RIVISTA MILITARE 1897 TOMO II

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ANNO XLII

RIVISTA MILITARE ITALIANA " '\

DISPENSA

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VII. -

1° APRILE 1897

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TIPOGfiA PO·EDITORK


SOMMARIO

LA SlTUAZ[ONE STOR[CA NELLA PENISOLA BALCANICA

D E I.LE i\lATERII•: CONTENUTE '.\! El.f,A P R t<::-;r.N Tf, Of S PE NSA

t:O~ VBRE~Z,\ TE)\UL'A I L (1 10lt:'\O

31 l\1.AR I.O 1$97

.\ J. C.:IRCO r,o MtL I l'.\UE IH It()~I.\

La situazione storica nella penisola Balcanica. - Confer enza tenuta il giorno 31 marzo 1897 a: Circolo militare dì Roma. - C. FADil 1S, colonn ello d i fanteria . . . . . . . Pag. 553

I.

Da piit ch e un anno l'allenzi one è distratta da un risveglio di ostilità tra musulma~1i e crisLia ni sul tei-ritorio dell' impero turco. Lo stragi dell 'Armen ia eccitarono a. riscossa gli armeni di Costantinopoli, col pretesto di contenerne la rivoltn, nuove stragi avvennero nell a stessa capitale dell'Impero; e l'Europa cristiana vi rispoodçva con steri li commiserazioni ,- colle virplenti fili ppiche della stampa, ~ specialmente della stampa li berale, e colle esorlazi on i della diplomazia ; magri conforti alle grida di dolore che venivano drlll'Asia e dal .Bosfo r1.1. I Ca ndiotti , dal ·1710, per la settima o per l'ot tava volta, insorgevano provocando nuovi e sanguinosi conflitti tra cristiani e musulmani nell'isola. Nel 1880 i musul mani dell'i sola avevano coll a violenza reagito co ntro le concession i ollenute dai cristiani colla convenzione di Halepa (,1) dieci anni prima, stracciata quella convenzione e ripreso la preva lenza nel governo di Creta (2). Colla violenza i cristiani chiesero il ritorno ai palli di Halepa favorevoli a loro che formano la maggioranza della popolazione; il sn ngue corse per le cillà del!' isola, nuova man ifestazione .del -

La batta.glia di Adua dal campo abissino e da fonti russe.:...... K H. . •. , . » 5,2

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A1fcora dell'impiego, della. cavalleria in g u erra. . ZIA1, E

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BJANCHi.'Dr , \, t.on G:n tc eolc 1111e ll n nella riserva . .

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La c ampagna del 1708 sulle Alpi occidentali. - E. DE · Ro"SI, ca1>itano 8° reggimen to hcrsnglier i. (Contitluazionc\ » G09

Not izie politico-militari. -

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r Notizie militari estere:

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Austria- Ungh~ia: 'l.ua11ici della ca1;aflerùt . Bulgaria : N uo1,a fe i·i·ovitt . . . . . . . . lnghilté~rà: Il nuo1·1J~ m:le Lee- .1/etjr,i·d · ·.

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Romania: .tlssegnazi one di 1·ccllite. - Ce;n sif;lio supei·ion di guc,'i'lt . - Nccn,lo,qia. Compra del vaJJ01·e « Ignazio Fforio » . Pi11t tl' 1carnri·a e cartucce JJel tfro t·idotlo . . . . · ' . . . . » 639 Serbia: Me;vimento 11ell'ct/to' Jìe1·soua/e. - Istituz ione delfa scuola sottuj'j(cia /i . \ . . . . . . . . . . . . . ;_, . . » (HO

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Rivista dei p eriodj.ci millta.ri

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PROP RLETA L E'l'TEH AIUA.

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(·IJ La convenzione e.li Halopa fLI conchiu sa tra gli insorti c,·etcsi ed il generalo turco MuchLar 1>ascià; o corrispondeva con qualche inoJiflcazionc, al n~golamento organico del ¼8G8 .ci tato dai lrattati di Santo Stefano, nrt. t5, e di Bel'iino, a1·t. 23. Tra lo disposizioni vi sono lo seguenti: un governatvro quinquennale : un'assemblea compos ta di 80 membri, 49 c1·isliaoi o 31 musul mani : i capì di provin cia cristiani, in .~ maggior numero che i musulmani : le en trate pubbliche divise in due parli, una al tesoro imperiale, l'allra al miglioramento dell'isola. (2) Secondo il censo del i8S7 la pQpolazioue cieli' iso la, che ammontava complessivamente 219,165 aliitan li, vi contal'a ~05.010 cri$liani ortodo5Si e 73,2:¼ mu:;ulman i. Sugli a1•venlm1mti di Creta li no alla meta <l ello scorso anno si può vedere un articolo del MARIANI. - lt 1·egno ài .lfill03Se nella Nuova Anloloaia dell'ottolire e novembre -1896 .

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A)INO Xl.li .


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LA SITUAZIONE STORICA NELLA PENISOLA , lHLCANICA

I.A S JTUAZIOXE , STO ltJCA XE!.LA PENISOLA BALCANICA

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l'odio religioso non mai sopito sul territorio dell' Impero turco. Frustrali nelle lo~o aspirazioni e nelle promesse lor faLLe, e lasciati in balia della prepotenza musu lmana, ·i cristiani candiotli andarono rifugiandosi presso i fratell i ellenici, ed innn lzando decisamente lo sten dardo della ribellione, rinnovarono la dichiarazione (rià fatta nel ·182.f di vol,er -essere uniti politicamente al regno ii Grecia:· e LrovaronO' tra i Greci appogg i e soccorsi efficaci. Il gove;·no greco prese p?,les,emen te le loro parli : ed i governi (jelle maggior·i potenze europee inLervenner:o per proteggere contro rrli insorti e coniro il governo greco ' i diriui del!' Impero turco, : finirono Ccli trovarsi ad imporre ai ribelli i patti _di una auto-, nomia chè senza contentarli , lede i diri.tti sovrani che vo\evansi Lu telati. Intanto le forze armate greche si assiepavano sulla piana di Larissa ed fo tornu ai confini dell'Epiro. Sembra che vogliiino passare tra i monti onde è irta quest'ullima regione. Colà, parallelamente a quello avvivato dagli insorti cretesi che stanno sulle rupi, di Sfachia, potrà scoppiare un nuovo fomite di gue'.Ta insu~rezionale e durare a lungo appoggiandosi al mare ed ai socr.ors1 delle isole Jonie. Onesti sono i falli : ed · a noi oat'i e cresciuti nena devozione ver;o i dirìLLi nazion~li anzi per essi risorti a vita politi-e.a, addolora il vederci far pan e del la esarchia sovrana che cerca di imporre il silenzio se i10n può st~b_ilire !'ordine: sicchè ,il co_nfli tto tra ì sent imenti e la ragione politica c1 conturba le menti e. rende· penoso il giudizio nostro su quanto avviene . Non a'.·1:iviamo. a <;omprendere, perchè dopo aver rido~ata la p_er~onal'. t~ P?l1!1ca alla Rumenia, alla Serbia ed· alla Bulgaria, oggi s1 les ini ai Cretesi la libertà di rannodarsi alla Grec.in, nè ad· indovinare qual. nuoyo pallo della Santa Alleanza, ci conduca .a co~culcare le aspi~ razioni cl.ei popoli , nè più nè meno, né lfl diverso modo, eh q uanto avveniva ai danni nostri una setlantina di anni or sono'. . ma intanto dobbiamo pur anche riconoscere, se non lodare, gll sforzi della diplomazia diretti a guarentire la conservazione della· pace, come il massimo dei beni di cui· può godere la società Y, atttiale.

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-Infatti la diplomazia, con un processo ben conosciuto nella pratica degli affari, isola la questione cretese da ogni altra, la circoscrive, e di quella ·sola s'interessa; pone da una parte la ~ontinnazione della vita abituale e degli abituali commerci dei popoli europei anzi dei popol i tuu.i, e le paurose previsioni di uno sconcerto le cui conseguenze avrebbero una porlata i-ncalcolabile: le co·nfronta col le aspirazioni di dugentomila isolani e coi sentimenti nazionali greci, e trova uno sbilancio tnle, che essa no·n es ita a sacrificare l'un complesso cli cose all'a ltro , i desideri dei pochi alla tranquillità dei moltissimi. Così vuole la ragione del numero applicata alle;relazioni tra i popoli. E tuttavia in questo conflitto degli nnimi sorge il dubbio, se non sia, oltre che ingiusto, anch~ inutile l'affannarsi nel voler soffocare . un fuoco, che limitalo e compresso con gravi sacrifici in un luogo se.oppi improvviso in un altro : se non sarebbe pi ù vantaggioso il concentrare gli sforzi nel rimuovere la causa_prima dei mali, nssecondando la ruina di una signor;Ìa troppo eterogenea alle condizioni dei tempi nostri e dei popo)i europei : se vi sieno motivi platfsibili che possano giusti(ìcar~ la speran za che una dilnzione a .quella rui na, fatalmente prestabilita nelle leggi qel futuro, possa mu-ta,·si in lunga e proficua tregua, se la ragione del cuore non .abbia anch'essa i suoi drirti in politica. In queste domande sta racchi usa in gran parte la visione del doman i, ma una risposta è impossibile senza abbracciare tutto lo sfondo del quadro di ci,1i i falli di Creta non sono cbe un epi·SO~io; in ·essi si r ifle tte una condizion e di cose che abbraccia tutto l'impero turco e gl i interessi che con esso si connettono. Senza ' risalirvi non verremmo che a parzial i apprezzamenti ,ed a giudizi preconcetti nel valutare gli avvenimenti giornalieri. È certamente un vasto' e compl icato problema, quello che svtlo il nome di questione · orientale cj affatica da un secolo, e ri sponde sotto nuove forme nl le manifestazioni dell'antagonismo in tutti i tempi esistito tra . le razze europee e le asiatiche, tra l'occidente e l'oriente. Le trndizioni del passato si sommano agl i interessi odierni e creano una moltitudi ne di correnti che diversamente incrociandosi ed urtandosi producono i complessi fatti tra cui si svolge la storia odierna nelle reg ioni del Mediterr:rneo orientale . .Ma per


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LA Sll')JAZIONE STORlCA NELLA d'E NJSOf,A BALC.H<ICA

quanto intralciate e conftise es~e sieno, sembra tuttavia che da un ' pu,nto di vista assai allo, ove arrivino meno intense te passioni, sia possibile di ravvisare atrinfuovi ~elle minori perturbazioni la risultante lungo la quale si avviano quelle 'correnti, e per esse determinare la natnra e l'importanza qelle forze che princip:drneote vi agiscopo. Esaminando a tale st1:egua gl i avvenimenti c;he costitui scono quanto noi chiamiamo qnestione orientale, vi possiamo notare più intensa delle altre l'azione di due forz e. Una di esse, interna, corrisponde alla repulsione voluta dnl ravvi cinamento e dat.la sovrapposizione di pÒpoli pro,:enientì da diversa origine i quali snl!a peniso la balcanica, cercano di sistemare le loro relazioni io modo stabile e confaèente al loro progrnssivo sviluppo. L'altra invece, che vorrei quali fì c:i re come esterna, è dovuta alle tendenze espansive di .due grandi Stati essenzialmente contin entali , come &•lllO l'Austria e la Russia, i quali . cercano sul mare ampi e sicuri sbocchi ai toro prodotti per avvantaggiarsene economicamente; ed è dovutrt pure alta. resistenza che vi op-· pongono altri .Slati, i quali , come l'Inghilterra specialmente ed in seconda linea la Fr,rncia, ne temono te perturbazioni economiche e commerciali ai loro interessi sul Mediterraneo. Così limitando il problema allo si.ildio degli effeui prodotti da queste forze, sembra possibile riassumere in esso quanto chiami amo questione orientale per averne una guida ag fr . a[!prezzamenti circa il preserite e presagi del futuro.

LÀ Sl'l'UAZIO~F.: STORI CA NELLA PEN ISOLA BALCAN ICA

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iatinizzate . .Nei suoi terrori la corte bizantina, per sviare da Costantinopoli le· orde più minacciose, le disperdeva sul suolo della pe.nisola. · Nei tempi più antichi le tribù galli.che gi,·ovaghe in cerca di avventure e di bollino erano già venu~e ad alternre la compagine primitiva delle popolazioni balcaniche; nel v 1 secolo, . comint iarono a sovrapporvisi i popoli slavi' apparsi allora sulla - soglia della storìa e spin ti ùal bisogno di ampi territori per soddisfare alle loro abitudini pastorali; da vicino li incalzavano le · 'scorrerie tiranicbe sitibonde cli sangue e di prede e per ' parecchi secoli durò la vicenda dei popoli accavalcantisi su quella regione intermedia tra ì piani delt'Asi:i. e qnelti dell' Enropa, flnch è in mezzo a tutti assidevasi infine il conquistatòr~ turco. La resistenza dei primi arrivati contro i ll lLOv i venuti e l'azione uguagl iatrice del tempo posero qualch e ordine nella stratificazione umana , sicchè l'inj col disporsi a grnppi, talora mischiati, ma sempre sufiìci entemente distiµti tra loro.

· li ~reco ed il rumeno, affini a noi per sangue e per simpatia di classica civillà, stanno questo a· settentrione e ,quello a . mezzogiorno della penisola. . , ' II rumeno a traverso i ser:oli sembra ancora depositario della consegna affidatagli s_edici secoli or sono dall'imperatore Traiano sui confini del mondo medite.rraneo. Coi tedeschi e coi magiari forma l'esteemo anello della catena di popoli che divide in dne la grande famiglia slava inoltratasi ad abitare l'Europa centrale. II greco datlà penispla ellenica, sua sede tradizionale, invase tutte le rive deil' Eg~o e si insinua perfìno su quelle del qiar Nero: solerte marinaio ed ,~st'ulo negoziante da tempi remoti assorbe il commercio dei popoli più interni ed ancor oggi cont~nde ~i risol'ti regni serbo e bulgaro le vie del mare. Prevale sugli altri il gruppo slavo, e ponendosi di traverso alla penisola dalle adiacenze del mar Nero alle rive dèÌI' Adriatico e alle alpi Dinariche, viene a confondersi oltre le Giulie coi popoli latini del Friuli. GI' inCittramenti stranieri , le abitucl!ni loro imposte dal suolo su cui si stal; ilirono, la st.01:ia le relazion i coll'oriente o coll'occidente vi divisero bulgari,serbi, bosniaci, croati, dalmati e schiavoni . Questi tre ultimi, situati a settentrione della .

II. La penisola balcanica è un vero mosaico di antitesi etniche, sociali, 'politiche, religiose. Già le correnti migratorie nell'infilare la valle de! o·anubio trovandosi arrestate dalle strettoie formate alle Porte di {< 'erro dal!' Alpi transilvane colle · diramazioni dei Carpazi, rifluivano su.i piani della penisola o la correvano fino atl'estreme re,1ioni. so- . vrapponendosi confusamente tra loro. La ferrea volontà di Roma ipiperiale volle opporre all'onda umana baluardi difesi dai ,rnoi legionari e stabili laggiù una nobile colonia di genti latine .o ~

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'. i LA SITUAZIONE STORICA NELLA PENISOLA BALOANlc'A

LA Sl'l'UAZIONE STORlt.:A NELLA PENISOLA , BALOA NICA

Sava, sfuggono al novero delle popolazioni baléaniche, ma esercitano sovra i tre altri, I' inflllsso simpatico che si connett~ al sentimento della comune, origine (11). · Nelle intricate montagne che formano l'orlo della penisola dalla bass.ura di Scntari ai confini dell'Epiro stanno gli Albanesi ·: fieri, indipendenti non ost,rn_te le signorie che nel corso dei secoii passarono sovr'essi, non ostante il dominio che sovr'èssi vanta lcr Sublime PorLa; un rottame d'antichissime stirpe che le dilìicoltit del suo lo e-l'altissimo sentimento d'orgoglio nazionale protessero dalle mescolanze straniere. · . Tra i quattro gruppi sono as,ai diverse le prqporzioni (I ):~minimo ma importante per la 'località occupata e per le guerriere àttitudini l'albanese; isolati e staccati tra loro il greco ed il rumeno che la simpatia dei ricordi classici e molto più il biso<1n-o di re. ~istere alla pressione slava tènderebber~ a ravvicinare<'>; potente li gruppo slavo per gli appoJgi su cui conta l'uoi· della peni~ola e per la vivacità delle doti di cui è fornito. Ma qui non si fermano le divisioni, chè altre ne introdussero i~ :dominio, straniel'o, le credenze religiose e la sistemrìiione politica finora avvenuta. · Le popolazioni baloanìche cristiane combatterono a lunr,o wntro l'invasione musulmana: p~i, vinte' d'àHa d'arata della lo~~a e dall'abbandono in cui le lasciò l'Europa , finirono ·coll'adattar~i alla · soggezione. Dalla inefficace battaglia di -Lepanto in poi e fino al cadere dello scorso secolo la plumbea cappa della dominazione tu.rea pesò sempre più grave e meno avvertita. Una parte della popolazione nella Bosnia e nell'Albania e specialmente la più ricca aflottò la rel igione musulmana per godere dei dritti civili che seco rec·ava e non .appal'tenevano ai giaurri. La con. veri;ione déi ricchi proprietari trascinò naturalmente · quell.a del Ie plebi' rustiche. Gli eserciti del Padiscià col nome di n iannizzeri as. . sorbirono numerosa schiera cli genti guerriere e di avventL1rieri. I

greci del Fcina1', presentandosi amministratori d_elle finanze turche, ai ·soggetti parvero peggio1:i che i couvertiti' alla religione di Maometto e lasciarono profonda tracci:1 di antipatia che confina colrodio. Gli ortodossi della ch iesa bulgara sì solt1'a~sero recentemente dalla, dipendenza. del patriarca greco : i cattolici ro~ahi n,el lungo periodo di isolamento dalla curia. romana COQtrassero differenze di culto che agli occhi dei credenLi prendono l'aspetto <li effettive differenze religiose. A Lutti questi intimi dissensi si uniscono le aspirazioni nazio' pali profondamente ferite dal reparto politico stabilito via. via sul_ suolo balcanico. All'infuori di coloro che ancora · sonù ,soggetti alla sovranità turca e ne sentono a malincuore il peso, ogni Stato balca nico ha le sue_ terre ' irredente, fratelli che anelano a riunirsi alla famiglia politicamente costituita . . J Rumeni non riterranno mai compiuto il riscatto nazionale -senza l'acrocoro transil,vano, e linchè i due milioni e mézzo di ~onnaziona li , che vi dimoravano no~ si ricongiungano ai çincjue esistenti in 1}._umenia. I Greci reclamano in nonie del diritto storko la patria: di Alessandro e quella di Pirro, sanno che .l'Egeo è il loro mare a ·che 'degli _otto milioni di nazionali poco più di -. un ·quarto è raccolto sotto la bancliera ellenica, ma il rimanente . che vive sulla cos,tiera ·~el;\' Asia , minore, e nei paesi ,e nelle isole dell' Egeo e ~oggetto al dominio turco. G-1.i slavi, oscillanti tra influenze russe, le austriache, e gli impulsi nazionali,, si trovarono divisi e rivali fino dai primi giorni del loro rinnovamento politico, sicchè una guerra, che per poco .non dovrebbe esser chiamata civile, tinse di sangue le prime pagine della loro storia contemporanea. E tradizioni diverse di grandez7;a e potenza vanta ognuno dei due popoli, il serbo ed il bulgaro. · Le canzo.ni dell'uno e quelle dell'altro cantano entrambe i tempi in cui agli avi loro obbedivano i popoli della. pen isola balcanicf,l da-i monti del l'Albania e del Pi~do a quelli di Rodope èd eserciti bulgari ad eserciti serbi minacciavano l'imperatore di Costantinopoli. Ma ciò avvenne per gli uni nel x secolo quando era czar . dei bulgllri Simone, e per gl i altri nel xtv secolo qilando sulla grande Serbia regna.va il valoroso Dusciano. Furono imperi fuggevoli, e rion durarono l'uno e l'altro più di una generazione, ma

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(i) Cio~ groci 6 milioni, ol'tre ai due ed un quarto che abitano lungo le spìa"'"ie della Anatolia; rumeni 9 milioni di cui 9 cr.ilioni e tre quarti nella monarchia aust;aung,t~erese e per la massima 11arte in Transilvania; un milione e 650 mila di albanesi· 3 mili9oi e 300 mil,t serbi compresi qnelli dcli' Erzegovina, e 4 milioni e mezzo cli bulgari.

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LA SIT UAZIONE ST0 RICA . NELLA PEN ISOLA llALCAN ICA.

L A SITUAZIOXE STORlCA NR LLA PENISOLA BALCA NICA

lasciarono nell'animo dei due popoli un ricordo pari a quello cl1e i · Greci conserl'ano àelle Termnp ili -e ' di Salamina: e di questi ' ,ricordi si nutre e vi ve la coscienza ·nazionale . Perciò nan pntrebbersi facilmente coofondere le due personalità slave che ora primeggiano nel nol'ero delle 13opolazioni balcanich e ; nè man- , cano germi di r ivalitù Lra ioro. Ora l'una di esse guarda ad oriente ed aspira a rompere l'ultimo aneHo della catena che la tiene ancora legata al Turco e le -rima se dopo il trattato qi Berlino ·del 118ì8: l'al tra, la serba, si vede divisa in -tre parti, tra cui penetra, come cuneo , la potenza austriaca <lacchè ebbe l'incarico di mettere ordine nei paesi della Bosni a e dell'.Erzegovina. .V'è una reg ione in cu i si accentr~no e si ~cuiscono le antitesi: etniche reli giose e politiche di cu i è teatro la pen isola balcanica, e ' questa è la Macedonia. È una vasta conca la quale si apre sovra un ampio e favorevole golfo, il più adatto a riparo di navi Iungo ·la spiaggia meridionale della penisola balcanica al quanto scarsa di - vantag~iosi porti. In fondo al golfo .siede Salonicco, ch e aggi unge valore a tutta la regione e ne ri trae importanza grandissima . · Alle spalle di 'Salonicco per la valle 'del Vardar, e per quella della :Morava si apre la . migliore e la più celere via del Danubio e· per essa dall'Egeo all'Europa. · In i\iacedo,nia vengono a contatto le sLirpi .greche, 1~ albanes i e le slave: in Salonicco si afferma per ragion di governo e pér ragioni militari I' impero turco n·ell e persone dei suoi d_ignita,ri e del personale ché li attornia. A Salonicco guardano con an sietà i bu lgari che l'ebbero per un momen to in dono .dalla munificenza russa nel ,18ì8 col trattato cli Santo Stefano,. ed i serbi, che vi -vedono anc)l'essi uno sbocco ai loro Stati; e l'·i guardano pure i i Grec i che hanno in mano tutto il commercio dell'Egeo e non vorrebbero perderlo. Salonicco dunque riassume in sè tutta la importanza politica dell e ambizioni di cui è oggetto la Macedonia. )fa all'altra estremità della penisola sorge un altro punto a~sai importante anch'esso per la storica tradizione e per opportunitàdi sito. È Costantinopoli , l'antica Bisanzio pon1e tra . rEnropa e l'Asia, la ci ttà più Yolte risorta so tto dominaton diversi , il centro · religioso di Lutti popoli del l"Eoropa orientale, la vener'rtta

nicchia del successore di Maoniello. Nessun'altra cillà al mondo può contenderle il valore storico, se non è Roma. Oggi Costan.Linopoli sitt;ata sulla stretta' che diiude il mar Nero e lo separa dall'Egeo , cillà cosmopolita, che sembra afiì<la la in deposito al la ·s ublime 'Porta, Jìnchè si sappia a cui debba -definiti vamen te appartenere, contiene il segreto di un grave problema poli tico . · Salonicco e Costantinopoli costituiscono due potenti centri d'attrazione che concorrono anch'essi ad aumentare i dissidi ed i problemi di cui è irta la sistemazione dell a penisola balcaoica. In questo mondo di anlitesi, di aspirazioni, di speranze e di dissidì, nel quale all'etnologo e allo storico non riuscirebbe 'diffic ile di distinguere i foglietti sovrapposli e mnle amalgamati dei diversi strali etnici, aprendosi la via colla spada, passò il turco, si- assise intìng-ard~ sulla sua con.qnista e lasciò le tracce del suo passaggio anche là donde ru costretto ad andarsene.

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Una tribù di Turcomanni, che prese poi nome di tribù degli Osmani, proveniente originariamente dalle bass ure dei Turchestan e pa~sata al soldo dei Selgì ucidi padroni dell'Asia minore e Tii,rtnri anch'essi, aveva finiLo col -trovar sede lìssà sulÌe sponde del - mar di Marmara, a Nicea, in faccia rt Costantinopoli. EraJ?,o i tempi in cui splendeva potente l'impero sei·bo, e l' imperatore di Costantinopoli, minacciato nello stes~o tempo dalla espansio ne serba e dalle sch iere mercenarie turcomanne, · pensò di fermare l'una colle altre, ed avv iò i Turchi contro i Se rbi. $ui piani .di Cossovo cadde nel '1389 l'impero serbo, e lo sostituì la pr·epotenza turca nella penisola balcanica. Dà quell'epoca c_o minciò la marcia progressiva dei· Turch i.' Erano BO mila quando passarono l'E llesponto per ven ire in ,Europa : avevano per loro fo rle ordinamento militare, riserve inde/ioite d'uomini nell'Asia anteriore. e nelle bassure del Caspio, fede incrollabile nel pi:emio eterno promesso dal Corano ai guerrieri. Successero agli imperatori bizantini in Coslar1tinopoli , assoggettarnno i popoli .slavi del mezwgiorno e gli ungheres i, ed arrivarono fin sotto le mura di Viennn. La marcia segnala dalle

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LA SITUAZIONE STOlllCA NELLA PENlSOLA BALCANlGA

LA. SlTUAZIONE STORICA. .NELLA . PENISOLA BALCANICA

loro vittorie in Europa durò per più di trecento anni; poi cominciQ la lerita ritirata. La spada dèl principe Eugenio di Savoia li ricondusse oltre_la ·sava, e per più di un secolo ancora il loro dominio ri.mase, molestato ma non respinto, fino· a quel fiume. Nel ,t 829 la pace di Adrianopoli lo scorciava soaraèndogli la penisola ellenica. Infine il · trattato di Berlino nel 1878 dava un nuovo ed efficace crollo alla potenza turca in Eu-· ropa. Essa perdeva deOnitivamente il -tributo che ancora le ve· niva dalla Rumenia e dalla Serbia, perdeva pure il dominio diretto sulla Bulgaria e sulla H umel ia rimaste tributarie ma autonome. sulla Bosnia, sulla Erzegovina e sul sangiaccato di Novibazar pas~ sate ali' Austria acciocchè le .pacificàsse e governasse finchè non fossero tranquille; e sulla Tessaglia c~duta alle istanze del regno ellenico. La pace di Passarovilz nel "7'18, quella di Adrit,nopoli nel ·1 829 ed il trallato di Berlino nel 1878 segnano tre tappe decisive nella marcia retrograda dei Tur:chi- sul suolo europeo. )folte battaglie , molto sangue, molto contrasto inframezzano quelle tappe cosi lon'· tane di temp.o l.',una dall'nltra. Oggi rim ane al dominio turco tanto territorio in Europa quanto corrisponderebbe alla, superficie dell'Ctalia settentrionale e media (11). Da una parte l'Albania, kti ìVlac;.edonia· e l'Epiro, dall'altipiano di Cossovo alle pendici meridionali dell'Olimpo, dalla bocche dell'Adriatico al golfo di Salonicco; dall'altra Co,tantinopoli e (;allipoli , cioè le dué chiavi -del mar Nero, e con esse la conca di Adrianopoli . .Due regioni divise l'una dall'altra da un paio dit:enLinaia almeno di chilomel'ri di territorio poco ,agevole e montagnoso. Il trattato di S. Stefano aveva data la Macedonia alla Bulgaria con S.a loni,cco e . non :>i era curato di sapere in qual modo potesse collegarsi colla sede del governo quan to rimaneva da qnella parte alla Subiime Porta. Il traLLato di Berlino cancellò il dono della ~!acedonirt già l'atto dalla Russia alla Bulgaria e riunì i. due. frammenti dell'impero tur1~0, lasciandogli l'intricato .bhirinto collinoso del Despoto che li congiunge e che era stato pur esso tolto dai Russi ai Turchi e donnto ai Bulgari. 1

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Cioè i65,533 chilometri quadra.ti.

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« Noi non siamo venuti a dividei::ci uno Staio -inveccbiat') e ~adente, insisteva nel dire lord Beaconsfield a Berlino nel ,1878, ma ad aliorzare un antico impero considerato come indispensabile al mantenimento della pace,)> ed intanto da.parte sua s'ingegnava a rapirgli Cipro, tenendolo in deposito dei futuri aiuti. · Rimase qni.ndi ai Turchi l'Albania, mal, soggella è vero, e popolata da genti abituate all'indipendenza; ma queste stesse genti . sJnno di essere premute da Slavi e Greci è vedono ancora un , appoggio in quello stesso dominio turco che 'per altre ragioni sentono · di dover respingere. È probabi lmente questa una delle -cause principali per cni cinque settimi degli. Albanesi che vivono sul suolo sPggetto ai Turchi si mantengono musulmani ('i). Ri-: mase pure ai Torchi colla Macedonia Salonicco e l'importante , 1posizione commerciale e maritLima . che vi :;i collega, oggeHo di gelosia l'ra Slavi e Greci e mira probabi le . delle aspirazioni sto·riche della monarchia austro-ungarica. Rimase pnre a loro l'alta · ,spianata di Cossovo da cui si dipartono a ventaglio i principqli fiumi della r~gione occidentale dell~ penisola balcanica, ·e con essi le vie che vanno direttamente al mare degli Stati .slavi sorti ,in essa o scendoO'O all'Adriatico non lontano da Scutari. A quel.l'altipiano si arrestano le teste di colonna dell.e truppe di occu,pazione austriache, che. si., sono impegnate vet~o rEuropa di go'Vérnare un paio di province turche, qµelle frapposte alla Serbia -~d al Montenegro (2). ~ · Innegabilmente questa regione lasciala alla Turchia dalla vofontà delle potenze europee espressa nel Congresso di Berlino riassume una gran parte dei problemi di cui è irta la question~ che si dibatte e si dibatLerà ancora a lungo in Oriente. E l'imane ancora affidata alla Turchia la capita!e religiosa e storica di tutlo que'ltò mondo slavo e greco che vive in questa parte del Mediterraneo orientale, e con essa i passaggi dall'Eg~o al mar Nero voluti per sicure1.za dei propri commerci dalla Rus(Il Un milione su un milione e 400 mi.la. (2) L'articolo 25 del trattato di Berlino ,Jil luglio ·1878 esprime il dcsirlerio del ~o,·erno austro -ungarico di non incaricarsi della amministrazione <101 sangiaccato rii No .,•ihazar, ma. gli rise;·va il diritto di tenervi guarnigioni, di a.vero strà<lc militari e com· merciaii.


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LA SITUAZIONE S'1'0R1CA .NEL.LA PENISOLA BALCANICA

LA SITUAZIONE STORICA N ELI.A PENISOLA BALCANICA

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sia, e pe~ garanzia contro le ambi'.'ioni :russe sospette all'Europa

che bazz,ca nel Mediterraneo, e coll e . isole .dell'Asia minore rimane alla Turchia anche Creta, la quale per la sua posizione fa quasi da diga all 'Egeo e completa l'ostacolo che allo sbocco del mar NerQ formano gli streLti dell'Ellesponto e del .Bosforo. · Di nuovo ci incontriamo in .~n'altra regione che riassume un. altro gran fascio dei problemi che travaglieranno in . qnei paesi L1 spirito europèo. . E dop·o .ciò possiamo proprio asserire che il trattato di Berlino abbia desiderato di afforzare la Turchia, come candidamente ' affermava Lord Beaconslìeld, o non pare che abbia invece voluto rimandare a migliore occasione ed a tempi più 'opportuni una so luzione che nvrebbe pr~giudicato~ le ambizioni dei più potenti tra gli Stati europei? Dopo aver sancito In sottrazione di due terzi del dominio direuo od indireuo della Turchia in Europa (11 ), ed avergliene lasciato due scampoli, separati o mat congiunti tra lor(), ·e- quelli appun to su cui più ardono le liti ; sembra un pò strano il sentire vantare il qesiderio d'averla voluta' rinvigorire. Il congresso europeo non manifestò allrettanta eneraia di volontit, quando si trattava de] · caso in cui ·la Sublime P~rl.a e la Urecia volesserÒ intendersela sull a· retti fica della frontiera sett~n:.. lrionale di questo Regno. (,-li offri i suoi buoni uffièi · (2). Le trattative si l.rascin,tr6no fino al maggio :l88·1 e nonostante ·1 · buoni uffici deli' Europa,. ·la Grecia dovette contentarsi della Téssaglia sboc'concellata alqua nto, e del distreLLo d'Arta invece dell'Epiro meridionale. Convjene concludere che le potenze europee· non conservavano ancora lo stesso impegno nel sostenere concetti che pure avevano esternato in se,l uta plenaria di Berlino.

IV.

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(1) Possedimenti att11111i della Turchia iu Europa. - Go1•ernati direttamen te chilo;netri •1uadr~~i. i68,533. - Stati rt)Si indipendenti dal trattato di Berlino· o per ell'etto !elle sue dec1s1on1: Rumen,a, ch1I. quad.· '131,0~0. Serbia, chi!. quad. 48,590. Territorio dato alla Grecia, cl1il. lJllad. 13,iOO. Totale ch il. (Juacl. :l92,8l0. - Stati tol ti al "Overnc>~urco: Bu.Igaria e Ru_l~el[a ch iI. quirl. 96,660. Bosnia, Erzegovina ecc., chi I. 'JUad." 58,460. rotale ch,j. quaà. fo~,120. Totale gener aie chi!. quad. 516.463. \2) Vedasi l'art. 2t del Trattato di Berlino.

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Tra coloro che ab i.tano sul territorio rimn sto rd dominio turco, e sono cinque milioni all'incirca, si calcola che un quinto almeno àpparten.ga alla stirpe oltomana. Di questi, quallrocentomila abitano· in Costantinopoli ·e con essi, e da essi ~ostenuto, v'ive pure in Costantinopoli il governo dell'Impero tu rco nel Padiscià e capo supremo di tutli i credenti e nei digaitari che da lui, ed e3clusivamente da lui , prendono l'impulso. Fra i Turch i rappresentanti del ·popolo conquistatore ed i popoli soggetti, costituiti dalla discendenza dei vinti, è insanabile· l'antitesi, voluta dal ricordo della conquista, dalle tradizioni essenzialmente mililari delle stirpi otlomane, e dal genio tu('anico d e lasciò in es$e prol'ondamente impresse le sue stimmate. Ma a questa antitesi un'altra. se ne sovrappone- e l'approfondisce. È quella ·voluta dal Corano che governa le men ti dei Turchi, il concello ·che esse si fo rmano del mohdo che li ci rconda e quello . che regola le loro relazioni coi vinti. Nessun 1notupr-oprio, nessun hatli-hwnwywii può diminuir~ 'd'un atomo lo sprezzo supremo con cui un musulmano, e più di tutti un turco musulmano consiùera il giauPro, e non · ostante la migliore della volontà ness,un sultano riformatore può modificare d1 punto in bianco il concetto, del rest•> assai semplice, che immedesima la legge civiie Ìlella religiosa e le riassume enirambe in un libro sacro r.ivelalo da Dio al più grande dei suoi Profeti. Nè. la volontà. dell'Europa imposta al Sultano, nè la legge da •lui promulgata nell'impero saranno bastanti a colina.re la immensa distanza che separa il credente nell'Islam dal cristiano. L'uno gode dellfÌ pienezza dei diritti, l'altro è tollerato, ma originariamente impuro. Uno è tut.tò, l'altro è men che niente, e nulla può cancellare' questt1 differenza essenziale che trova. la sua . ragione nelle convin'zioni religiose. L'interesse e le circostanze passeggere possono raddolciré l'nntagon ismo, il govern·atore togliere rigidità agli impulsi naturali che innanzi al la legge ed alle relazioni sociali pongono in una luce tonto diver:;a il, rajà ed il musulmano : pos~ono . i cristiani a forza di danaro di sforzi e di sacrifici


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LA S!TUAZION8 STORICA NELLA PENISOLA BALCANICA

f,A SITUAZIONJJ: STORIC3. NELLA PENISOLA BALCANl'CA

ottenere qualche rispetto e vedere riconosciuti alcuni di quei diritti che come cittadino e come uomo gode qualsiasi abitante nel resto dell'Europa. Ma il guadagno sarà momentaneo ed occasionale; la violenza verrà pregio a ristabilire un equilibrio che è insito nella natura dellé cose tanto div.erse da quelle cui noi siamo abituati e che lunghi secoli di lotte prepar11rono alle generazioni attuali·: dei guadagni cosi brevemente durati non rimaiTanno che il rinfocolamento degli odii ed il pensiero della vende_tta. · Sicchè a tale situazione di cose non sembra possibile nes.son altro rimedio che l'abolizione del dominio turco, e I~ separazione dell'elemento turco dal cristiano. Venuto da difuori , infiltratosi in mezzo ai popoli che possedevano• le terre europee, rimasto eterogene'o tra essi, e refrattario a qualsiasi . processo di assimilazione, questo elemento si ilssoggetti alla espulsione. Cosi Ja coscìenza popolare riassume in una forma evidente il fenomeno etnico e vi a1giÌ10ge la soluzione del problema ehe racchiude. Ed i fatti ·si piegano a questa soluzione, obbedendo alle fa tali leggi de!Ta storia. L'evoluzione che conduce al risultato è lenta, ma procede eguale ovunque. Il governo delle province passa dai pascià turchi ~d elevati personaggi scelti nel campo ~cristiano e ritenuti per mteresse o per convinzione legati al dominatore. Questa prima fose è rappresentata dall'invio di governatori originariamente cristiani ed effettivamente tali, dal diritto concesso ai sudditi di sc.egliere l\H'O il capo che deve governarli restringendo la scelta entro un determinato numero di famiglie o limitando la durata· del potere al preseelto. È questa una prima concessione del governo turco , il quale, stanco qegli sforzi faui per piegare al' suo infor~e concetto statale le nuove condizioni dei popoli , recede d_a una lolla d fe stima o.ramai infruttuosa e dice ai cristìani : provatevi da voi. · Succede nna seconda fase : gl' inter~ssi e le aspirazioni locali prendono il sopravvento su quelli estranei o aiudicati tali : al-' l'abdicazione parziale del governo deve tener. dietro la sua defi mt1v1t rinunzia. La minoranza turca non aveva altro val.ore che quello datole dalla -prepotenza con cui sapev·a farsi ri$petta're: ri-·

condolla a minoranza numerica e riconosciuta per tale, perde ogni inoerenza. Il croverno diviene. autonomo, e del. supremo sovrano . in cui nome è esercitalo non rimane che un'ombra vaga corri spondente. ad un ricordo doloroso. La so,;tanza. delle relazioni tra .il governo locale e questo sovrano è tradotta in una cifra, corrispondente alla somma dell'annuo tributo, e sembra un riscatto pagato volentieri per sottrarsi ad una pesante soma . . An ~enga un incidente comunque favorevole, e verrà tnglialo quest'ultimo filo che rappresenta ancora la soggezione del popolo cristiano al dominatore, straniero per n11.,za e per religion e. Que• st'ultirno avvenimento si presenta sotto lit forma di una registra-· {ione notarile dell'atto di nascita di un nuovo stalo indipend~nte; 'i rappresentanti del sinedrio europeo vi intervengono puntuali solo nel momento più opportuno per .prenderne nota. , ' , La Grecia in mezzo 1alle convulsioni che l'affli ~ ero 'tra il 118':H ed i'! 1829 passò ·dalla servitù alla indipendenza, senza aura. versare gli stati intermedi: ma le ·potenze europee non mancarono alla cerimonia dell'atto di na'scita ed anzi vollero a. forza d~rle i primi avv.iamenli alla vita, . sicchè essa rimase .rachi.ti ca e malcontenta di sè. La Serbia ricuperò per forza d'ai·mi e per gradi i'indipendenza: la guerra du'rata con scarse treiue lra il 181 i.S ed il ,1829 le delle 1lnalmente ,iI di-itt.n di scegliersi l'ospodaro in una famigl ia nazionale. Un anno dopo quella dignità era dichiarata ereditaria in questa famiglia· ed il governo autonomo fu finalmente liberato dalla soggezione del tributo e riconosciuto indipendente nel Congresso di Berli no del •I 878, quando ·altrettanto avvenne dell a Ru-. menia, che pure per gradi e per molti più passaggi arrivò allo stesso ri$ullalo. La Bulgaria rimane oscillante sul pennltimo gradino, e nello slanci.o preso nel ,1876 trascinò secò la Ri1melia. La Bosnia. e l'Erzegovina presei:o invero vie alquanto traverse, ma la storia delle loro recenti vicende s'adatta ànch'essa ad un confronto col modulo evolutivo già esposto. E ra ggiunti questi· risu ltati colla· scomparsa dell' intlu_enza go· vernati va diretta od indiretta, scompaiono anche i turchi. Comincia il · lento e5odo di coloro che non· possono ,assoggettarsi alla diversa~ civiltà più che alla divarsa reli gione. I più poveri ~

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seguono l'esercito ed i funzionari gòvernativi e vanno a perdersi nella confusa e variopinta plebe di éostaJl,lin~>poli : i piccoli proprietari vendono il modesto territorio che loro apparteneva e vanno a ricost1,uirsi un centro di vita nel l'Asia Minore: le famigli e, 'C he le circostanze ed i privilegi a\'evano in passato spinto a convertirsi alla religione musulmana, ripigliano a poco a poco le pratichd del culto cristiano, e prendono nelle nuove con.· dizioni sociali il posto che loro spella, quando non man tengono quello che hanno. Cosi può avvenire nella Bosnia, òve la c_onversione al maomettanismo · fu concessione ad uno ,stato di cose che si può paragonare & quello dei nostri tempi feudal i, e il paragone sarebbe perfetto, se i signori feudali avessero allora avuto una religione 'diversa da queJla él,el volgo che li circondava e sui cui impe1:avano. Quando la religione musnlm.ana non sarà più puntello al priv ilegio sarà necessariamente abbandonata. I musulmani vanno scomparendo in Europa ed i turchi otLomani indietreggiano. Gli etnologi l'hanno accertato ed in diversi modi spi egalo. Hanno lasciato il territorio serbo, si diradano sui monti di H.odope : l'au.ività rinascente nell a peni sola li frastorna la repugnanza alfa. numerosa prole tarpa lo sviluppo rlelle· loro famig lie. Qùelli che non passano giil nell'As ia · minore vanno raccogliendosi intorno a Costantinopoli. ( Vogliono prepararsi all'estrema battaglia, o si radunano per riprendere le antiche dimore sui piani dell'Anatolia? Incalzato dalla invadente civiltà europea il popolo turco dovrù necessariamente cedere, ma è più facile il dirlo che il trapiantare un popolo di 800 mila persone, il rovesciare uno Stato ricco " di tradizioni e d'interessi, lo strappare da ,una città consacrata dalla storia il capo di una religione seguita da '.iH 8 milioni di uomini. Lè armi, le sommosse, la impotenza di fronte all'intrusione della civilti1 europea potranno certamente accelerare la marcia regressiva: ma il moribondo ha un forte esercito da opporre alle armi nemiche, ha appoggio negli interessi stranieri per fronteggiare le s.ornmosse, ha l'inerzia del fatal ista per paraliz1.are I' irrequieta intromissione della civiltà europea.

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f,A $lTUA3TONE STORICA NELLA PENISOLA, BALCANICA

LA SITUAZIONE STORICA NELLA PEN !SO T, A .BA LCANICA'.

V.

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Settecentomila soldati regolarmente inquadrati (11), le estese province del!' Asia come riserva d'uomini, e il fanatismo reli gioso per eccitante sono rispellabili mezzi di resis_tenza di cui può disporre l'impero turco. s Jentoli la bandiera verde ed il Califa chiami a rnccolta per la nO'uerra sa.ola ed un fremito corrMà lungo tutte le regioni che . -circondano il Mediterraneo orientale, si propagherà. per i paes.i costieri dell'Africa orientale ed il contraccolpo sarà sentito. vivissimo fino· nella pen isola indiana ove cinquanta5ette milioni di musul-' mani si trovano a fronte di due mi lioni o poco pièt di cristiani. Questo per i . casi estremi ; in via ordinaria trrrà lesta l'eser-cito riordinato · secòndo i suggerimenti del generale tedesco von der Goltz, ed , istruito dai suoi ufpciali . È la miglior cosa che abbia la Turchia: eccellenti tradizioni perchè la scimitarra fn il· principale strumento della potenza ottomana: fermezza eroica in faccia.alla morte: sto ica perduran1.a nelle privazioni: sottomissione naturàle che rende inuti le il .rigore pbr man~nere la clisciplina, sono l'r, qualità più eminenti del soldato turco. L'esercito ,e' ancora o,rni la riunione armata dei credenti come nei tempi di Baia1.eLte e cli Otmano, e nessun cristiano· può farne parte. ~)(')

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(lJ Cioè 6 corpi d'annata di P linea, t~ di mil izia mobile ed uno fornito dal l'Arallia. 'Un llreve ri,1ssunto de\l '.orrlinamento mili tare turco <lit questi risultati. Tutti i musulmani dell'Impero sono vincolati al ·servizio, purché ab ili, dai ~O ai 40 anni con. varie gradazioni rii servizio: cominciano dall'entra.re nell'e,ercito attivo (_11:izam) e .vi stanno -6 anni di <:ni gli u'ltimi due nella riserva : pa~sauo S anni della nul1z1a mobile (rcd1f) di prima e seconda chiamata: flni;cono nella terri toriale (m·ustahfìz). L'impero è divi so in 7 comandi, di cui tre in Europa (Costantinopoli, Adrianopoli e Siilonicco), gli altr i in Asia (Erzinginli, oamasco, 13agdarl e !'Yemen). La circoscrizione territoriale che ne deriva è t,ase delle operazioni di reclutamen to. L'esercito atti ,,o conta 291, battaglioni di fanteria, cui si stanno ·mutando i tucili l\!artin\-PealJody coi llauser e furono acquistati 1nezzo rnilione di fucil i mediante con, tratto del 10 fetJl1raio {8~7; Hl7 squadn;mi di cavalleria, e 231 IJatterie a 6 pezzi, oltre a 23 compagnie dèl gonio. La.milizia mobile è in grado di rormare con molta rap id.ità: se si astrae dalle condizioni inerenti al governo ed allo stato ,lei paese, 381- battaglioni cui l'esercito attivo rorn is1;e le artiglierie. · Le popolazioni nomadi del Curdistan, dell'Arabia e di alt.ri tpResi asiatici ,fuggono a questo inquadr,unento e formano squadroni di cavalleria irregolar.e. 36 -

ANNO XLII.

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LA SITUAZIONE STORICA. NELLA PENISO LA BALCANICA

Da settanta ad ottantamila uomini slanno raccogliendosi sni confini dell'Epir,o per contendere ai Greci il terriLorio loro concessò dall'EL1ropa a Berlino nel 1878 e negato dalla Sublime Porta nel 188·1. Se poLrà attuarsi una coalizione dei popoli che circondano la Macedonia, e non sarà cosa facile il metterl i d'accordo, l'esercito turco dovrà rilluire su Costantinopol i, e gli eserciti aggressori troveranno una solida barriera nella linea a/forzata di Ciataldgia, le navi dovranno passare solto 11 fuoco incrocialo delle baueric di Galli poli e del Bosforo: forzato il passo e penetrate nel mar di Marmara dovranno assistere incerte al luttuoso spettacolo della folla musulmana la quale, esente anch'essa dal serviziù militar~. par riservata a questo giorno estremo, in cui ebbra di vendetla e di disperazione annegherà nel sangue la ruina. dell'Impero . « Approdammo in tremila sulla spiaggia di ·Gallipoli più di' cinque secol i or sono, ùisse un giorno Midhat pascià, dovrete ridL1rci di nnovo a quel m1mero per obbl igarci a ripassare l'Ellesponto )> . Del resto i PalFJologbi ultimi imperalori di Bisanzio videro per un seGolo in tero le orde ottomane aggirarsi minacciose nella penisola balcanica, ed i confini del loro impero )}on passavano Adrianopoli ed essi non avevano la fucina d'uomini ch ehanno i Turch i nel!' Anatolia. Anche allora l'imperatore greco d'OrienLe,. prolungò !a vi La per lungo periodo di tempo eccitando le ge· losie degli Em·opei per istornarne i danni. comperando anno per anno, mese per mese il diritto cli· vivere: ma , quando vennero i oiorni estremi occorsero 250 mila turchi, quattordici batterie, una flotta di ·120 vele e due me~i d'ttssedio per spengere l'Impero. orientale. Si raccont.a che in quel giorno estremo, q~ando i Turchi enLrarono in SanLa. Sofia per trucidarvi la popolazione che vi si erari fugiala, interruppero i sacri unici, ma per miracolo divino Jet mur.,g lia si aprì e diede via ili sa lvezza al patriarca che li cele-· a<rniun2'e che nel aiorno in cni i Turchi l?l"> brava.,. • Una lerwenda saranno cacciati da Costantinopoli, il muro si riaprirà ed il patriarca redivivo riprenderà le funzioni in terrotte da quattro secoli e più. Ma in mezzo a q~ial i massacri avverrà il nuov; ·prodigio, non, lo dice la pre.saga leggenda.

LA SITUAZIONE STORICA NELLA PENISOLA BALCANICA

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Prima però di arrivare a questo giorno la Tnr~hia ha ancora sufficienti armi e sufficiente ~tuzia politica per sfruttare a lungo la ostentata pazienza dei governi 'europei, i quali timorosi per le con-seguenze di una tuina, di cui non preved.ono la portala preferiscopo ri mandarla a tempi futuri, senza curarsi di preparare la demolizione dell'edificio crollante per diminuire .od evitare i danni élel crollo.

(Cont:inna)

c. FABRlS co!onnel/.o di fante1:ia.

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572 . LA BATT AGLIA DI ADU A DAL CAMPO ABISSINO E DA FONTI RUSSE

.. LA BATTAGLfA DJ ADUA DAL CAIVJPO ABISSINO E DA FONTI RUSSE

jl{olto tempo dovrà ancO?'(t t1·asco1·re1·e p 1·ù1v • c'•e ,,,.. . t,. t · . . '" ·" .,, • Mtct luce sùt } 'atta, sov1 a u ti i p a1·Hcola1·i della battaglz'a di Adua. . Raccoglie1·e, a t i tolo di studi o, 9,U elementi pe;. cor11/»letare . d .. d 1·ettijtcMe z t - d . ,.., e occo11 en o . . . . a s o1·ta i quel f atto è op e1·a cl;e c1·ediamo dove1·osa e1· la nost? a. Riv,1st~, s_egnata-m ente allorq_uando 7,uovi dati si ctòbia1io t atorno a ~~ ;-7.et/ di. pt it o_scu1·0 ed fr1ce1·to; e più, P1'1Jcisamente, ·p e1· noi. p er quanto ra o ai pa1·t1cola1·i dell'azio1ie da pa1·te degli abissini. . ' , Sott o qu~sto _e.spetto, t'l segttente riassunto di p uòbUcazioni milita1·i russe p ,i esentct. 1M. singola·re, inte1·esse ,, p ut· JFncend . . " o rzse,·ve ct..1·ca taluni Fatt-·1 CM mei·ztano itlter·iori 1·iscont?"i. · ''

I. Fra la <'cri·ande copia di pub bl'icaz1on1 · · m1·,·itar1. forastiere , > intorno alla. campagna_ d' Africa del ·1895-96 ed alla baltaglia di Adu·i mer11.a?o s~ec1ale considerazione quelle di provenienza russa p~;, le /:rt1monianze__ che contengono e per l'attitudine che l'opinione ~~) ica ~oscov ita . ha assunto, a nostro riguardo, durante le ostiIita co~ l_ nnpero d1 Abissinia. Lasciando a parte i notevol' t 1· crenerah del! S . . ·1 ,. i s uc i ~ . o . v1~gurn, i ~- luglio dall'anno decorso (23 giu(rno del vecch10 stile) 11 Russohii Jnmilid nel I'> bi' . . , suo numero :137 puu 1cava un singolare studio sulla taltica ab issina ('I) Es .f . . ad altre · f , · · ·. ' · so l'l erivas1 lll o1 maz1on1 gia raccolte e commentate . . . febbraio e d. . . < nei numeri d1 . ' marzo e le r1epdoaava a<roiuncrendo aie .. . col - ·· · d · · " ' "'I'> "' uni pari 1. a.i! ine it1 s~pra un preteso sistema di còmbatterè i t .. in u~o press_o I esercito dello Scioa. n_ ca ena

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(i) R1mchii lnvalid _ Alaca Zie.pitt-mi _ P

. . . o,povodu tact1ch, a/Jissin::ev.

degli accam parnenti ali iss in i no1'mal men te procede, a grande di stanza, una lunga catena di storrneggiatori" i qual i hanno l'incarico di avvolgere li fia nco del nemico quando è minore di forze. Dietro ~ questi stormi. alla distanza di ~UO o ::300 passi, marcia una second'a catena· eguale in numero ed in disposizione alla precedente; quindi una terza, una quarta, una quinta, fino a, nove linee di catene, complessi-v:1mente. Seguirono altri articoli sull a guerra italo -ab issina nel Raz uieclcioh, e di recente uno nel supplemento illustrato del medesimo · giornri le militare con il titolo: La battarÌlici di A.dna (ti) inspirato· ai dor;umenti italiani di provenienza ufficiale redatti dal maggiorgenerale Lamb.erti er J?Hbbli cati sulla Ri·vista militare. Lo studio~ adorno di incisioni , trova degno posto accanto ai racconti della gloriosa resistenza dei russi nella. guerra di Crimea, compi lati dal generalè Mencov . J.\,Ìa sopralutti sembra che superi in novità. di particola ri ed in copia di testimon ianze una nuovissima monografia che vide testè .I la · luce nel Vaiennj i. 8bornich del marzo corrente; il pregio de-I quale è opportuno ed util e 'di gìudicare mediante un largo riassunto ne' suoi passi più notevoli e rilevanti, specie fra quelli che hanno Lnùto ~!l'azione delle tnippe scioane e dei loro co~andanli sul campo di battaglia di, Anna ('?.). ' Lo stnd io e opera <lei signor .f. Elez, il quale d ichiara di avei' . perciò attinto al libro in pÌ'eparazione: L' [mperatore 1lfeneli.ch <f' la. , .sna guerra, con l'Italia, al diario di campagna redatto da N. S. _ 1 Leontiev ed ai documenti italiani sulla guerra d'Africa di fo nte 'ùffìc iale. Fa parte del lavoro una tavola ricM;ta dn l disegno 'della battagli:, ùi Adua che 1wbblicò la Trib1ma del 30 marzo 11896, cui furono aggiunti i nomi dei comandanti dei corpi scioani presenti al combattimento. Per errore . la scala di quel disegno fn fissata nella proporziol)e dell'•I al 25,000, mentre dovrebbe essere de!l' I al 100,000. In nota allo studio ·presente' si sono aggiunte, per mc1ggior int.el1

N. d. D.

Jun~\~t~i::~nidi: i : ::a:~ui:e;l;c:~~ii:,,,~)~::~:noD~ampo}opra _due • u 11a pt 1rna 1rn ea

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(1) Smscenie pri A,tu i e - hbomich l/azv icàcica-, J.896 _g. IV, B. A. Berczovcich. Bietrolrn rgo; ·1 897, pag. 66, sqq. (2) Va'ienndi Shornich, Go!l sorocovoi, rnarzo, N 3, Tomo CCXXXIV. Pietrobmgo, 1697, ,p ag. ·153 399.

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LA flAT'.l'AGLIA DI A-DUA

DAL CAllPO ABISSINO E DA FONTI RUSSE

ligenza del testo moscovita, le citazi0ni dei d_ocumenti italiani corrispondenti. Il signor Elez entra senz'altro in materia rappresentando lo stato reciproco dei bellige1:anti alla 11ne del gennaio dello scorso anno . Il Negus Menelich, egli dice, liberò il 3° haltaalione indiaeno ,\ n del tenente colonnello Galliano grazie un riscatto pattuito dall'agente italiano Felter; riscatto che l'autore fa ammontare a due milioni di talleri, mentre invece furono spesi 'per compenso di forniture di trasporti e vettovaglie qualche migliaio di talleri. Il Negus sarehbesi indotto a q11.esto partito nella fiducia che le millequattrocento baionette del 3° battaglione indigeno non avrebbero accresciuto di gran fatto le forze italiane; nel!' intendimento di trarne profìllo per la divisata marciadafiancoperl'Ausien verso Adua, ed infine col proposito di far danari di cui tanto sentiva bisogno nelle contingenze di guerra. La difficile manovra venne compiuta da Jlenelich con successo, 'dopo di che egli fu in misura di prolungare le ostilità basandcis,i sul le province oècidenlali tigrine, tra Adua ed Ax.um. « Qu i occorre osservare, aggiunge il signor Elez, che!'inter« pretazione data dai giornali ufficiosi jtaliani rela'iivarnente a questa << marcia da fianco dell'imperatore scioano fu tanto ingenua quanto « inverosimile. Si adoperavano essi di porre in evidenza che ob« biettivo dello spostamento di Menelich e dell"esercito suo fosse· « il des iderio dell'imperatore di incoronarsi i~ Axum; md anzi<< tullo ciò non polBva accadere perchè Menel_ich erasi di giit in« coronato, salendo su l trono di. Etiopia, in Entotto, nel 1890 » (·I) . L'autore s'intrattiene poscia sull'esame delle conseguenze' dello spostamento scioano. Il Negus riuscì a disporsi in posizione minacciosa rispetto agli italiani, molestando la loro linea di operazione e di riforn imento; perciò il generale Baratieri fo costretto a mutare _fronte da mezzodì verso occidente, spingendo innanzi le sue Lrnppe per l'Entisciò verso le posizioni di Saurià. Fino alla metà di febbraio i belligeranti campeggiarono ed il Negus ~

(!) Più precisamente il Negus Menelich s'incoronò imperatore rii Etiopia il 3 110• vernbre !889, e l'i mperatrice Taitù il 5 d~llo stesso mese, L i tlro. Verde /Jliopia serie 2' rJor.umento N. 69. ' '

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ipensò di trarre profì tto da questa tre~ua - nelle operazioni per a vanzare secondo il costume , alcune prop'oste di• pace, Come 'queste furono rigettate dnl generale in capo degli ita~iani la campagna riprese il suo ~orso nor male, segnata da!l~ defezioni di ras Sebat ed Agos e ·dai com battimenti del colle di .Aleqnit e Saetà, particolarmente descritti dal 5ignor Elez, sul la fede ,dei documenti ufficiali italiani. Sea1ie la nanazione di alcune vicende di minore interesse : d'eso;erazione del (•ene17ale Baratieri dal comando in capo delle truppe eritree e linvio del generale Baldissera a sostiluirl_o, - mentre i ras ribelli allargavano ognora più il cerchio delle loro :Scorrerie, estendendole fino a GGdofelassi. In queste angustie· grandegg iò agli occhi del comandan te in "'apo dec,lj italiani una nuova minaccia; vale a dire la streltezza ,delle vettovaglie : Frattanto il Negus Méne'iich, Cino dal •I 7 di febbrnio, avea ri' piegato con il suo esercito nella ep oca di Aùua, e sebbene si fosse liberato dal contatto con l'avversario ('I) tuttavia procurava di mantenersi particolarmente edotto circa i movimenti di -qt1ello _ mèrcè un ordinato servizio di spionaggio . Si~attamente Menelich -ebbe in tempo notizia del progettato ;posta.mento del corpo di -operazione italiano dal campo di Saurià a quello di A.~i-Cajè (2)~ ,epperciò per pararlo, nella notte dal 23 al ~!~ febbraio, m.ando verso Gundèt un corpo di diecimila uomiti.i, al comando di ras 'Gabejù, premendo anzitutto al 'Negus di impedire l'aIT01:zamento deali italiani all'Asmara. Gli abissini , dopo aver passato ti Mareb,, _pr:sero posizione sulle alture di Gundèt, minacciando pi'ù dappresso il fianco e le comunicazioni ?ostre con l'altipiano e con '"\,I(

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(l.) Libro \'enle, N. XXII I. Avvenimenti d'.Hl'ica, genna,io 1S95, marzo 1,866, pag. -137. :relegramma N. 30l. ' . (2) • se rivolta Agamè pi·ende,se proporzioni anarmaati, se accennasse estenders_i .. Ocule cusai, o se accadessero altri fat ti che rendessero pericoloso qm r_,manere pu~ .. a Jungo, mi dovrei risolvere per posizione pjù arretrata, ver;;o Ad1-CaJll, d?ve (ar?1 ., radunata ancora ultimi r inforzi in viaggio., llaralieri, Libro Verde, fascicolo XXlUb1s _pag. 267, telegramma N. 457 . ~ · . .. , . . .. " L'avviso che il corpo di operazione avrebbe 1111z1a,o la s11a marcia d1 npi_eoamento soiira Adi-Caiè giunse in queste localita al tenent.e-colonnello intendente, H1 pamont1:Carpano, nella sera del giomo 23 fcllllraio . Allegato N. i:! alla Relazione del g~ne1:ale JJalclisscra sulle ope1·a.zioni -militari del secon<to perioclo tlelta campagna (t Af1 tea 1895- 96, - Jliuista ·m itila·r e italiana, dispensa X VI-X. VII, pag. -160:l, I

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576

LA BA TTAGLIA DI A DUA

D,\L CAMPO A BISSINO E DA FONTI RUSSE

J\fassaua ; ed in ques ta con tingenza appunto il ·generale Baratie6 si vide costretto, alla mattina del 24, febb raio, a· rivocare gli, ordini emanati la vigilia (11). A quésta revoca seou irono due altri ordini ; . l' invio rhpido del 5° battag li~ne indig~r~o, Amegl io, con le bande del Seraè e con una sezione della 2a balteria in Adì - . qualà e al ciglione del Mareb, allo scopo di prevenire ras (~abejù; e la dimostrazione offens iva ver$o Adua con quattordic r battaglioni e sei batterie (2). ln questa maniera.,· Òsserva il sianor Elez, analizzando lo svi Iuppo delle operazi~ni precedenti la battaglia di Adua, maggiormente ed in modo lo<1ico si ponaono ·n. .. n è> 1 evidenza i concetti del generale Baratieri : inch iodare l'avv~rsario. sull e sue po,-izioni, mediante dimostrazioni, allo s~opo ùi· compi ere tranquillamente la ritirata verso Adi·Cai è. Ma, verso il 29 febbraio, il primitivo disegno muta d'aspetto e·. più non s'aggira nel campo delle dimostrazioni ma provoca risol utamente la ballaglia. Quali furono· le cause del mutamento "i« Senza alcun dubbio, afferma la sc~ittura, più irnpor1ante eh~ « lui te la circostanzc1. che il ·generale ave-va prestato fede alle no« tizie dei suoi referendm•i, i quali non erano che spie abissine « inviate a bella posta dal Negus nel campo italiano. Questi in« form;ttori assicuravano che una buona metà dell'esercito di « Menelich era distaccata · nelle pro vince lontane per far raz7:ie « e per levare requisizion i, ciò che d'altronde poteva_apparirgli << mòlto verosim il e, s ofiren do anche gli italiani per l'angust.ir~ 1 « delle v~Uov~glie; e che l'esercito scioano si era in debolito per « le perdite d1 guerra, per le malattie e per le co ntinue diser<( zioni che crescevano di. giorno in giorno)>. Le spie avrebbero ancora aggiunto che -tulle le pqpolazioni; cald_ameP.te invocavanp la line della dura guerra, hi. quale impediva le ordinarie occupazioni, i traffici e l'agricoltura e compro1rietteva ser!amente l'econo mia pubblica. Senza essere u·n psicol?gò forte, dice l'autore, puossi di leggeri co'mprendere ciò. che si a accad uto nell'animo del genera le in capo degli italian i.

Gli par.ve alfine giunta l'occasione di dar,.lib~ro sfo go all'ardenle desiderio che animava l'eserci to suo~ cioè dt combattere, nella 'speranza di misurarsi con fo rze nemicl,.e. pressochè eg~ali alle proprie e di riso! vere d'un tratto la cr1sr del vettovagliamento, impegnando dna battagl ia che l'avrebbe fatto padrone della provincia di Adua e delle risorse che conteneva. La questione ·della suscettibilità personale è collocata in ultimo posto. . . . ... Per suffraaare il suo giudizio l' autore c1la rJ consiglio dei generalr, raccoito « quasi per subìre da questo u~a decision~ piut~ toslochè imporla>> , ·ed nn particolare poco noto ,a prop~s1to dt un(}. ric.ognizione condotta dal generale Albertone. Questi, nella dimostrazione ·del 2ft., disse di volerla condurre, da sua parte, cilla Scohele/f' ed il generale Baratieri si dichiarò immellian;ien te propenso a contenerla e limi tarl a' al possibile affinchè non dea fondo. eaenerasse in combattimento . . . Senza insistervi, il signor Elez yspone adunque la sua te~1 · circa l'aziocie del generale .Baratieri precedentemente alla brHtaalia e consiste in una ' serie di fin te per trarre in intann_o il ~e~ico, e dopochè questi venne a· cognizione del pro~eltato sp~stamento su A.cl i-Cajè, :nello sfono fatto -.per liberarsi dalla minaccia da fianco di ras · GabejL1, dal ciglione del Mareb ; il quale sforzo ri uscilo vano gli convenne acconciarsi all1J. battaglia, facendo asseanamento sui tesori di ardore guerresco del suo eser• ità di impossessarsi di una nuova e prn . ' favocito e sulla" possibil re,,ole base di operazione fra le campagne di Adua e cli Axum. Eali perciò abbandona le posi.:ioni del monte s.amajata,. dove J' es:i·cilo italiano aveva facoltà òi sviluppare una formidabile · difesa, · e s·ulle quali era opinione del g~\1e1:ale A'.bert_one che si dovessero atten dere i rinforzi provenienti dal! Italia, nella fiducia che la più grande delle dimostrazioni offensi~e sino a)loÌ'a tentate frÙttasse la salvezza de} corpo di operazione e la libertà delle· retrov ie. 1

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(l') ..... • Ed il provved imen to ap()ariv;1 allora nell'ordine di ripiegamento. Ordine

che peri> doveva, poche ore dopo,, l'Cnire co ntroma ndato . • Allegalo N. f:l, pi,g, 1603.

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op. ci t.

(llJ Libro ~e1·1lc, N. · XX llf , pag. HO. Telegramma cJa Sauria 2J febbra io l'ì. J,t:l.

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f.ì ,.


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LA UATTAGi.lA Dl 1DUA

« condotta delle opernzioni e pegno contro ogni sorta d' insuc« cessi ».

=-n. Succintameùte, ma con qualche eflfoacia di co l9rito, è narrala la scena del consiglio dei generali raccoltosi nel campo italiano alla vigilia della battaglia: fanno seguito glì ordini per l'avanzata verso Adua, alcune osservazioni sul terreno del combattimento, lo specchio della forza del corpo di spedi7.ione ed un breve cenno sullo stato di senrizio dei general i Baratier< nabormida, Arimondi, AlberLone, Ellen:i, del co lon nello Valen zano e del maggiore Salza. La forza dell'esercito scioano presente alla b.illaglia di Adua ,è fis s.1ta nei corpi e nelle cifre seguenti ( 1) : 1

Fucili

Negus Menelich . 30,000 Imperatrice Taitù 3,000 Ras Maconnen 15,000 Ras Mangascià 12,000 '.· Jlas Mangasciil Atichim. 6,000 Ras Micael {l ,000 Ras Alula. 3,000 Ras Sebal. iJ,000

Cavalli

Cannoni

3,000 600

33 k

6

1

Totale

80,000

5,000

8,600

4.- 2

Dopo ·alcune co nsiderazi oni' relative allo ·sta_lo di servizio dei principali comandanti ital iani il signor Elez conclude: « Dal breve cenno personale sovra dello, si scorge che i ge« nt1ral i preposti al comando delle truppe del campo di Sauriit « pienamente corrispondevano all'altezza del compito cu i furono « assun_Li , e le loro at\ itndini su!ncentemente spnntano qualsi« vogl ia critica mossa in riguardo alla loro . scelta. Se es isteva ~ alcuno che non siasj poscia ch iarito all'altez1.a dei proprio uf(( ficio questi è soltan to il generale Baratieri , i: cui passato mi< litare parea nondimeno garanzia sufficente per un· illuminata

· La situazione clell' esercito avversario merita, da parte nostra, uno speciale riassunto: ~ . Ali~ vjgilia della battaglia i campi scioani subirono mutame?t1 di qualche rilievo, poichè una parte delle ~orze ·c~i:ponibili fu i_n' viata nelle adiacenze di Ax.um, allo scopo di requ1s1re .vettovaglie. · Già da qualche tempo questé levate aveano assunto il carattere· . di contribuzionj forzose e violente, poichè ras Mangascià non sapeva, ctm l'(lut.orità sua, infrenare la_.cupictigi,a dei ti~rini nè sti. molare il patriottismo ,delle sue genti fino ali abnegazione, s~ontaoeamente offrendo i propri averi all'esercito scioano in conside. razione del comune interesse. · Sebbene il bestiame fosse salvo per la strelt:\ osservanza degli ·· abissini alla vigilia, nondimeno la paglia, le frutta e la verdura si prendèvano liberamente; ciò che dava luogo a zuffe_frequenll fra soldati e contadini, i quali ultimi, per proteggere 11 loro: 1~ sotterravano ne'luoghi più solitari ed app7,rtati, specialmente net boschi. , E poichè le adia,:~nze del campo del Negus si erano ~ra~de~ mente esaqsle per aver sopportato tntlo il peso delle eontri buz1on'. forzose era mestieri procedere al frazionamento ed a:l distacco di una p;!'te delle tl'uppe nelle regioni più lontane . l)erciò ras M_an· oa:·cià che con le sue truppe costituiva l'avanguardia dell'esercito, ;i;:vette ord ine da Menelich di retrocedere dodici vaste (1) all'indielro della l_inea segnata dal grosso delle fo rze abi;;sin~. Per: questa circostanza, fra il 23 .ed il 24 febbra_io , il c'b?tatto con gli avamposti italiani ebbe a subire una brusca rnterruz1one (2) . Ma· come pervennero nel campo scioano le prime notizie rela tive al progettato attacco degli italiani , cui gli spion~ attrib~iv_ano l'intendimento di a.vvolgere il fia nco sinistro della lrnea ab1ssrna, ras Maconaen ricevette ordine dal Negns di spostarsi con le sue tr,uppe, alquanto avanti ed all'infnori dell'ala sin istra , <li sponen( lì Chilometri H,$01,.

Boi pri Adua, !oc.

cit., pag . t65.

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Libro l'er<le - Fascicolo XX lii bis --:- Siiii:l'iat 2s - !'el~3ra1n11ui _N. ·:66. . , ICl'i porncriggio ,tntti i corp i ncn11c1 s1 nun,1·01to ne!la conta d1 ACILl,l too hendos1 • cosi vi;;ta e co1ttal.to 1tostro . .. . . . .. • narat1er1. (:!)

(i) VAIENNIJ SoonNIC II -

579

DAL CAM PO .ABISSINO E DA FONT_! RUSSE

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......


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580

LA BATTAGLIA DI ADUA

dosi, normalmente a questa, secondo un angolo a fine di ollenerrre un buon fianco offen,;ivo. Frattanto il Negus, particolarmente e rapidamente avea notizie clella sìtuazion~ dei campi italiani. Egl i peri;iò ben conosceva l'inopia delle vettovaglie, l'impossibilità per parte dell'avversario di trattenersi più a lungo nella provincia dell' Entisciò; nondimeno se_riamente lo preoccupava l'incertézza circa la direzione del !>UO movimento. Temeva anzitutto il probabile ripiegarsi del corpo di oper~zione· sull'Asmara, lit dove gli italiani av,;ebbero potuto erigere fortilìcazion i formidabi li, nella qual congiuntpra il Negus sarebbe stato costretto ad attaccarle, ciò che gi usl<imente pnrevagli difficile e pericoloso e=>sendo troppo fresca la: memoria della . resi stenza di l\facallè; ovverosia flcl attorniarle. Anche quest'ultimo partito present.ava ostacoli di grande rilievo per il Negus, perchè l'Asmara è paese povero di risorse e maladatto al vettovagliamento di un grosso esercito come il suo, epperciò si sarebbe reso necessario un grande lavoro di salmerie e di trasporlo, cosa per certo all'infuori, del-possibile per essere allora cominciato il periodo delle piogge. Laonde appare ben manifesto che il Negus si dimostrasse oltremodo sodd.isfatto ~Ilorquando, il 28 febbraio a sera, ebbe notizia sicuri\ che gli . italiani si accingevano ad attaccarlo ; come· che quella fosse la soluzione per lui più favorevole ed op- ' portuna. Come gli abissini si augurassero questa soluzione e la iovocas· sero da qualche tempo ch iaramenLe appare da talune curiosedicerie -che corsero pei campi scioani. AITermavasi, ad esempio, che Menelich avea promesso un premio a col.nì che avesse trovalo l'arte di aLLrarre con astuzia J3aratieri, o come lo chiamamavan'o gli abissini « il genercil 1Jar1·ì }> fuor delle su.e posizioni, in campagna aperta ; e che alla perGne erasi .t rovato un saggio che, avea scoperto il modo. d'influire sull'animo del generale italiano, i-nviandogli la notizia verosimile cbe pressochè tutte le truppe dei, Negus aveano lasciati i campi per fat· razzie, e che ivi , all'infuori delle donne e de'fanciulli, non si tro,vava alcuno; e che il giorno. festivo prossimo avrebbe it:ioltre assicurato fortuna. al tentativo . Quanto sia.vi dì vero in questi raccon Li, osserrn l'autore, e ben dillìc:le giudicare; tnllavia, un itamente ad altre informazioni ancora più degne di fede , essi confermano le due circostanze seguenti: ,

DEL CAMl?O ABISSINO E DA FONTI RUi:lSE

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581

,1° Che il generale ..Baratieri realmente lasci ossi indurre in errore dalle mendaci tes~ onianze degli spioni . 2· Che il NegtJS Menelich conoscéva panicolarmente le di. sposizioni degli ital(ànì. Se fosse altrimenti, aggiunge, riuscirebbe difficile lo spiegare le ragioni delF improvviso spostamento notturno del corpo d.ì ras 1\'Iaconnen, fatto allo scopo di opporsi alla supposla marcia avvolaente dell!). colonna italiana del fianco destro, che ben sapevasi co~andata dal generale Dabormida e ritenevasi muovesse, con~orme al .:.ostarne abissino, normalmen te dinnanzi alla fronte del rispet.tivo campo .- ~! ripiegamento del grosso delle forze di ras ~·~an-. gascià puos.si interpretare in òrdine al desiderio del Negus (l t at· trarre più lungi possibile gli italiani nel loro attacco verso la ,conca di . Adua. , Il ,1° marzo, riferisce il signor Elez, . era giorno cli domenica. ,e, secondo il rit9 degli etiopi, ricorreva la festa 'mensile cli San Giorgio loro patrono di 1Xuerra. Giudicando dal!' assenza del vento. e _ dal fonllo del cielo che era. rosed, potevasi di leggen presagire una giornata molto calda e snervante. L: impen~tore Menelich, il Negus del Goggiam, Tecla Aimanot, ras Maconnen, ra;; Mnnga~ scià, ras Micael, ras Mangascià Atichim, ras Gabejù ecl altri ~e1 princ ipali comandanti dell'eser'cito, si erano raccolti per la. messa del mattino nella chiesa dì San Giorgio che cu lmina, fier la sua specia le postura e costruzione, nel mezzo della vegchia e semidi· strutta Adua., , La cerimonia, comiociata alle 1 del mt1t.Lino, era eseguita dalra'.buna '.\1atbeos , il quale era sul punto dell'elevazione._ (prosco· ,midia) allorquando per la porta·aper.J,a della chiesa echeggiaron~, ru'n dopo l' altro, due. spari, segnale convenuto per l'allarmi. Ras Maconnen usci ratto d\llla chiesa e poco appress,o, fattovi ritorno. comunicò a ì\ienelich la novella. che gli italiani si approssimava~o . Il maschio volto del Negus, aJTerma il sìgn?r Elez, nQn diede cenno di sorpresa veruna nè di commozione. l\'Ienelich ~telte qualche min ~to come assorto, poscia si avvi~ cinò a.li' abuna, e dopo avere baratta,to qualcbe parol a con lui fece ritorno al proprio poslo . Allora. il gran sacerqote con la eroe.e mano e con la ·voce treman te, frequentemente rolla dai sin1

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E LA BAT'l'AGLIA DI AIJUA

DAL CA~!PO AB ISSINO E DA FONTI RUSSE

ghiozzi , pronunziò queste parole: « Fi gl i miei, oggi si comp irà « il giudizio di Dio ! Andate a difendere la fede vostra ed il vo« stro imperatc,re ! To vi dò remissione di ,tutti i vostri peccati. » Baciarono la croce gli astanti ras e poscia si precip"itarono ai rispettivi cam_pi, eccezion fatta di Mene lich e di Tecla. A.imanot il qual e voleva attendere la comunione; ma Menelich gli ordinò di allontanarsi dicendogli che i peccati gli erano rin1essi e che ogni momento era prezioso ('I') Frattanto, nei campi abissini, si compieva precipitosamente la radunata dell'esercito.

IÙ. Dalla parte degli ital iani prima mosse la co lonna del generale Albertone quale avanguardia dèl corpo : precedeva di due ore il 11° battaglione indigeni , Turitto, ed alla testa. del grosso il maggiore Cossu con il 6° battaglione. A mezzanolle, su l dorso del Gandafla , si fece un · piccolo alt. La marcio: era fat icosa e difficile molto poi chè seguiva.:;i una scalea pietrosa e rinserrata fra le pendici del Monte ·n rijo e quelle cli Monte Samajata (2). Jntorno alle 5 antimeridiane il gen~rale Albertone giunse al punto prefissogli dall'ordine, si ché- principiò a prendere posizione un poco a. destra della strada di Antalo, vicino ali' incontro di questa c,rn la pietrosa scalea che fino iillora (t) Le cerimonle religiose che precedono la battaglia, esattamente conformi al ri to hiblico, si trovano descritte nel capitrilo XXXI del libro etiopico • Fatha Neghest • e concordan o con le dette testimonianze: • Quando vai in gt1crra cou il tuo esercito per guerreggiare il tuo nemico guardat-i • (la ogni cattin azione, e se havvi alcu1,o che non ~ia puro esca dai campi e venga « l'indomane, poscia che _ abbia compiuto la cerimonia della purificazione aCllnchè non , esista turpiturli11c in mezzo a tP., e Dio non s'allontani da te. So escirai a far guerra • contro il tuo nemico o vedrai cavalli e carri e gente pili numerosa della tua, non te• mere di toro perché il Sigr\orc lddio tuo ti con te.~ quando co mincerai a combattere, • p1·i·ma della battaglia, parli il sacerdote innanzi al po1>olo e gli dica : • Ecco, vo i an• date a combattere cootro i vostri nemici, nçm si sbigottiscano gli animi vostri e non , abbiate da essi alcun timorn, poiché il Signore combatterit con voi contro i nemici , ,•ostri •. Cfr. Deuteronomio, XX, i-7, XVIII, 9-H. · (2) Probabilmente il termine della scalea pietrosa, cui accenna il .signor mez, c<trris11ondeva al punto che orasi proposto di raggiungere il cç,man(lanle in c.'.lpO degli italiani co n la SL\a colonna di sin l5tm; cioè ap1H11ito il colle ritenu ~o per quello di ChiàaM .lferet, alle origini dol ,llai Avollà ( Rubaja Assa ).

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583

avea percorsa e; come si espresse lo stesso general è, ~dispose lesue truppe, , à chenal siir la petite 'toute (,1). . Il fianco sinistro della posizione\ resa dalla _brigata indigen i. s' incastrava ·nel versante franoso di una delle falde del monte Samajata, e v'erano dìsposti il '7° battaglioné (Vnlli) ed una pa~tedelle bande (centuria Bellotti-Bon e bande del tenente Sapell1) .. i qualche intervallo, pit\ in basso e lontano, si dispo_sero so.Pra una sola linea tre bauerie e mezza da montagna. SotL.o un angolo ·pressochè normale a qnesta linea di schiera~nento si dis~ose· il fianco destro composto di altre bande (centuna Marchetti) e .clél i:>0 battaglione indigeni (2). In riserva, più prossimo a1 fianco, destro che · al centro della linea, fq disposto in colonna. l' 8° battaglione. Questa posn 1one, osserva. il signor Elez, misurava due ·verste di lunghezza (3) epperciò, a suo parere, era troppo estesa ed inadeguata al numero delle truppe destinate a , guarnirla. Perespresso desiderio del generale Albertone, le batterie non -~ovevano mutare di posizione nel corso del combattimento. Unapart~ ·dell' artiglieria dovev~ provvedere al fiancheg gi'a1~1~nto della linea., un'altra a battere la. zona con foochi concentr1c1 e ad assicurai-e i fianchi ,del la posizi one. ' li fianco sinistro si reputava impervio ed imp~endib ile, e per· sorvegliarlo fu destinato un ufficiale con quattro soldati, il des~ros'incuneava dentro una catena di piccole dorsali ed era custod 11.o da una compagnia di cento uomini, con un ufficiale, inv'.a.t.o p'e r ,mantenere il collegam~nto con la colonna del generale Anm.ond1. 'Siffattamente la posizione prescelta aveva Lutti i vantagg1 del rientrante, buon dominio all'ingiro e vers·o il basso ed este,p azione sopra il terreno da fronte. . · Dtìe difetti contava nullameno questa linea di sch1erame~to :, ·anzitutto la medesima natura dei luoghi i guai i contavano alquanti non estesi ma frequent i e brevi angoli morti, dei qualr "'-;;}._

(1) ELEZ. _ Loc. ci t., pag. 169. Quest.e testi~onianze fanno p1:obabil~nente parte del' diario cti N. s. Leoutiev citalo come fonte dall autore ,n pr1nc, p1 0 del suo studio. . , . (2) 11 testo dell,t relazione rnssa dilTerisce di alquanto circa il numero clei.battagho~ 1 assegnati alla colonna Albertone; vi è iofatti menzionato il,;• battaglione, Amegho, drstacéato sul ciglione ciel 1Iareb, 1 (3) Chilometri 2,t3i.

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molto s'avvantaggiarono gli abissini n-,1 loro allacco ; e secondariamente il terreno coperto da cespugli e 'da grossi 'alberi che toglievano alla ,1 ista degli italiaµ i buo~a pezza del campo di tiro. In una parola, conch iude l'autore, la posizione della brigata in<l igeni era pi utlosto disagiosa. Ciò nondimeno il generale Albertone ebbe tempo di misurare .alcune distanze e valutare l' estensione di taluni angoli morti , che procurò di attenuare med iante opportune disposizioni fian cheggia? Li di catene di tiratori. Pure, in Italia, soggiunge il signor Elez. si mosse acc usa al ,co rùandante della brigata indigeni di essersi spinto troppo in- · nanzi, esponendosi frazionato ai col pi dell' avversal'i o e pel'dendo il contatto con la colonna del generale Arimondi, ·ma il generale Albertooe deve andar affatto esente da tale accusa, poichè egli stimò realmente di occu pare una posizione · più addietro ancora d i tre ;erste ('1) dal punto che gli era pre(ìsso dall'ordine del giorno ; o ciò egli fece d i sua in iziativa, temenqo per il collegamento con la brigata Arimond i che faLico sam·enle marcia\ra a cagione d~lle d.ifficolta della strada (2) . · Frattanto il battaglione 'furitLo avanzava verso Enda Chidane Meret, quando sorpreso da un numero di nemici in(ì niLamente -superiore dovette celeremenle retrocedere sulle linee dèl grosso. App un to a quell'ora (8 e mezzo) il gene ràle Alberlone aveva ul timato l'ordinamento delle sue truppe. quando apparvero dense masse di fucilieri abissini alle spall e del battaglione d'avanguard ia. Ben conoscendo il carat~eristico timore degli scioani per gli shrapnels-, il comandante· 'della brigata · indigeni ordinò tosto ch e si apri sse il fuGCO a tempo COilll'O Je masse che ava nzavano. Rapi damente gl i ab issi ni si allarga rono, ondeggiando per . la campagna e si nascosero dietro gli alti alberi isolati per prendere fiato nella corsa. La loro cavalleria, disposta dietro entrambe le ali, al comando di Degi"ac Basciaa, repu talo l'Achille dell'e{i)

DAL CAMPO ABISSINO E l>A F ONTI RUSSE

L A 13A'l',T AGLI A Dl ADUA

Chilometri

~rcito etiopico, ìnlraprese subito un largo· movimento aµ-girnnt e· alle spalle della linea deglì italiani. L'eserc~to. scioanò ch~·com~ batteva sulia fro nt~ della brigata indigeni era composto de, corpr seguenti: Ras Gabejù (Gtaural'i ·ad Amba-A.lagè e di fresco promosso ras pe1; merito cli guerra dopo quel com batlimenCo) ·con circa ·10-f2000 fucili. Ras Micael con circa 16000 fuc ili. Fitaurari Tacli con 3000 fucili. , Deaiac Titfari con HSOO fucili. In riserva slava ras Mangascià 1'l Atichim, con circa 5000 fucili. Marciava innanzi ras Gabejù quando si trovò nel più fi tto de·l, fuoco e cadde ucc iso alla testa de' suoi compagni. La morte dell'amato comandante cagionò così griinde impl'ession~ sulle masse scioane che queste .ristet_tero alqu·;1nto, e mentre trasporfavasi il cadavere del r as ucci so incominciarono a rétroceclere. , Questa sosta, _0$Serva il sig nor Elez, era 011 momento molto favot:evole per passare alle contro!Te'se, qualora· il generale Al. berLone fosse in tempo ·stato soccorso ; talmente che µli sarebbe stato agevole disperdere il corpo di Ras (';abejù e gittare lo scompiglio in qneflo cli Ras Micael ché lo sosteneva ; ma il soccorso, più vol te invocalo, nOJl · appariva ancol'a. l?ratlanto, occorreva tenet'e fermo su lle posizioni' mentre gli 3bis~inì ·gradatamente andavano raccogliendosi dentro lo spazio degli angoli morti , e là foce.vano massa, pronti a montare all'assalto. Principiò allora In loLta v.icina, a fu cili ed a cannoni: le batterie al comando dei capitani Henry, iVI nsotlo e Bianchini ·tuonavano senza intervallo. . Non appena i primi gru ppi abissini abbar~d onarono gli angoli mot·ti . dal loro fianco sinistro , sulle alture d[ Enrla Chidane MM·et: lampe1gi arono i primi colpi di cannone nemico,: era l'im peratrice Taitù che por Lati sulla posizione sei pezzi Hotcb kiss personalmente ii dirigeva. Que~to fuo co,. sebbene diretto abbastanza be.ne, non fece gran 'l,anno agli ital iani a cag-ione del ·piccolo calibro dei cannoni. Per quattro ore durò Jìero il combattimento. L'artigtieria italiana com piè . gloriosamente il suo dovere ed il geneta le Alber-

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3,20l.

(2/ La posizione scelta dalla brigata incligeni è infatti a tro o quntt.l'O chilometri dalla cappell:L di ,BruJ,a Clli dane ,lferet, Non si d imentichi, oltre a ciò, l'incontro accaduto fra la brigata Albertone od Arimonct i, in torno alle 3 ant. in localitil chiusa rra alcuni dirupi, e che quest'ultima do,'clle so,Lare per oltre un'ora e mozza flnc hè tutta la l>rigat.i Alllei·tone rosse sfìlata. (llelazionc d~t ocnel'ate LainbcrU, pag. i3).

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ANNO XLII.


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LA BATTAGLIA DI ADUA

DAL CAMPO ABISSINO E DA :FONTI RUSSE

tone baciò lutti i suoi ufficiali, dei quali, dopo qualche ora, rimaneva in vita uno soltanto che fu fatto prigioniero, cioè il tenente Cordella. Per la terza volta il co rnandante della brigata indigeni mandò avviso al generale BaraLieri della critica situazione in cui versava, e frattanto spinse tutta la sua riserva sulla linea di fuoco, al comando del maggiore Cossu. A quest'ultimo fo ordinato di prendere posizione sul fianco destro-, nella località più culminante (Addì Vecci). Dapprima sulla linea di fuoco venne lanciata la compagnia ~el capitano MarLini e tre rimasero in riserva; ma ben presto anche le rimanAnti corsero sni passi di quella. Indi appresso si udì un vivo crepitio di fucileria alla destra del ba ttngl ione Cossu: era oo il 11° e 2° batlagl ione di bersaglieri inviati innanzi dalla colonna del 1renerale Ari mondi per spallerro giare la brigala di si nistra. Il fuoco qi quei bersasilieri, dice il l'acconto, concorse a prolungare la resistenza del 6° hattaglione indigeni ' ed a disimpegnarlo nella ritirata. La lotta, di momento in momen to, diventava più acerba e ciò perchè gli abissini, da questa parte della front e, combaLtevaf!o con genti della medesima raiza; ed i componenti della · brigata indigena beo sapevano che un infelice sorte li attendeva in caso di cauura e certa pena per il tradimento della comune patri a'. · Ad un tratto le torme del nemico cominciarono a molestare i fian chi ed a ravvolgerli. Erano le 110 antimeridiane: il generale Albertone comprese che la sua situar.ione era disperata, laonde ordinò a tutti i cannoni di spingere il fuoco al massimo di intensi tà, trattenendo per un momento l'assalto. Ma il nemico ingrossava sempre più e convenne alla fine iniziare la ritirata. Primo mosse il maggior·e Gamerra, con 1'8° battaglione, poscia il 7° ed infine cominciò la ritirata confusa, durante la quale tutti cannoni caddero nelle.. mani degli abissini. I restanti battaglioni, specie il 0°, tentarono qualche controffesa per prendere fiato, ma in breve dovellero retroceùere per l'incalzare del nemico. Ammirandi atti di valore compivano in questo mezzo gli ufficiali di artiglieria intenti alla salvezza dei pezzi, e caddero tulli gloriosamente uccisi. •

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Accorso un'aiutante del generale Baratieri, il capitano Ameoduni, questi volle comunicare un'ordine di contenere e limitare la ritirata, prendendo nuova posizione all'indietro; ~a non trovò nessuno per trasmetterlo: tutti gli uflìciali e comandanti erano morti, i soldati cadevano per lo sfinimento e la ritirala cònti· nuava irresistibile verso il campo di Saurià. Il generale Albertone, osserva il signor Elez, era deciso a morir~ 1;ul posto. Perciò raccolse un manipolo cli soldati contando eon questi di fare un'ultima resistenza e vendere cara la vita: parevano essere circa quattrocento uomini, ma anche questi, presi dal panico, invece di far fuoco efficace, pointaient la lune, secondo un'espressione del generale stesso . Un dopo l'altro cadevano ~li nltimi difen sori di Albertone e [e-file del manipolo si diradavano: cadde l'aiutante suo (Frigerio) ·e gli uffi ciali cadevano sotto i colpi 'tremendi dei jatagan abissiui. Infine cadde anche il generale Alberlone, per il cavallo uccisogli sotto, e fu preso prigioniero dagl i scioani. Gli indigeni fuggi~ano ,,vunque compresi da terrore. Grande numero di essi dirigensi verso A~um e per la strada forooo r.aggiunti, massacrati o fatti prigionieri dai solda1 i di ras Micael e da allri. Alcuni pochi riusciron o a rifugiarsi nella cillà e ripar-f)J,'.ODO , precipitosamente nella chiesa, cominciando a suonarP, le campane a stormo, dappoichè quel suono, secondo il costume, li ga!'antiva io forza del dirittv di asilo, e dovea condonare loro le pene legali che li auedevano per il tradimento della patria. La drammatica descrizione del combattimento presso la brigata indigeni è chiusa da alcune osservazioni circa il contegno passivo del quartier gener(.e del comandante in capo, relativamente all'aiuto che doveva porgere al generale Albertone. Epperciò l'autore si r iferi sce ad una nota lellera di Luigi Mer_catelli alla T1·ibnna, la quale afferma che . il generale Barati eri comava sopra l'efficacia degli ordini da lui spedi ti ali' Albertone, all'inizio del r.omballimento; ordini che non pervennero affatto, ecce.ltuato il troppo seròtino recato dal capitano .Amenduo i. Gli abissini, dopo aver sopraffatta la co lonna Albertooe, si slanciarono nell'intervallo fra le brigate Ari mondi e Dabormida .


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LA UATTAGLIA DI .ADUA

DAL CAMPO ABISSINO E DA FONTI RUSSE

IV. Nessun p:i rLicolare interesse presenta lo studio <le.I signor Elez circa l'azione delle brigate Arimondi, Dabormida ed Ellena, il cu i racconto fila sulle tracce dei documenti italiani; è però degna di considerazione la sua testimonianza relativa. al numero ed ,1 i corpi di truppa scioa.na ché ·_in comballimenlo si contrapposero alle bri..,ate sovra dette . . · Alla colonna Arimondi era opposto ras Mangascià. le cui truppe, al ·primo fuoco di artiglieria degli, ita liani, sostarono è s'accingevano (I r'elrocedere, al_lorquando il ras tigrino incuorò i suoi a con tinuare nella. pugna. con quesl,1, apòstrol'e che il signor Elez riporta : lo combatto da ben otto anni contro gli italian i e voi rion sapete trattenerli neppure per ùn giorno! ... Marciò a rincalzo dei, soldati tigrini che es itavano il Negus medesi mo, con 30.000 fucili, sì che dal grand~ nnmero fu sopraffallo il valore degli italiani delia co lonna del r:entro . Con visibile compi,Htenza l' autore lungamente s' inlratti~ne sui principali episodi di eroismo accaduti da quesLu. parte: l'azi'one del battaglione Galliano, la condotta dei bersaglieri e delle batterie, dei colonnelli Stevani e Brusati. . Seoue la narrazione del combattimento presso la brigata di ri" . ,.,erva , Ellena, e la Qhiude l'enumerazione della matricola dei dodici pezzi di a,:ciaio, a tiro rapido, conquistati al la 3" bri gata di fa nteri a; cioè: N. 421>9, 4332, 4,270 , 4330, 4303 ,' 43115, 432'.:?, 4-3::33, /i.283, 4.3,17, 4311'.i~ e 4,327. Alla brigala Dabormida, sulla fede dell';1ntore e delle informazioni sue, dovrebbe essersi opposto il corpo di ras Maconnen con l'intera sua torz·1 di 30 ..000 fucili, spallegl:(iati da ah:uni riparti di ras Mangascia. . Le per.dite degl i abissini si dich ia'rarono so.mmare LOOO morti e G 000 feriti, e ciò in base ai rapporti dei ras comandanti al. Negus Menelicli; ma qne:,t~ cifre debbono essere àlquanto inferiori al vero. Hima,ero uccisi in combattimento il fitaurari Damtò , già ambasciatore ed invialo straordina1'io al la corte di. Pietroburgo , ras Gabejù, degiac · Bem~a, degiac Gàcia, degiasmac Masciasceà, l")

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fita~rari Tafas e Abaioo, e fer ito il fitaurari Genem. 11 fraziona me\HO e l'estrema i.nobil itò. delle truppe abissine resero meno aravi le perdite. Ma anzitutto nei campi scioani parve gra,'e quella 4i .DamLò , la nii sa lma, a pompa, fu trasportata nella chiesa di Axum al\' iod omane della battaglia. Il signor El ez s' intrnl.Liene quindi sul!' impresa di ras S~bat, che definisce un l'll'id. Nel tempo che i due eserciti lottavano da front.e, egl i dice, ras • Sebat. con 5.000 fuc ili mosse per attorn iare ,l campo di battaglia ed attaccò gli a(:campamenti italiani, dove sorprese nn corpo nemico che nfferrna composto di 5.000 combattenti, cifra a:;&olutamente erron e:1. li campo veone clepredato dagli uomini di ras Sebat e poscia incendiato. . Conviene osservare, soggiunge [';1uLore, che ras Sebat, per la sua lnnga sottomission e agli ital iani, dovea far'e più grave ammenda agli occhi del Negus: Meneli~b, da sn:t parte, non appena s'avvide che la battaglia gli era favorevole ordinò tosto che si dasse quartiere ai prigionieri e fosse salvo chi s'arren deva. ,Le donne, deposti i vasi del l'acqua, aintavano a condurre in caltivìtò. i fer iti o co lo,·o che abbass·avano le armi ali' intimazione dei guerrieri scioani . La cavalleria abissina perseguitò i fuggiaschi fino al fiume Uelesa. Se l'intero corpo italiano non fn distrutto, osserva !:autore, ciò devesi ascrivere all a sua pochezza; essendo la m~g~ior parte della cavalleria useita in <1uel g;orno ·a foraggiare molto distante dal campo di battaglia. • Ovunq,rn apparivano rivi di sangue e nembi di fumo. I mo rti erano derubati dai' saccardi che ritornando al campo, appiccavano il fnoco all' erba secca che s' incendi;1va. rapidamente · per larga distesa di territorio; incendio ch'e alimentava il leggero vento del vèspero. Apparvero allorn delle ombre come emergenti dal seno della terra: ,erario gli infeli ci italiani, feriti nella massima parte o finti morti per salvarsi alle prime ombre de.Ila notte , e che · il fuoco così crudelme.nte e barbaramente tormentava. Qnesti sventurati eraoo falli prigionieri e portati nl campo 'con canti di "· guerra.


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LA BATTAGLIA DI ADUA

I più limorosi erano gli indigeo.i che si attèndevano una·morte si cura. Il Negus ì\Ienelich non volt:1va pronunziarsi in merilo alla loro pena; ma intorno a lui si levavano alle le grida ; Si taglino loro le teste I... L',imperat.ore si volse all 'abuna che cosi sentenziò: « Come « giit due volte il Negus li aveva perdonati, ora dovevano essere « pu11ili col taglio della mano destra e del piede sin istro . » Menelich si affrettò a conferm are questo gi udizio e la giustizia fu fatta. Nessuno volle aiutare .gli indigen i posciachè ebbero subita la tortura. St:arsi erano frauanto i materiali di artiglieria recali ai campo. Menelich ordinò ché ogni parle di cannone o degli armamenti fo sse compensata co·n un tal lero ed allo ra quegli . strumenti affluirono in quan tità slraordinaria e se n~ raccol::iero a migliaia. Fu indes(;rrvibile il delirio degli abissini per !a loro vittoria. Essi si ~ac.iavano, so;.:giun ge il signor Elez', si. abbracciavano~ si salutavano reciprocamente e ?altavano per la gioia. I! nemico pericoloso e trem endo , essi dicevano, ch e con ' tutti 'i suoi cannoni incuteva timore comP, un fantasma ora non esisteva più, e la patria poleva dirsi s:dva dalla minaccia. Profondamente religiosi gli ab issi ni ere.devano ch e alla vittoria molto avesse con tribuito l'appari re dell'alluna con la. croce fra le (ile dell'esercito ; il quale dicevasi avesse preso perso,nalmente parte all'attacco decisivo. Altri portenti narravansi per la presenza sul campo di. battaglia del decàlogo di Mo:;è (Tabòt) portatovi dai sacerdoti di AxÙm ; nella quale città. erano intanto suonate a stormo tutte le ca,mpane per l'intera durata del comballimento . L'imperatrice Taitù, in memoria della famosa giornata, pose all'orecchio dell'imperatore un orecchino d'oro; ciò che reputasi fra gli abissin i segno di grande coraggio e valore, e spetta, di diritto, a colui che uccide da solo un elefante od un leone. Per due giorni dopo la battaglia si celebrarono me$se nella chiesa di Axum, ma alla fine del secondo giorno i festeggiamenti ~bbero termine e principiarono le cerimonie di lullo. Tullo l'esercito , per ordine di Menelich , indossò i.I corrollo ; ciò che praticasi fra etiopi vestendo i più vecchi e logori indumenti.

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Frattanto. da ogn i' parte, eran ò condotti al campo i prigionieri : ' di questi, taluno era vezzeggiato tal. altro. per contro, spogliato . · e . denudato. ' É cosa degna di considerazione, osserva il signor Elez, che da nessuno dell'esercito abissino si seppe ,dove e con che truppe avesse combaltuto MeneliclÌ nel corso della battaglia. V'è ragione di supporre che egli si fos,e trovato sulla vetta· di Abba-Garima, poichè colà erano in azione le mitragliatrici Maxim è N.ordenfeldt, le quali giammai si separano dalla persona del Negus: · . Erroneamente però argomentano gli italiani che la presenza di Menelicb Jo:;se indicata dalla tenda rossa comparsa sopra una delle pendici di Abba-Garima . Invece, secondo il .costume, _sotto ' · quella tenda trovasi uno dei Licamoquas) o aiulant, genernlt dell'imperalore, i qual i hanno l'obbl igo di vestire alla fog g-ia del Neous stesso e di r'appresentarlo sulla linea di battaglia, mentre ~ . l questi , in abito di soldato, può liberamente comballere m qua sivpglia punto del campo. E così, conchiude, l'autore, deve essere ac,q~dnto ~nche alla. battaglia di Adua. E.. B. 1i··

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' A!<COR·A . D8LL IUP!EGO . DELLA CAVAU:,l>:-RI,ll IN GUERR,A

ANCORA DELL'IMPIEGO DELLA CAVALLERIA1N GUERRA

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I lunghi periodi di pace furon o sempre, per il passato , assai funesti all'istruzione degli eserciti e alla loro preparazione :illaguerr~, e in special modo ,1ll'arma di cav,dleria. Dopo le guerre napoleo ni che, a mo' d'esempi o, quasi Lutti gli eserci ti delle principali potenze, andarnno, a por.o a poco, dimentican do compiuL.amenle ch'essi eì·un creati per la guerra. Occupali principalmente a conservare l'ordi ne internò e far bella. m9strn di sè in qualche parala, le loro istruzioni si limitarono a quell a poca indispens,ibi le che potevasi ritrarre dal ia piazza cl'Hm i. . ' Oggidì, invece, le .cose procedono ben differentemente. Dopo la guerra fran co-germani ca del ,1870-7·1 nella previsione di un:i grande conflagra:,,ione europea, che potrà es:Sere ritardata , ma eh~ pure, o presto o t.ardi dovrà forzatamente divampare, tulle le grandi potenzP, volsero e volgono tullora l:1 massima cura aJ l'ordinamento, al!' isLnnion~ e alla preparazione alla guerra dei loro es erei Li. La cavalleria, che prima del ·I870, quasi quasi volevosi bandire dagli eserciti , dopo l' impi ego faLLo ne dai Tedeschi in quella memo rabile campagna, vi de confermata la propria. importanza, e al presente, fors'ancbe più delle altre armi, è oggetto costante di attenzione e di cure, affine di metterl a. in gra do di corrispondere alle esigenze dell e guerre fulùre . Ti.lttavi,i non deve credersi che l'azione deleterin. che le lu nghe paci esercitano sugl i e::;erciti, non si facc.ia senti re qua e là aùche ogp-icjì, in mez:,,o nllo stud io e all'attività fe bbrile delle forze armate delle grandi potenze. Gli uomini' che hanno fatto hl ~uerra scompaiono; le deduzioni pratiche tr.i.Ll.e dalle guerre pass.ite non sono totalmente dimen Licate, ma qna ricevono uno strappo, là ne ricevono un altro. Si lavora mo lto, ma chi oserebbe affern:are c.:he

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dappertutto si , lavori· b.eue? Egli è certo che. l'istruzione d~gli eserciLi odierni non è nemmeno lontan;nneA le f)ftragonabile con. quella CO$Ì limitata che 1 riceveva no vent'anni fa. Per quanto poi ha tratto alht cavalleria, la .di(fereriza fra ' il passato ed il presen le è forse anche piu accentuata che ,nelle _altre anni . In tutte le cavallerie europee si lavo ra . col la massima alacrità, ma ·non sembra che i r isnltati ottenuti corrispondano al l:;1voro fati.o e alle futiche sosten u1e. In questi .ultimi mesi, specialmente io .Francia e.in Germania . è una vera ·crociata- conLro · la ma,ncama di sufficente istruzione delli cavall eria, e ciò che più monta , è che non sembra si sia dall a p.arte del torto. · · Tuue le question i riguardanti la cavnlleria, e frrJ queste alCIJ.Jle . di capita le irnporta~za , come il sno impiego in gnerra e "il suo armamentt), so no vivamente disCU$5e; epperò ~Limiamo non riuscirà dis~aro ai lett.ori della Rivista che.qui prendiamo in esame .le principali, e precisarpente l'impiego in guerra della cavalleria. l.

lnco1~inciamo dal ~erv1z10 di esplorazion e. Se iwlla più piccola esercitazione tattica del tempo di pace s.i sente subito il bisogno, ,thzi lanece:;sità di av·ere mi nute ed esatte informazion i sulla · for;:a. del nem ico, sull a posizione da · lui ·occnpala e, possibilmente, su i suoi inLendimenli, è facil~ imm,aginars1 quale importanza abl;ia questo servizio in guerra, ·e ::pecialrneme quan ta ne aèqnister:à nelle guerre fu1ur43 coi colossali e$erciti, che vi saranno impie~ati. Nel fotto, ora tutti sono concordi nel riconoscere. i' importanza e la necess ita di questo servizio, e com'esso non possa essere disimpegnato che da grosse masse di cavalleria. ' " 11 .servizio dj esplora?,iooe o di avanscoperta, come si dice da noi , è v~cchio quanta è vecch ia la guerra, ma le moda liLà di ese , cuzione subirono col teìn_po le più rifovanti modilìcazioni. Era pero riserbat1) a Napoleone [ di regolarizzarl o e darvi, per così dire, una forma concrei.a, destinandovi nornrn!mente brigale e divt~io.ni. di cavalleria leggern· I.e quali spn ,:pagliando,,i·., tr gr~ml.e

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ANCORA DELL'lMPIE GO DELLA CAVALLERIA, IN GOEnRA

distanza dalle proprie truppe, su tulla la fronte dell' esercito er11no sostenute, indietro, dn divisioni di grossa cavalleria. ' !?~ ~er1anto cavalleria francese di Napol eone I ch e, la prima, prat1~0 qnes!o ,.mpor~.inte servizio con grosse masse spinte in nanzi alla Jron te dell eserci to, come, di po i, lo fecero i Tedeschi nel1: ultima guerra. rr.1.nco-ge1:~ an ica, e come indubbiamente, lo p.rat1clieran no Lutti gli eserc1t1 nell e ~uerre future. · . I Tede~chi. nel ·1870 (e fu grande merito di Mol tke) copiarono 1nternmente il metodo napoleonico, con questa sola differenza ch e in luogo d' impegnarvi soltanto la cavalleria leaoera vi im~ . . d' T l'>O > piegarono in tl1erentemen te ussari, ulani, dragoni e c!Or,11,zieri, mentre la cavalleria francese, immemore delle oloriose sue r,esta e. trndiz_ioni p~ssaLe, _assi~teva meravigliata e i~capace di o;porvrs1, all .esecuzione d1 un servizio ch 'ella stessa aveva creato, e attuato in tulle le guerre del primo impero napoleonico . , .Ma non è sufficiente che il comando supremo impieohi bene la sua cavall eria, e cioè che abbia un esatto concelto di codesto impiego ed in ba-se al medesimo impartisca le oppor tune disposiz,0~1 , ma bisogna ancora che la ca1•ali eria sia conscia 'di co t~slo rmpiego e vi sia sLr.ta con venientemente addestrata nel tempo d1 pace. 'Cosi, no~ bastò che ì\'l oltke, qua51 10 ogni suo ordin e, ripetesse l_aH1so l~ ~ai:all&ria at,anti, per ottenere lo scopo di avere esatte 1nfo rmaz10111 sul nemico. La cal'alleria tedesca cavalcava ~~d.a~emente avanti, ma le notizie che m;tndava, specialmente alI mJZ1 0 òella campagna, · erano monche, spesso contraddiLorie, e talvol ta anch e erronee, perchè uffi ciali o truppa non avevano suffi ciente pratica di codes to ser v,z10. Il ~e~.erale pri ncipe Hohenloe nel suo noto opuscolo Sulla c~vallena, e ne' suoi Studi strn.tegici, rende un ben callivo ser· Vllll•O alla Cavalleria tedesca, esaltandone la sua Opera in modo C?H. esagerato, cli g_uisa chè tu tti coloro che hanno un'esatla idea d1 _ciò che real mente ha fatto e di ciò che dove\ta e poteva fare non ponno a meno di gridare all'inconsulta esa~erazione ('I).

AN CORA DELL'ntPIEGO DELLA CAVALLERIA IN GUERltA

Ma onore alla cavalleria tedesca I Fu dal sno seno stesso che sorsero i pi ù aspri censori del suo operato e che l'ammoni rono di non adagiarsi con soverchia fi ducia sugli allori facilmente conseguiti. Ed è infatti nella cavalleria tede.;ca che maggiormente sono dibattute le principali questioni che interessano l'arma, ed è la cavallerit1 tedesca qnelln. che, forse più di tutte, con indefesso lavoro si prepara alla guerra. È mestieri avere un esatto concetto di ciò che fu il serv izio di avanscoperta nella guerra del Hn O. nei princ ipali momenti di quella ~ampa'gna, e perciò reputiamo utile prendere in esame l'operato del la, cavalleria tedesca nelle gi ornate del 15 e 17 agosto. Nel pomeriggio del giorno "4 agosto fu combattuta la bauagl ia , di Colom bey. I Francesi attaccati, mentre stavano ritirandosi su lla sinistra della Mosella rifecero fronte, e ne nacque sanguinoso combattimento, iu seguito al qu,de furono rigettati dentro la cerch ia dei fo rti di Metz. .Però sin dal giorno 12 il Comando suprem'o tedesco aveva tenuto conto della possibi li tà della ritirata del nemico oltre la Mosa, e in seguilo confermalo nella sua idea dall1, notizie avute (non però dalla cava lleria) , aveva ordinato che la 2• armata facesse avanzare contro le linee di comunicazioni nemiche fra Metz e Verdun tutla la cavalleria disponibil e sulla sin istra della Mo · , selln. Nel fatto il mal.tino del 15 la· 5• divi sione di cavalleria coman· data dal generale Rhein l,aben , (forte di tre brigate Redern, 8arby

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Ol_ Non si creda che ,1uesto nostro giudizio sh1 fuori di posto. 11 tencute generale 1:on PeJc~ ~arbonne n~( preg~v~le. s uo Ja.voro: Le div,sioni di cavalleria fa tempo di pace, scrive. • I succes,1 parzrah riportati s ul campi di battagl ia , e cosi 1, ure i risul ta ti ot-

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tenuti nel servizio di es plorazione non possono impedire di consta tare che la cavalleria tedesca non fu all'alte:i:za del suo còmr1ito durante l'uJLi:oa guerra. • La trup pa era perrettamente istruita e animata !lai miglior spirito, ma era insufficienrementc armata e non era prepa,·ata per manovrare in massa. Di pitì, era com~ndata da capi, t u tU senza eccezione, che non avevano mai comandato corpi di cavalleria, d'una forza superiore a tO squadroni. Gli ordini particolareggiati dati alla cavalleria dal comando supremo, lo spirito de lla truppa, la disciplina regnante nei reggimenti Cl le dis tinte capacilà degli urnci ali , permisero di compiere le numerose e noternli azioni, ma lso iate, descritte nella storia del grande stato maggiore, nell o memorie storiche dei reggimenti o nel bell issimo libro del maggiore Kunz. Ma (Jues le azioni, che pur rosero reali servigi all'esercito, restaron o s pesse volte incom plete, perché furono mal condo tte. Perciò non possiamo associare intieremente all e lodi vive, che molti scrittori, o sovra t utti il prrncipo dl Hohenlohe, prodigano alla cavalleria tedesca per la sua condotta nell 'ultima guerra.


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.A:NCORA DELL HfPIEGO DELLA CAV.AJ,LERIA IN GUERRA '

ANCO!!A DEI.L'iMPIEGO lJELLA CA VALLERlA IN GUF.RRA

e Bredow, con 9 reggimenti, 36 ~quadroni) si indi rizzò verso la strada ~letz-Verdun, e già sin dalle 8 anL. parecchi suoi sqnadroni , ·era no vrnuLi a co1JLauo, e scambia to anche fuc ilnte e cannonate. colla numerosa cavalle ri;1 france~e.che avendo gia iniziala la ritirata, lrovavasi quel mattino nei pressi di Mars-la-Tour. Ciò c_he è assolutamente strano e incomprensibile è questo : la cavalleria tedesca, pur m;1ntenendo sempre un'attitudine assai rnin.acciosa, si limita a piccoli scontri, e quando verso le 2 pom. è tutta riuni ta, e può disporre sol posto di 34 squadroni (2 squadroni erano comandati al triive}, e 2 ballerie a c'avallo,, vis10 che al ~oo apparire, il nemico rell'ocede nei dintorni di Vionvil!e ,, _ desiste interamente dnlla lolla e va ad accampa rsi ad ovest di Mar;;-l a-Tour (1) a cavaliere della strada rnaes trn , Mar~l-a-Too rMetz. L:i caval lel'ia fran cese, f'or!e :snl po.,to di due divi.:;ior;i, Val:1 brègue e For1011 , accnmpate fra Mars -1.i-Tour e Vionville tiene po i un contegno ancora più <:he inesplicabile. ' I caval ieri tedeschi avanzano nella direzione più miuacciosa per l'P!,erci10 francese che .s ta ritirandosi verso la Mosa; sono, anzi, giil µadroni . della straqa maestra iìnlla (jtrnle essa stessa d~,,e ritirarsi; dispone di ifl'aodi forze ed è immedia tamente ap· I. dalla <;Ua fanteria che ac:campa dietro ad essn, eppure poggiala nulla intraprende di serio per liberar.:;i di <Jnell'in cornodo nemico . ' e re,;t.r111ge la ' sua azione a moleslame . gl i accampamenti con qoalclle palluzlia . 11 mal.lino seguente ( I 9 agosto) non si cu ra nemmeno di sap~re che sia avvenuto di qnell'audace nemico co l qua le doveva raiionalmente supporre sarebbesi scontrata ap~ena avesse in'iziato il suo movim ento; cosi è sorpresa ne' suo i camp i dalle cannonate delle batLerie a ·cavallo t.edesche che la costrin,gono a fuggir~ a sbaraglio ed a cerca.re riparo dietr•1 la propria fanteria per riordinarsi. Ora se si LnHLasse soltan to di un'azione di ca.valleria più o meno ben diret.ta, non vi . sarebbe mollo a dire, · all'infuori dal riwno?cere che i capi non potevano dare una prova più mani-

O) E prccisame11tc la brigata Rcdcm presso Xonville, la brigai.a Barby rresso Pu x,eux o la br1gatR 13rcdow ad ovest cli )fars-la-Tour.

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festa della loru poca esperienza; ma, · e le con~egnenze di lo uo questo per i due eserciti avversari? Lo stato .maggiore tedesco, dopo la battaglia del H. , era fisso nèll'idea \che il nemico -stava già ritirandosi verso Yerdnn, e di qui l'ordine alla 2• armata di inseguire .nilla strada Metz- Verdim. e quello della 2a armata che commeLLeva soltanto a due corpi d'àrmata e a due divisioni di cavalleria di avanzare contro la $\rada sunominata, mentre tutte le altre truppe erano dirette alla volta della Mosa. Di qui la più sanguinosa battaglia di tnLLa I,, carripagnn, quella di J}l'ars-la-TourYionvÙle, vinta dai Tedeschi per l',impareg· giabile valore J resistenza dell e t1:uppe . del 3° e ,10° corpo d'ar mala prnssia~i e delle truppe di cavalleria, che vi presero parte, ma più ancorn per· gli errori commessi dal maresciallo lhz:aine , il quale, i~naro della debolezza numel'ica dei Tedeschi e impressìonato dal l'idea cho il , nemico lo ,:olesse L;igliare da Met.z (pr.e cirnmen(e l'opposto delle sue intenzioni) non si occupò che déll'ala sinistra, e , al'!'estò l' ala destra vit.t.oriosn, nel momento in cu i st.ava per iòfliggei'e al le esauste e llecim;q.e trnppe' tedesche noa vera cal:J.strore. Nel fatto l'esercito rrance;;e avPva srn dal •14 iniziata la propria . ritirata verso Chàlons, ma la batLaglia der U, ne aveva di molto ritardalo il movimento, ed il 15 era anr.ora tutto riunito nei din torni di Metz, ei}però in pochissi-mo spazio. l:a 5• divisione di cavalleria Hheinbaben aveva per l'appunto il ma.ndato di riconoscere le strade Metz-Verdirn . Giusta l'ordine ricevuto, il 115 erusi ava1{zata sino a Mar:1-la·Tour e sne patLu · glie er·ansi spinte ancbe più. a nord verso le altre strade - più settentrionali che parime,nt.i conducono alla Mosa: Come mai potè sfuggi re alle sue osservazioni on ainmassamento di truppa così fiotevole, e cio.è un intiero esercito accampato in spazio ri,;trettis~imo e a cost breve distanza? Nelì'esercito tedesco l'itenevasi per certo che i Francesi f'ossero in. ritirata verso 1a Mosa, e h 5• divis ione di cavalleria era stata spinta. innanzi per avere c.saLLe notizie al riguardo. Ma un esercito di circa 200,0QO uomini, coll'interm inabile carreggio , disponga pure anche di tre strade come qui ne ,era il caso, non può in 24 ore scostarsi di tanto da non fars i trovare, 1

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ANCORA DELL'lilIPIEGO DELT,A CAVALLERIA IN GUERRA

o da non lasciar trnccie del suo movimento. Come mai, adun-que, i cavalieri tedeschi non . seppero auingere alcuna informa,-~· zione in proposito? La verità pertanto vuole si dica che i ~cavalieri tedeschi disimpegnarono ben male il loro compito, acconteo.tandosi · di sapere che a breve distanza da !C1ro era accampata numerosa ca,, valleria nemica. E ne fn conseguenza : che lo stato maggiore teùesco rimase completamen'Le all'oscuro del vero stato delle cose, e nella credenza di dover ricercare i Francesi verso là Mosa.; che il 3° corpo d'armala tedesco, il mattino del 116, attaccò l'intiero · esercito francese cre<lena.o di attaccarne soltanto una forte retroguardia; che l'esercito tedesco, ad onta del grande valore spìegato dalle poche truppe impiegate evitò un'immensa catastrofe, sol tanto, per .gli errori del nemioo, che nè al principio nè al termine di quella giornata, non si rese conto Jdelle poche trnppe che lo fronteggiava·no e, non seppe spingere a fo ndo r intrapreso . ·~ movimento offensivo dell'ala destra giù vitLbriosa. La sera e la notte di quella giornata, su quel vasto campo di morl!e1,,,non un grido eccheggiava di gioia da parte. del vincitore, ma la mnssi ma mestizia prodotta dalle iogenti perdite solTerte (1) e dal vivo e doloroso sentimento della precarietà della'situazione. Le due cavallerie avversarie non ha'nno certo di che menar vanto del sen izio di .esplo razione da loro c.ompiuto il ,i 5 ai,osto. L'errore dei oavalieri tedesch i fu compensato dal gran valore delle propri e truppe, ed anzi, cos.a strana, si può dire che fu, di giovamenlo, poichè se per tempo avessero seg_n;:ilato la presenza di tutto l'esercito francese nell'immediata vicinanza di ~letz , è fuori dubbio che la hatt.aglia di Vionville non avrebbe avuto · · luogo nè è dato dire ad alcuol.l quale andamento avrebbe allora. preso la campagna. L'errorè della cavalleria' francese fu invece la principale causa della catastrofe dell'esercito imperiale, poichè è certo, che se il 1

(l) Vedi li Belhtft zttin ,lfilitiir- \Vocllenblatt, N.

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del !895.

Al{CORA DELL'HIPIEGO DELLA CAVALLERIA ,IN GUERRA

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maresci.allo Bazaine fosse · stato esattamente informat::i del vero stato cl.elle cose. avrebbe preso le o'pporlune disposizioni o per ·proseguire la ritirata, o per schiacciare le poche forze che gli si erano opposte. Come una s~mplice mossa di un corpo, ~iù o meno grosso, a seconda dell'entità delle forze impiegate, può decidere dell'esito di una battaglia, così. , è d'uopo riconoscerlo, una notizia esatla e fornita a tempo dalla. cavalleria, può cambiare del tutto od avere almeno una grande influenza sull'andamento di un'intiera campagna. Le condizioni dell'esercito francese, tanto il '15 agosto ,quanto il JU.attino del "6, erano tulfaltro che sfavorevoli, e le· poche truppe nemiche che venivano ad at.1accarlo, gli offrivano appunto l'occasione tan to desiderata di riportare una facile vittoria, o tanto meno gli consentivano di opporre al nemico una forte re• troguardia e continuare J'inLrapresa ritirata verso la Mosa. Jl mancato servizio di .espl_orazionf\ (poiché non v~ ne . fn nè di buonÒ- nè di ~attivo) tenne il maresciallo .Bazaine completamente al , buio , delle condizioni proprie e di quelle deL nemico , donde ' le battaglie , del 1 Q e ,J8 agosto ,che ·lo rigettaron_o in Metz, per us,cirne dopo due mesi di lotta e di inaudite sofferenze, prigioniero coll'int.iero esercito a lui affidato. N.on conosciam,o altro ·esempio storico ricco d' insegrwm.ei:ito• come questo dell'impiego della cavalleria nelb giornata del 15 ~gosto che · metta in rilievo l'importanza dell'avanscoperta; ed è perciò che abbiamo voluto svolgerlo con qualche ampiezza anche per vedere di poi se le idee che intorno a questo servizio sono ora maggiormente diffuse nei principali eserciti, sono con· sone alle deduzioni éhe si possono ritrarre dall'esempio da noi l . nportato. Veniamo alla giornata del 17. La sanauino.sa batlat•liadel -16 era terminata a notte assai inoltrata. « ,Dall'andamento della battag lia, dice la stori.a di quella guerra « ·compilata dal grande stato maggi~re tedesco, il comando della « ,2• armata doveva aspettarsi che le masse fraòcesi manifestamente << e di· or'an lunaa soverchjanti, avrebbero nel mattino seguente· « nuovamente tentato di riapr'irsi la via verso ovest. > 1 Francesi invece, sempre completamente al buio delle vere condizioni delle. l')

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ANCOR.A DELL'U!PIEGO DELLA CA VALLlilRIA IN G URRRA

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ANCORA D E·1,r.' IMPIEGO DELLA. CA. V ALLlmIA 'I:N' GUERRA

truppe te,lesch e éhe li fronteggiavano, parte nella notte e parte nelle prime ore del mallino, eransi ritirati sotto Metz; soltanto Ilezonville rimase occupa lo sirio al le 4 I an ti meridiane. l Tedt~schi, naturalmente, quando si acqu istò la convinzione che per quel giorno non fosse più da a~pettarsi un attacco da parte del nemico, sen ti rono subi to il bisogno di accertare in qual direzione esso si fosse ritiralù. ,Sin dal mattino pattuglie di cavai· leria erano state spinte innanzi e di poi vi si aggiunse l'intera di visione di cavalleria sassone. « Quest' ulti ma mossasi di buon'ora «. da Vignenlles era ginnla al le 7 '/ 2 presso Harvill e (al nord di << S. Hilaire, sulla sLrada di Mars la-·(011r, ed a circa '12 chi lometri << ad ove.;t <li detto villagl-(io). e dopo aver da to avviso che qu ella « strada era sgombra cli nemi ci aveva proseguito sub ito verso la « strada maestra cli Etai11 alla quale giunse circa le 9 presso « S. Jean-les -l3 uzy. « Le pattuglie ch'essa mandò per ogni banda non trovarono alcun nucl eo di .truppe nemiche. Solo presso Jenndelize apparvero sbandali. i quali dopo un breve scambio di fncila~e, furono senz'altra resistenza fatti prigioni eri. « Alle 3 pomeridiane il general e conte Lippe (comandanlè della divisione) mandò nòtizia di Lutto ciò al comando del 12° c.orpo a Pus ieux, soggiungendo che la su a divisione avrebbe bivaccalo presso Pt1rfonclrupL a sud della strada maestra di 'Etain , che a vrebbo ten uto sua. )) Così riferi sce la storia uffi ciale compilata da llo stato mag~iore tedesco, ed è ovvio dedurre che l'esplorazione di quella division e fu pressochè nu lla . Non era suo compito di ch.iarire la silua:t.ione ? di accertare, cioè se il nem ico co l quale erasi aspramente com1.ialluto sino a tarda ora dell a none preced ente, erasi ritirato verso est o verso ovest, sopra Metz, o nella direzion e della Mosa '? E notisi che ciò non pote"a presentar~ grandi difTicoltà. [n primo luogo un gt\>sso esercito, come quello francese, non scompare. in poche ore senza lrq,ciar traccia della sua ritirai.a, e quindi per poco si fosse esteso il raggio dell'esplorazione, era impossibile non si acquistasse la certez:t.a ::ohe i Francesi eransi ri tratti, lutti, ver,;o Metz. Secondariamente dalla strada di Mars·la-Tour, già in possesso dei Tedesch i, alle due più settentrionali di Eta in 1

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e di ]:\ 1,iey, le sole che potevano servire alla ritirala dei Francesi, non corrono che pol'hi chilometri , e precisamente 7 od 8 ~ qu~lla di Etain, od ancor meno , 5 o 6 da quest'ultima a quella dt Dr:t ey . Dal fiume Ome, che taglia le due strade sopradetle, ali altopiano di .Metz non vi sono più di una decina di chilometri , e conseauentemente ci pare ch e una divisione dì cavalleria avreb be po;uto assai facilmente e in poco tempo, risch iarare tullo quel terreno e fornire quelle notizie di cui abbisognava il supremo comando, e ch e in quel momento speciale erano per lui di capi tale 1mportanza. L'operato della divisione di cavalleria s~s~one _il •17 a?osto 4.870, ~i ricorda quello della nostra cavalleria d1 lmea ti 23 gtuguo ·I866 . Essa precedendo la propria fanteria, passò il llin cio a Goito_ di_ri~ «endosi verso Yillafranca e giunta a Rosegaferro e Qnadern1 vr s1 :rrestò, ,li mitandosi al colloca men to degli avamposti . Non una ~at· tuglia fu spedita un poco lontano e così l'intierù esercito austrt aco potè nel pomeriggio uscire da Verona ed andare ad ocr,\lpare le -0rdinate posizioni da Castelnuovo a Som marampagna, 5en za che . . gli Italiani ne avessero il minimo sentore: . . Ma l'esempio della divisione di cnvall ert a d, linea tlal1<1na non serve nè a deduzioni nè ad insegnamenti, poichè non le era st.alo affidato altro compilo che quello di portarsi nei pressi di Villafranca ~ ~ollocarvi avamposti. L'impiego delle mas;;e di cavalleria ne~ i-ervizio 'di esplorazione era compi utamente dimenticato: co me_ma'. fo sse stato praticato e ciò non solo presso noi ma m tutti gl_1 ~serciti europei. La divisione di i;avalleria sassone invece aveva il mandato preciso di esplorare, ·e sebbene, come crediam~ _averè sopra }i· mostrato, non potesse incontrare difficoltà a d1 s1mpegnare 110carico ricevuto ,tuttavia, non fu in grado di fornire notizie esaurien LÌ. E questo mettiamo in luce, non per critica~·e l'azi~ne d! q~ella divisione di cavaileria, ma perchè ciò prova. in mantern t11dtscuti bile .che la cavalleria per eseguire un accurato serviiio di espio · razione ha bisogno di esservi stata convenientemente pre~arata nel lempo di pace, e queslo non era il caso della cavallerta tedesca al principio della guerra del '1 870. 1

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ANNO Xl.li.


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ANCOR.A DELL'IMPIEGO DELLA CAVALLERIA IN GOER.RA

Ora giova notare: nel 1870, sebbene la cavalleria francese nulla· intraprendesse per opporsi alle mosse della cavalleria avversaria, ai cavalieri tedeschi, liberi di muoversi e di scorraz~are senza contrasto, e malgrado la loro buona volontà ed audacia, fece difetto la pratica nel servizio loro affidato per conseguire buo ni risultali. Che avverrà nelle guerre future ,quando i due eserciti nemici impi egheranno la loro cavalleria nella stessa maniera? Quali enormi difficoltà dovrà superare la cavaller ia per attingere le notizie da essa richieste? E quap to si fa oggidì è sufficiente a preparare ufficiali e truppa a ben disimpegnare codesto impor tante e difficilissimo servizio! Egli è appunto su questo argomento dell'istruzione che in questi mesi si mossero- molte criticÌ1e e si discusse di molto, poichè oramai a nessuno viene in mente di mettere in dubbio la neces· sità e la grande importanza del servizio di esplorazione. Dopo i:J. guerra franco-germanica del 1870 in quasi lutti i principali eserciti europei, e segnatamente nel nostro e nel francese, si volle regolamenlizzare codesto ser-vizio, in modo parti colareggiato, ma subito ~orsero due scuole diametralmente opposte. L'una non vuole ammett&re che si possa regolare il servizio d.i esplorazione con disposizioni fisse regolamen1ari, e luLL'al più riconosce la convenienza di poéhe norme direttive. L'altra scuola invece ritenendo i' avansc11perta un operazione speciale, ammette che non sia possibile dettare norme fisse per tutti i cas i, purtuttavia riconosce la necessirà di codesle norme· per le modalità di esecuzione del servizio, per modo che tutte le parti del sistema sieno fra loro costantemente collegate, affine d'essere in grado di far fron te alle possibili eventualiLà. Fatto è che trionfò compiutamente la prima scuola, e crediamo a ragione poichè il sistema propugnato dall'allra scuola era troppo rigido, richiedeva grande frazionamento di forze e sovratutto all'atto pratico dif{ìcilmen.Le avrebbe corrisposto all'infini ta varietà ai casi, che ·possono presentarsi durante il servizio di esplorazione. D'altra parte ·però non è a disconosce,:e che tale sistema offre pure dei vantaggi, quan,io si disponga di poca cavalleri f!: di fronte a quella soverchiante dell'avversario, e quando il comandante

ANCORA DBLL'IMPlBGO DELLA CAVALLERIA IN GUERRA

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sia ali' altezza del posto che occupa e sappia conseguentemente applicare le norme regolamentari ed anche modificarle intieramente a seconda del terreno, della situazione del momento, ecc. Comunque sia, le idee che prevalgono oggidì al riguardo, e, che sono riprodolle nei relativi regolamenti sul servizio di . campagna e nella stampa mi litar e, si compendiano nelle seguenti : 1° Massima importanza del servizio di avanscoperta; 2° Questo servizio vuol es.sere disimpegna~o, da gross<" masse di cavalleria indipendenti, sostenute eventualmente da qualéhe reparto di fanteria; , . 3' La cavalleria deve, anzitutto, ricercare la cavallena avversaria disimpegnante lo stesso servizio e procurare di batterla, al fin e di avere di poi libero il campo per compiere l'esplora~ zione; 4° L'immediata esplorazione affidata a pattugl ie ufficiali indipendenti, cui tengan dietro distaccamenti indipendenti, formati da ,squadron i od anche da maggiore o da minor forza secondo il bisoono, che servan loro di rincalzo; '6~ Necessità assolnta di istruire le masse di cavalleria in questo importante servizio assai più di quanto siasi fatto sino al I , presente. E qui ci giova esami nare in modo particolareggiato i numeri 3, 4 e 5, i numeri 11 e 2 avendo tratto ad argomenti indiscussi e presso tulli gli eserciti unanimemente accettati. 1

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Il principio che la cavalleria in avanscoperta _debba prima di Lutto ricercare la cavalleria avversaria e fare ogni sforzo per batterla(' onde così avere libero il campo per compiere l'esplorazione, si deve proprio acceuare siccome indiscutibile? L'.i cavalleria deve proprio informare a quel principio la sua azione in . tutti i casi? A noi . pare di no e lo dimostriamo. . . L'avanscoperta, al postutto, non è dessa una grande r1cogn1zione' di cavallerin, che in luogo d'essere momentanea è permanente ?

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ANCORA DELr)ll', fPJEOO DELT;A CA VALLE8.IA IN OUi,RRA A,NCORA. DELL'.U,!PIEGO DELLA CAVALLERIA IN GUERRA

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E se realmente è una ricognizione, perché non deve valere per essa il principio da ~uLLi i tattici accettato che al combattimenlp' devesi ricorrere soltanto in quei casi, nei quali non se ne possa·, far .a meno per eseguire il mandato ' ricevuto? . D'altra parte se non andiamo errati, ci sembra éhe non si possa accettare ad • occhi chi~si code:;to prin_çipio aµche per alire e più., • • . I . sene r;1g10Il!. . li comb·attimento fra due cavallerie é affatto speciale e si' svolge e si risolve in pochi minuti, e l'esito felice dipende da parecdii fattori che prima dell'azione assai difficilmente si possono a·pprez,zare al loro esalto valore. . . ' ' Co'n ciò vogliamo. dire éhe nessun comandante di divisione o di un corpo maggiore di cavalleria, a meno cbe disponga di una una grande superiorità nurberica, è sicur9 della riuscita favorevole di un attacco, onde é enorme là responsabilità di cotesto comandante che in ossequio ad un principio deve rice.rcare e spingere a fondo il com.battimento anch~ senza veduta ragione. Né è a dimenticarsi che la distruzione di una divisione di cavalleria, specie nei primi giorni della campagna, sarebbè', come· dice bene il noto .Verdy du - Vernois, una vera catastrofe. E questo diciamo riferendoci a due eserciti i quali possedano su ,rer giù un'eguale forza di cavalteria; ma che dire. poi quando uno dei due es_erciti nemici non disponga che di poca cavalleria in confronto a quella avversaria? L'unica opposizione seria· che ci si può muovere è quella che due cavall érie che si fronteggiano, bisogna forzatamente che vengano ai ferri, e che la cavalleria non ha altro mezzo di _esplicare la sua, aziQne che coll'attacco. Ma questo .é da molto tempo che lo sappiamo. Sin da più che .vent'anni fa noi scrivevamo in questa stessa Rivista che nelle ' guerre future la caval leria non poteva fare assegnamento di eseguire l'avanscoperta senza opposizione della cavalleria avversaria, come era avvenuto ai cavalieri tedeschi nella auer ra del 11870· ~ ' ciò che avrebbe condotto dapprima a piccoli scontri di pattu'glie e di plotorii, poi a combattimenti di più grossi riparti e. infi ne a vere uauaglie fra le due masse di cavalleria fronteggianl'isi. Ericordiamo d'aver riportato l'esempio della campagna del 11805,

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nell'a quale precisam~nte dop? il giornaliero ba<lalu_cca_r_e di pi~~ toni, squadroni e reggimenLi, alla vigilia dell~ bat'.agl1a dr ~usterlitz si venne· ad una vera e grande battaglia d1 cavall~r,a, fra i numerosi caval ieri russi e quelli francesi. E nulla ab~1amo ora da cambiare a ciò che abbiamo scritto allora, ma hav:1 una no_tevole differenza frn iÌ nostro concetto è quello che rnCorrrrn il principio da noi combattuto in tesi ge_nerale. ·. . . . Infatti altro è accettare ed anche ricercare,. 11 com battimento , quando si ere.da non· poterne, fare a meno per co'.11~ie'.·e i_l mandato ricevuto e naturalmente, trovandosi in concl1zwn1 . ritenute favorevoÌi , per accettarlo; alLro è· proclamare che 1,l. primo. obbiettivo della· cavalleria in avanscoperta è la cavallerrn. n:'m1ca e che la ~ura dall'esplorazione verrà poi, quando quella sia stata respinta. . . . . , Il fatto è che il voler sottoporre un servizio cli espl?ra~1~_ne a disposizioni regolamentari,. sieno pur a_~che sol_ta~t~ pr1?c1pn_ ~e: nerali O norme direttive, presenta le pru grandi d1ff1_colta, ,po1c 11~ innumerevoli sono le situazioni di guerra nelle quali dovra espi:. carsi l'avanscoperta, e così differenti le une dalle -altre, da_ es1aere sistemi e metod( di esplorazione difierenti, ood'è che dr spo:izioni regolamenta{·i, principii generali, norme direttive, valgoi10 quando non sieno prese alla lettera e nell'applicazione. loro se ne segua soltanto lo spirito, a seconda delle- va:1e contm~~n~e, situazione del momento, terreno, forza del nemico, proprn intendimen ti, ecc ., nelle quali la cavalleria deve agire. . · Uno strappo notevole · a . tutte le teoriche sino ad ora generàlmente accettate, lo rileviamo nelle gra~di manovre tedesche dello / scorso anno. _ . . ·« Nel ser'l'izio , di esplorazione innanzi ad un esercito ~ cosi sr << esprime il Regolamento _tedesco - ('I) .bisogn~ che r\_ ~ros_s_ o « della divisione, se ha di fronte cavallena _nemica, reslr r_run1to « sino _a che quella cavalleria sia stata scacciata dal; teatro d1 ope« razione. » . , O.ra ·n primo giorno delle manovre le due divisioni di cavalieri~. spinte innanzi dai due partiti, non solo vengono a contatto ma sr

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(-ly Vedi ' Reg.otamento sugli esercizi della cal'a\leria tedesca ciel :16 settemllrv, i895, lI1 parte, N. 3-lS.

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ANCORA DEI.L'IMPIEGO DBLL;\ CAVALLE~IA I N .GUERRA

scambiano fucilate e cannonate; eppure non vengono ad. alcuna azione tattica decisiva. La divisione del partito ovest, .riconosciu to di avere innanzi a s~ tulla ia cavalleria. nemica si ritira sulla Sprea ·e ne occupa i vari passaggi apprestandosi a difenderli ad oltranza sino all'arrivo della propria fanteria. Ed anche la cnvaUeria del pattito est nulla intraprende di serio. per molestai:e l'avversario e costringerlo ad arrestarsi ed a combattere . Ma la cavalleria dell'ovest aveva per mandato di occupare ·i passi della Sprea e conservarl i sino al l'arrivo della fanteria'; ·quella dell'est d'impossessarsi della linea del Lobau er-Waster , c,iò che era loro perfettamente riuscito senza aver dov,uto ricorrere al com· battimento. Ad ambedue quei comandanti importava pertanto di assicurare l'efi'elluazione del loro mandato, e perciò ebbero pienamente ragione di operare cçme banno fatto , poichè un combattimento sfavorevole li avrebb'e costretti a ri'lirarsi, ed a ·rinunziare al vantaggio conseguito di aver compiuto la missione ricevuta. > Ma intanto è d'uopo riconoscere che il famoso principio che anzitutto si debba dar la cacci~ alla cavalleria avversaria fu da ambedue i comandanti di quelle divisioni compiutamente messo da banda; epperò noi ripetiamo con buonrt pace dei sostenitori ad oltranza di tale massima, che essi agirono giustamente, inspiran.dosi ad un retto senso pratico. È bensì vero che ci si potrebbe rispondere col grossolan-o ma espressivò aaagio: chi non risica n1Jn rosica, e mettere q uindi in ril ievo i vantaggi che ne sarebbero ' venuti alla cavalleria vincitrice. E noi opporremù l'altro adagio del maresciallo Moltke: pr1:ma ponderar ·bene, poi osare. · . In guerra il far della poesin sarebb.e assolutamente fuori posto; alla cavalleria, arma ch e essenzialmente vive di morale, tutto è lecito osare, anche ciò, che a pri ma vista se~ bra impossibile, ·. negli inseguimenti del vinto nemi co oppure quando nel co1~so di una campagna le sorti della medesima si sieno decisamente volte ·a nostro favore. Ma all 'inizio del la guerra, ed, io questo caso nel primo giorno delle grandi manovre, è. d' uopo riflettere molto prima di giuocare le sorti deUa propria truppa .~enza im-

ANCORA DELL'IMPIEGO DELL,\ 04,VALLERIA IN GUERRA

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pel'l ent; ragione, ~ specialmente poi quando si è raggiunto nella giornata lo scopo prelissosi. ·Nè a consideraiioni diJierenti ci sembra si debba venire rispello aWai ione d~lla cavalleria tedesca nel giorno 15 agosto ,J 870, da poi sopra esaminata. Là. divisione di .cavalleria Rheinbaben, senza incontrare oppo· sizione, è riuscita a mettersi a contatto coll'esercito nemico, si è impadronitrt della strada maestra di Mars-la-':i'our, ha dinanzi a sè numerosa cavalleria francese, perchè dovrebbe compromettere i brillanti ·l'ifoltati già ottenuti col cercare la pugna ? ·Ciò che le pre· ·me:v:a e che avrebbe dovuto fare per disimpegnare i~tieramente· il mandato -di cui era stata incaricata, era di allargare al possibile il raggio di osservazione pér chiarire la situazione e attingere quelle notizie ch'erano aspettate,dal comando della 21 armata e dal comandante in capo. Ma ciò, e credo che in questo si cpnverrà con noi, era assai piu facile di rag~iungere col mezzo di pattuglie guidate ·da abili e intelligenti ufficiali che non col mezzo del combat- · ', timento. ~ : La cavalleria france~e invece, per poco avesse riflettuto, avr.ebbe dovuto comprendere. che per lei era un'assoluta necessi tà di liberarsi dalla vicinanza di quell'incomodo nemico , che intercettava già la strada per 13. quale essa avrebbe dovuto il mattino seguente continuare la ritirata, anche seoza tener calcolo del servizio di esplor.azione. E notisi ancora che tulle le probabili tà di un grande e favorevole successo erano dalla parte dei cav~lieri francesi (divisioni Valabrègue e Forton), i quali avevano la superiorità del numero ed erano inoltre appoggiati dalle masse di' fante cia e da altra numerosa cavalleria a,ccampati a brevissima distanza. Riman e perciò inesplicabile il coçtegno tenuto in quel ·giorno dalla cavalleria france.se, tanto più che non erano certamente nè il valore nè l'audacia che ,le ·mancassero, poichè ne ' diede sempre prova sui campi di battaglia; contegno che è solamente spiegabile coll'ammeLLere che i capi delle due divisioni fran cesi non seppero nffatto apprezzare la si- . tuazione del momento e che non ave_vano la menoma lMa delle necessità del servizio di esplorazione. Dall'esam·e perranto di due situazioni di gnerra - l'una della prima giornata delle· grandi manovre tedesche del ·1896 e l'altra


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ANCORA DELL'IMPIEGO DELLA C.~ VALLERIJ\. IN GUERRA

del ,f 5 agosto 1890 - noi vediamo che nel primo caso le due divisioni di cavalleria, ove aves~ero seguilo il noto principio dell'at· tacco a fondo della c.avalleria , nemica, non solo , . avrebbero aaito n contro il loro interesse ma avrebbero ancora compromes~o cod esto interesse, e grave danno ne sarebbe venuto a quel partito la cui cavalleria fos se stata balluta. Nel secondo caso ril eviamo che la Mvalleria tedesca nori ba oè motivo nè interésse che la spi nga ad attaccare a fo ndo la cavalleria nemica mentre dalla parte della cavalleria francese, da qualsiast punto si consideri la situazi,ooe, emerge l'assoluta necessità çli venire all 'urto tallico e di fare ogni sfo rzo per b:illere i cavalieri tedesch i, e scaccia rli, come dice l'attuale regolamento tedesco, dal teatro di operazione. , E con q~esto crediamo av~re ad esuberanza dimostrato che ii principio : primo obbiettivo della cavalleria in servizio di e;;plorazione esse?'e q1.1,el/o di ricercare e batlel.'e a fondo la cavallefia. avversaria, giustissimo io sè stesso, nel l' appl icazione però può· condurre a seri inconvenienti ed a gravi dan ni,-non solo per la cavalleria ma per l' intiero esercito. La condotta di un capo di cavalleria in servizio di espl orazione non può essere guidr, ta. unicamènle da principi generali, sieno pure giustissimi ma che all'auo pratico non rispondono, in mollissimi casi, al,la situazione; ciò invece che gli è indispensabile è una vasta coltura mi lilHre, ed una mente fredda e capace di sapere prontamente abbracciare ed apprezzart> conven ientemente la situazione strategica e tattica del, momen to. All'urto fra due cavallerie in avanscoperta è fatale debbasi veni re, ma la scelta del momenlo opportuno non inceppala da qualsiasi prescrizione o reslsizion~ regolamentare, spelta unicamente nl comandante: Codesto principio pertanLo resta pur sempre pericoloso, una vera arma a doppio tagl io, e forse converrebbe fosse modificato .

(Contin~w) MARZ IALE B!ANC H1 tenen!e colonnello

O' AooA

nella riserve;,

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tA'LAMPAGNA DR~

t1O8 SULLE ALPI 0LLIDENTALI

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Contiimazione. -

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Vedi dispensa VI

È opportuno ora dare uno sguardo alle interessanti operazioni svolt es i in Tarantasia (,I) . Secondo gli ordin i di S. A. Il. il generale Schoulemburg il 11 ·6 loglio ebbe ai suoi ordini , a Morgex , 6 battaglioni e 6 squadroni , coi quali doveva invadere la Tarantasia, ed otlen utan e l'evacuazione dai Francesi, portarsi a rag;.(inngere il grosso dello esercito all eato in Moriana. Le forze assegnategli non erano in proporzione al compi to che gli si affidava, per cui è da supporsi che Vittorio Amedeo, consid era.sse le operazioni dello Schoulembourg come intese a Lratten·ere lungi dal principale campo d'azione le truppe del Thoy, anzichè direlle ad ottenerne l'annientamento . Il giorno 17 lo Scho11lembourg inviò un distaccamento di 300 miliziani e 30 regolari per Courmaj'eur ed il còlle della Seigne a Cbapieux, luogo ove i francesi avevano due battaglioni, con l'incarico di far dimostrazioni, cioè co.mparire da lun gi, accendere ' numerosi fuo chi di noLte, cambiare con frequenza il campo, ecc ... , Il ·18 mattina gli alleati mossero verso la Thuile ove la sera accamparono, senza essere scorti, da 300 francesi venutivi in ricognizione. 1

(I) Lo operazioni che intraprendo a doscrivere, sono desunte da un manoscrillo esistenle nell'archivio di Stato Imprese-mili tari 1naz1.o H, intitolato : Journal de ce gui c'est passe au corps de troupes commandez vrw le gerieral ,4ta{or ~choulemboui·g dcpuis le i6 juiUet jusques au 29 ti à joirtt l'a·rm~e a S. Jea,1 de Mauri em1e. Ques to manoscritto sarà pulJblicato integra lmente nell'appendice de: X volume dell'opera le campagne dei Principe .Eugenio.


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,« Bisogna pretend ere che si cammini mollo serrati, senza intervalli, e che 'gli ufficiali che sono alla Lesta vadano molto lentamente, ed in caso marcino troppo lesti , quelli che stanno in coda debbono avvisarli. « Il tenente colonnello degli I mperi<lli, prima di giungere a San Germano. farà un distaccamento di 200 uomini con 50 granatieri , coma~1daLi dal maggiore Robbels del reggimento Barreitk, che condotto da una guida andrà ad appostarsi io faccia al ponte di Bonoeval, fuori di tiro di fucile, per osservare il nemico. « Il tenente colonnello prosegui rà su S. Germano, guardandosi i fian chi, e stabilendo posti e pattuglie per camminare con il maggiore. Allorchè saranno questi due reparti giunti al loro posto, mi manderanno un ufficiale n riferire della situazione propria e nemica. « Il cavaliere di Crèvecour· marcera con il resLo dell'avanauardia sino a Villard , ove aspetterà il grosso. ;::, . d « Nella .marcia bisogna osservare il massimo silenzio e in caso d' incontro con il nemico attaccare risolutamente senza esita,re; sopratutto evitando la confusione. « Gli ufficiali avranno cura che si marci sempre serrali e nella più l'arga fronte pos5i bile. <( La testa staccherà: Un Lenente e 20 granati eri per camminare 50 p11ssi avanti; costoro stnccheranno un caporale e 4 uomini ad altri 50 passi. Non si spiegheranno le bandiere discen· dendo dai' colle (11) percbè il nemico non conti i battaglioni. Della artiglieria seguira.nno solo i petardi e le granate a man·o, • che marceranno in coda alla truppa. Si distribuirà questa sera la miccia ai granati eri, ed ogni solda to avrà 30 colpi da sparnre. « Un ufficiale d'ordinanza di cavalleria, uno dei due ballaglion1 imperiali, ed uno dei piemontesi andranno questa sera dal generale . .: Gli equipaggi, i cavalli, e le tende, resteranno a la Tbuile sino a nuovo ordine. È proibito alle donne di seguire le truppe. Si osser verà esattamente ed alla lellera quanto è sopra slabilito. »

Per l'avanzata io Tarantasia, lo Schoulembourg emanò l'ordine seguente che riproducp, dando esso un'idea del come le marce in pre;;enza del nemico , di notte , ed in terreno di montagna, in quell'epoca venissero re~olate ('1): « Ufficiali di giprna ta, colonnello cavalier d·i Crèvecour, tenente colonnello cavalier di Santa Giulia, maggiore conte Robbels. « Questa notte si marcerà. « L'avanguardia sa rà composta di Lutti i granatieri e di 2')0 soldoti 1:omandaLi da lla fanteria piemontese. Guidati dagli ufficiali di giornata, essi si recheranno, a cader della nolto , a Pont Seran. « Le truppe si melleranno in marci1 per la destra, quando suonerà la Scharivach (2), allorchè la testa avrà raggiunta l'avanguardia, al Ponte-Seran, e~sa' si metterà per la salita. _ « I granatieri imperiali apriranno la marcia, comandati dal m11ggiore del reggim~nlo Barreitk, seguiranno i granatieri del reggimen to Schoul emburg indi i carpenti.eri e 4. uomini perJ)attagliçrne, con allrezzi per accomodare le strade, comandati da un sergente da un caporale. Verra nno poscia i granati eri di Santa Giulia, Des Partis, della Croce Bianca, indi i 200 fanti comandati. « Gli usseri ed uno squadrone, marceranno dietro l'avanguardia, seguiranno le altre truppe in quest'ordine: « Battagli one Uarrèitk, Konigse1,:k, Schoulembourg, S. Giulia, 2 squadron i battaglione de Por'lis, Croce Bianca. «. In retroguardia '2 squadroni. Yi sarà una guida al la testa det granatieri imperiali, una alla Lesta di quelli di Schonlem bourg, ed una alla Lestit del grosso. Arriva.ti ove il torrente taglia la via, e dove le truppe àbbiano a restringersi o sparpagliarsi, gli uffic iali che sono in testa debbono fare alt, per dar tem po alle truppe che seguono di serrare . Così il maggiore del reggimento Barreitk bisogna che aspetti anche il battaglione Koni~segk. Jl aavaliera Crèveco ur quando il detto battaglione sortirà dalla streLta, fa rà alt sino a che il 1.Jattag[ione Schoulembourg abbia raggiunto la testa. 1

(I) Dispositivo di marcia sopra Secz fatto alla Tnile il 18 luglio t708. Archi,•io tli stato maggiore H. , , (2) Questo segnale di tamburo indicava l'ora della ronda. Stante il grande numero di soldati che da un partito disertava all'altro, era usanza dell'epoca di cambiare rolta per volta il s igoillcato delle suon erie. · ·

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(t) DeL Piccolo.

s. Dernardo,


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In base a questo ordin,e si iniziò la marcia, ed· il giorno ,f 9 alle 6 l'avanguardia giunse al oo lle · dal quale , attraverso gli squarci .della fitta nebbia,- scorgevssi· il campo ed i. trinc,erameLi francesi: Un'ora dopo, migliorato il tempo, si osservò nella piana di Seez' un· piccolo posto di cavalleria· ed un drappello' di fan teria, collocato in' una ridotta · presso il ponte. di S. Germano ,(-1) . · Com inciata la discesa, dopo · qualche tempo i Piemonfosi vennero segnal;i ti , ed allora fanteria e cavalleria· francese si ri .'. · trasse per le Chatelard a Bourg .S. Ma.urie.e. Lo Schoulembourr.r fece affrettare l'avanzata dell';minguar~ia, mandnndo gli Usse,1 a riconoscere Seez c-he seppe difeso da ufficiali e 25 soldati; egli stesso con le prime fo rze che ebb.e alla mano si portò verso il rio Ré61us per impedire l'arri vo di soccorsi: ' I france:; i erano giù in armi e· 1100 dragoni, ed i picchetti di fanteria accorsero dai· trinceramenti di S., .Ma.nrice al ponte ora detto; la cavalleria anzi lo oltrepassò, ma ben presto fu respinta da quella imperiale giunta• opportunamente, ed inseguita sino al Ilio Réclus ove gli Austriaci vénnero arrestati dal fuoco nernic() della fanteria. Si ~ndò così scaramncciando fino all ' arri vo della fanteria àlleala, che si ammassò a Seez ove il cavaliere di Guarene era andato ad imporre la resa al presidio francese chi uso nel castello. li sue, comandante ch iese prima due :ore di tempo, ma alla minaccia d_i essere .Passato a fi l di spada, con i suoi, si diede prigione pregando gl i lasciassero il siio misero eqiiìpaggio,. il che fn f,1tlo .. I trincera~en1_! frai1ces i,. erano sulle alture, fra il Rio .des Glac1ers ed 11 . Rio Charbonne~\ coperti sul fronte verso Sef\Z da! Rio Réclus e dal Rio des Glacier:; (2) sui quali , erano gitlati dué ponti. . . Stante lo sciogl iersi delle nevi i corsi di · acqua erano rapidi, gonfhed inguadabili. Lo Schoulembourg assai .perplesso sul modo di superare quei due ostacoli, 11veva , mandato ad esplorare l'I_sère per cercare di girarli, quando sulle alture che dividog_ o il ,~. (l) Sul rio Réclus.

(i) Vedi cart:t francese al 100.000.

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Rio Réclus dal Rio Glaciers, diretto .a Bonneval, ~pparve il distaccamento guidato dal maggiore di Barreitk, ·conte Robbelo. A quella vi sta i francesi, difensori del pr.imo ponte, temettero di essere presi alle spalle, e retrocessero furia dietro il secondo, che fecero salt:ne. I granatieri degli alleati occuparono subito il ponte sul Réclus ed alcune grang ie poste al di là verso i frances i, affòrzandovisi. · ' Giungeva intanto allo SchOLllembourg notizia che -a Villar Rogar eravi un ballaglione nemico;. desideroso di farlo prigione, tentò ia costq1zione , di un ponte sull'Isère, ma senza risultato, per cui dovette contentarsi cli' aLLenderlo al passaggio ·e farlo coJpire con salve di intieri riparti. , · Comparsi infatti detti francesi del reggimento Durfort (11) sulla • strada a mezza costa che accompagna-lo l:;ère sulla sinistra, venne gravemente scompigliato , dall'inaspettato fuoco. Al.cun i cavalieri pi emon tesi guidali dal tenente Carlino animosamente passarono il fo1me a nuolo , ·ma in numero' insufficiente per arrestare la marcia del battagl ione ))urfor int-ero; fecei-o in compenso parecchi prigionieri (2) . I francesi avevano rot.to nella fretta anche il ponte sul!' Isère, a valle del confluente con il Rio des Glaciers, furono perciò obbligati h raccomodarlo e farlo passare da due compagnie granatieri e dai picchetti del reggi merito .di BreLLagna, guidati dal loro tenente· colonnello, che poi venne ferito e fatto p1:igioniero, per .sostenere ' il citato battag lione (3) . I piemontesi in questo fatto d'arme ebbero 2 capitani e ,J8 so ldati fer iti e due mol'li . Prima di. sera furono collocate guardie a Villar lloger, ed a S. Fory sull'1sère, _ed a Bonnevai sul Rio des Gl aciers .. 'Due distacrnmenti si appostarono, di fronte ai trinceramenti nemici in _due caseggiati collocati sulla destra del Ilio Héclus, gli avamposti lirngo la riva sinistra del Rio cles Glaciers. Il maggiore Robbels rimase sull'altura ove tanto opportunamenie era comparso. Il grosso si qccampò a cavallo del Rio Re·

in

(·l) Era forte di circa 400 uomini. (2) 4 u!llciali, 2 sergenti, 2S so ldati. l3) Furono raccol ti 62 reriLi e ~9 morii.


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clus la destra alle allure ora delle, la sinislra a Seez. Il cavaliere di Guarene, per il colle di Ti gnes fu spedito a S. A. R. per riferire gli :ivvenimenti. . •. , . . . Il 20 vennero fatti avanzare I bagagli e I artiglierie, due cannoni e due mortai (probabilmente anche le donne) , si raccolse . materiale per costruire ponti ; appena il nemico acsennasse a 1 sgombrare. . . .. . ]I 2,1 le artiglierie degli alleati aprtrono 11 fuoco sul campo dei francesi. Essi ne furono mollo incomodati, tanto che non si ve~ deva più nessuno fra le baracche; ed i tamb_uri batLevano la guardia, le adunate e la ritirata, alla C?da_anz1chè alla Lesta del campo ( 1). .. A sera ritornò il cavaliere di Guarene con la nol1z1a che S. A. R. era a Lansl ebourg ed il Rehebinder in marcia per la Vanoise. Questa comunicazione, del resto preveduta. dallo Scoulembourg, lo decise a non Lenta.re nessuna azione, allendendo che lo sgom· bro dei trinceramenti avvenisse per eJieuo dello aggiramento annunciato. li de Tbois in questa occasione si moslrò privo di ogni spirilo di aggressività , come si era svelato poco feli ce nella dislocazione delle sue forze. InfaLLi, preoccupatosi delle minacce che potevano pronunziarsi dai colli secondarii, quali quello della Sèigne e dell' Isèran,. null~ aveva fatto invece per chiudere il ~- S. Bernardo, tra gh altri passi piLt facile e vicino. Erasi invero mandata una ricognizione a Poqt-Seran, ma legaermente condotta, non aveva riconosciuto nulla; perlochè i Pie:uontesi giunsero con il favor della nebbia di sorpresa a S. Germain e a S. Seez. La presenza di altre sue truppe a Moutiers. lo dimostrarono anr,he impensierito di quanto poteva scendergli alle spalle per Pralognan.

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1

(i) 11 compiacimento speciale con il quale l'anonimo aut.ore _della re!aiiono ci~1. ques~ ed altri ratti del medesimo genere, dimostra quanto fossero ntenn~e 1i:nportant1 in quel l'cpoc.'\ lo formalità del serviiio interno della trut>Pa, per le q11ah esisteva un !ungo e curioso cerimoniale, da cui non si potevà derogare senza scapito della riputazione del

corro.

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Doveva però in tale ipotesi cercare una località più adatta all'osservazione ed alla difesa, cioè molto più a monle, di Salins nella valle del Doron. Infine non si spiep;a bene quali potessero essere i compiti dei due reggimenti di dragoni che erano ad A.ime e del battaglione a Conflans. · Date le condizioni, del momento, egli avrebbe probabilmenle mtiglio agito tenendo concentrate tutte le ::ue forze a S. Maurice, (,t) distaccando pi1~coli posti di osservazione ai colli citati. Inviando invece interi battaglioni in quelle località, il Thoy si indeboli inutilmente. perchè se il nemico avesse tentalo di passarvi, lo avrebbe certamente fatto con maggiori forze di quelle postevi a guardia. Si trovavano co:;ì tali truppe ad essere troppo numerose per In vi gilanza, Lroppo deboli per la resistenza. li 22 e 23 i due avversari stellero di froole SE\nza muoversi, 'il .24 mattina i fran cesi tolsero il campo alla chetichella, del che i posti piemontesi non si avvidero c.he più Lardi , stanle la dirotta pioggia. . Dato l'allarme, la cavalleria fu spinta dietro i francesi, che si seppe aver preso la mulattiera che conduce al· colle di ·Cormet, per ca.lare a Beaufort. Gli usseri Austriaci giunsero al villaggio delle Chapelles mezz'ora. dopo la retroguardia france se, della quale fecero poi ·prigione due ufficiali attardatisi , e malgrado l'asprezza crescente della via, proseguirono l'inseguimento sino al coll e, ove si arrestarono (2). Conslatalo che il nemico scendeva a Beaufort, relrocessero lasciando però un posto al colle, ed a sera giunsero ad Aime riferendone ·allo Schoulembourg. U) Truppe francesi che erano in Tarantas!a (rapporto di uno spione) 20 luglìo. A S. bfau.-ice. Due battaglioui del reggimento 8retagne, i battaglione del reggimento Fronlaj, t battaglione del reggimento Pisançon, t battaglione del reggirnentoCrouy. A ViUar Roger. t battaglione di Durrort. A .les Chapieux. Due battaglioni del reggim~nto Tirache. A ilfoutiers. nue batl.3glioni del reggimento Feuìllnde. Aà ,lime. Due reggimenti dragoni, di Timachon e Dauphin. A Con(lans. Reggimento cavaUeria Mongon, idem Luc, più un battaglione fanteria (?). To tale H battaglioni e .fO squadroni. (Archivio di Stato. - .Marz.o H). (!) li colle di Cormet ru tra,'er~ato dal generale francese La Fouillade il 30 dicembre !.70J. Il Bassompierre vi avov:i giil. fatto passare una colonna leggera nel :f.630.


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Al lri 50 cavaliP.ri piemontesi agli ordini del Lenente Carlino, corsero verw Moutiers per riconoscere la posizione delle lruppe fran cesi che si diceva esservi, ma non trovarono nesstino . • I l grosso delle lruppe alleale passalo il fiume, marciò sopra Aimes ove accampò, spingendo 400 uomini a soslegno del Ci1rlino. Fnrono inviati drappelli a tnlli i co lli e lasciata una compagnia a S. Maurit.:e per far/ distruggere dagli abitanti i trinceramenli fra ncesi . Il 25 giunse l'~rdine del Duca di avanzare a Moutiers il elfo fu esegnilo. Jvi a sera, dal Carlino , che si era spinto pl'esso a Confla ns, si seppe che il Thoy stava per giungervi da Beaufort. li 26 un'altra lettera del Duca richiamava lo Schoulembourg a S..Jean di i\'Iaurienne. Postasi in marcia, la colonna pernottò il 27 a S. Martin ·di Belleville, il 28 varcò il colle di Lachemonde e quello des En· gombr.es scend endo a S. Marlin de la Porte, il 29 arrivò a S. .Tean de Maurienne, avendo soddisfati.o pien.amente al suo mandato. Fra le osservazioni che la breve relazione di questa impresa permette di fare , · mi sembra importante quella che fo rnisce l'impiego della cavalleria, adoperala o meglio . condotta dagli ufficiali in sottordine, con criterio veramente moderno. Ardita, intelligente ed in tallo simile a que.llo che ved iamo fare oggi brillantemente dai nostri ufficiali dei cavalleggeri nelle manovre di montagna, fu l'operazione degli '\l:;seri Austriar.i , non meno lodevol e l'opera dei piemontesi con il Carlino., nella loro corsa sino a Conflan s. Quei due comandanti possono meritatamente con siderarsi come veri precursori dello impiego della cavalleria leggera in montagna. r 'I-

* *

~ tempo di ritornare al corpo principale. li 20 luglio il Médavi dava le prime notizie, al suo cnpo in Oulx, della calata di Villorio Amedeo a Lanslebourg, e dello' Schoulembourg a Seez. l i Yillars decise di porlarsi in Savoia per il colle della Roue ad esami nare de visu la situazione. Intraprese il 22 la salita, ma imbattutosi per via in un messo che lo avvertiva della marcia

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del Rehebinder, ordinò da quel luogo i.,tesso al Th oy ed al Médavi , la ritirata su Conllam, e. posci a ridiscese a Bardonecchia. J1 giorno seguente co n i ,13 battaglioni che gli riman evano sì portò a grandi giornate per Hriançon, Men1\,tier-B~urg d'? is: sance , ed il colle della Magda.leine a Barranx, ove il ·2s num '20 battil'gl ioni. 11 d' Artaìgnan che avern giil ricevuto, come vedemmo, l'ordine di raggiungerlo a marce forzate, avanzò da 13arcellonella per {i-ap le Mure d' [sere e Vizi Ile, ove trova vasi app~nt~ il 28 (I). · li maresciallo Villar., stacç,ava a Sey;;sel 3 batlagl1on1 e 4 squa<lroni; a Lione il genurale Dill on per prepararne la di fesa , chiamava alle armi le milizie, ed or<li nava la partenza dai presiòì della Provenza di 3 squadroni e 3 bat.laglioni , destinali a raggiungere d'Artaignan , e 5 squadroni e 4 battaglioni a Gap in ristlrva (2). La Corle, alla sua volta, provvedc,,a nl concen LramenLo sul RÒdano di ·I5 squadroni , tolti all'armala di Spagna , I O <la qnella del ·Reno, 112 dal Ros,;iglione, tota le 37 sq uadroni. Intanto il Médnvi and,wa successinmenle ripi egaudo, ed il 25 era ad Ai:mebelle. mentre il Thoy arriYava a Conllan~. Il Yi llars ·poteva dunque radunare 4_.(3 battaglioni ed offrire battaafot nel Greisivauclan al Duca di Savoia , invece prereri tenere le fo~ze divise, fors e per proteggere Chaml.Jery, ed ordi'nò al .M édavi di rimanere ad Aignebelle, ed al Thoy ò1 portarsi a S. Pierre <l' Al Li gny, lasciando •I batta!(]ione ed •I squadrone a Conllan.s. La immob ilità degli alleali, nelle giornate dal 2'i al 30, insospettì il Villar;;, che temelle volessero, prolittando del Galibier , passare a tergo di llriançon e gi narsi poscia sn Grenoble. Ordinò p·erciò al d'Artaignan di staccare 2 battaglioni a MontDe-Lans, collegandosi con il Muret, concentrando le truppe giungenti dalla Provenza, a Vizille (7 ballaglioni). Il Muret rimasto al comando dell'alto i)elfinato con 12. battaglioni e le milizie locali, aveva cosi dislocate le sue fqrze, in ·val S. Martino e B:1sso ·pragolato, 500 comandati, •I battagli one di Mignones, I ballaglioue e '/ , di fanteria, 1130 milizian i. (i) Sarohbe an'h'alo n Barmux forse il 3 ago; to.

(2) Queste truppe mossero il 25 loglio dalle loro guornigioni. 39 -

A:'i1'0 Xl.li:

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Nell'allo Prugelato I baLtaglion e e ¼ di fant eri q, 4 compagnia fra nca, 6 compagnie di milizia. lo Vall e di Dora, a Champla~ du Col , ·I battaglione, per imped ire le incu r., ioni dei Va ldesi, a ì\Ionginevra 300 uomini della milizia Brianzoncse. Ad Exilles 2 baltagli oni e 200 mi liziani ; delle truppe regolari, 6 c~mpagnie sta.vano a Salbertrand, 7 altre ad Oulx. Il colle della Rouef di massima impor tanza, dal momento che l'avversario era in Savoia, era guardaLo da 420 soldati, alloggiati, alle Grangie de la Roue. 1'~$si staccavano al colle un drappello di oO uomini rinforzato da aHrettanli miliziani. Ogni giorno, IO di costoro dovevano spinger5i sul versante Savoiardo ove rimanevano anche appiattati la nolle. Pattu gli e periodiche scendevano a prende!'e. notizie a Modane. Segnal i erano stabilili con Oul x e Bardonecchia, altri piccol t drappelli stavano a guardia dei ,·olli più vicini, cominciando da quell o di Et,lche sino a quell o di Valmè nier. Due bauagli oni accantonavano a Bardonecchia ad immediato sostegno di tulti questi distaccamen ti o per guardare i passi del Lautaret e del Gali bier, in omaggio ai timori del Villars.; vennero spediti 2 battaglioni che alloggiaron o a Mon èLier. Il )Iuret il 31 saputo che · gl i alleati era no a S. Jean e che a Modane non erano rimasti che 4 ballaglioni, si persnasc ~h e fosse imminente lo scontro nel Greisivaudan, ordinò perciò ai 2 bal.taglioni di Bardonecchia di trasferirs i a Guillestre per conLenere i Valdesi, ed a quelli di Monèstier di avanzare fi no a ;\lont-detans,. per conginnger$i ai due del d'ArLaignan. Fece inoltre trasporlare tuui gli am malati, giacenti negli ospedali di Oulx e Salb erLrand, a llriançon (1) mediante le salm erie dei battaglioni e delle brigale.

In seguito al la decisione presa il 29 luglio nel Consiglio di guerra ten uto a S. J ean, il Reh&b inder ritornò sulle sue •>rme, con una colonna composta di ,i, baLLaglioni austriaci, 3 ballagli oni prussiani , 2 hallaglioni Sassooi Gotha ed ·I reggimento Hai· · duchi (Gi ulay). (}i1.rn to a Modane \3 1 chilometri) si nggregò i 4 (I) C,h1·011iqtic

de rat Clouso11 .

LA CM!PAGNA DEL

SULLE AI. PI OCCI DENT A LI

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bauaalion1 piemontesi rimaslivi, cioè: '2 del regg imento MonferO ato I del recroimenlo fucilieri, ,1 del reggimento S. Nazaire. r ' hl> . . . Con questi battaglioni piemontesi, gl i Haiduchi e tutti_ 1 granatieri, marciò ancora per altri H chilometri , portandosi :t pernoltare a Nòtre 'IJame du Charmail. li giorno seguente 3000 uomini, ~gli orclini del marchese di Andorno, fi gl io del famoso marchese di Pnrella, _roosser~ all'alba verso il colle, se:;:11iti ad un'ol'a di <l istanza, dalle nmanent1iruppe, con i aeneralì Harraèh e Corhau. ~ [I R; hebinder marciava con l'avanguarrlia , che arrivata ai boschi della comha de\111 <;rande Mqntrigne, di;;taccò drappelli verso i colli del Frejus e di Ya! Étroite., per tenervi occu~aLi i c~i~ensori: Le truppe alleate ebbero facilmeùte ragione det pochi lrances1 e dei miliziani e li fugarono con 20 fel'iti e 3 m~rti . . Un battnglione del reggimento Gattinois, sopraggiunto in soccorso fu travolto· nella ri tirala . I Pi emontesi non istettero ad o.LLendere l'arrivo del grosso, ma s,:esero subito alle calcagna dei Francesi, sino a Savoulx. Il Muret mentre era in viaggi o per Briaru;on venne avvisato dello sboccare del nemico, rifP.ce In strada in tulla fretta, rad unò ad Oul x i fuggitivi, e spinse verso Savonlx ili:iO uomini freschi , ed altretlanti ne collocò al vill:tggio di Beaume. Accorsero dal Gad ove erano accampate 4: compagnie del reggimento Brèsse, che si afforzarono sul ponte dello della Abbazia, ,,. di fronte a Beflume, sulla Bardonecchia. Le truppe alleate dav;:nti a questi ostacoli s_~starono: i.I Re~ hebinder tenne occupati i F'rancP,si con i propr11 granat1er1 e gl i Hadnchi , e mandò i · battaglioni fucili eri e S. Nazaire a guadare il torrente sotto il Villaret. , Al cope;·to del bosco di allo fusto che riv esto il fond o della valle costoro si portarono alle spalle dei difensori del ponte, e fecero prigioni •I 1 ufficiali e ·I11 O soldati. Le rimanen ti truppe francesi e quelle che erano accorse da Salbertrnnd si ritirarono precipi tosam ente ad Oulx, di cu.j incendiarono il ponte sulla Dora . Stante l'ora tard a e la stanch ezza delle truppe, non fu possibile inseguire, come il Hehebinder avrebbe voluto.


G20

LA CA ~ll'AG:-.A l>Ef.

1708

SULLE ALP I OCCI DE NTALI

Francesi il 31 ripiegarono a Cl,nières ove furon o raggiunti dalle guarnigioni dell'alto Pragelalo, ed il 1° ngosto da quell e del Pragelato ba5so, che per il colloe di Cltaba ud si portarono a Briançon, ore erasi anche ritirato )luret ( 1). Questo generale non anc.ora informato dell'entitit del movimento cl1e andavano facen do ;!li Anstro-Sardi , credette la · co · lonna del Rehebinder dd°tinata ad attirarlo lontan o dal Galibier, ove fo rse il Duca, secondo il pensiero del Yillars, stava in quel momento incamminandosi con il gros:;o. Inviò perciò su bilo un nitro battaglion e a sostegno di quelli che si erano concentrati a Mon t·de Lans e riniilse eoli stesso con 6 uattaglioni tra Brianç,o n e ~I onèsti~r, p-!r accorrere al Lauteret se ce ne rosse la necessità . Delle altre sue truppe, due uallaglioni erano a Mont- Dauphin , uno dent ro l3rian~ou, gl i altri di presidio ad Exilles, Fenestrelle e Perosa. Vittorio Amedeo n, saputo il Celice esito dell'operazione in Val Dora , il 30 a sera spedirn il generale S. H.emv con 6 battaglioni, dei quali 2 dovevano rimanere ,il colle deila R.one, e gli altri 4 per Yalfroide ed \l coll e della Galambra (2) proc,edere sino alla llamh sopra Chiomon te, impadron end osene ove le truppe dello SLil, da Susa. non lo avessero già fa tto. Il S. Remy mosse il 31 da )lodane e dopo fat icosa marcia giunse 'il 2 agosto a!la RamiL. Trovatala sgombra. da francesi vi lasciò a guardia truppe del lo Stil e poi se ne ritornò per Salbeltrand ad Oulx. L'artigl"ieria intanto da Lanslebourg ri tornava a Susa . ed il Hégal faceva preparare strade e batterie per attaccare Exilles. TI Du ca riqhiamava lo Zumj unghen da Epièn e, e con il grosso si portav.1 a S. Michel d' 1rnde avvi ava il reggimento di Sclioulem·

LA. CA,MPA GNA DE L

<')

(I) l/avan1.aln del Rehehin<l er in Val di Dora fu accompagnata da una ll'ruzione dei Valdes i (fa tutti i co lli, che (l alle loro valli sl aprono nel basso Delfinato. Doveva anche scopr1iare una insurrezione alle spalle del Muret, ma sta che coloro che dovevano prender le armi non abbiano osato, sia che il Duca cui la proposta era ~t.1t-.1 fatta non abbia tro,•ato serio le offerto <lei religionarii, nulla avvenne. Esisto nell'archivio di S1.3 LO (mazzo li , N. l.2) una relazione sulle )'rOJJosizioni fallo ;1 S. A. n. ~ui mezzi da praticarsi pcl' l(l sollevazione degli ugonotti nelle vicino 1,ro1•in~ie franeesi, che pur rssendo mtercssantissimJ. non 1rn6 trovar pos to in questo stucl ir,. (2) Questo colle era _assai freq uentato benchè dirfleite. i\larcia simile a c1ue5ta esegui una colonna spagnuola nel 1745. Vi peri un distaccamento francese nel 1747.

'. ,-:,,

1.708

SULLE Al,Pl OCCIDE NTA LI

62 1

bourg per il colle delle Engombres, come protezione del suo -fianco, ad appostursi a S. )larti n di Belleville. Doveva da questo borgo portarsi posc ia, con il medesimo incarico, per Bozel a Pra· lognan. quando il grO$SO fosse arrivato a .\fodane. 11 3-1 il Rehebinder marciò sino a Cesana, · il !0 agosto attaccò <:: li ricacciò sotto Briancon acnoJi avamposti francesi a Cla vitlres . • campandosi la sera alla Yachette con IO uattaglioni. Il IO agosto il Duca retrocesse fino a ~fodane, rilasciò il ~c. nerale A.rnim co n IO battaglioui a coprire la sua marcia, ed il 2 cominciò la traversata del colle della H.oue ( 1) . La sera tutto l'esercito era a Bardonecchia, l'Arn im soslitui co n, un paio dei suoi batlai,rlioni , quell i del S. Hemy che alla loro volta, nella stessa giornata del 'z, varcando il coll e des Echèlles raggiunsero alla Vachelle il Rehebinder. L'esercito am,tro-sardo soggiornò a Bardonecchia sino al giorno 8. Il 3 agosto il Duca, ed il maresciallo D:wn, scortati da 3000 granatieri , per il colle ùcs Echèll es·, si recaro no dal n ehebintler ad esaminarn e la situazione. Dal Monginevn1. fLL da Vittorio Amedeo spiccato ordine : 1° Al conte dell a Trini tà di partirsi da Valem:a ove era di presidi o con il suo reggimento, raecogliere passando da Torino, il battaglione Kin t e muovere su Perosa impadronendosene. 2° Al generale S. Remy, di . venirsene da Oulx alla Vacchelle con i su oi fa. ballagli oni. 3• Ai Vnldesi di occupare il colle di Palmas e della Croce, e far scorrerie nel (Juejras. 4° Al general r. harone di I.legai, cl i proseguire l'attacco di Exilles . che il tedesco Stil aveva gii1. cominciato dal 1° agosto. 5° A.I generale Aro im di abLandonare i\lodane e Yenirsene a Bardonecchia, lasciando alla R.oue.;. battaglioni compresi i d'ue che giit vi accampavano. 6(' TI reggimento di Schoulembourg, che era giunto a Pralogaan , di ritornarsene per la Vanoise a Bramans e poscia pe'r ' il colle del Cl apiim, sull e alture dei Quattro Denti a nord di Exill e~. · (4) li Duca publicò un bando agli abitanU di Valdora e del Chisono ordinando 10' scioglimen to dellè milizie e la cons~gna delle armi, sollo r,ena di saccll~ggio e di incendio. (Chronique· de l'at Clat1so11).


622

L A CAMPAGNA DEL

1708

SULLE ALPI OCCIDENTA!,1

Vedemmo come il generale francese D'Artaignan, in marcia pe1· ' .Barraux con 7 bauaglioni, giunto a .Y izille ricevesse ordine di inviarne due verso il Lautaret. Egl i si unì a queste ultime truppe (1) ed il ·3,1 luglio arri,·ò a Bourg d'Oisans ove ebbe le prime notizi-e della discesa in Val . Dora del Rehebinder. ' Aprezzando giustamente le intenzioni degli avversari, di propria ., iniziativa dispose che i 2 suoi battaglioni (2) clie dovevano partire da Vizille per Barraux invece lo,se~uissèro nella valle della Romanche, ove la sua avanguard ia erasi inoltrata sino a Mont de Lans, inviò inoltre ordine alle al~re truppe che venivano dal.Ja Provenza di non arre,,tar.si a Gap, i;ome · il Villar:; aveva stabilito, ma bensì di avam:are sino ad Embrun. dove rimontando la Durance avrebbero potuto essere in tre tappe a Briaoçon. Il 1° agosto da Mont de Lans, l'avangqardia del O'A.rtaignan, si ponò a iVIonèstier e vi si arrestò, nell' atte_sa dei battaglioni che seguivano. Co mmendevole è la condo~ta del generale D'Artaignan , ché in opposizione a tutti gli usi del tempo, fec e prova di vera e saggia iniziativa, deviando la linea di marcia dei suoi battaglioni verso il m1oyo pericolo manifestatosi. Questa sua mossa appare tanto più geniale, quando si consideri. che bastava al Rehebinder il portarsi al Lautaret ed al Galibier con i suoi 14 battaglioni per impedire al Villars di soccorrere Brianc)on. 111 generale svedese non~concepì neppure !'.ardito movimento, ma la possibilit.à della sua esecuzione persistette per vari giorni, e fu perfettamente intuita da D' A.rtaignan come lo dimostra no gli ordini , affinchè le truppe arrivanti dall a Provenza, prendessero da G-ap la via della Durance, anzichè quella del J'.)rac. ' Il genei·ale francese non appena ebbe colle proprie forze rag gi unte quelle del Muret, si preoccupò subito d'impedire gli aggiramenti, che attraver:;o i colli del contrafforte Ira Clarée e (}uisane gli anersari avrebbero potuto tentare. Infatti, man mano che i battaglioni arrivanti si Tendevano disponibili, il O' Arlaignan li avviava a guernire detta di splm'iale

l,~ C.·\,l>iPAGNA DEL

170S

S ULLE ALPI OCCIDENl'ALI

623

: cominciando dalla Crete di Peyrole, :;ino al colle du Chardonnet ('I). Il gi0rno 1 agosto il Villars riceveva la notizia della discesa dd nemico in valle di Dora e della ritirata iniziata dal M uret sopra Brianç,on . Relativamente · rassicurato sulh1 sorte di Briançon, dallo avvicinarsi dell' Arwignan a ~font de Lans, pem;ò di salrnre le for· ~ezze minacciale entrando nell'alto Delfinato, per la Moriana, il Galibier ed il Monginevra. Scegliendo questa via a preferenza di quella già percorsa nel recarsi da Oul x a Barraux, il maresciallo francese risparmiava circa una giornata di marcia, impediva 'al Dnca di ritornare sui suoi p11ssi e ·sbòccare nel Graisivaudan, quando lo sapesse impegnato nella vàlle della l{omanch e, ed infine sperava di attirarlo nuovamente ' in. l\'I~riana facendo correre la voce di esser deciso, non curandosi della sua minaccia a pnssare per il Moncenisio uscendo da Susa. - Avverandosi quest'u,ltinut ipotesi, il D'Artai1:man unito al Muret ,e rinforzato dai baLLaglio.ni gi un genti dalla Provenza, avrebbe dovuto agi re offensivamente incalzando la retroguardia cleg!i alleati. _Se inv~ce il Dnci avasse proseguito con tutte le sue forze l'avanzata nel ba.sso Delfinato allora iI D' Artaignan raccolto il Muret, àoveva passo p~sso ripiegare al colle del Lautaret, in modo da coprire, l,o sbocco dell'esercito francese, accorrente dal Galibier. , Richiamate le truppe da Seyselles ed i~ Dillon da Lione, spe-d;to un distaccamento a Moutiers in Tarantasia a protezione del suo fianco , il Villars ordinò il concentramento a S. ,Jean de ~lau · 1'ienne Ql giorno 2 agosto) di tutte le truppe francesi della Savoia e del Graisivaudan. Il Médavi si portò in conseguenza il 3 ad A.iguebelle, il 4- ad Epièrre, ed a la Chambre (2) ove fu raggiunto dal corpo delle Thoy. 1

1

,J

(ll Vedi carta francese al I00.000. (2) Le tru ppe in Savoia agli ordini del Mèdavi il 4- agos.to erano le seguenti: Reggimento La Chen elaie 2 battaglioni Albigeois t Limosine 2

·T hillrache 2 . Derr)' i

(1) 2 battaglioni dei reggimento Soisonna.i; . (2) 2 battaglioni rlc l roggimcnto Hcm e 3 battaglioni del reggimento Cas téllas (Svizzero). ·

Durfor.t i La !•'arre i FrauiaY i

& J

A I campo di li:pi~rre

,


LA. CAMPAGNA DE L

1708

SULLE ALPI OCCIDE lj"l'AL !

Il o ngos to questi du e generali si congiunsèro a' S . .Tean , con le truppe del Vi llars, che ebbe in tal ~11odo 4·1 battaglioni con ·15· squadroni in m1ino . Nuove inforrn,1ziòni spedite dal l)'Ar1aignan avvisavano deli'arrivo di Vittorio Amedeo alla Vachette e de.i lento ingrossare .del Rehebinder. , ' li marescial lo francese che avrebbe voluto proseguire sub ito la marcia per il Galibier fn invece obbligato a sost;, re, avendo di~ ch iarati i mun izionari impossi bile forn ire tre giornate di pane af partenti, prima del giorno 7. •. . Tultavia la sera del ,5 avviava un'avanguardia, agli ordini de~ · magg.ior gener,ile .\faulèv ri er _forte di 4, balraglioni, per In strada di .Valloire_ al Galibrier. La rriattina del 6 per la stessa via spediva, 11 caval iere Croy con 6 bauagl iooi e 3 squadroni di dragoni .. Il 7 muoveva in persona- con J7 bauaglion i che, facevano tappa nl villaggio di Valloirs. · · · fl giorno 8 partivano da S ..Tean. a guisa di retroguardia 8 squadroni mentre le impedimenta si diri gevano per la va lle dell'Arve al colle della Gouille, donde scendevano a Freney, nel ba· · • cino della Romanche. Il Médavi rimase in S:ivoia con ·12 bauaglioni e 7 squadroni, · dalle quali truppe staccò :3000 comandati agli ordi ni di La Fare, , aflinchè ten essero Modane. Il Vill ars oltrepassando la terza colonna, giunse di sua persona colle truppe del Maulevrier, a Briançon il giorno 8, ed r'I 9 potè avanzare con ,16 batLu gl ioni verso la Vachette. Il I O agosto, tutte le sue truppe lo av~vano raggiunto. Dragoni di Lalandc

3 sq ua(l ron i

ficggirn ento ~lonLogan

l 2

Dubuc

a S. Jean de Mauricnne. a la CMmlm•. a Aiguebelle.

a Contlans.

)>

i battaglione Totale 12 ~attagl ioni e 7 sq uadro ni. A. D. G. 2100. 331. Pisançon

( Contin na). I

E. De lloss1 Capi tano b 0 Be,·saglitr~.

625

.NOTIZIE POLITICO-lv1ILITARI. Il 21 correute ebbero luogo i11 tutto il Regno le elezioni pol itiche, il,28 i ba llottaggi. Il 5 11pri le si riaprir/i il Parlamento. Non sappiamo se . la nuova Camera sarà rnigliorn dell'an tica; giova - sperarlo ed aspettiamo di vederla al i~ prova. Ad ogni modo ci consola che . le istituzinni militari non éntrarono i! lfatto nelle discussiòni che procer!e.llero e ncc()rn pagrrnron.o le ele,zion i. L'esercì to e Ia mari nn ri rnasero fhori questione. , ' Quando si trnttava dello sciogli mento della Camer:i, qualche giornale aveva creduto di scorgere nel progetto di legge sull'ordinamen to del• l'é5ercito una delle ragioni di questa misura; si era detto cioè che lo scioglimento veniva consigliato della ner:essità di assicurare l'approvazione cli quel progetto, e si era aggiu nto che su t~le piattaforma si sarebbHo fatte le elezioni . ' Non demmo alcuna importìlnza a sifTatte dicerie tanto ci parvero in,verosimili. Sarebbe stato iof:itti errore gravissimo portare in piazza le discussioni mi litari e fore dipendere l"orrlioamentodell'esercito dal le pas, sioni dei partiti. Siamo ora lieti d1è le nostre previsioo i sieosi :ivverate, perchè. l'esercitp e l:i marina non vennero discnssi nè nel progra n1ma del. governo nè in r1uelli dei cand id,,ti. · . È .già u n danno che di ordinamenti militari si discuta tanto in una -assemblea politica e clrn medici, avvocati, negozianti, industr inli deciclano sul numero e sulla forza delle compagnie, clegli squadroni, delle batterie; che cosa avverrebbe se si mi Ii rpiestioni dovessero formare oggetto di lottn nelle elezioni'? Va perciò dat,1 lode al governo di non averne fatto parola nel suo programma ecl agli elettori e 1;.;i ndidati di non aver toccato questi argomenti . È aote,;,Qle che neppure i c:,ndidati militari abbiano sen tito il bisogno d"iutrallenere su essi i loro elettori. L'ordinamento dell'esercito, ,qua le si trova l'òrmula to nel progetto di legge già presentato alla vecchin Camera fu orma: di:;cusso e ridiscw,!-o anche troppo, direttamente in seno alle CQmmissioni ed ind irettamente·~ nelle aule parlamentari quando si discussero gli altri progetti che l'hanno precednto. Nulla di nuovo pnò dirsi in proposito e !'.opinione del paese sull'argomento è forma ta.


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NOT IZIE POLIT!CO-MILITARI

È dunque a speril!'5i che la nuova Camera, a cui certo detto progetto verrit snhito presentato chiedenclone l'ur1,:enz~ voglia soll~citamen t; ;-ipprovarlo, taoto più che i decreti- legge del 6 novembre 489t vennero prorogati soflanto fino al primo di luglio e non potrebhe esserlo ult~riormente.

·•

* *

-

Dall'Africa nou gi unsero· nella qnind icina notizie d'. irnportauza. Tranquilliti1 perfetta regna su tutti i confini e· nell'interno della colonia eritrea; nulla fa temere che possa venire ·pros~imamente turbata . Questa situazione rende possibile ed opportuno il richiamo del battaglione alpino e dèl battaglion.e bersaglieri nonchè .di nlcuui r inforzi di artiglieria rimasti colà dal tempo del l'ultima campagna contro il negus. Vennero già date le disposizioni. occorrenti e questi riparti di " trnppa si aspettano in Italia pe r i primi del mese venturo. · ,E giunto in patria il primo scaglione dei reduci dalla .prigionia allo scioa; il secondo scalilione ù ,.o:ià anivato a Massaua ·' tutti rrJi altri sono in marcia da ll'Harrar .e dal lo Scioa per Zei la. Le preoccupazioni a questo rigm,rdo sono comp letamente cessate. È ripartito per lo Scioa il maggiore Nerazzini, allo scopo di defi nire le questioni secondnrie l11sciate pendenti dal trattato di pace e specialme11te quella della linea di' confine. Egli arriverà ad Adis Abeba nell_a prima decade di maggio e, supposto che debba rimanervi tre o quat.tro settimane, ne ripartirà nella prima decade di giugno pr,r giun. gere in l tal ia alla fine di lugl io. Le grnnd i distanze e l'abituale len tezza alln corte del negus rendono lunga la missione di Nerazzini ma l'esito è sicuro. . La colonia eritrea. avrà .tra poco un ordinamento definitivo e non sarà più oggetto di tante discussioni al Parlamento e di tante ansietà al paese. ~

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NOTI ZIE POLITICO:.MlLJT.ARI

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tarsi all11 decisione delle potenze, ma la Grecia, pure rispondendo in termini deferenti, aveva _dichiarato che l'autonomia di Candia non era una soluzione soddisfacente nè per i Greci nè per i Candiotti, chiedenti l'annessione al Regno di Grecia, e che perciò avrebbe . bensì ritir~to le sue na~i dalle acque di Candia, ma non richiamato le sue trnppe sbarcate nell'isola, perc!1è i combattimenti in. questa av!'ebbero continuato finchè vi fosse rimasto , un solo soldato turco . .Conforme a questa risposta furono i fatti: le tnrppe greche restarono e la lotta nell'isola durò più llCcanita che mai: Dopo la risposta della Grecia trascorsero vari_ giorni di asp~ttiitiva; pare cbe tra le potenze si discutesse se con verns~e- c.ontroreplicare a quella risposta o passare setu'altro ai mezzt coe_rc1t1v1. Pre·valse qu~st'ultimo consiglio ed i mezzi coercitivi a.dott:ill furono, per or:i, ti . blocco dell' iso l~ di Candia; s'impartirono quindi agli. an1mir~gli gli , rdini opportuni. · . . · Essi che già avevano pubblicato nn proclam:i nel qua.le era d1ch1arato che le potenze avevano deciso di assicurare l'autonomia dell' isola di Candia sotto l'alta sovranità della Porta ed 111vitavano i Candio tti a dèporre le armi, altrimenti vi sarebbero costretti colla ·forza, fecero seguire a questo proclama la notificazione del blocco a cominciare dal ·2A di marzo. · I limiti del blocco sono compresi trn i meridiani 23°-2,\.' e 26°-30° di longitudine est dal meridiano di Greeuvich e i paralleli 35°-.'18' e 3~-,i-5' ai latitudine nord. [I blocco è generale per tutte le navi di bandiera greci,. Le navi' delle sei potenze e di quelle neutrali potranno :ipprodare nei porti occupai.i dalle potenze, sbarcarvi la loro mercanzia purché . quèstK non sia destinata alle truppe greche o per l'interno dell 'isol:i . Qnp.stc navi potranno es·sere visitate dalle nnvi da guerrn internazionali . 'f.

'f.

* ..

* *

La questione di Cnndia o megl io della Grecia, continua. a tenere gli ~nirni in sospeso e minacciare la pace europea. , Abbiamo già parlato della · Not:i delle potenze alla Grecia e alla Turchia, in cui si annunziava la deliberazione di stabilire l'autonomia dell' isola di Cirndia sotto l'alta sovraoitii della Porta e s'ingiungeva alla Greci;-, di ritirare le sue mvi e le· sue truppe dall' isola; abbiamo già detto ·che 1:i Porta, di buona o di mala voglia, mostrò di adat-

· Ma l'applicazione del blocco non ebbi~ su lla condotta degli inso ni maggior effetto di quanto ne avessero avuto precedentemente le 8$01'tazioui e le mioaccie Il colonnel lo Vassos, comandante del le truppe greche si ritirò nell' interno dell'isola . o almeno fece credere di essersi . ritirato. Gli altncchi degli. insorti contro i forti e le città della costa :iventi ùo·uarnioione turca proseguirono incessanti , sotto gli occhi delle e sr1uadre europee e degli eq uipaggi sbarcati. ~

ç


62S

' NOTIZIE

NO'l'[ZIE POLIT!C0-1111T,l'Ì'AR1

POI.I'l'ICO-MIL!TARI

della tfotta ·senza' un'avaria, senza un i111.:aglio, senza clte una nave mancasse o ritardasse all11 ch iamata. Ma torniamo a Candia. E quando queste truppe· da sbarco, tre mila uomin i in tutto o poco più,, saranno sbarcate, clte cosa fllranno? Non è possibi~\le che si aflid i loro il mandato di ristabi lire l'ordine nell'isola, andando a cercare e cerùbattere gl'insorti nelle loro posizioni , percbè a quest'uopo non bnsterebbero,. neppure forze tripli~ e q~rndruple, si limitern.nno dunque ad c.ccu pare i porti ed altri punti impor- ' tanti della costa, rinforzando così il blocco e sa lvando dall'estrema roviva le gnaruigioni t.urch.e, nrn nulla più. La loua o almeno.la padronanza degl'insorti e dei greci nell' interno dell'isola può dunire fino a qur.u1do costoro siano ridotti a cedrre per fame, nè crediamo che q nesta -eventualità sia molto prossima. · '" Che cedano senza esservi a~;oluta,nente costretti non è da sperarlo. ~on solo le intenzioni delle potenze sooo loro note da un pezzo per i proclami e i manifesti degli ammiragli e dei conso.li, rna molti dei capi· ebbero esortazioni person:ili , alcuni vennero a bordo della nave ammil'aglia e con ferirono col l'ammir.1glio Canevàro, e tutti risposero alla stessa maniera: essere risoluti di ottenere l'annessione al Re~uo di Grecia o combattere fino all'e,trerno, Il colonnel lo Vassos poi rispose non ricevere ordini che da l suo governo e cousifdi da nessuno. ' È dunque necessario impiegare al ti:i mezzi o sciogliere la questione i o ,t!t.ra maniera,

Una vo~ta gli ammiragli, per fa r rispettare gli ordini del le potenze, dovettero 1Uterven1re cou un nuovo bomhardameuto. La città o villaggio di M.alaxa, vicino alla" baia di Suda, dov'erano anconite g_r~n parte del!F~ navi europee, aveva una piccola cittadella con gu,arr11g1on~ turca ~~ era ~tll~a dichiarata sotto la yrotezioue d0lle rotenze, con mI b1z1one agiI rnsort11l1 attaccllrfa; ma qnestr , non tenendo alcun conto de l divit'Lo, att.accarono Mala:-;a aVpiù riprese ed, essendo riuscìti· a minare la citt3de1Ja, la fecero sa lt~re in aria colla dinamite. Allora gli arnmir;igli, per deliberazione unanime, aprirono un bom~ uard~men_to. eh~ durò dieci minu ti e valse ad a'ri·estare gl'insorti (i <pta l1 altrunentr avrebbero stermina to f poclii tu rchi salvatisi dal](} si:oppio dell,1 dinamit~). po i fece rù occ:.upa re ~1a l~xa ·d:i 'truppe intèrnazionali.

Fino d,'.I pri mo _a rriyo delle sq uadre europee nelie ,1cque di Ca nr,liae~·ano sfati s?a1:cat,1 ~ La Canea (come ;,.i è dello in precedenti puntate)drstaccameo'.1 dt i_narrna1 appartenenti a dive rsi~ unzioni e posti sotto il , comando d.e, c11prta~o dr vascello Amoretti; a queste truppe si uni rnnopHte degli elementi che_ giù componevano la cosiddetta gendarmeria ''.Hertrnz1ona le, Stata_~1sc1olta perchò non rispondente <11 suo scopo. :\I.~ non _bastan~o w_l, lo~:ze ed occorrendo di occupare varii punti nella, CO::,ta, g~I a~11rn~ag_l1 dehbe:a!·o~o di chiedere ciascuno a I proprio Go".erno l 1nvrn d1 600 uom1m dt truppa da sbarco ; i Governi acconsent1r~no. La maggior parte di qnest.e truppe sono giunte; poche, mentrn · scnviamo, s1 trovano ancora in viaggio . . Gli italiani giunsero il 25 sulla nave Eridano partita ria Spezia tra, Il. Hl ed il ·20. Erano tutti nrnrinnri tolti <fogli equi paggi de lle 1wvi in ~·1serva Italia, Lepan to , CC!,labria e Duilio. Comandante la spediziciQe· il ca prtano dI vascello Ga votti. ~-iov:i notare che la mobilitazione e l'imlrn rco procedetter~ in modo ord1~ato e rapidissimo, dimostrando che J:i nostra marina è in .oradu di · soddisfare a quel req ui~ito di estrema mobilità che è 1issenzia\issi~10· nelle guerre moderne. In tre giorni, armare una na ve e farla partire con un carico complflto, e coh 600 uomini forn iti di r.u tto quanto è nece,sario per una lunga ~ennanenza all'estero non è poco, ed osiamo dire che in nessun p3ese sr potrebbe fore di più. In tutto questo rnal,1ugurato imbroglio orientale la marina non ci ha proc,urat.o una S?la disi llusione; abbiamo operato una vera mobilitazione

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La resistenza degl' insorli cadrebbe im mediMamente e l'autonomia \:lell'isola (che è certo una grande concessione fatta all'eilenismo, anche se duri (alta · sovranità della Turchia) s11rebbe immed iatamente accettata, se la parol:;! d'ordi ne venisse d~lla Grecia; ma finora niente fil presumere che debba venire. La Grecia persiste ten:icemente nelle prime ri ;oluzioni e con tinua gli armamenti; oramai l'esercito greco è mobilitato e qnasi tutto racc61to al le fronti ere; la flotta, qunntunque ritiratasi dalle acque di Candia, è pronta ad attaccare la nemica e a bornbard:ire le città turche della costa. I ministri, i principi e il Re non lralasciano occasione per ripetere su tutti i toni che non recederanno d1 un passo. l'\falgr~do il blocco, :,Ì continua nei tentativi di sbarcare in Caudia vi vei:i, armi, e muniziouì e qu~lche volta ci $Ì riesce, qualche altra

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:-101'IZ1E POLITlCO - lllLI'l'ARI

s'incappa nelle navi di crociera, senza che ciò tolga la voglia di ritentare la provn . · Prima ancora che il blocco venisse dicbiaralo, una goletta greca, volendo sburcare armi e munizioni sulla costa di Candia e oou obbedendo alle intimazioni di una nave da guerra austriaca, fn da questa ca lata a fondo. Più t:irdi, anche dagli ; ustriaci, fu catturata t;n'altra· barca greca che port.ava a Candia volontari ed altre persone, fra cui nientemeno che il presidente deila Came~ ellenica . La nave austriaca che compì Cjllesta poco simpatica orerazione si chiamava Satellit. Bastano simili fatti ;\ dimostrare qua le sia il snnti mento in Grecia e quanto poca speranza rimanga che il governo. di quel paese modifichi il suo utteggiamento, salvo cbe gli si faccia no allre proposte o si ricorra ad altri mezzi c;oercitivi, più efficaci che non sia il blocco di Candia . Frn questi è sul tnppeto un pl'Ogetto cli blocco di tutte le coste della Grecin, ma si esitn ad .1clottarlo temendo di precipitare alla guerra. D'altra parte la Turchia fa tutti gli sforzi per prepararsi agli avvenimenti. Il tesoro del Snltaoo e i beni del cnl to fau no le spese. Oramai ni conlìni della 'l'essaglin ·è raccolto un esercito, per forza numerica, superiore al greco. Alcune corazzale sono uscite dai Dardamelli e, incoraggiale dalla partenza della llottiglia ~reca, si sono recate nello acq ue di Candia, donde gettarono alcune bombe sulla costa. Se la gu"'rra scoppia,;se e i due avversari fossero lasciati fare, impiegando ciascuno liberamen te le proprie forze, certo la Turchia sarebbe ancora io grado di sch iacciare la Grecia, ove questa non avesse per alleata la rivol uzione in qualche parte dell'impero; ma dirficilmente quest'allentn potrebbe monc;:irle. Già si patia dì llllOVi torbidi in Armenia e di nuovi massacr: m questa e in quella loc11li là; gli ambnsci:itori dellt> potenze a Coetantinopoli recero nuove pratiche r,l)llettive presso il sultano ~er l'arresto e la puniz ione dei colpcvoli . Non è probabile che queste pratiche abbiamo grandi risultati; ma, se i fatti dell'anno scorso si ripetessero uella presente situazione, assisterebbero le potenie inerti al massacro dei Cristiani come vi assistettero allora? Davnuti a simili falli durerebbe l'accordo, o come si dice il concerto già messo a dura prova dalla scelta <lei mezzi coercitivi contro la G:recia '? Dur!)rebhc quando trn la Grecin e la Turchia scoppiasse la guerra? Molli ne dubitano e v3 ri indizi danno r.igione a dubitarne. Pronostici fond ati non possono fo rseue; mo gli avvenimenti non tarrfer:rnno a prendere nua piegn dcci.sa ; la situar.ione è troppo tesa perchè duri n lungo:

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:\'OTIZIE POLIT!CO-lllLITARI

*** Fra le pi ù imponan ti disposizioni <l'interesse· militare emanate nella quindicina notiamo le seguenti: A Ilo scopo di perfezionare I' istruzic,ne degli nf!icial i di aniolieria di complento appartenenti :d io speçip litil da campagna, · o ca vall a° e d;i montagna, il :\'Ii nistero ha determinato di indire alcuni corsi speGiali di istruzione, durante le scuole di tiro dei reggimenli d'artigliPria da car11pagna e del reggimento d',1 rtiglieria :i cnva llo, e durante la scuola cli tiro ed il periodo delle grandi escursioni delle batterie da montarroa. 0 Gli unìciali di complemenlo che prendernuoo parte ,1lle scuo!e di tiro di uno dei reggimenti da c,,rnpa~na o del reggimento a cavnllo, dovranno prestare altri 15 gioro i di servizio, nel l'epoca immediat:i mente precedente la scnola cli tiro, permanendo così in servizio, a seconda . dei reggimenti nei quali saranno destinati, per il pel'iodo complessivo di tempo sotto indicato : ai reggimenti ·1°, 3°, 6°, 7°, 90, 100, f .f o, ,, 2°, 130, u•, ,150, "7°, •18°, "9°, :iW, 23°, 2,t 0 , da 30 a '~O giorni; al 5° reggimento per :35 giorni; ai l'eggimen ti 4,• e 20° per 4,5 giorni; ai reggimenti 2°, 8°, 16°, '22° e reggimento a cavallo, da .~o a 50 giorni. Gli _ufficiali di complemento della specia lità da montngna si presenteranno alla sede del reggi mento da mon tagna (Toriw,) nel giorno ,30 maggio per rimanere in servizio durante nn periodo di 3 mesi pres~o _le bri gate alle quali sa ranno dc~Linati dal comandante del recrrrimento. L'ammissione a questi co rsi avviene in seguito a domanda: uffi ciali re"orichiamati percepiranno le ordinarie competenze fissale da vi1reuti 10 lamen~i ed i distretti dovranno fornir loro gli scontrini per il viaggi/in ferrovia, o per mare, clall ~ sede del distretto fino.-. destinazione. Durnnte la loro permanenzn in servizio s11 l'à - dove ù possihile - conce~~o a deui urGciali l'alloggio militare. 1

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* * Al lo scopo di perfezionare l' istruzione degli ufficiali d'artiglieria in ~ongedo appartenenti alle specialità da fortezza e da cos!a, si è pure deliberato di ammettere quelli fra essi che ne presentino regolare domanda a prestare servizio presso le briga te d'artiglieria da fortezza e dn costa durante i più im portanti periodi d'istruzione per queste specialità e cioè : a) nell'epoca dell'esecuzione delle $cuolc di tiro ai pol igoni, per parte delle brigate da fo riezza ;


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N OTIZIE POLITICO -MILI1'AIU

b) nel periodo del le esercitazioni estive cho si co mpiouo dal le prime 8 brigate da fortezza negli sb~rramenti del I, I[ e IV corpo d':, rmata; · e) in tal uno dei periodi d'esecuziont.1 delle !tettoie di Liro a ninre per parte delle briga t~ da costa Gli ufficiali in congedo che chiedono di prendere parte ad unp qua• lnnqne dcllr. nominate scuole di tiro dovranno, nel periodo che im mediatamente precedé, prestare altri 15 ~iorni di servizio presso una delle brigate colle quali essi sa ranno cbiamati ad e\eguire le esercitazioni al poligono e precisamente: presso la 6• o 7a brigata (Torino) per gli urfìcinli che si red1erau 110 a S. ~1a urizio; presso la 1• brigata (Verona) per quelli t'he si recheranno a Cecina; presso la 94 o ·1O• per quelli cìie si rechernn 110 a Colfiorito. La permanenza effeuiv:1 io servizio per gli ufficiali an,mcssi alle anzidette scuole di tiro sarà, p~rtanto, rispeuivameute: dal 13 giugno al 13 luglio (Toriuo e S. Maurizio); dall'·I I giugno al ;I ~ luglio (Veron/l e Cecina); dail'11 giugno nl 29 ln:rlio ( Roma e Colfiorito) . Gli ufficiali della specialitil da fortezzn di comp lemento e quell i di milizia territoriale, i quali ne presentino regola r,~ domanda, potranno ino ltre partecipare per l'intero mese di settembre alle esercirnzion i che le compagoie di artiglieria da fo rtezza delle primo 8 brigate com piono du. raote il periodo estivo negli sbarramenti della frontiera occidentale. Gl i ufficiali di complemento della specialità da costa potranno far domaudn cVi esse~·e assegr~ati a scopo. d'islru;\iooe , ad una delle briga te da costa rns1dent1 a Spezia, al ltt bngata di Venezia, a qnella di l\lessiua, od a quelln di .\foddnlena, rlnrante l'intero mese di lu 11lio on-ero due rante 1,.mtero mese d', settem bre. Le competenze degli uffìci:di ammessi a cruesti corsi d'istruzione saranno quelle stabilite dai vigenti regolamenti.

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** Un R. Dec.reto ha stabilito che nel corrente auno 189ì saranno chiamati alle armi per istrnzione: 1° Per un pe1·iodo d'i 20 giorni: - a) tnlti i militari di 4a categtir!a .della clnsse 1872 ascritti ai . reggimenti di faoteria di linea, gran:rner1 , be1·saglieri, all'artiglieria da cnmpagoa e a cavallo (escluso il treno), al reggimento d'artiglieria da moni.agno, alle compacrnie di sanitii e di sussistenza; "' b) i militari di ,in categoria della classe 1868 ascritti ai retrr,imenti fa!lteria di linea (esclusi i granatieri) ed ai reggimen1i bcrsagli~;i, ap1

633 partenen !i per fallo di leva ai distretti del I , II e III corpo d'11rmata ed .ai disu:.ctti di Anconn, Ascoli Piceno, Chieti, Ferrani, Forlì, Genova, Livorno, Lucca, l\Iacerata, Nfan tova, Massa, Pavia, Pesaro, Reggio Emilia, Rovigo, Savona e Teramo; e) i mil itari di ·la categoria della classe ,1867, ascritti alla milizia mobile dei reggimenti alpini; d) i mil!tari .di ~a categoria, nali nell'anno ~86·1, ascrini alla mifoia territoriale dei reggimen ti alpin i; e) i militari di ,fa c:1tegoria delle classi 11865, ·1866 e 11867, ascritti alla milizia mobile dell'artiglieria da forlez1.a e d:i costJ . Pei sottuffit.:io li di queste classi 4865, 66, 67, la permanènza alle armi sarà di giorni 30; essi do" ranno cioè 1iresenta rsi alle armi 1O .giorni prima dogli altri m;litari. ' 0 2. Per un periodo di 25 giorn'i: - a) i mil itori dì ,Ja categoria -della classe ,1866, ascritti alla milizia mobile di fan teria di linea e d~i bersaglieri, appartenenti per fauo dì leva ai distmti militari dal III ~ del V corpo ùi nrmatn eù a quelli delle divisioni militnri di Pinceoza , Bologna, e l}avenua ; b) i militari di 1" categoria delle classi 1865; 1866 e ,1867 ascritti alla milizia mo~ile degli zappatori del genio ed appartenenti per fauo di leva ai distretti mi litari di Alessand ria, Bergamo, Bologna, Brescia, Casale, Como, h rea , Lecco, Lodi, :\lilano, Alodena, Monza, Parmn, .Pavia, Reggio Emil ia, Torino, Varese e Vercelli. Pei souuffìciali, compresi in questa chinmata, ln permanenza· nelle sarà di gioroi 35; essi dovranno presentarsi alle armi 1O ~«iorni armi . ,prima degli altri militari; ' ,, e) i militari di Ja éa1egoria nati negli anni 11859; ,J860 e 18GI , ascritti alla milizia terri toriale del genio (escluso il treno) ed appartenenti ai distretti mi li1arì di Alessél ndria, Bologna, Brescia, Casnle, Como, Cremona, Cuneo, Genova, l\Iodena, Novar.:i, .Parma, Piacenza, Torino, Vercelli e Yoghern. Pei sottufficinli, compresi iu questa chian,ata, la permanenza sotto le .ar~i sarà di giorn i 31.i; essi dovranno presentarsi :i li e armi 1O giorni prima degli altri militari. . 3° Per wn periodo di 80 giorni. - I mi litari di ·la categoria della ,classe 1872 apparten<'ati ai reggimenti alpini. ~e presenrnzioni per queste diverse classi dì militari avranno luogo in varie. epoche, secondo lo classi stesse, e precisamente nei giorni 20 ,maggio, 15 giugno, 5, -17 e 3,1 agòsto, i settembre e -io ottobre. NOTIZIE POLITiù0-Ml U TAll.l

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ANNO Xl.I:.

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NOTIZIE fOLIT!CO .- MlLITARl

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i<OT!Z!E l!OLl'l'LC()-M ll.l'l'Alt l

Il Ministe~d della gnerra ha delerminato che a data're dal .J O gennaio 1898 non sManno altrimenti concesse rafferme di un anno ai rnttuflicia li delle varie armi (eccettuati quelli dei carabinieri reali, deglislabili menti mili tari di pena, i musicanti, .i capi ar_inaiuol i) che riuniscano le due condizio:1i di avere \ ompiuto il 4:2° ana·o di età e ir 25° anno di servizio. Nel!' intento di s~mplificare r anuale sistema di assegnazione degli attendenli cli cava ll,eria, cli artiglieria e del genio agl i 11fficiaJi,che non, appartengono a c:orpi di trnppa, il Mini$tero h3 determinato elle si,rno · adottate in via di esperimento le seguenti disposizioni, che sostituiscono quèlle corrispondenti contenute nel la Istrùzione per la concessione degl'i attendenti. Gli uffi ciali fuori corpo ricevono gli attendenti, secondo la residenz,i del comando od ufficio- cui s6no addetti, dai reggimenti indicati in appositi specch i, pubblirnti dal G·iornale miNtrp-e. Questi ufficiali sono, per quanto riguarda la somm inistrazione degh attendenti, considerati 'come appartenenti ai reggimenti stessi, i qual i debbono perciò provvedere al cambio ed alla sostituzione degli attendenti, tranne per le sosti tuzioni temporanee, per le quali co.ntinua ad applicarsi il disposto. del N. 47 deil' lstruzioiie. Nulla è innovato per gli ufficiali che appartengono a corpi di truppa, nè per quelli che hanno diritto ad atlendeuti di fa nteria.

compagnie di ·disciplina" e dag li stabilimenti. mi!itari di _pena, aHe1:tendo che i detti mil ita ri oltrechè alle armi rl1 fanteria e cavalleria potranno essere assegnati all 'artiglieria (da carn~agna, da f?rtezza_,' ~ cavallo, ·ecc.) e all!arma del gelllo qualora ne abbtap,o 1 volu ti requ1s1t1 di cui è parola nel capo III dell' istruzrone complemenlare· al regola' mento sul reclutamento modificato dall'A.tto N: •160 del 1896. . J carabinieri reali clt e attualmente trovansi al le compagnie di disciplina per effetto ,delle disposizioni dell'Atto N. ·185 del_ 189i, se debbQno .ancora rimanere per qua!Ghe tempo souo le armi, sara nno dal comanrlante degli stabilimenti militari di pena trasferiti in altre aì'.mi. Quelli che trovansi in congedo e ai rprnli furono appl icate le disposizioni dell'.4 tto N. 1Sti del ·I8% dovrapuo es,,e1·e assegnati, P,ercura ilei. ~istretti mil itari, a corpi di altre armi, dai quali saranno presi _in forza:

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** Fu pubblicato un H. clecreto che porla modificazioni al regolamentoorganico e al regolamznto d'istruzione e di · servizio per l'arma dei ca'rabiuieri reali e al regolamento di disciplina. In conseguenza del H. decrelo sopra indicato rimane a·brogato l'AttoN. ·185 del 189i e, sono quindi' richiamate in vigore le disposizion i clie prima della pubblicazione cl~JI' Atto stesso esistevano relativamente 111 passaggio in altre armi (non escluse qnelle di ai·tiglieria e genio) di, carabinieri reali sia sotto . le ar mi sia in congedo illimitato che siano: venuti a perdere alcun i dei requisiti necessari per continuare a p~·estare se1:vizio nell'arma, quando beoioteso non sia il caso di applicare, per quelle armi, le disposizioni del § 72·1 del regolamemo di disciplina. È altresì richiamato iu vigore della Nota A del regolamento per Jecompagnie <li di$ciplina quanto col ci tato Atto N. 185 venne abolito, relativamente ai militari d0ll'arrn a dei carabinieri reali uscenti dalle1

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Essendo P-revcdibile nella prossima stagione balneare una maggiore affiuenza di mili tari (ufOeia li e lrnpp~) special mente agli stabi limenti termali per Ja · cura dei pos.tomi di lesipni riportate nel la campagna d;Africa, il Ministero ha richiamalo gli uffìciali medici alla stretta e rigorosa osservauzli di quanto fu disposto colla circolare n. 36 del 189t. Per conseguenza potranno essere, proposti a c:ura termale solamente co• loro che ne hanno rea lmente un assoluto bisogno, e che ancora non fecero tale cura per tre o più volte in uno stabilimento termale militare, a meno che si tratti di infer mità cfirendente da cause di servizio. Il Ministero -'-- sentito il parere del competente ispettorato di artigi ieria da campagna - ha determinato che, tanto per le batterie da campagna, quanto per quelle a cava Ilo, sia adotta~o nn ~ipo unico di se.Ila, conforme a qnella attualmente in uso presso 11 reggimento 3 ca - . vallo, lf,ggerrpente modificata, per potervi adatta.re l'affardell amento del conducente delle batterie da carn pagna. Vennero pubbl icate nuove norme circa gli accordi da prendersi coi funzionari ferroviari superiori pel trasporto di battaglioni, squadroni; batterie o reparti maggiori . , È stata pubblicata la parte II del llegolamento sulle collaudazion i, visite e matricola rlelle artigliet:ie che tratta dei metalli impiegati nella fabbricazione delle hoc:che da fuoco . ' È sfata, pt~bblicata -1a 6" serie di 'aggimitr~ e va rianti alla istruzione sulla cunservazione del materiale di artiglieria. x. Rom~, il 2H marzo 1897. 1

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NOTIZIE MILITARI ESTERE

il materiale fu comprato al basso prezzo di soli 890,000 franchi dai fratelli '.Ivanòv, mercanti di Sofia, i quali prendono . grande parte ai movimenti tiel la Maced,mia. -

NOT·IZIE MILITARI ESTERE

INGHILTERRA. AUSTRIA-UfGHERIA. Organici della c~valleria. ~ I l Normal _Ve1·01·dnwigsblatt N. '7 del 6 marzo p. p. pubblica le nuove disposizioni organiche per la cavalleria

del!' escr.;i to per manen te. Fra queste disposizion i è notevole quel!a d1e aumenta 2. ufficial i . s~b~lterni al quDdro di complemento: iu realtà quest'aumeiuo di uflicwli ·subalterni esisteva già_ da qualch e hann~ in q_uasi tutti i ~eaai- , menti. vv Col le nuove disposizioni organiche i reggimenti di cavalleria austroungarici oltre ai "ei squadroni, ci,1scmw colla forza di 5 ufuciali ·16H uomini di truppa, •I 4-9 cavalli di truppa e 7 degli ufficiali: trnnno _i'l~cor~• un (!llM!ro di complemen to (~pecie di deposito) con , if ufDc.1_ al1,' 63 UOIDIOI d1 truppa, 53 cavall i delJ'erario e 6 propri. . Se s1_t~ene con to moltre_ che ciascun reggimento di cavalleria ha d1spon 1~1 h in qualsiasi momento ;iltri '.200 cava ll i perfettameute istru iti e dati rn uso. ai privati, si comprende come ciascun reggimento possa ,;em~rc e senza diffico ltà mobilitare al completo uon solo i ~uoi 6 sqnad.roI11 _d~ cam'po, ma ancora, col semplice rich iamo d'una cla:,se' di n_serv1st1, possa costituire un 7° sr1uaòrone di riserva e due plotoni d1 guide.I .

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BULGARIA. Niw~a fèrrov·,:a. -:- ~I 26 1haggio (7 gi ugn~) sarà aperto un concorso d asta per lavori d, costrnzione della fonovia Hustscink-GÒrni,10rehovitza-Tirnovo. La nuO\'a strada ferratù avrà uno sviluppo dì circa 135 km. . Ven~ita di fucil-i è cartucce. - 11 « Pc,;ter Lloyd » Tiferisce che 11 mrn,stero del la guerra bulgaro ha venduto 1:25,000 fucili di vecchio modello : 50 mi lioni di cartucce. Questo fatto nnebbe dato luogo a ?01~_ment1, _perchè_ lii vend ita avvenue innanzi il tempo stabilito, cioè -il ,Jo gen1rn10, anz1cb è il ,J5 febbraio ; ma, priocipalrneute, pcrc!ìè tutto

Ìl nuovo fucile Lee-Afetford. - Nella campagna di Chitrar il proiettile del fqcile Lee,Metforù risultò cosi poco efficace ad ar rt\stare il· nemico nssa litore, da far perdere nei soldati inglesi lìno la fiducia nella loi'o arma. , Un iodigeno colpito da 6 proiettili, dopo una cura d'ospedale, guarì completamente. Questo fa tto dimostrò che in caso di una carica ·a fondo il fuoco di fucileria non 3rresterebbe gli assalti nemici , Da -. una rel.izione attendibile risulta cbe il uètnico cli preferenza assal tava · la fanteria inglese, anzi~hè le truppe indigene armate cogli HenriM,artiui. Le autorità mil}tari, dopo aver studiato le relazioni degli ufficiali che avevano preso parte nella camp,1goa, si proposero di creare uu nuo.vq proiettile Lee-Metford, il quale,, senza perdere nulla c!ella veloci tà primitiva, produsse ferite abbastanza gravi da arrestare anche · le più ardit~ avan;,ate. Se ne esperimentarono parecchi, i quali però , se risolvevano da un lato il problema di produrre ferite grnvi, dalFaltr.o avevano l'inconveniente di non raggiungere la gittata richiesta. U èapitano d'artiglieria Ilestie-Clay presentò un pr·oiettile che differisce dal vecchio per avere, l'incamiciatura assottigliata nella parte ogivale, in auisa che alla ()unta rimanga un velci sottilissimo da far IJUasi comparire il piombo sottostante. Questo proiettile che contro bersagli resistenti non ha ancora molta forza di penetrazione, dette non pertanto contro i medesimi, alla distanza ui 9·1 ~ metri, (•I 00 yards) risultati pii'.t soddisfacenti di qu_ello vecchio, e sparando con'tro cadaveri di animali produsse fèrite gravi . Prima di venire all'adozione di questo proiettile, il comandante in capo volle .e.sperimentarlo nella annuale gara di tiro a .Meerut, ove quasi tutti i reggimenti inglesi ed indigeni dei comandi di Beng::ila e ciel Punjab erano rappresentati. Lo scopo prefisso, dii que~ta riunione era quello di dimostrare coi fotti agli nffic:iali e soldati, specialmente a questi u'ltimi, che il fucile Lee-Metford era arma assa i efficace e così rar in es~i rinnscere la fiducia perduta . Il colonnello Hill, assistente aiutante genernle per la foci leria, fece una .~onferenza io pre;enza del comantlant,~ in capo, coi soldati pure

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NOTIZIE MILIT,\RI ESTERE

presenti. Egl i spcgò che, in seguito al la modifìeazione apportata :il nuo_vo proiettile, avendone a;sottigliata l'in.camiciatura tilla punta, avv1_ene che esso pur non subendo ritardo lu ngo· la sua tr.1iettoria, per la resistenza dell'aria , appena col pisèe un oggett0 qualsiasi si contunde alla punta produceJJdo così una più grave ferita . Egl_i terminò la sua couferenzll dichiarnndo quanto segue : « Dal risultato degli esperi menti che liu diretto perso :.1almente contro « bersa?li a~in)a"ti ~d inanimati nou l sito punto ad a,;serire che pre(( ferirei venll' colpito da due proietti li Henri-Martini aozichè da un « nuovo Lee-Met:ford. Ho riconosciuto che questo proiettile è effìca« cis_sirn~, sia per scopi mi litari,. sia per uso ai caccia contro grandi « :-..mmal1 come elefanti, cervi, ecc. · « In breve, io considero il fucile Lee-.Metford, col proietti le modi• fic:ìlo, come l'arma la più erncace e micidiale che si possa desi<le« rare, colla quale si può a)Jron11:re qualsiasi nemico, uomo o belva, « cd ho la convinzione che il soldato inglese avrà nelle sue mani il a fucile ed il proiettile pi ù efficaèe del mo.udo )) . · Nel giorno ' <;egue.nte si fecero esperimenti pratici in presenza del comandante in capo e di numerosi spettatori. Si effettnarono dei tiri <l~ H-0 a ,f 90 m<1tri, corrispondenti a ,f 50 e 2,fO yards, che sono '1e distanze alle quali gli assa lti di fanatici devono essere arrestati. - I 1 risultati ottenuti non si divulgarono particolareggiatamente. . L'esperimento ha consistito nel fnre tiri contro differenti bersagli. S t effettuarono tiri (·ontro assi di legno poste una dietro l'a ltra, contro sacchi ripieni di carbone e di sabbia, contro barili divisi in tre scompartimenti ripieni di terra; fra gli altri bersagli eranvi anche dei cadaveri di pecore. In questi t1r_1 si adoperò il nuovo proiettile e quello già in uso, ecce\to, contro .Il bersag!'.o costituito dalle pecore, contro il quale s,i adopero esclus1vamen1e 11 nuovo proiettile. , I risultati' ottenuti confermarono pienamente le dichiarazioni" fotte dal ('O lonnel lo Hil I. La differenza dei fo ri pra tic,1ti dal le due specie di proiettili era mareatissimo. Mentre i fori cagionati da 'quello vecchio model lo er~no addirittura nntti e, ove la penetrazione fu completa, il foro di uscita era {Juasi identico a qnello di entr;ita, senza la mini ma deforr~azion e <li e~so se si eccettuano i solch i del la riga tura della canna, i fori di uscit:.i cagionati rlt~ quello. ~uovo m_odel lo cr:mo mol to più largh i di quelli. di entrata ed , proietti!~ erao_o . 111 parte t.rasformati a testa di fungo, oppure rresenta vano l'lllcam,c,atura di nichel distaccata dal piombo. I

NOTIZIE MlLl'fA!tI ESTEltE

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~uasti prodolti sni cadaveri delle pecore ~imostrarono che le_forite .del rosso e dei t~ssuti perforati dal nuovo pro1ett1le erano enormi e tait mettere fuori di combattimento qualsiasi avversario colpito . I med1c1 che assistevano a questa esperienza presero nota delle varie fer ite . per ~ompiere la loro relazione. Terminato. il tiro, i .sol?ati ebb~ro il permesso di vedere i risultati e d~l le val'le osservaz10nr ~he essi facevano si potè dedurre che essi erano pienamente con vinti dell' eflica~ia del nuovo proiettile. . La mancanza di fìdncia del soldato inglese nella propria arma era -questione assai seria e per fonuna non :;i pr~sentarono pe~ Jui _o.cca~ -sioni di adoperarlo dopo la campagna del Ch, tral. Le autor,ta m1htar1 inglesi ricon~;;ceranno certamente l'importanza di qu~sto fa tto ed or-dineranno che il nuovo proiettile indiano venga esperimentai~ su larga sscala in modo da rendere a tutti notori i suoi ottim i risultati, giacchè '·se si dovranno fare per l'avveni ,·e spedi1iòni contro tribù dell'Africa meridiona le o nel Soudan, adoperando il proiettile giit esistente, si può • ,e;sere certi che il soldato non avrà fiduc ia nella propria arma.

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ROMANfA . · As:fognazione di 1·eclittc. Dal l'iparto delle reclute del contiu,gente ,1898 (Jlionitorul Ostei, N. 8, ,1897), risulta che 22 15 ne fu rono assegnate ai reggimen ti calarasci (cavalleria semi permanen~e) e 382 .ali.a flottiglia . . Consiglio super·iore di gu.erra.. :-- Fu disposto (~l_onitorul [!stei, N. 4,1, 1897) che d'ora innanzi il capo della casa militare del Re (at'tualmen'te generale divisione 1'ladescu) faccia· parte del Con~iglio su·periore di· guerra (Consi.lin · stiperior de resboii), il quale m conse,guenza resta ora costituito : dal ministro de lla guerra; dal capo della casa mil itare del Re; dai comandanti dei quattro corpi d'armata; dagli i:;pcttori geuera li delle varie armi; dal direttore del servizio sanitario ; dall'intendente generale; . dal segretario generale ·al ministero dellu gueri·a; Quest'u ltimo funziona _da segretario del consiglio., Necrologia . - L',1I (·t3) febbraio u. s. cessava di vivere a Bucarest ìl generale Crnte-,cu, conrnndante la 3a divisione di fanteria. 1


NOTIZIE MILITARI ESTEltE

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NOTIZIE MILITARI ES'l'~gE

Compra del ·vapore « Ignazio Ji'lorio » • .- Il vapore Ignazio Florio- ' della S0cie1à dì navigazioM generale ita liana, già noleggiato dalla Direzione generale delle strade ferrate dello Sullo romeno per i viaggi fra Constanza e CosLantinopoli, fu recentemente acquistato dalla direzione· so pra detta delle ferro vie, dietro il consenso qel Regio governo italiano,. elle acconsenti a privarsene. Il vn pore « Igoazio Florio , . varato recentemente nel cantiere dei fratelli Orlando di Livorno, ha lo spostnmento di ~600 tono, di registro. e macchine della forz;, di 4-000 ca va lli indicati. Finui camel'a e ca1·tucce pel tiro ridotto . - È stata pubblicata. « l'Istruzione» relati va alla finta ca mero (camere false), delta canna di· bronzo (tubu.l de b1·onz), e alla cartuccia ridotta pel tiro ridotto nelle camerate col for.;ile M.od. 1893. Ogni compagnia (o ~quad rone) sarà provvedut.a di quattro finte camere. Questa canoa di bronzo si com pone di· 90 parti di rame e 10 di stngno, ha la lunghezza dì mm. i5 cd il diametro di mm·. 9, Hi all'incastro posteriore dove :,i asses ta l'orlo della cartuccia, mm. 7,H.. neJJ3 parte centrale e mm. 6,68 all'estremit.à anteriore. La ca rtuccia ridotta, mod. 1893 ha il diametro <li mm. 6,55, la lunghezzn di mm . 2,~ ed il peso di gr. 5,4t Essa si compone : a) del boz-. zolo di metallo bianco (67 pani di rame o di 33 di zioco); b) della capsula dello stesso metallo del bozzolo: e) della pa llottol.1 di fo rmo ci-· lindro ogivale (piombo compresso e 7 ¼ d'antimonio) con cavità posteriore del peso di gr. 3,6,i-; d) della ca rica di polv(lre nera floa . gr. 0,'25. La penetrazioue del proietto, tirando contro tavole di pino, <" :

i

QH

Il generale Jlostitc, comandante la division~ d,ella . « Orina », fu in. . to del comando della divisione della « Scn1madia ». car~~posto di capo di stato maggiore dell'ese~cito già occupalo dal 'ge~1erale Misckovitc. ora ministro della guerra, e t_uttora :7a~a~te. Istituzione delta sciwla sott'uf!ìciali. - · E stata 1st.11111la una scuola sott'ufficiali di fanteria (Vojn.i Ust, ~. 5, ,~8.97~ , destmata al rec~~1_t~-mento dei sott'u(ficiali che possiedono cogn1z1on1 (\omplete. del sei\ 1210 · d' · h n militare. In essa sono amme,si i giovani dai 7 ai 20 anni eta , ~ e .e~ piono i dne primi anni di corsi ginna!>inli o tecnici, come pure 1.m,lltan di truppa del grado permanente, i quali servi~ono almeno 6 mesi e com· pirono le quattro classi delle scuole elementari. Il corso della ;;cuoia comincia il 4° no,vembre .ed ha In durala d·i 1 \

1:

due anni. Il persona.le i]ella scuola è così composto :

1

1

di m. 0,07 1 alla distanza di 1O metri, , m. 0,066 » " » ,15 , 1

» m· 0,060

1

»

» 20

,t ufficiale superiore di fanteria, comond.1 ute,

2 comandanti di èompagoia, ~ a 6 ufftciali, comiindanti di plotone, ,1 cassiere, ufficiale d'amministrazione,

4 furiere, scritturale, 2 fu rieri di compagnia, I sergente scritturnle, ·8 sergenti, ·I archi vista, 2 trombettieri , 2 tamburini, H soldati (attendenti , pia11toni, ecc.), 2 cuci nieri.

»

,, SERBIA.

illovime,ito -nell'alto personale. - Recentemente avvennero seguenti movimenti negli alti comandi dell 'eserci to serbo. Jl generale Koka. Milo'Oanovit c, <:.omnndante la divisione del « Danubio , , fu collocnto a riposo. Il generale Fatckovitc, comaudante la di visione della « Sciumadia » ,. ru nominato comaudan1e della di,·isiooe del , Danubio , . 40• -

ANNO XLI.I.


642

RI VISTA DEI PERIO DICI MILITARI

RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI I

)' R ivista Marittima.

I

l\Jarzo H:S97. - Corazze per le navi. Io una serie di nrticoli pubblicati dalla flivistctillanttnn<t nello ,scorcio dell'anno ,t 893 e oei primi del successivo furono descriui iu modo sommario la costruzione dei principali tipi di corazze per protezione d: navi fluo allora posti io opera o preparati a scopo speri mentale, le qualità caratteristiche di ciascuno di essi ed i risnltati delle prove di tiro alle qua Ii erano stati souoposti . Il nuovo studio che ora si presenta signific11 continuazione degli articoli stessi, e comprende ciò che di · più interessan te è stato fa tto, rel~tivamente allo stesso oggetto, da ll 'an no 489:J sino ad oggi. L'importante studio COl'redato da specchi compnrativi e da incisioni sar/1 conti nuato nei prossimi fascicoli della llivista .lla1·ittima.

Uela;;ione d:i Sebastiano l'eitùwo s1tlla g1w-,·n contro i Turchi (1571 - i2).

Parecchi brani della Reln:zione di $ell.\STl.\:-O VEr-lEllO furono pubblicati nel testo originale ed accorn pngna ti da I la traduzione ioglese nell'opera di William Stidin~-t\Iaxvell Don Joltn of Austria (Londcn, ·1883, voi. II, pag. 384-399). Parve ora opportuno al prof. Poiir.i.,:o Mo1..MENT1 di pubblicare in in tegro un tale documento così importante per la marineria itali:ma, hrnto più che la patria del gran<le ammir11glio veneziano sta tributando nuovi onori nlla sua memoria. Venezia infoltì vuol sciogliere il voto che sta scolpito sulla t.omba dell'eroe delle Curzolari, il qnale dorme il sonno im mortale nella chiesa di Santa iVIari11 degli Angeli nell'isola di i\Iuraoo, voto che afferma che le gloriose ossa colà furono proHisoriamente composte, in attesa che si costruisca un più degno mausoleo. Con 01)portuno pensiero, nell'imminenza che il voto si sciolgn, fu adunquc resa di pubblica r:igione la scri tLLira dell'ammiragl io VENIERO, coofrout:mdola con i dispacci del Senato e con altri racconti relativi alla bauaglia di Lepanto. La relazione è coutenuta nella raccolta nei Relatori t provvul'itor·i e capitan'i generali da ·mar e, busta 64, c. ~ 26, t.

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Nota sop1·a {mci {ormola pet· calcol~re la ?'esisten~a d_ella carena' di i m bastimento. - Sui metodi> per cambiare 1l rilevamento tra le nati di una fonnazione semplice. - Lettere al Dintto,·e: - La velatin·a .sistema Vassallo. - Sulle « Memorie di ttn luogotenente di vascello ». - Mar'ina a11sil'iarici. - Sopra 1in contributo allu soluzione razio,wle del prnb/ema balistico. - A proposito de/lft Nota I f pubblicata. dal prof'. Iazz c1·i sopra 11,n problema di stmtegia na1;cilc. . . Info,·ma z'ioni e not·izie - Marina m1:lita1·e - Arge•!lina: . Cambio delle artinlierie della corazzarn A. Bt·o1rn. - Austria: varo dell' incrocia~ore-turpediniere .laguat·. - f'h ilì : Gli incroci:J tori Esme~·alda, 11foi-istro Zenteno, o·Higgins. - {i'rancia: Notizie sul lo corazza te Cha1'ies Mm·tel, Jaurégiiiberry, Jlfarceati, Courbet, Tempéte - Sugl i incrociatori Potluiau, Davout, .lean Bat·t Germ1inia: Notizie delle corazza te Kunig Wilhe lm e Dcntschlcmtl. - Russ'ia: Notizie su lla nu'ova corazzata tipo flostislao . Ma.rina mercantile - -Industrie, commercio, traffici marittùni. Journal of the R oyal United Servic~ lnstitutions .

I

~

Marw 1897. - L'esercito ne.l 18!/7. Lord RAGL AN.

Letturn del te;1entc-colo nnello

Il nome del chiaro autore noto in Inghilterra per i suoi scriui, per le gloriose tradizioni famiglinri e pflr il suo ,prolungato servizio nel. l'Afguo istan e nell'India, conferisce speciale importanza a questo studio relativamente. allo stato dell'esercito inglese nel corso dell'anno corrente. Egli ri:eva alcune osser~•azioni compiute nelle rec_eoti m~n~VI"~ al campo di Aldersll ot, si diffonde sopra le più urgentttquest1on1 d1 reclutamento nell'esercito 1Jritan,1ico, sull'istruzione <lei quadri di ufficiati e sottuffi~iali e conchi ude con i pareri, rel ativi :il riordinamento dell'esercito, esposti da una serie cli importanti personaggi dell'esercito stesso. Sutl'addP.stramento della co1npagnia in campa!Jna . - Lettura del maggiore Pouòc 1<. La politiw e ltt st.rateg·ia naua le tede~ca.

E uno studio del capitanò, barone \ on LiiTTWITZ, dello stato maggiore della marina germanica , tradotto in inglese dal tenente·colonnello E.

GuNTEII.


6H

RIVISTA DEI PERIOD ICI }IILITA R I

Note nn1Jali .· - Il bilancio della, nrnrina britannica 1,er l'auuo ,J897-98.

RlVISTA DE l PEllIODICl MI LITARI

- Lo squadra .,uiv:1 - S~ ua<l ra di ri,;nva - :u obilit:J1.ione Costruzioni nt:tove ed in progetto. Notizie nau(lli estere· - Brasile - Francia. - La ce razzatu Carnot. Stati Uniti di .4..rn?rica. Journa.l des Sciences Militaires.

Marzo i897 - N uor,e ossen,azioni sull'oggetto e s1t9li elementi {/,ella strategia .- Elementi essenziali alla strategio - ~ iossunto - A. C. Antico allievo dell11 Si.:uolo Politecnica, sotto il qunle pseudonimo si cela forse l'autore <lei celebrati Essais de c1·itique mìlitaire. Il tiro di, guerra. Gl i uomini tirano sempre in combattimento Lropp~ alto, epperciò per ri mediare ali' inconveniente si prescrive di puntare ai piedi del bersaglio, come per mera incideuz:i, e <[uesta ·presc1·izione più non ritorna nell'esecuzione dei tiri colleuivi. Altra osservazione, degna éli nota, si è che la m11ggior parte dei tiratori, oltro oi li:00 metri, non vede distintamente il bersaglio, a causa dcl i' eccitazione del combauimento. Ne dtiriva che l'istruzione dei tiri colleuivi è ben poco erfìcace e procura l'isultati illusori. Conviene adunque adattare uu metodo di pratica applicazione del Liro di guerra, quale sarebbe il criterio dei fuochi con l'orma orizzontale, o più esattamente porallela all:i !inea di terrn portando l'ar ma all'anca. Si dovrebbe quindi com pilare un 'istruzione apposita la quale regolamentasse la nuova posizione di tiro e l'impiego di ess:i, marcia duraQte, rnanteneodo jl fucile orizzootnlmente al suolo; ed iuoltre prescrivesse talune modalità cirèa la sti ma delle dist.1nze oltre i seicento metri.

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I

64.5,

Truppe colo,iiali. - Sc-0po, composizione e riparto di un eserci to. coloniale. Istruzione pratica dei quadri. - ~Ianovre coi quadri . Jllontenotte e Cherasco. La nuova e magistrnle opera dei signori Kneas <~ M.oms col titolo: Les campagnes dans les Alpes penda1it la Rerolution ha fornito in Franci a argomento ad uua serie di studi storico-militari sulla campagna delle Alpi, tra la fine del secolo passa to ed i'I principio del nostro. Con speciale com piacimento sono sviscera :i i concetti d'azione di Bona-. parte nella cam pagna del ,1796, come quella che rappresenta la prima orma del leone nella serie delle campagne del gr:rnde capitano. Si posseggono, infotti, ben sette memorie intorno a questa guerra, le quali, sll per giù, si ri petono e stereotipano . I nuovi documenti forniti dai signoti KnE BS ti Mours permettono di addentrarsi nei più minuti par tièolari della campagna e l'illuminano maggiormente. Anzitutto, poco noti erano gli effeui della separazione mc1tcriale e morale degli alleati austro-piemontesi e l'inOosso che c1uesta circostnnza esercitò nel comando e nello sviluppo 'delle operazioni. ~ella manovra di Montenolte quindi · appare maggiormente più l'ispirazione subitanea del grande capitano cd il suo lampo di genio, piuttosto che la riOessione sistematica delle campagne del principe di Conti e del )laillebois, che talnno vorrebbe sostenere come drizzoue della condottn del Bonaparte; un raggio di garibaldinismo infine del ca po delle milizie inegolari, che tali ernno, veramente le sue; e non opera di '!1editazione ù di studio. La guerra della .mccessione d'A.1istr'ia ,17,~0-17ft.8 Silesia (O ft.0 - -i4). Ricord'i di iai uffecia le danese ,J807-'l 8·14-.

Campagna di·

Rapporto sulle grand·i m<Znotre dell'esercito tedesco ·nel 1897. Nel 1879, l'aiutante di C(lffipo generale Sco1m1..EF fu inviato ufficial mente in Germania per assistere alle manovre del I, II e XV corpo d'armata,; il rapporto che egli presentò al ritorno di questa missione vide la luce nel Vafennii Sbornich del gennaio u. s. La traduzione che ora ne presenta il Jour,ial des Sciences militaires i• opera del te11en1e colonnello MouLrN addetto militare della repubblica fran cese alla corte di Pietroburgo. L'importan te rel.izione si divide nelle seguenti parti: Tratti distin ti vi general'i dell 'esercito tedesco - Cara tteristica delle formazìoni di combattimento e preparazione delle tre armi. - Oelln cavalleria. - Operazioni di combauimenlO doli' arm a.

Spectateur militaire.

Lei chfo sura della breccia dellct lorena e la riduzione dell'e/Tcttivo di pace. - Ti pi di ver:;i di nazione armata. I potesi di u u'irruziooe subitanea di uo esercito tedesco. - Valore della linea della Meurt.he. - te du e teste di ponte i.,ulla ri va destra dinnanzi Nancy e Luué\•il lc. - Biforme tendenti ad accelerare la mobil itazione del l'esercito ed il loro concentramento sulla linea di dife,a fortifi ca to dnll'E;t. - Riduzione degli effettivi di pace. I~truzione milita r.: e /!ranrli manovre dtJIJa 11;,zi o11e an11:1ta. - Ri-

15 marzo 1897.

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RIVISTA DEI PERIOD ICI MU,l'rARl I

panizioue delle esouerazioni dal servizio ritti vo. - Riforme eco nomiche dell'nbbigliameuto mil itare. - Conclnsioue. - Nora complementare sull'armamento della linea di difesa.

Le forze mil-itari della Grecia. In una delle ulrime riviste militari poste in appendice al Journal des Débats, il signor l\IALÒ scrive che nessun altro esercito, all'infuori del greco, in quest'ultimo qu11r10 di secolo si è tanto di fre 1uente trovato al!n vigilia dell11 guerra . Per una diP.cioa di anni , <lopo la guerra russoturca, i greci passarono quasi esclusivamente il loro tempo a mobiliwre ·ed a smobilizzare le loro truppe. Questa circostanza pare II buon diriuo al signor M.uò circostauzn sufficiente di studio delle forze elleniche. Gli ultimi avvenimenti, in Tessaglin, in )foceclonia ed a t~andia accrescono interes,e allo studio, circa i nrnggiori particolari del quale è utile .riferirsi ad una serie di articoli pubbli~ ti nel secondo semestre dell'anno passa to nella Retme 1nilitcifre de l'Etran[Jt!r .

Metz nel 17-92. - Camillo \\'olff. Decorazioni, croc·i e medaglie. -

Continuoziout).

Vaiennij Sbornich.

l\far1.0 1897. -

La battaglia d'Alma .

Notevoli sono, da r1unlche tempo, gli studi militari rnssi sulla campagna di Crimea . Nel le colonue del Vaienmj Sbo1·n-ich sono <tiit apparsi articoli di grande rilievo a cruesto proposi to, quale ù quello dell'Elemento morale sotto Sebastopoli, testè ullimato. Lo studio che ora si inizia atti~1ge nlla grande fo nte moscovita su lla campagna, che è l'opern del ·c,1 p!lano EN1scr.1u.ov I materiali per la storia de lict g-uerra di C1·i1neci e per l'assedio di Sebastopoli. Tratta della ba tt;igli:. dell'Al ma, del 20 ,ettembre 4854, meueodo io ispeciale luce l'azione delle truppe russe, la loro islruzione geoernle ed il modl?_ di combattere lineare.

In 11uestioni di strategia. - Convenzioni di tempo. - Raofoni e condizioni atmosferiche. - Lo studio del Petrov avrà seg,;ito. Grandi manovre. . .Syuardo alla cavnllerin 1>a.~sa1a . - Riassunto da studi frnocesi e tedeschi, ,pecie 1fall'opera del principe di llohenlohe. Appunti di artiglieria. - lotoroo al mnteriale dell'ortiglicria da cam-

RIVIS1'A DE I PER.IODICI MILI TARI

647

La battaglia presso .Adua. Di questo studio del signor Elez la RiGista Militare offre- uu largo riassunto in questa medesima di:;pensa ; devesi non dimeno notare a <1uesto punto I' importanza Jello studio e delle informazioni a cui I' autore ha attin to. È però desiderabile cue Yi sia aggi un to un piano più preciso e pa1·ticolareggia to delle forze scioaue presenti allo battaglia di Adua, in base a cruei dati che al signor Elez non foranno certo diffetto.

Il bacino della Sungaria e la spedizione del 1895, (Amur). Bibliografia militare. - La guer1·a e le gmndi manovre. (Dalla Be~ue Bl,eu) .

Notizie militari rnsse ed estere.

Revue Milita.ire Suisse 15 marzo ·1897. - Jl regolamento di servizio del 10 mat·zo 1896. ,Cassone per fanteria ,modello 1894.

· Questo c:assone fu distri buito al 3° corpo d'armata e successivamente .ne saranno dotali il 2. 0 4. 0 ,Jo corpo: fu costrutto nell'in tcn,lim ento di ,rendern indipendenti al possibile i veicoli. Esso trn sporta 36 grandi pacchi di cartucce, ossia 17,280 cartucce per fu cile e 200 per rivoltella. Serve al ri fornimento delle munizioni del bauaglione di fanteria.

• .ll1.arcia del regg1;mento d' artiglieria d'ivision,a rio 1/ 2 nel gennafo-feb· braio 1897. - Generalità . - Riparto della marcia. - Pass:iggio del ponte di Thèsex. - Pezzi della batteri:.i N. ,i, cou traini rinforza ti. Lo studio è di si ngolare interesse per le difficoltà superato in terreno -di media montagna e coperto dalle nevi; appartiene al tenente Ceresole ,e saril continu ato nlji prossimi fasci col i d'a prile. No ti:;ie d'i cronaca. - S1;iz:;era. - Gen na-r.ia : Dello stato iotellet- · tuale degli urficiali tedeschi. - pagna : L'armamento dell' artiglieria d.1 campagn~ e tla montagua. - Francia : La bicic'.etta ai gendarmi. - Grecia: La questione crete~o. .Bibliografia. - Jo1u·nal da ma1·échal Castellane. - L'aniglieria da cam pngn~ nei C'lm baui meuti clell' avvenire cd il sno aJde,tra1nenlo per la guerre del Lenente-colon nel lo ba va rese La~rriz.

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RIVlSTA DE I PERIODlCJ MILITAR,! RIVISTA DEL l'ERllJDl CI ìUlLITARI

di sLOri~ monografica e di biografia , da tenersi per modello in consimili studi che tanto contribuiscono al retto intendimento del vàlore storico milit:ire degli avvenimenti generali di guerra.

Revue du Cercle Militair e.

Intorno alla guerra del 1859 in Italia. - Dal quinto volume del .Tournal du marèchal de Castellane. Note ed appunti. - I caporali aiutanti di sanità.

20 marzo ·1897. La settinmna militare. - Al Madagascar. - lt generale Gallieni e l'esilio della regina degli l lovas. - Gli 1w· mini d'az·ione. - Jt comandante Godron. - Della 1·i/lessione e· dell'audacia . · 8to1·ia di una 'invenzione . - La bicicletta pieghernle del c.ipitauoGérard. Stm·ia del/.a campagna del Mndagascar. - Presa di Maretanonn. Combattimento di Ts.arasnotra .. - Considerazioni sui servizi generali . - Servizio di stato rnnggiore . Il nuovo 1·egolamento cli disciplina detl' esercito portoghese. Cronacci militare francese. - La gendar•neria. - Heclutan1en10 degli· alfieri di vascello della riserve. - Scuoia politecnica mi litare. Gli esploratori cicl isti. Not'izie militnri estere. - Germanfa : I crediti per la marina tedesca. Un nuovo regolamento per il servi1.io <lei· viveri. - Austria-Unglreria: Regolamento organico per lo cavallerin. - Spagnci , Do .. mande di volontari per Cuba e le Fili ppine. - Russia: Un ordine inedito di Pietro il Grande. - Svizzera: Il capo del dipar1imento mìlitare. - Titnisia: I l bilancio per l'esercito per il ,1897.

Revue d'Artplerie.

l'tfarzo 18!l7. - Studio saprei un 11~ateriale da ca,m.pa.gna per l'arhglieria s'Vizzern. La Retue d'artillerie h~ di recente analizzato uno studio per un · materiale di artiglieria da campagna svizzero, nel ~uale il colonnellii Schumacher si en:. proposto di esporre le des'idernta dell'artiglieria fe. derale in quanto concerne il materiale da campagna. Ne.I mese di luglio n. s. questa monografia venne completata da uno studio addizziouale ,chè tratta del medesimo oggetto: studio che ora la Revue d' arl'illerie -eo-ualmente riassume e commenta. Esso tratta della potenza e della moi, bilità dell'artiglieria campale, dei calcoli e dei determinanti del calibro, -d~i particolari di costruiione,. delle rnuniiioni e degìi affusti: J11ateriale dei campagna da inillimetri 75 a tiro rapiclo sistema Sr;hneider Mod. 1895. - Dcscrizione ,del materiale - Caratteri generali B,,cca da fuoco - Affusto - Avantreno - Cassone - Servizio del pezzo - Esperienze varie .

Rivista di Fanteria. 28 febbraio 1897. -

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.Mitragli.at,rici autonintiche Hotchlciss . La società Hotchkiss ha , di recente, fabbricato un nuovo tipo di mitragliatrici automatiche, adatte al, tiro con le cartucce delle :irm i portatil i. Questa bocca da fuoco deriva dalle trasformazioni arrecate ·da Benet e iVIercie alla mitragliatrice Odkoleck, sperimentata, da qualche anno, in Austria, . P rincipale perfezionamento consiste nell' impiego di un congegno ,unico per produrre,le differenti fa si del movicpeuto e per far agire insieme il meccauil mo di · alimentazione ddla mitr,igliatricc Hotchk iss.

In memoria del 1° marzo 1896. I

È una bella e vigorosa epigrafe che sinteti?:Za una serie di affetti e di p,msieri che divide l'intero esercito italiano, e sovratutto ci piace di rilevare l'ultimo, .çome c.he sia il pi ù intimo ed ingiustamente meno menzionato: Andarono certi o morìre - al ln pugna ineguale - non ii 'trasse speranzo di vincere - al sicuro s:icrificio - mossero sere11arnente, tragicamente - per l'onore - delle armi e del sa ngue.

Il generale Grant.

Uno scritto del signor CucHEVAL·CLARI G~Y , pubblicato nella Revuc tles Deux Jlondes dell'ottobre ,1885, diede occasione al generale Carlo Còrsi di compilare un suo studio, il qualP, accresciuto e riveduto, vede ora la luce nelle colonne della Rfoistn di Fa.nte1'ia. È un ottimo saggio

I

Nota siill'-ist~uzi one delle reclnte neU'artigl'ieria da ca1npagna tedesca.. - Condotta delle vetture - Genernlità - Istruzione sulla condotta delle vetturn - Intervalli - Allineamenti - Mi,rcia rettilinea - Con ver6iooe per vet~ura isolata - Movimento degli a van. treni ~ To,g!iern e rimenere gl i avantreni - Manovre relative.


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J:l.IVIS1'.A. D EI PERIODICI lll'IqTA.RI

RlVIS'l'A DEl l'ERIODICI llilLITARl '

Noti.zie vatie - Ge'rmania. - Apparecchi<, per ovviare agli inconvenienti del rinculo negli affusti dli posizione. Au_~tria- Ungheria . - Notizie snll' iustallamento delle· scuqerie e sull' alimeotazion~ dèi cavalli presso i corpi di truppa di artiglieria. - Spagna,. Spolett(l otturatrice elettrica modello •1896. - Stati-Uniti. - n fu cile Savage.

Russia. - I rur:si nell'esercito giapp~ne.se. Belgìo. - La questi one militare. Dopo la sta mpa fr(lncese e tedesca è giunto il tur~o ~i quella -in_rrlese a levar fa voce intorno al deplorevole stato dell ord1nameo10 m•-· Litare belga. Si legge infatti ndll' Adm'irals and hor~e Gua1:ds Ga,zette: Non si corre rischio di es(lgerare 11ffermando che 11 Uelg10 corre,_ d1 questi giorni, un grande pericolo: ~sso, o?me la Fra~ci~, è _i~ina.cciato da un'invasione tedesca. Tuttavia Il Belgio non puo dispone cli centomila uomini sotto le armi. T.'articoli ~ta ria.ssnme perciò le varie vicende dell'es~rcito !Jelga, dal ·1830 iofioo arl oggi . esponen~? _gli ordinamenti e le relative discussioni parlamentari, fino alle prn tntere:;santi del ministro Hrassiue.

Internationale Revue iiber die Gesammten Armeen und Flotte n.

Mnrzo ,1897. -

Dello svili,ppo delle costrwsioni navai-'t yermaniche.

Opportunamente, io b:ise a conferenze ed a giudizi di varia natura, fu c.otn pilnLO <f11esto studio mentre al H.eichstag pen<le la cl9rnanda di trecento millioni di marchi per l'(llunenLo della marina da guerra wdesca. La Ootta germanico, non altrimen.ti che la italiana, nou ha vecchie tradizioni di marineria da guerra ; quindi puossi slanciare liberamente, priva di qualsivogl ia p1'P,gi ndizio od imp(lccio di, materiale antiquato, per quellll via che meglio consigliano le nuove esperienze ed i progressi deWarte Mvalc. L'autore richiama pertau to alla mente gl' iuseguamenti dell'ultima gneI-ra cino-giapponese, il valor~ altissimo manifestato dagli incrociatori corazzati, torpediniere e coutrotorpediniere, ed il significato di una Ootta estremamente mobi le, ben ,protetta ed arm11ta con potenti cannoni a tiro rapido . Gl·i uflìciali tedeschi nel Gilè. Come è noto, un certo numero di ufficiali tede$chi p1·eseotemente presta servizio nell'eserci to cileno per istruirlo. L'autore di questo studio s'ispira ad una lettera pri vata di un nrficiale della missione militare germanica, per riferire alcuni_ragguagli circa la costituzio oe e lo stato della lontana repubblica sud-americann. Vi si parla diffusamente del generale Teodoro K6rn~r e della sua azione durante l'ultima guerra ci vile del 118911, combattuta dall 'esercito ' del Parlamento contro i B11lmacedisti; vicende che souo esposte nel libro sulla guerra stessa compilato dnl tenente Barbarich. Si nggiungono dei particolari sulla età e l' istruzione dei quadri degli ufficial i, che l'ulti ma guerra spinse ni pri mi gradi della milizia, sui loro sti pendi, incombenze, pensioni ed, altro.

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Spagna. - Le guerre coloni ali spagnuole. Asia. - 'La concorrenza nell'1ist1·emo, oriente. . Neue Militarische Blatter.

! ) !

Marzo 1897 . ...'... Pe1· il.22 rna1·zo 1897. -:- In memoria d~I céntenario del la nascili\ dì Guglielmo il Grande. . Importanza dell"infaiativa n egli ord:ini di guerra. - Traduzione tedesca dell'opera del _generale rns,o W OIDE. - I tedescl11 sotto Metz il •I 5 agosto 1870. (Continuazione). La guerra italo-abissùia nelle relazioni italiane. . Il Neue Mil·it.i:ii"ische Bliitter·ofTre al pubblico tedesco la tradnz1oue del la conferenza del rrenerale Gazzurelli sull'ultima carnpagn<1 d'Afri ca; con ferenza che fu ;i portata per intero nel giornale l'J'tal~a Mili~a·re e A(arina._ La conferenza è preceduta da un, succinto stato d1 servizio de!l.1llm,tre genera le italiano, che ù presentemente a cn po dell'Ateneo m1lttare d1, Torino. 1

La Grecia, e Creta. L'articolista opportunamente richiama alla mente ciel lettore l' (m~purtanza -del conflitto turco-ellenico in ordine al movimento d~He st1rp'. ed alla evoluzione della civiltà nel!' Oriente ; 11lla quale evoluz1one, egli dice, deve giustamente prP,siedere l'areopag~ ~elle maggiori potenze d'., Europa, a fine di moderarne la corsa e, l1m11arn~ le consegtJen_ze. S1 . esamjnano in appresso le forze militari del la Grec'.a, . con dati ncavat.l dalla Revue Mit,ita:ire de l'Etranger, dal settembre at dicembre del 1895: Ja costituzione dei comandi terri toriali ellenici, di Larissa, M1ssolung1. ed Atene, l'importanza delle forze di campagna e della flotta . 1

1l n uovo servizio in campagna dell'eser cito austro-ungarico.

,Francia. - La discussione dell'alto comando presso l' ese:rcito fhmc ese. ·


'652

RIVISTA DEI P ERIODICl ~I ILlTARI

ANNO

Uno sgtiardo alle u.-,iiformi i nglesi. Lo sviluppo e l'aovenire de lla guerra con le torped'iniere. L'incursione dei Dervisci, Cassata e l'Inghilterra. È uno stud io prege,•ole <lei ca pitano Grae,•enitz, il quale sem pre, con grande equità e precisione di linguaggio, si occupa delle cose italiane. L'autore porge un riassunto degli nltimi avven imenti accaduti nel la Co lonia Eritrea per la difesa del fronte occideuta!e contro i Dervisci·: si occupa infine del valore della piazza di Cassala in ordine al futu ro assetto dei possedimenti nostri ù' Africa ed alle mire dell'Inghil~erra. l e musiche militari austriache.

f.

X LII

RIVISTA MILITARE

Piccole 1wtizie mihtari. - Un gi udizio inglese sull' iniziativa nell'esercito tedesco - Un passaggio sul fi ume Bug - La nussia continentale co me potcoz:1 n1wale. Estudios Mili t aires.

:Febbraio 1897 . - Gfadizio storico critico .~opra il re Ferdinamdo il Cattolico, considerati militarmente. - Perl'e~ionamento nell'organizzazione dell'esercito spagnuolo - Continauzione dell'importante studio del capitano B :u iuÀSAN , di speciale importanza per la stori a delle milizie spagnuole :dia fì u del secolo decimoquinto. Valore strateg'ico attuale dell' Aragona con speciale riguacLro alla piazza di Saragozza. - Continu niooe. La cavalleria nelle guen·e future di (tonte alle nuove armi da fuoco ed alla 'polvere senza fiimo. - Contionn la traduzione dall 'italiano dell'importante studio del colonnello D' 0TTO>E, pubbl icato nella Rirnsta Militare Italiana. U.ivi.sta straniera. - J111 stria-Unghcria - Riforme organiche Belgio - Del ciclismo miliwre - StMi-Uniti - Riattamento del forte .Tcll'crson en G·ardeu Key - Ing hilterra - L'esercito aogloindiauo - Russia - L'areostatica militare - Si;iz;;;era - L'adozione di un nuovo fuci le.

ITALI A NA

1

D ISPENSA

16 APRILE 1897

Vlll.

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- - ~•C<--

· Per la Direzione Lo no vr c o C rso TTI te,umttt r;ol'°t11tello ,f/. T. A. , incarieato

ROMA DEMARCHI CA RLO,

gerente.

V-p G H

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E NRICO

1'1POGR,'PO-KD1TORK


SOJ\1MARI0 DELLE ~·J ATfrn.lE CONTENUTE N

L' AHITKA TRO MORENICO DKL LAGO DI GARDA ELL A PRESENTB DISPENSA

:DESCRIZIONE GEOGRAFICO-MILITARE

L'anfiteatro Morenico del la"'o di G d gr fi Tt "' ar a. a co-rm r are. -

;. Descr1Z1one geo-

A. ALB Rrcc1, te ne nte di art iglieria_.

La situazione storloa nella penhola. Balcanica.· - C f renz~ tenuta il giorno 31 marzo 1897 a: Circolo milit~re d' Ron e- C. FAB111 s colonnello c1· f t .· . . r orna. ' 1 an e11a. - l Con tmu(fzione e .fin e) » 6G9 Anc;::1:: dell: ,imp~ego della cavalleria. in guerra. . B1ANc, H 1 D ADDA, te nente colonn ello nella ri s erva ' ·· t inuazione) . . . . .... . .

M .-dt (C .

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68'1

La campagna del l 70~ sulle Alpi occidentali. ' - E. DE . . - {Continuazione) » (Hl9 Ross i, capi ta no Bo r en-rrrmento b crsag1rei'!. ·e o ' Paulo Fambri. -

Tm.11sToc1,i:; ~l Amo-rrr

Notizie politloo-militarl. _

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)) 723

Notizie milltari estere: Romania: R:ctutamento di quadi·upedi e '/Jeil;oti p et 1.899. -

Dotazio ne. .di sti-umenti da zaJJJiatoi·e ,•ie;· la . - C'aml,i di ~ · J"ant ' erza. guarntgtone. - Vettltl'tt JI/Jl trasporto di ÌtfjiciaU. - Pubblicazione della « Scuola det soldato » » '735

Rivista del periodioi militari . . . .

PREMESSA.

. Pag. G5;3

» '738

La Rivista Militare Italiana, memore de t/.'increine·nto p oi·tato agli studi ,geografléi militari dai suoi i llitstri fo ndatoi·i i' f ratelli Mezzacapo, e dalla

làrga compa1;tecipazione a1·1·ecata a qttesti' medesimi st udi dal 8fro11i, dal Perruccketti e dal Riva-Palctzzi, li.a pubblicato, non è motto, u·na prege•'flole monogi·cdia del tenente colonnello di stato maggiore conte Ca·rlo Porro, .ll'etatwainente all'indi-i·i zzo attualmente seguito negli studi di geog1·a,fta .Nei.lital'e p1·esso la 8cttola di gue,·ra . It saggio che ora presenti'amo de! ·metodo appli cativ o di questi studi .full'Anflteatro morenico del Lago d i Garda, rapp,·esenta 1m esempio di .fJolgarizzazione del n uovo indirino. Questo lavo1·0 non 1:uol essere una monogrcyZa, ma bensì uno schizzo di ,de$crizio11e geograflco-mi lita1·e di quella impo1·ta11te regione. Con esso l' au,tore si sa1·ebbe proposto di dimosti·are se non sia possil!ile cori l'aiuto delle .JJOC-ke ed ormai di.(fuse co,qnizioni scie·ntiflcke richieste dal metodo, di r·er1.4e,.e, l'imagine di una data region e con esattezza ed evidenza. La Rivista -di lnton. grado accoglie qiièsto sctggio pe1' dimostrare il p 1·op1·i'o i nte1·essa.mento alla di.f/usione ed all'incremento degli stitdi geograflco - r11,ilitari . N. d. D.

Descrizione della r egione.

11 grande bacino del lago di Garda è formalo da un lungo e ·i.l.rgo avvallamento compreso tra due rilievi diretti da sud ovest a , -nord est: quelli del M. Baldo e della '('i,,iera bresciana.

&li assi di due rilievi si vanno accostando fra di loro verso il ·settentrione, e presso il vertice dell'ango lo acuto ehe t ssi formano giace quella pianura di depos ilo e di colmataggio che 5i ·Osserva ali~ teslala di tutti i l8ghi lombardi. Vi siede, .baina ta dalle acque del lngo, la cillà di Rivn. 4t -

AN/.0 XLll .


'654

L' ANFl'rEA rRO MORENICO DEL LAGO DI GARDA

La grande depressione che contiene il lago, ristretta per tal modo nella sua ,parte s~llentrionale, si allarga man mano verso il sud; mentre i rilievi che la comprendono si abbassano via via. Si abbasserebbero del tulio morendo nella pianura, e le varie· e pilloresche rive del la~o sarebbero piatte ed uniformi, se non sorgesse in lar~G' semicerchio l'anfiteatro morenico del lago di. Garda, che chiude cfol lato di mezzodì il vasto bacino. li tipico anuteatro è formato da una varia e pittoresca ci~turn di colline moreniche e di piaMri intercedenti; nn grande fiume, '· uscendo dal lago, lo ,taglia per il mezzo correndo tortuoso verso il snd e numerosi rivi lo so lcano in varie direzioni; a tratti ,Io. riveste una fiorente vegetazione, a tratti rimane brullo del tutto o sparso di basse boscaglie. Vi sorgono numerosi villaggi ed anche alcuni borghi; le strade in conseguenza vi corrono numerose. Ad ogni p,tsso vi appaiono, l'interesse geografico e quello sterico. « A quel l'immane edificio dell'antico ghi:icciaio e.be rappre-: « senta oggi qnnnto può avere di magn ilìco un opparato glaciale,. « scrive lo Stoppani, si può dire che tutta si colleghi la storia « del servaggio e del riscatto d'Italia ·nei tempi moderni. » Tanta ricchezza, vivacità, evidenza di elementi geogr?fici e storici rende assai interessante lo studio di una tale regione. Essa è una pagina operta e perfettamente consernita della storia della terra, un santuario di ,palrie memorie, una sorgente di insegna.· . menti per l'avvenire. Il terreno.

,,,

La regione morenica del Garda si stende a forma lunata collai convessità ri,,olta verso il sud e si può considerare limitata al nord dalla riva del lago, _a partire dal go lfo di Salò fino al pie- .. colo 5eno cli l{arda, ad ovest dal corso del Chiese, cominciando, , dai Tormini fino a Carpenedolo, al sud ed al sud -est dalla pianura mantovana e dalla veronese, all'est dall'Adige e dal Tasso, suo picco:o affluente di destra. . La massima dimensione della zona nel sen:;o dei paralleli corre da Montid1iari a Sommacampagna per circa 3i-.i cbilomell'i e neh

DESCRIZIONE GEOGRAF!CO-MILI'l'ARE

'\

655

Slmso dei meridi,aui si può estendere d~ Peschiera, sulla riva del lago, sino a Goito per 21 chilometri circa. · Questa vasta costruzione fu opera del ghiacciaio che, scenden~o per la valle della Sarca nel grande bàcino dove ora si rac- coglie JI la go di Garda, ricevelle in gran parte i o-hiacciai del1' Adige è del ·Chiese. r, Si pQò dire che tra la punta di San Vigil io e il :Monte San Bartolom.eo, sboccava in piano l'immensa massa di ghiaccio, la quale spmse la sua fronte nella piànura rovesciandovi r enorme suo ca,r:ico di materiale erratico forse a 35 èhilometri dallo sbocCQ, e raggiunse, come si · deduce dalla posizione di alcune morene · laterali, l'aJtezza. di 11000 metri sul fondo del lago attuale. :~e acque cli questo oscillano ora attorno alla quota di 65 metri ~ si all~rgano ~~r~o la pianura tra i punti che abbiamo sopra 11cordat1 : San V1gil10 e San Bartolomeo. Il grande anfiteatro degrada verso il lago con un lungo pendio variamente mosso e s~ende verso l'esterno ~ul Chie3e, sùl piano mantovano e sull'Adige c~n uno spalt? dokemente inclinato. Però lungo la sinistra d~I Chiese fino a Carpenedolo, affatto isolata dalla massa principale deH' anfiteatro, appare ancora ùna linea di alture moreniche Tracciando dei profili ' (Vedi tav.) da Calcinato a Rivoltella d,~l Jion~e Castellina presso Castiglione all'origine della penisol~ .d• Serm1one, e dal lago all'Adige passando a nord di Pastrenrro 1? modo da .tagliare normalmente al contorno della r~rrìone ~~I~ lmo:;a I.e varie alture moreniche che la formano, si ved~.., cbe esse sono · disposte come a schiere concentriche, man mano più basse procedendo dall'esterno verso l'interno. I pendii rivolti ali' infuori sono generalmente men'o, ri pidi di quelli rivolti verso l'interno e qllesti appaiono spesso foggiati a gradini. La denominazione anfiteatro rende perfettamente l' idea della forma di quel sinrro- · lare ~aese. . · ..,

di

La p'ianura foggiata, a spalto che circonda l'anfiteatro, appare nel suo complesso fortemente inclinata verso levante e ciò può essere in~izio, se non prova, che anche il piano cli ~osa del terreno glaciale sia inclinato in tale senso. Se così fosse, un tale

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}


DESCltJZIONE GE OGRA FlCO-MIT,ITARE

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L'ANFJT EATlt O MO!l.ENlCO DEL LA GO DI GAR DA

fatto concorderebbe coll'n bbassamento posglaciale del Ven~t0 illustrato dallo Stoppani nell'Era Neozoica (1i). L'anfiteatro ci si presenta come una massa C(lmpatta con un con torno non molto dissimile da quel lo della parte meridionale del lago di Garda ;, però ad occid;,n t~, lungo la riva sinistra del (;h ies:~ si sollevano Gno a circa 50 metri dalla pianura le altu·re già ricordate, le quali rimangono_ così staccate di alcuni chilometri dalla massa principale. S(ino' colline di forma allunf,lata da nord a sud, disposte ad . arco e di natm·a morenica . Sorgono vicino a Be<lizzole, Calcinato, ~ Montichiari, Carpenedol o e presso questo borgo , riman gono a un tratto interrotte. È evidente che tali colline appartennero alla cerchia esterna dell'anfiteatro, morena laterale e seguito di morene frontali ·del ghiacciaio nel periodo del suo massimo sviluppo; quella enorme cer!hia che, secondo lo Stoppani, doveva svolgersi fino a Goito, poi per Villafranca passare l'Adige a Pescantina fi no a congiungersi colle allure della Val Policella , e che andò in gran parte disti'utta. In vero i nuovi 'rilievi eseguiti, assai perfezionati in co nfronto a quelli di cui potè servirsi lo Stoppani, ci obbliga.no ora a porre

' (1.} Secondo 10 Stoppani il lago di Garcl.a si deve considerare come l'asse di un lento moto <l 'altalena per eJTetto del quale dappri1m, la Venezia si solle1•ò e si andarono ab-. bassan<lo la Lombardia ed il Piemonte e poi si alzarono ques to due regioni, mentre la Venezia Si abbassava. Il primo movimen to, cioè il sollevamento del Veneto, $areblle avvenuto prima del· l'epoca glaciale; il secondo, cioè l'abbas,amento di tale regione, sarebbe avvenuto dtt· ran te e (lopo la stessa epoca. Che Ja Venezia rosse piil alta della Lombarqia e del Piemonte prima dell' epoca alaciale è incontes tabi\mrJnte provato dal fatto elle nei terreni ciel Veneto non si tro;ano depositi de l mare pliocenico, i quali invece sono a.bllondantissimi nella Lombardia e nel Piemonte; queste (l ue ultime regioni erano quindi coperte in tutto od in parte da tale rnare ed il Veneto ne emergeva. Le prove dell'abbassan;,ento postc~iore, che avrebbe accompagnato in Pa.rte· e~ i1~ r,arte seguito il° periodo giaci.tic, starebbero, sempre secondo lo Stop1lan1, nei lelt; d~ ve"etazione ten estre che si trovano nel sot.tosuolo delle lagune venete, nella forma d1 valli in T}arLe sommerse da tali lag11ne e n nalme11to nel fatto cbe 1~ colline moreniche rJel \ago di G:1rda, costrutte eia un ghiacciaio tanto potente, sono meno_ e_lilva.te sul li vello dei mare di quelle del lago di Como e d' lvre,t. Inoltre , lo Sto[)para cita nume· rose prove storiche secondo le quali l'A<Matico si sarebbe avanzato nel\' interno del . continente.

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in dubbio una tale ipotesi, ed a ricondurre la cerchia esterna a minori proporzioni. .. I la.vori di ril ievo dell ' Istituto geografico militare, anche nella loro ri duzione al 100,000, e così pure il plastico, a cui si ac.., cenna nella nota bibliografica. mettono io evidenza che la direzione di quell' estremo arco morenico non è già verso Goi!o, ma ver~o Cavriana, dove l'altura delle Casine sporge dalle altre verso la pianura, quasi· :.l compiere la curva; opp.nre ve!'~o le colline dì Volta :.\fantovana (vedi tav.). L'al tura di 1\Ionte Medolano, che sorge a mezrn via sul percorso dell'arco morenico distruuo, potrebbe essere un avanzo deformalo , un rudero del l'antica morena,. ricoperto poi dall1} compatte fan ghiglie glacia li . Si è voln1;0 accennare a qnesta ipotesi perchè per sno mezzo ci pare di poter ridurre il fenomeno della dìstn1zi'one di così gran tratto di cerchia' a proporzioni pi(t modeste e quindi più accettabili. Il tratto d'arco morenico distrutto conispouderebbe alla pane mediana della cerchia perimetrale,considerata nel suo complesso, cioè prolungata, come si disse, dli Cavriana per Vol t.n, Valeggio, Sommacampagna , Pastrengo . Le acque di disgelo avrebbero investilo tali al ture normalm,enie e q11indL col massimo impeto ; sarrhbero perciò riuscite a compiere un lavoro che esse non furono capaci di condu rre a termine · nelle nitre partì del l'arco , che l'uro no invece allaccate obliquamente. )fa nemrnenv queste an<larono affatto immuni da rov ine: nella parte · occidentnle dell'anfiteatro le morene laterali lungo il Chiese appartenenti alla medesima cerchia perimetrale ri.masero smembrate in ben '10 tronco ni , e le alture corrispon. d~oti snl contorno orientale della regione moren ica presentano lo stesso fenom eno, sebbene con minore intensità. [nfatti, benchè le alture sieno tuttora ben distinte, pure vi appaiono parecch ie larghe breccie ed in alcune di esse non cola il più piccolo ruscello, al quale si pos~a attribuire il lavoro di distruzione. Dopo aver rovesciato in tal modo gran parte della cerchia esterna, il ghiacciaio ha subito nn moto dì regresso molto prolungalo prima di disporsi ad osc.illare colla sua fronte sul perimetro dove ora sorge la cerchia wcces'siva .


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L'A NFlTEaT.RO MORENICO

DEL LAGO DI GAltDA

Le fiumane di disgelo che partir d I on_o alla sua massa doveuero essere enormi. Secondo . . . un ca colo citato dal f G 1 acciaio antico del I{ d l 1 gli d ' p_ro ·. astaldi ( 1), zione 605 milioni 'di me~,~ :::i reva dar~ ~e, giorn i di ablaaJ secondo. · acqua, eroe 7000 metri cubi

DESCRIZIONE GEOGRAFICO-MILITARE

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piano una. enorme fronte e che le va·rie correnti, ghiacciate che

1

fo formavano provenivano da valli molto lontnne fra di loro e

Applicando qu esto calcolo al o-I·, ·,. . n 11acc1.uo ant,co del Garda il quale non era certo int . la corren te delle acque edr_,odr~ a !quello del Rodano, si trova ~he 1 ,so-e o dovette a I'· · · . '. vere una portala almc,rca eguale a 90 volle q "11 d ,· cars1. a destm ed ue a el ·"11nc10 · E ssa dovatte sca11 .· . . . . a srn ,stra, attraverso I . d1mmuz1one del oh ·a · ·. e nuove luc, che la .., , cc,a,o andava scoprend 0 I • . . gr·ande circo in cui 8 ,.. . ungo i fianchi del :sso s1r,scia va ma i Iungo tutta la sua fronte e p . I ' n gran parte anche . e, a port::t del " h·ac . . F' moc, quale dovette ess61. I . le cra,o. •,guriaa potenza d'una l'lle e · . deIl a massima attività di ediso-elo ' iumana ne: ,(!iorn i L è) . e terrazz:i ture del Min cio I e, secondo la nostra ip t . , CIJu e le altrettanlo noieroli del Tione u es1. a completa d'st . 1· tratto della cerchia perin t I < i ruz,one e un va,;to . le ra e, sarebbero I . d ' Iavoro d, erosione co mpiu10 da Il . e prove ell eoorme s Jl · ' que e correnti ·. . . _u a riva destra del Mincio, tra i fra perimetrale e la cerchia . . . mmenl1 dell anl1ca cerch ia . ' ' PJU mterna · i trov' reni completamente p.ia . ' :, ,l una 1.ona di ter6 . • n,, per un a Jarohez' h . . chilometri all'altezza di Lonato . '. ~ _za_ e e raggiu nge i 8 r1v;i sinistra del Mincio I I . _di_Lastrghone, mentre sulla e a ture d, , /alea,, e macampac.-na. che sorcro I . m,ro, ustoza e Som, _ · . • 0 ' . • !'> no 511 pel'1 metro d Il' . , · as~a, p,u ravvicinate alh . I. h e a1 ea glacia.le, sono • ' ce1c1i:1 c. e fa loro " . terno. Per ques ta ra !!ione . seè) u,to verso l'incinato e di 1Uontichiari abb; se si ammette che le al Iure di Ca!,a no appartenuto alla d . . cu, arpartennoro cru•II, d. ,. I . me esrma cerchia e e r 'a errrr10 Custo·. S bisogna anche ammettere che ol'. . _z,t e ?mrnacampagoa, sua ritirata con uno sbal· 1' "'l1acc'.at0 abbra cominciato la ìl1· , , zo moto ma<rniore • Il . d l rncio di quello che non ahb . f· ,..,,., .. ~u a r, l'a estra del . ' ra ,1tto sulla srn ,str"·i Ora •nu Il 'a s i oppone a che ~i trovi I'· . . regolari tà nel ritiro del ul . . . . nnlura e una cost fo rte irc r,accia10, VJSIO che easo S . ., piegava sul l')

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-diversa men te solloposte ali 'azione degli agenti estero i. · Raccoltosi il ghiacciaio entro confini più ristretti e ravv1c1natisi fra loro i periodi di sosia e di regresso, le acque di disgelo andarono esse pure gradualmen te limitando la propria allivìtà. !lnfatti alle numerose breccie della cerchio. esterna nel tratto compreso tra Bedizzole e :\lonLichiari, alla larga abrasione' da Carpenedolo a Cavriana, alla breccia di Borghetto, a quelle presso Custoza , Staffalo e Sommacampagna, corrispondono numerose breccia della cerchia immediatamente più. interna, meno grandi ose, ma non men o bene caraLLerizzate, mentre le soluzioni dì cootìnnità, dovute al lavo ro delle acque, va-nno (acendos i meno sentite e scompaiono affatLo di mano in mano che si procede 'Verso l' inlerno della regione. Per quanto l'anfiteat ro ,iel Garda appaia completo nelle sue parti ed il ghiacciaio che lo ha formato sia stato dc(inito dallo -Stop p1ni l'archetipo dei ghiacciai ital iani, pure le sue forme -sono beo lungi dalla regolarità geom etrica chH ~·ualcuno vorrebbe :Joro attribuire. Infatti dovettero essere continui i commovimenti ed i sussulti ·durante la lnnghissima vila dell'e norme ghia~ciaio, e sul suo mobile do rso gl i ammassi di materiali accumulati dall'erosion e ad.ovettero necessariamente distrì .buirsi in modo ineguale. Anche al disotto dell a massa congelata le : acqne dovevano produrre un (lnorme lavorio e rimanegg iare turbinosamente cumuli dì materiali che venivano man mano sospinti e poi roYesciati sul dinanzi , eome prodotto del diuturno ed immenso lavoro delle correnti ghiacciate e di quelle dì disgelo. Sarebbe impossibile lo ,stabilire -le velocità relative delle va.rie parti dell'immensa corrente solida, soggeua a spinte variabili in relazione colla sua variabile potenza, eolle -diverse perrdenze del fondo dell'alveo, cogl i a LI.riti opposti -0al e varie ro~ce che facevano ostacolo al suo scorrimento . Non è necessario che noi ci addentriamo nella descrizione dell e singole partì della regione, la cui for ma, una volta che se ne sia stabilita. la gen esi, è troppo nola. Anzi , cercando di scendere .ad una descrizione minu ta , noi potremmo essere condolli a fa l5are


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,.

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L' ANFI TEATRO MO RENI CO DET, LAGO D I GARDA

DESCRIZION E GEOGRAFICO - MILITARE

le forme del Lerreno, traviati dall'idea di voler tutto ridu rre a cor- ' rispondere al modo di formazione di cu i conosciamo le gra nd ~ lin ee, ma non, i particolari. . Alcun':l osservazioni però si impongono, e ser vono , oltrecbè a, darci razionale spiegazione di alcuni fen omen i, a renderci padron~ delle forme orografiche mediante nna sintesi che troverémo assaì faci_le. E l'occasione. ci si pres~nta subito a proposito degli attacchi• della regione collino-sa morenica alla massa di rocce in posto. Qni nel modo più ; evidente le medesime cause produssero gli, stessi effetli sull e forme del terreno. All'ori gine della zona collinosa morenica si co rrispon.dono ,sulle· due rive del. lago due piccol i golfì , quell i di Salò e di Garda, compresi ciascu no fra due capisaldi: il .\fonte· di San .Bartolomeo e le · scogli ere d_i Portese e di S. l<'elice sul la riva bresciana, la punta di, San Vigili o· e la Rocca di Garda su quella veronese. Attorno a eia- . senno dei dne golfi sorgono' due piccol i anfiteatri parziali; forma ti· da tante piccole morene insinuate tra i capisaldi che li compr.endono e fogg iate ad archi concentrici co~l i estr,~rni appoggiati ai, capisal.di . La morena frontale del picco lo anfi teatro che ci rconda il golfotli Salò si affaccia verso l'esterno alla Vall e del Chiese, quella corrispo ndente altorn·o al go lfo di Garda orla con un risalto di . parecchi metri il fondo dell'antico lago di Caprino. Da 11uei due archi. collinosi degradano giù verso il lago due regioni molto simili, a, ripiani successivi, solcate da due r.'ivi LorLuosi (R io dei ;.l'or~inì nelgolfo di Salò , e Rio 1:esino nel go lfo di Garda) che erodono for-teòi ente il Lerren o morenico distaccandolo · dalle i·occie in posto ed alluvionano il fondo dei golfi quasi si mmetri ci. Le morene laterali del grande ~.hiacciaio, dopo aver formato t· due piccoli anfìteatri su ambo le rive del lago, si vo lgono diretiamente verso il sud leggermente concave verso l' in terno del bacino., Sono alture disposte ad archi, rotti ,ill e volte in cordoni parallel i, ed aìtrove rannodati variamente fra di loro, non mai però, in modo tale · che un osservatoM attento non riesca a scorgere· l'allineamento particolare dei ril ievi . Sulla riva veronese gl i archi son ben dis tinti, ' bench.è menoelevati d1e sull a riva bresciana, spingono al nord le loro testate,

fino ; Monte Mosca i e ne coprono anche in .parte il , veÌ·sa~t~ rivollo al lago, deponendovi ri piani successivi e suc?es~iv, gradini: Sull'altra riva gli archi appaiono alquanto cont~s1 , :;p~sso si schiacciano gli uni sugli altri, s'in curvano, s' intrecciano . S1cco~10 sono più alti sul livello del lago ed hanno ~wda~e~to molto irre(Yolare. J' erosione vi opera profonde moddìc.az1on1, non tanto pe;.ò 'eh~ non appaia. ancora qua e l~t la cara~te,_·i~tica forma a grndini dei versanti interni . I. piccoli torrenti che corrono ~I l_ag~ producono solchi, frnne, fo rre · profonde e 'distendono piam _d, detri ti fertilissimi a.ila Raffa, a Manedfa, a Soiano , dove prosperano la vite e l'ulivo. Forse la ,ra(Yione della disposizione irregolare delle cerchie in questo tratto ;l.a nella difesa che le rocce, quivi _arfìo_ranLi come . schiere successive, opposero qua e là con varia vicenda aila marcia · di invasione dell'antico ghiacciaio. . . Più al sud anche sulla riva bresciana, compare meglio ordinato l'andam;nto dei riliev i ; ma tostò si ripresen La nell'esist,:nza di un ·capo.saldo, una causa perturibalrice a riprodurre 1~n ell,et.t~ perfettamen te ana logo a quello già riscontr,ito presso I golh d1 Salò e di Garda. · . li Monte Corno, çhe sporge verso il lago, alto ·I iSO metri, è molto probabilmente uno scogl io ricoperto poi da L~n _mantello moren ico. J1 "hiacciaio vi sarebb e pas:;ato sopra strisciando ed avrebbe arrot;ndata la rocci a che poi si ricoprì di detri tj erratici, i quali vi appaiono tuttavia. ,, . , . . .· . .. . -Nel compiere tale lavoro, qnel trntto d, glrnw.;1:110 che st.'. 1:,c1c1va sulla roccia, dovette ritardare la propria velocità in conlronto a quella ·delle altre parti vicine della co rren te gli~ciale -ne _-venne che in corrispondenza <li Montç Corno le successive cerchie mo reniche ormai distin te andarono deponendo~i in .modo . d,l spor, , ' . 1 .. (Yere molto meno verso la pianur:i. e rimasero anche mo.lo pm ;avvicinRte fra di, loro. Ogni arco venne cosi ad inflettersi sensibilmente ~erso l' interno e si formò a nord-esL di Lonato un piccolo a~(ìtea tro assai caratteristico, conglo bato nella massa del orande anfiteatro e simile ai due già descritti di Salò e di Garda, .. . Le s.ue morene dall'esterno verso l'interno sono sem pre pm rn· curvate, come se il ghiacciaio, .man mano che la sua potenza ~


L'ANFITEATRO lUORÈNlCO DEL LAGO D I GARDA

DESCRIZIONE GE OGRAF~CO-Mlll'!'ARE

diminuiva, sentisse maggiormente nello strisciare l' iofluenz1 ri · tardalrice del capo saldo che gli faceva intoppo. Oltrepass:Ho il Monte Corno diviene possib ile, senza pericolo di cadere nel convenzionale, di raggrnppa~e le alture moren iche in archi successivi concentrici formati ora da una linea sola di rilievi, ed ora da molte li.tiee ravvicinate e paral lele fra cli loro. Chiamando prima la cerchia esterna, · distrutla in gran parte e prolungala, come si disse, per Gavriana e per Volla, si avrebbe una seconda ce!'chia più interna per Lonato ('188): Monte Nu- "volo (232), Monte Paiazz ina ('I 86) a nord di Castiglione, Monte Belve:lere (20-0), Mon te llo3so (20 I), Monte Ca stell ina ('I ì7), .Monte Corno ·(:19l1), !tocca di Solferin o (~?061, e poi per Monte Zocco ('160), e Mon te Croce Pille (181) alle alture _di M,onte · Vento ('184), sy li''a ltra riva del Mincio. Una terzi da un altro Monte Corno (220) ad est di Lonato per Cascina Girardi (206), Monte della Pianiga ('160), procede distin tissima su Monte Locciaroli ('163), Monte Santa Maria (H,8) , gira a nord del bacino del!' antico lago de lle. Barche, si attacca al le altu re di StaO'c1lo ('13 1), e per quelle delle Bande {'136), a nord del laghetto di CasLellaro, procede po i ben distinta direttarnenLe versò lennte Lenendosi p1rallela alla linea di q[ture sopra descrit ta. Una qu:1 rta ha origine presso il Monte Corno (,I 50) di Desen - , zano e, girando ad ovest di quella terra, forma una delle spalle del grande viadotto della ferrovia, poi per i)Jonte Carnarolo ('156), Monte della Regina ('169), si dirige ben distinta su Castel Venzago (,1t2J. Poco al sud si raddoppia ; col ramo meridionale continua pre.;so Monte Castell aro ('161!), Monte Codignolo ( 150), Monte Cucco (139), é tagliata dal Redone e si perde a nord delle Bande. L'altro rarrio per Monte Serino ('I 37), Monte Gabbione ('14- 1), Tondo (13,i-), Madonna della Scoperta ( 125), Torri celle C,l 30), ed i Monti del Bosco (H5), raggiunge Pozzol engo (135; dove forma un vero altipiano . Tra i Monti del Bosco ( 145) e Monte Hoccolino ('I 45) anche questa linea di alture è IAgliata dal Redone . Tra le due diramazioni descri tte è compresa la conca prativa detta Fossa o Valle dei Quadri (100).

Una quinta cerchia si può ancora rintracciare q~1antunque _i l suo dominio sia molto minore, e le sue forme meno ~arattenstiche. · Essa parte a sud di Desenzano formando l'altra spalla del grande viadotto, si dirige ver~o San l;'._ietro ('I 07), poi si volge .verso_ est allaro-andÒsi però a sud fìno a Vaccarolo ( 1·12). Forma l alto?1ano di S~ Marlino ( 122) e per Corbue di Sopra (4 '10) raggiunge ~']onte Zecchino ( 146). . . .Proced~ndo ·verso-est dai punti estremi che abb iamo in dica~~ per ogni cerchia e fin poco olLre il Mincio, no_~ s_i _ri~contra P_lll la recrolarità del trntto ora considera to. l varn rd1e,v1 mo~e~1c1 si· ac~aval lano e si annodano, e le so le caraueristiche che r1ma~,gono sono quelle del parallelismo d:i_ num~rosi lronco~1i e la d,ver$ilil. d'incli nazione t.r:i i versanti 111tern1 ed esterni . . L'erosione e poi intervenuta ed ha profondamente r~o?1ficato le 1:elazion i dei vari gruppi di all.L:re, e spianate sensibilmente quelle più prossime al lago. . . Cercando ancora di riordinare la z0na morenica m questo tr~tto centrale, più che le continuazioni delle varie cerch ie si distin guono altl'eltanti gruppi corrisponden ti a ciascuna d1 esse . La minore regolarità nell'andamento ~el le alture e la loro st_rut· turà inlerna più compatta e come impastata, sono dovute_al !a~to che r.i troviamo ora verso il ce,itro della fronte del ghiacc1a1~ · Qui !e morene sono · formate da detriti stritolati, c?mp.ress1, rimaneggiati in gran parte al disotto, della massa gd_hiacciata e -rovesciati a cumuli successivi sul da.varui della gran e apertura . , che vien detta la porta del ghiacciiaio . f Yari gruppi sarebbero, a partire dal sud : le alture d1 \·o[tn (12i), quelle attorno a Monte Croce Pille ("8l), _I~ ~1-~ure a nordovest di IVJom:ambano W29), quelle attorno a Ponti 11-Zi)) ~he ~ sud,est protendono il Mo~te della Guardia (,104-), da ovest si un~scor~? alle alture di Pozzolencro e dal nord a quel le della cercllla prn prossima al , lago, sulla.n qua.le sorgono le opere di ~eschiera. A. partire cla queste masse centrali, piuttosto d1sordlllate, e pror,edendo· prima verso nord est e poi ver_so. il nord , oltrepassate \e profonde e tortuo.,e erosioni del Mincio, tornano ad ap• parire ;bhaslaòza distinti gl i archi moren ici che formano la con-

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L'ANFITEATRO MOREN ICO DEL LAGO DI GARDA

tinuazione dei cinque che abbiamo rintracciato sulla riva deslra del Mincio, .compreso quello in parte distrutto. Essi vanno così individuati, a cominciare dall'esterno . · Una prima cerchia .formala dalle alture cli Valeggio . ('126) poi da Monte Mamaor ('19't), dal poggio di Custoza (146). da Monte Torre ("36) e Monte Croce (153), dalle alture di Sommacampagna ('I 2 11), di Son a (,J70), di Palazzolo (200) e di Pastrengo {262). Queste ultime sono fortemente terrazzate dall'Adige e più a nord dal Tasso e vanno poi a finire presso Affi contro alle ultime pendici .dei rilievi moreuici di Rivoli. La cerchi~ così individuata nel tratto da . Custoza fino a Palaizolo si presenta come raddoppiala, poichè un arco interno si distacca. da .Monte Be lvedere di fronte a Custoza (,172) e per i\lonte Fitti ('129), alture a nord -est di Pell.icciara- 11137), .Mon te - Bosco ( I 41) e Monte Speiiale (,f 711) viene presso Palazzolo (158) a ricongiungersi all'arco esterno . Tra queste alture e quelle cbe formano· l'arco esterno è compreso un piccolo altopiano, molto ondulato a partire àa Snd fino all'altezza di Somma-campagna e poi alquanto piano ed unito verso il nord dove è attraversato dalla ferrovia: Un.1 seco nda cerchia comincia con Monte Magrino (t 3·3 ), provenendo attraverso al Mincio dal gruppo di :Monte Croce Pille, e per Monte Bianco ('156), l'altura del Roccolo (n,1ì e Monte Vento ( 181 ), continua coll'altura di S. Lucia (H,~S) . Questa è profondamente erosa dal Tione che finisce per tagliarla, formando un'ansa sporgente a testa di martello . Il cordone morenico si sviluppa ancora per Monte Sinir,o (,I 56} e S. ·Giorgio in Salice (-147) all'altopiano di Sandrà ('IM), e poi per Monte delle Brocche (16·1) , va dritto verso il nord ad appoggiarsi allo sprone meridionale di }fonte Moscal (4'27), dove sorge Cavajon. , La terza c~rchia da Monte Scatola (,1oO) presso Salionze per tVIonte Cricol ('123!, Mon te della Guardia (12.'1), forma le alture presso Castelnuovo -(130), un gruppo ad ovest di Monte Zonconi (loO), poi per Monte Biancarào (-l'i6) e per le -alture di La Palù ('169) passa immediatamente ad ovest di Cavajon . Da questo punto procede verso il flanccl occidentale di Monte :Moscal, lungo

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il quale forma un gradino quasi oriz1.on.tale e viene a morire contro la Rocca di Garda (309), collegandosi attorno al suo piede colle alture moreniche le quali vi formano il piccolo anfiteatro che già conosciamo. Una quarta cerchia, ancora abbastanza distinta, raggiunge Calmasino passando per Ca' Mal vici na ('1:27) ,' Monte Castello ('1 ~3}, Colà (148), Croce Papal e ('I 60). Da Calrnasino continua fino a l\'Jonte Mosca! e da questo punto si comporta precisamente, nel suo proseguire verso il nord , come la cerchia precedente. Finalmente un ultimo arco o girone si può anco ra trovare lnngo la riva del lago, · più basso, arrotondato, lavorato dalle acque, però -ancora ben distinto nell a Costa del Diavolo sopra Pacengo (13,1). Fra tutte queste cerchie giacciono più o meno larghe striscia di , pianura; più nolevol i quelle che si trovano nella parte sud ovest dell'anfrteatro. Dalla cerchia iuter.qa verso il lago si scende dolcetnente con ripian i appena accenna~i fino alla riva. La penisola di Sermione· è uno scogli o cretaceo che si comportò comn un ostacolo ali' invasione del ghiacciaio e l'obbligò a deporvi una morena i ctii frammenti form ano il lungo e stretto istmo ch e congiunge la penisola alta regione pianeggian te interna. La zona di raccordamento colla pianura si presenta come un largo spalto leggermente incli nato . E' un piano uniforme, i,\ cui monotona regol arità è rotta solamente dal ~iccolo iVfonte Medo· lano, al to solo dieci metri dal piano circostante e da alc~1ne solcature del suolo, in form a allungata, disposte in senso radiale rispello agli archi morenici., precisamente in corrispondenza delle breccie piti. profonde che furo no aperte attraverso a quelle alture. Impossibile non iscorgere in quei solchi l'effetto dell e correnti di disgelo, le quali rovesciandosi sul piano sottostante come imponenti cascate, scavarono quelle buche profonde. Quei solchi permangono ora, benchè colmati in gran parte 1 a testimoniare l'impetuoso passaggio del/e acque.


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L'ANFITEATRO llfORRNICO OEC. LAGO DI GA RDA

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* * Non è ancora stato fallo un rilievo geologico completo della r~g'.one, . tultavi_a s( potrebbero raccc,gliere dai vari la\'Ori pnrziah dati sufficienti per rappresentarcene le principali cara tteristiche. Se non che, il terreno della zona che noi stud inmo essendo in gra n parte morenico o form ato da alluvion i re~enti. la natura dei material i ch e !o compongono non è l'agen te princip11le da cui dipendono quei caralleri che possono interessare i nostri stud i. Tal i caraueri r_imangono dovnti essenzialmente alla "enesi della reoione e quind i è qui ~ne~o che altrove iÌ caso di fa~· ricorso a tr~ppo minute osservaz1on1 geologiche. l)erò, per poter spiegare la notevole re11olarilà dell'anliteatro b~sogoa dire come siano assai poclrn le r;cce in posto che ab ~ l)lano potuto turbare la distribuzione alquanto si mmetrica dei detriti glaciali . Esse si riducono alle arenarie ed ni calcari nummolitici di Portese, San [rei ice, Manerba, Padenghe, all'isola miocenica della Rocca di Cavéljon e di Garda ed allo scoolio cretaceo di ;:') Sirmione. Forse anche il monte Corno, come già si è accennato. è una rocci~ preesistenLe, il che spiegherebbe il suo sporgere ve.rso J'inlerno del lag_o e la fo rma della riva foggiata a doppio festone. . Nel . mnten~le che compone i rilievi m(1renici predominano j c1ollol1 calcar, nella pari.e occidentale; abbondano invece i "ranin tici cd i porfirici nella parte Ol'icnlale. . Le ar~ill e non sono scarse su lulla la regione, ed appaiono lre'luent1 sull a zo na di rnccordamento col la pi anura, dove anzi sono spesso in assoluto predominio, mescolate sovente alle ma rne ed ~I ferro, per cui il terreno vi appare spesso ampiamente ferreu1zzato. · Un fenomeno saliente è la distruzione della conoide preolacialo ' la ~uale dovrebbe costituire il pia no di posa dell'a nfiteat,·;. ~ indubitato cho qui, come altrove allo sbocco . delle crrandi valli_ alpine, si venne f~rmando un tale deposito; anzi si pCl;rebbe soggiungere che le due importanti conoidi dell'Adige e del Chiese

DESCRIZIONE GEOORAFICO·)ll LlTARI~

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dovevano mescolare i lorn materiai i a. quelli della corrente che corse probabil mente l'avvallamento del Garda pri ma del period o glaciale, e forma re così nn imponente deposito. .· Il grande arco del Po in corrispondenza di Casalmaggi ore, Guastai la, Borgoforte è forse rimasto a testirnonio del!' infiuenza di tale fo rmazione su lla linea di corso delle acquo. Ora presso il vertice dell'antica cono ide si sprofon da il bacin o del Garda e pochi lembi di lerreoo dil uviale rimangono presso Monlichiari e presso Medole e più lungi a Calvagese, Cazw~o, Bedizzole. Il resto venn e asportalo o ricoperto. I materiali delritici più grossi trri sporlati dal ghiaccia io, mescolati e come cementali dal limo glaciale, fp rmarono le colline moreniche, ed intanto le impone.o~i torbide glaciali dilagaron o al!' intorno, per cui il piede dcll'alluale anfiteatro è avvolto da una pianura di gh iaie e <li saubie glaciali miste nel argilla, che altro non sono che i materiali minuti asportati dalle alterne alluvioni durante il periodo di coslruzi one degli an fiteatri. li campo di Medole e le brngli ere di ,Montich iari sono, come si è dello, i pochi indizi della fisio nomia primitiva della regione. L'esistenza di quei lembi, in mezzo allo sfacelo od al seppellimento dell'an tica conoide, si spiega facilmente quando si pensi che quei terreni si tr9vano precisamente ai pi edi di rlue traili d'al ture che sono tra i più elevali . e com patti dell'anfiteatro e valsero a preservarli dall'urto delle correnti' diluvinl i. Queste si andarono in,,ece rovesciando dai lati, e le solcature radiali che abbiamo già ricordate ne sono una prov; mnteriale interessantissima. Le alluvioni recenti si disten dono qua e là tra gli archi morenici, formando dei iembi spesso :ilquanlo estesi e pianeggianti, come lung-o li\ str:1dn. da Oesenzano a Castiglione e lungo le rive del Mincio e del Tione. Sovente nelle plaghe pi1"t depresse si rin vengono lorbiert:l, fo ndo di anlichi \aghi in1ermorenici ; le mnggiori si t.rov:ino presso Castellaro, Pozzolengo, Madonna della Scoperta, Solferino e presso Castelvenzago .


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669 L'ANFITEATRO MORENICO DEL LAGO I.H GARDA

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LA SITUAZIONE STOR[CA NELLA PENISOLA BALCANICA

Non si può passare sòtto silen~io la grande im portanza della regione morenica del lago di Garda sotto l'aspeUo paleoetnolo. gico. · Le rive 'del lago e quelle dei numerosi bacini intermo ren ici attirarono le popolazioni primitive a stabilirvi le loro dimore. A Peschiera, presso il Mincio e nel golfo del Garda, a Porto, a Bor, agli Oli.velli , nell,t vallella di Pacengo si rinvennero avanzi interessantissi mi. di palafitte e nelle torbiere numernsi e preziosi resti dell'industria umana all'epoca neolitica. 'Anche le storiche alture. di Solfe.rin o sono ricch e di palafitte, di avanzi di stovigl ie e di ossa di ruminanti e di carnivori .

(Continua). A. AuHucc1 ten ente ai artiglieria .

CONFERENZA TENUTA lL GIOJ1NO

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)IARZO

1897

AL CIRCOLO MILnARR DI ROMA

Continuazione e fine. -

VI.

Vedi Dispensa VII

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Sicchè le cond izioni della pen isola balcanica esigono l'az ione del tempo per la soluzione de i problemi che vi si agil,rno . Il tempo (larà l'omogeneità che manca ancora agli Stati recentemente formati, e creerà tali interessi nelle relaz ioni tra Stato e Stato da rendere necessaria e plansibile la forma· federativa, senza la quale non potrà esservi equili brio alquanto sLabile . Il tempo U$· secooderàJ'esodo delle genti turche e renderà ptù fac ile la trasformazion.e cbe con' quell'esoclo si collega. Il tempo, ma non l'inerzia, la quale non avrebbe nessuna scusa. La conclusione è triste per coloro che s9ffrono, e non trova altra ·giusti /i~azione che r:ella rea ltà dell e cose e nella necessità. di ripartire su varie generazioni lo sfo rzo che costerebbe troppo sa ngue e · . troppi sacri lici ad una generaz ione 'so la. La situazione presente della penisola balcanica rispetto' al do· minio turco può essei'.e rassomigliata a quella del nosLro paese lra il 1860 ed il ·1866 qu.indo un esercito straniero slava fortemente trincerato dietro nna duplice cinta di fiumi e di baluardi nel Veneto. La comunanza degli scopi co ll a nazione tedesca che stava ricostituendosi ad nriilit politica e l'impulso che l'Austria. cominciava a ri sen tire verso l'Oriente a.,secondarono a no i l'opera del completo riscaLl.o che ai popoli balcanici si presenta ardua . Possano approfittare della sosta per ben av.viare l'assetto rielle loro relazioni reciproche., il quale affatica pur esso gli Stati nuovi. 1

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ANNO XLII.


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LA SITUAZIONE STORICA NELLA P ENISOLA BALCANICA

LA SITUAZIONE STORlCA NELLA P ENISOLA BALCANICA

Mentre si prepareranno i nuovi destin i di questi Stati non cesserà la pressione esterna dell'Austria e della Russia fl la conlro spinLa dell'Inghilterra. Interessi politici e simpatie nazional i agiscono interpolalamente su lla {\ussia nell e sutl relazioni coi popoli e coi paesi balcanici. Quello Stato, settnntasei volte più ampio dell' I talia , ed . eminentemente continentale, cerca prossimi e faci li sbocchi ai prodotti" del suo vasto terr·1torio mal provveduto di r,ostiere marine. Bastava a mala pena la uscita cercata su l Ba ltico all a Russia di Pietro il grande ; ma i ghiacci dell' invern o e le nebbie e le tempes te dell'autunno restringevano troppo il profitto che poteva dare quello sbocco alla Russia resa più grande e ·più fiorente dalla efficace opera di quell'imperatore; Snl finire del secolo scorso Caterina I( volle la padronanza del mar ~ero e dei commerci sovr'esso. Estesi i dominì nell'Asia, parve necessaria una nuova via di uscila a quella parte dell'Impero per arrivare ai mari meridional i ed incanalarvi lo smal timento dei ricchi prodolti siberiaci, ed 11 questo bisogno corrisponde la marcia cominciala un po' prima della metà del nostro secolo dagli eserciti russi per il Turchestan colla speranza ùi arrivare alla vallata nell'Indo . fo (ine la Russia spintasi a toccare i mari del l'estremo Orien te volle nel 18GO uno sbocco su quello del Giappone ed am bisce a sostituire la propria ad ogni altra influenza in Corea, rivelando più ambiziosi disegni i quali prenderanno colore a misura che il cozzo lra le ci villà europee e quelle deli' estremo Oriente diverrà più vivo . La padronanza del mar Nero, la contesa per il dominio del1' Afganistan, e la fondazione di Vladivostoc sono le manifestazioni di uno stesso pensiero direttivo e rispondono a tre momenti diversi nella marcia espansiva dell a Russ ia verso l'Orien te. Al mar Nero la ~atura creò una dupliee barriera, una doppia chiave diceva Napoleone, cogli stretti del Bosforo e dell'Ellespooto; o!Lre essi sta un arcipelago e fi nalmente una immensa diga nel l' isola di Candia. Ciò costituisce l'importanza militare di quest'isola relativamente ai paesi che stanno a settentrione del!' Egeo . Venezia, che per frenare il turco teneva le sue fl olle a Tenedo sull'uscila dall'Ellesponto e considerava Candia come necessaria base a quell'ardita puntata, contese il possesso di quell'isola per 1

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anni. Ln sua perdita portò ~eco quella della sua prevalenza commerciale in Oriente. Il commercio aotic·o e medievale che aveva il centro nel circuito mediterraneo diede grandissimo valore al paese che conteneva la -doppia porta del mar Nero ed a .Bisanzio che divenne l'empo'.·io dei prodotti che si ritraevano da qnel mare. Laggiù Genova e 'Venezia contrassero i germi delle loro secolari discordie . Da un secolo almeno le condizioni si rovesciarono. li commercio maritti mo che ha per origine il mar Nero, per porti Odessa e Taoanroo per nùtrimento le fecond e terre della Russia meridio" n• nale, per le vie del Mediterraneo cerca quelle dell' Enropa : uno Stato poderoso desidera di fare del mai· Nero il bacino Ghe ac· colga una Ootta di guerra proporzionat,i all e aspirazioni di uno Stato gigantesco che dai paesi della Polonia vnda a quelli del Kamtsciatca. Ri ,ruardo a<,( i interessi commercial i incombe alla Russia la n.e n "' cessità di sfuggire ai danni ed alla prigion ia di nn blocco che sarebbe troppo facile ad attuarsi : circa la creazione di una fl olla nel mar Nero spella agl i Stati che haonù interessi nel Mediterraneo il premu nirsene per non nverne a suo tempo imprevedute molestie. À questo dnplice scopo provvide il lavorìo diplomatico continuato a più riprese per mezzo secolo cirea. La R~ssia col traLLato di Unchiar-Schelessi, delf 8 luAlio 1833 obbii,;ava la Turchia. colta in momenti di angustia, a fars i guar" . . . diana degli Strelli , chiudendoli ai navigli da guerra europei privi di un suo permesso . Così provvedeva alla sicurezza del Jlar Nero. Le cinque potenze europee il 13 luglio 1184·1, confermarono il con· cetto sancito dal trattalo , ma lo ampliarono comprendendo nella proibizione del passaggio anche il navtglio da guerra russo, e stabi lirono come massima di diritto internazionale la chiusura <legli Stretti del Bosforo e dei Dardanelli ('I ). (i) Sul principio del t833 l'esercito egiziano avanu.tosi per la Siria e ~er (' Asi~ minore, minaccia,•a Costantinopoli, lasciando indeciso li Sultano se colle vittorie dei suoi, Mehemet pascià d'Egitto si sarebbe cont~ntato di ottenere l'indipendenza dal governo di Costan tinopoli , od aHebbe cercato di scalzare la famiglia sovrana cl~c lo reggeva. li Sultano chiese l'aiuto della flo tta r ussa, che sul fini rli del rebbra10 s i portò ad ancorare davanti al suo palazzo imperiale, o piu tardi fu rinforzata da un~ divisione russa pronta a sbarcare nella capitale dell'impero turco. La tempesta egi-


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LA Sl'l'UAZIONE STORICA NELLA PENISOLA BA LCANICA

In passalo timaneva nel governo russo il ri_cor~o _dei. tempi i~ cui 1 tra1:tari lo consideravano come tutMe de, cnst1an1 soggetti / al dom inio turco. L'aiuto prestato alla indipendenza. dell a ~umeoia, le speranze concepite dai greci del ;(8:H nello Zar, I 1~teresse per il cul to del Santo Sepolcro nel ·1852, la grand~ Bulg'.ir'.~ creata nel 11878 dal trattai.(> di Santo Stefano, s-ono manifest.az1on1 di questo ricordo trasformatosi in un _sentime~1to assai ~onfus~ -di simpatia rel igiosa. e poli tica, di affezione n~zwnale, e arnb'.z1ose asp irazioni. Lo stesso che con altro nome SI chiama p~nshmsmo . iJ.>er questo sentimento, di tempo in tempo, la Russ1:1, .nnpaz'. en te, interrompendo le lunghe trattative in cu i per solito s1 trasc1~a la questione d'Oriente, scendeva in campo, invadendo . la pernso~a " balcanica pet imporre i suoi voleri al g~vern o turco in Costan~1- ,v nopoli . Quanto avveune neL 11828, nel ,1854- e nel "878 , ora P2trebbe ripetersi , ma per altre ~ie e .con ::l'ltri scopi._Og-\ i la Rumeni~ mal . ricompensala dalla. Russia dei servizi prest'.1 ll sotto Plevnµ. puo :o~ )lOa triplice fila di torri corazzate lni1go 11 Seret, dall~ penn1_c'. delle Alpi trans ilvane alle foci nel Dannbio, sbarrare agli eserc;t1 russi le vie :dtravolta battute. Gl i effetti dei tn1ttat1 del ,1818 concorrono anch' essi a rendere meno necessaria c~he in passato 1.t comparsa dei reggimenti rnssi nella penisola ba lcnnicn, bastando il lavorio politico a bilanci:,re con altre influenze le inllueme austriache ner,I i· Sta li Siavo -balciinici. n . •. . Sembra perciò meno facile d'altra volta che abbiano dct r1peters1 in avvenire le irr uzioni mi'litari russe nella peni :;ola balcanica, quali fnrnno vedute in passato. Invece collo spostamento d' interessi russi avvenut.r> per lo arnpfounento dei confini in Asia, per lo svi loppo economico chs} vi si produsse, e più vi prodnrri.i la ferrovia. siberiana e per il valore crescente delle relaz'i oni coll'estremo Orient.e, le vie che per i' Ar· menia vanno all'Eufrate e lungo ésso al go lfo Per:;ico importeranno alla Russia 11s.sai più che quelle del la pen isola balc,ioica. Lo previde lord Beaconsfield, e mentre i min·1stri russ i nel 1878 C(!n eccessiva generositi1 disfacevano a. Berl ino una parted_i quell_ o che "li éserciti loro avevano imposto a Santo Stefano, egli per il bene della Turch ia o1 veva di sottl>mano preso Impegno 111 nome

ziaoa anelo dileguanòosi, ma l.1 flotta rus,;a non riprese por il !Josfòro la via del Mar Nero se non dopo la conclusione del trattalo segreto di Unchiar-Schelessi, il quale stipulava per ot.to anni l'al leanza difensiva tra la Russia e la Tnrchi:.1. còntro QLlalunque , altrr, potenza. europea co ll'o bbligo di aiutarsi sc,1mbie\'olmente colle rispettive iorzc armate. ma acco rciando alla Turchia il diritto <li limitare (IU<l$tO aiuto alla difesa dei Dardauelli. Cio corrispondeva ad incaricare la Tmc:hi:1 <le!ID prot~ziono dell'unico punto per il quale la Ru,;sia sarnblie ,tata ,·olnernùile. La cOn\'enzione di Londra del :13 luglio iSH, lasciò alla Turch ia l' o.bbligo di rar la guard ia agli Stretti « secondo l'ant.iea regola. dBIJ'Jmp.iro OLtomano • ma so ttopone anche la ilotta da r:uerra rnssa td la proilJi1,ione cui erano sor::;ette le notte degli altri 'Stati. L'Ht. 1• impone« mentre Ja Porta ò in pace,. cli non ammettere nessun bastimento straniero da guerra in quelli Stretti , e le ci nque Potenze,· ,:ompreso il Re di Sardogn:~ • promisero di rispettare questa òeterminazi.one e òi conformarsi al principio cosi enunciato , . L'art. 2 lasèiava al Sultano l'au torità òi lasciar passare bastimenti ·leggeri cori bandiera di g ncrra, al servizio clelle Legazioni. (1'-rnìtd 1mbblics de ll! R. ,lfoiS<>n de Sa voi~, VIII , pa:1. 355). (,t) f?inita la gr1erra di ·crimc,i i raf)p l'e,;entant.i del le prioci))ali Potenze europee, e con essi quelli del Regno di Sarotegna elle a veva jll'e,o 1iarte alla gnerra, convenuti a Parigi, coll'al't. H del Trattato '1el 30 mal'Zò i856 stabilivano che • il Mar Nero ò neutrali7,zato : a1.1ert.o alla rnaritt a mercanlilù rli tuUi i paesi, le suo acque ed i suoi porti sono <onnalmente <icl in pel'petno in terdetti alle l)andiere di g uerra dello po tenze moranee i, di ogni altr,1 ... • s co ll'articolo .p aggiungeva che • il mantenimen to o Jo stab Himentc> cli arsenali ma rit timi mili,lari diveniva inutile lungo il litorale di quel . mare e non av,wa SCO J)O .. . la l1ussia. e la Turchia si impegnavano R non conscn ·are ed a non c<1strui1:c lungo la costa a.lcun stabilimcnt.o di simil genere.... " ('I'rcl.ilès etc., VIII, pag. 355). La co n venzionc di Lon dra ciel ·13 marr-o 18H abrogava i du e artico li anzidetti e quello conccrncnl.cl il pass:iggio clelle notte da guerra a Lraverso gli StreUi, e cosi sosti-· t11i va quest'ultimo: · · • :\rt. 2. Il principio della chiusura degli Stretti, ammesso dalla Convenzione del. 30 marzo i856, è mantenuto con facoltà al sultano di aprini in tempo di ·pace ai basti men ti di guena dello Potenw am icilc et\ alleate nel caso che Ja Sublime Porta lo gi(1dicasse ncces~ario per tutelare l'esecuzion e rlelle stipulazioni dt l Trattato cl i Parigi 30 mal'ZO {S56 • . • Art. 3. Il ~far Nero resta ,:perio corne in passato alla ITI'1rina mércantilc di tutte le nazioni.» (Tra.Uati e convenz·i oni ccc., IV, pag. 375)'. ' (2ì Ora Ja Ru,sia ha sul ~lar Nero: 8 co razzate, i8 to1·pcdiniere, 3 incrociatori oltre ai navigli di minor conto.

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LA Sl'l'UAZIONE S1'0IUCA NELLA PENISOLA BALCANICA

Nel 1856 fu col traLlato di JJarigi aggiunta dalle potenze adunate a Parigi la proibizione alla Russia, di avere o fabbrica re navi da guerra nel Mar Nero, acciocchè Costantinopoli e la siwrezz.a della . Turchia non ne fossero minacciate. La Russia nel 11870 stracciava l'inibiz.ione !~he ritenElva les iva ai suoi diritti sovrani (,t) e quello era per lei il primo atto di una lontana preparazione alla guerra del 11877. Ogg i sul Mar Nero sta una considerevole Jlotta russa la qnale può agevolare uno sbarco sulle coste dell'Anato lia ed aHe spalle di Costantinopoli, ma non potrebbe forzare gli Stretti senza manifesta violenza al dir itto pubblico eui·opeo (2): Questa è la situazione diplomatica,

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LA S1TCJAZI0NE STORICA NELLA PENISOLA BALCANICA

del!' Inghilterra di proteggerla e difenderla con ogni mezzo nei dominì asiatici, ed a tàl uopo si faceva dare Cipro -innanzi Alessandretta, come osservatorio in pace e luogo di radunata d'eserciti in caso di bisogno. · · Fu una dolorosa sorpresa per Gortschacoff quando lo seppe: a · lui che .si vantava di esser venuto « a cangiare in mmi di olivi la palma della vittoria « il sagace inglese aveva aperto una larga pagina nel libro del futuro. Là, sull'altipiano armeno son più vivi ché tra i Balcani gl' interessi russi, e per essi, più che p;r l'assetto degli Stati balcanici, può esser utile alla Russia di apri rsi la via del!'· Egeo. La flotta destinata a prendere alle spalle Cipro e la via d' Antiochia per agevolare alle divisioni russe lo sbocco dalle montagne armene, dovrebbe passare per gli stretti del Bosforo e dell'Ellespooto. Questa condizione <là la misura d~l valore che la Russia può annettere a Costantinopoli e del suo desicìerio di non trovare iì-1 Creta sul margine di quel mare un nuovo ostacolo al passa:ggio delle sue flotte. Ma nello stesso tempo le aspirazioni e gl i impulsi della Russia si sono così mutati da una ventina d'anni•, che le condizioni politiche della penisola balcanica devono essersi modificate ed essere diminuito l'interesse che quella potenza già vi nudriva. È piuttoslo probabile che essa tenga raccolte le fo rze per impiegarle, quando verrà l'occasione, nel forzare le difese che sarà per opporle F Inghilterra sulle vie dell'Eufrate, invece di consumarle nello sviluppare le ambizioni dei regn i balcanici.

VII. Se, come avrebbesi da presumere, i popoli balcanici tendessero . a forme federative, nessuno megl io del governo austro-ungarico potrebbe regolarle. Chiamalo dalla storia a rannodare e proleggere i minori Stati di nazionalità diversa sorti nel corso dei secoli lungo il Danubio, nell'esercitare la sua missione acqu istò attitudini speciali, di cui tra le alLre diede efficace prova nella sistemazione della Bosnia e del!' Erzegovina.

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Non basterebbe però quest' att.itudine a giustificare l'impulso che dovrebbe spingere l'Austria verso i popoli balcanici , se non vi si unisse il bisogno, analogo a quello che ~ente la Russia, di cercare nuovo sbocco marittimo ai paesi orientali della monàrchia. I due fatti congiunti spiegano le aspirazioni vere o supposte dalla mo narchia austro-nngl\rica verso la Macedonia e yerso Salonicco. -Nessun alto pubblico conferma apertamente queste aspirazioni : ma ~sse corrispondono tanto alle condizioni dello Stato austriaco, che il Balbo le descriveva già mezze, secolo fa, avvertendo che sotto qualsiasi forma la peniso la balcanica diverrebbe meti> austriaca e metà russa, ed interessando gli italiani ad avvantaggiarsene. La profezia aveva fondamento : quando la politica austriaca cominciò ad inorientarsi trovò bisogno di sbrigarsì della Venezia e nQl ,1866 ·ci dette me;zo di sciogliere, con maggiore facilità che soddisfazione, l'arduò p(oblema miliiare delle fortezze venete. Oggi le teste dei suoi ba tta~lioni si affacciano alle sorgenti a.\l Vardar, tl fiume ~acedone, e J;(li Stati balcanici oscillano tra le intluenze austriache e le russe. Che cosa avverrà domani, specialmente se nella Russia si affievoliscono o si dirigono altrove le simpatie panslavistiche ·a favore dei popoli balcanici? · li governo di Vienna non ebbe mai eccessiva freUa nel passare -ai fa'tti : attende pazientemente le occasioni e con arte se ,ne approfitta. Questo contegno è pur esso una conseguenza della eterogenea compagine dello Stato di cui regola le sorti, anche più che il ~isultato della trad izione. Anche oggi l'impulso da cui parreblie spinta l'Austria ver:;o l'Egeo è bilanciato dallo squilibrio che ap_porterebbe alle proporzioni dei suoi popoli un aumento di genti slave. Una pr<>fonda trasformazione ne avverrebbe certamente nell'intima costituzione della monarchia: si muterà da bicipite in tricipite? ovvero la prevalenza numerica delle genti slave sostituirà . quella politica delle genti rnagiari? o lo Stato diverrà magiaroslavo, perdendo il colorito tratto dal predominio degli Asburgo sugli Stati germanici e sconnettendo l'assetto presente dell'Europa centrale? Queste domande esorbitano dai limiti fissatici, ma basta l'aver notato il legame che corre tra ogni passo della mClnarch ia austriaca

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verso orienle e le sue proporzioni etniche: quel legame le toglie ogni slancio e le impedisce perfino di lrar profitto, ogni qualvolta · lo vorrebbe, dalle occasioni favorevoli che le si present.ano: nè il contegno futuro del!' Austria potrà. essere meno temporeggia- ·. tore di quello tenu to in passato: evidenti,. le aspirazioni sue, prudenti i passi, lenti ma sicuri i risultati. Piu anco·ra della Russia e dell'Austria, l' Ingh ilterra ha ch iari obiettivi su l ~iedit.erraoeo. Son presto due seco li che pose il piede in Gi bilterra per dividere in. due la potenza run ritti ma della Francia, e da quel momento con .tenacia e previdenza romana ha provveduto al miglioramento ~d all'ampliacnento della sua situazione economica e mi!itare sul Mediterraneo. Ne divenne pa.:. drona esclusiva· e lo fu fino ·a pochi anni or sono. Non aveva timori che dalht Francia e dalla Russia. Contro la crescente potenza navale della prima le bastò pe1· lungo tempo il possesso di ~!alt.a, poi, aperto· l'istmo di Suez, oc.cupò l'Egitto . Con tro i pericoli della Russia ritenne suffi ciente l'inerte resistenza dell'impero turco, e della sua integrità fece un dogma pol itico . Non potendo protegger . quell a, di · fro nte al risve~lio del le stirr.>i balcaniche , si inr•e"riò ,., n n alla meglio, guadagnando le sim patie di queste e Yalendosene per imped ire, che quel le stirpi acquistassero eccessiva im portanza. Quando si accorse che era impossibile di sostenere il cadenLe impero turco, si decise a sostituirgli una catena di staterelli ra chi tici e mal collega ti: alla massa inerte già opposta alla pressione russa cercava di surrogare un ~umulo mal connesso di sgretolate rnine. Ai fu tu ri di segni della Russia si preµarò con l'acqu isto della piazza d'adunata delle forze 1rmatè des·ignal.e a contrariarli. Contro lo sbocco dell e forze russe dal Mar Nero, . quando non bas teranno più nè le proibizioni del governo tu rco, nè i patti sanciti nel diritto pubblico ricorrerà all e navi da guerra che tien e· raccolte davanti alla baia di Besica. In complesso le ragioni di un duello grav1ss1mo tra la .R·ussia e l'Inghi lterra si disegnano da un pezzo su ll'orizzonte delln storia. Finora l'Inghilterra ha cercato industriosamente di rimandarlo e di far io modo che la dilazione ah bi,1 da essere la più lunga possibile frap ponendo im barazzi alla espansione russa. Poichè essa è meno temibile cb e in passato nella penisola balcanica, l'fnghil -

terra si sente la mano più libera da questa parte ed il governo del Salisbury può fare qualche concessione ai liberal( di Gladstone, trattare. meno egoisticamente che in passato le popolazioni di q·gella penisola e convenire che il dogma della integrità dell'impe_r0 turco sia un'anticaglia da interpretarsi con nuovi cri teri e e.on senso meno àssolnto che in passn to.

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LA SITUAZIONE STORICA NELLA PENISOLA BALCANICA

VIII. Rannodiamo le fi là e tiriamo le conseguenze. L'influenza esercita.la altre volt.e sull'indirizzo politico della Russia dal le am bizioni cbe aveva nella penisola balcanica dovrebbe essere scemato. La pressione rnssa è andnla spostail dosi alquan t.o verso oriente, e laseinte le usate vie che Ll'aversano il Dannbio ed 'i Carpazi opera lo sforzo su quell e che legano le val late del Ciwcaso e dell'Eufrate e sn lle marii.time che dal mnr Nero sboccano nell'Egeo ed escono al Meclitennneo orientalè. Naturalmente lo spos ta.. mento avvenuto scema anche l'importanza della penisola balcanica per gl' inglesi, e trasporta sulle regioni che ('.ircondano 13,pro il campo <legli nr~tagoni smi tra le due potenze ri val i che si dividono il possesso dell'Asia. · ~ Un improv1·i~o risveglio dei senti menti panslavistici potrà di .nuovo · attrarre l'intel'vento della Russia sui campi di battaglia dei Bakani, ma sembra più facile che essa vi debba oramai preferire la mani festaz ione del le sue volontà fatte coi mezzi della diplomazia o col giuoco della sua inOuerm~ opportunamente adoperata. ne i governi degli Stai.i balcanici. I patti seg nati a: Santo Stefano e Berlino nel ·1878 hanno già ~ollevato gran parte della penisola dal 'peso della soggezione turca. i~ È pure. p;·eved ibile che le proyince occidentali del!' Alban ia e della Macedoni a non sieno per restare a lnngo so ttomesse all'impero turco : sono troppo male collegate con esso ed i nemici numerosi e.be !a circondano, convergen~lo gli sf~rzi su ll'eserc ito destipato a difenderle gliene renderà assai dif'lìcile l'impresa. · Assai piLt tenace invece e sanguinosa saril la resistenza di Costantinopoli , e quand'anche un impreYeduto avvenimento, uno

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sbarco, una sorpresa, volesse troncare la difesa, nulla sembra capace di evitare le ?anguinose conseguenze della supersl.izioòe musulmana nel giorno in cui sarà strappato al Califa la capitale della religione dì Maometto. ' Scernando le ambizioni russe ed il dominio turco sulla penisola balcanica rimane indipendenza sempre maggiore agli Stati novellamente sorti, ma non forza intrinseca sul1iciente per affermare la propria personalità in qllesto periodo di grossi accentramenti statali. Poichè non è possibile di pensare che quegli Stati si fondano in una poderosa , u\1ità, bisognerà bene che si ·raggruppino sotto una forma federativa q,ualsiasi se vorrn.nno sfuggire alle inopportune pressioni esterne ed alle sterili lotte reciproche. Il sorgere d'un interesse comune che bilanci i più stridenti tra i 'dissidi che attualmente li dividono, e supplisca, come avviene in !svizzera. alia mancanza di compagine nazionale, determinerà la forma della con· federazione e le darà consistenza. A questo provvederà l'opera medicatrice del tempo, ma la sua azione sarà nulla fìncbè non sia risclta la ques tione macedone germe di discordie, di vive gelosie e di ambizioni straniere alla penisola. · L'antagonismo di due religioni e di due civiltà ha-la massima influenza l.ra le cause che tengono vivo il dissidio cretese. Invece intorno alla Macedonia e Salonicco dovrà necessariamente svo]crersi 1') una Lra le più importanti fasi nel proce:;so di sistemazione della · penisola balcanica. Intanto se la guerra ha da scoppiare, come è probabile che scoppi, si li miterà essa ad una sfida in campo ch iuso tra greci e turchi per il possesso dell'Epiro che i rappresentanti della federazione europea hanno lino dal 1878 concesso ai primi, o sol leverà la questione macedone resa spinosa dall'esistenza del porto di Salonicco? Ogni risposta sarebbe c1rrischiata. Essa dipende da due ele~enti: le passioni che animano gli Stati slavi della penisola. e determinano l'azione dei loro governi; l'efficacia dei mezzi dati alle grandi potenze per contenere la guerra nei limiti previsti e voluti. Le prime costituiscono un segreto la cui chiave ·sta a Sofia e Belgrado e nelle relazioni attuali tra slavi e greci; l'altrn è misunibile.

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Il secolo che muore vede risorgere l'unione delle grandi potenze europee come l'aveva veduta formarsi nei SllOi primi anni dopo caduto l'impero napoleonico. Allora chiamavasi Sant' Alleanza e combatteva lo spirito rivoluzionario, oggi vorrebbe chiamarsi Federazione europea e si fa interprete del hisogno di pace più giustificalo che in qualunque altra epoca nella nostra di grande sviluppo commerciale ed industriale. Materialmente però , q1lesta Federazione, che per amore della pace non si trattiene dal prendere a cannonate coloro che la vorrebbero torbnre, non può, ,senza contraddizione:, e senza destare intime gelosie tra i membri che la 'compongono, impiega re · i poderosi mezzi di cui ognuno di essi dispone. 'D'altra parte i risultati del suprerno1 Areopago son pro- . pqr'zionati all'armonia che corre tra i suoi membri e quesLi vi portano passioni, interessi, ambizioni segrete o palesi, patti che legano la loro volonLit; tntLe cose che non favoriscono la desiderata armonia, , Sicchè, sia per un versb sia per !;altro, la sna indole stessa toglie efficacia aì voleri della Federazione europea. e piLl ancora gliene toglie -l'adanarsi improvvi:;amente di fronte al sussultÒ' delle passioui di un popolo spinto agli estremi. In queste circostanze le decisioni non possono essere che impacciate, tarde ed · incerte. l.n complesso non si ebbe torto nel notare con troppo facile scherzo l'impotenza dei potenti giudici dell'Areopago. l~iQchè si trattò di Creta il contegno era ben definito, i limiti delle con°cessioni nello. L'armonia tra le potenze non è posta a cimento; nè la Russia, nè l'Austria, nè l'Inghilterra vogliono arrisi;h.iare maggiori interessi per una questione secondaria , ed ove non hanno ragione di screzi quelle trt-, potenze, meno potrebbero averne le altre tre, assai meno interessate su quanto. avviene in Oriente. Purchè l'isola posta a traverso dell'uscita -dell'Egeo non vi divenga una formidabile barriera ed il tesoro imperiale turco non abbia da rimettervi, parve cosa agevolmente fattibile il passare l'egemonia governativa dell'isola , dai musulmani ai cristiani. Sembrando quindi che il regime autonomo e tributario debba adatLarsi a contentare gli uni e gli altri, fu convenuto che l'imporlo e trarne tutte.le benefiche conseguenze fosse


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l'o_pera ~iù urgente da fare. I carabinieri europei stromento de, voleri del supremo Areopago rimarranno solenne testimonianza · nella storia della sua buona intenzione. I W a ben altrimen 1 · s1· p1· t · I · . . . • . • esen eranno e cose se la guerra scopprera sui confini della Tessaglia .• Dai seni di· Arta e di Vo lo le ~ot.t_e ~a. guerra ?ella,. F_eder~zion~ e~rope,t mal potranno impedire 1 '. ' '.forn ime?ro d uomrn1 e di armi ::11 due eserciti contendenti, e 11 rrapprovv1~1on~me~to di cui le isole Ionie saranno prod ighe ~ers~. uno dr es_s1 . E_orse, dilagando la guerra nell' Epiro, come 11 te_", eno e la s1t.uaz1one lo suggeriscono, potrà essere per necess1t~ d~lla sua naturn circoscriLLa a quella regione, ed in questo ~aso 11 l'lll~ov~mento .del dono dell 'Epiro, già regalato un 'altra \oolta alla t,recia, potra rendere anche piu facile la soluzione del prohle.ma di Creta'. ed '.rn nuovo passo sarà fatto nel processo evol utivo della storni de, paesi balcanici . ~la ove_ le pas~ion i ardono non è facile di regolare l'azione, e se I P?~ol1_ che circondano la Macedonia volessero cogliere 'l'oppo.rtu_n~la ~1 ~J nel momeu~o per ?are la spall ata cbe deve e;;peller e I fur chi dalle provmce orientali <lolla penisola che ancora ?ecupimo. i; campo dell'azione si al largherebbe subito in hn modo 1m~reved1bde e le ipotesi sorgerebbero troppo numerose per poter d:lrneal'e la trama del dramma di cu i comincerebbe lo svolgimento. Sicchè le previsioni si arrestano di nuovo nd un ponto in cui :r_ed iamo diffici le assai_ per l_a.. Fed_ernzion:' _europea di dominllre ~ 11 avvenimenti, e qm dobbiamo iermarct rn attesa di ess i. 1

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IX. .ì\!a risalendo dall e incertezze del presen te alla visione dell'avvemre, dalle . prof~zie della cronaca giornaliera alle maestose linee delle .co~ren.t, stonche il pensiero si rischiara. Allora intravediamo le .prrnc1pali dramma che abb raccera· gran d· .fasi di un naraodioso . ' . par t9 . elle vicende del secolo futuro ed inflnirit su tutte · . .Basti ~n abbozzo, poichè sarebbe temerario il voler inollrars i pru del bisogno nei particolari.

LA SITUAZIONE ST ORICA NELLA PENISOLA BA LCANICA

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. .Benchè il lavorio <li sistemazione politica dei popoli balcanici sia per svolgersi lento e faticoso , serri bra certo ehe esso dehba av,viarli ad una forma federat iva che li raggruppi intorno ad un interesse supremo comune a ttllti . Nè esso potrà nettamente delinearsi prima che sieno sciolti i due massimi nodi che i,1tra!ciano il dipana-:mento dell'intricata matassa politica arrufTatasi nella penisol.a bnlcanica: la Macedonia .col porto di Salonicco, e Costantinopo li colla padronanza degli Strelli. t probabi le che le dne -regioni debban dar nome e personalità a due fas i distinte nel la storia pros: sitm futura del Mediterraneo orientale ed è probab ile pure che esse abb iano da succE:den,i con l'ordin e con cui furono delle·. Per la sua espnnsione nelle region i asiatiche, spostatosi verse• oriente il centro di tìgura, e quindi anche il centro di gravità del !' impero rnsso, saranno. foÌ·se meno intere;;santi per lui le sorti dell a Macedon ia e specialmente di Salonicco. Ed all ora perchè l'esperimento tentato nelltt Bosnia e nella Erzegovina non potrebbe essere ripreso nel la val,le del Yan1ar, ·e perdi~ non potrebbero avverarsi i disegni che da parecchio tempo si vanno ascrivendo alla monarchia austriaca? E non potrebbe forse colla sua forte individualità costituire quel centro i·ntomo a cui troverebbero modo dì orientarsi gli Sta ti balcanici, oggi oscillanti nella ricerca d,' indìrizzo e bisognosi di stabil ità r? La· nuorn incarnazione di quella Potenza nella storia non contradd ice nè alla sua vitalità, nè al la . elasticità della sua fibra . Se ciò avvenisse, la questione de·i la Macedonia si staccherebbe a(fatLo dal viluppo che per tradizione ch ia.miarno ancora questione d'Oriente, trascinerebbe gran parte degli inLeressi po li.tici della pen iso la . ba!canica nell'orbita del la poli tica strellarnente europea, ed attuerebbe l'accennata proposizione prevista dal Balbo cinqun.nl'anni or sono, che verrebbe tenipo in cui softo u1w forma qualsiasi quella penisola sarebbe divisa tra l'influem.a 11ustriaca e la russa. La quale naturalmen te prepondererebbe su Costanlinopol i e sull'nltima reli quia dell'impero turco, la sacra sede del Califa . Con qnali forme,? La storia non ha che il passato per appoggiarvisi, e basandosi sovr'esso può arrisch iare responsi sull'avvenire. Un tempo anche Bagdadfu centro di grande e potente i1~1pero : il suo sovrano ciliamavasi succes_sore di Maometto ed era capo re-


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LA SITUAZIONE STORICA NELLA PENISOLA BALCANICA

LA SITUAZIONE STORICA NELLA PENISOLA BALCANICA

li gioso e politico del mondo musulmano: la sua vol ontà era ubbidita dalla penisola iberica alla indiana e il suo dominio stendevasi per tutta l' Asia anteriore dall'Arab ia iii confini dell'Anatolia e nelle region i settentrionali dell'Africa. A poco a poco andarono perduti l'un dopo l'altro i regni ch e formavano l'impero di Aarun al Rascid, l'amico di Carlomagno. I suoi successori dovell.ero <affidarsi alla protezione deg li eserciti formati da orde turc~he. La guard ia tnrca tolse al sul tano ogni potere politico, governò per lui, che rinchiuso nel suo palazzo spaven talo da imassacri periodici, prigione dei suoi protellori piLt che sovrano, contin uò ad essere ancora. per quattro seco li venerato dai credenti come il supremo capo visibile della religione di Maometto: Bagdad rimase la ciuà sacra che racchiudeva la reggia del Califa, e Lutto ques to durò fin chè nel xm secol o un'onda1a mongola spazzò via il capo su premo della religione, il sacrario che gli serviva di reggia. e la ' guardia che lo sfruttava. Per quanto vero sia che abbiano da ripetersi molte cose le quali furono gitt una volta, sa rebbe ardito l'asserire che a simiglianza di Bagdad, anche la cosmopolita Co· stantinopoli debba un bel giorno esser dichiarata città neutrale . ' sollo la salvaguardia delle "Potenze europee, e lasciata per abitazione al Cali fa osmano, successore di Aarun al Rascid ;1el supremo · ufficio di capo religioso della religione musulmana. Ma non ~arebbe altretLanlo ardito il credere che un ripiego simile possa a suo tempo essere escogitato dalla f'ervida fantasia dei diplomatici , la quale, come quella di ciascun mortale, si nutre pur essa di ricordi e di immagi ni passate. Ma se il ripiego fosse accettato e tradotto in atto per impedire orribili stragi, mollo non andrebbe che il venf\rando capo dei credenti musulmani, r iparato nel fondo del suo palazzo, mantenuto forse col contributo delle Potenze europee e colle offerte dei fedeli, rassegnato ai voleri del Fato assisterebbe inerte alla violazione degli Stretti di cui oggi è costituito guardiano. Se ciò avverrà, come è probabi le che ciò avvenga, la Russia, non curante di questo fantasma religioso, lo lascierà sopravvivere ed assist.ere lentamente alla ultima ruina della sua po· tenza, mentre altrove sì formerà il nuovo centro reliaioso dei dugento mi lioni di maomet1ani che popolano l'Asia e l'Africa. I")

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Per queste fa si passò la storia del Cali fato nei passali secoli : perché non ne potrà nuovamente avvenire il ricorso ? · E continuando nell'ardita vis ione del fu turo è pure possibile intravedere intorno all'ambi to delle regioni adiacenti all'Ei eo altro lotte e la manifestazione di nuovo correnti di cui oggi appaiono i segn i forier i. Sulle brecce della colossa le harriera montagnosa che separa in due l'Asia, dalle rive del mare di .Marmnra a quelle del mare giapponese, lungo la via marittima che dal Bosforo e dai Dardanelli va al Mediterraneo orientale, nel!' Armenia, nell'Afganistan, sui confini delia Ci na, continuerà a scatti, a riprese l'urlo tra fa Russia e l'Inghi lterra, entrambe sovrane asiatiche più che europee. Una pazien te e tenace guerra secolare iu cui eserciti estranei alle gesta europee saranno condotte al comballimento per la difesa d'interessi esci nsi vamente europei . Intanto sul ~'l editerraneo , trasformato oram ai in via di transito al commercio tra l'Europa e l'estremo oriente, continuerò. con maggiore accanimento la lotta per bilanciarvi la prevalenza inglese abbarbicnta ai fort i punti di Gibilterra, Malta, Cipro e dell'Egi tto . La comunanza dell'avversario voluta da questa lotta mediterranea darà iill'unione fra nco-russa il cemento, che in qualsiasi allro modo non avrebbe che debole presa. Potendo mettere in linea anche l'importanza che una federazione dei popoli balcanici potrebbe avere sui destini del Mediterraneo orientale, e il contraccolpo che verrebbe all'equil ibrio politico dell'Europa centrale se la monarchia austriaca spingendosi fino a Salonicco di venisse l'anima di quella federazione, noi avremmo delineato le grandi coordinate che formano il reticolato della storia futura. Ce n'era bisogno per arrischia re la domanda fin ale. E l'Italia? Per la sua posizione geografìcn essa si trova più vicina di ogni altra regione al Mediterraneo orientale, su cui si svol geranno i prossimi avvenimenti della storia. Come potrà disimpegnarsene? Sembra un po' dirrìcile e certamente la parte che oggi ci è assegnata nell'Esarchia, o federazione europea, ne è una prova.


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LA SITUAZIONE STORICA NELLA PENISOLA BALCANICA

LA Sl'l'UAZIO ~ E S1'0R.1CA NELLA PEN ISOLA HALCANlCA

Dovrà essa lasciarsi travolgere, incosciente defl'av,,enire, priva di volontà, e quas i vo lta a ritroso, dagli avvenimen ti ? Non sarebbe con sigl iabil e. Circostanze non difficili a spiegare hanno interrouo le correnti di simpatia crea te dall'atliv ità degli avi nostri colle popolazioni dell'orbita orientale del Mediterraneo . A poco a poco scompaiono lungo la costiera dalmata gli a[elluosi ricordi lasciati dalla repubhl{ca di Venezia, e scompare pure ~ai porti dell'Oriente anche quel garbuglio di li ngua commerciale che i nativi parlavano coi forestieri e che rivelava nella sua forte impronta di parole italiane le ampie relazioni nostre intrauenute in passato ' in quei paesi. Ci ò scompare, e ne è causa principale il nuovo orienlamenlo avvenu to negli interessi del Meditèrraneo, per cui i nostri furo no so·verch iati dalla copia di quelli ivi aVYiati dagli estranei a noi. Sarebbero inutìl cosa le recriminazioni, ma non sarebbe scusabile il ch iuder gli occhi al ft~ Luro. Un giorno il geuerale Bi :-:io, che ebbe cuore e mente d'Italiano, e nei suoi scaLLi vide più lontano e meglio degli altri legati al giorna liero vantaggio, additò al commercio italiano il lontano Oriente. Là stava erompen.do il germe' della storia futura, e cominciavano appena a gettare gli occh i gli Europei. Con generoso slancio il I3ixio avrebbe voluto che no i, nuovi ancora alla vi ta, evitando sforzi , poco proficui per·vie oramai troppo baltutc, faggi ù, cercassimo il risvegl io della nostra antica attività commerciale. Egli aveva ragione : ma il suo appello non trovò edttCa7.ione suflìciente negli italiani; suonò nel voto, ed a lui , solo in lootaoi mari co ll a nave affidatagli , si sch iantò il cuol'e. Gli avvenimenti ulteriori e la lotta cominciala. ora.mai in quei lontan i paesi coll'interven to degli eu ropei. mostrano quaato fossero sicuri i suoi presagi . Noi ci rinch iudemmo, o ne nsc irnmo a sharaglio senza propositi hen determinati e senza larghi concetti snila realtà eJTeLliva di qunnto si agita intorno· a noi . Oggi ci riuscirà assai diffic ile di rimanere spettatori ozios i di avvenimenti che ci si svolgono allal.o . Il loro corso potrà interrompersi, avere soste più. o meno lun ghe, ma non potl'à arrestarsi snlla china clw gli è fatalmente fissata, e di cui abbiam cercalo di in-

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travedere l'andamento. Potremo noi, sempre noncuranti del. futuro '. iasc.iarci prendere allo improvviso da quanl~ avviene, ~ r1par~rv1 ,come le circostanze ce lo deLtano affidandoci alla sconfrnata stuna che o on uno di noi nutre nella propria sagacia ? . Là \ita di una nazione non può dipendere da improvl'ise deter· minazionì, '(Tla deve svolgersi secon~o maturi di visamenti cui, spe· -eialmente oggi, partecipino il governo ed il popolo c!ie la, .compone, concordi tra loro ed intimamente consc11 degli scopi che

-sì prefiggono. . . . . Le tradizioni recenti del nostro n ~org1mento c1 spmgono ad .assecondare il ri sveglio naziona le dei popoli che vogliono riacqu.istal'e individualità e coscienza nelle regi<tni balcaniche . Il desi<lerio di bilanciare le forze dei più potenti ci suggerisce l' ide~ -di favorire l'un·ìone dei più debo li per creare un nuovo e forte fomite di vita pol itica intorno all'Egeo. L' interesse politico c\ trae · ,a non creare imbarazzi sulla via del!' inorientamen to della monar· ·chia austriaca, dal qu,tle avemmo· già vantaggi nella. no_stra recente ' storia. L'avvenire della nostra at.tivìtit commerciale vuole la preparazione di larghe simpatie, e di frequent i e 1.Je~evole relazioni toi popoli che verranno a trovars i sulla .grande via na turale .cl~e unisce il cen tro dell'Europa coll'estremo Oriente; comunanza dt n-cordi clas5ici, dì lontane ori gini e di recenti vicende cooperano a rendere più facile quella preparaz ione. O percl~è no~ ci vorremo adattare a cam minare franchi e sicuri per una via cosi neLta.menLe ,segnala, in vece di travolgerci halzelloni e come le circostanze ci portano~ . . . · Comunque vadano le cose, l'evoluzione storica nel le reg1ot11 de( Mediterraneo orienLale proceder1t con sufficiente lentezza , da darci tempo a prendere un contegno l'nmc9 e deci~o rispetto olle vi· ,cende che ci si svolirnno all ato. Unia·moci in esso con maturn disègno e còn chiare;za dei (ini; ma se dopo le impro:7vide a~-dacie ci sorprenderà. l'ora dello 2-conforlo non vada mai. smarrita per noi la parola dell'Italiano, cu i nessnno potrebbe negare a~ore .grandissimo per il suo paese, e profonda intttizione nel considerarne i · 1eaami colla storia: « Un popolo non è grande se non a patto di c;mpire una gran de e santa missione nel mondo . L'ordi · 43 ;- ANNO XÙI.

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llA SITUAZIONE S'fORICA NELLA l'ENJSOLA BALCANICA

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• namenlo interno rappresenta la somma dei _mezzi e delle forze raccolte pel compimento .dell'opera assegnala al di fnori. La vita na'zionale è .stromento, l'internazionaJe è il fine. La prima { opera degli uomini, la seconda è prescrilla da Dio. La prosperità, la gloria: é l'avvenire di una nazione sono in ragione del suo accostarsi al fine che le è designato ».

ANCORA DELL'' JMP[EGO DELLA CAVALLERIA IN GUERRA · Conli1mazi-011e. -

\ledi disp,ensci Vll

C.

FABRIS Colonnello di fante·r ia.

TJI.. E passiamo al n. 3, pattuglie e distaccamenti indipendenti. P,otremmo scrivere un volqme ove volessimo render conto di lutto ciò che fu ultimamente scrillo a questo riguaqlo, e in Francia, e in Germania, ed in · Austria, e che in maniera. assolutamente indis_cutibile suffràga il concetto che andremo sviluppando, e.cioè: che nell'istruzione e Mlla prepl1;ra.zione degli nffì.ciali e clella trnppli e nelle manonre si, batte assolntwnente nna falsa strada, in r.ontracldi.zione compfota con ciò che si potl'il e si dotird (ani 'in ,quel'ra ·vera. La grande importanza dell'argomento merilerehbe invero la più approfondita discussione, ma. ad evitare tedio al benevolo lettore, ci sforzeremo mantenerci_nei limiti piit ristretta. che ci sari:t possibile. · Quasi tutto ciò che si fa alle manovre è per gran parte contrario ciò che si farebbe in vera guerra, sia perchè è insuffìciente la a ist.--ruz'ione e la preparazione degli ufficiali e della truppa, sia perchè , pur di avere notizie sul nemico, si chiude un occhio da parte delle autorità superiori sul modo con ·cui coteste notizie furono procacciate e furono trasmesse, sia infine perchè gli ordini e disposizioni stesse impartite dai comandanti per l'attuazione del servizio di esplorazione non rispondono alla realtà della guerra. Questi inconvanienti, questi errori e queste sbagliale disposizioni si compendiano: ·a) nell'invio a grandissime distanze di pattuglie e distaccamenti (in generale squadroni) indipendenti, a mo, Hm, magari a 200 chilometri dal grosso del corpo di cavalleria;


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ANCùP.t\ J)EI,L DI PIEGO DELLA CAVALL:,RJA J X GUERRA

ANCO RA DELL'rnp!EGO DELLA CAVA LLERIA I~ GUERRA

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si potranno inviare pattuglie di pochi uomini a centinaia di chilometri è una vera illusione. Se l'inviare patluglie di ufficiali e squadrol1i esploran ti a coteste enormi distanze non fosse scevro di inconvenienLi, ciò costituirebbe un ottimo mezzo per addestrare uomini e. cavQlli a luno-be .., marcie di resistenza e invece di meritar biasimo, dovrebbe essere sinceramente elogiato. Così in Lesi generale, nelle manovr~ e nelle esercitazioni di campo si fa spreco di numerose pattuglie· che, in parte, si potrebbero risparmiar~ e che in- guerra si ri sparmieranno indubbiamente, ma si fa benissimo a seguire· UI}, tale sistema, che è eccellente scuola pratica per urriciali e trnppa. Ma pel caso che esaminiamo , gli incon venienti sono pur troppo numerosi, e qui brevemente li accenniamo. In primo luogo la prima, la più gra;1d e, e quasi direi,_la sola preoccupazione dei comandnnLi di coteste pattuglie o distaccamenti è quella ci i giungere celeremen te alla localitCt designata, diguisachè si avanza sulla migli or strada, senza pensiero nf! dei nemico nè d'altro. TI tenente colonn'ello austriaco barone ·v. \\'uckerer in un suo pregevole lavoro: Studio sul serni.=io di esplornz ione, ùarra persino ch e paltugl je urriciali dei due partiti avversari , scontrandosi, al gran trotlo, sulla sLessa via, continuarono tranquillamente il loro cammino, salutandosi con un: a rivederci . E esaminando la loro conclolta da un punto speciale di vi sta, quello delle manovre, la com prendiamo benissimo. t assai facile immaoinarsi il raoionamento che debbono aver fallo quegli nl'e .., fìciali nel loro interno: a qua l pro sci upare tempo a fare la battaglietta, oppure a fa re un lungo giro attraverso i campi? L'essenziale è di porLnrmi il più presto possibile al punLo tale. Che m'importa se quella palluglia nemica ora avanza liberamente ; fa cilmente troverà ben altri che la fermeranno e intanto io proseguo n.ell'atLuazione del mio mandato I E probabilmente non sal'll stato nemmeno estraneo il pensiero della riuscita. della missione ricevuta che potrà anche produrre elogi e annotazione speciale nelle note caraueristìche, mentre nel easf) r.ontrario di non riuscita o cli soverchio ritardo nell'invio di. notizie ne verrebbe bittsimo e fors ·anche una'. cattiva annotazion,~. Non una sola volta noi slessi che scriviamo abbiamo ndilo elogiare giovani subaltern i che nella giornata aveano percorso più

b) nell 'eseguire l'esplorazione senza tener conto alcuno cl el ne~ico, del terreno, ecc., e della necessità e gifficollit di un a celere trasmissione delle no(,izie raccolte; e) nella forza troppo esigua delle pattugl ie e dei distaccamenti ; ,. d) nell'ampiezza dei pronti da espl orare non proporzionata alla forza imp iegatavi; e) nella man c1rnza completa di disposizioni per impedire o I tanto meno difficolt.::ire l'esplorazione nemica .

Arl a e· b. Non è raro il caso che nell e grandi manovre, e specialmente nelle manovre di ca vnlleria, si spediscano pattuglie e distaccamen ti indipendenti a grandissime distanze, e con ciò credesi aver compiuto cosa straord inaria. Astraendo anche dal fatto reale che con ciò non si fa che massacrare nomini e carnlli, ciò è assurdo e contrario a ciò che si praticherà in guerra, all'infuori di casi eccezionali ss imi. Son p:-issa ti i lempi della prima parte della campagna del 1870, ne' qual i i cavalieri tedesch i, senza conlrnslo della popolazione e della ca,·alleria nemica, poLevano senza diffìcol là. e senza pericolo avventurar:si a quals iasi dist,rnzal Ma già nella seconda partè di <1uell a stessa campagna, in parle pel terreno copel't.O e bosch ivo , in pal'te per l'opposizione della po polazione e delle truppe nemiche, è già mollo quando le pattuglie di cavalleria possono spingersi a ·IO-li-, d1 il ometri, e ne lla Perche non è lero dato di allontanarsi nemmeno cli poche cen tinaia di metri se non sono accompagnati da reparLi di fanteria e arli /:[lieria. Ecco cosa è la guerra vera! altro chfl cenLinaia di chiloruelri' è colle difficoltà <lei terreno e col nemico che devesi lottare a(l ogni momento, è soltanto colla m:-tssirna <~ircospez;ionc, e assai di spesso usando larghi giri, che sarà. possibile spin gersi innanzi ed arrivare a quei punli giudicati conven ienti per compiere l'e5plorazione. E, su per giù, sarit in queste coudizioni che la caval leria do\'l'à operare nelle guerre !'uture. Natura lmente sarà suo còmpito di allargare al possibile la srera d'azione, ma il credere che 1

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ANCORA DELr:rnPIEGO DELLA CAVALLE&IA JN, GUER&A

Al\CORA DEU,lllPIEGO DEI,LA CAVALLEltJA JN GUElt!tA

che 1100 c_hilon:,ietri, come se ciò non fosse una cosa affa~to naturale in un giovane di 20-25 anni, quando cavalchi un buon. cavallo , capace di ~imili sforzi. . Che, adunque, ciò possa accadere, sino ad un certo punto lo ' s1 comprende, ma si ammetterà di le!,{gi·eri che è assurdo, e che se si vuole seriamente istruire e impratichire i reggimenli nel difficilé servizio di esplorazione, è indispensabile seguire un sistema affatto differente. Ma havvi altro a dire: A'mmesso che i due partiti avversari sieno a notevole distanza e tale d.i legittimare codeste lontane ,ricognizioni, il profitto che se ne ritrarrebbe sarebbe sempr-e pressochè nullo, e talvolta.· dannoso. . . Non basta raccogliere notizie, sieno pure esattissime (i l che in glterra è quasi mai il caso); l'importante, l'indispensabile è la loro celere trasmissione, e rnrne è possibile rispondere a cotesta condizione, quando si debbano superare enormi distanze '? È vero che nelle manovre del tempo di pace si impiega sopra vasta scala il telegrafo anche nella zona occupala dal supposto nemico, oppure che le · notizie sono portale da ordinanze a cavallo, le quali ~i muovono liberamente per sellantine e1l otlan" tine di chilometri, attraverso la zon\1 occupata dall'avversario ; ma questo, e lo r ipetia,mo per ancora, è assurdo . Oggidì la bicicletta potrà, a que3to riguardo, presentare i più grandi vantaggi, ma anche al biciclista, costretto forzatamente a marciare sulle strade, non sarà dato di attraversare impunemente una grande zona nemica. Notiamo finalmente che notizie esattissime quando furono raccolte, se i latori delle medesime debbono percorrere esac.rerate distanze, non saranno nella pluralità dei ca.:;i più attendibili, allorchè saranno ricevute, imperocchè durame il tempo della loro , trasmissione, la situaz.ione potrà essere intieramente cambiala. E questo ò l'argomento maggiore che si oppone all'invio di palluglie e distaccamenti assai lontani, poichè I.e informazion i raccolte è impossibile arrivino in tempo opportuno. Rispetto poi all'istruzione, o per parlare più esattamente, rispetto al profitto che da coteste esercitazioni dovrebbe r idondare all'istn1z~une pratica degli ufficiali e della trupp:i, 1 ò ovvio che

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-esso sarà assai limitato, e . sarà anzi grande fortuna se non ne ri~ trarran·no false idee. o, tanto ,meno, per' gran par.te erronee. È eyidente .che quando si ha ùna sola preoccupazione, un spio pènsiero dominante, cruello di avanzare rapidamente? ~on sì prendono più le necessarie misure di sicure~za, ~on ~ 1 n~~no,scono nè villaggi, nè boschi, nè strade come s1 farebbe 1n guerra;. 1\ che, eseguito anche nelle manovre del . tempo di pace, riesci•rebbe a grande vantaggio dell'istruzione pratica. Gli incontri poi col nemico, in fol'za minore, in forza uguale: ,od in maggior forza, offrirebbero occasione pel' .decidere pronta-. mente sul da fare, e cioè slb convenga. agire per astu?,ia o com: ... , ,battere. .Giunti infiné.in prossimità delle mas~e nemiche, si imparerebbe .a scieuliere e trova:re una località adatta ed a conveniente di-:o ' -stan~a. Così facendo si eseguirebbe l'esplorazione senza cadere in quelle inverosimiglianze che si veri(icano oggid~ e.n,,n si :e· drebbero più pattuglie attraversare gli avamposti avversart e . -trattenersi magari a cento metri dagli accampamenti od accan,tonamenti nemici, senza incontrare alcun impedimento. Ma il tempo stri.nge; importa di avere in fretta e ~d ogni costo notizie, -e così ci si conduce in modo diametralmente oppo:;to · a quello .con cui si opererebbe in guerra . . Si obbietta, e con ragione, che in guerra nulla accadrà di si,mile, poichè le palle dei fucili s'incaricheranno di tenerle a. debita distanza, ma ciò non. toglie che l' auuale istruzione pratica :Sia sbagliata, e che l'nfficia:e dovrà in gnerra comportarsi in. modo affatto· diITereute da quello con cni si è sempre condotto nelle -e.s~rcitazioni del tempo_di pace. , Adunqne non sarebbe assai ;pit1 razionale restringere l'esplo-ra~ione e richiedere in modo assoluto che si osservino lotte· le prescrizioni regohimentari sul servizio tli sicurezza e guelle norme .che debbo'nsi seguire nelle ricognizioni ? ,

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Come- si generalizzò l'uso d'inviare paÙugl ie e di5laccamenti :a, gr~ndi distanze cosi, come deduzione degli insegnamenti ari· trarsi dalla campagna del ,1870, invalse il concetto di costituire

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ANCORA DELL HI.PIEGO DELLA CAVALLERIA IN GUERRA

pattuglie e distaccamenti della minor forza possibile; come pare, di distaccare soltanto pocl1i distaccam'enti o squadroni esploran:i, al fine di mantenere la maggicre forza possibile riunita· pe1~ · fron:eggiare e balleré la massa della cavalleria nemica. !\fa anche qui sforziamoci d'informarci ad un senso pratico. della cosa. . t E incontrastabile che una piccola pattuglia ha maggiori probabilità ·e facilità di penetrare nella zona nemica, di non essere, vista, e se vista dj poter sfuggire; ma d'altra parte una patLuglia composi.a di 2, .i ·ed anche 6 od 8 cavalieri non è suffkienle; mente forte nè per opporsi alle pattuglie nemiche che volessero, contenderle il passo, nè per iinporsi alla popolazione ostile dr qualche c11scinale o piccolo villaggio che incontrasse sulla sua. strada. · Ammettiamo ·pure che il comandante della pattuglia sia immedesimato del principio che la sua missione consiste ioiica- . mente ne~ 'éedere e riferire, e perciò impieghi ogni suo sforzo per· agire per astuzia; ma qu;rndo non possieda alcun mezzo di resistenza è ovvi'o l'irnmaginàrsi che nella pluralità .dei casi si, · troverà impossibilitato a compiere il mandato ricevuto. Ammeaiamo anche l'ipotesi sia talmente fortunato di "iUn"ere· I!> sin presso al nemi6o, e di contarne, ad uno ad uno, gli uomini, · i canntini ed i cavalli. Trattasi ora .di spedire le preziose infor·· mazioni raccolte, ma per poco duri la sua missione, non avrà nemmeno i soldati indispensabili per trasmetterle e verrà a trovarsi nel più grave imbarazzo. Napoleone I, per la campagna di Russia, emanò un· ordine nel, quale proi biva l'invio di pattuglie aventi una forza minore di un.· plotone, e noi crediamo fermamente · che nelle guene future si, adotteranno anche a cruesto riguardo , le norme del grande capitano. A nostro parere, una pattuglia lanciata a grande distanza, deve avere in sè i mezzi di vincere le piccole resistenze del ne-mico, -e le minaccie della popolazione, nonch è di poter inviare·· parecchi cavalieri -a portare le notizie allinte, e per poco si rifletta, non si troyerit di certo che la forza di un plotone sia di troppo. E ciò che abbiamo detto per le pattuglie potrenimo ripetere, per distaccamenti o squadroni esp_loranti. i")

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ANCORA DELL'IMPIEGO DELLA CAVALLERIA IN GUERRA

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Pér non indebolire il grosso della divisione se ne mandano in numer'o limitatissimo. e si assegna loro · una fronte di esplora~ione,, che non è in relazione coll'esigua forz a impiegat,1vi. Non è raro il caso che squadroni ed anche mezzi squadroni debbano osservare nna fronte di 20-2,j chilometri, ed è perfellamen~a inutile dire con quali risultati. Acl e.

Dopo il ·1870 si generalizzò \'idea .che le masse di cavallei:ia spinte avanti in avanscoperta servirebbero in pari tempo a coprire le masse di , fanterìa retrostanti, ma anche questo concetto · è ora completamente sfatato. · Già. si~ da molli anni fa, il generale Galiffet aveva espresso il parere, acceLlato di poi ' in Francia, che dovevasi avere una ..... ,J• linea di cavalleria (divisioni indipendenti) incarica~Le dell'espio, razione , ed una 2• linea, pure di cavalleria, col mandato di coprire le armale, formando· intorno ad esse un esteso raggio di sicurezza .. È a questa 2• linea, che manca totalmente nelle manovre nos~re, ed in quelle Leò.esche ed austriaehe, ma eh~ di cerlo non farà difetto in guerra, che spellerebbe di dare la caccia alle patlugl ie nemiche e alle~ ordinanze a cavallo, di respingerle e cercare di . farle prigioniere. E questa mancanza è sensibilissima nelle esercitazioni del tempo di pace, perchè abi tua ufficiali e truppa a muoversi, per così dire, in un ambiente che non è quello che troveranno in · guerra. A crue&to ri guardo pertanto sarebbe molw importante che almeno nelle grandi· manovre esistesse questo ,cordone di sicurezza e vigilanza e che ponesse in opera ogni sforzo per impedire l'accostarsi delle pattuglie e caLLurare, le ordinanze a cavallo, nell'intento che il servizio si svolga nelle stesse condizioni nelle quali si svol<'>1erà. in " uerra o tanto meno vi . si accosti il pjù che sia possibile. È questione così evidente che ci pare superfluo approfondirla ·ma"oio1·menle ·, ao-oiun"eremo soltanto che tulli gli scrittori che ~e · nn n ultimamente si occuparono dell'argomento so no unanimi nel ri-· conoscere la neces:;ità di questa linea di copertura della fanteria, col precipuo mandato di' dar la caccia ai riparti nemici esploranti. 0

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ANCORA DEL-L'IMPIEGO DELLA CA~ ALLERIA lN GUERRA

IV. · Il servizio di avanscoperta ç indubbiamenLe di diffìcilissima attuar.ione in guerra, ma anche dal poco che abbiamo detto .sin qui , ci p~re sia dato rilevare che colle idee eco' principì adaLtati e colla maniera eon cui si applicano, non si può riuscire a impratichire seriamente la cavalleria in questo servizio. Noi anzi -crediamo - e ne siamo profondamente convinti - che all'alto pratico si riconoscertt subito che col grosso delle forze riunite , ·e con pauuglie e con distacc~menti esploranti spinti innnnzi a grande distanza, indipendenti, e tjuindi compiutamente campati in aria, non si eseguisse con servizi di esplorazione; e ne verrit che in guerra si dovranno seguire altri principì, altre norme, altri mezzi. Giù anche adesso n~lle grandi manovre e nelle manovre di cavalleria vediamo i più disparati sistemi. Assai interessanti a questo riguardo sono le manovre di cavalleria che ebbero luogo nel 11895 in Ungheria e le grandi manovre .tedesche del 11896. · Nelle manovre austriache ( 1) (esercitazioni d'avanscoperLa) il partito dell'ovest aveva un còmpito difensivo: di assicurare il fianco destro e le ~palle della propria nrmata che da sud avanzava {\I 'nord di Vienna e già. in contatto col nemico, e di esplorare ad est del fiume Raab sino al Danubio verso Budapest, àove ritenevasi si stesse formando altra armata nemica.. Il partito ovest cons'isteva della a•, divisione di cavalleria forte · di 25 squadroni, 2. battaglioni ,cacciatori e 2 batterie a cnvallo, più una brigata di cavalleria della landwehr con 12 squadroni e un quarto e 11 batteria a cavallo. Il 5° corpo d'armata che supponevasi lo seguisse, era rappre· sentato da 7 battaglioni, ,[ balleria ed 1 squadrone. Sulle retrovie pel co!legameolo coll'armata principale e a difesa della ferrovia trovavansi 2.3 battàglioni, 8 :;quadroni e tre 1

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(I) Vedi l'o1luscolo già menzionato del lenente colonnello barone 1·. Wvc 1rnrrnn e nei N. i e 2 del il/ilitù- lVochenblatt 1897, il notevole la1·ot·o del generale Pelet-c'larbonne·: Intorno ali' al}anscoperta in pace ed in guerl'a.

ANCORA DBLL ' IMPIEGO~ .DE LLA CAVALLEnIA IN GUERRA

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quarti e 12 batterie. Così in totale il partito dell'ovest aveva una forza .di 32 battaglioni, 47 squadroni e ,16 batterie. I! partito dell'est era formato da un corpo di cavalleria, il quale constava: della 11• ·divisione di cavalleria, 24 squadroni., di 11 . ballagli on e cacciatori e _2 batterie a cavallo, della ,iga brigala . di cavalleria della land\'vehr Hl squadroni ·e mezzo, •I battaglione di fanteria, 1 balleria a cavallo e della 62• brigata di fanteria, ~ battaglioni, 1 squadrone, 1 battei·ia: in totale 6 battaglioni; 36 squadroni e tre quarti e 4 batterie a cavallo. lnoltre irì truppe cli deposito e nuove formazioni, trovavansi indietro 26 batta,glioni, 5 squadroni e un quarto, 22 batterie.e ,J 3 compagni e di arti'glieria. - , li- partilo dell'ovest ordinò che i passaggi della Raab fossero ,occupati dai 2 battaglioni cacciatori, i quali. a qt1esto scopo furono fatti avanzare ai differenti punti precedendo ~'1 divisione cli cavalleria di 26 chilometri. Di poi furono spiccati innanzi 3 squa,droni, ad ognuno dei quali forono assegnati 2 ciclisti, e fu loro fissata la linea a rilggiungersi sino al 2° giorno di esercitazione, nonchè l'ampiezza della fronte da esplorare, che per uno squadrone raggiunse i 30 chilometri. Furono ìnoltre inviate parecchie pattuglie ufficiali. Per facilitare la trasmissione delle notizie, a mezzo di pallu· gAie di cavalieri telegrafisti, furono stese due linee telegrafiche della lung,hezza di circa 20 chilometri, e disposte due _l inee di posti di corrispondenza per la lunghezza di 40 e 25 chilometri -e un posto di corrispondenza con biciclisti forn'ito dai cacciatori. ' Gli squadroni esploranti dovevano tenersi collegati con queste linee ~ mezzo di propri posti di corrispondenza. Gli squadroni esploranti trovaronsi il secondo giorno di manovra, in supposto paese nemico, a 70 e 80 chilometri innanzi al .grosso della divisione di cavalleria e frammezzo, a 25 chilometri innanzia !la divisione e sopra differenti linee di marcia, i due battaglioni cacciatori. Uno solo· dei due battaglioni aveva cavalleria - mezzo squadrone - l'altro non aveva che quattro ordinanze a ~vallo, dignisachè non aveva mezzi nè per opporsi all'avanzata <le!le pattuglie nemiche nè per impedire il servizio dei cavalieri 1

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A NCORA. DELL' IMPIEGO DELLA CAVALL lsR IA IN GUERRA

lalori delle notizie. I cacciatori ricors'ero all'èspedienLe di spedir& innanzi pattuglie-ufficiali in carrozze. JI comandante del parlito esL impartì l'ordine che il corpo dii caralleria esplorasse al sud del bacino di Vienna olle ~palle ·dell'armata nemica e ne interrompesse le comunicazioni, al qual, fi ne il gros'~o della forza doveva avanzare sopra Papa- Steinamanger (importante nodo ferroviario) e l'altra parte a circa 35 ch ilometri a sud della delta localiLù. · Il comandante del corpo di cavalleria dispose perciò che sulla . linea principale avanzasse la di visione di cavalleria, a destra della medesima un reggimento r1 i ussari e a sinistra la briaaLa cavaln leria del la landweh r ·dim inuita dal reggimento ussari , cui doveva seguire la brigala di fanteria. 11 se1,vizio di esplorazione in pri,na linea P,l':t affidato a ,1. pat- . tugl ie ufficiali, composte da ,f ulficiale e 42 cavalieri che portaronsi avanti a ·"->O e 200 chilometri , e ad esse seguirono 6 squadroni esploranti. li battaglione di fante ria addetto ebbe !a missione· di occupare i passi del Raab e la città Papa . Il plotone di cavalleria che ne faceva parte, doveva curare l'nlleriore invio dei rapporti provenienti da. due squadroni esploranti, ed a questo scopo istituire una linea cli co rrispondenza . Al battagl ione cacciatori spettava di: assicurare gli sbocchi che da ovest conduco no altraverso il bosco ùi Bakonier, e gli erano destinati soltanto 9 cavalieri. I rep art~ di fa nteria si trovaro no per tal modo innanzi al grosso della cavalleria a ,f 5 sino a 25 chilometri ed una mezza compagnia sino. a 36 chilometri, senza essere dotati di sufficiente cavalleria . I comandanti della fante ria non erano sufficientemente edotti delle disposizioni riguardanti il servizio d'esplorazione, e perciò non, poterono mantenere il coll egamento cogli sqnadroni esploranti. Nelle grandi manovre tedesche dell'anno scorso ('I) il coman · dante il partito dell'est, generale Waldersee, dispone per l'esplorazione di una divisione di cavalleria cui unisce altri due rerroinn , mElnli tratti dalle di,i]sioni di fanteria e provvisoriamente riuniti ia una brigata mista, ed egl i stesso imparte al corpo di cavalleria cosi forma to le più minute prescrizioni. Egli ste~so cioè tiene in (I) \' edi llivista mililm·e, dispense 3• e .~•.

ANCORA DELL'IMPIEGO DELLA CAVALLER U

li\ GUEltR.\

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mano la direziòne del!' avanscoperta, ne fissa giomalmente !a fronte da esplorare, la linea a raggiungersi, l'invio delle singole pattuglie, le misure a prendersi per la trasmissione delle notizie, di auisachè al comandan te della cavall eria non rimane altro còmpilo all'infuori di quello di Cllrare l'esecuz ione degli ordini ricevuti. Alla cavalleria inoltre il generale Waldersce fa tenér dietro grossi reparli di fauLeria. Il partito dell'ovesl acloU:t per contro un sistema diametralmente opposto. li suo comandante, il Principe Giorgio di Sassonia, si limita ad indicare al comandan te della divisione di .cavalleria l'obbieLtivo a raggiungersi e gli lascia po i L, massima Jibertà e indipendenza di condotta. Tot capita tot sententiac., come si Yede e come è inevitabile per 13 natura stess~ cle;.;li uomini; ma resta a V(;ldere se quesl,t maniera di con siderare ed alluare l'avanscoperta. sia a.lla e sia \a pi ù convenien1e : in pace a l',Jrniro uu' ut ile preparazione acl ufficiali e tru ppa in code3lO impo rtantissimo senizio ; in giierrn a dare quei risultati che se ne allendono. Per conto nostro, diciamo francamenle che pur rispettando tntte le opinioui e facendo di capello alle prescrizi ou i regolamentari, nutriamo, per quanto ha trailo al servizio di esplorai ione, idee assai differenti da quelle generalmente accettale. Noi siamo convinti che una· prima e seconda linea di piccole palluglie e di piccoli reparti e.sploranti inviali a grandi distanze, indipendenli e senza un vicino appoggio, ed una terz.a linea dietro te altre a grande di~lanza, formata dal gro ·so della carnlleria riunito, non possono condurre ad alcnn r isultato . Noi crediamo indi spensabili: Una prima linea di pattuglie suffìcrenlemente forti con man,dato ben precisato, che s' irradiino su tutta la fron te da esplorarsi; giusta l'ordi!'le di Napoleone a Mural da S~ Pol LM, il 112 llO\'embre ,1805 : « Du moment que vous aurez pass0 le D:1nube, i nonde.;votre ?'oute de ca1Jalerie. » Una seconda linea di distaccamenti esploranti costituiti da uno, <lue o tre sqnadroni secondo la necessilit, colla missione di sostenere le pattugli e spinto avanti e di completare l'esploraz ione ; Una terza linea colla massa della carnll eria . ~


698

ANCORA DELL'IMPIEGO DELLA CAVALLERI' l ,,

N GURRRA

Pattuglie indipeudenli di ufficiali con m· . b . nata, si potranno eventualmente s '. iss,one en determt. . pr~care anche a grandissime distanze ma sol tanto in Baua;r d. Il _casi eccezionali ed esclusivamente sulle ali. " re , cava er1a devono accader , dranno, ma all'inizio ùell'esplo . . de e forzatame nte acca~vitare. Si capisce che quand;z~~~I: s; ov_rebbero possi_~i lmente lrssa nolevoii forze di cavalleria comero~trera _hanno g,~ $tanza della frontiera lranco-tedesca, s~rà assat dI~e~;san_iente . li caso alle prime avvisa 1• • . ci e impedire che due c Il . . g ,e n?n segua, sub,to il cozzo fra le masse delle ava .en e avversarie. Ma questo non è il ca , . ,· . . la lotta ad oltranza frà le du" , Il . so o1 d1na1 io, e . ., cava erre per scacc · d il testo tedesco , l'avverso rio dal teatro c1' 'o e . ,are, secon o .• P razione avrà Juooo ,.,oene rn Jmente prn tardi • cruando le circostanze . . ' p-op· < sreno · n . . . ' ,zie , e quan do oLLenuto il contatto colla fan• e1··a · • 1 nemica' importa ad ogm· l. mantenerlo. cos to e,

(Contimta). MARZIALE :UJANCIII

D'ADDA,

lene11te colonnello nella 1·iserva.

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LA ~AMrAGNA DEL 17O8 SULLE AUI ~CCIDENTALI Co111inua ~ione. -

l'elli dispensa FII

'/,

" * li mallino del 4 agosto il generale pi emontese llehebinder, spiccava dal campo della Vachette due ricognizioni, una di i'SQ()

granatieri piemontesi e l'allra di ·USOO Haiduchi austriaci, dirette rispellivamtinte al colle di Cristo! , a Cjltello di Bulfère per la vali& della Clarèe (·I). Comandava la difes::i. del primo posto il brigadiere Beaulieu, che trinceratovi si con 200 fanti, al tri 250 ne aveva staccati al vicino colle di Grenoux. T granatier i del Duca dopo vivace combatLimento si.impadronirono di en trambe le posizi oni. La colonna austriaca, meno fo rtunata, dovette ripiegare di fronte alla pertinace difesa eseguita da un battaglione del reggimento. Vexin, r.omandato dal tenente colonnello Sors·, rinforzato opportunamente da un battaglione del reggimento Hessy, giuntovi da ~lonèstier. La sera le due ricognizioni rientravano alla Vacheue, men tre il D'Artaignan di sponeva le proprie truppe in modo da s-vcntare q~1alunque nuovo allacco su quella importante dorsale (2) . Il vaVedi cart.1 al i00.000 del Ministero degli interni rrancesc. Dislocazione delle trup pe dol generale D' Artaignan il 5 ago;to t i 08: Al Colle di Grenoux 2° battaglione del· reggimento Soi'ssonais, 400 comandati del corpo di Muret, S° battnglione del reggimento Castolas. (I) (2)

Ai Ch~let di JJufTe,·e

2r.o comnndat.l del

corpo Muret, 2" battaglione del reggimento

Hessy.

A Ctausy 200 comandati del ~luret, a0 !Jattaglione del reggi mento Hessy. A Cristiane 200 comanda ti del reggimenlo Castelas. , Ai colli Ili .1/01iliers e ,Vévache 2° battaglione del reggimento Tournoisi:;, il 1.• bat-

taglione del reggi ment-> Hessy. At Galibier 50 comanùati. A la Grave 50 comanclati. A ,Jlonéstier i battaglione del reggimento Vexin, i ba ttaglione del reggimento

C9tentin.

A. UE LA Gu&nni.t, volume 2100, N. 283.

..


700

LA CAM.PAONA DEL

1708

SULLE 'ALPI OCCIDENTALI

!ore dei colli che vi si aprono è considerevole, perchè, come già · si a.ccennò, permettono all' in'vasore del , DelfinaLo di portarsi a . tergo di Briançon, intercettando la via ·ai soccol'si giungenti dal Lautaret e Galibier. Errò quindi gravemente il llehebindel' inviando poche forze alle ìmpre;è sopra descritte e similmente si può dire del Daun, quando giun ti i rinforzi del S. Hemy alla Vachette non si rivolse ii lla occupaz~one del colle delle H.ochilles. Tale passaggio tra gli altri, in questa, circostanza era di mas,sima importanza perr-hè dava modo agli alleati di sbarrare la marcia al Vi llars, prevenendolo al Galibier. 11 tempo per eseguire l'operazione non mancava, giacchè la testa dei francesi non poteva appari re al colle ora dello che il giorno 6 a s!_lra, mentre i due pri mi battaglioni di S. R.emy, pal'Lili da Bardonecchia potevano · ~ssere il terz.o dì del mese 'rille Rochilles e ricevervi il rinforzo fl 4, dei 3000 granatieri passati ol le Echèlles con il Duca il 3, ed il 5 vedersi raggitrnti dagli altri 4. bàttaglioni del S. Remy, provenienti da Oul x. Infine nessuna ragione vietava al grosso, 1·imasto inoperoso a Jfardonecchia, di inviare altri haHaglioni in. sostegno dei primi, per il colle _cl i Lavai. · · Un'avanzata contemporanea del Rehebinder .avrebbe co;,Lrello ,il D'A.rtaigoan a. ripiegare o verso il Lautaret o a. discendere la Dura'nce, mentre il Vi llars incolonnato nella conca di . Valloire; nel bivio dì attaccare le forti posizioni tenu te dagli all eati, o ricalàrn in Moriana avrebbe perduto altro tempo prezioso e suftìcenle fors.e a far cadere l3riançon , allora in cal~ive cond izioni difensiv e. Altl'i consigli prevalsero, il Daun non era per carattere e per tnulizioni in grado, di concepire disègni uscenti dàlla falsa riga <lelle metodiche guerre sino allora combattute. li duca Amedeo lI di animo ardente instin tivamenLe portato a vigorose concezioni , <lovelle forse anche questa volta. SoLLometler:;i alla volontà del maresciallo, che la ·corte .aust.riaca a guisa di Mentore gli aveva posto al lato, e contenta rsi del .g1eno pez· non perder:e il tutto, collocato come el'a tra un tiepido allealo e ;un formidabile nemico. Questo breve periodo della campagna del 11708 racchiude in .s @alcun i dei massimi insegnamenti che si possono r icavare dalle

LA CAMPA:ONA DEL

1708 SULLE AL PI OCCJDEN'l'ALI

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,glierre che ebbero per teatro le Alpi occidentali, emergendovi in ,completa luce, l'importanza dei colli del Galibier, della Roue, :,delle Rochi lles. Importanza per nulla ora scemata e sulla quale bisogna che la ,mente di chi av!'à la fortuna di condurre le grandi operazioni in ,montagna, si fermi lungamente a meditare. L'apertur·a delle grandi rotabili e delle . l'errovie, hR distratto . 0 ,,, ,"°'i. ., l'attenzione da quei col li e cla certi passi altre volte fre,q11entatissimi. B.arame'nt.e si parla di essi nello studio dei piani cli attacco e cli -0.ifesa, · o lutto al più si è cor!dot.ti a considerarli come appena. iPraticabili a piccoli distaccamenti. Errore è questo che potrebbe diventare fonesto, ·a chi in tal ,guisa equivocando sul loro valore logistico, dimentichi quanto la. storia è lì ad insegnare, cioè che per es3i passavano e ripassa·.vano eserciti, con ogni sorta di impedimenla, tracciandovi la loro ,linea di operazione -e di manovra. Il giorno 5 agosto il Rehebinder recossi a Cesana per cc,niferire con il Duca, che nello stesso giorno aveva spiccat.o 40() uomini agli ordini del ~olonnel1o del reggimento di Kriegbaun .da O:.rlx, al colle delle Finestre con l'incarico di impadronirsene -di sorpresa ('I ). Questo semplice fatto attesta clw già . era stato deciso lo spo,,stamento del grosso delle forze, da Susa a Fenestrelle, e che la. y-ritirata che vedremo in seguito eseguila dal Rehebinder dalla. Va.chelte t da Cesana non venne provocata dal timore dei fran·Cesi, come ebbe a vantarsene il Villars, ma da ol'dini rispondenti .ad una coerente successione di idee, formul&te quando detto ma•resciallo era ancora. a. Barraux. Il 6 agosto il llehebinder r ipiegava le truppe dalla Vachelte ,.a Cesana, lasciando gli avamposti lungo la di,,puviale, coli' inten·dimento di proseguire verso Sestrieres e rimanervi minaccioso (l) Le dé,t.iehcmont de S. A. R. passa da 011lx pour Co,te-Plane et Puy au Sou•.-che.res !lasses le 9 aòut, croyant surprenctre le sieur Bourchet capit,1inc d'une compagnie .qui gardait un ré(lonto au col de la Fcnèstre. llfais ·lui n'espérant aucnn secours, fìt saute1· la rédoute et ;e rètira avec sa com,{l:>,gnie au fort Mutin. Cronique de Val Cl1rns'on. 44 -

AN~O XLH.


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LA C.UIPAO:-'A DEL

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ALPI OCCll)ENTALI

sul fianco del Villars se questi·, varcato il Monginevra, avesse accennalo a volgère sopra Oulx. Contemporaneamente il generale della llocca, comandan te il, grosso a D.irdoneccbia , faceva guardare i colli verso la Clarée rovinnndone le, strade, po3cia il giorno 8 si spostava ad Oulx, meno 1 O battaglioni rimasti a Barqonecchia sollo il generale· S. Remy, che a tale . scopo aveva lasciate le truppe che comandava al campo del llehebinder al .f:horbau (1). Il generale Schoulembourg, con una brigata, andò ad aiutar.e· le trnppe del Régal impegnate nell'.assedio di Exilles. li marchese di Andorno, con mille comandati, partiva per riconoscere i colli del Piz e della Longa , e discendere per essi in· Val S. Mart ino, insi gnorendosene a nome del Duca. Il 1O agosto il Ilehebinder partì per accampare con ,1O bat--' taglioni a Champlas du Col, verso Séstrieres, lasciandone 6 al-l'ordine del generale austriaco Pauvanitz a S. Sicaire, allo sc·opoda coprire la sua marcia già essendo il Viilars alla Vachelle. Questa dislocazione del Rehebinder verso Séstrieres, per minacciare il fianco dei fran cesi ove si dirigessero verso Ou lx, si, può osservare non corrispondere affallo allo scopo per la qualela si ideò, giacchè il Villars poteva parare delta minaccia portando per il colle di Chabaud sulle alLure Ji Cima del Bosco (2)· un .distaccamento proporzi.onato, e farlo cadere alla sua volta cori> successo sul fianco del Rehebinder, quando questi per eseguire· il suo mandato, avanzasse su Cesana. Il Frailève pareva invecd indicalo per collocan•i il corpi) piemontese, da e5so invero le truppe alleate avrt-bbero potuto discendere in qnalunqJ1e direzione sul tìaoco nemico, genza temereanaloghe minacce, e con la sicurezza di ~ssere sostenute all'oc-correnza dal grosso. L'occupazione del Fraitève in caso di una marcia del Villars· verso Penestrelle, avrebbe permesso a·I Rehebinder di segnirlodall'alto , per la dorsale della Assi ella, lasciando al grosso degli

LA CAMPAGNA DEL

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SULLE.A!,PI OCCJDEN'rALl

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facoltà di sboccare dai colli esistenti su di essa nel Pragalato, ossia la più completa libertà di manovra. L' 11I agosto il mare_;ciallo francese avanzò sino al Monginevra , e lo stesso giorno il Duca, recandosi ad Ouh. a Champlas du Col, passando per Cesana, ordinò al generale Pauvanitz che vi comandava·, di diminuirè le forze che erano in nvamposÙ a Clavièrs, sembrandogli troppo numerose per la semplic~ osservazione. L'austriaco, per sostenere il ripiegamento dei reparti designati a rientrare a Cesana, spedi al colle tutti i granatieri, e collocò per ogni evento 60 uomini· con il capitano Habensfeld del reggimento Krieghbann, sulla sinistra del torrente Ripa, nel primo borgo di Cesana. Verso le 112 durante le operazioni del rilevamento dei posti, i francesi assalirono su due colonne di circa 3000 uomini ognuna, comandate le prime dnl generale Du Monte!, l'altra dal Guerchois, . segnivale a rincalzo il d' At·taignan con 12 battaglioni. La colonna Du Monte! si diresse al colle della Coche, quella del Goerchois alla gola ove sorge la cappella di S. Gervais. Le truppe del Ducrt resistettero a forze cosi esorbitanti ben due ore, nè si vollero ritirare malgrado i ripetuti ordini del .Pauvanilz·. I granatieri piemontes i si cr,1no afforztiti soprn Rocca Clary e solo abbandonarono il posto quando ebbero sco1'La la colonna Guerchoi s che aveva sel?arale le difese di S. Gervais, cala'.e verso Cesana. Assalitori ed assali ti arrivarono al villaggio frammischiati, ed in lai guisa vi penetrarono, malgrado gli sforzi del capi tano Habensf-eld. Il duca An:iedeo Il che era giit gi unto . a Cbamplas du CÒl, alle prime notizie del combattimento, retrocesse a S. Sicaire. accompagnato da :il battaglioni del Rehebinder . Fece tosto discehdere 2 battaglioni a Cesann, ed altri 4 ne avvicinò al combatlimento, collocandol i sulla sinistra della Dora sul fianco delle truppe irrompenti. . Il ,J balt.aglione llppena arrivato a Cesana ne espulse i francesi, mentre il 2° asseragliava il ponte sul torrente Ripa. Ritornati in gran numero i nemici all'attacco, i piemontesi si ritrassero dietro la Ripa e quivi stettero. · O

(IJ l :;encrali occtipan<ln i posti al la testa <lei dista ccamenti e cO qJi sepnrati secondoil lor., turno di an1.lanità. ne derivaYa un andirhieni continuo di co:nanrlanti da un Iuogoall'altro, secondo le 1·ariazioni detta situazione di guerra. (t) Carta ita li,1na al 50.000.

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LA CAMPAGNA DEL

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SULLE ALPI OCCID ENTALI

Il Yillars non proseguì !;azione e sì contentò di schierare pri.: ma, ed ·accamparé poi 30 battaglioni lungo la sinistra della Dora. Le _perdite Piemontesi fu rono 40 prigioni , 'I 00 feriti, 38 morti tra cui un ufficiale .. Vi rimase ucciso il generale Arnim che accompagnava il Duca e ferito il Pauvanitz. I Francesi confessarono la perdita di 200 soldati. Il Maresciallo Villars menò gra.n chiasso di questa scaramuccia, magniucandola in modo ridicolo ('1) mentre ·i co ntempo ranei Fr;HI· cesi ed Austriaci (2) ne fecero appena menzione (3). Nella notte del giorno f 1, il Pauvani tz ed il Rehebinder, se- · condo gli ordini del Duca, si ritirarono ri speLLivamerite ad o'ulx ed a Balboté. In questo frattem po il conte della Trinità giungeva .a Perosa e prendeva una ridolla di assailo, iotimaYa la re~a alla guarni~ione della piazza, e l' otteneva, poco dopo capitolava anche ·il forte Louis io val S. Martino. Si resero in tal modo prigionieri ~-HO soldati e 44, ufliciali, con cannoni, armi, viveri, ne munizion i in gran quantità. Le fortificazioni furono rase al suolo e l'inticra valle del Chisone rimase in mano al Duca, eccello il forte Mutin . 1

* ** In Savoia intanto il Médavi aveva rioccupato il colle della Roue e del Clapier, ed aveva spinto il La Fare sol Ceni&io al· l'attacco del!' Arpon; quest'impresa non rinscì, ma fece sorgere il dubbio nel Duca che i Francesi volesser.o tentare la liberazione di Exilles. Condusse perciò il Hl l'esercito a Salbertrand, stabilendo il .quartiet· generale a S. · Colombano . . L'attacco del forte era cominciato il 6, il giorno ~ veniva aperta la prima paraìlela, il 110 aprì il fuoco una batteria di

(I) Lettera del Villar; al l:\e. A. d e l;~ G. Volmne 2100 N. :l.~3. (2) Le Maréchal de V,llars li hèra l en couriers, parco qu'il ne le payoit [)as, pro-

m ett,1.it toujo urs. (les merveilles, et se donuait, souvent pour ètre s ur le point d'atta· quer, et battre le Prince de Savoie, Il prit cleux ou trois méchants pctils postes retranchés dans Ics montagncs. qu 'il fit fort v:,1Joir, et fut réduit tonte la, campi1gne ,1 prendre l'ordre dcs enncmis. ;J/émoù·e dii Dnc de Saint-Si·mon . Pag. f 51, voi. VI. (3) Rapriorto del CastcllJ«rco al Principe Eugenio di_Savoia..

LA CAMPAGN:A DEL

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SULLE ALPI ~CCIDENTALI

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7 pezzi. li giorno ,J l, 3 batterie di ,t 4, pezzi batterono in breccia. . 11 ,12 a sera il forte si arrese con 40 ufficiali, 500 soldati e 20 pezzi ("). t.onie la voce, ch e il Duca avesse comprala questa capitolazione a peso d'oro dal La Boulaye. La cosa non sem.bra c!iedibile ove si riflella che detto comandandante fu scambiato con altri' prigionieri e solloposto a processo, dal quale uscì condannato per incapaci lit e pusillanimitil a prigioQia perpetua; ~ non a morte come gli sare~)be toccato, se provato avessero 11 tradimento. li ,13 il Duca marciò a Chiomonte con il grosso, e spedì un battaglione al colle de \a Valette, per congiungersi con al.tre forze, che ' il ·Rehehinder dal Chisone vi avrebbe anch'esso mviato. Il· H l'esercito passò a Meana e cominciò la salita del colle della Finestre, . il Duca nella stessa sera · giunse a Bai bolè al campo de! Rehebinder. . , . . , . . A coprire Exilles rimase il Régal con ,11 battagl1on1, d, cm 9... alla Novalesa, ·I a S11sa, gli altri 9 attorno al forte attivamente riattato. · Da Torino parLirono 30 grossi cannoni e r12 mortai alla vol t~ di Perosa, per essere adoperati contro Fenestrelle. II ~uca s~ recò a visitare il colle della Valletta, e vi fece tosto salire altn 3, battaolioni ·confìdando il comando dell'importantissimo posto al geQeral; .Brown prussiano. TuUo il ·15 agosto ed il 46 durò. il passa(roio degli alleati attraverso il colle delle Finestre, che mfine t~·~varono, meno ,111 battaglioni, il 117 riuniti fra Balbotè e la Valletta. . l'l Villars -soggiornò il ·1·2 a Cesana, il 113 avanzò a Sauz~d' Oulx e quivi seppe della resa del for te d'Exilles, e della marcia a .Mearia dell'esercito nemico.

(f) li !!iorno prima della resa della piazza, udi~asi il cannone ve~so _Oulx._ g!i ufficiali assediati ne arguivano di un co mbattimento felice per i francesi, giacche s1 vede, vano le truppe piemontesi slllare rapidamente per l'atto, verso Madonna della I.osa. Ma. .r\. ta lloulaye sosteneYa che la marcia dei nemici era fatta per meglio bloccare la piaz za, ed il cannone essere qur.llo dei festeggiamenti che gli alleati fo.cevano per ,so· !ennizzare la vittoria di Oudenarde.


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LA CAMPAGNf DEL

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LA C,\l! PAGNA DEL

SULLE ALPI OCCIDENTALI

Desolatissimo ne scri~eva al Ministro della guerra: « ,Je me voyais r111-dessus de lous ses quartiers il n'avait « pour s' échapper c~~.e (e passai e d'Exilles, dont je' me croyais « sur. Pendant que J eta ,s dans cette . conliance, j'appri:; que le « com~'.1ndant de_ce forr, s'était rendu P.risonier de guerre ..... Sa « redd1t1on me pnva d' un advantage certain ::ur· l'arrn ee de M. le « due de, Sa~oie, sur la quelle j'aurais g;gné les hauteurs, et dont « tonte I_ art1llerie et l'arriére garde au mains, étaient perdues » ('I): Non rimaneva dunque al Villars, perduta l'occasione di far prigione il Duca e tutto il suo esercito, che la difficile impresa di salvare i?enestrelle. Lasciò ad Oulx il Thoy con qua lche battaglione ed il ·I 5 mosse ' des monta,qnes, par unP, route ' _~1.arcItant par la crete jiisqne alors' inconnue (2) verso il colle delle Finestre (3). · , Sem_bra abbia percorso da Sauze d'Oulx la direttrice Col!e di Costap1ana, Génévris, M. Blégier, Testa d' Assietta. · II maresciallo francese con tutti i generali, marciava con ravanguardia, composta da 20 compagnie granatieri . ed altrettanti picch etti. , Egli giunse alle ore 1i- di fronte alla Valette, che trovò bene occupata, metllre da lungi vedevasi ancora la coda dell'e~erci!o Austro-Sardo sfilare per la strada Balbotè colle delle Finestre. Fece tentare l'attacco della posizione di difesa da! Brown ma fu respinto e vedendo · giungere altri rinforzi piemonLesi, rinunciò ad ulteri?ri ~onati, discese nel versante del Chisone, e postò il c~mpo_ d1 s~reco, lungo la costa del Puy, la destra al vill 11 ggio di_ ~ra1ses, ti centro al gran P!,IY, la sinistra al colle di Costa Piana. Le sue tru ppe erano in totale 3 1 balla"lioni e 2 re""imenti dr~goni, ,nre'.1do lasciati 6 ballaglioni a guard; rgli il tei):o~"d:i. Sé_strreres a Br,ançon. 1

1

Vedi nota rirecedenLA sullo fanfaronate del Villars. ~I A lui solo probabilmente. (3) Il capil~no francese Valot, nel suo sturlio sull o opcraiioni militari del!' • 50 c~I~ n~_le Alp, Occi~cotali, riferisce qursta frase del marcscialfo suo compatriota al P ssag.,10 del Gal_1b1er. Non pare esatta una simile versione, quando si legga hi letl.er;1 del V,lla~s che. dice: • Dopo che mi fui impadronii.o di ('..esana nella valle di Susa ·1 • ~uca Savom c:ie era in battaglia dietro Sicniro e Cha mplas, si ritirò co n • oenza. Je le sun'IS de m~me, marcl,an t p:11· Il, crète, ecc. , Ci)

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S.

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17()R. SULLE

ALPI OCC ID ENTALI

707.

11 giorno 16 concentrò tuLLo il campo allumo al Puy e vo-· · '.Jendo tentare la libera1.ione di Fenestrelle da sud-ovest, rioè per ll'Al bergian, spedi i gr11 natieri, seguiti da 8 bau.aglioni, per il val· .-tone di Mendiez al colle del Piz, per impadronir;; i dell'altipiano -del Moremut. Questa colonna, guidata dal generale C'rivr,r, dopo un' ora di -salita, vennEI atLaccata vigorosamente da truppe nemkhe e ritornò ,in fretta al campo. . I piémonlesi appartenenti al distaccamento ,del generale d' Andorno, che ritornato dalla ,escursione in Val S. Martino, era stato ~nviato a guardia del colle di Piz sino dal I 1) mattino. La sera dello stesso giorno il Dnca prevedendo In mossa del -Villars aveva mandato a so~ tenerlo , per il colle dell' Albergiao, ,fo Zumjungen con 7 battaglioni. Costui arrivato a mezzanolt.e al -oolle vi si era trincerato, rl: fronte alla conca ove ha origine il ìllio di Vali onero ( I}. Il marchese d' Andorno, respinto il primo attacco, certo che i Eraocesi avrebbero ritentala la prova con fo rze considerevoli, ripiegò In sera del ·I 6 sopra lo Zumju ngen occupando il Moremut e 4a Fea Nera, mettendosi co~i in condizioni di impedire al nemico (fa discesa in val S. Martino. La nolle "del ·16 infaui una forte colonna , guida~a dal generale '.Mut·et, partendo da Lavai in Val Troncea si diresse a Piz, mentre, <nn altro distaccamento sali\'a per il vallone che dalle Soucheres,bautes fa capo al Gran i\'lioul. Alle ,f O del giorno seguente questa set~onda colonnri, raggiunse 4a cresta che. sovrasta al co!le dello Albergian, sul quale lo :Zunjunghen non aveva spedito alcuno, ritenendola impraticabil e. Fu grande quindi il suo stupore quando la vide coronata dai .Francesi, che si diedero a rotolar sassi e mandare grida spa"Ventose, giacche altro non potevano fare, stante la ripidezza -della roc~ia sotLostante. Poco dopo sboccava il ,1nret con ,f. baLLaglioni dal colle del Piz, -e veniva a schierarsi davanti ai tricerament.i piemontesi, sparando ,qualche fucilata .

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50.000.


708

LA CAMPAGNA DEL

1708

SULLE ALPI OCCIDENTALI

Ma costoro non si mossero dalla loro posizione, i Francesi non, osarono atlaccai·e e rimasero formal i in bauaglia ben 5 . ore, sino a che il Villars che era venuto ad assistere all'azione, or-· dinò, a tutti di ritirarsi al campo del Puy. I Piemontesi ebbero 50 ferilì leggeri d,ii sassi, non spararono, una cartuccia ('I). . / Gli alleali rìmasE-.ro così padroni di tutte le slr'ade per le quali: il Forle di Fenestrel 1e polev,1 sperare so~corso. Il campo Austro- · Sardo a B:dbotè in posizione centrale per rispel.to alla Vallette: ed al Albergian, era sul fronte coperto dal vallone tlella Mola, rinforzato da un trinceramento che dal celle dell.1 · Vall eue, scendeva per l'Alpe Chalvet a Pourrieres. li Villàrs non ardì attaccare tale formidabile linea difensiva• contro la quale avrebbe forse perduta ' l:t sna. riputazione e l'esercito, e scelse il partito . di assistere inoperoso ali' assedio di· Fenestrelle. li ,J 8 ai{osto risalì ancora con i granatieri ed i picchèlti verso la cima della Yu.llette, ma scorto che il Duca aveva portato ad 1·I i battaglioni del Brown, e che altri 11f. ag!i ordini, del S. Remx accampavano sul pendio, a portata di soccorrere j. pi'imi, rin.unciò definitivamente ad ogni azione offensiva, ed abbandonò il lVIutin alla sua sorte (2). . Il 20 inquieto per la sua linea d'operazione, fece occupare il' Génévris da 6 battaglioni, e con 5 altri, ed ,1 reggimento dragoni, il colle di Séstrieres (.3). La presenza del Villars a portata di l?enestrelle, per quantoneutralizzata dalle misure prese, non riusciva tranquillante per Vittorio Amedeo II che tentò di allontanarlo dal Pragelato, eseguendo una dimostrllzione verso B:1rcellonetta. Fece infatti alacremente accomodare le strade adducenti ai, passi di quella valle, ed inviò da Moncalieri a Busca un corpo. di truppe. 1

d,

Lo Zumjungbeu, nel suo rapporto al Duca, lamenta.vasi del freddo straordinarioper il llUale, senza costruir ' baraccho, non sarebbe stato possibilo pernottare sulla · posizione più di una notte. O) I disertori fr.,ncesi che, numerosi affluivano al campo piemontese, dichiararonoch~ la ricognizi11nc del 18 aveva per is copo di esaminare la possibilitii di issare in cresta, le artiglierie, e battere le posizioni (li Brown. (3) Qt1esta misura divenne indispensabile stante le continue incursio:1i dei Valdesi,. che attaccavano i convogli francesi sino quasi sotto le mura di Drian\ion.

LA CAMJ.>AGJ.'.i"A D E L

1708

SULLE ALPI OCCl D E NTALI

709,

II Villars cadde nel tranello e cominciò a spedire, il 20, 2 battaglioni nel Queiras e li fece . successivamente ed alla spicciolata seauire da altre forze. Dalle operazioni esaminate in questo capitolo emerge l'i_mportanza\ deila strada che passa per il colle d..elle Finestre, come linea di arròccamento; ed il valore della occupazione del colle del Piz e dell'altipiano del Morernut, quale complemento della difesa della piazza di Fenestrelle. Il possesso dell'altipiano ora detto impedisce l'aggiramento della fortezza e pe'rmette invece l'impiego della controffe nsiva, sulle comunicaziòn ( dell'attaccant'e. Queste qualità misconosciute in alcun.e delle campagne svoltesi in quelle regioni, condussero a disfatte, simili a quella del .io ottobre n.4:-5. (Cuntinna)

E. DE Rossi capitano i.• bersaglieri.


710

PAOLO FAMBRt

P.AUl.iO PAlV[BRI(·IJ

doti singolari e piccanti del patriotta e del fanciul titano-, non ripetuti oggi , pubblicò chi scrive qui nelle onoranze funebri rese · alla donna sua nel 1880, onoranze che terminarono pel coniuge super9tite in una ~olenne manifèstar.ione di conforto e di stima da parte di quanti uomini notevoli erano sparsi su tutto il ter-. ' ritorio del Regno. Noi· pertanto e perchè ·ci sentiamo grandemente impari al còmpito di ritrarre piena e completa. la figura del Fambri che voleva saper tutto, che sapeva tutto, che ragionava di tutto singolarissimo tipo del riç.ascimento, riprodotto nell'epoca _nostra in cui le diUicoltà sono tanto più. grandi di allora, quanto più _vasta ,oggidì è la diffusione del ·saperè - ; e perchè, quand'anche avessimo gli omeri da tanto, l'indole di questo periodico noi consentirebbe, abbiam divisato di specializzarci, tentando di trasportare l'amico nostro. in aere che per esso fu sempre pi1'.t spirabile d'ogni altro, sebbene neanche questo gli risparmiò battaalie e dolori di cni fu intessuta.J tutta la sua vita pubblica. i:, Quella privata ed intima no, chè ebbe ami.ci ed estimatori affettuosi in gran· numero, fu marito e padre felice, onde poco tempo fa scriveva : « Noi abbiar.no, caro Mariotti, per snpre« mamente cara quella vita dom,estica che ora tutti piLt o meno « ·o a sfogo di ma\vagiti1, o a sfoggio di spirito, s'.i ndu:;triano a « demolire. lo _lavoro e molto anche ora: forse anche troppo, « ma come sì fa? anch'esso il lavoro è un vizio com(!' un altro, «.che vive più a lungo del pelo ». Difatti egli a 70 anni è mortq lavorando: ha pubblicato nella · Nuòva antologia la commemorazione di Giacinto Gallina, altro amico nostro sco1nparso, avendo già un piede nella fossa. E lavorava non solo con grande ardore, ma con giocondità e con quella putent~ vis corni~a.ch'era forse il suo lato più caratteristico, che forse non· gli-faceva ·sentire neppure le sue gravi infermitò, com'è manifesto da · quest'altro brano, che stralciamo dal nostro epistolario : << Ecco l'uhima terzina del mìo antobiografìco bollettino:_ 1

E' QUPSt'llOtnO, pieno d'ingégno, di JabOÌ:iOSità, di patriottismo: lettorato, critico, matc_matico, idra1.1lico, geografo,. poeta, giornalista, soldato, politico, polemistà, umorista, coltissimo, onesto, non era più deputato, non era ancor senatore 1· Quando consideriamo ((uanto sanno t' quanto valgono molli deputati e senatori di nostra conoscenza, ci ,·orrobbe quasi · voglia di pensare che quel gigante del corpo e del pensiero sarebbe slato fuor di posto in mezzo a tanti pigmei! OTT0:-11.s B11&1'T.\RI, nel Co1·riere àella Sei·a.

I. Se dalla epigrafe che precede il lettore argomentasse ·che questo scritto commemorativo avrà una intonazione polemica o di recriminazioni, andrebbe lungi dal vero. L'epigrafe riassume ·e scolpisce il nostro pensiero, il nostro giudizio, non formulati ad orecchio, ma. in un terzo .di secolo mat1m1ti e- radicati nell'animo da fida e· devota amicizia. Quando .un paese e un'età lasciano 'in disparte un uomo come Paulo Fambri, s'incaricherà la storia a sentenziare q.uanto essi furono indegni di lui. E però noi, pure rinunciando a svolgere e .commentare le parole del Brentari, le. ristampiamo qui, perché' nelle pagine di una Rfoista abbiano quella vita dura.tura che invano si può sperare da un foglio volante e servano quando che sia di elemento storico. Della moltiforme genialità scientifil:a, artistica, letteraria, po· ' Jitira, patriottica di Paulo Fambri, han detto di questi giorni in mille modi tutti i periodici ; del gigante erculeo si sono rievocati tutti gli aneddoti; dell'uomo onesto tutte le virtù; della olimpica bonarietà in tanta smisurata forza, disse meglio di tutti il povero Salmini nostro chiamandolo Fancinl titano. E molti aned(lJ Paolo Fambri fu collaboratore in tempi diversi, ed ariche recentemente, della nostra llivista. Rendere un omaggio alla smt venerata e cara memoria é per nei un. dorcre; abbiamo pregato di adempierlo uno de' suoi più intimi e nostro amico il maggiore Temistocle Mariotti. La Dii'ezione.

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, ,ljace dell'iliar.le pria del crac, Ora son quello della Bell' Hétéiie, , Qnale abis,o .fra Omero ed Otfe11ll:1c. •

«

Qui c'è proprio tutt; lui: è scolpito, fotografato l


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PAOLO· FAMBR!

, Ma_ assurgi_a~o in quell'aere se;.eno che abbiam deLLo, in quelI ambiente m1hlare e delle armi che fu tanta parte del suo amore e del suo orgoglio: - è un lineamento solo, lo ripetiamo, della figura, ma non il meno importante,. nè quello di cui egli abbia scritto e parlato con minor competenza ed in cui la sua autorità ~tata meno ap~nizzat~, . e del quale egli siasi meno tenuto. I vi I an~ma sua: ~he si en ttis1asmava subitamente di ogni cosa bella, di ognt _cos~ vtrtle_e fo_rl~ _immergendosi siano in fo ndo alle question i, provo gli entusrnsm1 pm tenaci, sempre con la visione pura della · grandezza della patria. Ebbe battaglie anch e qui la sua natura pugnace, ma erano battaglie che rinvi.~wri vano il morale e la èoltnra dell'esercito ; ahi quanto dissimili da quelle deali ul timi tempi nelle qual i soffiavano le passioni di parle e "l'int:ressi meno no'bili, che quella coltura e quel morale trasser~ in rovinu I

s!a

TI.

Quante volle vedendocelo venire incontro come una montagna, con quella testa leon ina, col cappello sulle ventilre con, quel I' atleggiamento spesse volle di am mazzasette, ci siam; do- . mandati per quale bizzarria della natura fosse nato in questa età' nostra, che certo non era la sua, tan to erano stridenti i contrasti. Ed egli era la personificazione dei contrasti e di ciò che a noi pare paradosso , e gli uni e l'altro non che cercarli , li aveva spontanei e se ne dilettava . llincarando poi la domanda, ci chiedevamo: se nato in altri tempi , che .cosa sarebbe stato? Ferruccio, Dante da Maaliano Giovanni de' 1fedici, Benvenuto Cellin i, Bajardo, Wallensrein iÌ maresciallo di· Sassonia, Carnot ? Nou certamente il duca Val;ntino rispondevamo subito, con. quella sua esuberanza di aenerosità nel cuore, con quella mitezza e semplicilà d'indole n~he lo t1:aeva a !'arsi perfino contar le fiabe dalle donni cciuole, ; in pri~1one a _g1uocarE1 con un detenuto per rnato comune a certe carte 1~t_rovv1sale coi cartocci delle cibarie e impiastricciate di sgorbi t1ot1 col sangue.

PAULO FA MBRI

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E soggiungevamo: nato per capriccio o per isbaglio della natura in questi tempi di civiltà raffi nata , di vasta coltura, non poteva essere altri da quello ch'è stato, una tempera essenzialmente di soldato. Non già nel significato angusto della caserma , della piazza d'armi, ma in quello vastissimo greco e romano dell'oratore, poeta, legislatore e all'occasione capitano. Non la . forza soltanw , nè il coraggio, nè lo sbaraglio degli anui universitari , nè quelli dello assedio di Venezia nel corpo Bandiera e Moro, ma tutto il complesso del suo temperamento fisi co, del carallel·e morale, delle altitudini dell a mente era fatale cbe ·10 portasse a p'redil igere e a professare le discipline guerresche. Prediligerle e professarle però in grande, senza impedimenti .e senza pastoi e con esclu sione del concetto della carriera e d~i luogh i e cùntinùati anni di servizio attivo. Era. questa una slooalnra, una ril>èlliooe nel modo d' intender la milizia, poi ché nel mondo di allora, non vi eran o anelli cli congiunzione fra' la classe militare e la borghese; tra le due esisteva l'abi sso. ·Onde il Lam~rmora, che pure ave\'a fatto non poche transazioni con tante vecchie e viete idee, so lava qualificare ìl Fam bri per un forte dilettante di soldato . I vagheggiali, gl'invocali !empi di rimenare le man i sono ma~uri e meglio auspicati di quelli dell'assedio; le cillà italiche si spopolano della gioventù accorrente alle armi; Paulo in un attimo è in Piemonte e semplice soldato. Per poco però, chè tosto gli vengono co nferite le spalline e nel '6 1 era gii1 capitano del genio e in evidenza· per dottrina e già entrato nella stima del Meoabrea. L'impressione provala da quello spirito acutamente critico alla cont emplazion e dell'esercito di allora, tutto d'un pezzo, chiuso in una disciplina ferrea, rnotleggiatore degli uomini di studi che non fossero quelli del regolamento, e però rigido osservatore del dovere, valoroso, ma _ignorante, si tradu$se in un flagello a sangue, nella creazione di quel tipo del cap itan Terremoto, il quale rimarrà imperi turo e caratteristico rappresentante del momento storico , nella famosa commedia il Caporale di settimana, briosa e scoppiellanle sa ~irà, cl1e Ju per molti anni la delizia di tutli i teatri della penisola.


71{

PAULO F.UIBRI

l'AULO FAMBR[

Poichè siamo ' entrati nel campo della drammatica, giova notare che il Fambri lo percorse largamente da solo e in cÒllab~l'azione col -Salmini. Oltre l'accennato, sòno esclusivamente suoi lavori teatrali: Con~iglio di disciplina qi carattere parimente militare che forma corpo col libretto di cento e più pagine dal titolo: I ministeri clella g·ue:rra e i consigli di disciplina, appimii e proposte di giurisprudenza militare, col quale si riprendé l'istilulo, non certo molto _liberale, di tali consigli, tuttora vigente e se ne propone la riforma, che, pur ti·oppo, dopo ventidue ano i si attende, Riabilitaz:ione, A91·ippà 1-rostum.o, Galantuomo, JJfa- · trimonio civile, Tl'a bimbi, Vene:ia in Francia, i Teocrazia, Lette1·ati e Pietro A.retino in cui avvi una spiccata figura di unmo d'armi di quei tempi. Questo dramma in cinque atti ed in versi, fu l'ultimo, e l'autore venne a Ròma a metterlo in iscena eali I> stesso. Vi aveva atteso con somma cura e in esso era evidente un poderosissimo ingegno. Egli era così contento dell'opera sua~ che . scriveva a noi. « Caro ì\1., voglio subito sapere 50 amal~ << Marina, se stimate 'Bembo, se Scaronconcolo v'interessa e se « Areltno vi fa pietà. Non tardate dirmelo ecc. », ma ormai il dramma non si sosteneva più snl teatro italiano e l'Aretino, con tut.ti i suoi indiscutibili pregi, non ebbe fortuha. Ci si consenta di rifarci brevemente dal libretto citato più su. Esso venne in luce nel '65,. appena il Fambri, allontanatosi dal, servizio attivo, era tornato alle battaglie quotidiane della vita giornal islica e letter,1ria. È notevole la dedicatoria del lavoro ai miei ant,ichi e f'u,t1tri colleghi, in cui traspare il grande a/Tetto ch'ei portava alla vita e alla divisa militare. · .L'anno avanti, 11864, aveva pubblicato nelle pagine di questa Rivista uno studio di organica, cui dava opportunità il !avorio ministeriale e parlamentare ·che ferveva anche allora (33 anni fa), come ,oggi, intorno ad un nuovo ordinamento dell'esercito, che il Parlamento, più pratico di oggi, non era alieno, proponente il ministro della guerra, di aflìdare ad una commissione extraparlamentare di tecnici: il Fambri trattava La qnestione dei der1ositi. Siamo alla guerra del '66: egli prontamente inflla di nuovo la divisa di capitano del gen io e' il Menabrea se lo piglia al suo

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artier aenerale dove quei suoi colleghi stentarono·a trovare un . ::,allo che lo portasse, · poichè quelli di Gbra ordinaria ad ogni di crambe si accasciavano sulle quattro .zampe e non Suo -strrnaer o l'> . d' c'era poi più verso di far:li rizzare. Finalmente,_ c1 1c~ un suo collega d'allora ed ora tenente generale molto anziano, gliene trovammo uno che pareva un elefante: quella povera besti~ fece tutta la càmpagna con un orecchio erello e l'altro penzo~one, causa uno scappellollo applicatogli da Paulo per farlo c~mrninare . a modo suo. III.

Terminata la guerra, che, non ostante la sfortuna delle armi nostre, mise capo alla liberazione del Veneto, il Fambri, deposta un'altra volta la sua di,,isa ed oggimai per sempre, tornò alla. su~ Venezia. Quivi con un senso di mode1;niLà sorprendente, _P~n alla infaticabilità inesauribile, si •dà a squadernare tutta lo sc1b1le e odni di più vi si npprofondiva; nelle discipline militari diventa I

r,

dottissimo. La guert'a del '66 in Italia e in Germania aveagli porta occasione a molte ·crravi ed utili considera.zioni. Nel nostro ?ubbl ico, . facile ai b:rabagli poetici ed anche-ai feticismi, le d1sa vventnre di Custoza e di Lissa di taµto avevano fatto scadere l'esercito regolare, quanto i parziali succ.es$i nel Trentino, ~i!_lcalzati dalla memoria della recente epopea garibaldina del 60, · ave~;ano elevalo i volontari, donde il culto di questi ultimi e le dottrine militarmente assurde., di lutti a casa nel tempo di pace e deoli ordinamenti improvvisati in quello di guerrà. Contr~ quesL~ co~rénte entra in lolla atleticamente Paulo Fambri con due lavor~ stampali pure qni nella Rivista, il pri1:no ne~ ,1869: l 1io_lontciri della rinolnzione e qiielli dellci contronuol1HW'fie ('I 192),, il ~uale conchiude: « Se non che, di tali buoni successi i generali ed 1. go- · « verni hanno diritto e dovere di fare sul momento tutto il ch iasso « che pÒssono, per cavarne dentro e, fuori tutto il p!rtito c~e pos« sono· ma. ali storici ed i filosofi, segnatamente ,o anni dopo, «. man;herebbero proprio di buon senso apponendovi il proprio « suggello ».


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PAU LO ),'AM!lRI

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PAOLO FA MBRI

« Che poi dire dei tecnici che lo facessero? Che maacherebbero « non solo di buoni studi e di buon senso, ma a dirittura' di senso « comune ». Il secondo - Volontal'i inglesi - n~l 1870 . I quali due lavori non erano che l'avanguardia di quel grosso corpo di battaglia dal tilolo: Volontari e regolari, questioni di guerra e finanza, libri tre, volume di 570 pagine che usci in luce nel '70 stesso con i tipi del Le Monni er. L'autore non am metteva co rpi e3clusivamente volontari , formazioni mililarmente assurde e col disastro in grembo: la scienza, l'arte e la sloria esser la a dimostrarlo. Animetteva bensì com e utilissima la fusione dei volonlari coi recrolari e da questi comandati. Del reslo, precor rendo i tempi e le idee . ' talune delle quali in 27 anni non sono ancora mature, egli per n!l, zione armata intendeva i! servizio militare persQnale obb ligatorio, l'esercito scuola no.rmale militare del paese curando che a tal fine ad esso si nssocino altre istituzioni , principalmente quellà, ch e allora avrebbe dovuto tutta r iformarsi, del ti ro a segno; che la ferma per molivi economici e social i sia notevolmente ridot ta senza scapito dell'i slruzion e, nè del la ed ucazione diminuendo i servizi di piazza ed altri si mil i; cbe si proceda alla istituzione di riserve territorialmente ordinate; che i quadri siano fis sali per legge; che i rego lamenti siano ristudiati e rnodioca ti secondo i nuovi bisogni .e le nuove idee; che il regolamento di disciplina, . la legge sullo stato degli ufficiali ed il codice penale mi litare vengano del pari rifatti e si accordino coi bisogni e colle istituzioni. Insomma, è un volu me di sapienza militare uni versale, le cui idee non furono codi rìcate che anni più tardi e parecch ie attendono ancora tale suggell o. Ciò non tolse per altro che coteste larghe e giustificate convinzioni sui volontari e su lla nazione armala non attirassero addos~o al Fambri acri antipatie e la Laccia di retrogrado. Ne ab· biamo udi to l'eco, proprio in rita rdo ed ormai privo di oani 'signi(ìcato, sin anco in una delle necrologie di lui più ben fa~e. In ILàlia non fu che dopo la grande mobilitazione tedesca che si com inciò a comprendere quale pote nlissimo slrn mento auerresco .s iano le ferrovie e si iniziarono gli sludi in.Lai senso; ma il Fam bri i,

aveva intuito il problema un anno prima e vi si era afferrato per ri~olverlo con una memoria nel!' Archivio dì statistica, an no l r, intitolata: Le ferrovie e la guerra.

Se non che alla sua mente, alla sua opero:;iLù si apre un piu. vasto orizzonte: acquist,ltu insigne nowrietà, divenuto a Venezia l'uomo forse più popolare, i suoi conci tt,1dini lo mandano al Parlamento. Era il tempo in çui ponevasi mano alla radieale Lrnsforma-zione dell 'esercito, nllo assetto gen erale dello slalo militare nazi.onale; un min istro ri fo nmtore, il Ricotti, aveva assunto il po · tere. l i Fumbri, si può asserirlo senza esita1.ione, fu uno de' cooperatori pi it vigorosi ed efri caci alla grande impresa: si disse allora celiando ch'egli, il Farin i e il Corte fussero i tl'e anabalisti del Ri colli. Le discussioni alla Camera du rarono mesi ed anni:: hast,nfo gli are .gl i alti parlamentari per accerlarsi che su Lutle qnelle gravi qneslioni, non mancò mai il contributo dell'autorevole paro la del Fambri. E il suo lavoro negli uflici fu si può dire colossale. La relazione 0 ~irca la [e11ae vn su n 1i stipendi militari fu tale di cni non si era mai avuto esempio, nè se n'ubqero mai più dipoi : un volume di 400 pagi ne, un vero trattalo di storia, di organica, di amministra.zione, di sociologia, di gi urisprudenza, di erudizione militare . I poi· moni Lisici ne cr iticarono, fors'aoco ne derisero la mole; ma i poi · moni san i e robu;;ti che amino rifarsi con una larga boccata a·aria di modernità, di originali tù, di cose e di fo rme genial i, potranno molto utilmente ricercare qiiella relazione nella Racco! La dei docn · menti della Camera, legislatura XC, sèssiooe 1871-72, volume 111 . Chi poi ami conoscere quan to l'amico nostro abb ia approfondite le questioni di mari neria militare, legga la sua relazione alla Ca· mera sulla difesa delle coste; legga l'opera da esso dettata come relatore della so ttoeommissione di di fesa dello Stato « Sulla difesa delle coste meridionali e mediterranee d' ltalia, » anche questo un volume di 4.00 pagine ; legg:i : Le nostr~ frontiere marittime e la Spezia oelln N1w va antologia; e T.,n marineria nella difesa degli Stati, negli Ani del\' !:;titolo veneto di scienze, lettere ed .4 5 -

AN!IO Xl.li.

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71 8

PAULO FAMBRI

arli ; e <t La formo la del Barnaby e la potenza del)a nave in guerra» negli Atti dello stesso istituto. Fra il ministro Ricotti e il deputato F'ambri vi fu disaccordo· nella questione dei bersaglieri ; quegli più per ragion i di5ciplinari, che ,per solide considerazioni tecniche, chiedeva convertirli io triari , rnggimentarli, tenerli sol campo di bauaglia in riserva per menare l' ultimo colpo di clava; qu esti, il Pambri, insisteva perchè ,~onservassero il carattere di fromboiieri , di guerriglieri, dire'!Jino noi; che aveva loro impresso la storia e .la tecnica della guerra modern a e perciò rimanessero ordinati nel-le piccole unità di ballaglioni autonomi come in tulli gli al tri e;;erciti europei. Il Fambri sostenne ri petutamente la sua tesi daUa tribuna; stampò un opu-.. scolo a Milano dal Brigola (,1871) su I.a questione de' bersaglieri, ma questi nonostante vennero reggimentali come sono tuttora. Le trasformazioni mili tari porte compiute, p1rte in via di attuazione, parte propugnale, due degli anabatisti, il Fambri e il Corte, inl'ormarono, ii pubblico con al tro volume di 100 pagine circa, su « Le riforme militari, organiche e Lattiche: e amministrative ». Intanto il Fambri non. tralasciava di studiar~ il grande l'atto delle sconfitte francesi nel 11870-7 1 e_pubblicava nella Nuo,va antologia: L'esercito francest: a !lfet.:. E, non importa che non fosse più depu tato e fosse amareggiato da dolori acerbi immeritati , dava fuori il bel tomo degli 8tiul-ii politico-militari su la Venc.:ia Giulia con prefazione di Ruggero Bongbi e poco dopo, nel period ico l'Esercito italiano, sull'argomento amne gli Studii sul nostro confine orient.ale. Oi critica lelleraria mililare annoveriamo un articolo nella 1Yuova a111olu9ici sul trattato di !:.Utica del Còrsi e, non rir.ordiamo bene il titolo, sulla lingua mi litare . . Del genere biografìco io cui egl i era valentissimo ed uno degli scrittori ed oratori più leui ed ascoltati, citiamo: Giimppe Ga1·ibaldi; .Alfonso Lamarmora; Ll./.ciano Manara; Nino Bixio, da soldato a ,qeneraie, nella Naova antologia,. L'ufficiale del genio, I' in,'.(egnere insigne trattò poi da p1ri suo, nel ,J{HJz l'argomento « L'ingegneria e la guerra » in quesl,t s!e$Sn llivista.'

PAULO FAMBRl

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V. Eccoci ali.a ma teria cavalleresca e alletica, sorella consanguinea a quella militare. Ho ancora innanzi agli occhi della mente lo studio del Fambri a piri no terreno della sua casa in fondo alla Frezzeria ;_ una stanza molto vasta con tre pareti guernite di scansie piene di libri sin verso il soflitto, che però era piuttosto basso; nella parete a sinistra, entrando, un trofeo a·armi in cui figuravano le lame più pregiate, r-he il Fambri f>Ì a[rell.ava con la massima _compiacenza a fare ammirare agli amici e agli ospiti, fiorelli, scia bole, maschere, guanti, guantoni, ecc., in buona quantità; appoggiata nell'angolo sini strò, in l'accia di ch i entra, una mazza di ferro alla un buon metro e mezzo e del peso di circa 50 chilogrammi; in terra, un listone di assito ; del resto, lo scrittoio nel mezzo della parete prospiciente la portiera a vetri d'ingresso, sedie e poltrone quà e Ht, libri aperti e carte un po' da per tuuo. Fambri a seconda dei visitntori, ora presenta una novità libraria indicandone i pregi, ora a gambe spalanca.te afferra a metà dell'asta l'anzidetta mazza e la porta orizzonlale -dinanzi a sè facendola a poco a poco roteare con grande sbalordimento degli astanti, ora invita a scambiarsi due stoccate. Splendido, eccezionaii,,simo forse·nel mondo·odierno, questo connubio del sapere colla forza fisica, del corpo atletico con fa mente gigantesca . Lo studio in complesso presenta parecchio disordine e Fambri non fu mai fort.e per l'ordine nelle cose sr1e, tranne nella parte riservata alle armi e agli attrezzi della ginnastica. Quante volle là in quello studio egl i si sarà sentito la prima autorità cavalleresca e ginnastica cl' Italia, poichè là . .si andava per consigli, là si proponevano questioni da ' risolvere, lii si facevano progelli e tulti pendevan o da l suo labbro. Come il Fambri era giu nto nel pubblico a così alto grado di stima e cli autorevolezza '? La ri sposla è ovvia : egli è ·stato il primo a dettar norme giu ridicamente scientifiche sul duello (La gforispmden.za del dtwllo): volume del Harbera di 300 pagine. L'idea di fondare a Roma una scuola magistrale di scher ma professante il rigoroso metodo italiano, non sappiamo se sorse prima


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PAULO · F.HIJ3RI

PAUL0 F,1MBRI I

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ad esso . certo è che. ne fu il propu~natore più insistente e, prn efficace: egli presentò al Ministro della guerra una luminosa rei.azione sul concorso per la scelta di un ~etodo e di ·un trattato di scherma per la fondazione di una scuola magistrale per sercito . lo seguito a quella relazione venne adotla10, il traua:to e il metodo· del maestro Masaniello Parise, il quale fu nom inato direttore della scuola mag istrale e divenne una illustrazione del.t:arte per. -gl i splendidi e molteplici risultati offerti da! suo fn:segnamento. Ed il Fambri prosegniva il giovane simpatico maestro di stima e di a/Tetto si ncerissirn i. S'intraprendono gli studi del nuovo codice penale, ed ecco il Fambri che pensa di codificare il duello e scrive nell a iYtwM A ntqlogia: il Codice penale e il duello . Vuoi render serio, men'o frequente e circondare di garanzie quest'unico mezzo serbato in certi cas i per · tutelare il proprio on-0re e intraprende un vero apostolato per l'adozione dei tribunali d'onore e seri ve: l t1·ibunati d'onore nell' esercito (Esercito 'italiano); 1 trilmnali d'onore nell'esercito (Nitova Antologia); Le corti di onore (Nuova Antologia); _Sui tribunali d'onore, relazione ali' Associazione della stampa; La scienza del 7mnto cl' onore (Ntwva Antolo,qia); La libertà della stampa e il duello e da Ùltimo: Nuovo rnetodo per l'insegnamento collettfoo della sche1'ma. A che cosa ha giovato tutto questo ardore sapiente di apo.stolato ? li ·nostro nuovo codice fa ai duellanti la situazione che tulti conoscono; i giuri, le corti, i tribunali d'onore, che da principio accennavano ad attecchire, sori_caduti nel dimenticatoio. Ogni proposli1 , ogni azione altruistica, com'era questa del Fambri , dato l'ambiente in cui siamo ridotti, necessariamente deve a[ogJre nella putrida gora dell'egoismo odierno. In quèsti ultimi tempi invase l'animo del Farnbri un singolare ardore per la educazione fi;;ica _della gioventù. A tale in:tento poco o null,l si era fotto sinora e quel poco si era fatto male, ond'eg(i si diè a propngnare caldamente di cambiare tre cose, la materia, it metodo, gli uom,ini e pubblicò nel '95 a Roma con i tipi · della tipografia editrice italiana La ginnastica bellica, ch'è as~ai pregevole ed originale lavoro come tutti i suo i. Nel mandarci in 1dono questo libro con una dedica affettuosissima e

scrivendoci per lettera , ci diceva Lra le altre cose qtiesta: « E « che vi pare di quella seritent.a, la quale dice che un .uomo « vale non in ragione di ciò che sa alzare da terra, ma di ciò

l'e-

« che sa stendere a terra? Non c'è dell'annegazione, oltre al resto, « in questa sentenza, di chi, ad eccezione del Lucchini alzò da

« terra più di tutti?

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Così con Iena affannata come Io spazio e il tempo incalzavano e il dolore il cuore stringeva, abbiamo passala in r:assegna l'opera milit~re, cavalleresca e ginnica di Panlo Fambri. Ma questa-non costituisce neanche la quart,L parte de' suo i pensieri-, de! suoi scritti ('I), che sopravvivono ai suoi parentali e continueranno a parlare al mondo di lui e a, tener ;;empre desto e ad ~sso rivolto l'affetto de~li amici. (I) Per indicazione a ,;)li vorrà rit1:arrc tutta intera la figura del Fambri, ·c<impletiamo qui appresso l'elenco de' sttoi scri tti.

.- J.avo1·i

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{ìllìso{ici.

Dei nessi fra l'idealità e la mora.lit.il. (Atti dell'isl'it. ven.); Se sia VCJro che la !isica abbia ucciso la m~taflsica (Niwva Antologia); , Pessimismo (Atti dell'ateneo ven.); Del suicidio (Id.) ; Fisjca sociale; . Prerazìone al voi. della sociologia di Pietro Siciliani; oer positivismo nella scienza e nelia vita (,11ti detl'is ti t. v <"n..).

Lavoi·i -matema/ici (-mC1t • .1nwa ed applicata). Dimostrazione della non trasmissit,ilità orizzontale dell:t pressione verticale delle Mb~~

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Rapporto fr;1 l'al tozza del rigurgito e t:1. grandezzii della luce v.ìva delle botti sotterranee. , · Tra flsica e meta!lsica, ricerche (!stil. ven., 1880). Dei lavori sull'A.rno sotto Pisa: Consiglio idraulico, marzo !88i (memoria che compose liti e dissi rlì, che duravano da venti anni [ra municipio e governo, laonde· l'autore si ebbe c:onia:ta dalla città una grande medag lia d'oro). ~ Sulle fun7.ìoni contiOLrn (/slit. 1:en., '82). · L'ingegneria nell'ul timo ventennio (r)rofaiio ne 'al vo i.. 1iub1Jlicato ù:11 congresso diigl'Ingegneri, l.886). . L'idrog1·afla Danubiana a Buda-Pest (appur1ti sugli errori di progetto e di costruzione- diagrammi dimostrativi - (LinceiJ. , Dimostrazione della erroneità della formola parabo lica delle velocità subacquee di Humpbry e Abbot (Lince). · · Delle inevitabili consegltenze i<lraulicl1e dolla progettata immissicne nel Canal Bianco degli scoli superiori (dimostrazione}. . La geometria rigoròsa e i ktvori del Veronese (Atti delt' /s 1.}. Intorno alla rl irezi one e costruzione dell,1 dighe del porto dì Lido secondo il . progetto Mati-Coutin (comunicazioni polemiche al R. istìluto di scienze e confutazione dei controprogetti (con tavole). Fenomeni e leggi ctelle 'acque correnti (3 memorie al R. i;;Litutu di scienze). Sulle-basi ir!rauliche per le leggi sul regime lagunare veneto con progetto di riforme


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PAULO FAl\1BRT

Qui il còmpito di commemorare nelle pagine di questa Rivista il dottissimo amico nostro sarebbe terminato, se non ci rimanesse il dovere di rivolgere parole di sincero compianto e di conforto all'angosciata signora chè gli fu consorte tenerissima, che nell'11ltimo decennio fu la sua musa, fu partecipe e ausiliare efficacissima della sua mente, fu la sua mano e la collaboratrice intelli gente, fida, costante in tanta mole di lavoro. IWa lo foce lieto di care · bambine, con esse circondò 'il leuo di lui temprandogli l'angoscia della dipartita, con esse seguì il feretro e pregh erà . pace alle travagliate sue ossa. Alla moglie e madre desoliita gli amici mandano benedizioni. Roma, 114 aprile ,1807.

NOTIZfE POLIT[00~1fILITARI

Il 5 corrente~ col solito ceri moniale s' inaugurò la XX legislatura e ~- i\l. il Re, presenti S. M. la Regina ed i RR. Principi, davanti ai

membri del Parlamento rac:coltisi nell'aula di Montecitorio e alle tribune affollatissime pronunciò il seguente discorso:

Signori senal?ri, siynÒrì deputati, T .1rn1stOCLE MAlllOTTI.

all'attuale regolamenti> (memoria pubblicata como presidente di una Commissione tucnica di 50 ingegneri Veneziani)'. Lavol'i stoi·ici. Pao lo Sarpi (Nuova An/.ol., agosto .!89i). · I banditi della re1> ubblica di Venezia (Nuova Anlol.). Lavori critici. Critiche parallelo (un volume a stamria). La.vol'i l elter al'i.

Novelle cavalleresche (vol ume). Pazzi mezzi e serio lino (rncco11to). I letterati e la legge (Nuova Ant:il.). La 11oesia vernacola veneziana (prefaz. Cl'ilica al voi. del canocia). Lo arti costrutlrlci (dissertazione). Fusinato ed il suo tempo. li Principe dei buontemponi (Nuova Antot.) . Tornlolli (sturlio biogralìco). I Gabelli (StLtdio biografico su Pasquale, Al'istidc e Federico). Intorno a Niccolò Tommaseo. . Giacinto Gallina (N!4ova Anlol .. i5 marzo). Lavori eco11omici. L.'inrlustria dei merletti a Venezia (luglio '86, Giorn. Economisti). L'industria dei merl etti (opusco lo storico e tecnico). Storia di due medaglie d'al'liento e di una d'oro. QttC$ tC clue memor:t1 e il sacrificio completo di 2!3,000 lire per t·auuaziono tlcll'industria, va lsero al Famllri la gmnrlo medaglia d'oro al vnloro industriale. Monografia intorno alle quesl.lo11i delle case operaie e degli alloggi economici (iu collaborazione coll'iug. ca\'. Balduin, l.893). Ciò rhe ha detto Smit e ciò che gli si vuol rar dire fal~andolo ( Ateneo Yen). Pane 11ostro Quotidiano (cont'e ronza. sulla sofl~ ticazionc dei vini). Profnzior alla :;:rande monogr:illa dello costruzionì osuguite dalla Società, veneta. T. ~I.

Nell'inaugurnre la ventesima Legislatura sa luto oon cordiale fi ducia · la rinnovata ra ppresentanza · del popolo italiano e rammento con sotl-

-disfazione come <) volto omoi mezzo secolo dal giorno memorando, nel quale il mio magnanimo Avo iniziava le nostre libere istituzioni . Esse rruttarono l' indipendenza della patria. La vigile cu~todia degli ordini costituzionali è la fortuna ù'ftalia, è · l'orgoglio della mia Casa ! Per tal · modo le gioie della reggia sono le gioie del paese. Ringrazio il mio popolo della spontaneitil di affetto colla quale accolse il matrimonio di mio Figlìo, mutando un felice avvenimento della mia famiglia in una solenne dimostrazione nazionale. Sono lieto d'invitarvi a ripigliare con persistente operosità i vO$lri favori. Le condizioni dell'Eritrea ritornnte allo stato normale ci permetteranno di riprendere con vi rile e dignitosa prudenza quelle libere risoluzioni sullo sorti della Colonia che- meglio si accordino .coi nostri interessi. Intanto io so d'interpretare l'an imo di tutli gli italiani mand~ndo un sa luto di ammirazione e di ricono~cenza all'esercito che, in mezzo :a difficoltà straordinarie, ha comb:11tnLo con si grande \'J)lore e abnegazione, e rivolgendo il pensiero a 11uei generosi che sacrificarono la vita io difesa della nostra bandiera emulando gli esempi dell'antica virtù. Il memore affetto della patria confoni le famiglie dei caduti. Nelle perturbazioni dell'impero ottomano l'accordo delle grandi potenze intende a preservare la tran11uillità dell'Europn, n impedire le


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NOTIZIE POLITICO-MILITARI

stragi tra st1rp1 di verse di sangue e di relìgione e ad as~icurare alle popolnzioni i benefici della civiltà e della giustizia. ' Fedele :il le nostre alleanze, lieto della cordia le amicizia con tulle 1epo1en1.e, il mio Governo -110,sce l'opera sua a quella del concerto c~ropeo del quale fa parte, come consigliano i dovPri di un lea le concorso al mantenimento della pace, e la cura degli interessi italiani. Questo benefi cio della p:ice d:irù modo al Parlamento di consacrarsi allo studio di quei problemi che da tempo attendono una sollecit:i soluzione. li mio Governo, sicuro di assecondnre il sentimento del pMse che vuole giustizia schietla, pront:i, effi cace, vi presenterà progetti di legge diretLi a circonda re l'ordine giudiziario di taii guarentigie che ne rendano sempre più sicnra l'indipenèenza. Gli ordinamen ti sulla pubblica istruzione si mod ificheranno secondo l' indole del genio naziona le in ~odo che ii culto d<'ll'alta scienza 5empre' più si d cvi e siano con intenti più pra1ici riordinati gli istituti pro~ fessiooali. Bisognerà anche affrctta:·si a rendere più facili i congegni delle nostre amministrazioni, con sa;-ì e cora1giosi decentramenti. Le autonom;e locali, sorrette da un11 buona Go~nza, devono coordinarsi co lla unità della patri a, supremo hene, e trovare in essa la lorC> saldezzu e guarentìgii1. Il mio Governo vi presenterà provvedimenti inlcsi a dare stabili tà agli ordini mil itari, anche nell'intento di porre termine :i continue discussiooi intorno all'esercito, orgoglio e presidio della nMione. Gli avvenimen1i che ora si svolgono nel Mediterraneo, lo spirito dr espansione che si fa manifesto colle crescenti emigrazioni e richiede una saggia tutela, 1:'impoogono l'obbl igo, nel limite dei mezzi dìsponibil:, di rinforza re il nostro naviglio da guerra. A uil uopo soccorre il conseguito equi librio dei bilanci, che, chiusa l'era dei sacrifici, deve ormai man tenersi con un rigido freno delle spese non indispensa bili è con una cura amorosa di tulte le fo rze produttive del paese. Ormai il bi la ncio· deve coosolidar~i coll'incremento dell'economia nazionale, liberandola dalle troppo acerbe fìscr,Jilii . ...\. 131 lìoe sì volsero le recenti riforme sull,1 circolazione, che converrà completare, e gli esperimenti di alleggerire i debi1i comunali coJla consegnente dim inuzione delle sovrimposte . . In .qnest<t cura di equa re,•isione dei tributi , in quest'azione one~tamente riparatrice del credito, è lunga la via del bene che ~i deve percorrere.

NOTIZIE POLlTICO-!IIILl'l'AR t

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. Dopo il periodo delle dure prove per l'indipeuden?a · e pel consolidi,mento delJa patria, ~ia affine consentito di godere, oltre che i morali, anche i benefici economie, delle libere istituzioni I Il mio Govi>rno vi ripresen terà i disP.goi a fovore degli operai, acciocchè negli infortuni e nel la vecchioia essi abbiano quei conforti da troppo tempo giustamente desiderati. Sarà llll impegno di onore della ventesimi! Legislatura il non permettere che rimangano una vaga aspirazione. In questi provvedimenti spira quel senso di solidarielil , quell'amor del pros5imo, che i'..evouo essere i principali fa ttori della nostra vi ta sociale e politica.

Signori senatori, signori_deputati, Ardu i, ma ben <legni di voi, sono tn lli questi argomenti, n0bilissimo l'arringo aperto alle vostre indagini. li mio voto è che, mossa da parte ogni lotta infecondo, le leigi e gli ani dPl Parlamento rechino conforto al popolo italiano, ne migliorino le cond izioni mora li ed economiche, e lo avviino a quella prosperità au~pic:lla sin dal\' aurora del nostro risorgi mento. Circonda to dall'affeuo della nazione, pieno di Odm:ia nell'niuto della Provvidenza Divino, io sento che sicuramente rnggiuogere1110 l'altissima meta, a conseguir la quale fu sempre volto il mi.o più fermo proposito fin dal giorno che mi <:onsacrai all:i felicità del mio popolo, alla gr:mdezza dell(l mia pntria. V

.. * .Questo discor~o fece !:i migliore impressiono all'ìn1orno e all'e,tero e fu giudicalo tale rp1ale era richiesto dalla situaiione. Inaugurata così la nnova legislatura il Parlament-0 cominciò subito i suoi lavori. L' 8 corrente il Ministro della i:,:ue1Ta presentò. alla Ca mera l'importantissimo progetto di legge sull'ordinamento dell'esercito. I lettori sanno che nn progello di legge su tale materia era stato presentato dallo stesso Ministro alln Camera il 30 novembre dello scorso anno. Su quel disegno di leggo era stato chiesto ed otlenuto il procedimento dell'-urgenza ; e, med iante l'ope ra so lerte della Commissione incaricata di riferire in proposito, un:i. relazione fo vorevole ern stata presentala .illa Camera.


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NOTIZIE POLITICO· MILITARI

Tutto inducev,a a ritenerP, che, al riapri~si dei lavori parlamenta·ri, {lopo le vacanze nataliz\e, la discussione pubblica sarebbe tosto avvenuta; e dai precedenti era lecito sperare che l' esiro di quel I~ àtscnssione sarebbe stato quale il goveruo poteva desiderare. Le vicende poliriche hanno disposto diversamente; ed il lavoro giit fatto dovrebbesi senz'altro ricominciare, andando così perduti non pochi ·mesi, per una sistemazione· la quale è della massima nrgenz;:i. Siccome ·però trattasi di una questione che; per essere stata giù in tutti i modi discussa, in Parlamento e fuori, si pnò ormai ritenere matnrnta nella cosciema · dei più, CO$Ì il ministro della gutlrra ha voluto stndiare se non_vi fosse un modo accettabile da tutti, conciliabile coi ben giusti - rigu:irdi dovuti ai due rami del Parlamento, che permettesse, nell'interesse dell'esercito e del paese, di riacquistare il tempo perduto. E dopo maturo, studio, è venuto nella convinzione che questo mezzo vi oossa essere. Infatti, in seguito allo scioglimento della C:nnera, il Parlamento non· ha più innanzi _a sè alcnn disegno di legge, cosicchè ogni questione ·che riguarda la forma di proposte nuove rimane impregiudicata. , D'altra . partr, le cose sono II questo pnnto: vige ancora (pur in alcune parti infirmata dai Decreti-leggi del novembre •189,t) I~ legge fondamentale del ,t 887, colle modificazioni portatevi nel 1892. I Decreti-legge per contro non sono mai stati sanzionati lega Imente; ('d i.I solo atto Jeg:ile che li riguardi è la legge 24- dicembre ·I 896, con cui la · loro validità è stata protrai.La sino ul 30 giugno ·1897. Ne consegue chr, per quella dalà non remota, è indispensabile cfie sia intervenuto un provvedimento legislativo, che abbia regolari~zato uno stato di cose assolutamente pernicioso; il quule non potrebbe prolungarsi più oltre senza un gravissimo danno morale, senza inestricabili difficoltà _amministrative, tali che finirebbero per pr?dnrre un vero caos, da cui oggi non siamo lontani ! Si aggiunga che le difficoltà della procedura a seguire, per ottenere ·una soluzione soddi$facente, sono minime, Non si tratta in fondo che di un lavoro d'ordine, una volta che siano ammessi i due concttti fondamentali: a) che il bilancio normale pel Ministero della guerra sia di 2,1.6 · milioni (dei quali 7 per le spese d'Africa); b) che l'ordinamento sostanziale del l'esercito debba rimanere quaie venne stabilito colla legge del 1887. Questi s'bno i cardini che co~tituiscono veramente la -sostanza della questione militare; tutto il resto non e~sendo, si può dire, che accessorio.

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NOTIZIE. POLITICO-MILITARI

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'« }'arLefido da questo concetto dic.e !'on. ministro, mi onoro di proporvi la ·soluzione seguente, la quale mi pare sia quella che meglio soddisfa alla situazione attuale, ·e dà modo di arrivare ad una sistemazione definitiva dell'esercito nel minor tempo possibile. · : Vi propongo un disegno di legge che consta di ·pochi _articoli, col . quale }I Parlàmento sanziona l'ordinamento dell'esercito nelle ·sue basi generali attuali, lasciando al Governo di provvedere, in via temporanea, e non oltre il 3,1 dicembre 1897, mediante Decreti Reali, ai ,par,ticolari. . « Prendo intanto l'impegno, riguardo a wlì particolari, di non introdur-re altre modificazioni se &m quelle che figurano nel cliseg1,10 dì legge da me presentatovi il 30 novembre scorso, J_a maggior parte delle ,quali erano già comprese nei J?ecreti-legge; mentre non poche, già applicate· in via provvisoria, richiedono di essere con tutta urgenza legallizzate. Oltre alle modificazioni di cui sopra, taluna ne accetto proposta dalla Commissione della Camera che riferì in data ·14- dicembre scorso di non grandè importanza. . « Siccome poi tutte indistintamente quelle modificazioni risultano in modo particolareggiato da\lo · stato di ,Previsione per l'esercizio 1897-98, . del bilanciò della guerra, così il Parlamento può anticipatamente essere . .sicuro, àvendone una sufficiente garanzia dal bilancio medesimo, che i -suoi intènti non potranno essere oltrepas:;ati; poiché è sempre padrone -di approvare o di respingere tutto ciò che oltrepàssasse le sue intenzioni. « Così si eviterebbe una lunga, · minuziosa e, diciamolo. pnre, non 1necessaria discussione di troppi-· particolari dell'ordinamento dell'eser·Cito; si eviterebbe di discutere e vtitare sopra ogni singolo articolo, col ,pericolo, che clel resto sarebbe naturalissimo, di v&dere un disegno di legge, di grande urgenza come questo, essere forse, prima di giungere fo porto, pa!'eccbie volte rimandato dall'uno all'altro dei due rami dei .Parlamento. « Rimarrebbe poi stabilito che l'ordinam.ento definitivo dell'esercito, in tutti i suoi particolari, sarebbe quale risulterebbe dallo stato di cose •esistente al 3,1 dicembre ·1897. Dopo di quella data le modificazioni che ,occorresse di apportarvi tornerP,bhero ad essere fatte colla procedura di ·prima, cioè o mediante leggi speciali, od in occasione della legge di 1bilancio ». ,

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** Or ecco i quattro semplicis5imi articoli di questo disegno di legge: Art. 1. Il R. Esereito comprende tntt.e le forze militari di terra del Jregno. Si cli vide in:


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NOTIZIE POUTICO-MlLI'f ARI

a) Esercito permanente, che è ordinato in dodici corpi d'armata. e in venticinque div:isioni 'in~litari territoriali. (Segue la specificata indicazione delle unità minori in cui si divide l'esercito permanent, il o:,i u·umero è pari a q.uello delle unità oggi esistenti). b) Mil'izia mobile, che si compone di : 51 reggim~nti di fanteria di linea ; 20 battaglioni bersaglieri; ;)8 compagnie alpini; 31 squadroni di cava lleria; 63 batterie · d'artiglieria ·da camp11goa; ,15 batterie cl'artiglieria da montagun; 18 compagnie d'artiglieria da costJ1 e da fortezza; 2..\. compagnie treno d'artiglieria; M compagnie del genio; 4 compagnie treno del genio. · · e) J11iliz·1;a territoriale, che si compone di: '32,\. battaglioui di fanteria; 22 battaglioni alpini; ,100 compagnie d'artiglieria da fortezzn; 30 compagnie del genio. Art. 2.. J militari dell'esercito sono classificati in due categorie: a) ufficiali; b) truppa. La progressione dei gradi degli ufficiali ìi la seguen te: Generale d'eserc[to: generale di corpo d'armata; tenente generale; maggiore generale, maggiore generale medico. (Segue la serie degli altri gradi che è pari a quella attualmente in vigore, salvo per quanto riguarda i subalterni commissari e i capi-musica). Art. 3. Fiuo a tu tto il 3,1 dicembre ,1897, il Governo avrà facohit di attuare mediante decreti rea li i provvedimenti per l'ordinamento dell'esercito, e per coordinare ad C3Si altre leggi militari. Art. t~. li Ministero della guerra è autorizzato a compilare: a) un testo unico delle leggi sull'ordinamento del Regio esercito ; b). un testo unico delle leggi sugli stipendi ed assegni fissi - del Regio ~sercito. , Come si vede, l'articolo ,1 stabilisce, nelle sue linee principali, l'.ordinamento dell'esercito, il quale rimane sostanzialmente qual è. L'articolo 2 stabilisce la nuova progressione dei gr;idi risultante dail'ist.ituzio1rn del nuovo grado di generale di corpo d'armata, dalla soppressione del grado di generale commissario, dall'abolizione dei grad·i di suba lterno commissario per gli nffìciali in servizio attivo permanente, e dal passaggio dei capi musica nella categoria degli ufficial i. L'articolo 3 dà facoltà al G·overno di attuare, mediante Decreti reali, i provvedimenti necessari per definire i particolari dell'ordinamento e le altre leggi militari, cessando però tale facoltà al 3·1 dicembre 1897, · dopo la quaj,e data ogni provvedimento ,inteso a 1·ecare nuove modific,1zioni, dovrà essere sancito mediante leggi speciali, od in occasione delia legge di bilancio.

NOTIZIE POLITICO - }!ILI1'AR.I

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. L'art. 4: autori.zza il Governo a compilare i ,testi un_ici per le leggi d'ordinamento e le leggi sugli stipendi ed assegni fissi del regio esercito. Sono uniti come allegati varie tabelle e il disegno presentato nella passata legislatura dalla cui relazione appariscono specificatamente tut~e _le ragioni dei provvedimenti attuati e di quelli che s'intendono di .attuare. li nuovo progetto di ordinamento, dichiarato d'urgenza, sarà discusso col sistema delle tre letture e andrà io discussione probabilmente appena la Camera si riapriri1 dopo _le ferie pasquali. '

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1'·1 ·1corrente l'on. Ministro del!a guerra presentù al Senato un disegno di legge per modificazioni al la legge d'avanzamento nel Regio esercito in data del 2 luglio ·1 896 .. Necessità assoluta, non certamente il desiderio di mutamenti spins~ro il Ministro a presentare questo progetto di modificazioni, dopo meno di un anno so!Laoto dalla sua promulgazione. , A chi conosce quanto vasta sia la materia, quanto complessi siano gli argomenti di cui si occupa una- legge d'avanzamento, non deve recare . meraviglia se, nel trad nrli in uìì sistema di disposizioni legi5Jative, è mane.ala in qualche punto la necessaria armonia con i criteri cui s'infor~a la legge, :.e tal un particolare ha potuto sfuggire e qualche lacuna passare inosservata. Del resto, non altrimenti è avvenuto per la legge d'avanzamento del 1853, la quale, benchè più sem pi ice dell'attuale perchò si riferiva .a categorie di personali assai più limitate, ha richiesto, subito dopo la sua •prO\l)lllgazione ed in un periodo di poco superiore a <l ue anni, di -essere per ben tre volte modificata; mentre per essa è occorso un regolamento così vasto ·da comprendere la· ma teria di un'altra legge. L'esperieuta, per quanto breve, già ·ratta, e gli studi della· Commis-sione, .la qual~ ,Hlende alla compilazione ilei relativo regolamento, e sta per ultimarne il testo, hanno messo iu-evidenza la necessìtà di i'itoccar~ la iegge e coordinarla in qualche sua parte, completandola <:on talune disposizioni transitorie intese, a provvedere alle anormali condizioni in ~ui certi· servizi sono venuti a trovabsi, io conseguenza della sostituzione delle 11.1,love alle precedenti disposizioni. le modificazioni pro poste sono iutesc: od a chiarire il testo e definire l'ìnterpretazione gi talu oi articoli. od a coordina re fra loro disposizioni diverse; o finalmente, a colmare qualche lacuna. 1


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XOT I ZIE POLITI CO -l\ll Ll'l'ARl

NOTIZIE P0LIT1CO- MlLI'l'AR I

Tali modificazioni, pertiinto, non alterano per nulla la sosta nza deUa legge. Ne parleremo più diffusa mente qna udo questo progetto verrà in dìscussionc. · Fu inoltre preseotato dol Min istro della guerra alla Camera un .disegno per modificazioni alla legge sul reclutamento, disegno che è identico a quello presentato nella passata legislatura. Al Senato venne presentato, o meglio ri presentato il proge110 per il nuovo codice penale rnilìtare e ,ç1uello per la difesa militare in tempo di pace (legge contro lo spionaggio). QuesL'ultimo venne approvato dal Senato senza discussioue.

Il giorno 8 cominciò ollii Carriera lii discussione sulle cc,se ù'Oriente. Aprirono il fuoco tre oratori dell'estrema sinistro , gli onerevoli Imbriani, Bovio e Rarzilai, parlando tutti in senso favorevole alle aspirazioni nazionali della Grecia, e biasimando la politica di compressione seguita dalle potenze col concorso del governo it::diano. Altri oratori seguirono giudicando le c-0se da altri punti di vista, ma la nota predominante fu sempre quella· di sim patia alla Grecia. Il ·9 pa rlò l'on. Visconti-Venosta, ministro degli affar i esteri, spiegando e difendendo la po litica del governo. Egli disse che l'interesse nostro in siffatta questione non poteva essere di rest:ire isolati. La nostra condotta ern dunque tracciata. Sin mo rima sti fe deli al concerto europeo, ne abbiamo adempi uto fedelmente i doveri, non abbiamo voluto 3ssumere la responsabilità di compromettere, per quaùto di pendeva da noi, r accordo dell'Europa e le speranze di pacificazione che vi si annettevano. .Ma, nel seguire questa politica, noi abbiamo pur portato quel desiderio di conciliazione che ci era ispirato dalle nostre simpatie per la Grecia e dalla particolare si tuazione dell'Italia. Abbiamo dinnanzi un complesso di gr,rndi interessi e non possiamo a niun conto rinunziare ad essi ; dobbiamo invece seguire questo movimento di evoluzione, che c;i porta veffo i nostri grandi in.teressi dell'avvenire. Ma lo cose non sono mature ancora, uè l'Europa è pronta ; quindi l'accordo delle potenze è indispensabile per dirigere gli :wveaimenti verso il possibi(:~ mantenimento dello statti quo e dell a pace. Se l'Italia :;i fosse separata dallo nitre potenze, saremmo rimasti isolati sia nel la pace, sia negli eventuali avvenimenti che questa tur-

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bassero ed ai quali avremmo dovuto assistere passi vamente, rassegnatt a tutte le fio al i conseguenze. Dunque la nostra linea di condotta era chiara. Noi l'abbiamo seguita . Abbiamo chiesto al governo greco lii desistenza dalla sua agitazione cretese ; abbiamo fa vorito con tutti i mezzi i tentativi per giu ngere ad una soluzione pacifica . E fr.i questi, ab biamo fotto proposta di dare a Cand ia un'autonomia vera ed efficace, facendone espressa menzione nella Nota relati va. _ Non sappiamo se fra Tu rchia e Grecia potrà evitarsi uua guerra . Se fJ lles!a scoppiasse, si vedrebbe allora se noi si aveva tutte le ragion i per sforzarci di impedirlo. L'Italia ba fo uo per questo tutti i suoi sforzi ed ha dato esempio di vera abnegazione e sa<.:rifìci o. \ !! Ministro concliiuse : « Conscio d·egli interessi dell'Italia in Oriente e nel Mediterraneo, ii governo non ne poteva assicu rare la guarentigia che ri manendo nel concerto europeo. « Se lll presente ·crisi sarà superata, con beneficio delle popolazioni, e senza che l'equi li brio attuale sia stato turbato, sari1 rnggiunto quell'intento che, nello condizioni pre-;enti, il nostro paese poteva e doveva propor:;i. « Generosi senti mfmti sono stati espressi in questa Camera. M.a alla loro eloquente manifestazione la coscienza del Ministro risponde: ,,'è una responsabilit;ì c;he gli uomioi ai qual i incombono oggi i doveri del governo non si possono ass11mere: la responsa bil ità del l'isolamento deH'Italia nella questione di Orieute. , · Prosegui la discussione collo svolgimento degli ordini del giorno presen tati dai vari oriitori e nello sedut.a <lell'H , ,dopochè l'on. Son nino ebbe svolto la sua proposta dell'ordine del giorno purò e semplice dandogli un senso di biasimo alla politica del governo, parlò l'ou . P residente del Consiglio, on. Rudi oì, il cpiale pl'esso a poco_disse così : , Qui non si l!'atta di dare un voto contro la Grecia. « Si trotta di votare per la libertit e per la giustizio, per l'equili J)rio del Mediterraneo e per la pace europea. , So bene che l'opera del ì\finistero t\ in questo punto, impopc,Jarc. « Io non sento le voluttà della popola rità : appartengo alla categoria di coloro i qual i uoo cercano il fa vore de.I popolo, ma quello che si ottiene solo con lotte lunghe ed aspre. Vi sono momenti che con vieneresistere alla spiata popolare.


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NOTIZIE POLI1'1CO-nI!blTARI

« Noi abbiamo voluto farci difensori dei delroli e degli oppres$i, e dobbiamn vigilartl al mantenimento delle influenze italiane in Oriente. ~ Il nostro programma è cooformc a quello delle grandi potenze. « Noi abbiamo offeso il principio di non intervento, per rispettarne un altro as$ai più alto, il principio della giu.stizia e dell'umanità_. . oc Abbia mo fatto male? « Se non avessimo fatto questo, che cosa sarebbe avvenuto? Uoa nuova insurrezion~, del nuovo sangue; non si parlerebbe ora di viofazione della libertà, ma sarebbe un compenso? « Ci si dice : Voi av~te offesi) il principio della nazionalità. « Siamo in un grande equivoco. « Se la popolazione dell'isola di Creta ·avesse questo scopo: scuotere il giogo della Turchia per riacquistare la sua libertà ed indipendenza ed avesse manifestato chiaro il suo voto di annessione alla Grecia e l'Europa avesse impedito questo fatto, ciò sarebbe veru; ma le cose sono differenti. ( La situazione presente dei!'isola di Creta è dovuta esclusi.v:Ìmentl:l all'intervento delle grandi potenze che hanno creato questa situazione. , , Le grandi potenze, per alte ragioni, hanno, creduto di regolare il modo con cui si deve ridonare la libertà a Creta. « Tutta la divergenza sta in ciò che la Grecia vu0le l'annessione pura e semplice, e tale non può, io questo momento essere compatibile col programma delle potenze. l'ila da questo all'offesa del principio di nazionalità ci corre assai. « Le grandi potenze io tutta la loro condolla hanno inteso 'soltanto di assicurare la libertà deli' isola, e la pace sul !erritorio greco. « Le flotte delle grandi potenze hanno posto sotto la loro diretta pi'otezione alcuni punti dell'isola su c·ui sbarcarono e li diclJiararono neutruli. Bisognava dunque che sotto la r..ortata del loro cannone non avvenissero disordini. « Sì ò lamemato che in questa occ,Bione vi sieno fatti aui di coercizione contro la Grecia. « In verità, fino a questo momento, atti di coerci;,ione contro la Grecia non se ne sono fatti. « L' Emopa ha solo proibito alln Grecia di mandare uomini io soccorso di Ca udia. Ecco tutto. « Noi abbiamo interessi noltwol i ìn Oriente e nel :Mediterraneo; il primo è quello àf mantenere l'equilibrio attuale: altro scopo non dobbiamo a vere.

NOTIZIÈ . POLITICO-lltlLI'l'ARl .

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' « Dobbiamo spendere invece tutta l'oper:a nostra perchè Costantinopoli non sia occupato dn chicchessia a d;rn~o nostro. . « Quando l'Italia. ha fatto la politica per conto mo, sappiamo quali risultati ha ottenut( , E poichè l'accordo dovrà essere mantenuto a ogni costo, noi non prenderemo mai risoluzioni eventualmente turbatrici della pace. « Noi dovevamo essere solidali l'Olie graudi po1enze. Non era e no; pote.va essere panoso ad un cuore italiano di essere soli~alì ìn un'opera di disciplirrn per il mantenimento della pace europea». A questo punto l'on. Imhriani avendo fotto osservare che l'on: Rudinì non aveva risposto ad una domanda relativa all'eventuale ìnvìo di, truppe italiane a Candia, il presidente del Consiglio, riprendendo la parola, osservò che le altre grnndi potenze hanno sostituiti ì marinai dapprima sbarcati con truppe di terrn . li Govrrno italiano non ha preso ancora alcuna decisione su questo punto: può darsi_ tutavia che debl1a prendere in esame la qnestione, qual.ora la occupazione militare del1' isola dovesse protrarsi. Tale sosti tuzione avrebbe, nei caso, il duplice intento di ridonare alla flotta la necessaria mobilitazione, e di permettere la partènza delle truppe turche. Assicura perù che ciò uou muterebbe il significato e la importanza -0el nostro iut~rvento militare in Candia. . << Noi, dice il mioi~tro, siamo intervenuti nell'isola col solo scopo di iiovare a quelle popolazioni ; e non muteremo questi .intenti pcrchè siamo pienamente consci dei nostri doveri ». Dopo queste dichiarazioni si procedette alla votazione di un ordine del giorno accettato da l Ministero e così concepito: « La Camera prende .atto delle dichiarazioni del Governo e passa all'ordine del gioruQ ». Il risultato della votazione fu il seguente: Votanti fi.H; votarono Sì 278; votarono No ·152; astenuto •I;

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Frattanto le cose in Candìa e su lla frontiera greco~turca andarono sempre peggiorando nel senso che una soluzione pacific.a divenne sempre meno probabile. A Candia gli insorti continuarono a battet~e i turchi sotto gli occhi stessi dei comandanti delle squadre, ì quali (vista forse l'inutilità dei bombardamenti) tentarono di pacificare I; isola con esortazioni e prn-0\ami a cui gl' insorti risposero sempre allo stesso modo: es.sere riso- .luti a combat.terc finch è resti un turco armato nell' isola. 46 -

ANNO XLII.


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NOTIZIE POLITICO-MIITARI

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_ Il colonnello Vassos, colle truppe greche sbarcate, s'internò nelle montagne e disse : veniterÌ1i a prendere. Ad Atene e in tutte lé città e villaggi della Grecia l'esaltaziòne del popolo andò sempre aumentando, tanto che oggidì il governo gre_co si trQva in questa alternativa: o la guerra o la rivoluzione. · Alla .frontiera greco-turca continuò, da una parte e dall'altra, l'invio di truppe e di materiale da guerra. E quel che è più grave, continuò, nella zona di confine, la formazione di bande più o meno' indipendenti dal . gcverno greco, alcune delle quali già pùssarono il confine ed ebbero . sco:?tri colle truppe turéhe. Sull'esito di questi scontri le notizie SOJlO contradditorie; sulle c.onseguenze regn;: la più grande incertezza. . • I ' Al momento in cui scriviamo le cose sono a questo punto. La·situa.zione è tesa all'estremo grado e il suo centro di gravità noli è più riell'i'sola di Candia, ma sulla frontiera greco-turca. 0

Roma, U aprile 1897. X,

'.NOTIZIE MILITAR I ESTERE \

ROMANIA .

Reclutamento di quadrupedi e 'VCicol'i, ]Jel 1897. -In conformità della legge •12 aprile 1877 sulle • requisiz}oni militari », fu stabilito (1JI0nitorul · Ostei, N. ·12, '1897) che « commissioni miste• procedano alla ispezione e· classificazione degli animali e veicoli, già stati inscritti <lolle « Commissioni di censimento». Le commissioni miste, composte in ciascun distre!to di qn delegato della prefettura, un. capitano (o tenente) di cavalleria (o d'artiglieria), . • delegato del ministero della guerra, e del veterinario del distretto, devono i~iziare le loro operazioni al 1° maggio ed averle com pinte il ,15 giugno 1897. SQno in genere sottoposti alla requisizione e classificazione tutti i quadrupedi di costituzione sana, aventi almeno 6 anni d'età (quest'anno p. es. si requisiscooo ì cavalli nati nel cor::;o dell'anno .'1894). ~ quadrupedi riconosciuti :itti al servizio militare sono in ciascun comune dalla respettiva commissione così classificati: 1° Pel territorio d'artigl ieria, si formano due categorie: a) Quadrupedi destinati a complet~re le batterie: · cavalli e giumente da tiro della statura superiore a m. ·1 ,55; » e da sella » » , '1 ,53; muli. t' b) Quadrupedi destinati alle colonne munizioni: cavalli e giumente da tiro della statura di m. .J ,',\-8 - ·I ,M; D » » ·» » f,4,,J - 1,4-7; » » da iella » » ·I ,4- ·! - 1, i5 ; 112 del tot.aie dei cavalli e delle giumente da tiro e da sella dr:il la statura di m. 1,35 -1,4-0. . · 2° Pel ser·vizfo della cavalleria si formano egualmente dutl categorie: a) cavalli e giumente da sella dellastatura di m. 1,50 -:- 1,52, pei reggimenti 1·osciori; 1

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NOTÌZIE MILITARI ESTERE

NOTIZIE MILITARI ESTERE

b) cavalli e giumente da sella della statura di m. 1,4-6 - ;1,,i9, pei reggimenti calarasci; 3° Pel servizio sanitario : · a) 114- del totale dei cavalli e g.iumente da tiro e da $BJl<_l. della statura di m. 1,35 a 1,4-0; b) 'asi oi.

il battaglione permanente del 34- 0 reggimento fanteria d:.i Constanza a Bucarest; · il battaglione permanente del !i reggimento fanteria, da Pitesci a Bucarest. Vettiira pel traspo;·to di iiffìcia'li. - Pel tra~porto degli ufficiali alle sedi delle compagnie è stato adottato (Mon·ilornl Ostei, N. ,13) uµ veicolo detto« Vettura reggimentale, modello 18\n » (Trasurci regimentara, modello 1897) costruito per cura dell'arsenale dell'esercito. · Pubbli cazione della « Scuola del soldalo , . - Nell'intento di accordare le prescrizioni regolamentari colle esigenze del n'uo.vo fuci le, adottato per la fanteria, il comitato tecnico di fanteria, il quale sta rivedendo i regolamenti tattici dì quest'arma, ha testè (Monitorul Ostei , N. ,t3) pubblicato il regolamento « Scuola del soldato. »

4- 0 Pel servizio d'intendenza:

a) un quarto del totàle dei cavalli e giumente da tiro e da sella della statura di metri ·1 ,35 a 1,1~0; b) cavalli e giumente dell'età di 3-6 anni, per servire di base nella classificàzione dell'anno venturo; e) buoi domati (d,e jug); d) bufoli domati (dejug). .. I veicoli riconosciuti utili al servizio deJl'esercito sono in ciascun - comune classificati in due grandi cate~orie: •I O veicoli tirati da ca valli (veicoli ripartiti secondo sei ti pi); 2° vricoli tirati da buoi e bufali (quattro tipi). Dotazione di strwment,,; da zappatore per la fanteria. - Si è così stabilito (Monitorul Ostà, N. "3, ·1897) il quantitativo degli ùtensili da zappatore che deve avere una compagnia di fanteria . Questo è di: 96 vanghette Lim1emaun; ,16 gravine (til.ffnawpe de sapat); i accette; 4- falcetti; · 4 seghe articolate. Questi utensili sono così ripartiti nella compagnia: a) Portàti dai soldati d'ogni plotone (semi-plutone): 2,i vanghette; . -1,. gravine; 1 accetta; ,1 falcetto. b) Portata da un ca pora.le per ogni plotone: ,1 sega articolata. · Cambi di guarnigione. - coi' 20 aprile ·1897 ~vr,l.ono luogo i seguenti c:, mbi di guarnigione (Monitorul Ostei, N. ·13): j O battaglione %cciatori, da Ostrov a Constanza; 3° >> >> da Bucarest a Galaz; il battaglione permanente del 2?0 reggimento fanteria, da Bucare.st a Ostrov · ·

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RIVISTA DEI PEltlODICI llILITA:RI

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possa sparare dai tre ai ~uat~ro. colpi. per minu~o, .in gnis! da Ei?ter raggiungere con la batteria di sei y ~zz1 la celer1~a d1 ,1s. a ,..O col p1 a~ minuto e ciò senza stancare i serventi neanche net terrem meno acconci al sen;izio dei pezzi, cioù nei terreni dell'agricoltura, nei terreni sabbiosi ed in quelli talvolta sfondati' dalle piogge. Una simile bocca da fuoco deve essere al possib;le semplice e;i-esiste11te. . . L'egregio autore passa quindi a discorrere dell'i~piego: .~van.hn~e cl'. artiglieria che preludono la battaglia ; secondo gli esempn ofler~t da'. tedesch i nel corso della campag,na del· 1870, a Gravelotte ed a Sedan, rapido e simultaneo ·Io schieramento delle grandi m~s.se .dell'arma, .. sollecita la ricog~izione e pronta occupazione delle pos1Z1on1.

RIVISTA DEI PERiODICI MILITARI , Rivist~ di artiglieria e genio.

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Marzo ·1 897. - Sop1·a un contributo alla soluzione razionale del proplema balistico. Bre·oe 1"isposta ai s·ignori Ronca e Ba.ssani.

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l'artiglù1·ia da c~mpagna, i l cannone a ?fro accelerato

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Nota s,ui prinC'i,pi dell' arte difensfoa. -

là tattioa.

L'autore, tene~te colonnello · Ar.r.ASON, afferma che l'importanza dell'artiglieria quale arma da comba ttimento è straordinariamente cresciuta di questi ultimi tempi. Il progresso è anzi tale che non vi è quasi possibiJità di confronto fra il presente _ed il passato; e ciò a cagione dei perfezic,na menti che si sono verificati nella tecnica dell'arma. E lo dim~stra cou rapidi e concettosi accenni storici relativi allo sviluppo ed ali' impiego dell'arma, fra i quali ci piace rammentare alcune osservazioni relative all' azione dell' artiglieria sul campo di Custoza il 24 giugno 1866: Veramente, scr,ive l'autore, alla scarsezza del!' artiglieria italiana ed al modo infelice con cui fu adoperata, si deve attribuire la· nostra scon- · fitta ... Cerio lo sentì il generale Uriguone quando - all'ufuciale che d'or· ,dirie del Re, verso le ·I O ant., lo avvertiva del primo arrivo di rinforzi ,. rispondeva: « Dica a Sua lVIaèstà che per me è troppo tardi ; io ho dovuto sostenere la posizione contro più di ,i.O bocche da fuoco; avrei potuto resistere più a lungo se la mia élivisione non fosse stata diminuita di una batteria e di un battagl ione per formare la riserva· del I corpo•. • L'autore passa quindi all'esame della nuova bocca da fuoco e della s~rn influenza sul campo di battaglia. Il cannone a tiro rapido propriamente detto, cioè quello che può sparare da 20 a 21./ colpi al minuto, quello che arma tal un~ parti delle navi moderne e taluni punti delle mo- · derne opere fortificate, non è atto alla. guerra campale. Ne sia prova ,la esperienza testè compiuta in Africa, per cui tutti convennero nella necessità di una bocca da fuoco non già a tiro rapido, ma semplicementé a tiro accelerato; si richiede insomma un cannone da campagna il quale

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E. Roccm, maggiore del

genio.

T-ipo di tenda per osped!lle da ccimpo d:i montagna.

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. Il problema che si è cercato di risolvere nella costrÙzione della tenda per o-; 1Jedale da campo di montagna n' è quello di otte~ere rico~eri improvvisati con meteri~li leggeri e faqili a someggiarsi al segni.lo delle truppe, da montarsi speditameme ~d in modo semplice, resiste_nt.1 contro l'azione dei venti che domi nano nelle regioni elevate, ed atti mfine a pvocurare, anche per un ' certo tempo, sufficente riparo contro le incle·menze della stagione. Studio di E RMA NNO FRORENJUS, Continuazione della traduzione con note di Il. SEGRE, tenente di artiglieria. - Le Alpi Dolomitiche - L'ala destra del!' attacco - L'ala sinistra dell'attacco - Il centro dell'attacco - Lmea del!'Avisio-Gader. i1>ncora della Rfoista di fanterùi. 111ùcellanea. - Circa alcune formole di perforazione delle corazze (con 1 tav.) :._ · Esperimenti di tiro contro piastre di cornzza.tura in Austria-Ungheria - Penetrazione d'ella pallottola del fucile portoahese - Battello sistema Czerny,' costruito col telo eia tlnda ~ - Congegno Deve per la JiveJlazione delle canne da fucile Granata Gathman - Nuovo proietto '{lei fucile rumeno - Affusto ed altri materiali per· il cannone leggiero da sv (20 _cm) dell'artiglieria russa:_ Ponte levatoio a contrappesi equilibrati Grandi campi di esercitazione tedeschi - I mattoni vetrificati per la pavimentazione stradale. Il sistema difensi'IJO del Tirolo. -

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RlVJSTA DEI PE!j,IOD ICI UILITARI ·

Not-iziç militari estere. - 1htstria-Ungheri_a : àdozione di cavalletti per fucili ~ Bra.s 1;fe: L'elettricità impiegata nella preparazione ' della carne in conserva - Fra·ncfo: Intervento alle scuole di ti11o dell'artiglieria di uflìci,lli generali e superiori di altre 11rmi - Riordinamento dell'artiglieria e del genio territoriali - Campi di ·tiro dell'artiglieria - Servizio del materiale da guerra del genio Ge·rmcmia: Polvere senza fumo 11/kster - Nuova istruzione sugli esplosi vi - Tnghilterra: Shrapnel d_el cannone da campagna ì\L 84- Itaha: Un nuovo gas illuminante - Piastrella anti pirictie di carta e di legno - Norvegia: Polverifici - f{uss·ia: Bilancio di previsione per l'anno ·1897 - Le spese per la ferrovia della. Si.beria - Organizzazione del!' artiglieria da fortezza e di quella di asse~io - Riordinamento e aumento deF'artiglieria da cam pagoa Spagna: Cannoni a tiro rt,pido dn campagna e da montagna·~ Stat-i Unfr,;: Adozione di canooni a tiro rapido Maxim per la marina - Pavimentazione stradale con guide di ferro - Trasfor. mazione diretta dell'energia elettrica in luce - Svez'ia : Le fortificazioni di Gothenbnrg - Stati diversi : La carta-polo. Rivista mensile del Club alpino italiano.

Marzo 1897. - Ascens·ione in'liernale del duca degli Abruzzi al Jlfonviso. - F. GoNELLA. La proprietà dei ghiacciai. - E. l\lussA. Cronaca alpina. - Avvertenze. - lVuove ascensioni: Aconcagua Delfinato - Catenn del Monte Bianco --: Ascensioni di .çoc'Ì: Mongioie - Dòme di Chasseforèt, Dome de J'Arpont e Deht ParraclH\e - Ascensioni invernali: Gli sky nelle escursioni nlpine in,vernali - Pizzo Uccello - Ntllle Alpi Orobiche - Es,cursioni sezionali: Como) Piano del Tivnno e -Campo dei Fiori - Messina) Colle S. Rizzo e i\'f'. Ciccia - Carovane scolastiche: li Ministero dell'istruzione pubhliça e le Carovane scolnstich'l - Milano) Al .Magnodeoo . - Ricoveri e sentiei..i: Alla Bocchett,1 di Campo, al Pa:;so di Gnvia, al Pie de Hochebrune, al Iluet - Frequentazione dei Rifugi Tridentl11i. ,. Personalia. - . Gabriele Rosa (Ilecrologia). - .Varietà. - Per I.a protezione della florn ,alpinn. - . Letteratura ed Arte. _;_ Th. , Wundt: Das Malterhorn und seine Geschichte - .Annuaire del C.~\. F. -Alpine Jouroal - Boll._del C, A. Sardo-V. Cam-

= RIV)STA DEI PERIODICI MILITARI

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panile; Calendario alpino pel ,1397 - C. Courvoisier: Les Cab11oes du C. · A. S. en décembre ·1895 - Riv. Geogr. ital. - F. Sacco: , L'Appennino settentrionale. - Atti ~t{fic-icil-i della sede centt·ale deLC. A. J.. - Circolari. - Cronaca delle Sezioni. - Torino, , Firenze, Verbano, Como, Venezia, Livorno, Palermo, Schio. ' Altre. società alpine. - Club alpino io~lese.

Revue militaire de l'étranger.

Marzo 1897. - Le attnali tendenze della cavalletia tedesca . In un articolo pubblicato nel m11rzo ,1896 nelln Reinie Mititaire de l'Etranger, furono :,euccintamente esposti taluni criteri di ammegliorameoto nell'istruzione della cavallerin tedesca; sanciti dal .regolamento del '16 settembre ·I 895. In questo studio si evitò però di trattare delle ,question i che hanno tratto all'impiego della cavalleria nel combattimento, e ciò' anzitutto di pendeva dalla troppo recente data deìla promulgazione del regolamento stesso, la qu.:ile non permetteva ancora lihe.ro e largo il campo all'esame delle nuove prescrizioni. Oggi nondimeno pare che il tempo sia ma·turo ed acconcio p~r entrare in discussione relativameute ai principii generali che, secondo il nuovo regolamento dell' armà debbono informare l'azione della cavalleria in guerra. La cavalleria tedesca è la sola arma i cui effettivi non beneficiano delle recenti leggi mi litari: i suoi quadri organici sono rimi.sti immutati e si intese di rinvigorirli. Malgrado l'attuale potenza delle armi · da fuoco, la missione della cavalleria non ha per nulla alterata o diminuita la propria irnpnrtanza. Anzi in Germania si reputa che i nuovi perfezionamenti delle armi portatili abbiano bensì aggiunto delle . difficoltà, ma impègnate per contro più valid,,rnente e strettamente le pi'erogati\•e del la cavalleria nel e-0mbattimento, prerogative che si pos·sono riassumere in brevi parole: Potenza di contatto e potenza d'urto. Questa dottrina . riposa sopra u_na doppia base, strategica e tattica, e corrisponde alle due focce dell'azione dell'arma, cioè l'esplorazione ed il combattimento. · Il nuovo regolamento nettamente e succintaOJen_te -si propone di adempire al éloppio scopo. Vedere, esso dice, è cosa capitale nell'esplorazione; il comb:ittimento non è, che uu mezzo per. arrivnre a questo scopo. Missione principale

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RIVIS1'A DEI PERIODICI MÌLITARI

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RIVISTA DEI PERIODICI MltlTARI

della cavalleria indipendente si è quella ,di essere l'oraano di informazione del 'comando. La cavalleria di esplorazione avrà ade~piuto al proprio ' i'.lòmpito allorquando otterrà il contatto con le teste di colonna deile fa~terie nemiche. Ali ora essa deve çonservarlo più a' lungo possibile ritardandone la marcia, fino all'arrivo della propria fanteria, vale a di'i-e fintantoch è scocchi -l'ora decisiva della battaglia . . Il regolamento precisa questa funzione con le seguenti parole: Precedendo da lontano le teste di colonna, la cavrdleria indipendente dà modo di fissare la situazione generale dell'avversario, e di mascher:ire nello stesso temp,o i movimenti delle proprie arin.1te. Organo essenziale del servizio di esplorazione soùo · le pattuglie di ufficiali: è l'ufficiale capo-pattuglia che inforo:h, il generale; è lui che influisce direttamente nelle risoluzioni che que~to sarà per adottare. Segu_ono i principii generali relativi al combattimento. « Giungere a far produrre all'arma il massimo suo effetto, ·t.ile deve essere la regol& di azione nella scelta delle formazioni da combattimento.» to studio riassuntivo, di singolare importanza , avrà termine nei futuri fascicoli.

Estudios Militares.

5, marzo 18971/ -

Importanza st·rategica a.ttuale delt'A.ragono, e specialmente di $ara.gozza. · Giudizio storico-critico sopra il re don Ferdinando il Cattolico considerato mili tarmente. .- · 1

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CorÌtinunione dell'importante studio del capitano

I,l matrimonio degl·i u{fici.al·i in Italia. - Legge 24 dicembre 1896. Piani di concentramento e di operazione .·

Questo .studio, i cui elementi furono traiti dalla corrispondenza .mili'tare del maresciallo :Moltke, si riferisce esclusivamente ai progetti di concentramento e di operazione contro la Francia. .

relativa alle opere pubblicate da, ufficiali in servizio attivo, da im·piegati militari e da ufffoiali a disposizione - Uniforme degli ,ufficiali dell'esercito prnssianù - Descrizione sommaria delle diverse u 11iformi - L'istruzione dei hi'ciclisti in un reagimento di fanteria - Bicicletta pieghevole 'modello Seidèl e Na~1mann. . Russia: Il personale dell'al10 comando . nell'esercito russo siocaziorie. e comando dei corpi d'arméjta nel · ·1896.

Di-

BAnllÀ.SAN,

L'autore si intrattiene a discorrere del metodo dell'istruzione militare ' seguito n~i primi ·anni del rtgno di Ferdi~and'o il cattolico, dell' inlluenza esercitata su ll'arte .dal trattato De r e militari attribuito a Diego de Salaz11r. - . A Gonza lo de Ayora si deve ascrivere il merito di aver oFdinata la prima compagnia di fanteria secondo i concetti inoderni, allorquan·do egli costituì la cornpania de guardias alabal'deros ..1\.1 ·1505 risale l'ordinanza dei colonnelli in forma permanente: queste unità, per lo passato, costituivansi temporariamente, e solo per il periodo della campagna, terminata la quale discioglievansi di bel uuovo nelle unità costitutive di compagnia che tehevano poscia pre);idio o nel paese proprio o in quello di conquista. - Seguono alcune discussioni nella composizione delle gr:rndi unità di guerra, ciò che accresce l'origina_lità ed il valore del prezioso studio del capitano Harbàsan.

DE ì\loLTKE.

Notizi:e militari - lnghilte1·ra: L'esercito delle Indie. - Austria-Ungheria: Nuove prescrizioni organiche per la cavalleria ~ Bilancio d~lla lan1wehr transleitana ~ Nuova via ferrata. - Belgio: Contingente per l'anno ·1897. - Germania: Rapporto sulle manovre tedesche nel ·l 896 - Decreto imperiale e dispo~izione ministeriale

CASTO

il cui valore fti già posto in . rilievo nell'ultimo fascicolo della Rfrista.

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La guf,rra e gli effettit;i ridotti dell'esercito. Rivista rniliLq,re strq.niera. - Germania : Nuovi esercizi pratici per gli ufficiali. - Stati-Uniti: Lince eliografiche. - Greda : Esercito e flotta. - Inghilterra: Le pro:,:sime operazioni nel Sudan. - nirchia: La marina da guHrra.

Revue du Cerole Militaire.

•3 apri'le 1897. - La sett'imana militare. - Gli lìffari di Creta. Una battaglia di quattro giorni. - Si bombarda sempre! ... - La musica del contrammiraglio Pottier. - Armonia a colpi di can-. none. .-.. La questione cretese e l'opinione pubblica in Francia. ' ..Una spediz:ione net cuore dell'Africa.

Ricognizione del sottotenente di cavalleria nella riserva M. EoouAnn 'FoÀ I\IIO Zambe,ie. Allo studio sono aggiunte due riproduzioni foto~ grafiche l'una di guerrieri del Zululand, l'altra di M:atabélès armati di fucile.


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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

RIVIS'l'·A DEI PERIODICI ) fILl'l'ARI

L'istruzione mihiare preparatoria. - Corìtinuazione. Storia de(/a campagna del A!adagascar. - Tl trattato di pace. - , Conclusione. - Com posizione del corpo di operazione - fo !meri 011. - In Tamatava. - Ritorno delle truppe. - Conclusione. - Perdite della campagna. Cronaca francese. - Il Museo storico dell'esercito. - Legge relativa ai riassoldamenti ed agli ingaggi volontari. - Le commissioui. L'ammissione alla scuola di Saint-Cyr per l'auuo ,f 897. - Soppressione completa delle reti da torpedini a bordo delle navi· da combattimento. - Scuola d' istruzione per la fonteria - Il tabacco nell'esercito. - Società di topografia di Francia. Notiz'ie militar-i e,çtere. - Germania: La tra:;forrnazioae dei quarti· mezzi battaglioni ..- Le stallette montn t'3. - Italia : L'aonuari.o militare per l'auno ,1897. - Corsi cl' istruzione per gli ufficiali di artiglieria in congedo -- S oezia: La frontiera svedese. ..:... Stfazera: L'iaden_niti1 di equipaggiamento e i Gi.9erl. Cronaca ippfra. - Att·i u/fidali .

La quest'ione cretese. -

La mobilitazione turca. nel marìo ·1897. Il teatro di guerra nella l'essag lia, nell'Epiro e nella Grecia. Lo s.tato della flotta da guerra francese. Le bandiere dell'esercito austro-ungarico. - Continuazione del lo studio del capitano MucHA. La questione dellci flotta 4a guerra tedesca. Noti~·ie militari eslere. - Bibhografia. Le Spectateur militaire. 1 apri le 1897. - Gli 11/fìciali provenienti dai sott·ù,ffi,cial·i in Francia. Le forze militari della Turch·ia.

Neue Militarische Blatter.

Aprile 1897. - L'·iniz-iatvva dei comandant.·i in ,çotlordine illustrata con esempi tratti <ialla battaglia di Spicheren. - Continuazione dell'opera del generale WornE. Per comandaoti in sottordine questi intende quei minori comandanti di truppe che, all' infuori delle generali prescrizioni emanate per il combattimento, ed all'iafnori del contatto con i grandi riparti operanti, sanno prendere decisioni che ne rechino il carattere dell'iniziativa. La campagna del 1870-71 è oltremodo ricca. di .questi esempi, da parte tedesca, alfotto povera e scarsa da parte francese: Wortlt e Spicheren e più specialmente quest' ultima battaglia, ne racchiudono una vern e propria collana.

Le comunicazioni terrestri e marittime in gue1·ra. Im portanza strategica del progettato canale Danubio-Oder. Il tenente prende opportunamente in esame l' inOuenza strategi~a che :verrebbe ad esercitarn il nuovo c:ioale in progetto relativamente alJ'azi,me delle arrnat.e confederate austro-tedesche, ·io una probabile loro avanzata verso il confine ru:sso. WuNSCH,

'

745

I

La base del!' ordinamento militare ottomano è il corpo d'armata : esso comprende due divisioui di fanteria a due brigate e due reggimenti i una divisione di cavallecia; unn divisione di artiglieria fortemeuie costituita e composta di un gruppo di batterie a cavallo e di tre brigate di dÌ1e reggimenti; di un battaglione del genio, di una co~pagnia di telegrafi,Hi e di un battaglione del treno. Oltre ai sette corpi d'ansata in cui è suddiviso l'esercito ottomano esistono alcune divisioni specia lmente èostituite per la Tripolitania, Candia e l'Iledjaz. La fanteria turca comprende 265 battaglioni raggruppati io 68 reggimenti di linea a diie, tre e quattro battaglioni cadauno: oltre a ciò esistono -17 battaglioni' autonomi. Tutte queste unità hanno quell'ordinamento fattos i genera le negli eserciti ~li Europa . dopo la guerra del ,f 870. L'efl'ettivo dei battaglioni è assai variabile: in Europa tocca i 550 uomini, nelle altre guarnigioni dell'im pero di- scende 1 soÙo i 300 uomini. · La c.avalleria turca conta 30 reggimenti · e cinque squadroni; in tctale 197 S(fUarlroni r11ggruppati in sei divisioni a tre brigate e due reggimenti; addette a ci11scun corpo d'Hmata di formazione. 01 tre a cii> una brigata di cavalleria è ;iggiunta al corpo di Tripolitania, due squadroni a quello dell' He<ljaz ed il reggimento di Ectlrogrul ò indipendente. L'artiglieria da campagna const.a di 23·1 batterie delle quali 18 a cavallo, ,f 69 montate e H da montagna. L'artiglieria da campagna è armata· con cannoui Krupp del cal ibro di 87 mi llimetri , 75 millimetri e. 65 millimetri. Quanto ali' artiglieria a piedi essa comprende 18 battaglioni e r~ compagnie ripartiti in quattro reggimenti. L'alto· comando. -

Riassunto delle discui,sioni relativ<~ esposte dal

DESMAYSON S.

Decoràz·ìoiii, croci e medaglie.

...

I


746'

RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

RIVISTA DEI PE RIODICI MlLI4'ARI

Cronaca della quindiàna. - L'obbligo militare nel servizio qelle co- , · Ionie. - La medaglia dei feriti in guerra. - I vecchi pensionati. 1 - Un'esperienza di mobilitazione nei sen•izi amministrativi. Notiziè militari estere.' - . Germania. - Fabbricazione di conseÌ've alimentari per l'esercito. - Gerrnanfo. - I batu,glioni scola ri. Belgio. - Equipaggiamento per la fanteria. - Diminuzione degli . effettivi presenti. - L'interim ministeriale. Streffieurs Osterreichische Militarische Zeitschrift.

Aprile 1897. - Per alcune questioni nel campo della f'ortificazio.ne da guerra. - PA UL voN REHM,_ maggiore nel reggimento di artiglieria da fortezza, N. ,t. · A lcune os.~erva.z·ioni sul regolamento di esenizi del 1894 per la fanteria francese. -Contributo critico. - Conferéuza tenuta il 29 ·g~n naio 1897 al Mil'itdr- Wissenscha(tl'ichen Vereine di Trento di GuSTAVO SunEKAL, capitano.di stato maggiore. L'esercito ·inglese. Riassumiamo talune cifre di singolare interesse relative all'esercito . inglese, in relazione all' ultimo bilancio della guerra: Truppe regolari. ·I fi.5,270 uomini Eserci to di riserva, I categor.ia . 77,723 » Esert:ito di riserva, II categoria . ,1•I O Milizia 1•I 7,392 » 3 ,vo~ ""I;) Milizia sulle isole del Canale. » Milizia di !\'folta •I , 171 » Milizia territoriale . 9,7J5 » Volontari 232,150 » - - Totale 587,1'13 )) Suddiviso per arma, il contingente dell'esercito permanente inglese offre il segnente specchio dimostrativo: 1

1

I

Cavalleria Artiglieria Genio Fanteria Treno Corpo coloniale Corpo dipartimentale Totale

Gr an Brcttagna Irlanda

Colonie ed Egit to

12, ,i76 ·18,709 5,827 7,1 ,%7 3,596

,1,0,io 5,725 ,1,84:7 22,364.

3,727 H6,302

260 5,44·1 956 37,603

Totale

Indie .

13,fi.86 24,4347,674 9,1,,33,1 3,856 . 5,U,t i\.,683 1!:>3, 905

!:S,670 ,13,335 353· ,53,686

73,168

747

Delle armi e del fuoco celere. - ·HENNING. Ordinamànto dell'eserci.to abissino. - Riassunto délle conferenze tenute in Svizzera dall'ingegnere Ilg e riportate dalla Gazette de Laiiçanne, . e di altri particolari relativi riportati nel ProgrM ilfilitaire. Giornale medico del Regio esercito.

1° marzo 1896. - Commemorazfone degli 1ifficictli medici caduti a Adua. · L'esplorazione delle ferite nelle guerre moderne ed i nuovi mezzi per praticarla. Contrib1tto alla neiirorafìa. Di un caso di rneningo-mielite trasversa acuta d'i ot·igiry,e sifilitica. Rivùta med-ica. - Trattamento dell'atassia - nellii tabe dorsale per mezzo dell:i rìeducazione dei movimenti - Sul la tossicità del succo gastrico dei pellagrosi alienati - Ricerche hatteriologidie nel sangue, specialmente dei polmonitici - Le alternzioni del midollo spinale nei cani operati di estirpazion~' delle ghiandole pa r~tiroidee. Ri'vista chfrurgica. - Un caso di lussazione laterale interna della articolazione medio tarsica - Metodo di Heldeoberg (di Gand) per la cura della lombaggine da distorsione sacro-,•ertebral,e - I traumatismi del fegato - La resezione del vaso deferénte per la cura della 'ipertrofia prostatica - Un nuovo metodo di cura del catarro cronico dell'orecchio me.dio - Sull'impiego dell'anestesia per infi ltrazione secondo il metodo di Schleich - Tratta mento dell'epilessia parziale -:-- Caso di ferita da punta penetrante nel ventricolo destro, sutura del cuore - Sulle fratture spontanee uej militari - Sul trattam_ento della tonsillite acuta mediante le iniezioni parenchimatose di acido fenico - Periostite tipica della tibia ne!Je reclute - Disturbi di cuore consecutivi a contusioni delle pal'eti toraciche. Revue du génie militaire.

Aprile ·I 897. - Lavori ed operazion·i del genio durante la campagna del .Madagascar 1895-96. - Ponti mi litari - Ponte di M11j unga - Ponte di M~rohogo - Ponte di Andrauolava - Chiatte a .M:aro".òay - Ponte di Marovoay - Dettagli di costruzione sul pon te di Majunga - Ponte cli' Ambato - Ponte di Betsiboka - Lavori pre·


I 748 .

, RIVJS'.l'A DEI PERIODICI MILITARI

paratori - Consolidamento dei ponte -;- Ordinamento dei ' Cantieri - Ripiegamento dei ponti. ,Fort1fìcaz'1:one. - Un blockhaus impiegato a Cuba - Della condotta delle operazioni, movimento e tiro delle grosse artiglierie d'assedio nell'attacco delle fortezze - Fortificazione corazzata. Mine ed esplosivi. - Dal Spreng1Jo1·schift. - Berlino, Bath-Ed. 1896. SC'ienze fisiche. - Periodici e recensioni. Dooument'i ufficiali ed am.ministrativ'Ì durante il gennaio 1897,

I

ANNO

XLII

\

I RIVISTA MILITARE

-":;~---

DISPENSA

IX. -

1° MAGGIO 1897

Per la Direzione LODOVICO

01SOTTI

tenenlt'colannellò M. T . ..t ., incaricalo

DElMARCHI CARLO,

ROMA

gerente.

VOGHERA

ENRICO

TIPOORAFO-BDITORB

'

/


749

SOMM ARI O

DOCUMENTI D~LLA GUERRA D'AFR[CA

DELLE MATÈR IE CON TEN UTE NELLA P RE SEN T E DISPENSA

RELAZ lO NE Documenti della. guerra d' Africa.. -

Relaz io ne del maggior generale Viganò, comandante le R. truppe d'Africa a S. E. il Ministro della guerra s ulle operazioni mil itari contro i Dervisc compiute nel gennaio e febbraio 1897. (Con 6 carte e piani topografici) Pag. 749

del maggior generale Viganù, comandante le R. truppe d'Arr.ica ., a S. E. il ~linistro della guerra sulle operazioni militari co11lro i den isc. eom1linle nel gennaio e febbraio f 897.

La. quindicina. sul teatro della. guerra greco-turca.. - C. F. » 'i87

Intorno al 25 dicembre 1896 Ahmed F adil, emiro del G-he<la.ref, con 5500 fanti armati di fucile, un migliaio e mezzo -0irca di cavalieri baggara, ed un seguito di forse dne o tre mila schiavi, uomini, per un terzo all'incirca, armati di lance, ~d il rimanente donne, partiva da Suc-Abu- Siu, ·passava l' Atbara a ;\eccher, àrri va.va a Ghira sul Tacazzè e rimontava questo fi ume per U mbrega sino ad Um-Hagar. Questo pieeolo esercito era formato su cinque rub, pròss'a poco di eguale forza di fanti e cavalli, e com,rndati : il primo da Fadil- ElAssana, il secondo da Abderrahim E l-Baragi, il terzo da Abdalla Hamed, non so da chi il quarto, ed il quinto da Alì A.dum- T ita., uno dei sotto capi dì Osman Digua (1)

L'anfiteatro Morenico del la.go ,di Garda. -

Descrizio ne geografico -militare. - A. A LBRTCCr, tenente di ar tiglieria. - ( Continz~azione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . · » 806

La. campagna. del 1708 ·sulle Alpi occidentali Rossr, capitano 8° reggimento bersaglieri. e fine) . . . . . . . . . . . . . .

E. O.E (Continuazione

.

.

.

.

» 816

Nota blbltogra.fica.: Regolamenti di eser cizi per la cavalleria

» 828

Notizie polltlco-milltarl. - :v. Rivista del periodici mllltari . . .

CASA E DITR ICE L IBRARIA

E.

VOGHER A -

)) 8:3'7 .

.

.

..

» 848

PROPRIETÀ L ETTERARIA.

1

(ll Questi dati di fo1·za e di ripartizione dell'esercito di Ahmed Faél il p os~ono essere ritenuti coipe certi; imperocchè s~mo quell i che i ndicarono, ,con mirab ile nccordo, e gli informa.tori Oaria che riuscirono ad introdursi n el campo ù i Arnedda, ed i prig ionieri der visc presi da.Ila. nostra. cavalleria; e corrispondono perfettamente alla informazione, nota da tempo, che Ahmed Fadil disponeva lo scorso anno di 4600 fucili, di tre o quattromila lance e di parecchie centioaia di caxalicri ; e che e bbe r inforzo di un rub, mandatogli dal Calif:i. nell'autunno scorso, più for te in cavalieri che in fanti. Infine questi dati co rrispondono alla disposizione dell'accampamento nell'in terno del grande trinceramento di Arnedda, che fu occupa.to dal grosso dei dervisc fra il 20 ed il 26 ~·ennaio, e che fu . con esa ttezza, pi·ima che se ne cominciasse da noi la distruzione, dal capitano Miani del V indigeni rilevato ( V'eggast l'allegato N. -1 . 47 -

A:,(NO XLII.


750

/

751

))OCU il!EN'fl DELLA OU Ell.RA D 'AFRJ(;A

Ad Um-Hagar l'esercito di Ahmed F adi l si divideva in avanguardia, che fu composta dal 2° e 3° r ub, ed in g rosso guidato dall'emiro stesso e composto dai rimanent i tre ri,b. L 'avang uardia proseguiva subito attraverso il paese di Baza per Lacatacura, Bobu, Sasali ed ac,costava al Gasc a Secabà. In questi villaggi e nei cinque di Sogodas razziava bestiame e cereali, uccideva buon numer o di a bitanti ed incendiava le abitazioni (1). Il grosso marciava più adagio r accogliendo i pr odotti delle razzie. Le t ribù nostro sulla destra del Gaso abbandonavano. tosto i v illaggi, rifugiandosi col bestiame sui ~onti; sicchò, quando i Der visc, intorno al 12 gennaio, ripresero da Secabà l'avanzata, l'avanguardia precedendo sempre il grosso di tre o quattro giorni poco o punto danni poterono recare a quelle tribù. Il 14 sèra l'avanguardia g uidata da Ibraliim Fara.gialla. (un algheden nipote del capo della tribù, passato ai Der visc nell'89J g iungeva a Mogolo; e di là, nel giorno successivo cominciavano a partire scorrerie di cavalleria verso Cuffì t, e Soiaglet ed anche oltre S oiaglet (le punte si spinsero a due ore da Agordat). Il 16 l'avanguardia stabilitasi con grosso nucleo ai pozzi di Arnedda, iniziava la costruzione di un enorme t rinceramento (2), continuando nello stesso giorno 16 e nei giorni successivi a mandare scorrerie di cavaller ia verao Danra Obel, verso Biscia, verso Sciaglet & Toma lai, ed anche oltre, in direzione di Agorda t, e ver so Dega. Il t elegrafo veniva guasto tra Agordat e Sciaglet e tra Sciaglet e Biscia (incendiarono in questo tratto buop. (1 ) L'allegato N. 2 contiene appunti su codesti Baza d'oltre Mareb che ebbero a soffrire g rave danno in ques ta invasione d i Dervisc. (2) Veggansi gli allegati ~ - S e 4. Il pr imo è un rappor to diretto ad Abmed Fadil dai comandanti i r ub della avanguardia (Abd-er-Rabim el Baragi ed Abdtdlu Hamcd) il 1'1 gen naio, e trovato da no i fra altre car te stl·acce nel campo di Arnedda, e precisamente nell'abitazione dell'emiro; l 'altro rappresenta il t r inceramento costrutto dai Der visc abbandonato il 2G e ril evato il 28 dal capitano Mian i ; ed a schiari me nto di q uesto segno sono aggiunti alcuni appunti.

cli-

numer o di pali, ed asportarono filo, isolatori e r am~ini}; · ed anche tra Biscia e Daura O bel (oolà però con mrnore entità di guasti). . Il grosso dei Derviso all'alba del 19_ a ri:i vava ad E 1masa; ed il 20 era nel trinceramento ai pozz1 J t ~!\..rnedda. . . ].\,fa qui conviene arrestarsi nel ·racconto delle operaz10m dei p orviso per dire quan to nel frattempo si era fatto da noi. Al 12 genn aio le nostr e forze erano dislocate . neFa Colonia nel modo che è rappresentato dallo schizzo allegato (Vedi T av. N . I V). · . .. . . Questa dislocazione era stata cosi stabilita nello _sc_op? d1 aver e sor vegliata la frontiera ; convenevolmente pr ~~1d1at: (1) quei punti ohe sono i capisaldi cli difesa nel caso _d ,1n_vas10n~ dall'uno O dall'altro confine; ed infine per eseguire t lavon st radali ai ()Uali si attende ora ; e cioè : il r iatt~ment? del tronco ferroviario Dogali-Saati, rovina to dalle ultime p1~gge e la costruzione di una buona carovaniera lungo la hnea Saati- Sao-alù-Aidereso-Saganei ti. L e notizie che si avevano d'oltre frontiera sud erano ab · bastanza rassicuranti ; cla parte clei DeY-visc nulla ehe accennasse acl ima imminente invasione, ne dal Gheda,·e/: nè da

Aclemarà.

.

E bbene, in quello stesso gior no 12 si telegrafava al comando delle truppe, che era ad Asmara, dal coma~dante la zona di Cheren, dapprima un semplice accenno dt spos~amento del corpo del Ghedaref da Suc,Abu - S in vers? Ghrra sul T acazzè; e poi, poche or e dopo, un accen~o a ra~z1~ com~ piute da quel corpo stesso a Lacatacura ed ~n altri v1lla~rn1 dei Baza tra Taoazzè ~ (;l-asc. Si notificavano moltre le ~nme disposizioni prese da quel comandante di zona ; le quali co~.sistevano n el mandare subito lo squadrone ed µna compagma di ascari da Ago1·dàt a M:ogolo per spingere, col c~ncorso delle bande Baria, esplorazion i verso il Gasc, magari oltre· passandolo. (1) Ecl ancbe armati di art iglierie e ben provveduti d i viveri.


DOCUMgN'l'I DE[, LA GUERRA D'AI' RICA

Nella giorna_ta del 13 le notizie sul movimento dei Dervisc arri varo no in gran copia. ]'u riferito cl~e << erano molti » (oltre diecimila, si diceva, fra cavalieri e pedoni; e di più ~chiavi donne per custodire il bestiame razziato, raccogliere e trasportar e la dura); « che tutti i villaggi sulla strada Um« Hagar- Secaba, o prossimi a questa strada, erano stati raz« ziati ed incendiati; che l'avanguardia nemica, numerosa, « occupava Secaba e già aveva spinto drappelli di cavalleria « verso E ima.s a; e che le genti Baria si rifugiavano co-J. be« ,stiame s ui monti ». Il comandante la zona (tenente colonnello .Samminiatelli) da Cher~n, nel pomeriggio del· 1.3, partiva seni'attendere altro verso Agordat colìe tro compagnie del. VI indigeni e colla batteria indigena (sei pezzi da montagna) che erano 1~· Cheren. Nella ·notte sopra il 14 arrivava ad Agar, ed all~ ore 17 del li raggiungeva Agordat. ,Già ad Agatgli. arrivava la conferma che si trattava pl'oprio di una invasione dell'intiero corpo del Gheda,rof; e con telegra,mtni spediti nella notte sopra il l i inform:1va il comando delle truppe della gravità. della situazione. Giunse, dunque, pressochè improvvisa al. comando delle trnppe la informazione di questa, grossa invasi.oue dei Dervisc neUa Colonia: non si può dir.e però che vi giùngesse inaspettata; imper'occhè, p er elementare consiglio di prudenza, chi 1 comanda le truppe qui nell'Eritrea deve aspettarsi di queste s orprese; e deve, quindi, nei momenti di calma., meditare e decidere ·come conviene fare per parare ai pericoli. Così nella notte sopra il 14 ho potuto, senza lena affannata e senza esitazione di sorta, dare gli ordini per mettere iu atto quanto, iu essenza, avevo prestabilito di fare da tempo,. pel caso di una grossa. inva,,ìone di Derv:isc nella Colonia. Sapevo che Agordat era armata di_quattro pezzi da ca.m.pagna presidiata da due compagnie di ascari e da un 150 uo· mini delle bande; e che là con lodevole prontezza si era già dir etto, di sna iniziativa, il tenente colonnello Sammiuiateili colle forze che aveva disponibili a Oheren: alla serà del 14:

e

I

DOCOME.NTl DEL LA G U:ER-lU

D'AFJHCA ,

753

quindi Agordat poteva essere difesa da più di mille fucil i, da dieci pezzi e dttllo squadrone. . · Calcolavo che, pur lasciando il necessRrio per la sorveo-lianza della frontiera · sucl e convenevoli presidi <li si.cu;ezza nei capi saldi in difesa del Seraé, dell' A~11a~e11, ~ dell'Ocnle-Cnsai, avrei potuto formarmi .un nudeo suppergrn ' eh tremila.' cinquecento tiscari, di sei o settecento soldati italiani e <li un'a.ltra bat.teria di quattro pez:r,i da montagna: e divisaì cli aélnnart s~bito buon~ par~e d i quest~ forze ad Agorclat. Speravo eh potere arn vare m te.mpo tl), del resto avrei po tuto ammassarle a Cheren, o meglio ac'L Ao·at' o meo·lio ancora ad Adarté, se le mosse dei Dervisu t, , o . d fossero state più celeri di quanto si poteva argmre. Agor a~ o·nernita di oltre 3000 fucili, da pezzi da~montagna ~ da quelli del forte. secondo me, avrebbe potuto non solo difendersi con· sieu;ezza. ma controffendere con molta probabilitù, di snccesso. E , 'Agorchit guernita da ~nigliaia di fucili. e da, ~~lti pezzi (2) avrebbe potuto farè efficace difesa per alcuni. · giorni; mentre che il nucleo, forte di più di 4000 fuc:ili e di artiglierie, il quale, qualora io uon avessi potnt.o arrivare ad Agordat prima dei D ervisc, si sarebbe· riunito tra Cheren ed Agordat, non n,vrebbe certo avut,o cattivo giuoco per liberare Agordat dall'accerchiamento. (1) }lcn t r<:i, nci!a notte sopra ii 14 t\a\'O gli ord iui per muovere le truppe, mi venne il pe nsie ro di spingere le baud e dell'Arre~a.e de '. De 11_1pelas ver·,o ~fai Daro, ed a.nelle pi (1 ·giù lungo il Gasc; colh1vv~1·t1:-neuto di fai· nimr.we, cioè di fa.1· sì c:,e nei Dervisc potesse penetrare ;_l t.'.mo 1:e • di una minaccia sul loro tergo . Per verità .non speravo molto sull' efilcac1rL tli quest o stato stratag emma, ma sepp i pi ì1 ta rdi che ebbe efl'et.tiva mente effetto tli rit:ndare l'avanzatti del grosso dei Dervisc. . (2) Il forte <li Agordat (Vedi 'fin. 1\/. V} ba. il grave tlifottq ~i a.vere l'interno :;coperto e dominato dall'altura. che <i immediatamente a sud di esso e ch e ·dista ;:iOO rnetl'i o poco 1,iù; quindi, pllr sè stesso, 'no~ potrebbe l'~sisterc a. lungo contro forze numel'ose cbe lo avvolgessero; sarebbe per cOI;itro capace di prolungata. resistenza qualora quell'altura a sud fosse conven ientemente occupata. 11 tenente c:olonnello Samminiatelli, lasciato nel forte l ' indispensab,le per guemil'e i parapetti, aveva, e secondo me opportunamente, dispost,o qua nto gH rimaneva su quell'altura lt SllÙ de! forte. .


754

DOCUMENTI D ELLA GUERRA.

n' AFRICA

Che se poi i Dervisc ~ vessero potuto s in ers .. . , p g l su B1sc1a od occupare la D'Ola di S bd nata di D o a erat, e certo che con quella adu. orze, da .A.gordat si sarebbe potuto . • . buone condizioni per liberare Cassala; la . quale av:~z:;e 1~ stutto t ~ . po da 9 d era convementemente Dor t·fi l ca a, armata d1 sei pezzi . .. ~ campagna e da . uùa sezione da montaO'na e s1d1ata da 900 ascari e da 100 uomini delle ba:de, (1).preL'avanzata dei Dervisc non fu celere, ed ecco come si è c?mpiuta l'adunata dell; nostre forze ad Agordat (veggasi lo sc,hizzo allegato N. 5 ). Nel pomeriggio del 14 erano ad Agordat 1 . 1·, 2· 3• 2· ·s· 4• e compagnie ' ' e . ' VI•' , la batteria indigena, (sei pezzi) e lo - IV-,,squadrone: forze ·.· erano . . . . . . ehe .O g1a ad Agor·dat. pnma del 19. o v~ arnvavano il 14 da Cheren. C'erano inoltre un 150 -: . d' UOffilUl d l bando Ba·· ua, e istaccamenti di cannonieri e genio e coV

minciavano ad arrivare i richiamati della di Agordat': Affluirono

1n

_!?_

M·.M.

755

DOCUMENTI DELLA GUERRA D'AFRICA

(compagnia

seguito:

nel giorno 15: la co~pagnia ~ proveniente da AzVI° ' Teclesan; nella notte sopr·a il 17: le compagnie l', 2". .. ~ . . , II° , e così fu comprn"a 1 adunata dell'avanguardia comandata d 1 t t colonnello Samminiatelli· a euen e '

(li Quando partii da Asmara trovavasi da me D ,..· , . capo tigrino che ora è a noi fed I l . eeiacc Fanta (11 noto . . ~ e et e comandante di bande nell'Oculé Cusai) Eo-li m · 1· . 1 e isse. « R1un1sc1 quan te forze • 0 · .. d « lasciare Ao-ordat guard d' . puoi a Agordat; se devi « il più che :ia possi·b1' lea .·1 n~n fraz10nare_le forze mai ; ti r ipeto, tienti. 11un1to e appoo-o-iato a·1 f t·1 . ., . 00 « vittorioso ,i. or e usc11·a1 d1 certo Gel1t·· daisshi che av~ei_ tenuto conto del suo consiglio: ed eirli con sin"'o-· 0 lar · quando ti avrò visto ., ' alla prova.! ' r ne ezza' m1 rispose: '1''I ere dero,

nel pomeriggio del 18 giungeva b1.10na parte del grosso

1· 3• 4•

(coro.andato <l~l colonnello Caneva) colle compagnie~- , provenienti da Adi-Ugri; la 9.• 3"

la ....

V"

2"

~~ d~ Gura; lal~" d~t Ghinda; 4"

da Archico; la VII° da Adi- Caieh e la Il" da A-

smara; nello notte sopra , il 22 arrivava la riserva (maggiore Lo-

---. ~ - , dal battaglione alpino, dai · 111 cacc. bersaglieri, e dalla 4" batteria da montagna (4 pezzi). ·, I cacciatori (150 fucili) provenivano da Saganeiti; gli al- .• pini (350 focili) da Segalù e da Aidereso; i bersaglieri arrivati in quella notte ad Agordat erano so~tanto 106 uomini, dei 400 costituenti l'organico del battaglione. Una sessar..tina arrivò più tardi. ' Provenivano questi bersagl~eri da Dogali, ove lavoravano quali ausiliari alla ferrovia, ' ~d ove ave4ano sofferto molto per le febbri di mal~ia. Io giunsi ad Agordat. aìla mezzanotte del 21, precedendo <li qualche ora la riserva. Informato subito del modo con <lui il colonnello Caneva aveva provveduto per l'occupazione della posizione di Agordat e per il servizio di 8icurezza e cli esplorazione del nemico (e fu in ·virtù. çli queste. buone disposizioni date per l' esplorazione del nemico che io .fui sempre esattamente e prontamente informato delle sue mosse), mi compiacqui coll'ottimo colonnello del suo operato, ~- pro,,vidi ancora perchè: 1° Fossero ripartite le forze di occupazione· nel modo d1e è espresso nella tavola N. V. 2° Fosse stabilita una stazione ottica al Monte Oochen, punto dal qua,le si ha campo di .veduta cosl esteso che si sarebbero potuti scorgere appena iniziati, i movimenti della m:assa nemica, quantunque questa fosse a parecchie ore di distanza da Agordat. · <latelli) fo~mata dalla


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DOCUMENT I DELLA GUERR,l D'.ifflllCA

DOCUMENTI DELLA GUERRA D' At'RICA

3° Fosse allargato il servizio 'di sicurezza, dimodoch& si avesse una linea di posti di osservazione tutto atto~no ad. Agordat, a distan.z a da questo punto centrale di 11-15 chilometri. 4° Si mandassero dì nascosto ascari Baria nei monti, ove si erano rifugiati i loro compaesani·, i)er assumere con quel mezzo notizie sul nemico, e per mettersi in relazione colla gente del paese, affìnchè questa cercasse di guastai.,e i pozzi a tergo dei Dervisc, tra il trincera.mento di Arnedda ed il Ga~c, e si tenesse pronta per dare addosso al nemico, se questo ripiegava verso il Gasc. · 5° Si approntasse l'occorrente per riparare i: guasti che il nemico aveva fatto al telegrafo tra Sciaglet e B iscia e tra Biscia e Daura Obel.. 6° Si costruisse subito una zeri ba alle falde del poggio~ sul quale si erge il forte per ric_overarvi le geriti dei villaggi vicini: le donne, in compenso del rifugio accordato, dovevano portare le loro pietre da macina, e macinare dura, per le truppe. · 7° Infine si stabilisse ad Adar té una base avanzata di rifornimento. È prezzo dell'opera ch'io accenni con qualche particolare a. questa base di Adarté che funzionò veramente molto bene. Affidai la direzione di questo servizio al capitano Adenioìlo, 3 mettendo a sua disposizione la M M " che era da lui coman11 .l ' . .

data, ed un grosso,plotone di ritardatari alpini, bersaglieri e cacciatori, mandato in giù da. Oher en dopo la partenza della riserva Locatelli. I pozzi cli Adarté sono scavati ai piedi di un poggio dal. quale si ha ottimo campo di t iro tutt'àttorno: il capitano Ademollo potè quindi in breve ora costruire su quel poggio, con trinceramenti, un forte campo cintato, entro il quale trovavll:110 sicuro rifugio le carovane di vetto\~agliamento mandate da Oheren. E in quel- cani.po si stabilì una stazione telegrafica. ·

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La· piazza di Oheren, come Cassala, era stata dichiarata. in istato di guerra e ne aveva assnnto il com::i,ndo il tenente colonnello· di artiglieria Salis-nfanca. Ad essa affluivano le carovane di vettovagliamento provenienti da. i\fassaua per la via del L ebca o da Asmara per la vi~ ~i Az-"recl.e san; ed in essa si raccoglievano pure numerosi 1 cammelli ne. cessari per le carovane, requisiti nei Beni Amer (1). Queste carovane di rifornimento da Oheren su Agordat erano grosse e giornaliere; imperocche io volevo riunire in Agordat t anta copia cli viveri da poter, se le circostanze lo avessero consigliato, marciare avanti da Agordat, con tutto il corp'O d'operazione. · Il movimento si fac~va. così: da; Cheren ogni carovana partiva scortata da un .reparto. dato dal pres~dioj i~ :110110 d' una giornata di marcia raggiungeva Adarte. Cola 11 capitano Aclemollo, riunita la carovana nel trinceramento, la faceva sèa.ricar0, cambiare cammelli, e datomi avviso tele0 ·uire, scortata O'rafico' la faceva. prose da, trnppe sne, sn o ~ o Agorcla.t, ova arrivava in meno di dieci ore. Conveniva provvedere per la sicurezza di. gueste carovane· mentre marciavano da. Adartè su Agorclat, in caso di , àttacco nemico; imperocchè ·esse sarebbero state buone prede pel nemico, ecl 'i o potevo .essere spinto a cambia.re Findirizzo dell'azione tatt,ica, pel fatto secondario di voler contendere siffatta preda . al ·n emico stesso. A tale scopo te1ievo pronti ufficiali ben montati per potere, qualo~·a mi fosse stata segnalata ra vanzata. deì nemico (<> questa mfor. mazione l'avrei avuta cer tamente qualche ora prima che giungesse sot to al tiro di Agordat) rnanda.rli subito verso

(1 ) Come altre volte e come accadril del r esto s empre, i Beni Amer, ai primi rumoi·i di arri vo dei Dervisc, fuggono dal piano di Dega col bes tiame, cammelli compresi, per cercare ' di sai vare l'uno e g· Ii altri dalle razzie· dei De rvisc:, erl i cammelli (tnche de/.l'a 1'10sfra reqz,i'.si-zione. Ho potut,o però arrivare ad arrcstare i cammel li facendo eseguire una vera batt1.ta da Az Teclesan vèrsn Arbascico, da i carabinieri, che ne fermarono e condussero a. Cheren parecchie centinaia.


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DOCUMENTI DELLA GUER.RA

DOCUMENTI DELLA GUERRA n'AFRICA

la carovana, per farla retrocedere. e par farla rifugiare nel trinceramento di Adartè. ,. Si era -quindi, in una parola, disposto percb è il rifornimento su Agordat potesse procedere celer~ e sicuro; e di più, collo scambio di canielli cui ho accennato si miran ad ottenere di poter 'fare questo rifornimento senza sciupio dì quadrupedi; e -cli/ratti non se ne ebbe nemmeno uno

morto. Occorre dire delle notizie che intanto provenivano al comando da oltre la frontiera sud. · H o accennato che .sì era provvednto perchè da quellti parte vi f9ssero sufficienti guardie al confine e convenienti presidi di sicurezza nei punti che sono capì saldi di difesa dell'altipiano. E diffatti guardavano la fronti era: ad Arresa . 500 e ad Adi-Qualà 700 uomini delle bande del Seraè (bande che in quei giorni erano state notevolmente rinforzate}; a Coatit 200 dell'Ocule Cusai a Mai Haini una compagnia di ascari dèl battaglione; a Senafè un'altra compagnia di ascari del VII e 250 altri uomini delle bande dell'Ocule Cusai; e ad Amba Debra altri 50 uomini di queste bande. Adì Ugrì era armato con pezzi da campagna e presidiato da 450 soldati italiani; Adì Caièh era presidiato da 450 soldati italiani, da 400 ascari e da una batteria da montagna (6 pezzi); Saganeiti era occupata da 300 soldati italiani ed armata con pezzi da 9; e finalmente ad 'Asmara, ove si sarebbero potuti mettere in batteria grande numero di pezzi da campagna, erano stati lasciati 300 soldati italiani. In tutti questi capi saldi della difesa i trinceramenti erano stati, in questi ultimi ·mesi, di molto migliorati ed aumentati. Naturalmente dipendeva dalle notizie che mi potevano arrivare da oltre la frontiera sud la destinazione da darsi alle compagnie di milizia mobil'e che intàuto erano state richiamate alle armi. Orbene, fra il 14 ed il 18, i comandanti di Adi-Caièh, di Adi-qualà e di Adì-Ugri, specialmente incaricati di te~ nersi a giorno di quanto può accadere oltre Mareb, mi

i/ AFlUCA

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mandarono con lodevole frequenza, che del resto è abituale, molte notizie; dalle quali non si doveva ragionevo~mentè trarre indizio che la situazione da quella parte potesse in breve ora diventare per noi allarmante. Mi si riferiva, è vero, che c'era molta agitazione, ma questa proveniva dalla contesa tra ras A.gos, capo dello Scirè, e ras Alula, capo del Tigrè, contesa che appariva allora tanto accanita da far ritenere fondatamente si. dovesse venire tra breve ai ferri: era poco probabile quiti.di si formasse in quel · momento una lega di eapi tigrini contro di noi. E allora al mattino del 18 decisi di dirigere su Agordat, in modo che vi arrivassero il 23, non solo le compagnie di milizia mobile di Cheren, ma anche quelle dell' Arnasen e· del Seraè (complessiyamente 1350 fucili); e lasciai al colonnello Girola (al quale avevo affidato la direzione della base Asmara ed il comando superiore delle forze rimaste n~lÌ' A.mazen, nel Seraè e nell' Ocule-Ousai), perchè le te- nesse come nucleo di riserva; le compagnie dell'Oç;ule.Cusai e parte di quella di A:rchico; mentre 1~ rima~ente . parte di quest'ultima compagnta ed una compagnia de_l v .battaglione rimanevano ad Archico per tener osservati gh assaortini gente che finora ci fu · fida; . ma sulla quale, secondo ;rudeuza, non conviene mai far troppo a fidanz.a: E così. all'alba del 22 io avevo ad Agorclat 3716 fucili e sul pomeriggio del 23, 5066; e ad Adartè c'erano altri I

)

290 fucili. Riprendiamo il racconto della mo,;s~ dei Dervisc. L i abbiamo lasciati col grosso alle acque d1 Amideb (o pozzi di, Arnedda), ove era giunto il 20 gennaio. . _ L a numerosa ed ardita cavalleria dell'avanguardia dal 1t> in poi aveva continuato a scorazzare e v~rso. Da~ra Obe~ e verso B iscia, verso Sciaglet, verso Tocula1, prn a vauti verso Agordat ed. anche nella direzione di Dega. Ne erano seguite avvisaglie col nostro squadrone; ed è ,degno di nota, fra queste avvisaglie, l'attacco _d i so_rpresa, riuscito bene, so1H·,1, un gruppo di una .sess,mtma d1 cava-

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DOCUJIENTI DELLA G UE lHt A

DOCUIUENTI DELLA GlJ B!l ltA D' Al'lllCA

o' AF!UCA

lieri Dervisc allo acque di Tocualai fatto il giorno 1~, con due buluc, dal nostro j us-basci Azei Aga Ghidè. ~~,. pure cfogno di onorevole menzione il bulnc-basci Mohamed Aga, Aclurn, che comandando una pat;tuglia di ascari montal;a su cammelli, il g iorno 23 gennaio, seppe aprirsi'la stàlda attraverso la guardia nemica per arrivare a scorgere le forze r etrostanti e ritirarsj quindi combattendo e facendo preda d i due cam melli corridori (1). Ma, più · che al buop. esito di quest e scaramucce, l'opera dello squadrone va citA.ta, e con molta lor.le, per l'attiva e costante esplorazione· che ha saputo fare, aiutato in ciò da guide esperte ed ardite prese fra le genti Baria, e da n ut1 trentina di volon tari Beni' .A.m er aggregatisi allo squadrone coi loro ctwalli. Così il comtmdo delle truppe fu informato, a tempo g iusto,, cbe il giorno 21 il grosso dei D ervisc rimase ad Arnedda, e che venne occupato Tocua,lai da un distaccamento· di un migliaio dì uomini tra eavalieri e fanti . · In quello stesso giorno, nella mattinata, un altro distaccamento di qualche centinai.o cli. dervis arrivò di sorpresa su Sciaglet, ov' era il nostro capo banda, Alì Nurin con pochi dei su.o i uomini. Vi era -pure, con pochi ascari, il tenente Nig rn del II indigeni, maudatov' i per dare impulso a lla esplorazione da quella parte, che in quel giorn o era tutta affida.ta ad Alì Nurin essendo lo sqnadrone tutto occupato verso Tocnalai. Il posto, sorpreso, r ipiegò fra h macchie retrostanti, mentre A lì N uriu , colpito al cuore, rimaneva morto proprio nel momento in oui, già a cavallo, con mirabile c~hm1 ed abn egazione tentava. aiutare il tenente Nigra che er a . fo.rito al 1:ie!;to ed aH\wambraceio sinistro, a trarsi in salvo (2) . 0

{l ) Buona pretla per no i che erava!.llo così. sca rsi di cavalli e tli cammelli celeri. (2) U t enente Ni g ra s i saiv0 poi perchè, appena caduto Alì Nurin, fu soccors.o da! muntaz Mohamed Abdala.h e dall'ascari Abràhà Uoldenchiel che con abnegaz i:rne ardimentosR cot·sero a.· lui; e lo trascinarono nell~ rit irata, mentre i Derv isc giit erano a poche diccine di metri di distanza.

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Non vi fo inseguimen.to da parte Dervisc, fors e perchè ebbero notevoli perdit e per la viva fncilata fatta, da.gli ~scari n 0stri aopena furono appiattati nel folto della macchia. Il gio;no 22, di buon mat tino, il g rosso dei D~rvisc av_anzò , sino a Sciaglet, preceduto da una avanguardia c4e s1 ar restò a metà str;;tda tra Sciaglet ed Agordat. Il distacc1.i1nento che oecnpava Tocqalai v i rimase; e di p iù, rin alt ro , -distaccamento di 4-500 crwalieri scorazzò, i n quella stessa · mattinata n ella d irezion e di Dega, ove ·era deser to com· pleto, poi~bè gli abita,nti, naso;s!IB le gr~nagli~ ed il miele, si erano tutti' rifogiati colle mandre sui monti ohe stanno dietro, verso Cheren. Questa avan~ata dei Dervisc mi faceva supporre che, conti.nuato nella notte successiva il movimento in avanti, il 2_3 mattino sarebbe avvenuto .l'attacco di Agordat. :Rammento ., che ad Agordat erano già ad~nati 3716 fuc ili e t utti i pezzi . . d 1 9.3· . Invece la notte pass9 tranquilla, e n el mattm,o e .., 1 ra;pporti pervenutemi \:lai reparti 'esploranti aecerta,rono che .all'alba il o-rosso dei Derviso aveva r etrocesso e si era rin chiuso nei° trinceramento cli Arned.da, che Sciaglet era sgombro ; che Tocualai invece _era s~rnpre occ~?ato dall~ stesso distaccamento fiauchegg1ante ll); che prn nulla s1 vedeva dalla parte di D ega. Sen za dubbio questo ripiegamento dei Dervisc era dovuto all' impressione che deve aver fatto sn Ahmed F~dil ,,. il -sapere che noi si occupav~i A g or dat con fon:e cons1derevo11. (9' ... ) . (1) L'occu pazione di Tocuala i, al mattino ciel 23, . fu accertata da nna brillante ricoguizione. fatta da,[ sottotei1ente Samaia dello squadrone. (2) Ahmed Fa.dii eb be sicura informazione del _çompiu to nostro concentra.mento su Agordat da. aderenti di Ibrahim Far:Lgiall a (a'.gheden fuoruscito passato ai Derv;sc nel!' 8\J). Seppi di più (pe r deposlzione di un dervis fatto da noi prigioniero} che la sera del 22 la cavalleria bag gara aveva catturato un scimria, il q_uale faceva come da. guida. al nostro squadrone, e che interrogato da Ahmed Fadil, lo aveva iufo rm_ato delle nostre fol'ze ad Agorda t, e che a nzi gliele aYeva. indica te più numerose di quanto r ealmen te lo fossero.


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DOCUMEN TI DELLA GUERRA

n' AFRJC,I.

Il 24 si constatò ~he anche Tocualai era so-ombro· ~ qu · O ' ei pozzi,· com~ que11·1 d.1 Sciaglet, inquinati. Il grosso rimaneva sempre chiuso nel trinceramento di Aruedda. La situ~?ione rimase invariata tutto il 26 e tutto il 26. Questa inazione dei D ervisc era per noi favorevole; nel t~mpo stesso però mi preoccupa'7a alquanto. È certo, io dic~va fra ~e ~tes~o, _che a noi conviene temporeggiare; abbiam? qu~ .r.1un.1to m Agorda.t il massimo delle nostre forze d1s~onib1h, siamo collegat i solidamente colla nostra base, abbiamo Cassala .convenientemente presidiata ed ar~ata, ~on molte m unizioni e con viveri per più di tre mesi: 1 1 n~~1~~' p~r contro è chi~1so nel suo trinceramento senz~ possib1ht-è1. d1 aumentare le sue risorse di viveri. D'altra parte una nostra immediata azione offensiva non era impr~sa da . tentarsi a cuor leggero ; i[ trincera.mento costrntt0 d.a1 J?e.rvisc (cosi. mi riferivano i nostri esploratori che erano r~usc1t1 a ~~netrarvi (1), era formì<labile per robustezza d i nparo, e p1u ancora per postazione, perchè tutto attorno per parecchie ore di distanza. non. si trovava o-occia d'acqua' ° pereh.e .s ta~a n~1 mezzo di vasta pianura ricoperta di folti' ce5,pngl~ spmo~1 : solo .i~ v~cinanza del trincera.mento, e per un ampiezza eh non pm d1 150 metri, c'era radura. N , . . . 1 on e pero m~n vero che, se si proluagav~ questa inazione, potev~no mtanto nascere guai dalla frontiera sud. Sapevo che 11 19 c'era stato uno scontro tra Ras Ao-os e ~ as. ~~!nla; che il .p rimo .e~a morto, Alula ferito e Me;elcà, 11 prn mc~i:riodo de1 nostri ribelli fuorusciti, era pure morto ; ma tuttoc10 non poteva escludere la possibiliu c·he quei· capi 1rrc~met~ non approfittassero dell' oècasione per fare qualche m:uz1one, speciahnonte nella meno fida r errione <lell'Ocule- Cusai; ed allora bisognava naturalmente : bri- · garsi presto coi D ervisc per poter rintuzzare queste ·nuove offese: D'altra parte non era nemmeno da escludersi .che i dervis, abban<lonatà. Arnedda, si spostassero verso Cassala · m tal caso bisognava pure che noi si uscisse da Agord.a t'.

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il ) E fu notizia esatta. Voggasi l 'alleg ato N. 4.

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DO CUMEN'l'l DEI.LA GUERRA D'AFRICA

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Divisa.i quindi fino dalla notte sopra il 25 : 1° di incitare nuovamente i Baria a rovinare i pozzi di Sceraf e di: Gadanà, lungo la via Arnedda-Gasc; 2° di far migliorare per contro quelli di Biscia, ove mandai una compagnia, e quelli di Daura Obel. Noto al riguardo che già. avevo costituì to una. grossa squadra agli ordini del capitano del genio D'Ercole, munita di pozzi Norton, di buon numero di pompe a. mano e di attrezzi ed utensili per scavare o rimettere in uso pozzi, per attingere e distribuire acqua e per portarne in carovana, appnnto in previsione di una. ~ostra avanzata; 3° di spingere ancora a. far rumore verso Mai Daro ed oltre le bande del D embelas. , Nella notte sopra il 27 ebbi un primo accenno della riti. rata dei D ervisc dal trinceramento di A rnedda.Disposi allora che l'avanguardia (nove compagnie e lo squadrone), comaudata dal tenente colonnello Samminiatelli, andasse ad Ar· nedda, incendiasse e rovinasse il trinceramento, seguisse le tracce dei Dervisc sospingendoli, senza pe!Ò impegnarsi a fondo (locchè sarebbe stato pericoloso stante b, impossibilità di poter accorrere in tempo in soccorso col grosse p e1• la i nsuf(foien::a clell'acq,ua); e spingesse le genti Baria, già pronte sui monti, a dare addosso alle impedimenta dol nemico . Lesta. fn la ritirata dei Dervisc nei primi giorni : il 27 mattino sostavano a Sceraf; il 28 erano già ai pozzi d i Gadanà e Tonaderè, e nella not.te so pra il 30 a 'rodlnc. Lento fo invece il movimento lungo il Gasc, probabilmente perchè, raggiunto quel :fiume nel cui gr0to l'acq]J.a affiora, non li spingeva più l'ansia di n on trovare acqi..1a; e probabilmente anche perchè, cominciate le prime tolte fatto sulle . loro impedimenta dalla gente baria scesa dai monti per vie traverse, essi dovevano marciare compatti, e quindi più lentamente, per contrastare la preda (1). tl) D,a capi del villaggio di Agordat, e specialmente da Ahmed el Gir che fu Dervisc per parecchi anni, si spiegò il rallentamento della marcia dei Dervisc anche per il fatto che era cominciato il ramada1i '. 1° febbraio,


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DOCUMENTI DELLA GUERRA·

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UOCUMEIS'l'l DELL, GIJgttRA o'AF.Rl0A

AFRI CA

Il 31 da 'rudluc arrivarono ad Ambarab; ,ed in questa marcia la retroguardia fu raggiunta e scompigliata dauna ardita punta fo,ttu., con pochi cavalieri, dal J us Basci del 110s tro squa<l1;one, Idris aga A.li. Il 1° febbraio rimasero àd Amba1'ab; n ella notte sopra il 2 ripresero la marcia, ed a mezzogiorno del 2 erano accampati a Tessenei. I.v i sostavano sino alla not te . sopra il G protetti da posti spinti su Monte Barbaro, e da. altro posto di caYalleria che occupò, il giorno 4, nella direzione <li Cassala, Monte Gnlza (1). Intanto le compagnie dell'avanguardia avanzava,no a sostegn.o della cavalleria da Arnedda ai pozzi di Gadana, e di là ad E lit; ed essendosi intanto · ristabilita la comunicazione telegrafica con Cassala, questo· presidio; per mio or. -dine, mandava esplorazioni per Bitama, collegandosi colla .a vanguardia verso Tessenei; mandava anche verso Gulsa il t enente Pavoni colla banda di Cassala ; questa ebbe la sera · ·del 5 uno scontro colla cavalleriéL Dervisc colà appostata. L o scontro avyenne perchè la pattuglia dell a banda che formava avanguardia si disperse, dimodochè il grosso capitò improvviso sulla massa nemica: ne nacque uno .scompiglio, dal quale il tenente Pavoni seppe trarsi con insignificanti perdite ed imponendo con risoluto coutegno al nemico, tanto.chè questi, quantunque molto numeroso non inseguì. Nella notte sopra il 6 il grosso dei Dervisc andò dc1, Tessenei a Taasciai ; cola sostò qualche ora per pro,,vedersi di acqua, e poscia continuò · la marcia nella direzione di El

primo giorno di lunaì dmante il quale, per rito, i mussu lman i devono. non solo osservare s trettamen te il dig iuno divino, rua anche fare, rac~ ·colti intorno n.i muazzfrt, lunghe, interminabili preghiere. - Sono troppo ignaro delle costumanze e de.) rito musulmano per poter dire se vi può ·essere in ciò del vero. (1) Già sino dal 31 gennaio avevii saputo, da un nostro informatore partito dal Gherlaref il 27 dello stesso mese, che colà si tentava di mettere insieme, estrema. risorsa, un mille armati di lancia.: turba di schiavi. ·senza sentimento morale e senza spil'i to guerresco. In quel g iorno ebbl anche I!Otizia elle nnlla accennava a mov ime nt i da Aderam:1 verso -d,i noi.

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Fascer. Seguì il movimento, pro~eggendolo, il suo grosso distaccamento C:he aveva occupato M. Gnlsa. Nelle prime ore del pomeriggto del 6 tutti erano già sfì lati al di là di Abù Gamel: mentrechè poco dop,o arrivava iii quel luogo urn, compagnia del presidio di Cassala e la banda comandata dal tenente Pavoni. Qnesto nostro distaccamento rimaneva ad Abù Gamel sino al 9, cioè finchè potè sapere di certa scienza, media,nte esploratori spint i fino all'Atbara, che il corpo çlervis, iasciato , un rinforzo al · presi~ io di E l Fascer, aveva subito piegato a sud per ritornare a Sue Abn Sin. Intanto lo squadrone, stremato dal lungo ed incessante lavoro, il 7 a,,eva ripieg,.to st1 Cassala; e le compagnie d~U'avangL1ardia nella, notte sopra il 9, ,in seguito a mio ordine, dopo marcia assai faticosa attraverso terreno che era tutto un fitto di cespngli spinoJ i, giungevémO a Bis9Ìa. Colà ero arrivato io 1.Lll'alba dell'S con una carovana di 400 cammelli che portava molta copi~v· di viveri. La breve ciimpagna era dunque fi nita, conveniva però provvedere subito, giacchè si era sui posti, per guarentire meglio i nostri p'residì di quella/ parte della Colonia. .A tal uopo disposi perchè il tenente colonnello Samminiatelli colle compagn.ie deJravanguardia, e colla carovana , che era venuta con me f.L Biscia, andasse a Cassala; e là , provvedesse per migliorare possibilmente al servizio di in: formazione, e per formare una riserva di vi veri per sei mesi. Riguardo ad Agordat aveva già da parecchi giorni fatto cominciare un' opera nuova sul cnlmine di qnelraltura che è a sud del forte ed è compresa fra questo e M. Uantet {Vedi ~rav. N. V) . .È di là, come già dissi, che si potrebbe battere con fucileria, alla distanza di 500 metri o poco più, il terrapieno del forte. L'opera nuova che faccio costruire. sarà chiusa, inattaccabile da nemico ,sprovvisto di artiglieria o provveduto soltanto di pezzi da montagna; e munita di cisterna: sar{i tale insomma che, provveduta ab48 -

A:-INO XLII.


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DOCuMENTI DELLA GUERRA o'AFRICA

bondautemente di murùzioni e di viveri, potrà col forte, attuale, del pari provvisto, permettere ad un 200 uo~ini di fare, anche contro forze numerosissime che li accerchias!iero, resistenza t.anto prolungata da no~ impensierire più il comandante delle truppe della Colonia, obbligandolo ad accorre1:e colà con soverchia celerit;.1, per soccorrerli. Disposi inoltre perchè A.gordat, come Cassala, avesse subito, e tenesse poi sempre a giorno, un rifornimento viveri per sei mesi. E dopo ciò, da Biscia, il 9 diramai gli ordini per lo scioglimento del corpo d'operazione. Ho terminato di narrare gli avvenimenti; ed ora, prima di chiudere, permetta l'E. V. che io esponga tre osservazioni. Ritengo opportuno di fare la prima per dichiarare, una questione, sulla quale, panni, non si ha, da chi non conosce la Colonia, idea esatta; le altre due le espongo perchè mi induce a farle t-Ìn sentimento di profonda compiacenza. Dissi che quasi inavvertito giunse al Gasc, e cioè al confine nostro, addirittura un esercito di Dervisc; dunque,·vien fatto di osservare subito, il s0rvizio delle informazioni doveva essere enormemente difettoso. E fu difettoso difatti, ma era tale quale si poteva ayere e sgraziatamente io non ravviserei nemmeno la possibilità. cli migliorarlo gran che in avvenire. Ed invero : intelligenze segrete colla Mahdia non ne abbiamo, non ne abbiamo mai avute, e, credo, non ne potremo mai avere ; commercio col Sudan non ne possiamo fare, perchè Cassala ora non è che un forte isola.to là nel deserto, e le tribù vi0ine sono senza bisogni, povere di prodotti e sgomente· dell'implacabile nemico, che t roppe volte le ha derubate e sgozzate ; più virili sono i baria, ma, sono pochi, e del resto chiunque di loro 8i partisse da Cassala o da Mog6llo, o per commercio o con altro pretesto, si r ecasse a Snc-A.bu Sin o ad A.deramà. sarebbe subito ritenuto una spia, e immediatamente decapitato.

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DOCUMENTI UEl,LA GUE RHA

o' AF.' IHCA

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Il nostro servizio d'informazion verso i Dervisc non consiste ora che in questo : pattuglie cl i uomini delle ' bande montate su dromedari, oppure pattuglie di ascari Baria, vanno, partendo da Cassala o da Ambarab, all'improvviso nel territorio della Mahdia; là catturano quanta gente possono . e la conducono a Cassala dove, da questi catturati, ~i cerca di spillare qualche notizia ohe per lo più è di poca 1mporta.nza. Ora se si aggiunge che i soldati di Ahmed ~adil ed Osma.n Disgna sono tenuti sempre in mano dei capi, . d1modochè in pochissimi giodh possono essere riuniti là dove l'emir o ordina di fàr massa, domando io se non può accadere, come accadde, che un esercito di Dervisc arrivi alla nostra frontiera · pressochè improvvisamente. E passiamo ad altro _argo.mento. Narrando gli avvenimenti, feci qua e là qualche accenno sul modo con ,mi funzionarono i servizi d'intendenza. Occorre dire di più: il servizio più difficile fu, naturalmente, quello del ri/01·nimento vfoe1"i; pel ser1;izio .d 'artiglieria erasi lar grunente provveduto a p1•i01·i, dimodochè anche se ci fosse stato notevole consumo di munizioni, sarebbe stato facile rifornire i repar ti ; pel servi:::io sanitario si era mobilitata una ::;azione di sanità, largamente provveduta dell'occorrente materiale, e questa, col posto di medicazione gò.à stabilito ad A.gordat, e coi mezzi che erano coi reparti, avrebbe probabilmente potuto bastare anche se si fosse avuto un numero notevole di feriti; il sm·vizio telegr·afico funziona sempre abbastanza bene, mercè riserve di materiale per telegrafia elettrica ed apparati ottici che si fecero arrivare ad Agordat, sin dai primi giorni; per il servizio ·veterina?'io ci siamo levati cli impaccio mandando addirittura a_ Cheren tutti i quadrupedi malati (e non furono, per verità, molti, e quasi tutti non utilizzabili nel servizio per fiaccature); la si curavano quelli che potevano guarire in breve tempo; gli altri si vendeva.no o si abba.ttevano. Il ri(o1·nimenlo dei vfoe1"i si faceva, come dissi; da Massaua, per il Lebca, direttamente su Cheren, o da. Asmara su


DOCUMJ,;NTI D E LLA GU l\ltllA D' AFi-tJCA

Cheren per Ad- Teclesan. Da Cberen le carovane proseguivano per Adartè; e di là, cambiati i cammelli, muòve,·ano su Agordat. A Massaua provvedeva il capo di stato maggiore, tenente colonnello Valleris; ad Asmara il colonnello Giroh1; a Chereu il tenente colonnello di artiglieria Salis1\fanca; e ad Adartè il capitano 'Ademollo. Or bene, mi è grato riferire che per il lavoro intelligente e sempre molto atti>'o di quest i ottimi u[i.ciali, e per L.1ccura.to servizio fatto, in più modesto campo, dai comandanti clelle tappe, il r ifornimento dei viveri ha procecluto semrr;·e

mollo regolw,.;nente. Ho accenuato che la ritirata dei Dervisc ra.gioue,·olmt>nte si può ritenere dovuta alla prontezza colla qnale si è com· piuta l'adunatr1 delle nostre forze ad Agordat (1). E questa fo invero operazione compiuta splendidamente; p1aoem1 n ferirne con qL1alche par ticolare. Cominciamo dalle truppe italiane. Dai posti ove si trovavano quando si iniziò il movimento, in due giorni, arrivarono tutte ad A.smara; e furono dne tappe complessivamente di dieciotto ore cli marcia effetti..-a. in r egione calda, sotto la pioggia, e percorrendo soventi letti di torrenti ove l'acqua scorreva. Ripartirono snbito per Cheren e ivi giunsero in tre giorni; e Cheren dista da Asmara 95 chilometri. Senza soggiorno proseguirono p~r Adartè, e di là per .A.gordat: marcia complessivamente di 18 or e, senza contare i necessari riposi, compiuta in un giorno e mezzo. Citerò qualche fatto che può dare idea dell'animazione di questi r eparti. Gli alpini ed i bersaglieri aspettavano, a giorni, il piroscafo col quale dovevano rimpatriare . Appena ricevuto l'ordine di mettersi in marcia non ci fu il menomo accenno di malcontento. Sapeva.no t ut ti che si andava a com· battere i Dervisc: non so da chi si disse, per ischen:o (ed

(I ) Veg;asi la nota, già fatta. s ull'informazione che Ah med Fadil ebbe del nostro concen tramen to d i {orze ad Agordat.

DOCUM ENT l DE L LA GUER.UA

o' APRICA

769

soldati ripeterono lo sch erzo soventi e volon tier i), che io li aveva fatti salire sull'altopiano perchè voleva passarli in rivista prima, che partiEtsero, e che la rivista la volevo passare a Cheren e fo rse anche più. avanti, magari addiriUura a Cassala. Le marce, ben dirette dal maggiore Locatelli, si fecero sin presso Cheren senza che alcuno rimanesse indietro; e a Cheren fo per mio ordine che sostò qnalche giorno una sessantina di ::-pedati o di febbricitanti. Durante una formata della ,:iolonna ad E ia Beret (Lra. Asmara e Cheren) un soldato alpino si lamen.t,a,va: chiestogli dal suo capit ano la cagione del lamento - i piw·l~ 'cl 1·abia, rispondeva, pei·chè i l'ai pafo·a tt'nen pìidei anclé a·vant . -

Nella notte ::ioprn il 22, quando io marciav a da Adartè ad AO'ordat attraversando la cot'onua, dissi a0<Yli ufficiali che o ' forse potevamo essere attaceid:,i all'albit: questa voce corse tra le fì le, rese impazienti i sole.lati, tanto che a,rrivarono ad AO'or<lt1L senza un ritardatario, una buona ora 1t)rima di b ' quanto io ~w eva calcola to. . . Veniamo agli ascari. Vi furono compagnie 'che fecero due tappe di dodici ore di marcia effettiva ciascuna, per arrivare ad Asmara: ripartirono subito da Asmara per Agordat condotti <lai colonnello Caneva, che arrivò a.d A.gordat con 9 compagnie in tre giorni: e vi sono l 70 chilometri. L a milizia mobile, specialmente q nella del Sera.è, risposo alla chiamata con grande entusiasmo. Le compagnie di AdiUgri ebbero, Sll seicento richiamati, non più di t renta mancanti '. e fra questi si devono (;Omprendere i morti , gli ammalati, o quelli che si trovavano oltre fron tiera, magari mandati da ~oi pey il servizio d'informazione) ; in due giorni furono pronti a partire; ed in quattro giorni arrivarono ad Agordat (225 chilometri). Con essi arrivarono_ volontari alcuni mutilati e gualchc cicca (capi di vill aggio) armati di fucile: dissero agli ufficiali dai quali erano conosciuti: « ci « metteranno in qualche posto, se si debbono far e le fu« cila te. »


770

1

DOCUJfENTI DELLA GUERRA D'AFRICA

DOCUMENTI DELLA GUERRA o' .HRICA

I

ALL EGATO

In tutti quei giorni in cui siamo rimasti riuniti ad Agordat, nessuna mancanza disciplinare, non uno screzio fra i •reparti.: mirabile spettacolo davvero d i elevato sentimeut6 militare. Detto ciò,. è chia ro che è per me doveros6, nel_ chi~Ldere la mia relazione, di porger e a, V. E. sentite g razie per l'onore che volle farmi scegliendomi come comandante di queste ottime truppe. · Asmara 21 febbraio 1897.

771 N. 1

Appunti topografici supa r e gione compresa fr a le carovanieve Agordat- Oassala e la valle del G a sc, (Con uno $Chizz.o).

GENERALIT À.

.

maggio1· (iene1·cile' coman d:mtc le R.. : truppe cl' Africa

Il

V1G.A.N6.

r

La catena di monLi ehe separa le due vallate del Barca e del Gasc ha la sua orig ine all'altipiano dell'Hamasen, ed ha caratteri molto differenti nelle varie regioni' che attraversa : e e levala a pendii r:pidi, roLta da OJ:ridi burroni nella prima parte, ove fo rma . le r egioni dell'Arresa e del Dembelas; è n otevolmente me no aspr a nella . regione del Baza, do ve scende con dolci pe nd ì al Gasc; più rìpido, pìù r otto é il versa nte dalla par te del Barca, impluvio ,questo ove si misurano a ltitudini minori che in quello del Gase. fo seguito, nella regione dei Baria , nell'Alghèden e nel Sabderat il paèse ha as pr!Lto pianeggiante, con massi montarii poco aiti, elevanti$i qua e là. Natura verdeggiante per sei mesi cleli' anno, da mezzo map:gio ,a mezzo ottobre : neglì oltr i sei mesi , lollo quel po' di verde delle palme dum, che sono lungo i pr incipali coesi d'acquà , qua lche tc..marindo, qua lche .sicomoro, delle acacie spinose, tutto é arido, di ,color gialla~ tro. , Acqua scarsa: non la si tr·o va che ìn pochi punti e scavan<l o ;nelle sabbie dei torrsn tì. Più ricco di tutti é il letto del Case, o ve talvolta t.rovasi affiorante nc-lllc sabbie, o in larghi pozzi ; e , quasi -sempre a piccole profondità. Nel Barca, pur essendo abbondante, per trovarla bisogna sca vare ta l.volta sino a nove metri. Nella ,regione dei Baria (tanto nel torre nte Amideb quanto nel Mogar éb), ·come pure neìlo. regione Algheden e in q:.iella dei Sabderat n on si ha acqua elle n molla pr ofondità•, e non 1,emprc ,;1,bbondanle a ·solo n el leUo dei torr enti: i pozzi devono ea ggiungere qualche volta la profondità di quindici metri. Popolf~zione scarsa, s pa rsa in misHri villaggi, viYe di pastorizia . ,e coltivando duT'a.


7H

0

D0t.: (.;)I E )(TI DELLA GUERRA D ' AFRICA

OOCU!\!EN1'l DE LLA GUERRA D AFRI CA

CO M CN IC.-\210!\I PR l ~CIPALI .

1. -

Carovaniera AGORDAT- ALGHEOÈN - CASSALÀ.

Da Agor dat a Sc i ag l et, 01·u 5. - Strnda facile e piana , in qunsi tutto il suo perco rso ; il terreno adiacente hn 'poca vegelazione spinosa; il cam po rl i vis tn è scmprn esteso.; presen ta poche difficoltà alla marcia di g rosse carovane. Sciaglet ha due posti d'acqua ; uno a pochi passi a !': Ucl rlclln strada. l'alt1·0 a un quarto d'ora a Yailc della medesima. L'ucqna sarehbe abbondante qualora ;.;i trovass<"ro molti pozzi, i quali dov1·ebbero misuJ'are la pl'ofo ndità di circa sei mç tri ; - i pozzi che 01·dina riamente vi esistono re dan no poca . La JocAlilà è bassa, boscosa, si presta a l le sor pres e. Da Sciaglet a Biscia, ore 3. - Strada piana, comoda ma fìu richeggia La da fitte boscag lie ;.;pinose. Attraver sa i to rir enti Ma r a{, A mideb e Cu//it; tuUi e l1·e a l11uan 'o incMsati . Doro d ue ore e un qua rto cli mru·cia s i addentra nella str ella che porla al colle di B isc ia, ove giunge dopo un qua rto ' d'or a di salita sasrnsR ma non di ffici le; di lii in mezz'ora si sce nde a l pozzo . <li Biscia deUo Sciubulttrè. Ques Lo da acqua non s uffici ente per g rossa colonna di passaggio con numerosi quadrupedi ; in tnl caso, quando in precedenza no n sil'lsi pr epara la l' acrrua nei s ert>atoi, è consig liabile abbeve1•are o pernottare alle acque di Cu.fJU, che trovasi ad un'o ra n s ud-est di Biscia. Un comodo sentiero porta direttamente da Sciaglet a CufJU, in due ore e m ezza. Da Biscia a D aura-Obel , or e 6. - P er ci rca quattro or e la strada attra versa estesa pian ura, sulla quale si ergono qua e là, piccole coll inette. Nel Mo(Jaréb gli rgiziani ave vano scaYato e mantenevan o un pozzo. La gola di D aur a, che la s trada a t.traversa, è facile e piana; d11ra cil'ca un'ora, dopo d i che si giun ge al letto del torrente Daura-Obel t he si ri~a le per c irca un 'altra 01·a per a rrivare ai pozzi omonimi. Questi trova nsi quasi o! cen Lro di una vas ta con ca cir conda ta da alti monti a ove:.<t e a nord, da colline a sud e ad esl. Ha nno acqua abbonda nte e a poca profon dilà; quando i pozzi $ia no ben tenuli permcttcino l'abbeverata a g1·ol-se colonne o carovane. Da Daura-Obel o E l a Dal , ore- 4 i/~. - La strada l'isa le la s !rel ta valle del torrente Daura- Obel; il sentiero, ben riaUalo, pe1·melle facile pas!'oggi0.

I

773

Nel torrente deg li A lr,lieden trovan;si i pozzi di 1.:,'la Dal. Sono molto profondi, ma numeros~ e ben Lenu li da u n nostro dis laccamento: permettono r abbeYerata e il soggiòrno per numerose tr uppe. La !'trac!a ùa Daura- Obel 8: Eia Dal è in g eneral e faLico;,:a per colonn e quadrupedi , perd1è quasi tutta in salila piuttos to forte. Da Ela Dal a A radib, ore ,I, ½, - Strada qua,:i tutla piana e fa.ciie; meno che nel la pr irn a ora e mezzo, do ve a ttra vec·sa colline. È fian cheg 0 iata , & distanza, verso sud, do. linea di colline; aperta , invece verso nord alla pianura del Sauàb. I pozzi di A radib sono a lquanto pro fon di ; ma, se ben tenuti , dànno aC1fua a bbondnnle. Da A radib a ivladan hè, or~. li ½, - SL1·oda piana, faci le e èomoda. Orizzonte chiuso verso sud da lio ea di colline ; aperto verso nord e con domin io s ul piano del F eLIZi A dardè. - Fitta Yegeta zione spinoso, ai fianchi. - Pozz; scavai.i nel letto del torrente M adq,uhè (a r-T'luenle del F etai Adar dé) clànno acqua abbondante. Local ità adalta per fe rma te, e pascoli ai q uadru pedi. Vi fa nno capo strade p1·ovenienti da sud (Bilama) e da nord (Felai A dardè) ; la valle é s tretta fra colline che s i prestano per l'osser·vazion e lontana. Da lvfacl anh è a Sabclara l, ore 311/,. - S lrad a faci le, comoda , ma rinserrata per cir ca un'ora e mezza fra colline. Scende cli poi a l piano di S abdarat, che ;,i a ttraversa in due ore . Al piano s egue la stretta cli Sabdarat , a lla imbocca tura della quale trova nsi i pozzi cbe son o profondi quattro metri e dà nno acqua· abbondante: se ne potrebbr r-o s cavar e a ltr i, s ulla sinistra del to rrente nella localila de tta Tamarc.t, che è ombr egg ia ta da pal me da tlifcre . D11. Sabdarat a Ca:,.sala, or e 5 1/ 2 . - La s trada è ri nserra ta fra le balze del monte Hau.ra a nord e quelle del mun te T ucurit a sud. La stretta dura mezz'or a . P oi la strada attraversa es tesa pian ura, per ci rca quattro or e, dirigendos i all'aper tura fra monte M9cram a ord e i monti di Cadmia a sud: pianura percorribile, quantunque cosparsa di acacie spinose, <la re parti di cavalli. Dalla s tretta ri i monte Mocram in un'ora si attraversa facile pia nura , priva di vegetazione, e si g iun ge a Cassala. Son"'Ì pozzi , entr o il !'or te e nelle vicinanze, profondi circa sei metri, che dànno acq ua abbondante. Nel le l.to del Gasc s i ba facili tù di trovare g ran qua ntilà di acqua, a piccole profondità sollo la sabbiA. Tota le marcia, ore 36 1/ , - Da A17orclat a Cassala per A lgheclèn. .


774-

DOCU)lE.NTI DELLA GUERRA p' AFRICA

D0CU318NT1 DELLA G·UERH.A D'AFRICA

2.

Carovaniera AGORDAT- ANASCIAIT- CASSALA.

.Da A9ordat a Digghé, ore o. - La strada altraver:;:a il Barea, a circa tre quarti d'ora da Agordat, ove trovasi il pozzo di Catzetai (profondi lit cieca Lre meli-i, acqua abbondante) . - P rocede di poi suÙa riva destra e si di rige a Digghe, attraversando pianura arida, scarsa di vege tazione. - DimJhè può da1•e acqua- a·b bondan te, scavando pozzi nel letto del Barca con profondi tà dai sette ai nove metri. ' I pozzi sono dominati da piccole colline s ulla r iva sinistra. Da Digghè a Dangnat, ore a. - Sonvi d ue steade; una sul la riva destra e una sulla sin istra del Barca. La prima è priva di acqua, ed è alquanto più luo~a; s i preferisce perciò quella, di riva s inistl'a, che attraversa pianura unita, scoperta con poca vegetazione. _ · Dan!Jnat, come Digghè, da,·e bbe acqua abbo ndante con poui scavali a nove metri di pr ofondila. . Da Dungnat a .4.nasciaii, ore 7 . - Da Dun;;nai la carovaniera abbandorn'I il Barca e risale per piccolo lratLo fra collin0, uscendo dnlle quali s i dirige ai pozzi di Ganatat sul torrente omonimo (Daurli Ob.el nell'alta val le) c he sono a due o re e mezza da Dnngnat, profondi otto me.tri e dànno acqua scarsa. Da Ganatat prosegue sémpr e in piano e arriva in due ore f)Jle acque di A rratmasmà sul torrente Badamim. L'acqua non è a molta profondità sollo la sabbia, ma nella stagione secca è scarsa. Dal Baclamim in due ote e mezzo si gi1.a 1ge a .1nasciait. Da Dungnat a A nasciait la pianura è sempre unila, scoperta, priva quasi ,li vegetazione. Permette al le colouue e alle carovane di camminate s e rrali. 'ferr<' no p1·opizio per cavall eria Son vi colline basse presso Ganatat e presso il Badamim. 1lnasciait è nodo stradale ' importante, perchè vi affiuisco n·o numerose comunicazioni da ovest., da nord, da nord-ovest, proven ienti dal Sanab, dall' flomib e Lacqeb e da l basso Barca. Anasciait trovasi a li' estremità sellenlrionale dei monti Siròl', dove il Lo rrenle sorte rinserralo fra le colline ·<Ji .A uasciait a s ud e i monti Carcoè .e Cambur a nord. S i trova l'acciua in due pur1ti, distanti fra loro circa un chilometro: l'uno, detto Sabu nici, è nel torrente a lle falde occidentali della coll ina ; l'altro, detto Sciaccral', è alle falde seUenLrionali, sul punlo ove il torrente piega ad orienté e precisamente alla confluenza c!el Sciaccrar. Scavando pozzi po(:O profondi (circa due

775

trovasi acqua abbonda!1te anche per repar ti o carovane he dovess.ero ,soggiornare. Ad occidente dei mon ti Siròr si estende il piano di Anasciait, he è limilato ad ovesL da una linea cli colline, ia quale, partendo ijal massiccio montano di Algheden, scende in direziorie ~ord . Da Anasciait a Uaccai, ore 7. - La carovaniera risalendo il tor1'ente Anasciait attraver sa la pianura omonima e si dirige alla ~tretta di Anasciait-Talagd elle raggiunge in due ore. Dopo il , torren t~·., e con e·sso la via cile ne percorre il greto sabbioso, ,percotrono la gola rinserrata !"ra i monti Egoèb a nord e Hn.rmùm a s u4,, e che dura cit·ca un'ora; uscendo quindi nel piano, si dirige versu ovest su munte Dagòrba, nel quale percorre le falde settentrionali : te rr e no boscoso, a s pini; ha cìorninio sulla pianura a nord, cl.ella del Candusci,b. Lasci~ndo il Dagòl'ba s i dirige sempre in piono, al Sanàb, che raggiunge do po due or~. Il let~o del Sanàb è alquanto busso r ispetto allesponde; l'acqua si trova presso la riva s inis tra in un gomito del fiume, scavando .al massimo a due metri <li profondità. Preparando préventi vamen le i pozzi si può aver acqua abbondanLe anche per repar U g rossi. Ad Uaccài fanno e,apo no r·d le vie pr ovenienti dal L acoèb-H6mìb e quelle del basso Barca. . Da Uaccài a Sabda rat, ore 8. - Proseguendo sulla l'iv:~ sinistra, .si otJraversa la pianura, tagliando il leltp di due torrentelli, affluenti del $anàb. Quindi, sempr e in pian 9 s i giunge a l Me lòbsalàm afflue nte del Fetai A darclè; ed in ultimo, sempre man tenendosi sulla ,riva sinistra di <ruesto torrente si ragg i uHge, a cinque o re da Uaccài la conOuenza del Madailltè. Sotto alcune rocce, poco a valle del!' Uaceài trovas i acqua abbondante, quasi a fìor di terra (poz;1,i di UmsebU). La stralla gira l'estremi tà no rd clel conLrafforte proven ienLe da munte · Case, scende quindi, per bre ve tratto, lungo il to1·1·ente, passa sulla riva sinistra e raggiùnge do po tre ore i pozz i cli Sabdarat, congiun- · .gendosi quivi a ll'altra carovan iera g ià descritta. Da Sabdarac a Cassala, or e [> 1/ ~ . - Gia descritta al N. L Totale marcia, ore 36. - Da Agordat a Cassala per Anasciait.

da

3. -

Linee di comunicazione principali da AGORDAT ai BARIA MOGAREB . a) V 1A AGoRDA T- Toc:u ALA1-:v1oGOLO- B" RI A MO GAFUl:n .

Dai Agordat ai '.I'uciialài, ore 4 1/,. - Ottima carovanier·a, piana , facile; vegetazione spinosa non fitta, sino a tre oee da Auordat. Nel piano s i ergono alcune colline a nor,! della slradn che limi-iano il carnpo di vista .


777

DOCUMENTI DELL A GU ERRA l.> AFRI CA

D OCUMENTI DELLA GUEURA D ' AFRlCA

Di poi la s trada s i a ddentra in una gola for m ala ::la colline basse, e per un fa cile colle s upera uno spel'o ne collinos o· c he da Mo nle Sarcdl scen<le in direzione sud. La str ada qui è stretta e s i produrrebbero rii.a rdi allo sfila re di grqsse colonne. Da l collo sce nde dolcemente al le tto del torrente Tocualai e i!} tr e <JUarti d'o ra g iunge ai pozzi. Questi sono profondi sei me tr i e non da nno acqua abbo ndante. Il le tto del Tocua/ai, è basso, incass a to, con fitta vegetazione di palme e cespugli ver-di, spinosi; _dominalo s ulla des tra dai Mo nti Sarcàt e dipe ndenze; s ulla s inis tra da una linea di colline basse, tondeggianti : calli va localita per pernotta re, pe rc hè s i presta a lle s orprese nemiche. Da Tocuolài ai Po:szi M or;ola, ore i. - Da Tocua/ài la stracla si svolge per circa un ·ora e mezza io Lei·reno collinoso: piccole colline, basse, piatte che da s ud. s i spin gono verso no rd, no rmalmente alla via . Oi poi pr osegue i11 terreno piano ed aperto, con poca vegetazione spinosa ; avvicinandosi alla regione Ba_ria, numerosi sen tie ri si s taccano d...illa via e porta no ai campi o pos li d'acqua a valle sull' A mideb e ai villaggi a sud della strada. I pozzi, un tem po n umerosi, ora in numero . di qualtro, l)l'Of'o n<li dieci metri, sca va ti sulla riva destra, potr ebber o da re acq ua abbondan te- anche per g rossa colon na, q ualora a~pr ofonditi o a umenta li. 'A llri pozzi tro vB nsi a rnoole sull'A mi deb, e.l e tti di .11d Serag e di Tombaderè, a circa un·ora : altri, a un'ora a valle detti di T arbud.Ja e di A-r nedda, con acqua abbondante. A ttor no a questi ultimi i Dernisc castrussero ultimamente il trinceramento che è disegnato nell'allegato N. 4 . A m ezz'or a ud ovest de i pozzi di Mooolo, alle f'al de del monto trovasi il villaggio di Magolo, capoluogo dei Baria, sede del capo e della banda armata, mercato impo rtan te. Dai Po;:si di M agolo a i Po:.zi di Gadam à (Mogareb), or e i. Dai pozzi la strada si dirige fra campi coltivati, al piede s e ttentrio nale del m o nte cli 1'vfof]olo, <-he raggiunge in un'ora ; attraversa il villag-gio di Arnedda e, volgendo a sud, risale la valle tlel torreHte T:.éghe: s trada buon o. ma r inserra la nei monti : pr odu rr ebbe /'o rte allu ngamen to a g ross a colonna. Dopo un'ora lascia il fondo della valle e per bre,·e e buona salila, pr aticabile ;,ii camm elli, volgendo ad occiden te, entra nello conca di S ciaraJ. Da qui due sl1'ade porLaoo ai pozzi di Gad.amà (M:ogareb) : quel la d i Ilatè e quella del torrente F àcche. La prima e a s ud e si tiene a ppoggia ta alle colline, sempre per ò pia na e facile, quan tu uq ue a bbondino i cesp ugli spinosi; lascia a sinistra una valletta strella che, scendendo a s ud, porla al Sélest-Logodà t e proseg uendo verso sud- oves t, scende buona sll'ada, ma alqua nto stretta, alla valle di Hatè c he conduce o.I pia no del Mogarèb ed ai pozzi di Tonaclerè e di Gadar,ià:

L'altra via da Sciara/ si sposta verso occidente: in un'o ra porta alle acque di lndicca, a ffìor.anti, a bbondanti e pe renni ; di là proseguendo verso sud- ovesl, scendendo al torrente Fàcche, conduce in u n'ora e mezzo s ul Mogaréb poco a valle di Jfaté. Di la si può risalire a mo nte o scendere a valle ai pozzi. La discesa è preferibile per ~rosse carovane di cammelli o grosse colo:iue di truppa. F u ser,uita nella r itirata rlal corpo Derçisc di A. !tmed Fadil. Nel Mogareb i pozzi sono scavati nelle rive argillose, profondi dai dieci a i q ua tto rdici metri , non ha nno sempre acqua ab bondante. Grossa colonna di truppa ha bisogno di riparti rs i a i va ri posti d'acqua che trovansi però suf'Ocientcmenle ra vvicinati. A valle di Tona<lerè e Gadamà tro va nsi a c irca un'ora tre pozzi : A d-.'V!aat, Frusderè, Sonaclere : acqua scarsa. Per Son.aderè pass a la via che da 8:'seia per ll,an.tctlla pol'La u Elit.

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1

..

iJ) V IA A GOR D.\'1'-S CIAGLET -M OG OLo - ìVJ OCA R.E JJ.

Da A gor<la.t a Sciaglet, ore 5. - Già dcscriLla, parlando della earo van ie rll A gordat-A lu heden- Cassala. Da Sciaglet a A rnedda, ore 4 \ /. - Da SciatJlet la via volge a ~ud-ovest s ulla riva si1 ti;<tt·a del to rrente. Dopo ven ti min uti taglia 11 letto del tor rente lVl araj : la s trada prosegue quindi, sempre in pianurtl ape rta, facile, comoda, cou po:a vcgeta~ione spinosi) per circa due o re ; taglia quindi il lello del torrente Amide/J, del quule r isale la sponda sinistra, ed in un'o ra r aggiunge i pozzi di A rnedda, oce ultimamente i Deroisc costrussero il loro triticera -

:mento. Di la nume rose vie po1·lano agli altri pozzi dell'Amideb o ai villaggi Baria alle fa lde dei m o nti. I n un'o ra occorrendo si arriva a Magolo, a ttraver so la facile pianu ra spinosa di riva s inistro de ll'Amicleb , volendo invece rao- ~ giung-3r e il M.09areb , s i s eg ue il l'acil e s e ritie ro c he in un'ora d~i pozzi conduce al villaggio di Arneddc:, ove s i raggiunge la strada precedentemente descritta. Da Arnecl,/a in lre ore si giunge a Ga d amà nel M ogarèv. c ) V1 A AG0 K nAT-Scr.~GLET -C ur-F1T-Sc1ARAF-Moc.rn.f:B.

Da Agordat a Sc iaglet, ore 5. - Gia desc rit ta. Da S ciaglet a CU:/.fii, or e 2 1/!. - Nel pr imo t ratto 'la s trada e ~omuue con quella precedentemente descritta di Mogolo . A mezz'ora da Sciaalet si distacca, volge ad occidente; taglia il letto dell'Amideb a veoti minuti dal bivio, quindi attraversa una


DOCU)IENTI DELLA GUERRA D'AFRICA

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pianura unita, ma con fitta vegetazione spinosa; taglia in seguito il letto del torrente Sauena per r aggiungere quello del CujJU; lo risale per circa mezz'ora sulla riva sinistra, e giunge alle acque di_ CuJjìt, presso le rovine di un fortino egiziano. L'ucqua è at'fiorante e abbondante per gran pal'te dell'anno. · Nell'estate occorre scavare pozzi a piccoia profondila. Da Cuffit a k logareb, ore 5 - Da Cuffi t la strada dapririma percorre pianura spinosa; in un'or a e un quarto si raggiunge il pozzo di A.ggat (acqua scarsa) . Proseguenclo, la valle si r inserra; in un'ora e mezza giunge ai pozzi di Sciar~! (acqua scarsa) , pres8o la streita omonima. Di là, occocrendo, uu comodo sentiero porto, in Lre qua t·ti d'ora, verso sud, ai pozzi d i In clicca (già menzionati parlando della via Mogolo-Mogarèb) . Non abbisognando d'acqua si prosegue invece in direzione sud-ovest, attraversando per circa un'ora il terreno ondulato della conca di S ciara/: Strada buona. Raggiunge q uindi la valle del torrente Facche, piena e facile, che segue fin presso il viliaggio di Duss, Il lorrente volge ad ovest e ·scende nel Nlogaréb a valle d i Ad Maat. La s trada può seguir lo, ed occorr endo procedere ver so sud e raggiungere più a monte iì Mogarèb, che risale per circa venti minuti, per arrivare (u pozzi di Gadamà · gia indicati. 4.

Linee di comuni cazione principali fra il MOGAREB e il GASC. a)

VIA GADÀMÀ- SEBA'l'OIÀF.

D~ Gadamà a Sebato i4f, ore 9. ~ La via risale per circa · due ore il Mogaréb, percorrendo la r iva de!,'lra sino all'f1stremità sud delle colline del Selest- Lor1odat. Ivi . il Mogaréb cambia direzione volgendo bruscamente verso oriente.. Nel lelto del .torrente vi è un poz.zo che riattato potrebbe dare acqua abbondante. La strada di poi scende verso sud-sud- ovest, passa le colline di G6ga (villaggio d ipendente da Timasa) e, attraversando estesa pianura priva d acqua, raggiunge il Gasc a Sebatoiàf (nome che significa tre confluenze), ove nel letto del Gasc trovasi acqua abbondante e affior ante. A Sebatoiélf fa capo la strada che per SasaU, Robu, La.catacuN;, por la al Setit (o Tcicazzè. · b)

V 1A

GADAMÀ- SECA BÀ.

Da Gadamà a Secabà, ore 9. - Alquanto più a oriente di Sebatoiàj~ a monte sul Gase, tr ovasi la località di Secabà, ove si può trovare a~qua abbondante scavando pozzi pt'ofondi meno di un metro. Da Gòga una via buona attraversa l'estesa pianura in

DOCU:M~NTI DELLA GUERRA D'AFRICA

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direziene sud e vi giunge nello stesso tempo di quella p,recedenternentc descritta. Da Secabcì parte pure una strada per SasaliBoou- Lacatacura: fu questa l a via seguita clai Deroisc per arrivare clal Tacazzè al Gasc. e) V1A

GADAMA-TooLùc.

Da Gad11,mà a T udllic , ore 7. - Attraversa la pianma di riva sinistra del Mogaréb , dirigendosi verso ovest- sud-ovest alle colline di A rcujuni; supera il colle omonimo non troppo elevato nè difficile, ma sassoso (ricordti. il colle di B iseia); scende nell' opposto versante e segue il lello del torrente Hellederéb e in cinque ore dal colte raggiunge Todlac sul Gasc, ove trovasi acqua abbondante e affiorante nelle ·s abbìe. Fu seguita nella ritirata dai Dervise.

Da Mogaréb a Hantalla, ore 5. - Lango questa via non c'è acqua. Dal pozzo di Gacla,nà si dirige ad ·oveM, girando l' esLremilà sud della collina di Neyheb; . attraversa la facile pianura di Negheb per circa un'ora ; supera una piccola s alittl fac ile e proèedè di poi in piano, verso ovest, risa.J·endo la valle di un piccolo torrentello , afl1uente del lvlot1arèb. A tre ore da Gadamà la sLL'ada si fa stretta e rinserrala fra le colline e s assosa ; dopo mezz'ora, per un insellatura abbastanza comoda, supera la ca tena collinosa di Hantalla. Dal colle la via scende racchiusa fra colline sino al letto del torrente Han talla che raggiunge in uri'ora circa . L'acqua di Hantalla trovasi in grandi vasche t'ra le ro::ce cli un lorrenlel_lo, affluent e di de~lra, a circa mezz'ora, dalla valle principale. E consigliabile a lruppa in marcia di accampare _a l piano, ed invia re poi uomini e quaclrupedi ad abbeverare ai serbatoi d'acqua. Carovane di ca mmelli possono superare il colle di Hantalla, ma: con geancle ailungame nto della colo(lna e perdila di tempo. Da Hantalla a E ld , ore 6. - La via s cende per u1iora a valle del!' Hantalla; quindi uscendo dalle colline si dirige verso ovest attraversa ndo vasta pianura spinosa. A un'ora dallo sbocco son vi piccole colline isolale nel piano ad entr ambi i lati della via; ad un' ora e mezza taglia il letto del Gheraseia nel quale, dopo le piogge, si consP,rva per qualche tempo un poco d'acqua. Al Gherascia fanno capo vie che t1 nortl portano à S eroòéti e Algheclèn e a sud portano a Toclluc sul Gas(:. Ad ovest del Ghe-


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VOC UME NT1 DE L LA GUERRA

n' AFUIC A

r ascia, percorre pBr due or e e mezzo la pian ura fi Uamentè coper ta di boschi spinosi, raggiunge di poi le falde del monte Rlit che perc~rre do! lato sud. · li villaggio d i Eli t Lrovusi in un r ipiano, a mezza costa, a mezz'or a dal piede del mon te ; possiede acque di sor gent1;1 nefle caverne, formale da massi granitici accatastali . Non bast.erebbo però per r epa r ti s uperio ri alla compagnia . Aven<lo numeros i quadrupedi necessita inviarli a bere al Gasc, a circa due ore a sud di Elit, a i pozzi di A.ngulat o di Daucar, nei quali trovasi acqua abbondante a due m~tri soLLo la sabbia. Da. Elit a Bilama, or e 4. - L a strada rasenta le falde meridiona li del mon te d i Elit, oltrepassate le q uali si dirige alle falde ~ settentriona li del morile di Bilama, allr aversando pianura fittamente spinosa. li Yilla!?gio di Bilama trovasi a mozza costa sul monte. I pozzi ai piedi del medesimo da nno pochissima acqua. Du Bilam a a SabdCtf'at, ore 5. - Sonvi due slr·ade . - La piu b r eve pl'osegue verso norJ- o\'est, pel' cir ca due or e in pianura. S upera rinsellatura di monte Case, a l piede sellenlt·iouale del medes imo: s truda b_uona, ma sem pre tra acacie sµ inose . Scende nel piano atl occidenLe, t·asenl.a le falde seLtentrionali da mon te A clarua e sbocca ai pozzi di Sabdarat, s ulla g rande carovaniera di Cassala. L'altra va ver so nord, scende l'alta valle del lorrenle ;\1adaulte e porla ai pozzi omonimi, sulla g l'ande car ovaniera , i n circa quaUro ore. Di là in lre or e e mezza, per la ca rova niera si g iunge n Sabdarat e da qui a Cassala in altre cinque 01·e e mezw.

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D00UJ1ENTI OEU,A GUERRA D'AFRICA A LLEGA TO

N, 2

Appunt i sui Baza d'olt r e Mareb ( Cunama) . I Cuna.ma abitano da temr,o la regione tra Ga;;c' e SeUt. Pl'ima ,della rivolta mahadista si spingevano sin verso Tomort a l confluente dt>l SetiL eJ A lbara, ma da oltre dieci anni hanno tron cato ogni relazione CCII Ghedaref e vivono nella regione montuosa che · 'Va da Gullui (occ.idente) pressnpoco sino a Mai Daro (oriente) . Munt.ziuger li ritiene provenienti dall'altipiano etiopico Essi si di·cono discendenti dei Teroa tribù clel Sah6 che sec0ndo una leggenda paesana avrebbe generalo Mensa, Uaria, e Baza Mar ia e Sabde rat, i cui CA pi s tipiti sarebbero rispelti vnrncnte Mans~iù Bnriu e ~ ariù. I IJaria invece ri tengono i C•mama quali aborige~i della r egione u cavallo del medio Gssc'. Hanno lingua proprio che nulla ha d\ comune con quelle par,I~te dalle tr ibii con nnanti. È ling ua .iggluti'nativa, secondo ~funlzmger che qualche poco se ne occupò, con car~lLeri dei dialetli camitici. _Non hanno religione. Credono ne11·e,s isten1.a di un essere supe·r1ore che però non pregano e pe l quale non hanno olcun c ulto speciale. Non hnnno giorni festivi: Solo una volta all'anno si riun iscono in un silo prestabilito per fes t.eggia r e con abbon<la~ ti libazioni l'ultimato raccolto . . ~on ha nno ca pi, nè i ,•illaggi s ono unili Lra loro da vincoli speciali. La ginstizin é' amministrala da un consiglio di anziani per ogni villaggio, consiglio che qualche volta si riunisce per decidere .grandi quistiooi o per nominare tem poraneamente un capo militare per qualche sped izione . 4?odeva ai grl'lnde influenza sui Cunama il nostro capobanda S_c1ek Ali Nurin che co me si dirà in seguito, fu ucciso nello scontro di S ciaglet del 2 l gennaio. Ora 1·i~peLlano come consjglieri Arei Agaba dei Baria e certo Adum Scerif Beni Amer sta~tlito nei Baria . _Non é possibile da re una indicazione precisa circa la popolazione: solo s i pn6 ritenere che non meno di '1500 siano i va lidi ,alle armi . Producono dura, sésamo, fogiuoli, zucche, gomma e miele che vendono nei Baria in cambio di conter ie, fe r ro r ame e cotona te. . Pagano tributo 11n r.uale ai ca pi e dello Sciré e dell'Uollait e dell'Adiabo per premunirsi contro le razzie . Ur.o di que$ti capi che 49 -

ANNO !LII.


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nocmrnN'l'I DELLA GUERRA D AFRICA

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DOCU~IRNTl DEL!,,\.. GUERRA D'AFRICA

riscu otono tributo era, tempo fa, Degiac Abrahà Uolde Suriel orn aI nostro servizio in Deca Tesfà. I Curiama avrebbero potuto soltrarsi facilmente a queste imposizioni s e si fossero mostrati più coraggiosi, intraprenden ti e sopratullo uniti, cosa che non si vel'ifico mai. Annualmente gruppi di gìovani fanno delle razzie a danno degli Abissini confinanti, a scopo di acquistar fama e di aver bestià me per festegg iare il raccolto o per i banchelti fu nerari. Sono f&.mosi ladri rha guerrieri di poco valore. Non hanno che forse un centinaio di fucili con poche munizioni, il rimanente è armato di lancia. · A causa della raccolta del miele hanno quistioni di s angue colla gente del basso Dembelas e quasi ogni anno succede che, trovandosi in campagna (baracà) si azzuffino e si aumenti la causa di r ancori f'ra le due parti . ·

ALLEGA TO

N. 3

Lèttera di ~bderrahim :Èl-baragl ad Ahmed-Fadil (1). 'In , nome di Dio clemente e misericordioso. Sia lode a Dio che siede sull'universo ed è il generoso per eccellenza. Scenda Ia' benèdizione sul nostro signore I'vloliamrned e sulla famiglia di lui. Questa lettera è scritta da A.ùder raliirn El-baragì ed Abda lla Hamed, che sono i servi del Signore·, e·d è diretta a ll'illustr e Ahmed Fa~il; capo dell'esercito vittorioso. Gli conceda il signore la vit. tor1a e perpetui· tigli il dominio della fede. Cosi s ia . Siano con Lei ria misericordia e la benedizione di Dio e Le per-, vengano i nostri saluti. . Riferiamo alla •S. V . che a bbiamo avuto l'onore di ricevere il suo' pregiato ordine .i n data della notte del 13 Sciaban (H3 "'eonaio 1897). Nel foglio contenente l'ordine era pure compres~ la p~~tecipazione dell'arrivo della S. V., con -tulto l'esercito, in località vicina a quella nella quale ora ci troviamo. Abbiamo perfettamente capito ogni cosa . Le partecipiamo· che ap1,>ena g iunti in Amideb abbiamo fa tto costruire una fortissima palizzata, facendo comprendere nel circuito di essa alcuni pozzi . - Abbiamo poi subito inviato in esploraziòne tutta la cava lleria dirigendola in parte verso Cuffit ed in parte verso Sciaglet. Contro la cavalleria diretta vprso Cuffit furono sparati dal piccolo posto di Biscia due colpi di fucile mentre essa era in ten ta a tagliare il filo telegrafico. Questa caval;eria ha potuto constatare che Cuffit è affatto sgombro dagli iof'edeli. - La cavalleria inviala verso Sciaglet ha trovato per via una 'mandria di bovini e l'ha ·poi c?ndotta qui. Essa riferisce che tutti i miscredenti si sono in pa rte rifugiali s ui monti, ed in parLe si sono dire tti verso il fiume Barca e verso Agordat La salute nostra e quella delle truppe sono ottime mercè l'aiuto di Dio e del suo P rofeta. Si è soltanto avuto la mo~'te di un Giahedie del Rub di Abderrahirn El- ùaragì . Tutli godono bonissima salute e perchè siano contenti, non manca loro che di vedere V. S. e gli altri loro fratelli difensori della: f'ede. Stamane dopo !'.ora della prima preghiera abbiamo inviato di nuovo in esplorazione due reparti di cavalleria dir-etti uno a CuffiL e l'altr o a Sciaglet con ordine a quest'ultimo di proseguire fino. !3- Solib. . (i) Vedi il (ac- sim i le annes!o

LJ

in nne agli Allegati.


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DOCOMEN'l'I DELLA GUBRRA D'AFRICA

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DOCUMENTl DELLA GUERRA D'AFRICA

Noi ~periamo che con l'aiuto di Dio questa cavalleria al su.oritorno ci porterà informazioni che noi ci affrette~emo a :-omun1car? a v. s.; mo polrebbe a nche succedere che la :s. V. ~1 avesse g1a r aagiunti ed allora Ella stessa vedrà ritorna1·e questi due reparti b ' . di ca vatleria. 13 Sciaban 1314

tt7

gennaio 1897).

P. S.

Abbiamo credulo bene d'inviarle a mezzo del latore di questo foalio il filo te\earafico che la caval!er:a ieri ha tagliato. vendo saput~ che tutto il bestiame delle popolazioni è stato avvia:to vel'SO nord e più precisamente in direzione di. Agascià ed Obellet Aulà. Abbiamo spedito in quella direzione la rimanente cavalleria con ordine di far preda di bestiame.

A

ALLEGATO

N. 4

Appunti sul trinceramento dei Dervisc ai pozzi di Arnedda. Il trinceramento costrutto dai De1'visc ai pozzi di Arnedda, cons~ava di due linee dì difesa chiuse, concentriche , tracciati~ a cava1iere del Je tlo del torrenle rlmideb in modo da comprendere i p'Ozzi nell'interno della cinta. ' Énlrambe le linee erano costituite da palancai.e faLte con grossi tronchi e rami d'albero interrati ·a circa .metri 0,60 a contatto gli uni degli al tri, s u due o t:ril ordini. in modo da formare uq parapetto di s pessore variante fra i 25 e gli 80 centimetri, e sporgenti dal suolo in media metri 1,70. Il tralto di pala ncala costrutlo ad orien te del letto clell' Amideb, e sttl fronte nord a cavaliere del medesimo, presentava la massima robustezza, perchè sopra di esso sboccavano le strade provenienti da Toquala i, Sciaglet -e Cu{!ìt.

In alcuni punti di esso il pura pello presentava una imbottitura di rami orizzontali, sassi e terra; ìh allre era scavato un piccolo fosso di circa 0,60 X 0,60 all'esterno della palancata, e la terra P.ra Buttala contro i ·pali a modo di parapetto, una piccola siepe spinosa proteggeva in alcuni puoti la palancata. Ad occidente del lorrenLe, e verso s ud-ovest., ossia sul fronte cli gola dell'opera, la pa lancata era 1'neno robusta. Diciotto aperture erano praticale nella cinta esterna; dì quest.e, una spaziosa sul fronte di gola; le altre, strette, e facilm ente ostruibili con tronchi e spine g ià preparaLe. L'inliera cinta e;,lerna misurava 1'100 passi. La cinta interna costituiva il ridotto dell'opera; anch' essa forte, robusta, con g rosso parapetto esterno di terra, e siepe spinosa sul fronte orientale; debole s ul fronte di gola; aveva due aperture e misurava 230 passi di circuito. Due gruppi di pozzi fornivano l'acqua; uno di essi nel!' angolo sud- ovest dell' opera ; l'<:1ltro ngll' interno del ridotto; nel pr imo, accanto al pozzo già esistente, i dérvisc avevano scavalo altri quattro pozzi nella sponda argil- · losa, del diame tro di circa un metro e profondi ott6 . Di questi, due soli ultimali davano acqua. Nel ridotto era la capanna cli stuoie del!' emiro, colla sua Mulazimi a (guardia pers onale); a sud e ad ovest del ridotto trova vasi un piccolo trinceramento in lena difeso da siepe s pinosa, nel quale ·é da ritenere f-Osse rinchiuso ìl parco cammelli per il trasporto viveri e munizioni.


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DOCUMENTI DEU,A GUERRA D'AFRICA,

L' intiero corpo Dervisc (esclusa la cavalleria) abitava nella corona circolare fra le due cinte. Gli accampameuti erano disposti regolarmente gli uni accanto agli altri for~ati da piccole baracche c~perte di paglia o stuoie; i gregari, S?, piu linee la prima delle quali era quasi aqdossata alla palancata; i capi, alquanto indielt·o. · A nord, est e sud gli accampamenti costituivano una fascia semicircolare di più di 100 passi di profondità, fiLLamente coperta da piccole baracche. Alla gola invece erano più radi e meno profondi. Nel letto del torrente eranvi piccole zeribe dove tenevano rinchiusi i buoi e le capre. Durante la permanenza dei Dervisc nel trinceramento e probabilmente in previsiofle di qualche attacco da parLe nostra, furon o distribuite le munizioni alle truppe. Lungo tutta la linea di difesa, abbandonarono numerose casse vuote da munizioni (saranno state da '150 a 200). Ci~scuna di esse portava sul coperchio un biglietto indicante il rub cui erano destinate e il numero delle cartucce conténute. (Quasi tutte <la 100 pacchetti di 10 cartucce ognuno). Nella ridotta furono trovate alcune carte manoscri lte, di nessuna . importanza; nell'abitazione dell'emiro fu rin venuto il rapporto dei comandaoli l'avanguardia all'emiro che è ri por tato nell' allegato N. III. ·


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LA ijUINDl~INA SUL TEATRO ~ELLA GUlmH.~GRE~O-TURCA (i)

' I.

Anzitutlo' una breve premessa. Alcuni precedenti politici esercilano la loro in(luenza sull'nndamento generale dell'azione da un a parte e dall'altra. I Turchi sanno che, anche vi~ci tori, le loro vittorie e la invasione cbe ne sarebbe conseguenza, difficilmente garantirebbero loro un ampliamento dell' impero ai danni della Grecia. Le Potenze europee arrivano fino a difendere la in tegrità dell 'impero lurco, ma lo fann o per non sollevare imbarazzi e a seltant' anni di distanza da Navarino non si adatterebbero a ridonare un premio territoriale alle vi ttorie turche. Inoltre l'esercito turco raccolto sui confini della Tessaglia, sa di non potere senza rischio allontanarsi di soverchio da Sa lonicco in direzione delle Termopili verso sud, o dell'Epiro verso ovest (dalo che da questa parte le difficoltà della strada non si unis !;ero ad impedirglielo), e ciò per lo meno fino it quando non possa fare più sicuro assegnamento d'ora sulla flotta o non sia più sicuro d'ora circa le intenzioni degli Stati slavi che circondano la Macedonia. Qui nd i l'i mpulso dell'esercito Loreo resla d'assai moderato a causa di questi due peccali d'origine. I Greci conoscono il valore di cotesti ritegni imposti dalle circostanze ai loro av;versari, e forse ,,i contano anche più che non paia. Sanno che l'i nvas ione turca in Tessaglia, a peggio andare, costerebbe loro danaro e sofferenze ma a cose finite non minacccreb be l'integrità dei confini attuai i del regno. I nollre rnmmen tano che nel Congresso di Berlino i rappresentanti delle grandi (!)

Una carta del teatro delle operazioni sarà aunes~ tiella prossima dispensa. IY. d. D.


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LA Q,UnrnICJNA SUL TEATRO DELLA GUERRA GRECO-TURCA

Potenze europee hanno riconosciuto i loro dirilli snll'Epiro fino al) fiume Calamas, e perfino promesso di in Leressarsi perchè possano. realizzare · l'ann essione del tenitorio corrispondente: sicchè, invadendo l'Epiro, possono giustamente ritenere di riprendere il proprio anzicbè di usurpare l'altrui . Ciò posto , per rispondere ai precedenti politici, le operazioni mil itari dovrebbero _procedere non troppo ardite da parte dei . Turchi almeno per ora dubi tosi nell'allontanarsi da lla Macedonia ; e da parte dei Greci ri mess ive in Tessaglia, decisive nell' Epiro. La catena del l)i ndo e delle sue prop 1gini meridionali disponendo~ i p:.irallelemente ai meridiani, forma un a difficile ed intri cata barriera tra la Tessaglia e l'Epiro. Lunghe e malagevoli sono le comu nica7.ioni tra le due regioni . L'esercito che opera su una di esse è isolato da quello che opera sull'altra: il com an do dell'uno deve a forza essere affallo indipendenLe da quello dell'altro. Le azioni di guerra che si svolgono da· una parte della parete montana eserciternnno Larda influenza su quanto accade· dall'altra. Tessaglia ed Epiro son chiamali ad essere teatro di due· atti distinti e contemporanei dello stesso dramma. L'Epiro è costituito da una serie di valli che scen~endo dall'altipiano di Gianni na verso il sud, vanno a perdersi nei piani acquitri nosi che ci rcondano il golfo d' Arta , una serie di solchi gigan · tesch i parallell i tra loro e compresi tra l'Jonio ed il Pinclo, che con· tiene i più profondi e i più selva ggi tra essi. In u,na di queste valli,. la più orientale, corre !'Arta, e lungo esso il confine tra il territorio turco e_d il greco: il più esterno rispetto ali' istmo tessalo, ed anche il meno alpestre è il turco ad occidente del!' Arta, il più interno ,.ma più montagnoso,' appartiene alla Grecia e politicament& fa, corpo colla Tessaglia. I l possesso dell'Epiro dipende da quello del pianoro di Gian- . nina. Vi si arriva risalendo da l golfo d' Arta una delle vallatelongitudinal i, o penetrnndovi direltamente per la spaccatura del Cal amas che sbocca in faccia all' isola di Corfù. L' esercito che percorre la prima di queste vie ha bisogno dei rifornimenti che gli possono venire dal golfo d'Arta : quello che sceglie la s~conda potrebbe servirsi del!' isola di Corfù per aver:oe quanto gl i occorre· di ril'ornìmen ti e rinforzi. La via del Calamas è lont.ana e tutta mi-

LA ~U l ?. DICINA SUL TEATRO DELJ.A GUERRA GRECO-T URCA.

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nacciata lungo il fianco si ni stro dagli Amanti od AllrnMsi musul mani. li golfo d'Arta è sbarrato per i Greci dalle fortifica7.ioni cl:)e circondano Prevesa sulla sponda settentrionale dello stretto, ch e fa da porta al golfo e per i Turch i da quelle cli A.zio sull a sponda merid ionale. · Ar.ciocchè i Greci possano avventurar.. i con una operazione vi gorosa e decisiva verso Giannina per l'occupazione dell'Epiro, bisognerit che possano entrare cd uscire a piacer loro nel gol fo di Arta . Di là. trarrebberò ri,,eri , rinforzi e ogni altra cosa. e quindi debbo no pt·ima di tutto togl iersi il bruscolo delle batterie turche che ci rcondano Prevesa ed aver loro le chiavi del golfo Ambracio che oggi tengono in com une co i Turch i. La Tes~aglia è un vasto circo orlato tutto intorno da potlerose montagne, il Pindo, l'O limpo, :1 Pelio, l'Ossa. La leggenda antica vi aveva. appoggiato la volta celeste. Una lin ea di elevale colline mettendosi io diagonale da nord-ovest a sud- es~ dalle propagini del Pin do al gol fo di Volo divide in due quel circo . Da una parie l'altipiano che racco;:!lie tutte le acque delle giogaie le quali formano la :;emicirconferenza occidentale e meridionale · del circo, e forma la conca di Tri cala; dall'altra il pia.no Lasso e talora paludoso di Larissa , piazza d'armi dell'esercito greco. Quest'ultimo è il teatro delle operazioni militari dura nte questa prima fase della guerra. Là si è radunato il nucleo dell'esercito greco ; innanzi a lui dal rindo al l'Ol impo si stende una linea d'intricate alture, lo separa dall,1 piaz7.a d'adunata dell'eserci to turco che è il piano di Frlassona, e costituisce una solida barriera e nn terreno ben adatto a collocarYi forti e ben resistenti nuc.lei di avamposti. La linea che congiunge Elassona con Larissa passando per Mcluoo e Tirnorn sarà l'asse delle operazioni mi litari: verso oriente avr~t come catliva sussidiaria la linea costituita dall'alpestre valico di l\ezero;;, verso occidente l'altra non meno dirfi cile della gola di n.eveni e Damasi. A tarissa fa capo la ferrovia che va a Volo, e per mezzo della lloua mette in coJI\Unicazione la Tessaglia colla Grecia . Per ora non sarebb~ possibile di peus:1n1e migliori a trarerso della Ftiotide, della Focide e della Beozia per ::irrirnre all'Attica . Quello è un labirinto di


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LA QUINDICINA SUL TEATRO DELLA GUERRA GRECO-TURCA

montagne Serse con un fiume d'uomini, polè insinuarvisi e non trovare ch e una volta sola le Termopili; aveva l'appoggio della Dotta. L'esercito turco attuale di Edhem pascià, potrà trovarvi parecchie Termopili da valicare, e per quanto deferente e sobrio, non si potrebbe adallare alle miserie cui fu soggello quello di Serse, e la flotla turca d'oggi non pare capace pel' ora di assecondarne la marcia :. sicchè se sarà tanto fortunato da penetrare in Tessaglia, non troverà strada altrettanto comod:t ollre essa a traverso l'Otride e I' Eta, che forma no una doppia barriera ali' Altica . E così geogralicamente risultano segnali i due campi alle operazioni guerresche: sono l'Epiro e la Tessaglia e corrispondono a quelli già designati per un di verso movente politico dagli ante.}edenli alla situazione attuale dei due Stati che scendono a con tesa . Poiché il blocco della . Grecia parve, com 'era, una impresa arrischi ata per i pericoli ignoti di cui era grayido e per la difficoltà d'atluazione, finchè la llotta turca non piglierà liberamente il mare, quest o sarit a piena disposizione della flotta greca. Come lo indicano le esigenze politiche e le condizioni geografiche, l'adunata dei due eserciti prescriverà ad ognun di essi di formare due masse indipendenti l'una dall'altra, e separate dalla massiccia ed impervia giogaia del Pindo. L'esercito turco cominciò ad adunarsi in fin di marzo, e èo stituì due masse, più considérevole quella della Macedon ia composta di sette divisioni: minore l'altra dell'Epiro di due sole divisioni. Alla fine clella prima qu indicina d'april e l'esercito di Macedonia era collocato coll a massa principale, quattro divisioni, nella. conca di Elassona, delle altre tre una a Caterini sulla marina dell'Egeo tra Elassona e Salonicco, l'altra a Servia alle spall e di Elassona e sulla Vistrizza che colla sua vallata forma un opportuno corridoio per circolare da Salonicco ai confin i di Tricala, e di li:t nel labirinto del Pindo; la terza a Greven n dirimpetto alla testata del Snlambria donde vengono di Tessaglia e da Tricala due strade l'una per l'Al ba nia e l'al tra per la Macedon ia .

LA QOlNOJClNA SUL TEATRO. DELLA GUERRA GREOO-TURIJA

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In complesso i lupghi di adunala determinavano lo schieramento dell'esercito; quattro divisioni in prima linea, due sui fianchi, l'ullirua in ~iserva ( 1). Ogni divisione dovrebbe comporsi di '10 in '18 battaglioni perchè i reggimenti sono di ,i, bal.laglioni l'uno, ed infatti a metit d'aprile con i baLtaglioni di riserva (redi{) fin allora arrivati dovevano esservi 111'I battaglioni va lutati a 84 mila fuc ili , oltre a 25 squadroni {2500 uomini} e 3,i- ballerie a ·6 pezzi (~04 pezzi}, cioè 3 a cavallo, 2 da montagna e il resto da campagna. Ad -0gni divi sione furono add·ctte tre batterie ed uno a due squadroni: il rimanente della cavalleria ('16 squadroni) furono riuniti in una divisione. Il generale Edhem pascii1, già collahoralore del generale von <ler Gollz nel riordinare le istituzioni militari turche ha il comando dell'eserci to della Macedonia. 1

L'esercito dell'Epiro consiste di due sole divisioni, una dell e quali appoggiai-a alla medior.rissima fortezza di Giannina e di Penlepegadia e l'altra a Luro . La forza complessiva è valutata a 23 mila uomi ni di fan teria, otto batterie (,i.8 pezzi) e un mezzo migliaio di uomini di cavalleria.

(I) EsereU-0 di Jlaceào1ii(1.

Quarticro generale - Elassona. Coma11dante in capo - Maresciallo ]!;dllcm pa.scià. Capo di stato ma1tgiore - Gcn. cli divi;. Omer Ruchdi p:1.~ciiL - Sottoco110 di stato maggioro - Col. Seifulall bcy - <.;a1>0 del sorv. sanitario - Gcn. di divis. Hilmi pascià - Capo dell'ari. - Gen. di brigata lliza pa;cii, - Capo dell'lntentlenza Geo. di hrigata Hamdi pascià. ì" divis. a

Sen1i,i

com. 3" divi$. tra Discala e Greveua

com. Hakk i pascià

6• diois. " Leptokoria e Cate,·ini com. Ahmecl-~lamdi Jlascia

2.• divis. com. com. Omer Nesciar pascià co m. Merndch pa;;cii1. 4• divis. a Blasso11a t• àivii. " Doniinica com. llaclji Hairi 1,ascià com. Aid;,r pascià. Questi nomi e questi numeri ,11,ti dai giornall 13.sciano int1·avoderc la necessilà cli essere meglio accertati. I primi por l'ortografia, i sc,;oudi perchò spesso si confonrlono i numeri delle divi,ioni lerrilori:ili con quelli delle attive. 5" divis. a Scampa


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LA QUINDICINA SUL 'l'EA'rllO DELLA OUERRA GRECO·TURCA

La mobililazione dell'esercito greco cominciò il 13 marzo colla ch iamata di otto classi di riserrn da quella del 1866 a quella del ·1873 ('I). Le forze chiamale sollo le armi concorser~ a formare coll'esercito esistente Lre divisioni : due furono assegnate ali' esercito della Tessaglia, una a quello dell'Epiro. Delle due divisioni che sono in Te~saglia, le quali raggruppano insieme con quelle dell'Epi ro tulle le forze rego lari di cui può in questo momen~o disporre la Grecia (2) una aveva il centro di adunata in Larissa e l'allra a Tr icala . Per impulso del!e società nazionali fu dato un indirizzo ed L111 ordi namento ; i numerosi volontari greci che <la ogni parte, ove è disperso qnel po-

LA QUINDICINA SUL 'l'EATRO DE LLA GUERRA GR ECO -TURCA

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(l) La pre,·alenza dui ricor(li <:lassici impedì per Parecchio tempo all a Gt·ccia di dare alle sue istituzioni militari lo sviluppo che i ·nuovi tempi e le sue aspirn.zioni e le sue ste,;se pretese da lei esigevano Dopo la manifest.11.ione d'impotenza militare nel 1878, e dopo le imperfezioni riveln.tesi nel sistema militare duranto la mobilitazione compiuta nei critici momenti ,lei 1885·86 colla legge del 28 ·maggio 188i fu 11rovveduto al riordinamento definitivo delle Istituzioni: servizio obbligatorio per gli abi li dai 2t ai 5{ anni, nessuna sostituzione: il senizio per duo anni continuo, poi 11cr tOanni nella riserva, per otto nella milizia mobile cd il resto nella riserva della guardia nazionale. Oc:i chin.màti si formano IO reggimenti <li ran teria di tre ba ttoglioni l'uno, s batta· glioni bersaglieri od evzoni (lmnati di rucili Gras i87i,), 3 reggimenti ùi cavalleria a quattro squad roni armati di lan cia e carabina una l'iga per sorL~. 3 reggimenti d'artiglierb da campo con 20 batterìe (H da campagna e 9 da montai:na) a 6 pezzi Kra pp (d.t S,7 o da 7,5 cen timetri), ollro ai ·servizi accessorl,(un reggimen to gonio di due bat .. taglioni, on;, cornp,1gnia di pontieri, una di telegrafisti ed una <li zappatori). In JJaco dovrebbero e~servi 18,727 uomini di fanteria, !608 di cavalleria, 338~ dì artiglieria, ·JO'.O di trappe tecniche, 3743 di gendarmeria ecc., in tutto 28,500 uomini. Ai bisogni di gnerra si provvede con l'aumento <li forza doi corr>i già formati, o colla formazione di nuo vi corpi: i battagli oni di fanl:oria di JOOO uomini l'uno da 30 salgono a 45, quelli dei bersaglieri (cvzoni) da 8 a 9 cosicchò la forza rlella fanteria dovrebbe ammontare a 54 mila uomini; gli squadroni di cavalleria da t2 divenir 15 con 2250 carnlieri: le batterie di a1tiglieria aumentn.rc rJi una· metà in modo da divenire 30 con t80 cannoni: venir·c sotto ie armi 809 urflciali di riserv:1 11 !09,t,28 uomini congedali. La forzn. Ili guerra snlla (luale contare ammonterebbe a UO mila uomini. La di,•isione di guerra é composta di 4 reggimenti a 4 i,allaglioni di tOOO uomini l'uno, d11 4 battaglioni di evzonl, un reggimento di artiglierin a 6 batterie, nno cii cavalleria o rl ue compagnie de l gonio. . Più ampi particolari sull'esercito greco sono nella 1/etme ,1/ili/.aire dell'Blmnger del !895 llal fascicolo di settembre in poi. (L) La guerra colse la Grecia in pieno sviluppo rii ordi namento. Al lo sco ripio cti essa furono creati dnc reggimenti di fan teria, e così Il loro nurncro 1iortato · a !2, e furono formali dnc degli otto baltaglioni lii evzoni, perché di essi non esistevano che i guadri, oltre a due h:iLlaglionl sopplemcntari per sostituire quelli del t• reggimento e ciel 7° andato a Creta col colonnell o Vassos, e() al quarto b,1tlaglione per ogni reggimento di ranteria. Si crede che l'esercito di gncrrn si;i portato a 75 mila uomini colla chiamata di 62 mila uomini della riserva. Nel (866 mancarono 23000 uomini al richiamo: si dice rhe <1uest.1 volta non vi sieno che 1500 ritnrdatari.

polo inlraprèndente nei commerci accorrevano per sostenere gli interessi della pa tria. Ne vennero band e della forza complessiva di 5 a 6000 uomini . t probabile che a Larissa siansi andate raccogl iendo tutte le forze regolari, e nell'alla valle del Salambria (cioè sopra Trico.la) siansi raccolte le bande dei· volontari. La divisione dell'Epiro comprende 25 mila uomini ed areva il suo centro di adunata in Arta . La ,J" divisione è posta sotto il comando del generale Maeris, la~" sotto il colonnello Maurocordato; il granduca Costantino ha la direzione suprema delle operazioni in Tessaglia. La divisione dell'~:piro dipend e dal colonnello Manos che sostituisce l'ammalato gP.nerale ~lauromicales comandante effeltivo, ed ha fama di uomo energico . . Il comando supremo delle bande volontarie fu dato al maggiC1re Alessandro Mylonas, il quale ebbe una _balleria da montagna sn otto pezzi per appoggiare gli sforz i. La Grecia si era proposto di costituirsi una poderosa div isione di corazzate tale da affrontare evenlualmente la marina turca. Essa ha ti·e corazzate che hanno nome di Tlydra, Psara e Spezia, e sono state costruite in Francia nel 1889. Sono lunghe metri ·I 02, hanno uno spostamento di 4885 tonnellate ed una velocità di 17 a "7,5 nodi ; portano tre pezzi da 27 centimetri , i5 da 152 mili imetri nella torre corazzala, uno da I 00 millimetri, ollo cla 65 millim~tri e tre tub i da slanciare torpedini. Ha inoltre dodici torpediniere di prima classe, ed undici di seconda. Gli altri navigl i non hanno un serio nlore militare. La Turchia ebbe gii1 una bella marin a, ma l' ha lasciata deprezzare. Qualche anno fa fu ' fallo uno sforzo per ringiovanire le vecchie corazzate; poi tullo è tornato nell'apatia . Sugli elenchi il numero delle navi è lungo, in realtà quando si cercò di tirare fuori dalle darsene le corazzate e le torpediniere si vid e che per tempo di seril lungo ozio, sarebbe slato difficile . per parecchio • • J v1rsene. In complesso il mare è per ora in balia della flotta greca, la quale pùò muovere a bombardare le ciLlà costiere su cui sono stati fatti gli approYvigionamenti per le truppe turche della Tessaglia, può produrre interruzione nella lunga linea ferroYiaria che


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LA QUJNDIC'INA SOL TEATRO DELLA GUERRA GRECO-TURCA

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congiunge Salonicco con Costantinopoli e per essa con le regioni 'asiatiche donde debbono venire i rinforzi dell'esercito : ma più fac11 mente concentrerà i suoi sforzi con tro le fortificazioni di Pre· vesa per aprirsi la via al golfo gi Arta e sostenervi le operazioni dell'Epiro.

II. Le bande dei volontari aprirono le operazioni . • Sia . entusiasmo focoso, sia desiderio di spingere le cose agli estremi, sia stanchezza di vita disagiata. nel giorno 3 d'apri le ess i sconfinarono, assaliro no i posti turchi situati oli.re le alte cime che circondano le sorgenti del Salambria, ebbero qualche vigorosa scaramuccia con essi, poi soverchiati dai r in forzi spinti innanzi dalla divisione turca di Grevena_. furono costretti a ripassare i con fini. L'alta valle <lei Salambria scava nel massiccio del -Pindo una conca circolare lungo le cui pendici le acque hanno scavalo numerose vallate che convergono a Tricala. L'orlo della conca sta tra i 900 ed i ·I500 metri sul mare: da quella parte segna il confine e quindi colla sua convessità form a un saliente contro la linea della difesa turca. La fer rovia proveniente da Volo arriva a Tricala, l'oltrepassa e si ferma a Kalabaca ai piedi della salita più erta: di là due strade malagevoli ed alcuni sentieri. più disastrosi ancora, portano a Grevena . Delle due strade la occidental e passa per ~l etsovo e per Crania ed è la migliore : l'altra traversa direllamente la montagna dirigendosi a settentrione. L'invasione fu operata da 3000 volontari al più, i quali scon· finarono in parte il 9 ed in parte il ·IO d'aprile. Passarono la frontiera in tre punti : assalirono i posti turchi più vicini, ~i ~orprcsero e fecero qualche prigi oniero. Scopo loro era quello cli stabilirsi in quel terreno intrica to e selvaggio per molestar e le comunicazioni tra Gian nina e la )facedonia. Come avve?~ne in tutte le nostre guerre cli indipendenza, prevalse anche in questa il concetl.o che i terreni intri cati di montagna siano i più adatti all'impiego dei ,volontari. Perciò quelli di Durando nel 184-8, come quelli di Garibaldi nel ·I859 e

LA QUllqHCH,.A SUL TE ATRO DELLA GUERRA GRECO · TURCA

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,186(3 , andarono ad immobilizzarsi sui confin i del Tirolo battendo la Lesta contro difficoltà in sormontabili e logorandosi in un fat1cosissimo ozio guerresco pieno di privazioni e di noia . Ove più occorrono occhio sicuro , abitudine di montagna e ferma disciplin~ non clovrebbersi certamente impiegare volonlal'i entu sinsti , non abituati agli esercizi ed alle fatiche e per natura ripugnanti dalle lu nghe privazioni. Non è dello se i volontari greci che presero parte a questa scorreria fossero gente di montagna ed esperti cacciai.ori:· non lo prano certamente i volontari italiani che sotto gli ordini del Cipriani parte~ipnrooo a quelle aY\'isaglie. Xon è fac ile di segui re le pi~cole sca ramucce con alterna so rte combattute oltre il confine su quelle dirupate e selvagge montagne. Tenuto conto dei lievi danni e della lunga durata dei comballimenti sembra cho essi sieno stal i lunghi scambi di fucilate da un' altura all'altra, con rari assal ti. L'azione si divide in tre fasi . La prima comprende la riunione degli insorti a Conisco, piccola città a nord-est di Cn labaca: il passaggio della frontiera in tre colonne ri salendo il Generialioltico infilando il burrone del Pelanp:ia o girando attorno al Fonica collo scopo cli circondare 13al tino: la sorpresa dei piccoli posti turchi , riuscita in tre punti, fallita nel quarto in luoghi il cui nome non mie il ricordo nè a va ntaggio della geografia, nè a quello della storia militare. Segue In. secondit fase: am ito ed occupa,,ione di Ballino, un gruppo di case al di là. della fron tiera presi<liato da un cen tinaio di turchi, i quali si ritirano. più addietro e si trincerano in tre case: combattimento di più ore, tentativo di far saltare il ridotto occupato dai turchi , e definitiva ritirata di costoro. li corpo principale condotto dal Davelis per Milia , girando allorno all'Edriano (nn monte alto 1564, metri ) va a prendere posizione vicino a Crania a due ore dal confine: scara muccia coi turchi ai quali i greci prendono alcuni muli . Sono quelli i limiti della puntata? La nota turca con cui cogliendo il pretesto di questo .sconfin amento il governo di Costantinopoli chiama in colpa gli avversari dinanzi alle potenze europee si limita a parlare di BaiLino e Crania. Un corrispondente del maggior giornale inglese aggiunge che il 12 apri le la colonna principale degli insorti greci


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l,A QUINDICIN A SUL TEATRO DELL A GUE RllA G&l> CO - TURC A

si avanzò per Kipuri fìuo al ponle sullo Stere a Pig~diza o lit prese posizione. In.une la terza fase abbraccia la ritirala voluta dal freddo, e dalla risco,;sa dei turchi avanzatisi da . Grevena per ricacciare ooli insorLi oltre i confini. Forse qui si inquadra il com ba nim ento col 45° cacciatori turco che si trovò in cailive acque e pej!gio la gli sarebbe andata se non era aiutato dal 16° battaglione dei cacciatori. La ri ti rata fu eseguita con sufficiente lentezza, nè venn e troppo intralciata dai turchi . I volbnlari passa'.rono per il vali co di Kutso lleni posto tra due cime seg nate coll'altezza di ·I 5(H e 1268 metri, quelle di Edriano e di Fonica . Rimase al di 1/l ancora una banda e rientrò il ·I 6 d'aprile. ll prologo era cosi fin ito, ed aveva costalo, a quanto si disse , 200 uomini ai greci : ma f 11 peggio che in quello nlte e scoscese regioni i legami tra le bande andarono sciolti :· molti se ne vennero via per conto loro e portarono seco loro esagerate impressioni cli quel primo saggio di guerra. Come _operazione militare la punLata dei volontnri su Crania era precoce e sproporzionata allo scopo. Si disse che rosse combinata dalla SocieLà nazionale ed avesse per scopo di dar man forte nl la insur rezione irnminen le in Macedonia alle spalle dell'esercito turco ed in Giannina. È la solita illu sione crea ta dai profuohi ed abboco cala con singolare ingen uità nell'entusiasmo della guerra. Dalla giornata di S. Lucia nel 184'8 a quella del subl ime sacrifìcio dei fratel li Cniroli sui mon ti Parioli ao.che noi abboccammo parecchie volle a quella illusione . La rivolta macedone ed epirota avrebbe innegabi lmente ricondollo qualche equilibrio tra le forze avversarie. Pare che il piano di guerra dei grer..i vi contas~e sopra come estremo ripiego alla loro infer iorità numerica: ma essa mancò e le operazioni militari rimasero scucile tra loro, comO' avverrebbe di un racconto di cui manch i una pagina, e per avven· tura la più interessante. 1

LA QOIXD!CINA SUL TEATRO DE LLA GUE RRA GltEC O-TU RCÀ

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li J.

. La mossa dei YOlontari sulle alte vallate del .P indo, conosciuta ,per telegrafo, accelerò lo scoppio della gtierra. Pare certo che il governo Greco non la approvasse ritenendola prematura, e pare anche che il governo di Costantinopol i nel primo impeto credendo che l' esercito regolare vi partecipasse volesse correre agli ·atti estremi . Poi le cose si acquetarono, ma rimase sempre il .sospello · assai vivo tra le due linee di avamposti av versarie che dal Pindo all'Olimpo erano a contauo lungo il conlì oe. Forse qualche schioppettata sfuggi di tempo in tempo in mezzo al crescente orgasmo prodotto da una situazione sempre più critica ; ad ogni modo però non degenerò in aperto combattimento fino ~alla .sera del 16 apr ile. La giogaia lungo la quale corre il · corifine tra la Tessaglia e la Macedonia staccandosi dnll' Olim po ove passa l'altezza di ·4200 metri, presto scende a quell a di 800, ma vi si mantiene. Essa fo rma un arco di cerch io allorno a Larissa ed ò traversa ta ·da tre strade. La più oriental e passa sotto il mon te Analipsis e ;presso il lago di Nezeros e scende a Dcreli ove il Salambria sta per entrare nella valle òi Tempe e cercare a tr.averso di quella il ma re. Dal piano di Elassona si arriva assai male e per lungo ca;mmino al lago di Nezeros dopo di aver salito per un migliaio -di metri . La via mediana è quella che a traverso Melu oa, per la pi ù breve, , -scende a Ligaria sul piano tessalo. Essa congiunge di rettamente E la5sona per Tirnaro con Larissa. T ra Ligaria e Meluna la strad,L non è lunga ma r ipida e rocc iosa: oltr~ Meluna comincia il territorio turco, la strada traversa l'altipinno e scende a Tzaritzeni ( 1) tJer raggiun gere Elassona. Le due altul'O di Menasse e di Papa Lividi a nord ed a sud del vali co sono gli estremi della posizione ~he lo difende. Un altro passaggio è aperto nella montagna dal Xerias colla -sua an~usta valle ch e comincia a form are stretta proprio sul con1

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In nitre carte Knr;1t~eren che é il nome tu rco.

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ANNO XI,11.


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LA Q.UJNDICJNA SUL TEATRO DELLA GUERRA , GRECO-TURCA.

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fìne a Bogazi e per Reveni e Molognsta va poi a raggiungereElassona. Rispetto a La rissa ed a i punti cardinali i tre pnssaggi sont) disposti in modo da rappresentare tre raggi di un cerchio che abbia il centro in quella località e segnino tr~ loro l'angolo retto e la mediana che I.o divide in due: le alture corrisponderebbero a_l quarto dì. cerchio. È Lnissa una ·gran piazza d'armi, che si, dice ,cinta da trinceramenti i quali dovrebbe'ro appoggiarsi al Salambria, e distante dai venti ai quaranta chilometri d11lla linea su cui corrono gli avamposti. Jo caso di rovescio, posta com'è in rada pianura e vicina di troppo dalla _linea della probabiie battaglia, difficilmente vi si potranno raccogliere e far massa coloro.. che fossero costretti a ritirarsi dalla prima Iinea di resistenza. Non è difficile il concludere che fra i tre sbocchi, quello di Nezeros sarà trascurato dai Turchi come eccentrico troppo, si può anzi dire che quello porti dalla pianura. di Tessaglia al mare schivando la strntta gola di Tempe pitÙLostoèhè servire di comunicazione tra i piani di J<:tassona e quelli di Larissa. Perciò gli sforzi si concenlreranrio su .Melnna e su Reveni, ec1 allora Tirnavo sulla strada di l\feluna e sul Xerias diviene la piazza d'armi per i sostegni delle truppe combattenti, e Larissa una piaiza di deposito e di momentanea sosta in caso di rovescio. Innanzi a Tirnavo sLa ' una bella posizione difensiva costituita da una sprone delle alLure rti Papa Lividi, che cade sul piano. ed . ha nome di monte Critiri, e da Mati unit rupe isolata detta a.nche l'occhio della Tessaglia, sulla quale stanno poche case. In mezzo passa la strada che viene da Meluna; al di là verso est si stende il campp paludoso del Mati e va ·nello Xerias. . In complesso questa è posizione che fa da baloardo a Tirnavo. e sul quale può combattersi l'ultimo alto 'della resistenza del Me. luna, e prima di raccogliersi a Larissa. Sulle falde dell' Analipsis stavano a guardia due pos,Li di truppe . avversarie: uno qa una parte o l'altro dall'altra del monte la cui sommità era libera e formttva in un certo modo terreno neutrale .. Nel pomeriggio del 116 aprile, eù era di venerdì, parve ai Greci che i Turchi la volessero occupare di soppiatto, e per impedirlo

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la: occuparono essi medesimi: i Turchi si videro soverchiali e co· minciarono le schioppettate. Era, la guena. Per quella sera le schioppettate qurarono fino alla mezzanotte. Nel giorno dopo ripigliarono e pare che ai Greci sia riuscito cli far saltare colla dinar.nite il posto turco. · L'ira lungamente seminala portava finalmente la tempesta. ·li governo di Costantinopoli denunciava di nuovo all'Europa l'aggressione , dichiarava roll~ 1~ relazioni colla Grecia, mandava i passaporti all'ambasciatore greco e bandi va, tempo quindici giorni, tolti i Greci dal territorio turco. Le potenze europee offese dalla tracotanza del piccolo regno di Gre'cia che osava disturbare la pàce dell'Europa, prei:idevano atto della decisione formulala dal go:verno turco, Il generale Edhem pascià riceveva ordine di prepararsi all'assalto delle posizioni tenute dai Greci per respingerli, penetrare in Larissa e d'un colpo por fine alle ;ostilità e alle pretese dei Greci;_ il comandante della fortezza di Ftrevesn ricev~va quello di aprire . il · bombardamenlo -contro qualunque nave greca volesse penetrare nel golfo di Arta e contro il forle cli A.zio. Il generale Edhem pascià i·ichiarnò pit'.t adèlietro i piccoli posti stesi lungo .il confine e rese pos:,;ibile ai Greci di sconfinare nell'indomani portando alquanto più avanti le difese. l'?orse il generale turco voleva fare come il leone che si raggruppa prima di scoccare il salto, e certamente non voleva disseminare J'azionE>. Il governo greco seppe ufficialmente alle 1O antimeridiane del ~8 di essere in aperta ostilità colla Turchia avendo avuto allora comunicazione della rottura delle relazioni. Ma già nella mattina le sue navi mercantili e una delle sue cannoniere erano prese a bersaglio .dai tiri delle batterie di Prevesa. Ed intanto gli avamposti · · gréci opportunamente rinforzati si avanzavano pèr la gola di Reveni verso Vigia, cercavano cli conquistare opportuni punti intorno a Menesse, la mo.ntagna che in mano dei Turchi proteggeva il passo di Meluna. Nella sera stessa del ;l 8 aprile il generale Eclhem pascià che aveva oramai raccollo i suoi drappelli d'avamposti, si disponeva a riprendere ai (~reci la linea dei conlìni. Fino allora non avevano avuto luogo che scaramucce di mediocre entitii, col 19 comincia1

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LA Ql\lNDICINA SUL TEATRO DELLA GUERRA GRECO -TURCA

rono i ,veri movimenti: lenti, compassati quelli dei Turchi, ani mali da ostinata tenacità quelli dei Greci simili a ri soluta protesta <:.òntfo la siluazione in cui erano slati collocati di fronte ad un nemico assai superiore di forze. Tutta la giornata del 19 fri impieaata c., è:> dai Turchi nel riprendere il possesso del valico di Meluna, di cui furono di nuovo padroni solamente la sera dopo un combattimento di trenla ore. Ma nel mattino sèguente, che era il. 20 la !;rigata greca Mastrapa fece una brillante ripresa offensiva e tornò ad insignorirsi di Gritzovali sul fianco meridionale del . valico ed in faccia a Papa Lividi; siccbè si riaccese la lolla, co ntinuò per mezza giornata e prima della sera i Turchi non poterono dirsi pa- droni di avanzare. La invasione dell a pianura e la marcia su Tirnavo fu rimessa al 2 1 aprile. Non è possibi le in mezzo al racconto frammen1ario ed in.deci so dei telegrammi di raccapezzare maggiori partiyolari sull'andamento della lotta. Essa abbracciava una fronte di 2400 n1etri da monte J?apa Lividi alle posizioni di Menesse che dom.inano quello a sud e l'altro a nord il valico e probabilmente le vie che vi accedono da Elas$ona e nè scendono a Ligaria. . Il combattimento si' spezzò in una serie molteplice di attacchi ripetuti contro i blockhaus o le posizioni fortificale disseminale copiùsamente per quelle altur_e. Lo scambiù delle fuci late preparava l'azione decisiva e durava a !un.go prima di essa: frequentemente l'assalto decisivo era ritardato o rimandato da l!' arrivo di nuovi rinforzi che venivano a liberare i difensori del blockhmts attaccato, ed allora si doveva riprincipiare l'azione già avviala e condotta assai avanti . I Greci mostrarono una arditezza ed una -energia che destò la maraviglia negli avversari e fu citata anche nei telegrammi di Costantinopoli. Pare eh.e il generale turco abbia destinato 20,000 uomini ali' attacco, del valico ed abbia a poco a poco dovuto impiegarvi lre divisioni la 4" (Haidar pascià) sùstenula dalla 5• (Omer Nechaf) e della -1• (H~iri pascià). ~la oltre a que:;l.o dato sommario, in cui è perfino dubbio il nome delle di,,isioni, sebbene rimanga costantemente riferito che ne sieno stale impiegate tre alla operazione · destinata a fo rzare il passo <li Meluna, oltre di ciò sarebbe diffici le lo aggiungere particolari . L'ostinazione della lolla e l'appello alle riserve per potervi riu1

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s~ire appare dal contesto di tµtte le notizie avute, dagl i scarsi progressi fotti giornalmen t_e dai Turchi,.dal.le illusioni del ~o~nand~ che si ripercuotevano net telegramm1 d1 Coslanttnopol1 1 qualr giornalmente ripete\ano l'annuncio a.ella pi:esa '.li Tirnav.o , ove in reallà i Turchi non entrarono che il 24. d1 apnle, e se s1 vuole anche dalla morte di un comandante di brigata Hafiz. pasciti s·embra pure che le arLigl ierie non sieno state impiegate che raramP.nte in quelle azioni , e doveva opporvisi la difficoltit del tere J' assenza di strade anche mediocri . Non l·eno montacrnoso .-, ' sarebbe troppo arrischiai.o il credere che ii r itardo frapposto dai, Turchi alla invasione del piano, dopo che essi eran o padron i del valico sia dovuto al tempo adoperato ne!l'adatLamenlo delle strade· per farv i passare le artiglierie. I Greci avevano opposto la parte minore delle loro truppe alkl' difesa del valico di )leluna e riserbato le due brigate (Di mopulO' e Mauromicalis) alle operazioni in valle di Xerias, senza che bene risulti se credessero che i Turchi avrebbero fatto per essa da Vigia per Damasi lo sforzo principale . collo scopo, di girare alle spalle di Tirnavo e di cadere sul fianco de:te fo rtificazioni ,di Larissa. ovv<:iro se volessero, ri5alendo la valle, cadere su Elassona alle ,spalle degli assal itori di Meluna, sebbene ciò sembri· assai più difficile. I Tu rchi non avevano che una divisione da, quella parte. Qopo lo sforzo fatto il 118 dai Greci nella vallata, quando parve che e~si volessero superare la stretta di Uogazi e· le di fese preparate a Vigia, il combattimento rimase stazionario· • nei giorni seguenti tra Damasi .e Reveni. I vantaggi tattici avuti qua e là dai Greci non riuscivano ad ottener loro un ri sultato decisivo quale sarebbe stato qnel!o di forza re definitivamente il passo e penetrare nella pianura di Ela~sona. Infatti l'interno della stretta era battuta dalle artiglierie turche già prepara te a difesa , e i cannoni greci non devono aver polnlo rag;! iun gere troppo facilri1ente le località donde le avrebbero controbattute, e d'altra parte le batlerie turche mal . permettevano alle fanterie. greche di av anzarsi nella stretta. È inutile anche qui, il rilevare le dubbie informazioni dei telegrammi, ta~to più che per vagliarle occorrerebbe di sapere quale· sia l'importanza di coloro che telegrafavano, ed in generale, al-


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LA QUINDICINA SUL TEATRO DELLA GUERRA GRECO-TURCA.

r. i'nfuo~i

di tal uno degli inglesi in lutti gli altri corrispondenti s1, m~mfesta la quasi . totale assenza di criterio militare. Ognuno d_ essi, _rer~uto dietro le file di poca truppa, o collocato sulla cima di_ un .altura, vede un episodio del combaltimento · che si spezza !Il mille modi, traveste in battaglia ciò che è sforzo di una compagnia o di un battnglione, dai risultali che ha sotto ali occhi misura e deduce quelli di tutta la linea che non vele · concreta il telegramma preced,uto dalla ora di invio, lo restri~g; ~I poche pa_role per la .ressa che si fa attorno ai telegrafi e per l costo dei tele.grammi, e ,spedisce ai committenti. _Nell~ r~d~zione il telegramma passa dal fattorino al composil~re _e I ~pmwn_e pubblica rimane abbarbagliata da un complesso di v1ttor1e e di sconfitte reboanti in cui si corrono dietro nomi mal noti _o~ ignoti ~-~a lto, mal compresi, mal trascritti e peggio tel~grafat.,, mtrovabd1 sulle carte. Ma ciò basta per dare ai letton la consolazione di muovere gli spilli colla banderuola sopra la carta del teatro della guerra. '

Intanto gli avvenimenti ,precipitav3np, e che i Turchi potessero finalmente raccoglier.e il risultalo degli sforzi fatti dal '19 in poi, delle numerose perdite che loro erano costali, e della loro soverchianza. Invece. li a!Lendeva più aspra i·esistenza all•o sbocco di ~!eluna sul ~iano, ove l? sprone del .Criliri e Mali coprono e d'.fendono T1rnavo. ~i~ s.1 raggruppava la brigata .Mastrapa, dopo· di aver ; eduto defin1t.1vamente Gritzovali. Intorno ad essa si raccols~ro altre forze greche, ed aggrappandosi allorno a quelle rocc'.e, combatterono tut.La la giornata del 23 per l'onore delle armi, e per guadagnar ancor qualche tempo all'avversario. A mis~'.·a r,he_ ci arriva il racconto dei particolari, appare sempre p1u manifesto lo sforzo eroico di quella i:etroguardia. Solamente n·eJla notte il comandante greco, dopo sentilo l'avviso , dei . sùoi uflìciali si ~.ecise ad. abbandonare l'estrema difesa. ed a prediS_Porre la r1t1rata verso Larissa. Ed i Turchi aspettarono la mattina seguente per. scendere a Tirnavo, incerti .ancora se toccasse loro d! riprendere la lotta p~r aprirsi il varco al conteso piano. Ma rnfìne entrarono in Tirnavo, cbme fu detto, il 2L Impiegarono una settimana ad arrivarvi, e da ciò si comprendono le im-: ,,

LA ~UINOJCINA SUL TEATRO •DELLA. GUERRA GRECO-TL'ROA

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pazienze del governo di Costantinopoli, la disgrazia del· generale Edhem pasèiit, e la sostituiione di Osman Gazi., il vittorioso di. Plev_na. Il risultato del 24 venne opportuno per mascherare la disgrazia, per confermare la fiducia nel generale vittorioso, e tuttavia non sospese I' invi'o di Osman Gazi, ma invece di sostitui1:lo nel comando ad Edhem pascià il governo turco gli affidò uua ispei ione suprema sulle oper:azioni. . . Ad ogni modo lo sforzo estremo e decisivo costò parecchio ad Edhem 'pascià: i telegrammi accennano a richie.;ta di nuove truppe, non essendo bastante la soverchianza di forze esistenti, ed è segno che la resist~oza trovata aveva costato molte perdite e forse scosso alquanto la 11ducìa e l'energia dei soldati turchi. È vero- altresì che in quei giorni cominciò il bombardamen to re· golare delle cillà costiere tra Plalnmona e Salonicco fatto dalla flotta greca, e questa offesa alle spalle dell'esercito combattente, nonchè i danni apportati al suo approvvi ()rrionamento. ' dovettero riuscire gravi ad esso. A guardia di Salonicco fu inviata per fer· rovia una torped iniera da Costantinopoli, ed accorsero i navigli ~uropei. A protezione delle ci ttà costiere doveva bastare la divisione ivi siacca1a. Ma in quei giorni si nota pure un · movimento di riLiràla delle truppe turche le quali stavano di fronte ai distacèamenti greci di Nezero e Rapsani, senza che si possa " sapere . se esse fos sero chiamale a difesa delle borrrate costiere e o <lella linea di comunicazione e di rifornimento minacciate davli sbarchi greci, ovvero ad aiutare lo sforzo estremo dei Turchi sboccare nel pi.ano di Larissa.

p~r

Coll'abbandono di Tirnavo, ove i Turchi entrarono sul rnez-zogiorno del 2,i-, cominciarono anche le disposizioni per raccogliere ·1· esercito greco su Farsaglia dietro la linea 'ctel Kara da ::,0 , i Cinocefali, t:etebri nella storia romana per la vittoria di Flaminio ~ la sommissione della Grecia a Roma. ' I feriti furono avviati per ferrovia a Volo, e le truppe greche a. Farsaglia; s~mbra però che la ritirata, la quale da principio procedeva ordinatamente, sia divenuta poi confusa e disordinata per l'eccessiva vicinanza del nemico. La tens ione degli animi , . mantenuta cosi violenta per una settimana, ad un tratto cedeva, . e mentre le truppe greche abbandonavano le posizioni si pro-


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LA QUINDICINA SUL TEATRO DELLA GUERRA GRECO-TURCA

dusse un vero pani c,g, aumentalo dallo spavento dell e popolazionr per l' immin ente arrivo dei Turchi. Larissa fu abbandonala piÌl. precipitat,nnent.e che non sarebbesi voluto. L'avanguardia dell'esercito turco lasciò Tirnavo il 25 di mattina per avanzarsi ed occupare Larissa, ove il generale Edhem pasciit entrò in quel giorno. Tirnavo rimase occupnto dalla divisione di Nechat pascià, quella che difendeva il passo di Reveni , e la divi sione di Hachi pascià, che era a Grevena la raggiunse. Così si chiuse il pri mo allo di questa guerra di cui po teva essere previsto il r isultato per la sovercli ianza numerica dei Turchi; ma essi medesimi confessarono a più riprese che non si sarebbero aspettati -gli sforzi che dovettero affròntare e le difficoltà incontrate in una lot:a che li lratlenne una sellimana per supe· rare una zona montagnosa larga da dieci a quindi ci chilometrì. La tenacità degli sforzi di un com bntLimento che si spezzava in mille modi ed era sostenuto dalla iniziativa dei comandanti di battaglione e dagli ufficiali inferiori greci chiamati alla difesa del confin e contro il nemi co religioso e politico, l'ecc!tazione prodotta nelle truppe greche dagli ultimi avveni menti e dalla politica europea che contraria le loro aspirazioni spiegano la lentezza della marcia turca . Non è eccessivo il pre3umere che il coma ndo turco sia rimasto sospeso dinnanzi aìla inaspettata resistenza. In questo caso le sue disp~sizioni dovevano circolare difficilmente attraverso ad un terreno assai intricatO' ed alpestre, e le operazioni perdere assai di legame e gli sforzi di sufficiente impulso. Nocquero pure alla: efficacia dell' o~esa turca la scarsi tà delle riser ve di fronte nlle esigenze del combatlimento che ardeva sulla frontea e gl i sbarchi e alle minacce reali o fan tasti che mantenute dalla flott a alle spalle dell'e:;ercito. Sarà qu esto un nuovo esempio da aggiu ngel'e agli alt ri per spiegare la necessità, gi_à troppo evidente, dell'i nfluenza esercitata dall'armata sulle operazioni di terra. In co mpl esso sia per il ri lardo che fanterie energiche e ben disposte possono opporre in una zona montagnosa colla loro vivac e atti vità alla invasione nemica, sia per la esitazione imposta alle operazion i dal pensiero di una flotta nemica padrona di eseguire· sbarch i sulle retrovie dell'eserci to combattente, questo pri mo pe~ riodo della guerra ci offre considerazi oni pi ene di interesse.

LA QlllN OICINA SUL TEATRO DELLA GU ERRA GRECO-TURCA

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Ad un'altra volta il rias5u1~ere le op,H'azioni dell'E piro, il cui, 1·o fu evidentemente tarpato dall'insuccesso della (lolla greca · impu :, . . . a· d Il· . nel bombardamento delle baller,e d1 Prevesa e qu1'lii 1 .a .~ 11~ possibilità di penètrare nel golfo di Arta. e sosten_ere ~o~.r1lorn1 ~ menti l'esercito ch e ma novrava nella pove, a ed alpe,,tre I e"ione de,l. l'Epiro. Intanto si matureranno gli eventi che stanno preparandost per l' esercito greco riparaLosi in Farsagli a, ove~ mal ~oll ega~o. con la base dei suoi riforni menti posta a Volo propno sull estr~m,ta del fianco destro, e mal si<:uro sull a sinistra ove s'apre all 'eser~1 to turco la larga breccia di Musalaz e l'amp!o corri~oio. che ~a T1:1c.al~ co n: duce alla Tessaglia superiore, e agli accessi dei monti O~nd'., 1.quali sono la vera bnrriera della penisola ellenica. Le comphcaz1oni po_litiche, l'intervento più o meno influenl~ ed al.Livo dell~ potenze, 11 bisoi•oo di rinforzi per l'e.,ercito turco 1mped1scono d1 fare qual~ siast' apprezzamento sulla situazione. di Fars~glia •. ch e c1al punlo dt "Vista esclusivamente militare si mostra assai pencolosa . 28 aprile 1897 . 1

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L'ANFITEATRO MO,&ENICO DEL LA GO Ol GARDA, ECC.

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LANFITEATRO MORENICO DEL LAGO

line, alcuni assai poco profondi, mentre altri, scavati nel fondo delle valli, hanno una grande profondità (1) . La zona immediatamente ai piedi delle alture. e che si può chia· mare pre-morenica, appare poverissima di acque di circolazione sotterranea . La linea delle ris.orgenze del mantovano e del basso ngro veronese segna l'intersezione del velo acquifero proveniente dalla regione del Garda colla pianura padana, ma non ci e dato ancora stabi lire la pendenza e la profondità di tali acque (2) . I pozzi presso }Iantova raggiungono una profondità media di ~ 22 metri ed altra versano un terreno che si può con certezza ritenere, come si è già detto, un enorme deposito prodolto dalle correnti di disgelo, alternate coll e alluvioni intermitlenti della vita del ghiacciaio . L'intera regione appare piuttosto povera anch e di acque superficiali. Sah'O il Mincio , linea fluviale importantissima che l'attraversa tortuosamente, tulli gli altri cor.5 i d'acqua hanno un regime affallo tonenziale e rariss imi sono quelli che conserYano un 610. d'acqua nella stagione delle massime magre. Com pletano il sistema idrografico i laghelli intra-morenici ed un certo numero di canali d'irrigazione o di foss i di scolo . Il Mincio corre, in direzione generale da nord a sud, attraverso !a regione da noi esaminata ed ba un andamenlo mollo lortuoso, tanto che da Pesch iera a Goito il suo svi luppo è di ben 28 chilometri, sopra una di stanza in linea retta inferiore ai 2L Un tale andamento è dovulo agli sforzi della corrente per aprirsi un

or GARDA

D ESC RIZIONE GEOGRAFICO-MILITARE Conlinua::tone. -

Vedi dispensa Hl/

Le acque.

Pochi dati possiamo raccogliere intorno alla circolazione sotterranea delle acque. Il piano di posa del terreno morenico, sul quale · devono scot·rere i veli acquiferi, è tanto basso che le profonde incisioni del Mincio e quelle del Tione presso Custoza non riuscirono a mettere a nudo i materiali preglaciali. Quanto possiamo ritenere per certo si è che la regione in generale è assai povera d'acqua di circolazione sotterranea. I pozzi vi sono f_requ enti, ma la loro produzione è mollo limitata . Le sorgenti invece sono anche scarse per numero. Esse si rinvengono.tin generale lungo le principali linee idrografiche su· perfìciali, come il Mincio, il Tione ed il Redone, e lungo quest'ultimo, solo nel tratto da Pozzolengo all(I foce . Altre sorgen ti si trovano presso Solferino, Ca stigi ione e Vnccarolo. La produttività dei pozzi e delle sorgenti è in generale in timamente legata alle precipitaz ioni atmosferiche. Si tratta di veli acquiferi parziali, fil trati al disotto delle alluvion i rec:enti, che riposano a piatlo sui fond i delle valli intermoreniche o rivestono i pendii meno inclinati delle formnioni glaciali. Alle volte si notano anomalie spiegabili solo colla presenza di rocce in posto, di ·cui si ignora tuttavia la giacitura. Ne consegue anche che i pozzi hanno profo ndi ti1 molto variabili , e se ne rinvengono lungo i pendi i, e persino sulla cima delle col -

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(I) La profondità dei pozzi di Volta Mantov11na ,•aria da un minimo di 7 metri ad un massimo di 40. In generale qui sono meno profondi i pozii situati presso il vertice dolle colline. Nel Convento J ei Frati, collocato nel punto culminante doll'abitato, si trovano 4 pozzi cosi 11oco profondi che l'acqua si l'Strac con secchie assicul'ate a pertiche in luogo di corde. At piedi della regione collinosa, alla stazione del tramway di Volta, si trova un 1107.z'o profondo iO metri e ricco di acqua. . l pozzi ctel convento sono quelli elle più immediatamente ri sentono dell o precipitazioni atmosferiche. Quando piove, l'acqua ne raggiunge gli orli e sovente trabocca formando un rigagnolo che percorre le ,·ie del paese. Questi dati mi furono gentil mente forniti dal cav. Ores te Ooselli sindaco di Volta insieme ari altri numero,i che non trovarono posto in ques to breve la\'Oro.

(:Il TARA»ELLt. -

.Storia geologica det lago di Garda.


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L ANFITEATltQ,. MORENICO DEL LAGO DI GARDA

varco attraverso alle successive barriere moreniche che le contrastavano il pàsso. Le due svolte più sentite si trovano all'altezza di Monzambano, colla concavità verso est, e di Valeggio con andamento in senso. opposto. Esse corrispondono appunto a due tratti compatti, e relativamente elevati, del terreno collinoso. A partire da Valeggio, vers~ vàlle, la riva sinistra cessa di essere collinosa, mentre la riva destra si mantiene tale fin o a Volta .. : A valle di questa località l'andamento del fiume si fa meno tortuoso, e la corrente si di vide anche alle volte in parecchie braccia · . che racchiudono bassi isolo tti. ' La larghezza del fiume è molto variabile, tanto' che da •175 metri ,al ponte della ferrovia di Peschiera e di fronte a Saliònze, s1 ridtice a 25 metri poco a valle di tal pon'te, a 3t5 a Borghetto, dove dopo poco si allarga in due braccia, per poi restringersi intorno ai, 50 metri nel resto del corso . Le profondità variano da poco più. di un metro (ìno intorno ai· cinque metri, senza però mai raggiungere tale altezza d'acqua. La pendenza media da Peschiera a Goito è di ;(,3i>7 per mille. Il regime è alquanto costante a motì,vo dell'azione regolatrice, del grande serbatoio del Garda; il modulo si mantiene intorno agli 80 metri. Senonchè, a motivo. delle grandi differenze nelle sezioni del-· l'alveo, le velociUt sono variabilissime e, mantenendo una media inferiore ad uft metro al secondo, superano i due metri a Borghetto e vi raggiungono talvolta anche i 2,50. Le rive fino a Valeggio sono al.te, spesso veri ciglioni difficilissimi anche alla gen te a piedi. e cadono con frane coperte dì rovi sopra le acque. Da Valeggio a Volta, la sola riva destra mantiene ancora tale carattere, sebbene con minore asprezza; da Volta in giù ambo le rive sono basse e talvolta paludose . Siccome il fiume, nell'aprirsi la via attraverso agli alti barraggi successivi, li attacca in direzione assai obliqua, ne viene che non tutte e due le rive sono egualmente· elevate e ripide in corr ispondenza degli stessi tratti. Le svolte piuttosto decise producono pure rimarchevoli effelli di all uvionamento sulle sponde convesse e di eros ione su que lle

DESCRIZIONE. GEOGRAFICO-MILlTAUE

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,concave, percui il dominio passa alternatamente dall'una all'altra riva, e, da. un'altezza media di 10 metri, sale fino a 4,0 metri, ·come avviene a monte di Vale.ggio. Trattandosi cli un fiume che scorre in uua regione con carat. teri così speciali, non è da ritenersi che si possa, colla scorta d.elle poche considerazioni. esposte più sopra, farsi un concetto .,esatto del carattere delle rive in rapporto all'andame11to della -corrente . . L'osservazione di que.sto fatto, per. quanto sì riferisca ad un soggetto di poca importanza, può servire a metterci in guardia fo ·altri casi più importanti, qualora nei nuovi metodi di studio · della geografia fossimo indotti a credere di aver trovato il mezzo per poter tutto prevedere, senza pensare che in presenza di · problemi tanto complessi, .dovuti all'intervento di oause numeTose e spesso ipotetiche, sovente ancora sconosciute, la sola teoria ,conduce facilmente a conclusioni opposte al vero se non è. confortata dall'osservazione e da un certo spirito eclettico, tanto più -necessario in , uri periodo d'innova;zione quale è quello ora auraversalo dalla scienza geografica. Nel lavoro dì erosione delle acque de!Mincio avvennero senza dubbio numerose deviazioni parziali, ed appaiono ora e perrnan.gono terrazzamenti dist.intissimì, con uno svolgimemo affatto in·dipendente daH'attuale via di deflusso delle acque. Uno di questi terrazzamenti, molto caratteristico, si osserva. ;subito a nord cli Borghetto, sulla riva destra del fiume. Quivi infatti si trova un ciglione alto fino 20 metri, disposto roolto regolarmente su di un arco di circolo, il cui diametro su· .pera un chilometro. Tra il cigliane ed il ' fiume rim.ane compresa come una vasta areria, cinta per la massima parte dati' alto ciglione ed aperta -nel rimanente tratto lungo la riva del fiume. Questo corre in ·Curva, ed il suo anda.mento è perfellamente opposto a quello delfarco sul quale sorge il ciglione. Verso il mezzo dell'area cir,colare cosi racchiusa, il fondo si eleva quasi alla stessa altezza del èiglione e forma una piccola collina, normale alla direzione <lella corrente. 1


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DESCll.lZIONE GEOGRAFICO·MH,l'!·ARE

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L ANFITEATRO , MORENICO DEL LAGO DI GARDA

Probabilmente, nell'atto di intaccare le alture a· nord di Valeggio, il fiume deviò bruscamente verso ovest terrazzando fortemente la propria riva destra e formò un'ansa molto sentita, finchè a forza di battere in breccia presso il suo puntò d'inflessione, riuscì a scavare il propr.io letto attuale per dirigersi sopra Valeggio. Altri caratLeristici terrazzamenti si osservano di fronte a Monzambano da Casa Prentina verso . il sud, lontani circa 800 metri dal decorso attuale del fiume, 'ed a sud-est di Peschiera, di fronte all 'opera Mandella, clove gira una depressione a tracciato circolare che va dal lago al Mincio, e contorna il poggio su cui sorge il forte. Il fondo della depressione è percorso da un fosso, probabilmente residuo delle acque dello scaricatore principale, che anticamente vi aveva il suo letto. li Mincio è inguadabile a motivo della velocità .della c-orrente, della profond ità ~ell'alveo e della rego larità del regime, i!'·qualo non consente forti magre capaci di abbassare s11fficientèmente il • livello delle acque . Solo presso Monzambano esiste un cruado snperabi le però con gravi difficqhà. ··· . I punti di passaggio stabili da Goito ·a Peschiera sono 5, e di · essi uno serve tanto per la ferrovia che per la str!\,da ordinaria. Jn questo tr; tto, come del resto lungo tullo il corso del lìum e, esistono pochissimi affluenti e queì pochi hanno un'importanza assai piccola. Un fatto notevole è che essi appartengono tutti alla parte media dell'anfiteatro, mentre le accrue della regione morenica più interna corrono al lago rigando la superficie dei terreni alluvional i che · degradano verso . il golfo di Desénzano e di Pesch iera, ed i corsi d'acqua provenienti dalle cerchie più es:erne si aprono direttamente la via verso il pia.no, scavando sul loro passaggio alCllne breccia pr~fonde (,f ). ,.

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(i) Il diverso mo,io di comportarsi delle correnti d(l)la reg ione, si potrpbbe razionalmente spiegare, ammettendo .che le acquP. del lago abbiano avuto un livello molto superiorn all'attuale, prima che si determinasse ~ successivamente si approfondisse il solco òel Mincio. Quando le ·acque della regione cominciarono a defluire per mezzo del Mincio, stiperancio cosi le barriere moreniche che le avevano lino allora trattenute, si generarono

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di destra, tra:;curando i rivi di nessuna importanza, si riducono : 1° al canale o scolo R~done, il quale si scnrica a nord di Monzambano·, formato dà tre braccia provenienti da Castelvenzago ·e Solferino, dalla valle dei Quadri ·e da Centanaro. 2° al torrente Redone, yhe ha origine presso il laghetto di Castellar.o, si dirige al nord incidendo profondamente la propria via e pieoa poi verso est penneltere fo ce a sud di Monzambano, ' ù ' dove scava un valloncello· subito a valle dell'abitato ed alluviona correnti dirette rerso il fiume <I; quelle plagl:e in cui le acq ue si erano allarl!atc in maggior copia, c.ioè rh1lle regioni più vicine al hia;o, _e da quell_e m~diane. del grande anfiteatro. Nelle plaghe prossime al perin1etro esterno, le quali 1101 sappiamo essere le piÌ'i alte, non e,i's tevauo acque di straripamento, oppure queUe poche che vi si erano raccolte, si tenevano più vicine al decerso del fiume, e nou s1 poterono produrre che scarsi richiami. Intanto però il 1i1•ello del lago, a motivo del vuotarsi di tanti piccoli serbatoi che ~ acevano sistema col serbatoio principale e dell'approfondirsi ciel solco del Mincio, dovette abbassarsi cd allora le acque del lago, ritirandosi, attirarono alla loro volta le poclie con·enli ~he si formavano sul terreno che veniva man mano lasciato scoperto \!alla loro .ritirala. ' La pendenza delle var:e plaghe della regi one · essendo spRsso diversa, ~ondusse le. masse d'acqua a gràvare ora sul penrJio delle cerchie moreniche rivolto verso il lago, ora verso il pendio opposto, e ru causa che le acque richiamate verso il Mincio o verso il lago, vi si diressero co n cor,o as,ai tortuo~o, rompendo vari_amente le _cerchie moreniche in tronconi e passao<lo dall'una all'altra delle vallette mtermorentclle. Le raccolte parzittli che dornvano cop rire tuttavia alcune plaghe meno elevate tra quelle della regione perimetrale e che, non comunicando CQI Mincio e col la~o, non subirono richiami, si aprirono dei passaggi racJiali nelle cerchio più esterne ·e le conche che le contenevano si andarono vuotaoclo. . Le correnti che per tal modo si formarono su tutta la regione, impoverite via via, si restrinsero a fili d'acqua scorrenti tortuosamente lungo le capricciose linee d'im-. pluviÒ sc;i,vate nel caratteristico loro bacino e permangono ora, i1~noeui rigagnoli, entro letti profondi, che porta110 spesso le tracce di un grande lavoro distruttore. . J,'ipotesl della qual e siamo partiti per ispiegarci il (liverso modo di comportar~t dei piccoli corsi d'acqna della region(l, ciot'l che il livello delle acque del Ga!'da _abbia ., subito un notevole al.lbassam',mto, può trovarsi a primo aspetto in contradd1z1one col fntto che nel golro di Peschiera si trovano sommerse alcune palafitte preistoriche, le qua,li clovettero, senza dubbio, sorgere pr1isso la riva e quasi a livello delle acque Per sorregge·re all'asciutto le :1bitazioni cui servh·ano da fondamento. . Ciò può condurre a conchìudere che in deOnitiva il livel]o delle acque del lago, _,nv.e1e di abbassarsi, deve essersi sollevato, come del resto è lecito supporre a mouvo del colmata<mio operato dal Sarca alla testàta -c1el lago. ·un tale r:~o può esser vero ma non esclul!O per nulla un abbassamento an!eriore, anche molto sensibilr. Basta soltanto clHl la crescita delle acque. che fece segmto alla pri1nitiva. dirhinuzione sia avvenuta dopo la costruzione delle palalitte, che rimasero s.ommerse. Noi fummo: Ilei resto, quasi testimoni io questi_ultimi anni, di nn_ innalzamento dello specchio d'acqua che forse <i dovuto aWl limitazione della boc,·a di elilusso_ del Mincio a motivo ,Jei lavori di rort.ificazione compiuti dagli Austriaci a Peschiera. Ma, ancÌle ammettendo, cosa f<.>rsc più proba bile, che clòJlo smaltito J,: acque rac-


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DESCRIZIONE GEOGRAFICO-ll!ICITARE

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L'ANFITEATRO MORENICO DEL LAGO DI GARDA

.alquanto quella sponda, per cui al piede del ciglione del Mincio si stende in quel punto una piccola striscia di bassa spiaggia. Entrambi questi corsi d'acqua sono sempre guadabili con tulla facilità in qualsiasi stagione; anzi, mentre nel canale rimane sempre alquanta acqua, il torrente è spesso asciutto. Però le rive -erose, alle volte profon~amente, e spesso alquanto franabili, danno ai due piccoli corsi d'acqu_a un notevole valor~ come osta-colo al movimento.

-colte nei vari bacini intermorenici e dopo l'abbassamento delle acque del lago, si sia stabilito un certo equilibrio tra. mllusso e deOusso del grande serlmtoio-,-e che il li· vello rii questo non abbia subito sensibili variazioni, si può sempre trovare una spie· gazione scientillcamente e,atta della sommersione dei terreni palaflttati, se1iza far ricorso ~ili' idea di un sol levamento delle acque, che avrebbe ratto seguito a\l' abbassamento di cui abbiamo 1,arlato. . Già abbiamo accennato nelh cle5crizione elci terreno, ali' ir>ol,esi che ormai si puù ·dire scientificamente prova ta, di un abbassamento posglaciale del 'veneto, ·sincrono ad un sollevamento della Lombardi,t. ' ~·u, come già si è ricordato, un lento mo to di altalena che si sarebbe compiu to ~ torno ad un asse di oscillazione pa$sante verso il mezzo ,Jel bacino del Garda. Può darsi benissimo, anzi pare µrobabile, che un tale movimento non debba aver ·prodotto una sensibile ' variazione sul livello del lago, che si sarebbe mantenuto a(I · altezza quasi co,1ante. Se cosi avvenne, mentre la.riva lombarda andava ern·ergendo ·dal piano di poco vari:1to delle acque, la ,•eronese si sommergeva. Il lago invade,·" lentamente e per lungo tratto i terreni lel!::;erme11te inclinati della rfra orientale e ne scacciava le popofozioni preistoriche ('he 'erano state indotte a porvi le loro sedi tl cli c fasciarono nelle palafitte e nei numerosi strumeulì le lraccie della loro semplice storia. Quanto all' ipotesi, pos1a in pri,nci11io, che le ac<Jue esuberanti alla portata dello scaricatore dilagassero di prererem.a nella parte media <fell'annt.eat.ro, essa cì é confermala -0.al fatto che ben cinque laghi intcrmorcn,cì J1anno quivi lasciate le loro traccio o che ·essi, benché in pa\'re prosciugati, sono tra i più grandi della regione. Inoltre é degno <li nota che i laghetti si trovano sul decorso od almeno nel bacino imlJrifero dei pie· -coli aflluenti chfl corrono al Mincio. II laghetto della Candcllera presso Ca.stclvenzago e lo stagno Lavagnone poco al nord sono congi unti eia una plaga depressa, inte1·secara da fossi di scolo d1e comunica con una zona identica in cui fu scavato il fosso neclone, seguendo evidentemente la traccia di uno scolo naturale, colmato d;1 depositi rceenti. Il laghetto di Castella,ro, colla vi· ·Cina torbiera, ti posto a cavallo dei due bacini (lei Redone e del fosso Boldone, un rio ,che tagliando la cerchi;, esterna si rlirige poi verso il Mincio. li lago ora prosciugato che si stendeva dalle Barche di Castiglione e quPJle di Solferino ò rappre.;cntato da una regione tutta a rossi cd acquitrini che si raccolgono nella fossa. Mortara, per scaricarsi ne l torrente Redone. I numorosi av;1nzi cli palalltte verso Solrerino forniscono la prova .materiale dell'e.sistenza. di <1uesto bacino lacustre. !'i lago di Cast.elnuovo si trova nel baciuo clella (lìssavol:t affluente di sinistra del lllincio. Ali' infuori di questi, nelle rimanenti plaghe <lell'anflteatro, si trovano degni <li nota soltanto il laghetto ui Peschiera, c1uello di Colà e quy.llo di s. Giorgio in Salici. Gli allri numerosi, ma piccoli5simi, di cni si trorano le tr;icde su tutta la regione, · ·Ci sembrano piuttosto <101•uti a raccoglimenti di acque po,teriori e prodotti da cause locali. ·

J1 solo affluente di sinistra che si possa ricordare è la Bissa· vola·, la quale proviene dai pressi di Cavajon e .corre da nord a sud compresa tra due ,cerchie moreniche ; Ha gli stessi caratteri degli altri due piccoli affluenti cli destnr, sebbene corra meno t-0rtuosamente e sia meno incassata non avendo t1;0\'ato ostacoli · seri al lib~ro defluire delle sue acque. I corsi d'acqua che si gettano direttamente nel lago hanno tulli un· valore assai limitato, sia ' come ostacoli alla circolazione, sia . p_er . la copia d'acqua che possono fornire; alcuni però sono quasi p~renni e danno dell'acqua sempre potabile. Essi sono cominciando dall'ovest : ·1° li rio detto dei Tormini che .scende nel golfo di Salò dalla ~alle che giace a nord ed a nord ovest di Monte San Bartolomeo e riceve un piccolo torrente che .scende dai Tormini. Corre profondamente incassato sul fondo di un vallone a ripidi fianchi, coperti da vigneti a terrazzi e da folla alberatura. La testata del vallone si spinge fin presso al Chiese , in corrispondenza al la depressione per cui passa b strada' che abbandonando la valle. del Chiese, scende a Salò. Il letto del lìume in quel punto son-ast~ di ben 15,0 metri allo specchio delle acque del lago . La soglia che rimane a separare il pefdìo rivolto vers~ il B'enaco da quello rh:ollo verso il .Chiese ha una grossezza d1 poche cenlinaia di metri e viene continuamente erosa dalle .acque del fiume , ivi assai .ripido. · Allo sbocco del vallone, verso il lago, si stende un piano allu- · vionale fertilissimo sul quale siede Salò, circondato da giardini .e da oliveti e coronato di fiorenti colline · che si specchiano nel seno tranquillo del Garda; 2° 11 rio di Manerba, interessante solo pel fattò che proviene da una reo'ione di laghétli e di torbiere presso Polpenazze; 3° Il rio ch0 mette foce a Desenzano e percorre l'avvallamento intermorenico superato dal viadotto della ferrovia ; . 4° Il rio Venga, éhe corre dapprima nel senso degli archi mo~enici da sud-ovest a sud-est, è poi si dirige ad angolo retto verso il lago, mettendo foce a Rivoltella; 5° Il Rivetto, che sfocia nel lago subito ad -est della penisola di Seimione e produce sensibili erosioni verso il medio corso, dov~ è ,altr·aver;ato ·dalla ferrovia; 1

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6° Il rio che proviene dal laghè.Uo di Peschiera e si dirige. verso .il lago tra due i'ive alte .alle. volte fin.o a 3 metri; . 7° Il rio Dogale che, _dai pressi di Calmasi no ,' corre per 5 chilometri parallelo alla rivà. del lago, come pér dirigersi al· !\'lincio, e poi si ripiega ad angolo retto verso ovest, accomp,agnato nel!' ultimo chilometro del suo corso da due ciglioni di ~ stanti fra loro fino a '100 metri. Verso l'esterno dell'anfiteatro si scaricano, ad ovest_del Mincio : 1° Il Riale di Castiglione, piccolo rio in parte artificiale ch e attraversa la cerchia morenica esterna. per mezzo di iina··breccia profonda quasi 70 metri, larga circa .200; traccia evidente di una · • attività e di una potenza ben superiori a quella del ruscello attuale;. 2° Ii rio Pescante ad ovest di Cavriana, che attraversa esso pure una breccii). tra monte Tre Galline e le Casine, profonda una. c.inquantina di metri. Ad est del Mincio si scaricano: ,J Il Tione, corso d'acqua perenne, · che ha origine dalle- • alture a sud- est di Calrnasino e da una regione acquitrinosa pressò. Pastrengo. Corre prima a sud poi a sud-est e si getta nelle Valli grandi veronesi. Esso non ha importanza per la copia delle sua acque ed è sempre guadabile con tutta facilità; ma il suo lavoro- · di erosione attraverso alle alture moreniche è stato attivissimo. Già fino dal ponte del Tione (strada Valeggio-Pastrengo) le rive sono alte e ripide, tantochè l'artiglieria da campo non potrebbe·assolutamente passare da una sponda all'altra senza gran perdita di tempo altro che J i ponti ed,. ai guadi stabili; ma all'allezza della C. Pernisa (a nord di S. Lucia) la valle diviene ·una vera. forra tortuosa, le cui ripe scendono ora nude e franos e, ~d ora coperte di bassi arbusti. Alle volte le alte' rive scompaiono per lunghi tmtti e sono sostituite da striscie di- prati a fondo molle, impercorribili ai car~·j. ed ai cavalli. Presso Custoza il Tione attraversa una larga breccia tra il'poggio su cui sorge il villaggio e le pendici -orientali del monte Mamaor. La larghezza e la profondità del passaggio, i fianchi denudati e profondamente incisi e, più ancora, il terrazzo di riva destra~ che corre in curva subito dopo lo sbocco in piano tenendosi s t1 O

8i5

DESCRIZIONE GEOGRAFICO-MILITARE

L'ANFITEATRO MORENICO DEL LAGO DI GARDA

raggio di circa 30.0 metri e con un'altezza che raggiunge anche i ·I 5 metri, provano la grandissima potenza torrenziale di' ' . . cui fo dotato un tempo questo piccolo corso d'acqua. A completare questi cenni su\l' idrografia della regione note. remo che dal Chie!'\e deriva un sistema abbastanza fitto di canali, -tra i quali i più importanti sono: la Fossa e la Seriola ('1) Marchionale, la Seriala Lonata e quella Calcinata; e che altri numerosi fossi hanno origine da ris.orgenze parzia,li a sud del campo di Medole e nella pianura a sud-ov~st di Volta. A motivo di .questi canali , sulla destra d~l Mincio la zona pre· moreJ?ica è copiosamente irrigata e perciò alquanto difficile a perc~rrer;,i fuori del le strade, salvo per una fascia :il piede delle colline la quale ha la sua origine a Castiglione, si allarga fino a 6 chilometri compr,endendo il campo di Medole, si restringe a 3 sotto Cavriana e poi si allarga di nuovo fino a Goito. .Sulla ~inistra del Mincio, in seguito a lavori di canalizzazione abbastanza recenti, la zona non irrigata si ridusse ad un pi~colo spazio triangolare, che ha per lati il piede delle colline dal Mincio' al Tione, il Mi~cìo ed il canale di Sommacampagna: Quest'ultimo è una1in;iportante opera idraulica, derivata dall'Adige per mezzo del _canale dell'Alto Agro Veronese. Viene verso sud-ovest fin presso Valeggio, attraver:sando il Tione al suo sbocco dalle colline, poi piega verso \I sud fin quasi a Pozzolo, di dove, ripiegando a nord-est, torna passare il Tione e si perde nel Tartaro. · Nel fratto da Sommacampagna a Custoza !ambe il piede delle alture e benchè hon sia molto largo pure ha tale profondità che non può essere superato eh~ per mezzo dei ponti.

a

(l) Seriola nel dialetto del paese significa cana!Ò. ·

(Contin·ua). A. ALBRICCI tenente

•/ /

.

di

artiglieria.


816

LA CAMPAGNA DEL

I

LA COirAGNA D~L 1ì O8~ULrn AUI OCCIDENTALI Cont.inuazione e fine. -

Vedi Dispensa VIII

•1

' La perdita di Exilles non aveva permesso al Médavi, comandante i Francesi in Savoia; di ricavare alcun frutto dai movimenti conc'erlati con il Villars a scopo dimostrativo. Persistette però nel minaèciare le regioni di confine, sperando di impensierire il Duca, ed il . 24 avanzò nuovamente a Lanslebourg. Il 22 inviò il generale Grancey con ,1000 granatieri e 50 dragoni per Bessans ed il colle di Arnaz in valle di Lanzo, e nello stesso giorno egli stesso salì al Gran Moncenisio con 200 dragoni, aventi in groppa allreltanti fanti, e si portò alla Gran CroceIl 23 mosse all'attacco dei trinceramenti dell' Arpan, debolmente presidiati, ma l'arrivo di ,1 battaglione del reggimento . Schoulembourg condotto, dal poi · famoso barone di Leutrum ( J.) per le alture di Pace <!uartier lo obbligò, benchè già padrone della posizione, a ripiegare in frelta a-Lanslebourg.

SULLE ALPI OCCIDENTALI

817

Similmente senza risultato, altro che la preda di ,1000 pecore, il Graucey ritornava dopo essersi spin~o sino a Viù. il Médavi 1nandò allora in Tarantasia il generale Mauroy per·chè aÌla testa di 800 dracroni e .JOO fanti, si avanzasse in Val ' o , 0 d'Aosta. Il ,) settembre costui mosse da Séez, si avanzò alla Thuile, proseguì oltre Poitt-Seran , sino alla stretta . di J)ièrre Coupèe dove le milizie gli chiusero il passo. Tentò nn aggiramento, ma saputo dell'arrivo dei dragoni del Genovese e del battaglione De Portis spedito da Chiomonte, retrocesse da Séei, ove arrivò il 4.- settembre. L'attività del Médavi fece temére la sua calata il Val Dora . per congiungersi al Villars, tuttavia nulla mutò il Duca per ques~o dei suoi piani, benché forse dentro di sè si combattessero vane risoluzioni. Ecrli infatti scriveva, da Bn!botè, a persona ignota il 24 agosto: « L'incerti tude ou nous estions sur la forc!3 des ennemis et les « mouvement qn'ils auraient pu faire~ dans un pay de montagne, « ou le moindre chose trompe les misures les plus justes, nous « avait mis dan une indéterminalions, si on éntréprendoit le ~ ~ièoe de cè f~rt (Fenestrelle) ou non, d'autant plus qu'on ne n . « vaulait pas se meltre dans un ~ngagement, .pour ne pas ri« squer les advantages obtenu ..... ( 1). . Ben diversa fu la condotta del Villars che si credette obbligato a spedire ancora 8 battaglioni a ~ionl Dauphin, al solo annunzio, falso del resto, che la · cavalleria alleata si avviava verso Valle di Stura. 1

,,.

1

(!) Il barone Federico di Leutmm, una dello personalità più spiccate dell'esercito Piemontese nel xvm secolo, entrò al servizio del Duca mercé la ·protezione del Principe Eugenio nel !705. Prese parte a tutte le campagne del Duca Amedeo H e Cal'lo Emanuele m. Si distinse a Camposanto nel i743, difese Cuneo nel 1744. LilJorò Alessanclria nel !746 e dopo la battaglia clell'Assietta nel !747, prese l'offensiva nel l\izzar<lo. Mori governatore di Cuneo il t6 marzo i755. - Vedi DABORll! DA: La battaglia dell' Assietta.

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** li forte di Fenestrelle, detto Mutin, perchè Re Luigi XIV lo fece costruire a repressione de les mutirwrie cles Uguenots venne innalzato dall'ingegnere Làparà, sulla destra del Chisone, in località in l'elicissi nell'anno ,t 697. '! veva un tracciato poligonale, nulla adatto alle foì·me del terre-µo,. ecl era dominato da tutte le alture circostanti.

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Archivio dr Stato. - Mano i4, N. !O.

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LA OA.llPAO:SA DEL

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LA CA)IPAGNA DEL

1708 SULLE

ALPI OCOIDEN'l'ALl

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Secondo le strane idee fortificatorie del tempo, non del luHo ancora scomparse oggidì, per le quali si faceva dipendere la resistenza di una pi:1ZZa da quella di piccole ridolle collocate sulle località dominanti viciniori, il Mutin era circondato da otto opere. 'f ra esse la più importante era quella del Laux, fortino ottagono stellato, con una torre in mezzo, perchè vietava lo aggiramento del 1 forLe per le Dergerie dell 'Albergian. · Seguiva la ridona delle Aiguillos, situata ove ora. sorge il forte S. Carlo, dominava il ~lutin a 400 metri dai suoi bastioni e consisteva in una robusta torre quadrata , fianchegg iata. da un'opera a corona. La terza ridotta, era quell a di Castel Arnaud, tutlora esistente, benchè trasformata in colombaia mi litare; consisteva anch'essa in un'altra. torre quadrata. Era in p.osizione più bassa d'ella precedente e dovev:i battere il fi ume, che la separava dalla piazza. La quarta ridotta, era sopr,1 quella propaggine del Bric degli Angioli, che avanza sulla destra del Ri o Cristove. Altri due corpi di guardi,\ sorgevano, a portata di fucile tra di loro, sulla strada cho dal forte conduceva ali' Albegian. Una settima opera a dente stava a mezza via dalla vella di quell'aspro contralfone detto la Gran Costa che scende sopra il Mutin (1 ). In fi ne l' ultima, era fabb ri cala in cima allo sperone ora citalo, poteva contenere •100 uomini, ma consisteva in semplice parapetto in sassi . Questa opera riattata ed ingrandita po i dai piem9ntesi prese il nome di ridolla d' Andour, ed esi ste tutt'ora quasi intatta. Il presidi o della piazza di Fenestrelle forte di 500 uomini e di qualche compagnia di milizia, era comandato dal Barrière, prode e risoluto ufficiale. ' · [ magazzini erano forn i~ a suffici enza di quanto occorreva per sostenere un lungo assedio. ' . S. A. R. giunto a Oalbotè, trovò che il Reheb inder aveva giit eseguito l' investimento, con l'occupazione del fortino del Laux . 1 La nolle dal 4 6 al "7 1 il generale conte cli Arrac, èbbe l'ordine (I) Vedi carta italiana al 50.000 .

1708 SULLE !,LPl OCCIDENTALI

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di riconoscere · con 600 comandati !w ridotta des Aiguilles, ed appostare in quei pressi quanti più uomini pote~a. Fu così accertato che se l'opera a corona potera prendersi con un colpo di mano, per la terra occorreva il cannone. La nollo seguente il colonnello de Villard, che andò a ril~vare il conte di Arrac con altri 600 fonti, r iusci per una breccia a penetrare nell'opera a corona, obbli gando il difensore a chiuder,;i nella torre, ma fu costretto a tenersi egli stesso addossato ali' esterno del parapetto, perchè il cannone della piazza ne prese a battere I.o in terno. , . L'artiglieria del Duca avanzava celeramenle,_ e già 30 canno?~ e ,1O mortai erano arrivati a Pi nerolo, ed ahn '1 O erano parl1l1 da Torino il ,19 arrosto. In quesLO giorno l'assedialo fece una sortita di 1:JO uon{ini~ appC1gginta dal cannone, pel' ri prendere l'opera a corona ma non vi riusci. Il fuoco durò due ore, anche i di' .. fensori della terra sbucarono fu ori offensivamente, ma I piemontesi li respinsero, perdendo 8 morti e ;..o feriti. Durante questa scaramuccia giunsero da Perosa tre pezzi sotto la scorla dei dragoni, deslinati à battere le Aiguilles. Sapulo il 'l)uca della ìntenzione del Vi llars di .condt~r~e le artiglierie di fronte all a Vallette, ordinò che 9 peZ7.l da Exilles, venissero condolli. per ìl colle delle Finestre al campo del Brown -0ve infaui arrivarono il 2·1. Per impedire al maresciallo francese di introdurre alla spie· ciolata soct:orsi nel forte, due bauaglioni scesel'O da Balbotè a porre il campo sulle riye del Chisone, a cui pure si av,•icinarono rr\i Aiduccb i che stavano al Lau>... . Il sopracitato giorno, per· dar animo alle proprie truppe, scoraggiate dalla forza ta inazione, il Villars fece battere la gener~le alle '17, poscia l'adunata; dopo di che, dalla sua armala spiegala in due linee, partirono degli u,rrà ripetuti tre ,•olle, a detta <léi piemontesi. (for t langi,issants) . Quella dimostrazio0ie di gioia . desti nata a festeggiare I~ ~resa di Tortona, servi agli avver:;arii per numerare con precisione, ed osservare le forze dei suoi battaglioni . Il Duca rispose a tale ridicola funziòn e aprendo il fuoco con una balleria collocata sul versan te destro del Chisone a Men ~


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lulles, sopra la ridotta des Aiguilles, che il .25 a sera · venne abbandonala dal difensore. · 9 ,. Il -4 . · ,.,aste " IA - ' esso fu sgombrato s1. cannonegg10 · 1nau d e anch nella notte. I ,piemonl~si si stabi lirono in quei due posti, malgrado il fuoco del forte, e cominciarono a cosLruirvi due batterie. Il Vill_ars spedì altri 3 battaglioni a Barcellonette, continuando ad assistere impassibile ali' assedio. Il Duca si portò a riconoscere i luoghi, ed ordinò la costruzione di una strad'a, da Mentoulle.s alla Aiguilles . .. Essa fu compiuta ÌIJ tre giorni e tre notti, con le due batterie di ··15 pezzi della opera a corona, di 8 quella di Castèl Arnaud, contemporaneamente 4- cannoni e 4- mortai aprivario il fuow dalla piana di Champbon. · Q.ues~o l'isullato della generale nlacrità fu di 'buon augurio per la rmsc1ta qella impresa e Vittorio Amedeo s'criveva ,n quel giorno: (·I). « Les fort ~Iutin ne ma.utinerà long temps, et « ~1. maréchal de Villars aura I' honneur d'éslre temo in que )a « prise sera fai te en bonne forme :, . · Il 25 i dragoni presero le ridotte più basse, e gli Haiduch i con _il concorso di -.wo fanti dello Zumjnnghen discesi dall' AIberg,an, penetraron_o in quelle colloca.te sulle · pendici-della Gran ' Costa, cominciando dall'assal_ire la più alta delle due fronti, cioè gli Aiducchi di nord e qlielli di Zumjunghen da sud. In tal giorno due altri batt3:glioni francesi partirono per Bartellonetta. I piemontesi accamparono la strada coperta, le hauerie dell'assedio tacquero perchè colpite dalla fucileria, contro la quale non avevano alzato traverse. Il 27 le balLerie des Aiguilles e di Chateau Arnaud aprirono il fuoco con i primi pezzi arrivatevi, ed incendiarono varii magazzeni rovinando la cisterna, perlochè gli assediati furono costretti con grave pericolo a scendere per acc1ua nel Chisone. Il 30 il Barrière mandò avviso al Villars che.non avrebbe potuto più oltre reggere al fuoco nemico. che aveva accrescitlto i ~ezzi _e li andava aumentand~. {I mar<i,3Ci~IJ~ francese, che il g\orno avanti era venuto a cavallo smo a Pourneres con gran codazzo di (I) Archivio <l i Stato. Mazzo H. N. IO.

LA CAMPAGNA DEL

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ufficiali, ad osservare gli effetti del tiro sul forte, così gli rispose (1 ). · « Quand vous snrez à viog- quatre beures près d'ètre emporlé, ayant un quanti lé considérabl e de poudre, fa ites tout ~e qui sera en votre pouvoir pour en remplir !es souteraines. Meues toutes les pieces de canon en èlat de èlre crevées, eu les enlerrant à l demi; laissez !es en mèches en etat de durer deux heures, et marchez ensuite vers la redoute du Laux. · « De mon cotè, je marcherai avec un gros corps d'infanterie pour vous reçevoir, et pour attaquer !es posles <les ennimis, pendanl que vous attaqt~érez de l'aulre, pour favoriser votre retraile. Ce parti est seul glori eox pour vous, et votre garni son, bien different de la honte de vous rendre prisonnier de guerre 11. Si può osservare che in questo caso l'onta era del comandante dell'esercì Lo, che permetteva sotto i suoi occhi, lo sterminio di una piccola guarnigione senza muovere un dito (2). Il 30 a mezzogiorno la breccia era, aperta ed il Duca faceva intimare la resa, lasciando al difenso re mezz' ora di tempo per decidersi, ma non avendo oue·outa risposta .ripigliò il fuo co . Alle 24- il J3arrière fece battere ch iamata la eh ieden do tre giorni di respiro e se il Villars non avesse nulla tentato, allora si -sarebbe arreso . A. questa peregrina proposta il fu oco riprese con 2·1 cannoni e 16 mortai e durò senza, interruzione si no all'alba del giorno seguente. . Si avvicinarono allora le scale ed i Pi emon tesi penetrarono dalla breccia senza resistenza da parte degli assediati. A- spiegazione di questo strano fatt o, dopo così tenace difesa vale la pena di citare uria lettera del Ilarriére al Villars, .scrilla durante la sua pri gion ia . Egli raccont.a, come riunito il trenta in Consiglio di difesa , la magg ioranza avesse optalo per la resa, parere che egli respinse. 1

(i) Le marèthal de Vil lars il M. de Barriére gouverneur ile la piace de l~cnestrelle. Arehi\•io <li St~to. ~azzo di Addizione. (2) Quc;ta lettera fu in te rce tta la dag:lì alleati.

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LA CAMPAGNA l>EL

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L A CAMPA GNA DE L

SULr,E ALPI OCC ID E NTA U

« I soldati disanimati disertavano, J:i. breccia aperta nel ba-

stione N. 4 era larga 14 tese, ne eravi speranza di chiuderla nella notte, perchè i nemici continuavano a tirare, Il 3 1 {nalti-no tuu,i i capitani gli si presentarono chiede;dogli la capitolazione, e non avendo egli accettata la proposta invasero · il suo alloggio « parlant hautement, contre ma nègligence a mèttre en sureté !es troupes du lloi, qui allaient périr par un 1tssaut que 1 que les ennemis se a·isposaient a donner; que je ne devais pas m'attaccber a élablir ma gioire particulière, au h.asard ..dè pérdre un garnison... et autres choses facheus es I J ! (1) » . Nella impotenza di resistere alla violenza si chiuse ne!là sua camera dicendo che lo consegnassero al nemico. In quello stesso .. istante appunto i granatieri piemon_tesi penetravano nel forte , ed allora egli · si intromise per ottenere una capitolazione. Resasi Fenestrelle, il Villars avendo visto il èampo piemontese ir.debolirsi (2) temette sempre più il Queiras vi spedi perciò altri 6 battaglioni, e due reggimenti di cavalleria avviò ad Emhrun,. mentre faceva retr'ocedere bagagli ed· equipaggi a Briancon. Jl 1° settembre marciò con tutto J'e,ercito a Cesana e vi si fermò qualche giorno per radunare tutti i distaccamenti che aveva in Val Dora, ed abbattere la cinta forti ficata del villaggio verso Francia. Il giorno 8 varcò il Monginevra, acc!lmpando all a Vachette, ,dispose ~uardie a tutti i colli e poscia ripiegò ancora a Brian çon. · La perdita di Fenestrelle, e lo sgombero di Val Dora., ìnfluil'ono sulle operazioni dèl Médavi in Sav~ia. Trovatosi ·in . tali fatti con il fianco destro esposto, egli dovette ripiegare il .3 settembre a 8. A.ndrè, lasciando .mo uomini al colle della··.Rue, e 1 100 ad Aussois. In questa guisa la situazione strategica. era ritornata analoga a quella dei principio della campagna, nella quale gli alleati collocati in posizione centrale avevano la facoltà di minaccif re a loro posta n la Savoia od il Delfinato, mentre- il Villaris oron le 1

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SUL LE A LPI OCCIDENT ALI

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truppe divise su lunga fron te, no n era ·in grado di prendère al cuna iniziativa. Le truppe, francesi il 1O settembre ·stavano così disposte: In Savoia il Médavi a Saint A.ndrè con '18 hatt. e 16 squa. '"droni. 1Yel Delfinato tra Briaoçon· -e Quieras 6 batt. , a Gui llestre \ 6 balt., ad Embrun 3 batt., ad Tournaux '7 bai.t. , a Queiras 3 han ., a Seyoe 7 squad ., a Thorame-lfaute 3 ball. e 3'squad ., alla Vachétle ' e Briançon •19 batt. e 8 squadroni. Jn 'Pl'Dven.za 113 batt. e 3 sguad. Nçl [Vi.zzardo 3 battaglioni . Totale 82 batt. e 35 squadroni. li Duca di Savoia èoncentrò le lrnppe a Mentoules e terminali i lavori di r iattamento del fo rte, e lasc iati 118 batt. a guardia di Exilles e Fenestrelle mosse verso la pianura spargendo la voce · della sua marcia sopra Demonte. Il Yillars ne ebbe notizia il 20 settembre e lasc iato il Cha marande a Briançon con 119 batt. , riunì tutte le ai tre truppe a S. Crépin. OLlenuto così di separare ancora i fra.noesi in tre gruppi, distanti da Fenestrelle, gli alleati si contentarono di tenerle sul chi vive, molestandoli con piccole scorrerie, ora da un colle ora da un altro, senza però intraprendere nulla di serio, nell'attesa dell'i mmi"nente inverno . Questa soluzione non piaceva alla corte di Francia, ed il Vil lars cuoceva di aver perduto seuza rimessione le due piazze di Exilles e Fenestrelle, perciò a~sicuratosi nella valle di Bareellonetta , volse il pensiero alle ci tate fortezze . Il 7 ottobre scriveva al Chamarande comandante a Briançon chiedendogli il suo parere sulla possibilità di sorprendere Exilles, prima della cattiva stagione. li gi orno H costui rispondeva, tratteggiando'il seguenLe piano, che nulla ha perduto tjel sno interesse: ,t Le forze nemiche non si possono stimare con esattezza , perch c lo spionaggio è ~ifficile, tuttavia credo alla presenza di 12 balt. tra Fenestrelle e Pi nerolo, ed 8 tra Susa. ed Exill es , più ,J00 uomini comandati per ogni regg . tedesco. 1

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({) Archivio della Guerra. Voi. 2!01, N. 31. , (2) Le truppe del Duca da Balbotè andarono ad accampa~e a Mentoulcs, sol rovescio dolle Aiguilles, rimane.vano perciò invisibili ai~Francesi che credettero in 111:ll'ci,L verso il Pinerolo.

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2· La ~eve caduta, per ora non è di 0Slacolo, potrà diventar]~ da. un istante all'altro tanto più che non sarà possiMle muoversi pr,ma del 20. · . 3° Per il trasporto dei viveri occorrerebbero requisizioni di muh nel paese, non avendosene presso i comandi disponibili che 40, non compres: quelli dei corpi. Siccome il concentramento di tanti quadrupedi darebbe l'allarme, così la sorpresa è da esclud_ersi. _Rimane p~rciò solo l'attacco di viva fo rza e per tale ori~raz10ne 11 parere d1 tutti i generali ed il mio è che: Occorra r iunire 50 o 60 ballaglioni per poter fare 3 0 4.. attacchi contemporanei, con colonne indipendenti. . Uno -~i HS battaglioni che verrebbe dalla Moriana a cad~re· per· 11 Clap1er sulla Tu glia . · La seconda della massima forza· attaccherébbe le alture dj S. Colombano. · ~a terza di 4 battaglioni, marcierebbe per la grnn strada OulxEx1lles. · . · ~a q~arta, di 20 battagl ioni , si . imp; dronirebbe delle a!Luye del! Ass1etta e del colle delle Finestre ( 1). . · La Corte a c11i vennero presentate queste conclusioni, sulla difficol tà dell'impresa, non ·si arrese che agli argomenti del maresciallo di Catinat opportunamente interpellato. Al n:iin istro della. guerra, che insisteva perchè se non si potevano nprendere Exill es e Fenestrelle, a.Imeno -si conservassero Oulx e Cesana, così il vecchio generale rispondeva · il 23 ot· tobre: « Pour rentre dans le Pragelas, Cesanne ne v~ut rien; l'on'a pas le. temps_d'y faire rien de bon , et !es troupes qt\e l'on y mettra1t, sera,ent ahsolutamenl exposée a étre enlevées les en~emis y'arrivant par deux ron1.es, et par !es quelles ii poun~ient meme conduire des pieces de 4 et de 8. Joignant à cela sourprise , ce serai t une immaginations· que de prétendre s'y souten ir >> (2.) . 1

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Archives de lei guerre, V. 2i0t-Note. (2) Ar chives de la g1ieri·e, V. 2100, N. 3iÒ. li)

CAMPAGNA D EL

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Venuta ben' presto abbondan te la neve i passi r imasero chiusi , , e gli avversari in entrambi i cii mpi presero i quartieri d'inverno « et le maréchal de Villars arriva a la Cour, avec !es ai rs avanta·geux, qui ne le qui ttoient jamais, et qui lui réussirent toujours aupres du Roi, qui fùt le seul qui onlt qu' il avait, fait un e belle campagne > (•I ). lf,

** Cosi terminò quesla campagna tra q'uelle sino allora combattute la pi ù feconda di risulta ti per il duca Amede(I, che rinsci ad assicurare le sue frontiere verso Francia. Non egualmente soddi sfatto se ne mostrò l' Imperatore, che nessun utile dir etto aveva ricavato, dall'aiuto d'uomini e danaro forn ito al Savoiardo. Come accennammo le sue brame erano rivolle al Lionese e non nascoste quind i il suo malcon tento a.I Daun quando lo seppe cosi ben giocato dalla « volpe piemontese. » • Dovette Vittorio Amedeo, inviare in Fiandra presso il principe Eugenio, un suo rappresentante munii.o di una memoria giustifi cativa, destinala a convincere gli alleati della sua perfetta buona fede, nella co ndotta della impresa. Essa suonava in tar guisa: (2). « Le vedute degli alleali per le operazion i della campaina dal lato del Piemonte parevano mirare ad una invasione della Francia, che per la Savoia si dilatasse verso Lionese, per cavarne delle grosse contrihuzipni e prendervi anche i quartieri d' inverno. Ma è stato impossibile eseguire tale disegno. " « I nemid al nostro entrare in Savoia avevano prese tutte le precauzioni sull'l sére ed il Rodano, da Darraux ove i! maresciall o di Villars si era condotto per riunirvi le trnppe, ·sino a Lioné che aveva guernito di milizie. » <( L'esercito non era affa tto forte come doveva essere . Si è sempre r imasti nella ignoranza dei progetti e movimenti dell'esercito del Reno, dei quali tuttavia era indispensabi le essere istruiti, per meglio condurre le nostre operazioni. È dunque faci le ve({) il/émoi-res du due de Saint Simon.., pag. 151, Voi. 6. (2) Dal campo d i Mentoulles i3 sct1embre 0 08. l nstn,ction. de S. A. li. au bai·o·n de Schdulemt,ourg pour son. voyage en Fiandre. - Archivio d i Stato, Mazzo 11.


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LA. CAMPAGNA DEL

SULLE ALPI OCCIDENTALI

dere, date q.ueste, circostanze, che quando l'eserci10 qnche avesse invasa la Francia, secondo le idee esposte, la cosa ~ sarebbe ridotta a farvi semplicemente delle seorrerie; ed estorcervi qualche conll'ibuzione giacchè si sarebbe stati ben presto obbligati a ritornarsenè, non essendo in. forze di ·slabilirvìcisi come sarebbe« stato opporLuno, per dare un sensibile colpo al nemico. >> · « Noi pensammo dunque che valeva méglio rendere le ~perazioni della campagna 'più solide cercando d'impadronirsi del Delfinato, che è al · di qua dei monti, e del Pragelato, con l'occupazione dei forti e delle piazze di Perosa, Exilles e Fenestrelle,' giaccbè qµeste conquiste avrebbero in seguito, molto facilitalo il portare la guerra nel paese nemico, dur,,me la prossima ·cam- ,. pagna, inoltre da quel lato si rendeva più sicura l'Italia 'ed il Pie.monte. Tutte queste considerazioni prevalsero ed hanno fa·tlo prendere la risoluzione di eseguire questo pian.o, che con l'a.iu.to di Dio,_ è riuscito in tutta la sua estensione. » . Il Duca' comunicava l'ora citata memoria anche all'inviato di' S. lii. britannica, lord Palmers, aggiu~g_endo, agli altri motf vi che « i litigi dell'Imperatore con il Papa, facevano temer.e agli imperiali di troppo allontanar-sì d'Italia e non si poteva inoltre con- · tare sulla permanem:a delle truppe prussiane ali' armata » (1) .' . Lo storico Carutti delineando questo tempestoso periodo di storia diceva: « Combattevano e soffrivano i popoli per causa che nulla ad essi caleva, che ai Re soli importava ed alle dinastiche ambizioni serviva . Pure di quei Re. che tanto sangue facevano versare, nessuno ai pericoli ed alle fatiche campa_li, ofTriva la persona, ma dalle reggie e dai gabinetti battagliavano intrepidamente. « Un solo principe a quei rischi non sottraevasi, un solo sovraì:io capitanava i suoi, le spade, le palle, l'in?lemenza delle stagiòni sfidando. Questi era Vittorio Amedeo II di Savoia. >) Aggiungeremo che non soltanto come modello di Yalor perso· nale e disprezzo degli agi, il Duca può citarsi ai posteri, ma

1703

anche quale naturale esempio di mente equil;brata , e di lenacissimo carattere. La sua condotta, (ra le incertezze di una situazione cangiante, ed il mutevole e tiepido animo del Daun , oITre un prezio?o insegnamento di coerenza a tutti colÒro che possono essere chiamali a ·condurre· operazioni di guerra, specialmente in montagna. I dettagli delle opernzioni non sono esenti da di l'etti : cosi si sciupò gran tempo in inutili soggiorni osando; di più, maggiori sarebbero stati i risultati, ecc ., ecc., ma bastano a giustificare queste mende la situazione singolare del Duca, capo nominale dell'esercito, mentre il comando di fatto era tenuto dal Daun; nell'animo del quale non se1'npre poteva far prevalere ·le sue vedute improntate a feconda rapidità di mosse. I generali in sottordine, educati a scuola metodica, per la più parte in grave età, come il maresciallo austriaco ; mal si adattavano ad imprese ardite, per le quali occorre almeno la giovinezza dello spirito per concepirle, se quella del corpo manca per condurle. - L'impiego dellè tiuppe impastoiato da mille regole di precedenza, di turni, di riguardi ai capi, ecc., non poteva in alcun modo favorire la esecuzione di concetti, quali le circostanze e i luoghi avrebbero rich iesto. · Infine le diflìcoltii di rifornimenti venivano a complicare le condizioni per se stesse difficili , <li quelle regioni senza risorse. E. DE

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ROSSI

Ca.pilano b0 bersaglieri.

(1) Le ra gioni del Duca pare convincossoro gli alleati, come appare dalle fa1•orevoli postille, che a titolo di risposta vi apponevano il principe Eugenio, ed il Malboùrough.

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SULLE ALP; OCCIDENTALI

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NOTA BIBLIOGRAFICA

NOTA BfBLIOGRAFICA REGOLAMENTI DI ESERCIZI PER LA CAVALLERIA La llevw: de Ca oalerie nelle puntate di gennaio e febbraio del decorso .anno ha pn~blica to uno studio del ca po squadrone nella cava'l'.e~,~ francese s1g.. Silvestre, dal titolo: 1t nuo11o regolamento sugli ese, cizi della, cavalleria al regola . ·germanica paraaonata . • ment o rancese, ne I quale I autore si propone un doppio iotenLo : ,1° Di porre in confronto l'auuale reoolamento di esercizi della cavaller(a gorm~nic~ . col corrispondente \egolamento fra ncese, allo scopo dr porne in rilievo le differenze. 2• Di paragonare il regolamento 11ermanico del ,189'< col . ,,. tt d. I " "• p10.,e o t rego amento del 1893, dal quale l'attuale deriva, affine di poter desumere lo, attuali tendenze della cavalleria germanica . . che I attuale regolamento di esercizi del -189•·o, e· 1nse11 · ·.ato a rPremesso ,· . . . . ? 1 s1e~.,,1 pr,.nc,p1 !enern.l, che tr~v_iamo oramai ri petuti nel la magg10r p: 1t~ d?.1 re~ol.imen~1 ?erman1c1. e che si riassumouo : 1 ) ~ell 1stru1re ufflciali e tru ppa unicamente in vista del!a a .. '>o) N 11·· l , i:,ueua . . . "" e msegoare e uo l'applicare esclusivamen te le forme s~mpltc,, queste sole potendo riusci re in 0"uerra. · 11· meno possibile la scelta dei mezzi, agli uf. .3°) rNel rimitare fi c1ali, responsabili dell'andamento e dell'istruzione dei loro re arti. L Autore ontr:i senz'altro a prendere 10 · esame le vario · parti p· dei regolamento.

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!STUUZIONR A PIEDI.

Meni.re .secondo il regolamento francese l'isti·uzi·oue a pie · d', Iia per . scopo • di preparare il soldato a muoversi nelle ri11be e d'ioseooa 1· « l' d 'l . . o o ' rI - , uso . e, e ar~11. , secondo 11 regolamento germanico invece « l'i< ~tru~ion~ a p1ed1. de.ve essere esclusiva mente limitata a ciò che è 4 n~c?:ssar10 pl:lr l_imp,ego del cavaliere a piedi ». Vi e dunqu~ nei due regolamenti una sostanziale differenza nello scop? .da raggmngore, alla quale corrisponde una differenza ancor più sensibile nella scelta dei mezzi. 1

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Una conferma di ciò l'aulore la riscontra nell'istruzione con la rarabina, la quale, secondo il regolamento germanico « dev·essere li« mitata al suo im piego come arma da fuoco ~. Sono pro:;critti quindi dal regolamento germanico i movimenti di Presentat A1·m - di Spall' Arm e tntti gli :iltri che eia q.uesti derivano, inentre per cont,i:o sono esattamente regolamentizzate tu tte le posizioni che possono fa ciEtare al tiratore il porto dell'arma duranle il combattimento a piedi . • A questo proposito si nota cho mentre nel progetto di regolamento -0.el 4893 era detto che , il comba~timento a piedi è per la cavalleria « un espediente al quale noo bisogna esitare di ricorrere ecc., > nel regolamento defini tivo del ,t 895 la parola « espediente , è stata sop· pressa. Ciò è prova dell'im port.nnza, cho in Germania si dà al comb11ttimento a piedi e dell'impiego giud.izioso e fecondo di resultati che dal combatti mento a piedi si conta di fare nello guerre fu ture. In Francia invece prevale, secondo l'autore, l'opinione che il com'bauimento a piedi sia contrario allo spirito ed alle tradizioni doll' arma, e quindi tutte le istruzioni, che ad ~s5o si riferiscono, sono trascurate. Occorre perciò a questo riguardo procedere ad una, radicale riforma, cominciando dal consacrare all'istrnzioue delle reclute, come tiratori a piedi, una parte soltanto di quel rilevant~ nu mero di ore che attualmente s'impiegano nel far loro eseguire un maneggio d'armi complicato o dei movimenti a righe chiuse. I STRUZIONE A CA VALLO.

Comandi. Nelle evoluzioni, agli ordinari comandi a voce, il regolamento germanico ha aggiunti i comandi di • Allungate » o « Rallentate », i quali si impiegano «· allorchè si di:ve consor\Tare l'andatura pur mo« dificandone la cadenza , . Questi due comandi trovano la loro ragione d'essere negli spiega- · menti. Il progetto di regolamento del 1893, ad esempio, •pre5criveva che, trnvandosi una colonna al galoppo, lo spiegamento avesse ad effettuarsi senz'altro al galoppo allungato. . Il re(Yolamonto del 1895 invece stabilisce per massima che, negli 0 spiega men1i, la tosta di colonna debba diminuire di un grado l'.an~atura. Quando urge far presto, il capo reparto, al comando che rndtc.a lo spiegamen to da effettuarsi, aggiunge il comando di < Allungate •· 52 -

ANNO XLII ,


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NOTA JllBLIOGRAFICA(

NOTA BIBLIOGRAFICA

Segnali di sciabola. IJ regolamento ha e3altameote disciplinato quanto si riferisce alla manovr~ con segnali di sciabola. , Il regolamento franèese ammette che i capi-reparto; oltrechè dei comandi a voce e del la sonerie, possano valersi dei segnali di sciabola: ma di questi non -ne fissa ohe un numero troppo ristreuo. È nece;sario quindi che i comandi con segnali di sciabola, sieoo st?..biliti per • \ tutte le forma zioni. ~

Posto dei comandanti di squadrone. Secondo il regolamento germanico il comandante dello squ~drone (nella massa e nella linea di colonne) cavalca 5 passi avanti e ,1O a sinistra de! capo plotone di testa, il quale sotto la responsabilità del comandante <!elio squadrone, è incaricato di mantenere la direzione. Nella colonna di plotone invece, il comandante dello squadrone, si tiene sul fi anco ed all'altezza del centro della colonna. Queste prescrizioni sono rnolfo più ragionevoli di quelle del regolamento francese (che pone sem·pre il, comandante· dello squadrone clinan~i al capo plo~one di testa) imperocchè in ~aie pos,ìzione il comandante dello squadrone, roP.ntre ha modo di dirigere be~is$.imo col m~_zzo di segnali o di comandi la testa della ~olonna , può sorvegliar~ l' insieme del , suo squadrone, e far con maggìqr facilità vedere i suoi segnali o fa r sentìre i suoi comandi,' aoéhe ai comandanti dei plotoni che seguonu.

Esercizi dello squadrone e del reggimento.

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Circa le evoluzioni dello squadrone e del reggi mento le differenze più importanti che l'autore riscontra fra i due regolamenti sono le seguenti: a) Il ·regolamento g-ermanico prevede il caso, tanto per lo squadrone che per il reggimento, di uno $piega:mento nello stesso tempo · che si effettua un cambiamento di. direzione, i I che dà tanto aIlo squadrone che al reggimento, una so:i;nma mobilità, che permette loro diattaccare in una direzione di versa da quella nella qua!e marciavamo. b) Per passare dalla cohnna di plotoni alla linea s-piegata (nelle evoluzi~ai del reggimento) il regolamento germanico prescrive che gli srp1adroni che seguono quello di testa, abbiano a guadagnare lo spazio-

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u·ecessario per spiegarsi, per mezzo di' nn cambiamentù di. di rezione, e quindi si spieghino tosto, p?rtandosi in linea · per mezzo di una marcia dr fronte. Questa prescrizione è molto più pratica della corrispondente nel reg61amento francese, il quale stabilisce che gli•squadroni debbano spiegarsi soltanto quando stanno per ginngere sulla linea. , Lo spiegamento diretto della colonna di plotuni non si eseguisce che , in, caso di urgenza. E necessario quindi eh~ tutti gli squadroni si trovino spiegati al più presto. Il regolamento germanico risponde a questa esigenza, dando al reggi mento una formazione in scaglioni col centro avanti, favorevol issima all'auacco, mentre secondo il regolamento francese, gli squadroni corrono il rischio dì trovarsi alle prese col nemico, prima di avere abbandonato l'ordine in colonna. e) Il regolamento germanico del 1895, considera la radunata indietro, dopo la carica, come affatto eccezionale, mentre il progetto d~l 1 ,1893 considerava due sorta di radunate, una avanti ed una indietro. . .. _d) Notevole è la prescrizione che in caso _di radunata i cavalier! possano riuni rsi ad nno squadrone che non è 11 loro, _se ad esso s1 trovano più vicini. -

.Formazioni ed e,ser;c(~:i,. xd,eUa brigata. Le formazioni e le evolu zion i della bI'ìgata sono in sostanza le stesse tanto io Gbrmania che in Frància. Il reg<>lamento germanico però ha il merito, in . confronto al francese, di una meravigliosa chiarezza e · concisione.

Eserciii della divisione. Secondo il regolamento germanico gli esercizi della divisione hanno per scopo essenzia le dì « sviluppare negli officiali di ogni gra~o le « qualità essenziali che debbono distingu~re ogoi co~and~?te . dr ca' valleria, cioè, a dire: Prontezza d' intelhgcnza - V1vac1ta d1 colpo « d'occhio - Intuizione netta della situazione - Prontezza di deci11 sione allorchè sì tratta di agire·· di iniziativa ». · Circa il modo col quale gli esercizi della divisione debbono essere condoÌti ' il regolamento comanda : - 'Di mettere in evidenza il maggior- numero pos,sibile di casi dL combattimento. · - - Di esporre chiaramente l'ipotesi scel ta, astenendosi però dal dare istruzioni o prescrizioni intese a regolare tutta una giornata d'esercitazione o tutto un periodo di · manovre. ·~

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.l>OTA BlBLIOGltA I•JCA

NOTA BIBLlOGRAF!CA

Intesi in tal guisa., osserva. l'au.tore, gli esercizi della divisione costituiscono una reale• preparazione alla guerra, imperocd1è essi creano le situazioni impreviste, l'unico modo di ·poter giudic11re e sviluppare l'attitudine manovriera dei capì . .

il quale si ronda in una razionale e giudizio,a combinazione del combattimento a cavallo ed a piedi col concorso dèll'artiglierill, . Nella parte che tratta della << norme generali )> la prescrizione rela.tiva « alla ricognizione del terreno d'attacco in tutte le direzioni )) è una delle più importanti. . . . Non ~iso()'na confondere l'esplocazione del tenC\no d1 cui parla 11 reoolamcnto ": rmanico, osserva J',rntore, coo le patwglìe di combatt,imento : con gli e~ploratori del terreno dei quali è pure prev~duto l'impieg~ tanto dal reoolament.o germanico che dal regolamento francese. Questt elementi, di:taccati a breve distanza dal nemico, quando cioè l'ordine di attaccare è già d11to, ovvero l a decisione è già presa, oon hanno che un compito limitato : sorviJgliare il nemico ed il teneoo immediato. Al generale di divisione occone ben altro. Esso ha bi~ogno di essere esattamente informato sulla configur11ziooe e sulla natura del ter1:euo che oJi sta attorno anche ad una certa distanza, poichè i movimenti stes~i dell'avversario lo possono trascinare a cambiare la sua dire;ione d'attacco, e a dover quindi agire su terreni diversi da quelli sui quuli aveva portato ia sua scel w. ,Per informa7:ion! di tal nat~ra, l'opera deoli esploratori del ter~eno,non potrebbe nesc1 re ~ ~e tardiva . Biso"na q:indi ricorrere ad nrrtci,i'l i e so uufficiali ,in telligenti, per i qtlali questa ricognizione J~) terreno deve costituire una missione af. fatto speci~le. Questa ritogo.iz.ione dev'essere iniziata molto per temp~, ed i suoi re~nltati debbono essere noti al generale prima che egli abbia deciso di attaccare. .

Fohnazioni della divisione.

Circa le- formazioni della divisione, le d.iff.erenze più impo!ìtauti tra i due regolamenti, ·si riscontrano n1::lla « Form~zioue in schiere» che corrisponde al « Dispositivo di· comba.ttimento • del regolament!) francese. Queste di'lferenze sono le seguenti : . . ., , ·10 U regolamento francese fissa una brigata per ciascuna ~ch1era . Il regolameµto germanico lascia invece aH'apprezzamento del generale di determinare la forza della prima schiera, sempre però nel concette di .« assicurare ad essa la vittoria >> ; ' 20 Secondo il r.egolamento germanico, la posizione delle truppe destinat1:, alla 2.a ed alla 3a schiera varia a seconda ~el terreno e delle ·circostanze, mentre il regolamento francese prescrive che la 2.a schiera sia formata in scaglione su di un'ala, e la 3a sull'ala opposta; 30 Il regolamento germanico non assegna un posto fisso aU'artiglieria, men.tre il regolamento francese prescrive che questa debba collocarsi 150 · metri dietro ·~IJa ,prirna schiera. · ,In conclusione, il regolamento germanico, rifugge deliberatamente da un dispositivo prestabilito. Il generale si ' regolerà: per. la formazione e la distribuzione· delle schiere, a seconda delle circostanze. . 4, 0 Infine in Germania si tende a restringere sempre più le ' di· stanze fra le ·schiere. Queste distanze che nel progetto del ·t893 erano di 200 met.ri fra la prima e l'a 2a schiera, e di 32.9 fra la 1 a e la 3a, nel. nuovo regolamento sono ridotte· rispettivanrente a ,160 e 24-0 me.t.ri circa. . 'n regolamento franCf)Se, per contro, stabili~ce che la distan,za tra Ja fa e la 2a schiern sia da 200 a 300 metri, quella tra. la ·la, e la 3a da aoo a. 400. I STRUZIONE SULL'!Ml!IEGO DELLA. CAVALLERIA. IN Gli'El'\RA.,

Generalità.

L'impiego della divisione fo rma oggetto della 3a parte del regola· mento germanico che ha. per titolo: « Istruzione sull'impiego della cavatreria io guerra )) . ' L'autore nota come questa istruzione comincia per posare nettamente principi gei1era,li sui quali è basato l'impiego della cavalléria in guerra,

Con1,/Jattimento contro car,a/./erfo. Le norme che il regolamento germanico dà circa il combattimento contro cavalleria, per quiinto si riferisce alla fo rmazioné ed al modo di condu1're l'attacco, non sQno io ;,o~tanza molto diverse da quelle del regolamen to fran cese. Il reoolamento c,ennanicv, contrariamente al francese, tien conJo nuche del caso dell'attacco improvviso, quando cioè si tratta di cadern ~ul nemico duran te il suo spiegamento. In questo caso l'auzidetto regolamento consiglia di gettare contro il nem ico, le uni:à che sono già spiegate, senza aspettare lù spiegamento dell' intera cli visione. Circa al modo ed al momeuto in cui lo spiegamento della divisione deve effettuarsi, l':rntore osserva come in .Froncia, specialmente iu questi ultimi. anni, sia caldeggiato il principio di « r~Lare in massa . ç)

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NOTA: •BIBLIOGRi\FICA.

NOTA. BIBLIOGRAFICA

« quanto più è possibile, spiegandosi direttamente in linea all'ultimo « momento, quando cioè si è scelta la direzione definitiva dell'attacco,. In Germania invece le tendenze a questo riguardo sono diametralmente" opposte, ed il regolamento prescrive che lo spiegamento della di visione debba esser preceduto dal passaggio alla linea di colonne. E ciò bene a ragione. Io fatti, dice l'auto1:e, quali sono gli appunti che si muov~n~ al saggio alla linea di colonne? . · ' ·1° Gli squadroni esagerano gli intervalli, e quindi nello spiega.- ~ mento si verificanp dei vuoti nella· linea. 2° La linea di colonne non ha facilità di manovra. Il pr.imo appunto è poco serio. I comandanti di squadrone debbono avere l'occhio abituato a calcolare giustamente gli intervalli. Se quest'occhio non l'hanno, anche nello spiegame,nto diretto della massa, i ·vuoti verranf!O a verificarsi. . · La difficoltà di manovra della linea di colonne e più apparente che reale. Il cambiamento di direzione eseguito dalla testa di colonna di ogni squadrone è un movimento facilissimo e che permette di cambiare a piacere, sino all'ultimo momento la direzione dell'attacco. ·In_F~.~~.c~a si disct\te c~]?r8~~men,~~. circa l'opportunità degli squa~ drom d1 rincalzo, che, nelle maoov.re, n~p si pensa menomamente a co• stitui~e. 1n Germ~nia inv_ece. il regola men io ;wcc~man~a !_a costitu'zi~ne di questi squadroni, la cut distanza dalla 1a schiera è stata ridotta a soli 80 metri. · · Questa riduzione di distanza è stata consigliata dalla ,stessa considerazione che ha portato a ridurre la distanza tra le schiere. Méglio è correre il rischio di vedere en trare prematuramente in · azione la ia e la 3a schiera, piuttosto che impegnarle troppo tardi. I compiti assegnati alla 2a schiera sono identici nei due regolamenti. L'attacco però contro il fianco della 1a schiera, il regolamento e)o-erma• • . rnco, prescrive che sia fatto soltanto con qualche squadrone. Tale pres"crizione è delle più giudiziose. Un attacco sul fianco della .f• schiera. esegui~o con forze rnaggio1·i nou può portare che o a for caricare nel · vuoto una parte · dellé forze attaccanti, o ad attirare sopra di sè oli 0 squadroni di rincalzo e la 2a schiera a.vversaria. Nulla di notevole nei 2 regolamenti circa ai compiti e all'impiego della 3" schiera.

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Combattimento contro {ante1·ia.

· I concetti ai quali !-'inspira il regolamento germanico per il com_battimento Contro la fanteria, SODO nffatto. diversi da quello del regolamento frarrc,ese. Questo prescri ve l'a ttacco simultaneo, il regolamento redesco invece consiglia attacchi s.uccessivi per scaglioni succedentisi ,a 200 passi al più. t 'autore sta per il regola mento germanico. - Una carica simu ltaneà, pnrP, arrivando, non disordina una fanteria di sangue freddo: Questa ,si coric~he;·à, lascerà passare la carica, e quindi comincerà a tirare .alle spalle della cavalleria. Ciò non può accadere se gli attacchi succedonsi a breve distanza. li disordine inevitabile prodotto ~da una carica, no11 può essere riparato prima che sopravvenga la carica successiva. Forse sotto questo punt.o di vista la distanza di 200 passi è ec-· .cessiva. Meglio sHebbe gli scaglion i, si suc?edessero a '100 metri. Combattimento contro art'iglieria.

I due regolamenti sono d'accordo nell'ainrne1tere l'im'portanza 'del'l'attacco di caval leria contro artiglieria, ma il regolamento tedesco entra a questo riguardo iu maggiori · particolari . In Francia .si carica coott·Ò le batterie allo stessa maniera che contro ,cavalleria o contro fa nteria. La carica cosi non può avere altro effetto che quello di illlerromP,ere momentaneamente il tiro. Sarebbe utile quindi che il regolamento desse delle indicazioni circa .al frazionamento della truppa che attacca, e circa ai compiti che a ciascuna frazione competono. Per esempio quali sono le unità o re frazioni che debbono gettarsi sui serventi. quali contro gli avantreni, ecc.

Impiego di grandi masse di cavalleria. Per la prima volta il regolamento tedesco accenna all' impiego sul ,::.mpo di battaglia di grandi masse di cavalleria (più divisioni) ope·rnnti di concerto. Ciò dimostra elle io Germania non si pensa menomamente a rinunziare alla cavalleria sul campo di battaglia, che anzi .si studiano tutti i mezzi più efficaci, per ottenere da quest'arma il · massimo effetto morale e materfo le di cui è capace.

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NOTA BIBLIOG RAFICA

Artiglieria a ca-oallo -

Inseguimento.

Nulla da osservare circa alle norme relaLiveall'impiego dell'artiglieria a cavallo, ed all'inseguimento, se non che le prescrizioni del regolamento germanico sono a questo riguardo più forma li e più precise. Combattimento a piedi.

Le norme particolareggi'ate che si contengono nel regolamento get:manico, a proposito del combattimento· a piedi rispondono esattamente· alle necessità del la guerra. L'opinione, prevalen te in Francia, che dinanzi ad una posizione, non girabile, difesa dal fuoco, la cavalleria non possa fa r nul la di meglio_se, non dietro-front, per andare a cercarsi altrove il passo, è di sastrosa. La fanteria avanza sotto il fuoco, nè si può ammettere che ess'a sola abbia il monopolio del coraggio. La cavalleria deve fa re anchè lei lo stesso, appiedando quando col combattimento a cavallo, non potrebbe ottenere alcun resultato. Il conto sempre più grande in cui il combattimento a piedi, è oggi tenuto nell a cavalleria germanica, non ha per nulla alterata la fede di questa nell'imporranza e nél successo della carica. Il soffio ardente dt offensi\•a che spira in tulio il regolamento è di ciò la prova migÌiore. Tali sono, per som mi capi, le linee genera li del. lavoro del maggiore Silvestre, e le osservazioni di maggiore im portanza che egli fa a proposito dei due regolamenti . L'autore è evidentemente nn caldo e convinto ammiratore del nuovo . regolamento di esercizi germanico, e, fo rs11 come tale, egli si trova uaturalmento indotto a risc.ontrare in talune disposizioni di ca1:attere secondari o, una portata molto maggiore di quella che, non abbia effettivamente preteso di attribui r loro, ·10 stesso regolnmento. Ciò non toglie però che lo studio del maggiore Silvestre non sia un lavoro molto . minuto ed accurato, e che talune considerazioni che cali o svolge ampiamente e brillan temente in seguito al raffronto dei due regolamenti, non debbano es.sere anche da noi ben ponderate e tenute nel debito conto.

NOTIZIE POLITIOO·MILIT ARI Tra la Grecia e la Turchia è scoppiata la guer;a e si combatte accanitamente. Ecco l'avvenimento che, tla quindici giorni, collo sue fast successive, attr~e sopra di sè l'attenzione di tutta l'Europa. Abbia mo già parlato della tensione dei rapporti fra questi dne Stati, dei reciproci armamenti e raccolta di tru ppe alla comune frontiera, delle bande dei volontari che, verso la metà del mese, dal territorio nrece> erano_pff'S:a te nel _territorio turco ed avevano avuto con le truppe t,;rch~ sanguinosi scontri. · Le co?segue~ze non si fecero aspettare. li governo turco accusò quelle> greco dt favorire le bande (i l che era innegabile) e di averle sostenute c?n _tru.pp~ d.ell'eserci to regolare (il che era vero$imile); per queste raS!Ont drchrnro guerra alla Grecia e mandò ordine al com~ndnnte delle truppe turche si prendere risolu tamente ,l'offensivn. Siccome le potenze avevano ripetutamente dichiarnto che l'nmrrcssore sarebbe respousab1le di tutte le conseguenze della guerra e che i~" nessun caso ~li permetterebbero di trarre da ll.i medesima alcun vantaggio, cosìtanto rl gov~rno greco quanto il turco, con Note nlle po tenze stesse, si sforzaro~o d1 per:;'.1adere il mondo che l'aggressione ve11iva dalla parte avversami; ma dt queste Note non terremo con to percbè, a guerra cominciata, poco im porta di sapere chi sia stato l'aanressore · la raaione , d' I. . oo ' o sara I e li vmce. E se mai dovesse 11vvenire che i frutti della vittoria non potesse raccoglierli intieri, gl' impedimenti verrebbero da tutt'altra Cllusa che dalla colpa di Pssere stato aggressore. Le ostilità cominciarono coutemporane::ime nte sulla fro ntiera tessala dove stava di fronle il grosso dei due eserciti e su quella del]' Epiro: La flotta greca $i divise in due squadre (dell'est e dcli' ovest) e cominciò unn serie di Lombardamenti contro le citlil turche dell11 costa. Le prime uotizie dal teatro della guerra furono incerte e contrnddi~orie. _Sulla frontiera t~ssala i tur~hi ru ppero il conlì ne da uoa parte, 1 greci da u~ altra; s, combnttè rn vari punti, per vari giorni, con grande accan 1meo10 e gli uni e gli altri vantarono strepitose vittorie. ma le persone competen ti e spassionate erano fin da l princi piò persuase che, se noJ scoppiava ln ri ,,oluziooe io i\lac:cdouia, o se gli Stati 1

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NOTIZI E P OLITLCO-lllUT ARl

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NOTIZIE POLITIOO- llILlTARl

balcanici non entravano nella lotta contro la Turchia, questa trovavasi in migliori condizioni della sua avversaria, sia per i rapporti numerici delle truppe in' cam po, sia per il 'loro armamento, sia per le posizroni ~ho esse occu pavano. Si aggiu nga •che, contando appunto sulla rivoluzione e nell' intento <li favorirl a, i greci avevano ripartito le loro poche forzo fra l' Epiro, la Tessaglia, le bandi', le truppe da sbarco, ecc., ecc., mentre i turchi Je tenevano riunite sul punto strategico principale. · f:osì avvenne che, mentre i greci ottenevano parzia li successi nelr Epiro, senza però riuscire a sollevare le masse della popolazione,1 men tre la loro flotta dell'ovest bombardava Prevesa e quella dell'est homlrnrdava gli scali del goll'q di Salonicco, mentn, sulla stessa froq·ltern della Tessaglia, in vari punti, i greci fattisi assalitori otteno vano parziali successi, il grosso dell' esercito turco, comandato da Ed,hem pascià, s'im padroniva del posso di Meluna sulla principale linea d'in· vasione che mette a Larissa, e qualche giorno dopo, battuto il grosso <iell' esercito greco a Mati, sboccava liberamente nella pianura della Tessaglia ed entrava a Larissa abbandonata dai greci. *

** Le cose nl momen to io cui scnv1omo sono a questo punto. I greci vinti si raccolgono a 11arsaglia ove sperano di opporre un argine all'invasore. Vi riusciranno? Il nemko lascierà loro il 'tempo di ordinarsi a questa seconda difesa? Per rispondere con qualche fondamen,to, bisognerebbe conoscere tanti ,pa1·ticolari che non conosciamo della situazione materiale e morale:delle -due parti; ma, lasciando l' avvenire e giudic:indo il pnssa to, si può affermare che, per il miraggio della rivoluzione, i greci si sono lasciati indurre a commettere un grande orrore: la divisione delle proprie forze. La linea principale d'operazione passa dalla .Macedonia per la Tessaglia e non già per l' Epiro. È per Larissa e non per Arta che si m:m;ia su Atene. Quando le forze greche fossero battute nei piani di Farsaglia e dovessero provvedere a trauenerc alla meglio il soverchiante invasore s ulla linea difensi va dell'Othrys, che cosa potrebbero fa re poche .migliaia di greci nell' E piro, anche se giunti a l anina e di là operanti verso Moni':stir ? Lo' stessC' error~ che è stato com messo dalla Grecia nella partizione <!elle forze terrestri, si è ripetuto in quella delle forze marittime.

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Delle tre corazzale di cui la Grecia dispone, una con varie torpe· diniere fu mandata nel golfo di Arta, per attaccare Prevesa e le altre città o villa1gi di quella costa, mentre, a parer nostro, lo Grecia avrebbe dovuto profittare della propria superiorità sul mare per cercare la fl otta turca, metterla fuori combattimeo10 se avesse ardito mostrarsi e quindi tendere a Salonicco in concor~o con la ·gran massa dell 'esercito greco. Se poi la flotto wrca fosse rimasta inrniva, dirigersi a Salonicco, subito, con tutte le forze, senza perder5i in obbiettivi :secondari. Solameòte con un intimo legame tra le forze marittime e lo terrestri, con un'azione a massa. energica, decisa. la Grecia avrebbe avuto qualche probabilità di oaenere vittoria sul suo nemico t:into superi•>re iu numero. lnYece pare che abbia fa llo di tutto per disseminare le poche forze di cui disponeva e trovarsi quindi im potente, nonchè all'of· fesa. anche ad una efficace difesa. Le ultime notizie accennano è vero a succe~si ottenuti dalla S<Juadra dell'est nel golfo di Salonicco; m:i questi sU\:cessi, oltre all'essere naturalmente minori di quelli che avrebbero potuto ouenersi colla flotta riunita, perdono molto del loro ,·alore mor11le giungendo dopo 13 sconfitta delle truppe greche in lt!rraferma; qÙaoto al loro valore mate· ria le, se non si riesce a tagliare la linea prind pale di comunicazione dei tu rch i che svolgesi da S:lioniç,co lungo la costa, si sarà sempre fa llo ben poco, per quanto ,danno siosi recato :i vill:iggi e città con i bombardamenti.

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Lo stesso giorno in cui giunse notizia delle ostili til scoppiate fra la Turchia e la Grecia, il governo italiano diede ordini a due battaglioni ed una batterifl da montagna di partirP. per Candia. I bat1a<>lioni partenti furono uno del 36° fanteria ed uno cicli' 8° • bersaalieri portati sul piede di o<ruerra; la batteria su sei pezzi. Scelta ' t, . e animata la truppa, entusiasmati gli ufficiali. Partendo dalle rispet-. tive guarn igioni ebbero dal po polo di mostrazioni di :iffetto ed augurii di fo rtuna e di gloria. Nella notte dal ·19 al 20 passarono per la stazione di Roma, ove molti utnciali ed altre persone li aspettavano, e il colonnello Strani, di stato maggiore, portò loro il saluto del Ministro della guerra. La sera del ~O s'imbarcarono a Napoli su i pirosc.'lfì A·rno e Indipendente espressamente noleggiati e sai parono per Candi a accompagnati dagli auguri delresercito e d"l paese. J


N<fiI:GIE POLITICO-MILITARI

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NOTIZIE POLITICO-MILITARI

Gli ultimi telegrammi recano che quest.e truppe sono giunte a· destinazione il 26 e che il battaglione di fanteria doveva sbarcare mezzo a Candia (città) e mezzo a Hierapetra; ma poi ; il mare grosso presentando ,difficoltà per lo sbarco a Hierapetra, è sbarcato tutto a Candia. Il battaglione bersagl ieri e la batterià sono sbarcati alla Canea . La situazione nell'isola di Candia è sempre la stessa: i Turchi rac~ colti nei centri della costa; gl'insorti padroni del resto dell'isola; le squadre intorno all'isola per mantenere il blocco; le tl"llPP.C internazionali . a gruppi sii vari punti della costa, per tenere a frenò i Turchi . e gl'ivsorti. Ed ora lasciamo la Grecia per venire a noi.

li :t 4. novembre s'aggiornò il Parlamento per le vacanze pas(ruali. Si riaprirà il 4. maggio e il prjm~ progetto all'ordine del giorno è quello sull'ordinamento dell'esercito. Prima che la Camera si aggiornasse fu distribuito ai deputati un progètt,\}, di legge col .qual,e.Jl...f gxin;:i;io è àutorizzato ad inscrivere, nel la parte straordinaria del bilancio'" deÌTa guerra· per l'esercizio fiaa.nziario. ·1897-98, la somma di lire 15,750,000, da ripartirsi in vari capitoli ùel bilancio per le seguenti cause.: nuovi alzi per fu cifì'e moschetti, carta topografica, approvvigionamenti di mobilitazione, artiglieria di grande portata, straàe ed opere militari , foni di sbarramento, poligoni 'd'artì· glieria e cavallerizze, materiali del genio, materia li d'artiglieria ." c9struzione d'una caserma per cavalleria in Firenze, opere di fortificazione a Spezia. - Il 17 corrènte le Commissioni del Sen-ato ·e della .Camera, · col solito cerimoniale, si recarono alla reggia per pi·esentare a S. M. il Re· gl'indirizzi di risposta al discorso della Corona. A capo dt\lla Commissione del Senato era il presidente onor. Farini, a capo di quella delta Camera il presidente on. Zanardelli. S. M. il Re, in divisa di generate, circondato dai ministri Di Rndinì, Venosta, ,Brio, Costa, Pelloux, Branca, Gianturco e Prinetti, e dalle sue Case cfvile e militare, udita la let'tura deLl'indirizzo del Senato, ·fatta da S. E. Farini, rispose: , ~.,s.,;gnor Presid~nte. Sulla valida ed efficace cooperazione del Senato del Regno Io farò sempre larghissimo assegnamento: e una lunga esperienza mi assicura che non mi mancherà in avvenire.

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• Nondimeno io ringrazio il Senato che, p~r suo mezzo, ancora una ~~lta me ne fa solenne promessa. < La solerte cooperazione dell'Alto Consesso, nel quale splende tanta foçe cii sapienza,· varrà a rendere sempre più autorevole ed efficace :l'importante lavoro legislativo al quale è chiamato dal Mio Governo, •ed a conseguire quegli alti e benefici intenti che il paese da lungo tempo attende. « Dal vostro fèrmo volere e dalla sicura concordia dei poteri co·stituzionali dipende la prosperità della Patria •. All'indirizzo della Camera.,dei Deputati, lettogli da S. E. Zanardelli, , t Re rispose : , << Signor Presi.dente. I sentimenti che Ella mi manifesta, a nome -della Camera elettiva, sono pe1·. Me di grande conforto. e Essi mi affidano che, col volere concorde degli eletti .del popolo non tarderemo ad assicurare e consolidare la prosperità della nostra :amatiss.ima Patria. « Si ponga la Camera all'opera e risolva con sollecitudine i gravi pi:o,blemi che più da vicino c'incalzano. ( La Nazione deve aver fi ducia nel senno e nella virtù degli eletti ,che ha mandato, nei recenti comizi, a rappreseo1tarla in Parlamento. ' E non è minore la fede che Io ri,pongo nella-rappresentanza popolare fa quale, no·n posso averne il ~~enomo dubbio, riuscirà degna della ,sua altissima missione)) .

•*• Il i2 aprile, mentre S. M. il Re in vettura scoperta, col primo aiuitante di campo, generale Ponzio-Vaglia, si recava alle corse delle 'Ca.paunelle, giunto due chilometri circa da porta S. Giovanni, un individuo, dall'apparem.a operaio, avvicinato;i rapidamente alla carrozza, vibrava contro S. M. un colpo di pugnale, che S. M. evitò col ,braccio destro. J)etto individuo fu immediatamente arrestato. Quest'esecrando delitto commosse la capitale e tutta l'Italia. Grandiose, straordinarie furono le dimostrazioni di affetto improvvisate dalla popolnione in questa e in tutte le cillà del Regno a S. M. il Ile e ~Ila Reale Famiglia. · Sicchè l'attentato di un pazzo ad altro non servì che a provare ed :a riaccendere maggiormente l'amore degli italiani per Casa Savoia .


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NOTIZIE l'OLITICO-MILlTARI

. ,I NOTIZIE POLITICO - MILITAR!

. Non ~1 e pl~Ssihile enumerare gl' indirizzi e i telegrammi pervenuti q~~s~ occasione _a_ S._ M. ~a so~rani, da principi, da governi, da . munic1p1_, da so_da hz, d1 ogm specie, ma non vogliamo tacere dell'a ttest~to d1 devozione e di affetto dato al Re dal Parlamento Il 27, si presentarono alla reggia e furono ricevute da s· M ·1 R I d . . d . i e e . ~-pu,tazwm ~Ila Camer~ e del ~enato rec?tesi a congratularsi per lo s~ampato. pericolo. Molti senaton e deputati si erano uniti alle rispettive presidenze. d IParlarono gl. i on.. Farini é, Zanardelli, esprimendo al Re l'esul tanza e, paese. o st1gmat1zzando I opera dell'i nfame delinquente . . ~- M. _mpo~~ che. tutto aveva dimenticato di fronte alle straordinarie testm~oma_nz~ a~etJo che da tutt11 ~talia aveva ricevuto, e che in questa occaswne I vmcoh tra popolo e Re si erano streui sempre più. 10

Frn le più importan ti disposizioni d'interesse militare. emanate uel mese notiamo le seguenti : ·1~· Min_ister? h~ determinato che tutti gli attendenti di ufficiali monl.1ti abbiano 10 dtstrihuziooe, indipendentemente da l pastrano O cappotto 0 mantellina, due tenute di tela (giuoba e pantalone) e due tenute di pan~~ (be~retto, g~ubba e pantalone) m·odo che, usandone una per il serv1z1~ d1 s?~derta , ne abbiano sempre un'altra pulita 1~d in buone, stato d,. ~ervmo per mo~tare a c:ivallo e per la libera usr.;itq. '. Il M101ster~ ha avv~rt110 c!1e_s~Jle mauid1e dei cnppotti d'artiglieria e su quelle det pastrani da ~rt,gherta, da cavalleri:i e da treno diii oen io non debbono esse~e attaccati distintivi di cariche speciali, i quali rimarrebbero coperti dalla mante! lin11. · Venne stabilito che i militari dì truppa i quali per essere ammPs · nelle rE1gie tr~tppe d:~ frica ~inunziarono ad no grado O ad una cari: ; e che so~o r1torn~t1 1~ Italia, debbono essere reiotegrati nel grado 0 nell~ ~anca c!1e r1 vest1vano prima della loro partema per l'Eritrea. S1 e prescritto che gli inscritti della leva sulla classe 1877 d' I d . . I ' o I eve pre_ce ent,, 1 qua i fossero, dal 1° aprile corrente fino iii tempo della c~rnmata alle armi della classe predella, arrolati in 1 ca teooria ed _av:'1ati dai ~oosigl_i di leva, ai distretti militari, siano pr%so rncdes,_m,_ :otto_post1 subtto _ad ~ccurata visita e, se confermati idonei, avv1a't1 IO l_1cenz~ straordrnar1a con obbligo di ripresentarsi' allorchè saranno ch1ama11 alle armi i militari della stessa classe 1877.

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In caso di riconosciuta inabilità, i predetti inscritti saranno trattenuti al distretto e proposti subito per la rassegna speciale. Il Ministero ha determinato che i sottuffi:iiali d'artiglieria da costa e da fortezza, delle compagnie operai e dei veterani d' artiglieri:i facciano uso di pantaloni di panno senza sottopiedi, corrispondenti per foggia a quelli dei caporali e soldati delle stesse specialità, anzichè dei pantaloni _prescritti per i sottufficiali dell'artiglie~ia da campagna. In seguito al Regio Decreto 26 novembre ~ 896 che stabilisce il servizio del caserm.aggio militare ad economia nel II e nel IV corpo d'armata da attuarsi colle norme dlll regolament-0 ~ 7 febbraio i 895 e dell'istruzione re lati va, il Ministero ha determinato che pel fuùzionam ento J pratico del servizio nei predetti corpi d'armata, 111 cessare delle attnaJ.~ imprese siano istituiti: Nel II corpo d'arm ata un magazzino principale in ciascuno dei, presidi.di Alessandria e Cuneo. Nel IV corpo d'armata un magazzino principale in ciascu no der presidi di Piacenza e Genova, ed un magazzino succ;urs~ le in cadauno, dei presidi di Parma, Paviii e Savona. Negli altl'i presidii dei due corpi d'arm;1ta proVl'ederanno al ser? izio del casermaggio, giusta l'art. 3 del citalo regola mento, i comandanti dei presidi stessi . , Ad evitare l' inconveniente, tal·volta verificatosi , che il panno di cuj è rivesti ta l'asiicciuola di ferro tondo della lanterna da campo si stacclù e rimanga nella canna del fucile modello 189 1, il Min istero ha decis~"'ia~ sostituire il panno stesso 1;00 un cordoncino di filo di canapestraforzinato, avvol to tutt' into~no all'asticciuola ed avente i due capi fissati con rosette metalliche. Per speciali esigenze di mobilitazione, il Mini~tero ha dP.terminatoche gli uomini di trnppa d'artiglieria da costa e da fortezza (esercitopermancnte e milizia mobile) abbiano nel fregi o del berretto e dd chepì il numero della compagnia, come sulla n11ppina, anzichè quellodel!a brigata. A maggiore schiarimen to delle disposizioni contenute nel N. ~ O della. Circolare N. 1·15 ùello scorso anno, il Ministero ha determinato che· agli ispettori provinciali del tiro a segno nazionale, se uffìciali in congedo, spetti sempre l'indennità di trasferta di primo grndò, qu:rnd~ si recano in missione per ordine del Ministero. Con riserva di pubblicare nel prossimo maggio la consueta circolare ~nnuale indicante la data delle varie mute negli stabil imenti bai1


NOTIZIE P OLITICO-MILITARI

neari militari e stabilimenti civili che hanno offerte riduzioni nei pt'ezzi .al personale dipendente dall'amministrazione militare, il Ministero ha reso noto fin d'orn nel Giornale milita1·e le facilitazioni cortesemente {'Oncesse dalla direzione dello stabilimento di Montecatini iigli ufficiali -ed alle loro famiglie.

** Venne pubblicato un R. Decreto per l'esecuzione della legge 2-~ di-cembre 1896 relativa al ma trimonio. degli uffi ciali del R. esercito. Vennero inoltre pubblica te nuore norme da seguirsi per l'anticipa:zione degli assegni ai corpi; Nuove varianti all'istruzione per le esercitazioni di comhattimento; • Modificazioni olle lezioni di tiro ordi nario per le società di tiro a èSegno nazionale; Nuove normo per la sistemazione dei conti e degli ufficiali destinati ,in Africa; Nuove aggiunte e modificazioni a.li' istruziouc per __la chiamata in ser'vizio della mi Iizia comunale. Sono stati pubblicati in quattro fascicoli distinti i nuovi caricamen ti -dei carri del le batterie da 7 a ca val lo. Venne pubblicata l' istruzione &ulla fortificazione campale, che co-sti tuisce il volume 5° di una nuova collezione delle istruzioni del ,genio. A parziale esecuzione di quanto prescrive il regio decreto dell'1 ·I marzo scorso saranno il 20 maggio p. v. chiamati alle armi i mili.tari di 4a categoria della classe ~ 872 ascritti alla fanteria di linea ( eccettuati quelli provenienti dalle compagnie permanenti dei distretti) , .ai bersailieri e quelli ascritti alle com pagnie di sanità o di sussi~teuza, appartenenti ai distretti militari di Cagliari e Sasrnri. Sono dispensati dalla chiamata quei militari, i quali, essendo stati nei presidi d'Africa, abbiano prestato un servizio sotto le armi, mog.giore di quello prestato dagli altri tutti della loro stessa classe riell'arma di fanteria. Col Rollettino ufficiale sarà provveduto per la chiamata degli uf-ficìali di complemento, i quali si presenteranno al distretto della Sardegna, cui sono effettivi, per coadiuvarvi il personale nel ricevimento, equ ipaggiamento ed invio ai corpi dtii richiamati dt truppa . l' richiamati, verranno dai corpi o riparti rinviali ai l'i$pettivi dis tretli in modo da essere congedati non più tardi del giorno 8 giugno.

NOTIZIE POLITICO ·~f!L!TARI

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' Vennero pubblica te le seguenti prescrizioni relative alle Grandi manovre, manovre 1l·i campagna, esercitazioni di ccrvall,:.ria per il corrente anno. Grandi manot>re. - Si svolgeranno dal giorno 10 al 21 settembre fra il Chiese e l'Adige, e vi prenderanno parte le seguenti truppe: a) i corpi d'armata III o V nella loro formazione or"anica; b) una divisione di cavallerìa; e) una di visione di milizia mobile formata di quattro reggimenti fanteria e di due battaglioni bersaglieri. Il Ministero si riserva di designare il direttore superiore delle grondi manovre, o i comandanti dell<J grandi un ità, e di impartire a suo tempo ulteriori disposizioni. llfano ,;re di campagna. - Negli altri dieci corpi d'armata si svolgeranno colle norme vigenti le mMovre di campagua dal 10 al 24 settembre incluso. Per le · truppe stanziate in Sardegna dal ~O al 31 maggio. Esercitaziom: di cavalleria. - I reggimenti di cavalleria che non prendono parte alle grandi maoovre saranno riuniti per alq uau ti oforni nelle ioc.,lità prescelte dai comandanti di corpo d'armata per es:guire evoluzioni di reggimento e di unità superiori. Afa110,;re coi quadri. In applicazione a quanto è ' prescritto per le manovre coi quadri al X. ~ 18 dell'Istruzione per le esercitazioni di ~ombattimento, il Ministero ha d_eterminato che, ad nuni alterm1ti, dopo '. l cong~d_:nnent_o d'ella classfl anziana, si oseguiscano manovre coi quadri rn tuttt I corpi d armata, secondo un riparto pubblicato dal Giornale 1nilitare e nei limiti di spesa ivi assegnati ad ogni corpo d'armata. Annualmente poi e giusta disposizione che verranno dato dal Min istero, avranno lutJgo: ·1 ° esercitazioni d'Assedio coi quadri: 20 manovre coi quadri di cavalleria; 3° vinggi d'istruzione di cavalleria ; , 4° viaggio di stato maggiore. Le esercitar.ioni di assedio coi qu11dri si eseguirnnno nei corpi d'armata, II, V e XII nell'epoc.'\ che i rispettivi comandanti crederanno di stabilire. Le mauovre coi quadri di cavalleria si svolgeranno nei corpi d'armata II e X dopo il congedamentò della classe anziana con ufficiali della 2• cd 8• brigata di cavalleria . ti viaggio di istruzione di cavalleria avrà luogo prima delle manovre di campagna sotto la direzione dcli' ispettore della cavalleria, secondo le propo~te che questi inoltrerà al Ministero. 53 -

ASXO XLII.


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NOT!ZlE POLITICO-MII, ITARI

Il viaggio di ·stato maggiore si effettuerà peP' cura del comando det corpo di stato maggiore nell'epoca e colle · modalità .che saranno dal, comando stesso stabilite. '(.

** Al fine di porgere il mezzo agli ufficiali subalterni di ·complementodel genio, appartenenti a tutte le specialità, · escluso il treno, di perfezionare la loro istruzione teorica e pratic:, e di prendere conosce1m1> delle principali innovazioni più recentemente introdotte nei vari servizi dell'arma, il ì\:linistero ha determinato ai ammettere quelli che ne fa/ ranno domanda a prestar servizio, con assegni nei reggimenti per un periodo di tempo non minore di tre mesi. . . Gli ufficiali dovranno indicare esplicitamenfe nella loro domanda 13, durata del servizio e la data colla quale intenderebbero iniziarlo, ed·. il Ministero si riserva di soddisfare le loro domande nei limiti con-sentiti dalle esigenze del senizio. Essi vernrnno assegnati ai reggimenti della specialità alla quale ap-· partengono, ed i loro nomi saranno. pubblicati sul Bolletun·o delle nomine coli' indicazione del reggimento al quale verranno destinati ed il giorno in cui dovranno presentarsi. Venne aperto fra i sottufficiali dei reggimenti d'artiglieria 'da camarrna e da montagna, un concorso per 20 posti ùi sottop "' a cavallo, . tenenti di artiglieria (treno). • Per essere ammessi a tale concorso i sottufficiali debbono soddisfare alle seguenti condizioni: a) essere celibi o vedovi senza prole, o se ammogli:iti provino di, possedere la rendita pre~critta per i sottotenenti dalla legge· 2,1, dicembre 1896 sui matrimoni degli ufficiali; · b) compiano non meno di o anni e 6 mesi di anzianità nel grado. di sottuftìciale al i O giugno 1897; , e) non superino l'età di 27 anui e 6 mesi al ·1° luglio 1897. I sottufficiali che intendono eoncorrere dovranno presentare regolaredomanda per scritto al rispettivo comandante di reggimento. Il Ministero ha determinato che le destinazioni degli uffficiali con-tabili sieno regolate d'ora in poi dalle seguenti norme: I sottotenenti contabili di nuova nomina sono tutti assegnati ai reggimenti <lei le varie armi e ,debbono rimanervi non meno di quattroanui,.indipendentemente dalla loro prnrnozione al grado di tenente. Gli ufficiali subalterni contabili, prima della loro promozione a capitano devono essere stati addetti per non meno di due anni ad ognuno-

NOTI' & POLITICO-lllL11'ARI

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dei seguenti servizi: ufficiale pagatore od ai conti:, ufficiale d1: matrfcola., u(ficiale di rnagazz·ino. . . L'esame .per la promozione a capitano è uguale per tutti; occorrendo, può essere proceduto o susseguito da un esperimento nella carica di direttore dei conti . o di consegnatario di un panificio da parte degli ufficiali sui quali le commissioni d'avanzamento non potessero pronunziarsi in modo esplicito. . . . Di massima i capitani nuovi promossi sono destmat1 alla carica di direttore dei conti od a quella di consegnatario di un panificio; ad· orrni modo dovranno avere esercitata una delle due cariche per quatt;o anni almeno prima della loro promozione al grado di maggiore computandovi tempo in cui rte abbiano esercitato le funzioni da te· nente con buon esito. Nei corpi le destinazioni :ille varie cariche, tranne quella di direttore dei conti, sono fatte dQ.I comandante del corpo. P.er sopperire _alla deficenza di ufficiali subalterni che si verifica ne) reooimenti cieli' arma dì cavalleria, il Ministero hà determinato d1 ,chi;rnare temporaneamente in servizio , alcuni ufficiali subalterni di complemento dell'arma di cavalleria per un periodo non in~eriore a sei mesi e con gli assegni dovuti al loro grado. Gli uflìciali predetti, di qualunque anzianità, i quali intendessero di assumere tale servizio, dovranno rivolgere analoga domanda al Ministero, per mezzo del rispettivo distretto militare, indicando anche il rècrairnento dell'arma cui prcfcrirebbèro essere assegnati. Le"'domande di cui trattasi dovranno pervenire per via gerarchica: al Ministe10 non più tardi del giorno 3,1 maggio.

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·Roma, 2,9 aprile 1897. 1

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1t1V1S1'A DEI PER10Dl0I 'lllLITAlll

'RIVISTA DEI PERIODICI MILTTARl

Rivista di fanteria

Marzo ,1897. I du e metod'i, della-T/'ivistci di (lmterirL e dell,1 ~cuoia, d!i Pcirma per t'istnizione. delle rédute. Sotto il facile velo dell' anonimo si cela 'I' autoré d~ questa scrittura. che appartiene ad una fra le p(1'1 forbite, dotte e gen ia li penne del1' esercito nostro; epperciò lo studio merita particolare consiflerazione per le idee che trat\a e per la novità dell'argomento tolto in esame. Da parecchi anni a questa parte l'istruzione•delle rèclute \1a preso unà. ire più s-ciolta per razionalità ed efficacia di metodi. Su questa traccìa la Scuola di Pannci ha proposto un metodo nuovo per l'istruzioòe ginnastico- mi litare dei giovani soldati; ed è giusto e logico che di questo nuovo l}letodo si sia fatta appunto bandi trice la Scuola e.entrale di tiro, come quella che più d'ogni altra deve fissarsi nei vantaggi che dall'educazione ginnastica derivano all'esercizio del tiro, fedele al pri? cipio del colonnello Campbell: Che it tiro è 1m esercizfo ginnastico. Pure, al primo pa:;so ardito, altri debbono seguirne che lo migliorino e l'assicurino nella nuovissima via; ed il meglio deve appunto scaturire dai raffronti, dalla pratica,. e dalla restituzione del metodo ai primi principi che lo' governano. Sino dal marzo Hi9(~, la' Ri1rista di fanteria, proprio dal medesimo autore della scrittura odierna , si. era fatta antesignana del novello sistema di educazione · militare. Og~i l'autore pone a raffronto il suo studio passato con le prescrizioni dell'odierno· metodo propo$tO dalla Sc1tola di tiro, propone riforme e ricava util issimi ammaestramenti, con quell'efficacia di giudizicf,"°spontaneità di argomentazioni e rigore di logica che è suo pregio e distintivo. Lo :;tndio sarà continuato nei prossimi fascicoli. A/enne -idee sulla fortificazione. Appunti per una conferenza regg·i-

menta/e. Rì'leviamo da qnesto studio alcuni principi che ci sembrano ~ae~trcvolmente esposti <~ tuttavia non mai abbastanzéi presenti alla memoria L' uno riflette l'esagerazione del principio della fortificazione che im-

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pegna intorno ad esse più truppe ~ cfuante si conv~ugono _e t~li da co_mproll)ettere il risultato definitivo della vittoria sui campi dt battagl_1a; principio derivato · anzitu uo dal l'opera poliorcetica <~el .genera.le Bnalmont nel Belgio, e sul quale anche i più ortodossi discepoli del celebre oenera le mostrano assolutamente di ricredersi. « L~étude ;1ue nous venons rie finir, .scrive di questi ~ior~i il ca pit~no « Millard , n'à pas pour but de Mmoutrer qrie la fort1ficat1on constttue « l'élément imiqne de la défense des Etats, mais seulernent que les places « fortes sont. toujours utiles à une armée qui, eu prés<mce d'une invasion, « veut rétablir à son avantage l'équilibre des forces détrni fes dans les pre« miers rencontres; qu'ellt!S sont indispensables it une armée qui, trop « faihle pour tenir la c:i rnpagne sans s'exposer à una destructjon certaine, « doit. alleind rc des secours pour réprcndre l'offeusive ; qu'elles ne sout « nuisibles que si !es générau~ ne savent pas s'en servir ». Ed è questo app_unto i.I caso del Belgio, cioè uno sMo neu trale che. non ha da far~ nè da temere la ,_,uerra per conto proprio e solo può diventare camp_o dt una invasione nei caso di guerra fra Germnn ia e Francìa. Epperciò la difesa dello Stato nel Belgio devé essere ordinata in guisa da permettere all'esercito tu tto 'intiero di traW!nere l'invasione tedesca fin chè arrivino in soccorso i Francesi , o di trattenere li Francesi fi nchè arri vino i Tedeschi. Per il Belgio adunque, l'idea di raccogliere tutto l'esercito dentro un ~istema di opere è razionale,. pcrchè la massa belga sarà sempre . una fraiione cui solo im porterà di guadagnare del tempo. Non si pos. sono quindi che possedere idee assoluwmente false sulla natura dell'ar~e della guerra, per non cornprender,3 che non si guadagnano le battaglie decisi ve se non con i soldati .che marciano e con i cavalli che galoppano; e· eh~ è parirncnLi assurdo il credere che sia del tutto sconveniente appoggiarsi alle fortezze sia al principio, sia durante, sia alla fine della cam. pagha. Come al solito in medi o stcit virtus. L'articolista ria$sume infine le prerogative di teatro di guerra r_azionalmente appa recchiato a difesa : . a) Aver protetto con op':lrè i punti che racchiudono qualche cosa cm · importa notevolmente di non lasciar cadere nelle mani del nemico; e qui occorrono le· fortificazioni potenti; b) aver sbarrala la frontiera in modo che il nemico non possa supe-rarne , ecrli sbarramenti !>rima che la nostra-mobìlitazione sia com piutn; e qui occorrono, io genere, le fortificaz ioni meno potenti; ' e) Aver diviso il teatro di guerra in due campi; uno dei quali offensivo dove si disegna di porta re l'esercito e quindi non occorrono le fo rti -


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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

ficazioni; e l'altro difensir,o dove non andrà l'esercito e qnindi occorrono le fortifica,zioni di varia potenza, a seconda del vario scopo cui · debbono servire. Il cavallo ai capitanf di fanteria. La permanenza nel grado di capitano nei tempi normali è di dieci anni, almeno, e può giungere a .dodici ed anche più. Il dare il cavali.o a tutti, senza distinzione tra il più anziano •e l'ultimo promosso è forse troppo, il darlo ha nessuno è ancora pel!gio, per non dire impossibile. A quale punto della sua carriera si dovrà dare· il cavallo al capitano di fanteria? Al capitano che rnggiunge p superà l'ottavo anno di grado si dovrebbe concedere l'uso del cavntlo con relativ11 indennità e razione foraggio. Tale limite di anzianità di grado si potrebbe abbassare, fino a farlo corrispondere a quello del sessenuio, quando la . media età dei capitani fosse piuttosto elevata. Per te nostre idee nell'arti,glieria. Cronaca. - Spa.gna. - Forze 1n1:litari neUe Colonfo. - Ouba . .......:. Filippine. - Porto R.fro. - Riassunto totale. ' Journal des Sciences Militaires.

Aprile ,t879. -

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ll pericolo delle milizie.

Nella sostanza questo !ìtudio risponde alle necessità di un libro; vale a dire alla trattazione delle Vllrie fasi storiche di formazione delle milizie, in rapporto all'ambiente politico, socio:ogico ed economico. Vi .si l'\ccinge il generale Lewal, che desidera 'cti compire in questa guisa ' la sua · trilogia Con tre le servù;e des deux ans. - Contre le ' service d'un an. - Contre l' anéant,issernent de l' ariifJe. Egli preludia con l'esf1me delle caste gnerriere permanenti nell'antico Egi tto, degli escr· citi regolari dell'Asia, con il servizio militare nell'Ellade ed a noma. Parlamento ed ese1·cito. -

La questione del comando in capo.\

Rcipporto del generale Scobelef sulle g1·andi manovre dell'esercito tedesco nel 1879. - L'azione dell'artiglieria - Dife$:i ......: Auacco - Hifornimeuto dr.Ile batterie - Truppe del gen io - Allegati - fatruzione per il combattimento difensivo della fanteria Doveri dei grandi comand3nti - Doveri dei capi in sottordine ' - Ordine di nn <,om,mdnnte di corpo d'armata tedesco. - Il combattimento della fanteria e la condotta del fuoco nell'offensivn - Delle manovre in generale - H.nzione dei cavall i di truppa di cavalleria e di arLiglieria.

lrfontenotte e Che1·asco. -

Dal.l'inizio delle operazioni, Napoleone, nettamente mette in evidenza .;1 suo concetto operativo: trovi o non trovi gli imperiali sul suo cam,mino, eoli desidera di trattare con la S:ndfgna. Egli perciò non ha bisogno -di ricordare le operazioni, che hanno dato origine allo scacco di Maillebois, nel 17.fi.5, e che potrahbero riprodursi, cp1alora egli ave$Se dato ,soverchio o ligio ascolto alle prescrizioni del Diréttorio . Per" Napoleone non v'ha discussione di sort11_; una vo~ta iniziai~ l_e ·operazioni della cam1,agna attraverso la depressione degli Appenn1n 1'. ·e"li ha li bertà o di sprofondarsi nella Lombargia, all'inseguimento degli ·i;f)eriali, o di marciare di1·e1to contro la cinadella di Torino .. Successi,vaménte <~gli ha già divisato di eseguire i due disegni seguen11: \o Separare gli alleati ocn1pando Savona e minacciando di troncare 1 ,,,· fa strada da Toriao ;1 l\fond· ov1,' faceu do d.1mostraz1on1 . . verso Genova e A les~and ria; 2.0 Occupare una posizione centrale e mettere gli austriaci fucri di .-azione, per una o due settimaoe almeno; 3° Occupare Cev11; . . 4o Marciare contro Torino. In questi concetti di azione Bonapnrte ,rapidamente agisce. Completa l'amo,./gama delle sue truppe e rinforza (e sue divisioni di prima linea, organizza solid,rn1ente i suoi avamposti, moltiplica le ricognizioni e si mostra desidero~i.ssin~o di n?tiz(e. _La si-_ -inazione politicn del Piemonte, di Glrnova. e d1 l\11lrno, il l1ev1to. del ,giacobùifamo e la presenza degli agenti francesi a Genova (rnorandist1) ;·ende il servizio di inform:Ìzione spedito, completo ed esatto. Mentre ,che Co lli e Deaulieu sono sch ierati dietro le pnrti meno praticabili del massiccio appenninico lasciandosi per ciascuno sguarnito nn Oanco per fa depressione di Savona, Bonaparte occupa quest'ultima per ~1ezzo ,di una fo rte avanguardia. Una linea di avamposti ù fi ttamente distesa <la Voltri al colle di Melogno, sì che a gran torto la leggenda rincara. le ,dosi in favore del Rampon. Seguono delle scaramucce al !~, al 9 nprile ,ed al ·10 aprile: Bonaparte non perde_rerò un istante es! accinge arovesciàre 21'.>,000 uomini nello spazio sguarnito fra Montenolte, Dego e Montezemolo. Per Booapàrte il combattimento di Montenotte non ra pprnsenta che, un episodio, tanto I! vero che non vi assiste: egli éor~e inve(:e in Altare e dopo essersi as;;icuruto che Masscna ha posto m ma·rcia le sue truppe, e che Jouben ha messo piede nella valle della B01·mid:1, si reca a CHc:1re. È a Carcare infatti il nodo della cam.a:,agna. Per operare nel Piemonte gli era mestieri il possesso di un


<i'

RIVISTA DEI PERIODICI 111LITARI, 852 sicuro sbocco nelle montagne e di una comunicazione con il mart:l di Savona, assai forle da essere al sicuro da un colpo di mano da parte dell'avversario, là dove avesse pottlto raccogliere m~gazzini ed ospitali. Così egli preparò la marcia verso Cherasco.

Pcissaggi di corsi d'acqua. - Tema delle operazioni ·- Esposizionedelle operazioni - C1>mposizione e funzionamento degli equi paggi _:__ Utilizzazione del materiale - Ripartizione <lei lavoro - Tempo impiegato nella costru zione delle gittate - Esposizione della operazione tattica -:- Costruzione delle passerelle - Conclusione. La marcia del fantaccino. - La marcia presso i popoli dell'antiéhità Opinione del generale Lewal sulla questiooe - $tudìo dei nostri regolamenti di manovra dalla creazione degli eserciti permanenti fi no- . alla Rivoluzioue - Regolamento del ·179;1 - Ordinanza del ·l 83,t - Creazione dei cacciatori a piedi - Regolamentò del 1862 e del 1869 - Dopo la guerra del 1870 - Regolamento del 1875 ·- Re- · golamento del 1884- - Importanza crescente dell'allenamento nelle marce - li regolamento tedesco - li compito dell' ufficiale di l'anteria. La giterra di successfone d'Austria. (1740-171•8). - Campagna di Silesia (17,~0-ld ). 1

1

Revue Militaire Suisse. /

Aprile 1897. Il regolamento di servizio del 10 marzo 1890 . ._ Conti- 1 nuazione. Marcia del reggimento d'artiglieria divisionario 4/2 nel gennaio-febbraio 1897. - Osservazioni -Personale-Arred:iment.o -M.unizionamento e tiro - Cavalli -Ferrat111·c1 - Al•bigliamento - Sussistenze - Trasporti - Alloggiamenti - Ordini di marcia Istruzione - Disciplina - Stato sanitario - Uomini - Qu,1drupedi - Conclusione. / .. Rifugi militari e capanne nelle Alp'i. - Scorgiamo ci èato come primaria fonte in questo studio il lavoro del capitano del genio CASALI, già pubblicato nella ·Ri'oista d:i arti[Jlieria e genio. Esercizi di tattica. - Pattuglie di ufficiali - Osservazioni. Notizie militari. - Svi.zzerà: Società dei sottufficiali - Studio di un materiale .da montagna svizzero - GM·mania: Esplosione di un areostato militare - Esperienze di ciclismo militare - Inghilterra: Disciplina - G1·ecia: L'esercito e la flotta ellenica - llalìa: Trasporto delle bocche da fuoco in montagna - Eritrea - Russia: L'avanzamento della fanteria - Formazioni d'attacco della fanteria. 1

RIVIST·A DEI PERIODICI MILITARI

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Bollettino della Società geografica italiana.

Aprile ·1897. Notiz'ie ed appunti. - Concorso nazionale a premio Terremoti e spostamen to di livello della superficie terrestre - Il nuovo trattato di geografia del Wagner - Gli studi geogralìci e lo , sviluppo della civiltà e della educazione politica. r, Ewtopa. - La superficie del regno d'Italia. L'istituto geografico militare di Firenze, nel passato anno ,t 896, compiuti'i rilevamenti della parte continentale ed insulare, esclusa l'isola di Sardegna, ha ripetuto le operazioni eseguite nel 188!• per tutti quei territuri di cui allora si aveva un materiale cartogralìco non rispondente alle esigenze e agli scopi dell'intrapreso lavoro. I risultati ott1::nuti ha é reso di pubblica ragione èOD la pubblicazione di due memornbili app<mdici. La prima è dedicata alla esposizione ed alla discussione delle misure praticate nei fogli ultimamente rilevati dall'istituto geografico militare nel!' Itàlia centrale e nella settentrionale, io surrogazione delle vecchie carie degl i antichi Stciti sardi del Lombardo Yeneto e dell'Italia centrale. li metodo segu itQe gli istrumenti adoperati furono gli stessi che servirono al compi&nto colonnello De Stefanis per la valutazione del 188ii,. La seconda appendice conti.ene i nuovi valori di tutte le minori isole italiane ricavate da ripetute misure eseguite escl.usivamente· con i plani~ metri nei lucidi dei rilievi originnli dell'ufficio idrografico della R. Marina alla scala di ,1-'I O, 000 e minori. 1

As·ia. - Esplorazione d.el/.'Amu-Daria. - Nuor·i, tiaggi nel Tibet. Africa. - Una carta dei paesi Galla del dott. Hassenstein. - Dalla S-iidliche Schoct und die ni5rdlfohe Gebiete de•r Galla 11ncl Soma/.. )) - La navigabilità del Niger. - La pop,,laz·ione di Johann·isberg. Ame·l'ica. - Sulla supposta scoperta del Bi·asile a1;anti il 1448. ·Oceania. - L'·isolci Gnad,ilcan<tr. J<egioni Polari. - Fricltgo{ Nansen' Farthest North. Rivista marittima.

Aprile 1897. - R1:f[.e.ss'ion·i nel wmblittimenlo fra nai;i. - Studio in. torno ad un'idea dell'ammir11glio Fournier. "Ahmentazione delle caldaie a tubi d'acqna con acqua d-i mare.


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I

RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

Corazze per na1Yi. - Prove di piastre cos~rutte

3

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RlVIS'fA DEI PERIODICI MILITARI

Terni.

Non poteva la mariua il.tlliana, in considerazione dell'im portanza della questione dal punto di vista del l'efl icienza delle rrnvi da guerra, tardare a reudersi conto dei risultati ottenibili con i nuovi processi di traila -mento delle piastre corazzate. Fiòo dai pri mi mesi del 1893, difatti, era stato disposto che venisse esperi mentato al Muigia oo noa piastra di ~, c~ ci aio al nichel, harveyzzata, che i ra ppresentaoti della casa Harvey avrebbero fo rnita, facendola costruire in Inghilterra . .Per inconvenienti occorsi nella fabbricnioue la fornitnrn non ebbe più luogo; si presero invece gli accordi perchè la costruzione della piastra stessa si facesse a Terni, dalla società degl·i alti forni fonderie ed acciaierie et! a cura del personale di quest'u ltima. La costruzione fu perciò colà eseguil.3 nei mesi di maggio e ·~i~1gno dello stesso anno. A fornire le necessarie indicazioni di massima nella composizione iniziale della piastra e sni processi di cementazione e di tempera si recò n T8rni un tecnico della casa predetta. I risultati di queste esperienze sono talmente interessanti che bep si appose la R·ivista marittima nel renderli di pubblica rngione come <1uelli eh~ interessano insieme l'industria nazionale e la difesa generale dello Stato.

Studi storici intomo allo scandaglio marino ~ p·roposta di qualéhc migl'ioramento che 'Di si potrebbe ancoraarrecdre. - Continuazione 1 del solito tipo del bolide Albertiauo. - Altro tipo nel quale si aggiunge al peso un conLalore. - Degli scandagli del quinto tipo con sagolà ed a perdita di peso. - Degli sca ndngli manometrici. Lettere al d'irettot·e. - La velatura sistema Vassallo. - La relazione di Sebastiano r enier sopra un problema di strategia navale. lnforma-zioni e notù'ie. - Argentini,: Perdita della torpediniera Santa Fè. - Francia: Lo scoppio di un siluro della Ja1iréi1àberry. - Notizie e nuove prove degli incrociatori I'ottman, Pleu· rns e Lavoisier: - Germania: Bilancio della marina. - Giappone,: Progra mmn di nuov:e costruzioni . - Ingh ilterra : Prove delle corazzate Jup iter e ilfars. Marina mercantile. - Indostrie, commerci e trnfrici.

Le Spectateur militaire.

rn

aprile ·1867. -

Gl·i iiffecial'i breoettat1: e la scelta.

La !]tterra d'~nnate secondo il metodo del ,na1·esciallo Moltke.· Io una delle precedenti puntate lo Sp.ectate1ir m:ihtai.re ha discusso talune idee re}ative alla guerra di armate e di m~sse esposte dall'anonimo autore delle 1\'os maneuures. Pretendere d1 condurre una forza di armati stra'ilOcchevole di ~ umero, dirigendoli secondo ì processi e le dottrine dell'epoca napoleonica, è· compiere opera da anacronismo. È perfettnmeute esatto che i Ted esch i mi sero io cnmpo !l80,000 com!Jatteoti, ali' ini{io delle operazioni del 1870; ma le armate oa poleon_iche non oltrepassorono i 200 ,000 uomini, vale a dire un poco più dolla 2a e della 3a . armnta nel •t 870. In queste condizioni di fatto, la direzione suprema non poteva esercitarsi alla stessa stregua che ai tempi del .grande imperatore. . Nel 4870 il generalissimo tedesco dovette concedere una grande libertà di azione e di iniziativa ai suoi. sottocapi ; ma Napoleone non trovos,i mai in caso :inalogo. Voler procedere con 15 o 20 corpi di :1rmata come Napoleone nsa\•a con sei o seLte, sarebbe esp'Orsi ad ìm · prè$e impo;5ìbili ed incompatibili affatto con la potenzialità fìsica ~d intelleuuale di un uomo solo, sebbene dotato delle qualiti1 piLt eminenti.

Il peccato di origine. - Continuazione e fine. L'alto com,ando fa Francia. - NoEL DESMAYsous. Decorazi oni, croci e medagbie. C,tonaca dellci qn indiC'ina. - I generali del 1870 ed gidì. - Le manovre di telegrafia militare. 1

general i d'og-

Org an der militar-Wissenschaftlichen Vereine.

Aprile •1897. -

Spada e p1mna.

È un articolo brillante del ca pitano OscAn G11 1STE nel quale, ton bella maniera, prendendo le 'mosse dalle più antiche relazioni che corsero frn l'opera del guerriero e quelb del poeta e dello scrittore, mette in rilievo l'odierno cou tributo dell'ufficialità austrii;cn alle lettere, alle scienze ed alle arLi della madre p~tria.


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RIVISTA DEI PE RIODICI MILl'fARl

RIVISTA DEI PERIODICI MILITA RI

I nuovìss'im'i, mezz,,; d'i guerra snbacqiia ed il loro ufficio nel.la difesa · delle coste. - Conferenza tenuta il 18 dicembre ,1896 al Circolo miliùrc di •Vienna dal tenente di vascello Leuguick. - Elementi della difesa marittima . - Elementi attivi e passivi. - Le torpedini. - Loro collocazione. - I mezzi di difesa delle batterie da torpedini , - Accensioni elettriche e segnalazioni. - Allo studio è ammes:.o un progetto di impianto di difese subacque permanenti ed improvvisate. Bibliografìa. - Notizie politiche militari ·i nterne ed este;·e. Revue du génie miHtaire : I

Aprile ·l 897. - Lavori ed operazioni del genio durante la ctimpagna del Madagaswr 1895-96. - La teleg1·afi.a mili1are .. - ' Stabilimento delle linee ottiche. - Costruzione di una linea elettrìca. SitnazioLJe del personale dei posti telegrafici alla data del 2 ottobre. - Funzion:,mento del servizio telegrafico. · Vnle la pena di riassumere alcuni cenni dall'anziesposta descrizione relativa all'opera del genio francese durante la campagna del Madagascar. Per quanto riflette il servizio telefonico, si riconobbero senza esitazipne gli errori ddrivanti dall' imperfezioni degl i apparecchi: un materiale semplice e rustico per lo stendimento delle linee è qitello che assicura nella maggior parte dei casi i migliori risultati in guerra. Maggiore attenzione reclama invece il personale addetto al servizio eh/ parve spe;;so disadatto, . poco numeroso o non sufficentemente istrutto. Seguono le relazioni relati ve al servizio d.el genio nellB tappe, la sistenrnzione della piazza di Majunga, del porto e l'andamento dei servizi amministra ti vo e sanitario. Fortificazione - I libri di balistica del colonnello D. I. de la Eìave y Garcia. Costruzioni. - I: a,pparecch-io Nivit per il collaudo dei rnate( iali da. costnizione. Revue d'artillerie.

Apri le ,I891. -

Gli effetti del tiro della fanterfo e dell' art1;g/ie1'ia. I

O'pinioni tedesche relative al loro valore teorico. Con ardine del . 2.5 gennaio ,I 895, l'imperatore Guglielmo ha deciso di accordare ogni anno una speciale ricompensa alle compagnie, ~quadroni e batterie

857

che eseguiranno i migliori tiri di gnerra. L'imperatore ha così stabilito un vero e proprio concorso fra le diverse unità del suo esercito, concorso ,ihe deve reclamare uu giudizio in base a dati fondnmentali ed ineccepibili. Per il momento questi dati fanno assolutamente difetto e nòn possono servire di guida per l'apprezzamento di qualsivoglia tiro. Il "'enerale Rohne ne' suoi numer0si ed importanti lavori pubbl icati net lJ,J?:litiir Wochenb/.att si studiò di determinare per via del ·calcolo ()'li effetti medi che possono produrre i tiri .di fanteria e d,i artiglieria ~pportunamente eseguiti. Questi dati, fino ad oi:a, sono· i soli possibili e possono servire cli criterio nell'emissione di un giudizio definitivo Per l'a1""it1d icatiooe Aet premio in'l'fleriale. i!)!)

I

Il materiale da campagna da mm. 75 a tfro rapido s'istema Darmancier. - Costrutto dalla compagnia degli Alti forni, fonderie ed acciaierie MIia marina e delle ferrovie di Saiot-Chamond.Descrizione del materiale. .....!.. Cnratteristiche generali. - Bocca da fuoco. - Meccanismo di chiusura. - Affusto. - Munizioni. Proiettili \iari. - Avantreno; - Cassone. - Dati numerici. Esperienze. La tattica dell'artiglieria da campagna dalle sue orig'ini fìno c_ilte guerre deU'impero . - Basi dell'ordinamento. - Costituzione delle unità. - Innovazioni di Gustavo Adolfo. - InnoYazioui'o i Federico IL - Innovazioni di Gribeauva\. - Primo raggrup pamento delle truppe in divisioni. - Abbandono spontaneo dell'artiglieria reggi menta le negli eserciti. - Costituzione della divisione mediante un raggruppamento. stabile delle tre armi. Proporzioni delle bocche da fuoco negli eserciti'. - Approvvisionameoto e munizioni. l l materiale da campagna e da montagna dell' art'igliet·ia spagnnof...'t. - Materi!lle da campagna. - Le munizioni. - Il cannone Sotom~yor mod. ·189·1, - Spol(4te. Notiz,i,e va:1·ie. - Austria-Ungheria : In materia d'im piego dell' arti"'lieria durante le m::movre del 1896. - Italia: Progressi o nella fabbricazione degli esplosivi. - Russia: Creazioni e modificazioni nell' artiglieria da cam pagna. - Modificazioni al regolnmento relativo alln scuola di tiro degli ufficiali di artiglieria. , I


I

RlVJSTA DEl PERIODJçJ MILITARI

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RIVISTA DEI PERIODICI MlLI'rARI

Revue du Cercle Milita.ire.

!7 aprile 1897. - La settimana militare. - Esperienze di telegrafia militare. - Differenti modi di . trasmissione. - Le notizie dall"Oriente. - Ancora un uomo d'azione. L'annua1·io dell'esercito francese nel 18[)7. - Vi ricaviamo le cifre seguenti non priv·e di interesse:

..

Stato maggiore generale - ,113 generali di divisione; 220 generali di brigata in attività di servizio; 90 generali di divisione e ,1l z generali di brigata nella riserva. - Fanteria: ·193 colonnelli, 287 tenenti coJonnelli, ·H 30 comandanti di battaglione, ;sQ55 capitani, 50·16 tenenti, .137,1 sottotenenti. - Cavatlerici: 89 colonnelli, 89 tenenti colonnelli, 317 maggiori, ·1'1 23 capitani, ,167fl, tenenti, 378 sottotenenti. - A.rtiglieria: 82 colonnelli, ·1 08 tenenti colonnelli, 4-28 maggiori, 863 capitani in prima, 859 cnpitani in seconda, 633 tenenti, 828 tenenti in secondo e sottotenenti. - Genio: ;37 colonnelli, 37 tenenti colonnelli, H-7 maggiori, 231 capitani io primo, 289 capitani in secondo, 94- tenenti in primo, 19 tenenti io secondo e 92 sot.totenenti.

Jl sergente Blandaii. - L'anniversario di Beni-Mered. Alcune pcirole sull'educazi one -morale del soldato. Cronaca militare francese ed estera.

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Metodo pratico di istruzione del soldato secondo i sistemi ·in uso nel battaglione d~ iswiizione dei sottufficiali. - n. Brn1.ouPssc1n. Occupazione in tempo di inverno di colonne di volontari per pa1·te del/ci div'isione N. 40 di [linteria. Jl comando in guerra ed il trib1inale. - Disserta-zione tenuta all_a discussione dell'Accademia gimiclico-militare di Pietroburgo 11 Hl gennaio ·1897. . · Operazioni della colonna di al)anguardia del tenen!e ~enerale _GJJrco d11rante la, guerra 4el 1877-78. Da comurncaz1on1 e c?ntr,renz~ Jeue alle, stato maggiore della gua rdia e del circolo m1lttare dt Piet.rnburgo. La sped1:zione nel bacùio della Sungaria nel ,J895. - Continuazione. Bibliogra.fìa. - Os$r,rvazioni agli St1uli pratici sulla giiet·ra del · generale LEWAL.

- - -->~·•<;:~-- -

Vaiennji Sbornich.

Aprile 1897. -'- f primi passi dell'imperqtore Alessandro 1l per ùnpadronirsi del Caucaso. - Episodio della grande guerra nel Caucaso. - P. Bor.zovzc111. Strategia e polit1:ca ed i rapporti reciproci. - GmssMAN. Sui rnooimenti per lo sparo. - A. Zrcnov. Uno sguardo snUa prepcwaz·ione della caiia.lleria.

Per fo Direzione Lonov1co OrsoTTl rc,umle t:,oltmncllo M. T . .C .. incari'catr,

Secondo le lettere sulla cavalleria del principe di Hohenlohe, in confronto ad analisi e studi intorno alla prepnrazione ed all'impiego della cavalleria negli eserciti russo, francese, austriaco e germanico . .4.ncora della quettione mila prepa1·a,;;ìone dei puntato1·i, dei sottufficiali e dei éonducent'i deU'artigl'ierìa da campagna .

DE~1ARCHI CARLO.

rrerente.

I.


XLII

ANNO

RIVISTA MILITARE .r

ITALI ANA

DISPENSA X. -

16 M AGGIO 1897

~

ROMA VO GH ERA

E NR ICO

TIPOGRAPO-E DITORR


SOMMARÌ O DEL LE .MAT E IU E CONTENUTE N E L LA PflESEN TE DIS P EN SA

J. \

La quindicina sul teatro della guerra greco-turca. - C. F . . Pag. 861

( Continuazione) . .

La Tessaglia ·nelle sue relazioni geografiche e militari. E. B. . » 818 L 'anfiteatro Morenico del lago di Garda. - Descrizione geografico militare. - A. A L0R1cc1, tr.neote di ar t iglieri a. - ( COJitinuazione)

»

Ancora dell' impiego della cavalléria in guerra. ·z1ALE BIANCHI D'ADDA, tenente colcnnello nella r i serva. -

tinuazione e fin e) .

.

.

No tizie politico-militari.

.

x.

894

r.L-R(Con-

i

»

905

»

9.28

Notìde militari estere: Francia : lljfetti della legge sul ;·eclu,tamento . - IUassoldame,ito dei sottufficiali e degli ai1ttanti di battaglionr. - A ltr.e p1·oposte di. ·modificazioni alla legge sul recluta mento. - lnco1po1·az.i one dei condannati .' - C01tpedi anticipali n ella marina. - Svttufflcia/i commissionati ammessi al 1·ù1ssoldamento » 941 Inghilterra: Bilancio della guer m .

>> 943

Romania: B ilancio della giw-ra, 1897- 98

»

Rivista dei peri odioi militari

CAnTA DE L T EAT RO DELLA GUE RR A

CASA EorTruc c,; LIB RARIA E. Vo b l!ERA -

945

» 946

GnE90 - TURCA

PROPRI ET À LET T ERA IUA.

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\, 861

LA ijUINDILINA SUL TEATRO.DRLLA GU~RRA GR~LO-TURLA Continuazione. -

Veili 1lispensa I X.

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I'.a convenzione lurco-greca del 22 maggio ·1881, quella che sistemava i nuovi confini tra il regno di Grecia e l'impero turco, aisponeva oltre al resto, che a lre· mesi di data -le fortificazioni che sbarravano l'ingresso del golfo d' ~rta dovessero sparire. Dalla parte dei Turchi quelle forti4cazioni prendevano il nome dal!(]. vecchia fortezza veneziana di P'revesa; una ruioa medievale cui i Turchi hanno aggiunto il forte di S. Giorgio e alquanto più a ponente, longo la spiaggia marina, il forte Pantocrate, ossia ~ominalore universale, e recentèmente, più a ponente ancora, il forte Hamidè che dovevasi armare con due cannoni, uno da 27 centimetri e l'allro da 22. Insomma, nono$tante i patti, i forti non furono smantellati, ma sempl icemente disarmati, e vìa via che si inciprignivano le relazioni fra Turchi e Greci, i cannoni si' ',avvicinavano ai ,parapetti per farvi capolino a momento opportuno e sfiorare coi loro proiellili la superficie dello stretto , che in i;erti puoli non passa i 640 metri di larghezza. Anzi dicevasi che nuove batterie fossero state costruite sulla linea di alture che sta alle spalle di Prevesa, e che i rispellivi cannoni fossero nascvsti nell'ampio bosco di ulivi che copre e circonda la _città. Una di queste batterie dovelle essere quella di Sfachidachi, la quale fi gu ra nei tele·grammi della guerra . . Perciò, quando il "8 aprile venne da Costaolinopoli l'ordi'ne di · cominciare le osti lita, il comandante lurco delle batterie "cli Prevesa aveva tutto in pronto, e di bel mattino alle 5. antimeridiane polè provare i suoi cannoni ai danni di un vapore della 5t -

ANNO

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LÀ ~Ul:NDl:CINA .SUL TEATRO DELLA GQERRA \3f<É~o-:rurtCA

Società panellenica, il Macedonia, che fu colafo a fondo, o secondo altre versioni, che paiono più veritiere, dovetle arenare~ Il ministro Delyannis, come si sa, denunziò \Tivamente dinnanzi al Parlamento ed all'Europa l'atto ostile e lo mise a paip col le scaramucce cominciate nella sera precedente verso Nezeros dall'altro .capo delle frontiere presso ' l'Egeo: il ministro degli esteri, ne fece ampia protesta, e fu ordinato di rispondere col la violenza alla violenza. La squadra navale di ponente ebbe ordine di bombardare Prevesa, ed i forti adiacenti. \ Era quella necessariamente la prima opera~ione di· guerra nel· \'Epiro. aodeva · di storica fama; ramIl , l')crolfo di Arta od Ambracio ' u menta le. bai.taglie di Azio e dei Veneziani, poteva raccogliere le antiche flotte navali, ma è precluso alle odierne corazzate che pescano più che esso non abhia di profondità. Allo scoppiare della guerra la Grecia vi teneva' riparate in Vonizza sette cannoniere (o:, /3, y, ~, Action, Afroessa, ed Arn· vracia); ma a Santa Maura teneva pronti altri navigli per bom· bardare Prevesa, ove ne sorgesse il bisogno. Eravi l'Amrr.ira~lw (;ia'lla,rcos) M·ianlis, parzialmente corazzato, costruito in Francia nel ·I 880, '1800 ton neilate di spostamento e •I5 nodi all'ora di cammino; e l'E-nrotas, una cannoniera del •I887 di 4'1 O tonnel)ate di spostamento e capace di 'I O riodi di cammino. 11 com~ modoro Zoroff, che ne aveva il comanòo, non poteva con quei nafio Ji di legno ripromettersi un risultato contro batterie di Prèv~sa. Fu rairgiunto dalle due corazzate a torre I' Hidrn e il Psara. Ognun;1 di esse aveva 3 pezzi òi artiglieria da 2 7 cen· timetri. 5 da '15, 1 da •IO, ,J O da 5,05 oltre ad alcirni. cannoni a tiro ,rapido. Le conduceva l'ammiraglio Criesis che prese il comando della squa1ra. . . Ordinato il bombardamento, esso cominciò alle •1 ,1 /2 del 'I8 d, aprile. Aprirono il fooco _dall'inter~o del golfo quattro ~.eUe pi~-cole cannoniere armate c1ascuaa d1 un cannone da ·1D ce~t1melri · e sembra che lo dirigessero contro il presidio di Salngora, per eseguirvi uno sbarco di truppe proveni~nti da Vo~~a,. ~Ile 2 '/ 2 il Mianlis e il Re Giorgio, (una cannon1era, del 186/'. men· temeno) imprendevano a bombardare Prevesa cercRndo d I pren-

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~A QU1ND1éiNA SUL '!'EATRO -1:iELLA GUÉll.!tA GRECÒ·TO'RCA

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de:rirn le balterie di rovescio facendo passare i pi:oiettil i sopra il bosco di olivi. Non si poteva parlare di affrontare le batterie ·nemic,b~, senza correre il pcricùlo di esserne affondati ; e delle dn<ì. corazit!te le corrispondente non parlano più, chò forse erano state richiamale e destinate alla squadra di levante. Invece . nella notte arrivò' la S7Jetsai. 11 tiro, i nterrott,> la sera, riprese nel l'indoman i col concorso della coraz:-:ata di fresco giuntiì. Si disse anzi che quesl.a abbia per penetrare di fòrza nel golfo come la Forrnidabile a Lissa. Ma a quale swpo, se sarebbe stata arrestata dal fondo insufficiente per essa'? · Ad ogni modo il hombardamento fo poi rallentato, e rimesso all'indomani, che era il 20, ma la Spetsai non vi prese parte: perchè era sM.a richiamata con ord ini segreti , e pare dovesse concorrere. a quel bombardamento delle città macedoni sull'Egeo tra Platamona. e Salon icco, che cominsiò il 2 11 e dette qualche treguà ·all'incalzare dei Turch i sulle alltire di Meluna. In c.omplesso il bomhardamento era: fallito: nemmeno i tele.· ~ramo1i ateniesi, dopo del 20 , nòn ne p,1 rlan più. G·ettò molta. con.fusione nella borgata di Hamiclè; tenne in sospeso gli animi degli abitanti di Prevesa: cominciato con mezzi insuflkienti, disturbato a quanto pare da una tempesta, indebolito dal richiamo · della corazzata, ordinato con quella irrequietudine di disposizioni, e ~i direbbe con quel nervosismo che _appare nella direzione di tutte le operazioni militari della presente guerra, ·c·oncluse poco. D')po tre giorni che teneva il mare, la squadra difettava di carbone, e ~ndò a rifornirsene in Corfù.

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li .bombardamento fn mutato in blocco. Collo sbarco proveniente da Vonizz'a erasi tentato cli occnp::ire Salagoru da cui si minaccia la nnicà strada che congiunge Prevesa· coli' Epiro turco. li 2•1 alcuni distaccamenti di cavalleria, scesero lungo la sinistra del fiume fino a Bani, passarono sulia riva opposta su un ponte get-· lato, occuparono t1;e villaggi limitrofi, e i dispacci di Atene an.nun· .ciano l'occupazione di Salagora, ove furono trovali tre cannoni , alcuni fucili, viveri e munizìoni. Là si anestarono da c1uella parte '

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LA QUINDICINA SUL TEA:'RO DELLA GUERRA GRECO-TUl1CA ,

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LA QUlN01131NA SUL TEATRO DELLA GUERRA GRECO -TURCA

le offese dei G·reci, e così rimasero da quella parte le cose, finora, con un simulacro di blocco.' , In Prevesa stavano a presidio 3000 nomini del\'eserc\LO Lurco, probabilmente albanesi, separati da Luro:; e dal gros~o delle fom'l · 1·oro in Giannina, ma oramai lasciati tranquilli diet.to quel simulacro di hlbcco. Gli aiuti che l'esercito greco di Arta, e l' invasione dell' Epìro polev11no ricevere da] golfo di A.rla er'a impèd ilo dal solerte portinaio di Prevesa. Si disse che in seguito una nave colata a fondo nell'entrala dello strelto aiutasse a sbarrarla: fo rse alludevasi alla povera tlfacedonia, prima· viuima della guerra 'scoppiata.

\ Solto il comando dell'amrnirnglio Criezis, l:i squadra greca di ponente era il 22 a Corfù per prendervi carb~ne. _La com~on cvano sei na~i~li: il ilfianlis, I' /!urotas, 11 Ile fhorgio, un piccolo vapore il Tissa, e due torpediniere. Nell'attraversare il canale di Corfù, f:(iun·La dinnaùzi a Murto, ov'esso si restringe fino a quattro o cinque chilometri, fu presa a fuci lale rlalle Hve dell' Epìro turco , e vi rispo~e con alcune canno nate che posero a soqquad_ro la borgata. .. . All'alba del 23 la floua salpava da Cortu per Santi Qnaranla, a dodici miglia· di distanza sulla costa dell' Epiro . Vi slava u.n presidio turco di 450 uomini, e vi erano raccolti alcuni np~r~vv'.gionamenti. Alle 8 del mattin.o fu aperto il fuoco _con tro 1~ lor l.iliiio, ed il pre~idio si sparse per la campagna. li Liro, con1Lnc1ato a 2500 metri, · continuò a 11500 metri di distanza Furono sparali 85 colpi per melit con proiettili pieni, e per metà co n granale, P.oi fu fatto uno sbarco per disp'erdere le provvipìoni: infine la squadra se ne, tornò a Corfù e vi rimase a cagione del tempo calli\'O che sconvoìgeva il mare . Intanto erano .cominciate le operazioni mil iLari <lei Greci df\ Arta per invauere ·1>,~~p .iro. . . Arta è una vecchi:i ed ang-usta cìttil coll·ocata in modo che il fìume la circonda a semicerch io vol10 verso sell.entrione: sul fian c~ 11 ~ vecchio ponte porta sul territorio turco: ai due capi del ponte, ripantti da trinceramen ti, soldati greci e soldatì turchi si gufi !'· •

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davano in allesa. dello scoppio di una guerrn troppo prevista. In Arta v'è un vecchio cns lello turco d_iroccalo, e un po' rnbberciato e messo a difesa dni (}reci. Tntorno ad Arta, a sud , siill:. sinist1:a del ·fiume · sorgono delle alture di cento a. centosessanta metri di elevazione, su cnì erano state costrn ito batterie e caserme difensive .. Quelle alture son tagl iale in due dalla strada che conduce nella peni~ohì ellenica: alla vigilia della guerra le occidentali a guaràia del ponte snll'Arta, le ori entali battevano il terreno turco oltre l'Arto . Queste ult.ime avevano nome da Petù, ove un .monn' . mente rnmrnenta il va lore di alcuni volontari italiani e tedeschi morti nel ,18'21 in difesa della indipendenza greca. , Di fronte , snl la deslra dell'Arta, ed a setlentrione della cit.tà sorgono altre alLure, ultimo sprone dei monti Xerovnni che stanno tra i due fiumi l'Aria e il Lu ros. Quello sprone si biparl~ anch'esso. I poggi occideot.ili prendono nome dalle borgate di Imorel,. di Gremenizza, gli orientali da quella di Blachema. Ancli'e,;si sono seminati dì batterie con cui i turchi intendevano di combaltere le · batterie greche. Cosi al di so pra. de lla 'cittit doveva cominciare la loLla con questo dnell.o di nrtiglierie, cui nvrebbe fallo eco il duello_ cli fq cileria da un capo all'altro del ponte sull'Aria. I Greci per , comincia-re il movimento Òffensi1·0 verso Giannina erano costretti • a rovesciare la resistenza che proprio 111ille porte dell.t città avevan-o apparecchiato i Turchi. · L'esercito ~reco da questa p~rte contava 22 mila uomini, cifra sll cui convengono la maggior parie delle notizie_ avute . Nella r prima ·cruinclicina dell'aprile essi ernoo distesi luogo t1111a la valle 'da 'Barri a Calarita (il grnsso 10,000 uomini intorno ad Arta, 8000 tra B ,ni ~ Com poti destinai.i forse all'attacco di Prev~;a, ,1OPO u Carvassara, 500 a K'.ilenlina, '1000 a_ Kani e '1000 a l(ala rita),. e probabilmente ciò avvenne per necessità di vivere in quell'alpestre valle ancor più che per guard ia del co.nfine: Conlava110 su una quarantina di cannoni. Ritenevano di avere a fronte da 20 a 25 mila uomini con una tren tina di erinnoni, cioè un gruppo di sei o sHtemila ,sulle alture di Imaret, G-remenizza, Blacherna, . un r1.ltro gruppo di Hl o 12 mila tra Kiafi e Pentapigallia, 3 mila.' a Prevesa, il resto a Placa e Siraco. 1

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·LA Q,UINDICI'NA SOL T EA'l'RO DELLA GUERRA GRECO-TURCA

Le osliliti:t intorno nd Artri cominciarnno nel pomeriggio del 19 d'aprile, e consistettero in uno scamb.io di cannonate tra le ballerie che si guarfiarnno dalle due rive rlell.'Arla. l Turchi a-vevano dalla loro la superiorità uel numero delle bocche d-fl fuo_co ed i nreci quella dei calibri maggiori e quindi delllJ. maggiore ellìcitcia di. liro. I telPgr,nnmi parlano di battaj!lie, ma. non potrebbero essere nemmeno scnrnrnucce od assalti tra le posi;:ioni divise dal fiume', dal rnomeuto che h loua inlìeri lino· agli ultimi momenti ai due ·capi del ponte :-;ull' Arta . Atl ogn i modo il combctltimHnl.o ripreso il 30 ed il '.2 1 d'npriie, nel pomeriggio, decl inò, ècl un conispondenLe italiano da Arta annunciava che alle iJG di· qo.el giorno i Greci marciavano · Hl Filippiades;· mentre i telegrammi di :\tene accennavano ad incE_1nùi avvenuti in qnella lo ca lità, alla presa (]elle baùerie di lmaret e via di seguilo, e la notizia dell'entra la dei G·reci in Pilippiades e·ra confennat~ due · giorni dopo da un telegi-amma di Costantinopol i, il quale. aggiungeva tronche ed oscure osservazioni su} contegno degli Albanesi. Che cosa era successo ? La ritirala delle truppe albanesi che stavano intorno ad Arla e costituivano l'es_ercito turco dovea dipendere da un fapo assai più complicato cbe non fosse la. tenacità dei Greci nel rispondere alle artig:li P-rie turche e nel difendere il ponte. soll'Arltt : ma poco ne ' appare dai concisi telegrammi. · Le condizioni et.nogrnficbe dell' Epiro ed in generale dell' Albania so"no molto intralciate. li fondo del popolo albanese corrisponde ad un'antica stirpe illirica · imparentata coll a. greca, ma forse più antica ·a.~sai: i monti su cui dimora lo rendono orgoglioso della. gua indipendenza, com~aue volentieri per i Turchi, ma non si se~te a loro sottomesso: le .circostanze stori che e quel trovarsi tra l'Occidente e l'Oriente lo divisero in due; i Ghegi e i Tosch i. Quelli si .sentono. più .attratti dnl mondo la,tino, que:;ti, dte sono i meridionali ed ab itano nell'Epi ro, dal greco: gli un i tendono al caLLo licismo, gli altri all'ortodossi il: i più ricchi possessori di greggi è di suolo sono maomellani d'opparenza più che di fo~to per godere di alcun i privilegi che direbber,;i feuda li. Cnttolicismo, ortodossia e maomettanismo assai superficiali del resto. Avversano i Turchi per amore d'indipendenza e per passione guer· 1

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'l'EA'l'RO DELLA GUER.R;A GRECO-'l'UROA

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resca accettano ben volentieri di esser sold;ti per foro: si unirebbero ai Greci per cacciare il nemico della fede cristiana, non vorrebbero unirsi perchè temono di avere nei Greci i sn~cessori del dominio turco. · La parte cristiana non può avere le armi e le reclama. a difesa del patrio suolo : il governo turco per sosoett; è ritroso a concederle loro, e quando ha loro concesso il a'iritto cli portarle gliele ritoglie: la parte musulmana dà un efficace concorso •di valorosi so ldati oll 'esercito turco, ma di sol-. d!Li, c~1pr icciosi, che combattono per il gusto di combattere e forse per l'avidità dei pi aceri che circondano la vittoria più che per amore della bandiera. Insomma è tutto uno ~Lrano ammasso di a·11titesi e di contraddizioni da cui nasc(~no episodi curiosi che i ·pochi viaggiatori penetrati tra gli Albanesi non arrivano a spiegare e notano col titolo un po' elastico di cose albanesi. Dai telegrammi di Costantinopoli del 23 e 24 d'aprile chiaro appare che una ribellione deve essere scoppiala tra J' Epiro e l' Al· bania; il governo turco era dubbfo sull'indole della ribellione. Sapeva che vi potevano avere influe.òza emissa ri grec i. Dicevasi che nn battaglione ortodosso che apparteneva al presidio di Giannina fosse disertato. Alt.ri ba ttaglioni albanes i, quelli di Pente· pigadia un sette in ott.omila nomini, poco soddisfatti del modo con cui erano st.ali comandati se ne andarono a Giannina per chiedere ed imporre il cambio del comandante. Volevano Razhai b bei nel quale avevano (iducia, e fìnchè non fu loro assegnato ·per comandan te non tornarono a difesa dei posti che erano stati loro allìdati . Insomma da questa parte nel percorrere i telegrammi che raccontano della puntala dei Gnici a Filippiade e Pent.epigndia vi è qualche cosa che ci sfugge, e non ci lascia comprender~ l'andamento delle operazioni che . dopo un'arrischiata offensiva si arrestano e Oniscono in un impreveduto sbandamento. Tra il- Luros e I' Ar~n sorge la catena dei Xerovuni e da Arla va via via innalzandosi fino a Gi,innina. Sono monti calcarei, di· rupati ver;;o levante e quindi di .facc ia al confine greco-turco, più -dolci, piane~µiant.i a gradini, ma brulli , o mal rivestili da basse boscaglie dQ.lla parte opposta,. verso il . L.uros. In c_orn.plesso un.a


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LA QUINDICINA SUI, TEATRO DELLA GUERRA GRECO-TORCA

LA QUINDICINA SUL TEATRO DBLLA GUERRA GRECO-TORCA

regione arida. Oall' Epiro greco non è facile per un corpo di truppe di muovere direttamen te contro il bacino di Giannina: gli si oppongono le scoscese pendici di quella caiena. Bisogna che quell e trnppe si rnccol~ano ad Arta, verso l'estremità infor iore di una delle. vallate per passare nel!' altra e per risalirla. Allora trova due strade. Una di esse, un vecchio sentiero ridollo a carreggiala corre a metà erta dei Xerovuni, e a metà strada all'incirrn, tra Giannina ed Arta, è sbarralo dal forte di Penlepigadia o delle Cinque Fontane . L'altra è la vel'a strada strategica : viene da Gian· nina, scende la valle del Luros, passa a traverso parecchie bor~ gate tra cu i Filippiades e tende a Prevesa; sotto Luros è allacciata con Arta. La prima delle due strade al disop ra di Pentepigadi,l ricade nell'altra. Il colonnello )fanos fece occupare Filippiades per dividere Pre· vesa da Giannina. e ciò avven ne nella notlc del '.?·I o nella ,uat· tina del 22. Allora prevaleva anèora l' idea della espugnazion e di Prevesa. Poi si seppe che come Filippiade~ anche Pentepigadia era sgombra dal nemico. A Filippiades erano manifesti i segni della precipitazi one con cui gli avversari avevano lasciato il terreno: avevano lasciato tende, abiti e munizioni. Taluno dubi tava che quella fuga celasse un inganno; i più la spiegavano col timore incusso dal passaggio del fiume a Bani e dalla occupazione di Salagora. Erano i giorni in cui balenava un raggio di speranza nei campi greci e regge va ancora la difesa di Gr-izovali e di .\lati. La brigata Comunduros ebbe ord ine di spingere ricognizioni contro Pentepigadia per accertarsi del come stessero le cose, oc· cupando la stretta, se fosse stata ab l.i'a ndonata anch'essa come di cevasi. Un ba LLagliooel fu spinto innanzi fino a Pentepigadia, il rimanente si dispone scaglionato lungo la vecchia via. Avevaoo marcialo nella notte tra il 22 ed il 23 d'aprile sicchè l'ava nguardia arrivò nel mattino del 23, alle 8, a Pentepigadia. Poco lontano vi era un corpo di turchi- albanesi, e quàndo quel migliaio di uomini che concluc.eva Curriunduros prese posizio ne cominciarono le schioppellate. Dopo due ore di fuoco , i Turchi mossero all'assalto della posizione tenuta dai Greci: il combattimento fu accanito, durò con varie alternative lolla la giornata, e finì colla

ritirata dei Greci a Gumzades . È questo il combattimento annun ciato da Atene, di 2500 Turchi contro 11200 Greci. Poi Pentepigadia fu rioccupata dai Greci probabilmente il 25, mentre che il 2,i ru impiegato con ri cognizioni. Infine questa località dall a quale si apre faci le vin per l'altipiano a Giannina, nel pomeriggio del 29, tornò defi nitivamente in potere dei Turchi ., Tra le due strade stamno a guardia un battaglione e mezzo di evzoni con quattro canno ni, Dna compagnia di fanteri(\ e 200 volon tari: i soliti ,1250 nomini stanch i per i com· b·altimenti sostenuti nei giorni precédent.i e per i lavori che avevano dovuto fare per afforzarsi. Più addietro, scagl ionati fino a Cumzacles si.arano k500 uomini con una tren tina di cannoni in buona posizione. Alle 4- '/ 2 del 29 il di staccamentò più avanzato fu assa lito, sicche comi nciò a scarobi11r fuci late col nemico r,he lo premeva specialmente sulla destra. Il fuo co durò per tre quarti _d'ora, poi i Turch i continuando il fuoco dalle alture intrapresero la salitn dello sprone inerpicandosi tra i sassi e le frasche coperti a coloro che stavano loro a fro nte, e poco veduti anche dai tiratori che li battevano di fian co A un trntto cessò il fuoco sull'ala destra, e i Turchi spuntavano sulla cresta del monte. L'assalto era c1urato nn quarto d'ora; cominciava la ritirata dei Greci, i _quali ripiegarono a traverso la montagna sovra il gruppo di un migliaio di uomini trincerato più addietro e sostenuto da otto cannoni , e lo travolsero. · Annottava e questa massa di uomini , oramai confusa, arrivava alle nove a Cumzades trascinando con loro i! corpo di truppe ivi situato. A questa lnrba si unirono i montanari, i quali, spaventali per l'imm inente arrivo dei Turc\1i, spingevano innanzi a loro i greggi di pecore. Ri petevasi quanto era avvenuto a Larissa nella notte del 24 ·durante la ritirala da Tiròavo. I legami disciplinari erano rotti, ognuno procedeva per conto proprio sebbene riuni10 alla foll a: gli uffi cial i invano cercavano cli ristabilire l'ord ine. A Canopulo ove era il grosso il colonnell o Botzaris fu tt>nt.nt.o di rimflt· tere la cal ma, e per un momento parve che fosse posto un freno alla ri tirata; poi a gru ppi_i soldati cominciarono ad andarsene; i gruppi ingrossarono, e infine tulla quella p::irle dell'esercito che era scaglionala lungo la via di Pentepigadia, aveva preso la via di

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LA Q,UINDICINA

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TEA'fRO DELLA GUERRA GRECO-TORCA

ArLa, frnmmischiandosi coi montanari, colle loro famiglie, éoi bestiami che essi c~nducevano, coi carre1ti carichi di massefoie: la noUe aggiungeva confnsione, ma copriva l'orrendo di~ordine 1ivelato dai gridi di tanta. gente sperdu ta e messa q. sbaraglio. Alle tre ' ciel mattino essa toccava Arta e ripassava il confine greco. Sbandatasi per tal modo questa colonna, anche l'altra lasciò Filippiades e se ne tornò in Artà . .L' Epi 1·0 iurco era sgombrato. 11 presidio albanese di Pentepigadia che non avendo avuto ri sposta nlle richieste . dal pascià di Giannina era andato in· corpo a reclamarla , tornando addietro dopo aver ottenuto qnan to voleva era caduto sui Greci che occupavano il forte lasciato 'libero, e li aveva scacciati. La ritirata precipitosa e confusa del pO$lO avan · zato aveva tra:;cina.to seco tutte le truppe ché erano scaglionate alle spnlle. Considerale nel complesso le operazioni militari nell' Epiro turco presentano queste vice nde : il bornbc1rdamento delle l)atterie di Preve,a mutato in blocco, lo sforzo per portare sulla linea Salagora Bani un solido corpo di truppe per compiere l'investimento da quella parLe, la ritirata dei turchi dalle al.ture che dominano Arta e l'occupazione di Filippiades e di Cumtzades fatta dai greci per tagliare le relazioni tra Prevesa e Giannina, l' invio di un distaccamento a Pentepigad ia per occupare la parte dell'altipiano di Giannina: poca. truppa di collegamento tra qnesto !ontano nucleo ed il grosso dell'esercito,\' inerzia da pa rte del colonnello Mapos ch e p'nre aveva nome di energico, nessun accenno da parte sua di approfiuare dell'occasione che gli poneva in ma!10 Pentepigadia per ~pingersi su Giunnina. . Di lontano, alla stregu~ dei telegr11mmi che sopravvenivano, i combattimenti di Pentepig 1dia ci parevano lo sforzo di un'avàn · guardia che mirava a/ G·iannina ; riveduta nel $UO insieme la disposizione delle forze greche nell' Epiro dal :iH al 'z\) aprile tra Salagora e Filippiades, appa re evidente d1e il primitivo piano, se pnre esisteva, di offensiva contro Giann_ina era stato abbandonato, e che oramai trallavasi di condurre a termine i' occupazione di Prevesa bloccandone il pre?idio, preparando forse un nuoyo ed ultimo sforzo violento, la ripresa .del bombardamento e l'assalto.

t,A QUIND~CINA SUL 'l'EATRO DELLA GUERRA GRECO-TU.RCA

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Allora si spiegano l'inerzia del colonnello Manos rispetto a Giannina /mentre i telegrammi dei corrispondenti non potevano narrarci i probabili preparativi contro Prevesa, la siLuazi one lontana e troppo e~posta di quel migliaio di uomin i coll0cati a Pentepigadia:, i frequemi combattimenti su c1uel punto estremo. Là non stava urHt avanguardia minacciosa verso Giannina. ma -una retroguardia incari q1.ta di gnardare le spal le dell' eser;ito greco impiegato nelle operazioni d' inves!imento e nella preparazione dell"allac~o di Prevesa. Rotta la linea d'investimento col disastroso abbandono d! Cumzades , fu giuocoforza di raccogliere le forze tra Salagora, Bani e Arta.

V. li primo atto della guerra fini va con la doppia, e doppiamente ' disordinata r itirata di Arta e di Larissa avvenute a cinque notti di distanza. Fu fai.lo colpa ai greci della dispersione delle foize, della man- · canza di un ·pian~, e dell'abbandono delle località difese . .Generalmente nell'esame delle operazioni militari colpiscono le ultime consegu~nze e non si studiano le r.anse lontane dei risnltati. Da queste si potrebbero togli ere efficaéi insef!namenti ' 'Irruelle :lltracrr, gono per la drammatica ·apparenza. In un paese malconLeot.o di sè per J:i maniera con cui era stato sempre politicamente t.rat.lato, sia quando ha subìto la volontà dell'Europa; sia quando prese in buona fede le promesse di pro .Lezione eia essa ricevute, sia quando ha <lovuto interrompere oli appareccI~1. e1·I g11erra per 5ost.enere quelli che gli sembra,·ano suoi diritti, in <Jneslo paese, l'opinione pubblica, eccitanrlosi via via, credette di poter strap pare colla forza quanto non gli era da gran lempo concesso con r,1gioni e con domande. Una Società nazionale si fece interprete dell'orgasmo crescente: dai connaziona li sparsi foori del Regno ebbe incoraggiamento ed aiuti sotto i suoi a.usp1ci si adunarono volontnri e ne .iccorsero più che non fu p<>ssìbile di :mnare. Un bel giorno qoest.a S0ci1~tà irresponsa-bile, e questi volontari forzarono la. mano .i l governo, e passarono agliatti ostili. .

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LA QUIND1C1NA SUL TEATRO DELLA GUERRA GRECO-'.l'UR'CA

H confine è violato, il territorio turco invaso: ma la turba degli invasori, priva di volontà decisa, inesp~rta al· giuoco cui si è arrischiata, divisa in parecchi modi, esposta fuor di stagione at clima-eccessivo di paesi alpest.ri, tituba, oscilla, e si ferma i il torno ad una bicocca. Aveva due vie da scegliere ; quella di sinistra per il p~sso di Zigos da Mezzovo la portava alle spalle di Giannina, al paese delle sorprese, delle insurrezioni, lontano dal.nucleo dell'esercito avversario e da lle basi di operazione dell'avversario; quella di destra in· pien Lerrito_ri_o occupalo dal grosso del nemico. , La fo lla dei volontari greci di poco oltrepassò il confine, ma nel breve tratto percorso accennò piuttosto a volgère: à destra che a sinistra: essa aveva l'audacia, mancava nei suoi capi la chiarezza dello scopo; sicchè quando anche l'azione fosse stata più rapida pur tuttavia non avrebbe rac:colto buoni ris.ullati Fer difetto di giusto indirizzo. Eccitala dalla improvvida ri10ssa dei volonlp.ri, stuzzicai.a dal contatto delle linee cl'avamposti, la guerrn cominciò per volere dichiarato (lP,I governo turco, -ed in realtà per effetto di. una situazione assai tesa. L'urto dell'esercito turco pesò sui èonfini della Tèssa(rlia ove i Greci cercarono, come poterono rneglio, di difende;e l' integrità del patrio suolo. Lùngo una sottile striscia di alture essi tennero testa per sei giorni · dal 18 al 23 d'april e acrli sforzi dell'esercito turco superiore di un buon terzo di numero. ' ~"on potevano in niun modo pensp.re ad 'Una offensiva 6 Ja difesa alla lun(ra si looora. Dalla linea del combatLimento dovevano, retrocedendo, racco~l iersi su Larissa, a meno di una tappa di distanza. Il luogo di radunata per cpìell'esercito vinto era troppo vicino alla linea su cui· aveva combattuto; Ja, raccolta do.veva farsi ove era .ancor troppa viva l'impressione nHrvosa del combatl.imenlo, e sopratuttò dove cominciav, a rivelarsi lo sconforto della sconfitta. ed a cessare l'ansia dell'azione: le schiere che vì convenivano erano esposte a t.~tte le incertezze di una .situazione tanto delicata: il disordiné si intrornise nelle file dei soldati , fu aumentato dallo $pavento dei cittadini che fuggivano ed esagerato dal racconto dei corrispondenti. Non è probabile che in Larissa siasi voluto fare una nuova resistenza, ma dalle posizioni di 'F ar1

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sa(rlia l'esercito oreco potè di nuovo ritardare la marcia ,dell'avl':> l':> ' versario. Questo solo dovevasi attendere. Nell' Epiro falliva l'impresa che for:se era ritenuta più facile. Vrevesà resisteva agli scarsi mezzi posti in opera contro di essa, e ·l'o perazione _che avrebbe dovuto essere offensi~a <1d irruente venne immobilizzata ver l'intoppo creato da quell,t fortezza. Questo sembra in complesso l'andamento <lelle operazioni di quel primo atto della guerra, spogliandolo da tutti i dubbiosi episodi che 1~nderebbero arduo lo spiegarlo . Non è diffici le a traverso questi momenti supremi leggere le tracce di un piano che ori(rinariamente li leo:ava ma che andò· smarrito a traverso le impazienz~ della opinione pubbl ica, e la trascuranza dei particolari nell'attuarlo . ì.'l)

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Fino dal 1888 il colonnullo austriaco Tnma nel porre fine ad un suo studio magistrale sulle condizioni geografiche e militari dei paesi ove oggi si svolge la gnérra (Griechenland, Jlakedonien 'mid Sùd-A lbcinien, oder clie siidliche Balkan- Halbinsel militargeogr~phisch, statistisch imd kriegshistorisch dargestellt) non t1'0vava troppo arrischinto per la Grecia l'affronLare colle arrni alla mano le forze che avrebbe potuto oppo rle la Turchia, ma po- ' neva. per condizione pl'ima che la Jlolla greca, aiutala da incrociatori, appositamente adàuandovi i navigli del commereio di' cui è ricca la gente grec~, distruggesse le comunicazioni tra Costantinopoli e Salonicco per re11dere , più difficile possibile il trasporto ~elle forze dall'Anatolia. Invece a questo non si pensò che Lardi e con miseri. mezzi. E delineando in qual modo avrebbero potuto comportarsi i Greci in caso di guerra , egii pare mosso dalla idea che do· vesse aversi per scopo principale se non unico la occupazione dell'Epiro turco e di Giannina; a questo lìne dimostra l'importanza del valico di Zygos ai cui piedi arriva la 'ferrovia da Volo spinta fino a Ca labaca . Alctrne migliaia di volontari, sostenuti da qualche ·battaglione di evzoni e da poca artigl ieria da montagna, avrebbero dovuto per di là prender~ al le spalle Giannina, rn~n~re parevagli impossibile che le truppe regolari greQhe entrando _nell'Albania meridionale non avessero avuto . il socco rso

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' LA. QUINDICINA StJL 'rEA TRO DEf,LA GUE lt ltA GR ÉCO-TU M A

dei Toski ortodossi e repugnanti al domi nio turco; e ri teneva che adoperando adeguati mezzi sarebbe riusc ilo possibile ·di fa\ cadere Prevesa, iso!ata anzichè no, e valendosi dell'isola di Corfù c1 i tenta re uno sbarco nel seuo d i Hutrin lo per minacciare Ar)!'yrocastro e le comu nicazioni di Giannina con Monastir. Ma Prevesa resis tette agli scarsi mezz i imp iegati dai Greci, il bornbaròa1nento di Santi Quaranta non è che una carica tura dello sbarco di ButrinLo appoggialo ad una huona base come e l'isola dì Corfù, le truppe del colonnello Maoos erano scarse all'incarico loro imposto, i volontari fu rono ·messi fuori di causa od adoperati malamente, i Toski nòn mostrarono la loro affezione che seguendo i Greci nell a riti rata p~Ì' timore dei Turch i; e non ostante la perturbazione avvenuta tra gli Albanesi che fo rmavano l'esercito turco, il piano fallì per mancanza di cura nell'esecuzione e per la scarsa importanza data ai particolari che dovevano principa lmenle concor rere a fa rlo riuscire. E ciò Sf:nza tenere conto della difes'.l dei confini tessali, impossibile senza il concorso simpatico se non atti vo de i regni slovi ·della peniso la e colla malevolenza delle grand i potenze eu ropee sturbate dai pericoli che poteva sollevare quella guerra . A questo doveva prov · vedere la preparazio ne politica, e non seppe farlo il Governo spin to dall'entusiasmo pubblic'O quando non era impelagato nell e questioni parl amentari. Era possibile ancora r ipararvi, almeno in parte, prepara ndo armi ed arma ti: invece gli avven imenti pre· cip!tarono e vi fu aifetto di nna cosa e dell'altra. .Mancata quella che doveva e:;sere ·Ja parte principale ùel piano di guerra, tutte le t:perazion i anda rono a rotoli e conveuoe provvedere via via ed alla meglio ad una situazione oon ni nrriorno n. mutevole. Cadere lent.nrneote per salvare la reputazi one e nou cedere interamente alle. esigenze del vincitore mal frenate dalla dipl omaz ia p~c~ fa vorevol~ inframettitrit e fu oramai il program ma del nuovo min istero Rallis succeduto da l 2H a quell o del Delyan ois . Il popolo per ultimo impulso di entusiasmo, l'esercito per profondo sentimento del dovere vi si assoggellarono e ne venne la ballagli a di Farsagli à.

t A QUINlllCI NA

sut

'l'EATRO DELLA GUER.R.A GRE CO - 'l'ùRCA

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VI. li 25 di ' april e ' l'_esercito turco teneva la linea del Xerias da 'l'irnavo a Dereli , la destra alle alture recentemente forzate, la sini stra all 'imbocco della val le òi Tempe : una forte avanguardia in Larissa. J gi orni successivi furon o occupati nel chia!11are le di visioni Haki da Grevena ed Hamed Hamdì dalle rive dell' Egeo , e nel preparare l'a,,anzata. Da Larissa si apr ivano tre buon e vie a ventaglio all 'esercito turco: nna per Veles tino a Volo, e da Vel estino partiva un sentiero carregJ.( iabile verso . Hal·myros ed il p'orto di Nea Miozela, utile mezzo di ritirata nl d{staccamento che rimaneva a guardia de!l'in.:rocio ferrov iario di Velestino e delle comunicazio ni fra 'Volo e Farsaglia; la seconda di retta mente a Farsaglia (46 chilometri) trav ersando un gru ppo di colline non alte ed assai nÙde ; la terza a Card izza donde val icando per malvagi sentieri ,il .Pindo si potrebbe arrivare ad Art::.. L'esercito turco prese la via di Fa rsaglia; mii ndò sulla sini · stra un fo rte distaccamento accompagnato da numerosa ca valleria per sorprendei-e ed impedire le comunicazioll i dell' eaerci to greco con Volo, e sulla destra alcune truppe per Zarcos a Cardizza per guardarsi dalle sconerie d i band e irregolari se ne fosse sorto il bisogno. Intanto fece occupare Tri cala per collegarsi a traverso • del passo di Zigos con Giannina , e provvide alla necessità di Yiveri e di riforn imenti che gli sarebbero arrivati tanto pi ù difficil menl.e quanto più all ungava I~ distanza da Salonicco. I primi urli della cavalleria turca colle avanguardie greche a Yelesti no avvennero nella mattina del '.29 aprile ; ,i l 5 di maggio . l'esercito turco s'apparecchi ava alla ba ttaglia di Farsaglin. L'esercito greco dopo la di sastrosa ritirata da Larissa !\i andava raccogliendo su Far;;aglia, ove do,'evano convenire i rinforzi da Atene. Per Vol o si mandavano addietro i feriti delle bauagl ie precedenti ; il colonnello Smolenski con una brigata di


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LA Q,UINOICINA SUL TEA'l'RO DEGLA GUERRA GRIWO-TURCA

8000 uomini stava a guardia del Rasso di Pilaf-Tepè innanzi a Velestino per proteggere la ritirata da.i ritàrdatari, e il port~ di Volo, principale od anzi unico mezzo di comunicazione coli' Attica e col resto della Grecia. Questo distaccamento aveva per linea di .ritirata il mediucre sentiero carreggiabile .di Halmyros, quando fosse stato tagliato fuori da Volo. . Il grosso dell'esercito, calcolalo in 30 mila uomini circa, era intorno a Farsaglia, ove stava riordinandosi dopo le vicende della precedente ,;ettimana. Ne aveva il corn,ando litolare il Prin· cipe ereditario, ma la direzione delle operazioni era aiTidata al colonnello Smolenitz, il quale, già ministro della guerra, godeva di molta fiducia ed aveva sostituito il colonnello Sap unt~aki dopo la ritirata di Tirnavo . I telegrammi annunciavano da Velestino un comballimento avvenuto nella mattina del 29 aprile~ La cav,1lleria turca ripren· deva. il contatto co n le linee greche nèi piani di Gerli, tra il lac,o Carla e la collina. Le scaramucce ricominciarono la sera di quel giorno intorno a Hyzomilo, ed acqnisl.al'Ono il _carattere .di un vero combattimento n·e1 successivo, come se da parte dei Turchi si volesse fare un serio tentativo per forzare il passo su Volo. È no· tevole che intanto i telegrammi turcofili annunciavano la presa di Yole,. Altri telegrammi greci narrano che da parte dei Turchi al comballimenlo del 30 abbiano preso parte 3000 uomin i, con 700 cavalieri e due batterie, e che contrastasse loro il passo la brigata del 7° ed 8° reggime~to greco, col 7° battaglione , euzoni , con alcuni volontari italiani e due batterie, una da montagna ed una da· campagna. Per quella volta i Greci respinsero il tenta- • tivo turco . Esso aveva durato per sei ore. Intanto era annunciata la presenza di truppe . turche a Cardizza, e successivamente l'occupàzione di Tricala. Evidentemente . quella interrompeva le com unicazioni fra Tricala P, Fai·saglia e preparava la presa di Tricala. Dopo ciò vi fu qualche giorno di relativa tranquill ità tra i due partili avversar{ tan to che si parlò p_~rfino di un armistizio avvenuto; ma era in ve.ce la calma che prepara la tempesta, e sul mezzogiorno del 5 maggio la tempesta scoppiava. Tre divisioni turche si preparavano ad assalire l'esercito greco raccolto a Far-

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l')

LA QUINDICINA SUL TEATRO DELLA GUERJtA GRECO•TURCA

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.s-agl'ia e_valutato oramai a non più di 25 mila uomini con cinque batterie. Contemporaneamente una divisione turca puntava contro· Aivali per scendere nella testata della valle in cùi sta Farsaalia . 8 ' èd era assalito anc,he Velestino ùa tre brigate turche, tre b-attaglioni, due batterle e la cavalleria, un totale di 10 mila uomini come fu : detto dai rapporti greci, L'attacco fu respinto dopo cinque ore di combattimento. Inv_ece la battaglia contro Farsaglia procedeva più ostinata. ,. Greci si er~no disposti a difesa sulle alture di Carademeretzi, e non furono sloggiati se non dopo due ore di tenace combatti'mento d'artiglieria, cioè quando le batterie greche furono ridotte al silenzio: un assalto di fanteria rigettò i Greci su Talari e fini la prima fase della battaglia alle 2 pomeridiane. Poi cominciò una l'enla ritirata con successive fermate favorite per i Greci dal fiume (Hi.ickiick Canarli, l'antico Enipeo) . che protegge la città. La ritirata dei {ireci fu accelerata dal sopravvenire delle divisioni turche che sulla I.oro destra favorivano l'attacco front.aie. Alle 6 di sera · finiva la battaglia intorn-o alla città di Farsailia, gli avamposti rimanevano a contallo per tulta la notte, sicchè provocavano frequenti riprese di schi~ppettale, ma -nel frattempo l'esercito greco si ritirava su Domoco. Nel mattino successivo i '1,'urchi dopo un breve combattimento di retroguardia entravano in l?arsaglia. Anche la brigata Smolepitz poteva ritirarsi per Halmyros. Dopo la battaglia di Farsaglia, questa Novara dell'esercito e delle speranze nazionali greche, non sembra più possibile che la • pace o la guerra insurrezionale. C. F.


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LA T ESSA GL IA N ELT,E

LA TESSAGLIA

...

NELLE SUE RELAZIONI GEOGRAFICHE E MILITARI C1l

1. La conca tessalica è compresa ad occidente dalla catena doi monti del Pindo, a sellentrione dai monti di Cassia e d~ll'Olimpo, ad oriente da quelli di Magne~ia e del Pel (o, a mezw~U dalle montngne dell 'Otrys. - I.o spartiacque della 'dorsale~di settentrione divide la conca tessa lica d[ll bacino tlella Vistrizza e dei suoi afnuenti di riva destra nello spazio compreso fra il monte Grammos ed il monte Zigos, dapprima, e da l Zigos all' Olimpo . Le montagne di Tessaglia fra questi due ultimi pinnacoli descrivono tre grandi go miti : il pr.imo è quello de' monti di Cas$ia, il secondo del!' Armarviez e del Cilarion , il terzo dell'Ol impo che termin a appu nto nella valle di Tempe: l'altitudi ne med ia di ciascun gomiLo è di ci rca 1300 metri, sebben•! non poche vet te la sorpassi no in alq uanti luoghi, specie sul centro della catena tessalicn di settentrione. Le cime più notevol i della zona occidentale sono Sciano o Sd rian {'17 10), Fo_gni ca (H50j, Giumanalta (043), Haghios- I lios (Hl25), Mitrizza (~ :J47), dal qual pu nto la dorsale inclina sensibil mente in direzione di nord-est. per forniar e il gomito mediano. · Dalla sezione occidentale della catena si distaccano, da ambo gli estremi , in direzione di mezzo_rH, d1ie b1:evi contraffoiti: l'occi· dentale interseca )!li affluenti di riva destra del Peoeo e si denominano Crassovon e Cu la, a ·settentrione della citfa di Calabaca ; l'orientale si distacca .dal!~ cresta principale dal monte (t )

A.

TU.UA . -

OENDEnuv. -

Griechenla11d, :lfakcdonie,i, tmd S11!l- Alb1mien. - Hanoover 4888. Voennaja Gheogra{iu. i statistica ,llac/iedoni.ì. - S. Pet.erburg, l.S90 .

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R,ELAZIONI GEOGRAFICHE E nl ! L IT AltI

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Mitrizza_ e compreude i monti" Ocsin, Flamburo (·13 18), Zavroco, Ardachs1a, Cutra. Sideropoluch i; là dove appunto lo Xerias sbocca nel piano (Passo di l:3ouazi•. J • ~I gomito mediano J:o nsla dei monti Armhrvi ez e Ciapca (Ti tar100) e la sua media alliLodine è di 2000 metri: cima più meridionale di ~uesto traho di catena è il monte Vunnu a (HiOO) più sellentrionale il Flamburo (1878), allo estremo della catena dei monti Peris. li terzo gomito, ossia l'orieolale, dal Flamburo, 5Ì protende in direzione di m~zodi, verso il ma re Egeo : nodo principì1 1e di questa catena è l'Olimpo. Sull'Oli mpo si contano le vello seguenti: Sòpoton (·! 060) e Pnncbia (H80) che circondano da nor<l'..est il lago di Nezeros, le confinan ti di Analipsis ( 1367J, liodarnano (1420) e Psilorasci ('I 380). La cresta più elevala dell'Ol impo stendesi fra le montagne di Antonios ed Elias, e raggiunge i ~800 metri . Verso il nrnre la catena digrada con uniform i. pendem:e, larldove Yerso la pianura di Lnrissa sc_oscende brusca, a foggia di ter1:azz~ : i con traG'o rti di seLLentrione, gràcl ualmente deprimen. dosi, discen dono fino ai 300 metri,. oltre Vigla ed Egani: Nel t~atlo montano fra il passo rl i Bogazi, all o sbocco dello Xerias e la cima di Godamano, troransi i coll i più frequentali della <lor~ sale dell'Olimpo: Passo Tabur.ia, Menexes, Meluna, Papali vado (~_76) ch_e apre l'adito ai colli di Grizzovali, di Mali , Tripirneni, D1ascli el1 ed altri ancora di minor rilievo. TI conf!ne greco -turco variamente corre sulla cresta sparlia~qne de! monti di Tessaglia, e lascia quasi tutte le posir.ioni d1 maggior domi nio in territorio turco, come i nodi dell'Armàrviez, di Papalìvado -Trocala, òi Anto nios e di Pnac hia ai piedi ' dell'Olimpo. Rotte dalla valle di Tempe, in <iire7.ione di mezzodì , si stendono le mon tagne dell'Ossa (,'I %3) che \rerso occidente digradano a fog;.;ia di terraZ?.i fio co ntro la piana di Lari ssa, e verso oriente di rupano sulla costa del!' Egeo, fra le foc i del Peneo e capo Chissarns. Le cime piu elevate dell'Ossa si trovano nei contorni della fauo ria Seliza ni , lii dove raggiungono i 2000 metri; e a mezzodì sui monti 3Ia vrovuni (·1086). ()

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LA TESSAGLIA NELLE SUE RELAZJONl GEOGltAFIOHE E MILITARI

In prolungamento dell'Ossa, a mezzodì del lago Carla (Bebeis) sorge il gruppo del Pelìo (·16·18), le étli pendici gradatamente declinano a formare l'ossatJHa della peni$ola di Ma~nesia, ed a chiudere, da orien te, il g?lfo di Volo : il Pelìo raggiunge le sue massime altitudini nella. parte -setLentrionale, cioè ne' mont.i Ples· sidi (iJ.700). Quel ramo dei mon Li del Pelio ch e attorniando da seuenlrione il g~lfo di Volo piega quindi a sud-o\;est, lungo ·1a costa di pont-,nte del golfo medesimo, r iesce infine u saldarsi, fra i · moùti Aragiotica ed Ilias, alla catena del!' 0Lry6, che rinserra da mezzodì la conca tessalica. - A questo puulo s'innestano sulla congiungen te, ' ·rra l'ossatura dei monti di Magnesia e de!l'Otrys, quelli di Cara o di Cinocefale, di Dogagich e di Dobrugia; i quali tulli a~centuano la separazione del bacino tessalico in due zone di stinte, cioè quelle della pianura di La:·i:;sa e di 'fricala. La dorsale dei monti Otrys, da capo -Stavro 111 monte Vul garo , sulla cresta del :Pindo, si e.3tende per circa 96 chilometri , ha una profondità media da 110 a 25, ed un'altitudine da 100() a ,t 200 metri e separa la Tessaglia da l bacino dello Sperchio (Xe· lada). Verso oriente la catena precipita brusciimente (ont.ro · il mare, fra i promontori Stavro ed Armiro: in qnesto tratto di corso, si elevano le cime di Derveni Furca, di Andinizza ('I ·146), di Ma urica ( 1680), di Pilora, e di Geracovali (1728) dalla quale ultima ' si distacca il cont.rafforte di Clim:mrni, col monte Sclomo (900). Fanno da prealpi alla cntena· dell'Otrys, dalla parte .di settentrione, i monti Cassiadari, sulle cui pendici settentl'ionali siede Farsaglia. Ln valle dello 8perchio !ambe la catena da mezz'ogiorno t'ra il monte Yelichi e Lamia, la nìoqerria Zeitun. · La con/iguraziooe orografica delle catene della Tessaglia, a linee parallele e disposte nel senso di altrettanti antemurali alla linea di confine, fra il Zigos e l'Olimpo, aumentano sensibilmenle la possibilitii di una resistenza attiva per parte dell'esercito ellenico . Il passo di Zigos o[re comodi e sicuri passaggi fra la Tessaglia e I' Epiro; la strada che condusse le lègioni del console Quinzio Flaminio a Cinocefale. 1

LA TESSAGLIA NELLE SUE "'r nLAZIONI GEOGRAFICHE E MlLl'r..\RI

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, Il. Scarsa è la gnrnàe yegetazione arborea in Tessaglia, ed ili questo rappo rto la cresta princi pale è meglio provvista dei suo i numerosi co ntrafforti. p·iù boscoso è il Pindo , specie nella sua parte meridionale, I\ dove intorno alla Bojona spesseggian~ le selve di pini, di querce e di faggi; ma a ca,rione dei fìanchi nudi e rocciosi, gl i nrlmsti crescono a ;adi i~tervalli e radamente assumono ves,e ed as-pello di selve ombrose e compatte. A' piedi dei monti e lu ngo i fianchi più ripidi delle monla'crne di Tessaglia crescono invece r igogliosi ed intricati i cespugli: le boscaglie di mirlo e di ginepro, la vite selvatica, il Ja1·ice basso, · le liiiacee ed altre pianle di minor conto. I cont~affortì sono ancora più scar~i di vegetazione, specie da lla parte dell'Epiro e dell'Albania: Pesto, fra le basse pendici di Semena e di Vojus, la catena Lnnara,; Tomara e Nemericica. Per quanto si riferìsce alle prealpi (\el Pin<lo, dalla parte di o-ccidente, queste sono maggiormente scarse di. vegetazione ed a. fianchi più nudi ed erti dell'intera conca, tessalica. Nelle adiacenze del Zigos crescono !utt.avia alcune buone selve, arbusti isolai.i di alto fusto ed annosi, Yaste distese di boscaglie che intercettano la vista e la manovra. Tra il Zigos e l'Olimpo la natura della cresta montana è assai v.aria: la vege~azione ,,i accentua però a mar10 a mano che si pr·ocede ver:;o Oriente talchè la valle di Tempe è ben ombreggiala e coperta di boscagl ie. Le montagne sono dovunque ben provv iste di acqua potabile, le valli per contl'o piuttosto sca rse di serhatoj d'acque e di nat.u_rali sòrgeuti. La loro composizione geologica è più spesso il ca!care e la calce; nelle adiacenze del Zigos e lunghesso la cri· niera del .Pindo trovansi ·11ltresì. foèilmenle, alcune rocce di cal· · caro rosso. A snd -ovest dell'Olimpo, e perfino nei contorni di 'I' . yrnavo, Je rocce hanno l'aspelto di pnn di zucchero o di ambe; 1 versanti settentrionali dell'Ossa sono o tondeggianti o a pàret'i nude, di bel carbonalo di calce. Il serpentino fu osservato da Ami-Bouè ( 1) sul Zigos; il cristallino ed il calcare si trovano più 1

Hl 1/ecueil à'itin.érnii·es dans la T1wq1iill d'Bui·ope. - Vienne, tS5~.

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LA TESSAGLIA NELl,ls Sl1E RELAZIONI GEOGRAFICHE E MILITARI

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LA TESSAGLIA NELLE SUE RELAZIONI GEOGR AFICHE E MILITARI

copiosi sui punti pil'L elevati della criniera spartiacque ; 'lo gneis abbonda invece sul piede orientale d~ll e montagne dell'Ossa.. Nei r ispelli strategici, come già si disse, la disposizione della cresta principale, sonsi bilmente conJorme alla drittura dei paralleli , alta fril, i HiOO od· i 20-00 metri, oppone un serio ostacolo frontale alle operazioni di un esercii.o invasore. ~fa Ja direziono delle convalli , lç. natura dei contra(Torti ed il dominio di taluni di quesli ~opra alcuni pun ti della cri niere, spartiacque o sulla linea confinaria (Papalìvado, bilorasci, Analipsis) agevolano singolarmente l'attacco e la manovra di un esercito procedente da settentrione, nonchè 1ft. possibilità di aprire buone e sicn re linee di comunic.azinne fra il baci no del Veneticos-\ristizza. e quello del Salamvria- Pcneo . Pa rrebbe adunque ch e dall a medesima iiaturn dell e linee geografich e sia propo~to alla Grecia ,J piano deiie ope· razion i militari sn que'la r,erd1 ia di frontiere che le fu assegnata dal trattato di HerlinO, nel "878, e dai patti addizionali del noveml>re ,J 88'1 ; e dovrebbe essere appun Lo una guerra ~Lrettarnente offensiva nella Tessaglia, e fortemente ed ardi tamente offensivit • ù nell'Epiro. Quivi in strette e rocciose convalli sconono fiumi wrrenti che derivano, nella mass ima parte, dalla criniera spartiacque ed offrono grande fac ili tù di. d ifes:i, attitud ine all e operazioni del la picco la guerra, alle .guerrillas ed alla resistenza insurrezionale. Le speciali quali là militari del teatro di guerra déirnpiro , hanno prolungato ollre misur.,i la resistenza di Alì-Pascii1. di Giannina contro la sublime Porta, al principio del secolo nostro, e l'eroica resistenza dei Fanariotti ai I.em pi della guer ra per l'indi pendenza ellenica. , , L~ popolazione dell'Epiro è composta in parte di Albanesi ( Albanesi-Toschi), in parte di Greci e di Musulmani . Oltre ai· veri Toschi, o AllJanesi co nverti li all'islamismo, nella part~ nord e nord·est dell'Epiro vivono alcune stirpi alb;1 nesi pure, e so no i Lapidi , fra le montagne Acroceranne e nel circondario di Delvino, ed i Sciamidi. Nell'Epiro vivono altl'esi alcune r-o.munità di callo· lici, specialmente a l3erato ed a Giannina . La Te:;<;aglia è popolata da (;reci e da ortodossi, con infiltrazioni di poco ri lièvo, specie nel circondario cli Lar issa, di colon i )·fo sulrnao i nominati conja.ri: cori}ari spesseggiano nl:!Ha bassa

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vallata dello Xerias e sui versanti orienrali del monte Olimpo; po· poi°ano più GttHm~nte la vallata della Vistrizzn, e si spHndooo in coloni·e erranti oltre la ì\'la cedon ia . .Fra Epiroli e Tessali s' incu nea una massa compatta · di gente, cioè i zingari Cuzovnlacchi; essi rappresentano i tre quarti della popolazione dei monti del Pindo , occupnno le alte vallate del Dievola (a mezzodì del lago di Pre, sbieno), della VisLrizza, dèl J>eneo e dell' Aspropotamos, e si diffondono persino nel ciréondario di Arta. Centro di queste popolazioni è riputata la città di Mezzovo, ai pied i del monte Zigos. I ·Cnzovalacchi sono C{LH\Si Lulli ortodossi; però alcune tribù hanno abbraccialo da gnrn tempo l'islamismo. Si ·rìnt.racc.iano con grande frequenza nelle altre region i della pen isola balcanica , in qnalità ' di mercanti vagabondi, di pastori e di industriali. Anche Bitola pos$iede una fiorente colonia cli questi zingari, che ripete_la su~ arande fami"lia che alberga sulle vette dei monti Ol' i,~ine dalla t>, l"J , del Pindo. 1

e)

lll. Le vallate dell' Epiro e della Tessaglia possono descriversi nel!' ordine seguente:

Musachia. - Sotto questo nome s, intende la gz:ande regione pianeggiante che ~ comp~es~ fra il corso_dei fìdn'l! Scu~ l~a. e V_oiuzza, · l'Adriatico, 1 monti d1 Drosceg e Z,gna. li Semen1 e il pr1n·cipal (iume che bagna e traversa questa fertil~ e~ ampia vallata, ìunga 45 chilometri e larga 35: una catena d1 piccole alture la divide in due ione distinte, cioè la Musachia orientale ricca di . pastorizia e di pascoli , a nord del Semen.i; ~ la Musachia ~cciclentale. o Em-Musachia, ricca di laK.une e d1 collrnette ferac1. La l\fosachia è molto fertile, specie sulla riva sinistra del fiume Semeni, ed è popolata densamente fra Albanesi-Toschi e Zingari, sebbene in t.alunì punti , specie presso il littorale adriatico, .infestino le febbri di malaria. La Musachia è una specie di granaio dell'Epiro, e mediante le vallate della Isc.heria e del Drimiopolis, comunica con.Giannina e con il golfo cli Arta.


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LA T~SSAGLIA NELLE SlJE &ELAZIONI GEOGRAEICHE E Ml·Ll'l'AR!

LA TESSAGLIA N:ELLE SÙE !tELAZIONI GEO(HtAFICHE E Mll.ITAR.1

Vallata prospiciente il littorale di Arta. - È limitata a nord ' del golfo omonimo da una serie di alture non- alte ma rocciose e disposte a fo'ggia di anfiteatro~ con la conuvit_à rivolta a mezzodì: es.se separano il bacin·o di Arta da quello di Giannina. Nel la parte lil.l.oranea ed occidentale la vallata è frequentemente rotta da acquitrini, e sono quelli di Carvassara, di Camasciaria, di Lammari, di Campos e di Potoma. Quest~ due ultime località erano un tempo inabitabili, ma fqrono boniÌlcat.e nei primi anni del secolo nostro mercè l'opera del nominato Alì-Pascià di Giannina. La .- massima parte delle acque stagnanti furono inalveale nel Suros e nel Fanarioticos. .

Callrpeuchi}. Mosse perciò più a mezzogiorno , e nel punto più pratica bi le delle pendici occidenta li del l'Ossa nprì · ~m passaggio per cui sboccò improvviso nella piana di Larigsa, alle spa,lle del, l'esercito di Tessaglia. La natura del t~rreno è di alluvione, fer'lile ed irrigua; epperciò la Tessaglia ebbe sempre fama di granaio dell' Ellad c : vi cresce infatti ogni specie di granaglie; ii riso, il mais, il cotone, il tabacco e la vite. · 11 clima d'in verno è abbas tanza mite, eccessivamente caldo di estate, nel qual tempo, secondo il Benderev, la valle si trasforma in una vera e propria stufa. Attorno a Larissa scarseggiano i pozzi; nelle regioni adiacenti a lago Carla sono molto frequenti le febbri palustri. La popolazione è mista di Zinga ri, All.ianesi, Greco-Albanesi, Ebrei e Musulmani. Una linea ferroviaria congiunge Calabaca, Tricala e Volo da una p·arle, e dall'altra Larissa con Volo : è tuttora in progeLto una nuova linea che dal Pireo, per Tebe, deve raggiungere Larissa; ma ne fu sospesa l'attuazione per ragioni di finanza. Questa linea doveva essere a scartamento ridotto.

Pianiira della Tessaglia. - Essa è suddivisa dai monti Cara, Tocagica e Dobrogia in due distinte zone, una denominata di.J'ricala, !'·nitra di Larissa. Entrambe queste vallate si estendono dà nord-ovest a sud-est; vale a dire, la prima da Calabaca a Far. saglia ed ai monti di Cinocefale, lunga 78 chilometri e larga da "8 a 30; la seconda da Tyrnavo (allo sbocco dello Xerias nel piano) al lago Carla e misura circa 4-0 chilometri in lunghezza e .25 in larghezza. Le vallate di Tricala e di Larissa comunicano fra di loro per via della s.tretta del Peneo, a Zarcos, senza contare i valichi di minor conto, a Sabali e Sulezzi. L11 parte pi ù meridionale della vallata di Larissa è bagnata dal lago Carla, ed è divisa dall'E-geo, verso oriente, mercè le estreme propaggini dei monti del Pelio. Queste sono tanto depresse a quel punto , che se il livello del mare si innalzasse ,di qualche d·ieci na di metri appena, le onde si rovescerebbero dal lago Carla nella vallata di Larissa, e di leggeri la muterebbero in un grande lago sul quale emergerebbe soltanto il gruppo dei monti Cara o l\favrovuni. Infaui la vallata di Larissa. è un antico bassofondo di lago che trovò un . emissario nella valle di Tempe, apertasi per erosione. È noto che Aless~ndro il Macedone avea concepito l'ardito disegno di vincere la resistenza dei Téssali, inondando la vallata di ·. La.rissa. Nell'autunno del 336 a. C., egli condusse in persona un corpo di Macedoni, per il littorale, ver~o le foci del Peneo; ma trovò ben asserragliata la valle di Tempe e la stre.tta laterale di

IV.

Bacino del Peneo. ·- li bacino del l'eneo occupa l'intera provi.nei a della Tessaglia, la parte più importante della quale è presentemente compresa in territorio elleùico. Il fiume Peneo nasce ·fra i gioghi del nodo montano di Mezzovo, non lungi dal passo di .Zigos. Esso scorr~ dapprima in direzione di sud-est, per una stretta vallata dalla quale sboccn nella pianura di Tricala , fra Sarachina e Voivoda. Nel suo corso superiore ' bagna la città di Calabaca, centro delle comunicazioni fra i monti Cassia e Zavroco; all'altezza di '!'ricala ed a mezzodì di essét ìl Peneo volge ad ·oriente, nella quale direzione s'accinge a raggiungere e superare la stretta fra i monti di Dobrugia e di Cutra, nei contorn i òi Zarcos. Uscito dalla stretta il Peneo descrive un ampio gomito fin contl'O a Reveni, dove s'ingolfa in una seconda Sir-ella, nominata di Calamachi, dalla quale sorte in vista della piana di Larissa. OILrepassata la città volge direttarnenLe,a settentrione· e riceve lo Xerias, dalla riv,t ·sinistra. Indi appresso il Peneo s'adden tra nella valle di Tempe, 'all' uscita


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LA TESSAGLIA NELLE SUE RELAZIONI GEOGRAF ICHE E lllLI'l'ARI

della quale percorre una breve pianura littoranea avanti di metter foce nel golfo di Salon icco. - La lun ghezza complessiva del corso del fi ume Pen eo è di ci rca 1180 chilometr:, dei quali più che HO appartengono alla pianura lessali c~, ·Ioal Jiuoral e del golfo di Salonicco ed i rimanenti al territorio mon tano, nlle strette ed alle gole. - Queste nltime sono singolarmente frequenti dal p:1sso di Zigos a Calabaca, e sono cosi an guste che la strada 1ro~a a mala pena un varco attraverso la for ra: però, in prossimità di Calabaca, la vallatn si spiana e raggiunge una distesa. di oltre due chilometri. · La stretta di Zarcos misura tre· chiiometri di lunghezza ed i suoi versanti sono nudi e scosces i; la stretta di Calamachi è molto [>'iù breve, ma più difficile ed aspra. L'ultima sLrella del Péneo e queila di Tempc che è una specie di corridoio fr a il piede dell'Ol impo ed il piede dell'Oss::. : da ambo i lati preci pitan.o sul fìum e delle vere mu raglie di marmo le quali rinserrano siffattamente il corso del fiume che la strada deve aprirsi nn varco ,n galler ia sulla sua destrn ri l'a . Fra la stretta di Calamachi e quella di Tempe la ,•alle di Ln.rissa non è molto larga, ma è bensì fertile e ricca di buone comunicazion i e posizioni da difesa . Quivi me~tono capo le mulattiere ed i sentieri fra Elas· sona e Tyrnavo, per i passi di Boga1,i, di ~.lati , di Meluna e di Taburia. Allo sbocco orientale della valle òi Tempe esi stono tuttora le rovine di un'antica fortezza romana. Lu pianura tessal ica, per la sua conlìgurazione geografica e postura poi itica rappresenta adunque un a vera e propria piazza· d'armi : essa è una fra le più importanti della penisola dei Balcani, delle più. fertili e storicamente, forse, la più celebre per l'istoria dell'nmani tit. Sno principale difeuo è In scarsezza di accrue potabili ; nei tempi di ca nicola estiva l'assenza di ombra, in inverno la mnnca nza di legna da ardere. Nei rispetti della salubrità del clima sono da escl udersi le paludi di Pessona, (Ser-Ovasi) sulla destra riva del Peneo, dall e quali tragge ori(line I' Asmachion che immette nel la,2:0 Carl a. L'emanazione di ~ ~ . queste paludi ammorbano siffattamente !'nere ch e gli abitanti dei con to rn i di Pessona fac ilmente so no rico nosci uti per tutta la Tessaglia, al loro nspeLLo malati ccio e macilento.

LA 'l'ESSAGI.IA NE LLE SUE R8LAZI0NI GE OGRAFIC HE E Ml!,IT ARJ

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All e .sor "t1enti del!' Asmachion, il Peneo corre tanto daccosto alle . orii::ini di quel fium e che facilmenle potrebbesi mutar cor'.·enle al l'eneo inalvean dolo nell ' Asmachion ed avviarne poscia le acque al lago Carla , che non è racchiuso da nessun versante. Dal Carla, per l' insellatura ori entale del Pel io, l'i ntero sistema idrogralì co della Te;saglia poLrebbe comuni ca re c?n il se~o di M~-. gnesia e col mare Egeo , con gran de vantaggio <lei circondano paludoso di Ser Ovasi . . . . Nell'alto corso del Peneo generalment.e avvi poca 'acqun, anzi , bèn di freq uente, il fi ume è pressochè asciutfo . E perciò sempre guadabil e fino all a ciltil di Calabaca m:1 olt r~ di questa no'u pochi affluenti elevan o si ffattamente il normale livello delle acque che il fiu me diventa quasi inguadabi le,- o guadabile co n qunkhe rischio. l'erò Ami -Bouè assevera di aver trovato un buon guad o a sei ore a valle di Trical:i, e più precisamente nelle adiacenze del villaggio di Turzunlar. Il fìume scorre indi appresso rra rive alte e pietroso . .il suo alveo è profondamente incassa to, slrelto e profondo . A val le di Calabaca il fiu me si allarga; il suo letto diventa dapprima argilloso e sabbioso , poscia fa ngoso e mel m~so .. Co~ì il Pen~o meue fo ci nel mare . Per la sua valle passano le. prmc1pali comu nicazioni fra J'Epiro e la Tessagli a, per via del passo di l,igos . Il Peneo è attraversato dai seguenti pl)nti permanenti: 1

1) II ponte a valle di Calabaca, 2) I ponti della strada fe rrala e carreggiab ile a mezzodì di Trical a; _ :l) li ponte di pietra a monle 'di Trical(I, dal qua.le si distacca la str:ida verso Farsaglia a Lamia, da una parte, e verso le casermé di Pilaf-Tepè e Volo, dall'altra; . .f.) Jl pon te di pietra ~i Lari ssa con dod ici arcate di macigno; 5) JI ponte permanente di Laspocori, allo sbocco orien tale 1 della valle di Teinpe. 1

Oltre a qu esti passaggi devesi notare un vecchio ponte in corrispondenz,i dal villaggio di Baba, al! ' ingresso occidentale della medesima valle di Tempe, che il Pocbewil , nell'anno 1821, 1


• LA TESSAG.'LIA NEl,LE SUE RELAZIONI GEOGRAFICHE E MILITAIU

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LA TESSAGLIA NEl,l,E SUE RELAZIONI GEOGRA'.FICH'E E mLITARl

trovò in olli,mo stato e composto di 24 arcate ed Ami Bouè, venti anni appresso, vide pressochè diroccato. Gli affluenti del Peneo sono piut~osto numèrosi. Dalla riva sin istra egli riceve dapprima un torrentello anonimo che sgorga dal monte Giumnnaltà ed un altro ancorn, privo di nome, che tragge origine dai monti di Cassia, non ri10Jto ad oriente del primo. Entrambi questi affiuenti sboccano nel Péneo ·a :mqnte dell a città di Calabaca. Per le loro vallate passano le strade che mettono · in comunicazione la conca di Calabaca-Tricala, c9n il bacino del Venetj~os, sul versante occidentale del Pindo. Queste strade, nella massima parte, rnettono capo al passo di Zigos e di I~ a Mer.zovo e Glannina. Un tributario del seco ndo affluente omonimo, che secondo il Turna dovrebbe essere il Murchion, bagna i piedi del monte Cucula, sulla sommità del · quale sorgono i monasteri di Meteori. Alcuni fra questi iiltim.i :·ifugi claustrali sono collocati in posizione talmente erta ed inaccessibile, che i viveri debbono essere in· viati agli anacoreti per via di corde, di canestri e di scale portatili. Il Tricalinos, altrimenti conosciuto col nome di Leteo, sgorga dal monte Ocsia ed è assai ricco di acque. Le sue sponde sono alte, di naLura argill.osa, e malamente si prestano alla costru. zione di ponti. dì circostanza o di' altri passaggi, improvvisati: è pertanto una buona linea dì difesa, fornendo utile appoggio cli · fianco alla difesa dell'alta valle del Peneo, prima dello sbocco di questo fiume nella pianura di Tricala-Cardizza. Il Leteo melte foce nel Peneo, a circa 25 chilometri. da Trìcala. Nella parte superiore del suo corso si rintracciano ìllcuni ponti o passerelle, ma a valle di Tricala esso è cavalcalo da due ottimi ponti di pietra, l'uno a Patuli a, l'altro a Ghiorganades. Il Tzioti che trae origine dai monti di Z,wroco . . Lo Xerias [Sarantòpuros o Titar·èssion) è il più importante di tutti gli nllluenti di riva sinistra del Peneo ed è formato da due t.orrenlelli ; uno lo Xerias propriamente detto che sorge dalle falde occidentali dell'Olimpo, l'al tro il Sarantòpnros che nasce fra i monti di Ciapca,. nei contorni della città di Ylaholivadon. Entrambi questi torrentelli si riuniscono · al piede orientale del

889

-monte Ocsìa, in vista del vi lla ggio di Sachia, e dopo aver descritto un grande arco verso sud-ovest sboccano, col nome di Xerìas nella pianura davanti Tyrnavo . Le acque dello Xe.rias -e del Sarantòpuros non sono abbondanti, ma talvolta impetuose. L'alveo dello Xerias, oltre Tyrnavo, è pietroso e le sponde formate da vere e proprie lastre verticali di calcare. Le rive adiacenti al fiume sono brnlle deserte ; rade le ombre, più radi ancora i pozzi ed i serbatoipd'acqua potabile. Normalmente lo Xerias è guadabile ovunque: un buon ponte lo attraversa a mezzodì della città di Tyrnavo, per il quale passa la carreggiabile per Larissa a Volo. · Fra gli affluenti di riva destra .del Peneo sono da notarsi i sei uenLi : .' n CosLanoicos ed il Clinovon che nascono fra i monti del Pindo e, più prec.isarnenle nel gruppo Dochimi-Noi:aida. La vallata del Costanoicos è ·!UOllo ristreua, quella del Clinovon è più ampia e misura in taluni punti un chilometro: entrambi i corsi d'acqua sopra nominati aprono discrete comnnica~ioni fra la valle dello Xerias e quella del I' Aspropotamos e servono da sussidiarie alla strada del passo di Zigos. Viù a valle seguono alcuni amuentì ricchi di acque che in tersecano la Tessaglia meridionale e la bagnano cospargendola di considerevoli ostacoli dal punto di vista militare . Singolarmente <leoni di menzione sono il Portaico·s, il Blinri o Pamisos, con i su~i i10lueoti il Cardizzi (rleslra), il SofadiLicos (Biug-Cinarli), J' Afidenos (Fersalichi) e l'Enipeus {Chiucich-Cinarli). Tutti quesrì corsi d'acqua sono cavalcati da ottime strade e da ponti, fra i quali alcuni per la ferrovia di Tricala-SofadesFarsaglia. Prima di raooiunoere I' ine:resso occidentale della valle di nn o ·Tempe il Peneo riceve un lorrenlello che sgorga dal mont~ Ossa e bagna i villaggi musulmani di Micron-Cheserli, di Madz1 · Obasi e di Purnari. • La parte più merìdioiiale della Tessaglia, .dalla parte del mare Eueo, è bagnala da numerosi corsi d'acqua fra i quali taluno è ab· b:stanza notevole nei rispetti militari . Molti fra questi, dopo aver bagnata !a valle di Armiro, mettono foce nel golfo di Volo. E sono l'Amiro, Coloreona ~ ht Salamvria.

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LA TESSAGLIA NELLE SUE RELAZIONI GEOGRAF[GHE E MlLlTA RI

'l'utli questi fiumi hanno corso assai rapido e torrenzial e fra , le montagne e sono assai ricchi d'acque. Ad occidente di Volo l'Armiro è c:nralcato da un ottimo ponte di pietra . Per la valle della Salamvria, da PrisLan a Snrpi e Neo Minzelil, corre . una buona rotabile lunga _Hl chilometri e serye alle comnnicazioni fra Volo ed il seno Maliaco. Rinserrato fra i ·monti dell'01.rys, a settentrione, e fra quelli dell'Oeta e della Locride, a ,mezzodì, corre lo Sperchio, che tragge origine dal nocto di Vetnchi Correndo da occidente in direzione · di oriente metta foce nel seno M:lli aco, . presso le Termopili. Nella sua alta valle è di frequente strozzato da forre e da gole profonde ; poscia gradatamante la valle ~i spiana , talchè ad orien te di Variht)pi essa misura ol tre a ,1O chilome1ri. di larghezza. Fra Li:rnocladi e Lamia, la vàlle dello SperchiO' n11ovamente si __re• stringe fìno a tre chilometri o· poco più. Fert ile è ià cont_rada dello Sperchio, seminata di abitati e 1Mlto ricca. Nell'ultimo tratto del suo corso il fiume s'impal uda e le comunicazioni. rinserrate da rnezzodi dalle brusche propaggini dei monti dell' Oeta e da settentrione dagl i acqu itrini, si fanno oltremodo dif(icili. La località è nota col nome di str'etta delle Termopili. Nei riguardi militari la stretta ha-perJuLo oggidì quasi tutto quel grande valore tattico c9e possedeva ai tempi di Ser:se, poichè a cominci-are dal regno di Giusi i niano furono aperti dei passaggi laterali per le mon tague della Locride e reso persino carreggiabile il famoso sentiero di Efialte. Sitfottamente la Termopili della moderna Grecia si sono alquanto spost:i te da mezzçdi verso settentrione, ed oggidì sembrano sostituite dalla stretta di Derveni e dalle posizioni fortificate di Dornòco. Lo Sperchio è _abbastanza profondo : rari e pericolosi sono i guadi e noti soltanto agli abitanti dd luogo. Rimontandone la vallata si comunica con la città di Carpenzion, nel bacino dell'Aspropotamos. Il Mavropotamos o Cefisso, tragge origine dai monti dell'Oeta e corre, da nord-ovest a sud-est, per una vallata fertile e densa di popolazione. Esso riceve alquanti affl uenti. principali fra i quali il Plat.ania che sgorga dalla fertile :conca di Dostòmo. Il !\fa· vropotamos immelle nel lago Copaide.

!,A 'l'ESSAGLIA NELL.E SUE RELAZIONI GEOGRAFICHE E MILITARI

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Infine, nel golfo di Corinto, mettono foce l'Elatos ed il l\'lorno, con ali affluenti di quest'ultimo, Bielizizza, Cocbino e Granizioticos . .

"

'

v. Considerando i confi ni della Tessaglia nei rispetti geografici, cioè secondo la cresta di separazione delle acque, e comprendendovi i contorni del lago Copaide nonchè il pàese littoraneo adiacente al golfo di Volo , la superficie della regione, se,:ondo i dati raccolti ' dal generale :0trelbizchi, ascenderebbe e H~,300 chilometri qnàdrati, vale a dire a 223 miglia quadrate. Di questa superficie totale 1-1,428 chilometri qo:1drati appartengon_o t1I baci no del Peneo (,I) . La regione collinosa interposta fra La1:issa e Far:;aglia è verdeggiante per ottimi ed abbondanti ,pascoli, e vi si al levano numerose mandrie di caval!i della miglior razza dei. Balcani, derivai.e da un incrocio di sangue turco ecl a1;abo. { mi••l iori campioni si rintracciano nelle adiacenze di Tricala:, o . però nell e altEi vallate se ne incontrano di meno _belli ~a per • contro òi maggiormente robusti ed adatti al serv1z 10 militare. · Quivi abbondano altresi gli animali da soma , le gre{lgi di pecore e di montoni. Nella pianura, specie nelle adiacenze di Larissa, è coltivalo in lar<Ja misura il mais, il tabacco ed il cotone; le al ture che conL01~rn~o quella vallata. sono ·ricoperte da vili e da ciuffi di ,gelsi che consentono un grande sviluppo della sericolt~ra. . • I contorni di Tricala -sono invece fio renti per la colt1vaz1one del · riso. I circondai:i di Volo e di Armiro hanno bella fama per i loro .boschi di ulivi e per IR coltivazione del baco da seta. Principale occupazione delle genti tù,sale è l'apicoltura, alla quale si dedicano con il medesimo amo,:e che nell'antichità. Gli alveari si usapo traspo1:tare, in ceni tempi dell'anno, dalla montaana in pianura ' tutti ricoperti di frondi e di ..lìori: in estate nuo. o vamente si riportano at' monte o nelle più fresche vallate. Grazie alla grande passione che acldimostrano i Téssali per la apicoltura, la provincia produce grande quantità di cera e di 1

(i) Superficje de t'P.urope. -

~t. Peterburg tsg2.

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LA TESSAGLIA NELLE SUE RELAZIONI GEOGRAFICHE E .MILlTARJ

LA 'l'ESS;iGLlA NELLE SUE RELAZIONI GEOGRAFICHE E MILITARI

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Ossìa:, in totale, la Tessaglia annualmente produce 105,900.000 chi1

miele, il quale ultimo costituisce appunto il princi~Ìale nutrimento • della, popolazione ne' tempi di quares ima . La cera ed il miele di Tessaglia sono giustamente cèlehrati in G-recia, e ·se ne esporla in larga misura anche . ~ll'esLero, specie in Austria-Unglrnria cd in Rnssia. · . minera le.,, la Tessaalia 'pro· Per ciò che si riferisce al regno ( è';) duce una galena di piombo argentifera, specialmente abbondante ·sulle falde del Pelio e nei contorni della cittit di Volo. Sulle spiagge del mare si raccoglie copiosamente il clorurn di sodio . · Circa alla piscicoltura, di. questa si occupano le popolazioni del !ittorale dell'Egeo e quelle rivierasche del bacino del Peneo, ricco di lupi e di anguille. Per ciò che si 1:iferisce all'industria la nianifattura serica ocç.upa il primo posto in Tessaglia. Essa pr9duce una seta ;peciale nota sotto il nome di alagia, che è poscia tinLa di un bel colore di porpora; ~otico avanzo delle industrie elleniche e fenicie. Al pr:incipio del secc,lo nostro, i tintori Léssali di Ambelaca e di Aghìa guadagnarono grapdi somme di danaro mercè questa in. dustria : le sete ed i cotoni colorati si spedi vano a Vienna, a Lipsia ed Ar~burgo, là dove erano sommamen te ricercali . I prodotti più famosi erano allora quelli della città ai Tyrnavo: in un a.uno da questa città si esportarono per oltre mezzo mi lione di fran chi di alagia purpurea e trecenlomila pezze di marrocchino. Ne\ ·I 830 questa industria s'interruppe a motivo della ouerra per l'indipendenza e!lenica, e più non risorse. Furono fo~ti alqua,nti Lentalivi in proposito, da America,ni e da Inglesi, specie a , ·olo, a Larissa e per la vallata dell' Armiro; ciò nondimeno l'industria dell'alagia non potè più raggiungere l'antica floridezza. Snlla fede del!' Heuschling (•I) la Tessaglia, in base ad una media di cinquant'anni, produce quailto segue.: Grano kg. 72, 100,000 Mais )> 24,200,000 Orzo » 7,200,000 Segala » 2 ,600,000 Avena >.) 800,000 1

(i) L'Jlmpjre de Tu'l'C/Uie d' Europe. -

logrammi di granaglie, delle quali ne può asportare ben ·1o;soo,ooo. Secondo i dati raccolti dal generale Nicola Obrucev (·I) la Tes- · sagl~a, nel 11884, produsse quanto segue: Grano Tabacco . Cotone Olio di ulivo Lane. Sete .

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2,000.000 ,, ,000,000 11,500,000 '700,000. 80,000

La popolazione Léssala va fia da 250 ,000 a 270,000 abitanti. Ciò importa , per ogni singolo individuo, un gnadagno annuo di 1140 franchi; vale a dire che il Téssalo ritrae grazie l'industria e la coltivazione delle sue Lerre quanto il Macedone ricava. dal la pastorizia. Silfattamente la Tessiiglia, a buon diritto, può es'3 ere annoverata fra le più ricche province della penisola dei Balcani.

E. B. (·I) \lnenno·st,itisticesch:i sbornie/i. - S. Pc terbnrg , :1868.

Esportazione kg. 7,700,000 ,,

chilogrammi 80,000,000

1,300,000 '1,800,000

1

Bruxelles, t860. 56 ._ ANNO XLII.

/


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L' ,\NFJTEATRO MORENICO DET, LAGO Dl GARDA, ECC.

L'ANFJrnATRO MORENICO OKL LAGO ,.

DI

GARDA

DESCRIZIONE G EOGRAFICO-MILITARE

Continuazione. :- Vedi

d_ispe11sa I X

Vegetazione.

I,

. Il paese che prendiamo in esame, come è uno dei più mutevoli all'a;p,etl.9 per le svariate forme ,del stJOlo, per il corso tortuoso delle acqqe ·e ..per. \.'1<1l\ern_a1:~t d.i, incantevoli panorami e cli brulle distes~, così, rispett.o_alla vegetazione, si va rivestendo passo pa:;so di forme e di colori differenti. 1 1 palle nude e ripide schiene .delle · più alte colline moren1che, do~e domina il vento del nord, e dove sorgouo, ad interv.Jlli , rachitici e tristi fi lari di pini selvatici, si discende al le vallette intermoreniche sovente acquitrinose, ai vasti campi pianeggianti o lievemente mossi, dove le sparse abitazioni si nascondono entro ciuffi di verzura o sono circondats da ricchi vigneti, disposti a ghirlanda d,1 un albero all'altro. , Rispetto alla vegetazione la regione si può dividere in zone nel modo se~uente: iJ Una zona di raccordnmen to colla pianura o premorenica. Sulla riva de~tra del Mincio è fo rmala dai ·terreni che si trovano tra l'attuale cerch ia perimetrale, rimasta rn talta, e quella in parte distrulla. Sulla riva· sin istra invece si distende immediatamente al piede della massa morenica; 2° una zona media, che corrisponde ai mnssirni rilievi morenici ; 0

895

3'' una zona interna, costituita in gran. ·parte da terreno morenico appiattito e disgregato, ed in parte da terreni attuali · il)clinati verso il lago . La prima zona · si divide in due parti distinte separate dal Mincio. Sulla destra del fiume si p;·esenta piuttosto arida ; i campi vi sono poveri, radi e meschini i vigneti, rarissimi i prati. Appaiono alle volte piccoli tratti di terreno coperti da ciottoli e da rovi; e · qua e là improvvisi avvallamenti senza causa apparente, pieni di cespugli e con ciglioni sporgenti. Questi caratteri vanno man mano accentuandosi v.erso il ·centro della regione, fihchè, alr sud di Solferino. si stende il vasto ed arido piano del campo di Medole. · La mano dell'uomo è però intervenuta a modificare profondamente iI carattere della regione . Deri vando canali dal Ch iese ed approfittando, come si è detto, di risorgenze parziali nei dintorni di Volt~, si ;·iuscì ad frrigare la parte più meridionale dell'arido spalto che scende alla pian11ra. Una linèa elle,, panendo da Lon~lo, passi a metil distanza fra ·castigli one e Carpenedolo, e si dirig~ ia 'lnedole~'·a Gttidizzolo, a Volt.a e poi a Goito, segna la divisione lra pianura .irrigata e-pianura asciutta. In corrispondenza di Goito, quest'.iltima fa un saliente verso il s~1d,· forse per la vicinanza del Mincio che funziona da emuntore sotterraneo ed attira a sè i veli acqu iferi. La pianura non irriga ta è, come si è detto, alquanto povera, e ti crescono magri vignet.i ed esili gelsi; quella irrigua è ricca di cereali e di prati . Sulla sinistra del Mincio la wna premorenica non partecipa pei suoi prodotti agricoli ai carHtt.eri di quella dì riva destra. Il canale dell'alto agro veronese, e quello recente di Sommacampagna, limitano qui ad un piccolo spazio triangolare la zona non irrigata, come già si è dello trattando -del!' i'àrografia superficiale. La canalinazione però no'n è così sviluppala come sulla zona irrigua di riva destra, cosicchè si coltiva ancbe ·1a vite ed in generale i prodotti si mantengono quel Ii dei terreni alti ed ascintLi. , Fa eccezione la zona dei prati di Prabiano, presso lo sbocco in piano del Tione, spoglia cli alberi, umida ed intersecata da fossi di scolo.


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D'E SCRIZJONE GEOGRAFICO · MILITA.HE

L'ANF!'l'ENl'RO MORENICO DEL LAGO 1>1 GARDA

I terreni della zona media sono essenzialmente terreni morenici. ·Essi esigono uno sforzo grandissimo da parte del lavoratore, ma il prodotto che danno è poi' tnle da compensare largamente l'opern ed il capital~ èhe l'uomo spende. , Due condizioni sono però indispensabili, cioè che il terreno' non sia troppo sassoso, e che una buona esposizione venga in aiuto alla coltura. · È per questo che, mentre i pendii morenìci meglio esposti e più bassi sono coperti 'di vigneti assai floridi , le schiene più alte, continuamente denndate di terriccio per opera del dilavamento delle acque, pèrmangon~ brulle e scoperte, e sui versanti rivolti verso il nord non crescono in generale che bassi boschi di quercie. Ai terreni . morenici si alternano, abbas·tanza frèquentemente, i terreni torbòsi, susceuibili solo di una magra co ltura:erbacea, ed i terreni all uvionali recenti, che sopportario buoni campi di frumento e di granturco, con fini e fiorenti filari di gelsi. Alle· volle lo strato di terreno coltivabile è troppo soltile, e lascia apparire polle d'acqua o piccoli stagni. Allora là intr>rno la vegelazione utile sparisr:e ad un tratto, gli alberi cli alto fttsto vanno cliradan~osi, ed in nrezzo alla campagna fìorente permane una breve plaga quasi deserta. In gene,~ la zona media si pnò ritenere ricca di prodotti agri coli"svaria ti e di bestiame. La terza zona, o quella del pendio interno, si può dire un solo 1:(rande vigneto . Qui le morene, deposte dal ghiacciaio in cumuli assa i meno potenti, appaiono spianate e disgregate. Le acqne, correndo al lago senza trovare molti intoppi, ristagnano in pochissi me località. La vite, il gelso, il frumento prosperàno dappertutto; non così i fruueti che, troppo battuti' dal vento del nord, proveniente dal lago, non possono dare che ~no scar.:;ò prodotto. La divisione in zon~, nel modo che fu posto da noi , conserva il ~uo valore solo nel tratto mediano della vasta area lunata coperta dalle formazion i glacia:l i. I due I.ratti p'iù settentrionali , quelli su cui .si depositarono le morene laterali e che più si accostano alle rive del lago, si sollraggono alla classificazione delle · rimanenti parti ed il loro , aspetto è affauo distinto . Il clima vi è dolcissimo a motivo dell'azione moder11trice del lago, che funge da calorifero d'.inverno e da refrigerante d'estate.

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Il vento del nord, che soffia impetuoso dalla gola formata dai rilievi che fiancheggiano la parte settentrionale del lago, an;iva affievolito su quelle colline. · Tutti i prodotti, specialmente la vite, vi prosperano e ne fan no una regione fo rtunata. Il vino della Raffa è il migliore della riviera; fin dalle alture di Moniga sulla ri l'lt· bresciana, e di ·Bardolino su quella veronP,SC, compare l' ulivo, il qnale prospera in largh i bosch i su i piani di Manerba e di .Soiano. Ne.I golfo di Salò, quasi completamente riparato dai venti del nord <lai monte di S. Bartolomeo, si coltivano gli agrumi . La regione sul le due rive è ricchissima specialmente su quella bresciana, dove le numerose borgate, spa1:se ~tmpiamente, quasi si toccano fra di loro. t

Viabilità, /

Il fratto di rete stradale della regione padàna che in,teressa la zona che i1o i· esaminiamo, è· com'p-reso .nel orande triaocrolo ' stradale: Brescia-Mantovà-Verona, i cui !ati nord e sud-est sono accompagnati da ferrovia. La zona è abbastanza ricca di buone ~trade, data la· n~tura calcare del terreno, misto qualche volta ad argilla. Bisogna però notare che le strade che attraversano la parte collrnosa del la regione, sebbene in genere non abbiano pendenze eccessive, pure, per il continuo succedersi di salite .e discese, non si possono ritenere comode al movimento dei ca.rri pesanti, e quindi non si prestano bene a grandi traslazioni di truppe. Le tre arterie principali che collegano fra di loro Brescia,, . Mantova e Verona, passano all' in!'uori ecl al piede della zona coll inosa; però la Brescia-Verona, che !ambe la riva meridionale del lago, attraversa due volte l'in tero fascio delle alture moreniche, per entrare e per uscire dall'anfi tealro. Percorrono le al ture e le numerose val lette !e vie d.i allacdamento tra le arterie prinqipali, e quelle altre necessarie allo · svolgersi degli interessi locali . Ino ltre da Peschiera . e Desenzano si staccano verso il nord le due strade che percorrono le #

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L' ANFIT·E"ATRO MORENIC0 DEL LA.GO DI GARDA '

opposte rive del lago e sì arrestano a .Malcesine ed a Gargnano, senza poter raggiungere l'impor;tante località di Riva. Oltre alla configur~zione del te1:reno ed alla posizione dei maggiori centri abitati, un altro fallo esercita grande influenza sull'andamenco della rete stradale . Il Mincio attraversa da nord a sud la regione morenica, e forma coi suoi punti (li passaggio altrettanti nodi obbligati . alle maglie della rete. Sopra una fronte dt 2·1 chi101~1el1:i, cioè ~a Peschiera fino a Goi!.o, si contano cipque punti d, passaggio permanente (2 a Pesch-iera, ·I a Monzambano, 1 a BorghetloValeg"io ecl 11 a Goi lo). c;;siderando la dire1.ione e lo sviluppo dei pt;incipali tronchi ; lradali in relazione alle forme del terreno; . non si può a meno di notare la regolarittt colla quale le vie principali segtiono la . direzione dei vari archi morenici, correndo spesso a mezza costa dei rilievi o lun go la cresta, . dove essa si presenta larga ed unifonme, e sen·endosi dei depositi allu'viali delle valli intermo· reniche, quando il terreno vi si trova $Odo ed asciutto. Le strade più importanti forniscono . il mezzo di spòstarsi da ovest ad est e viceversa, e si possono ràggruppare nel modo seguen te: (Vedi tav.). · ,. ,J. Bedizzole, Paclenghe, Desenzano, Ri.voltella; l'eschiera, Castelnuovo, Veron a. II. Ponte S. Marco, Lonatt>, Desenzano, Pozzolengo, Monzambano,· Valeggio, Cnstoza, Sommacampagna, Verona. III. Montichiari, Lon ato, Castel Venzago, Solferino, Ca· vriana:, Volta, Valeggio, Villafranca,, Verona. · IV. Montichiari oppure Carpertedolo, Cas~iglione, Guidizzolo. Goilo, Villafranca, Verona o Goilo, :Mantova. L~ condizione di queste strade è in generale, come si disse, abbastanza buona, sia per la n;itnra del fondo come per le pendenze, t,wtochè le due strade che attraversano proprio l'interno ·della regione morenica, la Lonato, Desenzano, Monzambano, e la Lonat.o , Castel Venzago, Solferino, conservano miti pendenze, condotte come sono abilmente lungo i rilievi moren i'ci. La massima inclinazione è del 37 per mille salvo a Ca~cina Gi· · rardi; tra Lonato e Castel Veni.ago, dove si deve superare un sensibile disli·vello e la pendenza raggiunge quasi il 96 per mille. 1

DES0R1Zl0NE GEO GRAFICO·MlLl'l'ARJi

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Tra le quat.lro strade cita!..e esistono alcuni allacciamenti; dell'intiero fascio; essi sono: I. 1Vlaguzzan9, Lonato, Castiglione. II. Desenzano, Brodena, Castiglione. III. Osteria Lugan~, Stazione di S. Martino della Battaglia, Pozzolen go, Solferino, Cà Mu rino , oppure Villa tafl'ella, Pozzolengo . IV. Peschiera, Pozzolengo, Cavriana, Guidizzolo. V. Pesch iera, Monzambano, Volta, Cerlungo. VI. Peschiera, Salionze, Valeggio, Pozzo.lo, po i per la riva destra del. Mincio a Goito . ·vrr. Palazzolo, Sona; S. I-l1Ìcco, Custoza, Villafranca. VII I. Bussolengo Somrnac,irnpagna, Villafranca. Così su 28 chilometri in linea retta, da Castiglione a Villafran~a, si hanno 8 strade, cioè un {ì ogni 3 chilometri e mezzo. Di queste, 5 si trovano sulla destra del Mincio . . Altri allacciamenti ,parziali colle~ano tra loro alcune delle quattro linee del fascio principale, e sono: I. La llivdltella, Castel Venz-01.w·, tra la ,P ,·e la 3·. Il. ·La Pozzol engo, Castel Venzago e la · .Pozzolengo, Volta, fra la 2" e la 3•. · ' III. La Castelnuovo, Oliosi , Valeggio, tra la ,1•, la 2• e la 31 , nel loro punto comune di Valeggio. Una tale rete stradale viene così a formare mogli e di 7 chilo· me~ri d'altezza per :3,5 di largheiza, dimezzate solo in -tre casi, e parzialmente, dai tre collegamenti ultimi ri'cordati. Fuori dalle rotabili corrono però numerose carrareccie, a forti pendenze e con fondo sassoso lungo i dorsi ed i fianchi dei rilievi, moli~ e spesso acquitrinoso sul fondo delle valli. La poeo buona natura del fondo contribuisce a limitare di nrnlto la giò. scarsa praticabilità di tali strade. La ferrovia Brescia, Lonato, Desenzano, . Peschiera, Verona entra ·nella zona morenica unilamente alla strada oJ·dinaria; si discosta da questa fino a. 3 chi'lometri circa al centro della regione in corrispondenzri di Sermiorie, la raggiunge di nuovo al passo clel \l incio a Peschiera, e poi, uscendo dalle colline a sud .di Sona, si dirige parallelamente ad essa verso Verona.


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L 1 ANFITEAfR<;> MORENICO DEL LAG.O DI GARDA

II sno andamento non è molto tortuoso, ma le co.ndizioni di do· minio del piano stradale sono ·mollo varie. Giunge a Lonato,. i'n una trincea profonda parecchi melri ed attraversa anche una breve galleria. Alla curva presso . Desenzano passa in rilevalo, percorre il grand ioso viadotto e progegue sostenuta da ripide rampe coperte di acacie fino~ S. Zeno, p_resso Rivoltel la, dove si ha ùn passo a livello. Riprende poi il rilevato con numerosi sollopass;1ggi. Alla stazione di S. MaJ'rino ritorna quasi, a livello, a Peschiera si risolleva, poco oltre si . abbassa in profonda trincea e vi si mantiene quasi sempre fino a sud di Sona, dove esce_.dalle colline correndo iii rile\fato, attraverso ad una larga breccia tra monte Spada e monte Brognol. . ·· A Salò.giunge la tram via a vapore da Brescia, correndo .in sede . p.ropria con un largo giro lungo il versante che dai Toimini scende al lago. Un'altra linea tramviaria,· pure a vapore, congiunge fra di loro Brescia e Man tova e tocca Castenedolo, Montichiari, Castiglione, Medole: Gnidi~zolo, Volta e G9ito . · ' L'incròci<Ydelle varie linee stradali viene, a mettere in _chiaro l'importanza militare di molti' luogh i, noti neHa storia delle nostre)'/ ultime guerre: Pozzolengo è nodo di 5 comunicazioni ed è collocalo in posizione centrale .a tutto il fascio; Volta raccoglie 5 vie, Valeggio dà il pas$O pel suo ponLe a due rotabili principa!i ed è raggiunto da due allacciamenti; Solferino si trova a -caval lo di due strade importanti ed è attraversato da l collegamento prin· cipale della regione, che proviene da Pozzolengo e Peschiera; Cu· stoza è nodo tra la Valeggio, Sommacampagna e la Vi llafranca, S. Rocco, Bu~solengo, Pescantina. Il fronte Lonato, Castiglione copre tutte le vie ricordate, come il fronte Villafranca, Sommacampagna, Sona, Palazzoio, Pastrengo tuttP, le raccoglie o le copre secondo il senso delle operazioni. In un paese cosi rotto e con una struttura così caratteristica è grandissima l'importanza deì . nodi stradali . . Per poco che le condizioni di dominio concorrano in modo favorevole, sorgono posizioni militarmente importantissime o sulle località ste.sse in cui avviene l'incrocio delle strade od in prossi·

DESCR!ZIO~ E GEOGRAF1CO-MILITARE

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mità di esse in qualche l,uogo tntticamente a portata, sul quale vengano a riunirsi in modo più felice le migliori condizioni difensive .

· Popolazione. La zona · morenica appartiene in varia misura al territorio delle tre provincie di Brescia, di Mantova e di Verona. . Alla prima appartiene la riva occidentale e quella mer,idionale del lago con 25 comuni; alla seconda la parte meridionale dell'anfiteatro' a sud del Redone e snlla destra dei Mincio con 8 comuni; alla terza .l' intiera zona a levante del lago e del Mincio; vi stanno"! 2 comuni. La popolazione rimane stabilita sulle tre , z.one dalle cifre seguenti: 55.000 abitanti applrtenen~1 ai comuni Bresciani )) )) >) )) .22.000 · Mantovani )) 30.000 » » » Veronesi.

- Calcolando l'area che appartiene a ciascuna provincia in ch iloM metri quadrati 356 per quella di Brescia,. 198 per quella di Mantova .e 209 per quella di \ierona. si avrebbe una densità relativa rispettivamente cli 'I54, 112, 144 abitan ti per eh ilometro quadrato . Tali' cifre si trovano perfettamente in relazione colle condizioni agricole della zona, assai più ferti le in prossimità del lago di quello che non sia la massa morenica centrale e più distante dal lago , che forma il territorio dei comuni mantovani. . La popolazione· è in gene1:e assai sparsa, più nella parte collinosa che nel la piana, più ·verso il nord che verso il sud, essendo · là alquan lo più in tensa la co Itura. La regione tra Salò e Lonato è un seguito continuo di case, riunite a piccoli gruppi, perciò i numerosi comuni che vi si trovano non presentano mai un cen tro di popolazione agglomerata. . Questa è dedita per la màs~ima parte · all'agrico ltura su tutta la regione col sistema della mezzadria. I braccianti sono relativamente meno numerosi nelle provincie di Mantova e di Verona 1

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1,' ANFlTEATRO

DESCRIZIONE GEOGRAFICO-Mll,l'r AltE

MORENI .:O DEL LAGO DI GARDA

che in quella di Brescia. I moratori e gl i scalpellini tro'fano anche mollo lavoro in ques~'ullima provincia a motivo della maggiore frequenza delle pietre da taglio . Le industrie minernrie non hanuo grande sviluppo. nei la regione. Si trovano cave di pietre da costruzione a 8;1 rdolirio, di ghiaia e sabbia a Bedizzole, fornaci p~r la col.tor,\ dell'argilla a Calcinato, Calvagese, Montichiari, Carpenedolo ed a Guidizzolo, cioè al piede della cerchia ,esterna, ed a Looato, Desenzano, Ri· voltella, Pesvh iera, proprio nell a mnssa del {èrreno m_orenico. A Carpenedolo si trova una fornace per la cottura della ca lce. Le industrie alimen tari hanno un certo sviluppo. Salò conta molti ·molini per la macinazione del grano e nelle zone dove è e >ltivato l'olivo si trovano mol ti torchi da ol io. · Alquanto pover[I. è l' industria della trattura e torç itura della seta, mentre il raccolto dei bozzoli è notevole. Solo a Castiglione , a Guidizzolo ed a Medole vi sono setifici di una certa importanza. 1t alquanto svi luppata invece l' :nùnstria tessile casalinga. Le abitazioO'Ì , agglome11ate o. sparse, sono solide costruzioni in pietre mescolate a taterizi. Quelle sparse sono per lo più riunite a gruppi di due o tre, con giunte per mezzo di muri in pietrame e ai 'siepi vive che con tornano piccoli orti o vigneti. I centri più grossi si trovano nl piode delle alture verso il piano, con un lato appoggiato alla coll ina come Esenta, Lonato, Castiglione, Calcinalo , .Montichiari, oppure su altipian i come Pozzolengo, Sandrà, Sona, Sommacam p:,g oa , Custoza. Sovente sulle alture vicine agli abitati sorgono antichi castelli con fo rte dominio e torr i ben conservate, utili come osservatori. Importanti quelli di Lonalo , di _Castiglion e, di Va leggio, la torre di Solferino r ico rd:ita col la speciale deriominazione di Spia d'Italia a motivo della grande estensione di terreno che si scorge dalla sua cima, e quella recentemente costruita di S. Martino i'l).

(I) La t.orre di S. Martino venne costruita sopra uno dei luo"hi J1iù contrastati rwlla memorabile giorna ta ciel 2i g,ugnv IS:19, per iniziativri dell'ass~ciazione costituzio11,1le di ,Brescia, d'accordo colla ~ocietà degli Ossari di Solferino t) S .\larlino. 8 uua colossale cosLruzioue cilinclrica, leggermente rastremata, posala so11ra un tam-

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. Tutti i centri un po' impo rtanti hanno grandi chiese, collo· , .ca:te in posizioni dominanti, visibili da grandi . distanze: Un fa tto , degno di nota è che nella parte centrale dell' anfiteatro morenico sono scarsissime le abitazioni , ·1e quali , quasi disertando dal centro della regione, si sono raccolle sul suo orlo esposto a mezzogiorno, oppure sulla riva del lago. Un solo vi lh1ggio di uria certa impor:ianza, quello di Pozzolengo, sorge sopra un altopiano verso il centro della regione, al nodo delle più importanLi comunicaz.ioni.

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Riassumendo brevemente le caratteristiche de·llrt regione' che abbiamo descritta , vediamo che essa è formata da un insieme di alture disposte ad archi concentrici, la c:ui altezza va man mano abbassandosi a misura che si procede dal!' esterno verso l'interno_ ... Le col line ch_e formano gli archi successivi presentano assai spiccati i caratteri morenici_, p0rò, verso l'interno del!'.anfìteatro , i loro dorsi vanno spianandosi ed allargandosi ed alla tìne, cioè nelle regio ni prossime al lago, non si trovano che bassi rilievi appiàttiti alla cim·a, con fianchi uniÙ, e coperti di vigneti e ,di magri campi. La diversi tà di pendenza e cli struttura, t_r:1 il versante esterno e quello interno delle colline, diviene meno visibile man mano c,he ci si avvicina al lago, a motivo dell'attenuarsi delle forme. Le abitazioni sparse divengono più frequenti e sulle cime ,delle alture appaiono filari o gruppi di alberi. L:1 cerchia interna poi è tanto appiattita, che i suoi fianchi non sono che un seguito di piani inclinati, ben coltivati, sui ))uro pure cilindrico e coronata di merli. !,a sua altezza è d1 7!,. metri dalla soglia; la punta dell 'asta, che si erge sulla t>iatt.arorma superiore, dista 91 metri dal piede della torre. La costruzione richie.;e un solid(I basamento poiché doveva posare sor,ra un'altura morenica. Si Fece perciò in un grande pozzo, prorondo H metri e del diametro di 32, una gran,!iosa gettat.a cli calcestruuo in modo da ròrmaro un solido monolite sul quale doveva posàre la tor-re. Nell'interno si erge una. statua <li bronzo del gran Re e, sullo .pareti, stanno molti pregevoli dipinti che ricordano lo fasi principali del risorgimento italiano.


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L'ANFITEATRO MORENICO DEL LAGO DI GARDA, ECC,

quali gli uoici acc~denti importanti sono alcune erosioni prodotte dalle acque o dalle opere dell'u11mo. Nella parte occidenlale della regione la cerchia perimetrale è assai lontana dalla l:erch ia successiva, e tra le due· giare una zona pianeggiante, una specie di pianura interna compl'esa tra le due cerchie. Siccome un largo tratts della cerchia esterna è stato distrulto, così verso il mezzo della fronte dell'an!ìteat~b si apre una grande porta, per la quale In pianura interna comunica con quella esterna che circonda tutta la massa. Le acque del lago di Garda si allargano nella vasta area racchiusa dal grande anfìt.eatro, co me se no allalass-er9 l'a ,.en a. Le form e della regione portano ben <lislint.a la tracci:.i del lavoro di erosione delle ncque superficiali. Le cerchie esterne ;;pecialmeote, che appaiono rotte da numerose breccie, vere porlo per entrar'e dalla pianur,1 nell a massa coilin osa . Le variazioni repentine del mantello ve:{otale r~ndono ancora piu visibile all'ocr,hio la disposizione delle colline ad archi con· centrici , poich è le So mmità r imangono nude per lo più, i versanti ' rivolti verso l'interno si ammantano di bassi boschi e nollè valli ch'e, pari a lnr~hi e tortuosi corridoi, separano le varie cerchie e shl piono che le avvolge tulle, si raccoglie la vita agricola. I centri di abitazioni coronano le coll ino dove esse presentano pianori, e genercdmente sorgono sui ver:sanli r ivolti a mezzodì. Quelli collocali sulla cerchia perimetrale protendono quasi sempre· nella pianura le loro case ed i loro giardini .

(Co1itinua). A. A.t8111 CC1 t11ne11te di arti(Jlierw..

ANCORA DELl,'IMPIEGO 081LA CAVALLERIAIN GUERRA

Co11/i1mazione e fine. -

Veài di,tp e11s1t VI Il

Y. D.el resto tutti gli inconvenienti che si lamentano a nostro parere proveo~ono, per la massima parte, dal fatto che si vuole attuare un servizio d'esplorazione sopra vasta scal a con una sola divisione mentre abbisognereube impiegarvi una vera mass;l di cavalleria di 70, 8 0, ·I 00 squadrow come sole va fare Napo,leon e I, che si no ad ora ri mane il maes tro insuperato per l'im piego e la condol.l<l del la cavalleria. Anche i Tedeschi nel 11870 dopo le vittorie intorno a Metz, dotarono le loro armate di ingente fo rza di cavalleria. Così ai 2.2 agosto la 3• armata disponeva di •I 9,567 cavalieri, e quella ?ella ~Iosa di •I 6,24,7, rna codeste grandi masse di cavaUeria non erano sottoposte ad un sol capo , ogni divisione agiva per proprio conto, ed è mestieri convenire che la loro azione, dal punto di vista dell'esplorazione fu assa i meschina, ed a tal punto che l'armata di Mac-Mah on potè inosservata avanzare per parecchi giorni nella di rezione della Mosa e trovarsi sul fianco ed a breve distanza dalle truppe tedesche, e ch e il suo movimento dovette essere segnalato al gran qnar'liere generale tedesco, non dalla sua numerosissima cavalleri a ma da un telegramma spedito da Londra. Grandi masse di cavalleria ed un ità di direzione ed unità di comando, sono assol utamente ind.ispensabili per un efficace funzioname nto di questo servizio, e se nelle guerre future si ossP,rverà rigidamente questo principio, le maggiori difficoltà che ora s'incontrano per l'11tluazione dell'esplorazione, saranno allora fa-


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ANCORA DELL'IMPIEG O DELLA CAVA LLEltIA IN GUE RRA

ANCORA DELL'IMPIEGO DELLA CAVALLERIA 1N GUERRA

cilmente superate. Di~ponendo dì grande nucleo di cavalieri, si avranno· forze sufficienii da irradiare, in prima e seconda linea su tui.ta la fron te, senza preoccupazione di indel)olire il grosso e rimnrrà sempre sollo mano una grossa massa di cavaJle6a per combattere quella avversaria e per far fronle a tulle le eventualità del rnom enLo. . E questo appun to era il sìstema' seguitQ da Napoleone I. « Forlì masse di cavalleria, di soven te più di 70 squadroni, dice il Verdy du Veroo is, precede,·ano le sue armate a grandi distanze. Allorchè l'avver.sario le costringeva ad arrestarsi, tenevano il contano c;on lni sino a che si avvici navano le divisioni di fanteria più avanzate. Allora per lo più venivasi ad una serie di combattimeuti di avanguardie cui prendcvan parte· le nrn sse di cavalleria insierne al le leste della fanteria; le allre division i dei corpi d'armala porta,,ansi frattanto nell'immediata vicinanza pronte alla pugna ». Grandi masse, adunque, di cavalleria spinte innanzi ·sopra ampia fronte ed a conveniente disLan7.a, libere, indipendenti , al coman do di un so l capo; parziali co mbattimenti qua ndo sono indispensabili per avanza re cd e[elluare il mandnto ricevuto, finalmen te grossi · comballimenti di coteste masse insieme ai rep.arti di .testa della fanteria ; ecco il sistema nnpol eo nico, trac ciato a grandi Lralti e noi crediamo che nelle grandi guerre dell'avvenire , la forz.1 stessa delle cose condurrit all'adozione di analogo meto<lo di condotta. Frauantr,, per qnanlo rilevasi dai regolamenti e dalle eserci Lazioni folte, parrebbe che ne siamo molto lontani~ ma però da ogni parte sorgono voci che è d'uopo venire a migliore lezione pratica . JI generale Pel et-Narbonn e ( 1) tanto benemerito dell'arma cii cavalleria, e tanto stimalo pei noti recenti suoi studi sulla medesima, rilevando la grande differenza di concelli che si mani· festa intorno al servizio di· esp lorazione, ossen•a cJ1e in gen erale le disposizioni che dovrebbero servire di base all'avanscoperla, quali sono imp_artite dai superiori comandanti della cavalleria

non rispondono allo scopo che vuolsi raggiungere colle manovre, e che è mestieri, basandosi sulla esperienza della -guerra, di vedere se il servizio di esplorazio ne debba essere re11olaLo in I . ~ a tra m~n1er.a, per adollare norme e prescrizioni che al primo colpo d1 fucrle non debbansi porre da parte, e dalle qua li sia da aspellarsi buon risultalo. Ed opina :

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(.t) Vedi N. i e 2 del Militcir- lVochenblatt del .(89i, gi:\ menzionali.

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1° Che con venga dare ali' iutiero sistema una base più solida, per modo che il· caso abbia minor giuoco di quello che abbia al presente. A quest'uopo vorrebbe che le pattuglie uflìcinli fosse• ro collegate cogli squadroni esploranti che le ser,nirebbero l, a ci rca ·IO chilometri di distanza. A circa ·15 chilometri da,•li squadroni esploranti dovrebbero marciare reparti prù forti, ·i; pi'e}.(aildo quindi nell'espl orazione una fo rza assai pitt grande di quella che• si suole impieaa re om1idi · I"; . 2° Che si debbano prendere disposizioni, co ll egate colla nostra. e~plora1.ione, ie qual i rendano difficile l'esploral.ione del1' avversario ; . :.t Che nelle esercilazion'i deJ:>ba fa rsi lÌ·na diffei·enza fra · il modo ,di esplicare il servizio di esplora7.ioi1e nel proprio 'paese od in paese nemico, poichè è chiaro che in quest' ultimo caso sarit giuocoforz11 rinunc~are a molti mezzi che sarebbero a n6$.tra disposizione in casa nostra e dare anche allra base più solida al sistema di avanscoperta. 7)1"t

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Noi invero dobbiamo compiacerci che resperienza fatta ne al i· altri eserciti e le voci di censura e le osservazioni che si el~ - ' vano da ogni parte, meltano in rì lievo l'eccellenza delle nostre pres~rizioni regolamentari, riguarda nti l'avanswper1a; _prescrizioni che lor;;e no n verranno testunlmen te iiccol te nei re naolamenli . esteri, ma che assai facilmente verranno seguite nella pratica. Esse invero sono eccellenti, perché li miLandosi a norme dirett_i ve, .ma . ab bastanza [)articolaregHiale· , mentre lasciano am pi a hb erta d, apprez;r,amento e di condotta al comandante del l'avanscoperta, pur tuttavia tracciano un sistema che si adatta alla pluralità dei casi o presentano per tal modo il grande e incontestab ile vantaggio di poter impratichire ufficiali e truppa in


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ANCORA DELL' IMPIEGO DELLA CAVALLERIA lN GUE&RA

cotesto importante servizio, pePchè basato su punti cardinali fissi l' conosciuti da ,.tuLti. L'esperienza di questi ultimi anni fatta da noi ~ dagli eserciti esteri, non deve per alt.ro anùare perduta, e non sar~ di certo inopportuno il vedere anche da parLE} nostra se non sia il caso d' introdurre qualche lieVlà modificazione o variante , non fosse. altro per rendere il nostro regolamento ancor più perfetto. Quello invece che tocca anche noi . è quanto ha trallo alla istruzione pratic.a degli ufficiali e rlella truppa in bodes~o servizio. · La nostra cavalleria atlende da matti na · a sera e colla massi ma attività alla propria istruzione, compresa quella intorno al servizio' di avanscoperta, ma per quanto ha tratto a quest' ultima i risultati non sono quali potrebbero desiderarsi, come· del resto av viene ind ,stintam ente presso tulle le cava llerie europee. E la ra· gione ne è chiara, evidente, per tntLi coloro èhe hanno pratica delle cose di cavalleria, e sono cause generali, comple$se, e cause particolari. · · Cbi infatti ricordr le innumerevol i istruzioni della cavalieri~, fra le qnalì non poche di capi.tale importanza, come I' equitazione, l'isLruzione delle recluLe, l'addestramento di cavalli giovani, il maneggio delle armi, il tiro al hersaglio, le istruzioni deHa pinzza d',1rmi, ecc., e tenga co nto delle pre indispensabili da consacrare al governo dei cavalli, alla curn dell e armi, della bardatura e del proprio corredo, comprende di leggieri che non è possibile destinare ali' istruzi on e di campagna Lutto il tempo che sarebbe assol utamente uecessario. D'al tra parte vuolsi ancor·a non dimentica re che difficil issimo è per sè stesso il servizio d'esplorit1.ione -e per conseguenza che irta di difficolta è l'istruzione del mede,:;imo . Si aggiunga ancora che le pattn.d ie, le qua li costitui,:;cono una parte così importante del servizio di avan,;coperla, dRbbouo forzatamen te e:;sere affidate al comando di giovani ulliciali ed anche sottufficiali, ai quali per massi ma fa difetto l'esperi enza pratica ed una vasta co.ltura militare. Presso tutte .le cavallerie europee si spinge· al massimo punto possibile l' istruzione nell'equi tazione dei giovani ufficiali, e ben a ragione imperocchè l'abil ità e l'ardi tezza nel cavalcare forme·

ANCORA DELL'IMPIEGO DE LLA CAVALLERIA IN GUERRA

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ranno sempre la base fondamentale del cavaliere, ma altrettanto dovrebbesi fare per forn1are capaci e intelligenti comandanti di pattugli e. In g~nerale non é l'istruzione teorica che manchi, che, del _resto, s1 può sempre aumentare e completare co ll e conferenze invernali e con al tre riunioni tenule durante l'anno. tulle volte se ne pre,;eoli la necessità; ma è la prati ca e.be noo è sufliciente e ciò perchè as~olutamente manca il tempo da destinarvi. ' È però indispensabile ch_e cotesto tempo si ritrovi sia esentando ~li uffi.ci_,ili _da qualche isLruzione meno importante, sia riducendo 11 s~rv_17.'. 0 1n_ter_no che prestan·o presso gli sqnndroni . e che gli ufficiali 10fenor1, una o due volle per sellimana e in tulle le stagioni dell'anno, sieno condotti sul terreno dal comandante del re<,. d g,mento ~ a _a_ltro uffici~le superi ore adatto, ed iYi sieno praticamente _1strm_t1 nella condotta delle pattuglie e degli squad ron i esplor~nt_1, e_ IO tulle quelle operazioni della piccola guerra che sono d, speciale pertinenza della cavalleria. Giovera nno inoltre e d! molto pi~col e manovre di quadri di réggimenlo, anche allo scopo d1 far acq111s~a1:e agli ufficiali la necessari a capacità e prntica nello stendere ordini e rapporti con chiarezza concisione ed in stile militrre. ' ~ .l\fa sovratutt.o no'n si dimentichi mai di impartire ·un'istruzione ver~mente _pratica, insegnando uni~amente quei modi di com portars i che s, userebbero anche in campo, e lasciando compiutamente da parte quelle furber:ie ed espedienti cui sinora si è soliti ricorrere nelle manovre ed esercitazioni, atti solo a inaeoerare • nella truppa e negli nllìciali stessi idee erronee, che i; auerra creerebbero poi fatali disillusioni. n . Per quanto poi ha tratto alla truppa è cpestione di. metodo e ~1 . non e.sagerare nel còmp ito che le spelta. L'im portante e il dif~ fJCJ le sta nell' insegnare ai singoli soldati ad osservare bene al riferi1:e ciò che hanno veduto o udilo, e nel portare ordini e' dispacci, ma con continui esercizi, e progredendo dal faci le al Jifficilc, abbiamo sempre veduto che si raaoiunoono più che sulncienli . . l'ln n r1su ltat1. La massa del nostro so ldato è intelligente, in ge nerale attende co n passione all'i struzione sul servizio di. campagna, e quando questa sia ben diretta e seriamente fatta, se ne raccolI')

57 -'- ANNO XLII.


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ANCORA JjEt,L'IMPIEGO · ))E l,tA CA\tALLERIA 1N GIJERRA

gono ottimi frutti, meritalo compenso delle lun~he fatiche e cure impiegatevi. Taluno, a simi glianza di quanto di recente fu adottato. dalla cavalleria russa, vorrebbe __ si istituiss~ in ogni squadrone un reparto speciale di e:-\plorator i, montati s11i migliori ,cavalli e ai quali ~i imp~rtirebbe un'istruzione speciale. La proposta a prim'a vista è seducente, ma~ secondo il nostro mode;;to parere , ·sottoposta il. .minuto esame, uon ci sembra praricn. . Lo squadrone lrn già troppi speci,disti: trombe'Hieri e allievi trombettieri, zapp.itori e alli evi zappatori, cavalieri scelti, ecc. , ed è vecchio adag·10 che le specialità ridondano sempre a danno della massa. D'altra parle o il numero di cotesti esploratori .è piccolo per ogni squadrone, e al momento del bisogno non saranno a sutncienz~, ed i di:;persi, i fatti prigio~ieri, i morti, si ·aovranno poi rimpiazzare con soldati sprovvisti di qualsiasi istruzioh e, o sono in numero rilevante ed allora ne verrebbe un indehÒlimento costante e troppo grave allo squadrone. Oel resto con questi pochi appunti non intendiamo affatto d'infirmare una proposta che eITettivamente presenta dei lati assui vantaggiosi. In ogni modo però è proposta che vuol essere profondamente discussa e vagliata soLto Lutti i punti di vista., Per nostro conto, siamo fermi nel!' opinione che I' istruzione, più estesa possibile, sul servizio di campagna, dev'essere impartita a Lutti i si rigoli irnli'ddui dello squadrone, e che si hanno tempo e mezzi sullicienti per im partirla, quando si voglia e si voglia fermamente . . L'es~enziale, per gli ufficiaii e per la trup~1a, per finirla con questo servizio di esplorazione, è che si facciano numerose eser. citazioni . . Sin dal 1872, in questa stess,:t .Rfoista ('I) abbiamo, pel primo, p,roposto Manovn. cli avanscoperta; proposta che ottenne la più favorevole accoglienza, non solo presso noi, ma in tulli i principali eserciti europei. Ora, a. 25 anni di distanza , non pos,iamo che ripetere e· raccoman.dare: 1Jfonovre di ciuanscoperta stilla più larqa scala ·possibile e il più spesso possib·ile.

• (i)

V. nella. Dispensa di ottoiJre i872 il nosLro modesto lavoro: Impiego dellii ccwat·

leria ne/i' avanscoperta.

ANr.Oll A, 01.;u/Il'ifl'JB<,O DEU,A CAVAT.l.0HJA IN GUERRA

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Vl.

. Passiamo ora ali' impiego della cavalleria sul ~ampo di batta.glia. Subito dopo la carnpagn.a del 11870 in Germania unanimemente fu , accettata l'idea di un largo impiegò della cavalleria.nelle battaglie. li noto generale Schmiclt, che alla testa della vr· divisione di cavalleria tanto erasi distinLo in quella guerra, e purtroppo morto troppo presto per il bene. dell'arma cui aveva consacrato tutta la sua intelligenza ed attivitil, fu il maggior paladino di qùella idea. E manovre di caval lerifl l'urono tosto fotte ogni 11,n.no, allo scopo di prepa1;are le masse di cavalleria al combatti.mento, e colle debite modificar.ioni e varianti, fn risuscitata la Ln ttica clell e tre linee délla cavall eria di Fcò.erico II. Le guerred~I ,f866 e del 4870 -71 avevano desse fornito prove inoppugnabi li a sostegno di codesto impiego o per dire più esattamente, i grandi combatti rnenti di cav11Jleria avvenuti Ìn quell e due guerre erano st.nti cosi esaurienti a favore della dihattuta questione dell', mpiego . delle masse di cavalleri:t su~ campo r1i .J:ia ttaglif? Francamente parlando, a noi pare di no , ma ciò mette in r ilievo l'ir:npot'tanza dell'argomento, poichè se le prove piullosto ne· gati ve risultanti da quelle guerre non hanno risoluto favorevolmente la questione, desse. peraltro, hanno .posto in chiaro in maniera inconfutabile,. che non f'urono le occasioni propizie, le quali mancarono ad un largo impiego della c:ivalleria nella balta.glia, ma ,bensì che fece difetto la preparnzione ai grandi combattimenti dell'arma, sia dei capi, sia dei comandan ti in sott'ordine, nonchè · della truppa. lnfaui nella campagna del 11866, all'infuori della bauaglia di Konigrii.lz, non si ebbero grandi az ioni di caval leria. In quell::i giornatn In cavalleria ausLriaca, riunii.a in grosse divisioni, combattè valorosamente, rn:1 soltanLo nell'intento di proteggere e coprire la ' ritirata delle proprie truppe. Essa riusci• nel suo mandato, ma la


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_,\NCORA DELL' rnrll>GO DELf,A CAVALLERIA IN GU ER!tA

ANCORA D[ILL'm.rrnoo DEI.LA CAVA LLt':RIA IN GUE RllA

sua non fu che una missione di sacrificio. La cavalleria pruss iana ri unii.a in grossi corpi, fu ritardala nell a sua avanzata verso il cam po di battaglia, vi giunse quindi abbastanza tard.i e alla $picciolata, e non conseguì "quei bri llanti risultati che pure non s,1reube stai.o assai diffi cile di cogliere. l\el ·1870 la cavalleria non prende parte dhe a p·och i5sime battaglie. La cavall eria francese ero icamente si sacrifica a Worth a Beaurnont, a Sédan, per rimed iare, ·per qualche , momento , situazioni ·ormai di sperale, ma la sua azione è tutt'altro che decisiva; o tanto meno non ouiene che piccoli vantaggi temporanei . La cavalleria tedesca pure in tnlle le numerose battaglie di quella lunga guerra vi si mantiene quasi sempre inattiva. · Una sola battagl ia fa ecl'.ezione : quella di Vionville-Mars-lnTonr del 16 agosto, nella quale d'ambo le parti la cavalleria fu impiegata sopra vasiiss ima scal a; la tedesca prestando, da mattina a sera, valid issimo ilj :110 al l'arma sorella, la. fan teria , e d~ ultimo respingendo la numerosa cavalleria 11emica dell'ala destra, la quale ove fosse riuscita vittoriosa, avrebbe senza dubbio deciso della giornata a favore dei fra n~esi ; liL francese combatl.endo ripetutamente, si a a sostegno della propria fanteria , sia contro la cavalleria avversaria. L'impiego della cavalleria in questa ballaglia fu elTettivamento assai grande., e la cavalleria tedesca va a bnon dritto gloriosa di quel la giornata in cu i versò tanto sangue del suo pi ù generoso, riportò brillanti risultati e si copri di gloria; ma ad apprezzare codesto impiego in modo conveniente e per trarne esaue e pratiche deduzion i è mestieri tener co nto del ca rattere specialissimo della lotta svoltal-i in quella giornata . Un solo corpo di armata tedesco, il IIT, credendo avere innanzi a sè soltan to un a fo rte retrog1Jardia attacca l'intiero esercito francese ivi riunito, ed è di poi sostenuto da un secondo co rpo d'armata . il X, e da altri pochi repa rli. Lotta pertanto smisuratamente ineg1Jale da l mattino alla sera, e nella quale la fanteria è quasi sempre sch ierata tutta in prima linea, e la seconda è forma ta dalle due dh•isioni di cava ll eria, V e YI, le quali ad ogni momento, e tutte le volte la situazione di venti assai critica per la fo oteria, in tervengono colle loro •cariche ed eserci tano un'azione prepon-

deranLe. Senza pql'l ,n e degl i attacchi meno importanti, sli.t di fallo che la cari ca . leggendaria della briga ta Bredow, quella del 1° dragoni della Guardia , e quella al termine della ballaglia guidarn da l generale Barby, cosliluiscono Litol i imperi turi di gloria per la cavalleri,t tedesca. Dal la pa rte rrancese la ciwalleri a combattè col solito valore, di cui diede già sp lendida prova a Worlh, ma non sa approfittare della sua superiorità numerica, e mentre av rebbe potuto avere un'assoluta az ione decisi va sulla sorte del la noriornata , ' la sua opera rie.sce ili beu poca utilitit sull'andarnento della bal.Laglia. Molle sono le ded uzioni ~be si potrebbero ritrarre dall'impiego della cavalleria nella giornata del 16 agosto, ma noi ci limiteremo ad una sola, c.he ci sembra di capitale imp,ortanza e che non è stata, a nostro parere, sllfficientemente ri levata sino ad ora. La cavalleria t.edesce a Vionville- Mars- la- Tour fu costa nl.emente impief(atn per sostenere e per disimpegnare In propria fa nteria peri colante , e mai, eccetto un so l caso , per approfi ttare di una occasione favorevo le all'atlacco. Una sol volta intervenne con questo scopo, e ru nel mattino, quando la brigata v. Redern si portò avanti per cari care il 2° corpo d'armBta frances e che ritiravasi nel massimo <l isordin l', ma nell'attraver,are le linee del la propria fanteria perdetlù un tempo prezioso ed arrivò troppo tardi . Tulle le altre volle la su~ n ione fn determi nata, per così dire, dal1o st retto accordo colle va rie armi, sosten entisi a vicenda . I.a battnglia del :16 agosto combattuta in circostanze tanto ecc~ ional i, i.: un \'.ero modello dell'impiego sul cam po di ballagli a delle tre armi riunite, le quali fanno a gara per ajutarsi vicendevolmenle, per suppl irsi l'un l'a ltra, per strappare inone la vitto ria al nemico malgrado la sua enorme superioritit num erica e il sno v,llore, elevando a ~è stesse un mo numento perenne di gloria pel valore, la fo rza di resistenza , e, diciamo lo pu re, per la s:ilda disciplina dimostrali ; modell o un ico in cruesli ultim i tempi e elle rico rda. l'azione co llegata della cavalleriu rli Mural e del corpo di Suchcl sul campo di Austel'l ilz. Ora volendo trarre ded uzioni pratiche dalla giornata del -16 . agosto, s:.trebbe più esatto l'affermare che esse non so no a favore delle granùi azioni isolate di cavall eria ma Lensì dello sLreLLo accordo nell'impiego delle tre armi.

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I.

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Ciò, evidentemente, non esclude che. una massa di cavall·eria possa, date ·certe ci rcostanze, intraprendere anché un'azio.ne 11ffatto indipendente ~e ttandosi aud.acemente sulle a'li nemiche e magari alle sue spalle, ma qui ci si affaccia subito altra i.mpor.:.· tante questione: · Le division i di cava lleria, di ' 2 o 3 bri·gate con, 24 squadroni e scarsamente dotale di artiglieria quali generalme1He sono co · stitui t_e• presso tutti i grandi eserc;iti europei rapprestnta no una vera massa di cava.lleria'? I Tedeschi nel 11870- 7'1. adottarono codesta formazione di division i di cavalleria - le quali però erano di una forza differente che andava dni ·I 6 squadron i come la VI divisione fino a 36 presso la V - e se ne proclamarono, soddisfatti, ma l'esempio di quell.a campagna non è sufticiente a r'isolvere la que~tione, tanto per l'impiego fo llone dai tedesehi stessi, ·quanto per quello fattone dai francesi, ed anzi si può afTerrrrnre clie mise in rilievo l'opposto, e (~ioii che una òivisione di cavalleria non cO'stituiscè nffatto un a yera massa di ca-valleria . J>er esempio nella battaglia di Vionvi lle-Mars-la-Tour, tante volte già da,_ noi menzionata, se l'esercito francese avesse disposto di un grosso corpo di 70- 80 squadroni e ri solutamente fosse stato impiegato si11l' ala de5tra, è fuori dubbio che avrebbe deciso deìla r,"iornata' . mentre l'azione slegata delle singole divisioni - erano sul campo nientemeno che 27 reggimenti francesi con un ·totale di più che 112000 cavalli_:_ non approdò ad alcun vantaggioso risultato. Per rioi intanto è certo che per una grande azio ne ~li cavalleria apbisognano grand i corpi costituiti da parecchie divisioni al comando di un s0l capo, e che nulla cli buono è a ripromettersi da ll'eventtùtle riunione di v;1Ì'ie divisioni, fatta lì per li su l campo di bauaglia. Sappiamo benissimo le diffico lt à inerenti alla ·riunione di così gros;;e masse di cavalieri e o-avalli , pei vi· veri , pei foraggi, p~r gli accantonamenti, e, s7Jecialmente e pri-tna di tutto, pel comando. È da tutti riconosciuto quanto sia diffici le trovare un abile co~nandante di divisione, epperò è facile immaginarsi quan to sarà più diffici le rintracciare il generale caprice di guidare un grosso corpo. Tuttavia è una necessità· che si impone. Le divisioni di cavalleria renderanno un efficace serv izio sul campo di battaglia ad ibendole ai corpi d'armala ed operando

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ANCOR-A DE[, t.'!M!'!EGO DELLA CAVAJ,l.ERIA JN GUERRA

A'NCORA DELL' JMl'IEGO. DELLA CA VALLEltlA IN oug1tRA

I

in _stretto legame coi medesimi, ma quando vogliasi affidare alla cavalleria un grosso còmpito, assolu tamente non bastano più i ·24 squadroni che normalm en te costitui,;cono una divisione, « 2/f · ·squadroni , dice il maggior generale barone von Bissing ( 1), non sono affatto una massa, la loro forza corrispoude a quella di 3 a 4 battagl ioni di fanteria, e da questi si m,petta forse una de- · cisione nelle baLtaglie future'? Sollanto riu nendo parecchie divisioni sotto un'Ùn ica direzione si ha il dir.itto di parlare di màsse, e , di pensare a conseguire risultati decisivi nella battagl ia od a contrastare quelli dell 'avvE<rsario ». « Che sarebbe accadu to il ·18 agosto (battaglia di Gravelolte) se masse di cavalleria francese avessero auaccato la fanteri(l della Guardia a!_lorchè dovette desistere dall'attacco su Saint· Privat? (( Muovere COt(sle masso non è fucile, eppure al la cavalleria di Federico II e di Napoleone riuscì di trovarsi pronta sul posto decisi vo e cli attaccare, e ciò perchè quelle masse non erano poste sollo un'unica direzione soltanto al momento del bisogno, ma avevano i loro capi i quali possedevano trn'autorità inr.ontra~La ta e la cognizione della siLuaz ione generale }) . Comunque sia, è notorio che è generalmente ammesso che la cavalleri,l debba prendere larga parte alla battaglia , e 'l'od ierna alzata di scudi contro la cavnlleria fu appunto determ inata in Germania dal fallo che nelle manovre imperiali del lo scorso settembre, a differenza di quanto avvenne neg li scor~i ar;ni,, le divisioni di cavalleria ' non presero parte nei cornbàttimenti. Importanti periodii;i ·;·occuparono vivamente di questo fallo, e non mancarono le a~pre censure, ed. anzi la smania di criticare giun5! a tal punto che tutte le questioni ri,guardanti l'arma-,furono prese in esame,' e persino quella dell'armamento che nulla aveva a che fare coll'argomento. t cecto che deve far pi ace re, vedere un paese eh e tanto s' interes&ì del proprio esercito _e delk questioni militari; d'altra parte però non può a meno di r ecare mera vi5lia che . sia oggeuo di · discussione e di critica, e proprio in German ia, la cavalleria te1

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( 1) Vedi nel :i• Beiheft al Afililiir - \Voclienblalt, i895, il pregevole suo lavoro : Ausliil· dwnq, 1''iihrung

tt1Jà Verwend1mg der J/eiterei.


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ANCORA D'ELL'rnPIEGO DELLA CAVALLERIA IN GUERRA

ANCORA ,DELL'l)IP!EGO DIH,LA CAVALLERIA IN OUERltA

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desca considerata dalle cavallerie dei principali eserciti, esteri come. un modello dell'orma, e èhe tutte, in via generale, si sfor- . zano di copiare, nei regolamenti, nel metodo d'istruzkine, ecc. Noi riteniamo che si è assai più nel..vero ammettendo 'che se in quelle manovre la cavalleria rimase inattiva. duratile i combattimenti (nelle baLLaglie), ciò fu pe,:chè non le si presentarono Javorevoli occasioni d'intervenire sia per le c~n,diziooi del" terreno sia· per le condizion i nelle quali si sarà svolta la Iolt~ E siamo corroborati •in questa nostra opinione claf fr1tio che· in quelle manovre fu evidente lo sforzo dei comandanti di accostarsi nelle medesime, pe r qu,i nto è possibile, alla realtà della guerra, diguisachè indubbiamente non sarebbe stato ammesso un intervento della cavall eria nel combattimElnto·, che effettivamente non avrebbe avuto luogo su cli un vero campo di battaglia. Un grande attacco di una divisione di cavalleria, eseguito senza plausibil e motivo, e ma~ari sem.a un determinato obbiettivo, r.ome purtroppo avviena ancora non di rado nelle grandi manovre di tuLti i paesi, nel so lo intento e per la sola volontà di .. caricare, affinchè non manchi nella manovra anche questo lato spettacoloso, nori figurava certamente nel programma delle manovre imperiali tedesche dello scorso anno . Noi abbiamo veduto, esaminando il servizio di esplorazione di quelle stesse manovre, ~he si seguirono norme e criLeri affatto opposti a quelli unanimemente accettati ed in parte consacrati negl i stessi regot1men Li tedeschi. La situazione presentavasi ai comandanti dei dne parti ti ed ai due cnpi cl~Ile divisioni cli cavalleria contrapposte, sotto un' aspeLlo speciale,, e di conseguenza adattarono ad esse le loro disposizioni , ed il sn'ccesso diede loro piena ragione poichè con esse raggiunsero compiutamente il loro scopo. E lo stesso deve essere accaduto per l'azione della cavalleria sul campo di battaglia; alle divisioni non si offrirono occa· sioni propizie di caricare, e quindi non caricarono. La stampa militare tedesca per altro si commosse di molto per questi appunti mossi ad un arma tanto apprezzata, e il Militar Wochenblatt pubblicò un lungo arLico lo in proposito, non volendo che il severo gi1.1,dizio, sebbene espresso da 1wnimi non tecnici, potesse piw ttatavia nnocere al buon nome dell'arma e de' .m ai comandanti.

L'articolista del !llilitar Woohenblatt, persona · evidentemente assai competente, non ne~a, anzi ammelle che l'operato della cavalleria .sul campo di battaglia fu pressochè n.ullo e che potevasi fare di più, ma. per scagionarne léi cavalleria mette in rilievo le canse che, a suo parere, condussero a cotale risultato; risultato, che ove . codeste cau~e non fossero rimosse, potreb be facilmente ripetersi nelle venture grandi manovre ed anche ciò che sarebbe assai doloroso - in guerra. Queste cause, secondo l'opill'one dell'anonimo scrittore, risiederebbero nel metoclo d'istruzione, che vorrebbe intierameote cambiato. « I re1gimenti, egli dice press·a poco, destinati alle mànovre, sono preventivamente riuniti in divi:;ione, ed eserciLati dai rispettivi capi, ma questo avviene sulla piazz,1 d'àrmi, con un nemico seg·oato cni si accorda poc·a li bertil di movimenLo . Si apprende · . . così a passare celeremente da' una formaz10ne ad un altra, e al- ' tre:;ì a spiegarsi prontamente. Tale preparazione però non basta, poicbè nè i capi nè la truppa nulla vi apprehdono che li rpeua in ·grado di frontegg iare quell'infinità di casi, imprevedib ili ed improvvisi che poi avvengono alle manovre, ed avverranno tanto pill in ncruerra vera.. Di qui l'inctrtezza e l'indecisione,. e per risultato. l'inazi one sul campo di baLtaglia ». Egli pertanto, ove si _persista nell'idea di ;mpiegare grossi corpi di cavalleria sui campi · di · battaglia, dice francamente che non basta conoscano a. !'ondo le evo'Iuzioni regolamènLari, ma apreparare convi?1ientemen te la cavalleria, è mestieri abbiano luogo t di sovente grandi matiovre di cavalleria a partiti contrapposti, sopra grandi spa:ti ed in terreni sconosciuti . · E bisogna ancora che la direzione delle manovre sàp pia escogitare !e più svariate situazioni amnclte codeste grandi esercitazion i riescano ver,1meote pei comandanLi, per gli ufficiali tutti e per la truppa, la vera scuola delhJ gnerra. , L'artico!ist.a del ll'l ìlitiir Woch'1mblatt mette indubbiamente <1:_ nudo il principale lato difet.t.oso di tulle le cavallerie europee, e nel fatto è sempl icemente assurdo prctenrlere dalla cavalleria che faccia in guerca. ciò eh.e mai ha appreso a fare io tempo di pace. In Francia l'anno scorso dal 25 agosto al 4 settembre iQ.cluso, ebbero luogo di codeste manovre nel Gatinais, denominate ma·•


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ANCORA DELL'HIPIEGO DELLA CAVALLERIA IN GUERRA

noeuv·res d'ensemble de cavalerie, e alle quali presero parte tre divisioni di cavalle1;ia la 1°, la 3a e Ja 7• SOltO la dirflziont:i del generale De Jessè presidente del co111itato di cavalleri a, El nelle medesime per l'eminente senso pratico del direLLore ·delle rnàno·vre si fece il possibile per acco2tar~i alla r~altit della guerra. Così i partiti opposti non seppero quali accantonamenti n~rehbero occu' palo al la sera che al termine dell; operazione a··; gn i...giornata; gl i ordini relativi all'op erazione dell'indomani forono loro dati ne-Ilo stesso tempo, e il ser~izio di sicurezza funzionò notte e giorno senza interruzione. La truppe_infine vissero intieramente sul pae~e. senza magazzen i, nè riserve di alcnna-sor~, ed i fonzionari del!' Intendenza fo_rono informnti delle zone di stazione sol tanto dai loro generali di divisione, nel mom~nto in cui le tru ppe andavano ad occuparle ('I). -Manovre si falle, debbono indubbiamente riuscire dell a massima util ità all'istruzione dei gross i corpi a ca,·a!lo e al la loro preparazione alla guerra, e, lo scrillore del Milùar Wochenblatt aveva di certo preseJ1ti quelle manovre francesi quando scrisse l'articolo sopra menzionato. Ma manovrn di quel genere non' pos· sono a meno di cagionare grandi spese, richiedono un lungo pe· riodo di tempo e un capace direttore , ed infine n.on eliminano !;inconveniente che soltanto una parte dei reggimenti e nella·ph1~ ralità dei casi soltanto una minima, vi po:;sa intervenire. Per la questione della spesa, poichè trallasi di cosa indispensabile, si potrebbe dire che <:hi vuole il fine deve pur fornire i !nezzi, epperò si capisce che i ministri della guerra dovranno forzatamente contenere tali spese io limiti purtroppo modesti. Di qui la dura oecessitit di non poter assègnare che un breve pe· riodo di tempo, e conseguentemente l'assoluta imprescindibilitkt che le trupP.e intervengano alle manovre già istruite e preparale ne,lle evoluzioni dei grandi reparti, poichè nel caso diverso si perderebbe la maggior parte del tempo soltanto nell'impartire l'i· struzione preparatoria.

li)

Vccii He,me Ile c1walerie, dis11en;,;t t.lcd marzo :l89i, Les manoeuvi·es .,L' cnseml1le

Ile cavalcrie llans le Gal-inats eri 1.896.

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.Ne ' vi~n fuori pertanto una questione d'ordinamento quella-; cioè relativa alla formazione delle divisioni di caval!eria ,anche_in pace, formazione cbe del resto si impone sotto qualunque aspetto si consideri l'impieao e la sua istruzione n della cavalleria in auerra (-~ . e prepar,1zione, e che è già in vigore pres::;o lutti i ·principali eserciti eccett,) il tedesco e l'italiano. L'Austria in falli ba normalmen tti cos~ituili gii:l. in tempo di pace quaLLro divis ioni, 1ft Francia ne hà sette, la Russia .ventidne, ed ha inoltre un corpo di cavalleria di due div isioni dislocato nel cirçolo militare di Varsavia, la German ia in vece non ha che una sola. divi sione, quella della Guardia, e tutti gti· altri reggimenti sono riuniti, in brigate ter~ ritoriali di d~e, tre e per:;ino di quaLLro reggimenti; (i~1almente noi in · lLalia "non abbiamo alcuna divisione formata in modo per1rranenie, e le · nostre brigate sono press'a poco co;;tituite giu$ta il sistem.a tedesco , e per conseguenza ;i.Ilo scoppiare di una guerra dovranno formarsi non solo le divisioni ma ancl) le brigale. In on r1rma in cui l'affiatamento fra il c.omandanle su periore e i capi in soLL'ordine e la conoséènza profonda degli elementi reoaimenti, sono uno dei pri"ncipali fattori per il dei ·sinooli n nv successo, è evidente ·che essi mancherebbero cornpiutamentè all'inizio · della campagna - e però nel momento più impor· tante e capitale' - qnando allorii soltanto si procedesse' nlla · formazione delle granc1i unità dell' arma_. Del resto non spendevamo parole a sos tenere q~rnsta tesi che sarebbP- pruprio vo!~r sfondare 1,ma porta aperta ; Lesi giò risol ta come sopra vedemmo · in Francia, Russia ed Austria e che non fu ancoi·a risCJlta in German·,a e. presso di noi non perc.hè non se ne riconosca la grande utilità. ma probabilmenle per riguardi di opportunità e forse anco f-'er motivi <li bilancio. Vogliamo però riportare poche parole dell'inallora tenente colon nel lo IMx (I) le quali riassumono in modb magistrale tutta la questione. " È indispensab ile, egl i dice, « che malgrado la questione finanziaria, le div isioni di cavalleria <• siaho costituite in tempo di pace, come lo sono quelle di fante ria,

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(!) Vedi l'oruscolo: Memorie intorno alt'ord.ina·mento, 1itl''istru,zione e all'impiego della ca·vatleri!i nelle guei·,·e moderne, fu pubblicalo Cin dal -18i! dal te~iente colonnello G111x comancbto ,t i Ministero della gnerra del Re rti Prussia.


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ANCORA DELL'rneIEGO DELLA CAVALLER.lA IN GUERRA

A NCOR.A DELL,UlPIEGO DELLA CAVALLEll,JA I~ GUE HRA

« cioè che i reggimenti e I~ brigate abbiano i loro capi e i loro

della formazione delle divisioni di cavalleria scrisse di recente un lungo articolo, quale supplemento al noto suo lavoro: Della istm.zione e comando della car;allel'ia, nel quale appt~nto accen nando , alle obbiezioni del principe Hoh(mloe le cembatte vittoriùsamente .

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« stati maggiori, ed è solta nto a questa condizione ch'esse potranno « fa re il loro dovere in tempo di gtierra. Nelle diyisioni da cayalQ leria sopratullo, è necessario pia che in qualsiasi a[Lra arma ché (( la truppa ed il comandante s'intendano' e si c~rnprendano a vi« cend,t. Avendo allora stati maggiori bene organizzati e tutti gli « ufficiali conoscendosi fra loro, la truppa sarà ~empre condotta « all'ora pr~scritta, e al silo in dicato , e tutti gli sforzi tenderanno· « allo scopo prefissosi. ·E il generale in capo sarà certo d.i non ve« dere i suoi ordini mar. compresi a cagione di diversi incidenti o «.ancMa di vederli ineseguiti. iJ , E parlando del cattivo impiego dei corpi di cavalleria nella guerra del '1870 soggiunge: << L'errore derivò principalinen!e d·a l« l'illusione che nutrivasi. Si credeva fo sse possibile di compiere « all."ultimo momento tutto 'ciò che era necessario per l'ordinamento « e la direzione delle masse di cavalleria, ciò che richiede invece « studi profondi. Si credeva pure .che, per form~re corpi e divi« sioni di cavalleria, bastasse di coll ocate reggimenti e brigate ~li « uni accanto agli al tri·, pon.endo a.Ila Ìor testa, il primo generale << venuto. » E queste parole a.bbiamo voluto riprodurre inquan tochè. esse rispecchiano completamente le nostre idee. Del resto I' unica voce autorevole che si:isi elevata contro la formazione permanente di divisioni di cavalleria fu quella del generale principe Hobénloe nelle note sue lettere snlla cavalleria. Egli teme che per talmodo verrebbe infirmata l'autorità dei comandanti dei corpi di armata sopra le trupp e a cavallo stanziate nel territorio da essi dipendente, ·ed in particolar modo teme per lo spirito della. cavalleria che si considererebbe. come indipendente dalle altre armi mentre , l'affiatamento e la comunanza delle tre armi sono di capitale importanza . Queste rag ioni hanno indubbiamente r1ualche valore , pur tuttavia ·è fuori dubbio che con opportune disposizioni non deve riuscire. difficile ovviare al lamentato possibile inconveniente. · Jn Germania ·1a questione della formazione delle divisioni di cavalleria è d'attualità e tanto più dopo le censure mosse alla cavalleria tedes-ca pel suo operato nelle manovre imperiali dello scorso arino. E il generale Pelet-Narbonne caldo propugnatore /

Vll. E ora veniamo a qualche conclt1sione. Che la mente ed il cuore del· cavaliere si esallino al ricordo delle grandi gesta compiute da Seydlitz, da Ziethen, e dalla cavalleria napoleonica del 1°· impero, lo si cqmprende cli leggieri. È pure un gran bene e~~ nelle file dell'arma lo' .s.pirito co:valleristico sia co5i elevato, e, diciamolo pure, ·anche così esagcra·to, ed importa anzi si faccia di tutto per conservarlo tale, specie nel giova.né ufficiale. Tutt:"•ia b fredda rarrione dovrebbe ammonirci che molti anni sono trascorsi da ,., quelli di Federico Il e di Napoleone l, e che le '.u-mi degli eser,. citi odierni hanno tale potenz:1 da non poter:;i nemmeno lontanamente porre in paragone con quelle di cento anni fa; che la,coltivazione dei campi ha di molto progredito crenndo nuovi inciampi e seri ostacoli all'azione della cavaller:ia, mentre il cavallo, l'arma prima e capitai~ della cavalleria, se non è rimasto lo stess?; nb1~ ha però ·di certo progredito nel miglioramento in proporzione ai progressi verificatisi nei fucili e nei cannoni : Abbiamo già detto e ripetuto essere rioi persuasi _che la cavnlleria, se molt0 intelligentemente e molto arditamente conòotta, saprà trovare un largo campo d'azione anche sul campo_ di bat~ taglia. I colossali eserci1i odierni, composti, press'a poco m uguali pr~porzio~i, da giovani soldati già sotto le armi . e dai richiama.ti dal congedo non possono presenlare quella coesione e quella disciplina che pur sarebbeÌ·o tnnto necessari~ di . fro~te :il . tre· mendo fuoco delle armi attual i. Non nut.namoc1 d illusioni, e consideriamo invece le cose quali effetti1'amente sono , e perciò abbianlù sempre presente che l'uomo, andie veslito da soldato, rimane pur sempre nomo; colle sue buone e le sue cat.tive qualità, e specialmente sul campo di b,attaglia._ La fi:d~c.ia nei capi , \'esempio degli ufficinli, In vittoria conseguita all'rn1z10 della cam1


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pag·na sono fattori tali da elevare il morale dell'intiero esercito a ta! punto, da rend erlo pressoèhè invincibi le, oome precisamente accadde ùll'esercito tedesco nel 1870-71; ma non è dello ohe le cose procederanno sempre co:-ì liscie come in quella campagn~. Non sarò poi tanto raro il caso di avere dinanzi a sè fanteria scossa, ed anche logora dall'àspr~ " iot.t.,l comba'lluta, con pochi ufficiali sopravvissuti, e fors'anco rimasta s'em a, o c'on scarsissime munizioni . E così pure accadril talvolta che estese linee ai artiglieria si troveranno senz:i adegnato sostegno di fanteria . . Sono queste altrettante occasioni splendide ed assai raw:irevoli ad uda grande· aiione di cavalleria, ma là grand e difficoltà sta nel saper co~liere codesta occasione, ed ~rrivare a Lempo. E qui sta il difficile compito del capo della cavalleria, il quale non basta si mantenga al corrente dell a situazione, ma bisogna sappia collocare la .propria truppa in posizione d'aspettativa opportuna. ~olloca ta troppo lontano non arriverò: io tempo, o vi giungerà con cavalli già stremati per la longa corsa fa tta: a veloce andatura, in disordine e senza calma, in condi?.ioni pertanto tull'nllro che favorevoli al buon esito della carica. Coll.ocata dappresso, ove il terreno non . presenti suffieiente riparo - e questo è abbastanza difficile perchè trnttasi di coprire grosse masse di cavalleria - sarà esposta prematuramente a gravi perdite, che ne scuoterànno anzi tempo il morale. Il compito del cornandarile, come lo si vede facilmente, ù di certo irto di difficoltà, ammesso anche - ciò che non accadrà sempre_- che il terreno sia adatto ad una ?rande azione di cavalleria. Taluno ben valutando tutte queste difQcoltà, ha ul1imamente· su·ggerito che il posto più adatto per la cavalleria è sulle ali della linea di battaglia e moli.o innanzi della fronte della fanteria. E stn bene: vogliamo adunque le grandi azioni quasi indipendenti della cavalleria, alla Seydlilz. Non neghiamo, 'in dati casi, la pòssihilitil di siffatle azioni; ·in tesi generale però non vi crediamo. ' La cavalleria collocata in tale pi1sizione che a prima vista sembra·eccellente, ·o si logorerà inuti lmente in una lolla colla cavalleria avversaria che indubbiamente la fronteggierà ovvero quando ciò non avvenua perchè la cavall eria nemica sfu r,n ,Jù'a a questo duello o per altre cause, rimarrà inattiva, aspeuando la fa.-. 1

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ANCORA DEt.L'n!PIEGO DELLA. CAVALLERI A IN GUERRA

.~ NCORA DEU,'Il.\JPIEGO DELLA CAVALLERIA IN OUER.IM

vorevole occasione d'intervenire. Che hanno da fare le b&ttaglif¼ odierne co'n ie ing,enti masse cli fanteria - senza parlare dell'arti· glieria ..:__ relati vamente con èlssai poca cavèllle ria, e ch e si conibattono sopra una linea stendentesi per der,ine di ch ilometri, colle baU~ trlie di Federico IJ, che svolgevansi sopra un ristretto spazio che abbracciavasi con un sol colpo d'occhio , e nelle quali la cavalleria .disp,oneva di un numero cli sqnadroni superiore a quello dei batfagl ioni? Codesta posizione all'infuori nrn avanti alle linee .di fanteria è ollima per un'azione dimostrativa, la quale nella plural ità dei casi , esercitando una continua min:iccia suli'ala e persi no sul tergo dell a posizione nemica, mette la cavalleria in grado di cons"guire utili ri sultati, ma non risullèlti urillanti ,.nè decisivi, eceeuo ctrc.ostanze ,eccezionali, come a mo' d'esempio, nel c.aso di una grande vittoria del proprio partito, che allora la cava ll eria si troverebbe già pronta e sul posto più favorevo le per.. inseguire le roLte schiere nemiche gettandosi a fondo sulle medesime. Ma come è evidente è cosa ben differente: non tr'attasi più di grandi ca.:. riche sul campo di battaglia ma di inseguimento al termine di essa . · Ora nell' impiego della cavall eria sul campo di battaglia, devesi indubbiamente comprendere la dimostrazione eseguila con grandi masse deU' arma dotale di numerosa artiglieria cosi calchmente propugnata dal generale Galiffet, ed a niuno viene in men te di •contestarne l'uti li tit, e tanto meno a noi che ne abbiamo scritto sopra questa stessa Rivista molli anni prima ne parlasse l'illustre generale franc.ese. Ì.1 concetto che i;ioi cr'3diamo errato è quello di voler risuscitare la talli.ca della cavalleria di cento anni fa, la qunle condurrà sicuramente ad amare delusioni . Il fatto è che non si hanno idee chiare, concrete sull'impiego della cavalleria in guerra, volen<lo abbr~cciar tutto, e non volendo o non sapendo .fissarne i .limiti. Ciò in parte viene dal!' essenza stessa dell'ar'ma, àlla quale è dato compiere i fatti più straordinari, e che talvolta sembrano persino impossibili, quando agisca in condizioni eccezion,l'!mente favorevoli, e sia guidata da un uomo di genio. Ma non devesi fare assegnamento nè sull'uomo di genio che potrà esservi e non e:;servi, nè su condizioni speciali che sono un'eccezione. •

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ANCORA. DELI) IMPIEGO DELLA CAVALLERIA IN GUERRA

AN CORA DELr/IMPIEGO DE LLA CA VALLJl.RIA IN GUERRA

1''u Federico II che ispirò l'impiego e formò l' istruzione della sua cavalleria; fu Napoleone I che ·modificò opportunamente la tattica dì .Federico II, allargò l' impiego deil ' arma c0l servizio strategico d'esplorazione e cogli insegu imenti, e fu sotto ·1a ispira1.ione, gli ordini ed i suggeri menti di que' due gran capitani ed alla scuola della continua guerra che sì formarono i numerosi ed abili generali di cavall eria di quelle epoct1~ memorab ili, e truppe a cavalio, imbaldanzite dai costanti, e grandi successi riportati , rit~nentesi invincibil i e perciò tentate ir tentarè l'impossibile. Ma oggidì la situazione è affat to diljerente, e, ciò che più importa, le guerre son o divenute sempre più rare, e, rispetlo ai tempi passnti, di assai breve durata. A)!ginngasi anc6ra che, per .!a natura stessa umana, si è tratti a iOCO a poco a dimenticare gl'insegnamenti e le deduzioni loµ- iche delle ultime guerre. E:I ~ ind ubbiamente per tutti questi motivi - e ne siano profon damente convinti - che non si viene ad una decisione concreta intorno ali' impiego della cava lleria in guerra, il che arreca un gravissimo danno all a sua istruzione, poicbè éolle brevi ferme attuali è difficile av1u·e il tempo indispensabi le, e mancano i mezzi, compres~ quelli finanziari, a svolgerne compiÙtamente e io modo soddisfacente !'iutiero programma. E 3:ssai facile, anche con poche parole, provare la verità del nostro asserto . Che si fa o~gidì per preparare convenien temente tu,tta la cavalleria al servizio di esplorazione ed ai grossi combattimenti dell'tirma ? Nulla o ben poco , poichè sareb be indi spènsabi le avessero luogo in ogni ,1nno esercitazioni di avan scoperta sopra vasta scala, e grandi manovre d'insieme, e che 'alle medesime partecipasse tutta ocl almeno la maggior parte della cavalleria, Ora è noto che si fanno soltanto manovre <li avanscoperta o manovre d'insieme e che vi prende parte soltanto un ristretto numero di reggimenti. Che si fa oggidì per preparare i generali dell'arma al difficilissimo loro compito in guerra? Ed anche qui è giocoforza rispondere ben poco, poichè soltanto un numéro limitato di e:;si è comandalo alle manovre annuali. E non pnrliàmo della preparazione della tl'U,ppa e degli ufficiali inferiori, fra i quali poi sgraziatamente, ed in tutte le cavallerie

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europee, si è sviluppata una smodata pa,ssione per lo sport ch e assorbe tutto il loro tempo disponibile, con grave danno dell a loro istruzione. Nè ci si chiami retrogradi, nè si dia alle nostre parol.e _ un significato maggiore cli quello che esse hanno ed inintendian:w dai· lo ro. Nessuno è più convinto qi noi che la base .di ogni _cavaliere è l'eqnitazione, e però iipproviamo senza restrizione lullÒ qùanto è atto a formare a bili ed ard iti cavalieri di campagna, ma abborriamo dall'esagerazione la qna le, come in tulle le cose, anche in cr,~ esta è assai perniciosa . Formiamo bensì ufficiali audaci a cavallo fino alla temerari età, ma, non dei fanti ni, ed applid1iamoci inol tre acl a umentarè e completare il corredo della loro istruzione, la quale è assolutamente indispensab ile che nel giorno della pro~"a non faccia ad essi difetto. Quando pensiamo alle innurne1revoli e svariale doti di corpo , di intell igenza, di carattere e di soda e vasta istruzione mi litare che deve posserlere .!'.ufficiale di cavalleria per essere veramente tale, se comprendiamo -:- però fino ad un cerLo punto - codesta e$agèrata passione del giova ne ·ufficiale per lo sport, ci riesce per contro incomprensibile che \ superiori non sappiano frenarla e contenerla in limiti giusti e convenienti. E terminata questa piccola di sgress ione che abbiamo stimato oppor, una non solo per chiarire il nostro pensiero ma anche per~hè è guMtione di attualità, ritorniamo al nostro argomento. , L'errore secondo noi, consiste nel voler dare un eguale importanza, al servizio di esplorazione ·e al comba'Ltimento nella battagl ia , precisamente corno ai tempi cli Napoleone I, tenendo in troppo poco conto gl'insegnaménti della guerra franco-germanica d~I ,t870-7,J e delht turca-russa del ·1 87i -78, e senza nemmeno lontanamen te ricordare che pure v.i fu una lunga ed aspra lotta in America, la guerra di Secessione del 186 1-64, nella quale la cavalleria , tanto dell' un partito che dell 'altro, ordinata in grosse masse, e guidata da abil is,imi capi si copr't a giusto titolo di gloria. Si obbi etta generalrntmte che fu piuttosto della fan teria montata, · ma se ciò è vero in parte per la cavalleria del nord, non è esatto per la cavalleria suddista del genera le Stuart, la qual~ agì sempre da vera cavalleria siri da ll 1'inizio della campagna, e che non solo nei noti 1·ciids ma col diuturno servizio di esplorazione e di 1

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ANNO XLII,

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ANCORA DELL'IMPIEGO DELLA CA V 4 LL0RIA iN GùERRA

sicurezza, e colla sua valorosa condona sul campo di balLaglia, rese i più luminosi servigi all 'eser~ito , e coll e sne memo rabili gesta stampò pagine d'oro nella storia dell'arma. E non ~ono~ come si snol dire , cose d'America, ma fatti real mente ·~ompiu ti che non è lecito m<1ttere in dubbio, e che pur troppo non ci prendiam o cura di studiare, mentre dallo studio di essi se ne trarrebbero largh i e vantaggiosi insegnamenti. Ammesso peraltro che la ' cavalleria debb:i essere impiega ta sopra vastissi ma scala e · nella stessa nìisura nell'esplorazione e nelle battaglie, tan to varrebbe avere due spec ie di cavalleria ben distinte, e precisamente una cavalleria leggera incaricata dell'avanscoperta e delle piccole operazioni di guerra e una èavalleria pesante pE>l combattimento. Codesta disti ~zione avrebb'e di certo il vantaggio di semplifica,~ J'istrnzione e di stabilire un impiego dell'arma· ben determin ato; in un a parola di preparare la cavalleria alla guerra assai .più convenientemente di quello che avvenga oggidi ,. a patto però che non si le,si nasse1:o i mezzi · per le annuali grandi eserc itazioni. , l\fa codesta distinzione non la rit~niamo uecessat'ia perché, a nostro parere, è inammissibile il concetto tassativo ed assoluto di si!IatLo impiego dell.a ctvalleria in guerra. Se si potesse fi ssare con numero progressil'o l'i mportanza che noi annelliamo ai serYizi che la cavalleria sarà chiamat;i a compiere in guerra lo fa remmo nel modo seguente: 1• servizi o di avanscopert.a; 2• inseguimenti; 3° scorrerie; 4° azione sul campo di battagl ia. A nostro parere abbisogna quindi di ayere più una cavalleria intelligente che battagliera, epperò siccome per ['avanscoperta stessa è mestieri che sia prepa ra ta al com batti mento dei grandi corpi, così ne vi ene la necessità di codesti esercizi, raccomandati dal nostro Regolamento di evoluzioni e giusta le norme ivi contenute che so no improntate ad un ma:;si mo senso pratico, e rappresentano ciò che di meglio fu dettai.o in proposito. È pure indispensabile che tolti i pochi squadroni da destinarsi alle diYisioni di fant eria od a~ corpi d'armata tutta la rimanente

ANCORA 01-lLL'IMPHWO DELLA CAVAI,1,ERIA JN GUER RA

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cavall eria sia ordinata in divisioni permanenti, e c;he queste, sia per le manovre d'esplorazione, sia per quelle di insieme (cli coruhattimen lo), sien o riuniti in grandi corpi. · È pure mestieri che la cavalleria si presenti alle manovre, avendo esaurito tutto il programma doll' istruzione pr~paratorif\,, e siccome questo non potrebbe farsi nelle a bi1.uali stanze di guarnigione perchè ordinariamente non vi si trova che un solo reggimento, di sovente anche non completo, cosi s'impongono campi di cavalleria di lunga durata. Le divisioni di cavalleria dovrebl,ero nei mesi di luglio ed agosto essere inviate a questi campi di cavalleria ove avreb bero" tutto l'agio per prepararsi alle manovre che avreb bero luogo nella pri,ta quinii icin a del mese di settembre. Esercizi di reggimento, di 'brigata, di div isio ne, esercitazion i di ava_nscoperla per reggimento e per brigala allo scopo principale di islruire uffi ciali e truppe nel modo più particola reggiato possibile in que;;to servizio; . esercitazioni di marce di resistenza per reggimento, brigate, e divisione ; ecco le istruzioni cui vorremmo che la cavalleria a ltendesse ai campi da noi proposti. Questi campi completati dalle manovre, diverre~bero una vera ed efficace ,scuola cli glLerra per Lutti, dal semplice solda~o al generale. . Colla formazione delle di\•ision i permanenti alle quali i pochi r.€ggimen ti esclu si doHeb bero essere aggregati, e coll 'adozione , di camp i annuali , la cavalleria realizzerebbe in brevissimo tempo tali progressi da sfidare l'avvenire, trovandosi sempre pron ta ed effi cacemente preparata ad entrare in campagna. MAII ZIAI.E BIANCHI

D'AooA

tenente colom1ello n ella riser·v11 .


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NO'l'IZIE POLlTJCO-ll!Ll'l:ARI \

NOTIZIE .POLITICO-MILITARI ,

Il '.'f .m_aggi?, si riaprì il Parlamento aggiornatosi per le ferie pasquali, e 11 pr!JllO progeuo che venne in discnssione fu quello sull'ordinamento dell'esercito. .:.. · Dal numero piuttosto rilevante degli oratori inscritti a p2rlare pro e contro si vide suhi_to c.he la discussione sarebbe stata piut.tosiÒ ampia e questo, oltre all'essere nna pro1•a dell'interessam®to che la camera prende alle vicende dell'esercito, doveva riuscire di soddisfazione all'onor. Ministro che •aveva proposto'il disegno di legge, desiderando egli naturalmente una discussione tale che esaurisse u0 argomento stato tante volte discusso e rimasto .sempre in _sospeso .' . Essendosi adottato in questa discussione il sisten1a delle tre letture, !'on. Mini$lro della guerra, qome prescriJe in · questo caso il regolamento della Camera, fu primo a parlare per fare un'esposizione delle disposizioni del progetto e dei loro motivi. . Nella relazione che precede i'! disegno di legge, egli.aveva già detto: « il protrarsi della situazio.ne attu.ile, finirebbe per produrre un vero caos, da cui, debbo pur dichiararlo t1pertamente, oggi non sia mo lon1a;ni. » · Queste parole confermò pienamente ripetendo che in esse non vi ha esagerazione di sorta. Siamo vicini al caos amministrativo, non solo, ma anche al caos organico; e-ciò non può a meno di ripercuoiersi in modo dannosissimo sul morale dell'esercito, che ha bisogno di sapere una buona volta ciò che l'avvenire gli riserva, ed ha . maggior bisogno ancora di sapere che le decisioni che si prenderanno ora, uo_n sar:muo poi me55e nuovamente in discussione, domani. Siamo in questa condizio-qe: non abbiamo organico legale, bensì un organico provvisorio, che non è nù quel lo delle ultìme leggi d'ordina-· mento votate, oè quello dei decreti-legge; mentre il bilancio approvato per: l'esercizio in corso non corri::;ponde nè ad un organico legale, nè a quello che effettivamente esiste.

Si aggiungano a queste, tutte le difficoltà amministrative <ìhe provengono da eventi straor,dinari come quelli che si svolgono in Afri ca od in Oriente, e poi giudichi la Camera se si può andare avanti · su questo piede I E crò senza parlare delle clillìcolti1 che potrebbero chiamarsi organiche, clrn hanno anch'esse grande influenza sulla carriera, snl morale, sull'avanzamento nell'esercito. Quindi la necessità di uscire al più presto cl:i un tale stato di cose. Il proO'etto io discussio11e da talnui è stato trovato audace; ma 11uelli - e che conosc'ooo a fondo la oostr:i pt'esente ,situazione militare, non possono definirlo · altrimenti che come necessario, anzi indispensabile. ,,

D.irnost)'ata la, nccessiti1 del progetto, l'on. Ministro ne fo brevemeute la storia". . Nel '1887 fu compiu1.a la costituzioue dell'esercito italia'.10, es~endo ministro della guerra il compianto generale 11ertolè-Viale; e l'ordinilmento del ,1887 è pnr sempre quei lo che forma la base dell'ordiunmento che effettivamente esisté al giorno d'oggi, ,h di quello che oggi si trnWi di ·stabi lire definitivamente. Tale ordinamento è. secondo i pareri della grande .rnaggioraoz:i d<-'.gli nomini tecnici, quello che poò convenire ad una potenza come l'Italia; e tutti i ministri della gueÌ'ra , che si sono succeduti dal •I 88'1 'sino · ad og"i, sono stati concordi nel ritenerlo necesrnrio·, 1,ropugnandone, 01! a1~;mettendone, tiitt·i senza eccezione, la costituzione in ,12 corpi d'ar· mata di prima linea. Nelle sue. linee generali, l'ordinamento del 1887 è dunque quello c!ie mèglio si adatta ai nostri bisogni militari. Bimane a vedere se ~i adatta, od è suscettibi le di adattarsi, anche ai mezzi finanziari di cui disponiamo! Bisogna riconoscere che la attuazione dell'ordinamento militare del ·1887 fu fatta con una cel'ta larghezza. D':litra parte, nel frattempo, cio'è nel ,1888 e 1889, erano sta te proposte ed appro vate iugeoti,ssime spese straoi·dinarie e ferrov iarie mi! itari, per cui nel 1889-90 la spesa del Ministero della guerra era salita, trà l'ord inario .e lo straordinario e le spese d'Africa, alla enon'ne cifri;. di !~03 milioni, scesa· poi nell'esercizio sur0essivo alla ancora con;idere: volissima di 305, milioni ! Tutto ciò non poteva non produrre nel P~rlnmento e nell'opinione. pubblica del paese un senso _di forte reazione.


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NO'tIZIE POLITICO-MlLl'tARI

S'im_po~~va_ pertao_lo la n~cessitit di restri n~ere k) spese militari entro l1m1t1 che fosse ro maggiormente in relazione colle nostre risorse fi nauziarie. TI pericolo era graode per le no;tre istituzioni mi lituri, e veniva tnnto da coloro che rccl:unavano economie impossibili, (1uaoto, e .più ancora, da coloro clie au<lav11 no dicendo che l'ordioamento no;tro no11 potev~ ~ussiste~e. senza 11 11 note,·ole aumento nl hilancio de.I la guerrn. Qu, I on. M1111stro accen na al s 110 progra mma per diminu ire le spese e. mantenere_ I' ordin:imento fond:imentale dell 'esercito, quando fu mimstro la prima volw, indi ripiglin; Qu~I programma fu nccettato, e ~tava ri cevendo gradatamente la sua aunaz,~ne, quando, nel novemhre 1893, scoppiò uua crisi ministeriale, cadde "Gnl~iueuo Giolitti () \'Cl! IHl il secondo G-a binet lo Crispi. . Non è, facile_ riassumere bre\'emente le vicende per cui passarouo le cost.l dell esercito du rante qn<il secondo min istero Crispi. • . Astrazio~e fatta da ogui cousidcrnzione politicti, mi sia perme;so di d1~~ sem~hcemente. che, ~econdo,molti, anche amici su_oi, la politica ml litore d, quel Gab,aetto 1u uu grn ve errore, anche se lo si considern dal lato del suo stesso in tcresse. Ma non è il c11so d'insistere, soprn simile argome~to. Basti una. frase sola per dare il concetto il più esatto del tn lore di ~nella assHrzione. Il Miuistero, che disse di ~vere trovato l'I1-alia senza esercito e seoza marina, fa ceva poi sui bilanci dell 'esercito e della 1M rina una ventina di milioni di economie, addossa ndo per di più al hilancio della cruerrn i maggiori c.irich i provenienli dafla nuova politica che si seguiva i; Africa . . Intanto, meutre si tag liavano i ~ozzi occorrenti per l'esercitò in Ita li a, s1emanavano i Decreti- legge del novemlirc ·f 89.i , dai quali di rettamen te . . deriva la situnzione irrego lare attuale! . Que~ dccrt>ti fnrnn o approvnti rfalla Camera nell'anno 1895, e sia vano 10na11i:1 ~I Senato, quando ai primi del marzo successivo, scoppiò !11 cri~i che rort_o al governo 11 secoudo Ministero n udinì, col generale Ricotti Ministro della guerra.

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Er~ evidente a Lutti che, se uou si rida vano nl bi lancio della "ucnn i mezzi che gli erano stati tolti, non si poteva fo r altro che ridurr: l'eserci_to, per adattnrlo ai mezzi finanziari di cui si poteva disporre. E così fil proposto, necessariamente. Il generale Ricotti, la cui nltissima autorità tccoica ù fuori di ouni discu3sionc, pose anch'egli a base della sua amministrazione l'ordiiamento dell'esercito permanente in ·12 corpi d'armata. '

NO'rlZIE P OLITICO · MILlTARl

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Ma per pot.er stare nei limiti del bilancio di 23,l milioni, conservando· il numero di Hl corpi d'armata, era intlispensitbilc ridurre cia~cuuo di éssi di 1111a pa rte della sua forza organica ; comunqJ10 fosse, riduzione det numero dei cor pi d'armata o riduzion e della fo rza organica di es!<i, la diminuzione di potenzialità milit,1l'e avveniva pu r sempre . Soggiu.ngo ~he la forza di un corpo d'armata non è cosa di tale elasticità da potersi nlluugare o raccorciar~ a piacimento. Ed 'invero le prop~st<\ così ddte terna rie, del generale Ricotti, vennero accol te con una cerw diffide1JZa da gli uomini com petenti e, diciamplo purt1, anche dalla p11liblica opinione ; e se otten nero l'assenso di un ra mo dal Parlamrmto, nou si credene di poter portarle iu discu:;sione alla Camera dei deputati.« Così (dice l'ou. )Jioistro) avveone la crisi pn.r~iale del Mini stero nel mese d, luglio scorso, in cui accettai il porta· klglio della guerrn, al la co ndizione che non si facesse alcuna riduzione orgau ica, e che il bilan,·io ne fosse ripnrLato alla cifra di 2m miliooi . Di qnesti non pi ù di 7 dovevano essere destinati alle s pese mili tari in Africa, ritornando così allo stesso programma che era iu vin di svolgimento qnando nel novembre ,1893, lasciai il Miui~\ero ». Scopo del nuovo ~1ini~tro doveva naturolrnente Hssere 11uel lo di ri~olvere al più presto le questioni ancora iu:-olute relativamente all'ordinamento milita re. Presentò riuindi ncll 'autunoo ' scorso, appt-'na croè si ripresero i lavori parlamentari , il uoto disegno di legge che fu dalla commissione della Camer;i approvato. Ma lo sciogli mento della Camern avvenuto poco di poi rese _inu ti.le il lavoro t: ue seguirebbe anche una grave perdita di tempo, se non si trovosse iI modo di rimediarvi. Questo rimedio fu cercato , e risultato di questa ricerca llono le nuove proposte. ~ IT.sse veunero presentate in unn fo rma la quale va un po' fuori dell'ordiuario; ma è assoluta mente indispensabile di appigliarsi a quel sistema, se si vuole uscire una liuooa volta, e presto, da uno stato d_i cose perni· cioso. L'a rticolo -1 dà la formazione organica dell'esercito, i.n tutti quei par~icolari ehe ii necessario di preci,a re per stobil ir bene le forze ùi terra. Ccn l'articolo 2 è stabilita tutta la gerarchia militare nei gradi di uITiciali e rli truppa. Coo l'u1ticolo 3, che' sacondo ta luni celerel.Jbe in seno i pieni poteri ~ ilitari , è detto semplicemeote che, fino nl 3·1 dicembre~ 891, il Governo i! outorizzoto ad emauare per decreto renle, i provvedimenti richiesti dall'attuazione dell'ordinamento in tutti i suoi pnrticolari. Il che vuol dire che, dopo il 34 dicembre ·1897, cessa quella facoltà.


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NOTIZIE POLl'rlCO -MIL~'fARI

NOTIZIE POLl;l'fCO-IULlT.ARI

E siccome l'articolo 4 au torizza la compilazione del Testo unico delle , leggi di _ordinamento, é evidente che quel testo unico non potrà poi esser~ V3l'lato S'3 non Con la legge speciale, precisanrente come ora! In tal modo .si.sa che, al ,1° gennaio 1898, si rientrerà di pien diritto nel lo stato di legislazione attuale. '

Quel consolidamento che invoco (disse l'onorevole Ministro), e ohe ritengo sareblie in definitiva di grande utilità al paese, non ve lo pro.pongo, perchè come ministro noo oc ho bisogno, e per tanto non vogl io q.ui introdurre io questa ci!'costanza un altro elemento di grossa di.I-i • SCUSS\One. « Come mioistro non ne ho bisogno, p,irchè a me b:ista di sapere nella coscienza mia, che non potrei restare un giorno a questo posto, sé quella somma di 2!~6 milioni che rit11ngo indisprnsabile, fosse diminuita pur d'una lira! » Qm:il,iasi diminuzion~ del bilancio del la guerra ci porterebbe fat:i l' .rnente alla riduzione, che vorrebbe dire alla r(lvina della nostra rmtenza militare. ·

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....* Scartata così la difficoltà della qn{lstione parl.amentare l'on. Ministro passa ad esaminare quali obiezioni si possono pl·e;;umibilmente fa re alle sue pro poste. Esse po~sono essere di ord ine fìoanziario e di ord ine tecnico. Circa le obiezioni di ordi11e fin11nziar io, è diffic ile di sostenere che un paese come il no,tro non debba destin,1re alla su~ 'difasa ·t; rrèstre una somma come qtrnlla di cni si tratta , quaudo nella cifra di 246 milioni si comorendono le spese mi litari d'A/iiica, le spese dei carabinieri Ghe ammontau_o :id uoa .som1~a veramente cospicua, ed altre che in certo qual modo sr possono considerare poco meno che, come f?artite di giro. Del resto, l'epoca che corre, gli avvenimenti che stanno svolgeodosi dimo. strano quanto pericolosa il lusione sia qul'llla di fidarsi nell'eterno mantenimento della pace. .L'Italia non può dimenticare che, com~ potenza europea, sarebbe irrem i:sibi~men~e _rilegata in secon~a ed in tena linea se si Pspooesse al r1sch10 d~ altn insuccessi, nel caso._fosse trascinata ad una guerra. Comunque si voglia giudicare la politica seguita nel ,189i e 1895, è un fatto innegabile che, essendo stati vioti in Africa, il nostro più element~re dovere, si è di cercare di esse1:e in Europa forti, quanto i nostri mezzi possono permetter lo . Su llà suffideu te potenzialità del bilanciò del!o Stato per sopportare una spesa come quella di cui si tratta, valgano le dichiarazioni fatte nell'esposizione fìuanziaria dal Ministro del tesoro. l\fa, intQrno alla difesa de.I paes~, non si potrà essere tranquilli , se n?n si. cesserà di mettere ad ogni momento in discussione ciò che più di ogni altra cosa abbisogna di stabilità; e non è prudente, nè razionale, nè pùlitico, il lasciare l'esercito eternamente in dubbio circa Ja sua esistenza .. A tngliar corto, ed a mettere fine ad un tale stato di cose non si riuscirà che ammettendo, francamente, senza sottintesi, il co~so lidamen to del bilancio della guena.

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Venendo iille obiezioni d'ordine tecnico, s1 ripresenta l'eterna questione: bastano o non bastano i 2J6 mi lioni per tenere l'ordinamento in 12 corpi d':i rmata? « Riteugo (dice l'onorevole Ministro), che coloro che 'hanno caus.ito maggior danno all'esercito sono q11eli i che si ostinarono a dire, e a~ infondere uel pubblico la ,~redenza che non si, poteva conservare il nostro ordinamento militare, se non si portavn il bilancio della gnE>rra a 2.60, a 270, magari a 280 milioni : » Tecnicamente parlando, è heo naturale che se si avessero disponibili magp:iori mezzi , la difesa cjel lo Stllto non sarebbe maggiormente assicurata! Ma con 246 milioni si può provvedere alle esigenze militari nostre. Il limite cli 2.,16 milioni porta certamente la necessità di una amministrazione molto rigida ed oculata, che oon faccia nulla che oltrepassi il semplice necessario, e che si gua rdi bene da ogoi spesa ùi lusso. Ttmo ciò che non porta 1lirettamente incremento alla com pagine delt'cserci.to deve essere rigorosamente scartato! « A questa condir.ione (dice il Ministro), ritengo ferma men,te che possiamo andnre innanzi con assoluta tranquillità. » ,Il

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Qui l'onorevole ~linistro passa a dimostrare quanto siano esagerate le affermazioni di coloro che parlano del le enormi deficienze del nostro esercito in qua nto riguarda l'armamento, l'istruzione d'elle classi in congedo , il materiale di mobilit~r.ione, ecc., ecc.


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NOT!Zl,E., PqLITlCO-.MILlTARl

.~hi. .non ri?orda quante volte, nel ~892 e ·1893, discutendosi spese mtl1tar1, fu rimprovera ta a-I Ministro della guerra, la lentezza con cui si pro.cedeva uella faburicaz io ne del nuovo fucile? . Eppure se ne ·fabbr icavano 100,0 00 e più all'anno! Eù~ene, noi siamo appena,._ a qùatt.ro anni di distanza dal tempo in , e~~, s1 facevano quelle censure; e la fabbri~azione delle armi ha, da I più al meno, continuato in questi quattro anni nella stessp. misura di prima, ed intanto al 1° luglio avremo 600,000 armi nuove, e sin da oggi tul!o l'eserc:ito permanente colle sue risllrve di ~uerra ue ~} completamente armato, e già ne sono' armate parecchie "divisioni di milizia mobile; fra pochi mesi lo saranno tu.tte ' queJle clrn si dovrelJbero formare in caso di guerra. Tutte queste nrrni hanno sin d'ora preparato un munizionamento di 400 cartucce per ciascuna. ' E così una volta per sempre è sfatata la leggeJda de l nuovo armamento iu dieci anni! · Veniamù all'artiglieria da cam pago~ !· Quandò si c\iceva che l'Italia era senza esercito e senza marina, in prima linea si metteva la trasforqrnzione del nostro · materiate d'artiglieria da ca mpagna , che si affermav:i urgente. Ebbene nè~suna delle potenze di E-uropa si ù ancora sobbarcata a quella spesa, che s11rà pur un giorno necessaria; ma intanto· passa .il tempo, e gli studi che si fanno possono aver anche per con~egueaza che la trasformazione sia meno costos:i di quello che si credeva da principio. E cos( mentre verr.anno a diminuire i bisogni di fou.d i per le armi portatil i, si potrà destinare parecchi milioni all'anno per la trasformazione dell'arti1rlieria quando si sarà deciso d'intraprenderla, · l:) ' I ~agazzini. ~i mobilitazione banno ormai tutto ciò che occorre per la pnma mobil1taz1oue generale di tutto l'esercito; se può ancora al giorno d'oggi nrnncare di qualche cosa dei minimi particolari, vi sono d.ispoJ,li bi li ad esu ber:rnza i fondi necessari per ii' com pi eta ment,v. Venet!dO finalmente all 'etcrn11 questione della fo rza delle c·omprwn ie sul piede di pa~e il Ministro dice: « Se avessi dis pon ibi li 20 ni ilioui di più, per ora non me ne servirei certo per rinforzare le compaguie. » Abbiamo ora 2·10,000 uom ini di forza bilanciata, che potranno in avveoire raggiungere i 2rn,ooo ed anche oltrepassarli. Conten tiamo· cene: tenendo un po' meno di forza sollo le armi nella staoione in cui le istruzioni si possono meno sviluppare, possiamo tener~1e a sufficienza per svilupparle beniiisimo nella stagione propizia.

NOTIZU!: POL}TICO- MILITARI

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'D'altra parie l'ulti ma parola non è detta stilla forza de.lle co mpagnie, . e I{ forza di 250 uo mioi sul piede di guerra potrà forse io un giorno non lontano rivelar,;i eccessiva per una opportuoa effi cacia del comando: mentre le c0mpagnie .forti sul piede di pace hanno ben altra origine clie quella che allegano i loro fautori in Italia! La conclu$ione del disco rso dell'onorevole Ministro, attentamente ascoltato e coroni1to d3 vivissimi :ipplausi fu la seguente: « Come, già .dissi nella mia relazione, la soluzione delìniti va del p'roblcma militare non presenta difficoltù, unn volta che. ne siano ben stabiliti i capisaldi cli base; cd a parer rnio questi due capisaldi sono: · a) bi lancio normalr. di 2m milioni; .. b) ordinamento dell'esercito conservato sulle sue- basi attuali, « Quei due termini, se anche non espressi esplicitamente llllti e due nel disegno di legge che avete innanzi a voi, sono però indissol ubilmente legati. • Co!} 2i6 mil ioni si può conservare la nost.ra attuale potenza militare, l;ou un bi lancio mi nore non lo si può assolutamente ; e quind,i , voi tutti , onorevoli signori, sa pete che, vota ndo il diseguo di· legge clte affido alla vostra bencvoleoza, ammettete implicitamente i due capisal di ehe vi ho sopra enunci ati. , « E dopo ciò, vi chiedo di voler t!el iùerare il pass3ggio alla seconda lettura . ) Dopo l'ooore\·ole Ministro della guerr:i parlarono pro e contro vari oratori e In discussione, intramezzala da interrogazioni e interpellanze su altri argomenti si protrasse poco animata (indizio della maturi tà ilei progetto) per oltre una settimana; al morneoto in cui scriviamo , si trascina ancora, ma l'approvazioue del progetto è pienamente assicurata. V

,,. * Lti guerra greco- turca volge al suo termine, I greci enormemente inff>riori di nume1·0 , do po 11 vere iu princ1p10 ,delta guerra divise ancora le proprie forze, e teatnto di ver:;i obhietlivi secondari, non fu rono ìn grado di re~istere ai turchi irrom penti in Tessaglia per h linea d' invasione principale. , Vinti dai Turchi a Meluna, a .Mati"e a Veiestino (benchè su questi ed :i Itri punti obhiano pure ottenuto parziali . successi) dovettero cedere davanti alla preponderanza dell e forze nemiche, sgombrare Larissa e Volo e raccogliersi nei piani cli Farsaglia; ma quivi pure attaccati e


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NOTIZIE POLITICO - MILITARI

vmtt dai' turchi, furono obbligati di abbandonare le !oro posii ion i e ritirarsi su Domoco. · Al rnome~i.~o in cui ~~riviamo i due eserciti sono di fronte presso quest_a locahta. La pos1zi?ne dei greci· dicesi forfiss iri1a, ma ,rlnta la ::;pror!o.rzione delle loro · forze e l'immancabile effetto mora le delle presconfitte, non è probabile che possano opporre un ar()'ine ali' in. cedenti ... ¼> vasrone. · Se i turchi avanzano len tamente, ciò si deYe più alla deficienza e al disordine di· tutti loro servizi amministrativi, che alla resisteoza del nemico. Anche nell' Epiro, i greci, dop.o essei·si ,avanzati lino n Pentepioadia. hanuo dov~lto ritirar~i davanti alla ~i·epondcranza delle forze ue~ichc. Gl i avvenimenti sul teatro della guerra ebbero il loro contraccolpo in Atene . Il Gabinetto Delyannis è caduto e ne ;arse un altro presieduto dal deputato Ra l_Ji, capo dell'antica1 opposizione, li nuovo Gabinetto inclina alla pace; nè potrebbe essere altrimenti perchè non pnò continuare~ guerra . Ha promesso di ritirare le truppe grnche .da Cancli:i, a ozi ha giil comiuciato·. ,Dicesi pure che abbia .chiesto fornin I meo te al le potenze la loro media1,ione . Certo ~1ueste non la neghèranno, ed è da aJJgurar~i che, nelle trat~ative e c~nclusione della p.:ice, r,rocedano più d' accordo. e sieno più Jortunate d1 c1ua11to lo l'ut ono negli sforzi per impedire la guerra. Le truppe ital iane sbarcate a Candia vi si trovano ancora. Il distaccamento di. 600 i~arirrni ita liaqi sbarcato prima dell'arrivo delle truppe d1 terra, rrprese imbarco ed è già ritornato in Italia . , ·

Nell' Eritrea t~tto . è tranqui llo; gli ultimi prigionie1·i col geoeralc Albertone smio giunti a ì\lassa ua e presto S! metttmìllno io viaggio per I' It11l in; ma un'altra noti:t.ia altrettanto triste quanto inaspetta ta giuuse rial!' Africa. La spedizione scientifica uelfo Somalia, comandata dal capitano Bottego è stata massacrata. Questa spedizione uella quale il vnloro~is 5i111 o esploratore &vea com pagai il dottor Mamizio Sacchi, i I sottotenente di fanteria Carlo Ci terni ed il sottotenente di vascello Lamberto Vannu~ telli , cr~ s.tata organi;::zat.a, verso la fine del 1895, dalla Società geografica italiana. La quale, 1ill'unico scopo di co11trilrnire al pro()'resso. degl i stndi geogra!'ici e commerciali, intendeva che fòsse compiu;a ['opera <li scoperla iniziata così felicerne_nte in una prima spedizione diretta

NO'l'IZIE l'OLITICO-MJLITA RI

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dallo stesso esploratore, nel ·IH9~-93, per riconoscere il medio e l"alto Gi'u ba. L'obbiettivo dell'ardita impresa era quello di fondare una stazione a Lug, sul Giuba, nella Soma lia italiana, ·pcr fa rvi convergere i ricchi prodotti dei Borana e dei Galla e dirigerl i al Benad ir; esplorare i bacini del Gaua (uno dei rami del Gi uba) e dell'Omo, risolvendo il problemn della sua ùetlucoza; prosegu ire nella ricognizione delle regioni tra il NiJo e il lago P.odolfo. · Còmpito pietoso di essa era anche quello di visitare la tomba e trasport,1re, possibilmente, nel Regoo i resti m()rtali del principe Eugenio Bnspoli, caduto vittima di uo accidente di caccia negli Amara,Burgi. Li1 spedizione aveva lasciato Brava nel Benadir il 12 ottobre 1895, aveva raggiunto Lug il .118 novembre, vi aveva fo ndato la stazione com merciale sotto gli ordini del capitano Ferraodi, e ne era partita il 21 di cembre con ·180 uomini di scorta, proseguendo lu ngo il Ganaoe e il Gana. · .La Società geogra fica avevn a V3rie riprese ricevuto buone notizie dalla spedizione. Le ultime, in data di Sancurilr 22 febbraio ·1896 , .lé erano pervenute nel giogo~, quando essa aveva, fin dal marzo, provveduto ad informare il capitano Ilouego dei tristi casi dell'Eritrea con un corriere rapido che, giunto a Lug nel maggio, era sta'to subito fatto proseguire per ;aggiungere la spediiione. Intanto, infor mazion i ·indirette da Lug (ago$to •t 896) e da Zanzibar (ottobre ·1896) recavano che la spedizione ern a sud del lago Rodolfo snlla vi a di ritorno. Questo, ritardando, si cercò di averne spiegaziona per mezzo delle autorità coloniali britan niche, germaniche e dello Stato del Congo. E, mentre, nell'aprile scorso, giungeva da Kisimaio e da Londra la conferma che la spedizione pnlcedeva verso la costa dell'Oceano indiano, un telegra mma del maggiore Nerazzini del 23 aprile scorso ci dava il triste an nuncio in seguito ad una lettera di Menelich , alla quale non si può r<lgionevolooente negar fede, che la spedizione aveva avuto un conflitto alla frontiera etiopica verso il Baro: il capi· tano Vittorio Bottogo. era caduto, due nitri italiani erano prigionieri. Del quarto italiano facente parte della spedizione nessun a notizia. Il governo ha subito dato opportune istruzioni nl maggiore Nerazzini, interessandolo alla sorte dei superstiti ccl anche per il ricup1::ro, se pos· sibi le , <lei materiale della spedizione. L'annunzio <li quest:.i sciagura ebbe un'eco di dolore in tutta l'Italia e specialmente nell'esercito, dalle cui fila è uscito il capiL.1no Bouego e dove viVl'il lungamente la memoria di questa nobile e generosa flgur:i


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NOT!ZIE POL1TIC0 -1t1ILITARÌ

di soldato· e di esploratore che con tanto ardire- ti perseyera'nza se~uì il suo ,1 ltissimo idea le e cndde vittima dé1l'am.01·c che portava alla scienza e allA patria.

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Fra le più importanti disposizioni d'interesse 1nili1:ire emanate nella quindicina, notiamo le seguenti: · Fu recato a ·couoscenza dei corpi ed uffici mil ital'i, per uorma degli interei;s:iti, che, a!'io scopo fii uou aumeot.are la rnssazione dellC' lettere dirette ai militari delle truppe inviat~ in . Oriente, è stato disposto, in seguito ad nccordi col .Ministero delle post'e e dei telegra fi e col J\'lioistero della marina, che siano ad esse iipplicate ·1e ~orme io vigore per le lettere di relle ai marinai imùll!'cati sulle regie navi all'estero. Tal i corrispond1.:nze vénendo q uiodi con Jidcrate come circolan ti nelintemo del r,3gno sono soggette alle sole tasse interne per le corri:;pon" . denz~ dirette a militari. Furono pnbhlic.ite nuove disposizioni sulle aspettative per·motivi di famigliil e di sal ute. . . Per poter essere collocato in :ispettativa per motivi <l i famiglia o per infermità temporarie non provenieot,i dal servizio, l'urlh:i:ile deve aver fruito di tuna la licenza ordinaria str.1onliuaria, che, a senso del rcgolilrneoto per le licenze, può essergli HCcordat:i nel bierrnio in corso. La dnrata dell 'aspetlativa può variare, a mesi interi, fra i termini estremi di quattro mesi e di un anno. Allo scadere della durata delnspettativa 1'. urfìciale vien ammesso a concorrere ad occupare due terzi dei posti che si facciano vac.anti nel suo grado, e nella propria arma o nel proprio corpo. La domanda, o proposta, d'aspettativa deve indicare per quale duraw, entro i limiti di tempo sopra indicati, l'aspettativa è d1iesta, o giudicata -necessaria . · Su domanda dell'ufficiale motivata da comprova te ragioni di famiglia l'aspeu.ativa. per meno di un anno, può essere prorogata p·er un numero intero di mesi, sino a raggi ungere tale massimo di dura t:i. Dopo quattro mesi almeno da l proprio collocamento io aspellativn , l'ufficiale può ri volgere per via gera rchica, domanda al Mi nistero di essere ammesso, prima della scadenza nel termioe già stabili to per l'aspettali va, a concorrere ad occupar~ due terzi dei posti che si facci:1110 vacanti nel suo grado, e nella pro pria arma o corpo.

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NOTIZIE POLl'f!CO-MlLlTA.Rl

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Il Minist~ro ha determinato di estendere a tutte ~e a~·mi la .disposi zione del N. 9 dell'Istruzione per gli esercizi di ginn~stica e di scherma col fucile relatirn alle gare di sport m·ilitare, e eh assegnare an che per queste gare pr~mi in ·1~e_driglie. . . 0 In relazione a ciò venne stab1l1 10 che _annualmente abb'.ano lu~~o 1~ ogni reggimento di ogni arma dell'esercito varie ?ar~ di ma:cia, c~1 corsa e di scherma che vengono specificatamente 1nd1cate, pe1 reggi· menti delle diverse armi, nel Gi orna/.e m-i.litare. Venne pubblicato lo specchio degli uffkia li da ,inscriversi per ~nzianità ne· quadri d'avanzamento dell'anno ,t898. _

Roma . il 1 O rn:iggio. X.


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NOTIZIE MILITARI ESTERE

NOTIZIE Ml LITARI ESTERE '

FRANCIA.

Effetti della legge sul reclutaniento. - La legge francese sul reclutamento ,:,~corda la dispensa di due aµn i d_i serviz'io ·ai giova~i che si dedican.o a 1.nsegnar~ento, alla carriera ecèlesiastica, o attendono a determi. nati studi determiliate industrie o proi·ecs,·on · 1·, ma s·t11 I)1·11sce . o. esercitano . ,, che chi. non abbia ottenuto il ritolo che. air dil'i~to alla dispensa, entro un d~termmato tempo, perde l'accenn·atò diritto e deve completare il servizio tnennnle. Alt~e .disposizi_oni di legge .consentono che ·c1u13sti ed altri dispensati compmt, determmati periodi d'istruzione, nossaoo essere nominat· ffì~ · J" d" · ;: I U l c,'., 1 1 r'.~~rva. Questa nomina, specialmente clopochè con leaae ,f 3 lu~IJ~ ,f895 Ju portato, per alcuni dispensati, d,11 260 al 270 an~o" di età il hm,te -~~r produrre il t!tol? ~~e dà diritto .alla dispensa, può essere otte~uta p11ma che scada il limite accennato. Ciò ha dato luoao ad abusi 1~quantochè alcuni dispensati, dopo ottenuta !.,._nomina ad 1~fficiale neÌI~ ri_s:rva, abb~ndonarou? studi o pro{essioni, e, avendo .così perduto il dmt~o ~Ila dispensa, s1 fecero chiamare in servizio per due anni come ufficiah~ ·

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Per 0.vviare questo abuso il Ministro della guerra con nota 22 dic~mbre ,f 8?6, men~i·e :o_nfer~a nel dispensato che abbia perduto il diritto alla dispensa_, ti_ dir,tto d, essere richiamato col grado che possiede al momento del nc~iamo, stabilisce che nessun dispensato possa essere proposto ~I gra~o d, ufficiale di riserva, se non avrà soddisfatto intera, mente agh obblighi di dispensato. Ora si-osserv~ che questa disposizione crèa una disparità di trattamento fra cate"orie di dispensati·, ed invece men tre I· d"ispensatt· . .le vane . . . ;,:, per rag,.orn d, studi, rndustrie, carriera ecclesiastica possono ottenere il gra~o eh sottotenente di riserva nel 26° o 270 anno di età quelli che si dedicano a1· q ua 1·I e' f·,Ht? I' O)Jb·1,go, · ' d,· ottenere , , non solo . all'inse"uarnento ,. , ,1')1 . a nomma d 10segnante nel I anno successivo a quello di servizio (cioè fra il 290 e "3° anno d.1 e t'' l . - . ..., Il), ma anc 1e quello di servire per ~O anni nella 1 ~truzione _pubblica , nun potranno conseguire il grado di sottotenente di riserva prima del. 3r.io o 33° anno d.1 et·a. s···invocano qufnch · · altre d1spo· • . . • :... s1z10n1 per rimediare a questo inconveniente.

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Riassoldam.enta dei sottufficiali e deg/,i a·tutanti di battaglione. - Con : Je1.rne 25 lu"lio ,1893 si ridusse la aratitìcazione annua dei sottuffi cial.i t,;;, ti (;,} . rafferm::iti da 200 a ,100 lire, e con altra legge di pari data vennero 'sopp.res,e le cnriclie di. aiutante di battaglione nei co,:pi di fonteria. Queste disposizioni che peggioravano eviden1ement~ le cgttd izioni materi::i\i e di carriera dei souufficiali, produssero una notevole diminuzion.e n'el nu mero delle rHfTerme e bén presto il numero dei sotlufliciali ri:mltò insuffièieote ai bisogni ; . si è veduto quindi la necessità cli modificare le dette disposizioni, e lo .si è fattL' con una nuova legge in data 6 febbraio u. s. · Per que~ta legge : ci} la gratifica;,,ione annua è riport.1ta a 200 lire, ed ìl premio d_i rafferma rhe fin qui era pagato al terniine del la rafferma stessa, sara d'ora innanzi pagato, se ne è fatta domanda, in totalità o in pnrte, 'iu ragione di ,f/ 10 al termine di ogni anno ed il residuo al termine del riassoldamento; · b) viene ristabilita fa carica di aiutante di b:,ttaglione; . e) viene istituita una nuova 1;afferma per un anno con d(ritto a~ un premio di primo assegno di lire ,12q e.d ali' alta pag~ dei sott~il~ ficiali ra tTerm11ti. Possono contrane tale rntforma s..>ltanto I sottufficiali che non ne abbiano contratte altre; d) viene aumentato di 2.00 il numero del I~ medaglie militari che possono essere accordate ai militari di terra e di. m~re. . La nuova legge è applicabile anche ai ,sott11fftcrnl1 clrn si trovano oià riassoldati, a cominciare dalla data di promulg11zione. i!) Parè che la nuova legge abbia prodotto subito gli effetti che se ne desideravano : i giornali annunzin oo che, appeoa promulga ta, sono state . presentate nnmerose domande di riassoldamento. . Altre proposte di irnodificaziow,; alla legge sul reclutamento. -:- Si trovano innanzi alla commis~ione dal l' esercit.o proposte cl, mod1fìcazioni alla legge sul reclntarnento tendenti à favur ire i giovnni frarn;e~i che si stahiliscono nelle coloni e. Questi (fotta eccezione per le colonie della Guadalnp; , della Maniuica, della Guyana e della Riunione, nelle r1ual i la legge 1889 è applicabile in. tutra :,., sua integ~ita) sono · obbligati ad un servizio attivo di un anno in un corpo _stan:1 ~to nell.a colonia. I prop,1nenti fon no osservare come questa . d1spos17:1ooe_d1stol"a molti o-iovnui dal trasferirsi nelle colonie; o 1t obblighi a ri tnrdar: i! loro rrasferimento fìuo a dopo compiuto il servizio in Francia, in una età cioè in cui riesce meno faci!e l'acclimatazione, e come crei una disparità fra i e)rriovani •che si stabiliscono all'estero fuori d'Europa, 1

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ANNO XLII. \


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NOTIZIE. MII,lTARI ESTERE .

NOTIZIE MlUTA RI ESTERE

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i quali sono dispensali da ogui servizio, e quelli ch(: l si staui liscouo in una colonia francese, uelle quali l'anuo di servizio porta una interruzione nociva nei lavori commerciali. tutta n favore degli strnnieri. I proponenti formò infioe notare come i giovaui preferi scano andare a stabi lirsi in paesi che non siano colonie france~i. Donu~ ano quindi che i giovani francesi stabìl itisi nelle colonie, siano equiparati ai gio. vani st.'.lbilitisi all'er;tero fuori d'Europ;1. Incorpo,razione dei condannati. - L'a~ticolo 5 della legge sul rech11amento proscrive che gli inscriui .condannati a dèterminate peM siano incorporati nei battaglioni di fante ria leggera d'Africa . Una mocfifìc:izione a tale di$po,iziono venne recentemente ·approvata dnlle due Cnmere. Per es,n, fra gli accenrwti iudividui, snranno incorporati ner corpi metropolitani, salvo a tra<;ferirli nei ubrninati battaglioni in r.aso di c:i ttiv::i condotta, quelli elle godono degli effetti dell o. legge ·a érenger: quelli cioè che per In liuona condo tta precedeoleffiente ouenuero una dilazione di 5 anni alla esecuzione della condauna, nello iu1ento di poierne otlenere la canrell~1zione, tenendo nél detto periodi di tempo condotta irreprnnsibile. Gl'indiYidui di cui è parola, tecoudo il .progello in questione, saranno anche ammessi a cootrarre arruolamento volontario per quattro o cinque anni, escludendoli dagli . arruolllment.i per tre ann i, che sono io nur.nero limitato, a meno che si tratti di arruolamen ti per la fanteria leggera d'Africa . La nuova dispo$izione dì legge metterà forse il Ministero della guerra nella neccs~ità di sopprimere nlrneno uno dei battaglioni di footer ia leggera d'Africa . Congedi antitipali nella marina. - Essendosi verHicnlo nelle truppe di fanteria di mariua in Francia una eccedenza. di circa 2000 uomini rispetto all n . forza bil'~nciata, il .competenti> Ministero, con circo lare delr8 marzo ultimo scorso, ha ordinato che siano inviati in congedo gli uomini della · clas.;e ,1893 e gli arruol::iti volontari per 3 e per 4 anni che terminano In loro fe rma nell'anno in corso. L'in vio in congedo però deve a\•er luogo soltanto in seguilo a domanda degli ioteressi1ti . Sottitmciali cornmi8.~ionat-i ammessi al 1·iassoldamento. - Secondo le leggi francesi il rinssoldameuto, che può essere concesso ai sottuffi ciali, ai caporali ed ::ii soldati (tlecorati) limita la durata tornle del servizio militare effettivo a -15 anni . Ma o tttle limitazione corrispondono notevoli vantaggi pecuniari e la facoltà di concorrere a deterrninati impieghi civili.

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L:i commrss1one invece, la r1u::ile può essure. accord::ita · ai so~~ati e caporali; adiletti a determinati servizi, al termine. d.el loro serv11.10 al~ tivo O nei primi tre anni di congedo, ed ai sottu ffic1ali ~on almeno dieci · d; ~ io permette a r111elli che ue godono, d1 restare sotto le annr ~ · , . . uo · armi fino ai 50 nnni circa (47 per i sollu flì ciali, p1~ ~r o per 1 gendarmi), ma per contro offre minori _vantaggi pccuni::iri e nega l:i facoltà, di concorrnrc agli impieghi civili. . I co[Ilmis'lionati l'ome i riassolda_ti possono oueue'.·e s,.vanz:imeut'. . Fino ad ora i commissionati, per erronea i11ter~retaz1~n~ dello leggr, restavano tal i per tulio il tempo chri rimanev:mo 10 se~v1z10 e no~l pote" 1,•s·arc nella cateo-oria dei riassolda1i. Quest::i 1nterpretaz,one le: Y:l 0 , , ?' Q ~ o . . d . I dern specialmente gli interessi dei sottufficiali pr?'"en1enu _:ii ~apora 1 cornmissioonti, i quali veoivauo ad avere, sotto d punto .d1 v1st~ .re~ cuoiario, unn sitirnz(one meno v:rntaggiosa di quell:i. falla a1 sotrnfhcrali riassoldati. favore,•ole dal In vistJ cli ciò, il ~Iinistro della guerr::i, avut-o pnre.re. . chP' i sottuffi ciali commbs1.onat1 potranno , • , ba, ,stahilito · bb' eons1g· 1·10 d.1 Sta•o d'ora innaozi e~sere ammessi al riassoldamento, purchc non _I' . raoo oltrepassato e non !'iaoo per oltrepas~are, col riassoldamen10 n ch!est-o, il limite di 45 anni di servizio offott1vo. INGHILTERRA.

Bilancfo della ,qnerra. -: 11 bilancio per l'cser<~'.zio ·1807~98 per · , li•" r"ao-iuuto rc · d.I '1''v8,..,, , tiom i·o 1 In cifra d1 lire sternri enet11vo I 't·t "oO line •1 8,H0,500 cou un aumento di lire sterlioe 98,400 su quello dello scorso esercizio . . . . . . Neo-li effettivi si ha un au1nento di 2600 uom1n1 che sara des.t111at.o ad t effettuare in parte lo creazione delle nuove unitii progeuate. Queste sono : ,1 batteria di artigl ieria da campo; ·11 compa11uie J'artiglieria J., fortezza; · '2 battaglioni nei reggimenti della guardia (Foot Guards);

Un secondo· ballaglioue pel' il reggimento denominato Cameron Highlanders ; . .. . . . 1 hatt;iglione il \\ est-Iudra Reg1ment, i hatt:111lione per la ruilizi:i Maltese. . . · 1 · "clie h•ono surrncrito ciuesti aumenti sooo le segucntr: [_;e ra g1 011 u ~" . . • ; · 1· .·• Ja carnpao-na ., ' , con l'numen to Ji una batterio. s1 avra .. P er I art1g 1er 1" 1 · un totale di ,1.5 batterie in Inghilterra qu::inte oo occorrono per r 3 corpi d'armata destinali nll11 difesa locale.


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NOTIZIR MJLl'l'ARI J~ST.lllRE

·Per l'artiglieria da fortezza l'aumento elle si eflett uerà è in concordauza alle solle_ci~nzi_oni_ fa tte dal comiiato del la difesa coloniale, per rafforza re le guaro1g1on1 d1 :ilcune stazioni cli c.arhone e di ba!-i n:i,•ali· Je stesse _ragion! suggeri_rono la creazione del. nuovo battaglione deÌ 7 " est India Heg1ment e d1 quello della mili1.io Maltese. La creazione dei due nuov i hàwigliooi pei reooimen ti del la "Uardia (Foot Goards) s~r~riri_, per _S~!-lituiro co n 3 ba ttailioni di q;ieste''i.ruppe pari.e delle guarmg1001 ora tenui.e da lla fanteria di line:i nei possed imenti dei Medi terrantio. L'3ggiu~ta di 1111 battaglione .a l reggimento Cameron Highhmder:; sarà effettuato nella considerazione che questo reggimento non c.oncorreva pel passato al servizio delle ' colonie giacché era costitni to con un solo bauaglione . . L'attuazione di questo progetto comporterù UD aumento di 7385 uomini od esso procederà gradntarncnto; per l'anno 'fì nal)ziario in co rso il bilancio ha provveduto per un aumento di effeui\,i di 2600 uomini come già si ù detto. , Sul bilancio è anche con templata lu riorgan izzaziorrn del la cavalh,ria. Io seguito al. ~rogt•Uo dell'is~euore geo ernie dell'arma , moggio re genera le Lu~k, · gta a ppro_va to, v1 sa,,rn uo . per I' a vv.enire 11uallro corpi d1 c.wallerw, oltre la bnga ta della guardia. Pel servizio attivo, cioè in caso di guerra, b cavalleria verrà costi· tuita in divisi?ni di 2 brigntc ~t 3 reggimenti ciascuna, i reggimenti sar?nno forma~, su ~ sq ~adrom d_i 126 uomini. Oltre a ciò ogni corpo rl arrr1ata nvra un reggimento d1 cavalleria ed uno ~1rnadroue pei servizi del qua rtiere genE\rale. Io tempo di pace i reggimenti rimarranno co me lo sono attunlmentc alcuni a 'forte effettivo, altri n debole; però la fo1·1.n verrà aumentai:; ~ia negli uni che negli altri. Tutti i caYalli giovani saraimo inviati ai reggimenti st:rn~iati io Irlanda e~ in Is~ozia, che sono sempre' quelli da poco tempo r1entrat1 dalle colonie e con effeLti,,o dehole. I reggimenti a :(orte effettivo verranno ripa rtiti in 3 brioate aventi i loro quartieri generali ad Aldershnt, Canterbury, Colch~ster e comandati da ~ lono~lli che da tenenti colonnelli come lo sono al prese nte. 8 regg1ment1 nvranno per i loro 3 squadrot1i attivi cd uno di riserva, un elfouivo totale di 696 uomini, dei quali 26 ufrtciali, con 429 cava!li da sella e 6 da til'o . Altri 7 non auauno clie 578 uomini dei rruali 23 nffìc iali, con 1137 cavall i da sella e 6 da tiro. In ulti m~ i reggimenti rientrati dalle colonie avranno solo i!.>9 uo mini dei qnnli 2'2 ufficiali, con 2.96 cavalli da sella 6 da tiro.

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NOTIZIE MILITARI ESTERE

• . Lo scopo essenziale di questo progetto si è quello di avere la prima divisione di c11valleri a ed il primo reggi m~nto divisionale sem pre pronti ad essere mobilizzati senza bisogno nè di uomini uè di ~ava lli. Cosi una pnrte degli ufficiali degli !>quadroni avranno fìn dal tempo di pace sottP i loro ord ini, delle unit/1 all'effettivo di guerro , i distaccamenti inviali nell'India verranno composti di· soldati i~truiti , ed i colonnelli ' più an~iani si obitueraono al comando delle brigat~, comando che dovranno esercita re iu guerra. Questa riorganizzazione com porta un aumento di 456 canili, e contiene parecchie disposizioni di dettaglio, e fra queste alcnne modifica1.ioni nell'u nifor me attuale della cavalleria . Per la grande uniforme ~i coo~ervano i colol'Ì e le insegne tradizionali · che distinguono i rari reggimenti, ma per · la piccola tednta si adotterit una un ifo rme ugua le per tutti. ROMANIA.

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JJilancio della guerra -1897-98. - Il Mon'iloml Ostei N. il8 del corrente :iuno pubblica il riparto seguente delle H,H0,3% lire stanziate pel bilancio dello guerl'::t, per l'esercizio '18~)7-98. Amministrazione cenL1'ale . . . . . . lire 972,950 Grande sta to maggiore e stato mnggiore del Re. » 507, ·I75 Giustizia militare . » 285, ,i 63 Scuole. • I ,'179,RH Stati rnaggiori di corpo d'nrmatn e delle divisioni » ,1, 979 ,376 Cor pi di truppa . · » 2Vi,3,},638 Stabilimenti e operai d'artiglieria . » 723,·720 Stabilimenti e· truppe rl'am ministrazione 507,860 Ser vizi e truppe saoi111rie. • ·1,'2-l 3,566 o1·a ,1,535,4,00 .il'IOtt·1.,, ,• . Equipaggiamento delle truppe » 5,609, 8% Materiale d'artiglieria, del genio e da incendio , ·1,527,000 Riscaldamento ed illuminazione. » 860 ,000 Rimonta e foraggi . » 3,878,4'18 Missioni , traspo rti e ricognizioni » H5,000 Soldo di disponibilità e riforma. » ,~o,ooo C.i mpi d'istruzione. , :30,000 Processi e spese carcerarie . » 2,10, 000 Trasporli militari per ferrovia » n00,000 Totale. • H ,4-70,335 Il bilancio della guerra per l'escr~i1.io ·1 S96-97 fn di lire ~2, \.09, 160, ciò che dà pcl bilancio di quest'anno un aumento di lire 2,06·1,'175. 1

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RIVISTA DEI PERIOD!Ol ~llLI'l'ARl

RIVISTA DEI PERIODICI_~ULITARI w

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Revue du cercle militaire. 2/~ aprile ·1897.-_ La settimana m'iliiare. - ta diclÌiara.zionc iifficiale

d~lla ~uena. Ira la Grecia e la Turchia. - Lo scacco del tentativo d1 arbnragg10 fra le .,~ei potenze · , - CT · · · de'JJ a pace. - La · . • •· :,- 1 am1c1 mob,litaz,one dell':sercit~ turco. - Un mo~umento ;i l generale Michele de Deau puy. - L inaugurazione qer porto ·di Sfax.

·;11

un corpo d'arma.la operante isolarnmente è affidato ad un generale: il suo stato ma ggiore è foggiato alla mnniera degli sta ti maggiori di armate ed ~ comandato da un maggior genern le o tenente generale e si suddiv ide in quattro sezioni. Conr.lndendo, i comandi delle varie armnte sono aHìdati ai generali capi del dipartimento rnilitnre territo riale in cui abitua lmente risiedono, con grande vantaggio della swbi litii, rapidi tà e sicurezza della mobilitazione. I comandanti di corpo d'armata non. essendo investiti di alcnna giurisdizione territ0riale, possono raccogliere l'iutern loro attività ed attenzione su lle truppe dipendenti con v:iuwgg10 dell'istruzione di queste ultimt::. Gli stati maggiori dei corpi d'arnrn ta hanno una , identica forma· zione sia in pace che in guerra. Appare quindi i::vi;ìente la cura con cui le disposizioni militari russe cernaoo di evitare le sovrapposhioni di nuovi oroani all \,tto della mobilitnzione, il soverchio ingrandimen to dei quadri . e costante loro mira a porre in evidenza il concetto della resp6~sabilità per ogni invtistito di gr~nde comando nell'esercito .

1:

Tt g~an. comando ne.li'esercito russo in te~po di guerrq. .

. .L .ordrnamento_ ~cl gràn_ com~'.1do dell'esercito ru<;so io.guerra, è parucolMmente stalnh to rned;ant'.3] '.strnziooe del 26 foohra io ·1890. Questo molto completo, ·· · . , ] f . . .. •documento · , .ollrn . 1 detta . ?:>o-li r.cniù iute· · iessanu c11ca a orrnaz1one e 1a compos1z1one de, d1vers1 oro-ani del comando I.r , d . 0 , ' • d Il' d. d . • ,a a<-ceo aes",en o a _or '.ue el g10_rno nella stampa militare f1'ancese, è pregio delI ope_ra la maniera con cni fu risolta da,· ru,,s1, • · re, Ie:;ammare partitamente . . all'as·e·t·o m · ·1·t P· ·I\ 101 e, opportune. 1·1ser1·e 10toruo al l'indole ecl , "• 11 are e soc Ia e e 1e e tutto speciale dell'esercito moscovita. Li1 irerarchia de11Ji rn .- l' oeneraJ' .o • d d. Il i, a u w,a ' ~ , · 1 e rnp1en e tre gra 1, a 'infuori del maresciallo: maggior qene1~lt:- tenentegene1·a/e - generale. La ·dignitù di oenerale feld-~aresciallo, radameute conferito in ricompensa di eccezìon~li meriti di iinerr; pre_sentem_ente non lrn che due _titolari, cioè il granduca Michele Nic~fa~ ~~vJCh ed il gener~le Gurco. l~enchù i grad i c)i tenente generale e di mag.01or geuer:ile corr,spoudano r1spettiv1unentc a rruelli di generale d'1 d' · s}one e di brigatn, tuttavia non è raro il ,;aso e uno dei co~;i d'a rr~::.~ 'e~1g~. ~ottoposto al com,~ndo di . un generale cli divisione O di brigata; ~m.?he ~n R'.iss,_a, come .m ~\.ustrw-Ungheria, le mansioni di uflìcio O la ca,11ca,. ~ono md1pendent1 ana~.to da I grado. li comnndo in capo dèlle ar~1,He e c1ffi~ato, per cur,., dell unperatore, ad un generale di sua scelta . Lo s~ato maggiore _generale qelle armate si suddivide in tre sezioni: .Ja sezione del quartiermastro geoerale - 2a -sci.ione del oe,i·er"le 1· · . , _ 3a . · f ., .· . i, , " 1 1 g1otnnta sezione eiJO'\' ie. Il comando in capo di un'arm ata è rreneralmente a~fidi1to _11 1 generale comandante delle truppe della circoscrizione rni li wre d, frontiera nella quale l'armata stessa viene mobi litatn . Il comando di

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La tattica dell'artiylieria da. campagna. - Riassunto di uua conferenza del magiiore 1\IIA v, dell' arligiieria inglese, pubblicata nel Journal, of the Royal United Serv-ice 1nstittlt'ion. .L'esercito tu.nisino·. - Svi luppo organico e legislazione attuale. C1·o;wca (ranc_ese. - Il co,;to della guerra. - Pngameri'to dell'annuale gratifìcnione ai sottufficiali riassoldati. - Concorso di medicina e chirnrgia nel 1897. - li personale telegrafico degli arsenali marittimi. - Scuole d'istruzione cli fanteria. - I difensori di Bitche. Il monumento a la Tour cl' Auvergne. - La so(·.ietà contro l'abuso del tabacco. · Notizie militar-i (rances'i,. - Germania: Un distaccamento di staffette montate del 2° corpo d'armata bavarese. - Un anello di attacco per cavalli. - Inghilterra : La lancia per la cavalleria . - AustriaUngheria : Mort:i i ed obici da campagna. -- Spagna: Il nuovo materia le deli'artiglierin. ,1o maggio 1897. ~ La. settimana militare. - Il viaggio del presidente della Repubblica in Bretagna.-A Nantes .-Inaugurazione del monumento erçtto ai fig1 i della Ilassa-Loire morti per la patria nel 1870-7·1. - Commemorazione della difesa di Bitche. - Il colonnello Teyssier. - Fino nlla morte !.,. Gl'impicyati nell'~sercito. - Continuazione. , Ricrn7eri, 1n·i.l'itari e capanne nelle 11/p'i svizzere. - Continuazione. Sotto le granate davan ti Saìnt.-Pri1Jat. La ri'Vista delle triippe del governo militare di Par'ig'i.

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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

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RIVIS! 'A DEI PERIODICI MILITARI

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C1·onaca francese. - Corrispondenza· delle truppeJraacesi ·a Creta. _ Richiami nel 1897-. - La soppr.e!;sione degli ospitali mi li tal'i in AIger(a. - Scuole di istruzione di fonter ia. - Con·eorso della società del riro al é1rnnooe. - Aereosrntica e ciclismo mil.itare combinati. - La sòcie1à so litecnica militare.-: Società centrale di salvatao.oio 00 dei naufraghi. - Società di topografia di Francia. Notizie mihtari estere. - Germania : Segna lazioni di tromba. - fn ghilter-ra : Della cavalleria. - Repnbblica. A1·gentina : Il sa luto a terra dei bastimenti str3n ieri uella rada di Buenos -Ayres.-Russia: Situazione dei cosacchi del Don. - Indù rifuggiat( nel territorio russo. 1

Internationale Revue iiber die Gesaimq1.tèn Armee und FJotten.

Maggio 1897. - Fortifì,cazioni improvvisate. - FnoBENrus. '· Vicende militari italiane negli ultimi tre anni 1893-96 . - Dalla caduta del min istero Giol itti . - Il ministero Cri::;pi. - L'opera del generale Mocenni. - Legislazione rego lamentazione militare. - La riduzione dei bilaqci rnilit,H'i. - I decrefi-legge. Le, grandi manovre della caDalleria, russa, nel d·ipartiménto militare di Chiew nel settembre 1896.

Le manovre,· come è noto, furono dirette dal · generale Draaomirov, e vi partt>.ciparono l'Ha divisione di c<1vallr::ria (Dubno), la ·f2a (Proscu rov) e la 2a divisione di c;,valleria mista cosacca (Camenez-Podolsch). Ciascuna divisione constava di 2i squadroni e· due batterie : in ·to\ale, nelle manovre di Chie,v, vi eserci tarono 72 squadroni e 6 batterie a cavallo.

L'esercito e l'armata, b1·itannica. - Continuazione. Le difese territor·ial"i della Grecia. - Studio di ge;grafia militare. 1 combattimenti avant'i a Creta ed in Grecia. - Riassunto storico de"li 0 avvenimenti militari accaduti a Candia ed alla fron tiera tessala. Le squadre da giMrra delle grnndi potenze in Le·vcmte. l.e Spectateur Militaire. 1° m11ggio ;1897. -

Ufficiavi,· funzionari e t0cnici.

Il succo della discussione dovrebbe essere il seguente: l'uomo non può essere un iversale; più egli si speci~lizza nel sa pere, e più grandi e migliori

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saranno i se'rvigi che egli potrà !endere. Ne consegue la necessità .dell~ creazione di corpi tecnici nell'eserciro, come li possiede l'armata con 1 suoi ingegneri navali e(,on gli uffi~ia_li niacch(nist~.y~rticolista propone ~e~ci~ l'isti tuzione di un corpo d1 mgegnen m1htar1, as,olntarnente d1st10t1 dagli ufficial i del genio combatte~ti o non. com.bat'.en.ti ; e s~~cializzati nelle p:·ntiche seguenti : ingegneri geogran 1ncancat1 d1 tutto c10 che ?oncerne la geografia, la ca rtogr2fìa e le ricoguizioni mi.litari; ingeg?eri artiglieri, incaricati della fabbricazione dei ca~non1, delle arm i, delle muniiioni e di tutto ciò che si riferisce all'armamento generale dell'esercito; gli ingegneri per le fortezze, le strade, i ponti.' -le distruzioni'. l'attacco e la difesa; gli ingegneri per le caserme, gli a1tcampament1 . . e l'arredamento; infine gl i ingegneri pe1· i trasporti militari.

Un · gtan comando in ,guerra. - Continuazione. Decorazioni, croci e medaglie. - Continuazione. Una passeggiata, militare al salone dei C0;mpi Elisi. -

I quadri di soggetto militare. . . . . . . . . . Cronaca della quindicina. - .Lavon ed eserc1taz10m de/:(h uffic1ah d1 stato maggioie. - Il programma ~egli esami a Saint Cyr. Cambi di corpo. - L'annuario dell'esercito per l'annv ·1897.. Una sottoscrizione per il monumento al generale de ia Tour d' Auvergne. - La tenula borghèse degli ufficiali. - I brevetti di cavalleria. - Le m~uovre di artiglieria nei cainpi di Chalons. · Revue militaire de l'Etranger.

Aprile 1897. - Le attual'i tendenze ddla ca'oalleria tedesca. -- Il combattimento contro cavalleria. Questo capitolo s'inizia nel regolamento mercè un toecante appello a Ilo spirito di oITensiva : come mezz? si prescriv~ I~ ~anovra. Non è possibile manovrare con linee spiegate ; le fonnaz1om !n _colonu~ sono le ·sole adatte a questo scopo.· Perciò il regolamento insinua di ~uadao-nare in uua qualunque di queste formaiioui di co lonna la d1rettri~e dell'attacco e di prendere, allora solran to, quell'ordine di comliatti~ento che le circosta nze dimostreranno più adatto. A questo proposito il generale Pelet-Narboune raccomanda .di consen:are per il maggior tempo possibile la divisione in colonne. di ":"assa, ~01chè_ ~nesta . fo rmazione me,~lio di ogni altra si adatta alle ddTerent1 qual1ta de\. terreno, è di f~cile maneggevolezza 0 si presta all'immedia.to intervento dei generale di divisione. « Una qu~stione del più grande interesse,


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RIVISTA DÉl l'ElUODlCl M!LITARl

< egli

scrive,. ~i 'è _que~la del momeoto da s~egliere per lo sch iera« mento defio1ti~o _m v1_sta del combattimento. Se questo si eÌTt!ttua « t:o~po presto ~1 rmnnz~a spontrrneament.e al "vantaggio <lella maoovra, « si_ nv~lano al i a1:ve~sano le proprie inteozioni, senza calcolar~ la per< dita oella liberta d1 trarre partito del terre@.. a J)ròprio . 1,a, 1.it""''' «~i,10. ·« Per co~tro 11 00 spiega.mento seròtino porta seco il pericolo di e;sere • sorpresi dal!. avversario » . ,~ S petta al comandBnte della divisione di d·ecidere quando lo schierame:nto debba effettuarsi sulla fronte , O av,1nti, a seconda del le circostapze. La p1:i~a maniera oITre una è,onsidere.vole economia di t.ern po, d_i _spazio e <lt lorze; la seconda corrobora ed esalta fortemente il princ1p10 morale. Perciù che riflelte la manovra, ·_ il generale Schmidt dà per ~non~ _regola che a. 500 passi cirb da l nemico; la prima linea n.on e p1u Hl caso d1 s_p1egare per intero tottq le ,$U e forze; a 600 passi s1 possono ancora esegu ire delle conversioni per plotone·, che a 1000 p·is .· . (' . , SI 1n me sono ancora po;;si!Jili grandi moviinenli di fianco. . ~er il combattimento d11lla_ 1_li.visione, il regolamento-'ìedesco prescrive nettamen'.e che la sudd1v1s1ouc ch1ssica in tre sch iere non è· per nu Ila. ob~l 1gator1a . E:;sa può. e~sere · morlifica ta a seconda dello scopo ~el combattimento a dell ob1et11vo <li watco: priucipio essenziale è mvece quello d1 mirare al l'union'3 di tutte 4e forze, in vista di un'azione comune. Ed aggiunge , a caratteri bene distinti: Tutte le formazioni e tt~tLi , i_dispositivi di c_on~battimen.·to debbo~o essere presi allo scopo d_1 a~s1c1:rare. nella rn1gli~re _maniera possibile la vittoria della prima !rn~a. L ulTic10 delle varie linee è, quindi appresse, concettosarnente md1c11to dal regolamento. Allorquando il comandante della divisione emana J'or.line di assumere la form_azi.one di li~ea, egli deve semp~e indicare guaii truppe deb.bano cos11tu_1re la pnma, e nel contempo prescrivere alle altre sch'.ue la pos1z1~ne che debbono consenare }n relazione alla prima sch iera. Queste hoee possono o seouire raccolte intorno un'ala O stidd' . d' <> ,. (' . ~v1se . 1etro entrambe le ali, o partite sopra un'ala, in .terza linea, 0 dietro il centro. Possono oltre a ciò scalar-,i fra la seconda e terta schiera di~tro ~u'ula . La distanza fra le varie linee dip~ndera dal terreo? e da i 200 a 300 passi. La prima linea, dapprincipio si forma 1~ lrne~ d1 ~oloune,, ma non si spiega se non quando ba raggiunto la -vera d1rettr1ce del l attacco: essa deve puntare diritta sull'avversario senz:i pre.occnparsi delle ali che debbono essere assicurate dalle· tru ppo ft'lrost_a~l1. L'nnportanza del successo_dipenderà dalla rapidità con ìa qualo s1 sarà superato lo spazio che inter.:cde fra il nemico e )a prin;:i 1

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R.!VIS'l'A DEI PERI0Dl•;J MILl'l'AR1

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schiera d'attacco; perciò il galoppo dovrà essere 'iniziato a .grande distanza. La secoo dn schiera. ba per compito di assicurare il successo della prima: perciò la se~ue ~appi:essò r~ccog,lie~d? il ~rosso d~ll~ proprie forze dietro l'ala più mmacciata .. C1'.·ca_ I ufficio degli sqn~d1om di rincalzo, il gener.ale Pelet-Narbonue cosi s1 esprime: « Il sostegno « immediato della prima schiera deve trovarsi stilla ~et:onda,_ mercè « ;,li squadroni di questo e del ln terza linea, che seguiranno m ba~' ;aolia o in colonna , alla .distanza di ·150 a 200 pa,si. Il loro appogg10 " ,/'renderà manifesto gittandosi sopra qu·elle frnioni dell' a vver,ario « che saranno riuscite ad attraversare la prima lin~a di 11tt~cc~. N~a « il loro ufficio si renderà più che mai manil'esto in caso d1 mischia • indcci\;a, colmando vuoti della prima linea. I corn·and~nti degli squa• . . • droni di riocalzo agiranno in perfetw indipendenza». · La terza schiera ha per speciale còmpito di costituire la riser:a ~gli ordini immediati ciel generale comaodante della clivisiouc : essa gh_ porge Ja po,:.;ibilitil di esercitare la sua inOnenza detisiva uel comhatumento e di conseouire la vittoria. Seouon~ nel rec.rolamento le prescrizioni relati ve all'a1-tiglieria a ca" i, ., a· vallo. Questa deve collocarsi assai per tempo in posizione a fine .1. so~ stenere lo si;hieramento è l'attacco della propria cavalleria. Pos1_z1om di tiro più vautaooiose sono quelle sul fianco della liuea che avanz:i ed il fiioco sarà dir;t~o sulla principale massa della cavalleria n~mica. dacchè essa entrerà nella zona efficaqe ; senza preoccuparsi, in alcu~a nrnniera, del tiro dell'artiglieria avversaria. Avvenuto l'urto le batterie a cavallo copriranno di proieuili quelle del nemico, a meno . cl~e nuove forze di cavalleria uon si pre5entino quale obiettivo da prefer1rs1. . Seonono alcuni articoli relativi alla cavalleria division~r.ia, prima e du:ante il combattimento; le prescrizioni. da o,servarsi nel combattim ent<:l à piedi e la conclusione .. .La. Transsiberùt~ia e la ferrovia deUa Mancù1ria.

Per una convenzione del 27 agosto ·1896, fra il governo cinese ed il ru,so si concedeva ad una società russo-cinese la costruzione e l'e,ercir.io di una ferrovia che attraversando la Manciuria settentrionale, dovrà c~llegare la Transbaicalia e l'Oussuri alla tra~ssi~eriana. Quyste modificazioni connettendosi ad. u~ .nuovo pi~no ~e la crrov1.a transsiberiana, meritano di essere studiali rn dettngho; nguardando 11 commercio della l\faocinria e dell'Arnur e le rela~ioni che passano fra littestc e le provincie siberiane.


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'

Ll bil~ncio tedesco per l'anno 1897-98. -..Effettivi di bilancio. _ Ministero_ della guerra ~russiano --'- Stato maggiore generale. _ Fanteria . - Cavalleria. - Artiglieria. - Genio. _ Treno. _ Scuole. - Reclutamento. - Se.nizio sanitario _ _ Sus·i ·te - Rimonte. · ::, :, nze. Il nuovo ordiname;ito della fanteri.a tedesca.

L'o~dinamento della· fanter ia tedesca è oramai un ·fatto compi t ,'! 11prtle_ p. p. 1·1 nu~ero de1• reggimenti si ~levò da ,173 a 2,10 U 0. A · _. · vale a. cl1re ~1 accrebbe cl, 42 unitii. Di cqnsegueuza la fonteria tedesc~ sul piede di pace conterà, qu(ndi innanzi 605 battac,1·10 n·1 pi· u· ,19 b 'tt r . c1· . . . ' e) ' a ag 1001 1 cncc1ator1; in complesso 62flt battaglioni. '( O

No#:t'i,e. _militari cster_e. - ln_ghilt~rra : Cobsiglio militare per le ferrovie. ..-· · Aiistria-Unghe· cr Ie ·ispettore d' . . r.ia·· Nomina . .. di un ..,en3ra ese,_Clto. _- G~r~ani~: Mod1ficaz1oni ali' òrcliriamento ed ai quadri d~gli ufficiali ~ell_ esercito. - Ttalia: Le grandi manovr~. -:- .Ru_ssi.a: Mod1ficaz1on1 alla scuola di tiro degli ufficiali di arug11er1a.

ziente nelle avversit.à; sapere a tempo ed a luogo sacrificare quanto gli spetta di pieno diritto, di vettovaglie e cli ' altro». Discorrendo di " diritto penale, il legislatore intende di porre in evidenza alcuni prioyipii generali di buona e nuova scienza. Lo scopo del diritto ·penale militare si è il mantenimento dell'ordine ciel diritto; esso mira a conservare intattH nell'esercito l'attitudine sua per la guena. Questo scopo devesi conseguire: primo, con la limitazione ( amonestàcion, reprcnsion), secondo, con la correzione (guardias extraordina.r ias), terzo, con la esclusione degli indi vidui incorreggibili (varie . ' ' specie <li prigioui). Lo scopo della correzione si è quello di agire sulla <:oscienza e su l temperamento dell'individuo. Se le pene clfbbono rag.. giungere lo scopo di intim idazione e correzione insieme, possono allor.a assurgere a qualità di veri 1nali. di pena. Il soldato in prigione non d11ve stare, in nessuna guisa, in una condizione migliore del solclato che presta il suo,normale servizio, in guarnigione ed in campagna.

Le origini della disciplina. Ricompense per merito di gnerra. - Statistica per armi e gradi. B1Hio9rafia. - Le Memo·l"'ie dd di(ensore m·ilita1·e del capitano

CASTO

RARHASA N.

Revista: técnica de infantei ia y cab.alleria.

Streffieur~ Osterreichische Militarische Zeitschrift.

l\faggio ,1897. - La 91:ande e lo, p'iccola g-i(erra. . In quest'ultima, a ragione, possoll'O f\SSere ·maestri gli spagouol;. La r 1ccola g~em~; aff~rma l'articolista, geueralmente importa tm orande d1 cospirazione; richiede ·. :avoro. m1stenoso ·d· . . la costituz1 .' one c11· una~specie -~, pol'.z,a,_ che _mant~nga ~I eorrente dei piani del l'avversario,. sino ai prn mmu_ti ,suoi part1col,an. La piccola guerra è sempre nuova rivela sorpre.se maspettate, solletica 19 spirito di ventura che è tutto ~ ·· d_r.J · fi ne roprw . - , ten~c, u · ta· , , m aemo . le stirpi latine, richiede costanza .di propo~iti· . d1 guerra. , ,.. v

· Il nuo1,o regolamento di d·iscipli:na pet· l' eserc·ito portoghese. Con decreto del ,12 dicembre 1896 fu promulgato nell'esercito por· toghe~~ un nuovo_ 1:ego_lamento di disciplina che traua· delle pene 0 delle ricompense rrulitan. Il regolameuto di disciplina comprende adunque a_ucbe quella materia .c!i giurisdizione penale che presso di noi è di per1:nenza_ del co~l1ce m111~are. Precedono alcune prescriziòni generali circa !_obbedienza, _I abne_gaz1one_e l'onore mil itare:« Ogui soldato, diM un articolo, dev_e d1spors'. ~ soffr,_re con rassegnazione qualsivoglia privazione e fatica; <l1mostrars1 mtreptdo nel pericolo, generoso nella vittoria, pa1

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RIVISTA DEI P"ERIODIOI MlLITAlll

RIVISTA DEI P.ERIODICI . MILITARI

.Maggio ,1897. - La 1·egione delfa Vistola e le . .me risorse per u.n corpo d'i es1wc·ito operante. L'intendente militare austriaco Stohr, ha voluto applicare per il servizio del commissariato e per il vettovagliamento generale di uo esercito quel metodo cou tantò successo i suoi colleghi delle anni combat· tenti hanno già da tempo applicato per il metodo storico militare; cioè degli stu,d!i appbicati-oi circa una. data situazione di guerra ed un determinato teatro di operazioni. Il sistema positivo di studi iniziato dr,ll'intendente militare in1striaco non poteva essere più felice per la scelta · ~el suo obietto; cioè la regione della Vistola, consacrata dalle cam· pagoe napoleoniche e teatro di una probabile azione dell'esercito austriaco in una guerra contro la Russia, io Polonia . Cardine dello studio dovrebbe essere il principio vi1,ere sul te1··ri,torio ne.mica; ed in questo egli particolarmente si diffonde, erigendolo a sistema. Questo importa uno studio dettagliato ed amoroso delle regioni conlìnanti che egli caldeggia ed insinua; la creazione di vere e proprie monografie di commissariato militare.


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RIVISTA DEI PERIODICI bllLlTARI

RIVISTA DEI l'EIUODICJ MILITARI

I co11yressi militnri e l(i mil·i,zfo . L'esercito ellenico. - Ordina mento geuern le. - Riforme. _ Armamento. Nell'anniver.,ario déf.la morte·del .F. z. M. /Jenedek. ll coltegam.ento tattico nel combattimeato. Aspfrazio-ni e combattimenl'i degh insorti di Candia . Ràs Alula. - Al.cune U(lte sulla vita del .cnpo tigrino e sul le sue campagne contro gli Italiani. · Alrnne parole s11lla fanteria francese . United Service Magazine.

Maggio ·f 897._ La ritirata di Mosca Pd '1 I passaggio della. Reresina . Parte qnrnta. I L'1·yiene personale de l soldato. L? _gue~·re s1tlla froMiera del Canadà. - Camp~gne del 1812-1 5. L unp·1ego dell' eserl'ito di riser'Va e .degh esenti, dcil sM·vizio militare. l a batt<'.gl~a d_i .GettyslJ11rg ·. -

Conferenza tennta, in Ba ltimora presso la soc,_eta rn11Jtarn e rna rinn del Maryland, il 20 gennaio ,1896. 1 La mani/attnra della c01·d1·te nell' India. • La forza dei i:olontari. - Capitano R. C. WoNDER. L'ordiniimento dell'm·t,iglieria · Riforn~e_naoali. - Il dipa1·1imcnto degli ingegneri n:ivali ed il loro serv 1z10 sulle havi e uei cantieri clell0 Stato. _ C. JOHNSON. Revista, Cientifico-Militar.

4• maggio 1.897: - Cronaca. generale. - Le viuorie del nostro e~ercito alle ~il1p1~111e - B.agioni del legiuimo f'll ltìsiasmo. - Un modello . p~rta_tile d, scn la osservalOrio - Il personale delle fortezze. · A1·tigl'.ena francese. - Suo vicende da lle guerre della rivolnzione. _ H;1ass~1 n10. degli .articoli publilicati a questo proposito dal'la Reime d arh 11ene et genie. Est,r atto da uno studio mili tare sulle Fif,ippine. _ Fortificazioni cd alloggiamenti. . Tl fuci~e da guerra.. - Prefazfone . - Parte prima. _ ·Dello stato di animo del soldato nelle varie fa si del combattimento _ r I · d' . mpor1MJZU re atr~a I quest.1 fase. - Qualit/1 corri5pondenti dell'arma. - Alle gra od1 ed•a lle medie distr.nze. - Alle piccole distanze.

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Biografia del general F eringàn. - Dal numero del holleuino della Real Academia de lei lfistoria, corrispondente nl mese di morw dell'anno in corso . Ri'Vìsta della stampa m1'.litare e nov·i tà militari tecniche. - Alcone considerazioni sopra i ponti militari . '

Giornale medico del regio esercito .

Aprile 4897 . - An Werniici ed antipiretici. - Capitano medico ARCA!'\GEI.O Me,r n,iu,A. Sifilide e,·editaria tardi-va, ed idrocefalo. - Ezio M ANGIANTI. Un nit0w m etodo di misura. dell'acnitèt ·visfra. - nalcfan'za. . R ivista dei giornali 'it.aliani, ed esteri.. - Uii;isr.a medfoa. - K OPLJK : Di11gno~i pri>coce del morhillo. - L1m: Lesioni del, centrò di Rroca senza al'.1sia in donna non rnrw:inn. - (}RADENIGo: Sulla cu ra dell'ozena. - An1; LL.\:<1: La c ura dell'ischi:ilgin. - GuADEN1Go : Intorno ol quad ro cii nico delb si onsite rrontole ncurn . - Comunicazione. - J'Accoun : Natura infettiva del reumatismo. - FoNri,T: La litiasi inte3tinalc. - PoTA1l'\ : Edemi di na,1ira nervosa . - Ri r,ùta chin1;rgica. - DA vis : MassagJ.(iO nel trnuamento delle frn tture. D1oms10: Nuovo nietodo di tam ponamento dclln ca viti\ n/l:-alc. BibNografia e rù,iste varie . R ivista mensile del Club Alpino Italiano.

Aiguille Méridiondle d'Arues (con 2 illustrazioni). - A. FERnA n1. Mare e Montagna. - M. CeR ME:\'ATI. Cronaca alpina. · - Nuot e ascensioni: Cima délle Lobbie, TI oche Méane, Gemell i di Roche Méane, Graod P.oc Noi r, Punta Mezzenile, Gran de Aignille Rous.,e, Roche Noire, Col de Pila, M. Clapi1ir, Becca Bovct, M. Brullé, Aig. de l'J\ nci en. Aig. de Leoaie, Becca Vanoetta, Pe1ite Dent de Veisivi, M. flla nc de Seil loo , Poin te des Avoullions, M. Grondolice. - Ascensioni di soc'i,: Dai Monviso al Moncenisio, M. Yallonet, C:i ma Ciar.;tiplagna, Punta J.uoella, 1\1. Lognone. - Ascensioni i-nvernali. - Escunioni Sezfonali : Torino} M. Ca!,tell,etto - 13rescia} S. Onofrio , Conche, Maddalena - Messina) Sulla vetta d' Aniennamare e a M. Scuderi. ·- Carovane Sco lastiche: MiInno). - Stmde e ferro vie: Pro ~etti di ferrovia da Thun al S'~m~ionc, da Sarnaden n Castasegna, eia Lnnterbrunuen a Viège; ferrovi ;i Reìchenbach ..


956

RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

ANNO

Letteratiira ed arte. - Stnder G.: Ueber Eis und Scbnee. - Fiorio C. Dal Monte Rosa al Cervino. - Vaccarone L·: Giuseppe Corrà commemorato. - Rev G.: Uoa escnrsione scolastica al M. Rosa. - Appalachia. - Album biellese. Att'i ut}ici'ali della Sede Centrnle del C. A. I. - Uflìci sòciali per l'anno 1897. - Sunto di deliberazioni del Consiglio direttivo. Cronaca delle Sezio·n:i. - Bologna, Venezia. Altre Società 1llp·ime. Clup pedestre Genovese. - Club 'Alpino Francese. 1

""

XLII

RIVISTA MILITARE '

ITALIANA , - - - > ' : -•C<--

-

DISPENSA

XI. -

1° GIUGNO 1897

Per la Direzione Lonov.100 CrsoTTJ , ltmenle rolonneltu ,1/. T. :l ., ,·m:<iric(tf()

'

" r·

, ROMA VOGHERA

DEMARCHI CARLO ,

gerente.

ENRICO

Tll'OGRAFO-ROITOJIK


f\57

SOMJ\IARIO

DELLIJ: MATERIE CONTENUTE NELLA PRESENTE DISPENSA

CIRCA IL NUOVO METODO 1) I

Circa il nuovo metodo di istruzione ginnastico-m:llitare. - Ltrn:H NAs1, capitano nel l,'' bersaglieri . . . . . Pag. r,57 La quindicina sul teatro della guerra g1·eco-turca. _ c. F. _ (CJ.ontimeazione e fin e) . . . . . . . . . . . . . . »

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L'anfiteatro Thiorenico del lago di (Uarda. - Descrizione geografico militare. - A. ALB1t1cc1, tenente cli artig·lieria. - (Con» tfmtazionc e .fine) . . .. . . . . . . • . ' . .

98'1

La scuola centrale di tiro di fanteria in Parma è istituita, ,,essenzialmente per sLnd iare ~uLti i miglioramenti tecn ici da .-apportarsi alle armi portatili , nonchè tutti i · <lati rela tivi · alle .armi stesse. Però , da un certo tempo a qu~~ta parte -· a giudicare da ,diverse disposizion i emanate della scuola - è chiaro che nel,fistitttl-o mil itare di Parma è sori.a c~me una idea nuova, altameote morale, logica, in spirala al soffi o 'moderno che alita su ·tutte 'J e istituzioni· dàl giorno d'oggi - l'esercito compreso 1 .tf quate deve informarsi necessariamente a lutti i fe nomeni pre· ,dominanti nella società attuale. L'idea sorta consiste nella convinzione che un istitulo mi litare a eui convengono spesso, per una ragione o per l'altra, ufficiati d'ogn i età e grado non può ne deve essere informato ,esclusivamente ad un concetto tecnico. È necessario r.he la scuola -di 'fira per la fanteria :;i occupi anche del modo di ammaestra:f'e ~ educare" i soldati di fanteria affìnchè questi sappiano, ,da tma sana educazion!3 fis ico-morale, ritrarre tutti i vantaggi tecnici d'un fucile perfez ionato e aumentare così i coefr.centi ,della vittoria . . · Quest'anno adunque la §Cnola di Parma si è fal.la l'iniziatrice · :4,i un metodo del tutto. nuovo, del tulto diverso da quelli usati .,od esperimentati nel passato e con In pubblicazione del nuovo md.od@ ginnastico-militare per istruire i soldati giovani sparso ,nn s-eru~ che non potrà a meno cli riuscire fecondo.

Nota statistica:

Sulle vicende sanitarie dell'Imperiale e reale esercito austriaco .

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1001

~ota bibliog·rafioa, B. D.:

Sulla cavalleria. - Riflessioni. - La sciabola rivoltella. l'inu tilità della llorr.accia. - Co~tro il morso . Notizie politico-militari. -

Circa

f

x ..

»

1008

»

1011

Notizie militari estere:

Francia : La ci·e~zione dei- quarti battaglioni nei 1·cggimenti di f antei·ia ,rnddi1;isionali. -

Progetto di ·01·gcmizzazione dell'esercito coloniale. - R iordinamento dell'ai·ti.(Jlieria, dei genio e del treno dell'ese1·cìto tc1·1·it01·ict/e. - Autonomia di {;ruppi di lJatte1·ie alpine. - Gli alti comamti ed i l SM·vi zio di stato ma,qgioi·c. - Progetto di leggi! relat ivo all' organizzazione degli alti coma-ndi . - Progetto pei· la c·r cazù,ne -di cornpagnie ciclt'sti . . . » 10.22 Svizzera: P1·oposta pe·r let ci·eazione di una cornpagnirt d'aer·ostfe1·i. - 11fodijìcazùm.c all'ordinamento dell'esercito. - !,e inano1:re d'au-' tim;io. - It ti'ajòi·o del Sev,pionc . . . . . . . >> 1028

Rivista del periodioi militari . .

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10,12

. CA SA. E DITHICE LIBRAIUA E. VOGHERA -

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I S T R UZI ON E GIN N A S T I C0-M I LI T AR E

ha

PROPRIET.1\. LETTER A.R.IA .

60 -

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ANNO XLII,


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ClllC A li, NUOVO llfETODO

NaLoralmenLe, come avviene di tulle le cose nuove, per quan to il metodo abui a incon tralo l'.ip provazione dell a grande maggiorania dei coqiandanti di corpo - cosi d:i essere adolLalo, à titolo di c.sperirnenLo, dai re~ imenti pari dell'arma di, fanteria - naturalmente, dico, non sono mancali, ne mancheranno , gli oppos itori . · Oifalli su per i giornal i miliu,ri quotidiani .Jrnnno già fatto, cn polino degli articolelli cont rari nl 1~elodo in esperimento~ articolett i a cui i fautori hanno risposto suscit.ando cos:1 dellepiccol e polem iche. La risultante cl i queste t,o.tte e risposte non prova che una co~a ·sob : l' interesse che gli ufficiali, prendono . a tolto ciò che riguarda l'ediicazione del nostro so ldato , educazione - · che per gli uffici ali dell 'a rma d'1 fant.eria - costiwisce· indubbiamente la prima e più importante dell~ missioni. Queste polemiche è da prevedersi che tornernnno n ri sor-gere in questi giorni in cni i comandanti di corpo o di divisione sono chiamati a dare il loro parere sul rue·tocio esperimentalo . Nulla di male. lo ripeto, perchè il diballiLo no1l potrà dDre che buoni risulta ti. Prendendo fin d'or~ in esame gli appunti che gli oppositori rari no al nuovo metodo mi è parso di comprendere che L81oni l'accusano tl i basa r~i su troppa gin - nastica, di cagionare un po' di perdila di tempo nell'esecuzione dei giu0chi, dell e gare, ecc., a da1t'no.dell'istr11zi on e per esempio del Liro; altri voJ:(liono non sia. opportuno l' intervallare le istru·zioni tecnicl1e con le morali. Ma i cardini principali su coi s~ aggira Lulla l'opposizione sono i seguenti: L'is1ruzione fa tta a hase d'imitazione non tende a ridurre il soldato più. aittoma1 Non richi edendo il nuo vo metodo la r il,! idezza ed asso luta precisior.e nei movimenti può. influire - col tempo - :l. menomare il sen timento della discipl ina la quale - per u,ti vecchio aforisma - s'inlillra nell'animo dei co mbattenti a fnria di precisione, di regolariLit e di dettaglio"? lo non mi permet.1erò cert.ameute di bnllare là una frase dicendo -che abbiano torto coloro che la pensano cosi, ma, da un ven tenni o a q11 e~ta parte abbiomo avuto 1ali ri voluzioni - ·

DI ISTRUZIONE GINNASTICO - mLITARE

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per _eITetto del progresso - che tutto ciò che ha relazione con la cruerra ha dovuto subire delle modifìcazioni . Mutarono, lè armi, mutarono gli equipaggiamenti , mulò l'arle del combattere o che proprio non debba mntare il modo di ed ucate , di istrnire? Che for se morlifi,ca1·e vuol dire· peggio·rare? Xon lo credo ; io credo piuuosto che il modo di educare sia diventalo molto più dil'fi cil e c1·una volta per cui · i nuovi metodi istruttivi richiedono - negli istrnuo!'i, ,siano essi ufficiali o semplici graduali di truppa - del le crualità di mente e tli cuore e di tutlo assai superiori a quelle che si richiedevano una volia.

-

Anzitutto credo che, a priori, si de bba accettare il concetto · ch e la ginnastica e\ di per SI} stessa un ottimo mezzo per raggiungei-e _lo scopo rìnale che ~ quello cioè di_fare di ogni soldato un comballente. Ora chi è ginnastico ed è in grndo di superare con sveltezza tutli <rii ostacoli del terreno ed hn ìa confidenza della propria arma~ così d:i maneggiarla in tutte le posizioni ed in tulli i modi possiede le qualità. fisiche del èombatlente senza tenere conto che la ginnastica è meizo poteJttissi mo per educare l<Y spirito, poichè dii l' intrepidezza ed il coraggio . Ridurre il nostro soldato ad essere svelto , buon sal tatore ed .oLLimo marciatore, credo che sia uno <lei risultali principali del nuovo metodo ginnastico-militare. Da accett.-irsi pure senza esitazione è il sistema di fare delle istruzioni brevi interv!tllate da giuochi o da gare di corsa. Chi condanna questo metodo e ritiene cho il tempo impiegato nei oiuochi o nelle gare sia a danno del l' islrnzione,- sbagli a seco~do me - perchè non ve,de il substrato - dirò cosi - del metodo. Le garo, e i giuochi specialmente, servono ad_affiataro i soldati tra di loro, e a sviluppare quind i il sentimento dell'amicizia e del cameratismo .


960

Cll!CA lì,

Nubvo 31ETOD0

looltre l'istruzione non prolungata non annoia e la ma·aaior 10tens1t.à dell' atleo1.ione ne co mpensa la b1·evità; i giuochi e le gare hanno anche per risultato di""conservare lieto l'animo del solda to il quale si atfe1.iona così di più all'ambiente militare. La 9innasticadet7Jnntamento è utilissim a perchè, abitua l'occhio. Che cosa c' importa che _il so ldato, aila pogizione di' punt, ahhiii più o meno il gomito deslro all'alle~za voli.Ila; l'essen;i;iale si è che il soldato inip·1 ri a dirigere bene la lin ea di mira: e a punl are da qu alsiasi posizione, com e i cacciatori. Tutti gli altri e~ercizi poi d\ ginnastica - àpplicata coo o senza armi mirano tutti all o stesso scopo che è quello di sveltire il solda to togliendogli fi n dal principio l'a.;petto im pacciato e legato . E che anche sotto questo pu nto di ,·ista il nnovo metodo abbia dato buon i risultat i è evidente : b.a$ta osseriare nei reggimenti di fante ria che l' hanno adottai.o, pAr accorgersi che un certo non so che di marziale è scolpito sui volti delle reclute. Il fatto poi di sospendere un istruzione tecnica per· farne uua morale è utilissima ; tutte le ore sono buone per tu,tte le istruzioni, motivo per cui se domani alla Lattica si presenta l'~ccasioTJè di parlare di uo avvenimento . storico non c'è bisogno di aspettare l'indomani nell 'o ra prescritta dall'orario ~ . ...

DI ISTRUZIONE GH\"NASTICO - Mll ITARE

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l)c')

Venendo ora ai duP- appunti princjpali fatti al metodo e piu avanti accennati , dirò che coloro i quali ritengono che l' insegnamento fatto a base d'imitazione tenda a ridurre - più di prima - il soldato in un'automa svisano il concelto a cu i è informato il nuove metodo. Molto probabilmente gl i oppositori al metodo si saranno lasciati impressionare dalla frase seguente che appare a pagina ,13 del metodo : « Fin dai primi giorni abituare fo reclute ad imita1·e il portamento e l'andatura del proprio istruttore, a srguirlo in tutti gli spostamenti ad e.sser~ .intorno a lui, per così dire, come i pulcini intol'n,o.alla chioccia >).

Questa imitazione mista continua di tullo ciò che fa l' istruttore e cioè fermarsi e rincamminarsi o buttarsi a terra o fare un ·salto· o pi egarsi innanzi col busto· a :;e~onda che il caporale fa uno di questi alti indubbiamente può, a prima vista, impressionare o lasciare credere ~he i soldati agiscano èome altrettanto automi. Ma. anche qui, bi:;ogna analizzare e scrutare il. substrato del metodo e allora si potriL scorgere come gli autori di esso sien1) partili da due principii - nello stabi lire l' insegnamento a base di imitazione: due principii di cu i uno è ,mo lto logico, e l'altro molto elevato moralm ente ·parlando . E mi spi'ego : Come mi d-;sse un giorno un disti nto ufficiale, cu ltore di studi; noi itnl iani, per In nntura del nostro suolo e per un comp,lesso di altre ragioni, siamo mollo inclinali alla riprvdti:rione della natura esteriore. Nel nostro popolo - - come in tutta la razza latina - l'idea del bello è inlìtlrnta nel sanµ- ue; più o meno un po0 artiui lo siamo tutli e quindi I' ùnitazion~ - che appunto è tlell'arto una man ifestaz ione - riesce in noi assai facile. Io non comprendo adu nque il perchè no.n si debba approfittare di q11esto dono di natura. Allo stesso modo che un coreo grafo ri esce co n dell e m·a,se di gente, senzn spi egazioni di sorta , ma soltanto a forza di imitazione, riesce, dico, ad ottenere degli splendidi effelli estetici perchè non dovremmo noi ottenere dai nostri soldati .gli stes<;i effetti facendo loro im itare i nostri mo vimenti? O che forse tutta la vita dell' uomo non è basala sopra un' imitazione continua ? E per rnstare esclusivamen1e nel campo della nostra discussione vi è chi sosLerrit ~he un co~crillo impn rerà più presto e più fac il menle l'attenti se, an1. iche fargli vedere la posizione ed obbligarlo ad imitarla, perderemo un quarto d'ora a spiegargl i che sull'attenti si deve essere « r.on le punte dei piedi egualmente aperte e distanti lra loro quanto 11 lungo ?M p.iede, con le ginocchia .tese e sen,:;a s{or::ro, ecc. ecc. 1>? Non è più semplice, più logico, pitL facile il sistema. d' insegnare le posiiioni e· i movimenti richi esti àal regolamento fa-


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CIRCA I L NU'OVO ME'rODO

cendo 1m1tare dai soldati quelle posizion.i e qnei moYimeuti che avremo fati.o noi stessi? Forse il maneggio del fucile, la pratica nel caricare non s' impara copiando il movimento che fa l'istruttore '? Un caporale avrebbe un bel spiegare che per portnre l'arma in spal la bisogna farla saltare innanzi all'occhio destro e imp ugnarla con la sin istra nlla ~econ<la fascetta, ecc. ecc., ma se egl i stesso non farà vedere il movimento non riuscirà certo a far portare ai soldati l'arma in ispalla nei modi voluti. Dunque I' imitazione è semp_re stata ammessa da lnlti i regolamenti , e il ~uovo metodo non ha che semp lifi cato togliendo le spiegazion i le quali erano inutili, perchè oltre a non essere comprese dalla maggior parte dei soldati obbligavano tutti ad uno sforzo . di mente eccessivo. L'imitazione poi porla al risultato d'impegnare l'amor proprio degli istrullori.perchè quanto più essi avranno fotto bene i mo vimenti tanto più l,l squadra avrà saputo perfez ionnrsi nel!' imitarli. Dunque c'è da ritenere che il sistema dell' imitazione, come ri$ùltaLo praLico, non sia da condannar~i. , )Via venendo a dir qualcosa dell'altro princi pio a ~.ui credo si sieno inspirati gl i autori del nuovo metodo osservo che lo s'tabilire, come massima che il soldato debba /'cm~ ciò che (a il ,mo istruttore è un concello in cui è insita un'i dea morale molto elevata. Quando il nostro soldato, copiando le posizioni ed i movim enti del suo caporale s,wà riw,cito a perfezionarsi così da ricevere le approvazioni dei superiori, indubbinrnenLe - questo soldato .sentirà per f'i ,;truttore un intimo sentimèrtto di riconoscenza; anzi, dirò di più: questa riconoscenza sarà reciproca perchè l' amor proprio dell'istruttore, solleticato e gli elogi fatt i al soldato ridondera1100 tutti su d1i l'ha saputo ist1·u ire. L'obbligo dell'istrutto~·e far lu i s:esso tutti gli eserà.zirn eue in gioco tulle le di lu i energie Gsico-morali non lasciandogli il tempo <li adagiars i nel comodo · sistema dell e spiegazion i per poi far cse,qufre. · E poi non è bello - come massima generale - che il soldato deLba {are ciò cl1e fa il suo istru,ttore ? L'abi tudine di copiarlo nell'esecuzione degli eserci7,i fi sici non po1:1a con sè l'abitudine

1H ISTRUZIONE ~JNNAS'l'lCO-J!JLlTAUE

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<di imitarlo in tutto ciò che ia di bel.lo, di . buono? E non nasce,,nell'istruttore, il desiderio di far bene e d'essere .d'~s~m~io ~ . O:)servino, osservino con occhio scrutore gli ufficrnl1 d1 qne 1 ~eggimenti che hanno esperimentato il ouovù metodo e ve~lr~nn ~ ,come, naturalmente, nei soldati si sieno trafu se le -~h1tudm1. dei ,.propri istruttori; in ogni compagnia vi è un mod.o ~1verso d1 ve~ stire, di camrnin11re, di fermarsi , di salutare, d1 rispondere, d1 sorridere, di pen sare (di pensnre sopratutto) a. seconda della. ,naw.ra e del carattere degli istruttori: ogni compagrna ha ~na ;fisionomia a sè che rispe,}chia poi in fondo quella del pr1m? degli istru:.tori, del!' istruttore ed educatore per eccel lenzn, il ,tapitano. . . . [I nuovo metodo ginnastico militare viene mhne ad 1n.s~gnar~ ·il mezzo per ottenere che la trupptt si modelli sui propri 1~truti ori, non soltanto nella parte fisica ma anche in quel la mo,i~a le -e così sarà sanzionato quel detto del nostro regolamento: .late 1fli u/Fciali, tede la truppa. . 1 • • • Che i soldati imi tino adunque I loro istruttori, i lor? ufficiali ,e sopratuLlO imitino il loro capi~ano e sieno attorno _a lm - come i pulcini attorno alla chiocc'. a ~ e si .!'e'.·min~ s'egli_ s.1· ferma .~ .sul campo di battaglia - e si 11ncammrnmo s egli s1 r1ncam~rn~ ,e si. slancino alla corsa contro il nemico ·s'egli, precedendoli Vl . · , e ,::,0 1 ·t cap1·tano in un ·sup·remo e . <li speralo .attacco :s1· s Iaoc,a . ·muore ebbene che i soldati .lo imitino e rnno iano pur ess i ripe,tendone il grido ! . . · L'arte liell'imi1.azi;1ne imparala nel tempo di pace trov i la sua ·completa applicazione 'i n guerr11 , tra la r~~ca di piombo avvol;gente i combaLLenti . e al 1ora Ia pro bab1I1tn Clelia vittoria s:1rit p er noi ! , . . , _ E dopo quanto ho detto s1 può ancora d,re che il nuo~ o me tt-0do "tende a mutare il soldato in automa?_ . Que 3ta parola da noi non dovrebbe ne_ppnr ~s_ser ?r~nnnc1ata !perchè fino al giorno che 1·esisLen_za degli eserc1t1 sarn basal~. s~l principio dell'obbedienza pronta, rispettosa ed as.~oluta al supmo1e ..e fi ntantochè questi dovrà pretendere l' esecuzione completa ed : "l",, d'oan·1 s·uo ordine i soldati - se non sttranno au,:·rncon d··1z,on« l')


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tomi n~ll? spirito . Io .saranno sempre nel fisico: il gran segretodella d1sciplma rnod~rna sia nel r idurli, per convinzione ad essereautomi nello spirito.

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* * Veniamo ora a ragi onare attorno ::il secondo appunto che oJii appositori fann<> al nuovo metodo. "' Non ·esigendo, questo metodo, un'esecuzione assolutamen te ri-· · gida e simultanea dei movimenti può.io qua lche moda - questo fatto - esercitare, sulle masse, un' azione deleteria pElr lo spirito, delb disciplina ? Noi in I tal ia abbiamo un corpo - i bersaglieri - i quali fin dal principio della loi·o istit uzione hanno sempre più o meno ·a p-· plicata la ginnastica come mezzo educativo . La rigidezza è nei movime nti e sopratullo l'applicazione di quei metodi per oLlenerel'assoluta simul taneit à nel manegg io d'arm i fu rono sempre dai bersagl ieri lascia ti in disparte, cosicch è, malgrado esista un nnic<r regolamento d'eserci1.i ed evoluzion i per: tutti i corpi di fanteri::i i bersaglieri hanno sempre conservato spigliatezza nei movimenfr e nelle 6Voluzioni. Qua le la causa? Lo dissi prima: l'npplicazione . . continua della ginnastica che costituì sempre per i bersaglieri un, ramo pri ncipal e dell'istruzione;.nonchè la manèHnza di pedan teria: nel pretendere la matematica esecuzione dei movirnenti. A nessuno , credo , sarà venu to in men te ' di dire che nel corpo, dei bersaglieri la spigliatezza e li1 non simu ltaneità e pre·cisionedei movimen ti sia r iuscita di danno nlia disciplina . Un passato di. glorie e di trad i;r,ion i è li a testimon iare ·il"contrario t Nelle guerre d'ind ipendenza i bersaglieri i'ecero dei veri • miracoli e non c'è da dubitare che nelle guerre i'uture farebbero. ·altrettanto. Ora il nuovo metodo ginnastico mi litare viene in certo qual modoa generalizzare - quello che costitnin un'abitudine del corpo dei her,;aglieri - a tutta l'arma di fon teria, il che è logico.

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Dl ISTRUZIONE GINXASTfCO-M!LlT.ARE

cmcA lL NUOVO )IETODO

Logico perchè essendo sempre sta~o apprezzato il corpo dei bersaglieri ed essendosi nell':unbiente mil itare falla strada l'idea della fanteria unica era logico, ripeto, modellare la fanteria di li nea sui bersaglieri anzichè questi su quella . Del resto il regolamento aanale d'esercizi ·ed evoluzion i per la fanteria - rispeuo agli antecedenti - faceva 1111 gran passo per otLenere la sp igliatezza. · Lo stendersi, il Yenire in linea sempre di corsa, l'abolizione del . march nei movimenti di fianco in ordine sparso, il passare dn ll'ordine chiuso di lìauco all'o,:dine ~parso. l'adnnata in marcia, l?. ~v?l~zioni di ualtagl ione in cui i comandi sono pochissimi, I t01z1at1va nel percorrere il . tratto di si rada che si vnole per assumere le varie formazioni nella manovra di baua,,lione, il richi edere soltanto la simultnoeitù per il p?'esentat'arm ; lo spall'arm e non pel' gl i al tri movimenti del maneggio d'arm i sono lutte disposizioni dell'attuale regolarneoto d'eserciz i per la fa uteria, il quale col conti nuo richiamare la' spigliatezza e il ù;'i(, dei movimenti anche ·a costo di sacrilì carne la precisione, viene a sanzionare il pri ncipio moderno che più la trnpga è svin co lala da i comandi (non dagli ordini) dei superiori e non obbl igal,1 ad ~no ~f~rzo men.tale per ott.enere la precisione dei movimenti, e più e spigliata e vivace e quindi più atta ad agi re nel terreno frastagli ato. Certamente il nnovo metodo ginnastico mil.itare mira a t.o"liere net nostri reggimenti quella rigidezza tedescn, che fran camente male si addice al! ' indole italiana luU.a br io e vivac,itù . Forse il nuov o metodo toglierà ·un po' di estetica alle mas3e ma~1ovrai:iti in P.iazza d':1rrni o slìlanti sui b,1&tioni della città, ma bisogna pensare che il soldato è fatto per la guerra e per la vittoria , ·per cui lt1l.ti i nostri pensieri. tutti i nostri sl'orzi , tutte le nostre opere debbono convt1rgere a quel supremo scopo ... Anteporre la S08lan.za alla formci, ecco la :SÌDlesi del nuovo metodo. Nessuno però che abbia appena conoscenza. della Yì la militare mette in dubbio che il fatto di non hccentnri re la forma antepo· .neodola io certo qua l modo alla sostanza possa costituire, o meglio, •

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DI 1S'rIWZION € G!NNASTICO - MILI'l'ARE

CIRCA IL N UOVO )IETÒno

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r~_inacciare la discip)i.n~. 1 nostri vecchi dicevano ch.e,la disciplina s ~nfilt'.·a .a ~orza,d1 allineamenti precisi , di cadenza di passo, di esecuzioni si multanee, ecc. ecc. Ma i nostri vecchi che pur avevanb mille ragioni di pronunciarsi così , non pensano che orrni tutto è mutato : la febbre ardeqte. - che è una caratteristica ~di ques.ta nostra fì.ne di secolo - di tutto abbreviare, e tempo e spazio , h~ 1n'.!11 1t~ .u modificare l'arte del combattere. Il rapido succedersi de, fuc il i ha mutalo gli ordinarneilli tattici, e le guerre moderne, diventando assai pitt brevi, si dec ideranno in batta"l ie hre:'i~si'.ne, ~1ici diali,. in cui r combattenti faranno delle compa~se rap1d1ss1me 1n formaz ioni soLtil i, maneggiabili, a vanzantisi a sbalzi e con gran velocità. . In que.s ti ~rdin i e in qnesle formazioni inyano si potrà.trovare ti. dettaglio di <'sewzi0 ne che gift distingueva le truppe napoleoniche 1 Il iucile a tiro rapido ed a grande gittala ricbiP.de il soldato svelto, e la sveltezza, Lulti 10 sanno, è a danno dell a precisione, mn non c'è che fore; il risultato dei tempi vuole così. Na.tunilm:nte, per mantener sempre salda la <li'sciplina e per fa r s1 che ti nostro soldato, pur sfuggendo un po' alle reti del d~ttagli o, sia in tutto e per. tutto subordinato alle nostre volontit, bisogna che quesla spigliatezza non sia i·utesa come indolenza: b! sogna cl~e l'~mb iente. militare divergendo , souo questo punto .di vista. dall ambiente sociale non si lasci inquin are dal crerrne distruttore d'ogni ideal i1à. i, Bisogn a che scompaia quella larva discettica noia , quella posa e non credere n certi ideali ; bisogna che. il liquido nel termomelro dell'energia s'innalii di parecchi gradi e con una costante 1:ede e volontà biwgna inculcare nell'animo dei soldati quella fede e quello spirito che solo ci renderanno sicuri d'essere padroni dell'cinimo 'loro. · Così anche senza una perfel.lissima esecuzion e di movimen li i soldati saranno solLomessi alla nostra autorità morale che al giorno d'ogni è il tuu.o. 11 fatto di non esigere da loro una rego larità simultanea nei vnri esercizi non deve certamente mutarsi in una certa qnal ri-

bssatezza ;· bisogna che i solrlatiì $i .sentano sotto la nostra mano .come due cavalli focosi sollo la mano d'nn nob ile cocchiere: per . ,q uanto questi _rallenti le brigiie i cavalli sanno, per esperienza, . che se ·sgambettano la sconteranno con una buona Liratina di morso. Il sentimenLo della disciplina non verrà mai meno Lra quelle truppe dove gli ul'Gciali sapranno ea ucare il soldato. Al giorno d'oggi l'educazione ..del solclato è cosa difficil issima; educare non vuol dire soltanto istruire tecnicamente; ma correggere, ma convincere. · Ond'è che io m'auguro come ha visto in nnest'anno la luce un nuovo metodo ginnastico mi!itare per istruire ed educare i giovani soldati non ritardi a vederla un nuovo libro sull'arte di essere educatori. Non è più il tempo in cui l'edllcazione si possa basare esclnsivamente sulla camicia di forza. Nell'educazione dei soldati, come nel!' ammaestrarnento dei cavalli, per avere buoni risultati occol'rono buone maniere. l?(mélon ùice che l'autorità si deve stab ilire med iante l'affezione; che non si deve far tremare che in un estrema necessità. Roll io nO'erma che l'educazione è nemica della violenza e della forza: Basedow adoperava nell'educazione la dolcezza sino all'esagera7,ione. (La discipl·ina dd colonnello Stella). Tutti i regolamenti di discip li na moderni mettono in prima linect . .tra i doveri dei snperiori, la fermezza .congiunta ad un contegno digniLoso ed insieme· affabile. E, fortunatamente, su questa via abbiamo già fauo dei grandi 'passi e continuiamo a farne, difatti dalla lettura attenta del nuovo nH•todo ginnastico militare quanta bontà, quanto internamento pel soldato vi traspare e sopratutto come vi dominà l'idea di convinc imento ! Concbiudo : secondo il mio cleb.ole parere del nnovo metodo non vi e mollo da temern per ~iò che riguarda la disciplina o il pericolo di far diventare il soldato automa. Necessita però cl1e gli educatori stiano all'erta perchè se si generalizza il principio .dell'istruzione a base d'imita;;ione i soldati ci copieranno in tutto. 1

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ClR0A IL NUOVO METODO DI ISTRUZIONE, ECC

E a questo proposito non è male ricordare le parole che it

La Mar_mor~ r!vo_ls~ .nal ,J848 ~gli ufficiali ~ie_mon~esii, .~:it.enul.o _ che gl'infer101'l ~1 modellano sui loro superiori, gli ullmal1 porrànno la massima circospezione perchè dai lo?'O discorsi, dallez01:,) opere, i soldati non abbhrno a trarre se non generosità e virtù. LUIGI NASI capitano nel 1.• bersciglim·t.

LA ~UINOlf;INA SUl T~ATRU

m~tu GUIUtRA GRE~~-TURLA

Contin11azio11e e fine. -

recli 1ii~pensa

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VlL La· guerra però con tinuava a serpeggiare ncll' Epiro, .in,quel la reg ione assai lontana dal cuore del!' impero turco, nella quale pa· reva che i ri,sultaLi dovessero essei·e ,pi(1 certi e migliori per i Greci. Essi avevano ripreso l'investimento' e le-operazioni con tr6 Prevesa, la fortezza boro bardata a intervalli e non ma i seria men le e decisamenteI assa litu, bencbè contro essa fos sero, a quan to pare, stati • rivolti essenzia lmente gli sforzi delle truppe già radunate in Art.a. No11 appaiono ben chiare le ragioni per le quali non siano stati concentrati suffìcienti me21.i e sufficienti sforzi per ottenere laggiù, fino dal principio di questa strana guerra, risultali soddisfacenti, nè quelle per le quali le n,1vi àa guerra non ab_biano potuto insistere nell'opera loro , nè preparare l'azione delle truppe, nè assecondarla. Ai conati della floua, tennero dietro quelli delle truppe del generale ilianos interrolli ali' improvviso panico dovuto alla riti rala del riparto dei difensori di Pentepigad ia, avvenuta il .29 apri le nlle spalle del 'corpo d'investimento. E se il presidio di Prevesa seppe essere appena appena intraprendente, anche a quel poco che era stato fatto ai suoi danni fino allora, doyette essere facilmente rimediato. Ma la divisione del colonnello Manos aveva bisogno di riprendere lìato e di ri or.dinar.si. Da Atene venivano pressanti ordini di fare. Cominciò una serie di piccole scaramucce di poco conto de-


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LA ~U1NOICINA S UL TEATRO DELLA <,,UERRA GRECO-TURCA

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LA "U '"< INDICINA SUL TEATRO l>Ef.LA GUERRA GRECO-TURCA

terminate da. spedizioni di qualche çolonna in direzione di Filippiad:s: Ad nna di queste prese parte anche la colonna di gnribald1nt del Mereu che contava un paio di centinaia di uomini ed e'.·a giunta il 30 maggio, assai opportunamente se concorse a ridQnare nn poco di ·fiducia in .m ezzo al panico destalo dal combattimento infel icè . dj Pentepigadi:1 avvenuto. nel giorno precedente. Fratlant_o i Turchi si riordinavano per riprendere J'otlens iva dop~ le vicende per le quali era sfato permesso ai Greci di investire Prevesa occupando in torno ad essa la linea Lui·os e Salagora. Da Mona?i_r ~ra_ giunto il 2 !llaggio a Giannina Saad pascià con 8000 uomini d1 nnforzo e doveva prend'ere la direzione delle n~ove operazioni. Il 3 le avanguardie turche erano sul Luros e nel g1orho seguente scambiarono qualche colpo coi ·gariba ldini del Mereu.n i5 da Arta vedeva~si già i Turchi sulle alture di Imnret e p~1:ev~no _rro~ti ad occupare la linea dei forti già abba1fdona ta do_rl1c1 giorni pnma. Invece non avanzarono, ma si limitaro'n(J ad aJlor.zarsi n~ll_e posizioni che tenevano da Fil ippiades :1 Ctlmsades, e_ ad. approv1g1onare Prevesa. Appunto nel riaprire le cornun icaz1on1 con Prevesa dovette ·avven.ire quello scontro tra i Turchi ed alcune bande d'i~sorLi greci nei dintorni di Camarina, di cui p'arla un t~legramma d1 Costantinopoli del 10, a cui ne corrisponde un altro da Arta dell' 8. Vi sono citate le atrocità commesse a danno degli abit,.mti di quella borga·La, che sarebbero stati in oran parte 1~aszsa crat1, sah'o pochissimi rifugiatisi sulle retrostanL/'montagne d 1 ,a1angas. Alla fine il corpo di truppe, che er; ailidato i~ Aria al colonnello l\>~anos! cominciò il 13 di maggio a dar nuovi segni di vita. l fu"?1asch 1. afll_u ivano nell' Epiro greco raccontando orribili cose de;li mvasor1 cui avevano abbandonato i loro paesi , e intanto aU' i~gombro dei soldati aggiungevano il loro e quello del bestiame portato con loro in salYo. · La colonna dei 200 g_aribaldin! del Mereu era partita il 9 maggio per D0moco per raggiungere 1 compagni andati ove le vicende · della guerra 5Lavano svolgendosi con map-giore intensità ed in modo assai sfavorevole per i Greci. Le truppe rimaste in Arta non erano a contatto immediato coi Turchi, però non potevano 1

uscirne per riprendere l' invesJimenlo di Prevesa senza esporre alle oITese nemiche i fianchi e le spalle. Attaccare direttamente i Turchi ·non potevano ne)nrneno senza certo svantaggio poichè la sproporzione delLa forza doveva essere oramai grande, e l'arventurarsi per quelle gol e, ben di[ese da truppa assai tenace nel combattimento di pi è fermo, era assai rischioso. L' inerzi,1, voiora dall'impotenza, era ·il risultato delln situaz ione· in cui trovavansi i Greci confìnati in un angolo. dell' Epiro.

Intanto giungevano le voci dell'imminente interruzione di quella · ma ledetta guerra cominciala casua lmente, per volere di tntli e dinessuno: le speranze. nella mediiizione si sostituivano ora a quel le nutrite in passato nella protezione e nella simt)atia dell e potenze cristiane. Se la guerra slava per finire,. pareva che l'aver in rnan q_ Prevesa, sarebbe stato quanto me110 potevasi a'i.tendere dnlle ostilità fi no allora durate. Quello che pareva· troppo rischioso nell ' Epiro dovette sembrare più facile in A.ten e, e con nuove inSi $tenze fn cbieslo al Mano,; che riprendesse l'investimento della fortezza , da" quale pareva orama i essere agl i estremi. I9fine il -12 ma)lgio una grossa. colonna greca guidata dal colonnello Bairactaris usciva da Arta dirigendosi a Fili pp iades, mentre gli avamposti turchi presso Imarbl. erano respinti più add ietro sulle alture che da settentrione, oltre il lìume. circondano Arta, e sono le ul time pend i'ci del Xerovuoi. Nel gi orno successivo i Greci operavano uno sbarco sulla fo ce del Luros per proteggere il bombardamento. di Nicopo li , la sq11adra riprendeva quello di Prevesa, ed in Ate'ne la voce pubblica, sc\:iinbianào l'l speranze colla realli:l, faceva credeJ'.e finalmente presa quella for tezza. Da quanto si può raccapezzare dai telegrarnm:, il Botzaris cogli irregolari, pròtetlo da un v1 va(·.e combattimento sos! enuto sul ~no (ianco dal colonnel lo Bn iractaris sulle alture di Imarel, potè aYvicinars i a Filippiades, mentre una colonn:l sbarcata. sulle foc i del Luros risal iva le rive per impadronirsi del pon te di ferro che l'i stab ilisce un pasrnggio. L'attacco concentr ico contro le strade che congi ungono Preve_sa coll'Epiro, era inizi,uo sotto benevoli auspici , e destava sospetti alla diplomazia che lo trovava in<lpporluno mentre parlttvasi di mediazione, ed il sonnecchiare dell'esercito


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LA QUINDICJNA SOL TEATRO DELL,\ GUERRA 'o RECO-TUl'.CA

tur.:o dopo Fars~glia d~va fede ali~ ·voci di un armistizio concluso. Il. go:ern? greco: se stiamo ai telegrammi, si riserbò pieno diritto dr agire comP, gl, pareva fincbè non avesse notizie certe del vo. ciferato ar~istizio. Avrebbe desiderato la padronanza dell'.entrata nel gol~o ~lr Ari~ per poterla presen1are nell'attivo, se realmente la med1az1one fosse stata conclusa, e contava che le Potenze non a:r~bbero tol lerato il ritorno di Prevesa ai Musulmani se quella ~,tta essenz ,almente popolata da. cristiani fosse alfa fine caduta rn potere delle truppe greche. · . A Gribovo, posto S'lrlla strada di Fi lippia(les, la colonna Bai -rac_tari_s, che avev~ passato q Lu ros per prMeguìre Je ·sue oper~z,o_n,, _con un supremo sforzo tentò di agirapparsi alle allure : v, riusci, ma con gravissime perdite, 558 uomini tra feriti e mor_Li, tra ~ui 33 . urfìciali; le più gravi di quàlsiasi aÌtro com-' b,att1mento rn questa guerra. Perciò all'indomani, 115 ma;rnio doveue, esausta, r.etrocedere, e trascinò seco naturalmente l'annientamen~o. di qu_anto era stato fatto nei due giorni precedenti, e la necessita del i'rtorno dei Greci in Arta. Prevesa rimaneva dennitivamenle ai Turchi. · V[Il.

Sia effetto del Bairan, o della necessità di riordinr: re il (To verno d~lla Tessaglia, o di sistemare le comn nicaziooi per l'à;provvig~o nameoto_ ~lell'.esercito turco, che sollo questo riguardo, per d_1re la venta, deve dnre da pensare meno di qualsiasi al Lro eserc~to .europeo e meno a_ncora _nel fertile paese in cui era entrato, . sia 1~fi~e naturale apaL!a mù111festatasi colla Ientezza,dei movimenti turch_, ,n t_utt~ c!uesta guerr:i od ingerenza del governo di Costan t1oopolt, d fatto sta che dopo l'occupazione di Lariss~ av=venuta il fS maggio, l'esercito turco nicchiava a poco · · 'd. ,1v. -11 ·1 . c1· d' p1U I V c I . ometn . I .istanza dal. greco , e non pareva ·sp,·nto ,a fa re aJcu · n seno tentativo contro esso . .E questo erasi piantato dintorno a Domoco quasi · nel piano -0ve un'alt~ra s~rge davanti all'imboccatura della stretta che ~ traverso gli Otns co.nduce al golfo Termaico . GDomoco una vec-

LA QUINDICINA SUI, TEATR() DELLA GUERRA GRECO-TURCA

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.chi1 città appoggiata ad una rupe sul de,cl ivio del monte, signorecrcriata da· un antico ·ca,;téllo. Si vedeva di là tutto il piano tessalo "" . . · -ed i Greci vi portarono tre cannoni da 12 cen timetri {altri testimoni dicono cinque O sei) per batterlo più lon_tado che [()sSe possibile . Pareva un b,1luardo avanzato della mur11glia degl i Otris, ma era cattivo baluardo fae ilmenle agJirabi le special m.ente a sinistra donde una strada girandogli attorno al largo va a Lam ia, -era caposaldo ài una posizione troppo ampia per l'esercito greco molto più ·c1eb(Jle nnmericamenle dell'avversario e slava troppo ·vicino al passo ove la difesa ~rebbe stata aiutata dalle maggio ri ' asperità della montagna. I,a stanchezza dell'attesa, le malattie prodotte dalle intemperie ,avevano · fallo nuovi vuoti nell'eserci to greco. Ma una parte del -dis taccamento dello Smolenilz , essendosi riparata a Volo, aveva potuto prender:vi imba,~co per mare, scendere a Stilides, dond_e -era salita a raggiungei'e il corpo principale. Il 1 O <li maggio la colonna dei g,ffibaldini del Ricciotti era sbar,cata anch'essa a Stili des, e pre:,;a Li via di Lamia ave1'a p:issato gli Otris dirigendosi a Domoco . Vi convennero· il ,16 maggio anche i dugento ga ri baldini del Mereu provenienti da A.rta. 'Questi uomini e quelli provenienti dct Atene rinsangnavano alquanto l'esercito di Domoco: però non si seppe mai 1.Jene quanta forza contasse. T1duno ne portò la cifra a 35 mila uomini, e probabile che ,piu nel vero siano quelli che li c·ontano tra i 20 ed i 25 mila . . Sulla sinistra di Dornoco, la strada che da Sofades per Tsamasi e Drau izza, risa lendo il Pendamily, conduce al faci le vali co .che costP,ggia il lago di .N izero, l'antico Xinias, . scende dritta' a . Lamia ed alle spalle degl i Otris. Dista nna decina di chilometri da Domoco , e l'esercito greco gettava fin · Ià i suoi Lentacoli . Vi .furono mandati a guard ia dall' es trema ala sinistra i garibaldini. In Hi.llrniros stava ancora il distaccamento dello Smolenitz, scemalo di quella parte che aveva deviato per Volo, ma aneora sufIJ-ciente p~r guardare gli sbarch i turchi intorno a Nea Minzola, e .,darn'e a tempo opportuuo avviso al corpo principale. La rischiosa fermata del corpo principale intorno a Domoco, ,sopra una larga fronte che andava da Ag'oriani sull.1 sinistra a Carazzali sulla destra non è spiegabile. Scarso di forza, aveva 61 -

AN)(O XLII.

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LA QUINDICINA SUL TEATltO DELL,A GUERRA GRECO-TURCA

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Q,UINOl CINA SUL TEATRO DELLA GUERRA GRBCO-'fURCA ·

' l'incarico di difendere una stretta montana ma non aveva impegno. di sboccarne, nè lo avrebbe potuto ass.umere nelle cond izion i in cui si trovava. Ciònonostante erasi .spiegato inpanzi di quella strella volgendo ai suoi dann i tutte le difficoltà che avrebbe in contrato nel ritirarsi per una gola per raggiungere la vera linea di difesa, tutte quelle del rannodamento. tutte quelle che prov~nivanò dalla eccessiva vicinanza della seconda linea, quella che -vo levns: difendere ma su lla quale l'esercito tra\'Ollo. dalla ritirnta anehbe difficilmente potuto fermarsi. Non è spiegabiie tale provvedimento che schierava tutto !"esercito su lla linea· la qu~le sarebbe stata più oppllrtun3rnente occupata dagli avamposti a menodi esservi costretli per le difficoltA di far vivere la truppa in mezzo a quelle aride montagne tanto più in quei giorn i co! tempo· piovoso e colla stagione fattasi ad un tratto di nuovo crnda. Forse anéo inOuì sulla scelta il pensiero dell'armistizio imminente, ed it<lesiderio, del resto rispetl~bil e, di e~serne sorpresi avendo ancora, un piede sul suolo tessalo. · · 'l'nllo lasciava credere infatti che la guerra fosse finita, a meno che· non dovesse cambiare in guerra di partigiani. Tre giorp i dopo il, comba ttimen to di Far,agli a, le Potenze avevano offerto la loro· · mediazione al:a Grecia a patto ch·e essa affidasse a loro senza. riserva i suoi interessi. Pareva questo un compenso alla buona; volontà di conci liazione oramai dimostrala col nùovo ministero daJ, oùverno greco col richiam are, come aveva fatto nn primo · sca.- . gl ione delle truppe che teneva in Creta. La Germania volle ngoiun n,7ervi c1ualche altra clAusola preliminare concernente l'aùlou nomia di Creta. Perciò la No ta degli ambasciatori europei era pre-· sentata !' 1111 maggio al governo turco, il qu-a le indugiava a rispondere fino al 1,j; poneva condizioni gravi ssime· alla cessazione delle ostilità ed inviava ai suoi generali del!' Ep iro e della Tessaglia ordini perèntori di cacciare i Greci ol tre i confini dell'Arta da una pi rte e dell'Otri;; dall'altra. Nel mattino seguente il comandante dell' esercitO oreco se•7nalava la marcia dell'esercito tu,rco controDomocò. A mezzogiorno cominciava il combattimen to che fu l'ullimo· della breve campagna. Mancano particolareggiate not1z1e di qualche. considerazione sull'andamento di questo attacco . Le forze turche furono da pl'in?)

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c1p10 valutate in 30 mila uomini e più tardi quando si videro meglio spiegate fu stimato da Greci che il loro numero ascendesse ad nna cinquantina di mila uomin i. Erano partiti nel mattino all'alba da Farsaglia preceduti da cavulleria che verso le undici ebbe qualche scaramuccia con gli squadroni greci che si trovavano in avanscoperta nel piano. Parevano .divisi in tre t colonne, ed a quella del cent(o, so tto gli ordini di Nechat pascià, era assegnata una brigata munita di fµci li Mauser . Di con tro sta;ano, sulla destra la brigata Mastrapas sulla strada cbe viene direttamente da Farsaglia, al centro ed a sinistra il tenen te genera.le Macris •e il colonne!lo Mauromicalis. l Turchi ebbero mezzo di poter spi egare e fare agire molta artigl ieria. Si dice che al centro avessero 7~ cannoni, contro '21- dei Greci e questi, per gi unta di minor calibro. Questi particolari nel loro complesso meritano fede , salvo l"esaltezz,l n,el computo degli uomini e dei cannoni impegnati, pure rest.ilndo vera la soverchianza. nelle forze dei Turchi . Sull'andamento della baltaglia cc,ncordano le notizie nel lasciar cred;re eh~ l'a la destra dei Greci, ove era la brigata MasLrapas, abb ia ceduto, e si sia riti rata dalle posizioni di Chitichì. Chi tzeli e Carazzali sulla strada di Farsaglia fino ad Uf! ora più addietro cli Dornocò. Scopenì sulla loro destra, anche il centro e l'ala sinistra dovettero andarsene per non essere aggirati e tagl\ati fuori. Cominciò t[uindi la ritirata sulla linea dell'Otris. Quanto durò la battaglia? Un di»pacçio ·ufficiale ·di Costantinopoli riferiva che, secondo le r10tizie ricevute dal generale Edhem pascià, Domoèo era occupata alle ofto di sera. Una descrizione dei movimenti, sebbene alqulrnto indeterassai particolarear,iata on / . terminata sulla distribuzione delle tnippe, apparsa nei giornali inglesi, conferma quella notizia. Jt l'impressione di un corrispondente europeo nel campo turco . T.n riassunto acc~nna presso a poco come segue alle successive fasi del combattimento . Dopo aver detto del primo incontro tra le due cavallerie alle undici, e della fanteria che marciava sulla str~tda, segna. alle due dopo mezzogiorno una sosta delle truppe turche che stavano al centro. Attendevano lo spiegamento e l'avanzata del le ali destinale al- · l'aggiramento : alle tre principiava il fuoco da parte dell' arti"I ieria turca cui la g-reca rispondeva ·con gran precisione; poco <')

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LA QUINDIClN,l. SUI, TEATRO DELLA GUERHA G&&CO -T IJRCA

LA QUINDICINA SUL TBATRO DELLA GUERRA GRECO-TURCA

prima gelle, quattro vedevas~ ripresa la marcia del centro ove tro_vavasi la brigata armata coi Mauser; ne seguiva il pi·imo contalto tra le linee dei cacciatori turchi e le avanguardie greche coperte da trinceramenti, mentre una decina di batte'rie tùrche preparava la fase rin ate. Con la abituale c1Ìlm:l i battaglioni tur.c.hi progredivano senza arreslar:;i e senza accelerare la marci;l. avvici nandosi al piede delle colline. TI corrispondente parla del giorno che cadeva rnentre il fuoco era oramai vivace su tutta l:i linea : dei lampi che, es~endo imbrunito, continuavano ancora dopo le selle a indicare l'andamenlo della lolla che dorò ancora fino all e otto. Allora il fuoco cessò; i Greci tenevano ancora i trinGeramenti più importanti , L'ora segnata con tan la precisione dnl co rrispondente ingl ese combina con quella dei telegrammi venuti per altra via ai giornaii, Vi è pure detto ch e la .destra dell' eserci10 lurco fu tenuta in scac,:o da poch i batta;r,lion i sostenni.i dall'11rtiglier ia,, e ch e la sinislra invece, quella che urtò colla brigala Mastrapas, ebbe migliori successi come in generale lo indi ca no tu tte le corrispondenze sommarie di quella gio1:nata. · Nelle sue linee ;zenerali il comballimento di Domoco ri produce la fi,onom ia che ·ebbe qnell o di Farsaglia, e che ebbero fo rse anche gli altri di cui furono teatro le alture di Menesse e di Mati. Esso co minciò assai presto tra due linee poste· a i,:ran distanza l'una dall'al tra. Da una parte stavano i Greci schier;lli in solide e dominanti posizioni , appoggiali alle _case, ai · muri, alle rupi opportunamente scelti ed adattati in modo da sfruttare colla maggior sicurezza l'efTiéacia, la portata e la precisione delle armi da fuo co . Dall'altra si svolgeva la lenta, metodica e calma avanzata delle divisioni turche. Furono prese assai presto di mira dai colpi avversari , for:;e a più di 7 chil ometri di distanza, ed obbligate a per.:.. . correre so~ Ja loro molestia ed i lorÒ danni un esteso tratto di pianura, a-spiegarvisi, a manovrare; cercarono di contrapporre alle offese le offese, dubbiose se le proprie fos $ero al trettanto efficaci quanto si dimostrava no quelle degli avversari. In simili condizioni la mnrcia non poteva essere che lenta e compassata , poichè l'intralciavano i movimenti laterali per lo spiegamento, e la noia dei danni apportali da un nemico I.on-

ta('o, poco visibile e ben riparato. Nei due combattimenti di Farsaglia e di Domoco, principiati entrambi sul mezzogiorno, quella avan7.ata sotto il fuoc o nemico dnrò tutto il pomeriggio: ed in ambedue i casi, à sera com inciata, i 'forchi erano arri vati al pun lo èecisivo . Con uno ~forzo. estremo avrebbero potuto entrare in Farsaglia ed in Domoco, ri do.tti della difesa, e punti d'appoggio per la: retroguardia d1e anebbe _dovuto coprire la ritirata dell' esercito greco. Questa invece fn compiuta nella notte se nza effettive mo -' lestie. Dai telegrammi clte riferiscono le vi cenòe dei due combatti menti appare t.:On sufficiente evidenza che entrambi furono interrotti nel la nolle, senza dar luogo ad un serio inseguimento, e che coll 'apparire rlell'alha i Turchi avevano potuto occ upnre senza conlrns to i! campo greco che nel ),(iorno an tecedente aveYano affro ntato con una penos,l e combattuta marcia. In altre parnle si direb be che i (;reci abbiano preso per sistema di combina re così bene lo cose da sfuggire- alle peripezie di una disfatta, ponendosi in ritirata proprio nel momento in cui i nemici stavano per cogliere i risultati prepar~li col combattimento di mezza giornata . Qui udi manca la manovra da ambo le parti: il combiittimen to si svolge con egua le inlensilit su tutta la fronte, e la difesa può essere ricominciala dielro nna nuova linea retrostante purcliè sia scelta a tale distanza dalla prima' da lasciare tempo ed agio di riordina'r·visi trincerarvis·i e ri(':omi nciare il gi uoco . ~fa col ripelersi rlell'artifìzio le cose arrivano ad no punto da non essere pii', possibil e di c.onti11uarlo, e dipe nderà. tlall'energia delrassal ilore il fa rlo /ìnire più presto o più tardi. In qnesra guerra il giuoco non r iuscì a Larissa . Eri\ trÒppo vicina alla li nea di combattimenl.o, e ie truppe non_ebbero calma bas tante da fermarv·isi od i capi sufficiente energi a da fermarl e; ma dopo Larissa fn rijeLnto a Farsaglia ed a Domocp . ,~: esso una immag ine della piega _c!Jè potrebbero prendere in avvenire i co mballi menti dopoch è è cresciula la portala delle armi da fuoco e la fiducia nell a loro precisione, od è piuttosto un accorgimento politico suggerilo ad un piccolo Stato dal desiderio assai giustifìcabile di non arrischiare il nucleo principale delle sue forze militari sopra una sola carta? Le informazioni fin ora raccoll.e sono troppo scarse ed incerte per poter dare adeguata ri:-posta alla interessan Le domanda.

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I,A QO IND!C IN A SUL TEATl!O DELLA GUERRA GRECO-TURCA

LA Q,UJ:St>lC!XA SUL TEATRO DELL A GUERRA GRECO-TURCA

La monotona ripetizione di una difesa mantenutasi l'igidamente passiv,1 fu rolla nell'ultimo comhallimento da un episodio che ebbe corrispondente eco in Ita)ia. Sull'estrema nla si ni stra dell'eserci t.o greco insieme con lf I.Jrigata gfeca K:1klarnanos, slavn in Agori ani , mediocrissima~posizione, un· corpo di volontari stranieri accorsi a comballere in Grecia. Tra essi, più numerosi degli altri vi ~rano gli Italiani che avevano ripreso la camicia rossa garibal dina per impulso dovuto alle tra di7.ioni di vecchi entusiasmi o per :ìspirazioni a nnovi e non ben precisati ideali. Essi lrovaronsi sollo il comando di Ricciolti Gnribaldi a difesa della strada che da Sofades per Dnrniz7,a veni va a passa re al ie spalle dell'esercilo greco situalo a Domoco ed a mettere,\" repentaglio la su.a sicurezza . Sentivano fo1'lemente l'aculeo della emulazi one ed i nuovi venuti anclH:; il desiderio di smen1ire solennemente le voci corse ai danni dei comp:1 gn i trovai.i trn le file degli irre;:rolari. Assa li ti, non si difesero da ferini: cont!'D.ssaltarono spingendosi fino ad Azl:lmar: ed il corri~pondente inglese della Henter segna che sulla loro destra i Turchi furon o arrestati llallo sforw dei difensori. Amiamo credere che Io spiri10 della ri scossa, il quale per un momento lt a potuto al eggiare da. quella pari.e sul campo di baÙnglia, abbia avuto qualche efficace iniluen:M1 su quel riirnltato . Nella nolte co minciò e si compi è lo _sgombro di Domoco: fatto in fretta e confusamente lasc iò nelle mani del nemico moll.i ~simo mnleri ale di guerra, 17 cannoni , 3~. ,3 18 proiet.lili di cannoue, 3 I 96 fucili e 12.334 casse di mu nizion i. 1 Turchi occuparono definitivamenle quelle loca li tit e nel mattino suocessivo a quello dell a· bauaglia, cioè il 18, il loro generale vi !; Labi li il suo qua rtiere : da alcune notizie di fonte inglese pare che 6Ò mila di loro abbiano preso parte alla bauaglia, e che ve ne fossero altri 20 mila di ri~erva. I (i·reci stahil irono gl i avamposti al passo del Furo i, ed il grosso dell'esercito sul le alture di Taratsa clte sovrastano Lamia . Fn dello cho il comballime11to di Oomoco abbi:i costa to nn migli aio di morli ai Turchi pi11 tard i si fecero ascendere fino a 0000; i Greci confessarono 2:!0 feriti o morii tra cui il colonnello Mauromicalis; e queste cifre sono :,icnra tes1 imonia n7.a della lontananza

t ra i due partili che si combattevano, e della strella e ferma difens iva mantenuta da uno <li essi (4). TI distaccamento dello Smolenitz, imbarca tosi il 18 a Neo-M inzela, si riunì al corpo principale . La guerra era in tcrrolla piuttos\o che Anita. [I governo turco~ saputo che l'Epiro !u reo era intenunente sgombro da i Greci, ·ac.cordò al comandante delle lrnppe che aYeva laggiù la facollà di concludere un armisti7.io col coma ndante gre ·o come fu fatto i I 29 maggio. . Dall a parie di Domoco in11ece fu au.eso che i Turch i a,,essero ·spinto innanzi gli a,·amposti ne$!1i Otris per modo da avere in -0gni caso di bisogno facil e sbocco verso Lamia. Perciò l'armistizio fo concluso il 20 maggio, e decorre dall"nna pomeridiana di quel ,giorno. Tra i due eserciti fu stabilila una zona neutra di 1'00 metri -di larghez7.a .

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Si può ritenere che la guerra sia lìn ila benchè le tra ttative di pace minaccino di andare molto per le lunghe . Era cominciata il 4 .i- d'aprile, includendovi quello sconfi namento che il governo turco prese a mot ivo della sua dichiarazion.e di ~nerra. Sicché durò tl'entasei giorni. Contò parecc hie scaram nccie e tre combattimenti ,di ma!.!giore importanza, avanti a Tirnavo , ed a Fnrsaglia: e soli.o rer inforinazioni av11Lc da Atene indica ·le seguenti perdite dol Greci nei eomllattimenti eia loro ,\ll'rontal i d nran tc la cat11J)agn:i ,d i Grecia: . .

, (I) L'h1temalional Corr,spondenz di nerliao

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Nei comba!Omenti

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conlinc sino alla riti ra ta

presso i\l:lti . ~'arsng lia Velestino

r~rili !lOO

prigionieri 150

:!38

600 aOO

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206 H8

DomoJ(O

11cll'E:piro. Tot.aie

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morti &00

~,o

G50

1100

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morii 1612

feriti 3350

prigioniorì !50

Nel valutare ques te cifre si ten::;a conto di quell e elci corpi di truppa cui si rifc ri·scono ; si <l icc che poc hissimi ~ieno sLnti i Greci fll riti eia proiet ti d' art igliéri a, e che <111elli ili fucile che col11irono l e par li mrcJic e suricrior i rJc l cor po arrc•arono la morte

')uasi immediatament,• certa.


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LA QulNDICINA SUL TEATRO D ELLA' GUl~RRA GRl!CO-TURCA

LA QUlNDJCINA SUL TEATllq DELLA GUERRA GRECO-TORCA

a Dorrìoko, ed u'n tentati.vo rd'offensiva nell'Epiro pronunciatosi coli' investimento é bombardamento di Prevesa più volle interrotti. L'andamento generale delle operazioni è stato descritto secondo le rlotizie che i telegrammi Dllkiali e ,le lettere dei ~orri.:... spond.enti europei riferirono. Non mai dagli eserciti combattenti vennero così nu.nierose notizie alla stampa europea, e ·non mai fu-· rono essi più incompleti. La maggior parte dei conispondenti ha della guerra il concetto che ne possono avere il maggior numero dei lettori di giornale. Vi scorgono la parte dnimmatica, l'urto, il, successo momentaneo e parziale ma non hanno nè tempo nè meizt di risalire al complesso dell'azione, meno ancora d~ tener contodegli elementi che pregiudicano alla lontana il corso delle operazioni. E ad ogni modo anche qtiesto potrebbe bastare per rorma rci un concetto degli avvenimènti se non mancasse interamente l'indicazione dei reparti che combatterono e dei corpi di cui facevano pal'te. Deve essere mancata ai due eserciti quella simmetria di, ordinamento e quel!' insieme cli emblemi che servono ad e$primerlonel vestiario dei soldàl i degli eserciti' europei: Etizoni, brigale, colonne ed irregolari si aggirano sui campi di battaglia sparandofucilale e cannonate senza che si sappi'a mai di do,·e vengano, chi -siano e dove intendano di andare. Viene involontariamente in .I.est.a il ricordo di Fanfulla d(l Lodi che sul campo della disfìda di, Barle.tta, spaccala la testa ad uno degli avversnri, gira in cerca di qualche ·altro che se la vogl ia far spacca re, e così fani;io i suo.t compagni, fincbè, a cose finite, si co.ntano le leste rotte e le costole sfondate e si decide sulla vittoria. i\fa a parte questi accenni ed i corrispondenti che li richi;manoalla mente, stil breve teatro di guerra della Tessagjia le vittorie furo no segnate èai successivi tre balzi relrogradi fatti dai Greci: nell'Epiro invecé non apparve ben chiaro dalle notizie, se non assai tardi, il vero indirizzo delle operazioni greche dirette ad as. s~cliare Prevesa pìuttostochè a correre su Giannina come potevasi, prevedere. Sarebbe prematuro l'.abbandonarsi ad affrettate deduzioni sugli avvenimenti di. questa guerra. Fin d'ora però sembra utile di ..fermare \'attenzione sovra alcuni fa tti che le danno carallere speciale. Vi si racchiudono forse preziosi ins~gnamenti; val quind;

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la spesa di tenerli d'occhio, adunare nuove notizie e nuove dilucidazioni intor·no nel essi, aècertarli e (ìnalmente formarseM dei cri téri ben precisi. ' Nè per ampiezza di t.eat.ro di guerra, nè per intensità di combattimenti, nè per ingegnosità di manovre Latti che o strat,~giche, nè pe1· vigoria d'offe;;e la campagna di Tessaglia. sarà. utile soggetto di studio. È vero, però che le campag ne di guerra trascorse non dovrebbero essere solamente stud iate dal punto dì vista del bene da imi tare, ma anche da·quello del mai l': da sfug-gire, e fòrse più da questo che quello, se &ta di fotto che vince colui che fa meno corbellerie. fnvece potrà essere scopo di importanti in vestigazioni pP-r il contegno delle truppe di fronte alle arm i porta tili, per lo studio dell::i loro efficada e per le questioni .incidentali che 'vi si rannodano, tanto più che una delle divisioni turche, e fo rse un corpo · d'armata, ne erano forniti. Ma dal campo strettamen te tattico risaliamo all'esame della influenza che le passioni politi che, esercitano sull'nndamenlo delle opernioni militari, le passioni individuali sull'azione, e la preparazione della guerra sui suoi risulta li, allora nel loro piccolo gli avvenimenti guerreschi test.è svo ltisi sov1"it un Lerritorio esteso quanto lo può essere un pezzo della nostra. penisola tra Boma e Velle tri, acquistano una importanza straordinaria. Le illusioni deuate da l piu nobile dei sen timenLi , qDello della grandezza della patria, possono travolgere di passo in passo un paese nelle ,traversie del!it guerra oggi, nè più nè meno di quanto è av1,ennto un ,po' più di un quarto cli secolo fa presso un altro popolo che ½i sta viciilo, da occidente. Allora nemmeno il sapere che mancano i mez1,i necessnri per condurre a buon fine la guerra basta a trattenere il governo sulla via su cui lo lancia il popolo immaginoso con cui vive e deve vivere giornalmente a contatto. La lusinga nellrt insurrezione dei popoli o negli interessi affini dei governi stranieri s'in,;inua per un deplorevole fenomeno di suggestione perlìno nella mente di coloro cbe dovrebbero più degli allri guardarsene. Ed allora avviene cbe un intero popolo, con inconsciente accordo orientando tutte le su e idee verso un falso

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LA QUINDICINA SUL TEATRO DELLA G!!ER.RA GRECO-TURCA

QUI'.NDICI'.NA SUL 'J'EA T,RO l>E-LLA GO ERRA GRECO - T URCA

,po lo, altera H senso della reallà, si guida con in gi!.ldizi esagerati

.e fallac i e ·mùove ad impreviste ma cerLe mine. Così a traverso delle lunghe ed incerte trattative rifleLtenLi l'ì sol11; .di Creta, la Grecia finì col trovarsi iu guerra colla To rch ia. L'opinione pubblica; ab ituata nei paesi a lar~n base parlamentare, a gi udicare recisamente e sem:a compete nza giorno per giorno su qualsiasi argomento rillellente h1 vita collelliva della na1,ione, in caso di guerra volge questa sua abitud ine t11lla agli interessi guerresch i. Coi suoi respèinsi penetra nei consigli su premi di guerra, snggerisce, insinua, chiede, es-ige secondo ch e le pas.sìoni · lo dettano, e ne vengono fuori operazioni incoerenti e staccate, dissem inamenti stravaganti di forze. Una volta tra noi avvenne di vedere l'esercito di campagna disteso da Rovigo a Primolano vic·ino a Trento e ali' Tsonzo con Venezia e Verona alle · spalle occupate dall'avvers:1rio , e la flotta per far qua lche cosa da contentare l'opin ione' pubbli ca (ilare su Li ssa mentre avrebbe do vuto :dfacciarsi a Venezia. Ciò fu nel 1866, qnando il nostro popolo impa7.iente di ve~er finita la guerra. prima di aver avuto occasioni per rip:1r11re alle mortilìcnzioni . subite da l , suo amor proprio, avrebbe voluto metler I' ul i ali' esercito, . irupegnurlo in (jtrnn te imprese gli potevano essere sugger ite, ed avere una vitto1;ia da mettere a fronle dell'insuccesso di Custuza. Quel desiderio prevalse nei cons igli di guerra, e- provocò nuove e 'cocenti delusioni. Nella recente campagna greco turca furono veduti i Greci , debolissimi di forze in terraferma, assediare Prevesa, direndere più di un centinaio di chi lometri di fronLiera rnon t,,na in Tesshglia, tenere ad Halmiros forze che sarebbero loro tornate uti li a Domoco, presidiare !''isola di Crela, e,, padroni de l mare. logorarsi in una serie rii conati i'nterroui a Prevesa, a Santi Quar,rnla, a Volo, a Platamona, e di minacce nppena delineate contro Salo,nicco e le retrovie turche . E così via via analizzando da questo punlo di vista le vicende gu erresche, e risalendo dai fatti alle persone ci imbattiamo nella giornal iera discussione sulle responsabilità di coloro che sono a.I comando e mentre hanno maggi or bisogno di fiducia sentono menomati gli effetti. della . loro volonLit dalle facili critiche tlettate dalle passioni e dalle impazien7.e della folla. A quanto se ne seppe

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· nemmeno il generale !trrco potè so ttr~rsi alle conseguenze di questo fat.to·, e senza la improvvisa Yittoria di Larissa dovenessere privato del coma~do . Vorrei che in guerra tutti tacessero} ed in pace tutCi parlassero, disse in qualche luogo il La Marmora. O perchè non è dunque possibile di evitare .eh.e durante una delle più terribili crisi cui sollostia un paese, e quando ,è più necessaria la concordia, abbiano invece da inciprignire gli odi i e ·1e rivalità ~ovate nei lunghi periodi di pace? Quali mezzi debbonsi escogitare e porre in atto per soffocare, almeno mentre si combatte, lo spirito di pess imismo eh, ci agita? · E poichè la domanda ci sospiD;ge, perchè non deploreremo l' errore supremo istillato da on malcompreso esempio raccolto tra i ricordi della Rivoluzione france:se nei popoli meridionali i quali pensano che sia un mezzo di accrescere fo rza quell o di axgi ungere alla . crisi della guerra .quella del goyerno'! I Greci s.eppero sfuggirvi eludendo e contrariando con molta opportuo itù e sagacia i tentativi della rivoltnione -cosmopolita che aveva mandato i suoi rappresentanti in Atene. Sgraziatameot(') la condottn dell~- guerra rl cve oggi tener conto di influenze che , certamente non funestarono mai la mente dei .generaii di Maria Teresa nè quella di Federico IJ, che app,u·vero di sfu).!git.a agli scrittori del!' epoca dell o .Jominì, ma c.hc non mancarono nelle nostre guerre nazionali e in qnell e affrontale dalla Francia nel .1870. E se l'argomento può interessare lo sta. -tis,ta e l' educator.e de! popolo, non è meno importante per il militare. Nè forse al solò campo greco devesi limitare l'esame delle no·Cive conseguenze esercitate dall'inl111enza della pol i1.ica snll' andamento delle operazioni: poichè è da vedere perchè la lenta marcia '.dei Turchi a traverso· la Tessagl ia profonda una settantina cli chi - . lo~etri, poco più di tre tappe, durò un mese. Restiamo ònbbiosi qnale to.;se la forza arcana che li ratteneva dall 'allont<11iarsi troppo da Salonicco, quel la stessa forza che li spingeva a non ritenere mai sufficienti le 'forze adunate, alle spall e dell'esercito combat,t ente e tenute a guard ia delle rninaccie che potevano da un momento all'alLro sorgere nei paesi balcan ici o piò addietro anqra. Tutta~,ia tacrliando corto su queste e sn altre osservazioni che r, ,da un largo punto di vista militar~ può dettarci la breve guerra, è


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LA QUI NDICINA SOL TEATllO DELLA GUERRA GRECO- TU!tCA

. impossibile di sorvolare sopra un fenome>oo di cui a più ripresesi parlò in essa 1 cioè dei terrori panici da cui furono accompagnate tutte le ritirate. Non è fatto imolito il disordine nella r :tiraLa di un corpo di truppe. La intensità dello sforzo voluto dalle facoltà umane sul campo di battaglia per il raggiungimento di uno scopo ben definito cede acl un tratto quando quello· scopo non è raggiunto e lascia per reazione una inerzia di volontà tanto maggiore quanto pjù grande è stato lo sforzo folto. 11 Bava nella sua relazione sul combattimento di S. Lucia de! ,(84.8 narra gravissimi àtti di insubordinazione avvenuti d1Ìrilnte il ri torno del le truppe agli acca mpa menti, senz:t che il nemico per nulla le inseguisse, anzi mentre aveva ceduto quel vi lla~gio. }la qui si tratta dello sconquasso avvenuto nelle lìle durante la no tturna ritirata di Lari ssa~ nella quale alla voce che annunciava una sorpresa di cavalleria: turca la confusion e divenne tale che i drappelli cominciarono perfino a prendersi reciprocamente a fuci late, e dalla disgregazione avvenuta nel corpo dell' Epiro per le conseguenze del combattimento di .Pentepigadia. Dopo quelli i corrispondenti cd i giorn ali accennaron o ad altri panici avvenuti in ogr;ii caso di 1·i tirata, tanto che la parola divenne di moda, e il fallo fu preso per argomento di qual che articolo nella stam pa francese, ed illustrato con qualche esempio. La questi one si presenta sotto questa forma: . ammessa la frequenza dei panici tra le file dei Greci mentre si riliravano, è questo un fatto speciale dovuto a ,:i rcoslanze eccezionali o dobbiamo vedervi il sintomo di un nuovo fenomeno intimamente coÌlegato alla indol e aLtnale degli eserciti a brev i ferm e ? A questa donehbe far seguito una seconòa domanda: e se la seconda ipotési è la vera, quali provvedimenti debbonsi prendere e quali istruzioni .dare per impedire che il ratto avvenga, e se disgraziatamente avviene per renderlo meno nocivo che sia possibil e ? . Effellivamente bisogna ricordare che nelle condiz ioni in cui s, svolgeva la guerrn greca, ogni ritirnla dell e I.ruppe fu accompa·gnata da quella degli abitanti le cui fami glie paurose dell'invaso re musulmano, fuggivano mescolate tra le file dei soldati portando co n . loro masserizie, bestiami e quanto altro potevano per salvarli

l,A (ìUI N DIOIN A SUL TEA'CRO DE LLA GU1Dl.ll\A O RECO-TURCA

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dalla rapina vera o prob:ibile del nemico. Un evento simile è rammentalo con molta Verità nel racconto della notturna ritirata delle t1:upp1> p'.emo.ntesi da Nizza nel '1792, ed anche allora il galoppo d1 un pa10 d, cavalli rimasti indietro empi è di pazze terrore la lung-,1 e co nfusa co lonna dei soldati e delle famialie che esulavano di fro nte alla invasione rivoluziona ria. Perciò può darsi che in Grecia sia occorso oggi quanto è accaduto altra volta in c i.rcostanz~ analoghe. in altri luoghi, e che non valga la spesa d1 generalizzare un fatto prodono da condizioni non abituali nelle gue,:r~ eur~pee. C?nviene ammettere pur anco che i corrispon~ denti I quali non sr trovavano sulla line:t di com battimento, ma si contentavano di raccogliere le notizie a misura che oiunaevano . n d ietro ad essa, dovevano necessariamente subire le impressioni poco favorevo li che per contraccolpo vi si manifosrano, e che ad esse ispirandosi per far colpo sui lontani lettori aLb iano contrassegnato per panico qualsiasi disordine in cui si sono imballuti, e come tale l'abbiamo indicalo e ·descritto. Senza trascurare quest'ordine òi fatLi, i quali potrebbero essere <li nat11ra assai grave se dovessero essere sintomo di quanto può avvenire nella ritirala di truppe giovani e poco istruite, prima di giudicarne sem l:ira con veniente l'allendere informazioni assai pi ù precise, partico lareggiate e degne òi fede, per generalizzare e per trarne argomento di più ampie indagini per studiare i mod i con cui se ne possono e debbono e\·itare le funeste inOuenze . Queste poche pagine so no ad ogn i ~Y\odo un semplice accenno a ll e oss~rvazioni cu i potrn., dar luogo q{i6s la guerra strana scoppiata.a dispetto di tutti e forse di coloro stessi che sembrano averla provocata, sostenuta di preferenza da coloro le cui dottrin e fi no a tult? ieri avevano suonalo pace universale, cosmopolitismo, ed nbolizione del sentimen to nazionale, combattuta con fiacchezza nell'attacco come nella difesa, riusci ta a conseguenze assai più importanti di quello che potevasene attendere. In tutto questo sta probabilmente la ragione di un fallo compreso nell'orbi ta puramente mil itare il quale più di ogni altra cosa colpisce: la sproporzione straordinaria tra l'ampiezza del piano di guerra delineato dell'esercito greco e la scarsità dei mezzi e l'esitazione con cui ~


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LA QUIND ICINA SUL TEATRO DELLA GUER.R A GRECO-TURCA

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attua.rio. Quello del resto fu il peccato originale, e la sua influenza intravedesi in ogni atto dell a guerra. Lo ·scrittore austriaco già. citato aveva nel suo lib ro proposto semplicemente l' in vasione <lel r'Epiro , come obbiettivo ~ll'a.zione dell'~sercito greco e gli aveva imposto la scelta del mòmento .opportuno per entrare in campagna ed una preparazione adeguata che doveva figurare nel- campo politico con la certezza di un appoggio diretto od indiretto dei nemici aperti o celati degli inter essi turchi , e nel . campo militare con lo sviluppo di fo rze militari corrispondenti alla popolazione e sopratutto su ll'azio·ne attiva ed l;lfficace delle forze riavali di cui i Greèi potevano disporre. Come mai non vi pensarono od avendovi pensato non poterono pr~vvedervi, od avend0vi provveduto i r isultati furono tanto dissimili da quelli su cui contavasi? Lì stanno in gran parte racchiuse le responsabilità. che si cercano nell'attitudine , del comando e nel contegno delle tnippe.

C. F.

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[,' AHITEATROMORKNICO DKL LAGO or GAHDA DESCRIZIONE GEOGRAFICO-MILITARE

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Conlinrwr.ionc e fini. -

Vedi Dispensa

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Considerazioni militari. L'anGleatro morenir.o del Garda ba nn notevole valore strategico ri/;petto al le operazioni che rendano a penetrare nella valle del Po per i passi dell'Adi1e e dei Ch iese, come pure rispeL.to alle opernzioni cbe procedano !un.go la riva sini,lra del Po per passare dall a pianura veneta alla lombnrda e viceversa. Ili-spetto alle m inaccie provenienti dal ~nord, le colli ne P,Oste a sud del lago di Garda si trovano sul prolunvmento del grande ostacolo formalo dai monti e in una certa misura dal lago, tra le strade delle Giudicarie e di Val d'Adige, lungo le quali si devono svolgere le operazioni dell'invasore.. Le coll ine del Garda facilmente percorribi li, capaci di raccogliere numerose l'orze, ricche di ottime posizioni lattiche, protette verw il nord dall'ampia distesa del lago, su cui è possibile organizzare una lloltiglia, hanno un serio valore come elemento separatore auivo tra le due linee di invasione presso il loro sbocco dal la rl:'gione montana. · Rispetto alle op er.1,::io ni condotte lungo la rivà sinistra del Po, è importante notare che, in corrispond enza del lago cli Garda, ìl contorno della massa alpina penetr'a alquan to verso l'interno del grande piano padano e l'orma col corso del Po un sensi bile restringimento tra la pianura veneta e quella lombarda. J I lago, compreso pet· un certo tratto fra le masse montane, dis tende le sue acque ancora più a sud del contorno dell a re-


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DESC RI ZIONE GEOGRAFICO-MILITARE

L'ANFITEATRO MORENICO DEL LAGO DI GARDA

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gione monl.~osa, perciò tra la sua sponda mel'idionale e la l'iva sinis lra del P~ giace una striscia di terreno larga solo 43 km., la qu:ile, eicludendo il teneno che può esser comandalo da Mantova, si riduce a solo 30 km di lal'ghezza . Alll'aV~l'sb a questa striscia di lel'reno co rre il Mincio, uscendo dal .lago. e dil'igendosi tortuosamente verso il sud . Le colli ne morenich e sorgono a sud della riva del lago, a cavallo al Mincio, e si ll'ovano così collocate presso ùn punto obbl igalo di passaggio pel' chi voglia trasferirsi con grandi fol'ze dalla pianura veneta alla pian ura lombarda e vice,'el'sa, attraversando In linea del Mincio. Le colline del Gardn, che saldano un a t,!le linea difensiva al lago ed ai monti mediante un sistema di forti~ sime posizioni , di cui la piccola piazza di Pe,;chiera rappresenta in ceno modo il ridotto, aumentano di molto il valore del Min cio come ostacolo. Il tratto di fiume, affrontabile senza gravi diffìcoltit, si riduce a ·18 ch ilometri circa, da Volla al Lago Superiore di Mantova, e su tutti i punti, in cui si possa tentare i"I passaggio, si Ja sentire efficacemente la minaccia di movimenti conlroffensi\'i provenienti dall e ali , fìn chè il difensore rimane padrone di :\'lautova e delle colline del Garda. La presenza del quadrilatero, collegato alla zona collinosa, anzi piantato con uno dei suoi vertici nel centro di essa e cogli altri tre nella pianura , dominando ambo le rive di due linee fluvi,ali dell'importanza del Mincio e dell'Adige e comandando il passo del Po per mezzo di Bòrgoforte, diede una celebre importanza alle colline a sud del Garda durante la domioozione austriaca. Di lit una volta padroni dei passi dell',illo Adda, dell'alto Oglio e cìel Chiese, si coprivano direttamente od indirettamente tulle le linee d'operazione dall'llalia verso l'Impero e si poteva sboccare 0[1::nsi,·amente dal Mincio, dall'Adi ge e dal PÒ . Le guerre napoleoniche in Italia, <[Delle del nostro riso rgimento e, benchè con mi nore importanza, anche quell e fra il Ducato di Milano e la Repu bblica Veneta, fornis cono numerosi esempi del· l'influenza dell'anlìtealro morenico del Garda. tnnto su lle opera_zioni militar i provenienti dall e Giud icarie e da Yal d'Adige, quanto su quelle dirette dalla pianura veneta verso la pianura lombarda .

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L~ s~pieot.! e_ rapide_manovre che frullarono a BonRparl~ i sue-cessi d1 Cast,ghone, d1 Looato e di Hivoli, meLLono in evidenza il valo re delle colline del Garda rispetto alle due iinee di operazione .delle Giudicarie e di Val Lagarina . La fortunata manovra dell 'Arciduca Al berto, che condusse alla giornata di Custoza nel 1866, mostra invece l'i mporta nza dell'antileatro morenico del Garda r i.spetto alla linea del Mincio. L'esercito austriaco ese~ui una .,urande conver~ionc ..,~ s1n1slra, · · ~ ~ coll'intento di dispor,;i, front e a sud, sulle alture ch e da Sommacampagna a Val eggio so vrastano alla pi anura. Di là esso minacciava seriamente il fianco sinistro delle forze ùaliane che si apprestavano a sboccare dal Mincio, e poteva muovere ali' offesa, op poggiato a posizioni eccellenti qualora al'ita . &iani si avanza,ssero verso Verona. ' " · 1

\ .Le truppe ch iamate a combattere su l terreno che abb iamo de. scrillo, saranno indoue dall e parti colari circostanze in cui si -troveranno a prendere uua fronte di schieramento disposta secondo l'andamento delle cerch ie collinose, opp ure secondo una direzion~ die tagl i più o meno normalmente alcune od anche tulle le cerch ie. .Chi si· dispone a c_omballere sull a cerchia perimetrale, fronte .ali esterno, ha davanti a sè un vero spalto, il più delle volte unito -e scoperto, sul quale l'allacca nte si troverebbe in condizio ni molto svantaggiose. Di etro ~I le spaHe del difensore il terreno avvalla prontamen te, ~ a è f~ggiato a gradini, coperto di bosco CP.doo che non dà grande unpacc10, anzi spesso aiuta a percorrere il versante. · La valle iolermorenica che corre sul rovescio della posizione è un v_ero cammino coperto, atto a raccogliere od a spostare riserve. Dietro ancora sorgono, parallele all'andamento del fro nte, a di s tanze variabili, altre cerchie di alture in tutto simili fra di loro spesso utilizzabili perrender difficile ad un ,avversario soverchiante' lo stabi lirsi sulla cresta conqnistala, ed anche alle vÒ!Le assai favorevoli per rinno vare la difesa da posizioni pi ù ritirate. 6~ -

AXNO XLII.


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L'ANFITEATRO .MORENICO D EL i, AOO DC OAH D A

UQa causa di debolezza è in génere la mancanza di appÒggi alle· ali ; ma talvolta le larghe brecce, Rperle dai co~·si d;acqua, od alcuni tralli di . al ture piu elevate limitano l'estensione dei fronti edanno sufficiente protezione ed appoggio agli est1t9mi della linea . Considerando. le stesse posizioni col fronte· ri;rol to all'interno , si vede facilmente come esse cambino di valore, e come ciòche prima era elemento fa11 orevole diveng;i. spesso una causa, di debol ezza . Così il terreno coperto di ondulazioni parallele che sia ora, davanti alla .fronte, fo rm a allrettante posizioni d'a pproccio al nemico che nel caso prima esaminato, cioè fronte verso ti piano,. era costrello ad avanzarsi completamente allo scoperto. Le batterie avversarie trovano eccellenti posizioni , e su di esse po.,sono giungere non viste e senza· grande faLica. ·t versanti a monte, fog-· giati a grndini, ri masti ora ver:;o il nemico, forniscono all'assa-· litore luoghi per riposarsi, defilandosi dall a vista e dal tiro de}1 difensore. Davnnti a qu esto il bosco limita spesso il campo di. tiro, senz'esser cosi fiuo e così esLeso lfa oppor,-i alla marcia ordin :i ta dell'avversario _; di etro alle spalle il pendio dolce ed unito, compleLamentc scoperto, faci liLa è vero gl i spostamenti e· l'avanzala delle sd1iere reLroslanLi , ma rend o perico losa la riti-· rata e togli e la pos,ibili til di Lrna difesa successiva . Il fuoco del1'assalitore che abbia raggiunta la cresta pu ò liberamenLe spazzare tutto il terreno e l'inseguimento vi è fac ilissi mo. Ana1oghe considerazioni si pos:;ono fare in torno alle po$izioni, snll e cerchie più interne, occupale co lb fronte rivolta all'esterno, od all'interno dell'anfiteatro; bisogna però aggiungere che, mentre· davanti al difensore sorgono; in eutrarnbi i casi, posizioni più o, me no favorévoli alt' avanzata dell 'attaccante ed al collocamento. dell e sue artiglierie, alle spalle se ne trovano altre che si prestano per proluniare o per rinnovare la lolla. Però, a motivo della fo rma parlicolare delle al tnre morenicbe,. indipendentemente dalle altre condizioni local i, certo le posizioni, miglio ri tra queste intermedie sono quelle che banno il fronte rivolto all'eslerno, cioè verso il versante più dol ce e scoperto. Riassumendo si potrà di re che le posizioni sulla cerchia esterns, fronte alla pia nura, si possono considerare come ottime, men~,

DESCRIZIONE GEOORAFICO -mLITA RE

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buone quelle SL1lle cerchie interne, speci almente se sono rivolle verso il lago, ancor meno favorevoli quell e appartenenti alla cerchia perimelrale occupate volgendo le spalle alla pianura.

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Passi&mo ora ad esaminare le condizioni in cui verrebbero a Lrovarsi, rispetto al Lerreno, le forze disposte in senso trasversale aIl'an fi Lealro . In questo caso il terreno sul quale si deve esegui re lo schieramento presenta, nel senso della f'ronte, un seguilo di tratti elevati e di tratti depressi: i primi corrispondono agli archi morenici. i secondi all e bassure che li separano. Siccome la maggior resistenza si potrà opporre occupando i traui elevati, intorno ad essi verranno a compiersi gli atti più importanti del combatt.imento e l'azione tattica, considerata nel suo complesso, non potrà a meno di svolgersi in modo Alquanto sl egato. Attorno a ciascu no dei centri di res istenza cosi formati. si occuperanno le allure che meglio si prestano ad esser difese a poichè l'andamento delìe cercl1ie è sinnoso, le varie po rzi oni in cui il fronte rimarrà spezzato, avranno orientamento e caratteri mollo vari. Spesso diverrit nnfl nec:essi1à lo spostarsi avanti o indietro sul cordone morenico per utilizzare posizioni più adatte. Allora il coliegamenlo nel senso della f'ro nte, già difficile, come si è dello , di verrà quas i impossibile e la difesa correrà serio peri colo di r iuSc)ire disordinata e priva d'insieme. Per avvicinarsi al fron te nemico , l'attaccante può disporre di un certo numero di creste e di un certo numero di valli intermoreniche, direlle nel senso della sua marcia. Egli sarà costretto a seguire le une e le altre, in condizion i poco buone rispetlo allo spiegamento delle sn e forze ed al legame tra le varie parli del fronte. Sulle creste, SO\'ent.e assai sottili, e sui versanti relr,Livamenle brevi , gli riuscirit assai diffi cile avanzare sn larga fronte colle fanterie per mancanza cli spazio e insieme per difficoltà di cammino, nè potrà, per la stessa ragione, spiegare grandi linee d'artiglieria.

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DESCRIZ ION E GEOGRAF!CO- :U!LlT AR ll:

Nelle bassure sarà spesso dvminato e dov~·à anche guardarsi da con trattacchi moventi dall'alto e spesso e~lati dalle boscaglie 1 dei versanti' rivolti a monte. · Però, pesando i vantaggi e gl i inconvenienti, ci pare lecito affermare che, a parte qualsiasi altra considera?.ione indipendente dal terreo·o, la difesa si trova qni jn condizioni non molto buone rispetto all'attacco. Solo sulle strP.tle :;chi~ne «lelle colline il difensore può spiegare le fo rze veramente utili, men tre le altre sue tru ppe, che fossero distese nelle bassure, si troverebbero' in condi zio oi poco favorevol i nel la s,:ura campagna. All'attaccan te invece, r:i rna ne quasi semp re maniera di spiegare sull'alto, ad on ta della ristrettezza dello spazio, almeno quel tanto di forze che gli è necessario per tenèr µn p~nato l'avversario e per paralizznrne l'azione controffensiva, e di m,1 novrare nelle bassure, giovandosi del terreno coperto, collé altre fo rze che gli riman~ono, tentando con esse di avvolge~·e le ali delle forti rria ristrette posizioni nem iche, spesso o completamenle isolate o male appoggiate le une al le altre. In massima si può ritenere che il combattere su tale terreno è malageyole per tutl.i e r ichi ede lt'nppe perfettamente addestrate e ben guidate; che la forma del terreno, salvo in casi eccezionali, dà sempre mezzo all'assalitore di mettere dalla sua parte qualche vantaggio, e che per ciò la difesa passiva, condannabile sempre, è qui assolutamente destinata ad esser sopraffatta .

a raggiungere sn più colonne la grande posizione Castigl ione- Lonato, fo rmata da un lungo I.rallo dell a cerchia perimelrnle del l'anfitea tro, col la fronte rivolta verso l'esterrw. Il fronte S. ,1artino ; Madonna della Scoperta, Solferino, Medole, sul quale gli Austr iaci, sorpresi durnnte l'esecuzione della manovra, dovettero schierarsi, tagl ia trasversalmente e quasi in senso radiale tu lle le cerchie moreniche. Quel fronte quindi non comprende una so la grande posizione, ma un seguito di posizion i non ben collegate fra di loro, nè capaci di un vicendevole appoggio. l'ie venne che Solferino era già in mano ai Francesi, mentre a S. Martino l,l difesa si sosteneva ancora con vic,ore· persino O· ' Yl adonna della Scoperta era cadula, e nella vi cina S. t\fa rtino e poi a Pozzolengo si comb,1 tteva fino a noi.le . I tre ponti intorno ai quali la lolla si accese pi ù acca nii.a, cioè S. Martino, ~fadonna della Scoperta e Solferino, furon o precisamente quell i in cui il fronte com plessi vo di schieramento tagliava dagli archi di alture più importanti e dove più favorevoli si presen tavano le condizioni difensive. Sn quei gruppi di co lline gli Austriaci organizzaro.no la loro resistenza ali' avanzare degli alleati. Contro le altnr1:1 di S. Martino, a motivo della direzione molto obliqua della marcia rispetto all'andamenLo di quel tratto di cerchia moren ica, l'allacco principale dei Sardi dovette perco,rrere il versante interno del cordone morenico più vicino al lago, che noi sappiamo essere !,pinnato ed unito. l a difesa di S. )Iani no aveva un ottimo te1:reno davanti e dietro di sè, e la presa della posrzione cos tò, come è noto, grandissimi sacri fl zi, indipendentemente dal morto slegalo è successivo col qua le l'azione ven ne coodolla da parte oo· tra. A Madonna della Scoperta le co lline non hanno il carattere geometrico e rigido. che appare ~ll altri tratti delle cerchie, si rompono anzi con vari orienta menti; ne venne che l'attacco potè svolgersi in cond izion i migliori . A Solferino, dove le coll ine moreniche sono perfet tamente al lineate e dove l'attacco procedette direttamente da. OVCS l verso esL, percorrendo la cresta dol cordone mor?.nico, tanto al difen sore

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L' AN FITEATRO MOR(l;N !CO DEL L AGO D I GA RO A 1,

In una zona tanto ricca di fasti militari spesso ci si presentano esempi efficacissimi per confo rtare le osservazioni che abbiamo faLto . Non occorre per questo che noi percorriamo molto lontano la storia militare. In tempi a noi vicin i le battagl ie di Solferino, S. Martino e la se~onda Custoza sono ricche dégli insegnamenti che noi cerchiamo. 11 2.1, giugno 11859 l'esercito austriaco e quello degli alleati si urtarono in un terreno non presc.elto, mentre il primo tendeva

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DESCR IZlON E GE OGR.AFlCO:lltII,lTARE

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L'AN FlTEA'rRO MOHENIC.~ DEL LA_f30 · Dl GARDA

r,ome aJI'àttaccante feèe difetto lo spa7.!o per un conveniente spiegamento di forze. L'attaccare di fronte la posi7.ione 1:alTorzata degli Austriac·i, obbligava a procedere lungo la sottile schiena delle alture, il che rendeva ~ifficilissima quell'impresa già tanto difficile e che doveva costare mollo sangue. Il modo più conveniente d'anac<:o consisteva nell'operare di mostrativamente sul fronte, e nel preparare, co l fuoco di quan La più artiglieria fosse possibile appostarvi, la mossa aggirante su un·a od anche sn entrambe le al i del difensore . Una tale manovra però s11 quei terreni è sempre difficile per le ragioni che abbiamo detto, ed i Francesi ebbero difauo enormi cÌiftìcoltà. dà superare. Ad ogni modo, pare che non si sia pensato c;ull e prime all'avvolgim ento e che si sia lungamente tentalo di pren dere Solferino, precisamente procedendo lungo la cresta delle co lline con auacchi fmntali. Cosi sn quella strella li nea di alture, le brigate, i reggimenti si succedevano per conqu istare. con grandi perdite i cotuzzoli successivi. L'artiglieria vi era impiegata per batterie; quell i.I degli Austri~ti, che teotava un concentramento sul Monte dei Cipressi aveva i pezzi quasi a contatto tl i ruota. L'lmperalore dei Francesi ed il maresciallo Mac-Mahon, che osservavano la lotta dalla pianura, non potevano rendersi ragione della lentezza col la quale procedeva l'altacco sulle coll ine; ma più tard i, qnando l'Imperatore si recò sulla cresta, in mezzo alle tru ppe che si ava.nzavan.o fi1ticosamcnce, vide la necessità di r1•'orrere all'nvvolgimento e vi impiegò le forze di Bazaine e della Guard ia. La caduta di Solferi no condusse alla vittoria perchè gli Austriaci si erano esauriti in quella fun ga e gloriosa dìfe~a e vi avevano concentrato numerose forze, d1e si frammisch iarono e si travolsero le une colle altre, senza poter entrare tutte in azione. · Se cosi non fosse slato , la lotta che essi rinnovarono, in condizion i molto simil i rispetto al terreno, attorno a·Cavriana, avrebbe potuto modiucare il corso degli avvenimenti e da.r tempo al 2° corpo austriaco di compiere sul fian co destro francese. un largo mo11imento a~girante., che era stato g,à av viato tìn dal mattino .

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La condotta delle forze frances i attraverso alla zona coll inosa ,riuscì alquanto slegata, ad onta che l'allacco visibile da tutte le ,focalilà vicine che s1 svol geva sull 'alto, rendesse meno diffici le l'accordo . Anche i Sardi ehbero molte difficoltà nel collegarsi fra di loro -e coi Fran cesi e la hallaglia andò rolla sn tutto il fronte in ,:grandi episodi.

La ballaglia di Custoza del 1866 è , come quella di Solferino:.S . ~fortino, una battaglia d'incontro. Per gl i llaliani si trattava di raggiungere il margine orien tale ,del l'anfìtea1ro, meolre lo sch ier:imento :si sarebbe prolungato sul ,piano fi no a (~oito. Gli Austriaci vol evano invece raggiungere il fronte SommacamJ.pagna-Valeggio sul fìanco degli Italian i. . Obbligato a comballere, l'arciduca A.luerto, che aveva stabilito ,come l)rimo ohhiettivo da raggiungere il compimento dell a grande conversione per volgere la sùa fronte dall'ovest verso il sud , al.i.traverso alle numerose incertezze che quasi sempre accompagnano -fesecuzio ne di una grande manovra in presenza del nemico, ~nì -per aITerma re il suo disegno in modo concreto nell'auacco della ,pos~zione Cu~toza- Monte Croce, cioè di quel la parte del fronte av·versario che si allineava, rivolta quasi verso il nord, sulla cerchia • -estrema delle alture coolìnanti col pia no, e che, rotta una volta, -sareb~ si.ala priva di qualsiasi appoggio alle spalle. ln tal modo èo li contan d 1e le fo rze austri ach e avrebbero po. :tuto penetrare nel triangolo Valeggio- Villafranca- ('toito t.he rap,presentava la linea di ritiral.1 degli Italiani. « Custoza , nota la re·« !azione uffici ale austriaca, è un importante punto sporgente più ·« di ogni altro delle alture sul pinno » (,1). Nel compiere il primo schieramen to , quello c.he ancora risente -dell' uriilit del comando austriaco, i du e nuclei pri ncipa li che for,mano la prima linea dell'armnta, prendono posizione a San Giorgio 0

(l) /,a campagna det 1866 i n ft.a./ia reda tt:t rla ll a sez ione ~torica del corpo di stato

:maggior ~, tomo I pag. 1'1f-

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r,' ANFITEA'l'UO. !IOl!i,:N!CO DEL LAGO Dl GnR bA

DESCRIZ101'E GEOGRAFICO· lllLITARE

in ·salice ed a Sommncampagna, fronte a sud, lrasversa lmente alle due ·cerchie più esterne, le quali hitnno in quel trauo u.na' direzione quasi normale al fronte preso dall e truppe imperiali. Crli A.u$lriaci conoscevano perfell amenle, per. lunga pratica~ if terren o sul quale erano chiamati a comballere; lo conoscevano tant~ che al coma n<lo supremo, ancora in Verona, apparve subi to I& necessità di occupare lo spazio pericolo~o che risultava a metà del fronte, in corrispondenza al la depressione tra le due cerch ie mo-· reni che · !nfalti coll'ordine d'operazione dat;:to da Verona nel pomeriggio del 23, cioè pri ma che l'Arcid uca si recasse sul terreno, vi si destinò una brigala , prescrivendole di << schierarsi alla ferrovia in, << direzi0ne di Custoza, » cioè proprio là ove il terreno depresso, . conserva un ceri.o dominio a motivo del raddoppio che la cerchia per imetral~ presenta nl nord di Custow. . Quell 'o rdi ne d'operazione considerava come essenziale una tale disposizione,' tanto che la briga la distaccata venne fornita da uo corpo di prima linen , e solo più tardi doveva venir rilevnta da. una brigata della riserva genernle . In vece ness una preca uzione, nessuna disposizioue specia le vennepresa dagli Italiani , sorpre.,i in marcia e su cli un terreno che si sapeva rotto e coli io oso, senza però che si fosse mollo badalo alla sua caralleristica struttura. I com bauiment.i ad Oli osi, Santa Lucia, Custoza, Vi li;,fran ca, procedono slegati, indipendenti uno da:l'allro; persino i primi due, pur ianto vicin i fra di lc.ro. Ma nnn volta avviala la lotta , un tale irconveni ente non si presenta solo nel campo italiano. « I.a baLLaglia era appena in« cominciata, scrive la relazione nostra officiale, ma già essa si « mostrava spezzala in un ordi ne recisame nte separato, per di« visioni da una parto, per co rpi d'armata e per lJrigate dal~< l'altrn. » Però questa osservazione non proverebbe altro se non che il terreno rotto e diffici le rendeva assai penoso alle truppe lo svolgervi aziorii ordinate, ed ai copi il collegare fra di loro i vari alti del combattiruen to ed il rendersi cou to della i:ituazione. Questo è evidente e tornerà probabilmente a presentarsi (lgni, volta che truppe dovranno combattere in terreni così accirl entati.

Ma alcuni episodi del combattimenlo mostrano cosi distinta l'influenza delle' forme caralle1·istiche speciali, di quel lerreno sullo svolgersi dell'azione tallica, che ci sembra utile fermare sopra di essi la nostra attenzione. Per evitare il pericolo che cond nce con sè la soverchia analisi in simili casi, prenderemo in esame soltanlo due atti im portantissimi della battaglia, cioè la difesa di Monte Vento e quella ùi Custoza. Queste dne posizioni sono formate da tratti elevati e compatti di alture moreniche. l'µno , cioè Monte Vento, normale alla direzione dell'attacco austriaco, e l'altro, Custoza, fortemente obliquo. Le posizioni intorno a Monte Vento fu rono occupale dagli Italiani, e segnata men le dalla l'iserva del ·I• corpò, per arrestare i progressi degli Anstriaci su quella parte del campo di bauaglia. Quelle posizion i si potevano attaccare di fron1e· o nel fianco. sinistro, percl1è sulla destra pendeva ancora incerta la lotta at· torno a .Santa Lucia . Attaccando di fronte , gli Ans<,riaci avrebbero dovuto scendere dalle alture di Cascina Nuova e <li -'!onte Cricol, cioè dalla cerchia p:ù interna già in loro possesso, attraversare allo scoperto la depressione intennorenica che giace tra le due cerchie successive e risa lire il pendio· nord di Jlon le Yenlo, in presenza della forte occupazione e sotto l'a;r,ione di un rargua rdevole spiegamento cli artiglieria, opportunamente effelLuato su quel tratto di campo di battagl ia dagli Italiani. Se gli Austriaci avessero invece voluto att.i ccare la si nistra della posizioM . avrebbero dovuto procedere sul terreno più vicino alla riva del )li ncio, coperto da rilievi morenici non ben distinti che risenton o ancora, come si è accen11a10 nella clescri· zione del terreno, della disposizione caotica che hanno sull'altra ri va del fìume. Un tale terreno è piuttosto favorevole all'al.lacco, ma ~iccome qui eutravano in aiione le pri me truppe della 2a divisione del IO corpo, che ac~orrevano al soccorso, così le truppe· austriache da quel lato, di sordinate dal terreno e dalla lot ta precedente, vennero pal'litament e a combattere contro il nuovo avvers, rio

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L 1 ANFITEAT!l0 MORENICO DEL' LAGO Dl GARDA

sboccato dal Mincio, e le vere operazio'ni di attacco contro il ,· Monte Vento si ridussero ad urtare quasi d ifronte le pos1z1oni della riserva del. 1° corpo, stendendosi quanto più fn po ssibile verso la destra di questa. Partendo dalle regioni· depresse atlorno ad Oliosi , . le trnppe austriache, v;1lorose e disciplinate. risalirono con varia vicenda il ripido pendio settentrionale di Monte Vento, e nella diflicil e avanzata poterono molto giovarsi del teryeno, sovente ro tto a gradinate e coperto di boscaglie. Ciò non ostantf\ la difesa di Monte Vento riuscì ad arresLare fino alle tre pomeridiane i progressi prima assai rapidi della destra austriaca, e permise nl le truppe ormai d isfat.te tle! 11° corpo di ritirarsi. Per bnona so.rie dietro :ille spalle di Monte Vento corre, come si è ùello, la cerchia morenica più vicina alla p:anura. Quando f'u impossibile sostenersi a :Monte Ven~o e si dovette abbandonare quel la posizione per ripiegare su Valeggio, si ebbe così il mezzo di organizzare un a nuova linea di resiste[lza, occupando fl ltre alture ancora. abbastanza adatte alla difesa e vi si po1erono anche appostare diciannove cannoni. Di fronte a quella nuova difesa, che la forma del terreno rese possibile a quelle nostre truppe ormai stanche,. si arrestò, l'azione ulteriore degli Austriaci, e qui fini la batltiglia all'ala sinistra degli lt:1 liani. li combattimento sulle alture di Custoza, che coslituisce il fatto più importante della giornata, ridotto alle sue linee generali presenta da parte degli Austriaci due dive1;se modalità d'a_tlacco. Fino alle quau,·o pomeridiane essi tentarono di progredire lungo .la cresta più interna del doppio cordone morenico che vedemm,o distendersi da Palflzzolo a Custoza, e puntarono verso il Belvedere, verso la bassura davanti a Custoza e verso Monte Croce. Si mossero anche, padroni com'erano di Sommacampagna, lun go la cresta esterna del doppio arco morenico, ma l' e.sistenza della profonda gola di Staffalo, una delle breccie aperte dall'erosione, nella quale dovettero discendere per poi risalire verso Monte Croce, li indusse a non ritentare la prova. Dopo le quattro pomeridiane l'attacco fu condollo con µoderose forze, non più lungo le creste, ma movendo dalle depressioni

(

I DESCRlZIONE GEOGlUFICO - MILITARE

/

99,9

fotermoreniche che stanno al nord del Belvedere e conèentrando , per allora, gli sfohi solo su quel punto. Gl i Italiani non poterono accorgersi che tardi di quella mossa .e la loro artiglieria, in. posizione a Mon1e Torre', non potè avere effetto che quando il nemico comparve sul la cresta del Belvedere. Qni , più ancora che a Monte ·Vento, si mostrò lo svantaggio t::;ttico di combattere colla fronte rivo!La verso l'interno ·dell'anfiteatro. La forrna a gradini de·l versante in'terno facilitò l'avanzata del -l'assalitore, permise alle soe truppe, stanche e disordinate, di riformare gli ordini al riparo dal fuoco e fuori dalla vista dei difensori, Lantochè più di una volta fu scorto il nemico solo all'ultimo slanc,io. • Perduto il Belvedere, bisognò restringere la difesa al le alture .che sorgevano alle spal le.: Custoza, Monte Torre, Monte Croce. Lo spazio era stretto, · le trnppe stanche e scompigliate dall a , fonia lotta, il nem ico di fronte padrnne di una linea di alture ,vicinr,, dietro le quali si riord'inava e si riposava al coperto. Di là n. ca·nnoni. austriaci, dei · qua li ,i.O sul la prossima co l·lina del Belvedere, facevano un fuoco violento. Quando il nemico fu in grado .di avanzare nuovamente, potè ancora1 giovarsi della forma del versante sul quale progrediva . « Dopo una breve fermata sull'ul timo gradino del pog'gio di « Custoza, scri1 e la re lazione uf(ìciale, nove compagn ie del ·« reg);(imenlo Arcid.uca Leopoldo irrompono nel villaggio di Cu« sioza, che gl i Ital ian i difendono casa per casa »·. La va lorosa resistenza durò a lungo ,:inche sul ·Monte Torre -e sul Mon te Croce. Ma le posizioni erano prive di profondità .e, disgraziatamente, essendo quell a la cerchia esterna perimetrale di tutta la massa collinosa, il roYescio delle alture cadeva .immediatarnerne sul la pianura. V.enutct meno la speranza di ricevere rinforzo d:llle troppe .fernie in aspeLLo a Villafranca,· verso le 6 pom . si dovettero irremiss ibilmen te abba ndonare le alture, e percorrendone il versante esterno unito e scopé rto, e po i la pianura, non vi fu mezzo di organizzare una nnova resistenza fino alle case di Va.leggio e cli Villafranca. 1


1000

I

L'.\NFITE,\TRO l\!OREl<ICO DEL J,AGO D.l GARDA, !::CC.

***

Questi pochi esempi, Lratti dalla nostra St.oi'ia militare, · mostrano la particolare e costante influenza che gli el~menti geo grafici della caralleristica regione esercitarono sul modo di svol, gersi delle a:t.iùni milirari di cui essa fu teatro. Considerato in generale, lo studio di una tal e inlluenza forma una parte positiva e pure mollo , complessa del prol.Jlema della guerra, ecl ha sempre avuto una grande importanza. La geografia mili tare, ch e altro non è se non il complesso di tali studi , dopo aver seguito parecchie vie die condussero, quale p·iù quale meno, a notevoli progressi. si lrova ora in una fase mollo discussa, non esente alle volte da eccessi, come av\'iene di molle novità; fase anco"i· poco nota o ·nota più assai p~r le acerbe, benchè spesso autorevoli cri tiche, mosse al nuovo indirizzo (·I ) , che per vi1'lù della sua diffusione. L'idea di descrivere col snssi·qio del nuovo metodo una region e t.anlo intricata e confusa, nel cui studio, coll' aiuto della teoria idrografica, si urterebbe ad ogni passo nell'assurdo, mi fu suggerila dal desiderio di con correre, secondo le mie forze, alta Yolga rizzazione del mlovo indirizzo. Scegliendo la regione collinosa del Garda ad argomento del mio studio, io ebbi anche la speranza di renderne meno arida l'esposizione,_ a motivo delle memorie che vi sQno coll ègate; liete alle volle, t~isti il pi i1 'spesso, utili sempre ad evocarsi , quando vi sia possib ilità di Lrarne qualche insegnamento per l'avvenire.

A..

ALUIUCCI

tenente d'a,·tiglieria . (l ) Chi 1•olesse avP-rc recen ti cd atl! J)ie iaformazioni sull' i11tl iriz1.o cui si a.cellona consulti le Note sulla sistemazione sci entifica àeU11 oeogra{ìa militare del tenente colonnello di stato maggiore C. Ponno, :irtì colo pubblica to nella l/i11i~ta militare itaUana del ,ts%. Vi troverà l,1 trntt~ziono com1>le ta ed esauriente dell'argomento, messo in relazione colla si~tema.zione scienLifica dell:~ geografl,1 gencr~le, cd ampie indicazioni bibliografiche 11ualora volesse approfondil'e le varie qu estioni accennate nell'articol o. li tutto svollo con quella grande competenza e con quell'amore _di cui possono dar fede specialmente i discepoli del tenente colonnello Porro.

1001

,

N'OTA S'rA'TISTICA

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Sulle ·vicende san·itarie dell'imperiale e r eale esercito· atist·ria.co. ' La 3a sezione dell'istituto tecnico militare ha testè pubblicato il rapporto annuale; intorno .ille vicende sani1a1·ie della trnppa durante l'anno ,189~. Dal mede~imo e dai nu merosi e particolareggiati stati che lo corredano, è dato rilevare compiutamente tutto il movi mento di spedalità, delle iofer.merie e degli stabilimenti di bagni, e ciò non solo in maniera -complessiva ma a seconda dei corpi d'armata, deile diverse guarnigioni delle varie armi, ecc. Da tale grnnde copia di notizie,· ne spigoliamo le più interessanti. Sopra una forza media di 285,562 uomini di truppa il numero · -degli ammalati :nnmontò a 22.5,M,1, dei qual i entrarono nei luoghi di -c::.ra -100,01-6, donde si ha rispettivamente un per /oo di 790,·1 e 350,3, mentre nei due anni precedenti aveansi avuti : •nel ,t 8\-1,). 231,707 ammalati, e nel 4893 '262.,00~, dei quali entrati nei luoghi di cura 96, 1'2.0 nel ,189,i, e 98,0,i-,i ; e di qui rilevasi che nel ,1895 il nmMro degli · .ammalati diminuì e precisamente, riferendosi sempre alla forza media sotto le armi del 42,8 °loo, e che per converso aumentò il.numero <legli entrati nei luoghi di cura e cioè l'intensità delle malauie e pre-cisamente del 2.,7 °/ oo· Il numero degli ammalati oscillò fra i diversi corpi d'armata fra 1 -692,2 ¼o della forza · media presso il 9° Cùrpo d'armaia e ,t ,O,i- ·1 , O0 /oo nel 3°. 1\J 9° corpo d'armata segue subit<> da presso con 7·10,0 °/ oo e .al 3° corpo il comando militare di Zara con -t ,03,08 °loo- I corpi d'armata 2°, 3°, 5° e ,10° presentano, io confronto dell'anno precedente, un piccolo aumento nel numero degli ammalati mentre nei corpi d'.n· mata ,1°, ·I ·I o, -12.0 ,15° e comando militare di Zara si ebbe una leggiera -diminuzione. Rispetto alle varie armi, il minor numero di ammalati si verificò pre~so le truppe tecniche d'artiglieria con 52,1 ,3 °/oo, di poi presso la -cavalleria con 73·1,1 Ofo•. Per contro il maggior numero di ammalati

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NOTA S'rA'rlSTICA

si ebbe nei pionieri con 1,05·1,3 ¼o e nel1'artiglieria d:i fortez za coo 998,2°/oo• Le giornate di malattia ammontarono: 1

pei curati presso i corpi . , nei .stabilimirnti di cura

Io tot.Jle· .

N. ·I ,.1 03, 296 giornate , 2,850,957 ) ~- 3,954,2t,3 giornate.

Donde si ha che sulla forza media di 285,562 uomini di truppa, speli.ano ad ogni individuo ·13,8 giornate di rnalatt.i.i, meni.re ucl ·189,fi. ne spettarono 11i-,3, e negli ann i ·1893 e ·1892 ·I !~,2. Pei cnr.iti presso i corpi, i quali sono ammalati leggieri e rappresen tano gli noli1ioi per malattia, indisponibili pel servizio, ~i hanno pei medesim i 11,003,250 giornate di malattia (contro ·I, 0236, 7 giornate nell'auno precedente), numero che diviso per 365 dà in media 2748 ammalati giornalieri, e cioè il 9,6 ¼o della forza contro il ,f O,P/00 del ·I89,i.. Si ha pertanto, rispetto all'anno precedente, una diminuzione di ammalati di 0,5 °/00 • La seguente tabella ci offre il movimento di questi ammalati per peL' ogni mese e presso ogni corpo d'arenata.

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Numero medio giorna.liero

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Apr ile :-Maggio Giugno / Luglio. Agosto

1. Corpo d'armata.

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i005

NOTA STA'!ltlrWA

1004

~OTA ST ATISl'ICA

ffadividtti non appartenenti all'esercito 2.3,684 . .A lfa fi ne poi del ·1895 rimasero in cnra . 8,9U individui. :Sul totale degti usciti 430,776 ne uscirono:

Le malattie nei curati presso i corpi che importarono il maggior numero di giornate di cura sono: Ascessi, postemi, foruncoli, a_ntraci con giornate 229,250 Catarro bronchiale acuto, infiammazione catorrale dei polmoni . ) 108, ì 07 Contusioni, piaghe per contusioni e forite per morsicature 79,60i Catarro dello stomaco, catarro acuto intestinale, itterizia cawrrale . 76,H1 • Ferite d~i piedi, scorticature 6·1 ,91i-7 Cou un totale di giornate di malattia 556,2,\.6 o cioè 504- ,1 °/oo che è superiore alla metà del totale giornate di malattia presso i corpi . Presso gli st11bilimenti di saoit.il, le malattie che richiesero un maggior numero di' giornate di c.:nra si compendiiino nelle seguenti: Malattie croniche d'infezione con. giornate 877,278 Malattie degli organi di respirazione )) 404-,38:1 Malattie della pelle ed esterne » 379 ,374 Piaghe e ferite corporali . » 192,ft,94E cosi con un totale giornate di malauia ,1 ,853,529 o 650, ·1 ¾ 0 , e. press'a poco i

1 /3

del totale giornate di mala ttia.

·G ~ariti . , 105,459 = 806,4 Ì ~er morte ·1,.U. ·I = H ,O \ °lo. del numero totale. ~ m alt ra maniera 1!3,876 =,182,6 . · 1

IDei !07,092 usciti appartenenti all'eserctio uscirono: Gtta-riti . 87,94-2 = 821,2:. ( . Per morte . I ,083 rn,~ ¾ o dell'intero numero . fo altra mamera ·1 8,067 = ·168, , ,

=

Guariti _ ,J7,;H7 = 7a\l,6 Per morte :358 = ·15,,J IR altra maniera 5,809 2,i 5,3

=

! risultati ott()nnti rolla cura per questi ultimi sono alquaut0 sfa·-v·idu.i veccbi e logori.

ifre~iati 'in licenza per malattia, riformati e morti per l'int'iero esero.ttit~. - Degli individui sotto le armi . furono inviati in licenza: [I· I

'

Sin0 a tl'e mesi e più per r!e'm[J<!)ranea -in validità . 9,883 33,!S Congedati per riforma 8, 72·1 = 2\l ,5 4-,0 {;asi dì morte . 1,,193

= =

TOTALE

BntrMi nei 189:'i.

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1, 2.09 106)>05 •107,7H

'19,797

¾o dell:i forza media sotto le armi.

= 67, O

:l'IJei casi di morte sono compresi :

J

Individui appartenenti all'esercito 23,860. (1) Use-ili n el 1895.

~050 casi dì morte di individQ.i sotto le armi; U3 » » ,. ma non portati nella .~or~ presente.

~I

Del personale permanente Individui di truppa

/\ 1

i , ·f 81 T OTALE

(t,. ~ecchi militari in valili.i e pensionati.

°I.o dell'intero numero.

-vore1101i oiò che cie l resto si comprende facilmente trattandosi di indi-

Jlfovùnento degli ammalati negl-i stabilimenti dì sanità. - Il movimeuto degli ammala ti curati negli stabilimenti di snnità, negli ospedali civili e nell'os pedale della marina in Pola, non compreso però quelli degli stabilimenti di bagni, si può così riassumere: Ri masti in cura negli ospedali al termine dell 'anno 1894 8,680. Militari del per;;onale permanente, Militari di truppa .

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ff aiine dei 23, ,18,i- usciti non appal'teoeuti al l'esercito usci:·ouo:

,105,911 107,092

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L a maggior pi,r.te di c1uesti casi riflette individui 'trorautisi · in li··:J:eliEil

per malattia, o individui isolati io viaggio, ecc.

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ANNO XLII.


\

1006

NOTA STATISTICA

Inviati licenzain Congeda ti

Fanteria . Cacciatori Caval leria Artiglieria di cn mpagna Artiglieria di fortezza Artiglieria tecnica. Trnppe del genio. Reggimeòto ferrovieri e telegrafisti Truppe di sani tà. Treno. Altri stabilimenti . ì\iedi11 per l'esercito austrinco Fanteria dell.-i 11osaia ed Erzego vina. Media totale.

llorti

Tota le·

66,~ 68,6, 70,9· 70,2'.

34-, 0 . 37,7 36,0 3 1,8 31,7

28, 6 27,9

3,6 3,0

29,7 33, 7 31',6

20,6 32,9

2, 8 1.3, 9

26,3 14, i 27, .'i-

60,8

5,2 4-,7 4, ·I 7, 1 ,\., •I 4 ,2 -i ,O 4-,1 •I ,9

80, 9'· 88,342, 9, 65,6 37,8•

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1

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20,2. 29, 6

1.2.U 33,5

27,9 29,5

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In viati in Congcrhti llce11za '

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25

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negli stabilimenti di sanità, corrispondenti al 3,67 ¼o della forza media sollo le armi, e nella stessa uguale misura, del 3,67 ¼ o Ve· r itìcatasi nel 189i. Negli ultimi 20 anni la mortalità della forza media sotto le armi fu : nel nel nel nel nel nel nel nel nel nel

fi7, ,\._ 30,5

E rirerendosi al tempo di servizio si ha il seguente per ¾o del mP,ro totale: Volon :ari di un anno · Arruolati nel 4895 » ,f 89 ,~ » ·1893 4892 Arruolo.ti degli anni precedenti .

1007

NOTA STATISTICA

Ri ferendo le perdite sopramenziouate alle varie armi e servizi si ha. la seguente tabella che ne dà la percentuale:

125 35

:'fogli individu i che si trovano in congedo si verificarono le seguenfr• perdi te : Congedati per rifo rma . 10,·10.,1. :\forti . 4-,539 1

189ft. del 4893 del 1892 del 189·1 del ~890 del ·1889 del •I 888 del ·1887 del •1886 del ·1885 del

°/oo ¼o /oo ¼o <1-,9 0/oo ' ., ''-,O 0 /oo ,t , 9 ¼o

3, 67 3, 9 i, 5 4, 0

0

nel 188,~ del nel 1883 del ne l 1882 del nel ·188,t del nel ~880 del nel ,18i9 del uel ,f 878 del nel ,18n del nel ·1876 del nel •1875 del

6,3 6, 7 8,0 6,6 8,9 •I 2,5

¼o ¼o 0 /oo 0 /oo ¼o ¼o

,12, 4- ¾o 5, I ¼. 7,6 ¼o 5,3 oJoo 7,9 ¾o 6,0 0/oo 9,0 0/oo donde deducesi c:he la monalità, nei sei anni da l 1888 al 4893 fu in media del 405 ¼o; nei precedenti sei 0U0i del 6,2 °/oo I e final• mente dal. 1875 al •188·1 del 9,3 °/00 • Ne ll'nlti mo ventennio fu io totale del G, 8 °/ 00 • In complesso la mortalità nell'esercito austriaco, ali' infuori di un leggiero regresso nel ,f 890 e ·I 897, è da I •I882 in continua diminuzione. Nel 1895 presso i v:iri corpi d'armota la mortalità osci llò dal 2, 79 °loo presso il 9° corpo e 2,89 °loo presso il 7° e 8° corpo sono a _5,7,f ¾o presso 1'4·1° e 5,17 ¼ o presso il ,130_ Le truppe che soffrirono una maggiore morta lità furono: i reggimenti di fanteria della Rosnia ed Erzegovina con 8,57 °/ 00 , e l'artiglieria tecnica con 5,3!~ °fo0 • · Il reggimento dei ferrovieri e dei telegrafisti fu quello che ebbe la minore mortalità cou 6,67 ¼ 0 • Le truppe della Bosnia ed Erzegovina avevano avl'.to il maggior numero di morti anche nell'a nno ·precedente.

di guisa elle l,i perdite tota le dell'esercito austriaco, negli individui d~: tru ppa sotto le arm i ed in congedo fu nel ·1890 di 24-, 567 e precisamea'te di 18,825 di congedati per ulteriore inabilità al ser vizio militare· e di 5,732 morti. -.il101·tal'ità. - I casi di morte negli uomini di truppa come sopra, si è già detto, fnrooo 10,50 e precisamente .n pressa i corpi e .J0,33.

I


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NOTA BIBLIOGRAFICA

tarla fra i ferri vecchi; > e soggiunge: « lo spirito d'osserva1.ione pur . troppo non è comune a tutti nè tutti sì prendono la briga di osservare prufondamente. Se così fosse assai più presto si raggiungerebbe la perfezione pra tica delle cose.» Parole ben gravi , e specie sulla ~occa cli. un ufficialo appartenente ad un rcigimellto di lancieri, nè le discuteremo poichè l'importante argoment.o ci trarrebbe molto lontano; osserveremo soltan to che noi abbinmo servito per oltre 30 anni nei lancieri, ma i nulla abbiamo udito di simile, e che anzi dall'nmile cavaliere all'ufficiale più elevato in grado, tutti h.inno sempre dimostraLO la massima e incondizionata fìùucia nella lancia . H.ispPtto alla prOROSLa dello scrittore d.i una scinbola-rivoltella, la quale a suo parere , « possiede il vanta1,;gio di essere leggiera, reca un buon nu mero di colpi d'arma da fuoco ed un nunHH"O inesau ribi le di quelli d'arma bia nca, è di facil e m:ineggio e non presenta alcun ioeonYenien te » 11011 possiamo espri mere uu'opinione, poichè ci fanno difetlO i dati iudispeusabi li. Rigu(lrdo poi al sno impiegp da- cavallo l'autorc ,;' illude di molto sull'efricacia e l' utili tà dell'arma da rnoco nelle cari che. Giun ti a breve dist:,nza dal uemico - e la ri l'Ollella non può usarsi che ad una tale distauza - non trattnsi più di un'azione qualsiasi del fnoco, ma di ricorrere agli speroni, e gettarsi a fo udo sul la massa avversaria. Come si può credere all'uti le azioue del fuorn di una rivoltella 5parata dal sold:ito nel pieuo orgasmo dell'attacro'? Vi rirletta nn poco il sig. G·ap, ed · egli, d1e vuol essere prat ico osservatore, si convincer:\ di leggieri che ciò è inammessibile. ~ ella concl usioue l'autore è oiù remissivo, anzi potremmo dire che si contradice, poichè si li mit:i a chiedere che un:i ,ola partP, della nostra cavalleria sia arma ta col mosc:hetto e colla scia bolo-rivoltella, e l'altra parte conservi il mo chetto - il revolver per le specialità - e la lancia per il servizio sul campo tattico . È tuttavii"I abbastariza strano che mentre nelle pogini precedenti si vorrebbe vedere la lancia relegata fr:i i ferri vecchi, la si mantienepoi pel servizio nel ca mpo t:lttico, proponendo anche inclusiYamen te una di visione della cavalleria in due specie ben distinte; ciò che unanimemente è rigettato. E passiamo nlle altre proposte . Circa l'inutili1à della boraccia, spenderemo poche parole. Essa costituisce un particolare del corredo del so ldato, e se proprio non si può dire che sia indispensabile, non si può per altro affermare in,:ondizionatamentt che sia inutile. Noi piuttost.o desidererem mo che fosse

NOTA BIBLIOGRAFICA Sulla cavalleria. - Riflessioni.. l'inutilità della borraccia. -

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La sciabola rivoltella. - Circa Contro ·il -morso . - Nota, tipo-

grafia editrice della Basilica la 11897. Noi vediamo sempre col nrnssimo piacere giovaui ulficiali sceudere nel l'aringa della discussioue militare, epperò con mo!to piacere rendiamo conto del lavoro del sig. Gap, sebbene le uoslre irlee siiino, per così dire, <liamctraJmente opposte. a q nella dello scrittore. S1ù di fauo che in que,;ti ulti mi i.empi la questione dell'a1,mamento della cavalleria è ritorna ta sul tappeto, specialmente in 1''rnncia ; ma contrariamente alle idee del sig. Gnp, si può dire cbe è !JJl~ agitazione promossa tutta ,: favore della lancia mentre egli Yorrebbe abolirla , ritenendola inopportu ua alle guerre future. Sono logici coloro, i quali sostengono che colle nuove armi è passnto il tempo delle granrli ca riche di cavalleria e in conseguenza chiedono uu armamento leggiero il più che sin possibile e basato essenzialmente sulle armi da fuoco; quindi una sciabola leggerissima, moscheuo, una e magari due rivol telle - come voleva il capitano Carini - a90lizione della lancia. Ma il sig. Gap si dimostra nel suo scritto un caldissimo part-igiano delle cariche, e allora perchè propone !'.abolizione della lancia, la quole volere o non ~·olere, è sino aù ora considerata da tutti la regina delle armi , e che proprio in questi ultimi tempi, viene riam messa in quelle 1tavallerie, che, dopo la guerra franco-germanica del 1870-7~ tanto s'alfreltnrono ad aholirla? Anche noi crediamo che non fu della l'ultima parola sull'armamento del la cavalleria, ma 4uesLo deve risultare dall'impiego che ,;e ne intende fa re in guerra ; epperò sino a che si ha r intenzione, quale è oggidì, d'impiegare Ju cava lleria prcss'a poco come ai tempi ncn diremo di Federico II ma di Napoleone I, il valore della lancia non può e non dev'essere in6rm11to. L'autore dice: , osservando minutamente tutti gli inconvenienti che ora ha con sè .la spaveutevole lancia, verrebbe proprio voglia di 'gel-

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NOTA , lHBLIOOl;!.Al'JCA

cambiata e .sostituita da altra· di foggia più estetica, e soggetta a minore d~gradaiione. Riguardo all'abolizione del morso ,1ttuale , non dividiamo l'opinione dell'autore che lo vorrebbe sostituito da un semplice morso-filetto. La cavalleria deve manovrare a veloci andature, e questo non si può fa.re che con un c,1vallo perfettamente alla mano; di qui J,1 necessità del morso. Conveniamo peraltro che il nostro morso potrebbe essere convenientemente modificato, rendendolo più leggiero, e meno rigido. Tutto sc,1nmato sono poche pagioe che si leggono con interesse anche non partecipando alle idee dello scrittore, tanto più ch 'esse dimostrano - e siamo .ben lieti di con:;tatarlo - la sua grande passione per l'arma. 8. D.

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~N OTTZIE POIJTICC)-MfLIT ARI

·Well 'nltima puntata abbiamo lasciato questa rassego:1 al ·I O maggio, .J.opo l'imponante discor~o con cui l'onorevole Ministro della guerra aveva aperto la discus:-ione alla Camera in prima lettura sul progetto di :legge per l'ordinamento dell'esercito. Nel corso della discus~ione lo ste;;so Ministro doveuc riprendere la parola e, riassumendo la discus$ione stessa, ri spoudeva ai vari oratori ·-Che avevano opposto obbiezioni o cl1iesti schiari menti. Al prooosto diseguo di riordio::i mcnto (disse l'onorevole Ministro) si oppone che è anticostituzionale, che non è proporzionato ai nostri mezzi ·finanz iari , che tecnica mente nori è abbastaoi:a sol ido. E ad esso si. con,trappone : Ordinamento ternario con riduzioni gravissime e consolidazione del bilancio ridotto nel 4895. Il ~Iin i!-tro ribaue i sudàeui aprpunti, ne dimostra la inefficacia ed il pericolo del le controproposte. ·Circn la forza delle com r>agnie in tetnpo di guerra, afferma che molti la preferirebbero a soli 200 uomini, tanto più oggi ·con le armi nuove e ,cita a ta le riguardo il rapporto uffi ciale del ·colonnello Stevani sui combattimenti di monte iVlocra m e di Tucruf, detta ti dall:1 esperienza. ·Ci rca la forza delle co mpagnie su l piede di pace, il Ministro dimostra che essa è risultante da dementi non ·suscetti bili di essere modifi cati. Se in avvenire si dovesse andnre alla g.uerra colla forza di pace .come fn asserito, l'Italia dovrebbe rinunziare alla sua di fesa o avere <Un bilancio pel suo esercito di 300 milioni. Fa la storia della compag nia fo rte in Frnncia ed in Germania e dice come colà le condizioni di. fotto, i timori e gli scopi da rnggiungere sono differenti dai ilOStri; éonchiude che se tra Francia e Germania vi fossero le grandi Alpi, cforse la situazione, (anche a proposito della forza sotto le arm i in tempo ,di pace) sarebbe ben diITerente. Fa il confronto dell'ordioameoto proposto con quello dell'AustriaUngheria e dimostra che $i:icrio in huooe condizioni, preferendo avere ,le compagnie più grosse per sette mesi dell'anno, impegnandosi ad averle un po' minori nell 'i nverno, piuttosto che averle per Lutto l'anno .di una fo1:za intel'media.


NOTI ZIE POLlTICO- MlLITJ.Rl

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NOTIZIE l'OLlTICO - Mll,lTAJtl

Di fende il sistema misto di mobilitazione, ne ennme1·a i vantaggi, t mostra che se ne esagerano gl i inconvenienti. L'oralore si diffonde minutamente 11 fare il parall elo Jìoanzia11io fra, il progetto cl i ordina mr.n to ternario dell'onorevole Bicolli ed >I suo e dimostra che, menlre la di fferenza fra i due Lilnnci risulta minim.~ indefiniti va, la diminuzione di rorzn in tempo di guerr:i e di molte noità. io tempo di pace non compeose1·ebbero certamente que~ln dilforellzo. Tecnicamente poi, se si fo~se forma ta la 4° com pagnia per bauarrliono in tempo di guerra, ciò siirehbe stato dannosissimo alla coesione· dell'eserci10, mentre tu tti i tecnici ammettenrno che non era ammissibilein guerr(I il hattagliooò di tre comp3goie. ,.

•* . Rispondendo all'onorevole WollembOf/:! accenna alle ri for me ammi-· ni:;trotive, :ille spese strnordi11arie, al cambio dell'ortiglieria da (ll'lmpagna ed alle spese di cootribnt_o del bilancio della guerra :1lle spesed'A fr ica. Hispoudendo all'onorevole Colombo dice, che se la evllutunte formazione di brigale miste di :ilpini e bern,gliPri alla frootier:i avrebbeavuto dei van taggi tecnici, pre~ent:wa anche inconve11ienti di ordinepolitico ed unn diminuzione di presi.dii in qtrn lche pane d'llalia. Dice che, se i bersaglieri fo3sero diventali tru ppe localr come già· sono gli .ilpioi, la cc,nseguenzn ioeviia hile sarebbe stata o fa trasforma-· zione dei bersaglieri in alpi ni o degli alpini io hersagl ieri; ciò che non· sarebbe stato tecnic:1me1ile un male, m:i non $Ì sarebbe tenute-conto di· quelle tradi1.ioni, di quei fat tori morali che hanno diritro :il rispetto · dell 'organizzatore. Hibatte le argomentazion i degli onorevoli Colombo e Froocl,etti sulla. non sorerchia fiduci:i che e$~i hanno sui richi:i,noti alle arm i. Dice che in vece hisogna clic la Camer:i si preoccupi dell:i sorte dP.116' fami glie dei richiamati alle armi, gra vi~3ima questione di cui egli si è· occupato allra volta ed ancorn oggi si occupa grandemente. Combaue il par;igone folto fr:i le compagnie mondate in Arhco dop& Amba Alagi e le. compagnie quali rist1lterebbero le nostre in caso di· mobili i.azione dell' escrci to. Dice essere giusto che il paese non sia rimasto soddisfo tto deglr ultimi avveoirntinti; qualche conseguenza si è manifesUJla e bisogna di<:.siparla; ma non è opera di un giorno, bisogna invece lavorare t111fr a facilitare questa opora sanw. Non è col mostrare scarsa fi ducia eriducendo l'esercito che si può sollevarne il morale.

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Furono portati i rec.inti esempi dei disastri militari della Grecia e degli ordinamenti militari dei Tnrrhi, ma entrambi cotesti_esem pi_son~ favorevoli all'ordinamento proposto. C Greci mancavano dt quadri e d1 ogo i :illro servizio accessorio. . L'•>rdinamento turco è dovuto a quell'autore tedesco che ru c1~ato malamente come foutore di .eserciti meno grossi io guerra. Qnell'ordina mento è -molto simi le al nostr'ò, cioè in piede di pace molto limitato in confronto della for1.a di guerra . Reuifì ca talune cose che furono dette circa la prohabilità di avere fra non molli anoi un nuovo fucile, circa le somme che occorroraono per In trasformazione della nostra arti~l ieria da campagna e circa l'aumento di talnni forti di sbanamento iu rclarione alla diminuzione che si avrebbe dell'e~ercito. Riba lte le cose ,lette dall'onorevole Fraocheui il quale hs messo sulle spalle del ì\fini,tro u11to ciò che egli h3 trova lo da "·'.·i ticare, perfino ìl richiamo dalla di, poni bilitù del geoorale Afao De IJ1 vera opportunamente fono dal suo predece~~ore generale Ricotti, perfino il uon _esclt~clere i militari in servizio auivo d,dln Camera! Ammclle che circa rl morale e la disciplina possa esservi qu~ lche caso isolalo da deplorare nel nostro come in qualunque altro esercito,.. perchè ca use dissolventi ve ne sooo per tutte le isti tuzioo i che più rlireuameot~ mira1~0 al~a sicurezza dello .$wto ed alla tutela clelln sociotò, m:i il miglior l'llnedro è di dare ,-tabilità all'esercilo e lasciare che In di~ciplina la m,1nlenga l'nniorità miliwre la quale sa tenero a freno e moderare i propri di. pe11dcnti. Dice rhe nessuno ho fo.Ho più ,li lui per la grù~sa quesuone del cC'nfo rimenlo de,.li impie,,h i rivili :ii sotlldTi ciali: egli cercn di fnr ne ese0 "Uire scrupofosa mente la leg~o e c·ò non soln111en1e por ragioni di giu : 1izia ma anche uell' interesse nel bilancio perch,-. vi sono 1,iù di un m~liaio di sounffìcinl i l'lnziani d1e doHebhero e3;ere . congedati e vi pesaoo per più di uo milione.

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"" Si diffonde a parlare del morale doll'e~crcito, di tulio quello che fu fat to per mantenerlo nito e dimostra come l'onlmamento da lui p~oposto è lo stesso che nelle sue grandi linee fn riconosciuto necessMro al la difesa d' llalio nel ·1882, che ru accellato da tnlli i Ministri rlre si succedeltero e da tutte le più alto aulonlh militari che si sono seguite. Dice clre 2:39 milioni di bilancio norrnnlc, esclusa l' Arrica, sono baste\'oli a m11nteoere bene colesto ordinamento.


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N OTIZIE P OLITICO ·M ILITARI

NOTIZIE POLITIC0-1\IILITARI

Quaklte ritocco, qualche cambiamento nei deuagli sì sarebbe potuto apport:ire, ma ba preferito di nulla sconvolgere per assicurare più fa cilmente e prontamente fa sone della legge. Combatte il sistema di reclutamento territoriale in tempo di pace; non escludo che possa, in tempo di là da venire, essere preferito. Cllntro di e;so vi sonp per ora forti ssime e ragione1•0Ii a,•versioni di cui bisogna tener conto. Rispondendo agli onorevoli Carmine e Meardi, clite che allo stato attuale delle cose vi sarebbe da temere quasi una ri vol uzione sopprime11do 400. e più un ità fra compagnie, batterie e squadroni, d,11 momento che per sopprimere il pre$idio di una compagnia ed aoclte di un plotone, sorgono proteste vivissi oie da pa rte di munici pi grossi e piccoli. E tutto ciò si sarebbe :i vuto con l'ordinamento Ricotti, senza per questo cvosolidare il bilnncio .ùel 1895. ' Confuta l'afferm:izione che, con l'ordinamento attuale, in sul finire del ·1893, noo si potettero inviare le tru ppe necessarie per pacificare la Sicilia, e dimMtra con cifre come l'esercito, dal marzo rtlla fine di ottobre 189;J, fu più forté .che in qu:i l11uque alt,·a epocll. Rispondendo :i.ll'onorevole Del Balzo sui distretti e deposi ti, dice che questi non sono destina li a sostituire quelli, ma ad :illeggerirli per acce: lera rc la mobili1,111.io11e. All'onorevole l\ieardi dice dolergli clte abbia rimesso a nuovo la fra se disgraziata della im1>roduttività rlelle spe,e mi lit:iri : aggiuugc che nou si ha da ~ollevare ue.;;;una bandiera la 'fllale snl paese faccia l'effeuo di quella rossa che si agita per eccitare i tori. Egli 110n conosce :i ltra baudiera se aon quella che sventol.1 in llltta Ital ia e che bisogna essere pronti a difcnd~re contro tutti e tulio. Ribolle le argomentazion i tendenti a din1ostrare che tutte ffueste leggi miliLari siano fotte preoisamcate per migliorare la c.irriera de,.,li uf0 fi ciali. · Ciò ò in cou trasto col fotto che vi sono ancora capitani e tenenti di footeria coo undici aoni di grndo. A qn c~ti si aggiungano qnottro anni di sottotenente e si vedrà che per arrivare a ma!?giore ci vogliono 26 anni di" sptilline; non può dirsi qui nd i che l'esercito ò troppo giov:ine. Vorrebbe poter 3rmnrp. anche In milizio territoriale col fu cile model lo ~ 891, .~a. non P.UÒ ripron:etterlw pen;hè una volta 3rmata con qne,to la n11lma mobile ed MSI(¼,.., ,., una suffìciente riserva bisognerà rallentnre l'attua le prod11zione. ' Parlando dell'artiglieria d.i moutagna dice che per ora non è da pensare 3 sdoppiare il reggimen to che c'è.

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Cerca di migliorare la scelta del contingente di tutto l'esercito e da esso spera potere allonta nare tu tti coloro che, prima di farue parte, macchiarono la loro vita di colpe che intaccano l'onoratezza. Ilibatte il calcolo delle spese dell'esercito fotte dall'o:,orevole Colaianni ed il senso attribuito da lui alla pnrola caos, mentre ha cbiaramente allu so alle sole difficoltà create all'ammini strazione della guerra dal fatto che da tre aoni forono emanati dei decreti-legge i quali non sono aucora oggi regolarizzati. Afferma però che tutto questo noo comprometterebbe punto una eventuale mobilitazione. L'oratore dice essere d'accordo con coloro ~he patriottica mente recla mano. che l'eserci to sia ordinato come si crede . purchè vinca. È gi usto rodeste, e l'onorevc>le Del Balzo ben disse che non gli irnpJrtava tan,to di sapere _che i nostri solda ti sono eroi, quanto di sen tire che hanno vinto. Cotest.1 è questione di riducia intima, profonda alla qu11le' tutti debliono concorrere. Se domani scoppiasse la guerra egli {il Ministro) per il suo grado e I;, sua età avrebbe probabilmen te la fortuna di comaod.ire uun parte del nostro esercito, assumendo cosi in f[Ue l giorno il peso della ma odierna respousa bilità. , Quest.a re~ponsabilitò accetti, intera e con gra ndissi,na fìdn cia. Ha giusta fode e ne ringrazia Iddio. Considera e con;idererà sem pre come suo primo dovere trasfonderla negli altri.

Questo discorso ascoltato a1te nt:11nente dalln Camera e con l'l'equenti segui di adesioue, fu coronato in fin e da gr:iudi approvazion i, e avrebbe assicurato la sorte del progetto, se mai qne~Lo avesse corso pericolo, ciò che 0011 era. L~ di srnssìone I si protrasse aoco ra due giorni e fu ehiusa il giorno ·13 corrr.nte nel modo che tutti pro vedevano, cioè coll 'ammissione del progetto alla seconda lettura e l'a pprovazione di un ordi ne del giorno implicante fidu cia, in cui si prende atto delle dichiarazio11i del goveruo. Quindi la Camera ha deliberato che fo sse subito iu~criua all'ordine del giorno degli uffici la nomina della Commissione per riforire in seconda letwra snl progetto io questione e venne li s::;a lù alla mAde3ima il termioe di otto giorni per presentare la 5ua relazione. La Commissione riuscì costituita dagli onorevoli Dal Yerme, Bisca·reui, Manrigi, Pai~, Brnnialti, ìlfarsengo, Murazzi e :Marcora, tut ti salvo uoo, favorevoli :il progetto. ~e fu pre.,idente l'oo. Dal \'erme, e segretario l'ou . Bi,;caretti.


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NOTIZIE POLl'l'ICO - ?,pL lTARI

Essa tenne varie sedute, in alcune delle quali intervénne l'on. Ministro della gu.:lrra per dare schiarimenti su vari. pàrtièolari del progetto stesso. Al termine deg:i otto giorni, l'on. Marazzi, eletto relatOf~, i~re~entò alla Camera la sua relazione favorevo le al pro.getto. Dell.e hevt _divergenze tra quèsto e le proposte della Comm issione, p~rleremo quando daremo con to del passaggio in seconda lettura. Sicc;ome il primo voto della Commissione ha oramai risolto la questione · di prinèipio e fissato le linee generali dell'ordinamento sulle quali non sr può più ritornare, siccome, iu al tre p,arole, la discussione in secondalettnra deve restringersi 11Jl 'esa rne degli articoli dei progetto·, perciò è da ritenersi che il medesimo potrà essere definitivamente votato dalla Camera e trasmessv al Senato' nel principio di giugno, si ,da arrivare in porto prima d1e cessino gl i effetti temporanei dei decreti-leggi de} 6 uovernbre •1894-, prorogati , ,come è noto, ll l 30 giugno stesso.

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** * Il •14 cominciò all a Camera lo svolgimen to delle interpellanze sull'Afric11. La discussione fu in teressantissima per l'im portanza dd l'argument~, per le espli cite dich iarllzioni faue dal Go,,erno e pei· _il voto di adesione che la Camera, a maggior11nz11 grandissima diede al la politica coloniale del Governc. ste;5so. Aprirono il fuoco :ilcuni deputati di estrema siuislra chiedendo I' abbandono ,1 s~oluto ed immediato del!' Eritrea. , Prese in seguito la parola il Presidente del Consiglio spieg1rndo gli intendimenti del Governo, che sostaozialmente s~no i seguenti,: · Creare una situazione di cose che ci permetta di ridurre ai rnini rrù termini la nostra or.: cupuzione miliwrn, .limitandola po,sibi lmente alla sola \Vfossaua; non cedere nè tutto uè in parte i teni tori i sui Qurii i si ese!'cit11 la no:;trà sovranità, orgllnizzanrlo però il paese so tto capi indigeni di nostra libera scelta; far cessare, infine, al più presto I:. , provvisoria occupazione di Cassala, che non giova ai lìni della nostra politica e della nostra difesa . Il Governo crede ci1e questo sin l'indirizzo più conven iente ai nosn·r interessi. Ma le cose in Africa proc;edono molto lentamente; e per applicare gradatameute il programma _del Governo, occorre pr;nd~re gli accordi coli' Ingh iherra per la retrocessione di Cassala ali Egitto, e prendere intelligenze col Negus col qua le non abbiamo definita ancorn la questione della frontiera. 1

E fu per questa ragione che, non potendo precisare quando il pro· gramma ministeriale relativo all'idtipiano potrà essere compi uto; il Governo chiede una stanziamento di ·19 milioni, per il bilancio 4897-'.JS. A queste dichiarazioni seguirono repliche e presenlazioni di mozioni ½U vario senso; la discussione prosegui 11nimatissima per vari i giorni ed in essa l'on. Ministro dell11 guerra ebbe otcasione di pronnnciari, un no!evale discorso, considerando la questione specialment.e dal punto di vista militare.

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Errli cominciò dal coofu lare l'afferm:izion~) che CCIII selle milioni si poss; so3tenFe la spesa della occupazione mili tare ?ella C_olonia. Dopo Aùha-Carima la situazione della Colouia è camhuua allatto, e non si può più confrontare con quel la del passato. Disse che ha 1·oluto separare chiaramente le spese per l'Afric,'I dalle spese per l'e~ercito nazioonle, e che perciò si senle in grado .d'esprimere un'opin ione molto imparzinle sulla questione. · . . All'onorevole Dal Venne, il quale ha affermato che il bilancio della Colonia è ruuo con rnoita larghezza, ed lw deu~ che vi è molto sperpero, ad t!sempio, nei ll~oppi panifici e infermerie,. l'o~orev~le i\'Iinistro, osserva essere la naturn e l'estensione stessa de, temton quella che impone la molti plicitil di que' servizi, che, del resto, non hanno se non proporzioni limitatissime. . .. . . . Non ne"a che si possono introdurre parecchie semplihcaz1on1 ne, servizi ste~si, ma non tali che rappresentino economie di grande rilievo. Il bilancio pel •1897-98. è stato comppato sopra le previsioui di uno stato normale e 1ìon di uno stato di guerra ; il Governatore del!' Eritrea maodò i dati opportu ni nel novembre in rapporto alle condizion i, <:he allora erano tranquille, dell a Colonia. Venendo ad esaminare la questione della difesa, osserva che va con· siderata sotto due aspetti, quello della difesa in sè stessa, e quello <lell 11 difesa nei riguad ri colle condizioni della nazione., Per la dife.,a contro un assalto dell'Abissinia· oc;correrebbero due ~rpi d'armala da spedirsi dal!' halia; ora questi due ~vrpi, per rapida -che ne fosse In mobilitazione, non a~r, vereb~ero t,e~ po, per Ja difficolti1 dello sbarco a Massaua e dell'mol trars, ,ull alt1prnno. Sarebbero necessari i tre mesi. Per arrivare alla sistemazione militare delìnitiva della Colonia, bisognà che questa sia messa in grado d:i far fro nte da sè stessa ad

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NOTIZIE PO C,ITICO-MILITARI°

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NOTIZIE POLITICO-Mlc.ITARI

una eventuale invasione; e le conseguenze di , questo prioc1p10 sono molto grll vi, perchè la spesa che ne deriva è dii circa trenta milioni, come ha già dichiarato il presidente del consiglio. · Esaminata l'ipotesi di tenere Massaua ed upn grand~ piazza dell'altipiano, e dimostra che e$sa presenta molti inconvenienti, per la trop pa distanza di quella pi(lzze dal la lrnse, e 'per la minacci:i che le popolazioni indigene, abbanèlonate a sè stesse, si rivoltino contro. Parimenti dimostra come non sia sosteni bile la soluzione cli ritornare all'an tico triangolo Massana, Asmara e Kercn. Passa a spiegare per quali ragioni, più che altro di ordine morale, ·fu tenuta Cassata, e come sia consigliabile di abbandonnrla quando si verrà all a nuova sistemazione della Colonia. È d'avviso che la migliore soluzione della questione sarebbe quella rii ritornare ad una condizione della Colonia quale si aveva nel periodo 4892-95, e preferibilmente con un go,=ernittore C!vile, al quale sia hisciata una certa libertà <l'azione. InfiM l'on . i\Jinist.~o coochiuse il suo cliscorso cosi: « La conclusione di tutto questo è, che per la occupnzione, per la sist.emMione mili ta re di tuua la Colonia non bastano i diciannove miìion i del bilancio, e ne occorrono nna trentina se vogliamo essere sicuri: questo è il mir, profondo convincimento. èon studi e ripieghi si potrebbe forse col tempo scendere alquanto. ma di ben poco. « Certamente, se noi volessimo solo fidare nell a provvidenza, allora potremmo andare ~vanti con sette milioni , a11che con meno; ma non sarebbe opera seria. ,e Tutt.o sommato però io credo che, se fosse possibile ritoruare ancora ad una condizione della colooin analoga a quella del 1189·1-92- 93, snrebbe cJuesta la migliore soluzione. « Alcuni hanno risollevai.a la questione del governatore civile. Ebbene io ri cordo che appunto, sin da quel tempo , nel ·I 891, io pensava che il governatore io Africa dovesse essere un governatore civile. Ma non si è potuto stabilirlo. Però, hodiamo, governntore civile non vuol dire affidare la colonia ad un borghese, vuol dire in modo assollllo dare un indirizzo civile alla colonia. Si dice che un generale alla test.a della· colonia può tascinrsi trnscinare dal desiderio delta gloria, a qualche fatLo d'anne. « E ciò io non nego. Ma ripeto quel che ho detto altre volte: bisogna dirigerlo da l centro questo governatore. ( Un governutore mi litare, di cui giustamente e meritatamente si , sono fatti tanti Jament.i, fiochi! fu tenuto a posto, fece quello che do-

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veva fire. Le ~ose sono iindate beoe fino :illa fine del 1893; il gior~o in cui Jo hanno $pinto, è avvenuto quello che è avvenuto. Bisogna dir le cose chiare. · . \ Quindi sull a questione di dare uo indirizzo civile alla colonia con un capo mili tare o no, io sono d'accordo. .. . . . « Ripeto: desidererei che, con quei sette m1lioo 1, s1 potesse npre~dere quella posizione buona che avevamo ~1el ,t 893 ; ma per c~nto mio ri·)eto che questo dei sette milioni è il mio t.arosaldo, ed è il punto· 1 massimo della spesa che ' il bilancio della guerra deve so pportare per l'Africa. · < E non illudiamoci: se voglia mo tenere occupato militarmente tutto ]'alti piano, non basteranno nè i 1 milioni, nè il bilan~io presentato t

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,Dopo questo discorso che fece grande im~ressione. a.11~1 Camera, la discussione si protrnsse nncora per qualche giorno e hlll il :22 ·con una tri pi ice votazione. . . Si Yotò anzitutto so pra un orùme del giorno presen tato da coloro che vogl iono l'abbandono aSS()luto e immediato dell'E.ritrea. Quest'ordine del giorno fu respi nto a graude maggioranza. Si votil in seguito sopra uo ordine del giorno preseutn to da colo.ro che ch iedevano di sospendere ogn i delibernziooe, fino a cl'.e adem!)1t~ le coodizioni del trattato ·26 ottobre ·1896, la Camera _abbca maggiori t·lementi per on giudizio definiti vo, ed anche quest'ordine del giornoYenne respinto. Si po,,e finalmente ai voti un ordine del giorno, accettato ~al. prc. sidente del Cousiglio, con cui la Camera, preso atto delle d1chiarazioui ciel governo· ne approva la politica coloniale ; quest'ordine del "i0rno venne a arande maggioranza approvato. " E così finiron~ le interpellanze e le mozioni sull'Africa . 'f

** La discussione so.1ll'ordinarnento dell'eserci10 e quella sull',~fri~a. attrassero specialmente l'atten,:ione del pubblico durante la qu10dicrna, G·li avvenimenti della Grecia andarono perdendo gradatamente ~lei loro, intere$Se a misnra che si vide chiaro come do'vcvano necessanamente {ìnire; più non parl('remmo di essi, se ne.l ~'.ulti'.na. battaglia non fossero rimasti accorti e fer iti nn certo numero cl Ital1a111 . · .

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NOTIZIE POl IT!C0-111ILlTARI

Fu questa la bauaglia di Domoko, località dove i Grec_i s'erano raccolti dopo essere stati battuti a Fars11glia. ;\W1ccilli da forze mo.lto s~1peri(Jri, si dìfosero valorosamente, ma furono impotenti a resistere. Ad un'ala della linea di bauaglìa combattevano centocinquanta o duecento italiaoi che si distinstlro per singolare bravura. Un::1 decina di essi rim:ise sul campo e più dì cinquanta riportarono gloriose ferite. Fra i morti vi fu Antonio Fratti deputato al parlamento italiano. Alla battaitlia di l>omoko tenne dietro u11 armistizio e traitative di pace le quali durano tuuora.

Fra le più imp?rtanti disposizioni d' interes~e militare emanate nella quindiciua notiamo una circola~e rel ativa agli impieghi riserbati agli ufficiali nell'amministrazioM delle ferrovi~. · Le società esercenti le graod i reti ferrovjorie, quando occorra di fa r luogo all'ammis;ione in s.e1·vìzio di personnle per impieghi determinati dai relativi regolamenti, hanno obbligo, a sen,o dei rispettivi capitolati , di dare la preferenza .:ii militari, qualo ra ue siano idonei, che abbiano serv ito lodevolmente non meno di otto .inni uel regio eserci to e ciò r, prescindere dagli altri ìmpiegbi che, a termine dell'articolo 20 11 della le1rcre e: ~ 8 lu 0 lio 4883, sono riservati nella misura di un terzo ai sottufficiali che h:muo c,ornpiuto ·12 anni di servizio sotto le armi , e dei quali è parola nell'articolo 10 della legge medesima, e cioè posti d'ordine, di custodia di locali o materiali, o di servizio che importino una retribuziotie compresa fra le HOO e le -1200 lire annue. Per opportuna norma dei comandanti di corpo e capi di servizio e pòrchè ne sia data parteci pazione ai militari che sono inviati in congedo illi mitato .dopo otto anni di servizio, il Ministero ha pubblicato gli articoli dei predetti c.'lpitolati che stabiliscono tale obbligo per parte delle suaccennate società ferroviarie. Con altra cir,;olare il Ministero ha determinato che n<'lla imminente stagione estiva, siano aperti gli st,1bi limenti balot>nri e idropinici, e abbiano luogo i bagni marini, e ne ha fissato le epoche e le norme. Vennero approvate le seguenti aggiunte al Regolameute per le li cenze del H. esercito: 46 ./Jis Non è concesso nll 'ufficiale di cumulare lir.enze ordinarie e straordinarie di due bienni consecutivi, quando si veng·a ad ol tr.epassare la durata massima dell'assenza continuativa consentita in un biennio, la quale è cos1imi 1a dalla licenza ordinaria sussidiata dal massimo della licenza straordinaria.

NOTIZIE POLlTlOO-MlLl'J'ARI

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Qualor~ \' uffi~iale uella circostanza ora detta non potesse ra~giungere ijl corpo, iÌ\omandaute si regola in conformità del numero precede.me: t6.ter L'ufficiale, la cni assenza continuativa da l corpo per licenze abbia raggiunto la durata massima di cui al numero pi·ecadente, no~ può ottenere ouova licenza ordinaria o straordinaria, se · non sono trascor3i alrn'eno sei mesi dai suo ritorno al corpo. · Anche quando l'uffici11le sia rientr:ito al corpo dopo un'assenza co01 tinuativa infe riore al la durat11 massima suindica ta, debbono trascorrere .sei mesi almeno prima che ,possa ottenere o uova licenza, se con questa, unita a quella già fruita, la dttrata massima venisse ad essere oltrepassatn. ~

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Dal!' Africa nulla di nuovo. Gli ultimi png1on1en sono arri vati. Fn nominata una commissione di generali coli' incarico di esami <0are le responsabili t:1 di alcuni capi e comandanti di trnppa nell'ul tima campagna cl' Africa e specialmente nella battaglia di' Adua. Questa commissione composta dei,generali San Marzano) Saletta ed Adami ha già cominciato i suoi lavo ri. Roma , 2.8 maggio -i 897.

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NOTliIE Ml t-!T a.ltl EST!!:KE

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NOTIZIE MILITARI ESTERE FRANCIA:

La creazione dei q1ia1·t~ battaglioni nei 1·eggimenti di fanteria. snddivù;ionalì. - La legge relativ n alla crear.ioue,dei quarti battnglionr nei re1gimenti di fanteria suddi.visional i è ~t(Ua prom ulgata sotto la data. del 4 marzo u. s. Il testo dello. le1ge ù il segu ente: . · « 1l Mini,tro della guerra è atLtorizzato, secondo le esigenze del ser« viz;o, IP- risorse del reclutamento e sne disponilJilità militari, a costi: « toirt! progre:;sivamente un .1,. 0 h:,ttaglione nei reggimenti sudùivi:;ionari~ « senza che le unità dei tre primi bntl:t}!l iou i possano discendere al di• sotto degli effettivi previsti ·nel bilaocio del 1896. · « Un maggiore, ci nque cn pi1aoi é quattro tenenti del quad ro <'omple~ « mentare saran no a,segnati a ques:o battagl ioue. • Si creeranno inoltrn, secondo il bisogno, iu ciascun reggimento sud" di visiouale, c1unttro tenenti o soltotenenti ed il quadro neces$ario di sot« tnfficiali e ('aporali ., Io qucs1a legge è da notarsi la cond izione impos1a dalla commissioneparlr,mentare rirca la intnngibiliLà degl i effe1ti vi dei 3 brnai.;lioni esistenti. È ;,nclrn da nolar:-i che la legge non costituisce in modo tassativo i• reggimenti su ,t bauaglioni , ma dà soltau10 facoltà ,1! Miuist ro di crearenei reggimenti rntldivisioua li un quarto battaglione secondo le esigenzedel servizio ecc. Nen è quint.li improbabile\ date Miche le condizioni del reclutameoto, che la le~ge nou , eoga applic:i t.a che a poc.hi e deter.:. miu:ni reggimenti. Io ogni inodo l'obbl igo fatto al potere esecuti vo di non diminuire gli effct1ivi o.ttu;di dei t.re bau,1g\ioui esisten ti ed il lento aumento del contiugeute anuuale, renden,11 u~ oecessari.,mente progressiva h1 form~zione dei quarti batt,1glioni. Dell'ulti ma clas:-e non si banno che circa 8000· uomiai ilispouibi li che saranno .ippena sufficienli per lo costitnzioue di. n b.ittaglioni. Colla chiamata della classe che verrà soltet le armi nel pl'O:'SiffiO nO\'embr~, dicesi che Si avrà UO' a~1 mento di 2000 UOll1in i,

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ma se ciò è vero è da ritenersi che io .questo aumento sa.ranno compresi gli 8000 uomini sopraccennati; cosi il numero ~ei nuovi battaglioni potrà essere portato a ~O. , · · Circa l'impiego dei qu;uti battaglioni gl'intendimenti del ministro Billot non sono chiaramente precisati. Nell; esposizione dei motivi che precedeva il progetto di legge si accenna va alla ut.ilità di aver creato uo qnarto battaglione nei reggimenti re"ionali nel senso di aver così provvednto alla difesa delle piazze, sog"i~oaendo che gli ulteriori stnrli, avendo accentuata l'accennata utilità, ~ort;..,vano a svÙuppare la creazione dei quarti battaglioni . Più avauii si dice che il quarto battagl ione costituisce un organo prezioso, sia per assicurare \'inquadraQJento dei riservisti che eccedono i bisogni dei tre primi battaglioni, sia per servire di ·1wcl~o .alle nnilà supp.lément~r~ , da cre:irsi all'atto della mobilitazione, e s1 viene alla conclus10ne che e di sommo interesse tanLO dal punto di vist.a delle guarnigioni delle piazze forti cire da quello delle formazioni di campagna di estendere ai reggi·menti suJdivisionali la costituzione di un quarto battaglione. Da quanto pl'ecede risulta cl;ie due possono essere gli impieghi dei quarti battaglioni. ,1° Presidiare piazze forti; . 20 Co$tituire nuclei di formaz.ione dei reggimenti di riserva . Resta quindi esclusa la possibilità che i reggimenti s11ddivisiooali si mobi litino su i battaglion i. Vi è chi prevedP,, che, imitaudo _la Germania, i quarti battaglioni, appena sarà possibile, verranno raggrnppati in nuovi reggimenti a 3 ba tt-agliooi . , · . J>-rogetto di organizzazione dell' eserc·ito colon'ia/e. - Cinque progetti per l'organizzazione dell'esercito C<Ìloniale furono prese'.Hati ~Ila Cam.era. La commissione parlamentare io seguito ad e:;ame dei detti progetti ne ha elaborato noo per suo conto, che trovarsi già all'ordme del _giorno, relatore il barone Reille. I punti salienti del progetto sono: L'esercito coloniale è posto alla dipendenza del ministero de~la guerra. . . , . Le truppe coloniali souo specialmente mcar1cate della guardia e della difesa delle colonie, eccettuata l'Algeria e la Tunisi:i; costituisc·ooo un 200 corpo d'a rmata, che in caso di bisogno coopererà alla difesa della metropoli. Le truppe coloniali sono distinte dalle truppe metropolitane; tut~ tavia i tenenti di queste possono essere autorizzati a servire per tre anni in quei le come fa~·vi passaggio effetti\'O, ed i capitani delle tru ppe co-


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t,[OTIZIE MIL!il 'ARI ESTERE NOTIZIE !llLITATtl EST ERE

loniali possono rientrare nelle truppe metropoli tane dopo 1 O arrni di servizio consecutivo io quelle. , L'esercito coloniale comprende truppe coloninli metropolitane e truppe coloniali indigene. . . Le trupp,e colonia li metr~politt1ne sono costituite da: . ·18 reggimenti fanteria (ora sono 8), uno per regione a 3 battaglioni; i corpi disciplinari; 2 rerrc>imenti di artigl ieria a HS batterie a piedi, montate e da <;.lù · mont.igoa; 5 compagnie opera, ; 1 compagnia artificieri. Le truppe coloniali indigene sono c.òstituite da: . . . Fanteria: reggimenti tiragliatori senegalesi,. sudanesi, tonch1nes1, annamiti, battaglioni 1.irngliatori lrnussas e malgasci. Compagtiie cipahis dell'India Cavalleria: squadroni di spahis seoegallesi, s1~danesi e ton_chinesi . Artiglieria: compagnie o sezioni conducenti senegallesi e pontieri tonchinesi. , Il numero delle unità · indigene resta indeterminato per poterlo adattare alle circostanze. Le unità di •altre armi che potessero occorrere saranno forni te dall'esercito metropolitano. Unità della. leoione straniera potranno essere impiegate alle colonie, ma conteran!o in più di qu_elle fissate come minimo dalla legge che costituisce la legione. . La oendarmeria metropolitana continua a foroire, come òr:i, il personale della gendarmeria coloniale, che potrà .essere ,completat? con ausiliari indigeni. La B:ise del reclutamento dell'esercito coloni:ile resta l'arruolamento volontario, ma in esso saranno vergati i contingenti delle colonie. Le• unità stanziate in .Francia potranno essere completate con · uomini del contingente, ma questi non potranno essere mandati alle colonie. I riservisti metropolitani delle truppe coloniali eccedenti ai bisogni di queste, sono versati nell'esercito di terra. . La legione straniera, i baitagEoni di fanteria leggera d'Africa e~ i reooimenti di tiraoliatori algerini, pur coruinuando a far parte at t:>~ è! \. • • • tempi ordinari, del 19° corpo d'armata, cost1tu1ranno la ri,serva gene· rate dell'esercito colonia le. ~

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Riordinamento dell'artiglieria, del genio e del treno dell'.esercito te1Titoriale. - Fin dal ·1895 fu presentato un progetto di legge per il riordinamento degli accennati elementi, e ne sembrava imminente l'approvazione. Ora il progetto con qnalclre modificazione, è venuto in disrussione: fu approvato dalla Camera dei deputati e dal Senl1to, ed è di,,en'uto legge dello Stato. Essa si propone di distribuire più egualmente il lavoro fra i corpi uttivi incaricati dell'amministrazione, istrti·zione e mobilitazione dei corpi e reparti territoriali, costituire ques.ti di elementI più omogenei e creare reparti della specialità ferrovieri. La ·nuova legge dunque stabilisce quanto segue: ·1° Ogni regione rii corpo d'armata dell'interno fo rn isce : Un numero di unità di artiglieria variabile secondo I~ risorse del reclutamento, ripartite in grup pi di 2 , 3 e 4 unità (raramente di più); Un I.Jattaglione del genio comprendente compagnie di zappatilri minatori e di zappatori conducenti; · Uno squadrone del treno equi paggi. 2° Sono inol.tre costi tuiti : Dei gruppi di artiglieria territoriale aggregati .alla ,iga brigata d'artiglieria; Un ,19° battaglione del genio, aggregato al '19° battaglione attivo; Dei battaglioni di zappatori ferrovieri, aggregati al 5° reggimeoto attivo; Un '19° squadrone territoriale del treno, aggreg(JtO al '19° squadrone attivo. 3° Se i bisogni della mobilitazione lo richiederanno potrà essere formato : Un 20° squadrone territoriale del treno aggregato al 20° squadrone attivo. Il numero dei gruppi d'artiglieria, il numero e la specie delle unità di ciasrnn gruppo d'artiglieri.i, di ciascun battaglione del genio e di ciasc9n squadrone del treno sono determinati dal Ministro della gilerra. Dal rapporto che accompagnava il progetto di legge si rileva che in massima le batterie a piedi costituiranno gruppi a sè aggregati ai battaglion i attivi ed i gruppi aggregati ai reggimenti da campagna sa· rannò costituiti da batterie montate, sezioni di munizioni e sezioni di par.co, in numero di 2, :3 o J., raramente di più . Si rileva anche che ad ogui corpo d'armatà è assegnato un battaglioue del genio attivo ed nn battaglione territoriale.


NOTfZlE MILITARI ESTER.E

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NOTIZIE MILITARI ESTERE

Autonomìa dei . g1·uppi di batter1·e a/,pine. - È noto che le batt~rie alpine della Franci11 sono ripartite io due gruppi: i ruppo dell a xrn regione (8 bàt.terie) e gruppo della XV regione (5 batterie) riunite rispeuiv:i meote ai reggimenti 2° e 19° soltanto per l'amministraziòn~. Un decreto in da ta· 1i, geuna:o accentua maggiormente quesia autonomia dei_g1:uppi di batterie alpine, daudo agli ufficia li superiori che li comandano :ittribuzioni ed aucorità di comandanti di corpo, con l'unico vincolo di dare esecuzione alle deliberazioni del consiglio di amministrnzione del reggimento al quale le bauerie sono unite. \''è chi afferma che con ciò si prelude alla costituzione di due reggimenti d'ar ti)!lieria da montagna e prevede che lo stesso avverrà per l':irtiglieria dell'Algeria e Tunisia. Gli alti comandi ed 'il serofaio di stato maggiore. - Quale contrn pposto alla legge sulla organizzazione degli alti comandi, tuttora pendente dinanzi all<é Camere, il deputato H:iiberti , come epilogo delle sue acerbe critiche a questa legge, ha presentato, oell' intento forse di fare dello stato maggiore un c.:.rpo autonomo e schiettilmentc autoritario, uo progetto di legge col quale propone di organizzare un per· son aie di aiutanti del co mando, sulle hasi seguenti desunte da nn brano della sua rela;:ione : « La legge che vi pro·poniamo tende u dare iu rnauo al capo di « stato maggiore dell'esercito u11 istromento per fare la guerra , il quale « potrà diventare ;:i ltrcttaoto potente . ed obbediente quanto quello di « cui disponclono i tedeschi ». « Essa fo nde l'unità di dottrina e prep::ira in tutti i gnlcli gli ausi« liarii del co·mando. gssa è la vern, l' uoica soluzione legislativa del « del problema degli alti comandi ». Secondo il progetto, il personale pel servizio di stato mnggicn:e s:isarebbe fornito da : · a) 2.00 ,,iu ta nti ·general i, capi di stato maggiore o capi-servizio (<:on uniform·e speciale) e cioè : ti.O colonnelli, ,1.0 · teoeoti coloupelli e 120 maggiori ; h) fi.150 ufrìciali di ogni arm:i, brevettati, rne;;si fu ori quadro, peressen~ i111 piega ti negli stati 111aggi<ni in I cp,a.litù di ufficial i ausiliarii dei primi uei p .rti colari ·del :servizio, e1 cb essi indirizzati à potere poi iu seguito e,ercitare le funzi oni di f1i utanti generali. Questo per$Onale di stato maggiore sarehlie esdnsivarnente diretto dal ca po di stato maggiore dell'esercito. Uu articolo del progeuo specifica che gli 11ffìci1di brevettqti si reclu teranno solamente alla scuoi.i superiore d1 guerra. Quelli cl1e sarann o

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.compresi nella. prima metà della lista di avanzamento saranno aggre•.gati, per due anni, allo stato maggiore dell'esercito. Gli aiutanti generali saranno scelti fra i capit11ni brevettati, in base ad una li$ta di avanzamento compilata dal capo di stato maggiore del'.! 'eserci10 . Questo pròzetto, in una parola, tende a r icostituire il . corpo di sta{o ·maggiore, che già una vplta, per la uon tro ppo bell:i, prova fatta, dovè -essere sciolto, per dm· posto all'attuale servidio di stato ma~gio re. Progetto d'i legge relat'ivo all'organizzazione degli alti. comandi . li 2,\. marzo u. s. s'in iziò Goa lmente la discussione di questo progetto, .ehe da molti mesi si trovava alliJ stato di relazione . Fin dalia prima seduta si mànifestò una notevol·~ opposizione all'intero prtJgetto, ma più spe~ialrnente alla p:1rte ritlettP,nte la creaziono di un grad,) supe,rioré a quello di generale di divisione. Pt:rciò la commissioue parlamentare dell'esercito crèdeue bene riprendere· in esame il progetto per ,decidere se fosse il caso di chiedere il rinvio della discnssione a dopo le· vacanze pasquali o di scindtlre il progetto io due parli: quella dei la .org,anizzazione del COO$iglio superiore di guerra e quella della crea.zione del nuovo gr:ido, domaodando 1adiscl!$Siooe immediata della prima, ·rin{aodanda la seconda ad un progetto speciale, Quantunque 0011 fosse ' ·Stata presa akuoa· decisione esplicita . all:1 23 seduta si tentò, co l presto delle imminenti vacanze, di ottenere il rinvio della dis·cussione, .nu la Cnmera non: coase'nlì e· la discussionl~· continuò per ,1knoe altre s edute, noi corw delle quali si c;ercò inutilmente di ottenere la scis:Sionc delle due parti. Finalmente alla vigilia delie v:icanze, non es.-seodo ancora terminata la discussione genera le, fn forza r imandarla ~Il a r ipresa dei la vori, però non fu messa all'ordine del giorno della ,prima seduta. Ciò fa temere che il progetto per ora possa e3sere messo in disparte. La discussioae si mantenne sempre seria ed el~vat.a ed in essa furono ;:toccati al'gomenti delicatissimi, fra i qila li l'organizzazione ed il funzio,namcoto del servizio di stato maggio re. Progetta per la creazione di compagnie cictisti. · - Il deputato L.e Hérissé ha prese:p.iat•l alla Camera un · progetto per la creazione di '25 compagnie ciclisti, da assegnarsi una a ciascuna divisione. di cavalleria iudipell'len te e<l una a ciascnu corpo d'armata dell' interno. Le comp1gnie da a5segnal'si alla cava lleria dovrebbero avere in pace feffettivo di ·1 capi tano montato, .'. uffk ialì subalterni, 20:j. uomini di truppa ; quelle da assegmrsi ai col'pi d'armata dovrebbero avere una forza di pace di ·1 capitano montato, '.2. ufficiali subalterni e 117 uomini di truppa.


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NOTI ZU,: !IILl TA IU EST.ERE

NOTIZIE m L IT ARl E STERE

Difficilmente questo progetto potrà essere discusso iQ quest'annor giaccbè la commi~sione dell'esercito dietro domanda del ministro della. guerra, nell11 seduta del •17 fepb raio ha aggiornato l'esame del progetto di legge Le Hérissé. 11 ministro della guerra , iofo t.ti, desidero, prima di dare il suo giudizio, di aspettare il ri sultato delle nuove espP.rionze che devon~ aver luogo in autun no, durante le grandi manovre del Nord. Ed a, tal uopo ha disposto cbe ciascun corpo d' arma ta di manovra oroal) • nizzerà, pel servizio d'éclairettrs, una compagnia ciclisti. P robabilmente le compagn ie saranno forni te da l ,} 30 di linea a Lilla (I corpo) e dal!' 87 a St-Quentin (II corp0). Queste ('Orupaoni~ cominciera nno i loro esercizii preparatori !i n dal mese di maggi~.

L'effettivo normale della compagnia da posizione è fissata nell'élite a 8 uflìciali e 162 nomini . Articolo 2°. - Lo Confederazione forma con gli uomini che escono , dalle 56 batterie dn c111n pagn:i. dell'élite : a) :H compagnie da parco della landwehr. Il Consiglio federale è autorizzato a ri pa rtire qne;;te compagnie al parco mobile ed al parco di deposit.o d'un corpo d'armata secondo le classi di leva: b) 5 compaguie da posizione e 5 comoagnie di. t1\no della landwehr, che sono ripa rtite fra le ;, tli,·isioui d'ortiglieria da posizione; e) le compagnie del treno delle trnppe sanitarie, Articolo 3°. - Saranno formati .i convogli da montagna di landwehr, cou gli uomini che escono dalle ,j. batterie da mon tagna dell'élite. Articolo !i 0 • - Le dispo~izioui della legge fede rale del 7 giugno ,1887 sono applicahilì all'istituzione del parco, del treno, e dei convogli da montagnti. È ugualmen te adouata la proposta , presentata dal Consiglio federale, di trasformare le compagnie gnide diYisiona rie attualmeute :i i3 uomini in sq uadroui dell'effetti1·0 di -124- sciabole. L'esame di questo progelto di legge è stato rinvii1to alla sessione del prossimo mese di giugno . Le 1nano1n'e d'autunno. - Dal 7 al ·I 7 settembre del corrente anno avranno luogò in Svizzera le gn1nd i manovre, che si sYo lgeranno nel territorio compreso frn le falde oriental i del Bm:beggberg, il corso inferiore dell'lt mm ed il cor:.o inferiore dell a, IHt nz. Le grandi maoovrn rnranno precedu te da eserci tazioui di reggimenti e di brigate cootrop poste. . Prenderanno parte a queste manovre la 5\ 6•, ga 10• brigata di fa nteria, la 2.a brigata di clrogoni (3° e 5° reggimento) rin forzata doll'8° reggimento dragonj e della compagnia guide N. 8; otto batterie d'artiglieria divisionnria ; quattro batterie d'artiglieri.i di corpo ; quattro colonne di parco; due compagnie d'artiglieria ria posizione; due mezzi battaglioni del ~enio; la sezione d'equipaggio da ponw :'\ . 2; una compaguia telegra!ìsti ed i necessa rii servizi di sani tà, sussistenzn, ecc. .Le eruppe saranno licenziate tra il •17 e il ·18 settembre. Il traforo del Sempione. - Una delle più grandi opere progettate da un mezzo secolo a qnesta parte ~ta per divenire uu fatto compiuto; quanto prima si cominceranno i lavori del traforo del Sem pione. Col Monceni,io, il San Gottardo; il nrenner e il Sommeriog è questa la quinta arteria fe1T,)viaria, elle attraversa le Alpi, assicur.indo cosi rapide comunicazioni tra il Nord ed il Sud dell'Europa.

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SVIZZERA.

Proposta per la creazione d'i, una compagnia d' aerosl'ie1·i. Il colonnello Keller, capo dell'ufficio di stato maggiore, ha proposto, la creM.ione· di un:i compagnia d'aerosti eri , della forza di ,I. ufficiali, 31 aerostieri Il 33 uomini del treno con ·I Ocavall i. La compagnia sarebbe com posta di una sezione mobile u di una sezione· di meccanici. Il materiale snreblJe il seguente : un pallone di 600 metri cubi, con allro di riserva; un cavo tli di 8000 a ·I000 metri io seta o io filo di ferro con ver~icello munito d'un motore della forza di 8 cavalli, per mezzo del qual~ 11 cavo può avvolgersi in ragione di metri ·1,50 a metri 2 per secondo;. un generatore sistemn Yoo, capace di produrre ·1µ0 metri' cubi di, g~z per secondo; un gn1.ometro; no compressore di gaz con macchina n vapore di 22 cnvalli cnpace dr comprimere 50 rnetrì cubi d'idrogeno al ~econdo; 225 cilindri d'accia io; La spesa per l'ncqu isto di tutto rp1osto materiale oon oltrepasserebbe, le ,U.7,000 lire. 1lI0di~cazion·i all'ordinamento dell'ese1·cito. - Il consigl io nazionaleha votato il pro!?etlo di legge se!?ueote accettato oncho dal Consi11lio, V dogli stati. Articolo 1°. - Le ,f6 colonne di po rco e le due compagnie d'ar tifi cieri dell'élite sono soppresse. In loro vece la Confederazione creerà 8 batter ie da campagna e 2 batterie da montagna, L'artiglieri a da cam. pagna comprenderà reggimenti di i a 6 batterie; questi reggimenti potranno essere divisi in gruppi. · ,, ..,

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NOTIZIE MILITARI ES'rERE ·

Questo progetto del Sempione, in mezzo a ;;traordiuarie vicissitudini ~u 5 o 6 ~olte studiato _e Jascinto. Nel i 88(l la Francia ebbe per u1~ istante la idea dL compiere quest'opera colossale: Gambeu11 depose un P:ogetto -~' l~gge col quale si accordava all'opera una so,vvenzione d1 4-0 milioni ; ma la Camera chauviniste preferì un tunnel del Monte Bianco, che d'alu·a parte non si realizzò punto. seguito parecchi progeui furono presentati simu ltaneamente alla Svizr._era _e all 'foi lia, e concordemente que;ti due sta ti , in ,1uest'ultimo s~orc10 d1 tempo, hanno lìrmato i patti definitivi che regolano l'at1trnz1one del progeuo accettato. Io" virtù d'un contrntto assegnato il 20 settembre 1893, la so~ietà tedesca .Brandt, Dranda u, e C. , e iucnricata dei la ,,ori. . P_.irtend,o d,1 Briga, la linea d'acce~so, dcpo a ,·er su parato una pi;u. danzo dell 1 010,_ sopra m:i percorso d1 metri 24-80, arriva nll'apcrtu ra noni della galleria a metri 687,rn sul livello del mnre. T1·ac~i~1.11 ~1ella dir~zione N. O. S. IL la galleria ha 11110 lunghezza tot~I~ d1 19,13 1 metri. Il sno punto culminante si 1ro1;a a metri 705 sul lt v~llo <lei mare, e lo ste$sO sbocco S. E. nl disopra d'(ssella, nel la va Ile d1 Cherasco a rnetri 633, i:>. .In quanto si ri_foris~.a l tr?foro propriamerue detto, il prot(etto Ill'aodt o.flre questa p:irt1colar1ta, dr co~p_rcnd_ere ciot'! due g.illerie, una princ,_pol~ ed noa socondaria suscellllJ1le d, poter e,sere i11 segui to io.,ran0 drta , 10 modo d.i CO$lituir, un'altra vera gnlleria. Per la_ pcrfo_ra_zione s'impiegherà il sistema idrauli..:ii, già messo in uso ,· d' dagl i ste~s1 1ntroprend1tori per la gnlll!ria di All>er"n,· nei lay -. 01 I, ~ qne~lo tunnel si avao?.ò in medin dalle due parti sommate assieme d1 metn 5,1i0 al giol'Uo. . ,\dop~r:ind~si io vece per il Sempione macchine pili poteo1i, si conta d1 terrn10:ire 11 traforo delle due ga llerie in 15 anui e 8 mesi, massimo t~mpo Cf)ncesso; in media perciò si avanzerebbe di circa 9 metri al giorno. Dalln p:irte Xord si utilizzerà la forzn idraulica prodotta dalle acirue del Cl.orfano valut,Ha a 2:.J{JO cal'alli vllpore. Questa forza potrà llll'occorenza e.ssere, aumentata dal de\•iamento degli afllue1Hi vicini a·I fiu me. A ?ud la_fori a sarà fornit o dal Chernscn e cl.ilh, Di vcria, che danno as~1eme ~,rea 4520 ca valli Yapore. L' impres11 a;sicura l'evacuazione dei m;iterrn li con un sistema speciale. . In genere noo si preYede dlllla parte del terreno alcuna tliflìcoltà ,~son~o~tabile. O.i ~ orda Sud alla bella prima s'iucontran.:i metri a100 di ~~1 11 ,1~ nt~rnvers,,ti da banchi di ge,so, poi 9i 00 metri di :\!,rati cal· cari 10 d1rezwne normale all'11sse della ga lleria.

NOTIZIE MILIT ARI ESTERE

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Secondo il con trailo la spes:i totale prevista è di 75 milioni e c10e -54 milioni e mezzo per la grande gallerin e 20 milioui e mezzo per la secondaria. Mediante un compènso di ·I 5 miliooi, l'impresa s'incarica di rendere prnticabile ai treni questa seconda galleria ciò in un lasso di tempo ,di 4- anni. Io $eguito ad una convenzioue io data 22 febhraio 18SS, l'apertura -della seconda galleria sarà obbligatoria per la Compaguin, quando il prodotto lordo annuo dellla lioea oltrepasserà le i0,000 lire per km. Uno dei tn,a i giornalieri nelle duo direzioni dovrà e;sero espresso. Dal punto di vista finanziario il governo svizzero ha accordnto all'opero 'una sovvenzione di ,i milioni e mezzo, votata con legge del 22 :igosto ,f 878. I l governo italiano dalla sua parte ha accordato uoa -sovvem:ione anoua di lire 66,000 rla corrispouder,;i alla Co mpagni:i cfa l giorno dell'o penu ra della gal lerin fino a1lo spirare della concessione, cioè per 99 anni. D'n ltra parte i cantoni ed i comuni sviizeri int.eres ·sati dan110 all:1 Società del Giura-Sempione nna so1·1·on1.ione di ~O milioni e mezzo, le provio~ie ed i comuni it..iliaoi t~ mi lioni . Qnali ::ara nno le conseguenze di questo onovo valico :ilpino'? Per il ~Joncenisio l,1 distan1.a re:ile da Parigi o ~lilaoo i': cli ():25 chi lometri ; -con l'apertura del Sem pione ~arà io1'l'CC di aio. Questo accorciamento di 85 chilorneiri farà scnzn dubbio convergere pel Sempione gran parte do: 0ommercio, specie,. con nna ra1.ionale cooconenza cli tariffe ferro viarie. )fa uou è \lilauo qnella rl1e ne avvao1aigerà maggiormente cli ,c1ue;to nnovo vnli co; ò Gcnovo, la rivule di Marsiglia che nioliplicherà in particolar modo i suoi commerci col ~ord-Ovest dell'Europa. Gran parte del t1·arfico della Svizzera fran cese, della Francio orientale, del Belgio, dei P,,e,;i Bassi .e dell'Inghilterra affiuiril n Genol'a invece cbe .n ·Marsiglia, e basta il dimostrarlo il paragonc 1 di queste <lue cifre: per il Sempione da Losanna a Genova la distanza virtuale sarà i.JS chilometri, dn Losanna a Marsiglia io vece è di 554, chilometri. Iuoltrc il traforo del Sempione sopprimerà le rnriffe differenziali stabilite dalla Compngnia P. 1.. ~1. ad ahbassare le sue tariffe fra Modane e C.eoova, -CiO che fa l'Ol'il'il singolarmente anche ]e relazioni commercia li l'Stere di Torino e di tutto il }>iemont.e. !o ]<rancia sono, come si dice, forteme nte all:irmanti delle conseguenr.e commerciali di questa nuova linen .


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RIVISTA DE I PE RIODIC I MILITARI

HIV.ISTA DEI PERIODICI ìvIILfTAHJ R ivi sta M a ri t tim a .

Maggio 4887. - Uicerchc di ttn av,:ersa rio in mare.

In tutte le guerre marittime l'esatta notizia della posiiione dell'11vversario è stata argomento di som ma importanza, cui i capi sagaci delle armate hanno rivolto non piccola parte delle loro cure. È quindi chiaro che il servizio di esploraziol,e e di scoperta è per una· armata na:,rale, in periodo di guerra, problema di somma importanza, il quale a1t1 rn appunto per la difncoltà di sicura o pronta soluzione l'attenzione di molti mnrini. E l'armata italiona conosce anche, per fatale prova, l' importanza di questo servizio, assol utamente mancato nei oiorni pre" rrancedenti alla batt11gli a di Lissa. I comanda11ti della marina dii guerra C>Jse Z. ed H . .Montéchant, nei lorò Essai de stratégie naoale, hanno vol nto ricavare talune form ale che debbono, a loro parere, recro lare il servizio di esplora;:ione n;ivale. Perciò hanno costruito una cm~a dellericerche, llllll'intenrlimen to di risolvere teoricamente il difficile problema di rio traccitire un'a vversaria partito da un punto noto, ad ora determinaw, e navigante con velocità uniforme, pure nota. Si comprende che la questione posta con ta li termin i possa allett;ire la curiosità ed anche l'interesse degli appassionati di :,;tudi strategici nava li ; e siccome la sol uzione proposta è ingegnosa, ' sembra prqnta e ~icura, cosi fu accolto con ré\',voi;e, senrn ossei·e studiata e discussa con il necessariorigore ed ottenne perf:oo l'onore di replicati esperimenti con 'mivi·. L'ammiraglio M ARCffES.E si propone di discutere le fo rmole troppo corrivamente accettate, ill nstrando una nota del prof. Pesci r irerentesi alla m~desima materia.

Le na·v·i romcme del lago di Nemi . -

Nuove ~-'icerche e studi .

Le ricerche e gli studi eseguiti nel corso dell'anno ·1895 dal professore iYlALFATTr, allo scopo di riuscire al la scoperta delle navi romane giacenti nel lago di Nemi, hanno spinto a continuare le indacrini in tese a raccogliere tutti quei maggiori dati ed elementi rig.uarda~.,ti le n:1vi

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stesse, per rintracciare poscia il mezzo pi ù acconcio per metterle in secco. Il pr"f. M ALFATTI fa relazione de' suoi studi e delle ;-ne proposte, corredata da tabelle, da incisioni e da prospetti ragguardevoli .

La letteratuni nello s1Yil1ippo della marina. - A. V. V&ceni. Cenni rnlla pre1n:sione del tempo. - Contributo clelle osservazioni me· teoriche delle navi. Allagàmento delle navi. - Sni metodi per determi nare l'ssetto longi- · tudinale delle navi in vari casi di allagamento e il tempo necessario ;i produrlo. Lettere al di·rettore. - La relazione di Seba!:tiauo Veniero. ad alcuni appu nti mossi dal prof. M.olmenti.

Risposte

Informazioni e notizie. - Jllarina militarç. - Jh·gentina : l'\otizie delle con trotor pedioiere Co1·rientes e Santa Fe. - Brasile: Notizie dei monilors Parà e Marnnhao. - Prove dell'Almirante Barrozo. -C'ina: Costruzioni di .nuo\'e n;ivi. - Francia: Nuove costruzioni. - La nuova corazzala Iena. - Not.izie :m llo scoppio del siluro della IaurégnibetTy. - NNizie della corazzata .4lassena e prove dell'incrociato,re D'As.rns. - Varo dell'incrociatore Lalioisier. Nu·ovi iuconvenienti nelle caldaie dell'incrociatore Flenrus. - Costruzione della caunoniera Décidée . Progetti di costruzioni di torpe· <l iniere so ttomarine. - German·ia : Varo dtigli incrociatori Uerta e Victoria Lui se. - Costrnzione di uo o uovo incrociatore. - Giappone : Notizie delle nuove costruzioni. - Grecia : Notizie del le fo rze navali. - (nghilterra: Varo dell'incrociatore Andromeda. Proposta di nuovo armamento per alcune navi. - Notizie delle squadro del i\'foditerraneo e dell a .Manica. - Mobilitazione della flotta per le maMvre nunuali. - Corsa di prova dell'Eclipse. - Notizie delle controtorpediuiere Star, Fown , Osprey, Zebra. - Nuovi piro:;cafi per il ·servizio fl uviale. - Nuova rete pn rnsiluri. - Italia: Varo della corazza ta Ammiraylio Saint-Bon . ..:_ Prove dell'incrociatore Calabria. - Por togallo: Prove dell 'incociatore Ra·inha Amelia. - Russ'ia : Notizie sul sinistro avvenuto a bordo del Ussoi- Veliky. - Spagna: Varo dell'incrociatore Cardinal Ximenes . - Le caldaie Niclausse del C1·,,:Stobat Colon.

_Notizie •varie. - Le (orze navali de/lei Grecia e della Turchia. Nuova mitragliera carabina Ho tchlciss. - Le regate della Riviera.


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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

Journa l des Sciences Militaires.

Maggio ~ 897. - Massime Napoleoniche. Napoleone, nella sua prodigiosa carriera, ebbe occasione di trattare tutto ciò che si riferisce alla politica ed aWarte della gtterrn. Più tardi nel suo e:;ilio di Sant'Eleoa, egli dellò alcune delle sue campagne più famose e le arricchì di osservazioni e di giudizi intorno ai grandi capitani antichi e moderni. Il complesso di questa immensa corrispondenza è quindi il più completo ed eccellente trattato sull'arte della guerrn, poichè gli serve di base e di fondamento l'esperienza di r1uattordici cam pagne.. Per ricavare · tutto il profitto po!-sibile da cruesti materiali di stl'aordi naria importanza, necessario anzitutto di collazionarli con ordine metod ico, affi~e di assurgere dalla parziale analisi .alla sintesi ed alla comparnione. Un simile process~ è quiudi utilissimo, purchè si ris petti fondo, sostanza e forma i.lei documenti napo· leonici; s' interpretino con giusto criterio di storia e di cronologia e non si esagerino nelle conseguenze. Dei libl'iccioi di ma;;sime napoleoniche correvano per le mani degli ufficiali del Secondo Impero; furono commentate dal Bugeaud,. dal Saint Arnaud e da altri marescialli. Bello ed opportuoo sembra adu nque il rit•>rno a questa specie di studi, intrapreso dal generale GmsoT, comandante della divisione di Hennes. 11 lavoro consta di sessant/Hre capitoli, il primo dei quali tratta dei Principi della guerra. Questi contiene uua serie di massime, talune delle quali molto brevi, e delle considerazioni, t,1lune delle quali troppo lunghe e soverchiamente di~cusse per la limpidezza del\a.• verità che di per se stesse r11cchiudono. Nondimeno furono beo di frequen te dimenticate da coloro che furono preposti alla condotla degli es6rciti. li Progres m·ilitai1'e, atl esempio, offre una serie d~ deduzione delle massime napoleonic:he ap'plicate agli errori del la recente guerra grecoturcn: Un esercito no"u va le che in quanto :ville il suo c:ipo, dice tina massima: Conviene essere circospetti nelle deliberazioni e decisi nel· l'esecuzione. Ecco dne aforismi che la recente gnerra dimostrò molto eflìcaci . Se un'esercito non vale che quanto vale il suo co ma ndante, è manifeslo che il popolo deve straordinariamente adoperarsi :iffine di procurargliene uno. E per comandant,e· devesi evidentemente sottintendere nn capo che non sia soltanto designato da lettere di servizio,. più o meuo potenti ed ostensibili ali' allo del!' cntr11la in campagna, ovvero un capo improvvisalo che debba assumersi l'incarico di rad-

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RIVISTA DEI PE1l.l0D ICI MILITARI

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drizzare errori oramai irreparabili, come accadde allo Smolenitz dopo la rotta di Luissa e di FMsaglia, e dal lo Chzranowski presso di noi, nella seconda parie della campagn:i del 48!i8-49, ma beusì un coman- · dante effettivo cli esercilo, inve5tito fino ual tempo di pace di qui:ill'autorità suprema che è necessa rja per esercitare efficacemente il comando ed assicnrare l'esecuzione degli ordin i. Istruzione alla ,2a d-ivis'ione di cavalleria. - Dei doveri dell'ulliciale. - Not~ sull'i~truzione. - Con:;igli agii islruuori. - Per In scuola del cavalie,:e. - L;1ruzione a piedi. -- Istruzione a cava llo. htruzione secondo le prescrizioni del '10 lugl io ·18()4. - •1° , 2°,· ;J 0 periodo. - Addestramento dei cavalli giovani. - Istruzione sn l mane_ggio e sull'impiego della lancia. -:-- Srnola del cavaliere a pie~i. - Scuola del cava!iere u cn vallo. - Co mbattimento a piedi. Stildio nella campagne del 17[}6-97 in Itulia.

Riannodiamo le fila e passiamo alla conclusione della prima parte di 'luesto studio di import:inza siugolare: I tratti pi ù (·.aratteristici e più comunemente conosciuti relativi alla camp1Jg11a., ne offrono un'ide~ r:idical mente fa lsa, e convien lottare di forz~ ~outro la prima im pre:.;sione ;iflìne (Ìi ricav:iroe u'n giudizio per quaoto sin po~sibile e,alto. I venlisei anni del generale in c:ipo, la rapidità, l'ardiinento, la com plessità app,1ren te delle operazioni, contribni~cono :i' far riten ere l'opera di N:ipoleone auc.ora imperfeua, e come a<>ente oncora io un mezzo fatto dillidle dall'iuesperiem:e della i:, gioyentù. E~aminando gli avvenimenti con giudizio più c:i lmo, ol~iettivo e sereno, non si tan.lerà mollo a discemere che quel la mede:mna focra è prodotto di avvedutezz/1 e di ca lcolo. Difatti il gcoerale Buom,0pane scriveva al Com'iluto cli salute pubblica : « J,a pron li tucl ine nel sei,çnire la vittoria -,,arà. la più !i!ran<IB garanzia del successo. » Nel le sue linee maestre, il conccuo direttivo della cnmp:igu:i del 096 e il medesimo di quello che informò le altre campagne più me,p1oranrle. Bonapane preude con~iglio dalla situr.zione pol itica e geogrnfìca, da ra<>ionamenti semplici ma poderosi che insistono sull'obbiettivo !iuale dcll:i cam pagna . In ogni azione, egli si tiene davanti gli occhi una ,pecie di pensiero della bat.taglia, che l'orienta verso il risultato definitivo. Per questo moti\'O Honapane, desideroso dì isolar.e i Piemontesi e di mantenersi nell:i :;lrnda di Torino. subisce no rnomentaueo scacco sulla Co,sagiia., per aYcr più presto sguarnilo il suo fianco sinistro d1tj il destro; lao11cl& rinnova gli auacchi il 2·1 e riuforza la froute, pur mantenendo in1aùo il riparto genernle delle forze e facenfo

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RIVJSTA DEI PERIODICI lf!Ll'l'ATtl

RIVJSTA DEI PERIODICI MILI'l'ARI

Le nostre linee di di(esa nel 1870. - E$er~iti e linee dife11sive del!' Alsazia. - Eserciti e linee difensive del la Lorena. . {}li annuari della genda1·meri.a e dello stato rnagg,iore generale. L'alto comando . Pas~eggiata militare al salqne. dei Campi Elisi Decorazion-i, croci e medaglie. - Continuazione.

muo1•ere Augerau sul fianco si nistro del nemico. Lo scopo che il generalissimo si prefigge è quello _stesso delle altre campagne na poleoniche: Egli minaccia Torino·, come indi appresso miuaccerit Vienna, Ilcrlino, Madrid e .l\'losc2. tentanJo di percorrervi l'avversario. Egli separa gli Austriaci dai Sa rdi come separerà gli Austriaci dai Russi, nel rn05, o i Prussiani dagli Inglesi nel ,18 15. Egl i non cerca la vittoria in attachi frontali; ma quando scorge il suo avversario raccolto, lo attornia e ne minaccia la linea di operazione. Così fece s~ombrare Tolone dàol ..., O i In 0o·lesi, Saorgio dai Piemontesi, Ceva e San .Michele dagli Alleati.

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Revue du Génie Militaire .

Maggio ,t 891. - Lavori ed osserwzioni del genio rltlrante la campagna del 1ltfadagascar nel l 895-9(J. - Opere di installazione a Taoanariva .

Compagnie cicliste. La marcia del /'ante. - Chi vuole marciare può marciare. - Della necessità di esp licare al fan te i principi che regolano la marcia. La marcia deve essere un esercizio quotidiano. - L'insegnamento alla scuola di Joioville-le-Pont. - Degli orgaui locomotori. - Il piede. - La gamha . -La coscia. -!! bacino.-II sistema muscolare. - Anatomia de! la pelle. - Fisiologia della polle. - 'Anatom ia particolare di quella del piede. - Della locoroo1.iooe. - Della iioea di gravità. - Della marcia ecl analisi del passo. - Azi~oe della colonna vertebrale e det torace durante la marcia. - Marcia in terreno inclinato. - Passo ginnastico e passo di corsa. - Respirazione. ll ten·eno, gli uomini e le a.r mi alla.g•1erra.

Il ·I O ottobre 11895, il corpo di sped izione a,•eva compinta la sua mis-siontl, era entrato nel la capitai(~ degli Hovas ed aveva ottenuto dalla regina la firma del trattato di pace. Nondimeno per assicurarne l'esecuzione, il corpo di spedizione a1 Nfodagascar doveva provvedere a sistemarsi nel · paese conquistato, aflìne di dirnostr~ re agli indigeni come la Francia fosse ornai risoluta a far rispettare i proprii diriui. Il corpo d'oc·.cupaziooe era forte di circa 3000 uomini e ·I !it:iO animalj, e comprendeva : •l reggi· mento dell'ese11ci10 permanente a due batwgliòni, ,1 reggimento di fauteria marina a tre battaglioni, 2 batterie di artiglieri:;, 2 compagnie del treno. Queste truppe atfoticate dalla dura campa,f,! na, aveano d'uopo di . ripari dalle intemperie che permettessero loro di riaversi e di rinfrancarsi. Il còmpito del genio era· adunque beo lungi dall'<~ssere compiuto. Questi prùvvide tòsto alle risorse cli accasermamento, alla sistemazione dèi materiali ed alla ·cernita degli operai ; poscia pensò alle opere di fortif;caziooe, onde viemmeglio procacciare sicurezza al corpo di occupazione francese Il servizio del genio dovette alla fin e intraprendere un certo numero di lavori edilizi. ·

Le Spectateur milita.ire.

Stud1: di tattica applicata . - la brigata. Wedell a Gnwelotte, seconJo FnJTz HoENIG.

,H Maggio ~897. -

Lo studio tende a porre in rilievo alcune massime che si possono age - ' voi mente riassumere nell'ordine che ·segue : Anzitutto estrema difficoltà degli attacchi di fronte contro un nemico provvisto di nuovo armamento: quind i necessità di minuta ricognizione delle posizioni che si <lebbooo attacca re. Una ricognizione di questa specie avrebbe per certo -dimostrato al generale v. Sch~'arikoppeu, comandante della 1ga divisione, come vi fossero ben poche probabilità di riuscita in un attacco -contro le divisioni francesi, a part~ la loro superiorità numerica. Altri principi tende a porre in evidenza l'HoE~IG: il peric,)lo di .rom·pere i vincoli tattici in pre:-.enza dell'avversario; la necessità imprescind ibile di preparare mercè l'artiglieria l'attacco della fanteria, in modo di diminuire le perdite cui andrebbe soggetta; infine le cautele necessarie p.el passare aJl'ordine di schieramento.

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Analis'i e1 estratti dalla corrispondenza d-i Vm.iban.

1

1:

La corrispqndeoza del maresciallo Vauban, rnccolta dal colonnello AuGOYAT e conservata al Deposito delle fo.r tifìoazioni di Francia, forma ,12 volumi io folio . Comincia con un ordine di Louvois, in data 'll.3 dicembre ,J663, diretto al Vauban, affinchè questi si rechi a . )3rissac. L'a mministrazione delle fortezze era divisa fra Col!>ert e Lou vois. Il secondo con il titol_o · di Secretaire d'i tat de la guerre, sopraintendeva ai lavori di oppugnazione -e dell'esercito, il primo .11le opere del!' industria e del commerciò. 65 -

,\NNO XI.H


RIVISTA DEI l'ERIOD1Cl MILITARI RIVISTA DEI PERIODICI )IILlTARI 1038 Vauban. cont:iva allora trent'anni. Si era distinto in, pnrecchi assedi, ed aveva ricevuto dal Louvois qllello di seguitare nell'assedio di Brissac. L'esame dei .~ocumenti relativi è compiuto dal Roc11As, con quella competenza e dtligeuza che vi sono soliti nei lavori storici.

Fortific11zioni. - Spese per le fortificazioni di Copena<>hen. Matematiche. - Pompe a trasm issione nu\da. - Scie,ize fisiche. Lampade Diirr. ll generale lianoteau. - Diverse. - Desiderata e concorsi del l'Esposizione di 8rnxelles oel 1897. Estudios militares.

Aprile ·1897. - Giudizio storico critico sopra 'il re Ferdinando Cattolico consideralo militar-mente. - 1'att-ica e progressi 1·ealizzati. - Continuazione dello studio del capitana BAROASAU. Importanza strategica attuale d'i Ara9ona. e ·particolarmente di Sa1ragozza. Ateneo di Madrid. - Studi super·iori. - Storia militare contemporanea. - Guerra d'Africa. la guerm e gli eserciti (td effettivi ridotti. - Con tinuazione. Ri·vista s_tran'iera; - :'ermanùt: Rego lamentazione delle produzioni · tecm~he_ n~II .esercito. - Le prossime grandi manovre. - Zappatori c1cl1st1. - Aument-0 degli effe ttivi nella fante ria. - Una • I • • • p1sto.a a r1pet1z10ne. - Austria-Ungher-ia: Bicicletta-ambulanza. Belgio : Dati intorno al nuovo e<1uipaggiamento della fanteria. Stati-Uniti : Un giudizio imparziale sopra la potenza navale della Spagna e degli Switi- Uniti d'America. - Francia: Crediti per le manovre. - Sugli effetti del fucile a piccolo calibro. - .Fortificazioni rii Parigi. 5 maggio •1897. - Il tachimetro da campagna. - Tenente colonnello GoMEZ V,ou. ·La guerra e gli ef{etti'oi ,·ìdotti. - Continuazione. Ateneo ll'i 1lfad,·id. - Studi superiori. - Terza conferenza milito.re. Notizie militm·i, estere. - Germania: Progressi della bicicletta pieghevole. - Stati- Uniti : Una nuova 'lilloria del co.nnooe sopra la corazza. - Francia: L'evacuazione delle piazze in caso di guerra. Giappone : Il costo dell'ultima guerra contro ·1a Cina.

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Journal of the Royal United Service Institution

Maggio 1897. - Il maggiore William Nonnan ·namsay. - Saggio di biografia militare. Secondo premio del concorso. - I vantaggi e gli svantaggi deglì eserciti a ba~ di volontari. ,Gli studi nazionali sulla storia militare. - In Germania. - In Francia . - Negli Stati-Uniti d'America. - In Russia. - The London Scliool Board. - I col legi militari inglesi . - La storià militare britannica. ,oboe/e e le contrade littoranee del golfo di · Tagiu1·ia. - Traduzione dal russo di V. FEoono11 • - Con una ca rta del golfo di Tagiuria. Note naMli. - Note mil'itari. La {Jllet'l'a greco-tnrca del 4897. - Con una ca rta del teatro delle operazioni. 1

R evue d'Artillerie.

Maggio 1897. - Lo stato della qiiest'ionc del cannone a Liro 1·apido in Spagna. - Rapporto di una missione militare all'estero, redatta dai colonnelli VARG AS e M<\TA.- Mobilità. - Potenza. - Rapidità di tiro. - Artiglieria a c.:1vallo. - Artiglieria da montagna. Tiro curvo. - Opinione della Commissione. - Materiale da mon· tagna proposto dal colonnello OnooNEZ. - Materiale do campagn,\ proposto dal colonnello SoTOMAYOR. Effetti del tiro dì fanteria e di artiglieria. - Opinioni tedescbe relative alla loro valutazione teorica. - Effetti del tiro della fanteria. Celerità di tiro. - (;alcolo dell'efficacin. - Applicazioni diverse. Recenti esperienze sopra placche di 0;,:c?'.ajo cementato. - 1895-·t 896, - Intere!\5ante studio dell'ing. BAcLi;;, pubblicato nella Rivista del genio ci'Oile. La tattica, dsll' artiglieria da campagna , dalle sue origini fino alle guerre dell'Impero. - Manovre ed istruzioni. - Celeri tà di tiro. - Manovre ùell'artiglieria da c:impagna . - Frazionamento della di1iisione sul c.ampo di battaglia. - Tiro. - Manovre speciali dei cannoni reggimeutali. - Lo spirito dcli' i,;trnzione militare.


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RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

Notizie varie. - Germania: Cannoni a ti ro rapido di grosso calibro per In mariua. - Apparecchio per la ra ppresentazione della nube di fumo prodotta dallo scoppio di una granarn. - lnghillerra : Fabbrica dei cannoni a fili di acciaio da ceni. 23,4.. - Stati-Uniti: Ordinnioni di cannoni a fili di occinjo. - Cartucce a salve per faci li da mm. 7,62. - Rwnanict: Notizie sullo stato attuale dell'artiglieria. - Soezia: Notizie sullo armi e sul materiale di artiglieria i11 servizio. 1l generale di divisione TMon. membro riel comitato tecnico d'artigliel'ia e genio, ispettore generale permanente sui lavori d'artiglieria per l'armamento delle coste.. Notiz·ia bibliog,·afù:a. - Geschichte der Explosiostaf{e. - Tomo II. Delle polveri prive~li fumo, dell11 loro origine fino ai tempi nostri. - Die J[cere und flotten der rJegenwart. - Tomo I. Germania . - Bibliografia generale sulle guerra del 4870-7·1. - 13ollettino ligliogralico. Revue militair e Suisse.

15 mnggio 1897. -

Il regolamento di sercizio del .JO mar.zo 1896_

Il capitolo Serv?°zio sanitario, hn subito mo~ificazioni esrnnziali. Non altrimenti è stato J'Ì maneggiato quello elci servizio di guardia, la cui consegna è eleva ta :.il contenuto dell'ordine propriamente detto~ lasciando però inl3Ue tulle le ceri monie relative nl cambio, agli onori, alle consegne ed al distacco delle sentinelle.

Ciclismo milit.are. - Progressi realizzati in l?raucia. - La hicicleua mil itare del capitano Gérard, (con incisioni). l me;;zi battaglioni del genio e l'iniziatii;a. Not ,:zie e cronaca. - Strizzeta : La commissione <!i artiglieria. - Arredamento ed equipaggiamento. - Germania: Le grandi manovre del ·1897. - Le <li visioni di cavnlleiia costituite per le grandi manovre. - Tnghìlterra: Volontari ciclisti. - Franc1·a: Il duca d'Aumale. - G,·ecia: La guerra turco-greca. lli bl-ioyrofìa. - Della condottn della guerra tlel generale von cler Goltz. - U,1 m~nuale per l'artiglieria da campagna. - L'lmperial De(ence di CA111.o 0TLKE. Atti uf(icùili. - L'esercito al Padamento fede.mie. - Legge sul riordinamento dei corpi di truppa cJi artiglieria. - Legge rel:1tiva. ~ll'numento della cavalleria divisionaria.

RIVISTA DEI P.6Rl0DIC1 MILITARI

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Revista maritima Bra~ileira.

Aprile ·189!. -

L'ord,:ncimento della marinci brasilena.

Le istitur.ioui marittime dell a repubblica del Brnsi le sono an1cr1ori nlla sua indipundenza di go,•eroo e dnlano appunto dal trnsforimento della sede della monarchin portoghese a Rio Janeiro nel 1808, occasionata dall' invasione di Junot. L'a ttuale amministrazione e com:indo del dipnrtimenlo della m;iriua sooo fi ssa ti dall'a rt. •I /i. della costituzione federale del 2,l febbraio ·189·1; si com pongono di nna segreteria di stnto, cli un quartier generalo della mnrina e di una divisione di amministrazione e dei cooti. Gli arscuali .ittualmente sono in numero di cinque: uno di pri1~a C3tegoria a Rio Janeiro, e quattro di seconda categoria :i .Parli, Pernambuco, Baliia e Ladario nello st.ito di Mallo Grosso. Esistono iuoltre alcuno officine navali di minor conto, come quella <li ltaqui, sull'nlto Uruguay. L'arsenale di prima ca tegoria comprende i seguenti rami di servizio: costrnzio~i navali, macchine a vapore, artiglieria e pirotecnica, torpediniere P.d dettricità, idrnulica. Quelli di secondn categoria si diridouo io due sezioni soltantGl, cioè del le costruzioni uavali e delle macchine. Lo studio contin uu. L'apparecchio Obry. - Traduzione dalla flevuc maritime 1•t coloniale. Conferenze sop,·a l'idrografi,a. pratica. Pr·oblem:,; di .çt,rntegia ncwatc. ·- Trorluzione dalla llevi1e ma1·itime et coloniale. Notiliatt·io 1na1·ittimo. - Brasile: 1lànovre della squadra permanente. - A?·gentina.. I progressi della marina argeotiM. - Personale e materiale. - Riassunti di stnùi publ.Jl ic:a ti dal lloyd Argintino. R evue du Cercle militaire.

15 maggio ·1897. - l a .çettimana militare. - La ca tastrofe del Bazar. - Gli atti di :-:ih•ata?gio com piuti e ricompensati. - La éerimonia a ~otre-Darne e discorso di M. Barthou. - Le condoglianze dolle potenzo e,;tere. - La morte del duca d'Aumale. La brigata Irlandese al senùio di Francia.


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R I VISTA DEI PERIODICI llJlLlTARI

Come i Tedeschi fanno la guerra nell'Africa de ll'Est. - Accampa menti e bivacchi. - Servizio di sicurezza io marcia ed in stazione. - Combattimenti. - Inseguimento e ritirata. - Gli impiegati nell'esercito. - Cnntinuazione e fi ne. · Cronaca francese. - Il duca d'Aumale. - Proposte per :ivanzamento durante l'anno ,1 897. - I reggimen ti di sphais. - Ghiamata degli officiali medici della riserva. - Chia mata deO'li ufficiali di amministrazione del servizio degli ospita li. - S;uole di istruzione di fanteri a. Notizie milita,·i estei·e. - Gerrnania: L'avanzamento degli ufficiali. - La bicicletta alle grandi manone dell'anno corrente. - Inghilterra: Riordinamento della cavalleria . - Spagna: La manifattura d'armi di Toledo. - Italia: I quadri di av.inzamento a scelta. Scuola magistrale di scherma . - R1issia: Rifo rm11 del corpo dei c.adetti di Finlandia. - Svizzera: Gli esercizi di tiro obbligatori nel •1897• . 22. maggio 1897. - La settimana -rni lù are. - La guerra turcogreca . - La prossima fine delle ostilità. - Lo svilu ppo delle operazion i e rassenza di conclusioni utili per l'arte dèlla guerra. - Ancora delle vittime della strada Jean-Goujon, - Il generale Poilloùè de Saint-Ma rs. - La Cll tastrofe di Dorpat L'esercito belga. nel 1897. - Stato maggiore generale. - 6 tenenti generali, 18 maggiori generali. - Col'po di sta,t.o maggiore. 5 colonnelli, 5 teneuti-colonnelli, 4i maggiori, 26 capitani. - Servizi di amm·inislrazione. - In tendenza. - •I intendente-cupo, 3 intendenti di 14 classe, 6 di 2• classe, 12 sotto-in tend'3 nti di :l• classe e ·12 di 2• classe. - Uffi ciali con1abili dei corpi. 39 capitan i quartier-ma:;tri, 19 capitani paga tori, 29 teneOLi, 3·1 sottotenenti, 36 capitani di magazzino. - Serv-izio sani tario. •I ispeuore, ,I. medici di 1a classe, ,8 di 24 cla~se, 43 medici dt reggimento, 76 medici di battaglione, 18 medici aggiunti. - Fanteria (otto brigats0). - 4 reggi mento di carabinieri a qnatlro battagl ioni atti vi e trll di riserva, 1 reggimento di ·granatieri, 3 di cacci.i tori a piedi, ·1 il- reggimenti di fanteri11 a tre batt!iglioni atti vi e dul/1 di risen '~, 2 com pagn ie di volontari. - Quadri. - ·19 colonnelli, 20 tenenti-colonnell i, 99 maggiori, 570 capitani, 52:l ~enen ti, 582 sotto-renenti. - Cavalleria (quattro brigate). - 2 reg\ gimen ti· di cacciatori, ~ reggimenti di guide, !~ reggi menti di lancieri. - Quadri. - 8 colonne ll i, 8 tenenti colonnel li, 16 m11v. i;) giori, 97 capitani, 96 tenenti, 95 sotiotenenti. - Artiglieria. -

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RIVIST·A UEI PERI OD1CI MILITARI

1043

,1 stato maggiore speciale, 4 reggimenti da campagna, 4i da for-

tezza, •I compagnia di pontieri, 1 compagnia di artifizieri. - L'artiglieria conta 30 banerie montate attive e ·I O di riserva, 4 bauerie a cavallo, 70 batterie a piedi. - Quadri. - 13 colonne! li, ~ 3 tenenti-colonnelli, 39 maggiori, 176 capitani, •I 4-8 tenenti, 9·1 sottotenenti. - Treno. - ·1 reggi mento, •I tenente colonnello, 2 maggiori, 4O capitani, 8 tenenti, 9 sottotenenti. - Genio. - ~ stato maggiore speciale, ,1 reggi-mento a tre battaglioni attivi, 1 battaglione di riserva, •I com pagnia ferrov ieri, •I compagnia telegrafisti, r eompagnia arti fizieri. - Quadri. - 5 colonnelli, 8 teuenti-colonnelli, H maggiori, 69 capilani, 33 tenenti, ~3 sottotenenti, 52 aggiun ti di varia classe. - Gendarmeria. - Ministero della guerra. - Giustizia. niil·itare.

La, difesa di Costantinopol~ dalla parte di terra. - Riassunto dal1' importante opuscolo: Qt4Clques molS sur la défense et l'attaque de Constantinople du c6te de terre .

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L'articolista riassume brevemente gli eventi dell a campagna del 1877-78. Per la marcia diretta contro Costantinopoli la Russia, nell'ultimo periodo della campagna, contava 9 divisioni di fan teria e due brigate di cacciatot i, che doveano form are tre colonne al comando dei generali Gourco, Ha<letzchi , Scobelef II. Queste colonne dovevano rispettivamente percorrere la strada di Radosto, Sulè-Burgos, Viso. Non~imeuo i Turchi erano riusciti a concentrare sotto Costantinopoli 20,000 uomini, dei quali una parte occupava ancora le linee fortilìcate di Tehata<lja." Il rimanente dell'esercito di Suleim·an, circa 35,000 combattenti, stava raccogliendosi a settentrione del golfo di Lagos per esser trasportato a.Cogtantinopoli per via di mare. Il 13 gennaio fu firmata una sospensione d'armi, seguita dal trattato dì Santo Stefano. Una delle, prime condizioni fu l' abbandono immediato delle linee di Telrntadja. Chiuso il ciclo della campagna, $'i pose in evidenza la necessità di forti ficare le linee dell'ovest, quella di Tt>hadasa- Dercos, quella di Tarimburgas-San GiorgioBogasé"heni, quella di ~foericheni-A libeyehami. La prima aveva il vantoggio di appoggiarsi sopro ambo gli estremi .1 l mllre e di essere la più discosta dalla capitale; ma per contro aveva un'estensione di 36 chilometri. Per attacc11rla sarebbero stati necessari almeno 200,000 uomini. .La terza linea era invece troppo daccosto alla capitale; la secondo, ossia quella di Tari mburgas, parve la più indicata a forti fi carsi solidamen t~. In questa appunto l'esercito turco, in ogui evento, si radunerà a difendere all'estremo la capit,.j le del!' impero.


104:4

RlVtSTA DEI PERIOD ICI ]tlLITAR!

ANNO

Conie i Tedeschi fanno la ,g11erra nebl'Africa oriéntale. - Spedizione di Kilimaodj aro nel 1893. - Continuazione. Cronaca francese. - I l campo di Carpiugne. - Proposte per l'avanzamento pei: l'anno 1897. - Impieghi riservati ai sottufficiali. · Esami di ammissione alla scuola nava le nel ,1897. - Richiamo

dei ri~ervisti degli equipaggi della fl otta . - Riafferme nell'esercito coloo iale. - Scuole di istruzione di fanteria. Not'l'.zie militari estere. - Ge1·rnania: Il vitto de l soldato. - L' arti- ... glieria a tiro rapido. - Inghilter,r a: L'artiglieria da moritagoa. Italia: L'Eritrea ed il governo italiano. - Soi:;zera: Riordinamento dell'artigl ieria.

XLII r

RIVISTA MILITARE

Internationale Revue uber die Gesammten Armeen und Flotten.

Maggio 1897. - Fortf{icazione improvvisata. - F11ommrus. 1

Dall a caduta del Ministero Giolitti . - L'avvento del Ministero Crispi. Modificazion i agli organici. - Regolnmenti. - Dalla caduta del Ministero Crispi all'avvento di quello di Rudini. ·~ I decreti legge ..- La discussione ·intorno ai decn:ti legge. Settembre ,t 896. - le grandi manovre delfo cavalleria russa nel circolo m it'itare di [(jef. - Con un11 carta. Vicende niilitan· italiane negN ult'i,,ni tre anni (1893-96). -

L'ese·rcito e la ina1·ina britannica . Grecia. - Le difese tenitoriali dell'EIJade. I combattimenti a Cre.ta ed in Grecia. Le sq1iadre delle grandi potenze europee ùi Oriente. Recensioni . - Dei· Krieg Oesterreù;hs in der Ad1·ia i11i Jahre 1866.

-

Scrrenn. -

ITALI.i\NA .'

'

DISPENSA

XII. -

16 GIUGNO 1897

Kriegslehren in !Cr1:g,geschichMichen Réispielen

der Neitzeit.

' .

- - ·~<:<-- Per la Direzione Lonov r oo CrsoTTI tenenteco/.o,mtd/o 1'1. T. ,·f., i11ea·rica10

ROMA DEMARCHI CARLo,

..

gerente.

VOGHERA

ENRICO

TIPOGHA FO·~:OITOJ\K


10-15

S OMMARIO DELLE MATERIJ.; CONTENUTE !'-ELLA PHESENTE DISPENSA

UNO SGUARDO AL SfAM MODERNO <CONFERENZ,\ TENUTA AL CIRCOLO MrLl1'ARE DI

Roi,u

IL

26

MAGGIO

1897

Uno sguardo al Slam moderno. - Conferenza tenuta al Circolo Militare di Roma il 26 maggio 1897. - A. FEL1C1A.XGEL1, tenente di complemento nei bersaglieri . .

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. Pag. 1045,

1.

Studio analitico-comparativo sulla potenzialità milltare della. China., del Giappone e della. Corea e g uerra Cino-Giapponese degli anni 1894-95. - {con '1 tavole) ca.pilano 72 fanteria .

AVETA FEOEltlCO,

n

,. 1010

comm. Carlo Voghera. .

» 1090

Tra i libri {F) :

Un volume dei ConseLLT - Evoluzione e guerra. - Storia delle istituzioni militari. - La battaglia navale di Lissa e gll scritti che la riguardano. - Un manuale spagnolo pc1· i di fensori mi. . litari. - Tra gli a/Jiufoi del N!COLETTI-A LTrnARI. - Al polo del NANSEN

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Notizie politlco-mllltari. -

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a:. .

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1091

» 1107

Notizie mllita.rl estere:

Romania: B ilancio d-ella guerra 1897-98. - Forza 1Jila1iciata pc;l'esc,·ci'zio :1897-98. - E/!ettivi bilanciati pei· Z'ese,·ct':zio :1897-98. - Campi d'ist1'uzfone. - Nuova èomposizfone del I C'o1'J)o d'cwmata. - Credito per P1'WVista di ca,.t ucce. - Pubblicazione della scuola di .compagiiia. - Pul,blicazione di cat·te. . 11 lG

Rivista del perl odlol mlllta.rl .

' CASA ED!TRIC6 LIDRAR.IA

E.

VoGI IERA -

guisa di un grande ponte, fra l' Oceano indiano e il mar della •,Cina, si protende la grande pe_n isola del Siam che si assotti glia, nella sua parte meridionale, nel la ristrclla li ngua di terra della vicina Malacca. L'estensione delle coste e la lunghezza della pen isola fa nno si che i prorlotLi di questa singolare regione sieno oltremodo vari i; la monarchia riveste uno speciale interesse rispetto alle re· fazioni che corrono fra ro~cideote e l'Oriente. Dal golfo di Bengàla al golfo di Tookino il littorale del Siam forma quasi il e.entro geografìco del! ' I odo-Cina . Il paese è compreso fra il {2° ed il 21 ° di latitudine nord ed il '96° il ·I 04..0 di longitudin e est e conGna con le provincie di Yun~nam, la ri,ra sinistra del Mér.ong, il ~lmboge, il golfo di Siam, la ,penisola di )[alaccà e la Birmania. Il Siam, singolarmente favorito dal la postura geografica e dalle tradizioni, è il paese dell'Asia che ha più e.,ercilato la sua influenza ,civilizzatrice sulle selvagge popolazioni dell'inlerno, diffondendo i beneficii della civil tà e mirando ardito all·avvenire. Dalla varielii della regione dipende natmalmente la varietà del clima del Siam, di molto differente da quello della Birman ia e del· .l'India transgangetica; esso è però generalmente sano, eccezione falla della parte paludo,a, dove allignano e menano si.rage le più .tremende malattie infeLLi"e . Le oscillazioni ord inarie del termometro, durante il giorno, variano dai 27 ai 30 gradi centigradi. Insopportabile è il calore nei me,i di estate in cu i il lermomelro, anche di notte, segna lievi difA

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PROPRIETÀ LETTEfUR.IA . 66 -

A!'i!IO ;ti.li.


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UNO SGUARDO AL SIAU l!ODERNO UNO SGOAHDO AL SIAM lr!ODERNO

ferenze colla temperatura diurna che supera talvolta i 40 - nella ' bella stagione, val€1 a dire pel' oltre sei mesi dell'anno, il cielo è puri ssimo e di un turchino intenso, magnifico e paragonabil e allo splendido cielo d'Italia. Li mpido l'aere, meoo che nel mese di marzo, in cui talvolta un diafa no velo di nebbia offusca per breveLempq e al mattino la luce del sole, ma si dissipa tosto co nvertendosi in abbondante rugiada. Gli stranieri si adallano al clima previa qua lche sofferenza come il cata rro intestinale e gastrico e qualche altra delle malallie dell'apparato digerente tanto comnni nelle regioni intertropicali; 'però la malaria ancl1e là dove regna in permanenza, è nssai meno virulenta che a Sumàtra, a Giava e nel Benga la. Tulla la parte situata a nord del regno è montann e selvosa o forma l'ossarnra di un !afpe che ha direzione. da sellentrione a mezzodì: la catena dell'Est corre fino al Camboge e forma il bacino del Jlfécong; quella dell'ovest percorre la penisola malese, e dà origine nel suo cammino ai bacini del M<J·nam, alla cui foc e si ede Bangkok, e del Pet-riu, che nasce dai monti del Nah -kon-1wjok ed irrign le provincie di Sa-Sèn-Sao, ricevendo nel suo ::orso il fiume,

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Una lunga stagione delle piogge incombe sul Siam, dal giugno al novembre. Grazie ai suoi monti e alle sue colline il paese è ricchiss imo di , minerali - di frequente infatti s'incontrano rocce straordinariaménte ricche di minerali di ferro, sparso in grossi blocch i ; ma la vera region" metallifera trovasi a seuentrione del regno e precisamente nel Laos. lvi si rintraccia il rame, il piomb0 argentif~ro , l'antimonio, lo stagno e il ferro ma gnetico. Nei paraggi di quella vasta zona si trovano in larga misura le pietre preziose e, fra i metalli, in abbondante copia, l'oro . Nelle province di Chantabomn e di Battambang abbondano i rubini e gli zafuri, le cave di onici e di topazi i; si rinvengono altresì nell a regione del Laos numerose sorgeuti di pelrolio nonchè giacimenti estesi di salgemma. Il. . Le specie vegetali del Siam banno alquanti punti di contatto con quelle della Birmania. Fertilissimo il suolo, offre ali' uomv le piu disparate varietà di coltivazione e di prodotti, con ben poco lavoro . Anzitutto notevole è il riso che costituisce l'alimento universale del paese; la pr1Jduzione annua di questo cereale ascende nel Siam alla enoripe cifra di ,1,200,000 tonnellate, dell e quali 2/3 vengono consumali in paese e il rimanente si esporta. Le altre specie di cultura incontrano poco favore presso il Siamese, dappoichè quesLi si li mita a lavora1·e unicamente per procurarsi il sostentamento. Ciò nullameno è anche coltivato il maì's, il cachou, il pungtalai, il tabacco e, nei giardini , il cocomero ed il melone insieme a taluno dei i1ostri legumi. Io questi ultimi tempi ha preso un discreto sviluppo la colLivnzione dell a ca nna. da zucchero e c_onfidasi ch'essa incontrerà sempre maggiore favore nel tempo a venire. )folti e svariali i frutti i qual i sono diversamente apprezzati d.igli indigeni e dagli Europei; ip prima li nea il cocco, il dourian, la mangusta, il pruno-maprang, il fi co d'India, la banana, il sagou, il tamarindo e l'albero del pano.

Muang-Pakim .

Le montagne siamesi, grazie alla loro media altezza, appaiono· ricoperle di verdura e di fore3Le vergini che sono asilo prefe ritodi tigri, pantere, elefanti e rinoceronti. · Fra le due catene dei monti sopra descrine si estende una immensa pianura ondulata ed irrigua ; le più notevoli colline di· questa piana sono i c,,si detti monti delle piet7'e pre:iose non più· alti di 600 metri e così denominati appunto percl1€! nei loro fiancht nascondono gran quantili!. di zaffiri, di rubin( e di altre ge1!lme· preziose. Oltre il ;Jlé-nam, il Siam non conta altri fiumi d'importanza e· ciò è dovuto al fallo che In. ·cresta . mon!ana corre si dappresso al li ttora le da lasciare troppo angusto spazio al denusso delle acque. La regione interna, frastagliata e coperta, è interrolla dagli af- · fluenti del 1'1écon,q e l.Ìel Mé- nam sopradelli. Quest' ul timo fiume inonda ogni anno buona parte del paese, ciò che contri buisce a, renderlo ferace non a!Jrimenti che la pianura niliaca .

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L


UNO SGUARDO AL SIA~! MODERNO

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UNO SGUARDO AL SIAM MODERNO

Rigogliosissimo cresce il ba,rnbon che, in certi mesi, lancia una chioma fronzuta che si erge fino a 20 metri dal suolo e la palma· , che insieme ad esso , nel Siam, sopperisce alle più svariate occorrenze della vita domestica come la costruzione delle case, la confezione delle stuoie, la fottur.a di panieri , di trecce e di vasi. · La fauna del Si_am e delle sue dipendenze appartiene alla divisione Indo-cinese della regione faunisti ca orientale del Wallace la quale comprende appunto l' Indocina, e le adiacenti regioni dell' India,. del Thihet e della Ci1ina. Fra i mammiferi vanno notati l'elefa nte, la ti gre, il ri noceronte, l'orso nero , il cignale, il bufalo. tonkgsong dalle come ross0 e · trasparenti, il lupo, la pantera ,e la volpe. Anche la fauna orn itologica ed ittiologica, i rettili , gli anfibii e gli insetti, .sono largamente. rappresentati . La superficie del regno non è conosci uta die mo llo approssimativamente; il Wagner ed il Sonppan nei loro clàssici studi. Die Bewlgerimg d~r Erde la stimano di 823,00.0 ch ilo metri quadrati ; nondirpeno questa cifra dev'esser.e· diminui ta del complesso della regione siLnata ad mt del 1llécong compresa nei limiti del l'egno ai tempi degli studi degli autori' sopraccennati e che ora app:irtiene ali' Annam . Deduzione fotta, rimarrebbero circa 710,000 chilometri quadrati di territorio so ttoposto al gov,erno di Ban gkok, quanto a dire una vol t.a e mezza la Francia. La popolazione si fa ascendere da talun i a 8 milioni e da altri a 1O milioni di abitanti. l/,

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Incerta la origine del nome del paese; vuols'i da qt1alche autoi·e che prove~ga dal malese Sayarn che si~nifi ca b114no con allusione al colore de.Ila pelle degli ab itanti; da altri che derivi dalla stessa parola, ma col significato aggiuntivo di tre, riporta nd osi alla fusione di altrettante razze distinte che diedero origine·a1t'attuale popolo . Non esi-ste cont,:oversi'a sul signifìca!o della parola thai o thaos con !a quale i Siam esi ed i Laozinni più di frequ ente chiamano sè stessi e che significa uomini liberi net senso presso . a poco uguale a quello col quale i Germani si attribuivano il nome di Alemanni.

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Gli abitanti del . Sinm derivano dal lo stesso ceppo - Shan o Sdan, Laos o Lova e Sia.mesi sono tu~ti thaos più o meno civilizzati . l 8ham sono assai. numerosi nella regione superiore del!' lra·vaddi ; i Laos, cngini dei Shan, popolano le regioni set~ tentrionali del paese e più speciil lrnenté il terri to,:io interposto fra ir Salnen ed il !Vléltong. l Siamesi, propriam ente del.li, abitano la refa:ione del li ttorale e sono i thaos piLL inciv il iti e.i meno, ortodossi per ragioni di stirpe. Onesto fallo è sovratutto dovu to alla vita di scambio, alla facilità dei commerci e alle immigrazioni che il territorio del litLorale nbilato dai Siamesi ha provocato in direrse epoc.:he storiche. [ Siam es i appartengono alla razza mongolica e quantunque gli individui di razza. pura sieno I.ungi dall 'essere in ma ggiora nz:,., purtuttavia non sarit diflìcile delinearn e, a brevi cenni, un ritrall~. Di med ia statura, sono ben conformali delle me.mhra ed assai robusti; olivastri della carrwgiooe, sporgénti gli zigomi, larga la l'accia , il naso un po' camuso, dilatate le narici , breve il collo, assai svil uppa to il petto, la testa ben proporzion,lta, .neri e grossi i cape li i e neri gli occhi, tagli:iti a .' mandorla, meno ·sensi bi Imente però dei Cinesi; :;vi luppate e tnm ide le labbra, larghi e piatti i piedi. È regola di eleganza tingers i i denti in nero, e tale bellezza s_i acquista con.costante cura, masticando per lungo tempo il betel. E que:;to una specie di pasta confezionata a mo ' di grosse pillole e compo3ta di' foglie di pepe beiel, di noce di areca e d.i ca lce vi,va', a cu i ben di sovente si aggiunge, in .ceri.a misura, del caciù e del taba~co . Quost,a masticazione eccita la saliv11...e tin ge in rosso le , labb ra e la l.ioc.:ca dandole un aspelto sa ngninolento; i denti, pe,~ tal fotto, s'aoneriscvo6 ed aceresconu pregio ed eleganza secondo il ·costume siamese . I Siamesi non banno barba; òei capelli non lasciavano prima ch1-: un ciuffo rotondo sul vertice della testa; l'alluale monarca con saggia disposizion e, ha concesso ai ·suoi sudditi facolt,\ di farseli Cl'kscere. Nel! ' infanzia. usano ~i aliungare e. allargare smisuratamente le orecchie a mezzo di pesanti ed artistici orecchini; ed ·anche questo per amore di bel l&zza .

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UNO SGUARDO AL SIMJ MODERNO

Gli abitanti del Siam sono di maniere cortesi ed affabili; remissivi, sobri i e pazienti non differenziano porò sostanzi almente dall' indole delle schiatte orieoLali. Prerel'iscono la vita contemplativa ad una energica di azione e di attività, sebbene in alquante circostanze abbiano dimostr·ato di possedere le qualità inerenli ad una vita operosa . Il Siamese popola di prererenza le rive dei fiumi, laddove la spontanea fertili tft del suolo gli procaccia, senza grande fatica, sicuro ed abbondante il nutrimento. Nessun popolo è più di questo ospitale ed umano; ospitale , nel senso omerico - i poveri sono ovu nque soccorsi, Nli stranieri ed i viaggiatori benevolmente accolti con cordiali tà ; defel'eoza. ~on v'ha paese, afforma i\Igr Pallegoix, dorn sia meglio osservato 1_1 precetto pnddista di espone lungo le vie vasi d'acqua per le persone assetate. Rari assai i litigi, i feriment.i e le ucr.isioni attesa l'indolè doçile ed umana del Siamese, aliena dalla col lera e dall'impazienza. Il loro codice è assai severo e proibisce in modo assoluto molte licenze che allrove sono concesse o, per lo meno, tollerate. Pr:eso come nazione, il Siamese ri~petta la proprietà nltrui ; sol tanto le persone dedite al gioco e ali ' opp io si abbandonano talvolta a qualche eccesso, ma giammai avvengono r·eati di sangue. Frugali e semplici le abitudini della vita, il riso cosLituisce il principal• nutrimento; solo nei• giorni fe:;Livi e nelle !)arandi ricor• r~nze s1 ammann1~co no pesci e legumi , unitamente ad intingoli dr tartarughe, topi, e bachi da sela. Sempli c~, ma non privo di qual che eleganza·, è il .vesLire degli uomini e delle d1rnne, costilui to da un pezzo di tela ravvollo intorno all e anche e.di cui un lembo passa fra le ga~be, cingendole a mo' di calzone. Vi aggiungono una striscia di te!a o di sela che gli uomini gittano sulle spalle,mentre le fanciulle la portano a bandoliera in modo da coprire con essa una parle del pello . Graziosissimi i fan ciulli che Ol'd inariamen te sen vanno nudi, 'all'infuori di una foglia d'oro, d'argento o di rame, secoudo la condizione sociale. · che pende loro sul davanti. I fa coltosi vestono con lusso ed eleganza: i dignitari i dello Stato nell'esercizio delle loro funzioni ,·anno ricoperti di maglie dorate, di decorazioni e di cinture d'oro con fibbie tempestate di pre-

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ziosissime pi etre. Tutti indistintamente hanno una grande passione pei gioielli di cui si adornano ass:1i volenti eri. Tengon o molto ad aver lunghe le unghie e ad esse dedicano cure cosLanti e mi:nuziose; narrn a tal vropo$ito lo Chévillard di un giovane fi glio di un capo di villa~gio che aveva le unghie della mano sinistra ·lungh e. ciasc1111 a ,JO cen ti rnetri ! Dopo il paese e gli ahilatori è nece~sn rio parlare della cr1 pi ta!e. Siede Bangkok uel ,;eno di un gom ito del Jlé-nam e nulla al mondo può stare al confronto dello spettacolo grandioso ed arti sti camente bello che presenta la capitale del Siam . Sopra una su perfi cie estesissima di territorio, Bangkok, « la grande, bella ed inespugnabile cillà reale degli angtli » che fu g iostameule denominata la Venezia dell'Asia , fa pompa. delle sue meravigl ie. ,. Il finme largo e maestoso ri specchia spl endori di edifi cii· nuov i -e ricchissimi, e molte centinaia di navi e di giunche paesane lievi ,lo solcano e conferiscono alla scentt un carattere tullo singolare di briosità, di arte e di vita. Lungo te spiagge si allineano in bel!'ordi ne cenLi oai a èti case galleggianti che dolcemente si cullano sul le onde e vi rispecchiano .fe loro svelte linee architettoniche a piramidi , a pinnacoli e a flessuosi risvolti. Sulla terra ferm a che domina qu esta prima citlit ialleggi an te si estende colle sne torri bianche e lij murn merlate la ci tlit regia, -e centinaia di pagode_, innalzano al cielo le loro frecce dorate, ·le loro molteplici cuspi,di tutte scin till anti di maioliche e d' in.tarsi stu pendi. Bangkok è fra le pi ù belle ed interessan ti città. asiatiche e -conta circa 800, 000 abitanti dei quali 300,000 Siamesi , •200,000 Cinesi e 300 .000 fra Carn uogi:ini, Indiani , Annamiti e Malesi. Yi dimorùno inoltre qualche centi naio di Europei. Singolare caratteristica di Bangko'k è la città lacustre. Le case galleggia nti, di cui già abbiamo fatto cenno, sono considerate dai S iamesi di- gran lunga più sane delle terrestri ed infatti esse presentano per il Siamese la facililà di una rapida pulizia. · Le dimore noall erqzianti si chiamano phc e riposano su tavolati nv di bambou che liberamen re oscillano amarrati ad anelli lungo

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UNO SGUàRDO AL S IAM llfODE R XO

UNO SGUARDO AL SIAM ?JODERNO

quattro .grossi piuoli piantati nel letto del fiume. Quivi brulicano, le persone, siccome in un alveare umano, e nelle bottegh e e nei ballatoi annessi alle r.as~ fanno bella mostra le mercatanzie di ogni specie. Le case lacustri dei i:icchi si distinguon? dall'arte dei ball atoi e dell'e verande che attorn ian o l'edilìcio gallegiante; mane e sera i Siamesi si recano snll a veranda per compiere le abluzioni di rito, mentre le donne accovacciate in pose jeratiche masticano silenziosameme il betel. Altra cur iosità della capila lf sono le sue pagode, magnifir,i templi a varii ripian i dal le gnglie dorate che eleganti si· profilano sul cobalto del cielo, sprigionando ai viyidi raggi del sole un incendio di sci~tillanti bagliori. Nel centro di una di es$e sta Boudda che è rappresentato d; una colossale statua d'oro in atto di star seduto. Iri nn altra Vat-Vapram, si ammi ra la statua rn:I gran Dio di stesa e ri vestita: di Jast'.a d'oro ; il s'imulacro e lungo 50 metri ed ha inciso,. sulle piante dei piedi, la celeb re istoria Sorna-.na-Ko-dom . Un altro tempio, il Vat-Bo1·omaniret, e pur esso splendidissimo e, per le sole dorature, è fama che abbia costa~o sommeaddirittura favolose. Uria pagoda assa i curiosa è, se nza dubbio, il Vat-Saket Lt "rand e necropoli di Bangkok. Ivi si scorgono immensi carnai pieni di membra di cadaveri che gl i nvvoltoJ· sacri venuono oani aiorn o a divorare e qui pure si ardono, in grande nnn1ero, i morti . Degna, da µ!timo, di speciale memoria è la pagoda costrutta dal Re Somdetch-Pra:..!11aha- Mongkia padr~ dell'attuale regnante. Tutto in questo ricchissimo tempio è sontnosò ,e magnifico; marmi e legni preziosi vi furono profusi con senso d'arte e di straordinaria ricchezza ; il pavimento é in lastre di rame; la ~tatua di Boudda d'oro mnssiccio; la testa del Di o ricavata da uno srner::ddo- colo~sale, allo 50 centimetri. Il suo trono è un capolavoro di al'Le e di g~sto siamese e reca incastonati diamanti e pìetre preziose di incalcolabi le valore. In questo tempio si ammira; altresì un'urna dedicata dalla pietà fi gliale di re Mongkut al padre suo. Quest'urna, che ne racchiude

le ceneri, c~ locata ad un altezza di 7 metri dal suolo, sovras!a a nove gnlleri e tutte adorne di sculture pregevol i e finiss ime. Intorno ·a questo capolavoro dell'a rte siamese dell'o rafo attesero, per circa 300 giorni,. 600 oreJìci, impiegandovi .250 chilogrammi d'oro . 1 maggiori templi, a som iglianza degli antichi di Grecia, hanno uno speciale tesoro dove si raccolgono innumerel'Oli pietre preziose, me tnli i cesellati e lavorati, sculture finiss ime, offerte in obl azioni òai fedeli . I min istri del cul to, conosciuti col nome di talaponi, hanno le loro ab itazion i collocate si mm etricamente e a guisa di iponasteri, dietro i templi medesimi .

III.

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Un paese fe rti le nel qua le gli abitanti si contentano per vivere di un pugno ,d i riso dev'essere ricco . I tre quarti della popo!azione lavorano ed il Re, a gi usto diritto, può resuscitare il mouo famoso di Luigi XIV: << L'Etat c'est moi » dappoichè gli in teressi, favo riti o difesi , allro non sono che _i suoi stessi interessi. Il tesoro pubblico e . la sua cas~e ua privata non formano che un corpo solo; qu i11 i alTiuiscono tutte le entrate del reame e servono to nto a. pagarè il mantenimento delle molte sue donne quanto a corrispondere gli stipendii 11i ministri del regno , ai principi ed ai governa to ri. Pure il He, con mirabile senso di civi ltà moderna, ha vo luto consecrare nnn. parte delle sue re.udite a lavori di pu bblica utili tà, all'apenura di nuove strade, alla costruiione di so bborghi, a mu lte opere,, infine, di edi lizia ·e di decoro. Il territorio del regno è diviso in 4-11 provincie, e suddi viso in distretti di cu i ciascuno comprende un certo numero di villa1gi. Queste differenti di visioni e sudd ivisinni sono rette da lungi da mi nistri e,,vicino alla reggia, da go vernatori, da agenti e viceagenti . Tre grandi ministeri stanno a c,ì.po dell'ammin istrazione del regno; il mezzodì e la regione liLLoranea dipendono dal Kroma-tha;


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quelle del nord e dell'ovest dal 11:fahat-thai e quella dell'est dal Bala- hom.

V'ha inoltre un quarlo minislero denominato Kromman o dell'agricoltura e industria, in effetto più importante degli alt ri talli dal punto di Yista economico ed ha per còmpito lo stabilimento della imposta fondiaria e l'esportazione del riso. Altri dicasteri, con a c·apo no ministro, sono quelli della pubbli ca istruzione, delle finanze, degli :dfari esteri, dei lavori pubblici, della casa reale, dell a guerra e della marina. A questi rami della pubblica amministrazione si devono nogi nngerf\ un Consiglio di Stato ed un Consiglio privato. ~ Le diverse ciuà del Siam, per la loro importanza, si suddividono in cittit di .J, lI, 111 e I V ordine; dove un kaman o sindaco rappresenta il potere regio. Le rendite del R.e provengono da i tributi dei rojah malesi , dagli incassi delle dogane, dal tasso delle navi e delle giunche, .dalla conlìsca dei beni , dai dirilli sulle risaie e sull e piantagioni degli alberi fruttiferi, della canna da zuccaro e del betel. Quanto al suolo, per tulta la di stesa del reame , il Re è il primo proprietario; egli ha lihertà di scelta e faco ltà di appropriarsi quel trallo di territorio che più gli talenLa. y.

.. * Sua Maestà Somdetch-Pra- Paramindr-Maha- Choulaloookorn l'l , re del Siam, è il primo sovrano dell 'Asi a orientale che abbia intrapreso 1111 viaggio in Europa. Egli e fra tulli_ i principi asiatici quello che più simpatizza con la civi ltà europea e, sollo questo rapporto nvanzn di gran lunga gli altri . Giovnoe ancora, il n e del Siam ha il portamento maestoso senza affettazione, la parola faci le, il sorriso su ll e lal>h:-a; amabile nei modi, ispira fidu cia e rispello; parla bene l'i nglese e il suo reame è a lui deb itore di infiniti prog ressi . Egli fu istruito da maestri europei sotto la direzione del padre. !l celebre Ue Monglmt, che arditamenLe ed intelligen temente aprì Il Sia m al commercio straniero, attirò gli occidentali alla propria

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corte, concluse trattati di commercio ed amicizia con varie oa-zi oni di Europa, promosse imprese industrial i, creò infi ne una marina da commercio siamese, tale, da sopperire ai crescenti bisogni del paese fertile e ricco . Alla morte del Ile ,Jfongkut che i suoi sudditi venerava no e reputavano una specie eh Arun-El- Ra8cid., il fi glio, cioè l'attuale monarca, contava appen·a ·15 anni . Egli fu immediatamente iocoronnlo, ma non fu che solo all'epoca del la sua maggiore età·e, precisamente nell'anno 4873, che tolse in mano le red ini del G·over no. Durante l'etil minore, il gi ovineuo Re si con form ò agli usi del paese. entrò in un convento di buddisti. là. ove do,•è soggiacere a lle l11nghe, minute e faticose pratiche del rito prescritte ai no. vizii; nèllo stesso tempo Egli attendeva pnre ai doveri di Sovrano e professori occidentali si occuparono di istruirlo nelle scienze, nelle le ttere, nell e arti e di iniziarlo al gusto dello incivili mento eu ropeo . Di tal g11i sa, il medesimo giorno del sno avvento al lrono, suo primo atto si fn quello d'interdire ai suoi sudditi l'antica costumanza di prosternarsi di nanzi a lui. « Un paese dove regni nn « uso cotanto servi le, diceva l'edillo del gioYioe Rfl, non potrebbe « prosperare; è perciò mio desiderio, ch e tulli gl i uomi ni vi« vano, qui od' innanzi , in completa uguaglianza ». Riordinò poi la giustizia mett.endola alla pari delle istituzioni modernt:, abolì pressochè interamente la schiavitù erediLaria, restrinse quellfl per debiti e limitò gli obblighi delle prestazioni personali . Fino al momento del suo avvenimento al trono il regno del Siam contava un secondo re. Chou lalongkoro sopp resse questo istituto antiquato e volle concentrato tutto il governo nelle sue mani. Per meu ersi anche meglio al corren te della civil tà europea egli in traprese, cosa inaudita allora nel Siam, no viaggio d'istruzione nélle Indie inglesi e nelle coloni e ueerlandesi, e gli effetti di qnesto viaggio sono evidenti ancora oggi . Difatti il Siam, in breve tempo, possedelLe delle fe rrovie, una rele telegralica estesa, dell e li nee di navigazione che lo congiu osAro ai paesi vicini , un servizio postale regolare che lo collegò all' un io11e postale.


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UNO SGUAlmO A L S1All ~I ODE RNO

Ma è sovratotto nella capitale Baogkok chè tali progressi si fecero specialmente 'sensibili ; da una dozzina di ann i quivi sorsero eleganti quartieri europei, del le ~cuoleJ degli ospitali, un or· fano~ròfio, un' albergo e perfino una linea tramvi aria. t dovuto pure agi' imm ensi sforzi dell' atluale re il miglioramento delle condizioni sanitarie della città; le case furor.o num,erate, wsa che ancora no n esiste a ~fosca ; ordinata una polii\ia urbana anche lungo il corso del Mè-nam, mediante piroghe ga lleggianti guardate da gendarmi . Le strade sono ben tenute, pulite ed illuminate. L'antico calendario siamese, complicatissi.roo e frutto di strane elucubrazioni buddistiche fu enormemente se111plificato e posto :in relazione coll'europeo; sollanto l'antico anno siamese fu 'lasciato immutato e principia anche oggi col 1° aprile. Avvedu tamen te il l'e Choulalongkorn tolse al suo servizio . un certo numero di consigl ieri e,uropei che sono alla testa delle amministrazioni civili, militare e mnrina. Ma se il _re ha intr odotto delle innovazioni insp irate alla civiltà di occidente, egli si conforma ancora in gran parte ai vecch i co- stnrni ,del Siam, per quanto ha attinenza a1li usi di etichetta e di corte . Egli fece costruire un palazzo ali' europea drn ha co- ' stato 7 milioni e mezzo e questa res iil enza fatata è la più ricca corte e grandiosa che posseg~a l'universo. Dentro la cinta di questa reggia sorgono templi dei più mera• vigliasi ed opu lenti; le cos1umanze 1:egali trag~ono ancora dell'antico; la poli gàmia sussiste ed il re ba diriuo di scegliere, oltre ad un infinito'numero di altre donne,. una o due r:egine di sangue reale. La sontuosità e la ricchezza dispiegate cfa- guesta corle sfidano qualsivoglia descrizione. Le feste più Lirillanti $i succedono ed annualmente assorbono diecine di milioni, dei quali, in ul tima analisi, beneficiano il co mm ercio indigeno ed europeo. Ma il re n0n si Ja:;cia assorbire dalle fes tività nè dai piaceri, e mira di. ritto ed attento alla prosperità e al]' avvenire del suo paese cui · ba consecrato la sua 'auività e la sua vita, con quella tenacia di propositi, con quel vi gore d'intelligenza gen ial e e spon tanea cbe contraddistinsero i grandi monarch i che segnarono le più splendide ère della ci viltà asiatica, al paÌ'i rli Ciro, di Dario e di Vicramaditia. 1

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IY, ,Singolare cara tteri; tica della vita siamese sono le feste; in, queste si nsa fare grande sfoggio cli quell'arte piro tecnica che ha raggiunto una perfei\ione così. considerevole in quella regione. B05chetti sono trasfo rmati in giardini e illuminati al!n veneziana con pallo ni , !ampioncini e trasparenti ch e assumono le forme di .animal i strani e fantastici. Il concelto predominante delle fe ste è il religioso e si celeorano, in nome del rito buddist ico e bramanico, una vera fo lla <li date celebri che g(1regg iano fra di loro· per feste sontuose e 1:.traordinarie. Fra esse · merita, aozi tutto, menzione, quella famosa del 'l'hoiKathin, o festa delle pagode, cui ebbe occasione di assistere un viaggiatore italiano, iI Luzzatti, che volle bellamente descriverla. « La scena del J'lwt-Kathi,n, egli dice/ si svolge fantastica , come <e nei ra~con ti delle fate. << Sotto quel ciP.lo sfol gora nte di luce e di vilri, dove l' uomo « sut,isce senza lotta e senza rimpianti la sua ~orte, fra quel tur@ bine <li gente, così varia e così indifferente, in apparenza, docile « e tranquilla, l'Europeo si trova, in quel giorno, Lrasportalo in « un mondo di tentazion i e di sorprese nuove ed inaspeltate. « È la festa delle pa,gode, è la festa s,tcra del popolo, ed il « re. colla maestà della sua persona, non manca di renderla più « imponenle e-solenne. Immflginatelo questo re nella pompa ma<< gnifica dei suoi abbigliamenti, fulgidi di ori e di gemme; irn· « maf{inatelo entro una barca somuosissima circondata da altre. « nu)llerose e non meno splendide barche, guidale ognuna da 60 « o 70 remigatori, cogli abiti dalle più svariate fo ggie e clai più « brillanti colori ; rappresentatevi alla mente un centinaio di « queste barch e, lnn?.he almeno ci nquanta metri ciascuna e oc« cupate dai principi, dai ministri, e dai grandi dignitari dello ,(( Stato ttitli in ma"nifici e sontuosi co:;tumi; immagi nate, infine, « questo grande rimescolio di uomini e di cose, amalgamarsi e « confondersi in un canto relìgiosd, in mezzo ad un tìnme impo'

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UN O SGUARDO AL SIAM MODERNO

« nenLe, al cospetto di una folla innumerevole prostrata lungo le '!

rive, ed avrete, se non il quadro, almeno una idea lontana di

<, questa festa, che, in omaggio ai suoi numi, il popolo siamese

« celebra ogni anno davanti alla grandezza della natura». Fin qui il Luzzatti. Altre feste di non maggiore importanza sono: quella di VanPrha o giorni di Dio, consacrata alle preci nelle pagode, dtve raccolgonsi (lbbondanti elemosine dai talapòni - e quella di Song-kran o del capo d'anno, che cade al '1 ° di apri le e dura tre giorni. Troppo lun go, · infine, sarebbe l'annoverare tutte le feste siamesi così vaghe, sonLuose, svariate· e caratleristiche. li popolo del Siam realizza, sollo questo rispetto·, nel senso più esteso dell a parola, l'antico desiderio del le plebi romane ed ha infatti abbondantemente, Panem et Circenses. )f.

** La letteratura di nn popolo ne rispecchia la vita: Per quel] a siamese la più grande ì ncertezza regna intorno alla ,lingua ed alle origini letterarie che però comunemente si fanno risalire al XIV secolo. La lingua appartiene al gruppo delle monosillabiche con la differenza che la scrittura è foneti ca e non ideografica come .quella dei Cinesi e degli Annamiti, e che l'alfabeto siamese e di origine indù, della più beil'acqua dé-vanagàri. La lingua siamese non conosce nè declinazioni,' nè coniugazioni, nè generi, nè numeri, nè sostantivi e rimedia a questa deficienza per via di relazioni sintattiche elaborate e difficili , che possono, iu taluni punti, ricordare l'enorme sci.enza del libro di Pànini, della letteratura indiana . . Come tradizioni cosmiche e religiose conviene rimontare all'India buddisLica per ispiegare le credenze di questi popoli, .I nonchè il contenuto e la materia dei loro libri sacri conservati religiosamente nei magnifici templi.

UNO EGlìARDO AL SIA~I MODERNO

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L'intiera collezione, posseduta da ogni pagoda, si .chiama TraiPfdok e l'orma un complesso di 20i- trattati, in 3680 volumi fatti di fo gl ie di palma. La letteratura profana consta oggidì di circa 250 opere in più di 2000 volumi che riproducono i codici di legge, gli annali del regÒo, i libri di medicina, di matematica, di astronomia, di fi losofia, di gi nrisprndenza, di storia, di romanzi e ,di drammatica. Poemi e romanzi sono tralli dai varii episodii del Namdjana di Valmiki e da altre prod1.1zioni. indù, giavanesi e malesi. Lo sti le descrittivo abbonda di particolari e di figure di parola e di pensiero. Tutti i romanzi sono in versi ; e di essi fanno parte, al dire di varii scrittori, alquante favole as5olutamente simili a certune di E$opo, di Fedro e di Locman , tanto da rimaner dubbiosi sul loro vero aulor.e, specialmenle se si rifletta che Esopo fu quasi contemporaneo di Soma-na-ko- dom, uno dei più celebrati scrittori antichi del Siam. Questa è una questione, aggiunge lo Chévillard, che varrebbe la pena di essère studiata a fondo, potendo la risposta il luminare. sensibilmente l' istoria dell"antica Je1.1eratura siamese. II culto cli Bouddha è compreso nella disciplina sacerdotale che si può comparare nella gerarchia dei snoi membri, nelle forme e nelle cerimonie, al cattolice::;imo romano. Singolare rassomiglianza che colpì alt.resi la fantasia dei primi aesuiti che l)ercorsero l'Indo-Cina e di cui lasciò traccia il ?> • t padre Bartoli, nei suoi viaggi in quelle regioni. A titolo di saggio, reputo che non sia affatto privo di curiosità .l' offri re un esempio della lirica si:imese, . ricavato dal lihl'o buddistic.o ai Pra- Paramat: «· Oh l J·ani , le umane torture sono diecimila volte più dolci « di quelle dell'inferno. Col ui che saP1t stato condannato dal re « de••l'inferni soffrirà orribilmente. « Il suo peccato l' ha fatto carcerare in una torre oscura, « dove, carico Ji pesanti catene, è stato legato ad una trave; « poi è stato disteso, in tutt:i. lii sua lunghezza, sopra una piastra « dr ferro arioventala dal fuoco.


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UNO SQ OARD 0 AL SIAM l!ODERNO U.NO SGU ARDO• AL S1Al\1 MODE RNO

« Ut IÒ slilettano; il sa ngue sgorga a fiolti e muore ; ma « sette volle rinasce in un gioroo, per essere sempre sottoposto « alla stessa torLurn . · « È sl,Ho avido e non ha Lemulo la bugia; la sua lingua e (\ slata strappata, perchè ha fallo gi udizii ternerarii. « L'anima sua era .cieca pel delillo. Egli insultava le istitu« zioni sacre degl i antenati . E per questo, o, lani, dei cani « grossi come el efanti, degli avoltoi e dei corvi faran pasto << delle sue carni I Se noi vietasser,J i lim iti imposti a questa conferenza, sarebbe altresi pregio dell'opera, il discutere e studiare l'influenza dei libri di :llan1ì, sull o sviluppo della cultura. e della lell.eratura siamese. 11 J?ran Codice fu l'anima e l'inspiratore del moYimento letterario e scientifico i .cui effetti si estesero fino al regno di 1tlongk1~t e cessarono dal momento ch o la pre\'eggent.e iniziativa di questo grande monarca introdusse nelle. fo rme del cullo, della letteratura e della giustizia, i prodotti della civil tà occi dental e.

V. Ciascu n Siamese, in tempo di guerra, è obl,ligato alle armi sollo lo stenllardo dell'elefante bianco, epperò nei tempi ordinarii , i governatori e i mandarini delle provincie compil~no delle liste di reclutamento e inviano i giovani soldati a .Ilnogkok. Non v'hanno limiti di età pel servizio militare e tanto là incorporazione che il rinvio ed il congedo definitivo sono cose assol utamente arbitrarie. « Ebbi occasione, dice Luciano Fournereau, in un suo re« centi~simo viaggio al Sinm, di assistere alquante volte alle << manovre dei soldati siamesi ; ed è cosa davvero piacevole « osservare questa povera gente in mal' arnese e con misere « vesti, compiere manovre embrionali sotto gli occhi di tilficiali « ~lranieri che intorno ad essi fan no la ruota». Le uni fo rmi lasciano molto a des iderare sotto il rapporto dell a nettezza; nondimeno l'effetto dell'insieme, nell'o,:casione di qual-

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che rivista, può dare la sicurezza di trovarsi al cospetto di truppe sufficientemente agguerri te. Gli allineamenti sono c()rretLi e la musica suona allegramente dietra la bandiera rossa che marcia io tesla alla colonna. Il servizio militare, così compreso, non è che una variazione della schiav itù ; i disertori sono numerosi, ed avviene ben di sovente che i soldati portino le loro uniformi al Monte di Pi età e disertino sotto un falso nome. L'assoluta mancanza di censimento e di stato civile agevola tali procedimenti. Però se un diser tore è tanto malaccorto da farsi r iprendere, egli sconta il suo fallo con una pena che varia dai Ire ai sei mesi di catena. Concludendo, il Siam è ancorn ben lungi da quello stato di progresso militare che ha raggiunto il Giappone , mercè ardite innovazioni nello sLato sociale, e recisi trapassi dallo stato di feudalismo a quello di monarchia unitaria e regime rappresentc1 livo. li Giappone da oltre un 'quarto di secolo, si è sba razzato dai suoi samourai o bravi , degli antichi feudatarii, ed oggidì conta nn esercito che può stare alla pari di qualsivogl iri delle nazio ni d'occidente. · Nel Siam, il Re Choulalongkorn ha già inizialo l'opera della redenzione ci vii& dei suoi sudditi, I unga, difficile e laboriosa ; quando questa sia compiuta, il paese troverà indubb iamente il suo esercito nazionale agguerrito e polente a destare l'invidia di Cambodge e Indo-Cina da un lato, e .della Birmania dall'altro. · Nondimeno anche l'attuale esercito del Siam mer ita una certa considerazione: i rnggimenti di fanteria sono armati di facili inglesi o tedeschi e sono in numero di quattro con quadri di uflìciali danesi e italiani. Recentemente, a miglio rar l'armamento, furon o ordinati a Vie nna 10,000 fuc-i li Mèinnlichr:,1· di. piccolo cal ibro , con caricatori di 6 car tucce. Il rimanente dell'esercito si suddivide: in uno squadrone della gual'dia reale a cavallo , comandata da. un general e _di brigata e forte di H~O cavall i australiani ; in 11• e 2• cavalleria ; in artigl ieria reale ; nella guarnigione del palazzo; in due divisioni di carabinieri ; in tre battaglioni del genio reale ; .in due battaglion i della guardia del corpo; in due bauaglioni della -

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UNO SGUARDO A ~ S!MX MODERNO

vecchia guardia e, infine, in· una reggimento di volontari e di veterani. L'effettivo dell'esercito permanente sale a 10,000 uomini, di cui circa 3,000 · a presidio della capitale; ma~ in fatLo·, questa cifra, figurante sui registri, d_eve diminuirsi di alquanto . Il comci ndante generale dell'esercito è il Principe Dwvanq Wongse, fratello del Re. Il su:o stato maggiore comprende 1 tenente generale, ;I generale di brigata, 1 colonnello capo di stato maggiore e 1O ufficiai i. Questo eser"cito possiede, secondo l'opinione generale, i migliori elefanti da guèrra di tutti i paesi dell'Estremo Oriente.' Un corpo organizzato· da un antico ufficiale delle Indie Inglesi conta 800 di qaesti pachìdermi, bensì più piccoli, ma per compenso più attivi e vigorosi di quelli della razza indiana. Una parte . di questi elefanti è destinat[). agli artiglieri e porta . sul dorso i pezzi da campagna; gli altri sono assegnati ai reg gimenti di fanteria di linea e portano .sulla groppa grosse torri quadrate nelle quali si appostano i bers.aglieri. - Questi elefanti 'da guerra hanno la testa, la proboscide e le altre parti. vulnerabili del corpo protette da una corazza di caoutchouc, a prova di palla. Gli elefanti da guerra, si riscaldano · nella mischia, divengono furiosi e penetrano con • indicibile rabbia in mezzo .ai quadrati nemici, gettandovi lei scompiglio, il terrore e la morte. Altri elefanti si mantengono nelle scuderie reali e fo rmano il ,simboio della grandezza ·e della prosperità della nazione, come lé sfingi per l'antico Egitto. , Sacro è l'elefante bianco che non è altro ' che un albino con . , pochi peli sopracciliari bianchicci e gli occhi di un color ros~o pallido; è assai raro , e chi riesce ad impadronirsi di uno di essi è dispensato, (ìno alla terza gen~razione, da qualsivoglia prestazione personale, e riceve dal Rè, in compenso, tanta moneta d'oro quanta può· tirarne a sè con una corda di cui tiene tra mani ambedue le· estr~mità. 1

'f.

* * La 'marina reale è ancora pressochè in istato di formazione ; essa è composta di una diecina di navi impiegate, per la m~s, siroa parte, per uso di yacht del Rè, dei Principi e delle Prmcipesse. . . . . , I Reali Equipaggi formano 2 battaghom .e contans1 altres1 9. battao]ioni di marinai péqoua.ni . ,.. Le p~·incipali n~vi da guerra sono: il bfaha-Chakrkri, il Nirbim, il Bangkok, I' 1ipollon ed il 1lfongkut. . Tre soltanto di queste imbarcazioni sono costrutte sul tipo delle nostre cannoniere. Il 1lfaha-Chakrkri yacht reale, è- comandato da un capitano danese di lungo corso, misura 88 metri di lunghezza, stazza 2500 tennellate, ed ha una velocità di ·15 nodi ali' ora. Non ha ,~orazzatura ed è armato di 4 .'cannoni da 12 cm. a tiro rapido, in mezze torrelle situate al centro della nav~; dispone ancora di 8 cannoni da 57 mm. nella parte prodiera e sulle coffe. È su questo · vascello; che S. M. il Re del Siam compie il suo viaggio dall' Estremo Oriente. in Europa. Altri detta()'li si hanno sul Jl1'ongkiit Rajakvmar nave lunga · 48 metri· st:zza 500 tonnellate ed ha la velocità di 114 nodi ali' ora.. Non ha altra protezione ali' infuori di alcu~e pi?stre di rinforzo attorno alle operé vive ed alla caldaia. E armato con 3 pezzi da ,12 cm.,· di cui 2 in cannoniera al centro. Questo vascello era in ori oine un avviso torpedini ere costrutLO per conto della- Spagna, a Waràpòa, sotto il nome di Fil~~inas ; rifiutato dal Governo di Madrid, per qualche deficenza ai velocità, entrò a fa r parte della marina siam..ese. Notiamo da ultimo la corvetta: Supporter (820 tonnellate _e ,1O cannoni) le cannoniere l;l.égent (460 tonnella~e e 7 cannom) Coronation (280 tonnellate e 5 cannoni) . lmpréniable (280 tonnellat~ e. 5 cannoni) . i,


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UNO SGUARDO AL SIAM MODEltMO

VI. La potenzialità e l'influenza del Siam nelle cose dell'estremo Oriente furono all'evidenza dimostrate dalla lolla \ ecente1~ente . sostenuta contro· la Francia, o·e1 ·1893. - Al tempo delle prime opera:zioni ed ambizioni della Francia, sul Tonkinò; sul Cam~odge, sull'Anna~, l'Inghilterra costituiva, nel ·1885, il protettorato sulla Birmania. Signora di quest.o regno, il Siam non diventava che un territorio di transito, uria · Iizza· aperta a-Ile lotte e ai- conflitti tra , Francia e Inghi lterra. · Importava anziluLLo alla Francia, di auirare i prodoui del ·siam verso il fiume Mékong, ·affine _di smaltirli sui porti costieri -0.ell' Annam , o, discendendo la. grande corrente, sul le . foci del Mékong stesso, attraverso il Cambodge la bassa Cocincina e la p1:oviucia di Saigòn. ln questo conflitto d'interessi , politicam~nte indipendente dagli imperi limitrofi , il Siam assumeva l'attitudine ·di uno stato cuscinetto, che dov:eva eccitare, prima o poi, le cupidigie dei confinanti. Dati i progressi che l'Inghilterra ha ·realizzato e realizza in Birmania e l'influenza della !?rancia nella vallata del .Mékong, specie sulla sinistra riva, sarebbe stata di capitale interesse per le due grandi potenze eur;opee l'esser se· ,parate, l'una dall'altra, dà un territorio neutro di transito, come il Siam; territorio ch'esse avrebbero dovuto considerare non al- · :trimenti eh.e · una volontaria barriera. alle loro ambizioni reci, proche sull'Indo-Cina. , , Ma le ambizioni e le influenze dovevano ' essere più forti dei fatti' Era il tempo in c-ui parve alla diploniazia di aver trovato ima formola nuova negli assetti politici e territoriali, specie nelle co·.Jonie, costituèndo dei diaframmi fra 8talo e Stato, in gu isr1 che ,per entrambi servissero · come di limi te per non adden~ar troppo oltre. Ne uscì la formula dello stato tam,pone che brillò anche a .noi .allorquando confìdavasì che la provincia del Tigrè, sotto l'alto

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domin io li Ras Mangascià, potesse servire da isolatore, da cn. scintltto, da barriera, per toglier via qualsiasi ragione è pretesto di litigio fra il governo dell'Eritrea e quell o di Sua Maestà Etiopica. · Gli Inglesi, da lor parte, vollero stabi lire il loro stato tamporrn fra: il Tonkino francese e la Birmania britannica; ma la formula. non tarrlò a dimostrarsi va cmt in apparenza e in sostànza . . Colonie francesi ed inglesi si toccano in cento parti del mondo e mni ebbero d'uopo di diaframmi che le separassero. D'altronde, nessun popolo potrà trovarsi nlla fin e così remissivo e così alialto :;provvisto di spiritò di nazionalità, da non sentirsi rivoltare contro qnesto stato d'ibridismo an(ibio che lo 'colloca, come forza morta, ad elidere altre forze ed altre amhizioni che tenrlono unicam ente a sfruttarlo. g la formula dello stato tampone decadde tanto nelle colonie d'Africa che in quelle d'Asia, ed in cp1este nltime per opera del ,Siam. Fino dal 1888 il Ministero Goblet dichiarò la renna inten zione del governo della Repubblica di assidersi in nome drl1' Annam, sulla riva sinistra del Mékong. Ipfluenze inglesi signoregg iavano allora a _Bangkok e, l'espres sione di questi desiderii della limitrofa. Francia assunse in breve 1a°'parvenza di una sfida. Attiva ed efficace era frat.tanto l'opera clei commissari francesi ,;ui pretesi territorii cl'influenza, e, se. gnalata sovra.tutto quella df\l PaiVie e del Massie. Il ,1° aprile 11893, TJa.<dard, residente di Franc ia al Cambodge,. accompagnato da. 1rn distaccamento di 1180 ti ragl iatori annamiti, comandato dal capitano Thorenx, ricevette l'ordine, sotto lo spe· cioso titolo di vendicare l'assassinio del console Grosywrin, di tisalire il 1Jiékong ed occupare Sttmg-Treng. Il corùmi:1-sario sia.- • mese; repentinamente sorpreso, abbandona il territorio senza resistenza ; i Francesi proclamano , in nome del loro diritto, la sovnanità sopra larga distesa del territorio d1 ·J,ao~, sulla sinistra. del Mékong. ,;olleci(a invano i buoni offici degli . ln. Il 0(Joverno di BanO'kok D glesi nell' Annam; ì Franc~si proseguo.no dritti nel loro cammrno; occnpano, dopo Stimg-1'reng , anéhe Khong e So-Song, nella re1


1066

UNO SGUARDO A.L SIAM l!OOERNO

UNO SG UARDO AL SIAM UODE!tNO

gione del Laos; stendono linee telegrafiche ed attivano comunicazioni fluviali pèl vellovagliamento della colonna dì operazione. Alla. ,f' compagnia di tiragliatori annamiti, si aggiunse una colonna di altri 600 soldati indigeni, comandati dal tenente Garnier della brigata di Fai-/?oo. le opera. .\ I. Defrenille, vice residente, è incaricato di diriaere ~ z1oni francesi sul .Mékong, ed il 29 aprile egli ordina una punta ardita ad Hosang, -verso uno dei punli più avanzati della regione contestata. 1 mandarini siamesi, confusi retrocedono ancora e, alla fine, pas$ano sulla ri VJ. destra del ilfékong. In questo mentre i Francesi, dalla parte del mare, cercano un capo-saldo per le loro eventuali operazioni e s'impadroniscono dell'isola di Sàniit. Questo punto di capitale importanza è situato sulla riva orientale del golfo di Siam, a mezzo cammino tra le foci del Mékong e quelle del bfénam, e doveva formare la base d'operazione delle forze navali fran cesi destinate ad operare contro il Siam. 11 115 giugno, una cannoniera siamese si approssima ali ' isola di Samit e ne nasce un confliuo. La divisione francese dell'estremo oriente, forte di una corazzata, un avviso e una cannoniera riceve ordine di dimostrare avanti a Bangkok. Per la navigabilità del A-1ék6ng, si ordinano, in tutta fretta, due scialuppe a i\'larsiglia che prendono i nomi di Grandiè?'e e 1Jfassie. D'allora in poi le operazioni corser0 veloci; il 20 luglio l'uttimatwn della Francia fu rimesso a Bangkok, dal commissario Pa·vie. Il Governo de1 1a Repubblica esigeva: il riconoscimento form ale· da parte del Siam dei <lirilli dell'impero dell'Annam e del ream1tt di Cambodge sulla sinistra del 1Hékong è suJle isole dipendenti ; lo sgombro dei porti siamesi stabiliti sulla riva sinistra del ,lfékongv • entro un intervallo di l~mpo che non poteva eccedere un mese; soddisfazione per l'eccidio del console Grosgurin; infine una indenni là di tre milioni di franchi . li governo del Re del Siam doveva far conoscere entro il termine dì .i,8, ore !e sne decisioni; in mancanza di risposta o in caso di rifiuto, il ministro francese dove,,~ abbandonare Bangkok e· ritirnrsi a bordo del Fm·/ait, mentre il blocco si sarebbe conte~poraneamente proclamato su tutte le coste del Siam.

1067

A questo ultimatum. il Governo siamese rispose la sera del 22 luglio abbandonando la riva sinistra del 1lf6k6ng, fino al 18° di lat. nord e acconsentendo al pagamento del!' indennità e alle soddisfazioni richieste per l'eccidio del console francese. Il Governo della Repubblica non fu soddisfallo di questa risposta, inquantochè il ,18° di lat. nord tagliava il Mék6ng in una regione posta ancora nella piena sfera di influenza francese. Le operazioni di guerra furono quindi riprese; l'ammiraglio Hnmann, comandante la di,-isione dell'estremo oriente forzò le ' foci del ,t fénam, ma venne vittoriosamente trattenuto dall~ giunche dei Siamesi, i . quali, oltre al sacche),!giare il rnpore postale .Jean Baptiste Say, ne malmenarono l'equipaggio e colarono a fo:1do il vascello. M. Pavie, console di Frnncia a Bangkok lasciò il Siam ed il blocco delle coste e delle isole fu proclamato. Occorrevano di Francia rinforzi e navi per c'ondurre le operazioni contro il Regno di 'Siam, che si annunziavano difficili e dispendiose. Ricevettero ordine per la pnrlenza un battaglione della legione straniera, uno di marina e gl' incrociatori Eclairwr, La Pérottse e Papin. Ma proprio al momento in cui un'azione energica e der.isiva della Francia stava per .esplicarsi, il governo di Bangkok dimostrò inlenzioni di pace. Il .29 lùil io, il principe Vhaclhana,, mi'nistro siamese a .Parigi, presentassi al sig. De1Jelle, ministro degli esteri, per dichiarargli che il Governo del Re Chonlalongkorn aderiva, alla fine, a tutte le condizioni dell'ultimatwn del 26 lu~lio, e, come pegno di questa sua arrendevolezza, il Governo del Re dava immediatamente ordine ai suoi mandarini di abbandonare la riva sinistra del Jfékonq. L'ammira glio Humann, il :f.1_. agosto, facev a ritorno ~o i suoi vascelli a Sai,gòn e, il ~3 dell o s1esso mese, il Go,·erno del Siam versava la somma di 2,500,000 fran chi pur impegnandosi di ultimare il versamento, in breve tempo. alla Banca Indo-:Cinese di Saigòn. Il 11•. ottobre ,1893 fu firmato a Bangkok il trattato· di pare e con questo il Governo del Re rin unciava a qualsiasi pretesa sulla ri_va sini stra ?el .Jfék6ng, obblignvasi ad astenersi dalla navigazione del gra nde lago del :lfékong e dei,:li Afiluenti. e a non co1

.,


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UNO SGUARDO AL SIAM n1ori.i;;RNO

GNO SG UARDO AL SIAM MODERNO

106°~

. .. vlesi e fran cesi studiavansi di eliderne le forzi:) a proprio vantaggio; ~

sLrurre opere fortifìcatorie entro un raggio di 28 chilometri dalla riva destra · del Mék6ng stesso. Così ebbe termiQe la breve campagna franco-siamese, durala. pochi mesi appena. Essa persuase il Siam della necessità ·di una forte costituzione · militare e gli fece in pari tempo conoscere la potenzialità delle sue risorse difensive. La Francia spese 8,000,000 di lire , ma si assicurò, per converso, lo sviluppo della navigazione del Mékong· e lo stabi limento di fauorìe, di magazzini e. di centri di .esportazione. 'I-

** Riannodiamo le fila e passiamo alla conclusione. 11 Siar.n ha preso ormai degno posto fra le grandi monarchie dell'Asia, a fianco dell 'impero del Giappone e di quello della China. Questi padroneggiano le comunicazioni trasversa! i fra l'Asia e l'Europa, dal Mar Giallo ai mari Eur.opei; il Sia'm, tende le ' braccia al novissimo Continente, mercè il gran ponte dell a penisola di Malacca} che lo ricollega a Sumatra e di là, per una serie ininterrotta di isole che le fanno corona; padroneggia il commercio au_stralia.no che, Francia da una parte e Inghilterra dall'altra, s~ accingono a smallire. per le classiche vie dell'Oceano Indiano J _Ma, a questa missione commerciale, va congiunto un istituto di ' poliLica che il Siam deve costantemente osservare; cioè queil<> della sua neu tralità fra i rivali potenti che lo serrano. Fede néi patrii desti ni non manca ai Siamesi: grande intellettoe alti sensi di civiltà e di politica certo non [anno difetto al loro sovrano . Ùn · paese così largamente dotato dai beni di natura non può a meno di prosperare, di rinvigorirs.i, di diventare infine pos- · sente, sotto un Govern.o così saggio e avveduto. In meno di .tre lustri quasi tutto si è rinnovato nel Siam; assett_o sociale, politico, .commerciale .e marittimo. La guerra del 1189:3 lo colse ancora impreparato e ·pressochè . sprovveduto, mentre influenze in-

"'ora,

alfine, libero dei propri destini, con frontiere ben· deGnite, il Siam pnò mirare diritto all'avv~ni re e non gli mancherà al certo, quella fortuna che ha sorri~o . non è molto, ad un al tro popolo, di stirpe affine, al popolo del Giappone, che, in un quarto di se• colo seppe compiere una identica e\•oluzione sociale e fu dalla fortuna , in brevissimo tempo , coronato con l' alloro delle suegrandi vittorie. A.

FE UCIANGELI

tenente di complemento nei bersaglieri.


STUDIO ANAUTIOO-COMPA RATI V0 1 ECC.

1070

La s'np~rficie della China è di 4-,000,000 di chilometri quadrati. Una specie di istmo in parte emerso, colle isole di MiaoVao, riunisce lo Scian-Lung al Liao-tung. La massima profondità del mare tra le due penisole è di metri 71, la media è di melri 25. La linea costiera è bassa e disadatta agli approd i. Le navi si fermano a grande distanza dalla spiaggia. Il vaslo impero della China comprende: 1' La Ch ina propriamente detta, con 303,000,000 di abitanti di razza mongolica. 2° La Mandciuria, paese montuoso, con 12.000,000 di abiLo.nti (annessa defi nitivamente alla China nel 1644).

STUDIO ANALlTfCO- COMPARATlVO SULLA

POTENZIALITÀ MILITARE DELLA CHINA, DEL ,GIAPPONE E DELLA COREA E

GUERRA CINO- GIAPP ONE SE DEGLI ANNI

1071

1

1894-95

1

SGU AR DO GEOGRAfi' lCO .

La China confina al nord colla Russia Asiatica (1) (che comprende la Siberia, la Caucasia, i possessi centro occidentali del l'Asia, cioè il 'l'ut·ehestan Russo, la provincia Prim orskaia e dell'Ossuri e l'i sola Sacba, in complesso 25, 000 ,000 d'abi tanti col Pamir, 'col Dardistan e col Tibet Inglese, colte due Indie, coi possedimenti fr ancesi dell'Indo- cina ed alcuni Stati m,inori , cot • mar Cinese mer idionale, col mar Gia llo, colla Corea e col mar del Giappone. . (-1) La Russia tendo coll,1. ferrovia. trnnssiberia na ad aprirsi uno sliocco nell'Oceano , Pacifico. 1 1 lavori di questa co los~ale ferrovia, lu nga circa 7,600 chil ometri, sono spint i coll a massima alacrità, e debbono essere ultimati in gran parte pel ! 900 e totalmente poi t90i, anzi iu un editto imperiale del 1896 si ordinò cli completarla pel !900. (Articolo pubhlicato nell'Italia 1IJ1Ware e 1llriri11a: Un cambio cli guarnigione in Russia) . • La • scorsa settimana ftt pos ta a ll 'ordine del giorno in tutto l'esercito r usso la r iuscita ' · •• di una clifficilc im1ti·osa. , Nell'aprile t895, il Governo russo decise <li aumontare la guarnigione del terri' torio della· cimiuscrizlono dcll'Amur, mediante l'in,·lo cli due halterie di mortai, di • quattro batterie d'artiglieria. da campagna e di due battaglioni di ranteria. , Lo spostam ento, comincmto nel maggio seguente, Hni soltanto nrl giugno dello , scorso anno, stanle i mol ti ostacoli tro1•ati du rante il percorso. Le colonne comp ren• " del'ano un numero consillerevo lc rll vetture, pe rché, in ca usa della steriliti1 nelle • regioni attraversate, occorreva a,•ere costantemente clolle provviste di viveri in con -

(

• serva: l'artiglieria era dal canto suo, obhligata a trainare i c.1s,oni da mun11.101ù: • infine gli ufficiali, sottufficiali e :.;oldati ammogliati erano accompagnati dalle loro • ràmiglie, ciò cho dava alla marcia l'apparenza di un vero convoglio cli emigranti. • Il tragitto ru fatto a piotii eia Samara ai confini della Huss ia Asiatica, attm,·crso • Omsk, Kerstchiusk, Jronsk e l< lla.barovlrn. sino a Vlaçlivo~lock, pu nto estremo del« l'impero dello Ts.1r, sul litorale del mare ciel Giappone; in tutto 7000 eh ilomotri dei « quali piccolissima parte in battello. , La spedizione ebbe a sopportare terribili fatiche ti rivazioni, attraverso una re1 • gione disabitata, desolata, glaciale, io cui il termometro cliscen,leva qualche notte a • 23 gradi so t to zero. Le tappo furono in media. d i 30 chilometri a l giorno. , La 'durata enorme di qucst:i marcia dimostra l'utilità <!ella ferrovia transsiberiana. • Si era detto dapprima che quo.sta immensa linea sarebbe terminata soltan to nel ! 904, • ma ora si assicura che ess., sarà finita noi t900 , . Essa deve prolungare la ferrovia russa, che da Samara, sul Volga, va a Oufa sul Kama (aflluente cli olflistra del Volga), pa,;sa i monti Urali a 'l'ecliahin, a sud •li Eka· terimburg (anzi quo;ta dovm essero a tt ra vcr.,at<1 colla ferrovia Pcrm·Ekaterimlltlrg, cl1e i,liuogera sino a Tobolsk), 1irosegue por le valli del Tohol, lchim e lrtye, amuenli di smi3tra dell'Obi, sioo a Omsk, passa l'Ohi e giunge a Tomsk; poscia passa nelle valli del Tenis,ei, per Arch isk o Kramoìarsk e a vanti al lago Baikal, lo contorna a sud ed entra nella mlle cloll'Amu r, tocca Tchìta Pol..'\·owskaia, Kabarowk,1, e di li per Krnfskaia, termina ,1 Vladivos tok, stil mar del Giap pone, motlendo in comunicazione le ,·allì del Vo lg:i, con ouelle dei tre grandi numi <lcli'Asia, l'Obi, il Tenissei e l'Amor. Neli'oLtobro 1896 è cominciato il movimento sulla sezione della Siberia occidentale Tchelinbinsk-Obi, lungo verste i329. l11oltre, è sti1ta aprrta òellnitivamente al commercio la diramazione Tcl1clinbinskEkatorint,urg, lunga 227 verste, che ha cosi conitunta In g rande ar tcri.1 t1·nnsiheriana alla rete degli Urali. · Da Pokrowsknia, mediaolc accordi presi colla China, dovri1 partire una ,lirarnazione di questa linea, che attravèrscra la i'Jandcinr,a, pas~aodo per Cirim, e tlovra mettere capo, o a· Cherhaton o a Lazarefr (11osti sul m:1r ciel Gia1i11one), o meglio In nn r•o,10 della penisola cli Liao-t ung. ' Por tale scopo la Hussìn 1111 pro tetto la China, e ha impecli to che il Uia pporw s' i111padronisse tli r1nes t.a penisola dopo la guerrn del (894-95.


~.

1072

1073

STUDIO ANALITICO-COMPARA 'VIVO, 'ECC.

STIJ'blO ANA(,ITI00-COMPARAT1VO, ECC.

3° I paesi soggetti, come la Mongolia, il Tibet, la Casgaria,_ la Sungaria e la Gulgia, con circa 75,000,000 di abitanti. Totale della popolazione del,l'lmpero Ci~ese t00,000,000 circa d'abitanti. ,Jfonti. - I monti nella configurazione formano un circolo. ' (oJtre i monti der medio Yant-si). . ' · , L'orogfafia della China che è quella dell'Asia centrale, l'Humbolt. la riassume in quattro grandi · catene di monti, diretti presso a · poco nel senso ,di parallele, che sono: I O L' Imalaia, che si sviluppa in media sul 32° parallelo, e· termina ad est, formando l'isola di Formosa. 2° Il Kuen-lun (36'? parallelo), che si prolunga ad e,st col Pe-scìun in Cina, e ad ovest sino al Mediterraneo, coi monti IndoCush e Tauro, tra l'Irnn ed il Tucan. 3° Il Tieri-Scian (.1-3° parallelo), che termina ad ovest sinO: al Caucaso. L' A ltai (50° parallelo) che dirama tre catene: una verso il sud {monti di Suleiman, clie non formano una successione· ben determinata, le cui ultime diramazioni terminano nella pianura dell'Indo); una seconda, che forma poi gli . Urai'i, ed una. terza verso Nord-est chiamata Alto Gobi, che poi passa \l formare i monti Kingan importantissimi, perchè separano la grande ,distesa del Gob.i dalla Mandciuria. Term inano a nord contro, ·' ed l'Amur, separandolo mediante una diramazione del Sunoari ' l') al sud vanno a finire contro gli lsevan e le loro diramazioni, che contornano Pechino al nord e all'ovest e separano ·le valli, del Liao-ho e del Van-bo da quelle del Pei-ho e del Huang-ho .. Rispetto alla configurazione verticale )a China si divide in Gfiina alta è montuosa ed in China bassa e piana, che scende siùo al mare.- La parte piana ha la forma di un grande tria'ngolo isoscele. A.I vertlce nord d.i questo grande triangolo ~i trova Pechino, la grande metropoli deila China, dopo l'annessione della, 1\iongol ia. Le città più vicirie al vertice del triangolo hanno avu.to sempre· grande importanza (perchè situate in luoghi centrali pel commercio, come Siu-gan e Si-kiang; antica capitale dell'impero, Nanchino, residenza occidentale, Hang-nu , Su-ceu e Scian-hai).

Diciannove (•I) pòrti della China sono aperti al commercio colle ;altre nazioni, tra i quali, quello di Tien tsin, di Sban-itai , di Nir.g-ho, di Fu-ceu, di Canton ecc., dai quali si esporta il riso, il the, la seta, il cotone, la porcellana, la lana e molli belli og · .getti !anali. . La religione predominante è quella di Confucio, filosofo e legislatore cinese, morto nel ~,79 avanti la nascita di Cristo, ma vi sono anche altre r eligioni come diremo ·in seguilo. Essa ammette la metempsicos_i, o trasmigrazione delle anime, cioè, il trapasso delle anime d'uno in altro corpo.

0

,~

Div1sI0NE DELL'ml'ERO. - L'imperatore Cubilai aveva diviso l'Impero Cinese in 34 provincie. Poscia fù diviso in ·12 pr9vince, dette Sing (vocabolo cinese · · ·-che significa ispezione). ,Le provincie settenrrionali, al nord del fiume Hong-bo (fiume '.giallo) si chiamano Catai, le meridionali l\lant-se. Le cittit di primo ordine sono in mas~ima precedute dal vo·cabolo Fu; quelle di secondo ordine dal vocabolo Ceu, e quelle di terzo dal vocabolo Kien. " . · · At~ualmente le provihce della China, propriamente detta, sono ,le seouenti •I 8 chiamate Ku-sti: • 0 ,1. Pi-ci-li

Sup erOcie

Popo Ja,:ione

300,000 '141S,000 2 112,000 •I 95,000 326 ,000 176,000 •100,000 1) 4.2, 000 '18:S,000 566 , 000

'1 9,350, 000 . 25,000 ,000 1 '1 ,200,000 8,300,000 9,300,000 ·12, 1100,000 21,000,000 2•1,000 ,000 30,000,000 4,5, 500 ,000

Scian-tung 3• Scian-si i· Scen- si Can..,.,u 0 6° .Ho-nan '7• Kiang-su 8" Ngart-huei 90 Hu-pè •I o• Si-ci uen -A riportarsi ù00 ,000 0• _,

...

00,000,000

Popolo relativo

per km . .Q.

64 172

54 43

18 120

'.2'10 148

·162 50 000

(l) Ultimamente, in hase rJ.ell'articol~ 6° del trattato di pace t rn la China ed il Giap{lone. sono stati a11erti , altri ~ porti.

l


1074

STUDIO ANALITICO-COMPARA.TIYO, ECC.

STÙDIO ANA.LITICO-COMPARATIVO, ECO,

Ri11arto 000,0000 H •. Ce-kuang ,, 2° Io-kien 13° Kiang..:s i I i.O 'Hu-nan 10° Kuei-ceu ·I6° Iun-nan ,, 7• Kuang- tung ,1so Kuang-si1

Totale

00 ,000,000 ·I 11,800,000 20,i:>00,000 :24.,600,000 21,000,000 7,700,000 >12,000,000 29,700,000 5,~00,00Ò

95,000 I 120,000 ,, 80; 000 2·16,000 174,000 :380,000 · 2:59,000 200,000

34,5, % 0,0QO

3,970,000

00'0 1124.

no 137

1

97

u 31 11'13

26 87

ESERCITO CHINESE. I

Reclutamento. Composizione e forza in pace ed in guerra. .. L'esercito cinese non ha un sistema unico di reclutamento. Si può dire, che ciascuna provincia ne abbia uno proprio. Ogni ci't. tadino atto alle arrrii, a seconda delle leggi dell'impero, dovrebbe , far parte dell'esercito, ma le esenzioni e le esclusioni sono ad arbitrio del governatore civi le della provincia, che è anche governatore militare. Nell'esercito chinese si distinguono : I. DANDIERE

...,.

LE ~IILI~IE DELLA MANDCIURIA

o P.u-scr, gette pelle

OTTO

(230,000,000).

. Quando la Mandciuria era indipendente, governata dall'imperatore Tait-su successore del grande tmperatore NursovasJ1 (vero, organizzatore delle truppe della Mandc'iuria, che dichiatò guerra 1 alla China e la sottomise e clal quale.discende l'attuale casa regn~nte) costui aveya diviso tutte le _sue truppe in 8 grandi repÙti, ""a ciascuno dei quali aveva da/ o una bandiera, donde il nome di soldati' delle 8 bandie1·e. Le otto bandiere , sono così ripartite: 1• Gialla con bordo rosso

.2· Tutta gialla 3° ·Tutta bianca

!

dette le tre. bandi.ere supe· riori (o nobili);

1075

Bianca con bordo rosso 5° T11lla rossa dette le cinque bandiere in6° Rossa con . bordo azzurro feriori. 'i Azzurra 8° Azzurra con bordo rosso Tutti i soldati appartenenti alle 8 bandiere, sono ripartiti in ciascuna bandiera a seconda della propria nazionalità. Di modo che essendo tre le nazionalità, vi sono in ciascuna bandiera tre reparti cioè: Soldati della bandiera gialla Cinesi; )) >> )) Mangiuri a Manciu; )) » » Mongoli. » .. Vale a dire che reparti dei soldati delle 8 bandiere sono 2i, detti Kusai. .Oanuno di questi reparti è un'unità piuttosto amministrativa ché ~attica: al Gapo del quale vi è un generale di divisione denominato Tsung-Peng. J reparti di ciascuna bandiera a tempo fisso, ele~go~o i. loro generali, una specie r,ome si u..sa da noi pér le elezioni dei de-. putati e dei consiglieri. I generali eletti si scelgono il loro stato maggiore e · 10 presentano ai loro reparti riuniti. All'infuori del potere militare, i generali e il loro stato magoiore hanno anche il potere civile. n I soldati delle 8 bandiere in tempo di pace, indipendentemente dalla loro suddivisione in 24 unità, a seconda dei servizi . . speciali che µrestano sono distinti in: . . a) 1'r·up7Je di residenza nella provincia di Pechino, dette Tsein-su : - Esse hanno degli incarichi speciali (fissi a un ser. vizio) divisi in ·15 rami: Guardia imperiale ~ Gt~ardia de_i _castelli - G·uardia del palazzo estivo - Guardia dei sepolcri Jmperiali - Guardia dei principi di sangue - Par-sci di corte Guardia al campo - Guardia della città di Pechino (48, 000 uomini) - Polizia di Pechino (20,000 uomini) - Distaccamento diverso dalla provincia di Pechino. In tutto 123, 000 soldati . ,i•

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1076

STUDIO ANALITICO-COMPARATI VO, ECC .

Brevi cenni. sui servizi 11restati dalle truppe di residenza ,nella provincia di Pechino appartenenti alle truppe speciali delle 8 bandiere.

la gua1'dia imperiale è reclµtata tra i nobili Mongoli e Mandciuri ritenuti più devoti a!la corona (·I), anzi in ,essa vi sono persino molti discendenti dei ·principi di sangue. In poche parole è formata dall'alt.a aristocrazia. Tutti i Mandarini vi sono ascritti, éd i dodici più anziani (in tale titolo) hanno l'alto onore di far parte del seguito immedìato _ dell'Imp~ratore, e per turno fanno il servizio notturno nella sua ,camera. Quando l'Imperatore deve uscire dal palazzo, per qualche cerimonia, è sempre accompagnato d.a tutta la guardia. 2• La ,qnardia dei castelli è incaricata di sorvegliare all'esterno i castelli imperiali collocandovi un numero necessario di sentinelle. Se l'J mperatore parte per la guerra essa lo segue. 3° La guardia di Pechino: serve per custodire la città quando è chiusa. Es.sa somministra dei posti cli guardia ali' interno e delle pattuglie di ronda all'esterno. Anc~e la guardia accompagna · l'Imperatore quando esce . dalla città e in guerra. · 5° Il distaccamento leggero; così chiamato perchè è a cavallo, ·ha l'incarico dr custodire i parchi imperiali . Esso è formato da soldati molto istruiti (relativamente agli altri). 5• La coinpagnia impe riafo di tigri, fondata dall'Imperatore Kansi, appassionato c8cciato~e, ~h-e serve per le cacci.e imperiali. J suoi sotdati vengono frequentemente esercitati nel tiro .perchè débbono essere abili cacciaLori. , 6. la .9ua1"dia delfo porte della città di Pechino ha l'incarico d~ sorvegl iare le porte della città. Essa . si compone di sol.dati · Man- · Cilffi e Cinesi. I Manciuri custodiscono le otto. porte, interne della ,si ttà Mandciuria, i Cinesi le 8 esterne (2). _ _ _ _;_:..),_ .... •1 •

(l) L'attutile Imperatore discende da P.rincipi della M.anclciuria, come già si disse. · (2) Pechino o Pe-1,ing (residenza del nord) trovasi verso il 40° parallelo occupa 6' ·di latitudine dal 39°,58' al 39°,52', CiOè · H,H2 Ir!01ri. È formata qa due grandi città a forma .di rettangolo, dette;quella a nord, la città Tarlara, o Manciura, quella a sud la .città Cinese. · Tra le duo città vi sono dei muri alti in media 15 metri e .larghi u , rrnmiti di torri

STUDIO ANALITICO-COMPA&ATIVO, ECC .

1077

,• La pJlizia di Pechino si ree.Iuta esclusivamente tra i Cin~si . È divisa tra i , 24 rioni della città e dei paesi vicini. Ha il cò~;pito di pattugliare la città di giorno e .specialmente di_ n_oue e ~eve collocare dei posti di guardia presso le porte della c1ua Mancrnra ,e Chinese. 8° / Paisi di corte vengono tratti dai soidati delle tre più nobili fra le 8 bandiere, e hanno incariehi presso i beni della corona, ,come guardia pnscoli, ,guardia. uoscbi e a!tri. . 9~ La. guardia al campo è un misto di fanteria, di cavalleria e ,di un· poco d'arti'~lieria. Essa non viene imp iegata in nessun :ier viz io, nè di guardia, nè di altro, ma serve unicamente per la ,difesa dell'Imperatore e del suo seguito in guerra. 10° [,,a g1t:ardia ai sepofori ·imperiali deve custodire i diciannove -sepolcri della famiglia imperiale esistenti a nord-est e a nord,ovest di Pechino e a Mukden. Le altre cinque differenti guardie hanno servizi e sono adibiti ·pure presso_ i principi del sangue. l'.ome si ve~e ,~a q~esta esp?· ·sizione pel servizio della corte imperiale · e dei pnnc1p1 sono d1 · stolti dal loro ver') incnrico ,di combattere 120,000 soldati circa. b) T1·uppe di guarni,gione nelle altl'e provincie della China, <lette J'su- scin-fan, della forza per ciascuna provincia da 1500 a :30 00 uomini, eccetto per le seguenti provincie cl~e hanno un iforte contingente rispetto alle altre : Provincia dei Pe-ci-li . · •14,500 uomini )) » di Mukden . •17,000 )) » Kurin 14,000 » ).) )) 9,000 » Ho· lung-ki:aug. )) )> n Turkestcrn . 5,000 1

,quadrate ~er ogni 200 metri di fron te. Agli angoli della cinta vi sono dei bastioni a ,quattro p iani. . .. . La città Tartara racch iude una terza citta, cinta di mura colle t. porte nvolte a, punti cardinali, detta la città Imperiale; ove sorge il Gran Palazzo del figlio del ,ieto, rive·stito di porcellana g iall;t o inaccessibile al popolo. . . . . . . . La popolazione di Pc1\hino è appena di circi. 500,000 ab1tant1; . la superhc1e e dt ii3,500 ettari. La città ha. l'aspetto di una gran fiera e no!\ quello d1 u.na metropoli. L.e piazze e le vie sono irrcgoln.ri e ingom brate (talle tende dei. commerc,antt e da, ~arri. Solo la città cinese ha un t ratto rti strada, lungo !600 metri, da o~est ad est, a\ eo d o te case a destra e a sinistra, 1ilcdiocrem~nte ordinate. . . . La maugior Jlarte 1telle aree delle rtue citi.a è occupat:t da. stagni d'acqua, d~ .ant1ch! .cimiteri ; da campi. Cosi si spiega, che una sì vasta città ha solo ,nezzo milione ih .abitanti, mentre Tien-Tsin che è una città della sua pro,•incia, e ha una superfic ie ,molto più piccola, ha quasi un mil~ ne d'abitanti .

68 -

ANNO XLll .


' 1078

STUDIO ANALlTlCO·COMPAf,tATlVO, ECC.

1079

STUDIO ANÀLITICO-COMPARATIVO, ECC.

c) Truppe di residenza nella regione della nuova Hnea. di _confine: · Nell' !I i Nel s·nig Svans . Nel Targabatac . Nella Mongolia, milizia regolare Le truppe miste Cino-Mancinrie.

5-,500 "6,000 3,000

55,500 uomini. .2,500 .28,500 ;

IJ. - LE M;LIZlE CTNE~I VERE (830,000 uomini) comprendoùo ~ a) I Bravi. Verso la mela del secolo corrente la China angustiata dai disordini interni e minacciata dall'Jn c•hi l!erra e dalla Francia, essendo insufficienti le sue milizie, sen~i il biso.anò d~ r.rearne delle al.tre, e aprì un arruolamento voÌontario quale a~c~rsero s?ld.at, eh~ furono abbastanza bene armai.i, eqnipagg1~t1, pa~at1 ~ orgarnzzati all'europea,, e questi originarono il corpodei Brati e s1 arruolar:ono per lui.la la vita. b) J Liati· Disc~jwn o truppe di nuova formazione non costituiscono delle grandi unità a pad.e, ma sono aO'crreaati ai 94riparti del_le milizie delle 8 bandiere, insi eme allt'qu;li eseg:iscono ogm anno alcune esercitazioni militari. A cìascnna delle 8 bandiere è assegnalo un nucleo di truppe di nuova formazion e cosi composto:

at

Di -12 ufficiali e 270,0 sµlda1.i Manciuri .» ·12 » 900 » Mongoli l) '1> ,12 )) 4800 Cinesi '

Totale 36 ullic.iali e 5400 ·soldati' che mol1iplicato per 8 di.in no: 36 X 8 == 288 ufficiali; !54-00 X 8 ·_ ,1,.3,'.300 soldati. Essi vengono suddivisi in ogni bandiera, come sì pra1ica peoli uomini delle 8 bandiere in . 3 reparti 'a seconda della nazionali~à cioè: , '· . Nel reparto della bandiera gialla: Cinesi, si aggrejrnn°' '1800 Cfoesi; Nel re parlo della. bandiera gialla : Manciuri, si aggregano, 2700 Manciuri;

Nel reparto della bandiera gialla: Mongoli, s-i aggregano 900 1lfongoli. Alle truppe di nuova formazione è dato il compito della sicurezza all'esterno della cillà di Péchino col collocare dei posti avanzati sulle comunicazioni esistenti a nord, nord-ovest e nordest di essa. I loro po:~ti avanzati più irnport1anti, sono quelli colloçati a Mi-jun, a Tscen to-Van-sciu-s~i:au, a Kalgan e a. Tsagdi. · Parte di questa truppa è adibita presso i commissari imperiali ed altd agenti del go,verno ed ha l'incarico di far rispettarele leggi dello Stato (servizio di poli~.ia). · • Dopo creato il corpo dei bravi, si scelsero da questi alcuni istruttor i, incaricati di addestrare i · migliori soldati delle altre milizie, e si formarono così queste nuove truppe, che si reputano le migliori dopo il corpo dei bravi. · . e) I Ltlin, milizie delle bandiere verdi , sono milizie territoriali , chiamate perciò a prestar servizio loc,1le .. S0no tutti Cinesi e si arruolitno per tutta. la vita, dietro un determinato corr1penso. Esse formano le guarnigioni nei più.· importanti centri amministrativi, politici e d'importanza strategica. Danno il servizio di guardia agli utlìci e magazzini governativi, carceri e altri luoghi. Sono incaricati del servizio di sorveglianza alli1 frontiera, .forniscono scorte ai procacci dello Stato e per acwmpagnare i detenuti. Nelle città marittime e lungo · il corso dei , fforni .fanno il servizio di polizia. Alcuni loro reparti sono destinati presso il gove~·natore come gendarmi e dipendono direttamente d_a esso; altri reparti sono destinali anche a sego.ire le troppe in guerra pel servizio di polizia. Concludendo i · Luin hanno tutti gli incarichi che da noi si affidano ai carabinieri e alle guardie di finanz11. Essi hanno riparti in tutte le armi cosi distinti : Ma-hin, fa nteria; Jfa-bin, cavalleria; Scu-bin, truppe di fortezza; e Liau-bin truppe di campagna (qu~lle, co.me già si è eletto, incarica.tè di seguire le truppe pel servizio di polizia). La fanteria è riunita per Ying (·I) (battaglione)· di 500 uomini, la cavalleria per B1i- jpig (squadrone) di 2.30 cavalieri. ({) L'origine del ~ocabolo fi11g data da molti secoli, ed è così nata: A seconda riel loro particol3re modo di guerreggiare i Cine,i pensarono·: che dopo occupata una posizione bisogna farvi rimauerCl una guarnigione, la quale per garan-

.

.

..


1080

Le truppe delle bandiere verdi debbono anche forni re le scorte di sic urezza all e 11 lte di gnità dello Stato, queste scorte possono essere forma~e da un hattaglione o da uno squadrone, oppure da più battagl ioni. e squadroni, riuniti insieme. A seconda della loro fo rza e della loro importanza si distinguono in Du-piao, in Fupiao e in Tidupiao. Le truppe di terra di Luin sono distinte col uomc generico di Lu-lu mentre quelle di marA si chiamano Sci-sci. Queste formano le fl ottiglie llnviali e mari ttime, con numero di barche e battell i proporziooat.o all'estens ione o alla condizione della costa o del lìume .• Alcune di queste fl ottiglie sono Yerameote numerose e importanti. Menzionerò le principali: ·1° Flotti glia del fi ume J ang-tse-kiang, comandata da un am· · mi raglio, si compone di circa 800 bat1.el li con 1800 cannoni di piccolo ca libro, di diversi sistemi e 113,000 uomini d'equipaggio divisi in 5 brigate cli 2600 uomini caduna. 2° La fl ottiglia della provin cia di,, Tce-Kiang ha 60 grosse barche, con 20 uomini d'equipaggio caduna . 3° La llolliglia della provincia di Fo- Kien ha 30 grosse barche, con 30 uomini d'equipaggio caduna. 4° La flottiglia della provincia di Kiang-su, con 36 piccoli battell i con 10 uomini d'equipaggio caduno. o' La flottiglia del fiume Sunga (che scon:e al nord della Mandciuria, il grande aflluenle di de$trn dèll'Amur) con -12 piccoli battelli , aventi 14 cannoni a tiro rapido, con 15 uom ini di equipaggio caduno.

Ve ne sono ancora sui fium i Huang-ho (Giallo) Pci-ho t.Bianco ('1) e al tri. Gli equipaggi ài queste flottigli e hanno inoltre l'incarico della manutenzione delle · dighe dei fìumi e di altri lavori occorrenti, e quelli del canale ip1periale trasportano anc.he le biade dalla città di Tsciu·K iang 1collocatn ad esL di Manchino) sino ad ·Huaog-ho, per essere dirette a Pechi no e mantenere sempre al completo i 13 depositi di viveri , come si vedrà in :;egnito. Tn caso di blocco delle cost(l . le comunicazion i tra la capilale e la China meridiona~e sono da questi equipaggi 11ssicnrate. TABELLA indicante la dislocazione delle t r uppe di vera nazionalità cinese nelle 18 province della OM11a p1·0J!riamente detta. PROV I NCE:

1

1

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STUDIO ANALITICO COMPARATIVO, ECC.

STUD IO ANALlTICO-COMPARA'flVO, ECC.

1

tirsi dallo ~o rpreso del nemico, 1ha bisogno di fortificarsi in un acca mpamento (come facevano l nomani) che chia masi Ying. Questo no·me riassò in seguito al ri parto di tr u1>po reputato c(rnue11iente r,er occupare e for tHicaro un dato punto, circa. 500 uomini, che corrisponde a.cl un batlaglione. Il Ying in marcia si divideva in 5 parti, dette in nome generico sheu o shau dolla forza caduna di circa tOO uomini, che per ~nalogia. ossen,to parti del battaglione, corrispondono ora ad una compagnia. I 5 shnu si disponevano come è rappresentato dalla flgura A, qui accanto segnata, e prendevano 5 nomi speciali: 1° 'f sie11, avanguardia; 5° Tciung, centro; 3° K1i, retroguardia ; 2• Yu, reparto di destra; 4,o Tsu, reparto di sinistra. N.B. - I repa rti 2 e 4 si mettevano solo nei terreni creduti mollo insidiosi. Negli altri si omettevano, e,I allora. il Ying prendeva la formazione della figura B. Il comandante il battaglione sta sempre colla s• compagnia (la cen trale).

- - ,-

=- -

I Bra\"i

i-

Milizie

di nuova

l'orma.zio oe

I

j\1iJiz io

della

bandiera. v erdo

----------- --'------ ---- --'-Pe.-ci-ti .

24,000

2. Sciang- tung

i,000

1.

'

15,000

50,000

s,ooo .

10,000

700

'i,000

22,000

4. Ho-Nan .

-i,000

5. mang-sn

21,000

5,000 12,000

3. Sciao-si .

G. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 18. 14, 15. 16. 17. 18.

14,000

5,000 500

4,000

28,000 10,000

4,000

12,000

Sce-Kiang Po-Kien. Kwang-Tung

3.00ù

8,000

23,00C

6,000

20,000 30,000

33,000 48,000

Kwang-si

3,000

5,000

13,000

Hu-pe

lì,000 10,000

12,000

33,000 18,000

Hu-nan

2,000 -ÌOO

8,000 18,000

900

20,000

500 1,000

18,000

33,000 84,000 88,000

11,000

29,000

98,000

211,000

4G6,000

Ngan-I(wai .

Kian-si

8,000

Sceran

Kan-Su

I

Iu-Nan

Kwai-Sbu

Scen-si

I I-

TOTALE

6,000

28,000

'i'i5,000

(I) Sul canale imperiale elle un isce i J ue grandi fium i, ~ pa_i:tc da Tien t-Tsin, sul Pci-ho e termina a Tsci-Kianl( su l J"ang-tse-h'.lanl!. Questa c1Ua e una d elle tOc1t ta for· tiOcale eho proteggono la sponda destra ciel corso inferiore di dello fiume.


STUDIO

1082

ANALlTlCO-com>,1n,1T1vo,

ECC.

1083

STUDIO ANALITICO-COMP.ARATIVO, ECC.

comprend0no: . 1 1° J Mongoli (la ~Iongolia si divide in 7 provi nei e suddivise in tri.bù; og'ni tribù si suddivide nncora in circ; lf di bandiere, dette Scio-Sci un) si disringuono in: a) MongoiÌ in terni reclutali da 49 Scio-sciun . 75,000 uom ini b) Mongoli esterni recl utati da 86 Scio-sciun . 10,000 » l[{. -

LE MILIZIE STllANtERE

Totale. e) ~longoli lumu di tribù specfali

,

Totale.

85,000 uomini . · 32 ,000 »

. H7,000 uomini

2° Le milizie del Tibet (sono 3000 uomini

in tempo di pace. . 64 ,000 Soldati clel!e bandiere verdi comandati nel . Tibet Totale.

))

»

. . ' . 1182,000 uomini

Annotazioni. - Le milizie della Mongoli,1 e del Tibet, non concorrono alla ç:uerra fuori del loro confine, ma sono un rinforzo alle altre truppe dell'Impero già menzionate , quando vanno a difendersi contro . un aggressore di un altro Stnto . .Esse sono raggruppate per divisioni dette Tsa-sak, aventi. piuttosto uno scopo amministrativo: ciascuna di esse si scinde Ìn più corpi, deUi Uin . La ,cavalleria è formata da squadroni, detti .Sumun, di ·150 cavalieri, dei quali 50 debbono essere provvisti di cavalli sin dal · · iempo di pace. Queste truppe in pace sorvegliano il cÒufine e fanno la scorta alla posta. Meno poche unità, già costituite in parte sin dal tempo di pac.e, il resto di esse non esiste che sulle carte. Riguardo all'i.; Lruzione militare, queste unità dovrebbero di tarito in tanto eseguire alcuni esercizi, ma in realtà non li · fanno mai. I Cines i stessi, che hanno così sca denti milizie, parlando di esse dicono: che sono male armati e peggio istruiti. Difalli , fanno conto, in caso di guerra, di adibirli piuuosto a lavori grossolani

ebe a combattere. Per conseguenza, sull 'aiuto di qneste truppe la China n.on vi conta, anzi ha piacere che lo spirito mili tare sia depresso. perchè quei paesi possono restare facilmenre sempre tri butari suoi, e a tale scopo essa favoris ce l'i nfluenza del Gran Lama e Vala'ilama capo religioso del loro Budda, detto Pontefice del Lam i5mo . . La politica dell'Impero della China, consiste appunto nell'an~ mentare il numero dei sacerdoti Lama per diminu ire la popolazione guerriera e aumP-ntare·quella paeili ca dei conventi. Di fatti , più di 40 ,000 lama vivono nei conventi della Mongol ia, ma sono una piécola parte in confronto del gran numero che .sta presso fe famiglie , di quell i che va nno all'avventura, di qnelli che fanno il mestiere di maghi o di stregon i, od esorci sti. Questa credenza ,popolare si chiarfl.>l Sciamanesimo e sarebbe una trans.izione tra i'aritico culto delle i'orze naturali e il budd ismo.

~'otate generale di tiitte le forze dell'Impero Celeste. 1• Milizia 1lella Mandciuria o Pat-sei. 2 30,000 2° Mi lizia di vera nazionalità cinese. 830,i:>0') 3'' illilizia straniera . •182,500 1

Totale

4 ,24.,3, 000

Conie termine di quèsto stndio ortanico, resta a dirsi qualch e ,co$a sol metodo che· si usa, per avere . un'arroolamen to straordinari o di reclute, nei momenti cl i perico lo per lo Stato , come ·a vvenne nella gu erra contro la Francia e l'I nghilterra, e nel pef'iodo di guerra contro la Russia nel '880. . Nelle principali vie dell a città e nei pubbli ci edifi zi vengono affi ssi degli avvis i, i quali fanno conoscere alla popolazione il bi-. sogno di on arruolamento straordinario di reclute. Nell'avv iw debbono essere specificate essenzialmente 4- cose: 4° Il numero dei vo lontari necèssari; 2° La ri compensa , che spetta ad ognuno; 3° Il nome del generale che li comanderà ; 4° li iuo;w dove debbono radunarsi. ·se il o()'enerale "11ode di molla stima e se la ri compensa è lauta si può essere sicuri, che accorreranno mo lti volontari , come av-


· 1084

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STUDIO ANA~lTICO-CO!fPARA TIVO, ECC,

STUDlO ANALLTJCO-COMPARATlVO, ECC.

venne nella guerra franco-cinese dove ge ne. presentarono un buon milione e mezzo.

Malgrado ciò, quelli che escono da dette scuole, hanno una istruzione molto superiore ai loro colleghi, che non le ba.nno frequentate, che non cono~cono un'acr.a delle scienze militari. Il programma nelle allre due scuole è presso a poco lo stesso. ma il numero degli allievi è di molto inferiore.

Le scuole militari.

L'esercito cinese ha soio Lre ·scuole militnri, st.abilite a Tien-lsin, (istituita -nell'anno '1885), a Canton (-1887), a Ning-ho (,1890). Ogni scuola ha : · ,J nfficialesuperiore comandante cinese; 2 ufficiali inferiori insegnanti tedeschi ; ~ sottufficiali istruttori tedeschi. Mella scuoJa militare di Tien-tsin si fa nno tre corsi: O Nel I cor~o si insegna esclusivamente la lingua tedesca:,. .perché gli allievi possano in seguilo comprendere i loro in~ segnanti; Nel W e nel 3• corso s'insegnano le seguenti ·materie, ma in modo molte, sommario; tattica, fonificazioni, armi portatili e nrtigl ierie. L'insegnamento è teorico-pratico, ma gli insegnanti non conoscendo la lingua cinese, fanno lezio ni per mezzo d'inte1:preli, j, quali o scrivono l_a lezione tradotta su appos ite tavole esistenti, nelle scuole, e poséia gli allievi se la copiano nei · quadern i; oppure traducono oralmente, parola pur parola . quello che dir.e I' istruttore in lingua tedesca. Sono ammessi a questa scuola ·I 50 sottufficiali e -soldati del, corpo L( hun -chang, e dopo i tre corsi vengono nominati ufficiali. Gli allievi che abbiano appreso nbbast~nza bene il tedesco. vengono adibiti negli uffici del Vi~e-re, o dei gen,erali, come aiu· tanti. Oltre questi insegnanti tedeschi, i Cinesi banno alcun~ ufficiali esteri. e dei tecnici nei loro arsenali. Quelli · che no n superano l'esame pel passaggio di class.e,. possono rjpetere il corso, per diversi anni, lauto che vi sono alcuni, che dalla fondazione della scuola, sono sempre nella stessa. · classe. Solarriente quelli che si reputa!lo veramente refrattari, vengono inviati ai rispeuivi reparti col grado che prima ave.vano.

.

,

Istruzione delle truppe.

J1 solo corpo di Li-hun-chang dislocato nella provincia di Peci-li, e in modo particolare le truppe della guarnigione di Pechino hanno in certo qual modo un'istruzione omogenea. Ne•rli altri çorpi delle rimanenti province dell'fmpero, lt; esercita1.i~ni militari sono fo tte secondo il parere del rispeltivo go· verriatore. · . La fanteria cine~e è armala: parte con fucile, parte con scudi, lancie O arco. Quella armata con fucile rie ha di diversi si stemi; vi"predominano quelli Henry-Martini, Snider-Remington , quella non armata di fucile ha scudo, lancia e arc,o. ,, Il corpo di Li-hun-chang consta di: i• Di O ballag\ioni a·i fanteria, di guarnigione a Ti en-t:,;in, sull·a destra del fiume Pei. E,si furono per lungo te~1po oggell~ di speciale cu ra di tutti gli istrullori stritnieri , specialmente_ !h, quelli in,•iati dalla Germania. Eseguiscon_o annualmen~e esf~rc,tazioni di tiro ed evol uzioni. ma sempre 111· teneno piano, nell~ piazze d'armi-. Si fa molto uso della forn~azione i,n ~?adralo. _Es~ , hanno quadrati di compagnie di battaglione e d1 pm b~tlagl1o_n1. y 1 è -anche qualche embrionale esercizio di manovra 111 ordrne · • b' I sparso, fatto ' per lo .più su due linee, che si danno il ca~ 10 ne modo seguente, mentre una si ritira l'altra si avanza, passando tra gli !i ntervalli; · . . . . 2• Di alcune batterie (raggruppai.e rn una bngata) armate c9n cànnoni Krupp' da campagna e da montagna. Vi è anche qualche batterla a cavallo, armala di mitragliatrici, e di cannoni ci. tiro celer~ che al principio dell'inverno eseguisce il tiro annuale ~I carn_po d1 Tain-Osin. Essi sono però ben lungi dall'essere paragonati ali~ batterie degli e~erciti europei. Anche l'artiglieria eseguisce gh esercizi solo nella piazza.d'armi .

l

I


10B6

STUDIO ANALITICO- COMPARATÙ'O, .EGO.

'

3° Di alcuni squadroni di cavalleria, provvisti di cavalli mongoli, ma picco li abbastanza resistenti. Essa eseguisce scarsi esercizi di equitazione e nell'uso delle armi bianche o da fuoco, avendo ogni squadrone meta degli uomini arma.li di lancia e sciabola e · l'a ltra metà armata di fude e sciabola. FORlIAZ!ONI TATTICHE. - - La fanteria è raggruppata in reparti tattici , deui Sha1t, di circa 100 uomini, corrispondenti ad una compagnia. La Shau si divide in 9 du-·i (squadre) da •IO a 112 uomini. 5 ~S'h aidormanq un Ying bauaglione. 5 Ying formano un Ye-e re!,{gim~nto . ~ Ye-e formano un Slmn annata. · La fanteria sia ,mnata di fucile, sia di scudi; lancie e archi, si dispone su 3 righe. È gene,:almP,bte coperta davanti da una linea di uomini portanti lo scudo. Se non è armata di fucile gli uomini si distinguono nel seguente modo': 1 1• riga quelli a,rmati di scudo; _2a icl. id. · id. lancia; 3a id . id. id. arco . Vi sono auche delle formazioni in gruppi di 6, di 4 o di 3 uomini. Per poter comprendere queste formazioni per gruppi bi:;ogna 'tener presente, anzitutto, che la fanteria cinese si colloca sempre sn tre ri ghe, come si di,;.se, e che e,;si sono formati solo dalla fanteria armata di scudo, lancia ed arco. Più di tante parole, - si segnano qui sotto tre figure, ind.icante· il modo da passare dalla formazione in lin'èa, a quella in gruppo per 6 ; ma per maggior· intelligenza si consulti la carta annessa al lavoro, indicante tutte le riunioni dell'esercito cinese (·1). Annotazioni. - Si fanno prendere maggiori intervalli per ogni 6 uomin i, restando fermi quei 6 · che si v·uole: fra i du.e scudieri si porta avanti di loro al cen-tro, quello di sinistra si spos ta .un poco a destra; 1:arciere di destra .si porta a destra

- -. -.· - \t)

Prendiamo in osarne, cioc, solo 6 qomin i.

STUDIO ANALITICO-COMPARATIVO, ECC.

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ed avanti , allineandosi coll'arciere di destra,. già a posto , analogamente a sinistra fra il lanciere di sinistra. E così dalla figura A, si passa per quella ll , prendendo la forma della (igura C. Ciò fatto, i tre uomini davanti si mettono a terra, i due di seconda ri ga si coricano soprn e negl'intervalli di cr~iella di prima . e coi lo-ro scudi coprono in parte, se stess i e gl i altri. L'uomo rimasto in terza riga si corica nell'i ntervallo sopra i due. Questo gruppo serve: À) Per la fanteria armata di fucile , per combattere passivamente, in certo qual modo éome si direbbe da noi, in ordi ne sparso ; B) Per la fa nteria armata di fucile, come pa-rnpetlo , collocando:-i di etro di esso, mentre che il gruppo avanti può concorrere ~ncora al la lotta.. Gli altri due grnppi sono poco im,portanti e servono , come si vedrà in seguito: quello pP-r 4- come linea di osservazione (specie di piccoli posti) negli avamposti per modo di dire. · Quando non si combatte, ma si sta fermi, cruell0 per 3 come ,preparazione alla formazione in linea . .Il ·grttJJpo pet 4 uomini è così formato: Un u•>mo. i ginocchio tiene lo scudo sul corpo; 3 uomini uno <lavanti a lui! uno a destra e uno a sinistra, si coprono collo scudo . Questa Jormazione si adopera di prel'erenza negli avamposti ed è chiamata: L,a terra

addormentata. Serve anche come riparo ai fucilieri, f,O~e si è detto per quello I di 6 uomini. Il gr 1ippo iut 3 è costituito da 3 uorrÌini ; l'uno dietro l'altro; così disp(lsti: la ~cudiero a.vanti, · il ·lanciere dietro di esso e l'arciere in 3• riga. È una formazione di difesa e serre come preparazione, per la recluta, allo sch iera men to per-riparli. Cavalleria. - La fornìazio.ne prin cipale della cava ll eri a, che essa impiega per coprire le altre armi, è su di una serie di circoli, s11 dU'e linee, o in colonna: dei quali quelli di 2.• riga sono collocati negli intervalli della 1a linea o della linea anti~Lante. Ogni squadrone si forma su iS crrcoli. Ogni ciri;olo su 2 righe. La 4• riga, al!' esterno, è fo rmata da i cavali.eri :.umati di fu·cile; la 2 a riga da quelli di lancie, la 3• riga cla quelli colle bandiere.


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Vi è un 'al tra formazione della cavalleria, detta formazione elittica, nella quale i cavalieri armati di fucil e, si collocano su; . due lati lungh i ed al centro, su tre righe; quelli armati di lancia Lra la ·Ia e la 2• riga: quelli colle bandiere ai lati corti. Questa formazione si prende di preferenza, quando non è unila alle al tre armi. La cavalleria non carica in ordine ~hiuso, ma esegnisce qualche raro attacco per gruppi di cavalieri . Fa anche qualche servizio di esplorazione, ma a breve distanza. Non conosce alTallo il servizio di avanscoperta. · · 1~·uppe)ecniche. - La China non ha in realtà truppe tecniche. Solo. nelle fonezze di costa si trovauo alcuni bauanlioni di mina. ò tor, (clri,i-mati Shu-ci-l s) . Non esi1-tono eq uipaggi da ponte, nè serv_izi telegrafici cnmpali. La scuola mililnre di Tien-tsin fu provvista, nel •I 888, da una ditta francese di 2 areo:;tali, che si potevano adopernre fermi 0 liberi . I Cinesi imparano all'ingrosso · il loro maneggio, ma dopo poco tempo non li adoperarono pili specialmente per la mancanza di gnz idrogeno. · Nelle fortezze ai costa, vi sono anche alcun i rip;rti d'artio-lierià . o da lortezza che eseguiscono annualmente, sotto la direzione di istruttori tedeschi, alcune eserci tazioni di Liro con pezzi di grosso • cali bro; esercitandosi per lo più dalla parte del mare, da dove temono di essere attaccati in guerra. tJfanovre a partiti contrapposti. - Nell'esercito cinese non si conoscono le manovre a partili contrapposli. Annotazioni. - L'esercito cinese di felta di cavall eria e di artiglieria, pe1·chè i pochi riparti di crueste aren i, esistenli solo nel corpo di Lo-hung-chang sono nulla in relazione alla fanteria dell'in tero esercito, che ascende qunsi ad un milione e mezzo di uomini . Di truppe tecniche - l)elle grandi unita .....;. Le riunioni di molti Ying o Ye-e, sollo il comnndo di un generale non hanno alLro scopo. che amministrativo e non strategico, come nenli eser. . o C1L1 europei - Di Lulli i servizi accessori in guerra .

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STUDIO A NALl'l'ICO- CO~IPARA TIVO, ECC .

STUD10 '.ANALl'flOO-OO~fPARA'l'IVO, ECC.

li combattimento successivo .

A'Ianovra di p1·esidio . - Solo a Pech ino si fa nno delle esercitazioni di presidio, in una g1~ande pianura, specie di piazza d'arme esistente al nord della cillà della Ang- iog-Mui1. Queste . manovre prive di concetto tstlico, non sono altro che uno schieramento rigi do ed unico delle 3 armi, rimanendo sempre su lla difensiva, sul luogo dové le truppe si sono coll~cate. A queste esercitazioni prendono pa rt.~ co ntemporaneamente le seguenti truppe, differentemente armale cioè: 1· La fanteria Tsan-Tsian, ri rmata di lunghe lanc,e, o corte picche o mazze ferrate; 2° La fa nteria T;;an-Pao, armala di lunghe spade e Jancie; 3° La fanteria Nias-'l'sian armata di corti fucili a forma di pistole; 4, La fanter ia Tai-Tsian, armata di lunghi fucili a pietra portati da2 uom ini ; · 5° La fanteria Yung-Tsian, armata di frecce; 6· La cavalleria Mah -hin, armata ùi picche e frecce; 7° L'artiglieria Da- pao, con vecchi cannoni ad avancarica; 8° Le tigri Den-Nai, portatori di scnùi, armati di sciabola. e di asle uncinate, desti nate a difendere le allre armi dagli attacchi della cavall eria nemica. Essi sono vestiti con pelli .di tigre e il loro uniforme deve spaventare i cavalli dei nemici, e nella mischia tirare doi col pi colla sciabola e col bastone, contro i piedi dei cavalli. li direttore dell'esercitazione, messo sotto una tenda si colloca sul fronte delle truppe, ad un chilometro di distanza dal centro. Appena messo a posto il direttore tutte le truppe le sfilano da· vanti successivamente due volle, poscia si schi erano su 4 linee cosi disposte: 11• linea. Le tigri con scudo, che formano una linea di coprimeoto; 2a linea . - La fanteri a armata di fucile; 3• linea. - La fanteria armata di scudo lancia ed arco; t.a linea. - La cavalleria. 0

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STUDIO ANALlTICO·COMPARATl\'0 1 ECC.

STUD IO ANALl'flCO·CO!IPARATlVO, ECC.

Poscia si dà il segnale ('I) per incominciare la m1rnovra, e si eseg~iscono i seguenti ,8 esercizi, solo per parte della 2a e 3a linea, cioè. la sola fanteria armata o no di fucile, mentre la 1• linea i copritori restano sempre fermi, formando essi, una specie di parapetto, che serve :;. riparare i combauenti dietro: e ment;·e la . 4!'. linea là cavalJe,·ia, è intenta, sempre stando ferm:1, a proteggere le spalle dell e 3 linee antistanti. • · · IO Esercizio cli fanteria armata di Jtteile. - Per poter com .· prendere questi movimenti ·ra d'uopo, mentre si legge, tener aperta a van ti la carta intitolata: Esercito cinese - Il comba,ttimento successfoo - Lo schieramento per la mano1;ra d1: presidio, nella grande pianura a nord di Pechino, f'tiori la porta Ang-lng-1lfon. La 1!• riga , della fanteria armata di fucile (costituente la 2• linea o sch iera) si av~nza, serrando soli.o la linea dei cop;.iLOri, (tigri), fa fooco. dietro i loro intervalli e poscia. indi etreggia, passando per gli intervalli, e va a prendere p0sto dopo la 3'. linea . La 2° riga si avan zii, prende (I R_C>Sto che aveva la 11n, fa fuoco e poscia indietreggia and1'essa. La 3• riga fa lo stesso. In ,questo momento l'artiglieria, che trovasi all e ali della fanteria, apre il fuoco mentre la cavalleria formata in doppia ' linea di circoli protegge, le spalle dei combatlenti, disponendosi io forma-semicircolare, colla fronte in fuori. Questa formazione prende il nome di comÌ)attimento . success i·vo . 2P Jfanom·e della fanteria non armata d.i fucile. - I portatori di scudi, seguiti da quelli armati di lancie e freccie, passando fra gli intervalli dei fucilieri, si avanzano, emettendo delle assordanti grida di guerra.. Si portano in 11• linea in una specie dì ordine sparso formato da gruppi di tre uomini. Il lanciere · passa alla destr.a dello scudiere, l'arciere a sini stra. Così formati , fanno alcuni esercizi di attacco e di difesa, urlando disperatamente. 3° 1 fucil ieri passando tra gli intervalli sì portano di nuovo in ,J o. linea, per essere in grado di aprire il fu~co, ma non sp.arano, · res~an.do. <i pr~n.ti. Nei loro intervalli vengono ad inserirsi tutti gli arc1er1, 1 quali, appena ivi collocati, scoccano in avanti un paio

di l'reccie ; allora, accorrono con tutta velocità gli scudieri, sempre emettendo urla assordanti e facendo ,degli abili eser~izì di scherma. , 1, Si prendono le formazioni in gruppi, di 3, di i. e 6 uomini dei quali già p,1rlammo . 5° I fucilieri si collocano dietro i ~ruppi di portato'ri di scudo, che hanno preso le figure dell'ombra, dellli lwnn come sciulo, o della, terrei add01,mentata per sparare da sopra e tra i loro in· tervalli. 6° A-vanzano i lancieri portandosi in ·Ia linea, e dietro di essi si colloc.ano i fucilieri. 7° Si fanno alcuni esercizi di ginnastica; in modo particolare la scalata. 8° Si istruiscono tutti i, ,;oldati delle varie armi , sul modo di utilizzare diversi oi,rnetti d'uso m·ilitare. Tutte le truppe sfilano di nuovo davanti il generale direttore dell'esercitazione, e poscia rientrano in caserma.

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(IJ I segnali sì danno pe r Jne21.o di bandiere, s;>ari di armi da fuoco trorobt vesciche, o suono di muscolo. · ' '

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Caserme.

Le Caserme· per le truppe cinesi sono di ma~sima costrutte dai soldati stessi e vengono denominate lm-pan (luoghi fortificati). Sono alcuni r iparti ·delle Lrnppc delle 8 bandiere, a Pechino e nelle principaii città del!' lmpero hanno dell e caserme fo.tt.e con mattoni. Gli Im-pan sono così formati: ,1° Hanno la forma di un qu~drato, circondalo da un fosso profondo 3 o 4 metri su l quale un ponte scorrevole, collocato dalla parte nord, serve come ingresso. ' 2° Dopo il fosso vi è un muro in mattone, alto 6 o 7 metri, aventi avanti e dietro un rialzo alto ,1,50 di meno del muro. Dalla pa rte avanti il fosso, il profilo Llel rialzo è rinstit.o, perchè mol to ripido; dalla· parte di dietro, invece ~cende dolcemente, e non vi è rivestimento alcuno. 3° Dopo il muro vi è una fi la lli magazzini, disposti parallelamente ai lati ~st e ovest, contenente gli oggetti ò.'armamento e di equipaggiamento, di alimentazione e di riserva.


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STU DI O ANA LITJ CO- COMPA RATIYO , ECC .

4°· Dìetro la fila ' dei magazzini , vi è una seconda fila di ca sotti , abi tali dalla truppa, dettì pun ( 1) in ciascuno dei qual i abitan o da 'IO a 12 uomini ; vale a dire una sqdadrn (dnj). O~ni compagni a ha in media 9 dnj. Il pun si compone generalmente ' di 8 ambienti, 5 servono come camera da letto; e per l'adunata, 1 per la cucina e 1 come oratorio. Io cucina vi è una gran stufa accesa d' inverno giorno e notte, e d'estate solo la notte; dalla quale partono Ùna sede di tubi, che conducono il calorico in tutti gli ambienti, passando sotto i tavolacr,i, sui quali .dormono i soldati. Questi · amljienti sono sporchi, con muri poco consistenti e pieni di fessure ed hanno poca luce. 5° Parallelamente al lato sud vi sono Lre alloggi (casermetle) costrui te con più cura dei pun dei 'soldati: 1 pel comandante e 2 pei suoi uffieiali. 6° Di rimpetto all'alloggio del comandante esiste un locale, dove vi sono tutti gli uffici, pei cC1mandan ti di riparto. 7° Per chiudere e difendere il ponte vi è nn parapetto di terra . 8° All'angolo nord- ovest, dietro il muro di sostegno, sta il. corpo di guardia . 9° Una strada di ronda serve per sorvegliare, all 'esterno la caserma e per difenderla, se assali ta, collocando gli uomini dietro il muro . 10° Un cor tile, al centro, serve per le istruzioni della truppa. 1

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Uniforme Solo le truppe delle 8 bandiere e delle bandiere verdi ricevono il vestiario dall'erario, mentre quelle di nuova formazione e i bravi, sono vesliti per cura dei comandanti delle un i:à. i quali li tratieqgono un tanto ·sulla loro paga. (Il Da non conrondcrsi col vocabolo PUtl dei Coreani, che é una divisione riel tempo, eguale ad un no,tro giorno, giacché essi dividono il giorno in 12 ore, og~i ora (eguale a <l1Ìc delle nostre) in 8 keik, il C(uale si divide in t 5 pun (1.20': 8 kelk = t5' -l5:i5 p,>.n - 1). Vi è anche il pun, misura di . peso gia11ponesc.

!\'l'U!)IO ANALI'l'ICO•CO~!i'ARATl~O, ECC,

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L'uniforme consiste nei seguenti oggetti di corredo, per le truppe delle· 8 bandiere e delle bandiere verdi: ,t• In una larga giubba dì. diversi colori, senza mani~he, e co~ filet ta tura, che si indossa sopra i propri abiti da borghese . 2° Io una copertura per la testa, consistente, d ·estate , in un cappello di p·agliii-, d'inverno in uno di feltro. · · · 3° In alcune paia di stivali, di panno corti, con grosse suole, di lana e senza tacchi, i quali rendono poco aigle il corpo nei movimen ti. 4° In alcune .striscie bianche cucite sriHa giubba; dalla parte del petto e della schiena e sulle .quali sono scritte, il nome del riparto e la categoria del soldato. Le truppe del_la nuova fo rmazione _ed i bravi, invece della larg~ aiubba , indossano un corp_euo con maniche molto larghe, che s1 ;bbottona di fianco ed è. tenuto fermo alla vita da una cintura. Sopra il corpetto si mette un largo grembiale. _L'uno e l'altro sono di lana e orlati; portano dei diseg-ni e variano di colore, per distinguere le varie armi . Sulla testa portano un panno nero, sia d'estate sia d'in,,erno, foggiato à guisa di tur~ante fermato al codino con un nastro . . . 'futte le milizie porta.no, d'inverno soltanto , una specie d1 pelliccia, detta kur1n, un farsetto. d·i hrna imbottito e I~ uose di lana. Della lingeria si fa poco uso, si porta unicamente una specie di c~m1cia. . Completa il vestiario delle truppe cinesi u_na larga fas cia_ di }ana, messa sul ventre detta Tu-tu, e indossata m tutte le stag1on1 dell'anno. L' uniforme si veste solo in servizio.

Equipaggiamento del principali corpi. L'equipaggiamento nell'esercito cinese differisce d! m~l~o ~e~ suoi diversi corpi. Come esem_pio si riporta quello de1-seguent1 1 corpi; che sono i· migliori organizzati: ,t O il corpo della bandiera verd~ della provincia di Pe-ci-li (50, 000 nomini); 69 -

ANNO XLII.


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STUDIO .AN'ALITICO·COMPARA'l'IV0 1 ECC.

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STUDIO ANA,Ll1'1CO•COMPARAT! "101 ECC.

2° il corro dellò 8 bandiere · di. guardia ài' palazzo imperiale d'estate (4000 uomini); 3° un battaglione di bravi (400 uomini); 4° un reggimento delle truppe di nuova formazione (7000 uo mini); 5° un battaglione di tigri (,1400 uomini); ' 6° un reggimento di ca vallerià) quello di Sciao-Tsan-!Vladu j ; 7• nn reggimento d'artiglieria _da fortezza, quello di presidio a Tien-T:iin , denominato Tien-Tsin-Pao-Dni (500 uomi·ni). 0 ,( • Dotazione ·di guerra del. c~rpo della bandiera 'Oerde della provincia di Pe-ci li (secondo -le tabelle stabilite da! Mini:;tero della guerra): ~andiere colla immngine del drago d'oro N. 13 Piccole bandiere, · . » 27 Bandiere color di fuo co . » ,13 · )) » rosse, per far segnale }) 1) 3 » azzurre » » )) 13 Grandi tende. 135 Piccole » Fucili di vecchio sistema » 00,00 'J » 50,000 Giberne Corni da. 'polvere » 50,000 > 50,000 Cap.;ule 'I> ,f 350 Lancie lunghe . » 830 Sciabole . Aste con un uncino, servibil i contro le tigri e gli » ammali da preda . 67 ' Spadoni a due mani >> 830 )) Aréhi da freccie . 830 » Fasci di freccia . 830 ,¼,50 » Fasci di freccia molto accuminate. Faretre o turcassi (guaine dove si portano le )) 830 frecce) . . )) Uncini per armi da fooc-0 . . . 4-80 » 7 Go~g (attrezzi di rame per segnali) )) 7 Trombe 7 Piasìre metalliche

Giubbe d'ordinanza. Berretti Grembiali. Bandiere pei segnali nelle evoluzioni Bandiere quadrale . Bandiere con immagine della tigre . C;innoni da montagna . Fucili da ca\•alleria. Lanci e. Sciabole l~uaine da sciabola . Archi da freccia, per cavalleria Gong per sentinelle.

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.TRA I LIBRI n

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Annunziamo . con dolore la perdita del comm. Carlo Voghera,, che fu tra i fondatori e quin . d1. propneti;i.no . . . d eIl a presente Rivista. Alla me~oria dell'operoso industriale, all'editore soJerte che . fin :lai primi tem p1· d e1 nostro risorgimento · . · ' contribuì efficacemente. alla .diffusione delle pubòl' . . e all' • incre. .. . waz10ni mento degli studi militari, rendiamo un tributo smcero, . vivamente sentito, di compianto.

Un ·tìOlttme del ConsEu,1. - Evoluzione e guerra. -;- Storia delle 'Ì,stituzioni niilì tari. - La ba,ttagha 1u.walc d'i Lissa e gli scritti che la ri91wrdano. - Un manuale spagnolo per i difens!Jr·i m ilitari. - Tra g/:i ab-issini del N! CO LETTI-ALT\MARl. - Al polo del NANSEN .

Fa assolutamente piacere di riprendere qu,esta rubrica , da un pezzo interrotta , con queste belle parole di un giovane ufficiale: i nostri mezzi di azione, di noi ufficiali, sono proprio la mente con cui elaboriamo i concetti, dai più profondi disegni cli guerra al semplice me· toclo di condurre bene il plotone, e il cuore con cui consideriamo l'esercito salda colonna nella corruzione invadente tenendolo sem pre capace di sentimenti generosi e magnanimi . E di questa sua convinzione il sig. ConsELIA, soltoteue1}te del 57°, dà testimonianza solenne collo scrivere e, .pubblic~rè dapprima i suoi pensieri sulla Educazione del soldato e sui do1Jeri deU'ufficiale rnodemo ed ora un primo volume di cui studia lo svolgimento dell'A.rte della · guerra nelle ·varie epoche della storia (Palermo, B. Bagarello editore). Nel primo si rivela I' uoRlO di cuore che scruta. la sua coscienza di fronte a.i doveri impostigli dall'ufficio cui lo sobbarca la carriera da lui cominciata; nel secondo e$poue le sue ncerd1e ed i suoi studi nel campo deUa st.ori:i. militare, io cui egli ha cere.alo esempi ed iusegnaqienti. La breve epigrafe con cui dedica il libro del suo cuore e della sua mente al suo colonnello completa lo scriuore e conferma l' immagine che ci facciamo dell'uomo. Ed è bello, ed è anche caratteristico questo nuovo segno della fede e del le aspirazioni dei più giÒvani i quali sentono il bisogno di vita (') Sarà fatto cenno di tutti i libri di cui si,i mandato esemplare alla Direzione.


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TRA . I LIBR,l

TRA I LlllRl

e di espans!one e nel lavoro cercano modestamente di compiere il più g~ande tra J ,dover.i eh:- .li legano al loro paese, ai connazionali tra cui · vivono ed al! esercito d, cui fanno p·arte. ,

, Il primo voh~~e ~el!o stn~io d~l sig. ConsELLI sullo svil uppo del1.a.rte del.la. gue11a. c1 s1 presenta l?nega bil rnente irto e ripieno di notizie storiche. Og?1' . sulle t~acc.e d1 q~auto fanno gli IoglGsi, piacciono cot~ste accumu laz1on1 d1 not11.1e, co:estl grilndi repertori di fatti catlllogat1 seco?do un concetto fondamenta le nel lfuale- si riassume la tesi dello scnttore che i·e · ·" J<' la t f · • nello stesso tem 1)o è compilato' · < C~I 10 questo 1.bro m1 pare la seguente : V'ha un fatto fatalmente letJato con I' evoluzione. che è legge all'uni~rerso. È inutile rimpiaugerlo: nega rlo O prevedei ne la fi ne. .Esso unisce con arcano consiglio la vita alla· morte ~à 1·agione all'u.na c~ll'altra. e si manifesta pe1'. l'antitesi 'dell 'una col~ l altra. Questo !atto .e la lo\ta, prodotto dalla perenne trasfo,:mazione delle forme. espre.ss1one della ten11ce reazione con cui quanto ò presente~nente, vuole opporsi a quanto vuole O deve <livenire, manifestazione del perpetuo conflitto tra lo spirito del presente che vuol permao.ere e quello dell'anenire che vuol essere, supremo riassunto della v1!a. Questo fot.to, che in linea universale ci appare come' una · perpetua .lotta .tra le f?1ìme attuali nella quale si impersona la materia e quelle rn c~ t essa s1 trasforma, nel campo sociale umano si ch iama · ?'I.ferra. ~a. v10lenza, feroce fm·za che possiede il mondo, come disse 11 M.~nzorn 1J quale fu certameo~e tra i più.um;1n itari nel novero dei pensato11, sta a base delln ~uerra. E pur truppo vero, e noi che intendiamo a~ un s~1premo bene riassunto nell'a ttuazione di ogni diritto, non sappiamo spieg~rcelo questo_ doloroso enimma per cui il dritto abbia da essere una asp1rnz1onc e la v10lenza l'effettua le origine di quanto a , · · 1· li I' . ~, , 1 viene, e vog !amo canee are en11nma per non saperlo ' spie()'are M rri' I' m tt I l d. "' . e?> JO ame ero e o stu 1arne gl i effetti e il modo con cui questa suprema . forza g.ovenna -lo svolgimento delle umane cose poichè è divino, come diceva li Prudhoo, che le governi . . ~o'.chè la. gu.ena s~ende direttamente dal concetto· dell'evol'uzione, su cui Sl adagrn li pensiero moderno, e ne è un effeuo essenziale ·1 l'b del C . . ' I I rO onsELLr viene pure opportuno a combattere que llo con cui il Letourncau nel, suo r ecente libro çon· molta superficialità e spirito di preconcetto ne;a ogm carattere evolutivo ai fenom eni della ouerra . Come '? la ouerra rr · · l!> ' · e' ·1 I mezzo per cui s1 attua l'evoluzione sociale umana, per o ·

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-essa i migliori e i più forti si sostit.uiscooo ai men forti, e nelle .sue manifestazioni non ha da risentire, come ogni altra manifestazione so.ciale., gli effetti del le trasformnzioni che avvengono nella società umana? e gli eserciti migliori, megl io ordina ti, più compatti , meglio armati non hanno da aver ragione dei men buoni, dei meBO coerenti, dei men -capaci? Tenga il LetonÌ·ueau le sue idee, e se ne compiaccia. Veda pnre lui, il descriltore ·per eccel lenza dei feoomen i evoluti vi della so-cietà uman:i, la perpetua fissità del fenomeno guerresco : con fonda pure il principio anim:itore colle sue man ifestazioni, potremo chiederci ..tutto :il più perchè egli non appiiclii lo stesso m'etudo di ricerche allo -studio della evoluzione delle istituzioni sociali, ma noi accetteremo il concetto che sgorga limpido da l libro del ConSELLI, e tanto più limpido , <ruaoto men cèrcato e più senti lo, ed il concetto è questo: 5e il prin.cipio animatore della guerra ò la violenz/'l, se non snppiamo risolvere la dolorosa contraddizione che se ne genera nel nostro spirito che in tende alla suprema pace voluta d11 quello che eh iamiamo bene tinìver~ale, sta il fotto che le forme con cui la guerra si man ifesta e si attua . sono subordi1~ale aoch'esse all' impulso evolutivo che governa l'universo, ,e quindi istituzioni, forme militar i, impiego di truppe e stru menti guerrieri sì modificano col volgere dei tempi,e col seguir:;i delle g3oerazioni. Il concetto del Letourneau conduce alli1 fiaccona del pensiero che converte la guerra in un urto brntale la cui ri U$Cita è afìidata alla cosi eletta sorte : queìlo che sgorga dal libro del ConsBLLI ispira de:iiderio di .,conoscere le leggi seeonda le qual i s i svolge il fenomeno della guerra per studiarvi e rintracciarvi il segrew delle forme che danno ·1a vittoria e per ripudiare quelle destin1;1rn a sp:irire e sono quindi causa <li sconfitta.

Movendo dà questi conceiti, che ci dispiace di aver riassunto in proposizioni teoril:he, mentre nella 11011 lu nga introduzione al lihro del Cot\.SEL(;l sono chjaramente espressi con esempi, con ricordi, con mani festazioni del pensiero di grandi scrittori, tutto lo svolgimento dei ,fenomeni guerreschi a traverso la storia gli appare sistemato entro <p1attro grandi catego_rie: le istituzioni e l'armamento, l'esercito e . la marioa da guerra, la mente che li governa ed impiega, i concetti a cni s'ispira. Esse vi 'sono indicate nel titolo dei cinque capitoli secondo i quali si dispone tutta la materia contenuta nel libro ; cioè : armi ed


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ordinamenti militari, arte militare, armate, uomini cli gu,erra, scriltori militari. ·Questa rnddivisione razionale del libro ·è traversata dall'altra corrispondente, al tempo. ' Questo p_rimo volqme, che arrin fioo :ill'ep.oca napoleonica e la comprende, si subordina alla ripartizione classicamellie storie.i, antichi1à, medio evo, ed epoca modf,rna. E dent.t•o ogni divi~ione e suddivisione e.osi menzionate i fatt i sono ancora raccolti e disposti con on ordine geografico · in modo che si abbiano 'da trovare . ritinili quel li che appartenendo alla ~tPssa epoca, ed avendo ugual carattere, sì riferiscono auche alla stessa regione. li nu.mero dei fatti è innegabilmente grande; ma qui, ove appunto occorrew:i l_a scelta e la prop~rzione, la materia sfugge di mano al com. pi latore. Ove c' è il più ci sta il meno, si dirà: ma un po' di critica la cì voleva pure. Nou era bastante il segnare l'uno <lietro l'altro in s~ccessi'.'Ì capitoli l'armamer1to' dei popoli antichi, senza cadere nel pe-. r1<¼lo d1 farne uno zibaldone e qnalche volta lo zibaldone fa capolino. Poi il raccontare la storia dell'Egiuo e dell'Assiria co.me la raccoute-· rebbe il bravo Rollio, buon'an.ima :ma, pare un po' fuor di luogo oggi dopo i bei lavori riassunti ·magistralmente dal Maspero sugli orientalisti . I costoro libri e le cog~izioni in essi contenute sono oramai troppò comuni perchè non se ne tenga conto assai più di quanto potevanofare le prime edizioni del Cantù. 1\1nto pE>ggio per noi se nelle scuole secondarie non si sa tenerne conto: vi sono orllmai manuali di storia che hanno saputo tenersi a giorno di quelle scoperie per le qua li la. vita dei popoli egizi ed assiri è oggi conosciuta assai più di quanto lo. pnò essere quella dei Romani di Scipione, e degli eserciti dei Faraoni e del loro modo di combattere si hanno notizie assai più ampie e complete di quelle lasciateci da Omero circa i guerrieri guidati dai capi tani teucri ed achei. Il compilatore non ce ne ba colpa, ma tu tta la parte antica del suo libro si risente qua e là dell'indirizzo impressovi dal le fonti iuveccbiate. cui ricorre . E bad,isi che nou p..rlo dei clnssici quando raccontavano dei tempi loro, ma pei classici, e peggio dei commentatori, fJuando quelli riferiscono di cose passate da lunghissimo tempo e questi pa rlano del mondo di cuì non. conoscono che , leggii esistenti nei rispe1tivi studioli. ' Un libro co~ì ampio e così gremito di fotti come questo, nelle quattrocento p\lgine che numera, non può essere esaminato minutamente nel breve spazio concesso a queste noie. Nè vogl iamo minuta.mente esaminarlo. Se l'autore ha ancora sottomano il secondo volu;ne, e può ancora dedicargli le rne cure, lo sfrond i, lo sfrondi assai, per qn:rnto

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/)'/iene abbia 3 dolere; armonizzi lo svi luppo deì fatti accennati col!a. importanza che es:;ì hanno per _la stori_a e per i_ s~oi . ì~1t~n.diment'.: scelga tra gli uomini di guerra . 1 sonrm~ cl~e lasc,~ro~o tiawa e P_~11_1 ex pro(esso di quell i, agli ~Itri. acceDn1 d1 _vo!o m_d~cando il ~e1cl.1~ accenna a loro; segni un paio d1 date che 1t r~guard'. e tutto ,11 _pm UDO dei fatti ca.pitali della vita \oro, e CO~l'/1 VHI l~SCtando che Chi ne vuol sapere dì pìù !o cerchi in qualche dJZ1onal'lo b1o~rafico. Il_ Blanch napoletano ha avuto l'abi lìtà di darci. ìo _P?che pag1l)e un. na:,;sn_n_to assai completo sulla fisonomia degli esercrt1 e dell.e loro 1st1tuz1on1 ~n niornenti diversi del la storia, e cosi il Carrìon i\isas un quadro _magi~ t~tl 51ra]e dell'arte militare antica cuì. disgraziatamente manc:mo_ 1 rrsul_ delle inda/)'ini $loriche piL1 moderne e. quindi economidre ner tempi rn cni scrissi quel l'uf!ìciale napoleonico . Non occorrono molte cose, e no_u si possono saper bene 1nolte cose sull'arte. della gu~rr:a nelle va!'I~ epoche del la storia, ma bisogna notare le pn\ carattensttche, conosçer bene eù ampiamente quelle e ad esse for convergere tutte le ~ltre.

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Non è gran tempo che l'austrinco niares_ciallo .." · Scudier, · dopo lunghe ed accurate indagini pubblicava un imparziale raccon_to della battaglia di Custoz;:1, cui egli .~tesso _avcvn preso. parte notev_ole: La Rio'ista ne fece ampio cenJ?O il lustrativo valeudost della penna dr uno dei mialiori tra i nostri scrittori militari .. Mn lavori di fonte ·11ustriaca sulla guerra d' Ita lia .del_ ·1866 non cessano. Faremmo assai male :1 trnscuradi. Non piace .t~r'.mestare tra · · · ·d· det· b/)'·roru·1 dolorosi e tutwvia le lezioni ché v1 si raccolgono 1 ncor 1 • • . . .· sono assai più efficaci ed opportune di queile ce.rcate tra I pl_1rns1 della vitt'oria. Sgraziatamente l'arte di vincere non dipende dal . Jar~ t_ant? bene quant~ vorremmo, chè al lora tutti po_trem'.110 esse re v1ttonos1, De le ~uprem.e' ragioni della guerra sono po,_ co:n arcane che ?a tuw non poss,1no essere conosciute: ma que_ll arte sta nel fare _il .. m:'u_o male possibile tra i mille ostaco li che st oppong~no al la_SC1arc1 ~aie quanto bene vorremmo e sotto questo ri.guardo gio va ass~1 lo studrn re , quali sieno questi ostacoli e il cercar d1 conosc_ere ~ruel11 l'he_ s1yo.ssono rimuovere fin dal tempo di pace, per ded1carc1 con ognt slorzo a rim noveri i . .. Di qui viene j ] vantaggio delle amare lezioni contenute nelle sco~fiite ed è dispiacevole che ìn Ita lia la campagna del ,1866 ~on_ si~ suffi cientemente studiata sotto il duplice aspetto delle · operazront di

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terra e di quel le di mare per investigare qùante perdurino di quelle idee che furono causa diretta ed indiretta .dei funest i risultllti cui esse allora condussero. Come contributo a questi studi citiamo un libro del KNonwcH, un tene.nte di artigl ieria da fcJ't~zza austriaco, il quale evoca i ricordi qel la parte avuta da l presidio di Li~sa assal ito e bombardato dalla flotta ital iana uei due giorni . che precedettero la battagl ia nava l~ del 20 luglio ,1866. Il librQ di 84. pagine con due tavole s' intitola Die Kanoniere von Lùsa, e fu stampato nel ·1896 a Pola. Contiene la descrizione dell' isola, delle sue fortificazioni e del loro armamento, i particolari dell'at1acco e del bombar<larnento, e la relazione d~I eoman. dante dell'artiglieria capitano I<lier: In complesso ò un repertorio di documenti uti li da conwlt.are per concludere se in quel modo il bombardamento da mare .fatto dalla nostra flotta riuscì tale che lo sbarco sa rebbe stato po~sibi lè ed utile. Rimarrebbe sempre la necessità di rispondere a Ila domanda_ che vieoe spontanea: in caso che questo sbarco fosse stato eòeguito, come stavasi per eseguirlo quando arrivò la Ootta austriaca, in qual modo avr~bbé modificato I risultati del 20 luglio, e come mai un groppo di valentuomi~i si propose d'investire e bombardare una pinza di mare nemica senza pensare per nulla alle molestie della fl,ma che avrebbe voluto soccorrerla, se non liberaria? Rammentiamo lo : Lissa non fu perduta per un paio di navigli affondati o saltati in ari3, ma per lo strano indirizzo dato alle operazioni·della Jloua senza tenere alcun conto di quello che avevano le operazioni di terra. È una prova patente .della bontà d~i principii d( guerra marittima messi in luce dal ·Mahan e dal Call wel. ma vecchi come la guerra se vi si attenevano già i Veneziani collo stabilir;i sulle bocche dell'Ellesponto, a TeneTlo, quando volevano proteggere Candia, e prima di loro d~i Romani che si. sforzavano di togl ie[e ai Cartagine$i il dominio del m~re per combattere e vincere a loro bel l',agio io Sicil ia e far.sene padroni . ,

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.delle ~avi' av 5 t.riache, carte topografiche, diagrammi ec~. Insomma una sp~endida pubblicazione semi-u fficiale fatta c9llo scopo d1 farla conoscere ,e leggere e compilata con mezzi adatti allo sco~o. . Dopo l'a bella, ampia e competente recensione del ·.Bonam1co sulla R'ivisUL ma1·ittima del febbraio scorso nulla resterebbe a' dire. Questa recens.i'Olle viene ad illustrare lo scritto.. . In con;-plesso non vi è nulla di assolutamente ~uovo m esso che possa portar luce sulla battaglia, se non quanto r1guard,a la lontana preparnzione; della llotta austri.arn. La ~nsie ,del Te.g~tl:ofi co~andante dell::. squadra austriaca nel senure del.la 1.m pensa~a d11 ez1o~e p1 esa. dal la flotta italiana nel diriger:;i a Lissa, il umore d1 cadere 10 una imboscata se quel movimento rosse s11ta una semp lic.e ~ nta. per copnre. 11 vero att~cco sul la costa veneta ed anzi l'attacco d1 Venezia, la en~rg.1ca ,e decisa risoluzione di muovere in soccorso dei difensori delle fo1:11fi f" tt'1 .,aìà conosciuti, 'e pongono il Tegeulioll tra .om· d'I 1 ·tss«., ·ooo caz1 ~ v , oli uomini di ouerra sfiorati dall'ala genia le. Le vicende dell'urto mate,;iale con cui fa sqtrndra. austriaca traversando l' ital_iana raggi~nse le coste di Lissa sono ricostruite coi materiali raccolt'. dalle va ne n~rrazioni s pecin lrn.ente .di fonte italiana. ~n tratto del1a Relazione utfi.ciale i1.aliana è riporwto in carattere corsivo_'.:orr~e fosse \~tera.mente da '" ' a tradotto : invece è piuttosto riassuuto e, nu n1to a. brani .,,~!; • d ed 111 queste .condizioni non meritava l'onore di caratteri distmtt e ovevano essere le lacune iudil:ate con puntini . Nel modo con cui è presentato sfu?gono ,gli sforzi fatti dal le navi italiane per fronteggiare la lott~ delle austria~he, :e ne risulta quella, che da tutto il .contesto .de.Ila. nar:·az1ooe. ap pare 11~.~ pressione clte le nostre navi a~b1.ano ass1sttto al co~batt1mento. pnst vamentè O poco meno, mentre v1 s1 sono aspra~ente .d1battute: D1 gu 1~a , .· cl· e dopo la narrnzione con tenuta nel libro rimane po,to ad uno cl1e an 1 . • d · :Stud i/) ctf confronto tra tutti i materiali che si souo accumulatt per escnvere q1wlla battaglia. 0

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L'a ltro libro su Lissa è c0mpilato dal cavaliere v. A:~rLMAYR già capitano di corvetta nello stato maggiore del-Tegetthoff. E pubb licazione . dei lr.fittheilungen aus dem Gebiete der Seewesens fatta per incarico della sezione marina de) Ministero della guerra del l' Impero austro- unttarico, ed ha nome: Der Krieg Oestetreichs in der Adria ·im .Jahie 1866. Vi figurano q1iattro tavole di ritratti, le rnppreseotazioui delle . no~tr0 e

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L'idea di fa re un manuale per Ù difensore dinanzi ai tribuna.li mihtari e di dedurne le basi dalla propria es perienza e cl:.ille proprie memorie sembra assai giusta . li capitano spagnuolo BARBASAN già cono~ciuto fav~revolm~nte _tr~ oli scrittori militari del suo paese, ha pubbhcat.o col titolo Memo1 ias 1 m di(ensor il primo volninc di tal mannaie . .l!':~so f.a parie della collezione Bibl·ioteca de los estudios militares (M.adnd, upografin dell'artiglieria, 1897).

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. li libro riesce assai interessante pe1· l'orditura datagli d,dlo scrittore. Ùata In descrizione del difensore mil itarn di vecchia stampa, quale lo scrittore lo conobbe nei primi tempi in cui egli fu chiamato a disimpegnare il nobi le ufpcio dt:illa difesa dinn,inzi ai tribunali militari, la situazi.one è oggi assai mutata. L'ambiente del tribunale di guerra si è modificato a favore del la difesa. Ne sono accresciuti gli obblighi morali del difeosore: ed il Il,u11:,1.sAN con bella arte esponendo varii casi di reato combino ti in diverso modo e tolti' dalla realtà; indica a quali difese abbia avuto diritto l'imputato, quali ragi_oni miliwssero a dim inuire la sua responsa~ilità , in quale ordine fossero esposte e quale risultato definitivo abbia avuto i I processo. Lo spirito di realtà che anima il libro dà vigoria agli insegoament!, l'abilità dell'esposizione e l'artificio con cui sono · uniti i va rii casi lo rendono di piacevole lettura: la impottanza del line che lo sc.ri ttore si propone, e la somiglinnza ti'a la lingua spagnuola e la.11ostra danno un valore straordinario al librq aoche per i nostri ufficiali, tanto più che non sappiamo che esista qual ché cosa di simiie presso di noi. Un'ul tima nota è necessarin: nelle difese riunite in questo volume il profondo sentimento dei doveri militari e dell'altissimo scopo che si propone l'esercito non vien~ mai meno allo scrittore nemmeno in mezzo agli slanci del cuore eloquentemen te espressi. Non -è mai il c,iso di veder a(lottati l'artifi cio ed il cavillo per oitenere di sorpresa il salvataggio dell'accu~ato: la scusa al suo fo tto risulta dal la elevata coscienza e dal nobi le cuore del difensore. Perciò egli va drillo nell'animo dei giudici e non turbii mai il risp.etto dovuto alla verità. Ciò distingue le difese contenute come esempi nel libro del BAROASAN, e dà ad esse l'importanza di veri modelli d'eìoquenza mil itare, mentre offrono l11rga testimonianza dei sentimenti dello scrittore.

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'' * * ' Larga e copiosa letteratura avrebbero dovuto · darci le vicende africane se lo 'spirito di osservazi~ue e l'ammirazione per il mondo esterno fossero doti essenzia li del nostro ca r,Htere o prodotto della nostra edu· caziooe. In,•ece l'uno è I' ahrn di fe ttano, e colla tendenza prqpria ai popoli meridionali, abituati come siamo a riportare tutto alle nosLre impressiQni , poco posto lasciamo alle .descrizioni obbieLtive di quel lo che ci circonda. J.>erciò, generalmente parlaudo, non abbiamo libri di viaggi o di avventure che stieno a pari con quell i della letter~ tura settentrionale, ma piuttosto una Goritura epistolare, o poco più. f

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T.uttavia ci piacque leggere un librettinb di 24,8 pagine pubblicato proprio ora dal .capitano N1coc.. ETT1-A1.T1MA11I col titolo: Fra gli Abissini (tipografia Voghera). Se la facile ed affrettata lettura di un libro e I' impres~ioue gradi'L a clie ne risulta sono segno del suo valore, questo 11 0 ha certamente, e gli -viene dallo im mediato riflesso della realtà che lo scrittore ha potuto imprimergli tanto furono gra11i e straordinarie le 11vventnre a traverso le quali egli è passato. Ci presenia il _quadro di alcuni soldati tra feriti ed esteuuaLi che vengono a tro,,arsi riuniti intorno ad un ufficiale ferito gravemen te e ricoveratJ iu un villaggio dell'Agamè. All'osservatore non sfuggiranno alcuni lati, uuovi affatto per lui, nelle relazioni tra questr disgraziati :nranzi di un esercito sbattuto da terri bile uraguno e gli abi tanti ' neri che li raccolgono. È cu rioso il ripete1:si in costoro di alcuni sentimenti sempre eguali: un senso bonario di ornanità che spicca specialmente nelle donne, è di viso dai più miseri e -va via via mancando nei più potenti: le manifestazioni di un'avidità male contenuta da una ceri.a pretesa di grnndiosità sono evidr,nti~sime io coloro che diremmo più distinti dalla turba. Vivendo colla narrazione dello scrittore ìn conLiguità con questa gente finiamo col distaccal'e qualçhe tipo speciale dalla massa ìoforrne del popolo abissino, cui finora siamo sta ti abituati. D'altra parte stanno i nostri soldati devoti all'ufGciale, fiduciosi in luì, e nello ste;so tempo risalta io essi_quello strano seuso di fa ta lismo che li caratterizza e che li aiuta aù attraversare dolorose vicende con molta calma . L'attendente del capi tano ferito, quel Rea che non lo abbaudona e non lo vuole abbandonare e nello stesso tempo eternamente assorto dalla sua pipa è collo spi1·ito immensamente lontano da quel popolo di ueri che lo attornia, che tecca ma con cui egli non ha nè vuolé avere nulla di comune, è un tipo che ci ricorda di averne veduti tanti altri simili a lui nei piccoli distaccamenti di villaggio. Quante cose sono mai da conoscersi e da studiarsi nella vita psicologica del no;t1·0 soldato ! Perciò il libro del N1coLETn, così vivo e così vero, è alla portata di tutti e troverà facil e e larga accoglienza nei nostri reggimenti ovunque è stimata In buona lettura, éh~ può essere anche piacevole, ed estesa con molto vantaggio anche ai soldati per manifestare un esempio del premio che possono sperare la tenacia e la calma nelle J>iù difficili vicende della vita. ·

:::** Tra ì libri di cui ci arri,•ò un esemplare facciamo posto ad alcun i che ci paiono degni di nota per i soliti lettori del 1'ra libri.


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Tl.tA I pBRl

Il tenente colonnèllo PASCALE ha pubul1cato UD SUillO di le;,;ioni di .4.r-itmeticarngionata. Un libriccino di 130 pagine che ebbe necessariamente la sanzione degli alliP,vi cui esso si rivolse, negli anni in cui l'autore fLfinsegnante nl)l corso preparatorio di Bologna, q.uando esi~teva. 11. libro pubblicato dalla tipografia' del Bordandini di Forlì, è utile agli ufficiali che aspirano alla scuola di guerra ed ai :;otturtìciali aspiranti al le scuole militari. Quando l'autore, con1e ce no auguri~mo, verrà ad una nuova edizione1 vorremmo che ai numerosi problemi contenuti in. questa, fossero uniti i risultati finali della loro soluzione, come guida e controprova agli sforzi che i lettori faranno per risolveré q.uei problenii. · L'editore Voghera ha it:1:trapr.eso la· pubblicazione della traduzione dell'opern del N ANS E~: Fra ghic(cci e tene.b n. Il racconto delle avventure del celebre viaggiatore .al Polo ò troppo celebrato per parlarne . ta. versione italiana, fotta dal Norsa sull'origiuale norv~giano, esce a fascicòli e non ha nul la da invidiare per ·eleganza e per lusso di illustrazioni nè alla -edizione originalef nè a quelle iqglese e tede5Ca . · Infine volgiamo pure un 11icordo al Canzoniere -del tenente AnzANo: Pinme e spade (tip. Madd.iloni, Napoli), e il senso di ·militare fran~ chezza che emana dalle quartine .dirette alle sue re<fote (pag. 98) e dai ricordi istillati ai suoi soldati, che cominC'iano ooi versi : « Tu non 0 o-imento » a pao- 105 · erodi, soldato, ma vedrai -come si sovverrà ciel re ~~ 0· ' e l'eleganza della frase che in essi sp:ra sono riflesso di tutto il libro. I nostri complimenti al soldato-poeta. ·-F . .

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S".Jlla Grecia e la Turchia. vi è però da dire. L'armistizio è firmato e le trattative di pace continuano lente e stentat.e. I garibaldini ed altri it.aliani, che si erano recati in Grecia per combattere davvero o da burla, sono tornati laceri, sca\;1,i e così grecofili quanto potrebbero esserlo volontari turchi. A proposifo di questi reduci dalla Grecia diremo essere stato realrrtentc p1'ovvidenziale che nella battaglia di Domoko, l'ultima della campagna, centocinquanta di ess.i si sieno valorosamente battuti lasciando sul terreno un numero proporzi<matamente grande di feriti ·e di morti. Altrimenti l'Italia av.rebbe fatto una bella figura I · Ed è anche dubhio se if vplore di questi pochi feriti e morti valga a far dill'Ìenticare la vigliaccheria e pep;gio di molli vh'i ed illesi, In complesso questa dei volontari in Grecia non è una bella pagina nella c:·onaca degli italiani all'estero. ' ·Beù altro esempio d'o.rdine e di disciplina danno i soldati italiani in Candia, ma là non vi sono allori da cogliere; il compito di quei due bravi battaglioni si riduce a un uggioso servizio . di guarnigione e . di pubblica sicurezza . in terra s~raniera. Sulle sorti di Candia è difficile fare previsioni; la Grecia vi ba rinunzrato, la Turchia sarà obbligata ,a ri1;mnziarvi; l'autonomia amministrativa dell'isola fu proclamata dalle potenze e probabilmente sarà ··posta ad effetto; ma con quali modalit.à? Sotto l'alta. sovrani~à della Turchia? Sotto l'alta protezione di qualche grande potenza? Sotto l'un<! e l'altra? A,!lche l'Egitto ha un governo autonomo sotto l'alta sovraµità della Turchia e l'alta protezione del!' Inghilterra. Il fatto sta che tutte le grandi potenze europee mantengono ancora nell'isola i loro riparti di truppa, heochè non vi sia più pericolo che ia - eontesa tra greci e turchi metta in 6amme l'Europa; anzi qu~lche potenza fa provvediment.1 come se le sue \ruppe dovessero restare nell'i&ola per sempre o almeno per un tempo lungo e indetermi~ato.


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NOTIZIE POL,T1C0-MIL1TARI

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Pe1: Candia, il nostro governo darà il suo appoggio a quelle soluzioni <lhe affidano di non trovarsi nuovamente e a breve termine dinanzi 3'lle ste~se periodiche rivoluzioni, alle stesse difficoltà dei passato. « Cerch·eremo così di servire, nella misura della nostra azione, quella causa . <lella pac~. che non ,può essere disginnta dalla causa dell' umanità e <I.ella giustizia . » La Camera applaudì queste dichiarazioni del Governo.

Sulla politica italian~ in Oriente, ebbe. luogo il 31 maggio, alla Camera, un'interpellanza dell'on. ! mbri'ani, alla quale rispose l'on. ViscontiYenosta, ministro degli affari esteri, press'~ poco così: . . Quando le potenze CQùsigliarono alla Grecia di accettare per l'isola di Creta l'autonomia, un~ delle principali loro considerazioni era quella di evitare la guena tra la Grecia e la Turchia. Questo scopo non fu raggiunto perchè il Governo greco .non volle accettare le transa~ioni che ei·ano nec&ssarie. La politica dell'accordo tra le potenze ha però avuto dei grandi vàntaggi. Ha evitato i malintesi tra i Governi, ha dato all'Europa una sicurezza che altrimenti non _avrebb_e avuta, e, se non ha scongiurato il-conllitto greco-turco, ha scongiurato 11 pericolo di una guerra europea. Dichiarata la guerra, le potenze si proposero di localizzarne gli effetti, e di esercitarè al momento 'opportuno la loro azione moderatrice. Esse mantennero a Candia le loro navi e le loro guarn;gioni. Ciò era consigliato dalle considerazjoni umanitarie e dalle considerazioni politiche. ' La partenza delle truppe internazionali sarebbe stato il segnale · di nuovi massacri. Se le po!enze avessero ritirato le loro navi e le loro guarnigioni e abbandonata Candi a alle sorti della guerra, oggi.sarebbe difficile parlare della sua l,bertà e della sua autonomia. · L'ammiraglio Caoevaro ha semp1·e conciliato il suo dovere di soldato .con le esigenze d,ella umanità e della civiltà. Il governo non può che rinnovàre in questa occasione l'approvazione che ha d,1lo altra volta alla condotta sua. · Le potenze si propongono ora di moderare colla loro mediazione le • conseguenze della guerra e · di ottenere a Candio un regime conforme alle loro precedenti dichiarazioni. ·· La ni;ila degli ambasciatori alla P'orta contienP, sulle condizioni della pace, i principi generali intorno a cui osjste l'accordp delle potenze e che ~ià sono noti. Lo séopo che il Governo italiano desidera veder ra<T(riunto è quello di una pacificazione durevole. · 1 ioPer ciò, nello accordo delle potenze; e per quailto può dipendere da esso, cercherà di favorire le condizioni di una pace che non rechi per l'avvenire difficoltà troppo gravi alla esi·stenza normale del regno ellenico-e non gl'impedisca un lavoro pacifico di raccoglimento e di ordinamento interno.

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Il 3i maggio·, in seduta maùutina, cominciò·alla Camera la discussione in seconda lettura del progetto di legge sull'ordinamento d,~ll'esercito e ,continuò per varie sedute successive. '. Fu semplicemente la oiscussioue degli articoli. · Dopo qualche obbiezione di lieve momento (facilmente eliminata in seguito alle risposte dell'onorevole Minis1ro della guerra) circa le fabbriche .d'armi e l'istituto geogrnfico militare, la discussione si accentuò e si fece viva intorno a due pnnti: il tribunale supremo di guerra e marina ed i cQllegi militari. · L''onorevole Capaldo svolse la seguente proposta : « La Camera convinta della convenienza di abolire il tribunale supremo ,di guerra emarina, invita il governo a presentare il relativo disegno di legge entro il 3:1. dicembre i897. » Ricordò che lll"-•questione parecchie volte fu trattata dinanzi alla Camera e disse non essere difficile escogitare i provvedimenti che. rendano po$sibile di sostituire alla · competenza del tribunale supremo queJla della .Corte dj' cassazione. L'onorevole Ministro della guerra dichiarò di convenire nelle idee manifestate dall'onorevùle Capalrlo, ma aggiunse che sono in corso studi per riformare il codice militare, la relativa procedura, e il nuo.vo ordinamento giudiziario; conviene quindi vede_re se questi studi c_ondurranno al!a con· vinzione che si possa abolire il tnbunale supreWJo d1 guerra e marina. E perciò disse di non avere difficoltà di accettare layroposta d~ll'o~o~·evole , Capaldo, ove però sia modificata nel senso che nmetta ogm .dec1s1one a quand_o siano compiuti gli studi ai .quali ha accennato. . . L'abolizi.one del tribunale supremo non deve essere cons1dernta come il .concetto informatore del nuovo ordinamento gi!,ldiziario militare, ma dovrà essere la conseguenza degli studi in corso al fine di vedere se sia o no possibile lo abolirlò. Oggi una qualunque deliberazione sarebbe prematura. 70 -

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NO'.rl¼IE POLITICO'-MILITARI

NO'fl'.tl!E POUTIOO-) flLITARI

Presero parte alla discussion~ vari altri oratori esprimendo in generale l'ideii ohe il tribunale supremo di guerra e marin.a debba essere a suotempo abolito. Quindi l' onorev~lé Capaldo 11cconsentì a modificare il. suo ordì.ne del giorn.o nel senso d'in vitare · il govP.rno a presentare un disegno · di legge p;.· l'abolizione del tribunale su premo di guerr~ e marina, non più ad epoca fì ~sa, cioè enlro il 31 dicembre 1897, come diceva l'ordine del giorno primitivo, ma (< nel più breve termine possibile», l'onorevole Ministro della guerra se ne rimise alla Camera, la quale· l'approvò. .. . . Così terminò la questione rigua rdante il tribunale supremo di guerra, e ma 1'. ina, · restando implicitamente stabilito che quando sieno terminati vii studi in corso relativi al nuovo codice pem)le militare e quando il ;:, medesimo sarà approvato, il Ministro della guerra dovrà presentare un Provetto di Jeuge ·per l'abolizione del tribunale supremo di guen a e ma rina, salvochè dagli studi oradetti e dalla nuova procedura risu lti la necessità di conservarlo.

prendere gli opportuni accordi col suo collttga d~lla pubblica istrnzione, affinchè negli is~ituti.secondariì; ~ì tecnici che classici, dai quali d'ora in a:;anti usciranno in grandissima parte o nella totalità i giovani destinati a percorrere. la carçiera militare, sia dato più largo e più vigor.oso sviluppo ; all'insegnamento di quelle disripline (geografia, alcune parti della matemalica), le quali, pur entrando come corredo necessario nella coltura generale, sono base essenziale e indispen$abile per la istruzione dei futuri } uffici1tli. L'on. Bo·rsarelli 1·icor<lò che nel passato gli allievi che si presentavano all'accademia militare e, che provenivano dalle scuole mili tari, non dimostràvano superiorità di coltu ra su cruelli che prnvenivano dalle scuole civili ; e soggiunge che i collegi conservati sono scabamente frequentati . L'on. Ma·rtini si dichiarò anche lui favorevole all'abolizione dei collegi militari, o meglio all'abolizione di collegi oramai divenuti niente altro che semplic~i istituti di istruzione secondaria, esuberanti perchè paralleli agli aual,ighi istituti lo~ali. Difesero vivam,mte i collegi mi litari gli onorevoli Ungaro e Lucifero. L' on. P~lloux, ministro della guerra, dichiarò che la sua proposta relativa ai collegi militari non ha altra portl\ta fuorché quella di tentare un ultimo esperimento, allo scopo di veòere con opportlme,trasformazioni, possano, o no, essere lltilmente mantenuti. Se l'esperimento, che nonimplica spesa, riuscirà favorevole, non comprende perchè dovrebbero essere sopprossi que~li istituti, che possono es..sere riformati in modo ct8 aprire la via anche alle carrieri civili, ma ·rimangono, quali sono, essenzialmeme militari. L'onorevole ministro aggiunge che, ove l'esperimento riesca, il numero dei collegi sarà aurnenlat9 anche per la ragione che i giovani eh~ li fre·quentano, quando pure non entrino a far parte dell'esercito permanente, possono essere utilìssimi come ufficiali di complemento. Invitò quindi la Camera a non pregiudicare la questione e ad accogliere la proposta del governo. Dopo questo si venne ai voti per appello nominale sopra un emenda mento dell'on. Piccardi, il quale proponeva l'abolizione dei collegi, eque-· st'emendamento fu respinto. I due collegi militari ancora esistenti (quello di Roma e quello di Napoli) vengono pertanto conservati, come esperimento per vedere se, mediante opportune riforme, poss_ano bastare a ~è stessi senza .gravare sul .bilancio. ·

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** Rispetto ai collegi militari ecco come si svolse la discussione: . · L'on. Pais cominciò dicendo che la delihera;:ione del Ministero e della, Commissione, di conservare ancora due collegi militari come esperiment.o, per vedere se basteranno a sè stessi, è contraria alla deliberazione già presa dalla Camera di abolirli. Inoltre c~ll'abolire . i posti gratuiti e semigratuiti si creerà un'aristocrazia militare che ripugna ai nost.ri ordinamenti, alle nostre tradizioni, ed ai nostri costu mi democratici. Confida pertant.o che la Camera vorrù persistere 1~ella sua delib.era- · zione. . All'ou. Pais s'aggiunse J'()n. Piccardi dimostrando che ai collegi militari, quali si vogliono conservare, manca ogni carattere militare; dappoichè essi si riducono a convitti ove s'impartisçe la stessa istruzione fo rnita nelle scuole secondarie classiche e tecniche. Ridotti a .questa funzione è ev idente poi che scarseggieranno . i fre-quentatori, mancando ogni ragione di preferenza per ,essi; di maniera che verrà meno anche il fine utilitario che il Ministro·si propone. r;on. Marinelli , considera ndo che, per il presente disegno di legge, la, riduzione dei collegi militari a due soltanto sarà tra breve un fa llo compiuto e che anche la loro totale soppressione si risolverà probabil•nen tein una questione di tempo; invitò l'onorevole Ministro· dQlla guerra a,

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Il seguiro <lella discussione presentò poco interesse. Concordata fra il Ministero e la Commissione una nuova formola relativa alle tabelle or-


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NOTI ZIE POLITICO-mLITARI

NOTJZI,lil POI.ITJ(O-MlLITARl

ganiche che fanno parte.integrante di -questo disegno di legge, respinto a grandissima maggioranza un emendamento dell'on. Imbriani cbe voleva sostituire al nome di regio esercito quello di esercito nazionale, tutti· gli articoli vennero S!lnz'altro app1;ovati e si · fissò , per la terza lettu1·a, I' 8 ii4gno, in cui il disegno di legge fu definitivamente approvato dalla Camera a scrutinio segreto con 246 voti contro 163. , Il giorno segueule l'()ll. Ministro presentò i) progetto in Senato facendolo precedere da una accurata' relazione, in cui si fa la st~ria del progetto stesso e si rende minutarnen~e ragione delle disposizioni che in esso si contengono. · È sperabile che con eguale sollecitudine T'Ufficio cenlrale del Senato vorrà esaminarlo e stendere la sua relazione, affinché -possa essere discusso anche da questo ramo del Parlamento e diventai· legge prima del 30 giugno corrente in cui scade la proroga dei decreti-legge 6 novembre 1894.

11 9 giugno venne in discussione al Senato il progetto per • .l\1odificazioni alla legge sull'avanzamentu nel regio esercito. , Prese per il primo la parola l' on_. senatore Ricotti, il quale, dopp aver premesso che tali modificazioni sono intese a chiarire il testo della legge, a definire l'ioterpretazione di alcuni articoli ed a colmare qualchaJacuna riconobbe cbe c1uesti scopi sono raggiunti, ma disse di credere che in un · punto lo spirito della legge sia intaccato, cioè in quello relativo al limite superiore dì età per l'ammissione al servizio dei sottotenenti. · La necessità di questo limite superiore fu riconosciuta ed il _limite stesso fissato di regola a ~8 anni, per ragioni tecniche, finanziarie e di interesse individuale, e· dopò lungo e serio esame della questione, fatto dall'Ufficio centrale del Senato che esaminò il progetto, divenuto poi la legge v igente. ' Conclùuse che, se il l\fnistro si der.iderà di mantenere l'atn a 28 anni · per tutti, raggiungerà meglio gli scopi indicati nella leggé. Naturalmente rimarrebbero egcJusi' i carabinieri, i capi musica, ecc. Dopo lui, !'-on. senatore Primeranno, osservò che la nuova lagge è già applicata da un . anno e ancora non è stato pubblicato il regolamento per la sua applicazione. Disse di comprendere le difficollà che esistono a coordina,.rn la legge d'avanzamento colle altre leggi che regolano lo stato degli ufficiali e rilevò inianto che delle incertezze esistono sulla sua applicazione.

1113

Lesse l'art i relativo alla idoneità e dimostrò che dovrebbe essere più chiaro e più completo nei, suoi criteri. Lo stesso .dicasi relativa mete alla sef'J ta, la guale si inlendP. ora come la selezione dei non idonei, mentre .la scelta• dovrebbe avvenire tra i dichiarati idonei. Yorreb.be che i I regolamento provvedesse in proposito. L'on. Pelloux, ministro della guerra, disse di condividere il parere che il lìmile superiore 'di 28 anni, per la nomina a sottotenente in genere, è ttn li mite giu~to; ma la sos1anza di tal limite non è intaccala dal progetto, il quale, l'innalza pei sottotenenti medici, per necessi1à imprescindibili. ~ uanto alle altre osservazioni del generale Ricotti, lo pregò di non ~in-, s1sterc. Assicurò clie il lavoro pel regolamento pr'ocede colla maggiore sollecitudine e che condiv ide la maggior parte delle idee esposte dal senatore Prirnerano. Il senatore, Colonna, relatore, propose un'importante aggiunta, per la quale gli ufficiali già inserii.ti sul quadro di avanzamento debbono essere_ considerati, rispetto ai limiti di età come appartenenti al grado supenore, sempre q,flanrlo vi sìenn in questo griido 1>osti disponibili. L'on. Ministro della gue1-ra rispose che la rnn,sima è gi ustissima ed anzi era già :,tata inclusa nel regolamento. l\fa poiché se ne faceva una formale proposta, egli non aveva alcuna difficoltà di accettarla. Assicurò intanto che sinora non è mai avvenuto il ca:;o contemplato nella prèsente aggiunta. Gli ufficiai ora collocati in posizione ausiliaria in seguito ai 'limiti di età, avevano già oltrepassato il limi te stabilito per ciascuno di essi. Jl caso potrebbe però verificarsi unr, volta trascorso quello che si chiama il periodo transitorio. Dopo altre osservazioni di lieve importanza·, furono votati successivamente tnt.ti gli articoli e quindi, a scrutinio s~greto, l'intiero progetto.

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Tra i fatti più importanti di cronaca interna notiamo il viaggio fatto

fo Italia dal Re del Siam, che visitò alcune delle nostre città e giunse ·

a Roma il 3 corrente, ricevu to con tutti gli onori del suo grado. Si fermò in Roma tre giorni ospite del nostro Re ed assistette il 6 giugno allo sfilamento delle truppe nella ricorrenza della fesla dello Statuto. Quindi partì per Firenze dove tuttavia si t,rova. Dobbiamo pure notare la gita dei nostri Augusti Sovrani a Napoli, per assistel'e all'inaugurazione cli un monumento al Re VitLorio Emanuele, la quale ebbe luogo il Hl, corrente fta grandi feste popolari ed entusiastiche accla,mazioni ai Sovrani.


111'4

NOTlZlE POI,ITICO -M lLI'l'Alt1

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**

Fra le più importanli disposizioni d'interesse militare emanate in questo periodo notiamo }e seguenti: . In vista delle modificazioni che, secondo il disegno di legge sul!' ordina men lo dell'esercito. attualmente airesame del Parlamento, potranno ess~re _introdotte_ nell' ?rganico dei distretti militari, e per rendere più facile Il passaggio.da Il attuale al nuovo sistema, il Ministrn della "Uerra h~ de,te_rminato c~e non do~rà_ d'ora innanzi forsi luogo al passaggio nei d1strett1, tanto d1 sottufficiali attualmente. in nota preso i comandi di corpo d'armata per essere deslinati ai -di,;trelti stessi, quando vi si Yerific hino determinale vacanze di gradi o di impieghi, quanto di coloro che sono. preposti pP.! trasferimento in uri distretto, sia per menomate condizioni fisiche sia anche in seguito a rassegna di rimando, , N~ll' ~nten to di foci li lare agli uffiiia li medici l'intervento al Congresso · n~ed1co rnternazwnale che si terrà in Mosca nel prossimo agosto, il .Mimstero concede a coloro ehe ne faranno domanda una licenza di giorni venti, non computabila in quella ordinaria, ed inleressa i comandanti' di corpo a largheggiare nel concedere tali licenze, fin quanto lo consentano le esigenze del servizio. Dove~dosi provvedere al ripianamento di vacanze esistenti nel personale di governo degli sttibilirnenti militari di pena, il Ministero ha determinato di aprire uno speciale reclutamento del personale stesso fra i caporali maggiori, caporali e ·soldati attualmente sotto le armi, appartenenti ai reggimenti 4i fanteria di linea e bersaglieri, i quali soddisfac-. ciano ai seguenti requisiti: a) ne facc iano spontanea domanda, obbligandosi in pari tempo ad assumere la ferma di 5 anni, deconibili dal giornp della loro venuta 'alle armi; b) siano fornit i di forte e robustil costituzione ed abbiano la statura non inferiore a m: 1,62; , e) abbiano tenuto una condotta gcevra da ogni appunto e posseggano auotrevolezza ed attitudine p\3r lo speciale servizio a cui saranno adibiti; · d) sa ppiano leggere, ancorchè lentamente, lo stampato e copiarne nlcune righe in modo abbastanza intelligibile. · · Le domande saranno presentate ai ri:;peuiv.i comandi di reggimento e da questi trasmtsse ·al eomando degli stabilimenti stessi non più tal'di del giorno ·12 giugno !897. Gli aspiranti al passaggio di cui· si tratta, prima di essere ammessi definitivamente in detto personale di governo subiranno un esperimento cli

NOTIZIE POLJTICO-llllLIT.lP.l

'1115

tre mesi, compiuto il quale, se giudicati idonei, dovranno assumere la ferma f,ii 5 anni, se giudicati non idonei f aranno rinviati ai corpi di provenienza. Per ['.applicazione delle disposizioni contenu te nei, paragrafi '103 e i04 -del regolamento sulle indennità eventuali, il Ministero ha determinato q uanto segue : 1° Ai sott'u fficial i guarda forti, guarda batteria nei forti, guarda ma· gaiiino, guar<la rninee gua rda co lombai è dovuto il soprassoldo giornaliero <li lire i,00 quando prestino servizio in determinate località, le quali sono .considerate agli effetti _dell,i stesse disposizioni. come disagiate. L'elenco di :tali località venne dal Ministero comunicato direttamente ai corpi in.teressa Li. 2° Ai sott'ufficiali destinati ai medesimi .servizi in località non com.pre~e nel detto elenco spetla il soprassoldo giornaliero di cent. l'.iO. , 3° I sott~ ficiali di cui al precedente n. 1, che già non ricevano il soprassoldo.· giornaliero di L. 1,00, ne a~quistano il diritto a datare dal i ò maggio corrente. g,o Ai sottufficiali di sede in località uelle quali è ora dovuto il so;prassoldo di cent. 50, mentre prima speuava quello di lire l,00, è conservato il soprassoldo già loro assegnato fino a che, per traslocamento o ,per altra causa, cessino dall'attuale posizione. Venne daterrninatc, che gli inscritti arruolati dai consigli di leva in prima categoria i quali. desiderino di farsi surrogare da un fratello possano essere ammessi a compiere le relative pl'atiche anche prima che abbia luogo la chiamata alle armi della classe della quale è in corso la leva. Per tale uopo devono presentarsi al comandante del distretto militare muniti dei doeumenti prescritti. Il Ministero, sentito il parere dei competenti ispettorati di .artiglieria, · ba determinato che, cl' ora innanzi, per le vetture da campagna siano im,piegat.i coreggiuoli allestiti con cuoio nero, anzichè con cuoio maschereccio. Per distinguere i telegrafisti trasmettitori del ienio effettivi dagli allievi, il Ministero ha determinato che .il distintivo già approvato con Atto 74 <lei 1.896 sia, pei primi, aggiunto al disotto del fa,;cio di freccie un bastoncino, ricamato in lana rossa od in oro secondo la specie dP,l distintivo stesso, e che il solo fascio di frecci e ricar.rnto in lana rossa, senza1>bastoncino, l'esti in uso Cftrnle distintivo degli allievi. Roma, i5 giugno 1897. X,

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1116

1117

NÒTIZIE MILITAR[ ESTERE

NOTIZIE MILITARI ESTERE ROMANIA.

3ft. re•rni menti di linea (Dorobanzi), ciascuno di 3 battaglioni "'"' e 2 a scambi) ('I), e •I plotone fiwri rango ; ('I perma~eote . • 3~. reigimonti (quadri) di milizia; . · 2. compagnie gendarmi a piedi. · Cava[leri.a ; 6 reggim~.oti Rosciori (usseri), ciascuno sii 4. squadroni e 1 plotone fuori rango ; 2 reooimenti di Calarasci (cavalleria territoriale) permanenti, ciascuno Sll cinque squadroni (ft. permanenti e ·18 .scambi e ·1 plotone fuori r111ngo ; · · eal.arasc·i· a scam b.I su ·•' sc111 -adroa1· (I ·permanenti 8 rep:g1ment1 e 3 a scambi) e ·I plotone fu01·i rango; 1< 1 reàoimento Calarasci della Dobrogia su 4. squadroni ('Z peroo mànenti e 2 a scambi) 1 plotone fuor'~ 1·ango ; . ,1 squadrone riel deposit? d'allevamen to e .dei deposi.ti stallom; ~ squadroni (2. riuniti in una .divi~ione) d1 geudar~, a cavallo; 4, squadroni treno. . Ar t·iglieria: .1. reggimenti d'artiglieria di corpo d'armata, crnscuno di 4, batterie montate, •I n cavallo e un plotone (uori 1·àngo; (2) 8 reocrimenti d' arti11lieria divisionale; 4. dei quali su 5 batterie <>t> "' . . • ,j I montate e ,1 plotooe f uon rango, e 4, SU 6 batterie montate e p,O• tone fuori rango ; . 2 reggimenti d'artiglieria da foriezza, ciascuno su ·1 O comp11~nie e ,1 plotone fuor-i rango; 2·1 sezioni pompieri; · 1 compagnia operai dell'a_rsenale di costruzione; 1 1 » della direzione pirotecnica; , ' 2 riparti di truppa dei polverifici di Laculetze e Dudesci. Truppe d'amministrazione: ,i. compag nie d'amministrazione; 5 compagnie di sussistenza; 1 compngnin dei depositi d'equipaggiamento ; 1 drappeìlo al la conceria di pel lami di Bucovetz. Truppe di sanità: ~ compagnie di sanità. Flottiglia: 1 divisione d'eqvipaggi marittimi; 1 divisione d'equipaggi del Danabio; Deposito e scuola della flottiglia. <!)(')

Bilancio della guerra 1897 -98. - I l Mr,n'ilorttl Oste·i ~ . 18 d,.el corrente anno pubblica il riparto seguente delle H,4cì0,335 lire stanziate pel bilancio della ~uerra, per l'esercizio ·1897-98. Amministrazione centrale . lire 972,950 Grande stato maggiore e stato maggiore del Re. » 503, ·I 75 Giustizia militare » 285,,W3 Scuole . » ·I ,/1,79,8i4 Sta li maggiori di corpo d'armata e delle di l'isioai » ·I, 979,316 Cc.rpi di truppa . » 2.2,4,34.,638 Stabilimenti e operai d'artiglieria )) 723,720 Stabilimenti e tr~ppe d'amministrazione , 507,860 Servizi e truppe sanitarie . » •I ,2.4.3,566 .Flottiglia . >) ·I ,535,4-00 Equipaggiamento delle trupre > 5,609,895 Materiale d'artiglieria, del genio e da incendio » •I ,527,000 Riscaldamento ed illu minazione. , 860,000 Rimonta e foraggi » 3,878,,\,·18 Missioni, trasporti e ricognizioni » H5, 000 Soldo di disponibilità e riformi . » 40,oo'O Campi d'istruzione . » 30,000 Processi e ·spese carcerarie .» 210,000 Trasporti militari per ferrovia. )) 500,000 Totale. , H,470, 335 Il bilancio della guerra per l'esercizio ·1896-91 fu di lire .1.2,.t09, t 60; ciò che dà pel bilancio di quest'anno nn aumento di lire 2,061,175. Forza b-i lanC'iata per l'esercizio 1897-98.' '- In base alle sor11me stanziate peI· l'esercito romeno presenta )a seguente · forza e composi-: zione: Genio: ~ reggimenti, ciascuno su 3 battaglioni a i compagnie e ,J compagnia fuori rnngo. Fante1"ia: 6 battaglioni cacciatori, ciascuno su 1 comp~guia e ,t plotone fuori rango ;

(!)

')

Cioè battaglioni il cui personale non presta un servizio cont.inuato, ma dandosi

il cambio por turai.

(2) Al i.N reggimento è inoltre assegnata una batteria da montagna.


1118

• i.li

NOTIZIE ! IILITARI ESTERE

Ef{etti'Vi bilancia.ti per l'esercizio 1897-98. per l'esercizio ,J897-98 è la seguente:

La forza bilanciata

Uomini

Cavall i

. 1·f~1~:~l.~~f~I-~ IJ-L-: Amministrazione e e n trale

'. · . .

.

Grande stato magg iore. Stato maggiore· del Re Giustizia militare. Stabilimenti militari di · pena Scuole

~ ·11,- 11·-~Ii1~!1! I ! i! I : I I I

2::~-1-1 2 -

_

21 1:3

I

11 -

-

-1 I

91 : 2311 - ;8701

Stat i maggiori dei comandi di t r uppa Reggimenti del genio Fanteria . Cavalleria Artig lieria Pompieri. 'l' rn ppe d'amministrazione . , , . . , Servizi deg li ospedali . , F lottigl ia

.

Totale

'7 i,

6611 91 11 -

-I

22'7' 4G 221

si 13j

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39,

I

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17511 . 671 I

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' 67 19

1:J!~i47'.

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66'1! 16511 451: 2-84

329

1561

198

451 198

2824 40 60 100 1530 191- 1 - 92461 94010 2121 ~12 473 - 1- 1- 1 147741 1524'71 '198,12795 13293 8974 942St 433 37791 4212 449 5 1 23 21- 9COI 9851 23 444 467 Hi4

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1119

NOTIZIE MILITARI ESTERE

.Campi d''istriizione. - Il comandante delle truppe per l'istruzione, -così detta di' primavera (istructiune de primavarà), quest'anno ha la ,dma1a di 70 giorni, cioi~ dal .J8 (30) aerile al 26 giugno (7 luglio). {Monitornl Ostei, N. 16, ,J897) . I 1·eggimeotì di fanteria e di wla·msci (cavalleria semipermanente) ·,convocano .ii calllpi della rispettiva sede: a,) Il coptingente >1897 delle reclute a scambi (·1); b) Tutte le compagnie, blltlaglìoni o squadroni rispettivi, meno battaglioni permanenti (2) distaccati; e) Gli uomini a scambi deg!i al tri contingenti non ancora stati i struiti; . d) Le reclute dell'esercito permanente non ancora chiamate. L'istruzione abbraccia due periodi: i 0 Per,iodo (50 giorni): Istruzione teorica e pratica sui regol amenti. Preparazione per compognia e squadrone ali' esercitazione delle formazioui, delle marce, degli accampamenti e di comba ttin1ento; 2° Periodo (20 giorni): Completamento delle istruzioni precedenti e loro appl icazione nel reggimento della rispettiva arma. Esecu zione di manovre ~emplici, con o senza l'intervento 1delle aitre armi che hanno sede nella guarniiione. · Per le eserGitazioni di combattimento è assegnato il seguente quanti· tatiYo di ca rtucce a salve :

I

Nel tots.Je di, ·124.,715 uom ini dì truppa vi sono compresi anche gli uomini di t scambi » , i qua I i prestano iI servizio aIle bandiere per (.umi, cinè : 63070 uomini dei· reggimenti di fanteria (Doi·obanzi); )) ) di cavalleria (Calarasci); '1200 » 4.00 della fl ottiglia;

Fantcl'ia

,

Cavallerla

Artiglieria

,, o Pel ,1° periodo, in media 5 ,10 10 5 Pel 2° » » N1wva co1npos1:ziorw del I corpo d'armata. - Venne modificala 1lfon-itorul ()i;tei, N. 16) la circoscrizione territoriale delle divisioni e lirigate del I corpo d'armata (Craìova), il qua li:) perciò risulta cosi com· ,posto e dislocato. ·• 1" Dms10;-;E, a 1'urn Sever'iri:

1° battagl. , a T. SeNwin , » , a Swehait1..' » , a T. SecerÌ n. \ 1° hattagl. , a T. htliu, a Tfrgii Juliu ) 2° » ( 30 )) -~

brigata a 1'urn Se·oerùi ·I•

1

( 17° regg_., a 1'iirn Se·oerin 1 2° J -~ 3° 1

J\

r ·I 8°

»

))

736i0 uomi ni.

Anche nel bilancio ·1896- 97 risultano 73670 uomini a scambi, mentre il tota le degli uomini dì tru ppa era di ·H 7588; ciò da per quest'anno un aumento 7527 uomini in servizio pel'rni.lnente.

( JJ Porzione ,fr soldati ·ell e pres tano un servizio alle bancliel'C per turni. ('i!J Ogni reggimento const,1 cli 2 llattaglioni a. scambi, dove gli L tom ini prestano un -servizio per turni, ed J battaglione permanente, in cui gl i uomini sono perm;inen temente alle armi.


1120

ll 21

N OTIZIE MI LIT AR I ESTERE

~ ~0

j

regg ., a C1·a,iova

2a brigata a Crai,ova. ( 1H 0 » , a Calafat

.

1° bauagl., a Craiova,

,

.,. a Bechet,

..

30 · > , a Ct·aiova. ,t 0 battagl., a Calafal,

l

»

,

a Gniia,

:{o

»

,

a Galafat.

fUVISTA DEI PERIODICI MILITARI Rivista di artiglieria e genio.

2a D1vrsroNE, a Craiova:

Maggio 1897. 1

·1° battagl., a R. Valcea,

3a brigata a Craio·,m

~

2° regg., a Ramni Valcea.

l l l l

» , a Dra.9asani, » , a Ocnele Ma1·i. 11° battagl. , 11 Crai.ova, 2° » • a Filias·i, 3° » , a Craiova.

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0

,

a Crai.ov(i .

battagl. , n Caracal, >i , n Coriaba, » , a Caracal. 4o bauagl., a Slatina, 2° • , a >> , 3° » , a Biicarest. IO

~

2° 3°

I 9° regg., a Car·acal

brigata a Slatùia. ( 3° regg., a Slatina .

t1a

·

Credito pel' provvista di ca 1·tucce. - Il Monitorul Oste'i, N. 16, annunzia che è stato aperto on credito di 3,300,000 Lei ( lire), 3,000 ,000 delle quali per cartucce e 300, 000 per le parti di ricam bio necessarie a mantenere in J:inooo stato i fucili modello 1893. 1

Pubblicazione delta swola di compagnict. - Si annunzio precedentemente, Rivista, 15 :i prile u. s., la- pubbl icazione del regolamento Scuola del soldato, ora il Monitonil Ostei, N. •I!~ notifica che si è pubblicato anche il regolamento della « Scuola di compagnia'» (scola de co-nipanie). Pubblicazione di car/.e . ...:._ L'istituto geogr:,fico n1ilitare è stato autorizzato (Moni10r11 l Q:;tei N. H ) per la vendita alle auLOrità militari e civili: :l. Dell'atlante <lei segni eonvenzionali; ~- Della ci,rta della DnbrogiH, 1,lla %ala ,1: 200,000; a. Della carta dello Stato alla scala ,1 : 200, 000; 4. Della carta dello Stato alla scala I : 50,000 . 1

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J (iwili che non itccidono.

Avevano fa tto im pressione nella stampa italiana cer ti articoli comparsi sulla France Mii/ taire e nell' Avenfr Militaire, dove si leggeva che la rid uzioue del calibro del fu cile costituisce un scrio pericolo, perchè seco0do l'es perienza fatta e del fucile Lee-Metford di 7,5 millimetri di calibro nella- campagna al Chitral, e di quello italiano di 6, 1:i millimetri in Abissinia (fucile che, come è noto, non fu usato, ma che quei giornali o per ignoranza o forse per mala fede dissero adoperato) questi fu ciii non producevano ferite sufficienti per mettere un uomo fuori di combattimento; anzi i colpiti continuavano a combattere ! ! I I l tenente colonnello d'artiglieria Felice Mariani, con molto acume ha ten1110 a quo5to propo,i to \tna conferenza al Circolo ,militare di Roma por sfatare tale assurdità, e .l'egregio ufficiale vi è perfeuamente riuscito nello scopo. Infatti egli dimostra falso, e per lo meno basate su un piedis1al lo di creta , le asserzioni dei fogl i militari francesi sui dati della campagna riel Chitral, perchè, egli dice: « Volendo infatti citare il c:iso più sfavo revole, quello di Malakand, dove gli Inglesi dovettero gua~ <lagnare alture scoscese, fortifica te, seminate di ostacoli,,difcse da gente che, al dire del cap. Youngbusband, combatte1Ja sotto misum, 1Jatorosa.mente, disperatamente, tirando a pochi metri di distan~a, facendo rotola.r e· massi, e cari.;ando colla sciabola alla mano, noi trovinmo che le perdite degli Inglesi stanno a quelle dei Chitralesi come uno .ad otto. , Ora, siccome questi stavano in alto e quelli in basso, e siccome è difficile precipitarsi snl nemico di sotto io su, così se agli Inglesi avvenne di abbattere tanti Chitralesi conviene ammettere che i fucili di piccolo calibro abbiano compiuto a dovere la loro bisogna. « Negli altri combattimenti il rappor to delle perdite fra i due belligeranti fu sempre più debole, e nella gioi·oata del ·13 aprile a 25 caduti di parte inglese Se ne contrapposero 500 di parte chitralese ».


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RlV1STA DEI' PER!ODlCt ~llLITARI

Del resto sulla fer ita prodotta dai nuovi fn cil i· a piccolo calibro abbiamo ormai, dati, che non solo la determinano come più grave, ma a seconda dei professori Habartaustriaco, Coler prussiano, Oemoshsn rumen!, e del dottore Bircher svizzero, essa sarebbe anche meno umanitaria di quella p,-odotta dai fucili a calibro grosso, opinione ({nesta . del resto appoggiata da numerose osservazioni fa tte anche in Francia. Infatti la pa llottola di questi fucili , attraversando il corpo umano, produce bens,i sulla cute un piccolo orifizio, ma viceversa le perforazioni muscolari, dei tendini é dei vas; hanno dimensioni assai ampie. E poichè è accertato che queste ferite interne dimin'uiscono di diametro col diminuire della velocità del pro iettile, cosi, coJ fucile a piccolo calibro, e a distanze brevi, di 300 metri, si possono ottener<~ degli effetti esplosivi sugli orifizii cutanei o delle perforazioni muscolari enormi e spaventevoli - poichè appunto la velocità iniziale del proietti le è grandissima , Le lesioni delle ossa poi a questa distanza sono c1ua~i identiche alle lesioni prndotte dai fuçili a grosso calibro. Ma anche una maggiore utilità i fucili a piccolo ca libro presentano l'ispetto a quell i rli cal ibro grosso, nelle grandi distanze, e di ciò si hanno dati sicuri. Nella gperra ci vile scoppiata nel ·1 gg,1 nel Chili, dove i congressisti erano armati del Manol icher, e i soldati di Balmaceda di fucili a calibro grosso, questi ultimi alla battaglia di La-Placi lb, non solo subirono gravissimi danni nelle truppe rli prima linea, ma anche neJJe riserve, cbe si trovavano a oltre 1600 metri dietro, le quali anzi hanno subìto tali perdite che non vollero più entrare in combattimento, In quella stessa battaglia dove i Balmacedistì erano 9000, in due ore eb, '.bero il 'doppio delle perd ite dei coogressisti , cioè, 3600 uo mini fuori di combattimento, ossi11 il 40 °lo ; e alla battaglia ·iiì Concon , durante la ste;;;sa guerra, la sproporzione frn i morti e i feriti fu enorme, percbè, mentre le statistiche di altre guerre danno un morto ogoi quattro feriti . i Balmacedisti su 1700 .éaduti ebbero 1000 morti e 700 feriti, Sono 1ruesti dati più che eloquenti per dimostrare falso questo allarme. Ma oltre a ciò la superiorità dei fucili a piccolo C!llibro è stabilita da altri elementi. Avendo i tecnici tenuto calco,Jo èhe la pl uralità dei soldati sparn senza puntare e senza ca lcolare la di;;1anza del bersaglio per poi regolare l' alzo, così, per ottenere un numero maggiore . di col pi utili · bisogna avere un'erma che abbia maggiore rapidità di tirò e più , radenza della traiettoria, e queste due qual ità furono ottenute coi faci li di piccolo calibro, .e raggiunte poi più perfettamente 1

1123

R.IVISTA DEI PERIODICI MILITARI

. col nostro fucile modello ,! 894. Qnesto fucile nostro infatti ha destato la meraviglia degli inventori òei fuci li germanico ~ austriaco, $ignori Mausev e Mauolicher, i quali alla commis:-ione che a Parma studiava, il nuovo fu cile da adottarsi per il nostro esercito, ave1 ano detto che non era possibile la. costruzione di iin (i1,e1:Ze o calibro così 1·i,dotto e· che rH,esse cla.ti balist1ci .rn,periori a'i fucili modern:i già in d-istribuzione presso i maggiori esercìt1: europe·i , In vece l'esperienza ha dato ragione ai ,nostri bra\ri ufficiali inventori, Ec~o 1o specchio di confronto fra il nostro fuci le e quelli esteri . 1

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, Da questo specchio :ippare su bito la grande superiorità del nos~ro fuci le, non solo percl1è più SP,mplice nelln sua costruzione m~ccamca e perciò più facile di · maneggio, ma per le sue eccellenti qual i1à balistiche. Se osserviamo lo specchio, vediamo che per radenza il nostro fucile è superiore a tutti, perchè ha uua velocità iniziale di 740 metri al secondo, mentre il decantnto J;ebel francese non ha che 64.3 metri al secondo; per giustezza di tiro vediamo éhe i colpi tirati da un mediocre tin,tore a


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R1VIS1'A DEl l'ElUODICl MILITARI

metri 300 e •I 000 costituiscono col no::.tro fucilv due rettangoli, il primo di metri 0,30 per 0,34, il.secondo di metri •I ,50 per ·I ,96, mentre_ col ' fuci le germanico; che è quello che pur si avvicina di più al no, tro re-- , lativaroente a questo dato bai i.stico, i due rettangoli risultano di metri 0,4.6 per 0,30 e di_metri 2,98 per •I ,60 . Peccato in verità che il nuovo fucile non sia stato adoper11to nella campagna d'Africa, poiché nòi 11vremmo avuto la conferma pratica delle buone qualità della nostra arma e gU Abissini avrebbero se non altre pagàto molto, più cara la vittoria, perchè · invece di aver avuto 8000 feriti e 4000 morti, come coi1formò i I rnag. giore Gamet-ra, che fu nello Scioa prigioniero un anno, le perdite loro, si può senza esagerazioni dire, sarebbero ascese per lo meno al doppio.

Il teorema del minimo la.-voro applicato alla cerchiaturq, a caldo dei cannon·i.

In una nota pubblicata da P IETRO G.U,LIZIA nel la Rivista d'Art'i,- . · gli&ria e Genio del dec:embre •I 896 fu fatta )'applicazione del teorema , del minimo lavoro alla soluzione razionale del problema della resis te~·za delle lastre di corazzatura. Nel nuovo studio fu applic.a10 il teorema stesso alla determinazione delle deformazioni e degli sforzi che hanno luogo nei diversi anelli che costituiscono un tu bo composto il ratfredd11men to dei tubi esterni necessariamente applicati a caldo. Una tale determinazione potrà . forse contribuire ad ù1dicare una via per cui gli ingegneri mi!itari, -specialmente · competenti nella materia, possano risolvere completamente il pro?lema. Come sì possa esaminare una esercitazione d·i t'iro. Colombaie mi litari.' Il capitano del genio ' CnocI,\NI, ritorna sull'argomento che egli ha altra volta tratLato con gr~nde competenza, affine di esporre talune idee relative alla colombicoltura militare. Se si vuole che il colombo da guerra risp·oncla bene e sempre all'ullicio, wo, occorre trattarlo con ogni riguardo, mantenere, sviluppare ed accrescere io lui tt~tte quelle doti che lo rendono prezioso. Egli perciò insiste nella salubrità della abita1.ioni-colombaie, affiochè siano confacenti ed adeguate ai bisogni dei volatili e propone alcuni tipi. Sul pimlamento pr~parato teorico delle artigbie~·ie da costa.

. Il tenente CALICH roPULO riprende il suo favorito argomento. E gli sembra che sia pregio dell'opera l'entrare con maggiore copia di considerazioni nel campo teorico dell'argomento e di studiare se sia real;

RIVISTA DEI PERIODICI

~ILITARI

1125

mente possibile applicare rnzionalmente il concetto del pun tamento ·preparato al caso più genera le di movimento del bersaglio, attesoch è in pratica, per ev itar eomplicazioni, si ricorre n priori ad ipo tesi che • rappresentano soltanto un caso pa rticolare di movimento. Puossi inol tre riten,ere che le considerazion i teoriche non si ridurranno ad appagare sémplicemente la curiosità, rimanendo allo stato di sterili formo le: ma ~ozi devèsi ·uutrire fiducia che dall'anal isi del caso generale pos~ano scaturire serì ammaest.ramenti circa l'indirizzo d·a darsi al perfezionamento· del mater:_ale, degl i strume.nti e de.i metodi di puntamento; e possa una volta più emerge1·e la convenienza di aumentare il numero degli ulficiali da assegnar::.i all'artiglieria da costa, creando la -carica di 11f!i.ciale telemetrista.

Condotta di fuoco dei.le batterie. Jtiscellanea. - Alcqni particolari delle armature dei tetti. ~ Dell'uso del cannone a tii·o rapido in campagpa . - Ri<'overi Ql ilitari e · baracche sulle Alpi. - li materiale del!' artiglieria da campagna ioglese. - Stato del1a questione del cannone a tiro rapido in Ispagna. - Dati comparativi sulle flotte di guerra ·dei vari Sfati. - .Ferrovia a rotaia unica sistema Caillet. · Notizù!, militari estere. - Austria-lJnghM·ia : Staffette a ca vallo nei reggimenti di fan teria. - Trasferimento a Modling dell'accademia tecnica militare. - Francia : Gruppi autoµomi di batterie alpine. - Apparecchio per la ri~erca dei proiettili rimasti nei corpo uman0. - Ger•mania: Adozione e distribuziòne nei reooimenti di 00 un cannone da campagna a tiro rapido. - Nuova tavola hali,tica generale. - Somme bilanciate per le ferrovie da campagna e per · la ,telegrafia mi liture. - .Esplosione di un areosta Lo mil itare Tnyhilter-ra : La Tarbinia, nave con propulsore mosso da tnrbina a vapo re. - Itcilili : Barche di <:emento con ossatu ra in ferro. Internationale Revue iiber diè Gesammten Armeen und Marine.

f-i ugno 1897. -

Le fortezze a, grande S'Viluppo.

La difesa di una piazza for te non consiste n~l ,rinch iudere l'esercito nelle opere di fortificazione. La caduta di .Metz e quella di Parigi dirnost.rano quanto costi ai difensori lo immobi lizzarsi sotto i cannoni di una piazza; mentrechè Belfort e Plewna ne insegnano qual i mai 7i -

ANNO l(l.11,

I


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RIVISTA. DEI PERIODICI MILITARI

vantaggi si possono ri.trnrre dal la difensiva attiva . Tesi dell'articolista si è quella di rappresentare· l'. uffic.io di un esercito difensivo, dal momento che questi é ric11cciato dentro gl' intervalli dei forti dì una . · piazza a campq trincerato. Da quando I.a guarnigione di una. piazza viene completata il comandante ripartisce le opere in vrr'ì settori, ed in riserva principale. La gnarnigione di ciaschedun settoré si compone di unità tattiche di fanteria cui si aggiungono, secondo il bisogno, taluni riparti di trnppa di artiglieriil da fortezza e del genio. Q~esta guarnigione col locata sot.to gli ord ini del comandan1e del settore, è. incaricato di occupare e di difendere le opere di fortificazione com~ prese nel territorio dipendente e di fornire le trnppe di sièurezia e di riserva necessarie al . reci.proco appoggio delle oper.e. Le truppe lavorano con maggiore alacrità intorno alle opere che so'no destinate a difendere, e s'inducono a maggiori cure nella costruzione delle di fese accessorie e dei ricoveri. Q.ue!'.te truppe dovranno minutamente riconoscere il terreno ed acq11i$tarae il senso della difesa attiva. I campi triucernti mirabilmente si prestano a qnest'uflìciò grazie alla distesa di teneno che compreudouo. \el la difesa attiva, la guarnigione non si coutent.a di constatare le opere dell'approccio nua disputa palmo a palmo la zona di attacco all'assali tore per un viaggio di 2 a 3 chilometri. Ta!e difesa è-: agevole so pratutto in unn piazza ad npere esterne. L'occupa.zione e la difesa del terreno esteriore sono adunque di importanz:i capitale dal punto cli vista della difesa della piazza e della du-. . rata e della resistenza. Avvenuto l'investimento, l'assed iato mercè frequenti e risoluti ritorni offensivi, cercherà di ostacolare i h,vori dell'assediante. Esso procurerà di prolungai·e, per quest'ultimo, la dur()ta dell'assedio, ciò che è il vero scopo delle fortificazioni'. Si dovrà operare contro le colonne d'investimento, .e ·si procurerà di coglierle di fianco mentrechè si spiegnuo. Pronto ad agire iri qualsivoglia dii'ezione, l'assediato mirerà ad obbligare l'avversario a coprire la sua marcia con truppe già precedentemente st.abilite, a fine di diminuirne. la fqm:i effettiva. I posti esterni debbono essere collocati al più presto possibile, essi debbono essere a buona portata delle opere di fortificazione, ed essere socr"ett.e ai fuochi incrociati della l)iazza. Le parti dominanti del eo ~erreno potranno essere vantaggiosamente protette con ridotte o trinceramenti per fan teria. La prima linea "dei posti esterni dovrà essere preceduta da u.ua linea di piccoli posti fortificat.i. La disposizione dei posti esterni dovrà essere determinata dà speciali ric9gnizioni condot.te al m·omento della me:;sa in stato di difesa della piazza. Da posti esterni funzionano ordinariamente i villaggi, i gruppi di case e le fattorie. La

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nI'ì'lSTA D.El PERIODICI MILITARI

foi·za dei distaccamenti destinati ad occuparli varia a second·o qell'im".portanza dei posti stessi. Le sortite costituiscono uno dei mezzi più ef: ficaci della difesa attiva, e possono essere esegu ite a scopo multiplo. -0gni sortita deve anzitutto rivestire i caratteri della sorpresa, prefigger$i mi.o s,·opo b3n cbtenninato. Le sortite si suddividono in grandi -ed in piccole. Sotto la prima denominnzione vanno comprese quelle che ' hanno per obbiettivo il cac0iare l'assediante da un posto avanzato della linea di imesti mento, riprendere una posizione esterna perduta, riconosce~·e 'il collocamento delle batterie, minacciare i parch i ed i deposit.i di approvvigionamento, far subire infine sensibili e diurne perdite all'avversa rio. I 'ca m1,>i trincerati favoriscono l'esecuzione del le grane1·r sortit~, che possono, di frequente, assumere il costru tto di battaglie preparate. Per piccole sortite s'intendono quelle che si intraprendono per .allarmare gli avamposti, le guard:e,. e turlwre i lavori dell'assediante. Per la dife,a di un campo trincerato, è duncp1e necessario manovrare -0 combr1ttei:e per tu tto il fronte , e per l'intera profondità di questa immensa · posizione ' militare. Si dovran,no raddoppiare le battaglie· e faie in guisa· che gli nvamp~sti nemici giammni si sti mino sicu ri . Tali sforzi -0 tali fatiche nort sono altrimenti possibili che con truppe scelte ed istrutte di .lu nga mano. ' '

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La pote11za militare della Tiirchùi secondo i recenti cornbattùnenti in Oriente ·~ La. _querm tu1·co-9rew -:-- Ordini di battaglia degli eserciti belli~ernnii in T~ssaglia - Ncll'Epiro - Operazioni sulle cc::,ste Alcune parole intorno a Creta - Continunzione delle op~razioni sino alla Jlne di maggio - - In Tess.-iglia - Nell'Epiro - In Creta - Con una carta delle operazioni in Tessaglia. / tecensioni -- Leben und Wirken des Generals der Infanterie Carl Grol:-nan - Kunz -Di.e Thi:itìgkeit der deutschen .Higerbataillone in . Kriege 1870-7:1.. Alcune osservazioni all'articolo sulle mcuwvre austriache. Memorie della Società Geografica Italiana.

Parte seconda,. -:-- Su{ ghiacciaj ~lel massiccio del mont.e Disgrazia ·e Pizzo Bello. La llledia ci/tezza dell'isola di Madagascar. - MAI\l:'.\ELLI Osserwzion'i {ll/.te nel Vesu:v·i o il 22 ,,na.rzo 1896. La prèscr'izione det tempo . - Conferenza del prof. ELIA M11,u0SEYICH. La Birmania cd il viaggio di Leonm·do Fea.


.. 112S

ltIVlST/\ • DEI PERIODICI MlLlTAlll

RIVISTA DEI PERIODICI MILITARI

Sull' antropometr·ia m'ilitare del dottor L'i-!Yi.

Sulla proposta del tenente colo1Ìnello medico dott. Gu ida , il 'Mini-. stero della guerra ordinò, 'nel ,1879, che a dataré dalla classe dei nati nel 1859 fosse compilato per ogni soldato, al mo'mento del suo arrivo al corpo, un fogi'io sanitario, nel quale dovessero annotai·si, oltre le gé. neral ità dell'individuo, i. caratteri fisici d.i es:;o (colore dei capelli, degli occhi e della pelle, forma della fronte, .del naso, della bocca, del mento, del Vi$O, diametri antero-r,os teriore e trasversale nrns:;imi ·dei cf·~ , statura, perimetro torncico , peso), ed in cui poscia , durante il periodo del servizio militare, si dove;sero segnare le deter minazioni della stntura, ilei perimetro toracico e ael peso ripetute ogni anno, ed infine · tutte le vicende sanitarie di esso. I fogli sanitari così raccolti in cinque anni, dal ·1879 al 1883, furon o 300,000, ed il Ministro della guerra diede l' incarico al capitaoo medico dott. Livi di ·ordinare e dirigere il lavoro di srjoglio dell'iogente materia le. Col la istituzione del foglio ~unitario s'i nte~e di raggiungere due fini : il primo di rac\'.ogliere un materiale. più rii;co che fosse possibiìe per 'portare Iute soprn alcune questioni patologichP., igieniche e demografi,;he d'interesse genera le e per stabilire qua li 111odifìcazioni alle , vigenti leggi e regolamenti potessero farsi allo scopo di migliornrc il reclu tamen to del soldato e quind i provvedere alla· diminuziune della morbosità e della mortalità nell'esercito; il secondo di ottenPre dati per una statistica antropologica del le popolazioni del regno. Di qui due ordini di ricerche: quelle ltestina te allo studio di question i igieniche, mediche e di reclutamento, e quell e de·stinate a rornirc dati sull'antropologia e sull'etnologia ita li3na. Il relatore ba perciò diviso il suo lavoro in due parti, di cui quella per ora pubbl icata riguar_da i d:iti an:ropologici ed etnologici. fnl questo studio l'unità minima te rri toria le prescelta è il m.andamento di leva, di cui ognuuo è rapp're:;entato io media da ·17/~ o,;servazioni. Dei 17·19 mandamenti di leva in cn i è diviso il regno, soli ~76. cioè il 28 °/ 0 , sono rapprest~otati da un numero d'ossenaÌ·ioni inferiore a ·100 (i"nferiore a 21.> in 6, compreso fr,a 2t, e t~9 in !~9. frn r>O e 7'1, in ,167, e fra 15 e 99 in 25ft. . Per ogni maudamerHo si è ricerca to: I:\ statnra (a ciuq~e gruppi: inferiore a ,1,GO, tra 1,60 e ,1,65, tra 1,61.i e ·l ,70, snperiore a ·I, 70), 11 colore dei capell i (rossi, Jiioodi, ca,,tagni, neri), il co lore degli occhi (celesti, grigi, castagni, neri), la proporzioqe percentuale del tipo biondo . misto e 11uel la del tipo bruno misto (ottenute la prima coll'add izionare la proporzione percentuale degli occhi c~lesti cou quella dei capelli biondi ,e col dividere il totale per 2, e la seconda coll'addizionare la propurztone percentuale degli scu ri, cioè ca1

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stagni e neri, con quella degli occhi neri e col dividere il totale per 2), l'iqdice cefo.lico (a cinque gruppi: di 7,\. e meno, da 75 a 79, da 80 a 8({., di 90 e più) colla. media generale. Per ogni circondario si hanno:il riepilogo dei dati avuti per mandamento, la seriazione dell'indice cefalico' unità per unità, il rapporto fra la statura distinta nei gruppi sopr:iddetti e il colore dei cupelli, il rapporto fra il colore dei capell i e quello degli occhi, il rapporto fra la statura e l'ind~ce cefa lico·, in rapporto col colore dei capelli. Per ogn i provincia si danno: il riepilogò dei dati avuti per mandamenti e per circondari, la statura, il colore <lei . ca pelli e degli occhi e I' inùice cefa lico in rapporto coll'altimetria, la 'seriazione della statura cen timetro per centimetro e la statura media, . il perimetro toracico (a qua ttro grn ppi: inferiore a 0,80, da 0,80 a 0,85, da 0,85 a 0,90 di 0,90 e più) in rap· porto colla statura, i con notati vari in ·rappo rto colla statura . Per ogni compartimento si hanno: il riepilogo sulla statura, sul colore d_egli occhi e su quello dei capelli, fo seriazione della statura, il rapporto fra la statura e il colore dei capelli, il r:,pporto fra il colore dei capel li e quelìo degli occhi, il rapporto fra la stntura e l'indice cefalico, il rapporto dell' indice cel'al ico col polori> dei c,1pelli, il perimetro toracico in rapporto coll a srntnra, il perimetro toracico s~condo l'a ltezza sul livello del m,ne, i con notati vari in rapporto colla statura . A ciò s'a,.,."iuno-e c>V o . una t1ivol11 riguardante la statura e l'indice cefalico secondo la condizione soci,1le nei 69 ma ndamenti capi luogo di provincja, Tutt.i qnesti da ti sono raccolti in H ta vole numerich e cl1e (ormaoo una vera miniera di fa tti relati vi alla somatologia degli It11liani, ed illustrati da un ricco atlante di carte e tavok gralìche. Non è possibile in poche pagine dare un'idea completa d' un lavoro cosi colossale, .che onora il Ministero della gnerra d1e l'ordinò ed il dott, Livi che 10·. seppe compiere abilmente, e perciò ci limiteremo a qualche appunto intorno agli argomenti principali. . . I ,foti rllccol ti intorno al colore dei capelli e degl i occh i rendono rrieno sensibile una lacuna finora esisten te nell'antropologia italiana, la mancanzn cioè d'una statistica generale sul colore dei capell i, degli occhi e della pelle dei giovani del le scuole, come fu fatta in Ger mania (6758827 osservazioni), nella Svjzzern (!~05609 osservazioni), nel Belgio (60869.8 osservazioni) ed in A.nstria ~30'-50,1 os~ervazioei) . Però le statistiche dei colori fotte sui soldati non sono parngonabili ,direttarnente a quelle fatte sui fanciulli delle scuole, perchè in questi i colori non sono ancora fissa ti, e non di rado avviene che ool crescere del la età i capell i· biondi e gli vcchiehiari diventino scuri . In ogoi modo, se alI

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RIVISTA DEI PERIODICI MI LITA&!

tIVISTA. DEI PERIODICI l\1ILITARI

l'ltalia mancauna sta'tistica generale sui colori dei fanciulli, cheI altri . Stati µossie<louo,. essa ha ora un' ecce.llente statistica genera le sni colori degli adulti , al pari della Fram:ia_(200000 osservazioni e degli Stati Uniti d'America . Da quesia statistica risulta che il tipo biondo. puro (con capel li biondi ed occhi celesti) è rappresentato dal 3,0 °lo iu tutto4'r'regno coi .massim i di 5, ,i 0 / 0 nel Veneto, di /~,8 · 0/o oel Piemonte e di ~.;3 °lo nella .Lombardia, e che il tipo· bruno puro (con c;ipelli bruùi ed occhi · bruni) si presenta con una nfodia di 25,4 °/,i, scende sotto _i l 20,0 °lo soltanto nel Piemonte (17,fi. °lo) e nel Ven'eto ("8, 6 °/o) ed è intorno · a '.20,0 / 0 ne Ja Lombardia (20, 1 °lo) e nella Liguria (2-1.,1 O/o}. Quanto alla statura si avevano già' le ottime relazioni stat,istiche. sui coscritti, iniziate nel 1854- da.I gene~rle Torre, ma la statisticn presente è tuttavia importantissima perchè riguarda soltanto gl'iJonei al' servizio militare e per conseguenza riflette solamente le influenze che sulla statura banno la rnza e l'ambiente fisico e sotiale, non qnelle patologiche, ~ perchè la slatura vi è messa in rapporto cogli altri caratteri somato logici e coll'ambiente. I soldati italiani hanno una st~tora media di 1164-5 millimetri, con un mini mo di '16"9 in Sardegna ed nn massimo él i ,1666 nel Veneto: sopra la media stanno il Veueto, la Toscana, Ja Liguria, I~, Lornbardi:i, l'Emilia ed il'Piemonte, e al disotto g]i altri compartimenti. In generale, salvo nel Veneto e nella Sardegna, si nota un abbassa rneuto della staturn coll'aumento dell'altitudine del luogo di nas,~ita, e cos_ì fatto ::ihbassnmento è dal rel:,tore attribuito, non ad una azione propria della mont~gna, ma alle condizioni sociali peggiori'dei montau:jri, come-prova il fatto che la montagna non abbassa la statura degli studenti Su\l'indice . cefa lico degli Italiani puhbiicò anni fa un lodato lavoro lo wsso relatore (Arch\ per l'Antrop., ,1886), ma i d:iti op1 presen tati sono assci i pi,ù abhond;rnti e quindi permettono conclusioni più sicure. L'indi_ce cefal ico medio· di tutto il reguo è di 8~,73 e oscilla nei vari compartimenti fra un minimo di 77,5 (S~rdegna) ed un massimo di 85,9 (Piemonte), essendo sopra la media gene~;de il Piemonte, l'~milia (85,~) . il Veneto (80,0), l:i Lombardill (84,4-), l' Umbria (8,i., 1), le Marche (84,0), iutoruo alla media la Toscana (82,3) e la Liguria (82,3), e sotto la media gli ahri · compartinienti. In generale resta confer011ato il fatto, già ri levat_o precedentemente, che gl'iudici cefalici più alti si trovano nelle parti setteo. trionali della penisola, i più bas,i nelle provincie me_ridional i ciel co~ tinente e neJle isole, e gl'intermedi al centro . L'indice cefal ico è messo Ul rapporto coll'altimetria, colla condizione sociale, colla swt.ura e ?o_ì co l.ore dei capelli, e dalle tavole numerid1e relative si apprendono val'I 1.atll tm•

porrnnti , Primo, che in metà dei compartimenti l'indice_cefafico è più 'al'to nelle montagne, mentre nell'altra metà è più basso; li che prova che le montagne per sè non fanno aumentare la brachicefalia, come parec~hi · antropologi hanno affermato. Secondo, che nella parte brach1cefola d I· talia le' città sono meno brachicefa le della campagna , mentre nella parte dolicocefala le prime sono più brachicefale della seconda ; il che contraddice ai ri:;nltnti ottenuti dal l'Ammon e dal De Lapouge in' F1·ancia, secon.do i qnai'i nelle città nllluirebb'ero i dolicocefoli, come più intrapren- · denti e meglio dotati dei brnc;.hicefali. Terzo, che nelle pani d'Iwlia più brach icefaÌe le teste dolic,ocefole sono spesso llll· po' più frequenti nelle alte stature e lè teste brach icefale per lo più alquanto più numerose nelle stat~re basse: mentre nel le provincie più dolicocerale del regno si os· serva in oenern'ie il fatto Jppost.o. Quarto, de i do licocefal i hanno capelli scuri più,,spesso dei brachicefnli, ossia che la comples:::ione bruna è piu frequente nei primi cjie nei secondi. ·

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l

Disc·ussioni delle osservazioni' cistrono1iiiche {atte /i·a Lugh e Sai1curà1· dal tenen'e Vannv.telli della seconda spedizione Bòttego. I terremoti in Romagna nel 1781. Tre antiche vie rommie nella 1/Tenezia. l'tinerciri alba.nesi. - Studio di A NTONIO B.i.LOACCr. I soffioni boraciferi ,in Toscana. ~

I

Revue de cavalerie.

l\faaaio i897. - Ea questione del ccivallo da g·uerra. - Il miglioi·amento ~~del tipo - L'a umento della produzione equ ina - L'opi°nione degli ottimisti - Il sentimento clegli ufficiali di cavalleria - _TI mezzo srngue galoppat.ore attualmente non esiste - È necessario di pro~ durlo - I1 cavallo di cavalleria ·deve galoppare - Jl galoppo d-e1 tedescl1i - L'utilità del galoppo nei vari impieg11i dell'arma Ufficio degli ufficiali - L'impiego , del galoppo nelle truppe .Missioni individuali - Compito della cavalleria nel combattimento - Il cavallo da ouei·ra effettivamente non esiste che nel met.:zogiorno - Condizioni a~tuali dell'allevamento in Francia - Opinione dei Tedeschi - Rimedi proposti - Rimonta diretta degli ufficiali dal commercio - Difficoltà finanziarie - Conclusione. 1


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iUVJSTA. DEI P ER IODICI ìUlLITAIU

La colonna spedizioniiriq e la cavalle1·ia al Jlfadagasc~- Terza fase -

Da Audriaa a Tananariva - La colonna leggera - La presa di Tananariva - Con tre carte. Tl compito detta cavalleria nelle tnippe cZ.i copertura. - Seconda parte · Impiego della cavalleria - Servizio di informazioni e presa di contatto.· 1 Le 111anowe d'assieme della cavalle,-ia nel Gatinais ·,ie't 18 96. · I nostri 11ssari - I vecchi reggimenti -- BerchénJJ·

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Pe,- la Direzione LODOVICO

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DEMARCHI CARLO,

gerente.

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