Alle 9,30 il comando dell'armata era arrivato Ìl. Wurschen, e dalle notizie che man mano gli pervenivano, fu rinforzalo nel conceLto che le principali forze nemiche fossero in ritirata su Bautzen. Fu perciò ordinato al V c~rpo d'armata (9,45) il quale aveva raggiunto la linea .Malschwitz-Ca11newitz - di avanzare sino alla l!~~a Dobescl\~tz-I~itten, mentre alla ·'12· divisione fu acccennato di schierarsi presso Neu-P'urschwitz. L,H.·divisione, la quale passav:1' a Hocbkirch, fu lasciata seguire la marcia. Il comandante del. l'ar;~ata divisò 1di at~accare il nemico, se-stesse in posizione ad est di Bautzen ; e poichè anche ' il coinandànte dell'armata dell'ovest •

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LE illANOVRE . IMPERIALI IN Gt,;RMAN'lA

LE MANOVRE lMPERIALl ' IN GERMANIA

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comandò alle suè truppe di portarsi avan1i, si venne a grossa pugna ad est di Bautzen. Quest'ordine del comandante il partito ovest, diramato alle 9,i50 'dalla s'òrtita est di Bamzen; era del seguente tenore: ., Le punte avanzano sino alla linea Rachlau - Waditz Kiimscb i.ilzKlein·Baatzen-Plieskowitz. Il grosso le segue immediatamente. La divisione di cavalleria si porta su ll'ala sin istra dell'armata. , Il X[[ ·corpo tl'armata assegnò perciò la direzione di Blosa alla 23a divisione e quella di Zieschiitz-Baschiitz alla 24•. Di questa si · spiegò I.osto ta 4·8" · brig.alu ad ovest di ZieschUtz, dove alle ore 1H si pòse in batteria l'artiglieria divisionale che apri il fuoco contro l'artiglieria nemica già in posizione fra Neu P1,1rschwitz e Knmsch-Utz. Della· 47• brigata il . ·134° reggimento per la strada di Lobau marciò sopra Jenkwitz, mentre il 139" reggimento rimase presso Nadel\vitz, quale riserva del corpo d'armata. Contro questo movim.en to del partito est 1'-1 1• divisione per le ore 11 , aveva terminalo il suo schieramonto presso Kubschutz, e colla 22° brigala in prima· schiera ad-ovest di Kubschiitz, e d'ambo I i lati della strada erasi: formata una linea di. artiglieria di rn bat- , lerie. Cosi la 22° brigata fu in grado di fronte,miare vittoriosamente > 00 I attacco del 134-0 reggimento pre~so .Ten kwitz, come pure, in unione al W baLLaglione cacciatori ed a parte della -12• divisione, di arrestare l'avanzata della 473 brigata sopra Baschiitz. L'artiolieria divi,, ·,sionnle del partito ovest in posizione presso Zie:5chiitz; esposta al fuoco della fanteria, non potè mantenersi contro l'arli~fieria nemica, sebbene anc'he l'artiglieria di corpo d'armata (del Xll corpo ~·armata), 'presso Auritz, fosse entrata per tempo ne.I combattimento. Essa si ritirò sul Schafberg. La 48' brigata segui questo movimento, mentre la 47•, che accolse il 134° reggimento mediante il ,139° posto a di$posizione, si ritirò a Wadelwitz ed ivi si arrestò. L'artiglieria di corpo d'armata prese 'di nuovo posizione ~ NtdiBau~en. · L'incalzare del partito est (dell'Ha- (li visione) fu però arrestato ?all'entrata in azi o_ne della 23" divisione. Questa; giusta !'.ordine 1mpartito alle 10,50, erasi di_ nuovo posta in marcia, nella forma1

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LE MAN OVRE JMl'ERI ALI IN GERMANIA

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zione di marcia in cui trovavasi; per J esnitz sopra Blosa. Alle "'1 ,20 l'arti glieria prese posizione in1mediatamente ad est di ,Tesnitz e cannoneggiò l'artiglieria nemica presso Kubschùlz e così pu re la colonna di° fanteria che le stava dietro,· mentre In divi-: sione cominciò a spiegarsi, e subito. dopo alle 1111,50, mosse . al-_ l'attacco. . Quest'attacco fu diretto contro l'ala sinistra del· par tito est, la '.~W brigata, avanzantesi snlla linea DaraniLz-Rieschen, e in pari tempo con minaccia di avvolgimento della stessa ala sinistra pe1; Blosa . Di fronte a q!.lest'atlacco condotto con forze superiori, la 2·13 brigata non potè mantenersi, sebbene -fosse aiutata dal reggimento Ussari che da Schill si gettò contro l'ala destra dell'avversario . Alle 12,~5 essa dovette retrogradare a Neu· Kubschtitz, e con tale movimento obbligòpure la ,t,f • divisione a r iti,~arsi sopra Hochkirch , mentre l'avversario·- la 23' divisione - len.tamente la segui si no alla li nea Scheckwitz·Soritz. In questo frallempo- la lotta· al centro e sull'a la po~ta al norrl aveva preso il seguente andamento . Del partìto ovest l'artigli eria di corpo del XVUI corpo d'ar-mata . e quella di visionale della 32' divisione, :il le H ore dallo Schafherg avevano aperto iI fuoco sull'artiglieria nemica ad ovest di Neu-Purschwitz: La 32' divisione . d~ fanlerià mosse tosto all'attacco di Nieder-Kaina ·contro. la linea Neu- Purschwitz-Purschwitz, mentre sulla stessa linea l'8a di,,isione dalle alture di Kre- .ckwi1z avanzò col la •161 brigala contro Kl ein-Bautzen e colla 1 i>" contro Pl iesskow itz. , L'allaçw della 32' divisione venne ad urtare contro la ,12· divisione, la quale aveva spiegato le sue brigate sulle due ali della posizione della sua artiglieria ad ovest di Neu- Purschwilz ('l'i:l batterie) e in seguito all'entrata in azione del V corpo d'armata era in grado di respingere l'attacco. Taluni reparti della 24• brigata aveano preso parte all'attacco contro Baschtitz. La 328 divisione alle ,I2, 20, si diresse alla parte settentrionale del Schafberg, poichè i successi dell'avvi;lrsario contro la 24' divisione aveano minacciato anche la sua .ala destra. Del partito est il V corpo d'armata, alle 10,40 er,1si avanzato oltre la linea Malschwitz· Preititz-Belgem, colla 40 divisi one sopra 1

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• L~ MA NOVRE ·lMPERlALI l N Gt::RMANJ ;\

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Dobe1~chutz-Rlern -Bau1zen e colla 9• I' . . . . . Purschwitz e Litten. Alle ,1,1 · • ed _~r~iglieria d1 corpo sopra 30 1 9 e~trare nel combattimento d.ella /"~ s_1one potè c~n successo mrnacciava dapprima d'esser . . 1V1s1one, la cui ala destra sopi a[aua. Allorché ora l'ala destra delÌ'8" divisione a· f , ~ ronte alla press· d . forze nemiche dovelle r·t· . . ione e11 a superwrilà delle • • ' i irarsJ sulla posizione cieli' . 1· . r1usc1 alla sua ala sin istrc1 'la 4,.. b . . art1g 1er1:1, mantenersi presso Dohers;l; ··'t' o, r1~ata l_anteria) non solo di . n 7., m,t anche d1 sti·app , 1 . 1 PI1es <owitz ('12,35) . ' ai e a nemi co Fu invero respinto il tentativ l 1 · · teria) di riprendere p1 · k _o ee partito est (20• brig,1ta fa n. 1ess ' Ow11z (,I '> ··). . , n1strn del pa!·tito ovest ·n . . d , 0 .'. tuttavia anche I ala sidovette decidersi a ritira1 1·s_.v1sta eBlla r1t1rata del proprio centro, , · 1 soprn urk. \ arso le 3 cessò il c b · Cl .· I om att11nento anche su quest'ala nsu tato pertanto di que·ta . . . . ovest sulla s11a ala s·o· I ::, , giornata era_sl.ato che il /Jartil·O • · • 1 1s ra e al c •• • . primitiva posizione e cl,e I' I . . ~n 1t o e, a slato rigettato sulla . ' a a sm1stra del pa l°t d . . v1t1oriosa, era stata res1Jint· . d .' r i o est, appnma a smo a Hochk1rch .

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•I O seuembre.

Sunto degli ordini.

Partito r,cesr.

li · part't ' . ,1.o ov--est vuole avanzare all'attacco coll'ala destra c/1e iovas, .gia poslata innanzi. La '.23" divisione coli ' artigli eria di co1·po d' Rachlau. " arma1a si por t.a a t·

La 24,a divisione er BI " alle 7 30 del · . p osa, attraversando coteste due località , , mattino. ' La :i2a divisione coll 'artin-lieria di . . d' . co, po armata alla stessa ora parte da Nieder K . o ZieschUtz e' ·1· Ch -. ~ma e C?perta dallo Scliafberg marcin per L' • '.' . _ani z r1strna sopra Kumschii tz. 8 d1v1s1one lasciand ffi . .. · del fianco, alle '1 30 . o un su c1ente distaccamento a guardi,. : muove dn Burk verso Pnrschwitz La d· . . ~ . iv1s1on e d1 cavalleria accompaa!la il movimento ,. agisce conlro l'ala destra nemica. n a sinistra, H. -

ANNO Xl.li ,


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LE MANOVRE 1MPERIAL1 IN GERMANIA

Sunto degli ordini. .Partito est. li partito est ha l'intendimento di continu·are l'avanzala sopra. ~Eautzen. ·' A quest'uopo alle 7, 15 -del m~ttino si troveraono: la Io• divisione e una brigata dell'artiglieria di corpo d'armata sulla. linea Doberschùtz-Kreckwilz; ~. la 9a divisione e una brigata dell'artiglieria · di corpo d'armata sulla linea Litten-altura ',18 11 ad ovest . . di . Neu-Pursch.witz (un reggimen.to della slE!ssa con una brigata dell'ar1.iglieria di corpo · d'armata a disposizione ad ovest di Neu-.Purschwitz); . . . la ,12a divisione a nord ovest di Canitz Chrislina.,(1m reggimento con una brigata dell'artiglieria di corpo a disposizione ad_ ovest di Neu-Purschwitz); !'il 1 divisione e l'artiglieria di corpo d'armala (senza ·una brigata) sui due lati d·ella strada Lobau-Bautzen presso !'al.tura 269, . Alle 7,30, in generale, si .oltrepasserà la linea degli avampos_ti. .,I l ·comando dell'armala alla stessa ora si troverà a Neu-~urs.chWitz. La divisioné di cavalleria A. .con un haltaglione del .V corpo d'ar~ala per Nieder-Gurig sulla'Sprea, manovra contro le retrovie O:P.miche .. Pella vicinànza dei due partiti, questi ord'ini porlai·ono immediatamente al combattimento. ', · Il V éorpo d'armata, alle 7,30 aveva postato tutta la· sua arti· glieria sul Weinberg contro la posizi'cine dell'8a divisione Bo1·k\Nieder-Ka,ipa, e alle··8,30 mosse all'attacco con tutte e due le sue divisioni \'una a fianco dell'altra, la· IO' sulle alture di Krè. ckwitz, la 9• a$sai più a sud. A!le 9 la posizione nemica era io possesso del V corpo d'armata, il quale nella sua avanzata aveva anche respinto' l.\n' auacco della divisione qi cavalleria ne~ica (8,45), e disponevasi ad insegnire il .nemico,: quando il combat- , ti1rrento, che- ferveva sull'altq. paTle del campo di battaglia1 venne _pure -a ripercuotersi. ss di esso.

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MANO VRE I MPERIALI IN, GERMANIA

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Di contro all'attacco prematur9 del V corpo d'armata, il Xl V corpo d'armata (parÌito ovest) erasi dapprima limitato alla difen.,. siva; all'8' divisione di fanteria era stata aggiunta una brigata del- · l'artiglieria di corpo d'armata, e la restante artiglieria del corpo d'armata e quella della 3.2• divisione aveano preso posizione sullo Schafberg, e da(le 8 ore in poi erano entrale nel combattimento sull'ala posta al nord. La 32" divisione mantenne essenzialmente una posizione presso ~Zieschiitz, dove fu pure falla avanzare la sua artiglieria, e di poi, , alle 9, 115, si portò _avanti nella direzione generale di Cannewitz oQd_e pol'gere aiuto alla 8" divisione gravemente, pr.emuta, e p(ltè togliere di nuovo .Nieder-Kaina al nemico; però non le riuscì di far cambiare totalmente la situazione a favore del partito ovest, diguisachè il XVUI si · vidde costretto a riportarsi più vicino a Bautzen. Alle 'I O, ,15 esso stava colla 3ga divisione sullo Schafberg. Vartiglieria di corpo d'armata e la 16~ brigata fanteria sull'altura 201 ad est di Bantzen, la ·15" brigata fanteria ad est di Mahlsitz, mantenendo i passi sulla Sprea a. Mahlsitz e Ochna, J'a,rtiglierià divisionale dell'8' divjsior:ie ad ovest di qchna. La divisione di caval, leria arasi ritii:ata sino ad ovest di Bautzen. 1

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Centro e ala sinist'ra. DelÌ'armata Est il VI corpo d'armata era, riunito e pronto a marciare, secondo l'ordine avuto, per le ore 7. 1\fa in seguito all'infor- . ma:zione pervenuta dalla H • divisione che forti forze nemiche, fra cui 6 ' batterie, fossero in marcia da Dohlen sopra Racklau, il comandante della divisione _decide di prendere posizione sulle alture ad ovest di Hochkirch. Anche tutta l'artiglieria· dj,corpo d'armata, riunita sull'altura 3'12 a sud-ovest·di HochkircJ1, alJe 7,30, aprì il fuoco contro c·olonne·nemiche ad est di Racklau. Alle 7,45 risposero quattro batteri13 nemiçhe dall'altura :fao presso Racklau, ma allora entrò pure in aziÒne Tartiglieria dell'1,1 • divi_iione a nord di :Mesch:witz dall'altorà 297. La 22• brigata formava l'ala des,tra della posizione di Meschwitz sino all'ultura, 269 presso Waditz. La 21" brigata stava al coperto nella zona colli-


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·nosa a nord .di Wuischk.e,, e il bosco sull '.allura. B12 ,era ,occupn to dal 6" battaglio.ne cacciatori. . . . '.. Al centro della linea .d·i eombattimento del pai·tilo est; ·1a 1~• diyisione alle 7),0 erasi rivanznta da .Caoitz Chl'islina sulla linea Basd1ùt. z-.renkwitz , ma all,e 8, 15,.avev.a eseguilo un camb iamento cli fronte verso ovest, sicchè ten~va la I i-nea Baschiitz-~e11-Ku bschtitz. Cagione di questa mi sura e ra stato l'avanzare del.l 'ala destra del partito ovest , Xl [ corpo d'armala. Que3L'u1Limo, secondo l'ordi ne. d'armata, .alle 7,30 aveva inizialo . la marci,t sopr:i Hochk irch colla, 23" divisione -e coll'artiglieria di corpo d'a rmata. e colla 24.a soprn Steindiirl'el.. Nel superare l'allu.rn :no pres:;o .H.acklau !'avanguardia della 23• divisione ricevetle fuoco eia .Hochlt irch. Le ,4 batterie divisionali che lrovavansi -sul posto ri,-posero a quel fuoco da. quell:altura, -e alle 8.30 fur~no rinforzate da lle. batterie, dell'a1:11iglieria di corpo d'armata. . , . . . · rl comandante della divisione si decise ad attaccare coll'ara~guardia verso Mcschwi'!z e col grosso verso Wuischke. La 24' div-isione si spiegò -sulla linea Sori tz-Blosa; l'ar.igheria divi si()nale al centro di questa linea . Alle 8,40 il XlL corpo d'armata mosse all'atlacco . La 24' divisione, dopo vivo combattimento. riuscì alle 9,/4.0 ad impadronìrsi della slradn l'ra Waditz e Neu-Kubschi.itz. La 234 divisione aveva occupato Meschwitz · ma rll le 9,35 a motivo delle _cattive straqe .non- avev:i ancora_r.ompinlo lo spiegamento del!,, sua ala destra contro Wuischke - la /4.,iY brigata - allorchè il ..parti lo Esl mosse rJui al contrattacco . A ques.to attacco eseguilo dalla :?•I • brigai.a con tutte le forze e di sorpresa, l'ala deS.ll'a del-.parLito oves~ non fu in.grado di oppor!'e dura1.t1ra re~istenza, e dovette ripiegare verso all-'allura 330 presso H.:icldau. Anche l'ala destrn della 24.• divisione era al lora obbligala, di fr:ont.e al; conlrallacco della riserva n~q;ica, cli rinunziare ai conseguiti vantaggi snpa strada presso Baditz e di i:etrocedere··sn Goritz.; :'al a: sin istra. soltanto er:1 in ,gni do di conservare la conquis!.ata posizione .. pres.i;o Neu·Ku.bschu,tz. , . Di. fronte ad -essa, il centr.o ciel partito. est -:- ·12°. divisioÒe · - . aveva. dovuto .ritrarsi sulla .linea f:anitz Christina-.Wadi tz. 1

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225 Questo movimento aveva anche e;;ercitato infl uenza sulla situazione, già r.appreseotaLai detl 'ala.:: 9estra -del par:ti to esl - V corpo d'armata - il quale allora si · astenne · da un'ulteriore avanzata e iniziò un movimento di ritirata . Questo però fu ar restato per ord ine del comandanLe dell'armata, il quale ordinò un attacco gene1;a1e·, coi l'avversario non po(è opporsi. Ancora prima si desse princ ipio a questo auacco, giunse all'armata dell'est una notizia che cambiava notevolmente la situazione. Secondo _la medesima rilevanti fo rze nemiche avanzavano dn Guben ed un corpo d'ar·mata ·<'l\'e"" ·a· occu,p~ to • , .. g1 Friebel . ' ll comandante decise di volgersi contro il nuovo nemico, e perciò di portare le sue truppe, anco1:a in q nel giorno, nella zona ad est del Lobauer Wasser. · · Quan,lo questa decisione fu eseguila, si ebbe nolizia che l'armata dell'O\'est, invece di coDLi°nuare la ritirata come riten'evasi , l'aveva interroLta, e che di hel nuovo· slava avanzando . · S. M. l'lmpuratore assunse allora il comando del reparto d'arma ta dell'Est, ed impartì l'ordinl3, che il di seguen le la Io· divi sione dovesse occupare e conservare la li nea Schafb erg (al no rd di Baruth) le ve'cchi 11 fonifì cazioni (alte Schanze) presso Cannewit~ sino all 'altura 176 ad ovest di Groclitz . mentre la 9a divisione sulla linea \Yeissenburg-Wasserkretscha;n, e il VI corpo d' armata fra Maltitz e Lautitz si tro verebbero pronti per muovere. ad tin'.avanzata offe o$Ìva sul Lobr uer-Wasser. LE MANOV&K l MPEl!IALI JN GERMANIA

.r,g _MANVVl.lE lMPERIA l..l I N OERM>\NlA

(Continua) "


226

N'O 'rA BIBl.,JOGRAF1CA

227

*" «

NOTA BIBLIOGRAFICA Die Heere und ·Flotten der Gegenwart Deutschland. (Gl·i esM·citì e le /T.otte nello stato attiiale) · Berlino, SclrnÌl, Grund (I). L'opera che si è accinto a pubblicare il dottore J. Von• Pflurrb Hart, i:, tung, regio archivista presso l'Archivio segreto.di Stat.o, già proféss ore ordinario di Università, consterà dei seguenti volu~i: 1° volume, Germania; 2° volume, Francia; 3° volume, Russia; 4. 0 volume, Austria-Un9he.1·ia; 5° voiume, Itali a; · 6° volume; Jnghi ltel"ra; 7° volume, Spagna e .Portogallo; 8° volume, Svez·ia ·e Norvegia, Danù11,a na; 9° volume, Turchia, Rumania, Bitlgaria, Grec'Ìa, Se1·bia, .Montenegro; :10° voh1me, Olanda, Belg·io, Svizzera . A . giudicàre dal primo volume (Germania), già pubblìcato, si riconosce. tutt;-, l'importanza dell'opera. v:i collaborò, per l'eserciLo, il tenente generale A. Boguslawski; per. la. marina, il contrammirarrlio R. Ascenborn; e pel capitolo la Croce Rossa, il maggiore V. von Strautz. Il volume, elegantemente legato, è arricchito da numerose e bellissime incisioni , d;1 disegni e da carte ropo_grafìch e, pei- ciò che rigum:cla tanto l'esercito che la marina . . .Cl riparto delle materie del primo volume ò il seguente: Sviluppo storico dell 1esercito; Obblighi del servizio militare; Reclutamento - Congedo ; Richiamo _:_ Distretti; Comandi distrettuali. ~

({) Di quost'opera abbi;1010 giir dato un brè,•e cenno; crediamo utile Jler il suo singolare interesse, disco rrerne piiL dill'nsamèn!e e seguirla poi ùella pnbblicazione dei . successivi volnmi. l 71, Direzione.

Organizzazione delle diverse armi; ' Ripartizione dell'esercito; Mobilitazione; Ripa,rtizione dell'esercito in tempo di guerra; Ufficiali, sottufficiali e soldati. - Armamento, equipaggiamento, vestiario. , *•

K

Servizio i oterno e di guarn igione ; Sviluppo tattico, regolamenti, istruzioni militari ; Regolamento sul servizio di campo; Fortezze, g~erra di fortezza, istruzione ed educazione mi1itare, organizzazione del corpo sanitario, bilancio militar:6; Servizio amministrativo, paghe, su.pplementi diversi, alloggio, disciplina e giustizia militare, servizio religioso; invalidi, pensioni; , Elementi morali dell'esercito, suoi rapporti colla ·popolazionP,, e8ereito e Parlamento. ' - Truppe delle colonie, ripartizione dell'esercito. Per la marina, prèmesso · un e~eso cenno storico, sono dettagliatamente svolti i seguenti capitoli:.

Organizzazione della marina; Personci le ; · Uniformi; Riparti di marina; Materiale; ·Navi ed armamenti ; Servizio in gene,ale; Spese di mantenimento.

*"' * Stante la specialità dei diversi eserciti, d~lle__ armi e dei riparti di truppa, a causa delle continue innovazioni· e- cambiamenti, riguardanti le forze cli terra e dì mare, il lavoro sarà compiuto da divers.i ufficiali.


228

N.QTA BIBLLOGRAFICA

NOTA BIBLIOGRAFICA

Il. quinto volume, cJ1e tratterà deJIÌitalia, è stato affidato, per l'esercito, al generale R. Ville e per la marin;i, al vice ammiraglio Paschen, che eia Kiel, ove è •domiciliato• . <lacchè . lasciò il se1'vizio attivo,• seoue •• <"> cou manifesta atteuz10ne,. quanto concerne gli ordinament\ navali non solo in . Germania, ma ancora presso l·e principali pot~Ìl7.e europee e segnatamente da noi. A dire il · vero, quasi tutto quanto è ~ontenuto ,nel primo ·volume, - non è. nuo:vo per l'Italia, perchè nflìciali dell'esercito ·e della marina si tengono da tempo lnnghissimo a! corrente degli ordinamenti militari e marittimi fuori d'Italia e specialmente in Germania. ' Lo splendido libro del . colonnello Corticell i (1), pub.b!ica to col modesto titolo cli organica militare, dà un'esatta nozione di !Utto quanto_ si pratica in Austria-Ungheria, in Francia, in German ia ed in. !svizzera. - In quel volume, arricchito da tavole, da disegni, da grafici, tutta la organizzazione mil iwre è minutamente ·descritta; - nulla è sJato trascurato. . .• 1 A cura del corpo di stato maggiore dell'esercito, poi, è in corso '.li preparazione, per quanto ci risulta, un, esteso studio (2) sngli ,eserci ti , tan to che nel primo ·volume Lutto quello che riflette la Fi'anci~ vi è dettagliatamente descritto.' . · Per la marina;. la Rfoista marittima ha da poco ultimato la pubblicazione di detwgliate notizie sui moderni ordinamenti navali, · nonch? ,sul'le origini delle diverse marine (3).

.

(!J CA11io Connc~;u1, tenente· colonnello di stato maggioro, Manuale di organica mi/ilare. - Torino, 'tipogrnna e litografia èamillo Brrt.ero, settembre 18!!_:!. .(!) Notizie sulle for'ze militari della (lepubblica Francese,. dicembre 1895. -

Roma,

st;abitimento tipograUcò 'Civelli.

. · . (3) ~enlli sugli. oi·dinamenti navali delle p1·incipali. nazioni, gennaio-ottobre 1896.

·.

.

.

.

Ann.uaJmente, t)re,so· il cornànclo del corpo di stato m,iggiore, ufflcfali dei' ,•ari corpi sono amn1essi a seguire corsi di lingua tedesca. (4)

.."*

Not,evole svilupro è stato dato in Ger:mnia -tanto alt' esercito quan to alla marina, '[tuindo si rilletta che in ·antico il reclutamento militare ·era' eseguito per la massima parte è.ori arruolamenti mercenari i e pel rimanente colla leva: - Ma nes,;una disposizione - regolava la !eva· e · le poche reclute 5 he si avevano, erano vincolate al ·servizio. arbitrariamente. · ' I più poveri ernno colpiti, I' anuolamento desiderato dai vagabondi, così cbe il solda to tedesco era il rappresentante della peggiore, classe del popolo; ai nobi li dell' esercito ~rano ,· riserVati · sola men re gli alti gradi, che accettavano anche rarameute. Il caricamento dell'arma di fanteria lento ,e diffici l-e ; c:.ittivo il man-aggio del moschetto, die IJOrt,lva la· miccia accesa al serpentino,. Solamente I' artiglieri.i · aveva· foma di essere la migliore d'Europa, rlopo di quella cJelle provincie unite d' Olànda, l e truppe tuite, per quanto coraggiose, erauo autorizzate al saccheggio ed alla preda sui vinti. La legge sull'organizzazione dell'esercito~prussianq del ,t 860 migliorò ·qu~lla del ,184-8, segnat.amente per una più razionale propol'zione fra le truppe dell' esercito attivo, 'lnelle della lnndweh1· e qlielle di ri.:. fornimento. , Nel 1866, dopo la guerra, in Germania tutta l' attenzione dei militari fu rivolta a perfezionare la tattica del!' artiglieria e della cavalleria, come dopo la guerra del ·1870--71 molto ,si occ11parono della tattica della fanteri11 prussiana, la quale, sebbene avesse fatto . prov11 splen- • didissima, lasciò a desiderare correzioni e radicali cambiMnenti. U maggior numero dell'esercito tede;;co, eserci to federal e, è toslituito dal contingente prussiano e dai contingenti di Stati minori. La Sassonia ed il Wortemberg fanno, per mo' di dire, gruppo a sè ; così la Baviera. L' imperatore esercita anche ,in tempo di pace una, p,)J'te della sua llutorità mi litare sul complesso ·della forza sotto le annì, di cui dispone la Germani~. - La Baviera, però, coi suoi ,diriiti l'iservati, · occupa nell'impero una posizione affatto eccezionale . . Popo che il Parlamento tedescp ebbe, per .lo- prima ,volt.:i, stanziata una somma complessiva per· I' eserciw, sirio al ·I 87i, · venue presen~ta ,nello stesso nnno al Rei~listag, la legge militare, prevìsra dal1' articolo 64 della Costitnziope dell'Impero. --: Questa ,legge che, 1

** ·La pubblicazione germanica, che sai·à ri petuta ogni quinquennio, avrà il pregio immenso di tenere 111 corrente· gli studiosi e di ·dare ·a tntti i conoscitori della lingua tedesca, non pochi ili Itali.a (4.J, il mezzo di conoscere con precisione tutta l'organizzazione militare ma• 1·ittima Mgli Stati d'Europa. ' , Anche i regolamenti dell' esercito germanico sono noti- da noi'; dobbiamo di fa tto al capitano Marselli una letcernle traduzione del regolamento per le evoluzioni della fon reria.

Rivista ,t/a1'iltinia.

I

22'9


NOTA BIBLIOGRA'F ICA 230 ammettendo lo :<tanziamento annuale del - bilancio, chiedeva una forza ,permanente in tempo di pace, trovò forte re~istenza ·nei diversi par- ,. tiii. - Fu stabilito d'accordo di fissare per 7 anni \a' forza dell ' esercito permanente (settennato}. - Difatti colla legge militare ~el 2 ma~gio 1874- .venne stabilito il numero delle parti di truppa ed an_die la destinazione dei comandi superiori, c_iò che deve essere considerato come una importante concessione fatta al Parlament@ te~espo. Furono stabiliti: 469 _battaglioni di · fanteria e cacciatori ; ,i-65 squadroni · di cavalleria; • 300 batterie da campagna ed .a cnvallo; 29 battaglioni, di artiglieria da fortezza ; ,18 battaglioni pontonieri; •I 8 battaglioni tren@. La foria in totale ammontava a 40·1, 659 uomini non compresi i volontari di un anno. - · Si conservò la esistent.e ripartizione dçll'•impero in '17 distretti di corpo · di armata cioè : ·H prussiani; sassone; 4 badese; 1 wurtemberghese; delle province dell'impero; 2 ·bnvaresi . Cosi l'e$ercito tedesco era .com posto, col corpo prussiano della guardia;· . , di 18 çorpi d'armai.a. , · Nel 18ill incominciò, principàlme9te in seguito agli aumentati armamenti della Frnucia, uo progressivo , numenlo delle forze mil itari degli Stati europei. ·_ Nel ·1880 fu deciso un numento della forzn di presenza sino a ft.27,~nft. nomini: L. quadri ·furono aume'ilt.a ti e fissato il numero di, ' 503 battagl ion i ; ,i6ii squadroni; 340 bat.terie da campagna ed n cavallo ; 3•1 battaglioni artiglieria a piedi ; ·19 battaglioni pontonieri ; ,18 battaglioni treno. Venne contem pora~eamente dichiaratà obbligata .al servizio militare la riserv,, (m\litare) di complemento di 1a ~lasse per un esercizio di dieci settimane nel primo aduo, di . quattro seuinrnne nel secondo, di due settimane nel terzo e di due settimane nel quart.o.

NOTA BIBLIOGRAFICA.

231

Il cambi2mento della situazione in Russia e gli indizi molto rninactiosi in Francia resero necessario un nuovo r.inforzo, che si potè ot.tenere soltanto tra accanite lotte di partito dopo lo scioglimento, del , Parlamento tedesco, mediante lo slancio patriottico della nazione. La. forza in tempo di pace fu portata ·a ,i.68,419 uomini ed i quadri fissati jn ,53i battaglioni, 465 squadroni, 369 batterie, 31 ba.ttaolioni di artiglieria · a piedi, 19 battaglioni poulonieri e 18 battaglioni ~eno. 1 I nuovi battaglioni vennero assegnati come quarti batt:wlioni ai reo0 gimenti di guarnigione ai confini. - Legge 11 marzo 1887. Avendc, però la Frnncia opposto venti classi alle 12 del:a Germania, allo scopo di mantenere l'equilibrio di fronte alle masse francesi, si riconobbe necessario di mobilizzarn in caso di guerra una grande parte del Landwehr, sotto il nome di reggimenti di riserva, e così, rnediau·te la legge 1 •l febbraio 1888, fo adottaio di nuovo il servizio di pre$enza sotto le armi per 19 anni, con ,forza retroattiva· per ot.to classi; la Landwehr del secondo bando fu riunova.ta; l'obbligo del L:111dsturm fu est!)so ,dal 42° anno di età sino al 45°. Mediante la legge ·del 27 gennaio- ·1890 l'Impero fu di viso in 19 distretti di corpi di armata, io luogo d~i 17 precedenti. · I nuovi considerevoli rinforzi dell'esercito francese in base alla \e,,,,e . milita.re del 4889 1 ed i continui aumenti dell'esercito russo collegati con assernbrameni:i di truppe al con6ne occidentale della Russia, in<:lussero a presentare una nuova .legge militare, entrata in vigore il -15 luglio 1890. ' . · Con questa legge l'artiglieria fu considerevolmente rinforzata, ma essa rimase per numero ancora molto inferiore alla francese. I! •1° ottobre ·1890 l'esercito tedesco contava : 538 battaglioni di fanteria; 465 squadroni ; 434 batterie da campagna· ed a cavallo ; 3·1 battaglioni artiglieria a piedi; · 25 battaglioni pontonieri; 24 battaglioni treno. Facendo ~ero un calcolo delle forze di guerra, anche solt.anto dell'esercit.o francèse in confronto al· tedesco, l'isulta:va che l'ésercito francese, sebbene la Francia contasse ·1 ·1 milioni di abitanti in meno de lii! ~éPmauia, sarebbe superiore all'esercito tedesco i'ri tempo di guerra dt 700 mila uomini a causa del rno rec\Ù.famento annuale . straordinariamente mag5iore e del suo tempo complessivo di serv'izio di 25 anni. Inoltre i numerosi quadri degli e~érciti francese e russo sembravano ~~

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232

NOTÀ BlllLÌOGRA.~'ICA.

NOTA

I

assai importanti per , la formazione delle, t.ru ppe d'i riserva, · giacchò questo stato di cose; ·a causa specialmente tiella ·sitttazidne politica ù' geog~·afica _della Germania, non era sti mato giusto dai rnilitàri ptevidenti ; per aumentare la cifra del reclutamento ~ra stàlo già co_ngeda_to: . col titolò adisposiziolie, sin -dal i888 un grandi5:;imo·numero d1 uom1111 della secoudi1 classe, · Questi , congedi aumentarnno sino al 1892 talmente, cl1e il tempo di servizio di tre anni effettivamente non esisteva piu. - In ogni compagnia di fanteria restavano disponibili , pel servi'zio, di solito, ~oltanto,. ·I O a ;12 uomini del 3° anno; in -conseguenza di ·ciò ed anche per , la mancanza di disposizioni di legge 'su questi con?edi,. origi~~rono molteplici inconver1ienti e fu dimostrata la neces!S,ltà di serv11.to bienna le, . Parve, che col!' aJozioue di esso si pote:,se ottenere ·un maggior reclutamento ·così da poter eliminare la preponderanza fraoce$e. ··~ La ferma di tre anni, :benchè per . sè buona, non poteva essere:_f:.111tenuta à causa del necessario , aumento del l'esercito teJesco, Ìl'(a i conservatori, oppositori del principio, rigettavano la ferma biennnle, ~ ,la rigettavano bensì. i democratici ~per la .comiderazione · della m,aggior~ spesa; i -socialisti v0tarono contro· ogni aumento; al_:;o\o centro. toccò la di fesa del progetto, ' Il .Governo si era però convinto che una riforma- dell'esercito ern assolutamente necessaria, e perciò presentò, nel novembr.e 1892, ·al · Parlamento tedesco, uu progetto di legge. ~ .Fu solo dopo violenti loue e dopo un nuovo scioglimento del Rei.chstacr che \<1 le~ire modificata dalla ·proposta dì Ifoene, fu presentata nel, luglio 1893 al nuovo Parlamento e da esso approvata. · Il sunto ddla legge novembre ·1892 e luglio ,J893 com prendeva: è)~

'

Forza di presenza in tempo di pace ,

Sott' ufficiali, caporali e sc,ldati , Aumento delle reclute Aumento di ufficiali Aumento di ufficiali 1)1~dici ,

.

novemhre 1892

luglio J893

570, 877 . 557,093 M,000 60,000 •2, I 38 •I ,793 228 2.34

In seguito ad accordi furono cancellati -( reggimento di co,valler-ia - 9 squadroni di riserva - i comando di battaglione - ·I compagnia· <l.el treno; ; ed i riparti cvn<lucenti <l.ellt artiglieria a piedi, .. La legge, che ,form;i. la pietra angolare dello svi\..uppo delle forze del-la Germani:1, fu • pnbblic!)ta il 3 agoslo •1893 ed lrn il s&gueote tenore :

La forza del!' esercito ted_esco i'n t~~po di pace ùJ per i soldati, sol~ dati scelti e caporali , fi ssata pel tempo ,Jo ottobre 1893 sino 111 3•1,marzo 4899 a 4-79 229 uomini come forza media annuale. Gli Stati, coofeder;ti , •aventi una propria amministrazione militare, ,vi prendono parte a seco.nda della loro popolazio_ue. , _ I volontari di un anno no_n sono compresi µeHa suddetta cifra; ,1 .po~ti d_i sott.ufficiali, degli ufficiali, ecc,, saranno stabiliti secondo il bilancio, .'..__ N~i posti vacanti di sottufficiale non devono essere rnantennti i soldati coruun i, Dal ,t o ottobre ,(893 la fauterìa è costituita io 538 batt11glioni,;; diii ' 1° aprile ·1897, per effetto della legge 28 giugno <I 896, lo sar.~ in, 6~4 - in ,f73 mezzi battaglioni:- in ,i-65 squa.drooi la cavallena - 111 ' . 49!~ batterie l'artiglieria da campagna ,- in 37 battaglioni l' artigiieria a l)iedi - in 23 bauàglioni i poutonieri. I ferrovieri in 7 hnttaRliohi, Il t.reno in li,H battaglioni. - Dal ·1" ottobre ·189:3 al 3 1 marzo 1899, l'obbligo di servizio ·e reRolato dall~ seguenti disposizioni: . Durante ,il ,tempo di servizio nell'. esercito permanente gli :uom1m dell11 ·ca,valleria ,e dell' artiglieria da campagn2 a cavai.lo, sono obbligati di restare sòtto le bandiere, i primi per tre anni di servizio non iote-v~ rotq, tutti gli altri per 24 .rnesi . . · A causa di necessari ri,;iforzi, per ordine dell'imperatore possono tutti essere mantenuti sotto le. arm i pel . periodo ancor maggiore di 2,imesi, CullSideraudo iJ tempo. come dedùzione de\ Servizio da j)f8Starsi nella riser~a, in base :illa. legge 9 novembre 1867, La forza dell'eserèito 'tedesco in tempo di pace era cosi . salita d11 -1-86,~83 a 557,093 nomini, compresi i sottufficiali, Il maggiore r~clutamèuto çomprendeva quindi M,000 .nomini) non coìnpresi quell i chi_amati a r,olmare le vacanze, ·così ehbe,, lnogo un ringiovanimento nel l' esercito attivo di -una ,çl~sse, pe1·chè J' aurneo,tato reclutamento pqrtò, di conseguenza, riserve maggiori. . . · · · , ,, , , l,'aumento di artiglieria da campagna ha dato a\la G.~rtnan1a ilna prepo'udera~za di quest'arma in confronto ai!a Francja ~d ha reso disponibili i quadri per la. formazione delle riserve. . : . · ,: IL rinforzo dell'artiglieria a piedi ~ra ne~ess11 rio,pe1·. poter far s(1guire 'alle trnppe campali treni mobili di_: assedio. -, . ,. · · , I progressi nell'organizzazione del\'ese:cito ~er'.na_nico, c_~m~ nella ri;arina., sono stati 'raptdissimi , molte le innovazioni, latte a ptu nprese, ; È ammirevole l'organismo tanto dell'esercito ehe della- "marina·, ·-'perrl1è, . . 1

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BIBL!OGH,'\FlCA

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234

NOTA BIBLIOGRAFICA

NOTA B1BLl 0 GRH1CA

seoza scosse e senza auriLi , è possibile il passare con solleciluJ ine dal piede Ji pace a quello di guerra. l tedeschi del nord, ancor prima che la Germania ricuperasse la prnpria un ità, restando costitu ita Ji ben 25 Stali, sotto un · solo imperai.ore, avevano avvertito il bisogno di una flotta per la difesa delle coste. e per la protezione del commercio m,ziorrnle. . ' Il patrocinio del principe Guglielmo Adalberto di Prussia, prima , e dell'attuale imperatore e del principe Enrico. contrammiraglio, di poi, contribui rono allo svilu ppo della marina, che, creata di primo getto, seppe beu presto raigiuugere notevole sviluppo ed organizzazione degna di nota. A principiare dal comando generale dell'esernito, sino all'infimo comando ta ttico, dal Ministero all'ultimo ufficio, tutto funzi ona a meraviglia, specialmente in P.russia, tanto in tempo di pace che in tempo di guensa. • · La mobilitazione dell'esercito è ben studiata e ben preparata;·di; tribu!ti tutti gli ordini ed istruzioni alle sfogole autorità, che devono esegmrla, ger modo _che al primo cenno telegrafico vi p11ò essere dato c-0tn- . piJJ1ento. Tutto quanto ha tratto agli stipendi, alle indennità, aHe pensioni è stato dettagliatamente riportato nel volume. Certamente fra le leggi sulle pensioni militari quella germanièa può 1t buon diritto considerarsi la più vantaggiosa. Per essa, i militari del!' imperò "germanico ( 1), senza invecchiar lungamente io servizio, toccano pensioni sufficienti a' loro bisogni e laute gratificazioni per gi~nt.a, se in tempo di guerra od in servi~io comnndato riport~rono ferite o con trassero infermità incurabili, debitamente accertate. li m~ssi~~ .de~la pens_ione, ragguagliato a tre quarti delle competenze d1 atuvll.a, e conferito dopo qu:irant!anni di servizio compiuti.· Anche il capitolo ritletteote la Croce ro~sa è molto dettaoliato e tutto . d o quanto rtguar a questo legame che unisce i popoli, che ba rapidamente guadagnato le simpatie delle nazioni colte, è ampiamente trattato, a principiare dall'inizio colle conferenze del 1863, sotto la presidenza del generai~ Dufour e del patrizio ginevrino Moynier. In Germania grande sviluppo è dato alla Croce rossa, il cui segno è divenuto la divisa del mondo civile. 1

235

Per la marina, il volume riporta l'attuale organizzazione, basata su indirizzo chiaro e consentaneo ai bisogni della guerra odierna, ad una preparazione sicura del materiale e del person.alc per entrare in pronta e rigorosa azione. . . . . . . Nel volume sono riportati due piani degli arsenali d1 Ktel e dt W1lhelmshaven, di quegli ~rsenali dove nel ·I870 era appen~ possibile ese: guire qualche riparazione e dove ora si costruiscono navi da guerra d1 tipo moderno. . . Il libro di cui parliamo meriterebbe una più e:;tesa recensione; meglio ancora sarebbe. stato, ove la tirannia dello spazio non avesse fallo ostacolo, riportar qui inticramente alcuni capitoli, t.anto è t' interesse che desta la lettura di un'opera certamente de!ltinata ad incontri1re dovunque il pubblico favore. DANTE PARENTl ,

. ..,

(l ) Disposi zioni vi genti rnlle pensioni militari i n Italia ed in altre n azfoni, pa-

gina !37. - Gfrmania. Vedi anche Riv ista militare italiaiia, ! 881!-83, Le pensioni ci'vili e militari, L. Co1n 1· V&ccm, capitano di staio maggiorn.

~-


23.6

NOTIZIE_ POLlTH)O-~lLll'/\Rl

NOTIZIE .POLITl0.0-MILITAHJ ., J/ Africa è tornata a far parlare di sè q.uando mene;> l'Italia ~e '10 aspeti.ava. Abbiamo detto nella precede1~te puntata che, tutto in Africa essendo tranq nillo, il generale Baldissera, per .motivi di sa lute e di fc)migl ia, aveva chiesto di rimpatriare, e che il Governo accord1rndoglielo, lo aveva .a utorizzato ·11 lasciare l'Eritrea , quando le condizion i dell-a .colon ia. non dessero luogo 111 1:i menoma appr,msioue. · In seguito 11 ciò, 1'1 11 corrente egli partiva per l'Irnlia; ma non era ancora gi unto a Snez, che il telegrafo ci recava l)urrnnzio cli cose gra~ · vissi me. . Tra il 1fi e il 17 ginn se notizia che, essendo stato segnalato nn movi- ' rne_uto aubastau~a importante di Dervisci frn il Tacazzè ed il Gnsch , "i11 direz\orie di nord-est, il generale Viganò nveva ordinato un concentramento di trnJlpe iut.orno · ad A6ordat. Poi ('18) si seppe che una pun ta di Dervisci, sempre a contatto coi nostri esploratori , era arrivata fino a due ore da ·A.iordat., e che il grosso dei medesimi si concentrnva :i Knftit, con spost1Hn1:mto a Hiscia. Questi Dervisci erano il corpo di Ahmet Fadil, che teneva pi'.ima stanza nel Ghedai-ef, . e che, secondo informazioni attendibi! i, non doveva oltrepassare di molto gli 8000 , nomin i, compreso qualche miglinio di lance. Da parte nostra il ,J5 gennaio già si tròv:i vano nel forte di Agordat sette compagnie indigeni della forza complessiva di ,J 300 uomini, una hattdria da montagna StJ ~ei pezzi con ·150 uomini ed uno squadl'one di I 00 C{lva lieri . . Trn il i6 e '11 °vi arri varono altre due compagnie indigene della forza complessiva di 370 uomini. Il 48 vi giunsero altre nove com·pagnie indigene d~lla forza complessiva di ,J 700 uomini ed una seco.nda batteria da montagna su sei pezzi con '150 uomini. Il forte di Agordat è armato con quattro c~nnoni da 9 e dne da 7, con il competente n-umero di artiglieri. 1

. i

237

A Cheren. si trovavano quando fu annunziato l'avanzarsi dei Dervisci, due compagnie di fanteria bianche della forza complessiva di 300 uomini, un ·battaglione rli bersaglieri della forza di iOO uomini ~d un battaglione alpini della forza <l'i 600 uomini; _le quali truppe - pure si posero tosto in moto ver,,o Agordat. ' Oltracciò il generale Viganò, vice-governatore. dell'Eritrea, chiamò immediatamente sotto le armi la milizia mobile dell'Hamasen e del ' Serae, e poco appresso quella deli'Oculè-Kusai e dell'.Assaòrta, sia .per guardare i confini . meridionali, se. qualche nube si . alz~sse anche da quella parte, sia per . concorrere ad· eventuali operazioni contro · i Dervisci. · Per vari giorni la situazione si mantenne e pare che si mantenga ancora inv11riata. I Dervisci restarono quasi inerti nelle loro posizioni, contentandosi di scorazzare all'intorno il paese deserto (perchè gli abitanti si erano in precedenza ritirnti col loro bestiame) e lasciando ai nostri la massima libertà di movimenti sulla linea Cheren-Agordàt. Perciò il concentramento fu compito senza disturbi e tutti i posti occupati dalle nostre truppe vennero abbondantemente provvisti di vi· veri e di munizioni. Nella notte dal 2·1 al 22 giunse 'a Cheren il generale Viganò che prese il comando qel corpo d'operazione. Il quale è composto della avanguardia agli ordini del tenente colonnello Sarnminiatelli, del grosso agli ordini del colonnello Caneva e della riserva agli ordini del maggiore Locateli i. Fanno part,e di questa gli a_lpini .• i bersaglieri e le compagnie di fanteria bianca.

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•• Particolari sul concentramento, recano che le marce esegu~te a tawe -sforzate diedero splendidi risultati. Le riserve percorsero in trent'ore novanta chilometri senza ritardatari .. Nel forte di Agorda't s'instituirono ambulanze da campo ed infermerie con sezieni staccate pèi· i vari riparti presenii. . Le bande assaortine raggiunsero il luogo 4i concentfamento e vengono impiegate nelle ricognizioni. Si ebbero alcuni .scontri di pattuglie, ma .senza notevoli conseguenze. ' Il morale delle truppe è ottimo e malgt_ad6 le fatiche ~cceziona l·i la percentuale .degli ~mmalati non supera la normale. · Questa è la situazione che dur.a da parecchi giorni; quale ne · sarà lo scioglimento? Oserr1nno Dervisci attaccarci nelfe nostre posizioni !5 -

A!;NO Xl.li.


~OTIÌlE POLITICO-MILITARI 238 oppure, dopo avere consumato il prodotto deÙe raz.ìe si ritireranno'? Troverà opportuno il generale Viganò di . rnaccarli prima che abbianv volto. .le spalle? Sarà ancora in tempo di attac~arli quando abbian o cominci::ito la ritirata"? Non arrischiamo ipote:,i n.è induzi(mi; fra poco i fatt.i ci daranno r.isposta. .: .A quest'avanzatll. dei Dervisci contro di noi col corpo di Ahmet Fadil corrisponderebbe, secondo alcune notizie, una avanzata col corpo di Osman Digma contro gli Inglesi a Tocar e Siukat. Altri però dicono che la mossa Yecso Tocar e Sinkat sia una finta e che Osman Digma miri ,1 Cassa la. · Questa piazza è ben mun·ita ed approvvigionata e vi ~tiene guarnigione LI 3° battaglione iudigeui agli ordini del maggiore Nuti. Nessun timore si nutre per la ;sicurezza del forte. Tra questo ed Agordat si mantengono comunicazioni per mezzo del telegrafo ottico. L'ultimo dispaccio giunto al momP.nto in cui scriviamo, è ÌI seguente: « Agordat, 26, ore 18. - Nessuna novità. « Ds notizie :ittendibili risntta che i Dervisci, nei . primi di gennaio, partiron.o dal 'Gbedaref, e, lungo la strada, presero molto bottino ai Ba.za. Poi passarono il Ga:;t'\ evidentemente coHo scopo di fare altret· tanto coi Baria e forse di attaccare di sorpr.esa Agordat. . • La _prontezza con cui i Baria fii ripiegarono sui monti insieme c,ol loro bestiame e la· rapidità del nostro concentramento nel piano di Agordat, sventarono i loro disegni. « Attualmente i Dervisci souo rinchiu·si dent!'o trinceramenti (9rniti di acqua da Amideb, che è dist:}ùte da · Agordat dieci ore <li marcia per truppe indigene: Sui loro fianchi i pozzi furono distrutti e non ne esistono che nelle loro retrovie verso Aimoasa, < Le continue nostre esplorazio1~i c~nf~rmano che la forza dei DerNisci è quale fu precedentemente indicata. »

NOTIZIE POLITico..:.MlLIT.A.RI

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* * S•.1.lla frontiera meridionale dell'.Eritrea tutto finora è tranquillo, al• meno per qua11to ci riguarda. Le voci corse di · minaccia da parte di· qualche capo t,igrino nou si' mostrano fondate e forse ebbero. origine da preparativi e movimenti di truppa dell'uno coi:tro l'altro, com!:l avviene sp_esso : in Abissin,ia.

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Infatti pare che gran coritesa sia insorta tra ras Alula e ras Agos; che sieno venuti a zuffa colle rispettive bande ; dicesi che Agos sia · morto ed Alula feriìo. · Quest'Agos è quello stesso ,~he defezionò dalle nostre file pochi giorni prima della battagb di Adua, e restò nel Tigrè colla im a . , banda, assieme ad Alula, a Mangascià e a Sehat, dopo la partenza di Menelik? Ovvero è il vecchio ras Agos, uno dei capi nella battaglia di Adua, 11 _quale non fu mai a nostro senizio? Prima si credeva c)le fosse il primo; ora si propende a credere che sia . il secondo. · Non è a far meraviglia che, col Negus lontano e quasi disinteres-· salo delle cose del Tigrè, questi capi lottino tra loro per il più e . il meno del rispettivo dominio, e frutto delle loro discordie sarebbe appunto il combattimento chè ci ha annunziato il telegrafo. Egualmente infondata si mostrù la voce di contestazioni sorte tra il -nostro governo e Menelik circa l'interpretazione del tratt1ito di pace; infondatissime quelle che facevano temere un ritardo, anzi una sospensione, nella resa dei restanti prigionieri ·fino a che non sia definita 1 la lfuestione dei confini. Non- solo venne autorevolmente assicurato che la liberazione dei prigionieri è stata pattuita esattamente nei termini della conyenzione pubblicata ed è perciò inijipendente dalfa questione dei confini, per risolvere la quale vi è un anno di tempo,: ma si seppe che effettivamente uno scaglione di prigionieri raccolti da varie parti dell'Etiopia è in marcia verso l'Harr;ir, dove già trov~si il dottor Mozzetti, incaricato di ayviarli alla costa. Sicchè finora, nè da parte del Negus, nè da parte dei nostri confinanti tigrini ci vengono molestie, ed è sperabile che non ce ne vengano nep- . ·pure in un prossimo avvenire; ma non è per questo meno deplorevole e daònosa, sotto t.utti i rapporti, quell'avanzata -di dervisci che crea una · situazi~ne piena di pericoli, che ci obbliga a stare in armi e spendere mili,9ni nell'Eritrea, in un tempo in cui sarebbe tanto necessario consa• crare tutte le cure e tutte le risorse alle nostre forze di terra e di mare in Europa,. per trovarci pronti ai grandi' avvenimenti che indubbiamente si preparano.

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L'aonù nuovo è cominciato con nuovi e gr;ndi armamenti in tutta l'E·uropa, salvo in Italia dove l'esiguità del bilancio della guerra, assottigliato ancora dalle spese d'~frica, ·ci rende impossibile cli seguire


NOTIZIE POI.ITICO-MILlTAR! 240 gli altri uemmeno quanto &arebbe necessario 'per· mantenere il nost1·0 posto relati vo. .Sopratutto nuraggano l'attenzione del mondo militare, politico e finanziario gli armamenti della Francia e della Germania che, uon solo per l'esempio, ma per ragioni molto pit'l sostanziali, fanno sentire il loro effetto anche fuori ,dei rispettivi confini. • Subito dopo la campagna del 1810-71 è cominciata e durù (ino a t[nesti ultimi tempi la gara tra la .Francia e la Germania, per portare ciascuna il proprio esercito alla maggior forza possibile in tempo di guerra . ]\fa questa gara, che impresse il ' carattere al!' attività ·militare . delle due nazioni per oltre un trentennio, si trova giunta natnr~lmente al suo limite e$tremo, che è quel! dato dalla cifra della popolazione. Quando la Francia che ha 38 milioni di' abitanti è arrivata, mediante una legge di reclutamento la più severa in Europa, per le poch issime esenzioni che ammette, a levare annua Imente 155 mifo· inscritti, cioè quanti ne leva la Germania con una popolazione d i o2' milioni, , , ~ quando la roiazione delle classi .fu completa, non si potè andare più · in là su questa via; volendo pertanto continuare la gara , bisognò pottarla sopra un altro terreno: quello della forza sotto le armi in tempo di pace, È qµesta l'àuuale tenùenza io Francia, e con~eguentemente in Europa. Nou è tendenza a diminuire Ja quantità per migliorare la qwilità eome crede qualche giornale, ma è tendenza a migliorare la qualità rvantenendò. intatta la quantità in tempo di guerra ed aumentandola,· in tempo di pace per avere pronte e possibilmente a posto le maggiori forze possibili al primo scoppio de lla guerra. A tale scopo tende il. recente progetto francese per la costituzione .di un qua rto .battagl ione io ciascuno d6i 1/15 reggimenti di fanteria di linea, progetto già presentato alla Ci@éra, da questa rimesso al!' esame della Commissione militare e da ess'a ~pprovato. , La nuova formazione (dice la relazione che accompagna il' progetto) .mira anzitutto a provvedere di valida guarnigione le piazzp. forti, senza n::illa sottrarre al'le unità tattiche dell'esercito di campagna; mira poi a fa cilitare la composizione dei distaccamenti destinati a speciali operazioni di guerra indipendenti e isolate. Il risul tato sarà l'aumento di un'ottantina di mila uomini sollo le armì ~ ·Ja corrispondente spesa in bilancio. La gara su que·sto ter.reno tocca al bi lancio più che al la cifra della popolazione, epperciù la Francia · $pera di averne van tRggio. ·. 1

.lilt>TIZ1S POLITICO-MILlT.AR I

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Ma non crediamo ché la Germania vorrà restare 'ind ietro; se gli uomini le sovrabbondauo i denari non le mancano. Aspettiamoci dunque di vedere presso queste due potenze (imitate sempre dalle altre. nei limiti del possibile) aumentare enormemente gli eiTettivi di pRce, senza diminuire di un sol nomo la fo rza inquadrabile in tempo di guerra.

,. * ,. E giova notare che, se per ora si tratta soltanto di aumento della fauteria, la cosa non può fermarsi lì; dopo la fanteria verranno )e altre armi. Forse non tarderemo molto ad udire che al Ministero della guerra in Francia si studia un proporzionale aumento della cavalleria e dell'artiglieria, per ri:;tabilire tra le diverse armi quell'equili brio che la c1·eazionè dei nuovi 14-5 battnglioni avrà turbato. Già nell'ultima discussioùe del bilancio della guerra _si è messa io rilievo I' in.suf6cenza dei cavalli, che si mantengono , normalmente in servizio, io relazione ai bisogni della rno!Jilitazione, al la quale occorrono tOO mila cavalli. Si calcola ora molto sulla reqnisizion,~ , nHI i risu ltati . sono dubbi e alcuni dicono che saranno assolutamente pessimi, perchè i cavalli, ~he le campagne o le scuderie padronali possono forni re al l'esercito, non sono ,ad11tti al servizio di cavalli mont:iti e potranno soltanto essere· impiegati nei traini. Qµindi, come unica soluzione razionale delle difficoltà, si suggerì di . aumentare il numero dei cavali.i' da tenersi sotto le armi. Se questo si disse e si domandò in Francia, quando non era ancora sul tappeto il proge!to· di ere.are tanti nuovi battaglioni di fanteria, non è arrischi~to il prevedere che le dom:rnde diverranno ora. molto più insistenti e che prestò o tardi si fini rà per soddisfarle. Nè la Germrinia resterà addietrn neppure nella qu estione dei ca,valli. · · Ma questo non è tutto. Uria questione forse anche più grossa e .che ci tocca anche pi ù d:ivvicino è quella della trasformazione delle artiglierie; essa trova,;i all'ordine del giorno in tutti gli Stati d'.Europa etutte le informazioni ci dicono che in Francia e in Germania ne è molto prossima la solu zione. Il fucile a tiro rapido do1'nanda il cam1one a ti1·ò rnpido. È conseguenza. logica e fatale. Alla gi·andine di proiettili che un riparto di fanteria può lanciare in un minuto sopra una batteri:, paralizzan~one l'azio,ne, bisogna rispondere con una grandine di shrapnels.


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NOTIZIE POLITICO-MJLITARI

Di froute ai nuovissimi fucili di cui sono armati i grandi eserciti europei, le attuali artiglierie degli eserciti stessi vengono a trovarsi in uno stato d'inferioritil. Oceorre un cannone da carnpngua, più . leooero, più mobile, più preciso e c.l1e moltiplichi la sua potenza cou la c:ierità d.el sno fuoco. B~sogua fare per il cannone quanto si è fatto per. il fucile. Questo vogliono le e~igenze della guerra modeqrn, a questo O'lirnno, più o m·eno velatamente e con maggiore o minore intensità e forruna, gli studi e le espt>rieuze in llttti gli eserciti d'Europ:i. . Com~ la gara delle forze numeriche in tempo di guerra ha trO\'a to un ~i~it~ .nella cifra della popolazione dei' rispettivi Stnti, così · la g-arn tra I luc1l1 hn trov.ito un limite nelle facoltà fisiche dell'unmo; è inut/le aumentare la portata del fucile oltre le facoltà visive dell'occhio non ~rma~o di lente; non giov~ ca ricnre il magazzino al di '1à del peso che braccio 11nwno pnò sopportare; non giova ridurre il calibro dei proieui t:rnto che più non valgano a mettere immediatamente un uomo fuori com battimento. Dunque la g:1rn tra i fucili può dirsi finità. b ra <'omincia quella tra i cauooni . La Germania lavora a questo scopo da gran tempo silenziosameute; oggi senza mistero. La Francia sorveglia i progressi della formidal;ile rivale e in questi ultimi tempi ha spinto avanti gli studi con un .ir.ilore che non sa rlissirnulare; auzi, per quanto si rlice, le esperienze di qunlche nuovo tipo di cannone hanno già dato risultati eccelle,uti. La .Russia anch'essa studia e prova e tutto ci fa supporre che cam: mina parallelnmente alla Francia. Non le mancherà, occorrendo, ' uu altro gen~roso prestito dall 'amica ed al leata. Anche dall'Austria si annunzia che la trnsformazione dell'artirrlicria da campagna è rlecisa, che gli · studi sorio a buon imnto, che te.'"esperienze danno. buoni risultati. E in lta lia? Studi erl esperienze anche qui se ne fanno e non ii cen o il lato tecnico della questione q~ello chè ci dù pensiero maggiore; è il lato finanziario. · Quanto o<:correrà agl i altri e proporzionatamenre, presto o tardi, ~nchc a noi per eseguire questa trasform:izione e per rinnovare la dotazione di proiettili, <:he dovri1 essere tani(' più abbondante fJUanto più a ti l'O rapido sarà iI can non~. è difficile di rio anche approssimati vit rnente, ma non sarà poco. E una necessità che l'an•enirc ci prepara; è unn nebulosa che si sta formando e prenden'i consistenza forse più presto di qullnto si crede.

l{OTIZIE 'POLITlCO-llfIL!TAR I

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* * , Fra le più imporranti disposizioni d'interesse militare accennate nella quindicma notiamo lo seguenti : . Fu pubblicatn la éhiamara · alle armi degli inscritti di; 1K cntegoria della classe 1876. Essi dovranno presentarsi ai rispetti\·i distreui nei giorni 4, 6 e 9 marz.o prossimo, fatta eccezione quelli dei distretti di Barleua, Firenze, Ivrea, Milano, Palermo, Pesaro, Roma, Sieµa , Torino, Trapani, Udine Vercelli, i.quali sarnnno cliiamati parie il dì 15 febbraio, parte nel giorno 6 marzo. Dovranno presentar:;;i con gli inscritti del rispettivo comune anche quelli nrruolati nel 2° periodo della leva ed i militari che trovansi in licenza straordinaria o· di convalescenza, coTL l'obbligo di im.preodere il . servizio cog!i uom ini di ~a catégoria della classe 1876. Fu pubblicato un regio decreto, che dà esecuzione ali' f1 tto odd'izionafo 'all"appendice 10 giugrio 1895, stipulato il 4-giugno4896 ,con· le Società ferrovinrie esercenti le reti medltèrraueà, nd riatica e sicula per dirimere talune controversie sorte nell'.esecuzione dell'appendice stessa . Un altro regio dt!creto modifica il ruolo organico c!egl i uscieri del l'amministrazione centrale della guerra. · Un altro regio decreto stabilisce alcune variauti a diversi regol~me'nr.i, cioè: a) varianti al Regolamenro di disciplina per l'esercito; b) varianti al Regolamento pel servizio territoriale; e) rarianti al Regolamento d' i3trl,lzione e di i;ervizio interno per lo cavalleria. Queste vari:inti, o meglio aggiunre, vennero rese necessarie dal.la concéssione dello stendardo :ii reg~imeoti di cavalleria ~d hanno tutte per oggetto il modo di contenersi rispetto a questi stendardi dai militari, nelle diversé circostanze, sia isolati, sia in drappello. A modificazione di disposizioni precedenti, il ministero l1a dèterminato che le parti d'armi mod. 9·1 fuori uso non debbono dai èorpi essere vendute al commercio, ma versate alle fabbriche d'armi della rispettiva circoscrizione. Ai detti stabi limenti dovrnnno essere pure vers:ite le parti d'armi mod. l,t in buono stato di servizi0, mo non impiegabili nelle riparazioni che i corpi souo autori1.1..iti ai eseguire. La somma <In pagarsi al tesoro dello Stnto ,rer contra rre l'arruolamento volontario di un anno nel R. e;ercito, per l'anno ·1897, venne · stnl\iliLn in lire rni /leseicento per 1·rll'ruolame11to nell'arma di envn llei:i~ , e,l iu lire m,il/edaecento per l'arruolamento nelle nitre armi.

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NOTIZIE POLITICO-MILI'.l'ARI

Venne adouata · la tela in filo crudo spinat11 per vestiario in sostitu- zione di quella di cotone color bronzo chiaro, la quale rimane però in uso per le iru.ppe d'Africa. I_n di pendenza di ciò vennero pubblicati dal Giornale m'ilitare le descriziqn i, gli specchi di misi.ire, corrti di· costruzione, ec<'., delle robe da · allestire· con la nuova tela. L'opificio di arredi militari provvederà per la distribuzione .ille,amministrazioni interess.ité dei relativi campìoni, patron~, ed ove occorra delle tavole grafiche per il taglio. Fu stabilito per regio de.creto che l'esame speciale contemplato dalfiirticolo 36 della legge 2 luglio ,I 896, N. 254, per i tenenti del -corpo · contabile militare riconosciuti idonei a Wavanzamento per anzianità, r quali aspirano alla prom.ozione a scelta, consisterà nello svolgimento di un tema dato dai Ministro'- della guerra sulla contabiÌità generale deflo Stato. I A queste disposizioni di semplice interesse miliiare ne aggit.ii:tgiac.no una di grande importanza politica e conseguentemente anche inilitare. La Gazzetta ufficiale del 20 corre·n.te ha pubblicato un regio decreto ('he proroga l'attuale sessione del Seqato del Regno e della :Camera dei deputati. Si crede che !Juesta proroga . si:i foriera dello scio~ glimento della Camera.

NOTIZIE MILITAR I .ESTERE AUSTRIA' UNGHERIA.

Roma, il 27 gennaio ·1897. ·

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Trombettieri di fanteria a cavallo. - I trombettieri di fanteria furono posti tutti a cavallo. I cavalli necessari furono forniti dai reggimenti d.i cavalleria, :id eccezione dei reggimenti di fanteria stanziati nel T-irolo meridionale, in Dalmazia e nella Bosnia ed Erzegov ina, ai ·quali 'furono dati cavalli da sella da montagna, e cioè ~p,ecial mente atti a prestar servizio nei teneni accidentati, dagli scruadroni del treno di montagna. Aumento dei quadri dell'esercito 1iel 1897. - Da~ bilancio della guerra pel '1897 si rì!eva che in que:;t'anno sarà compiuto l'aumento dei quadri cominciati nel 189,\.; eccetto i tenenti di artiglieria. Nella fanteria saranno aumentati: 26 colonnelli, 27 tenenti colonnelli, 53 maggiori, 12(1 c~pitani, ·1826 tenenti Nella cavalleria, nell'artiglieria e nel treno ,i effetù1erà soltanto l'au. mento dei tenenti,' e preci.samente: di 8.i per la cavall; ria, 240 per l'artiglferia, 85 pel treno, r~o pel genio. Saranno inoltre aumentati t geuerali di divisione. Nello stesso bilancio si legge che i g,merali necess~ri per le formaiioni di guerra saranno· addetti ai coma ndi di corpi d'armata, affinchè possano impratichirsi del còmpito che loro spetterii di$impegnare in (empo di guerra. FRANCIA.

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ll generale Saussier. - Con deterrninaziorie ministeriale del 14 gennaio corrente, il genernle di divisione Saussier, Governatore militare 1 di Parigi, fu destinato a continuare per l'anno ·1897; uelle ·funzioni di vice-presidente del Consiglio di guerra. Cornctati tecniCÌ. - Per l'anno . J897 ru,:ono nominati a presideuti' dei comitati tecnici deì )1inistero· della guerra i reguenti generali e funzionari militari di grado· corrisponden te:


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NOTI\ll!E MlLITARl ESTERE

NOTIZIE MILIT ARI ESTERE

Comit,a.to tecniio di stato maggiore. -;- Il gener;:ile di division,e de Fraace niembro del Consiglio supP,riore della guerra e comandante del 1 • corpo d'armata. . . Cornitàto tecnico di fàntei•ta. -,- Il . generale d,i divisione Gio· · vanninelli, corhaoònnte il 3° corpo d'armata. Comitato tecnico di caw1lle1·'ia. - Il generale ,di di.visione• de .Tesso, comandante il ·10° corpo d'armata . . Comi tato tecn'ico d'artiglieria. - Il generale di divisione Nismes. Com'itato tecnico del genio. :- ,li .:gene,r.ale di d·ivisione Pean-; cellier. ·, Camitato tecni co de/lei ·gendarmerfa. - IL geper;ile di briga_tr\ Potelleret, · .Comitato tecn1·co dell' intenlienza . .:::.... L'int!;)ndenie ge1Ìerale laperrierre. Corwitato tecnico di sanità. - Il medico ispettore genernle DJ1- · jardin, Beaum, ecc. Legione d'onore e medaglfa militare. - Il deputato B_azille presen·1erà alla Camera un progetto di legge per aumentare ·aa 250 a àpo franchi il soprassoldo dei caval ieri della Legione d'onore e da 100_ a ·125 il soprassoldo delle medaglie militari . . Tale aumento però si otterrebbe senza alcun peso del bi lancio con lina diminuzione di soprassoldi degli alti dignital·i, della Legione d'onore. Regolamento di ese1·c'izi ed evoluzfone· per la oa1;qlleria. : Comitnto di -cava.lleria sla studiando un parziale ritoc<;o del rflgolmnento di esercizi ed evoluzioni per la cavalleria del n luglio 1896,. per estendere maggiormente, a quanto pare, l'armamento della lancia. . Non è ancòra certo se si dari, la lancia a tutti i reggimenti dragoni , delle-clivisioni indipendenti, oppure se ,si a1:merit colla lancia tutta -la cavalleria di linea. ·Quel lo che è fuori,,dubbi() è questo: d1e oggidì in ·Francia la lancia è i o grande favore. ' Esami pei· la scnol~ di Swint Cyr. - 11 progrnmma degli esami per concorrere ii Ila scuola di. Saint., Cyr fu quest'anno notevolmente modificato nell'intento di dare ai detti esami un ,:arattere più letterario di quello che fosse pel passato. All'esame scritto di, francese . fu , aggiunto l'.esame scritto di $!Oria. Furono aboliti gli esami di disegno e d i disegno -topografico, e dalle materie scientifiche fo tolta la geometria analitica. Corsi d'istrnzione sul tirq con cannoni. - Nel rn97 avranno luogo corsi d'istruzione per uffìziali superiori e capiiani, allo .scopo di im,partir loro la -necessaria istruzione sul tiro d'e i cannoni.

Dal 45 febbraio al ·15 aprile e dal ,15 aprile al 15 giugno avrà luogo il tiro con pezzi da campagna. Jfal ,1° al 30 ottohre il tiro con pezzi da fortezz~. Dal ·.15 febbraio al H- marzo, si efféttueranno · le esercì tazioni di tiro a mare'. I capitaui comandati ai singoli corsi vi prendono parte pèr tutta la dur.ita del corso; gli uffìziali' superiori ed i comandÌrnti di , squadrone soltanto nella secnnda metà . Il governo militare di P,arigì e ogni comando di corpo d'armaw deh1ono proporre per cia:;cun corso alm~no quattro nffìciali: un ufficiale superiore e tre capitani. A questi corsi saranno pure comandati ufficia li della marina . Pare che queste esercitaziouì si faran no al poligono di Poitier, al campo di Clialons e nel porto di Tòulon : .Piazze d' arm'i d'esercitazione. - Seguendo ciò che si è fatto in Germania, la ·Francia vuole pure avere grandi campi per esercitarvi le truppe. L'amministrazione della f(Uerra sra orn trnttando pèr crearne due: .l\mo nella Sologne pel t 0 corpo d·'armata (Orlé&ns) e per 1'8° (Bourges), e l'a hro per la cava lleria nellii cosidettn Champagne poll'ÌilleiLse. · . Il 9ampo di Chàlons sarebbe !.-pecialmtJnte destinato al le esercitazioni dell'artiglieria . . Campi di tùro per l' art·iglieriq . ...: A1 prese.nte :::onvi i $egnenti campi · di tiro: · , ' · pel I? corpo d'arma'ta quel lo della Commissione degli esperimenti e che 5erve pure per l'istruzione delle truppe; pel 4° corpo ,d'armata quel lo di Auvours presso Le i\fans; pel- 5° corpo d'armata l'insufflciente campo di Cercolles e Fon-. taineb_léau ; pel 6° corpo d'armata il campo di ChtHons che serve p~ll'e per ,Je truppe dì tutte le armi e di varì corpi d'armata; pel 7° corpo d'armata quel lo di Pontarlìer; per 1'8° corpo d' arrnaia quello di Bourges; pel 9° col'po d'armata quello di Biard presrn Poitiers; pel 10° .corpo d'armata q11ello di Coetquidam nel diparrimeu to di Ille e Vilaine; , per 1'11 ° corpo d'armata quello di M:eucoù nel Mori.ii han che serve pure all'artiglieria della marina; pel ·12,0 corpo ·d'armata quello di Br:iconne; , pel 13° corpo cLirmata quello di Fontaine du Berger presso Clermont Ferrand ; ·

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NOT!UE MILITARI EST)!lftE

.pef 14,0 corpo d'armata quello di Chambaran ; pel ·I 58 ~orpo d'armata quello di Garrigues presso Nimes; pel ·I60 corpo d'a.rmata quello di Causses p.resso Castres; pel ·1&0 corpo d'armata quello di Gez . .I reggimenti d'artiglieria del 2°, 3° e ·17° corpo d'armata non hanno il loro campo di tiro, ma debbono recar,i per le esercitazioni a que\li dei corpi d'armata· più prossimi. L'artiglieria di monta~oa ha un picc1>lo campo nei pressi di Grasse. Una missione topografica àl Madagascar . _:.. Il ,1O ·venturo feb braio pnrtirà alla volta del Mndagascar unn missione presieduta · dal màggiore del genio Roques, e composta dai capitani Julien Fabi~ e Mouneyre$, da un teueute, da ·18~sottufficiali e caporali e ,da cinque soldnti, per :;tudi,are le vie di comunicazione' necessarie a svil~ppare le ricchezze dell' isola-1 Essa ,comincierà i suoi lavori collo studio del traforo· delle lagune della costa orientale, e col preparare il pro~etto . d'esecuzione della ferrovia da Tana narive alla costa. ,Creazione di 145 battaglioni. - Nell~ precedente dispensa-abbinnw àceennato allo voce, riguardante la formazione di H,5 nuovi battaglioni. Il governo infatti ha testè ·preseota'to alla Comera dei deputati un progetto di legge per la ('ostituzione di un qu.irto battaglione in ciascuno dei ,I ,1,0 reggimenti della fanteria di linea. La relazione annessa al p1·ogetto di legge dice che lo scopo di questa creazion11 è duplice: provvedere alla difesa delle piazze forti, senza. 1 nulla sottrarre alle unità tattiche dell'esercito di campagna; facilitare la composizione dei distaccamenti, d~sti11at.i a speciali operazioni di guerra, indipendenti ed isolati.. . Il progetto tace delle modalità per l'esecuzione del provvedimento fl non contiene alcuna disposizione pel reclutamento degli uomini necessari alla costituzione di . codesti battag~oni. · La Camera dei deputati ha trasmesso il progetto . alla Commissione militare. GERMANIA.

Ordrine dell' [rnperatorc Gug liehl'!o a complemento . delle dispos'izioni del 2 rnaugio 1874, riguardanl'i 'Ì tribunali d'onore per gli -iifliziali; ·in data 1° gennaio 1891. - Voglio che ai duelli dei miei ufficiali si ponga riparo più che pel passato. I motivi sono spesso di poca import~nza, litigi privati ed offese, · pei cru:ili è possibile un ami chevole componimente senza danno dell'onore.

NOTIZIE MILITARI ESTERE

24.9

L'uffiaiale ùeve riconoscere essere ingiusto l'intaccare l'onore di un altro. E se per sconsideratezza od eccitamento, lw mancato, agisca cavallerescamente, uon insistendo nel proprio torto ma porgendo 13 mano ad un amichevole componimento. Nè differentemente deve comportarsi quegli, cui è fotto un torto od un'ingiuria,· accogliendo la mano che gli vien !-tesa per la riconciliazione, per ·quanto il permettono l'onore e le sociali cost_umanze. È per,ciò mia volontà che i giuri d'onore debbano coadiuvare a comporre, per principio, gli affari d'onore. Essi debbono sobbarcarsi a questo dovere, con una premura coscienziosa, nell'intento d·i conseguire un ,1michevole componimento. Per accennare la strada a seguirsi, dispongo quanto seg_ue: I.

-Se fra uflìciali avvengano privati litigi od offese, che subjto non sieno composti in via amichevole, essi hanno l'obbligo, tralasciando qualsiasi altro passo, di farne tosto denunzia al loro giurì d'ono.re. II.

Il giuri d'onore, presieduto dal comandante del corpo, deve tosto chiarire la cosa con tratt,1tive a voce o per iscritto, e dopo i risultati delle 'notizie assunte, ed a'ver sentito· le due parti, deve per iscritto; o ' ,f) proporre un accomodamento; o ' · 2) dichiarare che allo ' stato delle cose non sia il caso di proporre un acco-niodamento, e sia necessario un processo giuridico d'onore; o 3) determinare che l'onore delle due parti devesi considerare- non leso e perciò no.o esservi alcun motivo nè per proporre un accomodamento nè per un proces30 giuridico d'onore. La proposta di accomodamento dovrà pure indicare il modo e il momento di compierlo. A seconda del caso, vuolsi speci~lmente stabil ire : se il componimento debba effettuarsi senza la presenza del comandante del corpo e del giuri d'onore,' oppure innanzi a testimoni o per iscritto. Tutte volte le convenienze sociali lo permettano, si dovrà forè ogni sforzo per ottenere un accomod,1mento. ,,,.

IIL La decisione del giuri d'onore (II) dev~ essere approvata per iscritto dal comàndante del corpo . · Nei tribunali. d'onore dei distretti di Landwehr, il cui comandante non abbin il rango di co,~andante di corpo, l'approvazione spetta ;il


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NOTJZÌE MILITA.RII ESTeliE

NOTIZIE MILITARI E STERE

comandante di brigata, al quale sono sottoposti le pratiche fatte e la decisione del giurì d'onore, col parere del comandante il distretto di Landwehr .. · Quegli che ha I}) facoltà dell'approvazione, è autorizzato: 1) a modificare la proposta .di ~ccomodamento; ~) nei casi 2 e 3 del capo II di presentare dal cauto suo o per iscritto una propòsta d'accomodamènto; 3) di ·negate l'approvazione alla proposta di .)lccomodamento, o alla determinazione . di cui al N. 3 del ca pq II. IV. Le due . parti hanno diritto di Pf.)rgere reclamo, entro tre. giorni, al loro comandan te di corpo, sia contro la proposta di accomodamen,to, sia contru la determinazione di rni al N. ff capo II. Le autorità superiori debbono esprimere su ciò il loro parere, e richiedere .la ·mia decisione. -

V. Effettnàto l'accomodamento o la dèterminazione di cui al N. 3 capo II, il dibattito fra le due parti, e così pure rispetto .al corpo degli ufficiali , ·è compiutamente terminatò. . Non è però escluso di far seguire il processo del tribunale d'onore, quando Ja condotta dì una delle parti ne avesse dato motivo. • VI.

Quando non si proponga l'accomodamento, ò non si venga alla dichiarazione di · c.ui al N. 3,. capo II, devesi senza dilazione seguire le norme di cui al § 27 dell'ordine del glorno del 2 maggio 187i. , Lo stesso deve farsi, quando non si dia compimento alla stabilita proposta d'accomodamento. ' 1

VII. ·Mi si dovrà subiw fare rapporto se no ufficiale, non curando il giurì d'onore, o prima della definitiva decisione intorno al verdetto del giuri d'onore; o non Jeoendo conto della stabilita proposta di accomodamento ·o della dichiarazione del N.' 3, capo II; o ptima della mia decisione sul. verdetto del giurì d'onore, provochi un altro ufficiale a duello, od accetti la provocazione a duello di un altro 11j !ìziale.

vm. · Se una delle parti ba il · grado di generale resta a me riserbato di nominare il presidente ed i membri del ginrì d'onore. Se uncj delle parti è un'ufficiale superiore, è competente il giurì d'onore del tribunale d'onore degli utliciali superiori. Pel restante quando le due parti sieno sottoposte differenti trihtF µali d'onore per le pratid1e d'accomodamento, è com.petente quel gi urì d'onore designato dai comuni superiori immediati e nel caso non · si' possa in tal modo formarlo, sarà invece formato dai gener&li coman, danti di corpo d'armata e, nel caso, con intervento anche dell'ammiraglio com:mdante della marina. Qua,ndo sia necessario, ,si farà appello alla mia decisione. '

a

IX. ~ Quando un uffiziale a,hbia una questione d'onore con un ufftziale non sottoposto al tribunale d'onore, ovvero c'on una persona ci,•ile, ove non intervenga subito u\i amichevole · compon imento, ha l'obbligo di tosto informarne il giurì d'onore. Quest'ultimo, anche da questo lato, per quanto il permettono le- circostanze, deve procurare "un accomodamento, · Regolamento speciale ml due.llo . - L'imperatore Guglielmo con suo rescritto in data ·1° geu·naio ha emanato un regolamento speciale, che modifica la legge attuale nella materia dei così detti affari c.avallereschi (duèlli) nell'esercito, Due ne sono i principali. punti: i O Estensione e definizione delle funzioni arbitrali delle Corti d'onorP; 2° Richiamare al gìudizio finale dell' imperatore le divergenze in quèstione conferendo a I rnedesi mo pieni poteri di definirle. Il testo che precede tale decreto è così- forrnulato: " Io deside.ro che d'ora in poi sia evitato ' il duello fra gli .ufficiali del mio esercito, più che non era. I pretesti ne sono soventi di triviale natura:__ questioni privat<l, insulti che ne seguono, differenze che possono regolar$i amichevolmente, senza che vi sia implicato l'onore militare: Un utlìziale ha il dovere di riconoscere, che . è male di far sfregio all'onore di un · ~ltro uffiziale. Supposto abbia errato, in un impeto di passione inconsid,erata, darà prova di sentimenti cavallerJschi di nobiltà di carattere se non .persisterà nell'errare; e offrirà la· rirnuo dòmaudando un'amichevole riconciliazi')ne. Nè meno oµ·orevole sarà la condotta dell'offeso accettando l'offerta mano, come pegno· di scusa, nei limiti consentiti dalla buona educazione, e l'ònore militare.


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NOT IZ11$ MIMTAR{ E STERE

« È perciò mio volere, che indi innanzi la Corte d'ono re, lìno d:il ·

\' ìoizio si occupi ad assistere col suo giudizio arbitrale gli affari d'onore. E dovrà disimpegnare l'opera sua col maggior zelo, per giungere ad un amichevole componimento.» Seguono gh articoli: • Il primo obbliga gli nflìzi ali in ca.so di conte:-n a informare cieli.lo<·~ corso la Corte d'onore, astenendosi da qualsiasi altra azione, ulteriore in relazione al l'atto. Il secondo descrive la pro,cedura, che dovrà seauire la Corte: essa deve procurarsi testimonianze orali e scritte e ;otrà indi ordinHe, sia u0:1 riconciliazione, fissan done le condizioni, il luogo, il tempo, oppure ha fac,)ltà di respingere l'affare, come senza importanza . , Contro tale oiudizio in ambi i casi le parti hanno dirtìto di appell o . diretto all' im per11tore. In di fetto, 111 Corte d'onore militare procede come d'uso col sno intervento. Il terzo articolo, dispone che la decisione per essere ,;alida deve essere firmata do! com;indante det reggimento : contiene inohre alcune variazioni tecniche nella procedu1·0 militare. Nel quinto orticolo. è stabilit3 la massima , che nna vol ta effeLtuata la riconci liazione, ohbliga le parti iotere,::;ate non sole, ma i ':iiogoli corpi ai 'l'iali li nl'ficiali appartengono. fl settimo e otta \"O si riferiscono r1 casi specia Ii di contumacia, differenze gerarchiche, ecc. L'ultimo articolo è impoitante.' Ritiene l'u tliziale impegnato in un af-; f:lre d'onore con un;i persona di condizione civile ugual mente obbligato a seguire precis;imente la stc3sa condotta e la Corte d'onore tenutn a promuovere un amichevole com ponimento. Varii sono i commenti della stampa tedesca, in merito n questo nuovo Regolamento. Gli organi del partito liberalé osser vano che l'operadelle Col'li d'onore potrebbe solo essere effetti va e avere forza esecutiva, se questi tribun~li potessero dare soddisfazione alla parte ofTe:<a col loro verdetto o se potessero punire l'offensore p. e. con una dichiarazione officiale che la sua condotta è stata disonorevole. Ma il re~critto Imperiale non dç indizio di riforma in proposito e come è, non rappre5enta che un desiderio, un invito per qunnto autorevole a togliere l'abuso del duello. Non s'inspira al concetto dei regolamenti dell'esercito. inglese, che dispongono, che qual unque uffìziale che si batte in duello, sarà destituito. I Consigli e le Corti d'onore si compongono per i subalterni di ogni reggimen to o battaglioo,e indipe!t(iente (distaccato) dell'esercito di 1 ca• ~

NOTIZIE MILI.TARI ESTE RE

253 pita no, •1 tenente, 11 sottoteuent~ che formano i I Consiglio. Le Corti sono rappresentate da tutti li ufficia li del reggimento o battaglione presied ute <lai comandante. Grandi pia::ze d'arm·i per le esercitazioni di tutte le armi . _..: È noto la massima import~nza che in questi ultimi ann i vi~ne accordata in Gcrmanin alle grandi piazze d'armi per esercitlll'vi le tru ppe di tulle le. arm~. Il Militar Woshemblalt, nel N. 3 deJ 9 dì questo ~ ese .v, dedica un lungo ar~icolo cogli schizzi delle singole piazze ,d arnu e da llo stesso desumiamo le seguenti notizie : In_ Germania di questo immense piazze d'armi, al prruente, ve nE' sono venti, che per la maggior parte furo no create in questi ultim i dieci :inni. E precisamente: . ·1° Piazza cl'anni di Loburg, dell'estensione di 50 chilometri qua<lrat1, pel IV corpo d'armata ; 0 ~ Piaz::a d'armi wi Dobe1·itz (Spandau), ,is chilometri quadrati, pel corpo d'armata della guard ia ; 3° Pi~.:;':;a d'armi di iJJunster ( So/tau), ,'J.1 chilometri qnadrati pel X corpo d armata ; 0 , 4- Piazza d'anni di Thorn, ,H, chilometri quadrati pel X VII corpo <i armota ; 5° Piazza d'anni di Munsinger (llrach), 37 ch ilometri r1uad rati ·pel XIII corpo d'arm~ta (Wiirtemberg); • 6° Piazza d'arm·i di Blsenbo1·n (ilfalmedy), 35 chilometri qua<lrati per l'\"JII corpo d'nrmata; 7° Pia;;;za d'armi d·i .Tiiterbog, 33 chilometri quadrati pel III corpo d'armata; · ' • 8° Pia:;;;a d'armi di Senne (Paderborn), 33 chilometri quadrati, .pel 'VII corpo d'armata ; 9° Piazza d'anni di Flarmnelburg, 30 chilometri quadrati pel II corpo d'nrmata bavarese; 40• Piazza d'armi di Ari; (Lotsen), 25 chilometri quadrati pe,I I corpo d'armata; , O H Pia;;za d'anni dì Wahn, 23 chilometri 11uad;aii per l' \"III seorpo d'armaw; ·12° Piazza d'armi di Lùckstaedt ({tzehoe), 22 chilometri q~adrati pel lX corpo d'armat1; • 43° Piazza d'anni di Lechfela, 20 chi lom~tl'i quadrati pel I ccrpo <l armata bavarese; . , 0 H Piazza d'armi di Ha,nmers'lein (Danzi[J), 118 chilometri qua<lrati pel XVII corpo d'armata; {G -

AXNO XLII.


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NOTIZIE MILITARI ESTERE

'15° Piazza d'a·rmi di Zeithain, ,15 çhilometri r1uadr.atipelXIl corpo, <l'armata sassone; .' · Hì0 Piazza à'armi di Gruppe (Graudenz), ·12 chi lometri qua,Jrat h pél XVII corpo d'armata; 1. "7° Aazza d'armi di ,Lamsòorf (Neisse), ,f ·l chilomet1:i quadrati· pe'l VI corpo d'armata ; , ,1$0 Piazza d'armi di Wml, •I O chilometri qu;()rati perVII c~rpo. -d':mnata; ,l9J Piazza d'wnni di Ha9e1J,a.u, 9 chilÒmetri quàdrati pel XV' .corpo d'arrnat.a ; 20° Piazza d'armi di Darmstadt, i chilometri quadrati per I' Xl! corpo d'armata; ~ · . · È notevole la grande differenza che corre fra l'ampiezza di alcunepiazze d'armi ·e quella di altre; frattanto si ha l'interizione di iugran-. dire quelle ili Ary~, Lockstadt, Lèchfeld e Zeithain. Corsi d'ùtruzione presso la scuola di tiro per la fanteria ilurante· L'anno 1897. - Durante l'anno avranno luogo p;.esso la scuola. · <li tiro per la fanteria i ~egnenti corsi: · Due corsi di in(ormaZ'ione (ln(ormat·ions curse), al quale saranno, Cùmandati 45 fra tenenti colonnelli e maggiori delle truppe a piedi, esclusi queili dell'artiglieria a piedi: di preferenza vi s3ranno comandati dei teoen.ti cqlonnrl li; · Un corso d'inforrnaz-ione per 24 comanda1;lli di squadrone; Un corso d'informazione per 30 comandanti di reggimento ed tif-. iìcial/ superiori delle truppe a piedi esclusi quelli dell'artiglieria ·a, piedi pareggiati al grado di comandanti di corpo, A questi corsi sono, in via ~enerale, da comandarsi soltnnto' uffi-. ziali i quali dal 1892 :il 1896 non abbiano frec1uentato alcun corso pre$sc,.. la scuola di tiro. · Al corso per còman.daute di reggi~én to, ferme nim:mendo le pre. scrizioni sopradette, debbono pure ess.ere 'comandati dei tenenti colon-nelli di fanteria , Quattro corsi d'ùtruzione ai quali saranno comandati in totale2i0 ca pitanie 120 tenenti della truppa a pied i, esci usi quelli d'artiglieria, a piedi . Corsi d'esercitazione pei sottufficiali avranno luogo in SpnndanHÙhleben e nelle grandi piazze d'a rmi di Loburg e Lockstadt, e vi sa-. ratlno com.andati in totale 420 sottufficiali di fanteria e •120 sottufficiali di cavalleria.

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NOTIZIE MILI'l'ARI ESTERE

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ROMANIA.

ilfovimento nell'alto personale. - Recentemente ebbero luogo i. seguenti cambiamenti negli alti comandi dell'esercito rumeno. Il generale -di divisìone G. Budi steano, Ministro della 1"auerra ' ot, tenne le dimi~sioni dalla sua carica e fu nominato comandante 'del I corpo d'armata , Il generale di b'rigata G. Argento,i,ano, coman<lµntB la ,i.a divisione fanteria, fu nominato ispettore generale del genio. (Monitorul Ostei, N. -53, ·1896). Il genera le di divisione A. Berindei, comandante il [ corpo d'armata, fu nomina_to Ministro della gtt<Jrra (Monitor1il Ostei, N. 5'I, ,1896). Ecco lo staio di se!'l'izio del nuovo· Ministro: Nato, 6 gennaio 1836; Sottotenente al lievo della scuola cli .Metz, •I dicembre 1860;. Tenente, 1 dicembre 1862; 0;1pitano, 2,i. gennaio ·1865; Maggiore, '26 settembre •I 868; Tenente colonnello, 6 luglio :187:2; In disponibilità;' 23 luglio •187:S; Richiamato in attività , ·1 luglio 1877; Colonnello, •I dicembre 1877; Generale di brigata, 2,i. aprile 1885; Generale di divisione, ·! gennaio •1895. RUSSI A .

Ippologia. - L'Invalido 1·usso esprime trista mente i suoi dubbi sulle provviste· avvenire dei cavalli per l'esercito russo. Il cavallo del Don .così' reputai~ per la sua forza B resistènza, è condannato a. eslinouersi . . b comB quadrupede addatto al servìzio di guerra. Sembra che le mandre di cavaJli semi selvaggi che vanno vagando nelle terre d'alluvione che fiancheggiano il Don a.ppartenga a due razze distinte '° cosacca e kalmuk. 'Nessuna ' è razza pura ma ambedue hanno qualità eccellenti di resistenza che le mettono in grado di ~ostenere s~\rere fatiche. Gli allevatori aelle razze kalmuk hanno saput0 coctservare queste . qualità preziose, mentre l'allevatore cosacco, · oss;a russo, incrociando inconsideratamente la razza, B anche per lo sviluppo agricolo del paesB, ha deteriorato ìl prodotto e ne ha compromesso il valòre per l'uso mili-


NOTIZIE ll!U T ARI E STERE

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N OT [ ZIB MILITAR I EST ERE ,

ta forza totale è di : Hi generali, 152 nffici:i li ·superiori, 805 ufficia I i suba I teru i, 81 medici e aiuti,n ti-medici, 287 infe rmieri, 3•1,ii25 nomini di lru ppa, ii-n cavalieri volontnri , 41 ,00Ò cavalli di truppa. Per facilitare, inoltre, la sorveglianza delle cosle e la repressione del contrnbbando marittimo, il cor po dispone ili ~ma nottiglia che comprende: 3 incrociatori, 11 schooner e due scinluppe. L'equipag~io della llottigl ia consta_ tl i : 3 uffi cia li superiori , H uflìci.ili ~nbalterni, 92 marinai della marina imperia le.

tare. I cavalli cosacchi, riparati in invrrno, ben nutriti, hanno an'altro ~anto au mentato di nu ri1ero, poichè d:i •I 2000 che erano nel ·I 8'22, sai irono a 62000 nel 1886, ridotti a 530 00 nel 189fL I cavall i ka lm~k benchè abbiano conservato le eccellen ti loro qua lità diminuirono rapidamente d1 numero: da i:i5000 che era no nel ·18.22, sono ora, ridolli .;,i

3000 .

Per quan to deplorevo le sia rpie,to· ratto ?} spiegnto dalle conrlizion i nuove dell'agricolturn, che priva gli nllevatòri dei pascoli antid li e li fo rza ad abbandonare la loro industria per dedicar~i ad .1 ltre. . Il corpo delle !Jtlardie 11,i, f'ronti ern. - È un vero corpo milita re, il quale ha per còm pito la poliz~a e la sorveglianza poli;ica e doganale <ielle frontiere continentali e maritti me. La linea che deve sorvegliare e che supern i ,13,000 cl1ilomctri, comprende le coste del mare Bianco, del mure Bal tico e del mar Nero, la frontiera tedesca, au$lf iaca e ru mena . l:i fron tiera turco- persiana da Batum a Ilaker, e lo. fn;ntiera rnssa dell'Asia Centrale (linea della ferrovia Transcaspi::na e dell'A mù Daria). · . Il corpo delle guardie di frontiera è organ izzalo io hri~ale a ci;~scuna delle quali è affi data uòa zona da sorvegliare. Yi sono 29 _bn g:ite, ed oltre a queste dne sezioni stnccatE', l'un:i pel ma r Bianco .e l'a ltra pel mare d'Azof, e nove distretti di sorveglianza per l'Asia Centrale. L'estens\one delle zone delle frontiere continentali varia da ·120 :r ·170 chilometl'i·e la forza d'ogni bri gata è la seguente: 6 ufficiaìi superiori , compreso il comandante della brigata, col grado di maggior generale, 23 a 29 ufucia li Sllbaltero.i, .j 35 a >l,~o cav:i lieri, !> 12 a 4200 soldati di fauteria .' Le zone delle fro ntiere marittime hanno un'estensione assai maggiore ,e varia da l:ì30 ii 5,600 chilometri . Per contro le brigate han no una fo rza minore di quelle ·cu i è affidala la sorveglianza contioentale. Esse hanno la forza seguente : 3 a 5 uffioiali superiori, ·I lj a '2!) uffi ciali w baltern i, 50 a 130 cavalieri, ii-00 a 500 soldati di fanteria. Il cor po delle guardie di frontiera ha un reclutamento speciale, e 1:i ferma è di 5 anni .

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SPAGNA.

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Cuba e le ·i.~olc Fil·ippine. - L~ guerra a Cuba se111lira svolgersi a d:iono degli iusorii io questo ulti mo periodo. Secondo recenti dispacci il successore di rtfo ceo certo l.hiiz Riviera pare non sia stato bene :iccoho dngli insorti di razza negra: indi numerose defez ioni che mi nacciano la disorganizzazione delle forze raccolte dal derunto capo dell'insu rrezione. Vr1rie br.nde furono di~perse dalle trup pe spagn uole nella pro1·iocìa d'A vana. Altra di 1500 ribelli fn sconfitta nell a provincia di S. Clarx. A Agony e Al mansas un corpo di iiOOO insorti ru pienamente disfallo. Corre voce che se il con'ianclaote supremo dell'esercito spagnuolo 1·as·segriasse le snc dimission i questo sarebbe diviso in due corri distinti dei quali l'uno opererebbe nel le provi ncie orien t:i li dell 'isola, l'altro io quelle situate a poocote sott11 il probabile comando clei generali Primo da Ri · vera e Mat:ias-Correo. · Anche alle isole Filippine la repressione continua accanit.a, sollo gliordini del generale P:ilavicja. Uaa importao te villoria riportarono li Spagnuoli sni ribelli trincerati sulle alture di Cacaroo, neila provincia di Bulacan. L'eccidio pa re sia stato immenso: nell'attacco alla baionella e noi successive, inseguimento 1:200 insorti sa r~bero stati uccisi olt.re alla perdita cl i 7 c:i nooni, quantità rii ;irmi . e rn nnizioLii e alla distruzione <l i uun fabbrica di cartucce. . . Le corti marzial: in perrnnnenzn giudicano e conu:,nnano II morte nu merosi capi dell'insurrezione fra i 'luali preti, urfìziali delln milizi:t

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'.NOTIZIE MILITARI E STERE

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indigena, ci~t~dinL e il milionario banchiere Roj~s trovati in corrispondenza attiva coi rifugiati residenti al Giappone il cui Governo teneva informate le autprità spagnole delle macchinazioni dei cospiratori.

lUVISTA DEI PERIODICI MILITARI

STATI UNITI D'AMERICA.

Rapporto annuale del War Departiment. - È st;ta pubblic;ta la relazione annuale sull'~sercito degli Stati Unìli d'America. Il segretario dr Stato per la guerra conferma _J'inipressione favorevole su.Ile condiiioni general i, dell'esercito che ebbero già oçcasiQne di esprimere nei loro rapporti i generali Miles ecc. e la Commissione delle fortificazioni. Unisce le sue ali.e raccomandazioni del geuàalè in capo espresse l'anno scorso, e ripetute ora, percbè si aumenti cri 5000 uomin i la forza totale dell'esercito oude potJr adottare alcune variazioni nella formaz ione dei battaglioni' e in linE>a generale aumenta rnc· J'ef- ' ficacia . · Le forze regolari sommano a un effettivo di 25000 uomini, fa milizia, calcolata a ,14 ·1887 uomini. L'arma di artiglieria della milizia spar- _ pagliata per i 3i Stati dell'Unione non conta che ,1..936 tra ufficiali e sold~ti. · Il segretario relatore raccomanda varie specifiche innovazioni da lui proposte per migliorare l'armamento e l'èqnipaggiamento della milizia. Spe.ciale imp.9rtanza è data al progresso delle opere çli difesa co- . stiera: Furono spese ucll'anno fisca le terminato nel giugno scorso somme c-0nsiderevoli nelle for tificazioni e relativo aumento' le cruali il secrretario' • l> per la guerra si ripromette che fra due anni o ·tre assicureranno i porti del!' Atlantico .contro qu:ilunque attacco nemico,. TURCHIA.

'

Bilancio ni-ilitwrc . :-· N~I suo rapporto' al Sultano sullo finanze dell'Impero il direttore del la Banca ottomana sir Edwnrd Vincenti ha biasimato con seve rissimo linguaggio la 5travaganza del dicastero della guerra, segnalaudo il fatto che mentre in Francia, la proporzione fra spese militari e quelle dell'amministr,1zione civi le è del 43 per cento, i11 Russia e Germania del t6, in Turch ia que3ta proporzione ammonta del 67 per cen to, la più elev11ta di tutte in Europa.

Rivista di Fanteria.

l 9 genna io ,1897. -

-~ I

l reati comuni, ne/l"esere1·10.

Gonswtato che il germe dell11 delinquenza esiste nel l'eserci to, J'arti 1Jol ista si propone di escogitare i modi atti ad estirparlo, o- qu'anto men.o :contenerlo in più modesti confini. Anzitutto s'impone una maggior seve·rità - nell' accertamento del l'idon~ità morale al servizio militare; ossia -un'applicazione più restrittiva possibiie del principio dull'eliminazione, ,a lJase di fedina.; istitnito dal l'avvocato Md. Gli elirni,n11ti, propone · alcuno, potrebbero poscia raccogliersi io speciali riparti di truppa, -sot~oposti più oculata e severa sorveglianza . Ma quest' ultimo metodo ·non è scevro di difnt:ol tà. L'articolist11 conchiude che esiste un solo r imedio veramente efficace per contenere nei più augusti limiti pos,sibili la criminalità mil itare, e si è accogliere nei reggimenti tutti coloro ~he la legge attuale ci invia, tener d'occhio con paterna cura quelli ·che vengono segnalati come capaci ,di del inquere per aver già commesso {fuakhe reato, sorreggerl i con i mezzi morali de' quali v'ha _tanta copia, a che si fa cciano one;;ti, punirli inG.ne coo fenua mano quando mo·strano di essere induriti ,1el ma le.

a

-Alcwi_e idee snll'art·iglieria da campo in Italia,

Con grande senso di opportunità fu com' pi lato questo ar·ticolo che ·r isponde ad un bisogno vtlraménte sentito uell'es~rcito nostro, nel q_uale sono vive talune idee, o tramandate per mal compreso spirito di tra-dizioni o abbarbicate. per un certo carnttere di avl'ersioue al nuovo cl1e fo distingue fra molte istituzioni. L'arma di artiglieria si istruisce e si -e,sei:.;ita considerando~i quale indipendente nel combntticnento; i comandi ·delle grandi unità, io genere, si disinteres,ano del sno impiego sia nelle istruzibni di piazza d'armi sia nelle'· esercitazioni tattiche. Non molto diffc'rentemente si costumava, una éh1c{tiantina d'anni fa, al lor-quando nel le V,nide di San Maurizio Canavese le armi si e$ercitàvano


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RlVIS'!'A DEI , PERIODICI }JIL!TARI

separatamente, e mancava quabiasi atcordo e coordinamento nel loro impiego. Questo stato anormale, seri ve l'articolista, non può durare ed oramai anche noi artiglieri ne siamo convinti <[uasi tutti: pure si:1m0, restii a romperla con le tradizioni. S'impone adunque, più che mai, la · separazione dell'arma in specinlità: un'artigl ieria tecoicn, ed un'nrtigl ieria comb11tlente o campale. - In tal modo, mentre la· prima potr'ebbe· contare sopra un personale capace ed adatto, quella combattente avrebbe uf!ìciali che poJrebbero dedicare tutta la loro attività allo studio delle questioni tattiche e all'appli cazione dei principi dell'arte della guerra. Post.a la cosa sotto questo aspetto, ne deriva assoluta, imprescindibi le, la necessi til della separazione degli smdi per gli nflìciali delk} due. categorie, separazione che agevolmente potrebbe riconnetter,i cç>n un ,complesso generale di riforme negli studi e nella preparazioo!:l militare dell'esercito, secondo concetti più pratici, raziooiil i ed uniformi. GI~ · aspir.anti alla nomina ad ufficiali tecnici potrebbero compiere ·uu,cor-Y.} analogo a quello che attualmente. si compie nell' Accadem_ia e nella s ~~1ola di applicazione, esclucltmdooe le poche materie militari-praticbe, lJOiì però quelle inerenti al servizio delle artiglierie da cost11, da difesa ed'assedio. Per gl i altri sarebbe sufficente un'istruzione pari a quel la che ricevono a Modena gli a.;piranti ad ufficial i di fanteria e cava lleria . Ne deriverebbe il vantaggio di u-n grande affiatamento : la fanteri3, ì' nrticrlieria e la cavalleria si considererebbero .come armi sorelle ed i:;tinli~o in esse diverrebbe il_ principio di pt·estarsi in battaglia ainto re, ciproco. · ' , E l'articolista concll!(lc: « Ecco così esposte alla meglio I.e mie idee· s.ulla nostra artigl ieria : tlsse pou;anno essere semi.irate a. taluno forse false del tulio o talvolta esagerate; pure io mi lusingo che qualcuno. si avvicini al mio modo di vedere, e sono tanto corwinto dei vant~ggi grandissimi che ne avrebbe l'esercito t~tto e 'l'apiglieria in isp~.cie, se esse venissero un giorno attuate, che tèr!Tlino coli' augurare di lotto. cuore che questo giorno appartengn ad Ull fu1uro il meno possibilelontano. »

Pe'r i

yrnnaMeri. Sulla necessi tà di aumentare l'ordina,ria razionedi viveri. Le conferènze. La statura de'i ca·vatri pe1· la fanteria. Le frmterù!- d-ell'esercito italùtno. _:_ Continuazione. Auni ,1866-

. 67-68-69 .

RI VISTA DEI PERIODICI MILITARI

26.1!

Note ed -appunti:. - Circa le vi$ite di ~overe. - Le ritenute suinuovi stipendi. Yar-ietà . - Una lettera del generale Kellermann . - Gli uf!ìciali tedeschi ri'el 'I 806. Notizie estere. - Lo stato· sani111rio dell'esercito nel •189Ji.. - Aneddoti vecchi e huo1Yi. - f>erchè fallì nel "7io una sorpresa dei, Gallo-Ispan i contro i Piemontesi. Journal des Sciences Militaires.

Gennaio ,1897. - lntrod·uzione agli studi scicntific'i sulla tattica. Continunzione e fìn,i ·dello studio del generale MASLOF . - Tattica ed empiri,mo. ·_ Le qualità intrinseche delle varie trnppe. La funzione del terreno. - I principi del la dogmntica '. ..:_ La tattica applicata. - Relazioni con gl i altri rami dell11 scienza. - · Il tecnicismo. - L'istoria militare. - La sociologia militare. L' ar-mameuto pòrtat'ile e l' ist1;nzione sul tiro. - Hiduziooe dei_ calibri. - Fucili automatici. - Fuci li elettrici . - Fnci li a ga:; liquefatto. - Cartucce diverse. - htrnzione su l tiro. - Istrnzione degli norn ioi. - Puntamento. :__ Tiro al bersagl io. - Riseni:;ti e terr'itoriali. - Conclusione. Imp'iego dell'art·iglier-ia nella difesa d~lle piazze. - Ordinamento generale di una pia7 za a forti stoi:cati . - Prima parte. - Impiego dell'artiglieria nella difesa delle piazze. - Rafforzamento del fronte· d'attacco . - Dispo,,izioni da prendere per contrariare il progresso dei la vori d'approccio. - Linee esterne. - Approvvigionamento. di , m1lnizioni. - Rifornimento . Il reclutamento delle arrn'i Rpecùili. M. BoupE;:rnor, deputato del Passo di Cal ; i, , relatòre riel bilancio dellaguerra al Parlamento francese. !\a pubbli cato nella Reinte pòlitiqac ee1iarlamentaire 1111 interessan te studio sul.riordjnamento dei servizi tecnici e del le truppe speciali . Egl i propone di incat'i-care un solo ed uoicD corpo di quanto concerne il servizio ciel materiale dell'esemto, e di fondere io un altro le truppe -speciali che si' occupano dell'attacco e della, difesa del le piazzo for ti. Que:;!e disposizioni avrebbero l'immenso vantaggio di realizzare, neidue servizi di nrtigl ieria e del genio, la. separazione de lle truppe tec1:Jiche da quelle di campagna, e di conferire a· queste ul ti me tutta quel la mobi!ità e maneggevolezza della qnale hanno bisogno col passare da~ pieae di pace a quello di guerra .


RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI 262 L'e voliitione e te dott1·ine att,uali de lla geografia fisica . - Loro applicaz'ione alla geografia ed alla topografia militare.

Non è molto che M. LAVINE protestò nella Revue de P,1ris contro il materialismo arido degli iosegn:imenti di geografia nelle scuole, .e~ il tenente colonnello Potino, io queste stesse colonne della- nostra Rfnsta Jl1ilitare, offriva uno ·studio io torno a11' indirizzo dell'insegnamento della geografia miliL~re nella Scuola di gne'.ra. . . Ora si pubbli~a unn nuova metntma del copllano Pie.mo, intesa a mettere in evidenza ancora più gli errori del metodo idl'ogrnlico o àella sepa razione delle acque, memoria che merita di essere segna_lata ai li studiosi in materia.

Delle linee di mi ra. - Tenente i\lom. La gi6erra di sùccessione d' Aiistria (i n~- 117,i.8). Campagoa, ~-i Slesia (1740-ii-l ) . - Riassunto dall'Oesterreich1sche1· Erbfolge R.riey_n~c!i den Felden-Acten mid anderen authentischen Quellcn, bearbe1tet io der Kriegsg eschichtlichen Abtheiltmg de? K. u . K. Kri~gs Archiv. r · Federico il Grande. - Continuazione. - Preparazione a Ila guerra. Recl utamento dell'esercito. - Mobilitazione. - Istruzione delle truppe. - Misure da prendere io tempo di pace. - Del.la superi orità numerica . - Delle alleanze. - Dei qn.artieri d'i nverno. Armi e Progresso.

Giugno-dicembre 1896. Difficoltà di varia natura hanno ostacolato la normale edizione .di questo importan te periodico, le quoli aug,_uriamo egli possa vincer~ io breve orn ed acquistare quell'abi to di periodicità che tan to COllforisce alla fortuna delle riviste: novità della cosa e delle dottrine contenute nel periodiCi', un radicato senso di misoneismo eh~ fo spesso rif~ggire da tullo ciò che mira coo sguardo ardito all'avvenire. Eppure ·cli una stam pa militare che tratti dell'1wmo-soldato oguuoo sente bisogo~ og-: rridìt mentre la marea cld materialismo e del tecn icismo cresce e dilaga . b . • L'armamento costituisce per certo un fauore tattico beo possente, ma non unico e neppure essenziale: 1·1 principale fattorr. tattico è l'1tomo e /.o sarà sempre . A questi ritorni di studio invita l'odierno indi rizzo delle scienze sociologicl1e, d1e trovaro(!o io Italia i più fo rti campioni, e nell'esercito i maestri. pi~ venera ti: Ricci, ~Iar~elli, Corsi.

263

Bella ed utile opera sarebbe divulgare queste dottrine nell'esercito con veste ed indirizzo pratico e desideratissimo ne dovrebbe essere l'o rgano.: l,' Armi e Prog,·esso racchiude quindi in sè i migliori germi di fo rtuna. B·ilancio economico-mornle dcll' <Armi e Progresso ». - IL DrnenonR. Libertà e discip lina. - C. Cons1. L'1ilt-irna parola sulla questione del cauallo ai capitani di fanteria. F . RANZI. La cooperazione nell'esercito. ll di?'itto elettorale 11iilitare. . Alcune osservazioni s1tlle milizie italiane del Rinascimento. - E, BAnBARten.

Gli scrittori aust1·iaci nella campagna del 1866 in Italia ... - CH. Per un romanzo militare. - Il colonnello, di OLl\·rnn1 SA~GtAco.110. R ivista marittima .

-Gennaio ,1897. - Note cl-i strategia navale. - Principii e conside-razioni generali. I disastrosi effetti che ebbero per il vinto le ultime guerre eu ropee, la previsione che ·io avveni re CJuesti effetti ~aranuo ancora mnggiori, •lo stragrande numero di interessi di ogni genere collegali alle isti tuzioni militari, il sis"toma di governo rappresentativo, hanno richiamato l'attenzione di tutte le perso110 colle sulle questioni mil itari. Diffusasi a ·poco a poco la convinzione che la guerra ma ritti ma è strettamente legata alla terrestre e che le oper:1ziou i navali possono aY~re in lluenza sull'esito finale della gutrra, anche le cose maritti me han no interessa to il pubblico. Si souo pubbl icati da alcun tempo in qua molli scritti relativi :illa guerra marittima e le questioni ad esse attinenti sono og_getto di interessanti discussioni' presso varie associazioni tecniche e politiche. Anche in Italia molti lavori si pubblica rono su questo argo mento, ma, fatte le debite ecc,~zioni, mancò io essi quella unit.à di con{;etto che sempre ò desiderabile· nell'esame rli questioni fra di loro vincolate. Anzitutto è necessario stabilire i capisaldi .della 1:nerra marillima, poscia passare allo sttdio dei si ngoli problemi. Fissa ta questa distinzione di metodo, l'autore tr:.itta del perfeziooanrnuto del m;it.erialo 1rn vale contempo raneo, deW0$p lorazione, dell a· dislocnziooe delle forze naziona li e dtJI con tatto col nemico. Al lo studio i• anue;sa una tavola /


264

Rl\'JS'rA DEl PER.10Dl•~I MILITARI

nella quale sono descritte le zone esplorale dai sema fori di giorno,. le lioee di crociera e le rotte più brevi nello ~pecch io d'acqua tra Savona, Santo Stefano e la Corsica . A proposito della « Flotte nécessaire » del contrammirnglio FounN1 En. Un'astronomia nautica c/;i nuo vo tipo . Int orno al passo dell' elica. Unci f'ormola 1nr l'avan;;amento dell'arma ta di mare. La politica r.ommerciale delle repubbliche marinare it,iliane in Oriente. Interessante periodo storico che precede e segue la caduta ,li ·Costantinopoli e dell'Im pero Greco in potere dei Turchi, informato alle· migl iori fon ti di studio, quali In Geschiéht1• des Levante handets di Uugliemo Hs rn, e la Ccsckichte des IJyzantin ·11.nd cles Osm Ueiches del 1-lErrrzu&nG. · .Uat·ùw e navi_qa::ione ù i rtalia. - lli!1SS11nto dnlla Relazione sult~ condizioni della ma.r-ina mercanti le al :1·1·dicembre ·18% pu/lhlicata tlal Mooimento delln navigazione nei por ti del Regno e dai Jlovi-mento commercfo le del Rogno d'Italia. f Il riassunto porge nu concetto esatto di quello rho siano la marin a italiana e la navigazione nei porli nazionali, secondo gli ultimi risultati della stlllistica, ed è completato con le noti zie contenute nel llépertoire génJ,.al de ta rna1·i1ie marchande e dal !Ju,rettn Vcl"ilas. Stralciamo alcuni dati di speciale importanza : Alin fine del ·I 89!/,, le matricolo CLI i registri della gen te di mare davano per i~critte230,!~67 persone delle quali 421,292 nppnrtenevano al personale · na~ vigante e ·I O+, f71i a <1nello addetto alle arti ed :i lle industrie nrnrittime. Nel co:-so del 1895 si costrussero nei cantieri nazionali 2!~9 bastimen ti di !)51'I tonnellate lorde e 6750 nette, per un valore approssim;tivo di cinque milioni e mazzo . I velieri nel ·1895 sal irono alla ci fra di 6 I 6G, i piroscali a quella di 345 .

In/'o rma::.ione e notizi.e, - illcirinri militare - Arqentìna : Notizie· del la cùntrolorpedioiera Entre Rios - Brasile : V:iro dell ' incrociatore 1h nazonas - Francia. - Not:i sulla discussione del hi luncio della marina . - Noti zie delle corazzale Car11ot e Formidable . - Prove e notizie degli incrociatol'i J>otlurn11, Descarte.~e Fottd re - Germania : Jl1'ove dell'ovviso llela. - G"iap poM - Ul teriori notizie su dtte, incrociatori commessi agli Stati-Uniti. Tny hilterrn . - Disposizioni per 1n costruzione delle nH i. -- La cornzzatura delle na\'Ì tipo Canozms. - Co~truzione dei tre incro-

RIVISTA DEI P E RIODICI l llLITA&l

265

ciatori [{ig hflycr, Hyacinth ed llermes. - Varo degli incrociatori Furiotts, Gladiator, Proserpi nc, Pacto/it.~. - Altre proYe del, Power/ul, del Dorés e Dido. - Un nuovo cannone da 152 m; llimetri. - E:,ercizi di attacco con torpediniere a, Portsmouth e Pfy mouth - llass1:a: L' incrociatore Svettar.a. fln(ormcizioni, e noti;;;ie rar ie. - La vel atura sistema Vassallo. - La spedizione Nao,;en ed il viaggio ciel Fram; con un ritrntto dell'esploratore, una fotografia delln na,'e ed una ca na generale delle rotte compiute da !~ristiania al polo. - .Marina da cl'iporto . America. - .Biblio!Jrafìa, L'opuscolo : De insulis nuper in:oentis di N1cor,ò SctLu cro. Streffie urs Osterreichische Militar ische Zeitschrift. ~

gennaio 18()7. - ln questione ·di duello. passato ed 1mo all' mnienire.

Uno sguardo al tempo

L'au tore con bella copia di erudizione storica, disegna -lo svil uppo delle misure preventive e repressive del duello, a cominciare dal conci lio di :J.'reoto (i 54p-1563), che minacciò i duellanti di bando dalla chiesa di infamia e di confisca dei beni . Nella rapida cùrsa attraverso i tempi ed i popoli, è fa cile rilevare l' io:init.ì delle misure, soverchiate dal costume bell igero, d11i diritti di casta e dalla violenza del più fo rte. E se ·l'istoria è veramente 1nagistru vitae, di leggeri è facile indurre che sorte non di fferente sarà riserbata al le misure che di questi giorni si tolgono in Germania per prevenire il duello nell'esercito. S 1.1,l/a questione del d1tetlo. -

Generale-auditorc SAUEll Cs AK\'. · Isolamento e fìancheggiamento. - Conti nuazione dello stud io di C. Bu:rnTREU.

HocuKmcu. - Mngenta e Solferino. - Conclusione fi na le. La tracoma e i l reclutamento dell'esercito. - Dottor ALOIS P AIKRT, generale medico e capo di saniti1 del 4- 0 corpo d'arma t:i. Le marce nottunie. Rioista politica e 1111:litare - Bollettino bibl io.r,rafico.


RIVISTA' DEI PERIODICI MILITARI

266'

Revue du Cercle militaire.

Revue militaire suiss~.

15 gennaio ·1897. · tn.ippa,.

16 gennaio '1897. -

la settim(in,a militare - Le vetture automobili. - Loro requisizione ed utilizzazione in caso di--guerr·~·~·D·i,"Uì--""'_..._...,,..~~""'"'buzione delle cror'i dèlla legione d'onore. - Agli Im;alicÌi. - Un nuovo légiouario . . .,. . ; .L' acqtÌerello offerto allo Zar dalla stampa francese. - Un nuovo capo d'opera del pittore Detaille. Onlitiamento ed impiego delle imità di ciclisti. - Continuazione. Capitolo 1° Manovre a piedi. - Capitolo 2° Manovre io bicicletta. - Osservazioni e generalità. - Formazioni e radunata. - In linea su di una riga. ·_ In linea su due righe. - fn colonna. - M_anovre individuali. - Mareia: - Spiegamenti e ripiegamenti ..- Manovre di un gruppo cli sei ciclisti. - Formazione dei fasci di biciclette. ...:.. Manovre del mezzo-plotorie. _- Manovre del plotone. .M.aoovre della compaguia. Forme ed ordini da combattimento. Segnalazioni e trasmis~iooe degli ordini P, degii avvisi. Sgiw1·d-0 oomplessi'vo ml/o stato delle colonie tedesche. - Le possessiou.i africane del Togo. - Go,zerno imperiale di Camerun. - L'A. frica tedesca di Sud-O 1•e,t.-Governo imperia le dell'Africa orientale tedesca . possessioni australiane. - Il protettorato della com. pagoia della Nuova Guinea. - Le' isole Marshall.

L'istrnz·ione di fanteria per g/:i, ufficiali: di

Rileviamo alcuni principì generali che ci sembrano ulili, seb,bene affatto nuovi. La ginnastica deve essere -Ja base dell'istruzione dellà fanteria. Suo scopo si è quello di esercitare il corpo, di dirozzarlo e di rin. vi~orire i muscoli. - pue~to scopo non può ottenersi nella scuola_delle· reclute, di appena dieci settimane; è quindi necessario dare maggi.ore impulso all' istruzione ginnastica nelle scuole popolari. L'istruzion~ sul tiro non deve perdere molto tempo nelle ripetizioni degli e.sercizi prelin~inari, la disciplina deve trovare fondameute in basi più larghe..del-. l'etica e della sociologia: il migliore ~istema d'insegnare ai soldati là. disciplina si è ·quello dell'esempio degli ufTiciali e dei graduati di trupp~. Qualche problema di balistfra. ('

I primi teoremi della meccanica 11pplicata ai problemi più sempl,ici e più frequenti del'la ba listica interiore ed esteriore. condu.cono a taluni risultati curiosi che s'im pongono, .allorquando ci si riflette, mi\ ai quali è i:11ro che si volga la mente. A considerazione di questa natura porge argomento l'appaiecchio del capitano Dé11é destinato a rettificare la ço- ' struzione delle canne da fucili; ai cui problema di meccanica si dedica, il signor Guillaume, i~ una nota che fa seguito alla. descrizione dello strumento già pubblicata nel precedent.e nuinero della Revue Militaìre Sn'isse. '

267

/.

RIVISTA DEI PER10D1CI MILITARI

I

I mezzi battagbion'i del genio e l'ùu:ziati'iìa,

Qualche considerazione siii ponti militari. ~ Con due tav.:,le. Att'i ll{{ìciali. - Cronaca e notizie estere. - Gl'i aereostati frenati.SYilnppo storico del servizio aereostatico militare. - Impiego ed, importanza.- Materiale. - Effetto del fuoco contro gli aereostati .. - Ordinamento dei parchi. - Esperienze compiute nelle grandi ~auovre di Francia, Italia, Austria e Germania.. - Necessità diun parco aereostatico per l'esercito svizzero. - Progetto per l'ordinamento di una coU1pagnia di aereostieri. Cannoni a tiro rapido. - Esercitazioni di marcia nell'artiglieria da campagna sviizera . - Socieià degli ufficiafi di Vaud. - Concorsi e viaggi d'istruzione.

Le

'

I I.)

I

Ordini recenti det generale Dragorniroff'. · Il generale Dragomiro!I impronta i suoi ordini di uno spmto cosr -caratteristico di bontà famigliare che meritano tutti studio ed osservazione grande. Qnestò nuovo critica la manovra di un corpo di cava lieri~ di due division,i contro nemico segnato. Cronaca (ra.ncese. - Modifìcazio,ni all'ordinamento dei reggimenti rh fanteria marina. ·- - Le infermerie reggiment11li per la fanteria ma. rina. - Concorso internazionale di fotografia. Noti;ie m,i,lita,·i estere. - Germania : A proposito della nuova ani.,glieria da campagna . - In9hi.lte1·ra: Tiri suhaequei. - ItaNa: Esenzioni per infermità nella marina. - Ii'quinto reggimento del genio.-'- Russia: I governi general i del· Caùc.aso e della Polonia. - Arrivo del:e reclute ai reggimenti.


-268

-

RIVISTA DEI l'ER!OOICI MILITARI

Revue d'artillerie.

\

XLII

ANNO

Gennaio ,189 7. - Nota sµlla resistenza dell'aria alle piccole distanze. !Xota sull'iinpier10 del fucile e delle 1mmfaioni da guerra nel Liro d1,· caccia. È un complemento allo studio nelle armi da cacci:.1, recen tementi, pubblica to nella llerme d' ar_tilll'rie dal maggiore Joun:--EE, nei numeri di novembre e decembre u. s. il nuoi;o materiale da campagna e da montagna de/l'artiglieria spa-

gnuola. Un'ordinanza re1ile, in data 20 aprile 1893, nssa l'orJinamento delle 'bocche da fuo eo dell' esercito spagnuolo· neJ· modo seguente: Quattro ·cannoni da campagna : ,t 0 ) Bronzo compresso da centimetri 8, 7. ---:; 2°) Acciaio da centimetri 8,7 - 3° Ilronzo·compresso da centimetri 7,8. - 4- 0 ) Accia io da centimetri 7,8 (Sotomayor). Uu cannone da ffi (!ntagna d\ 1cciaio da centimetri 7,8 (Plaseu cia). Nota su(l'istrn;;ione delle rechtte in Germania. - Continuazione. ..,.... - Istruzione a cavallo. - Istruzione a ca vallo delle reclute in &.enti settimane. - In sette ed otto settimane. L'arti9lier ia al principio delle guerre della 1·i vol11.z ione. =- Second:i p3rte. - Del personale. - Arti gl ieri a irregolare. - C:muonieri volontari:~ Artiglieria del la guardia nazionale. - Compagnia dei cannonieri volontnri. - Soppressione ùell'n rtiglieria irregolare ed iucorpor3mento parziale dell'a rtiglieria di linea. - Stabi limenti di artiglieria. - Scuole. - Fabbricazione e conservazioue del materiale. - La commissiooe delle armi e del le polveri . .!\'otiz ie diverse. - Germaniri: I cnnnoni a tiro rapido per la marina da centimetri {5, 2 1 e 2.i sistema Krupp. - fnghillerra: La poÌveriera Nobel. - Rus.~1:a; Fnci lc per dragoni Modello ·1891 . - Carabina da cosacchi da millimetri 7,62. - Sà:zera : Progeuo di comunicazione pel' strada ferrata fra Milano e Mona.co :ittraverso l'E~gadina. - Dal Giornate dei Lavori Pubblici.

Per la Direzione L ODO VI CO

C 1 SOTTI

IOH~nteeoto ,intllo Jl. T. ,l., i,w:arir:cito

DEMARCHI CARLO,

gerente.

RIVISTA MILITARE ITALIANA

DISPENSA IV. - ·16 FEBBRAIO 1897

A

~ ~

ROMA VOGHERA

ENRICO

TIP00RAFO·EDITOR8

...:.


269

SOMMARIO DELLE MATERIE CONT EN UTE NELLA P R E SEN TE DISP ENSA

ALCUNE NOTE Sl1Lf/ESERCITO DEL MONTENEGRO APPUN TI DI VIAGGIO

Alcune note sull' esercito del Montenegro. - Appur.ti di viaggio . - EUGENIO BARBARICH, tenente nel 'i3° fanteria.. Pag. 269 La fanteria ciollailoa e relativi espe rimenti nel 1896. N.~ TALI L u 101 CAMII.LO, tenente nel 39' fanteria. . . . . " 2B3 Le manovre imperlali in Germania. -:- R. D. - (Co1itim~azione e jfoe) . · .

.

.

.

.

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.

» 29:'/

.

Il Genera.le Raffaele Cadorna

»

316

,.

Tra i libri - (F) : Un bel lilJ1·0 dP.I VECCHJ. - Tipi di marinai Italiani - Tentativo di narrazione popolare delle guerre piemontesi del secolo scorso. - Come ne venga la proposta di un nuovo tem a di narrazione. - La confer enza di un tenente. - Ricordo ad un valoroso ufficiale. . » 321

Notizie polttico-milttarl. -

w.

»

33'7

Notizie mlUtarl estere: Francia: La mal"ina fm ncesc. - Appunti sui bat• .1:ut-canons 8oppnssione d~lla Scuola Supe,·io,·e di guet·ra della marina ·e c1·eazio11e di tma scuola di alti studii marittimi. materiale di gue1·ra del (}e11io. . . . . . . . Inghilterra: Un 1iuovo je,·ro di canallo smza .chiodi. Russia: Ferr<n)ia russo-cl.inese . . . . . . . .

Rivista del perlodioi mllltarl

CAS A E DITRICE L IDR ARIA

E.

V OGHERA -

Servizio del

» 348 » 355 » 356 »

35'7

PROPRIETÀ L ETTERARIA.

Sul ciglione di Creslaz, là dov_e term ina la salila della Serpentina da CaLLaro a Njegus, un palo giallo e bru no segna la fine del domi ni o austriaco ed il principio di quello dell_a valorosa Casa dei Petrovic'. I Montenegri ni , compagni di viaggio, balzano giulivi dalla vettura per ripigliare colteJlo e pistole che nello scendere a Catturo hanno lasciato , di soli to, · nelle case di Crestaz in tem poranea custodia, e Lutto in breve si trasforma sollo un'assisa militare gaia e spontanea. La corriera postale parte, d'inverno, ·intorno alle 5 del maLtino dalla porta llfar ina di Caltaro, cosi che si giunge al colle montenegrino allorquando il sole è già allo sul!' orizzonte. Dalle rocce di Cresl.az il forte figlio dell a Zern:i gora usa additare al lo straniero le fortezze austriache delle Bocche, con una -aria di offeso orgoglio, come avesse a fronte una minaccia perpetua cui tarda l'ora d'affrontare, a viso aperto, con l'hangia1· aOilaton el pugno. Nel basso, in ona insellatura fra quei monti da giganti che -sembra faccia no come il Pelio e l'Ossa scalea verso il cielo , bian-cheggia il forte di Troiza o del la Trinit,i, dove s'incontrano tre nastri di strade sinuose come volute di angui tr·emendi; la via di Budua, quella dell a mar jna di Teodo, bruna e nessuosa che sembra un arco enorme di sopracciglia sul mar·e stintillante, ed infine la. strada di Scaljari e di Cauaro. Sul tùrri one di Troiza, allo e massiccio come rocca feudale, ' ta sentinella austriaca veglia e sembra un· atomo perduto nello spazio. 17 -

AliNO XLII.


I

270

, ' ALCUNE N01'E SULL'ESERCITO DEL MONTENEGRO

. Sopra Troiza, verso il mare fra Cattaro e Teodo, a cavaliere di una cresta orrida di rocce, il sole illumina la massa grigia del fo;-te Vermaz, tulla calcestruzzo· éd acciaio lucente, ·e dirimpetto, sui monti verso Crestaz, il fort~ Gorazda in guisa di ve- · della avanzala s'occulta fra le rupi nude, in atteggiamento di spiare. Troiza e Gornzda paiono al soldato della Zernagora comçi una cambiale a scadenza fissa; l'arco del mate di Cattaro, con le sue braccia flessuose sembra faccia invito 'misterioso e dolcissimo, cuì fa eco alta e possente dai monti di Risano la voce· dei fratl311~ Erzegovesi, che insieme ai Montenegrini scrissero sulla b,andiera rossa dei Petrovfc' la grnnde vittoria di Grahovo. Da queÌle terre·sembra s'ipnalzi la voce del vecchio poela. 'montenecrrino Giovanni Sundecic' che vi dimora e' canta per la frate!-,. lanza serba: , .• « Vengano lutti a noi - Vengano in questo piccolo Pie.monte « Serbo - · Arca di libertà, nido aquilino - Dove sono i cpori « ardenti come il fuoco - .Che per la ·libertà disprezzano la vita--:« Che al perigli o scuoprorlo il-petto forte - È giunto il tempotehe « per la roccia nuda - La scintiila della salvezza s1accende - Ed « il voto di Dio si compie, che i Balcani - In una sola Slavia si « confondano - E le spezzate membra in un corpo solo Li« bero e gran.d·e si compongano (O». ~

)f

** In mezz'ora, o poco meno, da Crestaz si arriva a Njegus. Le note squillanti ed argentine d~lla cornetta del postiglione, l'annunzia da lungi, ed il suo ritmo si diffonde e si ripercuote per le convalli come unii. fanfa ra di guerra. Njegus è la città venerabile della Zernagora, la culla della Casa principesc<)., e s'apre· sulla soglia del forte paese come il frontesp izio di un pgema eroico. La valletta di Njegus si percorre in dieci minuti appena, ed è serrata tutt'intorno da una muraglia di monti aspri d1e la (!) G1ovANNC SuNoi:c1c'. - In occasione delle auspicatissim? n?zze di S. A. R. il Principe Vittorio Emanuele Ereditario d'ltaHa, con S. A. la Prin~1pessa del Montenegro, Elena Petrovic' Njegu~· - , Zet igue - Il g;omo della 1'ras(ì.gm·aziot1e i896 •·

ALCUNE NO'l'E SUhL'ESRRCITO DEL MONTENEGRO .

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strada supera a rilento con fitti e brevi gironi. E da Njegus fino a Zeligne, non è che un perpetuo succedersi di montagne aride e tl'emende, che una forza conyulsa sembra àbbia agitato come ~are in tempesta e poscia pietrifii:ato in onde u marosi fantastici. , r,nfìne s'apre la campagnetla di Zetigne, tre quarti d'ora lunga e mezz'ora larga, ai piedi del. monte Lovscen, a circa ottocento metri sul lìvello del mar.e. La pianta della capitale del Principato è semplrce, . come la vita ed i costumi , della gente: una lunga strad:a nitida e linda, fianchegg iata da case basse e tagliata verso il mezzo da un'altra più breve e ris~retta. All'incontro delle due vie s· apre una piazza sulla quale sono irregolarmente disposti a corona il palazzo del Principe, la nuova chi~:;a dalla cuspide bianca e svelta, la vecchia col Monasterio ed il palazzo del. Bigliardo, sede del Governo, tinto di rosso con mura e torri acrli, . o sp.igo1i. A questi edifizi, sulle basse_pendici del monte dell'Aq;tilà (01·lovka), sovrasta la Torre dei crani e più sopra proietta sull'orizzonte azzurro le sue linee eleganti; come quelle di un tabernai;olo della scuola fioren~ina, la cappella dorata c!el vladica , Danilo, il fondatore della dinastia dei Petrovic'. .. · Dal lato opposto' della minore via sorge l'ospitale, che ha da una parte il teatro, a guardia della' cui soglia sta un vecchio leone veneziano sculio nel marmo, e dall'altra la nuovissima caserma di fanteria. È questo un fabbricato di pietra viva, a due .piani, adorno nel mozzo da un frontone triangolare sul quale sono murati tre cannoni t()lti ai Turch i nell'ultima l')ll'uerra d'Oriente • Ritornando alla strada principale, sulla fine di questa, s'incontra l'albergo di Zetigne, eretto nel ,1867 per ordine del principe -Nicola, e poco oltre la graziosa palazzina del principe ereditario Danilo, dalle mura grigie, adorne di svelte ed eJecranti colonnine tinte di rosso. · l') Zetigne supera di tre centinaia appena le duemila anime.

Davanti alla caserma, fra questa e la s.tràda di Catturo, s'apre u_na spianata che serve da piazza d'r,rmi. . . Quivi si esercita il battaglione perman~nte, sotto le cui bançltere si succede, per un servizio · di quattro mesi, il contingente

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ALCUNE NOTE SULL'ESERCITO DEL MONTENEGRO ALCUNE NOTE SULL'ESERCITO DEL MONTENEGRO

delle giovani reclule montenegrine. Il battaglione è composlo di qualtro compagnie (scetas) della forza complessiva di oltre seicento soldati, con quindici ufficiali, compreso il comandante, l'aiutanle maggiore ed il capo musica. ' L'abbigliamenlo del soldato montenegrino è semplice e bello: in tesla la capa nazionale, in dosso il corsetlo cremisir~ con maniche allacciate ni polsi, p~ntaloni azzurro scuri, larghi, alla albanese, calzari grossi ed ai piedi le opanche, la calzatura favorita dalle popolaiioni jugo-sla~e. Nell'inverno uri cappotlo ampio, (schnel) grigio ferro, di taglia russa, ·· adorno da una doppia fila di bottonì di ottone, sovra ai quali è 'impresso il monÒgramma principesco coronato H.' l. · · Il battaglione permanente è armalo di Berdan. Una partila d~ circa trentamila fucili di questo modello fu donata d~lla Russia al Montenegro, nell'estale del 1895, con u'na dotazio~e qi q~indici milioni di cartucce; Il servizio militare comincia a 25 .anni e si prolunga fin' ollre ai 60. · Compiuto il quadtimeslre . di ' servizio nel batt~glione perma.nente, il Montenegrino entra. o. far parle dell'esercito nazionale, o del narodna voiska, èui . so.no ·a1tresì ascrilti, io ·caso cli guerra, i giovani dai 17 ai 25 anni. , L'eserci.to nazionale è suddiviso in due grandi categorie o bandi: della prima fànno parte gli uomini dai '17 ai 45 anni, della seconda quelli ~lai 45 ai 60 ed oltre, non~esisterid'o limite d'età ~ prefisso, ma benst diritto di servire nell'esercito sin che valgano le forze di qualsivoglia vegliardo del Montenegro . Il primo. bando dell'esercito nazionale comprende otto brigate di fanteria, con un numero di batt,;;.glioni che varia da cinque ad , otto per cadauna brigata, a seconda della diversa potenzialità. di reclutamento delle nahj,e o provincie territoriali. Questa differenza · si ripercuote altresì nella composizione delle minori unità organiche, cioè battaglioni e compagnie; e si hanno perciò battaglioni ora di 500 fucili, come alcuni del littorale, ora di '1200 come quelli di Zetigne e di Zeclin. ·, La rrima porzione dell'eserci_to nazionale, della foria di qua-· rantaduemila éombattenti, può essere mobilitata in ventiquattro ore e raccolta, entro questo spazio di tempo, perfettamente armata ed equipaggiala. in una posizionè centrale di confluenza, 1

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. L'istruzione dì queste truppe è mantenuta fresca grazie esercitazioni settimanali, mensili ed annuali, impartile nel capofoogo di circondario dagli stessi ufficiali destinati a comandarle in guerra. La seconda porzione dell'esercilo nazionale disimpegna il ser- · vizio territoriale, ed è ordinata in compagnie, della forza complessiva di sette mila uomini. · · L'armamenlo dell' esercilo nazionale è misto fra Berdan e Werndl; due bçigate soltanto posseggono quest'ultimo, le allre sei il Berdan. ,Ogni .soldalo ha il nosc, o ooltello nazionale a lama leager~ mente curva, e quest'arma, nel maneggio della qurde sono molto -abili e destl'Ì i .Montenegrini, eclissa in guerra l'uso della baionetta. Ogni compagnia, ogni battaglione ed ogni brigata ha la sua bandiera rossa, con la croce bianca e l'asta dipinta a striscia biancbP- e scarlatte; insegna di gloria, segnacolo di vitlorie · che è religione e culto stupendo per l'esercito. della Zernagora. . In tempo di guerra, ad , ogni brigala è aggiunta una batteria di pezzi di acciaio da centime~ri',7 ,50, modello Krupp, comandata da un maggiore: sei sono le, batterie da montagna, su due sezioni e quattro pezzi, due quelle da_ campagna su tre sezioni e . sei pezzi. A disposizione del comando in capo dell' eserc.ito esiste inoltre una batteria di mitragliatrici a dieci canne, Berdan. Il terreno montuoso della Zernagora non esi,.,e l'impie,.,o' di . come arma da. battaglia; tutta vi.a è prevista " " cava.Ilena la .formazjone di un reggimento di circa mille caYalieri, del quale 'farebbero parte ·i perianici, o guardie del Principe, e quegli-altri Montenegrini che poss9ggono cavallo ed abilità sufficenl~ per servire nell'arma : · · I perian-ici,formano una compagnia di oltanta uomi.ni. Un lempo · era la sola milizia permanente del Principato· e trasse il nome · dalla penna che quesli soldati porla.no sul berretto (perianiza). . Ogni brigata è condotta da un voit-oda ,(çliix) o generale bri- · gad,ere (brigadir) 1 il quale ogni anno, almeno una volta, deye


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ALCUNE NOTE SULL'ÉSERCtTO , DEL MONTENEGRO

ALCUNE NOTE SULL'ESERClTO DEL !~ONTE-NEGRO

raccogliere in una esercitazione al suo comando le truppe dipendenti. In totale, fra esercito permanente, esercito nazionale del primo e del secondo bando ed armi ausiliarie, il Montenegro dispone di oltre cinquantamila combattenti, cioè del quinto della popolazione. Le spese militari per mantenere a numero queste milizie ascendono a circa trecentomila fiorini .

*** ~l'avvenne di assistere al congedo .del battaglione di .fanteria, al compiersi .del servizio qnadrimestrale di una parte del .contirrgente q.nnuo. · .,. Per: Zetigne è una festa . I soldati percorrono a frotte le strade della città, con la musica in testa, e si recano alle case df?i loro Principi tanto amati per salutarli prima di far riLÒrno o alle brune rocce del Dormilor o al littorale che si specchia nelle él'.çque azzurre fra Antivari e Dulzigno. Il contegno di quelle genti è grave e dignitoso, come . avessero una funzione da compiere sacra e solenne. Allora i so.ldatif senz'armi, si dispongono spontaneamente in quadrato sili piazzale dell a dimora principesca e la nwsica · in mezzo a loro: il Principe regnante scende la scaletta che da sulla piazza e s'intraHiene famigliarmente a discorrere con i suoi, accetta e ricambia saluti ed auguri , pieni di affetto e d.i filiale riverenza. ' / Da cento ·e cento pelli erompe ùn zivio solenne, · unitd e possente. Poscia il Principe torna sulla soglia del palazzo, aLtorniato dai pe1·ianfri, e di là assiste all'intrecciarsi dei cori ni\zionali in suo onore. Il coro è dello Colo o Ora, ed i soldati, le braccia sles.e l'uno sugli omeri dell'altro, in ampio cerchio, con gli ufficiali in m~zzo a loro, si muovono a cadenza di una nenia grave insieme .e maestosa. E cantano tutti insieme, a mezza voce, canti eroici, di guerre e dì vittorie ottenute sui Turch°i, di conquiste, di asp irazioni forti, vigorose, stupende. f'

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I soldati dì Njegus, la sacra, e di Zetigne che ombreggia le falde -d.el Lovscen nevoso, modulano il nuovo coro che per essi com-pose il Principe regnante: . Splendeano fede, libertà. e canzoni Sopra di noil mentre la vigna bruna Sot to il Lovscen fiorìa. Da sotto Sciare, Qui s'accoglien vessilli e segni d'armi A Zetigne rivolti, e cordialmente Quante destre s 'offriano stringevamQ, Lieti di far quanto il mortai p_ossiede Sacro alla Patria. Agli esuli e banditi, Asilo da frateY porgemmo sempre, E come fummo, siamo og-nor presidio Di libertade e di costurn'i antichi. Di Zetigne le genti e pi Njegusi ln abbraccio fraterno son congiunte, Onor delle contrade e gladiatori Per libertade. Noverar gli eroi Or non voglia.mo; !'alme lor locate Sopr'l. le nubi nell'empireo han sede. Dirne i nomi che . val. : ... Ch'ilmque soffre Tormenti per l a patria eroe diventa, Ed oltre tomba si solleva in cielo ,(1).

Cosi" cantavano i soldati d~ Zetigne e di Nje_gus, mentre i loro -occhi scintillanli erravano oltre' la cresta dei monti della patria, .per ricercare fors~ i fratelli lontani di Serbia ecl Erzegovina. Eguale scena vidi ripeter.si davanti alla palazzina del .Principe ·ereditario Danilo. Il Principe, giovanotto di bellezza ammìrahile, discese in mezzo · al gran cerchio dei suoi soldati e vi ballò, con meravigliosa destrezza, un minnello_di ritmo singolare, insieme al comandante del battaglione. Alla fine il giovane Pri_n·Cipe si slanciò fra le braccia del bravo ufficia.le e lo b::iciò, ripe(l) Un libro nuovo di colo o cori nn ionali [u· séritto'. di recente, d;L S. A. il Prm-cipe Nico la I per uso dei suoi battaglioni, delle batterio e dei perir:mici, 11rezioso gio· ae\lo _r!i patria poesia, lii memor:e e cli tradizioni g uerresche. -Nova Colo od N ICOLA f, ·~ag. ·9-10. - Zeli:;ne, Orschavna Schtamparia, ·1896.


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ALCUNE· NOTE l,ULL ESERCITO DEL lIONTENEGRO

tute volte sulle gote, come volesse dare in guelfa' stretta ed in quel bacio l'addio a tutto il battaglione che, a capo scoperto , gridava zivio in suo onore.

*** Ho saputo che la massjma parte di quei congedandi avanzò domanda per rimanere in servizio oltre il tempo prescritto, e che ci volle del bello e del buono da parte degli uflìciali del battaglione per persuaderli a far. ritorno alle loro case, tanto è radicato i.il quelli:} genti lo spirito militare . E qui aggiungo un particolare curioso a conferma. I .servizi dì fatica sembrano una punizi.one agli occh; del soldato monte- · negrino, che desidera non essere che soldato,-,in tutta l'éstensione · del termine, e reputa· opera da donne le incombenze del servizio di caserma. 1 soldati quando vanno in congedo portano secci il lòro fl1c ile; una dotazione di venti cartucce e due paia di opa,nche fiammanti. Le .cartucce Berdan e Werndl si acquistano, a .molto buon prezzo, nell'arsenale o' magazzino che sorge all'ingresso della città dalla parte di Njegus~ '· ,. È questo un fabbricato lungo -e basso, evidentemente formatosi in quella maniera a ~uria di aggiunte successive, a misura ,che s'accrescevano i bisogni militari del Principato. Quivi si ammira una sala d'ar~i che è il santuario del valore montenegrino • .Fra le arqii ·campeggia un vessillq scarlallo, con la croce bianca dei Petrovic' nel mezzo, forato da ' più che cinquanta pr9ietti. Quel drappo passò successivamente, ai' tempi dell'assedio di Antivari e sotto gli occhi del principe Nicola, nelle mani di ben sette alfieri che perdeLtero la vita nel difenderlo; glorioso vessillo che co~prende di meraviglia e di ammirazione al vederlo. Un ~medagliere è tempestato di insegne al valore ; dalle più umili alle più eccelse. E qui è opportuno notare che le croci di cavalie;e dell'ordine militare di Danilo I sono conferile . in guerra, ed in ricompensa di segnalate azioni, in un numero determinato per ogni compagnia o balleria, e che gli stessi soldati, per plebiscito unanime,

ALCUNE NOTE S0LL,.ESE1tC11'0 DEL MONTENEGRO

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le conferiscono al più degno fra loro . Al medaglière fanno corona, sulle pareli della stanza, una numerosa raccolta di hangiar, di armi e di bandi~re mussulmane, di scimiLarre di pascià e.di beg uccisi in guerra, di fucili dalle lunghe canne e dal calcio _intarsialo e cesellato. Fra questi ultimi è notevole uno schioppo con la canna piegata, che servì ad un valoroso montenegrino per scalare una trincea dei turch i aggrappandosi a quella, mentre - ern spianata sopra .di lui . Presso a questi gloriosi trofei stanno allineate in bell'ordine le bocche rilucenti della batteria da mon-,. tagna· di Zetigne, alcuni pezzi da .campagna, alcuni altri d'assedio, mitraglialrici, cassoni, timonelle, cassette per granate, !Jfll' shrapnels e per cartucce Berdan, donate dalla Russia. B una parete artificiale di piombo e d'acciaio che dorme come un leone tremendo, e vi campeggia nel mezzo ' una grande aquil a moscovita bicipite e dorata, dall'imagine equestre di San Giorgio che trafigge il dragone. 1 Associazione di idee e di segni sensibili ché rivelano un intero cammino di storia passata ed avvenire. ' Sul piazzale 1 erboso deJJ'.arsenale sono schierati altri cannoni lo!Li agli Ottomani. Stilla volata di uno fra questi: è. scolpita una nota leggenda, secondo I~ quale il cannone, parlando in prima persona, q1cconta le s,ue vicende e termina col dire « dopo che hanno ucciso lutti i miei padroni, povero yecchio, sono stato con.dotto qui ». · Nella ventura primavera i cannoni da montagna saranno tolti dal magazzino, ed il Principato avrà una batteria permanente, nucleo.· d'istruzione dei cannonieri della Zernagora, che ùn n'uovo ,Jfo~o attende, il coro di Tobz(jsco: Quando rimbomba ognun freme e ·paventa, E allor che la battaglia più tempesta, Pensosi i fanti mirano i cannoni E i cannonieri ..... (1).

l;legolamenti stampa~i non possiede l'esercllo del Montenegro, ma sulle orme degli italiani, cari ricordi di studio della maggior (I) Op. cit. -

TODZIJSCO,

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ALCUNE NOTE SULLiESERClTO DE[, MONTE~EGRO 278 parte degli ufficiali della Zernagora, sui quali essi hanno compitila la loro istruzione in Italia, si stanno, di quesli te~pi, compilando alquante norme e prescrizioni generali che former_an~o la base della futura regolamentazione clell'eserci to. Gr~ndegg1a m importanza l'istruzione sul tiro della fanteria, m~ s~mplifi_c~La,_c.~n . mirabile criterio di praticità ed adallata alle spec1at1 cond1z1oni del soldato montenegrino nato tiratore: · Questa istruzione è ~ompletamente affidata alle cure ed a}la responsabilità del comandante della compagnia, secòndo il cor • stume russo. Non minore importanza ha l' istruzione sulla stima delle ,distanze, · che. si pratica nei brevi tratti di terreno pianeggian·le ~d in montagna, con certo lusso di elenchi e di specchi, n,ialatt1a forse contratla in Italia. · ~ Compie l'istruzione il tiro al bersaglio, nel quale le ~o.mpa~ gnie normalmente raggiungono un risultato utile çhe oscilla- fra il 50 ed il 60 per cento dei .colpi sparati. Bella triap.e di istru~ zione professionale , che innestala . sul ".ecchio ceppo . del!e · p.0~1 fortemente e schiettamente militari del soldato montenegrino; ri-. speltoso, filialmente affezionato ai propri ufficiali, devolo alla.Patria ed al Principè, in quattro mesi ne forma un soldato, educalo ed istruito come vuole il senso militare mode,:no. .

Ma fra la tirannia delle forme e ~ esigenze che impongono a qualsivoglia esercito dJi tempi nestri ~immelria, schematismi ed aride leo«i di convenzione, quello del Montenegro ha. saputo ~~ . conservare in talla l'impronta che gli è propria cli nazione 111 arm,. ' L~ «erarchia' e l'ordinamento militarn trovano una corrispondenza ~ nell'assetto sociale della popolazione, o 'meglio questo assetto,' dalla base al.Ja sommità, è lo stesso esercito nazionale. Il Montenegro è popolalo .da varie trilJù. La tribù derivò dalla famiglia ed ha due concetti, uno più restrittivo cli fratell~oza, l'altro più largo di consorteria territoriale la quale lega ass1em_e le famiglie derivale da un .medesimo stipite e che acquistarono, e~1grando, il diritto di cittadinanza in allre Lerre.e presso altre tribu.

ALCUNE NOTE SULL'ESERCITO DEL MONTENEGRO

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La prima forma sociale è tutta intima come sacrario famigliare, ed è base e fondamento delle più piccole uni Là dell'esercito, la seconda, più larga, si presta al reclutamento delle maggiori unità di guerra, come il battaglione e la brigata. Fanno parte della squadriglia (de.scet) o gruppo di ~ette. uc,mini, sette·1Joinich o soldati appartenenti ad una medesima famiglia, o fra i consanguinei; ed è di diritto capo di essa il più valoroso o il maggiore in età che meglio piaccia ai componenti la squadriglia slessa di elevare al prnprio comando, col grado di caporale (desèetar) .. Tre descef.ar formano un vod o plotone, delle quale fanno parte le squadriglie della compagnia più strette in parentela ed appartenenti alla medes.imu. tribù, ed è preposto a eapo di esso un vodnik, o sergente, -sortito dall'istesso gruppo di famiglie che compongono il vod. Quattro i,odi, della medesima tribù, villaggio o gruppo di villaggi dipendenti da una stessa nahjia o provincia, formano una scetas o compagnia di fanteri~, con a capo .un uffìziale €o ffizir) scelto con i soliti ri«uardi territoriali è> e famigliari. Epperciò, alla costituzione delle unità dalla più piccola alla maggiore dell'esercito, presiedono larghissimi criteri numerici ed organici che mirano appunto al rispetto dei vincoli fa migliari della nazione in armi. Ogni compagnia ha un proprio vessillifero (bariachtar) con grado inlerme..dio fra uftìciale e sergente, con carica ereditaria èhe però , s'egu?.glia, nella distribuzione de~ comandi, a quella di ufficiale. i Cosr che, per a.more di equanimità, se di due tribù. o famiglie -che entrano in composizione di una slessa compannia t l'una, for,nisce l'offizir, l'altra ha , il diritto di somministrare il bariachtar, nella persona di -un .sottufficiale della propria gente. , Qualora !_l.Yvengano contravvenzioni a questi riguardi famigliari , dalla costituzione del (descet) a quella ~lella scetas e del batta- · glione, qualsivoglia militare ha facoltà di sporgere reclamo al Principe regnate. Siffattamenle si raggiunge nell'esercito una stabilttà organica incomparabile, continnità di cullo nelle Lradiz ioni che pas.sano ' nel sacrario delle famiglie o. delle tribù e vi. si infutura no; infine sqldezza ed affettuosità di vincoli fra i componenti, di una me•

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desima unità di guerra; efficacia di prowedimenti cui i 'Montenegrini ascrivono la gl,)ria di non avere mai perduto una bandiera in cinque secoli di lotte tremende. I vincoli di famiglia acuiscono in guerra il.desiderio dell a vendetta, epperciò v'ha memoria di intere scetas immolatesi qual i. ecatombe di eroi, solidali in morte come lo furono in vita; mentre esiguo fu il numero dei prigionieri abbandonati nell e mani det Turchi, o quello dei Montenegrini dei quali i nemici poterono fare scempio. · Lunga è la via sacra a queste glorie, dalla giornata di Còss.ovo all'assedio di Antivari, espugnalo dal principe Nicola; eppure noo una sola volta si smentì l'efficacia di queste virtù stupende. Nessun segno esterno appariscente turba l'equilibrio e l'eguaglianza sociale militare, pegno degli ordini democratici veramente sentiti e praticati, non di forma, ma bensì di sostanza. Si· distinguono le cariche ed i gradi per via di un piccolo lrofe() attaccato al berretto nazionale, la rossa capa fasciata di nero pel lullo di Còssovo, dove cadde il re Lazzaro Grebiaocicov. I trofe~ • sono d'argento o dorati: una piccola arruila bicipide dorata co~ leone ai piedi è insegna dei voivoda, dei ministri e degli aiutanti dei Principi; i brigadieri aggiungono ai piedi del leone montenegrino du~ sciabole incrociale; i comandir, o maggiori, si distinguono per uno scudello d'argento nel quale è incisa a rilievo l'aquila, sovrapposta a due sciabole incrociate; i capiLani portano il medesimo scudo d'argento sulle sciabole d'oro, ma di dimensioni più piccole; i tenenti si distinguono infine per lievissime modificazioni nel co· !ore del trofeo e dello scudello. I perianici' P\fftano l'aquila inquartata sul manto reale, i vessilliferi la croce dei Petrovic' col monogramma principesco, cui è aggiunto in un fianco una piccola bandiera, i sergenti ed i caporali hanno stelle a cinque e seue punte di difTerente ,ornato. In complesso lievissime varietà che richiedono un occhio straordinariamente esperto nel valutarle, e testimoniano la . serieta degli intendimenti e la sobrietà delle forme che vigono nell'esercilo ·della Zernagora. In questo semplice e democratico sistema . s'impernia tutta quanta la gerarchia militare montenegrina.

ALCUNE NOTE SULL'ESERCITO DEL MONTENEGRO

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, I fregi. si apparecchiano nell'arsenale di Zetigne e sono ·di dis egno a~t,qualo~ ma bello ed espressivo nella purezza delle linee generali che rammen tano le iacisioni metalliche del nostro Trecento.

. ~al ·I876 , cioè dall'a~no in cui il Montenegro entrò nella glor~o"a lotta }h: dovea finire col trattalo di Santo Stefano, l'eser~1 to del Prrnc,palo ha fa tto passi da gigante, mercè l'opera assidua, .alTettuosa e stupenda del principe Nicola. Il capitano serbo Iovan Vlaoviti, l'inviato del re Milano nel Montenegro, aveva impartito un primo ordinamento sommario: due divisioni di diecimila. uomini cadauna e due batterie da montagna. Co~ que~ti ordini, ai tempi della guerra d'Oriente, il valoroso -esercito scrisse sulle rosse bandiere le vittorie di J\forascia d. G _ d. N I . ' I o n~zc?, 1 , e JaJ, di G.olo B1:do, di Antivari e di Lesandra. II Princ,yato s ~ccrebbe. d, q~as1 centomila abitanti, ripartiti sovra una distesa dt terre d, quasi 9030 chiloìnetri quadrati. Allora un primo progetto di riordinamento dell'esercito fu sot~opos t_o al prin_cipe Nicola dal prode voivoda J3ozo P.etrovic' : la iamer,a ~e( primo bando doveya t omprendere 26 battaglioni di 800_ u~m'.nt: suddi1•isi in 6 brigate, quella del secondo 14 battaghon, d, rrserva; di 600 uomini cadau·no. L'ar_tigli_eria fu interamente trasformata e constò di 3 batte'rie f>esant,, d1 6 da campagna e di 45 pezzi da montaona . . 11 complesso dell'esercito ascese pertanto a 31$,·ooo°uomini. .~e! ·1880 una com~issione presieduta dal Ministro della guerra, voivoda Plamenatz, mise capo, dopo molte vicende e s lndi all'ordinamento presente dell'esercito nazionale, prima su 6 bri;ate di 49 b~ll~~lio_ri} ~ poscia su 8. Furono istituiti i magazzi;i di arti: ~her,a d, Zet,gne, Podgòritza e Niksic', completato ed unificalo l'arm~~ent~ della fanteria e dell'artiglieria, dato impulso straordinario al~ 1.strnz1o~e degli_ ufficiali dell'esercito, istituita infine la scuola mtl, l~re d1 Podgòr1tza .


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ALCUNE NOTE SULL'ESERCITO DEL MONTENEGRO

I aiovan i montenegrini che -si istrussero in llalia e vestirono la di~i sa dell'alpino o del bersagliere, o passarono per _1~,tr~fil~ dei colleni e delle scuole di Modena o dell'accademia d1 Iormo, riporlaro~o in patria profondità di st_udi, fo1:z~ di volon.t~, g~st~ _e sentimento estetico. E sono i magg'.o'.·1 V~co~,~ , ~eano-:1c .e !.\lai ti: novic' , i capitani Bozovic', Radov,c, N1col1c, Gm.ro.v'.c, _1 te.ne~{: Milacic' Iovicevic', Plamenaz, Becir; Zerovic', Vucrn,c , V1~sc1ov1c e Chers~vic' . Essi rappresentano oggidì l'anima dt-11' esercito della Zern::igora, orgoglio della Patria Montenegrina.

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E RELATIVI ESPERIMENTI NEL :L896

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Non sono ancora due anni, dacchè io ebb i l'onore di presentare a tulli coloro, che vivamente si interessano delle innovazioni mili tari , un modesto studio sul l'impiego dei velocipedi nelle operazioni di guerra. Fosse simpatia di argomento, questione di attualità, od interesse di tema, il lavoro ebbe un'accoglienza superiore ad ogni mia aspettativa, tan to che io mi vidi onorato, da mollissime lettere di congratulazione. per p:irle di ufficial i genera li e sn peri ori, come pure di ufficiali stranieri. Debbo anche ·confessare però che vi J'nrono taluni fra i miei colleghi, i quali, giudicando lo scrillo- una raccolta di poesie espresse in catti vissimo italiano, con molto garbo - non lo nego - · mi condannarono, pi ù o meno nperlamente, nl manicomio. Dichiaro subilo che io di ciò non mi offesi, mi spiacque, ma mi consolai pensando che, ~e alcuni poveri infelici furono ricoverati fra i mentecatti per ciclomania ac1?ta, allri vennero rin chiusi, come recentemente a Ginevra, per ciclofobia furiosa ed jricnrabile . .Dalla buona accogli enza pertan to e dagli elogi ricevuti , io pl'endo coraggio . per ritornnre sull'interessante argomento, mentre nel vero senso apprezzando la critica cortese (·1), espongo , non più idee astratle, frullo di una mente alq uanto ..... . immaginosa, bensì la narrazione .di fatti oggi realmente avvenuti, citando all'uopo persone, luoghi e circostanze, della cui realtà nessuno può essere du bbioso .

Romfl , gennaio :l 897. E UGENIO

LAFANTERIA CICLISTICA

B..\llBARI CH

tenente net ,a• fa11teria..

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U) Come appunto la Riuisla di fanteria,

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LA FANTERI,'I. CICLISTICA. 284 / Gli avveniment..i sono stati tali che il ciclismo ha guadagnalo la sua causa. cli volata, e molto più rapidamente di quello che io e tutti ~li apostoli convinti, oggi nu_me~osissimi, osassimo sperare. , Infatti nella campagna Cino~ginpponese, e più specialmente nello sbarco di lié1i-mHnng, e nella batlaglia di Haitscheng, una sezione di 23 ciclisti', comandata da europei, provato clre, .anche in ·giierra vera, gli ste;;si ciclisti ·sono ottimi esploratori ed insnperabiti staffette. . Q.uesto fatto certamente importantissimo di viene secondario al confronto dei recenti esperimenti, eseguiti in Jl'rancia, io Ger· mania ed in altri esercit~ durante le manovre del 11896, sull'.impiego dei reparti di ciclisti combattenti'. ' . Nel corpo di Amiens (II) la compagnia del capitano Gèrard ha convinto · della sua utilità' tutti gli ufficiali di ogni grado, tutti i . borghesi ed i reporters, superando i p·i~ r,adicali pregiudizi e le ostilitii'le più accanite . . Cinque - - dico cinque - ufficiali di vario grado e di d'ivehe · ~rmi, delegati dal i\'Iiiiistero della guerra francese, sorvegliav.ano le operazioni della nuova wiità; ma, quantunque le condiaioni di tempo, di terreno e. di strade fossero ben sfavorevoli per l'i m1piego dei ciclisp, pure il successo fu grande e dalle contrarietà ·stesse reso talmente indiscutibile che, anche i ciclofobì più im·peni tenti, dovettero· conveni~e che nel velocipedismo trovasi .la ·vera soluzione . del problema della fanteria montnta.

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E RELATIV[ ~SPERIMENTI N~L < 1896

« lità, e da~e ..:osì il tempo alla fanteria · vera di pervenirvi. » Infatti una prescrizione del 1692 per la caval leria fràncese ' diceva: « i dragoni non combaUeranno che a piedi. » ' Sotto questo punto di vista, i moderni dragoni, i qnali così a malincuore si addestrano nel combattimento a piedi, sembrerebbero mollo degeneri dagli antichi, se i fatti non avessero sempre provato, che mal si -associano le qualiti1 del fantaccino con q~elle del cavaliere. Anzi a tale proposito, mi conviene di citare il caso dell'organizzatore delle compagnie di Arch ibu ~0 ieri. a cavallo ' il . famoso maresciallo Di Brissac, il quale, uomo intelligente ed eminentemente pratico, intuì subito che il cava.Ilo avrebbe eccitato e converti to il fantaccino in un cavaliere; scelse quindi i - suo.i nomini fra i ~eteran i degli archib ugieri a piedi, e, conser·vando a questi il pesante equipaggiamento, l'archibugio e la picca, non volle che si distribuissero loi·o nè speroni nè stivali alli . Vi sono moltissimi, fra gli autorevoli scrittori di cose militari, che non ammettono n~ l'utilità nè la necessità della fantéria montata; ma allora come spiegare l'insistenza .colla q1ìale quasiJulli i grandi generali, più o meno celebri, hanno cercato· di istituire fai genere di truppa? Per qual ragione, quantunque simili reparti non abbiano mai d~to, per la mancanza di' un buon mezzo di trasporto, risultati soddisfacenti., i ·meclesimi generali hanno sempre ritentato la prova, malgrado gl i insuccessi dei loro predecessori? · N:apoleone il grande non fu neppur lui immune dalla febbre della fanteria montata; infatti in E~itto el!li or"anizza un reacif. 1'> l'lO mento che fa traspor'lare dai dromedari; nel · 11803 fa scegliere 6000 uomini e ne forma alcune compagnie, dette cli specli.zjime, . che assegna a ciascun battaglione di fanteria leggera, scrivendo in' proposito al Ministero della guerra: « Les hommes .de ces com« pagnies seront exercés à suivre la cavalerie àu trot, en se Lenanl 4< tantot ~ la bol.le du c.avalier et tanlot à la qnene du cheval, à ' (< monter lestement e d'un saut en croupe du cava lier, de man ière · « à pouvoir etre ainsi rapidement trasporL~s par·la cavalerie. » Nel ,1807, per .le ricognizioni ed i cÒlpi .di mano, egli istilu,isce alcuni corpi.di l'Olteggiat01·i, montati sulla groppa dei cavalli diet.ro i ~avalieri. V

Della fanteria montata. ·, ''

L'idea della fan.teria montata non è nuova, anzi è antica, si ·può dire, quanto gli eserciti regolarmente organizzati. Vi furono fantaccini montati ai tempi di Alessandro, Cesare, Ario'Visto e degli altri grandi.. condottieri dell'antichitt del medio-evo e dell'epoca moderna; anzi la varietà dei mezzi di trasporto usati, ·-come la descrizione dei moltissimi casi di impiego . , Del resto, in origine, i dragoni, secondo il Feuquières, non avrebbero dovuto esset;e considerati che come fanteria « messa « a cavallo, affine di essere più prontamente . tdsportata, dove si -« aveva bisogno di_fantaccini per rendersi padroni di una loca·

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,\i'iNO XLII.

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LA FANTERIA CICLISTICA

F1·a le leuere che Gioacchino Murat dirigeva al generale Berthier, sono numerosissime le richie~e, che. il più brillante ed abi le· co11dotLiero di cavalleria scriveva per ottenere sostegni, di fanteria. Nelle diverse capipagne avvenute nel nostro secolo sono fre~ quentissimi i casi d'impi ego della fanteria montata. c~n successo più o ·meno favorevole, ma con elietto quasi sempre sicuro .• Nelnelle Indie, nel Messico, nel Zululand, in Egitto, nell'Aloeria o ' . !'Afganistan, nella guerra turco-russa, ed in piccole . proporzioni anche nel nostr_o brigantaggio, non mancano certi esempi, che meriterè.bbero di essere de~tagliata1I1ente descritti. • Inoltre, anche nelle nostre grandi manovre, noi vedemmo sempre qualche battaglione dei simpatici bersaglieri, assegnato aJ'le divisioni di cavalleria in avanscoperta. Però l'insuperata · rapidità delle loro ma;'ce corn'e pedoni, non potè mai compensare la manc~nza di un mezzo di trasporto, la cui ricerca come più sopra ho · detto, fu continuo oggetto di studio in tutte le P.pocbe ed in tµtte le nazioni. · Le vetture, i cavalli, i muletti, i dromedari, i treni ecc. presentano, per ie truppe che devono servirsene, incù_nvenienti e pericoli ben superiori ai vantaggi. Quindi, riconosciuta l'utilità·.della fanteria montata, stabilito che il suo modo di combaLLere ·è esclu- .. sivam ente quello a piedi, e che Io scopo del mezzo di locomozione è di trasportare i 'ieparti sul luogo di im,piego e nulla più,, nessun congegno si impone meglio del velocipede, sia per la rapidità. della sua marci.a, sia per la facilità. di sbarazzarsene. · Non appena furono inventati i primi bicicli venne l'idea di applicarli negli eserciti (·l870), e tale' idea non morì mai, anzi tornò sempre a nuova vita, ogni qualvolta 'un, perfezionamento rendeva ·vie più indiscutibile l'utilità del cavallo meccanico. · Oggi le varie nazioni gareggiano per dare il maggiore possibile sviluppo al ciclismo militare; nel nostr:o esercito, dove questo fu adottato ·prima che altro,ve fin dal 1876, non si conoscono velocipedisti mil.itari propriamente dE:tti, bensì alcuni piantoni muniti di biciclette. Inoltre il ciclismo vi è talmente mal compreso che. ~alla generalità degli ufficiali di ogni grado, si fa di tutto per impedirvi quel logico impiego, che ne vorrebbero - lo so

E RELA'l'IVl J:{SP.ElÙMEN'fI NEL

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da fonte sicura - il nostro Ministero e più specialmente il nostro corpo di stato maggiore. ·· Noi abbiamo la fortuna di possedere un'officina )Jlilitare., per là costruzione dei velocipedi, che è, senza dubb io. superiore a qualunque altr~ privata del regno ~d a gran parte di quelle delle altre nazioni. Le spese sostenute successivamente p~I suo impianto sono state valutate a quasi tre milioni, ed il suo macchinario desta (ammirazione e l'invidia di quanti ingegneri e costruttori lo hanno visitato. ·Le tubola1·i - non le attuali pneumaticiie pei soldati poco adatto - sono le macchine mil itari più perfette che, in tanti anni di pratica, io abbia veduto e sperimentato; eppure qual'è quel buon italiano ì! quale, non sapendo apprezzare il loro valore indiscutibilmente senza confronto, non si sia permesso, almeno una volta, di scrediLarJe come baracc]ie inutili? Il cortese lettore, certamente anche lui soddisfatto di queste informallioni, vorrà perdonarmi questa breve digressione, che l'orgoglio nazionale e la coscienza mi hanno imposto, per far conoscere ed apprezzare una delle poche indnstrie militari meglio riuscite.

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Ora, ritornando in argomento, biso.gna che io faccia rilevare la distinzione, in due categorie, dei velocipedi. militari, a seconda dell'uso cui sono destinati. Vi è una categoria che potremo chiamare cavalli, la quale.comprende tutte le macchine più o meno leggere, il cui requisito principale deve essere la v_elocità. Queste dovranno servire per le staffelle ciclistiche che, nelle guerre future. acquisterapno grandissima importanza, tanto 'da sostitnire, in moltissimi ca~i. con vero van,taggio, la telegrafìa da campagna. A tale distinzione però. se ne deve Aggiungere un'altra~ sino :ad oggi poco compresa, ma non per ques,to meno ,importantè nel·l'avvenire: « la categoria veiture ». A questa siiranno assegnate ' tutte le ,macchine - nuove o vecchie, di qualunque modello - pel trasporLQ dei° fantaccini a grandi distanze.


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LA FA'.NTERIA ClOLISTICA

'Nei velvcùpedi-vettur11 la perfezione sarà qualilà secondaria, giaccbè la vel.ocità raggiungibile dalle colonne ciclistiche è insignificante (,1). Si · deve arri.vare in massa ·sul luogo di impiego, _ qui.vi giunti la cavalcatitra avrit · finita la sua, missi.one, ·e potrà e:ssere lasciata ad una·scorta ovvero abbandonata, come pel passato è avvenuto dei cavalli, dei muletti, ecc. Ma .se tale macthina sarà pieghevole ed atta - nei i°npmenti in cui clfoenencàJ di imbamzzo, si sa1·ebbe costretti ad abbando.narla - ad essere . caricata . sul dorsa per averla alla mano quando t9rnerà ad esserci bi.i le , noi avremo ottenuto la vera fmiteria montata, giacchè ,dispdi·rem,o di ii.n 1iiez-.zo di .locomozione mpiclo pe,· gitfogere sul, luogo de.l combattimento, facitmen(e trasportabile durante là lotta, e p1·vnto pe1· condurci altrove, quando vorremo disimpegnarci clall'.a.zione. Vedi·emo ail;ora il fantaccino percorrere indi ffe rent.emen·tegran<li distanze, poi, una volta .a contatto col nemico, abbandonar.e la · strada, e, coll·a sua bicicletta i·n ispalJa, internarsi fra le siepi, ar rampicarsi sulle roccie, disèend-ere nei dirupi, 'camminare _dentr.o il l'etto dei fossi ~sciatti, senza preuccupazione pel suo mezzo dt trasporto, che lo seguirà ovunque. · ta sua azione non sarà più circoscrilla alla vicinanza delle strade, . nè la sua linea di ritira:t::t prefissa, od ingo.mbra da ostacoli; non un solo uomo sa'l'à distolto dal ~ fuo co; ·pòl servizio di scorta e di custodia a! mezzo cli locomo- · zione. . · Più rapido. del pedone, più spigliato del cavaliere, il fantaccin o-ciclista- p0t.ràgi•nngere.a ,contatto col nemico, osservare minutamente le -sue disposizioni, quind[ cacciarsi fra le boscaglie e, raggiun ta la prima rotabi le , inforcare la macchina e silenziosamente sparire.· E:sso sar'à il dragone ideale· del Fenquières, ed ih vero, archibugiere a cavallo del maresciallo di Brissac, perchè addestrato ed educalo ·nella ,fanteria, non .conoscer.a .che i! combat . tiniento a piedi, n'el .quale sarà senza confronto superiore a q_u alunque cavaliere appiedato. , A questo punto io . i·ndovino il pensiero sagace leltore, il quale vbr!'ej).bé fo rmi oss·er:vare, c9e un fantaccino, con una. bicicletta 'in igpalla, dovr'à essere eccessiv.amente carico:

E RELATIVI, •ESPERUfENTI. NE L

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Se ciò' è giusto in part.e '.Uon lo è..del tJittO. Ur) n.ostro nlpino ·in pieno asseUo di guerra, ,destinato a marciare · permanenteme_nte .1 piedi ed in montagna, porta uno. zai110 che, senza cartu<.lce ed attrezzi speciali, pesa chilogrammi '13,3110 (1). cioè appunto quap_to , una biciclella usuale da viaggio. Inoltre una maçchina pieghevole, non destinata alla velocità, potrà essere di dimensioni. al'q nanto inferiori all e' altre, e ciò con alleggerimento del peso, corno quella invéntatn recé~ temente dal signor capitano Alfreda: Bogelli d.el 115° fanteria, di cui parlerò in seguito. Questa bicicletta pesa solo 8, chilogrammi, vale a dire conre uno zaino di uri soldato cF linea, seoza éartuci:e, senza farsetto a maglia e senza coperta dii campo. Bisogna poi tenere calcolp che i ciclisti, abitualmente . viagge_. ra.nno montat_i e perciò colle spalle libere', eccezionalmenl'e, e '$Olo a contatto col nemico, essi andranno a piedi; che, es.sendo essi molt.o più veloci e., resistenti <lei fantaccini o..rdinari, r.idurranno all'indispensabile il proprio 1 corredo, potendo indiffer~nle meqte recarsi in breve temp,o ai, depositi di rifornimento (Id .alla , ricercii di accantonamenli, più o meno lontani dal luogo di ,azione. Infine, precedendo di varie Lappe il grosso degli .eserciti, .éd essendo, pei' focilità di marcia· e di impiego, qn,asi sempre rag· gruppati in unili; poco numer.ose, i fantacci.ni ciclisti usufrui~ ranno facilment.e di tutti i vantaggi,che pù6 offrire loro· no. paese .

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Es1ierimPll!O ratto ancJ;e <hll 39° fanteria, nello scorso \m,ggio.

Del capitano Gerard e delle sue opere ed invenzioni. Non si pnò parlare della fante:·iq. ciclistica senza che la nostra mente si . rivolga' pila figu ra più spiccata del ciclismo militare, al capitano Gérard dell'87° <li linea francese. Il .vaJentissimo ufficiale intravide subito, nel nt1ovo mezzo •di trasporto , la soluzione dell'import!l,ntissimo pròblema; nessuna difficoltà lo ha 'trattenuto .dal seguire il cammino che si era pre. fisso; coi suoi studi non solo seppe immaginnre le . numerose .applicar.ioni militari del vel~cipede, ma in, entare anche ,.di1e tipi di 1

(ol} ,lleo1Q1·iale per l"l.1(/ìciale di stato m,agg(ore, p,1g in~ :H2.

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LA FAN'IER!A CICLlSTICA

E RELATIVI ESPERlMENTI NEL

macchine trasportabili, che io per esteso ho descritlo in un mio lavoro sui bicicletti pieghevoli, edito in principio dello scorso anno. Le conferenze e gli articoli ciclo-militari dell'intelligente capi:tano, pubblicati in varie riviste dell'esercito francese, sono notissimi, ma il suo capolavoro è cert11mente le ·p,.oblème de l'in/anterie montée, resolu par l" ernploi de la bicyclette, opuscolo c\ e ha avuto, e meritamente, il suo momento.di gran voga . Delle que macchine inventate non mi risulta eh.e la prima sia mai uscita dai confini della teorica; per la seconda il Gérard si . rivolse al signor Charles More], costruttore meccanico it· Domène (Isère), e credo anche sindaco di quel paese. Coll'aiuto cii. questo ultimo, egli riusèì a m_ettere assieme la famosa bicicletta, di cui tanto si è occupala la stampa civile e militare. Questo indovinatissimo congegno fu esposto nel Salon du Cycle (1) ·nel dicèmbrè 1894 non solo~ ma anche negli annali successivi, con grande sfarzo e numerosissimi fantocci, rappresentanti soldati ciclisti rielle ·i varie posi1.ioni. Per questa macchina ho già rieinpito diverse pagine nel suindicato. lavoro: entrerò quindi in quei pochi particolari tecnici; che mi è impossibile di ornmettere. La bicicletta, che per un eccesso di modestia del!' inventore venne nomina:ia sistema 1Jforel, si compone di due treni, l'anteriore ed il posteriore, divisi _nel titbo . del telaio in modo da rendere il congegno pieghevole se si sovrappongono le mote dalla parte della cntena, o. disgfangibile se il movimento si eseguisce .dalla parte opposta. La macchina è a due ruote del 'diametro di 65 centimetri' con telaio, non a quadro Humber, bensì sul ,genere delle macchine a croce che si usavano cinque o sei anni fa·. I due treni sono congiunti da un solo tnbo di collegamento, tagliato sulla inetà, obliquamente ad ugnat1wa come' le stecche da bigliardo. Le due sezioni sono mantenute aderenti da un forte perno di acciaiç, , attorno al quale gi rano le due parti del tnbo tagliato, fino a che le rnote rimangono sovrapposte.

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Naturalmente con un movim~nto inverso il perno esce dal relativo incastro ed i due treni si disgiu·ngono. Ciò presenta il orandissimo vantaggio di potere immediatamente sostituire ~ . uno . dei. treni in caso di ,guasti, senza perdita di tempo per le r1 paraz1001 o scomposizioni. Un rr,aniootto con tre viti a maniglia, scorrevole lungo il suddetto ttlbO,, rende la. macchina rigida o pieghevole, •f seconda che ricopre o no la snodatura. .· · In cinque movimenti ed una ventina. di secondi, il rapido cicli'sta si trasforma in uno spigliato fantaccino; viceversa con altrettanti movimenti e minuti,' il pedone ritorna savaliere. Il sistema di ripiegamento è il più semplice ed ingegnoso fra i numerosissimi che· sono stati immaginati, e nello stesso tempo favorisce la sovrapposizione completa dei due treni, ottenendo la più equilibràta disposizio~e fra le varie parti spo~genti. Inoltre. io che ho studiato quasi tutli i sistemi di ripiegamento finora esperi mentati, posso ·assicurare che -in 3imili congegni il più grave imbarazzo è dato sempi:e ùal tdaio, che, tsporgendo in modo da rendere il .far'dello tutt'altro che equilibrato e trasportabile, toglie ·al fantaccino,la spigliatezza, la p_ossibilità d~ sparare coricato, e la facilità. di internarsi fra le piante. Nella macchina Gérard invece il telaio scompare assolntamente, e la sola sella rimane sporgente senza che però .rechi grande imbarazzo. Qunndo la bicicletta è spiegata la sella trovasi in una posizione speciale, che, se è contraria- alle regole per la costruzione del!e macchine da corsa, ofire i migl iori requisiti militarmente. des1·derabili; la stessa è collocata a piombo sul mozzo della riwta posteriore, in maniera da rendere la sua al te_zza indipende,nte da quella del pedaliei·e. Si ottengono così numerosissimi \"antaggi, fra i quali quello. di impedire che il peso dell'uomo graviti -su( congegno di ripiegaméntò, e di permettere al ciclista di t.~nere i piedi perfettamente in terra ' senza discendere dalla macchina. Questa disposizione speciale d/;, al cavaliere fa ma~sima confidenza nel suo mezzo di trasporto, essendo evitato qualunque pericolo cli caduta anche sui rerreni più sdrucciolevoli; rende \

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Così chiamasi un'esposizione ciclista annuale parigina.

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!,,A, FAN'rERIA CICLIS'l'IOA

p~ssibile un arresto istantaneo e magari senza freno, sia pure ,ad audà.tm'e forti.~sir_ne; si può cambiar fronte sul posto senza smontare di sella, si marcano appunti o sèhizzi restando· per- . ;f~ttamenle seduri; nelle ricognizioni, quand·o il nostrn occhio sarà aurat.to da q~alche cosa di sospetlo, si potrà man tenere fisso lo sguar~o, senza doverlo distrarre nel!' esecuzione dei vari i;vi,me~ ti , per l' .ap~ie~a!ne.n to. f.ìopratullo p9i il fan taccino-ciel ista avra I m~paregg,abile vantaggi_o di fermarsi ed aprire immediatamente 11 fuoc.o, a.ppena scorge o viene sorpr~so dal nemico .' I caval ieri pu re sparano resiando in seÌ la, ma, anche a•rnmesso cl.1e i cavalli restino ptwfellamenLe tranqu ill i, quale dei due, mezzi . dr trasporto offrirà le migliorj garanzie per la precisione .del ti ro? · . In ultimo poi questa disposizione della sella, portando tullo ,li peso dell'.uomo sn l '_treno posterio1'e, rende pressoc·hè inseii~ibili le vibrazioni, che dal manubrio si comunicano ~Ile braccia ,e distrugge così l'~bb ie"ione che il _ciclista non possa, scen().e11d~ dalla rpacchina, essere capace di tirare per l'agitazione del po lso .-

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** Fè~Vorito ed appoggiato · come sempre . dai miei superiori, ho po~µto fare vari· esperimenti colla ,macchina Gérard Ml mio reg- • .gimento. I. risullati . sono. sLali pià. che soddisfacenti, tanto che fo posso presentai·e al letlore dat·i verifi~ati e non solo lettì su.1 · · giornali o ,Sl/,Ì libti . . . Grazi~ al. colpnn~\lo cav. Ferra;i, ho potuto far p ort:ire la bi.c,clelta rn 1spalla da un soldato in ÌH1a marcia di 25 chj lometri cil'ca,, senza cbe .ilfantacéino ~i ~eqtisse eccessivamente aÌfaLi~ato. ,Col permesso del colonnello, èav. D'Ottone de.I reggime;1to .P i,1cenza, ho tentato anche di caricarla coi ·· di1e freni divisi 'sulla eetla di tio cavallo; ma il fardello si dispoqeva troppo Iµ(l le perchè la C03.l fosse pratica, ed , i] cavaliere trovasse CÒrnodamente posto. Non so comprendere. come un ·simile esperimento sia b~n riuscit0 in Russia. .. ' • S-ol.arnente con ,un v~lqcipede, che abbia simil i requ1s1t1 sono possibili i reparti ciclisti, ed io, che ho .comandato e fatto ese,guire tutte le e~·oluzioni . in bicièletta, credp di. 1;oter esprimere

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1896

RB LA,'1111"1 EìSPERl?fEN'l'l · NEL

il mio debole parere in proposito, Le pat·tenze, i rallentamenti., ~li arresti improvvisi ed i movimenti di assieme; presentano colle ~acchin e a telaio orizzontale - oggi tanto in voga - diflìcollà ed inconvenienti che tolgono alle manovre ogni carattere di sei·iP,tà; .nella stessa maniera ch·e· è quasi impossibile · che un comandante riesca ad esercitare qna lunqLie sorveglianza sul proprio répa:rto . Esp~ritr1entata p'e r due anni consecutivi a!le manovre frar~ <,esi ('I89tH 896) la bicicletta Gér~rd , cont1,ariamente alle pre1n1Sioni di 'rwti i tecnici, ha dato ·luogo solo a pochissimi inconvenieo.ti ' dimostrando di essere resistentissima come macd.ina e , . . -come ·sistema ,di ripiegamento. Anzi, 11n corrispondente pangmo, avversari~ .~1ccannito delle pieghevoli e perci,ò degno di maggior fede, riferisce che, mentre poche macchine a. telaio fisso sono arrisrate fino alla fine delle recenti .manovre senza gravi guasti, le sessanta Gérard delterò tutte ottima prova (11). Il loro valore poi, dal punto di vista tattico. e meccanico, viene più ohe chiaramente accertato daHattq che, m.entre nel 1895 fu ) 'Organizzato - a ~pese del. Gérard. e ,della casa More_! ·....,.. _un s9-lo ?} plotone, nel ,J 896 il Mini stero della guerra, sul p1lanc10 dello Stato, ha istituito una compagnia addirittura, della quale, per un intricro fortunatamente1sventai.o, voleva. dare il · comando ad <? _ altro capitano . _ Riassumendo tutto . credo di ave.r ragion i ad esuberanza per :poter concludere che nessuna vettnra meglio_ della. bicicletta è ?iù ,meravigliosamen te adatta pel trasporto della fanteria. La macch1~a Gérard poi possiede ogni requisitq per essere considerata co!'ne ,un vero congegno di gnerr,i; giacchè, se ha meno spiccate certe qualità, che i· velQt·ipedi comuni riuniscono alla perfezione,. non ,ha milita rm.ente i loro difetti, ,ect intrinsicarnente presenta rnnu· merevoli vantaggi che rendono il suo impiego realmente serio . e ' pratico in , campagna.

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Ciò '. si spiega colla. 'facilità di el'ità,·e lo ;:adute· e coli:, sreci:llo ·dhtri'bhzione

<lel peso.

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E RELATIVI ESPERlMENTl NEl,

, LA FANTERIA CICLISTICA

La prima compagnia ciclisti. Come si è detto, nel 11890, il capitano · Gérard ottenne dal Ministero del_la guerra l'autorizzazione . di provare prat~amente le sue macchine e la sua tattica, sotto la diretta sorveolianza dell'esimio colonnello Laffitte-Ronzet de11'87· di ljriea. L';speri. m_ento fu fatto -prima. alle manovre di guarnigionEl con 12' ciclisti di quel reggimento, poi in quBlle di cavalleria ed in• quell.e di campagna con una sezione di una ventina di uomini, comandati dallo stesso capitano, coadiuvato dal luogotenente Clabault. Siccome però le macchi.ne erano · di propri'età privata, così la cosa non ebbe carattere ufficiale. · · · Il vero esperimento dunque rimane quello di quest'anno in cui la compagòia ciclisti , la nuova 'unit</, tattica, è st~ta org;niizata come da tanto tempo l'aveva sognata il capitano Gérard', impi·e gan_do I~ macchine di sua invenzione munite di paraiànghi.in cuoio, d1 bretelle per. il caì'icamento sulle s_palle, nonchè di gomme pne11. m{ltiche. ' . G~i ~ffir.iali _e_rano tre: un capitano e due luogotenenti, Gli indiv1du1 d1 truppa sessanta, riparliti nelle varie cariche come segue: Un sergente-furiere per la contabilità, quattro sergenti ed otto ca'fo1·ali; un meecanico ,per ogni p'lotone, ed un trombettiere di bella presenza e di polmon~~a tu tra prova. La ~o~pagnia ·si éomponeva di due plotoni; il primo comandato dal sumd1cato Clabault, il secondo dàkluogotenente Picart. I plotoni si suddividevall'o in due sezioni o mezzi-plotoni con un sergente, coadiuvato da due caporali per ·ciascuna sezione. Duran_te--le manovre l'indennità giornaliera era di Jranch i 2 50 per ogni ind ividuo di truppa. ' ~a. tenuta.era c?stit~ita da una maglia di lana turchina di prescrizione pe1 caccrnton alpini, stretta alla cintura da una fascia di flanella dello ste~so colore; da una comoda giubba turchina (va·re~se~ co~ largo baveto rovesciàto; da un paio di pantaloni rossi chms, al polpaccio da ajte uose; da un berretto di lana come i cacciatori suddetti. ·

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Le scarpe dette alla napolit2na, fecero calli va prova, gìacchè poco elastiche per pedalare e poco robuste.per marciar~. - . , L'equipaggiamento .era identico' a quello della fanteria d\ hnea; il centm·ino sostenuto dalle brete,lle ·di sospensione; tre cartuccer~ attorno alla vita, due davanti ed una dietro, con cinque pacchetti di cartucce per ciascuna (totale 120 colpi): ., . Nella cartuccera di dietro erano a\logall la pompa, I oleatore m un astuccio di panno, la chiave inglese, la scatola per le ri~ara·. zioni, ecc. Inoltre una maglia di ricambio ed una borraccia d1 cavalleria con bicchiere attaccato. . Questo equipaggiamento ~he sul principio sembrava inc?modo, .all'atto pratico invece dimostrò di essere mollo bene studiato, ed adattatissimo per le non po.che esigenze. ·· , L'ultimo uomo di ogni mezzo plotone aveva una camera d artt.1, di ricambiò. . · I due meccanici montavano due biciclette accoppiate sociable ('I) ·che i soldati avevano soprannominato l'omnibus Mad.elenie-Bast 1:lle -e formavano il carreggio di com.battim1mto della compagnia. Y_i si trasportavano du~ saçchi, uno contenente tutti i pezzi di ricambir camere d'aria, pedivelle, dadi, bul[oni, perni , ecc.; l'altro gli attrezzi da lavoro: lime, martelli, morsetti , ecc. .. Quando ad un ciclista si forava un pnewnatico, egli usciva da, ranohi oridando: camera d'aria. Allora l'ultimo nomo· della sua n sezione oli oettava la caméra d'aria di ricambio, che egli sost1tu1va "' l') alla rotta, raggiungendo quindi la colonna. . · Al primo alt -- la compagnia faceva gli alt 01:ano com~ tutte le altre armi - il soldato riparava il.suo pneumallco e lo ntorna;a all'individuo, chè gli aveva dato quèllo di .ricambio. li grosso bagaglio e la fucina erano_ cos_tituiti ~a ~n (ti,rgo~e. del treno equipaggi, contenente due cofani pe1 pezzi .d•,. r'.ca~b,o ed attrezzi per riparazioni nonchè una cassa per muniz-i~n~. So~ra i cofani due biciclette piegale di scorta, e tre ruote d1 r,camb,o: ·Nell'interno del furgone gli zaini per la truppa; ed i viveri per gh ufficiai i. l')

_ (l) ou~ biciclette Gerard congiunte acl alcune traverse le quali non impediscono i vari movimenti.


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t.A F AN'l'RRIA ClC!,ISTICA E REL AT!Vl ESPERIM EFTI NEL

Durante gli alt si formavano i ras . per lre o per due. ,, c1,

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1896

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l'ulti i giorni oel pomeri<1<1io si fa ' ·1 ture, e testimoni ocu lari a·si~.., . , ~e\a , ,qoverno delle catJalcamini contemporaneamente . L mano c e cra~sto spettacolo di 60 uo ,n enti a forbire e I 'd macchine capovolte era il . . . . uc, are le loro possa immagi n~re. ' ' . p,u carauenst1co. e pittoresc( che si . ~a compagnia era formaia dal fiore dell'87" . Tanto fJ. • ciall come J.1 truppa eran o l tt·1 d'1 b . . l')h nf/1. stimavano reciprocamente e u. d" · · ell,ss1mo a·pelt :, ç 1'_utt,· si. spirito di corpo. Cnovizi· qu,~ , moll? affiatamento e moltissimo , come , provetl1 avenoo .l mostrarsi superiori ad 0.:tn·, aspelt . t· , un so o scopo: N a 1va. . . • aturalmente il tempo per la r sta to breve, anzi la· comp'eta d" pt ~bpar~z,one alle manovre era , , 1s r, uz,on e d Il · J. stata fal la solo alla vi<1iolia dell . , e e macc lme era pegno messo da ruitt' p" . a pa1 tenza; ma tale era stato l'im-. er mseonare od app. 1 men to del biso•,no . l'adde·t· ,en<ere che,. al mo. 1? ' s I amen to teol'lco e prati . ,r come assn, eh ,aramente l ct· . .co era pe1 ietto, 'l , o ,mostrarono la ten t 1,. d allenamento e la maniera d" u a, a·n aturn, Ne· , . . 1 manovrare. I prnn, g,oroi non tuLLi avevano la {Ji bb . soldati dovevano stare sulla macchina ' ~ u . a, (Ju.1ndi molti che si sa quando sia anr t . ' c~I ?appo\to d, fanteria, , . ies er1co pel' un ciclista O ·b . tano ,h érard usava com , ct· . . . I ene-, ,·1 capiI ' e mezzo , pun17.1one per l' . d" ·a c le si erano comportati male a· f' . . . . . . g , rn ,v, ni alla giubbu . . ' . , ,tt. lo1 o sosl.1tu1re il cappotto I')

I')

(Continua) .· 2"°ATAl,1 L UlGI CAUILLO tenente ·n .l ,19• (ante,-ia. -

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297

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b1c1clette riunendol.e

LE MANOVRE IMPERIALI IN GERMANIA Còntìnuaztone e fine. -

Vedi dispensa III

·11 sellembre.

L'•I ,f settembre il comandante il partito Est, da Weicha ordinò ; che la ro· divisione stesse ferma, che la 9• divisione dallo Strohmberg avanzasse su Lauske, che la -12° divisione si dirigesse a Zschorna e l',t,1• a Spiltel. L'artigli eria di co rpo d'armala seguisse la i1 2• divisione, e che FH 0 -reggimento Granatieri e il reggimen to Granatieri del Re ri- e manessero dietro al corpo d'armata come riserva . La di:visione di cavalleri a, per Karls·Erunn e N.eu Kupprit.z accotnpagnasse la marcia dell'H· divisione e procurasse avviluppare l'ala destra nemica . Il mo,,imenlo d'avanzala do veva iniziarsi alle ore ~. e alla detta · 01·a, secondo l' ordine impar~ito ebbe principio la marcia. La 9• divisione fa ·trattenuta allo. Strohmberg per formare il perno pel movimento del VI corpo d'armata . A!lle 9, allorchè giunsero notizie che l' ala destra nemica avanza.si su Zschorna e Lauske, fu ordinalo che l'ar1iglieria della 9".divisione prendesse posizione sullo Strobmberg e l'artigl ieria del VI corpo d'armata sullo Pitschen berg presso Spittel. · ' S. Maeslà si portò aHo Strohmberg. Il comandante del pa1tìto ovest da Dischofs,yerda, la sera del 1 O seltembre ordinò che l'Ha mattina alle ore 8 il . reparto d'arma.La doY·esse avanzare all'attncco, e precis.amen te: . la 23• divisione da Po~merilz sopra Zschorna, la 2.i,' divi sione coll'artiglie1·ia·di corpo d'armata da Drehsa , sop1:a Lauske',


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LE MANOVRE IMPERIALI IN GERMANLA

. · la 32.• divisione coll'artigl_ieria di corpo d';rmata e 1'8" divis1?ne, oltrepassata la linea degli avamposti, a destra e sinistra della strada nautzen-Wurschen, la divisione di cav.alleria da Plieskowitz per cpprire il fianco sinistro. ..L':J 1mattina, s:iniziò il movimento a seconda dell'ordine emanat~. Alle ore 9 le punte della 24~ divisione raggiunsero tauske, mentre_alla stessa ora la 23a di visione già si spiegava ad est, ed a nord ~', Zschorn~. Il XII èorp.o d'armata si dispose per l'attacco co?tro I avversario, che aveva occupato lo Strohmber(f e~ ivi aveva spt~?.ato l'artiglieria, allorchè alle 9,20 la 23• divisi~ne ricevette n?t~z.,a del!a compar5a di una di-Visione nemica a Spitte!. · La ,23• d1V1s1one s1 pose subito in marcia contro questo nuovo avversario ' c?lla 45• brigata in 11" lin~a. mentre la 46• seguiva scaalio~ata dietro l'aJa destra e l'artiglieria divisionale prendeva posi;ione a .Zscborna. 1

) Però, all'Ha d_iv:i~i~ne del parti~o ~st :·iuscì di raggi.ungere . Io

I 1t~cl_1enberg, poi d, 1mpossessars1 d1 Sp,ttel, di prendervi . salda posizione~ a~poggiàta da~l'artiglieria divisionale e di corpo d'armatà non solo d1 nnt.uzzare l'attacco del partito ov~st ma ancora, procedendo al contrattacco, di costringere la ,23a divisione a ritirarsi da Zschorna sopra, Hochkirch. . :resw all'H· divisione aveva continuato ad avanzare la rn· divisi?ne, la quale si spiegò a sud-ovest dello Srohmberg e alle g dal! altura 2"6 fece aprtre il fuoco della propria artiolieria contro · la fanteria nemica frovantesi a Zschorna. n )\fa tosto contro di e.;sa si spiegò la 24• divisione la cui artiglieria insi~me a quella di corpo d'arnÌat~ del XII c~rpo si mise a ca~none~g,are da:ll'aJtma 1196 presso Lauske, diguisachè si accese qu, un vivo combattimento. Sull'ala sinistra del partita Est la divisione di cavalleria alle 8 ·,1o passò i( Lobauer Wasser a Glossen, in due colonne si portò al ~ud dello P1tschenberg e alle 9,30 giunse a Breitendorf di dove la sua artiglie~ia p~ese parte al combattimento del I' H • di ;isione (ore ·,1O). Respmto il nemico, la divisione continuò la propria marcia su Hochkircl): Frattanto erasi accesa viva lotta anche a!Fala rivolta al nord.

L;E llANOVRE IMPERIALI IN GERMANIA

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L'ala 'destra del partito Est, 11O" di v,ìsione, a~eva preso, alle . ore 7, la seguente posizione. . . L'artiglieria divisionale era postala sullo Schafberg a nord di Barulh, e Ba!'ulh era stato disposto a difesa. li ::n° reggimento fucilieri , dietro le fosse da cacciatori praticate, si stendeva dallo Schafberg sino a Barnth incluso . . Sulla linea ...:.. vecchie fortificazioni (Atte Schan.z,:,) ad est di Cannewitz - aÙura 1173 a sud di Rackel - altura ·176 presso Grodjtz eransi preparate posizioni per l'artiglieria e scavate fosse da cacciatori. Per l'occupazione di codesta linea stava pronto il 46" reggimento, e come riserva trovavansi fra Briesnitz e Cornitz il 6° reggimooto Granatieri e il 4,0 fanteria. . Per la ga divisione, dapprincipio erasi scelto quale adatta posizione il tratto d'alture a sud di Weicha ma dietro indicazione del comandante l'armata, alle 8 si diresse allo Strohmberg e si :;piegò a nord-esJ di Sarka (9, ,J5). L'artiglieria divisionale si pose in . batteria sullo Strohmberg e cannoneggiò il nemico avanzante su Lanske. . Alle 8,30 ,presso la 1o· divisione, l'artiglier_ia di corpo d'armata si postò a sud di Rackel sull'altura 1'73 ed aprì il fuoco contro le colonne nemiche che si mostravano a Preititz e Klein-Bautzen. Era 1'8· divisione del partito ovest, la quale a quell'ora spiegava la 16· brioata ad est di Purschwitz d'ambo i lati della straqa, mentre 1' la sua artiglieria divisionale prendeva posizione a nor~ della strada stessa · e la ,15• brigata rimàneva ferma p1·ovviso1:iamente-all'uscita orientale 'di Preititz. ' · · , · La 32• · divisione frattanto continuò la marcia su Wnrschen e 'mentre l'artiglieria divisionale prese posizione a Zips-Kr~tscham contro lo Strohmborg, l'avanguardia della divisione avanzò contro Weicha ed occupò Ober-Kolitz. La testa del grosso raggiunse ZipsKretscham; ma l'artiglieria di corpo d'armata si portò ·al trotto sino ad Ober-Kotit~ (9,45) ed ivi si mise in posizione·. Ad essa si unt una brigata dell'artiglieria divisionale pro.veniente, da ZipsKretscham. · . Deil'.8"' divisione, la rna b,rigata passò al sud di Belgern presso · Nechem, mentre la 115• brigata sì spiegò di fronte a Cannewitz.


300

CE, MANOVRE IMPERIA LI IN GERMAN I A

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LE MANOVRE UIPERIALI IN GERMANIA

Essa però dove~te in vista dei la · maggiore éfticacia del!.' artiglieria nemica, desistere dall'avanzare. Anche la ,, sa brigata avea, nel suo movimento, riportato perdi te da quell'artiglieria. , Contro la 32' divi$ione, disposta sulla linea Ober-Kotitz-Weicha, in seguito ad oi;dine del comandante l'armata dell'Est, ·ve, so le 1O . era avanzata all'attacco la 9• divisi'one da Sarka. Weicha e Ober-Kotitz · furono presi nel primo slancio, ma di poi si venne a combattimento da ferm0 snl terreno fra Zips-Kretscham , e Obér-Kotitz. • volta al sud e al centro il combàttimento aveva preso i l · Sull'ala . ' seguente andamento: Visto che la 23" divisione era costretta a ritirarsi da ½schorna nella direzione di Hochkirch, il comandante del XII corpo d'armata fece prendere alle truppe della ,24• divisione nòn anyora impiegate una posiziorrn d'accolta sull'altnra fra Nietben e Zschorna ecl ivi pure rilrassfi l'artiglieria di corpo d'armata. Cosi là 23" _divisione fu posto in grado dì compie1•e una ritirata ordinata, di raggiungere le alture di Hochkirch e di stabilirvisi. La 24a divisione però mantenne la sua posizione in vivace combattimento contro il VI corpo d'armata sin ve_rso le ore ;I ·I. La divisione di cavalleria del partito est eiasi avanzata sino ai pressj · di N~u-Kuppritz e ten l'ava di tratlenere l'ala destra nemica ritirantesi, a mezzo del fuoco _della sua artiglieria e di cavalleria appiedata; ma da,i fuoto dell'arLiglieria e della fanteria:·nemica fu ohb'iigata a ritirarsi su Plotzen. Il comandante del partito Ovest, aveva diretto il combattimento daÙ'altura a nord-ovest di Wawitz cÌ1e,permetteva up. buon campo di vista, ed _aveva tratto la propria divisione di cavalleria dall'ala sinistra a Wawitz, da dove essa si recò all'ala destra al snd di Hochkirch e tenne in s~acco la cavalleria nemica. · Il comandante del partito ~st frattanto preparò tutte le misure necessarie affine di dare al combattimento, svoltosi sino allora sfa. vorevolmente, una piega decisiva. I/artiglieria di corpo d'armata del VI corpo doveva essere impiegata al _centro, e perdò dallo Pilschenberg fu tratta sullo Strohinberg. 1

Il Vcorpo d'armata," alle ore 1 1, si dispose per l'attacco generale, al quale si unì pure il VI corpo d'armata. La 4oa divisione aveva ritratta la ·sua artiglieria dallo Schafberg a Groditz, e alle 10,20 le aveva fatto aprire il fuoco dall'altura 176. Di poi, alle 10,40 essa mosse all'attacco, colla 20• brigata sopra Cannewitz e colla 19" contro Belgern ed afte H Cannewitz e lo Schanzberg di Belgern erano in possesso della divisione. · La 9" divisione ft:attan·to respinse il suo avversario sopra ZipsKretacham e poi si volse verso Rodewitz. Allo stesso tempo il VI corpo .d'armata irruppe avanti e costrinse il centro del partito ovest ad abba.ndonare la posizione di Niethen che aveva così a lungo mantenuta. Alle 1 1,80 la 12• d~visione raggiunse Niethsn e 1'1' 1 • prese Kohlwesa. L'artiglieria di corpo d'armata del VI corpo aveva appoggiato l'attacco generale, dapprima dallo Stromberg poscia dall'altura 216 al sud di Siirka. L'ala destra e il centro del partito _ovest cercarono di mantenersi sulla linea Hochkirck-Wawitz ~ ma un tentativo della 24" divisione di strappare all'iriseguenle nemico il Windm,iilhlenberg di Rodewitz. non riuscì. · La divisione erasi trattenuta per lungo tempo sulla linea Rodewitz·Nechern, ma poi erasi portata indietro sulla lineaWawitznrehsa dove si sostenne contro ~li urti offensivi dell'avversario (ora 1°), il quale da Belgern erale giunlo su.I fianco sinìstro ( 1o• divisione). . L'8a divisione, la quale aveva molto sofferto durante tutta la mattinata, dal fuoco <li' artiglieria, non ·aveva potuto opporr~ lungo con'trasto alla 1 o· divisione, ed aveva retrogradato sino all'e alture al nord di Klein-Bautzen. Il partito Est però (ma, divisione) erasi vofto con tutte le sue forzé contro D-rehsa.:· molestando la ritirata della 32" divisione. L'armata dell'ovest ve1:so le 1,30 cominciò -l'ulteriore ritirata verso ~vest, e l'armata deH'Est la seguì sino· all'ultima posizi'one da ess!!, occupata . 1

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32•

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1.9 -

ANNO XLII.


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LE MANOVRE IMPERIALI IN GERUA~IA

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L E MANOVRE IMPERlALI IN GERlfANIA

12 sellembre.

Partito ovest. .

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Ii partito ovest a'l' quale ru· comunicato da Gub'en l'arri~o def ,I

XIX corpo d'armata di Uhsmansdorf, e la sua intenzione di marciare il 12 settembre su Wèissenberg per soccorrerlo, si porta innanzi :all'attacco, e dispone perchè il XII corpo d'arm!ltil. alle ore 6, e il XV;JI[ alle f1;,liS 'abbiarro già oltrepassato la linfa degli avamposti. Avanzano: . La 23• divisione da Blosa sopra Soritz-Hochkirch; La 24' divisione e l'artiglieria ·di corpo d\lrmata da S.chieferschenke· (a nord di Blosa) sopra Waditz-Pomrnritzl; , . · La 32a divisi9rre e l'artiglieria di corpo d'armata .da Neu-Pnrschwitz sopra Kumpschut~-Drebsa; . .. · L'S· di·visicine da Purschwi tz sopra Wurtschen; La divisione di cava·lleria dà Klein Bautzen sul fianco sinistro. I

Partito dell'Est. ' . Il'pàrtito Est, il quale ha p~re avuto notizia dell:avv.i~i ~a.r~i ~i· un'altr"o corpo ,d'armata nemico alle 7,30 del mattino s1 l'lt1rera; la ,f O' divisione sopra Grodì't--z-J erchwitz; 1 ·fa 9• dhisione e l'artiglieria di ' corpo d'armata sopra Weissenberg; la H>,a divisione sopr•a ,Mal titz- Krischa; J' H • di.visione coll'artiglieria di corpo d'armata ~opra Lau titz·AIL èunnewilz; lh divisione di"cavalleria À •rimane presso al_nemico, eventualmente si ritira' allo Strohmberg, e, se obbligatavi, dìeti'ò l'alfl sinistra del VI corpo d'armata verso Lautitz. · · Saranno preparate posizioni di difesa ad est del LobauerWasser.

303 ·

In questo giorno persistè 1ìn pessim,o tempo, il ·quale impe· diva ogni vista lontana e bagnava il terreno a tal punto, che le · truppe potevano soltanto colla più grande difficolrà portarsi avan ti. Il.comandante rarmata dell'Ovest,'in seguito alla n·otizia che l'avversario aveva ahbandona:to Hochkirck e ritiravasi verso l'est, impi!!rtì l'ordine che il XII corpo d'armata si dirigesse sopra PeschenBreitendort e il XVfII corpo d'armata sopra Zschorna-Lauske. Ulteriori noti-zie fecero ritenére che l'avversario erasi ritratto dietro il Lobauer-Wasser. Il comandante l'armata, il quale erasi tenuto sulle alture ad est di Spittel, comandò allora una conversione a destra dell'armata e precisamente che il XVIII c6rpo d'armata avanzasse nella direzione Knappe Transchwitz e il XII sopra Lauske-Kitlitz e e•he ambedue si portassero avanti, tenendosi ali~ stessa altezza . . A.Ile ore 9 la 23a divisioné aveva attraversato . Carlsbrunn e la . 2ta Spittel, allorché presso il XII 1 corpo di' armata giun~e la fal,sa no tizia che colonne nemiche da Nostitz marciavano sopra Lauske. Esso decise perciò di piegare a sinistra; la_23• divisione fu diretta su Knappe e la 24• verso lo Strohm_berg. Il coman.daote dell'armata però trattenne quest'ultima a Spitt~l_a sua disposfaione. Il XVIII corpo d·armata alle ore 9 colla 23a divisione aveva passato Lauske e coll'S,• divisione si avv_icinava a Nieder-Kotitz, allorché gli giunse un ordine d'armata che gli ingiungeva di dirigersi a Knappe-Nostitz. La 32' divisione piegò da Lauske su Zschorna-Spittel, ma lasciò che la sua avanguardia continua:c;se la . marcia da Lauske sopra Nostitz. L'8• divisione avanzò da N!ederKotitz su Maltitzùlle 9,30 raggiunse la ferroviaWeissehbe!·g-Léi·bau, quando sopraggin,ise l'ordine del comando generale di avanzare' da Nieder-Kotitz sopra :Nostitz. Menti:e la divisione, in conformità di,quest'ordine, _di;ponevqsi a piegare al sud, ricevett,e vivo fnoc.o · da artiolieria nemica dalle alture àd est di . Weissenberg. Il movimento fu perciò arrestato; la divisione si spiegò sul pendio nord-es~ clello Strohm berg e la sua artiglieria da lì si pose a controbattere . , l'artiglieria nemica. L'armata erasi per tempo sottratta ali' avanzata dell'armata dell'ovest ritirandosi dietro il Lobauer-Wasser; soltanto _l'ala destr a,


LE llANOVRE JIIIPERIALI IN OER)fA.NlA

3(:)4

LE lUANOVf:-E llf PERIALI I N GERMANI A.

mentre ripiegava su Wurschen e Nechero era venuta, per breve tempo, in contatto coll'i nseguente avversario. Dietro il LobauerWasser furono prese ,le seguenti posizioni difensive: V corpo d'armata: la 1o• divisione sull'allura 206 a nord di Weissenberg sino all'altura 200 ad est·di Weissenberg~ · la 9° divisione e l'artiglieria di corpo d'armata a Krischa a di-· sposizione del comandante dell'armata · ' sulla linea Klein-TeltauVI corpo d'armata: la 112.. divisione .M anschwitz; 1·1i1• divisione sulla · linea Manschwitz altura 227· ' l' _artiglieria di corpo d'armata sull' altura a nord' di Altr,annewitz; !a divisione di cavalleria a Glossen; . 11 comando dell'armata sull'al tura 493 presso Klei n Tettau . Mentre le truppe erano ancora in marcia, giunse la notizia che . il nemico già annu·nziato presso Uhsmandorf non era ancora giunto a detta località, ma che erasi rivolto ad est. E. subito dopo pervenne altra informazione da Breslau che l' armata d'investimento erasi già assicurai~ con tro le forze nemiche provenienti da Guben, e perciò, ove questa non fosse direttamente minacciata, essa avev.a· piena libertà di gettarsi con tutte le sue forze contro il nemico che gli stava di fronte. ~ In seguito a questa notizia, il comandante dell'armata decise di avanzare di nuovo all'attacco, ed ordinò: Klei n-Tettau 9, 115 mattino. ' 1. L'av versario trovasi in marcia verso la spoI)da sud del Lobauer-Wasser. L'armata dell'est lo attaccherà. 2: li VI corpo d'armata passa il Lobauer-Wasser al sud di Maltitz. · Il V corpo d'armata . dirige la 9• divi~ione sopra Maltitz e Wasa ta di serkretscham e. la masu. Weissenberg lasciando una briO' 0 fanteria al nord di Weissenberg contro Groditz. L'artiglieria di corpo d'armata con una metà segue la 9a divisione, coll'altra metà la 1 o•.

l305

Devesi dirigere l'offensiva del corpo d'armala per modo che l'alà sinistra in ordine serrato sfili innanzi allo Stroh mberg. La divisione di cavalleria passa il Lohauer-asser a Klein -Radmeritz e marcia su Spiltel, avvolgendo l'ala destra nemica. {il'mato conte V. wALDERSEE. · Alle 9,40 l'artiglieria del V cor po d'armata apri il fnoco contro il nemico che compariva sullo Strohmberg; la g• divisione si portò colla ·I7• brigata a Wasser- Kretscham e colla 16• a ì\Jaltitz sulla sponda sinistra del Lobauer-Wasser, e si spiegò nella direzione di Sarka. La 20• br igata fanteria occupò Weissenberg e si spiegò (ore •10) ad ovest di quel villaggio si1i due lati della strada che conduce a Nieder-Kotitz. L'artiglieria della ·Ioo. divisione ~i mise in batteria sull'altura '186 ad ovest di Weissenberg. La 2,i a brigata con una brigata d'artiglieria era rima~ta ferma a Fel dkeiser, a nord di Wei s~enberg. Del VI corpo d'armata la 12· divisione alle ore 1O mosse avanti da Lautitz su Nostitz e alle ore 110, '15 l'H " da Grube. L'artiglieria dell'H • divisione alle ,J 0,30 erasi avanzt ta sul pendio ad ovest di Glossen, avendo dietro a sè l' artiglieria di corpo d'armata, e da quella posizione prese a cannone~giare l'av-. versario proveniente da Spitlel. L'a,:mata dell'ovest a quell'ora slava spiegandosi colJa 23• divisione sul la linea Krappe-Kittlitz. La sua ala destra rintuzzò un attacco della divisionedir.avalleria avversaria presso Kittlitz (ore.20). ta 320. divisione erasi portata per· Spittel a, Trauschwitz, ed ivi respinse la rn• divisione che erale mossa incontro. La 24° divisione stava sullo Strohmberg, pronta ad entrare nel combattimento. L'8• divisione erasi mantenuta nella sua posizione sullo Strohmberg. ·Era questa la situazione allorchè alle ore ·I11 la manovra ebbe termine. Lo Revue militaire, ad una particolareggiata relazione di queste manovre, fa seguire un rendic~n:lo assai bene compilato dei pareri, osservazioni e considerazioni espresse dalla stampa tedesca intorno alla medesima. · 1


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LE MANO'fRE IMPERIALI IN GERMANIA

La fanteria, dice la Reoue, non ba modificato la sua lattica degli anni precedenti. L'ordine in profon~ità continua a costituire la base della sua azione tattica. Talvolta però allo scopo di ottenere rapidamente la superiorità del fuo co, la maggior parte della fanteria è subito spiegata in dense li:1ee di tiragliatori. Spetln allora a1 capo responsabile (cosi alTerma la _Gazzetta di Jfetz) determinlre con pr.udenza le circostanze·nelle quali sia utile derogare al principiò deff ordine in profondità. Sebl3ene non vi siano prescrizioni riguardanti le fasi dell'attacco, purtuttavia talnni procedimenti, che sono il risultatò delle ma novre frequentemente fatte , se.mb,:ano generalizzarsi in tutti i corpi della fanteria ledesca. Senza costituire un metodo, questi procedimenti, possono riass umersi così : tenere a bada il nemico su tullo il fronte, scuoterlo colla potenza del fuoco, esercitare sopra un'ala una pressione trasformantesi in movimento avviluppante, passare alt'olTensiva generale tostochè il movimento di Oanco faccia sentire la sua azione, ese~uire l'attacco con masse di fanteria portale avanti in ·una formazione analoga a quella di un blocco quadrato. La catena av:1nza in linea spiegala sopra due righe· o soprà una sola, e si ferma il più tardi possibile, verso i 600 metri, peraprire il fuoco. Soltanto il tiro a volontà è considerato efficace, e sono escluse tulle !esorta di salve. La direziooe del tiro è unicamente riservata ai capitani. L'azione dei capi superiori si I imita a fissare lo scopo da raggi ungere, ad indicare le direzioni ·di marcia, "1 prescrivere l'entrata in ·linea delle riserve. L'approfittare .degli ostacoli è considerato come una preoccupa zione d'ordine secondario, secondo questa mass ima: <1 Dapprima. « l'azione, la protezione, non viene che in segnito. » Wirki.ing geht

vor Deckung.

Le divisioni di cavalleria, durante il corso detle manoYre im-. . periali. non hanno avuto che un còmpito di importanza secondaria; lo stato maggiore tedesco $embra aver rinunziato al loro impiego, durante· la · battaglia, come grosse unità di combattimento.

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LE MANOVRE IMPERIALI lN AER'MANlA

Sebbene ogni divisione di fanteri~ disponesse, della su_a_ caval. due re•,gimenti dell'arma furono talvolta raggruppati rn u_na iena, n . · · d. Il · dell'armata brioata provvisoria e riuniti alla dms1one ' cava aria . . • Uni batteria a cavallo rinforzava l'azione d1 codesta brigata .

* *

L'artiglieria ha sempre operato in grandi ~as~e .. Il 9. settembre, tutte le batterie della 32• divisione e dell'art1gltena d1 corpo del XVIII corpo d'armata furono riunite sullo Schaf Berg, al no_rd-est di Bautzen. L'indoman i ,1O, il generale von Walders~e ordinò .ta . n·one fra Kreckwitz e Neu-Purschwitz, delle batlene della 9 ~ flU I . · · d I V corpo d1 40• divisione, e così pure dell'arllgl ,er1a t corpo _e . . A 9. sulla linea Drehsa-Iladewitz trovasi rmn1ta tutta .armata. Il ·1 ..,, • ' • d J l'arti alieria delle divisioni 23", 24• e &2", e tutte le batterie e

l')

XVIII corpo d'armata. . diL'nrtiglieria, innanzi tutto, cer~a di trovarsi a convemente stanzÙ, di distinguere bEine il nemico e di non restare troppo in dietro dalla fonteria. La considerazione del defilamento non viene t che in secondo luogo. b 1 Le baLterie impiegano escl usivamente_ il ~iro diretto .. No~ sem r.a che l' artialierla abbia fatlo uso del tiro ind1rell?, cons1de1ato come un sempUce mezzo cui ricorrere, quando le circostanze non permettano ogni altra azione.

.•.. trasmissione degli ordini, ~~I I b1·ciclisti · furono impiegati nella · to, come unita · servizio delle ricognizioni e durante ·,I .com ball1men . ·• , as·ai tattiche. La trasmissione degli ordini è facilitata in u~a m1:.ura :, . . dalle strade eccellenti. -L' ,iii seuembre, il generale von ampia, . · I quello del genera e con . , Waldér:,,ee fa comunicare il suo. quartier · · · · sta b·1, ·t· VI r o d'armata, con posti d1 b1c1cl1st1 , t da due. . in dlle • co P . . . d. · n percorso d, 6 ch1chìlometri. La trasm1ss1one dei ,spacci, per u . \ometri, si e[ettua in ·15 minuti ('t ) · (JJ Rei.chrn;ehr elci 30 sottembre t 896.

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LE MANOVRE IMPERIALI IN GERMANIA

!!AfiovRE IMPERIALI I N GERMANIA

Pel loro impieg? tattico su,[ campo di battaglia, i biciclisti sono ri_uniti, in ogni corpo d'armata, in uno o due plgtoni della forza d1 due o tre ufficiali, alcuni sottnfficiali .e 25 a 35 uomini. L.' 8 settembre, u,no di questi plotoni riuniti alla brioata mista di c~valleria del V corpo d"ar.mata, pr;tegge la ritirata degli squa.d:~m sorpresi sulle altui·e dj Kreckwitz, dall'avanguardia d! ll'8a di-. v1s1.one. {< I biciclisti si spiegano sul limite di un tratto di bosco « e aprono il fuoco contro la fanteria sassone, la quale se ne lascia « imporre -da pochi uomini, e· créde Ja· posizione fortemente oc« c,upata (1 ) ». Il 9 un distaccamento di 30 biciclisti dell'armata dell'est, è attac~a to, presso Wurschen, da un mezzo squadronedi ussari sas· soni. I biciclisti mettono piede a terra, e respingono i cavalieri con un fuoco accelerato assai nutrito·. . L'indomani un gruppo di cirr.a 60 biciclisti del XVI{I corpo di armala impedisce a Nieder-Gurig, i[ passaggio della: Sprea fentato da un distaccamento della cavalleria nemica. . Dur~nte il primo periodo delle manovre, questr piccoli gruppi , di frequente add.etti alle avanguardie di fanteria e alle divisioni di cavalleria, · rendono importanti servizi; così apprezzati dal gior- , na!e _la Po~t dell'H settembre: << Questi gruppi attaccarono soventi ·« con efficacia importanti distaccamenti di cavalleria. Le macchine « er:ino lasciate sulla strada, sol.lo la protezione di alcuni ·uo~ini. « gli altri bicièlisti si slabiliyano in una località conveniente per <e tirare. L'avvers_ario dovette sp~sse volle prova;·e l'impressione « di avere innanzi a sè forze importanti di fanteria ». Per co~t1·0, l'H e '12 settembre, le pio 0 gie persistenti la degradazione delle strade paralizzarono l'azione. di qnesti distaccamenti, e impedirono loro ·.ogni servizio. Queste due . giornate sembrano dimostrare che se i biciclisti hanno talvolta· prestato un concQrso prezioso alle divisioni di cavalleria non potrebbero però- in alcun.- modo sostituire la loro azione a quella deila ca' valleria. « Giammai _i biciclisti rimpiazz-eranno la cavalleria, anche quando. fosse adottata una macchio~ pieghevole del sistema francese •

(t) La Post

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del 3 novembre t896.

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Gérard . Trascinare una macchina at~ravèrso i oampi o so~pende_rla . al dorso è faticoso tanto quanto portare lo zaino. Supponiamo ' dei biciclisti che percorrano un terreno senza fondo, essi resterebbero per istrada » (iJ).

Riassumendo, le manovre imperiali del 11896 mettono nuovamente in rilievo lo ·spirito dell'offensiva all'estremo çhe anima i comandanti di tulle le unità, il disuguale riparto delle forze sul campo di battaglia, gli spiegamenti veloci e l'azione a massa di tutte le armi sopra una parte del terreno dell'azione. Dall'8 al ,t 2 settembre ciascuna del le due armate prende l'of· fensiva, marcia dritto sul nemico e si sforza di schiacc~are l'av" • · versario con sforzi concentrici. -T~stochè una colonna incontra , resistenza , il comandante dà le sue istruzioni e si astiene dall'intervenire nel combattìmento eccettochè col giuoco delle riserve, ben sicuro che la truppa farà quanto meglio saprà per compiere la sua miss_ione. Le colonne vicine :marciano al cannone e · s1 t,;forzano di cadere sul fianco dell'avversario. Nello spiriro dei generali tedeschi questi mezzi d'azione semplici, audaci e violenti . debbono produrre, allorché riescono, grandi risultati; e sembrano .presentare vantao(ri in un esercito nel quale lù spirito d' iniziativa è coltivato c~~ cura in cui ooni ufficiale mediocre è eliminato dalle file dell'esercito, dove tutte le unità ricevono un'istruzione u·ouale e la confidenza del .superiore nei talenti e nel carattere suoi subordinati è eretta allo stato di principio. Ma· se, a seconda delle tradizioni delle guerre del '18·1_3 e del 1870 l'offensiva resta la sola forma di combattimento, 1 gene-rati ;edeschi sanno appr~fittare della forza che ritrae _la difensiva dalla portata delle nuove armi, per tenere con poche truppe . una posizione artificialmente rinforzata, ed otlenere con q_uesta economia ·di forze, una superiorità schiacciante sul!' altra parte del c~mpo di rattaglia. '

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(t) Gazze-Ua

ài ,ll etz del 7 ottobre t896.

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L''l ·1 setlembre l' Imperatore occ1Jpa colla ,1o• divisione ttn't linea difen,siva di _5 chilometri s,ul Lobauer Wasser, e co()'li altr'i tre q \}arti ~elle' sue forze riunite so.pi·a una fronte rid~tta di 4 chtlometrr, flttac.ca con.centricamente e colla massima enerO'ia l'ala destra nemica. To~tochè -le truppe sasson i sembrano scos;e la ~ivisione lasciata sulla difensi;n , abbandona la sue po, iz io~~ fo'.'.tl?ca ta e procede essa pure all'attacco giusta il principio di W1I11sen; « Esse.re in posizione è a1Jere la facolta di muover~i ». . Nel!o st_~sso momento l' attacco concentrico si risolve sull' ala d1fens1va, ·rn un vero attacco di fianco. , · ..Questo ?ene~e d~ operazione risponde agli insegnamenti dei prn rec~ntl scr1ttor1 tedeschi: « È certo, dice I' Honig (1), che n~'.lo. ~viluppo de!l.a potenza del fu?co, il movimento avvil uppante dn ~1 ra sem~'.e piu la regola nell esercito tedesco. E questo ci sar~ tanto pm vantaggioso, inquantochè il nostro fuoco di fan- · terra ~a almeno triplicato dall'ultima guerra, mentr'e quello della fant~r1a fr~ncese ha aumentato soltanto in · minime propor2;ioni . Nel.I avven~re, qu~sto movimento, non solo lo si. eseguirà., ma sara compiuto ne, modi migliori possibili ». · Stabil.ire solid·a ~ente un quarto delle sue forze sopra una linea ~antagg,osa, lasciare che l'avversario si spieghi contro questa lrne~ e cadere colla massa principale. sovra una parte e sull'al11, nemica; t,de ·sembra essere . il procedimento costante offerto dal. · l'Imperatore come. esempio ai suoi generali.: Queste le considerazioni del la Rev~te llfilitaire, che stimammo interessante riportare.'

. Pr_ima ~i ter~in~re però, ci sia con,cesso di r~ ancora fJualche pa1ola 1?to'. 11~ ;:i li az1on~. d~lla cavalleria in codeste manovre; imperocc.he c, ed1amo che c10 sia non solo utile ma al tamente istrutti.vo. L. operato ~~Ila , cavalieria fu. oggetto da parte della' stampa tedesca non mrl1tare ed 10 special modo dell'autorevole Gazzetta della Croce_ (Kreuzzeitun,q) di molti e notevoli ap.punt· L? ffi · ·t · ·· JJ' / · I. ll CIOSO i'lfi ttar- '' oc 1 .enblatt se ne. commosse · -· . , r·1 tenendo che 1·1 se_vero· gru (!) Nnn'i'eri HO e

ii~ dello scorso dicemùre :1896.

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LE MANOVRE lMP&R_IALl IN GERMANIA

,LE MANOVRE lMPERiA LI IN GEBMA~IA

dizio, sebbene espresso da uomini no.u tecnici, potesse pur tuttavia nuocerre al buon nome dell'arma, e de' suoi comandanti. E il 1Jfilitèfr- Wochenblatt pub bi ica ora un n~tevole . articolo, scritto evidentemente da persona assai competente ( 1)., nel quale, pnr non negando che potevasi fare di più, · mette in rilievo le. cause che condussero a .cotale risultato, e che faci lmente potr~bbe rip-et~rsi nelle venture grandi manovre· èd anche - ciò che sa-' rebbe assai doloroso - in g1:1.erra, qualora non si cambiasse metodo nell'is.truzione dei grossi corpi di cavalleria. L'articolo del .ttilitèir Wochenb latt è assai importante perché il1!· prontato a grande senso pratico, e mèriterebbe d'essere conosciuto da tutti coloro che s'int.eressano delle cose riguardanti la cavalleria. Ne spiace che per la sua lunghezza non e.i sia permesso di qui riprodurlo: epperò ,ci sforzeremo non di riassumerlo che s'a1;ebbe impossibile, mfl. di ril evarne i punti._più salienti . , La direzione della mano,vra aveva destin0:to le giornate del1'8 e 9 settembre pel servizio di esploraz ione, ritendo che i due partiti non si sarebbero trovati di fronte che il giorno '10. Nel fatto, per le lunghe e veloci . marcie compiute da ambed1~e le truppe .avl'ersarie, esse scontraronsi già nel giorno 9, ma·cionondimeno · la cavalleria ébbé tutto I' agio di eseguire . la propria 'àvansc.o,perta . . · E qui non possiamo a meno di entrai·e in qualche particolare -in vista della grande importanza dell'argomentq. Il partito ovest spinge innanzi la sua divisione di cavalleria ·coll'incarico di coprire tutto il fronte di marcia e assumere informazioni sul nemico. La massima libertà è lasciata al comandante la divisione~ è alla sua iniziati va che spetta di determinare la dire· zione e gli ohbiet1ivi di marcia. La divisione . di ca,;alleria dell'ovest si porta quind i r.elerel'llente avanti, e in breve, allontanatasi · di molto dalla propria fanteri a, resta intieramente app.oggiata alle sole sue fo rze. · Il Militar Woch enblatl loda, e· ci sembra ben giustamente , questa maniera d'impiegare la cavalleria, e dice che r,elle esercitazioni di pace è impos~ibile di stabi lire il crnòpito di u·na di1

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Unters1ichwir1en iiber diè- Taktil,, dei· Zul:unft.

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LE MANOVRE IMPERIALI IN GERMANIA

· visione 'di cavalleria ·in modo più interessante · e conforme agli scopi di guerra. U 'partito dell"est : opera davvero afÌ'a'tto' differentemente. 11 suo comandante, generale von Waldersee, spinge pure innanzi la sua cavalleria, anzi non solçi la divisione. di cavalleria ma pur anche due reggimenti della ca.valleria divisionale, che prov.visor4emente r iuni ~ce in brigata; ma anzichè lasciare piena libertà ed iniziativa · ai. comandanti della cavalleria, fissa· loro invece la direzione e &ali . obbiettivi di marcia, e la fa seguire da vicino da reparti di fanteria che le servnao di appoggio . . ~;; un metodo diametral:mente opposto da quello seguito dal còmandante il partito ovest, ma che per altro diede ottimi risultati; e· rese difficile alla cavalleria avversaria di compiere il suo 'mandato. E notevoli sono le osservazioni del 1llilita1· Woche,nblatt a questo riguardo. ,· « È a vedersi, esso dice, ·se in guerra si potrà se.mpre agire « così: ·In ogni modo, nelle esercitazioni di pace,. quandò il capo «· della cavalleria ha piena libertà di movimento e rimane alfi« dato soltanto alle sole sue forze, ha maggicire o~càsione d'i«. struirsi e, date certe condizioni, di cons~guire ·più grandi ri« sultati. : . « Sarebbe anche da esaminare se sarebbe stato pratico che 1a « divisione della cavalleria dell'ar.mata dell'ovest fosse stata legata << ad un prefisso ob,bi etti vo qi marcia. Io credo di no. Il coman« dante superfo~,e dell'armata dell'ovest non poteva prevedere sip « dove fa sua divisione di cavalleria avrebbe potuto arrivare .... }> L'argomento invero è dC tale im'portanza che a malincuore ci · asteniamo dall'approfondìrlo; e così pure non è qui il caso di eslénderci in maggiori apprezzamenti e tanto ineno di sentenziare quale sia la migliore delle due differenti maniere con cui fu impiegata la cavalleria nell'avanscoperta. · A noi basta d'aver rilevato cotes~i falli, i quali, ci sembra, tendono a sollevare una questione che ritenevasi compiutamente risolta: quella èioè della piena indipendenza della cavalleria nel servizio di esplorazione . . -

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MANOVRE IMPERlALf 1N GERMANIA

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Ma andando avanti, -troviamo ancQra che s;lta fuori altro quesito, IlOn meno importante del precedente. e che, come lo stesso, .credevasi definito .. A .cominciare dal nostro regolamento sul servizio di campagna, ancll'e tutti quelli de' principali eserciti europei, ~anno accettato il principio, che primo obbiettivo della cavalieri.a in avan~coperta debba essere quello di ricercare la cav.allena avversaria .e di ba,tterla, per avere di poi campo li~ero per eseguire l'esplorazione. , Ma in queste manovre ·avviene precisamente il contrario ; i~ aiorno 8 le due cavallerie stanno di fronte I' una all'altra e s1 :cambiano cannonate. È adunqne da aspettarsi un grande combaLtiment.o di cavalleria. Per contro, la' divisioµe di cavalleria dei' partito ovest, avendo riconosciuto che le stà innanzi. tutt~ la cavalleria nemica, si ritira sulla Sprea, e ne o-ccupa ·' van passaggi, apprestandosi a difender.li ad oltranza sino all'arr(vo d.ella propria fanteria. Ed anche la c.avalleria d~l' est_ nulla rntraprende di serio per molestare ravv.er:sario, e cos~rmgerlo- ad arrestarsi ed a combattere. . l\'la alle du.e cavali.arie nemiche ,import.ava anzitutto di assicurare !;effettuazione del loro, mandato (per .la cavalle'ria dell'oves~ · la conservazione dei passi della Sprea, per quelli deH' e~L l' occupazione della linea del Lobauer-Wasser); epperò i l9ro coman·. dariti ebbero pienamente ragione d'operare come hanno fatto. Frattanto il Militar JVochenblatt d.ice.: «.Sino allora i due coman.dariti banno a,gito · secondo ,il pri.ncipio che il combattimento debba e5sere l'ul.timo mezzo . cui ricorrere. Se nelle guerre future, nelle quali fo(se j capi della cava_lleria ~ell,liCa sar.anno del parere, che per compiere, l' avapscoperta b1s~gna -dapprima , rigettar.e la cavalleria ·déll' ::i.vversario, si ?otrà evitare il combattimento, è una domanda cui noi). si , può nspoµdere. . « Non si deve risolversi . al combatti.men~o , per la s.ola volonta del!~ ,lotta. ma sibbene dopo aver ponderato sapientemente e tranquilla~ente quali ·.vantaggi procurerà un vittor.ios.o successo alla situazione generale, e quali danni, per contro, ne potrebbero venire, quando si fosse battuti e perciò non si fosse più in grado di disimpegnare il mandato speciale rice;vuto.


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LE MANOVllE Ul•PERIALI I N GER!llANJA

Il comand,inte dijila cavalleria deve pertanto conservarsi in ogni caso la libertà d'azione. Egli deve imporre la legge al nemico, approfiltare dei suoi errori, ed essere sempre pronto, presenlandosi un momento propizio, ad affrontare con audacia la decisione. ~ Ma l'esplorazione deve mai rallentare od essere interrotta, anche qnando siasi deciso di venire ad una ri soluziohe LatLica oppure vi si sia coslreLLi. « I repàrti di esplorazione debbono, di continuo, fare il loro dovere ed anèbe quando siasi venuti a contatto colla cavalleria nemica, non debbono lasciarsi distogliere dal loro compilo principale di raggiungere e riconoscere la massa del nemico. « Questi compili possono soltanto essere disimpegnati da grosse forze. Il fissarne la forza: se cioè vi si debbano impiegare iutieri squadroni, ovvero dei plotoni od anche meno, dipende dalle circostanze e dalla missione speciale affidata al reparto. .« Come sarebbe un errore l'impiegare iutieri squadroni per l'esplora~ione durante il combattimento, così sarebbe pure erroneo, l'inviare a grande distanza, e per parecchi giorni, un urtìciaJe con soltanto pochi soldati, nell'idea che inosservato dal nemico gli sarà assai più.facile eseguire l'incarico afQdatogl i ». È affatto sµper=fiuo voler notare l'importanza di queste considerazioni, cui ci associamo compiutamente, ma che contrastano per la maggior parte colle idee accettale al riguardo. E per terminare coll'avanscoperta, diremo soltanto che da ùna parte e dall'altra furono prese le più accurate e minute dispo.sizioni, affincbè fosse assicurata la pronta e celere trasmissione delle notizie spedile dalle pattuglie. k que;;t' uopo s'impiegnrono posti di corrispondenza, ordinanze a cavallo, e soldati montati sullll, bicicletta; e questi ultimi resero oltimi servizi non solo nel portare notizie ma ancora nella dira~azione degli ordini, nel :collegamenlo delle brigate, ecc., in tutti quei servizi insomma pei quali importava di risparmiare i cavalli,. Passando all'impiego della cavalleria sul campo di battaglia, sta di fatto che la sua azione si fece assai poco sentire, ed è specialmente questa limitata azione che fu oggetto di critica. L'articolista del Jtilitiir Wochenblatt ammette che gli appunti ·mossi non sc,no privi di fondamento, ma ne spiega la ragione. «

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I reggim enti , e~li dice press' a poco, destinati al~e ~ano.vr~, sono preventivamente riuniti in divisione, ed ~serc.1tat1 dar nspettivi capi, ma questo aVYiene s~\la ~iaz~a d a~'mt con u~ ~e: mico seanato cui si accorda p~ca hberta d1 movimento. S1 ap prende ~osi a passare celeremenle da ùna formazi~ne adun'altra, e altresi n spiegarsi prontamente. Tale prep~razrone però non basta, poichè nè i capi nè la. truppa ~u.lla :1, ap_pren~o~o eh~ . li metta in grado di frontegg iare quell infimla d1 cast, 1mpre vedibili ed improvvisi che poi avvengono alle manovre, e~ avverranno tanto più ,n guerra vera. Oi qui .l'incerl~zza e I mdecisione, e ,per risulta.lo l'inazione su.I campo d1 _battaglia. · Non sapremmo invero come si possa me~ho mette_re a nudo una piaga, che tocca davvicino la cav~llena . ~edesca ma. dalla quale non vanno però immuni - e. osiamo dirlo senza timore di andare errati - tutte le cavallene europee. . Se è vero il dallo che in guerra sì può fare soltanto quello che si è appreso in tempo di pace, esso, indubbia~.ente;. vale ~ cento doppi per l'arma di cavalleria. Se pert~nt_o s1 ha l.idea dt ~impiegare arossi corpi di cavalleria sui campi d1 b~Uaglnl non. basta cono:cano a fondo le evoluzioni regolamenta~1, ma è ~estieri prendano parte di sovente grandi a m~novre d1. cavaller.,a _a partiti contrapposti, sopra grandi spazi ed m terreni sco.nosc1ut1. E bi soana ancora che la direzione dP.lfe mirnovre sa_ppta escogitare le più svariale situazioni, alrinchè le m~novre nescano veramente pei comandanlì, per gl i ufficiali tutlr e per la truppa, la vera scuola della guerra. 'E con questo, professando la nostnt ammirazione per la cavall·eria tedesca, abbiamo terminato. B. D.


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1L GENERALE RAFFAELE CAThORNA .

fcrnazio Pettinenao che era allora capitano. Ebbe l'incarico di istruire ilncorpo degli za;patori e minatori, o per dire meglio d( ordinarvi i serviti dell'artiglieria e del genio necessari per formare la divisione fombarda. Il governo provvisorio di Lombardia lo nominava mag·. giore 1' 11 maggio 1848, cosicchè egli con quel grado potè condurre ,in campagna il battaglione del genio da lui stesso ordinato. Nell'intervallo tra la campagna del 184'8 e la ripresa delle armi neU8-i 9, venuto in Piemonte colle truppe lombarde, egli dedicò i suoi servizi presso il Ministero della guerra i_n qt1el periodo di riordinamento e di febbrili preparativi che fu l'inverno tra il 18i8 e 184:9. Allo scoppio della guerra gli fu dato l'incarico di recarsi al quartiere generale austriaco per denunciare l'armistizio. Presentatosi al maresciallo Radetzky il ,1;2 marzo, gli rimetteva il dispaécio ministeriale con cui la tregua era disdetta pel ventì- a mezzodì. Il 23 era lutto finito sui campi di Novara, .e. la partita rimessa a dieci anni più tardi. Nell'aLLesa il_maggiore Cadorna chiese ed ottenne tln congedo e ne approfittò per recarsi in Algeria e seguirvi come ufficiale di stato macrcriore nel ,quartiere ~enerale del Saint Arnaud le operar>o zioni della Kabilìa. La croce della legione d'onore, datagli per ,decreto del Principe Napoleone presidente della repubblica franeese il 7 agosto ,185 1, fu testi monianzà. della condotta e bravura <la lui spiegata. durante la campagna d'Africa. . Tornato in Piemonte coll'esperienza acquistata sul terreno di · battaglia trovò po~to· nel 118° reggimento fanteria, quello stesso in , ~ui aveva cominciato la sua carriera di ufficiale. 1 1

1-L GEN.ERALE RAFFAELE CADORNA

NATO

9 FEBBRAIO 1815 IN MILAl'iO -

MORTO

6 FEBBRAIO l.897 IN TORINO

Il nome del generale Cadorna non 'si unisce solamente alla fama di ·uno dei più importanti tra gli avvenimenti deHa storia attuale, la scomparsa dell'ultimo dominio ecclesiastico in Eui·opa, ma accompagna le pagine più _notevoli nelle vicende del nostro risorgimento politico.

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La sua famiglia è di Pallanza: il padre era colonnello nell'esercito piemontese, ed il fratello fu tra i principali uomini di ·stato del Piemonte e<i ebbe perspicua parte nei difficili tempi in cui si prepararono le future sorti d'Italia. Raffaele era stato nell'accademia ,militare di Torino tra il '1825 ed il 1832-; il '13 luglio 1833 fu ·ammesso come/ soldato distinto nel 11° reggimento della brigata Savoia, ed un anno dopo ebbe le spalline di sottotenente. Il 1° febbraio 1840 era chiamato <lai 14° reggimento (ove fu trasferta il"2 aprile 1834) a luogotenente net genio. Passò capitano il 20 febbraio 11846 e tale lo trovarono gli avvenimenti del 1848: In quella 9ccasione in cui dagli eserciti italiani esistenti ed in formazione erano chiesti a quello del Piemonte istruttori, ricorrendo per averne consigli e direzione all'esercito mer.itamente stimato come il migliore d'Italia, il Cadorna andò a Milano insieme con 1

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La campagna di Crimea fu occasione di p,rova per l'ese.rcito piemontese, e di promessa per la futura guerra d'indipendenza. Il Cadorna, allora maggioré del '18° reggimento, . vi prese patte - come -comandante dèl battaglione di quel reggimento che apparteneva alla 5• brigata provvisori'a sotto gli ordini del colonnello, poi :generale, Mollard. La brigata ebbe occasione di concorrere alla battaglia della. Cernaia. ~0

~ AJ';il'iO XLII.


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IL GENERALE RAli'FAELE O.ADORNA

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IL GENERALE RAFFAELE CA DORNA

All'alba del ,t 6 agosto 11855 mentre il battaglione dei bersaglieri, comandalo dal Chiabrera, dava il cambio.., a quello del 16~ che era agli avamposti, tulti due furono presi a cannonate. 1· esercito russo, avanzatosi nel cuore della notte per sorprendere il campo francese, aveva urtato nei vigili avamposti Piemontesi. Mentre sviluppayasi il combattimento, rapida schieravasi per sostenerl0, la 6..8 brigata, cui appartenevano i due battaglion i, ed accorreva per appogg iarla la 5• venendo dagli accantonamenti, innanzi a~ quali trovavasi in armi come era l'uso ogni mattina in quell'ora in ' cui parevano più facili le sorprese. È saputo che la vigilanza dei piemontesi ed il comballimenLO da essi iniziato diede tempo alle divisioni francesi, sulle qual i. veramen te diri gevasi più poderoso l'urto dei Russi, di schierar si, sicchè esse arrestarono e poi respinsero il nemico, i cui progetti, furono così sventati. Il battaglione del Cadorna, rimasto come riserva n guardia de l ponte sulla Cernaia, mentre il resto della brigatat passato il fi ume, -concorreva alla furios a ballaglia, non vi ebbe gran parte tanto pi ù che andata a male la sorpresa fu dai Russi troncato il combattimento. TuLLavia la fronte del magg_iore fu sfi orata da un proiettile che. gli produsse una leggera conLusione. L'opera del maggiore Cudorna fu frequentemente utilizzata in Crimea per ·1a costruzione dei lavori di fortificazione, ed ern stata diretta appunto da lui la c·ostruzione dì un'opera sulla posizione avanzata dello zig-zag oltre la Cernaia, quella su cui avvenne !;urto tra le colonne russ~ e gli avamposti piemontesi nel giorno della battaglia. Perciò quell'opera portava comunemente il nome del maggiore che aveva inteso alla costruzione. Fu anche affidata alle cure del Cadorna la costruzione dì una decina di chilometri di ferrovia o porn più tra }l porto di Balaclava e gli accampnmenti di Kamara ( I ). Ad opera compiul::b il generale La 1larmora, non prodigo certamente dì lodi, « si « credette io dovere di dimostrare al maggiore Cadorna la sua 1

(il Nel recente li bro del MANFRl!:Or, La spedizione sarda m C,-imea nel 1855-5 6compilato sui numerosi documenti contenuti nell'archivio del co:110 di stato maggiore sono de.1critti con maggiori parli;olarita i lavori di questa ferrovia in111rovvisa1a li per l i in un'epoea in cui t,t li imprese non eran1 ancora com uni.

« soddisfazione per l'abilità e lo zelo con cui diresse siffatt i la« vori. > La croce mili tare di Savoia datagli il 12. giugno 1856 1

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confermò l'encomio del generale e premiò la infaticabile opera de l maggiore durante tuLLa la campagna. + +

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Passato momentaneamente al 2° reggi mento granatieri il ,1'> agosto ,1858, fu. trasferito nel corpo di stato maggiore il ,12 marzo 1859.

La sorte che aveva tenulo in seconda linea e quasi in riserva il Cadorna col suo baLLaglione nella baltaglia della Cernaia, lo pose in prima ·linea ed anzi all'avanguardia nella maggior battaglia della guerra del •1859, sicché a lui avvenne di sostenere il combattimento con cui fu iniziata la battagl ia di S. Martino. Egli era allora tenente colonnello dal 116 marzo, e capo di stato maggiore della divisione Cncchiari dal 24- aprile . Si sa che la battaglia fu inaspettata ed impreveduta. Gli A.uslri aci credevano che l'esercito alleato dei Francesi e Piemontesi fosse oltre l'Oglio, e questi credevano l'austriaco oltre il l\'lincio. La battaglia avvenne su quel terreno appunto che ambedue gli avversari ritenevano sgombro. Riportandosi però a quanto 'era avv_enuto undici anni prima, il qnarLier-e generalo piemontese aveva preveduto che in quel giorno dovevasi dalle sue divisioni, poste all'ala sinistra della fro nte che avanzava, urtare contro i forti di Peschiera . Sicchè ritenevasi, che l'operazione di quella giornata dovesse essere, -dopo alcune ricognizioni preliminari , l'avviamento alle prime mosse per l'investimento di quella fortezza . E con tale criterio, il quale era adatto finchè non se ne sapeva nulla della mossa che contemporaneamente facevano gli avversari, furono dati gli ordini. Il Cadorna fu incaricato di una di quelle ricognizioni e proprio di quella che movendo da Lonalo e dirigendosi su Pozzolengo venne a dare di cozzo nell'VIII corpo austriaco del Bene deck che da parte sua aveva ordine di marciare da Pozzolengo verso Desenznno. Alle 3 del mattino la colonna composta di due bauaglioni, (1'8° dei bersaglieri ed il 2° dell'H di uno squadrone di Sa0

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lL GENERAl,E RAFFAELE CADORN~

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}uzzo (il 1°), e di una sezione della 7• da battagli~, usci_va dagli accampamenti. Arrivata per la strada Lugana all'mcroc1q della ferrovia sentiva sempre più distinto il rombo del cannone sulla destra. Cominciava il combattimento di Madonna della ~copert~ e più a destriì ançora si appiccava la battaglia di Solferino. La colonna passò sotlo le alturè di S. Martino, che più tardi furono tenacemènte disputate prese e ripi"e$e per parecchie volte. Nessun segno del nemico e nessun sentore nemmeno su~le alture di S. Giacomo e Monte Ingrana, che sbarravano la v1~ per la quale il Cadorna dirigevasi su Pozzolengo. Q_ua?do la cplonna fu ai piedi di qùasle colline cominciarono le fucilate ~alla _vetta. Erano, le estreme avanguardie del corpo d·armata austriaco e coronav~no la linea delle allure prima di decidersi ad .avventur arsi al piano. L'-8° bersaglieri respinse il velo dei cacciatori austriaci, ma tutto all'intorno schieravasi il corpo d'armata, le, , artiglierie aprivano il fuoco, nove brigate vedevansi pronte ad appiccare il combattimento tra \e-colline e Ppzzolengo. La sottile colonna del Cadorna, lontana dalla divisione che solo allora muoveva dagli accampamenti, dovette Jentament~ c·oÌl).inciare la ritirata. prestandosi man forte l'un l'allro i due batta?lioni: ~a sezione d'artiglieria li appoggiava come· poteva meglio. -Ma I n~mici àurr{entavano e stringevano dappresso quelle ' truppe. Il ~enerale· l\1o\lard·, comandante della 3' divisione che allora arrivava su, qnei campi, staccò un battaglione dell'8° ,a rincalzq ed alla chiesa di S. ·Martino fu fatta resistenza quanto bastò per raccooHere le tr.uppe del Ca~oroa all'argine della ferrovia. Le forze l".)soverchianti dégli Austriàci arrivarono sulle colline di San Martino;, prima che vi giungesse il ~rosso della 3• divisione, l:e 'po che truppe piemontesi che vi erano furono costrette_a dare adcltetro, cominciò la contrastata battaglia. . È notevole che pochi giorni dopo, il 29 giugno, ancora uila colonna gt1idata dal Cadorna fu all'avanguardia.del passagg,io dei M!x;icio ed a Salionze coprì la gettata del ponte per il quale dovevano passare le . divisioni che completavano l'investimento di Pesr,hiera. La promozione per merito a colonnello, premiò .la corag~ giosa ed intelligente condotta del Cador,na nella . giornata d1 S. Marlino.

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Di nuovo l'opera di ordinamento attrasse il Cndòrna, che passò . al servizio del governo di Toscana, e 'col grado di maggiore ge- · nerale cui fu nominato il "3 ottobre 11859, vi ebbe l'incarico ài ' il Ministero della guerra. ' reofere l'.>v ' La situazione era grave. Nel settentrione l'esercito austriacò padrone del Veneto e fortemente trincerato dietro le fortezze del quadrjlatero e dietro il Po : a mezzogiorno l'esercito pontificio che andava ingrossandosi di quanti il misticismo religioso, le passioni politiche e la mania di avventure spingevano allora alle armi in ·Europa, le sorti dell'Italia centrale incerte per la caduta di quattro governi, i volontari italiani irrequieti sotto l'impulso dello splrito unitario che li spingeva a compiere la interrotta impresa nazionale, la diplomazia europea oramai sulla guardia per un movimento che l'aveva sorpresa e non aveva limiti prevedibili, e non ostante tutto questo gli uomini d'allora pieni di fede nell'avvenire 'non esitavano sulla via che si erano -tracciata. Quando Ricasoli presentò ~l : re Vittorio Emanuele il plebiscit<> dell'annessione della Toscana alla risorgente Italia; il Cadorna poteva essere oroo,rlioso che all'opera sua si dovesse l'aumento dell'esercito ~ " italiano con parecchi reggimenti formati e pronti ad entrare in campagna. Pochi mesi dopo alcuni di essi infatti entravano a costituire l'e.serciÌo che fece la guerra delle Marche e dell'Umbria. Il Cadoroa fu durante quella campagna comandante della 33• divisione la quale era incaricata di mantenere il collegamento tra i due corpi d'armata uno dei quali seguiva la marina e l'altro l'interno della penisolà. Le marce dei suoi reggimenti furono ammirevoli e degne di memoria per la lunghezza e per l'asperità , dei luoghi traversati. Richiamato, q:ianclo fu a Colfìorito, per cadere sn\le spalle dell'esercito pontificio del Lamori cière e concorrere a tagliarlo dalle comunicazioni con Roma, l'arrivo della divisione a Maceri ta ebbe inlluenza sul risultato ;trategico delle operazioni del Cialdini, le quali furono decise dalla battaglia di Castelficlarclo. ·Nella presa di Ancona la 113• divisi(lne fu incaricata della presa di porta Pia e del Lazzaretto. La gran croce de\l"ordine militare


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di Savoia consacrò i servizi resi dal CadÒrna e dalla divisione comandata da lui nella brillante campagna, · una di quelle delle quali potremmo giustamente vantarci .

"' ** _ ella campagna del ·I 866 il luQgotenente generale Cadorna ebbe il comando della 17• divisione, una delle ollo che formavano il 4° corpo d' armata, incaricato di passare il Po, guidato dal Cialdini. Il passaggio era fissalo per la sera del 25 giugno, cioè dopo che una seria dimostrazione fosse stata fatta s·ul Mincio. I ponti dovevano essere gel.lati su quel tratto. del Po in cui connuisce il Panaro . Per la sera successiva Cialdini contava di ·avere sette delle sue divisioni e due brigale di cavalleria tra l'Adige ed il Po. Gli ordini per passare uno dei principali fiumi d'Europa, e per manovrare sette divisioni sul terreno spezzato da canali sul quale dovevano raccogliersi per passare poi l'Adige, erano stati d.,ati. Il 25- le truppe erano · adunate intorno a Bondeno e pronte al passaggio. Molta cautela ed una romorosa avvisaglia della ·20· divisione assai più a .valle, nell'isola di Ariano, dovevano indurre _il nemico in errore e rendere più facile l'impresa tenuta per una delle più considerevoli che un esercito potesse tentare. Un energico e calmo proclama di Cialdini interpretando i .sentimenti delle truppe, desiderose di far libera la Venezia, (( terra non austriaca .ma altamente italiana » le animava agli imminenti sforzi. Se non che, un'improvvi sa chiamala raccolse in quello stesso giorno a rapporto i comandanti delle divisioni più vicine per esporre lor'> le scure notizie venute dal Mincio ripas.saLo dal le divisioni del La Marmara nella notte susseguen te a-Ila battaglia di Custoza. Nessuna notizia poteva giungere più inaspettata e dolorosa di quelle. Rapido dovette parlare il Cialdin i ai generali riuniti intorno a lui, e conci talo esponendo i fatti, chiedeva e quasi suggeriva il da farsi. La perduta certezzà che l'esercito dell'arciduca Alberto fosse tenuto a bada fino al 26 per aver mano libera sull'A·dige fino al' '29, il timore di vederlo irrompere da Borgoforte

parevano rendere necessaria una decisione: la dubbiosa èonoscenza di quanto era avvenuto sul l\'lincio, la sorpresa dell'inaspettato ,evento facevano difficile il determi narl a. Una grave responsabiUtà verso i futuri destini del paese pesò in quei momenti sui ~omandanLi di divisione raccolti intorno al Cialdini. Al Ca<loroa venne impetuoso il suggerimento del partito più audace e non fu inteso od avvertito. Mancava al convegno il generàle Medici ,per il quale Cialdini, abitualmente ripugnante ai consigli ed ai suggerimenti, aveva grande considerazione : non avrebbe potuto venire per la distanza in cui trova vasi colla sua divisio ne. Prevalse ,il giudizio più prudente e Cialdini avvisò senz'altro che era quell" -anche il suo, ma volle attendere notizie ufficiali per tradurlo in allo. ,Mentre continuavansi gli appan~cchi per il passaggio furono preparali gli ordini per retrocedere fino su Modena, e nella sera .furono emanati e posti in atto . L'offensiva fu ripresa dopo dieci preziosi giorn i di tenten namento, ed allora, procipiLandosi gli avvenimenti politici in modo affatto imprevisto ed imprevedibile, vol easi che l'armata di spedi,zione guidala dal Cialdini avesse le ali, traversasse rapidamente ~I Veneto, ovè ogni fiume era cagione di fermala e di difficoltlL perchè gli Austriaci nel i·itirarsi avevano rollo i ponti, incalzasse ,jl nemico, passasse l' Isonzo, toccasse le A,lpi, si spingesse piu 10nan1.i. Perfino gli uomini di Stato, sotto l'aculeo dell'opinione :pubblica esaltala fìno al fanlastico, deltavano pian i corrispondenti: ~ il corpo di spedizione con iofaticate marce cercò di accon tentare f opinione pubblica e gli uomini di Stato e non vi riusci, nè poteva ri usc.irvi. Precedeva come avanguardia il :5° corpo d'armata di cu i il Ca<lorna teneva il comando , e muoveva a grandi giornate col pro· posito di arrivare !l Trieste al più pre.~lo possibile. La Relazione . ufficiale della campagna del 18uu raccoglie come importante attestato dell'opera del Cadorna in quei giorni pieni di ansia la lode di Cialdini: « sono soddisfallo della ccleritiL con la qttale s~ avanza » ('I) e narra le vicende di quella febbrile avanzata . Il eombattimento di Versa ne fu l'ultimo allo chè l'armi stizio veniva (l ) La Canipaona del 1866 in JtaUo , II, p,g. H9 (Roma t895, Edit. Voghera).


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a fermare _ìe avanguardie italiane, quando stavano per· tQccare l'Isonzo. Non possiamo arrestarci a descrivere quella celere scorr·eria d'avanguardia che è largamente narrata nella Relazione, ci ba.sta di riportarne, come eloquente sintesi, il brano con cui il Cadornà stesso scriveva al suo comandante Ciafdini quanto avevano fatto le truppe. « Quando vidi queste truppe avanzare di tappa in, « tappa senza sostare che poche ore, senza manifesti sintomi di « soverchia stanchezza, senza disseminare dei ritardatari', come « forse si poteva temere in una marcia sì forzata; quando vìd i· . « sul Tagliamento sfilare l'intero corpo d'armala con ordine e ton « svelto moto e intesi canti guerrieri che echeggiavano da un capo ·« ;:ill'altro delle colonne; quando infine dopo uno stra~rdinario ac« quazzone, che durò un giorno e una notte, vidi il soldato intento « ad asciugare o ri.pulire I~ sue armi anzichè giovarsi dei fuochi « accesi per rifar sè stesso, non .potei abbastanza ammirare le « nobili qualità che animan0 queste nostre truppe, che riconobbi « degne davvero dei più alti destini e pari alle più grandi e più « difficili imprese ». >I-

** Il 18 settembre l866 il ministro Ricasoli, capo del governo, arfidava al Cadorna il rappacificamento della Sicilia dopo l'insurrezione di Palermo. Le credenziali con cui era nominato comandante delle forze militari dell'isola e commissario straordinario del Re nella città. e provincia di Palermo qualificavano quella come « una missione « penosa che il suo cuore e l'elevat__a sua intelligenza coronerann0, « di · un risultato felice ed il paese tutto dovrà esserlene ricono~< s~ente ... I partiti estremi vi si danno la mascherà di repubbli« cani e gridano guerra alla Monarchia, contipua lo stesso docn« mento, ma ciò non deve deviare i nostri giudizi che già scorgono « tra gli istigatori veri di ogni perfida azione la furia clericale e « fratesca che in Sicilia tenta gli ultimi suoi sforzi, che vi reste« ranno presto delusi e spenti ». Il Cadorna' aveva giit avuto altre volte di queste missioni pacificatrici, ed era stato una prima volta in Sicilia per breve tempo nel febbraio 186'1, e di l'à per la sua promozione a Lenente generale~ 1

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avvenuta ·il 17 inarzo seguente, passato al coman<lo della divisione di Chieti, ove infieriva il brigantaggio ed' ove rimase per · un anno. La fermata del generale Cadorna in Sicilia non durò che tre mesi. Fu il 2 dicembre del ·1 f!66 portato al co,!llando della divisione militare-di Firenze, ove si ricorse di nuo.ro a lui nel 4869 per tranquillizzare i-' torbidi che aveva prodotto nell'Emilia l'introduzione .d·el macinato. 1

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** La liberazione di Roma è la suprema opera del çadorn·a, delle cui 'vicende egli stesso ce ne lasciò il racconto. Militarmente parlando non ebbe grande importanza se non in quanto la condotta della impresa dovette subordinarsi inreramente alle esigenze della politica: fu invece notevole per IH difficoltà che si presen'tavano, specialmente nei primi giorni di governo della n,uova capita.le del Regno. Il pensiero del generale e dell'uomo di Stato nell'adempiere alla missione che gli era stata affidata, come egli dis;e, dalla volon_tà del Re, del governo e della rappresentanza nazionale si racchiude tutto riella ultima lettera da. lui, già ottantenne, scritta in risposta al municipio di Roma che lo invitava ad intervenire al venticinquesimo anniversario dell'entrata in Roma: « Nel quarto 1< di secolo, egli scrive, ·<lacchè Roma è conginota ali' Italia, fu « luminosamente provato come le due potestà, così distinte per . « natura, possono coesistere in Roma mediante il facile, reciproco « rispetto delle disparate attribuzioni. ~... L'assenza di u.n potere « terreno tanto conferì ·al prestigio' della potestà spirituale da es« sere considerata, quale deve essere, ministro di 'pace, e scelta « quale arbitra in vertenze internazionali ». Il . pensiero dantesco riviveva nella mente del Cadorna, e non ;fu ultima spinta per indurlo 11d accettare ·il comando della spedi·zione di Roma. Egli intravedeva la grandezza del Papato quando gli fosse stata tolta la grave soma.impostagli, secondo la tradizione, da Costantino, e volle aiutarlo a redimersene. Sciolto l'esercito di operazione, e tornato il generale a Firenze, fn nel dicembre 1873 chiamato al comando del corpo di armala di Torino, e di là. il 17 maggio del 187i passato alla riserva. 1

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IL Parlamento ·l'aveva veduto'eletto in otto legislature, ed ogni qual volta glielo consentirono le st~e mansion! vi portò l'auLorilà del suo consiglio e della sua esperienza, sp~c1al,men\e nelle que·stioni militari; dal ·,1871 era compreso tra 1 senalor1.

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,,. * * Del· Collare dell'Annunciata, suprema ·onorificenza al_soldato _ed al cittadino, il Cadorna fu insignito il 20 settembre ,18%, la data che rammentava la sintesi della sua vita dedicata ampiarnente alla . . . grandezza della patria. Eoli allora ritratto d;tl turbinio della vita pubbhca, seguiva ancora"' con occhio ansioso le nuove vicende, e di tempo in tempo ·richiamava alla memoria sua ed alld altruì quelle cui aveva as sistito ed a cui aveva avuto parte non piccola. Gli sembrava necessario di rattenere il filo che l~ga le ·une alle altr,e , per~hè 1~ ·sua continuità spiega la meraviglioso riuscita degli avvemmenti del decennio tra il 118!S9 ed il ,J870 in Italia e dà ragione del1' essere' nostro e dei nostri destini. E nella c.oscienza degl'Italjaqi sembra avvenuta una interruzione tra le a\oriose tradizioni del periodo del Risorgimento politico e l'ora -attuai:. La vivacità ' eccessiva di passioni fortemente scosse e l'affollarsi di vicende imprevedute, proprio quando l'Italia tornava ad essere nazione, fu rono causa precipua dello stràppo e per esso della incertezza presente. Solo lo. studio della nostra storia, conducen~ doci , al giusto apprezzamento delle nostre virtualità, potrà. ridarci 'la fede è la vigoria di cu.i abbia~ bisogno per procedere ai nostri

'' -destini. Ma se nel cèrcare la ragione dei ' grandi fatti che accompaa narono e resero possibile i risorgimento nazionale la troveremo ~ell'amore di patria e nella coscienza profonda dei doveri che esso ispira, le gesta del generale .Cadorna avranno concorso cert~mente a suaaerirci tale convinzione. Da quell'affetto e da quel sentimento ecr\i nt~as~e l'arditezza e l'energia come soldato, Fopèròsilà come cittadino, e le serene convinzioni con1e uomo di governo.

Un bel libro del VECCHJ - Tipi di marinai italiani - Tentativo ·di nar-raz·i onè popolare delle gnerre piemontesi del secolo scorso · - Come ne venga la propostà di un niwv~ téma di narraz1:one - La conferenza di mi tenente - Ricordo IJ:d uri. 'Valo- · roso ufficialé. Le Memorie d·i, tm l-uogotenente di -vascello per A. VEDCHJ (Roma, E. Voghera 1897), costituiscono un interessante libro davvero. Esso ci riporta ~I periodo di formazione dtJlla nostra marina d~ guerra, tra il 1859, o poco prima, ed il 1869. Due marine, la piemontesè e la napoletana, ricche di nobili e gent:irc,se tradizioni vennero a co:ltatio, ma non arrivavano a ,fondersi; forse nemmeno a ben comprendersi . ' çiascuna d'esse nicchiava nei suoi vecchi ricordi , lasciandosi spingere / ,dal. tradizionale impulso, non sapendo, non volendo anzi, fare il più piccolo sforzo per uscirne e per avvicinar$i all'altra. Vivevano parallele; .gli uomini si frammischiavano, ma non si confondevano mai tra loro. .BisQgm,va che passassero a traver30 una gran prova perchè ciò avve.nisse. La prova venne e fu dolorosa : ma nelle acque cli Lissa andaxono sommersi i dissensi di due scuole che il ,sentimento di patria aveva ravvicinato senza poter riunire, e sorse la nuo,va marina, la marino. ramente italiana. ' · Ripresa. la sua penna briosa ed intelligente, il vt:icchio Jack la BoHna(oè l'epiteto gli spiaccia se egli stesso se lo appropria, g•iardando addietro nel libro aperto della sua gioventù, e non gli spiaccia anche perchè .molto vivemmò in questi ultimi trentacinque anni), ricostruisce, senza pretesa, un importante periodo nolla storia della intima formazione della nostra patria . .Si limita· a farci passare innanzi· alla buona una serie di ritratti dei compagni e superiori incontrati nella sua vita marinaresca, ma quelle déscrizioni improntate di Teallà, scintillanti per il racconto di pie-

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, ('J Slrà fatto cenno di tutti i libri di cui sia mand:tto esemplare · alla Direzione. I


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329 ,o scosse rnvidamente dicendogli: si muova signor d'Oncieu. Cessala ta manovra il d' Oncieu in gran divisa si fece annunciare al capo e i:rJi consegnò la propria carta d,i dimissione da spedire al Ministero. Mant~a la p'.ese, e tolse dal cassetto un altro foglio, lo porse al guardiamarina , s_oggrnngendo : è la mia dimis.;ione, la spedirò colla sua , e quando sarò J1bero mi metterò ai suoi ordini. Cavour aggiustò ogni cosa tra quei due caratteri così gelosi del punto d' onore. , Nel 4858 Galli della Mar1ticà comandava il Colombo a Sierra Leona io costa d'Africa. Uno sera la divisione franca torna da terra con due marinai di meno. Il comandante, passeggiando sul ponte, lo sa e ne chiede ~onto. - < Sono a terra ,. - « Dove? Feriti ? Ubbriach i? >> - < ì\'o, ~mandante, presi » - ~ Chi? presi? » - « I policemen necrri » « Carogne! ... e ve li siete lasciali prendere! » « .M a ne ab bi~mo ac-coppa to qualcuno dei negri: e sappiamo dove sono i nostri. » - Il comandante passeggia soprappensiero poi ordina: « .Ri~andi a terra la divisione franca, e la barcaccia auenda sul lido il ritorno della gente. Non mi piace che i marinai del Colombo tornino senza i' compagni. ~ - Andarono; tornarono un'ora dopo; nesst1no mancava, i due liberati ·eran_o_ col ves_tia~io a brandelli e macchiati di sangue. I compagni, sorp~e~1 ,.guard1a01 della prigione, li avean liberati . I l Mantica li fece porre -ai lem. Quando al1'ìndomani il governatore inglese chiese i due marinai facinorosi il l\:lantica rispondeva che essi subivano la meritata punizione: potevano essere puniti dall'autorità inglese so fossero stati a terra a ,bordo era lui il gii1dice supremo ed unico. Il messo del governatore in,si:steva nel volerli _e venne più tardi con alcune lance armate di soldati ed pna corvetta sotto vapore: il comandante Manlica fece battere fa 11enerale ·e si dispone al combattimento. Gli altri° se ne tornarono e di res~ituire i <:olpevoli non se ne parlò più . ~\!tri tempi'. ma?gi_o_r !ibertà .al· co1~ando, meno telegrafo e meno rappo1L1. D Mannca s1 .r1t1ro dopo 11 1860 non parendogli di essere più al suo posto colla marina nuova, pensando che non gli sarebbero state più perdonate certe sue intemperanze. . E c?me quest~ che primeggiano, un centinaio dì altre figurine tutte v1ve_c1 passano mnaozi: l'Alb:ni, ufficiale superiore eccellent.e, uno dei ~adri della marina presente: l'Acton, eletto, brillante, ricco di spirito ; ti v~neto Gogola, pieno di patriottismo e buon senso, giil difensore di Venez1~ n~l ·I ~:l,8; i! ~ice-ammiraglio Napoleone Serugli da Tropea in Calabria, '. cai enfa tici no rimasero tradizionali e lo rimase quello special ~1ente risposto a re Francesco clie nel 186(.l lo aveva chiamato a prendere -d comando della squadra e portarla a Trieste; il Lougo, il Vacca, il SaintTRA I LlllRI

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coli episodi avvenuti effettivamente, per il ricordo dei detti incisivt che riassumono un uomo, un'epoca, un' intera scuola, ci ridanno l& storia, quella di uu ambiente, tauto cercata in oggi e così raramente esposta. Ne volete qualche saggio? Il Cappellini, a proposito di un reclamo per t1n ·castigo reputato ingiusto, sente usare la parola diritto da colui che recla ma, lo interrompe e gli soggiunge: « sappia che un militare ha doveri e non ha niun diritto. Neppure alla paga s' ba diritto, essa è un dono di S. M. il ne, nient' altro. • Quanto è lontana l'eco di quelle parole. Qt1alche ann~ dopo, nella marina di Lissa, il 20 luglio 1866, mentre Persano avevn schierato pel la seconda volta rarmata ed accingevasi a dar I' assa lt~ alla squadra austriaca, fu vista fuori linea, a un migliaio di metri di distanza la Palestro , che fin da mezzogiorno studiavasi di domare l' incendio che dentro la rodeva. Ne usciva un fumo bianco venato di 'roseo. Malo segno : era vapore dell'acqua irradiata dai getti della pompa. Tutto ad lln tratto un nuvolone nero, sorgendo inopinatamente dalla superficie del mare, vela la luce solare e si decompone in tl'na pioggìri di detri,ti ; un cupo tronito ruppe l'alto silenzio, ripercosso lungnmente, e sino smorzarsi, dalla costa petrosa delle isole dalmate. La . Palestro era saltata per aria. « È vera leggenda il suicidio colleuivo di Cappellini e dei suoi uomini. Cappellini fu un forte ed un austero, non fu un rétore. Saltar per aria in mezzo agli amici, lontano dal nemico, è cosa che manca di significato militare. Tengo troppo alla fama di uno déi miei educatori, che mi volle bene, mi volle molto bene - scrive sempre Jack la Dolina - perlasciare' che al nome di lui rimanga accoppiato un atto inconsulto e c!rn non può essnre mai edificante. Dico e r:peto che Alfredo Cappellini morì mentre sforzavasi domare!' incendio onde la Palestro era in preda ». E Galli della Mantica, della testa pensosa da Ilo sguardo scrutatore? il soldato fedele che aveva sfidato un giornalista repubblicano il quale aveva osato parlare con ·poco ·rispelto del Re, e con un manipolo di marinai gettato dalla linestra degli uffici ove si stampava il giornale. caratteri, tarta, compositori, torcolieri? Di faccia ad Ancona nel ~ 860 aveva traversato il Carlo Alberto a 500 metri dalla Lanterna e per due ore ne aveva frombolato il fo rte, demolendone l'opera in barbe un. Il Galli della Mantica aveva gran cuore, grande animo, mente aperto, ruvidezza generosa, somma rettitudine, chiarissimo intuito del dovere. Vide uu guardiamarina disattento e svogliato, lo prese per un braccio, 1

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Bon, il sorrentino Ca fie ro marinaro nell'anima, coraggioso, ricco, splendido nello spenderif, incapace di eloquio decente e di dare del lei. Una sera arrivano 200 mllrinai napolet~oi, di quelli che erano statì alle batterie di roaro dentro Gàeta. l primi incorporati nella marina oramai italiana. · oc Che rivelazione! bisogna avor praticato quella gente per acquistare il concetto preciso , di clie gioiello inestimabile sia il' nostro marinaro meridionale quando un soggiorno bastevolmente prolungato sotto la bandiera ne abbia svilu ppato le doti squisite. » Il medesimo incentivo alla lettura che viene dal libro ci trascinerebbe a riportarlo brano per brano. Lasciamolo·leggere ai nostri compagni. Oltre un libro, Jach la Bolina ha fatto una buona azione. Ci ha ripresentato gli uomini quali sono colle loro virtù e colle loro debolezze, e ci ha convinto che quelle superano queste, e l'ondata d'ottimismo e di bontà che sgorga dallll sue .Memorie scuoterà nocora o,olti onori , anche tra noi dell'esercito, com'egli desidera. •

varne, cosicchè il Daoois coi suoi ufnciali al lume di qualche candela. ebbero da maogiare e da bere L' animllto discorso dei ,•ittoriosi era interrotto e contristato dal rantolo del moribondo, ed allora « quel lo sbarazzino di genPrale france~c gli grida : Camerata, non pòt.reste voi morirvene tranqui llamente ·e lasc.iar noi tranqui llamente maniiare ! - H moribondo tace per sempre. .L'orgia può proseguire. » Ha ragione Io scrittnre; l'episodio è degno della musa di Shake3peare ma vorremmo che qui ed in ogni altro punto fosse più conciso il racconto; non perderebbe chiarezza e sarebbe più elfica.ce. E così vorrem mo che in un'altra edizione, che crediamo e desideria mo assicurata al libro f~s~ero tolti molti degli addieuivi persoMli clre ingombrano più che non d1prngano, come quello dello sbarnz:;'fao di generale, del Lestofante deJ principe di Conti, del furb o spagnuolo e via di seanito. Cerchi lo scri ttore la ispirazione che gli ·suggerì la descrizione del ()'e nerale Leutron · l'en_er~ic~ difen.~ore di Cuneo rivive e cammion sott~ la sua penna: e. c1 d1~pia~e d1 non, poterne r!portare .I~ pagi~e che lo dipingono. Mane~ 11 ritratto dell uomo, ma rnvece vi e descr.1tto l'ambiente che IC> circ~oda , e sono c.olti i ,trntti caratteristici dell'aziope su quanto Io at-. ~ornia: la strofa d1 una vecchia canzone soldatesca compie l'opera, ed intanto per una suggestione facilmen te spiegabi le il lettore vede muovere ed agire, come persona viva, il veccbio uflìciale tedesco che consacrò la sua vita alla difesa e grandezza del Piemonte. A quella stessa aspirazione lo scrittore deve il vivace racco.nto della guerra fatta dai volontari ai drappell i che scortavano i convo11li dei · Francesi e degli Spagnuoli che assediavano Cuneo, dei terribili rischi cui essi si assoggettavano e della crudeltà con cui era p~nito il loro.. ardore per la difesa del pntrio suolo. A loro, come ai soldati che la combattevano giorno e notte sui ra mpari di Cuneo, questa fortezza dovette l'essere sca mpata all' occupazione nemica. Le donne ,tesse avevano preso parte alla lotta così sulle montaO'ne come in Cuneo e siccome nella vita lo scherzoso si unisce anche alle azioni più serie, avvenne ~he u~ .bel gi_orno il general '3 Leutron facesse sugli spal ti di Cuneo. l e~pos1zwne libera di donne floride e grasse per mostrare al nemico,, privo di ogni beo di Dio, come dopo nn mese di assedio la piazza non difettasse di ciccia e neanche di buon umore. G-ran bel ti po cotesto generale Leutron. Evidente e triste è la pagina che rammenta gli ultimi giorni di Carlo Emanuele III. · . Nel tardo au tunno del · ,1772. si vedeva ancor montare a cavallo nei parco ormai spoglio di fronde verJi, e sostenuto da due valletti cac~

* * * Pnò la suiria dello guerre del nostro secolo interessare la curiosità del lettore come lo farebbe un racconro qualsiasi·? Vi riusci il Dumas; vi riuscì il Thacker:iy, e vi si è provato il TunLETTI con la storia aneddotica delle guerre alpine tra il 117,1,2 ed il 17(~8. Quelli r:111nodano la narrazione in torno ad un protagonista e ad alcuni personaggi, questi prende per protagonista l'esercito piemonlese, e $a rebbe stato op portuno di ran nodare ancora più strettamente i fatti intorno ad esso; ne viene un libro di 300 pagine circa, illustrato da caratteristici disegni a trailo di penna dovuti a.I Hicc:i, e pubblicato testè dal Paravia col titolo Attra11eno le Alpi,. Racconto e disflgno si ammalgama oo xfanno uua cosa sola, io morlo che uno deve com pletore \' altro e fra Lutti e due darci l' immagine coéoplessiva di sei anni di continua vita guerresc~: Anche qui noi potrtlmmo raccogliere aneddoti a iosa. Ci vogliamo limitare ad uno snlo. Un'aspra battaglia fu combattuta il 17 lu glio "7H sulla montagna di Pietrnluoga tra Francesi e Spagnuoli da una pMte e Piemonte~i dall'altra. Vi cadde mortal mente ferito il generale piemontese Du Verger e nella sera su un tavolaccio di una ridotta coperto di sangue :mendcva la morte : entrava nella ridotto, a batta glia finita, .il Danoi's, uu generale francese, e cerca va brontolando di che ri focillarsi. l.o stesso moribondo, m:mcante di ogui soccorso gl'indicò ove avrebbe potuto tro1

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eiare per le ultime volt~ il cervo. Tanta attività quanta occorse per mantenere in mezzo l'Europa l'importanza da suo padre Vittorio Amedeo II data al piccolo staterello del . Piemonte, fu tronca da un colpo d'apople5sia; ma al Re morente rimase ancora calma ed energia per ordinare a tutta la Col'te di andare al teàtr~ regio, sicchè fattosi lasciar solo entrò m a~onia per morire due giorni dopo. (

*** Al TuRLET'fl ed al suo illustratore Rwc1 noi dobbiamo e:;sere V~l'amente grati di aver segnata una nuova via ai nostri scrittori, mostran~o loro la maniera di servirsi delle copiose miniere della nostra storia militare, Avremmo forse de3iderato dall'uno e dall'altro un po' più che. non ve ne sia descritto e dipinto di quel bel paesaggio montano su· cui ivvennero i fatti narrati : la fotogralìa, l'alpinismo odierno, dovevano facilmente aiutarli. La veduta della vallata di Castel pelfino col massiccio di Pietralunga che la chiude, ·e quella della stretta delle Barricate non erano certamente superflue. Il monumento delf'Assietta riassumerebbe assai bene il racconto di quella giornata. Ad ogni modo c'è della pretesa nel chiedere ad. un libro più che esso non vi· dia, e questo vi dà molto. A volte vorremmo anche maggiore . speditezza nel. racconto, c~sicchè i fatti incalzassero senza essere interrntti dalle considerazioni dello scriuore. E non comprendiamo nemmeno il bisogno di togliere serietà alle vicende politiche per dare chiarezza .al racconto: 'lmpiccinisce le menti il far credere che il movimento della storia non sia che il risu\lato di pettegolezzi e di meschirié passioni. Non è però nemmeno facile I' e.,,itare questo inconveniente nel dettare un libr~ che si fissa lo scopo , di popolarizzare la storia militare. Così com'è, il libro del ToRLETTr,riesce di grande importa.nza nell'esercito, e mentre sarà letto con interesse, sarà pure avviamento alla conoscenza della storia militare che i1! fine dei conti è elemento -essenziale per dare solidità al carattere, per eccitare maschi sentimenti ,e per insegnare a comandare ed a guidare gli n<>mini.

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Sarebbe ora opportuno che nell'arringo inaugura:to bravamente dal 'TuRLETTI altri scendesse, se egli stesso non vuole tornarvi bar.randocì un altro pe1·iodo di storia militare, svoltosi anch'esso sulle Alpi, anche

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,esso' pièno d'interesse e più importante ass.ai di quello già narrato, se è vero che nei rovesci . sono proprio da cercare insegnamenti e correzioni, m~ntre le vittorie abbarbagliano e non lascianò scoprire nè gli uni nè le altre. · Questò periodo corrisponde ai cinque anni di guerra durante i quali sullo scorcio del secolo scorso l'esercito piemontese stette alla difesa d~lla cinta alpina. L'azione si svolge in modo maravigliosam~nte dram matico, rannodata intorno . ad un solo concetto, e con logico crescendo· <:orre a terribile catastrofe. Si apre colla invasione della Savoia e !Jel Nizzardo, dovuta ·a mezzo .secolo ·di pace ed a tutti i pregiudizi accumulatisi nei pubblici ordinamenti durante essa. . Se non vi fossero state le Alpi, l'esercito francese avrebbe con sua meraviglia puntato fino a Torino senza trov:.r·e ostacolo: invee~ entrò in Chambery e Nizza e fu molto maravigliato Ji poter spingersi all'in~orno di quelle città senza che gli fosse co.nteso. . Dopo ciò le vicende di guerra si svolgo~o in mezzo allo schioppettìo prolungato lungo la catena alpina segnp .di una doppia impotenza. Da un lato uno piccolo Stato ed un valoroso esercito alla difesa dell' ftalia minacciata dalla invasione straniera · e · male aiuiati. DaH'allro un poderoso paese ed un poderoso' stormo 'di arma ti travolti dall'an:archìa. In. mezzo alle scaramucce di scarso valore, al le bizze dei genel"ali austriaci e piemontesi, ai grandi piani ed alle interrotte azioui di guerra si manifesta in quei cinque anni un impulso, incosciente forse mp continuo, e spinge i F1·ancesi all'investimento ed alla conqnista dei massiccio di Saorgio. Intorno ad esso si impernia tutto il racconto mi!itare di" quel periodo ed ha per sfondo da una parte gli sforzi del fesercito francese ·continuati nonostante il disordin~ politico ed amministrativo prodotto dalla Convenzione nazionale signoreggiante, dall'àltra !'esaurimento progressiyo di un piccolo paese com'era quello del Piemonte rispertivan1ente ;llla Francia, t1'avolto in una lunga gÙ'e1·ra pèr guardare i confini d'Italia, male assistito dagli alleati auslriaèi, che .pe.r complicati piani politici volentieri lo vedevano consumarsi spe~ando a tempo opportuno di riprender loro alcune delle provincie cbe m passato gli erano state cedute, punto curato dai popoli e dai principi italiani inermi, e soddisfatti dell'arcadica inòllaggine in cui vivevano . . La ebbero costoro l'Arcadia dal giovane genera\e Bonaparte, ripagando ' d1 un fiato solo i beni ammassati nella lunga pace e. le sciocche illusioni . create dai. loro fiacchi cervelli. Poichè ogni libro ha da avere uno scopo, , ed ogni narrazione storica deve riuscire ad una grande dimosÌrazione, 2! -

ANNO XLII.

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e .la storia militare italiana tra il ,J792 ed il ~79.6 ~on è mai finora stata studiata sot10 questo aspetto, Essa non finisce colla ,marcia trionfale del generale Bon.ap·arte .a traverso dei passi montani guar_dat! da un esercito oramai affaticato da cinque anni di resistenza e d1fes1 da. un popolo oramai sG brato da cinque anni di guerra, ma ~i riassume · nelle scorrerie depredatrici fatte dalle ·brigate di quel generale a traverso la penisola italiana, ove da molti anni le armi erano ritenute simbolo di barbarie. La Nemesi della storia fu terribile allora col popolo che aveva in gran parte perduto la coscienza dell~ pro~ria personalità, ed .in questo dovrebbe stare la ragione e la convenienza del racconto di quel periodo storico. Avanti dunque, e be'n venga tale racconto. Numerosi documenti lo illustrano oramai dop~ le p~bblicazioni fa.tte dai Fran'cesi e specialmente dal Moris; i raffronti col presente saranno naturali e daranno a qnel racconto un interesse .ed uria importanza che desteranno I' atten~ione dei lettori assai più delle negligenze di stile e della violenza. fatta alla storia per levarle la veste · solenne e per presentarla · in be~retta .d~ notte e ciabatte. col pretesto di renderla volgare. En.tro questi t1~rm1n1 vorremmo che fossè imitato l'e$empio dato con \.anta opportunità dalloscrittore del libro Attra1Jerso le Alp1:, ed .un nuovo libro descrivendo la infaticabile difesa dei ' Piemontesi lungo la giogaia alpina sul finire del secolo scorso e il tripudio degli invasori per tutta Italia dopo che quella difesa fu rovesciata .rimanesse prova del .valore che hanno ne.li.a storia certe arcadiche aspiraziÒni.

*""* • E ancora tra gli Italiani scegliamo il fascicoletto del tenente Sn~o· P.ou per additarlo aì colleghi. Si 'tr~tta di una conferenza r.ecitata nelLiceo Galuppi di Catanzaro: L'unità {Italia e Casa Savoia (Catanzaro: tipografia Calio, ·I 896). È scritto d'occasione, e nel descrivere la , parte avuta d:dla stirpe di Savoia nel creare la patria nostra, e sp.ecialmeote quella di Carlo Alberto e Vi.ttorio Emanuele, · rammenta 11) complesso che la scien,za è luce della vita sociale, ma che la vi!a è: ~zione è lotta, e che corrisponderebbe a volersi creare ~olorose del nsioni il dimenticare questa parte operativa ,dell'ordinamento social1;1 e il, trascurare i compiti che esso ci impone per limitarli alla semplice parte specufativa. La spada d'i ~lessandro aprì la :via al g~nio gre~o a ~raveso l'Asia, e )'energia di Giulio. Cesare . diè vita. alla federaz10ne imperiale dei popoli mediterranei in nome di Roma, dice ad nn dipresso

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il· tenente in qualche punto della sua conferenza, e ci' sembra manifesta,ziane chiara e completa, del principio a cui essa s'informa. Tuttavia alcune osservazioni, .. mi sieno permesse nel,Jo scorrere la conferenza. È . proprio vero che il potere temporale abbia preso nuova :vigoria. coi'ritorno trionfale di Pio ,VII nella vecchia Roma? (pagina 20), Non' lo si direbbe pensando ai replicati interventi austl'.iaci e· francesi che finirono una buona volta · col rovesciamento di quelJo stesso potere 1emporale che avrebbe . dovuto, riprendere vigoria, ,o pensando al perpetuamento dello stat_o di ribel!ione in cui vissern le Romagne e perlÌIIO' le Legazioni di fronte al governo papale dall'epoca della restaurazione in poi, ed a questa storia accenna lo .scrittore. Così non sapremmo vedere ragione di immediata reciprocanza tra l'essere Pio IX di Siniga~lia e l'essere quindi imbevuto di qualche idea dei suoi contemporanei (pagina 2.1'). Questi . sono nèi, se vogliamo, e nèi dovuti ,probabilmente alla improvvisàzione. Potevano essere tolti nella stampa della.conferenza. Nè ci. pare nemmeno indispensabile il sapere che Carlo Alberto, varcando il Ticino in nome della fratellarrza di tutti (?) i popoli italiani, abbia lasciato al principe' di Carionano l'incarico della I!) Iuogotenenza generale .del Regno, e che questi abbia adempiuto con molta saviezza e prudenza il non facile incarico. N(ln sapremmo nemmeno come l'armi~tizio Salasco abbia privato il Piemonte d; lle sue conquiste (?), nè concorderemmo coll'idea che là battaglia di Novara fosse bene ideata nei proponimenti · dl'lllo stato maggiore e male eseguita per colpa di generali inetti ; forse si avvicina più alla verità il rovescio dicendo che essa ·fu pedantescamente · ed inopportunamente ideata da un generale straniero ed arditamente sostenuta da valorosi ed energici generali . li conferenziere ha già dimosll'ato con :,Itri suoi scritti sulla le.ttera,tura militare, come con questo, sentimenti elevati, desiderio di studio e. conoscen'za di storia: non dispiaccia a · lui, se seguendolo con affezione nei suoi tentati vi gli chiediamo di dedicarsi a. quel lavorio di coordinamento intellettunle che giova ogni sopra altra ·cosa a dar pregio · e valo~e al.le idee acquistate e senza di che esse perdono assai della , loro efficacia.

E per chiusa un fascicolo consacrato dalla famiglia alla memoria del capitano Domenico Ricci, morto un anno fa nel contendere l'Amba Alagi al soverchiante nemico. È stampato in Padova dal .Prosperini.


'l'RI\ 1 LIBRI 336 Una lettera del capitano, l"u!tima .scritta alla vigiiia del com~attimento, il suo ritratto, e molte testimonianze di affetto e di rever.enza per l'estinto formano -il f~scicolo ,e ne esce tal senso di commozione che nulla 10- potreb~e meglio provocare. « Volle for~una_ ohe venisse seg~alat~ l_a prèsenza di un nameroso esercito •, scrive m quella lettera 1l ,R1cc1, ed ascrive a fortuna il trovarsi di fronte ad esso. Verranno tempi assai più calmi ed equanimi, ed allora rileg~e_ndo i ricordi di quei Jempestosi giorni in cui si svolse la tremenda il~ade africana dovremo sempre più apprezzare l'elevato sentimento che ~pmse coloro i quali vi parteciparono a posporre ogni altra · cònsideraz1o~e _a quella di far suonare alta la fama de! valore m~lit~re degli_ I!al,arn. Potevano essi mai pensare che avvolti dalle pass1om .o traviati. dalla corrente del posi.tivismo ci venisse fatto', non una volta sola, d1 no~ èomprenderli? Ce .lo perdonino, se l'hanno appena sòspetta.~o, nonche sa.puto.

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.. NOTIZIE POLITIOO-MILIT ARI·

L'opinione pubblica in Italia continuò ad' pccuparsi per tutta la quin; dicina delle cose d'Africa, ma con intere~se sempre decrescente, pe1:chè poèo a poco svanirono i !imori che l'incursione d~i Dervisci aveva destato ed altri fatti gravi in Europa· richiamarono l'attei;iziope. Cominciamo dall'Africa. Il 2.8 gennaio giunse notizia che i Dervisci, vistisi impotenti ad agire offensivamente contro le nostre forze raccolte con tanta prontezza in Agordat e saputo chE' sulla, strada da essi percorsa le nostre bande, alle loro spalle, colmavano i pozzi, avevano iniziato la ritirata. Il generale Viganò a v~tone,sentore, nella notte ti·a il 26 e il 27, a~•eva Sl!bito spinto innanzi una forie ricognizione; le nostre bande 'dei Baria già pronte nei moI1ti si apprestarono a dare addosso al nemico, e q,uelle del Serae e dell'Ha-rnaseq si diressero per, Mai Daro sulla stt,ada Qhe pr,obabilmente e~so avrebbe perGorso. · Le tru_ppe mosse da Agordat octcuparono il ca(Jlpo di Arni.deb ov,e i Dervisci s'erano fer-mati, e ne distrussel'.O le zeribe, poi insegJJirono \1 nemico che si allontanava rapidamente verso Aimoasa. Si ·r,aggiunse qua lche riparto di coda e si fecero a.lcuni prigionieri, le cui informazioni confermarono quanto già si sapeva intorno ali.e forze dei Dervisci e alla strada per cui erano venuti, ma poco potè ritrarsene circa l_o scopo preciso dell'incursione e la strada per cui saFebberq tornati indietro. A Todluc i Dervisci 'fecero una formata e si raccolsero. Il nostro corpo d'inseguimento constava di dieci compagnie indigene; il grosso . era rimasto ad Agordat. Non essendo possibile con fo.rze tanto searse attaccare il nemico, fu giocoforza limitarsi ·ad osservarlo. Nove compà,gnie preséro posizione a Mogollo ed una a Biscia. Nei giorni seguenti (2 e 3 febbraio) i Dervisci ripresero il movimento scendendo il Gash, e si raccolseno appiedi del monte Barbaro ove stettero inerti vari giorni, sempre a contatto ed osservati dai nostri.


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NOTIZIE POLITICO-MI LITARI

NOTIZIE P OLITICO-.MILITA.Rl

Frattanto le comunicazioni con Cassala fu1·ono pienamentè ristabilite e le nostre pattuglie si .diedero la màno con quelle spedite intorno dal comandante del forte. Ca'Ssala venne approvvigionala. Nella notte dal 5 al 6 genµ.aio il grosso dei Dervisci, dalle falde... del monte Barbaro si trasportò ad El Gheraf. Fermatosi quivi parecchie ore per fare provvista di acqua, riprese poi la marcia in direzione dell'Atbara, assalito sovente sul fia nco ed in coda dalle nostre baude dei Baria. · Il giorno ·6 una parte del presidio di Cassala uscì dal forte ed occupò Aba Game! collo s:iopo di tenersi in contatto col nemico in ritirata e di fare prigionieri i ritardatari. Tra il 7 e 1'8 i Dervisci ripassarono l'Atbara. Le compagnie spinte innanzi da Agordat per inseguirlo giunsero fino in vista di Cassala, l)Oi ripiegarono verso Biscia e proseguirono per le rispetti ve sedi. . Il corpo d'operazione fu scic,lto. Soltanto vennero trattenute sotto le arm i per altri dieci o dodici giorni le compugnie di milizia moòile per fare eseguire loro alcuno lezioni di tiro col nuo.vo fucile a piccolo calibro.

,comando, come apparisce da molti fatti secondari e specialmente dal <.:oocor5o della mil izia chiamata in momenti drllìcilissimi. Cerìo sarebbe st.1ta una bella cosa ge a• quegl'irrequieti predoni si fos,e potuto dare una buona lezione, ma quaorl'anche sieno riusciti a ~-alvarsi senz'altra perdita che di po<'hi ·prigionieri, è sempre una grande soddisfazione per noi l'aver saputo difendere i confini dell'Eritren senza· muovere un soldato dall'Italia. E tale risultnto apparisce anche più soddisfacente quando si pensi quale poteva essere il movente dell'iò.cursione e si consideri il modo coo cui fu condottn. · Giunsero io dieci mila fin presso Agordat, uniti, compatti, improvvisi, per strada insolita, schivando Cassala. ' Che cosa volevano essi'? A che miravano'? Lo scopo di razziare non poteva esse re il loro unico ·movente e neppure il principale. Le iucur$ioni fatte a s.copo di ·razziamento devono, per dar frutto, irradiarsi sopra un vasto territorio, possibilmente lontano dalla truppa . Qui avvenne tutto il contrario . I dervisci giuose.ro in massa sul :punto notoriamente meglio :;iueroit.o, cioè su lla chiave dell'Eritrea dal la ,parte d'occidente. Nella loro mossa~vi è un'idea strategica-: essa apparisce dal punto preso di mira, dalla strada prescelta, da l modo con cui l'operazione fo condotta. • I dervisci non miravano a Cassala, miravano al cuore della colonia: speravano di sor prendere la guarnigione di Agordat, sorprendere il comando, sorprendere le truppe sparse nella zona di Cheren, .giungere come nn fu lmine n Cheren, fors'anche più in là, sconvolgere tutta la colonia. La stessa ritirata pronta,' decisa appèna s'avvidero cbe la sorpresa non -era riuscita, appena furono certi di aver davanti un ~"l'Osso nucleo di . truppe pronto a riceverli, prova che erano venuti per sorprendere, -che avevano un piano razionale, un piano che, senza la nostra prontezza poteva almeno in parte riuscire.

,..* * Così anche qu·esta inaspettata meteora che fu l'invasione dei Der... visci si dileguò dopo aver fatto più rumore che danno, ed i una fortuna che siasi dileguata presto, perchè ora l'Italia ba ben altro da pensare che a combattere i Dervisci; ma se non fosse l'agitazione che la loro visita ha suscitato. nell'opinione pubblica e di cui, come al solito, cercarono di profittare i partiti, saremmo quasi tentati di applicare a cotesta inrnsione il proverbio « tutto il Ìn_ale non viene per nuocere ». ' , · Essa infatti ci_diede modo di provare.nll'Europa che i vinti di Adua sono ancora in grado di difendere, seoza i ravi sforzi, gli attuali confin i della loro colonia e non si perdono d'animo se la tempest.a arriva da un lato, mentre rumoreggi1.1 dall'altro. · La cond,otta del comando nell'Eritrea merita encomio sollo tutti 1 rapporti. Le nostre truppe bianch e e nere furono ammirabili per discipl ina e abnegazione nel compiere celerissimamente marce faticosissime, per fermezza nel tenere testa a un nemico di tanto superiore in nu mero. Ed una parola di lode e di si mpatia meritano pure le popolazioni che fedelmente si strinsero intorno a noi e secondarono l'opera del

Questo fatto deve renderci più vigili1nti per J'av,rcnire e ci mostra -che il servizio d'informazioni in Africa lascia ancora qualche cosa a desiderare; ma quand'anche la sorpresa fosse riuscita, l'esito finale non poteva essere differente, perchè tutte le disposizioni in Italia erano (H'e$f'l per l'invio rapidissimo di rinforzi nella quantità necessarin. '


NOTIZIE POLITICO-M!Lll'ARl : .

NOTIZIE PÒL!TICO-=MILITA'Rl

. Nè que;,te disposiziClni sono cosa str;!ordinaria, i))dizio di situazione allarmante, come credette qualche giornale .che allarmò effettivamente il paese. · · · Anche quando l'orizzoµte è pe~fettamente sereno, sono preparati i rinforzi che ·posson_o eventualmente occorrere per l'Africa, Or~.maL st è imparato per. esperienza che l'Africa è la térrn delle sorprese. Al Ministero della guerra sono perrrianentAmente · d~s.ignati i riparti che all'occasione dovrebbero imbarcarsi; è s.tabilito l'ord.ine di successione nella partenza, dove e come dovrebb,er9 compJet.a,r$i di uomini, di mate,riali ecc.. ecc. Tuttociò è previsto a cominqiare dalla forza -di un battaglione fino aquella di qualche grossa unità. I riparti .sarebbero iµ ogni caso formati d.a .batiaglioni già organic.ame.Q,te' \:O.stitµiti, completati dagli uo'mÌni disponibili del rispettivo reggirqento e <Ja pochi v:olontari tratti da altri corpi del presidio ste.sso. Siccome nei periodi dell'anno in cui vi sono soltanto due classi sotto I.e armi questo prelevamento porterebbe una diminuzione troppo sensibile nella, forza dei corpi donde si traessero i partenti, si colmere.bbe questo vuoto con parziale richiamo di classe dal congèda, da farsi prima q dopo l,i partenza delle truppe, secondo l'urgenza deJla spedizione_. Sicchè appena giunsero a Roma le prime notizie .dell'avanzata dei dervisci, si diede tosto partecipazione ai comandanti di corpo d'armatà dei reggimenti che avrebbero dovuto fornire i battaglioni designati a p.artire, ~ggiungen~o le norme necessarie sulla formazione degli .stessi, e delle rispettive salmerie, e indicando i magazzini che avrebbero dov·uto fornire il vestiario, l'equip11ggiamento ecc. ecc. Per la pronta ritirata del nemico non fu necessario l'o.rdine di partenza; m~ la preparazione era un provvttdimento ordinario che continuerà come regola per og,ni eventu~lità, anche quando la col(,nia sia coP1plet11mente pacificata e tranquilla suambo le. frontiere.

ne verranno predçmi e non commercianti. È impossibile commerciare con un· popolo che vive di razzie e nnlla dà in cambio di quello che ruba. Nè maggior vantaggio~ci porta C~ssala, sotto il rapporto mJlitare. Ancora poco tempo fa molti credevano che fosse un ostacolo imponente sulla strada d'invasione dei Dervisci nel territorio eritreo, ma chi vorrà crederlo ancora dopo aver visto diecimila di 'Castoro giungere all'imprçivviso uniti e compatti fin sotto Agordat schivando Cassala? FraltaI1IO, q,uesto posto isolato il grande distanza. facile ad essere ta_gliato fuori, difficile ad appr'ovvigionarsi, ci assorbe per la sua guar-- , 1;1 igione l!D grosso battaglione ol;re i riparti accessori, truppe che potrebbero essere tanto meglio impiegate. altrove. E, quel che è peggio, ci dà continue preoccupazioni; ci costrinse e -può costringerci ancora ad operazioni sanguinose per difenderlo. Le marcie forzate del colo.nnello Stevani ed i combattimenti di monte M-0cram e di Tucruf non ebbern per unico scopo la difesa di Cassala? Non fu Q.ecessario per essa Sti'CCare, nel moipento piq critico, un grosso corpq dalle truppe che fronteggiavano il Nl:lgus? · Eppure, malgra,do tut~i 'Cotesti svantaggi, nel la presente situazione, Cassaia non può abbandonarsi; perchè ha un valore politico, un valore, diremo così, internazionale. Non è mentre ~otasi un risveglio generale nell'attività dei Dervisci, il quale può riuscire pericoloso o almeno recare gravi djsturbi agli in1eres$i di µua potenza amica, uon è mentre l'Inghilterra apparecchia una spedizione nell'alta valle del Nilo, per finirla una vq]ta con quella razza di ladri, non è in tal momento che gl'Italiani poss.o.no p.ensare ad abbandonare Cassala . • Qualunque aggravio ci rechi l'occupazione di tal punto, la quistione ·di abb.andonarlo o cederlo è attua.Imente prematura, ed in caso ·è questione da risolversi soltanto di pieno iccordo coll'Inghi lterra.

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Gli avvenimenti narrati rim.isero in campo la questione dell'utilità e del peso che ci reca l'occupazione di Cassala e corsero voci, tosto energicamente s'rnentite, ~i pro3sima cessione a . q~alche poten;r,a cu i giovi più che a noi. Ce.rto, COJ,l.;S.iderata in se stessa, isolatamente, que,ta occupazione çr reca molto aggraviçr e nessun benelizio. r.assala è bensì unà tappa sull;i via del Sudan, ma fino a çhe tal paese sarà dominato dai Dervisci,

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Mentre a poco a poco si andavano calmando le apprensioni che · avevo destato in Italia l'incursione dei Dervisci sul territorio eritreo, l'attenzione pubblica in Italia, anzi in Europa, fu attratta da avvenimenti gravissimi nel centro del Mediterr~neo. L'insurrezione di Cr\')ta contro il dt>minio. ottomano, non mai spenta del tutto, si riaccese all'improiVvi:;o, o sia per forza propria ·o sia per impulso venuto da fuori : Combartimenti, saccheggi, massacri, devastazioni, incendi divamparono per tutta l'isola.


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La questione di Creta è un ptrnto specjale del la questione d'Oriente e la questione d'Oriente tocca più ·o meno tulle le potenze d'Europa; quind i tutte si ·affrettarono di raccogliere nelle acque di Creta la maggior part~ dell.e loro navi che già si irov'avano in Oriente e d'inviarne di nuove, sia per proteggere i propri connazionali, sia per impedire nei limiii· del possibile gli' 'ipcendi e i ma;sacr(, sia per salvare i fuggiaschi; sia per trovarsi pronte ad ogni evente> d'importanza internazionale . Anche l!ltafia vi mandò le sue. La s~conda divisione della squadra auiva, comandata dal contrammiraglio Gualtiero era a Salonicco; una nave di questa · squadra, l'Etna, già trova vasi alla Canea e fino dal primo scoppio dell'insurrezione · aveva sbarcato (a somiglian~a ilelle altre navi estere) u~ picchetto armato, che, prese possesso dell'uflfzio telegrafico in . quella c,ittà; altre navi le giunsero tosto in rinforzo da Salonicco e tuue nel migi'ior modo si adoperarono -a scopo umanitario senza distinzione ·per l'una o per l'altra delle due parti combattenti. FraLLanto, aggravandòsi la situazione, fu disposto che partisse · P.er quèi paraggi la prima divisione' della squadra attiva, agli ordini ~el vice-ammiraglio Canevaro, composta delle navi Re Umberto, Sicilia, Vesuvio, Bausan, Euridice. Un complesso di navi che, come tipo, velo· cità, modernità e potenza di artiglieria è tale da far inorgoglire. I/Italia è bene rappresentata. · Questa squadra tiene a bo_rdo una discreta forza di marinai e può, all'occasione, sbarcarne una parte. · L'ammiraglio Cane varo dopo avere .a~uto in Roma le istruzioni del Governo ed essere stato .r icevuto da Sua Maestà, s'imbarcò a Napoli è partì il 12 corrent~ 1;on la nave ammiraglia. Le altre seguiranno immediatamente e la ~q uadra .si formerà per via. · Al momento in cui scriv,l)mo, le cose sono a questo punto: Come finirà la facenda? Giudicanèlo, dal passato si potrebbe credere· che gl'insorti, dopo aver fatto immensi s(orzi senza riuscire a scuotere il giogo, finiranno con ripiei,:tare la testa; ma questa volta è sceso in çarnpo un elemento nuovo che muti) affatto la situazione. La Grecia Vha preso apertamente le parti degli insorti; i·I che vuol dire che le \ potenze le hanno permesso di prender le. Il · principe Giorgio di Grecia è partito da Atene fra le acclamazioni della folla e si è imbarcato al Pireo per Candia i!lla testa di una flot· ti glia di torpedi niere. Il Governo greco ha notificato a Ile potenze che non può a,sistel'e ipdifferente alla lotta di · un popolo della stes:i.a religione e del lo stesso sangue. Questa è una . dichiarazione di guerra alla Turchia.

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Certo le potenze avranno cura di localizzare la questione e, per quanto riguarda Creta, la cosa è facile, perchè è facile imp~dir~ che la Turchia sbarchi truppe nell'isola; ma sarà altrettanto .facile impedire che atta,;chi la Grecia dalla parte di terra? Basteranno la .minaccie? 'Altre provincie dell'impero turco non,. coglieranno J'-occasione per insorgere anch'esse? ' iÈ quanto vedremo. · J/.

,,. * "F1;a le più importanti disposizioni d'interesse militare emanate nella -quindicina notiamo !e seguenti: . Fu determinato che l'esame speciale per i tenenti del corpo contabile militare, riconosciuti idonei all'avanzamento per anzianità, i quali aspìrino alla promozione a· scelta, consisterà nello sv1>lgimènto di un ' tema 'dato dal Ministero della guerra sulla contabilità generale Qello Stato. , · Il •Ministero ha dichiarato che agli inscritti ed a~volontari già arruolati, ed a quelli che si arruoleranno nella cavalleria . còn la f~rma di anni tre, o clie ad essa fecero passaggio, è applicabile, quanto 11gli obblighi di servizio, il disposto del secòndo , capoverso dell'art. l25 del testo' unico deHe leggi sul reclutamento; e che quindi essi, nell'ottavo b nono anno del loro obbligo di serv·izio, dovranno·, coi . militari delle stesse classi ascritti alle altre armi, far passaggio alla milizia mobile e rimanervi ascritti fino al 31 dicembre del 12° an·uo coll'obbligo stesso, per poi pa·ssare alla milizia territoriale. . Fu notificato che nel prossimo mese di aprile 1897 e nei giorni che saranno in seguito indicati avranno luogo gli esami ai i'doneità all'avanzamento, ad anzi:inità ed a scelta, pei tenenti contabili con anzianità sino ~ tutto ottobre 1888, i quali siano giudicati u:ieritevoli di avanzamento dalle commissioni compilatrici delle note caratteristiche e non si trovino nei casi di esclusione ~pècificati ·dall'Atto 29 del ·I 895. . 1 tenenti contabili già di'chiarati idonei in esame precedentè, potranno ripeterlo ora .nell'intento di conseguire l'ammissione ·agli esami · per J'avanzamento a scelta. Quelli che fallissero nell'esame a scelta conserveranno il diritto attuale all'avanzamento per anzi:mità. Gli esami per l'avanzamento ad ·anzianità saranno in iscritto ed orali ed avranno luogo sulle materie ed i'n base ai programmi riportati nell'Atto 14:9 della Raccolta delle disposizioni in vigore. L'esame in iscritto avrà luogo· presso i comandi di corpo ~·a1·mata, nella circoscrizione dei qual i han'oo sede i corpi, i distretti o le direzioni cui glt esaminandi sono addetti. L'esame orale sarà dato in Roma.


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Il giudizio d'ido~eit·il per merito d'esame è deferi'to ad una commissione da nominarsi dal Ministero della guerra. La chiamata. aglt esami i.n iscritto avrà luogo mediante inserzione ne'i Bollettino 11.(ficiale. L'esame per. l'avanzamento a seelta avrà luogo presso i comandi di corpo d'armata e consisterà nello svolgimento di un tema scritto dato dal .Ministero secondo il disposto d~I R. Decreto 4 gennaio ·1897 (Atto N. 23), il quale sarà comunicato. . · · All'esame speciale :mzidetto potranno concor1:ere quei tenenti contabili., i quali avendo 11iportato l'idoneità in tutte le materie neH'esame per anzianità con un punto medio finale non inferiore a ·I 6, ne facciano. do-

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NOTIZIE POLITICO-MILITAR.I

NOT!ZIE POLlTICO-:r,;ILl'rARl

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Fu notificat<;> che · nell'anno scolastico ·1897-98 potranno essere . ammessi al corso speciale della scuola militare 75 nuovi allievi, dei quali 50 aspiranti alla carriera nelle armi, da cui provengo.no, e 25 a quella nel corpo contabile militare. · , , I posti disponibili per gli aspiranti ~Ila carriera nelle armi com. battenti sono_CO$Ì ripartiti fra le varie armi : 32 per l'arma di fan.teria; 6 per l'arma di cavalleria; & per l'arma di artigliéria; 4 per l'arma del genia. I posti disponibili in ciascuna arma e corpo potranno essere concessi, fino a c9ncorrenza della metà, a .sottufficiali provvisti di licenza liceale o di istituto tecnico con dispensa da tutti g)i esami. · Qualora il numero dei candidati provvisti di titoli di studio superas.se la metà dei posti disponibili, sarà data la preferenza ai candidati forniti di titoli di studio superiori alle licenze licéali o d'istituto tecnic'o, quindi ai licenzi,ati di liceo. A parità di titoli sarà data la preferenza al più an. ziaoo di grado. . ' l sottufficiali proposti per il concorso ~on dovranno aver. superato l'età_ di ~5 a~ni, al 3·1 dicembre 1896, se aspirano all'arma propria. Gli aspiranti al corpo contabile non dovra~no, alla data medesima, aver compiuto il ~9° anno. Fu notificato che per' l'anno scolastico 1897.,.98 saranno f~tte ammissioni di nuovi allievi: a) al •1° auno di corso della scuola militare· b) al 4° ~nno di corso dell'accademia milita;e. Il concorso sarà limitato esclusivamente fra i giovani provvisti di licenza di liceo o d'istituto tecnico (sezioni fìsico-matem.atica, agrimen-

sura, e commercio-ragioneria) ed i candidati, sia che concorrano per l'una o per l'altra qi dette ammissioni, saranno tutti sottoposti ad un esame speciale, fermo rimanendo l'obbligo del successivo esame complementare pei conco1Ten~i all'ammissione all'acc:idemia rÙilitare. . L'esame speciale consisterà in un esperimento ~critto.di lettere italiane, matematièhe liugùa francese su temi unisi spediti dal Ministero. ·I detti esperimenti àvranno luogo nei, giorn'i 16,17 e '18 agosto p. v. presso ciascun comando di di,1isione militfire e presso il comando delJlisola di Sardegna, ai quali saranno impartite dà\ Ministero le apposite norme; perciò i concorrenti dovranno, nella 'domanda di :immissione, indicare presso quale di detti · comandi intendano presentarsi. · A modificazione di quanto è disposto da I numero 32, lettera a) del r.egolsimento d'ammissione a'i collegi milirnri, alla scùola militare ed all'accademia militare, i concorrenti dovranno aver · compiuto 17 anni e non oltrepassato il 22° al 1 6 agosto dell'anno in e.ui ha luogo l'ammissione. , Il numero di allievi da ammetter~i in ciascuna delle accennate scuole sarà di : 100 nella scuola militare, '70 nell'accademia mi litare.

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••• Venne annunziato che nel corso dell'andante mese verrà pub'blicato FAnnuario militare pel 1897, diviso in due ·volumi, il primò contenente i, ruoli di anzianità e il reparto degli u'fliciali in servizio attivo permanente e degli impiegati civili, ìl secondo tutti gli ufficiali in congedo con l'indicazione dell'età rispettiva. È stato testè pubblicato un fascicoletto•contenente alcune aggiunte e ·· vatianti aHa Istruzione sulle munizioni, edizione 1896 . . È stato pubblicato un altro fascicoletto contenente alcune aggiunte e varianti arte seguenti istruzioni pratiche' di artiglieria: · Istruzione sul tiro dellè artiglieriè d'assedio ( edizione·1894); Istruzione. sul servizio delle artiglierie nelle fortezze ( edizione -1892). In seguito ad esperimenti eseguiti presso vari cotpi di armi a cavillò, 'ìl :Ministero è venuto nella determinaziolfe di abo'lire le rastrel- liere da fieno nelle scuderie dei cavalli di truppa, limitatàrriente però a quelle sole scuderie che hanno le mangiatoie continue. Le direzioni del g.enio provveder~nrlo coll'assegno di cui d.)spongòno, all'eseguimey;tto deì rél~tivi lavori.

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N OTIZIE POLIT ICO-MILITARI

NO'flZJE l'OLI TICO- MILI TARl

Il Mrnis1r0 della guerra lrn determinato che siano sin d'oro ammessi o far domanda di invio in congedo illimitato: · · a) i sottufficiali delle varie armi, ad eccezione di quelli dei carabinieri reali , vincolati alla ferma ·di anni cinque che scada nel corrente anno 1897; b) i sottufficiali delle armi stesse vincolati a rafferma di un anno senza premio e quelli riammessi in servizio da oltre un anno che non siano vincolati alla rafferma con .premio o con soprassoldo. Sulle domande determineranno i comandanti di corpo, tenute presenti le esigenze del servizio e della disciplina. A parziale modificazione delle indicazioni contenute nei manifesti che fa nno seguito alla Circolare N. H 2 in data 20 agosto 1896, si avv-ertì che sono stati soppressi i corsi di allievi ufficiali e quelli di allievi sergenti presso i seguenti reggimenti o reparti: Allievi u(ficiali. - 35° reggimento fa nteria in Alessandria, ~0 reggimento genio in Piacenza, Reggimento artiglieria a ca vallo in Milano. Allievi sergenti. - 1° reizgimento alpini in Mondovì, 2° reggime~to artiglieria da campagna in Ferrara, i 0 reggimento artiglieria da campagna in Crttmona, H 0 reggimento artiglieria da campagna in Alessandria. Reggimento :irtiglieria da montagna in Torino, 1• brigato d'artiglieria da fortezza in Verona, H a brigata d'artiglieria da costa in Ge-. nova , 5° reggimento ·genio in Torino. · · Sono stati aperti gli arruolamenti volontari di un anno nel regio esercito, colle seguenti norme: I giovani che hanno compiuto 17 anni di età ·e che non siano stati ancora arruolati dal consiglio di leva possono contrarre l'arruolamento volontario di un anno, con obbligo di impreodere il servizio il 1 ° vambre del corrente anno, purchè compiano le relative pratiche non più tardi del 31 ottobre. Tale arruolamento si effettua presso il corpo nel quale l'aspirante intende prestare servizio. La domanda per l'arruolamento volontario di un anno deve essere presentata al comandante del corpo presso il quale deve aver luogo il detto arruolamento, corredata dai soliti documenti. Un atto Minist~riale relativo alle bandiere e stendardi dei corpi avverte • che a questi simb.oli d'onore, i quali rappresentano il Re e la Patria, non sono applicabili le disposizioni regolamentari circa l'amministrazione dei materiali dello Stato. Questa disposizione merita due parole di spiegazione e di commento. Secondo il nostro regolamento di disciplina la bandiera del reggi· 1

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1Tiento, che è il più alto sim bolo dell'onor militare, è in pori tem po il segno più visibilA e venerato che stringe in una famiglia ufficial i e gregari di uno stesso corpo, che loro ricorda la famiglia più grande l'esercito :-- e fa viva nel loro cuore l'im magine della Patria. Dato il concetto elevatissimo del la bandiera, ripugna considerare questo sacro deposito come parte dt1i < materiali • in consegna al corpo, sia pur parte nobilissima, e ci fa parere quasi una profanazione il dover inscrivere la bandiera o lo stendHdo in carico o scarico insieme cogli altri materiali. La bandiera ò una idea e non ba bisogno che se ne tenga conto sulle carte contabili; la sua inscrizione è nel cuore dell'ufficia le e del soldato e non occorre altro. Roma, il ·12 febbraio 1897.


NOTIZIE ···..

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NOTIZIE MILITAR I ESTER·E FRANCIA.

La marina francese. - Stato della flotta. - La relaz·ions wi' bila:ncio delta marina. - Sotto questo titolo nella Revue po/.itj:qite et parlamentaire del 10 dicembre ·1896 è apparso un articolo critico di anonimo autore, che noi crediamo pregio dell'opera qui in seguito ·per sommi capi riportare. Il signor de Kerjégu , relatore del pilancio, dice cJ1e: occorrono molte unità, ridµcendoµe il tonnelleggio per non esagerare i sacrìfici finanziari: grandi velocità, ma reali e durature; grande raggio d'azion~, ' per compensare la scarsezza dei mezzi delle basi d'operazioni e la povertà della rete telegrafica. · L'articolista soggiunge, che le costruziom m corso, e che si am~elte siano compiute nel 1901, rappresentano una spesa complessiva di 357 milioni, a '2:12 dei quali sarà solo stato provveduto nel l' anno in corso; rimangono dunque scoperti H5 milioni. E poichè, in base agli ultimi bilanci, si può ritenere che per alcuni anni 80 milio_.ni all' a~n<' saranno assegnati al capitolo costruzio.ni, segue che negli 11nni ·1898,190·1, cioè per i anni, l' amministrazione potrà disporre di 320 mi· !ioni, dei quali H5 occorrendo per',c.pmpletare, 175 rimangono dispo· nibili per nuove costruzioni. Sono pochU Non bisogna impegnarsi in grosse costruzioni : occorrono incrocia tori . corazzati e veloci. L_a. ?e~mania, dal '70, si è guardata dalle enormi spese per le costruz,om g1oantesche. Dapprima e metodicamente si assicurò la difesa dei suoi ~ari con le torpedi.niere,· poi mise in servizio un bel numero d' incrociatori per prendere r offensiva contro chi volesse bloccare suoi porti. . È strano vedere un paese come la Francia che consacra le sue risorse· alla costruzione di navi speciali per la guerra di squadra che ricorda le disfatte de )a Hogue, d' Aboukir e di Trafalgar, contro le quali conforta solo il ricordo glorioso delle crociere dei Dugnay-Tron·in, dei

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M,ILlTAR,I ESTERE

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Forbm, dei llian Ba,rt, e le imprelìe dèll' Alabama e q'ueUe del.la Reine-Aitguste nel 1870. . . . Occorrono incrociatori rapidi e di prezzo ragionevole , e bisog,na . spendere i denari con avvedutezza, per far fronte a tutto. L' Inghilterra nei' 1896 .ha dato 184 milioni per le nuove costruzjoni ., mentre la Francia ne ha d~ti circa 90. ' · te due potenze contro le quali la Francia potrà essere chiamata a lott'are per mare souo : Inghilterra o Germania, le quali hanno un estesissimo traffico nei punti più lontani del gl~bo : è là che la Francfa potr.à ferire efficacemente, più efficacemente che con. una di quelle grosse battaglie navali nelle quali troppo spesso la vittoria le è sfuggita. Lamenta il costo delle navi francesi ·e. la lentezza delle costruzioni,benchè recentemente in questo si. sia migliorato notevolmente. Propone di costruire i bastimenti in serie ·per semplificare il lavoro degli ~rse- , nali e tutti i servizi delr amministrazione. . Gl; inglesi inoltr~ cominciano a costruire quando i progetti sono' com~ pleti dei dettagli e quando i materiali sono in gran parte pronti e riuniti. I In Francia invece• si comincia a costruire e poi il lavoro dev.e pro-: cedere a sbalzi. Negli ultimi sette anni: t..,

L' Inghilterra costruì ,1,20 navi ,f24: mila tonnellate La Francia , 29 1 44 , La Russia ,, 15 » 54- » >> .,. 22 85 · » La Germ~nia .,. V Italia 16 ,,. L' Austria 9· .. ,)

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. Vuol' dire che l' Inghilterra Jia ecceduto con 60 . ~ila tonnellate le altre 5 nazioni e che Francia e Russia hanno eccedut.o d.i 4-0 mila tonnellate la Triplice. Per migliorare i servizi di manutenzione, riparazione e amministra-. .zione della flotta M. de Kerjégu propone la creazione nei. porti della direzione d·ell' .arsenale servizio della flotta, che corrispondono presso a poco ai gruppi proposti dal Gougearcl, cioè: Gruppo iloua ; (}ruppo . officine; Grnppo approvvigionamenti, viveri, ecc. A questo 3° che noil ha riscontro nelle proposte del Kerjégu, provvederebbero. l_es (onds de roulement preconizza~i dalla Commissione extraparlamentare,. . . L' articolista combatte tutte codeste riforme, negli effetti . delle quali 'non ha fiducia ed accepna agli inco~venienii che deri'verebo~ro da\l'af- . fì'dare l'acquìsto di mat!)riali <;ostosi a persone non . tecniche e diverse 2~ -

ANNO XLII,


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NOTIZIE Ml-LITÀRI ESTERE ,.. 1

da quetle chiamate a servirsene e :Hce 'che, per otie~ere un migliore rendimento dai diversi servzii-della mari,na, occorre mòdificare l' organii;ò·,· non:, basta 1·ritoécar,e la contabilitd:' Però n?n fa proposte ali' uopo. . 'App·u nti sui bateaux-càno'ns - Le esperienze di. tiro che si eseguono cou la Dragonne npn _souo che un nuovo tentativo ìnteso a realizzare il éoncetto del bateau-canon ·già propugnato da!l'a~miraglio Aubè e, per esso, da tut~i gli scrittori _di cpsé ~ayali, sostenitori delle idee della jeune ècole. . ' Fino ·dal 1886, l'arpmiraglio ,lube, allora ministro della marina f~ancese pensò di migliorai·e le condizioni della flotta, dando un largo.sviluppo alla costruzione <li bastimenti .di un .tipo tale, che ruinisser,o ·. i seguenti 1·equi·siti: poco costo, modeste dimensioni, scarsa pescagi<!_ne,. velociià massi·ma. . ·, .. .. , Il poco costo, dice,•a egli, permeue una riprorluzione numerosa; le « dimensioni ~bdeste consentono a un bastimento nou protetto di lot• tare in. buone condizioni contro un bastimento molto più grosso e « protetto; la scarsa pescagione permette di avvicinare molto le coste e il « .ricovero momentaneo anche nelle più piccole _insenature; . la velocità , massima è la base di qualunque operazione strategica, è l'arma pér , eccellenza della difesa e della offesa. Infine i piccoli bastimenti si .ma• neggiano megÌio dei grossi ». Codeste idee erano in allora seconda te dalla comparsa di due nuov i elementi di distruzione: i battelli sottomarini, le granate-mina. I primi levarono un pran rilmore in Francia, ~he credette intravedere in essi la miglior difesa marittima del proprio territorio e la condanna definitiva delle grandi navi, mentre :1- piccqle e numerose cannoniere sarebbe anch·e agevole rnole.,tar e devastar il litorale nemico. Lè s~conde fecerQ pensare che i µe:;anti proiettili perforanti potevano sostituirsi con altri di moderau, dimensio,ni, m.a carichi di alti esplosivi;· per COOséguenza non S;trebbero più OCCOrsi grossi e pesanti CIIDnoni e contro gli effetti terribili _rlelle granate-mina non e.ssendo valida alcuna protezione, ne deri~ava che l'uoic!) possibile rimedio per limitarele consegu~nze dell'impiego lçi_ro sarebbe consistito nel presentar loro pi~coli bersagli,_ invece d°ì gros_si, µel rassegnarsi, cioè, a perdere per opera loro · piccoli anzichè gros:;i bastimenti. D'al~ra part~ le granate-mina richiedendo per jnnesco della 101·0 carica di scoppio -una forte dose di fulminato di mercurio avre.bbero presentati ·pericoli per· chi le avesse usare, sia per scoppì prematuri al momento del tiro, sia per gli effetti di percussione o di concussione dei proietti\i. nemici.

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NOTIZIE MILITARI ESTeÈRE

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Ai 'primi si prevedeva di poter ovviare, come in fatto, si è in gran perte ovviato; quanto ai secondi che si sarebbero risolut.i in un completo disastro,· p.,r chi usasse le granate mina, si riconosceva non poter port~r loro· rimedio. Anche per questa considerazione, dunque, si proclamava l'opportu... nità di sistemare cannoni lancianti granate ed altri esplosivi esclusivamente su piccole navi per cònseguire l'offesa massima, con il rischio · minimo. 11u il Gabriel Charmes costruito nel 1886 dalla Società des Forges et Chantier de la Méditerranée, che realizzò i concetti propugnati dalla , jeuné ecole: di 74- tonn. di. spostamento, ,tveva lunghezza di r~o metri e larghezza di metri 3,60: raggiunse alle prove 20 miglia di velocità ed era · armato di canwme da ·1 38,6 mm. mod. ·188!. Nella primavera del 1887 il Gabriel,. Charmes cominciò le esperienze di tiro contro il piccolo Seraignet (del gruppo delle Hyéres) le quali si ridussèro a sei colpi tirati a 6500-7000 metri, ·in cattive condizioni di tempo. La carica del cannone era di polvere prismatica bruna, le cui ,proprietà non erano allora ben conosciute. I risultati per quanto ~i riferisce a resistenza delle diverse parti e specialmente dello scafo furono buoni per i primi 5 colpi; al 6° colpo si manifestò un'avaria all'ottutatore che non· potè più funzionare finchè il pezzo non fu rimandata alle officine. · Dei 6 colpi nessuno cadde nel bersaglio, ma tutti furono comprèsi in una zona ·rettangolare di 225 X 300 metri. La ' corrirnissione incaricata delle esperienze, composta di membri non appartenenti alla jeune ecole, giudicò sfavorevolmente i risultati e poichè frattanto l'ammiraglio Aube laslliò il dic~stero della marina, il « Gabriel Charmes, fu disarmato e l'idea del bateaii-canon messa in disparté. · Negli anni successivi un nuovo pr6cesso di fabbricazione delle piastre di corazza (acciaio-lavorizza'to) parve dovesse finalmente rendere impenetrabile' i fianchi delle navi protette; per la qual cosa. gli artiglieri navali francesi -credettero dovere mutare_gli obbietti vi dei loro cannoni, cioè anzichè attaccare i fianchi delle navi, tropp,o resistenti, mirare a sfondarne i' ponti per portare la distruzione nell'interno. Era dunque necessario costruire un cannone capace di lanciare un proiettile pesante che colpisse .con grande angolo di caduta e, perforato il ponte corazzai~ scoppiasse; e poichè l'idea -del bateau-canon era tuttora proscritta,. cotesto nuovo obicé avrebbe dovuto essere sistemato sui ponti scoperti de.Ile grosse navi. Per evitare· spese e perdite di tèmpo fu deciso che le prime esperienze, nell'ordine-di idee espresso, avessero luogo con un cannone da ,155 mii-


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li metri corto (modello dell'e,sercito), il quale fu sislemato ·,mila navcscuola. Sa'int Louis. E,ra prescritto che le esperienze fossero condotte in vista di ottenere angoli di caduta mai inferiori ai 200, per qualunque distanza, epperò si dovettero usare_cariche varie per le varie distanze. I tiri di prova ebbero luogo in due serie nel novembre e dicembre 1893; all'ancora prima, poi in moto. Nella pr ima serie furono sparati 50 colpi a distanze comprese fra 6000 e 2000 metri dal bersaglio, in cou~izioni di tempo favorevolissime: si ebbero moderati scarti in direzione maggiori col diminuire delle distanze, e notevoli scarti in gittate (fino a 1200 metri alla distanza di 6000 metri), minori col di minuire delle distanze. Nella s~conda serie furono sparati 72 colpi, a distanze compre;;~ fra 850 e idOO metri, con bel tempo, ma il Saint Louis avendo dii 2° a 3° di rollio per parte. Furono poco diversi dai primi gli scàrti in di rezione, ma, beuchè le distanze fossero minori, si· ebbero scarti · notevoli in gittata, i quali raggiunsero anche 700 metri. Dei 72 colpi ·soltanto H avrebbero colpito un ber,rnglio lungo 100 metri e largo 15, cosicchè la Commissione delle esperienze concluse che l'obice provato poteva essere utile, se adoperato su piattaforma stabile, contro navi delle _dil]'lensiooi ora dette, dalla distanza di 850 metri fin o a l[Uelle che possono ordinariamente essere misurate con f 00 metri d'approssimazione, cioè fino a circa 3000 metri. Si era così conformato ancora una vol t/\ ciò che, per nitro, ern già noto, essere cioè, tutt'altro che pratico il tiro in arcata per colpire da un bastimènto in moto un altro bastimento in moto e fu battezzata di utopia la speranza di risolvere . un tal problema. In base ali~ idee che avevano a vicenda prevalso e condotto alle 1 esperienzt1 accennate furono dal Ministero della marina francese proseguiti gli studi. Ulteriori prove fatte con granate cariche di alti esplosivi avev!lnO dimostrato che esse, ancorchè non riescano a forare le corazze, le sconquassano in modo c_he gli effetti non sono mend terribili e il personale nel! ' mterno è ugualmente distrutto; cosicchè non si man ifestava più imperioso il bisogno di tiri atti a sfondare i ponti del le na vi e siccome frnttanto la je1ine école aveva potuto nuovamente mettere sul tappeto , la quistione del bateait-canon, fnrono indettEI n,uove esperienze intese al la ricerca di un cannone che potesse essere si$temato su piccoli bastimenti rapidi, allo scopo di lanciare de plein foue;t, a piccola distanza, contro le grosse navi, e a distanze maggiori contro le fortifi cazioni costiere o la piazze marittime, granate cariche di alti esplosivi ; non occorrerebbero così nè grande precisione di tiro nè grandi cariche, che non si presterebbero a navicelle leggere. 1

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.NOTIZIE MI LI'rARI EST ERE

NOTIZIE mLITA l<l ESTERE

Con questi intendimenti furono nel luglio scorso t01ziate le esperienze, che tuttora proseguono, a bordo della Dragonne, avviso- torpediniere di 395 tonnellate di spostamento,• la quale non sarebbe che un . imperfotto proto-tipo del bateau-canon: il cannone prescelto è, per ora, il 455 millimetri corto del l'esercito. Fnrono e,eguiti, in varie volte, molti tiri all'ancora e in moto, in condizioni diverse di tempo. · Nell'ultima serie, che, finora, deve ritenersi la più concludente, si spararono 38 colpi con lunghi proietti capaci di grande carica di scoppio; ma ripieni di sabb1a; il bersaglio era la vecchia fregata. a ruote Panama, ancorata. Il mart\ era a Iquanto agitato, in modo che la Dr-a'gonne ebbe pure rollate di ·18° e 20°. Il fuoco, cominciato verso l'imbrunire, fo proseguito nel modo seguente c0ll' avanzare della notte,: Di stanze in metri ·1500; Colpi sparati )) ·1500 ; • 1000; 1000; ) ) 500; ) 500; • )) 300; )) 30; )

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5 11ll'ancora; Colpi nel bersaglio 1. ' )} L 5 in moto; 2. 5 all'ancora; )) 5, 5 in moto; )) !. 5 al l'ancora; 5 in moto·; » 3. 4,, )) 5 al!' ancora; 3. 3 in moto; ))

~on si conoscono maggiori dettagli circa le cariche usate, il tempo impiegato a puqtare e far Juoco, ecc. , e, ciò che sarebbe di speciale interesse, ci rca le velocità assunte dalla Drngonne quando in moto. Comunque sia, di !18 colpi sparati, 2i , cioè il 5o °lo, caddero nel bersaglio e poichè in una serie precedente di tiri a distanze maggiori (5200 metri) tutti i colpi erano caduti in un rettangolo di ·ci'rca 30·0 X 4-00 metri, sembra che i risultati siano stati giudicati molto soddisfacenti e che le _esperienze saranno proseguite impiegando proietti carichi di 17 chilogrammi di melinite. Soppressione detla Scuola Supe1·iore di guerra della marina e cre11zione di iina scuola d·i alti stttdii maritt·imi. - In sullo scorcio del 1895 veniva istituita in Francia una Scuola superiore di guerra della marina a bordo di navi. Ora dopo la proV,a di un anno non feli cemente riuscita, ed in ,seguito ad una ispezione dell'ammiraglio Ren.: nier, il ministro Besnard, su ll'avviso del Comitato degli ispettori generali, ha creduto oppormno sopprimere la scuoln di guerra _ed istituire


3-· NOTIZIE MiLiTA.R l ESTERE , in sua vece a Parigi una nuova Scuola sottq il ' nome di Scuola di ·a[t,i

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studi maritfimi. · Le ragioni che han.no in,dotto il o.uovo ministr9 dell~ m.arina a sopprimere la vecch'ia scuola, spno enu.merate nella r()lazione che precede il decreto sulla istituzione della. nuova e che noi qui per sommi . capi riportiamo. . . . La Scuola com' era costituita era onerosa per iI bila.ncio , oltre -a .pres,enrare l'inconveniente di distogliei~ dal loro servizio di sqt1adra tre ,dei migliori incroci~tori . . J>èr quauto la scuola superiore di guerra del.la marina foss~ stata creata in analogia con quella superiore di guerra dell' esercito, pure ltj necessità della mari na sono ben differenti 4a quelle dell' esercito di terra. Nell'eserci!o la divisione delle forze militl.lri in armi <hstinte, fanteria, cava:lleria, artiglieria e genio, esige che gli ufficiali destinati i servire negli stati maggiori, ricevano un' istruzione d' insieme .per essere apparecchiati a divenire gli ausiliarii del comando e per essere mflssi eziandio in grado' dì poter dirigere l'azione di queiti servizii. ·Nella marina invece l'istruzione è una e la vera scuola d'applica~ioue, per gli ufficiali della marina, è a bordo delle navi di tutte le specie, ove le condizi'oni sono altrettanto favorevoli per lo studio delle questìo_ni pratiche e di tattica navale, e non sopra una divisione unicamente composta di incrociatori. I corsi della nuova Scuola dureranno 8 mesi e affine di dare agli uffi.ciali allievi un complemento d' istruzione tec~ica si faranno im - · barcare per un periodo di due mesi a bordo delle navi da guerra, per prender così parte allf manovre delle squadre; · dove troveranQ.o l'. applicazione pratica dei loro studi., Il reclutamento della Scuola sarà fatto per concorso fra i tenenti di vascello dell'armata. '' Il decret(l col quale viene istituita la' Scuola degli alti. studi marittimi con .seùe a Parigi, porta la data del 13 ottobre 1896. Se1;vizio del mate1·ial1e di gnerra del genio. - Il servizio del matérialo di .guerra del genio fu fin qui affidato alla scuola regionale del genio. Con decisione ministeriale del 9 . dicembre 1896, tale servizio venne acèentrato in un uniéo stabilimento con sede a Versailles, dett.o chelferie du mater.iel de g_uerre du genie, messo alla dipendenza della direzione del servizio della telegrafia militare, che prende il nome, cli oc Direzione dei servi zii .della telegrafia militare.e· del materiale di guerra del genio. • · 1

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NOTIZIE !IILI'.['.ARI ESTERE

Il detto stabilimento è incaricato : · , 1o Di effettuare tutte le operazioni relative alle. ordina.zioni, al ri·cevimen10 e trasformazione del materiale di mobilitazione sottciin'<licato, -la cui fornitura speua al genio : . . · Attrezzi della fant.eria e della.,cavalleria ; Attrezii e parchi dei zappatori minatori ; Attrezzi !!OD speciali degli aereostieri e dei ferrovieri; _Parchi del genio ed eq~iP.aggi da ponte d_r corpo d'arma_ta; Parchi del genio d'armata e 'loro ri~erve di rifornimento ; Ponti scomponibili su strade; Parchi d'assedio; · . Materiale degli approvvig!onamènti di _difesn; Materiale dei dispositivi di mina. · , 2° Preparnre le tavole di composizione, caricamento e costr~z,ione del detto materiale; 3° Intraprendere studi ed esperienze per _la d~terminazione dei, modelli-tipi. . ,:- ,i, 0 Visitare e conservare gli approvvigionamenti depositati nelle chefferies del genio; . 50 Formare un per~onale pmico capace di assicurare nelle chefferies e nelle scuole del genio la conservazione del materiale. INGHILTERRA.

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Un nuovo ferro di· cavallo senza chiodi. - È stato p.ost0 in vendita -0,alla società denominata , Minerva, J> un ferro qi cavai lo senza chiodi, . al quale si attribuiscono i seguenti vantaggi : 1° Di aderire e star fermo al wu posto permetteudo ali' unghia del -cavallo di espandersi naturalmente; 2,o D~ ovviare alla possibilità di pungere o premere la parte sen- • sibile del piede; 3° Di essere messo a posto e tolto anche da mano inesperta. Questo sistema di ferratura ò costituito da un ferro di cavallo comune fissato allo zoccolo per mezzo di tenagliette e piccoli cunei d' acci_aio invece di chiodi ordinari. Nel ferro .sono praticate da 4- a 6 fenestrelle rettangolari svasate dalla parte ioforiore verso la superiore. La tenaglietta termina nella parte superiore con due uncinetti . ricavati nel .metallo stesso mediante ripiegature, come rilevasi dal disegno. Le . due branche della tenaglietta sono infilate n&lla fenestrella; fra esse è introdotto il cun~o da sotto in su. Le tenagliette col loro uncino vanno poi ad aggrappar5i al lo zoccolo esternamente. Con questo sistema il ferro è fat;ilm·ente messo a posto o tolto.


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MILI".l'.A.RI

NOTIZIE

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E'STERE

RUSSIA.

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Ferrovia rii.sso~ckinese. - La ferrovia :progettata ruS!JO-chìnese si diramerà dal tratto di Ussuri della gran linea ferroviaria della Siberia, in vicinanza di Yladivò stok e principierà e terminerà sul territorio russo. Tutta la lunghezza detla progettata linea comprenderà 19~5 verste (2052. chilometri) delle quali solò u~ terzo giaceranno .in territorio russo. , Un semplice sgual'do sulla carta dell'Asia dimostrerà quanto sarà più breve la linea della Manciuria, in con fronto del tratto della gran li,n/)a siberiana compreso fra i due punti i1,1 cui entrambe si uniranno. Quest'ultima, provenendo dal lago di Baikal, corre lungo ì fium i Scilki, Amur ed Ussuri, abbracciando con un esteso ·arco tutto il confine settentrionale della Manciuria, mentre che la prima taglierà quesia provincia- in linea retta. La nuova linea l)rincipierà ad Onooe, ~na delle stazioni della ferrovia della Siberia, µosta' tra la città di Cita e Ner'ciùsk, al confluenÌe del fiume Inogda nell'Oooil, percorrel',à per i55 Yerste (,i.85 chifometi-i) il territori~ russo, ·quindi oltrepassando il confine chinese presso la città Vecchio Zuruhaituevsk procederà come è indicato nel trattato russo-chinese ." da un punto µella proYincia di Ha-Lu-Kiang altra• verso il Cikar-Ningut e luogo tutta la Manciuria, fino ad uno dei « p.unti Òccidentali della provincia di Kirin » terminando alquanto al not.d di Vladivostok, presso la ·stazione di Nikolaevsk (Nikolskoe) del']a ferrovia siberiana.

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RIVISTA DE.I PERIODICI ·MILITARI Rivista. mensile del Club" Alpino Italiano.

Gennaio 1897. -

P1inta Elsa del Redasco.

Prima ascensione alla guglia centrale del Redasco : ~· 3·103. Quel tratto dello spartiacque orientale della Vali~ Gro~ina. eh.e, pe1: una lunghezza di cil'ca 800 metri, assum~ una spiccata 111clmaz1on~ d1 mezzodì e ·forma in tal modo colla rimanente cresta nn an~olo r1eutra~te col vertice volto ad Eita, · mentre ,col ver~ante opposto prospetta Sondalq, va ornato di quattro guglie superbé le quali pigliano il nome collettivo di Pnnte del Reda~c:;o. Di lassù la vista spazia ampiamente e liberamente per largo tratto di orizzonte. I inouti del Masicco, della Disgrazia, il Bernj?a, i monti della valle Grosina, quelli del Hormiese e di Val Fui·v,a, le P)·ealpi ttftte bergamasche, l' AdameJl(l, la Presanella sembrano li schierati quasi per una rivi5ta. Le ultime due , punte del Redasco richiamano l'attenzione . degli a.lpinist!· La tenL_ò felicemen'te l'ingegnere Giuseppe Ongania, della sezione d1 Lecco, 11 ·18 settembre 1896. .

Nell' Appenni110 meridi~nale. -

Monte ~Cisco· Alto e Monte Pontone ......:. Punta · Autone - Monte Parruccia - Monte Capraro - Colle dell'Altare - Monte Meta - Monte Polveracchio - Monte Ra~ paro - Monte Alpi. , Alpinismo r musica. - MARIO CEnMENATI ....:. Sezione di Lecco. . Gronaca Alpùia• .- Gite e ascensioni: M. Grauero - Nelle Alpi Co~ie, Graie e-Pennine - In Valtellina - Nel Gruppo OrtlerCevedale - Nell'Appennino Umbro. - Ascensioni inverna"li: M. Saccarello - Corni di Canzo, ecc,. - Escursioni Se:n·onali: Milano) A~ Andermatt e al GiHscl!; - Ligure) Al _M. A~tola; - Lecco) Pizza d'Erna, 1\1. Cornizzolo, M. Alben, Pizzo dei Tre Signori, Adamello, Legnoncino; - Cuneo) Al M. ·Renostia. Gttìde: La guida Zurbriggen sull' Aconcagua - Nozze d'oro della guida Chr. Almer sul Wetterhom. -

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358

RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

Letteratura ed Arte. - Ed. Whymper: A guide to Chamonix:, ecc. - Guida della Val Sugana - G. De Agostini: Il Lago d'Orta - Bollettino del C. A. ' Sardo - Bulletin de la Sect. AlpesMaritimes d11 C. À:· F. - 'MittheiL D.Oe. A.-V. - Rivista Geog~àfiéa italiana. Atti 1i(ficiali della Sede Centrale del C. A. I. - Sunto delle deliberazioni - Circolari - Sottoscrizione per la « :Fondazione Budden. » G1'Dnaca d~l!~ Se:rionì. - Venezia. - Tqrino - Bologna - Lecco. ..

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The United Service Magazine. ·

Febbraio ,t 897 . ...:.. La Regina Vittor ia e la sua 'i nflu'enza negli àffari esteri. È autore dello studio J. CASTELL iIOPKIUS molto noto negli S.to.ti Uniti di America per studi di economia e di politica contemporanea. Egli esamina l'opera della regina Vittoria nella politica interna, nella esterna e nella coloniale; i preliminari della guerra di Crimea, riportando lettere e documenti inediti, fra i quali una della regina al princip~ Federico di Prussia.

La ritirata da Mosca ed il' passaggio della Beresina - Parte seconda. La guerra al Madagascar, colonnello LEGER LHERVINTON. I natali di Napoleone. Dalla nuova opera Life o( Napoleon Bòna'. . · parte, by William. MiÌligan Sloane. Ph. ·D. L. l-l; D. Pro'fessor of Ji°istory -in Pri,ncenton University - Voi. I. The Century - Ne~ Yvrk-London-=-- Macmiltan Go. Limit.ed, 1896. L'ordinamento dell'artiglieria; maggior ~eìierale T. B. SrnH:GE. ' Il servizio mercantile inglese ed it se'rvizìo di r·ùcri;a na·vale: Il ser-vizio personàle obbligatìJrio - Suoi aspetti ·medicali. Le ispezioni di (antcr.ia: · i possedimenti della Gran ·Brettagna. '

-

••

I

. E irna pubblica conferenza del ·colonnello T. H. Hu-rrow, letta nel Circolo Militare di . Alder,hot. Riassumiamo da fissa lo spe~chio seguente i.li 111olta importanza sociale e militare.


;

I

Superficie

COLONIE .

(chmq.)

.

.

~

,,_

._

.

Popolazione Esportazione lmportazion~

Europa:

snese

Truppe coloniali

m itari ({894)

(1894.)

({894)

.

--

. .

3,702

Cey lon-Hongkon-MaI9:cca-Borneo, ecc.

12'7,442

. .

Gibilterra, Malta, ecc.

({894)

(! 89~)

(l894)

.

Entr~te

602,681 L. S. 381,8155 L.S.l,78'7,407 L. S. 865;075

-

I

-

Asia:

Afrt'ca: C~po -Il S. . . . Natal.~ . . . Mauritiùs . Siérra- Leone . . . Costa D'Oro e di:p . .

.

.

. . .

.

.

. . . .

.

.

.

.

. . . . . .. .

Nuova Galles, Victoria, Queesland, . S. E. Australia Tasmania . . . . . Nuova Zelanda I Fij i e N. Guinea . . . . . . .. . India, Burmal . Stati feudali India . . . . Stati Uniti. .

.

.

. . .

Totale gene1·ale

.

161,229 116,285

197

2,'165,85'7

225,328 20,851 705 4,000 2,346,7"14

l ,'71 1,48'1 13,812,062 ~6,000 l ,191i,611 81-/6,219 1 9'78 '125 '426,499 126.835 2,088,955 2/782,480

ll,588,096 2,816,596 1,876,954 478,024 2,659,291

5,321,352 1,144,514 533,288 98,838 481-f,615

-ll,6'73f 1'16,955

3,456,383 288,281 12,046

5,021 ,476 537,465 1}398/182

23,561,245 . 7,5'18,060 997,~73 3,'106,396 1,911 '633 6/153,859

811,000 20 ,507' 51,6'72

.

• ,, •

-

-

'11'1 ,, -

3 ,56

I

24,484,865 3,799,437 5,955,262

Aust1·al'ia :

.

3,8'7

86,599,255

.

. . . . . . . . . .

Ame1·ica: . . . . Canadà . Terra Nuova, B. Guinea, ecc. . . Indie Orienta1j .

.

. .

188/162

31,318,111

4,705,386

593,753 2,982,862 4,189,074 53,441,999 - 41,930,720 23,432,864 726,128 9,281,047 104,471 6,'188,620 4,696,754 ~ S6,36~! 421,86'1 97,975 596,604 85,921 313,882 944,489 191,018,4)2 69,l ·/ 7,226 59,6176,320 · 56,603,259 16,813,282 589,122 121,562 81,81 >'/,108 2'18/ '185 ,86'1 408,344,810 94,683,762 18,080,900

-

-

-

-

11,320,995 2,34,619,1491492,314,210 607,825,475 201,134,1'19 J

-

45,929,581

35,28 1,55 4)29

11<,'72 3 7,40 8 219/178

-

662,66 o 968,92


360

RIVISTA I>EI ·PERIODICI MILITARI

Reitue de Cavalerie. -·

Gennaio 1891. del 1,896.

La ca·valleria . e le manovre impet'iali ·. tedesche

. ' ) . ·. . -Riassunto delle operazioni secondo le notizie 'fornite dai giornali te: deschi e specialmente I' Tnternationa le Revue ìiber die !Gesamten Armeen ii,nd Flotten .ed il jJ-ilitiir ·W oéhenb,latt.. · ·.Per l'intelhgeuza delle operazioni generali, nèl tratto di terreno comp,re$O fra ·oresda e Bél_utzen, la Ikoue de Cavalerie si riferisce ai pian(gìà p~bblicati nelle puntate di novembre e dP;cembre u. s. ·

Saggio per una istruzione pratica dei quadri nella cavalleria. Continuazi,me. · Là ca-valler'ia alla battaglia di Austertitz - 2 decembre ·1805. I nostri Ussari - I vecchi reggimenti. - Poldeack-Filtz-Monteil. Il reggimento Poldeack alla battaglia di Torino perde il suo sten' dardo - . Campagna di Spagna - Sotto Saragozza - Racconti del maresciallo Berwick - I reggimenti Filtz e Mooteil - Il combattimento del ponte della Grandella - Il reggimènto Verseilles. . Una gfornata a Pine1·olo - La rimonta degli uffi,c'iali ùi Italia. Sono note · di viaggio di un ufficiale francese dalle quali stralci1,tmo,

gÙ appunti che seguono: ·« . Quando

toccai Pinerolo, parecchie volte nel corso delle mie . peregrinazioni attraverso la Venezia, la Lombardia ed il Piemonte, « ·ebbi occasione di osservare davvicino la cavalleria italiana che mi ~- sembrò presentare un interesse mediocre. Nondimeno, . mi sorprese· • a Iquanto ·la rinionta degli ufficiali ed il !,oro gusto pronunziato per la « tavalleristica. ·GJunto a Pi·oerolo ebbi cordiali ~ccoglienze. dal coman«, dante della scuola. Questi.,nou tardò" farmi comprendere che essa « non era preèisamente :aie quale s'imagina , in Francia, e m'invitò a < visitarla, ·unitamente al galoppatore . .T~ovai le scuderie beo tenute, « i cav~li'i in perfetto stato e condizione. Notevoli quelli di razza irlan« <lese, e I<'ranceschetti. L'alta scuola ed.il gioco della, rosa mi parvero< scaduti dal posto che assegnavi! ad essi la vecchia scuola; i tre ma« neggi, molto piccoli, mi parvero deserti. Raggiunsi_il galoppatore che « è un vasi.o terreno d'esercizi moltò simile alle allee di Chantilly e di • Compìègn~. «

a

RIVISTA . DEI PERIODICI MILITARI

361: :

· «Esso misura tremila metri di pista, larga cinquauta, intramezzata . , da due altr.e ·al!,ee, una .diagonale e l'altra trasvérsale. ,Vi si incon-. « frano frequenti ostacoli in muri a :-secco,. siepi e barriere fisse, det.t.e « s.taccionate... .. . « Oltre agli esercizi di Pinerolo, ogni anno, per un mese., gli allievi « della scuola prendono parte _alle_caccie di Tor di Quinto, caccie moltp c. aspre, nellè quali si hanno a registrare perioclicament.e ,alquanti acci- · , denti. .. Gli ufficiali italiani sono, "io credo, i meglio montati in Eu« ropa: meglio ·degli austriaci, e di gran lunga superiori ai tedeschi ed « ai russi. Noi non possiamo, per il momento e da qu·esto punto di vista, « sopportarne il confrontò ». Notizie,. ed informazionì 'Carie. :..___Germania: Gli . ufficiali di cavalleria ali' Accademia di guerra di Berlino. - Sfotistica veterinaria per il 1895. - Austria-Ungheria: Rimonta dei· tro mbettieri nei reggimenti d1 fanteria. - Rus:;ia: Incetta foraggi. - Esercìzi combinati ··ai cavalleria ·e di fanteria. Stendardo ai° cosacchi del Kuban. Rivista di · Artiglieria e Genio . .

Gennaio 18H7. - · Su alcune correzioni nel ' tiro da cost'a. Si ,s1ippongano i vari pezzi di una batteria di obici da costa puntati in direzione di uno stesso bersaglio; suppongasi il bersaglio fermo e la sua distanza da un punto della batteria ljSattissimamente mi.su rata; suppongasi infine data ai pezzi l'elevazione corrispondente alla distanza del bersaglio dal centro telemetrico. In una serie di colpi, .ì centri clelle· rose particolari dei vari pezzi, i quali hanno elevazione identica, non coincideranno l'uno coll'àJtro, le singole rose avranno, invece, un centrò speciale ed una speciale dispersione; solo potremo con qu-alche ap,prossim'àzione· supporre costante nel tiro diretto l'enore in direzione rispetto aJ centro del bersaglio e fare astrazione dalle differenze delle dÌspebioni laterali. Le varie cause di deviazione dei centri delle rose dal e.entro del bersagÙo sono: 4) La differenza n~lla densità dell'aria al momento del tiro - 2) 'L''azione delle correnti atmosferiche - 3) La differenza nella pote~;a balistica delle polveri - 4) Il logoramento delle bocche da fuoco - 5..) L'obliquità del tiro rispetto alla linea di fuoc_o - 6) Le differenze negli angoli di rilevamento, le inesattezze di installazione, di réttifica degli indicatori delle elevazioni,_gli errori nell'uso degl.i. appa·recchi e le ·irregolarità della pia{zuola. Queste differenze e cause per-


-

362

RIVISTA DEI PERIODICI . MILITARI

RIVIST·A DEI PERIOÒlCl MILITARI

turbatrici che hann'o a'zione sul tiro dà costa so~o partitamente e dottamente esaminate dai' capitano' EiJGENio· Rrn!!, e rappresentano; più che un tentativo, una vera e propria · soluzione del' 'problema per giungere al pareggiamento delle gittate, e per eliminare dalla deviazione totale del centro dei tiri dal centro del bersaglio la parte dovuta ad alcuna .fra le dette cause pertur6atrici. Allo studio sono annesse quattro tavòle per · l'installazione dell'obice da 28, per il relativo indicatore delle elevazioni, per il quadrànte di correzione del ven.to ed alcuµÌ diagrammi per il tiro delle batterie a Hvello del mare.

Revista ·Contemporanea. · 30 gennaio 1897.

Il Sinedrio episcopale di Lugo al finire del Medio-Evo. -

gli eri a.

F. MARJANr, tene'nte colonnello di arii'' . .

!fiscellanéa e notizie. - Proposta d'i organ-i,z.zazione d·i art'iglie1·ia a tfro rapido. - Una nuova pubbli cazione sui futuri cannoni' da èampagna. - la'Dori del genio nelle colonie inglesi. · Noti:iie militari es_ tere . ...:.. Francia: Una mira ra,zion:ile. - Progetto di costituzione di 25 compagnie d1 cic}isti. - Germania: Il nuovo cannone dà campagna. - L'allu min.io nell'eserci~o, -:- Giappone:

A.cqui'sto di nuovi canr oni dà montagna ~ d.1 campagna a tir9 rapido .. - lngfii lterrà: Telegrafia senza fili, Marconi: - Russia: , Esperimenti ·di tiro contro piastre di acé.iaio Krupp. -:- Spagr,,a: Costituzion~ di · una compagnia ~àreosti~ri e 'm.9dificazioni nei servizi del ·genio. _:. Stati 'Uniti: Torpedini auto-mobili Howel. S11izzera: Il futuro cannone per l'artiglieria da campagna.

LoPEi

PELÀl!Z. ll ritratto. - ANGELO AVILE'S. l'l diriuo naturale ed i positivisti. -

"

Alla Rivista di Fantgria. -

~ In morte di donnci 1'rint tad Grund -de Heredia.:

- F. SJLVELA,

L'att,icco e la difesa dell/ còste. - Nota sul tiro areato da mare e. sul · battello-mortaio. - Maggiore E. RoccHl. · · Intorno alla questi o~e d~l cannone da campagna del generale Wil fe.

Nel suo memorabile studio Znr Feldgeschutzfrage il maggior gèneralé W1.LLE ha rias~unto tutto quello che si è scritto 8 si è fatto negli ultimi tre anni' intorno .alla ·que;;tione del futuro cannone da campag1ia·. Alla esatta e chiara esposizione . della materia il generale tedesco aggiunse considerazioni critiche che mer:itano di essere conosciute dà chi si occupa dell'argomento. Opportunamente, adunque, il tenente colonnello DE FEo riassunse le più import~nti notizie contenute nel volume in disco·rso, mettendo in speciale rilievo l'unità di calibro, le proprietà del futuro cannone e la questione ,4el munizionamento. E noi, da parte nostra, ·possiamo aggiungere un desidt.>rio: Traduca il tenente co1onnello DE F1to, testualmente ed integralmente l'intera opera de1 generale W1LLE, e farà opera meritoria per l'arma di artigl ieria e per l'esercito, ora che la questione dei cannoni a tiro celere tocca il sommo dei problemi ohe si agitano .nel mondo militare europeo~

' 363

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A proposito di una traduzione sul diritto politico e filosofico di Luigi Gumplowicz, professore di· economia politica all'Università di Gratz; tradotta in lingua spa-gnuola da <lon Pedro Dorado Montero dèll'Università di Salamanca. -:- DAl\llAN lSERU. . Po-cera Carlotta. - Donna MARIA. DE BELMONTE. L'isp-irazione. - Frammento. - GoNzALO DE C:A&TBO, Ragione e fede. - EouAnno SANz Y EscARTIN. Il male di- capo della regina di Portogallo Donna Mari a. - D. JosÈ DU. CARMENAL. . C1·onaca militare. _.:. Le operazioni miliÌari· a· Cuba. _.:.. Le · isole Filippine .. - Successi generali del!' ìnterno. - L. BARRIOS.

Spectateur milita_ire. 15 ·gennaio 1897. -

La follia dei vecchi soldati .

Si parla ,di frequente della follia <lei numero. _Questa follia è nondimeno I~ , saggezza stessa, dice l'a~tico!is1a, la . ragione la. più pu.ra cu!, soltanto gli imprevidenti mostrano di non porre mente. S, celebro negli ultimi del mese di novembre scorso l'annive1·sario della vittoria di Conlmiers, fa sola di qualche importanza che le truppe franc~si abbiano , riportato nel corso della campagna del ·1 8i0-7L Si può supporre che l'ariji'ata del generale d' Al!,relles de Paladine, quasi esclusivamente comp.osta di soldati giovanissimi o di guarélie mobili, prive di esperienza, avessero trionfato se non avessero· contato un effettivo numerico di gran lunga superiore a quello del nemico? E l'articolista aggiunge: L' i:;toria del le guerre è piena di esempi consimili. Napoleone medesimo formulò la sentenza famosa. « la 1Jictofre a.ppartient aux ,9ros bataillons ~>. !,a ricerc·a' .del!~ superiorità numerica non è adunque atto di follia; ma proY._~j _i__~piri_t9 a vvedut.? e di_preye.gge_nte pat.r.iottis~o: . Fin ,q~1i l'a~: tore. Comprendiamo che ali.a quantità si· debba sacrtficare la quahta

I


z

364

RIVISTA DEI PE\UODICI MILITARI

quando impellenti ragioni di guerra lo consigli1mo, e come P.recisameote avvenne nellf' giornata di Coulmiers, ma instillare questo concetto come priucipio, fin dal tempo di pace, nelle giovani e grosse masse degli eserciti europei, è metodo erroneo e pieno di pericoli. Anzitutto negli eserciti possono l'istruzione e l'educazione, che farlllo riporiar~ quasi sem pre la palma della vittori a, anche là dove il numero non può essere sempre prevalente, e la controprova può trovare lo stesso esercito francese in altri molti e molti combattimenti della stessa guerra del 1870-74. Il signore Léona Bruns non ha che ·a sfogliHe la Relazione del grande stato maggiore prussiano. La r-imonta e le razze in Francia. La recente discussione sul bilancio della guerra alla Camera dei deputati ha posto in luce una riuestione vitale, cioè il rnpporto fra la ri· monta e la razza. In Fran<\ia si sante molto più penuria di cavé;lli, in rapporto ai bisogni delf'esercito mobilitato, che in Germania, e meritre abbonda, relativamente, il cavallo da tiro, fa ognora più difetto quello da sella. La -responsabilità di questo stato di cose risale alle r;izze ed all'amministrazione relativa. L'allevatore, grande e piccolo, non considera che lo stallone, e perde di vista la larga produzione equina che alligna tanto proficuamente in Germania. Ad ovviare gli enumerati inconvenienti, il colonnello Chabert propone· la costituzione di premi di - allevamento, la rìchiesta di prove speciali per i cavall i di sangue ed infine l'aumento proporzionale dei fondi assegnati al servizio della rimonta. Alcune idee tedesche sulle pattuglie di uffìcjali. - Problemi e dìscus. · sioni r.tilative. / Decora;n·oni, orooi e medaglie. - Le armi d'onore. - Legge sullo stato degli ufficiali . - Legge d'avanzamento. - Dotazioni varie. - Restaurazione. ' , Cronaca quindicinale. - Il congedo del generale Saint-Mars. - L'ordìne del gìorno del' colonnello Marèot. - Ancora delle dispense. Il successore del gener11le Saussier. - [mpieghi civili per i sottufficiali._ - Scuola di Saumur.

ANNO XLII

RIVISTA MILITARE ITALIANA

DISPENSA V. -

1• MARZO 1897

Per la Direzione L ono v1 00 OrsoTTI tOJ1tnltcolonttello M. T. A .• (ma ricolo

DEMAR.CliI CAB.Lo,

gerente.

cJ

· ROMA VOGHERA

ENR ICO

TIPOORAFO-KDITORB


365

SOMMARIO D ELLE MATERIE CONTENUTE NELLA PRESEN TE D1SPEN$A

. ·LA CARICA DI CAVA.LLERIA A CASSALA La. carica di cavalleria a. Cassala.. (Con 1 carta) . . . . . .

. . . .

n LUGL IO 1894. . . . . .

11

P. . . Pag. 365 .

LUGLIO

1894

Il terreno a sud-ov·est d'i Firen:!'e fino a.1 fiume Pesa. TORQUA'f O GUARDlJCCJ,

maggiore d'ar tiglieria' . . .

Fisiologia del comando: « La. maniera. ». maggiore del 94 fanteria . . Notizie· politloo-Ìnllitarl. -

a;.

AcHU,LE COEN, >>

>)

422

432

, Notizie militari estere:

Francia: Ricostituzione dei qua1·ti battagli'oni. -

L' o.ffeci1ia frigorife1·a della Villette. - Situazione al Madagasca1· » 443 Belgio: Le 1"iforme mz'litari nel B elgio ,, 445

Rivista dei periodlol mllitari

· »

441

'

CASA EorrRJCE: L I BRA RI A

E.

VOGHERA -

Omaggio allo squadrone Cheren.

. . . » 382 ·

PRO PRIETÀ LETTERARIA.

Mi trovai a Cassala insieme al II battagli one indigeni, comandato dal maggiore Hidalgo, quelio stesso che formaYa l'avan.· guardia del corpo d'operazione per la conquista di Cassala, e che, rinforzato da , tre compagnie del grosso, diedè I' assaho ai dervisci addossat( a Cassala, li respinse, conquistò l'abitato, e li pose in. fuga verso ·Gos Regeb·. Ho perciò colto I' oècasione per parlare cogli ufficiali di quel brillante fauo d' armi .nel quale ognuno di essi aveva un posto onorato . .Portava con me la relazione ufficiale di quel combattimento che sul luogo stesso consultai, chiedendo ed ottenendo interessanti schiarimenti, .aggiunte ed episodi. La carica dello squadrone Cheren, comandato ·dal capitano Carchidio, fo1;ma un episodio interessantissimo di quel combattimento, e di esso mi occupai con speciali indagin i, per~hè non fu pubblicato il rapporto ufficia le scritto dal tenente Barattieri di S. Pietro che sostituì il capitano Carchidio, nè fu fatta altra pubblicazione che potesse tecnicamente :ioddisfare alla giusti ficata aspettazione del pubblico militare. Ora' io , non sol~ ho consultato il suddetto rapporto ufficiate, ma ho anche interrogato separatamen te i tenenti Dedomi nicis , Fioccardi, e Ferrari che presero parte alla carica, e molti ufficial i dei qua"'. ,drati che assisteùero alla sua esecui ione. Ritengo perci ò opportuno di esporre qui lo svolgimento di q~1ell' interessante azione tattica. 23 - ·

ANNO Hl!,


366

LA CARICA DI CAVALLERIA A CASSALA >f

... * La precipua causa della pronta vittoria ollenuta dal corpo di spedizione w ntro un nemico, se non superiore, eguale in forze numeriche, e che stava sulla · difensiva, fu la sorpresa . La cavalleria madista, forte di circa 600 cavalli, alternava lontane e feroci razzie sulle nostre tribù di fr9ntiera, con ·lunghi riposi. E siccome gl' italiani stavano fermi nelle guarnigioni di Cheren e di Agordat, la vigilanza madi sta, durante i detti riposi, e1'a molto trascurata. È per questa ragione che il corpo d'operazion~ italiano, partito il 12 luglio da Agordat, potè giungere inavvertito il 116 mattina sino a pochi chilometri da Cassala, presso la stretta fra i monti Cadinia e Mocram. Fu qui che la cavalleria . baggàra, io marcia verso est per recarsi ad una razzia, incontrò inaspettatament~ il corpo italiano, il quale, for matosi allor~ io due quadrati, l'uno composto dell'avanguardia, l'altro del grosso e della retroguardia con entro lo squadrone e la sezione, continuò la sua marcia verso la stretta. La cavalleria baggàra, mostrossi soltanto a· piccoli drappel li, e dapprincipio trovavasi verso la destra degli italiani; passò successivamente sulla sinistra; il quadrato dell'avanguardia italiana la tenne lontana col fuoco, e cosYfèè~ pure il fianco sinistro del quadrato del grosso , ed anche la sezione d'nrtiglieria, interrompendo il meno possibil e l'avanzata. La cavalleria baggàra che manovrò sempre a stormi senza mai fa rsi vedere in massa (Fioccardi) (·I), girò intorno al monte Cadmia passando da est a sud e ad o.v~sl del monte stesso; mandò a dare l'allarme al pr~sidio di Gnss'ala, ciò che gellò la costernazione nella popolazione, e conti nuò a stormeggiare.

I .I nostro squadrone anelava di uscire dal quadrato per attac-

care la cavalleria nemica, e più volte (scrisse il maggiore Salsa) il capitano Carchidio ne richiedeva il superiore consenso. Appena oltrepassata la stretta, viene dato il desiderato ordine allo squa(i ) Raccolsi separatamente le testimonianze di molti ufficiali, e perciò pongo qui, fra parente.;! li nome di quelli che mi diedero testimonianze particolari, cioè non fornite dagli altri.

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LA CARICA DI CAVALLERIA A CASS,4.LA

drone Cheren di attaccare la cavalleria baggàra,' della quale vedevasi qualche groppo nelle vicinanze della Cadmia. La forza dello squadrone era di 96 cavalli. L'organico comportava la formazione su tre plotoni, e tale ~ra rimasto sino allora. Ma essendovi stato destinato un nuovo ufficiale, il sottotenente Ferrari giunto poco prima, si formò subito un quarto plotone, togliendo otto cavalli da ognuno dei tre plotoni preesistenti. Lo squadrone adunque, il ·I7 luglio ·1894, era su quallro plotoni , di 112 file cadono, il 11• comandato dal tenente Barattieri di S. Pietro, il 2° dal tenente Fioccardi, il 3° dal tenénte Dedominicis, il 4° dal sollotenente Ferrari . L'armamento dello squadrone consisteva nella sciabola e nel . moschello; i graduati ed i trombettieri avevano inoltre 'la pistola. La cavalleria baggàra già vista a scorrazzare a stormi separati, aveva lasciato il corpo italiano nell'incertezza sulla sua forza numerica. La cavalleria baggàra era armata di una la:ncia da urto, lunga più di 3 metri colla lama della forma di . una grande foglia di salvia, larga più d.i 11O centimetri, e ,di alcune altre piccole lance da getto. Parecchi· cavalieri avevano inoltre la pistola o dei remington tagliati. A chi marcia verso Cassala, sboccando dalla stretta formata dal monte Mocram e dal monte Cadmia, il terreno si presenta come un piano orizzontale sabbioso, dal quale i duè caratteristici monti suddetti sorgono bruscamente dal sottosuolo senza raccordamento colla superficie. Fra lo sbocco della stretta o Cassala vi sono circa qualLro chilometri, El l'occhio corre volentieri sulla caminiera dell'antico sgranatoio Munzinger, distraendo per un momento l'osservatore · dal pertinace ambiente africano, per richiamarlo alle ingegnose industrie europee. Lo spazio interposto è nudo di vegetazione; l'aria è limpidissima,. l'azzurro del cielo è più chiaro di quello europeo; il calore per parecçhie ore del meriggio oltrepassa i 50°; al di là di Cassala pare debba esservi .J.' infinito; vi è il deserto dell' isola di Merve. Su questa visuale il viaggiatore ha frequenl.issimament~ il fa scino del miraggio; gli ufficiali del presidio di Cassala nel recarvisi lo hanno ripetu.tamente osservato; e parecchi di loro, Pini , Turitto, Guastoni ed I


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F.A CARICA DI CAVA.LLEl'lIA A OX.SSALA

a!Lri·, me lo banno: descriuo, sempre 1;lllo s.tesso modo, c,oe un lago contornato da ricca: verdeggian,te vegetazione, come l'imma. -gine virtuale di un terreno vero. Volgendo lo sg\iardo verso iles.tra, cioè nel quadr_ante da ovest a nord, I' impres·sione non .varia, non emergendo abbastanza l; lontana vegeLazione del Gash, ,per recarvi alcuna v:ariante. Invece a sinistra nel quadrante verso sud, fra il monte Cadmia ~d il Gash, il terreno pr.esenta una .zona limitata di ;SOO o 600 ,metri nuda di vegetàziime·, alla quale ne , .segue un'altra . con grossi ceS'[)ugli di palma nana' mista ad erbacce, ed infine, più lontano, un'altr;;i. ~néora 'riccà di alte palme d'ogni specie dumm, dattifere, coc'co. ' Al momento 'in cui Ìo squadrone italiano ricevette 1'01:dine di attaccare; erano in vista alquanti cavalieri nemici (Fioccardi) alla distan1.a di ,J500 a 2000 metr.i m direzione di sud-ovest fra rari e bassi cespugli.

Lo squadrone uscì dal quadrato al passo (Ded.ominicis), for· · mandosi in- colonna di plotoni. Subito dopo venne distawtta una pattuglia Ji combattimento sotto il comando del buluc 'basci Idris Ali. La colonna di . squadrone prese poi il trottçi verso la cavallèr'ia nemica. La patltlglia venne a dire di caricare, chè i baggàra erano pochi (Dedominicis) poi riprese -la SU?, perlustrazione; il capitano .Carchidio ordina poi lo squadrone in linea e lo mette al -galoppo. Quando lo squadrone era già tanto prossimo agli avversari sui quali era stata stabilita la direzione dell'attacco, cioè quando già era a circa. 200 o 3Ò9 _passi , e che il .capitano stava per comandare c0;ricat (Baratlieri), là pattuglia, che nel frattempo aveva sco·perto il grosso del nemico in 'agguato nella boschina di palme, venne a dirlo al capitano soggiungendo << sono molti non caricare, fai fuoco ». Il capitano Carchidìo senza sconcertarsi, ma molto animato, rispose con voce forte: ma_chè, ma chè; e comandò: primo plotone appiedate; squadrone caricat. Ed in qllel momento stesso il grosso dei ba.ggàra forte di oltre 250 cavalieri sì dirigeva di carriera contro il fianco sinìs_Lro dello squadrone -italiano, il quale. intanto raggiungeva il nemico 'di fronte. li grido di ·« Savoia », ripetuto con eroico slancio, è cqnfoso con quello

\

.,' :·. ;,~"!:

•,!J,

a Avo.nguardia. b

Grosso.

Italiani.

e Squadrone Cheren. l

m, Drappello in vista. ( Uaggàra. n Grosso in fl.gguato. Ì


LA CARICA DI CAVALLERIA A CASSALA

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fanati co di « Cnfer, Cufer )). Carchidio che precede lo squadrone di forse venti passi, di primo slancio colpisce ed atterra un nemico (Dedominicis) . La misch ia è gfmerale, ed accanita . Il sottotenente Ferrari avendo mollo stimolato il suo cavallo, e ci}snslmenle essendosi anch e sganciato il barbazzale , attraversò di carriera la linea nemica facendosi largo colla sciabola, e fu trasportato assai oltre; polè in seguito girare a sin istra molto al. largo e passando al piede del monte Cadmia, raggiungere poi lo scruadrone ~ià in ritirata. I dervisci circondano gli eritrei, compresi quelli d~I primo plotone assai prossimo al luogo dell'urlo, , e scagliano con grande abilità le loro lance da getto, e menano lanciate, prendendo di mira spttcialmente gli ufficiali . I nostri tirano 'col moschetto e colla pistola; pochi o niuno adopera la sciabola (Dedominicis). Il tenen te Barattieri spara tutti i colp i del suò · revolver e cerca di raccogliere i suoi l'acendoli rimon~are a cavallo. La lotta era spròporzionata . I dervisci ~rano più ch e tripli degli italiani . ] el breve .campo giacevano, di ambe le parti, nnmer~si caduti. l derv isci e;·ano scossi, ma gli italiani non potevano prolungare la lottu, perchè il 30 °/ era già posto fuori di comballimento. li cap itano• Carch idio diede allora il co·mando: ritirata al galozJpo, ri petendolo dne volte. (BaratLieri), e cadendo in quell'istante stesso trafitto contemporaneamente da parecchi cavalieri nemici· (Barallieri). L'eroe aveva compi uta la sua missione e spariva circonfuso di gloria. Anche dal quadralo si suona cavalleria ·ritirata, (Dedominicis) . Lo squadrone si ritira a frotte ; i dervisci inseguono debolmente. Il Lenente Barattieri, vedendo che si era alquanto distanziato dalla eavalleria nemica, ordinò lo squadrone, in ciò validamente coadiuvato .dai tenenti Fioccardi e Dedominicis prima e dal sottotenente Ferrari poco dopo; ;, rivolgendo la fronte lll nemico lo obbligò a desistere dall'insegu imento co n scariche di moschetto da cavallo . Cessato I' inseguimenio, lo squadrone per meglio riordinarsi riparò di nuovo nel qtiadrato del grosso, dal quale era uscito meno di mezz'ora prima, e vi r ientrava mancante del cap itano e di ·26 ascari. La cavalleria baggàra scom~ ~arye. 0


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LA CARICA DI . CAV ALl,ERL\ A CASSALA

Il corpo d'operazione sempre formato in due quadrati continuò la sua marcia d'avvicinamento contro il nemico in vista addossato a Cassala. . r,

••• Ora parmi opportuno di fare qualche considerazione s~lla carica sopra descril.la, perchè raramente si presenta nélla storia il complesso delle condìzioni di terreno, di distanza, di nozion i sul nemico, di inizio, di svolgimento, in cui questa venne eseguita, · e che ne fa come un esempio classico. Ripensando alla progressione delle andature, 11lle formazioni successivamente ed a tempo opportuno assunte; alla calma all'ordine, alla compatlezza dello squadrone; alla rapidità e vi~orìa dell'urto; alla . risolutezza ed allo slancio trascinante della rruida parmi di leggere sul terreno stampati dai fatti i prece~ti aei sommo maestro Schmidt. Il valore, l'affiatamento, la dèvozione deg~i. ascari sono dimostrati dalla coraggic,sa 'lotta corpo a corpo, e pm anc_ora dal pronto e difficile svincolo dalla stretta dell'accerchiamento, p'er .eseguire là mirabile ritirala. L'ascendente .morale di quel capo energico, valoroso, pieno di ardimento, di bontà e di coraggio, brilla negli atli dei singoli e del!' intero· reparto?: 'e trova degno guiderdone nella rinomanza e nell'onore dello squadrone e delle persone. La medaglia d'oro conferita al capitano manda un raggio di quell'aureola d'onore; e le altre 12 medaglie, 4 d'argsnto ed 8 di bronzo, portano motivazioni così specifiche ed alte, che depongono del valore ·di tutti.

• •• Già nella battaglia di Agordat lo stesso squadrone Cheren collo stesso suo capitano si era ·distinto nel servizio di avanscoperta ; aveva attaccato con successo la cavalleria baggàra a Cufit; aveva fronteggia ta con valore l'avanzata della massa madista a Sciaglet, sul!' Achermannà, sul Giachè~ e, nell'ora suprema della ripresa o/Tensiva, che sgominò la massa nemica, la cavalleria nostra a cagione delle condizioni topog1·a/i.che del ca1npo di t~ombattimento non potè spiegan l'azione prop1·ia della cavallel'ia; n1,a appiedata mostrò le stesse qualità della ante1'ia e concm·se al contrattacco (Rei ai ion e uHiciale). ·

r

LA CARICA DI CAVALLERIA A CASSALA

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Il contegno della cavalleria baggàra è anche esso degno di essere notato. La ric()gnizione del nemico fatta a perfezione senza compromettorsi; la rinuncia a vani attacch i contro quadrati armati di armi a tiro rapido; · 10 stormeggiare senza far palese la propria forza; l'agguato del grosso e la pania del gruppo; l'attacco sul fianco sinistro del nostro sc1uadrone lanciato alla carica; lutto questo è notevole ed è ricco di ammaestramenti.

• •• Nello squadrone italiano preval gono e brillano l'abilità tecnica professionale, il valore, l'ardimento, le virtù. morali ; nella cavalleria baggàra predomina l'astuzia. A queste considerazioni generali, aggiungo qualche osservazione.

*. •

, Al momento ·di stabilire la ..,direzione dell'att;ìcco, il capitano distaccò una pattuglia di comballiment,) che disimpegnò in modo veramente ammirevole il co111-pito suo. Il buluc basci Idris Ali" fu decorato di medaglia d'n rgento con una motivazion~ cµe -~~~.~ l'emulazione in ogni cuore generoso. Questo significa che l'istruzione, tanto raccomandata del servizio di pattuglia, era impartita con criterio, coltivata con amore. Ma è regola, predicata da tutti i maestri e sanr.ita dai regolamenti., che lo squadrone ,debba distaccare delle pattuglie di combattimento sulla fronte e sui fianchi; (vedi Regolamento 1891, tomo 2°, o. 115) e questa regola, anzi questa prescrizione, non è stata osservata. Se mentre Ali esplorava sulla fronte e veniva a riferire che colà ernn pochi, un altro graduato avesse esploralo sul fianco sini~.tro e fosse venuto a far conoscere dove il grosso del nemico era in agguato, le risoln- ' zioni di Carchidio sarebbero state diverse da quelle che furono . Certamente fo il pensiero dell'econòmin di nomini che indusse il capitano a distaccare una sola paltuglia; fu il principio sommo che regge l'azione della r,avnlleria, quello cioè dello spiegamento di tulle le forze e del loro impeto simultaneo e compatto, che 1


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LA GARICA D! CAVA L'f,ERIA A 'CASSALA

oscurò la modesta precauzione. ~fa tutti i · principi i comportano delle parziali derogazioni. Anche la strategia è retta dal principio di _portare la maggior somma di forz<1- nel punto e nel momento , decisivo;. ma praticamente. ogni esercito ma-rciant~ con'tro il ·ne· . miço, lascia presidì, guardie, d·ista~camenti, diversioni, difese . costie're, ecc. A.dunque, malgrado le ragioni che si possono addurre,. non devonsi omettere le precauzioni prescritte. , ,i.

** Un'altr& omissione dello squad~,one italiano è quell a degli esploratori del terreno. Carchidio, pratico dei terreni africani , li avrà, giudicali inutili. Nel fatto non avrebbero giovato perèhè niun ostacolo. ba ii:icontraLo lo squadrone. Ma a priori sono necessaH e ; sono tassativamente prescrilti. _(Reg. '1891, t0mo 2°, N. H i) . È sempre Lemerari_o . di crederli inutili ; ma purtroppo la tras.curanza di ques_to servizio è frequeni.e. Da Pilatty al Fontanone · sino a ~iilchel a Morsebroune, è lunga !a lista del!e colpe e delle espiazioni. Nel caso concreto l'esplorazione era tanto più indicata, perché agivasi çontro africaçi rnaew i di astuzie, di stratagemmi, .di inganni, __di insidie, di panie, di trabocchetti. · I .

. È veramente notevole la lucidità, la prontezza, la risoluta decisione, con cui il capitano Canhidio ha accolto l'informazione che' il grosso del nemico era in agguato, ed i consigli che la acccimR,agnavano. Il tenente Dedominicis, che incontr.ai ad Eia Dal, mi disse che Ali soggiunse: son molti, non caricare. Il tenente ' . Barattieri che io. interrogai ip Ital ia mi, rispose : « Ali non seppe precisare il numero de_i nemici, e disse sol Lanto, sono molti, /'ai fuoco >) . -Le due testimonianze non contengono. discrepllnze, .ma si . c9mpletano; entrambe significano : Sono molti, non car.icare, fai • fuoco. li tenente Barattieri, mi ha soggiunto che « gl'indi gen i ,sono di poche parole~. e deducono per istinto la conseguenza di quanto ·banno visto». Il tenente Dedòminicis mi ha anche detto che Carchidio nutr iva l'opin ione che i baggàra non avrebbero caricato lo squadrone eritreo. Riportq queste particolarità perchè lumeggiano il suprerIJo istante della decisione. La prontezza di spirito

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LÀ CAR1CA DI .CAVALLERIA A CASSkLA

del comàndante ha intuito, che trovandosi al galoppo per la cari'ca, ed alfa distanza di circa 200 pass i da:l nemico, non conve- . niva càmbiare dècisione. · Infatti se si ritiene che il graduale al-· lungamento dell'andatura dal galoppo al galoppo ailùngato -ed alla) carriera, permetta di calcolare che lo spazio sia gtato · tallo per.:. · corso alla velocità media del galoppo allungato, il quale è di 450 metri al minuto, quello spazio sarebbe slato superalo in · 20 pecondi . .Ma eiò solo nel caso che l'avversario avesse ·atteso' di piè -fermo, mentre devesi sempre suppone che una cavalleria ca:ricata·o voi,:,a le Vo-roppe o niova al contrattacco. Iri questa ipo- · r, tesi il tempo veniva ri dotto a. 11O". 'Un attimo! Epperciò resta . pienamente gi ustificata la risposta di Carchidio : m.a chè, ma chè, ed i comandi : Plotone di de-stra appiedate; sqiiadrone cm·icat.

_ L'appiedamento comandato in questa circostanza, per vero dire, non risponde ad alcuno dei criteri Lraccia.1.i di~I nostro regolamento, nelle norme pel' l' impiego del combaLLimento a pied,i · (Tomo 2°, Parte V). A fa tt:o compiuto poi è _anche fac ile giudicar1e · che a nulla ha ser'Vito. · Ma a ,priori, Carchidio, nel lampo della decisione ha intra,•eduto che col fuoco p'o(eva intrattenere il ne- ' mico a.i fianco, sul quale sarebbe poi ritornato dopo sbàragliato l'àvversario di fronte sul quale ·era già. lanciato. Sarebbe ingiusto affermare che quel-pensiero fosse censurabile .

,,. ·* * · È notevole il fatto testimoniato dal tenente Dedominicis, che durante la mischia i nostri spa-ravano il moschetto e la pistola, e, pochi o niuno adoperava la sciabola. TuLLi sapp iamo c!ìe i neri prediligono l'a rma da fuoco; · ma che giungesse/o sino a:d -adope- ' rare il moschetto nella misch ia reca merav.igl i:1. Tanto più che quando il capitano ha comandato, pe1: la éarica, tutti devono aver · p1·eso colla scia bola la posizione pres~ritta di guardia innanzi .laprima riga, ed in 5• · la seconda riga (Tomo I, N: 9:2). Epperciò soltanto dopo l'urlo devesi aver abbandonata la sciabola 'per impugnare-spontaneamente l'arma da fuoco.


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LA CARICA DI CAVALLERIA A CASSALA

LA CARICA DI CAVALLERIA A CASSALA

Il nostro regolamento è· mollo restrittivo nell'uso del fuoco , anche di quello della pistola a rotazione: « Il fuoco della pistola a rotazione è escluso in modo assoluto nelle cariche in linea :.. (Tomo I, N. 164). Eppure nella guerra di secessione d'America intieri reggimenti hanno caricato vittoriosamènte armati di sola pistola. L'ordine, la compattezza, e l' impelo dei cavall i sono tulto, diceva Mural, l'arma in mano del cavaliere è ben poco quando non è il frus tino. Tuttavia anche per questo poco bisogna scegliere fra la lancia, la sciabola e la pistola, o fra le loro tre com!tinazjoni due a due. L'assoluta esclusione della pistola nelle cariche in linea, tassativamente prescritta dal nostro regolamento, è . dettata dal dubbio che l'atto dello sparo tenda a diminuire !'impelo . della carica, mentre tale impeto è istintivamente consono coll'arma 'da punta. M~ oltre che nella carica, l'uso della pistola è anche proibito nella mischia colle seguenti parole: « L'impiego della pistola a rotazione vale negli scontri parziali, nel servizio di pal!uglia, negli allacchi contro nemici sparsi, isolati e .divisi , contro artiglieria, e in tutti quei casi insomma ove il fuoco può produrre maggiori risultati, •senza il pedcolo. ,di colpire i propri ,.compagni d'armi. Quando 'si ado pera quest'arma, si deve però sempre tener.e la sciabola appesa al pugno con la dragona » (N. 164). Questa esclusione della pistola nella misch ia è molto discutibile. Nella carica di Cassala gli ufficiali ed i graduati l'adoperarono tutti. Nelle pianure d.el Gash e dell' Atbara, contro i Baggàra la carica sarà !'allo necessario di ogni scontro. Ora, i nemici, come già qo detto, sono armati di lancia, della quale si servono per la carica e per la mischia . Per arma da' getto usano le piccole lancie di cui ogni cavaliere ha un certo numero .in un lubo attaccato alla sella a gÙisa di faretra. Sono abilissimi a colpire con lali piccole la,nce alla distanza da 4O a 20 passi. Taluni hanno alLresì armi da fuo co corte. La nostra cavalleria ha il moschetto e la sciabolQ.; graduali e trombettieri il revolver in più. Il primo ha impiego speciale nell'appiedamento, e serv·e mirabilmente nell'esplorazione, agli .avamposti, nella difesa di posti, nell'arrestar l'avversario, nell'inseguirlo col fuo co. Sopra la sua utilità non vi può essere dubbio. Le altre due armi, servendo entrambe per la misèbia, o l'una o l'allra è super fl uà. Quale converrà abolire?

Quantunque il revolver presenti l'inconveniente. di poter eventualmente colpire qualche compagno, pure in complesso è assai preferibi le alla sciabola. Gli ufficiali stessi, che della sciabola non possono fare a meno, pongono mano al revolver. Ma la sciabola, oltrechè per la mischia può servire anche p~r la carica. Questo doppio uso può farla preferire? L'efficacia della carica, ripetiamolo, dipende dall'impelo dei petti dei (;avalli; un teorico direbbe dall'urlo, che è il prodotto della massa per la velocità; ma ciò non toglie che l'arma impugnata· dal cavaliere abbia essa pu re la sua importanza, sia morale sia materiale. Ora evidentèmente, contro un nemico come il Dervish, che carica armato di lancia, occorre opporre la landa. Moralm ente, perchè esso disprezza la . sciabola, perchè apprezza la lancia per sè; perchè . la teme nelle mani dell'avversario. Materialmente, perchè le ferite sono più efficaci . Concl udo, che il moschetto dev'essere per la nostra cavalleria l'arma dell'azione lontana; la lancia l'arma della carica ; ìJ revolver l'arma della mischia. La: sciabola è inutile come .peso 1 ·come istruzione, come ineiampo. La pratica risolve facilmente il ·maneggio della rivoltella per o .. i, " gli armati di lancia. Il cavaliere appiedato porti sempre la sna rivoltella; non sarà mai disarmato. ·!_

..•. Non si può giustificare l'uso del moschetto nella mischi~. Per la dillicoltà di maneggio e per la forza di penetrazione il suo impiego presenta più danni che vantaggi. Secondo il regolamento, il moschetto e l'arma del combatLimento a piedi. « Normalmente a cavallo non si fa uso del moschetto, tranne che nel servizio di sicurezz~ per gli uomìni di punta o di vedetta:.. (1'orp.o I, N. 26 1). L'averne fatto uso nella mischia dallò squadrone Cheren, no n si polrP,bbe approvare. Ed il fatto merita di essere notalo per la precedenza che istintivamente 1 cavalieri gli banno data sulla sciabola. L'arma da fuoco è ritenuta micidiale, là sciabola è ritenuta inefficace. 1


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LA CARICA DI CAVA LLERIA A CASSALA LA CARICA DI CAV ALLERl A A' CASSALA

*

** Risulta dal complesso delle cose che la carica del grosso dei baggàra non fu compalla, fo rse a causa · del terreno da cui usciva, cosparso di cespugli. Essa ha mirato ·direllamente ad avvolgere più che ad infrangere coll'urto . Coll'avvolgimento abbracciò anche il plotone appiedatò. Se si considera che la sua forza era più che tripla,· i risultati ottenuti sono scarsi. Per il numero di cavalli, per la sua direzione, e per il momento in cui la barica si svolse, se la truppa fosse stata co mpatta, avrebbe distrutto lo squadrone eritreo, disperdendone in tutte le direzion i i pochi frantumi ind ividuali che ne fossero scampati. Perciò non si può l_odare:.

..

... * Lo squadrone nostro invece , dopo un'eroica mischia, seppe svincolarsi da una stretta mortale, ,·iunirsi a frottn, distaniaré il nemico e volgersi di nuovo a farvi fron te; J~ indubitabile che il ' comando ritirata galoppo deve essere stato dato nell'istante più propizio. Onore a ch i seppe divinare quel tempuscolo incommensurabile,. e poi morire. Qui t1·ascrivo testualmente le parole del rapporto: « ·....· . era una lotta sproporzionata co rpo a corpo ..... Ciò· « vedendo il capitano cav. Carchidio, ordinava la ritirata ar ga« loppo, e a questo momento, inseguito da pareccb i cavalieri ne« miei, perdeva valorosri mente la vita» . Aggiungo che il rapporto è accompagnato dalla seguente nota del suo compila tore tenente Bal'alLieri di · S. Pietro-: « Questo rapporto prima di presentarlo al « comandante del éorpo di spedizione, l'ho fatto leggere, e fu pie« namente approvato drigii ufficiali tutti che presero eITeuiva parte«·al combattimento di cavalleria, e cioè tenen ti Fioccardi e De Do« minicis, e sottotenente Ferrari ». · Il tenente Barattieri da me interrogato sull'epi.sodio del suo appiedamento, mi rispose: « Appiedato il plotone (e non ancora inti erament~) fu circondato da tutte le parti; io sp:Ìrai tutti i colpi del mio revolver; cercai raccogliere più, facendoli montare a cavallo; avendo inteso il

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comando 'di ritirata; (ripetuto due volte dal povero Charchidio) raggiunsi lo. squadrone, e vedendomi distanziato dal nemico, riuscii col concorso degli uffic iali efficacissimo, a riordinarlo ~. Il ten.ente De Dominicis .nel parlar mi di ques to istante veramente saliente, mi disse anche: « Dlll quadralo di fanteria si suon ava ritirata, e si accennava ad avanzare verso la cavalleria; i nostri si ritirano )) . Queste parole non contrad iscono quelle sopra riportale del rapporti>, uè quelle precise del tenente Barattieri. Arrrriuncrono soltanto che anche dal quadrato si suonava 1·itirata r, r, alla cavalleria . Ora non saprei ben spiegarmi, come dalla distanza di •1500 a 2000 metri, sia pure in rasa pianura, si possa presumere di regolare gli at~i istantanei di una cavalleria impegnata col nemico. Epperciò nelle te~timonianze dianzi accennale vi è certamente un equivoco; perchè altre autorevoli testimooìanz~ di cb i era nel quadrato affermano che non è mai· stato suonato il segnale: cavalleria riti?'ata. I')

..*

*

Quanto fu ardita ed abile la ritirata degli eritrei, altrettanto fu inesperto, debole, inefficace l' inseguimenlo dei baggàra. I nostri , alla nota voce dell'autorevole capo, si uniscono a frotta aali ufficiali; i baggàra, dallo stato di mischia, non seppero partire per l'in seguimento; pare che mo lti sia.no rimasti vincolati al suolo della mischia, su cu i giacevano uomini ,, cavalli ed armi. Lo squadrone eritreo ha potuto distanziare gli inseguenti, « e « rivolgendo la fro nte al nemico l'ohbligai a desistere dall' inse,« guimento con scariche di moschetto (da cavallo) » Cosi il rapporto utficiale. llisulla dunque biasimevo_le la condotta della cavalleria baggàra in questa occasione di inseguimento. Per la seconda volta ha perduto l'occasione di distruggere lo squadrone eritreo . Ricordiamoci qui quanto prescrive in simili casi il nostro regolamento. « Nell'urto fra reparti di cavalleria, i cavalieri si « frammischiano combattendo e dopo qualche istante il partito « soccombente si sottrae al nemico. « Per raccogliere i frut.ti della villoria ogni ca.valiere del par« tito vin,:itore insegue immediatamente l'avv:ersario per proprio « conto, senza attendere comandi o se_gnali, spingendo il cal)


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.LA CARICA DI CAVALLERIA A ()ASSALA

LA CARICA DI CAVALLERIA A C,\ SSA LA

( vallo alla massima velocità possibile, contribuendo individuai-

colse i suoi morti e feriti ed asportò tutto . . Tuttavia, dal fatto che più tardi, malgrado la raccolta operata dai dervisci, si trovarono ancora sul campo 29 lance da urto e 4 cavalli dei baggàra scossi, si può arguire che le perdite nemiche furono veramente considerevoli.

« mente con ogni mezzo a impedirgli di riordinarsi. » (Tomo II, N. 24),

*** Altro fatto che merita di essere rilevato, è quello.. che il co:... mandante dello squadrone eritreo, scrive nel rapporto ufficiale : « obbligai il nemico a desistere dall'inseguimenr'° con scariche « di moschetto, (da cavallo). » Nella mischia i cavalieri spontaneamente hanno posto mano individualmente al moschetto; qui si tratta di fuoco d~ cavallo, comandato. Fu bene o male? Poteva lo squadrone appena messo assieme, senza prendere fiato, riprendere l'offensiva, . contro nemico sparso, dopo tanto galoppo e carriera ed affanno e fatica? No. Nè poteva certamente appiedare . Conveniva estrarre le sciabole, ed .attendere da fermo? Insomma le scariche di moschelto da cavallo raggiunsero lo scopo; dunque, astra·zion fatta" dal regolamento, sono . giustificate. Pensiamo piutlosto se sia ìl caso di prevedere qualche cosa pen !'·avvenire, e disporre in conseguenza · anche regolarmente. La ripugnanza al fuoco da cavallo falla dalla 1a riga in ordi ne chiuso, o!Lrechè dagli inconvenienti ovvii di cui già feci cenno, era tempo addietro anche giustificata dalla poca celerità di tiro. Ma oggi col moschetto a ripetizione la cosa cambia aspetto. Tutte le volte che una linea di cavalleria può trovare inopportuno dì appi~dare, sia per mancanza di tempo, sia per altre cause; e che non può caricare sia per trovarsi sfiancata, o per trovarsi sulla riva di un canale non superabile col salto e non gnadabile; o sul margine di un terreno non percorribile; o per allre cause, deve essere autorizzata, e perciò anche istruita, a fare uso del fuoco da cavallo.

« I dervisci subirono essi pure perdi te considerevoli » rapporto ufficiale). Ma non si è potuto precisarle. La cavalleria baggàra ritirandosi dal!' inseguimento ·, ripulì il campo della mischia, spogliò Carchidio e gli altri caduti, rac-

Lo squadrone ricoverato~i nel quadrato procedette ancora con esso verso Cassala, si riordinò meglio, ed ecco come (secondo il rapporto ufficiale) impiegò il resto di quella giornata per lui memorabile: « Al momen~o in cui si iniziava la ritirata dei der· « visci difensori di Cassala, lo squadrone uscì nuovamente dal (< quadra[(I appoggiato dalla COlilpagoia del 3• battaglione (ca(( pitano cav. Castellazzi) alla ricerca del' c.apitano caduto e degli « ascàri mancanti. « Alcuni cavalieri nemici che ancora pattngliavano, all'appros« simarsi della colonna si ritirarono verso il fiume Gash . Fu« rono ritrovati .sul terreno·: il capitano e 18 ascari morti, ed « 8 ascari feriti che furono tosto soccorsi. e, Undici ferite di lancia crivellarono il corpo del capitano. »

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Ricompense decretate allo squadrone Cheren.

Medaglia d'oro al va.lor militare. CAnca·roro-MALAVOLTI cav. FnANCEsco, già capitano comandante Io squadrone cavalleria Cheren. - Inviato, col proprio squadrone, a tenere in rispetto nn partito di cavalleria nemica, lo caricò e lo disperse; ma, ci rcondato improvvisamente da forze soverchianti, dopo aver sostenuto una lotta sproporzionata, e aver colpito parecchi avversarì cadde, trafiùo da undici colp'i di lancia mentre colla sciabola jn pugno cercava farsi largo e infondere nuova lena nei suoi d!penqenti.


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LA CARICA DI CAVALLERIA A CASSALA

LA CAlUOA . DI CAVALLIJRIA A CASSALA

VENTULLI

Jl edaglia d'argento al ·valor militare. BARATTIERC DI SAN Prnrno VERMONDO, tenente squàdrone cavalleria Cheren. - Si distinse per ca lma e coraggio nella lolla sproporzionata sostenuta dallo squadrone. Dopo la morte del capitano, riordinò lo squadrone, . rivolse la ffonre al nemico e l' obbligò a desistere dall'inseguimento. loRrs AGA ALì, bt1lllc-basci, squadrone cavalleria Cheren,,l\ . 862 di matri cola . -: Eseguì con somma intelligenza il servizio ~i pattuglia, e, quantunque gl i fosse rimasto ferito il cavallo, riusci, combattendo appiedato, di uccidere un cavnliere nemir,o, ed impossessa.tosi del ca vallo di costui potè raggiungere iI ptoprio squadrone. TEALA FELLAC~È, trombettiere ·squadrone cavàtleria Cheren , N. 3855 di matricola. - Ferito da quattro colpi di lancia, seguitò a combaltere, scaricando. tutti i colpi della sua pistola, ed infine, strappata di mano ad un cava liere nemico la lancia; con questa si difese ritirandosi. ZEnnuc AMED, ascaro squ adrone cavalleria Cheren·, N. 1338 di matricola. - ·Rimastogli ferito il cavallo, e ferito egli' stesso, con• tinuò a combattere appiedato, uccidendo un cavaliere che lo assaliva . .

GIUSEPPE, sergente dello squadrone cavalleria Cheren,

N. 32 di matricola;

TOSONE MODESTINO, id . id. id. N. 311,, id.; ~iAFFl M AUlHZIO , id. id. id. N, 93 id. ; NASTASI SPmmIO:-iE, capòrale maggio re id. id. N. ,J28 id. Si comportarono con molto coraggio nella lotta sproporzionata .sostenuta ~allo squadrone contro la cavalleria nemica ,e coadiuvarono il loro comandante di plotone con calma ed intrepidezza. BBI&o H AMED, trombettiere squadrone cavalleria Cheren , N. 557 di matricola. - Seguì sempre il comandan te dello squadrone e, perduta che eb))e la cavalcatura, continuò a combattere appiedato, uccidendo un cavaliere nemico . t'

**

Poichè io aveva avuto la fortunata occasione di prendere copia su quella carica; di accoaliere vive dei documenti ufficiali inediti . o tesLimonian-:e e schiarin;ienti pregevoli· su di essa; . di esaminare e percorrere i luoghi sui quali si svolse; e poiché non esiste pub blicala una narrazione ed un'analisi di così brillante atto tattico, mi è parso che -qheste poche pagine potessero tornare non inutili agli studiosi di Lallica, gradite agli ammiratori del valore, e non indegne di essere offerte quale modesto tributo di omaggio .al glorioso squadrone Gheren. P.

1Jfadaglia di IYronzo al valor militare. ALBERTO , ·tenente sq~adrone cavalleria Cheren. - Si distinse per calma e coraggio nella lotta spropor:iionata sostenuta dallo squad rone contro la cavallerià nemica e ·per energitt e promezz.a nel riordinare lo squadrone respfnto . DE DomKICIS GIUSEPPE, tenente squadrone cavalleria Cheren. - Si distinse per calma e coraggio nella. lotta sproporzionata sostenuta dallo squadrone contro la cavalleria nemica, e per energia e prontezza nel r iordinare lo squadrone respinto. " FERRAR! SALUSTIO, sottotenente squadrone cavalleria Cheren. - Si distinse per calma e coraggio nella lotta sproporzionata sostenuta dallo squadrone contro la cavalleria nemica;e per energia e prontezza nel riordinare lo squadrone respinto.

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l<'IOcCARDI

'2~ -,-

ANNO XLI!.


382 IL TERRRNO A SUD-OVEST DI FIRENZE FINO AL F.IUME PESA

IL TERRENO ASUD-OVEST Dl FIRENZE FINO AL FIUME PES~

1 _ Brr:t>i considera,;ioni topografico-,mlitari. La importanza militare di Firenze non ha bis~gno di, di~ostrazione. Situata in clima sanissimo, su! le due . r,ve dell A1no, al cen tro di una delle più fertili regioni d' J~alia, ._popolata d~ 168 000 abitanti e fornita esuberantemente d1 ogni cosa i1eces sari; -alla vita, nodo di tutte le grandi .strade .che ent~·ano n~I b . d Il'1lrno e della princi pale linea d1 operazione. ver:.o quel o acrno e • d l' · · na del Tevere, questa metropoli o.ITre agl i sforzi eI iovasor~ u. : mèta importantissima, il conseguimento qella quale ·è reso v1eppiu desiderabile dalla enorme prepondera nza morale. che ad esso conferi rebbe il rendersene padrone. . Può pertanto ritenersi con certezza che, in caso_dr ~uerra. con . pea , l'aurazione eserdtata da Firenze sull avuna potenza euro , . . ·o de1 r1·m inerebbe energici tentativ i di occupazione; e, s1cversan . . '. . . d I d dalla come dei tre casi possib1I, d1 invasione, (dal nord, a .su ' costa lìrrure- Lirrena) , solo l'ultimo ammette un'~zione d1 sorp'.·esa , indipendente da antecedenti operazioni milita_r_, , non subordinata a villoria nemiche in allro scacchiere, è ,~antlesto che a F1r~nze tenderebbero le offese provenienti dal Med1ter1:aneo quante ,olte na Ooua nemica, soverchiando le noslre navi od ·eludendon.e la u_"I-1anz· • a, fousse messa in ..,orado di approfiLtare del lungo Lratto v1 a·n sla 1'ndifesa che corre dalla Spezia nl Monle Argent~ro . . I CO · E poicbè da questo promontorio fino a Pio~ .b'rno ·i bassi fondi , che proteggono la spiaggi a e le inLrin~eche qunlil~ del ~~es~ sco~ i sirrlierebbero uno sbarcò, tal i olTese s1 preannunziano p,~ probabil d:ila marina di Viareggio e dalla foc~ del fiume Cecina. ~,,I~~ · acrrr . 1·... di Viarerrcrio si può tendere a Pisa od a Lucca , per _P Sp 1 M" é')1> • 'lèla l1o ea 1 rare su Pon tedera, oppure da Lucca su P1• sto1a: ma p_oic • r allraver:;o la Val di Nievole incontra l'aspro gruppo montano et

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Monte Carlo e poi la stretta di Serravall e, è da ritenersi che il nemico preferirebbe la prima . -P er modo che, sia da Pisa, sia da Lucca, l'invasore sbarcato a Viareggio tenderebbe a Pontedera, e, per Empoli-Montelupo, a Firenze. Dalla marina di Cecina, operando lungo la spiaggia, si può ahresì, per Rosignano-Colle Salveui-Ponsacco, tendere a Pontedera; come pure spingersi (per la valle della Cecina), a Siena e al sub-apennino toscano, inoltrandosi da Poggibonsi (per Sancasciano o per Empoli), o dalla Castellina (per Greve), verso l'obiettivo Firenze : o infine tendere a Volterra e puntare a Firenze per Colle di Valdelsa- Poggibonsi , in uno dei due modi anzidetti, o per Castelfiorentino-ì\fontespertoli, E a Siena-Poggibonsi, quindi da Sancasciano o da Empoli su Firenze, convergerebbero direttamente (per Grosseto-Torrenieri) , i men probabil i sbarch i dalla marin a dell'Ombrone, pur tenendo conto delle lontane minacce che potrebbero esercitare sulla. li nea · Arezzo-Firenze. Le quali però, nel caso di un colpò di mano, non fo rmerebbero oggetto di mollo serie preoccupazioni perchè l'invasore, avendo capitale interesse ad agire di sorpresa, sarà naturalmentè attratto dalla line;:,i. di operazione più diretta e più breve: nè, d'altronde, si troverà in forza ·per estendere il frontè di attacco fino all'Incisa, È dunque consentaneo ad ogni logica deduzione che le offese provenienti dalla cqsta Limma convergeranno a Firenze secondo Ja strada. Pisana per Empoli, la Volterrana per Castelfiorentino e la SeJJese per Poggibonsi, naturalmente preferita a quella Chiantigiana per Greve stante la asprezza del territorio da questa percorso; collegate dalla strada : Poggibonsi -Certaldo-Ca~telfiorentinoEmpoli, detta la Traversa Romana, la quale segue l'andamento della Via Francesca del medio evo che, rimontando la valle dell'Elsa, andava a Siena. Contro queste minacce, per al tro, la natura ha provveduto a segno che, per poco Je prestino sussidio l'ac.. corgimento e la preveggenza degli uomini, la metropoli toscana non può temere di essere ridotta, per effello di un colpo di mano, a discrezione di un avversario per quanto agguerrito ed intraprend-en le. Distaccandosi dagli alti monti del Chianti, la catena dei poggi di Panzano . digrada progressivamen te, con direzione costante


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0

I

II, •rERRENO SUO-OVEST DI FIRENZE FINO AL FIUUE PESA

verso nord · ovesL, per Sillano-Montefolchi · Mercatale -Sancasciano, mandan do (per la più g-ran parte del loro mandamen10), le falde nord-est al torrente Greve e quelle sud- esL al fiume Pesa, e termin ando allo sbocco della valle quasi sull a riva sinistra del torreQte Sugana. Al di là di questo, la catena si prolun~a io una massa di alture che, prendendo successivamente il nome di poggi della Romola, di Marciola e ct"i Malmantile, vanno a cadere bruscamente sull'Arno {riva sini,;Lra), di contro al Montalbano, ba · gnate alle radici sud- occidentali dalla Pesa , a qJielle nord-occidentali dal torrente Vingone. Questa, a grandi linee, è la traversa sulla quale dovran no fare sforzo le offese esp licantesi per le vie Sene.;e, Volterrana e_ Pisana; traversa che si appoggia colla sinistra ai monti del Chianti , colla destra al finme Arno tra San Doon ino e l\'lontelqpo. Essa ha per fo ssato la Pesa, e per linea di difesa in ritirata la :Greve e le posizi.,ni costeggiate da questo torrente tra ~1onteb uoni ed il suo sbocco in Arno. La parte più el evata, che chiamerò giogaja di l'anzano, digrada in modo da ofirire una nltiludine media di metri .i-50, ed una elevazione media di metri 200 sulla Pesa e sull'Arno ; la mediana, che chiamerò collina di Sancasciano, ha una altitudine media di metri 280 ' e una elevazione . media di metri . 160 sugli stessi fiumi : la inferiore ha una altitudine me<lia di metri 250. e una elevazione media di metri 200, riferita sempre all'Arno e alla Pe:;a. La chiamerò giogaja Tavernaccia-MalmanLile. La giogaja di Panzano comprende i poggi tra la sinistra della Greve e la destra della Pesa dal monte Querciabella a Mercatale; la collina di Sancasciano comprende i poggi' tra la riva destra del torrente Terzona, ( dalle origini allo sbocco nella Pesa o la Pesa (dalla foce della Terzona a quella della Sugana), la riva sinistra della Sugana, (fin o alle origini), e la Greve dal!' imboccatura del Borro di Poneta a quella del Borro del Casali che scorre tra il Poggio delle · !\fontanine e monte Acuto: Ja giogaja Tavernaccia Malman tlle consta della serie dei poggi tra la Pesà, (dallo sbocco in essa della Sugana alla foce), la riva destra della Sugana ( dal le origini allo sbocco nella Pesa) , la. riva sinislra del Vingone, (dalle origini alta foce in A.rno), e la sinistra d'Arno dall'imboccatura del Vin1

IL TERRENO A SU D- OVES'l ; DI FIRENZE F INO AL FIUME PESA

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gone a quella della Pes:1. Da questa giogaja si stacca il masso col- . linos? che chiamer~ collina Tavernaccia-Scandiccial to, compreso tra la deslra del Vingone, {dalle origini fi no alto sbocco in esso del Dorro Sogl io) , il piano di Scnndicci, e la Greve dal ponte di Scandicci all'imboccatura del Borro del Casali .

II. ·-

Caratteri _generali <kl te1'1'itùrio.

li_ t~rrit~rio offre caratLere alpestre nella regione superiore, rident1ss1mo_ rn qnella media, ameno e pilloresco in quella inferitwe. Mentre 110 1 poggi del basso Chinnli e di Sancasciano sono crene~ali . le formo al.lungate secondo lo spartiacque, e dalle d~r~~I'. ~ianegg~anti i versanti discendono, con dec:ivi gen eralmente 11p1?'· alla Gr~ve e alla Pesn, nei colli della llomo(a, di Marciala e d1 Malmantil e le vette, a guisa di cupol e gigantesche, si inal~al. no, staccate le une dalle altre, soLLo le fo rme quasi "'eometriche callotLe ellissoidiche. Le loro basi sono raccordàt; all'imb t delle valli da non aspri pendii, e da, fìancbi dei co'lli si sb~/ cano contrafforti , a dorsi leggermente inclinati, che si protendono da una parte ,il basso corso del Vingone, dall'altrn alla P:s'.1. Q.uesti ultimi hanno in general e pendenze più foni e bruschi d1sl1yell1. Il_clima ~on può dirs i dolce, ma è temperato. Il termometro centigrado s1 abbas!-a fino a -3 o -4 gradi io alcu ne noui del crennai~ e si i.nalzn. lino a 33 o 3.1. grndi io alcuni giorni di ag;sto. I _di sereni sogltono essere ,J 60, i piovosi HO, i variabili 95. La ~nmavera, domiilatn dai libecci, suole durare mes.i due e mezzo: Il calore esti~o, (intenso per il troppo debole soffio del ponentemaest~·.o) mesi t~e : l'autunno, reso umido dagli scirocch i, mesi due: I inverno , s,_gnoreggiato dai venti di tramontana, mesi quattro e mezzo. Le ~ev1cate non sono frequenti; e, salvo nella parte più alta della giogaja di Panzane, la neve non resta a !unqo sul terreno. ~ ~'aria è purissima e fortemenie ossigenata· nei poggi del Ch ianti e_ di Sa_ncas,cia~o; balsamica mercè le esalazioni resinose delle P_inet,e, rn_ quel!, tra la Sugana e l'Arno. Lungo la Pesa, in specie tia- CerbaJ:1 e la ({ineslra, si sLende una r.onn depressa dove, du-


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IL 'llERRENO A SUD-OVEST DI FIRENZE FINO AL F IUME PESA

ll, TERRENO A SUD-OVEST DI FlltEN'ZE FINO AL' FlUlIE l'ESA

rante i forti calori, si verificano casi di malattie infettive e di f~bbri. In qualunque alìro, punto del territorio ~i può serenar~ con sicurezza. I corsi d'acqua che bagnano la,reg1one sono tull1 facilmente transitabili durante il periodo della magra, che dura d~lla primavera all'autunno inoltrato. Alcuni restano, nella più . calda stagione; completamente asciutti. . . . . Le vilte signorili, le case coloniche, ed anche -1 _piccoli centri abitati sono assai frequenti nei luoghi di~sodati, ai nodi delle comunicazioni stradali, ed arrche nei boschi; dando asilo ~'una robusta schiatta di agricoltori, di boscajuoli., di cavatori e tagliatori di pietra, e di infaticabili carrettieri, che trasport.ano a distanze considerevoli gli oliLe i vini giustamente apprezzati ~ella regione, i prodotti delle cave di pietra e delle for~aci d~.. terre.cotte ~ d~ calce, e la legna da ardere occorrente ali eserc1z10 de, .f~rn I bani e suburbani, e al riscaldamento degli edifizi p~bbl!c1 e pr1 vàt'i nella stag.ione invernale. .. . Gli abitanti sono intelligenti e laboriosi, di modi aperti e cortesi· come se la solitudine dei boschi li protegga .dallo scetti~ cis~o corr~ttore della città, e 'ia., vicinanza d.i qu!3sta li, preservi dai ruvidi costumi dei veri montanari. In raoione della densità superficiale degli animali da tiro i spessea,:rianol'> le ampie scuderie, i comodi abbeveratoj, i depositi di fo;iggi; e queste .::aratteristiche si trovano viepP,iù ~ccentrat~ nelle frequenti fattorie. In Toscana si dà egualmente li nome di fattoria al complesso dei fondi rustici che costitu(scono una possessione molto estesa, (che sono detti poderi),, e alla sede della amministrazione e direzione tecÌli~a di essi, si'tuata generalmente presso la vili:}, o casa padronale. I ,poderi sono autonomi, e col · ti vati a mezzadrìà da famiglie, di agri col tori domiciliati sul post~, nelle case' coloniche, dove hanno stalle, bestiami, attrezzi rurali, e depositi di derrate .e foraggi . Le fatterie. e le case coloniche sono generalmente fornite di pozzi e di serbato.i (cisterne).; e non di rado sono situate in· prossimità di scaturigin i. Talune eh queste sorgenti,. che sgorgano dai fianchi ~ei ppggi, sono per~nni e. copiose. Tutto comprnso, benchè l'acqua, specialmente nei poggi tra la Sugana e l'Arno, 'non abbondi nella stagione delle magre, tut-

m-

.. .

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tavia è da ritener~i, iq generale, piuttosto inegualmente distribuita che deficiente inl modo assoluto . Numerosissimi sono nel territorio i buoi da lavoro e i vitelli da ingrasso. allevamento degli eqnini è quasi nullo. I molti muli e cavalli da tiro di cui sono provveduti i carrettieri, e presso chè tutti i .contadini agiati, non chè i proprietari e gli agenti rurali, , provengono ~lalle ,maremme S.enesi e Grossetane. Le strade a carico della provincia e dei comuni sono ben tenute, e, in generale, assai comode, malgrado le forti pendenze. Corrono spesso non affossate nè murate; e l'eguaglianza del terreno ambiente offre un comodo a!largamento del piano stradale. Non vi sono colli imp,~rvii alla fanteria; la quale, anche attraverso i campi ed i boschi, troverà passaggio non malagevole sulle dorsali e sulle ripe di minor pendenza, e lungo i numerosi se.ntieri tracciati dai pedoni. L'artiglieria potrit raggiungere posizioni eccellenti ad .altezze ed ìn condizjoni di teneno che parrebbero dovere escludere l'azione delle batterie da . campagnaa· per mezzo dei sentieri a fondo naturale tracciati dai cimi dei· boscaiuoli. Quando sia stato eseguito di corto ,il ' taglio degli arbusti, i pezzi potranno pren• dere posiziope, anche fuor i cl'ogni terreno battuto, avvantaggian · ~osi deli°e ·favorevoli condizioni del suol~, che si presenta spesso non diseguale nè disgregato.

Lo

III. -

Cenni topQgrafici.

La giogaja di Panzano si dirama dalla catena del Chianti al sud del Monte San Michele, circa ad egual distanza .dalle sorgenti della Greve e da quelle della Pesa determinando, coh andamento generale nord".. ovest, la linea di displuvio tra questi due corsi d'acqria. Si stacca dai monti del Chianli al Monte Querciabella, (che manda le acque alla Pesa per i borri del . Baratro e del Poggiolare, mentre le versa alla Greve per mezzo . del Borro delle Voipaje); e continua, andando da sud-est anord-o,,est, col Poggio delle Stinche, dalle cui falde occidentali scaturisce il borro omo · nimo che va alla Pe;;a, mentre le acque del versante settentrionale sono raccolte dal Borro delle Voi paje che le porta alla Greve. '

'

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IL TERRENO A SUD-OVEST Dl FIRENZE FINO AL FIUME l'ESA

Prosegue col poggio che, allungandosi nelia direzione di è ... al Monte si protende ali;\ Greve verso Montagliari; poi coi poggi di Panzano, Monte Calvario e Monte Fili, dai quali scendono ruscelli di breve corso, e con quelli di Sillano e Testalepri, dalle cui falde meridionali ha origine il Borro di Badia che porla le acq~e alla Pesa, mentre da quelle volle ad est e nord-est scaturisce in più rami il Borro della Paurosa che scende aUa Greve. Seguita il colle allungato del Mandorlo, che dalle falde sud-occidentali manda alla Pesa il Borro del Lavatojo, e da quelle notd-occ'iclentali dà. origine al T. Terzona. Indi la giogaja digrada rapidamente, per Montefolchi e Monte Campolese, a Mercatale; versa·nclo le acque dei fianchi sud-occidentali aila Terzona, e quelle d.,1 ·.fianco .nord· occidentale alla Greve. Tra lò spartiacque e la Pesa il terreno è accidentato da poggi e colline cli varia altezza: notevoli fra queste alture sono, (procedendo da sud-est a norcl-ovest), S. Maria Novella, Castelvecchi, e i\lonte i\laggio, a sud-ovest del ll. Quercia bella; C.'· Ridardi , Le 'Vecchie, Monte Rinaldi e Mon te Rotondo, a sud ovest del Poggi(} delle Stinche; Casello e le Barone ~I sud, Quercieto e S. Lucia a sud- Gvest di Panzano; C." di Pesa, Poggio alle Corti e Rignano, a sud-ovest di Monte Calvario ; Monte, Poggio al Yenw, Podere Legnole a sud-ovest, Passignano e CastelrotLo ad ovest di Monte l?ili; Valigoncloli a. nord-ovest, Fabbrica e Montelodoli. ad ovest. del Poggio Testalepri; l\lonle FiridolG, La Loggia, La Collina a sud- ovest, S. Angelo a Bibbione ad ovest cli Mercatale, nell'angolo di confluènza della Terzona colla Pesa . Verso la Greve sono da notarsi il co,~uzzo lo di quota 527 (c11rta al 25000), al sud- est di Monte Calvario; c.•• Borgo e S. Cresci, all'est di Sillano; Colognola all'est del Poggio Testalepri, il poggio di quota 49·1, a nord-est del Testalepri, Luciana a sud-est di Montefolchi, S. Angelo a· Vico l'Abate a sud-est di Mercatale. Stendendosi, sempre a nord-est, nella collina di Sancasciano , il crinale pianeggia, offrendo leggere ondulazioni, a S. Pier di Sopra e alle Corti. A sud-ovest dello spartiacque, sono i poggi di Selvadonica degradante alla Terzona, e di S. Pier cli Sotto che scende alla Pesa. A nord- ovest si protendono alla Greve i lunghi sproni di S. Lucia, dei Cofferi, di Lujano e ~astelbonsi, separali

IL TERRENO A SUD- OVEST DI FIRENZE F INO AL FIUM E P ESA

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tra · 1oro da grossi ruscelli, fra cui principale è il Borro dei CoITeri . Il poggio di Sancasciano propriamente detto manda le acque alla Pesa per la costa del Borromeo, (sud-ovest), e alla Greve per le falde orientali del colle di Decimo. Al nord di Sancasciano, la collina Spedaletto-S. Andrea in Percussina spartisce le acque che vanno al la Greve lungo il suo fianco orientale da quelle che, lungo !"occidentale, scendono ai borri di Petriolo e Fal tignano, e, riunite dal Borro Suga.nella, sono versate alla Sugana, e da questa alla Pesa. Da S. Andrea In dorsale devia per breve tratto ad ovest, sulla cresta del co lle di Faltignnno, tra il borro omonimo al sud, che irn melle nella Suganelin, e il Borro di Rimari, al nord, che scende alla Greve; poi torna a dirigersi al nord, per Chiesa- · nuova, fino alle origini della Sugana, mandando le acque del versante orientale alla Greve per i borri di Rimari e del Casali , e quelle del versante occidentale alla Sugann. Fra lo spartiacque e la Pesa si staccano a ventaglio d.n est ad ovest, a partire dal nodo di Argiano, gli sproni a dorsali generalmente pian eggianti del Gentilino, Lrn i due rami del Borro di Petriolo; del Cigliano, Lra il ramo occidentale di questo bo rro e la Suga.nella; di Pisignano, trn la Suga.nella e la Ceti nella, e il tratto della Sugana che corre fra_le foci di questi borri; di Montepaldi-Talento-S. Giovanni in Sugana, tra la Cetinella e la Pesa e il tratto della Sugana com preso tra lo ·sbocco in essa della Cetinel la e quello di essa nella Pesa . Fra lo sparti-acque e la Greve, andando da sud a nord, sorgono i col li di Decimo ad est, e Poggi o Torselli a nord-est di Sancasciano; Poggio di Lolli tra il Borro di Rimari e un ri vo che v'influisce;. Monte Acuto tra il borro stesso e qiv~llo del Casali, a nord-est di Faltigna no: seguono il Poggi o degli Scopati, all'est dei precedeu ti, tra il Borro di Rimari e la Greve; il Poggio delle )fo ntanine che spinge le fa lde meridiona li al Borro del Casali , le orientali alla Greve, di contro a l\fontebuoni; il Poggio delle Monache che manda le radici occidentali all'alto corso del Vingone; il Poggio d'I ssi, formante col preceden te la stretta di Tramonti a nord di Treggiaja; Colleramole, col contra!Torte di S. Cristofano a Vi-


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IL TERRÉ NO A SUD-OVEST DI FIRENZE FINO AL FIUME; PESA

ciano, e Giogoli che prima si allunga in direzione nord-est verso 1a · Greve seguendo il J:orro del Lastrone, poi si prote.nde, mandando in varie direzioni sproni e contrafforti, tra la Gre,re e il Vingone. La collina termina col mammellone di Scandicci alto, che manlla le radici settentrionali alla ·Greve, le nord-occidentali ~l piano della Caselli_na, le sud-occidentali .al Vingone. Oltrepassate le origini della Sugana, lo spartia·cque · devia bruscamente ad ovest sulla dorsale del· Poggio della Tavernaccia, che a nord e nord-est digrada al Vingone, a nord-ovest a~ Borro del Campo alla Spada tributario délla Pesa. .Formato a sud-ovest il terrazzo della Romola, il Poggio di Tavernaccia manda alla Pesa un lungo sprone di cui· le radici voli.e al sud sono ba$nate dal ba§so corso della Sugana, ·e queiie a nord-ovest dal Borro Grande . A nord, e collegato al precedente dallo sprone pianeggiante della Querciola, sorge il colle della Poggiona che da nord, nord-est, e sud-est, mancla le. acque al Vingone, e dai fianchi volli a sud-ovest dà origine al Borro del Campo alla Spada. Segue acl ovest il Poggio a' Brandi che' da ovest e da nord-ovest manda le acque, al Bo·no Soglio, affluente del Vin gone. ed al sud al Borro del Campo alla Spada; poi il Poggio di Valicaja, dalle cui falde meridionali ha origine' il .Borro Grande, mentre quelle rivolte a nord e ad est mandano le acque al Borro Soglio. • Fra la Poggiona e Vali,caja si protende a sud il lungo sprone di Vajano (il Cnsaccio), tra il Borro Grande e quello del Campo alla Spada che lo separa dal .)Olle della Romola. Dall'estremo fianco settentrionale della Poggionà -scende al nord, il contrafforte bifido di Casignano·Poggio al Vento, tra l'alto corso del Yingone e il Borro Soglio. . A nord-ovest di Valicaja segue il Poggio della Sugliera che dai fianch·i sud-occidentali e meridionali manda respettivamente le acque alla Pesa, per il Borro di Riliujo e per due ruscelli che girano intorno al contrafforte di Torri, concorrendo col precedente a formare il Bo1;1•0 del Lago, dalle falde sud-orientali e ·orientali versa pure le acque alla Pesa, (per il Borro de ile Stregaje), e da quelle settentrionali al Vingone, (per il Borro di Vallemorta · che nasce da esse). Tra il Borro delle Stregaje e

IL TERRENO A SUD-OVEST DI FIRENZE J?INO AL · FJOl\IE PESA

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il ramo superiore orientale del Borro del- Laao il Poaaio l:> ' ç)" della Sughera manda al sud lo sprone di Baggiolo pr~seguito a sudovest da quello di S. Michele a Torr, che, frastagliato e solcato da piccoli ruscelli, si protende alla Pesa, n Poggio al Pino forma il vertice nord di un triangolo, approssimativamente equi·1at.ero, avente per vertice est Valicaja e per vertice ovest la Sughera; e da nord-est e nord manda .le acque al Vingone 1 da sud, per _i ì versante del Pian dei Cerri, al Borro delle Stregaje che le versa alla Pesa. ' La dorsale continu,1, a nord-ovest della Sughera , col poggio delle' Calle, che dai fianchi volti ad . est e a ~ nord~est manda le acque al Borro di Yallemorta, e dal suo terrazzo meridionale d-i Marciala le avvìa alla Pesa per il Borro di Ribujo. Dopo Roncigliano, estrema punta n,ord-ovest del Poggio delle -Calle, lo spartiacque prosegue nella stessa direzione col P.oggio . di Piazzacalda, ,che ad est e al nord manda le acque al Borro di Vallemorta, ad ovest, (per il Borro di Codil~ngo), alla Pes~. e spinge vers·o nor.cl i contrafforti di Mentolina e .di Bricoli, nell'angolo di confluenza del Borro di Vallemorta col Borro di Ribaldone. ~a. catena segue ancora col Poggio di Santo Ro · mulo che da es't e da nord . versa le acque al Vingone per il ~orro di Ribaldone, da nord-ovest e oYest pure al Vingone per 11 ruscello che da più rami si forma a nord d·i e.sa Le Sorti, da sud alla Pesa per i borri del C'rrillajo e di Codilungo. Termina col poggio del Malmantile, che ma.uda le acque del vei·sante nord ali' Arno, per i borri delle Bandite e del Molino, e quelle del versante sud_ovest alla Pesa per i borri Rimicchiesi, del Larice, e della Luna.. Fra lo sparti acque e la Pesa sono, (procedendo da sud-est a nordovest), le cime di Poggio Renaccio, a nord della Romola, tra la Sugana a sud-est e il borro del Campo alla Spada à nord-ovest; di Carbognano, a sud di Valicaja, tra il Borro dell'Acqua Calda ad est e quello delle S tregaje ad ovest; del Podere del Pino e del Poggio della Liona, tra i due rami superiori del Borro delle Stregaj e; del Poggio di Cigoli-S. Andrea Novo, al sud di Valicaja, tra il Borro d,ell' Acqua Calda ad est, la Fargna a sud, e il Borro delle Stre~ gaje ad, ovest; .di ~fonte Leprì , a ovest deila Sughera, tra i due rami superiori del Borro di Faeta; del Poggio di Lorino, a sud di Piazza Calda, tra i borri di Faeta e di Codilunoo· di Pocraio 'l'ondo' l'll'l l')

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IL TERRENO A SUD-OVEST l>l FIRENZE FINO AL FIUME P~SA

presso lo sbpcco in Pe.sa del Borro Ritor'Lolo formato dalla riunione, degli ultimi due. . . Fra lo spartiacque e la Greve, sull~ sinist~a del Vingo?e e ~el~a stessa direzione, sorge· il Poggio della M~ntap,_ a nord d1 Val 1caJa, e nell'anaolo rientrante fatto dall'andamento dt questo colle con quello d:ila Poggiona, che manda a nord est gli.sproni del!' Arrigo. e di S. Polo a Mosciano. Tien dietro Montemezzano, contrafforte nord-occidental e del Pioggio al Pino, le cui radici bagna il Borro, di Vallemorta; poi il Poggio della Cantinaccia, contrafforie seJ,ten · trionale del lo stesso colle, continuato dalla dorsale cbe~term/na a:. S. Martino alla Palma mandando al nord' le radici al Ving?ne, ad ovest al Borro di Vallemorta, mentre le spinge a cune~, nel _loro angolo di confluenza coi mammelloni. di Castel Pulci e dì Monte Cascioli. Segue il poggio di quota ~48, a nord-est d(.cruellò d·i SantoR:òmolo, bagnato alle falde meridionali dal Borro di B.ibaldone~ IV. -

Cenni Geologici e G_eogn9st·ici.

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Il mare pliocenico bagnara le falde occidentali dei i\foorj del Chianti. distendendosi in ampio' bacino, sparso di molte isoleue, · che separava il bacino parziale dell'Arno inferiore da quello dei territori Senese e.Maremmano. Questi territor i comunicavano tra loro per mezzo di due stretti; uno frapposto tra la M·ontagn_ol~ Senese e i Monti del Chiap.ti. in mezzo al quale sta ora la c1tta · di Siena, l'altro tra la Montagnola .e le alture· di Massa Marittima, dove sorgono ora i villaggi di R~dicondoli e di Belforte. Siccomein ambeàue queste localitit i ,depcsiti pliocenici oltrepassano l'altezza di m. 500, ne va inferito che :anche quei· fondi subirono l'effetLQ del sollevamento che determinò la emersione della ~ollina di Volterra, e che l'asse del sollevamento generale post-pliocenico nella Toscana centrale corre approssimat.i,vamente da nord-nord-ovest a sud-snd-est, comprendendo le ma~se serpentin_ose del Volterrano, la Montagnola Senese e i Monti del Chianti. La linea di massimo sollevamento lungo la quale si trova il pliocene elevato alle 'più grandi altezze, è quella: Volterra-Chit1sdi.no-Monte Amia tµ.

IL TERRENO A SUD -OVEST DI FIRENZE FINO Al, F iUllE l'ESA

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Il terreno, in generale, è costituito da roccie appartenenti al periodo eocenico, che si possono_raggruppare in due grandi for· mazioni : u·na inferiore, arenacea, (macigno, pietra serena); e una superiore; calcareo-argillosa; formata da potenti pile dì scisti argillosi p:issanti spesso, per ·alterazione, ad argille scagli°,>se policrome, cui sono associati calcari più o meno marnosi o brecciuole, (sasso palombino, alberese, gran itello , calcare nummulitico), e calcari psammitici- o arenarie calcarifere, (pietra forte). · Oltre alle numerose specie di fncoidi , numertiliti, ed altre impronte analoghe frequenti negl i scisti argillosi e nelle arenarie, sono aaratteristici, a vari livelli di questa formazione, i calcari. a nummulitici, in leriti o strati più o meno estesi . Nella for· mazione arenacea non sono . rari gli inoc'3rami; e la presenza di questo genere che si ritiene, a ragione o a t orto, caratteristica · del Cretaceo, ha dato luogo neg-li ultimi tempi a imp·ortanti di· scussioni. Le due potenti formaz ioni calcareo-argillosa e arenacea posano su un'altra non menò potente formazione arenacea e scistosa con ammoniti cretacee. Tutte, in specie la prima, sono sconvolte da forti disturbi stratigrafici. · Nei poggi del Chiant,i si riscontrano la arenaria-macigno e il ·cal'care·alberese, alternati a strati'inclinat-i , con prevalenza dell'al·berese e· pl'ecisamente della varietà cinerina e più c.ompaua detta sasso palombino. In quelli di Campoli e di Mercatale sono allo swperto gli strati di calcare compatto, di scisto marnoso e di macigno. Nei colli di Sancasciano le creste e i fianchi meridionali sono ricoperti, per un forte spessore, da banchi di conglomerato,_ -a ciottoli di macigno, e di alberese, più o meno fortemente ce. mentali, (nagelflue). Questi pqtenti ammassi cuoprono il macigno; l" sono stati evidentemente deposjtati dalle acque correnti prima 'della emersione dei poggi tra Greve e Pesa. Nei poggi della llo· mola i terreni stratificati,.(in specie il cHlcare compatto e gli scisti ' _ .marnosi), sono alternati· e talvolta coperti da un calcare num· mulitico, detto granitello, che è una specie di roccia psammi~ica, solida e marmorea, disposta a strati inclinatissimi all'orizzonte e contenente cogoli di arenaria con poca ghiaja, e conchiglìe fossili microscopiche. Nel masso collinoso a nord-ovest della Rompla, fino ali' Arno, il terreno presenta scisti galestrini, arenaria:ma-


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IL TERRENO A SUD-OVEST DI FIRENZE FINO AL FIUME •PESA

ciJmo ricoperta di poca terra vegetale, e calcare cretaceo con sabbie plioceniche. Il macigno e gli scisli galestrini appariscono in stra,~i incurvati, messi di frequente a nudò. Non son rari i massi erratici, ricoperti pittorescamente di,muschi e di licheni. In qualche punto di questi poggi si trovano affioramenti di roccie, accompagnanti genéralmente la formazione serpentinosa, come gabbri e di'abasi, con cristalli di splendore metallico, spesso disgregati, alla· superfice. La cima del poggio tra Malmantile e Montelupo è ricoperta anch'essa da depositi di sabbia e ghiaja in strati orizzonlali, che ricuoprono · il macigno (pietra serena): la ghiaja predomina sulla. sabbia ed è rotolata e scantonata come quella dei fiumi. Queste gp.ià,je provengono, per la massima parte, da roccie esistenti nei monti . \ vicini .. : vi si trovano anche spesso e!ementi o ciottoli di graniti) quarzi e roccie antichissime, provenienti dallQ sface lo del macigno a grossi elementi, o puddi nga analoga a quella della Golfolina. Dal che si rileva che, prima della deposizione orizzontale delle collin:e, i monti primitivi emersi e,ano assai più alti e furono così erosi e spianati da non rimanerne oggi traccia. La collina di. Montelupo è una ver ruca formata di sabbia ferruginosa, alqu·anto cementata, con· chiazze rossastre. Non ri sult,1 dagli studi moderni che contenga geodi; - però Giovanni Targioni lo lasciò scritto. Queste notizie possono riescire praticamente non inutili agli ufficia li, in specie di artiglieria . · Dovendo prendere posizione fuori d~lle strade, si può infatti ritenere per regola quasi costante che i poggi galestrini, se si arriva a superare coi per.zi i roarnmellonce\li e piccoli sproni che ne fras tagliano le radici, offrono passaggio esente da gravi ingombri di vegetazione, suofo unito, duro, non dirupato. Quelli tufacei, invece, benc)iè più açcessibili in basso, presentano po~ sempre scoscendimenti ed erosioni tali, da rendere impossibi le o difficile il passaggio delle batterie da campagna. Il macignrJ ricoperto da· sottili strati di · terra dove vegetano eriche e ginestre, darà facile varco se il bosco fu tagliato di. recente; ma, nel caso contrario, sarà impraticabile per artiglieria da campagna e cavalleria.

1ll T E RRENO A SUD-OVEST D I FIRENZE FINO · AL FIUME PESA

V. -

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Prodotti del suolo.

Come. l'aspetto fisico, varia la vegetazione nelle varie parti di questo s1st~ma montano. Nella più alta alligna e si diffonde largamente la quercia di più varietà, come l'Ischia (quercus robur), il Leccio (quercus ilex); prosperano ,j castagni domesLici e selvatici (castanea vulgaris e vesca), e formano util i boschi . Nella media le querci ,non si di[ondono più in ampie foreste, e il castagno ,.si trova soio per eccezione· nelle vall i umide e fresche: men.tre qualche lecci~ gigantesco piramideggia solitario presso le case da signore, fa,cE\ndo testimonianza deila propria vetustà non ~eno che del!~ curn di cui fu oggetto; e radi boschelli di quercioli ombreggiano le vallate profor,tde e le basse pend ici . Ma, nella inferiore, il pinv, domestico e sei valico, cresce spon taneo .e regna sovrano in tutti i I uoghi donde non , fu scacciato dal!'acceua ~ , da ll'ara:[ro; coronando ,~o) suo svello i:1rofilo gli eminenti fast1g1, ,le fa lde tondeggianti e i maPg ini delle anguste. con vall i..I b_osch i ,di pini, ,o, come comunemente dicesi, le pi nete, .(cre.~ute md1gene nella zona compresa tra la Sugana, la Pesa e il Vmgone fino all'Arno), vegetano rigogliose, da tempo imme- . morabile, in que:;ti poggi. Benvenuto Cellini, nelle sue Memorie, ci ha. tramandato il ricordo che, per foiHlere il Perseo, furono da lm adoperate par~ccbie cataste di legno di pino, provenienti da una tenuta Serristori presso Montelupo. G. Tal'gioni conobbe ed esaltp la importanza eco·nomica delle pinete toscane; F. C. Marmocchi dedicò acl esse pagine eloquenti . Allignano in Italia quattro specie, di pino : il Pino selvatico (pinus silvestris); il Pino maritnmo (pio us maritimus), il Pino d'Aleppo o di Gerusalemme (pinus alepensis), e il Pino domestico o Pino delle pine (p inus pinea) . Secondo Ga·etano Savi, le spe~ie e varietà che vegetano in questo territorio sono il Pinus pinea e il Pinus pinaster, che è una va rietà del Pino selvatico. Sollo le querci, come sotto i pini, crescono fitte le scope (erica scoparia, arborea, vulgaris) ; le ginestre (genista tinctoria); le mortella (mi rtus communis); i ginepri (juniperus communis) · i cor- . hezzoli (arbutus unedo) ; gli sparagi selvatici (asparagu; acuti-


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IL TERUENO ' A SGD - OVE S'r DI Flll.ENZE FINO AL FIUME PESA

folius); le madriselve (lonicera capri-folium): lungo i e.orsi d'acqua e nelle v.alli prosperano i gattici (populus alba); gli ontani (alnus glutinosa); : pioppi (populus fastigiata) ; i salci (salix alba); le vetrici (sai ix viminalis); i sanguini (cornus snnguiilea); i roghi da more (rubus fruticosa) . . Nei terreni che l'ascia del boscaiuolo e irpiccon~ dell'agricoltore hanno dissodati, crescono feracissimi l'olivo (olea ·europea), e la vite (vitis vinifera), e gli alberi da frutteto danno prodotti di rinomata squisitezza; si coltivano largamente cereali e leg:.imi, e, tra i primi, principalissimo il frumento (triticum sativumJ. l~ tutti i luoghi dove non difetta l'acqua, nascono volenterose j se irrigate, . le piante da orto . · . . I foraggi non tengono un posto molto importante ~elle culture locai i, ma non difettano. La paglia di frumento ab.bonda. L' avena (avena orienta li s, sativa, e nuda), viene coltivata assai largamente; come pure la fava \faba vulgaris), che, s~ccata al sole, offre un alimento gradito ed eccitante al bestiame cavallino. &ono coltivati anche, su scala assai vasta, l'orzo (bordeum clistichum\ i trifogli (trifo lium angustifolium, incarnatum, arvense e- pratense), la segale (secale cereale) . . e il granturco (mais zea) : Nel territorio è altresì molto estesa la cultura del grano detto marzolo, dai cui steli si ottiene la paglia da cappelli, onde la coltivazione e l'industria, introdotte nel secolo xm da Domenico Michelucci di Bologna nel comune di Signa, si~propag_arono e divennero: generali in quelli limitrofi. Dopo il raçcolto della pa-glia·da cappelli , che si ·fa sul finire di maooio rH, ;. si ,olliene ' per il bestiame. , cavallino, un eccellente surrogato al fieno rriedianle le guaine, seQcate al sole ·e legate a manipoli, dei covoni di paglia dagli steli della quale fu sfilato il gambo che serve all'industria. Questi manipoli, privali con un falcetto dalla parte che contiene le radici, offrono un alimento sano e nutritivo agl i equini, che lo preferiscono ai fieni piuttosto magri della regione.

IL TERRENO A SUD-OVEST DI FIRE!fZE FlNO A'i, FIUME PESA

VI. -

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Strade dal Chianti all'hno.

La strada provinciale Chiantigiana che da Montalcino, per Brolio e Radda,. cond11ce a Greve e a Firenze, passa sulla riva, destra della Pesa al sud di )fonte R.inaldi, e segue pianeggiando questa riva,, per circa due chilometr_i : poi, attr_av~rsando il Borro delle Stinche, sale a Panzano . Da Panzano st distaccano trean-damenti di strade, che percorrono longitudinalmente il terreno che for ma oggetto di questo stuclio. . ,1 La strada Panzano-Monte Calvario-e.sa Ercole-S'illano-Pogg10 Tes;alepri-Mandorlò- Montefolchi-Merèatale - Sanca!sciano - Beren'tano-S. Giovanni in Sugana-Cerbaja; . che percorre la dorsale della giogaja d,i Panzano e Io sparti-acque tra Greve e Pesa da Marcatale a Sancasciano, e per la cresta del contrafforte di San Giovanni in Sugana scende a questo to_rrente, prolungandosi da Cerbaja a Mon~elupo, lungo la riva, destra della Pesa. Ha la lunghezza di chi lometri 38, e cioè: · chilometrj ,14,000 Panzano-Mercatale . , 6,000 » Mercatale-Sancasciano )) 6,000 Sancasciano-Cerbaja . 112,000 )) Cerbaja-Montelupo . Totale chilometri 38,000 ;J . La strada Panzano-Monte Calvario-e. Ercole·-PassignanoMontostoli,; ' che immette nella Via Senese al Ponte Nuovo, si immedesima con questa fino al bivio del Ponte Rotto, e poi, per ,la carrareccia che va a Cerbaja, im~occa nella s~rada CerbajaMontelupo. Ha la lunghezza d.i chilometri 37,500, e cioè :

chilometri 12,500 Panzano- Via ·Senese . ·» 7,500 Ponte Nuovo-Bivio del Ponte Rotlo.» 5,500 Bivìo del Ponte Rotto- Cerbaja » ·12,000 Cer baja-Montelupo .

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'Totale chilometri 37,500

t5 -

ANNO XLII.


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IL 'l'ERRENO A SUD·ÒVEST DI FIRENZE FI N O AL FIUME, FESA

3. La strada Panzano-Greve-Ponte degli Scopeti-TavernuzzeGalluzzo; che, ora suli.'una, ora sull'altra sponda della Greve, ra,g, giunge la Via Senese al Ponte degli Scopeti, e, immedesimandosi éon questa, segue la Greve fino al còlle di . Certosa. passa l'Ema, attraversa il villaggio de'I Galluzzo, e si prolunga, (piegando ' a sinistra), colla Via del Ponte dell'Asse sulla destra della Greve, poi, oltrepassata la Via Pisana, sulla sinistra 'fino all'.Arno. Ha la lunghezza di chilometri 45,000, e cioè: Panza no-Greve Greve-Ponte degli Scopati . Ponte degli Scòpeti-Galluzzo Galluzzo-Bivio del Ponte dell'Asse. Bivio del Ponte dell'Asse-Via Pisana Via Pisana-Arno .

chilometri 7;000 » ~23,000 » 5,1500 » 0,1.00. ,, 5.600 ))

. 3,500

Totale chilometri 45,000 V1I. -

Strada tra G:reve e Pesa.

,1. Tratto della Via Sen& se. - La strada Senese (nuova), sr stacca al Ponte dei Fai ciani, ·sulla Greve, dalla Grevigiana (delta anche Via Chiantigiana lungo la Greve, per distinguerla dalla r.hiantigiana per: Strada, che passa per il villaggio di Grassina e sale· il poggio 'di Strada). Varcala la Greve, la via sale in cresta al contrafforte tra la collini di S. ·Andrea e quella ~i Decimo (ad. Dçcimurn lapiclem m:iliare, dove passava nn' antica via 'militare che da Siena andn v,a a Firenze e Ffosole), 1e si ricongiunge a~ ·vecchio ramo vicin.n a Sancasciano. su' questo nuovo tronco della Via Sénese corre una diramazione del tramwia a vapore del Chiantj. (Fir~nz~·Greve) , che dal Ponte dei Fa.iciani si spinge a Sancasciano . . Le strada vecchia Senese passa. la. Greve al Ponte degli Scopeti, a lle q1dici meridionàli del' colle su cui sorge la Cappella de~ Montebuoni, e a sud-ovest del villaggio omonimo per cui passavain tempi assai · remoti la stra.da maeslra. Al sud cli Montebuoni la Greve corre incassatil tra il Poggio di Salve Regina, su cui si syolge la vecchia strada Senese, e il colle-

IL TE RRENO A SUD-OVC:ST Dl FIItENZE F INO AL FIUME .PESA

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di Bagnolo in cresta al quale passa la via da. Tavernuzze all'Im'-' pruneta. Nel fondo di questa stretta passa la Via Grevigiana. Sulla ere.sta allungata del poggio dove ora sorge la Cappella cli Montebuoni, era un tempo, vedetta e ridotto inespugnabile, il castello dei Buondelmonti, dal quale cotesta potent,e famiglia scese a Firenze a conquistarvi la triste· celebrità di aver dato· origine alle fazioni de' Guelfi e de' Ghibellini. Salito il Poggio della Salve Regina, o degli Scopeti, la strada attraversa il villaggio di S. Andrea in Percùssina , dove è la casa in cui Niccolò Macchia velli si rifugiò dopo il ritorno de' Medici e scrisse il libro del Principe e parte aelle Istoria; poi il casale di Sp~daletto, sulla dorsale del poggio di S. Andrea, tra la Greve e i borri di Rimàri, di Faltignano e di Petriolo. Incontrandosi quindi col nuovo ramo giunge a Sancasciano, capoluogo del comune e del mandamento di questo nome; situato sullo spartiacque tra la Greve e la Pesa. Nel xcv secolo, Sancasciano, essendo ancora terra aperta, l'imperawre Arrigo VII, che non potè avere Firenze da esso inutilmente assediata, vi portò il campo, .trattenendovisi dal 3 ùovembre 11312 fino al 16 gennaio seguente; mettendo a ruba il pingue territorio e prendendo · alcuni càstelli circonvicini tra i quali Luca.do e. S. Maria Novella, dove fece prigioniero un Gianfigliazzi. Anche Castruccio Castracani, nel febbraio del ,1326, disperando di espugnare Firenze, arse la t~rra e guastò le campagne di Sancasciano. Gualtieri, ·duca d'Atene, uomo checchè ne scrivessero i contemporanei di non volgare levatura ; ·ebbe per il primo un concetto adeguato al vero della importanza militare di .Sancasciano; e deliberò di cingerla di mura, e munirla in guisa da farne per Firenze un antemnrale contro le offese da parté di Siena. Questo progetto, come altri larghi concepimenti ' di lui , fn dismesso poi che egli fn cacciato da Firen"e; per lo che nel 1354, la Gran Compagnia condotta 'da Fra rvtoreale, d' Alliarno ebb.e ogni facilità di occupare Sancasciano, e di ·stabilirvisi senza co!ll'bàttimenLo, saccheggiando la· terra e il contado. Ammaestrata dalla esperienza, e tenera dei fiorini d'oro che aveva dovuto pro.} digare per saziare l'avidità delle soldatesche di Fra Moreale, la Signoria di Firenze ordinò nell'anno seguente che non si frappo-' nesse ulteriore indugio a fortificare Sancasciano; e . l'Ammirato ci dà notizia che Jacopo del Bene gonfaloniere di giustizia, coi .priori 1

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IL TER RBNO A S UO -OVES'l' DI FlRENZE FINO AL FIUME PESA

IL TF:RR.ENO A SUD-(JVES1' DI FJ&ENZE FINO AL FlUlIE PESA

e collegi delle arti. dispose che in detta lerra si facesse un forte e nobile castello atto a fren are i nemici -che venissero da qu olla parte. In un (< Priorista » fiorentino che si conserva nella Biblioteca nazionale di Fi renze tra i manoscriui della ì\1aoliabecchiana è ncorco ch e, nel settembre 11350, furono fondale le mura di San casciano, e, al riferire del!'Ammirato, nel ,t 35.7 Giovanni Salviati gonfaloniere condusse a fine nel suo magistrato il casleHo , dove la repubblica di Firenze si tro'vò ad avere spesi 35,000 fiorini d'oro Nello stesso anno fu eretto, nel punto più elevato délla lerra ~ nell'angolo tra ponenle. e tramontana, il Cassero, coi locali occorrenti per il cas.tellano e per Ii armigeri. Le mu ra, aventi forma di pentagono irregolare ed alte 7 metri, giravano 12·50 metri; :ll'evano merli e strada di ronda, ed erano a[orzate da torri, pure merlate, al\e I 9 metri, e dis lanti 5') metri l'una dall'altra. Le qualtro porte della terra (Porla Fioren lioa, Porla ·Romana, Porla Empolese e Porta al Pralo), corrispondenti agli sbocchi della slrada ~ omana e della Empolese-Chianligiana ché si tagliano in Sancasc,ano, erano_munile di torri e di ponti levalo i. Le dLie prime avevano anche antiporti e baslioni. Fuori la Porta al Prato era, secondo il Carocci, un'opera avanzata: il Targioni crede che i r~s.ti di fon dazioni colà esislenti appartengano ad una rocca princ1p1ata dal ~uca d'Atene, che, erigendosi poi -le mura, sarebbe s.lala s~ian~la per~hè non servisse di batLifolle. ·Anche a lempo delI ~ssed10 (1529), s1 volle affo_rzare Sancasciano con lerrapieni e basti te; ma il nemico scelse d'altra strada. Finalmente, nel 1552, il Due~ Cosimo II quando preparava la guerra di Siena, feèe costrmre, nel luogo detto il Caslagnoto sulla strada di ~lercatale, alcune opere staccate di .cui rimangono avanzi fino al giorno d'oggi. Re~lauo ancora in buono stato 1li _conserv:azione lunghi tralli delle · a~llche mura, una delle porle ( quella della al Prato che conduce a l\Jercalale), o alcune torri. · O~gi pure _la difesa di Fir&nze contro operazioni proveuienli da S_i?na do~rà fa r conto sulla posizione di Sancasciaoo; non più cons1aerata isolatamente, ma r.ome centro de linea Panzano-1\fontelupo·. ' •

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Sancasciano, fino a t6mpi a noi vicinissimi, difettava d'acqua. E il Targioni, giustamente, si meravigliò che quando i Fiorentini po-

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sero mente a forlificare la terrll, non avvisassero anche i mezzi di fornirla della quantità d'acqua suffice11 te per sosten ere un assedio. Recentemente fn poslo ampio riparo a questo difeuo, mediante la condotlura delle acque della ricca sMgente di Poppiano (di proprietà del DL1ca Canevaro) , deliberata da qnel consiglio comunale nel ·I 890 ad iniziativa del sindaco Antonio Sandrucci, ed inaugurala il 2 ottobre '1892 essendo a capo del comune il Duca Leone dei Principi Strozzi. Ora è permesso sperare che, per lodevole iniziali ira di qtrnsto, l'uso di tal e acqua di cui gode già. la trazione di Mercatal e, verrà. este::o in un prossimo avvenire ad altri minori centri del comune e segnatamente alla Romola; villaggio che, per essere situato in prossimilà di punti tattici di eccezionale importanza , per trovarsi a cav:i liere dei rami (vecchio e nuovo) della strada Voilerriana tra la stretta di Trarn0nli e la Pesa, è di particolare iriteresse mililare, e per essere il più importante centro abitato gella giogaia Tavernaccia Malmantile, merita (dal punto di vistu militare) una speci:ile ·attenzione, sia per il caso di guerra che per quell,> di manovre. Le quali hene spesso si svolgolo, a più spes~o ancora si potrebbero svolgere in quella zona, quando non difeua'.sse d'acqua potabile. Da San1:asciano, per In costa del Borromeo, la Via Senese scende al T. Terzona che allraversa su un ponle di pietra. Tra il Calzaiuolo e S. Rocco,, da cui si va a Monte Calvi ed Archipettoli ed alla slrada che percorre la cresta della coli ina di S. Pancrazio si lrova un ponte sulle Pesa di proprietà privala, appartenfnte al ,Duca Strozzi 9 l'unico es istente tra il .Ponte Nuovo sulla Via Senese e il Ponle di Cerbaia sulla Via Volterrana. Oltrepassalo il Calzaiuolo, la strada rasenta, pianeeggiando, la rica deslra della Pesa, attraversa il Bargino, gruppo di vill ette e case siluato alle falrle occidentali dei poggi di Bibbione e della Collina, passa alla l~o'rnace, e all'Olmo , e varca il fiume al Ponte Nuovo, dopo aver pianeggiato per circa 5 chilom etri. La distanza lra Greve ·e Pesa è di circa 115 ·chilomelri. 2. Tratto delta Via Volterriana. - Passa la Greve al confluente di questo torrente coll'Eroa, a nord -ovest del colle di Certosa; e sale alla villa Capponi , nel punto più elevalo del colle di Giogoli, e


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H, TERRENO A SUD-OVEST DI FIREN ZE F INO AL FIUME PESA

la quale appartenne., sotto il nome di palnzzo Galletto, ~Ila famiglia Yespucci che dette 'i natali al celebre nayigatore fiorentino. La salita di villa Capponi è raddoppiata da un'antichissima mulattiera, app-artenente. verosimilmeote all'antichissima via militare che da Firenze ( o'Fiesole) conduceva a Volterra; mqlto più breve, impraticabile all'artiglieria da campagna. Scavalcato il poggio di villa Capponi colla leggera discesa che termina a villa Pestellini, la strada segue p,a:neggian.do la dorsale . del colle di Giogoli, sale al Poggio dei Collazzi (dove some la monumentale villa· Bombicci, eretta, nel 1534-, da un Baccio d\ ' Agostino Dini , su disegl)o di Michelangelo Buonarroti e colla successiva opera di Santi ,di Tito di lui discepolo); scende alla~Lepre, antico luogo di sosta di cui si trova memoria fino dal xiv secolo, e, ·per il versante orientale del Poggio delle Monache, sale · alla stretta di Tramonti, attraverso ·1a quale passa al Casale di Tre,ggiaia, Qui, al Tabernacolo, 'si divide in du'é rami: il vecchio, a destr~, che, scavalcando ìl Poggio della Tavernaccia, passa alja Romola e scende alla Pesa in Cerbaia; il nuovo, a, si nÌstra, che, per la Yal/f: della -f,ug~na va a ricongiungersi. al pr,imo a 800 J1jetr\.Jlal ponte sulla Pesa, dopò avere attraversa~o su porit.i _di pietra cinque v·olte la Sugana, una volta la Suganella, e · cinque borri affluenti della prima. ' Cerbaia -è un nodo stradale interessante ., "perchè situato al punto d'incrociamento della Via Chiaotigiana-Empolese colla Volterrana. Questa attraversa ancora una volta la Sugana,. che a breve distanza di qui, a nord-ovest, immette nella. Pesa. , 11..ponte sulla Pesa ìn Cerbaia è antichissimo, essendo staio decretato il 26 maggio 1.295 dalla R.r.pubblica di. Firenze. . ~ Cerbaia n~i tempi -di mezzo era .un castello . .Mentre Arrigo VU, nel ,13,12, teneva il ,campo a Sancasciano, mandò una scorreria di Tedeschi a Cerbaia ad attaccarlo. Era esso tenuto da una ma-no di giovani patrizi fioren_tini, i quali, . con tenac.issima difesa, tentarono (e da prima con buon esito), di rintuzzare l'assalto e respingere _g):i avversari; ma, cresciuti questi di numero, ebbero faci!mente ragione dei poco 1!,U~erClsj, per quanto animosi , difensor-i della rocca, e li pa$sarono a fil di ·sparl'a. TI castello fu sP,ianato. Purono . morti uno 1

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403 .., ~pini, un Bostichi e un Guadagni, che . ap~artenevano. a una specie di compagnia franca detta, dalla loro rnsegna, dei Cava. . lieri della banda. ' , La distanza tra Greve e Pesa è di circa ,t,t chilometri, sia per il, nuovo che per il vecchio ramo fra Treggiaia e Cerbaia. IL TERRENO A SUD-OVEST DI FIRENZE FlNO AL FIUME fESA

. 3. Tratto della strada Pisana. - Varca la Greve al borgo detto il Pontagreve, a 4 chilometri fuori della Porta S. Erediano di Firenze; p·assa alla Ca~ell_ina , v!llaggi? che,. riu~i~o. am~ini~ strativamente fino da ant1ch, tempi al casale d1 Totri tn 'al di :Pesa. dà il nome di Casellina e Torri al Comme che ha la sede in S~andicci. Alla Casellina, ai tempi dell'assedio, il l?erruccio ·,.p rese agli Imperiali ottanta cavalli, ricca preda di armi e vettovaglie; P, molti prigionieri. Dopo questo borgo la strada passa . ~l Piscetto, a Olmi, a Settimo, a Granalieri , lasciando al sucl ~I poggio di Castel Pulci dove sO'rge il grandioso edifizio che f~ oià villa della fam iglia Luigi , autore del Morgante, e quello d1 ifonte Cascioli, dove e~a una rocca distnitta dai Fiorentini ~el 1 11,13, ~opo aver sconfittp ' Rimherto, vicario imperiale. In segu_iro la strada varca il Vinoone al Ponte di Stagno e attraversa la Lastra /') .t . • il- Signa. Le alture della Lastra sono fohnale dagli sproni_ ass~, {ipidi, che da Malmantile a da Santo Romolo sc~nd_ono 1~ d1':' rezione di nord-est; l'Arno ]l{ divide da quelle· di Signa situate sulla riva destra del fiume tra esso, J'Ombrone, e il Bisenzio. , Le une e le altre formano ,l'ingre5so orientale' della stretta della Golfolina . Di g:uesto Ombrone, che nasce dalle monta~ne di. Pistoia, e non è da confondersi col!' Ombrone Senese, e curioso -ed interessante a sapersi, per il nesso. evidente tra la leggenc~a · -e \e vicende geologiche della regione, che Michel~ngelo Sal:v1, autore di una Istoria di Pistoia, narra come, nel 590, per m.,ter~essione di S. Zenone, si aperse un piccolo monte dentro al quale le acque di Ombrone e del piano circo~tante eran~ trat~enute; per modo che esse, sgorgando verso I A1:no; .la~c,arono asciutta Pistoia. L'Ombrone corre tra il monte .di Arl1mmu e le . ,çolJine di Comeana a de;t~a, le colline di Signa e S. Momm~ a . ~inistra e si scarica in Arno davanti alla stretta della Golloliria. La Lastra era anticamente un borg-0 non murato, a cni i Pi-


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l'::.. TERRENO A S0D'·0VEST DI FIRENZE :F INO AL FIUME PESA

sani posero il fooco nel 1363. A Giovanni Hàwkwood, detto l'Awto, condottiero inglese al soldo dei Fiorentini, pnrve importante fortificare quel luogo a difesa dell,a strada Pisa,na ; ed il comune di Firenze, apprezzando il consiglio dell'esperto condottiero, fece, verso il "376, cingere di terr,1 le mura alte e turrite, 4i cni tuttora si · vedono Ii avanzi, consiste.nti in una cinta triang9tare e tre porte castellane.' Al tempo d·ell'assed io ; I' occupazione della Lastra parve di tanto momento al Principe d' O. range, che, ad averla per forza d'arme, dopo aver mandato ad assalirla Roberto' Ripalta con due colonnelli spagnuoli (che furono molto valorosamen,te ributtati da Giuliano Vespucci , commissario di Signa, e da Michelangelo da Panzana,' con due in· segne di fanti inviate loro dai Ferruccio) , spedì nella stessa ~otte a spalleggiare il Ripal1a;2000 Tedeschi con 400 cavàlli e 4 pezzi ·· , d'artiglieria. · , E i dieci della Signoria di Firenze, ai qual i non meno premeva di tenere ' la Lastra che all'Orange di prenderla, temendo che a' tanto . sforzo non reggesse, subito spinsero al soccorso Giorgio da Santa Croce, Pasquino Corso, Amico Arsoli e Jacopo Righi, con tutti i' cavall'i; ordinandQ ad un temp6 al Commissario in Prato che incamminasse costà Otto e Feàeri nao da Monte Acuto, con due compagnie, ed al Ferruccio di tenersi ai comandi del Santa Croce . .Ma, corno ,sentenziò il Giannotti, principalìssimo pregio delle milizi'e consiste ne' celeri passi; e i soccorsi inviati al Panzana perchè reggesse la Lastra non giunsero a tempo: però non senza sospetto di tradimento, perchè Pasquir:o Corso il quale, al dire del Varchi,..' se la ·-intendeva con Mala. testa Baglio_ni, attenden do più a ru_bare- che a marciare, fu causa · dell'indugio fune:Ho. Girolamo Mei, letterato fiorentino dello scorcio del secolo xrv, in éerti suoi sbozzi De Origine Flu1·entiae, manoscritti nella Biblioteca Naiionale di Firenze, · si argo~entò di provare che Firenze antica era situata dove ora sono la Lastra e Signa, se ·non più .a val le. Cagione del suo errore fu l'aver prestata piena anzi cieca fede a 'l'olameo, ehe sègna Firenze quasi lùulana mezzo grado da Fiesole, e che ce1;to non merita fid ucia nella des0riz10ne della Toscana nella quale è incorso in molti errori, vo· 1

IL TERRENO A SlJD·OVES'l' ' DI FJRENZE 'FINO A L l?IU.ME PESA

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}endo trarre da lle relazioni di viaggiato ri poco · esatti le longit~dini di alcune città. · Passata la Lastra, la strada Pisana incontra ' il Pontcfa Signa, borgo cosi detto perchè situato alla testata di un import&ntissirno ponte sul l'Arno. Questo bor:go è situato parte in piano e parte al le radici di un poggio che si continua con quello déila Lastra e colla colliha di Gangaland i, al sud di questo; e fino dall.'anno H49 ,,. si trova chiamalo Mercato di Signa. Il ponte sull'Arno esisteva fino dall'anno 1266. Non è vero, come alcuno h~ scritto, che fosse il primo ponte gettato sull'Arno tra Firenze e il Porto Pis_ano; giacchè vi erano ponti più antichi come quello di Fucecchio, di cui si trova. memoria in carte del 11034, e dél 11078, e forse uno antichissimo presso la foce della Pesa. L'attuale ponte ba l'nltezza sul livello del basso mare di met.ri 35,80 all'impostatura; metri 35,70 al sottarco; metri 40,72 al pinna stradale. Rovinato nel 1~78 e riedificato nel ·1287, tornò . ad essere distrut.10 da Castruccio Ciistracani .nel 1326, e ricostruito dalla Repubblica nel ·J 327. Fu restaurato nel '1407 e nel >1479, èd ampliato nel. 11836.,, Le sue testate . si trovàno opportunamente situat.e allo sbocco della pianura liorentina inferiore, cioè tra le ,radici dei coli i della Lastra e di Signa che, separ~te dall'Amo, determinano l'inoontro delle ultime propaggini dei mo\)ti del Chianti eol gruppo del Monte Albano. Signa è antico castello. Nel 982 la madre d~I . marchese. Ugo lo donò alla Badìa fiorent.inn. Fu dei Fabbroni di Pistoi a ; ma nel H 24 si ridusse ali' obbedienza dei Fiorentini. Nel 1326 fu danneggiato da Castruccìo, che nell'anno precedente aveva pure arso il castello di Gaagalandi, ma i Fiorentini , nel ,, 326 stesso, posero mano n riparare ecl àtforzare i due castelli. Pecionsi i . fossi; - scrive il Vi ll ani - ma non si compierono allora le fortifìe'azioni, che vennero condotte a termine più tardi, e Signa fu munita con alte e forti torri. Nel •1396 le ~enti del Dtica di Milano non riescirono a impadroni1;sene; nel •I529, l'Orange vi penetrò a tradimento. Esistono ancora due porte castel lane e gran parte . delle mura· e torri che, sul po~gio di Signa, facevano corona al castello. 1

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IL TERRENO A SUD- OVEST DI 'FIRENZE FINO AL FIUME fESA

Qui fanno capo molte ruotabili, provenie.nti dalla Via P·isloiese e dalla strada militare di Barberino di Mugello. Quelle della sinistra d'Arno, passano tutte sul ponte di Signa. Dopo questo, la Via Pisana pianeggia per circa 7 cÌ1ilometri; stretta tra il monte e il fiume che corre tortuoso e profondamente incassatù, prima tra la continuazione del poggio -di Signa a destra, le pendici dei .poggi della Lastra e-del,le Selve a sinistra , poi tra ·_ quelle dei poggi d'Artimino e del Parco Reale (.detti corrottamente Barco), a destra, e qoelle dei poggi della G:olfolina e di Montelupo (diramazioni del colle di Malmanti le) , a sinistra. ,. . In questa gola l'Arno è attraversato dal ponte .obbliquo della ferrovia Firenze-Livorno: tra Signa ed Empoli non .'esistono altri ponti. Tra Montelupo e Capraia fa , servizio una chiatta. · Le pendici della Golfolina e quelle di Artimino dovettero, in tempi remotissimi, essere saldate fra loro, e servire -di. cateratta alle, acque dell' Arno, obbligandole a impaludarsi nel piano di Firenze. Riunite verosimilmente . da una insellatura, -si aprirono col tempo, per forza di erosione, il varco che ogg i dicesi stretta della,. Golfolina; perdurando in quest'azione finchè il piano•·.d,'Em · poli non si fu livellnto con quello di Firenze, che è quanto dire finchè l'Arno non ebbe acquistato, press'a poco, il s,:,.o corso attuale. Questa opinione, che al dì ,d'oggi in seguito ai progres~i delle scienze geologiche è accettati\ comunemente, si trova registrata fino dal secolo· passato nel le preziose H~lazioni dell'immortale .Giovanni Targioni, modesto q1unto acuto indag;itore di ogni regno della natura. Nè, secondo alcuni, l'opr.a dell' uomo fu del tutto estranea a questo fatto ; pèì·chè G, . Vi llav.i ci ha con· servata la. tradizione che dura,•a a' tempi , suoi del taglio di questa che gli .antichi chiamavano Pietra Golfolina; e pitÌ esplicitamente, lo storico Buoninsegni accenna ad nn artifizio di maestri per il - quale'il piano di Firenze fu prosciugato ; opinione che non ricu5arono anche Scipione Ammirato, Bartolomeo Scala e Vincenzo Bor· ghini. Con ciò, naturalmente, dobbiamo intendere farsi allusione a lavori pur,amente accessori e di completamento ; giacchè è evi dente come la erosione . propriamente detta della Golfolina debba essere avvenuta in tempi remotissimi, senza di che non si sareb · bero trovate vestigia di monumenti romani nella bassa pianura, nè

lL TERRENO A SUD-OVEST DI FIRENZE FINO AL FIUME ,PESA

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si potrebbe spiegare come essa fosse attraversata da strade muriicipali e militari con vari~ roansion!: E di fatti il taglio della Golfolina fu attri buito miticamente ad Ercole Libio, che, aprendo il co:rso alle acque dell'Arno, avrebbe asciugata la pal ude ed edifièata Firenze. Al pri ncipio del xiv secolo, Castruccio Castracani signore di Lucca, guerreggiando contro ,la Repubblica di Firenze, concepì {secondo il Villani), il disegno di sommergere la città, ostruendu questa stretta. Gli ingegneri che lo accompagnavano non seppero o-non vollero eseguire con esattezza la livellazione; e giudicarono che lo sbarramento non porterebbe danno a Firenze, la differenza di livello essendo (secondo loro), di braccia fiorentine ·150, o metri 88. Questa però è molto minore. L'autore della prefazione alla Raccolta degli scrittorid'acqiw la valutò in b.f. 8 pari a metri ~,92; H Repelli , rilevando l'errore, instituì un calcoio approssimativo con cui la faceva salire a b. f. '1-8, ovvero· metri 4 0,50; fina lmente dal Prnfilo di livellazione dP-lla Chiana e dell'Arno rileva~o nel 1848 dall'ingegnere F"i·,,ocesco Reaard sotto la dir.ezione di Ales,sand,ro,Manetti, risultò _che lo squarcia-acque di Bocca d'Omb!'one :alla Golfolina è alto b .' f. -53,88 sul livello del basso mare. e la soglia inferiore della Pescaia di Ognissanti in Firenze b. f. 67,21; per modo che la differenza di livello è. di b. f..'13,33 pari a metri 7, 77; (Il braccio di .Firenze valeva metri 0,58366). Così il disegno del Castracani avrebbe potuto essere tradotto in atto; e, se il fatto è vero, la salvezza di Firenze fu dovuta a un madornale sproposito, o a una generosa soperchieria. Fra il Ponte a Signa e Montelupo, Iµ. strada· incontra il Porto di mezzo il Porto di sotto , Brucianesi, il :Molino Nencetti, Camaione, Le Fornaci è Samminiatello, terra menzionata fìno dal ·1024-. A.I Porto di sotto è l'Osteria della Lisca; antichissimo luogo di sosta, con vasti locali ed ampie scuderie. li nome di.Porto fa supporre che qui fosse -una volta l'antico porto o pignon·e di Firenze, dove si arrestavano i ntlvicelli che non potévnno spingersi più oltre versò la città impediti da una pescaia o steccaia fatta demolire dal la Repubblica di Firenze nel1 1299, e che forse era stata fabbricaLa,' per uso di niul ina dai terrieri di Signa quando si governavano a comune, e nulla curavano il darino·. che poten derivarne alle campagne de' Fiorentini. Certo, fino a questi · 1


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IL TERRENO A SUD-OVEST DI F IRENZE F INO AL F IUME_ PES.;\

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luoghi, l'Arno è navigabile di tutti i tempi; madi Firenze, per molti mesi, non è navign bile sebbene si abbi a memoria che prima che fosse ro incanalati la Ch iana e qualche tratto superiore del1' A.mo, e prima che quèsto rialzasse tanto il proprio letto, la navigazione era' pi ù lunga e più costante. Messer Lion ardo Salviati, il vecchio, diceva di aver visto alla pescaia. del ·Prato in Firenze le barche che portarono' dal Ponte a Si gna· le colonne che sono nella Chiesa di S. Spirito. Comunque sia il nome di pprto dato a certe ripe dell'Arno dove .lo sbarco era abituale, non è ~oderno. Nella Tavola 'P eutingeriaaa, che sembr'a fatta nel xv secolo, si trova~ lungo rArno ; un luogo ab itato dello Portu.s sull a via militare che da Firenze conduceva a Pisa . Il Cluverio crede che questo luogo fosse Empoli , ma · il Lami ri tiene cbe dovesse e~sere -più vic.in·o. a Firenze. Nei bassi tempi ogni castello situalo sull'Arno aveva il suo port.o, o come oggi si direbbe, sbarco, per le· comunicazioni fluvi ali le quali per I' aspi·ezza delle strad~, e1:ano preferi te a. quelle di terra. . - Secondo il muratori, Portus equivaleva a ciò che oggi . si dice· ~MW.

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A. Montelupo, la str.ada passa sopra nn ponte in muratura Ja. Pesa, . che ivi non è guada.bile, e che di lì_ a. poco sbocca in, Arno. · Montelupo ha una ànti.ca .r~cca che cuopre Vingresso_.occidentale della stretta, e la vecchia strada, che, p,e r il poggio di .Malmantile, conduce alla Lastra. Situata sopra una verruca di tufo grossolano, e quasi diroccala per le corrosioni del .suolo. Presso il confluente della Pesa e dell'Arno, sul .colle detto Malborghelto, era un castello d.ei Conti Alberti da Capraia, che nel ,1203 fu spianato dai Fiorentini , essendo Console Brunellino Brunelli cìei Razanti , per vendetta di certe soperchierie fatte patir~ da quei dinasti a mercatanti e ·contadini di Firenze. Quindi, sul poggio s~vrastante a Malborghelto, la Signoria fece erigere I~ rocca di cui tutlora durano gli avanzi; ed al nuovo · fortilizio dette il nome di Montelupo, a severo ammonimento e d.ileggio dei Conti, che risiedevano nel 1:astello di Capraia situato sull'opposta riva del1' Arno.

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IL TER~ENO .A SUD-OVEST Dl FIRENZE FINO AL FlUME PE SA

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La moderna terra di Montelupo, giace snlla sinistra di questo fiu me, e sulla destfa de![a Pesa,. parte in pianura r~sente la via Pisana, allo sbocco dell'antica via maestra del Malmantile, parte ,,, ,sopra i1 colle vicino. Secondo il Cluverio, Malborghetto e Capraia sorsero suHe rov ine di un antichissimo castello, munito di ;ponte sull'Arno, detto ad ..frmtm -nella Tavola Peuti ngeriana. . La collina di Capraia è una diramazione del monte di Artimino, che si prolunga per lungo tratto rasente la destra d'Arno,. cui sovrappiomba con un dislivell o di 35 metri; ed è coronata , alla punta meridionale dal villaggio omonimo, gi à Marchesato · dei Frescobaldi. Le fa ri::;cootro sulla destra del fiu me lo sprone di Montelupo, che distaccandosi a Spazzavento dal Poggio di Malmantile, sorge tra il Borro Rimicchiesi a sud-est, la sin istra d'Arno a nord-ovest e la Pesa a sud-ovest. Il tratto fra Greve e Pesa su questa strad:t è di circa 19,ùOO chilometri.

VIII. -

Strade tra i l Ving one e la Pesa .

Queste strade attrayersano la gi o,gaia Tavernaccia-.Malmantile tra la Via Volterrana e la Pisana. Mi atterrò nel descriverle a caratteri~zare quegli andamenti che possono permettere il passaaaio a 'sepa~ale colonne in marcia. 1'1'

.1. Strada di Spazzavento. - Si stacca dall'argine·slrada di riva destra del Vingone, al confluente del tratto superiore di $JUeslo torrente c0l borro, detto Vingoncino, che scende da Spazzavento; a 300 metri circa a sud-est del luogo detto Ponte a ' Vingone. Cavalcato il torrente, sale in. cresta · allo sprone della - ,Poggiona, tra Vingone e Vingoncino, prima a Poggio al Vento, ·poi a Casignana; lnsciando a sinistra la ' chiesa e la villa preI).dono questo nome. Costeggia, girando ad ovest, .le rad1~1 settentrionali del Poggio a' Brandi; passa· a Casa Scotti, a Nebbi~no (alle falde ~eridionali del Poggio della Montaja) , e sale il Poaaio di Valica1·a al contrafforte di Spazzavento. Volgendo al sud, 1'~ . passa a Baigiolino e a Carbognano, gira ad est ed a sud del Poggio q. 337, passa alle Croci e, costeggiando ad est la cima 'del Poggio di Cigoli, lascia a sinistra i Golli. Di qui scende con

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IL TERRENO A SUD-OVEST DI FIRENZE FINO AL FIUME PESA

direzione sud-ovest a S. Andrea Novo, sulla cresta di uno stretto sprone del Poggio di Cigoli, tra il Borro Grande a sud- esl e il Borro delle SLregaje a nord-ovest. Termina alla strada Chiantigiana-Empol ese lungo la Pesa, presso la Fattori~ del Costellare (che fu un castello degli Acciajuoli), a 700 metri a valle di Cerbaja. · La strada è lunga chilometri ·12-, 000 circa.0

2. Strade che passano per il Pian dei Cerri. - Nella giogaia Taveroaccia-Malmantile, circa a due terzi dello sviluppo della dorsale fra l.l Su gana e l'Arno, in prossimità della linea di displuvio tra Greve e Pesa, e nel versante di questa, sorge un gr uppo di · case, isolato tra le pinete, e assiso sulle estreme propaggini del Poggio dell a Sughera, denominato il Pian dei Cerri. Gli fa nno corona la Montaia (3 17 metri) , ad est; ·Poggio al Pino (375 metri), a nord-est; Poggio delle Calle (374 metri), ad ovest; la Sughera, coi due corni alti 393 e 341 metri, a sud-ov~st; e ,Valicaia (369 metri), a sod est. Queste vette sono comprese io un raggio medio di 880 metri attorno al vi llaggio, che ha 300 metri di altitudi ne·. La Sughera presenta la elevazione massima della giogaia; Poggio delle Calle, 'Poggio al Pino e Valicaia vengono subito dopo. Al Pian dei Cerri convergono dalla Via Pisana le due strade cbe, passando rispettivamente all'Arri ~o e a S. Martino alla . Palma, risalgono il versante vol to al Vingone, e dalla strada lungo la Pesa altre due che rimontano quello verso questo fiume. Trasversalmente poi vi concorrono la carrareccia proveniente da .13ricoli, sulla strada della Ginestra, per mezzo delÌa quale .è in comun icazione r,ol P oggio di Santo Romolo , e quella che viene dal Poggio di Tavernaccia (strada vecchia Volterrana) , e si allaccia colla collina di Sancasciano.

JL TERRENO A SUD-OVEST DI FIRENZE F IN O AL FIUME PESA

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sale all'Arrigo, donde, per il fianco nord-occidentale dello stesso poggio, giunge a Pian dei Cerri. A 500 metri dal Vingone si stacca. a sini stra una mediocre ruotabile, che, salendo in cresta al mammellone di Villa Lamperi, ne scende da nord a sud;- poi, risalendo il piccolo contrafforte della Montaia su cui sorge la Chiesa di S. Polo a l\losciano , si unisce alla slra'da di Spazzavento presso Casa Scotti, e girando al nord si dirige all' Arrigo. La strada è lunga chilometri 4,,500 circa. Comunica colla precedente per la breve traversa l'Arrigo-Casa Scotti, e per le due ottime carrareccie di Spazzavento e di Baggiolino. A circa 900 metri dal · Vingone, se ne distacca a destra un tratto di strada che, per la cresta di uno sprone del Poggio dell a Ca,ntinaccia, toccando Mosciano, raggiunge la cima.di quel poggio, e immette poi nella via che viene da S. ~lartino alla Palma;

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a) Strada dell'Anigo. - Proveniendo da Legnaia, s·uua Via Pisana, passa il Yingone sopra il ponte che dà il nome al prossimo ,casale, situato ad ovest di Scandicci; e procedendo a sudovest sulle ro.dici occidentali del mammellone allungalo su cui sorge la Villa Lamperi , passa in cresta a uno sprone del Poggio della Montaia, di cui quel mammellone è l'ultima propagine, e

b) Strada di S. Jlfarlino alla Palma. - Venendo dalla Ca, sellin,L (Via Pisana), passa il Vingone al ponte della :Mantellina, e pianeghria fino alle radici nord-esL del colle di S. Marti no alla Palma. Sale a Villa Torrigiani, pianeggia fino al bivio al nord di Villa Thompson; poi, correndo da nord a sud, sale quasi alla vetta del Poggio della Canti naccia, pianeggia lungo il fianco occidentale di Poggio al Pino e tocca il Pion dei Cerri. C:om unica colla strada del!' Arrigo per il tratto Poggio-Ponte a VingoM, e per la tra.versa Poggio della Cantinaccia- Mosciano1' Arrigo; c) Strada di S. Vincenzo. - Continua Ja precedente fino - alla Pesa. Dal Pian dei Ceni, correndo all 'ovest, entra nel!' insellatura tra il Poggio delle Calle e il Poggio della Sughera; lascia a sud Marciola, quindi, girando al sud di Monte Lepi, piega a sud ovest e scende per Ronco Vecchio e Le Lame alle Fornaci di S. Vincenzo, sulla strada lungo· la Pesa, a ,i, chilometri a valle di Cerbaia. A due chilometri dalle Fornaci di S. Vincenzo, si divide in due rami. Misura la lunghezza di chilom etri 5,500.


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IL TERRENO A S OD · OVEST DI l!'IRENZE .FINO AL FIUME PESA

IL TERRENO A SUD-OVEST DI . FIRENZE FINO Af, F IUME PESA.

d) Strada della Sughera . - Continua quella dell'A rrigo fino alla Pesa. Staccandosi dal nodo del Pian dei Cerri a ,J 00 meLri dal bivio delle strade che vi convergono dal Vingone, gira all'est, poi al sud del Poggio della Sughera; e, volgendo prima a sudovest, scen~e a Baggiolo a al Belvedere, quindi, girando ad ovest., lascia al nord Torri e Vi!J amagna, al sud S. Michele a Toni, per cui manda a valle un ramo assai malagevol,e. A Bel riposo si bi,partisce, e poi nuovamente nel ramo occidentale; per modo che con 'tre sbocchi immette nella strada luogo la Pesa, 2,chi lometri a vall e di Cerbaia. Ha la lunghezza di ch ilometri 5, 000. Comunica coll a strada di S. Vincenzo per la 'traversa carrarec- . eia ch e, staccandosi da quest' ultima al sud del Poggio delle Callf}, passa per Marciola, Torri e Fratta, imboccando nel la d~sc'ritt.a ad ovest di Belvedere.

La strada di Santo Romolo, riallaccandosi, nei due modi de- · scr itti, a quella della Ginestra, comunica conseguentemente colla strada dal Pian dei Cerri a S. Vincenzo per la carrareccia Bricoli. Roncigliaoo-Piazza Calda-P ian dei Cerri. Ha la lunghezza di chi~ fometri 4,000.

IX. - Strada del ,lfalmani-ile. I

La strada 'di Malmanlile si stacca ·dalla -Via Pisana all a Last1·~ a Signa, e sale seguendo il corso del Borro di Rimaggio (cosi detto fo rse per corruzione da Rio Maggiore}, il quale ba origine a nord-o vest di i\I arliano presso le Sor ti; e cammina nel fondo d,i una angusta e tortuosa vall e, che verosimilmente si è scavata, sboccando di contro alla foce dell'Ombrone in Arno. A chi lometri 2,700 dalla Lastra si bipartisce . Il ramo di sinistra che corre dal nord al sud, scende per la crestà di uno streuo contra/Torte fra il Borro della Luna, all'ovest, e quello del Grillaio, all'est, passando per le Sorti e Casa Malpensa; e, dopo aver pianeggiato per due chilometri, scende àlla strada lungo la Pesa à meno di 500 metri a valle della Gi~estra. Il ramo cli destra, con direzione sud-ovest, passa a Malmant ile, a S. Pietro in Selve, al ,Gruppo, a Spazzavento, Corte Spazzavento, Le Corti, Podere della Quercia, Torricella e Cavalloni, . scendendo quindi a Montelupo. ,Questo ramo faceva parte dell'antica stra~a maestra e postale, .da Firenze a Pisa, e, a partire dalla Lastra, teneva luogo del ,tracciato attuale per la Golfolina. Non è faci le rendersi conto perchè i Fiorentini si determinassero a far passare la strada militare Pisana per il.colle di Malmantile anzichè servirsi dal bel pri ncipio di quello, facile e piano, lungo l'Arno. G. Targioni ri Lenna .che, forse, essi credettero ,di poter cosi m.eglio difendere dalle scorrerie nemiche il propri.o territorio; o che piuttosto, in quei primi temp i in cui ricuperarono la libertà, quello· della Golfo lina e di Artimino non apparte· nesse a loro, ma ai terrieri di Si gna ed ai Con ti di ·Ca.praia . Ma io più presto m'i nduco a credere che qui, come in tanti altri luoghi , obbedissero senz'alLro all'uso dei tempi, che cercava la via più breve postergando ogni altra considerazipne di agevolezza e

3. Strada della Ginestra. - ,Venendo dalla Via Pisana, passa il Vingone al ponte del Moretto; e, pianeggiando ·fi no alle Fonti, sale a S. Maria del Bosco, riscende al Borro di Va llemorta , risale a Viglia no, pianeggia fino a Bricoli, ~ dopo u~ breve declive risale fìuo al sud di Naiale per r idiscendere' a SodereUi. Scavaka, tra Soderelli e il Chiuso, il mammellone di quota 1163, scende a Carcheri, per ,il Paradi so e Madonna del Chiaro, e quindi alla Ginestra, sulla strada lungo la Pesa, 6 chilometri a valle di Cer· baia. La strada è lunga circa chilometri 9,500. Comunica colla strada di S. Martino alla Palma Far la traversa che si stacca dalle Fonti, e col Pian dei Cerri pèr la carrareccia che parte da Bricoli . Nella strada della Ginestra immette quella di Santo Romolo, che, staccandosi dalla Via {>isana a Granatieri, passa il Vingone, pianeggia fino a S. Ilario, sale a Villa Orsi e a S. Antonio, passa all'Olmo, sale al Poggio girando al sud del colle di quota 248, e contorna la base del Poggio di Santo Romolo spingendo un ramo ripidissimo all a sommità, dopo aver mandato dal Roggio al Borro di Ribaldone una mulauiera dirupata che risale a Naiale. Le due strade sono allacciate fra loro anche per i tratti S. Jlario-Torrino· Valle·Bricoli, e Olmo-Valle, che convergendo fan no capo riuni ti a Naiale.

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ANNO XLII.


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IL TERRENO A SIJD-OVEST DI FIBENZE FINO AL FIUME PESA

comodità: delle comunicazioni. Allora. il commercio non ,risal'iva le ,va.llate, ma scavalcava le catene interposte per cercate i luoghi abitati, i quali per ragioni èli sicurezza inerenti ai tempi si fab.bricàvano sulle cime più erté e scosr.esè. Nè d'altra parte i mezzi' , di trasporto, allora generalmente usati (cavalcatura e someggio), riQhiedevano di fare altrimenti. Doveva passare molto tempp prima che, dismessi i niezìi pri)Ilitivì dì comunicazioni, si chiedesse ai progressi dell' ingeg?eria stradale il germe evolutivo del perfezionamento dei mezzi stessi, per conseguire facilità e comodità -di trasporti altamente civilizzat(ici. Scipione Ammirato, il ·giovine, nelle Giunte alle"istorie del vec-'chio, narra che, nei 11369, fatta che ebbero i Fiorentini la pace coi Pisani, e fermato secq _loro il tr.attato di amicizia e di commercio, statuirono con deliberazione senatoriale che, per comodità dei mercatant.i, fosse fatta « la strada che passa· per la Golfolina lungo Arno, acciocchè i carri andassero comodamente ». Ma, o l'ordine del Senato non.fu esegnito ,qipvere, o sivvero la nuova strada .fu trascurata a segno,. da div~nire in prog1:esso di tempo impraticabile a 'quei carri stessi p,er -è'òm~dità dei quali p era stata decretata. E ciò conforterebbe indirettamente la mia , • O(l , ,. spiegazione; dimostrando che il bisogno della nuova via non era per le condizioni dei tempi, sentito. Comunque sia, resta ·memorla che, verso il "742, la s_trada della Gol folina non era più, . per certi tratti ruotabile; e ciò spiega come il transito, prima per elezione poi per ne<:essità, continuasse a farsi per Mal.Ìnan tile. Solo nella seconda metà del secolo decorso là strada della Gol' folina fu.resa interamente carreggiabÌlB, essendo g.randuca Francesco II. Quella dèl Malmantile fu abb'onclonata, dal.le . seqie di posta e dai carri del commerci?; ma fortunatamente fu conser· vata ecl è q1ttora in buono stato, costituendo un elemento prezioso per la difesa della stretta. Dalla ·1 Lastra a Signa a Conigliolo, dove sbocca il ramo di sinistra della strada del Malmantile, corrono chilometri 7,5()<) circa: ìl t.ratto Lastra-Malmantile misura chilometri 4,000 circa, · quello Malmantilé-Mont.elupo, chilome.tri 5,500. I due rami della strada del ì\'Ialmantile sono in comunicazione con quella dell~ Ginestra e con quella di Santo Romolo, per l

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II. TEaRENO A SUD-OVEST DI FIRENZE FINO AL FIUME PESA

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· mezzo della · traversa l\falmantile-Le Sorti-Marliano, lunga chilometri H,500. Il ramo di Conigliolo comunica poi colla· strada della Ginestra per 1a traversa èhe, per Villa Staccoli, conduce a Car~heri ·1unta chilometri 1,200 circa. · 'Dalla 'traversa Malmaµtile'...Le Sorti si stacca una carrareccia luncra chilom~t,:i 5,500, circa, (intermedia ai due rami della strada · ·ai Malm~ntile), che~ passando a Gattabigia e- a Bracciatfoo, sbo~ca a Giuggioli, sulla strada lungo la Pesa, a circa due chilometri a valle di Conigliolo. Dal ramo Malmantile-Monlefopo si stacca, tra Spazzavento e Corte Spazzavento, la carreggiabile del Pian d'Acqua (Pi~n d'Accoli della carta al 25,000),. che per il Podere del Casrno, La Villa e il Pian d'Acqua sbocca a S. Ippolito (S. Apponio delJa cart; al '100,000), sulla strada lungo la Pesa, a circa m~tri 800 a valle di Giuggioli. Ha la lunghezz~ di circa chilometri, 30~0. II castello semidirfrto del Malmant1le sorge, lungo la antica . strada Pisana sull'il.ltipiano ondulato' formato dalla cresta dei poggi che fianc,t~eggi_ano . I,~-':,\v~ si~istr,a' de!l' Arµo, c~stitue~~~ . una delle pat'èff cleWi~ h relta della Golfohna. Lo . ctr~ondano poschi non :Ntti ·di pin\ e di quercioli che gradatamente_ rnalg~no vè"~so . l\facrÌiàno e Santo Romolo. Da quella altura SI domma gran part~ delle valli della Pesa e de_ll'Elsa,. f~rmate da colline tufacee. Anche da Spazzavento si ampio dominio sul basso corso della Pesa. . Estremamente antica è l'esistenza di un luogo forte sul Poggio di Malmantile. Vole~do prestare fede ad una leggenda di S. Amòrogio, riporla la da F. Jacopo Passavanti . converrebbe riten~r~ cqe rin castello esisteva lassù fino ·dai tempi .di .1~el santo, ~ c1oe dal 1v secolo dell'era volgare. Da congetture piu certe possiamo ·arcruire che fi no dai primordi di Firenze devesi essere sentila l'o;portunità di munir.é quel luogo, il qiiale soddisfaceva emi:.. · nèntemente àlle idee che sulla fortificazione sono durate fino all'invenziorfe delie armi da fuoco e aqche dopo; ed offriva una imp.ortanza difensiva di prim'ordine contro le incursi 1mi prove-' nienti luncro l'Arno dalla parte di Pisa. Nè, d'altra parte, la_ grande viiinanza a Firenze poteva permettere a'· Fiorentini ,di - lasciarlo occupare da dinasti, che, giovandosi della naturale

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IL TERREN'O A SUD-OVEST DI "FIRENZE FINO A·L FIUME PESA

asprezza del colle, vi si potessero afforzare con pericolo de.Ila città. Per. quanto rjsulta da documenti, possiamo affermare che il castello di Malmantile fu edificato, o più probahilmente riedificato, per ordine della ' repubblìca di Firenze, molto prima del H,21> Infattì, con una scrittura di quell'anno pubblicata per la prima volta dal Baldinucci in appendice ·alla vita del pittore .e poeta fiorentino Lorenzo Lìppi, i signori Dieci, Provveditori del dominio fiorentìno, esponevano alla Signoriµ: << qualmente <1. il castello del Malmantile era stato già da 'gran tempo ìnco« minciato ·$enza che fosse terminato di f~bbricare; e c~e in « tal guisa re:,;fando, era più di danno che di difesa per il « comune di_Firenze e. per i . lùoghi circonvicini.». Laonde dovendosi provvedere ai_ per,icoli , tenuta praiica coi Priori ~elle arti e col Gonfaloniere di · ~iustizia, fu deliberato di portare a termine castello. E il ·16 settembre dello stesso anno, in segnito ad · incanto tenuto per offerte segrete, . ft1 a'ggiudi· cato il lavoro, compresa l'escavazione del fossato, a due soci inuratorì, co!Vobbligo di fare i merlì. e,d' i beccatelli simili a quelli . ' \) . ' de[le mura della Lastra a Signa. Per il rogito ' iwtarile di dello incanto che è giunto fino a noi, ci fu 'conservata la in~W.O~ja dei nomi .dei due maestri, che furrmo Pietro di Corra'din'o e 'Am·brogio di Leonardo da Firenze. Nei fregi della prefazione fatta da A. M:. Biscioni . alla ed izio.ne fiorentina (MDCC; stamp. F. Moncke), del poema ei'.oicorhico !l Malmantile riacqwistato, scritto da Filippo Lippi, so~o rappn:1·sentati in· incisione il prospetto ,e la pianta del castello di Malmantile. Era di pianta rettaogola1\e, di lunghezza doppia della ·larghezza, e munito di torricelle quadrate agli i ngòli e alla metà di ogni lato. , ~lalmantile suona lo stesso che cattiva tovaglia da tavola; e fu questo nome che fornì giocondo soggetto al · classico poema del Lippi. (Peri on e Zipoli). Nel quale l'Autore volle allegorica.mente dimostrare che chi conduce la vita tra l'allegria de' conviti spesse volte si ritr,ova a morire fra gli stenti. Anch'oggi « Andare a l\lalmantile ,» significa proverbiamente, in Toscana, essere ospitato poveramente; come chi dicesse andare in luogo dove n~n è da appar,ecchiarè la tavola.

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Da Malmantile si stac~a un grande sperone, percorso. ~a una carrareccia che si prolunga verso Camajòne (nella concav1ta della grande curva formata dall'Arno tra Samniiniate_llo e La~ole): · frastaoliato da dirupi precipitosi ricoperti saltuanamente d alberi e di ;rbtBti. Un altro contrafforte, il Masso delle Fate; anch'esso percorso da strade carr.a.reccie, . si protende a nord-ovest, tra, Brucianesi e La ,. Lisca, costeggiate al sud dal Borro del)e _Ban- . dite. « Questo masso, lasciò scritto G. Targiooi, è stermmato, « e sembra un a1:an torrione quasi quad1·0 che sia caduto ad« dosso ad un :1tro simile che è tuttora in piedi incastr~~o nel < monte, ed ha la testata più alta diretta a po~ente, la ~1u pro- · « fonda a levante. Il ·vuoto rimasto fra questi due sassi forma (( uria mediocre grolla, e tanto il Masso delle Fate, qua?to 'l'.alti;~ « addosso a cai egli par caduto . sembrano composti eh . due a 1 <t tissimi filoni ». Anche dal Masso delle Fat~ si domina a , stretta., ~

' · X. \> Lauori stradali che ~iigli9rerpb'bero le condiziotii di/'ensiue. I

Le ctfod_izioni. militari di_vial~ilità del territorio ,cl_1e ho studia~~ p~~rebbero essere yambiate in meglio q~~ndo venissero. e~eguitl alcuni lavori straaali di non grande entlta che credo d1 dovere . . :. enumerare~ Sarebbe opportuno: , ,i.o Evitare la ripida discesa dalla chiesa . ~1 P1s1gnano ~l porite snlla Suganella, nella stra_d~ da ~~ncasc1ano al!a. n;t~dia va.Ile della Sugana, agovolando . cosi ta p1u breve comun1ca;Jone tra la Via Senese e la Volterrana. . .. . Questa rettificazione si presenta top•>graficamente_ facile sia, g'. · · , do ·1 colle di Pisi"nano per la vallata detta de1 B0rronc101, tan 1 n ., . . ( .- • t , he sta profittando del tracciato della g1a esistente via . p11va a., c , passa~do per . il Ciglianoi scende alla Sugan~llai e prolungan-, dola fino •alla Volterrana. . .. . 3° Ridurre a strada ruotabile _il senyero carrare.cc1~, che, - st; ccandosi dalla Vol.terrana nuova presso il Borro_ d! P1nt~llo, sale al Pintello e va pianeggiando, per Villa M~liott1, a raggmng~;e la ·volterrana vecchia al colle di T;wernaccia.


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IL TERRENO A SUD·OVEST DI FIRENZE FlNO AL FIUME PESA

Con questi due lavori si stabilirebbe una comunicazione facile e sicura fra Sancasciano · e la Tavernaccia, molto più breve della via Spedaletto-Villa Mazzei-Treg~iaja. 2' Ridurre a strada ruotabi le il facile sentiero che. sLaccandosi dalla strada Villa Mazzei -Treggiaja presso la Vili~ Marsili, scende, per il bosco del Terrone, alla strada nuova Voi terrana, quasi in corrispondenza del punto ove ~e ne stacca il sentiero del Pintello. · Questo lavoro, se accompagnato a quello specificato al comma 2°, costituirebbe una comunicazione rapida tra Sancasciano e il Poggio della Tavernaccia. Indipendentemente da que.sto, offrirebbe una comuni cazione facile tra le vie Senese e Volterrana. 4-• Ridurre a strada ruotabile il sentiero carrareccio Tavernaccia-Podere della Querciola-Valloni-Spazzavento-Pian Jei Cerri. Questo ,sentiero per la razionali tà del. tracciato e per la bontà. del fondo naturale è degno della più grande attenzione. Ridouo a ruotabile,:1 offrirebbe una rapida comunicazione tra· I~ Tavernaccia e il Pian dei Cerri. Se accompagnato da quelli progettali ai: J~mma ·1° e ~·, Q.1]pu1:~; 2~. e 3';:..,ç·I~niret>Jw~ Fo,p..J nolto agevole strada, Sancasciano, la Tavernaccia e il Piàn dei Cer~i : · . 5° Ridurre a strada ruotabile il sentiero Marciola-RoncìgtiaQ.,O.· Naple, che si stacca dalla strada di S. Vincenzo a circa 1000 m. dal Pian dèi Cerri , e immette tra Bricoli e Soderelli nella strada della Ginestra. 6° Ridurre- a strada ruo tabile la carrareccia che si stacca da quesL'ultima ·metri 500 a sud-ovest del Ch iuso, e, per Podere-..del Barco, Marliano e Monte, ,sbocca, al sud delle Sorti, sul ramo di ConJgliolo della strada del Malmantile. ' Con questi lavori si otterrebbe una comunicazione diretta e rapida tra il Pian dei Cerri e Malmantile -Montelupo. Quando fossero accompagnati da quelli proposti ai comma 1°, 2· e 4°, oppure 2° e 3°, metterebbero in comunicazione diretta San casciano con Malmantile-Montelupo. · 7• Ridurre a strada ruotabile la carrareccia lungo la destra della Pesa, che va dal Ponte Rotto a Cerbaja. Con questo lavoro si otterrebbe una comunicazione sulla riva

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destra tra il Molino dell' Abate (6 c?ilometyi a nord-ovest di Panzano), e Montelupo. . . . go. Costruire gli 8 chilometri della strada. lun·go la destra della Pesa che mancano da Monte Beroardi al l\'lolino dell' Abate· e mi o-liorare il tratto Molino dell'Abate-Sambuca. C~n que;to lavoro , quando foss e accompag~ato. a que~lo pro., posto al comma 7°, si otterrebbe una comumcaz1one dir~tta ~ Mntinua, sulla destra della, Pesa, tra il ponte di Monte Rmaldt ( 14 chilometri al sud di Panzano) e Montelupo.

APPENDICE. , Le grandi manovre del 1869. Nel settembre del 1869 la prima parte delle grandi manovre· rappresentative dell'attacco e della di fesa_di ~ir~n~~, di cui. it. proaramma era slato tracciato dal Generale C1aldm1 che ne ebbe l\t direziolle superi~re, .~r'svòlse appunto. nel terrerro che ha .f~rmaLo oggeu~1'ai questo studi.o. Nella fazi one campale del_ 13 ~etfenibre!' Te brigate miste comandate dal colonnello bngad1e~e De Vecchi, (partito nazionale}, e dal maggior generale Scal1a (partito invasore), si trovarono a fronte sulla destra della P~sa, passata dal generale Scalia il giorno pre~edente, qualche.c~1lometro a monte dell a foce, coll'intenzione di atta_ccare la sm1 stra · avversaria. Il partito nazionale era forte dei reggimenti 1 45• · ~ 46" d,i fanteria, dell'-11 ° battaglione bersaglieri, di due squadro~1. dei Lancieri d' Aosta, e di una batteria e mezzo del 7° '.'egg1~ mento artialier ia; il partito invasore disponeva dei reggimenti 2,1• e 22° ~di fanteria, di· due squadroni dei Lancieri Milano, e di una balleria e mezzo dello stesso reggimento. . Ecco le disposizioni della di resa: . Il 46° teneva eccell enli posizioni ~ra l\fo ntelupo e Malmant1le, appoggiando a questo l'estrema sinistra ·dov'era una· batteria .. L'altra mezza fu messa in posizione a Spazzavento, donde con larghi ssimo campo di tiro dominava le mosse della brigata Scalia. L'H O battaglione bersaglieri rimase in riserva. Del t5°, due 1

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bauaglionj furono rlisposti in ·linea col 46°; il terzo difendeva gli accessi di Montelupo da un possibile. colpo di mano. ··Intanto· la · brigata Scalia occupava una vasta fronte di ·battagiia, appoggiando; col c'entro a 'Carcheri, la destra a Marfiano. e la sinistm alla Pesa., coll'obiettivo di tagliare-all'avversario la rifrata su Firenze e su Sancasciano. . L:àuacco fu comple~amente respinto. L'.estensione del fron te dell'attaccante, in confronto della sua forza numerica, e le sfav.orevoli condizioni del terreno su cui duveva sv~lgersi .l' oJiensnra, resero vani, malgrado la razionale arditezza del concetto, gli sforzi della brigata Scal ia. Nei giorni . ,t 4 e 15, la · brigata De Vecchi . si ·. unì a quella Mazè De La Roch e per. formare la divisione Cadon1a , e la brigata Scalia :;i un.i a quella De Fornari per formare la divisione Bixio. li 16 ebbe luogo .una manovr·a di divisioni contrapposte. ~a divisione Cadorna doveva ,impedire ad ogni costo al trenerale Bixio di- marciare sulla Capitale. .. * ." ' · Ecco le d· i sposizioni ·della difesa, forte . dei r~O'trimenti di fan. O<? • 0 0 1 tei·ia 43°, . H , 43° e· 4,6°, dei battaglioni bersaglieri 1•! e '.il'!°, e- dei competenti riparti di. arti,glieria e cavalleria. · 11 .21" battaglione bersaglieri a. l\iontebuoni. Sul ripianp del1':altura su cui · sorge la Cappella, una ·sezione di artiglieria un . battaglione del ,i3° fanteria. Sulla · destra di questo il ,i.4°. Là brigata De Vecchi, . forma ndo la .destra. della linea; teneva· cot' 1,5°, parte del 46°, e 1'1'1 ° battaglione bersaglieri il terreno adiacente alla stretta di Tramonti (Treggiaja), sulla Via Volterrana. L'artiglieria era in posizione sul veri\ante meridionale del Poan~aio d'Issi: il quartiere generale ai Collazzi- (Villa Bombicci J, dove stava in riserva parte del 43°. Gli àvamposti erano a Treggiaja, . Il generale .Bixio, trascurando la· posizione di Montebt10ni ch'e " · lìiudicò insormontabile, concentrò tutte le sue forze contro la brigata De Vecchi, per' tentare di schiacciarla, e avanzare per Gi.og.ol.l su Firénze. e·la - Egli operò il concentramento tra ]a. Pocrniana ~~ Iavernaccia, fece controbattere da tte posizioni l'a,rtiglieria avver- · saria, e mandò i suoi battaglioni all'assa1to per il contrafforte del . Cerro ·che dalla Poggrana si spinge all'est, fino contro al Poggio '

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delle Monache. Qui $i decisero le sorti della fazioQe campale, e il piano di Bixio ebbe piena esecuzione. · Il numero. predominante, otteµuto con acuto e·felice intuito sul punto decisivo, ebbe ragione del forte appostamento del ·partito ·difensore; e il generale Ferrero, giudice di campo, ordinò a questo di ritirarsi. La posizione era perduta; ma scrisse argutam~nte Ugo Pesci, testimonio oculare di quell'interessantissimo 'sim'ulacro d·i difesa « se il combattimento . fosse stato vero, non so quanti « uomini vjvi avrebbe avuti il ·nemico. per occuparla ». TORQUATO GUARDUCCl

maggi01·e ai a,·tiglieria.


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PISlOLOGlA DEL CO.MANDO

FISIOLOGIA DEt COMANDO:

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LA MANIERA

La s~ienza insegna le regole, ma è l'arte che le applica con d,_scermm~nto e con maniera. Meglio del!' ingegno e della dottrma un frno e p~onto discernimento c'insegna qri,elle maniere che valgono a farci superare le maggiori difficoltà. L'ingegno fu detto una potenza ma il discernimento è l'abilità di fa rlo agire. L'ingegno è il peso, il discerni meot·o è la misura. E se l'ingegno sa quello che deve fare, il discernime.nto sa co·me farlo. L'ingegno ci rende rispettabili , il discernimen to ci fa rii spettare, e se il primo è una ricchezza, il secondo è denaro contante. Così la ·intendeva lo Smiles. . Plutarco· rammen ta che Alessandro, nelle marce più 'raticose, si poneva nelLe stesse condizioni di fati ca dell'umile gregario. II Ségur ~acco:n~a ch e Napoleone, 1 nella·· campagna ·:del ,1s1f passando rn · n~1sta le truppe, parlava ai soldati Cùn àrià: allegra ma brusca conoscendo che, con soldati semplici e induri'fj'"fié'Jre· fatiche,· il tono brusco è franchezza, la rozzezza è forzn J'alterig~a è nobiltà. E Ii interrogava sui pi ù minuti loro bis~gni, e domandava se erano pagati, 'e provvisti degli oggetti di corredo. F_ermandosi dinanzi ai più vecchi, dei quali erasi prima curato ~ 1 co~oscere la vita~ intrattenevasi su qualcuna delle battaglie 1~ cm ~vevano preso parte, al punto CDe il veterano, credendosi nconosc.mto, ne esultava, mentre la reclu ta non poteva fare a me.no d1 guardare con ammirazione quel l'Imperatore che nel giudicare le nazioni e nel · dispo rre dei troni, non dimenticava l'ultimo dei suoi soldati. Questa maniera, quando non è ciarlataneria indubbiamente 'è arte. E ci rammenta che, perfino occupando~i dei minuti dettagli, il comandante può riuscire a suggestionare ed affascinare, sempre che non dimentichi çhe il comando deve adallarsi alle 1 truppe, non le truppe al comando, come dice 1' lntelligente autore della Guerra e lo stato sociale.

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e LA !!ANIERA

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Napoleone, sempre lui, dopo il combattimento di Valantina, vol endo distribuire alcune ricompense, .seppe dar pregio al dono per la maniera con cui lo fece. Racconta il Ségur che l' Imperatore, in quella circostanza , fu veduto circondarsi successivamente da ogni reggimento come da una fami glia, e chiamare ad alta voce ufficiali, graduati e soldati; ricercare i più valorosi o fortunati e ricompensarli subito; e che gli ufficiali indicavano, i so ldati confermavano e l' Imperatore approvaya; di guisa che . le distinzioni furono falle sul momento , in circolo, a lui dinanzi, e confermati dagli applausi delle truppe. Ed anche questa era maniera come la era quella, che lo consigliava al 25 agoslo del 1805, a scrivere a Ta!leyrand: « di non far~ l' audace ma il pusillanime, pur di guadagnare tempo per prepararsi »• . Così pure i generali che nel 18'12, col silenzio o con la parola, combattevano l'Imperatore sotto la di lai tenda, mentre erano i primi a dimostrare, al di fuori, fid ucia e speranza, ci dànno esempio di raro discernimento e di più rara maniera, . ·dimostrando .conoscere che « presa una decisione, tutti. doveano concorrere nell'~se.cuzign1, quanto più•, diveniva·, pericolosa la. loro posiz igne, ;più ci voleva cora~,gio; e che una parola che avesse diminuito lo zelo sarebbe stato un tradimento » (Ségur). Nella stessa campagna, alla notizia che il punte sulla Wilna era stato rotto dai nemici, Napoleone ordinava ad uno squadrone di polacchi della guardi,i, di gettarsi nel fiume e di superarlo. Non ' appena dato l'ordine, questi uomini scelti vi si precipitarono senza esitare non solo, ma rimanendo travolti dalla corrente, nel momento di essere inghiottiti, rivolgevan~i a Napoleone gridando: «· Viva l'Imperatore». Aggiunge il Ségur che ne furono osservati tre, che avendo appena la bocca fuori d'acqua ripeterono quel grido e scomparvero . Erano polacchi che credevano di morire , , per il .loro li beratore I f: per questo che molto giu~tamente, l'autore della Nazionè armala, dice che « poco importa ciò che si chiede alle truppe: \ tullo dipende dalla maniera cou cui si domanda! » Cesare, in combaLtimento, preso per il collo un romano che fuggiva· portando l' aquila lo volgeva in direzione opposta gri~ dandogli: è da quella parte. che sono i nemici I rammentando


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F1SIOLOGIA DEL COMANDO:

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LA MANIF.RA »'

così a noi che ci può essere una maniera per far intendere' l'o nore pel'lìao a ch i è deciso di calpestarlo. Ed ecco perché Venere appare la prima volta accompagnata dalle Grazie I forse per rammentarci che anche la bellezza ha.d'uopo di maniera per riuscire e per Yin cere I C'è dunque un'arte come c' è una scienza militare: ma fa fisiologia non può sèan dagliarla con la stessa .fac ilità. Essa rion ha qui il pittore dinanzi ai pochi ·centimetri della· sua -tela nè lo scultore dinanzi la creta , nè l'architello alfe prese con i f;ontespizi e le decorazioni, nè può comprendere l'artista dinanzi alle sagome ed i modelli, ispirato da un concetto streitament& determinato. · In arte militare, nell'arte del comando, invece, havvi un p1'ogello, un proponimento, che n mano a mano si modifica e si trasforma con gli eventi; avvi da una parte un comandante e dall'altra una falange di esecutori e di combattenti inferiore alla mente ed a!la .attività st~a. Eventi preveduti od ·ignoti ne ostar.oland' l'opera di giorno o d1 notte, alla presenza o no del comandante e de(Jli 0 stessi luogotenenti talora contrari od ostili I Tale è. la s_ituazi.one del comando, tale l'ambi en te · nel · quale· · deve espltcars1 e tnonfare maniera I

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** La maniera · trae molta risorsa dalla pa1=01a. 'La parola esprime sentimenti, idee, volontà, bisogni ; e il comando se ne serve per esprimere ordini, istruzioni, direttive avvisi. Ch i è destinato a comandare d~ve dunque esser cb iar~ .. nè il laconismo dr Sparta escluse mai la chiarezza. Nella milizia, 1 n?~ indispensabile aver parola facile ma è necessario non averla , d1fhc1le. Il carattere in genere e l'intelligenza in ispecie, concorrono a renderla efficnce I Le stesse semplici idee diverranno· grandi se trovano una parola o una frase con cui riassumersi. Nel ,1859 e nel 60, ogni volta che l'azione , t~Ltica. sembrava scucita e i reparti disorientati, Garibaldi usava la frase (,: for· miamo la valanga » e galoppando in ogni senso spin<reva le, truppe nella direzion e che a lui premeva. Nella campagno. del Ti-,

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FISIOLOG IA DEL COM,1..NDO:

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rolo, nel 1866, in cui questa frase non è più acconcia a quel ter· t-el\o, ne crea un'altra: <i: facciamo l'aquila » riassumendo il concetto della guerra di montagna, secondo cui il dominio e l'aggiramento sono coefficienti principali di riuscita. E tutti lo intendevano I Sono celebri i motti dei grand i comandan ti perchè, appunto con poche parole, riuscivano a diffondere' qualche grande idea nelle masse: « Non siete voi i soldati di Lodi ? Quaranta secoli vi ·contemplano I » (Buonaparte). « Io non sono insensibile al grido di dolore che da tante parti d'Italia giunge sino a me I L' lt~lia deve essere non soltanto r ispettata ma anche temuta l ) (Vittorio Emanuele). « Che dite Nino? oggi qui si muore » (Garibaldi). « Il dado è gettato» (Cesare). « Guai ai vinti» (Brenno). « Tenete fermo soldati, pensa te a quello che si dirà di voi in Inghilterra I » (Wellington) « L'Inghilterra attende che ciascuno di noi faccia il proprio dovere I » (Nelson); frasi che non avrebbero raggiunto il massimo dell' efu cacia se si fossero perdute tra la fraseologia che rischia, come in filosofia, di sostituire la confusione alla chiarezza o se .si fossero occupate di quel ciarlatanismo di cui fa menzione il De Cristoforis : <i: che troppo spesso riveste l'esposizione di cose semplici e piane portando lo scoraggiamento nelle menti on este. » Diceva un maldicente; « quel tale ha fatto carriera tar,endo » e forse aveva ragione perchè, tacendo, schivasi di dar troppa pubblica prova d'incapacità. In tutti gli uffici di segretario, da quello più ' modesto di capùrale di contab ilità a quello più elevato di capo di stato maggiore, si adempie meglio al proprio mandato tacendo che chiacchierando. Ivi la riservatezza non è mai eccessiva e la massima: 4:: il sileniio è d'oro », vi trova sempre maggiore conferma. · Col salire nella scala gerarchica del comando restano indubbiamente el evali i detti, gli elogi, gli ammonimenti ed i rimproveri. Lo stesso tono di voce, lento o raptdo, calmo o minaccioso, depresso od elevato, sia per quel che esprime dell'animo di chi ordina, cofl!e per quanto impressiona chi deve ubbidire; ha influenza sutl~secuzione. Cerlam1:mte il segreto della efficacia, sta nella voce e nel gesto più che nell'atto. Si ordina ai molti con voce alta, ai pochi con 1


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FISIOLOGIA DEI, COMANDO:

FISIOLOGIA DEL COl!ANDO: • LA MANIERA. J>

« LA MANIERA ,,

voce reg~lar~. Ma eh! grida comincia ad ordinare soltanto a qualc~?o. Chi giunge po, a voler comandare con le mani, non può pm comandare nessuno in nessun modo. , I lunghi discorsi direlti agli inferiori escono, indubbiamente dai limiti di brevità e di chiarezza che sono imposti aali ordini' alle di~ettive, ali~ istruzioni. Se troppo lunghi, non possi bil; che chi ascolta v, tenga dietro, nè possa comprenderli, nè, mollo me~o, rammentarli. Tali discorsi non possono gen erare che confusione ponend~ forse il superiore in bella ·mostra di parlatore, ma certamente ID mediocre stima di comandante! « Non è deano del comando chi, 'prima di dare un ordine, fa un discorso c;me s~ ~ovesse giustificare l'ordine che darà: è appunto ·per dar ordm1 che si è investiti 'di un comando. ,. (la giwrm e lo stato ro~~. . Nelle epoche sue più fortu nate Napoleone fu uomo di poche parole. Ne!la contrarietà ebb'e invece l'abitudine d'esser- loquace cercando, 10 tal modo, di persuadere altrui della bontà delle propri e decisioni ff della mediocri tà di quelle dell'avversario. , . Le molte parole prodigatè dà lui nel : J8 J'2 !:d~'pò ' -il éombattimen to di Smolensk provavano non solo lo sconcerto ma la narande . mcertezza in cui si trovava poì chè, in lui, la feli cità era menò comunicativa e la decisione meno verbosa > (Ségur). Così trattando, con i suoi marescialli, d'ell'errore di Barclny che abbandonava Sm~l~nsk rifiuta ndo battaglia, non aveva sufficienti parole per cr1t1care, mentre uno dei generali argutamente notava che: « ~e Barclay avesse avuto verall!.ente torto · nel ricusare il combattimento, non avreb be messa tarìta importanza Napoleone a volerne altrnì persuadere ». (Ségur).

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** Il contrasto tra la necessità di esprimere con chiarezza ciò che si de:e .fare ~ la_ uti,lìtà dì tener segrete, per quanto si può, le p_ro~r,e_rntenz1on1 rendono diffici le quella parte del comando che s, r1fer1sce al la comunicazione ed alla diramazione delle volontà del comandante. Anche quì, come nella parola, è indispensabile la maniera. #

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La segretezza, difatti, è condizione per il successo: non soltanto perchè sorprende l'avversario, ma anche perchè gli toglie la possibilità di decidere con cognizione delle cose nostre. Al contrario, una prematura diri1mazione degli ordini è satura d'inconvenienti . Difatti, crea, nei sottoposti, una tale successione d'idee, tale un lavoro mentale, da cui difficilmente pos5ono allontanarsene, quando gli eventi consiglino il comandante di mo-. dificare le proprie intenzioni; implicando così nell'inferiore, una corrente di sfiducia verso chi comanda. Un quartier generale è come una borgata, dove o tutto si sa o si vien. presto a sapere, .dove il !-orriso e la mestizia, la calma e il disorientamento, la guida che parte ed il dispaccio che arriva, sono , in mille modi commentati e in differente ma_niera interpretati. I capi, sono così spiati nei loro più intimi sentimenti da un numero considerevole di persone contro le quali è.impossibile difendersi. Ne consegue che è difficile il poter nascondere qualcosa e che nulla vi può restare lungo tempo segreto. Un progetto, per quanto sotto il suggello più riservato, corre come notizi~ 1 con ,\a ,.r,apìdità superiore a quella del telegrafo e si dilfon,~e talmente · alterato da generare maggiori equivoci e malintesi che integralmente diffuso. Un progetto anticipatamente rivelato stimola la critica. Ed è allora che questa riesce facile quanto più le circostanze sono dìfiìcili; quando chi la fa non e gravato dalle pesanti responsabilità che premono su chi comanda e tanto più spontanea, questa critica quanto più è sempl ice .il progetto concepito. E più facile e spontanea ancora quando vi entrino la maldicenza e .l'invidia, queste due grandi caratteristiche delle mediocri tà, che non sanno ìn quale miglior modo abbassare chi giu~se agli onori del comando prima di loro· e che credono che il mondo e la gloria siano troppo piccoli perchè ci possa esser posto per tutti. È allora che la critica anziché vivificare, ucci.de la fiducia verso i capi, senza .la quale vano è il prestigio del comando, e scuote la stessa risolutezza dei comandanti, a cui non sfuggono i tentennamenti dei dipendenti. Ed è in questi casi che gl'inferiori anzichè tacere o rispondere ;- parlano, discutono, interrogano e magari suggeriscono.


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Ma la seiretezza non è' cosa facile. Implica , il « fare da sè » pensare con la propria testa, compulsare le proprie idee ora con la lentezza del burocratico, ora con la rapidità. del baleno; esclude il bisogno di consigliarsi e consultar~i e di scandagliare le altrui vedute. Non vi è perciò adatto ch·i riunisce consigli o commissioni; d1i ama gravar gli altri della . propria responsabf! ità, ma quegli: che sa osare, che · è audace a tempo _debito e che .sa , ~erfino compiacersi · nell'addossarsi 'le stesse responsabilità. altrùi. E prerogativa dei caratteri decisi, è arte e maniera che non s'impara sui libri e che raramente la si acquista 'd'un tratto. La maniera è metodo, è èonte~no, è reaola <l'!i' vita 1 ' ~, n 'f.

** . Di cor,isìderevole sussidio alla maniera è l'ordine. Il nostro regolamento di disciplina lo definisce in modo ammirabile nè sarebbe possibile trovar parole piu efficaci di · queste: « fare ogni cosa ,a suo tempo, · porre ogni cosa .a suo posto.. » « (I metodo è alla mente quel che la disciplina· è alfa milizia > diceva 'Gian Domenico Guerrazzi, e bisognerebbe aggiunger~i: « quel che è l'ordine all'esecuzione » per quanto n.on sia in senso ·logistico che qui lo si considera. . · Scrive lo Smiles che Washington, fin dalla fanciullezza, si formò diligentemente all'applicazione, allo studio, al lavoro metodico. che si con;ervano tuttora ' moI suoi manoscritti scolastici, - . strano che fi.no all'eta di tredici anni eoli spontaneamente o soleva . darsi la briga di copiare modelli 'lli ricavate, conti, lettere di cambio, obbligazioni e titoli mercantili-, investiture, assi~urazioni -di fondi ed altri siff<ltti aridi documenti, e tutti colla massima cura. 4: E l'abito formato così per tempo, fu in gran parte' il fondamento di quelle ammìrabil·i qualità amministrative, ch'egli ebbe . poi con tanto vantaggio degli affari di governo. » Socrate paragonava l'ordine ed il disordine neali eserciti ' a o quello dei materiali da costruzione che ammassati, possono imputridirsi e disfarsi se abbandonati alle intemperie, od essere rinvece utile e far bella e ricca mostra, se adoperati e disposti nella costruiione di un edifizio.

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L'ordine, cosi inteso, !lli richiama alla mente un aneddoto del conte d'Hérisson che, assistendo alla composizione di un suo libro, ed osservando la disposizione delle lettere di stampa nelle loro , caselle, e la rapidità con cui erano scelte e messe a posto, volle domandare come si sarebbe contenuto lo stampatore, se qnelle lettere sì· fossero tra loro mescolate. Rispose egli: y_uando i caratteri si trovassero in sì deplorevole stato si direbbe con voce, da tipografo, che (( sono andati in fascio » il riordinarli costerebbe troppo, non resterehbe CQf rifonderli I Cosi degli eserciti I Sallus_tio, nella guerra catilinaria, ,ci dava bello ed immo,rtale. esempio della potenza dell'orqìne, quando nel · ~uo ammirevole stile scriveva: « quel· posto che çìasr.uno; vivo, aveva Pl'EtSO nella pugna, .quello, perduta la vita, ricuopriva col corpo. » Il mantenimento dell'ordine non è però da dirsi difficile sempre che possa fare assegnàmento su taluni capi saldi che lo orientino; da cni sorge l'idea di ricorrere al metodo per sussidiarlo. Tanto più se per metodo intenderern10 qu~I modo consuetudinario a cui si .ricorre nel disimpegnare missioni di frequente occasione, ,1 .;, f~cendq,,conto sul cakolo çlelle probabilità affine di profittare di 1 quanto l'esperienza suggerisce,. Avremo allora non un, sistema rigido ed assoluto, vincolo restrittivo ·all'azione, m{t una via ampia e comoda d'a seguire od abbandonare a seconda degli eventi. .. Ogni vol,ta ehe ,sia nostra intenzione di combattere e la situazione dell'avversario sia ignota e il tempo faccia difetto si da n?,n dare adito a lunga riflessione, e la,.prontezza nell'agire s'imponga, ,sarà tanto piu utile allora il metodo se potrà suggerirci ~na condotta .che risponda· razionalmente ai casi più probabili. .Deve perciò il metodo considerar.si guida e confine all'azione sinq a renderla ordinata è non oltre. Così inteso, l'azione potrà, riuscire 'pronta, destra, semplice, precisa, facile. E se il metodo saprà evitare le pedanterie del ines~iere e il grottesco nella imi-tazione; se nel!' ispirarsi ai più grandi maestri terrà anche conto del differente e superiore spi rito che li alimentava; se traendo _esempio da un caso particolare, questo metodo, ce~serà dì trarvi. ni>rma con l'estinguersi di questo caso dominante, potremo star sicuri che non riuscirà ad ostacolare ma ad avantaggiare spesso !'7 -

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e considerevolmente le elevate regioni del carattere e dell'intelligenza. • D'allro~de, quando si leggono versi immortal i, o quando un grande capolavoro ci sorprende, o si cerca d'indagare rome altrui possa riesci re in qualche cosa di sorprendente, o s'indaga I' in. lima essenza di una grande . individualità, o vedesi grande capitano comandare e dirigere c?n costante successo, non è pos· sibila esentarsi dal pensare che lo stesso uomo. di genio de bba ben riferirsi a ~ualcosa di metodico che siagli di guida nell'opera sua.

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••• Assieme al metodo, potente ausiliario dell'o~dine, sarà, perciò, il principio gerarch ico. La graduazione, gerarchica è creata per distribuire le attri bu · zioni in proporzione della loro importanza; per far giungere là volontà dei capi fino alla più minuta e dettagliata esecuzione; per far arrivare ·gli avvisi e le n·otizie dagli ultimi, ai' primi ·gradini della scala del comando e viceversa. Suo perno. è la divi.sione del lavoro. Sua massima è ancor quella secondo cui : ognuno deve fare la parte sua. « Voi volele far troppo le funzioni di tutli gli ufficiali della mia armata » scriveva Luigi X{V al duca di ;Beaufort « al punto che il vostro zelo e la vostra passione per il servizio sembra che voglia togliere ai dipendenti la soddisfazione e la gloria di servirmi , a seconda delle funzioni ' sui sono addetti . Pensate che tanti sono i momenti che _vi occupate · dei loro incarichi ed altrettanti sono quelli che togliete allo studio a cui dovete darvi, per apprendere il vostro mestiere, che è il più grande ed il più difficile di tutti gli altri. » Di ce il Verdy du V~rnois ch e le risoluzioni da prendere duI rante un combattimento, e le disposizioni da prescrivere in consegnenza, sono di una tale importanza, che esigono una intera libertà. di spirito da parte del capo e che tali risoluzioni non possono emanare che da lui, riou a,,endo egli altra missione; aggiungendo che se si lascia condurre sino a mischiarsi nel det-

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taglio, le sue facoltà restano male a proposito assorbite e gli è impossibile allora << di consacrare a tutti quanti i suoi mezzi, l'attenzione che si rich iede i. Così, per l' elevata sua provenienza è da rammentare, su questo argomenlo, le auree parole con tenute nell'ordine del giorno emanato da S. M. il Re di Prussia il '16 dicembre 11858: « Se i superiori s' ingeriscono delle attribuzioni degli inferiori , ne risulta immancabilmente che questi perdono il guslo,~l'amore, lo zelo per il servizio, impedendo lo sviluppo della individualità. così necessaria, nonchè lo stesso coraggio della responsabilità •. « I superiori - .aggi unge - restano allora, essi stessi, racchiusi in uno stretto cerchio d'idee, in luogo di prepararsi al disimpegno di funzio ni più elevate, restando, in tal modo con quelle stesse idee di quando trovavansi al principio della .loro carriera >., Diceva il maresciallo Bugeaud che: « capita spesso di vedere che chi dovrebbe condurre la vettura, invece, la tira »; ed aveva ragione I Un direttore di banca che affida~se la éassa a taluni suoi dip(;ll}den~i, pur non cessando di regolare il loro modo di spendere e di pagare, non penserebbe mai di togliere un soldo dai loro for1.ieri per spenderlo a loro insaputa, per quanto fosse nell'interesse della banca. Ci ò di massima. ,n Un comandante di reparto deve paragonarsi ad un tale direttore, i dipendenti assomigliarsi a quei cassieri iri sottordine, i soldati ed il 1materiale paragonabili a quei danari di guisa che come del danaro di quella banca, così debba essere della truppa e dei mezzi d'azi one di quel reparto, piccolo o grande che sia . DiITerentemente : bancarotta o disordine. A tali elementi, a me pare, ha da far perno la maniera, in relazione alla fis iologia del comando. ACHILLE

CoEN

ma!!giOf'e àel 94° regg. fantt ria.


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Nella corrente quindicina le questioni africai;ie . cedettero assolutamente il posto alla questione d'Oriente. L'insitrrezione di Candia, di Cl.li abbiamo parlato µel111 precedente puntata, continuò ad ~ttrarre sopra di sè l'attenzione non solo del. l'Italia ma di tutt~ l'Europa, ed oggi, al momento in cui scriviamo, non sembra ancora giunta _àlla definitiva soluziooe e presénta sempre perico.li gravissimi. Abbiamo già detto che, al primo scoppio dell' insurrezi,one e della repressione, manifestatesi con incendi, saccheggi e massacri da una parte e dall'altra, tutte le . potenze di Europa · si erano a'ffr'P,ttal€ a raccogliere nelle acque dì Caodia la maggior parte delle loro ·n~vi che già .,si, trovava.no . in Oriente ed invi:iroe di ,nuove; sia .. per ,ptoteggere i propri connazionali, sia per· impedire, nei Iì'miti ael possi. bile, nuove barbarie, sia per salvare i fuggiaschi di ' amhedùe le parti, siii fina lmente per trovarsi pronte ad ogni evento tl'importanza internazionale; abbiamo detto che anche l'Italia interessata quanto altri mai a tutte lé questioni del l\iediterraneò, s'era fatta rappresen~are ,in quei paraggi da un' imponente forza navale, cioè dalle due divisioni della squadra attiva agli ordini del vice ammiragÙo Canevaro. La gravità degli avvenimenti di Cimdia dipendeva nori tanto dal, l'insurrezione in se stessa, che noÌhè fatto nuovo, quanto da li' azione della Grecia che scese in campo apertamente, prendendo parte per gl'insorti, onde il principe Giorgio, figlio del re, si. era imbarcato fra le acclamazioni della folla ed era partito per Candia alla testa. di una flottiglia di torpediniere, mentre il governo greco notificava alle potenze che non poteva assistere indifferente alla lotta di un popolo della stessa rèiigione e dello &tesso sangue. Poco appr.esso il colonnello Vassos, appartenente all'esercito greco sbarcava nell'isola di Candia, con quattro battaglioni e duè batterie, uneodosi agli insorti e mettendose.ne a capo. Questo fatto importantissim·o perchè segnava l'intervento effettivo della Greci11 e dava al-

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l'insurrezione un nuovo, vigoroso impulso, scosse le potenze ·ansiose èhe non si risollevasse in tutta la sua gravità la questione d'Oriente così a stento ed a pl'ezzo di tanto sangue e ingiustizia soffocata, onde tutte alacl'emente si posero all'opera per isolare l'incendi'o. Vediamo come e fino a qual punto ci siano riugcite .

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Si cominciò con lo sbal'Cò di distaccamenti dalle navi ancorate presso la Canea, i quali occuparono -questa città capoluogo dell'isola. La decisione fu presa dai comandanti delle varie squadre riunitisi , sotto ln presidenza dell'ammiraglio italiano Canevaro che era il più anziano, lo sbarco venne effettuato il ·15 febbraio, scesero a terra cento francesi, cen,to ingle~i, cento · italiani e cinquanta austriaci, le , quali trupp-e furono messe sotto gli ordini di un ufficiale italiano. Fu dichiara10 agli insorti che la capjtale (ancora occupata dai turchi) era sotto la salvaguardia delle potenze e che dovevano astenersi da ogni operazione contro di essa . ; Più tardi altri sbarchi venuero eseguiti 10 altri punti dell'isola, .ed esse,ndo ,giunti ·rinforzi, all'unica nave gèrmanica ,1,c,he ~apprincipio si trovava nelle acc1ue di Candia, s,barcarono anche un centinaio di t'3degchi. Pure i greci èontinuarono alla spicciolata gli sbarchi; solo i -turchi~ a quanto pare, ·non riuscirono ad inviare un u,,mo nell'isola, e ciò non tanto per la guardia delle crociere, quanto per propria inerzia é inabilità. • Così lìnirooo per trovarsi rn Candia~distaccamenti di tutte le po1 l . teoze europee, riuniti per la massima parte alla Canea; eistaccament1 greci sparsi nell'isola ed in marcia col grosso verso. la Caoea sotto gli ordini del colonnello Vassos; bande d' insorti padrone di quasi tutta l'isola e stringenti la Canea dall2 parte di terra; distaccamenti turchi raccolti e chiusi in varie città e fortezze e specialmente a La Canéa. ' Lo sbarco delle truppe internazionali non tolse ardire agl'iosorti q,uanto (·oro ne avea dato lo sbarco dei 'connazionali greci; una buona pal'te si raccolse intorno al c9rpo del colonnello Vassos, altri continuarono a scorrazzare per l'isola e ad' attaccare i piccoli posti e le comunità turche ; consoli europei inviati qua e là come pacieri non ottennero nulla e rischiarono di essere presi essi stessi a fucilate. . Frattanto il colonnello Va,-sos col suo corpo seguito da migliaia 'd'insorti continuò ad avanzarsi verso la Canea. Ai messi inviatigli dai co-


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man~anti della s~~adra perchè 3.i fermasse e cambiasse dir~zione rispose che riceveva Mdrn1 soltanto dal suo governo. Avendo incontrato sulla sua strada il forte di Vukolies lo altaccò · la piccola guarn igione tnr~a resistette due giorni e subì gravi perdite; nella notte dal secondo giorno al terzo abbandonò il forte e a(){)rofittando delle tenebre tentò di aprirsi la via. Ne segni un combattimento di cuì non conoscfamo i particolari, Il!a il risult'3to fu che i greci presero il forte e continuarono la loro marcia. Il ~ 8 o il 19 febbraio il colonnello Vassos giunse davanti alla Canea ed, _unitosi agl' insorti che già C{uivi si trovavano, pose il campo sulle colline che sovrastano alla città.

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Ma le ·mani libere non ha, e il pericolo di altre insurrezioni esiste. Sicchè qualunque previsione sul corso degli avvenimenti, cioè sulle <:onseguenze che potrebbe avere in t<:irraferma l'insurrezione di Candia, sarebbe oggidì arrisl!hiata. I giornali parlano di mobilitazione dell'esercito turco, e crrto grandi ordini in proposito sonCI stati diramati; qualche cosa se ne otterrà, quantunque manchi il denaro, manchino le provviste di viveri e vestiario, manchi il materiale di mobilitazione di qualunque specie. :&la piucchè dagli sforzi della Turchia, il corso degli avvenimenti dipenderà dall'attitudine delle potenze ohe tutte sono animate dal più vivo desiderio di mantenere la pace. Non è esclusa però la possibilità che qual- ' che avvenimento imprevisto faccia, malgrado questo desiderio, scoppiare In guerra, '(.

Fratt~nto_ il ?overno greco, sostenuto da tutta la popolazione a-vente a capo I pnnc1p1 della dinastia, continuò impert.èrrito nella decisione di aiutare in ogni maniera i Candiotti; espose chiaramente con una Not(l alle potenze .i s~oi int.endi~enti e le ragioni su cui si appoggiano; levò truppe e le 10v10 alla frontiera greco-turca, sia per difendersi da un possibile attacco, sia per attaccare esso stesso in date eventualità. , In Turchia, la prima idea fu di mobilitare la flotta, per inviarla nelle acque di Candia, proteggere trasporti di truppe nel!' isola, ed ope;a_re occorren~o c~ntro la Grecia; ma oltrechè i trasporti di trtlppe nel1' isola sono v1et~11 dalle crociere, l'idea di mobilitare la flotta fu presto sme~sa perchè di effettuazione impossibile. Non basta a que~t'uopo un ordine del Sultano· ma bisoana che le navi non facciano acqua da tutte le parti, che le 'macchine ~.,irino e ]e caldaie non scoppiuo aIla minima pressione, che nelle sant~ bar bare ci_ sìeno polv~ri e proietti, che i cnnnÒni non sieno irruginiti, che le dmamo-elettr1che d_iano la ~orrente ai proiettori, ecc. ecc. Bisogna insomma che le navi non s1eno carcasse abbandonate da anni ed anni all'~p:ra demo_litr!ce del tempo ed abbiano un p~rsonale addestrato a tutti 1 meccan1sm1 che sovr'esse devono funziona re. o .r~, a lfue sta stregua, la Turchia non ha marina da guerra. . Piu potente ru_ sempre ed è tuttora l'impero o:tomano dalla parte d1 terra, perchè il soldato turco, mal vestito, mal nudrito e mal ouidato, ci_on?ndimeno marcia e si batte. Sicchè ove quel governo av:sse marn libere e_ non fosse a pericolo d' insurrezioni in altre parti delI impero, non gli sarebbe forse difficile di schiacciare la Grecia attaccandola dalla frontiera della Tessagli,1.

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** L'attitudine del!' Ita lia in siffatta controversia è definita dalla seguente Nota ufficiosa comunicata alla stampa: « Di · fronte alle difficoltà della questione orientale, il Governo italiano ha costantemente avuto per norma della sua condotta il mantenimento dell'accordo di tutte le grandi potenze, come il miglior rnez,zo per assicurare le riforme reclarn·ate dalle popolazioni e guarentire la pace europea. « Scoppiata la presente crisi in Candia, le grandi potenze ottennero che la Turchia si astenesse 1lalla repressione. Nel tempo stesso esse inviavano le, loro squadre nelle acque candiotte e decidevano di occupare alcuni punti, col proposito di provvedere di comune accordo, ristabilito l'ordine, al fu turo assetto del!' isola. e Sbarcato i~tanto a Caodia un corpo d'operazione ellen ico, s' imponeva all'Europa il dupl ice complto d'impedire le reciproche aggressioni tra cristiani e musulmani, e di rimuovere un conOitto tra la Turchia e la GreCJa d1e potrebbe condurre a · pericolose complicazioni. « L' Italia non doveva, nè poteva, nell'attuale circostanza, scostarsi dal concerto europeo. Il R. Governo, senza esitazione, si è associato e si associa all'opera comune di pace, che sola può rendere possibile per Candia una soluzione conforme ad Cigni ·legittimo interesse ed alle esigenze della civiltà , . Ma la volontà di non scostarsi dal concerto europeo non poteva giungere e non giunse fino al punto di accettare ciecamente qualunque proposta, anche quando sembrasse non rispondente allo scopo e contraria a certi princi pii che in Italia è giocoforza rispetl'3re.


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NOTIZIE POLITICO-MILITARI

. Perciò- quando dalla Germania partì la proposta di bloccare· il Pi reo, finchè .la Grecia non ritirasse le truppe inviate a Candia, il Governo ita.liano rifiutò di concorrere a siffatta misura ed in questo rifiuto ebbe compagno il Governo inglese. ·' Difotti a che poteva condurre il blocco del Pireo? A si vraeccitare talmente l'opinionn pubblica in Grecia da obbligare quel Governo ad invadere la Macedonia. E coma avremmo potuto noi Italiani negare ai Greci il diritto di aiutare i Candiotti, cioè popoli della stessa nazionalità viventi su 'territorio nazionale greco? . · · ~el considerare siffatte questioni vi è grande differenza .fra Stato e ~tato e non può a· meno di esservi. · Gli Stati non retti a forma democratica, dove i Gabinetti sono poco mutabili, anzi non mutano mai fi; clÌè il sovrano si sostiené,- \ Q(Yoverni possono mirar~ dritto al loro sco,po. E allorchè questo è di '.conservare la p1ace e lo statit qiw senza preoccuparsi di priuci pii astratti per quanto -giusti, si può ancl!e fàr a meno dj preoccuparsi delle correnti d'ell'opinione pubblica. . · ]\fa negli Stati dove vige un sistema prer.tamente costitÙzionaie, dove/ . i_l più solido fondamento degli atti del governo sta nel cons~nsò del pubblico.,èi1~on so.lo j ).!ecito, ma pericoloso sotto <>gni·, rapporto ,.,m~\t~,rsi con.tro la coscienza pòpolare e calpestare quei principii èhe la' .nazione ritiene sacrosanti perchè sono il fondamento della sua esiste.nza. _ In queste condizioni precise è l'Italia, perciò la negata adesione alle ;. misure coercitive contro la Grecia fece ottima impressione in tutto il ·paese, che, se potesse agire secondo i propri senr.imeuti, chiarnmente in mille guise manifestati, non ostacoli ma aiuti vorrebbe apportare al trionfo della causa ellenica. · Il rifiuto dell'Italia e dell'Inghilterra, ,imitato forse da altri governi, fece naufragare la proposta rli agire èontro la Grecia per ·combattere l'insurrezione di Candia; ma fratt_anto questa, progredendo, condusse ad avvenimenti che consigliarono le potenze a far sentire direttamente la loro azione sull' isola.

Per · qualche tempo il divieto venne rispettato, ma giunto il colonnello Vassos -al campo degl' insorti, o sia che l'iniziativa partisse da lui, o sia che gl' inso1·ti, visto il rinforzo, ne abbiano attinto ardire per rompei·e il divieto, o sia che i turcl!i (come_si dice ad Atene) entrando essi per i primi nella zona neutra abbiano pro\rocato l'attacco, fatto sta che la mattina del 21, dalla . collina ad oriente del golfo di La Canea, sù cui sventolava la bandiera greca , fu aperto il fuoco contro gli avamposti turchi in vista delle navi, e non fu smesso malgrado l'intimazione degli ammiragli. Allora questi consultatisi e vista l'insistenza dell'attacco, le squadre che si trova vano a portata, ·cioè la germanica, l'at~stro-urtgarica, !'.inglese e la russa, spararono alcuni colpi, prima a p2_lvere e_poi a_palla contro gli attaccanti per affermare il fermo intendimento d1 far rispettare ,il divieto. · Gl' insorti e i greci ebbero complessivamente una quindicina di uomini messi fuori ~ombattimento; desistettero e si tirarono addietro. Le navi italian~ e francesi, essendo an()orate ad occidente della rada eppèrciò non a portata di ti~o, non presero parte al bombardamento: • il ru·oco fu a~erto dalla nave tedesca Kaiserin A1iyusta (almeno cosi dice , un dispaccio del suo comand:mte pubblicato dai' giornali) e fu ,.,,, seguìto dalle altré. · ' ' · Questi i fatti; tralasciamo 'i commenti che furono infiniti. Militarmente quelle poche bombe non ebbero altro effetto fuorchè di costringere gl' insorti, oramai padroni di quasi tutta l'isola, a scosta rsi alquanto da La ca·nea, politicamente ehhero quello di mostrare che le potenze sono rìsolute a far rispettare le loro decisioni, e l' altro di so1 vreccitare al sommo grado gli animi in Grecia , e suscitare l'indignazione dei filoelleni in tutta Europa.

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Gl' insorti, còme abbiamo detto, stringevano la Canea dalla parte di -terra; il colonnello_Vassos colla . maggior part1-: dei greci sbarcati mar. ciava a quella volta. I comandanti delle squadre europee avevano stabilito intorpo alla città una zona ne.utra, vietando cosi ai turchi come ai candiotti di è~trare in essa e di attaccarsi reciprocamente.

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Per fortuna a calmare alquanto quest' indignazione venne subito fuori ·da uno dei principali Gabinetti, i',ingle:,;e, una proposta: accordare a Candia l'autonomia sotto l'alta sovranità del sultano. Tale proposta fu in mas,;ima accettata dagli altri (bbinetti ed è attualmente oggetto di studio per la determinazione dei particolari e la pratica applicazione. È questo un gran passo verso la soluzione, ma non è·la soluzione . e, a nostro parere, presenta difficolta e pericoli maggiori che la solu·zione; nello stesso tempo nulla salva, nulla evita di ciò che· si vorreb.be salvare ed evitare.

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NOTIZJ.E POLITICO-MlLIT..I.Rl

NOTIZIE POLITICO · .MILIT.A RI

Non salva l'integrità dell'impero ottomano perchè essa resta intaccata o sia che Candia stacchisi assolutamente dall'impero dandosi alla Grecia, o sia che resti nominalmente legata ed effetti va mente sciolta mediante l'autonomia. Non si evita il cattivo esempio alie popolazioni ancora 'frementi sotto il dominio turco, perchè, se non è es~mpio di annessione a uno Stato della stessa nazionalità, è sempre un esempio di autonomia .abbastanza attraente, ottenuÌa in seguito ad unr insurrezione. Dall'altra parte, se questa soluzione può contentare i filoelleni o almeno indurli a dire ,: meglio , così che peggio, non contenta lotGrecia, nqn contenta Creta, non farà. cessare i reciproci sfo rii per unirsi, a'nche quando a tale soluzione Creta e la Grecia si sar.anno provvisor\all),_ente adattate; onde resterft. sempre una questione aperta. · '.: Quanto alla Turchia è lecito credere ch'essa non farà grande tlivario tra . )'indipendenza e l'aut.onomia dell'isola e che, se è facile stra_pparle l'autunomia, sarebbe egualmente facile strapparle l'indipendenza é viceversa egna,Jmente difficile. , Ad o~ni modo I la situazione attuale, per quanto riguarda le potenze, è data da un discorso pronunziato il 25 corrente alla Camera 'dei lordi dal primo .ministro i?,gles~. 1 ~ , :., Lord Salisbury, dopo aver dichiarato che J'InghilLerra ha ptoposto alle· potenze l'autonomia dell' is.ola di Candia sotto l'alta sovranità della Turchia e che le potenze hanno a·derito alla proposta, aggiunse' che a quest'aùtonomia va unita là condizione della cessazione delle ostilità e dello sgombro dell'isola, da parte delle truppe greche e turche. · · Le potenze informeranno i Governi greco ed ottomano della loro risoluzione ed, occorrendo, imporranno colla forza alla Turchia ed alla Grecia le loro decisioni. Le truppe greche sgombreranno per le prime dall'isola di Candia; i turchi sgombreranno poi progressivamente fino ali' introduzione completa dell'autonomi11. L'ordine sarà mantenuto dalla gendarmeria internazionale. · Così disse Salisbury e noi facciamo voti che la gendarm,e.ria internaz1·onale. riesca a ma~tenere l'o1·dine.. ' È un tentativq che le potenze fanno e, riuscendo, può essere una sosta nella dissoluzione dell'impero turco; . ma una sosta soltanto.

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Vediamo or; la ·situazione presso le parti che potrebbero dirsi belligeranti, quantu'nque non vi sia dichiarazione di guerra. . Le' cose nell'isola non sono punto migliorate dopo il bombardamento. Greci e Candiotti hanno bensì desistito dagli attacchi contro La, Canea. mà i combattimenti durano più accaniti e barbari che mai in .altr,e part\ dell'isola. I dispacci di Atene continuano a parlare di mas• sacri ·fatti dai Turchi; quelli di Costantinopoli parlano di m(I.Ssacri fatti .dai Greci, e di famiglie turche s.equestrate, affamate ecc. ecc. I consoli di Selino hanno chiesto uno sbarco per dar modo ai Mu-sulmani bloccati di recarsi al mare, ma gli ammiragli ( ammaestrati .forse dall'esito neoativo del bombardamento) decisero di limitarsi allo 1'> invio di navi pe1· esercitare un'influenza morale, senza sbarcare ma,rinai. . Frattanto nella notte dal 23 al ~4, gravi incendi scoppiarono a La ·Cane.a. Il palazzo del governatore fu distrutto dalle fiamme. Nell'opera ,di salvataggio si distinsero, come sempre i marinai italiani. , Chi furono gl'incendiari ?· Fm:ono Greci e Candiotti residenti in città ,e indispettiti pel bombardamento e pel dlvieto opposto àll'avarìzarsi dei .loro COI),nazionali ·? Furono Turchi disperati che misero le fiamme a ciò .che vedevano irremissibilmente perdnto? Non si saprà forse mai; nè, militarmente e politicamente, importa molto saperlo. ~·· La situazione è questa e gli ammiragli fanno proclami per raccomandare la calma, « solo mezzo 'per ottenere che le potenze risolvano convenientemente la questione candiotta. »· In Grecia la popolazione è eccitatissima. Alla Camera dei rappresentanti il capo del Governo respinse una mozione tendente ad , insistere nella politica di azione della Grecia su Candl.a; ma siccome questa · azione è ooai resa impossibile dalle squadre europee, così ·rinunziare ad ·essa è :-inunziare a nuHa. Il governo greco finora non disse di rinunziare ad ogni azione sui confini terrestri, ed il pericolo sta appunto -qui. , Qua_nto alla Turchia, si continua a parlare di grandi arma,menti, di mobilitazione ed invio di truppe in Macedonia, alla frontiera greca, di lavori. per mobilitare la_flotta, ec~. ecc. Lasciando a patte quest'ultima che, per impote1iza propria e per la forza altrui, non è destinata ad avere gran peso sulla 'bilancia, bisogna · convenire che può averne molto l'esercito; ma non è- probabile ché al)il


NOTIZIE POLITICO-MILITARI

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NOTIZIE POLITICO-MILITARI

Per essere ammessi al concorso, i giovJni di cui si tratta, dovranno aver compiuto l'età di ·I 9 anni e noa superata quella di 24- al 3·1 dicembre dell'anno corrente. Durante l'anno di corso, essi godranno del beneficio dell'inter.,a pensione gratuita. . . , Si è aperto pure un c_oncor~o per titoli per la nomina d1 30 sottote· netiti me'dici nel corpo sanitario militare. Per essere amme~si al concorso gl i aspiranti debbono: a) aver già otteUJ,!lO la nomina a sottoteuent: medico di complemento; , b) non avere oltrepassata ·l'età di anni 28 al ·1 ° maggio 1897; e) essere celibi, o se ammogliati dimostrare di possedere un'annua rendita di lire quattromila, cumulativamente fra lo stipendio lordo del ' grado di tenente ed una rendita lorda assicurata con vincolo ipo· teca rio. ,· Si notificò che nel mese di maggio ed in quei giorni 'Clie verranno ulteriormente fatti conoscer~. saranno chiamati a sostenere gli esami di idoneità all'avanzamento al grado di ragioniere geometra di 2,a classe gli a·iutanti ragionieri ge,ometri del genio, con anzianità a tutto •l'anno ~ 893, i quali si trovino nelle condizioni indicate all'art. 4 del_ R. De: creto 3· luglio ·1885 e dichiarino di volersi presentare agli esami stessi. Gli esami saranno dati in Roma, secondo le norme ed i programmi pubblicati CC'll'Atto H 5 del •1892. Per uniformarsi alle, speciali esigenze contabili degli altri Ministeri circa alle indennità di tramutamento &pettanti agli scrivani locali no' minati ufficiali d'ordine o ad altro impiego dipendente da altro Ministero, si è dete~minato che nessuna anticipazione sulla indennità di tramutamento potrà dalle amministrazioni militari essere accordata agli scrivani locali nominati ufficiali d'ordine o ad altro impiego in una amministrazione che dipenda dal Ministero dell'interno; perchè, in questi casi, provvede lo stesso Ministero dell'interno per mezzo delle prefetture , o sotto prefetture. Analogamente a quanto venne disposto coll'Atto 158 della Raccolta, anche agli utficiali di artiglieria del reggimento da montagna venne fati~ facoltà di provv·edersi un mulo in sostituzione d_i un cavallo di servizio. I predetti ufficiali potranno servirsi del mulo unicamente irl montagna e nelle esercitazioni di marcia.

decisione delle potenze si ribelli al Sultano. Il pericolo viene dall'altra parte. Vorrà e potrà la Grecia richiamare le sue trnppe da Cl!,ndja? Vorrà e potrà il colonnello Vassos ubbidire all'ordint di richiamo, ,s'anche il governo greco , l'impartisse? Si adatteran_no gl'insorti a d~porrè le armi, lasciando passare liberamente la volontà delle potenze? E se non vi si adattassero chi ve li obbligherà? Chi darà la truppa da sbarco per costringerli colla. forza? Sono tutte interrogazioni a cui in questo momento non troyi_amo risposta; presto la daranno gli avvenimenti.

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- Dall'Africa nulla di nuovo f~orchè la morte di ras Alula, in seguito alla ferita toccatagli, com'è noto, nel combattimento con ras Agos circa · due mesi fa. Il secondo scaglione dei nostri prigionieri è in, viaggio; daile parti più lontane dell'impero etiopico si raccolgono glì altri ad Adis Abeba .rll maggiore Nerazzini sta in procinto di ripartire per lo Scioa, allo sco.po di ,definire coa l\feael·ik le questioni· secondarie lasciate pencjen.ti dal trattato di pace. '"'. ' ,, .. ,.,, ; (.,' ., ''"'1'.; I Dervisci si sono del tutto allontanati dai confini occidentali dell'Eritrea; sui confini meridionali regna tranquillità perfetta.

. *** Fra le più importanti disposizioni d'interesse mi litare emanate nella quindicina notiamo:· . Si è aperto un concorso foa giovani che abbiano conseguito il diploma di licenza in matematir.a nelle Università' del Regno, per l'ammissione nel prossimo anno scolastico ,t897-98 al 3° ,corso dell'accademia militare, alla scopo di aspirare soltanto alla nom:i-na a sottotenenti nelL' arma del genio. · Il concorso esclusivamente per titoli, avrà luogo per 20 posti. Nel caso pertanto che il numero delle domande fosse superiore a quello dei posti disponi bili, sarà stabilita una gràduatoria fra i concorrenti, basa ta sui punti riportati da ciascuno· !}egli esami subiti presso la _Università; e perciò i concorrenti stessi oltre il diploma della predetta licenza dovranno produrre anche un certificato rilasciato dalle rispettive auto.rità scolastiche, da cui risultino i pui;iti medesimi. A parità di punti di J')'lerito sarà data la preferenza a coloro cbe avranno CO!l)piuto studi superiori a quelli richiesti.

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NOTIZIE P OLITI CO -MILITARI

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Venne pu_bbl!cata I~ ~a _serie di aggiunte e varianti al prontuario per la comp1laz,one d, r1cb1este per provvista di materiali e norme da seguirsi n~lle collaudazioni , serit1 cbe sarà anche riprodotta in apposita nota del Giornale d'artiglieria e genio. _Venne pubblicata una nuova edizione della Istruzione sulle salmerie dei corpi e riparti destinati ad operare in montaana, che sistituisce quella pubblicatasi in data 13 febbraio 1895. \ ~

NOTIZIE .MILITARI ESlERE

Roma, il 27 febbraio 1897.

FRANCIA.

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Ricostituz·ione dei quarti battaglioni. - La commi,;sione senatoriale per l'eserci to, riunitasi l'altra settimana sotto la presidenza del signor De Freycinet, ha esaminato e adottato il progetto di legge relativo alla ricostituzione dei quarti battaglioni nei reggimepti di fanteria. La relazione, redatta dal signor Loilrtier, fu già passata alla segreteria del Senato. L'offic1·na frigorifera della Villette. - Questa officina costruita col concorso del municipio di Parigi e del governo, fu inaugurata il 3·1 scorso ottobrè". Essa ha per iscopo di conservare le carni macellate, per parecchi mesi, e perciò è destinata a rendere i più grandi ser.vigi alla piazza di Parigi, in caso di guerra. Il consigl io municipale di Parigi piuttosto che darla in affitto ai macellai della ciu~. per la conservazione delle carni , hn preferito fa rne regola re consegna al ministero della guerra. L'edifizio, dall'aspetto elegante è stato innalzato in fondo al viale del centro dei mattatoi della Villette e si compone di due parti: l'officina di congelamento propriamente detta e le camere di conservazione. Le correnti fredde prodotte da immensi venti latori sono dirette mediante condutture nelle camere di conservazione, shnate nel sottosuolo delle costruzioni centrali. Ecco come procedono le operazioni nello sLabilimento. I quarti di carne sono portati allo srnbi limento, vengono scnricati dai soldati addetti alla manutenzione ed appesi ad uncini a carrucola che scorrono lungo un cu nicolo centrale sopra guide aeree. Vengono depositati in un ascensore elettrico che li trasporla nel sottosuolo, donde, con un sistema di guide identico a quello del piano superiore, vengono spinti fino alla camera frigorifica.


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NOTIZIE MILITAR) ESTERE

NOTIZIE MILITARI ESTERE

Regna in questa camera una temperatura dai 20° ai 30° sotto zero. La carne resta quivi esposta per due o tre giorni, io modo da congelarsi a~ 0' all'interno; cioè a dire che un termometro i,ntrodotto in seno alla carne marchi 10° sotto zero. A tèlle istante la superficie della rame dura come la pietra segna 20° sotto zero. La temperatura ~i questa camera può essere regolata dal di fuori a volontà; basta, per questo, aprire più o meno completamente, con l'11intv d'una catena a. bilico le porte di uscita del condotto frigorifero. Quando la carne ha r11ggiunto la temperatura volut:i, si toglie dalla camera e per mezzo dello stes~o ascensore, che ha servito a farla discendere, si fa risalire al pfano superiore in deposito di riserva; nei quali la temperatura media è 6° sotto zero. In queste condizioni la carne può r,onserva1·si sana per moltissimi mesi. Situazione al Madagasca1·. - Le notizie che vengono dal Madagascar annunziano che in E:n yrne la situazione continua a migliorare. I corrieri regolari hanno libero il passo sulla strada di M:ajunga. Il servizio postale nella regione di occidente ha, pure gu11dagnato terreno: il servizio tocca il paese dei Saka lari. Nessun incidente, fino ad ora, venne segnalato sulla slrada di Tamatava uè su quella di fiana ratsoa; il vettovagliamento però è sempre fat,icoso a cagione d.elle ·t•. ' pioggie che rovinano il piano stradale. Con recente prescrizione del genernle Gallieni fu occupato Ihosy, a circa ,100 chilo1petri a sud-ovest di Fianaratsol\, per affermare la supremazia francese nella regione dei Dares. Il rimpiaz10 dei governatori hovas, ancora in funzione all'infuori di I mèrina, con funzionari indigeni , continua metodicamente e regolarmente, con speciali riguardi a chè l'ordine pubblico non si conturbi repentinamenle e soverchiamente. Dopo i governalori di Fianaratsoa, di Ambatondrazaka, di Vohemar, di Andovoranto, ora tocca il turno di quelli di Tamatava e di Foulfointe. I capi indigeni, investiti dai francesi dell'autorità governativa,' sembrano bene disposti a coadiuvare il governo centrale della madrepatria e dell'isola. Secondo gli ordini emanati dalla regina di Imèrioa, i governatori ed ufficiali ho11as della regione di. Aoovontsanga sono stali richiamati e l'amministrazione del paese è oni retta da capi indigeni sollo il con~ trollo del governatore di Nossi-Bé. Un certo commovimento fu se"nalato nella regione fortemente agitata dagli hovas, ma le compagni: di \,

milizia, formate di recente, hanno, con' buori successo, in!ziata l'opera di pacificazione, assicurando agli indigeni la libertà e la sicurezza delle. loro coltiv11ziooi. BELGIO.

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Le riforme militari nel Belgio. Ministro _della guer~a gen~rale Brassine, ora dimissionario, 11ssunse ti suo uffic10 nel 1890, dmante il governo di M. Beernaerl. . . . . 1T D'accordo col presidente del Consiglio egh stud_1ò un ~ro"'~tlo tendente ad apportare radicali riforme nell:esercito r1co~oscm~e m modo assoluto necessarie e validamente appoggiate dall autorità re?ia. Da quel· l'epoca due presidenti del Consiglio succedutisi divisero pienamente le idee del ministro. Le basi fon damentali di queste riforme erano : 40 Aumento del contingente annuo; 2• Servizio · personale obbligatorio; 30 Istituzione del volontariato d'un anno. Però in quest'ultimo gabinetto essendosi c~stit~i~ una forte opposizione snlla prima questione, il generale Brassme, piuttosto che ved~re naufraga~e l'intero progetto di legge, rinunciò all'aumento del contrn· ,

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gente. 1 Tutto lasciava quindi sperare che all'apertura del ~ar a~ento .sarebbe stato presentato il nuovo progetto di _legge, ma 11 gabrnetto impensieritosi della opposizione che avrebbe m~ontrato alla_ Camera dal nucleo più furte dell'attuale maggioranza capitanato _dal s1g~or Voes~e, dai socialisti e dai democratici-cristiani, nuovo partito clencale-soc1alista, che comincia ora a far parlare di sè, piutt?sto eh~ _pr~vocare una crisi generale, affronton~o la ci.ues_ti?ne.' dehlierò d1 m~1are_ a~ altr'epoca la presentazione dei progetti m1htan al Parlamento, del!be razione questa che dette luogo alle dimi~sioni_ d_el gen_eral~ ~ ras~me. Riportiamo qui in seguito per so?1ml c~p1 _1 puntt rnoc1 1 del progetti' del generale Brassine su.Ila rforgam_zz~z1one dell_e_sercllo: . . 1o Aumento del bilancio della guerra d1 circa un m~hone d1 hre , 20 Riduzione del servizio militare per tutte le armi da 43 a 12

ya~

anni ;

f 5 · 30 Riduzione del periodo di presenza sotto I~ arm ; . ~ es~ per

la fanteria di linea e cacciatori a piedi; a 13 mesi ~e~ .l a~t1gher1a da fortezza, genio, pontieri, artiglieri e truppe di amm1n1strazt0oe; a ~2 !8 -

ANNO XX.Il,


NOTIZ·I E MILITARI ES'rERE

mesi per la cavalleria e artiglieria a cavallo ; a 19 mesi per l'ar~i, glieria da campaguà; 4° Deduzione · dal continiiente dei volontari dell'età di ,f 8 anni ; 5° Divisìone del contingente in due porzioni: attivo e di riserva. La durata del servizio degli inscritti àlla 2,a porzione di soli 6 mesi, cos~ ripartiti: 3 mesi nel primo anno, 2 mesi nel secondo, 1 . mese nel terzo. ,~ Per accrescere la popolarità del servizio militare accordare ai volon. tari il vantaggio della seconda P?rzione del ·continge~te. . 6° Determinazione del contingente totale in base al 3 per 4 000 della popolazione; assegnando di esso 1'85 °/0 alla 4a porzione, 'il rimanente "5 °lo alla se!)ond~. In , lale guisa si sarebbe avuto un. contingente attivo. di Hi,500 uo· ,, mini ed uno di riserva di 2,l:,00. · '1° Obbligo del s~rvizio militare personale. In via di ec~ione accordare il cambio tra la ·l'l· e la .2,• · ·porzione çlel . contjngente. Per favorire gli stùdi autorizzare i richiedenti o ad anticipare il -servizio o a rimandarlo a,l massimo al 23° anno. · · 8° Istituzione del volontariato di un anno. 9° Anmento delle esenziopi dal servizio, per iµettitndine fisica o per ragioni di foµiiglia. , · · . · ·I 0° Concessionè agli uomini, 4opò ,di aver compiuto il loro ser- . vizio attivo, di poter, senza autorizzazione, contrarre matrimonio, con l'obbligo di accorrere sotto le armi ad ogni chiamata, eccezivne fatta dei vedovi .con figli. Durante il periodo di chiamata, sarebbe stat~ cor-· .risposta L. 1,00 al giorno alla moglie e L. 0,50 ai figli al disottq del 1.6° .anno. H O Istituzione, di una legge, che ~vrehbe assicurato un impiego ai volontari di buona condotta. , 12° L'assegnazione allfl due porzi'oni del contingente fatta per sqrteggio, dopo le operazioni di' leva. ' · ·I 3° Pagam~nto di una tassa mili,tare per parte degli ,e~enti dal servizio, devoluta a vantaggio dei militari incorporati. 14.0 Eseniione dal servizio militare in tempo di' pace dei ministri de1 culto, gli studenti cli teologia ed i ,novizi degli ordini religiosi; · in caso di guerra indistintamente ,ohbligat,i a prendere servizio negli ospedali. '

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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI . Revue du Cercle Militaire,. '7 febb~aio 189'1. - La settim·a.nli militare. - Il cèntenariÒ del cappello a staio e l'esercito. - Il cinquantenario di M. Faye. - Cin· quanta anni di accadem'ia. - L'antico professore del Politecnico. - Ricordi commoventi. - Una statua al maresciallo Exelmans. - Sulla frontiera nord-est. .Storia della campagna al Madagascar. - Parte prima. - La popola· zione deÌl' isola e l'isola. - L'esercito. - Cause della guerra . · Origini e cause della spedizione del 1895.

Lo spirito d'iniziativa nell'esercito. ·Cronaca francese. - I quarti battaglioni nei reggimenti suddivisionari di fanterìit. - Progettò- di legge· relativ.o. - Il genio nella campagna del Madagascar. - Le punizioni dei sottufficiali. - Il réclutamentò dei quadri ausiliari di intendenza. - Soppressione delle scuole di istruzione di fanteria marina. - Decorazioni al . · merito civile n'ella Legi<•D; d'ortore. . . .Notitie militari estere. - Gennà.nia: Pistola a caricamento automatico. -:- Aitstria-Unghe1·ia: Battelfi. di costruzione improvvisata. _:.: Spagna: Rinforzi nelle colonie. - Stati Uniti: Un nuovo fu,. cile per la marina. - Italia: Ne!l'Eritrea. - R'ussfo: Riordinamento del corpo di guardia delle frontiere. 'Neue Militarische Blatter.

.Febbraio 189'1. - Weissenburg_. - Descrizione dei combattimenti del 2 ·a\ 4- agosto 1870 per fonte fra!l'cese. Per la redazione di questo studio, che ha tutti i caratteri di una ri-compilazione, l'estensore si valse delle opflre del Chalus W·issenburg, Froeschwiller, del Ducrot W'issembourg, del Duquet l<'roeschwiller ,et QMlons, del Martin, del Chaureau, del Ponchalon, del Hepp e del Costa di Serda-.

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RIVISTA DEI PERIODICI ~llLlT ARl

Riflessioni sulle grandi; manovre f1·ancesi de l 18fJ6. -

A LBERTO

Buo-

' IIILITJ.RI RIVISTA DE I PERIODICI

• DECKE.

L'esercito italiano ed 1:i progetto di 1·iordinamento del generale Pelloux .

Il 1° dicembre u. s. il generale Pelloux, ministro della guerra, presentò alla Camera un nuovo progetto per il riordinamento dell'esercito. Esso consolida il bil ancio del la guerra in ~46 milioni rli lire ott~~encio alquante economie e consolidando gl i organi vitali e la parte combattente dell'esercito. L'artico lista riporta, in sunto, le principali disposizioni contenute nel progetto di legge, che· loda nelle sue linee geneqili. Ricordi del tem,po dell'occupazione russa in Bulgaria. - Continuazione. - I Baschi-Buzuk turchi e.bulgari. - Una razzia nei monti

Rodope. Corrispondenza. -

, Il nuovo organico dell'esercito francese.

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R e vue Milita.ire de l' E;tranger.

Gennaio ·1897. - · I battaglion1: di caccit!.tori nell'eseràto tedes~o.' La istituzione dei battaglioni di cacciatori tedeschi, non meno che quella cli altri consimili ri parti di truppe leggere presso I<' fanterie di Europa, hanno notevolmente perduto d'importanza per l'adozione di un armamento uniforme; è però incontestabile che le tradizioni di questi corpi scel ti, la loro uniforme particolare ed il loro recl utamento costituiscono tali e tanti fa ttl1ri di grandezza morale e disciplinare da essere .presi seriamente in esame. L'articolista esamina perciò lo sviluppo storico dei battaglioni di cacciatori prussiani, la loro origine a mezzo del xvn secolo negl: Stati del Brand~bur~o. la loro parte nelle guerre di Silesia, dei Sette anni, nelle guerre della rivoluzione, del consolato e del!' impero di Napoleone. Alla parte stolìica tiene dietro un riassunto _sull'ordinamento attuale dei cacciatori tedeschi, in .J9 battaglioni, su qu'attro compagnie per cadaun battagl ion_e, sul reclutamento, le condizioni di attitudine delle reclu te, il riparto del contingente annuo, l'incorporazione, l' istr uzione nel tiro e l' istruzione in campagna: Manovre austriache nel 1896.

· Manovre del X t-d XI Corpo d'armata nei contorni di Mosciska in Galizia, e del III e XCH Corpo nei contorni di · Csakathnrn fra Mur e Drava. Con una carta manovra del terreno fra Przemysl e Grodek.

-Gli italiani in Africa. -

Continuazione.

L'estensore dell'articolo ammette che la superiorità numerica dell'esercito scioano era, alla vigilia della battaglia di Adua, conosciuta détl .generale in capo del corpo di spedizione itali.ano. Asserzione alquanto ardita, se si pensi che uno dei motivi dèterminanti il movimento in avanti nella conca d'Adua fu appunìo la lusinga che una parte delle truppe di Menelik si fossero staccate dalla conca stessa. Segue la narrazione della battaglia, a cominciare dal riparto delle truppe italiane su lle alture •di Sauria e Tzalà, nella notte del 29 febbraio, l'ordine di ma rcia, la eomposizione delle quattro colonne ed il loro avvicinamento al campo scioano. Il .racconto è redatto sulla relazione ufficiale della battaglia compilata ~al generale Lamberti. Allo studio sono annessi due piani ' -topografici. Notizie militari estere. - A ustria-Ungheria : Nuove linee fem;iviarie. - Germania: Esami di ammissione alla Scuola di guerra. - Italia: Riparto de1le truppe soggette ad obblighi militari nel 1897. - Russia: Trasformazione di 16 battaglioni-quadri di fan-

teria da fortezza in reggimenti-quadri' a due battaglioni. - Ferrovia dell'Obi e T~anssiberiana. Semana.rio Militar. ·,i o gennaio 1897.

- Il bilancio p reoenti-rio della guerra per l'anno Relazione alla Camera dei ·deputati. - Riassunto e bilancio straordinario. :Regolamento tedesco sopra i campi di tiro. - Ordin2.men10 generale e particolare dei campi di .tiro. - Costruzione e manutenzione. Dimensione delle stazioni. - Edifici annessi. - Deposito dei ma·teriali. - Segnalazioni ottiche ed eleuriche. - Polizia ed ispe· zioni. N otizie .m i litari ester e. - L'armamento de.lla cavalleria tedesca. Marce forzate. - Passaggi di corsi d'acqua per parte delle truppe a cavallo. ;Stato maggiore gener ale del(' eser cito. - Bollettino ufficiale. - Competenze delle truppe. _e Centenàrio del generale Pedernera. - Assoluzione di ufficiali superiori ed inferiori. - Cambi di guarnigione . - Proroga di arruol,amento. - Processi di truppa.

· ·

1897. -

)!8°' -

ANNO X LII.


... ,450

RIVISTA DE I PERIODICI MILITARI

8 gennaio 1897. - Il bilancio pr·esuntivo per la guerra per l'anno, 1897. - Continuazione - Riassunto:

Ministero della guerra . Consiglio di guerra e marina . Stato maggiore generale dell'eserçito . Corpo di sanità militare . Collegi militari. , Aròena le di guerra . Intendenza militàre . Pensioni, invl!lidi, sussidi Leggi speciali Spese geuer~li .

Pes. > ))

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)) l)

45l America. - Le marce della b3ja di Fundy. - Carbon fossile ed oronella Gujaoa francese. - I lavori della ferrovia Ti'ansaudinàOceania. - La spedizione tedesca nella Nuova Guinea . RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

103,320 7'.1,520 9,264,48,i 389,880 1 29·1,9.iO .451,920 a.,18,1,Mo 2,H8,96Ò 2,200,000 786,000_·

Totale . Pes. 19,865, 66,i. Le fabbriche di Nobel in Avigliana.

La dinamite in gue,·ra. ,S tato degli ufficiali superiori ed infer,iori. · Del tiro in bianco. - Proposte e studi.

Bollettino della •Società. ,Geografica ,Italiana.

Révista Contemporanea.

,.

115 febbraio 1897.- In difesa di Fejcos monaco. - D. ANTOLIN LòP~z. Problemi scienti fico-religiosi. - Continuazione. Fray TEooon~

RonnrnuEz. In montagna. - D. Studi colombiani.

AMOS 0 1 ESCALANTE.

Lettere e relazioni .di ,viaggio inviate da Cristoforo Colombo ai sovrani cattolici, al ritorno del suo primo viaggio, in parte inedite ed in parte ricavato dalle Relaciones .Y cartas de Cristòbal Colòn pubblicate dal N,tvARRE'l'E. Gli ultimi giorni di un regnante. -- D. ANGELOLAsso·oE LA VEGA. Cose e case degli hidalgos. - D. THEOVSSEM, L'insegnamento del diritto e le pubblicl,e istituzioni. GABRJ:&c.. MA RIA VERGARA y MARTIN.

Adunanze del Consiglio ,Direttivo. ......- :Estratto. dei processi verbali. - Adunanze dei soci. - Conferenza del prof. A. De Gubernatis. - Dall'Atlantico al Pacifico. Notizie ed appunti . ...:..: ·Geografia generale. - Voti del VI qmgresso geografico internazionale. - Esplorazione antartica. _Bibliografia geqgrafica. - H.ileyamento topografico dell'Afri_ca. Carta della Te~ra al milionesimo. - Rice.rc,he idrografiche nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nell'A tl~ntico settentr.ionale. Osservazio-µi sisi:n,icb,e. :-:- Ortogr;ifia gepgra{iç,a. - .Data- del!~ carte. - Di;vis\one de.cimale del .tempo e degli angoli. - ''t'ultima croci.era scienti(ìe:a del Pri_11cipe di Monaco.' Europa. - Il lago d'Qrça. · - Osser~azionl sopra a.i ghiacciai del · Canin fatte · nel 1896. - La rrana di S. Anna a Pel~,go. - · Il fium e Ara;t~s. ' Asia. - La ferrovia Transiberiana. - Sul cima di Verchojausk. · · . L'ultima traversata di Selèbes. Africa. - La sped.iz\one ;s cienti6ca dj G. Ellis.t nell'Àfrica orien.tal.e .. - Una spedizi(!ne inglese ·ai' .~iuba. -- Viaggio a Goscia ed al, Descek. - Nuovi laghi nella regione fra Kiliroangiaro e il ,Meru. Giacimenti di carbope nell'Africa orientale tedesca. Atti dellci Società. -

Il medico poeta . ..:... D. FRA NCESCO DE IucHETE. Il dottor W olski. - SciFJA CASANOVA. Jahrbiicher fiir die deutsche Armee und Marine.

Febbraio 1897. -

Riflessioni strategiche sulla .campagna del J.7.9.6 in Germania ed Italia. - Continua~ione.

Il teatro del Danubio, del Reno e de ll'Adige-Po. Sulla direzione delle operazioni, sulla conqotta del,'(uoco e sul movimento delle artiglie1'ie leggere d'assedio .nell'attacco delle fortezze e nella guerra d'assedio. - Continuazione. : Filippo de Genti lis, marchese di Langalerie, tenente generale fran -

cese, generale di cavalleria tedesco e supposto imperatore del Madagascar (4661-1717). - Biografia di HBRMANN FRElL. ·v. RoTENHAN, colonnello. Un {/J'rtifìcatore au~tro-ungherese.

Lo studio del tenente- colonnello Frobenius si riferisce all'opera del maggior 'generale Moriz Ritter von Brunner Leitfaden fur den Un. terricht in de,· bestiindigen f)efestigung; zttm Gebrauche in den 'K. und K. Jllilitar- Bildttngs-Anstalten.


RIVlS'rA DEI PERIODICI MI LITARI

452

RIVISTA_,, DEI P.!&IODI<;I MILl'PAIU

cazioni stradaìi; essi conoscono _il settore alpino cui sono addetti in tutti i suoi particolari. I dodici _gruppi sono così costituiti: ·

.Un giitdizio russo sult'eserc,;to .i ndigeno anglo-indiano:

Lo studio effre il riassunto di un articolo pubblicato nel Raz,;iedcich N. 307 u. s. del mese di gennaio · · .Dello sviluppo dellè àrmi da fuoco portatili. Notizie mili tari dalla R umenia. Not·faie m_il·itari este1·e. - Il servizio dei paggi all'epoca di .Federico

Guglielmo I. - La pena per la diserzione nell'esercito prussia no al principio del 18° secolo. : Revue du Cercle Milita.ire. .>

20 febbraio 1897. -:-- La settimana mili tm·e. -

Il primo 11ra~atiere degli eserci~i della Repubblica. - Un monumento a 'l'our d'Auvergne. - Istoria e leggenda. - Una cava mal nota. - L'insegnamento dei monumenti. - La giorificazione dei nostrÌ eroi.

l!L

I nost1·i cacciatori alpin·i. . M.

Ano~UIN-DUMAZET,

453

redattore militare del Temv.s ha pubblicalo

ti suo decimo volume dell'opera Vogage en France. Questo volume è

consacrato alle alle Alpi francesi, alla loro difesa ed alle milizie che vi sono addette. Egli così narra l'origine dei° Chasseurs des Alpes. Nel 4879 fu \ rfidato al allora maggiore Arvers il compito di addestrare il suo battaglione di cacciatori ('1~0) nel servizio di montagna. Il risultato f11 eccellente, e negli anni seguenti 4880-84 le esercitazioni relative ebbero più forgo ed accurato sviluppo. Alfine 'il generale Ferron assegnò dodici battaglioni di cacciatori, sette al 4i 0 corpo d'armata e cinque :il ,f 50, per il servizio alpino. Di lì a poco, questi battaglioni furono portati a sei compagnie· cadauno e ad essi fu aggregata una batteria di artiglieria da montagna ~d una sezione del genio. Il battaglione così costituito venne a , formare uu piccolo corpo indipendente agli ordini di un maa"iore o I 00 d1 un tenente colonnello. Il cacciatore alpino fu dodato di una uniforme adatta allo speciale servizio: il ber,retto bernese (bovi na) in luogo del chepy, una casacca (vareuse) con largo bavero in luogo del cappotto, un pantalone molto ampio chiuso sul malléolo da una uosa, infine le scarpe alpine ,m?lto solide. Il cacciatore alpino ebbe inoltre un'alpenstock , e dei cerchi a neve (racchette), I battaglioni di cacciatori addetti alle diresa _delle Alpi, contribuirono grandemente al migl!oramento delle comuni-·

Gruppo, - ~ 1° battaglione - Annecy -,- Valle du Duron de Beaufort - Settore di difesa valle dell'Arve verso Chamonix, .2• Gruppo. - 22° battaglione - Albertville - Val le della Tarentasia fino al PiCGolo San Bernardo cd al Monte Iseran - Valle di Tigoes - Va lle clu Doron de Bosel. 3° Gruppo, - ·13° battaglione - Chambéry - Valle dell'alta .l\'loriana - Monti della Vanoise - Colli del Moncenisio e del Frejus. 3° Gruppobis. - •Io battaglione di fanteria di linea (97°) e 16a batteria da montagna - .l\'loria ua -- Da }lodane a Langlebourg. 4° G1·uppo, - ·1~0 battaglione cacciatori. - Grenoble. - Briansonese :settentrioonle, - Valle di Névache. - Valle della Guisane. 5° Gruppo. - .28° battaglione. - EmlJrun , - Regione ol'Ìentale del Bri aosonese. - Valle della Cerveyrette. 6° Gruppo. - 4, 0 bauaglione. - Grenoble. - Briansonese meridionale. - Valle di Queyras. - Accessi alle Alpi 'l:aldesi. 7° Gruppo. - 30° bauaglione e 1.<> battaglione del ·1io0 fan teria. - (Grénoble). - Valle di Ilarcellonetta. - Ubaye ed Uhayette. 8° Gruppo. - .23° bauaglioue. - Grasse. - Alta valle della Tinea, da Sainl-Sauveur a Saint-J~tienne, 9° Gruppo. - 7° bauaglione (- 1 izza). - Massiccio del Tournairet fra Tinca e Vesuhia. 10° Gruppo. - 24. 0 batt;iglione. (Villafranca) . - Posizioni dell'Authion, fra Vesubia e Hoja . - Le Moulinet. - Luceram. 11° Grttppo, - 6° battaglione. - (Nizza) ed ~ battaglione del 1 i4 ° fanteria. - Alta valle della Roja. - Fontana. - Saorgio, nreglio. . ' 12° Gruppo, - 27° battaglione. - Regione fra la Bevera ed il mare. - Sospello, - Castiglione. - Mentone. /

0

L'arte mih:tare francese all'Esposizione di Bruxelles nel 1897. Stort".a della campagna del Madagascar. - Continuazione, - Materiale da trasporto. - Trasporti per via di terra. - Trasporti per via di mare, - Concentramento ed imbarco. Cronar.a mi litare fran cese - La situazione al Madagascar. - Riafferme e commissioni per la marina, - Ordinamento delle guardie semaforiste. - Punizioni por delitto di ubbriachezza nena marina. - Scuola d' istruzione di fanteria. ·


454

L'artiglieria al principio delle gu,,erre .d~lla rivoluzione. -

Germania : Prescrizioi;:ii relative al ·reclu, tamento dell'esercito. - L; grandi manovre del 1897. - Decisioni di cavalleria alle grandi manovre. - Grecia: L'eser.cito e la flotta ellenica. - Italia: Le strade ferrate della Mediterranea. - Poriogallo : Esercito µortoghese.

Notizie militari estere. -

2a parte.

- Personale. Austr·ia-Ungheria: Cartucc.ia a rnetraglia pei; cannoni da casamatta mod. 1894. - .Stati Uniti: · Impiego ~el foto-cronografo Crebore e Squier per la misura della velocità de·i proiettili nell 1ani'J a. - Grecia: Nuovi studi ~ulla bocca da fuoco scomponibile modello Lycoudis.

Notizie varie. -

Revue d' artill~~ie.

Febbraio 1897. -

455

RIVISTA DEI PER10DICI MILITARI

RÌVIS'!'A DEI PERIODICI MILITAÌtC

Le armi da fuoco portatili dell'esercito inglese.

. .. Rivi1;1ta marittima.

Q,ua.\che t~~.P,O appresso l'a1ozione del . fucile a ripetizione ingl~se • Febbraio 1897. - .Studi storici intorno allo scandaglio rnarittimo

Lee Met(ord mQd. 1889, la Re1me d'artillerie ne pubblicò la descri-

zj9n,e.. pa quell;epoca l'armamenio delle truppe inglesi fo soggetto a m_qMi~,azioni più ,i:,ecenti: fu adot~ata ·la carabina a ripetizione :f,ee· . M_etfqr:d, la rivoltell~ Webley, e lo stesso fucile a ripetizione della fanteria 1-ubì notevoli cambiamenti. La JÙvue d' artillerie riassume -in g:u_esto nuovo studio, ricava~do i pri,ncipali dati d~ll'opèra 'ufficiale che porta .il titol?: _Regu.latio·ns far Jfaschetry lnstruc'tion. - ,.!Lee

e ,p1·oposta di qualche miglioramento che vi si potrebbe ancora apportare.

Della forqia semplice e comune di ~candaglio usata dall'anti_ chità fino ai giorni nostri. _,_ Come dalla persuasione, della iÌlcommensuralìilità di al'cune profondità marine per ni'ezzo dello s<:andaglio ordinario' si 'comin• 1 ciò <1d. escogitare un altro mezzo d'indagine.

le

'Metford Rifle and carabine.

Saprà un èontribiito alla sp/uzi one razìori,ale _del problema balistico.

Nota sulle riianovre tedesche del 1896:.

Il Proceeding of the Royal ,Ar:til_lery ins.titu.tion ha _ppbblicato nel mese di ~t~nnaio ultimo scorso · un rapporto del colonnello , Turn~r, dell'esercito inglese, relativo alle manovre eseguite dal XIV corpo d'armata, nel G'randucato di i B,aden. La Revue militaire dé l' Etranger ! da sua partr, ha reso largo c,onto de~le manovre , imperiali es~guite in Lusazia, ~ra Gorlitz e ~autzen, nel suo numero di novembre .ultimo scorso. Nel corso del passato anno, questo periodico, ha puhhÌic,ato, oltre a ciò, numerosi' studi · eraffr<:mti sulle tendenze odierne della fan'teria tedesca. Cosiffatte notizie di · varia specie son~ 'state integtà_te e raccolte/ in questo nuovo studio che ha per obbietto l'esposizione sistematica del!' impiego delle , tre armi in Germania. Lo studio si divide nelle seguenti parti: Tattica geµerale. - Fanteria. - Artiglieria. - Cavalleria . ...:... Ciclismo mili~, tare. - Riassunto genèrale. Il nuovo ma,ter·iale da campagna e da montagna dell'artiglieria spagnuola. -~ Il materiale da Ga'mpag'ua. - Avantreni mod. 1878 per èannooi da cm. 9. - Avantreni mod. >1868 modificati, per cannoni da

cm. 8. - Avantreni modello Sotornayor .. - Li', vettura-pezzo. Equipaggiamento. - Dati numerici . - _Cassoni. - Carri. - Fucine.

-,

-

'

Confutazione degli ' appuntii•dell'on. Siacci. per RoNCA e BASSANI. : ' ~ I $

Stazioni torpedini/re e segnali di riconoscimento. · L'apparato motore dii Po,vERl~UL. La politica commerciale delle repubbliche marinare italiane in Oriente.

- I primi tentativi di una lega cristiana. Pio II. - C. MANFRONr.

Venezia 1n lega· con

Sopra un problema di strategia nd~ale. Lettere al Direttore. - Le coste di Levante nel Mar Rosso. - Una for-

mola per l'avanzaménto degli ufficiali dell'armata. L'Argua militaire.

15 febbraio ·1897. - L'e'Ooluzione dell'.artigltier·ia da campagna rigata in Francia.

Notevole studio, specie di questi tempi, i quali segnano un momento importante nell'evoluzione gencirale dell'arma. L'articolista esam ina \l valore del vecchio pezzo francese Mod. 1858, l'opera del colonnello TREUILLE DE BEAULIEU, le influenze degli studi del Cavalli e la preparazione del pezzo LA HtTTE. Lo, studio sarà continuato. .. 'è


456

RIVISTA DEI PERIODICI mLITARI

Ordinamento dei ·parchi da µonte in Svizzera. - Lavori generali preparatori. - Materiali. - Gittamento dei ponti di circostanza.

ANNO

Alèune considèrazioni sui ponti milita1•i. -

_)

XLII

[!si di guerra in . Jtal·i a.

,È uno stralcio del rego'lamento sul servizio io guerra italiano del 1892. L' ,4rgus militaire promett~, quanto prima, un largo riassunto i del nostro nuovo regolamento sul.Servizio in guerra del 16 settembre 189.6.

.

Una marcia manovra dell'artiglieria s'IJizzera. · · Supplemento all'Argus militaire. - L'esercito italiano nel 1891-98.

- '•Bilancio. - Spese ordinarie. - Spese str11ordinarie. - Fanteria. - Cavalleria . .:.... Artiglieria. - Genio. - Servizio di $anità. - Servizio· delle sussistenze. Il servizio aereostatico mili tare in SDizzera. - Riassunto da. una 'recente memoria del colonnello federa le K~LLER. - ' Le truppe. -Sezione mobile. - Sezione macchine. - Yettu~e. - Ma-tèriale. - Generatori. - Gnzometri - Compressori. - , Istruzioi:le. Picc&le notizie militQ;ri estere. - Germania: Una bicicletta pieghe, vole. - Il nuovo elmo di allumi'nio' brunato. ,- Le grandi manovre per l'anno ,t897. - Questioni di reclutamento. - Spagnà: · La fabbricazione del nuovo fucile Mod. 1893. - Inghilter1·a: Aumento nell'effettivo dell'esercito! - Russia: Mutamento di com,andi. Bibliografìa. - Rivista delle riviste militari,

.RIVISTA MILITARE ITALIANA

DISPENSA

VI. - 16 MARZO 1897

--..::.. ' ~-

'

Pei· la Dir-ezione

Lonovroo C1soTTI tenente colonnello >f. T . .4. , i*4f'itoto

. tROMA DEMARCHI CARLO,

gerente.

V O G H

E R.A

E N

RI CO

TIPOGRAFO-EDITORK


457

SOMMARIQ

.

\ DEL LE MATERrE CONTENUTE N ELL A PRESÈNTE '.)1SPENSA

LA ~,\MPAGNA D~L 'lì O8~UUE ALPl O~GIDENTALl La. campagna. del 1708 sulle Alpi oocidenta.11.. - E. DE · ' "Ro,s1, capitano 8° reggimento be-i·sagliel'i . . . . . . Pag. 457 : Gli esploratori di ca.vallerla. e loro preparazione. D'OTTONE,

F.

colonnel_Io comand. regg. cav. Piacenza (18' 1 . . » 482

La. fanteria. cioiistloa. e relativi esperimenti nel I

NATALI ·Lu1G1 CAMJLLO,

tenente nel 39° fanteria. -

zione)

.

• .

.

.

.

.

Notizie politlco-mlllta.ri. -

. .

x.

.

1896.

.

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.

.

(Continua. . . . » 498

.'

>)

519

Notizie militari estere: Francia ·: Le manovre d'autunno. ,lfanovi·e d'a1·1nata. - Manovre di divtsione e di b1·igata. Mano'vi·e di cavallei·ia. .Ma11-0v1·e di. reggimenti di 1·ise1·va . . . . . . . . . . » Romania: La di1;isione di cavalle1'ia i11.dipendente. - Comitato co1isultivo del genio. - Concessione ili decorctzioni. - Movimento 1iell'alto pe1·sonale. - Quadri d'avanza1i11mlo a scelta pel 1.897" Russia : Fo1'1nazio1ie cli una sotnia ctutononia. - Formazione di nuove brigrtte d'artiglie~·ia . • . . . . . .' v · . . . . , . » Svizzera: Nuovo equipaggiamento del soldato di. fante1·ia dell'ese1·cito SVÌZJ;e'l'O . . . . . . . . . . . . . . . . . »

Rivista del periodiol mlllta,ri . . . .

C ASA EDITIUCE LIBRARIA

E.' V OG HERA

-

532

535 537 540

Il dualismo solito a nascere in seno all e coalizioni era scoppiato, dura nte la guerra della Successione di Spagna, fra -le potenze alleate ai danni della Francia. La diversiLà degli interessi aveva generalo un con trasto di ve'ò'.ute ,sùl modo di condurre la campagna e diviso i fede'rati in · due ·gnippi. Il primo composto dell'1\ustria, Prussia e stati minori, òesiderav~ abbattere la potenza mi litare terrestre del re L'uigi XIV. Il secondo gruppo, çost.itnito dalla Olanda. e dalla Inghilterra, ri teneva doversi, ,sopra ogni cosa, ann ientare la marina ed il commercio francese. ' Sia che per soddisfare le potenze marinime la guerra si facesse in Provenza, sia che c~dendo alle istanze dell' Impero, la si portasse anche nel Lionese oltre che in Fiandra,, il duca di Savoia Amedeò II, avrebbe avuto speranza di riacquistare qual.che parte degli antichi dom ini i, Tuttavia , nell'interno dell'animo suo egli doveva essere inclinato a desiderare un'azione nel Delfinato a prefere nza di qualunque altra, per aver occasione di impadronfrsi di Susa-Exilles-Fenestrelle e .Bri ançon, baluardi dei suoi stati verso Franci a. 1·1 qover dipendere pérò, dali'In ghilterra per sussidio di

» 541

PRO PRIETA LETTERARU.

Por la compi lazione del p resente studio, vennero principalmente ~onsultati i doo;nmenti francesi, contenuti nell 'Vlll vcl.ume e nella appendice dell'opera del De VAu1.t (Guerre de la SuccessiO?t d' Hspagne), e quelli di fonte piemontese, esisteoti nello archivio di Stato in '1'01:ino. , _ ~·ra questi u ltimi ined iti, molti sono già acquisiti alla t raduzione italiana, che per or-dine di S. M. il Re, si sta facendo dell'opera Le campagne (1,el, principe Eugenio. (Voi. X di prossim:t pubblicazione). La divl1lg-azione degli ora ci tati documenti, · venne gentilmente concessa all'autore (!all'illustrissimo gen~rale nob ile Carlo Còrsi. 29 -

ANNO XLI I.


\

u. CA&fPAONA DEL, l703·suLLE ALPI .OCCIDENTALI 458 denaro e dal!' Impero per" soccorso in soldati, lo costringevano a dissimulare queste ,rne aspirazioni, adauaÌMosi a condurre la campagna sulle sue frontiere, secondo le vedute della potenza, il cui parere in quel momento prevalev~. Tenuto in gran conto dagli ·alleati, r,he pur apprezzandone le eminenti qualità, diffidavano della sua ambizione (11~, sotto un apparente disinteressameoto, non cessò mai di vegliare attentamente per_cogliere le occasioni favorevoli alle sue ,brame. Questa sua. criti'ca posizjone e l'accen·nato dualismo tra le potenze, appare chiaramente d'all'esam~ dei memoriali, (2) che regolar_rnente ogni principio di anno egli spe· diva a Vienna e Londra, con l'esposizione delle sue. idee, intorno alla maniera di iniziare la campagna nella primavera. · Le ri.sposte dei due gabinetti non variavano mai. ½'Imperatore _:sr.eglieva il partito di invadere la Savoia, _per puntare sopra .Lione., la regina Anna d'Inghilterra invece quello di penetrare in Provenza mirand9 al porto di Tolone. L'una e l'a,ltra opinione er~ imperturbabilmente, ogni anno difesa, e c_ombattuta con i medesimi ' argomen~i, di cui alcuni spesso puerili. . Nel ,1707 gli interessi dei due principali alleati, in forza degli avvenimenti, -erano venuti finalmente, a collimare. L'Imperato1:e · per _allootanare dalla Spagna le forze francesi ch_e stavano pe1:' avervi il-sopravvento su quelle del fratello suo Carlo III, acconsenti alla spedizione di Tolone, caldeggiata, dall'Inghiltert<).. Spàzzat? -il Mediterraneo dalla fl~tta francese, i soccorsi austrigci avrebbero potuto liberame.nte dall'Italia far vela per la Catalogna e ristabilirvi le sqrti della guerra. '-.... . . . La spedizione falli, le truppe rier.trarono lll Piemonte, ed Il Duca sotto il pretesto 'di trattenere i Fràncesi lungi dalla Spagna, si portò davanti a Susa e la tolse al Re di Francia, raggiungendo il primo dei suoi segreti obieuivl.

prelato romano scriveva di lui alla Corte Pontificia, • Qnesta è I~ mag!ior~ • e più risoluta· testa che abbiamo fra i Sov~ani. Se avess.e forze maggiori o_d u.,~ah " alle idee, niuno intraprenderebbe più di lui. E il caso di dire: Non te Maced,onia capi t.• . - (Lo Stàto e ta Chiesa in Piemonte del BOGGI•l). (21 Archivio di Stato. - Maz. milit. - Mazzo li di -addizione. (!) Un

LA CAl!PAGNA DEL 1708 SULLE ALPI OCCIDENTALl

459

All'appressarsi della primavera del 11708, come di prammatica, Vittorio Amedeo spedì la solita memoria ('I) alla Cort~ austriaca. Iri es~a diceva: essere tre i partiti possibili , dato che non si voglia 'rimanere sulla difensiva: I. Entrarè in Provenza.. - In questo caso, limitare le operazioni alla presa di Antibo; mettere la provincia a contribuzione, e prendervi quartieri d'inverno, spingendosi a nord sino a Barcellonetta.

II. Penetrare nell'Alto Delfinato. - Po;re l'assedio alle piazze di FenestreHe-Perosa-Exilles e Briançon che, se si vorranno prendere, bisognerà ,separare dall'esercito francese, attirandolo con una diversione fatta dalla • Savoia, nel Gresivaudan. Se il nemico di I, fronte alla duplice minacci~ si dividesse, allora converrà opprimerlo con la somma delle nostre forze, prima in Savoia, e ppscia nel Delfinato.

III. Sboqcare dalla ilforiana e dalla Tarantasia nella valle del Rodano, marciando' sii Lione. - Questo partito richiede per essere attuato, una grande Yittorià nella valle dell'Isère, ed è perciò il più difficile da eseguirsi. In tutti e tr/3 i casi, il Duca aggiungeva, essere indispensabile accrescere -il contingente delle truppe imperiali, non potendo bastare quelle piemontesi, ad iniziare l'impresa. Si intendeva dire che i reggimenti austriaci · dovessero . essere completati con nuove reclute, ben pagati, con le rispettive dotazioni di viveri e di artig,lieria da mpntagna, e con almeno 4400 muli, per il someggio delle proviande. , L'Imperatore alla fine di febbraio restitqiva la Memoria del Duca così postillata (2): (t) Memoriale presentato a $. M. Cesarea, dal marchese di Cortanzé, sulle operazioni da intrapréndcrsi nel i708. - Arch. di Stato - Mazzo II, pubblicato integralmente nel volume IX. delle Carnpagne del principe Eugenio. · (:l} Risposta fatta da S. M. Cesarea alla memoria piemontese: Vienna, 25 febbraio; ' firmata per l'Imperatore, da Carlo Locher, barone di Lindenheim. - Archiv. di Stato MazzÒ Il, pu bblicato nel volume IX ànzidetto.


460

LA CAMPAGl'<A DEL

17P8

SULLE AJ:.P[ OCCID'EN'l'AL(

Là CAMPAGNA DEL

« E men le di S. M. che dal Piemonte si trasferisca e faccia, « guerra, con ogni maggior vigore offensivameltle, nelle provincie « della nemica Francia. » « Fra le strade per penetrarvi, ottima giudi ca, benchè non priva « di difticoltà; quella per la Savoia i l 1,odano, giacchè allargan« dosi l'esercit(1 nel Delfinato e nel Lionese; più ampie lei vie si <( presentano. » « È anéhe da sperar.si èhe, per lo innatp affetto dei Popoli , e «· per la comodità di trar vetlovaglie ·dai vidni ed amici pa,esi ( 1) , « si possa far maggior' fidanza dì rimanervi. » , · « èhe sé a questa operazione ostassero tanti impyd imenli che « non potesse porsi in esecuzione, in lai caso solo, stima doversi « tentare la spedi~ione contro l'Alto Dellìnato, con l'òccupaiione di « Fenestrelle, Exilles e Brianzone, veramente con min?r danno del « nemico, ma altresì con minor spesa di executione (2). », · « Quanto alla in_vasione della Provenza, quantunque pòssa parer « facile lo ingresso, S. M. stima però essere sottoposto ed impedito « da tanti maggiori ostacoli e pericoli per lo stabilimento dei quar« tieri- d'inverno e sussistenza della trnppa, quantochè la possi« bilità della medesima, si appoggia al soccorso della floLLa, sog« getta alle incerta sorte dei mari ·e dei venti. )> Proseguiva la Mem~ria dicendo, S M. Cesarea aver già fatto abbastanza per lo passato, toccare quindi al Duca di f9rnire _ il contingente di 14,000 uomini, promessi al congresso dell a Haye (3). Il Memoriale del. Duca, trasmtsso in c?pia alla Regina d'Inghilterra, venne restituito a mezzo dell'ambasciatore Lord Palmers, affinchè olteoesse che tra le varie sol.ùzioni proposte, si sc'egliesse di .preferenza quella riguardante la Provenza (4·). 1

1708

4.61

S ULLE ALP~ OCCIDENT AI,l

Vittorio Amedeo, cui le volontà dell'Imperatore erano state significate, e che tra le righe vi aveva letto la minaceia di abband.ono , trovando convepiente obbedire, rispondeva alla Corte di Londra (1I): · Le condizioni faYore,•oli che avevano i-eso possibile la l pedizione di Tolone nel 11707, non che le forze dell'esercito, essere enormemente diminuite, giaccbè di '1 reggimen ti di cavalleria impe, riale, 4 erano passati in Germania, ,1 in Spagna, -2-nel Ferrairese. Mancare inol tre 4 reggimenti cli fanteria mai:idati nel Palatinato, ,1 in Spagna e due già. imbarcati per la medesima destinazione. L'inti'ero corpo elettorale di. iJ4 battaglioni ed 8 squadroni e le ' truppe assiane, non ancora calate in Italia d.:tl B~ennero. Come ciò non bastasse, -dei 14,000 l'anti che l'Imperatore si era o bbl igato a fofoire, mancavano ancora i reggimenti a 2 baLLaglioni , . Bayrenth '. Konigsek, Bagosi, ed il reggimento a tre battaglioni Wtirttem,berg (2). . Infine nessun preparativo era stato eseguito per allestire magazzen i sulla costa onde caricare vi veri sulle I).avi, nuncavano ,artiglierie e traini e munizioni d'as~edio, nè la l1C1tta Anglo-Olandese · avrebbe potuto rimediarvi. · L'Inrrhilterra accettò q·ueste ra~ioni e versò quale sna çontrin ._ ,, buzione alla guerra, la somma di 4,(0,000 lire stei:Jine, pari ad 1 (i,i.4. ooo:di franchi , nelle casse del Duca di Savoia (3). ' '

1

"

({) Cantoni protestanti della Svizzera.. (2) L'lmperàtòre considerav<1 lll presa delle piazze forti, corµe un pis-allér, mentre ' il D11ca 'ne faceva i! suo principale o!Jietti vo. (3) Et.it de L'armee d'ltalie sur le pied qu'elle avait es tè projelté a l;t lfayè, pour la campagne de :1.708. ' .

Jmperiaux 20,000. ·_ Prussien 8000 . ....,. Sa.xer-Gotha 3000. - P.ien,o ntois ! 5,000. Tota! 46,000. - Arch. di Stato· Mazzo Il. · · (1,) Memoria del H. giugno i70S. - Arch. di Stato· Ma~zo li.

(!) tti!lessi ·raprresentati alla Regina cl'lnghil terra, sulle difficoltà che si incontrano nella nuova invvsione della Pto venza. !o, luglio ii08. - Arch. di Sta..to - Mazz.o Il. (2) 'l'a.he:l.e des t rouµes ·c1out l'armée cle S. A. R. é tait c9mposéc, it l'entréc de la cam-

pagne du l.708.

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Imperi,tux. Prussiens • Saxe-Goq1a. Piemontois

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Arch. di Stato - Mnzo IL

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77-18

31,191

(3) compie de suosid~ exti·aoNlinaire d' Angleteri-e, de l'ann<ie cotwante .1708, et des frais faits de le pc11·le de S. A. R., pendant la campagne de la m~me mmée-. -

Arcli. di Stato. - i:llarzo 11.

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.

0

462

LA CAMPAGN-A DEL '170ti SULLE ALPI 0CC1DENTAL!

È probabile che Vittorio Amedeo tanto calore mettesse a convincere gl'Jnglesi perchè in _segreto si propooeia di profittare degli eventi per gettarsi nel Dòlfìnato anzichè nel Lionese, ma di ciò non esistono· prove, e . se concepì tale p_ensiero, esso rimase chiuso nell'intimo del suo cuore perchè « .con nessun-o si « confidava per abito contratto durante la reggehza della ma&re , « abito che no:p depose mai più » (11).

Le truppe belligeranti al princi_pio del '1'708 erano divise nei quartieri d'inverno, nella guisa seguente (2): '- Francesi. - Disposti co,me li aveva collocati il marJ:l_sciallo di Tessè, sino dal novembre 11707, ossia: . Nell't1lto Delfinato (3) e nel Pragelato 40 battaglioni. Il Caraccioli comandava nel Delfi nato, il Muret nél Pragelato. ' · Nel basso DelfiQato 20 battaglioni, agli ordini del Torralba. In Savoia 12 battaglioni e "2 squaòroni, sollo il Thoy. Nella valle dell'Ubaye, a Barcellonnetta. ,i. battaglioni, con · il Guerchois. In Provenza 12 battaglioni 'ed 8 squadroni. Nel . Nizzardo 7 · batt&glioni sotto il D'Artaignan (4) comandante anqhe in Provenza. Sul Rodano 40 squadroni'. In totale 95 battaglioni e !1:0 sq~adroni, agli, ordini del luogotenente generale (5) conte Médavi residente a Grenoble. Gli intendenti Angervillers nel Delfinato e · Le Brest in Pn,vemm,

(t)

CARCTTTI. -

Storia di Vitto1'io Amedeo Il.

(2) Cor\sultar~ le car te al 500,000 ed al 50,000 Italiane e quella al -100,000 del Ministero degli interni francese. (3) L',ilto Dellìnato· si estendeva al bacino della Dora sino ad Exilles. Chiamavasi Pragefato la valle del Chisone sino a Perosa, F'enestrelle lo divideva in alto e basso. (4) O'Arlaignan, cadetto della famiglia di tal nome,"·rece la. carriera nelle guardie del Rè. Intelligente, atti\•o, pieno di iniziativa, ru ispettore della fanteria. - (SAINT S1MON. - Alémoil'es, vo i. 7). · ' (5) l luogotenenti generali, istituiti nel i6f3, sostituivano .nell'inverno i generali di armata.

LA CAMPAGNA DEL,

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463

SULLE ALPI OCCJDENTAL!

provvedevano al servizio delle sussi'-tenze ed alla formazione di macrazzini ·consider-evoli a Barraux-Grenoble, .Briançon-Embrnn~ Antibes, nonchè a rifornire le piazze dì guerra fra cui le p_m ·· . esposte, eranO' prive di tutto ('.I ) . · La truppa lacera, indisciplinata, priva di paga da vari .mesi, era decimata da fortissima diserzione (2). Gli Austro-Sardi. - Nell~ medesima epoca avevano: a Susa ·1O baLLaglioni piemomesT e 11500 soldati al~manni, presi da vari reggimenti. Le rimanenti truppe ducali nei quartieri in Piemonte, meno un distaccamento a Saorgio. Gli Imperiali e . qu~lli · dei minori principi in Lombardia. Il · Duca attendeva alacremente a rifornire i rropri depositi. Chiamò le milizie, pose imposte sui nuovi territori acquistati, . ossi·a Vigevanasco, Novarese, Monferrato -Alessandrino, Lomel: -. lina . Reclute per i reggimen ti arrivarono dalla Germania, ed 1 · corpi indeboliti dalla campngna antecedente, vennero sostituiti da altri freschi . . La perdita di; Susa aveva assai diminuito il valore strategico del terri torio , occupato sino . allora dai Francesi , nel versante oriental e delle Alpi. Tale piazza in mano degli alleati apriva loro il passo del Moncenisio, importantissimo sia come punto 'di pe;netraiione in Savoia, sia come semplice sbocco·sussidjari.o del picr-olo S. Bernardo. Snsa inoltre, rèndevn assni precaria la situazione dei Francesi ' .nel Pragelato, malgrado fosse ancora in mano loro il .colle delle Finestre. Qtieste -considerazioni, indussero probabilmente il ' Tessé, alla fine del "707, a proporre al R..e di Francia una sorpresa sopra , Susa , per ricondurre la situazione nello stato prrmiero; suggeriva perdiò (3): <')

..

,. (!) DE VA UL1', voi. Vili. (2) Oltre il ~>anc di muoi,.iono il

.

.

soldato francese, se granatiere, nceveva un soldo

e sci denari, se picchiere un soldo e tre denari, il fiiciliere un ~oldo _solo. Durante ' · l'inverno il Re non dava più il pane od allora il granatiere percepiva sei soldi, 11 pic-

chiere cinque soldi e sci denari, il ru.:iliere cinque soldi soli. - (Ordonoancc du !5 avril i702 pour ie solcle penctant la camp~gocJ. (3) DE VAULT, vol. Vlll.


464

LA CAMPAGNA ' DEL

1708 SULLE

ALPI OCCIDENTALI

I. Riunire rapidamente in primavera 60 battagh.ioni nell 'alto Delfinato e ~Q in Savoia, indipenclent.emente dal le forze che sa· rebbe stato conveniente lasciàre in Prov·en~a, ed allaccare risolutamente Susa , prevenendo le operazion i di soccorso degli avversari : , . In, questa stessa circostanza, altri generali, di propria inspirazione o richiestine, inviarono alla Corte il loro parere sulle di"rettiv~ della _prossima campagna. Per comprendere i-n qual modo; generali, ,che per lunghi anni avevano combattuto in quel tratto di frontiera alpina; intendessero la gu-erra di montagna, accennerò alcune dell e loro/più inter·essan ti opinioni. · Il signor di Chamlay, sugger-iva roffensiva calando· dalle valli di Stura e del Chisone nella pianura, onde altirare il nemico lungi ' di portarsi sulla piazza . ora della e da Susa. Ciò ottenuto pensava ' prenderla di rovescio. ' Il conte Médavi, trovava inattuabile l'a.ttacco di sorpresa, come quello a viva forza; suggeriva invece l'o"ccqpazione delle pcsizioni di falas ('I) 'come quelle e.be unicamente potessero garentire la S_a· voia e.d il Delfinato da una invasion'e. . Egli scri.veva: da Oulx (2): « }o marcerei con. 35 o 40 batta« glioni Ialas .e. ·mi vi ci accamperei , . appoggiando la sinistra ~ alla altura_ di Chaudanne t"?) che è limitata dallà Dora e la mia, « destra a Madonna . . della Losa trincerata. Avr;ei così davanti .al « mio centro il passo di' Susa (?), ove collocherei le guardie « avanzate. La mia sinistra verrebbe ,~ dominare ii Gialione, ed i i trinceramenti piemontesi, obbligandòli ad abbandonarli senza « colpo ferire., Vi collocherei tosto delle mi'e truppe, facendovele « arrivare dalla Ramà ». .« Il possesso di Gialione mi darebbe maggior vantaggio che (\ ·se Susa stessa fosse in mia mano, giacchè da costà impedirei il « passaggio del Cenisio e minaccerei la piazza d~ vicino. Inoltre

a

(O Pian Gialassa. (2) Dèpot de la guerre. - V. 2099. - N. 98. (3) Le barricate di Susa.

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LA CAMPAGNA DEL

1708

SULLl'; At.PI OCCIDENTALI

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·« la mia destra essendo all:'t M. della Losa poco disterebbe dalle « nostre truppe del colle delle Finestre, èon le quali mi collegherei . « fat' enclo occupai;e il Colletto n. Questo progetto, quantunque razionale e facile, non fu preso in considerazi0ne a tempo, ed allorquando in maggio balenò la idea di applicarlo, i lavori fa tti dai Piemontesi lo resero inattuabile (11). Il generale de Muret, al la sua volta, consigliava di non ab- · bandonat~ Perosa e Fenestrelle, per concentrare le forze nell'allo , Delfinato perchè (2) « des le- lendemain, les habitan s de loutes - « les montagnes, sans eo excepte mème ceux qui sont nè « sujets du Roi prenneront les armes contre nous, en faveur, « de M. de Savoie. Ainsi nous verrons augmeo ter le nom_bre de « nos ennem is, les quels seront d'autant plus dangereux , qu'i ls « resteront en possession de toutes !es montagnes, qui descen"" «•dent _en , DaUphin6, et qu' ils en saurant jusqu' au moindre « sentier ». Inune, li vecchio maresciallo di .Catinat, chiamalo a dare il stio parere sui p·rog.etti pres'entati , fra i quali omisi quelli dello Chamarande e di La Vallière, .iffermò che la difesa nel Deiunato e della Savoia si doveva eseguire, stando dietro ad Exilles con. il grosso delle truppe, e non com e proponeva il Mnret dietro Fenestrelle, o con u!ia offensiv:J. nella pianura, corùe ~uirgèriva il Chamlay. Riteneva poco probabile un'avanzata degli ·alleati per la Moriana e la Tarantasia , perchè paesi disadatti alla sussistenza:' di un grosso esercito, ed al transito delle artiglierie. Ammessa' . tuttavia questa eventualità non, mancherebbe, diceva, il tempo di accorrere a Barraux, con le tru ppe del Delfinato, mentre il nemico sarebbe ritardato nella marcia, dal!~ resistenze che incontrerebbe in Savoia. Fra tutti i progetti, che più probabilmente potrà 1.ent:ire. di esegu'ire il Duca Amedeo quelli contrò Fene. strelle ed Exilles: « snivant mon sentiment, doivenl av{)ir la prè<( fèrence. Il !'aut conclure que si l'énnemis se proposent un vé·

(l) Lei.tera ciel MédM·i allo Chamillart mio i~tro della ~uorra. - 19 magg io l70S. (2) Méinoire de Jf. de ,!faret. - Archives dt1 Dépot ;le la guerre . - V. 2040. i'l- 396.

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-466

. LA CAMPAGNA DEL

1708

LA OAMPAGNA DEL

SULLE ALPI OCCiDEN'l'ALI

« ritable éffort en Savoie, ils- y trouveront. un~ défence faib le, << que y perdra dn terrein. Parceque la tète du Dauphine, ne « devra pas Nre hasardée, et que !'on devra :(y affablir que bien « à ·propos. Car si !es ennemis vous donnaient fausse diversion « en Savoiè, et qne leur veritable dessein fu.t de se saisìr de « vGs montagnes, (l'alto Delfinato) s'ils y reussisaient, et qu'1ls y << fussent · maitre vingt-quatre heures, vous couriez risque de _ na « pouvair plus y revenir ('1) ». ·· Catinat che aveva per tanti anni combatluto in quelle regioni contro il Duca, di cui conosceva a fondo l'animo e· le brame, non ·si ingannò o.elle sue previsioni, ma la sua voce rim'ase inascoltata da colui che ebbe poi il comando dell'esercito francese. ·

***

1708 '~ULLE

ALPI OCClDEN'h[;I

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Questa visita e l'avvicinarsi di alcuni reggimenti di cavalleria · piemont.ese a Pin.erolo, mise in grande inquietudine il Médavi, che cred~tte scorgerv:i i sintomi di una dimostrazione in val Chisone e di un atlacco su Exilles. Malgi:ado la neve coprisse ancora i monti, .ordinò alle truppe del Praoelato e dell'alto D~lfinato . . ' () ' d1 tenersi prome a marciare. 1 Come di consueto, alla fine di marzo, il Re di Francia distribuì il comando dei . suoi eserciti, fra i marescialli; ed al conte di Villars che l'anno anteceqent~ aveva dirette le operazioni in Fiandra, venne destinata l'arma~a delle Alpi. Questo generale era tenuto in_ grarr conto da Luigi XIV perchè: « Lui seul trouvait tout « bien, et se chargoit de tout, sans jamais dire rien de désa« gréable, et faisant au contraire tout éspérer comme trouvant « tout facil_e. » (,1) Sotto l'aspetto militare i suoi progetti erano arditi e vasti, quasi sempre .,!:!:iusti, era abilissimo nel maneo,riar . -truppe sul campo. Quando ebbe il bastone di maresciallo ' di. venne più riserbato, per: .timore di perderlo e gli fu fatto rimprovero sQventi di aver mancato occasioni propizie. I suoi" ordini e.rano sempre verbal i, .vaghi, a doppio senso. Incapace di qualunque dettaglio di servìzio, , rigu1;1.rdante i viveri, , i foraggi, le marce ed i convogli, ecc., abbandonava.tutto ciò agli altri "ener,~li ·. Le sue memo.rie, non hanno la minima apparenza di v~rità, v1 si trovano dei tratti, che o~orano talmente di falsità che· se ne rimane indignati. li Saint-Simoo, suo contemporan.eo, così ne. termina il ritratto C,1): «. flomme avantageux, tout persone!, « Jaleux de tout par principes, accoutumé .à tout gaio, il usurper « la réputation d'autrouit, a faire siens les conseils et les actions· « heureuses et a jeter aux autres tous mauvais succès, et ses « propres fa utes. ~ Tale era l'uomo eh~ Vittorio Amedeo doveva trovarsi di fronte. La ,partenza del principe Eugenio per. assumere la direzione delle operazioni snlla Mosella e sul Reno, e la stessa gitaazione geoerllle, , assai più minacciosa p~r la Francia su quella frontiera che in Piemonte, determinarono il Re a Ìoaiiere dall'armata delle . o ~~

Vittorio Amedeo II attendeva con impazienza Ì'arrivo della P,rimavei;a. Egli avrebbe des.iderato che sin dai primi giorni dell'anno, le truppe imperiali avessero abbandonati i ·quaqieri. di inverno, per cominciare il concentramento•. ai piedi della catena alpina. Invano pubblicò che i Francesi stavano preparando un colpo di mano sopra Susa, il Yis-con\i comandante le truppe a(1striache in Lombardia rifiutò di muoversi. Alle ducali sollecitazioni, rispose · il Principe Eugeni'O ,. iinvitando il focoso cugino a cominciare l'avanzata sui monti .con le proprie truppe . giacché troppo stavano a cuore del\' Imperatore i suoi soldati, per e,porli alle intemperie della ancora cruda stagione (2). ' · · Il duca dovette rassegnarsi, tuttavia impiegò la propria attività néll'afforzare Susa, fac~ndovi arrivare da Torino A '2 .grossi cannoni e costrnendo una doppia linea di trinceramenti, all'altezza ' di Monpantero . Gettò un ponte sulla, Dora, 'tra il Gialione ed il Ialas che foi'Lificò, ed il 28 marzo accompagnato dal conte di Stharemberg, si recò sulle alture della Combe, sopra Chiomonte, per esaminare la fortezza di Exilles. (i) ,1té1noires d1~ .ilai·échal de Catinat.. - 6 novembre ii~7. - Arch. voi. 2040, N. 33L (2) Campagne dei Pl'incipe Eugen'io. - Voi. X.

rle la guerre, ({) Mèmoii·e .iu due de Sainf,-Simon, pag. 33, voi. 8°.


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LA CAMPA (}~A DEL

1708 SULLE

ALPI OCCIDE !,TA LI

Alpi 2 baLtaglion i, 40 squadroni per inviarli in 'Fiandra. NoD rimasero quindi, alla fin e d'aprile, di fronte a Vittorio Amedeo, che 74, battaglioni e 20 squadroni, cosi ripartiti: Nel Delfin:ito 7 41 battaglioni · - ln Savoia : '12 battaglioni e 12 squadroni. - · In .Provenza e nel Tizza rdo: 2 1 battaglioni e 8 sc1uadroni. In .attesa dell'arrivo del Villars, il Médavi faceva il 6 maggio. avanzare altri 10 battaglion i dal basso Delfinato verso l'alto Delfi nato, mossa provocata dalla notizia dell'arri vo -di nuovi battaglioni a Susa, con drappelli di fornii, convogli di farine, utensili, ecc. Ciò indusse anche il Torralba , comandante in sollordine ad Oulx, a .rinforzare i suoi posti avanzati, collocando 1'8 maggio un · ba ttaglione a Lambournet. ed un altro a Ramas . Jl ~Ju rel comandante in Pragelato, rinforzò con 30 granatieri la guarnigione del la r idotta al colle delle Finestre, sostenendoli con ·100 uomini al loggiati nelle grangie dell a montagna d'U sseaux. Fece avanzare un battaglione a Balbotet, un altro a l'Alpe, e 3 altri steuero a Fenestrelle. In tal modo le alture a Sud di. EX;ille~ si trovavano guardate da 6 battaglioni, che potevano 'in 4 oreessere appoggiati da 8 altri , accantonati a Sauze d'Oulx (11). ,\Ila sua volta il Caraccioli, che comandava in Exi lles, prese · le opportune precauzioni per conservare il possesso delle alturea Nord dell a piazza. F~ce stabiLire due posti alla Tuglia, aprendostrade nell a neve, rin novare i trinceramenti alla cappell a Cia.nca, e la ridotta de i. Créneau . (?). Il 14- maggio il ;\iédavi, ad Oulx 0-ve si trovava con il quartier generale, ven ne info rmato che 8 bau~glion i piemontesi accampavano presso Chiomonte, e che ad Avigliana erano arrivati 4000· Austriaci. Benchè convin to che il duca accennasse ad Exill es, pur non credette dover trascurare la difesa della Savoia . Ordinò perciò· al Thov• di recarsi , da Conllans ove svernava, a Modana, conI centrandovi, oltre ai 5 battaglioni che già vi erano, 2 reggimentidragoni ed ·I di cavfllleria (2). 1

n

1

(I) Volume VIII (lei DE VAvLT. i2J I dragoni dovevano giungere a Modano il 14, il 1· 6 la cavalleria, il !7 la fanteria. Il de l'hoy port,,to~ i sul luogo il H,, a;.$istette alla rn<lunata. (Di;: VAur,T, Vo i. V III}. •

I

LA CAMPAGNA DEL

1701:J

SULLE ALPI OCCIDENTALI

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Ben presto corse . la Y_oce nE:l Deln nato che Àmedeo si preparava a ben maggiore impresa, pe1· la quale era annunziata in ~usa l'arrivo di lotte le lruppe imperiali che avevano svernato 1 n Lombardia. II Mèdavi pro1'vid~ .frettolosameote a fare avanzare verso} pericolo. altre truppe e cosi il 21 spedì· un battaglione ad E~dfes da Bl'l ançon, un altro (il R.oyal Artillerie con 1Opezzi) ~oll oco. a Cesana. In Savoia , il De Tboy occupò Lanslebourg e Therm1gnon, e S. 1'Iaurice in Tarantasia ( 1). ~I 26 maggio il Villnr:s doveva giu ngere a G,renoble, ma il suo arnvo venne differito iti primi di giugno, perciò il Médavi che era andato per incòntrnr!o passò in S,tvo ia ove fece nvanzare alt.re tru ppe dei dragoni, alle testale delle due valli, ed altre ne spinse nel Faucigny e nel Chinblese. . Nel _Pragelnto il lVIuret seguitava a rinforzare i distaccamenti ar coli,, an~ora coperti di neve, ed avvia,,a due pezzi alle .Finestre. I passi della Rossa, de la Yal ètte e del Sabbione furono guarniti di milizie (2) ricoverate in baraccamenti. ' In val di Barcellonetta, il Guèrchois fece una scorreria la notte dal 2·1 al 22 maggio, al di là delle barricate, ma giunto a Sambuco dovette retrocedere, davanti al le milizie piemontesi. Ne!la contea di Nizza, il D'Artaignan organizzò a difesa la linea del hro e ruppe le strade che mettevano in val della· Roia. 1

1

Nella pianura. Padana era cominciato il concentramento deoli alleati . Le truppe piemontesi, a guisa di avanguardia , andava~o addentrandosi nelle vallate a misura che le nevi si scioglievano. Il 27 giugno la situazione -era la seguente :

(i ) Il S. Bernardo era ancora chiuso dalle nevi. . (2) Le milizie llel Pragelato, orn no cosi dislocate alla fine di maggio : Colle della Vale lte co mp .. Croyat - co lle ?eli' Argue! comp. Papon Turin -colle del Fn.tiere comp. Perron (Medecm) - colle di Fmestre compagnie BourieL e Challlère - colle del!' o 5 · com~. Croset - : e>lfe di Mafan_otte c~mp._ Griot (Jcao) - colle del Sablon com/ ~~:~ (Dante~). ,Ern_no s ~te~ute eia p1cch~tt1 di:u reggimenti accantonai) nella vallata cioé, Sanza;v-8as•1gny-, exin-Gatmeis-Brcsse T.11 Marche-Tournaisis. Vedi l)·onique d v. l Cluson dal ~629 al_ 175,1 par la (amille Vagnan, inleressanle manoscritto poss:d ~o ~~I curato <lt Pour1eres. u


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LA CAMPAGNA DEL

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SULLE Al,Pl OCCIDENTALI

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Nella valle di Aosta 4 ballaglioni (~282 conlbollenti), agli ordini dello Schulemburg. A Sustl e nelle a!Lure vicine, ·12 battaglioni (7279 combattenti), agli orftini del generale Della Rocca. Tra Avigliana e Rivoli, accantonavano 4000 Austriaci, agli ordini del principe di Wi.irltemberg. A Pinerolo, 27 squadroni (3428 sciabole) (11) . . Il grosso della fanteria austriaca, che avanzava a tappe, fu indirizzato ad Ivrea con f artiglieria, il resto a .Tricerro (a not:dest di Torino), la fanteria prussiana e la Saxe- Gotha a Rivalla ove giuns~ro rispettivamente il 28 giugno. La cavalleria imperiale vi si trovò ri unita tutta il 3 luglio (:2) . L'imperiale commissario capo barone Martini, si stabilì a Torino, il· commissario superiore di guerra barone Brentano, seguì l'esercito. "I fornitori Lmperiali erano obbligati a dare il pane sino a Susa, invece per le operazi oni oltre Alpi erasi steso un contralto con certo Motta piemontese. Le truppe, pagate a tutto agosto, mostravano molla maggior disciplina che non le francesi. Il maresciallo Daun comandanle effettivo dell'esercito, meòtre· il Duca lo era solo nominalmente, giunse a Torino io luglio. Uomo avanzato ne.gli anni, calmo, deferente verso Vittorio Amedeo . che assai lo stimava; era di mente limitata, ed incapace di agire o concepire cosa che si allontannsse dalle istruzioni che l'imperatore volta a volta gli faceva pel'venire. Agli ardori del Duca opponeva l'inerzia più assoluta, era un peso di piombo che· g·li alleati avevano appositamente auacc~fo alle ali del l' intraprendente Savoiar.do. ' .-tale era la situazione sulla frontiera, dal lago di Ginevra al mare, allorchè il Villars giunse a Grenoble. Il marescia~lo francese, pieno di sè stesso, si trovò subito disorientato, su quel nuovo teatro d'operazioni. , La guerra di montagna non gli era famigliare e gli si presentò irta di difficoltà e di incognite (3). Riunì perciò i generali

a

\

· ({) Camp. del princ. Eugenio. Voi. X. (2) /llemO?"ie àet conte Jlaffei (Archivio di Stato. Mazzo Il), contengono l'elenco dei reggimenti che formarono questi diversi campi. (3) Lcs opérations militaires sur la (rontière de Savnie et du DaupMn au. xvm siècte, par le capitaine VALO'I',

LA CAMPAGNA DEL

1908

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SULLE ALPI OCCIDENTALI

comandanti di zona e da ogn uno volle udire un parere sulla condolla delle operazioni. Mi piace citare quello del Médavi · perch~, a~ pari del Catioat, mostrò di aver perfettamente penetralo 11 p_1ano dello avversario. Egli diceva: « Si deve suppo rre « che Exilles e Fenestrelle saranno gli obbiettivi della campagna. « Queste· due .fortezze non possono resistere da sole, la loro con« servazione dipende dall e· truppe che occupano le alture. Il « nemico tenterà diversioni in più luoghi per spingerci a spo« stare dette forze, ed a quegto scopo si presenterà in Mariana « ed in Tarontasia. È certo intanto che Il parti to padrone di una « delle vallate, può prendere di rovescio il corpo d-i truppa che « difende la testata dell'altra . « .... Il est très important que celles << qui sont. en Maurienne ne abbaodonn en t point, le col de la « Rue par le quel les eunemis pouraient passer de Modane a « Oulx, et prandre avec supériorité !es ·révers des troupes de« stinées pour la défence de Exilles .. .. » La l\'Ioriana non deve es« sere soccorsa con truppe prese da Oulx, perchè questi soccorsi « in debolirebbero la difesa di Exi lles, e produrrebbero l'elfeuo « che il nemico. sper9. dalla sua diversione » (·I). ·Questa memoria è un vero modello del genere, il sistema difensivo della Savoia vi è tralleggiato con mano maestra, ed è interessante perchè ebbe la sanzione neali avvenimenti· ma il Vi ll ars non dette alcuna importanza a qneste idee invece formo ssi il concelto che dalla difesa della Savoia dipendesse la salvezza del Delfinato. Le voci che correvano, ed i magazzini che pareva il Duca andnsse preparando segretamente sulle rive del lago Lemano, fecero passare il Villars da un timore ad un'altro, e si persuase che gli avversari tendessero effettivamente a Lione, ove non ~vrebbe potuto apporre che ·12 squadroni . Chiedeva perciò rinforzi al Re, di almeno 30 ballaglioni e 60 squadroni (2), dicendo. la diserzione infierire, il paese essere sordamente agitato da emis•

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(!) Ré{lexi<ni fiii· la guerre clu Uauphiml et de la Savoie, par M. W:o.HI, {0 giugno 1i08. Arch. dn (lc pòt de In g uerre, Voi. 209t.,· N. 58. . (2) Lett. i2 giugno 1708, in detto archivio, Voi. 2099, !'i. !34, cit:ita. dal Vault.


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LA CAMPAGNA DEL

1708

SULLE ALPi° OCCIDENTALI

sari del nemico ('I). Le ;,,formazioni difettare ~completan1ente, avendo il Duca ordinato. pena la vita ,di non parlare con i sudclili del Re di Francia. Aver egli perciò '.~"questi frangenti. stabilito di raggruppare sollo il Médavi 20 :uauaglioni e tenere con i rimanenti 28 Exilles e Fenestrelle, pronto ad accorrere ove sarà bisogno . Il Re di Franc,ia, udito il parere, del Catinat, cqsì rispose al -maresciallo Villars il 17 giugno: (2) « Ho visto lo stato delle « forze, con le- quali ii nemico può attaccare: difensiva di cui « siete incaricato deve essere condotta in modo . diyerso dalle « campagn,e che avete fatto sino ad ora. La cavalleria non vi « sarà di grande utilità, sinchè i nemici resteranno dal!' altra « parte dei monti ed io peno a per~uderrni che essi si esponiano · « ad entrare in Savoia, quando' pure non trovassero difficoltà nel « l'oro passaggio, · senza sapere per dove polrnbbero · poi r itor« narsene. « Le imprese che si svolgono sugli altri teatri di. guerra ri« chiedono la massima aculatezza e non posso quindi. mandarvi « quanto chiedete. Non è possibile, avendo tanti nernici quanti « ne ho io , essere superiore in forze ovunque; è necess.ario « perciò supplire con la volontà e la vigi lanza nostra, ,e de-: « gli .altri capi, alle difllcoltà della situazione. » Occorre che « dissipiez en peu de Lemps l'idée que la plupart qe cenx qui « vous entoureut, vous ont donnée de l'éntrèe~ de l'ennemi cn « Savoie et .de la perte entière p;n, ce la du Danphinè ». , « Il pi~ gran male che da questo lato po~sa capitarmi, ~arebbe , « di vedere il nemico sull 'Isere. Voi non avrete allora che ripiegare :« a Barraux e riunirvi .tutte le vostre forze che allora1 saranno con,« siderevoli, ed il Duca dovrà ritirarsi (3). Egli ha 30 leghe di mon« tagna da percorrere, senza alcun magazzeno che ne assicuri la « sussistenza in quella lunga slrella. Non basla penetrare nelle ..<< vallate bisogna potervi vivere, ed assicurarsi il modo di uscirne.» 1

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LA CAMPAGNA DEL

1708 SU[,LE

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AI,Pl OCCJDEN'rALl

. « C' est par 1,ous meme, che dovetb giudicare dei movimenti « da ordinarsi, per c9nsAr"are la frontiera, di cui ·vi ho confidata « la difesa ... » . . d • · Ouesti incoraooiamenti e consiali Re.ali, risnondenti allo stato d'animo del maresciallo, dimostrarono la necessità di una lunga preparazione per coloro che sono destinati ad un comando di truppe in montagna per renderli capaci di condurvi , la guerra, senza perplessità e titubanze. Una rapida escursione allraverso la regione e l'esame delle . carte conducono allo spettacolo che offrì ii Villars, cioè ricognizioni s.enz.a costrutto attraverso la regione, tentennamenli,· erroneo apprezzamento del pericolo o del van-:: taggio di ogni mossa propria e dell'avversario , ed alla fine la catastrofe. Il maresciallo francese trovavasi appunto in' giro nel Pragelalo , qu[J.ndo il 24 ebbe notizia che il Duca aveva sp into ' 400 Valdesi sull'altipiano del Cenisio, .rn compagnie granatieri a Ferrer;, e fallo :avanzare qualche battaglione da Bussoleno alla Novalesa.Comtemporaneamente seppe che 4 battaglioni avviati per il colle della Roue al · Medavi, erano rimasti -bloccati da una improvvisa nevicata. Il timore di non arrivare a tempo a Barraux, in sostec•no delle truppe ritirantesi dalht Savoia, quando il feno~ ' meno, abbastanza ipsolito per la stagione si ripetesse, gli fece spiccare ordine al D' Artaignan di accorrere nel Delfinato con ' 9 battaglioni e 3 squadro9i (28 giungno). Mentre questo spostamento ·si eseg·uia, la situazione delle truppe francesi era 1a · seguente: (1) In Savoia : '19 battaglioni e 12 squadroni con l'incarico di ritardare l'invasione, ripiegando lentamente su BarraÌ.1x. - Nel Delfinato: !12 battaglioni di pre· ·si dio nei forti di Exilles , Fenestrelle, Perosa, Briançon, 11 bauaglione a 'Mont-Dauphin, 1 battaglione a Bardonecchia, 2 'batta.glioni a. Mont-de-Lans~. Totale ,t 6 battaglioni destinati a chiudere i passi del Delfinato verso il Piemonte e verso ia Savoia. -= A Barcellonetta 3 battaglioni in osservazione verso 'la valle di Stura - Ad Oulx in riserva: 2 1 battaglioni. "'

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(il Vedere la nota ci rc,i un progetto di iosurrezionç nel Del!inato. • (2) Arch. du depc'.lt d~ la guerre; Voi. 20ì5, l parte, sez. 3•, N. 24-3, citata dal Oe Va.ult. · (3) Non è dunque del Villar, l'idea del concentramento a 13arraux, che egli pur nelle

sue memorie considera come up lampo clol suo genio.

(il LP.ttera clel Villars al ministro Chamillart, ! luglio !708 - Arch. de la guerre, Voi. 2!00, N. L 30 -

ANNO XLII.

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LA CAMPAGNA DEL .

1708 ,SULLE .

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L ~ CAMPAGNA DEL

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Tue parchi d'artiglieria d'assedio erano stati costituiti, a Greno'ble. di H, pezzi', ad Einbrun di 10 pezzi; a Cesana di 8 pezzi.' Al Re di Francia non piacque l'ordine dato, per cui sgnernivasi la Provenza lungo la q~ale bordeggiava la flotta AngloOlandese. Spedi perciò al D' Artaignan un con trordine jmpo· nendogli di , ritòrhare alle. prime guarn igioni . Il maresciallo· Villars pregò allora il D'Artaignan di Jas.ciare a Ba.rcel}onetta, _ov_e era arrivato coh, i primi battaglioni·, almeno d~~ di essi in sost1L.uzi.one di quelli o:he il Guerc.hois. aveva condouo ·da Tourl)oux .a. Guillestre e poscia a S. Crépin ( 12 luglio) per avvicinarsi alla riserva. Queste disposizioni contraddittorie. produssero un andirivieni pregiudizievole alle truppe del D' Ar.taignan, che 90n nascose il suo malcontento. · li Villars, benchè avesse dichiarato avere intenzipne di non muovere da Oulx un soldato (·1) della riserva, pi·ima che il Duca n.on fosse penetrato con .tutti .i suoi in Savoia, non seppe resisterealle solite titubanze, ed a spizzico andò aumen,tando i· battaglioni,. che il Mèdavi non richiedeva, portandoli da •I9 a 26,' ind~bolendone di. altrettanti la riserva. · · li comandante della Savoia aveva destinato ·I·I battagl ioni e 4 squadroni alla difesa. della :Moriana, collocandone il grosso ·a Modane con posti avanzati a Lanslebourg, Th érmignon e..Bramans. In Tarantasia, sotto il Thoy, stavano 6 battaglioni a S. Maurice con 8 squadroni; 11 battagliqne a Villar-Roger chiudeva i.I passo dell'lsèran, e 2 battaglioni a Rosseline guardavano il colle del Bonhomme e l' Alfée-B!irnche. Due ba~taglioni presidiavano Mouti.ers, un reggimento dragoni Airne, un battaglione a CooOans . Due squadroni percorrevano il Fauci~ny ed ìl Chiablese, per contenere le popolazioni apertamente-favorevoli al duca Amedeo: . La. fusione delle nevi tardava· sulle. Alpi Cozie, mentre g,ù da. lun<ro tempo era scomparsa dalle Marittime. L'inazione degli alleai era perciò spiegabilissima, ed al Villars parve infatti novella prova delle loro mire sulla Savoia ed i~ Lionese. La notizia pervenutagli della marcia delle truppe accampate _a Rivoli ('I5 lu glio) sopra Susa, !o spinse ad' ordinare: Al·Guercho1s. . 1

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I

ALPl OCCIDENTALI

(,i) te.Ltera del Villal'S al ministro ·' Chamillar t, -1 lug lio !708 - Arch. <le la guerre,. 1 Voi. 2i00, N. L

1708

SULLE ALPI OCCIDENTALI

4.75

di portarsi con i suoi 3 battaglioni a Grenoble; al D' Artaignan di' rimettersi di nuovo in marcia ver:;o il Graisivaudan, (4) al Muret di ab'bandonare il basso Pragelato, lasciando guarnigione a Perosa e · venire ad assumere il comando ad Oulx; alla riserva di tenersi pronta avviando a Grenoble il· carreggio inutile.

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** II giorno JO. di luglio·, il duca diede gli ordini per concentrare 1

47 battaglioni, . 800 cavaili, H cannoni e, 4.0 mortai a Susa (2). Altri due battaglioni e 400 cavalli furono . inviati in val d'Aosta, a rinfor1.0 dei 4 battaglioni che già vi . stavano agli ordini dello Schulemburg, che doveva con tali forze, per il 119 luglio essere

padrone di Seez in Tarantasia. Il 1,i luglio giunse a Susa l'artiglieria e la, casa militare del duca, il il 6 vi arrivò Vittorio Amedeo II. La forza e dislocazione degli alleati in tal giorno .era laseguent~: In v·al d'Aosta a ~lorgex (3) , 6 battaglioni e 6· squadroni sotto lo ' Schoul~mbourg, ubmini 3345: al 1"Ioncenisio 400 Valdesi: in valle di Dora; a Susa circa 50 battaglioni e 300 cavalli (comandati) formanti uri totale di 29,91'1 uomini (4). A Bussoleno 5 reggimenti dragoni (2659 sciab(lle) cioè due Sassoni-Gol.ha, e 3 piemontesi sotto l'Hautois. Ad Orbassano 6 reggimenti di cavalleria austriaca · e H? squadroni piemontesi, ossia 28 1O cavalli agli ordini 'del conte di Roccavione, con il compito di impedire 'le scorrerie che il nemico potesse tentare, sboccando da val Chisone., II giorno •I8 luglio l'esercito si portò alla Novalesa, la sua avanguardia composta da una brigata (5) imperiale e 50 cavalieri agli 1

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li D' Artaignan, partito il i9 da Colmar$, giunse il 27 a Vizi Ile. (2) ·Ciò che fa seguito, è in gran parte preso da un manoscritto dello archivio ùi · Stato intitolato : Rélations jowmalière de la campagne de 1708. - Mazzo Il. (J)

· (3) La fantMia apparteneva.ai reggimentiJ!ayrcntk-Konigsek imperiali e Croce-BiàncaSchoulembourg-De Portis e Santa Giulia piemontesi. Gli squactroui erano formati con comandati da vari corpi. · (4) Queste truppe erauo cosi formate: l7 battaglioni imperiale u. !0,459, - 4 battauJioni Sassoni-Gotha u. HSI, - H battaglioni prussiani u. 6978 - l.8 battaglioni piem~nte.5i u. i0,090 - Cavalieri comandati 800- Usseri di Ebergeny l.00- Totale 29,9H.-; Cainp. del principe Dugenio, volume X. (5) Le brigate erano comr,ost~ da 4 o G battaglioni. '


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LA. ·cAMPAGNA DE L

1708

:SUJ,LE ALPI OCCIDf N'rALI

ordini del1o Zumjunglien, marciò sino alla Ferrer~. I Valdesi avanzaro110 alla Ramasse. Rima,sero a Susa 21:iOO C?mandati·, agli ordini del gènerale prussian~ St.ill e de! colonnello di artiglieria piemontese Velali, per difendere la ciHit, ed in segttito ,investire Exilles. sull'alti. Il 19 l'esercito saiì tt1tlo alla Gran Croce, accampando . ~ piano. Il 20 lascialo un distaccf}mento al Saval ino a , guardia del pie, colo Cenisio e la cavalleria di scorta all'.enorme·coQvoglio ,•iveri , gli Austro-Sardi cominciarono la d'iscesa nella valle dell' Are. L'avanguardia si presentò davanti a Lanslebourg alle 7. · I francesi avevano costruita una ridotta a doppia palizzata attorno ad una cappella che sorgeva a sinistra (~) del borgo; in modo da battere la strada e il ponte sul fiume , vi stavano di guarnigione un capitano e ·160. uomini, staccati da Thérmrgnon, ·ove erano 31:iO altri, che davano anche un presidio di ,t 00 ·fanti a Bramans. Comandava queste truppe il tenente colonnello de Launay del reggimento Chenela.y. U Médavì gli aveva presc1:itto di fare qualche resistenza, indi portarsi al colle della Vanoise, ed' .imp.edire che una colonna avviandosi per esso, cadesse alle sp.alle del Tboy in Tarantasia. All'avvicinarsi dei pi·emontesi i francesi fatti saltare i pooli sull' Are frettolosamente sgombrarono ritirandosi, quelli di J;,anslebourg e Thérmignon, per la via delle Grangie ·rurra, ad ,Entredeux-aigues; quelli di Bnimans a ~lodane. Il ris}abilih1ento dei ponti, trattenne l'avanguardia sino alle 1iS. A sera il campo degli alleati si stendeva lungo il Jìume, da, Bramans a Lanslebourg (·1). Il 2 11 il campo non mosse, il Duca ordinò che un distaccame~to per la Vanoise, scendesse a minacciare il tergo dei · francesi fronteggianti lo Schoulembourg; ottenuta la loro ritirata ritornasse in · · Moriana alle spalle del Médavì. Fu scelto a· comandarlo il generale Rheibinder (2) e _ne dipendeva il brigadiere De Corbeau; gli si af1

1

(il In tal giorno giungeva l'avviso che lo Schoulembourg ent il rn arrivato a Seez e fronteggiaya i francesi, senza poterli cacciare dalla loro posizione perchè inferiol'e in forze. . . . (2) li Hhebinder era svedese ; da poco t rova.vasi al servizio del Duca, in qualit.à d1 generale d'artiglieria. ·

LA CAMPAGNA DEL

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S ULLE ALP I OCCIDENTALI

fidarono 3000 fanti, 300 granatieri, 2 mortai e 1O spi ngarde. Nelle prime ore della giornata, il distaccamento passando per le Grangie Turra, arrivò senza ostacolo al villaggio di Entre-deuxai gue?· _ Il nemico non aveva atteso i Piemontesi , cosicch è essi perèorsero facilmentfl il difficile sentiero che conduceve al colle, e vi si accnmparono. I Francesi discesi a rralognan, per Bozèl e Fontain~ le .Pliits, si erano diretti al colle des Engombres, ove pervennèro il 23, e nel giorno seguente·s_i riunirono al Médavì in Moriana. Questa insensata condolla del 1.enente colonnello Launay pregiudicò t.ulto il sistema di difesa, non solo dalla Tarantasia, ma della stessa Moriana, arrischiando anche.. di comp.romettere il con'CentramE<nto su Barraux, delle altre forze del Delfinato, operazione sol9 possibile quando le truppe della Sa,•oia riescano a 1.rallenere nelle due valli, l'avanzata dell'avversario, per almeno 12 giorni. Il La.unay rion. ha alcun attenuante giacché, gli ordini ricevuti erano precisi, le forze (500 uomini) 1 suffìcienti, data la natura del passo a respingere qualunque attacco; infine i rinforzi (2 battagliçmi a )foutier) distanti appena una giornata di marcia, avrebbero potuto sostenerlo alJa sua prima richiesta. Ammessa anche l'ipotesi che i Piemontesi fossero riusciti ad occupare il colle, la sua ·ritira.La dà Pralognan doveva fa~si per la valle che fa capo al colle di Chavi ère. Avrebbe presa in tal modo una posizione minacciosa sul fianco del Rhebinder, quando _ questi- avesse continuato a discendere la valle del Doron, ed ·a portata dei soccorsi, che il l\fodavì ancora a Moda.o poteva inviargli. L'importanza della strada che da ìVIodane per il colle di Chavièr conduce a Pralognan non fu, nelle ·campagne éhe seguirono quella del 1'{08, abbastanza apprezzata dai difensori della Savoia. Essa ,permette, lo sbocco di una colonna sul fianco di un nemico intraprendente, che p~r la Vanoise, cercasse di caiare sul tergo delle difese avanzate della :,farantasia. Questa· azi~ne controffensiva, che può svilupparsi partendo dal rovescio della posizione forti'ficata di Modane, è stata facilitata attualmente dalla. . co.struzione di . una rotabile, che neutralizza pei·fettaménle I.o svan- 1 1

1

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478

LA CAMPAGNA DEL

1708

1,A CAMPAGNA DEL

SULLE ALPI OCCIDENTALI ·

(2) I pa1·ticolari clcll'impre$a dello Schulembonrg, fanno ;arte' dJ". capitolo che

segue.

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S0LL1' ALPI OCCIOENTALl

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il colle di Chaviére e risolse di ripiegare ancora sino a valle di

taggio, che !a caduta del eolle delta Vanoise in mano allo altaccanle, dava al difensore. Dall'episodio ora citato, appare la importanza che assume in montagna la condoua di un piccolo distaccamento e come riesca letale all'insieme delle oper,aziooi anche l'errore di uno dei niù n_iod~~ti tra i ca~i.' Otcorre quindi che ogni comandante le ope~az,om ID una .re?1on~ m~mtaoa conosca perfettamente la capacità, il peso per cosi dire d, ognuno dei suoi ufficiai i, per valersene. corne ~!ù ~o?viene ; e esige lungo e continuo contatto del superiore con 1mfenore. l n questo affiatamento, e nei casi presenti, la stabilita del personale cui è affidata la difesa della frontiera montana. Il Rehebinder il 22 (1) discese a Pralognan e marciò sino a Dozel; la notizia della sua presenza nella alta valle del Doran bastò· perchè un reggii;nento Dragoni che era ad Aime e 2 bauao-liorii di presidio a Moutiers, ripiegassero sino a Conflans., ed il 'fhoy abbandonasse i trinceramenti di Borgo San Maurice, prendendo la eccentrica via def colle di Cormet, per Calare a Beaufort. Rimase in tal .modo libera la strada allo Schoulembuurg (?) ecl al B.ebbinder la possibilità di eseguire la seconda parte del suo mandato. Il 23 infatti r itornò a Pralognan e la sera rarwiun se il colle d1· MQ Chavière, per minacciare il giorno seguente il tergo del .\i édavi. li .22 luglio Vittorio Amedeo, aveva spinto una ricollnizi0ne condotta dallo Zumjuogben alla testa della sua brigata e dt6 compagnie granatieri, verso Anssois. Riusci a queste trappe <li occupare la così della terrazza le fece sostenere dalla bri ocrata Pi emon~ese S .. Remy, e da quella 1mperiale,comandante Steinberg, e con 11 grosso dell'esetcilo, venne ad acc:nnparè a Sardiéres. Il generale Mèdavi aveva schierato le sue forze sulla destra del1' Arc, dietro il burroné che scende ad A.vrieux , e sulla sinistra di dello fiume dietro il burrone cbe passa a Pont-de-Nant, deciso ad attendervi lo attacco degl-i Alleati. Avvisato però da un disertore, della partenza della colonna Rehehinder, e da un emissario. del suo arrivo a Pralognan il 22, temette di esser preso alle spai!~ per

(O In tal giorno il )!aresciallo Daun, benché sofforentc di "C>tta ra"'"ianse il Duca.

1708

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Modane a Saint Andrè. A mezzanotte, cominciò la ritirata delle truppe collocate alle ali, ossia più in alto, te altre mossero alle 2 lasciando una retroguardia, ch e si av.viò soltanto allo spun tar del sole. Il movimento fu eseguito in tre colonne, la centrale nel fondo della valle. Il 23 a mezzogiorno, un altro avviso !o informò che il Rehebin der era sceso verso il Moutiers. Nel timore çhe il generale nemico, seguendo le orme del Launay, si portasse al colle des Engombres, il Mé,lavi riprese la marcia accampando la sera :l S. Mi che!. Gli alleati, tenendo il contatto per mezzo degli usseri con la retrogua.rdia francese, misero il campo ad Aussois . Il 24 il Médavi marciò ancora sino a S. Jean de Maurienne e gli .alleati si portarono a Modane. Da questi movimeQti, emerge l'esagerata preoccupazione che nei Francesi ingenerò la notizia della marcia del Rehebinder fati-a con una colonna, che se poteva impensierire il Th oy, non doveva invece, date le forze che il Médavi aveva alla roano, spaventarlo soverchiamente. Qu esta osservazione divenla ancora più op- . portuna, quando si consideri che a S. Miche! il Médavi era assai più a portata del colle des EnAombres cli qnello che non lo fosse il Rehebinder, in quel momento credulo a Moutiers. Era egli perciò . in grado di occupare il colle nominato con forze considerevoli prima dell'avversario, e.on tanta maggior sicurezza, in quanto che il grosso degli alleati stava acl una giornata di marcia dai suoi av11mposti. Bisogna dunque nelle operazioni di monlagna, pri ma di dare soverchia importanza agli aggiramenti tentati dal nemico, apprezzarli nel loro giusto valore corrispondentemente alla forza loro ed al tempo che debbono impiegare par riuscire efficaci materialmente. Se tra il Médavi ed il Thoy fosse esistito un accordo nella condotta della difesa della Savoia, la colonna Hehebinder avrebbe forse corso rischio di rimanere chiura nella valle del Doron, tra 'Pralognan e Moutiers. Bastava per questo che il Médavi dal co lle di Chnvière avesse fatto sfilare verso Pralognan alcuni battaglioni. ed il Thoy a tempo opportuno avesse ·accresciuto il p,·esidio di Moutiers, perchè il distaccamento piemontese rimanesse bloccato.

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LA CAMPAGNA DEL

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SULLE ALPI OCCIDENTALI

Questa impresa non poteva rinscjee paricolosa per il Médavi, pei:chè la forza (•11) battaglioni di cui disponeva, aumentabile rapidamente per.il colle della Roue, e la fortezza della posizione occupata, lo mettevano in grado di sostenere su così ristretta fronte, e per più giorni l'urto degli avversari i. Non poteva neppure considerarsi arrischiala per il Th oy,. se si pensi che aveva a disposizione 12 b~ttaglioni e 8 sqfradroni di dragoni, mentre lo Schoulembourg non gli presentava che 6 battaglioni. La lentezza nella mar.eia degli Austro-Sardi deve attribuirsi alle difficoltà dei rifornimenti che passav'ano per una sola pessima strada quale era nllora qu~lla del Cenisio, tanto che l'artiglieria non arrivò a Lanslebourg che il 24 a sera insieme alla cavalleria che la scortava. Il 25, dieci battaglioni Austro Sardi, agli ordini del generale · della Rocca si spinsero 'in vista di S..Jean, il grosso avanzò il giorno seguente ad Orelle, e vi fu raggiunro dal Rehebinder, passato come si disse dal colle di Chavière, quattro battaglioni J'imasero a· :Modane ad osservare il colle della Roue. Il 27· il Médavi abbandonò S. Jean e lentamente si. andò ritirando verso Chamousset, gli all eati lo seguirono sino a S. Jéan ove soggiornarono sino al 30 luglio: · Jn, tal giorno si tenne un consiglio di guerra a cui presero parte i generali alleati . Il Duca sostenne doversi prosegni~e l'avanzata vigorosamente e dar battaglia nel Graisivaudan, al Villars di cui ben conosceva il carallere ritenendo di confonderlo con un'impresa ardita, non avendo come diceva, « una corona che « salvasse la 'sua testa in caso di disfatta. » Il Maresciallo Dann invece conveniva, che l'avanzata fosse facile, ma temeva difficile il retrocedere; prudenza quindi constgliare il soggiorno in Savoia (·I ) ~ inviando un distaccamento non « segnalatò, a. marcia spedita per il · colle della Roue, nella valle « della Dora, ad isolare le fortezze di Exilles e l?enestrelle ». Quando il nemico avesse separato le sue truppe per parare il nuovo colpo, allora sarebbe venuto il tempo di decidere sull'avanzata nel · Graisivaudan. Vittorio Amedeo II che non desiderava altro, fatta per la forma qualche osservazione, finse ·di cedere agli argomenti del vecch io 1

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I

LA C.HdPAGNA DE f,

1108 SULLE

ALPI OCCIDENTALI

48 L

generale, ed amanò gli ordini opportt;ni per le! nuova mossa. Così il 29 si spiccarono dall'esercito due distaccamenti, uno agli ordini dello Zumjungen si · spinse per Epièrre sino ad Argentine, con la missione di ristabilire i ponti sugli aftluenti deil' Are e spargere la voce di una imminente avanzata, l'altro agli ordini del Rehebinder, retrocesse, forte di 'IO .ballaglioni da S. Jean a Modana diretto, al colle della Roue.

(Continua) . E.

DE ROSSI

capitano 8° r eggi1ne·1llo bei·saglieri.

è-


482

OLI -E SPl,ùRATORl DI CAVALLER.lA E LORO PR..EPARAZIONE

Gli esploratori sar1rnno messi all'ordine del giòrno. Coloro the << verranno congedati o che si mostreranno inadatti ad adempiere « la loro missione saranno immediatamente sostituiti da altri. « Quelli che supereranno con successo gli esperimenti dati per « riconoscere gli idonei allo speciale servizio, riceveranno, come « segno distintivo , un galloncino cucito pel lungo nel mezzo· della .« controspallina. · · « Gli esploratori saranno montati su quadrupedi scelti con « somma cura. « La loro istruzione sarà diretta, . per ogni· _squadrone, da un .·« ufficiale che il comandante dello squadron e sceglierà egli stesso, << e cbe d9vrà possedere, so,,ratutto, la passione per questo spe · « ciale servizio ed essere inoltre dotato di carattere intrapren« dente di resistenza fisic~ ed amante della caccia a cavallo. « Uno degli ufficiali superiori del reggimento sarà incaricalo << di sorvegliare l'istruzione di questi esploratori. « I migliori esploratori riceveranno poi dei distintivi speciali e « godranno pure di speèiali vantaggi. « Infine, gli esploratori più distinti del reggimento, dopo 'due << an_ni di servizio in tale qualità, saranno nominati sottufficiali · « senza · avere subìto il corso d'is~ruzione, alìa condizione però « di continuare a far parte degli esploratori fino al termine del < loro servizio. I sottuftici'ali di questa categoria saranno (in so« prannumero ». Con tali disposizioni si vede adunque quale importanza sia stata data in Russia a quest:o speciale servizi'), e come si sia compreso .colà che, non era possihile, date le esigenze moderne, di poter affidare questo còmpito ad un cavaliere qualunque, e come fosse . perciò necessario di pr,epararsì, con apposita scelta ed istruzfonè, il relativo personale ed il \llateriaie quadrupedi. Su tale necessità io già insisteva fin dal •1888, e nel mio opuscolo: Osservazioni e propqste sul se1·'l1izio della cavalleria' in ,gtierra, pubblicato nel febbraio 189•1, parlando appunjo delle pat, tuglie (pag . 77-78) e riferendomi alle esigenze del loro $ervizio, io scriveva quanto segti.e: « i\'la per ottenere ciò è assolutamente necessario che: gli iri« dividui sia_no montati su cavalli migliori, per resistenza e cele<<

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GLI ESPLORATORI.

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CAVALLERIA

E LORO fREPARAZ,I ONE

Scelta del personale e dei quadrupedi. L'~1iv~lùlo Rnsso ha pubblicato.testè i'l lleaolamento suali esplorato,1·! d1 cavalle:ia, pr~posto dallo stato riaggiore ed a~provaro dall_ 1mpe1_·atore lil seguito a parere favorevole del consiglio superiore d1 guerra. ~ Le pri~c_ip~li disposizioni sono così riassunte dalla Jlevue du Ce1·cle ~filitair~, N. ~ 39. (26 settembre)_dello spirato anno: « Stante I~ ~11ììèo_ltà che s'incontrano nel servizio di esplorazione « e le spe~1ali d~LI naturali che debbono possedere coloro che « ~e .s~no_rn.caric_ati, in. ogni squadrone saranno designati degli « mdiv1du1, sc~lt1. _co~ scrupolosa cura, denominati esploratori e « che_ ~~ranno m particolar modo instruiti S\J.I servizio di .,esplo« razione. <~ A_ questi i~dividui _sarà affidataJese~uzione di tutte le mis« s1om che esigono abllità e resistenza. «_ Tutti i sottuffic!ali saranno inslruiti nel servizio di esplora« z1one n~lle medesime condizioni degli esploratori. <~ Questi esploratori saranno sempre, in quàlunque época del\( I anno? 116 per squadrone, ripartiti in modo uniforme nei plotoni. • <e Essi s:1ranno scelti fra gli individui intellio-enti svelti ro« busti ?d arditi, dotat_i di buona vista e di un :dit~ eccell;nte « nonc?e, per qua_nto è possibile, che sappiano -leggere e nuotare'. « G~1 ~sploraton d'ogni squadrone saranno pure, possibilmente, « pres1 in numero eguale, in ognuna delle classi del contingente « che trovasi ,sollo le armi.

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GLJ ESPLORATORI DI CAVALLERIA

« rità, altrimenti a nulla varrà cbe gli ufficiali posseggano cavalli « di.sangue; e cbe gli individui stessi siano scelti ed arditi, rotti « al passaggi o degli oslacofì naturali, nonchè intelligenti, sia per (( rannodarsi, sia per orien1arsi nel portare gli avvisi che saranno (( )oro affidati. « Colle ferme· brevi> col materiale quadrupedi di cui si dispone (( oggidì nei reggimenti e col nu; ero straordinario di istruzioni « di cui è sovraccaricata l'arma; è un farsi delle illusioni il preten« dere e credere che, qualunque cavallo e qualunque cavaliere '< sia atto a far parte di una pa ~tuglia di avanscoperta. « D'altra parte, se tutto il personale non si presta a tale ufficio. « perchè tormentarlo inu tilmente con una istrnzione che non ap« proderà a nulla? « Si faccia dunque una buona cernita, dando la preferenza ai (( cavalieri scelti ed ai più intelligenti, e si costituisca, in ogni « squadrone, un dato numero di pattuglie numerate e distinte. « Anzi, ~ solleticare l'amor proprio di questi individui - che « io chiamerei pattugliatori od esplora_tori io vorrei che venisse « istituito uno s~eciale distintivo onorifico » e sogginngevo: <e Il resto, vuo, del persqnaJe, vuoi del materiale quadrupedi, « dovrebbe sempre restare inquadrato e rappresentare la massa ~ destina ta unicamente a combattere ». Sullo stesso argomento tornai pCli nuovamente ad insistere nel mio recente_studio sul: Problema organico, la ferma e la chiamata di<lle classi in ca1ialleria, pubblicato in questa stessa Rivista 1Jfi lita1·e, esprimendomi nel seguente rpodo: (( Oltre a ciò mi occorre qui di parlare di un'altra necessità che, « tosto o tardi, colie ferme brevi, s'imporrà nostro malgrado, ed « è: la separazione nella degli individui che dovranno rimanere <( sempre inquadrati da que!I i che dovranno essere destinati nei « servizi individuali . « Difalli, il voler pretendere che tutti gli individui siano ca« paci di fare il servizio di esplorazione, è un volersi illudere ecc .•.• « lodividui intelligenti , àrditi ed abilissimi cavalieri ci vooliono . o « per questo speciale servizio; epperciò, o facendo la voluta scelta, · « ci creeremo questo personale apposito . o se no avremo fatto un « buco nell'acqua ».

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E LORO PREPARAZIONE

Finalmente a pag. 60 del mio già. citalo opuscolo sul servizio della cavalleria in guerra concludevo così: le( Torno adunque a ripetere, essere assolutamente necessario, <e instituire, nei reggimen ti di cavalleria, speciali teorie ed istru« zioni al riguardo, sollo la direzione di un ufficiale supe« riore, ecc ... >). Come è facile pertan to il rilevare, in Russia, nel paese in cui la cavalleria occupa posto così eminente, le idee tla me precedentemente esposte per sommi capi, furono regolamenta~izzate'. quasi direi, punto per punto; sia nella soella del personale ~ d~1 quadrupedi, sia nel rip&rto degli individui negli squadroni, sia nella particolare istruzione da impartirsi ad essi e persino nella Joro denominazione di esploratori; con l'aggiunta soltanto di taluni vantaggi per l'i ncitamento dei medesimi a distin!,(uersi nel disimpegno di tale servizio. . . . . Anche a ri anardo dello speciale distintivo, già d1ss1 , che ne -avevo proposi~ uno, consistente in una tesla di cavàllo alata, d~ .applicarsi sul petto, c.ome l'antic? d(stin~ivo dei . alieri scel~,, 1 .jnquantochè ritengo sia necessario risulti ben v1s1 b1te, onde d1-stinuuere subito nelle lì.re questi esploratori ('I). /~giungerò di più che, fin da quando assunsi il comando del reggimento, disposi che, in ogni plotone, vi :.fosse. app~mt? una ~attuglia di ,1, individui ( 16 per sq uadrone) g1a des1gnat1 sin da~ tempo di pace e scelti coi criteri suindicati, in ~od·~ da ~oterl1 .chiamare fuori dalle righe colla semplice denommazl()ne eh pattiigtia del tal plotone, e colla certezza che gli indivi.d~i componenti la medesima fossero i più atti a quel se.rviz10 nonchè montati :;u cavalli resistenti, che si distaccano, ecc., salvo na-

~a:

(l) su tale riguardo mi sia concesso rilevare un dettaglio ed emettere un voto ed una speranza. . _ . _ l' _ Jn cavalleria, come tutti sanno, ogni anno si distribuiscono i àip1om, ~· m1g ~or'. stimatori delle distanze ed ai migliori tiratori al bersaglio; ma nulla si da a_, cavar.eri scelti all 'infuori del modesto distintivo ricamato al braccio, destinato a srlanr~ a~ co~·gedai~ento dal servizio e che può essere acquistato <la qualsiasi indiv1lluo _clii pwcc1a fregiarsene andando a casa. M'auguro ad?nque, e sp~ro che tale, per certo, moss~rvata .omissione sia desti nata a sparire presto; mquantoche tutti comprendono Quale stimolo sarebbe p'c1 cavaliere quel pezzo di carta da potersi inquadrare ad oma~~nt? del!a propr;a casutlola, e meglio ancora se accompagnato dalla moslra d1 un d1stint1vo p1u .appariscente, pili cturaturo e cli maggior valore.


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OLI ESPLORATORI DI CAVALLERIA

turalmente a chiamarne due per fonderle insieme se necessitava averne una più numerosa . Io credo che tulli saranno persuasi, al pari di me, che, la nostra cavalleria, per quanto rillette l'ardimento non è certo inferiore a nessun'altra.; ma eh~ lascia alquanto a desiderare nel servizio di esplorazione, non .essendo esso sufficentemente curato . All'epo~a delle grandi manovre e delle manovre di campagn a~ il coro, s1 può dire, è generale; tutti apprezzano l'abil ità manovriera dell a cavall eria, ma nel tempo stesso tutti si lamentano di ~o n ricevere notizie, o di riceverle in ritardo. Eppure è indubitato che molte ne vengono spedite I. .. ma se talune sono inutili od incompl ete e al tre non giungono o se arrivano colla v~llura Negri, quando cioè più non servono, ciò dipen de principalmente dal non saperlo ricercare e dal di fetto deÌla trasmissione, dagl i smarrimenti t.ipè degl i individùi , dalla loro scarsa intelligenza ed istruzione, per cui non sanno orientarsi e trovar·o la persona alla quale debbono farle pervenire. È vero però che motte notizie arrivano in ritardo anche perché g~neralmente aon si può avere il tempo o non si ha la pazienza d1 . attendere che la cavalleria abbia potuto compiere il suo ser. vizio di esplorazione prima d'impegnarsi in' una data direzione di marcia od in un comba ttimento; e siccome le distanze non si possono ridurre in iscala, come nelle manovre sono ridotte le fasi d~Jl 'azi one, cosi per quanto le pattuglie volino, sciupando i cavalli con andature forzate, è naturale che queste notizie o manchino, o giungano incomplete, od in apparente ritardo. Si s~, a tnlli sembra enormemen te' lungo il tempo che trascorre m attesa di notizie, speci e per col~i che teme sempre di essere attaccato o prevenuto in un cancello Lattico dall'avversario · ma se i comandanti facessero preventivamen te il calcolo del temp~ che_ occorrerà per avere in formazioni di qualche importanza, talun i apprezzamenti verrebbero modificati e si accerterebbero che spesso si pretende, dalla cavalleria, l'impossibile. Io stesso, varie volte, ho avuto occasione di dimostrare come non potessero giungere notizie prirna che fosse trascorsa u·n'altra or_a ~ mezz'ora almeno, quando già il comandante del partito comrnc1ava a lagnarsi (se pur non lo fac eva da un pezzo) di non

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ricevere ancora alcuna informazione I... ed il calcolo era presto fatto, inquantochè bastava sem plicemente valutarn il percorso che dovevano fare le pa ttuglie per raggi1rngere la presunta località occupata dal nemico e tenere presente che per avere notizie che potessero dare la forza e l'estensione della fro nte avversaria era d'uopo che le paLLugli e si portassero sui fi anchi della colonna in marcia o sulle ali e sul rovescio della posizione. Io insisto sn questo particolare del servizio di esplorazione, perchè lo ritengo della massima importanza, non solo pel raggiungimento razionale del lo :;copo, onde . cioè non costringere le palluglie a falsare la loro istruzione, non tenendo conto nè del fuoco , nè della massima di vedere senza fa1;si vedere, ma sopratutlo perchè sono queste pallnglie che logorano immensamente i cavalli, col galoppare su terreni coltivati, in salite e discese ripide, in strade dure, correndo all'impazzata di qua e di ià per trovare il _comandante (che forse si è mosso, dal sito dove aveva dnto ordine di far pervenire le notizie, senza lasciare traccia alcuna di sè); laonde non è raro il caso di vedere giungere cavalli sfiniti, sfiatati, grondanti pioggia anzìchè SL1dore, quasichè dall'arrivo di ([l\ella notizia (magari di nessuna importanza) dovessero dipendere le sorti dell'eserci to e della patria. Ma, per evitare ciò è pure necessario che la cavalleria, per la prima, sa,ppia megl io adempi ere questo suo speciale servizio, affidandolo anzitutto a persone intelligenti, che conoscano come debbano regolarsi nelle varie circostanze, sia per orientarsi, sia. per rintracciare e valutare le forze dell'avversario, sia infine per far pervenire 'Celeremente le notizie, senza logorare in utilmen te i quadrupedi . ·Ricordiamoci che, colla riduzione della ferma, necessita sempre più di speciali::za,·e e non di genera lizzare le istruzioni (come si è fallo per gli znppatori e per la scuola delle ~istanze) ( I) pe,:chè altrimenti col volere insegnare a tutti, col volersi servire di tutti per ogn i speciale missione, si lìoirà col non insegnare null a e

(l ) Bnstava, a mio credere, per gli uni scegliere inùivitlul di professioni inerenti nllo speciale servizio e fare la scuola delle distanze sol tanto a coloro che debbono servirsene: per di ri gero il fuoco, per l'esplorn1.ione, ecc.

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GLI ESPLORATORI DI ~AVALLBRIA

col _non avere alcuno che sia adatto a compiere incaricl')i speciali1 fra cui quello sommamente importante dell'esplorazione. Si addivenga. adunque anche tra noi alla scelta del personale e dei cavalli, ed esigiamo che questa istruzione sia fatta accuralamen-te, perchè tutti dobbiamo ormai essere persuasi che dessa · costituisce la nostra missione principale, tantoc_hè nell'avanscoperta, lo stesso combaHimento del grosso non cè che un mezzo per comp;ere poi l'esplorazione . . . Necessita per altro ch'è sia data una traccia per indirizzare questa istruzion~, inquantochè pochi, mi 'lono persuaso, fanno dare ad essa un regolare svolgimento od hanno l'idea dell'enorme quantità dì cose che v'è da insegnare ai capi pattuglia (in ispecie agli ufficiali ~d ai sottufficiali), ritenendo bastino i pochi cenni del nostro tomo .2• e la solita passeggiatina di salute per avere fatto tutto. . \ Ond'è che mi _sono accinto, con questo studio, a ri empire una lacuna che par mi esista nei nostri 1:egolamenti, tracciando per sommi capi i punti su cui deve esser rivolta l'attenzione decrli istruttori ,. e sarò ben lieto· se non avrò fa tto un lavoro del tutto inutile. _ fotanto, com'è facile a comprendersi, in tre parti essenziali, s1 compendia questa istruzione, cioè : nella scuola d'orientamento ' . nello stivclio del terreno (onde sà.persene valere nell'esplorazìone) e nel servizio d'esplorazione propriamente dello, ed io prenaerò appunto ~ considerare partitamente ciascun.a di esse, abbenchè spesso l'una si compenetri con altra ~ con le altre. ' Scuola di orientamènto. <')

. Lettura delle carte. - Primo fallore per orientarsi è, senza dubbio, il sapersi servire delle carte topografiche , e l'ideale sarebbe che lo sapessero fare tutti indistintamente gli individui che vèngono, incaricati del servizio di esplorazione. In Francia, per raggiungere tale intento, si è pensato cli costituire gli esploratori col personale scelto dei volontari; e da noi s.arebb.e bene si cercasse di utilizzare, all'epoca della mobilitazione, per lo meno, di tutt i i volonfari di un anno, che non -,

1raggi1msero i! grado di ufficiale di complemento, con unà prep'i• <razione ad ho:c. In ogni modo è d~ desiderarsi che tutti: i sollufficiali e· qual,che caporal·maf giore sappiano leggere le carte tòpografich e. · • Se prendiamo gli specchi caratteristici dei noslr'i soHuflìciali ; dovremmo concludeue che su tale riguardo poco o nulla v'è da ,fare, perchè, stando alle relative annotaiioni; è raro ·il . trov·are •un sottufficià\e che -non sappia leggere una carta, inquanrochè generalmente. si ritiene che •basti aWòopo il , saper: disti nguere; ·bene ~ male, i segni convenzionai i e di sapere indicate dove ·si •trova sulla carta una data locali tà indicando col dito il· nome che ,fa designa 1-.•• Ma, a tale stregua,. tanto val'rebbe ritenere . che ·un individuo sa leggere un libro òcl un pezzo tnusicafe quando -con~sce appena le lettere dell'alfabeto o sa d'is~ingue:ré un do da ,irn re! . .. i segni topografici corrispondendo, nè più nè meno, a1 segni convenzionali dell'alfabeto e della scala inusiJaie . - · · · Beo altra, invece, è la .cliffie-0ltà per impataré a leggere una -carta lopogra&ca · in modo da saperser1e servi re, in qualunque cii< .costanza , per lo scopo che si vuole rn°"iunaere .- , el'l o · A tale inte~1to o~éorre che, i'indit iduo gettàndo ,·uno sgmi-rdo ·sulla carta, sappia rapidamente rilevare la confiaurazione ·aenesrale e particolare d.el terreno che deve percorrei·e come sé avesse -real~enle sott'occhio · il terreno; quésto essendò app·unto · il van,tagg10 che offre la carta, di presentare cioè allo sgtiat:do u:na vastissima estensione non consentita dalla vista direua. Solo in tal -~odo eg1i potrà ·val~rsi di quanlo può f~oil itargli il proprio com-p1to; come: soella d1 strade più rapidamen~e percorribili (ché non ·sono seinpre le pitt dirette), ponti ::u cui deve preferibilmèr1te -d.i1:igersi (per osservare, per marciare cope;·lo; per trovare -un ,guado, per eseguii·e un' interruzion e. .'. )/ locti: iW che deve·cercaredi evitat·e {terreni difficili , troppo esposti; o.' sospetti); in una pa•rola, per saper leggere una carta, ,bisognii. che l'individuo 's'appia da essa apprezzare- il terreno rappresentato nella guìsa ,istessa cli ,colui .~he con uri colpo d'occhio abbraccia ed afferra il sigo iG-cato <11 una frase letteraria o musicale . Tn caso diverso, nonch è (Jeggere, non sapr,~ neppure compitare, ,ed io mi contenterei che ~ei sottufficiali si arrivasse ad un ,grado tale di conosce~za deHe•

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ANNO XLII,

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GLI 'E,SPLORATORI

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E LORO PREPARAZIONE

()A>Y,ALLF.,RJ,t

-earte da potersi paragonare -alla lettura delle successive parole dii un libro., salvo ad esigerne la lellura sJiedita dai. _signori. ufficiali. ,Si comprende da ciò quaµto ci sia da fare a tale riguardo 11· ' come soltantò con incessanti e~ercitazioni si potrà arrivare ad istr~ire gli individui ·nella lellura cieli e carte V'I). Per prima cusa però bisognerà abilifare i 2soLtufficiali nelruso, delle scale, assicurandosi anzitutto che abbiano esatta pratica dell~ frazioni ( ordinarie e decimali} nonchè dei rapporti e delle· proporzioni. Po.scia sì pass,eril allà conoscenza dell'e pro'i.ezioni e dei segni· convenzionali · per rappresentare in iscala la parte planimetrica .. Necessiterà in s_e'guito dare· loFo uua idea chiara délla rappresentazione delle alture per· mezzo dP,lle curve orizzontali, e far· loro vedere come coll'aiuto delle . medesime si posS;l conosc.ere: l'elevazione dei yari punti, in dominio di uno sull'altro, l'andamento delle valli e delle dorsali, le, pendenze 'più o meno forti, · ed approssimativamente il modo per rintracciare i così. delli angoli morti. F;oalmente, per mezzo di confro-nt,, (dapprima di dettagli e· poscia di tratti sèmpre p,iù estesi) fr~ il terreno rappresent3to e· que)lo vero, e viceversa, si cercherà di formare l'occhio a rile.:. ·vare celeremente le particolarità del suolo, nonchè a sviluppare, la cosidetta memoria locale.

Orientamento. - In allora si potrà passare ad indicare i ·vari• modi di. or,entare di una carta ed, 'all'orientamento dell'individuo. per mezzo della ·medesima,, coll'aiuto dell~ bassola, ,del sole,. della ste\Ja polare ed approssimativamente per mezzo dell'orologio .. N.aturalmente tutto ciò · dev'essere preceduto da alcuni cenni sulla meridiana, sui punti cardinali, sall'ago magnetico, ecc. Quando poi gli individui sapranno, con, tutla facilità, orientarsi· e trovare il cosidetto punto d{ stazione, ossia trovare sul disegno• (ll A tal uopo e per uso dei sottufOciali del reggimento ai, miei ordini ho quasi condotto a termine un piccolo manuale per rart1maestrarncnto topografico che miriserbo di 'pubblicare se mi Yerrà richiesto.

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il punto co1Tispondente a quello in cui trovasi l'osser,vatore, in. allora saranno esercitati a servirsi del!a carta per trasferirsj da, una località ad un'altra, dapprima seguendo un dato itinerario~ poscia la strada più diretta, quindi quella più crnnveniente secondo, un dato punto di vista (come ad esempio meno faticosa pei cavalli, percorribile in minor tempo, più coperta, ecc.). Pei soldati e caporali esploratori però, fino a tan'Lo che non, si 'possa disporre di 1 un personale più instruito, bisognerà ricorrere a sistemi essenzialmente pratici d'orientamento. II. pit\ · semplice consiste nel far ricordare agli individui, per·· mezzo di località facilmente rintracciabili, cli punti di riferimento ben segnàti (come: corsi d'acqua che si costeggiano, villagg-i per· cui si passa, ecc.), la strada che viene percorsa nell'andata, pel caso fossero costretti a rifarla nel portare indietro ,degli avvisi;: ma !'esercizio più importante .sarà quello di renderli atti a tro· vare ed a seguire l'itinerario che si vuol loro prescrivere, a m~z.zo· di indicazioni verbali o scritte, per le quali, siano essenzialmente· gettati, per la i;ia tr.asversale più b1·ere, sulla direttrice sii cui avanza o si. trova il riparto od il comandant~ a ciii debbono recare l'avviso. Il far: loro prendere strade diagonali, ritenute a primo aspetto più brevi, specie se non furono già pere.orse, 99 yolte su cento porta alla conseguenza che ravviso non giunge a destinazione od arriv.a molto in · ritardo, sia perchè spesso l' indi. viduo sbocca sulla direttrice di marcia quando il riparto ed il, comandante, a cui dev'essere portato l'avviso, è già passato ed· il l~tore è quindi costretto a corrergli dietro per raggiungerlo; sia perchè se il riparto od. il comandante, (abbandonando la località ove aveva stabilito il reca•pito delle notizie) avanza, sarà rag, u ' · giunto anticipatamente. È d'uopo inoltre riflettere che la cli rettrice di marcia sarà· sempre percorsa da individui (punte, esplo ra\ori di ritorno, pattugliç, avanguardie, ecc.) che' potranno. facilmente indirizzare il, portatore dell'avviso nella ricerca d'el comandante. · Mezzo pratico per orientare gli individui sulla direzione da seguir.e, sarà pure l'indicazione di montagne lontnne, di cam..: pariili, ecc.; accennando loro qu;,1lche particolarità, ben spiccata I


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GLI ESPLORATORI DI CAVALLERIA

ohe contradistingua, questi punti di riferimento, onde non siano ~onfusi con altri. Potrà infine se1'v ire l'osservazione generica del sole, ricordando loro cioè che debbono sempre avere (salvo nelle brevi -tortuosità d-ella strada) il sole dinanz.i, dietro o più o meno sulla destra o sinistra di quel tanto che praticamente si- farà loro vedere, dopo averli rivolti verso il punto su clii debbono dirigersi. . In Lutti i· modi , specie quando il p~rco1;;so da compiere non s,a breve, converrà sempre non dimenticare di secrnare a tercro . 0 0 dell'avviso stesso, le principali ~ocalità per cui debbono passare, scegliendo queste lo~lilà in modo rla essere facili a trovarsi , · senza creare equivoci per ·bivi, omonimie, ecc. L'orientamento per mezzo dei punti cardinali sara mvece da Bvitarsi, non essendo pratico pei soldati; e l'insegnar loro . il nord, il, sud, l'est e l' ovest, nonché i punti intermedi, con tutto il résto di a.Iberi screpolaW., cortecce muscose, ecc.; è un perdere il tempo inutilmente: inq~antochè saranno sempre osservàziorri 's ulle quali essi non raccapezzerànno _mai nulla.

Studio del terreno. Bicogniziuni del te1:1·eno . - 9a quanto venne sinora detto, numerosi saranno gli esercizi .sui quali si potranno chiamare ,acl impratichirs i i capi pattuglia (ufficiali e so ltuffìciali), e~erc izi che, ,imieme ad altri di cui parlerò in seguito, contribuiranno non .· poco a formare l'occhio alla lettura delle carte topografièhe; ma più che tutlo concorreranno a tale, scopo, le ricognizioni del . . " -terreno, 1oquantochè con esse l' individµo sarà costretto ad un continuo confronto dèl suolo con la rappresentazione gralica data <lai disegno, allo studio cioè del terreno e della carta. . Queste ricogniz.ioni saranno adùnque di valido aiuto per l'am, maestramento topografico degli ufficiali e dei sottullìciali (special mente dei primi) e converrà formarne oggello di particolare cura. . Le ricognizioni più frequenti, come tutti· sanno, riflettono : le ~omunica::ioni, i corsi d'acqita. le strette, i 'IJillaggi, · i liiog.hi ,d'accampamento, ed infine le posizioni od { terreni JJel combat· ,.iniento:

E LORO l'REl?ARAZIONE .

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L' istrullore dovrà pertanto prendere in esame ciascuno di questi

particolari topografici, accennando, per ognuno . di essi, qua li sono i punti su cui do·vrà esseniialmente rivolgersi l'attenzione .del capo pattuglia. · ' , Così, ad esempio, nella ricognizione di una strada ordinaria, dovrà farne studiare a mezzo della c;11·ta, il ~uo fondo, le sue '· incassature, i suoi rialzi , le sue pendenze. le strette cn~ altra~ versa, ecc., avvertendo però che nella rela~ione o m,emoria cle· scriltiva, qevesi omellere (come cosa · superllua ecl anco dannosn) tutto ciò _che è cta.to esattamente 1'lalla ·carta, limitando a riferire sùltanto ciò che non è rappresentalo, ed, a qnan 10 il ài segno uon può dar.e (r.ome ad esenipio per un .fìume, la velocità della corrente; la profondità delle acque, ecc.). Troppo ~ungo sarebbe l'indicare qui, anche per sommi capi, tulle le richieste che possono essere fa~te a riguardo delle varie ricognizio·n i del terreno, ma ·1, istruttorti poLrà averne nel caso , una sommaria indicazione dal mio ' Memoriale per l' ·1.1,ffìcicile di cavcilleria (pag . ~05 e seguenti), avvertendo che alcune notizie in , esso accennate spno già date da talune çarte e, particolarmente dalle nostre, per mezzo dei segni convenzionali . $e/rizzi del trrreno. - Gli ufficiali poi debbono pme essere esercitati ad unire al le loro relazioni uno schizzo -del terreno, sia perchè spesso con poche linee si può cli .più e meglio- che non con alcune pagine di scrilto, sia perchè anche il disegno a vista, abitua l'ocèhio ad apprez:a~re il terreno, eJ a valu1l1.re le distanze. lnoltre_, l'abitudine d~l disegno, contribuisce pure a. coltivare la giit detta memoria locale, Os,3ia la memdr.ia dei luoghi ;. sviluppando nel!' i_nclividuo una. facoltà quasi direi istintiva, che. pnò essere di grande aiuto in cam µagna, per r ipercorrere acl e:;empio la strada già fatta, per l'impiego delle truppe, ecc.

Servizio di esplorazione. Uso clelle·ccirte .. - Anche l'istruzione per la ricerca e la ricognizione ciel nem-ico, è giuocoforza ammetterlo,: non è molto coltivata presso di noi , tantochè si può dire, senza tema di mollo h


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E I;0RO PRllPARAZI ONE

GLI ESPLORATORI Dl CAVALLERIA

esagerare, che pochi sanno compiere tale missione, e valga qucinto ·segue a di mostrarlo. Comincio anzitutto col for rilevare che in generale, nell' 8$e,cuzione di questo còmpitor per molti, la carta topografica è come se no~ esistesse, servendosene appena per dirigersi colà dove .son.o tll\'iati ; giacchè mai la consultano per rintracciare il nemico -e per indagarne le fo1·ze e le sue intenzioni. Eppure quale valido aiuto però essa costituisce quando la si -s::i~pia interrogare I... Senza cor:ilare che, :;pesso essa varrà: per -evitare percorsi inutili, per guadagnare tempo, per risparmiare -cavali i e per non esporsi senza cos,trutto. Si dovrà_ adunqne in~egnare ai capi pattuglia che per prima ,co_sa, camm1n facendo, debbono consultare la carLa per tracciarsi f itinerario più convenien te, salvo a modificarlo a seconda delle circostanze, segnandosi i punti più salienti da cùi possono scoprire terreno o su cui conviene che si , dirigano, sia per sfuggire alla sorveglianza dell'avversario, sia per meglio adempiere la _propria missione. Si esigerà inoltre che consultino la carta per re,rolare l'andatura -0i marcia, onde possano p~rcorrere celeremente tratti piani, riserbando il passo pei percorsi più faticosi, come strade in forti salite, terreni coltivali, ecc., e per regolarsi nel dare i riposi nei siti -da cui possono dominare il terreno, vuoi per la sìcurezza della propria palluglia, vuoi pe1' l'esplorazione del terreno circostante e 1>er l'orientamento nella ricerca del nemico. A tale scopo sarà pure utile d'i~sistere che interroghino la carta anch e per cercare d'indovinare dove potranno incontrare l'avver·sario sia per non battervi inaspettatamente il naso contro, sia per .non r.adere in una imboscata (evitando, o facendo preventivamente esplorare strette, villaggi, luoghi sospetti. ecc.), sia. per dirigersi colà dove potranno meglio scoprirlo, ricordandosi che non sarà mai ,coll'andare a prendern, come s~ol d;~si, il toro per le corna, che ,potranno riportare le maggiori info rmazioni, sibbene col portarsi sui fianchi e sulle ali. Riconoscendo poi di avere urtato contro il nemico, in marcia od Jn,posizione, si inculcherà ai capi p:1ttuglia che debbono, anzitutto,

t'

,sottrarsi dalla vista e dal fuoco dell'avversario, senza però perderlo d'occhio, cercando di orientarsi per decidere sul da fa rsi. Così, per es., se il nemico è in marcia, dovranno, scandagliando fa carta ed il terreno ci rcostante, trovare il sito dove dovranno re·r.arsi per osservare la composizione dell'avanguardia, da-cui potranno già avere un dato per apprezzare le forze dell'avversario -e per riferirne immediatamente a chi di ragione, salvo a recarsi ,jn altro sito od attendere i<Vi lo sfilamenlo del grosso, a seconda ,dei casi, per controllare se i loro cal~oli furono giusti. Se invece il nemico è in posizione, allora è evidente che le pat·tu.:{lie andranno a dar di cozzo contro un sistema di avamposti o per lo meno di posti d'avviso. (n allora si dovrà ricordare ai capi pattuglia ch e, più che mai tl'aiuto della carta sarà loro va1ido per nssicurarsi di che si tratti, ,oonchè per riconoscere la linea su cui si appoggiano, per quindi .argui rne dove si trovino le gran guardie e le riserve, sapendo che -di preferenza esse sono collocate, a determinale dist:i.nze, sulle ,stra<l e ed ai bivi che si dirigono verso la linea dei piccoli posti. Dall'esame poi della carta e dal confronto col terreno si eserci·teranno a farsi un'idea dell'occupazione retrostante ed a dirigere ..con criterio le loro indagini per scopri r.e l'estensione della fronte, ·1'appoggio delle ali, la chiave della posizione, il sito di concentramento dell e riserve, ecc.; oppure se trattasi di truppe accampate, ...a valutarè l'entità delle forze della superficie coperta dagli atten.damenti e dai bivacchi. Per la soluzione di tutti questi quesi ti si presenterà pure l'oc·Casione di esercitare i capi pattuglia a saper.si valere çìella carta per apprezzare )A distanze che separano, ad es.: l'osservatore dalla <testa di una colonna in marcia,la profondità di tale colonna, l'estensione di una data fronte, lo spazio occupato da un accampamento {riferendosi ai limiti di esso); ecc. J Valutazione delle forze nemiche. - Per rendere poi veramente · util i tali eserc itazioni, non bisognerà dimenticare di fornire ai capi .pattuglia, dati pratici e mnem_onici pel calcolo delle forze sia inmarcia, sia in stazione, ed esige,re che v,i si esercitino onde resulti·loro 'cosa familiare. Tali dati si 'ricavano facilmente: 1° dalla relazione approssimativa esistente fra la profondità; ,delle colonne in marcia e la forza rispettiva1

,,


i96

E LORO P REPARAZIONE

GLI ESPLORA'I/Olp D_l ,CAVALLERIA

' 2° dalla loro veloci Là e µal . teJnpo impiegato a, sfilare per un; dato punto; ,.· . 3° dalla pi;oporzione che_ es.iste Lra. J'avanguat4ia ed il grosso;: ,- , . ·: 4~,.da\la composizione stessa de.IL' avanguardia; . ·5° dal!~ proporzione che esiste fra gli avamposti ed · il corpo. princip11I.e,: nonchè fra i vari elemen~i degli ayarnposti; i 61 (in~lmepte dalla superficie coperta dagli accampamenti. .,, N_on si,111ancherit: inQne di accen.nare a-i. capi _pattuglia elle un. altro mez~o per avere informazioni su.I nemico, consi'ste nel sapere . ap-prez.zare conv~nientemente taluni. falli o tracce las_ciaLe dal me-de.simo, come_, ad es.,.la natura della polvere ch{solleva una co;-· lonna in mar.eia; le orme lasciate sqlla _strada da .essa percorsa, gli, oggetti· al:Ybandonati · negli accampamenti., ecc.

Cv1~tegno .delle pattiigli.e. -:- . Altro par'licolai-e poi su cui do.v.r~.rno portare la nostra a.ttenzione si è quello d'istruire le pattuglie· sq.l CO[!Lògno che debbono . tenere a secolida delle cil'COStanze. Do, vremo pertanto far loro ril evare Ja grande differenza. che corre· fra un~ punt~ d'avanguardia ed unf!: pattuglia di scoperta, come debba :cercare di raggiungere il suo scopo,. quali·m~zzi deve usare, quali luoghi evitare, e quali debbono essere le misure di sicurena. ·che deve prendere in marcia o per .sostare, : Compilazione e trasm-issipne_degli am)isi. ~ Per ulti1~0, noù si, tr~lascerà occasione veruoa per esercitare ì capi pnttuglia nella compilazione e nella trasmissione d"egli avvisi, ricordando loro: le orme da seguirsi per essere chiari, ' El.salti e brevi nella trascrizione·, . onde il comandanLe possa farsi ra.pida1;ente un conccllogiu?to della. situa(lone e ·delle forze. del nemico; nonchè le misure, da prender:c;i per essere sicuri che l'ayviso arrivi al destinatario, e con 1·a voluta celerità, a seconda deU'importanza .delle notizie . . . Agli individui di trupp.a dov~à essere ins_egnato: come debbono \'egolarsi nelle andature, per 1-isparmiare ,le forze del cavallo; comeviene indicata, sull'avviso , la velocità di mar~ia. .e q1ial'è l'andatura. corrisP,ondente da usarsi; ed infine che co.sa debbono fare q.uand0c riconoscano che stanno per cadere nei le ..mani del nernicÒ.

Altri esetcizi. - Se a lutti questi esercizi si aggiungeranno infine quell i riflettenti le missioni speciali di cui possono venire inca- · ricali gl i ufficiali come: ricerca di un accampamento, di un guado, ecc., e per tutti indistin'tarµente· gi'i esploratori: l'equitazione di campagna , J'intrenamento, il nuoto, ecc ., noi ,vedremo quanto siamo ·1ungi dall'a,'er · raggiunto per gli :e·sploratori qael· grado d'istruzione che necessita oggiaì e come urga provveden·i ed esigere che vi si provveda , onde mettersi all'altezza delle altre·-· cavallerie, approfittando dell'inverno per l'istruzione teorica, e della buona stagione per gli esercizi all'aperto. Possa intanto questa specie di sommario facilitare il còmpil.o a, coloro èhe saranno incaricati di dirigere o d' impartire la rela- · tiva istruzione, 'questo essendo l'un-ico, e modesto scopo che io mi proposi.

-

Mila_no, ottobre ·1896.

F. .

D'OTTO~E

colonnel!o comand. it ,·egy. cav, Piacii11za (18°);___ .

I

; .


LA FANTERIA CICLISTICA Z RELATIVI ESPERIMENTI NEL

-~498

1896

499

-di 80 centiìn.etri, anzichè di 50. I fuochi si eseg11ivano generai, mente su di una sola riga, ma ta:lvolta.an·che su due, colla prima <Tiga in ginocchio. · · ·

LA FANTERIA CICLISTICA E RELA TIVl ESPERIMENTI NEL 1896

.. Continuai:ione e fine~ -

Vedi dis'pénsa IV

Maniera di ìnanòvrare '

(IJ .

..

.

Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di veder manovrare la 1.~.bel la compagnià dell'87' ne sono rimàsti 'entusiasti, e realmente sorprendente doveva esser lo spettacolo di 60 ciclisti in divisa, , -mentre, coi loro moschetti in bandoliera, eseguivano le evoluzioni ed i movimenti speciali ideati dal Gérard, nell'ordine il più per>'fetto rapidamente in silenzio .e colla massima disinvoltura. Prima di cominciare le. manovre, la compagnia fece alcune ·· .marce di allenamento, con una media daì dodici ai quindici chi. 'lometri all?ora, velocità che anche noi del 39• abbiamo esperimentato, nell'escursione attraverso il Monferrato, essere la più ,-conveniente per mantenere la comp<ittezza di un reparto ciclistico. li capitano Gérard aveva sec<;> an~he il .cavallo, monrato ·dalla , sua ordinanza, e ne faceva uso quarnl'o doveva iuidare i suoi uomini appiedati attraverso i campi o doveva tenersi a contatto coi · comandanti della cavalleria, per riceverne gli ordini, mantenendosi · ,così meglio al corrente dell'opportuni tà di entrare in azione. I due ufficiali della compagnia hanno, all'occor.renzà, sempre portato , fo macchine in spalla come i militari di truppa. I ciclisti. appiedati e colle macchine in dosso, eseguivano ,il maneggio dell'arme ed i vari· movimenti ed evoluzioni come la !~'fanteria di linea, salyo che gli intervalli fra uomo e uomo erano I

· ~() Dati tratti ·dalla Revue du cercle 1nililaire.

In biciclel.la non si rpanovruva che sufi.e strade, coll'esclusione ,naturalmente di tutti quei movimenti complicàti, che hanno un ca•rattere più coreografico che pratico. La làrghezza di trn ciclista montato erà calcolata di metri 1,30; !a prof~ndità di metri 2,4-0. AI comando di avanti ciascuno inforcava la propria.i macchina, ,e coi piedi in terra si preparava a · partire; · al mèl,rche tutti si ' I ' mtrove~!,rno contemporaneamento. Per far fronte su di un fianco o all'indietro, si sollevava solo ·11 tren,o anteriore e si girava sul posto mantenendo i. piedi in terra . La compagnia si disponeva in linea coi _plotoni su di una sol riga, gli uffiè1ali e~ i s.9ttufficinli alla destra del rispettivo reparto. ,.Tutti stavano in posizione alla sinistra della propria macchina. ·II capitano si collocava cinque ~atri a destra sulla stessa linea -della compagnia, ed i nieccanici cinque mewi a sinistra. L'intervallo fra le sezioni era di cinque metri e quello fra uomo e uomo di 80 centimetri. · Se la compagnia si disponeva su due righe, la distanza fra queste -era di metr.i 2,40. Nella formazione in colonna·le· se.rioni si 'disponevano a .cinque metri l'una . diet~o l'allra, ed i meccanici c\nque 'metri dietro il ~centro dell'ultima sezione. La sezione (mezzo.:plotone) ·era l'unità di marcia,della compa· gnia, il suo comandante, completamenlò responsabile,' dove,,a re~ .golarne l'andatura, in modo di mantenere sempre la massima coe,sione e di~ciplina nei ran ghi. Per macrcriore rnanegevolez.za, le sezioni si suddividevano, previa n!'? . ,numerazio'ne da destra a sinistra, in tanti gruppi di sei uomini, .anzichè di quattro come avviene nella nostra fanteria. All'atto -della partenza, conforme il comando, i ciclisti si incolonnavano ;successivamente per uno, per due, per tre;. durante la marcia si

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500

LA FANTER.IA. CICLISTICA

sdoppiava no e raddoppiavano le righe a seconda .dei casi. Questo, .meccanismo p~r sei, quantunque alquanto complicato, era sembrato il pi~ conveniente per poter ottenere In fa cilità di passaggio alla formazione per tre, la qual e, anche nell a succitata escursionenostra, fu riconosciuta la più at~a per utilizzare, accorciando Ja colonna, i due lati ed il centro della strada . Per far fronte su di un fian co, la sezione prima si arrestava poi ciascu na fila eseguiva una conversione dalla parte indicata: talmente strella' che i ciclisti al perno dovevano oirare sul posto· . f • n , per rovesciare la · ronte inveve ciascuno compiva il mezzo 0airo sol posto individo.alm ente. "' '. · . Y~lendo schi e:are la sezione sul fron te gli uQmini io testa ap· pogg1av.ano sul lato destro della strada, mentre gli aìtri venivano, successiva mente in linea sulla sinist1:a. Lo stesso movi mento si poteva, con identiche norme' eseguirlo ali' indietro ro~esciando la fronte. Qnesti movimenti servivano per aprire immediatamente il fuoco su di un lato qu.a lu nque, ed i soldati sparavano senza scendere· neanche dalla macchi na. . Nei cas i in cu i la se.Z"ione si trovava in una strada incassat:i si formavano prima i fasci delle biciclette, poi gl i uomini si di~sponevano in catena sull'argine. ' I fasci delle biciclette si facevano per fila dopo aver formato la sezivne su due o s.u tre righe; se le righe erano due, le macchine si appoggiavano l'una contro l'altra, se le righe erano tre,. le macchine laterali si appoggiav~no contro quella centrale. _Nei ~as i di appiedamento parziale per respinge;·e pochi uo· m111i o per brevi ricognjzioui , si facevano :;cendere alcuni o tutti, gli individui, di una sol riga-se la formazione era per due, ovvero anch •e • di due r ighe se la . formazione era per tre; l'oli uomin i ri• :> masti 10 sella condu,:evano le macchin e a mano (I) . Il pl~tone era -l'uni tit di marcia nelle formazioni su quattrp righeo su se1. Questn disposizione mol Lo ntile per accori.:iare . la colo o na,

_(i} Non ritengo ta nl o facile che tutt i i ciclisti di un intero reparto possano, su strada,. guidare due macchine a mano. .

E RELATIVI lì:SPERDlEN'I'I N.EL

1896

501

·.s i otteneva fac en do affiancare le sezioni, le quali eseguivano i rad·doppiamen ti e gl i sdoppiamenti in dipendentemenle una dall'altra . 11 ptotme, a sezioni affiancate, poteva far fro nte su di un fianco, ovvero anche . su tutti e due contemporaneamente, e le sezioni si regolavano come se foss ero state iso late, ed il plotone risultava su due righe. La compagnia eseguiva i movimenti per mezzo dei plotoni o delle sezioni. Il suo comandante, per trasmèllere le proprie intenzioni, si valeva di comandi e di segnal i ripetuti dai vari capi -dipendenti . I segnali si face irano con un fìschiello e col gesto, presso a poco come le ·nostre armi a cavallo. Le formazioni contro la ca· valleria erano ordinale con appositi segnal i. Per sbarrare una strada sul fronte o sul tergo la compagnia ·s'C hic:rava la sezione di testa sulla strada stessa, mentre tutte le -alt re, formati i fasci delle biciclette, si stendevano nei terreni .adiacenti, un poco più indietro .dalla' linea della prima sezione. Contro la cavalleria la compagnia formava una specie di qua·drato, sbanando la strada colle se::ioni <li testa è di coda, mentre le altre sezioni si affian~avnno e facevano fronte in fuori, mano ·mano che. giungevano a con tatto col reparto che le precedeva . Per ottenere questa .formazione con maggiore rapidità, si usava anche esegnire. i quadrati per 1nez.::e-com.pay1~ie, coll'avvertenza in tal caso che i lati che si fro nteggiavano di rigessero i fuochi obliquamente . Nelle marce e nelle manovre .i vari reparti si alternavano oell'ordin·e di incolon namento . . Le sezioni (unità di marcia) si segui vano a distanza di cinque metr i l' una dall'altra, si serravano sull e salile diminuendo l'an·datura, si distanziavano sulle di~cese aumentando !a v.elocilit. An che io Francia, come nella nostra escursione in Italia, i 20 chilometri ~ 11' ora · non furono quasi mai oltrepassati dai drappell i, ~ le an-dature erano regolate nel modo seguente:

,


502

E RELATIVI .E,SPERlliENTI NEL

LA FANTERIA çIC1.JSTlCA

8u di una strada 01·dinaria per ogni 01·a.

'I . -

'l'empo T empo

a~ciutto piovoso·

I .

'I

1• Su terreno piano

.'

. km.

16

21 Su terreno mediocremente accidentato .

))

3° Su terreno molto accideu» tato

Medie.

I

14

13

12

11

10

-,_, - - -

. km. 13 a 14

12

Il serv'izio di sicurezza in maréia era così organizzato: 1° Una punta di estrema mianguardia costituita da up graduato e da due coppie di esploratori (quattro uomini ed un caporale); 2° Un gntppo di collegamento (due uomini); · 3° Una sezione di avanguardia propriamente deHa; ~· Una sezione di riserva dèU'avanguar~ia; 1S 0 Una piocòla 1iatt1i9lia di collegamento fornita dal grosso; 6° Il grosso ; 7° 'Una pattaglia di retr~giiardia costituita_da un caporale e due coppie di esploratori. · Con una truppa così mobile non era possibile avere uria norma fissa per le varie distanze fra gli scaglioni, tnµto più' che le continue fermate dell'avanguardia, per,'le perlustrazioni a piedi, costringevano!!, continui rallentamenti cù andatura; però ·la distanza,. fra la sezione di avanguardia e la pattuglia di punta, era all'incirca di 400 metri. La punta e~egniva le esplorazioni come fa fanteria di linea. Net casi sospetti un uomo appiedava e riconosceva I~ località lasciando, la sua macchina all'altro esploratore della sua coppia, il quale · a second.a dei casi, si fermava, avanzava a piedi, ovvero pedala'l.ia; colla bicicletta del suo compagno a mano. La ·ris1wva dell'avanguardia doveva provvedere alle pattuglie fiancheggianti sulle strade parallele. 1

1896

Le sttade trasversali erano fatte riconoscere dalla sezione di- • avanguardia . . Qu~ndo, la.teralmente alla strada s.eguita si incontrava una lÒcalità ~nolto impQrtante, il comaJiàante della sezione di avanguardict' . arrestava il stio qiparlo e m~ndava in perlustrazione alcuni ciclisti,, i quali abbandonavano le loro biciclette .sulla strada stessa. Appena questi facevano segno che ,nulla 'vi era a temere, la sezione ·· ripartiva, (ld accelerando l'andatura, riguadagnava la distanza • mentre i ciclisti appiedati, riprese le macchine, ràggiungevano il,, loro reparto più presto che potevano. li-

** Lé manovre ·hanno · avuto luogo nel dipartimento dell'Aisne,. . presso Saint-Quentin, città di circa 481000 abitanti, a metà strada fra Parigi e Bruxell'es, nota per la famosa battaglia omonima, e , sede di ·un reggimento di fanteria (1'8i7~). La regione non è cerlo favorevole allò sport ciclistico, giacchè·presenta molte colline_e pochissimi tratti di pianura; le vie di comunicazione ,•i sono rare, mal tenute ed ingombre di materiali,, di ogni genere; il fondo stradale non vi è resistente, e numerosi e profondi solchi lo rendono i~praticabile; un vento violentissimo, da una parte O dall'altra,, domina S(lillpre nella contrada; infine- · poi, dorante le manovre di quesL'anrio, ·1e con.tinue pioggie ave-· · vano conve.rtito le roté!,bili in veri pattinaggi e pantanL ' , Chi ·ha pratica delle difficoltà ,.che vi sono per mantenere còm- patti i ciclisti in massa, comprenderà quanto, in simili condizioni· · di tempo e di luogo, sar~bbe stalo difficile di ,ottenere la coesione in una compagnia di 60 ùomini, montati su macchine alte,· a .telaio Humber. Le Gérard invece, semplic.i, sqli~e. robuste, , basse in modo che, in qualsiasi momento ed andatura, Lutti potessero, mettendo un piede in terra, arrestarsi ed evitare la ca. duta - la q~ale anche isolata avrebbe provocato un generale ~ disordine nei ranghi , una gran perdila di tempo prezioso, urb all~oaamento della colonna - rispondevano perfettamente alle o . numerose esigenze. 0

~

(


50!

LA FANTERIA C! CLISTICA.

Anche nella. manovra notturna, la nuova unità fia dimostralo, --con trariamen te a tutte le previsioni che, se nelile tenebre non può sviluppare tnlla la sua ·abituale veloci Là, è però sempre più rapida di ogn i altra arma nelle stesse condizioni' mentre ha il ~ vantaggio di essere insuperabilmente più silenziosa. · . Ho giit detto che cinque erano gli ufficiali incaricali di sor. vegl iare le operazion i della compagnia: il coma ndante ])riant. (·I) .di fanteria istrullo1'e a Saint-Cyr, i capitani Demaoge di artigli eria, Rébil lot degli ussari, Héro uard di fa nteria addetto allo stato maggiore ed up maggiore di fanteria dello stato maggiore di cui ignoro il nome; oltre a '}uesti si aggiunsero il capitano J ulien dello stato maggiore ed il luogotenente De Mantion del 2° ussari. Ques ti hanno seguito la compagnia ovunque , - sni monti e nel piano, nelle rotabi li affondate, ·attraverso ai campi falciati --ed ai terreni arati, dura nte le perlustraz ioni nell'interno dei bùsch i, ecc., ecc. - e, fino dal primo momento, sono diven uti p:irtigiani del meraviglioso congegno e della tattica della nnòra arma. Lo stesso entusiasmo si verificò nell'animo dei vari generali che hanno preso parte all e manovre del TI corpo d'armata, fra i quali il Sonnois, comandante della I V divisione, che voìle lui stesso con tutto il suo stato magg iore, esperimentare la 7Jie9hevole · in 110a lunga passeggiata domenicale. · ·

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·~**

Ho già accennaLo ali' impressione favorevole che ha . fallo in tulti gli ufficiali del mio reggimento la macchina Gérard, ammirata anch e dai vari ingegneri e ciclisti più noti per · la loro competenza in materia, fra i ciuali il r.av. ,Joh nsori di renore del Tourìng Club ciclistico italiano (2).

(!) Nepote di Boulanger, noto in Italia pe r un lil>ro sulla Guene de Demain. (21 Posso accerta re co loro i quali ùesiderassero l'e<Jcro la Géra rd. che l'Unione ·-milllà1·e è in trattatil'e per prenderne la rappresen lanza pèr l' Italia.

E RELATIVI ESPERIMENTI NEL

1896

505

Vediamo ora quali prove abbiano dato i ciclisti come combattenti in Francia, in Austria-Ungheria ed in Germ11nia. Non mi occuperò dei. rep:i rli ciclisti degli Stati Uniti e dell' Inghi lterra, perché, qnimtnnque istituiti da :noltis:;imi anni, per Yaril:3 ragi0n i fun zionnno e sono organizzati in m;rniera alquanto differente dall a forma'zione dei nostri eserciti. In ogni modo è interessante conoscere la composizione dell o squadrone ciclisti della guardia nazionale nella Repubblica Argentina, e qualche cosa anche del Belgio. Accennerò· infi ne ad un largo servizio di corrispondenza compiuto in biciclella, attraverso il continente americano. perchè è un avvenimento importaµ tissimo, data la lunghezza del percorw , le regioni alcol i'ne, !'erte mòntagnc, e gli incidenti che misero a dura prova i ciclisti .

LA FANTERIA CICLISTfCA ALL'ATTO PRATICO I

l N Fn ANCIA. La compagnia di Saint-Ouentin ( 1). 1

P,rima giornata (2) . - All'alba del 1° sell!:,mbre, tutto l' 87° trovasi schierato nel cortile della propria caserma in SaintQuentin. Non nppena i comandanti dei battaglioni hanno finito di allineare le teste delle compag~ie, il colonnello Laffitle-Rouzet passa in rivista le diverse linee, quindi, rivolto un ullimo sguardo di assieme alle sue tru ppe, ord ina la partenza._li comando viene ripetuto dai vari capi , i musicanti intuonano una marcia militare, ({) I dati seguenti lì ho tratti da una relazione molto dettagliata. che il signor Frantz Reichel compilò seguendo i ciclisti. Ql1esto rè.oconto fu poi pubblicato per esteso <Jal giornale Le Vélo ed io l' ho accet tato per guida, p_erché su·ggerltomi , come esatto, da alcuni distinti urflciali francesi da me interpt1l lati in proposito. (2) Il 29 agosto, dopo ultimato il breve poriot!o preparatorio. la compngoia ciclisti fu passata in rivista <Jal g~nerale Stroh l nell'interno dell a caserma del l' 87° in SaintQuentin. Il genera le, ratti eseguire alcuni rlei movimenti spccinli , non poté nasconctere la sua piena soddisfazione. 3! -

ANSO

XLll.


.506

·-

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ed il reggimento si' melte in molo ... Il periodo delle manovre è ini-xiaio ! ' i I buoni Sanquintinesi, cogli Gechi ancora assonnati, staonò appoggiati suite porle e sulle fineslre per alle,ndere la sfilala della truppa. In cod_a ali187° appare il capitano Gérard in biciclelta, seguito dal suo trombettiere, il quale suona, con tutta la forza che gli concedono i suoi polmoni. d'acciaio, il ritornello speciale dei ciclisli. Subito dopo si vede avanzare la nuova unilà in colonna per tre, coi due Ìuogotenenti in testa ai rispettivi plotoni. . pòmnibits !Jfadeleine-Bastille chiude il CQnvoglio. · Il capitano _Demange, delegato ~dal Ministero2 della guerra, sta in attesa fuori della ci tlà. Eseguiti alcuni movimenti in suo onore, la compagnia si mette in viaggio · per raggiungere 1a forlezza della Fère, dove gli uomini devono essere armati di moscheuo di artiglieria. Ali' ingrèsso della piazza fol'le lrovasi il generale R~lhé, il quale non può nasconde1;e Ùn lampo di emozione, . nè la. sua ammirazione pel capitano Gérard. I Sulla piazza della città, di fronte ad un·a caserma, si formano i - fasci - di bi~iclelte. Ben presto gli artiglieri del 0° colà di guarnigione, 1 e quelli del d.istaccamento del 29° (,f), nònchè numerosi borghesi , circondano i fasci ed. i ciclisli, esclamando: c' est tréf. chic. · In un'ora e mezza di fermata le armi sono distribuite, quind i; il Gérard, dopo ·ricevuti infiniti complimenti, specialmente dal colonnello del ·17° artiglieria, ordina la' partenza, éd i · moderni dragoni, coll'elegante moschello . ad armacollo, · si avviano, perstrade impossibili e molestati dal , .ye~to, verso Crépy. Giuntoalla stretta omonima, il capitano si arresta per fare u.n po' dt teoria ai graduati, e completare I' istrt1zi'one del\a nuova unità, in così breve tempo organizzala. A .suono di trdmba la compagnia entra in Crépy, dove trovasi· accantonato il 4.0 • ussari (2). Dislripuiti ··i biglietti di alloggio e concesso un conveniente riposo, alle ',14 ¼ si comincia il governo delle bicic~eu.e, in mezzo ad una folla di borghesi e sol(il Di guarnigione a Laon. (2) Di guarnigione a Meaux.

~07

~ RELA'l'Iv.i ES~ERlMENTI NEL 1896

L'A FANTERIA CICL1STICA

dati, che si urtano per curiosare ed ammi'rare uno dei quadri più pittoreschi dell.a vita mil itare moderna. Gli ussari stes.si non · riescono a nascondere la loro invidia. Gli ufficiali· e sottufficiali ciclisti passano in riv isla lè macchine, e così ha lei'mine la prima giornata; che io ho dettagliato un po' più del necessario, per f11r vivere, dire.i quasi, il lettore nell'ambiente della compagnia ciclistica. ,

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Seconda giornata. - Tèma: 1;87°, provenienle dalla Fére con due squadroni del 4.• ussari, vuole sforzare la stretta di Crépy, difesa da tulto il. 45° ( 1) di linea e da due . squadroni del 2° us. sari (2). l,a compagnia ciclisti deve occupare il villaggio di Bucy;,-lc;,-Cerny per sforzare la sinistra dell'avversario. Tutta la manovra è stata eseguita sotto una · pioggia dirotta. La compagnia ciclisti, malgrado il pessimo stato delle, strade, giunge a ,Bucy con molto vantaggio sulle ahre armi. Il Gérard, informato da una ricognizione, che 1J nemico è sulla strada di Laon, lasciato un mezzo plotone a guardia de·! villaggio, si spinge arditamente çolle forze re'stan ti su Crépy. Qui ·sorprende gli ussari del ;2° reggim~nto, i quali, non prevedendo il nemico così vicino, 'erano · in piena manovr~ di incolonnamento. Messi in iscompiglio dalle salye dei ciclisti, si ritirano e lasciano a questi piena libertà di aprire il fuoco direttamente sull'avanguardia del 45°.· Intanto arrivano i due squadroni del 4° ussari - comandati dal giovane maggiore A.bonneau, uno dei più brillanii ufficiali dell'esercito francese - ed uniti a~ ciclisti ierminano di disperdere la caval'leria avversaria. ' 1 La critica del generale Strohl fu un continuo elogio per la compagnia Gèrard, e contenne molte à mmonizioni per coloro che non avevano saputo tenere calcolo della nuova arma., , · · 1

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_ 1'~r.za giornata. - In questa manovra i ciclisti furono sempre in sostegno dei due squadroni Abonneau. Dapprima, avendo sopravanzato i cavalieri, essi sostennero da soli l'urto dj altrettanti (!) Di guarnigione ~ Laon. (2)_Di guarnigione a Senlis.

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E REl,.'IT I VI E$PERDIEN'l'I NSL

LA FANTERL.\ CIC!.I STICA

squadroni del 2" ussari, i quttli, non curanli dei fuochi a salvo, avevano voluto eseguire una carica in massa per sforzare la posizione dei ciclisti, ed erano sta ti obbl igati a ritirarsi . Io seguito poi, gli ussari del .S. 0 appiedati e la compagnia Gérard resisterono lun gamen te all'avanguardia nemica (4.5° fan teria). Anche alla crilica di questa manovra il generale Strohl elogiò mollo i ciclisti, e ri prese severamente quegli uffic iali cbe non volevano co.mprend~rne la grande importanza.

Qnarta giornata. - Riposo per tulle le lruppe. Quinta ,giornata. -

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Tema: si suppone che, fino dalle 5 del . mattino, l'azione sia impegnata fra due corpi d'armata, di cui la I Y divisione (1) comandala dal generale Soonois, costituisce la rise rva. · Il nemico . resiste con un certo vantaggio, quindi questo gene· r9-le tenta un'azione decisiva: manda sulla sua sinistrà l'artigli eria, sostenuta dalla compagnia ciclisti, per spuntare l'ala dest,·a dell'avversario; nello stesso tempo fa sch ierare i reggimenti di linea al 1:ope~lo dei boschi, perchè possano poi sbl1care Lutti insieme sul piano. ' La compagnia Gérard, per la sua celerità, giunge sulla posizione destinata all'a rtigl ieria in anticipo, in modo che può perlustrare tutli i bosch i, senza che le ballerie, partite al t'rollo e galoppo, subiscano il più piccolo ritardo. Quale arma avrebbe potulo essere un sostegno altrettant9 valido e rapido? La manovra fu eseguita sotto una pioggia incessanle . ..

Sesta giornata . -

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Tema : Un convogli o, protetto dalla 8 brigala (45° e-54°) e da due squadroni del 4° ussari, da Reims si reca a Yervins, e la sua marcia fa supporre che a mezzogiorno raggiungerà Mont-corneL, per dove passa una grande arteria.

(!) La quarta dil•isione, il cui comando ha sedo ordinaria in Compiègne, è com·

posta dei reggimenti di linea 45°, 5t0 , 67° e 87, rispettivamente di guarnigione a Laon . C-Ompiègne, Soissons, Saint-Quentin.

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li governai.ore di Laon, avvertilo di questo fatto, . invia la 7° brigata (6'7° ed 87°), due squadroni del 2° ussari e la com, pagnia ciclisti. per catturare, o almeno per arrestare il convoglio. La ·compagnia Gérard, seguila dai due squadroni e preceduta da un mezzo plotone di ciclisti, comandato dal luogotenente Clabault, si dirige subito su Bucy- les- PierrepoHl. Questo uffi ciale entra nel villaggio contemporaneamente ad una sezione di linea di ugual forza. Per l'occapa?ione della localita nasce quindi una interminabile con testazione, fra il Clabault stesso ed il più vecch io dei luogotenenti del 45°, comandante della sezione, il quale non vuole ammettere che i ciclisti siano un'arma coqie un'altra, e non vuol cederla nea nche quando sopravvengono i' due squadroni di ussari. Allora, per non perdere tempo inutilmente, il Gérard si avventura ·in un lungo movimento aggirante sulla sinistrn aflìne · di sorprendere l'W brigata alle spalle. ti percorso lunghissimo fu compiuto, parte in biciclella allra.versando strade che le continue pioggie avèvano conver tito in torrenti, e parie a piedi colle macchine in dosso. Dopo varie scaramuccie colle pa tlagli e degl i ussari, la compagnia ciclisti apre il l'noco alle spalle del 45°, provocando dapprima mollo diso rdi ne in questo reggimento, giit scosso sul fron te dalla fanteria clella 7• briga la, e favorenào in seguilo l'avanzata della propria cavall eria. Infine il Gérard, avendo saputo da, un esploratore che il 4° ussari Lrovavasi ammassato presso la stazione di Clermont., per una strada incassata fra due argini altissimi, si porla all'altèzza degli squadroni avversari , quindi, disposte le b'icicleue in fasc i, distende i suoi uomini su l ciglione ed apre il fuoco. Il comanda-nle Abonneau degli ussari , spiega le sue forz e, ed eseguisce cor:!lro i ciclisti ltna car ica che, benché splendida eome effetlo ottico, non avrebbe avuto in pratica nessuna possibilità di riuscila. La critica fu un nuovo trionfo per la fanteri a ciclistica.

Settima giornata. - I fautori del ciclismo militare hanno sempre ay_ulo il dubbio che una ma·ssa di velocipedisti non possa viaggiare di ·nolle, colla sola guida della stri!cia biancastra delle strade,


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1,A FANTERIA CICLISTICA

senza che i ·solchi, i mucchi di ghiaia, i paracarri non siano causa di grave scompiglio, ammeno di non rinunciare alla velocita, prima prerogativa dei fantaccini _montati . La manovra eseguita nella notte dal 6 al 7 settembre ha tolto ogni dubbio. Alle 2 del mattino, sommessamente e senza segnali, viene dato l\alLa1·m.i nei vari accanloname.nti. Nel profondo silenzio di quella notte oscuris~ima, nessuno certo poteva immaginare che un' intera compagnia di fanteria montata percorresse una quarantina di chiiometri, senza che il più piccolo rumore ne tradisse movimento . L'avversario, messo in guardia dalle manovre antecedenti, aveva impiegato un eccess ivo numero di uomini per non lasciarsi sorprendere dai cicl isti. Ciò non ha impedi to per altro che questi, dopo un lungo giro, giungessero in11spettatamente sulle sue spalle. Il general e Sonnois, comandante della IV divisione, entusiasmato dall e splendide prove precedenti e più spec'ialmenle da quella ool~urna, ha passato in rivista, nel recinto della staiione di Mont- cornet, la compagnia Gérard, le ha fatto eseguire vari movimenti speciali, e non ha trovato parol e a sufficienza per esprimere la sua soddisfazione.

Ottava giornata. - La compagnia cambia accantonam ento e va a stabilirsi a Thena illes. In quesla giornata il generale Sonnois ha voluto rendersi conto delle qualità della " pieghevole » adoperandoia lui stesso con tutto il suo stato maggiore, in una l~nga passeggiata. '

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Nona 91:ornata. - Quantunque in questa manovra i ciclisti abbiano nuovamente dimostrato lò straordinario profitto che si polrebbe trarre da una fanteria cosi celere, io non rìtengo I' impiego che se ne è fatto, ~n simile occasione, attuabile in guerra vera, perché: secondo me, uno stesso reparto non può prendere parte a tanli episodi successivi. Il tema dell'esercitnzione suppone che ·una brigata di fanteria (rappresentata da un batlaglione del l'8, uno squadrone del 4° 0

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E RELATIVI ESPERUTENTI NEL

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ussari (figurante un intiero reggimento) e la compagnia cilisti deb bono difendere Vervins, su cui punta Lulla la 4.• divisione. · Le str:ade so no sempre in condizioni impossibili per le con tinue · pioggia; · il cielo è .molto coperto e l'atmosfera soffocante. I ciclisti insieme col 4° ussari rappresentato da uno squadrone :agiscono· indipendentemente. Essi, colle macchine in spalla, pre-ceduti dagli esploratori, si diri gono verso un bosco in cui era -stata segnalala la cavalleria avversaria, si internano dove le piante sono più fitte, dopo lasciato il 2° plotone un 400 metri ali' indietro per trarre in inganno l'avversanio. Varie pattuglie di ussari dell'allro partilo si aggirano fra le bo-scaglie senza accorgersi di nulla, ma finalmente un brigadiere, .avvistosi del!' imboscata, torna indietro di galoppo nd avvertire, benchè troppo tardi, il colonnello Morgon. · _ La compagnia ciclisti, che nel frat'tem po si erà .avvicinata alla ;eavalleria della quarta divisione (2 squadroni), con nutrite salve fa rostringe ad appoggiare sulla destra cd a .cadere, sul reggimento di ussari figuralo, il quale finisce di disperderla con una. brillante carica. - Dopo ciò il capifano Gérard si slancia all' inseguimento, ed approfittando della grande rapidità dei suoi fantaccini montali, mo4esta con continue sorprese la ritirata dell'avversario. Càpilano .cosi. addosso , pri~a all'avanguardia del .1,5° ~he sbuca da una .gola coperta di boscaglie, poi all'artiglieria che tenta di prendere posizione, infine ad una sezione di ussari appiedati, e vi mettono in tale so-0mpiglio uomini e cavalli, che, nella fuga generale, non tutti i cavalieri riescono a saltare in sella. · In ultimo i ciclisti giungono al villaggio di Bure!ies presso le rive del, torrente Br~ne, e vi. trovano un reggimento di c~valleria. Il capitano vuole girare attorno al paese, ma i ponti essendo tutti · guardati dagli ussari, lascia il luogotenente Clabault col suo plotone per · attaccare iI villaggio di fronte, -mentre egli stesso colla <:ompagnia valica a guado il corso di acqua, e piomba inatteso, dentro l'abitalo, alle spalle dell'avversario. I n seguito poi i ciclisti, riunitisi di nuovo alla propria cavaìleria , respingono completamente quella dell'altro partilo. \

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E RELATIVI ESPERI MENTI NEL

LA FANTERIA C!CLIS'l\ICA

Decima giornatci. - Tu,tta la manovra si è svolta ,sotto- una pioggia torrenziale. . La brigata rappresentala , respinta nel giorp? precedente, tenta un assalto notturnp agli avamposti _avversari. La compagnia ciclisti, che ha per mandato di molestare il nemico. alle spalle, parte alle 3 antimeridiane (un'ora pt'ima delle altre armi) e giun·ge tanto silenziosamente sui piccoli. posti della ·4•.diyisione, che il luogotenente Clabaul t riceve. .un colpo di fucile a bruciapelo da una vedetta sbalordita .. Per alcuni is_tanli non si sentono che.le trombe ripetere il segnale di allarmi 'iri iutti gli avamposti. Nella confusione i cìclisti riescon·o ad àvvicinarsi ed aprire il fuoco sull'artiglieria avversaria, ma la scorta li obbjiga a t}j rarsi. L'assallo · notturno è andato fallito, tutta la divisione Sonnois si slancia ali' inseguimento della brigata figurata, concen°tra'ta a Vervins. La compagnia ciclìsti, ,.dopo réspinto un plotone di ussari, riceve informazioni che la brigata, di cavalleria avversnria . (2° e 4• us!-ari) si ·è ammassata sulla strada di Matibege per forzare Ì'ingresso di Vervins. · Costeggiando un ruscello incassato fra altri argini, i fantaccini montali riescono a portarsi ·rapidamente presso la strada di Maubege', ed iniziare il fuoco a salve contro la c1ivalleria avversaria., che . non se .ne preoccupa e lascia solo alle prese lo squadrone. di retroguardia. Il capitano Gérard spera di P,Oler tagliare la ri.tiraLa all~ brigata di · ussari, stringendola fra due fuochi, e perciò f~ valicare ai suoi il ruscello su dì una trave.; ma, siccome nel frattempo la brigata del suo partito rap.presentata si è rilirf!la da Vervins, ·e la sua artiglieri~ è stata messa fuori di combattimento, i ciclisti riwangono is6fati e , caricati dalla cavalleria Sll tre fronti. Questo fu l'unico smacco subito in tutte le roanoHe; l'accanimenro degli ussari contro questi fantaccini indomati, dai quali . erano moiestati persino a cinque o sei chil'ometri dal luogo di azione, ~ra tale che non si poterono impedire alcune risse fra CFalieri e ciclisti, Undicesima giornata. - La brigata rappresentata riceve il soccorso da. un intero corpo di armata pure rappresentato, e la com-

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pagnia ciclisti è desti.nata, quale sostegno della cav.all~ria del corpo di lil'mnta. L'esercitaziÒne viene· eseguita sotto un ·incessante acquazzone. Quantunquè· i cièlisti - bagnati e ricoperti di fango da capa' a. piedi, colle mac.chine scricchiolanti - siano stati. sbalzati da un capo all'altro della ,zona di .manovra, ed_,' abbiano preso parte a diversi episefdi, pure nei foro movimen~i non trovo nulla che sia degno di speciale menzione, ora che il' lettore conosce le azioni dei giorni precedenti.

· Dodicésima giornata. -

l~iposo per tutte le truppe.

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Tredicesima giornata. - Cominciano I~. manovre di divisioui conLrapposie. Il generale D' Aubigny, comandante 4el corpo di armata di Amiens (Il) ha la diPeziorie delle operazioni, coa,diuvat,o dal .generale' isp~tlore di cavalleria, Renàult-.Mo~lière,, e dal generale di artiglieria Basset, cnpò dei giudici di campo. · La l· diyi~ion~ con seàe ordinaria ad Amiens, comandata dal · generale Debrye,' èomprende il 5,1•, 72\ 120°, ,128° di linea ( 1) nonchè la brigata di cavalleria Gabrier 3° cacciatori e 5° dragoni (2), più 1'8° battaglione di cacciatori a piedi (3). Ho già detto quali reggime11ti di fanteria componevano la 4• div,isi9ne, e quali reggimenti formavano la brigata ussari, com.an_da-ta dal · geherale Belbèze. , ., ·, Ciclisticam'ente queste manovre acquistano molta importanza perchè il ?H O fanteria della 3° divisione aveva ·ù11 plotone di 26 velocipidisti, montati, non su macchine pieghevoli, ma sulle usuali a telaio Hurnber. Perchè tutto fosse piu somigliante alla realtàr si fece conos~ere solamente il tema· generale delle manovre, e no.n quelli pa,:ziali _di ogni movimento. 1

(il Rispettivamente di guarnigione a Beauvais, Amiens, Sedan, Gi1 et. \2) mspettivamcnte òi guarnigione ad Abbeville e Compiègne: .m Di guarnigione ad Amiens. '

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E RELATIVI ESPE RIMENTI NEL

LA l'ANTER!A èICLISTJCA

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Alle 5 antimeridiane .la compagnia Gérard abbandona l'accantonamento di Marly per andare ad occupare il ponte di Origny sul canale della Samb·re ed Oise,' e vi giunge in poco più di un'ora percorrendo i 2~ chilometri' sotto un'acqua torrenziale. .li capitano Gérard, fatto riconoscere il terreno e resi impraticabili gl i accessi avanti al ponte, distende i suoi uomini a destra e sinistra della strada, che da Origny in poi tutta dritta. fiancheggiata · da profonde cave, ed in ripidissima salita. Alle 8 éomparisce_in cima· alla rotabile il luogotenente De Forts dei corazzieri, -proveniente dalla ·scuola di guerra, con un plotone di ,t 8 ci cristi del 51 ° fanteria. Costoro, favoriti dalla pendenza, si slanciano verso , il ponte a grande VJlocilà, quindi, quando sentono le sal ve della compagnia Gérard, fanno di tutto per fermarsi e discendere, ma, montati su· macchine a telaio ordinario, non riescono od appiedare se non in grande disordine. Il luogotenente che li éomanda, vista tale confusione, _si ritira alla meglio in _una cava nascosta. da una sjepe -sulla :;ommilà ·della strada. , , _ ;• lnlanto arriva il geneiale Belpèrle, e, volendo far sbucare dal · pante la sua brigata di ussari, combina cùl capitano Gérard un movimento aooirante, on.de i ciclisti 'delJ'87° colle macchine in 1'<'.l • . I ispalla valicano il canale su d_i una passarella, quindi prendono posizione ed aprono il fuoco sul fia1wo di quelli del 54 °, Questi , intenti. a sparare contro un plotone del -4:° ussari, che iQtempestivamentc li caricati,. non sì accorgono del!' aggiramento se non-q~ando sono nccerchiati da ogni parte, e perciò riescon.o a mala pena a ' rititarsi , _lasciando peiò, !,' di loro prigionieri. . Mentre le due brigate di cavalleria sì ' caricano, la compagnia Géra~d appiattata dietrò un argine in mezzo ad un bosco, riceve ' vari assai Li da uno squadrone . del 3° cacciatori, comandato dal Juoootenente 'Hauteclocque, l'eroe del Sùdan. ì"'n seguito la · stessa ha, dapp~ima qualche nitro episodio di poca importanza col plotone del ~,t O e colla cavalleria avversaria, poì, sul finire della màuovra, viene attaccata da due sezioni dell'80 cacciatori a piedi, che riesce a respingere.

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Il luogotenente De Mantion del 2° ussari ed il capitano Jutien dello stato maggiore seguono la compag~ia ciclisti che va a pernç>pare ~ Seboncourt. I

Quattordi~esima ,giornata. - In quf;lsta manovra la compàgnia non fu che ·i.in ~ostegno alla cavalleria molto passivo, e non ebbe ~ampo di ~merg~re, perchè il generale Belbèz~ volle lui stesso regolare i dertagli di ese-cuzione, e, non conoscendo' a fondo le qùalità buone, e cattive' della nuova arma, tolse ogni libertà di azione ai provetti ullic.iali che l~l comandavano. Senza. chiedere il parere ad alcuno il brigadiere, successivamente per tre volte, dette missioni, impossibili ad eseguirsi, e nell'ul tima fase paralizzò le sessanta carabine, · mas~herandole colla propria bri gata di cav~lleria. Quindù;esiina ed ·u ltima giornata. - Una pior,oia' fina com·e · n~bbia penetra ovunque,ed impedisce di vedere. Le . strade, ' per l'acqua dei giorni , precedenti e pel contjnQ.o passaggio delle ar· tiglierie, sono assolutamente impraticabili. La compagnia , ciclisti viene assel!nata come sosteono al 5° dra., n g_oni, cavalleria del corpo di armata, giacchè in tal giorno .la manovra si svolge fra due corpi , di orma la, di cni uno è figurato, _ Il 5° dragoni, essend~si scoperto nell'ammassarsi, viene preso di mira dai fuochi accel~rati dei ciclisti del 5 11°. Questi ultimi però sono ben presto. richiamati ad altro obbiettivo dalle salve di qnèlli dell'87: i quali, precedendo la propri·i:!, cavalleria, avevano trovato un'ottima posizione per proteggerla-. In seguito il comandante dei dragoni, informato da una ricognizio1w che la brigata B'elbèze· si avvicinava in ' colonna . 0~mpatta, ·manda avanti i suoi ciclfsti, i quali, a passo· accelerato è' colle macchine in i_spalla traversando campi e bosçhi, ri~scono a s-chierarsi e molestare · coi loro fuochi l'avanzata ·della cavai leria avversaria . · Il generale Belbèze, lanciato contro i ciclisli uno squadrone in foraggeri che viene respinto, carica coi due reggimenti di ussari il 5° dragoni. dispari~à di forze provoca 'un' in terminar)l')

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I.A FANTERIA CICLISTICA

E RELATIV[ ESPEi:HMENTI NEL

bile contes~azione circa l'esito dello scontro, giacchè da una parte trovasi una brioata di cavalleria, mentre dall'altra l') . . vi. è un . . solo reooimento provvisto però di sostegno di fan1aec1m, l qual! , cerLamente in guerra vera, avrebbero colle loro _sa1ve 1·atto gran destrage sugli squadroni 1n colonna compana. . . . • O All'ultimo si tirano in discussione anche 1 c1cltst1 del 0'1 , 1 quali , benchè avessero fatto fuoco su quelli dell'87°, non avevano saputo dire quale era la posizione occupala ~a lor? I , ,, Terminato così il pericolo delle manovre, il capitano Gei ar~ ebbe inliniti e meritati elogi da. tutti i genero.li e dagli ad det_t1 militari esteri . Nel pomeriggio dello stesso giorno la compagnia r ientrò in Saint-Quentin, dove i ciuadini, t~nutisi al ~corrent~ per mezzo della stampa 'delle varie operazioni , fecero le accoglienze le più entusiastiche ai brav i ciclisti._ . .• . . ; . Le macch ine Gérard ebbero poch1ss1mL guasti, ed ID med.a si perforò solo un pneumatico al gi~rno. . Le altre biciclette imi:tiegate su1J1rono molte avane, e non tutte furono al caso di resistere fino alla fine del!~ manovre .

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* * Come s, e visto anche il 51° fanteria del II corpo di armata aveva un plotone di 2o ciclisti comandato dai luogotenenti Margutin e De Marcey. Questi p.-esero parte non_ solo a(le ._m,a~ovre di divisione coòtrapposte, ma anche alle varie eserc1taz1orn precedenti, impiegati sempre come fantaccini montali . Le loro operazioni non differiscono da quel!~ affi~ate _alla _~ompagnia Gérard, quindi non parmi opportuno _di par~1col~regg1arle'. tanto più che, provvisti di macchine a _Lel~1~ ordma1·;0 , n?n si dimostrarono nell"appiedamenlo tanto sp1ghat1 quanto lJUell 1 del1'87o. In o<rni modo però nella mauoyra dell '8 settembre. la loro improvvisa°apparizione ed ·i loro fuochi, _esegui~i a breve inter~ vallo prima di fronte e poi di fianco, 1mpress1onarono tanto_il partito avversario, ch·e quest~, oltre ~ scbierar~ l'av~ng~:~d1_~.' fece avanzare un reggimento d1 cavalleria, ed ordinò ali artil')liei ia di prendere posizìone. ·

Nello steS'so giorno (-15 settembre) in cui fu sc iol to il ca mpo, il -~enernle D'Aubigny, da Origny-Saint-Benoite, émanò un 01;dine generale alle truppe del II corpo di armala, ,~he avevano partecipato alle 'manovre dell'Aisne, con una speciale menzione pei ciclisti, concepita nei termini seguenti: « Le géqéral commandant le 2e corps d'armée a conslaté pen1 << dant !es rrranoem res de très réels progrès da ns les qua.lités ma« noeuvrières des diverses armes, ilans le service des reconnais« sanc~s. et particulièrement dans èelui des pointes d'offi ciers. « L'essai d'un peloton de 60 cyclistes sous l'habil e directio n « du capitai ne Gérard, a prouvé qu'nne compagnie ainsi montée, « instruite et commandée, ponrrait remplir rapidement certaine « mission .définie et importante. Il a · de plus démontré la né« cessité impérieuse et constaille pour toutes !es armes , d'etre « sans cesse en éveil su r toutes les f.tces découvertes, d'y ctre « protégé pour· l'artillerie et l'infanterie sur des points ltabile« ment choisis. » Mi è sembr alo utile trascrivere questi due periodi del primo documento il quale, oltre a riconoscere uffic ialmente l'utilità della nuova -arma, dimostra la oonsegu'ente necessità, per le altre già esistenti, di apportare modilicnioni alle norme tattiche.

" ",. Tutti i reggimenti dell'esercito francese hanno i'mpiega10 largamonte i ciclisti come esploratori e come staffette, ma, siccome ciò non riguarda il presente studio; non parmi opportuno di açcennare al. lettore altro che la marcia compiuta da una sezione del '1611° fanteria, formata da 28 ciclisti montati su macchine ordinarie e comandata dal luogotenente Vannier. Questo reparto, partito da Avignone il 3 1 agosto arrivò a Guillaume il 2 settembre, perconendo 270 chilometri in pieno est.ate, attraverso una regione tutta alpestre; con iequipaggiamento completo (44 chilo1


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LA FANTERIA . CICLISTICA, BCC.

grammi): fucile in ~andoliera, tascapane e borraccia, zaino sul davanti della macchma. . . L'esperimento ha moltissima importanza,. sp~c1~lment~ p~r ~01 italiani pili O meno ostinati a credere eh.e 11 ç1chsmo sia mutile sulle regioni montane.

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NOTIZIE POLITICO-MILITARI

. (Continua) . NATALI LUIGL CAMILLO

Tenente nel ·39° fanteria.

Con Regio jecreto, in data del 2 corrente, è stata chiusa la prima sessione della .f9• legislatura . Con Regio decreto, in data del 3 corrente, i collegi elettorali sono convocati ·domenica 2·1 marzo, e, per le votazioni di ballottdggio, il 28. Il Senato del regno e la Camera dei deputati sono convoc3ti il 5 aprile. · li 5 marzo venne pubblicato un manifesto programma che l'onorevole Presidente del Consiglio <fei Ministri ha indirizzato agli elettori italiani. · In questo manifesto non si accen,ua alle questioni mi.litari propriamente dette, forse perchè i progetti militari già presèntati dall'onorevole Ministro della guerra 3J Parlamento, e che costituiscono, sotto questo rapporto, il programma ·del Gabinetto, sono abbastanza noti . Invece è largamen te tratta ta la questione africana e sono in parte chiaramente indicati, in parte sem plicerrieote ad·ombrati gl' intendimenti dal Governo rispetto alla medesim3. Senza la pace, testè conclusa coll'Abissinia, avremmo dovuto (dice il manif~sto) quest'anno, sostenere l'urto dei Dervisci pur continu3ndo la lolla col Negus. E troppo grave sarebbe stata. la responsabilità di impegnarsi in guerra siffatta che, in una campagna sofa, avrebbe richiesto, almeno due corpi d'eser~ito e duecento milioni di spesa! Dobbiamo ora provvedere all'avveuire; fi l.\ non sarà facile giungere subito a una condizione che appaglii i · nostri veri interessi. Possiamo_ però, liberati da ogni urgente preoccupazione, scegliere serenamente la via che più ci torna conto di battere. ,. . I patti che abbiamo coll'Auissini11 sono chiari e interamente noti al pubblico. Il paese ne sa, perciò,' tanto quanto il' Governo; e dalla pros· sima delimitazione del confine, non possono insorgere divergenze tali · da divenire pretesto di guerra. . Pure l'inerzia non è possibile, perchè in una coloni3 militarmente ordin.ita, come la nostra, può esservi t.regua, non pi,cc profonda e durevole; quindi, per la n.ecessità delle cose, si deve mantegere lo spi-


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NOTIZIE POLITICO - 111ILIT ARI

rito pubblico.in un cootiut10 sussulto, che si ripercuote sulle tìqanze, sul credito, sulla nostra politica interna ed estera. L'impresa africana, nella quale abbiamo consumato da .J. a &00 milioni e perduto all'incirca 8000 solda ti , i quali dettero nobilissimo esempio di eroismo e di virtù, tranne l'affermazione della nostra iufluenza nel mar Rosso, altro non ci ha dato che una larga messe di delusioni, di sacrifici, <li amarezze, alle quali si aggiunsero le lagrime di tante famiglie. Si credeva poter fondare laggiù una colonia di popolamento, dove i nostri ecpigranti potessero lavorare e vivere sotto la protezione delle proprie leggi e della propria bandiera; ma questo intento, per le forze avverse della natura, per la scelta disadatta dei luoghi, non si ottenne in -passato, nè si otterrà mai per l'avvenire. ,1 Abbiamo perciò, è doloroso il dirlo, scemato soltanto la nostra potenzialità militare in Europa e nociuto alle nostre finanze, mentre l;i guerra, sempre latente nell'Eritrea, logora le facoltà del nostro erario e _il fio re dei nostri soldati .

Dopo quest'accenno :11 passato il Presidente del Consiglio passa ad esaminare elle cosa si debba fare oggi per la Colonia Eritrea e dice: Due opposti disegni agitano la pubblica opinione: l:i guerra a oltranza che conquisti una pace durevole; l'abbandono completo dell'Africa éhe ci ridoni la pace perduta. Pure questi partiti estremi souo egualmente impossil>ili. Se la sottomissione completa dall'A.t.issinia sarebbe guarentigia assoluta d1 pace, non è men vero elle oc::orrerebbe per ottenerla uno sforzo così poderoso che nessuna grande potenza potrebbe sop_portare. : ' Non si può, quindi, discutere questo partito, specialmente se si avverta che, per mantenere sotto il proprio dominio un paese cosi vasto, inospitale e lontano, l'Ila\ia vedrebbe menomarsi io Europa la sua posizione di grande potenza, poichè esaurirebbe, in tale impresa, la massima .parte delle proprie euergie e delle proprie ricchezze. Dall'altro lato, l'abbandono completo dell'Africa com prese le stazioni marittime di Assab e di I\Iassau:i , da nessuno contrastate .e facili a difendere, varrebbe quaqto for getto di quella influenza acquistata nel Mar Rosso, unico frutto sebbene modesto dei sacrifizi finora durati. Si resti dunque. J\fa si pensi che la politica africana deve significare politica di tornaconto; e si tenga, quindi, l'occupazione militare nei li-

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NOTl7.IE P0 I.ITIC0 Mll, ITARI

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.· un .p1rnofo esercito coloniale, esclndendo l' im piego

Gli eserciti moderni sono inv r . .. . e del l'i d. I . ; o cost1tu1t1 per la di fesa del territorio . n ,pene enza naz1ont1le. E gral'e <lulibio di dir·u bbr . lei;110 adoperarli nelle imprese coloniali . ma dal , o/n. ico s~ ~in e miliwre, è certo che le tru ·, , , ponto i v1stn pol 1t1co ·dalla loro missione ppe. d, leva n.on' possono essere distolte ~ .· . se~za sco~pagmare l'esercito. . . è s, ~uo, per la irrequietezza di qua lche ras ti rino r·c1. di tratto i.n tratto, J13 classi sotto J 31. . . . . g , . '. 11amare, tante f · r I e mi pei tnihando ·ta.nt1 mteressi e . arn_1g ie, .a terando I' ecrni·librio del bi l-a.ncio ponend 0 a cimento ·COotmuo il cred110 dello Stato ' N'el le imprese colon ia I' ·: -Occorre erciò r , . v e un segreto .per riuscire; (estina lenfe. Iuei la per scveranza che rrchied"" 11110 sfo rzo . cont111uo . ma pro P, · · I ·e~e ..porz1oi°at.o o11 a potenza finan ziaria e militare della madre patria' p,or:i::': co on,a le deve essere l'espressione visibile di questa pro: Non si pusso110 orn prcc1• · r .. d ·li w·re. ma ,. ·I . I ~a re I imilt ella no·strn occupazione mi' , e c 11aro e 1e, mantenendola come or 51. . , . t,o ,a, non ass1-cnreremo la pac . a e, non eviteremo la guerra. iseri \·eremo 20 T . . ·nel nostrn bilaacio e ne reaistreremo ~o . ' a· . . m1 ,~01 ann ui n .a ' . o IU me ,a, ne, resoconti. . estnnoer,:1 ! occupazione mi.Jitare non vuol ùire e , I . n nun .·, · · · . p ro C18 SI debba ·sol .c1.'1 r~.a1l'territon acquistati . Non è necessario nè utile tenerli colle · e ,tJ n.11, opera nostra lnrr,, · 11 P~t'.ia, dev~ diffondere la ci~il~u ac:t~e;elJ:a;~~ftf 1: .3 tadre p,1c1fi . che . dei . commerci . · E per ottenere· eruest , .intento occorre m ·tuenze ·sost1tu 1re al rec, 1rne Tt . , .,uz1 utto, I erra d. So. a· mE, i t11 e presen te un goveroo sostnnzialmente civile. dell' o\f.n i tatt I ' uropa che eserc·ti ano sovram. tà .,ureo-ioni interne , . : r1ca, non le occupano sempre militarmente e vi d.i, •m1111strazione . · a·. ~ .or 10ano un amutT1: . d. propr.ra e 11e1ta sol1aoto allora dio ne possono trr1rre i , a ,mme iiite e s11:ure Quando la , . si "lio dalle . a· . . d . . gl:lerra e necessa rin, prendouo con· 1 ica iutern3, e ofa l' . con 1z1001 ella loro pol't' estera e finanziaria .:no E1·n~eresse proprio senza secoudare gl, impeti d'un or~oaJ;~ mo1 oso. .~~, sauno aspettare e osare a tempo. . oo · . Una dec1s1one con forme ai ve · · . . d , cl .d b' l • n 10101 essi e1la patria è uccessa r1·a J~Ia ·e es1 era I e eh .. ~ · · '· n, frontiera coll'Ahis:i~~t , 1a preced uta dalla sollecita del irniiazione della V

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-· ar,o passa alla quesuone . . Dopo C . Iciò il presidente del Co n~10· particolare l 1 a~sa a. È. p.ure d.esi_derc)uile che, tenuto couto de1· oa1·u;·t1· e, riguard i ioternazia., ·Dii Ii, s,a ch,arrta la nostra posizione.., Cassala . ' ~

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.\XXO XLII.


N OTI Z1 E P0L1T1CO -MILIT.ARI 522 Cassala non è nostrn: fu occupat·a, t{ansitoriamente, per asser.iti motivi di sicurezza, e dobbiamo, secondo i patti vigeuti, restituirla i~ giorno in cui l'autorità del!' Egiuo fosse ri5tabilita in quelle regioni. Questo possesso temporaneo non giovò, e non giova,'nè alla <lifesn, nè· ai commeirci della nostra colonia,. Essà ci ha allontanato .dallo. base delle nostre operazioni militari, il maue,. senza impedire, come non si impedivano prima, le invasioni dei dervisci sollo Agordat, mentre non ne"uadaooarono punto i nostri commerci e crebbero,' al contrario, coi l;) "' ' pericoli , anche i dispendi. · Continua il presiden te del Consiglio dicendo che le questioni coloniali non si debbono considera.e esclusivamente dal punto di vista dell' amor proprio ; . esse sono così com plesse che sarebbe stoftezza guarda rie da un lato solo. L' Italia ~on deve ignora.re che, persistendo in uni). poli tica cond:i'n~ ·nata dall'esperienza, potrebbe ottenere ancora effimeri successi, mll sarebbero, come nel passato, fuochi fatui, che sc9mpaiono non appe11a-veduti. Perseverando nel la stessa politica: proveremmo le medesim~ delusioni, i medesimi disinganni e amarezze forse maggiori . Ostinarsi a rimanere, nelle presentì condizioni, sull'alLipiano abissino,. senza speranza alcuna di utilità economica, significherebbe scambiar_eJ'opera feconda della civiltà col violento sforzo di sterile conquista. È giunto il momento di da.re un avviamento nuovo e sicuro a lln, ciuestione africana che da tredici anni si trascina fra le incertezze e· contraddizioni. Scevri da qualsiasi impegno, padroni del nostro volere, liberi della nostra scelta, noi possiamo, nel tempo e nei modi opportuni; giungore gradatamente a quella soluzione che ci consiglia l.' interesse vero det nostro paese.

' Rispetto alla politica estera che ha tanti punti di contauo colla po~ litica militare il manifesto è molto laconico e riservato, nè potrebbe es3ere t1 ltrimenti. Sul!' ardente questione di Candia il presideute de~ Consiglio dic~: I san"uinosi avvenimenti che si svolgono in Oriente hanno, in queSlb giorni, ~git~ta la pubblicll opinione e avvertono il popolo ilaliano che interessi più alti .e pericoli più . vicini c'impongono di rispar~ iare tull~ le nostre eoergie, .pel momento in cui si abbi&no a risolvere I problemi,

NOTIZIE POLITICO-lIILIT.ARl

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che .preoccupano l'Europa intera, e dai quali può anche dipendere l'avvenire e la grandezza della nostra patria. · . fl governo itali~n.o si è ado.p~rato e .si a~opera a promuovere quelle n~or.me_colle q~rnlt 11 mondo civile conta migliorare le sorti dfli popoli ~r1st1an'.. sogge.\t1 alla_ potestà del sultano. E vuole concorrere ad assicurnr~ a_ll, 1s~I~ d_1 Candia quella completa autono~ia c·.he può sottrarla alle terr1b1h v1c1ss1tudini che l'hanno finora insanguina ta. Scevri di cupidigie e ambizioni, . persuasi che l'accordo fra le orand· l ' I . o I P~ en.ze pt!o .so o ri.s~armi~re al mondo civile una guerra della guaio è d1ffic'. le pr~c1sare g(1 1ntent1 e le conseguenze, rioi ci siamo ancora ado per?t1, e _ci. adop7riamo, con ani mo schietto e leale, a rimuovere ogni. rag;one d1 d1s~en~1 o _di con~iLti che potrebbero turbare la pace. E ora .che 1att1tud me dell Europa intera offre "Uarentigie adeouat'e ,,:. · "' di Candia, sial!> dato cda po~ol''. de 11 '0 . r,·ente, e a quelli in ispecie dell'isola noi dt ~spr1n_iere l'augurio vivissimo che ambizioni incomposte O ge-ne~ose impazienze non mettano in forse quella pace che le grandi poten7:e g:losarr_ien !e mantengono, della quale i popoli tutti d'Europa hanuo des1de~10 e b1sogno,e ~h~ deve permettere n noi d'intraprendere le ri- forme mterne che l op1n10ne pubblica urgentemente reclama.

A q~es~o punto_il manifesto del Presidente del Consiglio entra ner campo finanz'.a r10_per dire che il pnreggio deve essere mantenuto senza nuovi aggravi e 1•10forzato con nuove, graduali e ponderose econom1·8 · d J 1 b'J · d , ricor a e .1e a I a?c10 ella guerra è stata restituita quella quota molt-0 sensi-·. bile che gh era st.ata tolta e soggiunge che per un quinquennio il bilancio dello Stato, pe~ ciò che ri_guarda la spesa, dovrebbe rimanere inalterato, Osse~·va tuttavrn che ogni speranza di un assetto fin anziario defini tivo e s~çld1~facente andrà frustrata, se la spesa per l'Africa, e Ja politica colomale 10 genere, non verrà ridotta e mantenuta nei pili ristretti conlini •. . Il pro~ramma. del Governo pas.sa quindi a trattare della organizzazione de! Comuni, delle Provincie la quale dovrebbe avere per·iscopo il, dece,ntramento.. Per ciò che riguard_a i_provvedi~enti d'indole sociale, dice che questi s1 deb~o~o cem1re pr~nc1palm~nte m un favorevole assetto economico e· finanzrnrio dell.a ~azione, P?1rhè la questione sociale ha sopratu tto Je · sue cause nel d1sag10 economico delle classi inferiori. ·


NOTIZIE POLIT ICO · )f! LITARI 524 Il manifesto conchiude con questo appello agli elettol'Ì: e Per superare tutte le difficoltà, per spezzare tutti gli ostacoli che s'incontreranno per via, il Governo invoca da voi una parola d'incoraggiamento e di conforto. . , Ci sarà dato, così, di com battel'e e vincere quella tale tendenza, non ancora scomparsa, che ci condusse a spensierate avventure e ambizioni ineffi caci; che ci condusse al dispregio delle guarentigie costituzionali, <:.onturbando il senso morale e politioo dE-lla nazione e producendo immeritate sventure che non si po5sono rammentare senza un sentimento di profondo corJoglio . « Fortificato dalla vostra fi,ducia, il Governo potrà svolgere il programma suo, inteso -a mantènere all'estero una pace conforme ai sentimenti e alla dignità del popolo italiano, a contenere l'impresa coloniale nei limiti dell'.interesse e della ragione , a promuovere il miglioramento òelle condizioni economiche, ad affrettare le· urgenti riforme nmmini· strative, a restaurare dapperlutto il sentimento della morale politica, il rispetto della legge, 1impero schietto e leale della git1stizia, l'osservanza ~Jello Statuto. << Da mezzo secolo la Casa di Savoia, con tradizioue immutabi le, dà prova solenne della sua fede nelle pubbliche libertà. Stringiamoci altorno ad essa. > . Questo man ifestÒ fece io paese In migliore impressione e la stam po, in genere, rese omaggio ali' opportunità del program~a e al linguaggio .ca lmo ed eleva to del presidcute del Consigl io.

525 gior? i p~ec~d.en~i la. partenza pèr le manovre ed esercitazioni anzidetle e pe.r '. qumd1c1 g1or01 susseguenti alle medesime, dopo dì che sarà somm101 stra.ta nuovamente In razione di stazione. A da tare, da.I' 15 marzo corrente l' infermeria presidiaria di Casale passa dalla 2• alln 3• classe. . ·I n sez'.one staccat~ d'artiglier ia, stabilita cùn Auo 2·16 del 9 ott~bre ,1889 m Ca l.tani~sett~, ,~rà tras~·e~ita a ~as~r~giovanni a da tare dal 1 o aprile ,1897. Pe1 .nm ma ~el1e a mm 1n1straz1on, 10 teressate iI Ministero ha avverti to che . . gl , aurezz1 . . da adoperarsi per I' esper1·men•o · del nuovo metodo d •1strtmone gin·~as~ico-militare pei gio·oani soldat1: , proposto dalla . S.ct'.~.I~ C~nt.raJe d1 Tiro,. sono quelli stessi descritti nell'istruzi one per gli e~ei c~z~ d1 gmnast1~ e d1.sch: r ma·col fu cile (allegata al regola mento di :~~rciz, per.la fa.ottma) e ' soli o.ggetti nu(lvi che possono introdu rsi sono t>h.appoggi ed 11pallone del giuoco di sfratto. Essendo pressochè esaurito il fondo che si aveva disponibile di cartucce a pallottola a polvere uera per pistole modello 7<i e 89 ·1 ~ · ·• a m d.fi · d' , I • IDl::,ICr o, o 1.1caz1ooe 1 qua~to era. detto nella ~irco lare N. 39 del 1(89,i, ha determ1~ato ch e d ora mnanz1 per le istruzioni e per oli altri bisooni del tempo di pace, possaoo e:serc impiegale anche le ca1tucce a paliouola modello 90, per <lette pistole. ' lS'OTI ZIE POLIT lOO - MlLl'l'AR1

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Fu pubblicato l' ordine della chi amata :dia leva per i nel ~ 877. · giovani nati

Frn le più im porta1iti disposizioni d'interesse militare emanate nella ,quindicina notiamo le seguenti: Un Regio Decreto ha determinato la coì11posizione e il procedimento delle commissioni di disr.iplina por gli im piegati disegn1teria del personale della giustizia militare. ' Noli' intento di rendere i cavalli più resistenti al le fatiche delle ma· ·novrti, e di rimetterli prontamente in condizioni normali al termine delle medesime, il Ministero ha determinato che a tutti i cava lli di -cavnlleria e di artiglieria di ufficiali è di truppa che effettivamente parteciperanno alle grandi manovre, alle manovre di campagna, alle esercirni ioni di av'anséoperta di cavalleria, ai cam pi, alle scuole di tiro ,d'artiglieria, sia somministrata la razione di accantot1a 111ento uei dieci

La .sessione di questa leva sarà aperta il giorno 10 del mese di a ri)e . p prossimo venturo; ~· estrazione a sorte dovrà cominciare dnl giorno 26 del mese di .aprile ed essere compiuta senza r itardo; L~ .sedu~e dei Consigli di leva per l'es;ime defi nitivo ed arruolamento d:-gh 1nscr1tt1 avranno principio il. giorno ,10 del successivo mese di gmgno. I nfi~e la. sessione della 1.eva sarà chiusn il 115 ottobre' prossim'o venturo. I ~H ~fet.t1 e sottoprefetti convocheranno pel detto giorno ,Jo .aprile i c.ons1gl 1 d1 leva all'oggetto di proclamare l'apertura delld sessione ;uind1cata.' o procedere in pari tempo alle operazioni dì cu i ai §§ 75 e seguenti del regoln monto .:;ul reclutamen to. n ma uifestO p:r l'ordine della leva elle i prefetti e sottoprefetti dovranno fa r pubblicare porterà la data del 40 aprile ·1897 .


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NOTIZIE POUTICO-MIUTAitI

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NOTIZIE POLITICO-MILITAR!

· Vennero pubblicate le no.rme per le scuole di tiro dei reggimenti d'artiglieria e della brigata d'artiglieria da fortezza. · Essendosi stabilito che ia sessione d.ell!i leva sulla classe :1877 sia (lperta il giorno 11° del prossimo mese di aprile, il .Ministero ha avvertito che i militari dì 1a categor.ia stati arruolati in conto della classe 1876 che sieno ritenuti assolutamente o temporaneamente inabili al servizio militare, potranno essere sottoposti a rassegna speciale soltanto fino al 31 marzo éorrente. Venne no_tificato che il giorno 5 epri le prossimo ventu ro avrà luogo l'esame scritto di cui al n. 3 del la circqlare n. 4- del corrente anno con la quale furono indetti gli esami di idoneità all'avanzamento dei"tenenti ,commissari.

** "f. Fu pubblicato un Regio Decreto per l'applicazione dell'articolo ,a della 'f.egge 2 luglio 1896 al personale delle fortezze. Questo Decreto s'tabil isce ,quanto segue : I posti vacanti fra gli ufficiali delle fortezze sono devoluti: ·a) se di ufficiale superiore: . per quattr~ quinti agli ·ufficiali di pari grado delle armi cl'arti,glieria e del genio; pet un quinto alla promozione di ufficiali del grado ,inferiore del personale stesso, inscritti sul quadro di avanzamento; b} se di µfficiale in[eriore: . per due terzi agli ufficiali .di pari grado delle armi, cli artiglieria ·e del genio; per un terzo alla promozione ·di. un ufficiale del grado ,inferiore del personale stesso, inscritti sul quadro . di avanzamento. Qua lor~. nelle due armi di artigfie~ia e del genio non vi fossero uf•ficiali proposti per il trasferimento nel ,personale delle fortezze i posti vacanti potranno essere occupati con promozioni nel personale stesso. Qualora uel personale cl.elle fortezze non ,;i fossero uffici~li i,nscritti -sul ' quadro di avanzamento, o questi fossero di anzianità inferiore a -quella prescritta dal citato articolo· 45 della legge, i posti vccanti po· tranuo ~ssere occupati con trasferimento di uffictali delle armi di ar1.igÌieria e genio. · Un altro Regio Decreto ha stabilito che la terza gara generale del 'tiro a seguo nazionale avrà luogo in 'l'orino nel primo semestre delJ'anno 4898. Il ~inistero ha determinato che nel corrente ,anno abbiano luogo

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•c-01? i _d'is'.:u~ione ,contiuu~tivi de!la durata di 11:s, giorni per gli uffì-c1a~1 _mf: 11on dell arma d1 fan teria '(fa'uteria di linea, bersa-glieri ed ..alp1 n1) d1 complemento e di mi'lizia t~rritoriale, col le norme seouenti: . I corsi a~rranno principio col ,1G maggio e te1;minera;uo col g10roo 31 dello st~sso mese, I reg.g'.men~i , FJ_ distaccamenti, presso cui (·corsi dovranno a~tuarsi, sa~anno. des1gnat1dai comandami di corpò d'armata, i quali impartiranno .:ali u_opo le opportun'e disposizioni. I co_m~n_dant! d:i distret~o e: di reggi_mento alpini fara nno conoscerç .agl i uffi~ial_, mfe:10r~ da essi d1pendent1 questa disposizione, invitan . doli a d1ch 1arare -se rnteadono intervenire ai corsi d'istruzione. . Sono ammessi a frequentare i corsi stessi gli ufficiali che ne fac,c,ano domanda al comandante del distretto; questi trasmetterà al co m'.1n~~nte di o~ni p_r~sidio l'elenco degli u·flìcia li amme3si, e, in ~0 0 . ~ormm~ delle d1spos1~1oni date dal comando del corpo d'armata, farà ,rn pari tempo i)onoscere ·agli ufficia li il reggimento o il distaccamento al quale dovranno presentarsi. · Gli ufficiali che vi .sono iscriui, sono ten uti a frequentare ii corso ·e_ ·ne verran~o senz'altro esclusi CQloro che manchino ad una istrn~ z1one seuza gmstiucato motivo. · · Detti ufficiali dovranno l:iempre i.uterv~nire in uniforme. Ad essi -non compete alcuna iodennità od assegno, . , I cor3! proce~erann~ sotto la direzione di un ufficiale superiore t;lell arm~ ~1 fanteria dell esercito permanente, delegato dal comandante ,del pres1d10, e, nelle località sedi di battaglione, sotto la direzione del -~omandante stesso. ~

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** , La questio~e di Candi a contin~a ad attrarre l'attenzione di tutta JO ~nesto momento non ha per anco preso tale indirizzo -che st possa rag10Revolmente presumere come andrà a finire. . Da,t~ la sit_uazioue di fatto , cioè gl'insorti e' i greci sbarcati nel!' i~ola d1 Candia oramai padroni di essa, fuorchè dèi capoluoghi sulla ·~osta,,_ eh~ anc.ora tengono guarnigione turca e furono dichia1'ati sotto la pro_te~1one _delle potenze ; vi,ta la guerra a coltel lo che conti'nuano .a farsi 1usorfl e greci da una parte e turch i dall'altra, dimodochè la stessa protezione internazionale sui detti capiluoolii, è un nome vano :se_ non:. a~poggif~a, da sb.archi di _t~upp~ e da b;mbardamenti, spesso mirnacciat1 e qualche volta, esegm~1-; vista la tensione degli animi in, Il Eur~pa ed


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NOTIZIE POLITICO -MJLI'I'A RI

Grecia cd in Ttm:hia e i reciproci armamen ti e· l'invio continuo di; truppe sulle comuni frontiere; vist0, che la guerra, tra la <·,recia e la Turchia od altre eventuali insurrezioni ;:iell'impero ture-o potrebbe avere per consegnenza una conflagrazione generale; le potenze, desiderose· sopratutto di evitare la guerra, rimandando al l'avvenire la soluzione della questione d'Oriente, hanno concordato tra, loro una soluzione della questione di Cr,ncTia, da proporsi ed, occorrendo, imporsi alla Grecia, od alla Turchia. Questa soluzione in sostanza consiste nel concedere all' isola di Can<lia un'ampia autonomia, sotto l'alta sovranità della Porta. Tale decisione fu comunicata al la Grecia ed al la TLirchia con due· Note non identiche. Quella rimesc;a dai rappreseÒtanti delle · potenze· al governo ellenico suona così: « Ho ricevuto l'ordine dal mio governo di portare a cognizione· dell'E. V. cbe le grandi potenze si sono poste d'accordo per stabilire una linea di comune condotta destinata a· porre fine ad una situazione,. che esse non hanno potuto preveni1·e, ma il cni· prolungarsi sa rebbe· wle da campromettere grav,emente la pace Europea. « .A tale elTeLto i Governi di Germania, d' Austria-Ungheria, di, Francia, della Gran Bretragnia, d'Italia e di Russia si sono posti d'accordo i;u i due punti seguenti: « •1° L'isola di Can,1ia non potr~ in nessun caso, nelle,attuali con· giunture, essere annessa alla Grecia; ~0 Visto i ritardi portati dalla, Turchia nell'applicazione delle riforme concretate di concerto con esse e che non ne permettono più l'adozione ad uno stato di cose trasfor• mato, le potenze souo risoltHe, pur mantenendo l'integrità dell' impero· ottomano, a dotare l'isola di Candia d'un · regime autonomo Assolntnmente effeltivo e destinato ad assic•irarle no governo separato sotto l'alta sovranità del sultano. ,, La realizzazione di queste vedute ' nou potrebbe, secondo la convinzione delle potenze, ottenersi che medìnote il ritiro delle navi e· delle tru ppe elleniche che sono attualmente nelle acque e nei ttrrri101·i dell'isola occupata dalle potenze. Epperò noi aspettiamo con fidu cia tale decisione dalla saggezza del governo di S. M. , che non vorrà persistere in una via opposta alla risoluzione delle pi;>tenze, le qua li sono, de,:ise a conseguire una pronta pacificazione altrettanto indispensabile per l'isola di Candia quanto per il mantenimento della pace generale. « Nou dissimulerò· tuttavia a V. E. che le mie Ìtitruzioni mi prescri· vono di preveni,rfa che, .nel caso di rifiuto per parte dr,! governo ellenico, le grandi potenze sono irrevocabilmente risolute a non indietrt>g-

NOTi r.lE POLlTI CO-mLITARI

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giare dinanzi a verun mezzo di coercizione se allo spi rare di un termine di sei giorni, il richia mo . delle navi e delle truppe elleniche da Candia non fosse effettuato ». La nota alla Turchìa differisce da questa inqnantochè non viene chiesto al Sultano il ritiro del le sue truppe da Candia e conseguentemeote manca In minaccia di mezzi coercitivi in caso d'inesecuzionc. , Sembra però che, dopo questa, sia sta ta rimes~a nlla Turchia una . notn suppletti va in cui il ritiro delle truppe venne richiesto; ma se contemporaneamen te alle greche o dopo esse non sa ppiamo, perchè . questa nota sup pletLivn non fu pubblicata.

Pass:irono i sei giorni concessi alla Grecia, nè in questo tempo le , tru ppe greche si ritirarono dall'isola, ni• cessarono iu essa i combattimenti, nè in Grecia nè in Turchia i preparntivi di guerra. Però sembra che la Turchia, di buona o di i;n~1Ia ,voglia, abbia piegato la testo. La sua risposta non venne pubblicata e non se né parla, ma, per questo . appunto, .è lecil-0 ritenere cho, pur facendo qnalche riserva, la Porta, nella sostanza, abbia ceduto all'intimazione: Non così la Grecia la cui risposta, conci liatissima nei termini, è negati va nella sostanzn. Il governo greco accetta bensì di ritirare lo sue . navi dalle acque di Candia (cosa naturalissima perchè ha poco interesse a tenervele e sarebbe t.mppo facile alle potenze fornele allontanare), ma ricusa di.ritirare le sue truppe da Candia (qui sta il nodo della questione e, non accettando l'autonomia dell' isola sotto l'alta sovranità del la . Porta, ne chiede l'a nnessione alla Grecia o almeno libertà ai candiotti . di stabilire con un plebiscito la propria sorte. Ecco ~m sunto di questa risposta che caratterizza la situazione. « Non è la prima volta che Creta si trova in questo stato di sollevazione. Negli ultimi tempi più ùi sei volte gli orrori dell'anarchia hannoscosso e messo iu pericolo la sua esistenza. Se quindi il nuovo re~ime · del quale si tratta dotarla, non è tale dn ristabilirvi l'ordine in modo defi nitivo, l'anarchia continuerà a rovinare questo paese ; il fu oco e il , forro, nelle· maui di un fanatismo ,~ieco, conti11ueraono l'opera loro distruggitrice ed esterminatrice di un popolo che certamente non merita una tal sorte. Davnuti a simile prospetti va la nostra responsa bilità sarebbe enorm e . qualora noI). pregagsimo islantaneamente le grandi potenze a non insi~ -


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NOTlZlE POLITICO-MILITARI

' NOt liIE POtITIOÒ-MII,ITARI

stere sul sistema di autonomia proposto, ma nestitnire a Creta quanto ·· essa aveya già av.uto nel momento fo cni furono liberate le altre provincie che ("1rmano il regno ellenico, riconginngendol,a alla Grecia . In presenza delle recenti · scene di ma,sacri, di _saccheggi e di in·-cendi nella città di Canea, in presenza delle spaventevoli angosce .ille · quali si trovano esposti glt abitanti di Candia. minacci~ti dal furore sen.za freno del. popolacçio mussulmano. il quale oppouesi alla par~·tenza delle famiglie cris.tiane per la Greci~, divenuta da tanto tempo. il rifugio provvidenziale di tutte.queste infelici esistenze, i rimorsi tor. meotavano tutto il nosiro paese per la responsabi lità asrnntasi l'anno. · scorso di indurre col suo consiglio i Cretesi a deporre le armi :. . I mali che ne seguirono llon ci perrhettono più di assumere ancora · una volta un. còmpit() siffatto; ed anche se-volessimo faijo, la nostra voce sarebbe· certamente debol issima, e la sua eco non arriverebbe •· fino al popolo cretèse. · Io quest'ordine di idee ed in nome della \lmanità,. come anche nel. l'interesse dell;1 pacificazione dell'isola, pacific;1zione che è. il solo og~,getto della sollecitudine delle grandi potenze, noi non esitiamo a dichia· rare che, se ~nche per la presenza del le squadre riunite delle grandi · potenze nelle acque creLesi, e- nella convinzione che queste squadre · non permetteranno lo sbarco nell'isola delle truppe ottomane; la pre·-senza pure di tutte le navi della flotta ellerrica ora in Creta non fosse giudicata necessaria, il_soggiorno delle truppe greche nell'isola è invece richiesto dal sentimento di umanità, non meno che dall'interesse stesso · del ristabilì manto definitivo dell'ordine. Il nostro dovere specialmente ci impone di non abbandon~re ,il po- . , p.olo cretese alla mercè del fanatismo mussulmano e delle .truppe -turche, ' le quali in ogni temeo s~ientemente e conniventi parteciparono agli atti aggressivi · del popolaccio contro i cri~tiani. Se le nostre. truppe nell'isola ; degne di tùtta la fidnci;.1 delle grand,i potenze; ricevessero i"l mandato di pa'cificare · il paese, i desideri i e -intenzioni cli queste riceverebbero prontamente la più perfetta sod'di- · ·-sfazione. E allora, s;1rebbe possibile conoscere i voti liberamente e$pre$si dal 1-1 popolo cretese per decidere della sua sorte. · Gli onori che si ripetono in Creta periodicamente da morte diecine di . anni non si commettono sollanto senza commuoveré'. profondamente il popolo ellenico, ma interrompono eziandio l'attività sociale, e turbano ->.profondamente l'economia ·e le finanze dello Stato.

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Ammettendo pure che ci fosse possibile dìmenticare per un istante che noi siamo correligionari del popolo cretese, che siamo della stessa razza -e ad essò legati da vincoli di sangue, non possiamo tacere dinanzi alle grandi potenze ,che lo Stato grec? non potrebbe resistere più a lungo a simili scosse. · ' ·È perciò che facciamo appello ai seutimenti generosi che anim_ano 'le gra{!.di potGnze, pregandole di permettere al popolo cretese di pronun_ziarsi sul moèlo ·con cui desidera di essere governato. » Le cos~ sono a questo punto. La risposta della Grecia è all'esame -delle potenze. Replicheranno queste con · un'altra Nota e in che senso ? Passeranno senz'altro alle misure coercitive e quali? Ogni risposta io questo momento sarebbe prematura. Ce la daranno ifra poco .gli avvenimenti. Rpma, il 12 marzo 1897 . .

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N'OTIZIE MILITARI ESTERE

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La 2a, e 6a divisione di cavalleria manovreranno con le truppe del corpo d'atmata sotto la direzione del generale De Négrier, membro · del consiglio superiore di guerra. Tutte le altre brigate di cavalleria ·-rji corpo, pte?de11anno parte alle manovre che si svolgeranno nella Jorp ,regione. ,

NOTIZIE MILITARI ESTERE

..Mano1J1'e di reggimenti di riserva. Tutti i re!:;gimenti di riserva •convocati' in oLtobre eseguiranno alla fine del loro pei:iodo d'istruzione ,e per la durata di tre giorni, manovre nei pressi della guarnigione. kg. 4.-,600 Fucile. » 0,150 Razioni viveri )) 1,200 Materiale da zappatore (la tenda è stata soppressa) Hazioni della giornata (pane gr:750, carne gr. 320) » 1,070 » · o_ ,5o_o Borraccia.

.

FRANCIA.

Le manovre d'autunno . - Furono recentemente pubblicate le disposizioni riflet!enti le manovre autunnali in .Francia. La natur11 e la gurata delle manovre cla_ eseguirsi fttrono fissate nel., modo seguente: Manovre d'armata. - Il ·1° ed il 2° corpo d'armata eseguiranno manone d'armata sotto l'alta direzione del generai~ di divisione De France, membro del consiglio superiore di guerra. .llfanovre di divisione e di brigata. - Gli altri corpi d'armata ese- · guiranno ma:'.!ovre di divisione e di brigata e.cioè il 5°, 60, s'o, 90, -150 e 150 · manovre di divisione della durata cli 16 giorni al massimo, ed il 3°, . /~o, 10°, 1·1°, 120, 13°, H, 8 , -17° e 18° manovre di brigata della durata massimà di 1,i. giorni. Le di visioni del 3° e 4° corpo, di stanza a Parigi, non interverranno alle manovre. , In quest'anno non si eseguiranno manov1:-a .di fortezza (attacco e di- . fesa delle piazze forti). Per l'Algeria e la Tunisia saranno date ulteriori disposizioni. 1

1

1

.Manovre di Ca'lìallerùi. - La 3a, 4•, 5a, 6·, 6abis, 7a, sa, ga, ·1 oa, . 1 ·1a, :l2à, 13a, -14.a, 15", 16", 17a e ·1 ga brigata come pure le brigate .' della 3a e 7a divisione <li cavalle~ia eseguiranno manovre di brigata della durata di otto giorni . L'a ·Ia, ta e 5a divisione, di cavalleria indipend~nti pr'enderanno parte· col 1 ° e 2° · corpo d'armata .alle manovre d'armata.

0

. Totale

kg. 27,185

La forma dellp zaino è completamente diversa. .Esso è più lungo del modello precedentemente in vigore ed è portato dal soldato col lato più lungo nel senso dell'asse del corpo;· ed invecè di combaciare col dorso è sostenuto nella pari.e inferiore' da due -cuscinetti che. si appoggiano sulle reni. I · Oltre allo zaino, al tascapane, borraccia, sciabola-baionetta e due cartucciere di cuoio, situate l'una a destra e l'altra a' sinistra (come per l'equipaggiamento del soldato di.fanteria francese) il soldato svizzero ha. ,pure due altre cartucciere, costituite da bandoliere che portano dei vani nei quali sono infilate le cartucce, simili a quelle dei 'cosacchi e delle car1 ,tucci ere che ord_inariamente si portano a caccia, colla· d,ifferenza che que.st'ultime sono, come è noto,- assrcurate alla cintura, mentre quelle del,l'equipaggiamento svizzero, sono assicurate da una parte ad un bottone -della tunica e dall'àltra al cinturino, appoggiando sul petto, e partendo dal centro ove sonvi i bottoni della tunica e dirigendosi l'una sul fianco -~estro e l',1ltra sul fianco sinistro . . Queste nuove cartucciere, già caricate, non $ODO sempre portate sul ·<torpo del soldato, ma, il loro posto regolamentare è in unà cassetta situata nella parte inferiore dellò zaino.'11 soldato può estrnrle dallo zaino, ' ·senza toglìere quest'u ltimo, semplicemente colla mano d~stra, che può aprire nuaudo che sia la cassetta dello zaino . . ·. , La b_orracci·a è portata nel tascapane; essa è di forro smaltato ed il :bocchine, è d'alluminio. · 0

,


534.

NOTIZIE MI LITARI ESTE~E

NOTIZIE lllLITARI ESTERE

Le ,1~O cartncce portate dal soldato sono così riparti te: a) Nel:e due cartucciere di cuoio fissate alla cintola

8 pacchi ciascuno di 6 Cllftucce . . N. 48 b) Due pacchi di .cartucce nel sacco avviluppati d:i una tela . . • . . · • 12 e) Cartucce sciolte, ma collocate 30 per ciascuna cartuc· ciern o bandoliera, çollocatc nella cassetta dello zaino » 60 Tc,tale .

. N. ~20

Lo zaino malgrado sia stretto e alquanto lungo può tutta vra cou~enere tutli gli oggetti e cioè: 1 pantalone da quartiere, peso kg. O, 600; ·I paio sc.,rpe da quartiere » » 0,500; I tovagliolo; '1 ca micia; ~ paia calze; ,t fazzoletto; ,1 libretto di servizio; asciugamano; 1 borsa per pulizia (armi e vestiario) ; 1 razione dì viveri; ,t berretto; Il numero di cartucce sopracitato.

La nuova forma data allo zaino è stata consigliata da considerazioni dr ordine igienico. Infatti esso anzichè interamente sul dorso si appoggia, come più sopra è stato deuo, sopra due ~uscioetti all'altezza delle reni, di guisachè il peso vien sostenuto quasi per intero dalle reni e dalle spalle, anzichè dal dorso. Lo zaino è assicurato alle spalle da cinghie che fanno capo al cinturino. Una caratteristica di questo nuovo equipaggiamento si è che lo zaino, il cinturino, la sciabola-baionetta, le c:irtucciere, il tutto in sostanza è collegato in guisa che slacciando il cinturino il soldato rimane completamente libero da ogni oggetto, il tnscapane eccettuato. Ne consegue da ~iò che la sistemazione dei vari oggetti .sul corpo del ·soldato ed il modo col quale essi premono più o meno sul corpo stesso

535 ..

tutto è subordinato al modo di stringere più o meno il cinturino, a cui fanno ca po le cinghie dello zaino e le cartucciere. Le critiche che si fanno a questo nuovo equipaggiamento sono le se- . guenti: 1° È p·r oblematico se il soldato riesca a regolare col cinturino, . più o meno chiuso al corpo, il posto del carico in guisa da soffrire ia mJoor fàtica possibile. 2° La forma dello zuino così iillungata dà alquanto soggezione al 1i- .. ratore, che non può più sparare quando è coricato e spara in posizione molto incomoda, stando in ginocchio. 3° Le bandoliere per cartucce non sono pratiche, poichè dopo un . certo tempo <lacchè quegli oggetti sono usati, i cavi delle cartucce si , allargano ed il soldato nelle rnarce perde il suo mun izionamentl), spe- . cialmente al:e andature celeri. ROMANIA.

La divisione di cavalleria indipendente. - La divisione di cavalleria indi pend~nte, fo rmata dai 6 reggimenti roscion, per disposizione del- l'anno 1895 fu messa alla dipendenztt diretta del!' ispettore gentirale della cavalleria, d quale aveva su di essa i diritti di comando e di amministrazione. Ora (Monitorul Ostei, N! 5, 4897) , fu stabilito che le attribuzioni sopra dette sulle truppe della di visione siano, iu via normale, esercitale da quei comandanti di corpo d'armata, nella cui circoscrizione militare hanno guarnigione le brigate ed i reggimenti rosciori e che il comandante attuale della divisione di cavalleria eser- . ~iti le ~ue facoltà amministrati ve e di comando ~ulla, divisione, soltanto durante il periodo dei campi e delle manovre della divisione stessa. Nello stesso tempo fu stabilita la composizione delle brigate 1·osciori nel modo che segue: . la 1a brigata, con sede a Galalz, comprenderà i reggimenti roseiori . di guarnigione a Galatz e Tecucin ; la ~a brigata, con sede a lassi, consterà dei reggimenti roscior·i di guarnigione a Ber:ad e Bucarest. I

Comitato consultivo del genio. - Il comitato consultivo del genio . sarà d'ora innanzi così composti (llfonitorul Ostei, N. ~, ·1897). Presidente, l'ispettore generale del genio.


• 536

:l'{OTIZIE MH,ITARi ESTERE

NOTIZIE )!!LlTARI ESTER&

Membri. Il comandante del ,t O reggimento del genio ; Id. 2° id id Il direttore del gen io-presso il ministero della guerra; Il direttore dei .servizi del genio presso il 11 corpo d'annata.

Co1i'cessione di decorazioni. - Furono emanate le norme per la concessione di decorazione. Potranno esserò proposti per una decorazione:

. a) gli uflìciali superiori che si distinguono ·

r.· Stella di Romania (Steua .Romdnieì);

.Ufficiali inferiori . Maggiore Tenente colonnello Colonnello ,- Gen~rali di brigata

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Tenenti . '

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Ca~itani :

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/ Sottotènenti .Tenenti .

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21

Tenenti colonnelli

Il geneì·e e la classe dellr.- decorazioni devono essere regolati a se···'Conda del grado dell'ufficiale, e cioè :

Flottiglia

Genio

''

:Maggiori

2. Corona di Romania (Coròna Romdnieì) .

Corona di 5a clas5e; Stella di 5a·. id. Stella 5a classe, Corona Stella 4-a id. Corona Stella 4a id. .Corona Stella 3"- id. ,, Corona

Fanteria Cavalleria Artiglieria

l)IMEDIAT~mm:rr,; SUPERlOI\E

Sotto~en enti

Nf!Jla proposta si deve tener conto dell'ordine di merito delle debora. zioni, che ~:

-

Capitani.

5a classe. 4• id. 3a id. 3" id.

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RUSSIA .

Formazione di una sotnia autonoma. - Col"Prilms imperi aie del ·16/28 gennaio N. 14-, ru· .ordinata la formazione di una sotnia autonoma di ~ 0 turno dei cosacchi del Don, in aggiunta alle 4- sotnie .autonome già esistenti (dal° N. 1 al 4-) per cui 1a sotnia di nuova formazione prenderà il N. 5. 'La sotnia N. 5, dei cosa-echi del Don- di 2. 0 turno assumerà il N. _35. ' Le altre sotnie di 2° turno con:iei'veranno il loro numero attuale dal · ~ al 34- ( 11). ·, · · ., La cavalleria dei cosacchi del \foisko del Don viene quinçli ad ess~re .- costituita nel modo seguente: · 1

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~ (1}

Le sotnie de i cos<J.CChi di 2-' turno hanno i numeri pro:;iressivi ·r~ce~tì seguito a

quelli dello sotnie di /

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PROPOSTI PEL GRADO

in servizio; .

b) i capitani che prestano lodevole ser vizio e prolungato; . e) eccezionalmente gli ufficiali inferiori per un' aziotìé straordinaria

o un servizio straordinario ben determinati .

Movimento nell'alto personale. -=· Il generale di brigai:;1 Lahovari Giacobbe, già m,inistro del la guerra '(189i-'189t) e poi capo di stato mag. giore dell'esercito ('I 89:i--4890), messo in disponibilità per affari particolari , (1895), i&·stato ora richiamato in attività di servizio (Monit-OruJ .Ostei, ,~. 2., 4897), è norninato cJmandaote la P divisione fanteria. Quadri d'àvanzament,o·a·scelta pel l~97. - A_ norma d~ll e prescrizioni ' ·regolarnenta'ri •sono . stati pubblicati (lllonitorul Ostei, . N. 3 e 4, 48.97), quadri d'avanzàmento i scelta al grado immediatameote superiore degli ufficiali di tutte le armi .e servizi per ' l'anno 1897, -come è numeri~amente riassunt.o qui appresso.

-34 -

ANNO XLII .

lllrno.

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538

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NO.iJ.'IZlE MILITARI ESTERE

Sotto le armi: . 2 reggimenti della ·grtardia a 4' soto ie (6 sotnie in guerra); ·1 divisione a .i reggimenti di 6 sotnie; ,t brigata di 2 reggimenti di 6 sotnie facente parte del]a division~ fOsacchi. mista ; · 5 sotnie autonome 1i ,t O turno. In congedo: . · 1.7 reggimenti a 6 somie, di,2°, turno; 34- ·sotnie (di cuj •4 per completare i 2 reggimenti della guardia); n reggimenti a 6 soinie di 3° turno.' · _Fo-rmazione di nuo1'e brig<ite d'artìglieria. - Col Prikas del Ministero della guerra N. ,t 7 del n /29 gennaio·viene ordinàta: ·1°. la formazione di i .brigate d'artiglieria da campagna : i2a, 45a, 46" e ,v7a ciascuna su 6 batterie leggiere. . Que.ste brigate ,saranno ripartite fra i seguenti corpi d'armala: 12a brig;ita d'artiglieria al XII corpo d'arenata; i5a . ? » III )) » 46a l) » II » , . .t7a » » IX l) » • ~ 0 • la formazione di una divisione di 2 batterie leggiere d' artiglieria della brigata cacciatori della,g_uardia. Delle 6 brigate della Russia· Europea (guardia, ,ta, 2a, 3a, ,Ja, 5a), di quelle della Finlandia e delCaucaso, solo' quella della . guardia era sprovvista di artiglieria . Con questa disposizione anche ad essa è annessa u_na divisione d'artigl ieria ; · 30, la formazione di una brigata d'artigjieria. di riserva del Caucasocomposta di 3 batterie leggiere e di 1 balleria da mÒUtagna ; · ti-o. la formazione di 1 b<!ttaglione d'artiglieria d'assedio del CaÙcaso su ,~ compagnie; , 5°. la soppressione della 7a batteri~ della 6a brigata d'artiglieria. di riserya. Delle 6 brigate d'artiglieria dÌriserva della Russia Europea, numerate da11;1 al 6: solo la 6a era su · 7 batterie . Coll'attuale dispo-sizione tutte le 6 brigate avranno la slessa formazione su 6 batterie; 60. la riduzione del battaglione d'artiglieria da fortezza di Alexan· dn>poli_da ,i. ad 4 compagnia , col nome di compagnia d'artiglieria da. fortezza di Alexandropoli; , 7° . . la · tq1sforma1ione di una delle due batterie da montagna della divisione artiglieria dei cacciat~ri del Caucaso, in batteria leggiera e· l'aumento di ·I batteria leggiera nella detta divisione, che in tale guisa viene portàta da 2. à 3 batterie; · _ 8°. Si apportano i seguenti aumenti e le seguenti modificazionì, nelle brigate d'artiglieria da campagna indicate nello specyhio annesso:

539

N0TIZIE MILlTARI ESTERE

>I

Formazione prima del Pril,as Formazione ordinat.a dal Prll,as

Brigate ,

_- d',artiglieria

battorie batterie batterie t'l. da P

., batterle batterie batterie

3 da ~ esan I . egg1ere montagna ~ pesanti ieggiere montagna o ~

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.()' ~ui_ndi dalle disposizioni esposte dal sopracitato Prikas risulta l'art1;;,hena _russa aumentata di 68 batterie leggiere (tenendo conto della soppress10na · ) , ·d.1 • b · d della 7a batteria lèggiera della 6• br,·gata d'I nserva ., attel'la. a. montagna, e di 1 battaglione d'a.' sed1'0 e a· . . . . . ~ 1mmmta d1' 3 com pagme d1 art1gl~ena da fortezza .


NOTIZIE MH,l'l'ARI E STERE

,

341

SVIZZERA.

Niwvo eqwipa,ggiarnen_to ~el solda_to di fante1·ia: ·de~l' e~erci~o. ~vi~e,· 1· ,e Je riviste tecrnche del la ccmfede1 azione s v1zzeia zero. - I ~,orna 1 . .f .· d" ·' · ·J· ·to ~ul nuovo equipacr<riamento del soldato d1 ante1 ia 1 hanno gia ri eri ·, M • d. uell' esercito che, esperimentato già nel 1895,.8 nel_ ,1896, verra_ora ~;tribuito al contingente di reclute chiamato ali 1struz1one durante il i 891, er essere definitivamente adottato. ,· . . , . . p Gli scopi principali che si vollero raggrnngere con l adozione di t ovo materiale sono: la diminuzione del · peso tot~le portato J:~\~l:a~o··di fanteria, e la migliore ripartizion~ del peso stesso sul corpo del soldato. . . Il peso towle portato dal. so.ldat~, (vest1ar10 ed armi comprese), fu ridotto di circa ,i. kg. e cosi r1part1to: kg. 6,0:IO Vestiario sul corpo. . · , · · · · 4,700 Zaino di cuoio giallo vuoto e sciabola 8,355 Caricamento dello zaino e 120 cartucce.

.

'IUVISTA DEI PERIODICI MILITARI Revue du Cercle Militaire.

La settùn01na militai-è. - I marinai e Ja conservazione della pace. - L'ufficio degli eserciti permanenti . Ciò che fanno i militari nel tempo di pace. - Gli avveniment.i · dell 'Orientl - '· A che serve il ma ntenimen to d_i un esercito e di una flotta.

2.7 febb raio 1897. 1

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Un progetto· di regolamento di mano1ire per la fante1"ia rµssa. È il ria'ssuµto di uno studio pubblicato dal capitano di stato maggiore nell'esercito russo, barone 1'AtBE, e pubblicato nel Voenn_fi Sbornich, del gènnaiò ultimo_scorso (N. 1) con il titolo Boevoì stroi i ·. nasiitplenie piechoti po proechtu novavo itstava. È noto che secondo il regolamento Dttnalmente in I vigore nell'esercito russo, ( 188 1-89) la formazione normale .di combattimento del ba!tagliùne imp9rta due compagnie in avanschiera e due .al grosso. Le compagnie di avanschiera oècupano una fronte cl're può estendersi fino ai 500 passi; ciascuna di esse spiega in catena una mezza compagnie e dispone l'altra mezza in sostegno, alla distanza di !f00 passi; ìl grosso del battaglione si colloca ad altri 500 passi dietro ai sostegni. L'ordjne di schiera- mento dei battaglione rus.so di fanteria comprende adunque una fronte di 500 passi e~ una profondità di 1000 fucil i; distacca in catena due mezze compagnie, vale a dire 200 piedi, cioè il quarto dell'e ffettivo del battaglione, e-gli altri tre quarti sono scalati fo riserva, all'indietro. ' Questo ordine di schieramento, che nelle sue linee generali è appunto il norma'le presso tutte_J; fan terie di Europa, secondo il capitano TAUBE . presenta le seguenti difficoltà ìn ordine al riparto della forza sulla linea di fuoco : · 1 1°) Un quarto solamente dell' effettivo totale delle forze combattenti prenc!e parte alla preparazione dell'attacco, mentre il resto .è soggetto ad inutili perdite nè è in caso di infiìggerne al nemico. 1

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' 542

RIVISTA DEI PER10DIC1 lIILITARl

RIVISTA DEI PERIODIC I llILlTARI

2°) -Il !settore di 250 passi per compagnia e quello di 500 passi per battaglione, sono troppo estesi. Se le ,due compagnie di avanschiera sono al completo, ciascun armato di fucile occupa due passi e mezzo di fronte, spazio che si aumenterà, mano a mano, in ragione alle perdite cui saranno sottoposte. La catena, in qualsivoglia puntò della sua distesa, è adunquè debole. 3°) È oltremodo difficile condm:re le compagnie di prima linea, divise in dti~ distinti gruP.pi alla distanza di 200 a 500 passi. Da una parte è necessaria la presenza dei comandanti delle compagnie sulla catena, dall'altra_è altresì indispensabile la loro presenza presso i sostegni, che 'fanno parte integrante delle compagnie .che co~andano, e della cui condoùa sono · interamente responsabili. 250 passi = 175 m.

250 passi = l"i5 m.

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' Questa divisione delle compagnie di avàns_chiera in catena e sostegno, fu certàmente adottata al lo scopo, di mettere ad_immediata disposizione del comandante della compagnia un nucleo di trnppe capace di rinforzare la catena, éd imprimere ad . essa. unità e vigoria di sforzi. Ma è lecito fonaare ~imilr speranze in un gruppo di uomini appartenenti · alla' stessa com paguia, a così breve distil,nza dalla linea del fuoco nemico, l'efficacia del quale è in misura 'di provare, completamente, senza poter reagire? Il compito di trascinHe la catena e di rinfJ rzarla con successo non può adunque spettare che ad un'altra compagnia Carne si vede, _gli inconvenienti dell'attuale ordine di comuattimento del batt,;1glione .derivano, ~ssenzialme_nte,. dalla debolezza della catena (un

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543

' quarto d~ll'effetti vo) .e da'lla t~coltà della condott-a delle comp~gnie di . ' -a.vansch1~ì'~. Nel nuovo pro.getto, allo studio, per gli esercizi e le evo·luzio.ni d~lla '·fanter.ia russa, le compagnia d1: prima schiera do1iranno ,essere -spiegat1· ,in,tera1nente, snlla linea delle catene ed .i sostegwi si do·vranno soppi'intere.. Il dispositivo di combattimento del battaolione ~ comprenderà allora soltanto due linee inYece che tre, cioè la catena ,e li. riserva .del battaglione e ciascuna linea consteri, di due co.mpa;g'nie. ·Questo dispositivo facilita sing,olarmente la direzione della catena la cui potenza si raddoppia, contando là metà della forza eITettiva del i'iparto, vale a dire !lOO fucili in luogo di 2.00. Inoltre}. la fronte oc-cupata da cadauna compagnia potrà ridursi da 2.80 a ~00 passi, e ,quella da battaglione -da 500 a flOO passi, affine di accrescere la den,. . sìtà della ·catena e di limitare ad un passo la fronte di. cada un uo~o . ' ~ulla linea di ftioco delle qvanschiere. Questa cil'costanza è, di grande ,rilievo per l'efficace ·preparazione del combattimento a fuoco . La màrcia in avanti dell{l fanteria hà, del par.i, subito importanti modificazioni. Secondo il vecchio regolamento, dopo la formazione delle · t ruppe in orditie di riserva e la ricognjzione,. il movimento in ayanti' · -era iniziato da catene .di pattuglie che, a 2000 passi dal nf-Jmico, ce-· .-dévano il p'osto alle catene da combattimento. A questa distanza, la marcia in avanti era soggetta ad un tempo di arresto. La marcia di .avvi·cinamento, da iooo a 800 passi, si eseguiva medesimamente al _:,P!!SSO .e seoza interrozione: gi}mti ad 800 passi dall'avversario, le trµppe so.stavano di bel nuovo, rinfoi·zavasi la catena, d,istril!uivansi ,cartucce, e si ~pri,·a un fuoco più. celere'. L'att11cco, da 800 a 300 o -150 -passi si eseguiva mediante sbali i, fino a .' raggiungere l'ultimo appo$l.àmento di tiro dal nemico-, sul quale, dopo ' il fuoco a ripeti:zione, piombir,•ano all a baionetta.. . ' Il nuovo progetto dovrebbe prescrivere che · la marcia di avvicina- ' · ·merito si eseguissi-\ sempre al passo ; il passo di corsa dovi·ebbesi màre, eccezionalmente,· per perconere zo,ne di fuoco fortemente bi.ttute .. Le linee di combattimento dovrebbero essere spa?iate fra di loro fii 500 o 600 passi, dL guisa che, pervenuta sen.za far fuoco a •I 500 'passi ' dal nemico la catena si dovrebbe arrestare ed aprire jl fuoco. ', Gli sbalzi successivi si dovrebbero eseguire al passò. Le riserve terrébbero <iietro alla cate1)a, diminuendo progressivamente le distanze ed a,ss1,11meodo formazioni ognora· più sottili, passando,. ad esempio, dalla colònna a_lla linea. spiega't11, a file serrate od aperte, o anche su di una ~ola riga, se fos~f' necessario. '

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544

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Dàll'uilima posi-zìone di tiro (500-600 passi da l nemico) la catenaaprirà ·.il fuoco· a- ti petizione per prepHar~· l' assalto, · e questo . non dovrà eseguirsi che al segnale presta bilo, dietro l'ordine del comandante del ~attaglione .ohe avrà perciò atteso (arrivo -della riserva. 1\l segnale dell'assalto, tutte . le linee debbono . avanzare nel medesimo tempo, . a passo rapido, e preceduto dalla catena , precipita-rsi al grido di hourra ! f,a cate_pa ·dovrebbe aver facoltà di eseguire qualche tiro marcia durante epperciò ciascun tìratore nO'll deve sopi·avanzarn di soverchio la linea della catena, ma arrestarsi spianai; l'arma, e raggiunger poscia, di COrS.) il suo posto nella catena_ .._, Rtassnmendo;' dal ·punto di vista della marcia in · a,•anti, .le ,principali varianti da fotrodursi nel nuovo regolamento ~ovrebbero consi- , • stere nell.a marcia di avvicinamento a sbalzi a/, passo, mentre tutte !e linee seguirebbero un impulso fermo e deciso di avanzata, s.enza arrestarsi, _in quel!~ serie di posiiioni che interrompono la continuità del' l'azione. . La preparazione col fuoco dovrebbe _effettuarsi a ·1500 · passi d.:ll '' . nemico, e sopratutto' dnll'ultùna posiz1·one di t:iro. Questo a'rresto dòvrebbe utilizzarsi per proiettare sulla catena la mas.sa della riserva del battaglione, formate in linee successive di una o due rigbe cadauna, e di~tanziate· di ·100 passi 'l'una dall'·altra. Tale suctessione di sforzi, in profondità, deciderebbe della potenza dell'urto. Talune esperienze relative al nuovo progetto '·di ordini di schieramentQ del battaglione furono _eseguite d~lla I divisione di fanteria, _al campo di Smolensço, sotto la direzione del comandante del ·13° corpo d'armata. Le esperienze hanno ·dimostrato clie la migliore delle formazioni' per la marcià in avanti delle riserve, fino a ,1500 passi dal ,nemico, è la cÒlonna di compàgn·ie ii;i, fìanco. l\fodesimamente, per · attraversare al passo di cor$a tratti s~operti o forterpente tormentati dal fuoco némico, riuscì urile alle caterre di combattimenfo i'ii;npiegare la fila ind'iana, per'. compagnie o plotoni.'

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JUVI'STA .DEl l'ERIOD!Ol MILITARI

L'arte militare· francese all'esposizione dli Bruxelles nel 1897. Storia della 6ampagna del Madagascar. ~ . Terza parte. - Il teatro delle operazioni. - l\fajungò. ~ Tananariva. - l i palazzo della reg.ina . .:__ Con tre fotoincisioni. · Notùàe militari francesi. - Nuovi regola)llenti. - Ammissione alla . , scuoJa politecni ca per l'anno ·1897. -- Ammissione alla scuola di · sanità militare per l'anno ,t897. - ,I quadri dei corpi disciplinari- nelle colonie. - Scuole d'istruzione di fanteria. - Società politecnica ·.rnilit~re. - Società di topografia di Francia.

RlVlSTA DEI ' PE(l!ODI!}I MILITARI ,

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·No.tizie mil-itan: estere. - Germania: Dello stato , intellettuà1è ·degli , . ufHcìali, ....:... Inghilterra: Riordinamento della cavalleria - La separazione dell'artiglieria da camp3gna da q,uella da -fortezza. Spagnai:· ,L'.artig1ieria da campagna e I' artiglieria da montagna. ,Riis~ia: Una.' ~onna russo-cinese. - Ufficiali dei cosacchi in dispol;libilità . - Si:iz,zera : Gli istruttori di dipartimènto ed il riordinamento mi lhare federale. - Le venture maÙqvre di autunno. Al cfrcolo_mi litare. - Bibbiogra{ìci milita,re. Streffieurs Osterreischische M1litarische Zeitschrift,

Marzo ,t 897, - 1./arcidttèa Alberto come condott'ie1·0. L'autore ossrrva., che l'arciduca Alberto è il rappresentante di un metodo di guerra veramente classico, metodo che s'impersona in vecchi proverhi guerreschi come Ste,te1; 1'1·opfen holt den Stein ed altri . I metodi di guerra che trionfarono a Cnstoza, hanno fornito argo.:. mento ad 'un'. inter!( letteratura mil~tai·e: gli studi applicativi del colon, nellQ Carlo Mathes di , Bilabruck, dei quali si conta una versione italjanà, qoellì del Verdy du Vernois, del Waldstatten ed i recentissi11li del f'e ldmarescial!o! Scudier. Jn tutti, grfndeggia la figura del condottiero delle truppe i~periali austriache nel 1_866, ed il suo metodo di guerra, e la sapienza ch'egli ebbe nel trarre partito dall'efficacia delle linee interne, en~ro .il carn po segnato dal Quadrilatero Veneto. . Proposizioni tattiche nel loro fondamento siorico-militai:e. .

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: _li metodo _applicativo . degli avvenimenti di storia militare, peì· sviluppo del criterio tattico ed istruzione degli · ufficiali, è una trovata dei tempi nostri'. Esso ha insigni apostoli, rria ha anche avversari. La storia -è e rimane fa migliore delle maestre della vita, e con essa, nei · rispetti militari ed in riguardo a.!lé deduzioni scientifiche del metodo, devesi aver riguardo all'ambien,te storico-m il itare dei tempi, all'istruzione délle tr.uppe, ed ai regolamenti, che sono essi ,pure parte della ·storia . II metodo applicativo· trascura, spesse volte, l'ambiente e giu- · ,, dica da un punto di vista astratto, formale ed unilaterale. L'autore, tenente colonnello STROBL, tanto per uon discostarsi dai maestri che hanno in · lungo ed• in largo sperimentati i metodi applicativi alle varie fasi della battaglia di Custoza nel ,t 866, si prova di esporre con procèssi più esattamente storici ed obbiettivi l'azione delle truppe combattenti sul fronte occidentale di quel campo di battaglia.


516

RIVIS_T A DEI PERIODICI MlLJTA_RI

L'ordine di gabirt,etto dell'Imperatore Guglielmo . sul duello. - E. DANGEU!AIEn, tenente colonnello auditore nell'ese!·cito austro-ungarico.

la nobiltà nel corpo impe1·,iale e reale degh ttffìciali ai,st·riaci. Lo stato l;)(Tenerale dèlla nobiltà e della borghesia nell'esercito può rias· . sumer'si con dali ·ricavati dallo stesso Schemati$mUs (1896):

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RIVISTA DEI PE!tl0Dl0I MlL,ITARl

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La supersti·Z'ione nelle cose militari. ·L'art:iduca Carlo condottiero ed ordinatore. d1: esercit·i . '

.

Secondo fonti uflìciali austriache raccolte dal colo,nnello

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ANGELI.

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Revue de Cavalerie.

-~ Febbraio 1891. ~.. La mobilita.zi'one e le guarnigioni: permanenti, specialment_e pe1· quanto rig·uarda la cavalleria. - Generale FAY. La cavalleria tedesca dà Sédan a Parigi - La marcia dei tedeschi · su Parigi. .Saggio di ist'l"uzione pmtica d!J!i quadri nella cavalleria - Tema secondo - Operazioni di un distaccamento di scoperta - Trasmìssione delle notizie - Tema terzo - Protezione immediata delle truppe pèr mezzo della cavalleria divisionaria - Servizio di s.icurezza in marcia ed in stazione - Còm pito della cavalleria . divisionari~ durante il combattimento - Piccole operazioni di guerra - ·o1struzione delle ferrovie - Esecuzione delle requisizioni - Sbarco e difesa di un convogl10 - Difesa di una stretta mediante ~ma retroguardia - li éombattimento - Conclusione. l 1·egolamenti di manovra. per la cavalle1·ia russa - Istruzion'e a .. ~ cavallo __:_ Esercizi con l'armi ·- Maneggio· della sciabola .:_ Maneggio della lancia ·_ Maneggio della rivoltella - Scherma a cavallo -· Sc~10la di plotone - Ordine spiegato - Montare è smontare da cavallo - Allineamenti ·_ Mlll·cia diretta, obliqua, di fianco, 'retrograda - .Cambio di direzione - Conversioni Ordine in colonna - Col'onna per uno - Colonna di fi la - Co· Jonna per . t.re - Colonnà p.e r sei - Evoluzioni - Piegamenti e ,spiegamen~i ·_ Scu·oJa di squadrone - Comandi, segnali -"Andature - OrdiQe spiegato dello squad1:one - Evoluzioni relati ve - Colonna . .:._ Ordine spiegato a. file aperte - Ordine di lava - Evoluzioni dell9 squadrone.' · ·[nostri,' usse1·i - I vécchi reggimenti - Saint Genièz - Rattzky - Lynden - ·I gennaio 1707 - 14- dicembre 007 -- gennaio 1743 - 30 ottobre ·1 756. · Là qu~st·ione delfo rimonte 'in Parlamento. , ,Alciin·i particolari di eq1.iitazione ·e di istruzione presso i cosacchi . Notiz'ie milita·ri este1·e - Germania: Alto pei';onale della cavalleria - Corsi di tiro uel ,1897 - La ~5a l>rigatii di cavalleria Italia: Cambi di guarnigione - Corse militari - Russia.: Scuola dì cavalleria· 'dì Elisavetgrad - E.quipaggiamèntò dei reggimenti cosacchi ..


I.U VIST'A DEI PERIODI CI MILI'l'ARI

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Revue Militaire de, l'Étranger.

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F-9bbr.aio -1897. - Le manovre austriache '.nel 1896. (Contiouazioùe e fine) - Manovre di Czakathurri - Ordine di bauaglia del 3° e J 3° corpo d'iirmata - Situazione iniz·iale delle truppe - Temi per I~ manovre - Partito N.ord - 3° corpo d'armata - Partito Sud - 13° 'corpo d'armata ·- Operazioni · della cavalìeria nella giornata del ·I 9 settembre - Posizioni del 119 settembre - Ordini per il 21 -- Manovre - Ordini per il 22-23 - Osservazioni generali - Ordinamento e condotta delle manoyre - Comandi ..:.... Stato, maggiore - Marcia dèlle graud'i unità di guerra - Cavalleria - · Fanteria-:- Artiglieria - Fortifì càzion e di campagna - _Ciclismo militare. ·

549 '

Cla~s·ificazi)ne degli ·imp'iegati mihtar-i nel'l'esertito tedesco - Impiega ti ·sup~riori con rango di ufficiale - Impiegati militari subalterni ,- ù lrssifìcazione generale in caso cli mobilitazione.

Rivista" mensile èleI Club Alpino Italiano:.

Febbraio ·1897. - La Torre d'Ovarda - Punta orientale per nuova via e Punta centrale. - F. ì\fo1-:01N1> Alpinismo, ··i;ino e libertà. -· M. CJl.RMENATJ . Cronaca alpina. - Gite ed ascens·ioni : Punta Claity _:__ M. Leone - Nel gruppo dell'Adamello e al Cimon della Pala - )1. l'lfidia - M. ··vergine e M. Sant'Angelo Albino. ~ Ascensioni invernali : Grignii meridionale l\L Tovo, ecc. - Eswrsi oni Scss1:bnali: (Palermo) A Cawonùovo. - Ricoveri e sentie·r·i : Capanna Coruii rossa - Progetti di rilugi all'alpe di Scais e sul lo altipiano di Campogrosso -'- Rifugi ai colli du Bonhomme, de la Croix du Bonhomme, des Fours e della Seigne - Segna vie in Valtellina e alla G!·igna - Albums snl .Peln:ìo e sulla· civetta-. - Strade e (errorie: Il seu tiero sopra Mauvoisin ·_ Progetto di ascensore elettrico al M. Biànco. Pèrsona,lùi- Galileo Ferraris - Luigi Schiaparelli - Gabriele Rosa. Letteratura ed arte - L. Siniga·glia: Climbing Remiuiscences of the Dolomites - F. Sacco: . h'aùfiteatro morenico del lago di Garda - Bui!. Mens,. dn C. · A. F. - Echo des Alpes ..:._ The Scottish Mouutaineering Ciub Journal - Bu i). de I' Association pour la protection des pfontes - Panorama delle Alpi da Soperga. Atti ufficiali della Sede centrate del C. A. ·I. - Circolare: Modificazioni ,agli" ::.rticoli 5 e 13 dello Statuto sociule. · Cronaca delle sez1·oni. Torino - Firenze - :Milano Genova - Messin.a.

RIVISTA .DEI PERIODICI MILITARI

Gli Jtali,àni in Afri w - La crisi politica - · Situaiioue delle forze. {1aliane neÌJ'Eritrea dopo la battaµ;lia di Adua - Le disposizioni del genera le Baldissera - La ritirata del l'esercito abissino · - Operazioni contro i Dervisci - Investimento di Cassala - Invio di una colonna di soccorso - Comb'a ttitnento' di Monte Mocram - Co,mbattimento di Monte Tucruf - Marcia del corpo di operazione su Adigrat - Rimpatrio delle truppe italiane - Situar.ione della colonià dopo la conclusione della· pace. Notizie militari estere - Aiist1·,ia- Ungheria: Bilancio del Ministero, della Cisl~itana per ·il ·1897- - Germania : Rllpressione del due! lo ·neli''ese~cito tedesco - Le Grandi manovre per il ·1897 - Italia: Considerazioni .sulla guerra d'Africa - La conferenza -· del generale iJazzurell i'. !

Semanario Militar.

N.. 26: 8 febbraio 1897. - Dell'attacco e della sua preparazione. Anm.À..N

CARRER'.. \S.

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Ti-asporti militari - In fe rrovia - Movimenti logistici inerenti Trasporti per mare. . 'Le ope·~azi.oni della pic~o/.a gii[rra - Distruzione delle retrovie :_ ·Difesa dei lavori d'arte costrutti in guerra - Difesa di una colonna di prigionieri - Attacco e •difesa dei convogli - Requisizioni Guerriglie e franchi tiratori. , /

L'itltimo cuoco di Napoleone. -

GEORGES BARRAL.

Notizie militari estere - La razione di tappa uegli Stati- Uniti Contrassegni degli effetti di' arredamento e di vestiario in Francia - La nuova tattica dellà fan te'r.ia russa -: I progressi dell'artiglie_ria da campagna. Stato rnaggiorè generale dell'esercito - Parte ufficiale -:- Coscrizione n~Ha capitale ...:...... Modificazioni nell'organico generale dell'esercito - l\fateriale del genio.


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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

lll,VJSTA DEI PERlODICl MILITARI

Rivista di Artiglieria e Genio, /

Febbraio 1897. - Con$.iderazioni sull'eseç_uzione pratica del tiro delle battti·ie da costa, · Sulla misura delle pendenze delle st·rade nelle ricognizioni militariDei clisimetri - Descrìzione ed impiego del clisimetro Bur.Iiier - Paetz - FJohr - L'altazimuth ...1. Clisimetro a pendolo Clisimetro a traguardi - Livelletto a bo!Ja riflessa - Bussola a riflessione~ Livelletto Abney. Il sistema d1{ensfoo del Tirolo.

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\ . . Forti··f.:1.ca:i,om - Ricoveri sotterranei contro le granate . ·BaraccaJ;enti alpini. . . '. . . . bb\' ·ato dal capitano del gemo Riassunto delfimportant~ ~~ud'.o p:ni~cdel s;ttembre u. s, GASAU sulla Rivista di artig ieria e y ' .

.. , . Ordinamento del genio in Inghilterra. Organica . , c1· " ' G~ller1·e ·0111valt 1 mma. dI . . l osMn 0 M.ine ed esp . · " · . . . ffi . le :_ Dispos1z1om ri·nettent1· l'arma e Notizie va1·1e - Pa1 te u eia genio.

Il tenente colonnello nell'esercito tedesco ERMANNO FROBENIUS pubblicò nell'Archiv· fur Artiller'ie-und Ingeniei1;r - 0/fiziere des , deutschen Reichshe!J'res uno studio sul sistema difensivo del TirGJo. Con opportuno pensiero il tenente di artiglieria Rc,berto Segre ne ·curò .la traduzione italiana, accrescendola di not,e, frutto di studi posteriori compiuti in merito alla stessa materia,. e di una ricognizione di luoghi dal medesimo ufficiale compiuta di recente.

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Esploratori ed·in/òrmatori per l'artiglieria da campagna.

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Dall'opera L'anigtieria da campagna nella lotta fiititra del colonnello bavarese L.H111z. r

Afisceljanea e notizie - Cannone Maxim Nordenfel t da campagna a tiro rapido - MÒdificazioni al le,tlo del soldato - Alzo automatico del capitano' Ga-ynor.· - Congegni di sicurezza ·per cannoni a tiro rapido modello Canet .:_ Le batterie pesanti da campagna - Grande gara di vetture autom~bilì - Cannoni p'ortati su automobili - Macchina volante Stenzel> Notizie militari estere.

Per la Direzione LoD·ovroo 01sOTTJ te-ncnte eolorint llQ ,li. T. A., incaricato

Revue du qénie. '(

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Febbraio ,t897. ~ Lavori ed operazioni del genio ditrante la campagna del Madagascar. (Continuazione) -,- La .strada - Da Majunga a ~faroway - Da Maroway al conijuente - Dal confluente a Mangosoavina --,- Da Tsarasaotra a Andjièjèe - Fino ad Ambodiamontarra - .Con schizzi e fotoincisioni. I '

DEMARCHI CARLO ,

gerente,


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